Halloween Party!

di Annapis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Film horror ***
Capitolo 2: *** Té, caminetto e zucche da intagliare. ***
Capitolo 3: *** Lenzuola bianche ***
Capitolo 4: *** Lenzuola nere ***
Capitolo 5: *** Paura ***
Capitolo 6: *** Ballo di mezzanotte ***
Capitolo 7: *** Pipistrelli ***
Capitolo 8: *** Calore ***
Capitolo 9: *** Promessa ***
Capitolo 10: *** Ragnatele di zucchero ***
Capitolo 11: *** Ad Halloween il modo di vedere le cose cambia ***
Capitolo 12: *** Candele ***
Capitolo 13: *** Nascondino ***
Capitolo 14: *** Pozzo dei desideri ***
Capitolo 15: *** Spaventapasseri ***
Capitolo 16: *** Maschere ***
Capitolo 17: *** Cupcakes ***
Capitolo 18: *** Perché prendere in giro la donna di cui si é cotti é una grande soddisfazione, rara, per di piú! ***
Capitolo 19: *** Luna rossa ***



Capitolo 1
*** Film horror ***


Film Horror👻
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Halloween Party – La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 387 

★Prompt: 24. Film Horror

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Si avvicinava Halloween, e come ogni anno la Rai trasmetteva maratone di film horror, questo ogni sera fino al due novembre.

Per gli appassionati del genere era perfetto, visto che durante l'anno di film horror decenti non si vedeva nemmeno l'ombra, mentre invece per chi non ama il genere bastava non vederli.

Ed é proprio quello che avrebbe voluto fare lei, peccato che il suo ragazzo adori vedere film horror con lei accoccolata tremante tra le braccia, come se non bastasse lei non é mai riuscita a dirgli di no!

Sbuffando la chioma turchina scese gli ultimi scalini della scala in quercia dell'appartamento, ciò al buio, con come unica luce la Tv posta davanti al divano in eco-pelle.

Il pigiama, abbastanza coprente per la stagione autunnale, azzurro s'intonata perfettamente coi capelli turchini e gli occhi del mare profondo, dove Gray poteva benissimo leggere un velo di fastidio per essersi lasciata fregare.

Ghignó, il moro davanti a lei, i capelli disordinati e negli occhi scuri il divertimento di questa sua ennesima vittoria.

《Allora?》 Commentò divertito, mentre Juvia si sedeva tra le sue gambe dando la schiena alla Tv e immergendo i capelli sul petto -stranamente, ma non cosí tanto per chi lo conosceva bene, nudo- del ragazzo.

《Mmh!》mormoró irritata, sentendo un brivido travolgerle la spina dorsale quando la voce profonda del protagonista si fece sentire.

Il moro allargó il ghigno, arrossendo leggermente nel sentire le forme della ragazza -nude, per di piú- aderirgli contro il petto e i pant- oh! Ma lui non indossava i pantaloni! Beh i boxer incredibilmente stretti.

La sua ragazza si era voluta prendere una rivincita non indossando biancheria sotto al pigiama!

Lo dedusse sentendo il basso ventre della ragazza strusciare contro la sua gamba.

Poteva sentire chiaramente il sorrisetto di colei che sperava di trasformare una noisa serata horror in qualcosa di piú divertente.

E, forse, ci stava riuscendo.

Diede un'ultima occhiata al film, dove il protagonista si stava godendo la visione della sua donna in intimo, un horror erotico, capí Gray.

Indeciso se concedere o meno la vittoria a Juvia spostò lo sguardo sulla chioma turchina, sentendola genere quando il suo membro sfioró l'intimità nuda di lei.

"Al diavolo l'horror!" Pensó, mentre spegneva la Tv e si affrettava a dedicarsi a cose ben più piacevoli...

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Capitolo 2
*** Té, caminetto e zucche da intagliare. ***


Tè🍵, caminetto🔥e zucche da intagliare🎃.
Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Halloween Party – La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 356

★Traccia: 24. Tè, caminetto (o kotatsu) e zucche da intagliare.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Erano seduti davanti al caminetto dove le calde fiamme rosse scoppiettavano allegramemte. Delle comode poltrone in velluto rosso con un tavolino accanto.

Tè, pasticcini e zucche da intagliare.

La serata pre-Halloween che le ragazze della Fairy, accademia internazionale di danza, avevano organizzato da mesi -tre giorni- svolgeva...tranquilla.

Si, se ignoriamo gli schiamazzi dei rispettivi fidanzati.

Quando i ragazzi avevano saputo della serata tra amiche avevano insistito cosí tanto per venire che alla fine, per esasperazione, erano stati accontentati.

Quindi ora Lucy, Levy, Erza e Juvia, le ballerine più brave e attraenti della Fairy, si trovavano a dover fare da "babysitter" a quelli idioti, ma bravi e belli, dei loro fidanzati.

Rispettivamente Natsu, Gajil, Gerard -che tranquillo intagliava una zucca e parlava con Erza- e...Gray.

Ricapitolando...

Disposte a cerchio sei poltrone di velluto erano occupate dalle ragazze e da Gerard.

Già, sei...perché le altre due quelli idioti di Natsu e compagnia bella le avevano distrutte!

E ora al centro della stanza c'erano quei tre sporchi di polvere e della polpa delle zucche e si picchiavano a vicenda, incuranti del fastidio che davano.

Le due ragazze erano sconsolato, mentre Juvia era cosí concentrata sulla propria zucca che li ignorava e Erza era distratta da Gerard e dalla torta panna e fragola che stava gustando.

Stava, perché, visto che i tre imbecilli avevano voglia di morire, l'avevano accidentalmente urtata e la torta si era spiaccicata al suolo.

Le ragazze si erano altamente lavate le mani della vita dei fidanzati e Gerard anche.

Così le quattro coppie avevano dovuto lasciare a metá la serata pre-Halloween.

E i ragazzi -tranne Gerard- avevano dovuto ''consolare" le fidanzate.

Ed é proprio quello che Gray stava facendo...

Accompagnando Juvia a fare shopping, poi sarebbero andati sulle giostre, poi all'acquario e infine al ristorante.

Perché per aver rovinato la serata "té, caminetto e zucche da intagliare" bisogna pagarla cara...molto cara.
《Sai che c'è?》 Fece  Juvia al suo ragazzo/maggiordomo, visto tutte le borse che portava.
Lui la guardó un pó seccato.
《Alla punizione aggiungiamo anche astinenza!》 E Gray sbiancó.
Ad Halloween avrebbe fatto il fantasma!👻

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Capitolo 3
*** Lenzuola bianche ***


⚠ attenzione! MODERN AU!

Lenzuole bianche👻👿

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Halloween Party – La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 437
★Prompt: 16. Lenzuola bianche.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Magnolina, regno di fiore.
Una piccola cittadina dove ogniuno si fa i fatti propri, tranquilla, ma che nel periodo di Halloween si tinge dei più svariati colori.
La gente adora Halloween.
Svago, divertimento, dolciumi -sbornia per gli adulti- e il non doversi preoccupare della scuola il giorno dopo.
Halloween è un'occasione come un'altra per mandare all'aria il mondo e le sue pippe mentali.
Tutto qui.
Per questo ora gli operai stavano sostituendo le lampadine dei lampioni con zucche intagliate dai carcerati e illuminate con delle luci elettriche -perché le candele prima o poi si sarebberó sciolte e nessuno aveva voglia di cambiarle ogni ora-.
Le cioccolatterie espnevano in vetrina creazioni a tema Halloween, ragnatele di zucchero filato, e ragnetti gommosi...
Un aria d'euforia alleggiava nei cuori e sembrava di tornare indietro nel tempo, nel periodo medievale, a cui, secondo recenti studi, risale questa "tradizione".
Tutti si stavano godendo la mattina di Halloween.
Ma proprio tutti, anche quella coppietta sui vent'anni che "sonnecchiava" -nonostante fosseró le 9 passate- nel comodo letto della camera al terzo piano che dava sulla strada.
I due -un ragazzo e una ragazza- se ne stavano stesi, lei coperta solo da un lenzuolo bianco e lui a petto nudo  che nascondeva il basso ventre contro il corpo della fidanzata.
Ad Halloween tutti si divertono, ognuno a modo proprio -chissà se avete capito?!-.
Cosí mentre fuori la gente non vedeva l'ora di divertirsi il ragazzo i cui capelli blu notte e gli occhi penetranti lo facevano un perfetto vampiro, si alzava, lasciava un bacio sulla guancia alla fidanzata, si vestiva e scriveva su un pezzetto di carta lasciandolo sul comodino con accanto un papavero arancione comprato la sera prima.
Usciva col sorriso sulle labbra e incurante di non indossare la maglietta, fregandosene dei succhiotti ben visibili sul suo collo.
Mezz'ora dopo la ragazza schiudeva  gli occhi blu oltremare appena stupiti di non trovare il ragazzo difronte ma che si riempivano d'amore nel trovare il bigliettino.
E mentre lo leggeva, stringendosi le lenzuola bianche che portavano l'odore agrodolce della sua dolce metà al petto nudo e prosperoso, con i capeli turchini, lunghi e ondulati a solleticarle la schiena,  pensava che aveva ragione lui...
"La mattina di Halloween, nell'attesa di poter deridere quell'idiota di Natsu, non é mai stata cosí divertente, ma questa sera ho intenzione di renderla ancora più divertente, preparati. Tuo Gray."
E se non fosse stato per le lenzuola soffici e setose che avevano il potere di calmarla, il cuore le sarebbe  saltato fuori dal petto, quindi Juvia si ritrovó a ringraziare quelle lenzuola bianche.

Nda.
Ultimamente mi sento un pó...pervertita, ecco.  

 

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Capitolo 4
*** Lenzuola nere ***


Lenzuole Nere.

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 443
★Prompt: lenzuole nere. 
   ~~~~~~~

Halloween è la festa più lugubre e macabra mai esistita.
Forse non per i bambini, che si travestono come a carnevale e che vanno in giro a chiedere caramelle alla gente.
Ma per i ragazzi, beh...
  Basti pensare che alla Fairy-scuola di arte contemporanea e dei nuovi criteri di prospettiva- vi era in corso una sfilata per decidere chi ha il costume più bello.
E tutti si erano vestiti di conseguenza.
C'è chi, molto scherzosamente, si è travestito dalle cose più ridicole e strane.
Tipo Alzack vestito da pistola o Natsu travestito da quello che dovrebbe essere un drago ma che assomiglia di più a un materasso orizzontale con un paio di ali di cartone e i cappellini a triangolo dei compleanni appiccicati con lo skoc ai lati.
E ancora più ridere fa la sua convinzione di essere un bellissimo drago.
E c'é chi, come le ragazze, hanno curato il loro costume nei minimi particolari.
Come Juvia, vestita da duchessa della notte.
L'abito blu scuro aderente fascia perfettame la pelle pallida, ancora più in tema col personaggio.
I capelli lasciati liberi dal solito cappello ricadono leggermente ricci lungo la schiena.
Il trucco, poi, la rende ancora più simile ad una vampiressa che vive solitaria in un castello.
L'ombretto nero che circonda gli occhi azzurri che, grazie ad alcune gocce speciali, appaiono stanchi eppure indagatori.
Come quelli di una donna pazza, gelosa e ossessiva.
Le labbra carnose ricoperte da quel rossetto marrone chiaroscuro sembrano proprio quelle che hanno assaggiato il sangue di un marito infedele.
Le scarpe nere, e ancora le calze rosa carne che coprono le gambe della bella donna sui vent'anni, sono un tocco in più dell'eleganza raffinata e al col tempo fatta di trucchi dark, vestiti stracciati e occhi vermigli che caratterizza Halloween.
E poi c'é Gray.
Che si é travestito anche se quel maledetto costume gli sarebbe sicuramemte sparito di dosso.
É travestito dal fantasma di un mago depresso deluso dalla vita, la cui storia che dobbiamo alla mente fantasiosa e contorta di Juvia é più curata del misero costume.
Il vestito da cerimonia Grigio scurissimo é pieno di polvere e stracciato in molti punti -risale infatti al matrimonio tra Mira e Luxus dove c'é stara la scazzottata epica, che l'ha, per l'appunto, ridotto cosí-.
Il trucco scarso si limita al segno di una corda attorno al collo.
Gli occhi blu della notte fissano con interesse Juvia, intenta a godersi quella serata allegra.
Infondo è valsa la pena di travestirsi per vedere la sua ragazza cosí felice.
Anche se avrebbe volentieri fatto a meno del "mantello", ossia del Lenzuolo nero che gli pesa sulle spalle e che tutti deridono.
Dannato sia il Lenzuolo Nero.  


 

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Capitolo 5
*** Paura ***


 

 

paurapaurapaura.

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 204

★traccia: 40. A ha paura e stringe la mano a B.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Aveva giá provato quella sensazione.

Quel sapore agrodolce, la gola secca e le mani che sudano.

Aveva un terribile presentimento.

Dannata lei che aveva accettato la sfida! Non l'avesse mai fatto!

E dannato quell'idiota del suo ragazzo che non aveva esitato a convolgerla, nonostante sapesse la sua paura per...questo.

Maledetto Gray che aveva costretto Juvia a partecipare alla sfida nella casa infestata nonostante sapesse che la maga odiava quei posti.

Odiava il luogo piccolo e buio, la casa cadente, le ragnatele e gli insetti che si muovono nascosti nella penombra.

Odiava l'odore di rancido e odiava, anzi temeva, il non avere tutto sotto controllo.

E sapeva anche quanto la maga lo amasse, e aveva approfittato della situazione.

Eh eh...ma non l'avrebbe passata liscia.

Un sorriso cattivo e sinistro bació gli angoli delle labbra di Juvia, che spaventata a morte stringeva la mano di Gray.

Eh si, gliel'avrebbe fatta pagare!

《Gray-Sama ha costretto Juvia a venire qui!》si lamentó

《Juvia, quindi, per punizione, sciopera dal sesso per...finché avrà gli incub-Kyaaa!-》

E in quel momento Juvia si domandó se fosse più pallido Gray o lo scheletro finto che le era comparso davanti.

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Capitolo 6
*** Ballo di mezzanotte ***


Ballo di MezzaNotte 🎊🌌🌝🌕
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Halloween Party – La Grande Zucca" a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 875

★Prompt: 21. Ballo di mezzanotte

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La grande villa era stata addobbata per l'occasione e ora, più che una grande casa ottocentesca, pareva un castello. Il lucente lampadario realizzato con vetri colorati risplendeva al centro della grande sala. La luce argentea tipica di una fresca sera di mezz'estate filtrava dai balconi lasciati aperti e attraversava la grande e circolare sala. Il sostilzio d'estate era un evento unico, ma ancora di piú se festeggiato a Magnolina, nel regno di Fiore. Fuochi d'artificio, dolci prelibati, musica e tante altre "meraviglie" erano in programma. Tutti aspettavano solo la fatidica mezzanotte.

Tutti tranne una bellissima fanciulla vestita di un lungo abito monospalla che scendeva morbido lungo il corpo perfetto. Le gambe lunghe e snelle coperte dalla gonna con lo spacco sulla gamba sinistra, il corpetto forse un pó stretto visto il decolté mozzafiato e l'unica fascia in vita con lo scopo di falla sembrare ancora più magra. L'abito azzurro era inoltre impreziosito da un intreccio di lacci che coprivano la schiena e la gonna scendeva aderente sul fondoschiena che, inutile dirlo, molti uomini si fermavano a fissare.

La fanciulla in questione se ne stava sulla terrazza, schiena dritta e testa bassa, appoggiata alla ringhiera, sporgendo il busto verdo il panorama. Una fascia di sabbia chiara ma che ora, al calar della notte, sembrava più nera di quanto ricordasse circondava quel lato di Palazzo. Il mare calmo si sollevava in piccole onde che alla fine s'infrangevano sulla sabbia, trascinandosi dietro granelli e sassolini. Tanto era delicato il tocco di quella infinita distesa di acque azzurre ora più scure visto il cielo blu, che parevano una carezza, come quella che la madre lascia sulla guancia paffuta del figlio con un amore indescrivibile.

Le labbra sottili della ragazza, ricoperte di un leggero strato di rossetto, si piegarono un pó verso l'alto, quasi il fantasma di un sorriso le avesse baciato gli angoli delle labbra. Con malinconia la ragazza passo una mano tra la chioma azzurra del cielo la mattina, all'Alba, quando il ricordo e i sussurri della notte s'infrangono. I capelli sottili ondulati scendevano sulle spalle come onde. Alzó di poco il capo, lasciando che la tenue luce lunare illuminasse i tratti di quel dolce e incantevole viso dalla pelle di porcellana, gli occhi del mare profondo scrutarono attenti l'orizzonte, quasi volesse imprimere a fuoco ogni forma e colore. Quegli occhi sembravano il mare in tutto e per tutto: o li navigavi o ci affogavi.

Un leggero vento, probabilmente di passaggio scosse non solo le chiome verdi, ma scompose anche la morbida chioma turchina. Il vento freddo sfioró la pelle della fanciulla così come una lama, fredda e a tratti pungente, ma senza infierire, un tocco delicato, come quello di una mano che per quanto fredda possa essere inevitabilmente infonde calore umano.

E come richiamata quella sensazione nostalgica di poco prima le riscaldó il cuore. La luna, in un modo o in un altro, riuscita a infonderle sicurezza e serenitá.

《Juvia》la richiamó una voce profonda, e la ragazza non ebbe bisogno di votarsi per sapere chi l'aveva chiamata, automaticamente il suo cuore perse un battito per poi riconquistarne man mano. Un sorriso le increspó le labbra e lo mantenne anche mentre si voltava e guardava con occhi curiosi e emozionati la figura che stava sul ciglio della porta. Il ragazzo elegante nella camicia bianca e nella giacca blu scuro con le maniche a tre quarti e un fazzoletto del colore del ghiaccio nel taschino di sinistra le regaló un sorriso. Timido e imbarazzato, forse un pó forzato, ma restava il più bel sorriso che Juvia avesse mai visto.

Cosí mentre la mezzanotte arrivava portando l'inevitabile euforia generale al massimo Juvia si allontanava a braccetto del suo Gray-Sama certa che fosse strano che una serata che si prospettava monotona e troppo formale fosse stata rallegrata da un semplice quanto anormale sorriso. Non era la prima volta che le capitava, e capiva che ora c'era qualcuno a cui avrebbe dedicato tutti i suoi sorrisi, uno dopo l'altro.

Così mentre il chiacchiericcio di prima veniva dissolto dalla musica classica Juvia sorrideva, ascoltando forse per la centesima volta quella stessa melodia, simile al suono dell'organo matrimoniale, che si diffondeva nella grande sala. Un concerto di note al piano e al violino riempiva le orecchie e i cuori, una melodia che sapeva di storia ma che di storico o di vissuto, a dir si voglia, non aveva nulla. Ma ció non importava.  La musica a Magnolina era cosí, sia che fosse un lento da ballare a mezzanotte o con un tasso alcolico in corpo pari allo zero, sia che fosse un veloce quanto assordante rock rool suonato alla chitarra, la vivevi, non l'ascoltavi e basta ma la vivevi, tanto da innamorartene. 

Cosí mentre ballava quel lento romantico con Gray-Sama che era più che altro imbarazzato e a disagio, Juvia lanciava un ultimo "saluto" alla luna che si alzava di più verso il suo trono di Gemma su in quel cielo brillante. 

"Il miglior ballo di mezzanotte di sempre" pensó Juvia mentre si stingeva di piú al ragazzo e aspettava, come tutti gli altri, l'estate.

E forse fu proprio mentre aspettava il "cambiamento" che "qualcosa" cambió in lei, e in Gray-Sama.

Agnoletto Autrice.
Il...secondo (?) della raccolta!
Oookay! Apparte qualche errore di distrazione qua è lá che ve ne pare?!
uNa storia sul solstizio d'estate per allontanarci un pó dalla prospettiva Hallowiana (?)!
 

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Capitolo 7
*** Pipistrelli ***


Pipistrelli🎃🎭


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:

★Prompt: 6. Pipistrelli.
  
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Juvia era sempre stata affascinata da questi animali, nonostante in molti gli ritenessero degli animali disgustosi e inquietanti, lei apprezzava i pipistrelli.
Tutto era nato quando era piccola, aveva circa sei anni, per sbaglio e curiositá lesse una rivista su questi animali, e nonostante tutte le parole di disprezzo lei apprezzó i pipistrelli, erano soli, come lei, e non avevano mai visto il sole, come lei. Erano come lei. Ai suoi compagni piacevano animali come i cani, le farfalle o i delfini a lei no, a lei piacevano e piacciono tutt'ora i pipistrelli.
E quando Mirajane, curiosa come le altre le aveva chiesto perché, Juvia non aveva potuto evitare di sorridere.
《A Juvia piacciono i pipistrelli perché gli altri li hanno sempre disprezzati, come Juvia, e perché non hanno mai vi sto il sole, come lei》 sorrise, Juvia.
E le altre la imitarono. 
《Solidarietá, insomma!》
《Si, si potrebbe dire anche cosí!》
E inoltre, pensó Juvia, era stata una missione coi pipistrelli ad avvicinarla al suo  Gray-Sama.
Sorrise, la maga, sfiorandosi il ventre in cui scalpitava una vita, solo che ancora nessuno lo sapeva....

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Capitolo 8
*** Calore ***


Calore🔥
Castagne🌰🌰🌰

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:284

★Prompt:castagne

~~~~~~~~~~~~~~

Juvia non era mai stata ad una festa di paese, questo perché ogni volta che c'era lei pioveva.
E Juvia odiava la pioggia🌀, e detestava essere un peso per qualcuno, sia che fosse un conoscente👤 sia che fosse uno sconosciuto.👥
Era una "paura " che la tormentava ancora.
Ma non poteva farci nulla, era impotente, era una debole.Davvero debole.
Phantom Lord riusciva a darle quella "sicurezza" che nessuno si era mai preso la briga di infonderle con un semplice quanto caloroso sorriso.
Era quella fama a farla essere cosí sicura di se.
La fama di maga forte e di donna temeraria. La fama di ameonne.💧❄
Ma era debole.
 Fairy Tail le aveva mostrato la vera forza, quella basata sull amicizia, sulla famiglia...
Le aveva mostrato il calore umano, simile a quello delle castagne.
Avete presente quando in autunno🍁 inoltrato scendete e vi fermate a quelle bancarelle che cucinano le castagne🌰 sulla brace?
Avete presente la carta giallastra in cui le avvolge? Beh, Juvia si.
Juvia ricorda quanto adorava passarle da una mano all'altra, adorava il calore che bruciava la pelle, quel calore capace di riscaldarla sotto la pioggia battente.🌂
Il calore delle castagne, peró, non aveva davvero nulla a che fare con il calore umano che Fairy Tail le aveva mostrato.
Il calore umano che l'aveva folgorata fin da subito.
Quel calore che solo Gray-Sama era capace di farle provare, quel calore di cui si era scoperta dipendente.
Eppure, era felice.🎉
Felice come era stata poche volte nella sua vita.
O forse proprio nessuna.
Peró Fairy Tail le aveva mostrato la felicitá.
Gray era la sua felicitá.
I suoi tocchi, le sue carezze, i suoi baci💏💋...
Erano la felicitá. Felicitá a cui non avrebbe mai rinunciato.
Nemmeno per le castagne di cui tanto, la neo-mamma, aveva voglia.
                                                                          😇😇😇😇😇


 

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Capitolo 9
*** Promessa ***


PROMESSA☀☀☀

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 349

★Prompt: 41. promessa

     ~~~~~~~~~~~~

É facile, vero?
Promettere, é così facile.
É mantenere una promessa  che é difficile.
Crollano i grattacieli, figurati le promesse.
E tu non sei mai stato bravo a mantenere le promesse.
Tu non sai vivere.
Esatto, tu vivi dei respiri che la gente felice lascia per strada.
Sei freddo, indifferente...
Noioso, apatico, straffottente, diavolo...mi fai arrabbiare.
Eppure...eppure non é la perfezione che lei vede in te.
No, la bellezza, la perfezione di quel fisico allenato e di quegli occhi penetranti la vedono tutti.
Solo lei vede quello che nessun altro potrebbe vedere. Lei vede i tuoi errori, attraverso i tuoi occhi, vede il tuo dolore e cerca di farsene carico.
E tu? Tu che fai per lei? Oltre al rifiutarla e a fare il figo, che diavolo fai?! 
Sempre a piangersi addosso, solo qiesto sai fare.
Sai solo combattere e parlare a vambera.
Tu sai promettere e non sai mantenere le promesse.
Davvero ancora ti nascnascondi dietro la scusa "non é amore"?!
Sul serio, Gray? Forse all'inizio no, è facile innamorarsi la prima volta, quello che é difficile é innamorarsi una seconda volta.
Col dolore e le ferite aperte, con la delusione sulla punta della lingua.
Eppure lei l'ha fatto, nonostante tutto e tutti.
Quindi impara a mantenere le promesse.
Imapara a vivere veramente.
Hai presente quando la vedi correre sulla sabbia bruciante verso il mare, fregandosene perché tanto sa che sta correndo verso il mare.
Beh é cosí che si dovrebbe vivere.
Dovresti correre verso il futuro, sordo alle ansie.
Si vive una volta sola.
Dovresti lasciarti andare.
Seguire il cuore, lasciarti trasportare, infondo la tua vita conosce la strada meglio di te.
Coloro che ricordano il passato sono costretti a riceverlo, e con il tempo dimenticheranno anche il futuro che avevano davanti.
Tu continui a rovinarti il presente per un passato che non ha futuro.
La gente si lascia iningannare dalla nostalgia di quel che poteva essere, incapace di ammetteee a se stessa che i propri sogni sono crollati.
La vita a Fairy Tail sembra così bella che la gente spesso dimentica che la vita non é fatta di gioie.
Chi é felice adesso deve essere stato infelice in passato, altrimenti non potrebbe fare il paragone.
É destino dell'uomo sottostare al dolore.
Vanto il non lasciarsi vincere da esso. Chi lo fa perde ogni speranza.
Puoi passare una vita intera a sperare e a sognare, ma se non sei felice hai solo sprecato tempo prezioso.
Quindi smettila di prometterle cose che sai di non poter realizzare.
Promettile la felicità perché sai di poterla rendere felice. 

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Capitolo 10
*** Ragnatele di zucchero ***


♡♢♤♧
Ragnatele di zucchero🍚🍻

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 286

★Prompt: ragnatele di zucchero.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Per Juvia Halloween é una festa a dir poco inutile. 
Non é come il primo novembre, cioé la festa dei morti.
Halloween é inutile, serve solo a far venire le carie ai bambini.
Magari per quest'ultimi é pure divertente, ma per lei non lo é affatto. E non lo era nemmeno in passato.
Juvia aveva sempre festeggiato Halloween fuori cittá, le suore dell' orfanotrofio in cui viveva l'abbandonavano in una casa cadenzata fuori cittá con una vecchia che la ignorava completamente e che la trattava da schiava, arrivando anche a picchiarla. 
Con lei lontano anche la sua pioggia si allontanava e i bambini potevano godersi Halloween tranquillamente.
A nessuno era mai impomportato che lei fosse triste e che la pioggia aumentasse, a nessuno.
E lei era sola, sempre più sola.
Poi era cresciuta, a Phantom Lord Halloween era un giorno come un altro, un giorno di poco conto, e col tempo s'era anche dimenticata che esistesse Halloween.
Ma per Fairy Tail Halloween é un occasione per fare baldoria e divertissi. Per stare insieme e brindare, non importa se piove o memo, se é giorno o notte...É FESTA!
E nonostante lei abbia degli orribili ricordi legati a questa festivita, una cosa doveva concedergliela, Halloween aveva le ragnatele di zucchero.
Quelle morbide, gustose e zuccherose ragnatele si zucchero filato cche le imbratravano il viso ma che avevano un gusto inconfondibile.
La vecchia e paranoica signora che la  "ospitava" ad Halloween le preparava sempre ed erano l'unica cosa buona di quell'Halloween piovoso e...triste.
Ma le ragnatele di zucchero di Mirajane sono 1000 volte più buone.
Quindi, infondo, Halloween è dolce se consideriamo le ragnatele di zucchero. 
 

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Capitolo 11
*** Ad Halloween il modo di vedere le cose cambia ***



Ad Halloween tutto appare diverso...
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!


★Numero Parole:425

★Traccia:3. Le luci della festa sono psichedeliche, l’aria è dolciastra e la gente in maschera ubriaca. A cerca B nella folla.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
 Juvia aveva scoperto di detestare quel tipo di feste dove l'alcool scorre a fiumi.
Non perché avesse qualcosa contro l'alcool -tranne il non saperlo reggere- ma quello che proprio non le andava giù era l'aria che si respirava.
Un'aria pesante dal fetore dell'alcool e di centinaia e centinaia di uomini sporchi, sudati e ubriachi i cui costumi da pirata o da Zoro non gli rendevano affato  più attraenti, tutt'altro.
Quei ridicoli pezzi di stoffa neri o blu scuri, appiccicati al corpo peloso, erano inguardabili.
I capelli spettinati e talmente oleosi che li si vedeva da un metro di distanza, il viso paffuto e i denti marci e non curati, poi...
Juvia aggrottó le sopracciglia, stringendo i lembi del pesante cappotto blu scuro mentre scutrava la folla in cerca di Gray.
《Cerchi qualcuno, bambola?》Mon sapeva se fosse il tono usato, acido quanto chili e chili di pappa reale -il miele non lavorato, ossia quello che le api traggono dai fiori - o l'appelativo bambola, ma aveva i nervi tesi come non mai. 
Sfrontata, Juvia, si voltó per guardare negli occhi l'uomo.

Alto, robusto o meglio grasso, un ridicolo costume da quello che doveva essere un pirata ma che sembrava un uomo di mezza etá deluso dalla vita e scarso in amore che ogni sera si ubriacava o che si masturbava guardando foto di adolescenti, un pedofilo e drogato ossia quello che doveva essere il suo interlocutore.
Disgustata, la turchina, indurí il suo sguardo.
《Si, ma non é cosa che le debba interessare》Strinse di più il cappotto al corpo, contenta di non essere mezza nuda come Lucy o Erza quella sera.
L'uomo difronte a lei ghignó, avvicinandosi pericolosamemte.
《Mi piacciono le donne come te》
Desiderio, lo leggeva nel suo sguardo e le faceva schifo. Si sentiva agitata e il ghigno dell'uomo non la tranquillizzava, tutt'altro Paura, la sentiva chiaramente. S'era sentita osservata per tutta la sera, ma non ci aveva dato peso.
Indietreggio mentre l'uomo avanzava, l'alito che puzzava di uova marcia sempre più vicino a lei.
Andó a sbattere contro il petto di qualcuno.
《Che succede qui?》borbottó infastidito questo qualcuno, stranamente a petto nudo e con un certo simbolo sul petto.
Forse proprio per quest'ultimo dettaglio l'uomo di prima scappó via.
Juvia si voltó 《Grazie mille Gray-Sama!》
Sorrise, il ragazzo, percependo il sollievo suo e della ragazza che camminava al suo fianco.
Juvia aveva trovato quello che stava cercando!

 

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Capitolo 12
*** Candele ***


Candele🎨
 
...L'atmosfera...

...Gli odori...

...Le sensazioni...

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 287

★Prompt: candele

   ~~~~~~~~
A Gray non erano mai piaciute le candele. Forse per il calore, detestato dal Mago del Ghiaccio, forse per l'odore della cera, che Gray, personalmente, non sopportava.
Eppure da quello che aveva potuto osservare le donne adoravano le candele.
Da piccolo, lo ricordava a malapena, sua madre accendeva sempre delle candele, almeno una al giorno. Mika gli aveva spiegato che a lei piaceva l'atmosfera, l'atmosfera delicata, forse un pó lugubre, che le candele nel leggero buio della stanza per di piú piccola riuscivano a creare.
A Ur, invece, piaceva l'odore delle candele profumate.
Quegli odore che "raccontavano" ma che a lui sembravano finti, quasi fossero di plastica.
Questo perché gli unici odori che lo attiravano erano quelli forti, come dell'erba bagnata o dei deodoranti maschili.
A Juvia invece piacevano le sensazioni che una candela era in grado di farle provare.
Gli aveva razzontato l'intera storia, una volta.
Juvia, da piccola, per il suo compleanno riceveva spesso delle candele, perché i suoi nonni ne possedevano una fabbrica, col tempo si era "affezionata" a quella routine, tanto che quando i suoi genitori morirono lei continuó a farsi il regalo da sola.
Forse a una mente esterna poteva sembrare una cosa stupida, ma per lei era importante.
La fiamma delle candele era in grado di ricordarle che se qualcuno l'aveva amata (i suoi genitori) qualcuno l'avrebbe amata in futuro (Gray).
E Gray doveva ammettere che se le candele piacevano cosí tanto alla sua amata allora se le sarebbe fatte andar giú.
Questo e altro per la sua amata.
   

 

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Capitolo 13
*** Nascondino ***


Nascondino🙈🙉🙊💝💘
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 485

★Prompt:2. nascondino

Gray aveva dimenticato quanto una cosa cosí stupida e infantile potesse divertire.
Eppure ora, mentre giocava a nascondino con Ash e Anuche, i suoi due figlioli, si stava divertendo da matti.
Eh giá, lui e Juvia si erano finalmente decisi a finirla con quel tira e molla -cosí soprannominato da Erza- e a provarci seriamente, che poi da un provarci seriamente fossero passati al matrimonio e al avere due figli, beh era una cosa normalissima.
《Su! Papà vienici a cercare!!!》gracchió in modo avuto la voce di Ash, il maggiore.
Il bambino di sei anni era la fotocopia del padre, ibridi amene scure e profonde, i capelli blu scuri e ribelli che incorniciavano il viso rotondo del bambino.
《Shi! Vieni Papo-sama!》
E poi c'era Anuche, di quattro anni che aveva appena imparato a parlare in modo comprensibile.
I capelli azzurri oceano della bambina erano tipo un rintracciatore, meglio dei giubbotti fluorescenti dei vigili del fuoco, gli occhi chiari e la carnagione lattea la facevano sembrare come la mamma, cioé una bambola di porcellana.
Ridendo, Gray, prese in braccio la bambina affondando il naso nella chioma turchina e sorridendo alla stretta di disappunto del figlio maschio a cui non piaceva essere ignorato.
《Il pranzo e pronto!》Li interruppe Juvia, uscendo dal salone principale della casa con ancora allacciato il grembiule.
Attirati e deliziato dall'odorino i due bambini corsero in casa tuffandosi in cucina, non prima di aver ringraziato la madre con un bacetto dell guancia come di consuetudine.
Sempre sorridendo Gray, un pó amareggiato nel non poter completare la partita a nascondino, raggiunse la moglie stringendola a baciandole gli angoli delle labbra.
Un sogno ad occhi aperti per una innamorata come Juvia.
Fino a dieci anni fa faceva la Stolker senza successo, ora é sposata con l'uomo che ama e ha due bellissimi bambini.
Sorridendo i due coniugi raggiunsero la cucina dove Ash era intento a spazzolarsi famelico il pranzo mentre la sorella se ne stava seduta composta sorseggiando l'acqua del suo bicchiere.
Cosí mentre guardava sua moglie sedersi e rimproverare sorridendo il figlio Gray poteva sperare solo di riuscire a finire quella partita a nascondino, perché aveva finalmente riscoperto la felicitá nel giocare a rincorrersi!



 

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Capitolo 14
*** Pozzo dei desideri ***


Pozzo dei desideri!

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:385

★Prompt: 9. Pozzo dei desideri

Gray e Juvia erano diversi per molti aspetti.
Il modo di comportarsi e di vedere le cose, ad esempio.
E questa era una di queste "diversitá".
Juvia non credeva nel destino, non ci aveva mai creduto.
Lei era sempre stata convinta che la vita ci appartiene, tutto di questa vita é nostro.
I nostri sogni, i nostri errori e la nostra felicitá e se una cosa accade non sará mai per caso o per volere divino, no.
Se una cosa ci accade e ci scombina la vita, la colpa -o merito, dipende dalle circostanza- é nostra.
E ripararci dietro al destino, secondo lei, è una scusa, ridicola per di più, é come dare le colpe a qualcun'altro.
Gray, invece, credeva che il destino fosse un gran bastardo -Nda: scusate la volgaritá-.
Un bastardo sadico che si diverte a veder soffrire gli altri. Che gode del loro dolore, delle loro lacrime e delle loro sofferenze.
Il destino é quella lama che si diverte a rovinarti la vita.
Deliora, la morte dei suoi genitori, Ur, Ultear.
Ogni singolo dolore era colpa del destino.
Ma Juvia non la pensava cosí.
Per quanto il suo passato fosse stato doloroso Juvia non aveva mai dato la colpa al destino.
"Sarebbe inutile" aveva detto "La vita é di Juvia, e il passato doloroso è la causa del presente felice"
Era vero, indiscutibilmente vero.
Si ritrovó a pensare il moro davanti alle pietre rovinate e erose che componevano il vecchio pozzo davanti a loro.
Era stata un'idea di lei.
Stupida aveva immediatamente pensato.
Solo che poi le cose non vanno come previsto e ti lasciano a bocca aperta.
O deluso, dipende.
E questo era un caso nella prima categoria.
Questa era una di quelle situazioni impreviste imbarazzanti.
Con un risvolto felice, certo ma pur sempre imbarazzante. 
E Gray odiava essere in imbarazza, anche se Juvia ci aveva preso gusto a metterlo in imbarazzo.
Come ora, mentre dopo aver espresso un desiderio lanciando la monetina nel pozzo dei desideri si stringeva al suo braccio, felice che lui stesse trascorrendo quella serata di novembre con lei e non in Gilda.
 Eppure non ci voleva così tanto, non era difficile.
 Mentre Juvia sognava ad occhi aperti un futuro con Gray-Sama lui doveva ammettere che l'idea del pozzo dei desideri non era così terribile se faceva Juvia così felice.


 

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Capitolo 15
*** Spaventapasseri ***


Spaventapasseri👹
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:287

★Prompt: 29.spaventapasseri
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~

L'idea era stata di Juvia. Infatti solo a lei poteva venire in mente di realizzare uno spaventapasseri magico che incuteva spavento.
In realtá Gray l'aveaveva subito appoggiata, non era mica una cattiva idea, tutt'altro.
Cosí quel pomeriggio autunnale i due amici si trovavano inginocchiati davanti a quel pupazzo intenti a renderlo più spaventoso possibile.
Un ramo che si era staccato lo scorso inverno costituiva lo scheletro dello spaventapasseri, un sacco di patate riempito di gommapiuma, invece, era la testa.
Poi una camicia scozzese e un paio di braghe vecchie e strappate in alcuni punti erano l'outfit.
《Sta venendo bene, ma non é spaventoso》affermó con voce asciutta Gray, alzandosi e spolverando i pantaloni dalla polvere del terriccio.
《Ma Juvia non sa che fare per renderlo più spaventoso》mise il broncio la ragazza.
Rimasero dieci minuti buoni a pensare a cos'altro potesse rendere quel mero spaventapasseri spaventoso.
《Forse una maschera...》tentó la ragazza.
Una lampadina si accese in Gray che senza dare spiegazioni corse in casa.
"L'ho trovata!"ghignó il moro dopo dieci minuti di ricerca.
Subito tornófuori dove la ragazza era intenta a raccogliere le foglie per poi posarle in testa allo spaventapasseri senza volto.
Sogghignando il corvino indossó la maschera e si avvicinó furtivo alla ragazza.
Quando le fu abbastanza vicino le soffio sul collo in modo tale che, stupita, Juvia si giró di scatto.
《Uaaaaaaaa!》Okay, l'idea di far prendere un colpo a Juvia con la maschera di un indiano dell'Asia orientale, uno di quelli che si dipingeva la faccia di verde, peggio dei clown, non era stata una buona idea.
E ora che fa con Juvia che le é svenuta fra le braccia?

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Capitolo 16
*** Maschere ***


Maschere🎭

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 346

★Prompt:11. Maschere
~~~~~~~~~~~~~

Juvia aveva sempre avuto il suo modo personale di vedere le cose.
La gente é ed era psicotica, semplicemente lunatica.
Juvia sentiva sempre lamentele sulla pioggia, ma a pensarci bene nessuno l'aveva mai presa da parte nel tentativo di fermare la pioggia, nessuno.
Sará che la gente si sente come se tutti i problemi del mondo li riguardasse.
Ed era una cosa che, sebbene provava a comprendere, lei non riusciva a capire.
Non capiva che necessità ci fosse di nascondersi dietro una maschera, in futuro l'aveva capito.
Ci sono persone giuste e altre sbagliate.
O meglio, ci sono persone che ti scombineranno tutto, che smonteranno le tue certezze fino a lasciarti nudo e sofferente davanti alle tue debolezze.
E altre che arriveranno nei momenti peggiori, quando sei ferita e sei cambiata e rimetteranno tutto a posto, ti ridaranno sicurezza e ti faranno sorridere.
Nella vita non si incontrano sempre e solo persone giuste.
E non bisogna prendersela se un giorno, all'improvviso, un tuono squarcia il tuo cielo sereno.
La vita é un'altalena.  
Eppure é cosí stupido smettere di amare solo perché un singolo amore ti ha deluso.
Ma la gente é stupida. Tremendamente stupida.
Resta ad aspettare che non torna, Ama chi non la rispetta e si fida di chi la tradisce.
Ma alla fine la forza di andarsene per prima non la trova quasi mai.
Non che lei avesse mai avuto la forza di andarsene, la prima ad allontanarsi non era mai lei.
Era la gente che dopo un pó si stancava e se ne andava.
Per questo Juvia é convinta che la prima cosa che vediamo in una persona é la maschera.
Quella maschera in cemento che alla fine non protegge nessuno da niente.
Ma la gente é troppo stupida per rendersi conto da sola di una cosa cosí ovvia.
Forse perché ha imparato a guardare in lontananza per accorgersi di quello che accade sotto il proprio naso.
Le maschere non proteggono una persona dal dolore, ma le fanno perdere le piccole gioie della vita.
La gente permette alle proprie ferite di trasformarle in qualcosa che non sono.
Tutti lo fanno.
Anche Lui.
Lui che ha fatto del suo passato l'arma del suo assassinio.
Ma lei sarebbe riuscita a distruggere le sue maschere, lei riuscirá a farlo felice.
Juvia distruggerá le maschere di Gray-Sama.

 

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Capitolo 17
*** Cupcakes ***


MODERN Au
Cupcakes🍰🍩🍦🍭🍮

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:302

★Prompt:Cupcakes

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Gray era sempre stato negato in cucina.
Non che non ci avesse perlomeno provato, ma semplicemente cucinare non faceva per lui.
Perció quando Juvia gli aveva proposto di cucinare insieme dei cupcakes Gray aveva subito, saggiamente, rifiutato.
Ma le guance rosse dell'imbarazzo, gli occhi azzurri pieni di speranze e aspettative e le labbra leggermente incurvate di Juvia lo avevano letteralmente incantato, tanto che il "si" gli era tanto quanto piú naturale possibile.
Per questo ora i due neo-fidanzatini erano impegnati a impastare farina, lievito, acqua calda, latte e qualcos'altro che in quell' impasto tonderello e appiccicoso non era ben definibile.
Juvia, invece, era bravissima.
Modellava tra le mani la dolce pagnotta spargendo ogni tanto un mucchietto di farina sul tagliere.
Gray, invece, stava letteralmente litigando con l'impasto che si appiccicata tra le dita.
Nei capelli scuri ancora qualche rimasuglio di farina.
Perché nel momento di versare gli ingredienti nella ciotola Gray ne aveva combinate a centinaia.
Aveva iniziato col versare una quantitá esagerata di farina, tutto il pacco per precisione, cosí Juvia era stata costretta a versare la farina in un barattolo e poi a versarne i tre quarti nella ciotola.
Poi il latte, che, per evitare sprechi o macchie sui capelli di Gray giá abbastanza bianchi per via della  farina, aveva versato Juvia.
Nel momemto di rompere le uova Gray le aveva distrutte e altri  due minuti via per togliere i pezzi di guscio, tralasciando che i tuorli e gli albumi andavano separati.
Juvia aveva precedentemente scaldato l'acqua e se non fosse che Gray si era scottato e aveva lasciato cadere la tegliera bagnando tutto il ripiano, forse la cucina sarebbe più guardabile.
Ma il momento più disastroso era stato quando, nel momento di impastare gli ingredienti, Gray aveva sollevato lo sbattitore che aveva schizzato ovunque.
Ma Juvia aveva riso.
Erza, al suo posto, l'avrebbe sgridato o picchiato -anche se lei avrebbe fatto anche di peggio-  Lucy, esasperata, lo avrebbe lasciato perdere, anzi non lo afrebbe porario invitato, Ma Juvia aveva riso.
Riso a crepapelle, per l'esattezza.
E Gray non conosceva suono più bello della sua risata.
Quella risata cristallina perfettamente intonato col sorriso delicato di Juvia.
Perché Juvia era bella, bellissima.
Non solo per il fisico snello e formoso, ma per i tratti del viso.
Juvia aveva gli occhi di chi ne aveva viste tante e il sorriso di chi le aveva superate tutte.
Sorrise, Gray, affondando le mani callose nell'impasto mentre Juvia lo rimproverava di usare la farina.
Finirono d'impastare per circa dieci minuti poi Juvia prese le morbide pagnotte e le coprí per bene, portandole in camera a lievitare.
Gray rimase a fissare il disastro, sembrava che un T-Rex fosse passato a fargli visitá.
Il pavimento sporco di farina, sul soffito, poi, c'era una chiazza giallastra dovuta all'impasto che era schizzato, sembrava lo skifidoll.
Forse  l'idea di darsi alla cucina era stara una delle peggiori, ma se Juvia s'era divertita cosa importava che quei dannati cupcake erano usciti male?
A lui non importava proprio.
Ma non voleva mai più ripetere l'esperienza, peccato che Juvia fosse di tutt'altro parere.
《La settimana prossima facciamo i biscotti!》

 
 
Note Autore!
Oookay...parliamone!
Discutiamo insieme di questo capitolo che voleva essere comico.
Perché, per quanto surreale, la mia idea era quella di farvi ridere, ma io sono negata in questo, e anche nelle previsioni, al dire il vero.
Dal promp Cupcakes é uscito questo...
E io non so se sbattere la testa contro il muro o cancellare l'account da Efp, ditemelo voi.
Poi...ho sbagliato la ricetta.
Sinceramente io non ho mai fatto i cupcake ma sono certa che nno si faccia una pagnotta da far lievitare.
Peccato che mi sia acaccorto di questo piccolo errore a metá capitolo giá scritto!
Beh...prima di fare le note piú lunghe del capitolo...
ARRIVEDERCI, MINNAAA! 

P.s=per il prossimo capitolo preferite il promp Autoreggenti o Sale?
Sono indecisa...

 

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Capitolo 18
*** Perché prendere in giro la donna di cui si é cotti é una grande soddisfazione, rara, per di piú! ***


Perché prendere in giro la donna di cui si é cotti é una grande soddisfazione, rara per di piú!

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole: 432

★Traccia:48. A e B litigano per decidere quale film vedere a Halloween.

       ~~~~~~~~~~~~~~~~

Era incredibile!Che testarda!
Masticó un imprecazione tra i denti verso quella testarda ma pur sempre dolce e simpatica conquilina.
Gray, studente al collage di creativitá "Fairy", a Magnolina, in California.
Gray Fullubster è un ragazzo come tanti, iscritto al corso di creativitá apposta per cui é stato costruito il collage "Fairy".
Creatività come disegno, moda, falegnameria, scrittura...qualsiasi cosa possa definirsi "creativa".
Gray viveva, studiava e lavorava nel corso di "pittura contemporanea e moderna", cosí come il suo piú stretto gruppo di amici.
Fin da piccolo Gray  era sempre stato creativo e sveglio, e la "Fairy" é lo statuto adatto per applicarsi in qualsiasi cosa, dando sfocio alle proprie creatività.
Ma poichè non tutti gli studenti -parliamo di più di ottocento studenti, eh!- potevano essere ospitati nelle stanze del collage, meno di trecento, per esser precisi, Gray e altri si erano dovuti trovare degli appartamenti, e poiché  -anche se non si direbbe- gli appartamenti costano, Gray condivideva la casa con Juvia, non che in due facesse differenza, sia chiaro...
Avevano molte cose in comune, in realtá, ma su certe cose proprio non potevano mettersi d'accordo.
Come i gusti cinematografici.
Perché vicino a Halloween, ovviamente, si doveva vedere via col vento.
Ovvio che no!
Lui  voleva vedere 50 sfumature di Grigio.
Tralasciando, forse, la natura erotica del film, ma pur sempre meglio di un noioso e monotono oltre che ripetitivo polpettone rosa, che si impiglia, parola per parola, con una storia d'amore inutile e troppo formale.
Ma Juvia, inguaribile romanticona e testarda, proprio non voleva cedere.
              ...Ma torniamo al principio...
Gray uscì dal box-doccia con un asciugamano legato alla vita, annotandosi in mente che se Juvia fosse entrata proprio in quel momento -anche perché lei non ha l'abitudine di bussare, ma neanche lui, se é per questo- sarebbe stato nei guai, e in imbarazzo.
Sopratutto in imbarazzo...
Infondo, mostrarsi mezzo-nudo alla ragazza di cui si é cotti é imbarazzante. 
E giá, avete capito bene, di cui si é COTTi!
Perché Gray aveva scoperto, da circa sei mesi, di essere cotto di Juvia.
Cotto come una pera cotta!
Sospirò, il neo-pittore, indossando a volo qualcosa senza premurarsi di asciugare i capelli, uscí dalla stanza/ ufficio ed entró nel piccolo soggiorno aperto adiacente alla cucina.
Juvia, seduta sul divano, stava guardando la Tv.
Vi si avvicinó e la trovó a dormire beatamente mentre nella televisione vecchio modello ancora scorrevano le immagini del film probabilmente a metá.
Eh lei che diceva di non volersi guardare 50 sfumature di Grigio!
Le avrebbe rinfacciato ogni qual volta che, peró, ora stava guardando il sequel!
Eh eh...perché prendere in giro la donna di cui si é cotti é una grande soddisfazione, rara, per di piú!

Note Autore ! 
scusatemi se la scrittura é piccola ma ho fatto copia e incolla, visto che ho scritto questo capitolo sui promemoria.
Poi quella del titolo è grossa, ma non me la cambia!
Ultimamente ho avuto dei problemi a pubblicare, e quindi ho finito per ridurmi all'ultimo, visto che domani finisce il contest.
Si! Ma solo alle 23:59! Fino ad allora posso ancora aggiornare e cercheró di farlo!

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Capitolo 19
*** Luna rossa ***


Luna💛 Rossa ❤

★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!

★Numero Parole:501

★Prompt:Luna rossa

Il cielo violaceo impreziosito da qualche stella e circondato di soffici nuvole era uno spettacolo.
Sembrava l'opera di un'artista, un graffito fatto di tocchi fugaci.
L'aria calda non era per niente asfissiante,  anzi, i leggeri venticelli che si risvegliavano ogni tanto solleticavano la pelle più di quanto non facessero i ciuffi verdi del manto erboso su cui se ne stavano stesi.
La pelle si bagnava della rugiada e quella sera il giardino sembrava il palco di un concerto musicale.
Il rumore strisciante delle acque che scorrevano dal pendio in un fiumiciattolo che era un incastro di pietre e ghiaia accompagnava il tanto dei grilli.
Era una serata meravigliosa, speciale e bellissima...proprio come lei.
Proprio come la ragazza che al suo fianco, a occhi chiusi, si godeva quell'insolito e rilassante momento gentilmente offerto da lui, ovvero dal suo ragazzo.
Gray stava con Juvia da un anno e mezzo ed era pronto a fare il grande passo.
O almeno cosí credeva.
Si voltó a guardare i ciuffi turchini che incorniciavano il viso pienotto della ragazza per poi concentrarsi sulle ciocche più lunghe che stese sull'erba sembravano stessero riposando, il viso rilassato e calmo e le labbra leggermente lucide per il lucidalabbra socchiuse, che ogni tanto si lasciavano sfuggire un respiro.
Le palpebre, poi, coprivano, come un telo di sera leggero, le ibridi del mare profondo, quegli occhi cosí belli, ricchi di sensazioni memorabili.
Il vestito azzurrognolo cadeva trasparente su buon parte del corpo, mentre copriva mezzo busto e il basso ventre con stoffe più coprenti, lasciando comunque la possibilità agli altri di ammirare le gambe e la schiena della sua ragazza.
Era bella, anzi, meravigliosa.
La luce lunare le accarezzava leggermente il viso pallido rispondendo come brillantinata sulle labbra rosee e piene.
Amava troppo Juvia per lasciarsela sfuggire o per perderla.
Quanta paura aveva avuto quando quel pirara della strada non s'era fermato?!
Aveva temuto di perderla, e senza averle mai detto quel ti amo che si meritava.
Era allora che aveva capito: Juvia era la donna della sua vita e non avrebbe sopportato perderla, non ci sarebbe mai riuscito.
Per questo doveva farlo.
Per questo, con quella luna rossa a fare da testimone, si ripromise che avrebbe chiesto a Juvia di sposarlo, il prima possibile, anche. 

Note Autore!
Ehilá! Eccomi qui, come promesso ieri, a pubblicare il 19esimo capitolo di questa raccolta!
Qui ho lasciato la situazione in sospeso e mi sono dedicata di più sull'atmosfera.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

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