We're like a time bomb

di xjileytwerk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** one ***
Capitolo 2: *** two ***
Capitolo 3: *** three ***
Capitolo 4: *** four ***



Capitolo 1
*** one ***



1.


La famiglia Martin non era una semplice famiglia australiana, per niente.
Ma non perchè fossero strani o cos'altro, no.
Erano semplicemente numerosi, molto numerosi.
Il padre aveva quasi 55 anni e la madre era decetuta da 9 anni ormai, il giorno dell'8° compleanno delle tre gemelle più piccole che adesso hanno quasi 17 anni.
Poi ci sono altri tre gemelli, maschi, di due anni più grandi delle ragazze.
Ci sono anche 5 fratelli più grandi di loro, due femmine e tre maschi.

Il padre, Robert, vive a Milano insieme a Mackenzie, una delle gemelle. Mackenzie era una bella ragazza, come le sue sorelle, ma parecchio antipatica. Era bionda, i capelli molto lunghi e aveva due grandi occhi castani che contornava sempre con un filo di trucco.

Due dei gemelli, Scott e Sam, vivevano da qualche parte in Spagna, mentre Seth, il terzo gemello viveva con con le sorelle Tia e Liz in Australia.
Gli altri erano in giro per il modo, ognuno aveva una famiglia probabilmente, tre di loro si erano già sposati. Ma per il momento non sono importanti nella storia che voglio raccontare.

Sono Seth, Liz e Tia i "veri" protagonisti.

Seth aveva 19 anni, i capelli sarebbero biondi se non li avessi tinti di nero quando aveva 14 anni, gli ochhi erano azzurri ed era molto alto. Era un ragazzo forte, positivo e determinato, credeva nei suoi sogni e faceva il possibile per riuscire a realizzarli. Per esempio già da bambino sognava di avere una band e di "spaccare il mondo con la chitarra". E ci è riuscito. Ha una band, the psychedelic romance, di cui lui è il chitarrista, insieme alle sorelle e al suo miglior amico Daniel. Diciamo che è quello che tiene insieme il gruppo, se qualcuno litiga lui è sempre quello che sistema tutto. 

Liz era bassina, arrivava appena alla spalla di suo fratello, aveva ancora per poco 16 anni, anche lei sarebbe bionda ma si tinse i lunghissimi capelli di nero, aveva gli occhi azzurri e quando sorrideva due fossette prendevano posto sulle sue guance. Era una ragzza molto tranquilla e rilassata, non perdeva mai il controllo anche nelle situazioni più agitate anche se prima di esibirsi le tremavano le gambe e le mani che imbracciavano il basso cominciavano a sudarle. È pessima a scuola, è stata anche bocciata un anno, ma a lei importa meno che zero. 
Vuole un bene dell'anima a sua sorella, farebbe di tutto per lei. Non la considera solo una sorella ma anche la sua migliore amica e ogni tanto ha qualche scatto di gelosia nei suoi confronti, infatti Tia non invita mai amiche a casa perchè sa che Liz farebbe delle sclerate assurde. Una volta ha versato del lassativo nel succo di un'amica di Tia solo per gelosia, e da quel giorno la sorella evita di invitare gente a casa.

Tia, sorella gemella di Liz, era da sempre la pecora nera della famiglia. Era parecchio stravagante e particolare. Lei stessa diceva "Non voglio essere uguale a tutti, voglio essere diversa, distenguermi dalla massa" e ci riusciva. Non passava mai inosservata. Era difficile non essere notata quando hai dei capelli tutti scompigliati, che arrivavano alla spalla, di colore azzurro acceso. I suoi occhi erano di un bel verde smeraldo ed era alta come la sorella. Al contrario di Liz, Tia andava in panico per ogni piccola cosa, sopratutto prima di esibirsi con i ragazzi. Non riesce a tenere in mano la chitarra, sente una voragine nello stomaco ed evita di parlare durante tutta la giornata per paura di perdere la voce. Il giorno prima di un'esibizione si era svegliata con il mal di gola e non riusciva a parlare. Ovviamente è andata nel panico più totale e sua sorella ha dovuto calmarla.
Al contrario di Liz, Tia è molto brava a scuola, era la stundentessa più brava di tutto l'istituto ed ha sempre avuto il massimo dei voti, ha vinto pure una borsa di studio, ma nessuno dei suoi familiari ne era a conoscenza, nemmeno sua sorella. 
 
***


Erano circa le sette di mattina, la radio era accesa e faceva risuonare i Green Day nella stanza.
Liz era seduta per terra davanti al grande specchio che c'era in salotto e si stava piastrando i lunghi capelli neri, mentre la sorella era seduta sul tavolino davanti alla televisione con un joystic in mano e gli occhi incollati allo schermo.
«Quando hai detto che arrivano gli amici di Seth?» chiese Tia senza battere ciglio.
«Ti ho già detto che è andato a prenderli mezz'ora fa in aereoporto, e forse dovresti renderti più presentabile»
«Non ne ho voglia» rispose facendo spallucce «Ma quanto stanno ad arrivare?» 
E subito dopo la porta scattò e si sentirono delle voci e quache risata.
Liz staccò la presa della piastra, si diede un'ultima sistemata e si alzò in piedi, mettendosi uno dei suoi tanti berretti, sul davanti c'era la scritta '#fancy'.
Tia invece non staccò gli occhi dalla TV e continuò a muovere i pollici sul joystic della playstation
«Ok» cominciò Seth "Loro sono le mie sorelle, lei è Liz, mentre quella che non mi sta cagando minimamente è Tia"
La ragazza si rassegnò e si decise a spegnere la console. Vide alla sinistra di suo fratello quattro ragazzi, piuttosto carini e trasandati. Alzò la mano pigramente cercando di sorridere il più decentemente possibile e accennò un "ehi".
«Oh. Mio. Dio.» disse quasi bisbigliando Liz.
«Cosa?»


«Ma sono i 5 seconds of summer.»


|| ANGOLO AUTRICE ||

Ok, è una piccola introduzione, non è un granchè, ma era per presentare il guadro generale.
Che ve ne pare come inizio? Se lasciate una piccola recensione, non mi ffendo :') 

Prendetimi per pazza, ma questa Fan Fiction me la sono sognata, e ho deciso di metterla su carta/schermo(?) hahaha

recnsite pure u.u

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Capitolo 2
*** two ***



2.


Liz rimase immobile a fissare i quattro ragazzi protagonosti di molti poster appesi alle pareti di camera sua.
Non erano i suoi idoli come invece lo erano i Green Day, però era una loro fan e li adorava alla follia.
Sopratutto il ragazzo in fondo a tutti, con i capelli neri e riccioluti, gli occhi leggermente a mandorla e neri come la pece, con una t-shirt grigia, gli skinny jeans neri con uno strappo sul ginocchio sinistro e delle vans nuove ai piedi.
«Liz, ma ci sei?» disse Seth sventolandole una mano davanti al viso.
«Ehm, sisi.» disse lei scuotendo la testa.
No, non ci sono pensò lei cazzo, i 5 seconds of summer a casa mia, per tre mesi filati.


«Mai sentiti nominare.» ammise Tia con la delicatezza di un elefante, per poi risedersi sul tavolino e ricominciare a giocare a FIFA14.
«Comunque piacere, Tia» disse rivolta ai ragazzi accanto al fratello maggiore.
Loro ricambiarono il saluto e si presentarono, per poi avviarsi verso la cucina.
Tia non appena quei quattro le dissero i loro nomi, lei li dimenticò subito, anzi, non li ascoltò proprio. Ma non ci può far niente, è sempre stata una ragazza menefreghista. E poi non avrebbe avuto alcun motivo di ricordarseli, anche perchè Seth non voleva che le ragazze parlassero con qualsiasi suo amico, lo innervosiva. Ok, un po' è colpa di Tia e del fatto che è andata a letto con qualche suo amico, ma dettagli.

«Dio mio, Tia! Ho tre mesi per convincere Calum a sposarmi.»
La sorella mise in pausa il gioco e la guardò malissimo.
«Ma ti stai ascoltando? E non so neanche chi cazzo sia 'sto Calum»
«Ma sei cretina eh, è stato il primo a presentarsi!» la riprese Liz scrollando le spalle.
Tia alzò gli occhi al cielo e riprese la partita, senza più stacchare lo sguardo dallo schermo del televisore, mentre la sorella si chiuse in camera a cercare qualcosa di decente da mettere per la cena al Mc Donald's di quella sera. 

Era gasatissima, non stava più nella pelle. continuava a ripetersi cazzo, Calum Hood, la mia celebrity crush, a casa mia cazzo. E più il tempo passava e pù andava in agitazione perchè non trovava niente nell armadio.

Ma cosa fai, Tia ha ragione, devo darmi una controllata. Come può uno come lui, cagrsi una come me, misera mortale. Liz, svegliati cazzo, non stai in un film.
 
E si deprimeva.

Alla fine optò per uno dei suoi innumerevoli paia di leggins neri, le strausatissime vans old school nere, una banale canotta nera, una camicia da boscaiolo bordeaux, e uno dei suoi infiniti cappellini con una scritta stupida sopra. 

«Dai usciamo, Tia muoviti e vatti a cambiare» esordì Seth entrando in salotto e chiudendo la playstation con cui stava giocando Tia.
«Ma io sono pronta» ribattè lei.  
Aveva uno di quei pigiamoni interi a forma di Pikachu, i capelli azzurri avevano ormai una vita propria, e ai piedi aveva solo una converse.
Seth rise e le tirò un leggero calcio sul culo mentre lei andava a cambiarsi.

Hanno da sempre avuto un bel rapporto, Seth e Tia. Ovvio, litigano come tutti i fratelli, e pesantemente qualche volta, ma ci sono sempre l'uno per l'altra, lui è molto protettivo nei suoi confronti, anche se non lo dimostra. Per lei e Liz darebbe anche la vita se fosse neccessario.

Sono sempre stati spediti come pacchi postali da ogni parte del mondo dalla morte della madre.

Quando lei era viva vivevano tutti insieme in un paesino nel nord-est italia, in una villetta con un albero grandissimo in giardino che sporgeva su un fiume piuttosto largo. Una casetta di legno sorgeva sopra i grossi rami, da cui in uno era stata appesa un'altalena.
Dopo la sua morte, il padre cadde in depressione, e decise di affidare momentaneamente  i bambini a vari parenti che però erano sparsi in giro per il globo. I sei gemelli li prese con sè la vecchia zia Molly, che viveva a Sidney. Ci furono vari litigi fra i fratelli, e così, quando furono abbastanza grandi, Mackenzie tornò dal padre che intanto andò a vivere a Milano con la sua ragazza e ormai futura sposa, mentre Scott e Sam si costruirono una nuova vita in Spagna.
Dopo due anni dalle loro partenze, Zia Molly venì a mancare e così i tre dovettero arrangiarsi, ed è per questo che Seth è parecchio protettivo nei confronti delle sorelle, si sente parecchio responsabile essendo il maggiore fra loro.

Tia era rimasta immobile davanti all'armadio, lo sguardo perso nel vuoto e la mente libera da ogni pensiero. Poi si riprese scuotendo la testa. Dormiva poco e niente, le palpebre erano pesanti e tendevano a tenere l'occhio socchiuso e le sue belle iridi verdi erano perennemente contornate di rosso.
«Basta canne e basta FIFA la mattina presto» cercò di autoconvincersi, e tirò fuori a caso dall'armadio una maglietta dei Nirvana decisamente troppo grande per lei, un paio di skinny jeans neri e strappati e una felpa grigio scuro. Andò davanti allo specchio e si scompigliò ancora di più i capelli e finì di truccarsi, per poi cominciare la ricerca dell'altra converse, che ovviamente non trovò.

«EEEIII qualcuno ha visto l'altra?» disse mentre scendeva la scale e indicandosi la scarpa completamente nera
«Non è quella sotto il tavolino?» disse timidamente uno degli amici di Seth.

Tia non l'aveva notato prima. Ovvio, l'avrebbe notato un ragazzo simile se non fosse stata attaccata tutto il tempo a quel cazzo di videogame. Lo trovò stupendo e rimase lì a fissarlo un'eternità prima di riprendersi e ringraziarlo.
Era biondo, alto, con il tipo gambe che a Tia piacciono da morire (si, è fissata con gambe e braccia dei ragazzi, ma vabbeh) e aveva gli occhi più azzurri che lei avesse mai visto.
Appena vede un bel ragazzo di solito pensa ei, questo me lo faccio.
Con lui no invece, non le è passato nemmeno per l'anticamera del cervello, ed è strano. 

Già, Tia non ha la reputazione da santarellina, anzi... Ogni sera esce per locali dove beve e fuma. Spesso il sabato si porta a casa qualcuno. Liz cerca di farglielo evitare, ma senza successo. E Tia non può farci niente, è fatta così, anzi, lo è diventata dopo la prima delusione amorosa. Aveva questa relazione che è durata  circa un'anno, poi lui l'ha tradita e da quel giorno lei è diventata una specie di cagna. E sua sorella le dice di esserlo, ma a lei non importa, non si fa problemi. Per "colpa" sua, Seth non porta amici a casa, perchè lei è una bella ragazza e tutti vorrebbero darle una passata. Ora penserete "già, e pure i 5 seconds of summer sono suoi amici, e li ha pur invitati a casa..per tre mesi..". Si, loro hanno semplicemente aproffittato del fatto che si trovavano in città e hanno deciso di stare da lui. E Seth ci ha pensato per due giorni se accettare o meno, e alla fine cedette perchè dai, Michael non lo vedeva dalle medie cazzo, ed è stato anche abbastanza contento di accoglierli a casa sua, a patto di stare lontano da Tia e Liz appunto.

«Grazie...»
«Luke» le ricordò lui
«Bel nome» ammise lei sorridendo appena
Lui le sorrise a risposta e Tia notò il piercing nero che aveva all'angolo del labbro inferiore. 
«Dai, andiamo.» esclamò Seth prendendo Tia per un braccio «Non osare» le sussurò poi prima di salire nella nove posti.
 
***

«Scusatemi da morire, ma io non mi ricordo i vostri nomi, tranne il tuo» ammise Tia indicando Luke ridendo mentre si portava una patatina in bocca.
Ovvio, se li avesse ascoltati la prima volta che si erano presentati, se li sarebbe ricordata, avendo una memoria formidabile.
«Prima io, prima io.» cominciò un ragazzo un po' buffo, con i capelli verdognoli e gli occhi praticamente trasparenti «Io sono Michael e lui e Calum» disse indicando il ragazzo che era in fila alla cassa con Seth.
«Ashton» esordì poi un ragazzo riccio, con gli occhi verdi, due fossette agli ancoli della bocca e una bandana allacciata dietro alla testa.

La serata pssò tranquillamente, risero, scherzarono e mangiarono come dei maiali.
Poi i ragazzi decisero di anare a farsi un giro per i bar e mollarono le gemelle a casa, perchè Seth ovviamente non le voleva fra i piedi. Stranamente le due non battero ciglio, e filarono a casa buttandosi subito a letto.


Quando i ragazzi tornarono a casa era ormai mezzanotte passata, quindi gli ospiti si buttarono subito sui materassi messi in salotto per loro e Seth andò in camera sua.

«Carine le sue sorelle» ammise Micheal non appena il loro amico salì le scale.
«Già» sospirò Luke disteso sul divano «Vi avviso, Tia me la pronoto io.»
«Scordatelo fratello.» ribattè Micheal
«Bisticciate domani, voglio dormire» disse Calum sbadigliando «E poi tenetevela pure, Liz me la prenoto io» disse poi ridendo.
«Accordato» 
Poi crollarono tutti in un sonno profondo

Verso le due di notte Luke fu svegliato da dei rumori strani. Era buio pesto, e si intrevedevano a malapena le obre degli oggetti.
Notò un'ombra in particolare, aveva la forma umana e camminava in punta di piedi e probabilmente con le scarpe in mano. La sagoma aprì lentamente la porta e uscì sgattaiolando via nella notte.



||  ANGOLO AUTRICE ||
wooooooooooo secondo capitolo gentee
ok, pure questo non è un granchè, è piuttosto confusionario, ma è perchè sto ancora , diciamo, introducendo i personaggi, quindi scusate haha
lasciate pure una recensione ;)

on twitter: @xjileytwerk

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Capitolo 3
*** three ***





3.

Saranno state circa le due di notte, fuori non faceva molto freddo e qualche lampione illuminava il parco.
In giro non c'era anima viva, oltre a Tia, che come ogni notte non riesce a dormire ed esce.
Su una spalla teneva l'eastpack in cui all'interno c'erano bombolette e cibo, con una mano messaggiava a Tom, il suo migliore amico, e con il piede destro spingeva lo skateboard. 
Arrivò lì delle rampe, esattamente al centro del parco, e vide Tom seduto su una di esse mentre mangiava un panino. 
Tia frenò e salì da lui. Era un ragazzo parecchio nerd; sul naso regnavano un paio di rayban decisamente troppo grandi, aveva i capelli castani e ricci tenuti corti ai lati e più lunghi sulla parte superiore della testa, come va tanto di moda adesso. Indossava una felpa rossa, in tinta con le vans e dei jeans tutti strappati.
«Ei puffa» la salutò lui con la bocca piena
«Ei gay» rispose lei sorridendo e sedendosi accanto a lui.
Lui finì il panino, si alzò e prese in mano la sua vecchia tavola
«Quando la smetterai di "scappare" di casa a queste ore costringendomi ad uscire?»
«Io non ti costringo, ti dico "ei, sono fuori" poi sei tu che esci, non dare la colpa a me» rispose lei un po' scocciata alzandosi. Però non aveva voglia di discutere con lui per l'ennesima volta, quindi cercò di evitare il discorso. «Devi dirmi qualcosa piuttosto?» incalzò dopo.
Lui inarcò il sopracciglio facendo finta di non capire, anche se sapeva benissimo dove Tia voleva andare a parare.
«Dai cazzo, Tom. L'hai detto a tutti e a me no. Sei il mio fotuttisimo migliore amico, dovresti dirmele certe cose.»
«Non la trovo una cosa importante» si difese lui cercando di stare il più calmo e pacato possibile, facendo innervosire ancora di più Tia.
«Non è importante?!»
«Ok, sono gay, contenta?»
«Si.»
Ci fu un silenzio interminabile, poi Tia parlò «Avrei preferito me l'avessi detto senza che io ti costringessi. Sai che mi sento un merda adesso? Ti ho sempre sfottuto chiamandoti 'gay' e tipo ieri scopro che lo sei veramente. Ceh, fanculo.»
«Ok, avrei dovuto dirtelo, ma non sapevo come dirtelo, sai non è elegante andare da una e dire "ei, mi piace il pene, mangiamo qualcosa al Mc?" Cerca di capirmi... Andiamo al Tunnel?» disse infine lui sorridendole come se nulla fosse. Lei annuì.

Il Tunnel era un vecchia galleria abbandonata dove un tempo passava la metropolitana.
Adesso i ragazzi la usavano come "tela" per i loro graffiti. Lei e Tom ci andavano spesso, sopratutto la notte, quando erano sicuri che la polizia non sarebbe passata di lì.
Arrivati lì Tom si sedette e comincò a rollare erba, mentre Tia cominciò a tirare fuori bombolette e a scrivere sulle pareti.
«Sono arrivati gli amici di tuo fratello?»
«Si..»
«E ovviamente hanno qualcosa che non ti convince, come ogni singola persona che vedi»
Lei lo guardò male ma accennando un sorrisetto
«Oppure..» ricominciò lui dopo essersi acceso la canna «..c'è qualcuno che ti ispira» 
Lei non rispose e continuò a disegnare. Avrebbe voluto dirgli "No, sono solo quattro sfigati" ma non riuscì a dire niente, le parole le morirono in bocca.
«Oddio, Tia. A te piace uno. E non come al solito, vero?» disse lui quasi sorpreso alzandosi e andando verso di lei.
«Ma no dire cazzate» gli disse lui rubandogli la canna dalle labbra «Per prima cosa l'ho conosciuto oggi, seconda cosa, ci avrò parlato si e no due volte n tutta la giornata»
«Vabbeh.. Descrizione?» 
«Alto, biondo, occhi azzurri, il solito dai» disse facendo spallucce.
«Dai, sii seria» le disse sorridendo
«Ok, ok... Allora, è alto, biondo, con gli occhi azzurri, le gambe stupende, ogni tanto gioca con il piercing che ha sul labbro, suona la chitarra, ha una voce assurda, ti fa venire i brividi quado ti parla e ... che cazzo sorridi?» disse rivolta all'amico
«"Ti fa venire i brividi"» disse lui facendo una vocina alquanto fastidiosa. Lei gli diede una leggera spinta che lo fece barcollare appena e tutti e due risero come bambini.
«Comunque» cominciò lui «Sembra Luke Hemmings dei 5 seconds of summer da come l'hai descritto» e rise. Tia invece diventò seria di colpo e lo guardò un po' torva. «Aspetta. Mica è lui, no?» lei non rispose.
«Perchè tutti conoscono 'sti 5 seconds of nonsochecazzodistagionefosse e io no?»
«Oh cazzo.» 
 
***
 

Il sole cominciava a sorgere facendo entrare parecchia luce nel salotto di casa Martin,  facendo svegliare Luke, che non riesce proprio a dormire se c'è la stanza in cui dorme è illuminata.
Guardò i suoi amici con gli occhi socchiusi e gli scappò un sorriso alla vista della scena che gli si presentava.
Erano tutti in mutande (compreso lui, ma dettaglli) e con le coperte sul pavimento; Micheal, che dormiva con Ashton per terra, aveva la bocca aperta e si stava sbavando sulla mano, il riccio invece russava fortissimo, mentre Calum, su un divano, stava abbracciando il cuscino. Ovviamente non riuscì a trattenersi dal scattare qualche foto da postare su vari social.
Dopo lo sputtano, si diresse in cucina a mangiare qualcosa, quando sentì la porta scattare e subito dopo una figura femminile fece la sua apparizione in cucina, era Tia.
Aveva delle occhaie asurde sotto gli occhi rossi, i capelli azzurri erano scompigliati, più del solito, e camminava strascicando i piedi.
«Buongiorno» disse lei con la voce roca e il più gentilmente possibile
«'Giorno» rispose lui sorridendole «Non hai una bella cera, lo sai?»
Tia fece spallucce prendendosi del latte dal frigo per poi metterlo in una tazza e sedersi al tavolo con Luke.
«Non voglio farmi gli affari tuoi» cominciò il biondo «Ma come mai sei tornata così tardi?»
Lei non aprezzò la domanda ma cercò di trattenersi dal lanciargli la tazza in mezzo alla fronte e cominciò a versare dei cereali nel latte.
«Fatico a prendere sonno» disse poi ficcandosi un cucchiaio in bocca
Lui annuì alzandosi per tornare in salotto 
«Alzabandiera» disse Tia prima di superare Luke e uscire dalla cucina
«Cosa?»
«Nah, niente» gli rispose sorridendogli e guardando verso il basso.
Lui fece lo stesso e avvampò all'improvviso 
«Non è colpa mia, succede a tutti!» cercò di difendersi e coprirsi 
Tia scosse la testa ridendo mentre saliva le scale che portavano alle camere, erano le sei del mattino, e un po' di sonno lo aveva.
«Buonanotte» disse a Luke prima di scomparire


Lui sospirò, quella ragazza gli piaceva sempre di più.

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Capitolo 4
*** four ***


4.

" You were my conscience 
So solid, now you're like water 
And we started drowning 
Not like we'd sink any farther 
But I let my heart go "

I Psychedelic Romance stavano provando, come ogni sabato pomeriggio, verso le due. Ashton era seduto sopra una sacca/cuscino rossa sul pavimento e li ascoltava attentamente, li osservava. Tia era fra i due fratelli, Liz alla sua sinistra e Seth alla sua destra. Dietro di loro c'era un loro amico alla batteria, Daniel.
 
" It's somewhere down at the bottom 
But I'll get a new one 
And come back for the hope that you've stolen "

Tia cantava divinamente, Ash ne era certo. Le piaceva parecchio la naturalezza che aveva, la voce leggermente roca, alcuni sorrisetti rassicuranti alla sorella, la voglia matta di muoversi e qualche risata se sbagliava un accordo.
Notò invece che Liz era parecchio tesa, non muoveva un muscolo e tremava. Quasi sicuramente era la consapevolezza della presenza del riccio che la metteva in agitazione, dopotutto era un membro di una delle sue band preferite, si sentiva in soggezione.
Seth era più o meno come Tia. Era spontaneo e naturale, l'unica differenza era che se sbagliava roteava gli occhi e sbuffava leggermente. Ma erano rare le volte in cui mancava una nota. Lui era sempre stato molto esigente da se stesso e ci metteva l'anima, ma non solo nel suonare, in ogni singola cosa lui dava il massimo.
 
"I'll stop the whole world, I'll stop the whole world
From turning into a monster and eating us alive"

Si, ad Ashton piaceva molto la loro musica, non smetteva di ripeterselo. Decise di riprenderli con il suo iPhone ed inviò il video sul gruppo che aveva con i ragazzi.. si, molto stupida come cosa, ma a loro era comodo così. 
Come previsto, i commenti dei suo compagni erano tutti positivi, i Psychedelic Romance piacevano ai 5 seconds of summer, e non poco

"facciamogli aprire i concerti HAHA" scrisse Micheal

Al riccio non parve per niente una cattiva idea, però pensava che avrebbero dovuto avere più notorietà. 
 
"Don't you ever wonder how we survive?
Well now that your gone, the world is ours"

Voleva assolutamente farli conoscere al mondo.
 
***
 
Tia era pigramente accasciata sulla poltrona in salotto situata sotto la finestra di casa Martin a guardare la chitarra classica apprtenuta alla madre che era delicatamente appogiata al muro davanti a lei. 
La casa in cui vivevano i gemelli era piuttosto grande per loro, ma loro la adoravano. 
Dalla strada appariva come una normalissima casetta di campagna, rialzata dal terreno. Aveva una recinzione bianca tutta intorno al perimentro della casa e del giardino, sul giardino anteriore erano situate le scale di ingresso che portavano alla porta d'entrata bianca. Una volta dentro, ci sta un breve corridoio dove ai lati ci stanno a destra le scale per la zona notte, a sinistra una piccola cucina munita di tavolo per la colazione, un frigo, il piano cottura, forno e lavastoviglie. Appesa al muro, sopra al tavolo, ci sta una piccola tv e dietro delle scale strette che portano alla taverna e dietro ancora la porta per andare in veranda. La taverna viene usata principalmente per giocare alla play, farsi qualche birra o qualche canna, è come una specie di covo, i Martin l'hanno sopprannominata 'bat caverna'.
Proseguendo dritti sul corridoio in entrata si arriva al salotto, una stanza luminosa e piena zeppa di mobili e fotografie. Appogiato al muro, accanto allo specchio, c'è il divano che fa ad angolo ad un'altro divano (come mi spiego bene, wao), sul muro parallelo al primo divano c'è la poltrona, che da le spalle ad una grande finestra con vista giardino posteriore. A destra invece ci sta un grande tavolo con almeno una decina di posti e sul muro ci stanno vari armadi e credenze.
Più Tia guardava quella maledetta chitarra, più le veniva da piangere, e lei odia farlo. Quindi cercò di anneggare tutta la frustazione.
"A che pensi?"
La voce di Daniel la svegliò dai suoi pensieri tristi.
Daniel era il migliore amico di Seth, si sono conosciuti appena arrivarono in Australia, e ci fu subito affinità. Non si nascondevano niente, erano come fratelli.
"Niente" mentì lei alzandosi per avviarsi in cucina, dove lui la seguì.
Tia prese dal frigo due tuborg, le stappò, gliene porse una e si sedette al tavolo per poi accendere Mtv.
"Dobbiamo dirlo a tuo Fratello, non voglio nascondergli niente"
"Ma cosa siete, amichette del cuore che dovete dirvi tutto? Sii uomo cazzo, sai benisimo come reagirebbe Seth. Scordatelo." sbottò lei, sbattendo la bottiglia sul tavolo.
Tia era infuriata, cosa sperava di ottenere dicendo al suo fratello iperprotettivo che era stato a letto con lei un paio di volte? Niente, assolutamente niente. Forse Seth l'avrebbe fatta passare a lei, ma con Daniel di certo ci chiuderebbe ogni rapporto.
Che poi è una cosa iniziata e finita, sono da mesi ormai che non fanno niente, perchè rovinare ogni legame per 'sta stronzata?
"Non lo so, è che mi sembra di mancargli di rispetto.."
"Smettila con le stronzate, argomento chiuso"
Ok, è vero, tia ha solo 17 anni e Daniel ne ha 20, ma cazzo se gli metteva i piedi in testa.
Lui è sempre stato perso di lei, in modo esagerato, e avrebbe fatto di tutto anche solo per poterle stare accanto. Lo sa di essere patetico, ma gli importa meno di zero.

***

"Allora, vi trovate bene in casa? Se volete vi porto i materassi in taverna, così avete pure la Play senza spostarla in continuazione come fa Tia haha" 
Seth ci teneva davvero che i ragazzi si ambiettassero bene in casa, non sa nemmeno lui il perchè, probabilmente aspettava già il loro prossimo ritorno.
"Per me va bene, come è più comodo a te" rispose Luke in tono gentile.
Erano circa le undici di sera e decisero di tornarsene a casa e di passare la serata tranquilla con un po' di musica, qualche birra e magari della pizza.
Appena arrivarono a casa gli ospiti aiutarono il padrone di casa con il trasloco verso la taverna, dove trovarono le gemelle a fumare.
"Che cazzo fate." 
Liz andò nel panico, Tia sbuffò
"Seth, calmati, siamo grandi, non abbiamo bisogno del babysitter. Se vogliamo farci un pitto, lo facciamo e basta"
"Porate i culi di sopra"
L'odore dell'erba era fortissimo, Calum ne era quasi inebriato. Amava quell'odore, tanto quanto amava suonare con i 5sos.
Seth sospirò "Sentite ragazzi, stasera ho da fare, sono di turno al pub, tenetele d'occhio vi prego. In ogni caso ci sarà pure Daniel, ma non è che mi fidi molto"
"Non è un problema" lo rassicurò Ashton sedendosi sul divano in mezzo alla stanza
Calum si scambiò uno sguardo di intesa con Luke e poi risalì le scale cercado Liz, che intanto era in camera sua a buttare giù qualche strofa sul suo quaderno come è solita a fare.
Vergognandosi di andare verso le camere, raggiunse Tia nel giardino sul retro che stava finendo di fumare ciò che aveva lasciato in sospeso dopo l'interruzione del fratello.
"Tuo fratello stasera non c'è, non è che faresti fumare pure me e Luke?"
Il volto di Tia si illuminò e acconsentì con troppa vivacità.
Arrivarono le nove, Seth era appna uscito e Liz si fondò sul telefono per ordinare delle pizze e poi scesero tutti nella bat caverna.
Passarono una bella serata, fumarono e buttarono giù un bel po' di birre, ma andava bene così.
"Luke, accompagnami fuori" 
Lui fissò Tia negli occhi e fece cenno di si con la testa. Era la ragazza più bella che avesse mai  potuto vedere. I capelli erano stranamente in ordine, aveva una felpa nera e i pantaloni della tuta color grigio topo, eppure era stupenda.
"Stanotte vieni con me, ci divertiamo" esordì lei una volta in giardino
"Ma esci ogni notte tu?"
"Più o meno"
Il biondino ci pensò un attimo, ma poi acconsentì, gli piaceva l'idea di stare ancora con lei.

Liz si sistemò i lunghi capelli neri per la centesima volta da quando la sorella è salita,è come un suo tic nervoso. è vero che è una tipa rilassata e tranquilla, ma la mette in soggezione  stare a pochi centimentri da Calum mentre Ashton e Michael erano già attaccati alla Play e Daniel dormiva.
"Allora.." cominciò in modo impacciato Calum
"Allora.."
Era imbarazzante da morire, Liz voleva urlare e Calum voleva prendere a testate il muro. Ma che gli prendeva? Sa sempre cosa dire ad una ragazza, perchè ora deve farsi 'ste figure?
"Daniel mi ha detto che scrivi musica" 
"S-si, ma non è niente di speciale in realtà"
Invece scriveva delle vere e proprie poesie, appena iniziava con la prima frase, non riusciva più a fermarsi, le parole le uscivano a fiumi, come se avesse un dono.
"Dai, mi fai sentire qualcosa?"
Lei gli sorrise timidamente e accettò la proposta, poi salirono in camera.

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