Black Maiden

di Queen_the_darkess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1- Imparare a convivere ***
Capitolo 3: *** Rosso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il buio avvolge tutto in un soffocante abbraccio, il sangue come pece imbratta tutto il giovane corpo steso sulla fredda e dura pietra dell'altare.
 
Cosa ti ha spinto qui,mortale creatura?
 
Lizzie deglutisce cieca e spaventata dal vuoto attorno a lei, un viscido essere striscia sulla sua nuda pelle mentre lei non può muoversi o vedere

nulla.
Afferrando il coraggio a due mani deglutisce un'altra volta e tenta di parlare:
- Sono qui perchè voglio delle risposte.
 
Che genere di risposte vorresti avere da un essere come me?
 
-Voglio delle risposte che nessun altro potrà mai darmi.
Sai che le risposte che tu vuoi necessitano di un pagamento,vero?
 
-Lo so bene, sono disposta pagare il prezzo.
Bene.
Allora poni le tue domande.

 
Lizzie rabbrividisce di disgusto quando l'essere strisciante si avvicina al suo viso
-Voglio sapere dove sia finito Ciel Phantomhive, voglio sapere se è vivo o morto, se tornerà mai indietro...
Un singhiozzo la costringe a fermarsi mentre il viscido essere continua a strisciare su di lei, stavolta arrivando alle gambe.
-Voglio sapere come è morto e, sopratutto, voglio sapere chi me l'ha portato via!
Sente l'essere strisciante fermarsi sulle sue gambe al suono del nome del suo ex fidanzato.
Non posso rispondere a queste domande
.
-Come non puoi!
Il furore nella voce di Lizzie fa allontanare definitivamente la creatura dal suo corpo
-Come puoi non sapere!?

L'anima di Ciel Phantomhive è andata perduta nel tessuto stesso della realtà.
Nessuno potrà mai risponderti.

 
Lacrime amare cominciano a scorrere sul viso della giovane
-Se non puoi dirmi dov'è puoi almeno dirmi chi me l'ha portato via?
Neanche questo posso fare.
Il demone che avrebbe dovuto reclamare la sua anima,
demone che tu conosci come Sebastian Michealis,
 non l'ha mai ricevuta .

 
-Ma se non è stato lui allora chi?
Lizzie rabbrividisce quando la creatura strisciante torna su di lei
Questo non lo so.
 
-Non hai risposto a nessuna delle mie domande...
Il tono aspro della ragazza fa agitare la creatura che comincia ad somigliare sempre più ad un serpente
-Non hai il diritto di reclamare alcun pagamento da me.
Si sforza di tenere la voce ferma mentre sente l'aria attorno a lei diventare improvvisamente statica
-Lasciami andare ora.
L'aria si carica di tensione mentre il serpente si stringe sulle sue caviglie con forza.
Questo non posso farlo.
Non posso reclamare alcun pagamento da te,
ma non posso lasciarti andare finchè non avrò adempiuto al mio dovere.
Sono le regole.

 
-E allora come hai intenzione di aiutarmi?
Ti servirò finchè non avrai le risposte che cerchi,
da ora sono al tuo completo servizio per aiutarti.
Il pagamento rimane invariato.
                                                                                                                                                     Accetti un patto con me?

 
-Accetto, da ora tu sei la mia serva.
 Il tuo nome sarà Beatrice finchè rimarrai al mio servizio.
 Al termine del contratto avrai la mia anima, ma ,fino a quel momento, tu mi giuri fedeltà assoluta e, soprattutto, giura che non mi mentirai mai.
                                                                                          Lo giuro My Lady.
E il buio sembra farsi più scuro e pesante mentre Lizzie sviene sul freddo altare.
 

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Capitolo 2
*** 1- Imparare a convivere ***


                                                                       1- Imparare a convivere
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In the Morning

 
Lizzie si sveglia avvolta tra le pesanti coperte mentre un il sole la colpisce in pieno viso dopo che la cameriera ha aperto le finestre della sua stanza.
Ha una strana sensazione addosso lasciata dal sogno, o meglio incubo, fatto quella notte stessa: deve proprio aver mangiato pesante la sera prima per arrivare a sognare di aver fatto un patto con un demone.
Grazie al cielo era solo un sogno...
-Buongiorno Signorina Elizabeth!
Gelo.
Il gelo è l'unica cosa che sente, come se il calore delle coperte e del sole fosse sparito tutto insieme.
Riconosce quella voce, d'altronde come potrebbe dimenticarla!
Apre cauta un occhio mentre si tira a sedere per constatare che non sia tutto frutto della sua immaginazione.
Davanti le si para la figura di una donna di schiena, non può vederla in viso ma sa perfettamente chi è:
riconosce la forma sinuosa della schiena, le gambe lunghe e tornite, i capelli  rossi raccolti ordinatamente in uno chignon basso.
La vede aprire l'armadio per prendere dei vestiti da farle indossare per la giornata:
- Oggi è davvero una bella giornata, Signorina, quindi penso che un vestito primaverile possa andare bene.
Allunga una mano guantata per prendere un vestito verde menta e poggiarlo sul letto di Lizzie.
-Signorina Elizabeth, va tutto bene?
La donna si volta e guarda negli occhi Lizzie mentre questa trasalisce di fronte alle iridi verdissime della cameriera: se prima aveva dubbi ora non ne a più, quegli occhi somigliano troppo agli occhi di un serpente per poter essere umani.
- S-si, va tutto bene.- deglutisce mentre tenta di tener ferma la voce -quali sono gli impegni di oggi, B-Beatrice?
Il tentativo di sembrare sicura fallisce miseramente quando arriva il momento di pronunciare il nome che lei stessa ha dato al demone, il suo demone.
Il demone sembra ignorare la sua difficoltà.
- Per questa mattina avete in programma la colazione con la vostra famiglia e le lezioni di danza, per il pranzo incontrerete la famiglia Whelshire e rimarrete in loro compagnia fino al primo pomeriggio.
Dalle ore quattro alle ore sei avrete lezione di canto e letteratura, invece alle ore sette e trenta avete la cena con la vostra famiglia.
Beatrice elenca tutto ordinatamente mentre accompagna Lizzie nella stanza da bagno e la aiuta a liberarsi degli indumenti per poi farla entrare delicatamente nella vasca da bagno.
-Sono davvero molte cose...- pigola piano Elizabeth mentre si immerge nella vasca.
- Questo orario è stato stabilito da vostra madre, Signorina.
Beatrice prende una spazzola e, dopo aver massaggiato la cute di Lizzie con degli oli comincia a spazzolarle i capelli bagnati per districare i nodi.
-Mi stai facendo male!
Lizzie si sposta dalle mani della cameriera guardandola storta.
-Mi dispiace, Signorina, cercherò di essere più delicata.
Beatrice riprende la sua opera cercando di essere il più delicata possibile
Una volta finito il bagno la accompagna nella stanza da letto dove le altre cameriere hanno già provveduto a cambiare le lenzuola.
-Comunque l'acqua era troppo calda, la prossima volta stai più attenta.
-Le chiedo ancora scusa, Signorina.
Lizzie si avvicina allo specchio per potersi pettinare i capelli nelle due solite code quando, con orrore, si accorge di qualcosa che il giorno prima, ne è certa, non c'era:
-Cos'è questo!
Infatti sulla clavicola sinistra troneggia rosso e pulsante un marchio a forma di pentacolo, in netto contrasto con la pelle candida di lei.
-Quello è un marchio.
Dice Beatrice con noncuranza mentre si accinge a vestire una Lizzie congelata dallo sgomento.
-Un marchio! Come un marchio!
La cameriera sospira mentre finisce di sistemare i capelli alla sua padrona troppo sconvolta per fare altro che non sia strillare istericamente a causa del marchio ancora fresco.
-Si, signorina, quello è un marchio. - Beatrice parla con voce calma come si farebbe con un bambino -quando una persona fa un patto riceve un marchio; più il legame con il demone è stretto più il marchio si avvicina all'occhio.
Le dita della cameriera si spostano gradualmente dalla clavicola fino all'occhio sinistro di Lizzie mentre spiega.
Elizabeth deglutisce a contatto con le mani della donna  mentre la guarda negli occhi attraverso lo specchio:
è proprio come l'aveva immaginata, viso pallido e tondo , bocca carnosa e naso all'insù, il tutto incorniciato dai ciuffi di capelli rossi sfuggiti dalla presa ferrea dello chignon.
A guardarla non sembrerebbe proprio un serpente, quando pensi ad una persona somigliante ad un serpente di solito immagini una persona magra, sinuosa.
Invece Beatrice è tutto il contrario: abbondante nelle curve messe quasi fin troppo in risalto dal vestito da cameriera che le finisce appena sopra le caviglie, alta e con le gambe tornite.
-Signorina, è ora che scendiate per la colazione.
Lizzie si risveglia dal suo stato di trance solo per poi essere sospinta attraverso la porta dalla cameriera.
-Si si, certo, però non spingermi!
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In the Afternoon

 
Elizabeth si trascina esausta per le scale intenta a raggiungere la sua stanza.
Apre la porta e si fionda sul letto contenta di potersi togliere le scarpe.
-Buon pomeriggio, Signorina.
La ragazzina trasalisce  e scatta a sedere non appena sente la voce della sua cameriera.
-Cosa ci fai qui?!
-É mio compito strare vicino a voi …
Lizzie sbuffa contrariata.
-Si, ovvio,ma non mi devi seguire ovunque!- alza le braccia un po' esasperata -Te l'ho già detto a pranzo e durante le lezioni, non farmelo ripetere più!
Beatrice stringe le labbra mentre assottiglia gli occhi: non è per niente abituata a farsi rimproverare.
Soprattutto se a rimproverarla è una sciocca umana di appena tredici anni!
Ma deve mantenere fede al suo ruolo quindi, invece di divorarla come avrebbe fatto in questi casi, si limita a stringere i denti e a mormorare un "si, Signorina, ho capito".
-Bene, ora lasciami riposare un po'.
Si butta di nuovo sul letto con le braccia aperte e chiude gli occhi lottando on la voglia di addormentarsi e non svegliarsi più …
 -Signorina, si svegli.
Beatrice è piegata sopra il suo letto mentre la scuote lievemente.
-Si si, sono sveglia! Cosa c'è?
-É quasi ora di cena, dovete prepararvi.
-Cosa? Quanto ho dormito?
-Circa un'ora, Signorina.
Lizzie si passa una mano sugli occhi mentre Beatrice sceglie un vestito per la cena: prende un grazioso abito di bisso[1] blu notte ricamato in arabeschi argento.
-Penso che questo possa andare bene per la cena.
Poggia il vestito sul letto mentre accompagna una mezza addormentata Lizzie alla toletta e le  comincia a pettinare i capelli, scioglie le code sfatte e passa delicatamente la spazzola riportando indietro tutti quei crini dorati, li intreccia in una treccia stretta che poi arrotola e fissa sulla nuca formando uno chignon basso.
-Vostra madre ha richiesto esplicitamente di acconciarvi i capelli in questa maniera.
Dice Beatrice intercettando l'occhiata storta di Elizabeth.
-D'accordo, accompagnami di sotto.   
Lizzie esce dalla porta sena aspettare Beatrice che, schioccando le dita, rimette tutta la stanza in ordine.
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In the Night

 
Tutta seduta attorno al tavolo la famiglia Middleford è intenta a consumare la cena nel giardino della loro casa.
Beatrice versa occasionalmente del vino a Lord Middleford  ma per il resto del tempo rimane in piedi quasi sull'attenti in religioso silenzio (ironico visto che la sua natura demoniaca) come la Lady Frances Midddleford ha ordinato a tutta la servitù.
-Allora Elizabeth, come ti trovi con la tua nuova cameriera?
Lady Middleford appoggia le posate nel piatto vuoto assumendo una posa rigida e guardando la figlia, Beatrice si affretta a togliere il piatto e a lasciarlo sul tavolino adibito alle posate sporche.
Lizzie rimane interdetta dalla domanda della madre: in effetti non si era domandata perché tutti avessero accettato Beatrice senza fare domande ma ora che ci pensa è alquanto strano.
-Umh, bene … -  anche lei poggia le posate sul piatto vuoto, subito tolto dalla cameriera.
-Perfetto, sai Lizzie, dopo che Paula se ne andata avevo paura che tu prendessi male il nuovo "rimpiazzo" ma a quanto pare non sei più una bambina.
Elizabeth quasi si strozza con l'acqua quando sente che Paula se n'è andata
-Madre - si sforza di restare calma mentre si asciuga la bocca con il tovagliolo -In che senso "Paula se n'è andata?
Frances sembra stupita dalla domanda.
-Ma come non ricordi? Si deve sposare e ha lasciato il lavoro
Lizzie tira un sospiro di sollievo: non sa perché ma ha pensato ad un altro tipo di se n'è andata.
-Ah, vero! Che sciocca!- finge una risata frivola -Ora Madre, Padre, con il vostro permesso io mi congederei: è stata una giornata lunga e vorrei andare a riposarmi.
Si alza dal tavolo e fa cenno a Beatrice di seguirla
-Milord, Milady, Signorino Edward, con il vostro permesso.
La cameriera segue Elizabeth all'interno della magione  e fino alla sua camera.
-Come hai fatto?
Lizzie siede rigida sul letto e scruta Beatrice con sguardo inquisitore.
-Come ho fatto a fare cosa, Signorina?
Elizabeth sbuffa
-Come hai fatto a farti accettare così velocemente! Perché tutti ti riconoscono come se lavorassi qui da un bel po'?
Beatrice, intenta a svestire la sua padrona, sorride befferda:
-My Lady - da uno strattone ai lacci del corsetto per scioglierli facendo indispettire Lizzie - Sono su questo mondo da molti, molti secoli: se credete che sa una sprovveduta sbagliate di grosso …
Sfila gli ultimi indumenti alla ragazza mentre le fa indossare la veste da notte
- So i trucchi del mestiere … - accompagna Lizzie verso il letto e le ribocca le coperte.
- Ora riposatevi però, domani avrete da fare molte cose.
-Ma domani è domenica!- Lizzie si alza a sedere guardandola storto -Non mi dire che mia madrea ha organizzato anche per domani!
Beatrice ghigna:
-No, Signorina, ma non mi avete detto che volevate cercare delle risposte? Bene, cominceremo domani.
Detto questo spegne le candele e fa cadere il buio nella stanza.
-Buonanotte My Lady-
Chiude la porta lasciando Lizzie sola con se stessa e la sicurezza che l'indomani sarebbe stato peggio di questa giornata.

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1-BISSO : Filamenti setosi e lucenti, secreto da un mollusco bivalde, con i quali s'abbarbica alle rocce del fondo marino. Si cardano, si filano e si tessono come la seta. Si ottengono filati e tessuti finissimi. 
 

Angolo Dell'autrice.

Ed ecco il primo capitolo!
É dannatamente noioso, lo so, ma è necessario per far capire un po' le dinamiche dei rapporti nella storia.
Come avrete notato il capitolo è diviso in tre spazi temporali: mattina, pomeriggio e sera.
Ho intenzione di seguire questa struttura in tutti i prossimi anche se i momenti potrebbero essere mischiati.
Spero vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciare una recensioncina ( anche piccina piccina) per farmi sapere cosa ne pensate. ^^
Alla prossima!
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Rosso ***


    
In the Afternoon
 
La mattina per Lizzie era passata lunga e noiosa: sua madre aveva dato ordine di svegliarla alle sei in punto per poter arrivare alla messa delle sette in orario.
L'unica parte vagamente divertente della mattinata era stata Beatrice costretta da Lady Frances ad assistere alla funzione e quasi colpita da delle convulsioni al momento della benedizione finale.
Per il resto nulla di eclatante.
Sospirando Lizzie si siede sul suo letto togliendosi gli stivaletti col tacco che aveva indossato quella mattina.
Guardandosi un po' intorno si accorge che Beatrice non è nella stanza, cosa assai strana vista la sua mania di starle continuamente appiccicata; che abbia capito quello che le ripete da una settimana a quella parte.
Un lieve bussare alla porta la distrae dai suoi pensieri:
-Avanti!
Beatrice entra portando con se un vassoio su cui sono poggiate delle tazze da thè e una teiera.
- Il vostro thè signorina.
La donna si avvicina ad un tavolino poggiando il vassoio e cominciando a versare il thè in una tazza per poi porgerla a Lizzie che la prende sovrappensiero cominciando a sorseggiare la bevanda.
A distruggere quell'aura di tranquillità ci pensa proprio Lizzie che, dopo averla osservata un po', sorride vagamente maligna:
-Vedo che ti sei ripresa bene dalla funzione di stamattina, ad un certo punto ho temuto che potessi prendere fuoco…
Beatrice assottiglia gli occhi e stringe le labbra infastidita dando le spalle alla sua padroncina: lo scherzetto della chiesa non le è ancora completamente andato giù.
Si volta piano indossando il miglior falso sorriso che riesce ad arrangiare in quel momento.
- Si, signorina. Mi sono ripresa piuttosto velocemente. - Il suo sorriso si fa leggermente più tirato -Ma non credo di potermi contenere così tanto la prossima volta.
Elizabeth scuote la testa lievemente divertita mentre la fissa.
-In effetti sarei davvero curiosa di vederti in azione, insomma, Sebastian da ciò che ricordo era davvero fenomenale… Chissà se riusciresti ad eguagliarlo!
Beatrice sorride ancora ma stavolta veramente.
- Mia Lady,  non solo posso eguagliarlo in tutto, io sono anche migliore!-  esclama mentre il sorriso si allarga ancora.
- Ma avrete la possibilità di scoprirlo stasera stessa se siamo fortunate.
Lizzie piega la testa con aria interrogativa.
-Perché? Cosa c'è stasera?
- Non avevate detto di voler scoprire che fine ha fatto il vostro amato Ciel? Ho una traccia e cominceremo ad indagare stasera stessa.
Beatrice assume uno sguardo  deciso e senza dare a Lizzie il tempo di controbattere esce dalla stanza augurandole buona giornata.
 

In The Night

 
Lizzie si stringe nella mantella battendo i denti guardando torva la sua cameriera:
-Tu davvero credi che sia una buona idea?
Beatrice da canto suo si limita ad osservare la strada dal vicolo buio e maleodorante in cui si sono nascoste.
-Certamente signorina. Dobbiamo solo aspettare che passi qualcuno di qui e poi finalmente potremo incontrare il nostro uomo…
Lizzie sbuffa stringendosi ancora di più nella mantella.
- Non mi hai neanche detto chi dobbiamo incontrare! Andiamo Beatrice mi stai dando l'urt… - Lizzie non fa in tempo a finire la frase la mano guantata della cameriera le tappa la bocca…
Un rumore di passi strascicati si avvicina al vicolo dove si trovano, Lizzie sente il corpo della sua cameriera tendersi improvvisamente preparandosi allo scatto…
Passano dei secondi di tensione in cui i respiri rimangono sospesi mentre una figura palesemente ubriaca entra nel vicolo.
Tempo di un battito di ciglia e l'uomo dei passi si ritrova riverso a terra con la gola tagliata.
Lizzie si porta le mani alla bocca nel tentativo di trattenere un grido di orrore.
-Che cosa hai fatto!?- La voce esce strozzata e isterica dalla sua gola mentre ricomincia a tremare ma stavolta di orrore.
-Era necessario signorina- Beatrice si alza ripulendosi la gonna con tutta calma - Questo è l'unico modo che avevo per poterlo attirare qui…
Una figura ammantata di rosso piomba improvvisamente tra le due interrompendo il demone.
La figura si sposta i lunghi capelli vermigli lanciando un'occhiata di disappunto al cadavere per poi rivolgersi a Beatrice.
- Owh, quindi mi vuoi dire che sono corsa dritta dentro un trappola, Darling? - la figura si volta verso Lizzie sgranando lievemente i grandi occhi verdi.
- Cosa cosa vedono i miei occhi! La fidanzata di Cel Phantomhive! Hai deciso di seguire le sue tracce, piccina?
L'essere si avvicina ad Elizabeth sfoderando un sorriso appuntito mentre si aggiusta gli occhiali come a volerla vedere meglio.
Lizzie dal canto suo non sa proprio cosa fare: quel… coso rosso  la mette tremendamente a disagio.
-Io… ecco…
Fortunatamente in suo soccorso arriva Beatrice che strattona per il colletto della giacca l'essere andando a sbatterlo contro il muro.
- Non è con lei che devi parlare ora - ringhia ad un palmo dal naso del rosso - adesso facciamo un gioco: tu ora rispondi a tutte le mie domande altrimenti muori. Che ne dici, eh Grell?
Lo shinigami rosso si umetta le labbra divertito: quella sarà una gran bella notte di giochi.
 
Angolo Autrice ritardataria
Mea culpa.
Sono indifendibile!
Ma se vorrete ancora leggere questa storia stavolta ho intenzione di fare sul serio!
 

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