Songs in the Key of Life di Arny Haddok (/viewuser.php?uid=787459)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La neve prima che cada ***
Capitolo 2: *** Obstacles ***
Capitolo 3: *** Ci sono anch'io ***
Capitolo 4: *** Albatross ***
Capitolo 1 *** La neve prima che cada ***
La Neve prima che cada - Marco Mengoni
Ora ascoltami
Devo dirti che
Per sempre può durare solo un'ora
O a volte un po' di più
Quel che mi dirai
Non lo sentirò
Perché l 'amore è sordo se ha paura
O se è pieno di se
Non siamo quelli che promettono l'eternità
Perché si può cambiare direzione
Una casa, un letto,
I sogni cambiano regista ma
Ora siamo qua, tu
Mi chiedi cos'è
La neve un po' prima che cada
Non è come noi
Che siamo due piume nell'aria
Mi chiedi cos'è
L'amore un po' prima che muoia
Se un pezzo di alba all'imbrunire c'è
Te lo porterò
Chiamo i vostri nomi che sembra perdano il loro valore. Eppure non ho mai sentito undici persone così vicine a me come in questi momenti.
Quando ho bisogno di respirare, quando mi chiedo perché non posso fermarmi, inspirare, e guardare tutto da lontano.
Il nostro Per Sempre è ora, ma può finire, adesso, durante la prossima partita, in uno sguardo non calcolato.
Connessione. La sento, mi basta alzare gli occhi e cercare i vostri per avere un motivo, un unico motivo per continuare. Voi che mi fate respirare.
Noi che potremmo crollare da un momento all'altro, basta un errore di troppo e dovremmo allinearci su di una retta immaginaria di inquietudine e senso di colpa collettivo.
Voi che potevate scegliere qualcun altro.
Voi che potevate far passare i vostri sogni per le mani di qualcun altro.
Ma ora siamo qua. Di fronte a coloro che potrebbero vederci a terra, con le ginocchia piegate contro il legno lucido del parquet.
Pugni chiusi che
Questo cuore ha
È vulnerabile, lo sai,
Anche se il duro fa
Non siamo quelli che promettono l'eternità
Perché si può cadere in tentazione
E poi tu
Mi chiedi cos'è
La neve un po' prima che cada
Non è come noi
Che siamo parole nell'aria
Mi chiedi cos'è
L'amore un po' prima che muoia
Ma l'unica certezza che io ho
L'unica certezza che io ho
Nell'imbrunire l'alba troverò
Ci chiedono perché continuiamo. Ci chiedono qual è la ragione per correre, cadere, senza mai togliere gli occhi dalla palla. Noi ci guardiamo. Non c'è una risposta, bastiamo noi.
Mi bastate Voi.
Noi che abbiamo imparato a volare, insieme.
Noi che non ci arrendiamo.
Noi che la fatica la sentiamo solo alla fine, sia che questa sia felice, sia che questa sia insostenibile.
Noi che non ci facciamo promesse, perché non siamo sicuri di mantenerle.
Noi che non abbiamo certezze perché ogni volta affrontiamo il futuro insieme.
Noi che crediamo negli altri. Ciecamente.
Noi che siamo pronti a qualsiasi esito.
Noi che non speriamo. Lavoriamo, ci stanchiamo, ma sorridiamo.
Noi che viviamo con un sogno, non una speranza. Il sogno lo si può realizzare, e noi ci riusciremo, pieni solo di noi stessi.
Mi chiedi cos'è
La neve un po' prima che cada
Non è come noi
Che siamo due piume nell'aria
L'amore cos'è
Un attimo prima che muoia
Ma l'unica certezza che io ho
L'unica certezza che io ho
È che all'imbrunire l'alba troverò
Voi che mi avete dato una possibilità. Voi che mi avete distrutto e poi riformato, difficoltà per difficoltà.
Se mi volto ammiro il mio percorso, tutto in salita. Passo per la spensieratezza, la paura, la rabbia, la delusione.
Poi torno a guardare avanti, e vedo Voi. Chi con le mani sui fianchi, chi a braccia conserte. Chi cerca di fare finta di niente, chi invece si interessa eccessivamente per tutto. Chi si preoccupa delle relazioni e chi delle minuzie. Chi ha avuto bisogno di me, colui che adesso spiega le sue ali, orgoglioso, ma che torna sempre a cercare il mio sguardo prima di spostarlo dall'altra parte della rete.
Io vi devo dire Grazie.
Vi devo dire Grazie perché ho trovato una certezza:
adesso so chi sono.
Tobio Kageyama
Spazio (in)utile: è la mia prima "opera" e sono parecchio disponibile ad accettare critiche/consigli/qualsivogliapazzia riguardo a quello che avete letto. La mia idea malsana è quella di creare una serie di questo tipo, ma non prometto nulla. Spero che quest'eccezionaleidea vi sia piaciuta *agita la manina*.
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Capitolo 2 *** Obstacles ***
Obstacles - Syd Matters
Let's say sunshine for everyone
But as far as I can remember
We've been migratory animals
Living under changing weather
Someday we will foresee obstacles
Through the blizzard, through the blizzard
Today we will sell our uniform
Live together, live together.
Cerco sempre di sorridere di fronte ai miei compagni. In partita però è diverso. Non siamo negli spogliatoi a scherzare, siamo in campo.
Ci prepariamo a tutto guardandoci negli occhi, quei miei occhi che no, non sono ridenti, ma glaciali.
Non importa chi stia guardando, che sia il nostro Asso, il nostro libero o l'allenatore, il mio sguardo non cambia.
È questo il momento in cui l'animale che dorme dentro di me si risveglia: stende le zampe, pronte a reagire seguendo ogni istinto, sensazione; inarca la schiena e resta in attesa di un segnale, di un suono; stringe i denti facendo in modo che tutti coloro che si trovano lì in quell'istante possano averne paura.
Un brivido mi sale dal coccige e arriva sino alla nuca nel momento in cui punto l'indice verso la mia vittima dall'altro lato del campo di battaglia.
Siamo alla fine. Non c'è più tempo per pensare, è necessario agire, d'impulso.
Insieme abbiamo formato una Squadra. La stiamo vivendo qui, prima di cominciare quella che potrebbe essere la nostra ultima battaglia, l'ultima battaglia di una lunga e fredda guerra combattuta l'uno al fianco dell'altro.
Insieme abbiamo calcolato il pericolo, ma siamo pronti, siamo sicuri della nostra forza.
Se sarà oggi il giorno in cui piegheremo le nostre uniformi non ci tratteremo. Piangeremo.
Non saremo certo pronti, ma non potremmo mai sottrarci a questo rituale.
Sarete voi a continuare tutto questo.
Blizzard
Blizzard
Blizzard
Blizzard
Blizzard
Stiamo vivendo.
Insieme.
We played hide and seek in waterfalls
We were younger, we were younger.
We played hide and seek in waterfalls
We were younger, we were younger.
Someday we will foresee obstacles
Through the blizzard, through the blizzard.
Siamo cresciuti.
Insieme.
Abbiamo Giocato, come bambini. Abbiamo desiderato di diventare grandi, giocando.
Ora siamo cresciuti, senza rendercene conto. Non abbiamo segnato le altezze sul muro di casa per poterle rimpiangere in futuro. Abbiamo deciso di non sorridere malinconicamente a quelle magliette. Saremo sempre pronti a tornare, anche da sconfitti.
Adesso è il momento di combattere.
Attraversando ostacoli e bufere di neve.
Io credo in ognuno di voi.
Tooru Oikawa
Spazio (in)utile: questa volta proviamo con Tooru! Personaggio a cui sono veramente molto affezionata dato che caratterialmente ci somigliamo, soprattutto durante una partita. La canzone, così come quella di Kageyama, è stata scelta d'impulso, puro e grezzo istinto animale. Che ci posso fare, Life is strange mi ha contagiata *alza spalle e mani in segno di resa*. Ringrazio infinitamente le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e spero vivamente che anche questo venga accolto altrettanto bene. Non si sa mai che me ne esca con Hinata la prossima volta, a presto ragassuoli!
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Capitolo 3 *** Ci sono anch'io ***
Ci sono anch'io - 883 ft. Max Pezzali
Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
e tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
È cominciato tutto senza preavviso: un televisore, una strada, la mia bicicletta e Lui. Lo vidi e fu come innamorarmi, stringermi al cuore la convinzione di aver trovato la mia strada.
Quei dettagli mi rimarranno impressi per l'intera vita, ne sono sicuro.
Solo, quando entrai per la prima volta in palestra, capii veramente come stavano le cose. Non avevo mai preso in mano una palla tricolore, e pensare di non poterla fermare mi rabbrividiva.
Poi è arrivato il primo torneo.
Tutto finito in trentuno minuti, veloce e troppo doloroso.
Nonostante le parole che mi sono state rivolte da quello che rimarrà per sempre il mio peggior avversario, ho continuato a correre e saltare, senza risposta alla domanda -che cosa muove ancora le tue gambe sul parquet di una palestra?-.
Una domanda stupida, stupida e a cui non riesco a rispondere.
Nonostante tutto,
Nonostante tutti,
Continuerò a saltare.
Ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi solo quando la mia mente si arrese di fronte alla limpida realtà: avevo perso. Gli dissi di guardarsi le spalle, perché prima o poi lo avrei superato, e non importa quanto ho sbagliato, quanto tempo ho perso, quanta volontà ci abbia messo, lo schiaffo della vita mi aveva colpito in pieno volto.
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
Nonostante tutto,
Nonostante tutti,
Continuerò a crederci.
Con l'immagine del numero 10 che salta e supera il muro, io continuerò a correre e a seguire questo mio sogno: raggiungere la cima del mondo.
In tanti hanno provato a fermarmi, ma, fermandomi nei loro occhi privi di avidità e coraggio, ho risposto che non avevo ancora trovato una ragione per smettere di guardare avanti, ferirmi, cadere a terra, credere nei compagni, chiudere gli occhi, sentire quella goccia di sudore che scende dalla nuca e si spegne nel colletto della divisa, sempre guardando avanti.
Non possono ignorarmi.
Non è
stato facile perché
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perché
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
Adesso mi volto, li vedo: i miei undici compagni di squadra.
Squadra, una parola perfetta, dal suono duro e severo, dal significato invariabile e autentico.
Ammiro undici persone che sono fisicamente distrutte, dalla fatica, dalla stanchezza, dalla mancanza di ossigeno, dalla circolazione troppo celere del sangue.
Ammiro undici persone che sono psicologicamente impareggiabili.
Vogliamo vincere, e ci riusciremo.
Vedo lui, quella persona che mi ha studiato nei minimi dettagli, che non mi deluderà, mai.
Vedo quel ragazzo dagli occhi blu che cerca i miei ambrati per lasciare che la palla si posi delicatamente tra le sue mani, a contatto con i palmi e le dita, e poi lasciarla andare con decisione verso la mia di mano.
Quel ragazzo, che come me, vuole raggiungere la cima del mondo.
Nonostante tutto,
Nonostante tutti,
Continuiamo a respirare.
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perché al mondo
ci sono anch'io
perché al mondo
ci sono anch'io
ci sono anch'io
ci sono anch'io
Guardatemi.
Lasciate che i vostri occhi si lascino impregnare dalla mia primitiva volontà.
Ammiratemi.
Stupitevi delle mie capacità e del mio istinto primordiale.
Piegatevi.
Inchinatevi di fronte all'esempio perfetto di Crescita.
Ora che mi avete visto spiccare il volo, credete ancora di potermi ignorare?
Nonostante tutto,
Nonostante tutti,
Noi vinceremo.
Hinata Shoyou
Spazio (in)utile: Come avevo detto, questa volta è toccato ad Hinata, molto in ritardo per il suo compleanno certo, ma alla fine non è il pensiero che conta? So di poter essere andata OOC, ma Shoyou è un personaggio più che unico, e soprattutto lo sa chi segue il manga e gli spoiler settimanali, quindi mi prendo la licenza di poter dare questa interpretazione del nostro corvetto ormai resosi conto delle sue infinite capacità. Ho scelto questa magica canzone (che per chi non lo sapesse è parte della colonna sonora de Il pianeta del Tesoro della Disney GUARDATELO INFAMI E PIANGETE) perché sembra studiata per il nostro protagonista che nasce come perfetto sconosciuto e continua come star di Hollywood almeno in campo *coff coff*.
Nel frattempo il caldo mi uccide, e usare il computer rende i miei spazi vitali invivibili almeno quanto un girone dell'inferno dantesco.
Ringrazio infinitamente chi continua a seguire questa sorta di post-sbornia, da chi legge e basta, a chi lascia una piccola recensione che fa sempre un grandissimo piacere!
Alla prossima! se sarò ancora viva |
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Capitolo 4 *** Albatross ***
Albatross - Foals
You got an albatross around your neck
Around your neck
You got one hundred broken lightbulbs above your head
They said that you had it coming but I wouldn't bet
Cause you got a slowly ticking time bomb and then
you see red
Ci sono momenti in cui le sento ancora, tutte quelle voci nella mia testa.
Mi stringono i pensieri, ma non posso fare a meno di ricordarle.
Le ascolto pazientemente, anche se mi fanno impazzire, le ascolto con gli occhi aperti verso il vuoto.
Vedo tutto lontano, sono alienato.
Ora le sento scemare.
Eppure il loro tormento è persistente.
Sunblind
Sunblind
Le ascolto allontanarsi, sono dei bisbigli adesso.
Torno a guardare il mondo, lo osservo tornando a pensare.
Ora vedo limpidamente.
You got an albatross around your neck
Around your neck
You got a pile of broken wishbones under your bed
And you got an hungry green eyed monster that you keep fed
And it keeps on coming over it wants you dead
Sono ancora con me, mi seguono, in ogni angolo della palestra.
Le sento avvicinarsi, le seno vibrare sotto alla pelle, nelle ossa.
Mi stringono le spalle e non posso fare a meno di ascoltarle. Provo ad ignorarle, a distrarmi.
Ma le tengo vive.
Sono divertite, sorridono della mia attenzione.
Tento, guardo dall'altra parte della rete. Muro.
Mi volto ma non c'è nessuno, loro ci sono.
Sunblind
Sunblind
Il Capitano guarda senza parlare. Silenzio.
Gli sorrido naturalmente, come in ogni singolo secondo.
Quelle voci svaniscono, nemmeno le loro eco si avvicinano.
Sento Tsutomu complimentarsi.
You burnt the lungs
That your ancestors created
You sat by the banks
Of the river and you waited
Till time rolled back
And the water had abated
You drank your share
But you still could not be sated
Quicksands of the mind
And the sinkholes you may find
When you look through
The twisting of the vines
Respiro, riprendo.
Mi ascolto e alzo le mani a rete.
Salto con prepotenza, non riesco a contenere la potenza dell'attacco.
Difendono e torno a incantarmi.
Aspetto un segnale di Eita, i suoi occhi che si spostano frettolosamente.
Salto ancora. Sbaglio obiettivo.
L'azione si ferma e ricordo le parole che per anni mi hanno riempito i timpani, “Guarda e salta”.
Aspetto troppo, guardo la palla viaggiare. Provo, salto.
Sbaglio.
Time comes round
The game is itching at your bone
Chill wind comes round It's blowing through your home
Quicksands of the mind
And the sinkholes you may find
When you look through
The twisting of the vines
Adesso.
La palla si deforma contro i miei palmi. Ancora una volta, ho ragione.
Sorrido, sento gli avambracci tendere, bruciare e sorrido.
Il suo sguardo immobile mi sfiora, mi credevano perso.
Sono sempre qui.
Fino alla fine.
You burnt the lungs
That your ancestors created
You sat by the banks
Of the river and you waited
Till time rolled back
And the water had abated
You drank your share
But you still could not be sated
You said you're scared
Of the clocks that keep ticking over
We'll find a way
For a life that's worth living over
Again and again
For a life that's worth living over
Again and again
Ho guardato negli occhi il mio salvatore. Non sorride quando esulto. Mi squadra, trova l'errore.
Io aspetto indicazioni, correzioni.
Non sento niente.
Si fida di me.
Mi ha scelto.
Le sento ancora, quando mi fascio le dita.
Sorrido, vedo la realtà, sconfinata, ma costretta intorno a noi.
Provano a convincermi, parlano di carriera.
Io parlo di Paradiso.
Della vita che devo ancora vivere ancora non so niente. Non ci sarebbe gusto.
Io guardo avanti e sorrido, sento antichi scherni e sorrido, come fossero una triste barzelletta.
Quasi mi sento nostalgico.
Vivrò in questo presente, ancora, e ricorderò questo presente.
Ancora e ancora.
Satori Tendou
Spazio (in)utile: Allora, è da molto che non mi faccio viva. Torno random con questa song-fic abbastanza complessa su Satori. I Foals si stanno impossessando della mia vita e non posso fare a meno di ficcarli anche nel mondo di Haikyuu, in particolare ho fatto questo collegamento "strano" (direi che lo è, in pratica io sembro fatta di acidi in questo momento, non voglio nemmeno pensare a questo povero Tendou, srry precious baby) tra Satori e un Albatro (un albatro è un volatile marino con una delle aperture alari più grandi di tutta la sfera dei volatili). Tendou per me è un grandissimo personaggio, lo amo, mi è impossibile classificarlo. Questo testo è particolare, perché sembra privo di senso, soprattutto se si leggono certe traduzioni. Mettendomici senza dizionario/traduttore/qualsiasicosavogliate, mi sono trovata un significato tutto mio: questo albatro pressante, un po' come i bambini che hanno isolato Tendou da piccolo, questi ricordi negativi e persistenti. Un Satori che, da solo, non sarebbe mai riuscito a vivere la pallavolo serenamente, e che adesso, grazie all'allenatore e ai suoi compagni, ride e scherza senza pensieri. La sua storia non è facile (chi ha letto il manga mi potrà capire dati i discorsi post-finale), quindi chiedo una particolare sensibilità.
Comunque sia rimane una fic scritta di fretta, dopo una partita di cinque set, con l'ispirazione che mi teneva per la gola.
Grazie di essere arrivati fino a qui, ricordo la mia pagina Facebook "Arny Haddok EFP" per chi volesse fare un salto.
Alla prossima.
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