il ritorno

di saramik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


Non vedevo l’ora di tornare a casa e la mia famiglia mi aspettava a braccia aperte, anche se il mio rientro era previsto solo tra qualche mese, il mio master all’estero era finito in anticipo e con il massimo dei voti, avevo deciso di fargli una sorpresa. Tornare in Colombia dopo due anni che non vedi la tua famiglia, tua sorella si è sposata, è diventata importante e adesso è anche incinta certo sono cambiate parecchio le cose ma di cosa dovrei stupirmi? Il mondo non può fermarsi solo perché io ho lasciato casa. Non conosco ancora suo marito e lui di me sa poche cose, io e mia sorella non ci somigliavamo molto io ero un tipo alla maschiaccio mentre lei è diventata una bellissima donna. Alessandra Margot Pinzon Solano cosa ti aspettavi, i miracoli non avvengono per puro caso…
Eccoci qui davanti all’ Ecomoda l’azienda che mia sorella gestisce, so che qui lavorano lei, suo marito e mio padre…e anche Nicola, è stata la mia cotta adolescenziale, ma ormai mi è passata.
Alex – buongiorno….cercavo la dottoressa Pinzon…- chiesi titubante.
Freddy– signorina mi dispiace ma la dottoressa purtroppo non può riceverla è in riunione con il consiglio direttivo…-  mi disse il ragazzo.
Alex – non c’è neanche suo padre?- che sfortuna proprio oggi pensai.
Freddy– anche lui in riunione…se vuole dico alla segretaria di presidenza di avvertirli se è importante…- mi guardava con occhi curiosi.
Alex – no non si preoccupi non li disturbi posso attendere….- non valeva la pena e poi il lavoro prima di tutto.
Il ragazzo fu cosi cortese di avvisare comunque la segretaria di presidenza  mi fece salire su negli uffici, mi accolse una ragazza molto gentile.
Annamaria – buongiorno, come posso aiutarla…- e mi guardava come se mi conoscesse.
Alex – cercavo la dottoressa Pinzon ma so che è in riunione…- dissi io timidamente.
Annamaria – mi scusi se mi permetto ma il motivo della sua visita?- chiese addolcendo lo sguardo.
Alex- io sono Alessandra…sua sorella…- dissi sorridendole.
Annamaria – allora non mi sbagliavo, Betty ha una sua foto sulla scrivania, ma sapevo che era all’estero...è un piacere conoscerla…- e mi porse la mano.
Alex – lei deve essere Annamaria…Betty mi ha parlato molto di lei e di tutta la banda è un piacere…ma diamoci del tu la prego..- cosi iniziammo a parlare e mi disse che potevo accomodarmi in presidenza cosi avrei potuto fare una bella sorpresa a Betty.
Passarono una decina di minuti quando sentii qualcuno entrare, era mia sorella. Io ero sul divanetto e nemmeno si era accorta di me talmente era nervosa a ruota la seguiva un signore, forse suo marito???
Armando – ti prego calmati…. Ti ricordo che sei incinta…- gli disse, erano tutti e due di spalle.
Alex – secondo me ha ragione, non vorrei mai che la mia nipotina nascesse in anticipo…- dissi io per cercare di attirare la loro attenzione.
Si girarono subito e mi guardarono. Lei venne ad abbracciarmi, lui invece forse non capiva la situazione.
Betty – ma cosa ci fai qui? Non ti aspettavamo prima di tre mesi?? Oddio quanto mi sei mancata… - e mi strinse forte.
Alex – Betty…cosi mi soffochi…- dissi io cercando di respirare.
Lei mi lasciò andare, aveva quasi le lacrime agli occhi.
Alex – ho finito il master prima e quindi ho pensato di farvi una sorpresa..- dissi io guardandola dalla testa ai piedi, era diventata bellissima e di classe.
Betty – hai fatto benissimo, anche se potevi avvisare ti saremmo venuti a prendere, tutto ok con il viaggio le valige? Vuoi qualcosa da bere, o da mangiare?? Sei stanca?…- la sorella maggiore che era in lei si fece sentire.
Alex – tranquilla le valige sono ok e io sto bene, e tu non ti devi preoccupare che non ti fa bene…tra  5 mesi avrai una pargoletta …te lo sei scordato?- dissi io ammonendola.
Sentimmo un colpo di tosse, poverino c’eravamo scordati del signore.
Armando – Io sono Armando Mendoza piacere lei è? – disse porgendomi la mano.
Alex – piacere io sono Alessandra…finalmente ti conosco cognatino..- e gli feci un grosso sorriso.
Armando – oddio scusami, avrei dovuto capirlo prima….è un piacere! Ma siediti pure sarai stanca…- e ci mettemmo a parlare, gli chiesi se papà e Nicola erano ancora li. Mi disse che papà era andato via dopo la riunione ma che Nicola era nel suo studio a lavorare. Li lasciai che avevano delle pratiche da sbrigare e cosi decisi di fare un salto da Nicola cosi da poterlo salutare, chissà se anche lui era cambiato? Bussai alla porta del suo studio e sentii qualcuno che mi disse di entrare.
Nicola – mi dica Sofia?? mi ha portato quei dati?…- non mi guardo neanche, era con lo sguardo preso dal computer e un signore gli era seduto davanti.
Alex – forse è il caso che ripassi…- forse non avrei dovuto entrare. Stavo per uscire quando il signore intervenne.
Mario – forse è meglio…qui stiamo lavorando…- era pure molto scortese e arrogante.

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


Mario – forse è meglio…qui stiamo lavorando…- era pure molto scortese e arrogante.
Alex – ho capito e mi dispiace avervi disturbato, ripasso dopo..- dissi io con un filo di voce.
Andai da Annamaria e aspettai li, lei disse che tra poco i dirigenti sarebbero andati a pranzo sicuramente, e che se volevo potevo unirmi alla banda visto che Betty sarebbe andata con loro.
Ci ritrovammo per pranzo in un locale caratteristico e li mi sommersero di domande.
Sandra – e adesso cosa hai intenzione di fare?- mi chiese.
Alex – non saprei, cercherò qualche lavoro…anche se so che con la crisi è dura…- risposi sbuffando.
Betty – eh si in questo periodo non ci sono molti posti, ma se vuoi se n’è liberato uno da un mese da noi…e sarebbe si da segretaria ma sarebbe nel tuo ramo, sei o no un esperta di amministrazione di azienda specializzata in marketing? – mia sorella mi guardò speranzosa.
Annamaria – si dovresti accettare, la povera Sandra è sommersa da quando Berta si è trasferita deve fare da segretaria sia per  il dottore Guttierez che per il dottor Calderon…- disse lei.
Sandra – si ti prego accetta….anche se ti avviso il dottor Calderon è di pessimo umore questo periodo…- e iniziarono a parlare tra di loro, certo accettare mi avrebbe dato l’opportunità di vivere non dipendendo dai miei genitori, loro poi si erano trasferiti in un appartamento più vicino a Betty, in vista anche della nascita nipotina e non essendo più molto giovani quella casa era troppo grande. Insieme avevamo deciso di acquistare un piccolo monolocale per me, non distante e un appartamento per loro. Sapevano bene che dopo due anni fuori casa, una volta tornata avrei voluto la mia indipendenza ma mio padre non era molto contento e almeno aveva chiesto che fosse vicino a loro.  
Decisi di andare a casa dopo pranzo, in fondo non l’avevo ancora vista, l’aveva scelta Betty e non era poi cosi piccola come mi aspettavo. I miei mi accolsero a braccia aperte quando li andai a trovare! Mi convinsero ad accettare quel lavoro, che cosi sarei stata anche vicina a Betty e che comunque era un buon posto per iniziare. La sera stessa chiamai mia sorella e le dissi che avrei accettato.
Dopo due giorni iniziai a lavorare per loro, parlai prima con il capo del personale, un uomo viscido di cui odiavo l’accento e i modi un po’ troppo invadenti. Io parlai con Betty chiaramente, se non fossi stata all’altezza mi avrebbe dovuta licenziare, non volevo favoritismi e lei mi assicurò che mi aveva assunto perché sapeva le mie capacità e che sennò non sarebbe stata cosi avventata, gli dissi che avrei preferito che comunque il mio capo non sapesse  che ero la sorella della presidente e che nessuno in azienda oltre alla banda e a chi gia conoscevo lo avesse saputo per il momento, volevo dimostrare di saper fare il mio lavoro prima e lei mi disse di non preoccuparmi.
Mi posizionai alla mia scrivania e poi bussai alla porta dell’ufficio del  dottor Calderon, per presentarmi.
Mario – avanti..- disse una voce.
Alex – buongiorno sono Alessandra la sua nuova segretaria -  quando si girò non ci potei credere era il maleducato di qualche giorno prima.
Mario- ahh è lei…. Mi porti un caffè per cortesia..- e si rimise a lavoro. Avevamo gia iniziato con il piede sbagliato, tutti uscirono per pranzo tranne Nicola, cosi decisi di rimanere. Non avevo avuto modo di salutarlo.
Alex – posso entrare…- chiesi io affacciandomi dalla porta. Lui si voltò e mi sorrise, Betty sicuramente lo avevo avvisato del mio ritorno, si alzò subito e mi abbracciò.
Nicola – allora finalmente sei tornata…Betty mi aveva avvisato del tuo ritorno mi chiedevo quando saresti passata…- parlammo molto, e lo dovetti lasciare perché arrivò la sua fidanzata, mi raccontò che pochi mesi prima finalmente Sandra la spilungona dell’Azienda aveva ceduto alle sue avancè e finalmente stavano insieme. Tutti erano felici e contenti.
Passarono i giorni e si avvicinava il lanciò della nuova collezione, il lavoro non era cosi difficile come pensavo e mi stavo adattando. Ogni tanto il mio capo mi strillava contro ma non ci facevo più caso, chissà perché era sempre nervoso, sapevo tramite voci di corridoio che aveva appena subito un brutto rifiuto ma non era la fine del mondo secondo me.
Mario – tu non capisci Armando se non vengo accompagnato alla sfilata, tutti mi parleranno dietro e rideranno di me alle mie spalle….-  e questi erano i problemi della vita secondo lui.
Armando – quando metterai la testa a posto caro mio….- disse dandogli una pacca sulle spalle, poi mi guardò.
Armando – allora Alessandra come va? Ambientata nell’azienda??…- ma non dovevamo mantenere un profilo basso?  Ormai però avevo dimostrato che nel mio lavoro ci sapevo fare e quindi non dovevo più preoccuparmi delle voci di corridoio.
Alex – certo, nessun problema…posso chiederle se la presidente è in ufficio?? – aveva promesso di pranzare con me.
Armando – si è di la in presidenza…anzi voleva parlarti un attimo..- e cosi mi congedai e andai da lei.
Andai a pranzo con Betty, e mi disse che siccome lei aveva una politica aziendale che le segretarie erano vestite dall’azienda per questi eventi aveva fatto fare un vestito per me. Un po’ mi spaventò non ero abituata a vestiti, io che ero sempre stata un maschiaccio con un vestito e i tacchi…mha…

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