Tris ascoltava lo sferragliare del treno, le rimbombava nelle orecchie. Incrociò le gambe e appoggiò le mani sulle ginocchia, strinse fino a far sbiancare le nocche.

Four le appoggiò la testa sulla spalla e chinò lo sguardo.

“Sei abbastanza divergente da sembrare cupa e riflessiva, mentre il tuo sguardo resta indomito” le disse. Le accarezzò la guancia con la mano.

“La mia vita è cambiata di nuovo all’improvviso, più velocemente che nelle prove mentali. Però…” rispose lei. Prese la mano di lui nella propria e se la strofinò contro la guancia.

“Tu sei abbastanza simile da me da farmi capire che, amore o non amore, resteremo insieme” disse.

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Cap.4  La paura degli intrepidi

“Sai, quando parli così a lungo, si vede proprio che hai un’aria da Erudito” borbottò Christina.

“Sicura Candida? Io penso sia fascino, visto che non fai altro che mangiarmi con gli occhi” ribatté lui. Le sue iridi verdi brillavano. Christina assottigliò gli occhi.

“Piantala, idiota” borbottò.

< Odio la mia faccia, riesce sempre a leggere quello che penso. Se solo non fosse così dannatamente bello… ca**o, vuoi vedere che lo amo? > si domandò.

“Sai qual è l’unica cosa che fa paura a un intrepido?” chiese Will.

“Essere buttati fuori” ribatté la mora. Will le mosse l’indice davanti al viso.

“L’amore” ribatté.

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