La scelta di Walburga Black

di ellydarklight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** quarto capitolo ***
Capitolo 6: *** quinto capitolo ***
Capitolo 7: *** sesto capitolo ***
Capitolo 8: *** settimo capitolo ***
Capitolo 9: *** ottavo capitolo ***
Capitolo 10: *** nono capitolo ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La scelta di Walburga Black

 

 

Prologo

 

1981

 

Mi aggirò per le stanze dell’ancestrale dimora dei Black.

Il silenzio che vi regna è così assordante e opprimente, quasi soffocante, soprattutto ora che sono completamente sola.

Orion, mio marito, impostomi quando avevo solo undici anni per mantenere puro il sangue Black era morto qualche anno fa, infarto secondo il Medimago Roseinor.

Regulus, il mio perfetto bambino, era morto in circostante misteriose all’età di diciannove anni, era uscito un mattino di un paio d’anni fa e non aveva mai fatto ritorno.

E infine Sirius, il mio problematico, ribelle primogenito, che avevo diseredato quando aveva solo sedici anni era chiuso ad Azkaban, accusato dell’omicidio di dodici Babbani e per il tradimento dei Potter. Poteva avere tutti i difetti di questo mondo, Sirius, ma di una cosa ero sicura non avrebbe mai tradito gli amici.

I suoi fratelli erano morti, così come la sorella di Orion. Bellatrix era rinchiusa ad Azkaban, condannata all’ergastolo per aver torturato sino alla follia i coniugi Longbottom assieme al consorte, Rodolphus Lestrange, al cognato Rebastan e a Barty Crouch Jr.

Catturati sulla scena del crimine e con il Marchio Nero ben visibile sui loro bracci non aveva potuto fare nulla per evitargli la prigione. Non mi era nemmeno presentata al processo per evitare di aumentare le dicerie, i pettegolezzi.

Narcissa sposata con quel pomposo e narcisista di Lucius Malfoy non veniva mai a trovarla, troppo presa dalla sua bella vita e dalla nascita del suo primogenito, Draco, almeno aveva mantenuto la tradizione dei Black dando all’infante il nome di una costellazione.

Andromeda, l’altra mia nipote, era stata diseredata quando si era rifiutata di sposare Rebastan Lestrange ed adesso viveva con un Sanguesporco e la loro figlia mezzosangue. La maggioranza dei miei parenti erano morti. Coincidenze dicevano, ma io era convinta che fosse una maledizione lanciata sulla famiglia.

E io era l'ultima Black.

Per questo avevo commissionato il suo ritratto, non credeva che sarebbe vissuta molto a lungo.

Avevo saputo che Sirius era il padrino di Harry Potter, l'unico Potter ancora in vita… i parenti vivi più vicini erano dei Babbani dalla parte della madre Sanguesporco.

Non ho la minima idea di cosa dicesse il testamento dei Potter ma un bambino magico, anche se mezzosangue, non dovrebbe mai stare con dei Babbani!

Specialmente se è un bambino talmente potente da sconfiggere un signore oscuro all'età di un anno e mezzo…quel bambino andava educato secondo le usanze e tradizioni del Mondo Magico, in modo che capisse ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non poteva arrivare all'età di 11 anni ignorante come i Sanguesporco!!!

Si fermò davanti all’arazzo di famiglia, osservandolo con attenzione.

È proprio in quel momento, mentre guardavo il punto in cui avrebbe dovuto esserci il nome della mia nipote Mezzosangue, presi una decisione.

Avrei adempiuto ai doveri di mio figlio, Sirius, nei riguardi del piccolo Potter. Avrei dovuto sborsare un’ingente somma di denaro per ottenere la sua custodia, corrompere diversi membri del Wizgamont e fare leva su vecchie leggi quasi in disuso per contrastare il potere di Dumbledore, che avrebbe fatto di tutto per impedirmi di prendere con me il bambino dovevo agire con cautela e valutare bene le mie mosse future.

Prima di tutto avrei dovuto trovare indizi su dove si trovasse ora il piccolo Potter. Avrei iniziato a cercare nell’appartamento che mio fratello Alphard ha lasciato a Sirius.

Dopo di che mi sarei recata da Andromeda. Sarebbe stato facile convincere mia nipote ad affidarmi la figlia, una Metamorfomagus, promettendole di dare alla bambina un futuro migliore di quanto avrebbe mai potuto dargli lei e suo marito.

Naturalmente non le avrei negato di vedere la bambina. Era sua figlia dopotutto e Ninfadora era un nuovo inizio anche per me, così come Harry.

-Kreacher! -, chiamai a gran voce.

-La padrona chiamato? -, domandò la voce stridula del mio vecchio Elfo Domestico.

-Portami il mantello. Sto uscendo -, dissi con voce imperiosa.



Storia scritta in collaborazione con LadyEloredane 
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​Al prossimo capitolo
3lly

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Capitolo 2
*** Primo capitolo ***


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LA SCELTA DI WALBURGA BLACK
Primo capitolo
 
Ninfadora Pov’s

Una strana signora tutta vestita di nero, un po’ simile a mamma, si è appena presentata in casa, mi sorride, fa paura.
- Ciao tesorino, tu devi essere Ninfadora, sai dirmi dove è mia nipote, tua madre, Andromeda? -, domanda con tono gentile.
La osservo con attenzione indecisa, papà mi ha sempre ripetuto di non parlare agli sconosciuti, ma questa signora dice di essere parente della mamma.
-È in casa, signora… -, mormoro infine.
Questa signora deve essere o la zia o la nonna della mamma.
So che mamma ha due sorelle e dei cugini, l’ho saputo origliando una lite dei miei genitori, ma non ne parla praticamente mai e io non li ho mai visti.
Ho conosciuto solamente i parenti di papà, i nonni, e li ho incontrati solo poche volte perché mamma non ci va molto d’accordo e io non li piaccio molto, sono spaventati dal mio potere di Metamorfomagus…forse se mi mostro gentile con la signora la mamma avrà qualcuno della famiglia che andrà a trovarla e con cui parlare.
È sempre così sola la mamma.
-La accompagno signora -, dico facendomi da parte per farla entrare.
-Oh, piccina non chiamarmi signora, mi fa sentire vecchia, chiamami zia, in fondo sei mia nipote-, mi dice sorridendo leggermente in quel momento sento dei passi avvicinarsi.
- Dora amore mio chi era… WALBURGA!!! Cosa ci fai qui? -, guardò la mamma che è chiaramente sciccata di vedere la signora strana sulla nostra porta.
- Andromeda volevo solo parlare con te e con il tuo san… emm… marito di alcune questioni familiari, ovviamente prima parlerò solo con te poi dalla tua decisione deciderò se informare il tuo… compagno, è meglio andare in uno studio, sempre se questa casa ne ha uno, meglio insonorizzato -, disse con voce seria.
La gentilezza era sparita dalla sua voce e guardava mamma come se fosse una grande delusione per lei.
- Va bene seguimi, Dora amore di mamma vai in salotto a giocare un po'-, mi dice sospingendomi verso il soggiorno.
Osservò mamma condurre la signora in cucina e chiudere la porta alle loro spalle, mi avvicinò e appoggio l’orecchio alla porta, ma non un suono si ode.

Walburga Pov’s

La mia nipote mezzosangue aveva tutti i tratti tipici dei Black.
Il profilo nobile e grazioso di tutte le donne della famiglia già si possono notare nei suoi tratti infantili, crescendo sarebbe divenuta una stupenda donna.
Con un’educazione corretta e i giusti mezzi diventerebbe la perfetta erede purosangue di cui la mia famiglia ha bisogno.
Sono convinta che molte famiglie Purosangue avrebbero sorvolato sul suo status di sangue, infondo era una Purosangue di Seconda Generazione, magari con alcune pozioni e incantesimi sarei riuscita a eliminare ogni traccia del sangue del padre in lei rendendola una Black al cento per cento.
Mia nipote Andromeda siede davanti a me, in cucina, e mi osserva.
Nei suoi occhi vedo la curiosità e il sospetto nel vedermi lì. Si starà sicuramente domandando per qualche motivo sia lì.
La stanza è insonorizzata quindi potremmo parlare tranquillamente senza essere origliate dalla piccola. La casa in cui vive Andromeda è semplice, so che hanno problemi di soldi e so che Andromeda ha anche perso il lavoro, colpa di essere la fotocopia di Bellatrix…
Ricambiò lo sguardo di mia nipote. Quanto talento sprecato, quanto potenziale…
Andromeda era una Serpeverde come tutti i membri della famiglia. Era orgogliosa delle sue origini e sfoggiava con orgoglio la sua ricchezza e il potere della nostra famiglia.
Cresciuta all’interno della Casata Black, seguita dai migliori precettori ed educata secondo l’Antica Religione.
Era un talento naturale con la magia oscura, superava persino Bellatrix in bravura, ma non Sirius. Ah il mio ribelle ragazzo era un ottimo duellante e stratega, come Andromeda a sei anni sapeva già lanciare alcune maledizioni alla perfezione. Regulus e Bellatrix invece, sospiro, dovevano impegnarsi molto di più dei fratelli maggiori.
Narcissa invece era sempre stata una mollacciona, debole e piagnucolona.
Andromeda era la perfetta erede, ambiziosa, nobile e di grande talento, una strega potente. Sarebbe stata una moglie perfetta per Sirius con lui avrebbe continuato a mantenere pura la nostra famiglia, ma lei si era innamorata di un inutile Sanguesporco e questo l’aveva condannata.
Gli mancava la vita in casa Black, probabilmente si era persino pentita di aver seguito il suo compagno in questa vita.
Andromeda sta educando sua figlia con una filosofia non sua per compiacere il marito, che non sopporta le tradizioni della nostra famiglia e quelle dell’Antica Religione, ma io conosco mia nipote e so che punti tastare per farmi dare la bambina.
- Ciao Andromeda-, dico infine.
-Salve signora Black-, ricambia il saluto, dandomi del lei.
-Per favore chiamami per nome, sei mia nipote puoi permetterlo-, le dico.
Alza un sopracciglio, -Pensavo di non far più parte della famiglia-
- Cara nipote, finché starai con quel san…nato Babbano non potrò mai reintegrarti nella famiglia-, le dico e su questo punto non transigo. La riaccoglierei a braccia aperte se lasciasse quel fallito del marito.
-Allora per cosa sei qui? -, domanda non capendo. Il tono di voce è chiaramente deluso, sperava che con la mia visita l’avrei riaccolta nella famiglia.
-Tua figlia potrebbe fare parte della famiglia- 
-Una mezzosangue? Cresciuta da me e mio marito in un quartiere Babbano? -, domanda chiaramente scettica, ma anche speranzosa.
-Ho visto che tu e tuo marito avete problemi di soldi, chi istruisce la bambina? -, domandò a mia volta.
-La istruiamo io e Ted quando non lavoriamo, la istruiamo solo su materie teoriche e solo le basi, non possiamo permetterci tutor-, mi confessa e sento nella sua voce la frustrazione nel non poter dare alla figlia una degna istruzione.
-La piccola Ninfadora quindi non è adeguatamente seguita -, dico infine.
-Sarà istruita come la maggior parte dei mezzosangue -, ribatté Andromeda testarda e orgogliosa come tutti i Black non vuole ammettere di aver bisogno di aiuto, nemmeno per la sua creatura.
-Ha sangue Black ed i Black devono eccellere! -, dico severamente. Ho ripetuto questa frase così tante volte ai miei figli quando erano bambini e poi quando erano divenuti adolescenti e avevano iniziato ad andare a Hogwarts.
-Pensavo non importasse a nessuno di mia figlia o di me, l'unico era forse Sirius ma a quanto pare mi sbagliavo pure su di lui -, dice con tristezza nella voce. Lei e Sirius erano molto legati e scoprire che in realtà era un Mangiamorte l’aveva sconvolta.
-Non credo che mio figlio sia colpevole, era un Babbanofilo traditore del sangue, per quanto fosse pazzo, non si sarebbe mai immischiato con l'oscuro signore e non avrebbe mai tradito i suoi amici-, dico con sicurezza.
-Non puoi esserne sicura-, ribatte scettica la giovane donna. -Dicono che era un Mangiamorte -.
-L’ho cresciuto io, Andromeda, e lo conosco bene non era un Mangiamorte -, dissi sincera. -Regulus aveva il marchio, mi avrebbe detto se suo fratello era lì con lui -.
Andromeda si zittisce. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
-Allora, cosa vuoi Walburga? -, domanda infine arrivando al nocciolo della questione.
-Voglio dare a tua figlia una casa ed un’istruzione migliore-, dico.
-Come?-.
-Sarò sincera fino in fondo, Andromeda, sono vecchia e non penso che vivrò ancora per molto. Ninfadora è un nuovo inizio per me, una nuova possibilità, potrei prenderla con me in casa Black. Potrò seguirla al meglio, la istruirò sulle tradizioni Black e sull’Antica Religione. Assumerò dei tutor in modo che le diano le basi adatte prima del suo ingresso a Hogwarts. Potrai venire a visitarla quando vuoi e lei stessa potrà tornare qui ogni volta che vorrà -, dissi sincera. -Tuo marito però non è ammesso in casa Black, come ben sai -. 
Andromeda scosse il capo negativamente, -Non puoi chiedermi questo. Sarebbe sola lì con te, in una casa piena di artefatti oscuri… -.
-Siete tutti cresciuti li -, dissi tranquilla. -Lei sarebbe una perfetta erede se ha preso anche solo un quarto del tuo talento e sicuramente non voglio la miniatura di Lucius Malfoy come erede -.
-Tu faresti tua erede una Mezzosangue? -, domandò sempre più scettica.
-Si, Andromeda -, ripeto con calma. -Ti informo che ho intenzione di ottenere la custodia di Harry Potter. Sirius era il suo padrino e secondo alcune leggi posso avanzare la richiesta di affido togliendolo ai parenti Babbani a cui è ora affidato.
-Chi è quel folle che ha affidato il Bambino Sopravvissuto a dei Babbani ignorati su ogni cosa del nostro mondo? Sono forse impazziti al Ministero? -, domanda scioccata.
-Tesoro credo che chiunque sia stato ad accettare questa cosa sia sicuramente folle e magistralmente usato da Silente -, dico seria, prima di cambiare argomento. -… per quanto riguarda tua figlia, parlane con tuo marito e dammi una risposta entro una settimana -.

Ninfadora Pov’s
Qualche giorno dopo la "zia" è tornata e dopo qualche parola mi ha portato con lei nella casa della famiglia di mia madre. 
È una casa enorme, tetra e un po’ spaventosa. Zia Walburga mi ha fatto fare un giro per la casa, mostrandomi le varie stanze, sino a quella riservata a me.
La mia nuova camera è priva di giocattoli e i colori che la dominano sono il verde e l’argento intervallati dai mobili di legno pregiato.
Subito dopo mi ha condotto in soggiorno e mi ha fatto dei test sul mio livello di storia della magia, lingua, grammatica, letteratura, matematica, astronomia, incantesimi e pozioni…
Devo averla delusa perché mi ha presentato due tutor uno per letteratura, grammatica e matematica ed uno per pozioni, storia della magia e incantesimi, lei invece mi avrebbe spiegato astronomia, la storia e le tradizioni della famiglia Black, comportamento, lingua e le arti oscure… le arti oscure erano fuori legge, ma lei diceva che erano fondamentali per la nostra famiglia.
La zia cercava anche Harry Potter, se avesse ottenuto la custodia io avrei ottenuto un fratello minore, cosa che ho sempre desiderato.
Zia Walburga mi stava rendendo così felice. La vita a casa Black era bellissima, mi piacevano le lezioni con i tutor e anche quelle con la zia Walburga, ma ancora di più mi piaceva essere presentata alle sue amiche come Ninfadora Black, sua unica erede.

Walburga Pov’s

Quattro anni.
C’erano voluti quattro lunghi anni ma alla fine era riuscita a trovare Harry Potter e ad ottenere la sua custodia esclusiva.
Dumbledore si era battuto strenuamente per impedirmi di ottenere il bambino, ma le leggi magiche erano dalla mia parte anche grazie alle ingenti somme versate ad alcuni dei membri del Wizgamont più ostili alla mia richiesta di affido.
-Ninfadora sei pronta? -, domandai a gran voce nell’ingresso di casa Black sistemandomi il mantello pesante foderato di pelliccia.
-Sono qui, zia Walburga -.
Al suono della voce delicata di Ninfadora mi voltai. Mia nipote negli ultimi quattro anni era completamente cambiata.
Non era più l’ignorante bambina che avevo conosciuto piena di talento inespresso, ma una giovane signorina di dodici anni appartenente all’Alta Società Magica colta, intelligente, brillante e con un grande potere magico in crescita.
Era il mio orgoglio e la mia gioia. Una perfetta signorina Purosangue appartenente ad una delle Casate più antiche e potenti d’Inghilterra, Smistata a Slytherin durante il suo primo anno e eccelleva in ogni materia.
La osservai con attenzione. Quel giorno portava i capelli lunghi e neri, ricci, legati in una lunga treccia molle che ricadeva al lato sinistro del volto dai lineamenti delicati su cui spiccavano due grandi occhi grigio piombo.
Se non sapessi che aveva scelto lei di apparire così avrei potuto benissimo affermare che era una Black al cento per cento.
-Bene, andiamo -, dico porgendole il braccio che subito afferrò.
Ci Smaterializzammo a Privet Drive, nel Surrey, dove Harry Potter abitava assieme ai suoi parenti. Camminammo lungo la strada innevata e fortunatamente deserta da Babbani ottusi. Risalimmo il vialetto del n 4 e ci fermammo davanti alla porta.
Ninfadora suonò il campanello.
Attendemmo solamente qualche minuto prima che la porta si aprisse e rivelasse una donna alta e ossuta, con la faccia cavallina e il collo lunghissimo. Bionda e dagli acquosi occhi azzurri.
-Si? -, domandò seccamente.
-Buon pomeriggio. Il mio nome è Walburga Black -, dissi trattenendomi dal lanciarle una maledizione per la maleducazione con cui si era rivolta a noi. -Immagino che lei sia la signora Petunia Dursley, la sorella di Lily Potter, dico bene? -.
La donna sbiancò, -Cosa vuole? -, domandò con voce stridula.
-Ho qui dei documenti che attestano l’affido di Harry Potter a me -, dissi. -Sono qui per prelevare il bambino -.
Le porsi i documenti firmati e controfirmati dai membri Anziani del Wizengamot, ma la donna non li prese come mi aspettavo che facesse per accertarsi che le mie parole fossero vere, si limitò a sgranare gli acquosi occhi per la sorpresa.
-Siete qui per portarvi via quel moccioso? -, domandò quasi euforica.
Aggrottai la fronte a quelle parole. Ero convinta di trovare molta resistenza da parte dei Babbani a cui era stato affidato il piccolo Potter ma mi sbagliavo a quanto pare.
-Si, signora Dursley -, dissi.
-Aspetti glielo porto subito -, disse prima di allontanarsi lungo il corridoio e lasciarci davanti alla porta spalancata.
Strinsi le labbra sempre più infastidita per la mancanza di educazione e buone maniere da parte di quella insipida donna.
Poco dopo la Babbana tornò spingendo davanti a sé un bimbetto che non dimostrava affatto cinque anni, ma due forse tre anni.
Assottigliai lo sguardo osservandolo con attenzione. Era troppo piccolo per l’età che doveva dimostrare e troppo magro.
Quei vestiti cenciosi che indossava poi. Logori e sporchi persino un Elfo Domestico vestiva meglio di quel bambino dagli enormi e spaventati occhi verdi smeraldo.
-Eccolo qui è tutto suo -, disse dandogli uno spintone più forte degli altri che lo fece cadere a terra.
Ninfadora si inchinò subito aiutandolo a rialzarsi in piedi, -Tutto bene? -, domandò con voce gentile.
Il piccolo si ritrasse al suo tocco, spaventato, e cerco di sgusciare di nuovo all’interno della casa, ma la zia Babbana lo blocco e lo strattono con forza.
-Stai fermo piccolo selvaggio -, sibilò. -Ora te ne andrai con queste persone e non sarai più un mio problema -.
-La giacca del bambino? -, domandai. -E i suoi averi? -, chiesi ancora.
Ma Petunia Dursley mi guardo con sufficienza prima di sbatterci la porta in faccia.
-Ninfadora per favore copri Harry con il tuo mantello la Passaporta si attiverà a breve -, dissi sbrigativa estraendo un piccolo monile con su il blasone di famiglia inciso nell’argento. -Indagheremo una volta a casa. Non ho intenzione di stare qui un minuto di più -.
Ninfadora ubbidì senza fare storie, avvicinò Harry a sé e lo avvolse con il mantello prima di afferrare il monile imitato dal piccolo dopo un suo incoraggiamento.
La solita sensazione di strappo all’ombelico li accolse quando la Passaporta si attivò.
Giunti a Grimmauld Place il bambino scoppiò in lacrime prima di correre a nascondersi sotto un tavolino di legno finemente intagliato, urlando spaventato.
-Ma cosa…? -, domandai sconvolta dal comportamento di Potter.
-Zia credo sia terrorizzato dal viaggio in Passaporta -, disse Ninfadora. -Penso che non sia abituato a vedere della magia -.
-Non…non esiste quella…quella roba lì -, squittì una voce terrorizzata da sotto il tavolino tra lacrime e singhiozzi.
Assottigliai lo sguardo. Un campanello d’allarme suonava nella mia mente sin dal momento in cui avevo scorto la minuta figura di Potter poc’anzi.
-Kreacher! -, chiamai a gran voce.
La comparsa dell’Elfo fece urlare più forte Harry che cercò di rannicchiarsi ancora di più su sé stesso.
-Vai a chiamare la Magipediatra Riordan -, ordinai all’Elfo. -Digli che ho urgente bisogno che venga qui per visitare Harry Potter -.
-Si, padrona -, disse Kreacher scomparendo con un lieve crack.
Nel lasso di tempo che servì alla Magipediatra per arrivare Ninfadora era riuscita a calmare il bambino e a farlo uscire dal suo nascondiglio.
Sedeva ora sulle sue gambe e beveva in silenzio una tazza di latte caldo. Una manina stretta al velluto del vestito che Ninfadora indossava e l’altra attorno al manico.
-Magipediatra Riordan, padrona -, annunciò Kreacher facendo entrare la donna di mezz’età.
-Signora Black, buon pomeriggio -, mi saluto prima di posare lo sguardo su Ninfadora, sua paziente da quando viveva con me, e automaticamente su Harry.
Il suo sguardo si fece ombroso. Si avvicinò cautamente ai due bambini prima di estrarre la bacchetta e far addormentare Harry che iniziava ad agitarsi di nuovo.
-Stai tranquilla, Ninfadora, non gli ho fatto nulla -, disse la Magipediatra allo sguardo arrabbiato di mia nipote. -Gli ho solo indotto il sonno per poterlo visitare tranquillamente senza che si spaventi o agiti -, gli spiegò prima di prendere in braccio il bambino. -Una camera dove poterlo visitare, signora Black? -, domandò.
-Kreacher l’accompagnerà nella camera riservata a Harry -, dissi.
La donna sparì oltre la porta assieme all’Elfo e al piccolo Potter.
Attendemmo ben due ore prima che la Magipediatra tornasse nel salotto. Passammo il tempo a leggere o almeno Ninfadora lesse per me, ormai troppo vecchia anche solo per poter leggere da sola i miei preziosi libri a causa del deteriorarsi della mia vista.
-Dimmi tutto, Miranda -, dissi sistemandomi meglio sulla mia poltrona.
Miranda emise un sospiro di rabbia e di tristezza, -Quel bambino è un miracolo che sia ancora vivo, signora Black. L’elenco di quanto ha subito è troppo lungo quindi sarò breve. Harry è stato affamato ripetutamente durante la sua breve vita e malnutrito per questo dimostra sì e no tre anni. Oltre ciò è stato picchiato ripetutamente, porta sul corpo ancora i segni di recenti cinghiate. Ho riscontrato diverse fratture mal guarite, su questo dovrò purtroppo intervenire il prima possibile o in futuro Harry avrà molti problemi a camminare e a stare in piedi per lunghi periodi… -.
-Basta così, per favore -, dissi interrompendola, nauseata dalle immagini che si stavano creando nella mia mente.
Nemmeno io avevo mai alzato un dito sui miei figli. Mio marito aveva dato loro qualche sculacciata sul culo quando era bambini ma era più un gesto simbolico che un gesto dettato per far del male.
-Fai ciò che devi, Miranda -, dissi stanca come non mai. -Sospettavo che il bambino fosse stato maltrattato ma così… -, scossi il capo. -Sospetto che il suo terrore per la magia sia dovuto agli abusi dei suoi parenti Babbani. Dovrò informare il Dipartimento Tutela dei Maghi Minorenni di tutto ciò. Prenderanno loro i dovuti provvedimenti -.


Harry Pov’s

Quando mi sveglio mi guardo attorno, strizzando gli occhi nella speranza di mettere a fuoco la stanza.
Il verde e l’argento mi circondano completamente.
Sono in una bella stanza. Non c’è più la vecchia signora e la bella bambina con me, sono solo.
Aggrotto la fronte, ripensando a ciò che la signora Petunia mi ha detto quando è venuta a prendermi in cucina, mentre sbucciavo le patate per la cena della sera dei signori.
La vecchia signor era venuta a prendermi. Ero stato affidato a lei.
Non sapevo cosa volesse dire quella parola, quindi credo che volesse dire che ora ero al servizio della vecchia signora e della bella bambina.
Speravo che fossero più buoni dei signori Dursley e sembrava che lo fossero visto che gli avevano dato il latte caldo. Oh, lui non aveva mai bevuto il latte caldo ma solo l’acqua sporca dei piatti mista al sapone e aveva anche seduto sulle gambe della bella bambina.
E con sua grande sorpresa si trovava sdraiato su un vero letto, così comodo, ed era circondato da calde e morbide coperte.
Doveva essere un errore, ma volevo stare ancora un poco al calduccio prima di andarmi coricare vicino al caminetto spento. Quello era il posto dei mostriciattoli ingrati come lui, il signor Vernon sarebbe stato sicuramente d’accordo.
Quando la porta si aprì corsi subito giù dal letto, urlando di dolore caddi a terra.
-Harry! -, disse preoccupata la bella bambina correndo verso di me. -O Merlino, Harry, perché sei sceso dal letto? Non puoi stare in piedi, piccolo, le tue gambe sono appena state sistemate e sono molto fragili -.
Mi sollevò senza fatica e mi rimise a letto, sebbene io cercassi di sgusciare via dalle sue braccia.
-Harry, calmati -, mi disse carezzandomi i capelli e non so come la sua voce e quel tocco gentile riuscì a calmarmi davvero. -Sei spaventato, vero? -.
-Si, signorina -, mormorai stando ben attento a non incrociare lo sguardo della bella bambina. Il signor Vernon odiava quando lo guardavo.
-Mi chiamo Ninfadora -, disse. -E la signora anziana è mia zia Walburga da oggi vivrai qui con noi a casa Black -.
Mi azzardai a spiarla un pochettino. Era davvero una bella bambina, anche se era tanto più grande di me, ed era così gentile e buona.
-Da oggi sarai il mio fratellino, sai? -, continuò la bella bambina. Il suo nome era così difficile anche solo da pensare. -Staremo assieme per sempre e ti proteggerò da qualsiasi persona voglia farti del male -, mi disse abbracciandomi dolcemente.
Una sorella maggiore? Avevo sempre voluto qualcuno come la signorina che mi difendesse da Dudley quando mi picchiava e ora c’è l’avevo.
La mia bella sorella, potevo chiamarla così? Non lo sapevo.
-Adesso dovrai stare a riposo almeno sino a quando non ti sarai ripreso completamente, poi inizierai seguire le lezioni con i tutor e zia Walburga. Vedrai ti piacerà stare qui a casa Black -, continuò carezzandomi i capelli. -Starai bene qui con noi -.
Sarei stato benissimo ovunque l’importante era che la mia bella sorella fosse con me da ora in poi.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


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LA SCELTA DI WALBURGA BLACK

Secondo Capitolo 

 

POV Harry

Erano passati cinque anni da quando nella mia vita erano entrare Ninfadora e zia Walburga.

Ninfadora si sarebbe diplomata tra qualche giorno ed io sarei andato a scuola a settembre.

Nell’arco di questi anni erano accadute molte cose. Ninfadora era diventata veramente la mia sorella maggiore, zia Walburga grazie all'uso di alcune pozioni aveva reso il nostro sangue quasi del tutto puro, lasciando invariato il nostro aspetto fisico e la nostra magia, che era semplicemente accresciuta con quelle pozioni.

Era stato a causa di queste pozioni che Ninfadora aveva avuto una lite furibonda con il padre qualche anno prima, rompendo ogni legame con lui e ripudiando il suo cognome Babbano per quello della famiglia materna.

Era bastato presentare i giusti documenti all’ufficio per la Tutela dei Minori Magici e Ninfadora era ora registrata negli archivi magici come Ninfadora Callidora Black, erede dell’antica e nobile casata dei Black.

Non so cosa si dissero precisamente ma in seguito a quella furiosa lite Andromeda e il padre Babbano di Dora si separarono e lei fu riammessa nella famiglia Black sebbene ciò non vive qui con noi in Casa Black, ma in una villa in Scozia, pian piano sta ritornando frequentare l’Alta Società Magica e gli sguardi torvi o di disapprovazione stanno via via andando a scemare.

Zia Walburga mi aveva raccontato la storia della famiglia Potter ed era riuscita a farmi accedere alle biblioteche delle famiglie di cui sono erede: Potter, Fleamont;

Sono erede anche di altre famiglie oramai estinte ma le loro conoscenze sono state integrate nelle biblioteche di queste due famiglie in seguito alla scomparsa degli ultimi membri di tali famiglie. La conoscenza all’interno di quelle biblioteche è immensa, vi sono libri che trattano qualsiasi argomento, persino libri di Magia Oscura.

Avevo scoperto che i miei genitori non erano ubriaconi morti in un incidente d'auto come mi avevano fatto credere i Dursley, ma erano stati uccisi da colui che non deve essere nominato, il signore oscuro conosciuto come Lord Voldemort.

Zia Walburga mi aveva messo in guardia dal pronunciare quel nome. Non perché avevamo paura di pronunciarlo ma perché era un nome maledetto e chiunque portava il marchio provava dolore e sentiva un istinto omicida ogni volta che qualcuno pronunciava incautamente il nome dell’Oscuro, ed in giro c'erano ancora tanti suoi servi.

Durante gli anni sono stato seguito da Precettori che mi hanno istruito in tutte le materie obbligatorie e non di Hogwarts sino al settimo anno. Sulla teoria ero ferratissimo riguardo ogni argomento per la pratica purtroppo mi ero dovuto accontentare di usare una delle bacchette dei Black custodite nel Santuario della famiglia Black, una stanza nascosta a chiunque non fosse un membro della famiglia e che vi si poteva accedere solo se si aveva sangue Black al suo interno erano custodite tutte le bacchette dei Black, alcuni importanti oggetti magici e molti e rari libri.

Mia sorella diceva che ero al livello dei suoi compagni di casa più bravi e che la scuola per me sarebbe stata una passeggiata.

Mentre i Precettori mi istruivano sulle materie scolastiche Zia Walburga mi aveva istruito sull'antica religione, le arti oscure e le tradizioni purosangue.

Secondo la zia sono veramente molto portato per incantesimi, le arti oscure e difesa contro le arti oscure; riuscivo a lanciare tutte le maledizioni al secondo o terzo tentativo, l'anno scorso sono riuscito anche ad usare le imperdonabili.

La mia nuova famiglia era fiera di me ed io non avrei fatto niente per deluderla non dopo tutto quello che avevano fatto per me.

Avevo impiegato anni per guarire dalle ferite lasciate dalla mia famiglia biologica, li ricordavo ancora nei miei incubi, erano schifosi Babbani che si divertivano a tormentare un bambino magico ignaro del motivo per cui tutte quelle “stranezze” come le chiamavano loro accadevano attorno a me.

Zia Walburga mi aveva promesso che gliela avrebbe fatta pagare per ciò che mi avevano fatto, dovevo solo pazientare.

Sento la porta d’ingresso chiudersi. Zia Walburga deve essere uscita per la sua solita partita a carte del giovedì al Circolo delle Nobildonne Purosangue Inglesi quindi in casa c’eravamo solo io e Kreacher.

Scivolo fuori dalla mia camera, abbandonando il libro di Difesa Contro le Arti Oscure Avanzate che stavo leggendo sul letto e imboccò le scale che conducono al solaio dove zia Walburga aveva allestito per me e Dora una stanza svago.

Nella stanza zia Walburga non entrava mai. Troppe scale da fare per l’anziana donna che da qualche anno aveva fatto spostare la sua camera da letto sullo stesso piano del salotto privato, quello che usavamo solo noi membri della famiglia, in modo da non dover fare troppe scale.

Se fosse entrata probabilmente si sarebbe scandalizzata. Le pareti erano ricoperte di poster di gruppi che spaziavano tra quelli magici a quelli Babbani.

Dora si era appassionata di musica Babbana grazie ad una sua compagna di scuola, Miranda Wilson, una Tassorosso con madre Babbana e padre Purosangue.

Zia Walburga aveva accettato la loro frequentazione solamente perché la ragazza era considerata una Purosangue di Seconda Generazione.

Miranda l’aveva introdotta al mondo della musica rock, metal e heavy metal. Musica di cui non impazzivo come Dora, ma di cui apprezzavo alcune canzoni.

Un mobiletto era pieno di CD Babbani, sopra di esso faceva bella mostra uno stereo di ultima generazione, affiancato da due grosse casse.

Il pavimento di parquet era ricoperto completamente da tappeti morbidi e soffici, al centro vi erano due divanetti messi uno di fronte all’altro e in mezzo vi era un tavolino di legno su cui era abbandonata una scacchiera su cui si stava svolgendo una partita.

L’avevamo iniziata durante le vacanze pasquali e non eravamo riusciti a terminarla. Dora era un osso duro quando si trattava di scacchi e potevo contare sulle dita di una mano le volte in cui ero riuscito a batterla.

Sulla parete opposta a quella dei CD vi era una grossa libreria su cui erano riposti diversi giochi in scatola e libri tra cui di letteratura Babbana.

Ecco la letteratura Babbana era l’unica cosa buona che avevano fatto loro. I classici soprattutto mi appassionavano molto, ma la poesia, oh la poesia Babbana non aveva nulla a che vedere con quella Magica, che era insipida ai miei occhi.

Mi guardai attorno. A settembre sarei andato a Hogwarts e le giornate in quella stanza sarebbero diminuite ancora, ormai Dora era una giovane donna pronta a entrare nel mondo degli adulti e forse prima della fine dell’estate zia Walburga gli avrebbe trovato un buon partito da sposare e sicuramente non avrebbe trascorso le sue giornate a giocare con me o ad ascoltare musica.

Emisi un sospiro afferrando il libro di Moby Dick di Herman Melville l’apro alla prima pagina e lì, in una grafia ordinata e un po’ tondeggiante, vi era la dedica fatta da Dora quando me lo aveva regalato un paio d’anni fa.

 

"Al mio piccolo principe,

spero che questo libro ti piaccia quanto è piaciuto a me quando l’ho letto la prima volta.

Ti farà compagnia sino al mio ritorno a Pasqua, fai buona caccia assieme al Capitano Achab.

Con affetto,

Dora"

 

Pov Walburga

 

-Tua nipote è un fiore, Walburga -.

Sorrido verso Athena Zabini, mia amica dai tempi di Hogwarts, e con cui gioco in coppia a carte ogni giovedì pomeriggio al Circolo delle Nobildonne Purosangue Inglesi

Avevamo concluso da poco una partita stracciando le nostre avversarie e ora ci stavamo godendo il the pomeridiano accompagnato da pasticcini sulla terrazza esterna al secondo piano dell’edificio in cui si trovava il Circolo.

-Una vera sfortuna che quell’incompetente di mia nipote Alessandro si sia invaghito di quell’insipida ragazza -, disse Athena scuotendo il capo. -Immagina come sarebbero stati belli i loro figli -, sospira affranta.

Annuisco alle sue parole, -Sarebbero stati meravigliosi, sicuramente -, concordai. Alessandro Della Rosa era l’erede di una delle più antiche e nobili famiglie italiane e sarebbe stato un eccellente partito per Ninfadora, ma Alessandro si era invaghito di Rosalina Dell’Aquila, secondogenita della famiglia Dell’Aquila e di cui aveva chiesto la mano due estati fa in seguito al diploma della ragazza.

Li avevamo fatti incontrare un paio di volte nel corso degli anni e sembrava ci fosse un’intesa tra di loro. Avevo visto l’interesse nello sguardo della mia adorata nipote, ma i nostri piani erano andati in fumo in seguito al fidanzamento di Alessandro.

Ninfadora l’aveva presa bene la notizia, nessuna scenata e nessun pianto, ma il suo sguardo era ricolmo di rabbia.

Per poterle darle un futuro migliore avevo fatto delle pozioni per purificare il suo sangue. Avevo usato il sangue di Gregorovich von Fürstenmühl, un purosangue tedesco mio amico, lui non ha preteso mia nipote nella sua famiglia e mi assieme abbiamo stilato un contratto magico in cui nessuno dei suoi eredi avrebbe preteso la mano di Ninfadora quando avesse raggiunto l’età per prender marito. Lei è una Black a tutti gli effetti ormai ed era mia erede, meritava solo il meglio e volevo che fosse lei a scegliere con chi trascorrere il resto della sua vita.

Quando era tornata a scuola per il suo sesto anno poco meno di tre mesi dopo mi aveva mandato una lettera in cui mi parlava del giovane Frederick Yaxley, suo compagno di Casata e appartenente a una famiglia Purosangue minore. Fortunatamente si erano lasciati alla fine di quello stesso anno.

Il giovane Yaxley non avrebbe portato alcun vantaggio con il loro matrimonio, anzi ne avrebbe guadagnato solo lui e la sua famiglia. Il loro matrimonio avrebbe elevato il nome della loro famiglia all’interno della Comunità Magica e avrebbero trovato la stabilità sociale di cui avevano bisogno.

Ninfadora si diplomerà presto ancora non so cosa voglia fare alla fine della sua carriera scolastica. L’Accademia Auror l’ha invitata a prendere parte ai loro corsi a settembre, ma Ninfadora ha rifiutato in quanto strega oscura come il resto della famiglia quel lavoro andrebbe contro la sua natura.

Sembra che non voglia essere la classica moglie trofeo Purosangue, che voglia lavorare, ma ancora non ha deciso quale strada prendere. Non ha detto nemmeno di no ad un matrimonio quindi posso approfittare del compleanno di Harry per invitare diversi buoni partiti da farle conoscere, magari tra quelli ci sarà quello giusto per lei.

-Che mi dici invece di Harry? -, domandò Athena strappandomi dai miei pensieri. -Tra pochi mesi andrà a Hogwarts hai già trovato per lui una buona moglie? -.

Harry, il mio piccolo gentiluomo, aveva sofferto così tanto nella sua vita. A causa degli innumerevoli abusi subito da bambino il suo carattere ne aveva subito molto.

Era chiuso, schivo e freddo. Ci metteva molto a fidarsi delle persone, ma quando si apriva completamente non potevi far a meno di volergli bene.

Per proteggerlo dai seguaci di Tu-Sai-Chi e per purificare il suo sangue da quello della madre avevo usato le stesse pozioni che avevo somministrato a Ninfadora usando però il mio sangue e rendendolo un membro della famiglia Black, aggiungendolo così anche all’arazzo della famiglia.

Usando incantesimi e riti oscuri avevo posto su di lui protezioni di sangue in modo che nessuno con intenzioni maligne potesse fargli male. Oltre a ciò gli avevo donato un anello con il blasone della famiglia Black incantato dai Goblin della Gringott in modo che lo avvertisse se qualcuno provava a maledirlo o a manipolarlo.

Le pozioni non modificavano né la genetica e né il nucleo magico, cioè lo modificavano sì ma non toglievano le abilità né l’eredità magica acquisite dai genitori non purosangue, semplicemente univano a quelle già esistenti le caratteristiche dei nuovi genitori, creando così maghi molto potenti.

Harry e Ninfadora non potevano essere considerati veri e propri Purosangue, ma grazie alle pozioni che avevo somministrato loro se avranno figli con un Purosangue allora questi saranno a loro volta Purosangue e ciò era un’ottima garanzia per trovare tra i membri dell’Alta Società dei buoni partiti per entrambi.

Due anni fa praticamente per caso avevano scoperto che Harry è un Rettilofono, talento molto raro, quanto incompreso dalla società così assieme ai ragazzi avevamo concordato di tenerlo nascosto per evitare che Harry fosse perseguitato da ignorati Babbanofili.

Quei due ragazzi sono come figli per me, sono stati loro a tenermi in vita in questi anni, sono diventati la mia ragione di vita, sono molto orgogliosa di tutti e due e accetterò qualsiasi loro decisione. Non voglio perderli come ho perso Sirius e Regulus anni fa.

Molte delle mie amiche e delle mie conoscenze mi avevano inviato diversi contratti matrimoniali con le loro figlie o nipoti per Harry, ma non avevo mai accettato né firmato nessuno di tali contratti. Per Harry c’era ancora tempo, ma soprattutto dovevo scegliere per lui diverse fanciulle Purosangue tra cui farlo scegliere. Volevo che anche lui scegliesse da se la sua sposa. Dovevo ammettere però che avevo già messo gli occhi su Luna Pandora Lovegood, ultima discendente ed erede dell'antica e nobile casa dei Lovegood, figlia di Xenophilius Lovegood e dell'ormai defunta Pandora Malfoy.

Ero sicura che sarebbe stata una perfetta compagna di vita per Harry, chi meglio di una strega protetta dalla magia delle fate poteva capire il mio tormentato figlio?

Anche se sarebbe stato un azzardo. Luna era una strega della luce, mentre Harry era un mago oscuro…

-Sto valutando alcune proposte -, dissi alla fine ad Athena.

 

Pov’s Ninfadora

 

Quest’oggi la mia carriera scolastica giunge al termine.

Sono nervosa per ciò che mi aspetterà nel futuro, zia Walburga non mi ha mai fatto pressioni e ha sempre appoggiato ogni mia scelta, ma so che in cuor suo spera che mi unisca in matrimonio con un buon partito Purosangue ed è quello che farò un giorno, ma non ora.

Sono appena maggiorenne e ho ancora molto tempo davanti a me prima di dovermi sposare. Voglio godermi la mia libertà ancora per un paio d’anni.

Nessuna delle carriere che il Ministero o le Accademie proponevano si adattava a me e al mio stile di vita per questo avevo deciso di fare domanda all’unica Accademia che non fa parte del Polo e che le materie toccano solo argomenti di Magia Oscura, l’Accademia Le Fay gestita della Confraternita del Giglio Nero.

Unica confraternita a cui appartengono solo maghi oscuri e che sono tollerati dalla Società Magica.

La lettera di ammissione all’Accademia era arrivata solamente oggi e ora giaceva abbandonata sulla scrivania della mia camera singola nel Dormitorio di Slytherin.

Avrei dato la notizia a zia Walburga, a mia madre e a Harry dopo la cerimonia di diploma sperando che siano contenti di questa mia decisione.

Un leggero bussare alla porta mi distoglie dai miei pensieri, -Avanti -, dico.

La porta si apre e sulla soglia compare la mia migliore amica, Miranda, bellissima nel suo vestito azzurro primaverile dalle maniche a palloncino e la gonna a ruota.

Sembra essere uscita dagli anni cinquanta con quei suoi rossicci capelli acconciati alla Marilyn Monroe e quel velo di trucco appena accennato sul visetto a cuore.

Non avevo mai saputo come facesse a entrare e uscire come voleva dal Dormitorio Slytherin.

-Tuo fratello ti sta cercando, Ninfadora -, disse. Era l’unica che poteva chiamarmi col mio nome completo oltre naturalmente a zia Walburga.

Non amavo particolarmente il nome che mi aveva dato mia madre, preferivo di gran lunga farmi chiamare semplicemente Dora.

-E a terrorizzato il Prefetto di Grifondoro -, mi informò facendomi ridere.

Riuscivo a immaginarmelo il mio fratellino che entrava nella Sala d’Ingresso assieme a zia Walburga e a mia madre. Si guardava attorno con aria annoiata prima di prendere il primo malcapitato a caso per farsi dare indicazioni su dove si sarebbe tenuta la cerimonia di diploma.

Summers, Prefetto di Grifondoro, l’avrebbe sicuramente guardato con sguardo vacuo facendo irritare Harry che avrebbe iniziato a domandargli come avesse fatto ad entrare in una delle scuole più prestigiose d’Europa se non era nemmeno in grado di dare delle semplici indicazioni, poi lo avrebbe guardato dall’alto in basso chiedendogli se almeno fosse in grado di usare la magia almeno per orientarsi all’interno del castello visto che se non sapeva nemmeno dove si teneva la cerimonia dei diplomi.

-E’ quello che penso? -, domandò Miranda indicando la lettera.

Annuisco, -E’ arrivata questa mattina. Mi hanno accettata -.

Miranda mi sorride, -Quindi questo è il nostro ultimo giorno assieme. Tu da settembre sarai alla La Fay e io alla Scuola Superiore di Medimagia San Mungo -.

-Non è mica un addio, Mira -, dissi alzandomi e sistemando la gonna del mio abito. -Ci vedremo durante i week-end -, dissi abbracciandola.

-Hai ragione -, disse Miranda ricambiando il mio abbraccio. -Ora faremo meglio ad andare o faremo tardi -.

La libero dal mio abbraccio e assieme lasciamo la mia camera, risalendo le scale sino a sbucare nella Sala Comune di Serpeverde praticamente vuota se non si contavano gli studenti dell’ultimo anno che come noi si stavano dirigendo in Sala Grande per la cerimonia dei diplomi.

La Sala Grande era addobbata con gli stendardi delle quattro Casate. Le tavolate erano scomparse lasciando spazio a sedie singole disposte per file e occupate dai parenti dei neo-diplomati.

Prendo posto assieme a Miranda nei posti riservati a noi studenti e attendiamo l’inizio del discorso di Silente.

Questo è il mio ultimo giorno a Hogwarts e nonostante i bei momenti trascorsi qui non mi sento troppo triste nel lasciare il castello in cui non mi sono mai sentita completamente a mio agio.

 

POV Harry

Senza rendermene conto l’estate è finita in un attimo.

Differentemente dagli anni passati questa volta sarò io a partire per Hogwarts, mentre Ninfadora rimarrà a Londra, almeno sino al quindici settembre quando inizieranno i corsi all’Accademia Le Fay.

Prima che prendessi il treno zia Walburga mi ha preso da parte dicendomi che sarà orgogliosa di me anche se finisco a Grifondoro, poiché infondo tutta la famiglia Potter è sempre stata Grifondoro e io ho diverse qualità che farebbero di me un buon membro di quella casa.

È vero che sono coraggioso, ma non eccessivamente, il mio senso di autoconservazione e la mia ambizione battono il mio coraggio, probabilmente finirò Serpeverde come tutta la casa Black, tranne il mio padrino, Sirius, che è finito a Grifondoro.

Il giorno del mio undicesimo compleanno zia Walburga e Ninfadora mi hanno accompagnato a Diagon Alley per prendere il materiale scolastico per il mio primissimo anno a Hogwarts, in tale occasione zia Walburga mi aveva accompagnato all’Emporio del Gufo dove mi aveva incitato a scegliere qualsiasi animale.

La scelta era vasta e varia, ma alla fine avevo optato per una civetta bianca delle nevi che avevo chiamato Edvige.

King’s Cross è come sempre affollata e caotica. Spingo il mio carrello verso il passaggio per il binario 9 e ¾ guardandomi attorno nella speranza di individuare qualche volto familiare, ma oltre alla chiassosa famiglia Weasley non vedo nessun altro.

Li osservo mentre oltrepassano il muro e scuoto il capo. Non hanno un minimo senso civile e di educazione.

Sono Purosangue, ma caduti in disgrazia secoli orsono e il fatto che siano sostenitori dei diritti dei Mezzosangue e il fatto che sostengono Silente nella sua crociata all’abolizione dell’Antica Religione non li fanno apparire più graditi alle famiglie Purosangue più conservatrici.

Mancano i due figli maggiori, che si sono già diplomati, il secondogenito si è diplomato l'anno scorso con mia sorella, era un Grifondoro, come tutta la sua famiglia.

Molly è l'ultima dei Prewett ma sua zia la rinnegò quando sposò un Weasley, quindi non ha diritto ai soldi che la donna ha lasciato alla sua morte, probabilmente verranno rivendicati da qualche parente alla lontana dei Prewett.

Sono sei maschi e una figlia femmina. Zia Walburga sostiene che Molly e Arthur Weasley abbiano avuto così tanti figli nella speranza di trovar loro dei buoni partiti per risollevare le sorti della loro famiglia. L'unica ragazza Weasley, in cui i genitori riponevano ogni speranza, ha un anno meno di me.

L’ho incontrata qualche volta quando andavo a trovare Luna. Se avesse avuto una corretta educazione Purosangue sarebbe stata una perfetta moglie.

Ho percepito la sua magia. È molto potente ma non sa come usarla. Il fatto poi che la sua famiglia gli abbia fatto il lavaggio del cervello con discorsi sulle famiglie della Luce, da traditori di sangue e che ogni famiglia che non la pensavano come loro erano Oscure non aiutava a renderla più gradevole ai miei occhi.

Appena sorpassata la barriera vado a salutare i miei amici, Theodore, Draco, Daphne e Blaise, poi per convenzione devo salutare anche Tiger, Goyle e Parkinson.

Vedo anche Neville, le nostre famiglie sono alleate ma sua nonna non lo lascia uscire spesso, lo ho visto solo una volta, quindi vado a salutare pure lui.

Salito sul treno vado in una cabina solitaria insieme a Neville, Theo e Blaise, voglio introdurre Neville a persone della nostra età, Draco e Daphne non sono le persone migliori per far sbloccare Neville.

Inorridisco nel sapere come sua nonna ed i suoi zii lo avevano trattato pensando fosse un Magonò e tutti rimaniamo sconcertati nel sapere che la sua bacchetta non è sua ma quella di suo padre, poiché sua nonna lo riteneva un grande onore, questo lo renderà più debole ed in difficoltà.

Io come ogni persona della casa Black ho due bacchette, una comprata da Olivander e l'altra fatta su misura da un artigiano norvegese.

La mia prima bacchetta è la gemella della bacchetta del signore oscuro, zia era molto orgogliosa di me quando la ho presa.

La seconda bacchetta invece è di Tasso, corda di cuore di drago e qualche goccia del mio sangue.

Zia aveva ancora le sue due bacchette, la madre di Draco, Narcissa, non è mai riuscita a gestire la seconda bacchetta, le bacchette di Sirius e Andromeda sono state spezzate quando sono stati rinnegati ( come tradizione, se sei rinnegato la tua seconda bacchetta, caratteristica Black, verrà spezzata), quella di Bellatrix invece è andata perduta in un raid Mangiamorte, entrambe le bacchette di Regulus sono scomparse con lui e il resto delle bacchette e seconde bacchette della famiglia sono conservate in casa Black.

 

Arrivati ad Hogwarts seguiamo il Mezzogigante/schiavo inconsapevole di Silente fino ad incontrare la vicepreside.

Tutti sono molto nervosi, ma io so in cosa consiste lo smistamento.

Quando arriva il mio turno tutti si zittiscono.

Il Cappello sfiora appena i miei capelli ed urla, – Serpeverde! -

Ignorando gli sguardi disgustati dei Grifondoro vado a sedermi coi miei amici, questo farà molto felice la zia.

 

POV Ninfadora

 

Il giorno seguente alla partenza di Harry riceviamo una sua lettera per l’ora della colazione.

Sorridendo a zia Walburga apro la busta e estraggo la lettera del mio fratellino.

Leggo con attenzione quanto scritto, sorridendo per il suo genuino entusiasmo.

-Allora? -, domanda con impazienza zia Walburga.

-E’ stato smistato a Serpeverde, zia -, dico porgendole la lettera.

Zia Walburga sorride orgogliosa mentre inforca i suoi occhiali da lettera e scorge velocemente la lettera di Harry. -Dovrò fargli recapitare il materiale personalizzato con lo stemma di Serpeverde -, dice fra se e se. -Fortunatamente l’avevo già comprato -.

Sorrido a mia volta. Zia Walburga non ha mai dubitato sulla Casa in cui sarebbe finito Harry.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK

Terzo capitolo

 

Pov Harry

Passo una mano fra i miei capelli prima di legarli, lasciando solo qualche ciocca davanti a incorniciarmi il viso.

I miei capelli sono indomabili come quelli di tutti i Potter, ma tenendoli lunghi diventano gestibili.

Mio "cugino" Draco invece tiene i capelli incollati alla testa, sono orribili.

Draco è arrogante e si crede superiore a tutti, come ogni Malfoy, ma non è cattivo, il problema di Draco sono le sue amicizie, passa tutto il tempo con quella faccia da Carlino ambulante e i due gorilla senza cervello, sarebbe intelligente ma stando con loro non può certamente eccellere, anzi si abbassa al loro livello.

Poi c'è Blaise e Daphne che stanno spesso insieme, spesso sono con Sonia Moon e Tracey Davis, Asteria ( la sorella minorate di Daphne) sarà qui fra qualche anno, non vedo l'ora di rivederla, è molto simpatica.

Millicent Bulstrode ha lo stesso problema di Draco; stanno creando un gruppo di bulli del primo anno: Pike, Tiger, Goyle, Bulstrode, Parkinson e Malfoy.

Theodore invece è spesso da solo o passa il suo tempo con me.

Pure io passo molto tempo da solo a studiare, i grifondoro sono degli idioti, tranne Neville e una nata babbana, Gennar? Grangir? Granger?

Si era Granger, il problema di quella ragazza è che credeva ciecamente ai libri ed ai professori, purtroppo la Luce domina, solo i serpeverde ed alcuni corvonero riescono a vederlo, le altre case hanno un lavaggio del cervello da parte di Silente.

Sono attualmente il primo del mio anno, tutte le cose insegnate ora a scuola le sapevo già fare da anni,

Ho bei voti persino in Storia della magia; dopo di me ci sono solo Theodore, la nata babbana grifondoro, Susan Bones da tassorosso ed alcuni corvonero.

 

Ho intenzione di fare amicizia con Abbot e Bones da tassorosso, nonostante siano due mezzosangue le loro famiglie ricoprono ruoli importanti nella società magica.

 

Il prossimo anno qua ad Hogwarts arriverà anche la mia migliore amica, Luna, lei è una strega di una famiglia fortemente della luce, la sua è una delle più antiche famiglie britanniche, però sono molto strani per questo vengono isolati da persone anche della luce.

Zia Walpurga non mi fa pressioni per un matrimonio, so che dovrà essere una purosangue, mi dovrò sposare subito appena uscito da Hogwarts, sono l'ultimo discende della linea Potter e non posso lasciare che la famiglia muoia con me.

Dovrò avere almeno un figlio maschio, non so se userò la tradizione Black nei nomi ( tutti i nomi prendono spunto dal l'astronomia o dalla botanica ) perché per quanto io sia un Potter io mi sento un Black ed ora che ho il sangue della zia e sino sull'arazzo di famiglia il mio essere un Black è confermato.

 

Le materie del primo anno sono trasfigurazione ( con la professoressa McGranitt), incantesimi ( con il professor Vitous),Pozioni (con il nostro capo casa, professor Piton), storia della magia ( con il noiosissimo fantasma, il professor Rüf), Erbologia ( con la professoressa Sprite), astronomia (con la professoressa Sinistra), DCAO (con l'incompetente professor Raptor) e volo ( con madama Bump); io ho il massimo dei voti in ognuna di esse e sono molto lodato dai professori, nonostante molti studenti mi vedono ancora come il salvatore della luce, un eroe, molti altri mi vedono come il male sceso in terra (specialmente i grifondoro) quindi mi lanciano molti "scherzi" che però riesco ad evitare, purtroppo Neville è un grifondoro ed ha la metà della sua casa contro di lui per via della nostra amicizia.

Al terzo anno avremmo dovuto le materie facoltative: Babbanologia (con la professoressa Burbage), Antiche Rune ( con la professoressa Babbling), Artimanzia ( dalla professoressa Vector), Divinazione (con la professoressa Cooman), CDCM (con il professor Kettleburn) e su richiesta Alchimia (dal preside Silente stesso); ho già ricevuto una formazione in Antiche Rune, Artimanzia e CDCM ed anche le basi di Alchimia... Babbanologia è inutile come è fatta qua a scuola e Divinazione richiede un dono naturale che non ho, quindi al terzo anno perenderò le tre materie di cui ho già avuto una formazione in modo da prendere 10 o 11 G.U.F.O. E voglio prendere tutte E ( ok forse anche qualche O, ma non voglio scendere sotto l'O).

Ma sono ancora al primo anno è presto per pensare ad esami GUFO, MAGO ed al matrimonio;

 

Oggi avrò lezione di Pozioni alla prima ora, con il mio capocasa, il professor Piton, che sembra odiarmi senza una ragione precisa, purtroppo anche i grifondoro saranno con noi.

É meglio non fare tardi o sarò l'unico serpeverde ad essere punito.

 

POV Walburga

 

La mia cara Ninfodora è attualmente all'Accademia, tornerà stasera per cena, Harry invece è ad Hogwarts.

Harry è molto cresciuto, si vede che è un Potter, se non fosse per il colore degli occhi sarebbe la fotocopia del padre.

Harry è piccolo per la sua età, per gli anni di abusi subiti, portava gli occhiali o lenti a contatto magiche, quando sarebbe stato più grande lo avrei portato a risolvere i suoi problemi di vista magicamente, come presto farò io.

 

Giro per casa, la stanza di Ninfodora è fra quella di Harry e quella di Sitius.

Non ho mai toccato le stanze dei miei figli, tranne qualche anno fa, quando nella stanza del mio Reg ho trovato il medaglione di Serpeverde, un Horcrux del Signore oscuro, non mi ci è voluto molto a fare 2 + 2 e capite che Lord Voldemort era/è il mio vecchio compagno di scuola Tom Overloson Riddle, il capo dei "Cavalieri di Valburga" di cui io, i miei cugini e le mie cugine facevamo parte, insomma tutta la allora famiglia Black e tutt'il resto dei purosangue serpeverde più influenti ed oscuri di quel tempo, molti sono diventati anche la prima generazione di mangiamorte... persino la mia cara cuginetta Cedrella e zia Dorea erano state invitate (nonostante non facessero più parte della scuola) prima di iniziare ad uscire una con Septimus Weasley (ed essere rinnegata) l'altra con Charlus Potter (nonostante fosse una famiglia puramente di Luce mio nonno era d'accordo con il matrimonio).

Ho già avvertito sia Harry che Ninfodora della cosa e dell'identità del signore oscuro ma non abbiamo distrutto il medaglione, lo abbiamo solo sigillato in soffitta con molti incantesimi, per distruggerlo c'è bisogno di veleno di basilisco o lanciare l'ardemonio, non so dove trovare quel veleno e non voglio che i miei piccoli lancino il fuoco maledetto, io sono troppo messa male per lanciarlo.

Rimpiango ogni giorno di aver dato la mia benedizione a Regulus per diventare mangiamorte, vorrei tornare nel 1977 per fermarmi ma purtroppo non posso.

Mi hanno detto che stavo per morire sei anni fa alla sola età di 60 anni, ma Ninfodora mi ha portato immediatamente in ospedale, ho solo 66 anni e soffro della vecchiaia come un ottantenne babbano, noi maghi viviamo tranquillamente fino 100 anni e di solito non soffriamo della vecchiaia ma le ultime generazioni della mia famiglia sembrano dire il contrario, ogni giorno sono sempre più convinta che qualcuno abbia lanciato una maledizione sulla famiglia Black.

 

Guardo la camera vuota di Harry e sospiro, mi manca.

Harry sotto le mie cure è diventato il perfetto erede purosangue, sono andata a scuola con Feleamont ed ho conosciuto Charlus ( cugino del nonno di Harry, Henry Potter, ex ministro ed indicibile).

La famiglia Potter ha una lunga tradizione per le Pozioni, la loro biblioteca comprende un gran numero di libri su pozioni, il capostipite della famiglia è uno dei pozionisti più famosi e stimati di sempre, quindi Harry è stato ben istruito su pozioni.

Ho fatto studiare a Harry il suo albero genealogico (oltre ovviamente a quello Black) ed ho scoperto che è un discendente dei Pavrell, una famiglia molto antica ormai estinta, si dice che fossero gli unici veri necromanti esistenti, purtroppo non ho trovato testi sulla necromanzia ne nella biblioteca Potter né in quella Black

 

Passo davanti alla camera di Sirius, il mio figlio ribelle, so che è un traditore di sangue, non ha mai creduto nella nostra famiglia come Andromeda, vorrei tanto reintegrarlo in famiglia però, ho già reintegrato Andromeda e mio fratello Alphard, lei ha lasciato il sanguesporco e lui è stato diseredato ingiustamente solamente perché io ero arrabbiata, ha lasciato i soldi a Sirius ma solo perché gli voleva bene, non era un traditore di sangue.

Ogni volta che penso a Sitius sto male, mio figlio si trova in balia di dissennatori ingiustamente ed io non posso fare niente per tirarlo fuori, non ha mai ottenuto un processo ed io non posso espormi troppo siccome ho la custodia di Harry o penseranno che lo voglio lasciare in balia dei mangiamorte.

 

Ninfadora Pov

L’Accademia era tutto ciò che avevo sempre desiderato in una scuola.

Le materie che venivano insegnante non erano solamente concentrare sulla Magia Nera, ma anche su quella della Bianca.

Le lezioni erano strutturate in modo che si avesse una compressione totale di entrambe le branche magiche senza sminuire l’altra, ma anzi invogliando gli studenti ad approfondire ogni argomento affrontato durante le lezioni.

Ma se da una parte mi sentivo euforica a questa mia nuova vita dall’altra parte ero molto preoccupata per mia zia Walburga.

Da quando Harry era partito per Hogwarts la zia si soffermava spesso davanti all’arazzo di famiglia osservando con sguardo triste la bruciatura in cui avrebbe dovuto esserci il volto di Sirius e quello di Regulus.

L’assenza di Harry gli dava tanto, forse troppo tempo per rimuginare sui suoi errori passati.

Sapevo che si era sempre pentita di aver dato la sua benedizione a Regulus per unirsi con ai Mangiamorte, come sapevo che si era sempre pentita della furiosa lite avuta con Sirius e che l’aveva visto scappare di casa.

Aveva agito spinta dall’orgoglio e dalla rabbia e a causa di ciò li aveva persi entrambi.

Ciò che frenava zia Walburga dal provare a liberare Sirius dalla sua prigionia era riconducibile a Harry. Temeva che se si fosse mossa anche solo per andare a trovare il figlio avrebbero potuto portargli via mio fratello.

Temendo che non sarebbe mai riuscita a vivere ancora per molto aveva reintegrato in famiglia suo fratello, Alphard, e mia madre, Andromeda, e di ciò le ero immensamente grata. L’idea di dovermi separare da mia madre e di non poterle parlare mi aveva tormentato per molto tempo, ma quando mi aveva comunicato che aveva lasciato quel Babbano di mio padre perché non era in grado di accettare ciò che noi eravamo zia Walburga l’aveva ripresa sotto la sua ala protettrice, salvaguardandola da malelingue quanto meglio aveva potuto.

Sapevo in oltre che desiderava con tutta sé stessa reintegrare anche Sirius in famiglia, ma se avesse preso tale decisione avrebbe dovuto comunicarlo al Dipartimento Famiglie Magiche del Ministero e tale notizia avrebbe sicuramente fatto il giro del Mondo Magico in poco più di una mezza giornata.

Fortunatamente io non ero sorvegliata costantemente come zia Walburga, che si sottoponeva mensilmente a visite da parte del Dipartimento dei Maghi Minorenni da quando Harry viveva con noi, e potevo tranquillamente muovermi per cercare le prove dell’innocenza di mio cugino.

Avevo già in mano un permesso a tempo indeterminato per andare ad Azkaban e fare visita a Sirius firmato da niente meno che il Vice-Ministro in persona, il mio caro quanto vanitoso e pomposo zio Lucius. Naturalmente non era stato per niente felice di darmi tale permesso ma ero stata convincente abbastanza da fargli apporre sul documento la sua firma e il suo timbro ministeriale, avrei fatto qualsiasi cosa per zia Walburga che mi aveva dato le basi per diventare la donna che ero oggi.

Al suono della campanella che segnava la fine della lezione di Maledizioni e contro incantesimi corso base raccattai il mio materiale gettandolo in borsa alla rinfusa, salutando distrattamente alcuni compagni di corso che mi passavano vicino per uscire dall’aula.

Gettato il mantello sulle spalle mi avviai a mia volta fuori dall’aula. Percorsi i corridoi dell’antico maniero in cui era stata situata l’Accademia a passo svelto dirigendomi verso la zona riservata alla Smaterializzazione pronta a recarmi alla prigione dei maghi.

Gettai un ultimo sguardo ai curatissimi e in quel momento affollatissimi giardini dell’Accademia prima di Smaterializzarmi.

Ad accogliermi sulla piattaforma di Smaterializzazione vi era un giovane Auror che non doveva avere più di ventitré anni, probabilmente era una recluta fresca di Accademia che doveva farsi un periodo di servizio alla prigione come tirocinio.

-Nome e motivo della visita? -, domandò.

-Ninfadora Black -, dissi con sicurezza. -Sono qui per vedere Sirius Black -.

Questi strabuzzò gli occhi al sentir nominare uno dei criminali più pericolosi del Mondo Magico, -Signorina non è possibile visitare il detenuto in questione a meno che non abbia con sé un… -.

-Permesso Ministeriale -, conclusi per lui mettendogli davanti al naso il permesso in questione.

-Signorina Black non credo sia saggio comunque -.

-Senta non mi faccia perdere tempo inutilmente -, dico scocciata. -Ho il permesso che mi autorizza a incontrare Sirius Black firmato dal Vice-Ministro Malfoy ora se vuole farmi strada potrei evitare di andare a lamentarmi al Quartier Generale degli Auror per la sua poca professionalità -.

Il ragazzo deglutì prima di annuire, -Bene. Mi segua -, disse precedendomi verso il grigio edificio da cui giungeva un freddo terribile dovuto ai Dissennatori.

Entrammo nella guardiola dove mi fu dato un modulo da compilare con i miei dati generale, mi fu chiesto di consegnare la bacchetta.

Con riluttanza diedi entrambe le bacchette, anche quella di scorta, poi mi appuntai al mantello una spilletta con sopra il mio nome. Fui affidata ad un altro Auror, più maturo e sicuramente con maggiore esperienza del ragazzino che mi aveva accolta.

Fui condotta in una delle sale visitatori. All’interno della stanza vi era un tavolo che un tempo doveva essere stato bianco ma che ero era di uno sporco grigio con due sedie messe una di fronte all’altra. Oltre ad esso vi era un vetro che permetteva alle guardie di seguire l’intero colloquio in modo da poter intervenire tempestivamente se fosse sorto qualche genere di problema.

Mi accomodai su una delle sedie sgangherate. Scelti accuratamente quella che mi avrebbe permesso di dare le spalle alla vetrata e attesi.

Passarono quasi quindici minuti prima che la porta venisse riaperta. Due Auror entrarono trascinando il corpo incosciente di quello che doveva essere mio cugino.

Lo fecero sedere malamente sulla sedia e fecero comparire delle catene che andarono a legargli polsi e caviglie alla sedia.

-Si sveglierà tra qualche minuto -, disse con voce burbera uno dei due Auror prima di uscire dalla stanza lasciandomi sola con lui.

Nei minuti che seguirono il suo risveglio potei osservarlo con attenzione.

Sirius Black non aveva nulla che ricordasse anche solo vagamente il bel ragazzo di sedici anni di cui mia zia conservava una foto con gelosia sul comodino della sua camera.

Quello che avevo davanti era un uomo che portava su di sé i segni di dieci anni di prigionia.

I capelli un tempo neri e mossi ora erano lunghi oltre le spalle, sporchi e unti. Il volto che gli aveva valso le sue molteplici ammiratrici ai tempi della scuola ora era scavato e le ossa degli zigomi sembravano pronte a bucargliela. Profonde occhiaie violacee spiccavano sotto gli occhi chiusi e una lunga barba nera e sporca ricadeva sul petto che si alzava e abbassa lentamente e con un intervallo troppo lungo tra un respiro e l’altro per i miei gusti.

Era pallido e magro, troppo magro. La divisa a righe bianche e grigie ricadeva mollemente su quel corpo praticamente scheletrico.

Quando diede i primi segni di ripresa rimasi inmmobile al mio posto. Non volevo di certo agitarlo.

Socchiuse gli occhi che febbrilmente si mossero per la stanza sino a posarsi su di me, -Meda…? -, domandò con voce bassa e roca.

Mi aveva scambiata per mia madre. In effetti ci assomigliavamo molto grazie anche al fatto che usavo solo in caso di necessità le mie doti di Metamorfus.

-No, Sirius -, dissi con voce calma. -Sono Ninfadora, sua figlia -.

Sbattè le palpebre ripetutamente per mettere a fuoco la mia figura, prima di raddrizzarsi sulla sedia e scrutarmi, -Dora? Sei davvero tu? -, lo stupore faceva da padrone nella sua voce. Annuii col capo.

-Cosa…cosa ci fai in questo maledetto posto? -, domandò.

-Sono venuta a trovarti, cugino -, dissi. -Devo farti alcune domande e ho bisogno che tu sia assolutamente sincero con me. Sappi che dalle tue risposte ne dipende la felicità di Harry -.

Al nominare il mio fratellino il volto di Sirius sembrò rianimarsi improvvisamente, -Harry! -, esclamò. -Conosci il mio cucciolo? Come sta? Ora dovrebbe avere…undici anni, giusto? È già partito per Hogwarts? -, domandò a raffica.

Sorrisi prima di frugare nella mia borsa e prendere una foto che raffigurava me e Harry. L’avevo scattata durante l’estate appena trascorsa.

La misi sul tavolo e la spinsi verso di lui. Con fatica Sirius la prese in mano e se la porto vicino al volto per osservarla con attenzione.

-È la fotocopia di James -, mormorò con voce roca. -Ma ha gli occhi di Lily -, posò la foto sul tavolo.

-Questa foto è stata scattata il giorno del suo undicesimo compleanno -, dissi, riposandola nella borsa. -In questo momento si trova a Hogwarts per il suo primo anno. È stato smistato a Serpeverde -.

-Serpeverde ? -, domandò scioccato. -Com’è possibile? I Potter sono tutti Grifondoro da generazioni, qualche Corvonero ogni tanto, ma Serpeverde… -scosse il capo.

-I Paverell erano Serpeverde, cugino -, dissi.

Mi guardò confuso, prima di annuire, -Giusto. James mi aveva parlato dei Paverell quando andavamo a scuola. Comunque non ha importanza in che casa sia finito dimmi solo se sta bene -.

-Sta bene -, dissi. Non potevo di certo dirgli la verità, almeno non ora.

Inoltre come avrei potuto affrontare l’argomento? Harry, sebbene fossero passati anni, non era mai guarito completamente dagli abusi subiti dai suoi parenti Babbani.

Era più piccolo dei suoi coetanei in fatto di statura. E seguiva una ferrea dieta alimentare per via degli anni di stenti che aveva subito da piccolo.

La sua vista era danneggiata seriamente. Non vedeva quasi più dall’occhio destro ed era solo grazie ad un tutor specializzato in bambini magici non vedenti che era in grado di leggere tramite la focalizzazione mentale che poteva studiare e leggere i suoi amati libri.

Il Magioculista che lo aveva visitato da bambino aveva affermato che sino ai suoi quindici anni non avrebbero potuto intervenire sulla vista e aveva fabbricato per lui un paio di occhiali speciali che avrebbero impedito il deteriorarsi completo della sua vista

-Okay. Hai detto che devi farmi delle domande, procedi -, disse.

-Hai venduto i Potter all’Oscuro? -, domandai, seria.

-No, sarei morto piuttosto che consegnare la mia famiglia nelle mani di quel pazzo megalomane -, disse a denti stretti. -E’ stato quel codardo di Minus -.

-Ma non eri tu il Custode Segreto? -, domandai.

-Se avessimo seguito il piano originale sì, ma all’ultimo momento convinsi James e Lily a scegliere Peter -, disse. -Chi mai avrebbe sospettato di lui? Nessuno. Ero convinto che così facendo avrei attirato su di me tutti i Mangiamorte e avrei tenuto al sicuro la mia famiglia non credevo che proprio uno dei miei fratelli potesse tradirci -.

-Sirius se tu sei innocente come dici ho bisogno di prove concrete per farti uscire di qui -, dissi guardandolo negli occhi. -Non c’è qualcosa che posso presentare al Wizengamot? Deve essere una prova che non potranno in alcun modo contrastare -.

-Devi trovare Peter -, mormorò seriamente. -Il bastardo è ancora vivo. Si è tagliato un dito quel giorno dopo aver ammazzato dodici innocenti e si è trasformato in un ratto, scappando nelle fogne -.

-Minus è un Animago non registrato? -, domandai per conferma e al suo cenno d’assenso capii che forse vi era una concreta possibilità per liberarlo. -Descrivimi la sua forma animale, Sirius -, dissi mentre nella mia mente si andavano a pianificare le mie prossime mosse.

Se tutto andava come volevo entro la fine dell’anno avrei tirato fuori di prigione mio cugino.

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Capitolo 5
*** quarto capitolo ***


storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK

Quarto capitolo

 

Harry Pov

 

Thankarat Scadvein Stáins, purosangue danese ma che oramai abitava in Irlanda da 4 anni, Serpeverde del secondo anno, mi stava parlando di sua sorella, Ylva, che ha un anno in meno di me da oltre un’ora.

Sta cercando di renderla interessante ai miei occhi per il prossimo anno in cui ci raggiungerà qui ad Hogwarts. Potrei sceglierla come fidanzata in effetti, la casa Potter è molto ricca e rinomata in Inghilterra quindi questo matrimonio aumenterebbe il prestigio della sua famiglia ma io non sono interessato, la casa Stáins non è mai stata economicamente o politicamente potente, anzi, sono come i Weasley ma sul lato oscuro.

Ho scritto di lui a mia zia, lei dice che l'unico lato positivo di questa possibile unione sarebbe la fertilità dei Stáins, c'è chi dice che avevano maledetto quella famiglia, tutte le ragazze Stáins sono molto fertili ed hanno un minimo di 5 figli. Mi ha raccontato nella sua lettera che un povero purosangue danese sposò una Stáins e nel giro di 10 anni aveva 16 figli poi sua moglie morì durante l’ultimo parto lasciandolo solo ad occuparsi della numerosa prole.

Per quanto io voglia dare un erede al più presto alla mia Casata a me basta un figlio maschio non di più.

Ho praticamente finito il programma scolastico di tutti i 7 anni, adesso uso il mio tempo per fare ricerche più approfondite in biblioteca, sono solo al primo anno ed ho già letto molti di quei libri, è tutto così semplice e banale in questa scuola che è decaduta negli ultimi quarant’anni ai tempi di zia Walburga si studiava anche Arti Oscure durante il sesto e settimo anno ora solo parlarne ti assicura una punizione a vita con Gazza, il custode.

Grazie al fatto che sono molto avanti con la mia istruzione ho potuto concentrarmi sull’instaurare amicizie importanti tra gli studenti del mio anno.

Ho avvicinato Hannah Abbot e Susan Bones dando loro aiuti per pozioni e trasfigurazione, a pozioni aiuto anche Neville che però ha un grosso problema di autostima ed è questo quello che lo fa andare male oltre naturalmente la bacchetta che apparteneva a suo padre e che sua nonna gli ha imposto.

La casa Grifondoro con mio grande stupore non si è mossa contro di me in nessun modo, sono ancora visto come il salvatore, ma sanno che sono cresciuto coi Black, una casa oscura famosa per la loro follia ed il loro sadismo, sono un Serpeverde ed ho i massimi voti in tutto, i Grifondoro hanno deciso di ignorarmi, al massimo mi guardano delusi ma niente di più probabilmente sperano ancora che io rinsavisca.

Ieri vi è stata la prima lezione di Volo, Madama Hooch ha detto che potrei diventare Cercatore il prossimo anno, io amo volare ma il Quidditch non mi interessa molto, farò comunque i provini e se mi prenderanno in squadra mi impegnerò al massimo per garantire ogni vittoria alla mia Casa.

Ho pregato l’insegnante di non rivelare le mie doti di volo al Capitano della squadra di Serpeverde adducendo alla scusa del volermi impegnare completamente nello studio in realtà la mia mente è occupata dalle informazioni avute da Dora.

Mia sorella mi ha inviato una lettera la settimana scorsa dicendomi che Sirius è innocente, come ha sempre sostenuto la zia, e che sta cercando di tirarlo fuori da Azkaban, mi ha anche avvisato che Peter Minus è vivo ed in libertà sotto forma di ratto; devo stare attento e magari eseguire l'incantesimo Homosembiante su ogni ratto che trovo.

Se riesce a far uscire Sirius zia Walburga sarebbe estremamente felice...

 

-Harry mi stai ascoltando??? Ti stavo dicendo che mia sorella… -.

-A nessuno interessa di tua sorella Stáins! Abbiamo tutti contratti di matrimonio, o quasi, Harry ha un impegno non ufficiale con Lovegood, per l'amor di Merlino, Morgana ed i fondatori stai zitto!!!-, per fortuna Theo interviene a salvarmi e Stáins se ne va offeso.

-Grazie Theo -, dico davvero grato al mio amico. Non sopportavo più il chiacchiericcio noioso del ragazzo

-Di niente amico, infondo era veramente fastidioso-, dice lui, scrollando le spalle.

-Comunque io e Luna siamo solo amici. E poi lei appartiene a una famiglia della luce, neutrale in guerra ma sempre della luce-, dico pensoso. Luna sarebbe la moglie adatta, nonostante le sue mille stranezze che ai miei occhi la rendono più interessante. Saprebbe come ricoprire al meglio il ruolo di Lady Potter e oltre ciò avrebbe portato in dote la conoscenza della famiglia Lovegood a cui ero assai interessato, ma vi era anche Ginny Weasley come papabile candidata.

Nonostante appartenesse ad una famiglia Purosangue in disgrazia con un po’ di educazione adeguata avrebbe saputo come comportarsi in ogni genere di situazione oltre ciò essendo l’unica figlia femmina di Molly Prewett in Weasley avrebbe ereditato tutta la conoscenza della famiglia materna era matriarcale.

-Anche i Potter-, mi fa notare Theo

-Non sono sempre stati della luce, solo le ultime generazioni, prima erano neutrali-, rispondo conoscendo bene la storia della mia famiglia

-Inoltre tu sei considerato il simbolo della luce secondo i Grinfondioti-, dice Theo.

Ci guardiamo e non possiamo fare a meno di ridere.

-Dimmi una cosa Harry non c’è davvero nessuna ragazza che ti interessi? -, domandò guardandomi serio. -Io mi preoccupo per te, amico. Stáins ha scoperto per puro caso che non hai ancora un contratto matrimoniale ma presto molte altre persone lo scopriranno e fioccheranno proposte da ogni dove -.

Emetto un sospiro, -Luna è una possibile scelta così come Ginny Weasley e Susan Bones -, dico infine.

-Ok. La prima e l’ultima vanno bene -, dice. -Appartengono a buone famiglie Purosangue della luce, ma la Weasley? Davvero? -.

-Ha i suoi vantaggi un’unione con lei -, dico.

-Va bene -, dice. -Devi mandare alle famiglie un comunicato ufficiale in cui dici che hai intenzione di corteggiare le loro figlie e di scegliere alla fine dei sette anni di scuola la tua sposta, informandole dell’esistenza delle altre due candidate non è una cosa insolita nel nostro mondo semplicemente non è praticata molto -.

-Ne parlerò con mia zia Walburga -, prometto.

 

Walburga Pov

 

Osservo accigliata i documenti che mi sono stati recapitati meno di una ventina di minuti fa.

Si tratta di un contratto matrimoniale tra Harry e Ylva Stáins.

Era un contratto ben fatto che non lasciava nulla al caso e non avrebbe nemmeno permesso l’annullamento del matrimonio in futuro poiché era rinomato nel Mondo Magico che le donne Stáins erano molto fertili a causa di una maledizione o almeno così si mormorava.

L’unione tra la Casata Potter e quella degli Stáins avrebbe portato grande vantaggio ma solo alla famiglia della ragazza che si sarebbe ristabilita politicamente ed economicamente visto la cifra astronomica che chiedevano in dote per la ragazza.

Ad Harry garantivano una fanciulla pura sino al matrimonio e completamente ubbidiente ad ogni suo capriccio e desiderio. Fertile come poche donne nel nostro mondo.

Emisi un sospiro, stanca.

Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno. Ero riuscita a tenere nascosto il fatto che Harry non avesse un contratto matrimoniale negli ultimi anni ma presto la voce si sarebbe sparsa tra gli studenti e sarebbe giunta anche alle orecchie dei genitori.

Fortunatamente Harry sembrava aver preso una decisione su come comportarsi a giudicare dalla lettera che mi aveva scritto.

Sembrava intenzionato a corteggiare tre fanciulle per tutti gli anni scolastici. Una delle fanciulle era piuttosto discutibile a mio modesto parere, ma se questa era la scelta di Harry non mi sarei opposta dovevo solo sperare che preferisse la signorina Lovegood o la signora Bones.

I Weasley proprio non riuscivano a piacermi. Un tempo erano una famiglia rispettata quanto i Malfoy e avevano tra l’altro un buon rapporto almeno sino a quando non era comparso Dumbledore e non li aveva infinocchiati con le sue belle parole sul Bene Superiore e senza sapere bene come si erano ritrovati senza più un soldo alla Gringott e con la perdita di un’importante contratto matrimoniale tra Ignatius Weasley e la bella Ilda Malfoy che aveva dato il via alla faida che si protraeva da quasi un secolo ormai.

Vengo distratta dai miei pensieri dallo sbattere di una porta.

-Ninfadora sei tu? -, domandò ad alta voce.

Le uniche due persone che entrano in quel modo in casa sono per l’appunto Ninfadora e sua madre, Andromeda, un brutto vizio che ho cercato di togliere ad entrambe ma senza riuscirci.

-Si zia -, risponde la delicata voce della mia adorata nipote.

Poco dopo la vedo comparire in soggiorno. La osservo togliersi il mantello e affidarlo a Twinkle, la nuova Elfa Domestica presa con noi da quando Kreacher non è più in grado di fare determinati lavori da solo, prima di lasciarsi cadere malamente sul divano.

Al volto stanco la mia nipotina. Fare avanti e indietro da Azkaban non è per nulla semplice per lei anche se non se ne lamenta mai.

-Torno ora dal Ministero -, borbotta improvvisamente. -Dove ho fatto notare che la tosse di Sirius sta peggiorando e si sta trasformando in polmonite. Ho inoltrato la richiesta di farlo visitare da un medico dato che la struttura non se ne cura. Mi guardavano come se fossi pazza quando ho detto che se non veniva curato poteva morire -.

Emetto uno sbuffo infastidito e rabbioso, -Ti hanno negato la richiesta? -.

-Ci hanno provato -, disse Ninfadora sogghignando. -Ma ho fatto un tale casino al Dipartimento da attirare l’attenzione di alcuni pezzi grossi al Ministero tra cui qualche membro del Wizengamot che ci ha appoggiato quando abbiamo richiesto l’affido di Harry. Sembra che nonostante tutto il nome Black riesca a intimorire come un tempo persino i più coraggiosi -.

Sorrido alle parole di Ninfadora. In lei rivedo molto del mio amato fratello Cygnus, suo nonno.

Cygnus era un uomo dal carattere carismatico e di bell’aspetto. Sapeva affascinarti con le sue parole, farti patteggiare per lui senza nemmeno rendertene conto anche se aveva chiaramente torto.

Era fondamentalmente un uomo buono e vi erano assai poche cose che lo facevano arrabbiare.

Amava la sua famiglia più di ogni altra cosa. Ricordo che aveva tentato in ogni modo di far ragionare la figlia Andromeda cercando di andarle incontro quanto meglio poteva per non perderla, ma inutilmente.

Aveva fatto lo stesso poi con Sirius con cui aveva un ottimo rapporto, ma non era servito nemmeno quella volta.

A differenza mia Cygnus non desiderava vedere nessuno dei suoi cari tra le file dell’Oscuro men che meno le sue figlie, ma Bellatrix si era invaghita di quel mezzosangue di Riddle e il fatto che suo cugino Evan Rosier né facesse parte così come il suo promesso sposo, Rodolphus, l’aveva semplicemente convinta che era suo dovere come unica reale erede della famiglia Black entrare a farne parte.

Erano state le sue parole a spingere Regulus ad unirsi alle file dell’Oscuro e io non avevo fatto altro che dare il mio tacito assenso sebbene mio fratello mi aveva supplicato di non farlo perché quel mondo non era fatto per il minore dei miei figli.

Regulus era troppo buono, gentile e delicato per poter diventare un Mangiamorte. Non l’avevo ascoltato.

E ora mi ritrovavo vecchia e con molti rimpianti, sebbene le mie scelte sbagliate mi abbiano portato da Harry e Ninfadora.

-Comunque zia non riesco a trovare quel vigliacco di Minus -, stava dicendo Ninfadora. -Mi sto facendo aiutare anche da Cassandra ma niente -.

Cassandra O’Braian era una strega Purosangue Irlandese che Ninfadora aveva conosciuto all’Accademia da quello che mi aveva detto era molto portata per gli incantesimi di localizzazione su larga scala infatti si stava adoperando per trovare Minus cercando sull’intero territorio nazionale, comprendendo anche l’Irlanda.

-Spero solo che con un oggetto appartenuto a Minus le ricerche si velocizzino -, continua. -Sono andata a casa di Sirius e ho preso il vecchio libro di Trasfigurazione di cui mi ha parlato spero che basti per trovarlo -.

-Non abbatterti, Ninfadora. Stai facendo tutto ciò che è possibile per liberare Sirius -, le dico.

-Ma non abbastanza, zia -, ribatté lei infervorata. -Sirius è innocente e non è giusto che marcisca in prigione a causa di Minus e di idioti che non si sono nemmeno presi la briga di sottoporlo al Veritaserum prima di buttarlo in quella cella -.

Osservo con attenzione Ninfadora. Da qualche giorno ho notato che quando parla di Sirius le sue guance si colorano di un tenue rossore e i suoi occhi hanno una luce che conosco assai bene.

Credo che la mia nipotina si sia presa una bella infatuazione per Sirius e forse potrei spingere un pochino su questa cosa.

Se entrambi fossero d’accordo ad una loro unione la casata Black non morirebbe e il nome verrebbe passato alle generazioni future, ma dovevo agire con cautela e dare solo piccole spintarelle ad entrambi senza forzarli troppo per ora mi sarei limitata a osservare ciò di ciò dovevo preoccuparmi era invece Harry e la sua richiesta che attendeva una mia risposta il prima possibile.

 

POV Ninfodora

 

Quelle ore che ho passato con Sirius me lo hanno fatto conoscere, il ribelle Black di grifondoro non è morto.

Sirius non è mai stato mentalmente stabile, un problema di tutti i Black, ma in lui Bellatrix ed Alphard era molto più visibile.

Sirius mi ha praticamente confessato di aver quasi fatto uccidere Piton da un lupo mannaro per divertirsi mentre era a scuola…

Sirius non è più il bel ragazzo sulla ventina come lo ritraggono le sue ultime foto da libero, ora è magro e consumato dalla prigione, sembra almeno 10 anni più vecchio, Azkaban non è stata gentile con lui, ma è già tanto che non ha del tutto perso la sua mente, a quanto pare aveva già un piano per scappare.

Sirius è un animagus, voleva sgattaiolare via in quel modo, probabilmente ci sarebbe pure riuscito.

Oggi Zia Walburga sembra più felice del solito, probabilmente perché sto cercando di trovare Minus e scarcerare suo figlio.

Zia mi ha detto che l'ex signore oscuro nella sua giovinezza passò qualche anno in Romania definendola una terra ideale, alcuni dei suoi mangiamorte sono scappati lì, forse anche Minus;

Per la Romania potrei chiedere a Charles (Charlie) Weasley, eravamo entrambi prefetti, ho una specie di amicizia con lui, sua nonna era una Black, per quanto rinnegata, ed io gli ho detto che sarà sempre il benvenuto nella mia famiglia, è diverso dal resto dei Weasley, conosce alcune usanze purosangue e non si vergogna del suo sangue puro; adesso lavora in Romania in un allevamento di draghi; Harry è solo al suo primo mese di scuola ed io ho così paura con Minus fuori, Harry saprebbe come ucciderlo in pochi secondi ma io ho ancora paura.

Dovrò chiedere l'aiuto del mio Weasley preferito per questa ricerca, gli devo inviare la descrizione sia dell'uomo che del ratto.

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Capitolo 6
*** quinto capitolo ***


storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK

Quinto capitolo

 

POV Walburga

 

Una settimana fa è arrivato il secondogenito dei Weasley, lo sto ospitando in una stanza degli ospiti, sta aiutando mia nipote a liberare mio figlio.

Per essere un Weasley è strano, finora ha rispettato le usanze purosangue, cosa che i Weasley non fanno e so che non le insegnano ai loro figli… sto cedendo alla mia curiosità devo chiederlo…

- Signor Weasley, Ninfadora è in accademia, Andromeda al lavoro e Harry, ovviamente, a Hogwarts, sembra che siamo rimasti solo io e lei-, dico trovandolo sul pianerottolo diretto probabilmente in cucina.

-Salve signora Black-, dice inchinandosi lievemente. -per me è un onore essere ospite nella sua casa, nella dimora dell'antica e nobile casa Black-

Sono piacevolmente sorpresa delle sue buone maniere, -Vuole venire in salotto con me? -, domando.

-Sarei onorato, signora-, risponde.

Camminiamo fino in salotto e ci sediamo entrambi sul divano nero. Lo osservo con attenzione, studiandolo.

I capelli rossi e gli occhi chiari sono marchio Weasley, ma i lineamenti del volto sono Black, riconosco in lui i tratti della mia famiglia.

-Allora Charles eri un prefetto ai tuoi tempi di Hogwarts, Grifondoro dico bene? -, domando intavolando una conversazione.

- Si ero il prefetto di Grifondoro, mi manca la scuola, anche se adesso sto lavorando coi draghi ho lasciato tutti gli amici in Inghilterra -, dice con un sospiro.

-Potrai fare nuovi amici in Romania, ma ricorda di non trascurare le tue vecchie amicizie, amici ed alleati vanno sempre coltivati-, gli dico. È un consiglio che ho dato anche a Ninfadora quando è entrata in Accademia.

-Mentalità molto Serpeverde -, mi dice ma non sembra essere un’accusa.

Sorrido, -Io ero una Serpeverde, come tradizione della mia famiglia, l'unica eccezione è stato mio figlio Sirius -, Weasley sorrise leggermente -Vuole un po' di tea?-, domandai.

-Si grazie, signora -, risponde cordiale.

Mentre aspettiamo il tea faccio la domanda che ho voluto fare fin dall'inizio, -Ho notato che sai i modi purosangue, dove li hai imparati? Ho sempre avuto l'impressione che i Weasley non li contassero-, dico.

lui arrossisce, - Vorrei dire che sia stata mia madre ma non è così, lei dopo il matrimonio è diventata una Weasley in tutto e per tutto… me li ha insegnati mia nonna, Cedrella, sua cugina, è morta quando avevo otto anni, giusto il tempo di insegnare i modi purosangue a me, Bill è un po' anche a Percy, gli altri erano troppo piccoli e Ginny non era ancora nata-, mormora con tristezza.

Doveva essere molto legato a Cedrella.

-Oh già Cedrella! Abbiamo frequentato Hogwarts insieme, era solo due anni avanti a me, eravamo buone amiche a quei tempi, entrambe Serpeverde e Black, eravamo l'immagine dell'aristocrazia purosangue inglese, come è morta? -, domandò.

Mi sono sempre chiesta come fosse morta mia cugina. Prima che fosse ripudiata dalla famiglia avevamo un ottimo rapporto, ma lei si innamoro di Septimus e fu pronta a rinunciare a tutto pur di stare con lui.

-Non ne sono sicuro è morta un anno dopo suo figlio Bilius, nonno Septimus è morto qualche giorno dopo di lei, lo zio dice che non hanno retto al dolore -, mi spiega.

-Capisco, credo sia la stessa cosa successa al mio Orion dopo la perdita di Regulus- dico, si credo sia successo questo, ha sofferto molto dopo la perdita del nostro secondogenito, molto senso di colpa e non ha retto quando Sirius fu arrestato. Io stranamente sono riuscita a resistere sino all’arrivo delle mie gioie più grandi, i miei nipoti.

-Ho dato la descrizione di Minus, sia umano che ratto, a tutti i miei amici in Romania, ma noi non usciamo molto dalla riserva… il ratto mi ha fatto venire in mente Crosta, era il ratto di Percy, gli mancava un dito ed è vissuto tanti anni, ma credo sia morto, ora Percy ha un gufo -.

-Charles ti dispiacerebbe scrivere ai tuoi per chiedergli di Crosta? So che può sembrare sciocco ma mi hai fatto sorgere un dubbio -, dico.

-Nessun problema, signora -, dice. -Se mi vuole scusare -, aggiunse alzandosi e congedandosi con un inchino.

Lo osservo uscire dal salotto in silenzio. È un caro ragazzo.

Ninfadora mi ha parlato spesso di lui durante gli anni passati a Hogwarts e mi sono fatta una certa idea su di lui grazie anche alla breve conversazione di quest’oggi, penso che potrò privare i miei angeli di una piccola parte della loro eredità per donarla alla riserva di draghi di Charles, mettere a disposizione per lui un fondo fiduciario che lo aiuterà quando deciderà di trovarsi una buona moglie Purosangue, naturalmente lo appoggerò e presenterò alla famiglia della prescelta una lettera in cui lo identifico come mio pupillo cosa non insolita nelle famiglie Purosangue.

Dovrò contattare il mio avvocato a tal proposito.

 

Molly Pov

 

Sono indaffarata nel sistemare nel piegare il bucato pulito e appena ritirato quando un gufo plana all’interno della cucina, posandosi sul tavolo e sollevando una zampa verso di me in modo quasi altezzoso.

Mi avvicino circospetta e prendo la lettera che porta con sé. Il gufo non aspetta, spalanca le ali e spicca il volo uscendo dalla finestra.

Rigiro la lettera e con sorpresa noto il blasone dei Black in ceralacca chiudere la missiva.

Sempre più confusa, ma anche piuttosto curiosa, rompo il sigillo ed estraggo la lettera e inizio a leggere. Era una lettera da parte di niente meno che Harry Potter Black, così si era firmato, in cui comunicava a mio marito Arthur la sua intenzione di corteggiare secondo una tradizione Purosangue nostra figlia Ginny in contemporanea con altre due fanciulle, Luna Lovegood e Susan Bones erano le altre due pretendenti.

Questa era una grande opportunità per la mia bambina. Diventare Lady Potter l’avrebbe sistemata per il resto della vita doveva solo sbarazzarsi delle concorrenti

Conosco Luna sin da quando era bambina. Era amica di Ginny.

Era una ragazzina strana che vedeva animali inesistenti quindi non era una reale minaccia e mi chiedevo per quale motivo Harry l’avesse presa anche solo in considerazione, forse era stato spinto da quell’orrida donna di Walburga Black.

Susan Bones non sapevo chi fosse. Arthur mi aveva parlato qualche volta di Amelia Bones, che credo sia sua zia materna, ma non avevo mai sentito parlare di questa ragazzina in realtà avrei dovuto indagare su di lei.

Nella lettera Harry continua dicendo che durante il periodo di corteggiamento si sarebbe occupato lui di ogni necessità delle pretendenti, dai vestiti, a semplici oggetti per la scuola. A rotazione sarebbe uscito con una delle pretendenti quando fosse stato possibile scendere a Hogsmeade per conoscerle meglio.

Ciò che chiedeva era che le ragazze fossero pure sino alla sua decisione finale. Se le ragazze si fossero innamorate nell’arco del periodo di corteggiamento avrebbero dovuto informarlo e ogni contatto sarebbe stato cessato tra di loro.

Ora doveva solo convincere Arthur a firmare l’accordo e poi iniziare ad istruire Ginny su come comportarsi.

 

Pov Susan

 

Alternavo lo sguardo dalla lettera di mia zia Amelia al tavolo di Serpeverde chiaramente confusa.

Mia zia Amelia mi aveva informato che il giorno precedente gli era arrivata una lettera da parte di Harry in cui informava l’attuale Capofamiglia Bones della sua intenzione di corteggiare me e altre due pretendenti, Ginny Weasley e Luna Lovegood, durante gli anni accademici.

Zia Amelia, che è l’attuale Capofamiglia, ha acconsentito al suo corteggiamento nei miei confronti firmando un contratto di impegno quindi ora sono una possibile pretendente per diventare la futura Lady Potter.

-Susan tutto bene? -, la voce di Hannah mi riporta alla realtà.

-Harry vuole corteggiarmi per i prossimi sette anni -, mormorò ancora frastornata.

-Come scusa? -, domanda corrucciando la fronte.

Le mostro allora la lettera di zia Amelia che sarà sicuramente più chiarificatrice di ogni mia parola in questo momento.

Hannah legge la lettera e sgrana gli occhi ad ogni rigo. Sorpresa, sconvolgimento e confusione aleggiano nei suoi occhi nocciola.

Quando finisce di leggere posa la lettera sul tavolo con infinita lentezza.

-Cosa hai fatto per far sì che Harry decida questo? -, domanda facendo ampi cenni verso la lettera.

-Ma niente -, dico sicura delle mie parole.

Ripercorro le poche settimane di scuola nella mia mente. Ho conosciuto Harry per puro caso.

Gli sono praticamente finita addosso dopo essere ruzzolata giù da una rampa di scale come una scema, travolgendolo.

Lui è dimostrato gentile nei miei confronti. Mi ha aiutato a rialzarmi, raccogliendo i miei libri e riponendoli nella tracolla e quando ha notato che non riuscivo ad appoggiare la caviglia sinistra mi ha accompagnata in infermeria rimanendo con me durante la visita di Madama Chips.

È iniziata da lì la nostra amicizia. O almeno credevo che fosse solo questo.

Lanciò uno sguardo verso il tavolo di Serpeverde e questa volta incontro i suoi occhi.

Non posso fare a meno di arrossire sotto quel suo sguardo verde intenso. Harry mi sorride e mi fa cenno di uscire dalla Sala Grande.

Mi mordo il labbro inferiore e annuisco.

-Vado a vederci chiaro in questa situazione -, dico ad Hannah alzandomi. -Ci vediamo dopo in Sala Comune? -.

-Certo -, risponde Hannah sorridendomi incoraggiante.

Prendendo un coraggio che non credevo di avere mi muovo velocemente tra i tavoli uscendo dalla Sala Grande. Harry mi raggiunge poco dopo.

-Che significa? -, domandò mostrandogli la lettera di zia Amelia.

Credo di essere stata un po’ troppo brusca perché Harry mi guarda confuso per qualche istante prima di sorridermi ancora.

-Senti Susan tu sei una ragazza fantastica -, mi dice prendendomi una mano. -E voglio imparare a conoscerti, ma nel nostro ambiente sai bene che non è possibile farlo come dei ragazzi comuni quindi… -.

-Quindi è per questo che hai voluto fare un contratto di corteggiamento di sette anni -, concludo io conoscendo bene le tradizioni e le regole dell’Alta Società Purosangue.

Annuisce, -Sei arrabbiata perché non ti ho detto nulla? Guarda Hannah che non è un impegno matrimoniale. Nel contratto c’è chiaramente scritto che se ti innamori o la tua famiglia trova un pretendente migliore di me per la tua mano il contratto viene annullato e tu sei libera -.

-No, non sono arrabbiata -, dico piano.

Infondo Harry è un ragazzo carino e gentile. In sette anni potrei davvero innamorarmi di lui.

-Va bene, Harry, proviamoci -, dico sorridendogli.

-Perfetto -, dice lanciandomi uno sorrisetto sghembo. -Ti va di fare una passeggiata nel parco? -.

-Volentieri -.

 

Pov Sirius

 

La bella Ninfodora mi invia lettere ogni due giorni dove mi parla dell'accadema, della ricerca di Minus, mia madre e Harry. Apro la lettera:

'' Hey cugino''... già sono suo cugino, so che i Black si sono anche sposati tra cugini, volevano organizzarmi un matrimonio con Andromeda, ed è uno dei motivi per cui sono andato via, è immorale e malsano, eppure sento qualcosa per Ninfodora, c'è qualcosa di sbagliato in me... la follia ereditata dalla mia famiglia, cosa che mi ha sempre reso simile a Bella... forse hanno ragione un Blac rimane sempre un Black... torno a leggere la lettera.

'' Hey cugino, la zia sta un po' meglio, tra qualche settimana il medimago gli correggerà la vista, adesso è a casa da sola con il mio caro amico Charles Septimius Weasley, detto Charlie, già la zia da sola in casa con un Weasley, e vanno pure d'accordo... lui m sta aiutando con la ricerca di Minus, Charlie lavora in una riserva di draghi in Romania, lui ed i suoi amici lo stanno cercando lì.

Io invece sto cercando il ratto nella Londra babbana ed ho mobilitato tutti i miei amici mezzosanfgue o nati babbani (ne ho pochi ma non tutti i nati babbani sono degni della nostra presenza) per cercarlo nella parte babbana ed i miei amici purosangue nella parte magica, specialmente a Nocturn Alley.

L'accademia procede bene, oggi abbiamo studiato le maledizioni senza perdono, io ho molta difficoltà a lanciare l'anatema che uccide... Harry era capace di lanciarle tutte e tre prima di Hogwarts ed ha un vero talento per l'imperius... non è giusto.

Sai ho perso il controllo dei miei poteri da metamorfus quando mi sono arrabbiata in classe non riuscendo a lanciare la maledizione, i miei capelli sono diventato rosso scuro ed hanno spaventato l'insegnante...

Harry invece ha deciso di corteggiare tre ragazze nei suoi anni di Hogwarts, la sua migliore amica, Luna Lovegood, una ragazza con cui ha fatto amicizia da poco, Susan Bones, ed inspiegabilmente Ginevra Weasley, lui dice perchè gli interessa la conoscenza dei Prewett e vuole un erede al più presto ( i Weasley sono molto fertili), lo so stai per dire che è un comportamento da viscido serpeverde ma noi siamo serpeverde... anche se, ti svelo un segreto, il cappello era indeciso se mettermi a serpeverde o tassorosso.

Ci sentiamo fra poco, la prossima settimana vengo a trovarti.

Sempre tua

Dora ''

Guardo la bella scrittura di Dora, ordinata ed elegante, mi ero scordato che era una metamorfus, non posso fare a meno di sorridere a quel ''sempre tua'' io vorrei veramente averla solo per me, questo è male, è mia cugina, io avevo detto di essere diverso dalla mia famiglia e sposarsi i familiari non è una cosa che mi rende diverso, anzi farei la stessa cosa dei miei genitori... il mio cuore è in conlitto: Ninfodora o la mia ribellione?

Harry ha davvero una mentalità serpeverde, è diventato il perfetto erede purosangue, tutto l'opposto di James, ma non posso dare la colpa a nessuno, in fondo è stato cresciuto da mia madre, è già tanto che non porti al un bracciale con il balsone dei Black e la scritta ''toujours pur'' come faceva mio fratello, più che altro è incredibile che mia madre lo ha reso parte della famiglia Black, dandogli un po' del suo sangue, questo fa di harry il mio fratellastro... santa Circe, non mi sarei mai immaginato tutto questo anni fa, se non avessi messo la vendetta sopra Harry quella sera forse tutto sarebbe stato diverso.

Sento che i dissennatori si avvicinano, mi trasformo in Felpato, non voglio che loro portino mia la mia da poco ritrovata felicià.

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Capitolo 7
*** sesto capitolo ***


storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK


 

Sesto capitolo

 

POV Harry

 

Io e Theodore stiamo facendo i compiti di difesa contro le arti oscure insieme a Neville come luogo di ritrovo visto le nostre Case abbiamo scelto la biblioteca così da poter anche avere facile accesso ai tomi necessari per lo studio.

Osservo di sottecchi il mio amico Grifondoro.

Neville è chiaramente a disagio, il padre di Theo è un Mangiamorte, così come tutta la famiglia Nott.

La maggior parte della sua famiglia, ciò che ne resta almeno, è ad Azkaban in seguito all’Inquisizione di novembre avvenuta subito dopo la caduta dell’Oscuro e dove si erano fatta pulizia dei Maghi Oscuri che non sembravano aver intenzione di redimersi sborsando ingenti somme per evitare la prigione. La madre di Theo, Aurora, è morta davanti ai suoi occhi quando aveva 9 anni, il mio amico non ne parlava mai ma sospettavo che fosse stato il padre a ucciderla.

George Nott, il padre di Theo, era uno di quei Mangiamorte che avevano scampato la prigione solo grazie al fatto che avevano pagato e corrotto diverse persone esattamente come hanno fatto i Malfoy… questo è veramente ingiusto nei confronti di Sirius, ma il governo britannico, sia magico che Babbano, è fortemente corrotto.

Neville è sempre a disagio con Theo, si sente in colpa a frequentarlo e penso di poterlo capire un poco, i genitori di Neville facevano parte dell'ordine di Silente (il nome dell'ordine aveva a che fare con un uccello magico, credo una fenice), di cui facevano parte pure i miei genitori e Sirius.

Frank e Alice Paciock sono stati torturati fino la follia da quattro dei più crudeli e spietati Mangiamorte (tra cui zia Bellatrix) con la maledizione Cruciatus, capisco come si sente, molte volte vorrei mettere sotto Cruciatus Lucius e Narcissa Malfoy, parlano sempre del signore oscuro, crescono Draco in modo che diventi un Mangiamorte al suo ritorno, stanno rovinando un bambino dolcissimo cercandolo di trasformare in un sadico, egoista insensibile.

Neville sente di star tradendo i genitori facendo amicizia con un Nott, ma Neville ha anche cominciato a capire che Theo è veramente suo amico, Theo non è come il resto della sua famiglia.

-Harry, Theo, ma come fate ad andare bene in questa materia??? Non si capisce niente quando Raptor parla!!!-, si lamenta il povero Neville, che a causa della sua timidezza e grande insicurezza fa molta fatica a stare al passo con le lezioni.

A Theo scappa una risatina - Neville sia io che Harry, e sicuramente anche buona parte del primo anno di Slytherin, siamo stati istruiti prima di Hogwarts e conosciamo anche le basi delle arti oscure grazie alle nostre famiglie -, confessa sincero.

Alla menzione delle arti oscure Neville sbianca, guardandoci terrorizzato, -L-l-le a-arti oscure? -, domanda in un balbettio.

Stavolta rispondo io, - si Neville, Theo è un Nott ed io sono cresciuto in casa Black, famiglie che sono sempre state schierate sul lato oscuro, ma a differenza di ciò che dicono famiglie della luce o neutrali, le arti oscure non sono il male, anzi la loro conoscenza può aiutare in un sacco di cose - gli sorrido ma lui è ancora incerto.

È l'unico Grifondoro che mi parla, ma è veramente timido ed insicuro, sua nonna è arrabbiata per ciò che è successo al figlio ed ha rovinato il nipote, spero di riuscire a farlo uscire dal suo guscio. Dovrò anche fargli capire che la Magia Oscura non è chiamata così solamente perché è composta da incantesimi e riti malvagi, ma che può fare anche del bene.

- Comunque Neville hai ragione-, Theo torna all’argomento principale decidendo saggiamente di non turbare ulteriormente il nostro amico - Non si capisce niente da quelle lezioni!!! Balbetta troppo!!! Sembra farlo apposta! -.

-In effetti quel suo modo di fare mi ha dato da pensare. Credo che sia una messa in scena, qualcosa di artificiale per questo ho fatto qualche ricerca su di lui -, dico mettendo al corrente i miei amici dei miei sospetti su Raptor.

-Cosa vuoi dire Harry? - chiedono entrambi.

- Quirinus Raptor, mezzosangue, ex Corvonero. Ha insegnato Babbanologia fino al 1990 poi ha preso un anno di riposo ed adesso insegna difesa contro le arti oscure… è sempre stata una persona insicura ma non così tanto, secondo le voci ha trovato un vampiro che gli dà la caccia… durante la scorsa guerra la lealtà della sua famiglia è stata incerta, erano neutrali, sua madre era fortemente per la luce ma suo zio paterno fu trovato con il marchio nero -.

- Ma era un insegnante di Babbanologia ed un mezzosangue non puoi sospettare di lui!!!- intervenne Theo, fermando la mia spiegazione. -Dovresti aver più paura del nostro Capocasa, eccetto che vi odia entrambi, Piton era un Mangiamorte fedele, almeno secondo mio padre -, Neville è sempre più bianco.

-Anche zia Walburga mi ha detto che era un Mangiamorte fedele, Piton ha odiato ed odia tuttora i Babbani, era uno dei più viziosi, uccideva e torturava con incantesimi e pozioni di sua invenzione, ma Piton è stato salvato da Silente alla fine della guerra, quindi forse faceva il doppiogioco, comunque lui era molto amico di Regulus e mia madre, odiava i malandrini: mio padre, Sirius, Minus ed un certo Remus Lupin… -, dico con fare pensoso.

Da quando ho saputo la storia di mio padre e dei Malandrini mi sono sempre chiesto chi fosse questo Remus Lupin, secondo zia Walburga potrebbe essere morto da anni visto che non è mai presentato a casa per chiedere di lui, per sapere come stesse e Ninfadora sembra essere d’accordo con lei.

-A proposito di Sirius e Minus, siete riuscito a trovarlo? -, chiede Theo che è al corrente di tutta la storia.

Neville, non sapendo niente, ci guarda in modo strano.

Emetto un sospiro. Mi fido di Neville a tal punto da affidargli la mia stessa vita senza pensarci su due volte, quindi posso tranquillamente rivelargli la verità sul tradimento ai miei genitori.

-Cosa sai di Sirius Black, Nev? -, domandò guardando il mio amico.

Neville fa un’espressione confusa alla mia domanda prima di rispondere in modo incerto.

-Non molto. So che è uno dei criminali più pericolosi della nostra comunità… -.

Emetto un nuovo sospiro, prima di accingermi a spiegare la realtà dei fatti al mio amico so per certo che per lui sarà un duro colpo, infondo sua nonna gli ha inculcato in testa che ciò che dice il Ministero è assoluta verità.

 

Molly Pov

 

Ho fatto firmare a Arthur il contratto di corteggiamento e l’ho subito rispedito al giovane Potter, allegando assieme ad essa una lettera a parte mia in cui mi prolungavo in ringraziamenti commossi per aver scelto come possibile futura sposa la mia bambina, infilando qua e là qualche frase di preoccupazione per la nostra condizione finanziaria che non ci aveva permesso di dare alla mia piccolina la giusta educazione e il non poterle darle sempre il meglio.

Non avevo dovuto aspettare troppo che a casa si era presentata una donna, Madame Borgesus, insegnante di buone maniere e di etichetta per le giovani fanciulle Purosangue che avrebbe insegnato tutto quello che la mia bambina doveva conoscere per essere la perfetta moglie Purosangue. Con lei era arrivata anche la sarta personale di Walburga Black, che da molti decenni serviva la famiglia sin da quando la matrona della famiglia si era sposata per la precisione.

Madame Gregor aveva rifatto il guardaroba alla mia bambina, che ora poteva vantare un ricco assortimento di capi dalle pregiatissime stoffe accompagnate da accessori per ogni occasione, da calzature e intimo.

Madame Gregor era piuttosto chiacchierona ed era stato facile farle parlare del giovane Harry e sapere quali erano i suoi colori preferiti in modo da adattare il guardaroba di Ginny in modo però che non apparisse scelto appositamente.

Sul quel fronte ero tranquilla. Ginny dopo un discorso da parte mia aveva compreso l’importanza di divenire Lady Potter e si era messa d’impego durante le lezioni con Madame Borgesus.

Ciò che mi preoccupava erano le altre due ragazzine.

Dovevo eliminare la concorrenza per la mia Ginny e avrei iniziato oggi stesso.

Per la prima volta da quando Ginny è amica di Luna Lovegood mi sono recata alla loro dimora.

La osservò disgustata. Come i suoi abitanti la casa è stravagante e decisamente non adatta a dei buoni purosangue.

Xenophilius Lovegood siede sui gradini che conducono alla porta d’ingresso intento a scrivere qualcosa su un taccuino, probabilmente qualche articolo, se si possono chiamare così le stupidità che pubblica, per il suo giornaletto.

- Signor Lovegood, buongiorno sono venuta a riprendere mia figlia Ginny -, dico fingendomi cordiale e gentile verso l’uomo, attirando così la sua attenzione.

-Signora Weasley è un piacere incontrarla -, solleva il capo e mi sorride. Gli occhi azzurri sono sporgenti e spalancati all’inverosimile, sembra sotto l’effetto di qualche pozione che usano i giovani d’oggi per sballarsi e forse è proprio così, -sua figlia è in camera con la mia Luna -, dice scostandosi dal volto alcune lunghe ciocche biondo cenere.

Penso sia il momento di tastare un po’ il terreno, -Ho notato che il signorino Potter vuole corteggiare anche sua figlia -, dico infondo è praticamente di dominio pubblico ormai.

-Mi aspettavo una scelta del genere da parte del piccolo Harry -, dice tranquillamente scribacchiando qualcosa.

-In che senso? -, domandò confusa e in allerta.

-Harry e Luna sono amici da diversi anni -, dice con fare pensoso. -Walburga ha spesso invitato noi ed i Malfoy a casa Black in modo da permettere a Harry di avere qualche coetaneo con cui giocare e passare il tempo -, mi spiega lasciandomi completamente di sasso non pensavo che frequentassero famiglie facoltose. -Posso dire con certezza che Luna è la migliore amica di Harry ed è per questo che ho firmato il contratto di corteggiamento solo dopo il consenso di Luna, se tra i due non dovesse andare come spero mia figlia non si troverà priva di pretendenti. Negli ultimi anni mi sono arrivate diverse proposte di matrimonio, ma ne ho selezionate solo cinque, Rolf Scamander, nipote di Newt Scamander, è uno dei pretendenti alla mano della mia bambina... Luna è la mia unica figlia, unica erede dei Lovegood, una purosangue di una casa molto antica, molti la vogliono -, mi dice e ora quell’aria sognante è completamente sparita dal volto del signor Lovegood.

Mi ha appena fatto sapere che il benessere della figlia viene prima di tutto per lui per questo ha acconsentito al corteggiamento da parte di Harry Potter, ma ha anche sottolineato il fatto che la sua bambina non avrà un futuro così incerto come la mia se le cose con Harry non andassero bene.

Luna ha altri cinque pretendenti che la corteggeranno durante gli anni Accademici a Hogwarts e sicuramente tutti appartenenti a famiglie importanti Purosangue.

Sorrido forzatamente all’uomo. È chiaro che non riuscirò a fargli cambiare idea facilmente e che dovrò lavorarmelo per bene.

-Mamma! -.

La voce di Ginny mi riscuote dai miei pensieri. La mia piccola mi viene incontro sorridendo in uno dei suoi nuovi vestiti, questo è di un verde molto scuro quasi nero, ma che le dona particolarmente.

-Tesoro mio -, dico abbracciandola e baciandole il capo. -Ti sei divertita? -.

-Molto -, dice sorridendomi e dandomi la mano subito dopo.

Sollevo di nuovo lo sguardo e lo poso ora sulla piccola Lovegood. La bambina ha ereditato i tratti dalla famiglia della madre, i Malfoy, ma non ha la loro bellezza fredda, ma qualcosa di molto diverso.

Una bellezza quasi effimera, irreale.

-Buon pomeriggio, signora Weasley -, mi saluta con un sorriso leggero.

-Buon pomeriggio, cara -, dico sorridendo a mia volta.

Io e Ginny ci congediamo velocemente e ci avviamo verso la nostra abitazione.

 

Ninfadora Pov

 

La risposta che Charlie attendeva dalla sua famiglia è arrivata infine.

Il topo Crosta non solo corrisponde alla descrizione della forma Animagus di Minus, ma è ancora vivo e in questo momento si trova ad Hogwarts come animale da compagnia del più piccolo dei figli maschi dei Weasley, Ronald.

Ci sono alte possibilità che quel ratto sia realmente Minus e l’idea che quel bastardo si trovi così vicino a Harry mi fa ribollire il sangue nelle vene. Grazie a zio Lucius abbiamo ottenuto che alcuni Auror ci accompagnassero a Hogwarts per verificare che l’animale sia solo questo, ma se si rivelasse Minus sarebbero pronti a prenderlo in custodia per porgergli un paio di domande.

Zio Lucius ha voluto accompagnarmi a Hogwarts ed è stato irremovibile sulla sua decisione.

Per quanto sia un grandissimo bastardo tiene davvero alla sua famiglia anche se lo dimostra in un modo malato e contorto.

Spero solo che si renda conto presto del male che sta facendo a Draco con il suo comportamento.

Non si rende conto che continuando a paragonarlo a Harry e a criticarlo non fa altro che uccidere la bellissima persona che è suo figlio?

Emetto un sospiro mentre nervosamente torturo la gonna dell’abito che indosso. Siamo arrivati a Hogwarts da quasi mezz’ora ormai, appena varcate le soglie del castello siamo stati condotti nell’ufficio di Dumbledore dove abbiamo spiegato il motivo della nostra visita all’anziano preside il quale si è dimostrato da prima scettico, poi confuso e infine sicuro che nessun Animago illegale si trovi nella sua scuola naturalmente zio Lucius non si è lasciato infinocchiare dalle parole del vecchio e ha ordinato che Ronald Weasley portasse il suo topo davanti a loro per accertarsi che sia solo un insulso animale come sosteneva il preside.

Finalmente la porta si apre e la Direttrice della Casa Grifondoro fa il suo ingresso accompagnata da uno spaventatissimo Ronald, che tiene tra le mani un tremante topo.

Un Auror fa un passo avanti prendendo dalle mani il topo che prese a squittire terrorizzato, -Non temere ragazzo non faremo alcun male al tuo animaletto -, disse prima di fare un cenno al collega.

Questi estrasse la bacchetta e con pochi e semplici movimenti di polso eseguii l’incanto di reversione forzata della trasformazione animale e sotto lo sguardo incredulo dei presenti il topo Crosta presele sembianze di un grasso e tarchiato omuncolo dalla faccia di topo, dai lunghi e sparodici capelli.

Zio Lucius fece schioccare la lingua, guardando duramente l’ometto, -Guarda un po’ chi è tornato dal regno dei morti…ti trovo in gran forma Minus per essere morto -, disse con quel suo fare sarcastico. -A quanto sembra lei aveva torto, preside -.

Assottiglio lo sguardo, -Quindi sei tu il colpevole della morte dei Potter e dell’imprigionamento ingiusto di mio cugino -, dico con fredezza. -Sappi che non ti ho ancora ammazzato solamente perché mi servi per liberare Sirius -.

E dallo sguardo pieno di terrore dell’omuncolo deduco che abbia preso per veritiere le mie parole.

-Scortate il signor Minus al Ministero -, dice zio Lucius. -Assicuratevi che non possa fuggire, ma soprattutto attendete con l’interrogatorio voglio che Walburga Black sia presente al momento in cui suo figlio verrà scagionato dalla sua confessione -.

I due Auror annuiscono e dopo aver schiantato senza troppi complimenti Minus lo conducono fuori dall’ufficio diretti al Quartier Generale degli Auror.

Emetto un sospiro. Ci vorranno ancora un paio di settimane prima che Sirius sia libero, ma per Natale sarà fuori di prigione, dovrà trascorrere molto tempo in ospedale per riprendersi e poi avrà la riabilitazione da fare e…

Scoppiò in lacrime attirando l’attenzione del preside e di Lucius, la McGranitt a scortato fuori dalla stanza il suo allievo poco dopo gli Auror, e siamo rimasti solo noi tre.

-Ninfadora? -, mi chiama Lucius, chiaramente preoccupato.

-Perdonami zio -, dico, asciugandomi il volto. -Ma sono così felice. Sirius è innocente e presto tutto il Mondo Magico lo saprà, zia Walburga sarà così felice e…e Harry… -, singhiozzo incontrollata.

L’idea di poter abbracciare Sirius finalmente senza essere controllati a vista dagli Auror, di poterlo portare fuori da quel posto maledetto e di poter…

Scuoto il capo frenando i miei pensieri sciocchi. Devo darmi una calmata, molte cose vanno fatte ora.

Devo cercare Harry e informarlo degli ultimi sviluppi, tornare a casa e dare la splendida notizia anche a zia Walburga ma soprattutto devo andare ad Azkaban da Sirius.

Voglio vederlo sorridere come prima della sua incarcerazione, voglio rivedere quegli occhi animarsi di luce come nelle foto che ho visto nel suo appartamento. Rivoglio il Sirius ribelle e sfrontato di cui mi ha parlato zia Walburga.

 

POV Walburga

 

Leggo la lettera di Molly Weasley con una smorfia, è arrivata qualche minuto fa, le ho dato i soldi necessari per educare sua figlia, ma Molly è una purosangue, potrebbe tranquillamente educarla lei, Xeno ha educato personalmente sua figlia.

Pure Charles fa una smorfia alla lettera, è la terza lettera di Molly Weasley in due settimane, i soldi sembrano non bastargli mai.

Ad un certo punto qualcuno apre la porta, alzo lo sguardo, Ninfodora, con i capelli rosa, mi corre incontro -Zia, zia, dobbiamo andare al ministero, abbiamo trovato Minus, era Crosta!!!- poi abbraccia il secondogenito Weasley -grazie, grazie, grazie, se non era per te noi non saremmo riusciti a trovarlo, vieni anche te al ministero con noi- non dà il tempo al povero ragazzo di rispondere che attiva la passa porta e ci porta tutti al ministero.

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Capitolo 8
*** settimo capitolo ***


storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 


 LA SCELTA DI WALBURGA BLACK
 settimo capitolo

Susan Pov

La notizia dell’innocenza di Sirius Black e della sua scarcerazione aveva fatto il giro del Mondo Magico in pochissimo tempo così come la notizia che Peter Minus, considerato un eroe di guerra, era in realtà il vero colpevole della morte dei Potter.
Avevo letto come tutti la notizia sull’edizione straordinaria della Gazzetta del Profeta il pomeriggio stesso in cui era stato liberato Black e subito il mio sguardo era corso verso il tavolo degli Slytherin alla ricerca di quello smeraldino di Harry.
L’avevo trovato subito, ma non avevo trovato in tale sguardo i sentimenti che mi aspettavo di vederci.
Confusa gli avevo fatto cenno di uscire dalla Sala Grande per potergli parlare, avevo liquidato velocemente i miei compagni di casa ed ero uscita nella Sala d’Ingresso dove avevo atteso Harry.
-Ehi… -.
Mi voltai verso di lui. Anche in una situazione del genere manteneva i suoi impeccabili modi Purosangue dovuti ad una rigida educazione prescolare.
-Harry! -, esclamai avvicinandomi a lui. –Stai bene? -, domandai prendendogli una mano nella mia e stringendola.
Harry emise un sospiro, si guardò attorno brevemente prima di trascinarmi in un’aula vuota dove avremmo potuto parlare tranquillamente senza orecchie indiscrete intorno.
-Sapevo già dell’innocenza di Sirius -, mi disse non appena la porta si chiuse alle sue spalle. –Da quasi un mese circa. Mia sorella cercava però le prove per scagionarlo quindi ero abbastanza preparato, diciamo -, disse passandosi una mano tra i lunghi capelli corvini stranamente non legati nel solito codino.
-Oh, Harry… -, dissi abbracciandolo. –Sei hai bisogno io sono qui. Lo sai vero? -, domandai.
Harry ricambiò la mia stretta con una salda e forte, affondando il volto nei miei capelli, ispirando.
Rimanemmo stretti in quel modo per un tempo indefinito, ma non mi dispiaceva stare lì così.
-Domenica uscirò da Hogwarts con un permesso speciale per andare al San Mungo a trovare Sirius -, disse poi, sedendosi su un banco dopo avermi aiutata a salire.
Teneva una mia mano tra le sue. Né accarezzava il dorso con movimenti circolari che sembravano rilassarlo.
-E se fosse deluso da me? Insomma i miei genitori erano dei coraggiosi e valorosi Griffondoro, io sono un Serpeverde. Oltre a ciò sono stato cresciuto da sua madre con cui non ha un bel rapporto e… -, sbuffa. –Ora che è un uomo libero ha tutti i diritti per rivendicare la mia tutela non voglio lasciare zia Walburga e mia sorella -.
-Non accadrà -, gli dissi per rassicurarlo. –Non potrebbe mai essere deluso da te, Harry. Sei un ragazzo meraviglioso. Sei il migliore del nostro anno, nonostante tu appartenga a Serpeverde non ti sei chiuso a riccio nella tua casa come molti tuoi compagni. Hai legato con Neville Paciock, con me, Hannah e Cedric, considerati degli sfigati perché siamo di Tassorosso, e con Anthony Goldestein di Corvonero. Non sei pieno dei pregiudizi che invece hanno molti tuoi compagni e…e…perché sorridi a quel modo? -, domandò.
-Pensi tutte queste cose di me, Susan? -, domanda sorridendo sghembo.
-Io…ecco… -, balbettai rendendomi solamente conto il quel momento di quanto avevo appena detto e sentendomi imbarazzatissima.
Avevo confessato ad Harry i miei pensieri su di lui, pensieri che avevo condiviso solamente con la mia migliore amica.
Harry saltò giù dal banco. Si voltò verso di me e mi sorrise lievemente, -Grazie Susan -, disse avvicinandosi a me e guardandomi fisso negli occhi. –Sei fantastica… -, sussurrò prima di baciarmi all’angolo della bocca e mandandomi completamente in tilt.
In lontananza la campanella risuonò, segnale che le lezioni pomeridiane stavano per riprendere dopo la pausa.
-Ci vediamo a cena -, disse prima di uscire dall’aula e lasciarmi lì come una scema.
Mi porta una mano sul punto toccato dalle labbra di Harry sentendomi avvampare in volto.
A causa del mio fantasticare su quell’innocente bacio arrivai tardi alla lezione di Incantesimi.

Valburga POV 

Sentimenti contrastanti albergano nel mio cuore, sono felice che Sirius sia libero, ma lui mi odia e farà di tutto per portarmi via il mio Harry!
Fino ad ora avevo solo pensato alla possibile storia con Ninfodora e non ai suoi sentimenti per me; sono stata sciocca.
Ninfodora ha trascinato subito me ed il mio protetto Weasley subito al ministero dove stavano portando Sirius appena liberato, per scoprire che non era in condizioni psico-fisiche per tenere un processo, quindi è stato trascinato in ospedale mentre Minus è in una cella del ministero con reparti anti-animagus.
Ora Charles é tornato in Romania dai suoi draghi, che sembrano il solo amore della sua vita, ed io sono sola, Ninfodora è andata per una settimana da sua madre per lasciarmi il tempo per schiarirmi le idee.
Passo davanti l'albero di famiglia, Sirius è ancora rinnegato, lo voglio qui quando cancellerò sarà reintegrato.
Accanto al nome dei miei figli, da un ramo che parte da me, spicca il nome di Harry, non c'è la sua faccia ne nulla, anche il figlio di Narcissa è tornato a quello stato, c'è ancora possibilità di un erede, sono nomi su foglie, niente di più, ma indicano che fanno parte di questa famiglia, adesso dentro Harry James Potter scorre anche il mio sangue.
Sirius non ne sarebbe felice, ho trasformato il suo figlioccio in suo fratello…
Devo parlare con mio figlio prima del processo, devo farlo adesso
- KREACHER- urlo, ed il vecchio elfo appare davanti a me - si padrona Valburga- - portami il mio cappotto e della polvere volante, sto uscendo- - si padrona- devo aspettare solo qualche secondo prima che il vecchio elfo compaia con le cose richieste, non é più capace di cucinare o prendersi cura della casa ma ha ancora delle funzionalità.
Mi avvicino al camino - Ospedale San Mungo- spero solo che Sirius capisca.

Ninfodora POV 

Sono da mia madre, vorrei stare da zia Valburga ma adesso non è il caso, la zia ha bisogno di stare da sola, sono preoccupata però, la sua salute non è buona ma ho fatto promettere a tutti gli elfi domestici che semmai la vedessero stare male la porterebbero subito in ospedale o da un medimago.
Io e mia madre non abbiamo un buon rapporto, so che lei ama ancora mio padre, hanno divorziato per colpa mia ma sono felice, lui era un nato babbano, non si è mai integrato nella comunità magica, alcuni nati babbani si integrano con noi altri invece, come lui, vogliono vivere da babbani, seguendo le regole babbane e vedendo il mondo magico solo per lo stretto necessario, non ha mai capito che mia madre era una purosangue di una famiglia conservatrice ed in quel modo la uccideva, ha sempre visto il mio dono come una maledizione, certo ci amava ma non ci capiva.
Mamma non passa molto tempo in casa, è sempre a lavoro, lavora come bibliotecaria per l'archivio ministeriale, io passo molto tempo all'Accademia, non ci vediamo molto e non parliamo quasi mai, io le voglio bene, vorrei parlare con lei ma ogni volta che ci provo lei cambia discorso o parla solo di cose frivole.
Il nostro rapporto si è inclinato anni fa quando la zia mi ha presa con se e non sono sicura che si potrà mai recuperare.
Mi guardo allo specchio, non ho il mio vero aspetto, i miei capelli sono ricci e neri, come i black, poi li cambio e diventano rosa come li tenevo sempre da piccola, poi li faccio diventare viola come il mio periodo ribelle durante il mio quinto anno ed infine del mio colore, castano, così simile a mio padre… distolgo lo sguardo dallo specchio e guardo le foto sul comodino, la famiglia Black al completo (ok non proprio al completo ma era l'anniversario di matrimonio di Orion e Valburga Black quindi c'erano i fratelli/sorelle di entrambi i figli ed i nipoti) mia madre e sua sorella Bellatrix non si distinguono, Bellatrix è più grande di un anno, sembrano gemelle, Narcissa ha preso più dai Risier che dai Black ed infine Regulus e Sirius, erano dei bambini felici.
Sirius oramai ho capito di amarlo, ma sono sua cugina e lui non si abbasserebbe mai ad una cosa così purosangue come matrimoni tra cugini… la nostra storia è impossibile.
Non so se Sirius perdonerà mai sua madre, non so se ricambierà mai i miei sentimenti, non so se strapperà via Harry da me e dalla zia… voglio vederlo felice, ma una cosa non potrò mai lascerà lira fare, fare male al mio fratellino Harry, lo amo, fa parte della famiglia ma Harry viene prima di tutto, Sirius potrà odiarmi ma Harry deve restare felice. Spero solo che riescano ad essere entrambi felici, spero che zia riesca a parlare con suo figlio, non voglio mettermi contro Sirius per proteggere la mia famiglia.

Sirius Pov’s

Osservavo il via vai continuo della strada su cui si affacciava il San Mungo.
Era affollata di Babbani sempre di corsa, sempre indaffarati. Sembravano tante piccole formichine laboriose.
Emisi un sospiro prima di allontanarmi dalla finestra e muovermi lentamente verso il letto su cui mi lasciai cadere pesantemente.
Quattro giorni.
Erano trascorsi quattro giorni e non mi sembrava ancora vero.
Ero fuori da Azkaban quasi da uomo libero se non si contavano i due Auror, che sostavano fuori dalla mia porta giorno e notte, e che il processo contro Peter sarebbe iniziato solo la settimana seguente.
Ma essere già fuori da quell’infernale posto per me era un grande traguardo. Avevo aspettato per dieci anni in una fetida cella, potevo aspettare ancora una settimana.
Ripensai al momento in cui Ninfadora era entrata nella mia cella dicendomi che aveva trovato Minus e che potevo uscire di prigione.
Durante il tragitto dalla prigione alla costa mi aveva spiegato quanto accaduto e come era stato trovato il mio vecchio amico.
Se ripenso al fatto che era stato così vicino a Harry per tutti quei mesi mi ribolle il sangue nelle vene.
Harry…
Chi sa quanto era cresciuto, quanto era stato rovinato da mia madre e dalle sue idee sulla supremazia del sangue?
Appena mi sarei ripreso abbastanza avrei fatto richiesta per la custodia di Harry sottraendolo alle grinfie di mia madre.
Ero talmente immerso nei miei pensieri che non udii la porta aprirsi solamente quando sentii un colpetto di tosse sollevai lo sguardo verso l’ingresso della stanza rimanendo pietrificato.
La donna appena entrata, sebbene fossero passati anni dall’ultima volta che l’avevo vista, era impossibile per me non riconoscerla.
Era molto più vecchia di quando scappai di casa. Nonostante si sorreggesse a un bastone era ritta in piedi di fronte a me avvolta in un abito scuro. Nonostante indossasse solamente un filo di perle e la fede nuziale rispetto ai mille gioielli che portava nei miei ricordi appariva ancora imperiosa come una regina.
-Madre… -, dissi con disprezzo.
Lei ignorò il mio tono e si mosse lentamente verso il letto prima di sedersi sulla poltroncina posta accanto ad esso.
-Dobbiamo parlare -, mi disse e il suo tono non ammetteva repliche.
-Parla quanto vuoi ma ciò non vuol dire che io parlerò con te -, replicai in tono di sfida.
Emise un basso e stanco sospiro, -Sirius per una volta potresti ascoltarmi senza ribattere ad ogni cosa che ti dico? -, domanda.
L’irrefrenabile desiderio di sputargli addosso il mio disprezzo era immenso, ma mi trattenni e mi limitai ad annuire.
-Grazie -, disse, intrecciando le mani sul proprio grembo. –Per prima cosa voglio iniziare con lo scusarmi con te. Ho sbagliato, aspetta, so che queste misere mie parole non cambieranno anni di conflitti tra di noi e di incomprensioni ma ho necessità di dirtele, Sirius -, dice bloccando ogni mia replica e, ammetto, spiazzandomi. Non avrei mai creduto che mia madre fosse in grado di scusarsi con qualcuno men che meno con me.
-Non solo ho sbagliato con te ma anche con tuo fratello -, la sua voce quando nomina mio fratello s’incrina. –Avrei dovuto dare retta a Cygnus e provare a capirti, a capirvi entrambi. Avrei dovuto cercare di venirvi incontro. Sapevo che ti sentivi soffocare a casa, che non ti sentivi a tuo agio in quel mondo in cui ti avevo infilato a forza, ma ero cieca e sorda ai tuoi continui richiami e a quelli di Regulus. Ha causa mia vi ho persi entrambi. Tu hai preferito scappare di casa e rifugiarti dai Potter piuttosto che vivere un giorno di più con noi e Regulus nonostante abbia fatto tutto quello che gli chiedevo mi è stato portato via nel peggiore dei modi. Impara questo Sirius, non è naturale per un genitore sopravvivere al proprio figlio. È un dolore che ti auguro di non provare mai -.
Ascoltavo le confessioni di quella donna, di mia madre, che ammetteva i suoi errori con me e con mio fratello.
Cercavo quasi disperatamente qualcosa, qualsiasi cosa da dire, ma sapevo che se avessi aperto bocca in quel momento non avrei fatto altro che sputarle addosso anni di rancore, odio, solitudine e sofferenza.
-Nel giro di dieci anni la nostra famiglia è quasi completamente scomparsa. Ed è stato poco dopo il tuo arresto, girovagando per le stanze di Grimmauld Place che ho iniziato a capire i miei errori -, un sorriso nostalgico si affacciò sul suo anziano volto. –E una ragazzina dai capelli rosa anni fatto il resto. Ho preso Ninfadora con me quando aveva sette anni. Aveva un enorme potenziale inespresso a causa dell’ottusità di suo padre che cercava in ogni modo di sopprimere il suo essere speciale, il suo essere Metamorfusmago. L’ho salvata appena in tempo portandola a casa con me con il consenso di sua madre e quello riluttante del padre. Le ho dato i mezzi per esprimere al meglio la sua magia. Ho seguito i suoi anni di istruzione precedenti a Hogwarts con attenzione e con il consenso di Andromeda in seguito alla sua separazione da Ted Tonks l’ho resa mia erede, un rito di sangue ha reso il suo sangue più vicino a quello dei Purosangue in modo da proteggerla e tutelarla. Con questo non voglio dire che ho fatto scomparire i tratti ereditati dal padre biologico, ma li ho fatti risaltare e gliene ho fatti acquisire di altri -. 
Ferma il suo racconto. Lo sguardo perso nei ricordi e un leggero sorriso sul volto.
-Non sono riuscita a fare lo stesso per Harry -, mormora con dolore.
-Cosa stai dicendo? -, domandò. –Ninfadora mi ha detto che sta bene. Ho visto le foto… -.
Qualcosa nel comportamento di Dora mi aveva sempre fatto intendere che mi stava nascondendo delle informazioni su Harry.
-Dumbledore per sfruttare la protezione di sangue donatagli da Lily Evans lo ha affidato ai suoi parenti Babbani -.
-No! Non può averlo fatto -, dico con voce strozzata.
Petunia Evans la ricordavo bene. Quella smorfiosa era sempre stata invidiosa di sua sorella e nelle poche occasioni che avevo avuto il dispiacere di incontrarla non aveva fatto altro che ricoprire Lily di insulti.
E quel tricheco di Vernon Dursley, suo sposo, non aveva mai fatto mistero di detestare la magia e con il suo disprezzo aveva avvelenato anche la mente debole della moglie portandola ad odiare Lily e il mondo magico.
-Quando sono riuscita ad ottenere la sua custodia, cinque anni dopo la morte dei suoi genitori, Harry era in pessime condizioni non solo fisiche ma anche mentali. Il suo corpo era stato percorso innumerevoli volte, non vi era un osso che non era stato rotto e risaldato malamente -, riprese a raccontare. –Quei Babbani avevano provato a sopprimere la sua magia picchiandolo ogni volta che essa si manifestava. Volevano correggerlo -, disse con disprezzo ricordando ancora le parole di quell’uomo disgustoso. –Quando è arrivato alla mia casa era terrorizzato dalla magia e dagli adulti. Si è fidato di Ninfadora sin da subito e col tempo anche con me, ma non è più riuscito ad aprirsi con qualcuno con facilità. La sua magia a causa delle percosse né ha risentito per molto tempo, ancora oggi deve prendere degli integratori magici per stabilizzare il suo nucleo. È stato seguito in tutti questi anni da una valente Magipediatra e da una Medimaga specializzata nei traumi nella magia minorile. Sono riuscite ad intervenire entrambe abbastanza velocemente sui danni che avevano causato quelle orride persone. Purtroppo ha dovuto subire diversi interventi per risistemare ossa malamente saldate. Non è stata una passeggiata per lui. Ciò che non abbiamo potuto sistemare è la sua vista, gravemente danneggiata. Gli occhiali che porta servono per impedire il deterioramento della vista e la completa cecità, grazie a esercizi di focalizzazione legge attraverso la mente in quanto non gli è possibile farlo normalmente. Quando raggiungerà i quattordici anni verrà operato alla vista -.
Non riesco s crederci ma prima che io possa dire qualcosa - Anche lui ha fatto il rito per purificare il sangue, ho usato il mio sangue, adesso è tuo fratello grazie al mio sangue, lui e Ninfodora sono come figli per me, sono la mia seconda occasione, ti prego Sirius non portarmi via il mio bambino-

POV Harry

Sono quattro giorni che il mio padrino è in ospedale, Draco ha fatto delle battute su come i suoi genitori avessero sempre sostenuto che Sirius fosse solo un traditore di sangue, ovviamente la maledizione dei brufoli lo ha azzittito subito, a volte vorrei dirgli che sua madre non è una vera Black ma la figlia di Durella Black (nata Rosier) con un gigolò babbano, poi avevano fatto una purificazione di sangue (leggermente più potente della mia, Narcissa ha acquisito alcuni tratti Black per non dare sospetti del tradimento) usando il sangue di quello che lui chiama nonno, sono segreti di famiglia, ma è semplice da vedere Narcissa Malfoy (nata Black) non somiglia per niente al resto della famiglia Black, l'unica cosa è il colore della pelle e degli occhi.
Luna invece mi ha scritto per chiedermi come sto, ogni settimana la sento ma stavolta mi ha fatto un sacco di domande a cui non so rispondere.
Susan, Theodore e Neville mi sono stati accanto tutta la settimana non lasciandomi mai troppo tempo da solo e facendo in modo che i curiosi non mi assalissero con le domande.
Neville è stato convinto sia da me che da Susan a passare del tempo con la sua futura moglie Hannah Abbot (molti la considerano mezzosangue ma anche lei ha fatto il rito di purificazione quando era piccola, anche se i genitori non erano d'accordo, suo nonno un purosangue e capofamiglia ha ordinato di farlo poiché con il sangue puro avrebbe avuto più possibilità di trovare mariti importanti, il padre di Hannah è un purosangue che ha stracciato il suo contratto di matrimonio per una mezzosangue… la stessa cosa che mio padre ha fatto per una nata babbana, per amore).
Ho parlato un paio di volte a Hermione Granger una nata babbana molto intelligente, è molto interessante sentire il suo parere sulle cose magiche, è così strano sapere che i suoi genitori erano felici di avere una strega in casa mentre i miei zii pensavano di avere l'anticristo.

Ho pensato a molte cose, so che Sirius non è mai andato d'accordo con zia Valburga, io voglio stare con zia Valburga, lei mi ha salvato e mi ha insegnato tutto quello che so, non voglio lasciarla. 
Sono felice che Sirius sia libero ma non voglio lasciare la zia.

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Capitolo 9
*** ottavo capitolo ***


La scelta di Walburga Black

 

storia scritta in collaborazione con LadyEloredanehttp://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 

 

 ottavo capitolo

 

POV Ginny

 

Sbatto la porta della mia camera con forza.

Sono così arrabbiata con quell’idiota di mio fratello.

Ron si era rifiutato di dare le mie lettere ad Harry Potter dicendo che lui non avrebbe mai parlato a dei viscidi Serpeverde, fortunatamente mamma saprà rimettere al suo posto quell’inutile idiota.

Non permetterò a Ron e alla sua stupidità di rovinare tutto il lavoro che sto facendo.

Sono costretta a prendere delle lezioni noiose e assolutamente sbagliate e inutili. Roba per bigotti Purosangue, come mi ripete sempre mamma dopo ogni lezione, e che nemmeno a Harry piacciono ma che servono per ingraziarsi la strega cattiva che ha la sua custodia.

Mi siedo sul pavimento della mia camera, infischiandomene se potrei rovinare il vestito che indosso in questo momento, e attirò verso di me la mia scatola segreta.

Aprendola osservò i fogli di giornale che parlano di Harry. Né ho conservati molti da quando ho imparato a leggere.

Io sarò la perfetta moglie per Harry Potter, nemmeno Luna può portarmelo via.

Abbiamo litigato per questo quando ho scoperto che gli aveva scritto. Luna mi aveva garantito che non era intenzionata a diventare la moglie di Harry Potter, che erano solo buoni amici, ma non l’ho nemmeno ascoltata.

È una bugiarda. Tutte vorrebbero diventare la moglie del Bambino Sopravvissuto in futuro perché lei no? Anche nella sua stramberia dove sicuramente capire l’importanza che avrebbe essere la futura Lady Potter.

Dopo quella litigata ho smesso di parlarle e di andare a giocare a casa sua. Ho ignorato le sue continue lettere, gettandolo nel caminetto senza nemmeno aprirle.

Aggiungo alla mia scatola l’ultimo articolo che parla dell’imminente processo a Sirius Black e dove viene nominato spesso anche Harry.

Spero che mamma trovi il modo di far recapitare le mie lettere a Harry il prima possibile.

 

POV Harry

 

Mi hanno dato un giorno di permesso ad Hogwarts per venire a vedere il processo al mio padrino.

Sono seduto nell’aula del Wizengamot accanto a me vi è Dora, che stringe la mano di zia Walburga.

Molte persone influenti della nostra comunità sono presenti quest’oggi, anche i giornalisti sono qui. Tutti sono curiosi di sapere la verità, nessuno escluso.

Le porte finalmente si aprono ed entrarono i due imputati. Sirius sta decisamente meglio di quando l’ho visto qualche tempo fa, cammina a testa alta, sebbene sia circondato da Auror che lo tengono a tiro di bacchetta.

Con mia grande sorpresa indossa gli abiti che zia Walburga ha fatto fare per lui e fatti recapitare in ospedale da Dora quel mattino.

Qualcuno avrebbe pensato che non vi fosse nulla di strano ma il blasone della famiglia Black cucino sul mantello assieme al medaglione che lo identificava come erede della famiglia sono un chiaro invito ai presenti ad iniziare a bisbigliare fra di loro.

È noto a tutti che Sirius era stato ripudiato anni prima, quando era ancora adolescente, e vederlo indossare i simboli della sua Casata facevano ben intendere le intenzioni di zia Walburga ossia reinserirlo nella famiglia.

Zia Walburga guarda il figlio camminare verso il suo posto. Accanto a lui si palesa la figura dell’avvocato Norton, che segue da tempo le questioni legali della famiglia Black, che con poche parole fa allontanare gli Auror.

La mia attenzione si posa sull’altro imputato. Peter Minus.

Finalmente posso vedere il volto di colui che tradì i miei genitori, vendendoli a Voldemort.

Un ometto basso e tarchiato, piagnucolava accanto ad un giovane avvocato, probabilmente procuratogli dal Wizengamont.

Indossava un abito di scarsa fattura e non aveva decisamente un bell’aspetto sebbene avesse passato il tempo precedente al processo chiuso nelle celle ministeriali.

Quel giorno si sarebbe fatta giustizia.

Albus Dumbledore dal suo pulpito centrate, in quanto Capo del Wizegamot, richiama l’ordine in aula picchiando il suo martelletto sul banco.

Ci vuole un buon cinque minuti prima che il silenzio cada tra quelle fredde pareti di pietra.

Si inizia con le solite questioni legali. Parla Dumbledore esponendo il motivo di tale processo in modo che lo scrivano di corte possa registrare il processo e metterlo agli atti.

Passa poi la parola agli avvocati dei due imputati. Norton come sempre è uno squalo.

Mostra prove raccolte da Dora che provano l’innocenza di Sirius e la sua ingiusta scarcerazione, parla rivolto a tutti e a nessuno dei membri del Wizegamot.

Passeggia tranquillo per l’aula. Ogni tanto nomina il mio nome e quello di zia Walburga.

Ci dipinge come un povero bambino a cui sono state sottratte le cure e le attenzioni da parte della persona più vicina ai miei genitori e dipinge zia Walburga come una povera vedova costretta a vedere il proprio figlio marcire in una fetida cella per una colpa non sua.

La parola passa poi all’altro avvocato, il signor Williams. Il giovane è chiaramente impacciato, balbetta e incespica nelle sue stesse parole.

Cerca di imitare come può il suo avversario, ma fallendo miseramente. Cerca di spiegare ai presenti che la finta morte di Minus era dovuta alla paura di qualche ripercussione da parte degli amici Mangiamorte dell’altro imputato, che gli era costato molto nascondersi per tutti quegli anni arrecando un dolore immenso alla sua povera madre, presente in quel momento in aula.

E finalmente iniziano gli interrogatori. Sirius viene fatto salire sul banco degli imputati e gli viene somministrato il Veritaserum.

-Inizierò con un paio di domande di routine per vedere se la pozione ha fatto effetto -, comunica Norton avvicinandosi al suo assistito. -Nome completo? -.

-Sirius Orion Black -, risponde con voce incolore Sirius.

-Data di nascita? -.

-3 Novembre 1959 -.

-A che casa apparteneva a Hogwarts? -.

-Grifondoro -.

-Conobbe a Hogwarts i coniugi Potter? -, domandò Norton. L’interrogatorio doveva essere iniziato.

-Conoscevo James ancor prima di entrare a Hogwarts. Lily la conobbi al primo anno a scuola -.

-Eravate molto legati, vero? Lei e il signor Potter -, disse Norton. -Quasi come fratelli -.

-Si, lo eravamo -, disse Sirius lo sguardo velato.

-Talmente uniti che la scelse come suo testimone di nozze e in seguito come padrino del suo primogenito, Harry Potter. Dico bene? -.

-Si -, disse di nuovo Sirius.

-Allora se eravate così uniti perché li ha traditi? -.

-Non li ho traditi. Sarei morto piuttosto che tradirli -, disse Sirius.

-Ma tutti sanno che lei era il loro Custode Segreto. Se non li ha traditi cosa è successo? -.

-Io sarei dovuto essere il loro Custode Segreto -, disse Sirius. -Lo comunicammo anche a Dumbledore e a Remus, ma la notte prima del rituale andai da James e Lily e li convinsi a cambiare Custode Segreto, li convinsi a scegliere Peter. Nessuno avrebbe sospettato del nostro amico, poiché avremmo fatto credere che ero comunque io il loro Custode. I Mangiamorte mi avrebbero dato la caccia ma la mia famiglia sarebbe stata al sicuro -.

-Quindi fu Peter Minus a tradire i Potter? -.

-Si -, disse Sirius, mentre una lacrima solitaria scivolava lungo la guancia ben rasata.

-E cosa accadde in quella via di Babbani? -.

-Ho rincorso Peter. Volevo vendicare James e Lily. Harry era al sicuro o così credevo…quando l’ho raggiunto a iniziato a urlare che avevo tradito James e Lily, che li avevo venduti al Signore Oscuro…si tagliò un dito e fece esplodere la via, uccidendo tutti quei Babbani scappando poi nelle fogne nella sua forma di Animago -.

Un brusio notevole si sollevò quando l’interrogatorio di Sirius si concluse. Osservai il mio padrino alzarsi lentamente dal banco degli imputati e tornare al suo posto accanto al suo avvocato.

Sollevò lo sguardo verso di me, mostrandomi tutto il suo tormento e il dolore che ancora provava per ciò che era successo ai miei genitori.

Ricambia lo sguardo cercando di fargli capire che non lo incolpavo della loro morte e mi parve di riuscirci dato che un leggero sorriso increspò le sue labbra.

Dora al mio fianco mi prese la mano nella sua libera e la strinse, -Andrà tutto bene -, mi sussurrò.

Annuii col capo senza distogliere lo sguardo da Minus che raggiungeva tremante e spinto da alcuni Auror verso il banco degli imputati.

Ora l’intero Mondo Magico avrebbe sentito dalla sua bocca la verità sulla morte dei miei genitori.

 

Ninfadora Pov

 

Libero.

Sirius era stato scagionato da ogni capo d’accusa e dichiarato uomo libero.

Con il benestare di zia Walburga ci alzammo dalla panca, occupata per tutto il tempo del processo, e facendoci strada tra la folla di persona raggiungemmo Sirius.

Lasciai che Harry fosse il primo a raggiungerlo.

-Harry -, Sirius attirò a sé il mio fratellino, stringendolo in uno stretto abbraccio e un fiume di flash li colpi in pieno.

Sirius aveva deciso di affrontare a muso d’uro il problema del contatto di Harry sin dal loro primo incontro e sembrava che stesse riuscendo bene sebbene sia io che zia Walburga avevamo espresso i nostri dubbi.

Sirius si accorse quasi subito di me. Con un cenno mi richiamò a se e senza pensarci lo abbracciai a mia volta, ispirando il suo profumo.

Sandalo e pino.

Zia Walburga ci raggiunse con più calma, sostenendosi con il proprio bastone che ormai l’accompagnava ovunque, -Torniamo a casa? -, domandò quando fu abbastanza vicina da permetterci di udire le sue parole in mezzo a quella calca di persone.

-Sarà difficile -, disse Sirius, coprendo con il proprio mantello il corpo minuto di Harry evitando così che venisse fotografato più del necessario.

-Ha fatto preparare una Passaporta -, disse zia Walburga avviandosi verso l’uscita e mendando il proprio bastone sugli stinchi dei poveri malcapitati che provarono a fermare la sua avanzata.

Sirius guardò la madre incerto. Non sapeva se ridere o meno.

Sicuramente non era abituato a vederla comportarsi in tale modo, così poco Purosangue, ma ero sicura che ci avrebbe fatto ben presto l’abitudine.

La seguimmo senza troppi problemi uscendo dall’aula dove trovammo zio Lucius ad attenderci con la nostra Passaporta.

-Walburga gradirei che non mi usassi come fattorino. Sono il Vice-Ministro e… -.

-Ma non sei mai stanco di sentire la tua voce? -, lo interruppe la zia afferrando il calice con su il blasone di famiglia. -Ho ami troppo il suo suono per renderti conto delle cavolate che escono dalla tua bocca? Sarai anche il Vice-Ministro, ma prima di tutto sei mio nipote e se ti chiedo il favore di portarmi qui la Passaporta così da evitare di fare tutta quella strada sino al Dipartimento Viaggi Nazionali lo fai senza lamentarti troppo. Grazie -.

Ridacchio afferrando la coppa assieme a Harry e ad uno stordito Sirius.

In poco tempo ci ritroviamo nel salotto di Grimmauld Place n 12. Ad accoglierci vi sono Kreacher, sempre più vecchio e stanco, e Claire, l’Elfetta che si occupa di Harry sin a quando vive con noi.

Sirius si guarda attorno, nervoso. Non è mai tornato in quella casa da quando è scappato appena sedicenne.

-Kreacher potresti portarci del tea? -, domandò sedendomi sul divanetto.

Harry aiuta la zia a sedersi sulla sua poltrona, prima di sedersi sul pouf al suo fianco. È il suo posto da sempre.

Sirius si guarda attorno, -Hai fatto dei cambiamenti -, dice, passandosi una mano tra i capelli prima di sedersi al mio fianco.

Sta parlando del pianoforte che troneggia nella sala e del fatto che la stessa stanza sia stata magicamente ampliata. I suoi occhi si posano sulle innumerevoli foto che ritraggono me e Harry negli anni passati, durante la fase della nostra crescita.

-Harry è un ottimo pianista -, dice semplicemente Walburga sorridendo a mio fratello.

-Hai ereditato il talento da tua madre allora -, dice Sirius, rilassandosi. Aveva trovato un terreno tranquillo per avvicinarsi a Harry.

Gli occhi del mio fratellino si accesero al sentir nominare la madre e Sirius lo notò subito.

-Era una pianista sublime, sai? -, disse lo sguardo perso in ricordi lontani. -James lo scoprì per caso e sfrutto la cosa durante l’anno dopo il loro matrimonio e sebbene stessero assieme da tempo volle farle una sorpresa. A casa vostra vi era, dietro un quadro che ritraeva lo stendardo della nostra casa una stanza dove vi era un pianoforte che James regalò a Lily -.

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Capitolo 10
*** nono capitolo ***


Storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189

 

La scelta di Walburga Black

 

nono capitolo

 

POV Luna

 

Sono molto felice che il padrino di Harry sia stato scagionato, se Harry è felice pure io sono felice.

Harry è il mio migliore amico e rimarremo amici per sempre, nonostante il corteggiamento so per certo che io e Harry non ci potremo mai sposare, sarebbe come sposare il proprio fratello. E anche Harry lo sa bene, ma era suo dovere includermi nel corteggiamento e per questo non gliene voglio.

Dal nostro scambio di lettere in questi mesi ho capito che si è avvicinato molto a quella ragazza, Susan Bones, e sembra provare un certo interesse per lei, ma è presto per dirlo infondo Ginny non è ancora entrata ufficialmente in gioco, diciamo.

Emetto un sospiro ripensando alla mia amica.

Ginny è cambiata, ha smesso di parlarmi e non si comporta più normalmente, la cosa mi rende particolarmente triste. Vorrei che le cose tornassero come prima, ma è ossessionata da Harry, non riesco a capirla e non trovo nessun punto per riallacciare i rapporti con lei.

Come se non bastasse i Nargilli hanno iniziato a farmi sparire le mie cose e non riesco a capire questo loro comportamento. Papà dice di non preoccuparmi, che, come diceva mamma, quando meno te lo aspetti ciò di cui hai bisogna riesce sempre a tornare da te anche in modi che noi non comprendiamo appieno.

Mi sistemo il vestitino. Oggi Newt, con suo nipote (e mio corteggiatore) Rolf, verrà di nuovo a trovarmi e sono così felice.

Lui riesce a capirmi. È come me, riesce a vedere quelle creature che nessun altro può vedere e non mi prende per pazza.

Con lui è facile parlare di tutto e non è per niente infastidito dal fatto che io sia corteggiata ufficialmente da Harry, sa bene che tra noi non potrebbe mai esserci nulla se non una splendida amicizia e un profondo affetto fraterno.

Chi sa se Rolf e Newt accetteranno di accompagnarmi alla festa di Natale a Villa Black quest’anno. Harry vuole conoscerlo e spero sinceramente che vadano d’accordo…

 

Pov Sirius

 

Harry.

Il suo pensiero è un chiodo fisso nella mia mente.

Il mio figlioccio prima di ripartire per Hogwarts si è confidato con me. Mi ha raccontato degli orrori che ha vissuto con i Dursley.

-Dimmi che gliela hai fatta pagare a quei viscidi Babbani -, dico con rabbia rivolto verso mia madre, seduta sulla sua poltrona.

-Ovviamente -, risponde calma. -Hanno avuto ciò che si meritavano. Denunciati al Dipartimento Infantile del Ministero che ha collaborato con la polizia Babbana sono stati arrestati e condannati. Quindici anni quell’insipida donna e venticinque quel tricheco. Il figlio è stato dato in affido alla zia paterna -, mia madre alza una mano quando provo a dire qualcosa. -Sappi che se fosse per me sarebbero morti dopo atroci sofferenze, ma avevo ed ho ancora Harry di cui occuparmi -.

Emetto uno sbuffo dal naso, sedendomi sul divano, -È solo che… -, stringo le mani a pugno. -Avrebbero dovuto infliggere loro lo stesso dolore che hanno inflitto a Harry -, dico.

-Sono perfettamente d’accordo con te, Sirius, ma non spetta a noi decidere la loro punizione -, dice con un sospiro stanco. -Ora parliamo di te. Cosa hai intenzione di fare ora che sei un uomo libero? So per certo che non vorrai prendere in mano gli affari di famiglia non te ne sei mai interessato quando eri un ragazzo e tuo padre provava a istruirti sui tuoi futuri doveri di Capo della famiglia Black e non ho intenzione di importi nulla -, dice prendendo un sorso di tisana. -Ninfadora è più che qualificata per occuparsi delle attività di famiglia -.

Rimango stupito delle sue parole. Ero convinco che avrebbe iniziato subito a tormentarmi riguardo i miei doveri e obblighi verso la mia posizione all’interno della famiglia ora che ero di nuovo un uomo libero.

-In realtà speravo di poter riprendere il mio lavoro di Auror -, confessò.

La vedo annuire, -Lo sospettavo. Infondo eri piuttosto bravo nel tuo lavoro e prima della tua ingiusta incarcerazione avevi un roseo futuro all’interno del Corpo Auror non vedo perché non riprendere quel cammino -, un altro sorso di tisana e prosegue. -Sono sicura che non avrai problemi a rientrare, ma per sicurezza chiediamo una lettera di raccomandazione a quel pomposo di Lucius. Ogni tanto la sua nomina a Vice-Ministro può rendersi utile -.

Ora riconosco mia madre. La sua antipatica per Lucius non è scemata con gli anni e probabilmente è solo aumentata.

Ha sempre trovato insopportabile Malfoy e non ne ha mai fatto mistero.

Si è sempre opposta all’unione tra Narcissa e Lucius, ma zio Cygnus sebbene concorde con lei non era mai riuscito a imporsi sulla moglie, Druella, che voleva solo il meglio per la sua piccola Cissy, e quel meglio secondo la sua mente malata era Malfoy.

Povero diavolo, cornuto e mazziato, come dicono i Babbani.

-Immagino che vorrai tornare al tuo vecchio appartamento. Quello che ti hai comprato con l’eredità lasciatati a Alphard… -.

-No -, dico bloccandola. -Vorrei venderlo in realtà. Quel luogo è pieno di ricordi dolorosi e di una vita che non tornerà mai più –, sospiro. -Non penso che riuscirò mai a ritornare lì -.

-Va bene -, dice. -Potrai stare qui sino a che non troverai un’altra sistemazione se ti fa piacere. Purtroppo la tua camera ora appartiene a Harry e quella di tuo fratello è di Ninfadora ora, ma non ho buttato nulla delle vostre cose le ho solo fatte sistemare a Kreacher in cantina -, si affretta a dire. -Puoi usare la camera degli ospiti al terzo piano, comunque -.

La camera degli ospiti al terzo piano era quella che solitamente veniva usata dalle mie cugine quando soggiornavano qui a Grimmauld Place e si trovava in mezzo a quella che un tempo era stata la mia camera e quella di Regulus.

Un tempo ospitava tre letti. Era ampia e spaziosa in modo che le mie cugine potessero avere i loro spazi nonostante tutto. L’avevo vista di sfuggita quando era salito di sopra con Harry e anche lì vi erano stati fatti dei cambiamenti.

Era stata ridimensionata ed erano spariti i tre letti singoli per lasciare spazio a un letto matrimoniale a baldacchino.

-Sirius vorrei chiederti un favore -, disse mia madre strappandomi dai miei pensieri, le feci un cenno e lei proseguì. -Ninfadora è stata invitata a una festa a casa di un suo compagno questo fine settimana, ora l’etichetta imporrebbe che io l’accompagnassi in quanto è una giovane donna in età da marito e priva di contratto matrimoniale, ma sono troppo vecchia per queste cose e non voglio che ha causa mia le sia preclusa una serata di divertimenti per questo mi domandavo se volessi fargli tu da accompagnatore -.

Non potevo di certo rifiutarle questo favore, infondo non è che mi avesse chiesto di partecipare alla caccia al Babbano o a riti sacrificali, ma solo di accompagnare Dora ha una festa potevo anche farlo.

-Va bene -, acconsento infine.

 

POV Harry

Era passata qualche settimana dal processo di Sirius, lui si era stabilito abbastanza bene a casa.

Ero stato con lui solo per un paio di settimane era tutto ciò che mi era stato permesso, ma avevo fatto di tutto per rendere quei giorni indimenticabili non solo per me ma anche per Sirius dato che con il mio rientro a scuola e con Dora in Accademia avrebbe dovuto passare molto tempo da solo con zia Walburga, ma ci tenevamo in contatto con lettere e a volte con un paio di specchi magici.

Tutto il mondo magico è in subbuglio per quello che è successo, Silente e i professori sono sconvolti nessuno di loro avrebbe mai scommesso sull’innocenza di Sirius o forse erano semplicemente stati convinti dalle prove inconfutabili che lo dichiaravano colpevole.

Ron e Percy Weasley invece sembrano fantasmi, il loro animale domestico, che hanno accudito con tanto amore, con cui dormivano e giocavano, era un Mangiamorte. Si aggiravano per i corridoi con un’aria afflitta.

La loro famiglia era finita spesso in prima pagina sui quotidiani. I genitori venivano accusati per non essersi mai resi conto di avere un Animago in casa durante tutti quegli anni.

Da questa vicenda è nata anche una cosa buona, Susan si è avvicinata ancora di più a me.

È sempre così dolce e gentile, passiamo molto del nostro tempo insieme. Studiamo, passeggiamo per il parco o semplicemente parliamo.

Luna si è dimostrata ancora una volta un’amica preziosa. Mi scrive in continuazione, riempiendo le mie giornate con le sue assurdità, inventando complotti inesistenti per strapparmi qualche risata, ma soprattutto standomi vicina anche solo tramite carta e inchiostro.

Non diventerà mai Lady Potter. Lo sappiamo entrambi, ma corteggiarla in modo pubblico è la scelta più giusta per mantenere la nostra amicizia senza creare alcuno scandalo nella società.

Le ragazze del nostro anno si stanno lamentato, sedute poco più in là rispetto a dove sono seduto.

Tracy, Lily, Daphne e Millicent da circa mezz’ora non fanno che lamentarsi di Pansy con il povero Blaise che sembra voler essere ovunque tranne lì. Pare che a causa sua la loro camerata sia in un caos assoluto a causa del suo disordine. Spero per loro che non vedano mai “l’ordine” di Tiger e Goyle, fortunatamente eravamo riusciti a tenere il loro caos nella loro parte di camerata.

Ad un tavolo c’erano Draco e Theodore intenti a fare i compiti di Trasfigurazione.

Sembra un pomeriggio come molti altri. Uno tranquillo e anche un po’ noioso almeno sino a quando Theo non attira la mia attenzione.

-Ho sentito parlare i professori -, stava dicendo. -Devono proteggere qualcosa al terzo piano. Credete c’entri qualcosa con il furto alla Gringott di qualche mese fa? -.

Lo guardò pensieroso, -Può darsi, dopotutto Hogwarts è il luogo più sicuro dopo la Gringott qui in Inghilterra -, rispondo.

Draco interviene eccitato, -Dovremmo indagare? Sono veramente curioso di sapere cosa c’è al terzo piano! -.

Sbuffò e Theo alza gli occhi, -Parli come un Grifondoro -, diciamo all’unisono poi io aggiungo, -Ma si potremmo indagare. Sappiamo già tutto sugli argomenti che stiamo affrontando e le lezioni sono così noiose. In fondo tra poco è Halloween e Hagrid continua ad invitarmi nella sua capanna per il tea, per un volta posso dire di sì, quel Mezzogigante non sa tenere la bocca chiusa -, dico sorridendo lievemente.

Draco mi guarda a metà tra l’offeso e il felice, mentre Theo sembra aver perso ogni speranza di trovare la sua amata tranquillità.

Theo mi guarda, -Potremmo coinvolgere anche Neville, un vero Grifondoro farebbe bene. Ci serve un pazzo coraggioso dal cuore puro.

Sbuffo, -Neville non è un pazzo coraggioso, certo è un Grifondoro ma credo sia più per la cavalleria, probabilmente è coraggioso ma è troppo timido per essere qualcosa de genere -, dico scuotendo il capo.

Il nostro amico di Grifondoro non è come quelle altre teste vuote della sua casa.

Draco mi guarda, -È comunque un leone giallo-oro -, dice come se questo spiegasse tutto quanto.

Sorrido e scuoto la testa, sono irrecuperabili.

Sono rari i momenti in cui Draco è se stesso, come ora, e non la brutta copia di suo padre. Purtroppo questi momenti sono sempre meno, vorrei veramente maledire Lucius e Narcissa, stanno soffocando il loro stesso figlio obbligandolo a portare una maschera, istruendolo ad essere un futuro Death Eaters, insegnandogli l’odio e il disprezzo per chiunque secondo loro fosse inferiore.

Mio cugino è veramente un egocentrico e narcisista, ma ha anche un animo sensibile e loro lo stanno uccidendo. Sono impotente davanti a questa sua trasformazione non importa cosa faccia o dica presto perderò quello che è stato per molto tempo il mio migliore amico, mio fratello d'animo e mio cugino.

 

Pov Susan

 

Presto ci saranno le vacanze di Natale.

Avrei dovuto passare ben due settimane lontano da Harry e la cosa non è che mi piaceva particolarmente. Avevo iniziato ad abituarmi alla sua costante presenza al mio fianco.

Vederlo fuori dall’aula a fine lezione era sempre un piacere. Mi faceva sentire speciale, unica, ed aveva il potere di farmi dimenticare l’esistenza di altre due ragazze che avrebbero potuto portarmelo via.

Avrei dovuto trovare un regalo adatto a lui, harry non è un normale ragazzino, intanto pettino i miei capelli in ordine, Harry ha sempre detto di amare i capelli rossi, un tratto che accomuna me e Ginevra Weasley, lei è la mia rivale principale e non voglio che rubi Harry da me, st iniziando ad innamorarmi di lui.

 

POV Sirius

 

È così strano essere in questa casa, passare le mie giornate tra queste stanze, non mi sembra vero.

È difficile non litigare con mia madre, ma è molto più difficile stare in presenza di Ninfadora o meglio Dora, come vuole essere chiamata dalla famiglia, i miei sentimenti per lei sono inequivocabili, pura attrazione, ma è sbagliato, è mia cugina ed io sono diverso dai miei genitori, non voglio compiere questa relazione incestuosa (seppur non il peggior tipo di incesto è pur sempre mia consanguinea), per quanto mi piaccia non devo cedere, io non sono come il resto dei Black, come i miei genitori.

La festa a cui lo accompagnata qualche tempo fa mi ha messo a dura prova. Vederla circondata da tutti quegli odiosi ragazzini mi aveva fatto salire una tale rabbia in corpo a stento ero riuscito a trattenermi dal picchiarne qualcuno.

Ero riuscito a risollevarsi il morale solo quando era riuscito finalmente ad attirare l’attenzione di Dora e a chiederle di ballare. Non era poi stato un grande successo e me ne ero reso conto quando l’avevo stretta tra le braccia e il suo profumo mi aveva inebriato.

Strani pensieri si erano affollati nella mia mente, pensieri che non dovevano esistere.

Da quella sera avevo cercato di tenerla il più lontano possibile da me, per non cadere in tentazione.

-Padron Sirius -, l’Elfa che aiutava Kreacher nei suoi compiti quotidiani. -Questa arrivata per voi -.

Mi porse una lettera che portava il sigillo del Dipartimento Auror. Finalmente era arrivata la risposta per la mia reintegrazione nel corpo Auror.

Ruppe il sigillo e tirò fuori la lettera, leggendola velocemente. Esultai.

Sono stato reintegrato nel corpo Auror, certo non è il mio vecchio grado, ma ad uno inferiore. Entro sei mesi avrebbero valutato se reintegrarlo al suo vecchio grado o meno quindi non era poi così male come inizio.

-Buone notizie? -, chiese mia madre.

Mi voltai verso di lei. Doveva essere appena rientrata dal Club delle Nobildonne, dopo la sua abituale partita del giovedì pomeriggio con la sua amica, Lady Zabini, quella donna mi era sempre piaciuta era una forza della natura.

-Sono stato reintegrato nel corpo Auror -, dissi sventolando la lettera e sorridendo.

-Immagino che dovrai andare a richiedere le nuove divise -, disse mia madre, pensosa. -Potremmo andare domani a Diagon Alley. Ho alcune commissioni da fare e... -, mi guarda. -Ma forse non vuoi andarci con me -, aggiunge.

-No, possiamo andarci assieme -, dico senza nemmeno rendermene conto.

Mia madre sorride, -Molto bene. Potremmo andare nel primo pomeriggio per te va bene? -.

-Si, madre -, rispondo. -Com’è andata al Club? -, domandò raggiungendola e affiancandola mentre scendiamo in soggiorno dove avremmo aspettato l’ora di cena.

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


Storia scritta in collaborazione con LadyEloredane http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189

 

La scelta di Walburga Black

 

decimo capitolo

 



Pov Lucius

Ancora non riesco a crederci a ciò che era successo solamente qualche giorno prima.
Mio padre era stato un folle a lanciare quella maledizione sulla famiglia Black: ogni persona che aveva il titolo di signore o signora Black sarebbe morto in circostante che sarebbero apparse del tutto normali e non frutto di un incantesimo tanto oscuro quanto quello.
Walburga era ancora viva solo grazie a Ninfadora e al giovane Potter, e se la maledizione non fosse stata rimossa sicuramente anche Ninfadora sarebbe stata vittima di tale maledizione, così come i suoi figli.
La maledizione si sarebbe fermata solo quando Draco avrebbe ereditato la fortuna e il titolo dei Black o quando i Goblin avessero rimosso la maledizione lanciata.
Mia moglie non mi rivolge parola da quando è venuta a galla questa faccenda ed era stata evitata la faida con i Black per puro miracolo.
Secondo il Wizengamot per ciò che mio padre, membro della famiglia Malfoy, aveva fatto avrei dovuto pagare un debito altissimo alla famiglia Black, equivalente a ¼ della fortuna totale dei Malfoy.
Walburga aveva richiesto la pena minima i nostri soldi non le avrebbero mai ridato indietro i membri della sua famiglia, ma come aveva detto lei sarebbero serviti per migliorare le vite di altre persone.
La famiglia Black è una delle più importanti e ricche del mondo magico se avessero chiesto la pena completa sarei già morto e tutta la mia fortuna sarebbe passata a loro.
Walburga però ha anche detto che vuole prendere decisioni sulla vita di Draco, ho accettato in fondo questo è il minimo che può fare.
Mancano pochi giorni a Samhain e come tutti gli anni dalla morte di mio padre passerò il giorno con la famiglia Black, ho la sensazione che sarà molto imbarazzante quest'anno e non solo.
-Cissy -.
Mi alzò di scatto dalla poltrona quando vedo entrare mia moglie in soggiorno.
La colpa di tutte quelle morti è solo mia, così come per i suoi genitori, anche se non direttamente.
-Giuramelo, Lucius -, dice con gli occhi arrossati e le occhiaie. -Giurami che tu non sapevi nulla di tutto ciò -.
So cosa mi sta chiedendo e senza nessun tentennamento prendo la mia bacchetta e pronunciò le parole che mia moglie vuole sentirsi dire, le uniche che ora come ora la convinceranno che io non sapevo nulla.
-Io, Lucius Abraxas Malfoy, giuro sulla mia vita e sulla mia magia che non ero a conoscenza della maledizione posta sull’antica e nobile famiglia Black -, un giuramento fatto sulla magia era qualcosa di vincolante, di assoluto.
Chi lo pronunciava doveva essere sicuro al cento per cento di non essere colpevole o la magia lo avrebbe ucciso nella maniera più atroce e orribile.
Quando Narcissa vede che non mi sarebbe accaduto nulla corse verso di me e mi abbracciò con forza, piangendo disperata.
La stringo a me e in questo momento faccio un altro giuramento. 
Giuro che non permetterò mai e poi mai a nessun altro di far del male a mia moglie o a mio figlio.
Walburga.
Quella vecchia strega aveva capito cosa fosse importante ad un passo dal perdere tutto quanto e aveva fatto di tutto per riavere attorno a sé i pochi membri della famiglia rimasti ancora in vita.
Dovevo parlare con lei e non vi era occasione migliore se non la festa al Samhain.
Walburga l’avrebbe aiutato, si.

Pov Harry

-Draco che succede? -.
Mi avvicinò a mio cugino che da giorni si isola dal resto dei nostri compagni di casata e non è da lui, che ama stare al centro dell’attenzione.
Draco alza lo sguardo su di me, -Sembra che sia colpa di mio nonno se ogni membro della famiglia Black sia morto dopo aver preso il titolo di capofamiglia -.
-Cosa? -, domandai confuso.
Draco si limita ad allungarmi una lettera, riconosco la perfetta scrittura di zia Narcissa.
Leggo velocemente la lettera e vengo a scoprire il motivo per cui la famiglia Black è stata sull’orlo di estinguersi per sempre e il motivo è una maledizione sull’eredità lanciata da Abraxas Malfoy.
Dalla lettera di zia Narcissa sembra che Lucius non sapeva nulla di tutta questa storia, venuta a galla dopo quindici anni.
-Tuo nonno era un folle -, dico posando la lettera della zia sul tavolo e guardando mio cugino negli occhi. -Non devi sentirti in colpa per qualcosa di cui non hai colpa. Okay? -.
Draco fa un mezzo sorriso, -Okay -, dice.
-Ora alzati e andiamo in Sala Grande che ci aspetta il banchetto di Halloween -, dico.
Draco si alza dalla poltrona in cui era sprofondato e mi segue sino all’ingresso della Sala Comune dove mi aspetta Theo, che vedendo Draco gli fa un cenno con il capo.
Mentre ci avvicinavamo verso la Sala Grande per la festa di Halloween, sentimmo Parvanti Patil, di Gryffindor, dire alla sua amica Lavander che Hermione Granger stava piangendo nel bagno delle ragazze e voleva essere lasciata in pace.
Sembrava che la colpa fosse del Weasley più piccolo che l’aveva presa in giro dopo la lezione di Incantesimi di quel giorno.
-Sempre detto che Weasley è un idiota -, disse Draco scuotendo il capo.
Un attimo dopo entrammo nella Sala Grande e la Granger sparì dalle loro menti, le decorazioni messe per la sala attirarono la loro attenzione.
Un migliaio di pipistrelli si staccò in volo dalle pareti e dal soffitto, mentre un altro migliaio sorvolò i tavoli in bassi stormi neri, facendo tremolare le fiammelle dentro le zucche. Le pietanze apparvero nei piatti d’oro tutto a un tratto, come era avvenuto per il banchetto di inizio anno.
Mi stavo servendo di una patata farcita, quando il professor Quirell entrò nella sala di corsa, con il turbante di traverso e il terrore dipinto in volo. Tutti gli sguardi erano puntati su di lui mentre si avvicinava alla sedia del professor Dumbledore, si accascia sul tavolo e con un filo di voce diceva: -Un troll…nei sotterranei…pensavo di doverglielo dire -.
E crollò a terra svenuto.
Si scatenò il finimondo. Il professor Dumbledore dovette far esplodere diversi petardi viola dalla sua bacchetta prima di riuscire a ripristinare il silenzio, -Prefetti -, tuonò. -riportate i ragazzi negli alloggi delle rispettive Case, immediatamente! -.
-Cosa ha detto? -, domandò Draco guardandomi con occhi sgranati.
-E’ impazzito? Ha appena detto che dobbiamo tornare nel nostro Dormitorio, nei sotterranei dove gira un Troll! -, Theo a gli occhi sgranati ed è chiaramente scioccato.
-Potter, Malfoy, Nott andiamo -, Cristoff Romanova, Prefetto di Slytherin ci richiama e velocemente raggiungiamo gli altri studenti verde-argento, pronti a tornare nei sotterranei. -State vicini gli studenti degli anni superiori lanceranno incantesimi di protezione attorno a noi, mantenendoli attivi sino a quando non torneremo al sicuro nel nostro Dormitorio -, ci istruisce.
Eravamo appena usciti dalla Sala Grande, superando un gruppo di agitatissimi Hunflepuff e solo in quel momento Harry si è ricordato della Granger nel bagno delle ragazze.
Guardò suo cugino e Theo. Non poteva di certo chiedergli di seguirlo sino al bagno delle ragazze.
Senza dire nulla mi allontano dal gruppo di Slytherin, svicolai in mezzo agli Hunflepuff infilandomi poi in un corridoio laterale deserto e corsi verso il bagno delle ragazze. Avevo appena svoltato l’angolo, quando udii dei passi rapidi dietro di sé.
Mi nascosi dietro un grosso grifone di pietra. Poco dopo Snape attraversò il corridoio e sparì alla vista.
Mi domandai perché fosse lì e non nei sotterrai per eliminare la minaccia, la misi in secondo piano ancora e ripresi il mio cammino lungo il corridoio successivo, seguendo l’eco dei passi di Snape che si andavano ad affievolire.
Si stava dirigendo al terzo piano, ma uno strano odore lo distrasse
Annusai l’aria e un orrendo fetore mi giunse alle narici, un misto di calzini sporchi e di bagni non puliti da tempo.
E poi lo udii: un cupo grugnito e i passi strascicati di piedi giganteschi; in fondo a un passaggio sulla sinistra, qualcosa di enorme avanzava verso di lui. mi nascosi nell’ombra e lo osservavo mentre emergeva da una pozza di luce lunare.
Fu una visione orripilante. Alto più di tre metri, aveva la pelle di un colorito spento, grigia come il granito, il corpo bitorzoluto come un masso, con in cima una testa glabra e piccola, come una noce di cocco. Le gambe erano corte e tozze come tronchi d’albero e i piedi piatti e callosi. L’odore che emanava da quella creatura era incredibile. Aveva in mano un’immensa clava di legno che trascinava a terra per via delle braccia troppo lunghe.
Il troll si fermò vicino a una porta e guardò dentro. Scrollò le lunghe orecchie cercando, con la sua mente limitata, di prendere una decisione; poi, con andatura goffa e lenta, entrò.
Ed era ovviamente entrato nel bagno delle ragazze!
Emisi uno sbuffo infastidito prima di estrarre la mia bacchetta ed entrare nel bagno.
Hermione Granger stava rannicchiata contro la parete opposta e aveva tutta l’aria di essere sul punto di svenire. Il troll avanzava verso di lei e, camminando, faceva saltare via dal muro i lavandini.
Ancor prima che la sua mazza potesse fracassare il cranio della Granger lanciai un incantesimo di taglio contro quel troll.
Il tempo di un battito di ciglia e la testa del troll cadde a terra, mentre il suo sangue ricadeva sulla Granger e il corpo rimase in piedi.
-Po-potter? -, balbettò la Granger ricoperta di sangue di troll.
-Tutto bene Granger? -, domandò avvicinandomi a lei e lanciandole addosso un Gratta e Netta per ripulirla completamente da quello schifo.
-Mi hai salvato la vita -, disse alzandosi in piedi, appoggiando al muro perché sicuramente le tremavano le gambe.
-Così sembra -, dico. -Ora andiamocene da qui prima che i professori ci trovano e ci mettano in punizione -.
La Granger annuisce, mi si avvicina dopo aver lanciato un ultimo sguardo al troll decapitato prima di seguirmi fuori dal bagno.
Facciamo un tratto di strada assieme, in silenzio, una volta raggiunta la scalinata principale ci fermammo.
-Buona notte, Granger -, dico prima d’imboccare le scale che mi avrebbero riportato ai sotterranei.
-Ho un debito di vita con te vero? -.
-Sei davvero una delle streghe più brillanti del nostro anno -, dico sorridendo leggermente.

Pov’s Susan

Con l’inizio di novembre cominciò a fare molto freddo. 
Le montagne intorno alla scuola si tinsero di un grigio glaciale e il lago divenne una lastra di gelido metallo. Tutte le mattine il terreno era coperto di brina. Dalle finestre dei piani superiori si poteva scorgere Hagrid intento a scongelare le scope nel capo di Quidditch, infagottato in un lungo pastrano di fustagno, guanti di pelo di coniglio e enormi stivali foderati di castoro.
Con l’arrivo dell’inverno era iniziata anche la stagione di Quidditch. Quel sabato si sarebbe svolto il primo incontro del campionato, Gryffindor contro Slytherin.
Harry mi aveva invitata ad assistere alla partita nelle tribune dei verde-argento, avevo accettato a patto che Hannah venisse con me.
Harry era fantastico e sapevo che il suo amico Nott era a posto, sebbene non ci avessi mai parlato da quando la scuola era iniziata, ma non potevo dire lo stesso delle altre serpi e mi sarei sentita molto più a mio agio con la mia migliore amica al mio fianco.
Recentemente poi Malfoy passava molto più tempo con Harry e dovevo ammettere, almeno con me stessa, che quel ragazzo mi metteva in soggezione e mi faceva sentire a disagio.
-Tutto bene, Susan? -, Hannah posò una mano sul mio braccio strappandomi dai miei pensieri.
La Sala Grande era piena del profumo delizioso delle salsicce fritte e dell’allegro chiacchiericcio dei ragazzi che non vedevano l’ora di assistere a una bella partita di Quidditch.
-Si, si, tranquilla -, sorrisi alla mia amica prima di prendere del pane tostato e spalmarci sopra della marmellata di more per poi addentarla.
Lo sguardo mi cadde come ad ogni pasto sul tavolo verde-argento, trovai facilmente Harry.
Sedeva sempre al solito posto, quasi a metà della lunga tavolata con le spalle rivolte al muro. Nott sedeva di fronte a lui, come d’abitudine, mentre Malfoy sedeva alla sua destra, attorno a loro vi erano gli altri studenti del primo anno con cui Harry aveva più confidenza.
Stava parlando con la Greengrass e a giudicare dal suo sguardo contrario stavano sicuramente discutendo sull’unico argomento che li trovava in disaccordo, Pozioni.
Harry era molto istintivo quando si trattava di tramare una Pozione, seguiva poco o niente il libro di testo, mentre la Greengrass era molto meticolosa e precisa dava molta più importanza alle istruzioni, ma non come la Granger che le prendeva come oro colato.
Questi loro modi di approcciarsi alle pozioni li portava sempre a discutere.
Quando gli studenti iniziarono ad uscire dalla Sala Grande, diretti verso il campo di Quidditch sia io che Hannah ci alzammo unendoci agli altri studenti, eravamo quasi fuori dal castello quando sentii la mia mano venire afferrata da un’altra.
Voltandomi mi ritrovai a scontrarmi con lo sguardo verde smeraldo di Harry, che mi sorrise, -Pronta per lo scontro? -, chiese prima di fare un cenno di saluto ad Hannah.
Annuii. Non amavo particolarmente il Quidditch e se Harry non mi avesse chiesto di assistere alla partita probabilmente sarei rimasta in Sala Comune a leggere un po’ piuttosto che starmene al freddo sugli spalti.
Alle undici in punto gli spalti del campo di Quidditch erano affollati di studenti, molti armati di binocoli per poter vedere ogni azione.
Ad arbitrare la partita sarebbe stata Madame Hooch che, ritta in mezzo al campo, aspettava le due squadre brandendo in mano la sua scopa.
-In sella alle scope, prego! -.
I giocatori salirono sulle loro scope.
Madame Hooch soffiò forte nel suo fischietto d’argento.
Quindici scope si levarono in volto, in alto, sempre più in alto. 
-..e la Pluffa è stata intercettata immediatamente da Angelina Johnson di Gryffindor…che brava Cacciatrice è questa ragazza, anche piuttosto carina… -.
-JORDAN! -.
-Chiedo scusa, professoressa -.
A commentare la partita era Lee Jordan, studente di Gryffindor del terzo anno credo, sorvegliato a vista dalla professoressa McGonagall.
Fu distratta da Harry che sembrava intento a discutere con Malfoy, -Quest’anno voglio solo dedicarmi allo studio… -.
-E alla Bones -, rise Zabini poco distante.
Harry gli lanciò un’occhiataccia, -Pensa agli affari tuoi Blaise -, disse duro prima di voltarsi verso di me, sorridendomi. -Ignoralo -.
-…lassù la ragazza sfreccia come un fulmine. Effettua un passaggio puntuale ad Alicia Spinnet, un’ottima scoperta di Oliver Wood, che l’anno scorso ha giocato soltanto come riserva…indietro alla Johnson e…no, la Pluffa è stata intercettata dal Capitano di Slytherin Marcus Flint, che le la porta via: eccolo che vola alto come un’acquila…sta per se…no, bloccagto da un’ottima azione del Portiere del Gryffindor Wood, e Gryffindor di nuovo in possesso della Pluffa. Ed ecco la Cacciatrice di Gryffindor Katie Bell…bella picchiata intorno a Flint, poi di nuovo su…AHI!...deve averle fatto male quel colpo di Bolide dietro la testa! La Pluffa torna a Slytherin. ecco Adrian Pucey che parte a tutta birra verso le porte, ma è bloccato da un secondo Bolide lanciatogli contro da Fred o George Weasley, non riesco a distinguere chi dei due…bella mossa comunque, Jhonson è in possesso della Pluffa, davanti a lei il campo è sgombro, e si allontana, vola via letteralmente…schiva un micidiale Bolide è davanti alle porte -vai, Angelina! -, il Portiere Bletchley si tuffa…manca il bersaglio…GRYFFINDOR HA SEGNATO! -.
L’aria gelida fu satura dall’applauso dei Gryffindor e dalle urla e dai fischi di Slytherin.
-Bletchley! -, urlava Malfoy in piedi sulla sua seduta. -Per Merlino fatti controllare la vista! Non hai visto quella Pluffa? Se perdiamo te la faccio pagare cara! -. 
Non avevo mai visto Malfoy in queste condizioni. I platinati capelli che ricadevano disordinatamente attorno al volto affilato e le guance pallide chiazzate di rosso.
Trattenni a stento una risata, Harry s’inchinò verso di me, -Draco è un appassionato di Quidditch oltre ad essere un eccellente Cacciatore. È già stato chiamato dalla Lega Junior -.
La Lega Junior era un’associazione sportiva che si occupava di trovare giovani talenti del Quidditch in età pre-scolare e scolare.
Iniziavano ad allenarti da molto giovane e poi con il raggiungimento dei tredici anni, se eri un vero talento ti facevano entrare nella nazionale giovanile di Quidditch per poi iniziare a disputare incontri con altre nazionali giovanili.
Entrare nella Lega Junior non era cosa da tutti e non avrei mai creduto che Malfoy fosse stato convocato.
Fu divertente assistere alla partita sulle tribune degli Slytherin e anche Hannah si divertì talmente tanto che prese a urlare quanto se non più di Malfoy, che era sceso sino alla ringhiera per insultare meglio Bletchley, che l’aveva mandato al diavolo diverse volte.
Il risultato della partita non fu chiaro sino a quando il Cercatore di Slytherin non afferrò il Boccino, aggiudicando la vittoria alla sua squadra.
Fu una mattinata interessante che mi permise di conoscere meglio gli amici di Harry e forse era stato proprio per quel motivo che Harry mi aveva invitata lì tra di loro.
Stavamo tornando verso il castello quando la Granger si avvicinò a noi, afferrò Harry, -Devo dirti una cosa -, sussurrò con urgenza.
Harry emise un sospiro, -D’accordo Granger -, disse allontanandosi con lei di qualche metro.
Tornò qualche istante dopo con aria pensierosa e preoccupata.
-Tutto bene, Harry? -, domandai.
-Si -, annuì prendendomi di nuovo per mano. -Torniamo al castello -.

Pov’s Sirius

Sono stato ufficialmente reintegrato nel corpo degli Auror da un mese.
Il Capo Auror, Rufus Scrimgeour che ha preso il posto di Malocchio Moody dopo il suo ritiro, ha deciso di affiancarmi a Kingsley Shacklebolt e alla sua squadra trovatasi senza un componente improvvisamente.
Ex-Gryffindor come me, di un paio di anni in meno, lo ricordo all’ultimo anno del suo tirocinio da matricola quando veniva affiancato a squadre più esperte per imparare come si lavorava sul campo.
Ricordo che era finito nella squadra di Frank e Alice. I miei due amici mi avevano parlato piuttosto bene di quel ragazzone di colore e che erano ben intenzionati di richiedere il suo trasferimento effettivo nella loro squadra in seguito al suo Diploma.
Ammetto che non era stato facile tornare a lavorare come Auror. Essendo ancora molto debole a causa della mia prolungata prigionia ero costretto al lavoro d’ufficio e a lunghe ore di fisioterapia nella palestra riservata agli Auror.
Fin quando il Medimago Thomson, responsabile degli Auror Medimaghi, non mi avrebbe firmato un foglio in cui attestava la mia completa idoneità a lavorare sul campo ero costretto a fare il passacarte.
E come se non bastasse Kingsley aveva ben deciso di darmi un intero week-end libero a causa del fatto che non avevo preso un giorno di riposo da quando ero rientrato quindi mi ritrovavo il venerdì mattina a fare colazione con mia madre e con Ninfadora invece che al Ministero.
-…hai bisogno di distrarti Sirius -, la voce di Dora mi distrare dai miei funesti pensieri. -Che ne dici di andare in Danimarca? Alla dimora dei Black? Ci prendiamo una pausa dal lavoro e dallo studio -.
-In Danimarca? -, domandò scettico.
-Si, è un paese bellissimo -, dice con un sorriso radioso. -Vedrai ci divertiremo a meno che tu non voglia accompagnare zia Walburga al galà che daranno i Parkinson domani sera… -.
Rabbrividisco al pensiero di ritrovarmi nella stessa stanza con Adelaide Parkinson. Quella donna non ha alcun pudore o un minimo di decenza.
-E Danimarca sia -, dico.
-Magnifico! -, esclama battendo le mani come una bambina. -Do ordine di preparare i nostri bagagli. Partiamo non appena hai finito di fare colazione -, dice alzandosi dalla sedia e sparendo poco dopo oltre la porta.
-Non fare quella faccia, Sirius -, dice mia madre guardandomi da dietro la sua tazza di tea alle rose. -Hai bisogno di distrarti un poco. Tra il processo, la tua convalescenza e il rientro negli Auror non ti sei fermato nemmeno un momento -.
-Forse hai ragione, madre -, dico con un sospiro, prima di alzarmi per andare a prepararmi
Sicuramente avevo bisogno di distrarmi un po’ e di divertirmi come hai vecchi tempi, magari sarei riuscito anche a rimorchiare qualche bella ragazza della Danimarca con cui passare alcune passionali ore.
Erano anni che non toccavo un corpo di donna…

POV Ninfodora 

Che mal di testa!
Ieri devo aver bevuto parecchio ricordo poco e nulla della serata precedente.
Cerco di muovermi ma mi è impossibile, sento un braccio stringermi nel sonno, apro un poco gli occhi per vedere di chi sia quel braccio che mi stringe con tanta possessività.
Con mia grande sorpresa e gioia è Sirius, non riesco a trattenere un sorriso ed i miei capelli diventano rosa dalla felicità, lo amo ed anche se solo per una notte è stato mio!
Ora però devo ricordare cosa è successo ieri...
Quando siamo arrivati in Danimarca ho trascinato Sirius nella Capitale, abbiamo girato per musei tra una mostra e l’altra. 
Nel pomeriggio ci siamo dai all’esplorazione della Capitale Magica della Danimarca ed era stato in un negozio che avevo scopeto di un locale riservato ai maghi piuttosto in voga. Ieri sera ho portato Sirius in quel locale magico fra le isole Fær Øer per festeggiare il suo ritorno fra gli Auror. Ricordo di aver bevuto parecchio ma mai quanto Sirius. Ricordo che mi ha trascinata a ballare, ci stavamo divertendo molto, e ad un certo punto mi ha baciata e prima che me né rendessi conto ci siamo Smaterializzati a casa Black.
Ricordo che mentre cercavamo di raggiungere una delle camere al pian superiore abbiamo passato tutto il tragitto a baciarci e a spogliarci dei nostri vestiti. Le mani di entrambi non riuscivano a stare lontane dal corpo dell’altro come le nostre bocche non potevano fare a meno del contatto con l’altra…e poi…Merlino! 
Le immagini di quella notte invadono la mia mente. Ho ancora le orecchie ricolme dei nostri gemiti, del suo continuo chiamarmi…
Porto le mani al volto, euforica. Non mi pento di nulla.
Guardo Sirius, è così bello, mi avvicino a lui e lo stringo facendo attenzione a non svegliarlo, vorrei che questo momento non finisse mai.
Qualche minuto dopo capisco che Sirius si sta svegliando.
-Morgana che mal di testa -, sbiascica con gli occhi ancora chiusi.
Rimango in silenzio ben sapendo che di lì a poco finiremo per litigare. Forse avrei dovuto scivolare fuori dal letto e andarmene nella mia camera, relegare in un angolo della mia memoria questa notte per evitare inutili discussioni, ma la sola idea di rinnegare quanto accaduto mi fa star male.
Quando il mio sguardo incrocia quello di Sirius un’infinità di emozioni attraversano quelle iridi grigie.
Stupore, felicità, ma soprattutto rabbia e disgusto.
-Dora… -, dice con voce roca e impastata dall’alcool e dal sonno. -Non è successo quello che penso, vero? -.
-Sirius -, dico allungando una mano verso di lui, ma si ritrae come scottato. Scosta le coperte con rabbia e si mette in piedi, lo vedo cercare con foga i suoi vestiti, ma trovare solo i boxer.
Dopo averli infilati si volta verso di me, si passa una mano tra i capelli, -Eravamo ubriachi…è stato un errore… -, dice guardando ovunque tranne che me.
-Stai scherzando? Io non voglio che questa notte sia etichettata come errore -, dico con rabbia. -E’ stata una notte bellissima, Sirius -.
-Non voglio sapere nulla! -, mi blocca quasi urlando. -Sei mia cugina. Questa…questa cosa è sbagliata -.
-Non c’è nulla di sbagliato quando due persone si amano…anche se sono cugini -, ribatto alzandomi a mia volta dal letto e cercando di raggiungerlo, ma lui si allontana andando a sbattere contro la parete. -Sirius… -.
-Stai ferma lì -, dice tenendo le mani davanti a sé. -Dora tutto questo è sbagliato. Noi non possiamo stare assieme, capito? È stato un errore, l’alcool, maledetto lui, ci ha fatto questo. Non pensare che ci siano dei sentimenti perché non è così -.
Mi ritraggo come scottata alle sue parole, senza aggiungere altro esco dalla camera sbattendomi la porta alle spalle e infilandomi in camera mia.
Senza perdere tempo mi rivesto e afferrò la mia valigia, abbandonata la sera prima sul letto e proprio mentre mi sto per Smaterializzare la porta si apre e Sirius entra.
-Dora! -.
Il suo urlo è l’ultima cosa che sento prima di sparire nel vortice della Smaterializzazione e ritrovarmi qualche attimo dopo nell’appartamento di Miranda, che in quel momento è intenta a fare colazione.
-Ninfadora! -, esclama vedendomi.
Senza dire nulla mi getto tra le sue braccia, lasciandomi andare alle lacrime.
Pensavo che Sirius provasse i miei stessi sentimenti ma ora so che mi sbagliavo.

Pov’s Draco

-La Pietra Filosofale? -.
Harry annuisce, ci ha appena raccontato che ciò che è custodito al terzo piano e ancora non mi sembra vero.
-Perché nascondere qualcosa di così prezioso in una scuola? -, domandò Theo guardandoci.
-Nicolas Flamel è stato il mentore di Dumbledore durante la sua giovinezza. Tutto quello che sa sull’alchimia glielo ha insegnato per l’appunto Flamel -, spiegò Harry, pensieroso. -Vi ricordate di quel furto alla Gringott, poco prima dell’inizio della scuola? -.
-Non hanno rubato nulla -, replicai io ricordando l’articolo della Gazzetta del Profeta.
-Perché la camera blindata in questione era stata svuotata il giorno precedente -, disse Theo. -E se l’obbiettivo fosse proprio la Pietra Filosofale? Insomma è plausibile -.
-Il ladro potrebbe provare ad entrare a scuola per rubarla -, disse Draco. -Che vogliamo fare? -.
-Nulla per ora -, disse Harry tornando a guardare la scacchiera, messa tra di noi. -Non abbiamo nessuna certezza infondo, nemmeno che la Pietra Filosofale sia qui nel castello -.
-Harry ha ragione -, disse Theo passandosi una mano tra i capelli. -Abbiamo ben altri problemi di cui occuparci di un probabile ladro -, guardò in cagnesco la lettera inviatagli da suo padre.
-Cattive notizie? -, chiesi muovendo un pedone.
-Le trattative per il mio contratto matrimoniale si sono concluse -, sbuffa.
-La fortunata futura signora Nott chi sarà? -, domandò Harry lanciandogli un breve sguardo.
Theo sbuffa prima di lanciare un’occhiata di traverso verso Tracy Davis, intenta a chiacchierare allegramente con Daphne, ridacchiai, -Non ci posso credere, la Davis? -, domandai.
-Per favore lasciamo perdere -, afferrò la lettera del padre, accartocciandola e lanciandola nel caminetto accesso. 
-Cos’ha che non va la Davis? -, domandò Harry muovendo il suo cavallo. -Insomma, è una Purosangue, la sua casata non è antica come le nostre ma è altrettanto valida -.
-Non è la casa a cui appartiene è proprio lei -, disse Theo in una smorfia. -È fin troppo pettegola per i miei gusti ed è troppo frivola -.
-Dalle una possibilità Theo -, disse Harry. -Prova a conoscerla magari la trovi almeno simpatica, ricorda che dovrai passare con lei il resto della tua vita -.
Theo rabbrividì, -Mi ammazzo prima o ammazzo lei -, disse tragico come sempre.

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