Vegeta [Big Damn Table] di Shari Deschain (/viewuser.php?uid=24910)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solo un mercenario ***
Capitolo 2: *** Vigliacco ***
Capitolo 3: *** Missing moment ***
Capitolo 4: *** Happy Birthday to us ***
Capitolo 5: *** Il Re di Picche ***
Capitolo 6: *** Become a Super Saiyan ***
Capitolo 7: *** Don't you think that's important information? ***
Capitolo 8: *** Shout your name in silence ***
Capitolo 9: *** Ritratto in blu pastello ***
Capitolo 10: *** Allergie ***
Capitolo 11: *** It's my life ***
Capitolo 12: *** I was waiting on a different story ***
Capitolo 13: *** It's not enough (it never is) ***
Capitolo 14: *** Dirty snow ***
Capitolo 1 *** Solo un mercenario ***
Note dell’autrice: Si, uhm… questa fanfiction è parecchio vecchia, l’ho ritrovata ieri nei meandri oscuri della mia cartella “Incomplete” e ho deciso di rimetterla in sesto perché come era prima faceva un po’ rabbrividire. Non che ora mi faccia particolarmente impazzire ma tant’è. Ultimamente ho abbandonato un po’ il mondo di Dragon Ball non mi piace tutta questa commercializzazione, ma è difficile rinnegare il primo amore (e Vegeta. Come si fa a rinnegare Vegeta?) quindi eccomi qui.
Come titolo comanda questa sarà una raccolta per le oneshot/flashfic della BDT visto che in teoria dovrebbero essere 90 (dieci le ho già scritte) mi pareva poco carino intasare la sezione, meglio metterle tutte insieme. L’unico dubbio che ho al momento è il rating, non mi va di alzare tutto a rosso perché la maggior parte saranno molto… uhm… blande? XD
Quindi probabilmente qualcuna sarà postata a parte, d’altronde ne ho già diverse sparse in giro.
Detto questo spero che la lettura vi sia gradita ^___^ commenti critiche e quant’altro sono sempre ben accetti, al solito.
Shari.
***
Prompt: 089. Lavoro
Rating: G - Verde
Parole: 431
Genere: introspettivo, triste, mettiamo pure angst và! XD
Solo un mercenario.
Inchinati.
Piegati di fronte a lui come non ti sei mai piegato prima. Il volto verso il suolo, il ginocchio poggiato a terra. Tutto ciò che ti è concesso vedere è questo pavimento di freddo acciaio.
Abbassa anche il tuo sguardo, che mai prima d’ora si era abbassato di fronte a qualcun altro.
Ascolta.
Ascolta i suoi inutili discorsi, il suo tono mellifluo che tanto sa di presa in giro. Filtra le sue parole una ad una, cercando di riconoscere la menzogna dalla verità per quanto questo sia inutile e pericoloso. Che egli menta o meno tu devi credergli. È questo il tacito patto.
Giura.
Giura fedeltà a chi si è guadagnato il tuo odio ed il tuo disprezzo, giurati servo di colui che ha piegato la tua razza e te per primo. Giura su te stesso perché è l’unica cosa che ti rimane, nemmeno la tua parola vale qualcosa, non più.
Impegna te stesso in questa promessa obbligata.
Venditi.
Vendigli la tua forza ed il tuo sangue, la tua voglia di uccidere, vendigli il tuo cuore la tua anima ed il tuo orgoglio. Vendigli te stesso.
D’ora in poi gli appartieni, per quanto l’idea ti disgusti sai che alla fine è tutto qui il senso di questo incontro. Stabilire che tu sei suo e che lui può usarti come meglio crede.
Farti sapere che lui può distruggerti.
Impara.
Impara le regole del gioco, impara a zittire la rabbia e a nascondere il tuo odio.
Impara ad essere servo, sei un servo ora.
Sei la perfetta macchina da guerra, il suo giocattolo più pericoloso, la prova vivente che è riuscito a sottomettere anche la razza guerriera per eccellenza.
Urla.
Dentro di te, in assoluto silenzio, accusando il destino o il caso, maledicendo te stesso e lui. Urla con la voce che ti rimane, quella voce che di solito divide i sentimenti, piega le labbra all’insù e bagna le guance di lacrime.
Urla con quella voce che rimane così spesso muta che a volte ti viene da chiederti se la possiedi davvero. Usala una volta tanto.
Alzati.
In piedi di fronte a lui, guardalo negli occhi. Raduna la dignità che ti rimane e sbattigliela in faccia, mostragli il volto del principe dei saiyan e non quello di uno schiavo. Imprimi la sua faccia nella sua mente e usala come promemoria della tua più grande sconfitta. Fa’ di lui la tua meta ultima e intanto corri ad eseguire i suoi ordini. Fallo con in viso la smorfia della rabbia e nel cuore la promessa di una vendetta.
Obbedisci.
Sei solo un mercenario adesso.
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Capitolo 2 *** Vigliacco ***
Prompt: 030.
Morte
Rating: PG
– Giallognolo XD
Parole: 527
Genere: introspettivo, triste,
drammatico… nulla di
divertente in pratica XD
Vigliacco.
Sto per morire. Io sto per morire.
Che frase strana vero? Non
si dovrebbe mai avere il tempo
di pensare alla morte quando si muore.
C’è
dell’acqua sul mio viso.
Sì, qui proprio
sulle tue guance.
È pioggia? Non mi ero
accorto che piovesse.
No, non piove; stai
piangendo.
Io non ho mai pianto, non conosco il
sapore delle lacrime.
Io ricordo diversamente.
La mia forza sta
nell’orgoglio di non avere sentimenti.
Ma le lacrime sono
sentimenti.
È proprio per questo che
io non posso piangere.
Eppure tanti sentimenti
stanno scivolando giù dalla tua
guancia. Li senti? Probabilmente no. Anche se ti portassi le mani al
viso a che
servirebbe?
Bagnerei solo i miei guanti, ma le
mie dita rimarrebbero
asciutte.
È sempre stato
così non è vero? Quanti guanti zuppi di
sangue hai buttato via nel corso di tutti questi anni?
Chissà se te ne ricordi.
Ma le tue mani sono sempre state pulite.
È il mio lavoro, non ho
avuto molta scelta.
No, è vero.
Nessuna scelta per te. Solo ordini da
eseguire.
Sono stato un vigliacco.
Lo sei ancora di
più adesso, sai? Piangere di fronte ad
un nemico… dov’è finito il tuo orgoglio
grande principe dei saiyan?
È morto forse.
È morto prima di me.
C’era da
aspettarselo. A che serve l’orgoglio mentre stai
morendo? Sarebbe solo un sentimentalismo degno di un eroe. Ma tu non
sei un
eroe, non lo sei mai stato.
Sto morendo. Sento i battiti
rallentare…
Lui ride invece. Che amaro
requiem per la tua morte. Non
sarebbe bello potersi vendicare?
Io non posso più farlo. La
mia razza non può più farlo. Oggi
muoiono i saiyan.
Non è vero. Non
fingere di non vederlo, Kakaroth è a due
passi da te.
Lui è uno sporco terrestre.
Lui è tutto
ciò che ti rimane. Non hai nient’altro.
Preferisco morire mordendomi la
lingua.
Ti sei morso la lingua per
tanti anni, credi di farcela
ancora una volta? Credi che sia possibile anche ora che queste lacrime
ipocrite
hanno gridato al mondo la tua vigliaccheria?
Kakaroth…
Dillo.
Tu…
Chiediglielo.
Vendicami.
Lo farà sai?
È tanto idiota da prendere a cuore le tue
parole. Adesso diglielo. Guardalo negli occhi e diglielo, chi
importanza ha
ormai?
Io…sto piangendo.
Stai implorando.
Mi sto umiliando davanti a Kakaroth.
Ti stai confessando.
Non credevo di poter piangere ancora.
Non sapevo di esserne
capace.
Stai cambiando.
Freezer… quella risata
io…
Non puoi sopportarla. Non la
dovrai più sentire comunque.
Io…
Senti? Un suo semplice gesto
e il tuo cuore si è fermato.
Non ha fatto troppi complimenti ma è stato abbastanza
sciocco da aspettare che
tu finissi di dire le cose più importanti.
E guarda! Avrai anche una
tomba, troppo onore per un
mercenario. Di solito i vostri cadaveri vengono lasciati ai corvi.
Non puoi vedere la faccia di
Kakaroth vero Vegeta? No, i
tuoi occhi non vedono più nulla.
Non vedranno nemmeno la
morte di Freezer né la
trasformazione di quella terza classe che tu disprezzi tanto. Non ora.
Ora su questa terra morta
non resta altro che qualche
lacrima e l’amara constatazione che colui che tanto odi
è un eroe mentre tu un
debole vigliacco.
***
Note dell’autrice:
Sì, bhè… ultimamente ho un
debole
per le seghe mentali, si nota? XD Non che normalmente non ce
l’abbia ma in
questo periodo (che tra parentesi dovrei passare sui libri) la faccenda
si è
aggravata parecchio. Mi spiace per voi.
Poi vediamo… sì
ho definito Vegeta un vigliacco. Per quanto
questo sia decisamente considerabile come un’eresia bella e
buona – soprattutto
da me stessa – è quello che penso di lui in quel
determinato frangente, uno dei
pochi momenti in cui assistiamo alla sua totale impotenza.
Ah e la “voce” in
corsivo non sono io che chiacchiero
amabilmente con il mio adorato Principe, bensì…
la sua coscienza? Un’entità
superiore? Ok non lo so XD è venuta fuori così,
altro non so dirvi *schiva i
pomodori*
Angelo
Azzurro: Oh, thanks! ^///^ grazie mille per i
complimenti. Il genere
introspettivo è praticamente l’unico genere che io
conosca, inoltre pare che io
abbia un innato senso della drammaticità -.-‘
(seghe mentali, of course!)
lilac:
Sono felicissima che ti sia piaciuta! ^^ Ma l’uovo
di Pasqua di Dragon Ball
è il bene! *___* Mio fratello ci ha trovato una specie di
statuina in plastica
di Vegeta che lui aveva già e quindi me ne sono impossessata
io XD Ora ho il
Principe direttamente sul mio comodino! XD A parte questo, sulla
commercializzazione
di Dragon Ball, bhè… io mi sono organizzata
trovandomi degli spacciatori di
fiducia *___*
CHiBI
cHU: Grazie mille! L’effetto che volevo
ottenere era proprio far
trasparire l’odio e il disprezzo che Vegeta prova in quei
momenti, sono lieta
di sapere di esserci –forse- riuscita XD
bulma_89:
Ciao! È vero, quanto tempo è passato!
Sei sparita per un bel po’ – io pure
ma non dirlo a nessuno XD
– Sono felice
che tu sia tornata, spero ti rimetterai di nuovo a scrivere ^^ e grazie
per le
gentili parole ^^
bulma90:
Tu mi lusinghi troppo, di questo passo mi monterò
la testa e crederò di
essere il nuovo premio nobel letterario XD No ok, sto
scherzando… come sempre
le tue recensioni mi fanno tantissimo piacere e so che sono monotona
nel
risponderti ma davvero non so che dire. Sei un grande incoraggiamento
per me.
Un baciottolo ^^
Me91:
Ma grazie! ^////^ Sono davvero contenta che ti sia piaciuta,
e che tu
l’abbia definita profonda XD ho sempre paura di trovarmi di
fronte ad un “…eh?”
XD
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Capitolo 3 *** Missing moment ***
Prompt: 024. Famiglia.
Rating: G – Verde
Parole: 714
Genere: introspettivo ,… leggermente
fluffly?
Missing Moment
Di scelte, in vita tua, ne hai fatte tante.
Certo non è una cosa strana, per vivere bisogna sempre
scegliere.
È solo che ogni tanto perdi di vista il punto della
situazione, ti pare di non ricordare il corso degli eventi che ti hanno
portato qui su questo sasso chiamato Terra, con questa donna chiamata
Bulma, con questi marmocchi che dicono di essere figli tuoi.
Quando hai preso questa decisione? Cosa ti ha spinto a prenderla?
Magari è stato qualcosa di piccolo, un’inezia che
tu non hai colto, un gesto o forse una parola di troppo, un qualcosa
così. Sarà stata una di queste cose a condurti
qui?
Di certo non hai fatto una scelta razionale.
Se ti avessero chiesto qualche anno fa (ma forse è meglio
dire una vita fa) se desideravi una famiglia avresti riso
sprezzantemente di una simile eresia e ki-blastizzato
l’idiota che aveva osato porre una domanda così
stupida.
Quindi, conoscendoti, tutto questo deve essere accaduto mentre eri
distratto, impegnato o comunque non totalmente in te.
Altrimenti ti saresti sbarazzato di lei prima che riuscisse a fregarti.
Perché ti ha fregato a tutti gli effetti.
Inchiodato in questa casa, ufficialmente dichiarato
“marito” e ufficiosamente chiamato
“tesoro”, arruolato contro la tua
volontà come padre a tempo pieno, declassato a
terrestre…
Fregato.
Continui a pensare che ci deve essere stato un momento fondamentale in
cui qualcosa è scattato e tutto questo ha iniziato a
formarsi. E ti piacerebbe almeno capire quale è stato questo
diamine di momento in cui la tua vita è stata decisa,
barbaramente condizionata dal volere di quella lei così
dispotica.
Uno, ne vuoi uno soltanto.
Per poterglielo rinfacciare al momento giusto, ma anche per capire,
spiegarti il motivo per cui TU hai una cosa così stupida
come una famiglia.
E scavi indietro nella memoria, ti perdi fra i ricordi, sfogli una vita
passata troppo in fretta per i tuoi gusti. Non ti eri accorto di essere
così vecchio.
Lasci perdere la tua infanzia, gli anni passati sotto il dominio di
Freezer. Troppo doloroso ricordarli. Puoi partire da Namecc, ecco.
Deve essere stato quello il periodo. E deve essere stato dopo la
tua… morte.
Ma certo questo non restringe il campo. Quando ti sei trasferito da lei
ne sono successe tante di cose, così tante che stenti a
rammentartele. Ricordi le vostre prime chiacchierate serie, il primo
bacio, la prima volta che siete stati a letto insieme… ma
ancora nulla che risponda alla tua domanda.
Tutte queste cose devono essere le conseguenze di un altro avvenimento,
ma dannazione proprio non ricordi quale. Eppure hai un’ottima
memoria.
E mentre stai lì a rimuginare, senti un urlo. Dal bagno.
- Mamma, è esploso l’asciugacapelli!- dal tono
della voce di Bra intuisci che è sul punto di lasciarsi
andare ad una crisi isterica in piena regola, e siccome la cucina dove
stai tu è vicinissima al bagno dove sta lei, decidi
saggiamente di darti ad un’elegante fuga.
Peccato che tu non ci riesca.
Bra fa la sua comparsa sulla porta della cucina, arrabbiata come
potresti esserlo tu per un malfunzionamento della Gravity Room, i
capelli, impazziti, sono stati sparati in aria in una stranissima
acconciatura modello “ombrellone da spiaggia”, a
trattenerli solo la solita fascia rossa.
E non ascolti nemmeno una parola, nonostante i suoi strilli siano
probabilmente udibili a tutto il vicinato, non ascolti
perché un senso di déjà vu ti ha
colpito come un pugno nello stomaco non appena l’hai
guardata.
Ricordi lei, la donna, Bulma, acconciata allo stesso modo, con
quell’improponibile massa di capelli sparati in aria. E la
ricordi addormentata, china sulla scrivania, intenta a vegliarti dopo
che la tua vecchia Gravity Room era esplosa.
Ricordi la sensazione stranissima di svegliarti e trovare qualcuno
(sebbene addormentato) ad aspettare il tuo risveglio. Ricordi la strana
stretta al cuore quando hai capito che lei era preoccupata per te.
Nessuno si era mai preoccupato per te.
E pensi che sì, probabilmente è stato quello il
momento che ti ha fregato.
Ti dirigi al frigorifero, ignorando ostentatamente tua figlia, e
afferri un cosciotto di pollo. Lo azzanni in preda alla rabbia, come se
fosse un terribile nemico.
Perché, porca miseria, lei in quel momento stava dormendo.
Dormendo.
Non puoi nemmeno darle la colpa di tutto questo, dannazione.
Hai fatto tutto da solo.
Angolo sclero: Ultimamente sono piena
d’idee, non so a cosa sia dovuto e francamente credo sia
meglio non scoprirlo. Per il mio bene.
Anyway immagino che tutte abbiate colto il riferimento alla mitica
scena dell’anime, sì insomma… quella
scena è l’unica ragione plausibile per riguardarsi
Dragon Ball per la novecentottantaduesima volta. In realtà
non era proprio così che avevo in mente di scrivere questa
flashfic, ma al solito la mia tastiera fa tutto da sola. Il titolo non
c’entra una bega, lo so benissimo… altro che
missing moment quello è l’unico fan service a cui
le fan delle Vegeta/Bulma possono aggrapparsi *O* Però, non
so… mi pareva s’intonasse con la situazione. E poi
diciamocelo, io coi titoli faccio palesemente schifo, fosse per me si
chiamerebbero tutte “Ennesimo sclero su Vegeta” ma
tant’è.
Mi auguro vi sia piaciuta, comunque.
Al solito, riempirò di bacini cuoriciosi chiunque decidesse
di commentare, criticare etcetera etcetera.
Shari.
Lancio di cuoricini (ovvero ringraziamenti)
Angelo Azzurro:
troppo buona ^//^ in effetti anche io credo che quello sia uno dei
momenti “clu” di tutto Dragon Ball, ma per me
Dragon Ball praticamente si riduce a Vegeta quindi non so quanto io sia
attendibile in questo senso XD Grazie mille comunque ^^
CHiBI cHU:
oooh, thanks! ^///^ che bel complimento che mi hai fatto, ti ringrazio
tantissimo ^^ comunque in effetti… eravamo tutte
lì in un certo senso no? Attaccate al televisore o al manga,
ma comunque con la testa immersa nella situazione XD
Sweetgirl91:
Ah, cara grazie mille! ^^ sì mi sa che hai ragione,
l’ho reso davvero molto perdente… Vegeta non mi
perdonerà facilmente, spero solo non tenti ritorsioni
ç___ç Per quanto riguarda gli
aggiornamenti… temo che io e la parola rapidità
siamo incompatibili nella stessa frase ç___ç ma
certo mi trovo meglio con le oneshot, di idee per queste ne ho
tantissime solo che mi scoccio a svilupparle XD
LadyGaunt:
Ti ringrazio ^^ mi fa piacere saper che l’hai trovata
originale, in un fandom enorme come questo ho sempre paura di rubare
inconsapevolmente le idee di qualcun altro ç___ç
le tue parole mi rassicurano non poco ^^
lilac: Come
sempre il tuo parere mi riempie di gioia *O* in effetti, dopo averci
pensato un po’ (perché sono tarda lo so) quella
specie di coscienza pare più un vero alter ego anche
se… io avrei paura di conoscere l’alter ego di
Vegeta. Cioè… uno più cattivo di lui?
Và a finire che me lo sposo seduta stante XD
bulma90:
Oooh hai detto che Vegeta è IC /me ti ama/ io lo odio questo
stupido principe, pare si diverta a tendere ad ogni parola verso
l’abisso dell’Ooc, a volte m’immagino
pure di sentirlo sghignazzare su una frase che sto
scrivendo… sì ok forse sono fissata XD
Ad ogni modo grazie mille, è sempre molto bello per me avere
il tuo parere ^^
Me91: woow!
^///^ /la testa di Shari diventa bordeaux e si appresta ad esplodere/
tutti questi complimenti mi fanno decisamente male XD (no non
è vero li adoro, e adoro te che me li fai ovviamente XD)
Grazie, grazie, grazie infinite! *si inchina* Ah ehm… il
tramonto degli eroi già… dovrei proprio
aggiornare sìsì… *fugge in preda ai
sensi di colpa*
Sybelle:
Tesoro caro, credo che il mio ego si sia reincarnato in te *O* non so
quanto la cosa possa essere bella per te in effetti XD ok, cretinate a
parte, come sempre le tue recensioni riescono sempre a spiazzarmi e a
commuovermi. Tipo mi fai sentire intelligente *O* (ed io non lo sono
ovviamente ) Naturalmente ti ho aggiunta caVa, ora dovrai prepararti a
sopportare le mie chiacchiere continue sai? XD Anyway un bacione grande
grande, spero di beccarti presto in msn ^^
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Capitolo 4 *** Happy Birthday to us ***
Prompt: 091.Compleanno.
Rating: G – Verde
Parole: 1520 a parere di World
Genere: Credo possa essere catalogato come fluffy, ma non ne sono sicura
Happy Birthday to us
A soli sette anni Bra può vantare una stanza dei giochi da far morire d’invidia tutte le bambine della città. Non solo perché ha così tanti giocattoli che ci vogliono cinque armadi interi per stiparli, ma anche perché spesso sono pezzi unici, costruiti appositamente per lei dal nonno che è capace di lavorarci su intere notti per soddisfare i suoi adorabili capricci.
Per non parlare dei vestiti poi.
Avendo una madre come Bulma che fa dello shopping una ragione di vita, è inevitabile che il suo guardaroba trabocchi di abiti, da quelli di alta moda con pizzi e volant a quelli più semplici come jeans, gonne e t-shirt. Ogni giorno le ci vuole almeno mezz’ora per trovare un vestito adatto e per abbinarlo con scarpe e accessori vari – che stanno in un armadio a parte, ovviamente.
Tutte quelle belle cose sono frutto di giorni passati attaccati alle maniche del parente di turno, vuoi la mamma o i nonni, ma le cose più preziose speciali o costose sono tutte regali di compleanno.
Bra adora i compleanni, pensa che siano una delle cose più belle che siano state inventate: un giorno in cui una persona viene festeggiata, baciata e coccolata da tutti come fosse una principessa. Un giorno davvero stupendo a suo parere.
Ovviamente anche quelli dei suoi familiari sono belli ed emozionanti – ma mai quanto i suoi, pensa con una punta di orgoglio – e c’è da divertirsi in ogni caso. Il compleanno dei nonni di solito lo passano tutti insieme, magari vanno al luna-park o in qualche nuovissimo centro commerciale, guardano i fiori e giocano con gli animali. Quando è il compleanno della mamma arrivano tutti i loro amici, si mangiano tante torte (perché i componenti della famiglia di Goku, esclusa Chichi, ne mangiano una a testa, così come Trunks ) e si sta nel giardino della Capsule Corporation a prendere il sole e a ridere.
Quando invece è Trunks a compiere gli anni di solito si può stare certi che avranno Goten in giro per la casa tutto il giorno, a fare casino e combinare scherzi a Trunks perché “nel giorno del proprio compleanno è obbligatorio essere felici” anche se poi suo fratello non sembra particolarmente contento, come quella volta che si era ritrovato fra le mani una strana rivista con una donna molto poco vestita sopra. C’era mancato poco che non gli esplodesse la testa.
Ora che ci pensa però, Bra nota un particolare un po’ stonato: non hanno mai festeggiato il compleanno di Vegeta. A dire il vero la bambina non si era mai posta troppe domande prima perché è risaputo che suo padre odia qualsivoglia festa o agglomerato umano di persone, ma una cosa stupenda come un compleanno? Possibile che Vegeta non volesse festeggiarlo almeno un pochino?
Con questo pensiero in testa Bra si dirige a passo di marcia verso il salotto dove sa che suo padre se ne sta stravaccato davanti alla televisione, dal momento che la GR è di nuovo fuori uso dopo che… Bè dopo che l’ha distrutta nel corso di un allenamento un po’ troppo vivace come lo definisce sua madre. Le sue previsioni non vengono smentite: Vegeta è steso per metà sul divano con in mano una birra ed un sacchetto enorme di pop-corn, gli occhi annoiati puntati sul maxischermo.
- Papà quand’è il tuo compleanno? – esordisce piazzandosi davanti a lui con le mani sui fianchi.
Vegeta dal canto suo distoglie per un secondo l’attenzione dai pop-corn e gli piazza uno sguardo a metà tra l’irritato e l’annoiato. Per un secondo non può fare a meno di notare quanto quella mocciosa assomigli a Bulma, soprattutto nei modi di fare.
- Sparisci e piantala di seccarmi – mugugna poi, facendo l’incredibile sforzo di non digrignare i denti. Ma sua figlia - che in quanto a testardaggine può competere con entrambi i genitori messi insieme - non si schioda di un solo millimetro, assumendo però un tono di vago rimprovero.
- Devi avercelo anche tu un compleanno, tutti ce l’hanno! Ed io voglio sapere quand’è! – ribadisce indispettita, alzando di pochissimo la voce.
- I saiyan non festeggiano cose idiote come i compleanni. Ora vattene – è la secca risposta.
Bra resta su a pensarci per qualche secondo, ignorando totalmente lo sguardo ben eloquente del padre che vuole comunicarle che si sta seriamente stufando.
- Quindi i tuoi genitori non ti hanno mai fatto una festa di compleanno? – chiede intenerita, immaginandosi suo padre da bambino, triste e sconfortato per non aver ricevuto alcun regalo. Che genitori orribili deve aver avuto! Non le stanno per nulla simpatici quei nonni di cui, comunque, non sa nulla.
Vegeta rimane a metà fra irritazione e sorpresa. Nella sua testa passano flashback veloci di quel padre che lo ha venduto a Freezer, degli anni della sua infanzia passati ad eliminare e a distruggere qualsiasi cosa gli si presentasse davanti sotto la dicitura “nemico”, dei suoi giorni fatti di sangue e ferite che ha sempre dovuto leccarsi da solo.
Per un momento la rabbia prende il controllo e alza di poco una mano, apparentemente intenzionato a colpire Bra per togliersela definitivamente di torno, ma è solo un momento ed in realtà non ha fatto altro che stringere le dita in un pugno.
Non potrebbe mai colpire Bra.
Tira fuori un mugugno e si porta una manciata di pop-corn alla bocca.
- No mai. Io non ho un compleanno. Nessuno della mia famiglia l’aveva. – biascica sputando pezzetti di cibo e sperando così di concludere quel discorso assurdo.
Ancora una volta Bra resta in silenzio a fissarlo, con quei suoi occhi così maledettamente azzurri, poi il volto le si illumina di un bel sorriso.
- Fra una settimana è il mio compleanno – annuncia, fiera.
- Auguri – risponde l’altro, convinto che il peggio sia passato. Probabilmente, si ritrova a pensare, quelle domande erano solo un modo per portare il discorso all’imminente festa, Bra vorrà sicuramente chiedergli qualcosa di estremamente seccante come poter invitare a casa tutti i suoi amichetti della scuola.
- No, non hai capito! Possiamo festeggiarlo insieme! – proclama la bambina sorridendo ancora di più. L’idea le piace così tanto che già nella sua testa sta programmando tutto: ci sarebbero state due torte grandissime di colore diverso, lei e suo padre l’avrebbero tagliata insieme, poi avrebbero scartato i regali sempre insieme e…
- Scordatelo! Io non voglio nessun compleanno! – ringhia l’uomo e stavolta il suo tono si è alzato non di poco, segno che è veramente giunto al limite.
Bra resta sconcertata, poi pian piano gli occhi cominciano a riempirsi di calde lacrime.
Vegeta comincia ad andare in panico.
Ai lacrimoni che scivolano via sulle sue guance si aggiungono leggeri singhiozzi che vanno via via intensificandosi.
Vegeta è seriamente in panico.
Quando la bambina si affloscia sulle ginocchia e comincia a piangere con una violenza tale che pare le si debba spezzare qualche organo interno, Vegeta capisce di essere sull’orlo di una crisi di nervi.
- D’accordo, d’accordo. – sbraita tentando di ricondurre la creatura alla ragione, senza peraltro riuscirci.
- Ho detto che va bene! – ripete a voce più alta, e stavolta gli pare di percepire un lieve attenuarsi dei singhiozzi. Padre e figlia restano a scrutarsi per qualche secondo, lui pronto ad urlare il nome della moglie, lei che già prepara un nuovo attacco di lacrime.
- Davvero? Festeggerai con me? – chiede pianissimo, la voce ancora incrinata da piccoli singhiozzi solitari.
- Solo con te – risponde l’uomo imbarazzato, prima di voltarsi verso il televisore. Ma perché diamine sta facendo un discorso del genere? Dov’è finito il pomeriggio d’ozio che s’era immaginato?
Bra intanto si tira su e spolvera il vestitino, in faccia ha l’espressione più raggiante che Vegeta abbia mai visto.
- Quindi è un segreto vero? Saprò solo io quando è il tuo compleanno! Sarò l’unica unicissima a saperlo! Solo io ti farò gli auguri, io e nessun altro! – grida estasiata, profondendosi in una risata di pura delizia. Le lacrime di pochi istanti prima sono già un vago ricordo.
Vegeta intanto riflette: la mocciosa sarà davvero in grado di tenere un segreto e di non andarlo a spifferare a nessuno, soprattutto non a quella strega di sua madre?
- Sì è un segreto. Guai a te se lo dici a qualcuno. – l’esasperazione prende il sopravvento sul tono di minaccia che invano aveva cercato di assumere.
Ma Bra è già scappata via dalla stanza, ridendo felice per quel segreto così importante che condivide nientemeno che con il padre. L’allegro motivo di “Buon Compleanno” giunge alle orecchie di Vegeta che intanto ha recuperato pop-corn e birra e si è rimesso comodo sul divano. Facendo zapping fra un canale e l’altro l’uomo non può fare a meno di congratularsi con se stesso: dopotutto è riuscito a salvare capra e carote, come dice sua moglie in queste situazioni.
- Compleanni… bah! – mugugna infastidito, reprimendo immediatamente il pensiero che gli si era formato in mente: Bra che gli ficca un cappello a cono in testa.
“Questo mai, davvero non esiste. Nemmeno se piange il doppio di quello che ha pianto oggi.” Si ripromette Vegeta, ed intanto già trema al pensiero che a Bra venga in mente la stessa idea.
Note dell’autrice: Ah. Già. Ok, questa oneshot non ha senso alcuno ma davvero Vegeta davanti ad una torta di compleanno formato gigante, imbarazzato a morte e con un cono a pompon in testa è un qualcosa che mi potrei sognare di notte. E Bra ha la possibilità di fare tutto ciò, ne sono sicura. Poi… sì ecco credo che questa cosa sia abbastanza demenziale ma è un regalino che mi sono fatta per il mio compleanno, anche se temo di aver spinto Vegeta un po’ troppo in là mmmh. Mi sono presa qualche piccola libertà tipo quell’unicissima che in bocca a Bra mi stava di un bene che ho dovuto lasciarcelo, e anche “capra e carote” è sbagliato ma mi rifiuto di pensare che il sommo principe si prenda la briga di impararsi i proverbi a memoria.
Commenti, critiche e quant’altro sono (come sempre) ben accetti. Shari.
Ringraziamenti:
CHiBI cHU: Grazie mille a te, che continui a seguirmi! Mi fa piacere che i nuovi capitoli non ti deludano, io nutro sempre l’illusione di migliorare un pochettino ad ogni storia e se così è (cosa di cui non sono affatto sicura XD) non posso che esserne lieta.
LORIGETA: a chi lo dici, anche io ormai sono la pigrizia fatta persona. E dire che sto trovando molte belle storie -____- ad ogni modo Grazie davvero per aver trovato un momento per me, ne sono davvero felice. Spero che adesso tu stia bene, sul serio. Un bacione grande, grande.
Sweetgirl91: Quella scena è – almeno per quanto mi riguarda – il vero pregio di tutto Dragon Ball Z. Insomma lo sguardo che gli rivolge è… amoreH *___* Bè non credo lui sarebbe molto d’accordo, ma tant’è XD Ad ogni modo grazie per essere sempre qui a leggere questi… mmmh, deliri? XD e faccio giurin giuretto che aggiornerò il tramonto degli eroi appena possibile, davvero! Credimi! ç___ç
Angelo Azzurro: ma è proprio per questo cambiamento così repentino che io amo prenderlo per il culo scrivere di lui in certe situazioni XD Perché il cambiamento di Vegeta è quanto di più spettacolare ci sia in Dragon Ball *annuisce convinta*
veggylink94: Grazie mille a te che hai letto! ^^ sono felice che ti piaccia! ^^
Sybelle: Cara, grazie mille anche a te che ti subisci tutti i miei “lavori”, davvero per me è stupendo ritrovarti sempre ^^ *abbraccia Sybelle abbastanza forte da stritolarla quasi XD*
lilac: Come sempre trovare una tua recensione è una vera gioia per me, visto che ti considero una delle autrici più brave in circolazione. Sono estremamente felice che ti sia piaciuta, e soprattutto che ti abbia fatto sorridere: in questo periodo sto sforzandomi di scrivere in modo diverso da come sono abituata, immagino non si noti granché ma ci sto lavorando parecchio XD e a leggere recensioni come le tue mi sforzo di convincermi che forse forse ci so riuscendo. Grazie davvero. ^^
Evelyn_L: Bulma e Vegeta sono il bene! *___* una delle coppie più riuscite del mondo dei manga (non si notava che la pensassi così vero? XD) e Grazie mille per i tuoi complimenti, mi hanno fatto molto piacere ^//^
bulma90: Il tuo parere è uno di quelli che conta molto per me perché, leggendo le tue recensioni, ho avuto più volte l’impressione che vedessimo Vegeta allo stesso modo. Ok magari è un’impressione mia e basta e tu ti starai chiedendo che diavolo sto dicendo, in questo caso rimuovi tutto XD Ad ogni modo l’idea che la precedente fanfiction ti abbia “convinta” mi rallegra non poco, perché sinceramente quella scena io la trovo semplicemente stupenda e avevo una paura immane di rovinarla. Grazie, grazie, grazie ^///^
night_time: Ti ringrazio molto per le tue parole, mi danno idea che tu sia una persona molto esigente in fatto di letture e l’idea che una mia fanfiction possa esserti piaciuta è davvero molto soddisfacente per me. Ammetto però che non ricordavo cosa significasse il termine “allodiegetico”
sapevo di averlo studiato ma non mi veniva in mente XD quindi devo ringraziarti anche per avermi fatto riscoprire un termine che avevo rimosso – cinque anni di ragioneria ti fanno rimuovere un sacco di cose XD – grazie, mille.
Me91: Oddio a certi complimenti non so proprio come rispondere ^///^ soprattutto perché non credo di meritarmeli XD Non so se possa essere considerato talento naturale, credo sia solo amore per i personaggi e per la scrittura in generale. Mi diverto molto a scrivere e a gestire i personaggi e avere dei riscontri positivi come il tuo mi rende felice. Molto felice. E quel “mi auguro vi sia piaciuta” ti assicuro che non è né falsa modestia né bisogno di attenzioni XD è che io sono realmente insicura perché ho un modo mio di vedere i personaggi e penso sempre che gli altri lo considerino una cazzata XD Sono felice che per te non sia così, davvero. Ad ogni modo stavolta non l’ho messo, hai visto? XD sono stata brava? XD Un bacio grande, e grazie per il conforto che mi dai.
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Capitolo 5 *** Il Re di Picche ***
Prompt:
050.Picche.
Rating: G – Verde
Parole: 901 (W)
Genere: AU suppongo. E idiozia. No,
davvero,
fidatevi di me: è idiozia allo stato puro.
Il
Re di Picche
Il
Re di Picche se ne sta in un angolo del Palazzo Di Fogli Di Carta
Velina e, tremendamente seccato, osserva l’allegro bivaccare
del resto del mazzo.
Se c’è una cosa che odia sono le feste di corte,
davvero non capisce perché sua moglie, la Regina di Picche,
si ostini a voler invitare tutti quegli idioti nel suo Palazzo, come se
lui non avesse niente di meglio da fare che sopportare quelle
sciocchezze.
Lui è un guerriero! Un fortissimo, orgogliosissimo,
valorosissimo guerriero! Non è accettabile per uno del suo
rango mischiarsi con inetti di così basso valore!
Ma a che serve protestare? Tanto la Regina fa sempre quello che le
pare. Eccola lì che spettegola animatamente con le altre
Regine, fregandosene altamente di lui e della sua rabbia. Il Re pensa
per un attimo di andare lì e minacciarla di fare esplodere
l’intero Palazzo se non caccia via quel branco di carta
straccia ma poi ci ripensa. La Regina gliela farebbe pagare cara e, per
tutti i Jolly!, il Re non ha proprio voglia di dormire sul
divano.
Annoiato il Re sposta lo sguardo sulle altre carte, ma non è
una mossa furba.
Storcendo la bocca di lato, borbotta qualche imprecazione: diamine
quelli sono guerrieri! Certo non sono forti come lui, né
potrebbero mai esserlo ovviamente, ma dovrebbero mostrare almeno un
minimo d’orgoglio. E invece non sanno far altro che dire
sciocchezze e ridere e festeggiare in modo altamente irritante.
Il Fante di Fiori – quell’idiota – sta
facendo lo scemo con tutte le carte carine della sala. Il Re pensa che,
tanto per passare il tempo, potrebbe pure farlo fuori, almeno la festa
sarebbe servita a qualcosa. Il Fante di Fiori è una
nullità e combatte peggio di un Tre di Cuori, ma quello che
il Re proprio non sopporta è che in passato suddetto Fante
ha avuto una storia con la sua Regina di Picche.
Certo è stato quando lui non era ancora arrivato al Palazzo
Di Fogli Di Carta Velina ma questo non cambia le cose: ha messo i semi
dove non doveva metterli.
Il Re sta per dirigersi verso di lui ma poi vede a quale carta il Fante
sta facendo la corte e sorride, maligno. Ci penserà Due di
Picche a rovinargli la festa.
Afferrando al volo una ciotola d’inchiostro, il Re pensa che
comunque può abboffarsi di cibo, almeno quello, che diamine!
Finito di trangugiare tutto ciò che il tavolo del salone
aveva da offrire, torna a dare un’occhiata di sfuggita al
resto del mazzo.
Sbuffa contrariato nel vedere che anche suo figlio, il Fante di Picche,
si mischia con quelle volgari creature di così basso valore.
Quella peste ha preso tutto da sua madre, non assomiglia nemmeno un
po’ a lui, altrimenti non si divertirebbe tanto a stare con
quel mucchio di idioti.
Lui alla sua età pensava solo a combattere e a diventare il
più temibile guerriero dell’Universo Da Gioco,
certo non si trastullava con cose inutili come feste e amici.
Ecco, un’altra cosa che non gli va giù
è che suo figlio passa praticamente tutto il suo tempo con
quel mollaccione del Fante di Cuori – figlio
dell’isterica Regina di Cuori e di quel cretino
dell’Asso di Picche.
Ah, l’Asso di Picche, quello poi lo detesta dal profondo
dell’anima! A parte il fatto che crede di essere
più forte di lui – che eresia! – ma si
permette anche di darsi delle arie e di prendersi gli avversari
migliori. Non solo! Si fa anche un sacco di paranoie per batterli
dicendo che bisogna avere – com’era quella parola?
Ah, sì – pietà di loro.
Ha perfino osato avere pietà di lui! Del
Re di Picche in persona!
E per il Jolly!, il Re può sopportare
tutto ma davvero ora che gli è tornato in mente
quell’episodio non può più trattenersi.
Andrà dall’Asso di Picche e lo sfiderà
in un combattimento, lo distruggerà prendendosi
così la sua vendetta e mettendo termine a
quell’orrida festa.
A passo di marcia comincia a dirigersi verso l’odiato rivale
ma mentre è a metà del percorso la Regina di
Picche si frappone fra lui ed il suo obbiettivo.
I due consorti si squadrano per qualche secondo, valutando bene il
grado di irritazione dell’altro, poi la Regina sfodera il suo
sorriso migliore e gli rivolge uno sguardo di maliziosa promessa. Il Re
sbuffa, poco convinto: non si farà soggiogare facilmente.
La Regina allora si alza sulle punte e gli mormora qualcosa
all’orecchio, le labbra ancora piegate nel sorriso di chi sa
di avere il coltello dalla parte del manico.
L’altro ascolta, rimugina, ascolta, rimugina ancora e infine
la fissa accigliato.
Lancia un altro sguardo di fuoco all’Asso – che si
sta allegramente sbafando la torta di gomma pane – e poi
torna a guardare la sua sorridente Regina, valutando le
opportunità.
Il Re di Picche scuote la testa, rassegnato, e mugugnando improperi
volta le spalle alla compagna e va a sedersi sul suo trono di plastica
e cartoncino colorato.
“Verrà il giorno in cui distruggerò
questo stupido palazzo e tutte le sue carte!” ringhia,
affondando la mano in un vassoio di pasticcini plastificati offerti da
una sorridentissima e, manco a dirlo, parecchio irritante carta di
Cuori.
“Perché io sono il Re di Picche, dannazione!
È meglio che tutti loro se lo ricordino!”
Nessuna delle carte si cura di quella minacciosa affermazione ma il Re
è soddisfatto lo stesso.
Ribadire quel concetto ad alta voce lo fa stare decisamente meglio.
***
Angoletto di giustificazioni: è che
sono sotto esami, ecco. Sapete… lo stress, il caldo, il ROI,
l’IRPEF, quello stronzo del mio professore di
Economia, il ventilatore che non funge…
cioè sul serio, dovete avere pietà di me. E poi
vi avevo avvertito che era idiota u.u
Come dite? Meglio che sto zitta? Sì lo credo anche io.
* torna a studiare *
Ringraziamenti:
jojoND: Certo che
mi ricordo di te
ovviamente XD Grazie per i complimenti ^*^
bluemary: Sei sempre
troppo buona con me
*hugs* E non sai quanto mi fa piacere sentirti dire che, dopotutto, i
personaggi hanno un vago riscontro con quelli originali XD Vero che
è troppo
divertente prendere per il culo Vegeta? Amo ficcarlo in queste
situazioni spero
solo che non decida di vendicarsi prima o poi *uhm* E in effetti mi hai
messo
il tarlo per continuarla quella oneshot, avrei giusto un prompt da
sfruttare a
pennello quindi credo che dopotutto un cappellino rosa a pompon se lo
meriti
*evil smirk*
CHiBI
cHU:
Sì probabilmente ho affrettato
un po’ le cose nel finale, me lo hanno fatto notare in molti
^^” forse avrei
dovuto sviluppare meglio l’idea, chissà magari la
riprendo in mano o la
continuo. Grazie per l’apprezzamento e il fav ^^
Vegeta4ever: No
ovviamente non mi offendi XD
è giusto e sacrosanto odiare qualche personaggio XD Per
Vegeta e Trunks, Bè… ho
altre 85 storie da scrivere quindi direi proprio che sì
qualcosa sul loro
rapporto ci sarà senza ombra di dubbio XD
Sybelle: Mi dispiace
che non ti sia
piaciuta ç___ç ma ovviamente so che non lo dici
per cattiveria, anzi apprezzo
la tua sincerità. Spero di farmi perdonare con le mie
prossime storie (con
quest’ultima no di certo XD) e di non deluderti
più ç___ç
bulma_89: Grazie per
la fiducia! ^*^ Le
tue parole mi fanno molto piacere e ti ringrazio immensamente per tutto
il
tempo che mi dedichi. Beso :*
Angelo
Azzurro: Thanx! ^^
Io ne ho compiuti 19
il 17 maggio (superare gli agognati 18 è un trauma
ç__ç) immagino
che non abbia molto senso farti gli
auguri un mese dopo però te li faccio lo stesso XD
Sweetgirl91: Anche tu
nata a Maggio, WOW! XD
evviva il mese delle rose! XD Anyway grazie mille, sei un tesoro come
sempre, e
le tue recensioni mi fanno un sacco piacere. Per Happy Birthday to us
sì
effettivamente non escludo un seguito visto che molte di voi me
l’hanno chiesto
* canticchia “Vegeta con il cappellinoooo, Vegeta con il
cappellinoooo!”* per
il tramonto ahm… *fischietta* sì giuro che
aggiorno prima o poi XD
lilac: Awwn sai
già che i tuoi
apprezzamenti mi fanno estremamente piacere, in realtà non
so nemmeno più come
ringraziarti perché ripeterei a ruota sempre le stesse cose
O.o Ad ogni modo
sono felice che anche tu abbia trovato i personaggi IC a volte io non
riesco a
valutarli correttamente e mi fa piacere sentire il parere di
un’esperta ^^
bulma90: Sono io a
dovere ringraziare te
XD Le tue parole sono sempre così assolutamente gradite
e… oddio l’ho già
scritto una dozzina di volte vero? XD Certo un grazie così
da solo è troppo
poco ma poi mi ritrovo a ripetere sempre le stesse cose e non mi piace
*sbuff*
Quindi facciamo così: se vuoi che ti scriva una fanfiction
in particolare, su
qualsiasi tema e personaggio… bè sono a tua
disposizione se ti va! Sarebbe un
ringraziamento adeguato, penso XD Fammi sapere ^^
|
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Capitolo 6 *** Become a Super Saiyan ***
Prompt:
031. Alba – 074. Oscurità –
066. Pioggia –
052. Fuoco – 013. Giallo.
Rating: PG
Conteggio parole: 500 parole
Genere: Introspettivo, Angst
Note dell'Autore: La timeline è,
ovviamente, il periodo di tempo in cui
i guerrieri Z si preparano per l’arrivo dei cyborg. Non
perdonerò mai Toriyama
per non averci mostrato la trasformazione di Vegeta in modo decente.
Scritta per il torneo dragonballiano di Writers Arena
(e gareggio contro Bluemary,
quindi
ovviamente non ho possibilità ma, ehi, partecipare
è bello!)
Tabella:
Qui
Become a Super
Saiyan
# Alba
Il
sole sta giusto sorgendo quando gli occhi del saiyan si spalancano di
scatto,
perfettamente svegli e all’erta.
“Oggi
è il giorno” pensa
semplicemente.
Il
vecchio ha promesso che la navicella sarebbe stata pronta. Vegeta si
augura che
lo sia davvero, perché preferirebbe non fare del male al
padre di Bulma.
Bulma,
già.
Si
ferma a guardarla per un momento: il volto rilassato, le labbra
socchiuse, la leggera
camicia da notte che lascia intravedere i seni candidi…
È bella, sì. Ma non è
importante. Non abbastanza, almeno.
Quella
sarà comunque la sua ultima alba sulla Terra per molto,
molto tempo.
#
Oscurità
Nel
trovarsi di fronte al buio senza fine dell’universo, Vegeta
si sente a casa.
Gli
basta chiudere gli occhi per ricordare la vita da mercenario, quando
non doveva
fare altro che combattere e combattere, concentrando tutte le proprie
forze nel
migliorare sé stesso.
E
vagando di pianeta in pianeta, completamente solo con i suoi pensieri,
Vegeta
scopre che è sorprendentemente facile tornare ad essere
quello che era un
tempo: Bulma e gli altri stupidi terrestri diventano presto qualcosa di
lontano
ed intangibile, come impalpabili filamenti di un sogno durato troppo.
Nell’oscurità
dello spazio il principe dei saiyan ritrova sé stesso.
#
Pioggia
La
pioggia batte, impietosa, sul corpo stanco, raccogliendosi poi
nell’incavo
della schiena. Gocce di sudore, simili a lacrime, scivolano via
velocemente
dalla fronte fino alla punta del mento, confondendosi con il temporale.
Non
meno fredde della pioggia, due iridi nere vagano nel buio.
“Ti
sconfiggerò” promettono quegli occhi.
Intanto
i possenti muscoli delle braccia si gonfiano, tremando per lo sforzo,
ma ancora
una volta si flettono e si distendono, dominati da una
volontà più forte di
loro.
Il
saiyan deve mordersi le labbra per non urlare, ma poi, ostinato,
riprende il
suo allenamento: il suo scopo è sempre più vicino.
#
Fuoco
Per
giorni, settimane, mesi, il volto di Kakaroth aleggia nei suoi
occhi e nella sua mente: diventa un’ossessione che sfiora
quasi la
pazzia e solo la continua promessa di vendetta, ripetuta tra
sé e sé,
riesce a dargli la forza necessaria per continuare
l’allenamento.
Poi tutto cambia.
L’odio,
la rabbia, l’invidia si fondono insieme ed il sangue, nelle
sue vene,
comincia a bruciare come fiamma liquida. Vegeta lo sente scorrere sotto
la pelle: piccoli fiumi di lava che pulsano piano, quasi dolcemente,
allo stesso ritmo del suo cuore improvvisamente calmo e sereno.
Quel fuoco è una cosa buona, decide sorridendo.
#
Giallo
Splendenti
bagliori dorati illuminano una terra priva di vita, mentre un grido
sale,
prepotente, a squarciare il cielo nero.
Occhi
azzurri si spalancano, ciechi in quella gialla luce che tutto avvolge.
La
gola arde, i muscoli tirano, straziati dalla fatica, ma la creatura
continua ad
urlare la sua forza.
Qualche
minuto ancora, ed infine la bionda fiamma si spegne.
Completamente
privo di forze, il saiyan cade al suolo, affondando nella pozza
vischiosa del
suo stesso sangue.
Sola, nel buio, si alza una risata. Stanca, roca,
felice.
La
risata di chi ha finalmente ottenuto ciò che per troppo
tempo ha bramato.
****
Angolo
sclero (ovvero: l’autrice e il suo egocentrismo): Ebbene
sì, l’angst è
tornato. Che ci volete fare, è il mio primo, vero e unico
amore XD Comunque mi
sono accorta che non aggiorno questa raccolta da sei mesi.
Cioè! X’D
È anche
vero che ormai su EFP passo poco tempo, visto che le mie storie le
pubblico
principalmente su altri lidi, però il mio povero account mi
fa tristezza ecco
;__;
E…
uhm, non credo ci sia molto da dire. Come mio solito ringrazio i
recensori che
sono stati tanto carini da coccolare il mio ego, però
immagino che
difficilmente ‘ste povere anime si ricorderanno di questa
storia XD
Angelo
Azzurro: Geniale
addirittura? X’D Io continuo a considerarla una follia, ma
sono contenta che ti
piaccia \0/
CHiBI
cHU: grazie
mille, le tue parole mi fanno davvero arrossire ^//^ per gli
aggiornamenti… uhm…
credo di averti preso alla lettera XD
Vegeta4ever:
Ti
ringrazio ^^ *prende nota che deve ancora scrivere qualcosa sul
rapporto tra
Vegeta e Trunks*
trullitrulli:
Per essere Dragon Ball è Dragon Ball XD è solo
una Alternative Universe, ovvero
un universo dove i personaggi sono carte da gioco. L’idea non
ricordo come mi è
venuta, ma credo abbia qualcosa a che fare con Alice nel paese delle
meraviglie
XD
Sybelle:
Come
sempre le tue parole mi fanno un sacco piacere ^^ e no, in effetti Il
Re di
Picche è una storia nata tanto per ridere e per
prendere per il culo Vegeta,
di certo non ha mai preteso di essere un capolavoro XD
lilac:
rischio
la ripetitività asfissiante, lo so, ma sei una delle autrici
che più apprezzo e
quindi lo YAY compulsivo non posso negarmelo XD Grazie davvero
Sweetgirl91:
Dai
un po’ idiota lo era davvero X’D Però la
comicità dovrebbe compensare almeno in
parte \0/ e uhm, in realtà mi è venuta di getto,
credo. Ogni tanto mi capita di
farmi dei trip mentali che nemmeno l’acido X’DDD Io
l’ho immaginata nello
stesso identico modo in effetti XD Però Vegeta con la
corona! XD
Un
ringraziamento speciale a Akira95
che si è
sorbita una carrellata intera delle mie storie ed è stata
tanto gentile da
lasciarmi sempre una piccola recensione. Grazie mille cara ^^
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Capitolo 7 *** Don't you think that's important information? ***
Personaggi/Pairing: Vegeta, Kakaroth
Goku
Prompt: 096. Scelta libera –
Fusione
Rating: PG
Conteggio parole: 435 parole (W)
Genere: Introspettivo, Humor
Note: Scritta per il pimp fest di fanfic_italia
sotto richiesta della lovvosissima waferkya
e della sua anguria.
Il ritmo è volutamente molto veloce perché io
continuo a sostenere che,
se Vegeta avesse avuto abbastanza tempo a disposizione, di sicuro
avrebbe tirato fuori un piano di riserva piuttosto che fondersi con
Goku ù.u Il
titolo è la domanda che fa Vegeta quando Goku lo informa
della permanenza della fusione (della serie: evviva l'adattamento
italiano! -.-") Disclaimer: Vegeta non è mio purtroppo, e
di
Kakaroth non saprei che farmene, sono entrambi i bimbi di Akira
Toriyama che ne possiede ogni diritto. Ovviamente scrivendo non ci
guadagno nulla ù.u
Tabella: Qui
Don't you think that's important information?
Il
trasferimento avviene con una rapidità impressionante, tanto
che,
quando ti ritrovi sulla Terra, quasi dimentichi di dover respirare. Al
tuo fianco Baba ti indica la direzione in cui si trova Majin Bu e tu
sorridi appena: di morire di nuovo non ne hai molta voglia ma, in
compenso, un altro paio di pugni a quel ciccione rosa li tireresti
volentieri.
Non
fai in tempo a concretizzare il pensiero in parole che un lampo
arancione cattura il tuo sguardo, cogliendoti quasi di sorpresa.
-
Vegeta! Sei davvero tu! – esclama Kakaroth con un sorriso
così grosso e
stupido che per un attimo resti senza parole. Perché diamine
è così
felice? Ma non fai in tempo a spiaccicare un insulto che quello inizia
a farneticare di agganciamenti ed orecchini, gesticolando come un
matto. Quando finalmente ti dà una spiegazione chiara e
coerente di
quello che lui intende per “fusione” quasi scoppi a
ridergli in faccia.
Unirti a lui? A Kakaroth?
Piuttosto
ti mangi la fastidiosa aureola che ti è spuntata sulla
testa, ma di
certo non distruggi in quel modo la poca dignità che ancora
ti rimane.
Continuate
a litigare ancora per un po’ e ne approfitti per sputargli in
faccia il
suo tradimento, il non averti detto della trasformazione di terzo
livello. Intanto Majin Bu si fa sempre più vicino e la sua
forza è
molto più grande di quanto ti aspettassi.
Morirai di nuovo. O forse
no, in fondo sei già morto.
Di sicuro, comunque,
farà male.
Poi Kakaroth inizia ad
urlare, chiedendoti se sai che la tua Bulma ed il tuo
Trunks sono stati entrambi inghiottiti dal ciccione. E la risposta
è no, ovviamente non lo sapevi.
In
quel momento la rabbia verso Kakaroth è nulla in confronto a
quella che
provi verso Majin Bu. Non è più una questione tra
voi e la fine del
mondo: adesso riguarda anche la tua famiglia.
Digrigni i denti, in
silenzio, mentre il mostro è ormai a pochi metri da voi.
-
Dammi quel dannato aggeggio! – urli, tra lo sconforto e la
collera.
Kakaroth sorride e ti lancia il piccolo oggetto, ringraziandoti con lo
sguardo.
Poi la ciliegina sulla
torta.
-
Ehm, ti devo dire una cosa… la fusione
è… uhm, permanente. – biascica,
guardandoti con un’espressione colpevole. Ci impieghi un
istante di
troppo ad elaborare quelle parole, poi emetti un brusco respiro,
buttando fuori d’un colpo tutta l’aria che hai nei
polmoni.
Ma ormai
l’orecchino è già al suo posto e poi,
solitamente, quando prendi una decisione non ritorni mai
sui tuoi passi. Anche se in questo caso, forse…
-… Cretino! E me
lo dici solo ora?!
***
Angoletto
dell'autrice: Come potevo non scrivere qualcosa sulla
fusione? XD Aspettavo solo il momento giusto - ovvero che qualcuno mi
desse un prompt - e la mia twinna waferkya s'è giustamente
accollata il compito XD
Comunque è solo una cosina tanto per ridere, niente di che,
mi auguro solo che abbia raggiunto il suo scopo XD
Grazie a chi ha letto ed in particolare chi ha
commentato/commenterà ^^
(Sì, lo so che passo dall'angst al fluffly come niente, ma
non aspettatavi coerenza in questa raccolta, non è il caso
con me *nono*)
ka93: Sono contenta che ti sia piaciuta!
(che voglia leggertela tutta, vabbè che molte sono
sintetiche XD) Vegeta è anche il mio personaggio preferito -
non s'intuiva nè? - e fa sempre piacere trovare altre fan
del magnifico principe :D
Vegeta4ever: eh già, era proprio ora!
XD Grazie mille per il tuo commento, cara ^^ (giuro che la scrivo prima
o poi *fa giurin giuretto* - nel caso guarda alla fine della pagina,
c'è un'iniziativa che puoi sfruttare XD)
trullitrulli: Giallo è anche la mia
preferita XD in realtà è partito tutto da quella
drabble - immagino di essere la sola che inizia dalla fine
ò__o - poi si è evoluta con i vari passaggi. Il
tuo Vegeta? XD Missà che qua c'è di che
accapigliarci, facciamo prima a prendercene un pezzetto ciascuno -
povero principe! XD Grazie per il commento ^^
lilac:
che memoria! XD Lo
so, non predispongo le persone alla serietà, è
una specie di attitudine XD Anyway grazie, sono felice di essere
riuscita a descrivere tutto in maniera abbastanza coerente. Il mio
problema essenziale era la mancanza d'informazioni, non volevo strafare
inventandomi cose mai viste, nè limitarmi alle cose
più banali tipo un "tò, son diventato biondo" XD
Alla fine credo sia un mix abbastanza digeribile *uhm* Un
bacio X*
kamy:
eh lo so, è una
cosa triste DX Mi sono fatta punto di non abbandonarla più,
ora vediamo se riesco a tenre fede a me stessa XD Contenta che ti sia
piaciuta comunque ^^
Sybelle: Tessssoro! Quanto tempo XD su, dai,
non è poi così grave la nostra latitanza
ù.u Comunque grazie, anche le tue recensioni frettolose sono
un bellissimo complimento per me ^^ *hugs*
[Angolo SPAM] Dal momento che siamo nel periodo natalizio -ed io non
sono più buona ma gli altri sì e quindi mi
convincono a fare la Babba Natale XD- se avete un account LiveJournal e
vi fidate della sottoscritta, potete partecipare ad un simpatico
giochino che trovate nel mio LJ (il link è nella mia pagina
autore ^^) Have your fun! [/Angolo SPAM]
|
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Capitolo 8 *** Shout your name in silence ***
Pairing: Vegeta/Bulma
Rating: R
Conteggio parole: 376 parole (W)
Genere: Lemon, Angst
Note dell'Autore: Scritta per il p0rn
fest, di fanfic_italia
, il prompt proposto era
“furia”. Scritta anche per la Big Damne Table,
prompt "023. Amanti" di fanfic100_ita
Disclaimer:
Vegeta…
Dragon Ball… Akira Toriyama… senza una
lira… solita storia, insomma.
Tabella: Qui
Shout
your name in silence
Si muove dentro di lei con rabbia, con una furia quasi cieca.
Non
gl’importa di farle male, quasi non le vede quelle lacrime
che
scivolano via dal suo bel volto, fermandosi poi nell’incavo
del collo.
Spinge
sempre più forte, affondando nel corpo candido della sua
amante,
sfogando su di lei tutto l’odio e la frustrazione che prova
in quel
momento.
Bulma
singhiozza sempre più forte, le sue unghie gli graffiano la
schiena ma
non gli provocano alcun dolore. Non sono cose come quelle a fargli
male.
Quando sente
l’orgasmo farsi sempre più vicino, Vegeta si ferma
e chiude gli occhi,
cercando di trattenersi più a lungo possibile, sfidando il
suo corpo
come fa ogni santo giorno nei suoi continui allenamenti.
In
realtà prova anche a pensare a qualcosa di bello, di
piacevole, ma
dietro le palpebre chiuse non fanno che susseguirsi tutte le
umiliazioni, le sconfitte, i fallimenti. Ed in primo piano lui:
Kakaroth. Così la furia torna ad annebbiargli la mente e
ricomincia ad
affondare dentro di lei, sempre più violentemente, fino a
quando il suo corpo non
è pienamente soddisfatto.
Quando
infine si ritrae, Bulma geme, rigirandosi nel letto, rifiutandosi di
incontrare il suo sguardo. Vegeta si lascia cadere accanto a lei e
continua ad ansimare forte, stringendo i pugni fino a farsi male. Una
parte di lui sente di dover dire o fare qualcosa, ma i suoi nervi sono
ancora troppo scossi, sia dalla rabbia che dall’orgasmo.
- Vegeta… - lo
chiama lei dopo qualche minuto, la voce che è quasi un
sussurro.
Il
principe dei saiyan non risponde ma si mette a sedere, dandole le
spalle. Non ha voglia di fare nulla, nemmeno di pensare. Tutto
ciò che
ha in mente ora sono i suoi limiti e
l’impossibilità di superarli.
-
Vegeta… - e stavolta è una preghiera, una
supplica a fermarsi e
parlare, a non chiudersi di nuovo in quel guscio di rabbia e dolore. Ma
ancora una volta lui non l’ascolta: si alza dal letto e, dopo
essersi
rivestito, se ne va via sbattendo la porta. Bulma sente i suoi passi
allontanarsi e trattiene a stento l’ennesima lacrima. La
stessa lacrima
che però non riesce a fermare nel sentire lo stridore
metallico delle
porte della Gravity Room che si chiudono.
********
Angolo
autrice: Ero indecisa se mettere o meno questa flashfic
qui. I rating sono la mia dannazione ... non ho la minima intenzione di
alzare tutta la raccolta al rating Rosso, ma essendo abbastanza sicura
che questa possa classificarsi sotto Arancione, eccola
qua ù.u Abbastanza triste, lo ammetto, ma Vegeta
non è propriamente rosa e fiori, ed ogni tanto me lo ricordo
anche io XD Al solito commenti e critiche farebbero la mia
felicità XD
Un ringraziamento speciale a
trullitrulli,
Vegeta4ever,
ka93,
Vale
_93, Sybelle
e kamy,
ovvero coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo.
Perdonatemi se non vi rispondo uno per
uno ^^"
|
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Capitolo 9 *** Ritratto in blu pastello ***
Rating: G
Personaggi: Vegeta, Bulma, Trunks.
Lunghezza: 360 (w)
Prompt: 015. Blu @ fanfic100_ita
Genere: Fluff <3
Disclaimer: Nonostante tutto, Vegeta appartiene
ancora a zio Toriyama io però lo tratterei meglio
di lui. Inspiegabilmente non sono affatto pagata per scrivere.
Note: Scritta per il Flufflathlon
di fanfic_italia
Tabella: Qui
Ritratto
in blu pastello
Per
quanto l’osservi attentamente, in quel pezzo di carta Vegeta
vede solo
tante, confuse, linee colorate. Così, quando alza lo sguardo
ed
intercetta il sorriso radioso e soddisfatto di Bulma, si sente
genuinamente preso in giro.
- Che diamine è?
– chiede a bruciapelo, già sull’orlo
dell’irritazione.
- L’ha fatto
Trunks. È il tuo ritratto.
Ritratto?
Si chiede lui. ‘Scarabocchio’ è
decisamente la definizione più
lusinghiera a cui riesce a pensare. Però, ora che sa cosa
cercare,
scopre che effettivamente c’è qualcosa che sembra
assomigliare ad una
forma umana.
-
Questo coso blu dovrei essere io? – chiede. La sua tuta
è blu,
d’accordo, ma questa ai suoi occhi è una prova
piuttosto debole.
Bulma, comunque, annuisce.
-
Come fai a dirlo? – la rimbecca il principe, storcendo il
naso, poi
torna ad osservare il disegno, tentando inutilmente di distinguerne i
particolari.
In un
angolo del foglio riesce a riconoscere la parola
‘papà’, scritta in una
grafia piuttosto incerta e traballante. Gli fa uno strano effetto
leggerla e sapere di essere lui quello chiamato in causa. Non si
è mai
veramente abituato all’idea di essere padre, ed il
significato di
quella parola lo sta scoprendo solo adesso, giorno dopo giorno,
osservando il moccioso crescere davanti ai suoi occhi.
- Anche i capelli sono blu.
– borbotta dopo un po’, giusto per distogliere la
mente da quei pensieri troppo fastidiosi.
- E allora?
I saiyan hanno i
capelli neri.
La risposta gli sale
automaticamente alle labbra, ma Vegeta non apre bocca. Suo figlio non
ha i capelli neri, inoltre spreca tutto il suo tempo a fare cose
stupide come disegnare e andare a scuola, sottraendo così un
sacco di
tempo agli allenamenti, ma è comunque un
saiyan.
È suo figlio,
dopotutto.
Vegeta allontana da
sé il pezzo di carta e torna a stendersi sul divano.
- Che perdita di tempo.
– sbotta.
-
È una cosa molto dolce, invece. E so che in fondo ti ha
fatto piacere.
– ribatte Bulma, ridendo, prima di montargli a cavalcioni
sulle gambe
ed avvicinare il volto al suo. Per tutta risposta Vegeta grugnisce,
quasi oltraggiato, ma poi non fa assolutamente nulla per respingere le
sue accuse e le sue labbra.
*****
N/A:
Ma guarda chi si rivede X'D Eh, lo so, il mio secondo nome
dovrebbe essere incostanza, invece è Andrea. Ma veniamo a
noi. Un ringraziamento generale a:
ka93: del
passato di Vegeta si sa poco, ma sì, in effetti 'bella vita'
è l'ultimo dei termini che userei per lui. Povero principe
ç__ç
kamy: Mi
spiace di averti impressionato e di averti deluso con l'atteggiamento
che ho descritto. Purtroppo, essendomi impegnata a tracciare un profilo
a tutto tondo di Vegeta, non posso tralasciare anche i momenti non
'rosei', che poi, personalmente sono quelli che apprezzo di
più in lui.
Vegeta4ever: Povero
sì, indifeso mica tanto X'DD Se schiocca un dito di noi
rimane solo polverina colorata XD
Vale
_93: Eh già, Bulma deve averne
passate proprio tante, e deve aver sopportato cose al limite dell'umano
pur di restare accanto a Vegeta. Ma è anche per questo che
li amo alla follia <3
lilac:
Ti ringrazio tantissimo, mi hai fatto davvero un gran
complimento. In questo fandom non è facile scrivere di una
situazione che non sia già stata scritta da qualcun altro,
ma riuscire a personalizzarla almeno un po' è già
un grande traguardo per quanto mi riguarda ^O^
trullitrulli: Nemmeno
io leggo più niente di Dragon Ball, se non qualche cosa di
persone che già conosco bene. Ormai qui dentro la follia
dilaga senza controllo é__é Anyway,
grazie mille per la recensione. Per quanto riguarda Vegeta, io sono
convinta che, con il tempo, abbia imparato anche la 'dolcezza', ma il
suo lato diciamo cattivo non l'ha mai completamente
abbandonato, quindi non mi riesce difficile credere che, di tanto in
tanto, torni ad attanagliarlo in situazioni emotivamente forti, come
per esempio il sesso. Ma ovviamente son pareri ^^
Sybelle: riesci
sempre ad esprimerti meglio di me XD Hai usato delle parole bellissime
per descrivere la situazione. Mi piace soprattutto il paragone che hai
fatto, lo terrò bene a mente perchè è
meravigliosamente esatto. Grazie mille, tesoro <33
|
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Capitolo 10 *** Allergie ***
Rating: G
Personaggi: Vegeta, Bulma, Bra.
Lunghezza: 952 (w)
Prompt: 049. Fiori @fanfic100_ita
& fluff domestico @fanfic_italia
Genere: Fluff <3
Note:Scritta per il secondo round del Flufflathlon
di fanfic_italia
Tabella: Qui
Allergie
Vegeta odia i fiori.
E
non è uno di quei sentimenti ingiustificati che ogni tanto
lo
assalgono, questo è un odio razionale ed assolutamente
motivato.
Quando
ancora lavorava come mercenario per Freezer, qualcuno ebbe la bella
idea di mandarlo a conquistare un miserabile pianetucolo, interamente
ricoperto di quei maledetti cosi puzzolenti. Persino gli abitanti
stessi del pianeta emanavano quell’odore dolciastro e
nauseabondo.
L’intera
missione era stata una vera tortura e, come se non bastasse, una volta
tornato alla base aveva starnutito per tre giorni di seguito.
Vegeta
è leggermente allergico ai fiori,
sì.
È
per questo che quando arriva al pannello di controllo della Gravity
Room, e si trova davanti un piccolo mazzo di fiori colorati, il suo
primo istinto è quello di incenerirli sul posto.
Il
braccio scatta automaticamente verso l’alto, e in
corrispondenza del
palmo si sta già formando il ki-blast vendicatore, quando
infine la
domanda di come diamine ci siano arrivati quei fiori lì
dentro, fa
capolino nei suoi pensieri.
A
quel punto, l’istinto distruttivo comincia a scemare
lentamente,
soprattutto perché in quella casa non ci sono molte persone
capaci di
violare il sacro santuario dei suoi allenamenti per un motivo
così
idiota come regalargli dei fiori.
La
gallina bionda lì dentro non ci mette mai piede, il vecchio
neanche, suo figlio non potrebbe mai
pensare di fare una cosa del genere — su questo Vegeta non
ammette
discussioni — e Bulma sa perfettamente che non è
un gesto che lui
apprezzerebbe.
Di
possibili sospettati, quindi, non ne restano molti.
In
un attimo di follia mentale se la immagina addirittura, quella cosina
azzurra, tutta pizzi e codini, che gli corre incontro con un sorriso
più grande di quanto dovrebbe essere consentito, sventolando
in una
manina quel piccolo mazzo di fiori.
Vegeta
scuote forte la testa, quasi a sbarazzarsi di una mosca fastidiosa, e
poi torna a fissare i fiori, spostando il peso da un piede
all’altro,
indeciso sul da farsi.
Se
li distrugge, Bra si trasformerà in una fontana ululante, ma
se li
lascia dove sono la gravità li ridurrà comunque
ad una macchia colorata
sul pavimento, provocando comunque una lunga crisi di pianto.
D’altra
parte, se li prende in mano per spostarli, starnutirà almeno
fino al
giorno dopo. Certo, la soluzione meno problematica sarebbe abbandonare
la Gravity Room, ma questo vorrebbe dire non allenarsi per tutto il
giorno.
Il
principe dei saiyan digrigna i denti, palesemente infastidito, e dopo
qualche altro minuto di imprecazioni silenziose, fa marcia indietro e
si dirige a grandi passi verso il laboratorio di sua moglie.
Quando
le urla di Vegeta cominciano a risuonare per l’etere, Bulma
non ci fa caso.
Il
vociare del principe dei saiyan è ormai un rumore di
sottofondo
piuttosto comune, lì alla Capsule Corporation, inoltre la
bella
scienziata è già impegnata di per sé a
tenere fermi i progetti in una
mano e la sigaretta nell’altra, leggendo contemporaneamente
sia gli
appunti che suo padre ha fatto agli angoli dei fogli, sia i dati che il
computer di fronte a lei sta elaborando. Vegeta è davvero
l’ultimo dei
suoi pensieri.
Questo
almeno fino a quando lui non spalanca furiosamente la porta, strillando
il suo nome.
Ad
ogni modo Bulma non si scompone più di tanto —
quasi per niente, in effetti.
-
Qualcosa non và, caro? – chiede semplicemente,
soffiando via una piccola nuvola di fumo.
- La
Gravity Room.
-
Se hai fatto saltare qualche altro circuito dovrai aspettare un
po’
prima che io riesca a ripararla. Il magazzino, al momento, è
praticamente vuoto. – spiega pacatamente la donna, prima di
tornare a
rivolgersi verso la sua
scrivania.
Dietro di lei,
Vegeta si schiarisce rumorosamente la voce, in imbarazzo.
-
Ci sono dei fiori nella mia Gravity Room. – borbotta infine,
rivolgendo
uno sguardo truce ad uno dei robot semoventi che è appena
andato a
sbattere contro la sua gamba.
La
donna, intanto, si volta a guardarlo, e sul suo viso
c’è un’espressione a metà tra
sorpresa e divertimento.
-
Fiori?
-
Bra, probabilmente. – ringhia Vegeta, per tutta risposta.
Bulma ride,
poi annuisce, indicando l’angolo della sua scrivania, dove
campeggia un
bel vaso azzurro pieno di quegli stessi fiori colorati.
-
Mia madre le sta insegnando il giardinaggio. – spiega dopo
qualche
secondo, il sorriso ancora sulle labbra. – Credo che dovremo
rassegnarci a ricevere mazzi di fiori tutti i giorni. –
aggiunge,
ghignando leggermente.
Vegeta
non prende per niente bene la notizia.
- Io
sono… - allergico a quei cosi, sta
per dire, ma poi si blocca. Non può ammettere una tale
debolezza così a cuor leggero.
- Odio
quei cosi. – esclama invece.
-
Vallo a dire a Bra. – si limita a ribattere lei, alzando le
spalle. –
Dille che odi i fiori e che non vuoi che lei te li regali. Ora, se non
ti dispiace, devo lavorare.
Questo
è un
colpo basso in piena regola, e lo sanno entrambi. Bulma comunque non
sembra affatto dispiaciuta, e anzi, continua a guardarlo con quel suo
ghigno divertito.
- Fai
sparire quei cosi dalla mia Gravity Room.
– sibila lui, senza sapere che altro dire.
-
Lo farò quando avrò finito qui. – lo
rimbecca Bulma, spegnendo la
sigaretta nel portacenere e voltandogli di nuovo le spalle.
Praticamente equivale a dire che lo farà stasera.
Potrebbe
insistere, certo, ma poi Bulma capirebbe quanto lui
odia quei maledetti fiori, e Vegeta non è per niente
intenzionato a
metterle un’arma del genere nelle mani. Così, dopo
aver lanciato alla
nuca di sua moglie uno sguardo di fuoco, esce dal laboratorio,
rimuginando su come impegnare la giornata.
Alla
fine decide che guarderà un po’ di quella ridicola
televisione
terrestre, mangerà l’arrosto che ha intravisto nel
frigorifero questa
mattina, e poi si allenerà fino a sera nel giardino dietro
casa.
Distruggendo più fiori possibili, ovviamente.
*****
N/A: Se sto
aggiornando a ruota continua è perchè sto
partecipando a delle challenge a dir poco stupende, sappiatelo XD
Un ringraziamento di cuore a lilac,
kamy, Vegeta4ever, ka93
e Sybelle per aver
gentilmente recensito lo scorso capitolo. Grazie davvero <3
Shari.
|
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Capitolo 11 *** It's my life ***
Prompt: 087.
Vita @ fanfic100_ita & "La storia della mia vita non
è per i deboli di cuore." (Spiderman) @ Temporal-mente
Rating: PG
Conteggio parole: 675 parole (W)
Genere: What if?
Note:
1. Il titolo viene dalla
canzone dei Bon Jovi, sì.
2. Per la questione della
‘sistemazione’ nell’aldilà mi
rifaccio esclusivamente a quanto detto in DB.
3. Devo davvero specificare
da dove ho tirato fuori la storia del libro?
4. Se non capite che diamine sta succedendo, in fondo ci sono le note
finali XD
Disclaimer:
Vegeta non è mio purtroppo, ma appartiene ad Akira Toriyama
che ne
possiede ogni diritto. Ovviamente scrivendo su di lui non ci guadagno
nulla ù.u
Introduzione: “Questa
è tutta la tua vita, Vegeta” disse semplicemente
il Re dell’Aldilà,
poggiando l’enorme mano sulla copertina del libro.
L’altro non sembrò
scomporsi più di tanto alla notizia.
Tabella: Qui
It's my life
"La
storia della mia vita non è per i deboli di cuore."
(Spiderman)
Ignorando
il fitto chiacchiericcio che rimbombava intorno a lui, Vegeta percorse
il lungo corridoio con calma, tenendo lo sguardo alto e fiero come al
suo solito.
Re
Enma, seduto alla sua gigantesca scrivania, lo guardò
avvicinarsi, i
muscoli del volto induriti dalla preoccupazione: sapeva bene che con il
principe dei saiyan era difficile trattare.
Quando
infine l’altro fu vicino abbastanza, il sovrano del regno dei
morti si
schiarì rumorosamente la voce, facendo squittire di paura un
piccolo
gruppo di anime che oziavano accanto alla porta d’ingresso e
zittendo
tutti gli altri.
Il
saiyan incrociò le braccia e lo fissò con uno
sguardo impassibile,
mentre l’omone si chinava su un cassetto e ne estraeva un
grosso libro
dall’aria consunta.
I loro occhi si incrociarono
ancora una volta, nel silenzio innaturale dell’enorme stanza,
poi Re Enma si decise a parlare.
“Questa
è tutta la tua vita, Vegeta.” disse semplicemente
il Re dell’Aldilà,
poggiando l’enorme mano sulla copertina del libro.
L’altro non sembrò
scomporsi più di tanto alla notizia.
“Una lettura
interessante?” chiese infatti, mentre un leggero ghigno gli
piegava le labbra.
“Hai
fatto cose che…” iniziò Re Enma,
esitante, ma poi le parole vennero a
mancare. Gli era successo molte volte, nella sua lunghissima vita, di
avere a che fare con assassini senza scrupoli né rimorsi, ma
un caso
come quello non gli era capitato mai.
“Lo so,”
ribatté intanto il saiyan “la
storia della mia vita non è per i deboli di
cuore.” Lo disse con tono
canzonatorio, ma un’emozione indefinita balenò
come un lampo nei suoi
occhi.
Re Enma
sospirò pesantemente: non sapeva proprio cosa rispondere a
quell’affermazione, che peraltro condivideva del tutto,
quindi decise
di lasciar correre.
“Vegeta, tu
conosci le tue azioni.” continuò stancamente dopo
qualche istante.
“Ovviamente.”
replicò quello, aggrottando le sopracciglia.
“Il
tuo sacrificio finale non basta a cancellarle tutte: le colpe di cui ti
sei macchiato sono troppo grandi. Il paradiso non potrebbe mai aprirti
le sue porte.”
Il principe dei saiyan non
mostrò alcuna reazione a quelle parole.
“E
tuttavia,” riprese l’altro “sacrificando
la tua vita nel tentativo di
eliminare Majin Bu, hai dimostrato di possedere un cuore buono e uno
spirito di sacrificio che…”
“Risparmiati
queste idiozie.” sbottò immediatamente Vegeta,
interrompendolo.
Non
gl’importava se gli davano del mostro, ma che un solo,
singolo, momento
di debolezza gli appiccicasse addosso il bollino dell’eroe
non poteva
proprio sopportarlo. Quello che aveva fatto, lo aveva fatto per Bulma e
Trunks, e forse anche un po’ per sé stesso.
Gli
altri potevano interpretarlo come volevano, ma non c’era
stato alcun
eroismo nel farsi saltare in aria insieme a quel ciccione di gomma rosa.
Re Enma sospirò e
tentò di riformulare la frase.
“Quello
che volevo dire è che non meriti neanche di finire negli
inferi. Non
più, almeno.” concluse, facendo scrocchiare
nervosamente le grandi
dita.
“Troppo malvagio
per il paradiso, troppo redento per l’inferno.”
sogghignò Vegeta, in risposta. “Ironico quanto
basta, direi.”
“Dopo il nostro
colloquio verrai smistato insieme alle altre anime, e
successivamente…”
“Muso verde mi ha
già spiegato tutto. So che mi farete il lavaggio del
cervello.”
“È una
seconda possibilità, Vegeta.” ribatté
Re Enma, leggermente piccato. “Una possibilità per
vivere una vita diversa.” aggiunse poi,
con un tono che poteva passare quasi per gentile.
Il principe distolse lo
sguardo, pensieroso.
Aveva
sempre vissuto sfidando l’universo intero in una guerra
all’ultimo
respiro: la sua vita non era stata altro che una serie ininterrotta di
combattimenti, e la maggior parte dei suoi ricordi grondava sangue.
Dimenticare quelli non sarebbe stato troppo
spiacevole.
Poi
però c’erano quegli anni passati sulla terra. Non
erano molti, in
effetti non coprivano nemmeno un terzo della sua intera esistenza,
eppure…
“Avrei
preferito l’inferno.” sbottò infine,
senza rivolgersi a nessuno in
particolare. Lì perlomeno avrebbe potuto continuare a
combattere e a
tenersi il suo corpo e i suoi ricordi.
Re
Enma forse lo udì, e forse addirittura sospirò.
Vegeta non ci fece
caso, troppo impegnato ad osservare gli addetti allo smistamento che
gli si avvicinavano.
Nessun’altra vita
gli sarebbe mai andata altrettanto a genio come la propria.
*
Note finali: Dopo
essersi fatto saltare in aria, Vegeta avrebbe dovuto fare
più o meno
questa fine *indica la fanfic* Fortunatamente viene rispedito indietro
da Re Enma, così da fondersi con Kakaroth, salvare il mondo
e
blablabla.
Un ringraziamento collettivo alle
anime coraggiose che ancora seguono questa raccolta. In particolare
grazie a kamy,
ka93, Nicoranus83,
_S_t_a_r_,
lilac
e Sybelle che hanno recensito l'ultimo sclero
capitolo<333
|
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Capitolo 12 *** I was waiting on a different story ***
Personaggi:
Vegeta, famiglia Brief
Rating: PG
Conteggio parole: 980 (W)
Genere: Gen
Prompt: 006. Ore; 007. Giorni; 008. Settimane; 009. Mesi; 010. Anni @ fanfic100_ita
Note:
Il titolo
è un verso della canzone How You Remind Me @
Nickelback — (cribbio, quanti anni erano che non la
sentivo? X’DDD)
Disclaimer: Vegeta
appartiene interamente a Toriyama, e Toriyama è
l’unico a venir pagato per disquisire su Vegeta.
Così va il mondo.
Link BDT: Qui
I
was waiting on a different story
# Ore.
Le sue prime ore in quella casa, Vegeta le trascorre nella doccia.
Si
rilassa sotto l’acqua, lasciando a quel getto bollente il
compito di
lavare via la polvere e la fatica di quegli ultimi mesi passati a
vagabondare per lo Spazio.
Solo
dopo essere uscito dal bagno, trovandosi addosso vestiti non suoi e
vedendosi circondato da oggetti terrestri, si chiede cosa o
chi lo abbia guidato fino alla Capsule Corporation.
Di
certo non è stato un motivo razionale a spingerlo fin
lì. Non si è
nemmeno soffermato a pensare a cosa stesse effettivamente facendo,
mentre dava le coordinate al computer di bordo della navicella. In
pratica è tornato in quel posto quasi inconsciamente.
Per
quanto possa sforzarsi, non riesce proprio a trovare una valida
giustificazione a quel gesto.
Alla
fine Vegeta si limita a scuotere le spalle, infastidito dai suoi stessi
pensieri.
In
ogni caso, decide,
non rimarrò a lungo.
# Giorni.
I
primi giorni sono semplicemente disastrosi. La convivenza pacifica e
indolore non è mai rientrata tra le particolari
specializzazioni del
principe dei saiyan.
Tanto
per cominciare, la Capsule Corporation è davvero troppo
grande per i
suoi gusti — si perde almeno due volte al giorno, e questo lo
irrita da
morire — inoltre la sovrabbondanza di mobili, quadri, fiori e
di tutte
quelle altre stupidaggini terrestri, gli mette addosso una continua
sensazione di estraneità.
Senza
contare, poi, l’estremo fastidio che gli danno gli esseri che
vi si aggirano dentro.
La
donna e sua madre, soprattutto. Seguite dai due pappamolla terrestri e
gli eventuali loro amici di cui ogni tanto avverte l’aura. Il
vecchio
perlopiù si fa gli affari suoi, quindi Vegeta lo sopporta,
anche se a
volte lo chiama “figliolo”.
La
tentazione di far saltare tutto in aria, comunque, è
fortissima. Vegeta
giustifica la sua pazienza dicendosi che uccidere Kakaroth con le sue
stesse mani lo ripagherà di tutto.
E
anche perché, in fin dei conti, la cucina terrestre comincia
a piacergli.
#
Settimane.
Le settimane passano senza che Vegeta se ne accorga.
Ormai
quell’enorme casa non gli è più tanto
estranea, e riesce perfino a
trovare la sua camera da letto senza dover girare a vuoto per corridoi
sconosciuti.
Inizia
ad abituarsi anche ai ritmi dei terrestri, assimilando gli orari di
colazione, pranzo, e cena — questione di sopravvivenza,
più che altro —
e imparando, suo malgrado, a conoscere la routine giornaliera di ognuno
dei Brief.
I
rapporti tra lui ed il resto di quella strana famiglia, inoltre,
cominciano a farsi meno tesi.
La
gallina bionda, per esempio, ha cominciato a smettere di assillarlo con
i suoi dolcetti, ed il vecchio, grazie ai suoi aggeggi elettronici, si
è rivelato molto utile per i suoi allenamenti.
E poi,
adesso, quando ordina alla donna di riparagli la Gravity Room, lei lo
fa con meno strepiti dei primi tempi.
Quindi,
pur non ammettendolo, Vegeta comincia a trovare quasi
soddisfacente il suo soggiorno lì alla Capsule
Corporation. Non che gli piaccia, eh.
Una
volta raggiunto il mio scopo, continua
infatti a ripetersi, se non lo distruggo, metterò
quanta più distanza possibile fra me e questo ridicolo sasso
chiamato Terra.
# Mesi.
Mentre
aspetta pazientemente la sua vendetta, Vegeta osserva le stagioni
cambiare con il susseguirsi dei mesi. A scandire il tempo per lui
è la
luna, con le sue molteplici fasi. Il principe dei saiyan la osserva
nascere e morire nelle notti terrestri, unico volto veramente amico in
quel mondo tanto stravagante, di cui però sta lentamente
cominciando a
prendere parte.
E
mentre il tempo vola, sotto la superficie dei più recenti
ricordi
incrostati di rabbia, il passato rimane vivo e pulsante, perfino troppo
perché il saiyan si renda veramente conto che, ormai, non ha
più niente
a che fare con esso.
In
compenso, comunque, il futuro non è che un’enorme
macchia nera.
Potrebbe rappresentare la tanto conosciuta immensità di
quell’universo
che è stato il suo habitat fin da bambino, o forse no. Al
momento
Vegeta non saprebbe proprio dirlo.
Tutto
quello che per adesso si limita a fare è sfruttare il
presente,
allenandosi fino a non sentire più né muscoli
né pensieri, tentando di
dare un senso ad un’attesa che pare infinita.
Ma
un giorno finirà, promette a
sé stesso.
Solo
che, in tutta onestà, nemmeno lui sa dire come.
# Anni.
La
sveglia sul comodino prova a dargli il buongiorno per la seconda volta,
trillando e lampeggiandogli in faccia il suo led luminoso; Vegeta la
stringe nel pugno, frantumandola.
Odia
quel suono irritante.
Al
suo fianco Bulma si agita un po’, ma continua a dormire
profondamente,
per nulla disturbata dal rumore, nonostante sia stata sicuramente lei a
programmare quell’aggeggio malefico. Vegeta emette un basso
ringhio,
poi si alza e si dirige a grandi passi verso il bagno.
Dopo
essersi chiuso la porta alle spalle mette in funzione la doccia,
regolando la temperatura dell’acqua con un movimento quasi
distratto
del polso, poi comincia a spogliarsi, stando ben attento a non
centrare il cesto della biancheria. Ripicca infantile, forse,
ma che gli dà comunque una certa soddisfazione.
Chiude
gli occhi alla carezza dell’acqua sul volto, ed intanto
costruisce
mentalmente il suo programma d’allenamento giornaliero che,
comunque,
non varia mai più di tanto.
Sono
tutti gesti abituali che fanno parte di una routine consolidata da
anni. Perché, a tutti gli effetti, la Capsule Corporation
è diventata
la sua casa da anni, ormai. Non sa nemmeno lui quando ha iniziato a
chiamarla a quel modo, visto che prima di arrivare sulla Terra neppure
lo comprendeva il significato di quella parola.
Perfino
le urla di Bulma che tra pochi minuti invaderanno l’etere
— perché, o
per la sveglia, o per i vestiti sparpagliati, o per qualsiasi altra
ragione, la donna inizierà la giornata urlando, questo
è certo —
avranno quello strano sapore di casa.
Non
ho mai desiderato nulla del genere, si ritrova a
considerare pochi minuti dopo, davanti allo specchio. Ma alla
fine va bene anche così.
*
Note: Yeah, I'm
still live :D Come vedete ogni tanto riemergo dagli antri oscuri del
fandom e torno ad aggiornare questa mia povera raccolta.
Questa oneshot è stata un parto, dannazione a lei, ho
iniziato a scriverla tipo tre mesi fa, alla fine ho resistito alla
voglia di cestinarla e sono riuscita a darle un senso - almeno spero
ò.o
Ad ogni modo... un grande ringraziamento agli avventori dell'ultimo
capitolo *inchin*
See you ^^
|
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Capitolo 13 *** It's not enough (it never is) ***
Pairing: Vegeta/Bulma Rating: PG Conteggio parole: 245 (W) Genere: Missing Moment Prompt:Qui ed ora @ it100 & 034. Troppo poco @ fanfic100_ita Note: Scritta per la challenge special #4 (3/12) Disclaimer: Vegeta appartiene interamente a Toriyama, e Toriyama è l’unico a venir pagato per disquisire su Vegeta. Così va il mondo. Link BDT: Qui
It's not enough (it never is) Quando lei arriva davanti al suo letto, Vegeta la guarda da sotto le palpebre socchiuse, ma non dice niente. Lascia anche che gli si sieda accanto, e non si muove nemmeno quando le mani di lei iniziano a scivolare lentamente lungo le sue spalle. Apre gli occhi solo quando gli accarezza una guancia, ed i loro volti sono così vicini da poter sentire il suo respiro sulla pelle. “Non pretenderò mai nulla che tu non sia in grado di darmi” sussurra Bulma, appena prima di schiacciare le labbra contro le sue. Vegeta accoglie con piacere quel bacio, e lo ricambia con forza, ma quando poi si separano le rivolge uno sguardo duro. “Bugiarda” “Te lo prometto” insiste lei. Vegeta non ha mai creduto alle promesse di nessuno, e non comincerà certo adesso. Inoltre la donna può dire quello che vuole, e può anche convincersi di essere perfettamente in grado di gestire una relazione del genere, ma la verità è ben diversa. Perché arriverà sicuramente il momento in cui Bulma si aspetterà di ricevere qualcosa di più, e quel giorno, quando finalmente comprenderà che quello che lui può darle sarà sempre troppo poco, si pentirà di tutto questo. Vegeta esita, ma solo per un istante. Poi circonda con le braccia il corpo caldo di lei e se la trascina addosso, in un movimento veloce e deciso. Il futuro non gli è mai interessato particolarmente, e poi, in fin dei conti, il problema è solo di Bulma. ****
Note: Drabble vecchissima, ma in fondo tutto fa brodo, no? XD Dovrei decidermi a postare in questa raccolta anche tutte le altre storie già scritte, ma proprio non ne trovo il tempo >__<" Come sempre, grazie mille per le bellissime recensioni che mi lasciate ^^
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Capitolo 14 *** Dirty snow ***
Rating: PG Conteggio parole: 525 (Open Office) Genere: Gen Disclaimer: Vegeta appartiene interamente a Toriyama, e Toriyama è l’unico a venir pagato per disquisire su Vegeta. Così va il mondo. Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento di FW.it <3
Dirty snow
Dicembre arriva quasi di soppiatto, tra un temporale e l'altro, annunciato solo da una pesante nevicata che tinge il mondo di bianco. In giardino, poco lontano, Trunks e il moccioso di Kakaroth giocano alla guerra e, tra una tregua e l'altra, costruiscono pupazzi di neve — uno dei quali un po' troppo rassomigliante a te, con quell'assurdo cespuglio irto sul capo. Impudenti. Se non avessi altro a cui pensare lo useresti come bersaglio per i tuoi allenamenti. Non ti è mai piaciuta, la neve. Forse perché l'hai vista una sola volta in vita tua, e quell'unico ricordo ti è rimasto fisso in testa, cancro maligno per il tuo presente.
(Le gelide pianure di Icethrone: primo regno, ormai disabitato, di Re Cold e dei suoi figli)
Difficile guardare quel manto bianco e non immaginarselo mischiato a sangue e fango. Difficile tenere a bada ricordi fatti di rabbia e odio: non esiste un allenamento abbastanza efficace per questo.
(Altri tempi, altri mondi) (Eppure ci vuole così poco per rievocarli)
Nuove prospettive, adesso. Per loro, Dicembre vuol dire Natale, quindi festa. Qui la neve è una cosa allegra. Nuove direttive, anche. Bulma che sbraita qualcosa a proposito di maglioni pesanti e sciarpe "se proprio non puoi fare a meno di allenarti all'aperto”. (“— e non dire che è colpa mia se non hai un altro posto dove farlo, perché ti ricordo, mio caro, che sei stato tu a far esplodere di nuovo la Gravity Room, e per ripararla più in fretta possibile, assecondando la pressante imposizione di Vostra Maestà Re Degli Scimmioni Idioti e Dispotici, ci sto lavorando dieci ore al giorno da oltre una settimana!") Bla, bla, bla. Petulante e noiosa. Vaglielo a spiegare che se fossi così debole ed inerme come i terrestri, qui da lei non ci saresti mai arrivato.
(Un'altra flessione)
La mano su cui ti sollevi è completamente intirizzita, il sudore ti si è ormai congelato sul volto e, in generale, una buona metà del tuo corpo è diventata completamente insensibile. Ma non hai ancora abbastanza freddo. Continui ad allenarti.
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Quando rientri in casa, fuori è ormai buio pesto. Bulma non commenta direttamente ma, dopo averti lanciato uno sguardo seccato, borbotta qualcosa a proposito di influenze che non ha intenzione di curare. « Immagino che passerai anche l'intero giorno di Natale ad allenarti », tuona dieci minuti più tardi, sbattendoti davanti il piatto della cena. Guardi il tacchino riscaldato con le sopracciglia aggrottate. Il tuo naso ti suggerisce sospetto. Strano, perché il cibo è una delle (poche) cose che non hai mai potuto mettere in discussione in questa casa. « Non mi allenerò domani », ribatti semplicemente, afferrando un pezzo del volatile tra le dita e annusandolo. Sa davvero di bruciato. E stai anche per farglielo notare, ma quando il tuo sguardo incontra il suo, ti accorgi che lei ha le lacrime agli occhi. Eppure non hai detto ancora niente. « Non ti allenerai? », ripete Bulma. « No » « Davvero? » « Davvero », confermi, senza capire che diamine ci sia da piangere se tu salti un allenamento. Saranno pure fatti tuoi, eh. In fondo non ti è mai piaciuta, la neve.
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