Dimmi qualche volta non ti vola via il cuore?

di Mitsunari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** Capitolo settimo ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Salve gente! Eccomi tornata finalmente, Erik e Yashiro saranno sicuramente contenti della storia che sto per presentarvi! (No in realtà non interessa a nessuno *sigh*) Comunque bando alle cance spero che vi piaccia e non posso che augurarvi una buona lettura.
P.S. Ci tenevo ad avvertirvi del fatto che questo è il sequel della mia prima storia "Tanto piu t'amo quanto più mi fuggi" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3011915&i=1). Vi consiglio di leggerla prima per evitare fraintendimenti.
Detto questo ho finito. Buona lettura!

Dimmi, qualche volta non ti vola via il cuore?
 
POV. Yashiro 
Mi alzo molto presto quella mattina, è un giorno speciale, ovvero, il compleanno del mio dolce e amato Erik. Mi preparo agitato, faccio la doccia e mi vesto: pantaloni aderenti neri, t-shirt bianca, giacca di pelle nera e ai piedi Vans  nere con strisce bianche. 
Mi sistemo i capelli e prendo il cellulare per mandare un messaggio al mio piccolo Erik dicendogli che sarei andato a prenderlo a casa. Prendo il regalo per lui, le chiavi di casa, quelle delle moto per poi uscire, montare sulla moto, mettere il casco e partire.
 
POV. Erik
Mi sveglio sentendo il cellulare squillare. Apro lentamente gli occhi e afferro l’oggetto incriminato. Se prima lo guardo con fastidio, ora sul mio viso si è disegnato un dolce sorriso nel leggere il nome di Yashiro sul display. Leggo il messaggio e subito mi alzo, non posso farmi trovare impreparato.  Vado di corsa a lavarmi e poi a vestirmi: indosso una camicia a quadri nera e blu, dei pantaloncini di jeans azzurro chiaro, una felpa bianca come giacca e delle Converse blu oltremare.
Appena pronto, fiondo in cucina e preparo la colazione sia per me che per Yashiro. 
 
POV. Yashiro 
Arrivo dopo quasi una mezzora, la villa dove vivo è fuori città,  mentre invece la casa di Erik è in centro. Una volta arrivato, suono il campanello e mi appoggio sulla moto aspettando. Tolgo il casco e mi accendo una sigaretta -Cavolo, è un vizio che devo togliermi, ma mi aiuta a calmare l’agitazione-. Continuo a fumacchiare tranquillo e sento qualcuno abbracciarmi da dietro.
“Te lo dico sempre che devi smettere di fumare” sento la voce di Erik, sorrido e mi giro nell’abbraccio.
“Lo so, lo so, ma sai che non riesco a farne a meno” lo bacio a stampo “Buongiorno, amore mio” sussurro dolce e butto via la sigaretta.
Lui scioglie l’abbraccio “Vieni, ho preparato la colazione”
 
POV. Erik
Lo tiro dolcemente e lo faccio entrare in casa. Gli ho preparato i pancakes col burro d’arachidi e il caffè, macchiato per lui ed espresso per me. Metto tutto a tavola e lo faccio sedere poi mi metto accanto a lui “Spero ti piaccia” imbarazzato.
 
POV. Yashiro 
Lo seguo e lo guardo, era bellissimo, quei pantaloncini gli stanno da Dio -ah, il mio piccolo e dolce Erik è sempre così carino e puccioso. Vorrei stringerlo forte e riempirlo di coccole-.
Mi siedo a tavola e gli sorrido “Grazie per aver preparato” lo bacio sulla guancia e lui arrossisce -è troppo carino, potrei morire per emorragia nasale se continua così-. 
Mangio, era tutto delizioso “Sei un mago in cucina, amore!”
Lui arrossisce “N-no” borbotta imbarazzato.
Lo bacio sulla guancia “Si” sorrido e lui si alza.
 
POV. Erik 
Sorrido soddisfatto quando noto che sta mangiando tanto, io invece bevo solo il mio caffè. Quando finisce inizio a pulire ma lui mi ferma “Dai lascia, faccio io” mi sussurra dolce.
“Ma è il mio compito” ribatto mugolando.
“Almeno oggi, dai” fa gli occhioni dolci e cedo.
“Va bene, ma non rompere niente” rido dolce e lo bacio sulla guancia.
Mentre lui pulisce, prendo le mie cose, le chiavi, il cellulare e il portafoglio e, quando Yashiro ha finito, lo raggiungo.
 
POV. Yashiro 
Gli sorrido “Sei stupendo piccolo mio” lo bacio sulla guancia.
Lui arrossisce “Tu di più” mugola imbarazzato e azzero la distanza tra le nostre labbra, non riesco a resistere neanche pochi secondi senza assaporare le sue dolci labbra.
Lo prendo per mano e usciamo. Gli passo il casco e lo faccio salire sulla moro, poi salgo anch’io “Tieniti forte, amore” lo avverto.
 
POV. Erik 
Salgo sulla moto e stringo Yashiro per i fianchi ancorandomi a lui. Parte e mi porta al luna park. Appena arrivati  scendo dalla moto eccitato, tolgo il casco e inizio a saltellare in giro, troppo felice.
 
POV. Yashiro 
Rido dolcemente a vederlo e parcheggio per poi raggiungerlo e prenderlo  per mano “Dove vogliamo andare prima?” gli chiedo dolce.
Lui mi guarda confuso “Non dovremmo fare i biglietti?”
Rido un po’ dolcemente “No” tiro fuori i biglietti “Eccoli qui” sorrido.
 
POV. Erik 
Lo abbraccio eccitato “Montagne russe!” felice come un bambino, sciolgo l’abbraccio e lo tiro. Timbriamo i biglietti e ci avviciniamo alle montagne russe. Appena arriviamo ai cancelli il mio sorriso si spegne ‘Sei troppo bassa, non puoi salire. Quanti anni hai ragazzina?’ mi dicono.
Metto il broncio puccioso deluso ma soprattutto arrabbiato con il controllore -Ragazzina a chi?! Sarò anche basso ma non accetto di essere chiamato ragazzina! Come si permette?!-.
Mi allontano da lì furente, immaginate le nuvolette uscire dalla mia testa. Vedo una panchina in lontananza e mi ci siedo con le braccia conserte cercando di calmarmi.
 
POV. Yashiro
Lo seguo, improvvisamente ha accelerato e stavo quasi per perderlo di vista. Finalmente si ferma su una  panchina e io lo raggiungo sedendomi accanto a lui “Amore, che succede?” gli chiedo dolce e preoccupato.
“Mi prendono tutti per una ragazza” piagnucola “E mi chiamano nano” mette i pugnetti sugli occhi per asciugarsi le lacrime.
Lo abbraccio dolcemente “Su, non pensarci, sei stupendo amore mio” lo bacio sulla guancia.
 
POV. Erik 
Mi asciugo le lacrime “Non è vero, anche tu la penso come loro” singhiozzo.
“Cosa dici? Non è vero, sei perfetto tesoro mio” mi guarda.
Sembra sincero ma non abbocco “Sei un bugiardo” lo accuso e scappo via piangendo.
Mentre corro non guardo avanti e finisco per sbattere contro qualcuno cadendo a terra “M-mi dispiace…” mi affretto a scusarmi.
“Tranquillo, scusami tu, non guardavo dove andavo” sento una voce, presumibilmente della persona contro cui avevo urtato.
Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo, sui vent’anni circa, era magro, abbastanza alto, i capelli castani e due occhi grigi dallo sguardo fiero ma dolce allo stesso tempo.
“Stai piangendo? Ti sei fatto tanto male nella caduta?” mi chiede preoccupato e mi aiuta ad alzarmi.
Arrossisco “N-no, tranquillo, sto bene” sorrisi leggermente imbarazzato.
 
POV. Yashiro 
Corro a perdi fiato per raggiungerlo e appena lo vedo vicino ad un altro ragazzo accelero e, con uno slancio, mi metto in mezzo ai due “Sta lontano da lui” minaccio.
Il ragazzo si allontana di qualche passo alzando le mani “Mi dispiace, non gli stavo facendo niente” poi mi guarda meglio “Aspetta… Tu sei Yashiro?” chiede.
“Si, perché?” rispondo con aria scocciata poi anch’io lo guardo attentamente “Haruka? Sei tu?” realizzo incredulo.
 
POV. Haruka 
Annuisco “Non mi dai il bentornato, cugino?” ironico.
Yashiro ride e mi abbraccia “Com’era l’America?” chiede curioso.
“Frenetica, come la descrivono tutti, immagino. Ma dimmi di te, come stai? E gli zii? Non si sono ancora decisi a lasciarti l’azienda?” 
“Ehmm… possiamo parlare un’altra volta di questo?” evita il discorso poi mi sussurra “Non voglio far sapere niente ad Erik”
“Uh? Ah, Erik è lui?” indico il rosso “Mi dispiace per prima, ad entrambi” sorrido “Beh, ora vado mi stanno aspettando” li saluto e, in particolare, mi concentro su Erik sussurrandogli “Chiamami, bellezza” gli metto un foglietto nella tasca della felpa senza farmi vedere da Yashiro e me ne vado.
 
POV. Erik 
Guardo il foglietto che mi ha dato Haruka e arrossisco terribilmente per poi nasconderlo quando Yashiro si volta verso di me.
“Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo di non trovarti più” mi abbraccia forte.
“Scusa” in colpa ricambio l’abbraccio “Quindi quello era tuo cugino?” curioso.
“Si, è da poco tornato dall’America, studiava lì” spiega e mi prende per mano “Vieni, prendiamo un gelato?” sorride.
Annuisco e mi porta in gelateria; prendiamo una coppa grande con cioccolato e panna da mangiare insieme.
“Erik, amore” mi chiama dolcemente e io lo guardo interrogativo. Lui prende una scatolina e me la porge “Auguri di buon compleanno” borbotta un po’ imbarazzato. 
Apro la scatolina e tiro fuori la catenina che c’era dentro. La catena era d’argento e  c’era un piccolo ciondolo di diamantini a forma di goccia.
“Y-Yashiro… Ma sei impazzito?! Ti sarà  costata una fortuna!” esclamo e rimetto la collana nella scatolina per poi restituirgliela “Non posso accettarlo, è troppo”
 
POV. Yashiro
Appena me la restituisce mi sento deluso “M-ma… Erik, è per te…”
“Ma è troppo! Non riuscirò mai a ripagarti una cifra così elevata! Stiamo parlando di diamanti! Come hai fatto a permetterteli?!”
“È un regalo non devo ripagarmi! E non ci è voluto niente a pagarli, sarei disposto a dare di più” ribatto “Ti prego, prendila, è una piccola dimostrazione di quanto ci tengo a te” lo guardo supplicante.
 
POV. Erik
A vederlo supplicare cedo e lascio che sia lui a mettermi la collana e mi specchio nel cellulare guardando con insistenza il ciondolo -È bellissimo, si, ma come ha fatto a comprarla? Non mi starà nascondendo qualcosa?- penso sospettoso.
“Ti sta benissimo” sussurra dolce e sorride.
Mi volto verso di lui e lo abbraccio “Grazie” sorrido poi mi faccio serio “Per caso mi stai nascondendo qualcosa?” lo guardo con occhi indagatori.
 
POV. Yashiro
Lo guardo sbattendo le palpebre -Sospetta di me? Ma come?- penso sconvolto “N-no, ma cosa dici? Da dov’è uscita questa domanda?” cerco di restare tranquillo -Non voglio dirgli della mia famiglia, sono odiosi, finirebbero per spaventarlo e allontanarlo-  penso in difficoltà.
“Con Haruka parlavate della tua famiglia e di un’azienda” mi guarda in attesa di risposte.
Sospiro un po’ “Amore… non mi va di parlare della mia famiglia”
“Non ti fidi di me?” mi chiede singhiozzando, ha gli occhi lucidi, pronto a piangere.
“Si che mi fido, amore! Solo non voglio parlarne ora, magari un’altra volta, ok?” gli accarezzo dolcemente i capelli.
Lui annuisce “Va bene! Ma vieni a pranzo da me!” gonfia le guance; a volte sembra proprio un bambino. Andiamo a casa sua, per fortuna siamo soli, suo padre non c’è, si sarà trattenuto in biblioteca. Appena arrivati a casa sua lui corre in cucina e io lo seguo più lentamente per poi raggiungerlo e abbracciarlo da dietro “Posso aiutarti?”
 
POV. Erik
Appena mi abbraccia mi lascio andare poggiandomi con la schiena sul suo petto “No, non puoi, voglio cucinare per te” fischietto.
Lui mette il broncio “Ma oggi è il tuo compleanno, dovrei farlo io per te” borbotta.
Rido “Ma entrambi sappiamo che non sai cucinare” lo prendo dolcemente in giro.
“Allora insegnami” dice determinato.
Sospiro “E va bene” cedo e lo lascio cucinare sotto la mia tutela.
 
POV. Yashiro
Riesco a cucinare e, appena Erik finisce di apparecchiare, metto i piatti in tavola. Mi siedo e sospiro “Certo che è complicato cucinare”
Lui ride “No, non lo è, dopo un po’ ti ci appassionerai e ti sembrerà tutto più semplice, fidati” sorride e prende una forchettata dal suo piatto “È buono, sei stati bravo, amore, complimenti” mi bacia sulla guancia.
Sorrido felice e dondolo un po’ la testa, mi piace avere queste tipo di attenzioni da parte sua “Si, ma tu cucini molto meglio” 
Lui sorride e appena finiamo si alza per pulire “Se vuoi puoi metterti sul divano” mi dice dolcemente. Annuisco e faccio come mi dice sedendomi e aspettandolo. Lo guardo mentre pulisce -È bellissimo, fosse per me lo terrei solo per me senza mai lasciarlo andare-.
 
POV. Erik
Appena finisco lo raggiungo e rido dolcemente a vederlo dormire -che pigrone- penso ridendo. Mi siedo accanto a lui sistemandolo in modo da fargli poggiare la testa sulle mie gambe. Inizio ad accarezzargli dolcemente i capelli e sorrido quando lo sento mugolare il mio nome. Lo bacio sulla fronte e continuo a coccolarlo quando sento il mio cellulare vibrare. Lo prendo e la mia pelle, d’avorio com’era, divenne ancora più bianca. C’è un messaggio. Di Haruka.
“Hey, bellezza! Hai da fare domani?”


*note dell'autrice*
Wow siete davvero arriarrivarrivti fino a qui??  *^*
Vi ringrazio innanzitutto per aver letto e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione.  Ci si vede al prossimo capitolo, a presto!
-Mitsunari
 

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


POV. Erik 
La mattina dopo mi alzo presto, quella notte non avevo per niente dormito. 
È lunedì quindi si torna al dormitorio. Quella che frequento è una sorta di scuola privata; siccome amo studiare, il mio padre adottivo ha pagato una fortuna per farmi entrare e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo.
Mi preparo, prendo il borsone con le cose che mi serviranno quella settimana, passo dalla cucina e noto che mio padre ha dimenticato la colazione, quindi la prendo e scendo. Mio padre ha una biblioteca -la stessa dove io e Yashiro ci siamo dichiarati, mi sembra ieri- che si trova sotto casa nostra ed è lì che sto andando.
Gli porto la colazione e lo guardo mangiare mentre io passo anche se lui mi offre una fetta biscottata; ho un buco allo stomaco e una brutta sensazione.

POV. Haruka 
Arrivo alla biblioteca Yukiya ed entro con fare professionale -ah, se non fosse per mio padre che mi obbliga non lavorerei-.
“Buongiorno signor Nagisa, sono venuto per conto di mio padre, Harui Tsubasa” saluto educatamente mentre vedo il proprietario pulire frettolosamente i resti della sua colazione.

POV. Erik 
Sussulto spaventato a sentire quella voce -Ecco, io lo dico sempre che i miei brutti presentimenti si avverano ogni volta-.
Cerco di mantenere un comportamento calmo “Padre, lui chi è?” fingo di non conoscerlo. 
“È il figlio del nostro fornitore, la compagnia Tsubasa non solo rifornisce la biblioteca ma gestisce anche tutti i nostri avere dato che hanno anche una rete di banca” mi spiega, il suo tono ha una nota d’ammirazione verso quella famiglia.
“Tsubasa?” chiedo un po’ sospettoso. Poi guardo l’ora “Adesso è meglio che vada o farò tardi, ciao papà” saluto e me ne vado ignorando Haruka; l’unica cosa che voglio è stare lontano da lui.

POV. Yashiro 
Appena arrivo a scuola cerco subito Erik, non mi aveva telefonato e neanche inviato un messaggio, quindi ero preoccupato. Lo cerco e lo vedo su una panchina nel cortile di scuola. È seduto di profilo con le gambe incrociate, la schiena poggiata sul suo borsone e le cuffie nelle orecchie. Lo guardo da lontano, è un comportamento strano per lui, quello; in genere è sempre educatamente perfetto in tutto. Non passa molto tempo che mi perdo a guardarlo: sta benissimo con la divisa, lo dico sempre. I raggi del sole rendono arancioni i suoi capelli rossi e i suoi occhi azzurro/verde chiaro sono… aspettate un attimo! Perché i suoi occhi non sono felici come tutti i giorni?
Subito mi avvicino e mi siedo accanto a lui.

POV. Erik 
Quasi salto per lo spavento quando Yashiro mi abbraccia.  Mi tolgo le cuffie e lo guardo “Cosa c’è?” chiedo dolce.
“Non ti sei fatto sentire questa mattina, ero in pensiero” mugola.
Rido dolce “Scusami” lo bacio a stampo.
“Qualcosa non va? Hai uno sguardo strano” mi guarda preoccupato.
“Sto bene, è solo un po’ di stanchezza” lo rassicuro e lo bacio sulla guancia.
Lui sorride “Stasera vieni nella mia stanza? Il mio compagno di camera è a casa malato” mi supplica.
“No, mi dispiace, stasera vorrei andare alla biblioteca, sono arrivati dei nuovi libri e vorrei iniziarlo al più presto”
“Ma come, amore, preferisci dei libri a me?” gonfia le guance.
Rido dolce e sento la campanella “Su, andiamo” mi alzo e lo prendo per mano poi andiamo in classe.
A sera esco di nascosto dal dormitorio e vado in biblioteca. Come al solito non accendo le luci, mi danno fastidio e uso solo una candela. Mi metto a leggere quando sento dei rumori spaventosi, quindi mi alzo e vada a controllare. 

POV. Haruka 
Sono rimasto in biblioteca per sistemare alcuni libri, il signore Nagisa mi aveva dato il permesso. Sento entrare qualcuno e vado a controllare. Appena vedo Erik ghigno malizioso e mi avvicino di soppiatto. Una volta vicino lo abbraccio all’altezza della vita “Hey, bellezza, oggi mi hai ignorato, mi sono sentito triste, non si fa” mugolo con un finto broncio.

POV. Erik 
Salto spaventato e cerco di liberarmi dalla presa “L-lasciami!” 
“Mmm~ no, perché? Restiamo un po’ così dai, voglio solo fare amicizia” mi sussurra anche con una nota di malizia.
“N-non mi sembra che tu voglia soltanto fare amicizia” cerco di staccarlo da me e quando finalmente mi lascia mi allontano abbastanza da creare una distanza di sicurezza.
“È così, sei libero di crederci o no” mi sorride -Non ci casco, so che non porta nulla di buono- penso sospettoso.

POV. Haruka 
Alla fine cedo e lo lascio sospirando. Lui mi guarda confuso, immagino voglia spiegazioni. 
“Dovevo sistemare dei libri ed ho chiesto a tuo padre di lasciarmi le chiavi” gli spiego.
“Tu non lavori qui, non dovresti fare queste cose” sentenzia ed in effetti ha ragione.
“Sono il figlio del vostro fornitore nonché nipote del vostro contabile, è normale che voglia darvi una mano” alzo le spalle.
“Non mi fido di te, non entrare più nella mia biblioteca” mi minaccia. 
“Altrimenti cosa fai? Come ho già detto i soldi delle tua famiglia sono gestiti dai miei zii e se voglio posso rovinarvi. Credi che Yashiro ti ami? Sta con te solo perché i suoi genitori vogliono essere sicuri che tuo padre non cambia banca” ghigno malignamente.

POV. Erik 
A quelle parole sento qualcosa rompersi dentro di me “N-no… non è vero, Yashiro… lui mi ama…” balbetto con la voce rotta dal pianto.
Lui si avvicina a me “Lascia stare Yashiro, ti farà solo soffrire. Io invece ti amerò e ti proteggerò sempre” mi sussurra e tenta di baciarmi.
Lo fermo e, tentando di mantenere un comportamento calmo ed indifferente, prendo il mio cappotto “Mi dispiace… non posso, scusa” dico non guardandolo e me ne vado tornando al dormitorio.

POV. Yashiro 
La mattina dopo mi alzo presto e dopo essermi preparato vado a prendere Erik in camera sua. Busso e mi apre il suo compagno di stanza che mi dice che Erik non vuole vedere nessuno per un motivo che non ha voluto spiegargli. Dopo che il ragazzo è uscito, mi avvicino ad Erik che era ancora nel letto, coperto completamente e mi siedo sul bordo “Hey, che succede, piccolo mio?” Piano gli tolgo le coperte scoprendogli il viso.

POV. Erik
Appena sento la sua voce mi metto a sedere di scatto e lo allontano da me spingendolo via “Sta lontano da me!” piangendo.
“Ma… Erik,  che ti prende?” mi guarda sconvolto.
“Tu non mi ami e come se non bastasse, stai aiutando la tua famiglia a prosciugare gli averi di mio padre. Voi e la vostra stupida banca!” sbotto in lacrime -Non ho idea di quello che sto dicendo, so solo che mi sento distrutto e ferito-.

POV. Yashiro 
A sentirlo piombo in una totale confusione ma quando nomina la mia famiglia riprendo il controllo della situazione e lo abbraccio forte “Ti amo Erik e sei la cosa più importante della mia vita. Per quanto riguarda la mia famiglia ti proteggerò io da loro” lo guardo negli occhi sperando che non mi mandi via.
“Non è vero! Stai mentendo!” piange disperato.
“Non ti mentirei mai! Io odio i miei genitori!” sbotti esasperato.
Lui mi guarda confuso “M-ma Haruka ha detto che…” balbetta.
“Haruka? Perché  mai ti avrebbe detto una cosa del genere?” m’insospettisco.
“Non lo so… ma da quando lo abbiamo incontrato al lunapark mi sta sempre intorno, addirittura pare che da ieri aiuti mio padre in biblioteca dato che tuo zio è il nostro fornitore” spiega.
“Stasera vengo anch’io in biblioteca e con Haruka faremo i conti” sentenzio e lo stringo dolcemente a me coccolandolo “Scusami, ti do solo problemi” sussurro con tono triste.

POV. Erik
Lo stringo forte “No, è colpa mia, non mi sono fidato di te” singhiozzo e lui mi bacia sulla guancia. Mi appallottolo tra le sue braccia e lui inizia a giocare con i miei ricci “È tardi per andare a lezione, ormai. Restiamo qui, ti va? Mi piace accarezzare i tuoi splendidi capelli” dice dolcemente.
Annuisco “Va bene, per oggi la prima ora la saltiamo, ma recupererai tutto, intesi?”
Ride “Si, si, va bene” mi bacia a stampo e poi mi tira accanto a lui facendomi stendere di nuovo sul letto. Mi aggrappo a lui allacciando le mani dietro al suo collo “Ti amo” gli sussurro a fior di labbra.
“Anch’io ti amo” sussurra e mi bacia -ah, finalmente un bacio come si deve! Morirei senza i suoi dolci baci-.
Appena ci stacchiamo ci sistemiamo sotto le coperte e ci addormentiamo entrambi.

POV. Yashiro 
Mi sveglio dopo un’oretta, dovremmo andare a lezione, almeno così non perdiamo il resto delle lezioni mattutine, ma Erik dorme così tranquillamente e non voglio svegliarlo. Alla fine cedo e lo sveglio “Su, piccolo mio, ora dobbiamo andare” lo chiamo toccandolo sulla spalla.
Lui apre piano gli occhioni azzurri/verdi e sbadiglia carinamente per poi alzarsi e andare a cambiarsi in bagno.
Mentre lo aspetto divento pensieroso -Haruka me la pagherà per questo, deve smetterla di mettermi i bastoni tra le ruote, non gli permetterò di portarmi via Erik-.
Dopo poco Erik esce dal bagno e andiamo a lezione. A sera, ci incontriamo nel cortile della scuola e andiamo in biblioteca.

POV. Erik 
Appena arrivati lì davanti guardo Yashiro timoroso “Cosa vuoi fare?”
Lui mi bacia sulla guancia “Non preoccuparti, voglio solo parlargli”
Annuisco e mi giro per aprire la porta. Entriamo, io avanti e Yashiro dietro di me.

POV. Haruka 
Sentendo la porta aprirsi vado a controllare -se non fosse che non voglio tornarmene a casa non starei qui. Mah, almeno riesco a vedere il dolce Erik che presto sarà mio-.
Accendo le luci e vado alla ricerca di coloro che sono entrati. Quando vedo Erik sorrido “Hey, ciao” mi avvicino.

POV. Yashiro 
Mi metto in mezzo ai due prima che Haruka possa avvicinarsi troppo “Hey, ciao cuginetto”
Lui sorride stranamente, come se non fosse contento di vedermi -Ti ho beccato bastardo- penso ghignando un po'.
“Ho saputo che dai fastidio al mio Erik” lo guardo minaccioso.
“Io? Non ti fidi più del tuo cuginetto? È Erik che mi provoca” alza le mani in segno di resa.
Sgrano gli occhi a sentirlo “No, Erik non farebbe mai una cosa del genere”
“Davvero non ti fidi? Non ti mentirei mai, lo sai”
Guardo Erik in difficoltà, non sapevo cosa fare “N-no… Erik non…” incredulo.
“Ha inventato tutto ciò che ti ha detto ed ha tentato di sedurmi” spiega Haruka.

POV. Erik
Guardo Yashiro sconvolto “N-non vorrai credergli, vero amore?” supplico.
Haruka tira fuori un fazzoletto di stoffa con una E ricamata sopra “Questo me lo hai dato tu ieri, non ricordi?” mi guarda con un’espressione quasi triste -Quel fazzoletto è mio ma non gliel’ho mai dato, ha architettato tutto- penso arrabbiato.
“Non te l’ho mai dato! L’hai preso nella stanzetta dove dormi, lì ci stavo io prima di te” esclamo poi guardo Yashiro “È una bugia, ha inventato tutto, mi credi vero amore?”

POV. Haruka 
Ghigno soddisfatto, il mio piano sta funzionando “Erik, tesoro, ti rimangi tutto? Mi fai soffrire così. Avevi detto che di Yashiro non ti importava e che amavi solo me. Era tutta una bugia?!” mi fingo sconvolto -il piccolo e dolce Erik sarà mio-.

POV. Erik
Mi copro le orecchie, non voglio sentirlo “No, no, no, non è vero! Non ho mai detto una cosa del genere! Io amo Yashiro, lui soltanto!” scioccato abbraccio Yashiro ma lui non ricambia, non mi guarda neanche e scoppio in lacrime.

POV. Yashiro 
Appena Erik mi abbraccia lo allontano spingendolo via “Non mi toccare! Come hai potuto mentirmi? Non farti più vedere da me!” sono arrabbiatissimo, non ragiono più. 
Erik cerca di provare la sua innocenza ma non gli credo -mi ha ferito! Come ha potuto?! Non me lo sarei mai aspettato da lui-.
“È finita, Erik, mi dispiace” dico con disgusto e me ne vado.



Note dell'autrice
Ed eccoci qui alla fine del secondo capitolo! Yeee!
Si lo so, è molti triste e un po' contorto. Vi prego non mi linciate mi farò perdonare nel terzo capitolo T.T
Detto questo vu ringrazio per essere arrivati fin qui, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione piccina picciò (ok la smetto  .-.) 
Ci vediamo presto *scuote la mano salutando*
-Mitsunari 

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


POV. Erik 
“F-finita?” borbotto incredulo piangendo. Cerco di seguire Yashiro e riesco a fermarlo prima che esca dalla biblioteca. “Cosa significa questo? Non ti fidi più di me?” tento di farlo ragionare.
Lui mi mette un dito sulle labbra zittendomi “Shh~ fagli credere che sia vero” mi sussurra.
Lo guardi confuso “Q-quindi non mi stai lasciando?” speranzoso.
Ride dolcemente “No, non ti lascerei mai” mi bacia candidamente “Però dobbiamo trovare un modo per sbarazzarci di Haruka” 
“Ieri ha detto che se lo rifiuto è capace  di ridurre mio padre in rovina” spiego.

POV. Yashiro 
“Di questo non devi preoccuparti, nel caso dovesse fare qualcosa di losco parlerò io con i miei zii” lo tranquillizzo. -L’unico modo per contrastare Haruka è fargli credere che abbia vinto- penso serio poi guardo Erik “Allora, faremo così: dovremo convincerlo che non stiamo più insieme”
Mi guarda sconvolto “Non vorrai mica farmi fare il doppio gioco?!”
Annuisco lentamente “È l’unico modo”
“No, non lo è! Non possiamo direttamente pestarlo a sangue?!” 
Lo guardo spaventato -Non sapevo che Erik potesse arrabbiarsi in questo modo- penso e ingoio un groppo “No, sarebbe troppo avventato, proviamo a fare come dico io” lo calmo.
Sento arrivare Haruka, mi fingo arrabbiato urlando che tra me ed Erik era finita e me ne vado facendo l’occhiolino al mio amore.

POV. Erik 
Appena se ne va inizio a piangere fingendo. Haruka si avvicina a me e piano mi accarezza le spalle cercando di consolarmi. Non mi muovo, né reagisco, aspettando il momento giusto per fare qualcosa. -Non voglio fare il doppio gioco, farò a modo mio-. Continuo a piangere, sembra che Haruka ci sia cascato. Mi volto e mi butto tra le sue braccia cercando conforto.

POV. Haruka 
Ghigno soddisfatto e stringo Erik tra le mie braccia “Te l’avevo detto che non ti amava, altrimenti si sarebbe fidato di te” gli sussurro.
Lui mi guarda, ha un’espressione indecifrabile e una strana luce maliziosa negli occhi “Perché hai aspettato tanto per portarmi via da lui?” sussurra in modo eccitante.
-Lo sapevo che non era docile ed indifeso come sembrava-.

POV. Erik 
Continuo a sedurlo e lo porto nella stanzetta sul retro della biblioteca, dove lo faccio addormentare. Lo lego a letto con la cinta dei suoi pantaloni, gli tolgo i pantaloni e con un pennarello gli scrivo sul petto, poi gli faccio delle foto.
Dopo qualche minuto apre gli occhi e mi guarda confuso “E-Erik… cosa significa questo?”
Lo guardi ghignando “È un assaggio di quello che ti succederà se non te ne va e lasci in pace me e la mia famiglia” minaccio.
Annuisce freneticamente e spaventato “Si, lo giuro me ne andrò!” esclama impaurito.
Torno al mio comportamento normale, dolce ed indifeso “Bene, qui ho finito” sorrido, riprendo le mie cose e me ne torno al dormitorio lasciandolo lì.
Il giorno dopo vado a lezione tranquillamente come se nulla fosse successo. A pranzo vado in mensa con Shiro, il mio compagno di stanza nonché mio migliore amico. -Non ho ancora visto Yashiro, dove sarà?-

POV. Yashiro
Quella mattina avevi saltato le lezioni per una visita medica. A pranzo cerco Erik e appena lo vedo in mensa con Shiro,  mi avvicino “Buongiorno” li saluto sorridendo e mi saluto accanto al mio rosso preferito.
“Yashiro! Dov’eri finito? Ero in pensiero” Erik mi guarda preoccupato e gli stringo la mano dolcemente.
“Va tutto bene” lo rassicuro “Avevo una visita di controllo, l’allenatore ci ha fatto rinnovare il certificato medico” spiego e inizio a mangiare guardando Erik con insistenza e con sguardo interrogativo. Appena finiamo io ed Erik usciamo e lui mi mostra le foto “Hai davvero fatto questo?” incredulo “E l’hai convinto ad andare via” speranzoso.
Annuisce “Pare di si, ma non mi fido molto. Potresti provare a parlare con i tuoi zii?”
“Si, volevo andarci proprio oggi” gli prendo le mani “Non preoccuparti, usciremo da questa situazione” lo bacio e gli sorrido.
Lui mi abbraccia “Ti amo. Promettimi che non mi lascerai mai, neanche per scherzo” mugola e rido dolcemente accarezzandogli i capelli.
“Mai” lo bacio sulla fronte e sento la campanella “Su, andiamo o faremo tardi a lezione” torniamo in classe.
Alla fine delle attività pomeridiane faccio un permesso per uscire e vado a casa dei miei zii. Spiego tutto ciò che è successo allo zio Harui chiedendogli però di non farne parola con mio padre. Alla fine riesco a convincerlo ad allontanare Haruka e a cedere a mio fratello maggiore gli acquisti e i rifornimenti della biblioteca Yukiya.
A sera torno al dormitorio e vado in camera di Erik, mi sta aspettando.

POV. Erik
Aspetto Yashiro con ansia mentre fisso il telefoni che squilla. Il display è chiaro: Haruka mi sta chiamando. Continuo a fissare l’oggetto intenzionato ad ignorarlo. Dopo cinque interminabili minuti, arriva finalmente Yashiro. Il telefono non smette di squillare e mi sta portando al punto d’impazzire.
Guardo Yashiro, sono sul punto di piangere per l’esasperazione “Ti prego, gettalo via!”


POV. Yashiro
Prendo il cellulare di Erik e rispondo io “Che vuoi?!” nervoso.
“Yashiro, togliti di mezzo, voglio parlare con Erik” risponde con astio.
“E credi che te lo lascerò fare così facilmente? Devi lasciarci in pace, chiaro?!” minaccio.
“Ti rovinerò, cugino, lo giuro, fosse l’unica cosa che faccio” inveisce contri di me e gli chiudo il telefono in faccia.


POV. Erik
Tremo, rannicchiato sul letto, spaventato dal tono di Yashiro. Lui sale accanto a me abbracciandomi forte “Ho convinto mio zio a mandare via Haruka e la gestione degli affari della tua famiglia passerà a mio fratello maggiore” spiega e a quelle parole mi si accende una luce di speranza -Finalmente Haruka mi lascerà in pace-.
“Però… dovrei e vorrei cambiare numero di telefono…” sussurro.
Annuisce “Stavo proprio per dirtelo. Lo farò io per te. Mi dispiace di averti creato problemi” mi guarda serio e triste.
Lo bacio a stampo “Non è colpa tua” sussurro e lo tiro su di me per poi iniziare a baciarlo con passione.

POV. Yashiro 
Cedo alle sue tentazioni e finiamo a fare l’amore tutta la notte. La mattina dopo mi sveglia Shiro e arrossisco terribilmente per il modo in cui ci ha trovato.  Riprendo i miei vestiti e scappo in camera mia. Se dovessero accorgersi che non sono nella mia stanza s’insospettirebbero. 
Arrivato scoppio a ridere di felicità; ora siamo liberi da Haruka e da qualsiasi ostacolo.

POV. Erik 
Mi sveglio e appena Shiro mi racconta del risveglio del mio amore scoppio in una dolce e divertita risata. 
Dopo le lezioni mattutine io e Yashiro decidiamo di andare a mangiare sul tetto. Vado a prendere il pranzo per entrambi e corro dal mio ragazzo.
Appena arrivo vedo Yashiro di spalle che fuma tranquillamente. Mi blocco a guardarlo -È così bello ed attraente, lo amo alla follia… è così… sexy-.

POV.Yashiro
Mi volto e gli sorrido. Lo vedo arrossire terribilmente e gli prendo il vassoio dalle mani aiutandolo. Ci sediamo a terra con la schiena contro la ringhiera. Lo imbocco dolcemente e poi gli lascio fare la stessa cosa con me. Aspettando la campanella ci coccoliamo a vicenda parlando del più e del meno.
“Amore, ti va se ce ne andiamo in vacanza insieme?” propongo.
“Uh? E dove andiamo?” chiede curioso.
“Dove vuoi tu, amore mio” dolce.
“In Italia?” propone timidamente.
Rido dolce “Va benissimo” lo bacio candidamente.
-Cosa darei per avere sempre questa deliziosa tranquillità- penso e mi godo le coccole del mio dolce amore.

POV. Erik
Mi lascio crogiolare dalle attenzioni di Yashiro -È così bello quando è sereno e sorride. La sua felicità è La medicina che cura la mia solitudine e mai rinuncerò a lui. Lo amo più della mia stessa vita e lo seguirei ovunque-.
Rido a vederlo giocare con il vassoio mentre cerca di tenerlo in equilibrio sulla testa. -Amo troppo questi momenti di pace e serenità e amo tutto di Yashiro-.



*note dell’autrice*
Eccoci qui alla fine del terzo capitolo, innanzitutto grazie per aver letto.
Cosa ne dite di Erik in versione schizzata/yandere? Ci potrei lavorare volendo (ok no, tranquilli ahah)
So che questo capitolo potrà sembrare una fine, ma -sfortunatamente per voi- non lo è. Sono quindi lieta di annunciarvi che sono ben accetti consigli per la nuova avventura da far vivere ai nostri due piccioncini u.u
Detto ciò vi lascio, ci si vede alla prossima 
Ciau, ciau! 

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


Capitolo 4
POV. Yashiro 
Sono passati due mesi e finalmente sono arrivate le vacanze estive. Sono davanti casa di Erik con la mia nuova auto, regalatami da mio padre -finalmente ho la patente vera; felicità!- 
Aspetto Erik un po’ agitato; oggi partiremo per l’Italia, peccato che ci staremo solo per un mese, fosse per me mi ci trasferirei a vita. 

POV. Erik
Mi preparo velocemente. Indosso una canotta nera con la scritta del Jack Daniel's, dei pantaloncini di jeans un po’ strappati e delle Converse nere. Metto dei bracciali larghi di cuoio nero, una catena lunga con una croce e la collana regalatami da Yashiro. Su consiglio di Shiro, mi trucco leggermente mettendo un po’ di eyeliner per risaltare i miei occhioni verdi da cerbiatto.
Una volta pronto, prendo la valigia, saluto mio padre e raggiungo Yashiro. Appena sono vicino a lui gli salto addosso abbracciandolo da dietro “Allora? Dove andiamo?” curioso ed eccitato.
Lui ride dolcemente “È una sorpresa” mi bacia a stampo “Sei bellissimo, piccolo mio”
Arrossisco ed ignoro il suo complimento “No, voglio saperlo!” piagnucolo.
“E va bene… andremo prima a Milano e poi a Venezia” e sospira un po’ dolcemente.
“Davvero?” sognante; ho gli occhi che luccicano.
Lui ride ed annuisce “Si” mi prende per mano “Su, andiamo”

POV. Yashiro
Lo prendo per mano e lo faccio salire in macchina, monto al posto del guidatore e parto alla volta dell’aeroporto.
Arrivato lì noto che Erik mi guarda in modo sospettoso con gli occhi socchiusi “Amore, avevi detto che questo viaggio lo aveva offerto tuo zio, perché siamo in aeroporto se la tua famiglia ha i jet privati?” minaccioso.
Ingoio un groppo spaventato “Ehmm… i jet erano tutti occupati, quindi dobbiamo arrangiarci così” azzardo una scusa “I miei genitori e i miei fratelli si spostano di continuo” dico questa mezza verità cercando di convincerlo. 
Lui torna al suo comportamento normale e sospiro di sollievo; in realtà avevo pagato io il viaggio e se Erik lo avesse scoperto mi avrebbe ucciso.
Prendo le nostre valigie e andiamo a fare il check-in. Dopo tutte le procedure, ci imbarchiamo “Amore, vuoi stare tu vicino al finestrino?” gli chiedo dolcemente e lui annuisce. 
Mi passa davanti strusciandosi involontariamente contro di me e quando si siede inizia a guardarmi con quei suoi deliziosi occhioni, in cerca di coccole e attenzioni.
Sorrido dolcemente e mi siedo per poi subito abbracciarlo e baciarlo. Ricambia e quando ci stacchiamo si accoccola di più a me “Non ho mai volato prima”

POV. Erik
Mi stringo a Yashiro un po’ tremante e lui mi bacia sulla fronte “Tranquillo, piccolo mio, sono qui con te” mi sussurra dolce.
Annuisce e sorrido contento per tutte le attenzioni che mi dà e lo bacio sulla guancia.
Resto tutto il tempo tra le sue braccia fino quando entrambi ci addormentiamo. Ci svegliamo all'atterraggio, scendiamo e andiamo a prendere le valigie.
All'uscita dell’aeroporto vedo una limousine nera con lo stemma della famiglia Tsubasa sul parabrezza. Lascio la mano di Yashiro, che avevo stretto fino a quel momento, guardando l'autista con timore. Accanto a quest’ultimo c’è una donna giovane, alta, magra, capelli neri, occhi castani, tratti asiatici. È vestita con un tailleur nero; la gonna a tubino le arriva all'altezza delle ginocchia e i tacchi, sempre neri, le aumentano l’altezza. -Forse è una dipendente degli Tsubasa- penso intimorito da quelle formalità a cui non sono abituato.

POV. Yashiro
Mi avvicino alla donna e l'abbraccio “Yana, che piacere rivederti sorellona!” Esclamo felice.
“Questo dovrei dirlo io, come sei cresciuto, Yashi~” mi sorride.
La lascio e faccio avvicinare Erik che avanza piano, timido e timoroso “Yana, lui è Erik, il mio ragazzo” dico un po’ imbarazzato.

POV. Erik
Accenno un inchino formale, in pieno stile giapponese e mi presento. Lei mi fissa intensamente con uno strano sguardo, poi improvvisamente mi salta addosso stringendomi forte “Kyaa~ che carino! Non sapevo avessi dei così buoni gusti, fratellino” esclama; immaginatela mentre mi stritola con i cuoricini che le appaiono attorno.
Dopo un po’ mi lascia e ci fa salire sulla limousine che parte verso l'hotel. Durante il tragitto guardo fuori da finestrino, Milano è una città stupenda; per me tutto questo è un sogno.

POV. Yashiro
Arriviamo in hotel e lì incontriamo Leonardo, mio cognato. “Hey, Yashiro. Wow, sei cresciuto tanto, eh?” mi abbraccia amichevolmente.
“Io si, tu invece sei rimasto sempre uguale Leo” lo prendo in giro. 
Lui ride poi mi lascia dopo aver visto Erik “Uh? E questo zuccherino chi è?”

POV. Erik
Arrossisco a quell'appellativo “M-mi chiamo Erik Yukiya…” balbetto imbarazzato.
“Lui è il mio ragazzo” annuncia Yashiro; da quando siamo qui sembra più sicuro di sé, evidentemente si fida molto di Yana e Leonardo.
“Ah, lui è il ragazzo di cui parlavi sempre nelle nostre videochiamate?” Chiede senza smettere di guardarmi. Anch'io lo guardo; è molto altro, magro e muscoloso al punto giusto, ha i capelli color ruggine (un po’ più arancioni dei miei) legati in un codino e gli occhi color rugiada.
Yashiro annuisce un po’ a disagio; si sarà accorto dello sguardo che mi rivolge Leonardo? “Si, è lui”
L'italiano si avvicina a me è non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi grigi “Piacere, sono il cognato di Yashiro, ma puoi chiamarmi anche solo Leo, zuccherino” sorride e mi guarda con l'aria da Don Giovanni prima di farmi l'occhiolino.
Ci accompagna in stanza e poi ci lascia soli, trascinato da Yana. Non mi va di sistemare le cose, sono troppo stanco, quindi tiro Yashiro vicino a me sul letto e restiamo lì a coccolarci per non so quanto tempo -Spero che questa vacanza sia fantastica-. 


Note dell'autrice

Ed eccomi qui, sono tornata! o(^O^)o 
Si lo so, ho un po' ritardato l'uscita di questo capitolo è chiedo umilmente perdono.
Comunque, i nostri piccioncini sono finalmente in vacanza ed Erik ha già incontrato il suo nuovo potenziale stalker. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e ci si vede al prossimo capitolo! 

P.S. A breve caricherò la mia prima collaborazione realizzata con Blackcherry2011, se vi va dateci un'occhiata e ditemi cosa ne pensate! Ciau ciau o(^O^)o


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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


POV.Yashiro
La mattina dopo mi alzo lentamente ed inizio a sistemare le nostre cose. Erik ancora dorme – è così carino! Non mi va di svegliarlo -.
Quindi, appena finito di sistemare, esco sul terrazzino dove c’è un tavolino con due poltroncine. Mi siedo su una di esse e mi godo l'aria della mattina milanese mentre fumo una sigaretta.
Più tardi chiamo il servizio in camera e quando arriva il cameriere noto che ha un volto familiare quindi curiosamente gli chiedo “Come ti chiami?”

POV. Lorenzo
Sussulto sorpreso a quella domanda, in genere non possiamo interagire troppo con i clienti.
“Lorenzo…” rispondo anche se sono abbastanza esitante.
“Io sono Yashiro, piacere” mi sorride “Per caso ci siamo già incontrati? Hai un volto familiare”
“Mi dispiace, signore, ma temo che si stia sbagliando. Ora devo tornare a lavoro, mi scusi” simulo un inchino piegandomi leggermente in avanti e me ne vado.
-In effetti anche a me sembra di conoscere quel Yashiro, ma dove l’avrò incontrato?- penso confuso mentre lavoro.

POV. Yashiro 
Guardo attentamente quel ragazzo. È bassino e molto magro; ha i capelli biondo cenere e due occhioni color rugiada. Nonostante abbia pressoché la mia età, ha dei lineamenti morbidi e fanciulleschi. - È così carino, come vorrei costringerlo tra le mie braccia… Ma cosa sto pensando?? Io sto con Erik! – scuoto la testa – Però… un momento! Si chiama Lorenzo… ora che ci penso, da piccolo, quando venivo qui in Italia con la mia famiglia, avevo un amico che si chiamava Lorenzo… E se fosse proprio lui?- penso sorpreso.
Vengo distratto dai miei pensieri sentendo Erik svegliarsi. Mi avvicino e gli sussurro dolce “Buongiorno, piccolo mio”

POV. Erik
Mi sveglio con malavoglia, ho ancora sonno ma senza Yashiro accanto a me non riesco a dormire bene.
Sento la dolce voce di Yashiro e mugolo contrariato nascondendomi sotto le coperte del nostro letto king size.
Lui ridacchia e infila le braccia sotto le coperte fino a toccarmi sui fianchi. Lo lascio fare ignaro delle sue reali intenzioni ma salto sorpreso quando inizia a farmi il solletico “N-no… basta!” lo supplico tra le risate.
Si ferma, finalmente e mi toglie le coperte da dosso per poi prendermi in braccio.
“Sei sleale” mugolo gonfiando le guance.
“Non è vero, è colpa tua che non volevi svegliarti, amore” ride dolcemente e mi fa sedere su una poltroncina sul terrazzino mentre lui si siede sull'altra.

POV. Yashiro
“Ho fatto portare la colazione, amore, ne vuoi? Ci sono un sacco di dolci” sorrido prendendo il vassoio e poggiandolo sul tavolino davanti a noi.
“Dolci??” rido a vedere gli occhi di Erik luccicare di felicità; so quanto gli piacciono i dolci – il mio piccolo golosone -.
“Si, puoi mangiare tutto quello che vuoi” lo bacio sulla guancia per poi iniziare a mangiare un waffle.
Nel frattempo penso ancora a quel Lorenzo – sono sicuro di conoscerlo. Possibile che non riesca a ricordarmi?-. 

POV. Erik
Mangio una fetta di torta tranquillo e contento, quasi dondolo dalla felicità, ma poi lo vedo pensieroso e lo bacio sulla guancia “Qualcosa non va, tesoro?” gli chiedo con una vocina dolce e preoccupata.
Lui sussulta leggermente “Uh? No, va tutto bene” mi sorride.
Gli stringo dolcemente la mano “Sai… tuo cognato mi fa paura… mi ha fatto l’ occhiolino e mi chiama ‘zuccherino’ con quell’irritante tono da maniaco…” sussurro esitante.

POV. Yashiro
“Si… l'ho notato, amore… ma non devi preoccuparti di Leonardo… mia sorella è molto protettiva, ci penserà lei a tenertelo lontano” lo rassicuro baciandolo a fior di labbra.
Lui annuisce “Grazie…” sussurra e mi abbraccia.
“Amore, sei troppo bello, tutti ti desiderano. Di questo passo dovrò rinchiuderti” scherzo stringendolo a me.
Intreccia le mani dietro il mio collo e mi guarda assottigliando i suoi occhioni verdi, quelli che tanto amo. “Sta attento anche tu, vedi di non fare cose losche alle mie spalle, posso essere moolto~ cattivo se voglio” mi minaccia con un tono dolce, ma so che è un vero e proprio avvertimento ed ingoio un groppo.
Gli accarezzo i capelli “Non devi preoccuparti, amore, non succederà mai, ti amo tropp-”

POV. Erik
Non lo lascio finire di parlare che lo bacio con desiderio – voglio godermi al massimo questa vacanza e donarsi completamente a lui; lui che è il mio primo amore e linfa vitale della mia esistenza-.
Ansimante mi stacco dalla sua bocca e lo guardo “Yashiro~ voglio fare l'amore con te~” lo supplico.

POV. Yashiro
Ingoio un groppo – cavolo quanto è bello, non riuscirò a resistere a lungo. Ma chi voglio prendere in giro? Non riesco mai a resistergli-.
I capelli scompigliati, gli occhi languidi di desiderio e le gote affossate lo rendono ancora più attraente di quanto non sia già.
Subito lo prendo in braccio e lo porto sul letto. Facciamo l'amore ed è bellissimo fin quando, nella foga del momento, pronuncio un nome non suo.

POV. Erik
A sentirlo lo spingo via e mi alzo di scatto iniziando a rivestirmi.
“A-amore… scusa… io… non volevo, io amo solo te, lo sai…” cerca di giustificarsi.
Trovo un paio di forbicine sul comodino e le lancio conficcandole nel muro sfiorando la guancia di Yashiro di pochi millimetri.
“Chi diavolo è?! Cosa mi stai nascondendo?! Lo sai benissimo che non ti conviene prendermi in giro!” urlo furioso, guardandolo con occhi pieni di tristezza ma soprattutto di rabbia.
“Amore, mi dispiace, non so chi sia, davvero!” tenta ancora di scusarsi.
“Non me ne faccio un cavolo delle tue maledette scuse! Non osare mentirmi o le prossime forbici ti centreranno in pieno!”
-Come ha potuto farmi questo? Aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciato-.
“Se ti dico la verità ti calmi?” mi supplica.
“Smettila di girarci intorno! Dimmi chi diavolo è?!” gli urlo contro.

POV. Yashiro
Lo guardo spaventato – L’ho fatto davvero arrabbiare questa volta-.
“Mi dispiace, non era mia intenzione… Stamattina ho chiamato il servizio in camera e mi sembrava di conoscere il cameriere. Era molto carino, sì, ma all'inizio non ho pensato nulla, poi… forse credo… ne sono attratto…” spiego “Ora ti calmi? Mi dispiace Erik, non volevo, ti amo, lo giuro!” tento di convincerlo – Ho sbagliato, lo so, ma io lo amo davvero, darei tutto per lui-.

POV. Erik 
Abbasso lo sguardo restando in silenzio - Io ti ammazzo, Lorenzo! Giuro su tutto che ti uccido, Yashiro è soltanto mio!-.
“A-amore…?” Yashiro mi chiama spaventato.
“La prossima volta che fai una cosa del genere ti uccido davvero” sentenzio e lo abbraccio.
“Quindi mi perdoni?” mi guarda speranzoso.
“Non ho detto questo” lo lascio allontanandomi “Dormirai sul divanetto fin quando non deciderò se perdonarti o no”
Lui sospira triste “Mi dispiace… io ti amo…”
“Anch'io… ma ho bisogno di tempo” detto questo esco dalla stanza.





*Note dell'autrice*
Ed eccoci qui alla fine di questo capitolo... chiedo umilmente venia per aver tardato tanto, ma è stato un periodo abbastanza incasinato, scusate. *implora perdono*
Non mi picchierete per aver reso Erik un po' pazzo, vero? È che l'idea di farlo diventare un piccolo yandere  mi attirava parecchio, ovviamente ditemi cosa ne pensate. Inoltre, come avete notato, ora anche Yashiro ha gente che gli fa la corte e si trova in un mare di guai.
Continuate a seguire la storia per sapere come va a finire, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto con una piccola recensione e vi ringrazio soprattutto per aver letto. Ci si vede alla prossima.
Ciau Ciau!


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Capitolo 6
*** Capitolo sesto ***


POV. Yashiro 
Sono passati due giorni dal mio litigio con Erik e cerca sempre di evitarmi, non mi degna neanche di uno sguardo -Mi manca e mi sento uno stupido, è tutta colpa mia-.
Mi butto sulla poltroncina in terrazzo a fumare una sigaretta, ultimamente fumo di più e mi sto trascurando.

POV. Erik
Faccio portare la colazione in camera, prendo un piattino e porto a Yashiro la sua parte.
“Dovresti smettere di fumare ed iniziare a mangiare di più” dico posando il piattino sul tavolo e sedendomi sulla poltroncina accanto a lui sorseggiando un tea.
“Credevo che non te ne importasse” risponde con tono aspro ed ironico.
M'innervosisco “Non osare accusarmi, sei tu quello in torto! Non sono io quello che si diverte a fantasticare su un altro alle mie spalle!” mi alzo e me ne vado iniziando a vagare per l'hotel in preda alle lacrime -Dannata vacanza! Meno male che doveva essere perfetta!-

POV. Lorenzo
Ho appena finito di pulire una camera e sto tornando alla reception quando vedo un ragazzo piangere. Lentamente mi avvicino.
“Hey, va tutto bene? Perché piangi?” chiedo preoccupato.

POV. Erik
Lentamente mi volto e mi trovo davanti quel bel ragazzo “I-io… sto bene…” sussurro e lui mi sorride.
“Come ti chiami?” mi chiede.
“E-Erik… tu?” rispondo asciugandomi le lacrime.
“Io sono Lorenzo, piacere” mi sorride ma io spalanco gli occhi che un attimo dopo si riempiono di rabbia.
“Tu… tu! Sei quello che ha sedotto Yashiro!” 
“Sedotto Yashiro? Non so di cosa stai parlando” si difende come può ma io insisto.

POV. Lorenzo
“Ah no? Lo hai sedotto e ora Yashiro non mi ama più per colpa tua!” 
Sbatto le palpebre “Perché avrei dovuto farlo? Io sono etero” 
“Cosa?” mi guarda confuso “Allora perché Yashi non mi vuole più?” piange di nuovo.
Lo abbraccio e cerco di calmarlo “Forse è solo un momento di confusione, sono sicuro che ti ama davvero”

POV. Erik 
Annuisco e mi asciugo le lacrime “G-grazie…” sussurro e lui mi sorride.
“Su va da lui, non mi piace vedere piangere le persone” 
Sorrido un po’ e corro in camera da yahsiro. Spalanco la porta e vedo Yashiro intento a riprendere le sue cose. Subito Io abbraccio “No fermo! Non andare via!” inizio a piangere di nuovo.

POV. Yashiro
“Ma tu non vuoi più parlarmi né vedermi”
“Ti ho perdonato! Non voglio che te ne vai, ti amo!” piange disperato.
Ricambio l'abbraccio e gli accarezzo i capelli “È colpa mia, non avrei dovuto fantasticare su nessuno. Su non piangere, il tuo viso è troppo bello per essere rovinato dalle lacrime” sussurro e lui mi sorride. 
Gli asciugo le lacrime e lo bacio dolcemente -cavolo quanto mi sono mancate le sue dolci labbra-

POV. Erik
“Alla fine ho incontrato Lorenzo, ha detto che lui è etero, quindi mi dispiace, ma anche se lo volevi non puoi averlo” scherzo un po’ con tono molto ironico.
“Non lo avrei comunque voluto, è stato solo un attimo di esitazione. Io voglio solo te, sei la persona più bella del mondo” sussurra e io sorrido contento per i complimenti.
“Sei fortunato che non ti ho ucciso” ghigno un po’.
“Ho avuto davvero paura, cavolo non sapevo potessi essere così” confessa.
“Non ti piace? Vuoi lasciarmi per questo?” mi agito spaventato.
“Ma no amore, sei dannatamente eccitante quando ti arrabbi, sai?” sorride malizioso.

POV. Yashiro
“Ti va di provare a vedere quanto so essere eccitante?” mi provoca maliziosamente.
“Con piacere” ricambio il suo sguardo pieno di desiderio e lo bacio con passione.
Facciamo l’amore e questa volta non sbaglio, è bellissimo, solo Erik sa darmi queste emozioni l’infinita libidine.

POV. Erik
Dopo quel giorno io e Yashiro siamo ancora più legati di prima e queste due settimane di vita milanese sembrano volare via subito. Abbiamo fatto un sacco di cose divertenti, inoltre la sorella di Yashiro, che gestisce una famosa linea di moda, mi ha chiesto un servizio fotografico con i suoi abiti. Ovviamente quelli da ragazzo, altrimenti avrei fatto fuoco e fiamme.

POV. Yashiro
Queste due settimane sono volate davvero in fretta. Ora, dimenticati Lorenzo e Leonardo, ci stiamo preparando per partire alla volta di Venezia dove staremo altre due settimane prima di tornare in Giappone. Dove ci aspettano i nostri doveri. Sia io che Erik dovremo tornare a studiare, non abbiamo ancora scelto quale università frequenteremo, spero che andremo nella stessa, non riuscirei a stare lontano dal mio amore. 
Pensando queste cose preparo la valigia mentre Erik è sotto la doccia, mi sembra di aver preso tutto. Controllo se ho dimenticato qualcosa e sul comodino di Erik trovo un catalogo di moda della firma di mia sorella; dentro c’è un segnalibro. Lo apro e guardo le pagine segnate; Erik stava guardando gli abiti matrimoniali -Oh cavolo! Al matrimonio non ci avevo neanche pensato! Dovrei essere io a fare la proposta no?- 
Sento Erik uscire dal bagno e subito lascio il catalogo.

POV. Erik
Lo guardo confuso “Amore, tutto bene?” piego carinamente la testa di lato.
Lui annuisce “Si, stavo controllando se avevo dimenticato qualcosa. Tu sei pronto?” 
“Si, devo solo vestirmi” torno in bagno per poi uscire vestito con un jeans bianco un po’ strappato sulle ginocchia, una maglietta blu con i ricami bianchi e un paio di Converse blu. “Eccomi qui” sorrido.
Lui si avvicina e mi bacia “Sei stupendo piccolo, andiamo? Yana ci aspetta” 
Annuisco “Si, mi mancherà tanto lei” mugolo.
Yashiro prende le valigie “Anche a me, però mi ha detto che presto tornerà in Giappone quindi potremo vederla” 
“Si~!” felice prendo tutte le mie cose e lo seguo.

POV. Yashiro
A sera arriviamo a Venezia e per tutto il viaggio non ho fatto altro che pensare a quel catalogo -Davvero Erik vuole sposarmi? Non sarà troppo presto?- 


*Note dell'autrice*
Eccomi qui con un altro capitolo.
Mi scuso per il ritardo e anche perché questo capitolo  è più corto del solito.
Finalmente i nostri Erik e Yashiro  hanno riparato, Lorenzo sei stato fortunato ad essere innocente o Erik ti avrebbe ucciso.
Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate e ci si vede alla prossima,
Ciau Ciau!

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Capitolo 7
*** Capitolo settimo ***


Salve! *saluta timidamente*
Mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto per questo capitolo, ma mi farò perdonare.
Per ora vi lascio, buona lettura! 


POV. ERIK 
Mi sveglio mentre siamo in viaggio verso Venezia, siamo vicini e sono tremendamente eccitato. Yashiro, che è accanto a me, mi abbraccia ridendo dolcemente.
“Calmo, tra un po' arriviamo” mi bacia sulla guancia.
“Sono calmo” gonfio le guance.
Dopo una mezzora  finalmente arriviamo. Scendo dall'auto e mi guardo intorno, è tutto splendido, ma un attimo dopo il forte odore della laguna colpisce le mie narici e subito mi tappo il naso con le mani Non riuscendo a sopportarlo.
Sento Yashiro, dietro di me, scoppiare in una fragorosa e calda risata. Gli pizzico una guancia “ Smettila!”
Mi abbraccia e mi bacia a stampo “ Scusa… scusa” ridacchia.

POV. YASHIRO
‘ Oh, quant’è carino! È sempre così bello in tutto quello che fa
“Yashiro sei una peste!” Mette il broncio.
“Ma, amore, non l’ho fatto a posta” cerco di difendermi, ma non riesco a smettere; la scena ha un nonsoché d'esilarante.
Riesco a calmarmi e prendo Erik per mano “Vieni andiamo in hotel a sistemarci?” gli sorrido.
Lui annuisce e si appresta a prendere le valigie ma lo precedo e porto tutto io.

POV. ERIK
Anche se non vuole, lo aiuto e andiamo nella nostra stanza. Era più grande di quella di Firenze e anche più bella. L'intero arredamento era in stile vittoriano; era splendido, mi faceva sentire un aristocratico.
“Yashiro, non ti ho ancora picchiato per aver speso così tanto”
Lui ride e mi abbraccia “Ma, amore, io lo faccio per te, voglio che sia tutto bellissimo”
“Ma mi basta stare con te per essere felice” lo bacio. Ci stacchiamo dopo alcuni minuti per riprendere fiato.
“Inauguriamo il letto?” mi sussurra malizioso all’orecchio.
Ridacchio “Pervertito” lo prendo in giro.

POV. YASHIRO
“Ma, amore~” faccio gli occhioni da cucciolo.
Mi bacia e non posso fare altro che ricambiare; quanto mi piace quando prende l'iniziativa.
Lentamente lo spingo sul letto e facciamo l’amore.

POV. ERIK 
Quando finiamo vorrei alzarmi per fare una doccia ma delle forti braccia mi circondano i fianchi tenendomi fermo.
“Amore, su, dai, lasciami, vado a fare una doccia e torno” gli accarezzo una mano.
“Ma, piccolo, è sera, la facciamo domattina insieme, dai~” fa gli occhioni da cucciolo e non posso resistere.
“E va bene” mi stendo di nuovo accanto a lui e lo bacio a fior di labbra per poi addormentarmi tra le sue braccia.

POV. YASHIRO
La mattina dopo ci alziamo ed Erik corre in bagno per buttarsi sotto la doccia.
Ridacchio ed aspetto il mio turno; oggi ho in mente di chiedergli di sposarmi, so che è presto ma non ce la faccio più ad aspettare. ‘Meno male che ho già preso l’anello. Ma se mi sbagliassi? Se non volesse sposarmi?’ Penso agitato.
“Amore, va tutto bene?” Il suono della dolce voce di Erik mi riporta alla realtà.
“Si, tutto bene. Stavo pensando a dove andremo oggi” gli sorrido “Dammi cinque minuti per lavarmi e sono pronto” 

POV. ERIK
Lo bacio sulla guancia “Va bene” sorrido e quando va in bagno Inizio a vestirmi. Indosso qualcosa di semplice e non troppo provocante; niente pantaloncini, ultimamente sto ingrassando.
Ma, comunque, cosa succede a Yashiro? Non avrà mica trovato di nuovo un altro? O magari è una ragazza? No, cosa sto pensando? Ha promesso che non sarebbe più successo… Ma allora come mai era agitato? Devo calmarmi e osservare, se c’è qualcosa che non va me lo dirà… vero?’ Penso iniziando ad agitarmi ma respiro profondamente e mi calmo.
Dopo pochi minuti Yashiro esce dal bagno; è già vestito e si avvicina per poi baciarmi sulla guancia.
“Facciamo colazione?” mi chiede dolce ed annuisco sorridendo.

POV. YASHIRO
Lo prendo e usciamo dall’hotel. Lo porto a fare colazione a piazza San Marco.
Lo vedo guardarsi intorno, ha gli occhi che gli brillano dallo stupore. ‘Quant’è carino, lo amo troppo. Voglio sposarlo qui è subito!’
Dopo la colazione passeggiamo per la piazza e poi lo porto a fare un giro in gondola.
“Amore, è tutto bellissimo!” esclama baciandolo sulla guancia.
Gli sorrido e tiro fuori il cofanetto con l'anello “Erik… amore mio… Mi vuoi sposare?” chiedo guardandolo negli occhi e con un leggero rossore sulle guance.


*Note dell'autrice*
Ed eccoci qui alla fine di questo capitolo.
Lo so che mi state odiando perché vi ho lasciati sulle spine, ma un po' di suspance non fa mai male.
Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo alla prossima.
Ciau Ciau
-Mitsunari

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo ***


Salve, bentornati! ^^ So di avervi fatto aspettare una vita per questo nuovo capitolo, non ho giustifiche questa volta. Spero che chiuderete un occhio e che la storia vi piaccia. Detto questo non mi resta che augurarvi: Buona lettura! ^^


POV. Erik
'No, non ci credo, me lo ha chiesto davvero? Di sposarlo? Mio dio… sono troppo felice!' Mi copro la bocca con le mani e inizio a piangere di gioia per poi abbracciarlo "S-si! Non devi neanche chiedertelo, certo che ti sposo!"
POV.Yashiro
Ricambio l'abbraccio restando in silenzio, troppo felice per dire o fare qualsiasi cosa. Asciugo le lacrime di Erik, anche se é felice non mi piiace quando piange, gli prendo dolcemente la mano e infilo l'anello al suo dito "Ti amo, sei la mia unica ragione di vita e voglio passare tutto il mio tempo con te" sussurro e prima che lui possa rispondere lo bacio con amore.
POV.Erik
Ricambio il bacio e quando mi stacco poggio la fronte contro la sua e sorrido "Ti amo anch'io e voglio stare con te finchè morte non ci separi" lo bacio ancora ma mi blocco sentendo dei conati di vomito simulati.
Mi guardo intorno e noto che le persone attorno a noi si sono fermate a guardarci con astio ed odio, mentre dei ragazzi, poco più grandi di noi forse, se la ridono e continuano a fare quegli odiosi rumori.
Abbasso lo sguardo tenendo le mani sulle braccia di Yashiro "Andiamo… ti prego…" sussurro.
POV.Yashiro
Guardo minacciosamente la gente che se me va sputando insulti.
Quei ragazzi, invece, restano e continuano a ridere buttando al vento parole sconnesse ma chiaramente offensive. Lascio Erik e subito mollo un violento destro al capo banda. Iniziamo una lotta senza pietà e senza esclusione di colpi; Erik tenta di fermarmi ma sono accecato dalla rabbia "Nessuno insulta il mio futuro sposo!"
POV.Erik
"Yashiro, ti prego, vieni via!" lo tiro verso di me; sto piangendo, non voglio questo, perché la gente dev'essere così ottusa e obsoleta?
Non so cosa fare; una parte di me vorrebbe continuare a piangere e subire mentre l'altra vorrebbe uccidere quei bastardi.
Alla fine vince la seconda opzione. Tiro via Yashiro e mi metto in mezzo a loro "Avete due possibilità: o ve ne andate da soli, o vi spedisco io all'inferno!" Minaccio i nostri aguzzini ma loro mi guardano ridendo beffardemente. A quel punto tiro fuori un paio di forbicette appuntite -le stesse dell'hotel di Firenze e che hanno quasi ferito gravemente Yashiro- e ripeto la minaccia.
"Andatevene, ora! O di voi resteranno soltanto minuscoli pezzettini"
POV.Yashiro
Non mi rendo subito conto di ciò che sta succedendo, ma quando vedo quelle forbici resto immobile. Ingoio un groppo a causa del timore venutomi al solo ricordo degli avventimenti legati a quell'oggetto, ma subito dopo realizzo lo scopo di Erik e lo abbraccio da dietro bloccandolo.
"Ti prego, non farlo amore!" esclamo cercando di calmarlo. 'Devo fermarlo, non voglio che finisca nei guai per colpa di tre idioti"
Vedo i ragazzi scappare nel momento esatto in cui Erik si calma e lo bacio sulla fronte ma mi stacco subito per paura che sia sotto il controllo dell'ira.
"Domani prendiamo il jet di famiglia e torniamo a casa" sussurro ed inizio ad andare verso l'albergo.
POV.Erik
Lo guardo allontanarsi e mi rendo conto di ciò che ho fatto "A-amore… ti prego, parlami… mi dispiace!" lo seguo cercando di fermarlo.
"Tu sei pericoloso! Non posso portarti da nessuna parte che rischi di ammazzare qualcuno!" sbotta in preda a lacrime di rabbia "Io ho tremendamente paura di te!" Ammette.
A quelle parole sento il mondo crollarmi addosso "Non lo faccio di proposito! Non é una cosa che possso controllare!" Scoppio a piangere e scappo via.
POV.Yashiro
"N-no, amore… aspetta!" lo rincorro 'Cosa mi é preso? Non avrei mai voluto dirgli quelle cose, non le penso. Dove sarà ora? Devo trovarlo e subito, non me lo perdonerei mai se gli succedesse qualcosa' penso nel panico. Cerco di seguire la direzione in cui é andato e finisco in un vicolo buio ma sembra che lui non ci sia. 'Dannazione, sono uno stupido!" Mi accuso mentalmente e mi siedo a terra piangendo "Ti prego, sii sano e salvo, spero che troverai qualcuno che sappia renderti davvero felice, a differenza mia" penso e non riesco a smettere di piangere. Alla fine svengo sfinito in quel vicolo buio e freddo.
POV.Erik
Continuo a correre e finisco in un vicolo buio. Vedo una persona a rerra senza sensi. Cerco di svegliarla ma poi mi accorgo che é Yashiro e la mia preoccupazione sale alle stelle "Yashiro, ti prego, svegliati!" lo supplico e cerco di farlo rinvenire. Dopo un po' lo vedo riaprire gli occhi e lo stringo forte facendo un sospiro di sollievo.
"A-amore…" sussurra e mi accarezza una guancia "M-mi dispiace… non volevo dirti quelle cose, non le pensavo, non so cosa mi sia preso"
Lo zittisco dolcemente "Va tutto bene, scusami se ho reagito troppo emotivamente" lo bacio sulla fronte e lo aiuto ad alzarsi "Vieni" alzo lo sguardo, non mi sono accorto che si é fatta già sera.
"Amore, torniamo a casa? Possiamo partire anche ora" sussurra Yashiro e gli sorrido dolcemente annuendo. Lo prendo per mano e ci avviamo verso l'albergo.

*5 anni dopo*
POV.Erik
Dopo quella 'vacanza' il tempo é volato, ora io e Yashiro siamo felicemente sposati da quattro anni. Io ho continuato l'attività di mio padre prendendo la gestione della biblioteca e aprendo un salotto letterario. Yashiro, invece, ha preso le redini dell'azienda di famiglia e ora é diventato molto famoso e rispettatato ma ogni cosa ha i suoi lati negativi.
Questa sera aspetto Yashiro comodamente seduto sul divano e sto riguardando delle vecchie foto nostre. Sento la porta aprirsi e subito mi alzo per accogliere Yashiro.
"Bentornato maritino mio" scherzo dolcemente abbracciandolo e lui mi bacia a fior di labbra ma mi accorgo che c'é qualcosa di strano.
"Amore, tutto bene? Qualcosa non va?" preoccupato.
POV.Yashiro
"Si, si tutto bene, amore mio… ti ho preso questi…" sorrido e gli porgo un mazzo di rose blu, i suoi fiori preferiti.
"Oh, amore…" singhiozza commosso "Non dovevi, grazie" sorride. 'Oh, quant'è bello quando sorride così felicemente' penso, a vederlo così mi si scalda il cuore
Lo aiuto a sistemare i fiori in un vaso e lo abbraccio da dietro "Cosa stavi facendo? Sono in ritardo, scusami" sussurro giocando dolcemente con i suoi riccoli rossi.
POV.Erik
"Tranquillo, non fa niente" dolce mi giro e lo bacio sulla guancia; é strano, ora non ha più la pelle liscia come prima e la barba mi punge le labbra "Riguardavo le nostre foto, eravamo così spensierati" sussurro nostalgicamente.
"Lo siamo ancora" sussurra e accende lo stereo mettendo musica jazz, la nostra preferita poi si avvicina a me e mi tende la mano "Mi concede questo ballo, mylady"
Rido dolcemente "Certo" prendo la sua mano e iniziamo a ballare lentamente in salotto; lo facciamo spesso ma ogni volta é un'azione che mi fa sentire amato ed é come se il mondo attorno a noi si sia fermato.
Dicono che la felicità sia irrangiungibile, che i lieti fine non esistano eppure… noi lo abbiamo avuto il nostro lieto fine e la nostra felicità non svanirà mai.
FINE


Note dell'autrice
Eccoci di nuovo alla fine del capitolo. Ebbene si, sono desolata di annunciarvi che questo é l'ultimo. Spero vivamente che la storia vi sia piaciuta, ringrazio tutti coloro che l'hanno letta fino alla fine e fatemi sapere il vostro giudizio lasciando una piccola recensione qui sotto.
Grazie di tutto, alla prossima!
Mitsunari
P.S. In particolare ci tengo a ringraziare BlackCherry2011 per avermi sempre sostenuto e incoraggiato nella redazione di questa storia. ^^

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