Neko&Neko

di Alexiochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allergia ***
Capitolo 2: *** Shindou Lo Sa ***
Capitolo 3: *** Riccio E Girella ***
Capitolo 4: *** Barbie E Gumball ***
Capitolo 5: *** Vaccino ***



Capitolo 1
*** Allergia ***


Era una tranquilla giornata alla Raimon...beh, tranquilla si fa per dire, quando mai una loro giornata può definirsi con codesto aggettivo? Erano trascorsi tre mesi dalla finale calcistica a Falam Orbius e i ragazzi erano tornati alla loro "tranquillità", ovvero allenamenti, scuola e uscite con gli amici. Si potrebbe definire noiosa questa monotonia, ma l'allegria di Tenma contagia tutti, proprio come il raffreddore e l'influenza. In quello che si considerava il giorno piú tranquillo e monotono di quel periodo accadde l'impensabile, ciò che spezzò la tranquillità e la monotonia che circondava i nostri eroi. Fey riapparve, ovviamente era per un saluto ai suoi amici, ma la visita era più che gradita. Inutile dire la gioia del castano iperattivo alla vista del verde, gli saltò addosso subito seguito da Shinsuke e il resto della squadra. Era una scena tanto comica quanto dolce, tutti stretti in un megabbraccio in stile indiani pellerossa. Non poteva mancare un assalto anche al povero orsetto androide Wandaba, il quale rischiò seriamente di strapparsi le cuciture a causa di tutto il calore e la forza con cui era stato accolto. Una volta calmati gli spiriti, si fecero raccontare ogni cosa dei loro viaggi nel futuro dai due amici appena arrivati, poi venne il loro turno e raccontarono un pezzetto di storia ciascuno. Sul tardo pomeriggio Wandaba si ricordò di dover mostrare a chi, secondo lui, sapeva apprezzare la sua "arte", la sua ultima opera, per l'appunto. 
-Ho un annuncio per voi!- e già Fey si era dato una manata in fronte sotto lo sguardo perplesso e curioso dei ragazzi. Nel frattempo Wandaba stava rovistando nel pulmino per salti temporali alla ricerca di un qualcosa ancora indefinito, provocando delle frane di bulloni e rumori poco rassicuranti alle orecchie dei nostri ragazzi. 
-Dovete sapere che adesso il suo hobby sono le invenzioni.- spiegò Fey sotto l'evidente confusione stampata in faccia agli altri. 
-TROVATA!- urlò l'orsetto facendo sussultare tutti. 
-Questa mia creatura è in grado di congelare qualunque cosa!- detto questo inciampò e, avverando i peggiori incubi dei ragazzi, fece partire un raggio dall'aggeggio. Una panchina della sede prese fuoco. 
-Ma non doveva congelare?!- strillò Shindou con la voce piú alta di un'ottava, era praticamente accanto al luogo dov'era avvenuto l'atto terroristico. 
-Non capisco cosa sia successo...- borbottò l'orsetto grattandosi il capo con una mano mentre osservava attentamente il suo fucile. 
-Te lo dico io cosa è successo: quella non è una tua invenzione, si chiama "lanciafiamme" ed esiste già.- disse gelido Tsurugi, le braccia incrociate al petto e gli occhi assottigliati con aria minacciosa. Fey rise nervosamente.
-Suvvia, non si è fatto male nessuno.- disse mentre pattava l'amico androide sulla testa per consolarlo. 
-Sì, ma poteva succedere, se non peggio.- osservò Kirino, serio. 
-Ehi, che ne dite di fare una partita a calcio con Fey e dimenticare quello che è successo?- chiese Tenma speranzoso.
-Non vedo perchè no.- rispose Shindou con un piccolo sorriso.
-Dai, tanto non facciamo altro dalla mattina alla sera, siamo sudati persi e vorrei direttamente staccarmi i piedi dalla stanchezza. Vi aspetto in campo, ragazzi.- Kariya trotterellò allegramente verso il campo al chiuso assieme a Tenma. 
-La coerenza.- commentò semplicemente Tsurugi, seguendo i due ragazzini. 
-Io vi farò da allenatore!- urlò Wandaba. 
-Ma non serve un allenatore per un allenamento amichevole.- osservò Tenma con l'indice posato sul mento ed aria assorta. Wandaba passò dal rosa Kirino all'azzurro Kariya. E proprio a quest'ultimo starnutì improvvisamente addosso. 
-Ma che schifo!- il turchese scrollò le mani per levarsi l'enorme quantitativo di moccio che si era trovato addosso. 
-Bleah, come fa a starti dentro il naso tutto quel muco?- chiese Tenma mentre porgeva un fazzoletto all'amico orso, beccandosi uno starnuto addosso pure lui. 
-Vado a levarmi questa roba.- borbottò Kariya dirigendosi nei bagni. 
-È un'allergia.- si giustificò Wandaba soffiandosi il naso. 
-Non credevo che gli androidi potessero avere allergie.- commentò Tsurugi.
-Ehi!- protestò l'orsetto, agitando le braccia in aria contrariato e offeso da quell'osservazione. Uno strillo fece voltare tutti verso il piccolo capitano della Raimon.
-Tenma, cos-- Shindou si interruppe e sgranò così tanto gli occhi che stavano per cadergli a terra. 
-Che mi è successo?!- piagnucolò il castano tenendosi tra le mani la folta coda che gli era cresciuta, le orecchie da gatto abbassate. 
-Un...un gatto?! Perchè Tenma è diventato metà gatto?!- domandò sconvolto Shinsuke. Tsurugi si limitò a sbattere le palpebre piú volte per convincersi che non fosse un'allucinazione. 
-Non è possibile...Wandaba!- Fey prese l'amico per le spalle e lo scosse mandandogli il cervello in centrifuga. -Loro non hanno il vaccino! Se gli starnutisci addosso verranno infettati!- 
-Di che stai parlando, Fey?- si intromise Shindou con aria preoccupata.
-Nel futuro le malattie si sono evolute, ce ne sono alcune fuse con quelle degli animali. Wandaba ne ha presa una dal gatto di Saru e questa è la reazione a chi non è vaccinato.- spiegò concitatamente il verde. -State lontani da Wandaba o verrete contagiati anche voi.-
-Anche Tenma è contagioso?- 
-No, Tenma e Kariya non lo sono.-
-Oh Dio, Kariya!- Kirino scattò verso i bagni per cercare il fidanzato.
-A me piacciono i gatti, ma vorrei tornare normale...- mormorò il castano avvicinandosi al ragazzo proveniente dal futuro. 
-Non preoccuparti, troverò il modo di portarvi il vaccino. E tu- si voltò verso Wandaba. -non mentirmi mai piú, capito? Avevi detto di aver preso la medicina e invece era una bugia!- 
-Ma ha un sapore orribile!- 
-SEI UN ORSO MORTO!- gridò Kariya saltandogli addosso e gettandolo a terra. -Fammi tornare come prima, subito!-
-Aiuto! Fey!-
-Ti brucio l'imbottitura, stupido coso!-
-Kariya calmati!- Kirino e Shindou lo staccarono dall'androide, il turchese che scalciava. La coda felina fendeva nervosamente l'aria, le orecchie da gatto abbassate per la rabbia. 
-Non mi calmo per niente! Sono un gatto!-
-Tecnicamente lo sei solo per metà.-
-Zitto tu!- 
Kariya era pronto a commettere un orsocidio, ma il rosa lo strinse da dietro per prevenire ogni tentativo di aggressione. 
-Calmati, ora Fey e Wandaba risolveranno tutto.- sussurrò all'orecchio del piú piccolo. Kariya soffiò come un gatto irritato e distolse lo sguardo dagli altri, fissando l'erba sintetica del campo ai suoi piedi.
-Risolveremo la questione, non preoccupatevi. Partiamo subitissimo per prendere il vaccino, ma vi avviso già che dovrete stare due giorni in incubazione prima di poterlo assumere.- spiegò Fey, spingendo l'orso dentro al pulmino per salvargli l'imbottitura. 
-Due giorni?!- si divincolò il turchese, ma Kirino lo teneva stretto e lui non era abbastanza forte da liberarsi.
-Va bene, aspetteremo qui...- mormorò Tenma con un sospiro rassegnato. Poi guardò Tsurugi con gli occhi lucidi e le orecchie abbassate, facendogli quasi uscire sangue dal naso. 
-Bah, vieni qui.- 
Tenma si rifugiò sorridendo contento in braccio al fidanzato, strofinando il viso nell'incavo del suo collo con affetto. Hamano e gli altri ridacchiarono divertiti ed inteneriti al tempo stesso quando videro che il castano stava scodinzolando. Fey salì sul pulmino, i motori si accesero all'istante e i due amici del futuro partirono con un bagliore accecante. 
-E adesso che facciamo? Tenma e Kariya non possono tornare a casa in queste condizioni.- osservò Kurama. 
-Tenma può stare da me. I miei genitori sono fuori città per lavoro e  siamo solo io e Yuuichi.-
Il castano emise un miagolio eccitato e felice, stringendosi di piú a Tsurugi. 
-Kariya può rimanere a casa mia. Pure io sono abbandonato a me stesso.- disse sarcasticamente Kirino, sorridendo al turchese. Kariya soffiò sempre piú irritato dalla situazione, ma alla fine annuì abbassando il capo, incrociando le braccia al petto e gonfiando una guancia, imbronciato. 
-Bene, per oggi direi che possiamo interrompere gli allenamenti.- disse Kurama con un leggero ghigno per la situazione che si era creata. 




Tana del disagio 

Ehilà, shiao a tutti! :)
L'idea per questa storiella mi è venuta guardando alcune foto di Tenma e Kariya in versione felina, ma è anche un piccolo tributo al mio gattino che qualche mese fa è stato crudelmente strappato a questo mondo da un autista distratto. Succede spesso e la trovo una cosa molto ingiusta, quindi la dedico anche a tutti i gatti che vengono investiti ogni giorno e ai loro padroncini addolorati. 
Tornando alle cose felici, so che devo finire l'altra long e sto già lavorando sull'ultimo capitolo e sull'epilogo, li pubblicherò assieme il prima possibile :)
Un abbraccio a tutti, 

Alexiochan 

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Capitolo 2
*** Shindou Lo Sa ***


Tutti tornarono negli spogliatoi per farsi una bella doccia rigenerante. 
-No! Non voglio andare sotto l'acqua!- strillò Tenma ancora in boxer mentre tentava di fuggire via. 
-Tenma! Smettila di divincolarti e fatti la doccia! Sei sudato!- gli urlò Tsurugi che lo teneva per i fianchi nel tentativo di bloccarlo. Il castano strillò poco virilmente quando il fidanzato lo trascinò sotto il getto d'acqua. Non si spiegava il perchè, ma la sensazione di quella sostanza tiepida sulla sua pelle gli provocava brividi spiacevoli, anzi, terribili. Miagolò disperatamente, volendo solo levarsi dalla doccia e asciugarsi il pelo, cioè i capelli e la coda. 
-Tenma, sembri un gatto mestruato.- sbottò il blu visibilmente seccato, gli altri ragazzi si stavano già insaponando con dei sorrisetti divertiti. Tutti tranne Kariya. 
-BARBIE, LASCIAMI SUBITO O TI STACCO LA "SPADA" A MORSI!- urlò il turchese divincolandosi come fosse posseduto. Kirino gli stava insaponando la testa con una mano mentre con l'altra gli circondava la vita per impedirgli di scappare via. Stava facendo una fatica tremenda, sembrava di aver a che fare con un bambino di cinque anni che faceva i capricci. Per sbaglio tirò un orecchio felino al quattordicenne e Kariya lanciò un gridolino stridulo per il dolore.
-Mi fai male, porca miseria!- 
-Sei tu che continui a muoverti! Sta fermo!- 
-Eh, gli fai male, Kirino.-
-Hamano, non sei d'aiuto!- 
-Preferisci che venga lì a fare una cosa a tre?-
-Hamano!- 
Dopo circa venti estenuanti minuti, Kariya e Tenma si erano imbozzolati con i loro asciugamani e fissavano tremanti i rispettivi fidanzati. 
-Ti odio.- sbuffò il turchese a Kirino, che si limitò a roteare gli occhi mentre raccoglieva i capelli ancora umidi in una coda alta. Lui e Tsurugi erano ancora piú affaticati degli altri per aver dovuto fare il "bagnetto" ai due semimici. Shindou si avvicinò con il phon a Tenma e cominciò ad asciugargli i capelli dopo aver selezionato l'intensità media. Subito le orecchie del castano si drizzarono e lui sussultò per la sorpresa, poi si rilassò con gli occhi chiusi, lasciandosi coccolare dall'aria calda che lo spettinava dolcemente. Riservò lo stesso trattamento a Kariya e anche lui si rilassò, lasciandosi pure spazzolare i morbidi capelli turchesi. Gli altri ragazzi erano completamente basiti di fronte a quelle reazioni, le loro bocche spalancate ne erano la prova.
-Come ci sei riuscito?- balbettò Kirino. Era pronto ad inginocchiarsi e venerare il suo migliore amico, avrebbe sicuramente messo una statua votiva in casa sua. 
-A fare che?- 
Shindou non riusciva a capire e lo guardava confuso, non si era accorto degli sguardi increduli dei compagni.
-A non farli scappare via! Hai pure spazzolato i capelli a Kariya, se mi avvicino io con la spazzola in mano mi lancia un coltello!- 
Il moro ridacchiò divertito ma senza cattiveria. 
-È semplice: ho due gatti a casa e sono molto capricciosi. Ci sono abituato, tutto qui.- 
-Quindi sai come non farli sclerare?- domandò Tsurugi impassibile. 
-Noi non scleriamo!- protestò Tenma, Kariya annuiva concorde. In tutta risposta Hamano si avvicinò quatto quatto ai due e batté rumorosamente le mani sopra le loro teste. Tenma strillò virilmente come al solito e cadde dalla panchina per lo scatto istintivo che lo aveva colto; Kariya saltò così in alto che si era potuto appendere al condotto dell'aria attaccato al soffitto e adesso guardava i presenti terrorizzato. 
-Peró sei stronzo.- disse Kirino con un sorrisetto divertito mentre guardava il fidanzato appeso al tubo metallico rettangolare. Quest'ultimo gli fece la linguaccia, indispettito. Hamano stava ancora ridendo dandosi delle pacche sulla coscia, aveva le lacrime agli occhi e sembrava non riuscire nemmeno a respirare sufficientemente. Hayami si avvicinò mormorando delle scuse per il comportamento infantile del fidanzato e trascinò via il pescatore provetto che ancora non smetteva di ridere. Shindou scosse la testa sconsolato.
-Dammi solo un momento.- disse al blu prima di mettersi in piedi su una panchina e tendere le braccia a Kariya.
-Dai, vieni giú.-
-Va al diavolo.- borbottò il turchese.
-Guarda che lo so che sei bloccato lì.- disse l'ex capitano della Raimon con lo stesso sguardo che potrebbe avere un padre quando tenta di convincere il figlio. Kariya sbuffò scocciato, preferiva morire piuttosto che accettare l'aiuto di quello spazzolone per pavimenti con il difetto di fabbricazione. Ma una vocina insistente dentro di lui gli diceva che non sarebbe mai sceso senza aiuto e d'altronde Shindou era l'unico in quella stanza che sapeva quello che faceva, perciò si staccò prima con le gambe e poi con le braccia dal tubo del condotto dell'aria. Shindou accennò un piccolo sorriso mentre lo afferrava per i fianchi e lo calava delicatamente a terra.
-Devi insegnarmi.- commentò Kirino. Shindou ridacchiò nuovamente e annuì.
-Quando vuoi.- 
Tsurugi prese Tenma per mano e si diresse all'uscita delle sede. Il castano si era messo il cappuccio della felpa sulla testa e la coda dentro i pantaloni per non dare nell'occhio. 
-Ciao a tutti!- esclamò sorridendo gioioso come al solito, si poteva sempre contare sulla sua spensieratezza in ogni situazione.
-Chiamatemi pure se avete bisogno di aiuto.- disse Shindou prima che sparissero dietro le porte scorrevoli. 
-Andiamo anche noi?- domandò Kirino al turchese che stava litigando con i propri pantaloni per nascondervi la coda all'interno, aderente ad una gamba. 
-Sì.- rispose mettendosi il cappuccio e le mani in tasca, camminando a passo svelto verso la casa del rosa. 



Tana del disagio

Shiao a tutti! :)
Eccovi il secondo capitolo di questa storiella (dovrebbe averne solo cinque), spero vi sia piaciuto. 
Shindou è puccio e se ne intende di gatti dato che ne ha due, Diesis e Libretto, adoro i loro nomi *^*
Siccome è il personaggio preferito di una mia amichetta su EFP, dedico il capitolo a tutti i fan di Shindou e a lei: _Son Hikaru  :)  
Un abbraccio e un chu, 

Alexiochan <3

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Capitolo 3
*** Riccio E Girella ***


-Ne, TsuTsu vieni qui?- domandò speranzoso Tenma utilizzando una voce da bambino. Si sporse da sopra il divano solo con gli occhi, le orecchie feline tese per sentire la risposta del blu. 
-Sei adorabile.- disse quest'ultimo sedendosi sul divano. Tsurugi si stupì di se stesso per ciò che aveva detto, ma il sorriso carico di felicità da parte del fidanzato mise fine ai suoi pensieri. 
-Yay!- strillò allegro Tenma prima di fiondarsi tra le sue braccia, sdraiandolo di schiena sul divano. Il maggiore si concesse un piccolo sorriso intenerito quando Tenma iniziò a fare le fusa per i grattini sotto il mento che gli stava facendo. Il castano sorrise e alzò di più il viso per incitarlo a continuare con le coccole, il petto vibrava rumorosamente. 
-E pensare che a me i gatti non piacciono...- mormorò sovrapensiero Tsurugi. Tenma sgranò gli occhi e si mise seduto a cavalcioni sul ragazzo.
-M-Ma come no?! Sono così adorabili!- 
-Finiscono sempre sotto una macchina, si fanno i cavoli loro dalla mattina alla sera e ti distruggono le tende.- 
-Non è vero!- Tenma gonfiò le guance pronto a difendere i suoi amici felini a spada tratta. -I gatti sono adorabili, stanno per conto loro perché sono indipendenti e se finiscono investiti di sicuro non hanno colpa! E poi sono anche molto intelligenti, è definita "empatia" perchè sentono le emozioni di chi gli sta intorno; se sei triste vengono subito a coccolarti e ti fanno le fusa per consolarti; se sei felice si accucciano vicino a te. Sono animali fedeli e con dei sentimenti molto forti!-
Tsurugi sbattè le palpebre un paio di volte, sorpreso dalla reazione del fidanzato. Ma d'altronde era sempre stato così: Tenma potrebbe anche fare da scudo con il proprio corpo ad un animale. Li adora e ha il cosiddetto "pollice a quattro zampe". Sorrise appena.
-E va bene. Mi redimo e chiedo perdono ai gatti.- 
Tenma annuì soddisfatto, poi tornò a farsi coccolare dal ragazzo. 
-Meow~-
Il blu ridacchiò diverito da quell'improvviso miagolio felice. Gli pizzicò le orecchie feline e Tenma sussultò abbassandole di colpo e ribaltandosi dal divano.
-Tenma?- lo chiamò preoccupato il ragazzo, ma l'altro stava ridendo sdraiato a pancia in su sul tappeto. 
-Mi fai il solletico!- 
Tsurugi ghignò malizioso.
-Ma davvero?- 
Gli saltò addosso bloccandolo a terra con il proprio bacino, poi prese a pizzicargli le orecchie senza metterci troppa forza per non fargli male. Tenma si contorceva sul tappeto come prima sotto la doccia, solo che stavolta rideva a crepapelle. 
-Pietà! Mi arrendo!- supplicò il castano e Tsurugi smise di torturarlo. 
-Cattivo!- 
-E non hai ancora visto niente.- disse Tsurugi pizzicandogli la punta della coda per solleticarlo nuovamente. Ma dalla bocca di Tenma non uscì una risata, bensì un gemito d'eccitazione. Sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa, il viso del minore era diventato rosso per l'imbarazzo. 
-S-Scusa Kyou...- balbettò guardandolo quasi mortificato. Era davvero un peccato che Tenma non fosse scappato subito a chiudersi in una camera qualunque approfittando dell'effetto sorpresa, perché il suo fidanzato era un seme in fase ormonale bello tosto. Tsurugi sorrise compiaciuto e pizzicò di nuovo la punta della coda. Tenma gemette nuovamente, tappandosi la bocca e strizzando gli occhi con il viso in fiamme. 
-Fregato.- disse solo il blu un attimo prima di avventarsi sulle labbra del ragazzo. Tenma mugolò sommessamente, se già si era eccitato per quei pizzichi adesso era proprio sulla via del non ritorno. Soprattutto quando Tsurugi si avvolse la sua coda attorno al polso e la tirò indietro con più forza. Il castano gridò mentre le scariche di piacere gli percorrevano la spina dorsale quasi dolorosamente. Tsurugi si affrettò a tappargli la bocca con le proprie labbra per non richiamare l'attenzione dei vicini. Tenma non riusciva ad articolare nemmeno una parola di senso compiuto, non riusciva a pensare a qualcosa di logico e sensato. La sua mente era totalmente annebbiata dall'intenso piacere che gli stava dando il compagno. Soltanto quando il terzo dito entrò il lui capì quello che stava succedendo. 
-K-Kyou...!- gemette sulle sue labbra. Lo sguardo languido di Tsurugi fu sufficiente a far sparire ogni dubbio su quello che stavano facendo. Tenma si girò di schiena, sorreggendosi con i gomiti sul tappeto e coprendosi la bocca con l'avambraccio. Il blu tirò indietro la coda del fidanzato con la stessa velocità e forza con cui lo penetrò. Tenma inarcò la schiena ed emise un forte miagolio carico di eccitazione che non fece altro che accelerare i movimenti già abbastanza irruenti del compagno. Tsurugi gli strinse i fianchi, cercò quasi bisognoso le labbra del castano, come se non potesse respirare senza di esse e in effetti era così. Il bacio durò solo qualche minuto, ma nel momento esatto in cui si staccarono, entrambi raggiunsero l'apice del piacere gemendo sonoramente nella bocca dell'altro. Ansimarono per riprendere fiato, stretti in un abbraccio come due piovre. Tsurugi soffiò nell'orecchio di Tenma, facendolo rabbrividire, le guance rosse e il viso accaldato. 
-Ti amo, Kyou.- mormorò il piú piccolo quando Tsurugi uscì da lui e si stese al suo fianco. 
-Anche io, ma non lo ammetterò mai in pubblico.- rispose l'interpellato con un mezzo sorriso ironico. Tenma ridacchiò e gli schiaffó scherzosamente in faccia un cuscino del divano. Tsurugi rovesciò la testa all'indietro e rise. Erano rare le volte in cui rideva e ne era quasi sempre il castano la causa. Quest'ultimo, contagiato dalla bella risata del proprio fidanzato, si mise a ridere a sua volta, una risata che conteneva imbarazzo, felicità, ironia e spensieratezza. Quando entrambi si calmarono Tenma tese le braccia a Tsurugi.
-Abbraccio?- chiese speranzoso utilizzando una voce da bambino, le orecchie feline abbassate. Il blu roteò gli occhi con finta esasperazione e lo attirò a sè, stringendolo tra le braccia forti. Tenma si accoccolò appoggiando il viso sul suo petto e lasciandosi cullare dalla battito cardiaco di Tsurugi. 
-Adoro questo suono.- commentò chiudendo gli occhi per ascoltarlo meglio. Il maggiore lo sollevò in braccio e si diresse nella propria camera, stendendosi a letto con lui. Tsurugi iniziò a passare le dita di una mano tra i capelli leggermente riccioli del fidanzato, abbassando le palpebre a sua volta.
-Notte, Ten.-
-Sognidoro.-

Tsurugi si svegliò sentendo la porta sbattere e scattò seduto. Suo fratello era tornato, cosa gli avrebbe detto?! Disperato, si alzò e cercò i suoi vestiti, ricordandosi poi che erano rimasti all'ingresso.
Perfetto: era fottuto. 
Si voltò verso Tenma e lo vide dormire con espressione serena, un piccolo sorriso gli illuminava il viso. Sospirò prendendo dei vestiti e cambiandosi velocemente. 
-Kyou?- domandò Tenma con la voce ancora impastata dal sonno, mettendosi seduto e sbadigliando. Il blu gli si avvicinò e lasciò un leggero bacio sulle labbra del compagno, ancora solo in boxer e maglietta. In quel momento la porta si spalancò rivelando la figura snella di Yuuichi con la mano sulla maniglia.
-Ho interrotto qualcosa? - domandò il maggiore dei Tsurugi aggrottando la fronte divertito per l'imbarazzo di entrambi, specie di Tenma che sembrava stesse collassando. 
-NO! - urlarono entrambi, paonazzi.
Yuuichi si limitò a ridacchiare, così Kyousuke prese parola, doveva pur spiegare cosa fosse successo.
-Ecco, posso spiegarti tutto, vedi, Tenm-- venne interrotto dal fratello che, sempre ridacchiando, scosse la testa, vedere Kyousuke imbarazzato era sempre divertente.
-So già tutto.-
-E come lo sai?- domandò accigliandosi il blu.
-Ho incontrato Shindou per strada e mi ha spiegato cos'è successo. Per fortuna si risolverà presto.- disse accennando con il mento a Tenma, che stringeva la coperta per coprire le parti discutibili, l'espressione da cane bastonato. Kyousuke sospirò esasperato passandosi una mano sul viso, poi annuì. 
-Fantastico...-
-Beh, io adesso vado a preparare la cena, andate a raccogliere i vestiti che avete lasciato per terra.- detto ciò sorrise ed uscì dalla camera, lasciandoli annegare nella loro vergogna. 



Tana del disagio

Eeeeeeeh! Io vi avevo detto che questa storia disintegra i neuroni; altro che bomba nucleare, bastano le mie storie per commettere un genocidio XD
La parte "spinta" poi...non potete immaginare il mio imbarazzo, non tanto nel scriverla ma nel pubblicarla. Per farvi capire la mia vergogna immaginate che io sia o Tenma o Tsurugi quando suo fratello li scopre XD
Questo capitolo lo dedico alla mia compagna-in-scleri-sulla-Kyouten (siglata C.I.S.S.K), DolceZeref :)
Vado via che è meglio, anche perchè ho una Ranmasa "hot" da scrivere, pregate per me (e per la nostra sanità mentale). 

Alexiochan <3

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Capitolo 4
*** Barbie E Gumball ***


-Ran, aiuto!- urlò Kariya terrorizzato, saltando in braccio al fidanzato e conficcandogli le unghie sulle spalle per reggersi meglio. Kirino quasi perse l'equilibrio e dovette appoggiarsi ad un mobile per rimanere in piedi. Erano appena entrati a casa sua, che cosa aveva già combinato? Poi sentì il suo cane, Lucky, abbaiare furiosamente mentre usciva fuori dalla sua cuccia e il problema gli si parò sotto il naso. Si diede una manata in fronte, non aveva minimamente pensato che i cani e i gatti non vanno d'accordo nella maggior parte dei casi. 
-Io te l'ho sempre detto che il tuo cane mi odia!- piagnucolò Kariya, stringendosi di piú a lui con le orecchie abbassate dalla paura di essere morso. 
-Lucky non ti odia, è solo geloso delle attenzioni che ti do. E poi adesso sei metà gatto...non è stata proprio una grande genialata.- ammise Kirino, sistemandosi meglio il turchese in braccio per non essere graffiato ancora. Lucky abbaiò nuovamente con ferocia e Kariya avvolse le gambe attorno alla vita del rosa, le braccia che lo soffocavano da quanto stringeva. 
-Kariya, non respiro...!- 
-Ran, mandalo via!- 
Kariya era sul punto di scoppiare a piangere, tutti quei latrati gli facevano male alla testa poiché li sentiva molto piú forti rispetto ad un essere umano, senza contare che Lucky era un cane lupo enorme e l'unica cosa che lo tratteneva dal saltargli addosso era il guinzaglio attaccato alla cuccia. Lui non aveva niente contro i cani, anzi, ma adesso si sentiva terrorizzato e confuso. Kirino sgranò gli occhi incredulo quando vide la prima lacrima solcare una guancia del piú piccolo, che tremava spaventato tra le sue braccia. Sentiva il suo cuore battere furiosamente contro il suo petto. Deglutì a vuoto, troppo scioccato da quella reazione per poter dire qualcosa di intelligente. Si limitò a portare Kariya in camera sua e chiudere la porta dietro di sè, adagiandolo delicatamente sul letto. Kariya lo guardava con gli occhi lucidi e le orecchie abbassate, sussultava ad ogni latrato proveniente dal salotto. Kirino si ripromise di andare al più presto da Obama e chiedergli una medaglia per la forza di volontà che stava impiegando in quel momento per evitare di sbattere sul letto il fidanzato. Sospirò e gli asciugò le guance con i pollici, approfittandone anche per carezzargli il viso e dargli un bacio sulla punta del naso e sulle labbra. Kariya arrossì leggermente ma non si oppose. 
-Sei così carino quando fai così.- sussurrò il rosa ed ecco che aveva rovinato tutto. 
-Stupido senpai, smettila di dire che sono carino!- urlò il turchese diventando bordeaux e scandandosi da lui. 
-Ma è vero.-
-Vuoi morire giovane per caso?-
-No, sono solo una persona sincera.-
Kariya gli diede una manata in faccia, graffiandogli uno zigomo. 
-Ahi...- mormorò sofferente il rosa, i tagli che subito presero a sanguinare. Kariya ghignò sadico.
-Sono ancora carino?-
-No, sei uno stronzo.- borbottò Kirino mentre andava nel bagno di camera sua e si prendeva un cerotto. Un altro latrato fece sussultare Kariya.
-Ran?- chiamò con voce stridula.
-Cosa?- 
-Il cane non si può liberare da solo, vero?-
-Certo che può, gli ho anche insegnato ad aprire le porte.- rispose l'altro con sarcasmo. Il turchese lo guardò accigliato. 
-Ma allora vuoi davvero morire giovane.- 
Kirino sbuffò ed uscì dal bagno. 
-Vado a portare Lucky dai vicini di casa, tanto i bambini lo adorano. Così smetterai di fare la lesbica mestruata e mi lascerai in pace.- disse prima di uscire dalla camera. Kariya lo guardò varcare la soglia e rilassò i muscoli solo quando sentì la porta di casa richiudersi. 

Kirino si sarebbe aspettato che il suo irascibile e immaturo fidanzato restasse imbronciato per tutta la durata di quei due giorni fino alla consegna del vaccino, ma non fu così. Dopo aver portato Lucky dai vicini e cenato si era accoccolato con la testa sulle sue gambe mentre guardavano un programma alla televisione. Kirino era rimasto sorpreso e spiazzato da quel gesto, soprattutto quando notò che Kariya si lasciava accarezzare le orecchie e i capelli senza lamentarsi o minacciarlo di morte. Anzi, si strusciava con il viso sulle sue mani e ogni tanto faceva le fusa. Non lo aveva mai visto così affettuoso e gli sembrava bellissimo poterlo finalmente coccolare in quel modo. Si chinò fino a sfiorargli un orecchio felino con il naso e sussurrò un "ti amo" con voce bassa e roca. Kariya emise un piccolo miagolio che il rosa interpretò come un "va a morire", ovvero "ti amo anch'io". Sorrise e gli lasciò un piccolo bacio su un orecchio, il quale ebbe un tremito scattando verso sinistra e poi destra, ma Kariya non si ribellò nemmeno questa volta. Kirino evitò di dire ad alta voce quanto fosse carino in versione gatto per non farlo scappare nuovamente, perciò continuò a coccolare il suo "nuovo micetto" per tutta la serata senza dire niente.
-Kariya, che ne dici se andiamo a dormire?- domandò dopo aver sbadigliato per la quarta volta. 
-Kariya?- lo chiamò nuovamente, notando solo qualche secondo piú tardi che il turchese si era già addormentato con un'espressione serena e dolcissima. Kirino si ripeté mentalmente che uno stupro era moralmente scorretto in quel momento, mentre prendeva in braccio il minore e si dirigeva nella sua camera da letto. Kariya emise un piccolo mugolio e nascose il viso nel suo petto, sospirando nel sonno. Kirino lo adagiò sul letto e osservò la sua espressione beata e tranquilla, come quella di un bambino. Le mani strette a pugno vicino al viso e le labbra lievemente schiuse lo facevano sembrare un cucciolo di gatto vero e proprio. Kirino sorrise intenerito e, dopo avergli lasciato un altro piccolo bacio sulla tempia, si sdraiò accanto a lui e lo strinse al petto prima di addormentarsi. Dopo qualche ora si sentì scuotere e mugolò infastidito. 
-Kirino, svegliati.-
-Mh, perchè?-
-Perchè...perchè sì!-
Kirino si costrinse ad aprire gli occhi e mise a fuoco due iridi gialle che brillavano nell'oscurità. Per un attimo rimase spiazzato, quasi spaventato. Gli sembrava di avere una tigre davanti a sè, con gli stessi occhi magnetici di un predatore prima di avventarsi sulla preda. 
-Kariya?- domandò forse con la voce troppo carica di dubbio.
-No, sono Babbo Natale.- rispose l'altro con ironia. -Secondo te che può essere?- 
-Ti ricordo che sono ancora mezzo addormentato.- sbadigliò il maggiore. -Perchè mi hai svegliato?- 
-Non ho piú sonno.- 
-E non potevi lasciarmi dormire.-
-No, mi annoio.- 
Kirino si chiese mentalmente perchè si fosse fidanzato con un bambinone del genere. Era tentato di strangolarlo fino a farlo svenire e poi tornare a dormire, ma quello era piú lo stile di Tsurugi, così si limitò ad accendere l'abat-jour sul comodino e scrutare la sveglia: 3:47. Sospirò pesantemente e si passò una mano tra i capelli sciolti, poi si voltò verso Kariya e rimase senza fiato. Il turchese non aveva niente di strano a parte le orecchie e la coda, peró messo così, con la testa appoggiata al cuscino e girata verso di lui, era dannatamente troppo carino. Se si considerano i capelli turchesi spettinati e i grandi occhi dorati che lo osservavano, sarebbe potuto andare fuori di testa.
-Che cosa ti andrebbe di fare?- 
-Non lo so.- 
-Sei indisponente.-
-Sei petulante.-
-Sei un bambino capriccioso.-
-Sei una mammina bisbetica.-
-Poppante.-
-Vecchio.-
-Lattante.-
-Artritico.-
-Neonato.-
-Polpetta.- 
-Immatu--"polpetta"?- 
-Non mi veniva in mente altro.- 
Kirino scoppiò a ridere e l'altro si arrabbiò, mettendo il broncio e girandosi dall'altra parte.
-Era meglio se non ti svegliavo.- borbottò offeso. Il rosa gli si avvicinò piano piano ed avvolse un braccio attorno alla vita del piú piccolo per attirarlo a sè. 
-Fai il bambino capriccioso?- gli chiese con voce canzonatoria. Kariya si divincolò dopo quella frase, borbottando i peggio insulti. Kirino ridacchiò e iniziò a dargli dei piccoli baci su tutto il viso, fermandosi poi sulle labbra. Il turchese si divincolò con piú forza ma smise subito quando il maggiore approfondì il bacio, sembrava quasi volesse risucchiargli l'anima direttamente dalle labbra. Kariya si sentì soffocare e biascicò un "senpai" per farlo staccare e poter finalmente riossigenare i suoi poveri polmoni. Kirino aveva le guance arrossate quanto il turchese, si guardavano negli occhi. 
-So come farti tornare il sonno.- mormorò maliziosamente, preparandosi a un altro graffio o un pugno. Invece Kariya si avvicinò con il viso al suo e gli passò velocemente la lingua sulle labbra come se fosse un gatto vero, miagolando sommessamente con sguardo provocante e magnetico. 
-Dovresti vedere la tua faccia, senpai.- lo prese in giro con un ghigno sadico e divertito. Kirino fece una risatina ironica e si fiondò nuovamente sulle labbra del compagno come se respirasse solo baciandolo invece che l'esatto contrario. Le sue mani lo privarono velocemente degli indumenti e lo stesse fece Kariya, il desiderio piú che evidente nei loro gesti resi impazienti dalla cosiddetta "fase ormonale" che stavano attraversando. Gli ansimi di piacere che entrambi liberavano dalle labbra si disperdevano con un leggero eco in tutta la stanza. Kariya inarcò la schiena alla prima spinta decisa del compagno dritta al suo punto piú sensibile. Le ginocchia e i gomiti avevano ceduto sotto la forza che esercitava il rosa su di lui e adesso giaceva a gambe divaricate con il petto e il ventre piatto sul materasso, le mani che stringevano convulsamente le lenzuola. Kirino si era sistemato in ginocchio dietro di lui, facendo passare le proprie gambe sotto quelle del turchese per allargargliele di piú. E tutto ciò veniva fatto solo per quella scossa violenta che li faceva piegare l'uno verso l'altro, quella scossa che liberava tutta la loro eccitazione e il loro desiderio, quella scossa che li induceva ogni volta a stringersi tra le braccia a vicenda e calmare i respiri assieme, i battiti dei loro cuori in perfetta sincronia. Attendevano entrambi quella scossa, fondendosi freneticamente con i corpi che slittavano fra loro resi scivolosi dal sudore, ansimando per prendere aria e gemendo sonoramente per il calore che aumentava sempre di piú dentro di loro. E quella scossa tanto cercata arrivò, saldandoli come metallo fuso. Kariya liberò un ultimo grido mentre il seme bollente di Kirino si riversava in lui, concedendogli quello che aveva tanto bramato e facendogli sporcare a sua volta le lenzuola. Il maggiore si chinò in avanti fino a stendersi sopra al compagno, puntellandosi coi gomiti per non pesargli troppo. 
-Ti amo.- sussurrò ansimante e con voce arrocchita dalla stanchezza e dal rapporto appena avuto. Kariya si voltò a pancia in su e lo abbracciò, venendo subito stretto dalle braccia forti del compagno. 
-Lo so.- mormorò piano cercando di calmare il respiro. Kirino sorrise e si sdraiò accanto a lui tirandoselo vicino. 
-Hai sonno?- 
-Certo che ho sonno, baka.- borbottò il minore suscitando una risatina divertita ma carica di amore e tenerezza nel rosa. 
-Allora buonanotte Mas.- disse Kirino dandogli un ultimo bacio prima di addormentarsi assieme a lui.



Tana del disagio

Ehilà, shiao a tutti! 
Scusate se vi ho fatto aspettare prima di pubblicare il penultimo capitolo (esatto, siete sollevati, ne?) di questa storiella, ma non mi sembrava né giusto né sensato "costringermi" a scrivere. Già è traumatico quando mi impegno (da morire XD), figuriamoci quando non ne ho voglia. Spero vi sia piaciuto, stavolta ho preferito incentrarmi di piú sulle loro emozioni che sull'amplesso stesso (anche perchè mi vergogno tantissimo a scrivere cose troppo spinte, io cerco di renderle il piú dolce e fluffose possibile). Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti se ne avete voglia, un abbraccio e alla prossima!

Alexiochan 

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Capitolo 5
*** Vaccino ***


-Ma quando arrivano Fey e Wandaba?- chiese Tenma per l'ennesima volta, pareva Ciuchino di Sherek durante il viaggio verso Molto Molto Lontano.
-Hanno detto che sarebbero arrivati due giorni dopo il contagio, ma non hanno specificato quando.- ribatté Shindou pazientemente, incrociando le braccia al petto. 
-Sì, peccato che se non arrivano,  Tenma e Kariya rimarranno bloccati così per sempre.- ribatté Ibuki che li aveva raggiunti al campo al coperto da un quarto d'ora. Gli interessati impallidirono rabbrividendo. 
-Oh Ibuki, cosa faremmo senza le tue sintesi illuminanti?- chiese ironico il moro, alzando gli occhi al cielo e maledicendosi piú volte per aver deciso di frequentare un tipo così. 
-Probabilmente restereste al buio.-
Shindou gli scoccò un'occhiataccia alla "mi prendi in giro?", mentre Kirino si dava una manata in fronte e Tsurugi spiegava a Tenma la battuta, dato che con la sua tenera ingenuità non l'aveva capita. 
-È comica quanto una teiera, non fa ridere!- sbraitò Kariya. Nel preciso momento in cui Shindou si frappose tra i due per evitare una rissa, si aprì un portale temporale e il pulmino della Inazuma fece la sua entrata trionfale nel campo al coperto. Fey saltò agilmente giú, seguito a ruota da Saru che si appoggiò al fidanzato per non cadere a terra, la faccia verdognola. 
-Stupido orso...guidi come un ubriaco...- sibilò l'albino, scoccando un'occhiataccia all'androide. Wandaba lo ignorò completamente e scese dall'autobus con aria orgogliosa.
-SIGNORE E SIGNORE!- esordì allargando le braccia al cielo e diventando rosa per l'emozione. 
-"Signori e signore"- lo corresse pazientemente Fey, Saru accanto a lui che, ripresosi dall'attacco di vomito, si sforzava di non ridere. La bipolarità è una brutta bestia. 
-È lo stesso.- ammise l'orsetto stringendosi nelle spalle -Oggi vi mostrerò la vostra salvezza!-
Dei mormorii preoccupati si levarono dal gruppo di ragazzi.
-Silenzio!- urlò Wandaba e tutti si zittirono. Tossicchiò con un pugno davanti alla bocca per ricomporsi. 
-Dunque, stavo dicendo...ah, sì!-
-Dacci il vaccino e smetti di fare il deficente!- gli urlò Kariya, non ne poteva piú di convivere con la sua parte felina. Wandaba borbottò qualcosa riguardo al fatto che quel ragazzino toglieva sempre il piacere da ogni cosa. 
-E va bene, ecco il vaccino!- disse tirando fuori una siringa con un ago enorme. Tenma e Kariya diventarono ancora più pallidi; il primo si gettò direttamente tra le braccia del fidanzato. 
-M-Ma è troppo grande!- esclamò Kirino, sorreggendo preventivamente il turchese per paura di un suo collasso nel prato di erba sintetica. 
-Volete il vaccino sì o no?- rispose piccato l'androide. 
-Non puoi utilizzare un ago piú piccolo?- gli chiese Shindou tentando di essere diplomatico.
-No! Si deve iniettare con questo!-
-Ma perchè?!- domandò Kariya con il cuore in gola, lui non aveva la cosiddetta "fobia degli aghi", ma quello era da cavallo, non da umano.
-Sei un dottore? No, non lo sei! Perciò sta zitto e fatti fare il vaccino!- sbraitò l'orsetto e tra i due non era ancora chiaro chi fosse il piú mestruato. Wandaba si avvicinò al turchese sorridendo vendicativo e Kariya cominciò a tremare.
-N-Non puoi farlo prima a Tenma?- 
-M-M-Ma no!- balbettò il castano con voce stridula, nascondendosi dietro a Tsurugi.
-Tanto prima o dopo devo fartelo comunque. Ma se hai paura...-
-Bah, sta zitto!- 
Kariya si liberò in malo modo dalla presa del rosa e andò verso Wandaba che sorrideva compiaciuto. 
-Fa una cosa veloce.-
-Ma allora hai davvero paura.-
-No, lo dico solo per la tua incolumità.- 
L'orsetto si affrettò a fargli il vaccino, visibilmente intimorito dallo sguardo assassino che gli era stato rivolto dal turchese. L'ago affondò molto velocemente nel braccio di Kariya, come se gli avesse dato un pugno. 
-AHIO!- strillò con le lacrime ai lati degli occhi, ritraendo il braccio appena Wandaba finì di iniettare qualche millilitro di liquido. Kirino lo abbracciò subito, piú per evitare un orsocidio colposo che per un'ondata di affetto improvvisa. 
-Ed ora tocca a Tenmachan~.- disse allegramente l'androide. Tenma usò il fidanzato come scudo umano, ovviamente.
-N-Non voglio...!-
-Forza, Ten. Ci metti più tempo a lamentarti che a farlo.- tentò di convincerlo il blu, accarezzandogli leggermente la testa per infondergli coraggio. Tenma chinò il capo con aria pensierosa, mordicchiandosi il labbro ancora aggrappato alla maglietta del numero dieci, le orecchie abbassate. 
-Va bene...però fai piano, okay?- disse guardando Wandaba come un cucciolo spaventato. Quello annuì e si avvicinò con l'ago al braccio del castano. 
-Aspetta!- 
Tenma si accozzò con più forza a Tsurugi, stringendogli la mano fino a rischiare di rompergliela. Prese un bel respiro e annuì lentamente.
-Va bene, fallo.- 
Wandaba si avvicinò nuovamente con la siringa, la distanza tra il braccio esile di Tenma e l'ago si accorciava sempre di più...
-No! Un attimo!- interruppe di nuovo, facendo sospirare gli altri dall'esasperazione. 
-Fatti fare il vaccino e basta!- sbraitò nuovamente Wandaba. Tenma cominciò a correre per scappare via, ma per sua sfortuna Tsurugi lo aveva già previsto e si era tuffato per placcarlo a terra come fossero giocatori di rugby. 
-Noooo! Non mi piacciono gli aghi!- piagnucolò il più piccolo, nascondendo il viso nel petto del fidanzato. 
-Non fare il bambino.- lo rimproverò Tsurugi, prendendogli un braccio e tenendolo fermo per permettere a Wandaba di iniettargli il vaccino. Tenma emise un gridolino di dolore, massaggiandosi la ferita di guerra con le lacrime agli occhi. 
-Oh, ci voleva tanto?- chiese retoricamente l'orsetto, riponendo la siringa nel suo contenitore. 
-Ha funzionato!- esclamò Kariya, tastandosi la testa e il sedere alla ricerca di orecchie e coda. 
-Siamo di nuovo normali!- 
Tenma saltò felicemente ad abbracciare l'amico, entrambi con due sorrisoni stampati in faccia. Kirino e Tsurugi sorrisero quasi malinconici al ricordo dei momenti trascorsi con i loro fidanzati in versione gatto, specie di quelli più..."quelli". 
-Bene, direi che il nostro compito finisce qui.- disse Fey con un gran sorriso, accingendosi a salutare con un abbraccio tutti i suoi cari amici della Raimon, Ibuki compreso. 
-Ciao Eucarioti Prolemuri!- urlò Saru affacciandosi da un finestrino dell'autobus Inazuma un attimo prima che quello sparisse dentro un coloratissimo tunnel temporale. 
-Bene. Tutto è tornato alla normalità.- disse Ibuki. Shindou sorrise, voltandosi verso i suoi compagni e rimanendo di sasso mentre tutta la sua felicità spariva per lasciare posto alla sorpresa. Sì, perché Fey si era dimenticato di avvertirli che l'allergia di Wandaba poteva essere trasmessa anche per via "corporea" da chi ne era stato contagiato prima. Il tic all'occhio di Tsurugi lo fece sembrare ancora più psicopatico del solito, le orecchie dal morbido pelo blu tirate minacciosamente indietro. A Kirino bastó una veloce occhiata al suo didietro munito di coda per urlare a squarciagola un istericissimo: -WANDABAAAAAAAAAAAAAAAA!- 





Tana del disagio 

Shiao a tutti! È tanto che non pubblicavo una fic (nonostante ne abbia circa una decina già pronte nelle note XD) così mi sono detta "Alexiochan, è il momento di sclerare" ed ecco il risultato. Finalmente ho finito questa mini long, devo dire che è stato divertentissimo scriverla e ringrazio tutti quelli che l'hanno letta :) 
Il finale, poi, spero vi sia piaciuto quanto a me XD 
Non vi disturbo oltre, alla prossima!

Alexiochan 

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