The Vow - La Memoria del Cuore

di Angel_SG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memories and Feelings ***
Capitolo 2: *** Can you keep a secret? ***
Capitolo 3: *** Dreaming of You ***
Capitolo 4: *** Father and Sons ***
Capitolo 5: *** Sammy ***
Capitolo 6: *** Forever Young ***
Capitolo 7: *** Kiss the Rain ***
Capitolo 8: *** Enchanted to meet you ***
Capitolo 9: *** A voice from the past ***
Capitolo 10: *** It's time to begin ***
Capitolo 11: *** I don't wanna miss a thing ***
Capitolo 12: *** You and I ***
Capitolo 13: *** Oh Death! ***
Capitolo 14: *** Epilogo: The Road so far ***



Capitolo 1
*** Memories and Feelings ***


Memories and Feelings

 

Chi me lo avrebbe detto che sarei tornato di nuovo a bordo di quest' Impala?
Mi sembra quasi surreale, guardo Dean cercando di non farmi notare e mi chiedo cosa ne pensi lui...ho una sensazione strana standogli vicino, sento come se...come se avessi dimenticato di fare qualcosa di importante.

Mi porto una mano al collo in un gesto istintivo; lo faccio ogni volta che mi sento nervoso, ma non porto collane, quindi non ho niente su cui sfogare la mia tensione...alla fine lascio cadere distrattamente la mano sul sedile.

Ho una strana sensazione di inquietudine...e allo stesso tempo mi sento a casa...la vicinanza di mio fratello mi dà sensazioni contrastanti: a volte mi sento come se fossi felice dopo tanto tempo, altre mi sento così arrabbiato.

Non mi ha fermato...mi ha lasciato andare...ma certo, perchè avrebbe dovuto fare diversamente?

La musica che ascolta non mi piace quindi mi sporgo per cambiare stazione alla radio, ma lui fa la stessa cosa nello stesso momento e le nostre mani si sfiorano.

Ritiro la mia come se avessi preso la scossa ma lui la lascia lì a mezz'aria, si assenta per un momento e poi si rimette a guidare.

-Ehm...credo di dovermi fermare a fare benzina...- dice per spezzare il silenzio.

-Come ti pare...- sento che il cuore mi batte più velocemente del normale e non capisco perchè.

-Bè tra poco c'è una stazione di servizio...magari troviamo una bella bionda con le tette enormi che si occupa della pompa...di benzina – dice sorridendo come un deficiente.

Alzo gli occhi al cielo esasperato, mentre mi rendo conto che la sua battuta mi ha dato parecchio fastidio.

-Dio mio Dean, cresci!- mi volto dall'altra parte e mi accorgo di averlo detto con un tono più scontroso di quanto volessi, perchè lui non dice altro e continua a guidare in silenzio.

Mi metto a leggere le email sul cellulare e so che lui mi sta guardando, sento il suo profumo nell'abitacolo della macchina e ho la testa confusa...non capisco la valanga di emozioni che mi stanno colpendo: mi è mancato, non posso negarlo...ma il modo in cui ho sentito la sua mancanza è sempre stato un'altalena...un giorno mancava, quello dopo lo odiavo...Odi et amo...

Perdendomi nelle mie elucubrazioni, non mi accorgo che lui sta parlando con me.

-Sam mi ascolti oppure no? - chiede piccato.

-Sto facendo una cosa, ma ti sento...- rispondo senza neanche guardarlo in faccia.

-Cioè? - chiede mente scende dall'auto e mi rendo conto che siamo arrivati alla pompa di benzina.

-Leggo le email dei miei amici di Stanford...- rispondo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Sei ancora in contatto con loro? - mi prende in giro – E cosa gli dici?

Dio mio quanto mi fa incazzare.

-Gli dico che sto facendo un viaggio con mio fratello e che ho bisogno di tempo dopo Jessica...

-Una bugia in pratica...Lo so è uno schifo, ma con un lavoro come questo non puoi legarti alle persone...- lo dice guardandomi negli occhi.

Sono tentato di tappargli quella stupida boccaccia, quando uno strano pensiero attraversa la mia mente.


Dean mi sbatte contro il muro, è davvero incazzato.

-Chiudi quella bocca, Sam!-

Guardo le sue labbra e lo provoco...perchè Dio solo sa cosa vorrei che facesse con quelle labbra.

-Chiudimela tu!- lui esita e poi comincia ad avvicinarsi.

 

Scuoto la testa.

Da dove cazzo veniva quell'immagine? Mi sono proprio bevuto il cervello.

-Sei proprio un asociale Dean...

-Io? - dice ridendo – Piuttosto...che fine hanno fatto i tuoi amici del liceo? Com'è che si chiamava lo spilungone? - dice con tono sarcastico e sento un peso sulle spalle.

-Finn...- bisbiglio, mentre mi viene in mente quel suo ultimo messaggio ed il mio cellulare che vola dritto nell'acqua...- Non li ho più sentiti...

-Peccato – dice con leggerezza – Mi piacevano...- lo vedo estraniarsi un attimo e si volta a guardarmi in modo strano, poi alza le spalle – E sarei io l'asociale? - sghignazza.

-Oh Dio...- un messaggio mi colpisce -Hanno arrestato un mio amico...Zack, sua sorella dice che lo hanno accusato di omicidio...abitano a Saint Louis, andiamo...- lui cambia espressione.

-Sam per andare dovremmo tornare indietro di più di 600km...- lo guardo con determinazione e alla fine lui cede.

Quando entra in macchina sbatte la porta e so che è infastidito.

-Grazie...- dico per smorzare la tensione.

Lui non dice nulla per qualche secondo e poi fa una delle sue battute.

-Perchè alla fine quando sei tu a chiedermi qualcosa capitolo sempre? - ride, ma io non lo assecondo.

-Tranne quando ti ho chiesto di venire via con me? - dico d'istinto e subito me ne pento.

-Cosa? - chiede lui voltandosi verso di me confuso.

Non so da dove sia venuta fuori questa cosa, non ho mai chiesto a Dean di venire via con me a Stanford...gli ho comunicato la mia decisione, ho fatto i bagagli e sono andato via...o forse no?

-Niente...- lui mi guarda un attimo e poi si volta e continua a guidare.

Che diavolo mi succede?

* * * * *

 

Un mutaforma!

Un cazzo di mutaforma!

Perchè non c'ho pensato subito?

Mi ritrovo legato come un idiota mentre quell'essere mi guarda sprezzante con la faccia di mio fratello.

-Dov'è Dean? - chiedo cercando di slegarmi.

Lui mi guarda e mi fa un ghigno malefico.

-Meglio che tu non lo sappia...- poi si mette a ridere – Accidenti quante cose imparo sulla vostra famiglia...ed io che pensavo di venire da un pessimo ambiente...- mi sorride sarcastico...e io non ho idea di che cosa stia parlando.

-Quali cose hai imparato? Che intendi? - lui si tocca la testa come in preda ad una forte emicrania.

-Sammy...non credi sia il caso di pareggiare i conti?

-Che vuoi dire? - chiedo confuso.

-Dio mio, come puoi fare finta di non capire? Tu sei andato all'università...e io sono rimasto solo a casa...hai realizzato il tuo sogno...Stanford! E cosa ne dici del mio di sogno? - si avvicina e mi sfiora leggermente il mento – Avrei sopportato tutto, la caccia, papà e le sue manie...se tu fossi rimasto con me...potevi scegliere noi...e invece hai scelto te stesso.

Quella parole mi fanno un male cane e sentirle dire dalla voce di Dean mi fa sentire una stilettata al petto, ma non voglio darlo a vedere a quell'essere.

-Vedi Sam...io so di essere strano...di essere malato! Ma tu lo sei quanto me...- lo guardo senza capire e lui ride in maniera acida – Fai sul serio? Vuoi davvero far finta di niente? Io, a differenza tua, so di essere strano...e so che prima o poi tutti mi abbandoneranno...proprio come hai fatto tu – mi guarda con rabbia e mi chiedo se Dean provi davvero quei sentimenti dentro di se.

-Ma di che stai parlando? - chiedo confuso.

-Tu mi hai lasciato...- il senso di quella frase è così ambiguo che, se mi fermassi a riflettere sul significato, impazzirei.

-Ma questa è la vita...ho incontrato anche tante persone carinissime..come la piccola Becky...Dean se la sarebbe fatto se ne avesse avuto l'occasione- quella frase mi fa un male cane – Vediamo come va a finire.

-A presto...Sammy! - e se ne va.

Passano poco più di 15 minuti quando sento un lamento e riconosco la voce di Dean.

-Spero che sia tu e non quello scherzo della natura...- dice ironico e capisco che in fondo sta bene.

-Si sono io – rispondo sorridendo – E' andato da Rebecca con le tue sembianze...- cerco di liberarmi e sento la corda allentarsi.

-Bè non è stupido...- risponde lui – Ha scelto il più bello...- Dean sta ancora sorridendo, mentre il mio cervello elabora un altro strano pensiero.

“Ha scelto il più bello...già”

Ho appena pensato che mio fratello sia bello...Dio che mi sta succedendo?

****

Siamo riusciti ad uccidere quell'essere, non mi sembra neanche vero.

Becky è accanto a me, ma la mia attenzione è rivolta tutta a Dean: abbassa lentamente la pistola e si inginocchia vicino al corpo del mutaforma.

Mi guarda fisso negli occhi ed io ricambio il suo sguardo.

So cosa mi vuole dire e lo sguardo mi cade sul collo di quell'essere: indossa l'amuleto che ho regalo a Dean non so quanti natali fa.

Riporto lo sguardo sul volto di mio fratello e lo vedo strappargli la collana di dosso con rabbia...Dean non ha mai permesso a nessuno di toccare quella collana...tranne a me.

Ancora una volta mi colpisce una fitta alla testa e dei flash di immagini frammentate spuntano nella mia memoria come scintille.


Dean è vicino a me sul divano e stiamo scherzando tra noi.

Mi fa il solletico ed io non riesco a smettere di ridere contorcendomi.

-Basta...basta ti prego – riesco a farmi capire a malapena, mentre quel sadico di mio fratello continua tormentarmi.

-Che mi dai in cambio? - mi guarda malizioso.

-Sei un porco – gli do uno spintone e lui fa il verso del maiale facendomi ridere.

Lo guardo fisso e Dean comincia a fare scorrere una mano per tutto il mio braccio dandomi i brividi.

-Mi merito un premio – mi sussurra ed il mio cuore perde un battito.

-Forse hai ragione...- sorrido e abbandono lentamente la schiena indietro per sdraiarmi sul divano...e nel frattempo afferro l'amuleto e lo uso per tirarlo a me.

-Ti meriti un premio...

 

Ho il respiro affannato e la fronte sudata, Dean mi sta ancora guardando fisso e so che mi vuole dire qualcosa...ma sono troppo sconvolto dall'immagine che è venuta fuori nella mia testa per capire il suo sguardo.

Lui si passa un attimo l'amuleto tra le dita e poi lo conserva.
Osservo i suoi movimenti in silenzio e non posso fare a meno di chiedermi cosa siano quelle strane immagini che ho visto nella mia testa.

Che diavolo succede?

 

*****

 

Abbiamo risolto il caso e siamo saltati di nuovo a bordo dell'Impala.
Sono sovrappensiero quando Dean interrompe il silenzio.

-Mi dispiace Sam...-

-Per cosa?- chiedo cercando di riprendere un tono di voce normale.

-Vorrei che le cose fossero diverse...che tu potessi essere un normale studente...è per questo che sei andato a Stanford in fondo...- sembra imbarazzato e non mi guarda neanche in volto.

-Lascia perdere...- ripenso alla sensazione di benessere che ho provato ritrovandomi di nuovo in macchina con lui – La verità è che neanche a Stanford mi sentivo un po' a disagio...- è strano parlare di nuovo con lui così apertamente.

-Questo è perchè sei strano!- dice guardandomi con ironia e mi fa un leggero sorriso sfrontato.

-Ah si? Grazie – ribadisco fingendomi piccato, ma gli sorrido.

-Ma lo sono anch'io – sta ancora ridendo e poi torna serio – E giuro che ti starò vicino per sempre...-

Sorrido di fronte a quell'ammissione che mi scalda il cuore, il gelo che mi aveva stretto per questi due anni, comincia lentamente a sciogliersi.

-Si...questo lo so...-

Lo so adesso come l'ho sempre saputo.
Ho sempre saputo che se avessi chiamato Dean lui sarebbe subito corso da me.
Ho un immagine di me che, totalmente ubriaco, chiamo Dean e gli chiedo di venirmi a prendere.
Non capisco cosa siano questi flashback che mi colpiscono il cervello, ma per ora non voglio preoccuparmene, so solo che mi sento di nuovo a casa...penso alla mia vita da avvocato, il mio sogno...e so già che non riuscirò a tornare indietro...perchè il mio posto è sul sedile di quell'Impala accanto a lui.

 

 

 

 

 

N.d.A

 

Alloooora eccomi, sono subito spuntata fuori con il seguito della storia...non potevo resistere xD

Dunque, il titolo della storia è preso da uno dei miei film preferiti, che io consiglio di vedere...e direi che ci sta davvero bene ( oddio mi faccio i complimenti da sola...sono esaurita, scusatemi ^.^'')

Il capito fa riferimento all'episodio 1x06...quello del mutaforma e molte battute sono proprio uguali al telefilm...nel prossimo chappy si ritorna un po' fuori dalla serie tv...un missing moment firmato Angel_SG xD

Vi lascio con una piccola anticipazione.

 

-Dean se ci beccano finiamo in galera!- dico mentre vedo mio fratello scavalcare il cancello di recinzione di una spiaggia privata.

-Oh Sammy andiamo...voglio fare il bagno di mezzanotte e lo farò...la domanda è: Lo sto facendo da solo?”

 

Alla prossima

Angel_SG

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Capitolo 2
*** Can you keep a secret? ***


Can you keep a secret?

 

 

 

Sto sognando.

Ne sono quasi totalmente sicuro, perchè mi sento la testa leggera e non ho esattamente la sensazione di avere i piedi per terra.

Mi guardo intorno e non riesco a riconoscere il posto in cui mi trovo, anche se mi appare familiare.

 

-Dean, che fai lì impalato?- dice un figura che si trova fuori in balcone.

 

Mi guardo intorno e vedo un vecchio letto, una coperta rossa sopra e una grande finestra che porta ad un balcone sul mare: sembra un vecchio rifugio abbandonato.

 

Riconoscerei le spalle della persona davanti a me tra 1000 altre.

 

Sam.

 

Nella mia testa vorrei chiedergli che cosa ci facciamo lì, ma dalle mie labbra escono altre parole.

 

-Ti guardavo...- mi faccio avanti e lo abbraccio da dietro, dandogli un leggero bacio sulla spalla.

 

Lui sorride e io gli bisbiglio all'orecchio.

 

-Perchè Sammy...non posso? - lui poggia la sua testa contro la mia.

-Mai avuto da ridire su questo...- mi guarda fisso negli occhi.

 

Ho la gola secca, nel sogno non riesco a vedere niente di sbagliato in quello che sta succedendo, lo vedo normale, quotidiano...e mi sento bene.

 

-Bè...-intervengo sorridendo – C'è un'altra cosa su cui non hai mai avuto da ridire – sorrido e mi avvicino a lui e, giurerei, sto per baciarlo.

 

Ad un certo punto una fitta alla testa mi fa salire la nausea, il bacio non arriva mai, perchè tutto diventa buio..ma nella testa sento uno strano rumore...come quello di una parete di vetro che comincia a creparsi.

 

Mi sveglio completamente zuppo di sudore e mi tiro su di scatto dal letto, la testa che ancora pulsa.

Respiro affannosamente e sento una mano poggiata alla mia schiena.

 

-Dean...tutto ok? - Sam ha lo sguardo preoccupato e io non oso immaginare in che stato sia la mia faccia.

 

-Si solo...- cosa avrei dovuto dire? Un incubo? No, non era decisamente quella la parola adatta.

Lui mi guarda comprensivo.

 

-Non era niente Sammy...solo uno strano sogno...- gli sorrido incoraggiante, ma Sam sembra non bersela.

-Sicuro di stare bene?- mi chiede preoccupato.

-Si, si, torna pure a letto...- gli stringo il ginocchio con la mano e lui sembra credermi.

-Ok, se hai bisogno io sono qui a fianco.- e si mette a letto.

 

Spengo la luce del comodino che Sam deve aver acceso e mi fermo a riflettere sul mio sogno.

Era troppo strano...non avevo possibilità di cambiare quello che stava succedendo e sapevo esattamente cosa sarebbe successo...sembrava più...un ricordo...ma no, non è possibile.

 

Mi passo una mano sul petto e sento che batte ancora forte e non posso dire se sia per la paura...o per l'emozione di quello che stava per succedere.

Aspetta...cosa stava per succedere?

Io stavo per...baciare Sam?

 

Mi passo una mano sul volto.

 

Dio mio...devo smettere di bere prima di andare a letto.

 

* * *

 

Mio fratello Sam mi guarda come si guarda un pazzo, mentre canto come un forsennato “Rock you like an hurricane” e batto le mani a tempo di musica sullo sterzo.

 

-Tu hai seri problemi al cervello, lo sai? - mi guarda con una smorfia divertita.

Io canto il resto del ritornello verso di lui, poi tiro fuori la testa dal finestrino.

 

-ROCK YOU LIKE AN HURRICANE!! - e lascio che sia l'assolo di chitarra a proseguire.

 

-Andiamo Sammy, non dirmi che questa parte non è fantastica?- chiedo provocandolo.

-Oh si un delirio...mi chiedo come io abbia fatto a non ascoltarla mai...- sarcasmo, indisponenza e un ciuffo ribelle...shakera bene e ottieni mio fratello Sam.

 

-Allora...qualche caso in vista per noi?- chiedo di buon umore.

 

-No niente di niente...aspetta...uomo ucciso nella sua stanza...porte e finestre erano chiuse dall'interno...sembra qualcosa che possa fare al caso nostro...

 

-Ok, preso...dove dobbiamo andare? - chiedo già eccitato.

 

-Virginia...- dice lui serafico.

-Stai scherzando? È ad un giorno da qui...sono già le sei del pomeriggio...- dico lagnandomi.

-Dean sei stato tu ad alzarti a mezzogiorno stamattina, non è colpa mia se abbiamo sprecato mezza giornata di viaggio- lo odio quando mi fa la paternale.

 

-Ok prendiamo qualcosa al volo per cena e ci mettiamo in marcia.- dico facendo l'uomo di mondo e lui non perde tempo per sfottermi.

 

-Ah Dean...scommettiamo che crolli prima di mezzanotte?- bastardo di un fratello minore.

-Scommessa accettata..che ci giochiamo?- chiedo e lui mi guarda stranito.

-Niente...perchè dovrei giocarmi qualcosa con te? - Si volta a guardare fuori.

-Se non ci giochiamo niente che scommessa è? Ci giochiamo un obbligo...se vinco io ti dico di fare o dire qualcosa e non ti puoi tirare indietro...- lo guardo ammiccante.

-Dean piantala...

-Paura di perdere Sammy? - so come provocarlo.

-Io paura? Ti piacerebbe! Ok andata – troppo facile Sammy.

Mi metto a guidare senza dire altro ma già pregusto la vittoria.

 

* * *

 

L'orologio della macchina segna le 00:01 e comincio ad urlare con un ossesso.

 

-And the winner is...Dean Winchester – Guardo verso Sam che è ostinatamente voltato verso il finestrino – Andiamo non te la prendere, non avevi speranza.

 

-Si certo come no...- so quanto lui odi perdere – Ok Dean, dimmi che devo fare e facciamola finita.

-Stai scherzando? Secondo te una cosa del genere me la gioco così? Deve essere qualcosa di sensazionale – lo prendo in giro e lui mette un broncio da fare invidia ad una donna con il ciclo.

-Fottiti Dean – mi liquida.

-E dai...cazzo non sai perdere – rido mentre gli scombino i capelli.

 

Per un po' non diciamo nulla.

 

Alla radio passa la canzone Dancing in the moonlight.

 

-Questa canzone mi mette di buon umore – dico guardando la strada davanti a me e lui ride leggermente.

 

-Non sembra esattamente il tuo genere...dagli AC/DC a questo? - sorride stranito.

 

-E' molto...fresca...mi sa di estate...non so perchè mi piace...- sulla mia sinistra vedo un enorme villa con un cancello non molto alto.

 

Inchiodo e sterzo, parcheggiando la macchina tra gli alberi.

 

-Dean sei impazzito? - mi chiede Sam tenendosi con una mano allo sportello e con l'altra al cruscotto dell'auto.

-Guarda lì...- dico indicando la piscina che si intravede all'interno della proprietà.

-Sì...e allora? - chiede senza capire.

-Quella è una piscina...e io ho voglia di un bagno.-

-Tu sei totalmente fuori di testa, non esiste...- mi guarda sconvolto.

-Oh andiamo Sammy...facciamo veloce veloce...- lo guardo provocandolo.

 

Una vocina dentro di me mi parla.

Con quello sguardo stai cercando di convincerlo a compiere un effrazione o a venire a letto con te?

 

La ignoro anche se so che il modo in cui lo provocando sembra più erotico di quello che vorrei...o di quello che dovrei volere.

 

-Dean se ci beccano finiamo in galera!- dice mentre guardo il cancello di quella villa privata.

 

-Oh Sammy andiamo...voglio fare il bagno di mezzanotte e lo farò...la domanda è: lo sto facendo da solo? -

 

Mentre dico quelle parole ho uno strano senso di deja-vù.

Sono quasi sicuro di avergli già detto qualcosa del genere e nella mia testa, flebile risuona la voce di mio fratello.

 

Lascia il motore e il riscaldamento accesi.

 

La risposta di Sam è diversa...ma il tono è lo stesso della voce nella mia testa.

 

-Tu mi manderai fuori di testa – dice ridendo complice.

 

E poi boh...non so che cazzo scatta nella mia testa, gli sfioro la mano e gli rispondo di getto.

 

-L'idea è quella...- Sam mi guarda e trattiene il respiro, ho bisogno di rompere la tensione che ho creato e la butto sul ridere.

 

-Muoviti tigre – scendo dalla macchina e quasi ho paura che lui non mi segua, ma pochi secondi dopo sento anche la sua portiera sbattere.

 

Scavalchiamo il cancello e arriviamo subito alla piscina.

Le luci sono tutte spente, quindi spero che non ci sia nessuno in casa o che quanto meno stiano tutti dormendo della bella.

 

Fortuna che è una notte di luna piena, altrimenti non riuscirei neanche a vedere dove metto i piedi.

Comincio a togliermi la giacca e le scarpe e lui fa lo stesso; ma si blocca appena faccio per togliermi i boxer.

 

-Hey perchè non li tieni? - sembra quasi nel panico.

-Perchè non ho intenzione di stare con il culo bagnato tutta la notte...andiamo Sam ti imbarazzi? - amo provocarlo in modo quasi illecito.

-No...figurati – ma vedo che esita quindi mi blocco -

-Ok Sammy hai vinto...le mutande restano al loro posto...sei peggio di una verginella- detto ciò mi tuffo in acqua e mi sento rinato.

 

Tiro qualche bracciata sott'acqua e poi riemergo.

Mi avvicino al bordo e vedo che lui ha ancora qualche difficoltà a tuffarsi.

 

-E' fredda? - chiede guardando l'acqua con sospetto.

-E' caldissima...muoviti Sam...

 

Lui resta ancora un po' a guardare e poi si siede sul bordo, immergendo solo le gambe.

 

-E' gelida Dean, porca puttana! - mi avvicino a lui e lo tiro per un braccio cogliendolo di sorpresa e trascinandolo giù.

Quando riemerge sta battendo i denti.

 

-Ti odio...-

-Non è vero...in fondo mi ami...- pronuncio quelle parole e sento che hanno qualcosa di sbagliato...come se le avessi dette con troppa leggerezza.

 

-Bè ho compiuto il mio dovere...soddisfatto? - dice lui riferendosi alla scommessa.

-Cosa? No, per niente...- dico ridendo

-Che vuoi dire? Mi hai detto di entrare in una proprietà privata per fare il bagno e sono qui...

-Non ti ho obbligato a farlo...ti ho solo chiesto se me lo stessi facendo fare da solo o lo facevi insieme a me...non ti ho mai obbligato a farlo.- dico serafico.

 

Lui prende fiato e apre la bocca per dire qualcosa, ma si blocca quando realizza che l'ho fregato alla grande.

 

-Sei un bastardo – urla sconvolto, ma vedo che si sta trattenendo dal ridere.

-Shh ci farai scoprire...andiamo nuotiamo un po'.

 

Non ho idea della quantità di cloro che si sia in questa piscina, perchè nuotare è più difficile del previsto e la zona lontana della piscina è più profonda di quanto pensassi

 

-Quest'acqua è pesantissima...Ahi...cazzo Dean un crampo...- lo vedo in difficoltà e nuoto verso di lui.

 

-Sei una chiavica Sam – lo afferro per i fianchi con un braccio e con l'altro mi faccio strada verso il bordo – Reggiti forza – cerco di fargli tirare il muscolo del piede sott'acqua con una mano, mentre con altra mi reggo.

 

-Meglio? - chiedo mentre lo vedo rilassarsi.

-Si...grazie.

 

Posso entrambe le mani sul bordo della piscina, ciascuna a lato della sua testa e lui poggia le braccia sulle mie spalle.

 

-Mi dai davvero un bel da fare eh? - lo stuzzico e lui sorride senza rispondere.

 

Mi avvicino un po' a lui, poggiando la fronte contro la sua.

Socchiudo gli occhi, resto a bearmi di questa vicinanza.

Quando li riapro mi rendo conto di quanto le sue labbra siano vicine alle mie, mi faccio un po' avanti...lentamente e lui si scosta un po' indietro.

 

Mi fermo e lo guardo negli occhi.

Lui sfrega il naso contro il mio e si riavvicina.

 

Mi sudano le mani e il cuore mi batte forte.

Inconsapevolmente avvicino il mio corpo al suo e lui fa scivolare le mani dietro di me, una sulla schiena e l'altra scivola tra i miei capelli corti.

 

Sento i nostri respiri affannati e mi chiedo cosa cazzo stiamo facendo...ma non riesco a fermarmi.

Riprovo ad avvicinarmi a lui e so che stavolta non si tirerà indietro.

 

-CHI CAZZO C'E'? - una voce urla dal giardino e la luce di una torcia ci colpisce.

 

-Cazzo corriamo Sam– usciamo velocemente e acchiappiamo al volo i vestiti.

 

Sto attento a far scavalcare prima lui e lo seguo a ruota, buttiamo i vestiti dentro l'Impala e metto in moto ancora prima che Sam chiuda la portiera.

Corro per allontanarmi il più possibile e mi fermo in una piccola rientranza della strada per evitare di congelare.

Accendo il riscaldamento e Sam ci mette le mani sopra tremando.

 

-Cazzo Dean fa un freddo tremendo – batte i denti e alzo la temperatura più che posso.

-Dì la verità, riesco a farti passare momenti da brivido – dico ironico e lui scoppia a ridere.

-Non mi sento le mani – e nel dirlo le avvicina a me per mostrarmi che tremano.

 

Le prendo tra le mie e gliele accarezzo, avvicino il volto e soffio dentro le mie mani, chiuse a coppa sulle sue, per cercare di riscaldarle.

Lui mi guarda e lo vedo deglutire; non smetto di guardarlo negli occhi mentre posso un bacio sulle sue mani...non so neanche io che cosa voglio comunicargli, so solo che non rispondo più delle mie azioni.

 

-Forse dovremmo rivestirci...- sussurra lui a disagio.

-Si...hai ragione – gli lascio lentamente le mani e mi rivesto.

 

Alla fine ci rimettiamo in cammino e nessuno dice niente per un po'.

Non è un silenzio imbarazzante, ma è un silenzio da “ho bisogno di calmarmi”.

Ed io lo accetto, perchè ne ho bisogno quanto lui.

Quando arriviamo al confine della Virginia succedere una cosa strana...rivedo me e Sam al centro di quella strada, un piede ancora in Tennesse e uno in Virginia e sono costretto a fermare la macchina.

Nella mia testa io guardo Sam e gli dico qualcosa...le stesse parole che sento pronunciare nella realtà da mio fratello.

 

-Sei in due posti contemporaneamente...- lo dice assorto e penso che neanche lui se ne sia reso conto.

-Cos'hai detto? - chiedo stranito.

-Non so...pensavo solo ad alta voce...- sembra spaventato e per un attimo mi sfiora l'idea che lui abbia avuto la stessa “visione”.

 

Non dico altro, semplicemente metto in moto e riparto.

 

* * * Castiel

 

Ho degli ordini...so che se qualcosa si smuove tra i Winchester e le pareti intorno ai loro ricordi cominciano a cedere io devo a tutti i costi comunicarlo.

 

L'ho appena vista: la crepa nella parete...i loro ricordi e sentimenti che premono per uscire fuori.

Devo solo andare dai miei superiori e dire loro tutto in modo che Balthazar intervenga a sistemare le cose.

Ma semplicemente non lo faccio.

Mi volto dall'altra parte e fingo di non aver visto nulla.

Una volta ho sentito un uomo dire “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”...io non so che tipo di reazione ho scatenato con il mio silenzio...ma non m'importa.

 

Non dico nulla...

 

E così il tempo scorre tranquillamente...mentre la ruota del destino comincia lentamente a muoversi.

 

 

 

 

N.d.A

Eccomiiiiiiii

Non c'ho messo tanto ad aggiornare.

Lascio a voi i commenti, spero di essere riuscita a trasmettere i sentimenti di Sam e Dean.

Viene tanto difficile anche a me tenerli separati, ma il fatto che non si siano ancora ricordati mi dà modo di affrontare un argomento che nella precedente storia non avevo affrontato: l'innamoramento.

Nella prima parte loro erano già una coppia e quindi non c'è stato spazio per vedere come i due fratelli avessero potuto prendere il fatto di scoprire di essere innamorati...invece qui lascerò spazio a questo ;)

Spero vi sia piaciuto

A presto.

Angel_SG

 

 

 

P.S: La frase che chiude il capitolo non è mia, ma è una citazione...vediamo chi di voi la conosce e chi sa dirmi da dove è presa xD è tratta da qualcosa di cui sono una fan impazzita quindi ci tengo molto xD un baciooooo

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Capitolo 3
*** Dreaming of You ***


Dreaming of you

 

 

 

* * * Sam * * *

 

Sono sdraiato sul letto mentre mio fratello Dean mi guarda dai piedi del letto.

-Che intenzioni hai Sammy? - mi chiede ridendo e mordendosi il labbro.

-Le migliori intenzioni del mondo...-dico ridendo e guardandolo intensamente- Perchè non vieni qui...che te le spiego?

 

E lui non se lo fa ripetere due volte.

Si stende sopra di me e mi guarda ridendo, poi mi passa una mano in mezzo alle gambe.

-Perchè non mi fai un po' di spazio qui in mezzo?- dio mio la sua voce.

-Mmm...- mi accarezza dove sa che sono sensibile e io non posso fare a meno di accoglierlo.

 

Lo sento premere contro di me e muovo i fianchi di riflesso verso di lui.

Ripete il movimento ancora e ancora.

Gli afferro la nuca e lo tiro verso di me, sento le sue labbra sulle mie e la mia lingua che gioca con la sua, mentre l'attrito tra i nostri bacini mi manda quasi fuori di testa.

 

-A-ahh....- mi sfugge qualche gemito e sento i suoi nel mio orecchio mentre affonda la testa sulla mia spalla e la mano dentro i miei boxer.

 

Mi sveglio madido di sudore e, con mio orrore, con un'erezione non molto piacevole.

 

Cosa cazzo avevo sognato?

Cerco di non pensarci ma sento ancora la sensazione della sua bocca sulla mia...ed è stranamente piacevole.

Come se non bastasse mi accorgo di non essere solo in camera.

Dean mi guarda e sorride beffardo.

 

-Fratellino ci stavi dando dentro...doveva essere proprio un bel sogno a giudicare dai versi che facevi.- ride come un deficiente e in quel momento avrei voglia di prenderlo a pugni, ma poi mi ricordo del sogno e decido di stare fermo.

 

-Piantala Dean...- controllo l'orologio – E' tardi, dovremmo già essere in viaggio, vado in bagno e arrivo.- lo dico senza pensare al doppio senso che Dean ci troverà.

 

-Sì, mi sa che ti tocca passare dal bagno prima di andare...salutami Federica...- si interrompe un attimo – Federica, la mano amica – e poi scoppia a ridere.

 

Vorrei ucciderlo in questo momento, quindi mi alzo di scatto e mi sbatto la porta dietro di me.

Quando sono in bagno alzo al massimo il volume della casse dell'ipod e mi infilo sotto la doccia.

Cerco di calmarmi ed evito anche di muovermi per non richiamare ala memoria quel sogno.

Chiudo gli occhi, ma la sensazione non sembra migliorare...quindi li apro, e chiudo del tutto l'acqua calda...e il freddo dà un po' pace ai miei sensi.

 

 

* * *

 

Quando entro in macchina sono troppo impegnato a pensare a questa strana sensazione che mi attanaglia le viscere, quindi boccio tutti i tentativi di conversazione di mio fratello.

 

-Sam, dai cambia cassetta, mettiamo un po' di rock- mi dice scherzando ma io lo ignoro.

 

Sono troppo concentrato su di me per vedere il suo eterno sorriso spegnersi.

Il viaggio prosegue senza che nessuno dei due dica niente.

Quando ci fermiamo alla stazione di servizio, lui mi chiede se voglio qualcosa e scuoto la testa.

Scende dall'auto e resto solo con i miei pensieri.

Che cosa mi sta succedendo? Non riesco a smettere di pensare a quello che ho sognato.

 

E' mio fratello...che cazzo mi salta in mente...è Dean!

Scendo dalla macchina per fare due passi e mi ritrovo di fronte ad un staccionata che dà sul lago.

Mi fermo a guardare e cerco di spegnere il cervello, ma non ci riesco.

Per questo sobbalzo quando sento Dean spuntarmi alla spalle.

 

-Cornetti alla mela...dicono che siano buoni..li ho presi anche per te – dice indicandomi la busta di carta.

 

Faccio solo un cenno per dirgli che ho capito e lui mi guarda fisso.

 

-Ok scusa...sono stato pesante stamattina...ma Sam stavo solo scherzando dai...non c'è bisogno di prenderla così male – lo dice con tono leggero ma so che è dispiaciuto.

 

-Non fa niente...non è per quello, ho solo un po' di pensieri tutto qui...- dico senza guardarlo.

 

.Perchè non me ne parli allora? Magari posso aiutarti...- aggrotta la sopracciglia cercando di capire cosa mi passi perla testa...e io ringrazio il cielo che non possa farlo.

-Non è niente...- gli strappo la busta dalle mani - Assaggiamo uno di questi cornetti...

 

Lui mi sorride e capisco che è contento di quella piccola vittoria.

Prendiamo un cornetto a testa e stiamo li fermi a gustarlo guardando il lago.

Il cornetto è pieno di marmellata e finisco per macchiarmi.

 

-Che palle, ne è caduta fuori metà! - dico deluso e lui ride.

-Ne hai un po' sulla guancia – sghignazza.

 

Tengo il cornetto con una mano e con altra tengo il sacchetto, quindi cerco di pulirmi con la lingua...senza successo!

Lui ride, poi si avvicina a me e mi toglie la marmellata dal viso con le dita e la mangia.

-Hai tre anni Sam -mi prende in giro.- Andiamo, rimettiamoci in viaggio.

 

 

* * Dean

 

 

Fanculo a quella maledetta di Meg, non c'è una parte del corpo che non mi fa male.

-Bè non c'è che dire Sam, conosci davvero delle persone interessanti...una donna da sposare.

-Fottiti Dean – anche lui fa fatica a scendere dall'Impala.

Rido e gli tiro un pugno che mi costa un'occhiataccia.

-Andiamo dentro, non vedo l'ora di gettarmi a letto e dormire per le prossime 24 ore.- infilo la chiave della camera che abbiamo prenotato per quella notte e mi accorgo subito di una presenza all'interno della stanza.

 

-Hey – urlo con fare minaccioso,

 

Quando Sam accende la luce e la figura esce dall'ombra, sento una sensazione di sollievo e di felicità.

 

-Papà...- dico incredulo.

 

Lui sorride come non gli vedevo fare da anni e sembra quasi commosso.

-Ciao ragazzi...

 

Mi volto a guardare Sam e, anche se cerca di nasconderlo, lo conosco abbastanza bene da capire che è felice di vederlo ed anche emozionato.

D'istinto mi avvicino a mio padre e lo abbraccio.

Lui ricambia la stretta e, per un attimo, mi sento di nuovo bambino, come quando avevo solo 3 anni e lo abbracciavo appena tornava da lavoro.

Lui si stacca per guardarmi bene e poi guarda Sam.

Lo scambio di sguardi tra loro mi tiene sulle spine:voglio che vadano d'accordo, voglio ricominciare ad essere una famiglia...non voglio che adesso che l'abbiamo trovato Sam vada via.

 

Aggiorniamo papà sulla questione Meg e lui ci dice di essere vicino a trovare e uccidere il demone che ha ucciso la mamma.

 

-Facci venire con te – dice Sam

-No Sam...non vi voglio in prima linea...io devo proteggervi...

-No non devi – interviene Sam e io non posso fare altro che restare lì ad ascoltare lo scambio di battute.

-Sì che devo...sono vostro padre.

 

Vedo la sofferenza nei suoi occhi e capisco che anche lui vorrebbe che stessimo tutti insieme.

 

-Ascolta Sam...l'ultima volta che ci siamo visti, abbiamo litigato...- papà guarda me di sfuggita e io non riesco a leggere bene quello sguardo.

Ricordo a malapena il giorno che Sam è andato via di casa, così come i giorni dopo, ma dev'esserci qualcosa che mi sfugge, perchè il tono di papà sottintende qualcosa.

 

-Si, signore...- dice Sam cercando di apparire duro.

-E' bello rivederti...è passato tanto tempo...- nel sentire il tono di mio padre mi chiedo cosa debba provare lui, so quanto Sam è mancato a me, ma non ho mai provato a chiedermi se mancasse a lui.

 

-Troppo tempo...- ribatte Sam duro, ma so già che la sua corazza sta andando in pezzi.

 

Sono felice quando vedo che si stanno abbracciando, penso che finalmente le cose potrebbero andare meglio.

Quando papà viene trascinato via da qualcosa di invisibile.

Ombre...

Sento le urla di dolore di papà, mentre uno di quegli esseri cerca di ucciderlo.

 

-Chiudi gli occhi – urla Sam lanciando un razzo illuminate.

 

I demoni ombre si allontanano e noi ne approfittiamo per uscire di lì insieme a papà.

 

Quando arriviamo nel parcheggio so già che le nostre strade si divideranno.

-Sam...papà non può venire con noi...- sento lo sguardo di approvazione di mio padre addosso.

E mi farebbe stare bene, se non vedessi di riflesso quello deluso di mio fratello.

-Che cosa dici? Dobbiamo restare uniti.

-Sta' zitto e ascoltami...papà è quasi morto...loro non si fermeranno, ci useranno di nuovo per arrivare a lui...papà è vulnerabile quando è con noi...lui è più forte quando è da solo.

 

-Papà...ti prego, dopo tutto questo tempo passato a cercarti...io devo fare parte di questa ricerca...- sento il suo tono deluso.

-Ne fai parte...ma adesso devi lasciarmi andare...

 

Si guardano per qualche secondo, poi Sam dà un pacca sulla spalla di papà e lo lascia andare.

 

Quando John arriva alla macchina si volta a guardarci solo per qualche secondo.

-State attenti ragazzi.- e se ne va.

 

Quando saliamo sulla macchina non diciamo niente per un po'.

Sam è distante e la cosa mi fa male.

-Sam era la cosa giusta da fare...- cerco di avere un dialogo.

-Lo so...vorrei solo che non lo fosse stata...

-Ti è mancato? - chiedo cercando di capire meglio i suoi sentimenti.

-Vorrei che così non fosse...ma sì, mi è mancato...- si tira indietro la frangia.

-Riusciremo ad uccidere quel demone Sam...e poi magari potremo stare di nuovo insieme...- gli poggio una mano sulla gamba e all'inizio lui non dice né fa nulla.

Sto quasi per ritirarla quando sento la sua mano sulla mia.

La stringe forte, ma continua a non guardarmi e a guardare fuori dal finestrino.

 

Quella stretta è così calda e piacevole, mi fa rendere sempre più conto che non voglio che finisca, non voglio perdere di nuovo Sam quando il demone sarà morto.

Non sono pronto a lasciarlo andare di nuovo.

Restiamo così ancora qualche secondo, poi Sam allontana la mano, io gli do una pacca sulla coscia e sposto la mia di nuovo sul volante.

 

-Ti va un McDrive? - chiedo conoscendo già la risposta.

-Per me solo un insalata – dice sorridendo.

-Dio mio sei peggio di una donna – rido – E insalata sia.

-Dean...tu ti ricordi l'ultima volta che ho visto papà prima di andare a Stanford?- mi chiede a bruciapelo.

 

-Ehm,,,non molto in effetti, mi ricordo che avete litigato...io ero andato fuori casa perchè ero arrabbiato...e quando sono tornato stavi già portando giù le valigie.

 

-Eri arrabbiato? - mi chiede lui stranito – Perchè?

Sto per rispondergli quando mi rendo conto che non lo so.

-Non so...abbiamo litigato quel giorno? - chiedo in un attimo di confusione.

-Non mi pare...sei stato l'unico a non dire nulla riguardo la mia partenza...o sbaglio? - chiede Sam toccandosi distrattamente la testa.

-Si...credo di sì...- rispondo ma non ne sono tanto convinto.

-Bè inutile parlarne ora – chiudo il discorso – Ho una fame da lupi!

 

Sam mi sorride leggermente, ma non sembra tanto convinto e per la prima volta penso seriamente che io non sia l'unico ad essere colpito da quella strana forma di confusione mentale.

 

 

 

 

 

N.d.A

Questo capitolo è stato un parto gemellare.

So che non sembrano esserci risvolti, ma mi serve del tempo per tenere questi due zucconi sui carboni ardenti xD

Il capitolo si riferisce all'episodio della 1x16 Ombre.

E' un capitolo di transizione, nel prossimo si torna al sentimentalismo a gogo.

Kissssss

Angel_SG

 

 

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Capitolo 4
*** Father and Sons ***


Father and sons

 

 

* * * John * * *

-John che vuoi dire? Hai parlato con loro? Li hai incontrati? Sono insieme? - Bobby mi viene dietro mentre cerco di raccattare tutte le mie cose sparse in giro per casa sua.

-Bobby non ho tempo per parlare, abbiamo un indizio su un' arma che può uccidere il demone e devo andare...- cerco di ripercorrere la lista di tutto quello che mi occorre, ma non è facile con Bobby che mi viene dietro.

-Cazzo John fermati un attimo! - non posso fare a meno di starlo a sentire.

-Che c'è Bobby? - chiedo esasperato.

-Che c'è? Hai appena detto di aver visto i ragazzi...hai detto che sono insieme...che significa? Hanno sistemato le cose? Loro stanno di nuovo...- Bobby fa un gesto eloquente...nessun di noi si azzarda a dire “stanno di nuovo insieme”.

-Non lo so Bobby, ok? Non ne ho idea e neanche andrò a chiederglielo.- dico mentre mi butto lo zaino sulle spalle.

-Ma se loro...- non gli faccio finire la frase.

-No, no, NO! - urlo e Bobby finalmente si calma – Non ho intenzione di parlare di quella storia.

- Bobby, quel giorno ho perso un figlio e ho quasi rischiato di perderne un altro...tu eri lì con me...Dean non ha ragionato per giorni...settimane...abbiamo deciso insieme io e te...di non parlare più di tutta questa storia...l'abbiamo giurato – dico con enfasi.

Cerco di riprendere fiato.

-I ragazzi si comportano normalmente, come se niente fosse davvero mai accaduto...scherzano come fratelli, quindi “No” Bobby...non penso stiano insieme...- quelle parole mi danno i brividi.

-Ma com'è possibile che facciano finta di nulla? - chiede sconvolto.

-Non lo so...e non sarò io a chiederglielo...e neanche tu...andremo avanti come se niente fosse...non abbiamo più parlato di quella storia e, per Dio, non ricominceremo adesso.

Bobby annuisce e sembra riflettere.

-Ok John, se pensi che possa essere la soluzione migliore va bene...dopo verrete qui a casa mia? - chiede, e sento il tono di speranza.

Solo allora mi rendo conto di quanto devono essergli mancati.

-Si certo...come sempre! - abbozzo un sorriso e Bobby mi guarda fisso; poi ritorna ad essere il vecchio burbero di sempre.

-Almeno portate la birra! - si volta e va verso la cucina.

-Ovviamente! - rispondo tranquillo – Ci vediamo tra qualche giorno.

Mi metto in macchina e parto per andare a riprendermi la Colt...e i miei ragazzi.

Penso che in effetti se ci riuniamo potremmo anche essere forti, non per forza più deboli.

Ma mi sbagliavo.

Non ho mai detto a Sam e Dean che gli volevo bene, ma gliene volevo tanto da stare male.

Il giorno in cui scoprì quello che c'era tra di loro, non riuscì a trattenermi dall'esplodere...perchè non volevo dovessero conservare anche quel tipo di segreto.

Avevamo così tanti segreti, così tanti scheletri nell'armadio, che avrei voluto che almeno quella parte della loro vita fosse normale.

Sapevo benissimo che alla fine li avrei accettati, avrei accettato quel loro strano rapporto...vorrei solo avere avuto l'occasione di dirglielo.

Buona fortuna, ragazzi.

Scusa Dean, scusami se ti lascio questo pesante fardello, ma non ho altra scelta.

 

* * Dean * * *

 

-Proteggi Sam...e se non ci dovessi riuscire, allora uccidilo.

Che cazzo di padre è uno che ti lascia un peso del genere?

Lo penso per tutto il tempo, mentre guardo la pira bruciare.

Papà è morto...e so che è morto per salvarmi.

Non riesco a sostenere il peso di questa cosa, non so come fare a reggere.

Sam al mio fianco piange e vorrei potergli essere di conforto, ma la verità è che non riesco ad essere di conforto neanche a me stesso.

-Papà ti ha detto qualcosa prima di morire? - chiede Sam disperato.

Proteggi Sam...e se non ci dovessi riuscire, allora uccidilo.”

-No, niente – stringo i denti e una sola lacrima scivola via dai miei occhi – Non mi ha detto niente.

Sam sceglie di credermi, di credere a quella bugia...e io mi sento ancora più merda.

* * *

Sam cerca di farmi parlare, vuole che io gli dica come mi sento.

Cazzo Sam, mi sento di merda, dovresti capirlo proprio tu.

Devio a sinistra e fermo la macchina sul ciglio della strada e per la prima volta da quando papà è morto, parlo chiaramente con mio fratello.

So il motivo per cui papà è morto...è morto a causa mia e niente potrà mai cambiare questo.

Sam mi ascolta e poi si avvicina a me, mi mette un braccio intorno alle spalle e io poggio la testa sulla sua spalla.

Il calore di mio fratello ha il potere di calmarmi, sento il suo respiro regolare e d'istinto sincronizzo il mio con il suo.

-Dean...- prova timidamente.

-Non dire nulla Sam...lasciami solo stare così ancora per un po'...- di solito sono io quello forte, sono io il fratello maggiore, ma il senso di colpa mi divora, quindi lascio che sia lui a darmi tutto l'affetto di cui ho bisogno.

-Tutto il tempo che vuoi – poggia la guancia sulla mia testa e restiamo lì goderci quella vicinanza.

* * *

Alla fine gliel'ho detto, ho detto a Sam quello che papà mi ha detto prima di morire...e Sam l'ha presa nel peggior modo possibile.

Ed eccomi lì in quel maledetto hotel a cerca di far ragionare un Sam troppo ubriaco.

-Hai bevuto? - chiedo sconvolto.

-Certo...che problema c'è? - dice con voce strisciante.

-Ma che cavolo ti prende? Stiamo lavorando...- dico guardandolo arrabbiato.

-Quell'uomo...avrei dovuto salvarlo...- è sull'orlo delle lacrime.

-Sam non puoi salvare tutti...- cerco di farlo ragionare.

-DEVO! Più persone riesco a salvare e più potrò cambiare il mio destino...- vedo una luce folle nei suoi occhi.

-Ok è ora di andare a dormire...avanti alzati – lo tiro per le braccia e lo faccio sollevare, ma lui fa resistenza.

-Devi tenermi d'occhio...- lo dice a un soffio dal mio viso e io mi devo trattenere per non avvicinarmi ulteriormente a lui.

Mi sento diviso tra l'istinto da fratello maggiore, quello di proteggerlo da questa sofferenza...e un altro tipo di istinto che non capisco...o che non voglio capire.

-Tu devi sorvegliarmi sempre...e se divento qualcosa che non sono....allora dovrai uccidermi – la sua voce si riduce ad un sussurro ed io esplodo.

-Sam – dico voltandomi dall'altra parte.

-L'hai promesso a papà...-

-NON AVREBBE DOVUTO CHIEDERMELO- urlo.

-Dean tu sei l'unico che può farlo...ti prego – lo spingo verso il letto e mi blocco, perdendomi nel suo sguardo.

-Te lo prometto – dico e ogni parola brucia in gola come ferro arroventato.

Lui mi prende il viso tra le mani e ho l'irrazionale pensiero che voglia baciarmi.

Da dove deriva quella sensazione?

-Ti ringrazio Dean – il suo odore mi manda fuori controllo e mi sposto le sue mani dal viso bruscamente.

-Ok ora mettiti a dormire – dico cercando di calmare i battiti del mio cuore.

Lui si volta e si mette pancia sotto su quel letto troppo piccolo per lui.

La maglietta di solleva e riesco a vedere un lembo di pelle scoperta, sento le mani sudare e ho la gola secca, mentre penso a come potrei mordere quel lembo di pelle scoperto.

Mi passo una mano sul volto.

-Che cazzo mi sta succedendo? - cerco di calmarmi, di non assecondare quelle emozioni, quando una verità mi colpisce.

Gli ho promesso che l'avrei ucciso, se si fosse posto il problema.

Sam, Dio solo sa quanto odio non mantenere una promessa...ma non posso farlo...Scusami.

 

* * * *

Guardo mio fratello legato a quella sedia e non posso fare a meno di odiare Meg.

-Esci dal corpo di mio fratello, puttana.- sibilo a voce bassa.

-Perchè? Si sta tanto bene qui...la mente di Sam è davvero molto interessante...non sai quante cose belle ci sono nascoste qui dentro...- è maliziosa.

-Che vorresti dire? . Chiedo confuso, ma in guardia.

-Oh andiamo, non fare finta di niente...sai benissimo a cosa mi riferisco...Quegli sguardi non sono poi così innocenti...e non sono neanche a senso unico.- non capisco a cosa si riferisca di preciso...ma sento comunque lo stomaco contorcersi.

Sono distratto e non mi accorgo che si è liberata.

Mi scaraventa contro la parete di fronte e riesco a sostenere quel duello per poco, prima di finire a terra contro lo stipite della porta.

-Sai Dean....tu e tuo fratello vi meritate davvero l'inferno...ed io che pensavo che foste due tipi casti e puri...ma mi sbagliavo.

Si avvicina a me e non capisco cosa sta per fare fino a che non mi dà un bacio sul collo.

Ha le fattezze di mio fratello, quindi dovrei provare ribrezzo...ma in realtà riesco a scostarmi da lei solo quando mi rendo conto che, quello che ho davanti in quel momento, non è davvero Sam.

-Ah Dean...sono curiosa di sapere come andrà a finire questa storia...mi piacciono le tragedie d'amore...ma ricordati che Romeo e Giulietta alla fine muoiono...- scoppia a ridere, ma mi sfugge totalmente il senso di quella frase.

-Che cosa vuoi dire? - chiedo mentre sento il cuore che comincia a galoppare.

-Scopi davvero bene a giudicare da quel che vedo qui dentro – si indica la testa – Mi viene quasi voglia di provare...

Si avvicina a me e mi dà un bacio lascivo.

Lo fa con le labbra di Sam, quindi la mia reazione dovrebbe essere immediata...ma non lo è.

Ci metto qualche secondo per realizzare che mi sta baciando un demone, così la spingo via e lei ride come una pazza.

Alla fine Bobby interviene ad aiutarmi e riusciamo a fare andare via Meg dal corpo di Sam.

-Cazzo...- esclamo mentre cerco di regolarizzare il ritmo del respiro.

-Bè Dean...erano informazioni che non volevo sapere – dice Bobby sarcastico.

-Ah andiamo Bobby...è così patetica! Almeno l'avesse fatto dire ad una ragazza...- dico sorridendo.

-In che senso? - Bobby mi guarda confuso.

-Bobby...- lo guardo come se fosse ovvio quello che intendo – Cosa cazzo dovrebbe saperne mio fratello di come scopo io? - alzo il sopracciglio, ma Bobby non cambia espressione.

-Niente...hai ragione...bè vado a sistemare di là...- ma lo dice lentamente, come se mi stesse ancora studiando.

Fatico a capire la sua reazione, ma mi soffermo anche io a pensare alle parole di Meg...in effetti non capisco cosa volesse dire.

Sam si alza gemendo da terra e io gli do una mano.

-Tutto ok, fratellino? - chiedo con leggerezza.

-Si...tu hai un aspetto di merda – mi dice...evviva l'ovvietà.

-Sì, anche io sono contento di rivederti! - ribatto ironico.- Dai andiamo a dare una mano a Bobby.

* * * Sam * * *

Risaliamo a bordo dell'Impala e Bobby ci saluta con un cenno, resta un po' a guardarci e poi se ne va.

-Bobby è più strano del solito o sbaglio? - chiedo a Dean.

Lui alza la spalle con aria indifferente e mette in moto.

Restiamo in silenzio per qualche minuto, lui prova a parlarmi ma lo ignoro...almeno all'inizio.

-Dean...ero cosciente a volte...stavo quasi per uccidere Jo...e tu comunque non mi avresti ucciso...- lui mi interrompe.

-Sam, papà mi ha detto che avrei dovuto ucciderti se non fossi riuscito a salvarti...e fosse l'ultima cosa che faccio, giuro che ti salverò.

Restiamo in silenzio per qualche secondo, poi lui comincia a ridere.

-Che c'è?- chiedo confuso.

-Niente...

-Dean che c'è?

-Mi fa ridere pensare che tu abbia avuto dentro una ragazza per una settimana...è una cosa indecente!

Rido insieme a lui e continuiamo per la nostra strada.

Poi un piccolo ricordo della possessione si affaccia nella mia mente.

-Dean...ascolta, per caso ho detto qualcosa di strano...mentre ero posseduto da Meg?- non posso fare a meno di pensare a Meg che scava dentro di me.

-Perchè, di solito dici cose normali? - il suo tono è leggero, ma ho il dubbio che mi stia nascondendo qualcosa.

-Era solo per sapere...- mi volto verso il finestrino.

-Cavolo un McDrive!!- sterza bruscamente e io sospiro.

-Dean, sai che non mangio al Mc...- mi guarda con una faccia da angioletto.

-Pleeeeease- sorride e io rido di riflesso.

-Ok, come vuoi.

Mentre siamo in macchina fermi per ordinare ho un altro di quei flash...ormai c'ho fatto l'abitudine,ma questo è diverso.

E' molto nitido.

Sono sopra Dean, nel sedile posteriore dell'Impala, ci stiamo baciando.

Riesco a sentire la sensazione della sua bocca sulla mia, la sua virilità in mezzo al mie gambe, le sue mani strette intorno ai miei fianchi, che mi guidano sopra di lui.

Emetto un sospiro strozzato e attiro la sua attenzione.

-Hey tutto ok? - mi guarda confuso.

-Si...ecco...ero solo sovrappensiero...- Dean si fa bastare la mia spiegazione e si volta verso la cassiera.

Io cerco di rilassarmi contro lo schienale dell'auto.

Stavolta non è un sogno...è una fantasia ad occhi aperti.

Che è anche peggio.

Penso alle parole di Meg...al fatto che “Dean scopi davvero bene”...e mi chiedo come abbia fatto a vederlo possedendo me...

Mentre ripercorro quegli attimi di possessione ho un altro flash di me e Dean insieme.

Siamo sul letto e lui mi sta accarezzando in mezzo alle gambe.

-Dean...mmm...non farmi aspettare tanto...voglio sentirti dentro di me...

Riesco quasi a sentire la sensazione di lui che viene verso di me, la sua virilità che preme contro la mia apertura...e mi trovo a gemere.

Riporto la mente al presente e vedo che Dean mi sta guardando, ha una mano poggiata sul mio ginocchio.

-Sammy va tutto bene? - chiede preoccupato.

Io prendo fiato prima di rispondere.

-Si, sono solo un po' scosso...ho bisogno di dormire un po'.

Quando più tardi sono nel letto di un motel qualsiasi mi trovo costretto a fare i conti con i miei pensieri...e capisco che qualcosa mi sfugge...anche se non so cosa.

* * *

Sam non avrebbe potuto saperlo, ma nel suo letto Dean stava riflettendo sulla stessa identica cosa.




 

N.d.A

Rieccomiiii!

Allora, ci tengo a precisare una cosina: buona parte del fulcro di questa storia si svolgerà nella terza stagione, quindi questo capitoli mi serve un po' per reinterpretare i loro silenzi e i loro “feelings” in chiave Wincest.

Mi dispiace essermi lliquidata John...ma alla fine doveva morire! ( Stronza Insensibile! N.d.JohnWinchesterIncazzatoComeUnaBelva ).

Il prossimo chappy è già quasi pronto, ma cercherò di far passare un paio di giorni prima di aggiornare, perche altrimenti verso la metà di agosto, visto che non potrò scrivere, vi trovereste a sopportare due settimane di pausa tra un chappy e l altro.

Nel prossimo capitolo tenete a portata di mano un pacchettino di fazzoletti.

Alla prossima

Angel_SG

 

Dal prossimo capitolo.

Amo anche quello di lui, perchè è fantastico anche quanto è incazzato col mondo”.

Titolo del prossimo capitolo: Sammy.

Spero di avervi incuriositi :-*

 

 

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Capitolo 5
*** Sammy ***


Sammy

 

 

 

4 Anni

 

-Hey Dean...tesoro vieni a salutare il tuo fratellino...- mia madre mi guarda da quel letto d'ospedale e io sono arrabbiato.
Mamma è in ospedale, quindi vuol dire che sta male...e sta male per colpa di quel coso che tiene in braccio.
Io non lo voglio un fratellino, stiamo bene io, mamma e papà, lui è in più...
Non lo voglio in casa, non voglio che tocchi i miei giochi, non voglio che la mamma lo abbracci.

Papà sta sorridendo e sembra che stia per piangere...odio quel nanerottolo sempre di più.
Vedo i loro sguardi felici e mi rendo conto che vogliono che io lo conosca.
Devo fare finta che mi stia simpatico, anche se le uniche cose che sa fare sono piangere e fare cacca nel pannolino...

Mi avvicino a papà imbronciato e lui mi aiuta a salire sul letto di mamma.
Non ho ancora visto il “mostro” neanche un volta.
Ho preso a chiamarlo così quando la pancia di mamma ha cominciato a gonfiarsi...nessun essere umano fa gonfiare la pancia così.
E poi come si permette di prendersi tutte le attenzioni? Lo butto giù dalla culla appena ne ho l'opportunità.

Mentre penso queste cose mi avvicino a mamma e lei sposta un po' la coperta e il mostro punta gli occhi su di me.

Non è brutto come pensavo...

Tutto sommato non piange neanche tanto forte...anzi non sta piangendo...

Non fa puzza di cacca...ha un buon odore.

Ha un ciuffetto di capelli in testa, gli occhi sono verdi e grandi e mi guarda con attenzione.

Non sono più tanto arrabbiato...

Forse non sarà difficile fingere che lui mi piaccia.

Mi avvicino a lui e sorride.
Sam sorride.
Si perchè in effetti non è un mostro...potrei anche chiamarlo Sam.
Muove le manine verso di me e io gli avvicino la mia mano
Lui afferra un dito e lo stringe forte, non smettiamo di guardarci negli occhi.
In quel momento sento qualcosa di caldo nel petto, dove c'è il cuore.
Mi piace vedere quel' esserino sorridere...farlo felice potrebbe davvero diventare la missione della mia vita.

-Ciao Sammy...- gli dico e lui rafforza la presa sul mio dito.

Forse è stato in quel momento...forse è stato allora che ho capito che niente nella mia vita sarebbe mai stato più importante di mio fratello.
 

* * * Novembre * * *

 

-Porta fuori tuo fratello più in fretta che puoi! Su presto vai – papà urla preso dal panico e mi mette Sam tra le braccia.

Sammy non è pesante, ma sento comunque le braccia tremare.
Ho paura, dov'è la mamma?
Sammy piange e io me lo stringo al petto.

-Andrà tutto bene Sammy...te lo prometto – comincio a correre.

Sono fuori casa, ma ancora vicino alla porta quando sento mio papà che ci solleva entrambi e ci porta via, proprio prima che l'incendio esploda.
Quando arriva la polizia e i medici, papà parla con loro e io resto solo con Sammy.
Papà ci raggiunge poco dopo, ma non dice niente, resta lì fermo a fissare il vuoto.
Sam piange e mi accorgo che la coperta è caduta e sicuramente sente freddo.
Mi volto a guardare papà, ma lui sembra non volersi muovere...o almeno non sembra voler venire verso di noi, perchè dopo qualche minuto si alza e si allontana, lasciandoci soli.
Mi faccio più vicino a Sam e gli sistemo meglio la coperta per non fargli sentire freddo ed è lì che capisco che papà non si prenderà cura di noi.

-Ci penso io a te Sammy – gli do un bacetto sulla fronte e lui smette di piangere.

Devo occuparmi di mio fratello...è questo il mio compito e non posso fallire.

 

* * * 5 Anni * * *

 

-Andiamo Sammy forza...buttati, io sono qui.- guardo mio fratello che stringe forte il divano tra le manine paffute.
Io sono dal lato opposto della stanza, con le braccia avanti, gli faccio segno di venire verso di me.

-Dai è facile Sammy, un piede davanti all'altro...ti prendo io se cadi.
Mio fratello si stacca dal divano e piano piano comincia a venire verso di me, i passi sono malfermi e devo mantenere l'impulso di correre a prenderlo.

Ma non ce n'è bisogno: riesce ad arrivare alla mie mani tese e io chiudo le braccia prendendolo al volo e lo alzo su.

-Siii ce l'abbiamo fatta – Lo sollevo in aria – Grande campione di primi passi: Sam Winchester!!- lui ride e io lo porto in spalla per tutta la stanza come se avessimo appena vinto il super bowl.
La sua risata cristallina mi riempie il cuore di gioia.

Voglio che sorrida sempre...


* * * 11 Anni * * *

 

-Sam perchè non hai fatto i compiti che ti ha dato la maestra? Guarda che devi studiare anche tu, mica solo io – dico con fare da rompi scatole.

-Non sapevo come fare il compito...- confessa abbattuto.

-Potevi chiedere a me...lo sai che se posso ti aiuto – dico ferito, ma lui non risponde, tira fuori i libri dal suo zainetto e si mette a scrivere.

-Non vuoi dirmi qual'era il compito? - chiedo più gentile, ma lui scuote la testa e io mi rassegno.

Un paio d'ore dopo lo vedo mettere via i libri e tenere solo un foglio fuori.
Viene verso di me e non mi guarda in faccia.

-Dee...la maestra vuole che gli porto il compito che non ho fatto- è così abbattuto che fa tenerezza.

-Si dice “le porti” Sam...qual'è il problema, non riesci a farlo? Non hai capito l'esercizio? - mi abbasso per essere alla sua altezza, ma lui scuote la testa.

-E' un tema...

-E allora? Sei sempre stato bravo con i temi...qual'è il problema? - chiedo stupito e lui mi guarda arrossendo.

-E' sulla mamma...- mi zittisco di colpo e non so cosa dire.

-Potevi chiedermi di aiutarti...- dico sottovoce.

-Si ma tu diventi sempre triste quando si parla della mamma e non volevo che lo fossi...- abbassa lo sguardo.

-Ok tigre, prendi carta e penna, facciamo questo tema...- lui non se lo fa ripetere due volte e io comincio a raccontare.

-Mamma aveva i capelli biondi, gli occhi grandi e buoni, era sempre gentile con tutti e quando l'abbracciavi faceva sempre odore di muffin al cioccolato...lei li amava e li preparava tutte le domeniche mattina.- vedo che Sam ha smesso di scrivere.

-Vado troppo veloce?

-No...solo che voglio ascoltare...scrivo dopo...- sorrido.

So che probabilmente alla fine non scriverà nulla, ma lascio che resti lì a prendere un po' dei miei ricordi, per conoscerla almeno un po'...perchè non ha avuto la fortuna di poterlo fare.

-La mamma amava cantare...quando entrava in un stanza sembrava che la illuminasse...- continuo il mio racconto e Sam mi guarda con occhi felici.

Voglio che tu sia sempre felice...


* * * 15 Anni * * *

 

-Dean dai ridammi il telecomando!- si lagna mio fratello e io fingo di ignorarlo.

-Deeee...- si arrabbia, ma non tanto...dato che utilizza ancora il mio nomignolo.

-Dai Sammy non rompere...sto guardando la tv...- lo rimbecco – Se proprio lo vuoi viene a prenderlo.

Lui si getta su di me e io colgo l'occasione al volo per fargli il solletico.

-No Dean ti prego smettila – lo dice ridendo come un pazzo – Dai non respiro....mi arrendo, mi arrendo...- lo lascio andare e lui resta fermo qualche secondo per riprendere fiato.

-Vinco sempre io...- lo prendo in giro e lui si alza.

-Ok...ti sfido ad un gioco!

-Che gioco? - chiedo stranito e Sam sorride.

-La morra cinese...tiri giù carta, forbice o sasso...sasso batte forbice, forbice batte carta, carta batte sasso...è semplicissimo.- dice euforico.

-ok...al mio tre...uno, due...TRE.

Tiro forbici e lui tira sasso.

1 o 0 per lui.

Non credo di aver mai vinto a quel gioco...Sam dice che tiro sempre forbici in apertura e mi rendo conto che è così, ma non riesco a pensarci, lo faccio di getto.

Sammy...vuoi giocare alla morra cinese con me? Un ultima volta...ti prego!


* * * 17 Anni * * *

 

-Dean sei scorretto, hai detto che potevo scegliere io il film...- dice lui mettendo il broncio.

-Sì, ma intendevo un film da uomini, non un film d'animazione.

-La bella e la bestia è un bellissimo film...- dice piccato.

-E' un cartone animato Sam...sicuro di avere 13 anni? - dico prendendolo in giro e lui ci resta male, so che è il suo cartone preferito.

-Ok va bene...ma se piangi di nuovo nella parte in cui lui le regala la biblioteca mi alzo e me ne vado.

-Vaffanculo Dean – mette il broncio.

Amo anche quello di lui, perchè è fantastico anche quanto è incazzato col mondo.

 

* * * 19 Anni * * *

 

-Dean...- mi chiama mentre io sono intento a controllare il motore della macchina nella rimessa di Bobby

-Mmh dimmi...- chiedo da dentro il cofano.

-Mi annoio... facciamo qualcosa – i dialoghi che iniziano così non hanno mai portato niente di buono.

-Sto lavorando Sam – dico distratto e lui non sembra apprezzare.

Viene dietro di me e mi tira leggermente i jeans, appendendosi alla tasca nella parte posteriore.

-Mi stanno larghi, se fai così resto nudo – dico ridendo e lui ride insieme a me.

-E bè? Qualche problema? - rido della sua malcelata provocazione e mi volto verso di lui.

-Sam tu stai prendendo una brutta strada – lo rimbecco ridendo.

-Bè allora meno male che ci sei tu che mi tiene sulla retta via...mio salvatore – dice con fare teatrale, prima di scoppiare a ridere.

Il tuo salvatore...avrei dovuto esserlo davvero...avrei dovuto proteggerti.


Torno al mio presente, mentre guardo la strada di fronte a me, quella sottospecie di donna mi sorpassa e dice quelle parole che mi uccidono.

-Seppellisci Sam il suo corpo comincia a puzzare.- e io vengo di nuovo colpito dai miei ricordi.

Tutte le immagine di un Sam sorridente, vengono soppresse dall'immagine di lui sdraiato su quel letto...morto.

Sento di nuovo il panico e la disperazione farsi strada dentro di me e so che non ho alternative.

-Aspetta! - Urlo e lei torna indietro.

-Vedo che cominci a ragionare...

-Cosa vuoi che faccia? - dico tra i denti.

-Innanzitutto fammi un bel sorriso, i tipi disperati mi smontano...in realtà non dovrei farlo ma non so resisterti...sei come un cucciolo, giocare con te è troppo divertente...lo farò...

-Lo riporterai indietro?

-Sì...e siccome sono un vera santa ti concederò un anno...soltanto uno!

Ecco la mia scelta.

Un anno è poco, ma preferisco vivere solo un anno accanto a Sam che altri 40 senza poterlo più rivedere.

E così mi sporgo verso di lei e suggello quel patto con un bacio.

Perdonami Sam...non sono stato abbastanza forte da lasciarti andare.
Proteggerti è il mio compito ed ho fallito...sto solo rimediando ad un mio sbaglio.

* * * * * *

Quando più tardi ci troviamo appoggiati al cofano dell'Impala, dopo aver sconfitto il demone, stento ancora a credere di poterlo avere vicino.

-Dean...dimmi la verità...sono morto? - chiede con lo sguardo spaventato.

-Ah che dici? - dico forzando una risata.

-Hai venduto la tua anima come papà fece con te? - chiede, e sento che sta trattenendo a stento le lacrime.

-Ahhh andiamo no – chiedo quasi arrabbiato.

Lui si scosta dalla macchina e si mette di fronte a me guardandomi negli occhi.

-Dimmi la verità...-

Lo guardo e non capisco come stia riuscendo a tenere ferma voce.

Non riesco a reggere il suo sguardo, perciò mi volto dall'altra parte e mi passo la mano sulle labbra.

-Dimmi la verità Dean – incalza alzando il tono di voce.

-Sammy...- dico in tono esasperato e scuoto la testa.

Lui si volta dall'altra parte per non farmi vedere che sta per piangere, ma non ho bisogno di vederlo per saperlo.

-Quanto tempo ti ha dato? - riesce a dire a fatica.

E io so che non posso farlo, non posso ferirlo ancora...ma non voglio neanche mentirgli.
Lo guardo negli occhi con dolcezza e rassegnazione, sapendo che sto per fendere un colpo letale.

-Un anno...- lui non riesce più a trattenersi e la sua voce crolla.

-Non avresti dovuto farlo...come hai potuto? - è ferito, arrabbiato...e impaurito.

-Non arrabbiarti con me...- sento le lacrime venire su al pensiero che stavo per perderlo – Ti scongiuro...

L'ho salvato, ma gli sto dando un dolore peggiore della morte stessa.

-Dovevo farlo – cerco di spiegargli – Dovevo occuparmi di te...è il mio compito – dico con enfasi mentre ricaccio le lacrime indietro.

-E quale credi che sia il mio di compito? - dice disperato.

-Cosa? - chiedo confuso

-Tu mi hai salvato la vita un mucchio di volte...hai sacrificato tutto per me...non credi che farei lo stesso anch'io? Tu sei mio fratello e non c'è niente che non farei per te...-

Vedo il suo sguardo sofferente e realizzo che ho solo un anno da poter vivere con lui.

Un altro strano flash mi colpisce la mente.

Sam mi guarda triste, io ho la mano sulla sua guancia.

-Non posso vivere senza di te...-

Ormai sono abituato a quegli strani episodi e, anche se non so ancora di cosa si tratti, sono diventati quasi rassicuranti.

-Non m'importa quanto ci vorrà...stavolta voglio esser io a salvarti la vita...- lo dice deciso e so che non si arrenderà.

-Sì...- gli sorrido e lui sembra calmarsi.

In quella strana visione mi hai detto che non potevi vivere senza di me...neanche io posso vivere senza di te Sammy...sono stato egoista.

Scusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

Ok perdonate l'immenso angst della parte finale, ma mi piaceva andare ad analizzare cosa potesse aver provato Dean nel momento in cui decide di stringere quel patto.

Chi mi conosce sa che amo i flashback e sa che amo oltremodo parlare di loro due da bimbi, perchè sono tanto tanto pucciosi *.*

Spero il capitolo vi sia piaciuto, un beso a tutti

Angel_SG

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Capitolo 6
*** Forever Young ***


Forever Young

 


 

 

Can you imagine when this race is won
Turn our golden faces into the sun
Praising our leaders we're getting in tune
The music's played by the madmen
Forever young, I want to be forever young”

 

 

 

-Deeean – urlo per farmi sentire da mio fratello – Potresti abbassare il volume della radio?- mio fratello ha deciso di farmi impazzire.

Mi passa accanto muovendo la testa a tempo di musica.

-Cosa? Non sento...- che bastardo.

Mi alzo e abbasso io il volume e lui si ferma indispettito.

-Guasta feste! - giurerei che abbia appena messo il broncio – Comunque cosa cerchi di così importante su internet? - mi chiede con malcelato interesse.

-Oh...niente di che...- chiudo subito la finestra sui “Patti demoniaci” e riporto l'attenzione su di lui.

Dean mi guarda e sta per dire qualcosa, ma poi scuote la testa.

-Lasciamo perdere...piuttosto...che ne dici se stasera andiamo al drive in? Ce n'è uno carino qui vicino. - mi chiede super gasato – Potremmo prendere qualcosa da mangiare, qualche birra...prendiamo il dolce, mangiamo tutto lì, il film sembra anche figo.- gesticola eccitato.

-Hey Dean frena...punto 1. tu vuoi andare a vedere un film al drive in? Ma non erano le classiche cose da femminucce?E punto 2.esistono ancora i Drive In?- chiedo sbalordito.

-Certo che esistono...e comunque non puoi dirmi di no...-mi guarda con fare teatrale – E' l'ultimo desiderio di un condannato a morte...come puoi negarmelo? - in momenti come questo lo ucciderei.

-Va bene...ma il film lo scelgo io! - dico mettendo le braccia conserte.

-No no no te lo scordi, tu saresti capace di farmi vedere qualche fantasticacata romantica della tue...e poi in questo qui vicino danno The Avengers...per cambiare film dovremmo andare lontano...daiii...il menù lo scegli tu, promesso.-

Sospiro.

-E va bene, hai vinto tu Dean...- alzo le braccia con tono esasperato.

-Grazie Sammy, non te ne pentirai, giuro – mi schiaccia l'occhio e il mio cuore accelera i battiti.

Ok Sam calmati...è solo tuo fratello...è solo Dean.

Oddio, adesso parlo anche da solo.

Scuoto la testa e Dean mi guarda stranito, gli faccio un cenno con la mano per dirgli di lasciar perdere e lui alza le spalle prima di sparire dietro la porta del bagno.

Riapro la scheda sui patti demoniaci e prendo un profondo respiro.

Devo trovare il modo di salvare mio fratello.

 

* * *

 

-Devo ammettere che questa mi mancava, pensavo che ai drive in si trasmettessero solo vecchi film – dico piacevolmente stupito mentre prendo un sorso della mia soda alla vaniglia.

-Alcuni film recenti sono stati riadattati per questo genere di proiezioni...e non potrei essere più d'accordo...mi passi le patatine?- gliele passo e per un momento le nostre mani si sfiorano.

Sento una strana scarica di adrenalina, come quella che precede una di quelle strane visioni...ma non arriva nessuna visione stavolta, vedo solo mio fratello al posto di guida che mi sorride e mi ringrazia.

-Quell'idiota continua a spostarsi, mi sta facendo venire il mal di mare – dico imprecando contro il ragazzino della macchina di fronte a noi.

Dean ride divertito.

-Vieni più da questa parte, si vede meglio...- lo dice in tono spensierato,ma io sento la gola seccarsi.

-Ok...- è poco più di un sussurro e non so neanche se lui l'abbia sentito.

Mi faccio più vicino e i nostri gomiti si toccano, non riesco a stare rilassato e lui mi guarda ridendo.

-Guarda che non mordo mica...non sono un clown – rido della sua presa in giro e un po' di tensione scivola via.

-Cazzo, mi sono rovesciato la birra sui jeans...fanculo- Dean sta alzando un po' troppo la voce e sento qualche “shh” sussurrato dalle altre macchine.

-Che palle – abbassa la voce ad un sussurro.

Sposta la mano dietro le mie spalle e riesco a sentire il suo petto vicino a me.

-Che fai? - chiedo nervoso.

-Prendo i fazzoletti – ritorna al suo posto e si tampona i jeans.

-Sei peggio di un bambino...- lo prendo in giro e lui sorride.

-Pensa per te...cavolo mi sono perso mezzo film...- ritorna a concentrasi sul film ed io resto lì accanto a lui.

Il suo profumo riempie l'abitacolo della macchina e guardo fisso lo schermo per evitare di guardare lui.

Mi concedo un' occhiata di sfuggita e resto quasi senza fiato.

C'è qualcosa in lui che mi attira come una calamita, la linea della mascella, il pomo d' Adamo che si muove quando degludisce...e mi rendo conto che sto trattenendo il respiro.

Mi volto subito, ma forse in maniera troppo brusca, perchè lui se ne accorge e si volta verso di me.

-Tutto ok? - mi chiede confuso e io mi limito ad annuire, decisissimo a non staccare più gli occhi dallo schermo.

Ad un tratto lui comincia a ridere.

-Che c'è?- chiedo sorpreso, dato che la scena del film è tutto fuorchè divertente.

-Notavo una cosa...sono due anni che siamo in viaggio...e il numero di anni è direttamente proporzionale all'allungarsi dei tuoi capelli...- rido con lui, rendendomi conto che in effetti non li taglio da un po'.

-Voglio prendere il Guinness dei primati...e vedrai che tra qualche anno ci riuscirò.– dico con aria di sufficienza

Poi sento un dolore sordo come un pugno alla stomaco...già qualche anno...peccato che Dean tra qualche anno non ci sarà più.

Sento la gola chiudersi e lo guardo per un secondo mentre il suo sorriso si spegne e diventa un sorriso triste.

-Non ho dubbi che ci riuscirai...- lo dice lentamente, cercando di mantenere il tono della discussione vivo, ma io torno a guardare il film con le lacrime agli occhi.

Farò di tutto per salvarlo, ma se non dovessi riuscirci...non voglio passare il mio ultimo anno con lui a piangermi addosso, quindi interrompo il silenzio con un battuta che spero lui apprezzi.

-E comunque Chris Hemsworth li ha più lunghi dei miei – cerco di sorridere e spero che lui faccia altrettanto...e lo fa.

Mi avvolge il collo con il braccio e mi attira a lui, poi mi scompiglia i capelli e mi fa spostare un po' per guardarmi in viso.

-Non importa quanto siano lunghi i capelli di Chris Hermsworth...tu sei il mio Thor – ridiamo come due imbecilli, ma la spazio tra i nostri visi resta di pochi centimetri e, quando smettiamo di ridere, finiamo occhi negli occhi.

Allarga un po' la presa del braccio per permettermi di allontanarmi, ma io non ne ho voglia.

La sua mano scivola su una ciocca dei miei capelli e comincia a giocarci distrattamente, mentre non guardiamo più il film, ma ci guardiamo l'un l'altro.

Non so chi dei due stia accorciando la distanza tra i nostri visi, forse io, forse lui...forse entrambi; aspetto di sentire le sue labbra sulle mie, lui si sposta un po', ma non lo fa con molto garbo e preme per sbaglio il clacson, che ha l'effetto di una cannonata.

Sobbalzo un attimo e Dean fa altrettanto, mentre gli automobilisti dietro di noi cominciano ad imprecare.

Ci scostiamo e io torno nella mia parte di sedile, cercando di regolare il battito del cuore.

Non diciamo niente per il resto del film.

 

* * *

 

Quando torniamo al motel il silenzio è diventato opprimente e vorrei davvero trovare il modo di romperlo, ma Dean lo fa al posto mio.

-Bello il film, no? - chiede con tono leggero.

Capisco che vuole fare finta di niente e la cosa mi fa abbastanza male.

-Si...diciamo che è il migliore tra quelli che scegli tu..- il tono vorrebbe essere divertito, ma mi rendo conto che non mi viene fuori molto bene.

-Quindi...prendiamo un birra prima di andare a letto.- mi sorride, ma è un sorriso forzato.

Mi limito a scuotere la testa.

-Credo che andrò dritto a dormire...- lui annuisce – Buona notte Dean.

-'Notte Sammy...- mi guarda in modo strano, ma non dice altro.

 

Quando mi sdraio nel letto, sento che Dean stappa la bottiglia di birra.

C'è silenzio e riesco ad immaginare mio fratello mentre beve, vedo come socchiude le labbra per far passare il liquido dorato...conosco ogni suo movimento.

Dean beve la birra molto in fretta...almeno la prima.

La finisce in pochissimo tempo di solito.

Sorrido quando sento il rumore dalla pattumiera che si apre, sapendo che avevo ragione.

Dean non si gode mai la prima birra, la beve tutta d'un fiato, perchè ne ha voglia.

Di solito ne beve un'altra dopo, lo fa per gustarla con calma...ma non stasera.

Stasera Dean beve una sola birra e va a letto.

In lontananza sento dei tuoni e ripenso a quando ero piccolo e, spaventato, nelle notti di temporali, mi rifugiavo nel letto di mio fratello.

Il pensiero di rifarlo mi colpisce proprio nel momento in cui la mia mente vola a tantissimi anni prima.

Non devo alzarmi dal letto, sono un ometto e gli ometti non si alzano dal letto spaventati dai tuoni.

Papà dice che non c'è niente da temere nella pioggia, ma a me fa paura lo stesso; anche se non posso dirlo a lui, perchè ho già 5 anni e papà si arrabbierebbe.

Ma papà stasera non c'è...siamo solo io e Dean...potrei anche fare un eccezione.

Mi copro meglio con le coperte e sobbalzo di fronte ad un tuono più forte dei precedenti.

Le finestre vibrano e ho paura che si romperanno.

La stanza si illumina a causa di un lampo...e so che il tuono dopo sarà molto forte...ma non immagino COSI' forte.

Il cuore mi batte all'impazzata, salto giù dal letto e mi avvicino a quello di mio fratello.

-Dee – cerco di parlare piano perchè non voglio disturbarlo, spero che lui mi senta, ma devo chiamarlo altre 3 volte prima che lui apra un occhio mezzo assonnato verso di me.

-Sammy...che succede? Un brutto sogno? - sbadiglia e si passa la mano sugli occhi.

-No...è il temporale...ho paura...- arrossisco, sperando che lui non mi prenda in giro...e lui non lo fa.

Dean sorride, poi solleva le coperte e mi fa cenno di salire nel letto con lui.

Non me lo faccio ripetere due volte, mi infilo sotto le coperte e lo abbraccio stretto.

Lui mi mette una mano intorno al fianco e mi stringe a sé.

-Non devi avere paura dei tuoni...ci sono io a difenderti. - mi dà un bacio sulla fronte e io sento la paura scivolare via.

-Resterai sempre con me Dee? - chiedo speranzoso e lui stringe l'abbraccio.

-Per sempre...

 

Il mio risveglio è strano, sento qualcuno scuotermi delicatamente e ci metto qualche secondo a realizzare che è Dean.

-Sammy alzati dai – riconosco quello sguardo elettrizzato, capisco che ha qualcosa in mente.

Allungo la mano verso l'orologio sul comodino e sbarro gli occhi.

-Dean sono le 5 del mattino, che ti prende?- chiedo sconvolto e incapace di formulare un pensiero coerente.

-Non fare il nonnetto di 80 anni, vieni con me.

Mi scosta le coperte e mi fa scendere, io infilo la maglia ( al contrario, ovviamente) e cerco di seguirlo, quando vedo che si avvicina alla porta.

-Dean ma sta diluviando, dove vuoi andare? - chiedo sconvolto.

-Oh Sam piantala! Vieni con me o no? - e mi porge una mano.

Guardo quella mano grande, ormai la mia è grande quanto la sua, ma ricordo ancora, quando quella mano, un po' più grande della mia, mi stringeva forte e mi faceva sentire invincibile.

Ripenso al sogno di stanotte e al ricordo di quante volte io e lui abbiamo dormito insieme perchè avevo paura...e so che quella mano mi farà sempre sentire al sicuro.

La afferro senza pensarci neanche un secondo di più e usciamo nella pioggia torrenziale.

Siamo totalmente zuppi in meno di qualche secondo, i temporali estivi in quella zona sono davvero tremendi.

Dean non mi ha ancora spiegato dove stiamo andando e ho quasi paura a chiederglielo.

-Corri Sam! - urla a squarcia gola ridendo e io, non so perchè, rido con lui.

Quando si ferma siamo in uno spiazzale enorme e mi fa mettere davanti a sé.

-Non voglio avere rimpianti Sam...voglio vivere quest'ultimo anno...- cerco di interromperlo per dirgli che non sarà l'ultimo anno, che proverò a salvarlo, ma lui mi interrompe mettendomi un dito sulla bocca.

-Lo so Sam, so che proverai a salvarmi...ma comunque vada...l'importante non è la metà di un viaggio, ma quello che provi mentre viaggi...e comunque vada a finire quest'anno...io voglio viverlo al 101%.

Sorrido della sua espressione e, per un secondo, il patto passa in secondo piano e so che voglio solo stare bene con lui...anche se non so per quanto tempo.

-Viviamo quest'anno un quarto di miglio alla volta! - mi dice con fare teatrale e io scoppio a ridere, mentre ancora la pioggia scende giù così forte che è difficile anche tenere gli occhi aperti.

-Hai visto Fast and Furious una volta di troppo! - e lui scoppia a ridere con me.

-No, davvero Sammy...nessun rimpianto...ok? - mi guarda fisso negli occhi e sento come se mi stesse leggendo dentro l'anima.

-Ok – dico e, più che una risposta, è una solenne promessa.

Lui annuisce soddisfatto e poi mi trascina sotto una tettoia, la pioggia sbatte rumorosamente e devo alzare la voce per farmi sentire.

-Adesso che hai in mente? - quasi urlo ridendo.

Lui alza un dito per farmi cenno di aspettare un minuto; infila una mano in tasca e tira fuori una bustina di plastica, la scarta e vedo dei post-it.

-Post-it? E a che ci servono? - chiedo confuso, ma Dean sorride e in quel momento sento che insieme potremmo sollevare il mondo a mani nude.

-Ecco – mi dà metà blocchetto – Voglio che su ogni post-it tu scriva qualcosa che vuoi fare entro quest'anno...qualunque cosa ti venga in mente...- mi sorride complice.

-Una lista di cose da fare? Ne avevo una qualche anno fa...non so che fine abbia fatto...- dico ridendo.

-Bè questa non la perderemo...e dobbiamo fare TUTTO quello che mettiamo in lista...ok? - il suo sguardo è forte, è intenso...e io sento il cuore che batte all'impazzata per la sua vicinanza.

-Ok Dee...- non usavo il suo nomignolo da tantissimi anni e lui sembra ricordarselo, perchè mi fa un sorriso enorme.

-Ok deciso...quindi prima di rientrare...scriviamo qualcosa...-

-Oddio Dean, così su due piedi...non mi viene in mente nulla...- rido.

-Qualsiasi cosa...non pensare, dillo e basta! - dice velocissimo.

-Ma io...- provo ad obbiettare ma Dean mi interrompe subito.

-Non pensare, ho detto! - ride come un folle – Dai dì la prima cosa prima che ti viene in mente!

-Central Park con la neve! - dico di getto – Voglio andare a pattinare a Central park sotto la neve! - rido mentre lo dico, perchè mi rendo conto di quanto sia folle.

-Central...park....sotto la...neve – scandisce bene Dean mentre lo scrive sul foglio – Ok...fatto, questo è il primo...- stacca il post it e lo mette in tasca.

-Così non corriamo il rischio di perderli? - chiedo già terrorizzato all'idea.

-Ho un idea per non perderli...tranquillo lasciare fare a me.

Quando torniamo al motel ha smesso di piovere, il sole sta sorgendo e guardo mio fratello Dean sorridendo come un cretino, lui se ne accorge.

-Che ti ridi? - mi chiede, ma ride anche lui.

Sono felice” vorrei rispondere.

-Niente, niente...- alla fine rispondo così e lui fa spallucce, prima di seguirmi dentro la camera.

 

* * *

Quando più tardi ci avviciniamo alla macchina lui la apre, ma non entra.

-Torno subito, tu intanto salta su...- e scappa dentro il supermarket nelle vicinanze.

Io resto solo con i miei pensieri; sono successe tante cose in questi giorni, quindi mi sento un po' scombussolato.

Ieri stavamo per baciarci, posso dirlo con assoluta certezza, posso anche dire che io sia deluso che non sia successo.

Penso a quello che ha fatto Dean stanotte, o forse è meglio dire stamattina, e penso che non sono cose da fratelli...ma in fondo siamo mai stati davvero solo fratelli?

Mentre mi perdo nelle mie elucubrazioni, lui risale in macchina e mi porge uno strano libro...o meglio un diario.

-”Diario di viaggio”? Sei serio? - dico stupito.

-Bè...attacchiamo i post it alle pagine...c'è anche lo spazio per la playlist...ogni giorno scriviamo un lista di canzoni che ci accompagnano.- dice sorridendo, è un sorriso fiero e soddisfatto, è il sorriso di chi ha tutto e non potrebbe chiedere altro.

-Ok – lui mi porge il post-it della sera scorsa e io mi affretto ad attaccarlo nella prima pagina, lasciando spazio per la playlist. - Allora...playlist di oggi?

Dean si sporge verso la radio, mette un cassetta e la fa partire.

-Cominciamo con questa...-

E io sorrido mentre le note di “Forever Young” degli Alphaville si diffondono nell'abitacolo.

Scrivo il titolo della canzone e penso che questo anno, indipendentemente da come andrà a finire, sarà il più bello della mia vita...

Alzo lo sguardo e rimaniamo occhi negli occhi per qualche secondo, poi lui mette in moto, guardiamo la strada davanti a noi e abbassiamo i finestrini e lasciamo che il vento entri a farci compagnia.

D'ora in avanti...nessun rimpianto.

 

So many adventures couldn't happen today
So many songs we forgot to play
So many dreams are swinging out of the blue
We let them come true”

 

 

 

 

N.d.A

Ragazziiiiii come state?

Perdonate se sto aggiornando settimanalmente, ma non ho davvero modo di aggiornare due volte a settimana come prima, di solito aggiorno il venerdì perchè è il mio giorno libero xD

Spero che questo chappy vi sia piaciuto.

Ogni commento è ben accetto.

Scusate se non mi dilungo tanto ma oggi sono di corsissima, un beso a tutti.

Angel_SG

PS: chiedo scusa per lo spazio tra le frasi, ma me lo aggiunge quando lo trasporto su efp, di solito lo risistemo, ma oggi davvero non ci arrivo con i tempi :P

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Capitolo 7
*** Kiss the Rain ***


Kiss the Rain

 

 

"Hello
Do you miss me
I hear you say you do
But not the way I'm missing you"

 

 

Vorrei specificare che non sono una cattiva persona: ok bevo birra come se non ci fosse un domani e magari non rispetto esattamente i limiti di velocità quando sono a bordo della mia Baby, ma nessuno può dire che io sia un cattiva persona.

E questo a prescindere dal fatto che sto facendo di tutto per trattenermi dallo scoppiare a ridere in faccia a quella gentile e pazza signora.

 

-Credete si tratti di una nave fantasma? - chiede lei convinta mentre, vestiti da agenti, conduciamo l'ennesimo interrogatorio.

-Forse...- dice Sam a disagio guardandomi.

-Bene...- la signora sembra rilassarsi – Fatemi sapere se posso fare altro...qualsiasi cosa...- comincia ad accarezzare la mano di Sam, che resta qualche secondo bloccato, prima di fare scivolare via la mano sorridendo imbarazzato.

 

E io ci provo davvero a non farmi venire una sincope al cervello per le forti risate.

Do un colpetto di tosse nella mia mano e mi volto verso Sam.

-Credo che noi...dovremmo andare...- cerco di toglierlo dall'imbarazzo.

-Si – risponde lui subito quasi balbettando – Si...si esatto...è stato un piacere conoscerla! - dice Sam più che per educazione, ma lei non sembra recepire.

-Il piacere è stato tutto mio agente – tono malizioso e...oddio potrei vomitare.

 

Quando ci chiudiamo alla spalle la porta della vecchia Sam si volta verso di me.

-NON Dire una parola – alzo l'indice verso di me e io alza le mani in segno di resa.

-Non ho mica detto nulla – rido in modo discreto, ma non abbastanza da evitare l'occhiataccia di Sam.

-Si certo Dean come no- s'infila le mani in tasca.

Ci avviamo per la strada del porto e nessuno dice niente per un po', ma alla fine sono io a rompere il silenzio.

 

-Che vecchia pazza! - dico con tono allegro...e ok si, un po' voglio provocare mio fratello.

-Perchè? Perchè crede nei fantasmi? - Sam ride mentre lo dice e ho la certezza che stia cercando di fare finta di non capire a cosa mi riferisco.

Comincio a ridere.

 

-Ah ah ah ah guarda come difende la sua ragazza il cucciolone! - quanto amo provocarlo.

 

-Baciami! - mi risponde lui secco.

Sento per un secondo la gola seccarsi e l'immagine di me che lo fermo e lo bacio lì davanti a tutti mi solletica più di quanto sia lecito.

 

-Sì! Se non ti bacia prima lei...- beccati questa Sammy.

 

Lui non risponde, lo sento prendere un respiro profondo e rimanere con la testa bassa, quindi decido di cambiare argomento.

-Ma chi è questo Alex? - cerco di riportare la conversazione su un piano professionale e Sam mi segue a ruota, ma sento che comunque la mia risposta è arrivata dritta al punto.

Mentre guardo Sam parlare del caso, con la coda dell'occhio guardo le sue labbra e non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe baciarle.

Mi mordo il labbro inferiore e una parte di me desidera abbandonarsi a quell'impulso, quando qualcosa mi distrae.

-Sam avevamo parcheggiato qui...dov'è la mia macchina??

-Dean sta calmo...- Sam si guardo intorno.

-Io sono calmo! Qualcuno mi ha rubato la macchina...- mi piego un attimo in due per riprendere fiato.

 

La mia Baby.

-Hey hey calmo – Sam viene ad accarezzarmi la schiena e...bè la macchina passa in secondo piano.

La sensazione della sua mano su di me...sono costretto a fare violenza su me stesso per rimanere concentrato suo fatto che un pazzo abbia rubato l'Impala.

 

-Intendi l'Impala del 67? - riconoscerei quella voce tra mille.

Maledetta puttana...Bela!

 

-Sei tu Alex – Sam ha l'illuminazione.

-Io e Guerta siamo amiche da tanto tempo...comunque io al posto vostro andrei a riprendermi la macchina prima che scoprano l'arsenale che avete dietro.

 

-Posso spararle ? - chiedo a mio fratello e non so neanche io se sono serio o meno.

-Non ancora Dean...- mi risponde Sam dispiaciuto.

 

* * *

 

Cazzo ce l'abbiamo messa tutta...quel tizio aveva visto la nave, abbiamo fatto di tutto per salvarlo...ma non ce l'abbiamo fatta.

Guardo mio fratello a fianco a me e so l'impatto che questa cosa ha avuto su di lui.

Spengo la radio deciso a richiamare la sua attenzione.

 

-Lo dici tu o lo dico io? - chiedo cercando di scuoterlo dal suo stato di tristezza.

-Cosa? - mi chiede senza inflessione nel tono di voce, ma con lo sguardo triste.

-Non puoi salvare tutti Sam...- cerco di farlo ragionare, mentre so che effetto avranno le mie parole su di lui.

-Si certo e allora? Adesso ti sento meglio? - mi chiede piatto.

 

Dio mio Sam, reagisci, mandami a quel paese, ma dì qualcosa che mi faccia capire come ti senti...

 

-No...non proprio – dico sincero.

-Nemmeno io...- abbassa lo sguardo sulle sue mani.

 

Il fatto che questo sarà il mio ultimo anno ci pesa addosso in maniera soffocante stasera.

Scuoto la testa e prendo un respiro, cercando di capire come fare a dirgli quello che penso.

 

-Sam devi capire che...- provo a finire la frase, ma lui mi interrompe subito.

-Lo so bene di non poter salvare tutti.- guarda fuori dal finestrino e, potrei scommetterci, che lo fa per non farmi vedere gli occhi lucidi.

 

C'è un brutto silenzio tra noi, aleggia come un fantasma ed è allora che mi ricordo le parole che gli ho detto qualche giorno fa.

 

Nessun rimpianto.

 

-Ok Sam reggi il volante...- dico mentre elaboro la mia idea.

-Che? Wow Dean che cazzo fai? - urla mentre io stacco le mani dal volante e lui è costretto e reggerlo con un braccio per evitare di sbandare.

 

-Dean ti ha dato di volta il cervello? - chiede nel panico.

-Oh Sammy tranquillo, stai andando benissimo – dico con nonchalance, mentre prendo un post it dalla tasca.

 

Lui capisce subito cosa ho intenzione di fare e fa un mezzo sorriso.

 

-Dean capisco l'ispirazione, ma in teoria sarebbe meglio se ci fermassimo. - dice a disagio.

 

-Zitto e guida! - rido e scrivo.

 

Lo vedo sbirciare sul foglio e lo rimbecco subito.

 

-Guarda la strada Sam – lui sbuffa, rimetto una mano sul volante il secondo dopo aver finito di scrivere e arrotolare il foglio.

 

-Non dovresti darmelo per attaccarlo nel diario?

-No...- lo guardo negli occhi – Perchè questa la facciamo subito.

 

Mi sorride.

 

-Tu sei pazzo, Dean – dice ma comincia a ridere.

 

Si, di te...sono pazzo di te.

Sento sempre più forte l'impulso di baciarlo e mi chiedo per quanto riuscirò a trattenermi.

Cielo Sam, in che guaio mi sto cacciando? E tu che faresti se ti baciassi? Scapperesti urlando da questa nave che affonda o affonderesti insieme a me?

 

-Si, ma tu mi adori anche per questo, no? - dico con fare spaccone.

-Sì...- risponde lui lentamente e in quel “si” sento il mio cuore prendere a battere più veloce.

 

Accosto a sinistra della strada e lui mi guarda dubbioso.

-Dove siamo, Dean?

-Vedrai – scendo dalla macchina e gli faccio cenno di seguirmi.

Ci addentriamo tra gli alberi e sono costretto e spezzare qualche ramo per evitare che, dopo il mio passaggio, rimbalzi indietro colpendo Sam.

 

-Mi porti sulla cattiva strada?- dice Sammy ridendo.

Io mi fermo di botto appena finisce la foresta e lui quasi viene a sbattermi addosso.

-Ops scusa, non avevo visto ti fossi fermato.- si gratta la testa imbarazzato.- Cos'è questo posto?

 

So cosa sta vedendo.

É una specie di scogliera, ma non sembra essere niente di che.

Mi metto un dito sulle labbra per dirgli di fare silenzio e lui subito si zittisce e mi guarda curioso.

Lo prendo per una mano e lo porto un po' più vicino al bordo, sempre senza dire nulla.

Ora siamo abbastanza vicini al bordo da vedere il fondo, mi infilo una mano in tasca ed estraggo il post-it, dove ho scritto solo una parola.

 

Urla”

 

Lui mi guarda stranito.

-Dean non...- appena comincia a parlare le montagne intorno a noi gli restituiscono il suono della sua voce, in un eco fuori dal comune e lui si ferma.

 

Prendo la penna e scrivo.

 

Ho visto questo posto per la prima volta durante una caccia con papà nel periodo in cui siamo stati...lontani. Qualcuno dice che non sia opera umana, perchè ti restituisci un eco particolare, è la copia esatta della tua voce ed è scandita in modo più limpido dell'effetto classico...Butta tutto fuori...urla al mondo!

 

Lui legge il tutto sorridendo, poi prende un bel respiro e urla.

 

L'urlo e breve, ma le montagne glielo restituiscono con forza diverse volte.

-Più forte – bisbiglio per cercare di non subire l'eco.

-A-ahhh

 

-Ancora uno...forte forte – lui sorride e io gli prendo la mano.

In quell'ultimo urlo ci mette tutta l'anima, ci mette l'angoscia di non sapere dove sarò il prossimo anno, ci mette la voglia di godersi questi ultimi momenti, ci mette la paura di vederli scivolare tutti insieme.

 

E piange, ride...tutto insieme, poi si volta ad abbracciarmi, seppellisce il viso nel mio collo ed io lo stringo forte a me.

 

-Sam...-

 

Ad un tratto sentiamo un strano rumore.

Sta cominciando a piovere, ma le montagne ci amplificando il suono delle gocce che stanno per venire giù prima ancora di sentire la pioggia su di noi.

 

Sam tira fuori il suo blocco dei post it e ci scrive qualcosa su.

 

Grazie..forse dovremmo andare, prima di bagnarci”

 

Qualche goccia comincia a venire giù.

 

Possiamo stare ancora un po'?”

 

Dean, un giorno mi spiegherai perchè ami così tanto la pioggia...”

 

La amo perchè se alzi il volto al cielo lei ti bagna le labbra in un dolce bacio”

 

Non sapevo fossi così romantico Dean”

 

Ed è in quel momento che comincia a piovere davvero.

Lo prendo per mano per andare verso la macchina, ma lui mi ferma.

Alza il viso verso il cielo e lascia che le gocce gli bagnino il viso e le labbra.

Poi mi guarda e sorride...e non so per quanto riuscirò a non baciare quel sorriso.

 

Andiamo verso la macchina e, quando saliamo, siamo completamente zuppi.

 

-Tu sei pazzo...l'ho detto e lo ripeto.- dice Sam asciugandosi le mani e tirando fuori il diario.

Attacca il mio post it e poi tutti gli altri in ordine.

Quando arriva alla parte della canzone sorride e mi guarda.

-Stavolta scelgo io – e scrive in un grafia perfetta: “Kiss the rain”

 

-Direi che è perfetta – annuisco io. - Sam...

Non so come spiegargli cosa mi passa per la testa e per il cuore.

Lui mi guarda e aggrotta un po' le sopracciglia.

Gli porto una mano sulla frangia ribelle e gliela porto indietro, fermo la mano dietro la nuca.

Non so neanche io cosa sto facendo, Sam potrebbe scappare urlando schifato dalla macchina, devo fermarmi adesso.

Ma mentre lo dico, mi avvicino e...giurerei che lo fa anche lui.

 

Siamo vicini, ma non riesco a colmare gli ultimi pochi centimetri che ci separano.

Ho paura Sam...che devo fare?

 

-Hai intenzioni di mantenere la parola? - mi sussurra lui senza allontanarsi.

-In che senso? - anche la mia voce è poco più che un sussurro, come se alzare la voce, potesse mandarci in pezzi entrambi.

 

-Hai detto che mi avresti baciato tu se non l'avesse fatto lei...- sorride.

-Io ecco...non...- sono imbarazzato, vorrei subito abbassare lo sguardo, ma appena ci provo mi fermo sulle sue labbra e mi avvicino ancora, anche se non abbastanza.

Riporto lo sguardo su di.

 

-Dean...sono stato io a dirtelo...ti ho chiesto io di baciarmi...Baciami...

Ed è in quel preciso istante che crollano tutte le barriere dei miei “non devo” e “non posso”; colmo la distanza tra noi due e finalmente sento la familiare sensazione delle sue labbra sulle mie.

Le accarezzo dolcemente, assaporando ogni secondo.
Sono morbide, calde...sanno di pace, calma...sanno di casa.

 

Faccio scivolare la mano sulla sua guancia e sento il cuore battere all'impazzata...Dio, Sam è l'unico che riesca a farmi sentire così...vulnerabile e...perso e...incredibilmente felice.

Restiamo semplicemente lì a baciarci, fino a quando non mi rendo conto che è il momento di tornare al motel.

Non so come rifletteremo sulla cosa a mente lucida, ma in questo momento non rimpiango nulla.

 

Non voglio dirti addio Sammy.

 

 

"Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips feel lonely and thirsty
Kiss the rain
And wait for the dawn"

 

 





N.d.A.

Ta ta ta daaaaaaaaan

Ecco il bacio tanto atteso xD

ho tipo pochissimo tempo per le note dell'autore...ma in realtà non ho olto da dire, sono curiosa di sapere cosa ne pensate, quindi lascio a voi la parola.

Un beso a todos el mundo :-*

Angel_SG

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Capitolo 8
*** Enchanted to meet you ***


Enchanted to meet you

 

 

* * * Sam

 

Mio fratello mi sta evitando.

E niente, non è che ci sia granchè da dire, è un coglione, un idiota...si bè, magari potevo pensarci prima di chiedergli di baciarmi.

Guardo Dean che si muove per la stanza del motel raccogliendo tutto quello che ha sparso in giro e lo mette a caso nel borsone.

 

-Dean...- provo a rompere il silenzio, ma lui mi ignora.

-Dean...cazzo guardami! - dico esasperato.

 

Lui alza un attimo lo sguardo verso di me, si ferma e poi scuote la testa.

 

-Potremmo andare a pranzare alla pizzeria qui accanto...- butta lì senza un motivo logico.

 

-Dean...-

-Oppure al chioschetto che c'è all'ingresso della città...- non si ferma, continua a girare per la stanza.

-Dean ascoltami ti prego...

-Se vuoi possiamo andare al take away messicano, dicono non sia male.

 

-DEAN!- urlo fuori di me.

Lui porta una mano al viso e si sfrega gli occhi lentamente, sospira e poi si volta a guardarmi, stavolta seriamente.

 

-Che c'è Sam? - Credo di avergli sentito poche volte un tono così stanco.

-Che c'è? Non credi che dovremmo parlare? - chiedo riportando il tono di voce a livelli normali.

 

-Di cosa vorresti parlare? - incrocia le braccia al petto e in questo momento avrei voglia di picchiarlo.

-Di cosa? Dean devo essere esplicito? - Lui abbassa lo sguardo – Guardami cazzo!

 

Non solleva la testa, ma mi punta gli occhi addosso.

 

-E' stato uno sbaglio...Sam, non...Cristo...Non ne riparleremo ok?- comincia a girare come una tigre in gabbia.

 

-Un sbaglio...- Scandisco bene ogni lettera – Sai che c'è? Fottiti Dean.

 

Esco dalla stanza sbattendomi dietro la porta; sento la sua voce biascicare un “Sam” poco convinto, ma francamente me ne infischio.

Ci metto pochi minuti a raggiungere l'Impala e, quando lo faccio, mi rendo conto che ha lui le chiavi, quindi getto il borsone a terra e mi siedo sul paraurti ad aspettare.

 

Dio mio, posso ancora sentire la sensazione delle sue labbra sulle mie...come ci siamo arrivati a questo punto, com'è potuto succedere?

Cosa abbiamo fatto?

 

Quando lo vedo venire verso di me mi volto dall'altra parte senza rivolgergli la parola.

Lui si avvicina e apre la macchina, fa per dire qualcosa, apre la bocca ma non ne esce alcun suono, quindi alla fine entriamo nell'Impala in silenzio.

Quando mette in moto la radio si accende, guardo il diario di fronte a me, l'abbiamo lasciato l'altra sera sul cruscotto e mi sento il cuore stringersi in una morsa dolorosa.

Spengo la radio e, per la prima volta, viaggiamo in silenzio.

 

* * * Dean

 

E' Sam cazzo, è mio fratello, come mi è venuto in mente di fare una cosa del genere, avrei dovuto provare schifo, ribrezzo...eppure l'unica cosa che riesco a pensare è quanto mi sentissi finalmente libero.

Nel momento in cui ho annullato la distanza tra noi il mondo si è fermato, tutto il resto ha smesso di avere importanza, sentivo solo il calore al petto, il battito del mio cuore...come può un singolo bacio farti girare così tanto la testa?

 

Semplice Dean...è quello che succede quando bacia la persona che ami.

 

La vocina nella mia testa mi dice questo...ma come può essere vero, come posso anche solo avere pensato di fare una cosa del genere.

 

Siamo in viaggio da tutto il giorno e Sam non ha detto una parola...neanche io a dirla tutta.

 

Quel silenzio carico di parole non dette rischia di schiacciarmi, vorrei avere una scusa...una qualsiasi per rompere quella situazione di stallo in cui ci siamo andati a cacciare.

 

-Sam...- ci provo, ma stavolta è lui ad ignorarmi.

 

-Sammy...non possiamo...te ne rendi conto? Io non...posso...- non so neanche come finire la frase.

 

-Lascia stare Dean...- sento la sua voce tremare...Dio mio, ho resistito fino a questo momento proprio perchè questo era quello che volevo in tutti i modi evitare.

 

-Sam ti rendi conto che non possiamo assecondare questa...cosa?- lui non risponde così sterzo di botto e mi fermo a lato della strada.

 

-Sam...questa cosa ci distruggerebbe...è successo solo ieri e già oggi non ci parliamo neanche...guardami ti prego...-

-Adesso sei tu a chiedermi di guardarti? E quando stamattina ero io a chiedertelo? - ribatte acido.

 

-Sam...- prendo fiato per dire quello che penso, ma mi manca il coraggio.

 

Sam tiene la braccia conserte e sta rigido sul sedile, guardo di sfuggita il diario che abbiamo comprato insieme e deglutisco il nodo che mi si forma in gola.

Mi poggio sul sedile, stanco, affondando il mento nel giaccone di pelle.

 

-Ok...dobbiamo rimetterci in viaggio...- Dico stanco e lui fa una risata sarcastica.

-Va' all'inferno Dean – dice di getto, ma so che non lo afferra il vero significato delle sue parole...lo so perchè di fronte alla mia risposta resta di ghiaccio.

 

-Sì bè, ci andrò tra qualche mese...non dovrai aspettare molto. - mi volto a guardare la strada, sono incazzato e la discussione finisce davvero qui per me.

 

Lui si gira di scatto a guardarmi e, dal modo in cui trattiene il respiro, capisco che si è finalmente reso conto di quello che ha detto.

 

-Dean...- gli trema la voce, ma io accendo la radio, alzo al massimo il volume della radio, tanto che i vetri cominciano a tremare.

 

Lui si gira verso il finestrino e non diciamo più nulla.

La musica è altissima, non si sente nient'altro, ma non ho bisogno dell'udito per percepire i singhiozzi trattenuti di Sam.

Guardo davanti a me, mentre ogni singulto di sofferenza che sento arrivare da lui mi buca le orecchie ed il cuore.

 

* * * Sam

 

Sono 3 giorni che mi fratello non mi parla.

Non so neanche da dove mi siano venute fuori quelle parole, so solo che darei tutto quello che ho per potermele rimangiare.

Ma non ha senso piangere sul latte versato.

Tutti i tentativi di parlare con lui si sono rivelati vani...almeno fino a stasera: ho deciso che deve starmi a sentire e lo farà.

 

-Dean aspetta...dobbiamo parlare – dico risoluto e lui va avanti verso la porta del bagno come se non avessi detto nulla.

Metto la mano sulla maniglia del bagno prima che possa farlo lui: se vuole aprirla deve toccare la mia mano...e ovviamente non lo fa.

 

-Stammi bene a sentire, mi dispiace ok? Mi dispiace averti detto quella frase, non lo penso davvero lo sai...non puoi aver pensato che...

-Pensi davvero sia per il fatto che mi hai detto di andare all'inferno? Cazzo Sam...- Si infila una mano tra i capelli.

-E allora per-

-Ti ho baciato Sam – Dice urlando, poi bisbiglia delle parole che mi entrano nel cuore- E mi è piaciuto...fa così bene da stare male...e non posso farlo, ancora...mi spiace.

 

Entra nel bagno e si chiude la porta alle spalle.

Non dico niente, mi limito a lasciarlo andare.

Mi getto sul letto e prendo il mio ipod, faccio partire una traccia a caso

 

This is me praying that
This was the very first page
Not where the story line ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
These are the words I held back
As I was leaving too soon
I was enchanted to meet you

 

Ascolto quelle parole e sento che tutto scivola via...non voglio che questa sia l'ultima pagina della nostra storia, voglio che sia la prima, che se davvero è solo un anno quello che ci resta da vivere insieme, voglio che sia un anno da non dimenticare.

 

Mi getto contro la porta e la apro di scatto, apro la tenda della doccia e ho il tempo di registrare lo sguardo confuso di Dean prima che lo prema contro il muro con il mio corpo.

L'acqua mi scivola addosso bagnandomi tutti i vestiti ed io esplodo.

-Ma lo vuoi capire che non c'è niente al mondo che mi faccia stare bene più di te? Io non posso vivere senza di te Dean, quello che è successo l'altro giorno...era solo questione di tempo, non è stato uno sbaglio...doveva essere così, da sempre...lo sai anche tu, solo che non vuoi ammetterlo – sto urlando e lui mi guarda con uno sguardo carico di pena.

 

Pena per me.

Pena per lui.

Pena per noi.

 

-Cos'è che non vorrei ammettere? - mi chiede stanco.

 

Mi prendo il mio tempo per rispondere, mentre la consapevolezza di quali siano i veri sentimenti che ci legano, si fa strada in me, portando tanta paura quanta pace.

 

-Che mi ami...almeno quanto ti amo io...- restiamo lì a guardarci per qualche interminabile secondo.

Vedo tanti sentimenti passare nei suoi occhi: paura, angoscia, strazio...gioia, pace, amore...

Sto ancora cercando di impedirmi di baciarlo...quando lo fa lui.

E' un bacio diverso del semplice sfiorare di labbra dell'altro giorno, è un bacio passionale.

Infila una mano tra i miei capelli e appoggia l'altra sul mio fianco per stringermi più a lui.

Sosta la sua mano sul mio mento e preme verso il basso per farmi aprire la bocca, sento la sua lingua andare in cerca della mia e il cuore comincia a battermi all'impazzata.

Continuiamo a baciarci, mentre l'acqua lambisce i nostri corpi.

 

Quando ci separiamo pochi minuti dopo, lui poggia la sua fronte sulla mia facendo un po' di forza, poggiandomi entrambe le mani sulle guance.

 

-Sammy...ultima chance...usciti da questa doccia, dovremo prendere la nostra strada...sei sicuro che vuoi che sia questa?- mi chiede disperato.

-Non c'è niente al mondo che vorrei più di te – dico scandendo ogni parola per dimostrargli quanto ne sono convinto.

 

-Nessun rimpianto Dean...avevamo detto così, no?

 

Lui annuisce lentamente e mi sorride.

 

-Nessun rimpianto Sammy – mi bacia ancora e non abbiamo bisogno di altre parole.

 

Qualsiasi sia il casino in cui stiamo saltando dentro...ci salteremo dentro insieme.

 

 

 

 

 

N.d.A

Tranquilli non sono morta, sono ancora viva e vegeta xd

Perdonate l'immenso ritardo, ma il lavoro non mi sta dando tregua e ho pochissimo tempo libero.

Finalmente stasera sono riuscita a sedermi al tavolo da sola, scrivere e postare.

Cercerò di essere puntuale d'ora in avanti e di aggiornare ogni settimana come prima, ma purtroppo non ve lo posso garantire.

Certo è che comunque non ho intenzione di sospendere la storia, quindi abbiate fede, il chappy arriverà xD

E niente, ringrazio chi leggerà e recensirà, soprattutto per aver avuto la capacità di aspettare così tanto per un chappy ( che è anche più corto del solito )

Scusate eventuali errori, ma ho poco tempo per correggere e voglio assolutamente postarvi il chappy stasera stesso.

Un bacio

A presto ( spero)

Angel_SG

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Capitolo 9
*** A voice from the past ***


A voice from the past

 

 

 

Apro lentamente gli occhi, giusto il tempo di rendermi conto che non sono nel mio letto.

Il sole che entra dalla finestra è accecante e borbotto un “cazzo” insofferente, mentre mi sposto la frangia dalla fronte, quella frangia che Dean ama tanto.

 

Oh cazzo...Dean.

 

Come un lampo i ricordi della sera prima mi investono in pieno.

Io che urlo contro Dean, apro la porta del bagno, entro in doccia con tutti i vestiti...lui che cede...noi che ci baciamo.

 

Sorrido come un ebete, mentre percepisco un movimento accanto a me.

Mi volto e vedo Dean alla mia sinistra, mi metto su un fianco e resto lì a guardare la linea del suo viso per qualche minuto, prima che lui apra piano gli occhi, forse sentendosi inconsapevolmente osservato.

Mi guarda un attimo con gli occhi ancora mezzi chiusi e sorride.

-Buongiorno – dico io

-'Giorno – biascica lui ancora non completamente sveglio.

Guardo l'orologio e faccio per alzarmi, ma lui mi afferra il braccio e mi tira a sè, facendomi poggiare sul suo petto e stringendomi per le spalle.

 

-Ancora cinque minuti...- mi passa una mano sulla frangia e mi allontana i capelli dalla fronte.

 

-Solo cinque però, ok? - dico fingendomi scocciato.

Lui ride del mio tono.

-Ah si? Solo cinque? Scommetto che riesco a strappartene di più.- mi guarda con intensità e stavolta è pienamente sveglio.

 

-Non credo proprio – dico io facendo il sostenuto, ma rido di già.

 

Dean comincia a baciarmi il collo ed io sento delle scariche di adrenalina percorrermi tutto il corpo.

Scende a baciare la parte di clavicola lasciata scoperta dalla maglia e mi costringe supino sul letto.

Sento delle scariche di piacere colpirmi, mentre mi rendo conto che mi sta sollevando la maglia e ha cominciato a baciare uno dei miei capezzoli.

Infilo le dita tra i suoi capelli, non sapendo bene dove tenerle, mentre cerco di mettere a tacere gli ansiti che sento crescere nel profondo della mia gola.

I miei tentativi vengono vanificati quando sento la sua lingua scendere a stuzzicare il mio ombelico.

 

-A-ahhh- spingo il bacino verso di lui, buttando indietro la testa, mentre rafforzo la presa sui suoi capelli-

-Non sai da quanto tempo desideravo farlo – sussurra, e il suo fiato mi arrivo dritto in pancia, rendendo il tuo ancora più bello.

Lo costringo a risalire e poso le mie labbra sulle sue con urgenza, la stessa urgenza di chi prende finalmente aria dopo troppa apnea; lui non mi fa mancare la sua presenza, sento la sua lingua invadermi e accarezzare piano la mia, succhia leggermente il mio labbro inferiore e il rumore che fa dovrebbe farmi schifo...peccato che non fa altro che farmi desiderare di poter essere ancora più vicino a lui.

Sento la sua mano scendere sul mio fianco e avverto la sua stretta come se fosse fuoco, mi stringe così forte che sento potrebbe marchiarmi...e la cosa non mi dispiace affatto.

Peccato che il suono del cellulare ci interrompe.

 

Lui sghignazza poggiando la sua fronte sulla mia e guardandomi fisso negli occhi.

-Non sembra la scena di un film di quelli che piacciono a te? - mi prende in giro.

-Non rispondere – e nel dirlo mi riavvicino a lui e lo bacio.

Lui non mi rifiuta ma si stacca poco dopo.

-Sta calmo tigre...è la suoneria del numero di Bobby, potrebbe essere importante.- cerco di afferrarlo per evitare che vada via, ma lui è più veloce di me e si alza, lasciandomi solo nel letto.

 

Quando vede la mia espressione di disappunto, che ho perfezionato negli anni corredandola dei cosiddetti “puppy eyes”, si mette a ridere di cuore e poi risponde a Bobby, alzando le spalle a mo' di scusa.

 

-Bobby ciao, dimmi...si...no, no...certo anche andiamo...- guarda l'orologio e guarda me – Dovremmo essere lì tra un...bè...- lascia scorrere lo sguardo sul mio corpo e si morde il labbro inferiore, la sua voce si fa un po' più roca – Facciamo tra un paio d'ore? - io arrossisco al pensiero di cosa voglia fare in quelle due ore.

 

-Un'ora e mezza? - prova di nuovo Dean e, a giudicare dal suo sguardo, Bobby non è molto d'accordo.

-Ok un ora allora...va bene mezz'ora e siamo lì.

 

Chiude il telefono scocciato.

-Bobby dice che c'è un caso per noi...è arrivato alle sue orecchie leggermente in ritardo, quindi i “federali” veri arriveranno tra circa un ora...se vogliamo parlare con la testimone dobbiamo andare subito.- non sembra per niente contento di farlo e la cosa mi fa piacere.

 

Comincio a raccogliere le poche cose che abbiamo tirato fuori dai borsoni.

-Cosa sappiamo di preciso? - chiedo guardando dentro la sacca.

Sento le sue mani afferrarmi i fianchi con forza e il suo bacino premere contro di me.

Si avvicina al mio orecchio e lo morde leggermente prima di sussurrare.

-Che ti desidero da impazzire – comincia a baciarmi il collo.

-Intendevo sul caso...- rido debolmente mentre inclino un po' la testa per lasciare il collo scoperto alla sua mercè.

-Ci manderà i dettagli per email...dobbiamo andare a Limah- non smette di lasciare umide scie ovunque passi e la cosa mi manda fuori di testa.

Sento la sua mano scendere e premere sul cavallo dei miei pantaloni, mentre mi faccio scappare un gemito, quando mi rendo conto di essere duro.

-Dean...- vorrei dire il suo nome con decisione, ma assomiglia più ad un ansito.

-Abbiamo 10 minuti...Limah non è esattamente dietro l'angolo- lui sbuffa un sorriso e il suo fiato sul collo mi fa dimenticare anche come mi chiamo.

-Ti basta anche meno – sento la sua mano accarezzarmi attraverso la stoffa dei jeans e comincio a gemere.

Getto la testa indietro, mentre mi rendo conto che sto per venire con delle semplici carezze sopra i jeans come un quattordicenne.

Quando alla fine vengo con un gemito più alto degli altri, lui mi dà un bacio sulla spalla.

-Mi sa che devi cambiarti – ride prendendomi in giro.

Io mi volto verso di lui, prima che si allontani e lo fermo stringendo la sua maglia nel pugno.

Lui mi sorride e so che sente la mia paura, perchè ora ho ancora più paura di perderlo, di doverlo lasciare andare.

Mi poggia un mano sul viso e mi sfrega piano lo zigomo con il pollice.

Mi sorride poi si avvicina e mi dà un bacio sul naso, mi guarda negli occhi e me ne dà uno a stampo sulle labbra.

Io gli sorrido e lui ricambia.

 

Rido più apertamente e lui mi guarda stranito.

-Che ti ridi Sam?

 

-Oh...niente...- Come ho fatto a vivere fino ad ora senza tutto questo?

 

Non diciamo nient'altro, mi cambio e poi saliamo a bordo dell'Impala, verso quel nuovo caso.

 

* * *

 

Trovarmi Dean vestito da agente in questo momento non è per niente semplice...e non mi riferisco solo al fatto che quella giacca gli cade addosso in maniera impeccabile,

la cravatta sembra fatta solo per essere usata per tirarlo verso di me,

il colletto della camicia mette in risalto il suo pomo d'Adamo...

la linea della mandibola...

Non mi riferisco neanche al fatto che vorrei toccare gli addominali che si nascondono sotto la giacca...

e figurarsi se mi riferisco alle mani che spuntano dal completo e che non riesco a non immaginare sul mio corpo.

 

E non mi riferisco...fanculo, mi riferisco esattamente a tutto questo.

 

-Allora hai letto la mail di Bobby? Che ci dice? - mi chiede lui e punta il suo sguardo su di me, aspettando una risposta.

Peccato che il mio cervello fosse in tilt quindi ci metto qualche secondo a ricordarmi i dettagli del caso e glieli snocciolo in maniera confusa ed esitante.

 

-Una ragazza dice di aver visto un ragazzo che piantava i denti nella giugulare di una delle cassiere del supermercato che frequentava di solito...la cassiera di nome Sophia è stata ritrovata morta, con la gola squarciata...in questo momento la polizia locale sta interrogando la testimone, ma pare che non ne cavino fuori un ragno dal buco.- concludo voltandomi dall'altra parte.

 

Lui non mi risponde e lo guardo per accertarmi che mi abbia capito o quanto meno ascoltato.

Mi guarda con quello sguardo malizioso che mi fa perdere un battito al cuore.

 

-Mi sembri un po' distratto Sammy...- ride divertito e vorrei ucciderlo...

 

-Niente affatto – ribatto e mi volto per non fargli vedere che sono arrossito.

 

-Come vuoi – dice stavolta ridendo apertamente.

 

Entriamo nella centrale cercando di calarci nei panni degli agenti.

 

Mostriamo il tesserino alla segretaria all'ingresso.

 

-La stanno interrogando, ultima porta a sinistra.

 

Ci facciamo strada per i corridoio e le urla della ragazza, che suppongo sia la testimone, arrivano fino a noi ad un volume assurdo.

 

-Come te lo devo dire stupido idiota con l'uccello al posto del cervello, quello era un maledetto vampiro...e non era quello stoccafisso rimbecillito di Pattinson, era un vampiro vero.

 

Dean ride e lancia un fischio.

 

-Wow che tipetto, non c'è che dire, abbiamo trovato pane per i nostri denti.

 

Lo fulmino con lo sguardo e lui sembra divertirsi ancora di più.

 

-Non ti sembra un voce familiare? - mi chiede mentre apro la porta.

 

Mostro il distintivo allo sceriffo.

 

-Agenti Smith e Wesson, abbiamo bisogno di parlare con la testimone.

 

Lo sceriffo annuisce, mentre la ragazza smette di urlare.

Quello che dice dopo lo dice ad un tono di voce normale, ma il mondo sembra fermarsi...almeno per noi.

 

-Sam...Dean...-

 

Ci conosce.

Alzo lo sguardo verso di lei e la vedo.

Capelli neri, la carnagione ispanica, quello sguardo sprezzante, la bocca inconfondibile, che ora è aperta in un espressione di stupore.

 

Non dovrei dire nulla, dovrei fingere che la ragazza si stia sbagliando o rischiamo di far saltare la copertura, ma il suo nome mi affiora alle labbra prima che io possa fermarlo.

 

-Santana...

 

 

 

 

N.d.A:

Lo sooooo sono stronza.

Allora ci tengo a dire che già dalla sua prima apparizione avevo deciso che Santana sarebbe ritornata in questa seconda parte della storia, anche se poi ha deciso lei il modo ed il tempo...d'altronde non si può dire a Santana Lopez cosa fare.

Non so se ci saranno anche gli altri, ma non credo mi spiace...lei è la mia preferita xD

In realtà il capitolo era nato per essere un capitolo unico, ma ho deciso di regalarvi un cliffhanger, visto che ve lo aspettavate al capitolo scorso e, trascorso quest'ultimo, avevate abbassato la guardia xD

Scherzi a parte, mi piaceva dividerlo perchè l'apparizione di Santana secondo me merita un minuto di raccoglimento e un po' di ulcera gastrica xD

Spero il chappy vi sia piaciuto, Dean torna ad essere il solito Sex-god che io personalmente amo e Sam, dopo il precedente da fiera zoccola allegra, comincia a rendersi conto che “non si deve stuzzicare il Dean che dorme”...o qualcosa del genere.

Un bacione ragazze alla prossimaaaaa

Angel_SG

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Capitolo 10
*** It's time to begin ***


It' s time to Begin.

 

 

Alzo lo sguardo verso di lei e la vedo.

Capelli neri, la carnagione ispanica, quello sguardo sprezzante, la bocca

inconfondibile, che ora è aperta in un espressione di stupore.

Non dovrei dire nulla, dovrei fingere che la ragazza si stia sbagliando o rischiamo di

far saltare la copertura, ma il suo nome mi affiora alle labbra prima che io possa

fermarlo.

 

-Santana...

 

Lei degludisce e, per un attimo, restiamo a fissarci.

Sento Dean trattenere il respiro, mentre un serie di immagini mi passano per la testa: io e Finn che ci tiriamo le palline di carta a lezione di fisica, Rachel che mi spinge a comprare i biglietti per il ballo di fine anno e mi chiedo chi porterò.

 

-Ehm signori...vi conoscete?- chiede il poliziotto dubbioso.

 

-Ehm..- inizia Dean visto che né io né Santana sembriamo in grado di rispondere.

 

Ho sconvolto la regina delle risposte sagaci pronte al momento giusto.

 

-Credo che sia il caso di interrogare la testimone...- Dean comincia a farle qualche domanda in modo molto formale, per farle capire che deve stare al gioco e Santana capisce tutto.

 

L'interrogatorio dura poco e ben presto noi ci defiliamo.

Penso che la storia sia finita lì fino a che, usciti dal commissariato, non vedo Santana venire dietro di me.

Si avvicina con uno sguardo strano che non riesco ad interpretare.

Lo schiaffo mi colpisce con un violenza inaudita.

 

-Che cazzo di fine avevi fatto? Hai idea di quanto tempo sia passato? Nessuna notizia niente di niente! Potevi essere morto per quello che ne sapevamo! - sta urlando nel bel mezzo del parcheggio e la cosa non va affatto bene.

 

-Santana calmati...- un secondo schiaffo mi colpisce togliendomi il fiato.

 

Sono forte, sono un uomo, Santana è una ragazza magra e per niente muscolosa...ma ogni suo schiaffo mi dà la sensazione di una stilettata.

 

-Ok ora smettila – ribatte Dean irritato.

 

-Fatti i cazzi tuoi Dean – lo liquida e sta per scagliarsi ancora contro di me, io non la fermo, ma Dean lo fa al posto mio.

 

-Perchè invece non andiamo a parlare in un posto più...tranquillo...- dice Dean indicando la piccola folla che si è riunita intorno a noi.

 

Santana non smette di guardarmi in cagnesco, ma sale in macchina senza dire nient'altro.

Il viaggio procede in totale silenzio, finchè non arriviamo al motel.

-Dean...ti spiacerebbe andare a prendere qualcosa per pranzo? - chiedo sperando che colga la mia voglia di rimanere da solo con Santana.

Lui fa per replicare, ma poi mi guarda attentamente e annuisce.

Santana resta voltata verso la finestra, chiusa in un ostinato silenzio, quindi Dean si avvicina e mi lascia una carezza timida sul gomito.

 

-Torno presto, ok? - so che vorrebbe baciarmi...non può farlo con le labbra, ma lo fa con lo sguardo.

 

-Ok – rispondo sorridendogli leggermente.

 

Quando si chiude la porta alle spalle per un po' nessuno dice nulla, alla fine sono io a rompere il silenzio.

 

-Mi dispiace...credimi, non volevo che accadesse, non volevo che passasse così tanto tempo...ma avevo bisogno di andare via.

 

-Non sei rimasto neanche per la festa del diploma...abbiamo provato a scriverti, chiamarti...Hai idea di quanto ci siamo rimasti male? Ma lascia stare me...per favore lascia stare la regina di ghiaccio, perchè per te sono questo giusto?

 

Faccio per parlare, perchè le sue parole mi feriscono, ma lei non me lo permette.

 

-No Sam! Non hai il diritto di rispondere...l'hai perso quando hai deciso di andare via e non guardarti indietro.

 

So che Santana è sempre restia ad esprimere i propri sentimenti, quindi avverto il sentore che qualcosa non vada.

 

-Cosa mi sono perso? - chiedo mentre sento il cuore stringermisi nel petto.

 

-Tutto...ti sei perso tutto Sam...e non mi va di aggiornarti...se ti fosse davvero importato, ci avresti cercato già da un pezzo.

 

-Ascolta...io dovevo andare via, le cose a casa erano...difficili...se non fossi andato via in quel momento non l'avrei fatto mai più...e poi, non c'era nessuno lì a fermarmi...- sento la morsa la petto farsi sempre più soffocante, mentre il ricordo di quando ho deciso di andare via si affaccia nella mia mente.

 

La lettera di Stanford sul tavolo...

Papà arrabbiato...

Bobby deluso...

Dean che mi chiede spiegazioni...

Dean che lascia la mia mano...

 

Proprio quest'ultimo flashback mi lascia di stucco.

Io e Dean eravamo entrati in casa mano nella mano...quel ricordo compare nella mia mente accompagnato da una strana sensazione...come quando improvvisamente, senza alcun segnale che lo presagisca, ricordi dove hai messo le chiavi di chiasa dopo aver passato tutto il pomeriggio a cercarle.

 

Io e Dean...che cosa mi sfugge ancora?

 

Santana continua a guardarmi, ma stavolta sconvolta.

 

-E Dean? Contava così poco per te? Neanche lui poteva convincerti a restare?

 

-Non ci ha neanche provato Santana...e poi è mio fratello, che avrebbe potuto fare?- chiedo senza pensarlo davvero.

 

-Tuo...fratello...- fa una risata sarcastica. - Ok Sam smettiamola di prenderci per il culo dai...- il suo telefono squilla e lei si interrompe.

La vedo esitare un po', poi risponde al telefono.

Rassicura qualcuno sul fatto che stia bene, ma parla per monosillabi e non riesco a capire chi sia dall'altra parte del telefono, anche se il modo in cui Santana parla, mi fa capire che dall'altra parte del telefono parla qualcuno la cui preoccupazione raggiunge livelli estremi.

 

Rachel

 

Mi urla il mio sesto senso.

 

Quando Santana chiude il telefono non resisto e prendo la parola.

 

-Era Rachel?- chiedo e all'improvviso mi rendo conto di quanto mi sono mancati.

 

-Non sono fatti tuoi...allora...non siete davvero agenti federali e questo è ovvio anche ad un bambino di due anni...quindi dimmi: che cosa sta succedendo?

 

Mi siedo e sospiro.

-Hai davvero visto un vampiro...i mostri, quasi tutto quello che leggi nei libri...è tutto vero...

-Anche Babbo Natale? - chiede lei sarcastica.

-Non sto scherzando Santana...esistono davvero...io e Dean li cacciamo.

 

Stavolta ho la sua totale attenzione.

 

-Tuo padre...lo sapeva?

-E' lui che ci ha insegnato..

-E...anche Bobby? - chiede lei.

-Si...anche lui...- per un attimo mi chiedo come lei conosca Bobby, non ricordo un'occasione in cui si siano parlati o anche solo visti.

 

-Ed è...come nei film? Sono davvero così cattivi? - non mostra un briciolo di paura, ma la sua voce si è fatta più bassa.

 

-Sono peggio...- sospiro e lei mi punta lo sguardo addosso.

 

-Possono anche controllare la mente? - mi scruta attentamente e non posso fare a meno di pensare che la sua domanda nasconda qualcosa.

 

-Si...accade spesso...dipende dal tipo di creatura che ti trovi di fronte...di solito i vampiri non possono farlo...

 

-E...tu...insomma...

 

-Santana ero perfettamente in me quando ho deciso di andare all'università...volevo uscire fuori dalla caccia, avere una vita normale...a quanto pare non ci sono riuscito...

ma, ripensandoci forse è meglio così. - sorrido un po' pensando a come si è evoluto il mio rapporto con Dean.

 

Se non fossi stato troppo innamorato mentre pensavo a mio fratello, avrei visto lo strano sguardo che Santana aveva mentre mi studiava.

 

-E...si è mai saputo di qualche creatura che posso alterare i ricordi di una persona? - mentre lei me lo chiede la sensazione che ho da ormai molti anni, come di aver dimenticato qualcosa, torna a solleticarmi.

 

-Non che io sappia...

 

-Ma potrebbe darsi, no?

 

-Perchè me lo chiedi? - sbuffo infastidito.

 

-Non lo so nemmeno io – mi risponde mentre sospira e scuote la testa.

 

Restiamo per un po' in silenzio.

-Mi siete mancati...

 

-E' troppo tardi Sam...te ne sei andato...

 

-Lo so...ma voglio rimediare – dico prendendole le mani tra le mie. - Chiama i ragazzi, voglio vederli, ho perso tutti i numeri, stanno bene? Sono al college? - lei volta la testa di lato e il modo in cui si morde il labbro mi dà l'impressione che stia trattenendo le lacrime.

Sento un colpo al centro del petto quando realizzo che qualcosa non va.

 

-Stanno tutti bene? - chiedo terrorizzato dalla risposta.

Sento ogni forza scivolare via quando lei si volta verso di me e lascia andare una lacrima.

 

-Finn è morto.

 

Il tempo per si ferma e ripenso a quell'ultimo messaggio che Finn mi ha mandato anni fa.

L'ultima occasione che ho avuto per parlare con lui...ed io l'ho sprecata così.

Cerco di dare fiato alla bocca, ma non esce alcun suono.

Santana viene verso di me e mi abbraccia forte.

Non so quanto tempo restiamo così, ma è in quella posizione che di trova Dean.

 

-Tutto ok?- chiede vedendo le nostre facce.

 

-Si – dice Santana staccandosi – Allora...resterete ancora per un po' qui in città...

 

Io non rispondo e Dean lo fa per me.

 

-Il tempo di risolvere il caso...potremmo anche prenderci una piccola pausa...- mi guarda in cerca di una conferma e io annuisco.

 

-Bene...- lei prende un foglio e ci scrive sopra qualcosa, poi me lo passa – Questo è il mio numero...chiamami, Quinn sarà in città per le vacanze dal college, magari si organizza qualcosa...

 

-Si certo...- lei va via, ma davanti alla porta si ferma a guardare Dean.

 

-Sbaglio o hai messo su un po' di pancia? - chiede diabolica e io rilascio tutta la tensione che avevo in corpo.

Non so neanche io se rido o piango, forse entrambi.

So solo che alla fine, mi sento meglio.

 

-Fottetevi...tutti e due – dice Dean fingendosi arrabbiato...o forse un po' lo è.

-Mi sei mancata – dico serio.

Lei esita un po' prima di rispondere.

-Anche tu...anche voi – fa un cenno verso Dean.

-A presto allora...a presto Dean – dice a voce più alta.

-A presto Satana! - urla Dean di rimando, sbagliando il nome di proposito.

Lei ride e fa ondeggiare i capelli, poi esce dalla stanza.

 

Dean si avvicina a me, preoccupato, mi passa una mano sulla guancia.

-Tutto ok?

-Si...non sarei dovuto andare via...

-Ma ora sei tornato – si avvicina e mi dà un bacio a fior di labbra.

 

-Ti voglio bene...- mi esce fuori così.

Semplicemente glielo dico e basta, anche se so che non è abbastanza.

-Anche io...- abbassa lo sguardo per un attimo, poi si avvicino a me e mi bacia ancora.

-Sam...io...sono passati 7 mesi dal patto ed io...- lui fa per parlare ma io non glielo permetto.

 

-Nessun rimpianto...giusto? - chiedo più per assicurarmi che niente di ciò che stiamo facendo sarà motivo di rimorso.

-Assolutamente...sei tutto ciò che voglio...

 

 

Quando sono andato via ho lasciato tutto il mio mondo qui, in questa stessa città...magari non sarò in grado di riprendermi tutto, ma ho Dean...e farò di tutto per farlo rimanere accanto a me, dovessi scovare chi detiene il suo patto anche nel buco più profondo della galassia.

 

Non ti lascerò andare via.

 

* * * Bobby

 

Sto sorseggiando la mia birra in pace, quando il suono del campanello della porta mi distrae e già impreco contro quel malcapitato che subirà la mia ira.

Apro la porta e mi ritrovo davanti una bellissima ragazza ispanica.

-Posso aiutarla? - dico più scocciato che altro.

 

-Non mi riconosci vecchio? - dice lei ed entra senza neanche aspettare l'invito.

-Hey tu...si può sapere chi diavolo sei...

Lei mi guarda con sguardo sarcastico.

-La testimone dello sposo caro il mio prete da due soldi...Santana ricordi?

 

In un attimo le immagine del matrimonio di Sam e Dean ritornano nella mia mente, vivide come fosse stato il giorno prima.

 

-Porca...miseria...che diavolo ci fai qui? Come sapevi dove abito?

 

-Oh andiamo, sono venuta più volte a casa prima che quei due convolassero a finte nozze...l'età avanza, eh?

 

Se un' altra persona avesse dimostrato così poco rispetto, l'avrei come minimo uccisa, ma quella ragazza mi era sempre piaciuta.

 

-Ok...cosa vuoi? Hai incontrato Sam e Dean? - chiedo cercando di essere disinteressato.

Lei mi guarda con attenzione.

 

-Li hai mandati tu di proposito, vero?

 

Colpito e affondato.

 

-Si – mi trovo costretto ad ammettere – Sapevo che eri tu la testimone oculare...quindi ho voluto provare a farvi rincontrare.

 

-Perchè?

 

-Per avere una conferma...

 

-Quei due stanno ancora insieme Bobby?

 

-E' questo il punto, quando Sam è andato via non si sono parlati per due anni...credevo fosse tutto finito...alla fine hanno deciso di riprendere a cacciare, ma non hanno mai fatto riferimento a nulla di quanto è successo...loro sanno di poter parlare con me, quindi mi chiedo perchè l'argomento non sia più stato toccato...

 

-Volevi la conferma alla tua teoria...quei due non ricordano nulla, vero?

 

Sospiro.

 

-Credo proprio di no.

 

Santana si siede e prende la mia birra, che avevo lasciato sul tavolo.

 

-Ok...quindi tocca a noi farlo...

 

-Fare cosa? - chiedo, ma so già a cosa si riferisce..e in cuor mio non speravo altro.

 

Lei accavalla le gambe e poi alza la bottiglia verso di me, come a fare un brindisi.

-A fare in modo che ricordino quello che, per chissà quale motivo, hanno dimenticato!

 

-Dev'essere magia molto potente...dobbiamo essere cauti, rivelargli tutto potrebbe friggere loro il cervello.

 

-Non preoccuparti...farò in modo che siano loro stessi a ricordare...ho un piano...e abbiamo anche qualche alleato.

 

-Ho sempre saputo che eri la più intelligente...- dico ridendo.

 

-Bella e brava...che ci vuoi fare, la vita a volte è ingiusta – dice con aria di sufficienza, ma capisco che è solo una maschera.

 

-Quando cominciamo?

 

-Domani stesso...

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

Niente note dell'autore alla fine di questo capitolo.

Osserverò qualche minuto di silenzio per l'attore Cory Monteith, che interpretava Finn Hudson, che ci ha lasciati il 13 luglio 2013.

Ciao Cory

 

Ragazzi ricordiamo sempre che per divertirci basta una buona compagnia, state lontani dalla droga.

 

Un bacio a tutti...

 

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Capitolo 11
*** I don't wanna miss a thing ***


I Don't wanna miss a thing

 

 

Quando apro gli occhi Sam è ancora addormentato ed io mi prendo il mio tempo per guardarlo dormire.

Nel sonno una ciocca ribelle gli ricade scomposta sulla fronte e io gliela sposto lentamente cercando di non svegliarlo.

Sorride nel sonno, ma non apre gli occhi, ed io sento un calore al cuore che mi fa sentire bene dopo tanto tempo.

E' così che ci sente quando si è innamorati di qualcuno? Non lo so, perchè non lo sono mai stato...ma se non è questo l'amore, non so davvero cosa altro ci potrebbe essere nella vita.

Il patto che ho fatto per salvargli la vita brucia nella mia pelle come una lama arroventata in gola, mi rendo conto che questo non potrà durare in eterno; mi chiedo se io non sia stato troppo egoista a cedere, magari se non avessimo fatto evolvere il nostro rapporto lui avrebbe sofferto di meno nel momento in cui me ne sarei andato...perchè dentro il mio cuore so che qualsiasi cosa possa salvarmi , condannerà immancabilmente lui...e non lo permetterò mai.

Combatterò sempre per noi Sam...ma non se questo dovesse andare contro il combattere per te.

Ti amo...vorrei riuscire a dirtelo prima di andare via.

L'orologio accanto al letto ticchetta, scandisce solo i secondi, ma io so che ogni secondo che sta passando si porta via un secondo di “noi”.

Mi avvicino a lui e gli do un leggero bacio sulla fronte, soffermandomi quel minimo che lo farà svegliare, e infatti lui apre subito gli occhi.

 

-Hey...- dice sorridendo.

-Hey...come stai? - gli chiedo mentre gli accarezzo un braccio e faccio scorrere la mano in basso fino ad incontrare la sua, poi faccio intrecciare le nostre dita.

 

Lui si avvicina e mi bacia dolcemente...e mi basta come risposta.

-Forse è il momento di alzarci..- provo, ma lui non è della stessa idea.

-Ancora qualche minuto...- si accoccola contro il mio petto.

 

Faccio passare la mano dietro la sua schiena e me lo porto più vicino, facendo aderire i nostri corpi.

Gli poso un bacio sulla tempia e con l'altra mano gli sollevo il mento.

Gli accarezzo delicatamente le labbra con le mie, riesco a sentire il sapore delle tic tac all'arancia che lui mangia come fossero acqua.

Tiro fuori la lingua e cerco di farmi strada, cosa che lui non mi nega.

Viene incontro a me e cominciamo a stuzzicarci a vicenda, mentre sento il cuore battermi forte nel petto.

L'unico in grado di farmi provare sensazioni del genere è Sam.

 

-Ti porterò a Central Park...promesso - gli sussurro sulle labbra.

-L'unico posto dove devi portarmi è al tuo fianco...del resto non importa...

 

Lo stringo forte a me, mentre approfondisco il bacio e lui mi abbraccia così forte che, se fosse fisicamente possibile, ci saremmo già fusi insieme.

-D'ora in avanti sarai solo mio Dean...- dice lui guardandomi con espressione seria.

 

Lo guardo e gli sorrido dolcemente.

 

-Lo sono sempre stato...- gli prendo il volto tra le mani e lo bacio ancora.

 

Il telefono di Sam vibra e io mi distraggo un attimo.

-Chi è a quest'ora? - chiedo stranito.

 

Lui si sporge a guardare il display e sorride.

 

-Ti leggo il messaggio e tu mi dici chi è...allora “Il mattino ha l'oro in bocca, peccato che voi avrete il mio pugno nelle vostre tenere boccucce se non vi muovete a portare il culo fuori dal letto e venite a fare colazione.” - scoppia a ridere.

 

-Quella ragazza è davvero degna del suo nome...Mandala a fanculo da parte mia – dico ridendo.

 

Mi alzo dal letto e metto su i jeans, mentre sento lo sguardo di Sam addosso.

 

-Che fai, guardi, Sammy? - chiedo in tono canzonatorio.

 

-Si...- risponde lui con fare da sfida, infatti quando mi volto ha uno sguardo malizioso e si morde un po' il labbro, in parte imbarazzato.

 

-E dimmi...ti piace quello che vedi? - dico infilando le mani nelle tasche, così facendo i jeans si abbassano un po'.

 

Quanto amo flirtare con lui.

 

-Abbastanza...- dice lui e io mi fiondo sul letto, schiacciandolo con il mio peso e cominciando a fargli il solletico.

 

-Solo “abbastanza”? Piccolo bastardo questa me la paghi.- mentre lui ride come un folle, sento il cuore alleggerirsi.

 

Nessun rimpianto...vivrò quello che mi resta fino alla fine, perchè nei miei occhi, quando tutto sarà finito, voglio portare questa immagine: Io e Lui...Insieme.

 

 

 

 

 

Quando più tardi ci troviamo di fronte a Santana, lei ci guarda come se ci stesse studiando.

-Dunque ragazzi...che mi raccontate di bello? - sembra quasi che provi a sondare il terreno.

Se non fossi sicuro di essere stato attentissimo in presenza di altre persone, potrei giurare che sappia di noi.

 

-Mah...nulla di che – rispondo io – Salviamo persone, cacciamo cose...affari di famiglia! - dico in maniera ironica e Sam mi guarda ridendo, pensando a quando quella frase l'avevo detta a lui per convincerlo a venire via con me.

 

-Dean la modestia non ti è mai mancata, non c'è che dire...noi siamo stati campioni nazionali di canto corale coreografato qualche anno fa...Il professor Schuster sta ancora lucidando quel trofeo, ne sono certa.

 

Ridiamo tutti e tre del suo tono sarcastico, ma in realtà si capisce quanto lei stessa ne sia orgogliosa.

-E gli altri...Rachel come sta? - chiede Sam in pena per lei.

-Bè sono stata un po' a vivere con lei e Kurt...ma alla fine Limah richiamava la mia presenza...non è ancora riuscita a tornare a casa da quando è successo...ma ha detto che quest'anno viene...

 

C'è un attimo di silenzio e vedo Sam abbassare lo sguardo.

 

-Non verrà...non è così?

-Credo di no – sospira Santana sconsolata.

 

Annuiamo tutti e due e consumiamo la colazione parlando di argomenti più leggeri.

Alla fine Sam di alza.

-Vado un attimo in bagno...a dopo – sotto il tavolo stringe la mia mano un secondo più del dovuto e capisco che vuole che lo raggiunga.

 

Passano pochi secondi e faccio per alzarmi.

-Dovrei fare una chiamata...torn- provo a finire la frase, ma Santana non me lo permette.

 

-Siediti e sta zitto...Sei realmente convinto che non si vede il modo in cui vi guardate?

 

-Non so di cosa parli...- dico, mentre sento la gola secca.

 

-Parlo del fatto che vi orbitate intorno come due pianeti impazziti...So che vorresti farmi capire il contrario...ma siete il polo positivo e quello negativo...non c'è verso che smettiate di attrarvi...Davvero Dean, è ridicolo guardarvi mentre provate ad evitarlo...

 

Sono sconvolto dalla piega che ha preso la conversazione.

 

-Non so cosa intendi...

 

-E' sempre stato così...fin dall'inizio...- lei mi guarda attentamente in attesa di una mia reazione.

 

-C-che intendi? Dall'inizio di cosa? - credo di aver capito che si riferisce a tanti anni prima, ma i sentimenti che io e Sam nutriamo sono saltati fuori solo ora...non capisco quindi il perchè di quel discorso.

 

-In effetti, storie come la vostra non hanno mai un vero inizio...allo stesso modo come non possono avere una fine...- sorseggia tranquilla il suo caffè, mentre Sam rispunta fuori dal bagno indispettito.

 

-Sono tornato – sembra arrabbiato, ma appena vede la mia faccia cambia tono.

 

-Mi sono perso qualcosa? - chiede dubbioso e un po' preoccupato.

 

-No...tutto ok, vero Dean? - dice Santana sorridendo e io non posso fare a meno di annuire.

 

Continuiamo la colazione senza altre allusioni, ma quando torniamo a casa di Bobby e restiamo soli, Sam approfitta per chiedermi.

 

-Che diavolo è successo mentre ero via? Credevo avessi capito che volevo che mi seguissi...

 

-Si, solo che...Santana...ha fatto qualche allusione su di noi...come se sapesse...- mi fermo un attimo, per permettergli di metabolizzare la notizia, ma lui scuote la testa.

 

-Dean non è possibile... - ride nervoso, ma poi si ferma quando io non mi unisco a lui.

 

-Dice che è “sempre stato così”...come se già avesse capito qualcosa da tempo...tu per caso ti ricordi se abbiamo mai avuto atteggiamenti...strani? - chiedo in ansia.

 

Improvvisamente quegli strani flash che a volte mi colpivano, sembravano definirsi.

 

-No, non credo...non mi ricordo – dice lui un po' confuso e poi si tocca la testa.

 

-Male? - chiedo

 

-Un po'...non pensiamoci adesso...ti è sembrata...arrabbiata? - chiede lui in difficoltà.

-No...anzi mi è sembrato come se la considerasse la cosa più normale del mondo...

 

Lui annuisce e restiamo in silenzio qualche minuto.

-Quindi...- dico prendendolo per i fianchi – Come mai volevi che ti raggiungessi in bagno? - sento la mia voce arrochirsi e so l'effetto che ha su Sam.

 

-Bè...solo...mi mancavi...-sussurra imbarazzato – Quello che è successo a Rachel e Finn...- degludisce senza riuscire a parlare.

 

Capisco cosa intende, tra qualche mese lui potrebbe essere al posto di lei...lo bacio profondamente come a voler strappare via quei brutti pensieri dalla sua mente.

 

-Sono qui Sam...sono ancora qui, nessun rimpianto, ricordi? - dico poggiando con forza la fronte contro la sua.

 

Lui annuisce, prende un profondo respiro e mi bacia.

 

-Non rimpiangerò mai niente di quello che ho fatto con te.

 

-Ok ascolta...- stacco e vado a prendere il nostro diario – Ci serve una canzone, una canzone che sia solo nostra.

 

Lui mi sorride ironico.

-Il tuo romanticismo mi spaventa – bastardello sarcastico, ora ti faccio vedere io.

 

-Ho un idea...è perfetta – devo trattenermi dal ridere o Sam capirà tutto.

-Eccola la nostra canzone...- e metto su la cassetta nel stereo.

 

Non la riconosce subito e all'inizio mi guarda stranito.

Poi partono le prime parole.

 

I heard you on the wireless back in fifty two
Lying awake intent at tuning in on you
If I was young it didn't stop you coming through
Oh a oh

 

 

Comincia a ridere come un pazzo e penso che stia per soffocare mentre mi unisco e sento le lacrime scendere e la pancia farmi male.

 

Video killed the radio star
Video killed the radio star
In my mind and in my car, we can't rewind we've gone to far
Oh-a-aho oh

 

-Vaffanculo Dean!! - dice senza riuscire a smettere di ridere.

-Oh ti amo anche io Sammy – dico quasi piegato in due.

-Potrei fartela pagare per questo...- dice mentre le note cominciano a scemare.

-No no aspetta...ora mi faccio perdonare...aspetta ne scelgo un'altra...

 

Frugo un attimo nella mia memoria per trovare quella giusta, sapendo che stavolta non voglio scherzare.

Ok...l'ho trovata.

Faccio partire il play e lo guardo con intensità, mentre il cantante degli Aerosmith comincia a cantare prendo Sam tra le braccia e lo guardo fisso negli occhi.

Non balliamo un lento, non sarebbe nel mio stile, semplicemente resto lì a fissarlo, come a dedicargli ogni singola parola di quella canzone.

 

Then I kiss your eyes and( Bacio i tuoi occhi)

thank God we're together( e ringrazio Dio che siamo insieme)
And I just wanna stay with you( vorrei solo restare con te)
In this moment forever, forever and ever( in questo momento per sempre)

I don't wanna close my eyes(non voglio chiudere gli occhi)
I don't wanna fall asleep(non voglio addormentarmi)
'Cause I'd miss you, baby(perchè mi mancheresti)
And I don't wanna miss a thing( e non voglio perdermi niente)

 

 

Lo bacio teneramente sul finale della canzone.

 

-Niente al mondo, potrà mai essere per me più importante di te.

-Promesso? - chiede lui serio.

-Promesso.

 

Un ultimo bacio, la canzone finisce, ma a noi non importa, restiamo semplicemente così.

 

* * Santana * *

 

Guardo Quinn davanti a me e cerco di spiegarle la situazione.

Lei mi guarda con interesse e annuisce brevemente.

 

-Quindi siamo le ancelle di cupido? - mi chiede sorridendo.

-Bè tecnicamente stanno di nuovo insieme...oggi era così evidente che Sam voleva appartarsi con lui che il mio sex-radar è impazzito.

 

Quinn ride e prende un sorso dal suo Margarita.

 

-Che suggerisci? - chiede già operativa.

-Bè...non possiamo parlare direttamente, oggi ho lanciato dei segnali a Dean, ma non ho ottenuto la reazione che speravo...Bobby dice che quando Sam è andato via si erano lasciati...Dio non posso credere che sia l'unico a non avere una scatola dei ricordi.

 

-Magari è ben nascosta...

-Ho messo sotto sopra casa di Bobby, non c'è niente...cavolo aveva scritto le promesse, Dean gli aveva regalato il ciondolo...e chissà quante altre cose avevano, non posso credere che sia andato tutto perduto...

 

Mi sto ancora scervellando quando uno sconosciuto si accosta al nostro tavolo.

-Magari semplicemente non hai cercato nei posti giusti...

 

-Oh magari semplicemente devi farti i cazzi tuoi? - dico acida, ma lui non coglie la mia volgarità e appare confuso.

 

-Non so cosa siano questi “cazzi” di cui parli, ma se me li descrivi potrei provare a farli...

 

Lo guardo come guarderei un alieno, gli metterei le mani addosso, se non fossi sicura che quel tizio davvero non ha capito il senso della mia frase.

 

-Ascolta occhioni blu, la situazione è già abbastanza incasinata senza ti ci metta anche tu nel mezzo...

 

-In realtà sono nel mezzo di questa situazione da troppo tempo...- abbassa lo sguardo e sia io che Quinn lo guardiamo confuse.

 

-Ad ogni modo...i giovani americani hanno sviluppato la tendenza a tenere le cose nascoste nel pavimento...perchè non riparti da lì? Sembra una cosa da Sam...- Detto questo si avvia verso la porta ed esce.

 

Le assi del pavimento...non avevo provato a vedere se ce ne fosse qualcuna mobile.

Guardo Quinn con gli occhi che brillano e lei sembra eccitata quanto me.

 

Mi alzo di scatto decisa a seguire quello straniero, per sapere come faccia ad essere a conoscenza di quello di cui stavamo parlando, ma quando esco fuori ho solo l'occasione di guardarlo per un secondo prima che lui sparisca senza lasciare traccia.

Sono sconvolta, il paranormale è ancora un mondo strano per me.

Io e Quinn decidiamo di andare a controllare l'indomani casa di Bobby, quando Sam e Dean non saranno a casa.

 

Quella sera prima di andare a letto l'ultima cosa a cui penso sono quegli strani occhi blu persi...e uno strano trench grigio, che svolazza un secondo prima che il suo proprietario scompaia nel nulla senza lasciare traccia.

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

Yuhuuuuuuuu sono ancora viva XD

Scusate, in questo periodo tendo a saltare le settimane per gli aggiornamenti, ma vi giuro che ce la metto tutta per essere puntuale.

Lascio a voi ogni commento, spero il capitolo vi sia piaciuto.

Mi dileguo e vado a dare da mangiare a quelle belve impazzite ( alias i miei gattini xD)

Kiss kiss

Angel_SG

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Capitolo 12
*** You and I ***


You and I

 

 

 

 

 

E' uno strano sogno davvero.

Le parete intorno a me sono piene di libri, c'è Bobby; ci sono Santana e gli altri...e accanto a me c'è Dean.

Mi sorride felice e io lo ricambio.

 

-Io prometto di amarti ardentemente in ogni tuo momento...ora e per sempre, prometto di non dimenticare mai che questo è un amore che capita una volta nella vita...e di sapere sempre, nel profondo della mia anima, che qualunque difficoltà possa riuscire a dividerci...troveremo sempre la strada per ritrovarci – nel dire questo mi sorride e riesco a leggere ogni traccia del suo amore.

 

Il cuore mi scoppia nel petto, mentre lui mi prende la mano e Rachel si asciuga gli occhi con un fazzoletto, commossa.

 

Mi sveglio di botto e stavolta sono deciso a non lasciarmi ingannare.

Qualcosa non va, non posso essere semplici sogni e sono deciso a scoprire cosa significano.

 

Dean dorme accanto a me, russa e quindi capisco che sta dormendo profondamente.

Il mio cellulare vibra e vedo un numero che non conosco; mi alzo ed esco dalla camera per poter rispondere.

 

-Pronto? -

 

-Ciao Sam, sono Quinn, Santana mi ha passato il tuo numero.

 

-Quinn...Dio mio sono passati anni...- sorrido nel sentire la sua voce fresca e leggera

 

-Ascolta, sono arrivata ieri in città, ti va di vederci per un caffè? -

 

-Si certo...facciamo tra venti minuti al Bar Tiffany? - chiedo ricordandomi quanto Quinn adori quel bar.

 

-Perfetto, allora a dopo.

 

-A dopo – riaggancio e sospiro.

 

Sono contento di vedere Quinn, ma non riesco ancora a togliermi di dosso la strana sensazione del sogno di stanotte.

 

Mi vesto cercando di non svegliare Dean, ma il tentativo risulta vano.

 

-Dove vai? - si chiede ancora assonnato, abbracciando il cuscino sotto di lui.

-Vado a colazione con Quinn – bisbiglio conscio che non è del tutto lucido – Ci vediamo dopo, torno presto – mi avvicino e gli do un veloce bacio sulle labbra.

Poi esco dalla stanza e mi avvio verso il bar.

 

* * * Dean * * *

 

 

Telefono di merda

 

Lo penso mentre realizzo di aver dimenticato di mettere la vibrazione e sento la suoneria perforarmi i timpani.

Dopo che Sam è uscito devo essermi riaddormentato.

 

-Pronto? - rispondo scazzato.

 

-Dio mio, ma sono le 11, stai ancora dormendo? Ma non ce l'hai una vita? - Uccidere Santana è sulla lista di cosa da fare, subito dopo “vedere fast and furious”.

 

-E tu? Non hai niente di meglio da fare che rompere le scatole a me?

 

-Divertente...sei in ritardo per il nostro appuntamento? - dice tranquilla.

 

-Avevamo appuntamento? - chiedo stralunato.

 

-Si, certo

 

-E quando l'avremmo stabilito?

 

-L'ho stabilito io stamattina- ora mi sta provocando.

 

-Bè si forse era il caso di informarmi della cosa – non riesco ad evitare di ridere.

Santana ha un modo di fare tutto suo, ma è fantastica per quello.- A che ora sarebbe l'appuntamento che io e te avremmo fissato e di cui io non sapevo nulla?

 

-Allo scacco matto...praticamente adesso. Ti aspetto, sono già qui.

 

E riattacca.

Qualsiasi altra persona, sarebbe potuta rimanere lì ad aspettarmi in eterno per il modo in cui mi aveva invitato...ma dire di no a Santana è fiato sprecato, come minimo mi avrebbe richiamato in tipo 5 minuti.

 

Mi alzo e mi butto su la prima camicia che trovo, poi mi avvio verso il luogo dell'incontro.

 

* * * Sam * * *

 

 

Io e Quin restiamo lì a parlare del più e del meno per un po' di tempo, quando lei se ne esce con una frase che mi lascia di stucco.

 

-Ti ricordi il ballo di fine anno? Cavoli sembra passata una vita...eravamo davvero felici...

 

Mi fermo sul posto, mentre mi rendo conto che...ho portato Dean al ballo di fine anno.

 

-Si...eravamo...c'era Dean giusto?

 

-Si...- dice lei attenta alla mia reazione – Uno dei più bei lenti che abbia mai visto in vita mia...- unisce le mano e ci poggia il viso sopra.

 

Sento la testa che mi gira, mentre una serie di ricordi si affaccia nella mia testa.

Quello strano dolore alle tempie comincia a martellarmi, ma stavolta non lo rifuggo, scavo a fondo nella mia memoria, cercando di capire cosa ho dimenticato, quali ricordi mi sto perdendo.

 

E' il quel momento che Quinn tira fuori qualcosa dalla tasca.

 

-Era impossibile che tu non avessi una “scatola di Dean”.

Vedo l'oggetto che Quinn stringe tra le mani e sento come una barriera infrangersi nella mia mente.

 

Il giglio di quella collana brilla alla luce del sole e d'un tratto il sogno della scorsa notte e tutte le strane sensazioni che ho provato assumono una logica.

 

Io e Dean...

Io e lui che stiamo insieme...

La lite...

L'aranceto...

Io e lui che facciamo pace...

Il ballo di fine anno...

Il...Matrimonio...

 

Mi alzo di scatto e prendo la collana in mano.

 

Guardo Quinn sconvolto e lei mi sorride.

 

-E' tutto ok Sam...calmati...

 

Quello che dice dopo non lo sento, perchè scappo via, diretto verso quel luogo, senza guardarmi indietro.

 

* * * Dean * * *

 

Fare un aperitivo con Santana è una delle cose più divertenti che ti possa capitare di fare.

Perchè non solo impiega 3 ore per ordinare, ma poi pretende che il suo drink sia servito a velocità record...e ovviamente ci va di mezzo il mal capitato cameriere.

 

-Sono convinto che non potremo più mettere piede in quel posto...grazie Santana, avevano la tequila migliore di Limah.

 

-Oh piantala, non era così buona in fondo...ad ogni modo...c'è un motivo per cui ti ho chiesto di venire...

 

-Chiesto? Mi hai praticamente obbligato – dico con finta accusa, ma lei non ride, quindi deduco che quello che mi farà adesso è un discorso serio.

 

-Ascolta...l'altro giorno ho trovato qualcosa a casa di Bobby...

 

-Quando sei andata a casa di Bobby? - chiedo stranito, ma lei non risponde.

 

Mi mette in mano due menù e io all'inizio non capisco...ma poi vedo che c'è scritto qualcosa...sembrano...delle promesse.

 

Sento come una parete di vetro andare in pezzi nella mia testa.

 

Sam...

Il matrimonio...

La collana...

Bobby che ci fa da prete...

Stanford...

Io che torno per fermarlo...

 

-Dean...perchè non l'hai fermato? Vi amavate....e vi amate ancora, smettila di nasconderlo.

 

-Non lo so...io ero tornato a casa per fermarlo...io ero...-

 

Un flash di quel giorno mi colpisce.

Io e Sam sulle scale, io sto andando a fermarlo, poi una luce...i ricordi che svaniscono, lo sguardo vuoto di Sam, riflesso nel mio.

 

Non so chi o che cosa...ma è stato in quel momento.

E' stato lì che ho...abbiamo dimenticato.

 

-Non ricordavo...è stato come se...qualcosa avesse cancellato tutto.

-Non “cancellato” Dean...è stato sempre lì, avevate solo bisogno di ricordarlo...Hai idea di chi possa essere stato?

 

Non ne ho idea, ma in questo momento non m'importa, voglio solo rivedere Sam.

Il cellulare di Santana squilla, ma io lo sento appena...almeno fino a che non capisco che stanno parlando di Sam.

 

-Che vuol dire “è scappato via”? Quinn sei stata troppo diretta...hai provato da Bobby? Neanche lì?

 

Strappo il telefono dalle mani di Santana .

 

-Quinn...Hai visto dov'era diretto? - chiedo in ansia.

-Pensavo fosse tornato da Bobby per parlare con te, ma qui non c'è e Bobby dice di non averlo visto...abbiamo provato a controllare in biblioteca...sai QUELLA biblioteca...ma non c'è, non riusciamo a trovarlo da nessuna parte.

 

Sento un morso allo stomaco al pensiero di Bobby...ha sempre saputo tutto e non ha mai detto nulla...immagino la confusione nell'assistere al nostro cambiamento...

Non mi concedo di pensarci, Sam è la mia priorità.

 

-Ci vediamo da Bobby tra un ora, voi andate lì e chiamate se torna, noi proviamo a cercarlo in giro per la città.

 

Riaggancio e Santana mi guarda preoccupata...non credo di averle mai visto quello sguardo.

 

-Dobbiamo trovarlo...

-Ma perchè ha reagito così? - chiede lei confusa.

 

-Io e lui...abbiamo sprecato tanto tempo, se lui fosse rimasto, se io fossi riuscito a fermarlo...le cose adesso sarebbero diverse...

 

-Si ma state comunque insieme no? Che importa?

 

-Sto morendo Santana...- lei si ferma e mi guarda sconvolta.

-So che ancora devi abituarti a sovrannaturale...ma Sam l'anno scorso è morto e io...ho fatto un patto con un demone per salvarlo...la sua vita...in cambio della mia anima...mi ha dato un anno di tempo, poi i cerberi infernali verranno a richiamarmi...questo succedeva 10 mesi fa.

 

-Oh mio...Dio – Vedo una piccola lacrima scivolare via dai suoi occhi.

-Ho ancora del tempo, non ho intenzione di sprecarlo...e voglio farglielo capire.

 

Santana annuisce e mettiamo a ferro e fuoco tutta la città senza risultati.

* * *

 

Quando più tardi ci troviamo a casa di Bobby mi sento disperato, il cellulare di Sam è staccato, l' ho cercato in ogni posto che mi veniva in mente, ma nulla.

 

-Dean...- Bobby mi passa una birra ma io la rifiuto – Magari c'è qualcosa che ti sfugge...

 

Si volta e mi passa una piccola scatola.

 

-Le ragazze hanno trovato questa sotto un'asse della vostra camera...hanno preso da qui la collana e le promesse...magari ci sono altre cose che per voi significano qualcosa, qualcosa che magari ancora non hai ricordato.

 

Apro la scatola e vedo tanti oggetti che mi stringono il cuore.

 

I biglietti del ballo di fine anno, la guida illustrativa dell'Aranceto, l'agriturismo italiano dove l'avevo portato per il suo compleanno.

 

La custodia della collana...

 

Poi vedo un piccolo sacchetto con della sabbia e una pietra.

La tiro fuori, perchè non so cosa potrebbe voler dire, Santana la guarda incuriosità.

 

-Qualche spiaggia in cui siete stati forse?- sembra dubbiosa.

 

E poi ricordo...la casetta di pietra in riva al mare, quella dove avevo messo la nostra coperta, dove l'avevo portato quando papà aveva scoperto tutto.

 

Il nostro posto fuori dal mondo.

 

-So dov'è...- realizzo e corro fuori.

 

Sto arrivando Sammy.

 

* * * Sam * * *

 

Non riesco a credere che qualcosa possa aver cancellato i ricordi miei e di Dean...perchè? Perchè rubarci la nostra vita in questo modo?

 

Sono appoggiato al bordo di quel balcone, guardando l'orizzonte, sperando che la leggenda della scogliera sia vera, che quella donna che aspetta il compagno che torni dal mare stia ancora lì a proteggere gli sfortunati amanti.

 

Stringo la collana che Dean mi ha regalato quel giorno, l'ho rimessa al collo...Se solo non fossi andato via, adesso staremmo insieme e non ci sarebbero patti...forse vivremmo come una normale coppia...abbiamo vendicato la mamma, ma a che prezzo?

 

Una lacrima mi scivola giù dal viso, sento dei passi dietro di me e mi volto, anche se non ho bisogno di guardare per sapere chi sia.

 

-Stavolta...comincio io...Io prometto di amarti ardentemente in ogni tuo momento...ora e per sempre, prometto di non dimenticare mai che questo è un amore che capita una volta nella vita...e di sapere sempre, nel profondo della mia anima, che qualunque difficoltà possa riuscire a dividerci...troveremo sempre la strada per ritrovarci – bacia i due menù che tiene in mano e mi sorride, mentre si avvicina a me.

 

-Miri parecchio in alto? - gli dico sorridendo, ricordando le sue parole di quel giorno - Ti prometto di aiutarti ad amare la vita, di trattarti sempre con tenerezza...e di avere la pazienza che l'amore richiede...di parlare quando le parole sono necessarie e di stare in silenzio quando non lo sono...di accettare di non essere completamente d'accordo sulla torta di mele...e di vivere nel calore del tuo cuore e considerarlo casa mia-

 

Mi avvicino a lui e quando siamo a pochi centimetri di distanza lui mi bacia.

 

-Ti amo Sam...e non smetterò mai di farlo.

 

-Ti amo anch'io...-mi prende per mano e mi porta verso il letto.

 

C'è ancora la nostra coperta, la scosta e mi fa sdraiare.

Mi accarezza piano il petto da sopra la maglia, sento il cuore battere come mai prima...Improvvisamente diventa chiaro.

 

-Sei tu Dean...sei sempre stato tu l'unico.- lui mi sorride e mi bacia, mentre piano comincia a spogliarmi.

Io faccio lo stesso con lui, lasciando un bacio umido in ogni lembo di pelle scoperto.

 

Quando ogni indumento ha finito la sua corsa sul pavimento, mi spinge di nuovo sul letto, prende le mie mani, fa intrecciare le nostre dita e le porta a lato della mia testa.

 

Quello che succede dopo è diverso da ogni singola volta che l'abbiamo fatto; non è sesso, non è fisico, ma è fare l'amore, farlo davvero con cuore e anima.

Mi sento completo come non mi succedeva da tanto tempo.

 

Vorrei poter fermare il tempo in questo istante e riviverlo per sempre.

So che qualunque cosa accada questo sarà il mio pensiero felice per l'Isola che non C'è...perchè io non esisto senza Dean...e non voglio neanche farlo.

 

Io e lui ci apparteniamo...semplicemente siamo le due metà della mela, anime gemelle...e niente potrà mai cambiare ciò.

 

Restiamo in silenzio per non so quanto tempo.

Appoggiato sul suo petto, mentre lui mi accarezza la testa, mi rendo conto che in realtà l'ho sempre saputo, anche se l'avevo dimenticato, ho sempre saputo che queste braccia, sono tutto ciò di cui ho bisogno.

 

 

 

 

 

N.d.A.

Ciao bella gente, non sono morta, scomparsa...nè sono stata rapita da Crowley ( magari xd )

Mi spiace per l'enorme ritardo, mancano pochi capitoli, però mi sa che saranno bisettimanali e non settimanali come prima, perchè purtroppo il tempo per scrivere si è davvero ridotto :(

Finalmente i due capoccioni hanno recuperato la memoria :D

 

Ci tenevo a precisare una cosa che mi rendo conto che magari non è chiara o, comunque, ha generato dei dubbi.

 

Io sono sempre stata quella delle grandi pomiciante, lime a gogo e chi più ne ha più né metta.

In questa seconda parte si sono oltremodo ridotte a pochi sporadici momenti...ma c'è un motivo.

 

I Sam e Dean della prima parte erano ragazzini adolescenti, ancora nella fase del “scopiamo come coniglietti”...perdonate il francesismo xD

 

Erano preda dei loro ormoni, una coppia stabile, ma ancora fresca, nuova, con tutta la beata spontaneità e anche incoscienza che l'adolescenza può dare.

 

I Sam e Dean della seconda parte sono due uomini, ancora giovani certo, ma sono cresciuti, ne hanno passate tante, sono maturati...il loro rapporto si sviluppa molto a livello mentale e un po' meno a livello fisico, anche se quella parte c'è...diciamo però che nella loro storia non diventa fondamentale, ma fa da ornamento...ragion per cui in questo ricongiungimento vedete che i due fanno l'amore, ma non viene descritto, resta tutti lì, molto innocentemente.

 

Vi prometto una lemon stile prima parte prima della fine della ff...ma sarà solo al momento opportuno :P per il resto spero il chappy vi siamo piacito e mi scuso ancora per la mia scarsa presenza.

Un bacio a tutti

Alla prossima

Angel_SG

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Capitolo 13
*** Oh Death! ***


“Oh Death”

 

 

 

Dean ha mollato; so che lui non lo ammetterebbe mai con me, ma lo ha fatto.

Mentre lo guardo guidare a fari accesi nel mezzo della notte, sento il ticchettio dell'orologio che mi ricorda il tempo che passa.

Il silenzio mi sta uccidendo quindi decido di parlare.

 

-Hey Dean...- dico velocemente, come se pensare mi avrebbe fatto desistere dal parlare.

 

-Si! - mi risponde lui brusco senza staccare gli occhi dalla strada.

 

-Sai se non andrà come speriamo, voglio che tu sappia che...- provo a continuare, ma lui mi blocca subito.

 

-No, no no no no

 

-No cosa? - chiedo confuso.

 

-Non vorrai vomitarmi addosso un bel discorso di addio strappalacrime? - mi chiede e finalmente si volta a guardarmi. - Se questo è il mio ultimo giorno sulla terra non voglio questo genere di smancerie.

 

Restiamo un attimo in silenzio, poi lui accende la radio.

 

-Ecco cosa voglio – e sento le note di Dead or Alive spandersi nell'abitacolo.

 

-Bon Jovi? - chiedo stranito.

 

-Bon Jovi è quello che ci vuole in questa occasione – comincia a cantare e mi dà una gomitata – Andiamo!

 

Cominciamo a cantare insieme e sento la tensione scivolare via, mentre riesco per un attimo a dimenticarmi di tutto e sorridere di nuovo.

 

Sul finire della canzone mi volto di nuovo verso di lui e vedo che è serio.

 

-Dean...

 

-Mi spiace Sammy...davvero – mi sorride triste e mi poggia una mano sulla gamba.

 

Degludisco il groppo alla gola.

-Accosta! - dico deciso

-Che? - mi chiede confuso.

 

-Dean accosta – lo guardo disperato, lui non capisce ma fa come gli ho chiesto.

-Bobby si incazzerà se sarà costretto ad aspettarci...- non gli faccio finire la frase.

 

Mi getto sulle sue labbra e riverso in quel bacio tutta la mia disperazione.

Lui rimane sorpreso, ma ricambia subito, portandomi le mani sui fianchi e tirandomi più verso di sè, con una foga che non credo di avergli mai visto prima.

 

Tira il sedile indietro per lasciarci un po' più di spazio.

-Non abbiamo più 16 anni, mi sa che la macchina è un po' strettina – dice cercando di scherzando e io gli concedo un sorriso.

 

-Abbiamo ancora 16 anni...e abbiamo tutto il tempo del mondo.

 

Lo dico guardandolo negli occhi e lui annuisce.

Per adesso non c'è il patto, ci siamo solo io e lui.

 

Si toglie la giacca di pelle e io tolgo la mia, riuscendoci in tempo per sentire le sue mani sotto la mia maglia.

Mi accarezza con forza e capisco che mi vuole quanto io voglio lui.

 

-Dean...- mugolo mentre le sue mani mi mandano scariche di adrenalina quando si abbassano ad aprire la cerniera dei jeans e si intrufolano dentro.

 

-Voglio sentirti urlare il mio nome – mi dice con una voce roca che mi manda fuori di testa.

 

Stacca le mani da me solo il tempo necessario perchè io getti via la sua maglia e faccia lo stesso con la mia.

 

Quando la sfilo del tutto lui mi sta guardando e si morde il labbro mentre le sue mani vagano a palmi aperti sul mio petto, arrivando a stuzzicare i capezzoli.

Ne prende uno tra le labbra e io getto la testa indietro, mentre il mio bacino comincia ad ondeggiare contro il suo.

 

Cerco di sbottonare con urgenza i suoi jeans, ma mi tremano le mani e non riesco proprio a tenerle ferme.

Le sue dita si chiudono sulle mie.

 

-Lascia, faccio io– lo dice sbrigativo.

 

So che ha bisogno quanto me di sentirmi vicino.

 

Togliere i pantaloni si rivela un impresa difficile, ma alla fine ci riusciamo e siamo entrambi in boxer.

Ci guardiamo ansimando per qualche secondo, prima che io mi avventi di nuovo sulle sue labbra.

Sono così preso che non mi rendo conto delle sue mani che scivolano in basso nella mia schiena, fino a quando ne sento una scendere dentro i boxer e sento un dito entrare dentro di me.

 

-Ahn...Dean – mi spingo indietro contro quel tocco e lui ripete il movimento andando più in profondità...e io quasi perdo la testa.

 

-Cazzo Sam...- lo sento imprecare mentre avvicino le mani all'elastico dei suoi boxer.

Lui alza leggermente il bacino per permettermi sfilarglieli, ma nel farlo la frizione con la mia erezione fa perdere il fiato ad entrambi.

 

Abbassa i miei quel tanto che basta per avere accesso alla mia apertura e si preme contro di me.

Piego la testa mentre lo sento entrare in me così in profondità che non riesco a ragionare.

Le prima spinte sono deboli, ma poi cominciano a diventare sempre più pressanti e quando raggiunge quel punto dentro di me quasi urlo di piacere.

 

-Ahh...Dio Sam...sei così...- la sua voce roca mi infiamma e non riesco a pensare a niente che non sia lui.

 

Con le dita stringo forte il sedile dietro di lui e Dean si volta e ne approfitta per darmi un morso gentile sul dorso della mano.

 

-Fallo – dice – Urla il mio nome.

 

E non posso che accontentarlo.

 

Ci sono quasi vicino, ma sento qualcosa...un peso al petto che non va via.

Lui rallenta il ritmo e mi accarezza il volto.

 

-Hey...- dice dolcemente – Non piangere Sammy...

 

All'inizio non capisco, ma poi mi tocco l'altra guancia e la trovo bagnata.

 

-Sono qui Sammy...sono qui – mi getto sul suo collo e comincio a singhiozzare come non facevo da anni, mentre cerco di stringerlo forte con le dita, artigliandolo nella speranza che niente me lo porti via.

 

-Non ce la faccio...Dean non ce la faccio...non te ne andare...ti prego, ti supplico – sento l'aria mancarmi nel petto e le sue braccia mi stringo così forte da farmi male.

 

-Ti amo Sam...- la sofferenza nella sua voce mi uccide, poi mi allontana da sé e mi prende il viso tra le mani.

 

-Ascoltami....hey...basta caccia ok? Esci da questo schifo Sam, voglio saperti al sicuro...

 

-Ma...- provo a ribattere, ma lui mi ferma.

 

-Promettilo...non mollare ok? Anche se all'inizio pensi di non farcela, non mollare – lo dice ansimando – Io sono lì con te...ci sarò sempre, ma tu devi andare avanti, devi vivere, promettilo.

 

-Ok...- dico con voce flebile.

 

-Promettilo Sam- dice deciso.

 

-Lo prometto...

 

Lui avvicina il mio volto al suo, come a suggellare una promessa...un patto...che ironia della sorte.

 

Mi bacia con calma, mi accarezza i fianchi delicatamente e lo sento che riprende a muoversi dentro di me, ma non ha niente a che vedere con la folle passione di prima.

 

Questa volta è dolce, lo siamo entrambi, ci prendiamo il nostro tempo, lui mi bacia sugli occhi socchiusi e aumenta le spinte quando sente che entrambi ci siamo vicini.

 

Ansimo a bocca aperta.

 

-D-dean...sto per...

 

-Lo so...anch'io – mi accarezza piano in mezzo alle gambe e non mi trattengo.

 

Vengo urlando il suo nome e lo sento venire dentro di me.

 

Per qualche secondo non parliamo, appoggio la fronte alla sua cercando di riprendere fiato.

 

Lui mi dà un bacio a schiocco e mi sorride.

Mi guarda fisso e io abbasso lo sguardo imbarazzato.

 

-Che c'è?-

-Niente...l'espressione che hai quando “finiamo”...mi fa venire voglia di ricominciare – lui ride e io lo seguo guardandolo dritto negli occhi.

 

-Ecco...-dice lui tornando serio e passandomi una mano tra i capelli – Se potessi tenere un'immagine nei miei occhi per sempre...sarebbe proprio questa...-

 

Ci baciamo ancora, ma poi sento il telefono vibrare.

 

-Credo sia Bobby – dico triste.

-Diamoci una sistemata e andiamo...hey Sam...ecco io...

-Lo so...anche io...

 

Ci rivestiamo lentamente e lui mette piano in moto.

Tiene la sua mano destra intrecciata alla mia mentre guida.

Cerco di non pensare che quella potrebbe essere l'ultima volta che lo facciamo...prendo un respiro profondo e lui stringe la presa.

 

Devo farlo...devo rimanere in piedi...devo farlo...almeno per lui.

 

 

* * *

 

 

Siamo in quella stanza e stiamo cercando un modo per scappare a Lilith quando mi volto verso Ruby.

 

-Ok hai vinto...che devo fare?

 

-Che vuoi dire?

 

-Per salvare Dean...cosa vuoi che faccia?

 

Dean arriva in quel momento dietro di me e mi scuote la spalla.

 

-Aspetta che vuoi fare? - chiede dubbioso.

 

-Sta fermo un secondo...deve pur esserci una soluzione- chiedo al limite della disperazione.

 

-Non è affatto semplice – replica Ruby sconvolta – Ci serve tempo...

 

-Deve pur esserci un modo, dimmi cosa devo fare e lo farò – Dean cerca di trattenermi ma io mi divincolo e comincio ad alzare la voce. - No Dean non lascerò che tu vada all'inferno – dico nel panico.

 

-SI INVECE! - il suo urlo mi blocca.

 

-Sam...è una scelta che ho fatto io...

-E cosa vuoi che faccia? - chiedo disperato.

 

-Te l'ho già detto – mi getta un occhiata eloquente -. Ricorda quello che ti ha insegnato papà...e quello che ti ho insegnato io...abbia cura di te...e abbi cura della mia auto – lo dice con un mezzo sorriso e sento che il mio cuore muore un pezzo alla volta.

 

Sento il primo rintocco della mezzanotte e ascolto i restanti undici come fossero lame che affondano nel petto.

 

Quello che succede dopo lo ricordo a stento.

Ruby che mi chiede il coltello, Dean che capisce che non è la vera Ruby, le porte che si aprono e i segugi infernali che cominciano a dilaniare il corpo di Dean...Lilith che scappa senza riuscire ad uccidermi.

 

E sono lì.

La stanza è silenziosa, vorrei chiamare il nome di mio fratello ma sento come se non mi ricordassi come articolare le parole.

 

Sento le lacrime scendere giù e trattengo a stento i singhiozzi, mentre mi abbasso e prendo il suo corpo esanime tra le mie braccia.

 

-No...no...Dean...- non so per quanto tempo resto lì fermo.

 

So solo che Bobby ci trova così e io no ho neanche la forza di spostarmi.

 

-Gesù Santissimo...- sento la sua voce tremare e le sue braccia cingermi.

 

-Andrà tutto bene Sam...andrà tutto bene.

 

Ma sento l'aria andare via dal petto.

Guardo il suo volto senza vita e non riesco a respirare, sento che sto per iperventilare.

 

Bobby cerca di calmarmi, ma non serve a nulla.

Mi è successo una sola volta nella vita....e c'era Dean accanto a me.

Sento le forze venire meno e sono tentato di lasciarmi andare.

L'aria non arriva e sento che sto per soffocare, sarebbe così facile lasciarsi andare...ma poi mi ricordo della promessa fatta a Dean.

 

Non posso mollare, per lui...io devo andare avanti.

Così mi alzo, prendo il corpo di Dean in spalla e lo metto in macchina.

So già che non avrò la forza di bruciarlo, perchè...nonostante tutto...so che se c'è un modo di riportarlo indietro io lo scoprirò...e lo riporterò da me.

 

* * *

Quasi non sento Bobby che si ferma e scende dall'automobile.

-Sam...dobbiamo andare...forza ragazzo mio.

 

E' lui ad aprirmi la portiera e ad aiutarmi a scendere giù dalla macchina.

I miei movimenti sono a rallentatore e non riesco ad avere piena coscienza di quello che succede.

 

Guardo in basso e vedo uno strano telo nero che copre qualcosa...come...un corpo.

Quando realizzo che lì sotto c'è il corpo di Dean e Bobby ha cercato di coprirlo prima che io lo potessi vedere, mi volto di lato e mi ritrovo a vomitare con Bobby che mi tiene la testa e e mi dà delle pacche sulla schiena.

 

-Coraggio figliolo...lui non vorrebbe vederti in questo stato...dovremmo...- si ferma imbarazzato e so cosa vuole dire.

 

Dovremmo bruciare il corpo, ma non ne ho la minima intenzione.

 

-No...- ribatto con quanta più fermezza trovo in corpo – Non voglio bruciarlo...- la mia voce si abbassa.

 

-Ok Sam...diamogli una degna sepoltura.

 

Si allontana un po' da me e mi rendo conto di non avere la forza di alzarmi.

Il cellulare vibra con insistenza nella mia tasca e lo tiro fuori lentamente proprio nel momento in cui smette.

 

Santana

 

Sento qualche lacrima rigarmi il volto, mi alzo e mi dirigo a casa sua.

 

Busso una sola volta e sento dei passi veloci, ho la testa bassa e quando lei mi apre non posso vederla.

 

-Hey Sam! Ti ho chiamato una decina di volte...tutto ok? - mi chiede cercando di spiare la mia espressione.

 

Alzo lo sguardo e il sorriso sul suo viso muore, mentre realizza al volo cosa deve essere successo.

 

-No...- dice come se dirlo potesse renderlo meno reale.

 

-E' morto...Dean è morto! - nel momento in cui lo realizzo sento qualcosa che si rompe in me e la abbraccio.

 

So che anche lei sta piangendo, ma non riesco a fare niente per consolarla, perchè non so cosa potrei fare per consolare me stesso.

 

Sei morto...neanche un' ora fa...e mi manchi da morire.

Tornerai da me, vero Dean?

Ti prego.

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A.

 

Sigh sigh e sob sob povero Dean T.T

Ragazze finalmente la tanto attesa lemon, spero non vi abbia deluso.

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo...a malincuore, perchè i ragazzi mi mancano già.

E' già pronto quindi devo solo correggerlo e postarlo.

In pratica aspettarete solo pochi giorni.

Mi piacerebbe che anche chi legge senza recensire lasciasse un commento anche breve per dirmi cosa ne pensa...visto che siamo alle battute finali di questa storia.

Vabbè alla prossima, attendo i commenti anche delle mie lettrici preferite che non si sono perse una capitolo :-*

un bacio a tutti

kiss kiss

Angel_SG

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Capitolo 14
*** Epilogo: The Road so far ***


Epilogo

The Road so Far

 

Guardo la pista di pattinaggio di fronte a me, mentre mi allaccio i pattini.

-Sei pronto? - mi chiede Dean sorridendo.

Prendo un profondo respiro, mi ritaglio qualche secondo per guardarlo prima di rispondergli.

-Si...ci sono – Dean non è cambiato in questi anni, è cresciuto, ora è un uomo...ma nei suoi occhi vedo sempre quella fiamma che mi ha fatto innamorare di lui.

È il mio tutto...mio fratello, mio padre, mia madre, il mio migliore amico...l'amore di una vita.

Non riesco ancora a togliermi dalla mente quello che è successo dieci anni fa...ho pensato di perderlo, credevo che non l'avrei più rivisto...e quando è saltato fuori pochi

mesi dopo...quella frase : “Lo so...ho un aspetto fantastico”...lì ho capito che era il mio Dean, che non l'avevo perso.

Ne abbiamo passate tante da allora, ho rischiato di perderlo più di una volta...ma quella è stata l'unica volta in cui ho davvero temuto di non poterlo riavere indietro...e sono felice di essermi sbagliato.

-Tutto ok? - mi chiede confuso vedendo che mi sono bloccato a guardarlo.

-Sì, sì... pensavo solo a quanto riderò vedendoti finire col culo sul ghiaccio.

-Oh andiamo stronzetto...è successo solo il primo anno – sbuffa alzando gli occhi al cielo ed io rido.

E' diventata una specie di tradizione: tutti gli anni, il 24 Dicembre ci ritroviamo qui a Central Park più o meno per le 6 del pomeriggio; vestiti con i nostri abiti più pesanti,

pattiniamo per ore...o almeno ci proviamo, visto che nessuno di noi può dire di essere Carolina Kostner.

-Sì...continua a ripetertelo, Dean – dico prendendolo in giro.

Mi avvicino subito a quell'enorme lastra di ghiaccio che riflette le luci della città, le luci di Natale...tante volte ho temuto che ogni Natale sarebbe potuto essere l'ultimo, ma ora so che, qualunque pericolo possiamo trovarci davanti, riusciremo sempre a salvarci a vicenda.

Mi distraggo e sto per scivolare in avanti, ma Dean mi afferra al volo risparmiandomi una rovinosa caduta.

-Preso! Allora chi è la schiappa adesso? - dice mentre sento la presa sui miei fianchi farsi più salda.

Siamo a pochi centimetri di distanza e lui mi sorride con quel sorriso che amo tanto.

Si sbilancia un po' in avanti e stavolta è lui a perdere l'equilibrio.

-Dicevi, Dean? - chiedo sarcastico reggendolo.

-Mi hai distratto tu – dice fingendosi arrabbiato.

-Io? Stai scherzando? Cosa avrei fatto per distrarre la tua attenzione, scusa? - alzo le sopracciglia.

-Esisti...- dice lui a voce bassa – E quando sei nei paraggi dimentico anche come respirare...-

Resto senza fiato, perchè Dean non si lascia andare quasi mai, gli sorrido e mi faccio più vicino a lui facendo aderire i nostro corpi.

-Ciò non toglie il fatto che se non fosse stato per me saresti finito col culo sul ghiaccio...avevo ragione – parlo a pochi millimetri dalle sue labbra, e so che lui coglie la provocazione.

-Fottiti – dice ridendo, resta lì fermo, non mi bacia...so che vorrebbe farlo.

-Quando arriviamo a casa puoi farlo tu – dico malizioso e lui ride di gusto mentre fa unire le nostre labbra.

È un bacio felice, felice come lo siamo noi.

-Ti amo – mi passa la mano sulla guancia e mi lascia una dolce carezza.

-Ti amo anch'io – lo bacio ancora.

-Quindi...Cosa posso farti esattamente quando arriviamo a casa? - dice ridendo malizioso e io scoppio a ridere.

-Tutto quello che vuoi – gli getto le braccia al collo e sento il cuore scoppiarmi nel petto. - Sono tuo marito in fondo, giusto?

Lui abbassa lo sguardo e la collana con il giglio che porto al collo sembra brillare di luce propria.

-Puoi giurarci... sei mio, Sam...- dice mentre i suoi occhi si accendono d'amore.

-Sono tuo, Dean...da sempre e per sempre – ci baciamo con dolcezza, senza fretta, perchè il tempo si ferma quando sono con lui.

Sento qualcosa di freddo scendere sul mio viso, ci stacchiamo e io guardo in alto.

Un fiocco di neve...un altro...e poi un altro ancora.

La prima nevicata dell'anno.

Sorrido come un bambino e lo guardo con amore.

-Adesso è davvero Natale...- amo la neve.

-È Natale tutti i giorni da quando ci sei tu – mi risponde lui e io mi sento sempre più fortunato.

-Ok Sam, vergognati, mi hai fatto diventare un romantico, bleah – dice tirando fuori la lingua.

Io rido e mi stringo al suo petto, sentendolo ricambiare la stretta.

-Cioccolata calda? - mi chiede, ma sa già la mia risposta.

-Assolutamente si...

Usciamo dalla pista e ci cambiamo le scarpe.

Ci avviamo verso la cioccolateria, è la stessa tutti gli anni, una piccola routine nel casino delle nostre vite.

Gli affari di famiglia sono sempre lì, salviamo persone, cacciamo cose...solo lo facciamo con una maggiore cognizione di causa.

Io e lui veniamo prima di ogni cosa ed è giusto così, perchè abbiamo perso troppo in questi anni per pensare anche solo di poter rivivere quelle sensazioni.

Tra qualche giorno ci sarà un caso sicuramente...ma non oggi...oggi è la vigilia di Natale e si passa in famiglia...e Dean è la mia famiglia, tutto ciò che voglio per essere

felice.

-Stasera ti estranei un po' troppo – mi prende in giro vedendomi distratto.

Gli sorrido comprensivo.

-Hai ragione, scusa...

-Sei felice? - mi chiede mentre camminiamo per la strada e con un braccio mi cinge le spalle, guadandomi con la testa rivolta di lato a me.

-Sì – dico semplicemente.

-Felice da morire?

-No...felice da vivere per sempre...

Ci guardiamo e non abbiamo bisogno di altre parole.

Un bacio.

Un sorriso.

Dean spinge la porta della cioccolateria e il campanello tintinna.

Mi lascia entrare per primo.

L'anziana proprietaria alza lo sguardo e quando ci vede sorride.

-Ciao ragazzi miei...il solito?

Le sorrido e annuisco.

-Il solito...- e lei si mette a lavoro.

Mi volto verso Dean e lui dà un lieve bacio sulla fronte.

Abbiamo la nostra routine.

È confortante, ogni anno sapere che non manchiamo mai quell'appuntamento, cascasse il mondo.

Io ho Dean e lui ha me...ci apparteniamo, senza riserva.

Qualcuno potrebbe anche dire che è sbagliato e qualche volta me lo sono chiesto anche io.

Ma poi lo guardo e lui mi sorride e so che sono esattamente dove dovrei essere: al suo fianco.

Va tutto bene.

Stiamo insieme...

Ho trovato una ragione per aprire gli occhi al mattino...

Non è forse questo il vero senso della vita?

 


 

The End

 

 


 

N.d.A.

All'autore è permesso commuoversi?

Spero di sì, perchè ho la lacrimuccia che mi scende giù senza che io riesca a fermarla.

Spero davvero con tutto il cuore che questo capitolo vi sia piaciuto.

La storia voleva essere più lunga e doveva comprendere la parte dove Dean va all'Inferno e poi ritorna, l'incontro con Castiel...ma alla fine il motivo per cui ho iniziato a scrivere sono Sam e Dean...che ne hanno passate tante, quindi volevo che avessero il loro lieto fine.

Ho dato questo titolo all'epilogo, non perchè sia romantico o cose del genere, ma perchè ognuna di noi, leggendolo, richiamerà le sensazioni di quando vediamo quella frase apparire nello schermo...e impazziamo letteralmente per questo telefilm...che ormai è diventato più uno stile di vita xD

Ringrazio davvero tanto chi mi ha seguito e ancora di più chi ha trovato il tempo di recensire.

Un enorme grazie lo devo dire a Lilyy, che ha saputo stressarmi nella maniera più dolce possibile per aggiornare e non mollare tutto. Il tuo sostegno è stato fondamentale, perchè hai lottato anche affinchè altri potessero leggere la mia storia, quindi il mio “Grazie” viene davvero dal profondo del cuore.

Il ringraziamento più grande va a mio fratello, perchè senza la sua spinta iniziale, questa storia non avrebbe mai visto la luce del giorno.

Sento che il Sam e Dean di questa storia mi mancheranno tantissimo, mi mancano già; ma non voglio scrivere altro di loro per questa storia, perchè hanno la loro pace, il loro amore...ed è giusto che li lasci lì a goderselo.

Un bacio a tutti.

 

Carry on my friends.

E come sempre...Kiss Kiss

Angel_SG

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