Amore immortale

di Luanaxdxdxd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Festa di compleanno ***
Capitolo 3: *** La radice ***
Capitolo 4: *** Ancora insieme ***
Capitolo 5: *** Sentimenti ***
Capitolo 6: *** La proposta ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo



-''Bambina mia, non piangere. Sei diventata una splendida ragazza: forte, intelligente ed incredibilmente bella…sono così fiera di te. Promettimi di andare avanti felicemente nella tua vita e di non essere mai triste. La tua mamma ti vuole tanto bene, ricordatelo sempre. Se avrai bisogno cercami nel tuo cuore, io sarò sempre lì per sostenerti’’-. 
L’aria era carica di tristezza,  i singhiozzi di Rin riempivano la stanza vuota.. sua mamma, Kaede, stava morendo. Cosa ne sarebbe stato di lei? Da dieci anni ormai era diventata una presenza fissa nella sua vita; l’aveva accolta nella sua casa e trattata come fosse sua figlia, l’aveva nutrita e istruita; grazie a lei era diventata una donna. Si era creato un rapporto profondo tra loro due, un rapporto basato sulla sincerità, amore e rispetto reciproco. Perché il destino doveva farle questo? Perché doveva sempre portarle via le persone a lei più care? Proprio non riusciva a capirlo. Prima la sua famiglia e adesso lei. –‘’Ti voglio bene mamma’’- sono le uniche parole che riuscì a pronunciare Rin tra un singhiozzo e l’altro. Un'espressione serena si dipinse sul volto della vecchia sacerdotessa mentre chiudeva gli occhi, cadendo in un sonno eterno. La disperazione si fece strada nel cuore di Rin, invadendolo con tutta la sua potenza. Si accasciò a terra, tremante, e si fece investire in pieno dal dolore acuto della perdita.
 




Primissimo tentativo, inizio con un breve prologo abbastanza triste (lo so). Spero vi piacca, se volete lasciate una piccola recensione :)
 

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Capitolo 2
*** Festa di compleanno ***


DUE ANNI DOPO
 
-"Rin mi servono subito delle garze, dobbiamo fermare l’emorraggia!’’- Kagome era stanchissima, la fronte sudata, gli occhi fissi sulla donna davanti a lei che continuava a perdere sangue.
Se ne stava andando e lei non riusciva proprio ad aiutarla, a fermare il suo dolore…e cosa ne sarebbe stato della creatura che aveva appena partorito? Sarebbe rimasta senza madre? Era assolutamente escluso, non l’avrebbe fatta morire.
Rin arrivò correndo, con il fiatone per lo sforzo appena fatto e porse le garze alla sua amica.
 –"Rin ce la faremo anche questa volta, vedrai!’’- Le disse convinta Kagome e  l’altra si ritrovò ad annuire impercettibilmente, non riuscendo a dire nulla.
Uscirono dalla capanna un’ora dopo stanche e sporche di sangue dalla testa ai piedi; Era già pomeriggio e loro  avevano proprio un gran bisogno di lavarsi.
 –"Ce l’abbiamo fatta, sei stata bravissima come sempre, Kagome’’ disse Rin mentre si immergeva nell’acqua gelida del torrente.
Quel contatto la fece rabbrividire in un primo momento, ma si abituò quasi subito alla temperatura.
-"Senza il tuo aiuto sarebbe stato impossibile’’- Le rispose Kagome ritrovandosi a pensare a tutte le donne che avevano aiutato a partorire fino ad allora.
Lei e Rin avevano preso il posto della somma Kaede dopo la sua dipartita.
La sua morte era stato un brutto colpo per tutti, ma la persona che ne soffrì di più fu sicuramente la piccola Rin. Per i due mesi successivi si chiuse in se stessa e non volle più parlare con nessuno, nemmeno con lei che era la sua migliore amica.
Ora che ci pensava oggi era il suo ventesimo compleanno, ma come aveva fatto a non ricordarsene? Che razza di amica era? Doveva subito rimediare...
–"Rin!’’- trillò Kagome – "Auguri tesoro!! Perdonami se non te l’ho detto prima, mi era completamente sfuggito di mente… per farmi perdonare ti organizzerò una festa stasera!’’-
La strinse talmente forte da farle mancare il respiro.
Rin non provò nemmeno a replicare perché ormai sapeva che non poteva riuscire a trattenere quel ciclone di nome Kagome quando si metteva in testa una cosa.

La festa si sarebbe tenuta a casa di Kagome e Inuyasha dopo cena.
–"Quei due sono veramente fatti per stare insieme’’- si ritrovò a pensare distrattamente Rin mentre si preparava.
Decise di osare un po’ di più quella sera; Per tutti i kami adesso aveva vent’anni, non era più una bambina!
Utilizzò i cosmetici che le aveva prestato la sua amica: colorò le palpebre con un po’ di polvere color lavanda e mise in risalto le sue labbra carnose con un tocco di rosa, si pizzicò leggermente le guance per dare loro un leggero colorito; acconciò i capelli scurissimi in una lunga treccia laterale che le incorniciava alla perfezione il viso minuto. Indossò il suo abito più bello, uno splendido vestito lilla che le accarezzava morbidamente le curve senza risultare volgare.
Il risultato finale le piacque molto, aveva fatto un buon lavoro!
Avrebbe tanto voluto che Kaede fosse lì con lei, le avrebbe sicuramente fatto notare quanto era cresciuta nell’ultimo periodo.
Il corpo da bambina aveva fatto spazio a quello di una giovane donna, con tutte le curve al punto giusto. Solo in altezza non era cresciuta molto, era rimasta leggermente più bassa rispetto alle sue coetanee.
Pronunciò una piccola preghiera verso quella che considerava la sua mamma ed uscì di corsa senza nemmeno indossare i sandali. 
Era un’abitudine che non aveva mai imparato a rispettare nonostante Kaede insisteva spesso nel farglieli mettere. Anche quando stava con il signor. Sesshomaru era sempre a piedi scalzi…..
....Il signor Sesshomaru....
Solamente il fatto di pensare a lui le faceva venire il batticuore, era qualche mese che non lo vedeva ormai; era partito per un viaggio e l’aveva liquidata con un semplice –"Devo andare, ritornerò il prima possibile’’-.
Questa volta era rimasta veramente offesa dal suo comportamento; insomma era grande ora, perché non poteva andare con lui? Era un peso così grande?
Nel corso degli anni si accorse che il sentimento che la spingeva a stare con lui non era semplice ammirazione, ma qualcosa di più profondo….  era amore.
Un amore profondo ed incondizionato. Più prendeva coscienza dei suoi sentimenti e più lui sembrava allontanarsi.
Avrebbe voluto passare tutta la vita al suo fianco, senza la presunzione che lui potesse amarla. Non si aspettava niente in cambio, voleva solamente donargli tutta se stessa.
Lui certamente non provava i suoi stessi sentimenti, e come avrebbe potuto? Lei alla fine era solo una misera umana, non era degna di lui.
Decise immediatamente di scacciare via quei brutti pensieri, doveva divertirsi e non pensare a nient’altro per quella sera.

Arrivata a casa dell’amica venne inondata di abbracci e auguri da tutti i presenti. C’era molta gente: Sango e Miroku con i loro tre figli, Kohaku, Shippo, il vecchio Totosai, Miyoga, Jinenj e sua madre. Rin fu molto sorpresa nel trovare lì anche Tomomi e Yuri, gli unici due coetanei con cui era riuscita a fare amicizia.
Si stava divertendo, si sentiva serena e anche un po’ brilla per via del sakè che aveva bevuto per la prima volta nella sua vita.
Kagome e Sango le avevano fatto una torta enorme con sopra degli strani oggetti che sputavano fuoco, Kagome le aveva chiamate candeline.
-"Aggeggi infernali’’- pensò immediatamente Rin.
 Parlarono, scherzarono e danzarono tutta la notte. Era veramente felice, ma in tutta quella felicità sentiva comunque la mancanza di  qualcosa.. si sentiva incompleta.
Non ci mise molto a capire cosa fosse, o più precisamente chi fosse… era lui. Le mancava Sesshomaru.
Non era nemmeno tornato per farle gli auguri, era delusa ed amareggiata dal suo comportamento ma non poteva biasimarlo… non aveva di certo tempo per pensare a una come lei. Decise di bere un altro bicchiere di sakè, e un altro ancora finchè non si ritrovò completamente ubriaca riuscendo così a scacciare completamente dalla mente l'immagine di quell'uomo bellissimo, fiero e misterioso che era il suo signore.

La serata finì con una Rin barcollante portata alla sua capanna in spalla da un Inuyasha molto scocciato dalla situazione ridicola in cui si trovava e da Kagome che da dietro rideva per la scena che stava osservando.
–"Insomma se questa ragazzina non regge il sakè non dovrebbe berlo!’’- Ringhiò irritato Inuyasha.
-"Non lamentarti tesoro, siamo arrivati ormai…la mettiamo a letto e ce ne andiamo.’’-
La adagiarono sul futon e la poveretta si addormentò subito, iniziando addirittura a russare intensamente. Dormì tranquilla sognando occhi oro penetranti e capelli bianchi morbidissimi.

Si svegliò con un gran mal di testa e iniziò a maledirsi per aver bevuto così tanto sakè. Si alzò e i suoi occhi saettarono subito verso una scatolina di legno appoggiata sul pavimento vicino al suo futon… era da parte del signor Sesshomaru. Lui era stato lì quella notte.

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Capitolo 3
*** La radice ***


Non riusciva proprio a capire. Cosa significava quello strano regalo?
Si aspettava un altro splendido fermaglio per capelli, uno di quelli che tutte le ragazze del villaggio le invidiavano e che lui era solito regalarle… e invece questo.
Voleva vederlo, parlargli e chiedergli spiegazioni.
-“E se fosse già partito?’’- pensò tristemente Rin mentre usciva dalla capanna, ancora un po’ addormentata.
Il sole le accarezzò dolcemente il viso e una leggera sferzata di vento le fece ondeggiare i lunghi capelli scuri. Si stropicciò svogliatamente gli occhi e si diresse a passo spedito verso il fiume.
Il contatto con l’acqua gelida la svegliò completamente. Si asciugò la faccia con la manica del kimono e rimase a fissare il paesaggio seduta sull’erba, con il vento che soffiava e muoveva le foglie degli alberi.
Le mancava così tanto, voleva sentire la sua voce e stringerlo a sé.
Arrossì lievemente per la piega che i suoi pensieri stavano prendendo.
 –“Perché quel regalo?’’-.
 Continuava a farsi questa domanda ma non riusciva a darsi una risposta sensata, non capiva cosa fosse ed a cosa servisse quella cosa.
I suoi pensieri furono interrotti da una folata di vento più forte delle precedenti.
-“Inizia a far freddo, meglio andare a casa’’- disse Rin e voltandosi per tornare indietro lo vide.
Così bello, statuario, etereo.
Era sempre uguale alla prima volta in cui l’aveva visto dodici anni prima. Lei cresceva, invecchiava e vedeva il suo corpo mutare col passare del tempo mentre lui rimaneva sempre giovane e così dannatamente bello.
Per tutti i kami, lui era lì, davanti a lei… erano mesi che aspettava il suoi ritorno. Era così felice di vederlo.
 La guardò dritto negli occhi facendola sciogliere dentro, il cuore che le martellava nel petto.
Un silenzio carico di tensione riempiva l’aria. Fortunatamente fu lui a parlare per primo.
-“Ciao Rin’’- Le disse semplicemente.
-“S-Salve signor. Sesshomaru’’-  balbettò lei, rossa come un pomodoro…sarà sicuramente sembrata patetica agli occhi del demone.
–"Come è andato il vostro viaggio?’’- l’agitazione nella sua voce era evidente.
Lui ignorò beatamente la sua domanda, come faceva la maggior parte delle volte e disse :-“Hai trovato il regalo? Sicuramente non hai capito di cosa si tratta’’- Disse lui, andando dritto al punto; sfacciato ed arrogante come sempre.
-“Avete ragione, potreste spiegarmi voi che cos’è?”- Iniziò a rilassarsi un po’ vedendo il demone annuire impercettibilmente. Si rimise seduta e Sesshomaru fece lo stesso, affiancandola.
-“Rin, devi capire che la mia vita sarà sempre piena di pericoli per un’umana come te. Hai compiuto vent’anni e sei libera di scegliere il cammino che vorrai intraprendere. Sai bene che non cercherò di convincerti nel seguirmi, deve essere una tua decisione… ma sappi che vorrei davvero averti al mio fianco’’-  fece una piccola pausa e si voltò verso di lei, gli occhi gialli puntati nei suoi di color nocciola.
 -“Ho preso delle precauzioni nel caso in cui decidessi di seguirmi. Sai bene che ti ho già resuscitata con Tenseiga una volta e non potrei rifarlo in futuro. Non posso sapere cosa accadrà durante il mio cammino, ma se verrai con me voglio saperti sempre al sicuro.  Quella cosa che hai trovato  nella scatolina è una radice, una radice in grado di rendere immortali gli esseri umani. E’ questo il mio regalo. L’immortalità. Non invecchierai e vivrai per sempre. Questa è la mia condizione, se vuoi venire devo sapere che non ti succederà mai niente, non potrei perdonarmelo. Bada bene, non è una dichiarazione d’amore eterno. Saremo compagni di viaggio, nulla di più. Ti lascerò un giorno per decidere, poi dovrò ripartire’’-.
E sparì, lasciandole un’enormità di dubbi e interrogativi.
Troppe informazioni da metabolizzare.
Immortalità? L’eternità insieme a Sesshomaru?
“Bada bene non è una dichiarazione d’amore eterno’’ Quelle parole l’avevano ferita, ma d’altronde lo sapeva benissimo.. cosa si aspettava? Che il grande e potente Sesshomaru l’amasse? Eppure le aveva offerto questa opportunità… doveva tenerci almeno un po’ a lei.
Erano dodici anni che aspettava di tornare con lui, non si sarebbe lasciata scappare questa occasione.
Non ci pensò molto, sapeva già cosa fare.
Lo amava con tutta se stessa, non importava se lui non ricambiava i suoi sentimenti.
Avrebbe mangiato la radice e sarebbe partita con lui, questa era la sua decisione.
 


Si sentiva euforica e spaventata allo stesso tempo. Per tutti i kami sarebbe diventata immortale, sarebbe rimasta per sempre con il suo signore .
Doveva raccontare tutto alla sua amica.
 Si precipitò a casa di Kagome.
-“Ciao tesoro!’’- Le disse l’amica appena la vide.
-“Kagome non sai cos’è successo! Sesshomaru è stato nella mia capanna stanotte e mi ha lasciato un regalo, e io non capivo cos’era e oggi l’ho incontrato al fiume, e….’’- Le parole le uscirono a ripetizione.
Venne interrotta immediatamente. –“Cara, se mi parli così non capisco niente.. vieni e raccontami tutto con più calma’’- le sorrise e la invitò ad entrare nella capanna.
 


-“Piccola, se è davvero quello che vuoi io ti appoggerò in pieno, lo sai’’-  commentò Kagome dopo aver ascoltato il racconto dell’amica.
Rin annuì convintissima.
–“Tuttavia non posso che essere triste, insomma… non ci vedremo più, come farò senza la mia Rin?’’- Le lacrime le scorrevano sulle guance, l’abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo.
-“Ti voglio bene Kagome, mi dispiace molto dovervi lasciare… mi mancherete tutti enormemente, ma sai meglio di me che non posso rinunciare a Sesshomaru. Inoltre tornerò a trovarvi ogni volta che potrò’’- .
Anche Rin aveva iniziato a piangere adesso.
-“Dovremo dare la notizia a tutti, che ne dici di restare per il pranzo? Inviterò anche gli altri!’’- Rin annuì e l’abbracciò nuovamente.
 
 
-“Padron Sesshomaru perché mi lasciate sempre indietro?”-
Jaken aveva il fiatone; era tutta la mattina che lo inseguiva.
In tutta risposta si beccò un pugno sulla testa.
-“Perdonatemi per la mia insolenza, avete già incontrato la piccola Rin? Le avete dato la radice?’’-.
 Si pentì subito di aver parlato, dato che il suo padrone lo fulminò con lo sguardo.
-“Jaken, fa silenzio!’’-. E spiccò il volo, lasciandosi ancora una volta alle spalle il suo servo.


Era impaziente di conoscere la sua risposta.
 Si accorse di essere diventato debole, proprio come gli umani che lui tanto disprezzava. La sua mente non riusciva a pensare ad altro oltre che a quella ragazzina.
Aveva provato ad  allontanarla da lui, aveva provato a non pensare a lei… ma ogni volta che chiudeva gli occhi la sua immagine  gli appariva davanti.
 Odiava se stesso, era diventato come quel debole di suo padre.
E ora cosa aveva addirittura fatto? Era andato nell’aldilà solo per procurarsi quella stupida radice da dare a  quella stupida ragazza e gli aveva proposto di passare l’eternità con lui…
-"Niente di più patetico''- pensò tra sè e sè.
 “Non è una dichiarazione di amore eterno’’… Si pentì amaramente di aver detto quella frase, conosceva benissimo i sentimenti di Rin e l’aveva fatta sicuramente soffrire.
Era innamorato di lei? No di certo.
Il grande Sesshomaru non prova amore per nessuno.
Non capiva nemmeno lui i suoi stessi sentimenti, sapeva solamente che la presenza di quella ragazzina era l’unica cosa che lo rendeva felice.
-“Resta con me, Rin’’- Pensò mentre sorvolava su una foresta non molto lontana dal villaggio in cui era stato poco prima.  –“Resta con me per sempre’’-.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate una recensione se vi va...un bacio :*
 
 

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Capitolo 4
*** Ancora insieme ***


-“Tesoro sei veramente sicura della tua scelta? Insomma…diventare immortale non è una cosa che si fa tutti i giorni!’’- Le disse Sango dopo aver ascoltato il racconto di Rin.
-“Non sono mai stata così sicura in tutta la mia vita, ho l’occasione di passare l’eternità con Sesshomaru e non me la farò di certo scappare! Tornerò a trovarvi ogni volta che potrò, non mi dimenticherò di voi.’’
Rin era fermamente convinta. Indubbiamente le sarebbero mancati i suoi amici… ma aveva atteso questo momento da troppo tempo.
Sarebbe partita con lui e avrebbe mangiato quella strana radice… tutto pur di stare con il suo signore. Saerebbero rimasti insieme per sempre.
-“Beh devo ammettere che hai molto coraggio, ti ammiro. Ma dimmi una cosa… come fai a stare con quel demone? Il solo guardarlo mette i brividi…con quel suo sguardo gelido.‘’-Disse Miroku con una finta espressione spaventata sul viso mentre prendeva del riso dalla ciotola.
-“Beh voi non lo conoscete bene come me, so che può sembrare freddo e spietato…ma vi assicuro che ha un grande cuore…un cuore capace di provare compassione per gli altri, e io ne sono la prova. Se fosse stato cattivo come pensate tutti non mi avrebbe mai resuscitata con la sua spada.’’-
Gli occhi di Rin brillavano mentre pronunciava quelle parole.
Ogni volta che parlava del suo signore arrossiva violentemente e il cuore iniziava a martellarle nel petto, non riusciva proprio ad evitarlo. Lo amava con tutta se stessa.
-“Tzè, se lo dici tu. Quel cagnaccio deve comunque stare attento. Se farà soffrire la nostra Rin ne pagherà le conseguenze!’’-.
La ragazza non potè far altro che sorridere.  Voleva davvero bene a quelle persone.
Sempre così protettive nei suoi confronti.
Erano entrate nella sua vita da molti anni ormai e le avevano fatto cambiare opinione sugli umani.  L’avevano accolta e le avevano dato un posto da chiamare casa.

Rimase con loro per tutta la giornata e tornò alla sua capanna a sera inoltrata.
Mise in una sacca tutto il necessario per il viaggio. Decise di non portare troppe cose…giusto qualche kimono e una borraccia con dell’acqua dentro.
Preparò anche un arco con delle frecce per la caccia. Non voleva di certo essere un peso per il demone.
Era diventata abbastanza brava ad usarlo grazie alle lezioni di Kagome.
Una volta finito si stese sul futon ma non riuscì a chiudere occhio, troppi pensieri ad attanagliarle la mente.
Rimase a fissare la luna per tutta la notte, felice come non lo era da molto tempo.

La mattina seguente prese le sue cose, stando attenta a ricordarsi di inserire nella sacca anche la scatolina contenente la radice e si precipitò a salutare gli altri.
-“Ci mancherai tanto tesoro, stai attenta e torna a trovarci al più presto.’’- Le dissero Sango e Kagome, mentre piangevano a dirotto.
Si riunirono in un abbracciò che sembrò durare un’eternità.
Ad un certo punto sentirono la voce di Inuyasha -“E’ arrivato.’’- disse mentre osservava un punto dietro le tre ragazze.
Si voltarono e lo videro.
Così bello da non sembrare reale. Lo sguardo duro e fiero rivolto unicamente verso Rin, come se gli altri non fossero lì. Insieme a lui vi erano Jaken ed Ah-un.
-“Ciao Jaken! Mi sei mancato tanto!’’- Disse Rin rivolta al piccolo demone verde.
-“Tu invece per niente ragazzina, ma devo ammettere che è un bene riaverti con noi. Quando ci sei tu il padron Sesshomaru ha un’aria molto più tranquilla… ultimamente e’ stato più scorbutico del solito.’’-. Ancora una volta aveva parlato troppo e si guadagnò l’ennesimo bernoccolo enorme in testa.
-“Zitto, Jaken! Non ti ho dato il permesso di parlare.’’- Lo fulminò con lo sguardo e il piccoletto si zittì subito.
Dopo aver assistito a quella scena così familiare Rin si lasciò sfuggire una sonora e fanciullesca risata.
Era ancora tutto uguale, e sarebbe stato così per sempre d’ora in poi. 
Salutò tutti per l’ultima volta e salì in groppa ad Ah-un.
Jaken si sistemò dietro di lei e si alzarono in volo, seguendo Sesshomaru.
-“Vi voglio bene ragazzi, tornerò presto per rivedervi!’’- Gridò per l’ultima volta Rin prima di sparire in mezzo alle nuvole.
 
Era tardo pomeriggio. Avevano viaggiato tutto il giorno e Sesshomaru aveva deciso di trascorrere la notte in una piccola radura.
-“Jaken vai a prendere della legna per il fuoco’’- ordinò il demone con il suo solito tono autoritario.
L’altro obbedì e si infiltrò immediatamente in mezzo alla foresta.
Il silenzio riempiva l’aria.
Non si erano scambiati nemmeno una parola durante tutta la giornata.
 “Magari non è felice di avermi portata con lui… vorrei davvero sapere a cosa sta pensando in questo momento’’.
Si concesse un minuto per osservare meglio la sua figura.
Era appoggiato con la schiena al tronco di un albero, i capelli candidi ad incorniciargli il viso, i segni violacei sulle guance, la mezzaluna sulla fronte….Perfetto.
Si accorse subito dopo che anche lui la stava osservando con un sopracciglio inarcato.
-“C’è forse qualcosa che non va, Rin?’’- Le chiese tranquillamente, gli occhi fissi su di lei.
Diventò rossa per la vergogna e il cuore ricominciò a palpitarle velocemente.
-“N-niente…mi chiedevo solamente se eravate felice di avermi qui con voi. Insomma, non mi avete rivolto la parola oggi. Se non gradite la mia presenza posso anche tornare al villaggio, non che voglia farlo eh.. è solo che non mi sembrate contento e poi….’’-
La interruppe prima di farle finire la frase –“Non dire sciocchezze Rin, se non ti avessi voluta al mio fianco non saresti qui.’’-
Quelle semplici parole le scaldarono il cuore. “Mi vuole al suo fianco! Il signor. Sesshomaru è contento della mia presenza!’’
Era diventata, se possibile, ancora più rossa di prima. Patetica.
Doveva allontanarsi per un po’ e riacquistare un minimo di contegno. Prese arco e freccie e andò a cacciare qualcosa per la cena.
 
“Ma cosa diavolo mi è preso? Perché le ho detto quella frase?’’
Aveva visto lo sconforto nei suoi occhi mentre gli parlava e si era sentito in dovere di rassicurarla.
Come poteva non gradire la sua presenza? Era l’unica persona in grado di placare la sua anima tormentata.
L’aveva osservata bene. Era cambiata molto, ora era una giovane donna.
Il corpo non era più quello di una bambina, il suo seno ora era prosperoso, i fianchi più pieni, il viso più maturo. I suoi occhi esprimevano dolcezza e purezza. Era bellissima. Un angelo.
Arrossiva sotto il suo sguardo e lui adorava avere questo potere su di lei. Poteva percepire il suo battito accelerare ogni volta in cui le rivolgeva la sua attenzione. Sublime.
Quelle reazioni erano riservate per lui soltanto, nessun altro doveva guardarla e godere della sua presenza oltre a lui. Era sua.
“Perché sto pensando a queste sciocchezze? Sto diventando un debole.’’
Odiava se stesso. Stava iniziando a provare dei sentimenti per quella giovane umana che da quel momento in poi l’avrebbe accompagnato nel suo cammino.
L’eternità insieme a lei. Non se ne sarebbe mai andata, non sarebbe mai morta. Sarebbe rimasta per sempre con lui.
Uno strano senso di felicità e sollievo riempì il suo cuore freddo e spietato, che poi così freddo e spietato non era.
 
Rin tornò poco tempo dopo con una piccola lepre sulla spalla e con Jaken al suo fianco.
Sesshomaru fu molto sorpreso dall’abilità della ragazza e si accorse di quanto fosse cresciuta e maturata in sua assenza.
Accesero il fuoco e mangiarono in silenzio.
-“Buona notte signor Sesshomaru.’’- Disse la ragazza mentre si stendeva sull’erba.
-“Buona notte Rin, domattina dovrai ingerire la radice… ti porterà via molte energie, quindi non ci sposteremo da qui.’’-
La ragazza annuì leggermente per poi sprofondare in un sonno profondo.
Lui non chiuse occhio, vegliò su di lei per tutta la notte.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Sentimenti ***


-‘’Dopo averla ingerita ti sentirai molto debole e probabilmente non riuscirai a muoverti…non preoccuparti, è normale.’’- Le spiegò il demone prima di posarle la radice tra le mani. –“Sei sicura di quello che stai facendo? Sei ancora in tempo per rifiutare la mia proposta.’’-
-“Non sono mai stata così sicura in tutta la mia vita!’’-  Replicò lei mentre se la portava alla bocca alla bocca.
-“Che sapore orrendo! E’ molto amara.''-
-“Cerca di finirla, mocciosa! Il mio padrone è andato nell’aldilà ed ha affrontato pericoli che nemmeno immagini per procurarsela e tu ti lamenti perché non ha un buon sapore?!’’-
Non riuscì nemmeno a replicare.. la radice, con sua grande sorpresa, stava già iniziando a fare effetto e le forze iniziavano a mancarle. Si accasciò a terra. La fronte imperlata di sudore e il volto pallido.
-“Jaken invece di dire assurdità vai a prendere dell’acqua’’- Ordinò Sesshomaru.
-“Ho molto sonno.’’- Disse la ragazza chiudendo gli occhi. Si addormentò.
 
 
Sentì qualcosa di bagnato accarezzarle la faccia ed aprì istintivamente gli occhi.
Era Sesshomaru.
Le stava passando un panno inumidito sul volto per asciugarle il sudore; gli occhi ambrati che scrutavano ogni suo minimo movimento, il volto che non lasciava trapelare nessuna emozione.
Così vicino. Riusciva persino a sentire il suo respiro sulla pelle.
Sussultò leggermente per la sorpresa e come al solito diventò rossa in viso.
Appena la vide svegliarsi si scostò velocemente da lei.
-“Come ti senti?-‘’ Le chiese, facendo finta di nulla.
-“Ora benissimo, grazie. Sto morendo di fame però.’’- Rispose lei alzandosi in piedi. –“Andrò a raccogliere qualche bacca nel bosco’’-.
Stava iniziando ad incamminarsi quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla.
–“Tu non vai da nessuna parte, sta iniziando a fare buio. Ho già mandato Jaken a prendere qualcosa da mangiare.’’-. Autoritario come sempre.
-“Vi ringrazio tanto, signor Sesshomaru.’’- Gli rispose con un sorriso dolcissimo e il demone sentì la sua fredda corazza cedere leggermente.
Non le rispose ed andò a sedersi vicino ad un albero, la schiena appoggiata alla corteccia.
Voleva averlo ancora vicino, toccarlo. Raccolse tutto il coraggio che possedeva ed andò a sedersi accanto a lui.
Lo sentì irrigidirsi.
‘’Ma cosa sto facendo? Lui non vorrà avermi così vicina’’. Fece per spostarsi, ma la mano del demone la trattenne. -"Puoi restare.''- Le disse semplicemente.
Si rimise in quella posizione con un grande sorriso sul volto.
La voleva al suo fianco, la sua presenza non lo infastidiva.
Non fu capace di dire nulla. Voleva semplicemente  godersi quel momento.
Nemmeno lui parlò. Era troppo impegnato ad ascoltare il battito accellerato del cuore della ragazza.
Cercava con tutto se stesso di trattenersi.
Non poteva permettersi di amarla, era superiore a queste cose. Il grande principe dei demoni non poteva provare dei sentimenti.
Eppure ora che le era così vicino riusciva a pensare solamente a quanto gli sarebbe piaciuto sfiorare le sue labbra morbide.
Aveva un’espressione così rilassata e serena, la bocca leggermente aperta e gli occhi chiusi. Non stava dormendo però, lo percepiva dal suo respiro.
Reagì d’istinto.
Le diede un bacio delicato. Un tocco lieve e brevissimo.
Rin non fece nemmeno in tempo ad aprire gli occhi che lui era già sparito, lasciandola da sola.
Rimase senza parole. L’aveva baciata. Un contatto così leggero e dolce, durato però troppo poco.
Perché se n’era andato? Avrebbe voluto baciarlo ancora, ma soprattutto voleva spiegazioni. Perchè l'aveva fatto?
Voleva sapere cosa provava per lei, non poteva più ignorare il suo cuore… doveva parlargli. Si alzò ed andò a cercarlo ignorando le lamentele di Jaken che era appena tornato con del pesce da cucinare.
-“Quella stupida ragazzina è solo un’ingrata. Ho impiegato tutto il pomeriggio per prendere questi pesci e lei mi ringrazia così? E dov’è il padrone? Mi hanno lasciato ancora da solo, povero me!’’-.
 
“Perché l’ho baciata?’’
Non avrebbe dovuto farlo, si era esposto troppo.
Cosa pensava Rin ora? Era delusa? Arrabbiata?
Le sue labbra erano morbide e calde proprio come pensava, avrebbe passato tutta la sua esistenza a baciarle.
Era caduto nella stessa trappola di suo padre e di suo fratello. Si era innamorato di un’umana.
L’amava anche se non voleva. L’aveva amata fin dalla prima volta in cui l’aveva vista, dodici anni prima.
Non poteva dirglielo però.
Avrebbe controllato i suoi sentimenti, i suoi impulsi. Non si sarebbe lasciato dominare dalle sue emozioni.
Eppure l’aveva portata con sé, offrendole la vita eterna.
Che cosa aveva combinato? Non poteva averla così vicino, non sarebbe riuscito a reprimere il suo affetto se lei era  sempre intorno.
Cosa doveva fare?
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore. Riconobbe subito l’odore. Era Rin.
Si trovarono uno di fronte all’altro. Così diversi eppure così compatibili.
Parlò lei per prima. 
-“Signor Sesshomaru..’’- la sua voce era carica di tensione e tristezza –“E’ da troppo tempo che trattengo i miei sentimenti per voi. Lo so che sono solo un’umana e che  voi disprezzate la mia razza, ma dovete sapere che io nutro un sincero affetto nei vostri confronti. Vi amo con tutta me stessa, vi ho sempre amato. So benissimo di non essere ricambiata, quindi spiegatemi perché mi avete baciata. Volete per caso prendervi gioco di me?’’- Le lacrime le uscirono da sole, sfuggendo al suo controllo.
“Al diavolo, non posso vederla soffrire.’’pensò lui.
La baciò di nuovo.
Un bacio lungo e dolce.
Anche lui l’amava, non poteva evitarlo…non ne era capace. Non poteva vederla piangere.
Non le dichiarò il suo amore a parole, fu il bacio a farlo per lui.
Rin capì ogni cosa. D’ora in avanti le cose sarebbero andate bene, avrebbe avuto a disposizione l’eternità per amarlo ed essere amata.
Era felice, immensamente felice.

Questi due stanno facendo passi avanti nel loro rapporto, ma dovranno sicuramente affrontare molte altre difficoltà.....non vi dico altro ;)
Spero che la storia vi stia piacendo, lasciate una recensione se vi va :*

 

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Capitolo 6
*** La proposta ***


Erano passati due mesi dal loro primo bacio ma le cose non stavano andando esattamente come aveva pensato Rin.
Sesshomaru passava le giornate a perlustrare il territorio e tornava da lei solo alla sera. Sembrava volesse evitarla.
Non parlavano molto, la maggior parte delle volte in cui lui tornava lei si era già addormentata.
“Perché mi  evita? Ho forse sbagliato qualcosa?’’ Rin se lo chiedeva spesso ormai, non riusciva a capire il comportamento del demone.
Quella notte era stato così dolce, ma già il giorno dopo era ritornato ad essere lo stesso Sesshomaru di sempre… freddo e distaccato.
“Sono stufa di questa storia… perché fa sempre così? Eppure mi ama…l’ho capito. Di certo non mi aspettavo che fosse un fidanzato molto affettuoso, ma questo comportamento non mi piace proprio’’
Rin era veramente infuriata, erano passati due mesi e  non era cambiato nulla tra di loro.. doveva fare  qualcosa.
 
 
“Padre, aiutami. La amo, ma il pensiero di indebolirmi e commettere i tuoi errori mi sta tormentando. Con questo comportamento la sto facendo solamente soffrire. Da quella notte non faccio altro che pensare a lei, possibile che una semplice umana abbia così tanto potere su di me? Sto cercando di evitarla in tutti i modi, ma la sua immagine non vuole lasciare la mia mente. Devo semplicemente accettare questi sentimenti ed amarla? Probabilmente si è gia stancata di questa storia e sta progettando di andarsene…” Sesshomaru era assorto nei  suoi pensieri.
Era pomeriggio e lui, come al solito, si era allontanato dal gruppo per perlustrare la zona.
No, in realtà andava a meditare.... ma questo Rin non lo sapeva. Quella piccola umana aveva scombussolato tutta la sua vita.
Per la prima volta in tutta la sua esistenza Sesshomaru non sapeva cosa fare.
-“Figlio mio.’’- Inu No Taisho gli apparì davanti, era forse il frutto della sua immaginazione?
-“Vedo che finalmente sei riuscito ad innamorarti, cosa ti turba quindi? Hai paura che questo sentimento ti renderà debole?’’-
-“Esatto, padre. Non voglio fare la vostra stessa fine, tuttavia quella femmina mi sta facendo impazzire. Cosa devo fare? Sta soffrendo a causa della mia codardia, cerco di tenerla a distanza… anche quella sera ho commesso un grande errore quando l’ho baciata.’’-
Pronunciò quelle parole a denti stretti, il volto che non lasciava trapelare nessuna emozione. Perché ne stava parlando con suo padre?
 Lui lo detestava, eppure ora sembrava essere l’unica persona in grado di aiutarlo.
-“Figlio mio, tu ami quella donna. Perché le provochi così tanto dolore? Devi decidere alla svelta, altrimenti la perderai.  Non posso dirti cosa fare, sei il solo padrone del tuo destino…posso però dirti che un amore come il vostro capita una sola volta in tutta la vita, non lasciartelo scappare per motivi così stupidi.  L’amore non ci rende deboli, accresce solamente il nostro potere…. Quindi ama e lasciati amare.’’-
Con queste parole il demone si dissolse nel nulla, sparendo alla vista di Sesshomaru.
Riflettè a lungo sulle parole che gli aveva detto il padre ed arrivò a una conclusione.
 
 
Rin si insinuò nella foresta vicino al loro accampamento. Jaken aveva provato con tutte le sue forze  a fermarla ma senza avere successo.
-“Il padrone mi ammazzerà quando saprà che te ne sei andata in giro da sola!’’- le urlò il demone ma Rin non gli rispose, era troppo arrabbiata con Sesshomaru.
Era da un po’ che camminava ma non l’aveva ancora trovato e stava iniziando a far buio.
-“Ah perfetto, è già sera e non ho idea di dove sia quello stupido!’’-
Era veramente frustata… si era illusa che dopo quel bacio le cose sarebbero cambiate tra di loro. Per tutti i kami, gli aveva anche dichiarato il suo amore!
I suoi pensieri furono fermati da un rumore.
Appena si voltò vide un gruppo di briganti venirle incontro a passo spedito.
-“Bene bene… che cosa abbiamo qui? Cosa ci  fa una graziosa fanciulla come te da sola nel bosco?’’- Puzzavano di alcool e tabacco, un’accoppiata di odori che le fece venire la nausea.
Uno di loro si fiondò su di lei e la bloccò. Iniziò ad infilare le sue sudice mani nel kimono, toccandole un seno.
-“Lasciami stare! No, via!’’-
Non si fermava, la stava per  spogliare. Un solo nome le venne in mente in quel momento e lo chiamò a gran voce –“Sesshomaru, aiuta…!’’-
Non finì nemmeno di pronunciare la frase che la presa che la teneva ferma si dissolse. Cadde a terra tremando, gli occhi chiusi per la paura. Cosa era successo?
Dopo qualche secondo alzò lo sguardo e vide i corpi dei briganti agonizzanti sul suolo.
-“Come vi siete permessi? Nessuno apparte me ha il diritto di toccarla.’’- Ringhiò il demone.
Era Sesshomaru! L’aveva salvata ancora.
Gli corse incontro e lo abbracciò con tutta la forza che possedeva, il volto pieno di lacrime.
Lui, con grande sorpresa, ricambiò il suo abbraccio e la strinse a se con fare protettivo.
Quando si calmò iniziò a parlare.
-“Sesshomaru…. ti amo così tanto, eppure ti odio. Perché mi hai lasciata da sola in questi due mesi? Pensavo che le cose sarebbero andate diversamente eppure tu sei il solito egoista e io ti odio per questo e….’’-
Le labbra di Sesshomaru le impedirono di continuare.
Un altro bacio… Rin andò per qualche secondo in paradiso, ma doveva fermarsi. Non funzionava in questo modo.
Si distaccò bruscamente da lui.
-“Non va bene così. Non posso più baciarti , non sono un giocattolo. Mi hai presa in giro. Ti ho dichiarato il mio amore e tu mi hai baciato, ma cosa è successo dopo? Mi hai lasciata da sola, sono due mesi che mi eviti! Mi odi così tanto?- Si mise a piangere ancora, era davvero patetica.
-“Diventa mia moglie Rin, sposami.’’- Glielo disse tranquillamente, il volto impassibile come sempre.
-“Mi stai prendendo in giro?!’’- Aveva un’espressione sorpresa e la bocca spalancata per lo stupore.
-“Certo che no, voglio sposarti davvero. Ho finalmente capito che la mia esistenza senza di te non avrebbe alcun senso  ormai. Voglio proteggerti per sempre. Ti amo Rin, quindi sposami.’’-
La baciò ancora e questa volta  Rin non si staccò. Era quello che aspettava da tutta la vita.
-“S-si, ti sposerò Sesshomaru. Ti amo con tutta me stessa Sesshomaru.’’-


Ecco un nuovo capitolo!!
Scusate se vi ho fatto penare ancora ma ho ritenuto giusto continuare in questo modo. Non mi sembrava credibile che Sesshomaru, dopo il primo bacio, diventasse un fidanzato perfetto... comunque le cose stanno volgendo al meglio tra di loro :) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate una recensione se vi va :*

 

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