Un nuovo inizio.

di Melaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una serata con Ginny ***
Capitolo 2: *** Una serata con Ginny pt. 2 ***
Capitolo 3: *** Draco ***
Capitolo 4: *** Incontri inaspettati.. al supermercato ***
Capitolo 5: *** Novità ***
Capitolo 6: *** Svolte ***
Capitolo 7: *** Stupida ***
Capitolo 8: *** AVVISO: sto per tornare! ***



Capitolo 1
*** Una serata con Ginny ***


Hermione si svegliò. Guardò fuori dalla finestra e vide che era già notte.
"Cavolo.."
Guardò l'orologio, e vide che erano le 20.30.
"Accidenti!" Alle 21 si sarebbe dovuta incontrare con Ginny in quel nuovo pub vicino casa. Scattò in piedi, si fece una doccia veloce e si vestì.
21.50.
"Bene.." pensò. "Sono in orario."
Uscì di casa, quasi correndo, e si diresse al pub. Vide che ad attenderla fuori vi era già Ginny.
"Hermione!" urlò Ginny, scorgendola da lontano che correva.
"Ginny.." disse la ragazza avvicinandosi, appena fu lì, quasi strozzò Ginny con un abbraccio. "Scusa per il ritardo, oggi sono rientrata tardi da lavoro e ho fatto un pisolino prima di uscire.." disse staccandosi.
"Poco male Hermione, da quanto mi dici hai problemi di insonnia piuttosto gravi.. certo che sarebbe meglio se non dormissi per altri motivi!" disse Ginny ridacchiando.
Hermione si intristì. Non aveva ancora detto a lei, la sua migliore amica, cos'era successo con Ronald. Ma d'altronde era da un po' che non si vedevano. Pensava che avrebbe dovuto parlargliene di persona.
Ron..
Si riprese e facendo finta di nulla guardò l'insegna del pub. Morrison..
"Allora, entriamo?" disse, mettendo un braccio attorno alle spalle dell'amica.
"Certo! Cerca un posto, io chiamo Harry per chiedergli com'è andata quella riunione di lavoro, alle 19 aveva un'incontro importante con Shacklebolt.. due minuti e arrivo, abbiamo così tante cose da raccontarci!"
"Ok!" Hermione sorrise, e entrò nel locale.
"Che bel posto.." pensò. Al fondo del locale vi era un tavolo libero con un divanetto, e subito vi si fiondò.
Ginny entrò dopo due minuti come promesso e si accomodò accanto a Hermione, sorridendole ambiguamente.
"Allora, non hai nulla da raccontarmi amica mia? E' da quindici giorni che non ci vediamo, ti saranno capitate un mucchio di cose. E dato che non ti piace usare lo zelefonino, ora devi raccontare TUTTO!"
Hermione inarcò un sopracciglio. "Innanzitutto .."
A interromperla fu un cameriere che, arrivando al loro tavolo, chiese le ordinazioni. Ordinarono due Whisky e il cameriere con un sorriso si congedò.
"Dicevo.. innanzitutto si dice telefonino Ginny, poi non mi è successo niente di che al lavoro, apparte.."
"Apparte?" la interruppe Ginny impaziente.
Hermione abbassò gli occhi. "Ehm.. ecco.. mi sono lasciata con Ronald."
Ginny spalancò gli occhi. "Cosa?! Ti sei lasciata con Ron?! E perchè?! Cos'ha combinato quella zucca vuota?"
Ritornò il cameriere con i due Whisky e, come prima, si condegò con un sorriso.
Hermione si sentiva in imbarazzo, non sapeva come spiegare all'amica che con quella testa vuota di suo fratello era semplicemente peggiorata nell'ultimo periodo.
"Beh.. ecco.. sai che già poco dopo che ci mettemmo insieme iniziò a comportarsi stranamente,ma io ho sempre pensato che fosse solo colpa della guerra, che stesse crescendo, ma diciamo che negli ultimi tempi.. ecco.. da quando ho preso la decisione di lasciare la Tana è peggiorata ancora di più e.. tutto qui credo" disse bevendo un sorso di Whisky.. un gran bel sorso, che istantaneamente le fece sentire nella gola un fuoco fortissimo. "Accidenti.. " pensò.
Ginny era ancora sconvolta. Talmente sconvolta che era già a metà del suo bicchiere.
"Hey, sarebbe meglio se ci andassi piano non credi?" disse ridacchiando Hermione, cercando di allergerire l'atmosfera creatasi.
"Si.." disse Ginny. "ma quel "tutto qui" non mi convince e voglio che ti spieghi meglio. Approposito, tu perchè stai bevendo un Whisky? Non è da te! Chi sei tu e che ne hai fatto della mia amica Hermione Granger?!"
"Nulla Ginny, sono sempre io, mi hai già visto bere in passato!"
"Si, ma, beh, ecco.. non sviare il discorso! Come vi siete lasciati? Tu hai lasciato lui o lui ha lasciato te? Non pensavo che saltare per due volte la solita cena domenicale dei Weasley mi avrebbe chiusa fuori da tutti i pettegolezzi!" Disse Ginny girandosi automaticamente verso il bancone del bar, sentendosi osservata.
"Ginny!" Disse Hermione, intercettando lo sguardo dell'amica. "Comunque io ho lasciato lui, quel giorno mi pregava di ritornare alla Tana, che gli mancavo, che si sarebbe comportato meglio, ma io mi sentivo come in gabbia, capisci? E inoltre sapevo che non sarebbe cambiato, non l'ha fatto in cinque anni.."
"Ti capisco. Ma non c'è una possibilità?Mi manca pensare a te come "cognata", vederti girare per la Tana.."
"No Ginny. E' un capitolo che andava chiuso da tempo. Sono andata via per staccare, ho lasciato Ron e ora ho la possibilità di iniziare una nuova vita. Per conto mio." Disse guardando verso il bancone e notando che il barman la fissava. Le sembrava una persona che conoscesse, ma non le veniva in mente chi potesse essere.
"D'accordo.. ma noi rimarremo sempre migliori amiche, vero? Non voglio che tutto ciò cambi anche il nostro rapporto. Ti voglio bene Hermione" disse Ginny, abbracciando l'amica con calore. Dopotutto erano amiche già ai tempi di Hogwarts, perchè buttare via tutto?
Stava ancora abbracciando Hermione, quando notò che il barman guardava ancora verso di loro.
"Ma si può sapere che cavolo ha da guardare quello?! E' già la seconda volta che lo becco a fissare!" disse sciogliendo l'abbraccio.
Hermione subito non capì, intercettò lo sguardo dell'amica e disse: "Calma Ginny! Anch'io l'ho visto qualche volta che guardava verso di noi, non è mica un reato! Però..a me sembra di averlo già visto. Non sembra anche a te di conoscerlo?"
Ginny riflettè un po'. Tratti spigolosi, occhi chiarissimi, pelle diafana, capelli neri.. le ricordava qualcuno, ma non le veniva in mente chi.
"Sinceramente un po' mi ricorda qualcuno, ma non mi viene in mente nulla. Però potrebbe evitare di fissarti, porca miseria!"
Hermione arrossì. "Ma che dici, non mi ha fissato!"
"Si invece, lo ha appena fatto di nuovo."
"Smettila Ginny!" disse Hermione diventando viola melanzana.
"Hahahaha Hermione, dovresti vedere la tua faccia!Hahaha" Ginny si sbellicava dalle risate.
"Ginny smettila subito, altrimenti lancio un Oblivion su tutte queste persone per fare in modo che si scordino che ero con te!" disse Hermione ridacchiando. Si girò ancora verso il barman, e dopo due secondi spalancò gli occhi.
"Ginny.." disse bisbigliando all'amica. "Quello è Malfoy."
 
 
Spazio mio!
Salve ragazzi, questa è la mia prima fanfiction. Se avete suggerimenti, non esitate a scrivermi.. spero che la mia storia vi incuriosisca! Baci a tutti :)

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Capitolo 2
*** Una serata con Ginny pt. 2 ***


Ginny era perplessa. Malfoy in un pub babbano? Era impossibile. E poi quello aveva i capelli neri!
"Hermione, non so se noti che quel ragazzo ha i capelli neri. Non può essere Malfoy."
Hermione era confusa. Era sicura che quel ragazzo fosse Malfoy, doveva essere lui. Altrimenti perchè “ogni tanto” guardava verso di loro? Poi, la somiglianza era palese.
"Non importa Ginny. Ora raccontami un po' di te e Harry!"
Ginny le raccontò per tutto il resto della serata che tra lei e Harry andava alla grande, che era sicura che lui tra poco le avrebbe chiesto di sposarla. Hermione si sentì triste, invidiava un po' l'amica. Se solo Ron fosse stato diverso..
Solo in quel momento realizzò quanto Ron le mancasse. Nonostante tutto, avevano passato di tutto insieme..
Si chiese molte volte se era la cosa giusta da fare, ed era sempre arrivata alla stessa conclusione: sì, lo era, se voleva iniziare una nuova vita. DOVEVA, la vecchia iniziava a starle stretta.
"Hermione, sei ancora tra noi"?
Hermione ritornò al presente, e si accorse che l'amica la stava guardando con un sopracciglio alzato. "Certo Ginny, dove potrei mai essere?"
Il suo sguardo andò al bancone, e in quel momento il suo e quello del barman si incrociarono.. finchè Ginny non iniziò a scuoterla e a chiamarla.
"Herm, non dirmi che ti sei innamorata!ahahahah"
"No Ginny.." disse lei imbarazzata, guardando l'orologio.. ".. dovremmo tornare a casa, sono le 24!"
"Oddio, domani devo alzarmi presto! Ho l’allenamento con le Holyhead alle 8. Andiamo! ".
Si vestirono, e mentre andavano al bancone per pagare Hermione incrociò ancora una volta lo sguardo con quello del barman. Tornò a guardare dritto a se imbarazzata, e raggiunse Ginny, che intanto aveva pagato anche per lei.
Uscirono e si salutarono, promettendosi di vedersi più spesso, e Ginny fece giurare a Hermione di utilizzare un po' più spesso il tuo telefonino. Almeno per lei.
                                                                 °-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°
 
Tornando a casa, Hermione si ritrovò a pensare ancora a Ron. In effetti quando si trovava sola lo faceva molto spesso, d’altronde si erano lasciati da solo due settimane. Si sentiva sola, nonostante il comportamento del ragazzo era abituata alla sua presenza, era come se fosse un’ ancora nella sua vita. Non voleva ferire Ginny, e dire che suo fratello era semplicemente TROPPO geloso. Insomma, cos’avrebbe potuto fare, rimanere chiusa in casa tutta la vita, non uscire mai perchè avrebbe potuto incronciare qualche uomo per la strada? Impossibile. Eravamo nel XX secolo!
Si trovò davanti casa sua, e appena aperta la porta, si buttò stanca sul letto, senza nemmeno svestirsi. Questa sera Ginny l’aveva riempita di domande!
“Tutto regolare, insomma..” pensò ridendo.
Per fortuna aveva ancora qualcuno con cui parlare, ma soprattutto su cui contare.
Con ancora questo pensiero in testa, si addormentò.
 
Spazio mio
Salve a tutti, ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito, inserito la storia tra i preferiti/seguiti/ricordate. Siete davvero tanti. Non me lo sarei mai aspettata.. comunque, eccomi qui con il secondo capitolo! Spero di non avervi deluso troppo, sto cercando di migliorare pian piano. Vi invito ancora a dirmi se la storia, la grammatica o altro facciano schifo, naturalmente sempre se vi va. Alla prossima! 

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Capitolo 3
*** Draco ***


Hermione si svegliò di soprassalto il giorno dopo al suono della sveglia. Era confusa, subito prima di svegliarsi ricorda di aver visto un paio di occhi color ghiaccio, e quasi subito le venne in mente a chi appartenessero. Era convinta che quel ragazzo,il barman, fosse Malfoy; lo aveva visto quasi tutti i giorni per sei anni di fila, ma allo stesso tempo le sembrava impossibile che un purosangue razzista come lui lavorasse nella Londra babbana.
Con questi pensieri in testa, si alzò, si fece una doccia,si vestì e ovviamente  bevve il suo solito the mattutino.  Si preparò a uscire di casa, per raggiungere il suo luogo di lavoro: l’ospedale di San Mungo.
C’era un qualcosa in lei che la spingeva a dover scoprire la verità.  E si promise che l’avrebbe scoperta.
                                                       °-°-°-°-°-°-°-°-°-°
Anche quel giorno tornò a casa stremata dal lavoro. Le piaceva quel lavoro, ma era molto stancante, richiedeva molte energie.  Appena entrata sentì un rumore provenire dalla camera da letto, di fianco a lei.
Prese la bacchetta dalla tasca e si preparò ad aprire la porta, trovando Ron nella sua stanza intento a curiosare nella sua libreria. Si girò subito colpevole, e dopo un piccolo momento di imbarazzo, sorridendo lievemente andò verso Hermione.
“Ciao Mione, che piacere rivederti!” Disse, cercando di darle un bacio sulla guancia.
Hermione era ancora interdetta. “Vorrei  poter dire lo stesso. Si può sapere come ti è venuto in mente di entrare in casa mia, di grazia?”
Ron si grattò il capo colpevole. “Ehm.. scusa Hermione. E’ che fuori pioveva, e non mi andava di stare al freddo..”
“Sì certo, come no. Che non capiti MAI Più. Che ci fai qui?”
“Beh,si insomma.. volevo sapere come stavi, era da un po’ che non ci vedevamo e..”
“Sai Ron, difficilmente due persone che hanno rotto continuano a vedersi, se non per ragioni ovvie. Comunque sto bene, e tu?”
“Si.. bene, bene. Senti, in realtà mi ha mandato la mamma qui, vuole che noi torniamo a..”
“Senti Ron, sei un po’ cresciutello per farti dire dalla mamma cosa fare o non fare. Ora, se non ti dispiace, ho alcune cose da fare, arrivederci” disse Hermione indicando la porta.
“No Mione, ascolta. Sono io che sono voluto venire, la mamma mi ha solo detto di farmi coraggio.. Mi manchi, la tua presenza alla Tana si sente, la sentiamo tutti. Mi sento solo.”
“Non è più tempo per noi Ron, mi spiace. Quel che è stato è stato, io non torno più indietro, ora, se vuoi scusarmi, ho davvero delle cose da fare. Ci vediamo!”
“Ehm, si.. ciao Mione”. Rimase a guardarla per qualche secondo, poi aprì la porta e se ne andò.
Hermione era incredula per quanto appena successo.  Andò in cucina per prepararsi un the, e decise di chiedere a Luna se voleva venire a casa sua per cena, era da un po’ che non si vedevano.
Prese la bacchetta, invocò il Patronus e una lontra argentea fuoriuscì dalla sua bacchetta. “Ciao Luna, stasera verresti a mangiare una pizza  qui a casa mia?” disse, e l’animale scomparì.
Dopo circa mezz’ora comparì  una lepre sotto forma di Patronus, che le comunicò che Luna sarebbe arrivata mezz’ora dopo.
                                          °-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°
Come promesso, Luna arrivò in orario. Hermione era felice di vederla, l’aveva sempre trovata una strana ragazza ma da subito l’aveva trovata molto simpatica. La serata passò, ridendo, scherzando e rimembrando i vecchi ricordi.
All’improvviso a Hermione venne in mente una grandissima idea. “Luna, che ne dici di fare un salto al pub qui vicino?”
“Certo, mi piace stare in mezzo ai babbani. Sono così carini!”
Hermione non stava nella pelle dalla curiosità. Arrivarono davanti al locale, entrarono e il suo sguardo volò al bancone. Ed eccolo lì, il barman della sera precedente, però girato di spalle.Videro un in un angolo, ed Hermione quasi correndo si precipitò per prendervi posto, in modo da avere davanti a sè il bancone. Accidenti, ma che mi prende? Pensò.  
Luna prese la parola.“ Sai che al lavoro sto studiando i Doxy? Sono creature molto strane,non molto ben viste dalle persone. Tutti pensano che assomiglino alle fate, ma in realtà non ci assomigliano poi tanto.  Hanno quattro braccia e quattro gambe!”
“Ah sì? Ho già sentito parlare di queste creature tempo fa dalla signora Weasley, le avevano infestato la casa. Come sta tuo padre?”
“Bene, continua a..” Ma Hermione non l’ascoltava più, perchè lanciando uno sguardo verso il bancone vide che il barman la stava fissando.  Sopraffatta dalla curiosità, decise di andare a curiosare.
“Oh, bene. Hai deciso cosa prendere? Così vado al bancone a ordinare!”
“Si, vorrei un Earl Grey. Grazie Hermione!”
Mentre si avvicinava pensò di aver fatto una cavolata. Ma proprio mentre era praticamente arrivata, il barman si girò verso di lei e..
“Malfoy?!”
“Granger, ce ne hai messo di tempo. Stai iniziando a perdere colpi” disse, con un ghigno beffardo.
“Beh sai, sono passati un po’ di anni e poi da quel che ricordo non avevi questo.. colore di capelli. Ma che hai fatto?!”
“Un piccolo cambio di look.  Sai, anche se sono bellissimo ogni tanto ci va un po’ di cambiamento. Allora, che vuoi?”
“Come sei simpatico, ti sembra il modo di trattare i clienti?”
“Si, se questi non si fanno gli affari loro. Che prendi?” disse, spazientito.
“Due Earl Grey, grazie.” Hermione caricò bene il grazie, giusto per far trasparire la sua arrabbiatura.
“Bene, li preparo e te li faccio portare al tavolo.  Grazie e arrivederci!”
Gli lanciò un’occhiataccia e ritornò al suo posto, indispettita.
“Hermione, tutto bene?” chiese l’amica, notando che Hermione era stranamente taciturna.
“Si, tutto a posto” e ricominciarono a parlare, sorseggiando the, per tutto il resto della serata. Finchè alle 23:30 decisero di tornare a casa.
 Si salutarono, e Hermione per la strada non potè non pensare a Malfoy. Doveva aspettarsi un simile comportamento da lui, ma lei pensava che dopo la guerra fosse cambiato. Infondo, la guerra ha cambiato tutti. Senza contare poi che la sua famiglia ha avuto un bel da farsi dopo la guerra. Il padre di Draco, Lucius, ha dovuto subire un processo insieme ad altri seguaci di Voldemort, dove venne condannato, nonostante abbandonò la battaglia quando vide che ormai non c’erano più possibilità di vincere. Draco e la madre sono rimasti indenni, in quanto non hanno mai voluto appoggiare Voldemort.  
Entrò in casa, e dopo essersi cambiata per la notte si mise a letto, pensando ancora una volta a Draco.
 
 

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Capitolo 4
*** Incontri inaspettati.. al supermercato ***


 
I giorni passavano, sempre tra lavoro,uscite e.. qualche novità.
Qualche giorno prima Hermione era stata a casa Weasley, per la solita cena domenicale, e (era ora) Harry aveva chiesto a Ginny di sposarla. Lei ovviamente aveva accettato, e avevano stabilito che si sarebbero sposati in Giugno. 5 mesi di tempo per i preparativi, quindi. Hermione e Luna sarebbero state le damigelle. C’era anche Ron (ovviamente) e sembrava che tra lui e Hermione fosse quasi come un tempo. Era ancora presto d’altronde.. 
In quei giorni non aveva più pensato a Malfoy. La sua scortesia aveva cancellato una qualsiasi traccia di simpatia nei suoi confronti.
Che cosa ti aspettavi, Hermione? Non ci si poteva aspettare altro da Draco Lucius Malfoy.’

Hermione si stava recando al supermercato vicino casa sua, subito dopo il lavoro.

Stava cercando il banco del pane quando.. “Granger.” Una voce fredda la stava chiamando.. ci mise un po’ a girarsi, ma quando lo fece ci restò di stucco. “Che ci fai tu qui?”

“Io ci vivo.” Notando che il suo interlocutore alzò un sopracciglio in segno di disappunto, si apprestò a correggersi. “Intendevo dire.. abito qui vicino. E tu che ci fai qui, Malfoy?”

“Sto facendo la spesa. Secondo te cosa potrei mai fare in un supermercato, di grazia?” Hermione era rimasta incantata per un attimo dall’intensità del suo sguardo, dal bellissimo colore dei suoi occhi..
‘Hermione riprenditi!’
“Che c’è Granger, ti stai accorgendo solo ora di quanto io sia spettacolare?”  Ovviamente col suo solito sorriso irrisorio in faccia.

Ovviamente.” Hermione carcò bene questa parola. “ Era chiaro. Secondo te cosa si potrà mai fare in un supermercato, di grazia?”

“Beh, c’è chi fa la spesa e c’è chi sta impalata davanti a un suo ex-compagno di scuola a fissarlo, o meglio, a rimirare la sua bellezza, ogni riferimento è casuale s’intende.”
Hermione alzò gli occhi al cielo. “ Sì certo, Ma la tua arroganza non ha limiti?Arrivederci, o a mai più Malfoy.”
Fece per girarsi e andarsene, quando questo la fermò di nuovo. “La leoncina ha ritirato gli artigli, vedo. Che ti succede Granger, il tuo coraggio da Grifondoro negli anni è sparito?”

“Nient’affatto Malfoy” si girò di nuovo verso di lui “non ho perso il mio coraggio e nemmeno la sincerità. Semplicemente non ho ne tempo ne voglia di rimanere a “parlare” con un Serpeverde che, oltre al credersi superiore a tutti, mi ha reso la vita un inferno per 6 anni. Ti basta come risposta? Ri-addio, Malfoy.”
Fece per girarsi quando la fermò (ancora). “Dai Granger, scusa se mi comporto così. Mi diverto troppo a stuzzicarti, so cosa ti ho fatto, e mi dispiace davvero tanto. Ho avuto una brutta educazione ed ero troppo fragile per ribellarmi.. E l’altra sera ero stanco e arrabbiato. Come mai non sei più venuta al pub?”

“Non ce n’è stata più l’occasione.Sono stata occupata col lavoro..”

“Beh mi farebbe piacere se una sera venissi, così potremmo fare quattro chiacchiere.. ora devo andare però.. pensaci, se ti va sai dove trovarmi. Ciao Granger.”
La salutò, prima di andarsene. Ma non con il suo solito ghigno irrisorio o il suo sguardo glaciale.. normalmente. Sembrava quasi una persona normale. Quasi?
Hermione era interdetta. Talmente interdetta che rimase lì imbambolata con gli occhi leggermente spalancati; non si aspettava di certo una svolta così decisiva nel suo rapporto (si poteva definire così?) con Malfoy, e nemmeno che lui fosse così.. così. Si chiese se avesse sbagliato a giudicarlo così duramente, ma d’altronde i suoi precedenti fatti non erano così rosei e lei se n’era basata di conseguenza.  Ma intanto riprese a fare la spesa, per poi andare a casa. Decise che doveva parlarne con qualcuno. Chi, se non Ginny?

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Capitolo 5
*** Novità ***


Ginny era volata pur di sapere le novità. Sia mai che “Ginny” e “pettegola” siano in due frasi diverse. Sia lei che Hermione erano sorprese per l’atteggiamento di Malfoy, Harry invece era scettico.

“Ma non sarà che sta cercando di avvicinarti per qualche suo scopo? Che ne so, sta cercando di uccidere i mezzosangue..”

“Harry piantala” dissero Hermione e Ginny insieme, poi scoppiarono a ridere.

“No, sul serio. E’ impossibile che Malfoy sia stato così gentile con te. Per me c’è qualcosa sotto”

“Smettila Harry, cerchi sempre il pelo nell’uovo. I brutti tempi sono finiti, sii un po’ più positivo. Almeno ora che ci stiamo per posare, Harruccino mioooo!”

“Ma la finite voi due? Non siete ancora marito e moglie che già battibeccate. Ritornando al discorso.. io non ci vedo niente di male. Quando lo abbiamo conosciuto era un ragazzino, devo ricordarti anche di chi è figlio? Sai, non è una cosa su cui passerei sopra. Lui stesso ha detto che ha ricevuto una cattiva educazione da parte di suo padre.”

“Ah be, se lo dice lui allora..”

“Harry! Lui non ha potuto scegliere. Ha dovuto uccidere Silente perchè il Signore Oscuro ha preso di mira suo padre dopo aver fallito la missione della profezia. E un po’ di vigliaccheria a parte però ehm.. “

“Appunto, lui avrebbe potuto ribellarsi. Perchè non l’ha fatto? Perchè *coff* è un vigliacco *coff*”

“Non hai tutti i torti, però.. Beh il passato è passato! Ora voglio conoscere questo nuovo e gentile Malfoy.  Starò attenta, lo prometto!Allora..” Hermione cercò di cambiare discorso per evitare ancora la paternale “chi metterai da testimone Harry?”

“Ron” disse Harry disinteressato guardando un soprammobile a forma di drago di Hermione.

“Oh Rooon amoooore mioooooooooo...”

“Ginny ma sei impazzita?!” Hermione scoppiò a ridere. Harry rimase un po’ interdetto, poi rise anche lui insieme a Ginny.

“Ah ragazzi.. da quanto tempo non ci divertivamo così? Mi mancavano i nostri battibecchi. Davvero. Manca solo Ron.”

“Beh.. si insomma da quando tu e Ron vi siete lasciati quando ci vediamo cerchiamo di evitare di ehm.. chiamarlo” disse Harry imbarazzato.

“Per me non c’è problema, davvero. Non ce l’ho con lui.. gli voglio ancora bene, come se fosse un amico ma gliene voglio. Tralasciando il fatto che è entrato in casa mia mentre io ero a lavoro..”

“Cosa?! E’ entrato in casa tua? Credo che degli zombi e abbiano mangiato il cervello a mio fratello.”

“ A me non l’ha detto. Certe volte mi chiedo che gli salti in testa.”

“Sì, un pomeriggio rientro da lavoro, sento dalla cucina un rumore proveniente dalla camera e chi mi trovo davanti? Ron! E’ venuto a parlarmi sotto consiglio di Molly, che gli ha consigliato di provare a tornare con me.”

“Io davvero.. sono allibita. E’ suonato ragazzi.”

“Che sorella gentile.”

“Oh andiamo, ho solo detto la verità!”

“Ok va bene, allora, ritornando al discorso di Malfoy.. non so perchè ma sono stranamente felice, Ginny. E’ da un po’ che penso a lui.. non so come spiegarlo. In modo diverso, diciamo.”

“Non vorrai dirmi che ti piace Malfoy?!”

“Cosa? Ti piace Malfoy? Stai scherzando vero? Non voglio che la mia migliore amica stia male per uno come lui” Harry ricominciò a straparlare.

“Sentite. Ascoltatemi tutti e due. Non mi piace Malfoy. Voglio solo conoscere il nuovo lui. Tutto qui! E ora fuori di qui, che devo dare una sistemata alla casa.”

“Hahahaha Harry mi fai morire! Sembri una mamma chioccia. Beh.. ci vediamo Herm. Ti voglio bene. E stai attenta.” Le due si diedero un abbraccio affettuoso, poi fu il turno di Harry.

“Se hai bisogno di qualsiasi cosa sai dove trovarmi, sempre. Anche se ti serve che qualcuno faccia a botte con..”

“Harry, smettila” Hermione rise sulla sua spalla. “Non ho bisogno del bodyguard. Ti voglio bene.”
I due si staccarono e Harry e Ginny si congedarono con un “Ciao Herm”.
Hermione dopo gli ultimi avvenimenti non sapeva che pensare. Si era ritrovata davanti un Malfoy gentile (anche se, ovviamente, era strafottente come sempre) ma diverso. Dopo il discorso avuto con Harry, si trovava un po’ restia. E se avesse avuto davvero qualcosa in mente?
Hermione, smettila, che mai potrebbe volere da te uno come Malfoy? Stare con Harry Potter ti fa davvero male.’

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Capitolo 6
*** Svolte ***


Quel giorno era stato pesante per Hermione. Il lavoro le costava sempre tante energie.  Ma aveva deciso che quella sera sarebbe andata al pub dove lavora Malfoy, a qualunque costo. Doveva andarci, aveva davvero voglia di vedere Malfoy.
Era davanti all’armadio e sceglieva cosa mettersi, ma era indecisa.
‘Cosa potrò mettere? Non voglio che pensi che mi vesto in tiro per andare da lui. E se pensasse che voglio provarci?? Mmmh..  ho il diritto di vestirmi come voglio!’
Prese allora un vestito bianco abbastanza aderente, visto che il bianco le stava benissimo. ‘Sobrio e non esagerato’ pensò. A Hermione piaceva passare inosservata, ma non si accorgeva in realtà di quanto fosse il contrario.
Mancava ancora mezz’ora alle 21, era seduta sul divano e si sentiva stranamente in ansia. Era appena passato un giorno da quando Malfoy l’aveva invitata (si può dire così?) al pub, se lui avesse pensato che lei non aspettava altro che andare lì?
‘Basta paranoie Hermione. Malfoy ha ragione, il coraggio da Grifondoro dov’è finito?!’
‘Questa sera se n’è andato..’ ‘Basta Hermione. Ritrova il tuo coraggio e va. Chissenefrega di quello che pensa Malfoy. Infondo mi ha invitato lui.’
Finì di prepararsi e uscì di casa, alla volta del pub.
Arrivò in orario e, una volta entrata, constatò che non vi era ancora molta gente, ma lui c’era. Era lì al bancone che stava chiacchierando con Blaise Zabini.
Blaise Zabini?!
Proprio in quel momento Malfoy si accorse della sua presenza e rimase un attimo a guardarla, prima di sorriderle e chiamarla.

“Granger! Invece di rimanere impalata davanti alla porta e bloccare il passaggio, potresti venire qui a bisticciare con noi serpi, no?”
In quel momento stava passando un’altra barman (‘ c’è sempre stata?’ pensò Hermione) che guardò stranita Malfoy per quanto appena detto. Subito questo si apprestò a dirle: “è solo un gioco.” Questa dopouna risatina se ne andò.
Zabini era ancora intento a fissare leggermente sconcertato l’amico ma poi si girò verso Hermione sorridente. “Sì..Hermione, siamo serpi ma non mordiamo.”
Allora Hermione decise di avvicinarsi ai due, anche se un po’ delusa perchè pensava che l’invito da parte di Draco fosse solo per lei.

“Allora Granger, alla fine sei venuta. Vorrei fare le presentazioni ma credo vi conosciate già, o sbaglio?”

“Sì e direi che dato che ci conosciamo possiamo passare allo stadio successivo, eh?”

Draco lanciò un’occhiataccia all’amico. “Blaise, tieni le manacce a posto. La Granger è venuta qui per me, mica per te!”

Hermione rise. “Ciao eh! “  ‘Che tipi..’  “Non sono venuta per nessuno, avevo la serata libera e i miei amici erano impegnati. Allora.. Blaise, anche tu vivi qui o sei solo venuto a trovare il tuo amico?”

“Lavoro al Ministero della Magia. Dipartimento delle Catastrofi e degli incidenti Magici. Sono un Obliviatore. Ma comunque vivo qui con Draco, sono solo venuto a portargli una cosa che ha dimenticato a casa, ma potrei fermarmi se mi volete.”

“Certo che si!”

“Certo che no!” Tutti e due si girarono verso Malfoy, ma Blaise con uno strano sorriso in faccia. “Non hai da fare con Daphne?”

“No, stasera aveva altro da fare. Sono tutto per voi!”

“Yuppiiiii..” si avvicinò un cameriere a Malfoy per dargli le ordinazioni e questo si mise subito al lavoro.

“Allora Hermione.. non bevi niente?”

“Sì, prenderei un Earl Grey.”

“E Earl Grey sia!” Blaise si allontanò per andare da Malfoy  a dargli la prenotazione. Non sentiva cosa si dicevano, ma vedeva solo l’ ex-biondo che guardava trucemente il moro, che intanto si stava avvicinando a Hermione.

“Draco pensa che io ci stia provando con te, ti va di prenderlo un po’ in giro?”

“Perchè no!” disse Hermione ridacchiando.

“Ok, allora quando si avvicina fammi un segno, tipo così” disse facendole un sorriso smagliante “va bene?”

“Va bene.”

“Dimmi un po’, com’è che tu e Draco avete sotterrato l’ascia da guerra?”

“Beh, in realtà è solo da ieri che non ci scanniamo più. Ci siamo incontrati al supermercato, ma dopo qualche battibecco ha sbandierato la bandiera bianca. La prima volta che l’ho incontrato ero qui con Ginny, ma non mi ha trattato propriamente bene.”

“Tipico di lui..” Hermione gli fece il segnale che avevano concordato prima, segno che il diretto interessato si stava avvicinando. “.. ma lo sai che sei  davvero soprendente?”

“Blaise, che stai facendo?”

“Nulla, elogio la ragazza che ho qui di fronte. Però ora devo scappare, c’è Friends in tv che mi attende. Arrivederci Hermione!”

“Ciao Blaise, è stato un piacere rivederti!”
Il moro fece un sorriso a 32 dietri all’amico da dietro Hermione prima di andarsene.

“E così.. Blaise Zabini, eh? Non mi sarei mai aspettata di vederlo qui. Beh nemmeno te, se per questo..”

“Già. Siamo diventati ottimi amici un anno dopo la fine della guerra. Ora che ho trovato lavoro qui mi ha offerto di condividere il suo appartamento.”
E continuarono a chiacchierare del più e del meno per tutta la sera, nonostante Malfoy dovesse spesso preparare le ordinazioni che gli chiedevano.
 
Era l’ 1 passata, ma Hermione e Malfoy erano ancora li che chiacchieravano.

“Granger, noi tra 10 minuti chiudiamo ma se hai voglia potresti aspettarmi e potremmo andare a fare una passeggiata.”
Hermione guardò l’orologio. ‘ Accidenti se è tardi!!’ “Scusa Malfoy ma credo che io debba andare a casa, è un po’ tardi..”

“Ok, non c’è problema.”
‘Trasgrediamo per una volta!’

“Sai una cosa?Ho cambiato idea, ci sto. Ti aspetto fuori!”
Corse fuori e tanto per ingannare il tempo decise di scrivere a Ginny.
Cercò il telefonino nella borsa e ci mise un po’ a trovarlo, dato tutte le cose che vi erano li dentro.
Aprì la conversazione con Ginny e iniziò a digitare.

-Ginny! Non crederai mai dove sono. Indovina.
H.-
Dopo qualche minuto guardò di nuovo l’orologio, non aveva pensato che era tardi e a quell’ora Ginny avrebbe potuto dormire. Ma la risposta arrivò.

-Hermione!!! Ma lo sai che ora è? Che ci fai sveglia?? Dove diavolo sei?? Indovino. Mmmh. Sei al pub con Malfoy.-

-Esatto. Sono proprio qui. Abbiamo passato la serata insieme e ora mi ha chiesto di aspettare che chiudesse il pub per fare una passeggiata.-

-Cosa?? Io stavo scherzando! Non dirmi che un demone si è impossessato del tuo corpo. La mia amica Hermione Granger non sarebbe mai andata a dormire così tardi per stare con un ragazzo. Per Malfoy!! No dico! M-a-l-f-o-y!!!!!!!!!!!! La passeggiata la fate nel tuo letto?-
Però Hermione, che intanto stava ridacchiando, non ebbe il tempo di rispondere, perchè da dietro di lei spuntò  Malfoy che le chiese: “Ti stai divertendo? Non ti starai facendo beffe di me spero.”

Hermione diventò di un viola intenso. “N-o no, stavo messaggiando con Ginny che mi raccontava che stasera ha messo il rossetto a Harry mentre dormiva.”

“Ahahah, e così ora lo Sfregiato dopo aver sconfitto il più grande Signore Oscuro di tutti i tempi si fa mettere i piedi in testa da una ragazzina? Che pollo. Ho sentito che è ancora fidanzato con la Weasley, che spreco. Per lei, intendo.”

Hermione non seppe il perchè ma provò una strana nota di gelosia. “Non direi, stanno benissimo insieme. Da quando si sono fidanzati Harry è cambiato, è molto più felice. Stanno per sposarsi. Non sarai invidioso eh Malfoy?”

“Di Potty? Non credo. Non ho nulla contro di lui, non più almeno. Anche se ti confesso che ai tempi della scuola ero.. geloso.” Vedendo che Hermione ridacchiava si apprestò a difendersi. “Non di lui. In un certo senso si.. a lui riusciva sempre tutto. Invece a me niente.. capitavano solo “disgrazie”. Io non ho potuto scegliere in un certo senso..”

“Spiegati meglio.” Disse Hermione, incamminandosi verso casa sua con Malfoy.

“Sapevo quello che stavo facendo. Sapevo che era sbagliato quello che stavo facendo. Ma dalla parte “cattiva” avevo i miei genitori, dalla parte “buona” non avevo nessuno. L’ho fatto per mio padre, per salvarlo dal Signore Oscuro, che l’aveva preso di mira dopo il suo fallimento della missione al Ministero. Non avrei mai ucciso Silente, nemmeno se al posto mio non l’avesse fatto Piton. Non rifarei niente di ciò che ho fatto, nemmeno per salvare la pelle di mio padre. A quei tempi ero succube di lui, anche se capivo che sbagliavo non avevo la forza per ribellarmi.”

“Lo capisco.. fossi stata in te avrei fatto la stessa cosa, probabilmente.”

Malfoy rise. “No. Tu sei la so-tutto-io Granger, la strega più brillante degli ultimi anni. Tu avresti trovato un modo per spuntarla, alla fine.Io sono stato stupido..”

“Non dire così Draco. Sbagliare è umano.”

“Già. Ma riguardo alla scenetta con Blaise.. non guardarmi così perchè ho capito che fingevate, lo conosco da una vita. Comunque.. a te lui non piace, vero?”

“E’ carino e simpatico, ma non sono interessata. Perchè?”

“No così... sai, lui esce con Daphne Greengrass e ecco non vorrei che ci stessi male.”

“Oh no tranquillo. Daphne Greengrass eh? Wow.”
Erano arrivati davanti alla porta di casa di Hermione.

“Io sono arrivata.. vuoi entrare?”

“No grazie, domattina ho delle cose da fare e conoscendomi potrei svegliarmi al pomeriggio. Senti.. non è che mi lasceresti il tuo numero? Se vuoi, così ogni tanto ci sentiamo.”

“Certo!” Rispose Hermione, forse un po’ troppo energicamente, mentre guardava Malfoy che estraeva dalla tasca dei jeans il telefonino. Gli scrisse il numero e poi si apprestò a salutarlo, baciandogli le guance.

“Ciao Draco, allora ci sentiamo.” Hermione al contatto della la pelle calda di Malfoy sentì un brivido, ma non di freddo. ‘Wow..’

“Mi hai chiamato Draco.”

“Cosa?!”

“Mi hai chiamato Draco!”

“Oh, ehm.. scusa Malfoy.” Disse, diventando leggermente rossa.

“Non fa nulla Hermione.. Draco va più che bene. Ci sentiamo presto.” E si avviò con l’ombra di un sorriso sulla faccia da dove erano venuti lui e Hermione.

‘Presto.’

‘Presto.’
 
 
Spazio mio
Scusatemiiiii! Questo capitolo è particolarmente lungo ma sono fatta così, a volte mi escono romanzi interi, a volte 2 o 3 pagine. Non mi convince molto per alcuni versi, ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso. Fatemi sapere se a voi piace. Baci!

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Capitolo 7
*** Stupida ***


Era passato qualche giorno e di Draco non aveva avuto notizie. Non le aveva scritto nemmeno un messaggio, e Hermione si stava dannando l’anima per ciò.
Non si spiegava come mai fosse così in ansia per questo fatto, non si spiegava perchè aspettasse così tanto un messaggio da parte di Draco. Non aveva mai provato dei sentimenti simili, ma d’altronde lei che ne sapeva. Aveva avuto solo due ragazzi in tutta la sua vita! Fatto sta che non riusciva davvero a capire perchè stesse così in pensiero, stava quasi male. Quel pomeriggio decise allora di invitare le sue amiche Ginny e Luna a fare shopping in un centro commerciale a Londra, anche se lei odiava fare shopping, tanto per far qualcosa di diverso e per parlare di quello che le stava capitando.
Ginny era entusiasta, Luna.. beh, lei vive nel suo mondo.
Si stava apprestando a uscire quando a un tratto sentì il campanello suonare.
‘Non sono in ritardo, quindi le ragazze non possono essere.. chi sarà mai?’
Corse verso la porta e appena l’aprì Hermione sentì una sensazione strana all’altezza del petto.

“Granger, ti faccio tutto st’effetto?” Malfoy in tutto il suo splendore era lì che ghignava beffardamente.

“Avevi iniziato a chiamarmi Hermione.” ‘Stupida.’

“Lo so, ma quando ti prendo in giro preferirei chiamarti Granger se non ti dispiace” disse il moro facendosi beffe di lei “sai, fa più effetto.”

“Se proprio devi; vuoi entrare?”

“Certo..” si accomodò sul divano e si guardò intorno. “E’ davvero carina casa tua. Scusa se non mi sono fatto sentire, ma il caro Blaise si è seduto sul mio telefono e con il suo bellissimo deretano ha rotto lo schermo. Non sapevo come rintracciarti e allora ho deciso di venire qui.. scusa se mi sono presentato. Ma stavi per caso per uscire?”

Hermione che intanto si era accomodata sulla poltrona davanti a lui si apprestò infretta a svestirsi. “Oh no, niente di importante, volevo solo uscire a fare una passeggiata. Vuoi bere qualcosa?”

“Un whisky incendiario, se ce l’hai.”

“Bene.” Si apprestò a cercare il telefono e a scrivere a Ginny.

-Malfoy è qui a casa mia. Avverti Luna, per favore, se volete potete venire qui per la cena. Baci-
Preparò il whisky e tornò a sedersi davanti a lui, ma la fermò.

“Guarda che puoi sederti vicino a me, non mordo. Almeno non ancora.”
Hermione rimase qualche secondo a mezz’aria ancora in procinto di sedersi, poi andò a sedersi vicino a lui e gli porse il bicchiere con dentro il whisky.

“Allora Malfo.. Draco. Come ti va?”

“Blaise mi sta facendo dannare l’anima in questi ultimi giorni. Ha avuto qualche problema con Daphne, sembra una ragazzina isterica.”


“Ma.. poverino. Magari è solo innamorato. Infondo Daphne è una bella ragazza, per quel che ricordo ai tempi di Hogwarts.”

“Si, ma è una strega.”

“Beh, questo lo sapevamo già..” risero entrambi “ma d’altronde è una Serpeverde, come te. Ricordi?”

“Si ma io non sono acido.” Draco fece il finto arrabbiato e incrociò le braccia al petto come un bambino.

“Tu dici? A me invece sembra il contrario.”

“ A volte.”

“A volte..” Hermione non faceva che pensare a quanto Draco fosse bello. Si sentiva una ragazzina alle prime armi. “Ma.. concedimi una delucidazione. Perchè ti sei tinto i capelli di
nero?”

“Per non farmi riconoscere dai nostri compagni di scuola. Volevo iniziare una nuova vita, senza vivere con la consapevolezza che ogni giorno qualcuno ti critica o ti fa la bella faccia perchè ha paura di te. Comunque ha funzionato, evidentemente.”

“Beh diciamo che non mi interessava più di tanto scoprirlo.”

“Ah.” Ci fu un momento di silenzio, in cui Hermione si dava della stupida, e Draco pensava che forse a lei non interessava niente di lui.

“Io intendevo dire che, dati i nostri rapporti fino a qualche tempo fa..”

“Certo, lo capisco.” La interruppe lui.
Di bene in meglio. Hermione, ritorna in te stessa!

“Allora.. i tuoi genitori come se la passano?”

“Beh, mio padre è ad Azkaban, ma questo sicuramente lo sai già. Mia madre invece è come rinata: non è più la fredda Narcissa che faceva vedere, ora ha iniziato ad essere completamente se stessa.”

“Posso immaginare, ha dovuto portare un grosso fardello sulla schiena.”

“Già..” Draco guardò l’orologio. “Devo andare a fare delle cose, prima di andare a lavoro. Ci.. vediamo. Se ti va, passa a trovarmi al pub.”

“Certo, verrò sicuramente.”
Draco le sorrise, poi le accarezzò con una lentezza dolcissima la guancia, sfiorando con la punta delle dita il suo collo. Hermione si sentiva andare a fuoco, specialmente nel punto in cui lui l’aveva toccata. Lui si alzò e lei lo seguì, aprendogli la porta.

“Beh.. allora ciao” le disse lui,sorridendole ancora, poi si avvicinò al suo orecchio sussurrandole: “Sei bellissima quando sorridi.”

“Grazie. Beh.. ciao” Gli sorrise anche lei, poi chiuse la porta quando lui uscì.
Era stata una stupida oggi. Da quando Hermione Granger non riesce a spiegarsi? Avere Draco vicino la faceva cambiare, e lo sapeva. Però lui con quella richiesta l’aveva fatta sperare, forse non tutto era ancora perduto.
Cercò un libro da leggere e si sedette sul divano ad aspettare che le sue amiche arrivassero per la cena.
 
 

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Capitolo 8
*** AVVISO: sto per tornare! ***


Salve ragassuole! Scusate la lunga assenza, sono dispiaciuta nel dovervi dire che questo non è un nuovo capitolo... Questa è la prima storia che ho iniziato a scrivere, lo avevo già detto ma volevo ricordarvelo... ho INTENZIONE DI RIPRENDERE A SCRIVERE, ma vorrei chiedervi un piccolo aiuto, se non è troppo domandarvelo. Mi sembra che la storia stia andando per le lunghe, insomma, mi sembra un po' "piatta". Ho in mente qualcosina, ma ancora nulla di preciso.. Ditemi la vostra, e se avete qualche suggerimento, se volete darmelo, sarà ben accetto! Mi dispiace per la lunga attesa, ma ricomincierò a scrivere presto, promesso. Baci, Melaa

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