One Disney

di HappyLife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Biancaneve e i 7 bonazzi ***
Capitolo 2: *** Sabo & Koala: 1000 dolci e una pazza ***
Capitolo 3: *** Raperonzolo e lo spadaccino senza orientamento ***
Capitolo 4: *** Un bacio al ruhm ***



Capitolo 1
*** Biancaneve e i 7 bonazzi ***


< Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella di tutto il reame? > 
E rieccola con la sua stupida cantilena.
Bonney, la mia matrigna dai capelli rosa confetto e con un piercing sulla guancia. Bella quanto un maiale visto che mangia altrettanto.
Proprio in quel momento passo io.
< Come ti sei permessa? Io dovevo andare contro lo specchio e tu piccola mocciosa ci passi davanti! Rifacciamo la scena. > Urla come una matta e si strappa delle ciocche.
Ok è pazza.
La guardo stralunata e poi mi volto verso lo specchio. Altro che la mia matrigna, la vera bonazza del reame sono io: i miei capelli neri come la pece inquadrano il mio visino dolce e dal naso alla francesina. La mia pelle pallida come neve mi rende uno spettacolo. Mentre faccio le pose da fotomodella mi arriva un tacchino in testa.
< Hancock, ridicola sguattera, te lo dico sottovoce. Levati dal cazzo! > L'ultima frase la urla.
Annoiata da questa demente decido di farmi una passeggiata per i giardini del regno.
Che silenzio, che pace; seduta su una panchina immersa nelle rose, mi gusto la vista dei miei giardini reali finché degli stupidi uccelli vengono a disturbarmi. 
Vi odio.
Mentre il mio sguardo diventa sempre più truce la sfiga divampa sovrana in me.
< Biancaneve-swan >.
Rimango impassibile mentre Sanji il cacciatore si avvicina con la bava alla bocca.
< Allontanati da me, inutile uomo. > Stendo il braccio destro per fermare il re dei pervertiti.
< Ma come posso mia adorata se quando mi guar- >
Metto il black out e non sento più nulla.
< No, perché ti sei seduta su quella panchina? Maledetta Hancock, lo specchio mi ha dato il tuo riflesso ancora. Ti uccido. > Scende le scale con in mano lo specchio che vuole spaccarmi addosso.
Stanca di questi due mentecatti mi alzo e scappo nella foresta per trovare un po' di pace.
Non ci sono mai venuta e per questo mi vengono i brividi.
Io che non ho mai avuto paura di nulla in questo momento mi sento angosciata. Sarà per colpa degli alberi alti e cupi che fanno diventare il cielo nero, per gli uccelli rapaci che mi girano attorno, sarà perché ho appena messo il mio tacco dodici nel fango e adesso sto dicendo talmente tante parolacce che un boscaiolo mi guarda con occhi sbarrati.
< Bonjour finesse. > 
< La finezza non è mai troppa. > Faccio un inchino e mi allontano.
Dopo non so quante parolacce anche per via dei rovi, mi si presenta una casetta di legno con un piccolo giardino.
Sono tentata a tornare indietro ma quei due mi terrorizzano ancora di più quindi mi faccio forza e coraggio e mi avvicino.
Mi avvicino sempre di più e con sfacciataggine apro senza curarmi delle persone al suo interno.
Seduti a un tavolino ci sono sei uomini di cui poco mi importa, sicuramente non avranno mai visto una bomba sexy come me e sorrido.
< Molto bene, luridi uomini. > Giro intorno alla tavola.
< Chi siete? > Domando ghignando.
< Ma chi cazzo sei tu? Entri in casa nostra e ci dai pure degli ordini? > A parlare è un ragazzo moro dalle lentiggini sul viso e completamente a torso nudo.
Ridacchio.
< Prima di tutto io sono Hancock, futura imperatrice di questo regno. Presto tirerò una zappa in testa a quella puzzona di Bonney e il mondo sarà mio > rido con tutta l'aria che possiedo.
Il tipo dai capelli verdi si addormenta.
< Ehi marimo, come osi addormentarti mentre io parlo? > Sono nera.
Il ragazzo dai capelli biondi ma con una strana cicatrice sul viso ride divertito.
Mi sto infuriando.
< Ah, che baccano tremendo. Piantatela tutti che mi state facendo venire le rughe sotto il mento. >
< Taci Cavendish. > Tutti a parlare persino quello he dorme.
< Oi, donna. Vattene che ci stai dando fastidio. > Con voce grutale un ragazzo dai capelli rossi e gli occhiali da cretino si permette di cacciarmi.
< Forse non hai capito. Sono Hancock, futura imperatrice e regina di questo mondo. > Lo guardo dall'alto al basso.
< Zitta o ti ammazzo. >
Leggeri brividi.
< Mi state dando fastidio, vado in camera mia e se vi permettete di fiatare vi faccio a pezzi e vi compongo in mio volere. > 
Rimaniamo tutti pietrificati dal ragazzo occhi grigi.
Cos' hanno questi tizi?
< Ok, mi avete stancata, odio tutti voi compresi. Cosa pensavate? Che io mi potessi innamorare di uno di voi solo perché siete dei pezzi di manzi? Eh no, vi sbagliate. Io odio tutti gli uomini - prendo una mela in mano e ne mangio un pezzo - dal primo all'ult- > 
< Oi ragazzi scusate il ritardo. > Mi giro.
Tutto si ferma.
Nero.
Bianco.
Un ragazzo moro, con una cicatrice sotto l'occhio, con una camicia rossa aperta e un paio di jeans entra dalla porta.
Mi guarda e sorride, un sorriso vero, genuino.
Mai visto un uomo più bello in vita mia.
< Si è pietrificata. > Sento solo questo poi il buio.

Sono trascorsi 10 anni da quel giorno e io non sono più tornata a palazzo.
Stiro, pulisco e cucino per il mio dolce Rufy.
Degli altri non me ne frega una cippa.



Ciao gente come state? 
Spero che questa serie di capitoli con protagonisti One Piece x Disney vi piaccia.
Un bacioneeeeee.


 

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Capitolo 2
*** Sabo & Koala: 1000 dolci e una pazza ***


"Oi Sabo! " Ma dove si è cacciato quello scansafatiche?
Continuo a chiamarlo da una decina di minuti ma nulla, che sia?
Con la velocità di un vento di 100 km orari mi precipito nella grotta vicino casa. Ormai sono anni che ci conosciamo.
E infatti eccolo la: sdraiato con una mano dietro la testa sta sognando chissà quali sciaquette. Sento la rabbia dentro di me.
Mi avvicino lentamente e mi pongo all'altezza del suo viso mentre lui continua a sognare. Avvicino una mia mano e gli accarezzo dolcemente la guancia.
" Sabo-kun " prendo la guancia e gliela tiro a tutta potenza facendolo svegliare di botto.
" Ma che ti prende? Sei impazzita? " Mi urla adirato.
" Taci, abbiamo dei doveri da fare. " Mi alzo e lo lascio ancora scombussolato come una foglia.
Guardo il cielo, il sole luminoso riscalda questa tiepida giornata di primavera mentre le rondini fanno giri tra le nuvole.
Che bella giornata.
" Ti alzi o ti devo venire a prendere con la forza? " Gli faccio vedere i pugni e lui in due secondi è in piedi come i solati.
Mentre ci incamminiamo parlo della missione che ci ha affidato Dragon, il nostro capo.
" Prima di tutto dobbiamo passare per questo fitto bosco poi, arriviamo alla casa di Mama, una signora pazza che cucina dolci deliziosi. " Puntello i piedi e mi volto verso di lui.
" Eh? "
Da grandissimo maleducato ha le dita nel naso.
Mi giro e guardo avanti perché altrimenti lo prendo a schiaffi.
Nel silenzio del bosco inciampo per colpa di un ramo.
" Sei caduta? " Il demente ha fatto la domanda del secolo.
" No, volevo controllare se il pavimento stava bene. " Sono acida lo so ma, il cavaliere non si preoccupa minimamente di me e mi sorpassa.
Innamorata di un idiota.
Arriviamo alla casetta.
Una casa molto sobria: il tetto è fatto di pan di spagna, le finestre di zucchero filato, la porta di marzapane, le pareti fatte di gelatina. Una casa così si vede tutti i giorni!
" Pancia mia fatti capanna. " Sabo-kun si precipita verso il luogo dei suoi sogni ma io lo fermo dalla spalla.
" Fermati immediatamente. Non ti sembra strana una casa simile? E poi perché qui intorno non c'è niente? " Domando piena di dubbi.
" Sinceramente non me ne frega nulla. " Si scosta da me e si avvicina alla porta.
Entra con sfacciataggine.
" Maleducato " gli urlo.
Esasperata lo seguo nella casa.
Entrata mi accoglie una stanza piena di dolci deliziosi e di panna montata.
Io e il biondo ci guardiamo.
Non so quanto è passato ma avrò preso 10 kg sicuro ma poco importa.
Stiamo mangiando una torta al cioccolato quando ne rimane solo più un pezzo. Tutti e due ci avviciniamo con le mani e per sbaglio ci sfioriamo le dita.
In quel momento lui guarda me e io guardo lui.
" Ma bene, chi abbiamo qua? " Una voce tra la pazza e la sinistra ci fa sobbalzare.
Una vecchia signora enorme 4x4 ci guarda in basso. Paura.
" C-Chi sei? " Sabo prende coraggio e si alza.
" Come chi sono, voi siete entrati in casa mia e mi chiedete chi sono? " Si avvicina lentamente a noi.
Deglutisco.
" Bene, potete mangiare quello che volete e non fate complimenti. Ho tanto bisogno di compagnia. Dopo mille mariti e non so quanti figli ho sfornato, mi sento completamente sola. " La paura passa.
Lei si siede e guarda in basso.
" Certamente signora. " Le sorrido cercando di calmare la tensione.

" E invece è una signora gentilissima e ci ha riempito di lecca lecca. " Comunica Sabo-kun al boss.
" Davvero? Dicevano che era una pazza che mangiava i suoi stessi figli." Si gratta la testa.
" Vuole una caramella? " Chiedo a un Dragon stupito.


Ehi gente, secondo capitolo.
Se avete richieste fatene pure e qualsiasi consiglio è sempre ben accetto.
A prestoooo.

 

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Capitolo 3
*** Raperonzolo e lo spadaccino senza orientamento ***


" Maledetto Arlong, sono anni che mi ha rinchiusa in questa torre. " 
Mi guardo intorno: un letti enorme e una scrivania. Stop. Le pareti sono di un grigio tristissimo e dalla finestra entra qualche raggio di luce.
Tutto ciò solo perché è un idiota con la fissa di girare il mondo. Mi trovo qui da quando avevo circa dieci anni e nonostante tutto sono molto infelice. Sogno ancora che il principe azzurro arrivi e mi salvi da questo incubo da cui non riesco proprio a svegliami.
Sento gli occhi inumidirsi per la tristezza.
Poi prendo una sedia e la butto giù dal palazzo gridando ferocemente.
" Ahia! " Sento qualcuno di sotto.
Mi affaccio spaventata per la reazione.
E se fosse Arlong? 
Si arrabbierebbe.
Paura.
Gelo.
Terrore.
Non è lui.
Per fortuna è un idiota dai capelli verdi.
" Ehi, che ci fai qua? " Grido per farmi sentire.
" Strega, sei stata tu a lanciarmi questa sedia? " Mi urla arrabbiatissimo.
" Come mi hai chiamata idiota? Ringrazia che non posso scendere da qui altrimenti ti riempivo la testa di cazzotti. " Mostro il pugno.
" Non mi fai paura. " 
Ora devo scendere ma non so come. Lo devo picchiare.
" Cosa ci fai lassù? Perché non puoi scendere? " Mi domanda.
Rimango colpita dalle sue domande.
" Sono prigioniera. " Abbasso gli occhi triste.
" Di chi? " 
" Arlong, il signore del villaggio. " 
" Scendi, ti porterò in salvo. " Sorride ghignando.
Rimango immobile, Quelle parole mi attraversano come un fiume in piena.
" Non c'è soluzione, non posso scendere e le sbarre di questa finestra non mi consentono nulla. " Dichiaro ormai triste.
" Spostati, sono uno spadaccino e posso tagliare qualsiasi cosa. " Prende una spada e scende da cavallo.
Lo credo e mi sposto.
All'improvviso le sbarre si frantumano sotto ii miei occhi e la libertà la sento crescere in me.
" Grazie. " Dalla felicità non mi escono parole.
" Ora scendi. " 
Guardo in basso ma da uesta altezza non penso proprio; poi guardo i miei lunghissimi capelli e mi viene in mente un idea grandiosa.
" Non ci posso credere sono libera. Grazie. " Mi butto addosso al mio salvatore che barbaramente mi respinge.
" Ehi, ehi alla larga. "
" Come mai passavi per di qua? " Domando.
" M-mi sono....perso. " Guarda verso il basso imbarazzato.
Scoppio a ridere.
" Questo è il tuo ringraziamento, strega? " Mette una mano sulla spada.
Senza smettere di guardarlo negli occhi lo sorpasso e salgo a cavallo.
" Forza, sarò la tua bussola. " Gli porgo la mia mano che lui accetta subito.
Guardo per l'ultima volta la mia prigionia,
" Pronta? " Chiede burbero.
Annuisco.
" Mi chiamo Nami. "
" Zoro. "

 

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Capitolo 4
*** Un bacio al ruhm ***


" Karl, idiota di un papero. Muoviti! "
Non ne posso veramente più.
Sbuffo.
Sono sedici anni che vivo in questa topaia nonostante io si la principessa del regno.
Mi guardo allo specchio; ho tutta la farina in faccia e il miei capelli da azzurro sono diventati già bianchi. Indosso stracci.
E se dico stracci, è la pura verità: viviamo nella povertà io e le mie fate madrine perciò mi hanno vestita con una tovaglia a quadratini verdi e bianchi.
" Bibi, principessina. " Arriva Kokoro, la mia fata madrina blu. Bionda e di mezza età sembra un misto tra il mostro della palude e un uomo pesce. Indossa un vestito blu con le balze e sulle maniche è addobbato dai fiori.
" Cosa c'è fata madrina? " Mi passo una mano sulla fronte esasperata.
" Ho sentito dire da Laura, la fata madrina rosa che sta arrivando un principe nella foresta! "
Alla parola principe scatto in piedi.
Ho letto migliaia di Harmony in cui il bel principe si porta via la scrofa di turno brutta e puzzolente. Brutta non sono ma puzzolente si. Ho speranze! 
" Bene, corro a cercare quel papero idiota e mi sposerò così Laura la fata madrina rosa sarà felice! " 
Corro via lasciando la fata madrina blu sbigottita.
" Principe? Micio, micio dove sei? Vieni piccolino mio che la principessina ti sta cercando. " Tutto ciò è molto sinistro lo so.
Di fronte a me, nascosto tra l'alta erba vedo un cappello maculato.
Ti ho trovato.
Come un papero prendo la rincorsa per poi buttarmi letteralmente addosso alla mia povera vittima.
" Ma io dico...ma sei impazzita? " 
" Tu non sei un principe."
" No che non lo sono, sono un dottore." Mi volto e vedo che sta curando la zampa di un orso.
" Sono desolata. Sto cercando un principe, tu ne hai visto uno? "
" Ti sembra che sia " Chi l'ha visto? " o ti sembro Barbara D'Urso? Io sono un dottore e ora lasciami fare. " Con una mano mi spinge via ma io credo di essermene innamorata. 
" Cioè, spiegami. Ti sei innamorata di un tizio visto mezzo secondo che per giunta ti ha maltrattata? " Mi domanda Laura.
Annuisco con la testa.
" Così si fa bambina!" 

Il giorno dopo passeggio per il bosco alla ricerca del mio dottorino.
" Finalmente ti ho trovata principessina. " Sbianco e mi volto.
" Albida! " 
Quell'antipatica strega vestita come un sacco della monnezza mi sfida dall'alto in piedi tra i rami dell'imponente albero.
" Ora ti farai un bel sonnellino...."
Chiudo gli occhi e mi addormento.
Mi sento confusa.
Sulle mie labbra c'è sapore di Ruhm.
Apro piano piano gli occhi e mi ritrovo il dottore che mi guarda ghignando.
Vicino a lui ci sono le mie tre fate madrine: Kokoro, Laura e Chiffon la fata madrina verde.
" Mi hai risvegliata con un bacio? " Chiedo sorridendogli.
" Certo le tue fate madrina mi hanno pagato." 
" Grande dottor Law! " Batte le mani Chiffon.
Gli salto addosso e lo riempio di baci con la consapevolezza che non lo lascerò più andare.

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