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1.The Beginning
#Hola a todos! Questa e la mia prima ff, spero vi piaccia
perchè ho scritto un settimo alternativo visto in un'altro
contesto! Mi raccomando recensite!! MollY_gIaDa
(All'inizio di ogni capitolo vi metto il titolo di una canzone
che sentirete da sottofondo durante la lettura, per addentrarvi
meglio nel racconto)
§*ANOTHER STORY*§
1 .The Beginning
Now we're back to the beginning
It's just a feeling and now one knows yet
But just because they can't feel it too
Doesn't mean that you have to forget.
The Call (Regina Spektor)
**************************
Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte ancora in preda a
quegli orrendi incubi.
“Che cose orribili stanno capitando di
questi tempi ” , pensai amaramente guardando il cielo fuori dalla
vetrata della torretta.
Anche se ero coperta fino alla testa dalle lenzuola, riuscii a
sbirciare l'ora sull'enorme orologio a pendolo che mi aveva regalato la
zia per Natale.....
- Cacchio!!!!! è tardissimo, oddio mi devo
spicciare!!!!!!! Cavolo, cavolo... Derryck svegliati!!!!-
urlai
affacciandomi dal corridoio a mio cugino.
Ovviamente quello non si
sveglierebbe neanche se venisse Voldemort in persona a minacciarlo con
la bacchetta... uffi!!!!
Corsi subito in bagno per evitare che Derryck mi rubasse il posto,
perché purtroppo mi ritrovo con un cugino che ci mette un anno
della fame per farsi bello!!
Mi guardai allo specchio, sperando che la vista orrenda delle mie
occhiaie mi distogliesse dal pensare a quello che avevo sognato questa
notte.....
Mi trovavo in un bosco e d'impulso mi
misi a correre a perdifiato fra gli alberi.
Qualcosa si era mosso nel
folto del fogliame e mi seguiva.... finché non arrivai in una
radura e lontano lontano su di una enorme montagna si ergeva in tutto
il suo splendore un enorme castello.
Guglie e torrioni lo rendevano
maestoso e bellissimo....
Tutto a un tratto il cielo si fece nero e un
marchio verde apparì nel cielo.... il marchio di Voldemort.
Salii velocemente su di una roccia per vedere meglio e con orrore
scoprii sotto di me una schiera di morti, una miriade....
distesi per
terra con lo sguardo ormai vuoto, rivolto alle stelle.
I corpi che mi
colpirono di più erano quelli di tre ragazzi, distanti dal resto
del gruppo e in una posa strana: sembrava quasi che stessero guardando
tutti e tre lo stesso punto ed erano abbracciati fra di loro.
Come
magnetizzata da quei tre cadaveri, mi resi conto che li stavo fissando:
uno aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri, il fisico atletico e una
smorfia di orrore era stampata sul suo volto;
l'altro era alto, magro,
con gli occhi verdi, i capelli neri tutti spettinati e aveva una
cicatrice a forma di saetta sulla fronte e sul petto una ferita
macchiava i suoi vestiti di sangue;
l'altro corpo apparteneva ad una
bella ragazza, i capelli castani le ricadevano sulle spalle in ricci
morbidi, gli occhi erano dello stesso colore e sul volto un'espressione
“accorta”.
La cosa che mi faceva inorridire era che tutti e
tre erano stati infilzati da parte a parte con una lancia e sembravano
un macabro spiedino.....
Improvvisamente tutto si fece nero e
un'enorme faccia bianca con gli occhi iniettati di sangue mi raggiunse
e si mise a ridere......
Non riuscii a togliermi dalla testa quell'orribile sogno;
conoscevo
bene la storia di Voldemort, ma non avrei mai pensato che fosse
così spaventosa.
Voldemort era un mago oscuro di grandissima
abilità, ma anche con una passione per la conquista del potere
con l'utilizzo dell'arte della magia nera anche se, aveva ucciso
tantissime persone solo per il puro gusto di farlo, molte delle quali
innocenti.
Per un periodo era stato esiliato qui in Bulgaria e aveva
operato con molti suoi “colleghi” di questo stato ma finora
non aveva mai aspirato a conquistare Durmstrang, la scuola di magia che
frequento.
Nel mio paese si era sentito solo vociferare del grande signore oscuro
che abitava le montagne seminando terrore e morte, poiché queste
terre sono famose per la presenza di molti maghi oscuri; tra questi
anche mio padre.
Mia madre non mi volle mai dire chi dei tanti fosse,
per paura o forse perché non lo sapeva; comunque lei non
riuscì mai a dirmelo poiché partì per
l'Inghilterra, per combattere Voldemort, tanti anni fa quando avevo
solo quattro anni.
- Kassandra, ti vuoi muovere cavolo!!!! Il treno tra poco parte per
andare a Durmstrang e tu sei ancora in cesso!!!! MI SCAPPAAAA!!!!-
Derryck era il mio cugino preferito, tranne quando usciva con queste
frasi! Aveva la mia stessa età ed era famoso solo per essere il
fratello di Vicktor Krum... il grande giocatore di Quidditch!
Non che
mi importasse qualcosa del suo legame con Vicktor, perché i due
cugini assieme, li vedevo solo ad alcuni cenoni di Natale, ma, visto
che sono una grandissima appassionata di Quidditch, avere un cugino
maggiore così poteva sempre essermi utile.
Mi infilai i jeans di corsa, dimenticando persino la lampo aperta dalla
fretta, la canottiera blu preferita e mi precipitai in camera per
prendere il mio baule nero. Ci buttai dentro, con poca cura ovviamente,
le ultime cose e sistemai per bene i miei capelli boccolosi.
Finalmente raccattai lo zaino con i miei effetti personali e mi fiondai
in salotto pronta per prendere la polvere volante.
La stanza era molto
grande, spaziosa, arredata all'antica con due piccole poltrone e un
enorme divano sistemato davanti al camino grigio; lì il fuoco
verde, per la partenza, ardeva.
Io e Derryck da tutta una vita vivevamo assieme alla nonna e al
fratello più piccolo di Derryck, Ricky; anche uno zio
sconosciuto, sparito da tantissimi anni era vissuto nella stessa casa.
La Casa della famiglia Krum era un piccolo castello posto sulla cima di
una montagnola alla periferia di un'enorme bosco. Aveva due torri
laterali e una più grande al centro, quest'ultima con le vetrate
tutte colorate; una grande cucina comunicante con un ampio salone, al
piano superiore sei stanze da letto e due bagni enormi.
La mia stanza
era situata nella torre principale, alla fine di una piccola scala a
chiocciola che partiva dal corridoio del secondo piano.
Il castello da
fuori sembrava una casa di quelle descritte nei racconti horror, fatta
apposta per le feste di Halloween, con l'edera ammuffita che copriva in
parte la facciata di fronte, le finestre in stile antico e una grande
scalinata che conduceva all'ingresso.
L'emblema della famiglia Krum,
una grande fenice nera con gli occhi verdi, era raffigurato sui
battenti del portone di legno.
Mia nonna mi stava guardando decisamente male e non sapevo
perché, finché mio cugino non mi guardò i
pantaloni e si mise a ridere a crepapelle
– Ah ah ah ah!!! belle
mutande cugina!!!-
Cavolo avevo ancora la lampo aperta!!!! Mi passarono per la mente un
paio di paroline cattive da dirgli ma non ce ne fu il tempo
poiché mia nonna mi prese per le spalle, mi guardò negli
occhi e mi disse
– Mi raccomando! Fai la brava, non applicarti
alla magia oscura e controlla sempre che cosa hai intorno.-
- Certo nonna, “non prenderò caramelle da nessun
sconosciuto”. Farò la brava bambina!-
e la guardai con la
faccia “angelica”, di chi sta già pensando a che
guai combinare.
- Non ti preoccupare nonna, baderò io a lei!-
disse Derryck, facendo la finta espressione responsabile, alla quale io
e la nonna rispondemmo con la più grande risata di tutti i
tempi.
Si fece tardi ed io e mio cugino dovemmo darle l'ultimo abbraccio ed entrare in fretta nel grande camino.
Presi la polvere dal contenitore sul pavimento e con coraggio la gettai nelle verdi fiamme e gridai
– Rusenski!-
Dopo neanche un secondo fu come se un filo invisibile mi tirasse
l'ombelico e venni trascinata via con forza.
Arrivai, dopo neanche tre
secondi, a Rusenski, piccola cittadina dove risiedevano solo pochi
abitanti (la maggior parte maghi).
C'era un pub, dove si arrivava con la polvere volante e una piccola
stazione nelle cui fondamenta si trovava il solo passaggio per giungere
a Durmstrang con il treno magico.
Sporca di fuliggine dalla testa ai piedi uscii dal vecchio camino e
salii le scale che portavano al piano superiore, dove babbani e maghi
ordinavano da bere dall'enorme bancone circolare al centro del
minuscolo locale.
Nel frattempo arrivò anche Derryck e ci incamminammo verso la
stazione. Non avevamo con noi i bauli che erano già stati fatti
arrivare al treno. Usciti dal vecchio pub puzzolente ci ritrovammo a
camminare sul piccolo e stretto marciapiedi a lato della viuzza. I
palazzi attorno ad essa erano per lo più antichi alberghi o alte
bifamiliari sporche e vecchie di chissà quanti secoli.
Era la fine di Agosto e la temperatura era abbastanza calda ma, in
questi tempi bui, era comunque più sicuro andare in giro con un
mantello. Cominciammo a correre e arrivammo, in meno di due minuti,
alla stazione.
C'erano solo quattro binari, era molto malridotta e questo era una
fortuna per noi maghi che non dovevamo dare tanto nell'occhio con i
nostri enormi bagagli e le gabbie con gli animali.
Mio cugino infatti
aveva un bel gattone ma tutt'altro che normale: la testa era molto
piccola, il corpo di dimensioni spropositate e il pelo di un color
verde mela. Derryck gli aveva dato un nome banalissimo, Buffy,
poiché non sapeva come chiamarlo e sinceramente, non penso che
anche ora gli importi molto del suo micione.
Scendemmo nel sottosuolo infilandoci in una piccola botola, che si
trova sotto un tombino della stazione; alla fine della scala ci
trovammo davanti ad un enorme treno nero con la scritta argento
“Durmstrang” sul lato delle carrozze e sotto a questa, in
minor risalto, il motto della nostra scuola (in bulgaro antico)
“Saedinenieto pravi silata” cioè “l'unione fa
la forza”.
Sulla banchina della stazione tantissimi ragazzi si accalcavano sulle porte del treno sperando di accaparrarsi i posti migliori.
Cercai con lo sguardo le mie due migliori amiche, ma non le vidi e salii sul treno trascinando Derryck.
Riuscimmo finalmente a trovare un posto dopo dieci interminabili minuti
di spinte e gomitate con altri allievi, alla fine ci sedemmo in uno
scompartimento vicino all'uscita in modo da scendere per primi sperando
così di non essere inghiottiti dalla quella folla ingovernabile.
Seduta, mi misi a leggere la “Gazzetta dell'Auror” in
silenzio, ma a un certo punto una voce acuta e allegra interruppe la
mia lettura
– Wow!! Non capita tutti i giorni di vedere la nostra
amata Kass in silenzio per più di due secondi!!!-
Aveva parlato
Eveline: alta, occhi verdi, capelli biondi e lisci, indossava una felpa
rossa, una mini bianca, dei leggins blu a stelle rosse e un paio di
Converse anch'esse rosse.
Aveva una carnagione molto chiara e i
lineamenti del viso le davano un aspetto giovane e quasi beffardo; si
vedeva che era una persona sveglia e frizzante. Cambia ragazzo ogni
mese ed adora ballare e giocare a scacchi magici.
Da dietro la sua spalla comparve l'altra mia migliore amica Ludmilla:
alta, magra, occhi blu, capelli corti e neri portati a
“caschetto”; indossava una maglia azzurra, dei jeans che le
arrivavano fin sotto il ginocchio e un paio di ballerine azzurre. Aveva
lineamenti dolci e si vedeva che non era ancora una donna matura, ma
una ragazzina sensibile e molto timida. Era la persona più
intelligente e studiosa che conoscessi ed era campionessa nazionale di
pattinaggio artistico.
- Ciao Kass!!! Hai ricevuto le mie lettere?-
Le sorrisi
– Certo che mi sono arrivate Milla! Ma a quanto pare
il tuo gufo deve avere qualche problema... psicologico perché mi
sono arrivate solo ieri e tutte bagnate. L'unica cosa che sono riuscita
a leggere è stata: “ Cia... a pre... risp”-
Mi guardò mortificata
– Scusa, scusa! Chiederò a
mamma di pagargli il veterinario a quel vecchio e adorabile gufetto!-
- Adorabile?????? Quell'orrendo gufo tutto spelacchiato con gli occhi
strabici e un muso da rimbambito, sarebbe adorabile? ah ah ah!!!–
disse Eveline tra le risate.
- Non è vero!!! è solo un
po' vecchio ma è ancora carino!!!- e Ludmilla in un attimo le
scaraventò lo zaino in testa.
- La smettete di litigare come una coppia di fidanzatini?! Dai che
quest'anno è l'ultimo e ce lo dobbiamo godere al massimo,
ragazze!! Chi ci sta?- mi guardarono e con un grandissimo sorriso
– Certo!! io ci sto Kass!!! Tu Milla?- chiese Eveline, Ludmilla
si commosse
- Si! Ovvio! Scusate... ma è che sono contenta di
avervi come amiche.-
Io e Eveline ci guardammo serie, ci girammo verso di lei e scoppiammo a
ridere e la abbracciammo con dolcezza.
- La nostra bella
“sentimentalona”! Quanti “polpettoni rosa” hai
guardato quest'estate?- Le dissi ancora ridendo.
Lei si staccò dall'abbraccio e si mise a ridere – No! Mia
mamma, per farle compagnia, mi ha costretto a guardare quelle orribili
soap opera tedesche delle quattro del pomeriggio-
- Oddio!!! Povera bambina! Come mi dispiace!- Fece Eveline con finta
compassione e si stravaccò sul sedile di fronte al mio. Io e
Ludmilla sorridemmo e ci accomodammo ai nostri posti.
Il resto del viaggio lo passammo a parlare di tutto quello che ci era
capitato durante l'estate e a prendere in giro Derryck che si era
addormentato a pancia all'aria e con la bocca aperta!
Arrivammo a Durmstrang a notte inoltrata; svegliammo Derryck e
scendemmo dal treno. Davanti a noi si trovava l'enorme edificio del
castello della scuola.
Subito pensai che era molto diverso da quello del mio sogno: più
grande, tutto nero e sembrava una vera e propria fortezza militare.
Dall'esterno apprezzavo il fatto che di notte venisse illuminato e
talvolta si sentivano, in lontananza, nella foresta che circondava la
scuola i ruggiti dei draghi allevati da alcuni maghi.
In quel momento arrivò di corsa la Professoressa Donald, la
nostra vicepreside e insegnante di Pozioni, che strillò
–
I nuovi arrivati seguano Ofir, questo elfo domestico, che vi
condurrà al nostro ingresso principale. Gli altri studenti mi
seguano!-
Era bassissima, con un naso adunco sopra il quale appoggiava un paio di
occhiali a mezzaluna, aveva un lungo mantello blu e un abito grigio che
le arrivava fino alle caviglie.
Ofir era un elfo antipaticissimo per il fatto che credeva di essere il
proprietario del castello e pretendeva che noi studenti non facessimo
chiasso per “ Non disturbare il suo cavvvro padrone”.
Basso di statura, aveva un naso che sporgeva assai e indossava il solito straccetto nero pece da sette anni.
Noi studenti seguendo la prof. arrivammo davanti alla doppia scalinata
di marmo nero per l'accesso alla Sala Grande.
Salimmo i numerosi
gradini e finalmente entrammo nella sala da pranzo dove ogni giorno
tutti gli studenti, divisi in case, si ritrovavano per mangiare.
Le quattro case erano:
Ninfablu dei generosi e leali,
Dragonverde dei
coraggiosi e puri d'animo,
Scorpionero dei letali e forti e
Volperossa
degli scaltri e furbi.
Gli Scorpionero erano i nemici giurati di Dragonverde, questi erano in ottimi rapporti con i Volperossa.
Io ero stata smistata a Dragonverde sei anni prima insieme a Ludmilla
ed Eveline, mio cugino Derryck faceva parte di Volperossa insieme al
suo amico Colin.
La Sala Grande era molto ampia, in stile gotico e il soffitto aveva la
parvenza di un fondale sottomarino; mi pareva persino di sentire il
profumo del sale.
Il costante rumore delle onde faceva da sottofondo al chiacchiericcio
di centinaia di ragazzi; pesci, delfini, squali passavano sopra le
nostre teste e rossi coralli, attaccati al fondale sabbioso, si
muovevano flessuosamente.
La Sala Grande conteneva quattro tavolate nere, una per ogni casa:
quella più a sinistra dell'ingresso era per i Ninfablu con a
fianco quella della mia casa, a destra quella per i Scorpionero e
vicino quella per i Volperossa.
Il pavimento era di un lucido marmo nero; tutta la scuola era fatta di
quel materiale compresi i gradini delle scale che però erano
quasi trasparenti e, in alcuni momenti della giornata, la luce
riflessa, dava l'impressione di camminare nel vuoto.
Infatti i ragazzi
meno coraggiosi o quelli che soffrivano di vertigini, in quegli istanti
facevano in modo di non dover passare mai per le scale; quando vi si
trovavano si irrigidivano e non riuscivano a muoversi, erano come
paralizzati.
Durmstrang era piena di passaggi segreti che pochi conoscevano e quando
qualcuno sbagliava passaggio poteva perdersi per giorni interi in giro
per il castello. Per questo motivo, negli ultimi tempi la preside aveva
deciso di mettere, all'ingresso dei passaggi, delle parole d'ordine che
ovviamente solo gli insegnanti potevano sapere.
Questa scuola fu costruita cinque anni dopo Hogwarts; le due scuole si
assomigliavano solo per certi aspetti.
Infatti a Durmstrang c'erano
delle materie in più, Lotta e Occlumanzia, le divise erano tre:
una nera per le ore normali, una marrone per quelle di lotta e un
mantello nero con un cappuccio nel caso ci fosse da coprirsi. Altra
differenza era che i ragazzi venivano smistati nelle case in base al
risultato di un test che veniva sottoposto ai nuovi arrivati; la prova
variava ogni anno e consisteva di tre fasi per valutare
l'abilità dell'allievo.
Tutti ci sedemmo ai nostri tavoli e accogliemmo con la solita cerimonia coloro che dopo cena avrebbero sostenuto le prove.
Prima ancora di iniziare a cenare, all'improvviso ci fu uno scoppio e
in breve tempo un fumo nero riempì tutta la sala.
Quando la nube
si diradò la grande sagoma di uno squalo argento si trovava di
fronte a noi e ci guardava sogghignando.
Tutti rimanemmo incantati a
quella vista ma lo squalo subito esplose in una pioggia di cristalli
dietro la quale la figura della preside si stagliava in tutta la sua
magnificenza.
Era molto grossa, aveva gli occhi verde smeraldo, i
capelli grigi raccolti dietro alla nuca, portava un vestito nero e
grigio lungo fino ai piedi; indossava, sopra un paio di guanti di
velluto nero, degli anelli vistosi.
- Hai visto che roba? Ogni anno mi stupisce sempre di più!- disse Ludmilla affascinata.
- Shhh... Zitta! Ora sta per iniziare il discorso, spero solo che non
sia lungo come quello dell'anno scorso!- disse Eveline guardandomi con
la faccia imbronciata.
In quell'istante una voce acuta e dal lieve accento tedesco
iniziò a parlare
– Buona serata a tutti, studenti e
insegnanti. Quest'anno sarò breve: Buon anno a tutti, spero che
la vostra permanenza sia serena e senza incidenti... ma ora bando alle
ciance. Quest'anno c'è una novità: uno studente, per
casa, avrà l'opportunità di andare, nei mesi di Novembre
e Dicembre, a Hogwarts per interagire con altri maghi, che hanno una
cultura diversa ma soprattutto per dare un contributo alla guerra
contro Voi Sapete Chi. La selezione verrà fatta in modo del
tutto casuale; quelli di voi che frequentano gli ultimi due anni di
scuola e desiderano partecipare, si iscriveranno e gli insegnanti
estrarranno i nomi dei quattro fortunati. Buona fortuna a tutti!!!!!-
Appena ebbe terminato di parlare ricomparve lo squalo e lei sparì dentro le sue fauci.
Tutti rimasero ammutoliti ma solo per qualche istante; i ragazzi
più grandi infatti, cominciarono presto ad esultare e a saltare
sulle panche.
Eveline e Ludmilla mi guardarono e sorridemmo allegre.
# Ecco questo è il primo capitolo... il secondo ve lo metto
subito però sono arrivata solo al quinto capitolo perchè
vorrei sapere che ne pensate!!! Resensite quindi!!!!
Un grazie a tutti!! soprattutto ai miei best: Lela, Kiky,Marchetto and my Aunt che mi hanno aiutato! Nelle imma ci sono in ordine: Ludmilla, Eveline e Derryck
2.IL Concorso
#Ecco il secondo capitolo.... Recensite, Recensite belli... :) MollY_gIaDa
2 .Il Concorso
But than you came around me
The walls just disappeared.
Nothing to surround me
And keep me from my fears. I'm unprotected
See how I've opened up. Oh, you've, made me trust.
Naked (Avril Lavigne)
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- E se capitasse a una di noi l'occasione di andare a Londra? Come faremo se ci
separano?- disse Ludmilla sull'orlo di una crisi di nervi.
- Ma dai Milla!! Tanto non è detto che capiti a noi e poi, se ci dividono, potremo
comunque rimanere in contatto con questi..- e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni,
tre bracciali d'argento abbastanza larghi.
- Questi comunicano tra loro: quando vuoi chiamare una di noi è
sufficiente premere il diamante incastonato nel mezzo del bracciale
pronunciando il suo nome. Questo ti metterà immediatamente in
contatto con la persona che potrai vedere sulla superficie del
diamante-.
- Wow! Che bella idea Eveline!! Ma dove li hai trovati?-
- Sono un regalo di mia nonna, una specie di eredità
“anticipata”. Avevo pensato di regalarveli a Natale ma se
una di noi partisse prima non ci sarà il tempo di festeggiare
assieme-.
A quella frase Ludmilla scoppiò quasi a piangere.
- Eve! Non dire così, che traumatizzi Milla! Povera piccola
sciocchina!!- dissi io allegramente, abbracciando Ludmilla quasi
soffocandola. - Mi soffochi!!!!! aiuto... Eveline, liberami!!!!-
Sciolsi l'abbraccio e cominciai a correre spedita verso il dormitorio
ridendo a crepapelle seguita a ruota da Ludmilla e Eveline.
Attraversai l'interminabile corridoio di marmo nero e salii le
“invisibili” scale; arrivata sul pianerottolo mi scontrai
con qualcuno e, senza avere il tempo di vedere chi fosse, sbattei il
muso contro il freddo pavimento.
Mi risvegliai in infermeria, ero coperta da un lenzuolo che puzzava di
broccoli e non avevo idea da quanto tempo fossi li. Attorno al mio
letto c'erano Eveline, Ludmilla, Derryck, Colin e un ragazzo;
quest'ultimo quando vide che ero sveglia, mi sorrise allegramente e
disse:
- Wow! Certo che correvi davvero veloce per non riuscire a vedermi eh!
Comunque mi dispiace che tu sia andata a sbattere contro la mia
imponente mole!-
Mentre parlava mi accorsi che non lo conoscevo.
Era alto, molto muscoloso, aveva i capelli neri e gli occhi verdi si
affacciavano da un viso dolce e punzecchiato di lentiggini. Lo guardai
meglio: indossava la divisa marrone da lotta con lo stemma viola di
Scorpionero, portava i pantaloni decisamente a vita bassa e le scarpe
da ginnastica nere e bianche.
- Ciao Kass!! Ben svegliata sbadata dei miei stivali!! Hai fatto fare
un mezzo infarto alla nostra Milla!!- disse Eveline e mi
abbracciò con un sorriso stampato sulle labbra. Dietro di lei
Ludmilla si asciugò gli occhi con il dorso della mano, la spinse
via, mi diede un bacio sulla guancia e mi scompigliò dolcemente
i capelli come faceva sempre. - Ehi! Mi hai fatto prendere un colpo
Kass!!!- e cominciò a singhiozzare.
- Milla... Non piangere, ora sto benissimo, non ti devi preoccupare e
poi sono due giorni che continui a piangere! È ora di
smetterla... - le sorrisi, cercando di essere convincente.
- Beh dai, ti vedo meglio cugina! Però quelle occhiaie da panda
sono proprio da nascondere!!!!!- disse Derryck e insieme al suo amico
Colin tentavano, senza successo, di soffocare le risate.
- Spiritoso... Sai che me ne frega? Spero solo di rimettermi presto in
forze perché così poi posso rincorrerti!!!- e lo guardai
con tono di sfida.
Nel frattempo si avvicinò Colin – Ciao ! Sono contento che
tu stia bene. Però se per caso muori... mi potresti lasciare in
eredità la tua sciarpa dei “Cannoni di Chudley”?- e
mi guardò con una faccina supplichevole ma, per me, da prendere
a sberle, così gli tirai una sonora cuscinata in faccia e lui
scappò ridendo.
Ma tutta la mia attenzione era rivolta a quello strano ragazzo di Scorpionero, era
G E N T I L E, fatto assurdo perchè ogni studente di quella casa
era un po' malvagio; ma questo pareva non esserlo, anzi aveva
un'espressione tutt'altro che malvagia: un po' malinconica, triste ma
forte. Mentre pensavo ciò lui mi osservò, inarcò
il labbro in un sorriso e disse – Beh, ora devo proprio scappare!
Ci vediamo.... A proposito, io mi chiamo Lucas...Tu?-
- Kassandra Krum...e mi dispiace di esserti venuta addosso...- dissi io un po' spiazzata.
- Si ma non ti preoccupare.... Tanto a me in fondo, non è
dispiaciuto molto... Ciao Kassandra! Ci si vede...- e detto questo si
avviò verso l'uscita.
Ludmilla ed Eveline si avvicinarono a me, mi consegnarono la divisa da
indossare e poi insieme ci dirigemmo finalmente verso la sala comune di
Dragonverde; era una sala molto ampia, interamente di marmo grigio a
differenza di tutte le altre stanze che erano di marmo nero. C'erano
dei piccoli divani verdi in un angolo e il soffitto era riempito da
disegni di draghi che si intersecavano fra loro, le code di questi
scendevano sulle pareti. Delle innocue fiamme verdi, circondavano tutta
la sala per illuminarla, poiché le finestre erano piccolissime e
la luminosità ridotta.
Al suo limite stava un guardiano e per entrarvi bisognava farsi
riconoscere da lui che era un Poltergeist; nessuno sapeva il suo nome
ma lui.....sapeva quello di tutti.
Per avere accesso alla sala ognuno doveva rispondere ad una specifica
domanda; solo il guardiano però sapeva quale quesito porre per
ottenere la risposta che lui già conosceva e che perciò
solo una determinata persona poteva dare. Ottenuta la risposta
pronunciava in gran segreto una “parola d'ordine” che il
ragazzo avrebbe utilizzato, fino alla settimana successiva, per entrare
nella sala.
Io, Eveline e Ludmilla dopo aver guadagnato la chiave d'ingresso,
attraversammo di corsa la sala e giungemmo nel dormitorio delle
ragazze; questo si trovava dopo una piccola scala, era diviso in stanze
ognuna con sei letti; il dormitorio comprendeva sette padiglioni, uno
per ogni anno di scuola.
Io e le mie amiche insieme ad altre tre ragazze alloggiavamo
nell'ultimo padiglione nella stanza più lontana poiché
eravamo al settimo anno.
Quando mi ritrovai nella stanza vidi che era abbastanza disordinata,
tranne il letto di Ludmilla che ovviamente era impeccabile. Sul mio
letto si erano sedute a parlottare Nicole, Ambra e Irina, le altre
compagne di stanza. Appena entrai mi accolsero con un sorriso, scesero
dal letto a baldacchino e dopo aver staccato Ambra che, maldestra come
era si era impigliata in una tenda, vennero ad abbracciarmi ma subito
uscirono perchè iniziava la loro lezione. Io Eveline e Ludmilla
disfammo le valigie, prendemmo le nostre borse e , parlando ci avviammo
verso l'aula per la lezione.
La materia delle prime due ore, assieme a quelli di Volperossa, era
Pozioni; a seguire avremmo avuto un'ora di Occlumanzia con quelli di
Scorpionero e infine due ore materia opzionale: Eveline e Ludmilla
avevano scelto Rune Antiche, io frequentavo Lotta.
Salimmo fino al quarto piano dove si trovava l'aula di Pozioni, e
arrivammo puntuali alla lezione. Ci sedemmo e cominciammo a tirare
fuori i libri, le provette e accendemmo il fuoco sotto i calderoni.
La professoressa Donald finalmente arrivò e come al solito,
cominciò a scrivere alla lavagna lunghe liste di ingredienti
delle pozioni; così passammo tutto il tempo a copiare,
copiare,copiare... insomma una totale noia.
Alla fine, dall'ala Est dove eravamo, con Ludmilla ed Eveline corsi per
arrivare in tempo alla lezione di Occlumanzia che si tiene in un'aula
nell'ala Ovest, nei sotterranei della scuola.
Dopo due corridoi, Ludmilla e Eveline però erano già
stanche, non essendo allenate a correre, io invece non sentivo la
fatica ma, quando vidi che si erano fermate per prendere fiato, mi
girai verso di loro – Muovetevi!!! Dai! Se arriviamo tardi
quell'orco del prof. ci ammazza!! -
- Ma io e Milla non siamo come te! Noi non facciamo tre allenamenti di
Quidditch e quattro di lotta a settimana!- disse Eve quasi ansimando.
- OK! E allora tu e la signorina Ludmilla Yoko più tardi
pulirete l'acquario delle lumache del prof come ci è capitato
l'anno scorso! Ciao !-
Fui categorica. Eveline e Ludmilla ripensando alla punizione
inorridirono e ricominciarono a correre, senza mai fermarsi e tutte e
tre arrivammo in tempo nella buia aula di Occlumanzia.
Questa era la materia nella quale si imparava a respingere una persona
che vuole leggere la mente altrui per scopi malvagi; una materia molto
utile per proteggersi dai maghi oscuri ma anche per ribaltare
l'incantesimo contro l'aggressore.
L'aula era strettissima e non aveva finestre quindi era illuminata da
candele che erano sistemate ovunque. Non c'erano banchi ma alcune
gradinate di marmo di fronte alla cattedra e in mezzo una sedia.
Gli studenti si sedettero sulle gradinate e cominciarono a
chiacchierare, dopo dieci minuti entrò il professor Dracolumis
di cui tutti avevano timore.
Era altissimo, magro quasi scarno e aveva il volto segnato dalle
occhiaie scavate. Gli occhi erano di un grigio opaco e quasi non si
vedevano le pupille. Indossava sempre il solito mantello color blu
notte e il cappuccio sopra la testa che copriva interamente i capelli,
ma non la lunga coda di cavallo che gli ricadeva su un lato e mostrava
con chiarezza i capelli neri e lucidissimi. La voce roca e profonda
metteva i brividi solo a sentirlo sussurrare, ma tutti sapevano che era
un insegnante bravissimo, molto abile, con una pazienza smisurata ma un
carattere schivo cosicché di lui si sapeva pochissimo. I ragazzi
più giovani dicono discenda dai vampiri, ma penso che siano solo
balordaggini dette per esorcizzare la paura.
Appena la sua figura varcò la soglia nell'aula piombò un
silenzio di tomba mentre lui si dirigeva verso la cattedra. Arrivato
vicino alla sedia si fermò e si girò di scatto, ci
osservò e disse – Bene... Oggi vediamo come se la cavano:
Eveline Parker, Kisha Jones, Marx Smith e Lucas Carrow- e detto questo
si posizionò di fronte a tutti gli studenti pronto ad iniziare
la lezione.
Eveline, spavalda, si sedette sulla sedia, infatti Occlumanzia era la
sua materia preferita e vi riusciva benissimo. Dracolumis urlò
-Leggilimens!- e lei riuscì a respingerlo in tre secondi appena.
Quindi senza attendere altro, ritornò a sedersi e
cominciò a ripassare la materia dell'ora successiva.
Poi fu il turno della Jones, una tipa di Scorpionero bassa di statura
(e anche di intelligenza, secondo il mio parere), con capelli color
grigio topo e occhi marroni. Si vedeva lontano un miglio che aveva
paura e che non vedeva l'ora che finisse questa tortura. Quando il prof
urlò la formula lei impaurita si irrigidì come una statua
e non riuscì a reagire all'incantesimo e finchè il
professore le leggeva la mente lei urlava terrorizzata. Quando tutto
finì Kisha era bianca come un cencio e tremava dalla testa ai
piedi.
- Sono sei anni che provi a resistere all'incantesimo e ancora non ci
sei riuscita? È ora che cominci a imparare signorina Jones!
Signorina Parker, per favore la porti in infermeria, sono stanco di
vedere questi orrori.-
Eveline, contenta di allontanarsi dall'aula prese per le spalle Kisha e uscì.
Intanto scendeva dalle gradinate Marx Smith, un ragazzo di Dragonverde
molto simpatico, attaccante della squadra di Quidditch da cinque anni
come me; era stato il ragazzo di Eveline per tre mesi e per questo,
secondo me, meriterebbe un posto nel libro dei Record. Era alto, magro,
portava i capelli castani tagliati corti e aveva gli occhi azzurri. Si
sedette sulla sedia un po' preoccupato e cercò di calmarsi con
il gesto che di solito faceva prima di una partita: si toccò la
fronte tre volte e batté i piedi a terra una volta.
Dracolumis lo guardò storto e pronunciò l'incantesimo.
Marx all'inizio non riuscì a reagire e si fece leggere
tranquillamente la mente, poi però urlò con tutto il
fiato che aveva in gola , strinse i pugni e riuscì a respingere
l'incantesimo.
Il professore lo guardò, inarcò le labbra in un sorriso
maligno e disse – Bravo Smith! Cominciamo ad applicarci eh?
Bene... Anche se sono riuscito a leggerti per un tempo sufficiente
anche ad un mago oscuro di fregarti... quindi cerca di impegnarti di
più, che a fare quei riti scaramantici non serve a nulla quando
hai davanti il pericolo.-
Marx arrossì, si alzò dalla sedia e tornò al suo posto.
Ora sarebbe stato il turno di un certo Carrow...
Il ragazzo mi passò davanti, mi guardò e mi fece l'occhiolino...
Caspita! era Lucas, quello contro cui ero andata a sbattere!
Scese dalle gradinate e si sedette tranquillamente sulla sedia in
attesa dell'incantesimo. Quando il prof. glielo lanciò contro
lui lo respinse immediatamente.
Dracolumis si ritrovò spinto contro la cattedra e stava quasi
per cadere, ma riuscì a rimanere in piedi e guardò il
giovane con la faccia stupita e ammirata.
- Carrow... complimenti. Ora vada al suo posto e più tardi la chiamerò perchè le devo parlare.-
- Certo... Professor Dracolumis...- disse e guardandolo seriamente si accomodò sulle gradinate.
Tutta la classe rimase in silenzio finché, dopo il suono della campana, Lucas uscì dall'aula.
- Wow! Hai visto che forza ha Carrow?- mi disse Ludmilla meravigliata.
- Si ho notato.... Eveline se la può scordare tutta quella
potenza e quindi può dire addio al titolo di più brava
della classe di Occlumanzia.- dissi io sorridendo ironicamente.
Io e Ludmilla uscimmo dall'aula e andammo a cercare Eveline per raccontarle l'accaduto.
Intanto io pensavo, un po' arrabbiata con me stessa, di non aver mai
dimostrato la mia forza nel modo in cui l'aveva fatto quel ragazzo!
Finché camminavamo per i corridoi l'altoparlante diffondeva un messaggio:
- Ragazzi, da ora sono ufficialmente aperte le iscrizioni per il
concorso di Hogwarts!Chi volesse partecipare indicherà nome,
cognome e casa di appartenenza in un foglietto che troverà sopra
il tavolo nella Sala Grande, entro i prossimi due giorni. La
spiegazione di come procederà la selezione verrà data a
tempo debito ai partecipanti.-
Detto questo la voce zittì e si cominciò a sentire il solito mormorio dei ragazzi.
Ecco cosa avrei fatto!
Partecipare al concorso e vincere ad ogni costo per dimostrare che sono
la più forte! Io studente di Dragonverde e non uno di
Scorpionero! Si, ce la devo fare!
.....Ma non avevo pensato alla casualità.
- Mi iscrivo al concorso!- sbottai io quasi urlando, e tutti quelli nel corridoio si girarono verso di me e mi osservarono.
- Cosa??? Ma sei matta? Ti vai solo ad illudere; è molto
improbabile che tu vinca e comunque, andresti a rischiare la vita in
una lotta che non ha speranze?- fece Eveline un po' stizzita.
- Kass! Sul serio? Te ne andresti via per due mesi senza di noi?- disse Ludmilla con il tono di chi non se lo aspettava.
- Sentite ragazze, mi dispiace, ma voglio se posso, rendermi utile e
poi penso proprio di farcela. No? - dissi cercando di essere
convincente.
- Pensi che io me la beva? Lo so bene che lo fai solo per dimostrare di
essere più forte di Carrow! Ti conosco da una vita e so che ti
infastidisce il fatto che lui sia più potente di te! Io e Milla
sappiamo bene che lo fai per questo motivo, e perchè vuoi dare
gloria a Dragonverde! Ma non ne abbiamo bisogno sai!!!!-
Non mi aveva mai detto queste parole e non pensavo che mi capisse
così bene, ma ci rimasi male e con gli occhi lucidi guardai
Ludmilla.
- Mi dispiace Kass ma devo dare ragione ad Eve, anch'io l'avevo
capito... è da quando siamo uscite dall'aula che sei imbronciata
e silenziosa. Se vuoi partecipare fallo pure, ma non aspettare che io
ti sostenga. Mi dispiace... -
La guardai e una lacrima mi percorse la guancia quando cominciai a correre verso il giardino.
Il giardino era enorme e circondava l'ala Nord e Ovest del castello. Mi
diressi verso il bel laghetto che c'era al suo interno; era proprio
lì che mi recavo quando volevo pensare, ero arrabbiata o non
volevo che mi vedessero piangere infatti questo era un luogo poco
frequentato poiché, tempo addietro, un ragazzo fu trovato morto
lì vicino. Arrivata mi arrampicai sul solito albero, un enorme
pino secolare, mi distesi sul suo ramo più grande, e diedi sfogo
alla mia rabbia.
Che cosa c'è in me che non va? Pensai.
Mi voglio rendere utile solo per questi stupidi motivi?
Mi accomodai per bene sul ramo per scrutare il cielo grigio. Ma non
feci in tempo ad alzare gli occhi al cielo che sentii scuotere
l'albero; balzai seduta e vidi una figura conosciuta che cominciava ad
arrampicarsi. Quando giunse dov'ero, alzò gli occhi e vedendomi
si meravigliò. Con mia sorpresa mi sorrise. Fissai i suoi
limpidi occhi verdi e mi resi conto di essere faccia a faccia con Lucas
Carrow.
- Tu????? Che cosa ci fai sul MIO albero?- dissi in malo modo.
Certamente lui non si aspettava quell'accoglienza e rispose – Il
TUO albero? Questo pino non “appartiene” a nessuno ed io
vengo qui da parecchi anni!- disse lui tra lo sfacciato e il divertito.
- Anche per me vale la stessa cosa! Eppure non ti ho mai visto... anzi,
sinceramente prima del nostro scontro non ti avevo mai notato.-
- Io, al contrario, ti osservo dal primo anno perchè sono
determinato a superarti nella forza, cosa che per ora io posso solo
sognare.- disse lui come se stesse dicendo il suo più grande
segreto.
- EHHHHH? Io sono qui a riflettere perchè ho visto le tue
insuperabili capacità!- urlai questo senza pensare e arrossii.
Lui mi guardò incredulo e sorrise.
- Bene, allora siamo qui per la stessa cosa.... Dai, inizia tu a
raccontare così poi io ti parlerò dei miei problemi.-
Si fece subito serio, pronto ad ascoltare. Allora cominciai a parlare
della mia storia senza rifletterci sopra; gli dissi tutto ciò
che pensavo e che provavo, cosa che normalmente non avrei fatto neanche
sotto tortura.
Terminai il racconto e lui mi rassicurò dicendomi che entrambi
eravamo forti e non c'era bisogno di contenderci il primato.
Poi fu il suo turno, mi parlò dei suoi guai e solo allora capii
di essermi arrabbiata per un motivo banale. Lui infatti era arrabbiato
con suo padre che aveva voluto un figlio che seguisse le sue orme; a
tal fine era persino riuscito a truccare le prove d'inizio anno
perchè il figlio facesse parte di Scorpionero in quanto non
avrebbe permesso che il suo erede appartenesse ad altre case e avesse
un carattere meno crudele del suo. Lucas l'estate scorsa aveva
scoperto, dopo varie indagini, che il genitore era un fedelissimo Mago
reclutato da Voldemort, e che voleva che il figlio diventasse uguale a
lui. Ovviamente avendo capito il malvagio disegno del padre, decise di
svignarsela e di tornare a scuola, dove nessuno lo avrebbe raggiunto e
lui avrebbe potuto andare in Inghilterra per dimostrare, al padre, di
non essere seguace del Signore Oscuro.
Quando finì di raccontare abbozzò un sorriso malinconico
e disse – Beh! Almeno adesso so che c'è qualcuno oltre a
me che si iscriverà.-
Io lo guardai e sorrisi – Certo! Ma ora che l'ho scoperto, vorrei
spiegare alle mie amiche il vero motivo della mia decisione. -
Scendemmo dall'albero e in silenzio andammo insieme nella Sala Grande per iscriverci.
Entrata nella sala, mi accorsi che i tavoli erano spostati a lato e al
centro c'era il famoso Calice di Fuoco, quello che solitamente veniva
usato per l'estrazione dei partecipanti al torneo Tremaghi.
Intanto l'altoparlante trasmetteva – Bene, per estrarre i nomi
dei quattro partecipanti il Ministero della Magia ci ha consegnato in
affidamento il Calice di Fuoco. Gli interessati al concorso dovranno
gettare il loro biglietto nel Calice; tra cinque giorni, dopo lunghe
ore di meditazione, alle dieci, il Calice estrarrà i quattro
fortunati e ovviamente avrà scelto quelli con le migliori
caratteristiche. Buona Fortuna a tutti!- e dopo aver ripetuto tre volte
il messaggio la voce metallica dell'altoparlante si spense.
Io mi avvicinai al tavolo per le iscrizioni, presi un bigliettino e
scrissi con la mia scrittura piccola: Kassandra Infamie Krum, Settimo
anno, Dragonverde. Piegai il foglietto e me lo misi in tasca.
Arrivò Lucas, ne prese uno anche lui e vi scrisse i suoi dati;
poi mi si avvicinò e disse – Li gettiamo insieme?-
- Certo! Con molto piacere Carrow!- e detto questo ci mettemmo davanti al Calice.
Era abbastanza largo, marrone, aveva delle scritte strane incise sul
fianco e lo avevano posto su di un piedistallo d'argento. Io e Lucas
tirammo fuori i bigliettini, li affidammo alle fiamme blu, che subito
divennero rosse e inghiottirono i due foglietti.
# Che ne pensate?? Il terzo
sarà un altro bel capitolo.... Ma il quarto ancora di
più....:) Recensite e ditemi che ne pensate! MollY_gIaDa
3. Incubi
# Ecco qui il terzo... nelle recensioni fatemi sapere che ne pensate del personaggio di Kassandra... MollY_gIaDa
3 . Incubi
You’re too important for anyone
You play the role of all you want to be
But I, I know who you really are
You’re the one who cries when you’re alone
But where will you go, With no one left to save you from yourself
You can’t escape, You can’t escape!
Where will you go (Evanescence)
**************************
- Mi dispiace ragazze... non volevo reagire in quel modo, ma voi
conoscete bene il mio caratterino... Comunque ora ho scoperto che sono
altri i motivi che mi spingono a partecipare: quello di aiutare ma
sopratutto di conoscere me stessa per diventare migliore.- e le guardai
con una faccia mortificata.
- Beh... anche noi abbiamo un po' esagerato... Vero Eve??- disse Ludmilla e guardò l'amica con sguardo severo.
- Ok, ok.... ti perdono dai!! Ma la prossima volta prova a parlare,
tenersi tutto dentro non serve a nulla.... Chiaro?- disse Eveline e mi
tirò un sonoro scappellotto sulla nuca. Io alzai la testa e
l'abbracciai forte.
Guardammo l'orologio e decidemmo di avviarci verso il dormitorio
perchè dopo le dieci di sera nessuno poteva uscire dalla sala
comune fino al mattino successivo.
Infilai la mia comoda maglia over-size dei “Cannoni di
Chudley” e mi stesi sul letto con un sorriso stampato sulle
labbra, ripensando alla giornata. La sensazione di benessere comunque
durò poco perchè mi addormentai e ripresi quel
sogno......
Mi trovavo nel solito bosco e con lo
stesso impulso, cominciai a correre verso la roccia. Mi arrampicai e
invece di osservare il paesaggio, scesi precipitandomi verso i tre
ragazzi nella speranza che non fossero morti. Invece...Allora con fare
circospetto esaminai la zona attorno ai cadaveri per cercare una causa
a quel decesso. Mi girai verso il castello e vidi davanti a me tre
fantasmi... Erano i tre giovani. Il rosso era
terrorizzato, il ragazzo con la cicatrice continuava a guardarsi
indietro e la ragazza..... piangeva. Mi avvicinai a lei e provai a toccarla ma svanì. Il ragazzo con la cicatrice mi
guardò e disse – Ti prego aiutaci! Abbiamo bisogno di te,
non vogliamo fare questa fine atroce!- - Chi è stato a uccidervi?- chiesi io sempre più spaventata. - Siamo morti, e i morti non parlano con i vivi... ma....
Due mani gelate mi scossero forte le spalle, mi svegliai e mi trovai sul pavimento.
Attorno a me c'erano le mie amiche, le compagne di stanza e la
professoressa Donald che, in vestaglia, cercava di farmi rinvenire con
delle piccole sberle sulle guance.
- Sono sveglia....- sussurrai di mala voglia e la vicepreside mi alzò di forza e mi mise a sedere sul letto.
- Bene, ora che si è svegliata signorina Krum si vesta e poi ci
raggiunga con le sue compagne in aula per le lezioni- e detto questo se
ne andò via.
- Ci hai fatto prendere un colpo! Continuavi a muoverti nel letto e
urlavi sempre tre nomi...- disse una Eveline in pigiama molto sconvolta.
-Ahn.... e che nomi ripetevo?- chiesi io, avendo paura della risposta.
- Bè..... Ron Weasley... Hermione Granger e....... Harry Potter!
Chi sono?- Chiese Ludmilla, che dall'espressione si vedeva che era
preoccupata e non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
- Se sapessi chi sono ve lo direi, quell'Harry Potter però l'ho
già sentito nominare da qualche parte, o forse l'ho letto sulla
Gazzetta.- dissi io cercando di dimenticare quei tre ragazzi, ma
conoscendo i loro nomi la cosa risultava difficile perchè
pensavo alla vita che quei giovani avevano forse perso.
Decisi di vestirmi e di andare a lezione nonostante la forte emicrania.
Le prime due ore avrei avuto Lotta insieme a quelli di Ninfablu e poi
una di Trasfigurazione con quelli di Volperossa.
Entrai da sola nella grande arena sotterranea che veniva utilizzata per
le ore di Lotta, nello spogliatoio mi cambiai la divisa infilandomi
quella marrone e aderente.
Mi sedetti sulle gradinate in attesa dell'insegnante distante dal resto del gruppo di soli maschi che partecipava alla lezione.
Quel ricercato momento di quiete fu interrotto da una voce roca.
- Salve ragazzi, oggi faremo lotta singola e abbandoneremo la lotta di
massa. Sarete chiamati a coppie e vi sfiderete, una alla volta, nel
mezzo dell'arena mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti. Vi
voglio svegli e reattivi al massimo!- detto questo il prof. Armstrong
si sedette sugli spalti. Era bassissimo, grassoccio, aveva una barba
grigia che arrivava fino alle caviglie e due occhi di ghiaccio che
osservavano ogni movimento; nulla infatti poteva sfuggire al suo
sguardo. Nominò i ragazzi che alternandosi si sfidarono a
coppie, sinceramente ebbi l'impressione che non fossero bravissimi e
pensai che in condizioni normali li avrei battuti tutti ad occhi chiusi.
- Krum Kassandra e.... Chester Cone...-
Sentendo il mio nome, scattai in piedi e di conseguenza ebbi un forte
giramento di testa. Riuscii comunque ad arrivare nell'arena, mi misi in
posizione e osservai il mio avversario: apparteneva a Ninfablu, era
alto, magrissimo, capelli biondi trattenuti in una coda di cavallo,
occhi castani. Mi guardò come facevano tutti: con scetticismo,
poiché ero l'unica ragazza di quel corso. Si mise anche lui in
posizione e al via del prof iniziammo a combattere. All'inizio gli
diedi del filo da torcere e l'avevo quasi sconfitto, ma per schivare un
colpo mi spostai rapidamente di lato e questa mossa mi tradì: un
altro giramento di testa mi fece cadere per terra e persi i sensi.
Ero nel bosco dove correvo
intenzionalmente a perdifiato verso i tre cadaveri. Mi avvicinai ai
corpi ma questa volta avevo battuto sul tempo la morte: il ragazzo con
la cicatrice era ancora vivo e sussurrava - ...è colpa tua...
è colpa tua... solo tua...- ma ad un tratto il respiro si spense
e morì. Il senso di colpa che provavo mi fece
piangere. Qualcosa però mi sfiorò la spalla, mi girai e
rividi i tre fantasmi... Mi avvicinai alla ragazza e mi
trattenni dal toccarla perchè volevo che una parte di lei
rimanesse lì e anche per sentire meno pesante la
responsabilità della sua sopravvivenza. Il ragazzo con la cicatrice mi
guardò e disse – Ti prego aiutaci! Abbiamo bisogno di te
perchè non vogliamo fare questa fine atroce!- - CHI è STATO??!- urlai io.
Pretendevo assolutamente una risposta per vendicarli in quanto
sostenevano che fossi io la responsabile della loro morte. - Siamo morti e i morti non parlano con i vivi... ma... se ci aiuti penso che risolveremo tutto... aiutaci Kassandra Krum!- - Come sapete il mio nome? E come faccio ad aiutarvi? Spiegatemi vi prego!- dissi io in preda alla disperazione. - Kassandra.... il tempo delle parole
è finito, la tua ora è giunta e a momento debito
capirai... Aiutaci a salvare l'impossibile...- e detto questo i tre
fantasmi svanirono in una nuvola di fumo biancastro; al loro posto
apparve un uomo incappucciato che si avvicinò a me, il viso
bianchissimo e le labbra incurvate in un sogghigno...
Mi risvegliai ancora nel mezzo dell'arena, qualcuno mi stava puntando una luce abbagliante sugli occhi.
Mi sedetti e il professore preoccupato mi prese il mento con una mano
per controllare il viso; poi mi fece accompagnare da Chester in
infermeria dove avrebbero effettuato degli accertamenti.
Terminati questi non andai a cercare le mie amiche ma mi recai, correndo, in biblioteca.
A questa era stata riservata la stanza più grande della scuola;
Non a caso la biblioteca era stata dichiarata la più completa
libreria magica del mondo infatti vi era anche una moltitudine di libri
in lingue sconosciute. Gli scaffali, alti fino al soffitto, erano colmi
di volumi e quando dovevi prendere quello nell'ultimo ripiano si
materializzavano delle scale di libri che ti consentivano di
consultarlo. Per la ricerca dei dati che identificano il libro (titolo,
autore, argomento ecc..) era stata creata una stanzina chiamata
“Evanescenza” dove si materializzava il libro desiderato
senza dover effettuare alcuna ricerca. Il bibliotecario era un folletto
che ti spiava ovunque andassi.
Entrai nella biblioteca, scorsi tutti gli scaffali per trovare
ciò che volevo. Andai in fondo, fino al settore “V”
e là cominciai la mia ricerca. Dopo ore passate a guardare libri
su libri mi vidi costretta a entrare in “Evanescenza”.
Aprii la porticina scricchiolante ed entrai nella saletta di nascosto.
Normalmente per entrarvi c'era bisogno del permesso del bibliotecario o
di un'insegnante, ma sospettando che il libro che cercavo fosse
nell'area proibita, non volevo farmi scoprire.
Sul piccolo tavolo rotondo al centro della stanzetta c'era un tomo
pesante rilegato in pelle nera e sulla copertina, ben evidenziato, il
titolo in color argento: “Harry Potter & Voldemort. Tutti i
segreti e la storia del loro legame”.
Presi il volume, lo rimpicciolii con una formula e lo nascosi nel
mantello. Uscii dalla stanza e percorsi i corridoi della biblioteca non
senza la paura di essere stata scoperta. Arrivai ad uno scaffale
posizionato davanti all'ingresso, ma a guardia di questo c'era il
folletto che si guardava intorno con fare sospetto.
Istintivamente con la mia bacchetta mormorai, cercando di non far rumore – Pietrificus Totalus!-
In quel preciso istante il folletto si irrigidì, diventò
come di marmo e io mi misi a correre sperando che gli altri ragazzi non
si accorgessero dell'accaduto.
Arrivai affannata nella sala comune e salii le scale che portavano al
dormitorio senza farmi vedere perché a quell'ora dovevo essere a
lezione.
Seduta sul morbido letto cominciai a sfogliare il libro ma fui assalita da un dubbio.
- Oddio, se scoprono che manca un libro dall'area proibita setacceranno
tutta la scuola per trovarlo. Devo subito camuffarlo!- e così mi
misi all'opera. Strappai la copertina da un vecchio libro che mi aveva
regalato la nonna per Natale e con un incantesimo la applicai al volume
proibito. Ebbi cura di metterci anche un sigillo in modo che non
potessero modificare la formula e di far si che anche il testo delle
pagine cambiasse a mio piacimento; terminato questo lo rimpicciolii di
nuovo e lo nascosi in tasca.
Uscii dal dormitorio, attraversai la sala comune e i corridoi, infine
mi nascosi in un piccolo armadio delle scope aspettando la fine delle
lezioni. A quel punto sarei andata all'allenamento di Quidditch.
Intanto mi misi a leggere e notai, dalla stretta finestra, che stava
piovendo a dirotto.
I primi capitoli del libro trattavano il legame fra Potter e Voldemort,
la morte atroce dei genitori del ragazzo e la sua scoperta, a undici
anni di essere un mago mentre le grandiose avventure del giovane mago e
dei suoi due migliori amici, Weasley e Granger, erano narrate negli
altri.
Il primo anno di scuola, Potter e i suoi amici avevano impedito a
Voldemort di prendere la pietra filosofale, il secondo avevano trovato
la Camera dei Segreti e ucciso un Basilisco, il quarto Harry aveva
partecipato al torneo Tremaghi nonostante la sua età e, oltre ad
aver assistito alla morte di Cedric Diggory, aveva visto con i suoi
occhi il ritorno di Voldemort. Il quinto anno erano penetratati nel
Ministero della Magia e avevano avuto ancora un incontro con l'Oscuro
Signore uscendone nuovamente illesi.
Tutta questa storia mi affascinava molto anche se mi sarebbe piaciuto
di più conoscere la vita di quei tre amici, che per motivi
inspiegabili, ospitavano i miei incubi.
Fuori dalla finestra era scesa l'oscurità e al di là
della porta udii il calpestio degli studenti che si recavano nella Sala
Grande per la cena. Sgattaiolai fuori dallo sgabuzzino e provai, per
non essere riconosciuta, a confondermi in un gruppo di studenti di
Dragonverde, ma inutilmente: mio cugino passandomi accanto, mi
trascinò per mano, dalle mie amiche che lo precedevano di poco.
Ludmilla e Eveline vedendomi, mi abbracciarono forte. - Ma dove diavolo
ti eri cacciata? Hai saltato le lezioni e l'incontro preparativo della
tua squadra all'allenamento. Si può sapere cosa ti succede?-
chiese Eveline con un'espressione corrucciata.
- Scusate ragazze... dopo l'allenamento vi spiegherò tutto. Ora
siamo già in ritardo per la cena e poi dovrò correre a
cambiarmi.-
Mangiai in fretta per non arrivare tardi all'allenamento, salutai le
mie amiche e corsi fuori verso gli spogliatoi, vicino al campo da
Quidditch.
Ero seduta sulle panche per cambiarmi quando entrarono le mie due
compagne di squadra: Ambra, compagna anche di stanza, e Lucy. La prima
era alta, aveva i capelli viola lunghi fin sotto le spalle e gli occhi
verdi; la seconda era bassa di statura ed esile, aveva i capelli neri
corti e gli occhi azzurri. Ambra era la persona più maldestra e
distratta che conoscessi, si impigliava dappertutto, cadeva ogni volta
che faceva le scale e a Pozioni spesso faceva esplodere un calderone;
era comunque allegra e frizzante ma imbattibile quando faceva il
battitore a Quiddich.
Lucy invece era un tipo preciso ed una ficcanaso esagerata: infatti
sapeva tutto di tutti ma era l'insostituibile cercatrice della nostra
squadra.
Loro avevano già indossato la divisa della squadra: pantaloni
neri al ginocchio, stivaletti bassi e casacca verde smeraldo con
laccetti sul davanti e il numero sulla schiena.
- Ehi Kass! Oggi “si spacca tutto”, dobbiamo vincere!!!
Quelli di Ninfablu non vedranno neanche la pluffa!- disse Lucy tutta
pimpante.
Ambra, che si era impigliata con il cappuccio sulla maniglia dello spogliatoio, disse:
– Certo che vinceremo! E poi, con la nostra fortissima cacciatrice possiamo persino stracciarli!-
- Anche con la nostra battitrice, se non si impigliasse ovunque!!!! Ah ah ah!- fece Lucy in risposta.
- Certo che sei proprio un vero disastro eh!! Vedi di non combinare
guai anche con la mazza! Altrimenti siamo spacciati!- dissi io
sorridendo e accorgendomi di essermi quasi dimenticata dei sogni.
- Kass... che ti succede? Non hai una bella cera, sei molto pallida.
Sicura di farcela oggi e in partita?- mi chiese Ambra finalmente libera
dai suoi garbugli.
- Si, si, sto bene, non ti preoccupare; l'invincibile non sono sempre
io?- dissi guardandola tentando di nascondere la stanchezza.
Uscimmo dagli spogliatoi mentre piovigginava. Salii sulla mia scopa
nero pece e cominciai con i giri di riscaldamento a cui seguirono
trenta minuti di passaggi e tiri in porta con gli altri due cacciatori:
Marx Smith e Andrei Neern. Due tipi molto in gamba, scattanti come me e
per Andrei (due anni fa) avevo preso anche una cotta. Era alto aveva i
capelli rossi e gli occhi marroni, era molto estroverso, a volte anche
troppo.
Continuammo a passarci la pluffa per quasi un'ora, poi decidemmo di
fermarci a fare una pausa per bere qualcosa di fresco. Mi sedetti su un
piccolo sgabello e sorseggiavo tranquilla il tè quando Marx mi
si avvicinò. All'inizio non parlò poi mi chiese –
Ciao.... Senti.... Come sta Eveline?- e tutto rosso in volto si
girò come se pensasse di aver chiesto una cosa banale. - Si, sta
bene, ma..... Perché me lo chiedi?- e lo guardai cercando di
indagare. - Perché... Beh.... Perché tengo molto a lei.-
- Secondo me è perchè ti piace ancora parecchio.... c'ho azzeccato?-
- Mmh.... Può essere...- e mentre mi rispondeva si avvicinò agli altri ragazzi, rosso in viso.
Presi di nuovo la mia scopa, ripartii e iniziammo con gli esercizi di
volo: giri della morte e acrobazie simili. Volai a lungo, ad un certo
momento mi fermai a bordo campo per vedere come se la cavavano gli
altri. In quell'istante un battitore colpì un bolide talmente
forte che perfino lui stesso venne spinto all'indietro. Il bolide non
si fermava e correva impazzito nell'aria. Io mi girai dall'altra parte
ma presi una sonora pacca sul muso e caddi dalla scopa atterrando
sull'erba morbida.
Poi tutto si fece buio. Il bolide mi aveva centrata in pieno.
4. Ascoltami!
# Ora ecco il 4!! per questo capitolo
devo rigraziare molto My Aunt perchè è stato complicato
scriverlo!!! Ditemi che ne pensate! Baci... MollY_gIaDa
4 . Ascoltami!
Hear me
I'm cryin' out, I'm ready now
Turn my world upside down
Find me, I'm lost inside the crowd
It's getting loud, I need you to see
I'm screaming for you to please
Hear me, Hear me. Can you hear me? Hear me.
Hear me (Kelly Clarkson)
**************************
Aprii gli occhi. Ero stesa sul mio letto e mi sorpresi di non essere in
infermeria. Di fianco a me c'era Eveline che mi fissava preoccupata,
appena si accorse che ero sveglia e tentavo di alzarmi disse:
- Cavolo, la devi smettere di ammazzarti! Ci fai anche prendere un
colpo!... Comunque ora vado a chiamare Milla e tu poi assolutamente ci
spiegherai cosa ti sta succedendo! Chiaro?- io annuii debolmente e mi
distesi di nuovo sul morbido cuscino.
Ripresi a dormire ma per poco, udii un calpestio e davanti a me
c'erano: Ludmilla, Eveline, Derryck e Colin. - Adesso ci devi proprio
dire che ti succede.... Forza!-
Io li guardai ad uno ad uno e cominciai a raccontare tutto: gli incubi
e le mie preoccupazioni. Quando finii di parlare gli altri rimasero un
po' in silenzio e fu Colin a rompere il ghiaccio – Ascolta io
forse ho il rimedio che ti può aiutare: una mia amica è
chiromante, lei ti saprà spiegare i sogni e ci faremo anche
consigliare un buon infuso per dormire... almeno non sarà
necessario che un bolide ti colpisca per farti riposare. Ok?- e mi
sorrise pacifico. - Ok, grazie a tutti e scusate se vi ho fatto
preoccupare ... Allora Colin, quando andiamo da questa chiromante?-
- Di certo non ora! Lo decideremo tra un po' di giorni, adesso sei
ancora troppo debole, devi riposare visto che non riesci ancora ad
alzarti - disse Derryck cercando di convincermi, anche se sapeva
già che non ci sarebbe riuscito.
- Io devo andare ora!- Protestai - Non posso aspettare oltre altrimenti
impazzisco... vi prego cercate di capirmi e lasciatemi fare. Colin mi
vuoi accompagnare?-
- Certo Kass! Ai suoi ordini maestadeeeee!- fece un buffo inchino e si
allontanò correndo per paura che lo rincorressi per assestargli
un sonoro ceffone!
Mi infilai il mantello blu notte per non farmi notare poiché saremmo usciti di nascosto da Durmstrang.
Arrivai di soppiatto all'ingresso della scuola dove trovai Colin e
insieme a lui sgattaiolai fuori nell'oscurità. Ci incamminammo
lungo il giardino e silenziosamente arrivammo ad una piccola casupola
all'interno della foresta.
L'aspetto era quello di una vecchia catapecchia grigiastra che alla
luce della luna sembrava una tana per lupi. Entrammo dalla porticina di
legno. L'interno era tetro e dietro ad un ceppo stava la chiromante:
era giovane, sui trent'anni, aveva un viso spettrale, i capelli
biancastri le ricadevano sulle spalle, un grande turbante le ricopriva
il capo, ma quelli che incutevano timore erano gli occhi, viola con le
pupille dilatate che sembravano scrutarti nel profondo.
Quando si accorse che la stavo fissando, con un deciso cenno del capo
mi ordinò di sedermi su una sedia vicino al tavolo.
- Bene Kassandra Krum, ora che sei qui, dimmi cosa vuoi - parlò con la voce leggera e quasi impercettibile.
- Vorrei che lei mi spiegasse il significato dell'incubo che faccio spesso.-
- Vorrei? Devi esserne assolutamente sicura, perchè la
spiegazione dei sogni può influenzare l'esistenza di una
persona. Sei certa di volerlo?-
- Si, ne sono sicurissima!- dissi con voce ferma e tranquilla anche se la mia risposta mi preoccupava un po'.
- Perfetto... Ora dovrò fare un incantesimo complesso che mi
permetterà di ricostruire il tuo incubo al completo e capirlo
meglio. Ovviamente lo rivedrai anche tu, quindi se sei d'accordo ti
legherò a questa sedia perchè a volte l'effetto
dell'incanto nel rivivere il sogno, può essere devastante.-
- Ok. Proceda –
Mi legò alla sedia con un incantesimo poi, roteando le braccia
in aria, si mise a recitare formule incomprensibili; tutto d'un tratto
la bacchetta contro e io... precipitai nel sogno.
Rividi tutto: il bosco, la roccia, il castello, i morti, i tre cadaveri
e i tre fantasmi che mi parlavano. Cominciai ad urlare e a dimenarmi
sulla sedia in preda all'agitazione.
Quando ritornai alla realtà ero madida di sudore e respiravo affannosamente.
Lei cominciò: - Allora... Non c'è molto da dire,
ciò che vedi nel sogno è una visone, non è dettato
dalla fantasia o dalla casualità. Qualcuno, servendosi di un
incantesimo, ha fatto in modo che tu vedessi tutto questo... ci
sarà pure un motivo. Spetta a te decidere se affrontare
ciò che vedi e rispondere alla richiesta di aiuto di questi
giovani, oppure puoi rimanere con il tuo incubo.
Riguardo al sonnifero che mi avevi chiesto, Colin, te lo posso dare, ma
fai attenzione perchè non potrà assumerlo tutte le sere.-
e detto questo si allontanò e uscì dalla stanza.
Io e Colin ritornammo al caste4 . Ascoltami!
Aprii gli occhi. Ero stesa sul mio letto e mi sorpresi di non essere in
infermeria. Di fianco a me c'era Eveline che mi fissava preoccupata,
appena si accorse che ero sveglia e tentavo di alzarmi disse:
- Cavolo, la devi smettere di ammazzarti! Ci fai anche prendere un
colpo!... Comunque ora vado a chiamare Milla e tu poi assolutamente ci
spiegherai cosa ti sta succedendo! Chiaro?- io annuii debolmente e mi
distesi di nuovo sul morbido cuscino.
Ripresi a dormire ma per poco, udii un calpestio e davanti a me
c'erano: Ludmilla, Eveline, Derryck e Colin. - Adesso ci devi proprio
dire che ti succede.... Forza!-
Io li guardai ad uno ad uno e cominciai a raccontare tutto: gli incubi
e le mie preoccupazioni. Quando finii di parlare gli altri rimasero un
po' in silenzio e fu Colin a rompere il ghiaccio – Ascolta io
forse ho il rimedio che ti può aiutare: una mia amica è
chiromante, lei ti saprà spiegare i sogni e ci faremo anche
consigliare un buon infuso per dormire... almeno non sarà
necessario che un bolide ti colpisca per farti riposare. Ok?- e mi
sorrise pacifico. - Ok, grazie a tutti e scusate se vi ho fatto
preoccupare ... Allora Colin, quando andiamo da questa chiromante?-
- Di certo non ora! Lo decideremo tra un po' di giorni, adesso sei
ancora troppo debole, devi riposare visto che non riesci ancora ad
alzarti - disse Derryck cercando di convincermi, anche se sapeva
già che non ci sarebbe riuscito.
- Io devo andare ora!- Protestai - Non posso aspettare oltre altrimenti
impazzisco... vi prego cercate di capirmi e lasciatemi fare. Colin mi
vuoi accompagnare?-
- Certo Kass! Ai suoi ordini maestadeeeee!- fece un buffo inchino e si
allontanò correndo per paura che lo rincorressi per assestargli
un sonoro ceffone!
Mi infilai il mantello blu notte per non farmi notare poiché saremmo usciti di nascosto da Durmstrang.
Arrivai di soppiatto all'ingresso della scuola dove trovai Colin e
insieme a lui sgattaiolai fuori nell'oscurità. Ci incamminammo
lungo il giardino e silenziosamente arrivammo ad una piccola casupola
all'interno della foresta.
L'aspetto era quello di una vecchia catapecchia grigiastra che alla
luce della luna sembrava una tana per lupi. Entrammo dalla porticina di
legno. L'interno era tetro e dietro ad un ceppo stava la chiromante:
era giovane, sui trent'anni, aveva un viso spettrale, i capelli
biancastri le ricadevano sulle spalle, un grande turbante le ricopriva
il capo, ma quelli che incutevano timore erano gli occhi, viola con le
pupille dilatate che sembravano scrutarti nel profondo.
Quando si accorse che la stavo fissando, con un deciso cenno del capo
mi ordinò di sedermi su una sedia vicino al tavolo.
- Bene Kassandra Krum, ora che sei qui, dimmi cosa vuoi - parlò con la voce leggera e quasi impercettibile.
- Vorrei che lei mi spiegasse il significato dell'incubo che faccio spesso.-
- Vorrei? Devi esserne assolutamente sicura, perchè la
spiegazione dei sogni può influenzare l'esistenza di una
persona. Sei certa di volerlo?-
- Si, ne sono sicurissima!- dissi con voce ferma e tranquilla anche se la mia risposta mi preoccupava un po'.
- Perfetto... Ora dovrò fare un incantesimo complesso che mi
permetterà di ricostruire il tuo incubo al completo e capirlo
meglio. Ovviamente lo rivedrai anche tu, quindi se sei d'accordo ti
legherò a questa sedia perchè a volte l'effetto
dell'incanto nel rivivere il sogno, può essere devastante.-
- Ok. Proceda –
Mi legò alla sedia con un incantesimo poi, roteando le braccia
in aria, si mise a recitare formule incomprensibili; tutto d'un tratto
la bacchetta contro e io... precipitai nel sogno.
Rividi tutto: il bosco, la roccia, il castello, i morti, i tre cadaveri
e i tre fantasmi che mi parlavano. Cominciai ad urlare e a dimenarmi
sulla sedia in preda all'agitazione.
Quando ritornai alla realtà ero madida di sudore e respiravo affannosamente.
Lei cominciò: - Allora... Non c'è molto da dire,
ciò che vedi nel sogno è una visone, non è dettato
dalla fantasia o dalla casualità. Qualcuno, servendosi di un
incantesimo, ha fatto in modo che tu vedessi tutto questo... ci
sarà pure un motivo. Spetta a te decidere se affrontare
ciò che vedi e rispondere alla richiesta di aiuto di questi
giovani, oppure puoi rimanere con il tuo incubo.
Riguardo al sonnifero che mi avevi chiesto, Colin, te lo posso dare, ma
fai attenzione perchè non potrà assumerlo tutte le sere.-
e detto questo si allontanò e uscì dalla stanza.
Io e Colin ritornammo al castello in breve tempo ma intanto io avevo
già preso la mia decisione. Entrammo nella Sala Grande e ci
venne in contro Ambra saltellando di qua e di là e ovviamente,
anche se ci aveva quasi raggiunti, inciampò in una panca e cadde
a terra. Colin la aiutò ad alzarsi e l'abbracciò
sorridendo e per nulla sorpreso; quei due infatti stavano insieme da
circa un anno e mezzo. Ridendo a crepapelle se ne andarono salutandomi.
Più avanti seduti alla tavolata di Dragonverde vidi Ludmilla,
Eveline, Derryck e Lucy che chiacchieravano. Mi avvicinai a loro, mi
sedetti sulla panca e sussurrai – Ragazzi, devo trovare il modo
di truccare il concorso e riuscire così ad andare in
Inghilterra.-
Ludmilla e Derryck quasi soffocarono nell'udire quelle parole, Eveline e Lucy invece mi guardarono come se stessi scherzando.
- Non sto scherzando! Per favore, dopo quello che ho saputo devo andare
in Inghilterra, a Hogwarts, per aiutare quei ragazzi e porre fine a
questo incubo -
- Va bene. Ti daremo una mano, ma non penso che si possa ingannare il
Calice di Fuoco!- disse Ludmilla con la sua solita espressione da
esperta. Questa frase riuscì a convincere anche tutti gli altri,
persino Lucy.
- OK! Ci sto, ma chiederò aiuto al mio ragazzo. Lui è uno
che se ne intende. Vado a chiamarlo.- disse Lucy e corse verso il
tavolo di Scorpionero. Quando tornò, con lei c'era un ragazzo
magrolino, alto, con i capelli scuri e gli occhi verdastri. Io e le mie
amiche capimmo subito chi era, rimanemmo incredule ma ci tradì
una smorfia di antipatia. Il ragazzo di Lucy era infatti Kiev, un tipo
arrogante e detestato da tutta la scuola tranne che dagli Scorpionero,
Lucy, Derryck e Colin perchè era uno dei loro amici. Era un
saputello e si credeva invincibile in tutto ma d'aspetto carino anche
se era un rompiscatole di prima categoria.
- E tu dovresti aiutarci?- dissi in tono sarcastico aspettandomi di
veder apparire sul suo volto quell'espressione beffarda che gli
apparteneva.
- Certo che voglio aiutarvi anche se non siamo in ottimi rapporti, non
ci vedo nulla di male in questo e poi non ho niente da perdere.-
- Bene.... e che piano avresti in mente?- chiese Eveline guardandolo sospettosa.
- Beh.... Ascoltate.... Io conosco un incantesimo Confundus complesso e
posso riuscire a confondere il Calice-. Rispose Kiev sicuro e lasciando
tutti sbalorditi.
La sua in effetti, era una strategia che aveva molte possibilità
di riuscita. Il Calice avrebbe dato il suo verdetto a distanza di tre
giorni, da oggi, quindi tutto doveva già essere predisposto fin
dalla penultima sera.
Trascorse così un'ora e poi io, Ludmilla ed Eveline
poiché erano quasi le dieci, ora del coprifuoco, ci ritirammo
nel dormitorio.
Qui trovammo ancora sveglie Ambra ed Irina che abbracciavano Nicole mentre piangeva stringendo il suo cuscino.
- Nicky, che ti succede? Se è per colpa del tuo ragazzo,
lascialo perdere!- disse Eveline cercando di sorriderle. Ma non appena
sentì nominare il suo ragazzo ecco che ricominciò a
piangere a dirotto. Allora Ambra e Irina la sollevarono per sistemarla
sul letto nella stanza accanto e lasciarla riposare.
-Si può sapere che le succede?- dissi io, senza intenzione
cercando così di celare la mia bruciante curiosità.
- Beh...... Nicole ha paura dei suoi genitori....- disse Irina molto preoccupata.
- Ma dai! Cosa può aver fatto di così grave? I suoi sono
sempre gentili con tutti- disse Ludmilla in tono dolce e rassicurante.
- Ma questa è una cosa da cui non si torna indietro....... e sarà una situazione molto difficile.... -
- Perchè?????- dicemmo io ed Eveline in coro.
- Beh...... Nicole è incinta!!! Da una settimana..... e finora
non lo sapeva, ha fatto un controllo medico e così hanno trovato
la causa delle sue nausee e dei suoi svenimenti continui -.
Io, Ludmilla ed Eveline rimanemmo sbalordite e in silenzio prima di
iniziare a parlare con Nicole che nel frattempo si era svegliata e ci
aveva raggiunte.
- Dunque cosa pensi di fare ora?
- Io e Dave abbiamo deciso di tenere il bambino e di accudirlo aiutati
dai genitori; fra mesi saremo maggiorenni tutti e due e perciò
dobbiamo iniziare ad affrontare le nostre responsabilità-.
Ci mettemmo a parlare del bambino che sarebbe nato fra due mesi;
infatti noi maghi, a differenza dei babbani, utilizziamo la magia per
accelerare l'accrescimento dell'embrione e per riuscire a farlo nascere
in pochi mesi e senza problemi.
Chiacchierammo con Nicole per tranquillizzarla e alla fine andammo a
letto stanche morte, ma io non volli dormire, anzi m’imponei di
stare sveglia perchè non ricominciasse l'incubo.
A notte fonda udii dei colpi alla finestra, prima leggeri poi sempre
più forti. Quando il rumore cominciò a infastidirmi, mi
precipitai alla finestra e aprii il balcone.
Rabbrividii per l'ondata di aria gelida che m’investì e
decisi di infilare la vestaglia verde. Mi affacciai e sotto la finestra
vidi qualcuno che indossava un mantello nero e svolazzava intorno su di
una scopa. Preoccupata, corsi verso l'armadio delle scope, presi la
mia, infilai il mantello sopra il pigiama e mi tuffai nel cuore della
notte volando a perdifiato per raggiungere quell’intruso.
Si dirigeva verso la foresta e riusciva a scansare gli alberi
continuando a correre velocemente. La mia esperienza di guida sui
manici di scopa mi aiutò nell’inseguimento, ma mi
colpì comunque il suo modo di volare. Inaspettatamente
cominciò a scendere piano, finché non atterrò in
una radura. Lo seguii vedendo solo le sue spalle; a un tratto lui si
girò e si tolse il cappuccio...
- Tu???- dissi al ragazzo dagli occhi verdi bellissimi che avevo di fronte.
- Sì, io. Volevo proprio che tu mi seguissi perchè ti
devo parlare... - disse Lucas; alzò la bacchetta e
pronunciò delle formule, a me sconosciute, all’interno
della radura. Io lo osservai sforzandomi di capire.
- Quello che vuoi fare non è corretto ma soprattutto è
pericoloso! Io te lo impedirò, anche se so che non mi ascolterai
e vorrai andare fino in fondo- e continuò a osservare la foresta
intorno, sperando di non incrociare il mio sguardo.
- Certo che non riuscirai a impedirmelo, ma..... aspetta un
attimo… Come fai a saperlo??? Io non te ne ho mai parlato!!!!!!-
urlai in preda a una mezza crisi isterica.
Lui mi guardò e sogghignò
– Questa scuola non ha segreti per me, dovresti saperlo; Anche se
la gente non parla con me io, scopro le cose prima che accadano-.
- Bene.... Comunque ti avviso: nulla mi farà cambiare idea! E
non penso neppure che tu voglia rinchiudermi e lasciarmi marcire da
qualche parte! Oltretutto a te non dovrebbe importare cosa faccio io,
perciò fatti gli affaracci tuoi e lasciami in pace! Persino le
mie amiche mi hanno lasciata libertà di scegliere e ora arrivi
tu pensando che una semplice frase mi farà rimanere qui! Tu sei
pazzo se credi in questo...-
- ASCOLTAMI!!! Non penso che cambierai idea, non ti rinchiuderò
ma lasciami almeno provare a spiegare perchè non lo dovresti
fare...-
- Non ti ascolterò, chiaro? Ora lasciami andare-. Detto questo,
mi voltai e mi diressi nervosamente spedita verso la mia scopa. Il mio
braccio fu trattenuto con forza indietro, mi girai e Lucas mi
osservava…
- Ti ho detto di lasciarm... - mi baciò sulle labbra e scomparve.
Rimasi immobile per dei lunghi istanti, poi cercando di capire
ciò che era successo presi la mia scopa e feci ritorno al
castello.
Mi addormentai e, per la prima volta dopo un mese, non sognai nulla.
****
L'indomani mattina di buon’ora io e Kiev ci trovammo per la
colazione molto presto per quella sera, infatti, avremmo dovuto sapere
in anticipo le disposizioni dei professori e dei tavoli.
In quella giornata le lezioni ci apparvero lunghe e noiose anche se il
termine era stato anticipato perchè per la serata era stata
organizzata una festa e dovevamo prepararci.
****
Davanti allo specchio terminai di sistemarmi i capelli e così
ero pronta. Per l'occasione tutti gli studenti dovevano vestirsi
eleganti. Il mio vestito aveva un corpetto decorato a spirali di color
verde chiaro e scuro; I capelli li avevo acconciati dietro alla nuca
con un paio di boccoli che mi ricadevano sulle spalle. Il trucco
leggero sulle palpebre metteva in risalto gli occhi nero pece e
ciò mi dava l’impressione di avere un aspetto da adulta
che normalmente non mi apparteneva.
Resistetti all’impulso di togliermi tutta quella
“robaccia” dalla faccia e quei vestiti “da gran
galà” per infilarmi comodi jeans, ma soprattutto
rimpiangevo le scarpe da ginnastica perchè quest’occasione
richiedeva scarpe con il tacco e a me sembrava di camminare goffamente
sui trampoli. Decisi, a malincuore, di incamminarmi verso la Sala
Grande dove c'erano tutti gli studenti.
Scesi velocemente i gradini, sperando che la serata finisse presto e
che il piano filasse liscio. Mentre camminavo in mezzo ai gruppi di
alunni, mi sentivo osservata da mille occhi e sembrava quasi che
innumerevoli spilli mi pungessero la schiena.
Mi vennero in contro Ludmilla ed Eveline... erano veramente belle con
quei vestiti! Quello di Eveline era di colore blu sfumato e le arrivava
sopra al ginocchio, una fascia di seta celeste le cingeva la vita e lei
portava i biondi capelli sciolti sulle spalle. Ludmilla invece aveva un
abito lungo e stretto, fino alle caviglie, color rosa tenue che metteva
in risalto i suoi occhi blu, i capelli neri corti erano più
lisci del solito e un piccolo fermaglio d’argento le tratteneva
la frangia lasciandole scoperta la fronte.
- Però........ Chi sei tu e cosa ne è di Kassandra Krum?- mi disse Eveline con gli occhi sgranati.
- Infatti! Non ti avevo neanche riconosciuta, sei veramente stupenda!- parlò Ludmilla
e mi fece un gran sorriso continuando a osservarmi incredula.
- Anche voi siete stupende ragazze! Ma ora basta con i complimenti...
dobbiamo muoverci.- e ci incamminammo verso la Sala Grande.
La Sala era fantastica! Decorata, tirata a lucido per
l’occasione, e trasformata in una pista da ballo; un invitante
buffet era stato allestito sopra un lungo tavolo a ridosso di una
parete. Alcuni studenti già ballavano e si rimpinzavano di
stuzzichini, quelli visti al buffet e che mi facevano venire
l'acquolina in bocca!
Per sederci al tavolino più vicino al buffet con le mie amiche
girammo tutt’intorno alla pista. Ci raggiunsero anche Derryck,
Colin, gli altri di Dragonverde e iniziammo a mangiare a più non
posso. Quando mi accorsi che la preside era salita sul piedistallo per
iniziare il discorso, capii di aver mangiato un po' troppo… il
mio stomaco, infatti, rifiutava altre leccornie.
- Buona sera a tutti! Spero vivamente che questa festa vi piaccia,
anche se lo scopriremo dopo poiché siamo ancora agli inizi.
Penso che tutti siate curiosi di sapere chi sono i quattro partecipanti
al concorso... adesso conosceremo il responso del Calice e poi
continueremo a divertirci!!!- accompagnata dal boato generale si
incamminò verso il Calice di Fuoco e cominciando con gli
incantesimi che, emanando luci violacee, illuminarono l'antico bacile
di un blu intenso.
All'improvviso le fiamme si tinsero di rosso acceso e uscì il
primo bigliettino. La preside lo prese in mano e lesse il nome.
- la prima partecipante è della squadra di Ninfablu: ........ Patricia Osment!!! Congratulazioni! -
Da un tavolino in fondo alla sala si alzò una ragazzina minuta
con i capelli corvini che corse contenta verso la preside; dopo una
stretta di mano fu indirizzata in un'altra stanza. Dopo lunghi applausi
il Calice tornò rosso e sputò fuori il secondo
bigliettino.
- Per la squadra di Scorpionero........ Lucas Carrow!!!! -
La sala zittì improvvisamente e ci fu solo qualche sporadico
applauso (sopratutto di Derryck e Colin, per prendermi in giro...).
Lucas si mise a camminare a testa alta, con un'espressione fiera
dipinta sul volto e raggiunse Patricia nella stanza.
Per la terza volta il Calice diventò rosso e il foglietto
uscì, oscillando nell’aria. La prof. Donald afferrò
al volo il pezzo di carta.
- Per la squadra di Volperossa......... Mike Delewey!!!-
Un grande applauso si alzò dal tavolo di Volperossa, ma non
quello di mio cugino deluso perchè non era stato scelto.
Il ragazzo alto e corpulento s’incamminò verso il Calice,
esultando e incitando i suoi amici ad applaudire, forse non si rendeva
conto del rischio che correva, per lui era semplicemente un gioco,
un’occasione per saltare le lezioni o sentirsi un eroe.
Iniziai a sentirmi tesa e preoccupata, come prima di una competizione
di corsa, quando lo sguardo rivolto lungo la pista ti fa battere il
cuore a mille e tu, che dovresti rimanere concentrato, sei
“bombardato” da milioni di pensieri. Solo al momento dello
sparo non pensi più a nulla… tutto avviene velocemente e
improvvisamente ti ritrovi sulla linea del traguardo... la stessa cosa
mi accadeva adesso...
# Questo è uno dei capitoli che mi piace di più.... Powa! Mi raccomando recensite belli!!! MollY_gIaDa
5. Bella Londra, eh?
# Ecco qui l'ultimo prima
delle vostre recensioni, ho già scritto un sesto ma vorrei
sapere che ne dite per mettervelo... MollY_gIaDa
5 . Bella Londra eh?
Non so se è soltanto fantasia,
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù, però
io la seguo e anche se so che non la raggiungerò
potrò dire..
Ci sono anch'io!
Ci sono anch'io (883)
**************************
- ... Dragonverde....... Kassandra Krum!!!!! - Non capivo più
nulla e fluttuavo come in una realtà ovattata ma in un barlume
di coscienza pensai che fosse uno scherzo, uno di quelli che
trasmettono alla televisione babbana dove c'è una telecamera
nascosta dietro un cespuglio che riprende l’ignaro protagonista;
mi misi perciò a ridere senza ritegno cercando con lo sguardo
“l’incriminata webcam” che riprende tutto. Invece mi
resi conto che tutti mi fissavano increduli allora zittii paralizzata
dagli sguardi.
- Kass..... Muoviti!!! Ti stanno guardando tutti, vai!- mi
sussurrò Ludmilla e una sua spinta sulla schiena mi fece alzare.
Mi trovai in piedi e come un automa cominciai a camminare verso la
preside. Finalmente tutti applaudirono dopo quei terribili istanti di
silenzio ed io, rossa di vergogna, riuscii a stringere la mano alla
professoressa Donald e mi diressi verso la stanza.
Nella stanza completamente spoglia trovai solo gli altri prescelti;
Patricia sorrise, congratulandosi con me, Mike mi rivolse un breve
sorriso forzato (probabilmente pensava che volessimo rubargli la fama
di eroe), Lucas invece si avvicinò:
– Kassandra Krum - disse a bassa voce, - volevi imbrogliare, ma
ti avevo assicurato che non te l’avrei permesso - e mi fece
l'occhiolino.
Stavo per ribattere e chiedergli spiegazioni ma entrò la preside
che ci parlò del giorno della partenza e ci disse che cosa
dovevamo preparare: una lunga lista di oggetti, secondo me inutili come
i libri ad esempio, sempre che la sua strategia, per sconfiggere i
maghi oscuri, non fosse quella di scagliar loro in testa un grosso tomo!
Alla fine ci permise di ritornare nella Sala dove la festa era ripresa più frenetica di prima.
Silenziosamente mi si avvicinò Kiev:
– Ciao! Mi ero dimenticato di dirti – disse in tono ironico
- che il piano che avevamo progettato era inutile, non conosco nessun
incantesimo di Confundo così potente... e che ero già
d'accordo con Lucas Carrow!!! – mi sorrise e scappò via.
Come aveva osato quell'infame mentirci così??? Ma in fondo
dovevo aspettarmelo!!! Dopo aver scaricato la rabbia, raggiunsi i miei
amici e raccontai loro l'accaduto. Li stupì la mia vincita ma
non l’inganno di Kiev; io comunque avevo ottenuto ciò che
volevo!
Ludmilla ed Eveline volevano ballare io invece mi allontanai da loro e
mi diressi verso il cortile, dove sapevo che avrei trovato Lucas.
- CARROW! Adesso mi devi spiegare che diamine hai combinato!!- urlai.
- Io?? Niente.... questo è il bello! Ho solo convinto Kiev a non
imbrogliare e a inventarsi una scusa e poi ho lasciato che le cose
seguissero il loro corso... Però ammetto di aver provato a
convincere il Calice che non eri adatta.... -
Lo guardai scettica – E come l’avresti convinto, scusa? -
- Il Calice, se ancora non lo sai, avverte ciò che gli succede
intorno e scruta l'animo delle persone che mettono il biglietto al suo
interno, come farebbe a scegliere altrimenti? Così mi sono messo
davanti al bacile e ho cominciato a dire che sei una persona incapace,
senza coraggio e non adeguata per la missione. Se ti ha scelta, devo
ammettere, che deve aver capito che stavo mentendo.... – e
sorrise amaramente alla mia faccia incredula.
- Capito... comunque provaci di nuovo a metterti in mezzo alle mie
faccende e sei finito Lucas Carrow! Chiaro? - lo guardai seria e
orgogliosa.
- Cos'è? Una minaccia? – rispose con la solita punta di sarcasmo.
- Può darsi... – lo guardai divertita, ma con un’aria di sfida e tornai dalle mie amiche.
La festa continuò ancora per delle ore e solo quando avevo la testa che scoppiava, me ne andai in dormitorio.
Entrai nel piccolo bagno e mi preparai per fare una bella doccia.
È una cosa fantastica, pensai, come l’acqua calda rilassi
e scacci via ogni preoccupazione. Con le sole mani tolsi il trucco
rimasto sul viso, uscii dalla doccia e m’infilai il morbido
accappatoio giallo. Mi guardai allo specchio: una traccia di ombretto
era rimasta sulle palpebre e con un dito inumidito, lo tolsi subito.
Strizzai i capelli ancora gocciolanti e li asciugai con un colpo di
bacchetta, dopo essermi messa il pigiama.
Mi stesi sul letto, presi il sonnifero e guardando la luna, dalla finestra semi aperta, mi addormentai finalmente pacifica.
****
- Sveglia dormiglionaaaa!!! È già tardi e dopodomani devi
partire, vogliamo goderci gli ultimi giorni insieme? – disse
Eveline aprendo violentemente le imposte e facendo entrare la luce
nella stanza…un dolce risveglio insomma!
- Uff… Adesso mi alzo rompiscatole!!!!! – e le tirai un cuscino ridendo.
Le due giornate passarono più velocemente del previsto e per
l’ultima sera le mie amiche avevano organizzato una festicciola,
in mio onore, nella Sala Comune di Dragonverde.
Arrivai trafelata dalla mia ultima partita di Quidditch (stravinta) in
camera per sistemare le ultime cose nella valigia e mi misi al polso il
bracciale argenteo regalatomi da Eveline.
Guardai bene la stanza, in Inghilterra mi sarebbe sicuramente mancata;
qui, ho passato ben sette anni e i ricordi, ora, si stagliavano
imponenti nella mente ed era sempre più difficile ignorarli,
girarmi e uscire dalla stanza. A grandi passi girai per tutta la
camera, passai vicino alla finestra e mi ricordai di quella volta che
Ludmilla, durante il primo anno, si era dovuta ingegnare per togliere
Ambra che si era incollata con una fattura alle imposte del balcone;
vidi la grande tenda del letto di Nicole, annerita poiché una
volta Irina la aveva incendiata per errore; la fessura nel pavimento
dove, al terzo anno, continuavamo a nasconderci la roba da mangiare per
divertirci la sera (smettemmo di farlo solo quando trovammo un topo
morto dentro); il vecchio candelabro, che una sera del quarto anno
avevamo animato perché ci raccontasse tutto quello che aveva
visto accadere nella stanza nei lunghi anni passati; infine il mio
letto dove la sera mi coricavo, pensando che fosse la cosa più
normale del mondo, ma persino a quel morbido materasso mi ero legata.
Mi guardai un’ultima volta in giro, presi i miei bagagli e mi
chiusi la porta alle spalle.
Sospirai…
Non appena arrivai in Sala Comune, c’erano tutti i Dragonverde
che applaudivano e venivano a salutarmi e ad augurarmi buona fortuna.
In fondo alla sala c’erano persino Derryck e Colin che erano
stati fatti bendare per non far loro vedere l’entrata nella Sala
dei Dragonverde (poiché erano dei Volperossa).
Arrivai da loro, li salutai e mi misi a festeggiare con tutti.
Improvvisamente l’altoparlante disse: - Invito i quattro ragazzi
del concorso di recarsi all’ingresso per la partenza. Buona
giornata!-
Diedi gli ultimi abbracci a Eveline, Ludmilla e i miei amici e, dopo
aver preso i bagagli, andai all’ingresso dove c’erano
già Lucas, Mike e Patricia che aspettavano. Salutai e,
accompagnati dall’elfo Ofir fino alla stazione, salimmo nel lungo
treno nero. Prendemmo un grande scompartimento ed io mi accomodai nel
posto accanto al finestrino, di fianco a Patricia che non la smetteva
di parlare un attimo, pensai, infatti, che fosse logorroica e continuai
ad annuire ai suoi discorsi facendo la finta interessata, intanto
Lucas, alle spalle di Patricia, continuava a ridere sotto i baffi alle
facce che facevo.
Intanto il paesaggio fuori dal finestrino cambiava e dalle alte
montagne si passava a morbide colline marroni con dei piccoli villaggi.
Arrivammo a notte inoltrata alla stazione di Rusenski e lì
prendemmo una passaporta che portava fino in Francia, vicino al
passaggio della Manica.
Lì un piccolo sottomarino magico ci portò fino
all’altra sponda…… le pareti erano trasparenti
quindi si vedeva un immenso blu, adornato da pesci, molluschi e
coralli.
Mi misi a osservare incantata il bellissimo paesaggio e non mi accorsi
che Lucas mi era di fianco e disegnava. Arrivati sulle sponde
dell’Inghilterra, prendemmo un treno che ci doveva portare fino a
Londra.
Il treno si fermò: eravamo finalmente arrivati a Londra ed io mi
ero svegliata da un lungo sonno ristoratore. Scendemmo nella stazione
di King’s Cross e andammo con un’insegnante che ci aveva
accompagnati, fino a una passaporta vicino a Diagon Alley diretta alla
casa di una famiglia di maghi che ci avrebbe ospitato per qualche notte
fino alla fine delle vacanze di Natale e dopodiché saremmo
andati a Hogwarts come previsto.
La passaporta era una vecchia marmitta e con quella arrivammo davanti a
una stranissima casa, la più strana che avessi mai visto in vita
mia: sembrava un enorme cilindro nero. Si addentrarono
all’interno di un bizzarro giardino, pieno di rapanelli arancioni
e altre assurde piante, si chiusero alle spalle un piccolo cancelletto
cigolante.
Lucas bussò alla grande porta nera con un battente a forma di
aquila e ci venne ad aprire una donna giovane, bionda e
dall’aspetto un po’ lunatico, due occhi enormi azzurri ci
osservarono e la piccola bocca si trasformò in un sorrisetto.
- Dovete essere i giovani maghi di Durmstrang! Bene! Io sono Arya
Lovegood e vi do benvenuto nella casa della mia famiglia, i vostri
letti sono già pronti. Entrate dai!- e si spostò di lato
per farci accomodare.
La cucina era bizzarra anche quella: perfettamente circolare, tutto era
tondo per adattarsi alla forma dell’edificio e le pareti erano di
un giallo canarino decorate con motivi floreali e animali. Su un grande
tappeto di una strana gomma stava una bimbetta sui due anni: era
straordinariamente identica alla madre e stava tentando di mettersi
nella piccola bocca l’angolo di un librone ridendo a più
non posso.
- Lyndsay!! Non mangiarti i miei libri!!! Brutto rospo!!!!- disse un
ragazzino che arrivò da una piccola scala a chiocciola nel
centro della stanza: era biondo anche lui, gli occhi di un blu scuro ma
il suo volto era normale rispetto a quello di Arya e Lyndsay.
Arrivò di corsa dalla sorellina e gli strappò dalle
manine il grosso libro; la piccola a quel gesto cominciò a
piangere a dirotto. La madre accorse verso di lei a consolarla.
- Piccola, non piangere dai! Ecco qua un peluche di Ricciocorno
Schiattoso, contenta?- La bimba dopo aver abbracciato il grosso animale
di peluche smise di piangere e ricominciò a giocare e a ridere.
- Hai visto cosa hai fatto, Lorcan? Bravo eh! Congratulazioni….
Ora prenditi il tuo libro e vai a pescare Plimpi d’acqua dolce
per la cena!- fece Arya con espressione severa sul volto. In
tutta risposta Lorcan fece spallucce, ci passò vicino e dopo un
cenno di saluto con la mano, uscì dal portone.
- Scusateci per questo piccolo spettacolino dei miei figli: Lyndsay ha
un anno e mezzo invece Lorcan ne ha tredici, ma si comporta come un
adulto, non ha mai voluto giocare neanche da piccolino, vai a capire
perché. Mia figlia Luna è fuori da amici e ci
raggiungerà per cena. Ahn, Luna ha la vostra età, sarete
contenti di conoscerla. Per cena avremmo altri ospiti, dei cari amici
della mia figliola se non vi spiace.-
Noi facemmo segno di non preoccuparsi e ce ne andammo ognuno nella propria stanza.
Io ero in una piccola stanza con Patricia: era colorata di un viola
acceso e i due letti, di fronte a una finestra, avevano lenzuola
azzurro cielo; tutto ciò risultava come un gran pugno
nell’occhio.
Mi cambiai i vestiti, per non fare brutta impressione con gli ospiti;
infilai dei pantaloni neri, una maglietta a mezze maniche azzurra dei
Cannoni di Chudley e un paio di converse. Scesi di sotto per la cena e
c’erano già Lucas e Patricia, Mike era andato a fare un
giro a Londra quindi quella sera non ci sarebbe stato: meglio!!!
La tavola era stata ingrandita, apparecchiata per bene e già imbandita di leccornie.
Mi sedetti vicino a Patricia; Lucas preferì accomodarsi vicino a Lorcan e stavano chiacchierando.
Suonò la porta ed entrò, saltellando, una ragazzina
minuta dai capelli biondi e gli orecchini a forma di rapanello. –
Ciao a tutti! Io sono Luna! Voi siete i ragazzi di Durmstrang vero? Che
bello! Posso sedermi vicino a te? – e indicò Patricia, lei
fece segno di si e la logorroica e la strana cominciarono a parlare e a
scambiarsi pareri su tutto. Entrarono anche altri ragazzi, uno alto e
rosso abbracciato a una di colore.
- Salve! Io sono George, questa è Angelina, la mia ragazza.
Piacere di conoscervi! Questo è mio fratello gemello Fred!- ed
entrò un ragazzo identico a lui ma con, secondo me, più
fascino……. Infatti, m’incantai a guardarlo, prima
di riuscire a collegare che si era seduto esattamente di fronte a me!
- Ciao, io sono Fred! Tu invece sei? – mi chiese
- Kassandra…. – e sorridendo ci stringemmo la mano.
In quel momento entrarono tre ragazzi; il mio cuore rallentò:
erano i giovani dei miei incubi, vederli lì sorridenti mi
sembrava strano e ogni secondo che passava sembrava
interminabile…
- Ciao! Sono Ron, lui è Harry e questa cornacchia è
Hermione!!!- disse il rosso dagli occhi azzurri ridendo finche la
ragazza castana non gli tirò una gomitata nello stomaco
guardandolo con occhi glaciali. Mi venne da ridere e anche a Fred.
- Quei due si vanno dietro da tempo interminabile ormai, ma non si vogliono muovere!!!- e fece una risatina.
Si sedettero tutti a tavola e cominciammo a parlare e a mangiare; mi
stavano tutti molto simpatici, soprattutto Fred, Hermione e Ginny
(sorella di Ron). Abbiamo parlato di tutto e constatai che c’era
una certa somiglianza di carattere tra Hermione e Ludmilla.
- Ahn! Che sciocca, non ti ho neanche chiesto come ti chiami….- fece Hermione sorridendomi.
- Kassandra Krum, comunque non ti preoccupare Hermione sai! Non me la
prendo per così poco- e le sorrisi gentilmente, ma la mia
espressione cambiò quando tutti mi guardarono con
un’espressione allibita, soprattutto Hermione.
- Beh…. Che succede? – feci imbarazzata.
- Tu per caso sei imparentata con Vicktor Krum? – mi chiese Ginny.
- Vicktor? Si, si…. È mio cugino maggiore, ma
sinceramente lo vedo di rado e mi sta pure antipatico, ma vi assicuro
che suo fratello Derryck è completamente diverso da lui e ci
vivo assieme –
- Ahn….. ora capisco tutto. Sai, lui era un mio amico,
però è tanto che non lo sento! Bene, comunque mi stai
proprio simpatica e sono contenta che verrai a Hogwarts con noi! Spero
tu rimanga con i Grifondoro!- disse Hermione facendomi
l’occhiolino.
La cena era deliziosa e ricca. Quando tutti ebbero finito, mi
salutarono e se ne andarono dalla porta. Fred era sul ciglio della
porta e mi chiamò.
- Ehi! Ci si sente! Spero di rivederti presto e se hai bisogno di un
amico, la mia casa è dietro queste colline! Ciao- mi sorrise, mi
strinse la mano e se ne andò per il vialetto.
Mi si avvicinò Patricia affiancata da Luna che continuava a parlare ma poi si misero a ridere.
- Bella Londra eh??? – fece Patricia indicando con il dito ossuto Fred che camminava nel giardino.
Io arrossii senza rendermene conto e me ne andai a letto stanca morta.
***
Mi svegliai nel letto in preda ai sudori freddi e le braccia
addormentate per la strana posizione. Patricia ancora dormiva e russava
piano. Seduta sul morbido materasso appoggiai la schiena al muro
colorato e le ginocchia appoggiate al petto. Passai una mano tra i
capelli ricci e sugli occhi… Avevo pianto… Le guance
erano bagnate e mi accorsi che anche il cuscino era bagnato. Non
ricordavo di aver sognato qualcosa e avevo preso le pillole prima di
andare a dormire. Mi alzai di malavoglia e mi resi conto che anche
tutti i miei muscoli erano indolenziti, sembrava quasi di aver degli
incudini ai piedi e un giramento di testa mi fece venir quasi da
vomitare.
Scesi in cucina e dopo aver salutato Lorcan che leggeva con un cenno
del capo, presi un bicchiere d’acqua e uscii in giardino.
La brezza mattutina mi accarezzava il volto e l’erba delle colline si muoveva come in una danza.
Rimasi ferma impalata per un tempo interminabile… Avrei voluto
correre, correre, correre fino a stancarmi ma le gambe deboli non me lo
permettevano.
- A che pensi?-
- ‘Giorno Lucas… Comunque non penso a nulla – dissi io di malavoglia. Non avrei voluto aprire bocca.
- Sicura? Devo chiederti una cosa e ti prego di essere sincera con me.
Posso?- mi chiese facendo un piccolo sorriso forzato e stranamente
teso.
- Dimmi…- mi girai a guardarlo negli occhi.
- Io ti ho baciato…- era un’affermazione.
- Lo so…-
- Non dici nulla? Non sei né contenta né felice! E questa
cosa mi snerva! Sei “neutra” ed è
l’atteggiamento più insoddisfacente. Ti prego di dirmi che
ne pensi, perchè, se non l’hai capito, tu mi piaci.-
Oddio, e adesso? Che gli dico?
……………………
Panico………………
Mi schiarii la gola
- Ehm… Non ci ho mai pensato seriamente… Comunque scusami
se sono rimasta “neutra”, ma non sapevo sul serio che dire.
Tu sei un mio amico perchè mi hai aiutata e mi sono affezionata
a te… ma per qualcosa in più dell’amicizia non lo
so. Sei un ragazzo carino e bello, ma non si guarda solo
l’aspetto fisico in una persona e, diciamoci la verità, io
non ti conosco bene, lo sai anche tu….-
- Ho capito… Non ti preoccupare… Non sono stupido…
Per il momento è giusto che siamo solo amici e una risposta
sicura me la darrai quando vorrai; ma non era questa la mia
domanda… Volevo solo sapere che ne pensavi e che ti passava per
la testa. Tutto qui. – mi sorrise incoraggiante.
Non potei non sorridere e quando lui si voltò per tornare dentro io mi riemersi nella mia quiete.
# Questo era il quinto.... Fatemi
sapere.... Cmq in questo capitolo ho cambiato la storia di Luna
Lovegood che ha una famiglia numerosa che le vuole bene... Questo
perchè non riuscivo a capire come mai la Rowling avesse fatto
morire la madre, una ragazza così allegra e spensierata non
poteva avere una storia così triste.... Poareta! (Poverina in
dialetto padovano)... Quindi chi è d'accordo con la Rowling mi
perdoni..... :) MollY_gIaDa
6. Harry, Ron e Hermione
# E arriva anche il sesto
chap.... Mi piace molto e spero anche a voi perciò
recensite!!!!!! Ringrazio tantissimo il mio Lovvo per la riuscita di
questo capitolo perchè mi ha fatto compagnia finchè
scrivevo..... Thanks!
Buona Lettura!!! MollY_gIaDa
6. Harry, Ron e Hermione
Why do you look so familiar
I could swear that I have seen your face before
I think I like that you seem sincere
I think I like to get to know you a little bit more.
Who Knows (Avril Lavigne)
**************************
- Ehi! Non vieni a mangiare? –
- …. Ehm… si… arrivo subito Luna -
Mangiare era l’ultima cosa che volevo, mi sentivo lo stomaco
chiuso e la notte non avevo dormito per colpa degli incubi che erano
ritornati uguali ma più vividi di prima.
Entrai nella cucina rotonda e mi sedetti al grande tavolo, dove stavano
cenando Lorcan, Lindsay, che si stava sbrodolando sulla tutina viola e
Luna.
- Tao!! – disse la bimba tutta contenta e continuò
imperterrita nella demolizione del suo cibo. I capelli biondi le
ricadevano in ricciolini d’oro sulle spalle scoperte dalla
piccola canottiera blu elettrico a fiori arancioni.
Dopo un pranzo a base di cibi totalmente inglesi mi alzai dalla sedia e mi distesi insieme a Luna sul grande divano.
- Ah che male lo stomaco! Penso di aver osato troppo… Luna, ma
dove cavolo è finita Patricia? – chiesi massaggiandomi la
pancia con foga.
- L’ho vista prima, mi ha detto che andava a fare un giro a
Londra insieme a Lorcan che doveva comprare dei libri per la sua
collezione. Io ora devo andare a trovare i miei amici alla Tana…
Ti va di venire con me? – mi chiese facendo scattare ancora di
più gli occhi fuori dalle orbite.
- Ehm…… Ok… Vengo con te….- non ero
molto convinta della mia decisione perché avevo un po’ di
timore di parlare con Harry, Ron e Hermione; ma avrei dovuto affrontare
“l’argomento incubi” prima o poi….. Meglio poi
che prima….
Uscimmo nel piccolo giardino e una brezza leggera ci rinfrescò il viso.
- Ehi! Che ne dici di una corsa? È bellissimo correre a perdifiato su queste colline! Dai!-
mi disse Luna tutta eccitata e cominciò a correre… Decisi
di rincorrerla…. Quanto mi era mancata la sensazione del vento
fresco che colpisce il volto durante la corsa e la velocità che
mi faceva alzare l’adrenalina a mille….
La superai dopo poco e cominciammo a ridere a perdifiato continuando a
correre…. Forse da distante saremo sembrate due pazze, ma poco
importava…. Luna mi faceva stare bene e con la sua genuina
stranezza mi liberava da tutte le preoccupazioni.
Purtroppo arrivammo presto su di una collina da dove si vedeva
benissimo la Tana: era una dimora alta e diroccata ma erano state
aggiunte delle stanze per un’altezza di diversi piani e la
costruzione era talmente contorta che sembrava in piedi per miracolo,
forse più per magia. Dal tetto rosso spuntavano comignoli e
nell’aia galline becchettavano qua e là.
Ci avvicinammo all’ingresso, dove c’era un cartello
sbilenco e arrugginito con scritto “la Tana”. Luna si
avvicinò al portone e bussò tre volte.
Aprì la porta una signora bassa e tarchiata con i capelli rossi e un’espressione da mamma affettuosa sul viso.
- Ciao Luna cara!! E tu devi essere Kassandra, mi hanno parlato di te i
miei figli. Entrate pure, l’incanto fidelius
l’abbiamo tolto provvisoriamente, sta sera Arthur lo
rimetterà. –
Entrammo nella dimora accogliente e spaziosa anche se non molto sontuosa.
Distesi sul divano c’erano Harry e Ron che giocavano a scacchi magici.
- Evvai!!! Ti ho stracciato per l’ennesima volta!!!!- disse Ron
alzando le braccia al cielo e continuando a saltare a destra e a manca.
- Uff… Con te è impossibile vincere, a meno che non ti
confondo…. – precisò Harry alzando gli occhi al
cielo. Quando ci avvicinammo si girarono a guardarci.
- Ciao ragazzi! Come state? –
- Bene dai… Te Luna? – disse Harry sorridendo a Luna
- Ciao Kassandra! Sai che Hermione chiede spesso di te? Se vuoi, è di sopra in camera con Ginny…-
- Ok! Grazie Ron… - feci io salutandoli con un cenno della mano.
Salii di sopra e incrociai Ginny che mi portò nella sua stanza.
Era spaziosa ma piccolina e sopra a un letto c’era Hermione che
leggeva un grosso tomo. Appena feci capolino dalla porta alzò
gli occhi dalla lettura e mi corse incontro.
- Ciao Kass!!! Che bello rivederti!!!! Vieni, accomodati! Come stai??-
- Bene, bene… Te? –
- Insomma…. Non so se te l’hanno detto Harry e Ron, ma
siamo dovuti venire via dalla scuola per un certo problemino…
– fece Hermione con un’espressione preoccupata.
- Che cosa è successo?? –
- Un seguace di Vol… Colui Che Non Deve Essere Nominato è
penetrato nella nostra scuola e ha ucciso tre alunni e un
professore…-
Solo dopo quelle parole notai le pesanti occhiaie che avevano sia
Hermione sia Ginny e si notava benissimo che erano tristi e spossate ma
non volevano darlo a vedere.
- Chi è che ha ucciso?? –
- Ha ucciso la professoressa Sprite e due giovani: uno di Corvonero,
Lavanda Brown e una nostra compagna di dormitorio Calì
Patil…- disse Ginny con espressione triste.
- Ci hanno fatto evacuare l’edificio per paura che accadesse di nuovo e per le proteste immediate dei genitori… -
- Ma chi è questo seguace del Signor Oscuro?-
- Un certo Avery, si dice che sia infallibile e un assassino provetto,
ha lasciato la famiglia e la sua patria per unirsi all’esercito
del Mago Oscuro… - mi spiegò Hermione con l’aria di
chi ha passato ore e ore a leggere notizie.
- Ma è ritornato da poco con Vold… è stato anni
nell’anonimato per eseguire ordini di massima segretezza, quindi
era da un bel po’ che non uccideva… - aggiunse Ginny
sedendosi sul letto accanto a Hermione.
- A quanto pare non ha perso la sua abilità anche dopo anni di
“sciopero” – dissi sedendomi sul pavimento a gambe
incrociate.
Passammo un paio d’ore a parlare della guerra e m’informai
bene sui particolari per sapere dove sarei potuta essere d’aiuto.
Poi mi raccontarono delle loro famiglie e trovai molto più
interessante la famiglia Weasley. Infine parlammo un po’ di noi
per conoscerci meglio e scoprii che avevo molto in comune con quelle
due ragazze.
- Sul serio adori leggere? Anch’io!! Tantissimo! Oh, come
desidererei una bella libreria piena zeppa di vecchi tomi –
- Beh Hermione, io a casa mia ho una libreria bella grande e come
studentessa di Durmstrang ho l’entrata libera nella libreria del
castello che è la più grande biblioteca magica del
mondo… potresti entrare con me un giorno, se vuoi, così
ti insegno il bulgaro anche se tra noi maghi non è frequente
poiché siamo tutti emigrati dall’Inghilterra per la guerra
e quindi parliamo inglese. –
- Wow Kass!! Mi piacerebbe un sacco anche per conoscere le tue migliori
amiche di cui ci parli spesso… M’incuriosiscono –
- Già… piacerebbe anche a me fartele conoscere…
Ehi! Aspetta un attimo! Posso fartele conoscere anche ora!!! –
dissi ed accesi il mio bracciale regalatomi da Eve.
- Che Bello! Ma che cos’è? – mi chiese Ginny con una faccia incuriosita
- Ovviamente è un braccialetto comunicante! Ho letto al riguardo
in un libro “Oggetti e Amuleti magici” edizione del 1994
capitolo dieci –
- Hermiooneee! Sei proprio incorreggibile eh! – fece Ginny
alzando gli occhi al cielo e poi scoppiammo in una sonora risata
all’unisono.
Prrrrr……
Prrrrr…...
Sul piccolo “schermo” del diamante si vedeva un libro….
- Millaaa!! Sono Kass!!! Rispondiiii!!!- urlai sul braccialetto
Subito, dopo attimi di buio, venne inquadrata Ludmilla.
- Ciao Kass!!!! Mi sei mancata un sacco!!! Attendi che ti chiamo
Eve!!...... EVELINEEEEEEEEEEE!!!!!!! VIENI!!! C’è KASS!!!!
DAIIIII!!!! Non mi importa se hai lo smalto bagnato! Muoviti! –
- Eccomi, che cavolo!!! Ciao Bolide!!! Come va li sotto la pioggia?? -
- Eveline guarda che se sono a Londra mica vuol dire che sono sempre
sotto una nuvola di pioggia!!! Guardi troppi film cara scema!!!!
– dissi a Eve con tono sarcastico
- Si, si va bene…. Chi sono quelle tipe carine vicino a te?-
fece Eve guardando in direzione di Hermione e Ginny e le due sorrisero.
- Ciao! Io sono Ginny Weasley e lei è Hermione Granger, voi siete Ludmilla ed Eveline vero? -
- Si, si! Le uniche e inimitabili!!!! –
- Eve! Mi raccomando sempre modesta eh? Che figure che mi fai fare!-
- Non rompere le scatole Milla!..... Ehi Kass…. Ma quella
ragazza non è quella del sogno?? – disse indicando
Hermione con il dito con l’unghia smaltata di rosso.
“Oddio…… Merda…… e adesso??”
- Di che sogno?? – fece Hermione e si girò a fissarmi.
……….
- Ehmmmm…. Eve, Milla vi dispiace se ci sentiamo nei prossimi
giorni? Devo spiegare un po’ di cose a Hermione e
Ginny….- le guardai con sguardo supplichevole e intanto
Eveline mi rispondeva con un’occhiata mortificata.
- Ok Kass! Non ti preoccupare, ci sentiamo presto! Ciao bella! – mi disse Ludmilla con un cenno di saluto.
- Ciao Bolide! –
La Chiamata si spense.
Bene, e ora? Dico loro la verità o sto zitta?
………………
- Chiamate anche Harry e Ron perchè vi devo cofessare una cosa…-
- Cosa? – fece Ginny preoccupata.
- Il vero motivo per cui sono venuta a Londra…. –
Dopo poco arrivarono anche Harry e Ron e si sedettero sul pavimento
accanto a me. Mi alzai in piedi e raccontai loro tutti i miei sogni, le
mie preoccupazioni e ciò che mi aveva spinto ad andare li.
Rimasero esterrefatti e zitti per un bel po’….
- Bene…. Beh Kass…. Se sei venuta qui per darci una mano
perché pensi di poterci salvare la vita allora benvenuta nel
gruppo…. Verrai con noi e ci darai una mano nella resistenza!
Abbiamo proprio bisogno di una mano in più ed ora sei legata
inevitabilmente a noi….. – disse Harry facendo guizzare
gli occhi verdi su di me e sorridendomi.
- Già! Mi fa comodo avere una ragazza forte e intelligente che
mi aiuta a sopportare questi due imbecilli patentati!- fece Hermione e
scoppiammo a ridere davanti alle facce “finto - offese” di
Harry e Ron.
Dopo esserci ben chiariti mi dissero che anche loro avevano una cosa
molto importante da mostrare perché loro ne erano rimasti
sbalorditi. Così uscimmo dalla stanza, pronti per andare
giù di sotto. Stavo iniziando a fare i gradini quando una mano
mi bloccò il braccio……
- Hey! Vieni in casa mia e non mi saluti? – mi disse Fred
sorridendomi mostrando un’arcata di denti perfetti e
bianchissimi…. Ecco una differenza da suo fratello, notai,
George aveva denti meno “appariscenti”!
- Ciao Fred! Scusa comunque…… potrà mai perdonarmi
Signor Weasley?- e gli sorrisi, forse esageratamente, quasi da
paralisi…… avevo il timore che mi si fosse bloccata la
mascella….
- Noi andiamo giù Kass, raggiungici dopo… ti
aspettiamo…- fece Hermione sorridendomi e scese giù in
salotto. Poi rivolsi di nuovo le mie attenzioni a Fred…
- Mmh…… Non lo so…… Devo
pensarci…… – disse il rosso facendo finta di
pensarci su, alzando gli occhi al cielo grattandosi il mento….
Sembrava quasi un cartone animato in formato “gigante –
reale”.
In risposta gli lanciai un’occhiata scettica.
- Diciamo che ti puoi far perdonare dedicandomi un po’ del tuo
tempo, vorrei conoscerti meglio……- e mi rivolse un
sorriso da schiattare e mi invitò nella sua stanza….
Era una piccola stanzetta con una finestra che dava sul tetto e da si
vedevano benissimo anche il giardino e le colline vicine. Alle pareti
erano appiccicati vari poster di squadre di Quidditch che conoscevo,
tra cui quella di mio cugino. La carta da parati era di un verde tenue
e in alcuni punti era annerita da quelli che sembravano residui di
tante piccole esplosioni. Vi erano due letti, uno sulla destra e uno
sulla sinistra con delle coperte in lana con le iniziali dei loro nomi.
In un angolo c’era una piccola scrivania con sopra migliaia di
fogli accartocciati, come altrettanti sul pavimento, molte matite e
penne varie e oggetti stranissimi contenuti in scatole dai colori
vividi.
- Scusa il disordine Kass…. È che tra me e mio fratello non so chi è più disordinato… -
“Però… anche disordinato ...…. Come me….” Pensai
- Non ti preoccupare, a me il disordine piace… mi trovo a mio
agio. Che cosa sono quegli oggetti e progetti che hai sulla scrivania?
–
- Ahn, questi? – chiese prendendo in mano una specie di
scatoletta di sardine. Io annuii e guardai Fred per nascondere la mia
curiosità.
- Sono gli scherzi miei e di George, sai, abbiamo un negozio di scherzi
magici a Diagon Alley… - disse facendo spallucce come
fosse una cosa da nulla.
- Coosa? Davvero??? Che Figata!!! Deve essere proprio divertente
gestire un negozio così! – gli dissi con
l’espressione stupita e pensando che mi stava proprio già
simpatico quel ragazzo.
- Ehi! Che ne dici di salire sul tetto con me a fare una chiacchierata?
Ci vado spesso per riflettere o per stare a mio agio – si
girò e aprì la finestra, salì sul cornicione con
un salto e mi porse la mano per aiutarmi.
- Sul tetto? Ok! Ci sto! Comunque non serve che mi aiuti, faccio
benissimo da sola – e dopo che lui si sedette sulle tegole con un
balzo agile, fui anch’io sul tetto rossastro.
- Però, sei agile ragazza! Fai qualche sport? – mi chiese incuriosito.
- Ovvio! Faccio parte della squadra di Quidditch della scuola,
frequento i corsi di Lotta intensiva e faccio qualsiasi tipo di
attività fisica mi capiti…. Lo sport mi fa stare
bene… Soprattutto la corsa. Tu? –
- Anch’io facevo parte della squadra di Quidditch ma ora non
pratico nessuno sport… Comunque sul serio fai Lotta?
Interessante…. – disse fissandomi con gli occhi color
caramello.
- Si…. Perché? Non ti fidi forse? – e gli rivolsi un sorriso sghembo.
- Si, ma un giorno vorrei verificare…. Sai
com’è…. “Fidarsi è bene, non fidarsi
è meglio” – e fece un’espressione
“vissuta”.
Scoppiai a ridere.
- Cos’è? La pillola di vita della giornata? Ah, Ah – e continuai a ridere.
- Ehi! Mi stai prendendo in giro signorina? –
- Ah, Ah….. Forse….. Ah, Ah, Ah…-
- Spiritosa….. – e mi guardò con un occhiata finto – offesa.
- Va bene… mi è passata la crisi di riso…. –
dissi tentando di guardare altrove per non ridere…
- Sicura? –
Lo guardai ma…… ricominciai a ridere…. La sua
espressione era troppo buffa… Forse stavo sul serio diventando
pazza…
- Ok…. Ho capito…. Sei una ragazza cui piace ridere!!
– e incrociò le braccia con espressione rassegnata
perché non la smettevo di ridere.
Dopo ancora un bel po’ di tempo ritornammo dentro. Scendemmo le scale sempre facendo gli scemi e scherzando.
Entrammo nel soggiorno, dove c’erano tutti: Harry, Ron, Hermione,
la signora Weasley, Ginny, George e persino uno strano giovane con i
capelli lunghi. Avevano tutti espressioni preoccupate…
- Kass, dobbiamo farti vedere una persona…. Se si può
chiamare così…- fece Hermione guardandomi e accennando un
piccolo sorriso forzato.
La signora Weasley fece un cenno con la bacchetta e da uno stanzino
uscì George che teneva intrappolata tra le braccia una bambina
sui sei anni il cui volto era coperto dai lunghi capelli corvini.
Appena arrivò al centro del salotto, alzò di scatto la testa……
Aveva la pelle bianchissima, sembrava di porcellana….. Dal collo
si vedevano chiaramente le vene che pulsavano e le ossa quasi pareva
avesse il tessuto cutaneo semi trasparente…. Aveva le labbra
ridotte a una sottile fessura rosea, un naso perfetto
all’insù e le guance leggermente rosate…… Ma
la cosa che faceva paura e terrore erano gli occhi: rosso sangue con
una pupilla nerissima e ciglia altrettanto nere che mettevano ancora
più in risalto lo sguardo terrificante.
Non riuscivo a non fissarla, il suo sguardo era un pozzo rosso e nero
senza fondo…… ma c’era una cosa che mi preoccupava:
i suoi tratti mi erano tremendamente famigliari…….
# Finish del sesto capitolo!!
Piaciuto????? Spero di si e Recensite..... Comunque sentiremo parlare
spesso di questa bambina..... e di Fred Weasley ovviamente!!!!
Caroooooo!!!! W I GEMELLI ROSSI!!!!!! E scusate se lo dico, ma
perchè cavolo la Row doveva far morire Fred??? Che senso ha????
Proprio non capisco..... Perciò ho voluto renderlo
più importante di George nel mio racconto, per dargli quella
giustizia che si merita e che non gli è stata data..... :) MollY_gIaDa
# Hola! ecco il settimo capitolo...
scusate il ritardo ma è che sono stata un pò impegnata
con verifiche e con la scrittura di altre tre mie ff (With Me ,
Papercut e Papercut II ) Quindi mi scuso ancora e spero che vi piaccia
questo capitolo! mi raccomando recensite!
BACI!
MollY_gIaDa
7. Calipso
“If she had wings she would fly away And another day god will give her some Trouble is the only way is down, down, down…”
Carry You Home (James Blunt)
**************************
- Chi era quella bambina? – chiesi io ancora scossa da quello
strano incontro… era troppo assurda
quell’esserino…Ormai era tardi e l’avevano portata a
riposare.
- Vedi Kass… due settimane fa, durante una spedizione
dell’Ordine della Fenice, siamo stati attaccati sempre da quel
mago oscuro, Avery. Durante la battaglia, ingenuamente, si era portato
appresso la bimba e noi siamo riusciti a prenderla… pensavamo
fosse una “normale” bambina rapita dai Mangiamorte, a non
so quale famiglia. Beh, quando l’abbiamo riportata qui, non
parlava mai, faticava a mangiare e abbiamo scoperto che nessuna
famiglia, né babbana né magica aveva denunciato la
scomparsa.
Ora non sappiamo cosa fare… però una cosa l’abbiamo
scoperta… - mi disse Harry preoccupato e fissò
fugacemente Ron e Hermione.
Io mi voltai verso Fred che mi fissava e alzò le spalle per dirmi che non sapeva nulla.
- Cosa? Dai Harry… Non farmi stare in ansia… -
- Ok…. Beh…. La bambina…. La bambina non è una vera e propria “piccolina”… -
- Che cavolo vuoi dire? – fece Fred con un’espressione di curiosità sul viso.
- Ecco…. La bimba… Ha il corpo di una bambina… Ma
pensa e parla come un’adulta di quarant’anni! –
- COOSAAA? Sul serio??? Come è possibile? –
- Appunto questa è la nostra domanda cui non sappiamo rispondere, Kass – mi disse Hermione sedendosi sul divano.
- Oddio…. E adesso? Che faremo? –
- La teniamo qui Fred finchè non sapremmo chi sono i
familiari…. Se ce li ha ovviamente… - fece Ron
sconsolato.
***
Non riuscivo a dormire….
Avevo preso il sonnifero ma niente da fare…
Quella bambina mi era troppo famigliare…
Dei rumori sul corridoio mi fecero saltare su dal letto…
Uscii dalla stanza e chiusi la porta lasciando Patricia dormire.
Luna era nel corridoio e correva da una stanza all’altra.
- Che succede Luna? Hai trovato un Ricciocorno Schiattoso? –
- No purtroppo! STANNO ATTACCANDO LA TANA!! Io, papà e Lorcan adesso andiamo ad aiutare… -
- ODDIO!!!! VEGNO ANCHE IO!!! –
Mi cambiai velocemente infilandomi una felpona grigia e i pantaloni neri stretti della tuta.
Prendemmo le scope e dopo aver salutato Arya, volammo nell’oscurità.
Velocemente arrivammo alla Tana e nel giardino circa una quindicina di Mangiamorte combattevano contro i miei amici….
Scorsi Fred che combatteva e lo seguii cominciando a combattere al suo fianco.
Mi sorrise… sarei svenuta se non fosse stata per la situazione…
Aveva un sorriso letteralmente e stupendamente mozzafiato!
“Cavolo Kass, non è il momento per queste cose!”
- Stupeficium!-
- Crucio!-
- Avada Kedavra! –
Incantesimi schizzavano da una parte all’altra…
Ma i bastardi erano quasi sconfitti…
Un Mangiamorte stava per colpire sia Fred che Hermione…
- Fred! Hermione! Attenti!!!! –
Appena in tempo… si girarono e atterrarono uno degli ultimi Mangiamorte rimasti.
Uno dei Mangiamorte fermò la battaglia e chiamò vicino a se gli ultimi tre Mangiamorte rimasti…
Si tolse il cappuccio…
Era alto, aveva i capelli castano chiari, una barbetta sul mento ben
curata, un orecchino argento e due profondi occhi nero pece…
- Sentite… Ora come ora non vogliamo la guerra… Vogliamo solo prendere la bambina… -
Arthur si piazzò davanti a tutti noi.
- Avery, la bambina non l’avrai mai! –
- Ma non è una bambina, Weasley… è solo un
oggetto… hai così tanti figli, che ti importa di
quell’essere? -
- …. È un essere umano! A noi importa eccome! E perché tu vuoi tanto quella bambina?-
- Ordini del Signore Oscuro… -
“Che cretino! Prende ordini da una persona più idiota di
loro… mi fa quasi pena!” pensai e mi avvicinai a Fred che
mi strinse la mano.
Avery intanto ci osservava ad uno ad uno… eravamo messi in riga,
pronti per un’eventuale attacco… quando posò lo
sguardo su di me si bloccò…
Si avvicinò lentamente a noi…
- Kassandra? –
“Oddio… conosce il mio nome quell’ebete!”
- Si! Sono io… e allora bastardo? –
- Bastardo a me? Come osi figliola? –
- Come osi tu chiamarmi in tono affettuoso come fossi mio padre?!-
Mi sorrise, si aprì il mantello sul petto lasciando intravvedere una cicatrice lunga e bianca….
Mi ricordai di mio padre: mia mamma l’aveva tagliato per errore
con un incantesimo… è uno dei pochi ricordi che ho di mia
madre… di mio padre ricordo solo QUELLA cicatrice…
Il mondo mi crollò addosso… mi accorsi solo allora che
aveva i miei stessi occhi e la mia espressione beffarda…
- Papà?? TU SEI MIO PADRE? –
- Si piccola mia… Guarda come sei cresciuta… vieni da tuo padre! –
- Neanche per sogno! Come hai osato lasciare me e la mamma per quel cretino di Voldemort? –
- è una storia lunga… ti dico solo che non ho mai smesso di pensare a voi… -
- BUGIARDO!!! BASTARDO!!! La mamma soffriva e tu sei andato via lo stesso!! –
Una lacrima mi scese sul volto…la scacciai via subito…
- Sei proprio come me… non vuoi mostrare le tue sofferenze agli
altri…- e sorrise come faceva quando avevo due anni.
- Vattene! Lascia stare quella bambina!!!! Cosa te ne fai di
un’altra figlia se quella che hai l’hai lasciata? –
chiesi io, in preda ad una crisi isterica! Come diavolo si permetteva?
Non riuscivo a ragionare lucidamente.
- Perché quella bambina è il motivo per cui vi ho lasciate sole… Il mio signore lo esigeva! –
- MA TI ASCOLTI QUANDO PARLI? Sei solo un pazzo esaltato! Da uomo
coraggioso e autoritario che eri sei diventato lo schiavo di un emerito
deficiente!!! VATTENE! E SPERO CHE TU MUOIA!!!! Anzi… TI UCCIDO
IO! – mi misi a correre pronta all’attacco ma Fred e Ron mi
presero e mi strinsero forte.
- Lasciatemi immediatamente! –
- Non stai ragionando lucidamente! Ti prego… Non ucciderlo Kass!
Ci serve vivo… - mi sussurrò Fred e, non mi spiegai
perché, ma riuscì a convincermi.
- Ok… allora spero che tu muoia presto Avery!-
- Sei proprio come tua madre… coraggiosa e intelligente…
troppo intelligente… - disse Avery guardandomi e incrociando le
braccia davanti al petto.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso… aveva passato ogni limite!
- COME OSI? Dov’è la mamma!!! DIMMI DOVE SI TROVA! –
gli urlai. Gocce di sudore mi arrivavano dolcemente su tutto il collo e
la fronte.
- Tua mamma è al “sicuro” piccola…. Non
è morta di certo… ma serve per qualcosa di più
grande….Comunque rivoglio quella bambina! Datemela…
Kassandra, dammela! –
Gonfiai il petto e lo guardai con aria di sfida.
- Neanche per sogno! Quella bimba la proteggerò da te con tutto
il fiato che avrò in corpo come se fosse mia figlia o mia
sorella! -
Detto questo, Avery, si smaterializzò con i Mangiamorte, rivolgendomi un ultimo sorriso triste.
***
- Buon giorno Kass! – mi fece Fred entrando nella stanza che
dividevo con Hermione a casa Weasley. Mi ero trasferita da loro per
aiutare a proteggere Calipso.
Così avevo deciso di chiamare la bimba e lei ne era stata subito
molto entusiasta. Avevo legato molto con lei… Anzi io ero
l’unica con la quale parlava…
Era stranissimo e inquietante sentirla parlare! Era più grande di me cerebralmente.
Stava sempre con me e le avevo insegnato a leggere poi mi ero fatta
aiutare da Ron e Harry a insegnarle a giocare a scacchi. Si divertiva
un mondo e Ron aveva trovato un degno avversario. Fred e George ogni
tanto la portavano nel loro negozio di scherzi e lei li aiutava a
lavorare, sapeva fare calcoli lunghissimi a mente: era
“Calculator”; così la chiamavano affettuosamente i
due gemelli. Nel giro di poche settimane, grazie a me, aveva fatto
amicizia con tutti e tutti si erano affezionati a lei. Era di famiglia
ormai…
La notte io non dormivo molto: gli incubi ogni tanto ritornavano e ora
si era aggiunto un incubo su mio padre. Lo sognavo che mi sorrideva e
mi abbracciava insieme alla mamma. Per me era come l’incubo
peggiore: non lo volevo quell’uomo.
Fred ed io eravamo diventati migliori amici: George era un pelo geloso
ma mi diceva sempre che sapeva il vero motivo della amicizia che avevo
con suo fratello; che voleva dire? Boh….
- Mmh…. Buon giorno…. Ti diverti a svegliarmi? –
- Boia! È un divertimento continuo! È bello vedere la tua
faccia assonnata con le occhiaie da panda! – mi sorrise e
scoppiò a ridere.
- Stronzo! Brutto cattivo! – e ridendo gli tirai una cuscinata.
- Come hai osato Kassandra Krum? –
- Oso, oso Fred Weasley! –
Mi si avventò contro facendomi il solletico sulla pancia.
- ecco cosa succede a chi si mette contro Fred il Magnifico! –
- Ah, ah, ah, ah… Semmai… Ah, ah… a Fred l’idiota! Ah, ah…. Ok, Ok… pietà!-
- Ahn… Mi preghi eh!.... e io continuo lo stesso! –
Continuammo a ridere e lui a farmi il solletico.
All’improvviso Fred con il piede tirò la coperta e cademmo sul pavimento: uno sopra all’altro.
Eravamo così vicini…. Vedevo i suoi stupendi occhi, marrone caramello.
Lui sorrise: probabilmente ero diventata una prugna da quanto ero viola.
Era sopra di me…. Forse mi aveva rotto qualche costola ma, stranamente, non m’importava.
I nostri corpi combaciavano perfettamente, come due tessere del puzzle…
- Ehm…. Oddio! Scusa Kass! – si alzò di colpo
– mi dispiace! Ti ho rotto qualcosa? – e mi offrì la
mano per aiutarmi ad alzarmi.
- No, no… tutto apposto Fred. –
Mi fissò e ghignò.
- Che c’è Fred? -
- Niente… è solo che mi sento in colpa: tu sei caduta sul pavimento duro, io sul morbido! –
- Che cosa vorresti dire? Che sono grassa? –
- Nooo… dico solo che sembravi una balena arenata!!! – e iniziò a ridere a crepapelle.
- Cattivo! Ti conviene scappare Weasley! –
Lo rincorsi per tutta la camera e poi scappò giù…
- Tanto non mi prendi! –
Arrivammo in soggiorno, dove c’erano tutti che facevano colazione
e quando ci videro che stavamo litigando/scherzando si misero tutti a
ridere.
- Certo, eh, che sembrate due sposini! – disse Ron
- Parla uno… Tu e Hermione vi comportate allo stesso modo. – fece Fred per provocarlo.
- Non è vero…. – ribatté Ron rosso come un peperone e altrettanto lo era Hermione.
Ci sedemmo a fare colazione.
- Ciao Kass! Come hai dormito sta notte? –
- Come il solito, Calipso…. Te invece? –
- Discretamente…. A parte Charlie che ha fatto
un’incursione in camera verso le tre e ha sbattuto tutte le ante
dell’armadio per quanto si sforzasse di non fare casino. –
Io, Calipso, Fred, George, Hermione, Harry e Ron ridemmo di gusto e
Charlie fece un’espressione di scuse e Molly lo guardava storto.
***
- SPARITO? Come sarebbe a dire sparito? –
- Kass, se ne è andato… Ti ha lasciato questo biglietto… - mi disse Luna.
Nel pomeriggio io, Fred e Calipso eravamo andati a trovare i Lovegood.
Ciao Kassandra,
Me ne
sono andato, purtroppo senza che io lo volessi veramente. Spero che tu
viva una vita felice e pregherò perché tu non debba mai
scontrarti con pericoli di ogni genere… Non ce
la facevo a rimanere qua senza far nulla dopo l’attacco alla
Tana… Temevo per te…. Forse ho trovato il modo per
aiutare tutti… Perciò ti saluto…. E ti ringrazio
per tutto quello che hai fatto per me, anche senza rendertene conto mi
hai dato una ragione per vivere… Lo so che a te non interesso,
si vede dal tuo sguardo… perciò lascio gli ormeggi e ti
dico solo che ti amo, come non ho mai amato nessun’altro.
Grazie LucasCarrow
Ero senza parole, se ne era andato. Per giunta per aiutare me….
- Posso leggerla? – mi chiese Calipso tirandomi il braccio, come fanno i bambini.
- Certo cara… - gliela porsi.
Dopo averla attentamente esaminata alzò gli occhi verso di me…
- Non vorrei sconvolgerti, ma secondo me ha deciso di seguire suo
Padre. Si è schierato con Voldemort per aiutarti, Kassandra
cara…-
- Ma così si farà uccidere!!! Non riuscirà mai a
sconfiggere Voldemort da solo!!!! È impazzito! –
Fred mi abbracciò…
- Senti… che ne dici se andiamo alla riunione dell’Ordine
e ne parliamo con loro? Magari riusciremo ad aiutarlo. –
- Hai ragione… Andiamo Calipso… Luna, Lorcan venite con noi? –
- Ovvio! forza! – fece Luna e iniziò a saltellare, Lorcan
scosse la testa e alzò gli occhi al cielo sorridendo….
***
- Sentite ragazzi, ne ho abbastanza di quell’Avery! Dobbiamo
farlo fuori… Sta uccidendo troppi maghi dalla nostra parte e
babbani innocenti. – disse Harry. Eravamo nella stanza di Ron;
io, Fred, George, Harry,Hermione e Ron.
- Già… L’unico modo per riuscire ad uccidere
Voldemort è eliminare Avery… è la quasi la sua
ombra quel mago. Mi dispiace Kass… ma penso sia l’unica
soluzione. – intervenne Hermione girandosi verso di me.
- Ti dispiace? A me no! Guarda, lo ucciderei volentieri con le mie
mani! Non è mio padre quello… mi rifiuto di riconoscerlo
come tale! –
- Bene… allora è deciso andremo noi quattro a uccidere Avery… va bene? – fece Ron.
- Non dovremmo parlarne con l’Ordine? –
- No Hermione, ci costringerebbero a stare a casa e ti ricordo che loro
non vogliono uccidere Avery perché pensano che li faccia
arrivare a Voldemort…. Non hanno ancora capito che l’unico
modo per avere Voldemort è uccidere la sua “guardia del
corpo”… solo allora sarà veramente incazzato
– rispose Harry pacato.
- Ragazzi!! –
La signora Weasley ci stava chiamando dal piano di sotto, dovevamo andare con l’Ordine per la riunione.
Scendemmo tutti in salotto.
- Bene ragazzi, forza… andate con Arthur… io arrivo… Lorcan allora, badi tu a Calipso? –
- Si, si signora Weasley…. La terrò io… -
Uscimmo dalla casa chiudendo la porta con un incantesimo.
Arrivammo a Grimmuald Palace.
- Ciao a tutti! – ci salutò una donna molto bella dai
capelli rosa, mi avevano parlato di lei: era Thonks e aspettava un
bambino.
- Salve! – fece un uomo molto alto e dal bell’aspetto, da
giovane secondo me, era un bel ragazzo. Aveva pesanti occhiaie grigie
sotto gli occhi azzurro-grigi.
- Tu sei Kassandra giusto? Io sono Remus Lupin e questa è mia
moglie Thonks! Ti avviso, mi ha già confidato di essere
innamorata dei tuoi occhi completamente neri… io se fossi in te
dormirei con gli occhiali da sole… -
- Spiritoso caro! Non sono così crudele! – e tirò una sonora pacca sulla spalla al marito.
Entrammo nel salone e iniziò la riunione. Parlammo di tutti gli
ultimi avvenimenti della guerra… scoprii che erano morte
già un sacco di maghi conosciuti e famosi per mano di
Avery… quel mostro che era mio padre.
Mi chiesero di spiegargli i sogni che facevo e la storia di Lucas.
Quanto volevo salvare il mio amico… si stava cacciando in un brutto guaio… me lo sentivo.
Dopo ore a parlare con tutti i membri dell’Ordine ci accordammo
su quando fare il prossimo incontro: sarebbe stato due settimane dopo.
Deciso questo partimmo per ritornare a casa.
Arrivammo nel giardino.
Dalla casa usciva fumo… terribile fumo nero…
nel cielo ormai violaceo si stagliava un marchio verde: il marchio di Voldemort…
- CALIPSO! LORCAN!! – mi precipitai all’interno della dimora correndo a perdifiato, seguita dagli altri…
Setacciammo tutte le stanze…
Niente…
Solo un piccolo pezzo del vestito scuro di Calipso con scritto con un incantesimo rosso:
Sorella, ci hanno rapito C & L
Fred mi abbracciò…
E tra le sue braccia piansi fino ad addormentarmi…
L’unica cosa che avevo nella testa era il dolce profumo del suo corpo che mi proteggeva e m' inebriava l'animo.
# allora? che ve ne pare? da adesso
comincierà la parte più bella del raconto!
cercherò di scriverlo il più presto possibile
perchè nella mia testa c'è già... attende solo di
essere pubblicato. Ringrazio tantissimo:
Alexandraleon, Aliciuzza, fabyd, fly girl_HH, Lady Lily, lolly
puwerpuff girl, maryrobin, marzy93 e Speir per aver messo tra i
preferiti questa storia. marzy93 e samara89 per averla messa
tra le seguite. Ringrazio ovviamente tutti quelli che mi hanno
recensito o quelli che l'hanno solo letta. Grazie di cuore! Spero che continuerà a piacervi, comunque fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Mando un grossissimo bacio alle mie due migliori amiche: Leila e Chiara. grazie per tutto il vostro appoggio! Un'altro enorme bacio lo mando al mio ragazzo Marco.... grazie per il supporto morale che dai a questa pazoide che sono! BACI a tutti! ci sent al prossimo capitolo! MollY_gIaDa
# Et voilà! l'ottavo
capitolo ve l'ho messo!!! Spero che per voi sia bello... Vi avverto: in
questo capitolo ci sarà più spazio ai pensieri
"inoscienti" di Kass.... capirete che intendo soltanto leggendo.... Quindi buona lettura e , se volete, lasciatemi una recensioncina....:) BACI! MollY_gIaDa
8. Spogliami...
“Undress me, undress me unlock this chain and set me free remind me to be myself undress me, undress me unleash my heart and make me see we've now become someone else…”
Undress me (Anggun)
**************************
- Sentite… mi sono stufata di stare qui con le mani in mano!!!! Chiaro? –
- Ok Kass…. Calmati però….. –
- IO NON MI DEVO CALMARE! SIETE VOI CHE DOVETE REAGIRE!!! –
Urlavo….
Non ne potevo più di dover stare chiusa in quella casa ad
aspettare non so quale segno. Calipso e Lorcan andavano salvati
subito!!!!
Fred mi abbracciava per tentare di calmarmi…
Era l’unico che, come me, sopportava a malapena quella
situazione. Harry, Ron e Hermione sostenevano invece che bisognasse
aspettare il loro prossimo attacco per localizzarli.
Mi calmai… stirai la maglietta con un movimento veloce delle mani…
- Ok… allora…. Se stiamo qui ad aspettarli non sappiamo
chi potrebbero uccidere… Bisogna trovare un’esca per
Avery….. e io ce l’ho…. –
Tutti mi osservarono curiosi, Fred era preoccupato…. Aveva capito dove volevo arrivare…
- Io…. Io sono un’esca per Avery…. Vedrete, verrà…. –
- Kass! Non puoi pensare che noi ti lasceremo farlo! – fece Hermione scandalizzata, i capelli raccolti in una coda.
- Si invece! Possiamo fare qualcosa! Se voi non mi appoggerete lo
farò da sola…. Harry!! Almeno tu…. Vuoi uccidere
Voldemort si o no? L’unico modo è togliere di mezzo
Avery…. Lo sai benissimo… -
Gli occhi verdi di Harry guizzarono su di me.
Annuì con un piccolo cenno del capo.
- Ha ragione ragazzi…. È l’unico modo… -
Ron e Hermione si fissarono…
- Ok Kass… ti aiuteremo…. Ma penso che non siamo noi
quelli che dovrai ancora convincere… - fece Ron lanciando una
rapida occhiata a Fred.
Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi…
- Ti prego Fred…. Non puoi chiedermi di stare qui con le mani in mano… -
Gli presi il volto tra le mani…
Mi guardò pieno di preoccupazione…
- Va bene Kass… però a una condizione: io sarò li con te ad aspettare Avery… chiaro? –
Sorrisi…
- Ai suoi ordini Weasley…. –
***
Sera….
Il vento mi colpiva leggermente le caviglie scoperte….
Ero a piedi scalzi sul muschio della foresta…
La coperta sulle spalle danzava al ritmo della brezza…
Eravamo scappati…
Noi cinque….
George era rimasto a casa per impedire agli adulti di cercarci…
Fred non mi lasciava mai….
Mi sentivo di appartenere a lui….
Era il mio migliore amico ma per me era diverso:
Mi ero innamorata….
Da stupida….
Per lui ero solo un amica… me lo sentivo….
Non riuscivo a togliermelo dalla testa: il rumore dei suoi passi, il
suo profumo, la sua risata, le sue espressioni, le sue lentiggini
tipicamente Weasley ma soprattutto i suoi occhi sempre allegri…
“Basta Kass, non pensarci!”
Scossi la testa da quei pensieri…
Erano circa le due di notte e non riuscivo a riposare così ero uscita dalla tenda…
Verso le tre dovevamo togliere gli incantesimi sulla tenda per essere
rintracciabili da Avery e farlo cadere nella trappola…
conoscendolo si sarebbe portato dietro i due ostaggi per farci notare
che per lui non eravamo una minaccia….
Harry, Ron e Hermione si sarebbero nascosti e io e Fred avremo aspettato quell’uomo…
Non riuscivo a chiamarlo padre….
Ormai mi era chiaro come il sole che lui sapeva benissimo dov’era mia mamma…
- Hey! Già sveglia? –
Mi girai…
Fred in canottiera bianca e jeans mi guardava sorridendo dall’ingresso della tenda.
- Si… Non riuscivo a dormire…. –
- Mi dispiace… io ho dormito come un angioletto invece!
– si stiracchiò facendo scricchiolare le ossa delle
spalle.
- Guarda, non avevo dubbi…. Se tu sei uno che non dorme io sono Victor Krum che fa danza classica…. –
Rise di gusto…
- Ehi! Cos’è questo baccano? –
- Buon giorno Ron… ben svegliato eh! –
- Spiritoso Fred…. –
- Lo so fratellino, modestamente…. Certo però che hai delle occhiaie eh… -
Disse cingendogli le spalle con il braccio e strofinandogli i capelli.
- Smettila Fred!!!! PER FAVORE! –
Fred ghignò…
- Hai detto che devo continuare? Ok fratellino…. –
E continuò a strofinargli i capelli con forza.
Dalla tenda uscirono Harry e Hermione che cominciarono a ridere alla vista della faccia imbronciata di Ronald.
- FREEED! BASTA! – Urlò Ron tirandogli un pugno sul braccio.
- Ok, ok fratellino…. Non serve che ti scaldi tanto… -
Sorrise magnificamente…
Gli piaceva un sacco stuzzicare il fratello.
E a me piaceva guardare che lo stuzzicava…
Si divertiva ed era felice, cosa che mi mandava letteralmente in visibilio.
- Kass…. Togliamo gli incantesimi? Sei pronta? – mi chiese Hermione dopo avermi abbracciata.
- Si cara… sono nata pronta! Vai! –
Alzò la bacchetta e sciolse gli incantesimi.
- Ok…La tenda è vuota… Noi andiamo… Buona
fortuna – fece Harry scomparendo dietro il fogliame con Ron e
Hermione.
La foresta era avvolta nel silenzio…
Persino le foglie sembravano immobili…
Fred prese la mia mano e mi sorrise….
Ci sedemmo sulla terra umida ad attendere…
Un fruscio….
Due fruscii….
Più fruscii….
Un ramo spezzato…
Ombre che provenivano dal folto del bosco…
Avery camminava davanti ai tre Mangiamorte brandendo la bacchetta…
Dietro di loro sollevati in aria e legati tra loro c’erano Calipso e Lorcan…
Proprio come immaginavamo…
Fred ed io scattammo in piedi puntando le nostre bacchette verso i Mangiamorte.
Avery sorrise, beffardo…
- Buona sera Kassandra! Potevi dirmi che avevi già il fidanzato, cara…. –
- Come ti permetti di venire qua a sputare sentenze!? –
- Mi permetto eccome figlia mia… sei in una foresta tutta sola
con un ragazzo… devi ammettere che non è stato molto
prudente… -
- Peccato che quello poco prudente sei stato tu paparino! – ghignai.
Fred strinse più forte la mia mano mantenendo però la sua posizione di difesa.
Avery rise...
- Io sarei stato poco prudente? Ok… vedila come ti pare…
intanto però questo tuo amichetto posso anche ucciderlo no? Tu
invece verrai con me…. –
Ghignai sonoramente…
- Neanche per idea….. Vedi, l’imbecille della situazione
sei tu adesso….ORA HARRY!!!! – urlai e mi preparai ad
attaccare.
Dal fogliame dietro i Mangiamorte spuntarono Harry, Ron e Hermione con le bacchette sfoderate e la battaglia iniziò.
- Crucio! –
- Stupeficium! –
- Avada Kedavra! –
- Hermione! Libera Calipso e Lorcan! – intimai alla mia amica.
Lei corse verso il Mangiamorte che teneva l’incantesimo e lo stese con un solo colpo, sorprendendolo alle spalle.
- Veloci! LORCAN, CALIPSO! SCAPPATE!!!! –
I due ragazzini scapparono nel folto…
- Ron, smaterializzati con loro, muoviti! –
- Ok Kass… vado! –
E il rosso corse verso i due bambini sparendo nel fogliame.
Avery era preoccupato… si era fatto fregare un’altra volta da me…
- Papà, hai paura? – gli dissi sorridendo.
- Ragazzina non è ancora finita! –
Ci attaccammo…
Incantesimi schizzavano da una parte all’altra….
- Stupeficium! –
L’incantesimo lanciato contro Fred mi colpì il braccio di striscio…. Lasciando una profonda ferita.
Continuai comunque a combattere.
- ORA BASTA! – urlai verso mio padre e gli lanciai contro un
incantesimo. Anche lui mi colpì in pieno petto ferendomi
ancora… non voleva uccidermi… mi voleva soltanto battere
e portare via…
Avery cadde a terra in preda ai sudori….
Era ferito…
Fred, Harry e Hermione erano riusciti a stendere due Mangiamorte…
Uno era riuscito a scappare…
Vedevo tutto annebbiato….
Avery era ancora per terra…. In posizione perfetta per la sua morte…
- Kass…. Se vuoi, finiscilo tu… - mi disse Harry dandomi una mano ad alzarmi.
- … SI...... –
Mi avvicinai a mio padre….
Vedevo ancora male…. Tutto era come avvolto in una nebbia…
Nebbia che non m’impediva di vedere gli occhi di mio papà…
I miei stessi occhi…
Occhi di cui mia mamma si era innamorata….
Occhi che io non potevo spegnere….
Non riuscivo a muovere un muscolo….
Stavo svendendo….
- Addio figliola mia… - disse mio padre, ma lo sentivo distante….
Troppo distante…
Per me era già morto quando mi aveva abbandonato da piccola….
Quello che volevo uccidere era solo un fantasma…
Mio padre era già morto….
Si era suicidato….
- Harry pensaci tu…. – mi spostai dietro Fred.
- KASS! Stai bene? Ti prego dimmi qualcosa….. – Mi disse prendendomi una mano.
Caddi sul muschio bagnato….
- Spogliami…. Spogliami dal mio dolore… –
L’ultima cosa che vidi prima di svenire fu una flebile luce verde.
***
- Sta aprendo gli occhi!!!! Fred! VIENI! –
Tutto sfuocato…
Ero morta?
Si… ero in paradiso….
Ora apro gli occhi e c’è un angelo…
Dischiusi appena le palpebre…
Due occhi marroni assolutamente fantastici mi fissavano da vicino…
Misi di più a fuoco…
Capelli rossi….
Chissà perché ma gli angeli ce li immaginiamo sempre biondi con gli occhi azzurri…
Un profumo familiare faceva affiorare una miriade di ricordi…
- Kass…. Sono io, Fred…. –
Una voce soave….
Appena un sussurro…
Che nel mio cervello risvegliò un fiume di ricordi…
Tutto si fece chiaro….
Non ero affatto morta…
Aprii gli occhi…
- Ciao Fred…. – sussurrai anch’io.
- Ehi… Ben svegliata… -
Mi sorrise…. Il sorriso che adoravo….
E che avrei tanto voluto far sparire con un bacio…
“ Hai battuto la testa Kass! Non pensare a queste cose!”
Mi alzai a sedere…
Ero nella stanza dei gemelli….
Davanti a me c’erano George e Ginny che mi osservavano come fossero medici.
Fred era seduto sul letto accanto a me.
- Per fortuna che ti sei svegliata se no Fred sarebbe morto…. Non mangia e non dorme da giorni…-
“Oddio…”
- Davvero Fred? Dovrai pur mangiar qualcosa…. – gli appoggiai una mano sulla spalla sorridendo.
- Si, si dopo…. Tu come stai? - non era interessato alla sua salute….
“Cavolo…”
- … sono stata meglio… -
- Cavolo! – mi sbattei una mano sulla fronte.
- Mi ero dimenticata…. Come stanno Calipso e Lorcan? –
Fred fissò Ginny e George…
Ginny gli fece un cenno con il capo. Era preoccupata…
- Ecco…. Volevo dirtelo dopo… però è giusto che tu lo sappia…. –
“Oddio… che era successo?!”
- Dimmi… ti prego…. –
- Lorcan sta bene…… Calipso……
ecco….. è scappata Kass…. Scappata…. Non
voleva che succedesse qualcos’altro a noi per colpa sua… -
Aprii e chiusi la bocca due o tre volte… non riuscivo a parlare…
Avevo un nodo alla gola…
Non riuscivo a mandarlo giù…
- Non può essere vero…. Dimmi che stai scherzando… - sussurrai.
Fred mi guardò triste….
Solo allora mi accorsi che aveva gli occhi arrossati dal pianto…
Soffriva…
Volevo aiutarlo…
Avevo bisogno di una sua risata…
Scosse la testa piano guardando il pavimento scuro.
- Se potessi te lo direi… -
Mi appoggiai a lui…
Avevo solo bisogno di lui…
Sembrava l’unica cosa che mi teneva attaccata ad un sorriso…
Un sorriso comunque triste…
Passai tutta la giornata a letto e Fred rimase accanto a me sempre, non voleva lasciarmi sola un attimo.
Mi addormentai abbracciata a lui…
Nel dormire sentii comunque i suoi piccoli baci sulle guancie e le sue
dita affusolate che mi strofinavano leggermente i capelli…
Il suo costante profumo mandava il mio cuore in estasi…
Forse un giorno glielo avrei detto…
Ma mi sentivo comunque una stupida…
***
- Buon giorno…-
Mi svegliai sorridendo…
Forse stavo ancora sognando…
Un Dio in persona mi stava guardando…
“Sono una stupida! Guarda cosa mi sto perdendo…. Ok Kass! Stai vaneggiando…”
- Mmh…. ‘giorno Fred… Ma non ti stufi a farmi da balia gigante? –
Mi stiracchiai dando un piccolo bacio “innocente” sulla guancia con qualche adorabile lentiggine.
- …… Uhm…. In effetti, sei un po’ stancante…. – ghignò.
M’imbronciai… incrociando le braccia sul petto…
- Però almeno con me non hai fatto incubi… Dormivi come un angioletto…-
“Cavolo…. È vero….. e adesso come glielo
spiego? Non posso dirgli: sai Fred mi piaci e con te mi sento protetta
e mi regali solo emozioni positive… No, no… Kass tappati
la bocca!”
- Già…. Tu invece? Dormito bene? – riuscii a blaterare per cambiare discorso.
Ci pensò su…
“Oops… forse non ero stata convincente…. Merda…”
- Insomma… Non sono riuscito a dormire benissimo…. Ero troppo assorto dai miei pensieri… -
“Fiù…. Aspetta un attimo… Quali pensieri? Uff… voglio sapere…”
- Fred Weasley che non dorme??? MIRACOLO!!! Devo annotarmelo sull’agenda…-
La buttai sul ridere…
Non volevo mostrargli quanto ero curiosa in realtà.
- Ora voglio scendere però… ne ho abbastanza di questo letto… puoi uscire un attimo? –
- Perché??? Non posso stare qui? – mi chiese allarmato.
Risi…
- Fred… magari mi devo vestire, genio! O vuoi stare qui? –
- No, no… non ti preoccupare…. – arrossì
leggermente e le sue lentiggini erano più evidenti del solito.
Uscì dalla stanza rivolgendomi un sorriso fugace…
Ma bellissimo comunque…
M’infilai velocemente i jeans stretti, una felpa dei Cannoni di Chudley blu e un paio di converse.
Rigorosamente rubate ad una mia cugina babbana…
Era bastato un banale incantesimo d’Appello per farle il
dispetto, però, mi erano piaciute talmente tanto che decisi di
tenerle…
Scesi nella cucina: stavano facendo colazione.
- Buon giorno Kassandra cara? Vuoi del pane tostato? O preferisci la
torta di mele? – mi chiese una sorridente signora Weasley. A mio
parere era una mamma perfetta: dolce e severa al punto giusto.
- No grazie… Non faccio colazione… Harry, Ron, Hermione, Fred e George mi volete seguire un attimo? –
Annuirono e uscimmo in giardino.
L’aria fredda del mattino spostava tutte le tende delle finestre aperte e i capelli mi colpivano dolcemente il viso.
Sospirai…
- Ragazzi… Ora basta… Ho deciso! Io vado a cercare
Calipso… Non può essersi volatilizzata… lei non
conosceva tutto il mondo, perciò sarà andata in posti che
conosce o di cui ha sentito parlare da noi. Parto ora… -
Fred mi mise le mani sulle spalle fissandomi negli occhi…
- Ma sei appena guarita… sei debole… non puoi aspettare qualche giorno? –
- No Fred… parto ora… Accio scopa! –
Dal baule nella casa dei Lovegood arrivò la mia scopa nera.
- Ok… - proseguì Fred – Io vengo con te… -
Corse nel retro della casa e prese la sua scopa di legno chiaro.
- Perfetto…. Harry, Ron e Hermione voi venite o preferite stare qui e pianificare l’attacco a Voldemort? –
I tre ragazzi si guardarono.
- Kass, ovvio che veniamo con te! – mi disse Hermione decisa.
Presero le loro scope…
- Ma perché viaggiamo sulle scope? – chiese Ron.
- Per non essere rintracciati dai maghi! Genio! – gli disse Hermione tirandogli una piccola sberla sulla testa.
Harry scosse la testa e alzò gli occhi al cielo: forse avrebbe
voluto dire ai due che dovevano finirla con la messinscena dei
“grandi amiconi e basta”….
“Parla una….” Pensai amaramente.
- George, Ginny voi cosa fate? – chiese Ron guardando i fratelli.
- Noi due rimaniamo a casa… ci vuole pur qualcuno che convinca
gli altri a non seguirvi e che pensi a qualcosa per la lotta contro Voi
Sapete Chi…- rispose George, sorridendo al fratello.
Ginny era triste. Una lacrima le scese sul volto.
- State attenti… - corse da Harry.
Lo baciò…
- Tu stai attento…. Al tuo ritorno potrebbero essercene
altri…. – gli disse la rossa con espressione avvilita ma
con un guizzo di maliziosità.
Harry era rosso in viso ma aveva un sorriso da un orecchio all’altro.
Ron era sbalordito. Hermione, Fred e George sorridevano.
Harry riprese fiato scuotendo la testa.
- Bene… e dove pensi di andarla a cercare? Qualche idea? –
mi chiese dopo aver accuratamente nascosto il suo sorriso da paralisi
per affrontare un argomento serio.
- Allora…. Ci sono solo due posti possibili…. Le ho parlato solo di quelli… -
Salii sulla mia scopa….
Balzai in aria…
Il sole mi dava fastidio agli occhi…
- Bene…. Direi di iniziare da quello meno probabile….
– dissi sorridendo a Fred che era salito in volo accanto a me.
- Cioè? – mi chiese Ron incuriosito.
Sorrisi…
- Vedrete…-
# e l'ottavo è finito.... presto scriverò anche il nono....
Non vi do anticipazioni....
Vi dico solo che sarà un chappy movimentato!!!! e ci saranno nuove svolte in ambito "amoroso".....
Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno recensito e/o letto le
mie ff..... ("With Me", "PAPERCUT", "PAPERCUT II - To be a Friend"
e "PAPERCUT III - Come sei veramente" )
Mando il + grande abbraccio del mondo ai miei tre angeli custodi: il mio lovvo, la kiky e la lela!!!! W NOI!!!!
Ringrazio Alexandraleon, Aliciuzza, fabyd, fly girl_HH, kiky_dolly,
Lady Lily, lolly puwerpuff girl, maryrobin, marzy93,
Speir, PrincessArtemide, samara89.
Al prossimo cap.... vi avviso anche che tra pochi giorni posterò il quarto di PAPERCUT....
BACI!
MollY_gIaDa
# Ed ecco a voi il tanto atteso nono capitolo!!! il penultimo
ragazzi!!!! questo è un po' più lungo degli altri... ma
spero vi piaccia!!!
BACI!
MollY_gIaDa
9. Wonderful…
“…Say “I am wonderful” Cause we are all miracles, wrapped up in chemicals We are incredible, Don’t take it for granted, no We are all miracles…”
Wonderful – Gary go
**************************
Davanti a noi si presentò un grande eremo. Aveva grossi muri
bianchi e finestre gotiche molto alte. Tutto attorno c’erano
alberi spogli e malconci.
L’abitazione sarà stata vecchia di qualche secolo.
I vetri erano lerci di polvere e le colonne che reggevano il piccolo terrazzo del piano superiore erano ricoperte di muffa.
Come diamine faceva ad esserci la muffa in un luogo all’aperto?
Forse quel luogo sembrava talmente maledetto che nemmeno l’aria
ci passava più da un bel pezzo. Era tutto immobile…
- Che posto è questo? – chiese Hermione continuando a curiosare nel giardino.
Percorsi il piccolo vialetto di ghiaia.
Tolsi la polvere dal grosso campanello d’ottone.
- Qui è dove è nata Calipso…. Mi ha raccontato di
ricordarsi solo questo posto e la faccia di Avery…- dissi
spolverando anche un grosso battente con la faccia da Ippogrifo.
- Però…. È spettrale questo posto… - fece
Ron scaldandosi le braccia scoperte con le mani. Faceva abbastanza
freddo.
- Paura, Ronald? – sghignazzò Fred sorprendendo il fratello alle spalle.
Ron sussultò.
- Smettila Fred…. – cercando di nascondere il colpo che aveva appena preso.
I suoi occhi guizzarono verso Hermione che però continuò imperterrita nella sua perlustrazione.
Harry mi si avvicinò, seguito a ruota dagli altri.
- Alohomora… - sussurrai con la bacchetta in pugno.
La porta si aprì ed entrammo nell’oscuro locale.
Il piano superiore era completamente crollato.
Davanti a noi c’era solo un ampio salone. Al centro c’era
un tavolo di legno e in fondo alla stanza un piccolo caminetto.
Le pareti erano di un grigio topo terribile. Era tutto ricoperto di polvere, tranne il grande tavolo.
Mi avvicinai al caminetto…
Crac…
Un piccolo suono raggiunse le mie orecchie…
Avevo pestato qualcosa…
Sul pavimento c’era un paio di occhiali neri….
Allungati e dalla montatura sottile….
- Mamma mamma!!! Che
c’è? – chiesi correndo dalla donna dai lunghi
capelli marroni. Erano incredibilmente lisci a differenza dei miei che
erano un ammasso di boccoli vaporosi. - Niente tesoro… ho solo rotto gli occhiali… - mi rispose sorridendomi e prendendomi in braccio. - e adesso come fai senza chiali mamma? – dissi io, mettendo la mia manina nella sua. Mi guardò con i suoi bellissimi occhi verdi. La sua pelle pallida risplendeva alla luce tenue delle candele. - Guarda… - estrasse la bacchetta – Reparo… - sussurrò dolcemente. Gli occhiali si riattaccarono magicamente. - Wow mamma!!! Ancoa, ancoa!!!! – dissi sbattendo le mani allegramente. - Ma tesoro… gli ho appena aggiustati! Non posso romperli ancora! – Scesi dalle braccia forti di mia mamma. Presi tre piatti dal tavolo della cucina e li buttai a terra ridendo. Andarono in mille pezzi. - Ancoa, ancoa mamma!!!! – strillai saltando sui piedini. La madre estrasse la bacchetta – Reparo – Eccitata andai dalla mamma, non vedevo l’ora di distruggere tutti gli oggetti di casa. - Kass… vieni qui….
– mi prese nuovamente in braccio – quando avrai undici anni
riuscirai a controllare benissimo anche te il tuo potere e avrai una
bacchetta tutta tua… ora non rompere tutta la casa! –
disse sistemandosi bene gli occhiali sul sottile naso. - Ma mamma! Io vollo ora!!! – - Hai solo quattro anni, piccola mia! Vedrai che imparerai presto! Ora vai a giocare… - Saltai giù con un balzo. - Ok… posso giocare a Quitch con Derryck? – - Si dice Quidditch tesoro!
Comunque… si…. Puoi giocare… ma prima dammi un
bacio… - fece, inginocchiandosi sul pavimento. - Ok mamma! A dopo! Sei bella senza
occhiali…. – gli presi gli occhiali e li buttai a terra
ridendo. Si ruppero di nuovo e la mamma rise… - Ok… per l’ultima volta però…. Reparo…. – sorrise e se li rimise sul viso.
Quegli occhiali ora gli avevo rotti io….
Non li riparai….
Li misi in tasca…
Gli avrebbe riparati lei e io avrei riso ancora…
Una buona notizia c’era…. Era stata in quel luogo…
- Ehi Kass…Qui non c’è nessuno… che si fa? – disse Fred, svegliandomi dai miei pensieri.
- Andiamo nell’altro posto…. Gli ho parlato solo di quello
a Calipso… - dissi e uscimmo a riprendere le nostre scope.
***
Arrivammo davanti ad possente castello nero.
Sorrisi… mi era mancato quel posto…
- Dove cavolo siamo? – chiese Harry meravigliati. Erano tutti immobili e stupefatti di fronte alla grandiosa costruzione.
Avanzai sull’erba verde.
- Benvenuti a Durmstrang! –
Fred mi si avvicinò e mi sorrise.
“Ok, Kass! Non svenire….” m’imposi, facendo un breve sorriso tirato.
A grandi passi superammo il giardino dopo essermi fatta riconoscere dalle guardie al cancello di ferro battuto.
Entrai dal portone di legno.
- Veloci… purtroppo è sera quindi sono tutti in Sala
Grande… quindi dovremo fare un ingresso un po’
teatrale…. Spero non vi rompa… - dissi loro avvicinandomi
alla porta della grande sala.
Si guardarono.
- No, va benissimo, per me… sempre che tu abbia compagne carine
quanto te…. – disse Fred sogghignando. Poi si
ricordò del complimento, che senza volerlo, mi aveva appena
fatto e arrossì lievemente.
“Oddio! Fred Weasley che arrossisce….. non capita tutti i giorni di vederlo! Quanto è dolce…”
Arrossii senza volerlo e gli altri si guardarono ridendo sotto i baffi…
- Ehmmmm…. Entriamo? – dissi, sperando di essere convincente. Avrei voluto essere uno struzzo in quel momento.
“Molto meglio attraversare la Sala Grande in mezzo a tutti gli
studenti che si sarebbero girati a guardarci…”
“Migliaia di ragazze avrebbero guardato Fred!”
Spalancai la porta scacciando questo pensiero…
Entrai a grandi passi nella Sala. Dopo due metri, forse centimetri
migliaia di studenti si girarono a guardarmi. Quando capirono che ero
veramente io e non un fantasma scoppiò un boato dai tavoli di
Dragonverde e Volperossa, no, dopo un po’ da tutti i tavoli,
persino Scorpionero.
- Hey! Ciao Kass!-
- Ben tornata Kassandra! – mi arrivarono saluti e breve strette di mano.
Harry, Hermione e i due Weasley mi seguirono ed arrivammo fino ai piedi del tavolo degli insegnanti.
Mi rivolsi alla preside.
- Buona Sera Preside. Sono Kassandra Krum e volevo chiederle
ospitalità a questi miei amici di Hogwarts per qualche giorno.
Per un’emergenza, serve per aiutarli visto che mi ha mandato in
Inghilterra apposta… -
Mi interruppe
- Ok signorina Krum. Non mi deve nessuna spiegazione, mi fido dei miei
studenti… perciò i ragazzi di Hogwarts saranno ben
accetti in questa scuola. Professoressa Donald, li faccia accomodare
nelle stanze al terzo piano, vicino alla casa di Dragonverde. –
fece un cenno alla prof di Pozioni e lei ci portò alla stanza.
- Ragazzi è una camera sola quindi lei, Signorina…? – chiese la Donald indicando Hermione.
- Signorina Granger… - rispose Hermione gonfiando il petto.
- Bene… lei Signorina Granger verrà ospitata nella stanza della nostra Signorina Krum… ok? –
- Perfetto! – rispose lei sorridendomi.
- voi ragazzi dormirete qui… vi dico solo alcune regole. Si
può uscire solo fino alle undici nel giardino e fino a
mezzanotte si può girare nel castello. Dopo quell’ora i
corridoi delle camerate verranno chiusi. Non si fanno eccezioni.
– disse allungando il collo con autorità e se ne
andò.
- Ma fa sempre così quella? – chiese Fred.
- Si…. E questo era un discorso amichevole per lei… - sorrisi.
- Cavolo…. È peggio della McGranitt – disse Ron.
- Già… - fece Hermione.
- Bene… ora è meglio che andiamo nel dormitorio,
così ti trovo un pigiama… a voi tre mando qualche mio
amico, così farete amicizia… - dissi girandomi verso il
corridoio.
- Non qualche amica? – chiese Fred ridendo.
Gli feci la linguaccia.
- No perché hai detto amiche carine quanto me…. e non ce ne sono… - replicai ghignando.
Hermione, Harry e Ron risero davanti all’allibito e viola Fred.
“Mi sa che si è pentito ancora di quello che ha detto
prima” pensai tra me e me sorridendo per la punzecchiatura
bastarda.
Io e Hermione arrivammo nella Sala Comune dei Dragonverde.
Un boato esplose…
Tutti, ma proprio TUTTI gli studenti della mia casa stavano applaudendo.
Mi avevano organizzato una piccola festicciola in venti minuti! Erano impressionanti!
- Ciao Bolide!!!!! – arrivò di corsa Eveline e mi abbracciò.
- Ciao Eve! Dov’è Milla? – mi liberai dalle braccia
dell’amica. Davanti a noi c’era Ludmilla che….
Ovviamente…. Piangeva commossa….
Guardai severamente Eveline.
- Quanti libri d’amore le hai lasciato leggere mentre ero via? – sorrisi alla mia amica dal caschetto nero.
Mi corse addosso e mi abbracciò.
- Mi sei mancata!!!! – disse Ludmilla in pigiama.
- Mi stai soffocando….. – replicai scrollandomela di dosso.
Ora rideva…
Hermione si avvicinò a me.
- Ragazze, vi presento ufficialmente Hermione Granger! –
- Piacere Ludmilla ma meglio Milla… - e gli strinse la mano cortesemente.
- Hola! Io sono Eveline! – fece la biondina stringendole la mano.
- ok… ora basta con le presentazioni… è
tardi… Ragazze non è che avete un pigiama da prestare a
Herm?? - .
Non l’avessi mai chiesto. Salimmo in camera noi quattro insieme a
Ambra, Irina e Nicole. Passarono tutta la sera a mostrare pigiami su
pigiami alla povera Hermione.
“Una ragazza come diavolo fa ad avere tutti quei vestiti? Ok… sono veramente anormale!”
Finalmente Hermione ha scelto il pigiama: una camicia da notte di un rosa tenue di Irina.
Ci sedemmo sui letti e ne spostammo un altro per Hermione da una delle stanze al piano di sotto.
- Hey Herm! Qualche ragazzo in particolare? – chiese Eveline maliziosa.
Hermione arrossì violentemente.
- Devi sapere che alla nostra Eve piace parlare solo di una cosa:
ragazzi. Quindi preparati. – le disse gentilmente Nicole. Ormai
il suo pancione era enorme. Presto sarebbe andata a casa per partorire.
- Ehmmm…. Diciamo che un ragazzo ci sarebbe… ma so che
è impossibile… rischierei di rovinare tutto…-
Le sorrisi…. Avrei voluto dirle quanto si sbagliava, ma non
erano fatti miei ed erano loro che dovevano svegliarsi…. No?
- Aspetta un attimo! Avete visto quel rosso alto, alto con gli occhi marroni? Cazzo che figo! – disse Eveline eccitata.
Hermione mi scoccò un’occhiata divertita.
“ Sta parlando di Fred??? Non può piacergli Fred!!! Non
deve essere!!!! Kass… stai buona…. È solo tuo
amico….”
- Taci tu! Che ora ti sei rimessa insieme a Marx!!!! – replicò Irina.
- Lo so…. E ne sono contenta! Però, sai, qualche apprezzamento si può pur fare! –
“Fiù…..” pensai involontariamente.
- Ti sei rimessa con Marx eh? – le chiesi facendole l’occhiolino.
Mi puntò il dito contro.
- Sei stata tu a parlargli!!!!!! Mi ha detto che aveva avuto una specie
di rivelazione…. Ecco da chi proveniva!!!! – mi disse
Eveline sconvolta. Le altre ridevano…
Risi…..
E passammo tutta la serata a ridere e a sparlare.
***
L’indomani ci svegliammo di buon ora e scendemmo a fare colazione.
Derryck e Colin si sedettero con noi al tavolo seguiti da Harry, Ron e Fred; a quanto pare avevano già fatto amicizia.
- Buon giorno cugina! Sono offeso! Non sei venuta a salutarmi ieri sera! – mi disse Derryck passandomi il pane tostato.
- Sorry, Derry…. È solo che ieri ero stanca e con Herm ci
siamo fiondate nel dormitorio…. – risposi sbadigliando
sonoramente.
- Ahn… questa tua bella amica eh…. Hermione, giusto? Io
sono Derryck, cugino di Kass…- fece sorridendo maliziosamente
alla ragazza che arrossì, ma non fece a meno si rivolgere un
breve sguardo a Ron.
Lui era rosso di rabbia e si tratteneva a stento.
- Mi sa Hermione che fai innamorare tutti i maschi Krum….
– fece Harry sghignazzando. Non per molto perché ricevette
una forte gomitata nello stomaco.
- Hey, Ron!!!! – urlò lamentandosi.
Fred ed io ridevamo.
- Buon giorno Kass! Non ti sei ancora svegliata eh? – mi chiese il bel rosso sedendosi accanto a me.
Eveline e Ludmilla parlavano con Hermione sottovoce.
Non riuscii a non arrossire… Finsi perciò un’espressione assonnata.
- …. Si…. Sono ancora nel mondo degli unicorni rosa e degli arcobaleni… -
Fred sorrise.
- Ok…. Senti…. Quando pensi che andremo a cercarla? – mi chiese sottovoce.
- Appena finiamo la colazione… preparatevi già la
roba… credo di sapere perfettamente dove si sia
nascosta…raggiungimi in giardino con Harry, Ron e Herm… -
spiegai e dopo aver bevuto velocemente il mio succo di frutta, mi
allontanai.
Uscii dall’edificio e andai nel giardino ad aspettare gli altri.
L’aria del mattino gelava il corpo, ma mi sentivo comunque bene…
In lontananza c’era il campo di Quidditch…. Chissà
com’era messa la squadra… non l’avevo neanche
chiesto ad Ambra.
- Eccoci Kass… andiamo? – mi chiese Harry.
- Ok… seguitemi… -
Li guidai attraverso il giardino e all’interno della foresta vicino a un laghetto.
Arrivammo sotto il pino secolare…
Il mio pino preferito…
Salii il tronco….
Sul grosso ramo dove amavo sedermi c’era Calipso.
Si girò di soprassalto.
- Kass!!!! Non sai quanto sono felice di vederti!!!! Perdonami…
Ti prego, non intendevo recarvi dolore…. E siete venuti sin qui
per me…. vi ringrazio di cuore! – mi strinse commossa.
- Non ti preoccupare… ora è tutto finito e ce ne torniamo
a casa…. Non dovrai più soffrire… - le dissi
accarezzandole i lunghi capelli corvini.
I suoi occhi rossi mi fissarono.
Erano pieni di determinazione.
- No! Ora noi andiamo a casa e facciamo secco Voldemort! Chiaro? –
Le sorrisi.
- Ok! Scendiamo però…. –
Saltammo giù dall’albero e Calipso corse ad abbracciare Ron.
- Mi dispiace immensamente Ronald!!!! Non volevo…. Mi rincresce… - disse la bimba piangendo.
Ron le sorrise timidamente.
- Non importa! Quello che conta è che tutto è finito e
ora ti riporteremo a casa… ok? – disse e le diede un
buffetto sulla guancia.
Hermione guardava Ron con occhi sognanti.
“Forse starà pensando a quanto è caro il suo amore”
- Ok…. Però penso che Kass voglia fare una fermata da
un’altra parte prima di tornare in Inghilterra… Giusto?
–
Guardai Calipso interrogativa.
- Andiamo a trovare tua nonna e il tuo piccolo cuginetto…. –
Le sorrisi.
- Ci sto! –
***
La mia casa non era cambiata di una virgola.
Sempre la stessa edera ricopriva la facciata e la torretta della mia stanza.
Entrammo nella dimora.
- Ciao, nipotina mia!!!!!! Oh che bello rivederti! Chi sono questi
ragazzi? – chiese mia nonna con il suo solito grembiule da
cucina.
- Sono dei miei amici dall’Inghilterra…. – le spiegai frettolosamente e lei ci fece accomodare in casa.
Ricky il mio cuginetto più piccolo arrivò di corsa dalle
scale. Aveva capelli marroni, come Vicktor ma lo stesso viso dolce di
Derryck. Portava sempre il suo solito capellino rosso.
- Ciao Kassy! Che bello rivederti! Come sta il mio fratellone? – fece con la sua vocina squillante.
- Bene, bene…. Sempre il solito…. – gli dissi sorridendo.
Corse via ridendo e ritornò ai suoi giochi.
Entrammo nel salotto.
Sul grande divano c’era….
- Vicktor??? Che cosa ci fai qui? – chiesi incredula.
- Sono venuto per salutare la nonna prima di partire per le ultime
partite della stagione…- osservò i miei amici, appena
posò gli occhi su Hermione saltò in piedi –
Herm!!!! Che bello rivederti!!!! –
Hermione arrossì appena.
- Già…. È bello rivederti Krum…. Non mi
avevi detto di avere una cugina così simpatica…. –
rispose indicandomi.
- Si infatti…. Ti andrebbe di uscire un attimo? – chiese avvicinandosi alla ragazza.
Ron era furibondo. Harry e Fred si erano avvicinati a lui per bloccarlo
in caso voleva ucciderlo. Che era arrabbiato è dir poco….
Si stringeva talmente tanto i pugni che aveva le nocche delle mani
bianche, in netto contrasto con la faccia viola.
Hermione annuì debolmente a Vicktor e uscirono dalla porta.
Passarono due minuti circa e Ron non si calmava affatto.
- OK! L’ha voluto lui!!!! Ora vado!!!! – disse e si precipitò alla porta.
Harry lo stava per rincorrere.
Fred lo bloccò
- Aspetta…. Vediamo se si è dato una svegliata…
sono stanco del loro corteggiamento silenzioso…. Lo bloccheremo
solo nel caso che volesse ammazzarlo sul serio! – disse Fred
correndo fuori.
Harry ed io lo seguimmo insieme a mia nonna.
Ron era nel giardino bloccato davanti a Vicktor che aveva messo una sua manona sotto il mento di Hermione.
- ORA BASTA!!! – Sbraitò Ron e spinse via Vicktor con
violenza; per spostare uno come mio cugino normalmente ci voleva
proprio una bella forza.
Ron lo aveva spostato come fosse stato un ramoscello….
Guardò negli occhi Hermione.
- Non sono stato zitto per tutto questo tempo per aspettare il momento
adeguato per dirtelo e vedermelo fregare da quel deficiente!!!!!
Chiaro??? – disse ormai libero da quel grosso segreto.
Hermione era viola.
- Dirmi cosa? – chiese ingenuamente. Voleva proprio sentirselo
dire, secondo me non ci credeva ancora che il suo sogno si stava
avverando.
- Questo… - fece Ron e la prese tra le braccia e la baciò appassionatamente.
Fred, Harry ed io applaudivamo facendo fischi d’incoraggiamento.
- Andate forte!!!! Evviva!!!! – urlò mia nonna facendo le corna da punk con le mani.
Scoppiammo a ridere…
Ron e Hermione non si staccarono per un bel po’ e arrivarono anche Calipso e Ricky che urlavano.
Finalmente si staccarono e respirarono. Hermione era raggiante.
Non l’avevo mai vista così felice.
Ron con un sorriso trionfante da un orecchio all’altro si
girò verso Vicktor, che era allibito, e gli fece una sonora
linguaccia.
Mi girai verso Fred e gli strinsi la mano….
“Perché mi sforzavo di dire che era solo amicizia? Come
Ron, forse dovrei mettere anch’io da parte la timidezza e
buttarmi…. Ci penserò…”
Fred sorrideva raggiante…
Un sorriso simile a quello di Hermione…
“Si…. Penso proprio che ci penserò….”
Harry si girò verso di me – Che si fa ora? –
- Beh… Ora torniamo a casa e andiamo a spaccare il culo a Lord Voldemort!!!! –
Dissi solenne.
Misi la mano nella tasca e strinsi gli occhiali di mia madre….
“ Si, mamma…. Ti troverò…”
Diedi un lieve bacio sulla guancia a Fred.
Harry ci guardava ghignando.
Fred gli lanciò un’occhiataccia.
- Grazie amico mio….. –
Chissà perché ma il mio cuore mi diceva di dirgli “Grazie amore mio….”
Sorrisi…
Erano tutti meravigliosi…
Tutti siamo meravigliosi…
Ma per quale motivo conoscendo Fred Weasley mi sono resa conto che lui supera il meraviglioso?
Mi sa che ci avevo già pensato…
# Ecco!!!! è finito il
chappy!!!! spero vi sia piaciuto..... e lasciatemi pure una recensione
con su scritto che ne pensate... anche le critiche sono bene accette!!!
Il prossimo capitolo sarà
l'ultimo.... La nostra Kass ha fatto passi da gigante.... però
io avrei già in mente di fare anche un'altra ff con una nuova
avventura vissuta da Kass e gli altri (Fred ovviamente).... quindi
ditemi che ne pensate! se ne vale la pena oppure no!!!! Grazie! Spero
di pubblicare l'ultimo chappy prima di partire per la Sardegna.... se
non riesco ve lo metto appena torno. Così avrò il tempo
di sistemarlo bene....:) Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, messo tra i preferiti o seguite e letto questa ff!!!! Grazie! Un bacio speciale alle mie due
migliori amiche! Leila sei una grande! e Chiara sei un mito e buona
fortuna per gli esami.... spero che avrai tempo comunque di
leggerlo!!!!! vedrai che andranno bene.... L'orale non è un
dramma insuperabile!!!! vv1bd*mdt*
Un bacio enorme a te Marco mio!!!! Ti amo lovvo!!!! grazie per
aver sopportato le chiamate in cui ti ascoltavo soltando perchè
ero troppo impegnata a scrivere!!! ma sappi che non mi sono persa una
parola di quello che hai detto!!!! taukxs Grazie a tutti e ci ved al prossimo e ultimo chappy!!!! BACI! MollY_gIaDa
10. Occhi # Oh ragazzi! Siamo arrivati
all'ultimo chappy eh??? Speriamo bene.... vi avviso che c'è
anche un Epilogo. Quindi buona lettura! BACI! MollY_gIaDa
10. Occhi
“I'll face myself To cross out what I’ve become Erase myself And let go of what I’ve done…”
Linkin Park – What I’ve done
**************************
- Allora? Pensate di stare qui a poltrire tutto il giorno? –
chiese Hermione entrando nella stanza dei gemelli. Ormai dormivo
lì, Fred aveva insistito tanto e avevano aggiunto un letto nella
camera. Praticamente non dormivamo mai, quei due ragazzi erano un vero
e proprio spasso.
Mi tirai le coperte fino a sopra alla fronte finchè Hermione apriva violentemente le ante della finestra.
- Svegliaaaaa!!! – continuò ad urlare ridendo.
Da quando si era messa insieme a Ron era una gioia continua, sembrava
che avesse tatuato sul volto il sorriso. Non puntualizzava neanche
più! Sembrava un’altra Hermione.
- Dai Herm!!!!! Lasciami dormire! – sussurrai.
- Già!!! Dovevi proprio svegliarci così?? – chiese George con voce assonnata.
Abbassai la coperta.
Il sole mi diede un fastidio tremendo agli occhi.
Quando mi abituai alla luce notai che Fred era ancora girato verso la
parete e ronfava. George invece si stiracchiava sul suo letto.
Mi alzai di malavoglia e strofinai i miei capelli: avevo proprio
bisogno di una bella doccia. Hermione era uscita dalla stanza lasciando
la porta spalancata… aveva sguinzagliato la corrente
d’aria che dalla finestra attraversava tutta la stanza facendoci
gelare.
- Ci vuole proprio bene eh? – chiesi a George e corsi a prendermi la giacchetta della tuta.
- Già!!! Ehi FREEEED!!!! SVEGLIA DAIIII!!!!!! –
urlò al gemello che in tutta risposta sembrava russare
più forte.
Mi accomodai sul letto di Fred e gli strofinai i capelli…
Si girò di colpo verso di me…. sempre continuando a dormire…
- Freeed….. – sussurrai nel suo orecchio.
Niente….
- Prova con un bacio! – mi suggerì George ridendo.
Feci spallucce…
Diedi un piccolo bacio sulla guancia al meravigliato George.
Fred scattò su!
- Hey!!!! Sono miei i baci sulle guancie!!!! – brontolò assonnato.
George sghignazzò.
- Non ti preoccupare fratello! Sono tutti tuoi! – e uscì dalla stanza blaterando qualcosa e ridendo.
Mi girai verso il rosso.
- Ben svegliato! Che stavi sognando, visto che dormivi come un ghiro? – chiesi curiosa.
Tutto ciò che lo riguardava, mi rendeva interessata.
- Mmm…. Sapessi… - fece grattandosi il mento.
- Daiiiiii…. Perché non me lo dici? –
Non rispose.
- Ahn…. Se non rispondi vuol dire che mi stavi sognando! – dissi scherzando.
Però… non rispose comunque…
- Ti si è bloccata la lingua?? –
Continuò a non rispondere…
- Ragazzi! Venite si o no? – chiese Ginny, era appena entrata dalla porta.
Mi girai e le andai incontro.
- Io si…. Ma tuo fratello ha perso la voce! – dissi io,
non ci potevo credere che VOLUTAMENTE non mi stesse rispondendo.
Non poteva avermi sognata veramente! Io stavo scherzando!
- Boh… adesso chiediamo alla mamma… - fece Ginny scoccando un’occhiata buffa al fratello.
Scendemmo di sotto. C’erano solo George e Ron che facevano
colazione. Hermione leggeva sul divano e Harry era seduto lì
vicino e parlava con Charlie.
- Buon giorno! – disse, finalmente, Fred ai presenti. Mi guardò divertito.
Dopo un’abbondante colazione uscimmo tutti in giardino.
- Ehi ragazzi! Che ne dite di una bella partita a Quidditch? – chiese Ron dopo aver dato un grande abbraccio a Hermione.
- Ok!!!! Sai giocare Kass? – mi chiese George.
Sorrisi prendendo la mia scopa nera.
- Stai parlando con Kass Infamie Krum, il capitano della squadra di
Dragonverde! Cacciatrice ovviamente… - risposi orgogliosa.
- Wow! Vediamo che sai fare allora! Mmh… …. Io,
Ron e Harry contro Fred, Kass e Ginny. – sentenziò George
– Herm… tu e Lorcan che cosa fate? –
- Ci sediamo a leggere sotto quegli alberi. – rispose Hermione indicando tre piccoli alberi in fondo al giardino.
- Ok…. –
Salimmo sulle scope, George prese la Pluffa e liberò il boccino.
- Fred! Stai tu in porta? – chiesi al rosso.
- OK… Però poi facciamo cambio…- disse mettendosi
davanti a due alberi. Sarebbe stata la porta. L’altro portiere
ovviamente era Ron.
Harry e Ginny cominciarono a setacciare il campo. Ginny ogni tanto provava a distrarlo scoccandogli occhiatine maliziose.
Io e Fred facevamo passaggi correndo da una parte all’altra del
campo, ma lui doveva sempre tenere sotto controllo la porta.
George prese la Pluffa e la tirò troppo in alto.
Mi lanciai a prenderla salendo inevitabilmente di quota. Volando superai anche gli alberi più alti.
Presi al volo la Pluffa. Sorrisi.
Un grido giunse al mio orecchio… mi voltai…
Guardai distante…
Dopo una collina si vedeva la casa dei Lovegood…
La casa era un ammasso di rovine…
Fumo nero usciva dai detriti…
Il mio sorriso scomparve, lasciando posto ad una smorfia di orrore…
Figure incappucciate si muovevano lì attorno…
- Lucas…. – sussurrai inevitabilmente.
Solo lui sapeva che Calipso ci andava spesso perché tempo fa c’ero io.
Corsi giù rapidamente…
Ginny aveva acchiappato il boccino e ora stava prendendo in giro Harry.
Fred e George si girarono.
- Era ora!!!! Ma cosa stavi facendo lì in alto? – chiese Ron.
Respiravo a fatica. Il mio cuore batteva a mille.
- Lovegood…. Casa…. Distrutta…. – farfugliai tra un respiro e l’altro.
- Che? – dissero i due gemelli in coro.
Feci un lungo respiro.
- Voldemort ha attaccato la casa dei Lovegood!!!!! Dobbiamo muoverci! – urlai dopo aver ritrovato la voce.
Silenzio….
Senza neanche fiatare arrivammo veloci alla Tana.
Harry corse dentro ad avvisare Arthur e Charlie che svelti chiamarono
gli altri dell’Ordine. Ginny e Ron andarono a prendere Hermione e
Lorcan. Quest’ultimo era terrorizzato.
Uscirono tutti in giardino.
- Andiamo? – chiese Charlie spostandosi i capelli con una mano.
Annuimmo tutti decisi.
Fred mi prese la mano e ci smaterializzammo davanti alla casa dei Lovegood.
Dieci Mangiamorte si girarono.
La battaglia iniziò.
***
Era tutto molto confuso… sopra ai detriti tutti correvano da una parte all'altra.
Con un’unica missione, farli fuori tutti per arrivare a Voldemort.
Ognuno combatteva per un’ideale, per l’amato o per i familiari.
Io combattevo per me stessa.
Per i Weasley, che mi avevano amato come una famiglia e per i miei amici.
Ma soprattutto per Fred.
I due gemelli stavano combattendo contro Rookwood.
Bellatrix era la più forte, nessuno riusciva ad ucciderla.
Però avevamo fatto fuori tutti gli altri.
Bellatrix ci fissò ridendo. Secondo me era un bel po’ psicopatica.
Charlie era stato ferito, ma era stato portato via da Molly insieme a Ginny che era stata allontanata dalla battaglia.
Fred mi abbracciò. Era questione di secondi e sarebbe arrivato Lord Voldemort. Lo sapevamo tutti benissimo.
Il cielo era coperto da grosse nuvole grigie.
Ogni tanto qualche tuono squarciava l’aria.
La famiglia dei Lovegood era riuscita a scappare ma Arya era dovuta
andare al San Mungo in seguito a ferite provocate da dei calcinacci
della casa distrutta.
Un rombo risuonò nelle orecchie.
Una figura con un lungo abito nero atterrò dolcemente al fianco di Bellatrix.
Più bianco di un teschio, si notavano le vene pulsanti su tutto
il cranio, il naso piatto come quello di un serpente e due piccole
fessure per narici.
Ciò che mi colpirono di più, però, erano gli occhi…
Lividi occhi rossi. Sembrava quasi che tutto il suo sangue ribollisse nelle sue iridi scarlatte.
Inaspettatamente sorrise, non un sorriso malvagio…
Un sorriso scettico…
- Buona sera a tutti, miei rivali… pensavate che vi avrei
lasciati uccidere i miei fedeli “amici” senza che io
facessi nulla? Poveri illusi… - disse scuotendo la testa e
appoggiando una mano sulla spalla di Bellatrix. Lei intanto era in
piena adorazione.
Mi sentivo piena d’odio…
Quell’uomo…. Anzi…. Essere…. Mi aveva
distrutto la famiglia, aveva ucciso innocenti e si comportava come il
dio in terra.
Strinsi la bacchetta finchè le mani non diventarono bianche…
Basta…. Preferivo morire che starmene li al sicuro….
- …. Inoltre avete una cosa che mi appartiene…. E io ho
una cosa che apparteneva a voi…- mi fissò e con un cenno
della bacchetta comparve una figura alle sue spalle…
Lucas Carrow era dietro Voldemort…
Non lo stesso Lucas che conoscevo…
Un Lucas mutato…. Indossava il lungo mantello da Mangiamorte…
E ghignava…
Voldemort lo spinse avanti a se…
- Ciao Kassandra…. Sai una cosa? Grazie a te ho capito veramente
da che parte dovevo stare sin dall’inizio… l’unico
modo per avere potere è stare con il potere…
L’amore non serve a nulla… - disse sputando a terra.
Poteva anche essere malvagio ma i suoi occhi verdi lo tradivano: erano
sofferenti.
Una lacrima salata mi attraversò il volto…
Passai davanti a tutti e guardai Lucas….
Una strana sensazione dentro di me voleva supplicarlo, abbracciarlo, scusarsi con lui e dirgli quanto gli volevo bene….
Ma sapevo che era ciò che voleva….
Lui e Voldemort volevano l’amara resa di noi tutti…
Volevano schiavizzarci con l’odio…
Poiché entrambi traditi dall’amore…
- L’amore è il vero motivo per cui si fanno tante
cose…. Dovresti capire a che cosa mi riferisco… tu ora
vorresti che ti supplicassi, che m’inginocchiassi a te e che ti
dicessi che ho sbagliato tutto…. Che anch’io voglio il tuo
dannato potere… invece non lo farò… non mi
arrenderò… starò qui a impugnare la bacchetta e a
proteggere coloro che amo…. Questo è un bel modo per
andarsene… perciò va bene... tieniti pure il tuo schifoso
potere…. Ma la mia anima non l’avrai mai…. Persino
tu e il tuo Signor Oscuro vi dovrete arrendere alla morte….
Nessuno le può scappare… - dissi amaramente.
Lucas mi fissò e non riuscì ad aggiungere altro.
Aveva forse capito?
Poco importava…
Voldemort avanzò ed estrasse la bacchetta.
- Sei proprio come tua madre… anche lei accecata
dall’affetto… l’amore è ciò che ci
impedisce di sconfiggere la morte… e ci rende deboli….
– disse osservandomi. Lo fissai negli occhi rossi….
“È lui che ha mia madre!” pensai ma continuai a
stare ferma immobile guardando le sue iridi di sangue…
Le avevo già viste da un’altra parte….
Calipso….
L’inevitabile soluzione mi arrivò in un lampo…
- Calipso è….. è….. tua… figlia….. – dissi ancora incredula.
Voldemort sorrise malignamente.
- Brava figlia di Avery…. Arrivi in fretta alle
soluzioni… vedi, quella bambina o come l’hai chiamata tu
“Calipso” è la mia arma per il potere…. Anche
se la mia vita finirà lei potrà continuare il mio
percorso…. Volente o nolente…. Ora la domanda da porsi
è…. Chi è la madre? – chiese fissando tutti
i presenti.
Erano tutti immobili, se non fosse stato per i loro respiri, sarebbero state statue.
Fece un cenno con la mano a Bellatrix che con la bacchetta fece comparire un grosso serpente.
Avevo sentito parlare di lei: era Nagini, il tremendo serpente del Signor Oscuro.
Il rettile si avvicinò sibilando al suo padrone.
- Proprio non ci arrivate? – chiese Voldemort con la sua voce acuta e fredda.
Il silenzio riecheggiava tra i presenti.
Il Lord prese la sua bacchetta e con un veloce colpetto fece alzare in aria Nagini….
Pian piano si stava trasformando….
La coda lunga e scura si mutò in un paio di gambe sottili e pallide…
Il corpo in un busto da donna…
E la testa lasciò il posto ad un viso femminile. Una donna dai
lunghi capelli marroni e le labbra sottili mi fissò con i suoi
occhi verdi…
Mia madre mi fissava dall’alto…
Voldemort con un altro colpo di bacchetta la vestì con una lunga tunica marrone.
L’incantesimo si fermò e lei cadde sui detriti con un tonfo…
Ora era sporca di polvere…
Bellatrix la prese per i polsi e le legò le braccia.
- Mamma…. – dissi io incredula.
Mio padre gliel’aveva consegnata per far nascere il figlio di Voldemort.
Come una bestia era stata trattata…
E bestia l’aveva poi trasformata…
- Figlia mia…. – riuscì a dirmi Kisha. Mia madre.
Il Signore Oscuro la zittì con la bacchetta.
- Bene…. Ora che sapete tutto, penso che si possa finire qui…. – disse ghignando.
- Ma tornerò…. E più forte di prima…. La
mia furia non si potrà più fermare…. –
proseguì.
Bellatrix si smaterializzò in un lampo. Facendo un’ultima risatina prima di scomparire.
Capii…
Se ne stavano andando…
- Vai Harry!!!! Muoviti!!! – urlai.
Harry corse di fianco a me.
- Riddle! Perché scappi? Paura? – disse il ragazzo con la cicatrice brandendo la bacchetta.
- No, Harry Potter… tornerò e allora sarò
invincibile… la tua morte sarà la ciliegina sulla
torta… -
- Avada Kedavra – disse verso di me.
Il lampo verde partì, ma non arrivò mai a destinazione…
Un ombra mi aveva protetta….
Un corpo cadde a terra esanime davanti a me…
Lucas si era sacrificato per salvarmi…
- LUCAS!!!!! NOOOOOOO! Non morire! Non dovevi salvarmi…. – dissi prendendo la sua testa tra le mani.
Voldemort Rise…
Una risata fredda….
Guardai Kisha….
- Ti libererò mamma… te lo prometto… - riuscii a dire prima che Voldemort la prese.
Si smaterializzarono…
L’ultima cosa che vidi furono gli occhi verdi di mia madre….
Occhi che mi erano mancati in una maniera incredibile…
I suoi tratti li avevo riconosciuti in Calipso…
Calipso era la mia sorella….
L’avrei protetta da Voldemort….
E avrei salvato mia madre….
Guardai Lucas…. I suoi occhi erano vuoti e rivolti al cielo…
Non riuscii a trattenere le lacrime…
Piansi…..
Non avevo mai pianto così forte….
Fred corse al mio fianco e mi strinse…
- Non dovrai temere più nulla Kass…. Ci sono io al tuo fianco, amore…. – mi sussurrò.
Lo guardai negli occhi caramellati…
“Si, lo ami Kassandra e nessun’altro potrà mai amarti di più”
Guardai tutti gli altri: Ron stringeva Hermione, Ginny e Harry si presero le mani, Molly e Arthur si consolavano a vicenda...
L'amore aleggiava come uno spettro sempre presente...
Mi appoggiai al petto del mio rosso a piangere…
Gocce cominciarono a scendere dal cielo grigio….
La pioggia si mischiò alle mie lacrime…
Lacrime che per la prima volta non bloccai con un movimento rapido delle mani…
Lacrime che cadevano a terra…
Lacrime che cadevano sugli occhi di Lucas…
Strinsi il suo corpo…
Il mio amico mi amava e solo per quello si era arreso a Voldemort…
Un senso di colpa lancinante mi colpì nel petto…
Più forte di una pugnalata….
Urlai di dolore…
Il dolore era atroce…
Ma non mi ero mai sentita così protetta…
Fred ci sarebbe sempre stato…
Quella era la mia unica certezza…
Certezza che mi avrebbe aiutato ad andare avanti…
L’amore che vedevo nei suoi occhi era lo stesso che provavo io…
Occhi….
# Ecco.... è finito l'ultimo
chappy.... vi avviso che Kassandra avrà ancora tanto da
lottare.... ma vedrete tutto nel seguito che scriverò.... PS: I ringraziamenti li metto dopo l'Epilogo. BACI! MollY_gIaDa
# ed ecco l'epilogo.....
beh... non dico altro... buona lettura!
BACI!
MollY_gIaDa
Epilogo
- HERMIONE!!! GINNY!!! AIUTATEMI!!!! – urlai alle mie amiche dal corridoio.
Arrivarono di corsa dal soggiorno.
- Che cosa c’è Kass?? – chiese Hermione preoccupata.
Ero disperata.
- Sta sera….. ehm…. sta sera esco con Fred!!!! CHE CAVOLO
MI METTO?? – mi passai una mano tra i capelli. Erano
aggrovigliati.
“Ok, Kass…. Devi anche farti una doccia”
Hermione e Ginny sorrisero.
- Era ora che voi due usciste insieme! Vedrai che andrà tutto
bene e quando tornerai avrò un'altra cognatina! – fece
Ginny sorridendo.
Gli rivolsi una smorfia tirata che doveva assomigliare vagamente a un sorriso.
- Dai!! Non è così grave! Vieni, troveremo il vestito
adatto… - mi disse Hermione spingendomi nella loro stanza.
Passai DUE ORE a prepararmi…. Finalmente il vestito fu deciso:
un abito blu elettrico lungo fino a metà delle cosce. Aveva
una piccola scollatura sul davanti ma una ENORME sulla schiena. Come
scarpe volevo mettermi le converse blu, ma Ginny e Hermione non mi
lasciarono. I capelli li avevo raccolti e qualche boccolo morbido mi
arrivava sulle spalle. Avevo orecchini a cerchio e un leggerissimo
trucco sugli occhi.
Mi sentivo ridicola…. E camminavo da culo con quelle scarpe…
Scesi in soggiorno dove mi aspettava un elegante Fred: aveva jeans
scuri e una giacca nera sopra a una maglia chiara. Praticamente un figo
da paura!!!
Quando mi vide aprì la bocca due o tre volte senza dire nulla… era arrossito e non riusciva a parlare.
- Fred! Se non chiudi quella bocca ti entreranno delle mosche! –
disse George dando una sonora pacca sulle spalle al gemello.
Arrivai davanti a Fred. Sorrisi…
Erano passati due mesi dalla morte di Lucas e grazie a lui mi ero risollevata…
Ora ero tornata felice come prima…
O forse di più…
- A-A-Andiamo? – mi chiese, dopo aver ritrovato la voce.
Annuii e uscimmo…
Camminavo malissimo con quelle scomode scarpe…
- Aspetta un attimo… - dissi ed estrassi la mia bacchetta – Accio Converse –
Le mie scarpe arrivarono dalla finestra e me le cambiai velocemente.
Fred sorrise
- Non cambi mai eh? –
Ricambiai con un piccolo bacio sulla guancia.
- Mmh…. No…. –
- Meglio così! – e mi cinse le spalle con il braccio.
***
- Grazie per la serata Fred! Mi sono proprio divertita! – gli dissi abbracciandolo.
Eravamo andati ad un esclusivo ristorante solo che, visto che è
di Fred che stiamo parlando, abbiamo combinato un po’ di guai
apposta.
Abbiamo: cambiato i numeri dei tavoli, fatto fare un sacco di giri per
nulla ai camerieri e “per errore” incendiato una
tovaglia… Oops!
Il tutto a condire una serata indimenticabile.
Ma non era ancora finita…
- Sono contento! Senti, ti devo far vedere una cosa…. – disse quando ormai eravamo nel giardino di casa Weasley.
Mi coprì gli occhi con una mano e con l’altra mi spingeva da dietro.
- Fred Weasley, non c’è da stare sicuri con te….
Dove mi stai portando? – chiesi in preda ad una crisi di
curiosità.
- Vedrai…. – disse ridendo.
Dopo circa un minuto si fermò e mi tolse la mano dagli occhi.
Davanti a me c’era una casetta.
Completamente in pietra nera. Le finestre erano alte e gotiche. La
porta era grossa e di legno verde. Il tetto era piccolo ma spiovente.
C’era un vialetto di ghiaia che portava alla porta e confinava con
il giardino della Tana.
Tutt’attorno c’erano sempre i soliti pini altissimi.
Un grosso pino però era identico al mio preferito che era a Durmstrang. Lo guardai meglio: no, era proprio lui.
Vicino c’era un piccolo laghetto che assomigliava un po’ al lago della mia scuola.
- Ma che posto è questo? – chiesi ancora incredula.
- Questa è la tua nuova casa…. Sai, ho pensato che ti
sarai stufata di dormire su una brandina. Così ti ho costruito
tutto questo, a parte l’albero. Questo pino, ho chiesto il
permesso alla tua scuola, l’ho fatto impiantare qui. Il laghetto
l’ho fatto più simile possibile a quello di Durmstrang.
Ora entra però… - mi disse indicandomi la porta.
Mi diede un mazzo di chiavi.
Aprii il portone ed entrai: c’era un piccolo salotto con un
divano verde con una cucina comunicante in marmo nero. Un bagno con il
pavimento di granito con una vasca gigantesca.
- Wow…. – riuscii a blaterare.
- Aspetta, ora viene la parte migliore…. – disse ed aprì una porta.
Li c’era la mia camera.
Un enorme letto a baldacchino di legno scuro con le tende verdi si stagliava nella stanza.
Era pieno di cuscini. Una parete era nascosta da una gigantesca
libreria e il soffitto era fatto di vetro: da li si vedeva il cielo
coperto di stelle. Su un’altra invece era stato disegnato un
grosso drago verde. Le fiamme che uscivano dalle sue fauci spalancate
arrivavano sul muro dietro al letto. Il pavimento era ricoperto da
moquet scura.
I miei occhi erano umidi.
Fred mi guardò preoccupato.
- Hey, Kass! Non ti piace? –
- No, scemo! Sei riuscito a commuovermi! – dissi dandogli una piccola sberla affettuosa sul petto.
- Evvai! – gridò e mi prese in braccio.
- Fred….. devo fare una cosa che è da tanto tempo che devo fare! – e gli presi il volto tra le mani.
Mi guardò con un’espressione interrogativa.
Lo baciai…
Le mie labbra e le sue combaciavano perfettamente…
Mi strinse sempre di più…
E le nostre bocche si scaldarono….
- Ti amo Fred! –
- Io no…. – disse serio.
“Oddio!” Ero terrorizzata.
Rise…
- Scherzo! Anch’io bella! – e mi baciò più appassionatamente.
Tra un bacio e l'altro vedevo i suoi occhi caramello ancora più accesi e allegri.
Occhi che avevo amato dal primo momento...
Ora si che mi sentivo completa….
Avevo trovato il pezzo di me che a lungo avevo cercato…
E non ero intenzionata a perderlo…
THE END
...
forse
# Ecco!
è finita ragazzi!!!! spero che vi sia piaciuta questa storia! il
rapporto tra Kass e Fred è appena cominciato... comunque non
temete, Voldemort non scapperà alla mia rivincita in eterno:
presto farò un seguito. Parola di Scout!
Ehi, non sono uno scout.... oops.... allora parola di Giada e basta! :)
PS: Qualcuno mi vuole dire come si scrive correttamente la moquet!!?? grazie.... è che sono disperata!
comunque.... lasciando stare il francese...
Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine: mia zia (per
l'aiuto alla correzzione dei primi cinque chappy) , mia mamma (per aver
letto e commentato) , il mio Marco ( per tutto il supporto e
l'esortazione a continuare) e le mie migliori amiche , le mie chicche
Leila e Chiara (per tutto, supporto, lettura e recensioni).
Ringrazio inoltre samara89 per i consigli via msn.
Un bacio a chi ha recensito e letto questa ff,
come: Alexandraleon, Aliciuzza, fabyd, fly girl_HH, kiky_dolly,
lolly puwerpuff girl, maryrobin, marzy93, mikelina, samara89, Speir e
PrincessArtemide.
Grazie a tutti! e ovviamente recensite questo pezzo finale con i vostri pareri sulla conclusione! BACI! MollY_gIaDa