Suicide Squad 2.

di Dawn_Scott402
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Convocazioni. ***
Capitolo 3: *** Figli e parenti (pt 1) ***
Capitolo 4: *** Figli e parenti (pt 2) ***
Capitolo 5: *** Poteri ***
Capitolo 6: *** Cosa succede nelle stanze? ***
Capitolo 7: *** Primi addestramenti. ***
Capitolo 8: *** Anche i pazzi piangono. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Una donna dalla pelle e capelli scuri chiusd con il telecomando la televisione dalla quale poco prima guardava il telegiornaleove prima c' era la notizia che Batman era in difficolrá secondo alcuni, ma una frase la colpì:
"Ormai i supereroi non bastano, neanche loro ci possono aiutare" disse la giornalista. Amanda riflettè, sapeva lei cosa fare, a passo deciso come l' andatura andò verso il cellulare e chiamò il primo numero sulla rubrica.
"Pronto professor Delanier? Sono Amanda Waller...convochi la Suicide Squad...non mi interessa! Il mondo sta andando a rotoli e ho bis...non mi interessa se non sono più come un tempo! Cosa dovrei fare allora?...cosa?.............................a bene le do fiducia, convochi figli e parenti" disse la Waler per poi spegnere il cellulare.



ANGOLO AUTRICE: Prologo cortissimo ma che ci posso fare, comunque come avrete capito mi servono figli o parenti dei vecchi membri. Massimo 2 OC a testa, due sono miei, una "nipote" di Incantatrice e una figlia di Harley Quinn.
????: Di Harley Quinn ed El Diablo!
Io: Si però non puoi fare tutte quelle cose fighe che fa tuo padre, comunque i figli non devono avere lo stesso sesso dei genitori
Esempio: Figlio di Killer Croc: maschio per forza o figlia o parente di Harley Quinn femmina per forza, anche tipo una figlia di Deadshot o un cugino di Incantatrice. Per chi è interessato ad Incantatrice: i figli o i parenti non devono avere perforza li stessi poteri, la mia OC per esempio è una sirena idromatica """"nipote"""" di Incantatrice. Basta che abbiano poteri magici non vogli vedermi davanti tizi imparentati con lei senza poteeri: possono essere eelecinetici, idromatici, illusionisti, maghi e so che gghie ma non pirocinetici o senza poteri. Per forza maghi o streghe i parenti o figli/e di Incantatrice.


Tabella:

Nome
Cognome
Etá
Sesso
Orientamento
Figlia o figlio di/ parente di (specificare quale parente)
Rapporto col genitore
Aspetto
Carattere
Abiti
Armi (non necessariamente)
Poteri (non necessariamente)
Paure o debolezze


Ah, due posti sono occupati da un OC.

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Capitolo 2
*** Convocazioni. ***


Una donna afroamericana e dall andatura fiera passeggiava lungo i corridoi del carcere di Harkam. Essa si avvicinò ad un plotone di soldati inpegnato a sorseggiare un caffè. Appena essi si accorsero della sua presenza si misero sull attenti.
"Buongiorno di cosa ha bisogno?" Domandò uno di questi.
"Sono Amanda Waller, cerco il tenente Flag" rispose fredda.
"Area 48 sezione 11" la informò un' altro soldato. La donna se ne andò soddisfatta.
Quando arrivò nella stanza in cui si doveva trovare il suo obbiettivo la prima cosa che potè notare fu una completa assenza di persone, fatta eccezzione per un uomo. Amanda si avvicinò ad esso. Appena il soldato notò la presenza della donna salutò educatamente.
"Buonasera signora Waller" esclamò per poi fare il saluto militare.
"Tenente" rispose lei.
"La conosco signora Waller, non è qui per visita vero?" Domandò lui.
"Ha un ottimo intuito: infatti le volevo chidere una cosa" disse lei.
"Che cosa?" Chiese ancora il soldato.
"Da come avrá sicuramente notato nei giornali i cattivi aumentano e i supereroi scarseggiano. Vi volevo convocare ma ormai siete troppo stanchi, tu e gli altri, e ho pensato di convocare i vostri figli e parenti, due a testa..." spiegò lei ma Flag la interruppe.
"Perchè due a testa?" Chiese.
"Se mi lasci continuare, due a testa perchè sono troppo giovani, troppo inesperti, solo uno non basterebbe. Devono compensarsi fra di loro. Voi li allenerete, quindi sono venuta da te perchè sei il solo ad avere accesso alle celle di Harley e gli altri" disse lei. Il soldato senza dire una parola le fece cenno di seguirla. Lei obbedi. In pochi minuti si ritrovarono   di fronte a una cella blindata al cui interno si trovava un uomo alto, muscoloso e la carnagione color cioccolato.
"Deadshot, ci rivediamo" sussurrò Amanda da attraverso una fessura della cella mentre il sicario si avvicinava come per guardarla meglio.
"Si, purtoppo" rispose acido.
"Ho bisogno di te" gli disse Amanda.
"Per cosa?" Domandò lui. La Waller gli spiegò la situazione.
"Sembra divertente, ci sto. Inoltre potrò rivedere le persone a me care..." Rispose il mercenario con un sorriso malinconico mentre Amanda e Rick si avvicinavano a una cella più simile a una fogna che a una prigione.
"Jones, devo parlarti" disse autoritaria la donna mentre nella cella rimbombava un ringhio, subito dopo da una piscinetta lá vicino un uomo molto alto si levò dall acqua e mostrò il corpo imponente coperto di scaglie.
"Killer Croc, ho bisogno di te..." sussurrò la donna per poi spiegarli la situazione.
"Non sono interessato" rispose semplicemente la bestia. Stava per tornarsene nella sua putrida prigione ma Rick Flag lo fermò.
"Non vuoi rivedere i tuoi figli?" Domandò il soldato mentre Jones si fermò e si voltò di nuovo verso i due.
"Una bella riunione non mi farebbe male, ci sto"rispose con entusiasmo.
"E ora?" Domandò Rick.
"Portami da Harley Quinn" rispose Amanda.
In poco tempo si ritrovarono di fronte a una piccola cella dalle pareti bianche e liscissime, c' era solo una brandina e sul muro c' erano molti graffiti. Al centro una donna un pò bassina e dalla pelle lattea stava canticchiando.
"Quinzel..." stava per dire Amanda ma lei la interruppe.
"Quinn!" Sbottò lei per poi mettere il broncio.
"Va bene...Quinn..." disse Amanda ma lei la interruppe di nuovo.
"Accetto! Ho sentito cosa dicevate a Kriki e Didi e accetto!" Rispose semplicemente con un sorriso l' albina per poi battere le mani in modo infantile.
"Il prossimo?" Domandò Rick Flag.
"Digger" rispose semplicemente la donna. Mentre il soldato la conduceva di fronte a un' altra cella blindata al cui interno si trovava un uomo alto e biondo.
"Digger ho bisogno di te" disse Amanda al prigioniero.
"Punto primo non mi chiamo Digger, punto secondo di cosa ha bisogno?" chiese lui. Amanda gli spiegò cosa stava succedendo.
"Va bene" rispose lui.
"E adesso?" Chiese ancora Rick Flag mentre si allontanava con la donna.
"Da June" rispose lei ma il tenente si fermò.
"Preferirei che ci vada lei. Dopo che bhe...insomma...abbiamo divorziato mi vergogno"
Rispose il soldato mentre la Waller entrava in una stanza dove c' erano croci e boccette piene di acqua santa.
"In caso lei uscisse di nuovo" disse una voce alle spalle della Waller.
"Mi dispiace molto Moon ma è per protezione, comunque non c' è bisogno che ti dica tutta la situazione vero?" Disse la donna mentre la strega annuiva.
"Perfetto allora accetti?" Domandò la donna.
"Ci sará anche Rick?" Chiese June mentre la Waller annuiva.
"Va bene, accetto" rispose la strega. Mentre la donna afroamericana usciva e andava verso il tenente.
"Chi manca?" Chiese Flag.
"Il più testardo" ripose enigmatica lei.
Flag sogghignò divertito.
"Ho capito...la porto da Chato" disse il soldato mentre portandola in una cella di stagno e rame al cui interno risiedeva un uomo tatuato.
"Santana" disse lei mentre il pirocinetico le andava incontro.
"Cosa vuole?" Domandò. Lei gli spiegò la situazione.
"Lei pensa che io accetti?" Chiese trattenendo a stento una risata.
"Si" rispose lei mentre l uomo scoppiava a ridere.
"Vada a quel paese" rispose semplicemente.
"Va bene, almeno avresti avuto l occasione di dimostrare ai tuoi figli che eri un buon padre" disse lei per poi fare per andarsene ma Chato la interruppe.
"Cosa cavolo intende?" Chiese il pirocinetico con rabbia.
"Sai perfettamente cosa intendo" rispose lei. Ma El Diablo la interruppe di nuovo.
"Va bene accetto" rispose sconsolato.



ANGOLO AUTRICE: Hello, sono tornata! Spero che il chappy vi piaccia e alla prossima cari. Perdonate eventuali errori. Un bacio.

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Capitolo 3
*** Figli e parenti (pt 1) ***


Amanda Waller e i sette membri della vecchia squadra suicida si trovavano in una sala molto ampia ma altamente squallida.
"Sapete cosa facciamo qui vero? Allor..." stava per dire Amanda Waller ma Capitan Boomerang con tono seccato la interruppe.
"Si si, siamo stanchi e bla bla bla e avete convocato i nostri figli e parenti per bla bla bla. Vada al sodo che me ne voglio andare al più presto da qua" disse annoiato l' australiano alludendo alla squallida stanzetta con delle misere poltroncine.
"Ma perchè la stanza è fatta in rame?" Domandò Deadshot.
"Perchè c' è il diavoletto e se si monta la testa e fa le fiamme succede un boom" rispose Harley scoppiando a ridere mentre Chato ruotava gli occhi annoiato.
"Va bene passiamo al dunque: qua ci sono due ragazzi a testa. Gli allenerete e in breve tempo devono essere molto forti" spiegò la Waller.
"Ma lei pensa che si diventa campioni da un giorno all' altro?" Domandò Rick Flag.
"Certo che no colonello, ma dovete lavorare sodo con loro. Anzi a voi vi è andata bene, la nostra June avrá le cose più difficili" disse Amanda mentre la strega abbassava lo sguardo.
"Ma bando alle ciance passiamo alle presentazioni: tenete" aggiunse la Waller dando due cartelle a ognuno.
"Chi vuole essere il primo?" Domandò in seguito.
"Io, io!" Urlò Harley aprendo una cartella.
"Oh che bella sorpresina: la mia Giulia!" Disse la donna, in quel momento nella sala entrò (scortata dai soldati) una ragazza dalla carnagione ambrata e il viso dai lineamenti delicati possedeva dei magnifici occhi ambra, era magra e abbastanza formosa. I capelli erano tinti di un rosa shoking ed erano mossi e tagliati a caschetto. Indossava un body con lo scollo a cuore e la minigonna rosa con scarpe dal tacco basso del medesimo colore. In fronte aveva incastonata una gemma rosa. La ragazza corse incontro alla madre.
"Mamiiiiiiiiii" urlò la rosa per poi abbracciare Harley che ricambiò il gesto coccoloso, insieme cominciarono a saltellare.
"Ciao a tutti sono Giulia ma chiamatemi Jolly! Che simpaticosi sembrano" disse dopo un pò la ragazza.
"Digger tocca a te, credo che una delle schede ri riserverá ua bella sorpresa" sussurrò Amanda mentre Capitan Boomerang leggendo il nome della ragazza sgranò gli occhi dalla sorpresa.
"A-a-ayame Yamashiro, figlia di Katana e...mia" disse con lacrime di gioia la nemesi di Flash mentre, sempre scortata dai soldati, entrava una ragazza alta 1.69 e dai capelli lunghissimi biondo miele, gli occhi erano castani con accenti asiatici. Inizialmente Ayame era confusa, poi capendo chi era suo padre la sua espressione da una spaesata si trasformò in una curiosa.
"Tu sei mio padre?" Chiese la bionda mentre Capitan Boomerang annuiva, dopo vari secondi i due si strinsero in un forte abbraccio piangendo lacrime di gioia. Si erano sempre e solo conosciuti attraverso delle misere lettere e Ayame si era sempre chiesta come fosse suo padre, senza sapere che era la stessa cosa che voleva sapere l' australiano.
"Jones" disse Amanda mentre la bestia usciva una cartella.
"Carlos Jones, 18 anni" disse lui mentre un ragazzo alto e dal fisico possente si faceva avanti. Aveva degli occhi smeraldo e i capelli spettinati castani. La carnagione era abbronzata. Era a petto nudo e i suoi unici vestiti erano un paio di jeans e delle scrpe da ginnastica nere.
Il ragazzo ringhiò per poi sedersi accanto al padre.
"Ciao papá" disse semplicemente mentre Killer Croc abbozzava un sorriso.
"Rick" disse poi la Waller mentre il soldato chiamava un certo James. Il ragazzo era molto bello ma non appariscente, aveva venti anni e possedeva degli occhi verdi.
Entrambi si fecero il saluto militare.
"Santana disse la Waller mentre lui estraeva una cartella.
"Diego Santana, sedici anni soprannominato El Demonio" disse mentre un ragazzo alto 1.80, dai capeli neri quasi rasati su faceva avanti. Indossava un giubotto nero uguale a quello di El Diablo, una canottiera bianca e jeans. Aveva un' espressione chiaramente arrabbiata in volto.
"Quindi tu sei il lurido verme che mi ha abandonato in mezzo a una strada, però, non immaginava che fosse El Diablo!" Disse con rabbia il sedicenne.
"Moon" aggiunse Amanda cercando di calmare la situazione mentre la strega leggeva il nome.
"Oh mio dio! G-g-giulietta c-cara bella, figlia mia e di Flag" disse June mentre il colonello dal canto suo era sorpreso. Nella sala si presentò una ragazza alta 1.53 con dei capelli biondi raccolti in due odango, lentiggini e due ammalianti occhi verdi. Come abiti aveva una canottiera lunga fino al bacino con scritto in basso "sono una diva" un golfino rosa sopra di essa   e dei pantalocini verde militare.
"I-i-io la conosco, l-lei era il mio superiore ai campi di addestramento" biascicò la ragazza. Flag le porse la mano e la invitò a sedere fra lei e June che la abbracciò.
"Sei anche mia...nostra figlia" le disse mentre la ragazza mostrava un sorriso a trentadue denti.




ANGOLO AUTRICE: Prima parte, ora mi devo coricare. La seconda non so auando ma voi visualizzate quotidianamente. Un bacio enorme e alla prossima.

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Capitolo 4
*** Figli e parenti (pt 2) ***


"Harley, tocca di nuovo a te" disse Amanda mentre la psicopatoca prendeva la seconda e ultima cartella, appena lesse il nome però il suo sorriso si spense per un attimo.
"Angie Lou Quinzel" esultò Harley mentre nella stanza si presentava una ragazza un pò bassina, i capelli mossi erano fatti a cresta ma erano abbastanza lunghi da cadere quasi sull' occhio alla giovane, erano albini con le punte tinte di rosa e blu. Nel viso sembrava fotocopiata alla donna del Joker, ma aveva a differenza della madre gli occhi ambra e del rossetto rosso un pò sbavato, la carnagione era lattea quasi cadaverica. Aveva il tatuaggio di una piccola fiamma nera sullo zigomo sinistro e un tatuaggio di un sorriso quasi inquietante sulla spalla destra con la scritta "Why so serious baby?". Come abiti aveva una canottiera bianca, pantaloncini in jeans con una cintura blu e rosa, un guanto magenta e delle scarpe da ginnastica con delle calze una rosa e una blu. La ragazza appena entrò salutò con gesti infantili la madre ma appena vide Chato gli corse, sotto lo sguardo scioccato dei presenti, incontro.
"Papiiiiiii!" Urlò la ragazza abbracciando El Diablo che diventò rigido come una statua e fissò Harley bianco in volto.
"Papá?" Domandò Deadshot confuso
"Chato, Harley: ci dovete dire qualcosa?" Domandò Capitan Boomerang con un ghigno mentre il tatuato abbassava la testa.
"Io e...ehm...Harley..." farfugliava El Diablo mentre Diego lo guardava confuso.
"Io e il diavoletto siamo stati fidanzatini per un po' ma ci siamo lasciati" disse allegra Harley Quinn come se nulla fosse mentre El Diablo si esibiva in un sonoro palmface.
"Ah ah! Sgamati!" Disse allegra Giulia mentre si avvicinava alla sorellastra.
"Si vede che non sei pazzerella come a me!" Disse con tono provocatorio la rosa mentre Angie Lou sbuffava.
"Io sono la più pazzerella pazzerellosa della famiglia!" Esclamò la discendente di El Diablo e Harley Quinn mettendo poi il broncio e voltandosi dalla parte opposta come Giulia.
"Deadshot" disse Amanda al sicario che estrasse delle cartelle.
"Guarda guarda: le mie Annette e Camille!" Esclamò euforico il cecchino mentre nella stanza si presentavano due ragazze: la prima, Annette, era brunetta con la pelle olivastra e gli occhi cerulei. La seconda invece di nome Camille, era alta e formosa con la pelle cioccolato, i capelli erano castani, corti e ricci. Gli occhi edano castani e nel complesso era una bellissima ragazza. Come abiti aveva una felpa rossa con rifiniture bianche che le arrivava poco più su dell' ombellico. I pantaloni erano abbinati in quanto anche essi rossi con rifiniture bianche. Le scarpe da ginnastica erano vermiglie.
"Zio!" Urlò Annette andandogli incontro.
"Papá!" Gridò felice Camille. In poco tempo il sicario si ritrovò stritolato in un forte abbraccio. Finalmente!
"Harkness" disse la Waller. L' australiano aprì l' ultima cartella.
"Anabel Harkness" sussurrò con un sorriso Capitan Boomerang mentre nella stanza entrava una ragazza alta 1.80 dal fisico magro con una leggera muscolatura e dalla pelle un po' abbronzata, capelli corti e castano chiaro, occhi azzurri e labbra carnose con un dente d' oro. Le braccia erano robuste e avevano il tatuaggio di un boomerang con su scritto Lady.
Come abiti aveva degli stivali neri, un pantalone di tuta aderente con una cintura, un giubotto di tipo milifare che ricordava un giubbotto anti-proiettile e sotto di esso una canottiera nera. Per finire in bellezza aveva un cappello australiano che ricordava molto quello del mitico Indiana Jones.
"Ciao nonno, chi non va in galera si rivede" disse la ragazza cerxando di essee spiritosa.
"Complimenti, hanno riso anche i sassi" disse ironico Diego mentre la ragazza gli si avvicinava minacciosa
"Brutto piromane dei miei stivali!" Gli urlò, stava per mollarli un pugno ma Ayame la fermò.
"Anabel basta! Non fargli male" le disse la cugina mentre la castana abbassava la mano e si andava a sedere.
"Non c' era bisogno che ti immischiassi" disse rabioso El Demonio mentre Ayame se ne tornava a sedere.
"Killer Croc, tocca di nuovo a te" disse Amanda.
"Scale Jones" ringhiò la bestia mentre nella sala avanzava un ragazzo incatenato. Esso era alto 1.90 con un fisico possente ricoperto di scaglie verde chiaro, i capelli erano medio corti di coloe scuro ed erano tirati all' indietro. Gli occhi erano gialli e con il taglio simile a quelli dei rettili con scaglie su guance, occhi e fronte. La coda era corazzata come quella dei coccodrilli e le mani erano munite di artigli neri. Aveva il tatuaggio di un tribale sul pettorale destro. Era vestito con una giacca lunga con cappuccio e una maglietta nera dei jeans laceri con una cintura, scarpe da ginnastica e una bandana calata sulla bocca con il disegno di un coccodrillo, i soldati lo scatenarono e il figlio di Killer Croc avanzò verso i posti.
"Che tocata..." sussurrò Angie Lou ma Scale le ringhiò.
"Sta calmo bello di zia ti stavo facendo un complimento" disse la pazza con un ghigno strafottente sul volto.
"Non le sopporto le persone come te e tua sorella" ringhiò Scale.
"Ehi cosa hai contro i pazzi!" Urlò Giulia scattando in piedi. Scale ruotando gli occhi si andò a sedere.
"Rick tocca a te" disse Amanda.
"Francis Flag" disse l' uomo. Nella sala entrò un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli castani con una ciocca blu elettrico era mediamente alto. Come abiti aveva un giubotto anti-proiettile e sotto di essa una maglietta nera con la scritta in bianco "Born to kill". Aveva dei pantaloni militari e anfibi. James gli si avvicinò
"Ciao io sono James, tuo fratello" gli disse freddo mentre Francis abbozzava un sorriso e si andava a sedere vicino al padre.
"Ora tocca all ex- fidanzatino della psicopatica?" Chiese Capitan Boomerang con un sorriso che provocò una risata generale. El Diablo lanciò uno sguardo omicida all' australiano per poi leggere l' ultimo dei suoi discendenti.
"Dario Jublin" disse l' uomo. Il ragazzo in questione era alto, snello, atletico ed abbronzato, i capelli erano castani, corti e ricci e gli occhi verdi, aveva una piccola cicatrice vicino l' occhio destro. Come vestiario aveva dei jeans, una semplice canottiera bianca, scarpe da ginnastica nere e una giacca in pelle.
"Dario..." disse freddo Diego appena vide il fratello.
"Diego..." ribattè il castano con lo stesso tono andandosi a sedere vicino a Giulietta.
"C-ciao, piacere di conoscerti, i-i-io sono Giulietta" si presentò la bionda tendendogli la mano, il ragazzo allora si alzò e si andò a sedere accanto al fratello.
"Ma è un mortorio questo" sussurrò Dario a Diego.
"Fallo per i soldi fratellino" gli suggerì lui sapendo quanto Dario amasse il denaro.
"Moon" disse Amanda.
"Sheila Roth...Amanda ma lei non è imparentata con me" disse la strega guardando la scheda della ragazza.
"Bhe infatti non è imparentata con TE" disse enigmatica la donna mettendo enfasi nella parola te, ma a June bastò per capire. Quella ragazza non era imparentata con June Moon, ma con qualc' unaltro...
Subito nella stanza venne letteralmente scaraventata a terra dai soldati una ragazza bellissima, avev i capeli biondi e mossi, gli occhi ambra e la pelle chiara. Era alta 1.80 e i lineamenti del viso erano meravigliosi e delicati, le labbra erano leggermente carnose e molto seducenti. Come abiti aveva un top a fascia fatto in coralli, una minigonna in tessuto azzurto con uno spacchetto laterale, scarpe con la zeppa in zaffiro, orecchini in corallo e zaffiro.
"Madre de Dios!" Urlò la ragazza quando cadde a terra.
"Wow sa anche parlare spagnolo" scherzò Capitan Boomeran mentre la ragazza si rialzava da terra dolorante e andò a passo diretto verso June. Presebposto in mezzo a Giulietta Cara Bella e Diego. Quest' ultimo si avvicinò all' orecchio di Dario.
"Che carina!" Sussurrò semplicemente con un sorrisetto il sedicenne per poi mettersi a sghignazzare insieme al fratello.
"Ora che siete tutti al completo vi spiego la situazione..." disse Amanda.



ANGOLO AUTRICE: Ho pubblicato anche oggi, miracolo! Comunque ecco qua gli OC. Mi potete dare la scheda dei vostri OC con amicizie, antipatie e attrazioni. Su quest' timo punto avverto su quelli interessati a Diego e Sheilache sono occupati in quanto io e l' autore ci siamo messi d' accordo (potetre vedere la mia storia New Suicide Squad e capite XD) ma se voletee mica vi posso imporre di non farlo. Comunque alla prossima e scusate per eventuali errori.

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Capitolo 5
*** Poteri ***


"Vi spiego bene la situazione..." disse Amanda ma fu interrotta da Anabel.
"Si si la sappiamo" sbuffò la castana ricordando il comportamento dl nonno.
"Va bene allora vi do una notizia: avrete le camere" disse Amanda ma i ragazzi di risposta alzarono un sopracciglio.
"E allora?" Domandò Carlos.
"Sono doppie" disse Amanda.
"E abbiamo giá scelto i compagni di stanza" aggiunse la donna.
"Fantastico, a me vanno bene tutti tranne le psicopatiche e le femminucce" disse Dario. Angie Lou si alzò.
"Ehi sono tua sorella!" Disse la pazza facendo il broncio.
"Angie sta calma e siediti" le ordinò El Diablo, la psicopatica disse un sonoro 'Uffa' ma poi si accomodò.
"Calmi! Vi comunico i compagni: Cara Bella tu sarai in camera con Dario, Ayame con James, Scale con Annette, Camille in stanza con Angie Lou, Giulia con Francis, Anabel con Carlos e Sheila con Diego" disse la donna.
"Io protesto!" Urlò Anabel furiosa.
"Io mi vergogno a stare in camera con un maschio" sussurrò con le gote rosse Sheila. Subito un coro di protesta si levò dai ragazzi, alcuni protestavano più forte di altri, come Anabel che non ne voleva sapere di stare in camera con una bestia e altri un po' meno come Diego che si sentiva al settimo cielo di avere come compagna di stanza una gran bella sirena.
"Basta!" Urlò ad un certo punto Amanda.
"Quello che è deciso è deciso...e ora vi invito a presentarvi a vicenda e dire qualcosa su di voi e a mostrare le vostre doti o poteri, tanto abbiamo tutto il tempo e tutti i materiali" disse la Waller indicando molti attrezzi. Angie Lou scattò in piedi e saltellando andò al centro della sala.
"Salve a tutti sono Angie Lou ma chiamatemi Angie, sono figlia di El Diablo e Harley Quinn, sono un po' fuori di testa si era notato?" Domandò con un ghigno la ragazza.
"Giusto un pochino" rispose sarcastico Dario.
"Siete troppo seri voi, siete sicuri che siamo fratelli? Cooooooomunque sono la più pazza qui dentro e nessuno mi batte. Sono la principessina degli psicopatici" disse Angie Lou. Giulia scattò in piedi.
"Io sono la più pazza qui dentro!" Sbottò la rosa, Harley Quinn rise.
"Siamo tutti pazzerelli qui dentro" disse la donna del Joker.
"Io sono la più pazzerellosa mami" protestò Angie Lou.
"Non è vero!" Esclamò bambinescamente Giulia.
"Non abbiamo tutta la sera" Ringhiò Scale.
"Hai ragione coccodrilletto, ora si passa al bello!" Disse Angie Lou. Subito dopo aprì i palmi e con lo stupore generale dalle mani si levarono delle fiamme (che però non erano molto grandi).
"Sono pirocinetica come al mio papi!" Sorrise la ragazza per poi guardare con un ghigno El Diablo.
"Astag tutto molto bello ma ora tocca a me" disse Giulia per poi alzarsi e spingere via la sorella.
"Io sono Giulia, piacere piacerosino di conoscervi, quella mezza tacca di mia sorella può essere la principessa degli psicopatici ma io sono la regina insieme alla mia mami" disse la rosa per poi abbracciare la madre.
"Ma ora non vi annoio se no diventate più seri di quello che non siete giá" rispose la ragazza per poi prendere da un baule lì vicino una gemma rosa che mise in fronte, subito dopo la pietra brillò e una delle sedie volò in aria. Tutti erano spaventati tranne Harley Quinn ed Angie Lou che ridevano come matte.
"Basta così Giulia, James è il tuo turno" disse Amanda. Il ragazzo si alzò e andò verso un bicchiere, lo prese e lo posizionò su un tavolo.
"Tappatevi le orecchie" ordinò ai presenti.
"Perchè?" Chiese Ayame.
"Se ci tieni ai timpani" le rispose lui. L' orientale obbidì. Appena James si assicurò che tutti avevano le orecchie tappate cacciò un urlo e...il bicchiere andò in pezzi.
"Ultrasuono..." sussurrò meravigliata Camille.
"Bene Camille, Annette, mostrate quello che sapete fare" disse la Waller lanciando alle ragazze due pistole poi, come per magia, spuntarono dei bersagli. Esattamente dieci.
"Cinque io e cinque tu?" Chiese Annette, Camille annuì e in pochi secondi tutti e dieci i bersagli andarono al tappeto con un buco nel centro.
"Complimenti" si crongatulò Deadshot. Le ragazze si andarono a sedere. Poi fu il turno di Ayame.
La ragazza prese una katana e un boomerang. Di fronte a lei si matearilizzò una statua di metallo e la ragazza lanciò il boomerang e nel frattempo, con movimenti così veloci che quasi quasi non si vedevano, sferrava colpi alla statua. Alla fine le diede una stoccata finale e in quel momento prese il boomerang (che nel frattempo era tornato indietro).
"Wow, si vede che sei mia cugina..." disse Anabel con un sorriso.
"E mia figlia" continuò orgoglioso Capitan Boomerang.
Ayame sorrise: era così bello avere una famiglia!
"Ora tu" disse Killer Corc al figlio Scale, che, con un ringhio si alzò e andò a prendere un bilanciere pesantissimo. Lo sollevò per sedici volte con una mano senza problemi. Poi, senza dire niente torno al suo posto.
"Wow hai mai pensato di fare il personal trainer?" Chiese allegra Giulia.
"No" rispose semplicemente lui.
"Carlos" disse Amanda mentre il ragazzo prendeva un piccolo pezzo di acciaio e lo mettava in bocca, incominciò a masticare e dopo pochi secondi sputò fuori una pallina tutta mangiucchiata.
"Bravo!" Dissero in coro Harley, Giulia e Angie Lou.
"Anabel" la invitò Amanda mentrea ragazza prebdeva molti boomerang, davanti alla nipote di Capitan Boomerang si materializzarono molti robot. La ragaza però, usando gli arnesi riuscì a sconfiggerli facilmente poichè alcuni degli strumenti che utilizzava erano modificati perchè sputavano acido, davano la scossa etc.
"Dario" disse la donna al ragazzo che sbuffò e senza neanche alzarsi in piedi fece scaturire delle fiamme enormi.
"Che belline fratellino!" Esultò Angie Lou.
"Francis" disse la Waller mentre il soldato prendeva un fucile e sparava ad alcuni bersagli.
"Wow" disse Giulia osservandolo. Il ragazzo appena finito si andò a sedere.
"Cara Bella" Disse Amanda mentre la ragazza si alzava.
"Chi si vuole fare leggere nel pensiero?" Chiese, Dario alzò la mano. Giulietta andò a passo svelto vrso di lui e gli mise una mano sulla spalla, poi lo guardò negli occhi...appena gli incrociò coi suoi si sentì uno strano calore nel corpo, erano così belli. Erano così lucenti e allo tesso tempo così cupi, sarebbe rimasta in quel modo per tutta la vita ma...
"Ti arrimini o mi fissi per qualche altra ora?" Le chiese Dario. Lei arrossì.
"Scusami, lo so cosa stai pensando...oh grazie...anche i tuoi occhi sono molto belli" disse Cara Bella andandosene mentre Dario arrossiva.
"I-i-io non pensavo a questo" cercò di giustificarsi il quindicenne.
"Certo...come no" disse Diego con un ghigno.
"Diego" disse Amanda mentre lui, come il fratello, stava seduto. Il sedicenne passò una mano nell' aria e come per incanto si formavano delle parole. Appena chiuse il palmo esse si volatilizzarono.
El Diablo nel frattempo sorrideva: in quel momento Diego assomigliava terribilmente a lui da giovane.
"Sheila" disse la donna mentre la ragazza si alzava e a passo elegante andava a prendere una bacinella d' acqua. Allenalaragazza mosse le mani gli occhi le si tinsero di azzurro e come per magia l' acqua si muoveva dove le mani della giovane le ordinavano di andare, subito dopo però l' acqua si ghiacciò e un minuto dopo diventò vapore per poi riprendere il suo stato originale.
"L' esibizione canora e la dimoatrazione metereologica?" Chiese poi la sirena ma Amanda le disse di no.
"Perchè sai fare altro?" Chiese Scale.
"Molto altro" rispose semplicemente lei.
"Wow" disse semplicemente Ayame mntre Sheila tornava al suo posto.
"Ora andate a dormire...gli allenamenti iniziano domani" disse Amanda.




ANGOLO AUTRICE: Hello. Mostruoso ritardo lo so.
Sheila: Quanta impazienza poveri autori.
Io:TACI BRUTTA COPIA DI SHAKIRA!!!

Damian: *tossisce*
Io: Va bene ok.........spero che il chappy vi sia piaciuto e ditemi se do troppo spazio ad alcuni personaggi e se fino ad ora ho reso bene i vostri OC. Perdonate eventuali errori e alla prossima carissimi.

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Capitolo 6
*** Cosa succede nelle stanze? ***


Alcuni soldati scortarono tutti i giovani nelle loro camere.

DA ANGIE LOU E CAMILLE

La stanza delle ragazze era abbastanza spaziosa. Nel lato destro le pareti erano pitturate di azzurro con delle scritte rosa, un sorriso quasi inquietante spiccava sulla parete e c' erano scritte onomatopeiche di risate (l' ah ah ah ah per intenderci nd autrice) il letto a baldacchino aveva le coperte rosa e azzurre, un comodino tempestato di sorrisi e graffiti si trovava accanto al letto.
"Siiiii!" Urlò Angie Lou buttandosi sul comodo materasso.
Camille prese posto nella parte sinistra della stanza con pareti bianche con dei poster raffiguranti tizi che sparavano. Il letto era monoposto con le coperte rosso sangue e ghirigori bianchi. Il comodino nero aveva  una sveglia scarlatta.
"Io prendo questa parte" disse Camille prendendo poi una rivista e gettandosi nel letto. Ma la pace durò poco.
"Cami che facciamo?" Domandò sorridente Angie Lou avvicinandosi al letto dell' amica.
"Non lo so Angie Lou" rispose calma la ragazza senza distogliere gli occhi dalla sua rivista.
"Io mi annooooooooio" disse in modo infantile la pazza.
"Vai da tua sorella" le propose Camille.
"No!" Rispose la psicopatica. Camille incominciava a rompersi le scatole.
"Allora cosa vuoi che ti dica?" Le domandò guardandola di sottecchi ScarlettAngel.
"Non lo so, andiamo al poligono?" Chiese la pazza.
"Angie non abbiamo le armi" le rispose Camille.
"Uffi!" Sbottò lei. Calò il silenzio per qualche minuto ma ad un certo punto la psicopatica saltellò felice.
"E se spiamo gli altri?" Chiese sorridente. Camille posò la rivista e sorrise.
"Buona idea" disse la sicaria mentre la psicopatica rideva. Entrambe uscirono dalle stanze e si avviarono a quella più vicina: la camera di Ayame e James.
"Vediamo vediamo" canticchiò la pazza per poi guardare dal buco della serratura. La stanza come quella delle ragazze era divisa in due parti Quella sinistra era giallina con un letto monoposto dalle coperte gialle dove erano trappeggiate delle katane e dei boomerang, nella parete erano appese due katane incrociate, ai piedi del letto si trovava un tappetino di morbido pelo e un comò arancione reggeva alcuni libri. La parte sinistra aveva le pareti blu scuro, il letto era a baldacchino con le coperte verde petrolio. Il comodino era nero con una sveglia verde fosforescente e una foto del ragazzo spiccava accanto ad essa.
"Ehm...q-q-quindi tu sei James..." disse Ayame cercando di rompere il ghiaccio. Il ragazzo annuì.
"S-spero che ti-ti troverai bene in stanza con me" aggiunse l' asiatica.
"Basta che rispetti i miei spazi e andremo molto d' accordo" le rispose il ragazzo per poi dedicarle un sorriso. Le guance della ragazza avvamparono. Il ragazzo (che si era giá messo il pigiama) si distese nel letto.
"Sei molto bella quando arrosisci" le disse James per poi spegnere la luce. Ayame era molto in imbarazzo: lei bella? Come poteva un ragazzo dire a LEI che era bella? La ragazza andò nel bagnetto e si guardò allo specchio. Bhe...in fondo era davvero...carina?
Nel frattempo Angie Lou e Camille ridevano come matte.
"Amoooore nell' aaaaariaaaa" canticchiò la pazza mentre insieme all' amica andavano dalle prossime vittime: Annette e Scale.
Le pareti della stanza erano a sinistra rosa cenere e a sinistra verde scuro. Il letto di Annette era monoposto con le coperte candide. Invece quello di Scale aveva le coperte verdi smeraldo. La ragazza guardava un po' spaventata la bestia di fronte a lei.
"Puoi dirmi tranquillamente che ti spavento...tanto ci sono abituato" disse Scale. A prima vista (o a primo udito) la sua voce sembrava normale: fredda, dura e aggressiva ma Annette sentì una lieve mutazione. In quel momento la sua voce era...più malinconica.
"No, è che non sono..." stava dicendo la ragazza ma Scale la interruppe.
"Non sei abituata a persone come me vero?" Chiese lui muovendo la coda corazzata.
"Ma no! Anzi, mi incuriosisci" disse Annette. Camille dall' altro lato della porta nel frattempo si chiedeva perchè un simile mostro le metteva tanta tenerezza...sì, in fondo a Camille il duro Scale le metteva tenerezza.
"Buonanotte" disse semplicemente l' animale per mettersi successivamente sul suo letto, che scricchiolò. Poi le luci si spensero.
"Uffa è durata poco questo spionaggio" disse Angie Lou mettendo il broncio.
"A te Scale non mette...tenerezza?" Chiese Camille all' amica che le rispose con un ghigno.
"Cosa hai Cami Cami...ti piace Scale?" Le domandò la pazza.
"No!" Liquidò in fretta e furia la sicaria mentre andavano alle camere di Anabel e Carlos. Appena erano a quasi due metri di distanza si sentirono delle urla.
La parte destra aveva le pareti bluette con un letto dalle coperte beige e il cuscino candido mentre la parte sinistra era uguale alla parte di Scale. Al centro della stanza si trovavano due figure.
"Non toccare mai più il mio Ippo!" Urlò Annabel.
"Sei solo un' esagerata! Mi hai rotto il setto nasale pe uno stupido peluche a forma di uno scemo ippocampo!" Gridò Carlos. A quel punto Annabel prese un boomerang molto affilato e incominciò a fare a pezzi il letto del ragazzo.
"Mai sei scema!" Urlò lui.
"Così impari brutto rincretinito!" Disse la ragazza. Ad un certo punto Carlos prese una katana che aveva poggiato sul comò e tragedia...tagliò la testa al peluche. Annabel si immbobilizzò mentre le partiva un tic all' occhio.
"Ahi ahi ahi meglio spostarci" disse Angie Lou mettendosi di lato come Camille. Dopo pochi secondi si vide volare una sedia che sfondò la porta. Da lì scappò un Carlos terrorizzato mentre Annabel impugnava la katana del ragazzo.
"Brutta bestia! Vieni qui che ti faccio diventare donna" Urlava la ragazza, i due erano così impegnati a litigare che non si accorsero delle ragazze che si affrettarono ad andarsene vicino alla camera di Giulia e Francis.
La parte di Giulia aveva le pareti rosa e il letto a baldacchino presentava delle coperte nere e rosa shoking e un comò in granito nero. La parte di Francis invece aveva le pareti tinte di un intenso blu elettrico,  il letto aveva le coperte candide e un comò in legno reggeva dei libri horror.
"Troppo triste questo posto, devo pitturare qualcosa" disse Giulia osservando le pareti troppo "semplici".
"Senti...sei contenta di avere incontrato tua sorella?...Angie Lou intendo" Chiese Francis, la rosa lo guardò.
"Io sono più pazza" rispose la ragazza.
"Ma cosa c' entra?" Domandò il soldato.
"Niente!" Dispose lei per poi scoppiare a ridere.
"Tu sei pazza"e disse scherzoso Francis. La ragazza gli si avvicinò pericolosamente.
"Grazie soldatino" gli disse la rosa.
"Figurati pazza" le rispose scherzoso lui.
"Mi dtai molto simpaticoso" si complimentò la psicopatica con un ghigno.
"Bhe...anche tu" rispose semplicemente il ragazzo.
I due andarono verso i loro rispettivi letti.
"Buonanotte Franci" disse Giulia. La luce si spense.
"Si vede che non è pazza quanto me" disse Angie Lou.
"Siete entrambe delle psicopatiche" rispose ridendo Camille mentre si avviavano verso le camere di Dario e Cara Bella.
La parte della ragazza aveva le pareti grigio topo, il letto monoposto era in legno verniciato di un forte colore ametista mentre accanto al letto si trovava un tappetto viola. La parte di Dario aveva le pareti di un arancione acceso, il letto era sempre monoposto con le coperte rosso acceso, un porta riviste in metallo si eregeva accanto ad esso. Dario era disteso sul suo giaciglio mentre si divertiva a lanciare delle piccole fiamme al soffitto (ormai bruciacchiato) oppure semplicemente guardava le fiamme che scaturivano dalle sue mani senza accorgersi che Cara Bella lo fissava con occhi sognanti.
"Ti piaccio davvero così tanto?" Chiese con un ghigno Dario senza distogliere lo sguardo dalla fiamma. La ragazza arrossì.
"T-t-t-tu non mi piaci è che...ero incuriosita...e poi perchè lensi che mi piaci?" Chiese in un sussurro poco convinto la ragazza. Dario si alzò e andando fin troppo vicino alla ragazza le puntò gli occhi di smeraldo nei suoi verde bosco.
"Prima mi dici che ho dei begl' occhi, mi guardi come un dio...cosa vuoi di più di risposta?" Le chiese lui per poi andarsene nel suo letto e mettersi sotto le coperte. A Dario quella Cara Bella però non gli dispiaceva: bella, dolce, un po' pasticciona ma anche con una testardaggine che al ragazzo faceva impazzire.
"Tu non mi piaci, tieni a mente questo Jublin!" Disse con determinazione la ragazza per poi spegnere la luce e andare a dormire pure lei.
"Altro amooore" canticchiò Angie Lou. Camille dal canto suo però doveva ammettere una cosa: Angie le stava molto simpatica, le ricordava molto Giulia di carattere, e lei voleva molto bene a Giulia.
"Chissa cosa combinano Sheshi e Diego" disse Angie Lou guardando quelo che umsuccedeva nella camera dei due ragazzi.
La parte della sirena aveva le pareti azzure che entravano molto in contrasto con quelle giallo- arancioni del suo compagno. Sul soffitto era presente un lampadario in madreperla e il letto monoposto dea ragazza aveva le coperte azzurre, sul comò in marmo bianco si trovavano una conchiglia e due libri horror. Dalla parte di Diego invece il letto aveva le coperte arancini- gialle e un porta dischi in ferro.
"In camera con una sirena..." disse Diego ruptando gli occhi.
"Cosa hai contro le sirene?" Chiese con dolcezza la ragazza.
"Niente è che sei diabeticamente dolce" rispose lui cercando di apparire freddo.
"Bhe...sono fatta così! Spero che andremo d' accordo comunque" disse lei con un sorriso per poi tendere la mano a Diego che la strinse.
"Lo spero anche io" disse semplicemente lui mentre la sirena andava verso il suo letto e si metteva nella posizione del loto (ovviamemte prima si era messa il piagiama a pantalone). Il ragazzo la guardò curioso.
"Che cosa stai facendo?"e chiese mentre guardava quale musica scegliere dal portadischi.
"Yoga...serve a controllare i miei poteri" rispose semplice lei per poi chiudere gli occhi. In quel momento Diego la guardò con occhi carichi di desiderio: era così bella...così seducente...così...ammaliante, si, sarebbe stata sua. Sua e di nessun altro.
"Che bello spiare le persone" disse Angie Lou mentre insieme all' amica tornava nella sua camera.
"Giá" rispose semplice Camille. Le due entrarono in stanza.
"Buonanotte Cami" disse Angie Lou mettendosi sotto le coperte. La luce si spense.
"Buonanotte Angie..." sussurrò dolcemente la ragazza.



ANGOLO AUTRICE: Mi sono ammazzata la vita per 'sto chappy. Inizio così. Ora sono molto stanca. Spero che il tutto vi sia piaciuto e alla prossima, perdonate eventuali errori di battitura. Recensione come sempre e alla prossima carissimi 💚❤💙😗😙😘😍😚

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Capitolo 7
*** Primi addestramenti. ***


È mattina e tutti stanno dormendo...o meglio quasi tutti. Infatti in una delle ultime stanze un losco pirocinetico frugava in una valigia non sua.
"Vediamo che abiti mette di solito la sirenetta" sussurrava Diego facendo attenzione a non svegliare la sua compagna di stanza.
"Maglioni, pantaloni, vestiti lunghi...ma questa è stata in convento? Una tunica delle suore è più scoperta degli abiti di questa..." disse il sedicenne frugando nella valigia e nel frattempo chiedendosi se il completo che indossa di solito Sheila le sia stato messo a forza.
"Diego Sheila svegl...ma cosa stai facendo?!?" Disse una figura alle spalle del ragazzo. Diego si voltò e potè riconoscere il padre che lo guardava scioccato sulla soglia.
"Sshhh" sussurrò Diego a El Diablo per poi indicargli la sirena che dormiva come un angioletto.
"Stai frugando nella valigia della tua compagna di stanza?" Gli chiese l' uomo in un sussurro.
"Si, e ora silenzio che se mi scopre..." stava dicendo Diego ma una voce femminile gli gelò il sangue nelle vene.
"Yawn, buongiorn... ma che cavolo stai facendo?" Chiese la sirena vedendo i suoi abiti (e il suo intimo) sparsi per il pavimento.
"Diegooooooooo!" Urlò la ragazza mentre il pirocinetico per istinto si voltò verso il padre ma con sua grande sorpresa esso se ne era andato, c' era un' unica cosa da fare: darsela a gambe.

NELLA SALA DA PRANZO.

I vecchi e nuovi membri della Suicide Squad erano a fare colazione. Tra tutti spiccava Carlos con una fascia vicino al naso e un occhio nero mentre, con una mano tremante, beveva il caffè latte.
"Ti sei truccato?" Chiese ironico Killer Croc alludendo all' aspetto del figlio. Scale rise.
"Buongiorno gentaglia" dissero in coro Harley, Giulia ed Angie Lou.
"Uffa ma queste psicopatiche sempre fra i piedi?" Chiese Dario prendendo un cornetto mentre Cara Bella cercava dei biscotti.
"Quanto sei premurosa, mi prendi anche i biscotti" la sbeffeggiò lui.
"Io non ti sopporto più!" Sbottò la bionda. Nel frattempo Annabel con una forchetta e un coltello stava facendo letteralmente a pezzi il suo waffle ripensando al suo povero peluche, in quel momento le si avvicinò Ayame.
"Ehi Annabel ti disturbo?" Chiese l' asiatica meritandosi un no secco dalla cugina.
"Guarda cosa ho qui!" Disse Ayame mostrando alla ragazza il peluche riparato e con la testa attaccata. Annabel felice l' abbracciò.
"Grazie Ayame! Sei stata molto gentile" le disse l' australiana mentre l' altra arrossiva.
"Buongiorno" salutò El Diablo arrivando in quel momento e prendendo una tazza di caffè.
"Sheila e Diego? Non gli dovevi svegliare tu?" Chiese Deadshot mentre a fianco a lui Camille e Annette parlavano di armi da sparo.
In quel momento si sentirono delle urla e nella stanza fecero irruzzione Sheila e Diego, il secondo stava correndo ridendo peggio di un pazzo mentre la prima lo inseguiva feroce.
"Vieni qui stupido!" Gridava la ragazza inseguendolo mentre l' altro si nascondeva dietro al fratello.
"Fai concquiste?" Chiese sarcastico Dario.
"Si" rispose lui con un ghigno mentre cercava di fuggire ma la ragazza (sotto lo sguardo scandalizzato dei presenti) gli saltò addosso, la bionda era a cavalcioni sul sedicenne ed era pronta a farlo nero.
"Sei morto!" Urlò la sirena, stava per tirargli un pugno ma stranamente si fermò e sembrò notare solo in quel momento dove e in che posizione si trovava. Si alzò imbrazzata e disse un timido "Ehm...buongiorno?"
"Come mai cercavi di ammazzare mio fratello?" Chiese Angie Lou facendo la bocca a cuoricino e mostrando le labbra scarlatte.
"Perchè tuo fratello è così intelligente che mentre dormo guarda i miei vestiti e le mie cose dalla valigia" rispose con calma la sirena prendendo del the alla menta.
"Quanto la fai lunga..." sbuffò Diego rubando di mano il cornetto a Dario che gli stava per dare il primo morso.
In quel momento entrò Amanda Waller.
"Ad allenarvi, forza" disse semplicemente lei.

PALESTRA

I ragazzi e i tutor erano in una palestra molto ampia dalle pareti grigie, c' erano molti attrezzi ginnici e due ring tipo quelli dove si fa pugilato. Per la stanza erano sparsi qua e lá dei sacchi da boxe.
"Allora la cosa è molto semplice: sarete divisi in sette squadre: Ayame e Annabel con Digger, Sheila e Cara Bella con June, Scale e Carlos con Jones, Angie Lou e Giulia con Harley, Camille e Annette con Deadshot, Dario e Diego con Chato e Francis e James con Flag. Tutto chiaro?" Chiese la donna, i ragazzi annuirono.
"Bene, buon lavoro" disse Amanda per poi uscire. Tutti si misero al lavoro.

TEAM KILLER CROC.

L' uomo era su un ring insieme ai suoi figli.
"Nel mio team non c' è posto per i rammoliti, se siete deboli, femminucce e pappamolli non siete neanche miei figli, siete tutto questo?" disse duro lui.
"Non lo sono" dissero in coro Scale e Carlos. Killer Croc sorrise ma continuò.
"Bene...per essere degni di portare il mio sangue dovete entrare in sintonia con il NOSTRO elemento e imparare a viverci...respirarlo e...combatterci" finì l' uomo per moi mostrare un enorme vasca in pecksiglass riempita di acqua.
"Mostrate quello che sapete fare" disse loro Killer Croc. I due si siedero la mano.
"Vincerò io, sono l' unico degno di stare in acqua" disse Scale con un ghigno.
"Lo vedremo" rispose semplicemente Carlos con un sorriso. I due si buttarono nella vasca e il combattimento iniziò.

TEAM SANTANA.

Padre e figli erano anche loro su un ring, peccato che i due sembravano molto svogliati.
"Avete ancora sonno?" Chiese ironico El Diablo.
"Ma perche ho accettato?" Si chiese Dario.
"Io incomincio a pentirmene" aggiunse Diego.
"Non siamo qua per lamentarci! Forza svegliatevi e datevi da fare" ordinò serio l' uomo.
"Perchè ti dovremmo ubbidire?" Chiese Dario.
"Sono vostro padre" rispose Chato.
"Tu ti osi definire un padre?!? Ci hai abbandonato in mezzo a una strada quando eravamo neonati e ora di punto in bianco pretendi che noi ti ubbidiamo?" Urlò Diego mentre gli usciva fumo dalle mani.
"So...di non essere stato corretto con voi è che..." stava dicendo l' uomo.
"Che?" Incalzò Dario arrabbiato.
"Avevo paura...paura di fare del male anche a voi...come ne ho fatto alla mia famiglia e...preferivo che almeno viveste lontani da me perchè so...sapevo o almeno pensavo...che vi avrei fatto solo soffrire...ma ho capito che vi ho ferito di più abbandonandovi e di questo...vi chiedo scusa" disse triste El Diablo mentre i due si guardavano.
"Capisco perfettamente se volete andarvene...quindi...siete liberi di farlo" aggiunse. Passarono secondi di silenzio finchè i due fratelli sembrarono rianimarsi.
"Quando si inizia?" Chiese Diego con un ghigno. El Diablo sorrise.

TEAM QUINZEL

Le tre psicopatiche si trovavano vicino a dei tappeti elastici.
"Siiiiiii" dissero in coro Giulia ed Angie Lou. Harley Quinn rise.
"Bene ragazze, credo che pazzia e originalitá non vi manchino...perfettoso! Ma dovete saper usufruire del magnifico dono quale è la pazzia! Quindi ditemi la cosa più pazza che avete fatto!" Disse allegra la donna.
"Io faccio tutto pazzo! Ma la cosa più divertente è stata quando sono evasa dal carcere, le guardie facevano joking! Io poi gli ho uccisi e gli ho disegnato i baffi!" Disse Giulia.
"Banale! Io invece ho svaligiato una banca e ho sostituito tuuuuuuuutti i gioielli con dolcetti di marzapane! E anche io gli ho disegnato i baffi alle guardie!" Disse invece con tono superiore Angie Lou.
"Che cose carine! Comunque oggi lavoreremo su..." stava dicendo Harley guardando la cartella.
"Su come usare sanamente la nostra pazzia che ci rende unici" disse infine la Quinn con un gran sorriso .
"Ora vi spiego l' esercizio: dovrete saltare sui trampolini e sparare a dei bersagli. Poi ci andiamo a prendere un gelato!" Disse allegramente la donna del Joker sognando il cono gelato.
Giulia ed Angie Lou applaudirono felici e l' esercizio fu avviato.

TEAM FLAG

Invece di essere in palestra il colonnello Flag si trovava al poligono. "Un buon soldato è leale, forte e coraggioso, ma deve sapere anche sparare bene. Senza errori. Quindi ecco qua due pistole, una a testa, vediamo quanto siete precisi" disse loro Rick Flag mentre Francis e James prendevano le pistole.
"James" lo invitò l' uomo mentre il ragazzo dagli occhi verdi si andava a posizionare verso il poligono. Subito si materealizzarono diversi bersagli a cui il ragazzo sparó senza esitazione, prese tutti i bersagli ma solo pochi ebbero un buco nel centro.
"Non prendi la mira" lo rimproverò il padre.
"Ma se siamo in battaglia mice posso aspettare dieci ore per sparare al bersaglio" si lamentò il diretto interessato.
"Ma se spariamo alla cieca sará vano quanto non sparare non credi?" Chiese Rick Flag. James sbuffò: odiava avere torto.
"Francis" lo invitò poi il colonello. Il ragazzo prese la sua pistola ma...erano passati diversi secondi e non stava facendo niente.
"Tu hai io suo problema opposto: aspetti troppo" esclamò.
"E che dovremmo fare?" Chiese Francis andandosi a sedere.
"Equilibrio" rispose lui.
"Che?" Chiesero in coro i fratellastri.
"Non esagerate sui due fronti: siate pazienti ma non troppo, impulsivi nella giusta quantitá...bene ora riproviamoci" disse l' uomo mentre i ragazzi imbracciavano ancora le loro armi.

TEAM HARKNESS

"Cosa facciamo?" Chiese Annabel. Le ragazze e Capitan Boomerang si trovavano su uno dei ring, l' uomo aveva in mano due boomerang in legno.
"Un combattimento" rispose l' uomo.
"Un combattimento?" Chiesero in coro Annabel e Ayame.
"Si, voglio vedere cosa sapete fare, mi aspetto molto da tutte e due: Annabel io ti ho allenata sin da quando eri piccola e Ayame...noi due non ci siamo mai incontrati purtroppo ma essendo figlia mia e di Katana...bhe insomma credo che tua madre ti abbia insegnato qualcosa"
Disse l' uomo alla ragazza che annuì.
"Vi faccio una domanda banale ma importante: cosa dobbiamo saper usare per forza noi della famiglia Harkness?" Domandò lui.
"I boomerang" risposero in tono ovvio le due ragazze.
"Brave. E voi li sapete usare da quello che ho visto. Ma eravate contro statue e robot, di primo livello tra l' altro, ora vediamo cosa sapete fare" spiegò lui. Le ragazze si misero in posa di attacco.
"Buona fortuna, ne avrai bisogno" disse Annabel mettendo mano al boomerang.
"Tu più di me" rispose decisa Ayame. La lotta iniziò.

TEAM LAWRANS

Deadshot, Camille e Annette si trovavavano al poligono.
"Sapete cosa facciamo qui vero?" Chiese l' uomo alle ragazze.
"Qualcosa mi dice che dobbiamo sparare" scherzò Annette mentre a Camille scappava una risatina.
"Mi sono documentato su di voi: sono molto orgoglioso. Soprattutto di te Camille" si congratulò Deadshot.
"Cosa faremo?" Chiese Annette.
"Tiri a distanza elevata, sono molto difficili ma spero che voi vi riusciate" disse l' uomo per poi porgere alle figlie dei fucili di precisione.
"Dovete non solo prendere la mira ma anche calcolare la potenza del vento, il peso del proiettile, l' angolo in cui siete messi...tutto deve essere perfetto" spiegò lui per poi fare un gesto della mano a Camille.
La ragazza si posizionò e prese la mira, sparò l' unico colpo in canna.
"Centro" disse Deadshot.
"Si!" Esultò la ragazza.
"Ma tieni meglio il fucile, non hai le braccia di ricotta" la rimproverò lui. Nel frattempo era il turno di Annette, la ragazza prese la mira e sparò.
"Pchi centimetri ed era centro, comunque perchè saltelli quando spari?" Le chiese Deadahot. La ragazza abbassò la testa.
"Non fa niente...bhe ragazze non siete male, qualche guarnizione da aggiustare ma siete davvero in gamba!" Si congratulò lui.
"Grazie papá" disse Camille sorridendogli.

TEAM MOON

June, Cara Bella e Sheila si trovavano in una stanza siggillata.
"Precauzioni" disse semplicemente la donna notando l' espressione interrogativa delle ragazze.
"Noi non siamo donne come le altre, questo lo sapete, noi abbiamo qualcosa in più: siamo magiche, abbiamo poteri...noi siamo le cosiddette "streghe", come tali abbiamo ognuna di noi una caratteristica quindi...mosgratemi i vostri poteri" disse June. Di risposta Cara Bella fece un passo in avanti, June estrasse una cartella.
"Qua dicono che puoi controllare la mente delle persone e che sei telecinetica" disse la donna per poi rivolgere un sorriso alla figlia la quale andò a prendere una palla vicino all' angolo della stanza, sfortunatamente non si accorse di un' altro attrezzo che si trovava a terra e inciampò, la ragazza sbattè la testa contro il marmo del pavimento. Sheila le corse incontro.
"Stai bene?" Le chiese dolcemente la sirena per poi metterle una mano sulla spalla. Gli occhi di Cara Bella diventarono bianchi. Quello che vide Giulietta la sconcertó: il volto di Sheila si stava sdoppiando e accanto ad esso ce ne era uno mostruoso.
"Stai bene?" Ripetè la sirena mentre Cara Bella si riprendeva come da un trance.
"S-s-sì" rispose tremante lei.
"Ma t-tu n-n-non sei come me vero?" Aggiunse Cara Bella.
"E allora?" Chiese June dall' altro capo della stanza incominciando a stancarsi.
"Si arriviamo" rispose Sheila guardando ancora Giulietta per poi avviarsi insieme a quest' ultima verso la tutor.

UN' ORA DOPO.

Amanda entrò nella palestra.
"Per oggi è tutto" disse semplice.
"A dormire forza" aggiunse.
Nel frattempo Sheila si avvicinò a Giulietta.
"Cara...so che oggi hai visto qualcosa..." disse lei. Giulietta Cara Bella annuì.
"Ho visto quello che sei" rispose.
"Allora penso che tu debba avere delle spiegazioni" le annunciò lei. Passarono i minuti e il volto di Cara Bella era sempre più scioccato a ogni singola parola che diceva la sirena.
"Quindi tu..." stava dicendo la ragazza dagli occhi verdi.
"Si" la interruppe la sirena.
"Ma ti prego non dirlo a nessuno e non farti strane idee di me" le disse la sirena mentre l' altra annuiva.
"Va bene Sheila, capisco che può essere difficile, se hai bisogno di qualcosa dimmi pure" le disse dolcemente la figlia di June Moon.
"Grazie Cara, sei una vera amica" le disse Sheila abbracciandola per poi scappare in camera, cosa che fece anche Giulietta.
"Mi dispiace davvero tanto..." pensava la maga entrando in stanza.



ANGOLO AUTRICE: *arriva col fiatone" Hello...*sviene*
Sheila: *porta dell' acqua e zucchero*
Damian: Dawn_Scott! Dawn_Scott! *le da degli schiaffi*
Victor: Rispondo io va: Come avrete capito Dawn_Scott402 si è ammazzata la vita per il capitolo poichè è da circa...*guarda l' orologio* cinque o sei orette che è attaccata al cellulare peggio di una drogata da telefono per scrivere il capitolo 😐. Dio abbi pietá della sua anima. Comunque spera che il capitolo vi sia piaciuto, vi invita a lasciare una recensione e a perdonare gli errori di battitura creati dalla sua demenza e vi saluta.

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Capitolo 8
*** Anche i pazzi piangono. ***


"Angie, piantala!" Sbottò Camille togliendosi di dosso le coperte rosso sangue per poi sventolarsi una mano davanti al viso grondante di sudore.
"Uffa! Perchè?!?" Chiese l'albina indossando il suo pigiama dalla canottiera rosa e il pantalone a pinocchietto celeste.
"Perchè all'ombra ci sono trenta gradi e passa, se ti ci metti pure tu con i tuoi giochetti pirotecnici rischio di squagliarmi!" Rispose in tono ovvie ed aggressivo la mora.
In quei giorni, infatti, c'erano circa cinquanta gradi e la sera era praticamente impossibile dormire se non con il condizionatore sparato a palla o un ventilatore vicino.
Per sfortuna di Camille il dover dormire con la pazza in rosa e celeste comportava diversi svantaggi in quei giorni.
Come per esempio gli esercizi serali della schizofrenica con la pirocineci, i quali rendevano la stanza delle due ragazze un vero e proprio forno, nonostante i poteri minimi della pazza in confronto a quelli dei fratelli e del padre, dove solo Angie, forse per ereditá genetica, riusciva a non sudare e a non svenire dal caldo.
A differenza della povera Camille che ogni "santa sera" (come chiamava lei le notti di quei giorni infernali) era costretta a dormire con le lezuola e il copri-materasso a farli da seconda pelle a causa della pelle mitida di sudore che le faceva appaccicare la stoffa addosso.
"Non ho mai capito perchè ti alleni tanto con questo potere" disse la cecchina voltandosi in direzione della compagna di stanza.
Angie abbassò per un attimo la testa e lo sguardo sconsolata, per poi sorridere di nuovo sperando che Camille non l'avesse notato, cosa suo malgrado non successe.
"Che cosa era quella faccia?" Chiese la cecchina avvicinandosi e sedendosi sul letto della psicopatica. Angie assunse l'espessiobe di uno che ha sentito una baggianata.
"Cosa? Quale, come, dove, quando faccia?" Chiese facendo la finta tonta.
Camille, però, non si arrese: era la prima a portare delle maschere e pertanto le sapeva riconoscere negli altri.
Anche nelle persone più ingannevoli, come la gioiosa Angie Lou.
"Non fare finta di non capire, se hai qualcosa puoi parlarmene...se vuoi" disse la figlia di Deadshot.
A quelle parole Crazy Angel si convinse. Lo sguardo ambra perse la falsa scintilla di gioia che aveva poco prima, le labbra scarlatte si piegarono all'ingiù e la testa si abbassò.
La pazza si mise a gambe incrociate accanto a Camille.
"A volte penso di essere un errore..." disse la schizofrenica mentre gli occhi le si inumidivano.
Non era mai stata tipa da pianti, era sempre stata della ferma idea che un sorriso fosse più allegro di un pianto, e che nascondesse meglio le emozioni. O almeno era quello che le aveva inculcato la madre in testa.
Ma a parlare dei suoi problemi si sentiva abbattuta, triste e vuota...soprattutto quando si ritrovava a parlare di QUEL problema.
"Un...errore?" Domandò Camille osservandola. Angie si limitò a scuotere la testa.
"Si...come ha detto mamma il primo giorno lei e papá sono stati insieme per un po' di tempo, poi si sono lasciati e non si sono più parlati.
Papá è stato presente nella mia vita solo per quattro anni, poi se ne è andato quando ha capito che ero...diversa..." disse con gli occhi umidi Angie Lou.
Stava cercando in tutti i modi di ricacciare indietro le lacrime, ma quando ci provava le sembrava che aumentassero sempre di più. E sentiva che stavano premendo per uscire.
Camille, nel frattempo, ascoltava shoccata ma incuriosita la storia della psicopatica.
Ma una domada sorse spontanea nella sua mente, e in breve tempo le parole uscirono dubbiose e incontrollate come un coniato di vomito.
"In che senso...diversa?..." domandò titurbante.
Angie si voltò verso di lei con una lacrima salata che le solcava il viso pallido e gli occhi rossi quasi quanto il rossetto.
Poi si portò l'indice alla fronte.
"Per questo Camille...per quello che c'è qui dentro..." disse.
La mora non osava quadi più respirare per la paura di gare qualcosa di sbagliato ma, con sua grande sorpresa, Angie tornò alla posizione di poco prima con gli occhi a terra e continuò il suo discorso.
"Io non ero come tutti gli altri bambini: io non sognavo fate e principesse, io sognavo occhi, denti e mostri sorridenti.
Io non giocavo con le bambole, le facevo a pezzi.
Io non guardavo i cartoni, io guardavo i muri.
Io non mi vestivo con gli abiti 'normali' di pizzo e fiocchetti...a me piacevano i lustrini e i colori sgargianti.
Papá se ne andò dopo tutto questo, quando capì che non ero la figlioletta normale e sana che aveva sempre desiderato.
Se ne andò per quello che vedevo, per quello che sentivo, per quello che facevo. Insomma...per quello che ero...
Ma quando l'ho rivisto l'altro giorno, dopo dodici anni, ero felicissima.
Gli confessai che ero pirocinetica, proprio come lui, e che poteva finalmente essere orgoglioso di me.
É stato tutto bellissimo per quei pochi istanti: ritrovare il mio adorato papá, pensare di essere l'unica ad avere ereditato il suo potere ed essere il centro delle sue attenzioni.
Poi conobbi i miei fratelloni Dario e Diego.
Anche loro hanno erditato il potere del diavolo e allora capii che non solo non ero l'unica pirocinetica, ma che ero addirittura meno forte.
Diego e Dario sanno scatenare veri e propri incendi...mentre io...io so fare fuoriuscire misere fiamme..." spiegò la pazza per poi aprire la mano e fare fuoriuscire una piccola fiamma che lei guardò malinconicamente mentre Camille la guardava curiosa e trabbiccante di pietá.
Angie chiuse il palmo e continuò la fine della sua triste storia.
"E così papá decise di allenare loro.
Ecco perchè mi esercito ogni giorno.
Ho deciso che cercherò contemporeneamente di essere il gioiellino della mia mamma e di essere all'altezza dei miei fratelloni, così papá sará orgoglioso di me e mi perdonerá.
Perchè nascendo ho fatto si che la mia famiglia si dividesse, ho fatto in modo che non si parlassero più. La mia nascita è stata, forse, un errore e solo un motivo per soffrire" terminò scoppiando in lacrime.
Camille prese Angie Lou per le spalle e portò il volto rigato dalle lacrime di lei sulla clavicola. Come fa una sorella maggiore a una più piccola.
"Angie Lou...tu non sei un errore! La natura ci modella e ci crea in base al nostro ruole nel mondo: tu hai quelo di una pazza, e allora! Qua dentro ci sono pazzi, criminali ed assassini.
Non siamo né migliori nè peggiori di nessuno" disse con dolcezza la cecchina.
Angie Lou alzò la testa e puntò gli occhi ambra in queli di Camille.
"Cami...quindi papá mi vuole bene?" Chiese.
"Certo Angie Lou! Tutti padri voglione bene ai propri figli e/o figlie...lui non era semplicemente preparato" rispose la ragazza. Angie Lou si asciugò le lacrime e si mise aotto le lenzuola.
Camille si alzò a sua volta.
Stava per andare a letto ma, presa da chissá quale istinto fraterno, si avvicinò al letto di Angie Lou, le rimboccò le coperte e le diede un bacio sulla fronte.
La pazza riacquisì il suo sorriso.
"Buonanotte Cam!" Trillò l'albina.
"Buonanotte" rispose la sicaria.
La luce si spense.
Ma nel frattempo qualcuno aveva ascoltato la conversazione delle due: un losco figuro incapucciato e avvolto da un telo nero da capo a piedi, con in mano un registratore ghignò.
"Grazie piccola Angie Lou, oltre ad avermi dimostrato che anche le pazze da catena come te piangono mi hai dato anche un nuovo tassello del mio piano, per portarvi tutti alla rovina..." gracchiò sornione per poi scomparire in una nuvola nera.



ANGOLO AUTRICE: Hi! Mini-chapter come mio costume XD. So che dovrei fare chappy veri e propri ma ho TROPPISSIME storieda scrivere e a volte mi viene la mancanza di qualcuna e faccio un poccola chapoy di transizione (piccola nota: questo l'ho dovuto riscrivere due voltre perchè mi si era cancellato, non so con quale pazienza non ho buttato il cell fuori dalla finestra e come ho fatto a riscrivere il capitolo).
Vabbè, ho voluto lasciare un po' di suspence e, prima di salutarvi vi dò un avviso: TUTTE le mie long avranno chappy a scatti irregolari, aspettatevend uno domani come fra un mese.
Bene, chiedo scusa per eventuali errori e vi saluto. Recensione come sempre. Byeeeeeeeeeee


Damian: Mette l'atag #bastacapitoliditransizione se non ne volte più.
Io: NA LEVATI!!!

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