Death Note- King of a new world

di BELIEBER_G
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 25: *** Ultimo capitolo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


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La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita,

spazza via il vecchio, per far spazio al nuovo e questo Light Yagami lo sapeva benissimo.

Light era un ragazzo di 18 anni, il miglior studente di tutto il Giappone: capelli corti e occhi marroni.

Era furbo, astuto e intelligente.

Lo stesso non si poteva dire della sua migliore amica Toshiko Mana.

Era furba si, ma non quanto lui: capelli corti a caschetto di colore nero e occhi blu splendenti.

La loro vita cambiò in una normale giornata di fine autunno, dopo una lezione di inglese,

durata un'eternità, in cui Light si annoiava a morte: il mondo gli sembrava noioso e sempre tutto uguale.

Per strada si aggiravano criminali di tutti i tipi che sporcavano il mondo con le loro azioni.

Stava guardando fuori dalla finestra, quando vide qualcosa cadere proprio dal cielo.

Non aveva idea di cosa fosse, ma sembrava un quaderno.

Una gomitata di Toshiko lo fece scendere dalle nuvole.

-Light, ma stai ascoltando?- gli chiese sbuffando

-No.- rispose secco lui e non appena la campanella suonò, prese le sue cose e si avviò verso la solita strada di casa.

Toshiko lo seguì in fretta e furia. –Mi spieghi dove hai la testa? Le lingue sono molto importanti per l'ammissione all'università.- continuò la ragazza.

Ma Light sembrava non ascoltarla. -Si, si hai ragione tu... Hai mai pensato che il mondo sia corrotto e monotono?-

-Beh, si, ma noi mica possiamo farci niente.-

La loro conversazione si interruppe quando Light raggiunse il posto in cui aveva visto il quaderno cadere.

Nel prenderlo notò una copertina nera e la scritta in bianco Death Note, il quaderno della morte.

Toshiko glielo prese subito dalle mani e curiosa lo aprì. –L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno, morirà.- lesse.

I due si guardarono per un attimo ed entrambi pensarono fosse uno scherzo, anche perché era del tutto impossibile che fosse qualcosa di reale.

-Che cosa stupida.- commentò Toshiko, gettando il quaderno a terra e continuando il cammino verso casa.

Non si accorse che Light, invece, lo aveva raccolto e riposto nella propria borsa.

-Ti va se stasera vieni da me a studiare?- le domandò Light.

La ragazza subito arrossì, non l'aveva mai invitata nella sua camera.- Oh..a casa tua?-

Light non sembrava esporre nessuna emozione, era una persona molto chiusa. –Esatto.- le rispose lui.

-Perfetto! Allora ci vediamo più tardi!- esclamò l'altra, per poi saltellare verso casa.

Durante tutto il pomeriggio, Light lasciò perdere il quaderno trovato e si dedicò ai compiti.

Ma quella sera, ne avrebbe provato l'effetto.

Quando la luna si alzò in cielo, Toshiko si avviò a casa di Light e poi nella sua camera.

-Che cosa studiamo?- Fu la prima domanda che gli porse.

Light tirò fuori il quaderno.- Voglio provarlo.-

Toshiko sbuffò, era strano che un ragazzo intelligente come lui credesse a queste sciocchezze.

-Davvero credi che quel quaderno possa uccidere davvero le persone?-

Il ragazzo accese la televisione sul comodino e girò al canale in cui davano il telegiornale.

Aprendo il diario, Light notò altre regole.-

Affinché il quaderno abbia effetto si deve avere in mente il volto della persona di cui si scrive il nome: in tal modo si evita di colpire eventuali omonomi.

Se dopo aver scritto il nome si elencano anche le cause della morte, entro 40 secondi, la morte avverrà nella maniera stabilita.

Se le cause non vengono specificate, le vittime moriranno di arresto cardiaco.

Dopo aver scritto il nome, si hanno 6 minuti e 40 secondi per aggiungere eventuali dettagli.-

-Uhm, quindi questo vuol dire che si può decidere tra una morte orribile o meno.- commentò Toshiko.

Nelle sue parole Light notò un certo interesse. –Vedo che inizia ad intrigarti.-

Ma anche lui iniziò a pensare che forse non era uno scherzo e posò gli occhi sull'edizione del telegiornale dopo aver afferrato una penna.

-Che cosa stai facendo?! E se morisse veramente?! Saresti un assassino!- esclamò la ragazza.

L'altro rise di rimando. –E' impossibile Toshiko, lo sai benissimo.-

L'uomo che ieri ha causato una strage nella periferia cittadina di Shinjuku ,uccidendo sei vittime, si è adesso barricato in questo asilo con bambini ed insegnanti come suoi ostaggi,stava dicendo la televisione. La polizia lo ha identificato, si tratta di Kuro Otoarada.

Non appena Light udì il nome del responsabile, lo scrisse sul quaderno.

-In teoria dovrebbe morire di arresto cardiaco entro 40 secondi.-

I due restarono seduti e osservarono l'orologio come se stesse per accadere un imminente disastro mondiale.

Toshiko aveva il fiato corto, mentre Light era del tutto tranquillo.

Ma, scaduto il tempo, non successe nulla.

-Lo sapevo.- commentò Toshiko.

Ma non era detta l'ultima, perché improvvisamente ripresero bambini e insegnanti uscire correndo dall'edificio.

Stanno uscendo! Al loro posto stanno entrando gli agenti della polizia! Mi dicono che hanno trovato l'assassino steso a terra e non respira!

Il cuore dei due amici si fermò quando capirono che il quaderno aveva funzionato.

Toshiko lasciò cadere il corpo sul letto.- Oh Mio Dio.-

-Ha funzionato.- tremò Light.

Lei si alzò poco dopo e velocemente chiuse il quaderno, gettandolo a terra. –Dobbiamo buttarlo via, distruggerlo!-

-Magari è solo una coincidenza...N-Non è possibile.- balbettò Light, per poi riporre velocemente il quaderno nello zaino.

I due decisero di non parlarne più per il resto della serata, ma iniziarono a credere che il suo potere fosse reale.

La sera dopo, Light stava passeggiando per la città, riflettendo se continuare o no ad usare il quaderno.

A quel punto, il ragazzo vide Toshiko uscire da un negozio e avviarsi verso casa.

Ma la ragazza venne seguita da tre ragazzi che sembravano tutt'altro che brave persone.

Light li riconobbe subito, riconobbe i tre bulli della sua scuola che davano fastidio ai più deboli.

Il mondo dovrebbe essere difeso da gente stupida come loro,pensò Light.

Il suo pensiero si dissolse quando vide che i tre ragazzi stavano cercando di aggredire la sua migliore amica.

Quindi Light corse dietro un cassonetto dell'immondizia, prese la penna e scrisse sul Death Note il nome di uno dei bulli, aggiungendo che sarebbe morto per incidente stradale.

In quello stesso momento, Toshiko riuscì a liberarsi dalla presa di uno di loro e corse via in strada piangente.

Egli la rincorse con una ridarella malvagia, che cessò subito dopo che il ragazzo venne investito da un'auto.

Per lo spavento la ragazza inciampò e cadde a terra, ma Light la afferrò in tempo e la strinse a se.

-Va tutto bene Toshiko.- le sussurrò, alzandole il viso per guardarla negli occhi.

Toshiko si guardò intorno e non poté credere a quello che era successo. –Sei stato tu?- gli chiese, notando il Death Note appena fuori dalla sua borsa. –Mi hai salvato la vita.- balbettò.

Light la condusse subito a casa sua e le fece bere qualcosa per calmarsi.

-Ti senti meglio?- le chiese.

-Si, grazie. Forse quel quaderno dopotutto non è così malvagio...-

-E' quello che pensavo anche io.- intervenne Light. –Grazie ad esso possiamo eliminare la feccia della terra, fare ordine nel mondo e chissà, magari salveremo anche delle vite.-

Toshiko stava molto attenta a quelle parole e dopo quello che le era successo, sembrava esser d'accordo.

-Ti avverto Toshiko, sarai con me o contro di me in questa cosa, non c'è una via di mezzo. Insieme, creeremo qualcosa di nuovo e unico.- continuò il ragazzo.

Lei, con decisione, gli strinse la mano e lo guardò negli occhi: era diversi, parevano più scuri e misteriosi.

-Facciamolo.- esclamò.

-Molto bene. Io e te Toshiko, Saremo i dei di un nuovo mondo.-

 

 

Salve a tutti, spero che questa idea piaccia a tutti gli appassionati di Death Note.

Vi avverto che inizialmente non sarà molto diverso dal anime, poiché preferisco prima spiegare bene tutto l'inizio.

Dopo i primi capitoli cercherò di cambiare un pò la trama.

Per il prossimo capitolo vi chiedo un commento :)

Buona lettura!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


 
Light continuava a giustiziare i criminali con il Death Note.
Lui e Toshiko usavano la scusa dello studio per incontrarsi quasi ogni giorno.
Nel frattempo, tutto il Giappone aveva notato quello che stava succedendo e l’interpol, ovvero l’organizzazione nazionale contro il crimine, aveva riunito i migliori agenti di polizia per scovare il responsabile degli omicidi.
Gli avevano assegnato il  nome di Kira, che in giapponese sta per Killer.
Invece, il sovraintendente della polizia Giapponese non era altro che Soichiro Yagami, il padre di Light.
Lui e la sua squadra erano presenti ad una riunione dell’Interpol, che aveva deciso di chiedere aiuto ad uno degli investigatori più bravi del mondo.
Nessuno conosceva il suo nome, ne il suo volto, comunicava con loro tramite un computer: la sua voce era  modificata e a controllare il computer era un losco signore di nome Watari, dal viso nascosto nel buio.
L’investigatore aveva il nome di L, ma solo Watari era in grado di contattarlo.
Soichiro Yagami aveva accanto a se il collega Matsuda, uno dei suoi bracci destri.
 
Quando sullo schermo del proiettore apparve l’immagine della lettera L, tutti capirono che stavano per parlare con lui.
-Illustri agenti dell’Interpol, è L che vi parla.- disse egli.  -Questo è un caso di grossa portata ed estremamente complesso: un caso di atroci omicidi di massa, assolutamente inammissibili. Sarebbe opportuno, che oltre ad avere l’appoggio dell’Interpol, nel corso dell’assemblea, acconsentiste a darmi l’appoggio delle organizzazioni di tutto il mondo per risolvere il caso. In particolare, mi servirà l’appoggio della polizia Giapponese.-
-Cosa?! Perché proprio la polizia Giapponese?- domandò il sovraintendente.
-Che si tratti di un organizzazione o di un singolo individuo, sono sicuro che si trovi in Giappone. Ma, dopotutto, non posso biasimare chi sia scettico su questa mia teoria. Vi proverò che ho ragione: scontrandomi con lui direttamente.- rispose L. –Inoltre vorrei che il quartier generale delle indagini fosse stabilito in Giappone.-
Tutti erano sorpresi dalla sua deduzione e Soichiro era convinto che questo L avrebbe potuto risolvere il caso.
 
Ormai erano cinque giorni che Light scriveva nomi sul quaderno e si sentiva sempre più potente.
Anche Toshiko, sempre al suo fianco, era quasi contenta di veder morire tutte quelle persone che le avevano sempre fatto ribrezzo.
Toshiko gli diceva un nome e Light lo scriveva, come se gli importasse della sua felicità.
Nel vedere tutti quei nomi, Light ridacchiò malignamente.
-Vedo che vi piace.-
Una voce roca apparve d’improvviso accanto a loro: una figura dai vestiti neri, gli occhi rossi inquietanti e un enorme sorriso dai denti appuntiti.
Entrambi lanciarono un urlo e Toshiko si nascose dietro il corpo di Light. –Ma cosa diamine è?!-
-Perché ti sorprendi così tanto? Ciao. Io sono Ryuk, lo shinigami che ha perso quel quaderno.- spiegò egli. -Dal tuo atteggiamento devo dedurre che ormai hai capito che non si tratta di un semplice quaderno.-
-Uno shinigami? Un Dio della morte.- continuò Light.- Non sono affatto sorpreso, Ryuk. Anzi, ti stavo aspettando. Non avevo alcun dubbio sull’autenticità del quaderno, ma ora che ho avuto l’ennesima riprova, potrò agire con maggior convinzione.-
Ryuk fece una risata ancora più inquietante del suo sorriso. –Lo capisco, ma sai sono io ad essere sorpreso: ne ho sentite tante di storie su Death Note apparsi nel mondo degli umani, ma che io sappia, tu sei il primo ad aver ucciso così tanta gente in soli cinque giorni. Una persona normale inorridirebbe al solo pensiero.-
-Sono pronto ad accettarne le conseguenze. Abbiamo usato consapevolmente il quaderno di uno shinigami e ora tu sei venuto a trovarci.-
-Se sei un Dio della morte,cosa ne sarà di noi? Ti prenderai la nostra anima?- commentò Toshiko.
-Ma che dici, questo è un pre-concetto che avete voi umani. Non ho intenzione di farvi nulla. Nel momento stesso in cui il quaderno tocca il suolo, diventa proprietà degli uomini: ciò significa che adesso è vostro. –
Light e Toshiko osservarono il quaderno come se fosse diventato una parte importante delle loro vite.
-Se non lo volete, potete anche restituirmelo o darlo a qualcun altro. Se me lo cederete però, cancellerò tutti i vostri ricordi relativi al quaderno.- continuò Ryuk.
-Davvero non esigi da noi nessun risarcimento per aver usato il Death Note?- chiese Light.
-Beh..Diciamo che proverete una sofferenza e un terrore che solo chi ha usato il quaderno può comprendere.  Inoltre, ho un quaderno anche io e quando per voi  sopraggiungerà la morte, ci scriverò il vostro nome. Ma non fatevi illusioni, per il portatore del Death Note non esiste ne paradiso ne inferno. Tutto qui.- spiegò infine, ridacchiando. –Ne riparleremo quando sarete morti.-
Improvvisamente, la madre di Light bussò alla porta e Toshiko sobbalzò: la presenza di quello shinigami non la metteva molto a suo agio.
-Apri pure, tanto lei non può ne vedermi ne sentirmi.- disse Ryuk.
Light aprì la porta e prese un cesto di mele che la madre gli aveva portato come regalo dei bei voti a scuola.
Non appena lo shinigami le vide, diede un morso per provarle. –Dovete sapere che in origine quello era il mio quaderno, adesso però lo state usando voi, quindi soltanto voi potete vedermi e ovviamente solamente voi potete udire la mia voce. Quel quaderno è il nostro vincolo, ciò che lega voi umani a me.-
-Ho solo una domanda: perché sono stato scelto per questo?- chiese Light, una volta che erano di nuovo soli.
Ryuk iniziò a divorare tutte le mele del cesto, le sue pupille si erano allargate per quanto gli piacevano. –Le mele del mondo umano sono squisite..Sono così..Come si dice… Succose.-
-Rispondi alla mia domanda!-
-Non ti ho scelto io, ho solo fatto cadere il quaderno dal mio mondo. Pensavi che ti avessi selezionato perché sei più furbo degli altri? Non darti arie. Il caso ha voluto che cadesse sulla terra e che tu lo raccogliessi. Tutto qua. Ho scritto le istruzioni in inglese perché è la lingua più usata del vostro mondo.-
-E perché lo avresti fatto cadere?- intervenne Toshiko, ancora spaventata.
-Vuoi davvero saperlo? Perché mi annoiavo.- disse Ryuk. –Il fatto è che noi shinigami abbiamo molto tempo libero: ce ne stiamo tutto il giorno a sonnecchiare e a giocare. E quando uno di noi si mette a scrivere qualche nome, gli altri lo prendono in giro chiedendogli a che serve, visto che anche scrivendo il nome di qualcuno del nostro mondo, questo non morirebbe. Ti assicuro che non è per niente divertente uccidere qualcuno del mondo umano standosene lassù. Così ho pensato che sarebbe stato più divertente scendere sulla terra.-
Light fu sorpreso da quella risposta, effettivamente, anche lui si annoiava.
-Hai scritto tantissimi nomi in questi giorni, perché solo di quel ragazzo investito hai indicato la causa della morte?- commentò lo shinigami.
-Quando ho salvato Toshiko ieri sera, avevo paura e ho voluto scrivere la causa della morte.- ammise Light, sedendosi accanto a Toshiko.- Ma dopo aver visto la gratitudine nei tuoi occhi, il fatto di essere un assassino, non mi è passato proprio di mente.-
-Noi potremmo davvero fare la differenza: i criminali meritano di morire.- continuò Toshiko.
Nelle sue parole, Light vide un accenno della persona che voleva a fianco per quel compito: forse aveva scelto la ragazza giusta.
-Se continuassi, sarebbe meglio per tutti. Anche a costo di andare fuori di testa! Questo mondo non può continuare così!- esclamò Light, alzandosi in piedi.
Toshiko scattò davanti a lui, faccia a faccia. –Ben presto diventeremo i padroni di un nuovo mondo.-
Ryuk ridacchiò divertito. –Ero sicuro che gli umani fossero uno spasso.-


Spero che la storia vi stia piacendo, aggiornerò a due recensioni :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Convinti che il loro piano stesse funzionato alla perfezione, i due continuarono normalmente.
Le persone cominciavano perfino ad appoggiarli.
Light e Toshiko avevano appena finito di dare ripetizioni alla sorella minore di lui, Sayu: anche se sapevano della presenza dello shinigami,ma facevano finta di niente.
Non appena furono soli, Ryuk iniziò a fare domande.- Che cosa farete se qualcuno della famiglia scopre il quaderno?- chiese.
Light aprì un cassetto della scrivania, ma dentro vi era riposto un diario qualsiasi. –Ho messo il quaderno in questo cassetto.-
-Uhm..Ma quello è un diario qualunque.-
-Esattamente: sembra proprio che non ci sia niente di strano. Probabilmente chi aprirà il cassetto e vedrà questo diario, penserà che Light non abbia niente da nascondere.- intervenne Toshiko, afferrando una penna e tirandone fuori il tubicino dell’inchiostro. –Ma solo io e lui sappiamo che in realtà il cassetto ha un doppio fondo.- La ragazza utilizzò l’oggetto e la inserì in un piccolo foro sotto il cassetto, scoprendo il vero diario.
-Ah, un doppio fondo. E se qualcuno lo scopre?-
-Anche se qualcuno dovesse scoprirlo, ho fatto si che non possa comunque prendere il Death Note: questa penna agisce da isolante, interrompendo il circuito e non lasciando passare l’elettricità.- spiegò Light.
-Non vi sembra un meccanismo un pò rischioso? Al minimo errore potresti procurarvi una bella ustione.-
-Certo che ne dici di sciocchezze.- commentò lui. –Forse ancora non ti sei accorto che giochiamo col fuoco, dal primo momento che abbiamo preso il quaderno. Al confronto questo scherzetto non è niente, anzi, mi fa sentire più tranquillo. Che cos’è più rischioso? Un piccolo incendio in casa o forse essere condannati a morte?-
Il suo discorso non faceva una piega e Ryuk era sempre più sorpreso della loro intelligenza.
Poco dopo, Light accese la tv per sentire il telegiornale, ma non era un telegiornale qualunque: era un annuncio dell’Interpool.
Seduto ad una scrivania c’era un uomo dai lunghi capelli e gli occhi maligni.
-Chi vi parla è l’unica persona capace di mobilitare la polizia di tutto il mondo. Il mio nome è Lind L. Tailor, conosciuto come L.- disse egli.
Ne Light ne Toshiko sapevano chi fosse.
-Ci troviamo di fronte a degli omicidi di pregiudicati, ciò rappresenta un crimine senza precedenti che non sarà assolutamente tollerato. Per tanto giuro che ne catturerò l’autore, colui che viene comunemente soprannominato come Kira.-
-Ha appena detto che intende catturarvi.- intervenne lo shinigami.
-E come farà? Senza il quaderno non ha nessuna prova. Povero illuso.- ridacchiò Toshiko.
-Kira, a grandi linee posso immaginare cosa ti passa per la testa per agire in questo modo, ma sappi che ciò che stai facendo è malvagio!- esclamò Tailor.
Light e Toshiko sapevano che prima o poi la polizia avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, ma non se ne preoccupavano.
Solo che si sentirono immediatamente offesi.
–Perché non facciamo un bello spettacolino? Ci sta ostacolando.- disse Toshiko, a braccia conserte.
-Io sarei malvagio?! Io sono la giustizia! E’ diabolico chi si ribella a me!- Light afferrò la penna e scrisse immediatamente il nome che aveva pronunciato.-Sei stato troppo ingenuo L: un pizzico di furbizia in più e forse sarebbe stato divertente affrontarti. Adesso il mondo vedrà cosa succede a chi si mette contro di me.-
Dopo appena 40 secondi, l’uomo morì in diretta di arresto cardiaco.
Toshiko e Light risero a crepapelle.
Si ricrebbero, però, quando sullo schermo apparve uno sfondo con una lettera, una L.
-Incredibile.- commentò L. –Dovevo esserne sicuro, non ci avrei mai creduto se non avessi visto con i miei occhi: Kira, sono certo che tu riesca ad uccidere le persone a distanza. Ascoltami bene: se sei stato veramente tu ad uccidere Lind L. Tailor,  sappi che era solamente un criminale che sarebbe stato giustiziato oggi e non ero io. La polizia ha tenuto i giornali completamente all’oscuro della sua cattura, da ciò che vedo nemmeno tu sapevi della sua esistenza. -
Ryuk sembrava divertirsi. –Vi ha fregato.-
-Ma io esisto davvero. Quindi fatti avanti Kira, uccidimi!- esclamò L.
Purtroppo Light non sapeva il suo nome e non poteva ucciderlo, si ritrovò a non sapere cosa fare.
-E anche se la polizia non se ne è accorta, perché era un piccolo criminale, io so che la tua prima vittima è stata il sequestratore di Shinjuku: con tutti i grandi criminali morti per arresto cardiaco, quello era sembrato una fatalità. Inoltre, aveva fatto notizia solo in Giappone ed è grazie a questo che mi è stato facile arrivarci. Ho capito che tu sei in Giappone e che la tua prima vittima, è stato solo un esperimento. Ho trasmetto nella tua regione, il Kanto, perché è molto popolata: francamente non mi aspettavo che le mie teorie fossero esatte, ma, in fondo, dato i risultati, il giorno della tua condanna a morte è vicino. Sono proprio curioso come fai a commettere quegli omicidi e non sarà facile, perché per farlo dovrò prima catturarti. Ci vediamo, Kira.- continuò L.
Detto questo, il programma terminò.
Toshiko non sapeva cosa dire, mentre Light era su tutte le furie.
-Accetto la tua sfida, L. Ti troverò e ti ucciderò!- esclamò.
Dovevano entrambi stanare una persona di cui non conoscevano ne il nome ne il volto, era guerra aperta.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Soichiro Yagami tornava a casa sempre molto stanco, dato che era lui a gestire gli agenti della polizia.
Ma Light non si preoccupava di questo, anche perché aveva un certo margine di vantaggio: Toshiko era riuscita a collegare il computer di Light a quello di suo padre.
La polizia già sospettava che l’assassino fosse uno studente.
Per sviare questa teoria, Light uccise 46 criminali, ovvero 23 in due giorni, a distanza di un’ora l’uno dall’altro.
L aveva subito notato questa cosa, perché appena viene fuori questa teoria, Kira cerca subito di sviarla? Che Kira abbia un collegamento con la polizia?
Questa era chiaramente una sfida.
 
Toshiko e Light, intanto, facevano la propria vita come se nulla fosse, cercando di essere il più normali possibili, continuando anche ad andare a scuola.
-Scommetto che ora L non saprà dove sbattere la testa.- commentò Toshiko.
-Ho conservato una cinquantina di criminali per questo tipo di occasioni.- disse Light, proseguendo verso il cortile.
-Io però non ti capisco, svii la teoria dello studente, ma lasci intendere che hai collegamenti con la polizia.- disse Ryuk.
Toshiko e Light erano faccia a faccia quando parlavano con lo shinigami fuori di casa, così sembrava che parlassero tra di loro.
-L’ho fatto per far uscire allo scoperto L e ucciderlo.- rispose Light. –Inizierà a sospettare degli agenti della polizia: dopotutto loro non hanno mai visto il suo volto e non c’è mai stata fiducia.-
-Lui inizierà ad indagare su di loro e loro su di lui.- ridacchiò Toshiko, stendendosi sull’erba.
-Non saremo noi a scovare L, sarà la polizia e a quel punto, sarò io ad eliminarlo.- disse infine Light.
-Siamo una bella coppia, io e te.- commentò la ragazza.
-Si… hai ragione.- Senza indugio, Light posò le labbra sulla guancia della migliore amica, come per ringraziarla.
 
 
Quella stessa mattinata, nella stazione di polizia, alcuni poliziotti davano le loro dimissioni chiedendo di essere assegnati ad un altro caso poiché avevano paura per la propria vita.
Kira poteva uccidere chiunque gli desse la caccia, dato che sembrava avere un potere paranormale.
Di qualsiasi criminale ucciso da lui, veniva sempre mostrato il nome e il volto al telegiornale.
Che fosse collegato con la tecnica degli omicidi?
Al contrario di L, i poliziotti avevano un distintivo che riporta la loro foto e il loro nome: indagavano allo scoperto.
Nel mentre, L aveva chiesto segretamente al capo dell’F.B.I. di mandare degli agenti per indagare sulla polizia Giapponese e le loro famiglie.
Secondo lui, tra di esse, fra le loro famiglie o fra le loro conoscenze, c’era sicuramente Kira.
 
In serata, Toshiko e Light, nel tornare a casa, sentivano la presenza di Ryuk alle proprie spalle, come se dovesse assolutamente dirgli qualcosa.
-Posso parlarvi di una cosa?- chiese lo shinigami.
-Ti ho detto che è meglio che mi parli il meno possibile quando siamo fuori casa.- rispose lui.
-Come vuoi, allora parlerò soltanto io e se non volete ascoltarmi, pazienza. Devi sapere che io non ho nulla contro di te, anzi, sono contento che il quaderno sia caduto in mano tue. Tuttavia, io non sto ne dalla vostra parte, ne da quella di L. Non mi intrometterò nelle vostre scelte, comunque vorrei dirvi una cosa in quanto vostro coinquilino.- continuò Ryuk.
-Ma che gli prende? E’ la prima volta che lo sento parlare così.- sussurrò Toshiko al suo amico.
-Hai ragione, non è da te.- continuò Light.
-Ciò che voglio farvi capire è che quanto sto per dirti non ha lo scopo di aiutare Kira, è solo una cosa che da fastidio a me.-
Light sbuffò per questi suoi giri di parole. –Arriva al sodo.-
-C’è un tipo che da un pò di tempo vi sta pedinando.- rispose egli. –La cosa mi da ai nervi. Ovviamente so che lui non può vedermi, ma col fatto che devo sempre rimanere alle vostre spalle fino alla vostra morte o alla fine del quaderno, io mi sento continuamente osservato.-
In effetti, prima di quel discorso Light non lo aveva notato, ma dopo le parole di Ryuk, sentì una strana sensazione mentre rientravano a casa: qualcuno li stava seguendo nell’ombra.
Light pensò subito a L, ciò voleva dire che egli sospettava della polizia.
Sperò solamente che agli occhi del pedinatore, loro sembrassero dei normali studenti.
Ma forse, col passare dei mesi, i sospetti potevano aumentare.
Dovevano assolutamente scoprire il suo nome.
-Ehi.- intervenne lo shinigami. –Ora vi spiego una cosa interessante, tra uno shinigami e un portatore del Death Note ci sono due differenze fondamentali. Sai perché gli shinigami scrivono il nome degli umani sul quaderno? Indovina un pò.-
-Non ne ho idea, certo che oggi parli tanto eh.- commentò Toshiko.
-Perché gli shinigami succhiano la durata vitale di essere umano: se per esempio scriviamo il nome di un uomo che morirà a 60 anni e lo uccidiamo a 40, avremmo una differenza di 20 anni. Per questo fin che gli shinigami non si adagiano sugli allori, non muoiono, ne colpiti da un proiettile o tantomeno da un coltello. Invece, se tu scrivi un nome, la tua vita non si allunga: questa è la prima differenza.-
-Interessante.-
-Ma forse tu troverai più interessante la seconda differenza, non si tratta di allungarti la vita, ben si di  accorciartela. Uno shinigami può sapere il nome della persona soltanto guardandola in faccia e lo sai come ci riesce? Gli occhi dello shinigami: guardando in faccia una persona possono vederne il nome e la durata vitale scritti sul volto.
 
Ovviamente in questo momento io vedo il nome e la durata della tua vita e convertendola nel tempo degli umani, posso vedere quanto tempo ti rimane da vivere. Naturalmente su questo argomento tengo la bocca chiusa, grazie a questa facoltà uno shinigami non deve preoccuparsi di scoprire il nome di chi uccide. Ciò gli consente di vedere di quanto si allungherà la propria vita una volta uccisa la vittima, la differenza tra me te sta semplicemente negli occhi. E per finire, uno shinigami può stipulare un patto con chi ha raccolto il quaderno: lo shinigami può donare i suoi occhi a quella persona. Ma la tradizione esige che ciò avvenga tramite uno scambio.- spiegò Ryuk. –Il prezzo per vedere con gli occhi di uno shinigami è metà del tempo che all’umano resta da vivere.-
Light ci rifletté.- Nonostante tu possa vedere i nomi delle persone che io vorrei uccidere, non puoi rivelarmeli in nessuno modo perché tu sei neutrale, dico bene Ryuk? In poche parole non potrei chiederti in prestito il tuo potere. E’ questo che volevi dirmi?-
-Esatto, ma ricorda che vale sempre la regola del nostro mondo a riguardo.-
Light capì benissimo che cosa comportava questo.
Ryuk se la rideva di sottofondo.- Allora…Cosa volete fare?-

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Light aveva riflettuto a lungo sulla domanda dello shinigami riguardo gli occhi. –Io sarò il Dio di un nuovo mondo, non posso rischiare di sprecare la mia vita così: questo scambio è fuori discussione.- rispose, per poi guardare l’amica. –Ma forse tu..-
-I-Io?- balbettò l’altra.
Light le prese il viso fra le mani, guardandola profondamente negli occhi. –Non posso costringerti a farlo: ho promesso a me stesso che non avrei mai fatto niente che ti mettesse in pericolo.-
Toshiko non riusciva quasi a parlare, era troppo occupata a perdersi negli occhi del ragazzo più intelligente del Giappone. –I-Io..Ci penserò..- rispose titubante. –Ma una cosa così importante non potevi dircela prima, eh Ryuk?!-
-Allora, ci sono altre cose che avrei dovuto sapere prima, shinigami Ryuk?- domandò Light.
-No, è tutto qui…credo.-
-Peccato: se invece degli occhi si fosse trattato delle ali, avrei preso anche in considerazione lo scambio. Avere le ali e volare liberamente nel cielo mi avrebbe fatto sentire invincibile.- commentò il ragazzo.
-Beh, ma se tu te ne andassi in giro con le ali non daresti nell’occhio? Basterebbe quello per farti acciuffare dalla polizia.- disse Ryuk.
-Stavo solo scherzando, Ryuk.- continuò l’altro. –Certo che se iniziassi a fare scambi di occhi o ali chissà, magari diventerei un vero shinigami anche io.-
-Non preoccuparti, tu sei già un perfetto shinigami: al momento il nostro mondo sta andando in rovina, i suoi abitanti non fanno altro che lasciarsi vivere e per continuare a farlo rubano anni di vita agli esseri umani. Ormai, nessuno di noi, ha la vaga idea di perché esistiamo. Forse, la nostra esistenza non ha alcun significato. Posso assicurarti che tu sei molto più shinigami di noi.-
-Sinceramente non ho nessuna voglia di essere paragonato agli shinigami, io voglio usare il Death Note come un essere umano e per gli umani.- esclamò Light.
Quella sera, lo shinigami capì molte più cose riguardo all’umano.
 
Mentre Light e Toshiko cercavano un modo per scoprire chi fosse il loro pedinatore, Ryuk continuava a insistere chiedendogli di fare lo scambio degli occhi.
Ma per Light, era fuori discussione.
Toshiko aveva iniziato ad entrare a casa di Light dalla finestra, non bastava l’intera serata per escogitare piani, ma avevano bisogno anche di tutta la notte.
-Dobbiamo trovare una maniera per scoprire il nome di quest’uomo.- disse Toshiko.
-Veramente, io ho già un piano.- le disse Light, seduto alla scrivania.
La ragazza lo guardò aggrottando le sopracciglia.- Dovremmo essere una squadra, perché non mi hai chiesto il mio parere?-
Light sbuffò, certe volte Toshiko sembrava davvero una bambina.- Certamente, ma visto che non sembri decisa a fare lo scambio, ho dovuto pensare a qualcos’altro: mi servirò di una regola del quaderno.- rispose lui. - Dopo aver scritto il nome, si hanno 6 minuti e 40 secondi per aggiungere eventuali dettagli. Innanzitutto, voglio provare fino a quanto posso spingermi oltre con le condizioni della morte.-
 
La mattina seguente, Soichiro Yagami venne avvisato tramite telefono della morte di altri sei detenuti.
Ma non era stata una morte qualsiasi: uno di loro, prima di morire di arresto cardiaco, si era tagliato e con il proprio sangue aveva fatto un disegno di una stella a cinque punte sul muro.
Un altro, invece, aveva lasciato scritto un messaggio per la polizia.
Infine, il terzo era evaso di prigione, ma era morto nei bagni qualche isolato dopo.
L venne avvisato da Watari di questi omicidi: l’investigatore capì subito che probabilmente Kira stesse facendo degli esperimenti e voleva solo ottenere conferma della loro riuscita tramite i telegiornali.
Volendo essere più furbo dell’assassino, L ordinò ai media di dire pubblicamente che questi criminali erano morti solo di arresto cardiaco e nient’altro.
Purtroppo, L non sapeva che Light aveva collegato il proprio computer con quello della polizia e fu soddisfatto nel vedere che era riuscito nel suo intento.
-Allora? Che cosa ne hai dedotto?- chiese Toshiko.
-Ho scoperto che grazie a questa regola posso manipolare le vittime prima della loro morte, ma nemmeno il Death Note può fare certe cose. Uno di loro, prima di morire, ha scritto sul muro lo stesso simbolo che io avevo disegnato sul quaderno. Un altro doveva scrivere il vero nome di L, ma era ovviamente impossibile: questo vuol dire che anche se lo avessi manipolato, non ha potuto scrivere qualcosa che non sapeva. Per il terzo ho scritto che sarebbe dovuto evadere e arrivare fino a Parigi, ma era escluso che ci riuscisse. – spiegò Light.
-A questo punto, il nostro caro detective si starà concentrando sull’enigma del disegno e del messaggio, cose che non hanno alcun significato.- intervenne Toshiko.
-Mi fa piacere che certe volte usi il cervello anche tu, Toshiko.- commentò Light.
A quel punto, la ragazza divenne rossa in viso e lo guardò male. –Se non hai bisogno di me puoi anche dirmelo!! Faccio i bagagli e me ne vado!- esclamò.
Light alzò gli occhi al cielo.- No, io ho bisogno di te.- le disse, guardandola negli occhi e lasciandole un leggero bacio sulle labbra.
Toshiko rimase sorpresa e immobile, come in trans.
-Bene, ora veniamo al dunque.- continuò Light, prendendo uno dei tanti file della polizia. –Userò questo tossico-dipendente per il mio piano.-
 
Quello stesso pomeriggio, Light e Toshiko uscirono per quello che poteva sembrare un normale appuntamento.
Il loro pedinatore, ovviamente, li seguiva.
I due, con Ryuk alle spalle, si avviarono alla fermata dell’autobus diretto a Spaceland, un parco divertimenti,  e ci salirono sopra.
Si sedettero ai posti nell’ultima fila, l’uomo misterioso dietro di loro: era un uomo losco e misterioso, occhi azzurri, capelli blu e un paio di occhiali.
Light e Toshiko conversavano normalmente, così non avrebbero destato sospetti.
Dopo alcune fermate, ecco salire il criminale scelto da Light.
Improvvisamente egli tirò fuori una pistola e la puntò contro il conducente.- Questo autobus è sotto il mio controllo.-
Da brava attrice, Toshiko fece il volto spaventato: oltre a loro tre, c’era altri quattro passeggeri e il piano di Light aveva il 100% di probabilità di riuscita.
Il criminale costrinse il guidatore a chiamare gli uffici di Spaceland e spiegargli cosa stesse succedendo.
-Salve, sono il conducente del bus 174. Un uomo armato di pistola ha appena preso il controllo dell’autobus.- balbettò l’uomo.
L’altro gli prese il telefono dalle mani.- Aprite bene le orecchie: voglio una donna con l’incasso giornaliero appena fuori dall’entrata, o faccio fuori tutti!-
Il piano di Light stava procedendo alla perfezione e passò a Toshiko un bigliettino con su scritto Va tutto bene Toshiko, adesso cercherò di fare qualcosa.
-No, non farlo.- intervenne l’uomo dietro di loro, avendo letto anche lui il biglietto. –Possiamo anche parlare a bassa voce, il rumore del motore copre le nostri voci.-
Finalmente Light aveva una scusa per parlare con lui. -Può assicurarmi che non è un complice?- gli domandò.
L’uomo gli passò quasi subito il proprio distintivo: si trattava Ray Pember, un’agente dell’F.B.I.
-Ha una pistola? Quindi possiamo contare su di lei se succede qualocosa.- continuò Toshiko, fingendo ancora.
Improvvisamente, a Light cadde il bigliettino, tratto da una pagine del Death Note, per terra e il criminale se ne accorse subito.
-Fermo là tu! Che cosa credevi di fare?!- esclamò, raccogliendo il foglietto.
Ma egli non sapeva che si trattava di un frammento  del Death Note e non appena lo toccò, eccogli apparire Ryuk davanti gli occhi.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Il criminale non aveva idea di cosa fosse quella creatura e impazzì, non solo perché se gli sparava egli non moriva, ma anche perché sembrava essere l’unico a vederlo.
Improvvisamente ordinò al conducente di fermarsi, ma subito dopo esser sceso, una macchina lo colpì in pieno, investendolo bruscamente.
Come calcolato, il piano di Light era riuscito alla perfezione: agli occhi di Ray Pember, Light e Toshiko erano sembrati due normali ragazzi spaventati.
Qualche ora dopo giunse anche la polizia per analizzare la scena del crimine e fece scendere tutti i passeggeri.
Toshiko continuava a fingere di essere terrorizzata e strinse la mano di Light quando passarono accanto all’agente.
-Scusa.- li chiamò.
-Si?-
-A dire il vero sono in Giappone per una missione top secret..quindi..- gli disse.
-Abbiamo capito, non diremo a nessuno che l’abbiamo incontrata.- gli disse Light.
Detto questo, Ray Pember corse via.
Light era sicuro che non sospettasse di loro, ma andava comunque eliminato.
 
 
Light decise che si sarebbe occupato di Ray Pember una settimana dopo, altrimenti avrebbe alimentato sospetti.
Nel mentre, continuava a giustiziare criminali, cercando di far andare fuori di testa l’investigatore che voleva catturarlo.
Watari avvisò L che un detenuto, prima di morire, aveva lasciato un messaggio: L, lo sai che gli shinigami.
Che Kira volesse rivelargli l’esistenza degli shinigami?
 
1 settimana dopo.
 
Erano passati sette giorni da quando Light e Toshiko avevano incontrato Ray Pember.
Ovviamente la ragazza aveva fatto delle ricerche su di lui, avendo scoperto che aveva una fidanzata.
Quella mattinata, i due amici seguirono l’agente alla stazione dei treni.
Light era incappucciato e camminava silenziosamente dietro di lui, mentre Toshiko era a pochi metri più indietro, armata del Death Note.
-Ray Pember.- lo chiamò Light.
L’uomo si fermò di scatto in mezzo alla stazione. –Che cosa vuoi?-
-Non si giri e parli a bassa voce, altrimenti l’ammazzo.- gli disse Light. –Io sono Kira. E se non farà quello che le dico, ucciderò la sua famiglia e la sua fidanzata.-
A Ray Pamber gelò il sangue e nervosamente strinse la valigetta da lavoro. –Come faccio a sapere che sei Kira?-
In quel momento, Toshiko tornò utile e aprì una pagina del quaderno.
-Le proverò che sono Kira: tra pochi secondi quell’inserviente che sta lavando per terra, nel bar, morirà di arresto cardiaco.- rispose Light.
Toshiko scrisse immediatamente il nome e in pochi secondi il giovane ragazzo cadde a terra senza respiro.
Dopotutto era uno stupratore assassino.
Ray Pember era ancora più spaventato di prima, ma doveva fare quello che gli diceva, altrimenti la sua fidanzata sarebbe morta.
Eppure, la voce di quel ragazzo gli sembrava famigliare.
-Ha con se il portatile, vero? Le tornerà utile.- gli chiese Light.
-Si, lo porto sempre nella valigetta.-
-Prenda questa busta, salga sul prossimo treno e si sieda vicino alla porta, se non ci sono posti liberi, aspetti che qualcuno si alzi.- gli ordinò poi.
L’uomo si avviò sul treno e si sedette ad uno dei posti vicino la porta di uscita: la busta che gli aveva dato conteneva una radiolina con auricolare e delle cartelle con dentro fogli del Death Note: le cartelle avevano delle fessure per scriverci dentro.
Indossò l’auricolare all’orecchio, così da poter comunicare con Light.
-Voglio sapere quanti agenti dell’F.B.I. ci sono in Giappone e risponda a bassa voce.- continuò il ragazzo.
-Ho sentito dire che in tutto ci sono 12 agenti divisi in 4 squadre.- rispose Pember.
-Molto bene, adesso estragga il contenuto della busta.-
L’uomo prese le cartelle con le fessure, erano più di una e non sembrava capire a cosa servissero.
-Nel primo spazio in alto, scriva il nome del suo superiore, di chi controlla tutti gli agenti.-
Impaurito dal suo ricatto, fece come chiesto, mentre Light e Toshiko lo controllavano a pochi metri di distanza da lui, in un altro vagone del treno.
-Adesso apra il portatile: troverà una e-mail spedita dal suo superiore in cui ci sono elencati tutti gli agenti americani dell’F.B.I. che sono venuti in Giappone.-
Pember aprì l’e-mail e confermò quello che aveva detto Kira.
-Come in precedenza, adesso scriva i loro nomi nelle fessure, nell’ordine esatto, ricordando bene i loro volti.-
Senza esitare, l’uomo scrisse i nomi.
-Ma che bravo, adesso riponga la cartella sul porta bagagli sopra di lei. Rimanga sul treno per altri 30 minuti e poi scenda facendo finta di aver dimenticato la busta.- continuò Light.
Anche se avevano parlato a lungo, Ray Pember non riusciva a ricordare dove avesse sentito quella voce.
Passato il tempo stabilito, l’uomo riprese la valigetta e scese dal treno.
Ma dopo aver superato la banchina, improvvisamente, il suo cuore si fermò.
Senza poter fare nulla, egli cadde a terra, con lo sguardo rivolto verso le porte aperte.
Light e Toshiko erano lì, a fissarlo con sorriso compiaciuto.
L’ultimo pensiero di Pember fu che, non solo che il ragazzo che stava pedinando era l’assassino, ma che, invece, i Kira erano due.
-Addio per sempre, Ray Pember.-

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


L’agente dell’F.B.I. non era a conoscenza che le pagine su cui aveva scritto i nomi erano del Death Note e a poco a poco, tutti gli uomini iniziarono a morire di arresto cardiaco.
Ovviamente L venne subito a sapere di questa strage tramite il capo dell’F.B.I. che decise di abbandonare le indagini sul caso Kira.
Era stato proprio L a chiamarli per indagare sulle famiglie degli agenti di polizia, a loro insaputa.
Il sovraintendente Yagami non si spiegava questi suoi sospetti.
Nel mentre, Kira aveva lasciato un altro messaggio dopo aver ucciso un detenuto.
Questo messaggio, andava a completare il precedente: L, lo sai che gli shinigami mangiano solo mele?
A quel punto, Kira era un passo avanti ad L.
 
Soichiro decise di fare una riunione di famiglia quella sera tardi, per avvisarli che era lui sul quale il Giappone contava.
Ma anche se Kira continuava ad uccidere chi gli dava la caccia, lui non si tirava indietro.
Non poteva immaginare che Kira fosse suo figlio e Light, come da bravo attore, promise che se mai gli fosse successo qualcosa, sarebbe stato proprio lui a catturare l’assassino.
In seguito, il ragazzo tornò nella propria stanza buia, dove Toshiko riposava mezza nuda dopo un pomeriggio di “follie”.
-Senza offesa Light, ma la prossima volta potreste aspettare che io me ne vada prima di fare i piccioncini?- gli disse lo shinigami.
-Perché invece non ti copri gli occhi la prossima volta, eh Ryuk?- gli disse Light, sedendosi alla scrivania.
-Sembra che passi molto più tempo qui che a casa, deve tenerci proprio a te.-
-I genitori di Toshiko sono morti quando lei era molto piccola: un malvivente li ha prima derubati e poi uccisi. Misteriosamente, lei è riuscita a salvarsi e adesso vive con gli zii alla quale non importa minimamente di lei.- spiegò lui. –Si, lei non ha che me al mondo.-
-E ti servi di lei in questo modo?-
-Per quello che sto facendo, ho bisogno di lei. Non fraintendere, Ryuk, non sto dicendo che la amo o altre sciocchezze. I sentimenti ora come ora non contano.- commentò Light. –Almeno credo..-
 
La mattina seguente, Soichiro Yagami organizzò una riunione alla centrale di polizia con tutti i suoi agenti e anche L.
-Kira uccide qualsiasi persona che gli da la caccia: voi e i vostri famigliare siete in pericolo. Per tanto, per chi volesse abbandonare il caso è libero di farlo e non ci saranno conseguenze, ve lo prometto. Quindi chiedo di restare soltanto a quelli che sono sicuri di voler catturare Kira a costo della loro vita.- gli disse il sovraintendente.
Pian piano, i poliziotti uscirono dalla stanza e infine, ne rimasero solo 6, compreso Soichiro: Kanzo Mogi, il più muscoloso e alto di tutti.
Matsuda, il nuovo acquisto ingenuo della polizia.
Suichi Aizawa, il più razionale di tutti.
Hirokazu Ukita ed Hideki Ide, uno dei migliori amici di Aizawa.
-Con un senso della giustizia come il vostro, non posso che aver fiducia in voi.- commentò L, ovviamente era compreso anche lui fra i 6.
-Aspetta un momento!- intervenne Aizawa.- L avrà anche fiducia in noi, ma adesso siamo noi che non ci fidiamo di lui: noi siamo esposti, mentre tu no. Come facciamo a lavorare e soprattutto a fidarci di una persona così?-
-Come ho già detto, io ho molta fiducia in voi.-
In quel momento, Watari girò il computer verso di loro: lessero che L voleva incontrarli faccia a faccia in una camera d’albergo.
Tutti i poliziotti erano titubanti di questa idea: e se invece non si trattasse di lui? Se mandasse qualcuno al suo posto?
Hideki era del tutto contrario a fidarsi di L, mentre Mogi invece si.
I 5 agenti rimasti si avviarono all’indirizzo dell’hotel per incontrare L: egli aveva ordinato che la propria camera fungesse da quartier generale, da quel momento in poi.
Una volta giunti alla stanza indicata, i poliziotti si meravigliarono nel vedere che L era un semplice ragazzo, non avrà avuto che 18/20 anni.
Indossava una maglietta bianca stropicciata e dei pantaloni lunghi.
Aveva i capelli scompigliati seguiti da delle evidenti occhiaie, ma soprattutto camminava scalzo.
Era evidente che era troppo preso dal proprio lavoro per dedicarsi al suo aspetto.
Senza sapere cosa pensare, gli agenti mostrarono il proprio distintivo.
In quello stesso momento il ragazzo puntò un dito verso di loro.- Bang.-
Tutti gli altri aggrottarono le sopracciglia sentendosi presi in giro.
-Se io fossi Kira,adesso voi sareste tutti morti, dico bene? A Kira basta un nome e un volto per uccidere, questo ormai dovrebbe essere chiaro. Evitate di dire i vostri nomi con così tanta semplicità, tenetevele strette le vostre vite.- disse L.
-Ma che cos’è questa storia del nome? Io sapevo che gli ci volesse solo il volto.- sussurrò Matsuda.
-I criminali il cui nome è stato detto erroneamente sono stati risparmiati, ciò ci ha portati a questa teoria.- gli spiegò il sovraintendente.
-Perché non ci accomodiamo in salotto? Spegnete tutti gli apparecchi elettronici, lasciateli pure su quel tavolino.- continuò l’investigatore sedendosi sulla poltrona come fosse uno scimmia. –Non sospetto qualcosa, state tranquilli, solo che non sopporto che squilli un telefono mentre sto parlando. Vi chiedo anche di non prendere appunti, ma di tenere tutto a mente.-
Se pur straniti, i 5 si misero a sedere su un divano mentre il ragazzo si versava una tazza di caffè, aggiungendo più di 4 zollette di zucchero.
-D’ora in poi non chiamatemi più L, ma Ryuzaki, per precauzione.-
-Ryuzaki, stavo pensando, perché non mandare più in onda i nomi del criminali ai notiziari?- domandò Matsuda.
 
-Perché Kira è infantile e non sopporta di perdere.- rispose l’altro. –Quando ho dichiarato guerra a Kira attraverso Lind L Tailor, lui non ha esitato ad ucciderlo. Oltretutto, quando ho detto che l’assassino si trovava nel Kanto, lui ha iniziato ad uccidere tutti criminali Giapponesi, come per sfidarmi. Come pensi che reagirebbe a questa tua idea? Ucciderebbe anche i più piccoli malviventi, prenderebbe tutto il mondo in ostaggio. Secondo lui non fa la parte del cattivo, i cattivi saremmo noi che lo ostacoliamo nascondendo i malvagi. E’ così che ragiona: piuttosto, pensiamo a come servirci dei media.-
-Come?- chiese Mogi.
-Per esempio: “l’uccisione degli agenti dell’ F.B.I. ha scatenato indignazione in tutto il mondo. Per tanto, sono stati inviati altri 1.500 agenti.” Una tale pressione psicologica lo porterà a reagire in qualche modo.-
In effetti, non era una cattiva idea.
-Ora però, lasciate che vi esprima la mia opinione riguardo a questo caso. Secondo me, Kira agisce da solo e ha sottratto delle informazioni dal precedente quartier generale.- continuò, posando il pollice sulle labbra. –Per uccidere gli serve un volto e un nome e può manipolare le persone prima che questo accada. Il 14 dicembre giungono gli agenti dell’F.B.I. in Giappone, mentre il 19 dicembre, Kira fa degli esperimenti sui carcerati, manipolando gli eventi precedenti alla morte. Questo vuol dire che in 5 giorni, stava effettuando dei test: grazie a questo, il 27 dicembre li ha uccisi tutti. In poche parole, ha ucciso così tanti criminali da non farci capire quali gli sono serviti veramente. In conclusione, posso dire che Kira è una fra le persone indagate dall’F.B.I. tra il 14 e il 19 dicembre.- spiegò l’investigatore.
Tutti gli altri furono davvero sorpresi, anche quando tirò fuori degli elenchi delle persone indagati i quell’arco di tempo: c’era un barlume di speranza per capire chi fosse Kira.
-Allora, non avete domande?-
-Io si.- intervenne Soichiro. –Non rischi la tua vita mostrando il tuo volto?-
-Certo che si, questo rappresenta una sconfitta per me. Ma alla fine, vincerò io. Tutti noi rischiamo la vita, ma la giustizia preverrà.- rispose Ryuzaki, sorridendo.
Il sovraintendente inizialmente aveva paura che il ragazzo non fosse L, ma dopo quel suo discorso, era convinto fosse esattamente lui.
Fin qui, tutto bene, ad L bastava un solo indizio da parte di Kira per mandare avanti le indagini e Light doveva stare attento a non sbagliare.
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


In quello stesso momento, Light e Toshiko udirono che Sayu era stata incaricata di portare un cambio di vestiti al padre che lavorava molto.
Per i due era una buona scusa per fare capolino alla stazione e vedere cosa stesse succedendo, quindi si offrirono di andare al suo posto.
Per precauzione, Light portò con se una pagina del quaderno.
Ma quando giunsero alla stazione, Soichiro non era lì e non rispondeva nemmeno al cellulare.
Lì trovarono una donna dai lunghi capelli neri e la voce disperata, che chiedeva di parlare con qualche poliziotto.
-Non potreste contattarli in qualche modo?! Si tratta del caso Kira.- esclamò la donna.
Non appena udirono quelle parole, i due amici si avvicinarono. –Salve, sono Light, il figlio di Soichiro Yagami e questa è la mia amica Toshiko: siamo venuti a portargli un cambio di vestiti, ma a quanto pare non è raggiungibile.-
-Ah, ciao Light, ciao Toshiko!- disse l’uomo alla reception. –Ne è passato di tempo: scommetto che anche voi starete indagando per conto vostro su questo caso.-
-Esatto,chissà, magari riusciamo ad arrivarci prima di L.- commentò Toshiko.
-Posso provare a metterla in contatto con mio padre, ma dovrà aspettare un pò perché per ora ha il cellulare spento. Dopo la morte degli agenti dell’F.B.I., molti poliziotti hanno abbandonato il caso per paura di Kira.- disse Light alla donna.
Egli sembrava fidarsi di lui e tutti e tre iniziarono a passeggiare.
-Purtroppo non posso darle il suo numero, ma non vedo dove sia il problema se lo chiamiamo dal mio telefono.-
-Davvero posso?-
-Certo, ma dovrà fidarsi sia di lui che di me a questo punto.- ridacchiò Light.
Ryuk continuava a domandarsi perché Light si comportasse in quel modo.
-Va bene.- disse l’altra.
-Devo dire che lei ha un bel coraggio a intromettersi nel caso Kira.- commentò Toshiko.
-Ci perdoni, non le abbiamo nemmeno chiesto il suo nome.- continuò Light. –Io mi chiamo Light Yagami: Ya come Notte Gami come Dio e Light come Luna.-
-Io sono Toshiko Mana. Toshiko come Amorevole e Mana come Intelligente.-
-Il mio nome è Shoko Maki: Sho come Lucente Ko come Bambina e Maki come Spazio e Albero.-
Inspiegabilmente, dopo quel nome, i due amici sentirono Ryuk fare una strana ridarella.
-Secondo me, Kira riesce a manipolare le vittime prima della morte.- continuò Light.
-Anche secondo me! Stavo pensando esattamente la stessa cosa! E se le mie supposizioni sono esatte, Kira può uccidere anche in altri modi, non solo per arresto cardiaco.-
Da quella sua deduzione, Light rimase scosso, ma chi era quella donna?
-Lavorando su questa pista, credo proprio che si potrebbe arrivare a catturarlo.- disse Shoko. –Credo che un mio conoscente abbia incontrato Kira.-
-Cosa?- ridacchiò Toshiko. –Mi perdoni, ma se dicesse una cosa del genere alla polizia, non le crederebbero mai.-
-Esatto, per questo voglio parlare direttamente con il quartier generale ed esporre la mia teoria.-
-Scusi, ma se questa persona lo ha incontrato, perché non ci va lui alla polizia?- chiese Light.
-Purtroppo lui non è più fra noi: era uno di quegli agenti uccisi da Kira.- rispose la donna.
In quel preciso istante, Light capì che stava parlando esattamente di Ray Pember.
-Non che il mio fidanzato, è stato coinvolto in un dirottamento di un autobus e secondo me, è stato organizzato da Kira per ottenere da lui tutte le informazioni sugli agenti dell’F.B.I.-
 Questo ne fu la conferma, ma Light cercò di rimanere calmo, mentre Toshiko rifletteva sulla continua ridarella di Ryuk.
-Ma come fa a sapere che si è imbattuto in Kira?-
-E’ morto una settimana dopo il dirottamento e con lui tutti i suoi colleghi dell’F.B.I. Il dirottatore aveva tentato una rapina diversi giorni prima, ma è morto di incidente stradale. Non capita certo tutti i giorni. Tutto ciò indica che l’arresto cardiaco non è l’unico modo con cui Kira uccide.- spiegò Shoko.
-Scusi come fa a dirlo? Mi sembra una teoria azzardata.-
-Quando gli feci delle domande sul dirottamento, mi disse che aveva mostrato il proprio distintivo ad uno dei passeggeri, ma non mi disse il nome.-
-Lei ha una capacità di deduzione incredibile, ma credo che sia stata oscurata dalle sue emozioni. Tutta via, credo che valga la pena seguire la sua teoria.- disse Toshiko.
-Sarebbe cruciale per catturare Kira, perché, sicuramente, la persona a cui il suo fidanzato ha mostrato il distintivo, è lui.- commentò Light, con un sorrisetto sul volto.
C’era mancato poco che scoprisse l’identità di Kira, se solo Light non l’avesse incontrata prima avrebbe potuto farlo scoprire.
Ma, dopotutto, aveva una pagina del Death Note con se e conosceva il suo nome.
 
 
-Credo proprio che dovremmo seguire subito la sua teoria.- commentò Light.
-Ne ha già parlato con qualcun altro?- chiese l’amica.
-No, voi siete i primi.-
-Un altro colpo di fortuna, ma come intendi eliminarla? Non puoi ucciderla qui in mezzo a tutti.- disse Ryuk.
Ma, a quanto pare, Light aveva pensato a tutto: tirò fuori dalla tasca del giaccone un foglio piegato e una penna. –Può dirmi esattamente il giorno e l’ora in cui è avvenuto il dirottamento?-
-E’ successo il 20 dicembre, sopra l’auto diretto a Spaceland.-
Mentre Shoko parlava, Light semplicemente stava scrivendo il suo nome sulla pagina, ma Ryuk continuava a ridere senza motivo.
-E’ tutto chiaro, grazie, proverrò a contattare mio padre.- disse Light.
-In realtà vorrei parlargli di persona.- disse lei, dandogli le spalle e continuando a camminare.
Mancavano appena 10 secondi allo scadere del tempo, poi lei sarebbe morta: il ragazzo continuava a vedere l’ora sul suo orologio.
Ma, alla fine, non successe niente.
Sia Light che Toshiko cercavano di riflettere sul perché non avesse funzionato, quando la ragazza si ricordò della strana risata che lo shinigami aveva fatto sia mentre veniva scritto il nome sia quando la donna glielo aveva rivelato.
I due si fulminarono con lo sguardo: il nome era falso.
Ryuk rideva perché poteva vedere il suo vero nome, ma loro no.
Avendo paura che il fidanzato fosse morto per aver mostrato il proprio distintivo, era ovvio che usasse una falsa identità.
-Magari provo a tornare in questura, potrebbe essere tornato qualcuno.- intervenne Shoko.
Si stava creando una brutta situazione, se la donna avesse parlato con la polizia, Light sarebbe stato scoperto, ma non poteva nemmeno fermarla o sarebbe risultato sospetto.
Per paura che, improvvisamente, chiamasse suo padre, Light spense il telefono senza farsi vedere.
Entrambi i ragazzi cercarono di pensare ad un modo per scoprire il suo vero nome, mentre Ryuk continuava a proporgli lo scambio degli occhi.
-Senti, se voi non avete nulla da fare in questura, io proseguirei da sola.- continuò la donna.
-S-Si.- balbettò Light.
-Grazie per l’aiuto.- continuò, per poi dargli le spalle.
Non potevano lasciarla andare, dovevano pensare ad un modo per conoscere il suo vero nome.
Improvvisamente, Toshiko corse verso di lei.- Mi scusi! In realtà, non credo che troverà nessuno: la polizia ha trovato un modo per rimanere sconosciuta, per questo alla questura non ha trovato nessuno.-
-Oh. Posso domandarvi come fate a sapere tutte queste cose?- domandò Shoko.
-A questo punto, non mi resta che dirglielo: anche noi facciamo parte della squadra che indaga su Kira.- continuò la ragazza.
Light non aveva idea di che cosa volesse fare Toshiko, ma la lasciava parlare.
-Davvero?-
-Noi lavoriamo con L e lui era preoccupato della scarsità degli agenti. Noi siamo ancora degli studenti, ma in passato abbiamo risolto due casi.-
-Capisco, ma vorrei comunque provare a contattare L.- insistette lei.
-Ma è impossibile.- esclamò Toshiko.
-In realtà, credo di si: ovviamente eseguivo ordini impartiti dal computer,ma due anni fa ho lavorato ad un caso sotto le direttive di L.- spiegò lei. –Anche io, fino a qualche anno fa, ero un agente dell’F.B.I.-
Questo poteva sicuramente tornargli utile e Light lasciò che l’amica gestisse la situazione.
-Ma certo, ora capisco perché era così determinata a risolvere il caso!- esclamò Toshiko, sorridendo. –E come mai ci ha rivelato quello che avrebbe voluto dire a lui?-
-In un certo senso, Light me lo ricorda molto.- rispose la donna.
-Non le andrebbe di indagare insieme a noi? Certo, non accettiamo chiunque, ma lei ha un cervello molto abile, senza contare che lei ha già la fiducia di L.-
-Davvero posso? Ormai non ho più niente, io e Ray avevamo in mente di sposarci..Ma.. Si! Vi prego, fatemi entrare a far parte della vostra squadra!-
Dentro di se, Toshiko saltava dalla gioia: quello era uno dei suoi momenti di gloria.- Perfetto, mi serve solamente un documento che accerti la sua identità, può darmelo?-
-Ehm..A dire il vero, il nome che vi ho detto prima era falso. Perdonatemi.- sussurrò lei, consegnandole poi la propria patente.
Non appena Toshiko la prese, lesse il nome e se lo appuntò su quello che era un foglio del Death Note, mentre Light contava già il tempo sul suo orologio.
-Senti, posso chiederti perché guardi sempre l’orologio?- chiese la donna.
Light la guardò negli occhi. -Vede..ll fatto è..Che sono io Kira.-
Il corpo della donna si fermò, le pupille si allargarono e senza dire una parola, si voltò e se ne andò.
Light lesse quello che Toshiko aveva scritto sul quaderno.- Suicidio: questa è pura malvagità.-
Toshiko la guardava andare via.- Addio per sempre, Naomi Misora.-

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Intanto, al nuovo quartier generale, Ryuzaki aveva appena finito di interrogare tutti i suoi nuovi colleghi, giusto per escludere che Kira fosse uno di loro.
La risposta era negativa.
In seguito, il telefono di Ryuzaki squillò e dopo averlo preso in modo strano per rispondere, confermò che Watari stava per arrivare.
Tutti si meravigliarono quando videro che Watari era un uomo anziano, con capelli bianchi e occhiali da vista.
Il fatto che mostrasse il suo volto, era l’ennesima prova che L si fidava di loro.
Watari aveva portato con se dei nuovi distintivi, ovviamente i nomi erano falsi.
Oltre a questi, aveva con se anche delle cinture: nella fibbia c’era una ricetrasmittente, che, spinta per due volte, si collegava direttamente al cellulare dell’uomo, per le emergenze.
-La mattina vi recherete in questura, subito dopo io vi contatterò per dirvi il nome dell’hotel e la stanza in cui si trova Ryuzaki.- spiegò Watari.
-Oh,a proposito, che ne è del vecchio quartier generale?- domandò Ryuzaki.
-Al momento non c’è nessuno.- rispose il sovraintendente.
-Questo non va bene: fate dei turni in modo che ci sia sempre qualcuno.- continuò L.
Da quel momento in poi, nacque la squadra di agenti che lavorava per catturare Kira.
Insieme ad L, uno degli investigatori più bravi al mondo, forse avevano delle possibilità.
Iniziarono esaminando tutti i filmati registrati riguardo gli agenti dell’F.B.I, fino a tarda notte.
L si soffermava specialmente sui tre filmati di Ray Pember: quello in cui era arrivato alla stazione, quello in cui si dirigeva sul treno e quello della sua morte.
Aveva parlato con qualcuno, nel mentre, ma non si riusciva a capire chi fosse.
-Molto strano, non trovate?- commentò L, leccando del gelato al pistacchio.- La corsa del treno dura 1 ora, ma l’uomo è rimasto su per 1 ora e mezza. E poi c’è anche quella busta.-
Gli altri si meravigliarono, dato che non avevano notato che l’uomo possedeva una busta una volta entrato sul treno.
Tra i suoi oggetti personali, però, la busta era assente: ciò voleva dire che l’aveva lasciata sul treno.
-Inoltre, dalla ripresa della sua morte, ho come l’impressione che si stia sforzando di guardare all’interno del vagone. Credo che stia guardando Kira.-
In quel momento, squillò il cellulare di Watari: egli venne a sapere che Naomi Misora, la fidanzata di Ray Pember, era sparita dal giorno successivo la morte del fidanzato.
L conosceva quella donna, probabilmente si era messa ad indagare su Kira e molto probabilmente, lui era riuscito a trovarla.
In tal caso, Ryuzaki decise di lavorare solamente agli indiziati che erano stati pedinati da Ray Pember dal suo arrivo in Giappone.
L sapeva di chi si trattasse, ovvero le due famiglie di due poliziotti.
Il vice-direttore Kitamura e famiglie e il sovraintendente Yagami e famiglia.
Soichiro fu scosso da questa sua sfiducia, ma da una parte tentò di capirlo.
Ryuzaki aveva anche intenzione di far installare delle telecamere all’interno della loro abitazione.
-Che probabilità c’è che Kira sia uno di loro?- domandò Soichiro.
-Il 10 %,anzi, il 5%.-
-E noi dovremmo spingerci a tanto per il 5 %?!- intervenne Matsuda.
-No, ha ragione, fin ora le indagini non ci hanno portato da nessuna parte. Piazza pure quelle telecamere.- continuò Yagami.
 
Intanto, a casa Yagami, Light continuava a pianificare morti di criminali: scriveva il nome, ma aveva deciso di farli morire nei giorni successivi.
-Ma come mai continui a prevedere morti? Non dormi quasi più.- chiese Ryuk.
-Metti caso che io finisca in ospedale, la gente inizierà a farsi domande quando le morti cesseranno dopo che Light Yagami è stato ricoverato. No?- rispose il ragazzo.
-Non dovresti anche far si che il tuo computer sia pulito? In caso lo controllassero.- intervenne Toshiko.
-Si, hai ragione.-
-Lo so, oltre ad avere ragione, sono stata anche forte ieri, con quella donna.- si vantò lei. –A proposito: prego.-
Light alzò un sopracciglio verso di lei.- Non iniziare a vantarti, non hai fatto gran che.-
-Oh certo, ti ho soltanto salvato la pellaccia.- esclamò lei, infastidita. – Dovevi vedere la tua faccia.-
Ryuk rise dopo di lei.- Oh si, era tutto pallido!-
I due iniziarono a prenderlo in giro, fin che Light non batté la mano sulla scrivania per farli tacere. –Smettetela!-
Detto questo, tornò a scrivere in silenzio.
Toshiko se ne sarebbe restata nel suo angolino, ma notò che qualcosa nel fidanzato era cambiato.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


 
Il giorno dopo, quando Light tornò da scuola, notò qualcosa di strano entrando nella propria stanza.
Non c’era nessuno ed L aveva già piazzato le telecamere.
Dopo esser entrato in camera, Light evitò completamente Ryuk: che avesse capito della presenza della videosorveglianza?
Solo poco dopo uscì e si diresse a casa di Toshiko.
-E tu che ci fai qui?- gli domandò lei quando andò ad aprire la porta.
-E’ possibile che in casa mia siano state inserite delle telecamere di sorveglianza e dei microfoni.- rispose lui.
-Davvero? Il foglietto era ancora nella porta?-
Light aveva escogitato trucchetti per vedere se qualcuno entrava nella sua camera.
-Si, ma non avevo messo solo il foglietto. C’era anche la maniglia: quando chiudo la porta, la maniglia si alza fino a posizione orizzontale e non va più in alto. Ma dopo aver chiuso la porta, io la abbasso di circa 5 millimetri. Se prima di abbassare la maniglia, provo ad alzarla e non va più in alto di così , è possibile che qualcuno sia entrato.- spiegò Light. –Questo non basta a provare qualcosa, quindi ho anche messo una sottile mina da matita sui cardini della porta. Fin’ora l’ho sempre sfilata, ma oggi l’ho trovata rotta.-
-Come fai a sapere che non sono state tua madre o tua sorella?-
-Loro non avrebbero visto quel foglietto: qualcuno è entrato sicuramente in casa mia.-
-Beh, allora, Ryuk, come farai con le mele?- commentò Toshiko.
-Se le mangio sembrerà che siano sospese in aria.-
-Se non sei mortale non puoi morire di fame, credo che ti lascerò senza mele.- continuò Light.
-Cosa?! Non se ne parla!- esclamò lo shinigami. –Per me  non mangiare mele è come se un umano fosse in astinenza da alcool.-
-Ah si? E quali sono i sintomi?-
-Ecco.. Mi contorco tutto, mi ribalto a testa in giù..-
-Non mi va di vederti così: se proprio vuoi le mele, inizia a cercare dove sono posizionate le telecamere.- gli disse Light. –Troveremo un angolo in cui potrai mangiarle in pace.-
-Okay! A caccia di telecamere!-
 
Avendo le telecamere per la stanza, ne Light ne Toshiko potevano parlare con Ryuk: dovevano cercare di comportarsi da normali studenti e la ragazza voleva approfittarsene.
Era da tanto tempo che Light non si dedicava a lei e dopo aver finito i compiti, si diresse sul letto da lui, iniziando a baciargli il collo.
Light fece un leggero sospiro, si aspettava che lei si comportasse in quel modo e la spinse sotto le coperte per assecondarla: dopotutto ormai erano adulti.
In quel momento, L e Soichiro Yagami controllavano le telecamere da un albergo.
-Che c’è di strano? Mio figlio è un ragazzo per bene, ma è pur sempre un ragazzo.- gli disse il sovraintendente.
-Si, non c’è nulla di strano, tutta via credo che sia una messa in scena per farci credere che sta controllando la porta solo perché è in intimità con la fidanzata.- disse L. –Oltretutto, lei è molto carina.- commentò poi sotto voce.
-Non vorrai davvero dire che sospetti di mio figlio!- esclamò l’uomo.
-Certo che si.- rispose lui, mettendosi il pollice sulle labbra. –Altrimenti perché avrei piazzato delle telecamere in casa sua?-
Mentre Light e Toshiko cercavano di essere normali, Ryuk aveva trovato una telecamera e glielo aveva fatto sapere.
Dunque era vero, allora L aveva capito che Kira era una delle persone pedinate da Ray Pember.
Improvvisamente, Sayu chiamò entrambi dato che la cena era pronta.
Quindi i due si risistemarono e scesero in salone per poi accendere la tv e mettersi a mangiare.
Poco dopo, durante il programma, ecco apparire un messaggio in sovraimpressione.
-Per contrastare Kira, l’Interpol ha deciso di inviare in Giappone 1.500 agenti provenienti da tutti gli stati del G8.- lesse Sayu.
Dato che, probabilmente, le telecamere erano piazzate anche in cucina, che la notizia fosse vera o no, i due fidanzati dovevano cercare di reagire normalmente: forse il messaggio era stato trasmesso proprio per quello.
-Quelli dell’Interpol sono un branco di idioti: che senso ha fare un annuncio del genere? Se li inviano dovrebbero farlo in incognito, per lasciarli indagare in santa pace. Si sa che fine hanno fatto gli altri, così faranno succedere la stessa tragedia.- commentò Light. –E poi una notizia così grande sarà sicuramente falsa: se me ne sono accorto io, figurati Kira.-
L capì subito che Light era un ragazzo davvero intelligente.
Subito dopo cena, i due tornarono in camera con un pacchetto di patatine.
-Credo di aver trovato tutte le telecamere, ora vi dico dove si trovano.- gli disse Ryuk, col fiatone. –Fissatevi bene in testa le loro posizioni, perché non ho intenzione di ripeterlo!-
Come al solito, Toshiko si sdraiò con il libro sul letto e Light si piazzò alla scrivania con il sacchetto di patatine.
Ma all’interno non vi erano solo delle patatine, Light aveva messo un mini televisore a cristalli liquidi da dove poteva vedere i notiziari senza essere scoperto e così scrivere i nomi dei criminali.
Oltre questo, era inserito anche un foglio del Death Note.
Con la mano sinistra scriveva i nomi e con la destra faceva i compiti.
Dato che mancavano meno di 10 giorni all’esame di ammissione all’università, l’alibi di Light era indistruttibile.
Poco dopo, al quartier generale, Watari avvisò L e il sovraintendente della morte di alcuni criminali avvenuta poco tempo prima.
-Sua moglie e sua figlia hanno spento la televisione e sono andate al letto. Mentre Light ha studiato fino ad ora, nessuno ha potuto vedere i notiziari e così sentire i nomi dei criminali.- disse Ryuzaki. –Oggi sono morti dei criminali e oggi abbiamo piazzato delle telecamere in casa Yagami. Ma già i sospetti sono infondati.-
Light era stato astuto e il giorno dopo, quando il camion dell’immondizia passò sotto casa sua, non esitò a gettare il sacchetto di patatine, così, del suo atto, non ce ne sarebbe mai stata prova.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Quello stesso giorno, a rientro da scuola, Light decise di concedere a Ryuk una mela, facendogliela mangiare in un posto desolato del parco.
Il piano di Light, nonostante le telecamere, era quello di guardare la tv come un normale adolescente, ma di scrivere i nomi fuori casa, su un foglio del Death Note nascosto nel portafoglio.
Grazie al trucchetto delle patatine, Light era riuscito ad uccidere solo due piccoli criminali rispetto a tutti gli altri, quindi i sospetti su di lui rimanevano fondati e doveva cercare di fare attenzione.
In quello stesso momento, Ryuzaki stava tenendo una riunione con la sua nuova squadra. –Ho esaminato tutti i filmati delle telecamere messe in casa delle due famiglie.- disse, masticando dei dolcetti. –La mia conclusione è che non ci sono indiziati. Faremo rimuovere le telecamere quando non ci sarà nessuno in casa.-
Soichiro fece un respiro di sollievo.
-Ed eccoci tornati al punto di inizio.- commentò Matsuda.
-Forse non mi sono spiegato bene: quello che avevo intenzione di dire era che dalle immagini non ne ho dedotto nulla. C’è ancora il 5% di possibilità che Kira sia uno di loro.- continuò L.
Gli omicidi non erano cessati con il piazzamento delle telecamere: loro non sapevano tecnicamente come Kira uccidesse, ma L iniziò a pensare, che, se Kira fosse un umano, avrebbe dovuto almeno battere ciglio dopo tutti quegli omicidi.
Invece, nulla: questo voleva dire che Kira aveva raggiunto un livello psichico sovraumano.
Pensò addirittura che non esistesse alcun Kira e che quello fosse un castigo divino, ma era del tutto impossibile.
Ryuzaki dubitava che Kira si facesse scoprire anche se le telecamere rimanevano lì dove erano.
Non sapeva cosa fare.
L’ideale era indurlo a scoprire la sua identità o fargli commettere un omicidio davanti i suoi occhi.
Ma il problema era come riuscirci.
 
Grazie a Ryuk, Light aveva saputo che le telecamere erano state tolte, tuttavia potevano esserci sempre delle cimici.
Continuava a non parlare con lo shinigami, ma egli poteva comunque godersi tutte le mele del mondo.
Il nome di Light era stato cancellato dalla lista degli indiziati e così il suo piano per uccidere L continuava.
Poteva anche servirsi di suo padre per arrivare a lui.
Quello stesso giorno, sia Light che Toshiko avevano l’esame per l’ammissione all’università.
Light era calmissimo, mentre Toshiko, nervosa, continuava a guardarsi intorno e notò un ragazzo seduto in modo strano.
In quel momento non ci fece molto caso, si concentrò solamente sul suo esame e come sapeva, Light lo completò senza battere ciglio.
 
Fortunatamente, sia Light che Toshiko riuscirono ad entrare all’università e quel giorno in particolare, andarono alla consegna dei diplomi.
Light era stato chiamato a fare un discorso insieme a Hideki Ryuuga : Toshiko riconobbe subito quello strano ragazzo che aveva visto all’esame.
La follia si stranì dato che era un famoso cantante.
Anche Light lo aveva notato: sapeva che dovevano essere in due a tenere il discorso, ma non credeva che l’altro fosse un ragazzo dai vestiti vecchi e le scarpe slacciate.
Gli alunni sussurravano fra di loro che Light e Hideki erano gli unici ragazzi ammessi con il massimo dei voti.
Anche se sembravano l’uno l’opposto dell’altro: si notava dalle parole del discorso e dal modo in cui erano vestiti.
-Yagami…Quindi tu sei il figlio del sovraintendente: ho sentito che la tua giustizia non è da meno.- disse Hideki a Light, mentre tornavano ai loro rispettivi posti. Le ragazze stavano a destra e i ragazzi a sinistra. –Ho saputo che in passato hai aiutato molto a risolvere due casi e che adesso ti stai occupando anche del caso Kira. Ho fiducia nel tuo talento e se mi prometti che non ne farai parola con nessuno, vorrei parlarti di qualcosa in particolare riguardo a quel caso.-
Light non sapeva se ignorarlo o meno, ma si trattava pur sempre di Kira. –Terrò la bocca chiusa, dimmi pure.-
L’altro si voltò verso di lui sussurrando.- Io sono L.-
Il sangue di Light si congelò, ma se quello era veramente L, doveva cercare di comportarsi normalmente come farebbe il figlio di Soichiro Yagami.
-Se quello che stai dicendo è vero, non faccio altro che provare ammirazione per te.- commentò Light.
-Ti ringrazio. Se oggi sono venuto qui è perché voglio chiederti di aiutarci nelle indagini sul caso Kira.-
Tra tutti gli indagati, Light era sembrato ad L il più sospetto, non che il più perfetto tra tutti, anche se la probabilità che lui fosse Kira era sotto il 5%.
-Se questo tipo fosse L, beh, tanto di cappello.- ridacchiò Ryuk.
Light iniziò a pensare che egli fosse davvero L, ma non conosceva il nome e di certo non poteva ucciderlo li davanti a tutti.
Se era venuto da lui, voleva dire che stava ancora seguendo la posta degli indagati pedinati da Ray Pember.
Doveva cercare di essere il più normale possibile dato che lo stava sicuramente osservando.
Alla fine della cerimonia, i due si salutarono davanti ad una limousine che portò L via da lì.
Light tornò a casa abbastanza furioso.
-Maledetto L!- esclamò, battendo le mani sulla scrivania. –Mi ha fregato!-
-Ti ha fregato?- chiese Ryuk.
-Non sono mai stato così umiliato!-
-Scusa Light, ma perché allora non fai lo scambio degli occhi?-
-E se fosse solo una trappola?! Se quel tizio non fosse L sarebbe come dichiarare che io sono Kira!-
Ryuk non lo aveva mai visto così agitato.
-Anche io pensavo di scoprire il suo nome e di farlo morire, che ne so, in un incidente o indurlo al suicidio. Ma ormai è troppo tardi, anche se trovassi un modo per ucciderlo, lui adesso si è presentato a me e la polizia potrebbe avere dei sospetti. L’ho sottovalutato…Ma che stupido, non avevo pensato che sarebbe venuto da me. Adesso mi starà alle costole con il suo fare innocente.-
-Cosa dirai a Toshiko?- domandò lo shinigami.
-Per ora niente, se venisse a saperlo non si controllerebbe e ci farebbe sicuramente scoprire.-
Dopo alcuni secondi di silenzio, Light prese a ridere malignamente. –Ma certo, perché demoralizzarsi? Questo vuol dire che lui non ha prove su di me. Saremo due normali compagni di università e dopo che lui si sarà fidato di me, mi farò dire tutto quello che mi serve. Infine, ucciderò lui e tutta la sua banda.-

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


La vita all’università continuava normalmente, Light cercava di incontrare L senza la presenza di Toshiko.
Quel giorno, L gli aveva chiesto di contemplare la loro amicizia con una partita a tennis.
-Va bene se decretiamo il vincitore con un set da 6 game?- domandò L.
-Ma certo.- rispose l’altro, mentre si mettevano in posizione sul campo.
L sapeva che Kira detestava perdere ed esaminò bene il comportamento di Light.
Ormai quasi tutta l’università si era appostata lì per vedere chi dei due avrebbe vinto.
Più che ad una dichiarazione d’amicizia, sembrava una dichiarazione di guerra.
Alla fine, Light ebbe la meglio.
In seguito al loro incontro, i due passeggiarono verso casa.
-Complimenti Light, mi hai battuto.- gli disse L.
-Grazie,ma, senti, io ho sete e poi c’è una cosa che vorrei chiederti. Che ne dici se andiamo a bere qualcosa da qualche parte?-
-Certo, ma prima che tu faccia domande,devo dirti io una cosa. Sospetto che tu sia Kira, se questo ti va bene lo stesso, chiedimi pure quello che vuoi.-
Light ridacchiò.- Davvero sospetti che io sia Kira?-
-Le probabilità sono dell’1%, in realtà mi preme di più accettarmi che tu non lo sia e accettarmi la validità del tuo talento, così da coinvolgerti nel caso Kira.- spiegò L.
Light portò L in uno dei suo locali preferiti e lo lasciò seduto ad un tavolo a  mangiarsi una torta di lamponi, mentre andava in bagno a rinfrescarsi.
Ma, in quello stesso momento, ecco entrare nel bar Toshiko: la ragazza non vedeva il fidanzato da qualche giorno e sapeva che frequentava quel posto.
Si guardò intorno, ma l’unica cosa che notò era Hideki , seduto ad un tavolo in quel modo strano.
-Tu devi essere Toshiko vero? La fidanzata di Light.- le disse L.
-Uhm, si, perché?- rispose la ragazza.
-Sono qui con lui, è andato in bagno, perché non ti unisci a noi?-
Stranita, Toshiko si sedette di fronte a lui, vedendolo mangiare la sua torta.
-Che rapporti hai con Light?- chiese poi.
-Siamo diventati amici, in un certo senso, ma ho fatto tutto ciò per arrivare a te.-
Toshiko non sapeva cosa pensare.- A-A me?- balbettò.
-Toshiko..- continuò l’altro, guardandola bene negli occhi. –Io sono L.-
Lei sapeva che doveva comportarsi in modo normale per non destare sospetti, era quello che avrebbe fatto Light, ma era comunque impaurita.
-Davvero? Il famoso L?-
-Certamente. Light non lo sa, quindi ti chiederei per favore di non dirglielo e in cambio ti do un lampone, va bene?-
Toshiko afferrò il lampone e prese a mangiarlo nervosamente.
Poi, ecco arrivare Light: strinse il pugno in modo arrabbiato dopo aver visto Toshiko parlare con L.
Prese un lungo respiro e andò da loro. –Vedo che hai conosciuto Toshiko, la mia fidanzata.-
-Si, è molto carina. Grazie per avermi portato qui.- continuò L.
-E poi qui non ti fanno storie se stai seduto in quel modo!-
-Ma io devo per forza stare seduto in questo modo: se sto nella posizione corretta, le mie capacità intellettive si riducono del 40%.-
Trovandosi in una situazione senza controllo, Toshiko decise di alzarsi. –Beh, allora vi lascio parlare soli soletti. Ci vediamo Light.- disse, dandogli poi un bacio sulla guancia.
Una volta allontanatosi, L riprese a parlare. –Allora, cos’è che volevi chiedermi?-
Se Light gli avesse chiesto se avesse rivelato la sua vera identità a Toshiko, sarebbe risultato sospetto.
-Ah, niente, te lo chiederò quando non sospetterai più che io sia Kira. Puoi tranquillamente iniziare prima tu.-
-Dunque, so che può sembrare scortese, ma ti andrebbe bene se io mettessi alla prova le tue capacità deduttive?- chiese L.
-Perché no, proviamo, sembra divertente.-
L tirò fuori dei fogli.-Allora, inizia dando un’occhiata a queste immagini: sono le foto dei messaggi che Kira ha fatto scrivere a dei detenuti, ovviamente sotto il suo controllo. Ci terrei ad avere una tua sincera opinione riguardo a questa storia.-
Light prese le foto e notò subito che sul retro vi erano dei numeri, come se fossero elencate: se lui avesse capito che la frase in codice era L, lo sai che gli shinigami mangiano solo mele , si sarebbe capito che lui era Kira. Ma comunque, se L pensava davvero che Light fosse un genio, risolvere quell’enigma non dava sospetti. –Sarebbe davvero incredibile se, oltre ad ucciderle, Kira potesse manipolare le azioni delle sue vittime. Oltretutto sono state scritte in una specie di codice, come se avesse voluto prendersi gioco di L. Se le riordino viene fuori la frase “L, lo sai che gli shinigami mangiano solo mele?” Poi, ho notato che dietro c’è un numero e se le ordiniamo sotto questo criterio, esce fuori “Mangiano solo mele, L lo sai che gli shinigami” e dubito che Kira abbia lasciato un messaggio del genere.-
-Ti sbagli.- intervenne L, tirando fuori un’altra foto. - C’era anche una quarta foto e inserendo anche questa, la frase ha più senso “Mangiano solo mele, L lo sai che gli shinigami hanno le mani rosse?”-
Era ovviamente un falso, Light non aveva mai fatto scrivere una frase così da un criminale. –Ma se le foto fossero state tre, il mio ragionamento non avrebbe fatto una piega.-
-Sbagli di nuovo: il tuo ragionamento sarebbe stato impeccabile solo se avessi capito che le foto dovevano essere quattro. Il punto è che non sei riuscito a capire che le foto erano quattro perché hai dato per scontato che fossero solo tre.-
Lo aveva fregato di nuovo. –Beh, a questo non avevo pensato. Ma dubito che questo messaggio ci aiuti: dopotutto, gli shinigami non esistono.-
-Vediamo un pò Yagami, se tu fossi L, come faresti a capire se una persona sia Kira o no?-
-Intanto gli farei delle domande che solo Kira può sapere, esattamente come stai facendo tu.-
-Formidabile: ho fatto la stessa domanda a vari agenti della polizia e non hanno saputo rispondere. Mentre tu hai saputo subito immedesimarti in lui: le tue capacità di deduzione sono eccezionali.-
-Ma così sembra che più mi comporto bene e più sospetti di me.- ridacchiò l’altro.
-Esatto, ora sei al 3%. Ma sono comunque tentato di chiederti di partecipare alle indagini. Se tu fossi Kira, io trarrei comunque dei vantaggi.-
-Davvero un’ottima trovata, ma si da il caso che io non sia Kira e di certo non ci tengo a farmi uccidere da lui. E poi come faccio a sapere che in realtà tu non sia Kira? Perché devo essere io quello interrogato e sottoposto a tutti questi stupidi trucchetti? Nessuno dei due potrebbe capire se l’altro è Kira, ma se tu sei L, credo che tu possa provarmelo. Basterebbe che mio padre me lo direbbe, comunque, fin che non verrà provato che non sono Kira, non parteciperò alle indagini.-
-Sei davvero bravo e con questo saliamo al 7%. Non mi sembra di aver mai detto che non ti condurrò al quartier generale: sto indagando insieme a tuo padre e ai suoi uomini. Quindi mi sembra di capire che se ti portassi li, accetteresti di collaborare.-
Light si chiese dove volesse arrivare, quando il cellulare di entrambi squillò.
Soichiro Yagami aveva appena avuto un infarto.
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


 
Entrambi corsero subito all’ospedale e rimasero da soli con lui.
-Siamo sicuri che si tratti solo di affaticamento?- domandò Light.
-Si, anche io ho pensato che fosse opera di Kira, ma come vedi sono sopravissuto.-
-Oltretutto credo che leggere il nome del proprio figlio sulla lista degli indiziati, abbia peggiorato tutto.- commentò L.
-Cosa?! Ne hai parlato con mio padre?-
-Certo, gli ho detto tutto quello che pensavo e gli ho anche riferito che io sono L.-
-Si, è vero, quello che hai accanto è L: noi lo chiamiamo Ryuzaki affinché nessun altro lo sappia.-
Questa era la conferma che lui era proprio L.
-Allora Ryuzaki, parlando con mio figlio cosa ne hai dedotto?- chiese il sovraintendente.
-In realtà i miei sospetti sono aumentati: si ricordi, Yagami, che sospettiamo delle persone pedinate dell’F.B.I. e tra questi c’era un certo Ray Pember.- rispose L.
-Quindi questo vuol dire che lui mi pedinava, per questo sospetti di me.- intervenne Light. –Dal momento che mio padre ha confermato la tua vera identità, ho deciso di aiutare nelle indagini. In questo modo farò capire a te e agli altri che io non sono Kira, catturandolo.-
-Light, ascolta, la prima cosa a cui devi pensare ora è studiare ed entrare nella polizia. Poi potrai partecipare alle indagini.- continuò Soichiro.
-Ma che stai dicendo? Ci vorranno anni! E poi te lo avevo promesso: se Kira ti avesse fatto del male, lo avrei mandato sulla forca con le mie mani.-
L non riusciva a pensare che Light stesse recitando e alla fine dell’orario delle visite, i due uscirono verso la limousine di Hideki.
-Non esiste un modo per provarti che non sono Kira una volta per tutte?- chiese Light.
-Se non sei Kira, allora credo che tu non abbia bisogno di fare proprio un bel niente, ti pare?- disse l’altro.
-Ma perché non la pianti?! Mettiti nei miei panni! Come credi che mi senta a sentirmi dire di essere Kira?!- esclamò il ragazzo.
-Penso che sia una brutta sensazione..-
-Allora tienimi sotto sorveglianza per un mese! Mettimi in un posto in cui io non posso accedere ne alla tv, ne ad altri mezzi di informazione!-
-Non lo farei mai, non ha senso seguire i consigli di un indiziato.-
Detto questo, L salì sulla limousine. –Non preoccuparti, se non sei Kira prima o poi lo capirò.-
-Ah, un’altra cosa: fin che mio padre non si sarà ripreso del tutto, non posso aiutarti.-
Light doveva assolutamente scoprire il suo vero nome e forse per questo si sarebbe perfino servito di Toshiko: ormai era lui il suo nemico.
-Sai Ryuk, non mi è mai passato di mente che raccogliere quel quaderno sia stata una disgrazia, anzi..- continuò Light.
-A me, sinceramente, non frega niente. Ma, di norma, si sa che chi vive a contatto con uno shinigami, è destinato ad una vita miserabile.-
-Vorrà dire che tu avrai il piacere di assistere a qualcosa fuori dalla norma.-
Lo shinigami ridacchiò. –Non vedo l’ora.-
Una volta tornati a casa, Toshiko era lì ad aspettarli, ma Light la ignorò: secondo lui era stata una mossa stupida venirlo a cercare in quel bar.
-Non capisci Light, quel ragazzo in realtà è L!- esclamò Toshiko, in preda all’ansia.
-Lo so benissimo che è L, mio padre me lo ha confermato ed è stato lui stesso a dirmelo.- replicò Light.
La ragazza però era confusa. –Che cosa? Ma lui ha detto che..Che tu non lo sapevi.-
-Evidentemente voleva vedere la tua reazione.- commentò lui.- Questo vuol dire che adesso sospetta anche di te.- sussurrò tra se e se. –Dannazione ma non potevi startene a casa?!- urlò poi.
Toshiko abbassò lo sguardo impaurita. –Non ti vedevo tra giorni e poi avevo bisogno di dirti assolutamente una cosa.-
-Niente è più importante che uccidere L adesso!- gridò di nuovo.
-Ma..-
-Vattene Toshiko! Mi rallenti e basta!-
-Light..-
-VATTENE!-
Dopo l’ennesimo urlo, la ragazza prese le sue cose e gli diede le spalle. –Va bene Light, ma te ne pentirai.-
 
La mattina seguente, al quartier generale, i poliziotti cercavano di capire il perché Naomi Misora era scomparsa da ormai quattro mesi ed L sapeva benissimo che era opera di Kira.
Ma, nello stesso momento, giunse Watari che accese la tv per una notizia molto grave.
Su Sakura Tv stavano trasmettendo tre giornalisti: le loro facce erano piuttosto impaurite.
-Siamo costretti a dare questa notizia, non solo perché siamo giornalisti, ma perché siamo stati presi in ostaggio da Kira. Il video che state per vedere non è un falso e sarò trasmesso in tutto il mondo.- disse uno di essi.
-Sono state inviate quattro video-cassette al direttore di questo programma e non abbiamo dubbio che il mittente sia Kira: sul primo nastro erano riportate la data e l’ora della morte di due indiziati arrestati qualche giorno fa, entrambi sono morti ieri di arresto cardiaco.- disse un altro.
-Le istruzioni di Kira prevedevano che trasmettessimo la seconda cassetta oggi pomeriggio alle 17.59 in punto: per provare che sia veramente Kira, il nastro dovrebbe contenere la previsione di alcune morti e un messaggio da parte di Kira stesso.-
In seguito venne mandato in onda un messaggio da parte di Kira: come L, Kira aveva creato un proprio logo.
-Sono Kira, se questo video verrà trasmetto correttamente alle 17.59 di pomeriggio, adesso dovrebbero essere le 17.59 e 48 secondi. Ora vi prego di cambiare canale sul 29 il direttore morirà di arresto cardiaco tra pochissimi secondi.-br /> L cambiò immediatamente sul canale detto da Kira: il conduttore era già senza vita sulla sedia.
Si trattava sicuramente di Kira ed L fece portare immediatamente un altro televisore.
-Ora ucciderò un altro giornalista che ha negato più volte della mia esistenza: in questo momento dovrebbe essere in diretta sul canale 24.-
Non appena cambiarono canale, l’uomo era già morto.
-Ora immagino che non avrete più dubbi della mia autenticità.-
-Dobbiamo immediatamente fermare questo scempio!- esclamò improvvisamente L.
Sia Matsuda che Aizawa chiamarono gli uffici della Sakura Tv, ma purtroppo erano tutti occupati.
-Vado direttamente lì e li fermo io!- intervenne Hukita, correndo via.
-Signori e signore ascoltatemi, non ho alcuna intenzione di uccidere persone innocenti e odio il male, ma adulo la giustizia. Non considerò nemica la polizia, ma mia alleata. Io voglio creare un mondo dove il male sia bandito e se voi mi seguirete, non moriranno più innocenti. E anche se qualcuno di voi disapprova quello che faccio, non verrà ucciso, a meno che non contesti pubblicamente di essere contro di me. Vi chiedo di aspettare solo un altro pò e poi avrete la prova che non sono io il cattivo. Questa società corrotta avrà fine, lasciando posto alle persone di buon cuore.- continuò Kira.
In quello stesso momento, Hukita era arrivato agli uffici della Sakura Tv, ma trovò le porte chiuse.
Non c’era tempo e il poliziotto tirò fuori la pistola per distruggere i vetri.
Ma prima che potesse premere il grilletto, il suo cuore si fermò.
Quelle immagini vennero immediatamente trasmette e Aizawa fu costretto a vedere uno dei suoi migliori amici, morto.
Senza pensarci si diresse verso la porta.
-Aizawa, dove crede di andare?- gli chiese L.
-Da Hukita ovviamente!-
-Se si precipita lì, farà la sua stessa fine.-
-Credevo che Kira dovesse sapere il nome per uccidere!-
-Il falso distintivo non è servito a niente.- commentò Matsuda.
-Dopo quello che ho appena visto, non posso escludere che a Kira serva solamente un volto per uccidere.- continuò Ryuzaki.- Tutto quello a cui posso pensare è che Kira sia lì dentro o che si sia appostato da una parte in cui può vedere tutto.-
-Scusa ma se Kira è lì, allora cosa ci facciamo ancora li?!- esclamò Aizawa.
-Potrebbe aver solo piazzato delle telecamere, se andiamo lì rischieremo di essere uccisi.- rispose L.- Cerchi di controllarsi, Aizawa.-
-Che la polizia decida di stare dalla mia parte o no , faccia sapere la risposta entro quattro giorni tramite i giornali delle 18.00.- continuò Kira.
Mentre andava in onda l’ennesima frase, un furgone fece irruzione alla Sakura Tv: si trattava di Soichiro Yagami, che, ancora non del tutto ripreso, aveva intenzione di interrompere il programma.
Minacciò il direttore della Sakura con una pistola e lo costrinse a fermare tutto e a consegnargli tutte le copie del video.
Il problema era come uscire dall’edificio.
Soichiro si mise subito in contatto con L.
-Allora è stato lei ad entrare con quel furgone: ottima idea, così non si sarebbe fatto riconoscere.- commentò L.
-Grazie, ma adesso come faccio ad uscire? E’ pericoloso.-
Immediatamente Ryuzaki contattò il direttore della polizia e gli chiese un centinaio di agenti così da far uscire il sovraintendente in tutta sicurezza.
Entro 5 minuti Soichiro uscì dall’edificio coperto da un gran gruppo di poliziotti con una casco che gli nascondeva un volto.
La polizia aveva deciso di contrastare Kira invece di venire a patti con lui.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Soichiro si diresse subito al quartier generale e consegnò i video nelle mani di Ryuzaki.
Aizawa si sarebbe occupato di analizzare le buste, mentre L avrebbe guardato il contenuto dei video.
Kira aveva dato istruzioni di mandare in onda il video n° 3 in caso la polizia avesse accettato di collaborare.
In caso di rifiuto, invece, la n° 4.
-Che cosa ne hai dedotto Ryuzaki?- chiese Soichiro.
-Nella n° 3 Kira chiede di trasmettere molte più notizie sui criminali e in particolare su quelli che hanno ferito altre persone o maltrattato i più deboli. Dopo di che sarà lui a decidere se ucciderli o no. Inoltre, per una prova di fiducia, vuole che un poliziotto ed L si facessero vedere in tv, annunciando a tutto il Giappone della loro collaborazione. In questo modo, se la polizia facesse un passo falso, Kira ucciderebbe noi per primi.- rispose L.
-E in caso di rifiuto?-
-Praticamente la stessa cosa, ma formulata in modo diverso. Avvisate i media della nostra risposta che ovviamente sarà negativa e chiedete di mostrare il video n° 4.-
Tutto andò come pianificato e il video venne subito trasmesso in tutto il mondo.
-Mi dispiace che la risposta sia no, per questo motivo esigo la vita del direttore della polizia Giapponese. In alternativa, voglio che mi consegnate L entro quattro giorni: il misterioso individuo che controlla il quartier generale. Decidete voi chi sacrificare dei due.-
 
La mattina successiva, al quartier generale, gli ultimi poliziotti rimasti si riunirono per pensare al da farsi.
-E’ confermato, tutti i leader del mondo vogliono che L si faccia avanti.- disse Soichiro.
-Abbiamo tre giorni per pensare a cosa fare e non ho intenzione di farmi uccidere da un impostore.- commentò L.
-Un impostore?! Che cosa vuoi dire?- esclamò il sovraintendente.
-E’ molto probabile che ci troviamo di fronte ad un falso Kira o, ancora peggio, ad un secondo Kira.- rispose Ryuzaki. –Innanzitutto, la mia teoria si è basata scoprendo che, quei criminali nominati dal video di Kira, fossero stati resi pubblici solo da riviste per ragazze. Il vero Kira non si sarebbe mai servito di pesci così piccoli. C’è il 70% di probabilità che ci sia un secondo Kira: il suo stile di uccidere non mi va a genio, non è il primo Kira questo. Se riuscissimo a catturare uno dei due, probabilmente avremmo la possibilità di acciuffare anche l’altro.- spiegò poi. –Sovraintendente, le dispiace se chiedo a suo figlio di partecipare alle indagini?
-Posso capire che quindi non sospetti più di lui.-
-Non ho detto questo, ma le sue capacità intellettive potrebbero aiutarci. Ma questa volta dovremmo nascondergli che si trattava di un impostore, dobbiamo solo far finta  di dare la caccia al nostro solito Kira.-
Con Soichiro che si era ripreso completamente, Light avrebbe sicuramente accettato.
Yagami lo contattò quello stesso pomeriggio e Light si precipitò all’albergo.
-Ti ringrazio di essere venuto Light.- gli disse L, stringendogli la mano.
-Non c’è di che Hideki.-
-Quando siamo qui ti prego di chiamarmi Ryuzaki. Vorrei mostrarti i video che sono stati trasmessi ieri e dirmi cosa ne pensi.-
Light annuì e si mise seduto davanti la tv.
-Ascoltare questi nastri mi ha fatto pensare che forse Kira non è l’unico con quel potere. Molto probabilmente questo non è lo stesso Kira con la quale abbiamo avuto a che fare fin’ora. Inoltre, il nostro Kira ha bisogno di un volto e un nome per uccidere e questo non spiegherebbe la morte di quegli agenti dell’altra sera.-
-Hai perfettamente ragione Light, anche noi abbiamo avuto la tua stessa idea.- commentò L.
-Quindi già lo sapevi? Volevi mettermi alla prova?-
-Il fatto che tu sia giunto alla mia stessa conclusione fa capire che io ho ragione. Tu ci aiuterai molto nelle indagini, ne sono sicuro. Sappiamo che questo Kira segue le ideali del primo Kira, ma non è altrettanto furbo. Potremmo inviare un falso messaggio dal primo Kira e probabilmente il secondo lo seguirà alla lettera. Ascolta Light, vorrei che fossi tu a interpretare il vero Kira, con la tua intelligenza sarà un gioco da ragazzi.-
Light ne dedusse che lo aveva fatto venire fin lì proprio per quel motivo e quindi fu costretto a buttare giù un discorso che sarebbe stato trasmesso ai telegiornali della sera.
-Che ne dici Ryuzaki? Ho cercato di immedesimarmi il più possibile in Kira.-
L lo lesse da cima a fondo. -E’ perfetto e se togliamo “Uccidi L”, credo proprio che morirò.-
Verso le 18.00 venne mandato in onda il messaggio di Kira.
-Sono Kira. Io sono l’unico e vero Kira. Vorrei esprimere la mia gratitudine a quello che si spaccia per me, ma, tuttavia, uccidere persone innocenti non è nei miei principi. Quindi se l’individuo che si spaccia per me vuole collaborare con il vero Kira, allora la smetta di prendere idee per conto suo.-
Durante la trasmissione, Watari avvisò tutti che era stata inviata una risposta.
-Kira, grazie della risposta. Farò come mi hai chiesto, ma vorrei incontrarti e non credo che tu abbia gli occhi.- diceva esso.
Tutti i poliziotti furono confusi da quello che aveva detto, mentre Light pensava che fosse stupido parlare degli occhi in un video che sarebbe stato trasmesso in tutto il mondo.
-Attendo una tua risposta, una volta che ci saremo incontrati, i nostri shinigami verranno in contatto.-
Improvvisamente, L ebbe una strana reazione, cadendo dalla poltrona come fosse scioccato.-Quindi dovrei credere che gli shinigami esistano.-
-Ma è impossibile.- commentò Light.
-Alcuni messaggi di Kira riportavano l’esistenza degli shinigami. Il secondo Kira non segue gli ideali del primo, ma ha soltanto il grande desiderio di incontrarlo. Per ora, lasceremo che se la sbrighino fra di loro. Manderemo in onda questo messaggio e quando il vero Kira lo ascolterà, probabilmente sarà lui in persona a rispondere. E se non dovesse succedere, il secondo Kira manderebbe in onda delle informazioni che il vero Kira preferirebbe nascondere alla polizia solo per incontrarlo. Dopotutto usano un linguaggio che solo loro possono capire. Aspettiamo e vediamo cosa succede.-

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Quella stessa sera, quando Light tornò a casa si mise seduto alla scrivania per parlare con il proprio shinigami.
-Veniamo a noi Ryuk, c’è una cosa che devo chiederti.-
-Dimmi pure.-
-Se un altro shinigami scendesse sulla Terra, tu potresti vederlo e parlarci?-
-Bella domanda: personalmente penso che una volta che si è legati ad una persona sarebbe contrario alle regole farlo senza il suo permesso. Ma a parte questo, nulla lo vieta.-
-In questo modo mi stai dicendo che lo shinigami dell’altro Kira potrebbe rivelargli la mia vera identità se vedesse te.-
-Normalmente non si dovrebbe, ma ognuno è fatto a modo suo.-
-Ovviamente so che tu non lo faresti, vero Ryuk?-
-Certo che no, non direi nulla.-
-Beh, sappi che apprezzo la tua politica.-
In quello stesso momento, Toshiko bussò alla porta.
-Che cosa vuoi?- le chiese freddamente Light.
-Hai visto quello che ho successo? Che ne pensi?- disse lei.
-E’ ovviamente un impostore che si fa passare per me e vorrei tanto sapere chi è stato.-
La ragazza si sedette sul letto con il proprio zaino sulle spalle. –Sono stata io.-
Inizialmente, Light prese a ridere. –Tu? Sei seria?- Il ragazzo vide uno strano, nuovo e serio sguardo negli occhi della fidanzata.-Come diamine hai fatto?! Mi hai preso il quaderno da sotto il naso?!- esclamò poi.
Toshiko rimase calma e tirò fuori un altro quaderno dallo zaino, facendoglielo vedere: aveva la copertina nera e su di essa era riportato il nome Death Note.
Light sgranò gli occhi e quasi tremò.- Ma.. Quello è un Death Note..-
-Toccalo.-
Non appena l’altro posò un dito sul quaderno, ecco apparire ai suoi occhi un altro shinigami alle spalle di Toshiko: aveva il corpo fatto di ossa, una grande bocca con denti appuntiti, un occhio coperto da una benda e dei capelli corti di colore viola.
-Non è possibile, com’è successo?- domandò l’altro, alquanto sorpreso.
-Ricordi quando ti ho detto che i miei genitori erano morti in quella rapina e chi ero sopravvissuta miracolosamente?-
-Certo, è per questo che hai accettato di seguirmi, per vendicare i tuoi genitori.-
Toshiko voltò lo sguardo verso Rem, come per spingerla a raccontare.
-Ero nei paraggi quando è successo: c’era uno shinigami di nome Gelus che seguiva i movimenti di un’adorabile bambina. Ma, la sua morte, era prevista per quel giorno. La famiglia si era avventurata in un vicolo buio e alcuni malviventi hanno ucciso i due genitori. Gelus non voleva che la bambina venisse uccisa e così ha fatto una cosa che agli shinigami è proibita: ha scritto il nome dei malviventi sul suo quaderno così che la bambina continuasse a vivere. Infine, Gelus si è trasformato in polvere e di lui è rimasto il suo quaderno. Questo Death Note appartiene a Toshiko fin da quando era bambina.- spiegò Rem.
-E’ così che si uccide uno shinigami.- continuò Toshiko.
-E’ una storia avvincente, ma tutto ciò perché? Perché hai accettato di prendere il quaderno?- chiese Light.
-Dicevi che avevi bisogno di me, ma non è vero, l’ho capito. Adesso che ho un quaderno anche io, abbiamo lo stesso identico potere..o..beh..quasi..- rispose la ragazza, con un sorrisetto.
-Che cosa intendi dire?-
-Che io ho fatto lo scambio degli occhi.-
Light sgranò appena gli occhi, piuttosto sorpreso.
-Se inizierai a trattarmi bene, magari, potremmo collaborare. Bada bene, non chiedermi nulla, non riesco a vedere la durata della tua vita. Fra possessori di Death note non è possibile vederla e per questo si può riconoscere un portatore anche in mezzo ad una folla.-
Il ragazzo incrociò le braccia pensandoci su.- Non credevo che ti saresti spinta a tanto, ti ho sottovalutato. Ma come te la sei cavata con le impronte su quelle buste?-
-Non l’ho fatto io, ma una mia amica alla quale ho chiesto di aiutarmi. Ovviamente, l’ho uccisa subito dopo.-
Dalle sue azione e da come parlava, Light era sicuro che la fidanzata stesse cambiando in meglio.
-Grazie a tutto questo potere, possiamo uccidere L.-
-No, non possiamo.-
-Cosa? Perché?-
-L già ha dei sospetti su di me, se ti facessi viva al quartier generale, lui penserebbe subito che tu sia il secondo Kira dato che sei la mia fidanzata.-
-E quindi cosa facciamo?-
-Per ora continuerò a lavorare al quartier generale e dobbiamo pensare un modo per fa cadere tutti i sospetti.- rispose Light. –Da dove hai spedito i nastri fin ora?-
-Uno da Osaka, uno da Tokyo..Ma tranquillo, ho sempre preso il treno per non far capire dove abito.-
-Hai ancora qualche cassetta e busta con le impronte della tua amica?-
-Si, certo.-
-Allora domani stesso manderemo un altro video da un posto diverso e il messaggio sarà più o meno questo: “Ho deciso di non voler incontrare più Kira, tuttavia continuerò ad uccidere i criminali che Kira non ha ancora giustiziato. Dopo di che, spartirò il mio potere con altre persone che saranno all’altezza.” Sarà un modo per depistare le indagini. Se la polizia ti catturasse, non fare il mio nome ne nominare il quaderno.-
-Assolutamente no, farò tutto quello che dici.-
-Devo far si che tu incontri L senza fargli sapere che tu sei veramente lì. Quindi, per non creare sospetti, dovrò vedere molte più ragazze oltre a te.- spiegò Light.-C’è qualche altra cosa che hai scoperto?-
Toshiko prese il proprio quaderno e glielo porse. –Te lo cedo, se te lo do solo in prestito, continuerò ad esserne la proprietaria.-
-Ti avverto Light Yagami.- intervenne Rem. –Se farai del male a questa ragazza io non esiterò a scrivere il tuo nome sul mio Death Note. A me non importa nulla di perdere la vita.-
In quell’istante, la madre di Light bussò alla porta e interruppe la loro conversazione.
I due si separarono con la speranza di diventare più potenti di prima.
 
La sera dopo, Light si affrettò ad andare al quartier generale per vedere la reazione di L al nuovo video.
-Ho deciso che rinuncerò ad incontrare Kira e ringrazio la polizia per il suggerimento. Tuttavia, continuerò a seguire i suoi ideali e a giustiziare i criminali non ancora uccisi da Kira. Inoltre intendo condividere i miei poteri con chi ne sarà all’altezza.- diceva il messaggio.
-Sai, da questo messaggio capisco che i due Kira si siano già incontrati.- commentò L.
-Ma come fai a dirlo?- chiese Light.
-Non hai avuto anche tu la stessa sensazione? Eppure credevo che le nostre menti fossero collegate. I due Kira si sono incontrati e il primo ha detto al secondo di mandare questo messaggio così da nascondere il loro incontro. Tuttavia, questo attenua i miei sospetti su Light.-
-Se io fossi Kira non farei mai una cosa del genere perché conosco il tuo modo di pensare.-
-Oh, beh, a questo punto, se Kira fossi tu io sarei altrettanto in pericolo. Oltretutto..Tu sei il primo vero caro amico che ho.-
Light rabbrividì a questa sua affermazione.- Anche tu sei un mio caro amico, Ryuzaki.- balbettò sorpreso. –L’università non sembra più niente senza di te: mi piacerebbe giocare a tennis con te di nuovo.-
-Si, anche a me.-
Di ritorno dall’albergo, Light e Toshiko si incontrarono nella solita stanza.
-Rem, hai detto che se Toshiko è felice, anche tu sei felice vero?- chiese Light.
-Certo, io voglio solo questo e mi sembra di esser stata abbastanza chiaro ieri sera.- rispose lo shinigami.
Light avvicinò il corpo della ragazza a se.- Lei è felice con me, lei mi ama e io amo lei.-
Toshiko aveva visto cambiare il comportamento del ragazzo chissà quante volte e non sapeva se credere o meno alle sue parole.
-Toshiko..Vorrei che tu chiedessi a Rem di uccidere L: se lo farai, ti prometto che staremo insieme per sempre.-
Lei era più che confusa, ma tutto ciò che aveva sempre voluto era stare insieme a lui e condividere il proprio potere fin dall’inizio. Quindi si voltò verso Rem con aria speranzosa.- Si Rem..Uccidi L per me.-
Ci fu un glaciale silenzio nella stanza e ormai Light stava perdendo le speranze, fino a quando Rem non acconsentì.- E va bene, lo farò. Ucciderò L per te Light Yagami, anche se questo mi costerà la vita solo per far felice Toshiko. Essia.-
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. ***


-Allora? Quando dovrei ucciderlo?- domandò Rem.
-Domani stesso, ma prima devo organizzare le cose per bene. Fammi pensare e domani ti darò istruzioni.- rispose Light. –Ascoltami bene, non dovrai ucciderlo fin che non te lo dirò io.-
-Certo, non preoccuparti.-
-Toshiko, voglio che compri un altro cellulare, useremo quello per chiamarci d’ora in poi.-
Sia Light che Toshiko fremevano del fatto che il giorno dopo avrebbero giustiziato L: da quel momento in poi, il loro nuovo mondo avrebbe finalmente preso forma.
In seguito, quando Toshiko tornò a casa, Light si mise alla scrivania per pensare al da farsi.
 
L aveva già riferito a Soichiro che se sarebbe morto nei prossimi giorni, ciò voleva dire che suo figlio era Kira.
Avrebbe lasciato il comando a lui e, dato che le indagini erano ad un punto morto, Ryuzaki doveva cogliere di nuovo Kira di sorpresa.
La mattina successiva si presentò all’università mentre Light passeggiava con Kiyomi Takada, una delle ragazze più intelligenti dell’università.
Dato che Toshiko era il secondo Kira, Light doveva vedere altre ragazze per non destare sospetti.
-Oh, Light Yagami.- lo salutò Hideki.
-Ciao Hideki. Kiyomi, ti dispiace se ci sentiamo più tardi?- disse Light.
-Certo che si, a dopo.-
Light non si aspettava che L si facesse vedere: proprio quando aveva deciso di ucciderlo, eccolo riapparire allo scoperto.
-Sono tornato all’università dato che mi hai detto che non era più lo stesso senza di me.- gli disse L.
-Mi pare che avessi detto di non voler rischiare più in questo modo.-
-Si,ma ho pensato che non ci fossero problemi, a meno che tu non fossi Kira. Tu sei l’unico, al di fuori del quartier generale, a sapere che io sono L. Infatti ho lasciato detto che semmai io morissi nei prossimi giorni, tu saresti ufficialmente Kira.-
-Come vuoi tu. Effettivamente qui c’è da annoiarsi senza di te.-
-Per questo frequenti una ragazza come Kiyomi?-
-Esatto.-
-E che fine ha fatto Toshiko?-
Proprio mentre la nominava, ecco apparire Toshiko da un angolo della strada: nemmeno lei si aspettava di vedere L proprio nel giorno in cui aveva intenzione di ucciderlo.
Ma cercò di rimanere calma, ormai era abituata a quel tipo di situazione.
-Ah, eccola!- esclamò Ryuzaki, salutandola con la mano.
Nemmeno Light era preoccupato: dopotutto in quel momento Toshiko stava vedendo il vero nome di L tramite gli occhi dello shinigami.
Ma non riusciva a spiegarsi quello strano sorriso che L aveva sulle labbra.
-Lo sai che ti ritengo un vero sciocco per averla lasciata, Light?- intervenne poi. –Toshiko è veramente una bellissima ragazza.-
Toshiko non sapeva se prenderlo davvero sul serio, dopotutto nemmeno Light le aveva mai detto una cosa del genere.
In quello stesso istante, tutti gli universitari stavano uscendo dall’edificio e si creò una folla attorno ai tre.
-Ehi, qualcuno mi ha toccato il sedere!- esclamò Toshiko.
-Oh…Devono essersene approfittati! Ti prometto che troverò subito il colpevole!- intervenne Ryuzaki.
A Light bastava che Toshiko gli dicesse il nome, ma tra tutta quella folla era impossibile.
-Ora è meglio che vada, mia zia mi starà aspettando.- continuò la ragazza.
Per Light era meglio così, i due si sarebbero sentiti successivamente per uccidere L una volta per tutte.
-Certamente, a presto, Toshiko Mana.- le disse L, baciandole la mano.
Light doveva usare una scusa per chiamare Toshiko e farsi dire il suo vero nome. –Ti dispiace se ci incontriamo più tardi? Devo andare al bagno.-
-Come vuoi, io vado.- disse l’altro, avviandosi.
Per Light ormai era fatta: si incamminò dalla parte opposta di L e digitò sul proprio telefono il numero di Toshiko.
Ma, improvvisamente, il ragazzo sentì una suoneria telefonica a pochi metri da lui: si voltò e vide il telefono di Toshiko nelle mani di L.
-Si, pronto?- rispose L.
-Si può sapere perché rispondi tu?-
-Oh, credo che questo cellulare sia caduto a qualcuno durante tutta quella folla.-
Light capì che era stato proprio lui a toccare Toshiko e in quell’istante le aveva rubato il telefono.
Il suo piano andò direttamente in fumo.
-Beh, quello è il telefono di Toshiko, glielo restituisco io.- continuò Light.
-Oh, bene allora.- disse l’altro, fin che subito dopo anche il suo cellulare squillò.-Avete già fatto? Bene.- poi si rivolse a Light. –Non so se questo ti farà piacere o no, ma abbiamo arrestato Toshiko come sospettata di essere il secondo Kira.-
Light rabbrividì.
-Perquisendo la sua casa abbiamo trovato tracce che corrispondono al nastro adesivo utilizzato per le buste dei messaggi.- spiegò Ryuzaki.
Light era stato ingenuo, doveva riflettere prima di agire, ma non vedeva l’ora di fare fuori L.
Ma, tuttavia, Light aveva un secondo piano in mente che non poteva fallire.
 
La povera ragazza venne rinchiusa dentro una stanza, legata ad una camicia di forza e con gli occhi coperti.
L era certo che Toshiko fosse il secondo Kira, ma doveva farsi rivelare l’identità del primo.
Assieme a Matsuda, Soichiro e Aizawa, L osservava le immagini della telecamera presente nella stanza e ordinò a Watari di cercare di farla parlare.
Ryuzaki avvertì perfino Soichiro che probabilmente Toshiko avrebbe fatto il nome di Light.
La ragazza aveva sempre saputo che essere Kira avrebbe comportato questo, ma non parlò, non nominò il nome di Light per tre giorni e tre notti.
Watari l’accompagnava in bagno quando ne aveva bisogno, ma pur sempre bendata: quella vita cominciava a divenire impossibile.
E così, al quarto giorno, non le rimaneva altro che pregare il proprio rapitore.
-L…L lo so che sei tu che mi hai messo qui. Ti prego…Io non so niente.- piagnucolò Toshiko.
-Accidenti Ryuzaki, è fin troppo per una ragazza di 19 anni.- commentò Aizawa.
-Lo so benissimo e dispiace anche a me torturarla così.- continuò L.-Toshiko, ascoltami, sei sospettata di essere il secondo Kira.-
-Io non conosco nessun secondo Kira..L.. Ti prego..- balbettò l’altra.
Rem non riusciva a vedere Toshiko trattata in quel modo e dato che la ragazza aveva rifiutato l’aiuto dello shinigami, egli doveva cercare di liberarla.
-Toshiko…Ascoltami, non posso vedere che ti trattino in questo modo. Rinuncia alla proprietà del quaderno, così non ricorderai ne di me, ne del Death Note, ne di Kira. Non preoccuparti, i tuoi sentimenti per Light rimarranno. Subito dopo avviserò e minaccerò Light di liberarti.- spiegò Rem.
Non potendo parlare, Toshiko rifletté tra se e se: dimenticare la disgrazia del quaderno l’avrebbe fatta sicuramente sentire meglio e forse sarebbe stata liberata da quella prigione.
Quindi, alla proposta di Rem, Toshiko fece di sì con la testa.
In seguito, Rem si recò da Light.- Light Yagami, Toshiko ha rinunciato alla proprietà del quaderno. Adesso non ricorda nulla di tutto ciò. Ma se tu non la libererai, non esiterò ad ucciderti.- gli disse.
-Hai fatto una scelta azzeccata Rem, l’avrei fatta anche io.- rispose Light.- Non preoccuparti, tirerò fuori Toshiko. So già qualche potrebbero essere le prossime mosse di L. Ma, Ryuk, io e te dovremmo separarci.-

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Capitolo 17
*** Capitolo 17. ***


Mogi aveva arrestato Toshiko  e l’aveva accusata di essere il secondo Kira, dopo di che le aveva coperto gli occhi, la bocca e l’aveva portata in una stanza nascosta così che venisse interrogata da L.
Si era subito addormentata dopo aver rinunciato al quaderno, ma, avendo lasciato il Death Note, non  si ricordava ne di Kira nel del motivo per cui era stata arrestata.
-L..- balbettò, svegliandosi. –Ti prometto che se mi tiri fuori da qui, io e te mangeremo torte a volontà. Che ne dici? Sono stanca di questo giochino.-
Ryuzaki fu subito confuso, qualche momento prima prega di essere liberata e qualche momento dopo sembra di voler far amicizia con lui.- Toshiko, ricordi il motivo per cui sei stata arrestata?-
-Beh..No..- rispose l’altra. –Tirami fuori di qui, sono stanca, per favore!-
-Calmati ora. Rispondi alla mia domanda: Come conosci Light Yagami?-
-Lui è il mio fidanzato, lo conosco da anni.-
L era stranito: prima di addormentarsi non aveva risposto ad una domanda e in seguito, invece, si era perfino dimenticata che loro due si erano lasciati.
In quel momento, il telefono di Ryuzaki squillò: era Light che chiedeva di esser interpellato al riguardo.
Giunse all’hotel in cui si trovavano con gli occhi abbassati. –L…Temo di essere io Kira.-
Soichiro sgranò gli occhi.- Che cosa?! Ma di cosa stai parlando Light?!- gridò.
Il cervello di Ryuzaki era pieno di domande: Non abbiamo prove su Light Yagami e lui piomba qui e confessa che potrebbe essere Kira. E’ tutta una farsa perché tu non POTRESTI essere Kira, tu SEI Kira.
-Papà..Se L, ovvero il detective più bravo del mondo, sostiene che io sia Kira, allora deve essere così. Sono tra le persone pedinate da Ray Pember e sono il ragazzo di cui Toshiko si è innamorata. Forse faccio tutto questo nel sonno,senza saperlo, forse un altro me fa tutte queste cose. Ma se fossi L, anche io sospetterei di me.-
-No, questo lo escludo: abbiamo piazzato delle telecamere nella tua casa per cinque giorni e posso assicurarti che dormivi tranquillamente.- intervenne L. –Oltretutto mentre i criminali morivano tu non avevi accesso alle informazioni.-
-Beh, ma essendo a corto di poliziotti, lo abbiamo sorvegliato solo a casa e non 24 ore su 24.- continuò Aizawa.
Per L, forse Light sapeva che le cose avrebbero presto questa piega, ma continuava a pensare che lo facesse apposta.
-E va bene, legheremo a Light mani e piedi e lo metteremo in una cella per un lungo periodo di tempo.- disse infine Ryuzaki.
Soichiro non poteva credere che, due ragazzi che aveva visto crescere, erano stati imprigionati e sospettati di essere Kira.
Chiese ad L di venir congedato da quel caso e perfino rinchiuso dentro una cella dato che avrebbe potuto prendere iniziative spinto dai sentimenti.
Ryuzaki lo avrebbe tenuto aggiornato sul caso e non avrebbe detto niente a Light.
 
Prima di venire al quartier generale, Light aveva sotterrato il Death Note di Rem in un bosco e aveva promesso allo shinigami che avrebbe liberato Toshiko.
Il piano di Light procedeva bene e gli bastava rinunciare al quaderno per completarlo.
Da quando era stato rinchiuso, nessun criminale era stato ucciso.
Tutto ciò provava che Light era Kira.
-Ehi Light, è passata solo una settimana ma ti vedo molto sciupato.- commentò Ryuzaki.
A quel punto, Light capì che non ci stava facendo una bella figura e gli sembrò arrivato il momento di dimenticarsi del Death Note.
Rinunciò al quaderno e con il solito sorriso, Ryuk salutò l’umano e si separò da lui, mentre egli si dimenticava tutto ciò che era successo.
-Ma..Ma che ci faccio qui?- iniziò a domandarsi. –Ryuzaki..So che l’ho voluto io, ma non serve a niente imprigionarmi qui! Fammi uscire, ti prego!-
-No, ti ho promesso che qualsiasi cosa tu avresti detto o fatto non ti avrei liberato a meno che non avessi dichiarato che tu non fissi Kira.- esclamò l’altro.
Nonostante Light pregasse di essere liberato, L rimaneva della sua opinione.
Ma proprio quando sembrava confermato che Light fosse Kira, ecco che le uccisioni erano ricominciate.
Si accese un barlume di speranza negli occhi di Soichiro, non che gioisse di uomini morti.
L non riusciva a capire come fosse possibile, poiché sia Light che Toshiko sembravano essersi dimenticati di Kira.
 
L non aveva ancora detto a Light che le uccisioni erano ricominciate, tuttavia, chi scriveva i nomi sul Death Note era un uomo ancora sconosciuto: Light aveva assegnato a Rem il compito di dare il quaderno a qualcuno che aveva delle manie di grandezza, così che continuasse a giustiziare criminali.
Ormai era più di un mese che Toshiko, Light e il sovraintendente erano stati imprigionati e chi ne soffriva di più era la ragazza.
-Toshiko, tutto bene?- chiese L.
-Scherzi? Come faccio a stare bene se mi tieni qui da non so quanto tempo?- balbettò lei.
-Nemmeno a me piace tutto ciò, Toshiko, ma devo essere sicuro che tu non sia il secondo Kira.-
-Non so quante volte dovrò ripetertelo, io non so chi sia.-
-Adesso stai veramente esagerando Ryuzaki, le uccisioni sono ricominciate e questo prova che nessuno dei due è Kira!- esclamò Matsuda.
-Secondo me stai continuando solo perché non accetti il fatto di esserti sbagliato.- commentò Aizawa.
Secondo L, i due poliziotti avevano ragione e quindi decise di richiamare Soichiro al quartier generale per dirgli la sua opinione e come procedere.
Toshiko venne finalmente liberata e condotta in un’auto insieme al sovraintendente.
Quando giunsero ad una galleria, ad aspettarli c’erano Aizawa e Light.
Non appena i due amici si rividero, si strinsero in un abbraccio, fino a che non gli vennero legate le mani e messi in un’altra macchina.
-Se mi avete liberato vuol dire che i sospetti su di me si sono dissolti.- disse Light.
-Niente affatto: sono stato incaricato di portarvi sul patibolo e giustiziarvi, poiché le uccisioni sono ricominciate.- disse l’altro.
A quel punto, nessuno dei due ragazzi poté crederci e cercarono di fare qualsiasi cosa pur di uscire da quell’auto.
-Ma che cosa stai dicendo papà?!-
-Per L voi siete il primo e il secondo Kira. Il luogo dell’iniziazione è stato piazzato in un posto nascosto: ucciderò prima voi e poi io mi suiciderò.- spiegò Soichiro.
-Ma sei impazzito papà!-
-Tutto ciò farà interrompere gli omicidi e tutte le nazioni del G8 hanno dichiarato di voler eliminare Kira.-
Yagami giunse ad un giardino sotto un ponte.
-Ma dove siamo?- chiese Toshiko.
-In realtà, questo non è il luogo dell’esecuzione.- rispose l’altro. –Light, adesso ti ucciderò e poi mi toglierò la vita. Preferisco farlo io.-
Sia Light che Toshiko tentavano di dimenarsi, ma non potevamo.
Soichiro tirò fuori la pistola e la puntò contro la testa del proprio figlio. –Addio Light, ci rivedremo all’inferno nel girone degli assassini.-
Infine, si udì uno sparo.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18. ***


Nonostante la pistola fosse vicinissima alla fronte di Light, non ne uscì nessun proiettile: era caricata a salve.
-Vi chiedo scusa, a tutte e due. Era solo una recita.- mormorò Soichiro. –L, hai visto tutto?-
Dentro la macchina vi era una videocamera e un microfono da dove L, Aizawa e Matsuda avevano visto tutto.
-Si, sovraintendente. E’ stato molto bravo: se Toshiko fosse stata il secondo Kira non avrebbe esitato ad ucciderla per salvare Light. Il che mi solleva molto.- rispose Ryuzaki. –E se Light fosse Kira, credo che avrebbe ucciso anche il suo stesso padre. Questo vuol dire che siete liberi dalla vostra prigionia. Ma visto che abbiamo ancora delle prove su Toshiko, voglio che rimanga qui al quartier generale. Invece, per quanto riguarda Light, starà attaccato a me 24 ore su 24 e mi aiuterà nelle indagini.-
-Va bene L, cattureremo Kira insieme.- esclamò Light.
 
Subito dopo, i tre tornarono al quartier generale e Ryuzaki non esitò a mettere una catena di qualche metro al proprio braccio e al braccio di Light.
-Quindi era questo che intendevi per 24 ore su 24.- commentò Toshiko. –Ma Light è il mio ragazzo, come faremo ad avere un pò di privacy?!-
-Credo proprio che dovremmo fare un’uscita a tre.- disse L.
-Ragazzo? Ma sei tu che mi stai sempre addosso, io e te dovremmo essere solo amici.- ribatté Light.
Toshiko divenne rossa per la rabbia, mentre L si posò un dito sulle labbra come se ne fosse contento.- Oh, beh allora cambia tutto.- continuò. –Toshiko, dato che devi rimanermi vicino, abbiamo già pagato una stanza tutta tua qui davanti alla nostra e Matsuda ti terrà sott’occhio tutto il giorno.- spiegò.
La ragazza si voltò verso Matsuda che la salutava timidamente e tuttavia non le dispiaceva di essere sorvegliata da lui, meglio che da Aizawa, sicuramente.
-A proposito, Toshiko, se Light fosse Kira, tu cosa ne penseresti?- domandò Ryuzaki.
-Beh, ne sarei felice perché i miei genitori sono morti per causa di un criminale e trovo giusto quello che fa Kira.- rispose lei.
-Questo prova indubbiamente che tu sei il secondo Kira.-
La ragazza si irrigidì.- Ancora con questa storia? E va bene, ti rimarrò vicina così che capirai finalmente che ti sbagli.- esclamò, avviandosi verso la propria stanza. –Buonanotte.-
-Light, le tue intenzioni con Toshiko sono serie?- domandò L.
-Certo che no, come ti ho detto prima, per me è solo un’amica.-
-Quindi non ti dispiacerà se entro in intimità con lei per scoprire cosa nasconde?-
-No, certo che no.-
Quindi i due, essendo legati assieme, andarono nella stanza di Toshiko e Ryuzaki si sedette vicino a lei tenendo lontano Light.
-Ho deciso che non faremo più avanti e indietro per gli alberghi, ma da quando ho rivelato la mia identità a Light, ho deciso di far costruire un grattacielo esclusivamente per noi.- le disse, facendole vedere delle immagini sul portatile. –A te ho fatto dedicare un intero piano fin dal giorno in cui abbiamo condiviso quel lampone.-
Toshiko arrossì timidamente. –Oh, beh, grazie.- gli disse. –L, se davvero Kira è così pericoloso, anche io ti aiuterò nelle indagini. Non sono intelligente quando te e Light, ma voglio dare una mano.-
Ryuzaki le sorrise, il che era raro da parte sua. –Molto bene Toshiko, ne sono felice.-
 
Fu qualche giorno dopo che tutti si trasferirono nel nuovo quartier generale: c’entravano benissimo 60 persone e un piano era stato dedicato totalmente a Toshiko che, grazie alla collaborazione con la polizia, aveva trovato lavoro come attrice.
Aizawa fu l’ultimo ad arrivare quella mattina e quando entrò nella stanza della ragazza, notò che Ryuzaki era sdraiato accanto a Toshiko e continuava a palparle un seno.
-Ma che cosa stai facendo?!- gli urlò.
-Dice di essere depresso.- sbuffò Light.
-Si, in realtà dono molto depresso.- continuò L.- Credevo che Light fosse Kira e adesso che anche questa teoria è andata in fumo, non ho voglia di lavorare. Tuttavia questi cosi gommosi sono molto rilassanti.- spiegò poi.- Anche se ho ancora dei sospetti, per questo l’ho incatenato a me. Per quanto mi riguarda, so che quando lo abbiamo imprigionato, Light era Kira. Ma poi gli omicidi sono ricominciati, questo vuol dire che il potere di Kira può essere trasmesso da persona a persona.-
-Ma se la tua teoria è esatta, sarà molto difficile catturarlo.- commentò Toshiko.
-Esatto, è per questo che sono depresso.-
Improvvisamente, Light si alzò dal divano e sferrò un pugno contro il viso di Ryuzaki, che volò dall’altra parte della stanza.
-Mi hai fatto male.-
-Scherzi?! Solo perché le tue teorie sono andate in fumo, rinuncerai a catturarlo?!- esclamò Light.
-Beh, è una partita persa dall’inizio, quindi perché continuare?-
-E non pensi agli innocenti che hai coinvolto?! O ti sei dimenticato che hai messo in cella sia me che Toshiko?!- continuò Light, afferrandolo per la maglietta.
-Si, ti capisco. Ma qualsiasi siano le tue ragioni, Light..-continuò L, per poi lanciare un calcio allo stomaco di Light.-Non c’è colpo che non renda.-
-Smettetela!- gridò improvvisamente Toshiko.
I due la guardarono con dei lividi sul viso.
-Sono diventata famosa!- esclamò tutta contenta, mostrandogli dei giornali con la sua foto come copertina.
I due sbuffarono, ma almeno avevano smesso di picchiarsi.
 
 
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19. ***


Anche Toshiko, se pur non geniale come Light, tentava di partecipare alle indagini.
Ogni tanto lavorava al computer vicino a quello di Ryuzaki, che, giù di morale, non lo utilizzava quasi mai.
-Ehi Ryuzaki, so che non hai voglia di lavorare, ma vieni un pò  a vedere qui sul monitor.- gli disse.-Le morti di questi tre criminali hanno giocato a favore dell’azienda Yotsuba e ci sono stati 13 morti uguali a questi. Quindi vuol dire che Kira potrebbe sostenere la Yotsuba.-spiegò la ragazza.
L fece uno dei suoi sorrisi.
-Allora, ti è venuta di nuovo la voglia di catturarlo?-
-Sei stata molto brava, Toshiko.- commentò l’altro.
La ragazza ridacchiò arrossendo.- Oh beh, grazie.- gli disse dandogli un bacio sulla guancia.
L sgranò quasi gli occhi e si accarezzò la guancia come se fosse sorpreso.- Ma…Così mi innamoro di te.-
In quel preciso istante, Soichiro e Mogi tornarono dal quartier generale piuttosto tristi.
-Papà, grazie a Toshiko abbiamo scoperto che forse Kira ha a che fare con la Yotsuba.- gli disse Light.
-Credo proprio che abbia ragione.- confermò il sovraintendente.- Il direttore e la polizia, purtroppo, si sono piegati a Kira.-
Questa notizia scioccò tutti, soprattutto Aizawa che aveva moglie e figli.
-Ha detto che se non rinunciamo a collaborare con L, ci licenzierà tutti. Mogi mi ha già dato la conferma che continuerà ad aiutarci e anche io. Ma qui, ognuno ha le proprie vite.- continuò Soichiro.
Toshiko guardò L con la coda degli occhi e pensò che fortunatamente non era nella polizia, poiché non avrebbe mai rinunciato a stargli accanto.
La sua testa le diceva che finalmente aveva trovato un vero amico che si curava di lei, nonostante i sospetti che ancora aveva a suo conto.
-Ma sovraintendente, anche se catturassimo Kira, vuol dire che in futuro saremo disoccupati.- commentò Aizawa.
-Beh, ma potremmo sempre trovare un nuovo lavoro.- continuò Soichiro.
-Si! Si, ho deciso di continuare. Dopotutto io lavoro già come manager di Toshiko.- esclamò Matsuda.
-Ryuzaki, prima di iniziare a lavorare a questo caso, mi hai detto che se fosse successo qualcosa agli agenti, come venir appunto licenziati, io avrei potuto aiutarli economicamente.- intervenne Watari.
-Non parlare quando non sei interpellato.- borbottò L.
-Volevi mettermi alla prova allora! Vedere se sarei rimasto o meno!- esclamò Aizawa, su tutte le furie.
-Esatto.- sussurrò l’altro.
-Basta! Me ne vado! Non sopporto Ryuzaki e tutti  i suoi metodi!-
-A me invece piacciono le persone come lei, Aizawa..-
Nel dargli le spalle, l’uomo aggrottò ancora di più le sopracciglia.- E odio il fatto che sia così sfacciato!-
Detto questo, il quartier generale si trovava con un uomo in meno, ma nessuno lo avrebbe biasimato.
Intanto, Light aveva fatto caso che un finanziatore della banca rivale della Youtsuba, era morto cadendo per le scale: Soichiro aveva controllato le informazioni della polizia e aveva capito che gli omicidi si svolgevano solamente nel fine settimana.
-Non so se Kira faccia parte della Youtsuba o si serva di quella gente, ma sicuramente studieremo a fondo tutti loro.- disse Ryuzaki.
-Senti, Ryuzaki..- intervenne Matsuda.- Tutti qui fanno un lavoro eccellente e vorrei dare anche io il mio contributo..-
L lo guardò con sguardo impassivo. –Vuole rendersi utile? Allora mi versi altro caffè, per favore.- gli rispose. –E versane anche un pò ai nostri ospiti.-
In quell’istante, entrarono nelle stanze un uomo, vestito con uno smoking e una donna bionda con un elegante vestito a quadri.
-Loro sono i nuovi membri del quartier generale.-
-Io mi chiamo Iber, sono un truffatore.- disse l’uomo.
-Io sono Wedy, sono una ladra professionista.- disse la donna.
Tutti furono sorpresi che dei criminali li avrebbero aiutati a scovare Kira.
-Iber è un professionista della truffa ed è molto bravo a socializzare con le sue prede: lo useremo come infiltrato.- spiegò L. –Wedy, invece, sa superare tutti i sistemi di allarme e aprire tutte le porte.-
-In effetti non è una cattiva idea.- commentò Light. –Bene, mettiamoci al lavoro.-

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Capitolo 20
*** Capitolo 20. ***


 
Toshiko si stava immedesimando bene nel suo ruolo di attrice e le arrivavano sempre nuove richieste per girare dei piccoli film.
Matsuda, quel giorno, si recò da un regista per firmare un contratto e si accorse proprio che, accanto a se, aveva il palazzo della sede centrale della Yostuba.
Non si stava rendendo molto utile di quei tempi e, spinto da quella sua fantasia, subito dopo si recò lì silenziosamente, intento a scoprire qualcosa.
Intanto, al quartier generale, Light rimuginava sui sospetti di L riguardò se, ma era impossibile che si fosse dimenticato di aver ucciso tutte quelle persone.
-L, qualcuno ha assegnato ad Erald Coil il compito di scoprire la tua vera identità.- intervenne Watari.- La richiesta è arrivata da un importante investitore della Youstuba.-
Questa fu la conferma che la Youtsuba c’entrava con Kira.
-Dannazione, adesso dobbiamo guardarci le spalle anche da Coil.- commentò Soichiro.
-E’ impossibile, dato che Erald Coil sono sempre io.- disse Ryuzaki.- Al momento, sono tre dei migliori investigatori del mondo: L, Erald Coil e Deneuve. E’ un buon modo per scovare gli assassini.-
-Ottimo lavoro Ryuzaki.- esclamò Toshiko.
-Vi chiedo di mantenere il segreto, in cambio, ecco una fragola.- continuò L, porgendo una fragola della sua torta al sovraintendente.
Egli fu confuso da quel suo gesto.
-E’ un suo modo per dire grazie e per favore.- continuò Toshiko, spegnendo la confusione dell’ex poliziotto.
Mentre L ideava un piano insieme a Wedy e Aiber, Matsuda era riuscito ad arrivare alla stanza delle riunioni dei membri della Youtsuba e tentava di origliare.
Le prime parole che capì furono ammazzare e  Kira.
Ma, improvvisamente, dato che si stava appoggiando alla porta, essa si aprì e Matsuda si ritrovò 8 uomini che lo fissavano straniti.
Non sapendo che dire, il ragazzo premette la cintura per avvisare Watari e cercò di inventarsi una scusa.
L’allarme arrivò subito al quartier generale e L fu costretto ad inventarsi qualcosa per salvare la pelle allo stupido Matsuda.
-Salve, mi chiamo Matsui Taro e rappresento la signorina Toshiko Mana. E’ un’attrice di successo e mi domandavo se poteva fare da testimonial per la vostra prestigiosa azienda!- disse Matsuda, cercando di essere credibile.
Mentre L cercava un modo per tirarlo fuori dai guai, Matsuda venne condotto in una stanza insieme a due uomini che analizzarono il suo biglietto da visita, non c’era niente di sospetto.
-Quindi non sei una spia di un’altra azienda.-
-Ma no, certo che no. Anzi, vi prego di prendere in considerazione Toshiko come vostra testimonial.-
Il ragazzo cercava di fare buon viso a cattivo gioco, fin che il suo cellulare non squillò.
-Rispondi, ma tieni il telefono lontano dall’orecchio.- gli disse uno degli uomini.
-Pronto?- rispose lui.
-Ehi Matsui, sono Toshiko. Allora? Sta andando bene con la Youtsuba? Che dicono?- rispose Toshiko.
-In effetti glielo sto proponendo proprio ora, che ne dici di venire qui, così ti conoscono?-
-Certo, arriverò subito!-
Quella conferma per Matsuda sembrò una possibilità di salvarsi.
Anche se contrario dato che avrebbe rischiato la vita, L mandò Toshiko e altre modelle alla Yotsuba così che facessero divertire i rappresentanti e distrarli dal quello sciocco ragazzo balbettante.
Nel vivo della festa, Matsuda e Toshiko si nascosero in bagno così che potessero chiamare L.
-Quello che hai fatto è  davvero sciocco, potevi morire e rischi ancora!- commentò Toshiko a sopracciglia aggrottate.
-Lo so benissimo, mi dispiace Toshiko, ma volevo rendermi utile.- si giustificò l’altro.
Toshiko sospirò e lo abbracciò.- Tu non sei inutile, Matsuda.-
In seguito, il ragazzo fece il numero di Ryuzaki.
-Abbiamo fatto mettere delle telecamere all’interno della stanza d’albergo dove siete, ora vediamo voi e loro. Dobbiamo cercare di tirarla fuori da lì, ma deve starmi bene a sentire se vuole rimanere vivo.- disse L.
-Li ho sentiti chiaramente Ryuzaki, loro hanno a che fare con Kira.- continuò Matsuda.
-Anche se è stato un gesto avventato, abbiamo comunque ottenuto informazioni. Adesso lei dovrà morire prima che loro la uccidano.-

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Capitolo 21
*** Capitolo 21. ***


Fra discorsi di grandezza e alcool, Matsuda e Toshiko tornarono in stanza.
Matsuda spalancò la porta.- Mamma mia quanto ho bevuto! Vi state divertendo ragazzi?!- esclamò, fingendo di essere ubriaco.
-Scusatelo, ha bevuto qualche bicchierino di troppo.- ridacchiò imbarazzata Toshiko.
Il ragazzo si avviò barcollando verso il balcone.- E adesso uno spettacolo direttamente da Matsui Taro!-
Si arrampicò sul bordo della ringhiera e avventatamente fece una verticale, ma, improvvisamente, perse l’equilibrio e cadde giù.
Poteva sembrare che fosse morto, ma in realtà Matsuda era finito su un materasso al piano di sotto, mentre il corpo al suolo era quello di Aiber.
Gli uomini della Yotsuba furono costretti a scappare prima che arrivassero i media, altrimenti la loro reputazione si sarebbe rovinata.
Infine, una finta ambulanza portò via tutti al quartier generale e Toshiko poté riabbracciare lo stupido Matsuda.
 
Tuttavia, la Yotsuba era ancora convinta di voler assumere Coil, ovvero L, per scovare se stesso.
Anche se egli aveva aumentato la cifra, gli 8 uomini non avevano ceduto.
Tutti, tranne uno che venne immediatamente fatto fuori.
 
Grazie a Wedy, ora il quartier generale aveva le immagini e l’audio della stanza delle riunioni della Yotsuba.
Tutti avevano notato che c’era un uomo in meno e gli altri continuavano a parlare di uccidere persone al loro favore.
Discutevano anche sul fatto che dovevano smettere di uccidere solo nei fine settimana, altrimenti L si sarebbe accorto che c’era lo zampino di Kira.
-Questa è una confessione, se la polizia vedesse questo video..- commentò Soichiro.
-Non è una confessione, dobbiamo vedere se le vittime di cui parlano moriranno veramente.- disse L, gustandosi il suo gelato.
-Ryuzaki!- esclamarono tutti in coro.
-Che c’è? Perché mi chiamate tutti?-
-Questo metodo è sbagliatissimo, noi dovremmo salvarli!- disse Light.
-Sapevo che non avreste approvato.-
-E’ vero, ma andiamo, sappiamo che i metodi di Ryuzaki sono sempre riusciti. Io lo appoggio.- intervenne Toshiko.
L sorrise.- Sapevo anche questo.-
-Uccideranno la loro prima vittima nel weekend, non c’è tempo!- continuò Soichiro.
-Perché invece non proviamo a chiamarli? Se uso in prestito il tuo nome,avrò 1 possibilità su 7 di trovare Kira.- disse Light.
-Se vuoi il mio parere, sono anche 2 possibilità su 7.- commentò L, sorseggiando il caffè.
-Se siamo decisi a dirgli che stiamo indagando su di loro per spaventarli, allora perché non li chiamiamo? Stando alle conversazioni ascoltate fin ora, quello meno coinvolto e che non sembra essere Kira è Namikawa.-
Namikawa era un uomo misterioso dai capelli lunghi, a cui, durante la riunione, squillò il telefono.
Light utilizzava un telefono che non potevano intercettare.- Parlo con Namikawa, socio della Yotsuba?-
-Si, sono io.- disse l’altro.
-Ascolti bene, io sono L.- gli disse, mentre l’uomo rimase spiazzato.- Abbiamo messo delle telecamere e delle cimici nella stanza in cui lei si trova: la vostra conversazione è stata registrata. Le chiedo di proporre ai suoi colleghi di rimandare di un mese le due morti di cui avete parlato, non sarà difficile per lei.-
-No, credo di no.- balbettò l’altro.
-Se lei farà quello che le dico, le assicurò un’immunità totale, sia che Kira venga arrestato o no. Capisca che io voglio confrontarmi con lui direttamente. Ma, se parla di questa conversazione ai suoi colleghi, verrete tutti arrestati.- continuò Light.
-Va bene, lo farò, a presto.- disse Naizawa, per poi attaccare.
Non gli restava altro che stare dalla parte di L, e , grazie al suo intervento, le morti vennero rimandate di un mese.
-Sei stato molto bravo, Light.- commentò L. –Sono ancora più sicuro che, se mai io morissi, tu e Toshiko potreste prendere il mio posto.-
-Non dirlo nemmeno per scherzo!- esclamò Toshiko.- Abbiamo un mese per scovare Kira e avere le prove della sua identità. Noi..O..Almeno io,non sono alla tua altezza.-
-Ma sei stata tu, mia cara, a capire che si trattava della Yotsuba o sbaglio?- continuò Ryuzaki.- Quindi..Vi piacerebbe prendere il mio posto?-
 
Se tu fossi davvero Kira, accetteresti subito,pensò L di Light.
-Ma che stai dicendo? Fin che siamo ammanettati insieme, moriremo insieme.- disse Light. Ma, fu subito dopo, che capì il suo piano.-Ah, ho capito: se non ti dispiace, Ryuzaki, adesso dirò qui davanti a tutti quello che ti passa per la testa. Adesso L sta seguendo due ipotesi: la prima è che io stia recitando e la seconda è che io abbia architettato da solo tutto questo, dimenticandomi e cedendo il mio potere a qualcun altro.- spiegò poi. –Lo stesso, vale per Toshiko.-
-Risposta errata: questo non vale anche per Toshiko.- intervenne L. –Io so che Toshiko è il secondo Kira, ma ancora non so se stia recitando o meno.-
La ragazza sospirò, quasi esausta.- Basta, sono stanca di questa storia.- commentò, per poi salire le scale e andarsene in camera propria.
-Adesso dovresti averlo capito che non sto recitando.- continuò Light.
-Solo perché non vuoi rivelare a tutti il tuo piano.- disse L.
A quel punto, il ragazzo guardò dritto negli occhi l’altro.- Guardami bene, ti sembro il tipo di persona che una volta catturato Kira voglia diventarlo lui stesso?-
Le pupille di Ryuzaki si dilatarono.- Si, ne saresti capace.-
In quell’istante, Light contraccambiò con l’ennesimo pugno e i due si sarebbero picchiati di nuovo se Matsuda non li avesse divisi. –Adesso non ricominciamo!-
-Ha ragione…Pensa quello che vuoi Ryuzaki. Tuttavia abbiamo ancora un mese per scovare Kira.- disse Light.
-Non sappiamo se tra quei 7 c’è Kira o se loro, invece, sono solo in contatto con lui. Non ha senso arrestarli adesso.- commentò L.
-Si, ma almeno avremmo la possibilità di salvare quelle persone.- intervenne Soichiro.
L sospirò.- Sentite, alla fine credo che indagherò da solo. Voi potete continuare ad usare questo quartier generale, anche io rimarrò qui. Ma se indaghiamo insieme, finiremo per litigare.- continuò, per poi salire le scale verso il piano di Toshiko.- Mi dispiace che tu sia dalla parte di tuo padre Light e non dalla mia, dato che non posso toglierti le manette.-
Quindi Ryuzaki si avviò nella stanza di Toshiko e notò il suo umore.- Stai bene?- le chiese.
La ragazza se ne stava rannicchiata su di se.- Se io sono il secondo Kira, allora perché ancora non mi hai messo dietro le sbarre?!- esclamò improvvisamente, con gli occhi lucidi.
-Perché non ho molte prove contro di te.- rispose lui.
-E’ solo per questo?-
-No..In effetti no.- continuò Ryuzaki.- Anche se avessi un centinaio di prove, non riuscirei a farti arrestare. Io sono una persona che dice le cose come stanno e credo di essermi chiaramente innamorato di te.-
Sia Toshiko che Light sgranarono gli occhi perché sorpresi.
-Vorrei che la mia mente mi dicesse che tu non sei Kira, ma per ora, non è così.-
La ragazza strinse la maglietta di L.- Dimmi cosa posso fare per aiutarti.-
-Dato che L e Coil sono la stessa persona, ho deciso di far interpretare a Aiber il ruolo di quest’ultimo. Lui farà sapere alla Yotsuba di aver sentito che Toshiko Mana è stata arrestata da L come sospettata di essere il secondo Kira.- spiegò L.- Le chiederanno sicuramente di posare per qualche foto con la scusa di tempestarla di domande. Per quanto questo sia rischioso, abbiamo solo un mese.-
-Farò questo e altro..Per te L.- disse Toshiko.
Anche se Toshiko si era dimenticata del fatto di aver fatto la schiava di Kira per un periodo di tempo, stavolta era diverso, L non era Kira e fare qualcosa per lui, l’avrebbe resa felice.
-Allora cattureremo Kira!- esclamò lei.
-No, a quanto pare Light non vuole seguire i miei metodi. Saremo io e te, Toshiko.- disse infine Ryuzaki, guardandola negli occhi.- Io e te.-

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Capitolo 22
*** Capitolo 22. ***


 
Dato che la Yotsuba era venuta a sapere delle informazioni su Toshiko, l’avrebbero assunta come testimonial anche per interrogarla su Kira.
Ai loro occhi appariva come una ragazza che seguiva gli ideali di Kira e che era stata torchiata da L.
Toshiko aveva fatto delle prove, insieme ad Aiber, per recitare bene il suo ruolo da infiltrata, poi, quel giorno, si sarebbe avviata verso l’azienda insieme a Mogi.
Quindi, venne scortata in una stanza e invitata a sedere su una sedia accanto ad una tavolata di 5 uomini.
Il primo a parlare fu quello al centro, accenno di barba e capelli biondi.- Salve signorina Mana, sono Josh Wallas e mi occupo della pubblicità della Yotsuba. Praticamente l’avremmo già assunta, ma avendo fatto delle indagini sul suo conto, abbiamo scoperto che i suoi genitori sono stati uccisi da dei criminali e per questo lei stima Kira.-
Toshiko, da brava attrice, fece la faccia sorpresa.- Come avete fatto a scoprirlo?- balbettò.
-Beh, abbiamo dei nostri informatori. Sarebbe davvero increscioso se venissimo a scoprire altre cose, quindi vorrei che lei ci dicesse tutta la verità.- continuò l’uomo.
-Va bene.- disse la ragazza.- E’ vero che sono stata arrestata, ma non sapevo che l’uomo che mi aveva interrogato era L. Io non sono il secondo Kira e se sono qui, libera, è perché L ha capito che non c’entro nulla.-
-Allora..- intervenne un altro uomo dai capelli in gelatinati all’insù.- Questo è un colloquio o un interrogatorio? Per quanto la manderete lunga?- disse, alzandosi.-Io intanto vado in bagno.-
-Vi dispiace se vado in bagno anche io?- continuò Toshiko.
I due camminarono verso i rispettivi bagni e la ragazza si bagnò il viso cercando di calmare l’ansia.
A quel punto, improvvisamente, qualcosa le toccò il palmo della mano: guardò dritto nello specchio e dietro di lei apparve un orribile mostro.
Inizialmente provò a gridare, ma la grande mano del mostro le coprì la bocca.
-Non urlare, ti prego. Toshiko, non voglio farti del male, io e te stiamo dalla stessa parte. Devo avvisarti che i rappresentati della Yotsuba potrebbero ucciderti da un momento all’altro.- le disse egli. –Ascoltami, Light Yagami è Kira.-
Toshiko sgranò gli occhi e il suo corpo prese a tremare.-Cosa? Allora L aveva ragione..L-Lui deve saperlo!- esclamò, facendo per correre via.
Ma il mostro la bloccò per il braccio.- No! Se lo fai lui ti ucciderà!- continuò egli.- Non posso permettere che tu muoia. Tu non te lo ricordi,non ti ricordi che sono uno shinigami, ma io e te abbiamo passato tante cose insieme.-
-Quali cose? Perché non mi ricordo di te?- domandò la ragazza.
-Per colpa del Death Note: se scrivi un nome su di esso, quella persona muore. Grazie a questo potere Light Yagami ha iniziato a giustiziare criminali.-
-Quindi..Io sono il secondo Kira?-
-Si, ma tu possedevi un potere ancora più grande del suo.-
Dopo le sue parole, Toshiko si accasciò a terra come distrutta.- Allora Ryuzaki aveva ragione..Sono io..Sono io il male del mondo.-
-No, al contrario. Tu potresti fermare Light Yagami: dimmi, provi ancora quei forti sentimenti per lui?-
Toshiko ci pensò un attimo e in quel preciso istante, si accorse di una cosa molto importante.- No.- rispose secca.- Io non amo più Light..Io..Io sento di amare L. Ma, se come dici Light mi ucciderebbe, io non posso fare altro che ubbidirgli.-
-Lo so. L’attuale Kira è una persona meschina, una vera carogna. Fin che Light non rinuncerà ad ucciderti, tu devi comportarti normalmente. Adesso torna di là e l’uomo che vedrai seduto davanti a me, quello è Kira.- spiegò lo shinigami.
Quindi Toshiko tornò silenziosamente nella stanza e si comportò come da piano: alzò gli occhi verso i membri della Yotsuba e vide lo shinigami alle spalle di Higuchi, l’uomo dai capelli ingelatinati.
 
Alla fine del colloquio, Mogi e Toshiko tornarono al quartier generale e confermarono che la ragazza era stata presa come testimonial.
-Inoltre tre di loro mi hanno già contattato per uscire.- aggiunse lei.
-Ma davvero?- commentò L, con sopracciglia aggrottate.
-Già, così potrò spiarli da vicino, no? Non è un ottimo piano?-
-In effetti.-
-Ora vado a dormire, domani ho un appuntamento. Se sei geloso, Ryuzaki, non sentirti in imbarazzo.-
Light ridacchiò.- Si Ryuzaki, non sentirti in imbarazzo.-
-Non sono in imbarazzo.- grugnì L.
L’altro sospirò.- Che fai mi rispondi seriamente?-
 
La mattina successiva, Higuchi venne a prendere Toshiko con un’auto lussuosa.
-Che ne dici se ci andiamo a mangiare qualcosa?- le chiese lui.
-Non vorrai mica portarmi in qualche posto strano?- disse lei.- Ma, anche se fosse così, non mi importa, dato che io posso uccidere chi mi pare.-
Higuchi fu subito confuso, ma rise.- Adesso però smettila di scherzare. Cosa sarebbe questa storia che puoi uccidere chi ti pare?-
-Certo, posso farlo, dopotutto, io sono il secondo Kira.- affermò Toshiko.
L’altro sgranò gli occhi e non seppe se crederci o meno: che anche lei vedesse lo shinigami alle sue spalle?-Ma che cosa stai dicendo?-
-Ne darei la prova solo a Kira, dato che io vorrei sposarlo poiché seguo i suoi ideali.-
Higuchi rise improvvisamente.- Allora sposami Toshiko, perché Kira sono io!-
Toshiko spalancò la bocca.- Davvero?! Allora io ti proverò subito che sono Kira, così ti mostrerai anche tu!- esclamò.- Ma io uccido solo piccoli criminali.-
A qual punto, la macchina si fermò e l’uomo tirò fuori la foto di un uomo senza capelli e dallo sguardo brutto.- E’ uno strozzino, notò per la sua crudeltà. Uccidi lui e poi basterà una telefonata per provare la sua morte.-
Quindi lo shinigami capì subito il piano della ragazza e non esitò ad uccidere l’uomo scelto da Higuchi.
Quando egli ebbe la conferma, stupito, ma anche soddisfatto, tirò Toshiko a se.- Visto che io sono Kira, voglio dimostrartelo, ma prima devo tornare a casa.-
Toshiko si fece indietro.- Peccato, o me lo dimostri ora o niente.- gli disse.- Oppure, facciamo così: per te che sei Kira basterà smettere di uccidere, poi, quando ti dirò di riprendere a giustiziare i criminali, tu lo farai e così mi proverai che sei Kira.-
Lui non ci pensò su molto, sembrava solo entusiasta di sposare il secondo Kira.- Va bene, visto che io sono Kira, non ci saranno problemi.-

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Capitolo 23
*** Capitolo 23. ***


Toshiko aveva registrato con il telefono tutta la confessione di Higuchi e l’aveva fatta ascoltare al quartier generale.
 
Tutti erano sorpresi del fatto che fosse riuscita a far dire la verità all’uomo, anche se ancora non sapevano come Kira uccidesse.
Ma, tuttavia, i sospetti su Light continuavano a bombardare L di domande: secondo lui, Light era Kira, ma aveva ceduto i suoi poteri a qualcun altro e si era poi dimenticato di tutto.
In una piccola parte del suo cervello c’era anche l’idea che qualcuno, dall’alto, potesse cedere quel potere a qualcun altro, ma si trattava solamente del 5%.
Dovevano cercare di far dire a Higuchi come uccidesse e per questo L si sarebbe servito della Sakura Tv: il canale dava, ogni settimana, uno speciale su Kira.
Ce ne sarebbe stato uno di tre ore, in cui avrebbero detto che alla fine della trasmissione sarebbe stata rivelata l’identità di Kira.
-Manderemo qualcuno che sarà intervistato, qualcuno che Higuchi vorrà sicuramente uccidere.- disse L.
I presenti nella stanza fissarono Matsuda.
-Che c’è? Perché mi guardate?-
-Beh, lui penserà che tu abbia origliato quando sei andato all’azienda e vorrà subito ucciderti.- rispose Toshiko.
-Ma come facciamo a sapere che guarderà il programma?- intervenne Soichiro.
-Possiamo chiedere aiuto a Naizawa: lui chiamerà Higuchi e gli dirà qualcosa tipo “Gira sulla Sakura Tv, siamo nei guai.”- disse Light.
-Esatto: Matsuda verrà coperto da un specchio opaco e la sua voce sarà modificata. Poi, improvvisamente lo specchio cadrà e Higuchi vedrà che si tratta di lui. Da quel momento potremmo vedere come uccide e finalmente arrestarlo.- spiegò Ryuzaki.
-Ma così Matsuda potrebbe morire..- commentò la ragazza.
-Ma da quando le importa così tanto di lui.- sussurrò L fra se e se, come fosse geloso.- Dubito che Higuchi possa uccidere solo conoscendo il volto, come il secondo Kira, dato che tu sei ancora viva, Toshiko. Ovviamente, non faremo niente di tutto ciò se Matsuda non accetterà, quindi si prenda del tempo per pensarci.-
Il ragazzo strinse il pugno.- Non mi serve tempo, accetto.-
 
 
Quando ebbero la conferma che Higuchi era Kira dato che gli omicidi erano finiti, Light chiamò Naizawa al telefono.
-Naizawa, sono L.- gli disse.- Stasera catturerò Kira e voglio che lei collabori con me.-
-Quindi vuol dire che ormai il destino di Higuchi è alle porte.- disse l’altro.
-Come? Lei lo sapeva?!-
-Beh, dalla prima volta che l’ho visto, mi è sembrato molto intelligente questo Naizawa.- commentò Toshiko.
-Ti sbagli, è Light che è stupido.- intervenne L.
Naizawa fece come comandato, telefonò a Higuchi e non appena egli girò canale, capì che il ragazzo intervistato sapeva un pò troppo, ma nessuno degli altri sei colleghi avevano un motivo per smascherarlo.
Poi, improvvisamente, lo specchio opaco che lo ricoprì, cadde e Higuchi vide subito che si trattava di Matsui, il manager di Toshiko.
Ma era impossibile che fosse ancora vivo: inizialmente,perché lo aveva visto cadere giù dal balcone e poi perché, una volta tornato a casa, Higuchi per sicurezza aveva scritto il suo nome sul quaderno.
Quindi il nome era falso e Higuchi tentò il tutto per tutto per scoprire quale era la sua vera identità: inizialmente, chiamò Toshiko, ma lei non rispose.
Stava andando tutto come da piano e sembrava quasi inquietante.
Toshiko, però, era l’unica a sapere la verità e cioè chi fosse Kira prima di Higuchi.
Poteva succedere in qualsiasi momento che Light ricordasse tutto e solo a quel pensiero, tremava.
L lo notò e le strinse la mano più che potesse.
Senza sapere cosa fare, Higuchi prese la sua auto, una pistola e guidò velocemente presso l’azienda di manager scritta sul biglietto da visita di Matsuda.
Ovviamente Wedy lo seguì con la sua moto ed intanto passava informazioni ad L: grazie a lei vi erano delle videocamere e delle cimici nella macchina di Higuchi.
-Rem, tu cosa ne pensi?- chiese egli al suo shinigami.
I ragazzi al quartier generale non capivano con chi parlasse, tranne Toshiko che vedeva Rem.
-E se vado lì,ma anche il nome che leggerò sul suo curriculum è falso?-
Secondo Rem, era ovvio che i piani di Light e Toshiko erano portarlo all’azienda.- Che il nome che troverai sia vero o falso, comunque nessuno avrà dei sospetti su di te.-
-Hai ragione.-
Una volta arrivato all’edificio, si avviò verso la scrivania e prese il curriculum: finalmente potevano vedere come Kira uccidesse.
Quindi l’uomo prese il Death Note dalla valigia e scrisse il nome sul foglio.
-Ma che sta facendo?! Ha scritto solamente il nome su un quaderno!- esclamò Light.
Higuchi, una volta tornato in macchina, contò i secondi da quando aveva scritto il nome, ma Matsuda non morì.
-Dannazione! Perché non muore?!- gridò.
-Perché non muore? Ma che cosa vuol dire?- si chiese Light.
-Vuol dire che ha già provato ad ucciderlo. Che gli bastasse scrivere su quel quaderno per uccidere?- disse L.
Alla fine della trasmissione mancavano 50 minuti e il tempo per Higuchi stava per scadere.
-Rem, facciamo lo scambio.- disse allo shinigami.
-Lo scambio? Ma con chi diavolo sta parlando? Che davvero questo potere venga dal cielo?- continuò Light.
Ora che Higuchi possedeva gli occhi dello shinigami, gli bastava correre alla Sakura Tv per scoprire il vero nome di Matsuda.
Ma, ad un certo punto, venne bloccato da una moto della polizia e fu costretto a fermarsi.
Non aveva tempo da perdere, così infilò la mano nella valigietta e scrisse il nome dell’agente sul Death Note.
Infine, premette l’acceleratore e poco dopo il poliziotto morì d’infarto.
L non capiva cosa stesse succedendo, sapeva solo che Higuchi era riuscito ad uccidere quell’uomo solo guardandolo in volto, come il secondo Kira.
-Ascoltate: credo sia troppo pericoloso lasciare ancora Higuchi a piede libero, quindi lo cattureremo.- avvisò L, per poi guardare Light.-Non credi che dovremmo andare anche noi, Light?-
-Vengo anche io!- intervenne Toshiko.
-No, ho bisogno che tu resti qui, immobile.- le disse L.
Toshiko aveva un’estrema paura a lasciare Light da solo con Ryuzaki, ma non aveva altra scelta.
Si affrettò ad abbracciarlo, tremante e a dargli un leggero bacio sulle labbra.- Sta attento.-

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Capitolo 24
*** Capitolo 24. ***


Light e L presero un elicottero e volarono sulla città per seguire Higuchi che sembrava dirigersi verso la Yotsuba.
Ma Wedy si era infiltrata e aveva cancellato qualsiasi prova su Matsuda.
E quindi l’uomo si avviò verso la Sakura Tv, dove, per precauzione, le figure di Matsuda e il conduttore erano stato sostituiti da dei manichini e una registrazione.
Una volta giunto nell’edificio, Higuchi non trovò nessuno, dato che Wedy, Mogi, Soichiro e Aiber erano appostati in silenzio.
Non appena Kira vide che si trattavano solo di manichini, i quattro lo circondarono e senza sapere cosa fare, l’uomo tirò fuori la pistola dalla valigia e colpì il sovraintendente di striscio alla spalla.
Poi corse via verso la macchina, ma trovò la strada sbarrata da volanti della polizia con vetri oscurati e, soprattutto, dall’elicottero di L.
Sempre per sicurezza, Watari, dietro Ryuzaki, colpì le ruote della macchina con un fucile.
Finalmente Kira era in trappola.
 
Sochiro e Mogi, ovviamente con la faccia coperta, si avvicinarono a Higuchi e lo arrestarono, per poi mettergli un auricolare e consentirgli di parlare con L.
-Higuchi, ora mi dica come fa ad uccidere.- gli disse Ryuzaki.
-Il quaderno..So che vi sembrerà impossibile, ma se scrivi il nome di una persona ricordandone bene il volto, questa muore.- rispose l’uomo.
Il sovraintendente prese il quaderno dalla copertina nera nella valigetta e subito dopo averlo toccato, lanciò un urlo.
-Che cosa sta succedendo?!- domandò Light.
Per soccorrere l’anziano, anche Mogi toccò il quaderno e in quel preciso istante, ai suoi occhi apparve Rem.
-Pare che quando si tocchi il quaderno, si veda questa specie di mostro..- balbettò Mogi.
-Fatemelo toccare.-
Non appena L toccò il quaderno, anche lui vide lo shinigami e confermò che tali creature esistevano.
-Fammelo toccare anche a me!- esclamò Light.
Nell’attimo preciso in cui le dita di Light toccarono il quaderno, riaffiorarono tutti i suoi ricordi riguardo ad esso, come le immagini di una storia lunga chissà quanto ancora.
Anche Toshiko, seduta sul divano a guardare i notiziari, ebbe una strana sensazione dentro di se, che la fece rabbrividire dalla paura: l’originale Kira, il vero Kira, era tornato.
Ovviamente, la prima cosa che Light doveva fare, era uccidere Higuchi per evitare che rivelasse delle altre informazioni, tutto ciò senza farsi vedere da L.
-Dovremmo confrontare questi nomi con quelli delle vittime.- gli disse, facendo finta di leggere.
Nel mentre, premette la corona del suo orologio per quattro volte e da esso ne uscì un piccolo angolo di foglio del Death Note seguito da un ago.
Mentre Ryuzaki era distratto, Light si punse il dito e con il proprio sangue scrisse il nome di Higuchi, che morì 40 secondi dopo.
A Light mancava una sola persona per dominare il mondo che voleva e quella persona, era L.
 
Non appena Toshiko sentì la porta del quartier generale, corse di sotto per riabbracciare L, ma quello che si trovò davanti, fu Light.
-Buonasera Toshiko, è fatta.- le disse, con un sorrisino malvagio sul volto.
Toshiko sgranò gli occhi, dato che non vedeva quel sorriso da tempo.- Tu..Tu ricordi.- mormorò.- Dov’è lui?! Dov’è lui?!- esclamò tremante.
-Lui chi?-
Il cuore di Toshiko riprese a battere quando risentì la voce di Ryuzaki e senza pensarci due volte gli corse incontro per stringerlo a se.
-Che cosa è successo?- domandò poi.
L le mostrò il quaderno e glielo fece toccare.- Lo vedi?-
Da brava attrice qual’era, Toshiko voltò lo sguardo verso Rem e fece un passo all’indietro come spaventata.- S-Si.-
Subito dopo, gli agenti presero ad analizzare il quaderno da cima a fondo.
Anche Aizawa era tornato in squadra, dato che era stato lui a chiamare tutte quelle pattuglie di polizia per bloccare Higuchi.
Lesse le regole del Death Note, ma ce ne erano due in particolare che erano false.
-Se questo quaderno viene strappato o bruciato allo scopo di renderlo inservibile, tutte le persone che lo hanno toccato moriranno.- lesse.
Ovviamente tutti si spaventarono, ma non sapevano che Light avesse chiesto apposta a Ryuk di scriverla per sicurezza, così gli altri non avrebbero provato a distruggerlo, ovviamente, in cambio di un paio di mele.
-Se entro 13 giorni dall’ultima volta che si ha scritto sul Death Note, non si scrivono altri nomi per perpetuare la serie di omicidi, si muore.-
-Ma allora questo scagiona sia Light che Toshiko, non è così?!- intervenne Matsuda.
Anche Ryuzaki crebbe che entrambi fossero innocenti: pensò che anche se ci fossero altri quaderni nel mondo degli umani, le regole probabilmente erano sempre le stesse.
Questo rendeva puliti sia Light che Toshiko e tutto andava secondo i piani di Kira.

Volevo avvisare che ai miei lettori, che, in seguito ad un avvenimento assai traumatico nella storia (credo che abbiate capito quale xD) essa si bloccherà, cioè finirà. Ho voluto dividere il tutto in due parti e troverete poi la prossima storia sul mio profilo! Grazie a tutti :)

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Capitolo 25
*** Ultimo capitolo. ***


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In seguito ad una pesante giornata, Toshiko andò nella propria stanza e fece una doccia.
Aprì il cassetto a specchio per prenderne il dentifricio, ma quando lo richiuse, dentro di lei comparve Light.
-Che cosa vuoi?- gli chiese.
-Che tu uccida L.-
-No, non lo farò mai!- gridò lei.
Light la immobilizzò contro il muro e le coprì la bocca con una mano.- Non gridare, sta zitta!- le disse, guardandola bene negli occhi.- Stanotte uscirai e andrai a sotterrare il quaderno che ho nascosto nella foresta. Lo userai per uccidere L, sono stato chiaro? Oppure sarò io ad uccidere te. Lo sai anche tu che ne uscirei vincente in entrambi i casi. Se lo uccidi tu, L sarà comunque morto. Ma, se non vuoi, io minaccerò di ucciderti e allora sarà Rem ad ucciderlo. Bada bene, Toshiko, se riveli a L che io sono Kira, sarai morta entro 40 secondi.-
Ascoltando le sue parole, Toshiko scoppiò a piangere silenziosamente, poiché non aveva altra scelta: la sua vita, o quella di L.
Si accasciò a terra tremante.
-Bene, vedo che hai capito.- continuò Light, per poi darle le spalle verso l’uscita.- Ah, porta una mela con te. Altrimenti Ryuk per lo rimpiangerà a vita.-
Avendo ceduto il quaderno del primo Kira a Rem e il quaderno del secondo Kira a Ryuk, Light ancora non vedeva il suo shinigami e ne Toshiko vedeva ancora Ryuk.
Quindi, prima dell’alba, Toshiko andò nella foresta e scavò nel punto esatto dettogli da Light, trovando il quaderno.
Non appena lo toccò, le ricomparve davanti Ryuk.
-Eccomi tornato!- esclamò lui.
-Ciao Ryuk.- gli disse lei, amareggiata, consegnandogli una mela.
-Light mi aveva detto di dirti che dovevi fare lo scambio degli occhi per scoprire il vero nome di L.- continuò lo shinigami.
-Io non voglio ucciderlo.- balbettò, scoppiando di nuovo in lacrime.- Ma se non lo faccio, lui mi ucciderà…Dovrò chiedere a Rem di farlo.-
-Oh beh, io ti devo solo dire cosa ha comandato Light. Ha detto di prendere alcuni fogli del quaderno, poi lo dissotterreremo in seguito.-
Toshiko prese alcuni fogli e se li mise in tasca, per poi tornare al quartier generale.
Light non aveva contato una cosa nel suo piano per uccidere L, e cioè che Toshiko, la sua arma, si innamorasse della vittima.
 
Naturalmente Light non poteva far si che le uccisioni finissero, così aveva ordinato a Toshiko di continuare a giustiziare i criminali.
Ryuzaki aveva fatto tutte le domande possibili e immaginabili a Rem ed aveva dedotto che, visto che le uccisioni erano ricominciate, ci potesse essere un secondo quaderno in circolazione.
Pioveva a dirotto quella mattina: L se ne stava tranquillo alla sua scrivania e Toshiko stava ancora riflettendo, dall’altra parte della porta, sul da farsi.
Light aveva la sua vita nel pugno della propria mano e se la ragazza non uccideva L, le sarebbe costato la vita.
Ora o mai più.
Toshiko aveva accanto il proprio shinigami.- Mi dispiace Rem, ma sono stata molto bene con te. Sei una delle persone che tiene davvero a me.-le disse.- Forse ci rivedremo Rem, magari all’inferno degli assassini.-
Detto questo, la ragazza entrò nella stanza e non appena lo vide girato di spalle, trattene le lacrime.
-Ryuzaki, devo parlarti.- balbettò.
-Perché stai piangendo?- le chiese lui, voltandosi.
Toshiko si avvicinò piano a lui e per l’ultima volta lo guardò dalla testa ai piedi.-Voglio che tu sappia che ti amo.- singhiozzò, posando le proprie labbra sulle sue in un passionale bacio.-L…- sussurrò poi, posando le labbra sul suo orecchio.- Light Yagami è Kira.-
Nel preciso istante in cui L sentì quella frase, il suo cuore si fermò.
Light le aveva detto espressamente che se avesse rivelato la sua identità, lui l’avrebbe uccisa.
Ma Rem, che teneva a Toshiko, non avrebbe permesso questa cosa e così non le rimaneva altro che uccidere L al posto della ragazza e così tramutarsi in sabbia proprio come Gelus.
Il corpo di Ryuzaki cadde tra le braccia di Toshiko, che lo poggiò delicatamente a terra.
-Mi dispiace amore mio.- singhiozzò piangente, per poi chiudergli gli occhi.- Mi dispiace tanto.-
 
CONTINUA…..




Grazie a tutti per aver letto questa storia e spero che vi sia piaciuta :) Ovviamente trovate il continuo sul mio profilo!

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