Horan.

di littlethings97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
"Cara mamma , oggi sono tre anni che sono rinchiusa qui dentro per colpa di quel bastardo, sai ti penso sempre , penso al mio piccolo eroe che sta crescendo senza la sua sorellina che lo possa aiutare ! 
Nonostante tutto mi trovo bene perchè ci sono persone come , che sono qui dentro per colpa di altri. Mi sono fatta due amiche. Si chiamano Megan e Marion , sono due sorelle. Sono qui perchè il padre le molestava e quando loro hanno chiamato la polizia , lui si è fatto trovare massacrato di botte in un angolo della cucina , cosi le hanno prese per matte e le hanno rinchiuse in un manicomio , dopo chè le hanno trasferite qui.  Il cibo ogni giorno che passa fa sempre più schifo , per non parlare dei bagni e delle divise che ci hanno dato! Un vero schifo. Mi manca il mio armadio , il mio letto ma sopratutto voi. Vi voglio bene . Alex"

Il mio nome è Alexandra Layla Johnson ,ma tutti mi chiamano semplicemente Alex. Ho 23 anni e , in teoria , vivo a New York. In teoria perchè sono tre anni a questa parte che vivo in una casa di cura a Washington per colpa di un bastardo.
Come ogni mattina stavo facendo il mio giro di perlustrazione , per vedere se le new entry hanno bisogno di informazioni ecc. Io sono la piu grande , quindi il direttore mi ha nominato super visore del mio settore.

"Alex come mai sei finita qui? Racconta la tua storia alle altre"

Eravamo in terapia e come ogni santa volta che ci andavo , mi chiedeva sempre la stessa insulsa domanda.

"Ma perchè per una volta non fa parlare loro ?!" dissi alzando il tono di voce. Ero stufa di raccontare quella dannata storia. 

"Alex controllati ! Ricorda sei per dare l'esempio! Sai bene cosa succede a chi disobbedisce !" mi urlò la donna . 

E' una di quelle che solo perchè hanno una laurea si credono eroine oppure Dio! In realtà tutte troiette!
Abbassai lo sguardo e mi voltai dall'altra parte. Lei riprese a parlare ignorandomi per il resto della seduta


"Alex , casa mangi?"
Ora di pranzo. Che schifo. Ogni piatto cammina da solo , per non parlare del purè, sembra vomito.
"Niente"
"Ma non puoi non mangiare!"
"Si che posso lo sto facendo!" 
Megan quando si mette in testa una cosa deve per forza farla e oggi si era messa in testa di farmi mangiare.
"Alex ragiona ! Non puoi non mangiare , diventerai rachitica e non è bello!"

Spazio Autrice
Ciao a tutti/e questa è la mia nuova ff , l'altra è ancora in corso , ma volevo sperimentare un altro stile (: spero vi piaccia  perdonatemi ma è un po corto . Prometto che il prossimo sarà lunghissimo , Buon alettura 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
PROV'S MEGAN
Non riesco più a tenerle testa come ai primi tempi. Prima si che riuscivo a farmi rispettare, a farle fare ciò che volevo , ma ora ha capito i mie trucchetti e mi precede. Alex è l'unica amica che ho qui dopo mia sorella.
Abbiamo perso mamma quando eravamo molto piccole , non ho un ricordo preciso di lei se non tutti i racconti di nostra nonna. Ma una cosa la so di certo , se lei fosse stata viva , io e Marion non eravamo qui.
Alex in fondo aveva fatto bene a non mangiare , il cibo era immangiabile , l'unica cosa digeribile era l'acqua , ma forse ne anche poi tanto.
"Alex quando ci sono le visite ?"
"Non lo so.." mi rispose fredda.
Sua madre erano quasi due mesi che non si faceva via , ma nonostante , lei aveva continuato a scriverle lettere .
"Sai Megan , zia Allyson mi ha risposto e ha detto che oggi sarebbe venuta a trovarci. Se ottiene il permesso ci porta a fare un giro!"
"Marion!!"
"Cosa..." indicai Alex con lo sguardo. Era seduta sul suo letto rannichiata su se stessa con la testa tra le ginocchia e il ventre.
"Scusa Alex..io..si ecco non volevo"
Non si scompose minimamente

"Alex tu csa fai ?"
Erano ormai le tre passate ed era giunta l'ora delle visite. Erano più di due ore che non si alzava dal letto.
"Rimarrò qui  o andrò a farmi un giro per i corridoi . Devo vedere alcune matricole"
Annuii andandomene.
Mi dispiaceva troppo per lei, ma non era colpa sua se aveva una madre menefreghista, incapace di capire il bene o il male.

PROV'S ALEX
Non mi importavano quelli stupidi incontri. Anche se ci fosse mia madre , non mi accoglierebbe come vorrei , perchè al contrario di come descrivo nelle mie lettere , lei mi crede colpevole. 
Se solo sapessi come incastrarlo io potrei uscire di qui e rivedere il mio piccolo eroe.
Già il mio piccolo eroe che ormai ha sedici anni e che piccolo non lo è più. Ora è un uomo, pronto per affrontare la vita che il mondo gli mostra , per intraprendere il destino che il signore ha scritto per lui. 
Mi alzai dal letto e mi specchiai. Megan aveva ragione ero pelle e ossa ma il cibo era pessimo e la maggior parte della gente che mangiava si ammalava improvvisamente. Delirava e di conseguenza venivano trasferiti in reparti più intensivi.
Scossi la testa in segno di disapprovo e uscii dalla stanza.
I corridoi sembrano  quelli comuni di un ospedale fatta eccezione che qui , al posto di semplici porte abbiamo delle sbarre con una guardia accanto.
Lo percorsi fino infondo e poi chiamai l'ascensore. 

Spazio Autrice 
Ecco qui il secondo capitolo , scusate ma non ho tanto tempo per scrivere tra scuola e casa quindi mi scuso se i capitolo sono brevi  . Sono soddisfatta delle 66 visualizzazioni del primo capitolo nonostante sia cosi breve. Vi voglio bene 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

L'ascensore arrivò e le porte si aprirono di colpo. Entrai il più veloce possibile , non aveno voglia di avere gente attorno. Premetti il pulsate che indicava il settimo piano  e dopo pochi secondi partì. La pace che emanevano quella quattro mura era impagabile. Era come un campo maglietico  , i miei pensieri sierano fermati all'entrata di quella scatola di acciaio.

Eccolo finalmente , il mio amato terrazzo. Qui posso fare tutto quello che voglio. Presi il telo , che avevo nascosto la volta scorsa , dietro ad una canna fumaria , lo stesi e mi ci straiai sopra. La giornata era a dir poco fantastica . Chiusi gli occhi e iniziai a fantasticare. Ogni pensiero negativo , anche il più insulso sparì dalla mia mente.

Riaprii gli occhi e vidi che era il tramonto. Ogni cosa bella finisce , acnhe la più banale. Guardai doveve picchiava il sole e capii che era ora di cena. Mi alzai , riposi il mio telo in maniera che nessuno lo potesse venre e mi avviai all'ascensore. Un obra nera mi passò dietro. MI voltai per vedere che fosse ma non trovai nessuno. Sarè qualche uccellino che zappetta , pensai. Premetti il pulsante e l'ascensore arrivo. Le porte si apriro e mi fiondai dentro. Fuori iniziava a venir su un'aria gelida. Delicatamente feci passare il mio dito sul pulsante del secondo piano , quando una mano bianco latte bloccò la porta . Egli sgattaiolò dentro e senza dire un aparole premette il punsante cinque.

"Scusa , io devo andare al secondo!"
Non mi diede retta e continuò per il rsto del tempo ad ignorarmi. Arrivati al quinto , scese "salutandomi" con un occhiolino. Lo lasciai perdere e ripremetti il secondo bottone. Ma chi si credeva di essere ?! Maleducato! , pensai.

"Alex ma dove eri finita ? è tutto il giorno che ti cerco!"

Ero arrivata a destinazione. La mensa  e Megan , putuale come uno orologio svizzero mi si precipitò davanti.

"Sto bene . Ero sola andata nel posto più caotico di questo edificio , se non che un maleducato di prima liena mi ha rovinato il resto della serata!"

"Cosa è succeso?"

Ripose il vassoio sporco sulla pila infinita ficino al bidone e prendendomi sotto braccio andammo in sala ricreazione. Presi il gioco più stupido che si potesse trovare in quell'armadio. Il gioco dell'oca. Quando ero bambina ci giocavo ogni singolo giorno fino a quando non è nato Ashton. Mamma aveva paura che potesse ingoiare le pedine cosi melo ritirò e non mi ci fece mai più giocare , nenache quando Ash ebbe dieci anni.

"Dai spiegami cosa ti è successo " mi chiese lei

"Un cafone! Stavo vendo a mesa , quando mi blocca le porte dell'ascensore , sale e va al quinto! Allora io gli dico 'scusa , io devo andare al secondo !' Lui non mi ha nemmeno considerata. Poi quando scende mi fa l'occhilino! Mmmh che rabbia !!"

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
PROV'S ALEX
"Non sai chi potesse essere? " mi chiese Megan 
"No,se lo avessi saputo gli avrei risposto per le rime,  non sela sarebbe cavata con un semplice occhiolino" 
Megan si mise a ridere.  Sa esattamente come sono fatta.

Erano più di due ore che stavamo giocando a quello stupido gioco.  Mi alzai e li riposi nell'armadio del giochi da tavola. Notai che era caduta una pedina dalla scatola, così mi abbassai a raccoglierla e lo vidi, un'altra volta. Due guardie lo stavano portando nel cortile.  Per un momento alzò lo sguardo e potei incrociare i suoi occhi color ghiaccio. Mettevano i brividi per fino al più duro di tutti.  Andai ad affacciarmi alla finestra. 
"Hai voluto fare il furbo? Bene questa è la punizione che ti meriti!"
Una guardia gli sfilò la maglietta e l'altra iniziò a frustrarlo. Le sue grida perforavano i vetri della stanza. Tutte le persone presenti sene andarono schifate,  anche i dottori. 
"Alex, andiamo via! È uno spettacolo raccapricciante! "
"No Megan, io so chi è e voglio essere lì quando avranno finito. "
"Ma dai non dire sciocchezze! Sei macabra e mi fai paura! "
"Ma cosa hai capito! Io ho provato il suo dolore e voglio essergli vicina. Se non ci aiutiamo tra di noi nessuno lo farà! E poi lo conosco. È il ragazzo del terrazzo!"
Megan rimase di sasso e pian piano indietreggiò allontanandosi da me.
"Non voglio vedere torturare un uomo" 
"Nemmeno io ma gli voglio parlare" 
"Non penso che lui lo voglia dopo quello"  disse indicando il vetro. 
"Dammi retta, lascia perdere"  
Notò il menefreghismo da parte mia per le parole e mi diede una pacca sulla spalla andandosene. 
Io non avevo paura ne di lui ne delle guardie.

Guardai fuori e vidi che avevano finito di torturarlo.  Era seduto per terra e tra le mani aveva la maglietta.  I suoi occhi erano diventati blu come il mare. Alzò la testa e con le lacrime agli occhi chiamò il Signore.  Non potevo vederlo in quello stato, così andai fuori.
Mi buttai li vicino a lui e gli strinsi la testa tra le braccia , lui avvolse il mio corpo con le sue e il suo pianto diventò più forte.  Il suo respiro diventava sempre più forte.
"Shh ci sono io qui con te!" Sapevo cosa si prova ad essere frustati. 
Il ragazzo si calmò e noi ci staccammo. 
"G-grazie" 
Finalmente sentivo la sua voce. Era...wow...come lui del resto.
"Figurati. So cosa vuol dire e so che dopo si vuole qualcuno affianco...chiunque" 
Gli diedi una mano ad alzarsi e lui si ripulì i pantaloni dalla terra.  Mi sentivo diversa dal solito. Si è vero sono due anni che non approccio con un ragazzo ma insomma mela sono sempre cavata. Ma con lui è diverso. 
"Stai bene? "
"Meglio...ma tu sei la ragazza del terrazzo" 
"Eh già proprio io" 
Ma che diavolo mi prende? La mia freddezza dove diavolo è andata a finire? 
"Louis.."
"Alex.. "
Si appoggiò a me e andammo dentro.
"Dove si trova la tua stanza? "
"Al quinto..."
Andammo all'ascensore e chiamai il piano. Lui entrò 
"Lascia posso andare da solo" 
"Ma io..."
Le porte si succhiusero, lui mi sorrise e esse si chiusero definitivamente.  Il suo sorriso era il più bello che io abbia mai visto. 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Erano passati più di due mesi dall'ultima volta che avevo visto Louis. Finalmete l'estate si stava facento sentire. Ogni sera andavo sul terrazzo per vedere il tramonto nella speranza di incontrarlo , ma lui non cera . Si mi mancava la sua presenza. Megan mi parlava a stento , avevamo litigato perchè lei non voleva che pensassi a lui. Era solo un amico niente di più , ma lei non lo capiva , credeva che tra noi ci fosse del tenero. Marion era dalla mia parte e , come me , non ci vedeva nulla di strano. Un giorno andai sul terrazzo e li trovai abbracciati come due sanguisughe. Da quel giorno non le rivolsi mai più la parola.

Ora di ginnastica. Ai casi meno probblematici , come il mio , era consintito una volta al mese recarsi in palestra per mantenere la linea o semplicemente scaricare la tensione. Essa dava sull'eltrata dell'edificio. Si presentava molto accogliente ma in realtà era tutto che quello. Non appena varcavi la soglia della seconda porta , il tuo peggior incubo avrebbe avuto inizio.

Notai un ragazzo sulla ventina , alto biondo , occhi azzurri. Carino, pensai e sorrisi. Lui siguardò un po in torno , poi si girò verso l'enorme vetro che dava sulla palestra. Sorrise e mi salutò con la mano. Io timidamente e un po perplessa , ricambiai. Il biondino andò alla reception e iniziò a parlare con l'impiegata. Scossi la testa e tornai ai miei esercizzi. Adoravo fare pesi , entravo nel mko mondo segreto dove nessuno poteva entrare senza il mio permesso. Sorrisi alla visione.

"Ehi" Tornai in me e mi girai

"Ciao.." Dissi fredda. Il biondino di prima, che diavolo ci faceva qui.

"Piacere Niall"

"Alex.."  Non avevo molta voglia di chiaccherare , anzi volevo solo rilassarmi e non vedere nessuno.

"Senti potresti lasciarmi sola ? Ho solo un'ora al mese e vorrei godermela!"

Rise. Ma che diavolo ha daridere. Eppure non mi sembrava diessere stata divertente, tutto il contrario, Lo avevo praticamente cacciato. Ignorò totalmente le mie parole e si sedette ,su un tappettino un po più avanti di me , e iniziò a fare yoga. Odio quello sport, è noioso non devi sudare e se io non vedo grondare sudore dalla mia fronte non vedo l'impegno ,mi sento una sfigata. Si ecco è uno sport per sfigati. 

Finii la mia serie e poi mi asciugai con l'asciugamano che avevo buttato ,all'inizio dell'ora, sulla panchina. MI avvicinai al ragazzo. Ero curiosa di sapere chi fosse.

"Che ci fai qui?"

"Perchè lo vuoi sapere ?" Mi rispose rimanendo concentrato senza aprire gli occhi.

Alzai i miei. Gli fecci tutte le boccaccie posibili che conoscevo. Risi silenziosamente poi tornai seria.

"E' raro vedee persone come te qui dentro..la maggior parte o sono gay , infermieri o istruttori. Tu..non sei gay..vero?"

Iniziò a ridere rompenso la sua meditazione. Lo prendo come un si , pensai.

All'improvviso tornò serio. L'aria iniziò a farsi più pesante e gelida. Mi fissò attentamente negli occhi e disse 

"Se anche fosse ? Avresti problemi?" 

Tirai un sospiro di solievo nella mia testa, per un momento avevo a vuto paura.

"No..è solo che mi dispiacerebbe...per le latre intendo"

"Perchè per te no ? Sei già impegnata?" Disse alzandosi e avicinandosi a me , annullando ogni diszanta. Ridacchiò.

"No!" DIssi immendiatamente

"Solo che non sei il mio tipo..." Continuai. SI allontanò e di colpo si risedette a terra ritornando serio. Alzai le spalle e tornai hai miei pesi. Tutti matti.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Erano mesi che non vedevo Megan ,Merion o Louis , l'unico che vedevo costantemente era Niall. Era simpatico in fondo e sapeva ascoltare. Era diverso dagli altri , anzi fin troppo. A volte mi faceva paura stargli vicino , metteva i brividi. Diceva o faceva cose alquanto strane. per esempio , l'altra sera , l'ho beccato in cortile a fare una sorta di rito. Non mi sono incuriosita più di tanto perchè odio quel genere di cose. Ma era alquanto strano!
Come ogni mattina , verso le otto, passò la suora a vegliare tutto il corridoio facendo sbattere una tazza contro le ringhiere. Meno male che nella bibbia c'è scritto "non fare ciò che non vorresti che gli altri facessero a te " oppure "ama il tuo prossimo" tutte cazzate. Qui si fingono suore , ma in realtà sono il diavolo in persona. La ragazza della cella adiacente alla mia , è stata portata via ieri , dicendoci che la dimettevano, ma le sue cose sono ancora li e di lei nessuna traccia. Io non ho mai avuto paura in tutta la mia vita ma da ieri sera, dopo aver visto cosa combinava Niall , devo ammettere che inizio ad averne un po.
Mi alzo e cerco di pettinare i miei capelli neri pece , lunghi e increspati. Si nei "bagni" ti passano solo lo shampoo ed è già molto , a volte nemmeno quello. Io sono stata un mese senza lavarmi i capelli con lo shampoo, solo con l'acqua e posso garantirvi che non è il massimo della vita.
Faccio una coda alta , ma pur sempre bassa per coprire le orecchie a sventola, mi metto la divisa ed esco dirigendomi verso il refettorio. Era pieno di gente che urlava o parlava. Avrei ucciso tutti in quella stanza, ma per loro fortuna , incontrai lo sguardo di Niall. Sorrise e mi fece segno di andargli vicino. E' proibito stare a stretto contatto con i dipendenti dell'edificio. Ma se dassi retta alla legge non mi chiamerei Alexandra Layla Johnson.
Presi il mio vassoio con la "colazione" e mi sedetti accanto a lui
"Buon giorno signorina Johnson, ha visto che bella giornata fuori?" disse ironicamente. Una sera mi ha riaccompagnato nella mia cella e aveva notato che non avevo la classica finestrella. Me l'avevano murata perchè avevo provato ad evadere un paio di volte.
"Ah..ah..ah.." lo guardai seria. Scossi la testa e iniziai a giocare con il cibo.
"Lo sa vero che non ci si gioca ? Non le hanno mai insegnato l'importanza di esso?" ridacchiò e poi mi diede un boccone della sua razione. Era decisamente più squisita della mia. Lui viveva e no qui con noi e sua madre ogni tanto gli portava del cibo commestibile.
"Mmmh.." burrata. Mi lecco le labbra e sorrido soddisfatta.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Il mattino dopo mi svegliai con un gran mal di testa. Chiamai un'infermiera e le chiesi un qualche cosa che mi potesse alleviare il dolore. La donna annuì e se ne andò leggermente scocciata. Odio le persone che non svolgono bene il proprio lavoro. Sei pagato apposta , che cosa c'è di male se qualcuno ti chiede qualcosa o aiuto ,come in questo caso.

Mi sdraiai sul letto e iniziai a pensare anche se fa male qui dentro iniziare a pensare. E inizi a farlo allora si che diventi matto davvero. Inizi a farti tutte le paranoie possibili su come sia stato possibile che una persone tanto brava come te , perchè tutti ai propri occhi siamo brave persone, possa essere finita qui dentro. Sospirai e chiusi gli occhi per qualche istante e mi vennero in mente gli arrivi della sera precedente. Erano tre ragazzi  e i rispettivi nomi sono Harry Styles , Zayn Malik e Liam Payne. Il primo , Harry viene da New York e soffre di un disturbo del desiderio sessuale. Perenne eccitato e voglioso. Questo disturbo si è manifestato per la prima volta l'ultimo anno di collage. Per lui è stato richiesto l'isolamento e viene portato fuori solo quando nessuno è in circolazione. Bene sarà il primo che andrò a trovare. Zayn Malik ha origini pakistane da parte del padre ma è nato a Bradford nella periferia di Londra. a 18 anni si trasferì qui e pochi giorni dopo iniziarono a manifestarsi i primi sintomi della sua malattia. Lui è affetto da narcisismo , cioè il bisogno di attenzione da parte degli altri o anche semplicemente  il bisogno di specchiarsi. L'ultimo è Liam, arriva direttamente da Londra e soffre di dementofobia , cioè la paura della demenza . Ci si ostina a sostenere di non  essere pazzi.

"Wow" esclamai posando il fascicolo con dentro i tre profili e mi sdraiai sul letto fissando il soffitto nella speranza di prendere sonno e di non , come al solito , avere i miei quotidiani incubi. Piano piano chiusi gli occhi e riuscii ad addormentarmi profondamente e dormii fino al mattino dopo. 

"Colazione!! Sveglia Johnson è ora di incontrare i nuovi arrivati!"

"Mmmh si ora mi sveglio" dissi tra uno sbadiglio e latro. Odio quella donna con tutte le mie forze,è insopportabile e per di più si crede di poter mettermi i piedi in testa solo perchè lei è un'infermiera e non una "detenuta" 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Bianco. 
Tutto era bianco, le pareti, il mobilio e persino il pavimento. Rigorosamente priva di aria e di luce , se non quella al neon appeso al soffitto. Ogni tanto si spegneva e di colpo si riaccendeva , oppure lampeggiava. 
Sembrava un'aula di una scuola abbandonata. Tre banchi e una cattedra , con un'enorme lavagna.
Cosa avrei dovuto fare? Che si aspettavano da me? Sono un semplice supervisore , che malvolentieri , svolge il lavoro assegnato.
Mi sedetti sulla cattedra e notai che vi erano solo due dei ragazzi che dovevo incontrare. Riconobbi subito Liam, per via della sua voglia sul collo. Era descritta dettagliatamente sul suo fascicolo. 
Spostai lo sguardo verso il secondo ragazzo e , non vedendo la chioma di capelli , supposi che fosse Zayn,a meno che non li abbia tagliati prima di venire qui , pensai. 
Ma i suoi occhi color caramello erano indiscutibili. Sul fascicolo , quelli di Harry, erano descritti come se stessero parlando di un prato, quindi non poteva essere lui. 
Il suo sguardo era intenso e freddo, sentii il gelo che emanavano , penetrarmi nelle ossa. 
Io , una che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno , stavo per crollare ai suoi piedi. 
Diedi un pugno sulla cattedra per poter farmi tornare alla realtà.

"Bene...io mi chiamo Alexandra...più semplicemente Alex" 
Li guardai facendo una pausa ma nessuno dei due mosse un muscolo. Scendo e mi siedo sulla sedia , posta dietro la cattedra. Sopra ad essa vi erano dei foglio con su scritto sopra 'teste della personalità'
Che diavolo che serviva? Uno dei tanti motivi per qui si finisce qui è il non avere personalità. Alzai gli occhi al cielo alzandomi. Strinsi nella mano destra i fogli , mentre nella sinistra due matite . Ma i due non erano molto felici di vedere ciò che avevo nelle mani.

"E' un test...test sulla personalità" Sospirai appena e Liam si mise a ridere scuotendo la testa
Zayn lo guardò un pò perplesso senza capire il senso della sua risata. Concordai con lo sguardo del moro verso Liam che, sentendosi osservato, smise subito.

"Ok...sono tredici domande a crocetta e...due a domanda aperta. Non le potete saltare." Misi i fogli davanti a loro porgendogli la matita. Ero abbastanza distratta dall'assenza di Harry. Ero curiosa di conoscerlo e magari studiare i suoi aspetti positivi e negativi. Era un semplice ragazzo arrapato, d'altronde anche Zayn e Liam sono semplici ragazzi con dei semplici disturbi.
Mi fermai a riflettere su ciò che avevo appena pensato. Ok forse Liam non aveva un semplice disturbo, ma comunque curabile , a mio parere.

Scossi appena la testa e con un balzo mi rimisi seduta sulla cattedra. Iniziai ad osservarli e notai che nessuno dei due aveva ancora avuto una manifestazione del proprio disturbo.
Solitamente chi entra qui dentro , non fa altro che sbraitare e dimenarsi, loro erano tranquilli...un po come me.
Forse rinchiusi qui ingiustamente con un fascicolo arricchito solo per fare scena, solo perchè non erano più indispensabili alla società e quindi da scartare. 
Oppure semplicemente mi sbagliavo . Probabilmente tutto dovuto dal fatto che Zayn non aveva ancora visto uno specchio e Liam non era ancora stato contraddetto. 

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