Drol's Adventures

di Lord Gyber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo a Beach City ***
Capitolo 2: *** Un amico per Drol ***
Capitolo 3: *** Il sospetto ***
Capitolo 4: *** La festa più bella della mia vita ***
Capitolo 5: *** Sogni o realtà? ***
Capitolo 6: *** Le varie mentalità ***
Capitolo 7: *** Chi non muore si rivede ***
Capitolo 8: *** Un piccolo riassunto + Penitenza ***
Capitolo 9: *** Capitolo Random: La Tossina della Paura ***
Capitolo 10: *** Come se ciò non bastasse... ***
Capitolo 11: *** Al peggio non c'è mai fine ***
Capitolo 12: *** La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** L'arrivo a Beach City ***


Drol diede una rapida occhiata ai negozi che componevano la cittadina. Tutto sembrava stranamente ordinario.

Beh, a parte l'aspetto degli abitanti, simile a quello dei cartoni animati.

Anche lui era mutato durante il tragitto: il suo naso era diventato un po' più appuntito e la testa era più quadrata, inoltre era anche più magro.

Sapeva che viaggiando da dimensione a dimensione il corpo cambiava ma questo aspetto possedeva qualcosa di strano che lo affascinava.

Si ricordò della quattro fonti magiche che aveva avvertito prima « Questa sembra una normale cittadina eppure le energie che ho captato erano davvero impressionanti. Devo andare a fondo a questa faccenda. »

Nel mentre che camminava si fermò davanti ad un negozio. Era un negozio di ciambelle, ciò reso anche più chiaro dall'immensa figura di una ciambella sopra l'edifico sulla quale era inciso il nome del locale “Ciambellone”.

Da quanto era che non mangiava?

Dato che era sempre stato chiuso in un cervello non aveva bisogno di mangiare ma sentiva l'odore del cibo e ciò gli metteva una straziante agonia.

Poteva creare il cibo con la magia, ma ciò che usciva mancava completamente di sapore ed era difficile da digerire.

« Beh, prima posso fare uno spuntino. » sfortunatamente si ricordò di non avere contante con se, quindi, usando la magia, si creò una banconota da cento dollari, presumendo che fosse in America, dato il luogo.

Si fermò davanti alle vetrina e vide che possedeva ancora gli occhi gialli da rettile ed i denti appuntiti « Meglio rimediare. » si passò un dito sui denti e questi assunsero un aspetto normale, poi chiuse gli occhi e quando gli riaprì avevano assunto un color turchese tenue.

Quanto sono fico, pensò, mentre apriva varcava la porta.

Al bancone si trovava un ragazzo spelacchiato con due enormi lobi dilatati che se ne stava leggendo una rivista appoggiatosi con fare annoiato.

Quando Drol fece il suo ingresso neanche si mosse per guardarlo dritto negli occhi « Benvenuto al Ciambellone come posso servirla? »

Il corvino sorvolò sulla sua grande maleducazione. Il mangiare era la sua prima priorità « Vorrei una ciambella alla crema. » e mise i soldi sul banco, aspettandosi di ricevere ciò che aveva ordinato.

Il ragazzo, che sulla targhetta presentava il nome “Lars”, finalmente si decise a mettere da parte la rivista e si concentrò sul cliente « Mi dispiace le abbiamo finite. » disse, sempre con un tono fra l'annoiato ed il vorrei riposare levati dalle palle.

« Allora una guarnita al cioccolato. » decise Drol ma il ragazzo scosse la testa « Abbiamo finito anche quelle. » la squadrò un attimo, confuso.

Possibile che non ci fossero i due gusti più comuni dell'universo in un negozio di pastarelle?

« Allora alla marmellata. » « Finite. » « Alla glassa! » « No. » « Con gli zuccherini! » « Nemmeno quella. » « Una semplice! » « Mi dispiace. »

Drol rischiò altamente di strangolare il commesso per quel suo carattere di menefreghista, a prova di ciò un'enorme vena sulla sua fronte « Ma che razza di negozio di ciambelle è se non vi sono ciambelle!?! »

Il tono però non preoccupò Lars, che continuava a fissarlo senza relativamente fregarsene « Ed io che ci posso fare? » quella fu l'ultima parola. Drol fece per manifestare un grosso martello nelle sue mani per spaccare la testa all'umano ma venne fermato sul nascere.

« Lars! Ti sembra questo il modo di trattare i clienti!?! » da una porta sul retro uscì fuori una ragazza bassa e paffuta, dai capelli biondi. La piccoletta si pose fra Drol e la sua potenziale vittima « Mi dispiace signore, ma tutte le nostre ciambelle sono state ordinate per la grande festa sulla spiaggia che si terrà stasera. Quindi il nostro magazzino è vuoto. Ci dispiace. »

Il suo tono fece sbollentare gli spiriti al corvino, ci voleva tanto ad essere gentili ed a chiarire la situazione? Aveva tutto l'aspetto di una brava ragazza e nel suo tono lesse tutto il dispiacere di quella situazione.

« D'accordo, fa niente. » si riprese i soldi e se li rimise in tasca « Buona giornata allora. » prese la rotta per uscire sentendo i due commessi litigare « Lars, accidenti sei sempre il solito! » « Andiamo Sadie, per una volta che poteva essere una giornata tranquilla. »

Drol sentì alle sue spalle un ringhio di stizza ed un urletto del maschio « Le mie orecchie! » « Così impari brutto maleducato! » che coppia! Si comportavano come una vecchia coppia sposata.

Pazienza, niente cibo.

 

Si diede una grattata alla testa. Che vita. Non sapeva dove era, non sapeva do poter andare, non poteva tornare indietro e non c'era nessuno che potesse aiutarlo.

Troppo intento a pensare ai problemi della sua già travagliata vita non si accorse di una pila di scatoloni che gli stava venendo addosso e ci andò a sbattere addosso, facendola cadere assieme a lui.

Non si fece niente, era troppo coriaceo. Ma quella pila...emise un sbuffo di dolore?

Da quando gli scatoloni emettono sbuffi?

Sbuffi di dolore oltre tutto!

Si rialzò in piedi e vide che sotto di essi si trovava un ragazzino riverso a terra. Era piccolo, dodici anni massimo, ed era un po' grassottello, aveva dei capelli arruffati neri come i suoi, una maglietta con una stella al centro e dei jeans.

La maglietta si era un po' sollevata lasciando trasparire una....pietra, presumibilmente un quarzo rosa, incastonata nel suo ombelico.

« Tutto a posto ragazzino? » domandò porgendogli la mano aiutandolo a rialzarsi « Si, sto bene signore. » questi accettò molto volentieri l'offerta d'aiuto ed in quattro e quattrotto tornò in piedi come nuovo.

« Scusa, ero immerso nei miei pensieri, non ti ho visto arrivare. » aspetta...Drol si stava scusando? Lui? Quel luogo doveva avere qualche brutta influenza su di lui, ma a ridestarlo da questi pensieri ci pensò la voce allegra del ragazzino.

« Non fa niente, a me capita quasi sempre. » l'ometto squadrò ben bene l'uomo « Lei è nuovo di qui? Non credo di averla mai vista. » ahia, il ragazzo poteva sospettare qualcosa, gli diede una risposta veloce « Ehm, si, ero qui di passaggio e mi sono fermato. E' una cittadina molto carina. »

Camerieri scontrosi a parte...

« Si, lo devo ammettere. » il ragazzo poi riportò l'attenzione a tre scatoloni che cercò di rimpilare, riuscendoci, cercando poi si sollevarli, con grande sforzo.

Li alzò di un paio di centimetri nonostante si stesse sforzando al limite delle sue capacità. La situazione fece sorridere Drol, quasi intenerito dalle prestazioni del ragazzo. Afferrò i due scatoloni superiori, permettendogli di sollevare quello che teneva nelle mani « Questi li porto, per sdebitarmi. »

« La ringrazio lei è molto gentile. Dobbiamo portarli alla spiaggia. » « Per la festa? » « Si sono le decorazioni. » il ragazzino lo superò, per fargli da guida verso la spiaggia non essendo del luogo, e lui lo seguì.

Sbirciò all'interno di uno dei suoi scatoloni e vide stelle filanti ed addobbi con lanterne di carta. Sul serio non era riuscito a sollevarli? Erano così leggeri.

« A proposito non le ho chiesto come si chiama. » Drol alzò lo sguardo « Mi chiamo Drol Rebyg. » gli aveva detto il suo nome? Eccome, stranamente sentiva che poteva fidarsi di quel bambino « E tu invece? »

Lui si girò per guardare il suo interlocutore negli occhi « Steven. Steven Universe. »

 

 

Angolo autore:

Benvenuti al primo capitolo della mia nuova storia, che mi ha particolarmente emozionato!

Steven Universe è una seria televisiva molto simpatica ma se non la conoscete non i preoccupate, dove serve inserirò delle nozioni base e vi lascerò le immagini dei vari personaggi man mano che andiamo avanti.

Spero che questa storia vi piaccia.

Alla prossima, Lord Gyber.

Sadie e Lars: http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20140330192533/steven-universe/images/4/40/Sadie_and_lars.jpg

Steven: http://www.watchcartoononline.com/thumbs/Steven-Universe-Episode-13-So-Many-Birthdays.jpg

E la sua gemma: http://vignette2.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/1/14/Gem_Glow-_Nothing.PNG/revision/latest?cb=20131109153647

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Capitolo 2
*** Un amico per Drol ***


La spiaggia non era troppo distante dal luogo dal quale era partiti, quindi i due non ci misero molto a raggiungerla. Ovviamente Drol non poté annoiarsi dati tutti i racconti che il ragazzo di nome Steven gli stava raccontando.

« Inoltre vivo assieme a delle mie amiche: Perla, Ametista e Garnet. Sono davvero forti. Oh, guarda siamo arrivati. » la spiaggia si presentava non molto diverse da quelle che il corvino già conosceva.

Le solite cose: sabbia, scogli e...un promontorio dalla forma di una donna in posizione simile a quelle delle meditazione. Troppo ben lavorato per essere un caso della natura, pensò, troppo ben fatto per essere un'opera umana.

Ma la sua attenzione ben presto venne attratta da qualcos'altro.

I suoi piedi.

Non che avessero un qualche problema ma li sentiva...come fremere...camminare sulla sabbia, anche se con i mocassini, gli provocava una piacevole sensazione.

Poi arrivò una folata di brezza marina, portando un leggero e sfizioso odore di salsedine che si gustò appieno, inspirando pesantemente, a pieni polmoni.

Dimenticandosi tutto e tutti lasciò per terra le scatole e corse verso il bagnasciuga, perdendo, nella foga, le scarpe così da sentire la sensazione della sabbia bagnata sotto le piante.

Arrivò una piccola onda ed il suo corpo fu pervaso dai brividi quando questa gli sfiorò le caviglie.

La libertà, quanto l'aveva agognata! Ora era tutta sua! Nessuno gliele avrebbe portata via!

« Ehm, tutto bene Drol? » la voce di Steven lo riportò alla realtà. Si accorse solo allora di essere entrato nel mare fino all'altezza della vita « Se volevi dare un bagno potevi anche dirmelo. » ritornò sulla spiaggia, dal quale si era allontanato spinto dalla foga del momento.

« Scusa Steven, non ricordavo l'ultima volta che sono andato al mare. » « Non ci andavi con la tua famiglia? » « Io...non ho una famiglia. » e purtroppo quella era la triste verità.

Anche se essendo una parte di Gyber e quindi essendo in parte imparentato a lui e con i suoi genitori non aveva nessuno da chiamare famiglia.

Steven lo osservò, con lo sguardo di quello che sa cosa provi, e li mise una mano dietro la schiena dandogli qualche leggera pacca « Ti capisco, anche io ho perso la mia mamma. »

Drol lo guardò sgranando gli occhi. Non aveva più la mamma? Poveretto....aspetta, si stava commuovendo! In che assurdo mondo era finito!?! Cosa erano tutti questi buonismi spontanei e senza motivazione a lui necessaria!?!

Che fossero semplicemente...i suoi sentimenti?

« Non perdiamoci d'animo! » ricomincia, come se la nostra breve, ma anche profonda, discussione non fosse accaduta « Voglio presentarti ai miei amici! » e così lo afferra per il braccio, trascinandolo a poca distanza da li.

 

I due si fermarono in un punto dove era stato allestito un palco di legno e vicino ad esso dei pali, sui quali probabilmente andranno le decorazioni, che lui aveva lasciato incustodite « Ehi ragazzi, venite vi voglio presentare un mio nuovo amico! » urla il ragazzino.

Un momento, lo aveva definito amico? Così! Dopo che lo aveva conosciuta neanche una mezzora fa! E poi dicevano che lui era strambo!

Le varie persone che stavano lavorando ai preparativi della festa abbandonano le loro postazioni e si avvicinarono a loro. In totale era cinque: una ragazza e quattro adulti.

« Questa è Connie. » Steven affianca una ragazza indiana occhialuto che avrà la sua età e che saluta Drol con un semplice « Piacere. » « Questo invece è mio padre Greg. » « Salve! » l'omone che si trova davanti è pelato sulla testa ma ai lati presenta una fluente chioma castana così come la barba.

E' un uomo parecchio trascurato, per via della puzza di sudore che emanano i suoi vestiti logori e vecchi e anche per le scottature che presenta alternate sulla pelle. Capisco perché Steven non viva con lui! Ma sembra un brav'uomo con l'esuberanza che deve aver trasmesso al figlio.

« E loro sono le Gemme! » tre donne differenti si dispongono in una sorta di ordine di grandezza.

Drol allora percepì una cosa.

Le tre fonti magiche!?! pensò, Emettono una forte magia ed il loro aspetto è diverso da quello umano! Poi vide una caratteristica che le accomunava, Hanno...delle gemme incastonate nel corpo! Ma allora vuol dire...

Il suo sguardo ricadde su Steven. Ora che ci pensava aveva sentito qualcosa di strano nel ragazzo, tralasciando il suo carattere. Era lui l'immenso potere assopito che aveva avvertito!?!

« Io sono Garnet. » la voce potente e bassa della prima lo fa trasalire dai suoi pensieri. La donna in questione è una stangona di colore dai capelli afro dalla forma cubica ed indossa strani occhiali da sole a punta. Possedeva una gemma di Granata su entrambi palmi delle mani.

« Io sono Perla. » la seconda è alta più o meno quanto lui ed è magrissima, oltre al fatto che possieda una pelle più bianca del latte, ben accompagnata da i suoi capelli color nocciola. Indossa una divisa simile a quella di una ballerina, adatta al suo portamento. Ha una perla ficcata in fronte.

« Ed io sono Ametista dolcezza! » mi risponde la terza. Essa è più bassa del corvino e rispetto alle sue due compagne è un po' più corpulenta, ma non grassa. Aveva la pelle violetta ed i capelli di una tonalità simile ma molto più chiara. Inoltra ha due enormi labbra carnose.

La sua gemma, un'ametista (chi l'avrebbe mai detto?), era posizionata più o meno all'altezza del cuore. Drol si soffermò un attimo a guardarla capendo di ciò che indossava che fosse la più ribelle del gruppo.

Se le prima due indossano dei vestiti da educati la ragazza color mirtillo indossa una veste larga molto provocante e dei leggins strappati, anche dovuto al fatto che probabilmente fosse la più giovane del gruppo, per via del guardaroba da ribelle.

Probabilmente Drol si soffermò troppo a guardarla poiché questa gli fece l'occhiolino in maniera sexy, facendolo arrossire vistosamente « Piacere di conoscervi...» strinse la mano ad ognuna delle ragazze e a parte il dolore per via delle gemme di Garnet non avvenne niente di che.

Non poteva accorgersi che una di loro aveva percepito qualcosa di strano in lui toccandolo « Strano...»

Steven si portò in mezzo al gruppo « Bene, ora che le presentazioni sono finite rimettiamoci al lavoro! Ti va di darci una mano? » domandò riferendosi al nuovo arrivato « Beh, se non vi d'ho fastidio? »

« Quale fastidio cocco. » s'intromise Ametista « Vieni con me, ho giusto bisogno di un uomo grande forte che mi aiuti. » il tono con cui lo disse fece raggelare l'uomo. Perla stava per aggiungere qualcosa ma la ragazza gli tappò la bocca per poi afferrarlo per un braccio « Scusa Perla, ma il fusto è tutto mio. »

A parte il come con cui lo aveva definito si può dire che preparare il luogo per la festa non fu così male. Anzi, gli fu utile per capire come funzionasse la loro magia. Si basava tutto sulle loro gemme, da queste facevano fuoriuscire raggi di energia, creavano oggetti e gli conferivano svariati poteri.

Ametista si dilettava principalmente alle trasformazioni, tipo una scimmia per passare da palo a palo per addobbarlo.

Grazie comunque l'aiuto di un paio di braccia in più, il gruppo poté finire il lavoro prima che il Sole cominciasse a tramontare,ancora alto nel cielo.

Drol si asciugò il sudore dalla fronte, fiero del suo operato. Avevano allestito lo scenario molto bene e sapeva che sarebbe stato apprezzato. Era gratificante fare qualcosa che andasse oltre al provocare guai a chi gli stava intorno.

Si ricordò solo allora del fatto che le gemme potessero essere un problema per lui. La loro forza era enorme, potevano competere anche con un antracia come lui, che doveva fare?

Ma, si chiese, voglio davvero fare qualcosa che mi metterebbe contro di loro?

Si era divertito a lavorare con loro, anche se Garnet e Perla non fossero il massimo dell'entusiasmo, cosa contraria per Ametista che lo aveva fatto continuamente ridere. Quella ragazza le assomigliava parecchio per carattere.

Era quasi affascinante...

 

« Ottimo lavoro gente! » Steven si mise sul palco ed alzò il pollice per confermare lo stupendo operato « E' il tempo di farsi un bagnetto! » nel mentre che salta giù dalla struttura si toglie di dosso i vestiti (non chiedetemi come) rivelando un costume a bagno con le stelle.

E senza esitazione parte per la volta dell'oceano e vi si getta dentro con un forte tuffo a bomba.

Drol, spinto dall'entusiasmo, decise di farsi una nuotata anche lui. Si ricordò solo allora che sotto i pantaloni non avesse niente per coprirsi e fare il bagno nudo non era forse l'idea migliore, quindi si creò con la magia un costume da bagno senza che nessuno se ne accorgesse.

Si levò tutti i vestiti esponendo alla luce del Sole il suo fisico slanciato e la sua leggera tartaruga addominale « Cowabunga! » e si lanciò a razzo nell'acqua del mare.

Che bella sensazione! Da anni non ne provava di simili. Il suo corpo che perdeva peso nell'acqua era qualcosa di fantastico per lui. Voleva assaporarsi quel momento il più a lungo possibile.

 

« Aiuto! Aiuto! » come non detto. Drol si voltò di scatto e vide Steven immobile nell'acqua che non osava fare una mossa. Capì quella sua azione quando notò una pinna di squalo che gli girava in tondo.

Questa riaffondò nel mare solo per farsi sostituire dalla figura di uno squalo che balzò fuori con un tuffo e si fiondò sul ragazzo facendo scomparire sotto il pelo dell'acqua.

« Oh no, Steven! » spinto non so da quale forza Drol prese una bella boccata d'aria e si immerse nel mare. Usando le sue due forti gambe si mise a nuotare ad enorme velocità verso il punto in cui il ragazzino era scomparso.

Lo trovò appoggiato sul fondale privo di sensi. Doveva portarlo via o sarebbe morto per affogamento. Ma prima doveva occuparsi dello squalo che girava intorno a lui, pronto a spolparselo ben benino come cena.

Si lanciò contro di lui e, tramutando il suo braccio in una piastra d'acciaio, gli mollò un pugno dritto sul naso che lo fece andare a sbattere contro uno scoglio, abbattendolo.

Si avvicinò al corpo esanime di Steven e lo afferrò, affrettandosi si arrivare alla riva il prima possibile.

Riemerse qualche secondo dopo, annaspando alla ricerca di aria solo per il tempo necessario a riprendere fiato, poi si dedicò completamente a l'altro « Non morire! » gli urlava mentre gli faceva una manovra di rianimazione sul petto, per fargli rigurgitare l'acqua nei suoi polmoni.

Venne affiancato da Connie e Greg ma sul momento non si accorse di loro « Non morire accidenti! Tu sei il mio unico amico! » preso dalla furia mollò un pugno sul suo torace che gli fece sputare ad altra pressione tutta l'acqua nel suo corpo ed un pesce.

Steven si rianimò tossendo violentemente e per poi cercare disperatamente dell'aria. Drol lo aiutò ad alzare la schiena per metterlo in una posizione da seduto e gli diede delle pacche sulla schiena, in modo che si liberasse completamente.

Il ragazzo lo guardò dritto negli occhi « Mi hai salvato la vita. » il corvino sorrise e ciò che disse, con spontaneità, lo sorprese molto « Tutto per un amico. » e i due sbatterono il pugno in segno di amicizia.

 

Angolo autore:

Ok, non è successo niente di così eclatante ma i prossimi capitoli saranno più dinamici.

Alla prossima, Lord Gyber.

Connie: http://vignette4.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/f/f9/Connie_Maheswaran.png/revision/latest?cb=20141222014431

Greg: http://vignette1.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/9/92/Greg_PantsCut.png/revision/latest?cb=20141224171314

Garnet: http://vignette2.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/9/9a/NewGarnetPose.png/revision/latest?cb=20150512025304

Perla: http://vignette2.wikia.nocookie.net/universosteven/images/8/8b/Perla_Pose.png/revision/latest?cb=20150211120427&path-prefix=es

Ametista: http://vignette3.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/8/8d/Steven_amethyst_174x252.png/revision/20131220051708

 

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Capitolo 3
*** Il sospetto ***


Le gemme attraccarono a riva con una barchetta a remi che avevano dovuto usare per raggiungere Steven dopo averlo visto in pericolo, ma l'unica cosa che aveva trovato ero uno squalo in uno stato di incoscienza.

Garnet lo stava trascinando per la coda, poiché quello non era un comune animale, bensì si trattava di una gemma corrotta, che il pescione aveva sulla fronte (nella serie alcune gemme hanno perso la loro forma corporea umana e ne assumono una animalesca oppure perdono il controllo dei loro poteri e il trio le recupera nella speranza che ritornino ad avere una mente lucida).

La prima a precipitarsi fuori fu Perla che corse contro Steven quasi stritolandolo in un abbraccio « Accidenti Steven, perché mi devi far prendere sempre questi spaventi!?! » il ragazzo si divincolò dalla sua presa « Tranquilla, ora sto bene. Drol mi ha salvato. » e puntò l'uomo.

« Hai steso questo coso da solo? » la domanda di Ametista riferita allo squalo lo fece sudare parecchio, non poteva certo rivelargli la sua natura « Ecco, l'ho semplicemente fatto sbattere contro uno scoglio. Mi stava caricando e mi sono spostato giusto in tempo, tutta fortuna. »

« Wow, sei stato mitico! » riprese la ragazza esultando lanciando le braccia al cielo, ma che venne tranquillizzata dalla mano di Garnet sulla sua spalla « Come possiamo sdebitarci? » « Non c'è bisogno che voi facciate niente. » e pensare che un tempo avrebbe richiesto mari e monti.

« Andiamo, come minimo ti dobbiamo invitare alla festa. » insistette la ragazza color mirtillo ammiccandogli « Puoi farmi da cavaliere. » Drol, ancora una volta, assunse una colorazione rossa « Beh, se ci tenete tanto...»

« Forte! » gridò Steven afferrando Drol per il braccio e trascinandolo verso una casa in cima al promontorio « Prima però voglio mostrarti casa mia e poi ti porto nel migliore fast food della città! » « Qualcuno ha detto fast food? » alla compagnia si aggiunse anche Greg, seguito da Connie ed infine Ametista.

Ma quando anche Garnet fece per seguirli la voce di Perla la bloccò « Aspetta Garnet, ti devo parlare. »

 

Le due donne si allontanarono in un altro punto della spiaggia per rimanere da sole a dialogare « Che cosa mi volevi dire? » domandò il capo delle Gemme (Garnet è il capo del trio, Obama: Date una medaglia a quella donna.)

« Credo che Drol ci stia mentendo. » rispose senza peli sulla lingua l'altra senza che Garnet si scomponesse « Perché pensi una cosa simile? » « La squalo presentava una botta troppo potente e precisa per essere stata provocata dall'impatto con uno scoglio. »

« Vuoi forse insinuare che lo abbia colpito? » la stangona si mise le mani sui fianchi ed aggiunse « E' impossibile, un umano, per quanto forte, non può stendere così un animale simile. Per di più un animale gemma. »

« E' proprio per questo che mi preoccupa. » ammise affrante la ragazza dalla carnagione lattea « Quando gli ho stretto la mano ho sentito chiaramente qualcosa che non andava in lui. Emozioni negative, rabbia e odio. »

« Gli umani le provano in continuazione. » puntualizzò Garnet facendola spazientire « Ma non solo quello! Credo...credo che lui non sia umano. »

(Scusate se continuo ad interrompere ma è meglio che spieghi altrimenti rischiate il collasso. La perla è la pietra collegata alla purezza quindi ho conferito a Perla il potere di capire se una persona sia pura o meno, e visto che Drol non è proprio un buon samaritano...)

La reazione della donna afro questa volta fu molto diversa, perché gli scappo un sorriso ed un leggero risolino « Andiamo, se qualche alieno fosse venuto sulla terra non pensi che ce ne saremmo accorte? » la domanda spiazzo la sua compagnia.

Aveva maledettamente ragione su ciò.

Avrebbero avvertito una simile presenza arrivare dallo spazio.

« E anche se fosse, ha salvato Steven. Se fosse davvero malvagio credo che non l'avrebbe fatto. » « Ma...ma...ma....» cercò di obiettare, anche se ciò che la sua amica aveva detto era vero, ma l'altra la fermò sul nascere « Niente ma Perla, ti sei lasciata prendere come dal tuo solito. Su, ora andiamo, ho fame. » e si incamminò verso casa.

« Ma noi non abbiamo bisogno di mangiare! » puntualizzò Perla « Lo so, ma ho voglia di riempirmi lo stomaco. »

(Vi prego non uccidetemi, le gemme essendo quasi immortali, non hanno bisogno ne di mangiare ne di dormire o di respirare, possono farlo ma non necessariamente. Ho detto “quasi immortali” perché a detta loro possono essere uccise, ma la buona parte delle volte, se vengono ferite gravemente, perdono il corpo ed entrano nelle loro gemme per rigenerarsi)

Perla strinse i pugni e socchiuse gli occhi « Dimostrerò che ho ragione. » e lo promise sulla sua innegabile natura di persona che vuole avere sempre ragione.

 

Steven impiegò tutta la giornata a mostrare a Drol la base sua e delle Gemme soffermandosi spesso su particolari non troppo importanti. Ciò che lo interessò di più fu l'animale domestico dell'amichetto.

Era un leone rosa dalla folta criniera, di nome...Leone. A detta del padrone sapeva camminare sull'acqua, sparare potenti ruggiti e la capacità di aprire varchi dimensionale tramite essi. Una bestia di tutto rispetto e dal grande fascino. Anche se per la maggior parte del tempo stava sdraiato a non fare niente.

Ogni tanto la guida del ragazzo era interrotta da qualche velata avances di Ametista nei suoi confronti. Non che li dispiacessero. Anzi, anche se non del tutto consapevole, cominciava a provare attrazione per quella stramba ragazza.

Steven si era allontanato per dare da magiare al suo animaletto, e Drol era rimasto solo con la gemma viola sulla terrazza che dava sul mare.

« Questo posto è davvero una forza! » esultò Drol che, dato che i suoi vestiti erano sporchi, indossava una maglietta a maniche corte e dei pantaloncini da spiaggia « Questo sarebbe il luogo perfetto per una festa! »

« Vallo a dire a Perla, smorza tutto l'entusiasmo. » commentò Ametista dandosi una scrollata ai capelli « Meno male che è Garnet a comandare, altrimenti me ne sarei andata da un pezzo. »

L'ultima frase attirò l'attenzione dell'uomo « E' lei il capo? In effetti l'aria da leader non le manca di certo. Sono certo che sia brava nel suo ruolo. » « Si, ma a volte è stressante non essere del tutto liberi. »

Drol rise « Posso capirti. Molti anni della mia vita sono stati come....se fossi stato intrappolato in corpo su cui non avevo controllo. » « Dici sul serio? » domandò, curiosa, la ragazza « Già, c'era una voce che continuava a dirmi: “Drol non puoi uscire” “Drol questo è sbagliato” e bla bla bla...una vera tortura! »

« E non facevi mai niente? » « Le poche volte in cui mi liberavo cercavo di godermele al massimo, ma alla fine tornavo sempre al punto di partenza. » la ragazza gli mise una mano sulla spalla, comprendendo il suo stato d'animo « Già, a volte è difficile. »

« Esatto, per questo quando ho potuto, come dire “avere un corpo libero”, non ho esitato un secondo a battermela e cercare nuovi posti dove poter essere me stesso. » si appoggiò sulla ringhiera della terrazza mettendosi a fissare il tramonto « E lasciati dire che è bello essere liberi. »

Ametista gli si mise a fianco e ciò che disse lo lasciò con gli occhi sgranati « Ciò che dici è giusto, ma c'è una cosa che forse non capisci. Quando la gente a volte ti limita, beh, a parte perché non voglia problemi, lo fa perché ti vuole bene. Succede anche a me, sono grata a Perla per tutte le volte che mi ha fermata da qualche pazzia. Anche se non l'ammetto. »

Quelle parole sarebbero vorticate per un bel pezzo nella mente dell'antracia.

Possibile che Gyber non lo bloccasse solo per non avere guai essendo utilizzatori dello stesso corpo? Era possibile...che in fondo gli volesse bene? E che lui volesse bene a Gyber?

Si potevano considerare quasi fratelli ma....niente, non sapeva che pensare.

Troppo in una sola giornata.

Ma che gli succedeva? Prima era gentile, poi salva la vita ad un ragazzo chiamandolo amico e poi si apre apertamente con qualcuno?

« Basta con queste filosofie. » Ametista lo risvegliò dandogli una gomitata sul braccio « Dobbiamo andare alla festa. » si diresse verso la porta ma Drol la fermò, facendogli voltare il capo « Hai detto che ti serviva un cavaliere. Se vuoi....»

Gli porse il braccio e la ragazza non se lo fece ripetere due volte e si misero a braccetto, dirigendosi fuori « Aspetta, prima dobbiamo mangiare! »

 

Due figure nascoste nell'ombra osservarono la scena « Dovremmo dirlo al capo? » « Quello sembra Gyber eppure non è lui, ma potrebbe lo stesso essere un problema. Meglio avvisarlo. » e le due creature svanirono in “poof”.

Quegli esseri non sospettavano minimamente che a loro volta erano osservate da due ragazze, una dai capelli rosa ed una dai capelli viola « Li hai visti anche tu? » domandò la prima « Certo. Eravamo qui per Drol ma credo che abbiamo scoperto qualcosa di più pericoloso. Avvisiamo gli altri! » « Aspetta, e la festa!?! Non ci andiamo più!?! »

Ma con ancora una sorpresa maggiore una terza figura, un uomo con un lungo impermeabile ed un cappello era appollaiato sulla cima dell'abitazione ed osservava Drol « Ho fatto bene a venire di persona. Drol, forse non sei un caso disperato, vediamo come si evolve la faccenda. » e detto questo, scomparve, nel senso che divenne invisibile.

 

 

Angolo autore:

Chi non vorrebbe un animale simile per compagnia?

Drol si sta pian piano aprendo al suo cuore e ai suoi sentimenti.

Le cose andranno bene? Chi lo sa.

Chi sono coloro che lo stanno spiando? E gli altri? E l'altro ancora?

Alla prossima, Lord Gyber.

Leone: http://vignette3.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/1/11/LionWIPFin.png/revision/latest?cb=20141216144634

 

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Capitolo 4
*** La festa più bella della mia vita ***


La festa sulla spiaggia aveva radunato quasi, se non del tutto, la cittadina, ben felice per passare qualche ora senza problemi e per divertirsi. Nella folla Drol intravide i due commessi del negozio di ciambella parlare con Steven che a quanto pare gli conosceva bene.

Perché chiederselo? Gli bastava un'occhiata per capire che fosse un amante delle ciambelle, quella pancia di certo non era cresciuta in un giorno.

Il Sole stava tramontando e ciò colorava l'oceano di arancione dandogli un aspetto mozzafiato.

Drol, accompagnato da Ametista, non si erano ancora immersi nella folla, perché si stavano dilettando ad abbuffarsi al buffet allestito per la festa, soprattutto l'uomo, che da anni non mangiava così tanto e così bene.

« Oh, è una disgrazia! » quando stava per mettere una aletta di pollo in bocca il pianto di un uomo lo fece desistere. Si guardò un attimo in torno per poi capire che il suono proveniva proprio da sotto il suo tavolo.

Scostò la tovaglia e sotto di esso vi trovò un uomo di mezz'età con un po' di pelata e vestito con giacca e cravatta rannicchiato su se stesso a piagnucolare. Drol di solito se ne sarebbe fregato dei problemi altrui ma questo mondo lo aveva già scombussolato abbastanza quindi...

« Tutto bene? » l'uomo tolse la testa dalle ginocchia ed osservò il corvino « Più o meno...» « Su, si ricomponga. » gli porse una mano e lo aiutò a rialzarsi e a togliersi la sabbia dai vestiti « La ringrazio è molto gentile. Piacere, io mi chiamo Bill Dewey e sono il sindaco di Beach City. »

L'uomo gli prese la mano stringendogliela con forza perdendo però via via la presa « O almeno per adesso. » « Per quale motivo? » gli domandò Drol soffiando sulla sua mano stritolata. La questione fece agitare Bill che si mise a girare in tondo « La band che avevo ingaggiato non può più suonare perché il loro cantante si è ammalato! »

Si accovacciò a terra mettendosi a dondolare « Questa festa era l'ottimo pretesto per ottenere il favore della gente ed essere di nuovo eletto sindaco! Sono spacciato! » per poco non si mise a succhiarsi il pollice ma Drol gli fermò il braccio.

« Ehi, se le serve io so cantare! » il sindaco si rimise subito in piedi e si mise a scuoterlo violentemente per le spalle « Sul serio le farebbe questo!?! » « S-s-s-i-i-i-...» rispose balbettando a causa delle scosse che l'uomo gli provocava.

« La ringrazio infinitamente signor...» « D-d-d-r-r-o-l. » anche se aveva smesso di scuoterlo l'effetto del tremolio era ancora presente « Ottimo, la band è dietro al palco e si ricordi che il sindaco le deve un favore! »

 

Come detto dal sindaco la Band, composta da un chitarrista, un batterista ed un tastierista che all'occorrenza sapeva anche suonare il basso, si trovava dietro il palco e stava accordando gli strumenti « Serve aiuto? » chiese un ometto che stava accordando la sua chitarra passandoci il plettro sopra per sentire che il suono prodotto fosse giusto.

« Si, il sindaco mi ha mandato per sostituire il vostro cantante. » « Fantastico! » tuonò un ragazzo con la cresta con le bacchette in mano e dei fogli nell'altra, che poi gli porse « Questo è il testo della canzone, fa in fretta a memorizzarlo. »

« Oppure...» approfittando del fatto che nessuno gli vedesse sparò un piccolo raggio dalla punta di un suo dito e colpì la mente del primo membro, facendogli memorizzare gli spartiti di alcune canzoni, poi il secondo ed infine il terzo « Oggi, si fa la mia musica signori! »

Avrebbe cantato, ma solo con le sue canzoni.

 

« Ehi Ametista! » Steven, accompagnato da Perla e Garnet, riuscì a ritrovare la sua amica dentro l'immensa folla, cosa neanche troppo difficile essendo l'unica persona di color viola in giro « Ciao ragazzi. » contraccambiò.

Il ragazzo si rigirò parecchie volte cercando con lo sguardo qualcuno « Ma dov'è Drol? » « Non lo so...» rispose, anche lei era in leggera ansia « Eravamo a mangiare ma poi è scomparso. » « Scomparso dici? » la figura di Perla gli pose davanti con aria sospetta.

« Non è che ha accennato a qualcosa? Che so, un piano malvagio? Cospirazioni? O qualcosa del genere? » man mano che faceva queste domande si era sporta sempre più in avanti arrivando ad un palmo dal viso dell'amica, costretta a piegare la schiena all'indietro per non andarci a sbattere.

« Signore e signori! » il discorso che stava iniziando il sindaco la distolse dalle sue domande e permise ad Ametista di rilassare i nervi « E' con piacere che invito la band a suonare! Forza ragazzi! »

Sia lui insieme al pubblico si misero ad applaudire per accogliere i musicisti, i quali uscirono da un tendone del palco. Senza dire o fare niente si misero alle loro postazioni prendendo i loro strumenti in mano mettendosi a suonare con un tono basso.

Drol salì successivamente prendendo il microfono in mano. Riuscì a vedere dalla sua postazione Steven e le Gemme sorprese di vederlo li al posto del cantante.

Anche se non lo dava a vedere era molto agitato e sperava di non fare gaffe. Cioè, lui era bravo a cantare, una delle poche cose che aveva in comune con Gyber, ma aveva paura di una possibile figuraccia dietro l'angolo.

Ora non aveva tempo per pentirsi perché il ritmo della canzone era diventato molto forte, ora toccava a lui:

 

(Chop Suey-System of a Down)

 

Wake up (wake up),

Grab a brush and put a little makeup,

Hide the scars to fade away the shakeup

(hide the scars to fade away the),

Why'd you leave the keys upon the table?

Here you go create another fable

 

You wanted to,

Grab a brush and put a little makeup,

You wanted to,

Hide the scars to fade away the shakeup,

You wanted to,

Why'd you leave the keys upon the table,

You wanted to

 

Stava piacendo! Sentiva la gente esultare! Si mise a muoversi su e giù per il palco facendo qualche piccolo ballo di danza.

Al momento delle ultime strofe prese lo slancio e scivolò sulla superficie del banco appoggiato sulle ginocchia, mettendoci tutta la sua passione.

 

Father, Father, Father, Father,

Father, into your hands, I commend my spirit,

Father, into your hands,

 

Why have you forsaken me,

In your eyes forsaken me,

In your thoughts forsaken me,

In your heart forsaken, me oh,

 

Trust in my self righteous suicide,

I, cry, when angels deserve to die,

In my self righteous suicide,

I, cry, when angels deserve to die.

 

Rimase un attimo in silenzio e poi le sue orecchie vennero invase dalle urla festanti ed entusiaste del pubblico. Si rimise in piedi e salutò i suoi fans « Forza! Via con la prossima canzone! » e così passò tutta la notte a cantare.

 

Quando ormai si fece tarda sera la gente cominciò ad andarsene. Così Drol, dopo aver salutato la band che aveva semi ipnotizzato, e si diresse verso il suo gruppo di amici.

« Cosa ne pensate della mia performance? » « Sei stato fantastico! » gli gridò in faccia Steven che si stava dimenando ancora entusiasta « Mai sentite canzoni così belle! » « Sei un vero fenomeno! » si complimentò Ametista dandogli una gomitata sul braccio.

« Sei stato bravo. » aggiunse solamente Garnet « Si, ma...» Perla non riuscì a continuare perché ricevette una sberla sulla nuca da parte della prima « Credo sia giunto il momento di andare. Forza Steven andiamo. »

E così Perla, Garnet e Steven si diressero verso la loro casa. Quando anche Ametista fece per fare lo stesso però Drol la fermò « Ecco, volevo ringraziarti per avermi rallegrato la giornata. Non ho mai conosciuto una ragazza come te. »

Lei sorrise « Ed io non ho mai conosciuto un ragazzo come te. » senza che ne avessero il controllo, ma senza protestare, si presero per le mani, guardandosi dritti negli occhi.

« E' proprio una bella serata. » Ametista distolse lo sguardo imbarazzata e lo puntò sullo spettacolo che offriva la luna, che quella sera sembrava più grande « Sai cosa potrebbe renderla ancora meglio? » le domandò il corvino cominciando a sporgersi verso di lei.

Lei si mise a fare lo stesso.

Le loro labbra erano ad un nonnulla di distanza.

 

« Ametista, allora, ti sbrighi!?! » la voce di Perla fece voltare di scatto la ragazza e Drol finì per cadere e baciare la sabbia. Si alzò facendo leva sulle braccia mettendosi a sputare vari granelli.

« Aahh, scusa Drol ma devo andare. » « Aspetta, ti andrebbe di andare al cinema con me domani? So che danno un bel film quindi....» « Certo che si. » si abbassò piegandosi sulle ginocchia e gli schioccò un bacio sulla guancia.

Poi corse via.

Drol tirò un sospiro.

Ecco, l'unica volta che incontra una ragazza che gli piace doveva esserci qualcuno che gli guastava la festa.

Era la prima volta che provava un sentimento simile. Non era mai stato un tipo romantico e con le ragazze di solito non era mai stato proprio un gentleman.

Ma con Ametista era tutto diverso. Era bella, simpatica, lo faceva ridere ed erano molto simili.

Si rialzò nel mentre che Perla gli era andata incontro con passo deciso e puntandogli il dito contro disse « Stammi a sentire, tu non mi piaci e sono sicura che stai tramando qualcosa! » l'uomo la guardò torvo « Stai bene? Per me hai mangiato qualc...» « Non interrompermi, se proverai a fare del male a Steven o alle mie amiche te ne farò pentire. »

Drol, preso da un momento di stizza, gli colpì la mano togliendosela dalla faccia « Tu non mi dici cosa posso o non posso fare. Ho vissuto troppo a lungo in questo modo, e non permetterò a nessuno ti togliermi la mia libertà! NESSUNO!!! »

Neanche si accorse di aver alzato il tono di voce. Aveva usato una voce più potente del solito e molto minacciosa, tanto da far sbiancare ancora di più la gemma, che non ci mise molto a riprendersi, aggrottare la fronte e girare i tacchi « Non finisce qui. »

« Si brava, fai bene a scappare! » gli urlò tenendo le mani vicino alla bocca a mo di megafono « Ma guarda tu, miliardi di alieni e dimensioni e mi ritrovo con la copia di Gyber appresso. Stizza, rabbia e sdegno! » e prese a calci la sabbia.

Come l'aveva fatto arrabbiare! E non ci aveva neanche messo molto o troppe parole.

Lui invece ce ne mise molte ma non le trascrivo per rispetto al pubblico.

Si calmò dopo un sequenza di calci.

Concentrati su ciò che c'è di buono, si disse, Tipo il tuo appuntamento.

Oddio, gli sembrava di essere uno scolaretto alla sua prima cotta.

Si distese vicino alla riva che gli avrebbe fatto da giaciglio per la notte e cercò di addormentarsi.

 

« Accidenti, non potevi chiamarmi un minuto dopo? » protestò la ragazza color mirtillo alla compagna da poco tornatasene in casa furibonda « Per me dovresti lasciarlo perdere, sembra un poco di buono! »

La ragazza non si indispettì, anzi, ci scherzò sopra « Che c'è? Non sarai mica gelosa? » « E perché mai dovrei essere gelosa!?! » tuonò ancora più arrabbiata ed imbarazzata « Che un bel ragazzo abbia posato la sua attenzione su di me invece che su di te. »

« Io vado a dormire! » e si rinchiuse nella sua stanza.

L'amica fece spallucce « Si, è gelosa. »

 

Angolo autore:

Accidenti Drol, proprio sul più bello!

Ti rifarai la prossima volta.

Alla prossima, Lord Gyber.

Bill: http://vignette3.wikia.nocookie.net/steven-universe/images/e/ed/MayorBillDewey.png/revision/latest?cb=20131127023724

 

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Capitolo 5
*** Sogni o realtà? ***


Era quasi mezzanotte quando Perla, senza che qualcuno se ne accorgesse, sgattaiolò fuori di casa con passo furtivo, per dirigersi verso la spiaggia, per tenere sotto controllo il nuovo arrivato. Avrebbe scommesso un occhio per dimostrare che in lui c'era qualcosa che non andava.

Non ci mise molto a raggiungere il luogo, nascondendosi dietro ad uno scoglio abbastanza grande da coprirla per non farsi scovare.

Drol, che non era riuscito ad addormentarsi, si stava dilettando a costruire dei castelli di sabbia, arrivando ad una decina di essi in pochi minuti, data l'elementarità della loro struttura. Bofonchiava fra se e se e la ragazza non riusciva a capire cosa stesse dicendo.

Si sporse un po' di più e finalmente riuscì a sentire qualcosa « Quella Perla, pensa che sia un pericolo, una mina vagante e solo una fonte di guai. » nel suo tono c'era un po' d'amarezza « Quanto ha ragione! »

Si mise a ridere istericamente e distrusse i suoi castelli prendendoli a calci e saltandoci sopra. Poi, quando ne rimase uno, fece una cosa che lasciò esterrefatta la ragazza. Sulla punta delle sue dita Drol aveva creato una fiammella nera.

Con un gesto l'aveva puntata sulla costruzione e da questa scaturì un potente fiammata che tramutò il castello di sabbia in vetro e poi ci saltò sopra mandandolo in mille prezzi « Quanto è bella la libertà! » e si rimise a ridere.

Perla si rifugiò dietro il suo nascondiglio « Sa usare la magia...» sul suo volto si dipinse un sorriso soddisfatto « Lo sapevo che era un poco di buono! » gridò a bassa voce per non farsi udire da nessuno.

« Ehi amico...» l'arrivo di una nuova voce le fece tornare la visuale sulla spiaggia. Un ragazzo si era avvicinato a Drol con fare tranquillo. Gli chiese qualcosa che purtroppo non riuscì a sentire.

Drol improvvisamente scattò sull'attenti e con l'ausilio del naso fiutò qualcosa.

Puntò lo sguardo sull'umano e con un colpo del pugno trafisse il corpo del ragazzo all'altezza del cuore.

Perla rimase paralizzata ad eccezione delle sue mani che scattarono sulla sua bocca per soffocare il suo urlo.

Il ragazzo era scivolato dall'arto di Drol e cercava di allontanarsi strisciando « Dove pensi di andare!?! » il corvino lo immobilizzò schiacciandolo con un piede sulla schiena e successivamente gli afferrò la testa con entrambe le mani. Un singolo movimento e gli spezzò il collo.

Perla rimase immobile a guardare quell'orribile omicidio.

Avrebbe voluto vomitare ma il suo cervello gli diceva solamente di scappare, dimenticandosi completamente di essere una guerriera e di potersi difendere se ce ne fosse stato bisogno.

Muovendo un primo passo fece scricchiolare alcuni sassi sulla sabbia.

Allarmata porse la testa per vedere se Drol l'avesse sentita ma non vide nulla. Quando riportò la visuale davanti Drol le stava di fronte « Che c'è Perla? » avrebbe urlato ma anche questa volta gli fu impossibile. La paura la immobilizzava.

Drol le sembrò più alto di quanto non fosse e i vide i suoi occhi tramutati in quelli di rettile ed una bocca piena di denti appuntiti.

« Mi dispiace cara ma ora dovrò occuparmi anche di te. » l'afferrò per il cranio con una mano e la sollevò dal terreno. Chiuse gli occhi e solo allora ebbe la forza di strillare.

 

Quando gli riaprì vide di essere nella sua stanza. Ansimava e sudava copiosamente. Era distesa sul pavimento forse perché si era agitata durante il sonno.

Aveva solamente sognato? No, non era possibile. Era tutto troppo reale!

Si precipitò fuori dalla casa correndo a tutta velocità sulla spiaggia, questa volta armata di lancia, pronta a difendersi da un altro attacco a sorpresa.

Trovò Drol a sonnecchiare sulla spiaggia e gli si avvicinò « Arrenditi! » gli aveva urlato destandolo dai suoi sogni « Ma che succede? » ancora mezzo assonnato provò ad alzare la testa ma vide la punta dell'arma di cristallo puntata alla sua gola e ci ripensò « Che diavolo fai Perla, sei impazzita!?! »

« Non fare il finto tonto con me! » lo afferrò per il colletto della maglietta e lo portò vicino alla sua faccia « Ti ho visto mentre uccidevi quella persona e anche mentre usavi la magia! »

Passarono alcuni interminabili secondi che vennero interrotti dalla risata dell'uomo « Cosa avrei fatto io? » si liberò dalla presa della ragazza e si mise in piedi, sempre continuando a ridere « Questa è buona! Io sono un umano non un mago. »

Anche quando gli puntarono la lancia ad un nonnulla dal viso continuava a sghignazzare « Io so quello che ho visto, sia il tuo delirio con i castelli di sabbia sia l'assassinio di quella persona. » Drol spostò l'arma dalla sua direzione con un dito ed aggiunse « E dove sono le prove? »

« Beh, sono...» « Non ci sono ecco cosa! » si levò dalla visuale di Perla e gli fece vedere la spiaggia « Dov'è il corpo della persona che avrei ucciso? » « Puoi sempre averlo gettato in mare. » « Possibile, ma credo che rimarrebbero, che so, traccie di sangue o segni di una lotta. Invece qua non c'è niente! »

Perla dovette ammettere che aveva ragione non c'era nessuna traccia di un possibile omicidio. Esaminò anche il terreno con i suoi poteri, ne una traccia di sangue o di un pezzo di vetro del castello di sabbia che aveva visto tramutarsi in vetro.

La sua arma scomparve rientrando nella usa gemma « Io...io....» Drol, con fare amichevole e senza alcun attrito, come se non fosse successo niente, le mise una mano sulla spalla « Credo che tu abbia avuto solo un incubo. Meglio che torni a casa. »

La ragazza, senza protestare o dire qualcosa, fece dietrofront in direzione della casa con Drol che continuava parlare « Non ti preoccupare. Non dirò a nessuno di questo piccolo incidente! » salutandola allegramente con la mano, come se fosse una amica di vecchia data.

Perla rientrò alla base dove a riceverla si trovava Garnet « Dove sei stata? » gli domandò con la sua solita pacatezza « A controllare una cosa. » « Non dirmi che ti sei messa a spiarlo. »

La ragazza non sapeva che rispondere. Se diceva di si rischiava di deludere la sua amica se diceva di no sarebbe diventata una bugiarda, era meglio stare sul vago.

Quando fu sul punto di pronunciare la sua risposta venne interrotta dalla voce allegra di Ametista « Ehi, come va ragazze? » « Già sveglia? » le chiese Garnet « Pensavo che a te piacesse dormire a lungo, ora siamo all'alba. » « Lo so, ma volevo invitare a Drol a fare un giro della città, per fargliela conoscere meglio. »

« D'accordo, divertiti. » « Bene, ciao! » e corse giù dalla scalinata « Quando riguarda te » disse riferita a Perla « Hai una brutta c'era, vai ha riposare. »

La ragazza entrò in casa e si distese sul divano, cercando di stendere i nervi e rilassarsi, ma appena abbassava le palpebre l'unica cosa che vedeva erano gli occhi gialli da rettile.

 

Drol fu più che lieto di passare la mattinata e buona parte del pomeriggio insieme ad Ametista.

Oltre a mostrarli i centri di maggior importanza della cittadina si dilettarono a fare scherzi ai passanti. Scherzi innocui, ma neanche così tanto.

Tipo la ragazza che si trasformava in una tigre e spaventava a morte i poveri malcapitati.

Da sbellicarsi!

Come però avevano concordato si erano recati al cinema. C'era un film sui supereroi, creature parodistiche che sembravano prendere spunto dalla Marvel e dalla Dc.

Drol e Ametista erano seduti accanto e si sorpresero di vedere il cinema completamente deserto.

Ma forse era meglio così.

Erano arrivati circa alla metà del film quando il ragazzo ebbe il coraggio di parlare « Questo film è molto bello...» « Io vedo qualcosa di ancora più bello. » si voltò nella direzione della ragazza che lo guardava con occhi carichi di sentimento.

Drol divenne rosso come la lava anche perché per poco non si mise a fumare, mettendo in allarme la Gemma « Stai bene? » in tutta risposta Drol l'afferrò per le mani e rispose con le note di una canzone « When you feel mi heat, look into my eyes, it's where my demons hide.* »

Ma in questo caso si trattava di un demone buono.

 

I due si avvicinarono sempre di più finché le loro labbra entrarono in contatto in un passionale bacio.

Drol, senza che lei se ne accorgesse, rilasciò alcune scintille dai capelli, che fecero saltare alcune lampadine del cinema, rendendo il luogo ancora più buio.

I due si separarono dopo dieci minuti buoni. Drol emise un finto colpo di tosse « Wow, mai provato nulla di simile...» « Già, nemmeno io. » aggiunse Ametista che, a causa dell'elettricità causata dall'antracia, aveva tutti i capelli sparati in aria.

« Sei buffa con quei capelli...» se la ridacchiò sotto i baffi facendo infuriare, con ironia, la ragazza « Ah si, vediamo come stanno a te! » e si lanciò sopra di lui mettendogli le mani nei suoi capelli corvini, arruffandoglieli tutti, cancellando la sua acconciatura.

Inutile dire che dopo ciò ripresero a baciarsi con maggiore enfasi di prima mandando al diavolo la proiezione del film.

 

I due uscirono dal cinema un'oretta dopo, tenendosi per mano. Ma si sa, le cose belle prima o poi finiscono « Ora devo andare. » disse Ametista « Io e le altre abbiamo una missione da compiere. » « D'accordo. Ma più tardi potremmo avere solo del tempo per noi due? » « Eccome, cucciolo. »

E si baciarono di nuovo.

Poi lei si allontanò, salutandolo da lontano.

Aspetta...lo aveva chiamato “cucciolo”? In passato sarebbe diventato una furia se qualcuno lo avesse chiamato così, eppure....non gli dispiacque.

Prese una stradicciola che portava dietro all'edificio in un vicolo chiuso. Qui Drol respirò a pieni polmoni « YYYYYUUUUUPPPPPPPPPPPPPIIIIIEEEEEEEEEEEEEE!!!!! » si mise a saltare allegramente come un pazzo, facendo quando capitava capriole e salti mortali, sia in avanti che indietro.

Che gioia! Sentiva una fiamma bruciare tutto il suo corpo internamente ma, diversamente da quanto si potesse immaginare, questa non lo feriva bensì lo rendeva ancora più felice.

Che fosse....l'amore?

Era così strano, quasi irreale! Era un sogno o la realtà?

« A quanto pare qualcuno ha avuto una bella giornata? » « Già, non puoi nemmeno...!!! » il ragazzo smise di saltare e si girò, vedendo tre figure ben distinte « CHE CI FATE VOI QUI!?! »

 

Davanti a lui si stagliavano tre ragazze, una dai capelli viola, una dai capelli fucsia ed una dai capelli rosa pallido. Drol non ci mise molto a capire chi fossero « RARITY, PINKIE E FLUTTERSHY!?! »

« Esatto tesoro » ripose la stilista imbracciando un coltello a serra manico « E siamo qui a catturarti! » nella zona calò un profondo silenzio.

Ho una sensazione di déjàvu, pensò il corvino rimembrando una scena successa quella mattina con Perla e, come allora, si mise a ridere, quasi soffocandosi dalla risate.

« Che hai da ridere!?! » tuonò infuriata la unicorno in forma umana stringendo la presa sulla sua arma « Noi facciamo sul serio! » « Ma per favore. » riprese lui mettendosi le mani sui fianchi « Per fermarmi hanno mandato voi? Mi sento offeso! Magari Litios o Lucas, ma voi che potete fare? »

Pinkie tirò fuori una pistola « Dei proiettili non mi fanno niente. » ma la pasticciera controbatté dicendo « Vero, ma hanno potenziato le nostre armi, ora siamo in grado di ferirti. » « Inoltre...» continuò Fluttershy estraendo la sua arma per la ubercarica « Ci possiamo potenziare!...sempre che a te vada bene...»

Drol si grattò il mento con l'indice e il pollice della mano destra riflettendo su ciò che avevano detto « In questo caso...» schioccò le dita e tre colonne di luce colpirono le ragazze che, neanche il tempo di urlare, caddero al suolo sotto forma di cubetti di cristallo.

Si avvicinò ad essi e li raccolse « Ora che la mia vita ha preso una piega giusta non vi permetterò di intromettervi! » ricoprì i tre cubi con una sfera di energia e, dopo aver aperto la bocca, la mandò giù con un solo boccone, facendola scivolare giù per la gola.

« Vi libererò dopo...dov'è che ero rimasto? Oh, si! » e si rimise a saltellare allegramente.

 

*:la canzone è presa da Imagine Dragons- Demons.

 

Angolo autore:

Oh, finalmente Drol! Quanto ancor dovevi farci aspettare!?!

Via con lo shipping!!!

Alla prossima, Lord Gyber.

P.S: Quella che è successo a Perla sia un avvertimento per chi oserà frapporsi fra una persona e lo shipping <.<

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Capitolo 6
*** Le varie mentalità ***


Ametista era ritornata alla base allegra, danzando ovunque capitasse, esprimendo tutta la gioia che aveva provato. Mai in tutta la sua vita era stata così serafica.

« Sembra che a qualcuno l'appuntamento sia andato bene. » la voce di Garnet fece tornare alla realtà la ragazza, ancora intenta a muovere passi di danza « Eccome! Il giorno più bello della mia vita! » « Buon per te. » aggiunse poi Perla.

Ametista vi pose sopra il suo sguardo e la vide in pessime condizioni. Il bianco della sua pelle era diventato più opaco e aveva alcune borse sotto gli occhi, era costretta ad appoggiarsi alla sua lancia « Cosa ti è successo? Hai c'era davvero pessima. »

« Niente di che. » rispose lasciandosi sprofondare sul divano « E' solo stanchezza. » Dovuta al tuo ragazzo! avrebbe voluto aggiungere ma lasciando questo pensiero nella sua mente.

« Forse è meglio che rimani qui mentre noi andiamo in missione. » disse la ragazza color violetto ricevendo come risposta un occhiata fra le altre due Gemme che la indispettirono « Cosa c'è? » « Ametista » cominciò a dire il capo del trio « Siamo già andate in missione. »

« Come sarebbe a dire che siete andate in missione!?! » « Non arrivavi più quindi siamo partite senza di te. » le guance della ragazza divennero più scure dall'imbarazzo. Troppo felice per ciò che era successo al cinema non si era accorta di quanto tempo ci aveva messo a tornare.

« Ma non ti preoccupare, c'era qualcuno che è venuto ad aiutarci. » « Ciao Ametista! » vide la figura di Steven uscire fuori dal bagno con solo un asciugamano addosso « Accidenti, quella melma era davvero disgustosa, meno male che non c'eri, è stato terribile e puzzolente. » disse con divertimento nonostante il contenuto della frase fosse tutto il contrario di divertente.

 

Si era ormai fatta sera e Drol era l'unico sulle strade della città. Camminava con un ritmo allegro, ancheggiando e fischiettando felicemente. Si mise ad osservare qualche vetrina scorgendovi qualcosa che gli sarebbe stato utile comprare, senza smettere di fischiare.

Si rimise a poi a passeggiare mentre una persona da dietro l'edificio che aveva superato lo stava osservando con fare indagatore. Drol smise di fischiare ed anche di camminare, voltando la testa credendo di scorgere qualcuno, ma non vi era proprio nessuno.

Fece spallucce e si rimise in marcia.

La figura si era spostata sul tetto di un secondo palazzo e teneva sottocchio la situazione. Anche questa volta il corvino ed, avvertendo qualcosa che non lo rassicurò e anche grazie al fatto che nessuno fosse nei paraggi, usò la magia e si teletrasportò sul palazzo dove aveva sentito la presenza.

Ma ancora una volta non vi trovò nulla e nessuno.

Volendo evitare di continuare a giocare al gatto e al topo utilizzò di nuovo la magia solo che questa volta arrivò sulla spiaggia, sentendo quella strana eppure famigliare presenza che lo stava seguendo.

Tirò un sospiro « Fantastico, quanta gente mi sta pedinando? » « Come? » la voce di Steven lo fece trasalire e spaventare allo stesso tempo, facendolo cadere sulla sabbia. Il ragazzo gli avvicinò affranto « Oh, scusa Drol, non volevo spaventarti! »

« Non fa niente. » si rimise in piedi e si tolse la sabbia di dosso « Tu che ci fai qui a quest'ora? » gli domandò, sorpreso di vedere il ragazzo in giro a quasi l'una di notte e con un sacchetto di patatine in mano « Quando non riesco a dormire faccio un giretto e mangio. » nel prese una manciata e se la mise tutta in bocca, sgranocchiandola sonoramente.

Si sedette sulla sabbia, seguito poi da Drol, mettendosi a guardare il moto costante dell'oceano e delle sue onde.

« Ametista ci ha parlato del vostro appuntamento. » disse continuando a mangiare, mentre Drol diventava rosso « Ah, si? » « Si, non l'ho mai vista così felice da quando la conosco. E la conosco da tutta la vita! Dimmi, tu sei felice? »

« Come negarlo. Non mai conosciuto qualcuno incredibile come lei. » mise un dito nella sabbia cominciando a scarabocchiare alcune immagini stilizzate o varie spirali senza senso « La mia vita non è mai stata più piacevole di adesso. »

Il ragazzo lo guardò sorridendo, cosa assai difficile data la quantità abnorme di patatine che ogni volta ingurgitava, e quando ebbe la bocca libera disse « Ho dei biglietti per il Luna Park. Ne ottenevi uno per ogni scatola di cereali da 1 kg che mangiavi. »

« Oh, e quanti biglietti hai? » « Tredici. » il corvino lo guardò un po' confuso ma poi si riprese « Grazie, credo che proprio che accetterò. » « Fantastico! Allora domani ti aspetto all'entrata del parco, alle 10 in punto, ci divertiremo un sacco! »

Si alzò in piedi mettendosi a camminare in tondo tenendo le braccia alzate. Ciò fece inarcare le labbra di Drol in un sorrisetto « Sei davvero forte Steven. » « Anche tu. »

 

« Maledizione! » tuonò una figura nascosta nell'ombra buttando a terra un tavolo li vicino a lui. Da quando i suoi servitori erano tornati con la notizia che uno simile a Gyber fosse in quel mondo era diventato una vera furia « Ogni volta! » gridava.

« Ogni singola, dannata volta, ci dev'essere qualcuno dei buoni che viene a rovinarmi la festa! » lanciò un raggio magico dalle mani e tramutò uno dei due servitori in un blocco di cristallo, mettendo in allarme l'altro « Andiamo, è solamente lui. »

Il suo padrone lo guardò furente e si mosse verso di lui con passo deciso ma spettrale « Non è un avversario da prendere sotto gamba! Già quelle gemme potrebbero essere un problema ma ora che c'è anche lui...!!! » non continuò la frase e tramutò anche l'altro in cristallo.

Dalla parete strisciò fuori un altro sottoposto « Perché non prova a corromperle? Lei potrebbe farlo! » « Se fosse così facile lo avrei già fatto! Le loro gemme le proteggono. » si mise a giare in tondo per la sala strusciandosi le mani cercando una soluzione al suo problema.

« Potrebbe trarre potere dalle gemme corrotte che hanno raccolto. » suggerì la creatura che venne cristallizzata dal padrone finché non se ne rese conto « Aspetta, questa idea era buona! Scusa, mi sono lasciato trasportare. »

Dall'interno del cristallo la creatura fece l'ok con le dita per simboleggiare il perdono. Solo allora l'essere al comando si accorse di una cosa « Però la loro base è tenuta d'occhio, come faccio? »

Arrivò vicino a lui un quarto servitore, che aveva utilizzato come spia, che gli portò la notizia della uscita del gruppo di nemici « Benissimo! Approfitteremo della loro assenza. Va a radunare i soldati. Domani attaccheremo! » e dopo un inchino la creatura accorse a radunare l'esercito.

« Yippie! Si va in guerra! » intanto il generale, imitando quel personaggio dei Simpon vestito da cowboy, si mise a saltellare e a sparare con le dita in aria, cristallizzando gran parte del soffitto.

« Il capo si è messo di nuovo a sparare? » domandò un soldato oscuro al suo compagno gli a fianco che tirò un sospiro « Temo proprio di si. »

 

Drol si sdraiò sotto la volta celeste, dopo aver salutato l'amico, cercando di rilassarsi e provare a dormire.

Ma come poteva?

Tutto ciò a cui riusciva a pensare era la dolce Ametista, al suo carattere, alle sue risate, a tutto insomma. Si chiedeva se avessero continuato a frequentarsi e chissà...

« Ehi, non voglio vedere simili cose! » urlò una voce all'interno della sua testa che riconobbe « Eh, Rarity!?! Cosa ci fai nella mia testa!?! » « Quando ci hai mangiate abbiamo avuto la possibilità di connetterci al tuo cervello, per quanto bacato sia! »

« Allontanatevi immediatamente! » gridò arrabbiato alzandosi « Nel mio cervello ci sono cose che devono rimanere private! » « Altrimenti? » sfotté Pinkie « Ci mangi per caso? »

Drol digrignò i denti « Ooohh, ma quanta roba che c'è qui! » ammise Fluttershy che aveva una visuale di tutti i suoi ricordi « Per lo più spazzatura, ma diamo lo stesso un'occhiata. » disse la stilista facendo preoccupare non poco il corvino.

« Non potete farlo! » « Parla colui che ci ha mangiato. Vediamo qua: pensieri profondi. » « No! Non fatelo! » ma ormai era troppo tardi perché sentì le ragazze fare un inspiro di sorpresa « Non ci credo! » disse la festaiola « Come puoi pensare che su una torta al cioccolato ci stia bene il tabasco! »

« Che vuoi, io li adoro. » « Oooh, ma che carino che sei. » aggiunse poi la stilista con una voce più smielata mai usata da qualsiasi persona « Ci sono un sacco di immagini di quella ragazza con cui sei uscito oggi. Ti piace? »

Drol divenne rosso sia dalla rabbia che dall'imbarazzo « E se anche fosse? » « Beh, è un peccato, immagina se venisse a sapere che guai hai combinato in passato. » « Pensate che questo mi spaventi!?! » « Ah-ah. »

E aveva ragione.

Cosa avrebbe pensato di lui se avesse saputo del suo caotico passato?

« Vediamo questo: esperienze video ludiche. » disse Pinkie aprendo un'altra “cartella” della sua memoria facendone fuoriuscire migliaia di immagini che vedevano le sequenze di alcuni videogiochi che aveva visto.

« O santo cielo...» Fluttershy, sfortunatamente, si era messa a guardare il gameplay di Mortal Kombat X proprio nel momento delle Fatalities e non sembrava stare troppo bene « Penso che vomiterò. »

Drol alzò un sopracciglio « Ma sei nella mia testa non puoi...» il rumore di un conato lo pervase facendolo rabbrividire, ma « Tutto a posto, gli abbiamo dato un sacchetto prima che fosse troppo tardi! »

Tirò un sospiro di sollievo che purtroppo non durò a lungo « Ora guardiamo: uuuuhhh, le fantasie sfrenate. » il tono di Rarity fu la goccia che fece traboccare il vaso « Oh no, quello non lo guarderete! Preparatevi a sloggiare! »

« Accidenti, devo spostare di nuovo il biliardo!!! » disse Pinkie e Drol rise falsamente « Molto divertente! » ma rimase senza parole quando sentì il rumore di una stecca colpire la palla ed andare in buca « Cosa? » gli chiese l'elemento della risata confusa.

Senza dire più niente Drol tirò una boccata d'aria per poi sputare sulla sua mano la sfera in cui aveva rinchiuso le tre ragazze che aveva tramutato in cubi eliminandole così dal suo cervello « Meglio mettervi qui. »

Rimpicciolì la sfera e vi fece comparire sopra una anello di metallo che poi si mise sul lobo destro a mo di orecchino « Almeno così ve ne state alla larga dalla mia mente e dalle cose compromettenti che vi sono al suo interno. »

Si distese supino sulla spiaggia e provò a prendere sonno.

 

Sulla cima del faro, sulla sommità del promontorio, l'uomo con l'impermeabile aveva osservato tutta la scena grazie alla sua vista sviluppata « Le cose cominciano a farsi interessanti. » si tolse il cappello e diede una grattata alla testa « Certo che questo coso è davvero scomodo. »

Gyber si rimise il cappello e sbuffò « Forse mandare le ragazze in avanscoperta non è stata una bella mossa, ma l'allenamento di Spike aveva la priorità. »

 

Flashback

« Allievo, nella tua vita di guerriero sarai costretto a vedere cose orribili, ti devi preparare al meglio! » « No, la prego! » il drago aveva del sangue che gli usciva dagli occhi che teneva chiusi per non vedere l'orrore « Devi farlo invece! Devi diventare forte! Ti aiuta anche a resistere alla tortura! »

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi vedendo lo schermo di un televisore che mandava una puntata de “l'isola dei famosi” ma poi li richiuse subito « Non ce la faccio maestro! » « Fallo! Non devi discutere! Altrimenti un'altra maratona di “uomini e donne” non te la leva nessuno! »

 

Forse era un po' troppo severo come insegnante, ma la disciplina era necessaria.

E quando è arrivato in questa dimensione aveva visto Drol cambiare in meglio e non se la sentiva di interrompere la sua metamorfosi. Per tanto avrebbe fatto da vedetta, fermandolo sul nascere su qualsiasi cosa da malvagio avrebbe potuto fare.

Ma era meglio non rischiare come poco prima, perché spiandolo dai palazzi si era facilmente accorto di lui.

Doveva sperare in meglio.

« Bene Drol, ti terrò d'occhio anche domani. » e detto questo, scomparve di nuovo. 


Angolo autore:
Lo so, i miei metodi di allenamento sono poco ortodossi, ma che volete che vi dica...
Si spera che domani sia una giornata tranquilla per Drol, ma mai dire mai...
Alla prossima, Lord Gyber

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Capitolo 7
*** Chi non muore si rivede ***


« Credo di soffrire di vertigini...» Drol, verde in volto, si mise una mano sulla bocca, cercando di trattenere ciò che aveva mangiato « Mi dispiace, ma ormai è troppo tardi. » lo sfotté Ametista, seduta al suo fianco « E poi siamo a metà, quindi preparati a....»

La ragazza non terminò la frase poiché raggiunsero la sommità della montagne russe e subito dopo cominciarono a scendere giù, acquisendo via via sempre più velocità. E mentre la gemma urlava divertita ed emozionata il corvino urlava terrorizzato, sbattendo la testa sul muso della giostra.

Naturale dire che che la cosa si protrasse per tutta la durata del viaggio.

« Uhuh, vedi? Non è stato tanto male. » Ametista, serafica dall'esperienza, non si accorse di Drol corso al più vicino cestino della spazzatura per liberarsi completamente. Rialzò la testa e si asciugò il sudore con il braccio « Beh, a parte il vomito, è stato abbastanza divertente. »

« Ottimo, perché ho prenotato un altro giro! » la ragazza lo prese per il braccio, trascinandolo di nuovo sull'attrazione, mentre lui stava imprecando mentalmente contro se stesso, ciò che aveva detto e qualsiasi essere passasse per la sua mente.

A terra intanto Steven, Connie e Perla, tornata in ottima forma, stavano facendo un giro sulle tazze da tè rotanti, ridendosela senza motivo apparente. Garnet invece se ne stava seduta su una panchina a mangiarsi dello zucchero filato, in compagnia di Leone, sdraiato a sonnecchiare al suo fianco.

Come avessero potuto far entrare un leone senza valutare il pericolo non lo so spiegare neanche io.

 

« Tutto bene Drol? » Ametista bussò sulla porta del bagno del Luna Park, dove si era rintanato il corvino che, dopo essere sceso dalle montagne russe e capendo che un cestino non sarebbe bastato, era corso in bagno a vomitare ancora e vi era rimasto un quarto d'ora abbondante.

« Si, tutto....» ma fu costretto a ritornare vicino al water « Mi dispiace, non volevo che ti accadesse questo. » si scusò la ragazza, mortificata « Fa niente. Capita. Ora mi sento meglio forse....» ma venne interrotto da un altro conato « Facciamo così, tu intanto vai, io ti raggiungo più tardi. »

« D'accordo, ci vediamo dopo. » e se ne andò via.

Drol uscì dai servizi dopo altri dieci minuti, provato come non mai e con un faccia a dir poco spaventosa. Creò con la magia un paio di pastiglie per il mal di testa e il mal di stomaco e infine un paio di mentine per ridare un buon odore alla bocca « Meglio prevenire questa volta. »

Barcollando ancora un po' raggiunse il suo gruppo di amici e si appoggiò con le mani sulla panca dove era seduta Garnet, che dopo averlo squadrato gli chiese « Tutto bene? » « Si, si, non è che sai dov'è Ametista? » « Si trova alla giostra dopo quella. » rispose indicando con il dito la giostra con i cavalli.

Drol non ci mise molto a raggiungere il luogo, dove trovò la sua Ametista ad aspettarlo all'entrata. Gli spuntò un sorriso quando si accorse di lui « Che bello, temevo non arrivassi più! » « Non ti devi preoccupare, allora, andiamo? »

I due salirono su una barchetta, che seguiva un piccolo canale d'acqua, che passava sotto una galleria « Ma questa che giostra è? Non ho visto il nome. » la ragazza sorrise soddisfatta « Questo è il Tunnel dell'amore. »

Il rosso vivace sulle guance di Drol scomparvero assieme a lui quando i due vennero coperti dall'oscurità della galleria, poco prima che la Gemma gli saltasse al collo.

 

« Vedo che stai meglio. » disse Steven riferendosi a Perla « Si, riposarmi mi ha fatto bene. » « Bene, ci sono ancora tante cose che devi provare! » la Gemma lattea rise, pronta a provare qualcosa di nuovo.

« Mi scusi signorina. » un ragazzo si avvicinò alla ragazza, probabilmente per chiederle un informazione, ma lei non rispose, perché rimase fissa a guardarlo. Era famigliare...era....era il ragazzo che Drol aveva ucciso nel suo sogno!

« Tutto a posto signorina? » gli chiese ridestandola « Ehm, si, cosa le serve? » « Semplice. » sorrise in modo malato « Che lei muoia » gli mise una mano sulla spalla e i due scomparvero nel nulla.

 

Drol e Ametista tornarono dal gruppo tenendosi la mano, evitando tutte quelle battutine pungenti che si sarebbero aspettati « Quale attrazione proviamo adesso? » domandò Connie alla quale rispose Steven « Che ne dite della ruota panoramica? » « Per me va bene. »

« Ehi, ragazzi! Aspettatemi! » Perla li corse contro per poi arrestarsi mettendosi le mani sulle ginocchia per riprendere fiato « Perla, dove sei stata? » le chiese il capo delle Gemme « Beh, mi sono per un attimo ma per fortuna ho ritrovato la strada. Andiamo? »

Si rimise a camminare ma quando passò vicino a Drol « Un secondo!?! » afferrò la ragazza per il braccio, tenendolo bello stretto affinché non si muovesse « Ehi, che fai? Mi fai male. » s'irritò cercando di divincolarsi senza successo.

« Si può sapere che fai? » Garnet pareva allarmata anche se cercava di nasconderlo dal suo solito tono da dura. Drol non la ascoltò e cominciò ad annusare il corpo della ragazza « Accidenti Drol, io non ti basto già più? » provò a scherzarci sopra Ametista ignorando quanto la cosa in realtà fosse grava.

Dopo un paio di secondi di annusata, Drol assunse un espressione furente « Beccato! » afferrò in braccio anche con l'altra mano e con un movimento sollevò Perla sopra di se per poi lanciarla contro un palo della luce, piegandolo a metà.

Drol, eludendo ogni singolo urlo dei suoi amici, si lanciò contro la ragazza. Essa evocò la sua lancia ma lui gliela tolse di mano con un calcio. Gli si avvicinò e la afferrò per la gola, sollevandola dal suolo « Non mi inganni cocca! »

Fece per muovere la mano contro la sua faccia ma un pugno assestatogli da Garnet, con l'ausilio dei suoi guantoni rinforzati, non solo gli fece mollare la presa ma lo lanciò contro un chioschetto, abbattendolo sul colpo e facendogli cadere addosso le macerie.

« Stai bene? » domandò la Gemma di colore alla compagna che si teneva una mano alla gola tossendo sonoramente « Ve lo avevo detto che era un poco di buono! »

« Io sono il poco di buono!?! » tuonò il ragazzo rialzandosi togliendosi di dosso le macerie e la polvere. Il colpo inflittogli doveva essere stato più forte di quanto si potesse immaginare. Mezza faccia gli era partita e si vedeva chiaramente l'osso del teschio.

Con grande sorpresa di tutti la carne cominciò a ricomporsi e quando il processo fu terminato gli occhi gli ridiventarono da rettile e i denti divennero aguzzi « Chi o cosa sei tu? » il tono di Ametista pareva terrorizzato da ciò che il suo ragazzo aveva appena mostrato.

Drol, puntando lo sguardo su di lei, assunse un espressione mortificata e supplichevole, quasi a volersi far perdonare « Credimi, questo ora non ha importanza, ciò che conta...E' ELIMINARE LEI!!! » con un balzo felino si lanciò contro Perla.

Ne Garnet ne Ametista usando la sua frusta borchiata riuscì a bloccarlo o quantomeno deviarlo e quindi gli fu permesso di raggiungere il suo bersaglio, sul quale attanagliò il braccio intorno al suo collo bloccandogli qualsiasi movimento.

Steven gli si avvicinò spaventato e con le lacrime agli occhi « Drol, perché stai facendo questo a Perla? » « PERCHE' QUESTA NON E' PERLA!!! » gridò infine.

« COSA!?! » dissero tutti in coro avvicinandosi al corvino che non mollava la presa sul collo della ragazza « Andiamo, non gli crederete davv..!?! » Drol serrò ancora di più la presa sentendo le sue vertebre scricchiolare « Fagli vedere chi sei altrimenti ti spezzo il collo! »

« Mai! » ma nonostante la resistenza Drol strinse ancora di più, facendola urlare dal dolore « Va bene! Va bene! »

Drol la lasciò cadere a terra mentre il suo corpo sembrava percorso da delle interferenze che, una volta scomparse, rivelarono un essere simile ad un diavolo con gli occhi rossi.

Perfino Leone riuscì a sentire la malvagità di quella creatura ed una volata alzatosi in piedi gli ringhiò contro « Cosa è questo affare!?! » « E' un'Ombra, è una creatura malvagia, da sola non è un grosso problema da sconfiggere. Ma essa vive in un'altra dimensione. »

« Un secondo! » la Gemma color mirtillo si mise davanti al ragazzo « Vuol dire che tu vieni da un'altra dimensione!?! » lui si limitò a sorridere, seguito poi da lei « Che fico! » « Si lo so. Ora scusa un attimo.»

Afferrò per il collo la creatura e gli sbraitò in faccia « Che fine ha fatto la vera Perla!?! E dov'è il tuo capo!?! Siete troppo stupide per muovervi senza che qualcuno vi dia delle direttive!!! »

L'ombra prese un respiro e rispose « La...la ragazza è sulla spiaggia, non gli ho fatto niente! Serviva al mio capo per entrare nella vostra base! » « La nostra base!?! » Garnet spodestò Drol ed afferrò lei il mostro « Cosa voleva nella nostra base!?! »

« Non lo so! Lo giuro! Avete detto che non mi avreste ucciso! » disse speranzosa « E' vero. » Drol fece mollare la presa a Garnet lasciando cadere a terra la creatura « Ma stavo mentendo. » e dagli occhi sparò un raggio che la disintegrò, non prima di dimenarsi ed urlare.

« Hai perfino la vista laser? » Steven, Connie e Ametista osservarono affascinati l'operato « Si, ma so fare di meglio. Ho molti altri poteri. » « Forte! » fecero in coro.

« Non c'è tempo di festeggiare. » riprese Drol, diventato all'improvviso serio « Conosco solo un essere in grado di controllare le ombre, e se è davvero lui, allora siamo nei guai. »

« E lo siete miei cari! » fece una voce dietro di loro.

 

Apparve un uomo quasi alla quarantina d'anni, aveva la pelle nero pece e dei capelli dal colore simile evanescenti. Indossava un'armatura a piastre ed un lungo mantello rosso « Eccomi a voi. SOMBRA E' TORNATO!!!! »

I ragazzi rimasero in silenzio, ad eccezione dell'antracia « Sombra? » « Esatto! Io...» « Ahahahahahahahah!!!! » la risata di Drol lo distrasse da ciò che stava per dire, oltre a farlo infuriare « Che hai da ridere!?! »

Drol si asciugò una lacrima con un dito « Eri tu Sombra a controllare le ombre! Ahahah, pensavo fosse Shadow Blade. Lui sarebbe stato un problema ma tu....ahahahahah! » « Lurido verme! » Sombra divenne rosso dalla rabbia e dalla vergogna.

« Non c'è da preoccuparsi ragazze. » disse il corvino riferito alle Gemme « Lui è il cattivo più scarso di sempre. Non rappresenta il minimo problema. A proposito, non eri stato distrutto da quella Kamehameha arcobaleno di Lucas e Applejack? »

« Cos'è una Kamehameha? » chiese Steven a Connie « Non era un re hawaiano? »

« Prima che Shadow Blade venisse sconfitto sono riuscito a scappare. Sono diventato il capo di un plotone di ombre con il sogno di riuscire a prendere il dominio di questa dimensione. Le Gemme non sarebbero state un problema ma poi sei arrivato tu Gyber e hai....»

« Ma io non sono Gyber. Io mi chiamo Drol. » « Immaginavo che non fossi Gyber. Sei troppo diverso, anche la tua energia lo è, volevo solo una conferma. »

« Ma qualcuno ci vuole spiegare di cosa cavolo state parlando!?! » Ametista si era frapposta fra i due. Il corvino gli mise una mano sulla spalla e la guardò negli occhi « Ve lo dirò più tardi. Per ora vi basti sapere che lui è il cattivo, e che come cattivo fa pena. »

 

L'ex tiranno dell'impero di cristallo rimase un paio di secondi in silenzio per poi ghignare « Forse un tempo facevo pena, ma adesso non più, grazie a questi! » ed intorno a lui comparvero delle gemma di varie tipi e dimensioni, osservo tutte le gemme corrotte che erano state raccolte.

« No, erano tenute sottochiave! » protestò Garnet « Come hai fatto a...Perla! » « Esatto, ho usato lei per entrare. Un mio sottoposto stava quasi per ucciderla ma l'ho fermato in tempo. Ed ora. » le gemme si lanciarono contro il corpo dell'uomo, cominciando a venire assorbite da esso, diventando sempre più grande.

Quando anche l'ultima penetrò all'interno di esso aveva raggiunto almeno i quattro metri d'altezza. La sua armatura si incrinò fino al rompersi del tutto, rivelandone un'altra fatta di vari tipi di pietre con al centro di essa una gemma completamente bianca.

Anche la sua testa era ricoperta in parte di gemme nere, soprattutto sulle guancie.

Sombra mosse un passo facendo tremare tutto lo stabilimento « Ora niente e nessuno potrà fermarmi! » « Questo lo si deve ancora vedere! » Garnet si lanciò contro di esso colpendolo al petto con i suoi guanti ma ottene come risultato la rottura di questi ultimi.

L'essere oscuro rise e prese in pieno il volto della donna con un montante che la lanciò via. Drol si balzò in avanti e l'afferrò prima che potesse farsi più male cadendo. I suoi perenni occhiali da Sole si erano frantumati mettendo in luce i suoi tre occhi (Garnet ha tre occhi, ve lo dico poi...)

Drol, impegnato a soccorrerla, non si accorse del tiranno che, correndogli addosso, gli aveva mollato un calcio che fu tanto potente da lanciarlo lontano sulla spiaggia.

« E ora che mi sono liberato del più pericoloso. » disse ignorandosi bellamente gli altri del gruppo che estraevano le loro armi « Diamo inizio al mio nuovo regno! »

Aprì la bocca e rigurgitò un fitta nebbia nera che diffondendosi a macchio d'olio coprì tutta la città « Questo è l'inizio della fine! »

 

 

 

(Allora ciò che sto per rivelare su Garnet è uno spoiler quindi, chi segue la serie e non vuole rovinarsi la sorpresa, salti pure

Allora, le Gemme possiedono il potere di fondersi insieme quando raggiungono un equilibrio fra di esse, ebbene, Garnet è una fusione nata dalle gemme, Rubino e Zaffiro, che si amavano. Ogni fusione è un essere a se stante con una propria coscienza e sono caratterizzate dalla presenza di più occhi, almeno così dovrebbe essere.)

 

 

 

Angolo autore:

Eccovi il cattivo, figuriamoci se la giornata poteva finire tranquillamente <.<

Beh, che lo scontro abbia inizio!

Alla prossima, Lord Gyber.

P.S: quasi mi dimenticavo, il nome Kamehameha deriva davvero da un re delle Hawai.

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Capitolo 8
*** Un piccolo riassunto + Penitenza ***


« Perla. Perla ti devi svegliare! » la Gemma, richiamata da quella voce, cominciò a riaprire gli occhi. Provò a muovere la testa ma venne fermata da una dolorosa fitta al cranio. Si mise una mano sulla fronte cerando di sostenerla mentre a stento cercava di rimettersi in piedi.

« Stai bene? » sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla ma a causa della vista annebbiata non riuscì a capire chi era « Allora? Ti hanno colpito molto forte. » però la voce l'avrebbe distinta fra mille « D-drol? »

« Grazie al cielo, pensavo che la tua testa fosse partita! » la ragazza si stropicciò un paio di volte gli occhi e finalmente riuscì a vedere la figura del ragazzo davanti a se. Cercò di muovere un passo ma rischiò di cadere ma Drol riuscì ad afferrarla ed aiutarla a stare in piedi appoggiandosi alla sua spalla.

« Che è successo? » « Se non lo sai te. » « Un ragazzo mi ha trasportato alla base e poi mi ha tramortito....non ricordo nient'altro...» « Credo ti dovrò fare un riassunto generale. »

Gli spiega cosa ha fatto Sombra.

« Chi è questo Sombra? Davvero viene da un'altra dimensione? E che poteri hai? » chiese, affamata di curiosità, nel mentre che recuperava le forze e riuscire a stare in piedi da sola « Ve lo spiego dopo. Ora ho bisogno di aiuto. Guarda. »

Si tolse dalla sua visuale mostrandole che si trovavano in corridoio fatto di cristallo azzurro dalle pareti altissime sormontate da un cielo nero come il catrame « Dove siamo? » « Siamo sulla spiaggia. Sombra l'ha trasformata in un labirinto, credo che si voglia divertire un po' prima di darci il colpo finale. Credo che gli altri siano qui. »

« Fammi vedere. » Perla si mise le mani vicino alla sua gemma dalla quale scaturì un leggero bagliore che indicava una connessione mentale « Sono qua. Ho collegato le nostre menti con le loro, così possiamo parlare. Riuscite a sentirmi? »

« Forte e chiaro! » fece la voce etera di Steven « Voi dove siete così vi raggiungiamo. » « Non lo sappiamo. » rispose Drol « Dimmi sei insieme alle altre. » « No, con me ci sono solo Connie e Leone. »

« Io sono qua insieme a Garnet. » l'antracia tirò un sospiro di sollievo sentendo la voce di Ametista che pareva sana e salva.

« Come procediamo? » chiese Perla rivolta al capo della Gemme che rispose « Se percorriamo il labirinto rischiamo di perderci più quanto già non siamo e ci metteremmo anche troppo. Voi avete qualche idea? »

« Io ce l'ho! » tuonò Drol per poi sedersi a gambe incrociate sul gelido pavimento di cristallo come se non ci fosse niente di cui preoccuparsi « Credo però che prima sia meglio che vi spieghi alcune cose sul mio conto. »

« Una storia!?! Siamo tutt'orecchi! » esultò felice Steven « Rarrgh! » aggiunse Leone. Drol rise e si grattò la testa un po' un imbarazzo.

« Allora, come ho già detto provengo da un'altra dimensione, la cosa strana è che io non ero proprio un corpo. » « Che intendi? » domandò la voce di Ametista che, dall'altra parte del labirinto, si era adagiata sul pavimento con Garnet per sentire la storia.

« Vedete...io ero parte di un essere chiamato Lord Gyber, cioè, non tanto Lord, si faceva chiamare così perché a detto sua stava bene. Il mio nome, Drol Rebyg, è appunto il contrario del suo. Ero una parte del suo cervello. La parte più caotica ed anarchica che teneva segregata dentro di se. »

« Come la fusione delle gemme. » interruppe Connie « Due menti fuse in un solo corpo. » « La cosa è un po' più complicata. » la corresse il corvino « Io sono nato successivamente. E anche se ero nella sua testa lui non mi degnava. E come darli torto. »

« Come mai? » la questione di Steven gli fece tirare uno sbuffo di rammarico « A volte riuscivo a prendere il controllo del corpo e quando succedeva combinavo solo guai che lo mettevano in serie difficoltà. Per questo non gli sono mai stato così simpatico. Gyber non era uno a cui piacciono i problemi. »

Si grattò la testa infastidito dal ricordo dell'albino « Io volevo solo divertirmi. Credetemi con una magia poteva anche liberarsi di me e crearmi un corpo tutto mio, ma mi riteneva uno da dover segregare nella sua mente per sempre. Eravamo come se Ametista fosse stata rinchiusa dentro Perla. »

La Gemma lattea ebbe dei brividi a doversi immaginare con una come Ametista nella sua testa per sempre. Non conoscendo Gyber cominciò a provare simpatia e dispiacere per lui.

« Come hai fatto ad evadere da questo Gyber? » gli chiese poi la gemma che si era seduta affianco a lui tenendosi le ginocchia strette fra le braccia « E' un po' complicato. Gyber era stato invitato ad un torneo che riuniva creature di altre dimensioni. Fra queste vi era un Drol che aveva avuto la meglio sulla parte razionale di Gyber. »

Fece comparire un poster che raffigurava i vari partecipanti del Mega Multiverse Match, sul quale spiccavano un ragazzo dai capelli albini « Quello è Gyber? Ti assomiglia molto. » « Sarebbe più giusto dire che sono io ad assomigliarli. » ed un altro simile a lui ma dai capelli neri, ovvero l'altro Drol.

Il corvino riprese a narrare « Una notte l'altro Drol mi ha assorbito dalla mente di Gyber per diventare più forte ma quando è stato distrutto io mi sono liberato. Mi ci è voluto un po' a costruirmi un corpo ma alla fine sono scappato in questa dimensione, cambiando il mio aspetto. »

Mosse una mano sugli occhi da rettile che ridivennero blu « All'inizio mi volevo divertire causando qualche casino ma poi ho conosciuto voi e...beh, lo sapete il resto. »

Perla distolse lo sguardo riformulando una serie di pensieri « Quella sera. » cominciò « Quando ti ho visto uccidere quel ragazzo...era vero? Non ho sognato. » « Già, ti addormentato con la magia e ti ho riportata a casa. Ho cancellato poi tutte le prove e poi quella era un'Ombra travestita, non avrei mai fatto niente del genere ad un innocente. Sono un pazzo non un mostro. »

La gemma si alzò in piedi e gli sbraitò in faccia « Perché non ci hai detto niente sin dall'inizio!?! Mi sarei evitata un sacco di turbe psichiche!!! » il suo tono fece ridere il corvino « Beh, volevo godermi la vacanza al meglio. Scommetto che non mi avresti creduto. E poi non mi piacevi, sembri troppo Gyber, anzi scommetto che sareste una splendida coppia. »

Drol si rimise in piedi e si sgranchì la vertebre « Bene, ora ritorniamo al piano per evadere. Primo passo: create delle bolle difensive per proteggervi...»

 

In un altro luogo Sombra se ne stava seduto su un trono di cristallo abbastanza grande da poter reggere il suo peso ed osservava divertito da una sua sfera come procedevano gli eroi all'interno del labirinto « Quegli sciocchi pensano davvero di farcela? Ah! Illusi. »

Un servo Ombra gli si avvicinò « Ma se riuscissero a trovare la strada giusta? » Sombra, in risposta, lo schiacciò sotto la mano, riducendolo a poltiglia « Impossibile! L'ho creato affinché ogni volta le pareti si modifichino per confonderli così che non riescano più ad uscire! »

E se la rise di gusto finché non si diffuse il rumore di un'esplosione « Ma che...!?! »

Il tiranno corse alla sfera per vedere la scena e rimase impietrito. Le pareti del labirinto erano state fatte crollare da esplosione.

 

Drol fece scomparire il bagliore nei suoi occhi « Ti adoro vista laser...» si disse osservando il suo operato. Abbattendo i muri il labirinto non era più un problema, perché non ce n'era più uno!

Perla, riparatasi dietro la schiena del corvino, uscì fuori dal nascondiglio, vedendo cosa aveva fatto e scorgendo in lontananza le sue compagne e Steven che disattivavano le bolle magiche difensive « Era necessario fare tutto questo disastro? »

« Beh, si dice che a volte la via più facile non sia la migliore, ma dato che noi non abbiamo tempo e questa non è una di quelle volte questa era l'unica soluzione. Su andiamo. » e si mise in marcia in direzione degli amici, seguito poi a ruota dalla ragazza.

Non gli ci volle molto perché si ricongiungessero al centro di ciò che prima era il labirinto, li Ametista potette dare uno schiaffo sulla guancia del ragazzo, che si massaggiò la zona offesa « E questo per cosa è? » « Per averci mentito, averci fatto prendere un grosso spavento e per averci quasi vaporizzati. » rispose contando sulle dita tutte le cose « D'accordo ma adesso andiamo avanti. Li c'è la porta. »

Dall'altra parte dell'area si ergeva una maestosa e gigantesca porta d'ossidiana molto spessa. Sopra di essa vi era un'arcata che così recitava “Provate a passare se ci riuscite”. Drol prima provò a squagliarla con la vista, non riuscendoci, data la resistenza del materiale.

Poi provò a prenderla a pugni insieme a Garnet ma neanche la forza bruta servì a scalfirla. Il corvino ci sbatté sopra la testa lamentandosi « E' rinforzata con la magia con le sole nostre forze non ci riusciremo. »

« Forse qualcuno c'è! » il ragazzo vide Ametista e Garnet scambiarsi un'occhiata cosa che fece trasalire Perla, che sembrava conoscere le loro intenzioni « No! Non avrete intenzione di fondervi in Sugilite, vero!?! »

« E' l'unica abbastanza forte da poter abbattere quella porta. » ma la pacatezza di Garnet non riuscì a calmarla « Vorrei ricordarvi cosa è successo l'ultima volta! » « Tranquilla, questa volta vedremo di separarci subito. Vieni qua Ametista. »

Le due si misero una di fronte all'altra e si misero a fare una strana danza e, quando questa fu terminata, le due si trasformarono in luce, fondendosi insieme e creando una gigantesca donna con quattro braccia e cinque occhi https://www.youtube.com/watch?v=LuTGIT3ZKhE

« Ah, è così bello essere me! » la sua voce fu tanto potente da far tremare il suolo « Bene, quindi ora devo distruggere questa porta. » fece comparire i guantoni di Garnet e la frusta di Ametista unendoli in un possente mazzafrusto.

Come se pesasse quanto un piuma lo mosse agilmente e lo fece impattare contro la porta, che crollò come un mazzo di carte « Ecco fatto! Questo è niente per Sugilite! » la sua risata fu forte quasi tanto la sua voce, tanto da far quasi perdere l'equilibrio al gruppo.

« D'accordo, sei stata utile, ora però torna normale! » l'ordine impostogli da Perla non ottenne l'effetto sperato. La gigantessa si piegò sulle ginocchia e gli afferrò la testa fra le due dita, stringendo la presa « Zitta pulce, non puoi dirmi cosa devo fare! »

Drol, intuendo il pericolo, appoggiò una mano sul polpastrello della fusione e gli scaricò addosso qualche milione di volt. Sugilite lasciò la presa e si dimenò urlando senza tuttavia che la scossa smettesse.

Quando il corvino scostò la mano l'imponente figura di ridivise nelle due gemme, un po' abbrustolite ma sane.

La Gemma lattea si avvicinò a loro a braccia incrociate ed un sorrisetto compiaciuto « Io ve lo avevo detto! »

« Non perdiamo tempo, andiamo! » Drol si mise in testa al gruppo, oltrepassando ciò che rimaneva della porta.

 

 

 

 

Ok, questo non c'entra niente con la storia ma lo devo fare...

Allora, io e Lucas avevamo fatto una scommessa fra le nostre due storie (Mega Multiverse Matche e MLB8), quella che avrebbe avuto più recensioni avrebbe concesso allo scrittore vincitore di far fare una penitenza al perdente, indovinate un po' chi ha perso -.-

Quindi ecco qua...

 

Gyber stava trascinando una carrozza per tutte le strade di Baltimora. Su questa se ne stava tranquillamente seduto Lucas, intento a guardarsi il paesaggio « Forza Gyber, un po' di sprint! Voglio fare tutto il tragitto prima che faccia sera! »

Oltre a questo, sulla carrozza, c'era anche Deadpool che mollava spesso e volentieri delle frustate sulla schiena dell'albino « Muoviti bestia! » « E tu che ci fai qui!?! Tu non centri in questa storia! » « Mio caro, io sono ovunque e da nessuna parte! » rispose per poi rimettersi a frustarlo con ancora più foga.

Come se ciò non bastasse iniziò a piovere e l'antracia si inzuppò fino alle ossa.

Una volta tornato alla base ed essersi dato un'asciugata dovette fare un'altra cosa, ancora più imbarazzante.

Fortunatamente per lui c'era solo Lucas che assisteva allo spettacolo. Erano in sala di teatro e il ragazzo di fuoco era l'unico presente « Forza, vieni fuori! »

Gyber salì sul palco indossando un abito da can can http://img.costumecraze.com/images/vendors/dreamgirl/8217-Womens-Can-Can-In-Paris-Costume-large.jpg

Partì la musica e fu costretto a ballare mentre Lucas se la rideva come un pazzo.

« Sei troppo crudele! » si lamentò l'albino senza essere preso in considerazione. Anzi, Lucas si alzò in piedi e controbatté « Dio mi fulmini se ciò è vero! » un fulmine perforò il soffitto del teatro e lo centrò in pieno, senza però fargli male « Ah! Bel tentativo! »

E così Gyber fu costretto a ballare tutta la notte. Ma continuò a sorridere, pensando che Ridi, ridi, vedrai che bella sorpresa quando torni a casa....

 

 

 

Angolo autore:

Cosa ho fatto alla casa di Lucas? Eheh, lo vedrete >:D

Ma a parte questo, riusciranno i nostri amici a fermare Sombra?

Non perdetevelo nella prossima puntata.

Saluti, Lord Gyber.

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Capitolo 9
*** Capitolo Random: La Tossina della Paura ***


Lucas stava rientrando alla base dopo aver passato tutta la giornata a prendersi gioco di Gyber dopo la loro scommessa « Niente è come prendersi gioco di Gyber! » arrivò in cucina ed aprì il frigo « Vediamo cosa c'è di buono...e questo cos'è? »

Tirò fuori da esso una lattina color arancione con sopra un post-it. Su questo c'era scritto: “Proprietà di Gyber, non toccare!!!” Lucas fu quasi tentato di rimetterla a posto, dato che i punti esclamativi non promettevano niente di buono, ma poi ricordardonsi della sua sete e che potesse ancora usufruire della penitenza « Non si arrabbierà per una bibita. »

L'aprì e ne bevve il contenuto. Poi schiacciò la lattina, la buttò e si diresse in camera.

Non si era accorto di Gyber, nascosto dietro ad un muro, intento a strofinarsi le mani « Ora ci divertiamo...»

 

Lucas si spaparanzò sul letto della sua stanza non prima di aver agguantato il suo Nintendo 3ds per una partita a Monster Hunter « Oggi sono davvero carico! Niente mi potrà...!!! » ma quando aprì la console la lanciò via da la mano mettendosi ad urlare come una donnetta.

Si avvicinò ad essa, riversa a terra, mostrando che sullo schermo era appoggiato un ragnetto che, dopo un paio di secondi, zampettò via. Lucas si diede una manata in fronte « Andiamo Lucas! Un solo ragno per te non è un problema. »

Riafferrò la console ed alzò gli occhi al cielo « Un giorno dovrò farmi passare questa fobia. »

Una strana sensazione lo pervase. Come se migliaia di esseri si stessero muovendo sulle sue mani.

Abbassò lo sguardo « AAAAAHHHHHH!!!! » il suo Nintendo si era trasformato in un insieme brulicante di ragni. Lo lasciò di nuovo cadere a terra, permettendo così ai ragni di spargersi sul pavimento, e fece un balzo talmente grande da raggiungere il lampadario, sul quale si aggrappò.

« Che diavolo è successo!?! » poi si ricordò una cosa « Un momento...Noi non abbiamo un lampadario! » si mise ad osservarlo meglio e vide che era composto interamente di ragni « AAAAHHHHHH!!!! »

Mollò la presa e cadde sul suo letto. Purtroppo per lui, quando ci impattò sopra, scoprì che anche questo si era tramutato in milioni di ragni « AAAAHHHH!!!! SANTISSIMO MIYAMOTO!!!! »

Si alzò in piedi, dimenandosi per scrollarsi di dosso i ragni, e raggiunse la porta. Quando toccò la maniglia però tutto il rivestimento della porta si sbriciolò rivelando ancora altri ragni « AAAHHHH!!!!! »

Così, dimenticandosi completamente di poter diventare fuoco ed incenerirli, prese una nuova decisione. Prese una rincorsa e sfondò il muro uscendo per uscire finalmente da quell'incubo. Ma il muro si era rivelato solo due sottilissime pareti di stucco riempite di aracnidi.

Lucas si buttò a terra, mettendosi a rotolare riuscendo così a liberarsi degli sgraditi esseri. Aveva il fiatone e sudava copiosamente « Devo andarmene da qui! »

Davanti a lui vi era un lunghissimo corridoio e non ci pensò due volte a percorrerla per allontanarsi. Il luogo era totalmente privo di ragni quindi potette rilassarsi un po' e pensare « Ma cosa sta succedendo? Che sia uno scherzo di Victus? »

Non ci rifletté a lungo poiché scorse due figure alla fine del percorso che lo fecero stare meglio « APPLEJACK!!! LUCINDA!!! » le due stavano ferme davanti al corridoio sorridendo felici.

Lucas gli saltò addosso e le abbraccio « Santo cielo! Non potete neanche immaginare cosa sia successo! » non sentendo alcuna risposta il ragazzo alzò lo sguardo, vedendo che avevano ancora lo stesso sorriso stampato sul volto « Ragazze? »

Gli schioccò le dita davanti ma non ebbero alcuna reazione « Che vi succede? » mise una mano sulla faccia della moglie e...questa cadde all'indietro. Dopo aver urlato di nuovo Lucas lo notò « Ma...questo è solo un manichino! »

Anche la testa di Lucinda cadde.

Lucas alzò un sopracciglio confuso e terrorizzato.

Le due figure si contrassero su se stesse per poi mettersi ad eruttare ragni.

« AAAHHHHHHH!!!!!! » Lucas, vedendo tutti quelle creature piovergli addosso, fu preso da un attacco di panico. Buttò giù i manichini, che non smisero di sputare aracnidi, e continuò a correre per il corridoio, sperando di trovare la salvezza.

Invece « SHADOW BLADE!!!! » il possente uomo si trovava alla fine del corridoio, dando le spalle a Lucas, che sguainò la spada « Beh, almeno tu non sei un ragno. »

Immagino sappiate tutti cosa succede se si dice così, giusto?

La creatura oscura si voltò e fece prendere un infarto al guerriero di fuoco. La sua testa era diventata quella di un ragno e le sue mandibole si muovevano rilasciando una gran quantità di bava verdognola e maleodorante.

La bestia si lanciò contro di lui, ma la evitò con una capriola, riuscendo anche a colpirlo al fianco con la spada. Lucas si soffermò sul corpo ferito del nemico, sconfitto. Ma neanche tanto poiché si rialzò subito con la ferita subito rimarginata.

« Uffa, non è giusto! » senza pensarci due volte si rimise a correre oltrepassando il corridoio. Ma il fato (ovvero io) fece si che non ci fosse nessun pavimento ed il ragazzo precipitò.

 

Dopo un lasso di tempo sembrato interminabile, Lucas toccò il fondo. Un fondo morbido ed elastico.

Era atterrato su un enorme ragnatela.

« Porca vacca! » cercò di dimenarsi me fu tutto inutile. Uno strano rumore gli riempì le orecchie e subito dopo un enorme gatto dalla fisionomia umana e con una faccia truce fece la sua comparsa « Nessuno se ne va dall'Hotel Gatti! Ahahahah! »

Sollevò le braccia mostrando che teneva nel palmo della mani un ragno gigantesco su ognuna, che mollò sulla ragnatela. I due si diressero verso la vittima.

« Sono troppo figo per morire! Aiuto! » vicino al ragazzo, neanche a farlo apposta, passò un cagnolino rosa che portava sopra la testa una nonna grassa, tenendola sollevata come se fosse una piuma.

Il cane, attenendosi ai suoi sani principi, tirò fuori da non so dove delle enormi forbici e tagliò il pezzo di tela sul quale il ragazzo era bloccato. Lucas gli strinse la zampa in segno di riconoscenza « Grazie mille amico. » « E' stato un piacere. » rispose il cane, ricominciando a scappare.

Lucas, intanto, cercando una via di salvezza vide il buco nella tela di ragno che il cane aveva formato « Beh, o la va o la spacca. » prese un profondo respiro e si gettò nel buio « Fletto i muscoli e sono nel vuoto! »

Sul bordo del buco si posizionò un omino con un costume giallo da supereroe a forma di topo « Maledetto ladro! Dirò ad Ortolani di denunciarti! Certo Puccettino » disse rivolgendosi ad un orsacchiotto « Che ci sono dei tipi strambi in giro. Dico bene Ragno gigante? »

Si rimise a guardare il peluche poi gli si sgranarono gli occhi in direzione della craetura.

 

Lucas atterrò nella cucina, lo capì perché l'adorato frigo non avrebbe mai potuto dimenticarlo « Ce l'ho fatta! Yuppieeee! » esultò facendo la danza della vittoria.

« Lucas, che succede!?! » la voce di Applejack bastò a placargli il cuore che stava pulsando incessantemente e senza se e senza ma si gettò alle gambe della ragazza, abbracciandola « Non puoi immaginare! Un incubo terribile! C'erano ragni ovunque e poi c'era Shadow Blade con una testa di ragno! »

La ragazza alzò un sopracciglio « Tesoro, guarda che ce l'abbiamo tutti. »

Lucas si paralizzò all'istante « C-cosa? » alzò la visuale e vide l'orribile realtà « AAAHHHHHH!!!! » la sua adorata aveva una testa di ragno. Si staccò immediatamente da lei e si allontanò « Tu non sei Applejack! » l'accusò puntandogli il dito contro.

« Zuccherino, cosa ti succede? Non è che hai bevuto di nuovo, vero? » « No, questo è troppo orribile per essere un sogno! » « Accidenti, ragazzi venite, Lucas ha di nuovo dei deliri da sbronza! »

Si spalancarono tutte le porte e fecero la loro comparsa tutti i membri della Lucas Force e degli scrittori tutti con una testa da ragno, che si lanciarono contro di lui « O MIO DIO!!! »

 

I membri della squadra osservarono Lucas rannicchiato sul pavimento a piangere ed a urlare senza apparente motivo « Che diavolo gli è preso? » domandò confuso Dz, vedendo l'amico a terra agonizzante « Credo che il suo cervello sia partito come temevo. » ipotizzò Sam.

In mezzo al gruppo sbucò fuori Gyber con un sorriso « Non temete, ciò che gli ho fatto ha un effetto temporaneo. » tutti si voltarono verso di lui « E che gli hai fatto? » chiese Litios, punzecchiando il biondino con un bastoncino per vedere se reagisse.

« Diciamo che ho fatto in modo che bevesse una bibita che ho leggermente modificato. » « A proposito di questo...» dietro l'antracia apparve un uomo alto con un mantello ed un maschera che sembrava fatto con un sacco di juta « Dammi ciò che mi spetta. »

L'albino tirò fuori dalla tasca una banconota e gliela porse « Grazie per l'aiuto Spaventapasseri, la tua Tossina della Paura è fantastica! » « Prego, per veder la gente soffrire questo ed altro. » e si dileguò.

Sam vide l'uomo andarsene e lo riconobbe « Quello non è Spaventapasseri il nemico di Batman? » « Esatto, mi ha fornito tante confezioni di lattine corrette con la sua tossina, che fa avere allucinazioni a chi la beve, mostrandogli le sue peggiori paure. »

« Forte. » ammise Randor « Ma che genere di lattine? » « Erano arancioni. » il ragazzo si bloccò « Allora forse c'è un problema. » « Di che genere? »

Tutti i membri della squadra, Gyber escluso, avevano in mano le suddette lattine e purtroppo ne aveva già bevuto un sorso.

Tutti si misero a correre terrorizzati « SCARAFAGGI!!!! » gridò annichilito Victus gettandosi a terra « UN MONDO SENZA SHIPPING!!!! » questa invece era Giuly che si sbatteva la padella sulla testa per liberarsi di quell'incubo « MUCCHE!!! MUCCHE OVUNQUE!!! » Deadpool si mise a correre sui muri per poi esplodere.

Gyber sbuffò e si diresse alla porta « Ok ragazzi, io vado a farmi un giro ci vediamo fra una settimana. Arrivo Las Vegas! »

Si lanciò nella sua decapottabile rossa ed accese i motori « Verso il tavolo da gioco ed oltre!!! » e partì alla velocità della luce.

 

Angolo autore:

Drol: Ehi, questa è la mia storia, non ti intromettere!

E andiamo, è solo un capitolo random, tanto per ricordarvi che se mi fate un torto poi ne pagherete con gli interessi <.<

Inoltre vorrei ringraziare Rat-Man e Leone il cane fifone per la loro partecipazione.

Drol: Al diavolo! Io sono la star in questa storia! D:

Puoi anche cedere il testimone ogni tanto.

Drol: Giammai!

Giuly: AAAAHHHHHH!!!! NIENTE SHIPPING!!!!

Twilight: SERPENTI!!!

Lucas: RAGNI!!!!

Deadpool: MUCCHEEEEE!!!! MUCCHEE SOTTO LA MIA PELLE!!!!

 

Drol: Dimmi Gyber, tu di cosa hai paura?

Lo scopriamo subito * mi stappo una lattina e me la bevo* vediamo *due secondi dopo*.... SARAFAGGI!!!! TASSE DI EQUITALIA!!!! NNNOOOOOO, SCARAFFAGGI CON TASSE D'EQUITALIA!!!! AIUTOOOOOO!!!!!

Drol: Eeeeeehhhh è partito. Ok, signori, devo concludere io, spero che il capitoletto vi sia piaciuto, non temete, la star, ovvero io, tornerò molto presto. Finisco con Sombra e poi tutta vacanza!

Alla prossima, Drol.

 

TASSEEEEEE!!!!!!!!!

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Capitolo 10
*** Come se ciò non bastasse... ***


Ciò che si trovava dietro l'enorme portone spazzato via da Sugilite era un'immensa sala fatta completamente di cristallo. Poggiati sul pavimento vi erano dei bozzoli dalla forma ovoidale, sempre composti di pietre preziose, che secernevano un liquido maleodorante.

« Puzza più della tua stanza. » Perla usò una mano per tapparsi il delicato naso, Ametista invece provò a colpirla da dietro per l'insulto ma venne bloccata da Drol « Evitiamo i conflitti per il momento. » « Aaah, va bene, ma solo perché me lo hai chiesto tu. »

« Ma che sono questi affari? » Steven si era portato vicino ad una delle crisalidi e le stava punzecchiando con la punta della sua spada rosa, per esaminarlo meglio « Steven, non credo sia una buona idea...» il tentativo di Connie però non ottenne il risultato sperato.

Il ragazzo affondò troppo la lama e il bozzolo cominciò a sgonfiarsi, rilasciando una melma verdastra, che venne ben presto sostituita da una lunghissima zampa affusolata. Qualsiasi cosa ci fosse al suo interno spaccò l'involucro, lanciando quello schifo verde ovunque.

La creatura era una vespa composta da gemme. Sbatté un paio di volte le ali e cominciò a prendere quota, sollevandosi da terra « Questo non è buono! » Steven evocò il suo scudo giusto in tempo per parare una stoccata del pungiglione dell'insetto, che si frantumò, data la durezza dell'arma.

La bestia, adirata e ferita, cercò si scagliarsi contro di lui ma tempestivamente Garnet si frappose fra lei e Steven e con un solo colpo dei suoi guanti la frantumò in mille pezzi, che si sparsero sul pavimento, per poi svanire in uno sbuffo di vapore.

« E' stato facile. » « Dici? » in contemporanea con la mossa della donna si aprirono i restanti bozzoli, portando alla vita altrettanti insetti, furenti e dagli occhi, forse, anche affamati.

Gli eroi estrassero le loro armi e si lanciarono all'attacco.

Ametista usò una delle sua frusta e la fece avvinghiare alla vita di una delle vespe e, con uno scatto, la fece scontare con un altra distruggendola « Due a zero per me! » colpì il terreno con la sua arma e generò un'onda d'urto concentrica che polverizzò i nemici ancora a terra.

Perla usava invece la sua lancia per difendersi dai colpi di pungiglioni, aspettando il momento adatto per attaccare e tagliare a metà quelle bestiacce. Intanto Garnet si limitava a disintegrarli a suon di pugni sul muso.

Connie e Steven facevano coppietta. La prima usava la spada rosa per offendere e distruggere i nemici, il secondo parava i colpi grazie al suo scudo « Siamo troppo forti! » « Attento Steven! » un vespa cercò di colpirlo da dietro ma un ruggito sonico la frantumò all'istante « Grazie Leone! » ringraziò il ragazzo al leone rosa che si rimise a colpire gli avversari.

Drol si ritrovò messo all'angolo da una decina di quelle creature, ma non pareva spaventato « Volete giocare? » le sue mani vennero avvolte dalla nebbia « Giochiamo! » che si condensò formando due chakram grigi e neri, dotati di spuntoni e con dei manici interni per avere una migliore presa.

http://fc01.deviantart.net/fs42/f/2009/105/6/f/Axel__s_Chakram_by_JoeCoool.jpg

Ne lanciò e tagliò di netto una creatura che cadde a terra morta. Questo rimbalzò sulla parete, cambiò traiettoria, e ne colpì un'altra sulla schiena, uccidendo anche questa, tornandosene in mano al proprietario, entusiasta « Quanto mi era mancato usarli! »

Gli lanciò entrambi contro le pareti e questi, data la forza della spinta, si misero a rimbalzare da tutte le parti, però seguendo una traiettoria ben precisa, colpendo tutti i nemici, ritornando sempre dal loro creatore « BOOM BABY!!! »

 

Sombra, nella sua sala del trono, osservava tutto dalla sua sfera « Maledizione! » tuonò, sbattendo il grosso pugno su uno dei braccioli del trono, incrinandolo. Si alzò facendosi leva con le braccia e si mise a camminare in tondo « Questo non va bene per niente! »

Due ombre serve dietro di lui osservarono la scena « Io gli avevo detto di usare le tarantole. » si lamentò una con il suo compagno, a bassa voce per non farsi sentire « Ma il signorino qua ha detto “le tarantole? Troppo scontato. Usiamo la vespe. La vespe vanno bene!” Mai una volta che ci ascolti. »

Un raggio lo colpì in pieno trasformandolo in cenere. Sombra soffiò via il fumo dalla punta del suo dito « Sbagli, ora ti ho ascoltato. »

 

Nel campo di battaglia la situazione non sembrava delle migliori. Nonostante gli insettoni si sbriciolassero come biscotti secchi, continuavano ad arrivarne altri. Così tanti che il team si ritrovò accerchiato al centro della sala.

« Inutile distruggerli. » Perla si difese da un colpo degli insetti « Finché non distruggiamo i bozzoli non possiamo andare avanti. »

Infatti i bozzoli continuavano a sfornare centinaia di quei mostriciattoli.

« La cosa peggiore è che non possiamo nemmeno avanzare. » anche la supposizione di Garnet risultò corretta. La squadra era bloccata da tutto lo sciame che non permetteva di spostarsi « Avremmo bisogno di qualcuno alle loro spalle che possono agire. »

Sulla testa di Drol si accese una lampadina. L'afferrò e la lanciò sul muso di uno dei mostri « Io so chi può aiutarci! » si levò l'orecchino dall'orecchio « Spero che funzioni. » lo strinse fra le sue mani e poi lo lanciò oltre lo sciame, spaccandosi a contatto con il suolo.

 

Il gruppo osservò tre colonne di luce formarsi da dove era stato distrutto l'accessorio. Quando queste scomparvero lasciarono lo spazio a tre ragazze diverse. Le Gemme osservarono Drol confuse e sorprese « Ve lo spiego dopo, ok? Ragazze! »

Rarity si massaggiò la testa per via della forte emicrania che l'aveva colpita « Oooohhh, che diavolo è successo? » si alzò in piedi e vide l'immenso sciame « AH! INSETTI! CHE SCHIFO! »

« Non è il tempo di essere schizzinosi! » riconobbe la voce di Drol e lo trovò in mezzo a quell'insieme brulicante di vespe « Ascolta cosa dovete fare! »

 

« Ottimo! Finalmente una vittoria! » il tiranno si mise a ballare credendo in una vittoria assicurata « Niente mi fermerà! » ma il suo entusiasmo venne smorzato da un servitore « Capo, forse dovrebbe venire a guardare....»

Sombra si avvicinò alla sfera spingendo via prepotentemente il servo ed osservo lo scenario « NO! MALEDIZIONE!!! »

I tre elementi dell'armonia stavano distruggendo tutti i bozzoli ed gli insetti venivano decimati senza problemi « QUESTO NON VA AFFATTO BENE!!! »

 

Rarity fece saltare in aria l'ultimo bozzolo con la pistola e Drol frantumò l'ultima vespa. La stilista gli si avvicinò e con fare arrabbiato gli chiese « Adesso ci vuoi spiegare che sta succedendo!?! »

Spiega alle ragazze ciò che è accaduto con Sombra.

« E così ora dobbiamo liberare tutte le gemme che ha assorbito. » « Beh, allora vi daremo una mano....sempre che a voi vada bene....» chiese con la solita timidezza l'elemento della gentilezza « SI!!! E quando questa storia sarà finita faremo un'enorme festa! » aggiunse poi Pinkie.

Fu la stilista a concludere « D'accordo, ma dopo dovremo fare i conti per ciò che ci hai fatto! » le tre ragazze si misero in testa al gruppo e si incamminarono verso l'uscita della stanza, non troppo lontana.

« Le ragazze della tua dimensione sono tutte così pazze? » domandò Ametista al ragazzo « Beh, diciamo, loro non sono neanche le peggiori che potreste trovare. »

« Ehm, ragazzi, forse dovreste venire a vedere...» la voce di Rarity sembrava molto preoccupata. Il gruppo si avvicinò alle tre ragazze e videro la ragione della loro preoccupazione.

Di fronte alla porte si ergeva una crisalide ben più grande delle altre e di color rosso e nero e dai movimenti che stava compiendo indicava che stava per schiudersi.

Tirarono fuori le armi « Distruggiamo anche questo! » l'antracia vi si avventò sopra ma questo si schiuse all'ultimo momento rilasciando un getto di vapore abbastanza forte da buttarlo a terra.

Quando questo si aprì del tutto rivelò la peggior creatura che si potesse immaginare., L'incubo peggiore. Colui che non si vorrebbe mai incontrare.

« CHIMICHANGA!!!! » Deadpool saltò fuori dal bozzolo e si mise a rimbalzare su tutte le pareti come fosse una pallina di gomma. Si fermò solamente dopo aver abbattuto buona parte della sala « Come va gente? Vi sono mancato? »

« Deadpool? Si può sapere come sei arrivato qui? » chiese allibita la stilista al mercenario, che rispose « Beh, io devo essere presente in tutte le storie e poi mi volevo fare una vacanza. Ho trovato questi insettoni che dormivano beatamente nei bozzoli e, dato che sembravano comodi, me ne sono fatto anche io! »

« Si può sapere chi è tizio? » chiese Perla che come risposta vide il mutante sfoderare il suo più bel sorriso da latin lover (coperto però dalla maschera) « Ehi bellezza, io sono il grande Deadpool. Sai mi piacerebbe....» si sporse vicino al suo orecchio e gli sussurrò qualcosa.

Qualunque cosa fosse la faccia di Perla divenne blu dall'imbarazzo e dalla furia e mollò un ceffone sulla faccia del mercenario, per poi allontanarsi. Deadpool puntò lo sguardo sullo schermo, infrangendo la quarta parete, e disse ai lettori « Com'è ritrosa....Io l'adoro! »

 

Sombra si fece un facepalm « Accidenti! Non c'erano già abbastanza pagliacci in questa roba!?! »

 

« Alloooooora, posso unirmi a voi? » supplicò Deadpool più che altro nella speranza di rimorchiare la gemma lattea « Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego. » « Va bene, se proprio ci tieni. » « YUPPIIIEEEEE!!!! »

Deadpool si mise davanti a tutti vestito da Napoleone « Forza! Verso la vittoria! » sguainò la spada ed oltrepassò la porta, seguito poi dagli altri.

 

Gyber osservò da distanza la scena « Mai farsi domande su Deadpool, mai. Chissà, forse potrei aiutarli....» dopo un paio di minuti « Nah, se la possono cavare benissimo. » e si mise a seguirli.

 

 

Angolo autore:

Ok, il capitolo è corto e mi dispiace se non l'ho pubblicato prima, ma sapete com'è: e un giorno sono stanco e un giorno fa troppo caldo e con questa calura è stata una fortuna che non sia morto.

Comunque, ora anche il mercenario chiacchierone si è unito a noi e sappiamo già quanti guai combinerà.

La battaglia finale è sempre più vicina.

Alla prossima, Lord Gyber.

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Capitolo 11
*** Al peggio non c'è mai fine ***


« E così lo decapitai e con il suo cranio ci ho fatto un vaso per i gerani! » Deadpool, in testa al gruppo insieme a Perla, raccontava delle storielle sul suo passato di mercenario, anche se ai presenti provocavano più raccapriccio che curiosità, per intrattenere il gruppo mentre percorrevano la strada per arrivare alla sala del trono di Sombra.

« Drol, come fai ad essere sicuro che arriveremo a Sombra? » domandò Ametista, che affiancava il suo ragazzo « Di solito il boss finale è sempre al terzo livello della sua base, nei videogiochi la logica è questa. E poi Deadpool lo ha visto mentre era al bagno di quel livello. »

Perla, nel sentirlo, si mise davanti al mutante, e gli urlò sulla maschera « Lo hai visto e non hai fatto niente! Potevi affrontarlo! Così almeno ci risparmiavamo tutto questo! » il mercenario, però, per nulla intimorito si sporse in avanti e con il suo tono di latin lover disse « Adoro le femmine focose. Ti andrebbe un po' di Schweppes, solo io e te? »

« E che cosa sarebbe? » Rarity si avvicinò al suo orecchio e glielo sussurrò. La gemma divenne blu dall'imbarazzo ed, estratta la sua lancia, tagliò a metà l'uomo in un impeto di rabbia. Pinkie si avvicinò alla pozza di sangue creatasi dalle due metà « Wow, come facevi a sapere che era immortale? » « E' immortale? »

« Non ti preoccupare piccola...» Deadpool, ricompostosi, mise il braccio in appoggio al gomito della ragazza « Io per te ci sono e ci sarò sempre! » « Che consolazione! » disse digrignando i denti e cominciando ad emettere fumo per poi riprendere il cammino.

Povera Perla, se prima c'era Drol a darle sui nervi ora ci stava quel maniaco!

Che settimana da dimenticare!

« Cambiando discorso » iniziò Garnet con il suo solito tono da comandante « Come agiremo con Sombra? Abbiamo bisogno di un piano di attacco. » a tranquillizzarla ci pensò il ragazzo corvino « Non devi preoccuparti. Me ne occuperò io, anche se potenziato gli farò rimpiangere di averci attaccato! » « Giusto, gli faremo mangiare la polvere! » aggiunse Steven, esultando.

 

« Ahahahahah! » rideva di gusto il tiranno che, seduto sul suo trono, stava osservando l'arrivo dei suoi nemici attraverso la sua sfera di cristallo « Quegli sciocchi pensano davvero di fermarmi! » « Ma...signore, ha visto anche lei come sono potenti! Non abbiamo alcuna poss...» l'ombra che stava parlando non poté finire poiché venne schiacciata dal pugno del suo capo « Questa volta non mi farò battere! Quando arriveranno gli schiaccerò con le mie mani! »

Al suo cospetto giunse un nuovo servo ombra « Signore. » « Che c'è!?! » chiese seccato al suo servitore, che si fece piccolo piccolo che rispose « Sono arrivati. » disse puntando all'entrata della sala del trono, dove ad attenderlo c'erano le gemme ed il resto della cricca.

Sombra si paralizzò sul posto e si sgonfiò come un palloncino. « No! Non ci voglio credere!!! » tuonò, ritornato in se, e saltando giù dal trono, facendo tremare il terreno data la sua possente massa « Come avete fatto a passare!?! Avevo allestito una nuova stanza piena di trabocchetti, trappole e mostri di vario genere! Non potete essere ancora vivi!!! »

Deadpool si fece avanti e disse « Oh, è stato facile, abbiamo usato la porta di servizio!» si spostò di lato mostrando sulla porta da cui erano passati la scritta “Entrata di servizio” « Di certo non saremmo mai passata per quella. » ed indicò una seconda porta con su inciso “Trabocchetti, trappole e mostri”.

Ci fu una folata di vento dalle parti di Sombra e vi passò anche un cespuglio secco rotolante.

Puntò il suo sguardo omicida sull'ombra vicino a lui « SI PUO' SAPERE PERCHE' AVETE AGGIUNTO UNA PORTA DI SERVIZIO!?! » urlò, mentre a stento si tratteneva dalla voglia di stritolarlo con le sue mani Il diavoletto si fece ancora più minuscolo « Beh, noi altre volevamo poter passare senza dover affrontare tutte quelle cose. »

Poco prima che lo uccidesse, il malvagio prese un respirone profondo per calmarsi « Beh, avreste potuto fare peggio...» « A proposito di ciò » cominciò l'ombra facendo un passetto avanti « date le sue manie manesche ed il fatto che ci uccida molto frequentemente, io e le altre ombre abbiamo deciso di formare un sindacato. »

Sombra rimase fermo un secondo e poi sorrise « Adorabile...» e la schiacciò sotto il suo pugno.

 

« OMBRE!!! » dalle pareti cominciarono a fuoriuscire un'orda di creature oscure « ESCONO DALLE FOTTUTE PARETI!!! » gridò il mercenario ricevendo un coppino da Drol come risposta. I mostri lanciarono un urlo di battaglia e si lanciarono verso gli avversari.

« Occupatevi di loro, io penso a Sombra! » disse Drol scattando verso il capo delle ombre e nel frattempo mettendone al tappeto un paio.

Garnet ingigantì i suoi guantoni e schiacciò al suolo una decina di ombra rendendole in poltiglia « Si sfaldano come budini. » commentò schivando un colpo di spada di uno di quegli esseri per poi stenderlo con un calcio sull'addome. Perla li faceva fuori con stoccate e colpi discendenti della sua lama, mentre Ametista, trasformatasi in tirannosauro, prendeva a pestoni e a morsi i restanti « Però non hanno il sapore del budino. » ammise dispiaciuta dopo averne masticate qualcuno.

Steven e Connie usarono la stessa strategia usata con le vespe, uno difendeva con la scusa, l'altra le tranciava con la spada rosa, intanto Leone o le sbriciolava con il ruggito sonico o le decapitava con gli artigli affilatissimi. A dare manforte ai ragazzi vi erano Rarity, Pinkie e Fluttershy che facevano fuori i diavoli a suon di proiettili ed ubercarica.

Deadpool si ritrovò circondato da una ventina di ombre, ma non ne era intimorito « Non vi conviene sfidarmi...IO SONO IL DISCENDETE DELLA SACRA SCUOLA DI HOKUTO!!! » i suoi muscoli si gonfiarono strappando la parte superiore della calzamaglia, rivelando sul petto sette buchi che formavano la costellazione l'orsa maggiore « WATATATATATATATATA!!! » il mutante cominciò a mollare cazzottoni a velocità impressione con le mani sulle sue vittime ed ogni colpo faceva gonfiare il corpo nemico che poi esplodeva dall'interno.

« A noi due! » Drol arrivò vicinissimo a Sombra che controbatté divertito « Fatti sotto pulce! » allora il corvino lo colpì con un calcio al petto ma non causò molti danni a quest'ultimo dato che essendo fatto di pietra non ne risentì a fatto, anzi, lo afferrò per la gamba con l'enorme mano e si mise a farlo roteare per poi lanciarlo in aria.

Per evitarsi una brutta botta, Drol fu in grado di riprendersi ed, arrivato al soffitto, vi ci appoggiò i piedi e prese la spinta verso il basso, dove il tiranno lo stava aspettando per colpirlo con un pugno. Il corvino però non si fece fregare e rivestì le sue braccia di ambizione dell'armatura. All'impatto fra i due fu il cattivo ad avere la peggio. Venne sbilanciato all'indietro dalla potenza del colpo lasciando campo libero all'avversario.

« Fist Gatling! » con i pugni sempre ricoperti di ambizione Drol si mise a tempestarlo di colpi sul torace provocandogli vari solchi ed ammaccature sull'armatura gemmea del nemico, tutto lo sguardo ammagliato della sua ragazza « Bello ed anche forte...» « Non ti distrarre! » la riportò alla realtà Perla uccidendo un'ombra che stava per colpire l'amica.

Finito con la raffica di pugni, lo afferrò per la vita e, con una mossa di body slam, lo lanciò alle sue spalle, nonostante la sua mole. Quando ebbe fatto il suo bel capitombolo, Drol lo afferrò per un piede e si mise a girare su se stesso portandosi dietro il nemico che si mise ad urlare terrorizzato « Fermo! Mi viene la nausea! » « Scusa ma non ti sento! » scherzò mollando tutto a un tratto la presa e lanciandolo contro una parete, che crollò senza troppa difficoltà.

Si avvicinò all'inerme pronto per dargli il colpo finale, ma questo si riprese all'ultimo istante e lo bloccò afferrandolo per le braccia e i fianchi con le sue mani « Adesso tocca a te! » e gli mollò una craniata alla quale Drol imprecò dicendo « Merla! » un altro colpo di testa « Cavolo! » ed ancora un'altra capocciata « Poffarbacco! » e ancora, ancora, ancora e ancora « Stracchino! Cazzuola! Scimmia! Stronzio! Puleggia! »

Finito con le testate lo buttò a terra ed eruttò dalla bocca una colata di magma nero che avrebbe squagliato Drol, se non si fosse tolto all'ultimo momento, rotolando a lato, evitando di diventare carne da hamburger. Si rimise in piedi massaggiandosi la povera testa « Ammetto che non sei così patetico. » « Allora lo ammetti! » « Si, ma comunque non ce la farai! »

Mise le braccia in una posizione strana, aveva piegato il braccio sinistro davanti a quello destro, facendo si che il dorso della mano sinistra fosse a poca distanza dal palmo della destra. Entrambe si illuminarono di viola « GALICK GUN!!! » e sparò un immenso raggio porpora contro il nemico, che mise le braccia davanti a se per difendersi, cosa che non funzionò troppo bene.

Sombra venne scaraventato all'indietro dal terribile attacco, portandosi dietro tutte le ombre che investiva. Si fermò solo quando impattò contro un'altra parete. Aveva gli occhi completamente bianchi e appena aprì la bocca uscì del fumo. Il suo corpo si illuminò per un secondo e quando il bagliore terminò videro che aveva ripreso il suo aspetto normale e che tutte le gemme che aveva assorbito erano sparse per terra.

Drol si stiracchiò il collo « Beh, è durato anche più di quel che credessi...»

Uno scontro un po' breve, ma stiamo pur sempre parlando di Sombra! La minaccia meno minacciosa che potesse incontrare, anche con un potenziamento.

Intanto gli altri suoi compagni avevano finito di massacrare le ombre che, alla sconfitta del loro padrone, sparirono in poof, così come il resto della struttura e la magia di Sombra, riportando la cittadina alle sue sembianze normali.

Il gruppo vide di non essersi mai allontanati dalla spiaggia.

Drol tirò un sospiro di sollievo mentre si sedeva sul corpo incosciente di Sombra.

Ametista fu la prima a raggiungerlo e saltargli al collo, buttandolo a terra, per poi baciarlo « Sei stato mitico! Lo hai battuto in un batti baleno! » « Beh, lui non era questo granché! » i due si rimisero in piedi e vennero raggiunte dalle ragazze e dalle altre gemme, che prima avevano dovuto richiudere le altre Gemme nelle bolle di contenimento.

« Sei davvero fantastico! » esultò Steven battendo il cinque con il corvino « Anche tu lo sei stato. Con te non hanno avuto nessuna possibilità! » lo elogiò a sua volta-

Il gruppo si mise a ridere.

Finalmente tutto era finito.

 

« ATTENTE!!! » Drol non fu abbastanza veloce nell'avvertire del pericolo che dei fulmini magici colpirono i suoi amici e Deadpool « AAAHHH!!! » gridarono in coro mentre venivano ricoperti di una strana sostanza solida.

Quando i lampi terminarono davanti a Drol si palesarono i suoi compagni ormai ridotti a delle statue di cristallo « No....MALEDIZIONE!!! » si avventò su una di essa e ci picchiò sopra « Garnet mi senti!?! » ma nessuna risposta, quindi provò con un'altra « Almeno tu Deadpool! » fece ancora un ultimo tentativo « Ti prego Ametista...» ma niente, ora erano solo delle semplici statue.

Si girò, aspettandosi di ritrovare un redivivo Sombra, poiché quel genere di magia era il suo pane, invece...uno strano mostro si ergeva davanti a lui.

Era una sorta di creatura dall'aspetto umano, era terribilmente muscolosa nella parte superiore del corpo e le braccia erano tanto lunghe da arrivare fino in terra e le mani avevano solo tre enormi dita, al posto della pelle vi erano delle scaglie di serpente grigie, aveva degli occhi da rettile gialli ed una bocca che si apriva a forma di rombo, dalla quale spuntavano due denti nella parte superiore e non aveva il naso, infine presentava dei capelli scompigliati dello stesso colore della pelle.

Drol la osservò terrorizzato, avvertendone la forza « E tu chi diavolo sei? » la creatura fece la cosa più simile ad un sorriso e con voce roca rispose « Io sono il tuo ultimo ostacolo. »

 

 

 

Angolo autore:

Una strana e misteriosa creatura è apparsa sul più bello, sapete, la solita solfa dei cattivi.

Ma a parte ciò, mi dispiace di non aver continuato la storia per così tanto tempo, diciamo che mi sono dedicato ad altro.

Deadpool: Sono Ken il guerriero!

Non mi frega >.> comunque, ce la farà Drol a sopravvivere?

Alla prossima, Lord Gyber.

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Capitolo 12
*** La fine di tutto ***


Drol venne scaraventato a terra da un ennesimo « Quanto ancora deve andare avanti questa storia? »

Il serpente umanoide, responsabile della cristallizzazione dei compagni del corvino, si era presentato come cacciatore di taglie mandato per catturare le gemme ribelli da parte del Pianeta Natale in cambio di bei soldoni ed era pronto per portarle via, ma Drol era di un'altra opinione.

Drol si rialzò e si lanciò contro il bestione assestandogli un gomitata all'altezza degli addominali, non ottenendo però alcun effetto. Il serpentone era alquanto coriaceo e non ebbe problemi a resistere ad una seguente raffica di pugni. Sebbene adorasse combattere le cose si stavano facendo un tantino lunghe, era almeno mezz'ora che il piccoletto cercava di bloccarlo, fallendo. Pensava che si sarebbe arreso prima ma aveva sperato male, ogni volta che lo stendeva questo si rialzava e continuava ad attaccarlo. Gli faceva quasi tenerezza « Senti, facciamo che ti do parte dei soldi e tu smetti di rompermi le palle? »

Ottenne in risposta un calcio sullo stinco, ma che non lo smosse neanche di un centimetro « E va bene...»

Colpì Drol all'altezza del busto con il taglio della mano ed il ragazzo si spezzò in due come un ramoscello.

Cadde a terra vomitando sangue ma ciò non gli impedì di provare ad alzarsi di nuovo. Peccato che il cacciatore di taglie lo anticipò schiacciandogli la testa contro il terreno usando il piede « Mi dici perché non ti arrendi e basta? » « Io...io non abbandono i miei amici! » gli sbraitò contro con le sue ultima forze « Amici? Ma per favore! A che ti servono se puoi avere tutto ciò che vuoi! Guarda me per esempio: non ho niente a cui legarmi quindi posso fare quello che mi pare e non ho debolezze. Tu invece...»

Mollò la presa sul corvino e si avvicinò ad uno dei cristalli, precisamente quello di Ametista « essere legati a queste gemme ti ha reso fragile come il cristallo in cui le ho trasformate. Ti do ancora la possibilità di arrenderti. » si voltò verso il ragazzo riverso a terra e lo vide lanciargli uno sguardo assassino « fottiti. »

Il serpente fece spallucce « Come vuoi. » alzò il braccio pronto a spaccare la statua della gemma « Vediamo adesso cosa fai! » e mollò il colpo.

 

« Ricordati questo Drol...»

Gli tornarono alla memoria alcuni ricordi di una delle tante sedute in cui Gyber veniva a parlargli all'interno della propria mente per convincerlo a ragionare e diventare buono « ad essere soli come lo sei tu non si ottiene niente. » « E perché mai dovrei avere qualcuno con cui legarmi? » ribatté la controparte « Da solo posso fare quello che voglio. Un diamante vale di più senza inutili pietre che gli stanno attorno. »

Gyber sospirò, capendo di non poter fare altro e si preparò per andarsene « Ricordati questo però: sono le persone che abbiamo accanto che ci fanno capire quanto valiamo e quando troverai qualcuno lo capirai, addio. » e scomparve in un lampo di luce.

Drol in quel momento non capì.

Adesso però era costretto a dargli ragione.

Poco prima di morire.

 

 

« Piccolo idiota...» il cacciatore si pulì il sangue sulla mano.

Drol si era messo in mezzo al colpo fatale ed era stato tranciato a metà in diagonale.

Era arrivato a questo pur di proteggere le persone che amava.

Il serpente sorrise « Bene. » le scaglie bianche cominciarono a staccarsi una dopo l'altra dal suo corpo scomparendo non appena toccavano il terreno.

Gyber si avvicinò al corpo della sua controparte e con la magia lo ricompose, poi, unendo l'utile al dilettevole, gli mollò un pugno sul cuore facendogli ripartire il battito cardiaco.

« Non pensi di avere esagerato un po'? » gli chiese Rarity che insieme agli altri Elementi e Deadpool erano già a conoscenza del piano dell'albino.

« Volevo che Drol si meritasse la sua libertà. » si rimise in piedi ed aprì un portale dimensionale « Forza andiamo, le gemme si libereranno fra dieci minuti, giusto il tempo affinché si risvegli. Facciamogli godere il suo momento. »

Il gruppetto sparì nel portale, lasciando che Drol si risvegliasse dalle urla festanti dei suoi amici.

 

 

 

Qualche tempo dopo

 

« Arrivo! » Drol si lanciò a bomba dalla vetta più alta della scogliera generando, una volta toccata l'acqua, un'onda d'urto tanto potente da far scatenare un piccolo tsunami.

Tutto questo mentre Steven e le altre gemme se la ridevano dalla spiaggia.

Riemerse dall'acqua appena in tempo per vedere Ametista che, seguendo le gesta del fidanzato, si era lanciata anche lei ed ora gli stava precipitando addosso.

I due sprofondarono ancora di più e sott'acqua si scambiarono un bacio.

Drol sorrise.

« Odio quando hai ragione, Gyber. »

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo io:

E finalmente questa storia è finita!

Drol: Era ora! E' da mesi che mi fai aspettare!

<.<

Comunque, mi dispiace se il finale è un po' affrettato ma temevo che mettendoci troppo avrei perso la vostra attenzione.

Meglio un finalino breve, conciso ma (si spera) soddisfacente.

Riprenderò a breve anche Mega Multiverse Match ma mi dovrò rivedere tutte le schede dei concorrenti che manco per il volere di Dio me ne ricordo una.

A presto!

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