My Warrior

di Farfan05
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


NOTA: tutti i personaggi nominati nel seguente racconto sono proprietà della Universal  e della Renaissance Picture. Ogni riferimento a fatti o persone diversi dal contesto sopra citato è da ritenersi puramente casuale.

Pur non contenendo scene irrispettose o volgari, se ne consiglia la lettura ad un pubblico maggiorenne.

 

Il fuoco ardeva caldo nella piccola radura in mezzo al bosco. Xena stava lucidando la sua spada, mentre Gab era intenta a preparare la cena. Era una serata limpida e la luna faceva capolino tra gli alberi: la primavera era alle porte, e anche l'aria della sera si era fatta più tiepida.
Gab andò a sedersi accanto a Xena, e con un sospiro le appoggiò la chioma bionda sulla spalla.
"Preoccupata?" chiese Xena, senza distogliere lo sguardo dalla sua spada luccicante.
"Beh, sarà il mio primo impegno ufficiale come Regina delle Amazzoni: chiunque sarebbe preoccupata!"
"Andrà benissimo, vedrai. Non c'è nessuna più adatta di te per presenziare la cerimonia."
"Sarai al mio fianco, vero?"
"Come sempre..."
E gli occhi azzurri della guerriera si posarono dolcemente sulla figura della sua piccola Gab. Quanto avrebbe voluto in quel momento stringerla a sé e dirle tutto quello che c'era nel suo cuore. Ma una guerriera è abile con le armi e non con le parole.
Il suo cuore era rimasto impassibile all'amore per troppo tempo, e ora i sentimenti che provava per Gabrielle erano talmente forti da spaventarla. Un insieme di dolcezza, paura e desiderio. Lei, la grande Principessa Guerriera che in passato aveva soggiogato interi popoli, si trovava ora ai piedi di questo angelo biondo, che era capace di prenderla e di farla volare come mai nessuno aveva saputo fare prima d'ora. Mai avrebbe creduto che al mondo potesse esistere una persona in grado di farle provare tutto questo...
"Tutto ok, Xena?" I suoi pensieri furono interrotti. "Hai una faccia..."
"No, tutto bene. Ho solo una gran fame. Sarà pronta la cena?" disse alzandosi e andando verso la pentola fumante, da cui arrivava un profumino niente male.
"Già, la cena..." sussurrò tra sé e sé Gab, seguendo Xena con lo sguardo. "Per un attimo avevo creduto..."
Ma subito si interruppe: era meglio non illudersi troppo. Si stava parlando di Xena: cosa mai avrebbe potuto provare per lei se non una tenera amicizia e un forte senso di protezione?
"D'accordo, mangiamo!" disse fingendo allegria, mentre Xena stava già assaporando un succulento pezzo di coniglio.

 "Coraggio, è ora di dormire." disse Xena sistemando al meglio il suo giaciglio. Gab sistemò il suo lì accanto, ma non sembrava avere molta voglia di addormentarsi. Mancava solo il passaggio di una luna all'arrivo al villaggio delle Amazzoni, e tutte si aspettavano grandi cose da lei.
Tutta questa responsabilità la spaventava.
Un tocco caldo e leggero la riportò alla realtà. Xena le aveva preso le mani tra le sue e la stava guardando intensamente negli occhi.
"Non hai nulla da temere, credimi. Sarà una bella festa. Dovrai solo rilassarti e pensare a divertirti: il resto verrà da sé."
"Grazie..." come sempre Xena sapeva rassicurarla.
"Adesso però dormi. Dovrai essere in forma per quel giorno, altrimenti chi la sente Anfitea?"
"Hai ragione. Darebbe la colpa a te e alle tue avventure in giro per il mondo!"
Entrambe scoppiarono in una sonora risata, e poi finalmente si coricarono nei rispettivi giacigli.
"Notte Xena..."
"Notte piccola..."
"Dovrò indossare un costume da cerimonia, non credi?"
"Sicuramente sarai bellissima..." disse Xena, quasi sottovoce.
Ma Gab stava già cedendo al richiamo di Morfeo...

 


 

"Svegliati, dormigliona! E' una splendida giornata e il sole è già alto."
"E' già mattina? Ma io ho ancora sonno..." mugugnò Gab tirandosi la coperta fin sopra il naso.
"Ho una sorpresa per te: guarda cosa ho trovato." Gli occhi della fanciulla si aprirono a fatica, e ci mise un pò per mettere a fuoco ciò che aveva di fronte: un cesto pieno di mele mature faceva bella mostra di sè tra le braccia di Xena, che la guardava sorridente.
"Hey, e queste dove le hai prese? Hanno l'aria di essere buonissime!"
"Le ho raccolte in un campo qui vicino. Potremmo portarne un pò anche in viaggio" e gliene porse una.
Gab si mise a sedere, prese la mela e le diede un bel morso. " Per tutti gli dei, senti che gusto!" disse alzando gli occhi al cielo, e in un attimo divorò l'intero frutto.
Xena non riuscì a trattenersi, e cominciò a ridere di fronte al viso perplesso di Gab.
"Che c'è di così ridicolo?"
"Beh, questo non si addice molto a una regina...Hai pezzetti di mela su tutto il viso!" e così dicendo gliene tolse uno dall'angolo della bocca.
Quel tocco delicato provocò un brivido sul corpo di Gab, che la percorse da capo a piedi, e i loro sguardi si incontrarono. Per un attimo sembrò che tutto il mondo intorno a loro fosse scomparso... Per un attimo sembrò che i loro cuori volessero parlarsi... Per un attimo solo... Poi l'imbarazzo prese di nuovo il sopravvento.
"Sarà meglio prepararsi per il viaggio" disse Xena, senza troppa convinzione. "Se andrà tutto bene saremo al villaggio tra un paio di giorni."
"Hai ragione. Approfittiamo della bella giornata."
Ognuna di loro conosceva bene i propri sentimenti nei confronti dell'altra, ma nessuna osava fare il primo passo. Entrambe erano convinte che la loro forte amicizia non potesse lasciare spazio ad altro. E che l'amore, forse, avrebbe addirittura rovinato il loro rapporto.

 

Nell'aria si sentiva profumo di primavera: i campi erano pieni di boccioli colorati e le prime gemme cominciavano ad abbellire i rami degli alberi.
Gab camminava davanti a Xena, in silenzio. Dietro di lei la guerriera, che teneva le briglie di Argo. Questa mattina non aveva voglia di cavalcare, preferiva sgranchirsi un pò le gambe. In fondo, lo spettacolo che le si presentava di fronte non aveva paragoni.
Con un sorriso compiaciuto stava osservando la figura di Gabrielle: come era cambiato il suo corpo da quando avevano iniziato a viaggiare insieme. Le braccia si erano irrobustite, le spalle e la schiena si erano fatte più muscolose, gli addominali sviluppati al punto giusto... Per non parlare del resto! E posò lo sguardo un pò più in basso...Quel corpo la faceva impazzire!
Bastava la sua vicinanza, lo sfiorarsi accidentale delle mani, le sue gambe che si muovevano nel sonno e lei sentiva nascere un desiderio mai avvertito prima. Come sarebbe stato bello se anche la sua Gab avesse provato le stesse sensazioni...
"Hey, fantastico! Ci sono dei mercanti laggiù!"
La voce allegra di Gabrielle la risvegliò dal suo sogno. Erano arrivate ad un piccolissimo villaggio, probabilmente l'ultimo prima di entrare nel territorio delle Amazzoni, ma c'era molta gente che si affollava per vedere stoffe e monili provenienti da ogni regione conosciuta.
Xena conosceva bene la passione della sua amica per questo genere di cose, e fù così che propose: "Ti va se ci fermiamo un pò? Potremmo prendere una stanza alla locanda e ripartire domani mattina. Tanto ormai manca poco."
Il viso di Gab si illuminò di gioia: "Davvero? Grazie Xena!" e le diede un sonoro bacio sulla guancia.
"Allora anche le grandi guerriere hanno un cuore..." disse maliziosamente.
"Vai, prima che cambi idea!" e con una mano le arruffò i capelli sul capo. "Io intanto andrò alla locanda."
"Che meraviglia vederla così felice." pensò Xena guardando Gab che si allontanava canticchiando.
Il pomeriggio trascorse velocemente: Xena dedicò un pò di tempo ad accudire Argo, mentre Gabrielle passò da un mercante all'altro contrattando alcuni regalini che voleva comprare per le sue amiche Amazzoni.
E così arrivò la sera. Si ritrovarono sedute a un tavolo della locanda con un fumante piatto di stufato con verdure di fronte a loro.
"Tutti i mercanti alloggeranno qui stanotte. Sono riuscita a rimediare solo una piccola stanzetta vicino al granaio..." si scusò Xena.
"Beh, non vedo il problema. Solitamente dormiamo all'aperto! Almeno stavolta avremo un tetto sopra la testa e un letto comodo!" e di sfuggita lanciò un'occhiata alla sua Xena, che apparentemente fece finta di niente.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 "Caspita, è proprio piccola!" esclamò Gab una volta entrata nella stanza. "Beh, vorrà dire che ci stringeremo un pò..." e diede una piccola gomitata d'intesa a Xena.
La luce della luna rischiarava l'ambiente da una minuscola finestra. Sotto di essa c'era un tavolo con una sedia.
"Ti spiace se prima di dormire scrivo un pò? Vorrei finire il mio ultimo racconto sulle tue avventure."
"Fai pure." disse Xena, e cominciò a togliersi l'armatura. La posò in un angolo insieme alla spada, al chakram e ai calzari, e si sedette sul letto.
"Sembra comodo. Credo che mi farò proprio una bella dormita! Non stare alzata troppo, domani voglio partire di prima mattina." e così dicendo si sdraiò mostrando le spalle a Gabrielle.
La fanciulla sorrise. Un sorriso quasi rassegnato, guardando la sua guerriera, che probabilmente la vedeva ancora come una ragazzina. Come avrebbe potuto convincerla che invece era già una donna? Forse con un bacio... Forse se avesse cercato di sedurla...
Appoggiò la pergamena sul tavolo: per quella sera la sua ispirazione non sarebbe tornata. Altri pensieri affollavano la sua testa.
Si alzò, in silenzio, e andò verso il letto. "Xena?..." disse sottovoce, ma non si udì nessuna risposta. Evidentemente dormiva già profondamente.
Pian piano si sedette dall'altro lato del letto, e poi si sdraiò, vicinissima a Xena. Poteva sentire il suo respiro caldo sul suo viso. Delicatamente le tolse una ciocca di capelli dalla guancia, e la accarezzò piano. Com'era bella nella luce della luna... Aveva un'aria così serena, rilassata; le labbra socchiuse facevano intravedere i denti bianchissimi e perfetti.
Guardando quel viso Gab si sentiva sopraffare da ondate di tenerezza e di desiderio...
Il suo cuore cominciò a battere forte. Talmente forte che aveva paura che Xena lo sentisse, e sembrò quasi che le mancasse il fiato.
Come l'ago è attratto dalla calamita, lei si sentì attratta verso quel viso. C'era una specie di forza magnetica tra loro due. Ormai pochissimi centimetri separavano le sue labbra da quelle di Xena...
"Ti amo..." sussurrò con un filo di voce, e la sua bocca si posò dolcemente su quella della guerriera.
Forse in quel momento avrebbe voluto che Xena si svegliasse, così avrebbe avuto l'occasione per dirle ciò che sentiva il suo cuore, ma evidentemente il destino aveva deciso diversamente.
Rimase un pò in silenzio a contemplare i lineamenti della "Sua principessa".
Tutto ciò che poteva fare era cercare di prendere sonno anche se, dopo quelle emozioni, non sarebbe stato affatto facile.

 


 

"Anfitea!" esclamò Gabrielle correndo incontro e abbracciando la sua amica amazzone.
"Aspettavamo con ansia il vostro arrivo! Ti trovo in splendida forma Gab! Ciao Xena!" disse salutando la guerriera, mentre Gab era già andata a salutare il resto del "suo popolo".
"Si è fatta bella la nostra regina, vero? Sei fortunata: ha tutte le qualità per essere un'ottima compagna." disse l'amazzone, guardando la fanciulla che si allontanava.
"Ti sbagli, noi non siamo..." disse imbarazzata Xena.
"Ancora no? Ma allora non è cambiato niente dall'ultima volta che ci siamo viste!" disse Anfitea, quasi incredula. "Non capisco cosa stiate aspettando!"
"Guarda che la nostra è solo amicizia..." e si sforzò di pronunciare queste parole con convinzione.
"Figuriamoci! Io e le mie amiche non ci guardiamo mai in quel modo!"
"Scusa, in quale modo?" domandò stupita la guerriera.
"Con occhi innamorati..." e se ne andò via, lasciando Xena a rimuginare su questa frase.

Al villaggio si stavano ultimando i preparativi per la cerimonia. Tutte si davano un gran daffare per la buona riuscita della festa: doveva essere tutto in ordine, dai costumi al cibo, dalle danze alle simulazioni di lotta, dalle maschere alle armi. E poi tutta l'attenzione era rivolta a Gabrielle... E Xena cominciò a sentirsi un pò messa da parte.
"Ecco, questa è la tua capanna." disse Anfitea, e fece entrare le due amiche in un locale ampio e comodo, degno della Regina delle Amazzoni. "Se avete bisogno di qualcosa mi trovate qui in giro!" e uscì lasciandole da sole.
"Hai visto che accoglienza? E com'è grande questa capanna!" disse Gab entusiasta.
"E' normale: sei la loro regina..." disse Xena, che si era fermata sulla porta.
"Qualcosa non va?" chiese la fanciulla
"No, è tutto a posto. Vado a chiedere ad Anfitea dove posso sistemarmi."
"Cosa? Ma...Tu starai qui con me. Come abbiamo sempre fatto..." nella voce di Gab si poteva intuire una preoccupazione mai provata.
"Ma qui è diverso. E' come se fossi a casa tua. Qui sei al sicuro e non hai bisogno della mia protezione."
Gabrielle le si avvicinò e l'abbracciò. Con la testa appoggiata al suo petto disse: "Non voglio che tu vada da un'altra parte. Il tuo posto è qui con me..." e la strinse ancora di più. Sentiva il cuore di Xena battere forte. La guerriera sorrise, abbracciò a sua volta la fanciulla e le appoggiò la testa sul capo: "Ai tuoi ordini... mia Regina!"

Alla sera si fece un banchetto per festeggiare il ritorno di Gab tra le Amazzoni. La fanciulla era sotto lo sguardo di tutte, omaggiata di ogni attenzione possibile. Xena era in disparte, ma non la perdeva mai di vista. Anfitea la raggiunse.
"Bella festa, vero?"
"Già."
"Vedo che non sei molto di compagnia questa sera." Xena non rispose, ma Anfitea continuò a parlare. "C'è una tradizione amazzone in occasione della cerimonia che si terrà domani. Le guerriere più valorose dovranno sfidarsi, sotto gli occhi della Regina, per eleggere quella che tra loro diventerà l'unica a poter proteggere la nostra sovrana. Quella che non dovrà mai abbandonarla."
"E allora?" chiese Xena senza troppo interesse.
"E allora la nostra Gabrielle ha deciso di annullare la sfida. Ha detto che solo tu puoi proteggerla. Non ha bisogno di nessuna prova: vuole solo te la suo fianco." Gli occhi solitamente impenetrabili della guerriera si fecero lucidi...
"Pensa a quello che ti ho detto questa mattina. Anche lei ti guarda con quegli occhi..." e così dicendo diede una pacca sulla spalla di Xena e si allontanò.

Nel frattempo Gab si era messa a parlare con Sadia, un'altra sua amica amazzone. "Non capisco cosa stia succedendo a Xena. E' da quando siamo qui che la vedo diversa, quasi scostante."
"Forse è gelosa..."
"Gelosa? Xena? No, non la conosci bene. A lei non interessano le feste e le cerimonie. Non può essere gelosa di tutto questo!" disse ridendo Gabrielle.
"Io non mi riferivo a questo. Sto parlando del fatto che qui sei venerata e guardata da tutte. Qui al villaggio non sei più solo sua, ma deve dividerti con tutte noi. E questo la rende terribilmente gelosa, anche se non lo ammetterà mai." concluse Sadia.
"Tu dici?"
"Beh, voi due siete..." e guardò Gab con aria interrogativa.
"No, siamo solo amiche...purtroppo...In effetti non sono del tutto sicura che Xena sia interessata alle donne. Qui al villaggio un sacco di ragazze si buttano ai suoi piedi al suo passaggio, eppure lei non le degna di uno sguardo." disse la fanciulla con gli occhi fissi sul falò.
"E non ti passa per la mente che forse lo fà semplicemente perchè è innamorata di un'altra persona? Perchè è innamorata di te?" Queste ultime parole le rimbombarono nelle orecchie come una cannonata, e si voltò verso Sadia.
"Non dirmi che non hai notato come ti guarda? Non può essere nient'altro che amore quello che prova per te."
Gabrielle guardò al di là del fuoco, e incrociò lo sguardo di Xena...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


E finalmente arrivò il gran giorno. Gabrielle fù praticamente "prelevata" all'alba dalla sua capanna, e per quella giornata si sarebbero a malapena incontrate, lei e Xena: la regina doveva essere preparata per la cerimonia.
Xena passò il tempo annoiandosi quà e là per il villaggio, e alla fine si fermò vicino al fiume. Di lì a poco fù raggiunta da un'altra guerriera. L'aveva già notata la sera precedente, durante il banchetto, e le aveva dato un gran fastidio perchè non aveva tolto gli occhi di dosso a Gab un solo istante.
"Disturbo?"
"Cosa vuoi?" disse Xena, guardando gelidamente la nuova arrivata.
"Mi pare di capire che non sono la benvenuta..."
"In effetti, qualunque cosa tu abbia da dirmi non mi interessa!"
"Invece credo che ti interesserà. E parecchio." L'Amazzone era in piedi, di fronte a Xena, e con un sorrisetto beffardo le disse: "Voglio prendermi Gabrielle!".
"Tu cosa?" tuonò la guerriera.
"Hai capito bene. Dato che tra voi non c'è niente, non vedo dove sia il problema! Ho voluto solo avvisarti delle mie intenzioni: non ho certo bisogno del tuo permesso." e fece per andarsene.
Xena balzò in piedi: "Tu non vai da nessuna parte!". Era furibonda, e faceva fatica a controllare le sue emozioni.
"Beh, non mi aspettavo una reazione del genere." disse stupita l'Amazzone. "Quindi...lei per te non è solo un'amica. Avevo visto giusto!"
Gli occhi di Xena sembravano infuocati, le mani strette in un pugno. "Non puoi prenderti Gab!".
"Perchè?".
"Perchè lei è mia!"
Calò il silenzio tra le due guerriere. Xena era quasi incredula per la forza e la convinzione con cui aveva pronunciato queste parole: finalmente quel pensiero era venuto fuori, direttamente dal suo cuore. Si sentì sollevata: "Si, lei è solo mia..." disse quasi sovrapensiero.
"L'hai ammesso finalmente! D'accordo, siamo ad armi pari: sarà Gabrielle a decidere!"
In silenzio, due occhi verdi come smeraldi osservavano la scena da dietro un cespuglio: "Ma io ho già deciso..." sussurrò la figura nascosta. Gab era andata a cercare Xena, e si trovò casualmente ad assistere al dialogo tra le due donne. Una lacrima le scese lungo la guancia: "Ho già deciso tempo fa..." e se ne andò.

Al calar della sera la cerimonia ebbe inizio. Gabrielle fece il suo ingresso trionfale al centro del villaggio, attorniata da tutte le Amazzoni. Era splendida: anche la luna avrebbe dovuto nascondersi al cospetto di tanta semplice bellezza. Subito cercò Xena con lo sguardo, e le sorrise. Il cuore della guerriera sembrava impazzito: era sempre più difficile controllare le proprie emozioni...
Tra un gruppo di Amazzoni si fece largo la guerriera che Xena aveva incontrato nel pomeriggio, e si fermò di fronte alla regina.
Xena, ricordando le parole che le aveva rivolto qualche ora prima, mise una mano sul chakram, pronta a risolvere la questione a modo suo. Qualcuno le afferrò il braccio: "Placa la tua ira. Perchè non dai un pò di fiducia a Gabrielle? Non è più una ragazzina, sa quello che vuole." . Come al solito Anfitea era giunta al momento opportuno.
L'Amazzone guardò negli occhi Gab e disse: "Mia Regina, vorrei ufficialmente chiederti di poter diventare la tua guerriera di fiducia e di avere l'onore di stare al tuo fianco non solo in battaglia ma anche nella vita."
Nessuna parlava, tutte aspettavano la risposta della sovrana. Gab cominciò a parlare: "Sono lusingata dalla tua richiesta, guerriera, ma non potrò accontentarti. Quel posto appartiene già ad un'altra persona... Questa è la mia scelta." e allungò il braccio nella direzione di Xena, invitandola a raggiungerla.
Xena sembrava pietrificata: un turbine di emozioni scuotevano il suo cuore e la sua mente.
"E' il tuo momento, Principessa!" la esortò Anfitea e le diede una piccola spinta in avanti: le sue gambe non si sarebbero mai mosse da sole!
Quando fu al fianco di Gab, guardò negli occhi la guerriera amazzone, e quest'ultima le disse: "Hai vinto." ma non c'era odio nelle suo sguardo, solamente rassegnazione: nessuno avrebbe mai potuto prendere il posto di Xena nel cuore della Regina delle Amazzoni.

"Amazzoni! Diamo inizio alla festa!" gridò qualcuno, e cominciarono le danze.
La serata trascorse allegra e tranquilla. Xena e Gab rimasero tutto il tempo una al fianco dell'altra. La guerriera era confusa: come mai Gab sembrava così sicura di sè? Era così serena e non perdeva occasione per cercare un contatto fisico con lei. C'era una luce nuova nei suoi occhi, una consapevolezza che non aveva mai notato prima. E tutto questo la rendeva ancora più seducente...
Quando la festa terminò, a notte inoltrata, si ritrovarono nella capanna della regina, e nessuna delle due sembrava avere sonno.
Gabrielle cominciò a spogliarsi, sicura che Xena l'avrebbe guardata. E infatti quella visione la fece barcollare.
"Tutto bene?" disse la fanciulla voltandosi verso di lei.
"S...si. Vado a dare una controllata ad Argo. Sai... per vedere se è tutto ok..." e uscì dalla capanna, ansimando.
Camminò fino al limitare della foresta, e mille pensieri affollavano la sua mente. Doveva sapere. Perchè improvvisamente Gab si comportava così? "Stà cercando di sedurmi o è solo un gioco?" pensò la guerriera. Se è solo un gioco, stà scherzando col fuoco. Se invece non lo è... Doveva sapere.
Girovagò un pò, immersa nei suoi pensieri e poi tornò alla capanna.
Gab era sotto le coperte, probabilmente dormiva già. Xena si sedette sul suo lato del letto.
"Xena, dove sei stata tutto questo tempo?" disse la fanciulla, mettendosi a sedere sul letto e tenendosi le coperte fin sotto il mento.
"Scusa, non volevo farti preoccupare."
"Coraggio," pensò Gabrielle "bisogna solo rompere il ghiaccio." Xena pensò la stessa cosa, e si inginocchiò sul letto, proprio di fronte a lei.
"Senti, io..."
Gab notò l'imbarazzo di Xena, le sorrise e le accarezzò una guancia. "Stai tremando... Spero di esserne io la causa..." La guerriera ebbe un brivido. "Sei cambiata... Voglio sapere perchè..."
"Ti ho sentita parlare, oggi al fiume. Non sai da quanto tempo aspettavo di sentirti dire quelle parole..." Le carezze della fanciulla erano così gentili e delicate: la sua mano indugiò ancora un pò sulla guancia, poi si spostò sul collo. Le due donne non avevano smesso di guardarsi negli occhi. Xena vide ancora quella luce nello sguardo di Gab, ma ora capiva: derivava dalla sicurezza e dalla consapevolezza di amare e di essere amata.
"Sei proprio sicura di volerlo?" disse piano la guerriera, prendendo la mano della fanciulla nella sua. "Non sono mai stata sicura di qualcosa come in questo momento." fù la risposta.

Le loro labbra si avvicinarono, e si unirono in un lungo e appassionato bacio. Entrambe sapevano che, da quel momento in poi, nulla sarebbe più stato come prima.
Per un pò di tempo andarono avanti solo a baciarsi, all'inizio sembrò loro sufficiente. Poi i loro corpi cominciarono a chiedere di più.
La prima a staccarsi da quel bacio fù Gab: lasciò cadere il lenzuolo e Xena vide che che non indossava niente. La fanciulla le mise le mani intorno al collo e le sussurrò: "Mi sembra che tu abbia troppi vestiti addosso, non ti pare?" Il corpo di Xena rispose immediatamente a quella frase, e in pochi istanti l'armatura e tutto il resto si trovarono sul pavimento.
Ora finalmente erano libere. Il soffice peso del corpo di Gab sopra quello di Xena, il respiro dell'una nel respiro dell'altra, i loro cuori che battevano al ritmo del loro amore.
Sembrò una notte lunghissima, interminabile; e mentre l'alba cominciava pian piano a risvegliare i colori del mondo, i loro respiri si fecero più affannosi, fino a culminare in un vortice di estrema passione.
Ora erano lì, abbracciate, incapaci di parlare, aspettando che i loro respiri tornassero normali.
Era l'alba della loro nuova vita insieme.

FINE

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