I Kiss You di xla (/viewuser.php?uid=20868)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 3 lui lo gu@rd@v@... ***
Capitolo 2: *** Fid@nz@to? ***
Capitolo 3: *** Your @ngel ***
Capitolo 4: *** The Harry Room's ***
Capitolo 5: *** L'@cqu@ ( H2O ) ***
Capitolo 6: *** @sC1uG@m@n0 ***
Capitolo 7: *** M@ni ***
Capitolo 8: *** Gli @ristoDr@chi ***
Capitolo 9: *** Cod@ di P@gli@ ***
Capitolo 10: *** H3rmion3 ***
Capitolo 11: *** Fuori c'è un@ Guerr@ ***
Capitolo 12: *** Non s@i come è ***
Capitolo 13: *** l3 3 m@l3dizioni ***
Capitolo 14: *** B@rry Motter ***
Capitolo 15: *** Il C@v@liere ***
Capitolo 16: *** L@ gelosi@ f@ 40 [ I ] ***
Capitolo 17: *** L@ gelosi@ f@ 40 [II] ***
Capitolo 18: *** Consensus @moris ***
Capitolo 19: *** Th3 Princ3 or... Th3 Prin3ss? ***
Capitolo 20: *** CQFP [com3 quando fuori piov3] ***
Capitolo 21: *** P3rch3' 3' ingiusto ***
Capitolo 22: *** Qu@ndo si dicono l3 nuon3 m@ni3r3 ***
Capitolo 23: *** Du3 principini vizi@ti 3d un@ princip3ssin@ ***
Capitolo 24: *** Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@ ***
Capitolo 25: *** Infondo… mi v@ b3n3 c0sì. Si. ***
Capitolo 26: *** Un b3l r3g@l0 – c0mpl3@nn0 di Dud ***
Capitolo 27: *** Un s3rp3nt3ll0 mi h@ d3tt0 ***
Capitolo 28: *** Lo @ami? ***
Capitolo 29: *** 31 Lugl10 - Bu0n An0 ***
Capitolo 30: *** L3tt3tr4 d4 Dud ***
Capitolo 31: *** By3 by3 ucc3llin0 - Epilogo ***
Capitolo 1 *** 3 lui lo gu@rd@v@... ***
Nota
Importante per la FanFic
È
una cosa ma sembra un’altra, forse! Vi chiedo di non
cestinarla
subito solo per come appare!
Posterò
due volte a settimana… il lunedì
e il venerdì!
Spero
che questa piccola FF vi piaccia!
Ho
messo giallo, non perché io abbia in mente di mettere scene
lemon nella ff… magari ci saranno, si ma dette in maniera
lieve… come se loro
stessero in camera, al buoi e noi ci affacciassimo a quello spiraglio.
Tutto
qui. Più che altro perché so tenere a freno la
penna tanto quanto so tenere a
freno la lingua. Mai!
Se
mi sono dimenticata di qualche avvertimento ditemelo^^!.
____________________________________
E
lui lo guardava…
-
I ATTO -
Si
fermò ad osservare.
Ad
osservare suo cugino che sedeva tutto solo in altalena. Sedeva
spesso lì, ma non dondolava mai.
Stava
lì, curvo, con lo sguardo perso per ore.
Muto!
Durante
il giorno taceva, ma di notte… avvolto dal manto di
Morfeo, parlava, a volte urlava, come se fosse posseduto da qualche
cosa.
Non
aveva mai chiesto al cugino perché si agitava
così tanto nel
sonno perché un po’ sapeva già la
risposta.
E
non gli piaceva. Tutto ciò che aveva a che fare con il LUI,
non
gli piaceva.
Magia!
Papà
e mamma gli avevano detto che non doveva mai pronunciare
quella parola. Che Magico era sbagliato, strano, anormale,
malato… ma era
davvero così? E, se si, quella malattia era contagiosa?
Perché allora sua madre
non aveva mai buttato fuori di casa il moro? Ma ogni volta che glielo
chiedeva,
lei sviava la domanda.
Gli
concedevano sempre tante attenzioni, i genitori, allora
perché
non facevano mai quello che voleva lui in quei momenti?.
Del
cugino sapeva poche, pochissime cose: viveva a casa sua, non
aveva genitori, era anormale.
Una
volta, durante una chiacchierata con gli amici, aveva sentito
uno di loro dire “per i miei genitori io sono
speciale” un altro ha detto “per
loro io sono diverso dagli altri. Dopo, solo DOPO, si accorse che anche
lui per
mamma e papà era speciale, diverso e… se dicevano
che LUI era diverso allora…
anche lui era come il cugino!
Ovviamente
queste considerazioni se le era fatte e tenute per se.
La
sua attenzione si focalizzò di nuovo sul cugino, che ora
aveva
la testa volta a cielo.
Sembrava…
in attesa… si, come se aspettasse qualcosa…
qualcuno… .
Doveva
essere importante visto che continuava a maltrattarsi le
mani e a guardare ansioso sopra di se.
Benché
fosse luglio, tirava una discreta arietta fresca e, fosse
stato per lui, a quest’ora starebbe bello tranquillo a casa a
giocare con uno
dei suoi tanti videogame, tuttavia, non gli dispiaceva per nulla spiare
il
cugino, per poi andare a riferire al padre che faceva cose strane, e
facendogli
beccare una punizione coi fiocchi.
Improvvisamente
il volto del cugino s’illuminò.
Fece
saettare lo sguardo in cielo e tutto ciò che vedeva era un
puntino nero tra le nubi, che si avvicinava sempre di più.
Poco
dopo un gufo reale si appoggiò sulla spalla del cugino che,
non stando più nella pelle, si era alzato. Lo vide
accarezzargli piano la
testolina. E il volatile si godette quelle attenzioni ben volentieri,
poi il
moro gli prese dalla zampetta una lettera.
Il
cugino sembrava volersi immergere in quel pezzo di carta
ingiallita, se la stava mangiando con gli occhi e a tratti arrossiva,
sospirava
e… d’un tratto il sorriso che gli illuminava il
volto sparì e si lasciò cadere,
come sfinito, sull’altalena.
Prese
il gufo che era appollaiato sulle sue spalle e lo abbracciò
come se ne dipendesse il destino dell’umanità o,
almeno, della sua umanità.
-Mi
manchi-
Gli
sentì dire un po’ a intervalli, come se fosse
scosso dai
singhiozzi tipici sei pianti.
Guardò
più attentamente e… infatti stava piangendo.
Suo
cugino piangeva per qualcosa scritto in quella lettera.
Facendo
due più due, si poteva capire che il moro era in
comunicazione con i suoi simili. La cosa, però, gli puzzava.
___________________________
ANGOLINO
Questa
è una piccola FF, fatta da piccoli capitoli.
Scritta nelle ore di scuola, per ingannare il tempo mentre preparo i
capitoli
per BbDG e per AQ. Mi viene molto scorrevole questa ff! Ditemi che ne
pensate,
ci tengo molto perché ho esitato ( che non è da
me ) fino all’ultimo minuto
prima di postarla! Spero non risulti banale, almeno non troppo!.
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Capitolo 2 *** Fid@nz@to? ***
Fidanzato?
-
II ATTO -
Era
una strana
sensazione; qualcuno che lui non conosceva aveva fatto piangere il
cugino,
nulla di strano fin qui, evidentemente il moro era così
antipatico e strano che
neanche quelli come lui lo volevano, ma… chi era questa
persona? Un compagno di
scuola? Bhè: anche lui aveva finito la scuola a giugno ma
possibile che,
neanche un mese e quello già frignava perché
voleva i suoi amici?
Scartò
questa ipotesi.
Quindi,
l’unica
alternativa era che… si, forse…: il cugino aveva
la fidanzata!.
Normale
allora, che ti
manchi la tua ragazza ma… mettersi a piangere a quella
maniera era esagerato.
Poteva
capire roba come
l’amore tipo i suoi genitori che si amavano tanto, ma una
fidanzata; all’età di
14 anni; per piacere!.
Poi,
a pensarci bene,
togliendo il fatto che era strano… non era proprio quello
che si poteva
definire un brutto ragazzo; fisico asciutto, magrolino, ambrato e
muscoloso.
Molto probabilmente faceva qualche tipo di sport. Capelli ribelli, come
lui,
folti e neri come la notte che non hanno MAI visto un pettine o una
spazzola.
Occhi grandi, coperti un po’ dai spessi occhiali, verdi
speranza, fieri, lo
sapeva, anche se non li aveva mai visti da vicino. Labbra belle,
taglienti, che
poche volte ha visto tirate in un sorriso…
A
giudicarlo così, non
era per nulla male, il cuginetto.
* *
*
Quella
sera, Harry non mangiò nulla; si chiuse in camera sua grato
del fatto che
nessuno bussava alla sua porta.
Certo,
nessuno… lui
avrebbe voluto che solo una persona varcasse la porta per entrare nella
sua
stanza e restarci per sempre.
La
sua stanza era
disordinata tanto quanto il dormitorio che condivideva con gli altri da
quattro
anni.
Pensò
ai suoi amici, in
chissà quali posti erano, con le loro famiglie:
Ron
sarebbe andato in
Spagna quell’anno e, da quello che gli scriveva lui e gli
altri si erano
trovati benissimo in quel caldo paese; Ron non faceva che ripetere,
nelle
lettere, che quando si sarebbero rivisti, gli avrebbe insegnato tutti i
balli
che aveva imparato.
In
una delle tante
lettere c’era anche una foto fatta dai gemelli, Harry ne era
convinto perché la
suddetta riprendeva Ron che ballava, da solo, un misto tra *di salsa,
flamenco
e makarena, con tanto di cappello in testa, il cosiddetto
“sombrero”.
Hermione
invece era
emigrata in Grecia, tutta contenta ed euforica alla prospettiva di
poter
imparare la vastissima storia di quella terra. Le sue lettere erano
piane di
riferimenti storici a quel luogo, che lui non leggeva quasi mai,
così come
erano traboccanti di “hai fatto i compiti?” e, nel
caso, ovviamente
disgraziato, che lui non se li fosse appuntati, ci trovava allegate
pergamene
su pergamene con sopra elencati i tanto agognati compiti delle vacanze.
Aveva
una valanga di
compiti, neanche a dirlo, di Pozioni che si, perché Piton,
come sempre, lo
aveva riempito fino ai suoi scompigliatissimi capelli, ma forse non
c’è bisogno
di dirlo, si sa, è così, punto e basta e a
capo… Meglio stendere un velo
pietoso sull’argomento.
Dopo
aver
rivisto una foto di Grattastinchi in abiti greci, con tanto di corona
d’alloro
sulla testa, prese in mano una lettera ormai inzuppata di tutte che
lacrime che
aveva versato; l’aveva letta e riletta e, ogni volta piangeva.
Sapeva
che era stupido,
ma non ne poteva fare a meno…
Cazzo:
glielo aveva
promesso, e lui stesso aveva persino insistito che non era necessario,
però,
quando il suo amore si metteva in testa una cosa, quella era,
c’era poco da
fare. Appena sbrigate le faccende famigliari, lo avrebbe raggiunto per
fargli
un po’ di compagnia durante l’estate.
___________________________________
ANGOLINO
Grazie
infinite per aver letto e recensito il primo capitolo^^!
Ximeng
( è
bello sentirti anche qui ^^ )
Ariannardb
Kagchan
Metis
Goten
Sangue ( X°D! )
Xla
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Capitolo 3 *** Your @ngel ***
Your
Angel
-
III ATTO -
Harry
si era già fatto
i suoi “voli” ( come diceva spesso la ragione della
sua vita ), immaginandosi
saltellante ed esaltato in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. Ma
ci ha
pensato per bene quella maledetta lettera a farlo tornare con i piedi,
altrettanto ben piantati a terra.
Guardò
l’orologio; le 23;45.
A
quell’ora staranno
tutti sotto le coperte, e lui aveva di un bel bagno rilassante.
* *
*
Caro
Harry,
come
te la
passi? Io sto bene, nel complesso. Ma te ne parlerò meglio
di persona.
Oh
Harry,
non sai quanto mi manchi. Si; lo so che forse penserai che non sono io
che ti
scrivo, però è così e, per non farti
mai più venire questo tipo di dubbi ti dirò
una cosa possiamo sapere solo io e te. Ti dice niente la parola
“evanesco”?.
Immagino
che sarai arrossito come tuo solito piccolo e getterei di persona tutto
il mio
oro del Lago Nero pur di poterti vedere ora. E lo butterei direttamente
nella
spazzatura se questo vorrebbe dire passare del tempo con te.
Ed
è su
questo punto che ti devo dare una brutta notizia: non ci possiamo
ancora vedere.
Non
ancora, per il momento. Prima devo sbrigare degli affari,
così me li levo di
torno.
Ora,
non
fare le cos come tuo solito. Ovvero fare di testa tua, alias,
precipitarti qui
da me. Perché te lo proibisco. Eh si piccolo: guai a te se
tocchi la Firebolt
, ci sali sopra e voli fin qui. E lo sai cosa ti aspetta se mi
disubbidisci…
anche se… non credo che le mie punizioni ti dispiacciano
tanto, o no?.
Presto
potremmo stare di nuovo insieme, te lo prometto. Ma per ora abbi
pazienza
ancora per un po’.
Ti
farò
sapere al più presto quando posso, ma, per il momento ti
devi accontentare di
sognarmi. Come faccio io ormai tutte le notti.
In
mente
mi sono venute anche un paio di ideuzze. Non so se mi
spiego… ti dico solo che
ha a che fare con la cioccolata, e tu sai quanto mi piaccia la
cioccolata, non
è seconda alla panna, però non è
assolutamente da sottovalutare.
Specialmente
un mix tra panna e nutella.
Oh
si,
taaanto nutella…
Dio,
come
vorrei essere lì con te.
Io
ora ti
sto scrivendo dal letto e.. qualcosa mi dice che ci stai piccolo.
Non
ho
bisogno della legilmanzia o roba simile per capirlo. Ormai siamo un
solo
essere, ed è per questo che ci ameremo per sempre. Vicini.
Neanche Voldemort ci
ha potuti separare quindi… chi lo potrà fare?
Comunque
tieni caldo il letto anche per me perché presto
sarò lì con te.
I
Kiss You
Il
Tuo
Angelo
Ps:
vanilla an chocolate + panna plus.
______________________________________
ANGOLINO
Oh,
la lettera è venuta prima del previsto! A dire la
verità ho cambiato l’incantesimo minimo due volte!
Prima era “impendimenta”,
poi “lubrificatus” poi
“engorgio” e ora, prima di pubblicarla, ho messo
evanesco! Quando io dico “possibile che tutto in questa casa
di evanesce?” mia
madre mi fissa stralunata io “Salasar, evanesco!”
lei nulla, io “ma dove
andremmo a finire di questo passoçç?”!
Però, se c’è qualcosa che non me garba
è
che “nutella”, la santa
“nutella”, la segna come errore…
evidentemente il pc è
geloso perché lui non la può mangiare
°_°! Un’ultima cosa; ho già fatto
la
sborona col titolo in inglese e in questo capitolo credo di aver
toccato
proprio il fondo XD: l’ultima frase, perdono, ma nella mia
casa non se trova un
dizionario inglese manco a crepà è_é!
C’è russo, cinse, giapponese, greco,
spagnolo, francese, tedesco… giuro, ma NON inglese!
Azzie
mille a chi legge
e a chi commenta ^^.
Ashley
Snape:
Azzie mille ^^.
Fra
ro:
va bene così presto
XD?. Azzie mille ^^.
Ximeng:
°_°, sei veggente come
me cara! Il cugino? Bè… tra non molto si
saprà *_*!.
Metis:
Azzie mille! Buone
basi? Oimena, azzie mille *_*!.
Goten:
E’ ottuso, ma non
credo fino a questo punto XD!.. credo °_°!.
Mokona89:
tesora! Ti ho
risposto alla mail… stanotte alle 3 XD! Per me ce lo
figuriamo bene perché è
nella natura di Harry piangersela addosso è_é!
Nu, sai che sono una fan anche
del HxD, ma il mio cuore appartiene al DxH… certo, a meno
che un certa persona
che stimo moltizzimo non ne fa un’altra delle sue, allora si
che sono partita
per direttissima! Bè, sai, questa ff è nata a
scuola… principalmente per par
soffrire un po’ Duddley… contando che prima non
sapevo neanche come si scriveva
XD! Dici? E’ un po’ difficile immedesimarsi in lui,
anche se non ci tengo per
nulla! Non sopporta a tal punto la magia che proprio non ce la
fò ==! Se per
così intendi i pensieri di Dud, allora nu, un po’
a ciascuno non fa male a
nessuno XD! AHHH, non vedo l’ora che entri in scena Dray
*__*!.
Azzie
mille a tutte, continuate pure a leggere e a commentare, mi fa solo
piacere ^_^.
xla
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Capitolo 4 *** The Harry Room's ***
The
Harry Room’s
-
IV ATTO -
Legilmanzia?
Lubrificatus? Voldemort? Ma come accidenti parlava la
ragazza di Harry!
Duddley
non aveva la più pallida idea di cosa fossero tutte quelle
cose strane… bhe, ha a che fare con suo cugino, quindi
è… normalmente strano.
Ovvio.
Ma
lui aveva un’idea bel chiara di cosa fossero la panna e la
nutella però… il filo logico di tutto? Mh? Cosa
poi andava blaterando quella
ragazza: prima del cibo, poi dell’amore… e poi
ancora del cibo. Giusto per
concludere in bellezza.
Non
trovando soluzione, ripose la lettera sul letto si fissò
intorno; suo cugino era proprio disordinato!
La
stanza di Harry era piena di libri buttati a terra, di
cartacce, di carte di caramelle, di vestiti che facevano compagnia ai
libri. Di
un grande baule traboccante di roba, una gigantesca pentola (*),
cravatte
rosso-oro, mantello neri… come piffero andava vestito
quello? Poi, c’è altro?
Ah, si; una scopa. Bhè, nulla anormale qui, una semplice,
semplicissima,
banalissima… sco… un.. un momento! Una scopa?
Cosa diamine se ne faceva *ci
faceva il moro di una scopa? Ahh… faceva lo spazzino, ecco
perché!
E
vogliamo parlare delle foto che si muovevano?
Se
i suoi occhi non lo ingannavano, quello era un gatto con dei
vestiti, con tanto di coroncina… e poi c’era anche
un ragazzo tutto convinto
che faceva uno strano ballo.
Poi…
poi… due foto, incorniciate, sul comodino e una sotto il
cuscino… suo cugino si era dato alla fotografia?.
Diede
una rapida occhiata a quelle sul comodino e fissò
bene quella sul letto: c’era suo cugino steso su un letto e
qualcuno seduto
affianco a lui. Non riusciva a vederlo in faccia perché gli
dava le spalle; ma
dall’espressione di suo cugino si poteva perfettamente capire
che era felice.
Aveva
molte ferite, fasciature ed era legato tramite dei cavi ai
macchinari medici più strani che Duddley avesse mai visto.
Il
moro sembrava respirare a fatica, e teneva gli occhi chiusi.
L’altra
persona era seduta su una sedia e gli teneva la mano.
Duddley
sgranò gli occhi quando si accorse che la mano di quella
persona accarezzava piano quella del cugino.
Ma
che razza di foto era quella?
Era
tutto in movimento!
(*)
intendendo che Duddley è un babbano, non credo sappia cosa
sia
un calderone. Visto che i genitori aboliscono ogni cosa che ha a che
fare con
la magia… contando anche il fatto che quando ho detto
“calderone” a una mia
amica lei mi ha detto “e cosa è?”!.
_________________________________
ANGOLINO
Informo
che oggi ho 5 Dray per capello ==! ( ovvero
diavoli ). Ma il motivo lo troverete presto nella ff AQ, potere
contarci **!
Ok, dopo questo capitolo, il resto ( che è ancora in
lavorazione ) è tuuuutto a
mano gioie! Già detto che lo scrivo a matematica e fisica,
vero? Bè, sabato,
giusto per concludere in bellezza la settimana scolastica, la prof
delle
suddette materie ( che, per la cronaca, non si capisce bene come parla,
visto
che lo fa a mitraglietta ) mi ha interrogato perché si
è accorta che non ho
fatto nemmeno un compito dall’inizio dell’anno: ho
fatto il compito che i miei
compagni avevano fatto l’ora prima per il recupero debito.
E’ andata bene e
così, almeno per ora, mi sono tolta dalla scatole
matematica! E poi? Ah, si
compito a sorpresa di italiano, quando aveva detto “ci
vediamo un dvd”… il
menga; il dvd! Errea gorce; stavo impifferata da morire,
così come all’ultime
due ore, figura disegnata! Ha fatto la solita tiritera sul fatto che:
tu non
esci mai ( e te credo; co sto freddo! Già me gelo la schiena
visto che do le
spalle alla parta ), non do mai fastidio ( ma chi gnah fa alle 10 del
mattino?
Io fino all’ultima campanella, di solito alle 14:28, non
connetto nulla! Sono
tutta un “eh?” “cosa?”
“non ho capito” … anche durante il resto
della giornata,
però… ), disegno ( ma che te pensi che lo faccia
per te? ), che se fosse per la
persona dovrei avere un voto altissimo ma, puta caso: vale il disegno;
5! Poi
va a dire al Naka ( mio padre ) che mi ha SEMPRE messo 6! Sabato alle
14 sono
partita sul divano tutta rannicchiata e incroccata fino alle 19 di sera
XD! Me
fare bradipo e ghiro *_*!
Azzie
mille a chi legge e chi commenta ^^!
DJKIKA:
azzie mille^^! Errori, anche qui? Ma nun è
possibile ç___ç!. Zi, lo so che è
strana come idea… ma conta che è nata quando
non ero in me XD!. Nunu, aggiorno, questa, un giorno si, poi lascio
passare un
giorno e quello successivo posto! Per dare il tempo di leggere
è_é!,ì.
Mokona89:
tesoraaaa! Ti ho risposto alla mail**! Povera te con la tua
particella di sodio ç__ç! Però pensa a
chi sta peggio di te… ti devo ricordare
che io ho Nino, Yuri, Dray e Papà Blay ( che oltretutto,
visto che oggi ho
urlato in classe, mi si è avvicinata timorosa “che
ti è successo, non ti ho mai
vista arrabbiata? Fai paura ç___ç” e
io, che stavo così “**” a
così “ma no, non
sono arrabbiata ^^o” tutti “O_O” )?
Già, perché nezzuno ci dice mai queste
cose? X°°°°°! Zizi, Harry ha
appena finito il 4° anno **! Ahhh, ma tu non sai
che Dray ho in serbo XD!. All’inizio ero dubbiosa su che
personalità dare ai genitori
e devo dire che sono ancora un poco indecisa, però a grandi
linee la cosa ce
l’ho in Nino^^”! Zizizi, niente di tutto quello: la
pelle di Draco è immacolata
( per quando possa esserlo ) insomma, non ha quello fregio che gli ha
fatto
Harry e non c’è la faccenda di quei cosi, le parti
di Tom! A chi lo dici cara;
dicono genio, genio, ma alla fine, dai, diciamocelo: la signorina Jo
non lo è
poi tanto! Io sono, come tu stessa hai detto, uno stramaledetto
geniaccio (
oggi, autolinee, Ile “che ore sono?” io, senza
fissare l’orologio “le 14:03”
lei prende il suo cell e controlla “è..
è.. vero
°_°’’’” io
“ne dubitavi?”
–smile by James- ma dio bono, se siamo usciti alle 13:54 da
scuola, e ci voglio
tot minuti ad arrivare lì, fai uuno più uno! )
anche perché ho trovato il
perché delle PansyxGinny! XD!.
Saky:
azzie mille, mi fa piacere che ti piaccia tesò
*ç*! Continua la
tua e avvisiamo quando lo fai, eh? Ah, ho prese il 7° di DN, ho
solo quello çç!
E te ne devo parlare in proposito°_°! E se hai bisogno
di aiuto suggerimenti
ecc.. per la tua meravigliosa ff chiedi pure cara *ç*!.
Adamanthea:
Eh già… io credo anche fin troppo
“golosa” XD! Bè, ecco
qua cosa ne pensa il cugino XD ( rido perché so come va
avanti X°°°D ).
Concordo appieno cara: l’amore rimbambisce chiunque XD!.
Ximeng:
sai che anche io credo che l’idea della
“ragazza” di Harry sia
proprio bella? Purtroppo le scene di quel tipo qui ci saranno, si,
ovvio, ma in
soft! Moooolto Soft!.
Fra
ro:
XD, allora ti piacerà anche “che” Draco
arriverà XD!. Perché non
mi hai mai detto di essere così genio a scrivere?**.
Lily
4ever:
azzie mille e complimenti per il nik, mi unisco anche io
-_^!.
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATA!
AVVISO
& CONSIGLIO
Che
ne pensate di Albus e Scopius?
( i
figli, Albus, primogenito di Harry, tutto il padre, il secondo,
Scorpius, unico
figlio di Draco… [ scusate ma mi sono appena
immaginata un Draco fighissimo,
in completo elegante, grigio/verde, cintura marrone con oro, camicia
azzurro
chiaro quasi bianco, cravatta celesta, sempre, ma molto sul blu.
Capelli tirati
indietro, appoggiato a una colonna, mani in tasche dei pantaloni, un
po’ curvo
in avanti e un piade al muro *ç* ] ) In inglese
circolano già solo FF!
*ç*!. Io ho in mente una ideauzza per una
ff*ç*!!!!.
(
eheh, che ho scritto nella parentesi quadra? Lo
voglio usare per l’entrata in scena di Dray *_* )
xla
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Capitolo 5 *** L'@cqu@ ( H2O ) ***
L'@cqu@
( H2O )
- V ATTO -
Harry
aprì il getto d'acqua
calda, si spogliò ed entrò dentro il box;
beandosi di quel lieve tepore.
L'unico momento in cui lui poteva fare il bagno era di notte. Quando i
suoi
parenti dormivano.
Gli mancava la vita che faceva a scuola; si alzava, faceva colazione
con si
suoi compagni, andava a lezione, sbagliando ripetutamente aula
perchè non
riusciva mai a ricordarsi gli orari. Imprecava contro Piton,
perchè lo aveva
messo in punizione, perchè non aveva fatto i compiti neanche
durante la pausa
pranzo. Gli allenamenti con la squarda, la cena, il dopo cena, dove si
faceva
dei giochi come gli scacchi dei maghi e si parlava della giornata,
spettegolando su chiunque, e il momento che gli piaceva di
più: la notte!.
L'unico momento in cui il suo amore era libero e potevano stare assieme.
Da quando avevano scoperto la stanza delle necessità poi...
Una sera avevano litigato di brutto e, mentre si rincorrevano per i
corridoi
del terzo piano, si erano accorti di una porta che era comparsa dal
nulla su
una parete difronte a uno strano quadro.
L'avevano aperta e dentor ci avevano trovato un grande letto a
baldacchino con
coperte nere e... si potrebbe dire che non se lo fecero dire due volte.
Sfruttarono appieno quella stanza, eccome!
E quando avevano capito come farla apparire, quella stanza
diventò il loro
luogo di ritrovo.
E, anche se faceva comparire solo un letto, non voleva mica dire che
passavano
tutto il tempo a... ehm... si, insomma... avete capito, no?
Chiaccheravano anche, molto.
Anche perchè lui si vergognava a fare la parte
dell'attivo... per questo
lasciava sempre fare al suo angelo, e non si poteva lamentare, visto e
considerato che grazie al suo amore vedeva le stelle ogni notte. Poteva
disegnare
ad occhi chiuse tutte le mappe stellari che il prof di atronomia voleva.
Prese del bagno schiuma e inziò a spalmarselo per tutto il
corpo, certo, con le
sue mani sarebbe stato meglio però doveva portare pazienza
ancora per poco.
Poi prese lo shampoo e s'insaponò quel cespuglio che aveva
al posto dei
capelli.
Usò un massaggio che gli aveva insegnato una certa
personcina per sgombrare la
mente. E funzionava!
Si sciaquò, strofinandosi i capelli e passandosi una mano
sulla pelle per
togliere la schiuma. Passò disgraziatamente la mano su una
cicatrice sul collo.
Gemette piano.
Aveva ancora i punti, non sapeva quando si sarebbero rimarginati
completamente,
sapeva solo che facevano un male cane.
Il suo corpo, dalla fine della guerra, non era più lo stesso.
Certo, poteva ancora volare, correre e tutto il resto, ma se esagerava,
cosa
normale nel patrimonio genealogico dei Potter, c'era il rischio di
ritrovarsi
di nuovo attaccato a tutti quegli orrendi macchinari e steso su un
letto.
Fermo. Immobile.
Doveva quindi aspettare un po' prima di tornare a fare il cavallo pazzo
per il
mondo.
* *
*
Duddley apr' la porta del bagno e si trovò davanti un bello
spettacolo...
____________________________________
ANGOLINO
Finalmente dopo tante peripezie sono riuscita a mettere su pc, e a
postare,
questo capitolo! Volevo informare che tra due o tre capitoli ( massimo
)
vedremo Draco XD, in tutta la sua... come chiamarla? Bo, giudicherete
voi
signori/e ^^o.
Azzie mille a chi legge e a chi commenta.
Fra Ro: azzie mille^^! Un genio? Veramente io
credevo di essere uno
stramaledetto genuo XD!.
Adamanthea: Azzie mille^^! Caffeina? Ma a me la Teina
mi serve per vivere
XD! Purtroppo credo che la risposta esatta sia ORRORE
çç, ma tranqui, non farà
in tempo ad avvicinarsi al cuginetto ( sogghigna ).
Lily 4ever: ma nulla cara azzie mille a te!.
KIA: sai che invece io ne ho trovate un pochino di
DuddleyxHarry? Povero
Harry çç! Infatti io ho sempre letto che se Draco
va da Harry, gli zii non ci
stanno e comunque il tutto è centrato nulla guerra e la
scuola. Mentre qua la
guerra è finita e la gente si è rilassata! Azzie
mille: mi riempie di gioia
sapere che ti piace e che non fai caso agli errori ( o, per meglio
dire, orrori
) di grammatica çç! Ah, va bene così
presto?*_*.
Ximeng: azzie mille ^^! Che farà? Mmhh...
ma sai che neanche io lo so
XD!?. Dipende da come sto messa quando è il momento di
scrivere dell'arriva.
Esempio: oggi alle otto e mezza di mattina, tutta addormentata, sul
banco,
stavo a scrivere il continuo ( che su carta è molto
più in là rispetto a qua )
e il personaggio in quel momento era proprio come me: addormito!.
Saky: azzie mille ^*^! Scrivi presto il capitolo
cara °_°!.
HermyKitty: amore! Quanto tempo! Ah, ma io lo sapevo
che era la tua
indole Hermioniana a tenerti lontana dal pc e appiccicata ai libri (
giusto
poco fa mia cugina ci si è staccata per chiamarmi... e
bè, non ci sentiamo ne
vediamo da settembre! ) ma so anche che sei abbastanza forte da dire
"No,
basta; io devo vivere!"... ma credo non si avverirà mai
çç! Ma la speranza
è l'ultima a morire **! Bè, si, un po' lo
è XD! Ma è dolcizzima e poco dopo
l'ha capito XD!. Eh già, come sai; ciò che dico
faccio! Come sai avevo altre
idee in merito a questa fanfic emi chiedevo se te le potevo mandare per
mail,
perchè voglio un tuo consiglio... poi tu mi rispondi appena
puoi! Azzie mille
per avre letto e recensito Herm **! poverina, piegata dallo studio
ç____ç... io
non corro di certo il rischio X°°°D!.
Mokona89: tesora, fai appena puoi. Azzie di tutto
*_*!.
Grazie mille a tutti, davvero, spero che la fanfic continui a piacervi!
Ah, una
cosa, che vale anche per le mie altre fanfic; le recensioni vanno bene
anche a
distanza di tempo. Anche tre mesi e di più. Non so a chi
interessi ma non si sa
mai!
RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 6 *** @sC1uG@m@n0 ***
Nota
importante per la
storia:
Ovviamente,
come mio
solito, mi sono dimenticata di specificare una cosa molto importante,
che mi
avete fatto notare voi, da bravi/e lettori/lettrici di buon occhio.
Questa
storia si svolge
non tiene conto degli avvenimenti del 5-6-7 libro… tranne
che per una cosetta
che poi si dirà in seguito. Logicamente i personaggi non
sono miei ( magari! )
così come la saga, che appartiene alla signorina Jo ( che
non ha trovato nulla
di meglio da fare che rendere Silente gay… ma che se
credeva? Di dare l’ultimo
colpo di coda?! Bè, desolata, ma non mi sono per nulla
scandalizzata, ho solo
detto, credo come hanno fatto un bel po’ di persone, che: ma
non era meglio che
rendeva gay Harry e Draco? ) e, sempre i personaggi, non sono
maggiorenni, no,
però non credo che serva essere maggiorenni per poter unirti
fisicamente e non
alla persona che ami e poi qui vedremo, di lemon, poco mio, e vostro,
malgrado!
Che altro c’è da dire? Bà, fatemi
sapere se ho di nuovo dimenticato qualcosa da
brava discendente di Merlino quale sono!.
___________________________________
Asciugamano
-
VI ATTO -
Duddley
aprì la porta
del bagno e si ritrovò davanti un bello spettacolo; il
cugino che si stava
facendo la doccia.
Nudo.
…
E grazie tante; e
come la doveva fare. Vestito forse?
Rimase
imbambolato un
bel po’ a fissarlo, mentre si lavava, e quando si era chinato
per raccogliere
lo shampoo, dando una bella visuale del suo didietro, credette di avere
un
infarto… o andare a fuoco, due erano le cose.
Cioè,
sapeva che il
cugino aveva un bel corpo… cioè, insomma, non era
messo per nulla male.
Specialmente della vita in giù.
Ma…
ma… ma… questo era
troppo!.
Senza
accorgersene
avanzò verso di lui.
Era
come ipnotizzato da
quella visione: Harry passò il getto caldo da una spalla
all’altra, sospirando
piano per la piacevole sensazione di tepore.
La
pelle perlata, i
capelli ribelli appiattiti ai lati della faccia, sulla fronte se sul
collo e…
quelle gemme smeraldo che impreziosivano il tutto…
Gemme
che lo guardavano
spalancate, sbalordite, da dentro il box della doccia.
* *
*
Duddley
era in piedi,
di fronte a lui, con la mano appoggiata alla maniglia della porta
trasparente.
Vedeva i suoi occhi porcini dilatati al massimo, che lo scrutavano
ovunque,
senza sosta.
Da
quanto tempo era lì,
in piedi, a fissarlo mentre lui era come mamma l’aveva fatto?
( potete anche
sbellicarvi dalle risate pensando che xla si è leggermente
arrapata mentre
scriveva questa frase ).
Da
quando il qua il
biondo girovagava per casa di notte?
Non
è che lo spiava
tutte le volte che faceva la doccia?
No,
perché, se era
così… cioè, insomma; un po’
di praivasy per Merlino!
Penso
al gesto che
aveva fatto prima, per prendere i prodotti, quale abbassarsi, e si
vergognò
come non mai.
Chissà
cosa aveva
pensato il cugino!?... Non lo sapeva e, francamente, non lo voleva
sapere
Sentì
il volto andargli
in fiamme, e si coprì istintivamente con le mani il petto e
le parti intime più
in basso. A dire la verità era ancora più a
disagio al pensiero che lui doveva
coprire non solo… bè, si, si è capito,
no? Ma anche un’altra cosina che non era
da meno, che si trovava alla fine dalla sua schiena.
Doppio
imbarazzo!-
-Perché
ti copri?-
chiese con naturalezza il cugino -Dopotutto siamo entrambi uomini-
Ragionamento
più che
logico, non faceva una piega, nulla da ridire, pensò Harry,
tranne
-Si…
m-ma.. i..io..
m…m-i ver-gogno… ug-ugualemente-
balbettò imbarazzato
-E’
per quelle?- indicò
il corpo del cugino, pieno di graffi, - Non c’è
nulla di cui vergognarsi, per
delle stupide cicatrici-
Harry,
si riflesso, si
portò una mano sulla fronte, come preoccupato e lacerato da
un grande pensiero
di… di… si, di dolore.
Ma
così facendo, però,
lasciò scoperto il petto. Esposto allo sguardo, stranamente curioso
del
cugino babbano.
Poi
sospirò, dandosi
dello stupido per aver fatto un gesto che ormai era inutile.
Allungò
una mano verso
l’asciugamano che si era fortunatamente premurato di portarsi
dentro. Lo prese
e se lo legò alla vita, poi, uscì dal box,
facendo un po’ di pressione; perché
Duddley non ne voleva sapere di lasciarla, si diresse verso
l’armadietto dove
tenevano gli asciugamani, lo aprì ma dentro non vi
trovò nulla.
Si
girò e vide che il
cugino aveva in mano, a quanto pare, l’unico asciugamano
rimasto pulito.
Sulla
faccia del
babbano era stampato un ghigno e i suoi occhi luccicavano di una strana
luce.
___________________________________________
ANGOLINO
Dunque…
che dire? Da me
tutto ok, solo le solite figure del menga! Domani ho manifestazione e
ci vorrei
andare ma stasera ho una cena ( se non ci vado mi sgozzano ) e domani
vorrei
vedere mia cugina che non vedo da settembre! Bha!. A voi come va?
Azzi
mille a chi lette
e a chi commenta^^.
Mokona89:
tesora, si lo so, non
ti preoccupare! Mi fa piacere che tu recensisca anche questa mia
sparata è_é!
Si, si potrebbe dire che se sarebbe andato a scuola con Harry sarebbe
finito a
Corvonero. Si accettano scommesse signori e signore: dove
finirà Duddley e chi
morirà prima; lui o la Chang?
Io
preferirei entrambi comunque… Zizizi cara, è
proprio così solo che, come
sempre, mi sono dimenticata di dirlo all’inizio
çç! AHHH, lo sapevo che te la
saresti spulciata quella idea per Dray XD! Mi fa piacere che ti piaccia
^^!.
Eheh… forse, ma non dimenticare che sono uno stramaledetto
genio XD! ( <- mi
sono fissata ). Ecco il continuo, tranqui che se lo avesse anche sono
fiorato
altrochè cruciatus è_é!
DJKIKA:
azzie mille. Sai che
sono proprio queste che cose che ti fanno sorridere?XD! Per la cosa
delle
Duddley/Harry… si, fanno schifo, e non perché
c’è l’incesto, altrimenti
troveremo tutti ripugnati le LuciusxDraco e i Gemelli ( i MITICI
Gemelli )
quando invece non è così. Poi
c’è a chi piace anche questo paring,
perché no?
C’è chi trova incompatibili le Drarry, pensa un
po’! Tipo mio padre, sarà la
centesima volta che gli spiego il perché delle Drarry, ma
lui NIENTE! E’
convinto che Harry debba stare con Mione quando poi gli ho detto delle
LuciusxHarry, SnapexHarry, DuddleyxHarry, VernonxHarry ( della quale,
tutto
grazie a Saky, stanotte ho avuto gli incubi, poi dici perchè
non dormi!? ) e
specialmente le TomxHarry ( che poi tutti scrivono sempre il nome di
Harry e tu
ti confondi XD )! Non dico cestiniamo tutto tranne una coppia, anche se
è la
più sacra, basta che ognuno stia al proprio
posto… e nessuno ( e con nessuno
intendo chi osa anche solo pensare lontanamente di poter posare gli
occhi di
sfuggita su Harry tranne Draco e viceversa ) si farà male!
Ah bè mia cara (
posso chiamarti così? ) se riesco a reclutare una classe
intera, prof compresa
e metterli sotto per fare un disegno allora posso mettere TUTTI in
riga! Parlo
parlo di mio nonno, ma alla fine io ho la sua stessa vena del
dittatore; ma
questo succede solo quando ci fa qualcosa che non mi va
giù… e io sono di gusti
MOLTO difficili! Se ci fai caso, Harry è SEMPRE mezzo
moribondo XD! Allora
dovresti vedere come lo concio a una mia fanfic che non so se
posterò ( era un
one-shot iniziata questa estate però ora vorrei farne una
fanfic di massimo
cinque capitoli, massimo! )! Ma credo che sia perché sta
sempre morto che lo
amiamo XD! Allura, in una le foto dei genitori, l’altra lui,
Ron e Mione! Spero
che questa ff continui a piacerti! Ah, arriverà,
arriverà presto Dray (
bwahahahah! *__* ). Nulla, figurati… ma hai fatto caso agli
orrori che faccio?
E io non ho problemi con la tastiera… tranne che per il
fatto che è piena di
briciole e ci ho rovesciato sopra di tutto è_é!.
Adamanthea:
azzie mille! Tesò (
posso chiamarti così? ) Sai che cosa ho scoperto (
l’acqua calda! ): ho ciccato
sul tuo nik ( che brava, ne vè? ) e ho letto il titolo
“Il Maiale Innamorato”
e.. e… GRAZIE! Mi hai aperto gli occhi su Ce…
anzi, su bastardo, infame Diggory
*__*! Ti sarò devota in eterno ( me con lacrime di
commozione che fissa male
Diggory che sta pensando si avvicinarsi a Harry
)!!!! Solo che sono
rimasta indietro, scrivi taaanto @_@! Sai che la tua è stata
la prima fanfic
con coppia doppia che ho letto di HP?^^! E devo dire ( anche se ne ho
già lette
ma di manga ) che non ho dormito per diversi giorni! Ho occupato tutto
il mio
PREZIOSIZZIMO tempo a pensare a come uccidere quel tasso travestito da
belva
assassina che è Diggory *_*! E lui è una
sottospecie di idolo, per il Naka,
dopo Silente ( ovvio ) quindi puoi ben capire le mie pene
çç! E la colonna
sonora per ucciderlo è o il mio secondo marito ( Marylin
Manson ) oppure su
“Helena”! ( Ah, che beatitudine! )! AHHH ma non
puoi capire quanti voli mi sono
fatta a “cicciolo tra le bolle di
sapone”… ti trovi dentro la doccia uno
così,
pieno di sapone, che fai? Ma lo aiuti a lavarsi, eh, non bisogna essere
scortesi… o sbaglio? ( me con manine già belle
insaponate e occhi *___* )!
X°°°D Harry se la cava SEMPRE per il rotto
della cuffia XD! Bè, io Draco lo
vedo così, in questa storia. Anche se un Draco bastardo e
superuomo non
dispiace affatto XD! Ma se c’è una cosa che amo di
più di una Draco così,
perchè si, signori e signore, lui non è tra i
miei preferiti in assoluto, quel
posto è riservato a l’unica persona al mondo che
ha le mestruazioni 32 giorni
all’anno: HARRY X°°°°D! Harry
mestruato ( e ragazzina isterica *ç* ) si batte
per il primo posto con Harry col pancione; chi vincerà? XD!
Cmq, Draco, il
carattere che gli ho dato per questa ff si vedrà appena
arriverà… che credo, se
vado aventi così, per il 20eciapeo ( ovvero: nei millenni a
venire ) e visto
che non voglio, anche per voi, che lo attendete con così
tanta ansia dal primo
capitolo, forse dei capitoli saranno più lunghetti
^^’’’!. Fulmini e Saette…
solo?! Ah, già me la immagino la scena… ma sai
che mi hai dato una idea? Azzie
mille ^O^! Lo sho, dopotutto… sono uno stramaledetto genio..
e mi piace dirlo
XD!.
RICA:
azzie mille ^^! Si,
devo dire che anche io, quando leggo storie come questa, sono curiosa
come reagiranno
i parente di Harry, ma purtroppo non interessa quasi a nessuno,
perché,
diciamocelo, è molto più interessante cosa fanno
Harry, Draco, una casa vuota e
un letto vuoto XD! Quindi io mi sono chiesta “ma cosa
succederebbe?” e così è
nata questa fanfic… che in realtà e nata dopo che
ho letto una che… va, meglio
non lo dica °_°! E’ la mia vendetta personale
su Duddley anche da parte di
Harry e Draco, dopo quello che ha fatto al cugino merita molto di
più di ciò
che gli farò!... Maledetta indole Grifondoro
çç!.
Fra
Ro:
azzie mille^^!. Va
bene così?XD! Mmhh… si, per ora può
andare bene UU! XD!.
Rivoltella
J:
Azzie mille! Wow,
addirittura scintille? *___* Così mi monto la
testa… magari con Harry dentro
*ç*! Bè, più che altro; nessuno
è mai riuscito a fermarmi ( Qualcuno provi a
fermarvi by The Mask *ç* ) XD! Ho visto le tue ff e ho
notato che non scrivi
yaoi ( scusa se sbaglio, ma sono un po’ talpina ) e mi rende
onoratizzima
sapere che leggi questa fanfic che lo è **! Azzie mille,
veramente!.
Ximeng:
Cara!!! Azzie mille
XD!. Accorgere? Ok che è Harry però…
XD! Più che altro; a quali conclusioni
arriverà il cervellino ( dire bakatino è un
complimento che si può permettere
solo Harry XD ) di Duddley?! XD.
KIA:
azzie mille^^! Zi, lo
zo, ma è per creare più suspance
è_é! Sono felice che la pensi così
ç_ç!.
RIDETE
E MANGIATE
CIOCCOLATO!
Ci
si vede lunedì,
quando darò ( anche ) della roba yaoi alla mia prof di
modellato e a una mia
amica, nuove reclute *ç*!. Quindi… tranqui: Dray
arriverà e metterò in riga
Duddley anche a frustate XD!.
xla
|
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Capitolo 7 *** M@ni ***
Nota importante:
( piano piano mi
ricordo le
cose da dire XD ) Ho deciso di mettere questa storia dopo il 4°
anno perché mi
piace troppo come sta Harry in quel periodo. Quindi vi chiedo di
dimenticarvi
dell’Harry mezzo pelato e coi lineamenti troppo marcati del
5° anno! Non
credete anche voi che sia molto più bello coi capelli stile
cespuglio e la sua
solita faccia da “mi sono perso mentre andavo a comprarmi le
cioccorane” ( il negozio
è sotto casa sua, giusto per capirci ) che tu lo vedi e fai,
asciugandoti la
bavetta alla bocca “ma davvero? Oh, poverino piccino pulcino
coccolino amorino,
non temere, ti aiuterò io!” gli ciulli gli
occhiali, così non si ricorda la
strada per il ritorno e il gioco è fatto ^^o! Eh eh? Dai, vi
sfido a dire il
contrario! Almeno lui lo puoi adescare con sti stratagemmi, Draco no
=.=!
Diciamocelo; Harry è proprio un gnoccolone XD ( ovvero;
persona che crede a
tutto e tutti e bonaria! )
____________________________________________
M@ni
-
VII
ATTO -
Harry
si annotò, in una
parte del suo cervello, oltre al fatto di chiudere la porta
del bagno
quando c'è lui dentro, che le sorprese, nella vita, non
finivano mai. Ti
colgono sempre impreparato, senza che tu possa fare nulla per
impedirlo. Ok,
lui aveva una dote innata per i guai, per loro, lui, era come una
specie di
calamita umana, però...
Si
trovava in salotto,
col cugino che sedeva su una delle poltrone poco distanti. Era l'una di
notte,
e lui aveva ancora solo l'asciugamano addosso, ma almeno Duddley gliene
aveva
dato un secondo, così da potersi coprire non solo la testa,
per paura di
un'emicrania, ma anche per il basso ventre, frontale e non.
Peccato
che lo aveva
ricattato, strappandogli la promessa che...
-Allora,
cosa vuoi
sapere?-
-Tutto,
Harry!- rispose
convinto il cugino
Harry
lo fissò negli
occhi -Ok, e questo l'avevo capito ma... di cosa vuoi sapere?-
-Di
te-
Il
moro credette che
fosse uno scherzo, anche perchè gli fece venir ei brividi il
tono del cugino
-Bella questa!- canzonò, sperando che fosse veramente uno
scherzo -Come mai
tutto questo interesse?- proseguì poi -Non hai nulla di
meglio da fare?-.
Duddey
non fiatò.
Lo
guardava, come
sempre, come tutti, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, e la
cosa ad
Harry dava notevolmente fastidio.
Chiariamo
le cose: lui
non era un esibizionista e, sopratutto, si vergognava a dare sfoggio di
se a
quella maniera così spudorata e, cosa assai più
importante, solo il suo angelo
lo poteva vedere nudo.
Fece
per alzarsi, ma si
bloccò a metà azione, sbuffando e ributtandosi
sul divano, facendo svolazzare
l'asciugamano, talmente piccolo che copriva a stento il suo basso
ventre.
-Maledetta
vena
Gifondoro- borbottò: aveva promesso al cugino che avrebbe
risposto a qualunque
sua domanda, e la sua etica morale gli vietava categoricamente di
mancare a una
promessa data!... Ora che ci pensava bene... : aveva dato la sua parola
in
cambio di un asciugamano. Se Hermione lo venisse a sapere gli farebbe
una delle
sue lavate di capo, per non parlare di Moody e Piton... lui, poi, lo
avrebbe
ucciso ben volentieri.
Se
lo immaginava, nel
suo untore, intento a ridersela come un pazzo per il puro piacere di
averlo
fatto fuori.
Prese
a scompigliarsi i
capelli bagnati con l'asciugamano, svogliatamente.
-Cosa?-
Harry
guardò il cugino
di sottocchio, sospirò -Grifondoro. E' una delle case della
mia scuola-
Sulla
faccia di Duddley
si dipinse un bel punto interrogativo.
-Nella
tua scuola ci
sono delle case?-
Harry
sprofondò nel
divano -Si. Bè, case per modo di dire!- si fermò
a riflettere ( bella questa!
Nd xla ) -... è difficile da spiegare Duddley!-
-Ma
io lo voglio
sapere!-
La
prepotenza di quel
ragazzo era incredibile!.
Non
aveva il solito
tono viziato di quando chiedeva qualcosa hai genitori, no; aveva un
tono
curioso e avido di sapere. Harry si chiese a che gioco stesse giocando.
Poi si
ricordò che soggetto aveva davanti e constatò che
non era per nulla il tipo da
tramare tranelli psicologici del genere!
Gli
vennero i brividi
alla schiena.
Era
estate, questo si,
ma c'era anche da ricordare che lui era stato bruscamente strappato dal
tepore
della doccia, aveva solo un asciugamano a coprirlo che, neanche a
dirlo, non
gli arrivava neanche a metà coscia.
Osceno?
Si, forse si...
ma che ne sapeva lui che il cugino, proprio quella notte, si animava di
una
morbosa curiosità di quel genere, nei suoi confronti?.
Si
sfregò con le mani
le braccia, come ad abbracciare se stesso, cercando di trovare almeno
un po' di
calore.
Duddley
avrebbe
desiderato essere al posto di quelle mani per stringerselo a se e,
ovviamente,
non sapeva il beneamato perchè!.
__________________________________________
ANGOLINO
Perdono,
ma mi sono abbioccata. L'unica cosa che ancora non ho capito
è; perchè quando
mi addormento c'è SEMPRE qualcuno che mi sveglia?
Vabè, dai, lasciam perdere il
Naka che la mattina sta più addormentato di me (
è già un miracolo che riesce a
guidare la macchina senza sbandare ), Dray! Dray oramai mi sveglia
quando non
vado a scuola, altrimenti mi addormenterei il sabato alle 5 ( ovvero le
5 di
domenica mattina ) e mi sveglierei lunedì pronta per andare
a scuola! Salasar:
giusto poco fa mi ha svegliato con del delicatissimi schiaffi (
delicati, si,
per lei )... e poi la manesca sarei io é_é!
Intanto, se interessa, ho in
cantiere 3 ff XD!
Azzie
mille a tutti coloro che leggono e che commentano ^_^.
Mokona89:
Davviru l'hai buttata giù? E nun mi hai detto nulla? Dove
Dove?
Per quale gradinata *__*? All'inizio la Chang
non
mi diceva nulla, "vabè, sta lì, vive, poraccia"
poi... Dio, che
fastidio al 5° *__*! Ora vado a risponderti, il bello
è che devo stare attenta
a non fare troppi orrori di grammatica, altrimenti non si capisce
nulla! Entro
stanotte lo avrai, il bel papiro *__*! XD, zi, prima lei e Nuel, ora la
cara
mammina si pensa di aver avuto fantasia! Tuttavia, io ci direi: hai
dato il
contentino hai fan del... Dio, faccio fatica a scriverlo
çç, ( dai, su,
facciamo un piccolo sforso )... HxG, ora ti sei tolta lo sfizio, da
brava
sadica quale sei. Perchè adesso non ci fai almeno ...
facciamo così; finchè
vivi scriverai solo di DracoxHarry *_*! E le cose che fai a questa
coppia, deve
succedere anche il contrario ( ovvero HarryxDraco ) così
tutti felici e
contenti ^^o! Che te ne pare, cara? Come può Duddley
sbavargli dietro?... e chi
non lo farebbe?XD! Dai, su, ora diciamo la verità, giochiamo
a carte scoperte:
Draco sarà bello quanto vi pare, ma nulla di lui
è paragonabile e ciò che ci
ritrova Harry dietro di se *ç*! Bè, ma sai come
è fatto Draco, no? Dove attacca
lui? Dai, pensaci XD! E meno male che ci pensi a me, se fosse per me
mè
dimenticherei la testa chissà dove XD!. ( <- questa
non poteva assolutamente
andare in Corvonero o a Serpeverde, poco ma sicuro XD! )! Figurati che
ieri
sera mi stavo vedendo “Cleopatra” e, intanto che
mia madre mi parlava che potremmo
prendere un cucciolo di tigre per casa nuova ( così, addio
ladri XD ) e io “no,
voglio un leone” immaginandomi già la mia vita con
Godric ( il leone ) con
occhi sbrilluccicosi, mi figuravo in testa un bella ff sulla trama del
film!
Peccato solo che Cleo mi veniva bene come Draco, per il modo di fare.
Insomma,
lei era un grande illusionaria e, putacaso, è morta morsa da
un cobra! Ma ce lo
vedi Harry a fare i piani che s’è fatta quella? Io
ce lo vedo bene come… mh…
Cesare!... anche se dopo un pochino muore, pucci
çç e lui NON può lasciare
Draco da solo! Ho pensato a Stat come autrice, e questo sai benissimo
che vuol
dire, per il paring è_é! Tu che ne dici?. Eheh,
mo domani, se c’è, mi faccio
dire dalla prof che ne pensa XD!.
DJKIKA:
perché, se non mi do un limite, chissà quando
finisco le
cose!... –rilegge- ma da quando in qua io e i limiti stiamo
nella stessa frase
Oo? Comunque, non so per la fanfic, dipende anche dalla beta che,
santa, è
sempre impegnata! Altrimenti… ( si sporge, rischiando di
cadere ) potrei
chiedere a Salasar, perché no? Eh? Si, amo i guai! Nun
temere, il prode
destriero arriva XD! Anche perché non so cosa far fare a sti
due ( che assieme
non ci azzeccano nulla! ) e contando che oggi, anziché
scrivere, mi sono messa
a disegnare a raffica a fisica ç_ç! Ma, capitemi,
senza la mia Mira, che dice
“ti prego ti prego non scrivere” e che mi da i
pizzichi ai fianchi, io nun ci
riesco a scrivere ç_ç, poi voglio sapere se Miss
Italia è morta ( no, tranqui,
non è quella che credete voi! ).. uccisa da lei! Ma certo
che amo scrivere ff
lunghe, solo che ( come a tutti ), al giorno mi vengono mille e
più mille idee
in testa che, se non butto giù, mi dimentico, e non so cosa
farmene poi çç!.
XD, dai, pucci te çç! Ma non è che il
Naka e Salasar siano vecchio stampo, poi
a me non possono dire nulla, con tutto quello che hanno combinato loro
alla mia
età XD solo che siamo tre testardi e non accettiamo qualcosa
che sia diversa da
come siamo abituati a vederla! Ho tentato io de converti una bimba di 8
anni,
ma mi han legato ç_ç! XD, allora ci vediamo al
manicomio perché tanto qui da me
progettano sa sempre di rinchiudermi… ci sono riusciti e
sono evasa! Oh, come
fai a tenere fermo e bono un leone?!XD. Eh, giusto, son cose che
capitano
X°°°D!.
KIA:
sai che anche io lo pensavo? Ma conta che sta roba la scrivo il
mattino, ovvero quando mi reggo per miracolo sullo sgabello di scuola
XD!.
Lily
4ever:
Duddley è, a quanto pare, animato da una certa
curiosità
che riguarda il retro del cugino XD!.
Selene_90:
nu, dai, nun ci pozzo credere, davvero ti è piaciuta
çç? Ma
figurati cara, è stato un piacere XD, mi sono ammazzata
dalle risate X°°°D! Ma
ovvio gioia che Harry è di proprietà di Dray e
nostra *ç*! Ma certo che voglio
XD, appena ho un attimo libero e che non mi perdo per la rete XD!.
Azzie mille
per la recensione, sono felicizzima che ti piaccia
çç!.
Saky:
tesora ihihih, zizi, magari succedesse *ç*!.
Adamanthea:
( scusa se scrivo poco ma il pc mi si era staccato e ora
sono un pochino giù çç )!
Perché no? Magari siamo delle stesse parti e neanche
lo sappiamo XD; me essere di Latina! ( origini venete e qualche
dialetto qua e
là )! Ahhh, ti ricordi il manicomio? Il nostro caro vecchio
manicomio?
Svalvolata? Mi hai preso appieno XD! Amo quella ff, peecccato che odio
Diggory,
lo uccidere con le mie sole mani… posso avere
quest’onore?*_*! Sai che mi piace
il “fantasticamente geniale e piacevolmente
pazza”?*ç* XD! Ma ovvio che anche
Draco ha il suo bel perché e, come verrà su
cavallo bianco qua, deve venire
anche nella tua favolosa ff, chieru?*_*! XD, mi sono ammazzata a
leggere il
pezzo di Cleo XD, anche perché io me lo immagino bene XD!
Già già, proprio un
bel leoncino tuuuutto da spupazzare ( tranne Diggory ** )! Mi piace
troppo la
rima X°°°°°D! AHHH, nu, Ned nu
XD! Ah, piacere, il mio alter ego è Bart XD!
Ehm… vedi… io, l’organizzazione, i
limiti, le regole, i rimpianti e i
pregiudizi siamo cose non entreranno MAI in comune
^^’’’! Però zi, si potrebbe
dire che in testa ho già delle idee anche se, a dire la
verità; non so neanche
come finirà questa ff XD!. Perché no? Basta che
non sei impegnata çç! Anche
perchè mi serve aiuto per il prof capitolo! Ti mando una
mail con tutto, ok?
Prenditi tempo, tanto lo devo postare sto venerdì ^^!.
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATA
xla
|
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Capitolo 8 *** Gli @ristoDr@chi ***
Gli
AristoDrachi
-
VIII ATTO -
Molto
distante da
lì v’ era un’ altra
situazione… alquanto interessante.
In
una villa
spropositata, circondata da un giardino ben curato, un uomo austero e
imponente
era seduto su una sedia, davanti a lui la moglie, anch’ essa
seduta, divisi
solo da un tavolino rotondo. L’ora del tè era
l’unico momento della giornata in
cui si rilassava completamente, neanche mentre dormiva sentiva quella
tranquillità e quella pacatezza che gli dava quella
tradizione. E la cosa che
la rendeva perfetta era che poteva stare con le uniche gioie della sua
vita.
Senza pregiudizi, che francamente non gli erano mai importati tanto,
visto che
per lui se una cosa era così lo era e basta, si toglieva la
maschera di
freddezza che mostrava al mondo esterno e sorrideva tranquillo. Sicuro
e felice
nel piccolo mondo che si era costruito.
Sorseggiò
un po’ della
bevanda tiepida e ramata.
Mmhh…
tè alle erbe, il
suo preferito! Simile a una tisana e un toccasana per i suoi nervi,
continuamente tesi per questioni d’immagine. Non metteva lo
zucchero, gli
piacevano i sapori decisi, amava sentirsi invaso dal sapore forte e
spiccato
delle erbe in bocca e nella gola. Al naturale, come lui…
capelli lunghi e
biondissimi, pelle chiara, occhi azzurri e… sì,
qualche ruga, lo doveva
ammettere, ma lo rendeva solo più affascinante di quanto
già non fosse, non
trovate?
Le
gambe accavallate,
quietamente sbracato sulla sedia, per la cronaca scomodissima.
Era
una di quelle sedie
interamente fatte di ferro, tutto ondulato; anche il tavolino era fatto
nella
stessa maniera, solo che sopra vi era del vetro, altrimenti... come si
sarebbero potuti appoggiare sopra la teiera di porcellana e tutto
l’ arsenale*
per la sua ora del tè?
La
moglie, Narcissa,
era composta e raffinata, in ogni suo gesto, ma il marito sapeva che
non lo
faceva per impressionarlo, era così e basta. Non poteva fare
a meno di essere
posata in ogni momento. Beveva piano il suo tè alla
cannella, più dolce,
rispetto ai suoi gusti, ma, d’ altronde, mica se lo doveva
bere lui, quindi…
perché impedirle di bere tè alla cannella per suo
capriccio? Non aveva senso…
Al contrario di un’ altra cosa… Sì,
c’ era una cosa che non andava bene lì, in
quella bella scenetta. Cosa? Ma mi dite voi come può essere
un bel quadretto
famigliare senza un figlio che ti rompe ogni cinque minuti per qualcosa?
Tuttavia,
per loro
fortuna il figlio non c’ era e… non sapevano
neanche dov’era, per lo meno il
papà, perciò chiese alla mamma, con la speranza
che lei potesse rispondere a
questo suo dubbio amletico.
-Cara,
dov’è Draco?-
La
moglie posò la tazza
di tè sul suo piattino e rispose con un sorriso. Un
po’ insicuro.
-No…
non mi dirai che…-
Il
sorriso della moglie
divenne sempre più simile a un assottigliamento isterico
delle labbra, ma non
parlava.
E
il marito, sempre più
disperato:
-Di
nuovo?- fece,
strabuzzando gli occhi.
-Oh,
andiamo, Lucius… è
solo un ragazzo…- rispose la donna con
tranquillità.
-Un
ragazzo che non ha
ancora chiaro cosa…-
Ma
il poveruomo non
fece in tempo a finire la frase che una voce cristallina e allegra, e
che ben
conosceva, tuonò per la reggia.
-PAPPPPA’…
MAMMMMAAAA???????-
Un
ragazzo biondissimo,
dal volto diafano come il padre e le iridi tempesta della madre,
stava
correndo spedito verso i genitori.
E
solo quando si fermò,
davanti a loro, essi poterono vedere in che condizioni era loro figlio.
Tutto
sudato e sporco;
la camicia bianca era diventata colore della terra e i pantaloni corti
marrone
chiaro neri, i capelli grondavano acqua, così come la faccia
e il collo, visto
che la camicia era abbottonata dalla clavicola in giù. Aveva
un poco le
ginocchia arrossate e il fiatone, doveva aver corso tanto e…
Il
padre poté costatare
che il figlio l’aveva rifatto, ma che diceva: ormai aveva
perso le speranze!
Il
ragazzo, in braccio,
teneva un batuffolino tutto sporco e peloso.
-Bau-
fece allegro il
piccolino.
Si,
l’aveva rifatto!
Perché,
e questa era
una cosa risaputa da pochi al mondo, Draco Malfoy aveva la mania di
portare a
casa, ogni volta che usciva, un animale diverso, abbandonato, che
trovava in
giro per quella campagna nella quale amava tanto correre. Lo prendeva,
lo
portava al Manor, lo lavava, lo pettinava, lo puliva, lo sfamava, ci
giocava e…
insomma, si prendeva cura delle bestioline che portava a casa, dando
loro un
tetto.
E,
ormai, Malfoy Manor
era diventata un poco come uno zoo, e sì,
perché: prima un topo, che
Narcissa guardava storto e la cosa era reciproca; uno scoiattolo, che
aveva
fatto un disastro, pensate solo che il maniero era pieno di oggetti
antichi che
Puffy, così Draco l’aveva battezzato,
dall’alto delle sue fantasie, sembrava
trovare incredibilmente adatti da sporcare e ridurre in frantumi; un
coniglio,
tempo una settimana e Draco:
-Dov’è
Tamburello?-
E
loro:
-E’
partito per un
viaggio tutto spesato.-
-Ah,
e dove?-
-Ehm…
la terra dei
conigli- disse il padre.
-Dove
ha tanti amici-
fece eco la mamma.
-Oh,
allora va
bene.-
I
genitori tirarono un
sospiro di sollievo, intanto che il figlio si allontanava, dicendo
allegramente:
-Comunque
era buono il
coniglio di stasera!-
…
Ma ci faceva o ci
era?...
In
seguito aveva
portato a casa un dobermann, che aveva costretto il papà ad
arrampicasi sulla
sedia e difendersi col suo fedele bastone, che poi sparì
più volte quando il
figlioletto trasferì a casa loro un esercito di formiche.
Vogliamo parlare
delle due oche che non si sapeva dove le aveva trovate, visto che non
era
stagione? Un giorno, infausto, una delle due era sparita e, a quanto
piagnucolava Draco, era Adelina, quella più bella, sempre da
quello che si
poteva capire mentre piagnucolava. Il padre chiese perché
l’ aveva chiamata a
quella maniera e, a quel punto, la risposta del figlio era
stata:
-Mi
spieghi come faccio
poi a farmi seguire da lei, senza che Pansy fraintenda?-
E
il papà e la mamma
non poterono dargli torto.
Poi,
un altro giorno,
che loro si ricorderanno per tutta la vita, visto che avevano
trascorso
una settimana al capezzale di Draco che piangeva come una fontana
rotta, non
trovava più l’altra oca, la superstite, che il
biondo teneva come oro,
fulminando con lo sguardo chiunque la guadasse, secondo lui,
male. Era
una bella giornata piena di sole e Draco domandò ai suoi
genitori:
-Dov’è
Guendalina?-
Papà
e mamma sudarono
freddo.
-E’
da qualche parte-
biascicò la mamma.
-L’
ho vista andare di
là- indicando un punto ignoto con un cenno della testa.
Draco
passò tutto quel
giorno per campi, a cercare la sua Gwen, come la chiamava
affettuosamente ed
esclusivamente lui, ma nulla. E tutti che gli dicevano che l’
avevano vista
andare di qua, di là, di su, di giù…
Quella
sera, Draco andò
a nanna col pancino che brontolava perché, meraviglia delle
meraviglie, si era
svegliato e aveva capito che no, Guen non era scappata ma era
lì, bella fumante
e dorata sul suo piatto.
Però
non avevano mai
dato irriverente fastidio.
I
genitori cominciarono
a preoccuparsi quando il loro piccino era tornato a casa con un
cucciolo di
drago che, a quanto pareva, aveva preso in simpatia il padre, con
grande gioia
di Draco, tanto che Fiammetta, il draghetto, aveva preso residenza
sulla sua
biondissima e immacolatissima, fino ad allora, testa.
Fiammetta
fu spedita,
con grande sollievo di Lucius, in Romania, anche se gli sarebbe un
po’ mancata,
ma che diamine… mica poteva girare per il Ministero con un
dragone in testa,
abbiate pazienza.
Ora,
Draco teneva in
braccio quello che doveva essere Pallino, a sentire lui. Un piccolo
cagnolino
tutto musetto e pelo… e pulci, secondo Lucius.
-Draco,
amore, non lo
vuoi il tè?-
La
mamma porse a suo
figlio una tazza fine di porcellana bianca con dei fiorellini, identica
alla
teiera che troneggiava al centro del tavolino, e alle altre due tazze.
Draco,
che era intento
a giocare con Pallino, sorrise alla madre e con un energico gesto si
prese la
tazza e la bevve tutto d’un sorso.
Alla
vaniglia, con
tanto zucchero, come piaceva a lui, quindi…
perché mai l’avrebbe dovuto
sorseggiare o berne solo un poco: o tutto, e subito, o niente!
Finito
il tè ridiede il
tazza alla madre.
-Grazie,
mi ci voleva
proprio…- buttò fuori aria e cominciò
ad accarezzare piano Pallino, comodamente
tra le sue braccia.
-Hai
corso tanto, vero
amore?- domandò ancora la mamma, curiosa di sapere del
figlio, visto che non
aveva sue notizie dalla mattina.
__________________________________________
ANGOLINO
Ehm…
che dire? Mi sono
divertita un sacco a scrivere questo capitolo e… credo che
zia Adamanthea si
sia divertita a betarlo XD! Io m’immagino così la Malfoy
Family
( MF ) dentro le sue 4 mura latricate d’oro massiccio 1'000
carati per
millimetro XD! Bene, tutti aspettavate Dray, no? Ebbene; eccolo qua XD!
In
tuuutta la sua psicopatica affascinante persona ^^! Ah, che ne dite
della lunghezza?
Azzie
mille a tutti
coloro che leggono e che commentano^^.
Ximeng:
a quanto pare Draco
se la spassa XD! Bè, per questo Harry è puccioso;
è ingenuo e gnoccolone XD!.
Cesarina89:
azzie mille, spero
che ti piaccia anche questo capitolo ^^.
Fra
Ro:
Bè, Harry è famoso
per la sua cosiddetta fortuna di cavarsela sempre… dopo che
si è incartato per
bene con le sue stesse mani >.>.
Adamanthea:
ziaaa! Ahhh, voglio
spupazzamme Harry, a voi lascio Dra, se volete ( sospira mentre
s’immagnina che
fa i grattini a Harry *ç* ) eheh… quanto hai
ragione XD! Se solo questa fosse
una nc-17 farei vedere io come è arrapato
Duddley… per poi prenderlo a legnate
in testa personalmente per essersi anche solo azzardato lontanamente a
immaginarsi minimamente ad Harry in qualunque forma *_*! Tu sai come
è il Draco
che ho plasmato quindi XD…! XD mitica! Come la Rabbit
X°°°D
amo quel film!!!.
KIA:
bè… parlano sempre di
HP e sono ovviamente Drarry XD! Il fatto è che mi sono
sempre chiesta cosa
succederebbe se un babbano chiedesse a un mago del perché
delle cose del loro
mondo! Come mia cugina, che non sopporta Harry, quest’estate
mi ha chiesto “ma
quel petecotto ( lei lo chiama così.. contando che a me me
chiama Pete ); quale
è il suo destino?” io “salvare il mondo
magico e non” lei “O___O” XD! E se
penso che ieri ho scritto l’11 cap, poi il 12°
e… mi si è cancellato tutto l’11
çç…!. Io più che
incolumità fisica e psicologica ( tanto a quella siamo a
zero
spaccato ) temo per una certa cosuzza che non è narrabile in
questa sede, visto
che, appunto, non è nc-17
Saky:
bella questa, sai che
non ci avevo pensato XD?!.
HermyKitty:
ma chi te lo fa fare
di studiare così tanto tesò
çç! Infatti ci hai azzeccato; non l’ho
fatto
apposta XD! Allora ti pozzo scrivere… bene bene bene *_*!.
Selene_90:
guarda, per come sono
io… puoi parlare quanto vuoi sul Drarry perché lo
amo! Duddley avrà pane per i
suoi denti eheheh *___*! Pucci te çç!.
Mokona89:
ohh, ti aspettavo
tesò! Ahahah, ma davvero ti è uscito che sei un
corvo X°°°D? Bè, normale che ti
sia uscito, per loro basta che ti piaccia leggere, come mi ha detto una
mia
amica “tu sai un sacco di cose, leggi sempre, sai sempre le
risposte per tutto
e tutti, sei un genio. Tu sei sprecata in questa scuola” io
“vallo a dire alla
mia prof dello scientifico ==” contando che Piton ( prof di
Ita/Sto ) ha detto
che gli dobbiamo dire che libro stiamo leggendo o l’ultimo
che abbiamo letto… a
me sono balenate davanti agli occhi tutte imma nc-17 Drarry XD! E la
mia
compagna di banco gli vuole dire “Big Dick come
Quick” °_°! XD! Credo gli dirò
il 5° libro di HP, s eno ce ne sono tanti altri… ma
mi annoiano ==! Zizi, e
anche se ora il mio bel dvd dell’Ordine sta tra le montagne,
non faccio altro
che pensarci °_°! Bellifimo *O*! X°°D
sapevo che ti sarebbe piaciuta la mia
personalizzima descrizione di Harry XD! Ma cosa dici mai? ( oddio mi ha
scoperto, ha scoperto il mio piano °_°: nascondere gli
occhiali a Harry e
nasconderlo, accudirlo ecc…
°_°’’’ )! Appunto non mi
va tanto a genio Dray, non
lo puoi adescare alla stessa maniera XD! MMhh, zi, hai ragione; tra i
due è una
bella battaglia anche se i famosi capelli platino di Dray…
eheh… nu, non lo
dico altrimenti se non lo sapete vi scandalizzo troppo e ho
già fatto
abbastanza con questa ff XD!. Pe rme Harry vince tranquillamente
*ç*! Ah, meno
male! Ahhh la cara vecchia Torre di Atronomia, perfetta per:
suicidarsi, fare
porcellane, isolarsi, incontrarsi *ç*! Focoso moretto?
… mi hai perso, sono
completamente persa in contemplazione *ç*! Ehehe, amo i
leoni, avevi dubbi?XD!
Dai, Nirvana? Bello come nome, allora si che sei proprio una corvina
XD! Cmq
cara, sicura che quel test fosse esatto? Secondo me è un
po’ farlocco! Bè,
cecchioni… secondo me, se dopo gli orari di scuola, gli
chiedi due più due non
ti sanno rispondere XD! ( mia cugina è così e lei
è Corvonero DOC UU )! In
effetti il film mi ha fatto venire mal di testa, sai? Il
perché è spiegato nel
mio blog XD! Mi sono rimbambita da sola in pratica @_@! Ahh, ma ci
sarebbero
tante di quelle cose da chiarire e questo vale per tutti i film, sul
perché e
percome Harry spesso sparisce *ç*!.
RIDETE
E MANGIATE
CIOCCOLATO
|
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Capitolo 9 *** Cod@ di P@gli@ ***
Coda
di Paglia
-
IV ATTO
-
Harry si massaggiò le tempie, dolente.
- Hai capito? - si sentiva la gola secca da quanto aveva parlato!
- Più o meno… - ehi, sono queste le soddisfazioni
della vita signori e signore,
ma almeno era già qualcosa.
- Ho capito la roba delle case, la storia della scuola da pazzi... -
Harry
sbuffò.
Ancora la storia della pazzia?
E allora perché il normale cugino voleva
parlare col suo anormale
parente, se lo odiava così tanto?
Beh, oddio, non si poteva certo dire che Duddley odiasse Harry.
Dopotutto non
glielo aveva mai detto in faccia, ma questo non stava di certo a
dimostrare che
non lo odiasse. Lo aveva sempre trattato male ed Harry non vedeva l'ora
di raggiungere
la maggiore età per potersene andare via da quella casa
dalla quale non aveva
ricevuto altro che disprezzo! Ok, l'avevano tenuto con sé e
lui ancora non si
capacitava perché: in fondo, se non sopporti qualcuno che
fai, se non
sbarazzartene? Ma i suoi parenti avevano adottato uno strano modo: a
casa lo
disprezzavano e, occasionalmente, lo ignoravano, mentre, fuori da
quelle
quattro mura, di pessimo gusto, a dire il vero, lo ignoravano
totalmente. Se si
fosse perso non se ne sarebbero neanche accorti, anzi; Harry sarebbe
stato
pronto a scommettere che avrebbero dato pure un festino per la sua
scomparsa,
facendo anche finta che l'occasione era dovuta a "…per
essere cordiali
coi vicini".
I vicini, Dio...
Quei quattro gatti spelacchiati, tra i quali la Fig,
che ne aveva molti di più di quattro, di
gatti, e questo Harry lo sapeva bene, anche troppo, che non avevano
nulla di
meglio da fare durante la giornata che spiare i fatti degli altrui
giardini.
Evidentemente si annoiavano o non avevano una vita privata, due erano
le cose.
E la fantomatica storia della suddetta pazzia? Ma andiamo; tutti sono
diversi!
Se i suoi zii avessero saputo che di maghi ne era pieno il mondo e,
solo perchè
non giravano con i festoni, non voleva dire che lui era l'unico della
sua razza
nel raggio di mille miglia!
E vogliamo parlare della morbosità, si, questo è
il termine esatto, con la
quale il cugino normale gli aveva chiesto tutto, ma proprio tutto,
riguardo la
sua scuola in Scozia?
Se contiamo poi a che soggetto lo era andato a chiedere... ne sapeva
meno lui
che il resto della scuola, il che era tutto dire!
A dire la verità, si era limitato a dire solo il nome e le
caratteristiche, a
grandi linee, dei fondatori e delle case... che oltretutto aveva
copiato da un
tema di Hermione che, per la cronaca, si era astenuta altamente dal
fare
qualsivoglia commento velenoso su una certa casa che di veleno ne aveva
anche
troppo nelle vene. E, dopo uno spelling accurato, durato vari minuti,
era
riuscito a far dire bene al cugino tali nomi delle suddette case...
neanche la
bonarietà dei Tassorosso e la pazienza dei Corvonero!
- Allora, in Grifondoro ci sono quelli come te - sputò
Duddley.
- La scuola intera è piena di quelli come me. - Dio, che
stress! - Lì non
veniamo divisi per normale o anormale, siamo tutti uguali. -
Senza contare la storia dei purosangue e dei mezzosangue, ovviamente.
Preferiva tralasciare quell'argomento, peccato che spesso accadeva che
la sua
lingua si staccasse, o non era mai stata collegata, dipende dai punti
di vista,
dal suo cervello o, almeno, da quello che si presupponeva lo fosse.
Le uniche volte in cui "Harry Potter" e "cervello"
stavano nella stessa frase, di solito si aggiungeva sempre "che
non ha".
*
Quindi... - Beh... più o meno... -
- Mh? -
- Nel senso che anche lì ci sono dei sottospecie di bulli
che prendono in giro
gli altri perchè non sono come loro. -
- Vuoi dire che anche lì ci sono delle persone normali? -
Uno sguardo così assassino, Harry lo serbava solo per
Voldemort, o Piton,
dipende!
Niente da fare, il padre gli aveva infilato in testa che dire "magia"
o qualche suo sinonimo era eresia. Peccato.
- Non proprio così! Ci sono i purosangue e i mezzosangue. -
-Catalogate le persone come se fossero dei cavalli da corsa e dite a
noi babbani
che non capiamo nulla? -
Ecco, ci mancava solo la predica dal maialino improvvisamente
improvvisatosi
genio.
... Ora sì, che poteva chiaramente dire di aver toccato il
fondo! Ma proprio
nei nikel nella terra della terra che più terra non si
può!**
- Non è colpa mia, come certamente penserai che sia! Tutto
ciò che accade, nel
mondo, non è sempre, solo, unicamente e soltanto, e,
aggiungerei,
esclusivamente, colpa mia. Eh, e che cazzo!- s'imbronciò
risentito per poi
ripartire alla carica - Ho cercato di farli smettere, almeno contro la
mia
migliore amica, ma vuoi che loro mi ascoltino? No! Eh beh, e certo, ma
quando
mai si da’ retta a Harry-Stupido-Grifondoro-Potter? -
- Ecco di nuovo la storia della coda di paglia - soffiò il
babbano.
Harry lo fissò in maniera indecifrabile - ...Prego? -
- Hai la coda di paglia, Potter! - ehi... - E guai a te se osi dire il
contrario - aspetta... - Il mondo non gira attorno a te! - un momentooo!
Aho, ma che s’è rivoltata a' padella, qua?***
- Eh già, perchè gira attorno a te,
ecco perchè! - sarcasmo scarso.
Ma come si permetteva quell'essere di parlargli in una
maniera…, così... così…
oh, accidenti! La verità è che, più il
cugino faceva così l'arrogante, l'acido
e il saccente, più a lui veniva nostalgia del suo amore.
Alcune volte ti
mancano anche quelle persone che non fanno altro che lanciarti
frecciatine
dalla mattina... fino alla mattina successiva. Eh già.
Si fissarono per qualche istante in cui Harry avrebbe tanto voluto
vestirsi,
visto che era più di un'ora che stava mezzo nudo, i capelli
si erano persino
asciugati. Più belli e spettinati che mai!
Ma non lo poteva fare per dei semplici e ovvissimi motivi: se si fosse
alzato
l'asciugamano gli sarebbe cascato, visto che stava iniziando a perdere
colpi, e
anche perchè, stranamente, lo sguardo del cugino sembrava
fare a botte con
chissà che cosa per non abbassare la sua attenzione proprio
sul suo basso
ventre.
- Ok. Si, forse sto con ‘sta coda di paglia. -
La faccia di Duddley era sfacciatamente soddisfatta e Harry
capì che avrebbe
preferito di gran lunga mordersi la lingua a sangue piuttosto
d'ammettere che
il cugino aveva ragione.
- Forse! – precisò testardo.
- Togli quel forse ed hai fatto la cosa più intelligente
della tua vita. -
continuò ringalluzzito il cugino. - E c'è qualche
sport? -
- Eh? - adesso cosa c'entrava lo sport glielo doveva spiegare...
- Ma sì sport: basket, volleyball... hai presente oppure hai
bisogno di un
disegnino? -
- Ho capito, non sono mica scemo. -
- Su questo ho i miei dubbi! -
O lo ammazzo o... lo ammazzo!
________________________________
ANGOLINO
*
si, lo so, lo so. Ma non è pubblicità occulta; mi
è uscito così, prendetevela
con Nino ( il mio unico mezzo neroncino, che, oltretutto, è
un fan delle
Dramione ). Anzi, vi consiglio di leggerla ( e non è pub
occulta questa? nd
Nino ). Della divina Sourcream *_*.
** Nikel, ovvero il materiale che si trova al centro della terra.
*** "oh, ma che qua si è rivoltata la padella?" scusate, ma
anche
qua, spesso, è più forte di me XD.
Azzie mille a tutti coloro che leggono e commentano ^^.
Zia Adamanthea ( la beta ^*^ )
Metis ( che matone, eh? XD )
SiLvIeTT4 ( che bello sentirti anche qui
çç )
Ximeng ( ogni volta che penso al cane e a Lucius
casco dalla sedia XD )
KIA ( ecco una delle tante cose che non mi vanno
giù della mammina; non
cura dei pg che andrebbero curati e trattati coi guanti )
DJKIKA ( giusta osservazione, ma devo dire che, a
mio parere, non solo
Harry è un po' lunatico XD! Poi noi abbiamo un modo di fare
diverso, anche se
poco, forse, con i nostri amici, con i nostri parenti [ genitori ] e
con le
persone che amiamo XD! )
CissYMalfoY ( azzie mille ^^, ma il pertito
dell'ortografia va tutto
alla cara Zietta Ada ^^! ).
RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO
xla
|
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Capitolo 10 *** H3rmion3 ***
H3rmion3
-
X ATTO -
-
Sì, c'è uno
sport.- se non metteva un freno alla cosa esplodeva - Si chiama
Quidditch -
-
Un nome più
complicato no, eh? -
-
Oh, che vuoi? Mica
l'ho scelto io! -
-
Ok, ok, non ti
scaldare! -
Aveva
anche il coraggio
di avanzare certe pretese? Lui si scaldava come dove quando e quanto
voleva,
per la cronaca. Oltretutto, una bella scaldatina gli sarebbe giovata,
visto che
aveva ancora delle goccioline solitarie per il corpo... e anche una
voglia impellente
di togliersele.
Duddley
gliele avrebbe
tolte volentieri, quelle maledette gocce che continuavano, infami, a
scendere
lungo il collo, il petto, le gambe e le braccia del cugino... si, ma
con la
lingua! Aveva detto ad Harry di darsi una calmata, ma forse era lui
quello che
si doveva dare una calmata. Respira e ispira Duddley, coraggio, non
è così
difficile... sì, certo, come no, bella questa: prima voi
mettetevi davanti uno
spettacolo della natura come il moro e poi mi verrete a dire se fate
fatica anche
voi o no! Gli sembrava che la faccia gli stesse andando a fuoco, nel
vero sento
della parola!
-
E... come si gioca? -
meglio deviare, va’.
-
Su delle scope! - ...
ok, pessima domanda!
Però
poteva ancora
salvarsi: - Ahhh, ma allora giocate spazzando! -
Harry
rise di gusto a
quella che non era affatto una domanda e che, se lo fosse stata,
sarebbe stata
puramente retorica. Si asciugò una lacrima che gli era
sfuggita da un occhio...
e Duddley pensò che aveva visto e sentito tante volte il
cugino piangere ma...
mai ridere di gusto come aveva appena fatto e, per una volta, piangere
dalle
risate.
E
pensò che fosse
veramente bello!
Gli
scappò un piccolo
sorriso al pensiero che era stato lui a farglielo fare e si
complimentò con se
stesso per il suo stesso genio.
-
Ma no, Dud, volando!
-
-
Cosa? Ma è
impossibile !-
Harry
lo guardò alzando
un sopracciglio, come a dire "forse ti dimentichi a che scuola
vado".
-
Ecco allora a cosa ti
serve quella scopa in camera tua! -
-
Sì - rispose
compiaciuto. Era molto legato alla sua scopa ( == Nd xla )*. - Ci gioco
dal
primo anno - tornò per pochissimi istanti a quando era stato
beccato dalla
McGranitt - Anche se di solito è imposs... COSA? SEI ENTRATO
IN CAMERA MIA??? -
...
Certo che il cugino
aveva una mente prontissima…!
Duddley
balbettò
qualcosa che ovviamente non erano scuse.
Ma
come diavolo si era
permesso? Lui non entrava mica in camera sua, non gli fregava
minimamente...
oppure, vuoi vedere che... Duddley era entrato in camera sua
perchè gli
interessava qualcosa? Altrimenti un gesto del genere da parte sua come
si
spiegherebbe? Sì, ma, se è così: cosa
gli sarebbe mai potuto interessare di
lui? Per uno come il cugino, che odiava i maghi tanto quanto Malfoy
odiava i
mezzosangue, non doveva essere roba da poco, per entrare nella sua
stanza.
Non
ne veniva a capo,
quindi decise di accantonarla per pensarci in solitaria con
più calma. E non se
ne sarebbe dimenticato. Nossignore!
-
E, devo dire, che sei
proprio un disastro! - continuò il cugino - Mai vista una
stanza più
disordinata della tua. - e ti credo: la madre non passava mai a pulire
quella
di Harry. Come invece faceva ogni santissimo giorno con la sua - Piena
di libri
poi, non dirmi che tu devi studiare per le vacanze!? -
Azz...
colto in
flagrante!
-N…
non... proprio -
rispose timidamente Harry, scompigliandosi di più i capelli
- Diciamo che
preferisco far finta di nulla! - che novità! - E credo che
sia per questo che
vado così male!- sfoderò un sorrisino timido e
imbarazzato.
-
Che anno fai? -
Ma
cosa era diventata
questa insolita conversazione, un interrogatorio? Vabbe’,
rispondiamo, dai, in
fondo, cosa costa?
-
Ho finito il 4° e il
primo settembre inizio il 5°. -
-
Poi hai finito,
giusto? - dopotutto gli anni del liceo vanno fino al 5°, no?
-
Magari! Ho i primi
esami, i GUFO, poi ci sono i MAGO al 7° anno... e Hermione mi
sta già facendo
la testa come un pallone! -
-
Almeno tu hai finito
dopo solo sette anni, in più hai detto che da te si diventa
maggiorenni a 17
anni e ti lamenti?- ribatté acido il babbano.
-Beh
- Harry parve
riflettere su quelle parole - ...vista così... -
perché non ci aveva mai
pensato? Certo, bastava togliere il fattore "morte incombente" e
"Piton" ed era a cavallo, però...
-E
chi è Herm... cosa? -
-
Hermione -
puntualizzò Harry - E' la ragazza più
intelligente della sua età che esista!
Peccato sia troppo fissata con la scuola... -
A
Duddley
s'illuminarono gli occhi.
-
E come è? -
-
Chi? -
-
Quella tua amica -
...
Aveva sentito male
o la parola amica era stata detta con la stessa
enfasi di quando a lui
veniva preannunciata una mattinata intera con Piton? Con annesso
disprezzo,
naturalmente.
-Oh,
beh, molto carina
- ammise.
Duddley
lo guardò con
l'espressione di chi la sapeva lunga ed Harry arrossì,
così il cugino ebbe
conferma delle sue ipotesi.
Harry
era fidanzato con
una ragazza e, questa ragazza, si chiamava Hermione.
_____________________________________
ANGOLINO
*Già
sentita da qualche
parte? Oo
Il
capitolo è stato
come sempre, betato da zia Adamanthea ^*^, e lo dedico a HermyKitty ^^o.
Sapete
che mi sono
fatta tante, ma tante di quelle risate a scriverlo? XD.
A
chi interessa,
l'undicesimo capitolo di BbDG è in stesura ^^. ( no, non sta
arrivano
l'Apocalisse == )
Azzie
mille a chi legge
e chi commenta e, visto che abbiamo raggiunto un nuovo recordo ( ma
ricevuto 13
recensioni per un capitolo, vi giuro che ho fatto i salti di gioia,
spero che
questa fanfa continui a piacervi sempre di più. Insomma,
spero di non deludervi
çç )
Adamanthea:
innanzitutto, azzie
mille per tutta la pazienza che hai con me. Per via di quella maledetta
tesi
non ti posso rispondere ne oggi ne domani çç, va
bene dopodomani sera?
Purtroppo non so se riesco a mandarti i capitoli sabato sera
ç__ç. Cercherò di
fare del mio meglio *_*.
HermyKitty:
tesora; zi, ho letto
su PD tutto çç, purtroppo non la leggo ma,
chissà perché, oggi l’ho parta e
sono andata all’ultimo capitolo e che leggo? Povera tesora
ç__ç! Come ti
capisco… come ti capisco tesò
ç__ç! Mail? Appena mando nella Foresta Proibita
la tesi subito *_*. Azzie mille per la rec, so che devi estorcere i pc
per
poter scrivere ecc.. çç! Dici? Bha, secondo me
alla MF ci mancava quel certo
non so che XD! Il bello è proprio questo: lui crede CREDE si
essere furbo ma…
eheh! Già, Nino, mi ha fatto vedere, tempo fa un video
che… dio, erano proprio
Emma e Tom a telecamere spente ç___ç, non ho
dormito per due notti; troppo
sconvolta e troppo impegnata a rincorrerlo per il mondo per ucciderlo
*_*! Ma
scommetto che tu in questo ci sguazzi tesò XD. Anche io ti
voglio
taaaaaaaatttooooo bene Mione ^^O. Kizz!
Mokona89:
carizzima, ti fai le
maratone, ogni volta XD! Azzie mille çç! Dici?
Sono contenta XD! Bhe, credo che
sarà mooolto difficile, considerando poi a che conclusioni
giunge il caro Dud (
vedere questo cap XD ). Dray? Zi, tra poco lo rivedremo **! Draco uke?
In
questa fanfa? Bella questa cara XD! Tranqui, mi conosci no? Harry
Passivo
4ever. L’eccezione si fa solo per chi e cosa sappiamo noi
*ç*!
Lan:
e che ne dici di un
Harry pieno di cioccolata dalla testa ai piedi?*O*! Ti dirò:
io sono molto
combattuta tra Harry ingenuo e Harry strafottente ** però
sono bellifimi
entrambi, no?XD! Botte? MMhh… sono pacifista io
^^o…. ma a chi voglio darla a
bere? X°°°°°D.
KIA:
lo zo, mi spiace ma
appunto per questo aggiorno due volte a settimana **! Dray da loro?
Ovvio XD! E
dove? Sotto un pon… ( nella mia testa, in realtà,
si è materializzata la frase:
nel letto di Harry e quindi… si, andrà a stare da
lui XD ).
Kisa89:
azzie mille ^^!
Davvero ti piace? Çç.
_Claire_:
eccoti qua ^^! Zi e
mi spaice di farti sempre aspettare çç!.
Fra
Ro:
bellifima fanfa cara
*ç*! Mh; facciamo così; ci mettiamo in fila e,
col numerino, ammazziamo di
botte Duddley se solo osa anche solo lontanamente di pensare anche
minimamente
di sfiorarlo *_*: che te ne pare? ( possibile che con me gli occhioni
da
cucciolo fanno sempre cedere a tutto? Ç__ç ).
Ximeng:
hai colpo anche tu il
segno cara. Che pazienza @_@!
RICA:
hai ragionizzima
cara, ma se li unissi, dovrei postare una volta a settimana e ci sto
più male
io che voi, credimi ç____ç! E dici che anche
questo capitolo è abbastanza
interessante?
Lily
4ever:
ecco qui la dolce
Lily ^^, azzie mille! A chi non mancherebbe Dray? Ahhh… a me
XD!
Selene_90:
pucci çç, se solo su
efp ci fosse un modo diretto per avvisare chi legge lo farei
volentieri… ci sto
male, sai? Çç! MMhh… sai che hai fatto
proprio una bella domanda?: la
cocciutaggine di Dud è vera o falsa? Io direi che
è falsa XD! Anche io mi
ammazzo dalle risate quando li scrivo X°°°D.
Dray ritornerà presto, tranqui XD!
DJKIKA:
ma mi leggi nella
mente?O____O
AVVISO
IMPOTANTE
Come
sapete bene,
aggiorno ogni lunedì e ogni venerdì ma oggi
faccio un’eccezione perché sono
impegnata fino al collo con una piffero de tesi che devo concludere
entro
domani sera che, puta caso riguarda proprio Harry Potter. Vita, morte e
miracoli sia di HP che della mammina solo perhcè non so
starmi zitta mai ==.
Per ora sono arrivata al terzo anno ( dopo trama generale, primo anno,
critica,
commento mio, secondo anno, critica, commento mio @_@ deve essere tutto
così )
e me ne mancano 5! Quindi non sono sicura di riuscire a postare domani
( come
faccio di solito ) quindi posto ora e non sono sicura per
lunedì, farò del mio
meglio, voi guardate come sempre però non saprei ( al
massimo aggiorno la sera
).
Oddeo,
voi leggete,
recensite, mi rendete la persona più felice del mondo e io
che faccio? Çç! Che
mostro che sono X°°°°°°!
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
( almeno voi çç )
xla
^*^
ps:
grazie a
tutti. Davvero.
|
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Capitolo 11 *** Fuori c'è un@ Guerr@ ***
Fuori
c’è
Un@ Gu3rr@!
-
XI ATTO-
Hermione.
Ecco
il nome della ragazza di Harry. Il cugino aveva avuto fortuna
nel trovare una ragazza; seria, diligente, bella, studiosa…
anche se dalla
lettera sembrava tutto fuorché una ragazza dedita allo
studio… visto che
lasciava intendere ben altro, anche se lui, sinceramente, non aveva
capito
granché.
Perfetto.
Sì. Bene. A posto. Tutto a posto…
Anche lui avrebbe trovato presto una ragazza, migliore di quella del
cugino:
dopotutto, se l’aveva trovata lui… era solo
questione di tempo.
Sissignore!
Ma
allora perché sentiva come se qualcuno gli
avesse strappato il cuore e ci stesse giocando alla pignatta? E
sì che lui non
aveva le caramelle, nel cuore. O no?
E
che dire di quel fastidiosissimo senso di
vuoto, pieno di farfalle che volavano allegre e contente ovunque, che
sentiva
allo stomaco? Era molto simile a quando aveva visto il cugino prima
piangere e
poi ridere di cuore. Era dunque lui la causa di tutto ciò?
Beh, l’importante
era che si appuntasse di fare un piccolo discorso alla madre. Oh, ma
che gli
dava da mangiare quella donna, animali vivi e vegeti?
Una
cosa era certa: forse, da morte, quelle
farfalle avrebbero fatto meno male.
-Quindi
la lettera era sua. – sussurrò per
convincersi da solo, tanto che Harry neanche lo sentì.
Oppure voleva solo farla
sembrare la cosa più ovvia del mondo. Ma ciò,
evidentemente, non la rendeva
meno dolorosa.
Ok.
Un po’ rideva, va bene? E che cavolo:
persino il cugino strambo aveva una ragazza, magari era anche quella
della
foto. Ma era davvero così? Oppure non poteva sopportare il
fatto che Harry
fosse fidanzato per il semplice motivo che… no, dai; siamo
seri, al massimo
poteva dire che reclamava il diritto, come parente, unico, sarebbe
anche da
aggiungere, della sua età ancora in vita, lui pretendeva di
essere informato e
di partecipare attivamente alla vita del moro. Anche quella
sentimentale!
Guardando
in faccia alla realtà, si sarebbe
benissimo potuto dire che a Duddley non andava affatto giù
l’idea che qualcuno
avesse preso un posto speciale nel cuore di Harry. Così.
Nulla di particolare a
dire il vero, ma si sa: lui era geloso delle sue cose, come tutti i
bravi bimbi
che si rispettino, come tutti i viziati che si rispettino, se
permettete, e
basta! Solo il padrone può giocare col suo gioco e, il
suddetto, si dovrebbe
serbare solo ed esclusivamente per lui. Ecco come dovrebbe essere e, in
verità,
come era sempre stato. Ma, evidentemente, Harry non sapeva di questa
regola o
forse si. E Dud, dopo tanti anni di praticantato, se l’era
dimenticata?
Ti
piace un giocattolo, lo vuoi, ce l’hai, ci
giochi e, quando ti sei stufato, i casi sono due: o lo abbandoni dentro
qualche
cassonetto oppure sotto il letto, ad ammuffire, mentre la tua
attenzione è
rivolta ormai ad altro, oppure gli eviti tutte queste pene e gli
stacchi la
testa. Lo fai soffrire, staccandogliela piano, se è stato un
giocattolo
cattivo, o, se gli vuoi bene, gli eviti di soffrire oltre e gliela
stacchi di
netto. Un colpo secco. E basta.
Ora
hai la coscienza a posto.
Tornando
al caso
cugino-come-mai-lui-è-fidanzato-e-io-no - perché,
fino ad ora di cosa si era
parlato? - e se fosse, appunto, invidia? Già. Ma invidia per
cosa, di preciso?
Si chiedeva Dud, peccato che Harry lo distraeva con la sua sola
presenza,
completamente vestito solo di se stesso, mode Madre Natura, per la
precisione.
Era particolarmente difficile concentrarsi. Per uno come lui,
poi…
Già…
il corpo del cugino. Quel corpo.
Neanche
le ragazze o certe riviste gli
facevano quell’effetto! I canoni andavano rivalutati oppure
era lui che era
rimasto indietro con le ultime notizie. Quali: Harry Potter, alias Dio
in terra?
Se
solo Harry avesse potuto sentire i mille e
più pensieri che saettavano nella mente del cugino avrebbe
protestato, dicendo
che no, lui non era affatto un Dio, ma conosceva molto bene chi lo
incarnava
perfettamente. In ogni sua forma. Del Dio, ovvio.
Poi
Duddley ripensò a tutto quello che gli era
stato raccontato e la cosa non lo convinceva poi tanto. Possibile che
il caro
cugino avesse fatto e detto tutte quelle cose? I casi erano due, come
sempre: o
tutto ciò era realmente accaduto oppure… il
cugino andava in campeggio e, come
di consueto, pensava di essere in una scuola per maghi. Francamente, a
lui
convinceva di più la seconda ipotesi…
Beh,
se così è, vediamo fino a che punto si
spinge la fantasia di Harry.
-Che
materie hai?-
Harry
perse le speranze nel trovare una
motivazione fondata a tutta questa morbosità,
perché sì, si trattava di ciò,
era per quello che il cugino s’interessava a… lui.
E sì che pensava che
la sua sola presenza lo infastidisse. Alcune volte era anche arrivato
alla
conclusione che fosse invidia, però, a guardar bene, dal
comportamento degli
zii verso di lui, poteva essere tutto tranne invidia. Al massimo ci
ricavavano
perché non possedevano la magia per ucciderlo senza
sporcarsi le mani. O, per
dirlo alla zia Petunia: senza macchiare il pavimento lindo e pinto del
sangue
di un pazzo.
-Ce
ne sono molte, come i corsi. Per esempio:
l’anno scorso facevo Divinazione. –
ricordò con amarezza.
-Religione?-
Harry
rise – No, non ha nulla a che vedere con
la religione… è più che
altro… sfere di cristallo, tarocchi… sai, roba
così! –
-Ti
insegnano a predire il futuro e a parlare
col diavolo?- va bene essere strani, ma se era così
c’era da preoccuparsi sul
serio!
-Sì.
E cose simili. Prevedere il futuro è uno
dei tanti. Tramite foglie di tè.- ridacchiò
– Per non parlare del fatto che la
prof non fa altro che predire la mia morte. –
ridacchiò.
Duddley
sussultò – M… morte? – e come
faceva a
stare tranquillo? – Non hai paura? –
Harry
ci pensò su.
Morte.
Già. Chi non ne aveva paura? La fredda
Signora Morte. Con il suo mantello nero, tanto lungo che non si vedono
i piedi,
la falce, affilata e tagliente, scheletrica, a ricordare che nulla era
eterno.
E sì, anche un orologio senza lancette. A indicare che il
tempo era indefinito
per chiunque e orribile per te. La cupa Mietitrice.
Poi
rammentò.
-No.
– rispose deciso e tranquillo.
-Non
hai paura?-
Ok.
Harry Potter era veramente strano. E la
magia non c’entrava nulla. Qui si trattava proprio di
sanità mentale! Proprio
quella che, a suo parere, il cugino stava perdendo.
-Non
hai paura della morte?- forse aveva
capito male. Sì. Doveva essere così!
-No.-
-Perché?-
Harry
fissò un punto indefinito, tornando
indietro con la mente – Perché l’ho
affrontata troppo volte. –
* *
*
Si era pulito bene
le orecchie, quella
mattina, eppure gli era parso di aver udito esattamente ciò
che era uscito
dalle labbra di Harry.
Che
accidenti voleva dire che l’aveva
affrontata troppe volte? Non è che, al posto della scuola e
del campeggio, lo
rinchiudevano in un manicomio? Se era così, lui era
pienamente d’accordo. Quale
persona sana di mente direbbe, con tale sicurezza, una cosa simile a
quella? Un
pazzo. Basta! Eppure… perché quegli smeraldi
sembravano così veri? Sinceri?
Quegli occhi che, anche se arrabbiati, sapevano sempre emanare
sicurezza a chi
gli stava a cuore. Ma dubitava che lui fosse tra questi. Eh
già, prima c’era la
cara Hermione. La fidanzatina. Poi il resto del
mondo.
Ma
se così non fosse, allora come se l’era
procurati tutti quei tagli sul corpo? Lo deturpavano della sua
immacolatezza.
Anche se, in verità, non facevano altro che renderlo ancora
più sensuale di
quello che già non fosse. Le cicatrici seguivano precise e
aderenti la sua
pelle, trapassandola, lasciando segni rossi che gli donavano
maledettamente.
Eh, e che cavolo!
-Devono
far male.- sussurrò piano.
-Mh.-
fece spallucce Harry – Ho sopportato di
peggio! -
Detto
come se nulla fosse. Come se tutti quei
massacri fossero stati poco più di carezze fatte con una
piuma… mentre lui non
lo avrebbe toccato neanche con un petalo di rosa… ok, lo
avrebbe toccato
mooolto più di un petalo di rosa, questo era vero, ma che
colpa gliene si poteva
fare? Tutti lo avrebbero voluto e lui ce l’aveva.
E
alla faccia di tutti!
Lui
aveva avuto questa fortuna, perché non
afferrarla al volo?
* *
*
-Perché…-
riprese Harry - … da me non
ha il nome di diavolo. Ma di Voldemort! –
-Vol…?-
Duddley
non credeva che parlare facesse
scoprire tutte queste cose. Era riuscito a sapere il nome della ragazza
di
Harry e, per tutte le cioccolate del mondo, doveva sapere anche le
altre cose.
A costo di cavare sillaba per sillaba dalla bocca di Harry.
Ci
fece un pensierino. E anche più di uno.
-Sì.
Un mostro. Ed è ancora peggio quando
pensi che prima era un ragazzo come tanti!-
-E
cosa ha fatto di male?- pensò - … ha forse
ucciso qualcuno? –
Harry
si girò di scatto verso il cugino –
Qualcuno? –
Duddley
assentì con la testa e lui assunse
un’espressione sorniona, da far paura - Oh! Ma sì.
Certo. Sì, ha ucciso solo
qualche miliardo di persone –
Il
cugino sbiancò – Mi… miliardo?
– ma che,
gli servivano delle pasticche per il cuore, quando parlava con lui? - E
come ha
fatto? –
Harry
fece scorrere il suo sguardo su di lui.
//
Ma sì, diciamoglielo, tanto: è un
babbano e non li saprà mai fare. //
Mandò
giù la saliva che si era accumulata in
bocca e parlò – Con la magia. –
-E
ci credo che i miei non ne vogliono sapere
nulla! – sbottò Dud – Quella
roba… è pericolosa! – si
passò una mano tra i
capelli. Cazzo, loro erano pericolosi. Tutto quel branco di stramboidi!
E Harry.
Lui…
lui era pericoloso? Magari così, nudo,
non tanto. Sicuro? Ma con quel pezzo di legno in mano,
forse… forse… Ma no, lui
era il mollaccione Harry. Il piccolo Harry che piangeva ai temporali.
L’Harry
che si prendeva la colpa al posto suo. L’Harry che soffriva
perché la mosca non
poteva più volare. L’Harry che rincorreva le
farfalle senza toccarle. Peccato che
queste si divertivano a posarsi sui suoi occhiali. Veniva a rintanarsi
da lui
per la paura.
Ma
Harry era cresciuto. Forse non piangeva più
per i temporali, per il buio, per le farfalle…
Forse.
Duddley
era certo che sarebbe potuto cadere il
mondo, ma Harry, quel ragazzo che era cresciuto con lui, giorno per
giorno, non
avrebbe mai smesso di aiutare chi aveva bisogno di aiuto. Forse era
più forte
di lui!
Sì.
Si decise: Harry era troppo imbranato per
essere pericoloso.
Ma
cosa c’era di bello nel togliere la vita a
qualcuno? Qui si peggiora ogni giorno di più!
-La
magia, di per sé, è neutra. –
spiegò Harry
– Ognuno di noi ha la magia dentro di sé. Anche in
te. Non è né bianca né nera.
Ma arcobaleno. Tutti l’hanno. – e amen, andate in
pace fratelli e sorelle miei.
Ci
furono solo tre parole che Dud non volle
far passare nella sua testa – Tutti voi, vorrai dire!
– sputò.
Harry
scosse piano la testa, con un sorriso
degno del padre – Oh no, caro cugino, quando dico tutti,
intendo proprio tutti.
–
Il
cugino ammutolì e sbatté le palpebre due
volte di seguito. Harry riprese a parlare.
-Però,
purtroppo, fra la magia, ci sono anche
incantesimi… non rose e fiori, diciamo. Che ti rendono
matto… - si perse nel
vuoto della stanza - … anche se… - la voce come
assente – non c’è bisogno di un
incantesimo, per portarti sull’orlo del precipizio.
–
* *
*
Sembrava che la sua
mente stesse
ripercorrendo e soprattutto rivivendo i periodi più tristi
della sua vita.
Ma
questo non era il momento di perdersi in
tal cose. No. Basta!
-Ma…
ora, questo pazzo, dove… è?-
//
Mi voglio divertire un po’, dopotutto…
me lo merito. Almeno un poco. //
Harry
sorrise maligno e serafico al tempo
stesso. Gli occhi brillarono. Il cugino perse un battito alle sue
parole:
-Oh,
forse tu non lo sai, ma, lì fuori… –
indicò la porta – c’è la
guerra! -
|
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Capitolo 12 *** Non s@i come è ***
Non
s@i come
è
-
XII ATTO -
Cosa
c’era di
bello, di interessante, in qualcosa che toglieva la vita? La morte come
migliore amica… c’era una guerra… Ma
dove cavolo erano finiti? Qui si diventava
più pazzi ogni giorno che passava!
Fece
una risatina isterica –Ah ah ah, bella questa Potter.-
Il
moro lo fulminò con gli occhi –Pensi che
stia scherzando?- il viso duro e serio.
Il
cugino deglutì. Cercando di farsi coraggio.
-Se
è come dici tu allora… allora… -
coraggio
Dud, pensa! E non far caso all’espressione più
assassina che tu abbia mai visto
-… allora perché non l’hanno detto alla
tv, eh?- bravo Duddley, continua così.
Vincerai. –Non si sono mai sentite bombe e roba varia.
Allora?- incrociò le
braccia fra di loro sia come scudo sia come sfida.
Harry
respirò pesantemente dal naso –Oh, ci
sono, eccome, in tv. Tutte le stragi e i disastri strani. Tutti
compiuti dai
Mangiamorte e da lui in persona.-
-E
tu che ne sai?-
Harry
lo fissò come a riordinare le idee. A
cercare di distinguere i suoi incubi dalla realtà. E
raccontò.
Raccontò
di un ragazzo bramoso di potere, del
suo desiderio di uccidere, facendo soffrire il più possibile
le sue vittime.
Del godimento che ne ricavava nel profondo.
Di
un anziano uomo, ora preside, un grande
uomo, che teneva molto a lui. Che voleva salvarlo da se stesso. Lo
aveva
aiutato a scoprirsi ma le cose, con l’andare del tempo, gli
erano scivolate via
dalle mani.
Di
persone che erano morte.
Di
persone che si erano schierate. Dividendo
il mondo in due. Il bene e il male; la luce e il buio… il
classico bianco e
nero, insomma.
Da
una parte i Magiamorte. Uomini caduti nella
tela che aveva tessuto colui che era rinato sotto nome di Dark Lord,
saziandoli
di illusioni su ragioni senza fondamenta se non quella del dimostrare
la
propria superiorità solo per via del sangue puro.
Dall’altra,
i membri dell’Ordine della Fenice.
Uomini che si erano ribellati a un pazzo. Combattendo per chi non
poteva, per
chi non c’era più.
I
cosiddetti eroi.
-E…
anche i tuoi… genitori…-
-Sì.-
disse – Non ci sono più da molto.-
respirò – Non ci sono più da molto
tempo e tutto per un pazzo omicida.- non ci
avrebbe mai fatto l’abitudine, a quel pensiero.
Sentiva
le lacrime pizzicargli gli occhi,
ancora una volta: il pensiero dei genitori non lo lasciava mai indenne.
Ma
si doveva calmare.
Raccolse
la faccia tra le braccia. Al cugino
faceva una gran pena…
Una
porta che si apriva magicamente. L’addio
prima al papà, poi alla mamma e… un lampo verde.
Accecante e poi… il bruciore incessante
della cicatrice.
Lui
poteva essere tutto: l’Eroe, il Golden
Boy… ma era solo un ragazzo, nulla più. Ma forse,
questo, ancora la gente non
l’aveva capito…
* *
*
Stavano
ancora in quella posizione. Sia lui
che il cugino. Avrebbe voluto far qualcosa ma non aveva il coraggio di
avvicinarsi a lui… a dire il vero non si sentiva degno di
fare una cosa del
genere. Aveva sempre pensato a Harry come un anormale e basta,
eppure… ne
esistevano altri, tanti, e tutti soffrivano esattamente come lui. Harry
aveva perso
i suoi genitori, il suo padrino, la gente a lui cara, aveva combattuto
per la
salvezza di tutti, contro la morte. Stanco. Esausto.
Nella
guerra, quella vera, non c’è tempo per
pensare. Ti devi parare le spalle da solo, non puoi pretendere che
siano i tuoi
compagni a farlo, perché sono troppo impegnati a difendere
se stessi. Batterti
contro mille nemici alla volta; più grandi ed esperti di te.
Harry
e gli altri erano tutti ragazzi che non
ci dovevano assolutamente essere, lì; dovevano essere in
classe a studiare per
il futuro, avere i piccoli battibecchi tra di loro, i grandi batticuori
e fare
gli errori tipici dell’adolescenza. Non andare in campi di
sangue e pioggia.
Sapete
una cosa? Se lo immaginava, Dud, il
cugino, coperto di sangue, che respirava a fatica. Che camminava
traballante ma
che, nonostante la stanchezza, riusciva ad evitare e a rimandare
velocemente al
mittente i colpi ricevuti. Che si prodigava per aiutare chi era in
difficoltà,
quando quello più a rischio era lui; e questo lo sapeva
benissimo, ma era più
forte di lui. Non era altruismo, né per mostrarsi il bravo e
bell’eroe, era
guidato dal suo istinto che gli diceva che no, basta perdite, mai
più nessuno
sarebbe dovuto morire a causa sua! Per una sua distrazione.
Lo
vedeva. Faccia a faccia con il grande Lord,
che respirava sempre meno, che lo superava in tutto. La speranza degli
occhi di
tutti affievolirsi e, alla fine, Harry che si rialzava per
l’ennesima volta e
combatteva. Combatteva senza sosta. Per sé. Per tutti coloro
che credevano o
meno in lui.
E
si vergognò immensamente.
Perché
lui faceva del ritardo della madre per
la sua merenda una tragedia…
____________________________________________________
ANGOLINO
Approfitto
di questo piccolo capitolo per dire
una cosa alla quale tengo molto, così la dico qui visto che
tra un 15 di minuti
devo uscire e non sono ancora pronta; in primis vi volevo ringraziare
tutti,
davvero, dal primo all’ultimo ( so che i ringraziamenti
diretti sono tutt’altra
cosa, ma giuro che al prossimo capitolo lo faccio ] perché
avete reso possibile
una cosa che prima non pensavo accadesse. Cioè; questa fanfa
era destinata a
marcire in un angolino, ma azzie a voi che mi date voglia di scrivere,
ho
intenzione di finirla, la verità è che non so
come finirà ma la trovo un
piccola sfida da vincere l’immaginarsi come
procederà! Oggi non ho avuto una
giornata proprio al top a scuola, interrogazione a matematica e fisica
e,
grazie a quest’ultima con la quale faccio a botte, mi
è toccato cinque e mezzo
( almeno in pagella è sei perchè a mate ho sette
) e ho avuto dei brutti minuti
con quello di italiano e storia ( che mi voleva mettere non
classificato, poi
tre e ora non so cosa == ) ma non m’interessa il voto,
perché ho imparato a non
ridurre tutto a un numero ma… il pensiero delle fanfe, le
chiacchierate con
voi… mi rendono davvero felice, poi, notizia: mi sono fatta
le mèche rosso
fuoco alle punte dei capelli XD! Comunque, ringrazio tantizzimo la mia
zietta
Ada che ha betato e gli chiedo scusa per non aver ancora rx alla mail (
chi è
Vash? XD ) e tutti voi, davvero! Dal 14° capitolo le cose un
po’ cambiano…
arriva il cabaileros *_*! XD!
xla
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 13 *** l3 3 m@l3dizioni ***
Le
tre
m@ledizioni
-
XIII ATTO -
-Harry…
-
Per
la prima volta, il suo nome pronunciato dal cugino. Che
pensò
che il suo nome non fosse così male, volgare, come lo
definiva da sempre sua
madre. Un nome comune ma non tanto. Bello, ma non eccessivo, anche
se… tutto in
Harry era eccessivo. Il coraggio, la testardaggine, la bellezza, la
dolcezza,
una certa cosina dietro di lui… ma forse era per questo che
piaceva.
-Sì?
– Harry stesso sentiva la sua voce
stanca come non mai. Non credeva che il solo ricordo di quella
battaglia gli
potesse scatenare tutto quel dolore dentro. Mai dire mai, no?
-Stai…
stai bene? – alzò il volto e Dud
poté benissimo vedere i suoi occhi riempirsi di rugiada. Non
lo voleva far
piangere. Si sentiva un mostro in quel momento… - Parlami
ancora del tuo mondo.
– il tono con una nota di calore, che sfuggì
all’altro.
-Eh?...
– disse Harry, come appena
svegliato da un lungo sonno – Ah, sì,
sì… - fece mente locale. Era tutto
passato. Faceva parte del passato! – Voldemort riusciva a
uccidere tanta gente
per merito di tre incantesimi proibiti dalla legge, per così
dire… -
-Ma
se sono proibiti e vietatati dalla
legge… perché li fa? –
Perché
non c’è nulla che affascina di
più del proibito. Ecco perché! Duddley era
così curioso che non si era reso
conto di come aveva parlato il cugino. Al passato. Non al presente.
Harry
parlò come se non l’avesse sentito
– C’è…
l’Imperio… - ripensò al suo quarto
anno, quando le aveva scoperte – che
ti permette di controllare le azioni di una persona e… -
-Come
dei burattini, insomma.-
perspicace, il cugino!
-Non
proprio… perché le persone
incantate hanno coscienza di ciò che fanno – un
toccasana per l’orgoglio di un
Grifondoro e un Serpeverde! – Poi c’è la Cruciatus,
la maledizione della tortura e, per ultimo, – prese fiato
– l’Avada Kedavra. –
-E
cosa è? – assottigliò gli occhi.
Harry
girò di scatto la testa verso di
lui, parlando con voce tombale, che gli uscì spontanea
– L’anatema che uccide.
–
Dud
si pietrificò. Più per il
comportamento di Harry che per altro.
-Nessuno
sopravvive a questa
maledizione. Nessuno. – si ripeté, in tono
più basso.
-Nessuno
- rifletté il cugino - … tranne
te. –
Harry
sgranò gli occhi e lo fissò
stralunato – E tu che ne sai? –
Dud
fece spallucce – Perché tu ti deve
sempre distinguere. –
Harry
si rilassò, falso allarme, e si
mise quasi a ridere per il sollievo.
-Però...
– disse Dud – Deve essere
tremendo, l’ultimo. – constatò, serio e
sconvolto assieme.
-Tu
dici? – fece con aria di sufficienza
Harry.
Sembrava
che stessero prendendo il tè
delle cinque, in amicizia e allegria, chiacchierando tranquillamente
del più e
del meno… Tipo sparlare del nuovo colore che i vicini,
rabbia, avevano dato
alla casa. Ironia della sorte, invece, stavano parlando di roba
pericolosa,
tosta, che non andava assolutamente presa sottogamba.
Ma
Harry era curioso di sapere le ultime
novità che il cervello machiavellico, ma mai quanto il suo,
del cugino, aveva
partorito.
-Certo.
– sbottò Dud – Vuoi mettere la
morte con una tortura? –
-La
tortura può sembrati la morte, Dud.
– disse, inflessibile – Può capitare che
sei talmente stanco che la… - si
bloccò e rettificò la frase –
Sei… la vorresti. Ecco. Vorresti morire,
perché…
perché la morte ti sembra nulla paragonato a ciò
che stai subendo. –
-Stai
dicendo che preferisci morire
piuttosto che combattere e sopportare… –
Harry
lo fulminò con gli occhi.
Dud
lo guardò come sconvolto. Si alzò in
piedi di scatto e si avvicinò a lui, a pochi centimetri
dalla faccia bronzea –
Non c’è nulla peggiore della morte, Potter.
– sputò – E mi stupisce che tu non
lo abbia ancora ben chiaro, questo concetto. -
Duddley
poté chiaramente vedere gli
occhi del cugino tremare, non più deboli, ma forti e tristi
al tempo stesso.
Come se si stesse trattenendo dal mettergli le mani addosso. Ma senza
quel
pezzetto di legno, e solo, Harry Potter non era poi tutta questa grande
minaccia. E ciò, purtroppo, era risaputo dal mondo intero.
Che però aveva
interpretato male il significato di quelle parole…
-Tu
lo sai? – gli domandò, apatico.
-Eh?...
–
-Tu
sai cosa vuol dire? –
-Cosa?
–
-Tu
parli così perché non sai nulla. –
la testa alta e per nulla al mondo l’avrebbe abbassata
– La Cruciatus…
l’Imperio… l’Avada… - lo
fissò con disprezzo – Tu non sai nulla di tutto
questo. Ti spaventa e non ti biasimo… chiunque sano di mente
si terrebbe a
debita distanza da tutto questo… -
-Ora
si spiega tutto, allora. –
Gli
stava praticamente dando
dell’idiota, a lui? Ma come si permetteva? Lui aveva fatto il
suo dovere da
bravo eroe, cosa altro voleva la gente, il cugino? Aveva sprecato i
suoi primi
anni di vita a rincorrere un pazzo omicida megalomane per sentirsi dire
“Non
capisci nulla”… non si aspettava un monumento e
neanche lo voleva… ma che altro
volevano? Eh? Il suo sangue? Già dato! La sua carne? Fatto!
Il suo cuore
distrutto, la sua anima? No… gli dispiaceva mondo, ma la sua
anima e il suo
cuore appartenevano già a una persona, alla quale li aveva
dati con somma gioia
e felicità e amore.
Esattamente
l’anno prima, al Ballo del
Ceppo, nella Stanza delle Necessità. Dio, se si ricordava
quella notte. E come
si poteva dimenticare la propria salvezza per mezzo di un angelo dai
capelli
d’oro, la pelle d’alabastro e gli occhi di
cielo… ma lui non era solo questo,
glielo aveva ripetuto più volte… e questo era da
mettere in chiaro!
L’istinto
prese il sopravvento su Harry,
che con una forte spinta allontanò il cugino da
sé. Quelle parole… “Nulla è
peggiore della morte, Potter.”, le aveva sentite troppe volte
da Tom; talmente
tante che, alcune volte, gli era capitato di pensare che sì,
era vero: nulla
era peggiore della morte. Ma bastava pensare ai genitori di Neville,
per
esempio, per rendersi conto che non era assolutamente vero. Bastava
guardare
lui, colpito dalla maledizione peggiore di una semplice cicatrice.
-Tu
non sai cosa vuol dire quando chi
ami muore davanti ai tuoi occhi… chi non sa le cosa farebbe
meglio a tacere. -
Si
alzò dal divano e l’asciugamano lo
accarezzò per tutta la lunghezza della gambe, finendo
pesante sul pavimento,
lasciando scoperto il corpo pieno di tagli rosso sangue.
Harry
era in piedi e non se ne curava,
non pensava minimamente alla sua evidente nudità, e Dud non
riusciva a togliere
gli occhi di dosso ai suoi, che lo fissavano con pietà.
-Questa
scenata è durata sin troppo. –
proclamò – Buonanotte. – e si
girò, iniziando a correre verso le scale. Dud si
alzò di scatto e lo rincorse.
Chiunque
avesse visto quella scena da
fuori, avrebbe pensato senza ombra di dubbio che Dud volesse violentare
o,
quanto meno, uccidere, Harry… Così come aveva
pensato Petunia che, scesa per un
po’ d’acqua, per le scale trovò
sdraiati, suo figlio sopra al nipote, nudo in
tutta la sua bellezza e con una faccia da nevrosi degna solo di una
ragazzina
con il ciclo.
Si
appoggiò al muro tappezzato di fiori
colorati, e di pessimo gusto, perché sentiva le forze
mancargli. I due
pensarono, aspettarono, l’urlo della donna, che non ci fu,
visto che Petunia si
sentiva momentaneamente privata delle corde vocali e con la gola secca
come il
Sahara. Non riusciva neanche a biascicare “Vernon,
Vernon…” come suo solito.
Harry,
stufo di dare le spalle al cugino
e la faccia alle scale, ma più che altro di sentirsi
qualcosa premere proprio
lì, e neanche voleva pensare a cosa fosse, diede una
gomitata a Dud, che
miracolosamente si tolse da sopra di lui, così che si
potesse alzare e correre
a vedere se la zia aveva avuto un coccolone o no.
-Zia…
- chiamò, una volta in cima alle
scale, vicino a lei – Zia! –
Dud
stava ancora steso sulle scale,
apparentemente senza la minima intenzione di alzarsi: dopotutto, la
vista era
perfetta da lì, perché farlo?
Poi
pensò: se la madre si fosse sentita
male, e non ne vedeva la ragione, visto che a parer suo quello dove
stava era
il paradiso, chi gli avrebbe preparato la mattina la colazione?
Spaventato da
ciò, Dud si alzò e si diresse verso la madre che,
come al solito, anche se con
la gola secca, inveiva su Harry.
-Tu…
tu… mostro! – pareva piangere.
Harry
faceva segno di sì col capo, e,
con tono ironico e annoiato, faceva – Sì zia,
certo. –
-Scusa,
lei ti chiama mostro e tu la
ringrazi pure? – lo additò.
Harry
fece spallucce – Beh, sai com’è,
dopo anni che ti chiamano imbroglione, buffone, bugiardo, mostro, per
non
citarne altri… ci fai l’abitudine. –
sorrise.
-Oh…
– disse solo.
-Il
mio Dudino patatino…– pigolò
Petunia, arpionandosi al figlio che non sapeva che fare.
-Io
vado in camera mia, prima che si
riprenda e mi dia dello stupratore – sottolineò,
assottigliando gli occhi -
anche se non sono io quello che sbavava e palpava. -
Poi
Dud sentì il rumore della chiave
della porta di Harry girare e, senza neanche pensarci,
accompagnò la madre in
camera e gli portò l’acqua fresca che andava
cercando.
Quando
riscese per posare il bicchiere,
vide l’asciugamano, il mito, che giaceva inerme ai piedi del
divano, che aveva
ancora la forma di Harry. Lo raccolse e, senza pensarci, ne
saggiò la
consistenza morbida, come aveva constatato essere la sua pelle, e se lo
portò
in faccia. Si sfregò sulla spugna e poi la odorò.
-Mmhh…
- biascicò, sentendo il dolce
profumo del cugino.
Si
chiedeva se stava diventando una
sorta di maniaco e si rispose che non gli importava nulla.
Andò a dormire con
quel panno profumato tra le braccia.
* *
*
Era
sdraiato sul suo letto, a pensare
che si era fatto vedere nudo per ben due volte dal cugino e dalla zia,
ma
vabbe’, lei non era prevista… perché?
Dud era previsto che s’improvvisasse in
versione maniac-style? Eh, eh? Oltretutto, lo aveva anche seguito per
le scale,
afferrato per un gomito e poi schiacciato sotto il suo peso, questo era
tentato
omicidio, altrochè Voldemort! Il maledetto aveva anche avuto
la sfacciataggine
di palparlo e se solo pensava che aveva sentito, appunto,
l’apprezzamento che
questo provava per il suo corpo… gli venivano la nausea e il
vomito. Quel…
quel… quel… MAIALE!
Prese
un libro di scuola, assicurandosi
bene che fosse di Pozioni, e lo tirò con tutta la sua forza
contro la parete,
facendo ben attenzione a far più danni possibili, al libro.
Aggiungiamo che gli
tornava in mente la faccia di Piton e siamo a posto!
Ma
subito si raddolcì, al pensiero di
calde mani vellutate, dalle dita affusolate, sul suo corpo…
gli venivano i
brividi e la pelle d’oca e…
qualcos’altro, in tutta sincerità, per quanto
riguardava una certa voglia. Sorrise perché solo il suo
angelo lo faceva
sentire amato e tranquillo. Anche quando c’era Tom ad
attentare alla sua vita,
bastava un abbraccio del biondo, e qualcos’altro, per farlo
sentire sereno e
felice.
Si
risdraiò sul suo giaciglio, con la
nostalgia di quelle forti braccia come vestiti, e si
addormentò, sognando il
suo bell’angelo perverso e dolce. Ghignando nel sonno coi
canini.
____________________________________________________
ANGOLINO
Innanzitutto
Tantizzimi Augurizzimi di
un Buonizzimo Natale a tutti^^, poi volevo dire; questo capitolo non
doveva
essere così, ma l’ho iniziato e finito in tempi un
po’ separati per questo è
così! Anche per dare un bel colpa di coda al finale della
bella chiacchierata
nottura tra quei due.
Grazie
mille alla zietta Ada che ha
betato il capitoluzzo [ ho ricevuto la mail e vedrai te XD ] ma sai che
c’è?Credo che la taglia su di me ci sia,
è questo il punto! Ci sono nata con la
sfiga addosso éé!
DJKIKA
a me nessuno ha detto che col
passare del tempo diventavano arancioni Oo… ma, aspetta
cara, non è che loro si
riferivano allo shampoo colorato? Perché, quando quella
pazza della mia compara
de banco mi ha vista mi ha chiesto se lo era, ma io mi ricordo bene la
puzza
del colore e la carta stagnola che pizzicava e come mi sono sporcata!
Io me li
sono proprio colorati, tipo la tinta delle signore in giallo [ ovvero;
anzianotte ] e magari loro credono che tu te le voglia fare
così con lo
shampoo, quando le vuoi permanenti.
SPARTA
scura il mio ritardo, ma ho
passato un po’ di tempo ad arrovellarmi il mezzo neuroncino
perché le
recensioni non quadravano e poi ho visto bene al primo capitolo e
mistero
svelato XD! Ti volevo ringraziare tantizzimo^^. Zi, anche se il
più delle volte
una loro storia ( orrore ) è messa tra dei ricordi a parole
nel presente. Zi,
lo zo, non posso dire che sia colpa della scuola, anche
perché non studio quasi
nulla, litigo coi prof e via dicendo… per questo ho un conto
in sospeso con
quello di italiano e storia, e appena finito qua vado a fare la
parafrasi, la
sintesi e il ripasso generale di Dante e Petrarca, visto che domani ho
il
compito… L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA UN COMPITO! Ma
ti pare possibile? Vabbe! Che
ce vo?^^. Azzie mille, davvero, spero che la fanfa continui a piacerti!
A
TUTTI GLI ALTRI visto che ci sono
stati dei problemicci con efp, le fanfe e le recensioni si sono tolte
çç, però
me avere fatto in tempo a vedere che erano diventate 96 e vi svolevo
ringraziare tantizzimo regà çç, a
molti è piaciuta l’ultima frase e infatti
sono stata un bel po’ a pensare come impostarla ma vedo che
alla fine, con la
supervisione di Ada, sia andato tutto bene^^! Spero che la fanfa
continui a
piacervi e… al 15° arriva il cavalier serbante *_*!
xla
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 14 *** B@rry Motter ***
B@rry
Motter
- XIV ATTO -
Quella
notte Dud non chiuse occhio.
Passò tutta la notte a pensare ad Harry… alla sua
morbidezza…
Si
chiese spesso se stava diventando come quei vecchi che sbavano
dietro alle adolescenti e si rispose che non gliene fregava nulla.
Dopotutto,
chi lo poteva mai venire a sapere che lui era attratto fisicamente dal
cugino?
Beh, aveva un bel corpo e un bel viso, ma per il resto si poteva
tranquillamente dare in beneficenza! Eppure tutti i suoi sogni di
gloria
crollavano quando gli tornava in mente che il cugino era
bell’e che fidanzato
e, da come ne parlava, della secchiona ma non tanto, non pareva volesse
staccarsi da lei per lui. Almeno non era nei suoi piani prossimi, forse.
Prese
un’ultima volta l’asciugamano bianco che aveva
coperto il
cugino per gran parte della loro chiacchierata notturna, conclusasi in
maniera
alquanto interessante, per quanto lo riguardava.
L’odorò e lo ripose con cura
sotto il cuscino, in modo che la madre non lo vedesse, poi
uscì dalla stanza
per andare in bagno; tuttavia arrivato scoprì che era chiusa
a chiave. Pensò
subito al padre, ma da sotto veniva il rumore della televisione e il
rumore di
pentole e padelle, quindi neanche sua madre e fatti due
conti… sorrise maligno,
cosa che non credeva neanche di saper fare, e bussò.
-Ora
esco!- fece eco da dentro Harry che si stava asciugando in
fretta.
Oh
sì che esci, pensò Duddley, che si
precipitò vicino alle scale
e aprì un piccolo armadietto a muro dov’erano
tutte le chiavi della casa. Prese
quella del bagno e poi la infilò nella serratura della
porta… senza uccesso.
-Ma
che cav…- stava imprecando, quando la
suddetta si aprì, lasciando uscire il cugino vestito di
jeans blu e una camicia
bianca leggera e un po’ trasparente, con le maniche
rimboccate.
-Sì,
Dud?- disse sorridente e beffardo
appoggiato allo stipite della porta. Le mani e le gambe incrociate, i
capelli
un disastro!
Dud
aprì la bocca, ma senza emettere alcun
suono. Solo quando Harry se ne stava andando – Ma…
ma… - biascicò.
-I
privilegi di essere un anormale, Dud – le
mani in tasca mentre scendeva i gradini come al galoppo.
Aveva
usato la magia lo scemo… e lui
ancora più scemo che non ci aveva pensato! Beh, non poteva
mica pensare a tutto
lui, no? Un po’ di pausa, altrimenti qua c’era il
rischio di rimanere calvi per
la troppa ginnastica celebrale. Forse il cugino aveva fatto una delle
sue cose
da mago e la porta si era bloccata…
Però,
fece a mente, comodo così…
* *
*
Quando
arrivò in salotto venne subito appiccicato alla parete
dalla camminata spedita di Harry, che si dirigeva verso la porta.
-Ehi,
dove vai? – chiese arrogante, come se gli stesse facendo un
dispetto andandosene.
-Ma
saranno anche cavoli miei o no?- disse
Harry sarcastico e serio, girandosi verso di lui. Ora non poteva
neanche essere
libero di andare dove voleva? Prese un bel respiro per mantenere il
controllo.
-Ma
non fai… hai fatto colazione?-
Harry
guardò il cugino come se stesse
guardando Piton; quindi, in maniera disgustata – Dopo quello
che ho
combinato stanotte? – disse calcando quel
“ho” – Mi ha cacciato dalla cucina,
proclamando che il porco che ha fatto del male al suo Dudino patatino
non
merita di essere nutrito…- poi il tono sarcastico si
trasformò in malinconico -
… e se è per questo… neanche di vivere
–
-Beh…
- che poteva dire? - … rimani comunque
e.. – ma venne interrotto dal cugino.
-E
a voi dove frega dove vado? Da quando
v’importa di me? – disse scontroso – Meno
mi vedete e meglio è, no? – se ne
andò chiudendo la porta bianca con un tonfo sordo.
Fu come una
coltellata al cuore per Duddley. Davvero il cugino pensava quelle cose
di lui?
No, no; di loro. Dei suoi genitori, che lo avevano sempre trattato come
una
cenerentola; perché lui non gli aveva mai fatto nulla, no?
Dopotutto lo avevano
accolto a casa loro sin da subito e aveva sempre abitato lì.
Dud
si disse che il cugino poteva andare dove voleva, ma che
quella era e sarebbe stata sempre casa sua, quindi sarebbe tornato,
prima o
poi. Perché Harry doveva tornare da lui!
Andò
in cucina, si sedette a tavola, prese del succo d’arancia e
lo bevve. Si sentiva la gola secca e di nuovo quella fastidiosa
sensazione di
farfalle allo stomaco.
Mamma?-
tanto valeva chiarire subito
questo punto, no? Ne aveva l’opportunità e in
più non c’era Harry nei paraggi.
Eh già, non c’era… ma forse era proprio
per questo che si sentiva così male.
-Sì,
amore? – cinguettò la madre, alle prese con la
colazione del
figlio. Roba del tutto sconsigliata dai medici, a quanto pare, che gli
mise
davanti al naso e che fissò apatico. Per la prima volta.
Vide
suo figlio prendere la forchetta e
spostare le frittelle, fissandole come veleno. Le guardò
attendo come ad
analizzarle. Una per una.
-Dud,
che hai, amore? – era pur sempre una
madre e se ne accorgeva quando il figlio stava male per qualcosa.
-E’
che… mi chiedevo… se tu mi dessi da
mangiare insetti vivi – alzò la testa verso la
donna, con la fronte corrugata.
Petunia
rise cristallina e cavallina alla
frase del figlio – Ma no, tesoro. Perché?
– chiese curiosa.
-Beh…
- inziò Duddley - … Perché... mi sento
come se avessi… non so… come un vuoto nello
stomaco –
-E
allora mangia, ragazzo mio – fece amabile
il padre, intento a leggere il giornale.
-Ma
il punto è questo! Ho lo stomaco vuoto,
però non è fame, è come… -
-…
Farfalle? – concluse Petunia per lui.
Dud
la fissò sorpreso – Sì, ma… -
-Tesoro
– gli prese le mani – Non hai nulla di cui
preoccuparti,
sai? Vuol dire solo che… - non riusciva a concludere, pareva
troppo felice.
-Vuol
dire che… ? –
-…
Chi è la fortunata, Dud? – chiese il padre
che ora aveva posato il giornale sul tavolo, interessato a questa
svolta del
figlio. Gli occhi fieri.
-Fortunata?
– Dud pareva un giradischi rotto.
Ma cosa costava ai genitori concludere le frasi che iniziavano? Se non
sapevano
neanche loro perché aveva quelle maledette farfalle lo
potevano pure dire
chiaramente e lui così avrebbe smesso di preoccuparsi e
avrebbe, caso mai, più
in là, chiesto a qualcun altro. Visto che l’idea
di avere come degli insetti
vivi nella pancia non era che lo rassicurasse molto…
-Ma
sì, Dud - prese a spiegare il padre –
Quando senti quelle “farfalle” vuol dire solo una
cosa… -
E
questo l’aveva capito… - Ma cosa? –
inveì.
-Che
ti sei innamorato, tesoro! – cinguettò la
madre che sprizzava gioia da tutti i pori. Già ad
immaginarsi il matrimonio del
figlio con una bella ragazza di ottima famiglia e perfettamente
normale. Una
come tante. Una come loro.
-In...
inna… innamorato? – balbettò Dud
diventando rosso in faccia.
-Ma
sì, ragazzo! E dicci: chi è?-
-Una
tua amichetta di scuola?-
-Scommetto
che è la Motter,
mia cara- disse Vernon alla moglie, che trattenne il fiato.
-Quella
ragazza moretta con gli occhi verdi
bella e gentile, caro?- la mano davanti alla bocca.
-Ma
si, sarà sicuramente lei. I genitori sono…
sono… ehm… che fanno i genitori?-
-Non
lo so… però mi è parso che non molto
tempo fa i vicini ne parlassero-
-E
cosa dicevano?- Vernon sembrava essere
preso dallo stesso tarlo che aveva Petunia: quello della passione per i
pettegolezzi che correvano per tutto il quartiere e dintorni. La moglie
non
lavorava, quindi quando finiva le pulizie, di preparare i consueti
pasti, la
spesa e via dicendo… doveva pur fare qualcosa, no? E
così aveva scelto il
gossip come passatempo! E lui doveva ammettere che molte cose erano
sì, solo
chiacchiere, ma altre erano utili. Poi voleva essere costantemente
informato se
i vicini avevano scoperto qualcosa su di lui e la
moglie era sempre una
risorsa inesauribile di notizie di ogni genere.
-Che…
– Petunia fece memoria locale e informò
il consorte - … è orfana di genitori e vive con
dei lontani parenti molto per
bene. Non ti ricordi quei due signori che sono venuti alla festa
l’ultima
volta? – accavallò le gambe e mise sotto il meno
un dito – Mi sembra che si
chiami… Barry [ si legge Berry Nd xla ] caro –
-Ah
– il marito parve ricordarsi bene sia la
giovane che i genitori adottivi di questa – Ma, si, Barry
Motter – si rivolse
al figlio – Hai proprio buon gusto, Dud – gli fece
l’occhiolino, che Dud
avrebbe visto se non si fosse incantato a fissare un punto vuoto della
cucina.
Non
aveva sentito una sola parola, o
quasi, del discorso appena svoltosi. Il suo cervello si era chiuso
nello stesso
istante in cui aveva sentito la parola innamorato. Ma dai, lui,
innamora… di
Har… era più realistico dire che la madre avrebbe
vinto il concorso per Miss
Universo! Lui al massimo provava una voglia matta di mettergli le mani
addosso
e basta. Punto e a capo, altro discorso. E poi, andiamo: non tanto per
il fatto
che fossero maschi entrambi o consanguinei, quanto il fatto che Harry
era già
fidanzato. Ma a pensarci bene: a lui importava davvero di questo? Certo
che no!
Ma allora cosa lo frenava dal saltargli addosso? Ok, gli era saltato
addosso,
schiacciandolo col suo peso quella notte stessa per le scale, questo
era vero,
testimone sua madre, ma se non gli importava il sesso, il fatto di
essere
cugini o che fosse fidanzato e, molto probabilmente, fissato con
l’amore eterno
- non glielo aveva chiesto, troppo impegnato a venerare le sue
nudità, ma
certo, visto il soggetto ingenuo e idiota, che era - perché?
Forse la risposta
più sensata sarebbe stata che così facendo
avrebbe deluso i suoi genitori.
Insomma, lui era normale, uno sano, mentre Harry era un anormale,
malato! Come
sarebbero rimasti mamma e papà alla scoperta che Barry
Motter, non solo
somigliava in modo morboso ad Harry, anche come aspetto e storia, oltre
che
come nome, ma se la sarebbe fatta volentieri con un mago?
Dunque
era tutto qua alla fine, il problema. Harry era un mago.
Lui no. E questo li rendeva troppo diversi per poter fare
alcunché. Ma anche la
ragazza di Harry non sembrava avere costantemente la testa fra le
nuvole come
lui, e poi era molto studiosa, a detta del cugino, no?
Loro
erano cugini e maschi, mentre con lei che avevano in comune,
oltre al fatto di essere entrambi anormali? Quindi, a conti fatti, il
risultato
era, almeno per il momento, Dud 2 – Hermione 1.
* *
*
Ma
come si permetteva quel maiale di parlargli
a quella maniera? Ok, lui era stato brusco, ma se l’era
cercata… ma allora
perché si sentiva che ne avrebbe potuto fare benissimo a
meno?
-Maledetta
vena da Grifondoro! – imprecò
Harry dando un calcio a una lattina vuota. E poi, come gli era saltato
in mente
di dire l’ultima frase? Tenersela per sè no, eh?
L’unica cosa che lo consolava
era che presto non sarebbe stato più solo. Giusto quella
mattina, verso le
sette, un gufo reale aveva picchiettato alla sua finestra e lui,
riconoscendo
il volatile appartenente al suo amore, lo aveva fatto entrare e lo
aveva
strapazzato tanto che il povero rapace aveva dovuto beccarlo su una
spalla per
fargli mollare la presa. Si era scusato, dopotutto era un essere
vivente e non
aveva il diritto di trattarlo come un peluche, e gli aveva dato un
po’ di
mangime, mettendolo assieme ad Edvige, che fino a quel momento, ovvero
fino a
che lui non aveva urlato come un matto incapace di trattenere la
felicità,
stava tranquillamente dormendo in santa pace, poi prese il piccolo
pezzo di
pergamena che aveva legato alla zampina.
Ora,
che si trovava al parco, lo stesso di sempre, rilesse la
lettera:
Caro
Harry,
ho
finito prima di quanto credessi, e questa mattina verso le
undici verrò in quel posto che mi hai detto essere molto
importante per te.
Verrò con una sorpresa… anzi, credo che
verrà prima la sorpresa di me. Sai che
mi devo preparare almeno il necessario, per sopravvivere tra i babbani.
A
tra poco amore.
I
Kiss You.
You
Angel.
Ps:
porto anche la panna e la cioccolata!
Oh,
se lo sapeva quanto gli costava andare in
mezzo a quella che fino a poco tempo prima considerava feccia
dell’umanità, ma
non avrebbe mai potuto dimenticare la gioia quando gli aveva detto
“ Vabbeh,
per te questo e altro, amore “ e lo aveva baciato,
trascinandolo sul letto
che avevano fatto comparire nella Stanza delle
Necessità. Si perse in
quei suoi bei ricordi, andando a sbattere contro un palo che, per lui,
doveva
essere spuntato dal nulla.
Arrivando
al parco si sedette
sull’altalena che, egoista, considerava sua, visto il gran
numero di volte che
v’era andato a piangere in solitaria; pensando a quando amara
e ingiusta fosse
stata la vita con lui. Strinse le dita attorno alle catene di ferro e
le nocche
divennero bianche, la testa gli tremava a malapena, più per
la rabbia che per
altro, gli occhi spalancati sull’orlo delle lacrime, la bocca
una fessura che
solo un angelo biondo avrebbe saputo schiudere e far stendere in un bel
sorriso… aveva bisogno del suo amore per poter
vivere…
____________________________________
ANGOLINO
Chiedo
umilmente perdono ç___ç! Grazie a tutti
per l’incessabile pazienza e prometto che il prossimo arriva
il prode;
dopotutto è già scritto XD! Ora scappo, che mi
vado a finire un po’ Petrarca
°_°! Azzie mille alla zietta Ada che ha betato il cap
XD ma la fanfa sta
diventando un po’ surreale,
no?^^’’’
xla
|
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Capitolo 15 *** Il C@v@liere ***
Il
C@v@liere
-
XV
ATTO -
Duddley
si avvicinò al cugino. Aveva lasciato i suoi genitori a
parlare di una certa Barry, aveva finito la colazione e lo aveva
raggiunto come
sempre. Vide che si era addormentato a cavallo dell’altalena,
con la testa e la
schiena appoggiate a una delle due catene di ferro. Doveva avere uno
spirito
molto accomodante per addormentarsi in quella posizione, un vero
bradipo vista
l’ora. Poi pensò che non avesse dormito per via
del loro momentaneo incontro
ravvicinato di quella notte, sulle scale, e un po’ se ne
dispiacque, perché lui
aveva dormito alla grande, ovviamente per modo di dire, eh?
Immaginò Harry che
si rigirava e girava nel letto senza riuscire a chiudere occhio
per… la brutta
figura? Non era mica un brutto ragazzo. Per lui? Magari lo aveva
pensato per
tutta la notte e poi che non gli dispiacevano poi tanto i maschi e
lui… see,
magari fosse stato così! Dud si convinse che doveva essere
la sua ragazza, il
motivo per cui Harry se ne stava penzolante a dormire lì.
Avvicinò
la faccia a quella del ragazzo e notò che delle lacrime
gli rigavano il viso e aveva un’espressione decisamente
truce, ma ringraziò il
cielo che non inveisse come le altre volte che si trovava nelle braccia
di
Morfeo.
Lo
sentiva di notte e si chiedeva come mai… ma ora…
ora che sapeva
la storia, almeno una buona parte… pensò che in
fondo Harry aveva tutto il
diritto di piangere, in qualunque momento; che aveva il diritto di
essere
consolato da chi gli voleva bene. E forse, lui, era tra questi? Ma
certo che
no! Al primo posto c’era quella Hermione che gli teneva
affettuosamente la mano
quando era stato in ospedale, pensò rammentando la foto
movente. Ma se era
così, dov’era, eh? Ora, dov’era la sua
ragazza? Non c’era, no? C’era lui, ben
felice di consolarlo e cullarlo tra le sue braccia. Forse era vero che
gli
uomini non dovevano piangere, ma a lui Harry non appariva come un uomo.
No,
appariva come un piccolo angioletto dolce e sfortunato. Una persona
buona alla
quale erano capitate tante cose brutte: se fosse capitato a lui non
avrebbe
retto come il cugino, avrebbe gettato la spugna già da
tempo. Magari passando
dalla parte del nemico, chissà! Ma Harry no, non
l’avrebbe mai fatto. Era
troppo onesto e buonista per voltare le spalle a chi credeva in lui e
scappare
con chi amava; anche se ci avrebbe messo la mano sul fuoco che ci aveva
pensato
più di qualche volta, a lasciare la comunità
magica, visto anche come lo
trattavano, e scappare con la sua ragazza. Niente più
Salvatore, niente più
Bambino Sopravvissuto, niente più Prescelto;
solo… Harry. Ma chissà se
l’avrebbe fatto davvero… forse a
quest’ora neanche lui ci sarebbe più, sarebbe
morto per mano del nemico, senza più Harry che lo difendeva
a costo della sua
vita. Ripensò a tutte le volte che lo prendeva in giro, che
lo minacciava
atteggiandosi a bullo invincibile, alle risate che si faceva quando i
suoi
genitori lo punivano per qualcosa che non aveva fatto e lui se ne stava
zitto,
zitto e muto, e faceva tutto quello che gli veniva chiesto…
quella era poca
roba per Harry a quanto pareva, visto ciò che aveva dovuto
affrontare. La fama,
si sa, porta con sé tanti pro, quasi quanto i contro.
Perché
sì, ci sono molte persone che ti adorano e ti fanno
salamelecchi ma altrettante, se non di più, che ti odiano;
pensano che la
popolarità ti abbia dato alla testa, che non sei
più lo stesso di un tempo, ti
guardano male, ma questo se sei baciato dalla fortuna, altrimenti ti
serbano
l’indifferenza. Dud non sapeva cosa fosse; non aveva la
minima idea del
significano della parola indifferenza. Quando qualcuno ti evita, non ti
rivolge
la parola… magari quel qualcuno è proprio la
persona che ami più di ogni altra.
Lui invece era stato sempre al centro dell’attenzione di
tutto e tutti e, se
non era così, si faceva ascoltare a suon di urli e pugni.
Invece Harry subiva e
basta; magari anche la sua ragazza lo trattava da zerbino,
perché no? Era
possibile. Eppure… nonostante la sua indole passiva, il
cugino aveva salvato il
mondo da un pazzo assassino. Anche mezzo schizofrenico, a quello che ne
sapeva.
Dud
prese un fazzoletto che aveva in tasca e gli ripulì il viso
dalle lacrime, anche se era bello anche così. Poi si
fermò ad osservarlo: la
camicia bianca era sbottonata in alto, il che permetteva di vedere bene
il
collo, la testa da un lato, e… quel collo era molto, molto
invitante. Si
avvicinò, con l’intenzione di baciarglielo,
già pregustando il sapore della sua
pelle, quando un luccichio attirò la sua attenzione.
Abbassò gli occhi verso la
gola e lo vide! Attaccato al collo di Harry c’era un
cordoncino di cuoio nero,
con della pelliccia morbida; davanti sembrava esserci attaccato
qualcosa che
penzolava. Dud prese in mano quella cosa, che aveva tutta
l’aria di essere una
targhetta d’oro bianco, e sopra, a caratteri d’oro
rialzati, c’era scritto:
69
My Puppy 69
:-:*
Your Angel *:-:
Rimase
pietrificato per qualche istante. No…
cioè… le opzioni erano due: o lui si era
sbagliato a leggere, oppure era
scritto male. Ma sì, ci sarà stato qualche
sbaglio! Altrimenti perché il cugino
andrebbe in giro con addosso un collare da cane, o da gatto, con su
scritto Il
Mio Cucciolo, Tuo Angelo? Non avrebbe avuto senso, no?...
Vero? Magari
Harry aveva strani gusti e frequentava quei strani locali sadomaso tra
un pazzo
sadico e l’altro: aveva pur il diritto di svagarsi, ma chi
gli poteva aver
fatto un regalo, se era la parola esatta, del genere?
Leggendo
più attentamente, e scavando
nella sua piccolissima memoria, Dud collegò la lettera letta
la sera prima in
stanza di Harry con il collare: era la sua ragazza! E doveva essere
anche messa
piuttosto bene, come risorse finanziarie, per potersi permettere di
fare un
regalo del genere al suo fidanzato. Quella Hermione non gli andava
tanto giù,
doveva essere la classica tipa alta, bionda, occhi azzurri. Magari una
smorfiosetta con due facce, perché no, era fattibile. Ma
cosa pensava, di
potersi comprare il cugino con degli stupidi regalini? Beh, se era
veramente
così allora quella ragazza non aveva capito proprio nulla
della vita. In tutta
sincerità, ora che aveva scoperto che Hermione era
così perfetta – insomma…
bella, ricca, dolce - lui si sentiva molto sminuito: non gli bastava la
certezza
che il cugino non si sarebbe mai venduto anche per tutto
l’oro del mondo, la
cosa che più lo rendeva triste era il fatto che lui, pur
avendone le
possibilità, non aveva mai reso felice Harry, mai. Neanche
una volta, magari
per sbaglio. Era normale che Harry volesse qualcuno che si prendesse
cura di
lui, che lo facesse sentire protetto e lo facesse sorridere,
divertire...
che lui si ricordasse, quella scuola dove andava il cugino,
era come un
college, insomma: ci entravi il primo settembre e ne uscivi i primi di
giugno,
dormivi lì e non tornavi a casa se non per le vacanze.
Dopotutto, suo cugino
non era mai tornato per roba come il Capodanno o per Natale, no? Era
tornato,
per la gioia dei genitori, solo in estate. Quei miseri tre mesetti, poi
rimetteva tutte le sue strane cose nel suo baule, qualche strampalato
lo veniva
a prendere e lui se ne andava. Quando avevano dodici anni gli aveva
detto “ Chi
vuole essere amico tuo? “ con disprezzo… ma che ne
sapeva lui, della storia del
cugino, dopotutto neanche lui si era mai degnato di dirgli nulla. E
infatti si
era dovuto interessare lui, alla fine, no?
Alla
scuola normale Harry non aveva mai avuto amici, anche perché
chiunque gli si avvicinava, lui lo menava, con il suo gruppetto di
bulli
falliti, e non sapeva perché: diceva a tutti che Potter era
un pazzo, che era
un tipo che da un momento all’altro ti poteva uccidere e che
quindi ti dovevi
tenere a distanza da lui, né guardarlo né
parlarci. La maestra era stata
scontrosa con lui sin dal primo giorno, perché i suoi
genitori erano andati a
parlargli, giorni addietro, assicurandosi che avesse capito bene che
doveva
aver a che fare con un pazzo, uno problematico. Non eccelleva in
nessuna
materia, il che costituiva per l’insegnante un motivo in
più per metterlo in
punizione o per sgridarlo. Passava gli intervalli sotto un albero nel
cortile
dell’edificio, a guardarsi intorno, oppure a raccogliere
fiori per l’unica
maestra che era gentile con lui: una volta lo aveva fatto anche con la
loro. Il
risultato fu uno schiaffo sulla guancia bronzea e compiti in
più per casa. Lui
ci rideva sopra come un matto; vedere il dolore del cugino lo aveva
sempre
messo di buon umore. Ma ora non più. Si domandava se anche
lì, nella sua scuola
di gente strana, era così. Tutti che gli ridevano alle
spalle, le punizioni e
via dicendo… era una situazione molto più dura,
perché eri costretto a vedere
chi non sopportavi, vedevi un certo insegnate unto, perché
anche loro,
ovviamente, vivevano lì. Harry gli aveva raccontato di un
certo insegnante
molto simile a un pipistrello, che andava in giro sempre interamente
vestito di
nero, i capelli neri e tanto unti che neanche dieci shampoo li potevano
salvare. E, se non ricordava male, era il capo, o qualcosa del genere,
della
casa rivale, a quello che aveva capito, di quella di Harry. I
Sipeldi… no, no…
era.. mh… i Siveleni? Ma no, era… aveva a che
fare con un rettile e un colore,
mh… ah, sì: Serpeverde! Sì,
sì, era questa! E il pipistrello li favoriva
spudoratamente, senza velare il disprezzo verso la classe di Harry, la
casa o…
quello che era, insomma! Poteva solo immaginare come era seguire le
lezione di
uno così. Inoltre sembrava provare un certo odio verso Harry
e se non fosse
stato per il preside, lo avrebbe già espulso: neanche il
tempo di mettere piede
dentro la scuola. Ma se aveva amici era tutt’altra storia.
Perché
quando sei nei guai ci sono gli amici che ti aiutano a
venirne fuori. Sono quelli che ti sostengono nel momento del bisogno,
che sono
vicino a te quando piangi, quando perdi e, molto di più,
quando vinci e ridi.
Quando hai voglia di non pensare a nulla e di spassartela alla grande,
loro
sono lì, sia per ascoltare le tue scemate sia per darti
consigli. Forse i suoi
amici erano quelli sul comodino, magari era stata scattata quando
avevano
undici anni, perché erano molto piccoli, non che ora il
cugino fosse grande,
ma, in confronto a quella foto, era veramente cresciuto. E
chissà cosa aveva
dovuto affrontare da quando aveva messo piede in quella scuola di
strampalati!
Quei due ragazzi nella foto avevano una faccia, come dire…
pulita; gente di cui
ci si poteva fidare, di chi non ti avrebbe abbandonato mai, neanche se
li
avessi pregati in ginocchio o pagati oro. Il cugino era molto
fortunato, da
questo punto di vista, perché lui non aveva quel tipo di
amici, ma quel tipo
che ti sta vicino sono quando sei il migliore e quando non lo sei ti
lascia
nella merda.
Da
come gliela aveva descritta Harry, Hogwarts doveva essere
veramente un posto meraviglioso, e Dud non aveva dubbi sul fatto che il
cugino
la considerasse più come casa propria che non la loro e
questo lo feriva molto.
Insomma, a casa sua non aveva mai rischiato la vita, mentre da quando
era
andato lì sì, ogni giorno viveva col pensiero di
poter morire da un momento
all’altro. E la cosa non era affatto rassicurante! Specie per
un bimbo di
appena undici anni. Se lo poteva immaginare: mingherlino, spaurito e
immerso in
un mondo nuovo che fino a quel momento aveva, con ogni
probabilità, sognato e
poi… bum, da un giorno all’altro aveva scoperto di
essere un mago, che ne
esistevano diversi altri, tante creature, la tanto decantata dicotomia
tra bene
e male… un bel po’ di cose. Voldy a parte, eh?
Sì, aveva iniziato a chiamarlo
così, per il semplice motivo che era più corto e
più facile da ricordare. Anzi…
chissà se anche Harry, magari un po’ scherzando,
lo chiamava così!
Ma
fatto stava che: bella scuola, buoni amici e non… quel
collarino aveva un che di inquietante! A questo punto poteva aspettarsi
di
tutto dal cugino. Una frusta… un paio di manette…
che ne poteva sapere? Anche
se, in tutta sincerità, la cosa da una parte gli metteva
paura e dall’altra gli
metteva la pelle d’oca. Come se fosse pieno
d’aspettativa: l’immagine di un
Harry con manette, guinzaglietto e collarino con lo sguardo
lucido… beh, aveva
le sue conseguenze. E non solo per lui, chiaro? Ma, a ben pensarci:
cosa gli
toccava fare? Correva dietro ad Harry neanche fosse la sua baby-sitter
o che ne
sapeva lui! Insomma, aveva quattordici anni, no? Eroe oltretutto, che
aveva bisogno
della manina per attraversare la strada? Certo che no!... anche se a
ben
guardarlo aveva bisogno di un grande aiuto, visto il disastro che era.
Dud
sorrise al pensiero di lui che insegnava al cugino come si faceva
questo e come
si faceva quello, e lui, guardandolo con occhioni da cerbiatto, che lo
fissava
ammirato per le tante cose che sapeva fare. Quando a stento sapeva
mettere su
l’acqua per il tè. Ma, a ben pensarci: Harry
sapeva cucinare, almeno un po’
commestibile, lavare, stirare e pulire… una perfetta
massaia, no? Gli mancava
solo il grembiulino rosa a margherite della madre, pieno di fronzoli,
pizzi e
merletti, uno spolverino fuso con una mano, nell’altra un
mestolo di ferro, e
in testa un fazzoletto bianco per non fargli andare i capelli davanti
agli
occhi quando faceva le pulizie. Almeno assieme avevano un futuro. Una
coppia
perfetta: lui si occupava di portare a casa i soldi e Harry si occupava
della
casa. Si, ok, tutto pianificato nei minimi dettagli. Bastava solo
trovare una
motivazione valida per far sloggiare i suoi genitori ed erano a cavallo
e poter
avere così la casa tutta per loro.
Già… ma quale scusa poteva essere abbastanza
convincente? … Bene, aveva appena trovato il suo dilemma
amletico! Ora, il suo
scopo nella vita era di cercare, tra tante, la scusa migliore:
così almeno
quell’ estate faceva qualcosa. Si poteva dire che aveva
trovato i suoi compiti
per le vacanze.
A
Duddley tornò in mente che anche lì
c’era qualcosa che lo
contraddistingueva dal cugino: a parte il fatto che lui non avrebbe
messo mano
a nessun libro come a ogni vacanza che si rispetti, che se lui scriveva
su dei
semplici quaderni a righe o a quadretti, Harry scriveva su delle
pergamene
senza righe, quindi da figurarsi gli arcobaleni che poteva fare, gialli
e ammuffiti.
Inoltre non aveva visto penne a sfera o roba varie nella sua stanza,
quindi…
come scriveva? Ma a piuma d’oca, no? Chissà quanti
sbavi con l’inchiostro
fresco e ogni volta a intingere la piuma nel barattolino. Dimenticare
il
barattolino o la piuma equivaleva ad essere perso! E poveri insegnanti
che
dovevano decifrare gli scarabocchi! Perché quelli che faceva
Harry, come
scriveva, non si potevano assolutamente definire calligrafia o
scrittura o,
ancor peggio, carattere, ma i cari vecchi e insostituibili scarabocchi.
Neanche
i geroglifici lo battevano, quello zuccone analfabeta!
Solo
allora Dud si accorse che Harry teneva in mano qualcosa.
Glielo prese. E con rabbia scoprì che era un’altra
lettera di colei che oramai
aveva additato col vezzeggiativo di quella lì.
Lesse la lettera.
Caro
Harry,
ho
finito prima di quanto credessi, e questa mattina verso le
undici verrò in quel posto che mi hai detto essere molto
importante per te.
Verrò con una sorpresa… anzi, credo che
verrà prima la sorpresa di me. Sai che
mi devo preparare almeno il necessario, per sopravvivere tra i babbani.
A
tra poco amore.
I
Kiss You.
You
Angel.
Ps:
porto anche la panna e la cioccolata!
Era
uno scherzo, vero? Non poteva essere che
avesse veramente intenzione di venire. Beh, poteva anche venire, ma lui
non
l’avrebbe fatta entrare di certo. Nossignore! Piuttosto
avrebbe fatto sbattere
fuori Harry da casa e… no, così non andava, non
voleva la ragazza proprio
perché altrimenti gli avrebbe rubato il cugino,
quindi così la cosa gli
si sarebbe ritorta contro. Perché sarebbe bastato davvero
poco: che lui fosse
corso dal paparino e gli avesse detto una cavolata immane, tipo
“ Harry ha
fatto una tu-sai-cosa “ e se ci avesse aggiunto “
davanti ai vicini “ allora
sì, che gli avrebbe potuto fare ciao ciao con la manina per
sempre. Addio
Harry, non l’avrebbe mai più rivisto, e questa era
proprio l’ultima cosa che
voleva. Ecco, già se la immaginava, tutta perfettina che
veniva con mille e uno
bagagli… che ovviamente doveva portare Harry, da bravo
fidanzato modello, e
comodo zerbino, qual’era.
D’improvviso
sentì dei passi avvicinarsi
e, senza pensare, si mise il biglietto in tasca e si
affrettò a nascondersi,
nel solito posto, dove era sicuro di poter avere una buona visuale di
ciò che
sarebbe accaduto di lì a poco. Vide due figure ammantate
camminare verso
l’entrata del parco; erano coperte da un lungo mantello nero
e il cappuccio in
testa. Li vide varcare il cancello e dirigersi verso il cugino
e… che cosa
avevano intenzione di fare? Derubarlo? Non se ne parlava,
perché non aveva
niente con sé e sembrava un trovatello per come andava in
giro e, rettificando,
come sua madre lo faceva andare in giro. Ucciderlo? E perché
mai? Oddio, non è
che lo volevano violentare?... ok e questa da dove gli era uscita? Non
è che
stava prendendo lo stesso vizio del cugino, visto che lui volava troppo
di
fantasia ed era capace di stare ore imbambolato a fissare un punto
morto? Le
due figure nere si fermarono a un passo da Harry e una di esse
allungò una mano
verso di lui, Dud trattenne il fiato, aspettando tremante la prossima
mossa dei
due sconosciuti:
-Harry…-
sentì chiamare il ragazzo –Harry… - E
il cugino si
svegliò piano, sbattendo le palpebre, e, mettendo a fuoco le
immagini davanti a
sé, mormorò sorpreso:
-Lady
Malfoy?- gli occhi sgranati.
Dud
trattene di nuovo di riflesso il fiato,
mentre la Lady
si
toglieva il cappuccio. Si presentò una bellissima donna,
sorridente, occhi
azzurro chiaro e luminosi, i capelli lisci e biondi raccolti per
metà da un
cerchietto verde, labbra scarlatte, la pelle bianca, lattea.
–Harry, tesoro,
quanto tempo. E come sei cresciuto- lo abbracciò forte e
anche Harry
l’abbracciò felice.
-Nissy,
cara, lo stai strangolando – fece eco
la seconda figura, con un tono ironico, togliendosi il cappuccio.
A
Dud si sgranarono gli occhi, nel constatare
che l’uomo vicino alla donna era altrettanto bello. Alto,
sguardo sereno,
eppure un po’ severo, occhi grigi, pelle anch’essa
lattea, lunghi capelli
biondi con striature di bianco mandati indietro e lasciati sciolti. Il
volto
con qualche piccola ruga che però lo rendeva ancora
più attraente.
Harry
parve scattare sull’attenti appena lo
vide e alzò subito la mano per una stretta, salutandolo
gentilmente –Signor
Malfoy… - ma l’uomo lo interruppe:
-Oh,
Harry, ancora con questo Signor Malfoy?
Mi fa anche sentire vecchio- nota dolente –Quindi chiamami
anche papà, tanto… a
me fa solo che piacere-
Harry
diventò dei sette colori
dell’arcobaleno. Lucius rise e
l’abbracciò forte:
-Ma
che carino, si è imbarazzato. E’ proprio
un amore- cantilenò Narcissa sognante,
-Il
nostro angelo ha gusto- disse l’uomo
facendo l’occhiolino ad Harry.
Dud
non poteva credere ai suoi occhi:
Harry che parlava tranquillamente con dei perfetti estranei! Va bene,
per lui
erano degli estranei perché non li aveva mai visti prima e
gli rodeva da morire
il fatto che il cugino parlasse con gente che lui stesso non conosceva,
per
quanto belle potessero essere quelle persone. La donna pareva uscita da
un
manicomio, non faceva che ridere, battendo talvolta le mani, le gote
arrossate
dal riso cristallino, e non faceva che spupazzarsi il suo Harry, che la
lasciava fare tranquillamente, anche se dal colore della sua faccia si
poteva
chiaramente capire che il suo corpo richiedeva aria. Eh sì,
ogni tanto si usa
respirare! L’uomo sembrava uno di quei dei crudeli di cui si
parlava tanto nei
libri di narrativa. Specie uno, il dio degli inferi. Ade. Austero e
severo, ma
con una certa vena comica. Dopotutto c’è
dell’ironia anche nella morte, no?
Prima ci sei e poi… puff, non ci sei più; siamo
tutti un po’ prestigiatori.
Oppure un altro dio adatto a quell’uomo era Apollo, visto che
spendeva come il
sole con quei capelli e poi sorrideva tranquillo. Ma pareva che gli ci
fossero
voluti anni prima di riuscire un poco a lasciarsi andare e…
-…
Godersi la vita, e già! Ecco la meta a cui i giovani
d’oggi
devono aspirare. E quale modo migliore di godersi la vita se non fare
del sano
e salutare sesso? – disse Lucius con un luccichio negli occhi
e un sorriso
nostalgico – Eh, già –
ripeté, più a se stesso che ai presenti, - Bei
tempi,
quelli – gli occhi al cielo senza nuvole. Ma si dovette
piegare in due da una
gomitata ben assestata alle costole da parte della moglie:
-Lucius,
ma ti pare il caso? – il tono di rimprovero falso.
-Ma
cara, se non gliele dico io queste cose,
chi mai gliele dice?- esordì l’uomo, come se fosse
un affronto alla sua
elegante e aristocratica persona.
-Tu?
E chi sei tu, il dio del sesso?- il tono
giocoso rendeva quella donna crudele, all’apparenza, ma si
capiva subito che
scherzava.
Lucius
assunse un’espressione comica
all’inverosimile: distese i muscoli facciali, gli occhi
chiusi e le
sopracciglia rialzate, un dito alzato come a puntualizzare qualcosa
– Ti devo
per caso ricordare, mia cara che io, ai tempi di Hogwarts ero..
–
Ma
la moglie lo interruppe – Ai tuoi tempi di
Hogwarts.. – parve riflettere – Mhh… e
quanti anni sono passati? Cento? No,
aspetta, mi sono sbagliata… mille? No, no, scusa,
è vero: duemila! – esordì con
una risata sonora, facendo scappare un risolino ad Harry.
-Ti
devo forse ricordare, tesoro, - il tono da
saputo – che i miei anni, sono anche i tuoi! – e
non era una domanda!
Narcissa
lo fissò apatica, senza espressione, ed
Harry e Lucius temettero il peggio. Erano già pronti a
svignarsela
smaterializzandosi che Nissy sorrise tranquilla:
-Oh,
ma chiudi quella bocca, che ti ci entrano
i nargilli, gioia –
-Cosa
sono i nargilli?-
-Chiedi
a quella simpatica svalvolata della Lovegood
–
Lucius
guardò Harry, nel vano tentativo di
trovare risposte, ma Harry alzò le mani in segno di resa.
Aveva passato un anno
a cercare di capire cose fossero quei benedetti nargilli, che sapevano
tanto di
elfetti-lucciole e non ne era venuto a capo. E poi, se permettete, lui
doveva
pensare a salvare il deretano al mondo, altro che nargilli!
Nissy
continuò – Poi quello che conta è
quello
che vogliono loro… e che devono scopare come conigli?
–
-A
beh, io me lo auguro- ribatté l’uomo, che
si prese uno schiaffo sul braccio dalla moglie, che era piegata in due
dalle
risate, come il moro:
-Ma
taci, vecchia ciabatta-
Oddio,
con genitori del genere…
come accidenti poteva essere la ragazza di Harry? Ma le
domande di Dud
trovarono presto risposta.
Harry
d’improvviso non vide più nulla, era impegnato a
ridere,
quindi non aveva la guardia alta, ma sentì un famigliare
profumo e una voce
profonda al suo orecchio:
-Indovina
chi sono…-
Decise
di stare al suo gioco – Ma chi sarà
mai? Uno stupratore? – scherzò.
Si
sentì appoggiare la schiena a qualcosa di
morbido e le mani che prima gli coprivamo gli occhi andarono ad
intrecciarsi
con due dita sul suo ventre. Vedeva Lucius e Nissy sorridere amorevoli.
Poggiò
la testa sulla sua spalla
-Non
è colpa mia se ispiri stupro da tutti i
pori, amore- e si baciarono.
Harry
si rigirò nel suo abbraccio e gli mise
le braccia al collo e sentì le sue sui fianchi e sulla
schiena.
Sì,
era proprio…
-Draco-
mormorò a fior di labbra al biondo.
Che sorrise e gli si avventò di nuovo sulle labbra.
___________________________________
ANGOLINO
Posto
ora questo sudatissimo capitolo, così mi
posso arrovellare il cervello per altre due fanfe long e per il seguito
di
questa ^^! Vorrei dire una piccolissima cosa sull’entrata in
scena dei Signori
Malfoy; come già visti in “gli
aristidrachi” sono un po’ ooc ma io ce li vedo
bene anche così, almeno ti sbizzarrisci con le peggio
scenate e battute, invece
a seguire la linea di carattere della mammina; Nissy è
ferina e crudele mentre
Lucius freddo e quant’altro e visto che io amo impelagarmi
nelle peggio cose,
ho deciso di darci un po’ di vita! Ah, lo so che Dudley sta
diventando troppo
sveglio ma tranquilli; se fosse tonto come l’originale sapete
come sarebbe
andata? Si sarebbe sbattuto a morte Harry con la forza, spezzandogli la
bacchetta e lo avrebbe ridotto a uno straccio, poi sarebbe arrivato
Draco coi
genitori e avrebbe ammazzato tutti e fine. Bene, finito di spiegare
queste
cose, passo a ringraziare chi commenta;
Ada
[ azzie mille per
betare tutti i miei deliri, appena possibile risponderò alla
tua mail çç ]
DJKIKA
[
infatti a Dud piace Harry XD… ah; alla fine come
è andata quella cosa dei
capelli cara? ]
Ubbo
[
oimena, mo svengo O___O; amo le tue storie io
ç___ç! Sono felicissima che ti
piaccia e dimmi, oh divina; è questa la sorpresa che
pensavi?*.* ]
Fra
Ro
[ cara;
eheh, tu non ne hai la minima idea di cosa succederà ai
Dusley quando i Malfoy
lo verranno sa sapere BWAHAHAH!°.° ]
Lily
4ever
[ ma se
Dud non la smette davanti casa si troverà un esercito di
pazze armate di torce
e… io voglio la pistola e il fucile *.*… anche se
non riesco ad acchiappare una
casa neanche se ci vado a sbattere °_° ]
KIA
[ scusa il ritardo! ]
Ximeng
[ non so
te, ma io mi sentirei meglio pensando a una vasca di nutella alla
vaniglia con
dentro Harry *ççç* ]
Ultima
cosuzza; vorrei chiedere perdono a
tutti coloro che hanno aspettato così a lungo, grazie mille
e se solo non
commentate più, magari leggete solo e grazie per questo,
è solo colpa mia
perché ho mandato le cose troppo per le lunghe.
xla
|
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Capitolo 16 *** L@ gelosi@ f@ 40 [ I ] ***
Nota
pre-capitolo; qui parlo in maniera TOTALMENTE IRONICA degli
emo, o meglio, di quella cornice che oramai si è creata
intorno a loro. Specie
comiche perché trattano Harry Potter, che gli manca solo la
frangetta! E poi
c’è solo in una piccola parte quindi non credo che
sia molto importante ma ci
tenevo a precisarlo! Non intendo offendere nessuno!
_________________________________________________
L@
gelosi@ fa 40° (I parte)
-
XVI ATTO -
Da
quando i Malfoy se ne erano andati - e ce ne era voluto,
di tempo, visto che non si volevano allontanare da Harry per lasciarlo
al
figlio, alquanto alterato, che si toccassero le sue preziosissime e
personalissime cose - i due amanti non avevano fatto altro: saltare
addosso
all’altro, Draco, e guardarsi attorno, Harry. Ad un tratto
Draco non ce la fece
più: non si era mai visto che Harry rifiutasse un suo bacio
o abbraccio! La
cosa lo alterava e lo preoccupava al tempo stesso.
-Ma
si può sapere che hai, Harry?-
-Nulla,
solo…- ma interruppe la frase, iniziando a cercare nelle
tasche.
-Solo?-
chiese Draco, mentre con una mano si dirigeva verso la sua
agognata meta, il sedere di Harry. Quella meraviglia che sembrava
scolpita nel
marmo tanto era soda e nel burro da quanto era morbida. Ma il moro gli
diede uno
schiaffetto sulla mano molesta e Draco dovette debellare dai suoi
progetti una
sveltina, che oltretutto avrebbe giovato molto a entrambi.
-Non
trovo più la lettera che mi hai mandato stamani-
-E
allora?-
-E
allora?- ripetè Harry con tono alla Mione -…
secondo te cosa
potrebbe pensare un babbano che trova un pezzo di pergamena con i
caratteri
scritti con la piuma d’oca?- le braccia conserte, si era
bloccato e si era
parato davanti al biondo -Oh, un reperto archeologico? Che bello-
minò la scena
di uno che trovava per terra qualcosa e la raccoglieva, per poi fare la
finta
faccia stupita. Il tutto era una chiara beffa a Draco, che
sbuffò:
-Harry,
questo non accadrà mai!- disse.
-Ah,
sì? E perché?- il suo tono era acido. Insomma,
rischiavano di
essere scoperti e Draco che faceva? Nulla!
Draco
prese un fianco di Harry e lo fece girare, con una
piroetta, prendendogli le mani, fino a che non se lo ritrovò
incatenato fra le
sue braccia, la schiena che aderiva perfettamente alla sua cassa
toracica.
Iniziò a ad avvicinarsi al suo collo e Harry poté
perfettamente sentire il suo
profumo buono e caldo sulla pelle.
Draco
si diresse al suo orecchio –Perché sei solo tu il
bimbo che
potrebbe raccogliere un pezzo di carta per terra… - la sua
voce provocava ad
Harry svariati brividi lungo la schiena -… ed è
anche per questo che mi piaci-
Draco
gli attaccò la gola, iniziando a mordere ogni centimetro che
poteva, e non v’era complimento migliore per lui che sentire
Harry che si
tratteneva dall’aprire la bocca e urlare al mondo quando gli
piacesse; lì,
proprio lì vicino alla stecca degli occhiali dietro
all’orecchio destro e… Dio,
quanto gli era difficile tenere la bocca chiusa!
All’improvviso,
Draco si sentì spingere e cadde a
terra. –Ma che acciden…- imprecò,
alzando gli occhi per vedere una strana
scenetta. C’era un ragazzo corpulento che teneva Harry per le
braccia, come a
scuoterlo.
-Ma
che cavolo stai facendo?- urlò il ragazzo.
-Ma
co…- stava per chiedere Harry, ma poi si ricordò
di essere
stato interrotto sul più bello di qualcosa di molto bello:
così, come
risvegliatosi da uno schiantesimo, si divincolò da Dud e si
precipitò da Draco,
ancora per terra.
-Draco,
stai…?-
-Sto
bene, Harry- lo interruppe il biondo con un sorriso. Ed Harry
si sentì rincuorato: -Grazie a Merlino!- si portò
una mano al cuore, stringendo
la camicia chiara. Avevano sofferto peggio d’un cane ai tempi
della guerra, e
Harry non poteva più sopportare che persone alla quale
volesse bene si
ferissero. Draco più che mai! Poi si voltò di
scatto verso il cugino:
-Dud!
Sei impazzito, per caso? Come ti permetti?- anche se
non ce n’era bisogno, volle aiutare l’altro ad
alzarsi, prendendolo per le mani
per poi passare le sue in rassegna sul volto del suo amore. Tutto, pur
di
essere certo al cento per cento che stesse davvero bene. Era tormentato
dal
pensiero che gli potesse capitare qualcosa di male; era una cosa che lo
preoccupava molto di più della possibilità che
Draco non l’amasse più… cosa
che, come avevano avuto tutti modo di appurare, non sarebbe mai
accaduta.
-Sto
bene- mormorò Draco –Ehi, Harry…-
richiamò la sua attenzione,
voltando verso di sé i suoi occhi –Sto bene.
Tranquillo!-
Sapeva
fin troppo bene le paure del suo amore; lo teneva come in
una gabbia di vetro. Coi guanti. Un poco era seccante, doveva
ammetterlo, ma ci
gongolava come un pazzo, nella gabbia d’amore che il moro gli
aveva costruito
attorno sapientemente.
Dud
poté vedere con orrore le loro labbra ricongiungersi di
nuovo,
come se fosse una cosa completamente normale. Anche la natura parve
rispettare
quel momento, così come gli elementi e il tempo; se si
prestava attenzione, si
poteva benissimo scorgere una bellissima musica melodica in
lontananza…
Il
cavaliere scese, dal suo cavallo bianco,
e
piano piano gli si avvicinò.
La
guardò per un secondo e poi gli sorrise…
Ecco
cosa sentiva Dud. Ma lui era un cavaliere senza dama o
null’altro.
-Levagli
subito le mani di dosso- disse meccanico. Non sopportava
proprio che il cugino avesse una faccia così beata tra le
braccia di quel
biondino.
-Dud…-
iniziò Harry, una volta staccatosi dal suo amore per
riprendere fiato –Non so cosa ti dica il cervello,
ma… -
-Dud?-
lo interruppe Draco, con voce confusa, attirando
l’attenzione dei due –Tu ti chiami per caso Dudley
Dursley?- chiese, con voce
atona.
-Sì…-
-Cugino
di Harry?-
-Sì-
-Lo
stesso Dud che…-
-Amore!-
lo chiamò Harry, come a pregarlo di smettere,
perché
sapeva già dove voleva andare a parare! Ma Draco non gli
diede ascolto
-Lo
stesso Dud… - ripeté –Che per undici
anni ha torturato la vita
di Harry?-
-Be…
io…-
-Lo
stesso Dud…- continuò Draco, come posseduto da
una strana
forza che gli impediva di fermarsi, il tono rabbioso e gli occhi grigi
che
lanciavano scintille d’ira -…Che importuna il MIO
Harry ogni volta che torna
qui per le vacanze?- si era avvicinato a poco più di un
passo dal ragazzo, che
ora era impaurito come non mai; pareva un piccolo topo messo
all’angolo dal
serpente affamato e furioso perché gli avevano invaso il
territorio, marchiato
da lui in persona da sempre. Non ebbe neanche il tempo di ribattere che
il
biondo estrasse la bacchetta e gliela puntò addosso.
-DRACO!-
lo pregò Harry –Te ne prego Draco, non farlo!-
-Stai
zitto, Harry- lo scansò con un braccio –Per un
essere come
lui è anche troppo poco! Se lo merita!-
-Draco
ragiona, per Merlino: non lo puoi schiantare!-
-Ah
sì, scommettiamo?- alzò un sopracciglio ghignando
e prendendo
la mira -Stupe…-ma si bloccò di colpo quando vide
il corpo di Harry pararsi tra
lui e il cugino; lo sguardo deciso e ferito.
-Ho
detto no…-
-Pensaci
bene Harry…- decise di prenderlo in contropiede, dove
sapeva di non sbagliare. Le cattive non funzionavano con lui, lo si
doveva
prendere con le buone, magari smussando e modificando qualche
dettaglio;
ghignò, prendendo un tono sensuale -… Non ti
ricorda qualcuno, questo insulso
babbano? Mh? Pensaci bene… Magari… Minus?-
Harry
s’impietrì –Mi… Minus?-
balbettò.
-Sì
Harry… proprio QUEL Minus…- gli si
avvicinò all’orecchio
–Guardalo: non trovi una certa somiglianza? Specie nella
vigliaccheria… merita
la sua stessa fine-
Harry
si ricordava fin troppo bene chi fosse Minus. Peter
Minus, uno dei quattro Malandrini. Per l’esattezza
Codaliscia, chiamato così
anche da Voldemort, e uno dei creatori della Mappa del Malandrino, che,
assieme
al Mantello del padre, gli avevasalvato più volte la vita.
Ma quello che più
importava era che Minus era un infimo traditore senza spina dorsale.
Harry si
stupiva che fosse stato smistato tra le fila dei Grifondoro. Non
meritava
neanche di stare in Tassorosso! Ma perché lo avevano ammesso
ad Hogwarts? Aveva
tradito i suoi genitori, servendoli all’Oscuro su di un
piatto d’argento e… e…
Dio, se la lingua di Draco ci sapeva fare! Sotto il tocco lieve del
biondo si
sentiva sciogliere: le gambe divennero gelatina, gli caddero le
braccia, la
testa leggera, la mente iniziò a produrre immagini poco
pudiche, i muscoli
della faccia lo fecero apparire un perfetto ebete beato; faceva fatica
a tenere
gli occhi aperti ma non si voleva perdere un solo sguardo del suo amore
per
lui, la bocca gli si apriva in automatico, emettendo gemiti, senza
ritegno; ero
uno dei suoi pregi, secondo Draco: la considerava una bocca
maledettamente
deliziosa e spudorata. E quella voce così
profonda gli entrava dentro e lo
travolgeva come un’ondata di fuoco, facendolo apparire
totalmente demente e
ubriaco d’amore mentre il suo stomaco si faceva un bel giro
sulle montagne
russe… Draco era ammaliante e ne era perfettamente
consapevole e, ovviamente,
sfruttava, quando voleva, questa sua forza su di lui, che non poteva -
né
voleva, a dirla tutta - fare nulla per impedirglielo. Gli piaceva da
matti,
farsi dominare da quello stronzo come ad un rodeo texano!
Spostò
gli occhi sul cugino e… sì… ora
sì, che vedeva chiaro.
Vedeva. L’incredibile somiglianza. Voldemort aveva ucciso
Minus, perché debole,
ora… ora… lui si poteva prendere la sua
vendetta…
-Minus…-
mormorò in trance.
Completamente
alla mercè di Draco –Sì amore,
Minus…- ghignò,
maligno.
Spostò
lo sguardo sul cugino, che si spaventò ancora di
più.
Dio,
quegli occhi così luminosi di amore, per il biondo, ora
erano
pieni di fuoco. Lo stesso fuoco verde che aveva perseguitato Harry per
quattordici anni della sua vita da adolescente, impedendogli di vivere
una vita
degna di questo nome. Dud pensò che gli occhi di Voldy
fossero identici a
quelli che Harry aveva in quel momento: folli e bramosi di uccidere, di
vedere
la vita che piano se ne andava dai corpi degli umani e non, di provare
godimento dell’omicidio violento.
Si
sentì sollevare dal colletto verso l’alto dal
cugino.
-Harry…
cosa… cosa vuoi fare?- domandò boccheggiando. Da
quando
Harry era così forte da poterlo sollevare?
-La
stessa cosa che hai fatto ai miei genitori: ucciderti,
dannato!-
Sentì
una scossa percorrergli la schiena; cosa che fece
scattare nel suo cervello il pulsante della paura. Guardò in
direzione
dell’altro come a chiedergli soccorso. Stupido lui che
l’aveva anche solo
creduto possibile. Infatti il biondo ghignava malefico:
-Cosa
gli hai fatto?- poi rimembrò –E’ sotto
uno dei vostri
trucchi, vero?-
-Una
magia, dici?- sapeva del disprezzo dei parenti del ragazzo
per la magia –Sì- ammise, fiero di sé.
Dud
riuscì persino a ricordarsi sotto quale incantesimo fosse il
cugino, ma doveva averlo pronunciato male, visto che l’altro
si era messo a
ridere ferino –Ma è Imperio la parola, no?-
-Ahhhh,
non credo proprio- rise.
A
cosa aggrapparsi per salvarsi la pellaccia? Dove? Harry non
sembrava neanche più se stesso… Vide il biondo
avvicinarsi a lui e mettergli
una mano sul petto, da dietro:
-Ora
basta amore, mettilo giù- l’udì
mormorare piano e dolce al
suo orecchio e la presa del cugino si allentò fino a
lasciarlo completamente
cadere per terra. Dud si massaggiò una spalla dolente.
-Draco…-
Harry parve svegliarsi dal trance in cui era caduto e non
vedeva che il suo… -Amore ma… ma… cosa
è successo?- domandò, guardando confuso
il ragazzo, che sorrise tenero di rimando:
-Nulla
Harry, nulla… - lo baciò dolcemente
–Hai solo… fatto capire
a quel babbeo di tuo cugino che non si deve intromettere tra me e
te…- gli
prese tra i denti il labbro superiore, stringendo appena. Harry
buttò le
braccia al suo collo, affondando la testa nel petto.
No,
quella situazione non piaceva a Dud, neanche un po’.
*
* *
-DUD,
APRI QUESTA PORTA, SUBITO!-
Le
urla di Harry si sprecavano, invano, perché Dud non si
muoveva
da davanti la porta della sua stanza, chiusa a chiave. Dopo quella
scenata
smielata a cui aveva dovuto assistere per più di una volta
non ci aveva più
visto!
-RIDAMMI
IMMEDIATAMENTE LA BACCHETTA!-
requisizione di bacchetta, arresti domiciliali, sissignore!
Dudley
Dursley aveva fatto credere al biondastro di volerlo picchiare e,
invece, si
era preso Harry per una spalla, strappandolo dalle sue braccia lattee,
chiuso
in camera sua e aveva toccato e tolto ad Harry la sua bacchetta di
piuma di
fenice, gemella a quella del Lord decaduto.
I
genitori lo fissavano allibiti: non che avessero nulla da
ridire, ma un minimo di spiegazioni erano dovute, no? E invece il
figlio si era
categoricamente rifiutato di proferire alcuna parola. Non gli dava per
nulla
fastidio il fatto che il cugino avesse tentato di ammazzarlo,
perché paragonato
al resto era il minimo! Insomma, prima gli aveva detto che era
felicemente
single, propenso solo a salvare il mondo; poi, che aveva una
fidanzatina
perfettina di nome, come l’aveva soprannominata lui, quella
lì; si
presentavano dei genitori che fulminati era dir poco, della serie
l’apparenza
inganna, SEMPRE. Ed infine con cosa se ne usciva il cugino? Che non
aveva una
fidanzatina, ma un fidanzatinO! Maschio! Uomo! Homo! Cromosoma XY!
Petto
piatto, nessuna taglia di reggiseno! Non in gonnella, ma in bermuda! E,
con
molta probabilità, con qualcosa di estremamente sopra la
norma nelle Terre di
Mezzo: e che, il cugino si prendeva il primo che capitava? E che, si
poteva
scegliere una vita sentimentale normale? Lui? Nooo, lui era Harry James
Potter,
Salvatore del Mondo, il Prescelto, Il Bambino, prima, e, poi, Ragazzo,
che era
Sopravvissuto, da bravo eroe melodrammatico DOVEVA avere non solo la
vita in
generale allo scatafascio, ma anche quella sentimentale!
Era
gay? D’accordo, no hay problema, capo! Ma, Santa Madre de
Dios, non poteva stare in tresca! Che fosse più deciso! E
voleva che si
prendesse uno così, che passava inosservato? Che gli venisse
passato dalle
suore monache del convento di clausura? Nooo… un Dio, cazzo!
Suo cugino tradiva
quella lì con un Dio Celtico sceso in
terra a impersonificare, quanto
meno, il Dio del sesso!
Ecco
cosa faceva saltare le coronarie a Dudley: se era stanco di quella
lì e voleva fare nuove esperienze,
perché allora non si era rivolto a lui?
Era a portata di mano, no? Non si sarebbe di certo schifato, lui, come
invece
pareva facesse il damerino!
Vigilanza
ferrea, giorno e notte. Sissignore! Non si sarebbe
schiodato neanche a pagarlo oro, neanche sotto tortura, neanche
minacciato di
omicidio, neanche morto! Quel biondino da strapazzo doveva passare sul
suo
cadavere prima di poter raggiungere Harry e metterci le sue luride
manacce addosso.
Sissigno…
-DUDINO
BISCOTTINO??? HO PREPARATO LA TUA TORTA
PREFERITA!-
…
re…
…
…
…
Magari
poteva riprendere la sua vigilanza dopo un piccolo break!
*
* *
Harry
diede un altro calcio alla porta bianca, poi sbuffò, si
lasciò cadere sul letto e si mise a contemplare il soffitto.
Si mise a sedere e
si guardò attorno: tutte e sette le valigie, alias lo
stretto necessario per
vivere in mezzo ai babbani, e dire che lui si aspettava che trasferisse
tutto
lo zoo che era diventato il Manor, a testimoniare che quelle vacanze
non le
avrebbe passate da solo! Oh no, non questa volta. Questa volta le
avrebbe
passate in dolce compagnia, quella che aveva sempre voluto!
Poi
lo sguardo gli ripiombò sulla porta chiusa e un moto di
rabbia l’assalì: poteva tollerare, ai limiti, che
fossero i suoi zii a
segregarlo come un mostro da tenere alla larga, ci aveva talmente fatto
l’abitudine che lui stesso preferiva di gran lunga stare
lì dentro che vedere
le brutte facce che abitavano in quella casa. Roba per cui lui non
poteva fare
nulla, purtroppo. Ma il solo pensiero che fosse stato il cugino, a
metterlo in
gabbia, gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Assottigliò
gli occhi e d’istinto portò le mani dietro i
pantaloni, accorgendosi a malincuore che non aveva la sua bacchetta. Ah
già,
altra piccola nota, o post-it che dir si volesse, i suoi zii si erano
sempre
tenuti a debita distanza da tutto ciò che aveva a che fare
con la magia e ora
il cugino che faceva? Gli rubava la bacchetta dalle tasche - che poi
come
faceva a sapere che la teneva lì era un mistero - e poi che
faceva? Ma la
mammina bella bella cara cara aveva preparato la torta che gli piaceva
taaanto…
quindi lui si era ritrovato a imprecare contro una porta di legno. Come
un
pazzo!... o, peggio, un adolescente del tipo “i miei
non mi capiscono”
beh, erano morti quando aveva un anno, “i miei amici
non mi capiscono”
ci sarebbe stato da eleggerli santi, a quelli là, per come
lo sopportavano! “tanto
vale che muoio” dopo il culo che s’era
fatto per salvare il mondo?... eh
beh, eh certo! Magari gli zii gli facevano trovare nella sua stanza una
corda
appesa al soffitto e una sedia mezza rotta sotto; messaggio per nulla
velato,
con un biglietto “Buona Morte” e
un bel “ps: era ora!” Sai che
bel regalo di compleanno?
Risbuffò,
arruffandosi i capelli con una mano; poi le portò
entrambe davanti ai suoi occhi. Le osservò. Poco prima aveva
fatto qualcosa di
sbagliato, non si ricordava bene cosa ma lo sentiva: altrimenti,
perché aveva
le mani al collo del cugino? Non che avesse una qualche simpatia per
lui, ma
non lo odiava neanche così tanto da strangolarlo! Anche se
dopo quello che gli
aveva fatto QUELLA NOTTE, per inciso, SULLE SCALE, se lo meritava coi
contro
cazzi! E… e… e…
Si
sentì accaldato, si guardò attorno, ma non vide
nulla di
strano: insomma, tutto nel caos più assoluto, no? Cosa
c’era che non andava?
Però lui si sentiva andare a fuoco. Iniziò a
respirare a fatica, aiutandosi
anche con la bocca, perché il naso non bastava! Si tolse la
camicia e la buttò
su di un mucchio di libri e carte appallottolate in un angolo della
stanza, ma
non bastava! Era cosa se… si sentiva così solo
quando… quando…
Due
mani lo abbracciarono da dietro, circondando il suo ventre,
per poi seguire il percorso a ritroso: la pancia, il petto, gli
addominali, i
pettorali, i capezzoli… E dove passavano lasciavano una
morbida sostanza bianca
ovunque:
-Mh…-
mugolò gettando la testa all’indietro, beato, il
busto
dietro alla testa e le braccia a sorreggerlo, le gambe incrociate.
-Questo
è il mio Harry…- disse una voce melliflua
nell’aria, come
se non avesse proprietario o direzione; si spargeva in eguale misura
ovunque.
-Amore…
dove sei?-
-Qui-
-Qui
dove?-
-Ma
proprio qui- e un qualcosa gli piombò addosso, facendolo
sdraiare sul letto di botto –Con te, dove è il mio
posto- e si baciarono. Un
bacio che sapeva di panna…
____________________________________
14
gen 15h – 14 gen 19h
ANGOLINO
U
Signor; è stata una bella fatica fare questo capitolo,
eppure le
parole mi scorrevano che era un piacere! Vorrei precisare che nulla di
tutto
questo era prevedibile e che tutto verrà spiegato a tempo
debito e che mi sto
rimbambendo perché ho fatto di testa mia e non mi sono
attenuta a mappa che
abbiamo fatto io e la mia cara zietta Ada. Infatti oggi l’ho
rivista e mi sono
chiesta per un’ora intera COME farla continuare
perché, come già detto, la
parte dell’incanto di Harry non era prevista,
però… (piedino per terra) mi è
venuta in mente, visto che la trama di questo cap era Inizia
la dura
convivenza tra Draco Harry e Dudley quindi abbiate
pietà, a breve ci sarà
la seconda parte @_@! Devo solo mantenermi, e noi sappiamo quanto mi
risulti
difficile, visto che neanche avevo acceso il pc e già mi ero
fatta tutto il cap
in testa e, vedendo la mappa, mi sono accorta che la cosa non era
assolutamente
possibile… oh me tapina e misera! Come sempre betato dalla
grande e MIA zietta
Ada *__*
Comunque,
non penso di metterci poi tanto prima di fare il 17esimo
capitolo, ho iniziato a mettere una nuova fanfa FEATHER, ovviamente
drarry,
rosso, fatta dalla grande Flame e me! Se volete leggere…
visto che non vi
lascio MAI con gli occhi in mano? XD
GRAZIE
a tutti, davvero, sono davvero felice che vi piaccia questa
fanfa!
Adamanthea
[ azzie mille per quella fanfa comica, l’ho tolta infatti
XD ]
Mokona89
[ tesoro mio, pucci! Grazie di tutto, però non mi sembra di
meritarmi tanto! Ma io son deficiente, quindi prego, continua pure XD!
A me sia
di ammazzare Dud che di stuprare Harry *ç*! Ne
vè? Io amo l’abbraccio da dietro
<3 ]
Debbiepotter
[ mi unisco alla campagna “Dudley! Guai a te se tocchi
Harry!” ]
SiLvIeTt4
[ solo a zappare? ]
Puffetta
Serpeverde in Malfoy
[ sissignora! ]
Kumiko
Shiragane
[ grazie mille, quindi vuol dire che sta
fanfa è “leggera” XD! Tranqui,
altrimenti vomito anche io XD! La reazione ci
sarà, eccome eccola XD ]
_Eris_
[ Innanzitutto grazie mille per avermelo fatto notare! Dunque, ho
rivisto un po’ le cose e appunto mi sono accorta che alcune
volte scrivo “You
Angel” e altre “Your Angel” che sono cose
ben diverse e a dire la verità sono
una chiavica in inglese che non tocco da due anni, visto che non
è una materia
del mio programma, ma ciò non vuol dire ovviamente che devo
rimanere nella mia
incredibile ignoranza ma ero fermamente convinta che You Angel
significasse Tuo
Angelo… basta esserne convinti =.=! ]
Bob
[ grazie mille! Be, devi capire che Big D una delle cose che non
ha grande è il cervello, quindi farà un bel
po’ di casino XD ]
Fra
Ro
[ carizzima, che bello sapere che ti piace ancora sta fanfa! Oh
Be, i Malfoy serbano sempre moooolte sorprese eheh ]
DJKIKA
[ se tua mamma è come la mia, allora
c’è una cosa da fare;
rompere finchè non ti dice di si! Ok, è blasfemo
come rimedio, però… A dirla
tutta l’entrata in scena di Draco, all’inizio, me
l’ero immaginata diversa… Ma
qui non siamo in reparto rosso ç__ç ]
Ubbo
[ Uddiu… ma allora sei proprio una DEA O______O!
Bè… grazie mille
per le tue bellissima parole ma… insomma… dico
solo la verità, quello che penso
=///= ]
Selene_90
[ più che volentieri cara! Ma figurati! Se fosse per me
Draco
sarebbe arrivato già dal primo capitolo e si sarebbe
ciullato Harry, come cosa
buona e giusta che sia U_U ]
xla
|
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Capitolo 17 *** L@ gelosi@ f@ 40 [II] ***
La
gelosia fa 40 ( II parte )
- XVII ATTO
-
-Patatino, ti piace la torta che ti
ha fatto la mamma?-
strillò Petunia, mettendo davanti al figlio altro succo di
frutta. Ma vide che
il figlio non mangiava con lo stesso entusiasmo di sempre: insomma, era
ancora
alla terza fetta! Si chiese se avesse sbagliato qualcosa negli
ingredienti del
dolce; però era alquanto raro che succedesse, visto che le
era sempre piaciuto
cucinare e si “allenava” da quando aveva
l’età del figlio. Lily era brava in
tutto e lei pensava di poterla superare almeno in cucina, ma si
sbagliava di
grosso! Alla sorella bastava agitare il suo bastoncino e poteva fare di
tutto!
Ricominciò a lavare la roba che aveva usato per preparare la
merenda al figlio.
Dud stava contemplando il piatto
davanti a sé, con aria
assente. Magari non si rendeva neanche conto che non era minimamente da
lui
fissare del cibo senza metterci le mani sopra; gli tornarono in mente
le mani
di quello sconosciuto, che avevano osato toccare il cugino. Anzi, non
toccare,
addirittura stringere a sé come se non aspettassero altro,
come se fosse la
cosa più naturale del mondo. Harry che si lasciava stringere
senza fare nulla
per impedirlo… aveva sempre pensato che fosse un tipo
passivo, ma non così
tanto! Dolce, gentile, generoso… almeno da quando sapeva la
verità; ma così
passivo, no! E aveva come l’impressione che non gli
dispiacesse affatto
sentirsi addosso quelle mani, da principino fallito, a parer suo; ma,
anzi, che
ci godesse come un matto! Ok che lui aveva passato tutta la notte a
fare certe
fantasie, ma a lui era permesso, lo conosceva da molto più
tempo di quello lì…
ecco: ora aveva anche trovato un denominativo per il ragazzo biondo!
Ora, oltre
a quella lì, c’era anche quello
lì… ma dove saremmo andati a finire?
Spostò la sua attenzione su
ciò che conteneva il piatto dinnanzi a
sé: una bella fetta di millefoglie alla cioccolata. Aveva
davvero un aspetto
appetitoso, morbido, dolce e… e… il suo cervello
iniziò a produrre un
susseguirsi di immagini non narrabili in questa sede, purtroppo, o per
fortuna?, ma si potrebbe tranquillamente dire che ritraevano tutte
Harry in
pose che equivoche era dir poco, e che poi spalmava su quella pelle
bronzea e
perfetta cioccolata a non finire. Da lì iniziò a
fissare in maniera diversa la
pietanza e l’assalì senza pietà; con
somma gioia di Petunia, che gliene mise
ancora un buona dose sul piatto.
* * *
Passò le mani ancora una volta su quei
bei fianchi e contemplò il
suo bel viso rilassato e rosso per l’amore. Ogni volta si
stupiva di quello che
era Harry. Non tanto quello che era Potter, Potty, Sfregiato o altro,
no; lui
guardava e vedeva solo Harry. Il suo Harry, che ne aveva viste troppe
per la
sua giovane età e che ora chiedeva solo amore e pace. Cose
che lui non mancava
di dargli, mai! Più andava avanti e più non si
capacitava di quel modo che
aveva di fare: la sua gioia nel vivere e nell’affrontare le
cose, sempre pronto
a dare sorrisi a chi ne aveva bisogno, quando in realtà chi
ne aveva più
bisogno era proprio lui. Quella determinazione negli occhi smeraldini,
che
scemava appena si trovava tra le sue braccia, diventando un piccolo
bimbo
spaurito. Era grazie a Harry che aveva capito l’importanza
della vita, vivere
per chi si amava, per i propri ideali; cose che a Serpeverde non
s’insegnano.
Poi, quando quegli occhi diventavano liquidi e lucidi…
qualcosa dentro di lui
si apriva e la belva usciva, senza che potesse far nulla per impedirlo!
Aveva
una paura folle di fare del male a quella creatura meravigliosa che ora
era
accoccolata contro il suo petto e che non sapeva, alcune volte, da che
parte
prenderlo.
-Mh… Che c’è?-
chiese Harry, sentendosi lo sguardo tempestoso del
compagno addosso. L’altro non proferì parola e lui
arrossì, accorgendosi di
stare ancora steso su di lui –Oh…- fece e si
buttò su di un lato. Ma Draco lo
bloccò, ridacchiando come un matto, abbracciandolo e
massaggiandogli da quella
posizione, con piccolo movimenti circolari, la schiena
–Stupido! L’ultima cosa
che voglio è che tu ti allontani da me-
Harry sorrise dolcemente –E dove vuoi
che vada, scusa?- si sistemò
meglio, mise il volto nell’incavo del collo del ragazzo e dal
naso ispirò quel
profumo di… di… beh, a dire il vero sapeva di
vaniglia. Aprì gli occhi e, come
pensava, c’era una goccia di vaniglia sul collo di Draco:
glielo baciò e tolse
quel che era sopravvissuto al loro rapporto di poco prima. Poi
sentì la bocca
di Draco su una spalla, ma il dannato usava solo la lingua, per portar
via quel
che ne era della nutella.
-Senti un po’, ma quanta ne hai portata
di quella roba?- ridacchiò.
-Quanto basta!-
Il quanto basta di Draco, equivaleva a almeno due
terzi di tutti i
bagagli che si era portato dietro, svaligiando casa e lasciando i suoi
poveri
genitori a badare al Malfoy Zoo Manor. A quel che, tra un assaggio e
l’altro,
gli aveva detto, Draco aveva trovato anche uno struzzo e un
iguana: per
la precisione, Frizzi e Joenna. Gli aveva anche confidato che il
rettile
l’avrebbe voluto chiamare come lui. E quando aveva chiesto il
perché, la
risposta era stata: “ Ha il tuo stesso sguardo perso
“ e aveva preferito non
commentare quella frase, come tutto ciò che riguardava la
rivalità tra
Grifondoro e Serpeverde! Aveva perso la speranza… e per
farla perdere al
Prescelto ce ne voleva, eh!
Venne come svegliato di soprassalto, dallo stato
di dormiveglia
nella quale era caduto - oh, dopotutto era straiato su Draco che sapeva
di
vaniglia - da una stretta più forte del compagno.
-Ehi…- protestò,
ridacchiando –Che è tutta questa dimostrazione
d’affetto?...-
-E chi ti dice che non era un tentativo di
soffocamento?- ghignò
l’altro.
-Antipat… Ahio!- pigolò
Harry.
Draco fissò soddisfatto la macchietta
rossa che aveva fatto sulla
guancia del ragazzo. Amava quelle guance e quando le vedeva sentiva
sempre
l’istinto e l’impellente necessità di
morderle.
-Ma che fai?-
Ghignò –Marchio il
territorio, Harry, marchio il territorio… - e
riprese a succhiargli e a mordergli le guance, sentendo
l’altro sciogliersi in
un bel sorriso da ebete e abbandonarsi completamente a lui, sporgendo
in avanti
il viso.
Si staccarono e, col volto beato, stettero a
contatto con la fronte
per svariati minuti: di solito questi momenti finivano sempre con Harry
che
abbassava lo sguardo arrossendo; invece, quella volta…
-eeee… ECIUUUU- gli
starnutì in faccia.
-Bleak, Harry!- il moro tirò su col
naso.
* * *
Draco aveva immaginato la loro prima notte
lì come una giostra
troppo veloce; invece…
-ECIU!-
-Salute-
-Gazie Amole…-
…si era ritrovato a fare da medimago a
un Potter con la febbre e il
naso chiuso. E, in quelle condizioni, mai e poi mai avrebbero fatto
cose
oscene, ma di estremo buon gusto. Osservò il suo ragazzo:
sovrastato da chili e
chili di coperte che lui aveva fatto apparire con la bacchetta, tre
giganti e
morbidi cuscini dietro alla testa, gli occhi lucidi e il volto
arrossato… se
non avesse avuto la febbre di un cavallo gli sarebbe saltato addosso
seduta
stante. E invece si era dovuto rivestire, e rivestire il mio amore, e
mettersi
a sedere sul letto, affianco a lui.
Gli mise una mano sulla fronte…
-Ahu!- pigolò Harry –Hai le
mani fedde!- fece notare, come a
chiedere un po’ di garbo, visto che non era in forma!
Draco sorrise –Mani fredde, cuore
caldo- ma non aggiunse che era
colpa di Harry, perché era freddo. Dopotutto, lui chiedeva
solo di portelo
abbracciare per tutto il tempo, che male c’era?
Il moro ricambiò il sorriso con
piacere; sapeva che Draco era un
tipo tutto a sé, un po’ come lui, ma sapeva anche
che una volta che aveva preso
una decisione, era impossibile fermarlo. Come quando aveva deciso che
Harry
sarebbe stato il suo ragazzo: ci era mancato poco che non lo rapisse e
portasse
chissà dove! In più, quando Draco gli aveva
raccontato di quando lo aveva detto
ai suoi genitori, “Madre, Padre: amo Harry”, loro
erano stati quasi più
entusiasti di lui, che non si era aspettato tutto ciò, visto
la maschera a
lungo portata per via della guerra. Draco spesso si perdeva in pensieri
del
quale non voleva che lui fosse messo a parte, e specificava sempre che
lo amava
e che non lo avrebbe perso per nulla al mondo. E lui si lasciava
incantare da
quelle parole, quel tono e quello sguardo, prima che diventasse di
nuovo
assente. Non era per nulla bravo in Legilmanzia, come in Occlumanzia,
ma aveva
il presentimento che riguardassero il passato e il futuro. Gli
dispiaceva
enormemente essersi ammalato, ma non era colpa sua, almeno questa
volta, ma del
cugino impiccione e maniaco! E se solo Draco fosse venuto a sapere
della loro
bella chiacchierata con tanto di incontro ravvicinato per le scale,
altro che
l’Avada e la Cruciatus!
Draco si alzò e fece un piccolo giro
della stanza; ogni tanto
intervallava lo sguardo su Harry. Ma, per il resto, era
vitreo. Gli si
stringeva il cuore vedere il suo piccolo così e con tutti i
passi avanti che
aveva fatto nelle pozioni curative, non gliene veniva in mente nessuna
che
avrebbe potuto fare al caso suo! Poi, era come sempre tormentato da
quel
pensiero, che non lo lasciava in pace da quando era finita la
guerra…
Sentirono un bussare alla porta, seguito da una
voce maschile:
-Ti sei calmato?- la porta venne aperta e fece la
sua entrata in
camera Dudley, sazio di torta quanto Draco di Harry.
Appena entrò, Draco
assottigliò lo sguardo e non lo mollò un solo
secondo, mentre tornava vicino al compagno, prendendogli una mano. Dud
s’irrigidì sotto quelle lame affilate color
tempesta, che, anche se in quel
momento assassine, per Harry rappresentavano il bene e
l’amore assoluti; poi
guardò il cugino, sul letto, pieno di coperte.
-Ma cosa…?-
-Ecco cosa ci si guadagna a fare la doccia con la
potta apetta-
parlò Harry, un po’ più comprensibile e
allusivo, con la speranza che il
compagno non capisse, ma purtroppo Draco non era cretino quanto lui:
-Ah, e così in mia assenza ce la
spassiamo, vedo… bene!- sentenziò,
arricciando le labbra. Ma la voce impassibile, come gli occhi.
-Daco… non è come
pensi… io…- tentò Harry. Ma Draco lo
zittì, dolce,
passandogli una mano tra i capelli:
-Shh, lo so, amore, lo so. Non è colpa
tua, cucciolo mio…- gli baciò
la fronte, sentendo che scottava ancora e che la medicina non faceva
effetto
come doveva –Ora veniamo a noi…- tornò
freddo e spietato come prima, come si
era sempre presentato Lucius a amici e nemici. Ma la cosa che
spaventava di più
era che Lucius pareva prendersi gioco di tutti, mentre
Draco… Draco faceva sul
serio. Nessuno sopravviveva se lui lo prendeva di mira. Neanche
Voldemort lo
aveva superato, era persino riuscito dove lui aveva fallito: far
vacillare,
cadere e avere nelle proprie abili mani il grande Harry Potter! Ma come
poteva
essere colpa del piccolo Potty che a stento capiva anche le richieste
dirette
di qualunque cosa?
Dud rimase paralizzato! C’era qualcosa
in quegli occhi grigi che lo
lasciava impietrito sul posto, sull’attenti, come se si
aspettasse di morire da
un momento all’altro o peggio…
-Ti ho…- non riusciva a staccagli gli
occhi di dosso, benché la
frase fosse per Harry -… Ri… riportato
la… la tua…cosa…- prese la bacchetta e
la rivolse verso Harry. Ma il biondo gliela strappò dalle
mani con un gesto
secco:
-Che ci faceva con la tua bacchetta?-
-Me l’ha presa e poi chiuso dento
qua…-
-Almeno ha avuto la decenza di chiudere la porta-
Poi pensò bene di
prendere un po’ in giro il cugino del suo amore,
così si avvicinò al letto,
cercò con gli occhi una cosa ben precisa e la
trovò: tre macchie perlate erano
sul lenzuolo. Le prese con un dito e lo sollevò dinnanzi a
sé -… Così abbiamo
potuto imbrattare per bene queste lenzuola- si mise il dito in bocca,
leccò la
goccia e poi lo trasse fuori, ghignando –Mhh, sei buono come
sempre, Harry!-
Harry arrossì e tossicchiò
per l’imbarazzo; Dud lo guardò
stralunato… allibito. Poi il tossire di Harry si fece
più insistente; Dud e
Draco si preoccuparono e si precipitarono al suo capezzale per vedere
come
stava. Dud diede una forte gomitata a Draco e gli deviò la
traiettoria,
facendolo finire contro una delle sue tante valigie:
-Ma che…- gli mise una mano sulla
fronte –Bruci- Harry chiuse gli
occhi perché sapeva cosa sarebbe successo di lì a
poco; l’urlo non si fece
attendere:
-Stupeficium!- e Dud si ritrovò
schiantato addosso all’armadio della
camera. Draco gli si mise dinnanzi, sovrastandolo in altezza, poi si
chinò su
di lui, sibilando freddo e sputando veleno –Non ti azzardare
mai più a
toccarlo!-
Dud ghignò –Allora sarai
contento di sapere che ho già toccato- con
la speranza di non farlo alterare troppo; ma era stato troppo
più forte di lui,
doveva sventolare ai quattro venti che aveva avuto più di
una stretta di mano
per quello che riguardava Harry… anche se la maggior parte
delle cose erano
tutte frutto della sua mente e dei troppi sogni che si era fatto!
-Non amo ripetermi, quindi apri bene le orecchie-
disse sospirando,
come stanco, Draco –Ciò che è mio
è MIO e non permetto a nessuno, men che meno
a un lurido babbano, di mettere le sue sporche manacce su
ciò che ho di più
caro, chiaro?- chiese e, senza attendere risposta, visto che
l’altro non
sembrava intenzionato a dargliela, lo sollevò per la gola
–Ho detto: chiaro,
feccia?-
Per la seconda volta in quella giornata Dud si
sentì mancare il
fiato; il biondino li camuffava, i muscoli, allora!
Quando lo lasciò, si
accasciò a terra. Ebbe solo la forza di correre
verso la porta, uscire e poi richiuderla a doppia mandata: era
consapevole che
non sarebbe servito a nulla con due come quelli, ma il corpo non gli
rispondeva.
* * *
Harry fissò perplesso Draco, in piedi
davanti alla porta chiusa, mentre,
con dei semplici movimenti di bacchetta, la sigillava magicamente. Era
un poco
rimbambito per via della febbre, quindi non ci aveva capito molto; e
senza
occhiali tutto il mondo era molto più offuscato, un poco
come quando sentiva
lontano Draco… anzi… molto, molto più
forte era la sensazione di squallore che
lo coglieva quando lo sentiva lontano da sé.
Il biondo gli si avvicinò piano, con
un bel ghigno sulla faccia.
Roba che avrebbe fatto perdere la testa al bel moro, se solo avesse
avuto quei
fondi di bottiglia che non c’erano mai quando servivano e
quando impicciavano
invece stavano sempre in mezzo alle bolle! Gli si mise affianco, seduto:
-Ma che è successo?-
domandò.
-Nulla di rilevante. Come ho già
detto: marchio il territorio!-
Sarà stata la febbre o che altro,
fatto stava che questa volta la
frase la colse in maniera diversa, quasi offensiva, in un certo senso
–Ah,
quindi io sarei solo una “cosa” sulla quale
imprimere il tuo marchio?-
Draco ghignò di nuovo, amava vederlo
così –Non mi sembra che la cosa
ti dispiaccia più di tanto-
-Che vorresti dire?-
-Ti piace, ammettilo!- lo vide allungare il bel
broncio che aveva
assunto e, dopo un po’, arrossire. Incapace di trattenersi,
ridacchiò –Harry…-
-Cosa sono per te, Draco?- era chiaro cosa
rappresentasse per lui il
moro; ma la febbre non gli faceva vedere chiaro sulle cose, anche se
così
importanti. Anche se più di una volta aveva avuto quella
sensazione e sperava
di continuare a definirla tale, che magari scemasse col passare del
tempo, visto
che il biondo non era affatto brusco, a meno che non glielo chiedesse
lui. La
paura che potesse essere solo un passatempo per il suo ragazzo
s’impossessò di
lui per l’ennesima volta, non si sentiva così dai
tempi di prima della
battaglia finale. Quando Draco aprì bocca, il fiato gli si
fermò, come il cuore.
Lo abbracciò dolcemente, facendo
combaciare le loro fronti come
prima –Sei il mio bimbo- e lo baciò, come a
testimoniarlo. Harry non ebbe più
dubbi: lo amava!
_________________________________
ANGOLINO
Accidenti! Sto capitolo
l’ho scritto in tre situazioni diverse e ogni volta avevo un
umore diverso; la
prima parte ero annoiata e confusa, la seconda volta incacchiara nera e
la
terza ero della serie “e W che mia madre non
c’è!” poi meno male che ci ha
pensato il Naka; mi ha portato di nuovo al rettilario e…
ahhh, che pucchi i
piccoli pitoni *ç*, specie Ser Biss, come ho battezzato io
uno XD! Nont rovava
pace, continuava a muoversi e ad un tratto ha sbadigliato
*ç*; ha aperto la
bocca a 180° è_é! Poi quando strisciava
faceva saettare fuori la linguetta *ç*!
Poi un maio dei topi bianchi si erano aggrappati al giubbotto del Naka
questo è
amore gente XD! Poi c’erano tre camaleonti, una Joenna (come
quella di Bianca e
Berny XD), che le han provate de tutte per spaccare il vetro e saltarmi
addosso
éé!
Scusate il delirio XD! E scusate
anche che, come mi ha fatto notare la MIA
zietta
Ada, Draco è troppo schizzato =.=! Ora scappo che domani ho
il compito di
fisica (un corpo immerso in un liquido… se è un
biscotto me lo mangio… ecco la
mia fisica =.=) abbiam fatto una ciofeca di roba e io so solo
metà dilatazione
termica, poi il compito di matematica… bè; non
devi capirla, ma nolo immaginare
le formule gioie! Poi Piton m’interrosa a storia e
perché? Ma perché l’ultima
volta durante la sua ora mi sono sentita male e mi è venuta
a prendere mia zia,
ecco perché! Poi zia Bella fa “in 5 secondi mi ha
fatto sentire una merda” e io
“ecco, ora sai come mi sento io 3 ore a
settimaneTT”! Ora vado perchè, come
dice la mia prof di modellato “Signorina Potter (<-
si, inverosimile, ma mi
chiama così!), ci stiamo facendo i cazzi nostri oppure
stiamo collaborando con
la scuola?”
GRAZIE A
TUTTI, DAVVERO!
Adamanthea
Mokona89
_Eris_
Ubbo
Puffetta
serpeverde in Malfoy
_Claire_
SiLvIeTT4
DJKIKA
(comunicazione importante; oggi Asya mi ha fatto notare che le meche
erano
sbiadite, ma tranqui, non sono arancioni XD, ho confrontato con Jlj che
li ha
arancioni/miele di natura)
Fra Ro
|
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Capitolo 18 *** Consensus @moris ***
Consensus
Amoris
-
XVIII atto -
Dopo aver
visto e sentito
tutto ciò, Dud aveva preferito sparire dalla circolazione
per il resto della
giornata. Era andato al parco, il preferito di Harry, e si era seduto
su una
giostra ad osservare l’altalena su cui si sedeva sempre il
cugino. E se lo
figurò lì e non riusciva a fare altrimenti;
bello, innocente, timido,
distrutto… gli potevi fare tutto ciò che volevi e
lui ti perdonava sempre, era
questo il bello di Harry e il biondo doveva averlo capito anche troppo
bene…
come lui stesso aveva capito troppo bene con chi aveva a che fare e,
anche se
gli pareva che gli sfuggisse qualcosa, preferì non farci
caso! Aveva visto con
i suoi occhi come manipolava Harry, tra quelle mani di porcellana,
quegli occhi
brillanti farsi opachi appena gli metteva le mani addosso…
come quelle stesse
mani gli avevano sfiorato la fronte sudata e bollente… e
aveva sentito sulla propria
pelle quelle iridi grigie; e non solo quando lo aveva sollevato da
terra,
additandolo come feccia. E un po’ si sentiva tale,
perché non era riuscito a…
se solo avesse saputo come aveva fatto quello lì, allora
forse anche lui avrebbe
potuto avere qualche speranza con Harry. Magari molte più di
quelle che
sicuramente si presagiva come alquanto scarse.
Nella sua
mente riapparve
l’immagine del cugino che lo strozzava… aveva
creduto davvero di morire, in
quel momento! Non solo per la forza fisica, quanto quella
mentale… eppure non
gli sembrava di aver sbagliato la parola.
-Imperio-
mormorò soprappensiero,
assottigliando gli occhi.
Ripescò
quell’incantesimo:
serviva ad assumere il controllo delle azioni delle persone,
così che… che…
possibile che Harry fosse diventato un burattino tra i fili di un
burattinaio
aristocratico che dava tutta l’impressione che appena stufo
del giocattolo lo
avrebbe buttato via come se fosse spazzatura? Ma per fare un
incantesimo non
c’era bisogno di quel bastoncino di legno? Oppure
c’erano maghi che ne potevano
fare benissimo a meno?
Si
girò tra le mani il
biglietto preso al cugino; osservò bene la carta. Non pareva
comune carta, foglio
che dir si voglia, era giallastra e ruvida, roba che aveva solo visto
nelle
foto dell’antico Egitto. Quindi, facendo due conti, doveva
essere pergamena…
possibile che da Harry erano così indietro che usavano
ancora quel tipo di
carta? Per scrivere delle piume?
Il
comportamento del cugino
era, pergamene, piume o no, particolarmente insolito,
dall’arrivo del biondo.
Il modo con il quale si lasciava avvolgere da lui, non sapeva
perché ma gli
faceva venire tanta di quella rabbia da fargli ribollire il sangue
nelle vene!
Oramai non faceva più caso al normale o non… e
questo pensiero lo condusse, non
si sa bene come, all’associazione che aveva fatto qualche ora
prima: Harry era
come una millefoglie…
* *
*
-Daco…?-
-Si?-
-Ti
amo…-
Sorrise
–Anche io, amore,
anche io…- gli carezzò i capelli, baciandogli la
fronte.
La temperatura
era scesa
notevolmente, contando che aveva una febbre da cavallo, e anche se
aveva ancora
il naso rosso e chiuso, stava molto meglio. Draco era salito sul letto,
messo
la schiena contro lo schienale, abbracciato Harry e lasciato che lui si
accoccolasse
come meglio credeva sul suo petto, alla faccia del “no,
altrimenti mi
contagia!” Draco ci sperava, che lo contagiasse, almeno
così sarebbero potuti
stare ancora più vicini; sfiniti, certo, ma almeno vicini.
Lo vide sfregare la
guancia sul suo petto, chiudere in un pugno la leggera camicia che si
era messo
e lo abbracciò.
-Daco…
che hai?- pigolò Harry,
preso alla sprovvista, aprendo un occhio dalla sua beatitudine di
quella
posizione.
Il biondo
ispirò forte dai
suoi capelli, con la fronte corrugata, senza parlare. Ma Harry
capì.
-Daco…
- lo chiamò, attirando
la sua attenzione –Sto bene… davvero, è
solo un po’ di affeddoe- ridacchiò, nel
non sapere dire neanche bene il nome del suo compagno o una cosa banale
come
raffreddore.
-Lo
so…- ispirò Draco –Ma non
voglio perderti…- lo strinse forte a sé, senza
lasciargli possibilità di
protesta, anche se era certo che Harry non ne avesse di proteste, da
avanzare.
Ma voleva sentirlo, che era caldo, vivo, tra le sue braccia, e se solo
ripensava a qualche mese prima, a quando aveva passato notte e giorno
al San
Mungo, dopo la guerra, tutte le volte che lo avevano buttato fuori e
tutte le
volte in cui lui era rientrato smaterializzandosi nella stanza di Harry
con un
mazzo di nebbiolina in mano… era stato Harry a dirgli che
gli piaceva molto. La
nebbiolina… verde come i suoi occhi, argento come i Malfoy.
Sorrise e lo baciò
quando gli spiegò perché erano i suoi preferiti.
Li metteva in un vaso e se
qualcuno chiedeva spiegazioni, la Granger
diceva che li aveva portati lei, così come
Weasley…
la piccola di casa Weasley non la vedeva da tanto tempo, e la cosa non
gli
dispiaceva di certo, eh, ma ricordava con precisione il suo volto
rigato di
lacrime quando il corpo di Harry era stato ritrovato tra le macerie del
cimitero, dove era risorto e morto definitivamente il Lord. E il cuore
in
frantumi quando Harry gli aveva detto con un filo di voce, la prima
volta, sul
letto dell’ospedale, ti amo. “Poverina, pensava che
una volta finita la guerra
lei avrebbe potuto coronare il suo sogno di diventare la signora
Potter. Povera
illusa, Harry è solo mio” ghignò
spudoratamente quando fece quel pensiero e si
ricordò anche troppo bene il volto sconvolto della Granger
al suo sorrisetto
beffardo in direzione di Ginny. Ma più ci pensava e
più era convinto che Harry
gli appartenesse, non sapeva spiegarsi il motivo, sapeva solo che il
suo essere
richiamava Harry tanto quanto lui lo amava. Ed Harry amava
incondizionatamente
Draco, gli si leggeva negli occhi, non faceva nulla per nasconderlo e
lui lo
aveva sempre definito un bene, perché metteva in guardia la
gente, faceva
capire che lui apparteneva a Draco Malfoy e viceversa, senza dubbi e
senza discussioni
o interferenze esterne.
In cuor suo
sperava di non
dover mai più rivedere il suo amore pieno di sangue, anche
se doveva ammettere
che Harry ricoperto di sangue era un chiaro invito a violentarlo senza
che il
moro facesse nulla per impedirlo. Aveva notato che il suo corpo non era
ancora
completamente guarito, ma le ferite oramai erano divenute
anch’esse cicatrici.
E segno, come quella sulla fronte, di un passato che non può
più tornare, con
somma loro gioia. E anche se il rosso era il colore dei Grifondoro,
Draco
pregava di non doverlo mai più vedere su Harry,
perché ne sarebbe morto,
semplicemente.
Abbassò
la testa per
incontrare gli occhi del moro, che gli sorrise, con le gote arrossate
–Umpf…-
ridacchiò piano –Che c’è?-
-Nulla,
solo… sei bello- sorrise.
Harry arrossì… no, non avrebbe permesso a nessuno
di portarglielo via, mai più!
* *
*
Tempo qualche
altra ora e la
pozione ebbe effetto, Harry era guarito. Draco ne approfittò
per spupazzarselo
un poco. Cosa che a Harry non dispiacque affatto, visto che si lasciava
coccolare come meglio il biondo preferiva. Durante quel momento intimo
e
privato, Harry rimembrò un episodio tanto strano quando
ironico; quando, poco
prima della guerra, si era avvicinato alla stazione del treno, con
l’intenzione
di buttarsi sotto l’Hogwarts Exspress. Il motivo? E
c’era anche da chiederlo?
Bastava togliere la storia della magia e altre poche cose per rendersi
conto
che quella, tra le tante, era la soluzione più logica da
parte di un ragazzo di
quattordici anni, solo, senza genitori, con un destino deciso da
qualcun altro.
Gli amici c’erano, eccome, ma pochi, anche se veri, e anche
loro avevano le
loro cose per la testa, non potevano stare sempre a reggergli il
moccolo! Silente
diceva che lui era riuscito a resistere perchè aveva
qualcosa per cui
combattere, qualcuno da cui tornare e poi per il semplice motivo che
era
proprio perché riusciva a reggere a tutto quel dolore che
gli si scagliava
contro. Era forte. Chi era forte fuori era perché non lo era
dentro… lui non era
mai stato una persona forte, sapeva di essere debole fuori, vulnerabile
fuori
quanto dentro. Ma con la pratica aveva imparato che finche avevi
accanto a te
qualcuno per cui lottare, oppure per semplice convinzione o orgoglio,
avresti
continuato ad alzarti anche sputando sangue. Perché quello
sarebbe stata ben
poca cosa, come le ferite sul tuo corpo, paragonato a ciò
che ti si sarebbe
scatenato dentro nel vedere tutti i tuoi cari senza vita come statue
greche
rotte a terra. Poi però, proprio poco prima di compiere
l’ultimo atto di
follia, o forse il più sensato, della sua vita, aveva udito
dei mormorii nel
vento. Aveva cercato la fonte di tanto rumore interiore e alla fine,
nella
foresta, l’aveva trovata. Aveva trovato la famiglia Malfoy
che confortava il figlio
in un caldo abbraccio, e il tutto perché Draco era stato
costretto a prendere
il marchio a forza, contro ogni aspettativa e prima del previsto. Poi
aveva
visto Draco circondare la madre e lì si era sentito andare a
fuoco, perché
odiava la
Lady,
per il semplice fatto che lei poteva essere abbracciata dal figlio
tutte le
volte che lo desiderava, lui invece no… Quel giorno aveva
deciso di non
lasciarsi andare, ma di lottare. Lottare per essere stretto da quelle
belle
braccia nivee che ora erano dove dovevano essere, come il proprietario:
da lui.
Da lì aveva imparato che si perdeva solo quando ci si
arrendeva. Era piacevole
essere coperti dalle attenzioni di Draco; a volte bruto e violento, a
tratti
tenero e dolce… se Harry avesse dovuto decidere tra i due
lati del suo
carattere… in tutta sincerità sarebbe andato in
panne, perché li amava
entrambi. Lui amava Draco in tutte le sue sfumature, magari era un
po’ strano,
ma chi non lo era? Che senso aveva amare una persona, stare con lei e
poi
pretendere che cambiasse, ti dovevi essere messo con lei per una
qualche
ragione, no? Anche se il loro, era più di amore…
-Draco?-
intrecciò le dita in
quei fili dorati.
-Mh?-
-Come facciamo
con i miei zii e mio cugino?-
Appena
nominò l’ultimo
componente della famiglia, Draco divenne cupo e scattò,
dandogli le spalle
–Perché, che problema c’è?-
domandò, seccato.
Harry
sbatté un paio di volte
le ciglia –Beh… ehm…-
-Ti dispiace
che io sia
venuto?- chiese Draco all’improvviso, con tono arrogante.
-Cosa?-
-Avresti
preferito che me ne fossi
rimasto al Manor, così quel maiale poteva fare i suoi porci
comodi con te?
Vero?-
-Ma
amore…- allungò una mano
sulla spalla di Draco, ma lui la scansò
–Io…- si portò la mano al petto
–Io
dicevo per mia zia…-
-Che
c’è? Non vuole
concorrenza per il figlio?-
Era visibile e
tangibile la
sua gelosia. Alquanto strano, visto che non si comportava
così e… anzi, non si
era mai comportato così. Di solito la parte
dell’isterico e offeso la faceva
lui, ma forse questa volta il biondo aveva preferito, o voluto o per il
semplice fatto che non ce la faceva, aveva esposto dei sentimenti un
poco nuovi
a Harry, in Draco. Aveva i ricordi confusi, di ciò che era
successo poco prima,
quando Dud era entrato in camera, però il biondo gli aveva
detto che non era
successo nulla, ma se ora si comportava così…
perché avrebbe dovuto dirgli una
bugia?
-Che vai
blaterando?-
-Oh, avanti,
si vede lontano
un miglio che quella feccia ti sbava dietro!!!- urlò Draco,
alzandosi dal
letto, lasciando Harry al freddo. Harry cercò di
trattenerlo, ma quando Draco
era nervoso, era raro che si calmasse con poco.
-Ma…-
-Senti, fai
come ti pare! Ami
quel maniaco? Bene! Fai pure quello che vuoi! Non me ne importa nulla!-
Diede
un calcio a una valigia, facendola cadere di lato, a terra. Harry
serrò gli
occhi.
Passarono dei
secondi.
-Io…-
tentò Harry –Cosa ti
prende Draco?...-
-Cosa mi
prende?- urlò –COSA
MI PRENDE? Fai tanto il santarello, proprio San Potter! Dici che mi hai
dato
tutto di te, che c’è? Te lo sei ripreso? Appena mi
distraggo… appena tardo di
qualche ora tu ti sfoghi col primo che passa! Che
c’è? Il criceto che vagava
per la tua scatola cranica ha chiesto il trasferimento per mancanza di
spazio,
tanto quel posto è pieno di… e poi che fai? Non
sai dire altro che…-
-Ti
amo…- concluse, tremante.
-Si, proprio
così!- prese una
lampadina che si trovava sulla scrivania e la buttò al muro,
frantumandola -
Non sai fare altro che… che…- gli morirono le
parole in gola quando, girandosi,
vide Harry rannicchiato in sé, con le gambe al petto e le
braccia che le
circondavano, la testa nascosta tra esse. Tremava e il suo corpo era
scosso da
singhiozzi. Si rese conto di aver esagerato, che certe seghe mentali
era meglio
se se le teneva per sé. Gli si avvicinò e lo
abbracciò. Harry
si divincolò, mettendosi sdraiato e
dandogli le spalle. Si umettò le labbra.
-Harry…-
-No…
n… non… ho… ca-pito-
-No Harry, non
hai capito-
-Di…iiici?-
Vedeva quelle
bellissime
spalle alzarsi come scosse da una scarica di crucio e gli si strinse il
cuore
al pensiero che era lui a fargli quell’effetto. Lo
attirò a sé –Harry…- ma
Harry stava per ribattere, lo fece girare in modo da avere quei
bellissimi
occhi pieni di lacrime riflessi nei suoi e posò un dito
sulle sue labbra –Shh…-
Harry trattenne a stento un singhiozzo e Draco non ce la fece
più; lo baciò di
slancio. Entrambi gli occhi serrati come sotto chiave, il respiro che
echeggiava per la stanza. E le labbra, unico intralcio al loro amore,
unica
cosa che non permetteva alle loro lingue di esplorarsi fino alla gola.
Ma ciò non
toglieva che ogni volta che loro si baciavano era come se acqua e fuoco
si
scontrassero. Draco faceva muovere la testa a Harry come voleva, con
l’ausilio
delle mani, mentre lui si aggrappava alla sua camicia come un
disperato. Le
salive che colavano per il collo e i sapori che si mischiavano. Chi di
sole,
chi di terra. Chi di caldo, chi di fresco. Chi di inverno, chi di
estate.
Passione.
Odio. Rimorso.
Desiderio.
Libidine. Lussuria.
Amore.
Avarizia. Dolcezza.
Possessione.
Sesso.
Libertinaggio.
Ira. Accidia.
Gola.
Violenza.
Tenerezza. Disgusto.
Quando si
staccarono
avvertirono subito il bisogno di riavvicinarsi.
-Il…-
intervallò Draco tra i
baci passionali –Mio… Cucciolo…-
sorrise, mentre Harry si faceva dominare e
sovrastare come solo lui sapeva fare.
-Di…
di pi…-
-Vuoi di
più?-
-S…siiii-
s’inarcò sotto il
biondo, che lo prendeva come se fosse stato creato apposta per questo.
E lui lo
accoglieva come se fosse stato fatto apposta per lui. E Draco gli dava
di più.
Sempre, sempre di più. E lui non si risparmiava un gemito
troppo forte e non si
preoccupava di lasciargli piccoli graffi, anche se gli dispiaceva,
oppure di
stringere forte i suoi fianchi con le gambe bronzee. Non voleva altro.
Non
chiedeva altro.
* *
*
Si ritrovarono
di nuovo sul
letto, sudati e accaldati, ma bellissimi. Harry si
stiracchiò piano, dolente ma
sereno, col volto di pura beatitudine.
-Mhhh-
mugugnò –Che male…-
-Non mi venire
a dire che non
ti è piaciuto…- disse malizioso Draco con le
braccia a cuscino.
-Piaciuto?
Camminerò a gambe aperte
per minimo una settimana… a chi non piacerebbe?-
ironizzò.
-Umpf…-
ridacchiò – Beh, così
la prossima volta sei già pronto-
-Pronto? Ma
che…- poi capì –Ma
tu… brutto… - gli diede un pizzicotto su un
braccio.
-Ahhahh…-
rise, poi parve
farsi improvvisamente serio –Harry…-
-Si?- rispose
con sorriso
sulle labbra, soddisfatto per la sua piccola vendetta, ma prima che il
biondo
potesse parlare, lo fissò con amore e incastrò la
testa tra la sua spalla e il
suo collo –Fa nulla, Draco…-
-….-
-Tutto
dimenticato…- gli baciò
piano la spalla.
Stava bene
lì, così; col
profumo di Draco che l’avvolgeva e che si trasferiva in lui.
Ma un’unione non
cancella il passato; ciò che era stato lo avrebbe rincorso a
vicenda, a lui
come al suo amore.
* *
*
Sarebbe stato
bello passare il
resto delle vacanze sotto le belle coperte, poi assieme a
Draco… Ma il pericolo
zia Petunia e zio Vernon incombeva su di loro più che mai.
Si dovevano
inventare qualcosa al più presto oppure sarebbe stato meglio
iniziare a dirsi
addio, era stato bello finché era durato.
-Draco?-
-Mh?-
-…Non
per aizzarti di nuovo,
ma… Come facciamo con quei tre meravigliosi esemplari di
esseri non pensanti di
sotto… oppure ovunque siano?-
-Mh…
tu hai qualche idea?-
-Oh-ho il
grande Draco Malfoy
che chiede al misero Harry Potter di consigliare?-
-Io ce
l’ho un piano, ma
vorrei sentire cosa ha partorito il tuo cricetino che deambula che
è un
miracolo…-
-Grazie…-
-…
Altrimenti inizieresti a
sbraitare come un pazzo e francamente sono un po’ stanco-
-Ma grazie,
amore, tu sì che
sai come tirare su il morale alla gente!-
-Sono qui
apposta-
ghignò.-Avanti, sentiamo!-
-…-
-…-
-…-
-Allora?-
-Ci credi se
ti dico che mi
sono dimenticato?-
-Merlino,
Potter!-
-Oh, non
è colpa mia se mi fai
dimenticare tutto!- si difese –E’ colpa tua!- mise
il broncio.
Ridacchiò
–Che scaricabarile
che sei-
-Io eh?-
alzò un sopracciglio
con un piccolo sorrisino, tanto simile a quello del padre e che faceva
venire i
brividi a Draco. Poi si ricordò –Furetto-
Draco
sbatté un paio di volte
le palpebre –Potter, il criceto ti ha dato forfait?-
-Poveri noi se
è così!
Comunque, che te ne pare?-
-…-
-Potremmo
passare più tempo
assieme…-
-…-
-Fare la
doccia da soli… -
-…-
-Dormire
insieme... –
-…-
-Ti sto
convincendo?-
-Ti vuoi stare
zitto? Sto
cercando di ricordarmi l’incantesimo!-
Harry
gongolò; l’unica cosa
che poteva smuovere Draco quando non voleva fare qualcosa era un
ricatto, una
promessa oppure la prospettiva di tempo assieme da soli che variava
dalle
semplici chiacchiere a occupazioni un pochino faticose, forse, ma molto
appaganti.
Anche se
c’era da dire che
Harry avrebbe passato ogni istante della sua vita a fissare e farsi
fissare da
quelle gemme argentate piuttosto che altro. Troppo zuccheroso? Beh, se
non
fosse stato così ora non sarebbero stati su un letto assieme
e abbracciati.
Draco non era il tipo da certe smancerie ma quando gli prendevano le
idee da
San.Valentino coi fiocchi era meglio approfittarne finché si
era in tempo.
Quando Draco
si fu ricordato l’incantesimo
prese la bacchetta.
-Aspetta- lo
fermò Harry.
-Ripensamenti
Harry?-
-No,
solo… come faremo a
parlare?-
-Ma come? Non
eri tu quello
che diceva che chi si ama si capisce al primo sguardo?-
Harry
arrossì –Si, ma… -
-Ma?
–
-Non voglio
non sentire la tua
voce, ecco- incrociò le braccia.
Risa
–Te ne do atto, Harry, a
chi non può mancare la mia meravigliosa voce?- si
lodò da solo, più per far
ridere Harry che per altro. Un tempo quella battuta sarebbe stata solo
l’inizio
di una serie di frecciatine velenose in stile botta-risposta, invece
ora aveva
esattamente l’effetto opposto; divertire Harry,
più che altro perché vero.
Harry chiese a
Draco se c’era
un modo per far sì che solo loro si potessero capire, anche
con la telepatia o
boiate simili, persino con la Legilimanzia,
tanto Harry non aveva mai imparato a usare bene
l’Occlumanzia! Draco vagò nella sua memoria,
ricordandosi che non si poteva
fare nulla del genere…
-Ma?-
-C’è
un incantesimo, vecchio,
ma facile-
-Quale?-
-Consensus
Amoris-
-Prego?-
odiava quando Draco
dava sfoggio di sé e della sua conoscenza del latino.
-Intesa
d’Amore-
-Oh- il latino
iniziava a
piacergli. –E in cosa consiste?-
-Che ci si
può capire solo tra
innamorati, qualunque forma essi abbiano- spiegò
–Ma funziona solo se c’è
davvero amore-
-Allora non
è il nostro caso!-
sorrise Harry.
Draco si
sorprese, si
aspettava strepiti del tipo “che vorresti dire? Che io non ti
amo?” e cose del
genere, e invece… il suo Harry stava crescendo.
Decisero di
fare prima
l’incantesimo che la trasfigurazione, che Draco
preferì fare da sé prima che
Harry lo trasformasse in un ragno peloso e con mille zampette, per sua
personale perversione.
L’’Incantesimo
Consensus Amor” si
otteneva solo se i
due amanti, oltre che amarsi davvero, erano entrambi presenti:
s’intrecciavano
le dita e con la bacchetta si faceva un cuore che doveva combaciare
alla
perfezione: le bacchette partivano vicine in basso, poi si dividevano e
si
incrociavano di nuovo dalla parte opposta, ma se non coincidevano alla
perfezione l’incantesimo era nullo.
Draco ed Harry
si misero l’uno
dinnanzi all’altro e completarono l’incantesimo con
un bacio al centro del
cuore. E quando Draco fece la trasfigurazione, dopo pochi secondi al
suo posto
vi si trovò un furettino bianco con gli occhi argentei,
particolare grazie alla
quale Harry sarebbe stato in grado di riconoscerlo tra mille.
L’animaletto
prese a
strusciarsi ai piedi di Harry, che ridacchiò, amorevole
–Certo che tu non ti
smentisci mai, anche così ti strusci peggio di un gatto
persiano viziato…
AHIA!- ma i dentini li aveva belli affilati!
______________
ANGOLINO
Deo che parto
travagliato che
è stato questo capitolo è_é! Mi scuso
per l’enorme ritardo, quasi un mese
caspio O.O come mi scuso per… ehm… quella scena,
non solo per la povera
lampadina (facciamo marcia funebre) ma anche per la scena del sesso mal
velato
ma… mi ero appena messa una canzone di TZN con titolo
“Di Più” XD! Spero comunque
che vi piaccia, commentati in tanti ^^!
GRAZIE a tutti!
Mokona89 pucci ora sei
anche tu una scrittrice e sei molto
impegnata! Zi, ho visto il blog anche commentato <3! Mi piace
specialmente
cosa c’è sotto il titolo XD! Dai, apriamo il MZM?
Ovvero il Malfoy Zoo Manior?!
Va bene qui una mezza lemon? Cmq per una lemon completa devi aspettare
ancora
un poco anche perché mi deve venire
l’ìspirazione! Perché non mi piacciono
le
PitonxHarry cara? Leggi il mio commento a alla drabble di PitonxHarry
si “Erotica”
(tra le mie preferite) e lo saprai TT. Ps; leggila quella raccolta
è su ogni
coppia possibile e sono tutte bellifime e sadiche *ç*.
Lela89 Harry
è cucciolo, rincoglionito, ma cucciolo XD! Cmq
non ho messo la dichiarazione di amore eterno, anche se era mia
intenzione, perché
Draco lo vedo più possessivo!
DJKIKA accidenti,
pure il tuo moroso ora? Ma che ha nel
cervello? Cmq spero che ci riuscirai… io ora ho anche le
meche dorate… sembra
che ho il fuoco in testa <3! Vedrai che tra non molto cederanno,
basta che
fai loro una capa tanta cara! Amo scrivere di Draco geloso marcio di
Harry *ç*!
Ina ziao cara
<3! Io ogni tanto mi devo bloccare perché
devo pensare a come ammazzarlo a Dudley ma… non tanto,
perché deve rimanere
vivo così lo si può torturare ancora XD!
Fra Ro la cosa del
morso era una cosa che le faceva sempre
l’ex di mia cugina solo che lei si lamentava e io
“come è il fondotinta? Buono?”
e lei “un pochino amaro =.=” XD! Conta che anche
mia cugina si è presa la
febbre, non c el’ha mai, come me, ma quando è che
la prende? In piena estate
XD!
RIDETE E
MANGIATE CIOCCOLATO
xla
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Capitolo 19 *** Th3 Princ3 or... Th3 Prin3ss? ***
The Prince or…
The Princess?
-IXX atto-
Era
il caso di fare un poco di chiarezza su quella faccenda assurda. Si
trovava
davanti la porta di casa sua e gli sarebbe bastato suonare, la madre
avrebbe
aperto la porta e trascinato fino al tavolo della cucina,
già pieno di roba.
Magari gli avrebbe chiesto se era andato a parlare con una certa Barry
e… oh si
che c’era andato, eccome! Bastava che dicesse tutto al padre,
ovvero che Harry
aveva portato in casa un estraneo alias mago alias frocio e il gioco
era fatto.
Si
massaggiò il collo. Non poteva ancora pensare che il cugino
lo aveva
strangolato… quel biondino doveva avere qualche potere
speciale, se non in
generale, quantomeno su Harry.
Suonò
il campanello e, come previsto, la madre fece tutto ciò che
faceva ogni volta
che tornava, solo che stavolta, assieme a lui al tavolo, vi
trovò anche il
padre, che però beveva del tè caldo da una grande
tazza di coccio marrone
chiara.
-Papà?-
-Oh-
disse l’uomo poggiando la tazza e asciugandosi i baffi con un
tovagliolo di
carta –Ciao Dud-
-Che…
che ci fai tu qui?-
Voleva
si parlarci ma quella sera, non in quel preciso istante! –Non
eri a lavoro?-
-No
Dud, oggi no, è giorno di festa. Prima ero solo uscito per
andare a trovare i
Motter infondo alla strada, e anche per consegnare loro il giornale che
per
errore il postino aveva messo da noi-
Era
una bugia bella e buona quella. Il postino sbagliava, si, ma di
poco… come era
possibile che si sbagliasse tra Dursley e Motter? Poi, a quel che si
ricordava,
quella ragazza non l’aveva neanche mai vista…
-Ah-
Decise
di tagliare corto quel discorso e di sedersi al tavolo.
-Allora
patatino mio, sei andato a parlare con Barry Motter?-
-Chi?-
domandò spaesato mentre masticava una fetta di torta.
-Non
si parla con la bocca piena- puntualizzò il padre.
Dud
ingoiò il boccone e richiese –Chi?- Vernon sorrise.
-Come
chi tesoro?- ridacchiò Petunia –Barry Motter, la
ragazza della quale ti sei
invaghito!-
Il
ragazzo si strozzò con il secondo boccone, che gli
andò di traverso.
C’erano
un paio di cose che non quadravano, e queste cose erano ragazza e
invaghito.
Decisamente la madre aveva passato troppo tempo vicino ai suoi amati
detersivi
e disinfettanti… Dud fu tentato di chiedere alla madre se
stava bene oppure se
si faceva di una qualche strana sostanza, magari che da euforia,
allegria… una
certa polverina bianca… ma era certo che magari a lei
bastavano i detersivi.
Considerando che ce ne erano anche in polvere… Poi
collegò, con un enorme
sforzo, il discorso e capì quasi perché i
genitori avevano confuso le due
persone. Da quando aveva detto loro che si sentiva strano i due erano
partiti a
proiettile di baionetta che lui si fosse preso una cotta pazzesca per
questa
Motter.
Se
volevano sapere se aveva visto codesta fanciulla, ebbene…
-Si-
-Uhh-
tubò la donna, battendo le mani –E dove?-
Della
serie “no, non ho una vita mia e degli hobby… solo
quello di impicciarmi delle
cotte di mio figlio, tacendomi filmini mentali pazzesci”.
-Al
parco qui vicino- rigirò la forchetta nel dolce, spargendo
un sul piatto un po’
di crema pasticcera.
-E
allora perché sei così triste tesoro?-
Se
avesse avuto senso dell’umorismo o semplice e sofisticato
sarcasmo avrebbe
alzato un sopracciglio in un’espressione di ovvia risposta,
ma sappiamo che
Dud, così come Harry non pecca d’ingegno, non
viene elogiato per il suo talento
da cabaret.
-Era
già in compagnia- aggiunse con tono stizzito, come a voler
dimostrare che non
gliene importava nulla ma che, infondo gli rodeva parecchio.
Vernon
e Petunia si guardarono per un istante.
-E…
di chi, tesoro?- chiese titubante la madre, mentre il padre aveva
posato la
tazza che si era bloccata a mezz’aria alle parole del figlio.
Dopo la domanda
si sentì solo il tic del coccio sul legno del tavolo.
-Di
una ragazza alta, bionda, con occhi grigi che a quanto pare ha preso la
pazzia
e la schizofrenia dei genitori-
-Per
caso, Dud, il padre della ragazza aveva lunghi capelli biondi? E
vestiva di
nero?-
-Si,
perché?- e mò come diavolo faceva il padre a
conoscere quella famiglia di
strampalati? Lui non amava il normale? Il tranquillo, conosciuto e
quieto
normale? Ma qualcosa gli diceva che le disgrazie non erano finte,
infatti, non
sa perché, si mise a contare mentalmente, alla rovescia da
dieci e quando
arrivò a uno…
-Ma
non è quel signore ricco che ha la moglie che organizza
sempre feste, ma un
poco svalvolata?-
-Credo
proprio di si mia cara-
-Ma
certo- battè le mani la donna –Sono i Marfoy-
-E
lui è il dirigente delle fila di una delle più
grandi banche del Regno Unito,
credo la seconda, se proprio la si deve classificare- e mentre pensava,
Vernon
trangugiò un biscotto alle noci.
Oh,
no… pensò Dud, mentre dimenticava il piatto
traboccante di dolce e prendeva in
una mano paffutella la testa e si lasciava del tutto sul tavolo,
fissando un
punto indefinito dinnanzi a se. Magari avrebbe anche preferito il
vuoto,
l’oblio, a quel brutto orologio a cucù di legno
vecchio e mangiato dalle
termiti… Ebbe la malsana idea di buttare un occhio ai suoi
genitori, che
cinguettavano di una certa Duchessa Marfoy. Roteò gli occhi
al soffitto, poi di
nuovo all’orologio. Sua madre aveva un pessimo
gusto… Si. Decisamente. Meglio
l’oblio…
*
In
quello stesso momento, al piano superiore di quella casetta,
v’era una seria
lotta! Si, perché il principino in versione furetto si
lamentava che il suo
pelo non era abbastanza lucido, morbido e così
via… cose molto stressanti per
Harry, che già aveva pensato di buttarlo dentro la tazza e
tirare le
sciacquone, ma purtroppo, causa l’intesa telepatica tra i
due, dovuta solo al
semplice fatto che si amavano immensamente, Draco se ne era accorto e
lo aveva
smozzicato ad un dito, facendo uscire qualche goccia di sangue, che
subito,
pentito, leccò via con la sua piccola e rosa linguetta.
Harry aveva sorriso e
mentre prendeva il sapone, sentì uno strano senso di
agitazione avvolgerlo, ma
più che agitazione quella sensazione, la sua poteva ben
classificare anche come
paura.
Sentiva
che quella paura però non gli apparteneva e, quando
girò la testa verso Draco
vide dai quei piccoli diamanti chiari come offuscati da un velo che lo
separava
da lui. Come se Draco non fosse più nel presente, ma nel
passato, di qualche
tempo prima, quando non dormiva per paura che nel sonno qualcuno
entrasse nelle
sue stanze e gli potesse strappare via Harry dalle braccia non
abbastanza forti
da riuscire a trattenerlo con se. Aveva passato molto tempo ad
osservare Harry
che dormiva tranquillo vicino a lui, ogni tanto però quel
sonno era interrotto
da incubi che sa sempre lo perseguitavano. Quelle ombre che…
che… non potrà mai
dimenticare quella volta che, dalla disperazione, Harry si era chiuso
in una
stanza, piangendo a dirotto, pareva che Mirtilla di fosse di nuovo
divertita e
avesse aperto tutti i rubinetti del bagno delle ragazze al terzo piano,
si
capiva che era un pianto di dolore puro. Era stanco, Harry era stanco
di
vivere, solo questo; e ne aveva tutto il diritto, non aveva chiesto lui
tutto
quello, non aveva chiesto lui di nascere dopotutto… ma il
destino è bastardo,
così come tanta gente che popola il mondo, che pur di
apparire diversa dagli
altri e interessante, si comporta da egoista. Harry, mentre si
spogliava della
divisa scolastica, buttava gli indumenti per terra con rabbia, come
nella
speranza che, mettendoci abbastanza forza, essi si sarebbero rotti,
perché quel
semplice gesto stava a significare che non era così debole
che, con solo il suo
volere, poteva fare tutto, anche solo rompere una cravatta rossoro
buttandola
per terra, si era buttato dentro l’armadio per cercare di
soffocare le lacrime,
poi vi si era appoggiato, aveva sbattuto le ante scure cercando di
romperne
almeno una, ma nulla, si era lasciato trascinare a terra dal senso di
sconfitta
e l’armadio, lui gli portò dell’acqua e
il moro gliela buttò addosso per poi
tirare indietro la testa e sbatterla ripetutamente addosso al legno
scuro
dell’armadio.
Tremava
come solo chi odiava aver paura poteva tremare e…
“Perché
sono nato… voglio morire… perché non
muoio?...
voglio morire…”
Se
si sarebbe trattata di una situazione ironica, gli avrebbe detto
sarcastico che
così sembrava una vecchia in menopausa e con le caldane
tutto l’anno, ma non
era per nulla una situazione ironica, anche se nella morte ce ne
è molta, di
comicità.
Da
quel momento si era reso conto che certe cose non sarebbero mai
cambiate, da
una parte per fortuna, dall’altra per sfortuna,
perché… Voldemort poteva anche
morire, e così loro avrebbero vinto, ma quel senso di vuoto
dentro di te non se
ne sarebbe andato con così tanta facilità e
viscidume con la quale si ha ucciso
il suo artefice. Chi ha detto che ognuno di noi è artefice
del suo destino non
si è mai trovato dinnanzi alla storia di Potter, non
l’ha mai vissuta sulla
propria pelle, non è mai stato Harry Potter! La vita con
quella persona sarà
stata magnanima ma, evidentemente, qualcuno odiava Harry, o i suoi
genitori,
tanto da scagliargli contro una maledizione molto simile a quella che
aleggiava
intorno alla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts.
-Ehi,
Draco…-
Harry
chiamò il biondo, ma, come aveva immaginato era perso in
chissà che pensieri.
Anche se, dal suo stato d’animo, che si trasmetteva, grazie
all’incantesimo,
direttamente a se, poteva capire che Draco stava lottando di nuovo col
il
passato, ma non il proprio, o il suo, m il Loro. Con la elle maiuscola.
Si
guardò il dito incriminato che aveva fatto di nuovo cadere
Draco nell’oblio
della memoria e pensò che quello non era proprio il momento
più adatto per
ripescare scheletri nell’armadio e fantasmi dal passato. Quel
che è stato è
stato. Sapeva che il passato tuttavia, bastardo, sarebbe sempre tornato
infame
a tormentarli quando meno se lo potevano aspettare, così
come lui ricordava le
notti, al tempo in cui ancora non era al caldo e protetto tra le
braccia di
Draco, passate a desiderare e a pregare entità che neanche
lui conosceva, di
morire. Una morte avvenuta così, per caso, una morte di cui
nessuno se ne
sarebbe preso la responsabilità. Addormentarsi e non
svegliarsi la mattina
dopo, e neanche quella successiva, così come tutte quelle
che sarebbero venute.
Aveva passato ore a immaginare, non tanto come poteva essere
l’aldilà, quanto
cosa sarebbe successo sulla terra dei vivi alla notizia che lui non
c’era più e
che non ne avrebbe mai più fatto ritorno. E…
accidenti se gli piaceva quel “mai
più”! Certo, si sarebbe scatenato il putiferio, la
stampa impazzita alla
notizia funesta che l’unica persona che poteva parare loro il
deretano era
morta… ma tutto questo non aveva importanza, no, a lui
interessava sapere non
la facciata, la terrazza, il balcone di Romeo e Giulietta. A lui
interessava
sapere cosa sarebbe accaduto alla porta sul retro, cosa avrebbero detto
e cosa
avrebbero deciso di fare chi era dentro a stanza e sul letto di Romeo e
Giulietta, così come chi avrebbe bevuto il veleno, chi
avrebbe tradito… molti
film lo hanno accompagnato nelle sue notti insonni, quelle in cui si
faceva del
male pur di non addormentarsi ed incontrare di nuovo quel volto verde e
quei
occhi non rosso fuoco o passione, non un rosso caldo, ma un rosso
freddo e
spietato, pazzo.
Era
arrivato addirittura ad immaginare che tutte le persone uccise da Tom
sarebbero
state messe in un museo, come opere d’arte, i loro corpi
modellati e messi in
chissà quali posizioni, magari alcune anche oscene, ma anche
questo è arte.
S’immaginava anche a lui, al centro di tutto il museo della
vittoria del male e
della decaduta del bene, magari su di un letto, come la bella
addormentata alla
quale non basterà il bacio del suo principe per risvegliarsi
dal sonno eterno,
la sua pelle bronzea tolta per lasciare spazio ai muscoli, magari gli
avrebbero
lasciato anche gli occhiali, e qui gli era scappata una risata malata
quasi,
gli avrebbero segnato la fronte con una saetta a forma di cicatrice
forse
dipinta a pelle di verde, come verde la cose che tutti noteranno
maggiormente,
non la cicatrice, non il suo corpo morto, non i suoi occhiali sfatti e
tondi
pieni di taglietti, ma i suoi occhi. Splendide giade brillanti nella
notte
d’inverno. Come quando la neve lascia il posto alle
verdeggianti praterie.
Una
foglia in mezzo alla neve si nota. Ed ecco cosa è stato lui
per tutta la vita,
lo dicono i suoi occhi, gli occhi degli Evans, quelli che la zia non
aveva
ereditato e che magari erano anch’essi un motivo in
più per odiare maggiormente
la sorella strega dotata della più spiccata simpatia,
testardaggine e
personalità.
Harry
Potter, per tutta la sua vita è stato, è e sempre
sarà, una piccola foglia in
mezzo alla bufera di neve che tenta di soffocarlo…
-Amore…-
Il moro,
avendo capito che chiamare Draco non
sarebbe servito a nulla, optò per una tattica infallibile;
un massaggio
bagnato!... Ok, ok, magari sarà anche un colpo basso ma
c’era poco da fare
quando Malfoy Junior si rintanava nella sua vastissima materia
grigia… che
utilizzava e che dava più sfoggio di sé quando
doveva dare il nome ai poveri
animaletti che trovava chissà dove e che portava allo Zoo
Manior. Mica era come
lui, se Harry pensa una cosa, la dice… anche
perché non ha filtro e scivola
tutto fuori dalla bocca.
Posò
il sapone e prese un bagnoschiuma profumato, con il quale
riempì la vaschetta
piena d’acqua che conteneva il furetto bianco, che era dentro
la doccia con il
box aperto, per permettere ad Harry l’accesso… che
vi credevate, che il grande
e favoloso Draco Furetto Malfoy si lavasse da solo? Ma per piacere!
Non
aveva mai lavato un furetto prima d’ora ma, come si sul dire,
c’è sempre una
prima volta, e poi… in tutta
sincerità… era un poco umiliante lavare un
furetto
e se proprio voleva collaborare ti darti una zampina, la tirava fuori
dall’acqua, prima troppo fredda, ora troppo calda, ora
“non sai neanche
regolare l’acqua?” e “ora ti affogo
quanto è vero che mi chiamo Harry James
Potter”, stile spogliarellista e Dita Von Tess quando fa i
suoi spettacoli
dentro i bicchieri di cristallo, come minimo, pieni di
chissà che bevanda, ma
conoscendo Draco, sarebbe stata senza dubbio grappa, e tu fissava come
a dirti
“allora, ci vogliamo dare una mossa, che mi sto stancando di
tenere la zampa
alzata?!”
Sono
momenti come questi che ti fanno chiedere, a te stesso, più
volte possibili, a
mò di mantra… perché lo amo? Ma poi
bastava pensare a quanto quel ragazzo aveva
fatto per lui, alla sua anima, ai suoi occhi così bella e
luminosa, e tutto il
mondo, freddo e crudele, assumeva tutt’altra piega, altre
sfaccettature e altre
sfumature, che prima erano brutte ed ora sanno di rose piene di
spine… Ma a ben
pensarci il mondo non cambia, non è piccolo, è il
resto che cambia, che muta a
seconda del nostro umore. Basta vedere le cose sempre da un buon punto
di
vista, magari quello umoristico, così ci si fa una bella
risata, anche sulle
cose più brutte, e ci sarà chi ti
prenderà per pazzo, ma chissene della gente
che non osserva ma analizza. Tu stai bene e questo basta, e non
è egoismo, è
solo un modo per non impazzire del tutto, perché senza la
pazzia negli occhi e
nella mente, non c’è divertimento.
Non
è artista chi negli occhi non ha neanche un briciolo di
pazzia…
E
in quel momento Harry era così impegnato a vedere il mondo
su di un letto
appiccicoso e sporco d’amore, che lasciò aperta
l’acqua fredda in direzione di
Draco.
-Ehi,
tonto, stai più attento!- squittì.
Harry
si riscosse e tornò all’operazione “lava
furetto isterico e viziato”. Scostò
subito l’acqua e la regolarizzò aggiungendo
dell’acqua calda al punto gusto,
fino a farla diventare tiepida.
-Dai,
poche storie, che l’acqua fredda tonifica!-
-Non
avrei mica fregato di nascosto le riviste della piattola rossa di
nuovo,
spero…-
Harry
si grattò la fronte e assunse il suo tipico sorriso da
“ecco, beccato!
Affondato! Si salvi chi può!”
-Vero?-
-Eh…eh…-
rise nervoso il moro e, nel passare una mano tra il suo gatto morto,
leggesi; i
suoi capelli mossi, usò la mano con la quale reggeva il
getto dalla quale
usciva l’acqua e si fracicò tutto per bene. Rimase
impalato e sbattere le
palpebre più volte con il suo tipico sguardo perplesso e
confuso.
Sentì
la risata di Draco, pungente e sarcastica come sempre.
-Ihihih…
ben ti sta scemo-
-A
si?...- sorrise Harry isterico, con un tic al lato della bocca e ad un
occhio.
Con
uno scattò lasciò il getto e si
avventò sul furetto, spingendolo dentro la
vaschetta gialla chiara piena di acqua e di schiuma morbida e
profumata, con
l’intento di porre fine alle sue pene, ma scivolò
sull’umido che si era creato
per terra ed era finito a sbattere la schiena sulle mattonelle del
pavimento
della doccia la vaschetta finita chissà dove.
-Ahu…
Dra…-
Vide
una mano posarsi al lato della sua testa e alzò la testa in
quella direzione,
seguendo le linee del braccio, del gomito, della spalla e del collo,
fino ad arrivare
al furetto non più furetto.
Draco
dal canto suo e dalla sua postazione poteva vedere Harry in tutto il
suo
splendore: un braccio sopra la testa e l’altro abbandonato al
lato della testa,
il collo esposto ai suoi attacchi e la pelle lucida da schiuma e
d’acqua e quel
sorrisino birichino accompagnato da un dito impertinente davanti a se
che lo
invitava ad avvicinarsi.
Oh,
si.
Le
loro labbra s’incontrarono di nuovo, come avevano
già fatto tante volte ed ogni
volta c’era sempre quel buon sapore ad aspettarli, i loro.
Chi più amaro chi
più dolce. Ogni volte v’era una sensazione nuova
come una vecchia, come una
cara e vecchia compagna che s’incontra di tanto in tanto,
solo che tu baci
molto più spesso di quando incontri questa amica cara. E la
cosa, francamente
non ti dispiace affatto.
Harry
sentiva la voglia (si, se lo si vuole, si possono trovare
mooolti aggettivi
per descrivere ciò, ma abbiate pietà, sono le
4:32 del mattino ç_ç Nd xla)
di Draco premergli contro la coscia dalla pelle elastica.
-Ti
va?- lo prese in giro il biondo, e anche se i freni inibitori di Harry
siano
partiti da un bel pezzo, intuì la domanda allusiva e
retorica.
-Non
vedo l’ora che me lo sbatti dentro- righiò con gli
occhi lucidi di lussuria.
-Dio,
si…-
Ma
proprio mentre stavano iniziando la loro corsa piena di curve
mozzafiato, la
loro danza africana calda e lenta, proprio mentre erano sul punto di
avere il
miglior orgasmo della storia…
Toc
Toc…
-POTTER,
APRI SUBITO QUESTA PORTA!-
Harry,
dalla disperazione battè la nuca contro la parete della
doccia e Draco gli
diede un morso sul collo, lasciando un livido che non avrebbe
abbandonato il
Prescelto tanto presto, invece, presto ha dovuto invece Draco il suo
corpo
stretto e caldo lasciare, con sommo dispiacere di entrambi.
Draco
si trasfigurò immediatamente in furetto mentre Harry cercava
di coprirsi alla
bene e meglio.
Dudley
entrò circospetto in bagno appena Harry
l’aprì e il ragazzo potè subito notare
che il cugino mago aveva un qualcosa di non identificato in braccio.
-Cosa
è questo?-
-Questo
cosa?- ripetè Harry tentando di apparire confuso e come se
non avesse la minima
idea di cosa l’altro stesse parlando…
o… riferendosi, che dir si voglia.
-Questo!-
Dud, pronunciando queste parole, prese per il pelo albino e bagnato
Draco che
squittì di disapprovazione.
-No!
Fermo! Gli fai male!- intervenne Harry, tentando di riprenderselo, ma
Dud gli
diede uno spintone che lo fece indietreggiare di qualche passo, ma solo
perché
non era pronto a ciò ed era stato colto alla sprovvista!
Draco,
vedendo quella scena, s’ingrifò e, di scatto, si
rigirò nella presa del gabbano
e lo morse sul naso. Dud, dal dolore di quei piccoli e affilati
dentini, mollò
il furetto, che se ne andò di corsa tra le braccia di Harry
e si mise una mano
sulla parte lesa.
Arrabbiata
e gelosia invasero Dudley che, determinato e fermo, prese di nuovo il
furetto e
corse giù dai genitori, che erano ancora a parlare su chi
fosse più conveniente
tra Motter e Marfoy, con alle calcagna Harry che, inciampando per le
scale,
perse terreno, ma si rialzò subito, massaggiandosi il collo.
Arrivati in
salotto iniziò una furiosa litigata…
-Ridammelo,
è mio!-
-Non
credo proprio Potter, da ora è mio!- disse Dud stritolando
il furetto.
-Oh,
te lo puoi scordare!-
Harry
alzò un pugno, con tutta la buona intenzione di colpire del
buono a nulla, ma
venne bloccato a mezz’aria da Vernon, mentre, come di rigore,
Petunia si era
precipitata dal figlio… ma dico; non l’aveva
neanche sfiorato e già stava lì
con “oh patatino mio, luce della mia vita, gioia delle miei
gioie ecc ecc ecc…”
che almeno le desse il tempo, eh! E allora quando lo avrebbe colpito,
perché lo
avrebbe colpito, ci avrebbe scommesso la sua Firebolt, il suo sedere,
che
portava il marchio Draco Lucius Malfoy, e la sua cicatrice e il suo
odio per
Piton che lo avrebbe colpito! Anche solo un misero, miserissimo pugno,
ma
glielo avrebbe dato! Dritto sul grugno! Sissignore! Lo zio lo aveva
spinto
abbastanza lontano dal figlio da potersi dire che lo aveva messo al
sicuro, ma
questo lo credeva lui.
-Patatino
mio, sei sicuro di… voler tenere questo animaletto,
pasticcino?-
Dud
guardò come maligno Harry, che lo fulminò con gli
occhi.
-Si-
disse piccato il ragazzo, facendo spalancare la bocca al cugino che si
avvicinò
a lui tranquillo, fissandolo negli occhi porcini. I propri ridotti a
due
fessure luminose.
-Ho
un’idea…- iniziò a parlare Harry in
tono strafottente che fu pienamente
ricambiato e copiato dal cugino che lo interruppe.
-Oh,
non ti preoccupare, vedrai che presto e tardi morirà di
solitudine-
Harry
rise assieme al cugino, risate di rabbia.
-Ah…
ah… ah… esperienze personali, Dud?- e fulmineo,
gli tirò un pugno in faccia,
sul naso, esattamente sul punto dove poco prima Draco lo aveva morso.
Dud
mollò Draco, che, veloce, andò verso Harry, che
era già pronto per prenderlo,
ma non arrivò mai tra le sue braccia bronzee; zia Petunia lo
aveva preso un
poco stizzita in modo da non fargli male e, con una mano su un fianco
enunciò:
-Dunque…
-si girò di scatto verso Harry, fulminandolo con gli occhi-
Numero uno, tu sei
in castigo!- al moro scappò un risolino; da quando si
proclamava di mandarlo al
cosiddetto castigo, era un poco una barzelletta, visto che in castigo,
in
quella casa, a che se ne ricordava, c’era sempre stato, in
parte con sua somma
gioia, doveva ammetterlo, almeno per la maggior parte del tempo non
aveva quei
suoi, purtroppo, unici, parenti, tra i piedi- Numero due, per il quieto
vivere
di tutti noi… come si chiama questa bestiola?- Draco per
poco non la morse per
l’aggettivo che la donna aveva usato per additarlo.
Harry
si bloccò e boccheggiò un paio di volte: il nome!
Cavolo, non ci aveva pensato
a quello, anche perchè non era prevedibile un'intrusione del
genere... contando
anche il fatto che stava ancora rimpiangendo quell'orgasmo da record.
In un
nano secondo Draco si mise in contatto con lui.
'Attento
a te e a quello che dici' ed Harry
degludì.
'Che
ne dici di... ehm... Pisellino?'
'...
Avere orgasmo mancati a te fa male Potty!'
'Oh
ma dai Amore, è così carino'
Il
furetto tirò fuori gli artigli! Harry temette per la sua
vita.
-Prince-
squittì.
-Prince...-
ripeterono i membri della famiglia babbana.
-Si,
Prince-
-Molto
bene- soffiò la donna per poi girarsi verso il figlio -Ecco
a te tesoro,
Prince- e glielo mise in mano.
Dud
lo prese e lo guardò perplesso; quel furetto aveva qualcosa
di seriamente
inquietante e... quegli occhi di ghiaccio così freddi... Dud
sorrise maligno e
Draco ed Harry ebbero un brutto presentimento.
-Vi
presento Princess-
Harry
spalancò gli occhi e Draco si buttò addosso a
Dud, nel tentativo di effettuare
un bell'omicidio premeditato. Harry intanto si stava precipitando per
prendere
Draco, ma Vernon lo fermò:
-Non
è più tuo, non lo era prima e non lo
sarà più-
Per
il moro, quelle parole erano come un'Avada Kedavra; quelle parole che
gli erano
entrate dentro come tanti piccoli e affilati spilli, tutti dritti al
cuore. Il
suo peggior incubo; essere separato dal suo angelo biondo, si era
avverato e
non era stato Voldemort a portarglielo via, no, erano stati degli
insulti e
ignoranti babbani senza pietà ed amore per il prossimo.
Avrebbe preferito mille
Cruciatus piuttosto.
Draco
potè vedere con chiarezza il cuore spezzarsi negli occhi di
Harry, che
inditreggiò dallo zio, fino a girarsi e correre via, per le
scale e poi
chiudersi in camera sua e piangere.
'Harry...'
'Amore
mio...'
___________
Perché
altrimenti tutto avrebbe un senso…
Scusate
mille per il clamoroso ritardo che sono sei mesi che non aggiorno, ma
il
problema è; mi è sparita la zia
ç___ç, eh zi; la mia ziettuzza beta! Non la
trovo più, e non ho più sue notizie da lungo
tempo, ma ho fiducia in lei, per
questo ricomincio a postare. Certo, non saranno PER NULLA accurati i
capitoli,
come me li sapeva correggere lei, ma appena mi manda il capitolo
(questo come i
prox) betati, li metto sibito!
Comunque
si, AMO torturare mentalmente Harry in questa fanfic XD! Per QUELLA
scena… ehm…
era uno dei motivo per la quale questo capitolo mi premeva TANTO che me
lo
leggesse prima la zia ^^’’’, mi scuso
ufficialmente per quella scena, se vi ha
dato fastidio me mi scuso ancora per il ritardo (deo, che ritardo)
GRAZIE a chi
leggerà
GRAZIE a chi
l’ha messa tra i preferiti
GRAZIE a…
Fra Ro (avevo
sentito dire che solo gli
stupidi si prendono il raffreddore e la febbre d’estate ma
dopo che ho visto
mia cugina Alj in pieno agosto, sommersa di coperte e
sprofondata nel
divano con 40° di febbre… mi sono ricreduta
è_é)
Ubbo (ecco
perché ti ammiro e mi fai
paura XD)
DJKIKA (alla fine
come si è concluso il
dibattito per le punte rosse?)
Mokona89 (carrraaaa,
ti ho mandato una
mail, l’hai vista? Cmq… wow, quanta roda XD! Ma
magari il club!!! Lo puoi fare
nel forum che ti ho mex nella mail *ç*! Già zai
come la penso su Piton (anche
dopo 58 capitoli di Secrets, stasera la finisco) non cambia MAI (e lo
zai) e
faccio fatica a non vomitare quando gracchio tra un sputo e una crisi
di nervi
le lodi che voi fate al Pipi al Naka (che giusto quest’anno
ha detto “Non lo
facevo così bastardo, sembrava una persona per
bene” –riguardo al Piton che
avevo come prof- io “QUESTO perché MAI NESSUNO
MI
DA RETTA *___*! E nessuno vuole capire che io ho SEMPRE razione UU).
Wow, ora
che ci penso, odio Piton da quasi 10 anni (riferito ai film)
*ç*, mi congretulo
con me stessa!!! USignur, non ti vorrai coalizzare col Naka al grido di
RonxHarry 4ever?O.O Tranqui, Blay passivo non lo sarà MAI XD
Mhm…
(ghigno alla James)
Avviso;
vi piace l’mpreg (uomini incinti)? Se si (e lo spero ^^)
iscrivetevi al club
per la promozione dell’mpreg ^^:
http://dracoharry.slashslashslash.forumfree.net/ il club è
nella sezione Harry
Potter ^_^.
|
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Capitolo 20 *** CQFP [com3 quando fuori piov3] ***
[9/06/08]
CQFP
- XX atto -
Dudley
guardò soddisfatto il furetto che si dimenava nella
gabbiettina. Ghignò. Ancora una volta Dud 1 e Potter 0! Ma
questa volta proprio
non gli poteva permettere di tenere una cosa del genere con se, non
sapeva il
perché ma quella palla di pelo gli stava alquanto sul pacco
e da come lo
guardava l’animaletto, la cosa era reciproca.
Si sedette sul
letto e si portò una mano sul naso… quel
piccolo stronzo lo aveva colpito per davvero! E se non ci fosse stato
suo padre
chissà cosa altro avrebbe potuto fare…
bè, una mezza idea su cosa gli avrebbe
fatto LUI la sapeva, però… l’immagine
di un Harry legato a un qualunque cosa
basta che sia legato bello stretto e mezzo nudo non era affatto un
toccasana,
anzi, si che lo era, ma che andava pensando? Solo…
bè… era difficile rimanere
arrabbiati con una simile visione, quindi era meglio concentrarsi sul
pugno…
mh… chissà se ad Harry piaceva violento?... Con
quel visino d’angelo che si
ritrovava poi… anche se le cose messe in contrasto erano
molto più eccitanti di
due cose in perfetta sintonia. Se Harry aveva l’aspetto
angelico e al tempo
stesso predisposizione al sadomaso, su se stesso in particolare, allora
non
c’era nulla che Potter voleva e non ottenere.
Chissà, magari se sin dall’inizio
lui fosse stato più… ehm… gentile? O
quanto meno non pestarlo ogni Merlino di
volta che lo intravedeva ed Harry avesse mostrato piacere mentre lo
picchiava…
Ok, stop, alt, rew e play. Schiariamoci la memoria, cancelliamo tutto
ciò, la
voce e ripartiamo! Forza che ce la possiamo fare capo!
…
…
Leggero tic
sotto l’occhio…
…
…
No, nulla! E
vabbè, noi ci abbiamo provato.
Ma
ricapitolando un attimo, era stato picchiato, quel
giorno, da quello (si, oramai
chiamava così Draco), Harry e si, era dura ammetterlo, ma
anche da un furetto…
la cosa andava degradando minuto per minuto e la cosa non gli piaceva.
No, non
gli piaceva neanche un poco persino il fatto che un ragazzo che non
fosse lui
si avvicinasse così tanto ad Harry da poterlo toccare, e se
vogliamo aggiungere
anche il fatto che quello se lo era baciato, strofinato, spogliato e
Dio solo
sa cos’altro… gli saliva in corpo una rabbia
indecifrabile!
Il senso che
ciò che è tuo e solo tuo è stato
profanato e
che a quel TUO non è dispiaciuto affatto poi… ti
fa venire solo voglia di
uccidere o quanto meno pestare a sangue quella persona che aveva osato
toccare
la proprietà privata e riprenderti ciò che
è tuo di diritto. Ma bastava l’avere
un legame di sangue per rivendicare tuo qualcosa?
Dud
rettificò bene quel
“qualcosa”… aveva davvero
intenzione di classificare Harry come un oggetto? Non poteva essere
qualcosa di
più? Magari… chissà…
un… amante? La parola amante tuttavia gli dava di proibito
e d’innaturale ma d’altronde, cosa c’era
in Potter di normale? Si, certo, il corpo
era come quello di un qualunque ragazzo (e che ragazzo!) magari lo
stato
psicologio sarà stato più… avanzato?
Maturo? Una cosa era certa; Harry aveva
l’aria di chi era stato costretto a crescere troppo in fretta
e Dud prima si
stupì, poi si diede dello stupido perché quella
magari era una verità comune a
tutti. Tutti… tranne lui, l’unica persona
più vicina ad un fratello che Harry
abbia mai avuto.
Fu come se si
destasse da un sonno leggero. Il furetto
aveva fatto ribaltare la gabbia e lui stesso dentro di essa.
Poggiò i gomiti
sui ginocchi e la faccia su una mano e i loro sguardi per un attimo si
incontrarono. E Dud potè chiaramente avvertire una scossa di
paura avvolgerlo
che proveniva senza dubbio da quelle iridi fredde. Entrambi
assottigliarono gli
occhi e Dud capì che la vita non era facile (ben svegliato
caro!) e che le cose
non si avevano solo piangendo e battendo i piedi per terra, la gente
non ti
dice le cose, la gente non ti da così, a brullo, le cose.
La gelosia
invase entrambi.
Invase Draco,
strappato dalle braccia del suo amore, e in
collera con se stesso per aver permesso a persone qualunque di farlo.
Invase Dudley,
che quando aveva visto Harry così felice con
in braccio quella palla di pelo, aveva solo desiderato di separarli.
Convinto
che così le cose sarebbero state più facili. Fu
la prima volta che desiderò
essere un mago, così da poter essere al posto di Draco ed
essere stretto dalle
braccia del moro. Se solo il padre lo sarebbe venuto a
sapere… bè, molto
probabilmente avrebbe dato tutta al colpa ad Harry per averlo deviato.
E poi ci
si lamenta che Harry abbia la coda di paglia!
Draco stava
meditando di tornare umano e piantare un
paletto nel cuore di quel babbano ottuso e di affogarlo per bene dentro
l’acido
corrosivo (e vi dico, per esperienza
personale, che non è una cosa carina ma, dopotutto, basta
farci l’abitudine
come tutte le altre cose nd xla). Senza sapere che anche il
babbano ottuso
stava meditando la stessa cosa.
Quello che non
sapevano era che erano degli egoisti.
Entrambi. Pensavano solo al male che si potevano fare reciprocamente,
non gli
sfiorava affatto il pensiero che c’era già una
persona che soffrire, con
abbastanza dolore nel cuore da compensare per loro per la vita.
♥ ♦
♣ ♠
La sedia
sbattè addosso alla parete per la seconda volta
con tanta forza che lo schienale e due gambe si spezzarono, cadendo a
terra. Ed
Harry vide, in quei pezzi di legno, il sogno infranto di una vita, la
consapevolezza di non essere riuscito a fare nulla, nonostante ne
avesse le
qualità, per salvare il suo amore. Ironico il destino, ma
d’altronde per lui,
piccola foglia nella neve, era ormai cosa quotidiana il veder cadere
tutto ciò
per cui aveva lottato in un istante. Si
appoggiò al muro e fissò la stanza: le tende per
metà strappate lasciavano
entrare fiocamente la luce del sole d’estate dalla quale
Harry se ne teneva ben
lontano poiché si riteneva indegno di mostrarsi alla luce
del sole poiché non
poteva neanche più mostrarsi davanti al suo amore dai
capelli luminosi e
lucenti, il letto ribaltato ed intorno le piume dei cuscini che
cadevano
candide ed indifese per terra, la carta da parati tirata abbastanza da
far
intravedere il muro spoglio, un’anta dell’armadio
cigolava sinistra rotta, visto
che non si chiudeva.
Mentre vedeva
tutte quelle cose le lacrime iniziarono di
nuovo a pizzicare e a spingere prepotentemente per uscire dai suoi
occhi,
sapeva che piangere non risolveva nulla, eppure… come altri
si sono mai
dimenticati di farglielo notare…non sapeva fare altro che
piangere. Piangere…
senza fare nulla per rimediare e riscattarsi di quelle acque salate che
bagnavano le sue guance impunemente e senza il suo permesso.
Aprì le cataratte
senza neanche rendersene conto e scivolò a terra, su quel
pavimento pieno di
polvere dove zia Petunia non spolverava mai e pieno di piume, vetri
rotti e
calcinacci. Fece
sbattere la testa
contro la parete. Una, due… la terza volta più
forte delle precedenti e si
abbandonò a terra, accompagnato dalla parete.
Ingoiò la poca saliva che gli si
era accumulata in bocca.
Si dice che la
stanza dice molto della persona che la
abita. Se è piena di colore vuol dire che sei allegro, se
è disordinata e piena
di cianfrusaglia che sei un’artista. In quel momento la sua
stanza era nel
totale caos, tutto rotto e si ritrovò a pensare che quella
frase era tutta
vera.
Si sentiva a
pezzi come quei vetri rotti.
Si sentiva
fragile, esattamente come quelle piume.
E si sentiva
un fottutissimo niente, proprio come quella
polvere.
Si, ecco cosa
era; polvere. Un qualcosa che, anche se
mancava, non si notava, anzi; era meglio se mancava, almeno non avrebbe
potuto
nuocere a nessuno…
Si
portò le gambe al petto e le mani a circondarle, come a
chiudersi in un bozzo, sicuro che nessuno lo avrebbe potuto sorpassare.
Abbattere le sue difese ed arrivare sino a lui.
Se il sole non
arriva in tempo, quella piccola fogliolina
verrà sommersa dalla neve e morrà.
…
Aspetta un
attimo! Ehi, lui era Harry James Potter; aveva
affrontato ogni sorta di dolore e anche se questo pareva più
forte degli altri
come l’ennesima dimostrazione che si è al mondo
solo per soffrire, non poteva
arrendersi così! Gli è stata strappa la persona
più preziosa che aveva? Ok, si
sarebbe rialzato, avrebbe sguainato la spada e si sarebbe andato a
riprendere
il suo amore, anche se avrebbe dovuto affrontare quel troll da
strapazzo!
Ma Harry si
rese conto che, più che cavaliere, era tanto
principessa.
Si
alzò da terra e con sguardo determinato si diresse verso
la sua porta, miracolosamente intatta dalla sua furia di poco prima. Si
sarebbe
ripreso ciò che gli apparteneva! Garantito!
Uscì
dalla sua stanza e con grandi falcate attraversò i
pochi metri che lo dividevano dal suo amore e ora che si ritrovava
dinnanzi a
quella tanto odiata porta… che fare? Potter non ci mise
tanto per trovare la
soluzione visto che quando c’è da riflettere lui
agisce e basta. E buttando la
logica nel cestino dei rifiuti portò la mano alla maniglia,
ma prima che
l’avesse raggiunta, essa si abbassò da sola e in
un nano secondo Harry si
ritrovò spiaccicato alla parete affianco.
Dudley mise il
testone fuori e, dopo aver dato una furtiva
occhiata intorno… strano, credeva di aver sentito dei rumori
di passi… richiuse
la porta piano.
Harry,
appiccicato come una sottiletta sulla parete, mosse
piano a piccoli scatti le mani, quasi fosse una zanzara e si
staccò con non
poche difficoltà da essa. Una volta che si fu ripreso, si
tastò velocemente la
tasche e… cazzo! Non si era portato dietro la bacchetta!...
Poco male pensò; aveva
già dato un pugno al cuginastro e se non fosse stato per suo
zio gliele avrebbe
suonata. Sissignore! Anche se era più stonato di una campana
stonata… eccome se
gliene avrebbe cantate quattro! Altrimenti tutti quegli allenamenti da
cercatore che li aveva fatti a fare eh? Solo per rincorrere una pallina
volante
e dorata che sfrecciava in ogni dove? Ma dai, non siamo ridicoli!
Massaggiandosi
il naso, sulla quale ci avrebbe messo volentieri un cerotto…
insomma; lui era
pure cagionevole un po’ di delicatezza per Merlino!
Mandò a quel paese anche la
bacchetta lasciarta sicuramente in camera sul…
in… vicino a… oh, insomma; in
camera era in camera, dove poi non si sa ma approssimatamene stava la!
Ok? E
sin abbassò abbastanza per essere all’altezza
dello spioncino ed iniziò a… non
proprio spiare, si potrebbe dire sorvegliare che quel troll del cugino
non
stesse avvelenando o fare chissà che cosa al suo povero
amore… un… un attimo?
Povero amore? POVERO? Rettificando… era quasi in pena per
Dudley, visto che
tipo era Draco.
Si,
decisamen…
Ma le parole
ultime lettere caddero nel vuoto, così come il
suo cuore, quando vide ciò che quella piccola visuale gli
permetteva… Avrebbe
davvero voluto avere i suoi amici con lui, lì, accanto,
anche se li sentiva.
Sentiva l’abbraccio consolatorio e caldo di Hermione e la
mano di Ron che
pacata e gentile si posava sulla sua spalla. Ciò poteva solo
rendere l’idea di
quante volte il mondo gli era caduto addosso…
♥ ♦
♣ ♠
Dud
aprì piano una piccola fessura e mise dell’acqua
dentro
una ciotola chiara. Il furetto, assetato, iniziò a bere
avidamente. Osando,
quasi, il ragazzo riportò dentro la mano grossa e con due
dita carezzò piano la
testolina bianca, trovando il pelo soffice e leggero come una nuvola.
Prince… o
Princess, a parer suo, era troppo impegnato a bere per farci caso. Ma
in cuor
suo sperava che fossero le mani di Harry, anche se sapeva perfettamente
che non
lo erano, visto che avrebbe saputo rinascere OVUNQUE il tocco del suo
amore e
quelle che sentiva, non erano le sue dita! Harry aveva un tocco appena
palpabile e che, quando s’intensificava, diventava prima
goffo e di colpo di
passionale ed audace senza che neanche il moretto se ne rendesse conto.
Invece,
quello che sentivi sulla sua regale testolina da furetto albino, era un
tocco
arrogante e superbo e a tratti insicuro se stava facendo una cosa
giusta o
meno. E, meditando ancora sul perfezionamento sul suo già
eccellente piano
“ammazza babbano insulto e ottuso” sul da farsi; se
usare la corda per
strozzarlo o meno, eh sono cose che contano queste, ma vogliamo
mettere? Si
rinfrescò con quell’acqua chiara…
trovando estenuante il dover leccare con la
piccola linguetta a millilitri l’acqua!
♥ ♦
♣ ♠
Harry si
portò una mano al cuore… ma quale cuore? Che lui
per caso aveva un cuore? Se si allora se lo era appena ingoiato!
Si diede di
nuovo del mostro… come aveva anche solo pensato
di poterli separare?
Si diede di
nuovo dell’idiota… anzi no, meglio; era un
coglione! Per l’ennesima volta si era illuso… cosa
in quel suo piccolo
cervellino gli aveva dato anche solo l’idea che poteva essere
felice, che
poteva essere amato! Ma c’era anche da dire che gran parte
del merito andavano
a Malfoy e al suo talento nel recitare! Oh, come se lo era incantato
per bere
con tutti quei “non ti lascerò più
andare” “ti amo” “temevo di non
rivederti
più” e lui coglione che ci era cascato con tutta
la scopa e la bacchetta!
…
Era questo che
voleva Draco? Bene allora!
La porta si
riaprì di scattò ma stavolta Harry si fece
trovare pronto e evitò di rifare la fine della
zanzara… ma diciamoci pure che è
scivolato! Dudley uscì dalla stanza e buttò
un’occhiata al furetto:
-Torno
subito!- ah adesso ci facciamo anche le promesse…
Quando il
ragazzo raggiunse le scale diede un’ultima
sguardo con la coda dell’occhio al corridoio, pensando di
aver sentito qualcosa
ma non vedendo nulla diede la colpa al troppo caldo e a tutte le cose
che erano
successe in quella giornata! In seguito il suo sguardo volò
come una calamina
sul ferra dritto sulla porta del cugino mago. Era aperta solo per uno
spiraglio
e… strano, pensava che stesse affogando il dolore nelle
lacrime ed invece da
dentro non proveniva alcun rumore… ma forse il pazzo aveva
fatto una delle sue
sventolate di bacchetta per insonorizzare la camera il che, se era
davvero
così, ciò faceva gongolare maggiormente Dudley
che, quasi canticchiando, scese
piano le scale, andando in salotto.
Quando Harry
sentì la tv accesa e quei terribili suoni da
cartoni da quattro soldi, era certo che il cugino non avrebbe
più fatto cosa a
ciò che lo circondava, quindi, la via era libera!
Il furetto li
leccò una zampetta e, quando capì di essere
osservato, portò gli occhi sulla porta dove vide un Harry
retto e dal
portamento quasi fiero, gli occhi malinconici ma determinati, lo vide
espirare,
buttando fuori l’aria dal naso come se si fosse liberato di
un grosso peso e si
volatilizzò. Draco si uscì dalla gabbia e si
trasfigurò subito, senza neanche preoccuparsi
di coprirsi con qualcosa, e si precipitò fuori da quella
stanza di aria viziata
e si diresse verso quella di Harry, vedendola sbattere. Si
fermò davanti ad
essa, bussare gli pareva da stupidi, tuttavia non far incazzare di
più il
moretto, bussò.
♥ ♦
♣ ♠
Ogni toc-toc
per Harry era una falcata verso la rovina e
mezzo passo dal burrone della pazzia. Eppure si doveva sforzare di
essere
forte, non doveva fare scenate cretine! Non era colpa di Draco! Ma sua!
Sua!
Sua! E Sua! E per una volta tanto Potter cerca di non sembrare un
ragazzina in
piena crisi da pre-mestruazione (e dopo
aver avuto la ragione sulla radio, con la quale ci litigo da stramani,
si
riparte nd xla)! Dopo essersi fatto questa promessa a se
stesso, chiuse gli
occhi prese un profondo respiro e parlò sperando che la voce
non lo tradisse.
-Avanti-
Quasi ad
apparire timoroso, Draco entrò. Harry si fece
forza e si disse che dopotutto non era poi così difficile
evitare di fare
scenate isteriche!
Il biondo
mosse dei passi dentro la stanza e chiuse la
porta ed Harry capì che non poteva sostenere quello sguardo
tenero e glaciale.
Cercò senza sembrare troppo disperato qualcosa…
qualunque cosa da fare, pur di
non guardarlo e realizzò quanto giovava a suo favore il non
fissarlo negli
occhi ma, al contrario, quasi ad ignorarlo. Cosa che, oltretutto. Draco
odiava!
-Harry…-
Tic…
Sentiva che il
suo cuore poteva anche essere salvato, anche
se era una vana illusione! Ma dopotutto la speranza era sempre
l’ultima a
morire… DOVEVA essere l’ultima a morire, per
forza! Era come se dentro di se il
suo cuore fosse a pezzi e tenuto assieme da garze sporche di sangue che
non
smetteva di grondare da esso e tenuto al suo posto da dei fili di
cristallo
troppo fragili per poter sostenere un cuore grande e implorante
d’amore, così
come impaziente di donarlo, come quello. Quindi… aveva
sentito male o quel tic
coincideva quasi da far venire la nausea con una corda che si spezzava
facendo
inclinare la sua anima che si era recata a consolare il muscolo,
così come
l’orgoglio, ritirato per troppo tempo! E che ora reclamava la
sua legittima
vendetta contro chi lo aveva buttato via e beffeggiato con
così tanta
spavalderia!
-Harry…-
ripetè Draco per poi guardarsi attorno -... Ma che
diamine è successo qui dentro? Per caso hai avuto un altro
dei tuoi attacchi
isterici?- disse sarcastico.
Tic…
-A quanto
pare…- disse alzando le spalle noncurante.
Draco
alzò un sopracciglio; a quanto pare? Aveva davvero
detto quelle parole senza urlare, piangere o strepitare? Bè,
o era maturato
tutto d’un colpo, e la cosa era utopica, oppure…
Draco raggiunge una delle sue
valigie, messe in un angolo e miracolosamente sopravvissuto alla furia
che è il
suo ragazzo, ne aprì una magicamente e ne trasse fuori una
vestaglia di seta
nero notte e coprì le proprie nudità…
oppure c’era qualcosa sotto, finì di
pensare mentre si aggiustava meglio il noto della cinta di tessuto sul
ventre.
-Uh…
tuo cugino non è tanto male…-
Questa volta
Harry sentì ben tre tic. Ingoiò a vuoto e
rimise al suo posto quel che ne rimaneva della sua sedia, affianco alla
scrivania, con la magia la ricompose e si appoggiò sulla
spalliera. Ne aveva
bisogno, di avere un sostegno, in quel momento, altrimenti ne sarebbe
crollato.
Non sapeva quante corde-salvezze gli rimanevano ma ormai, dopo quelle
parole,
tanto valeva tentare il tutto per tutto no?
-Già…-
abbassò gli occhi. Sapeva che c’era il sole poco
in
alto lo si poteva vedere chiaramente dalle tende mal messe che aveva
rovinato
lui stesso, ma non voleva alzare lo sguardo, un po’
perché era troppo forte… e
un po’ perché lui, coglione e debole, non se ne
sentiva degno.
-Già…-
ripetè Draco sentendosi montare dalla rabbia, o
quantomeno una cosa molto simile ad essa! Quello stupido babbano li
aveva fatti
separare, lo aveva fatto piangere, ridurre a quel modo la stanza, lui
fa un
complimento a questo ed Harry che dice? Acconsente e basta?
Vide Harry
piegarsi e capì che non lo voleva vedere negli
occhi, così come capì che si stava tenendo
impegnato anche in maniera che lui
stava ben distante dalla sua visuale.
Harry
fissò per qualche istante i pezzi di vetro della
vecchia lampada, e dannarti vetri, potevano riflettere! Infatti Harry
vi vide
Draco che dietro di se ed in piedi, lo fissava con gli occhi ridotti a
due
fessure, cosa che faceva solo quando voleva vederci chiaro su una cosa
che gli
dava molto, MOLTO fastidio.
-Harry,
alzati!-
-…-
-Harry!-
-…-
-Potter!-
urlò, strattonandolo per tirarlo su. Harry si
divincolò.
-Ma si
può sapere che vuoi?- urlò a sua volta il moro,
portandosi il braccio al petto, come fosse infetto, anche se senza
volerlo,
aveva paura di macchiare quel biondo angelo col suo sudiciume
–Vai dal tuo
ragazzo! Si sta chiedendo dove sei a quest’ora!-
Draco fece una
faccia stranita, alzando un sopracciglio –Ma
ci sono dal mio ragazzo- lo abbracciò dalla vita e lo trasse
a se per baciarlo
dolcemente, ma Harry quel giorno doveva avere proprio la cicatrice
storta,
visto che con forza di staccò da lui.
Sorrise amaro
–Non mi prendere per il culo Malfoy… lo hai
fatto anche per troppo tempo…- disse, sapendo bene che il
biondo aveva colpo
entrambi i sensi di quella frase, dopotutto era lui quello
intelligente, no?
Quello astuto!
-Ma
che…- Draco non fece in tempo a finire la frase se
Harry riparlò.
-Chissà
come ti sei vantato con gli altri… “ho sverginato
Potty”- scimmiottò il moro –Ora basta
Malfoy! Vattene e lasciami stare…- mano a
mano che parlava la sua voce si era inclinata, diventando
auto-accusatoria, -E
pensare che io ci aveva pure creduto…- si coprì
gli occhi con una mano
–Complimenti Malfoy, ci sei riuscito!- gli battè
ironicamente le mani in un
pietoso applauso -Ci siamo… ti sei, divertito…- e
in un attimo gli passarono
davanti agli occhi tutte le notte di passioni che avevano vissuto
assieme –Ma
ora basta!- soffiò stanco abbassando la testa e
scompigliandosi i capelli con
una mano con gesti agitati.
Ok, non era
proprio come si era programmato, ma non c’era
male, no? Si poteva dire che stava reagendo con filosofia! Ma la voglia
di
buttarsi tra le sue braccia, scoppiare a piangere disperatamente e
lasciarsi
stringere e cullare faceva aspramente a botte con quel pizzico di
orgoglio che
aveva lasciato distrattamente affiorare in lui qualche attimo prima che
il
biondo entrasse. Forse… gli pareva tutto così
confuso… persino suoi
vecchi incubi erano più chiari:
Voldemort lo voleva morto!... Quasi, quasi… preferiva di
gran lunga quelli...
Si
riabbassò stanco e prese a raccogliere i cocci di vetro
per terra, senza preoccuparsi se si poteva fare male o meno, ne prese
due/tre
alla volta e se li mise su una mano. Dopo quello che stava provando gli
pareva
difficile immaginarsi che un piccolo dolore come quello corporale lo
potesse
superare, ma anche solo vagamente raggiungerlo. Anche se se lo era
detto non
sapeva quante volte… a quanto pare si superava ogni volta di
più! Stupefacente!
Draco, offeso
nell’orgoglio e nel cuore, lo riprese per un
polso.
-Non dire
cazzate! Ma si può sapere da dove te ne sei
uscito? Hai per caso preso una botta in testa?-
-Può
d’arsi!- lo accusò Harry, con tono che pareva non
gli
appartenesse, da una parte sembrava voler piangere,
dall’altra cercare di
mantenere il controllo… il risultato era una voce quasi
fredda, di metallo,
magari intervallata da piccole pause di silenzio che permettevano al
proprietario di impedirsi di piangere e si boccheggiare aria dentro il
corpo
per mantenere il controllo –Per credere a tutte le puttanate
che mi hai det…-
Ma non fece in
tempo a finire la frase che si ritrovò
faccia a terra, con i vetri che gli graffiavano le guance, una mano di
Draco
sulla testa a tenergliela ferma a quanto pare… il biondo non
ci aveva visto
più: come si permetteva quello scemo di dire stronzate del
genere? Allora non
si era espresso bene in quei mesi! Era il caso di ripetere il concetto
allora…
Sbottonò
i pantaloni sporchi di Harry, gli abbassò assieme
alla biancheria intima e gli fece divaricare prepotentemente le gambe.
La posa
che aveva assunto Harry era molto invitante; non era solito prenderlo
così, gli
sembrava di violentarlo in quella posa così
vergognosa… che se ne ricordava
solo una volta era accaduto e dopo una bella litigata. Si
bloccò un attimo; che
stava facendo? Già poteva immaginarsi quel cucciolo che
piangeva sconnessamente
dal dolore e le proprie urla di piacere al pensiero che lo stava
prendendo con
violenza e senza preparazione. Eppure… eppure… lo
penetrò in un sol colpo,
facendolo sobbalzare! Rimase fermo per qualche istante, assaporando
quella
sensazione dapprima di compressione da quelle carni strette e bollenti
e
successivamente di allargamento, Harry che allargava per lui. Solo per
lui… E
forse Voldemort si era guadagnato una medaglia al valore, aveva
ragione; conta
solo il potere! Ti da alla testa, la consapevolezza di avere tutti e
tutto nel
palmo della mano, da alla testa l’avere la vita e la morte
nel palmo della
mano… Così come ora lui si sentiva a casa e
potente al sicuro da chi gli voleva
fare del male. E il pensiero che tutto questo glielo dava SOLO quel
piccolo lo
fece affondare di più e più forte.
Harry
sobbalzò! Non ci poteva credere! Non ci voleva
credere! Per mille volte gli aveva detto che detestava quella
posizione, era
così vergognosa e benché a Draco, lo sapeva,
piacesse da impazzire, non lo
aveva mai più fatto dopo quella volta.. glielo aveva
promesso e così era stato…
fino ad allora… dunque… una volta tanto ci aveva
visto giusto… Draco lo aveva
preso solo in giro, si era fatto beffe di lui. Si sentiva tanto il
giocattolino
che si è rotto o, peggio, della quale il padrone di era
stufato ed ora stava
solo verificando se ne aveva ancora voglio, testando se era
effettivamente, per
lui, difettoso e da buttare in un angolettino a marcire come un
qualunque
giocattolo. Ed Harry non sapeva perché, ma aveva la vaga
idea, che ne avrebbe
trovati tanti altri come lui, in quell’angolo… e
questa idea piano, piano che
quell’incubo continuava e si faceva più intenso
diventava quasi una certezza.
La chiarezza e il faro di speranza, l’unico che gli rimaneva,
era che
quell’incubo finisse il prima possibile! La sensazione di
lacerazione e di
fallimento s’impadroniva sempre di più di lui,
facendolo sentire uno schifo,
con l’assurda convinzione che in quella maniera, con quel
contatto, stava
macchiando Draco con la sua sporcizia. Fallimento…
perché ancora una volta si
era lasciato imbambolare dal primo che passava e che lo trattava
gentilmente…
quella strana e famigliare sensazione, quasi una sorella, di non essere
ancora
una volta riuscito a tenersi stretto e caro chi amava.
Lo sfregamento
col pavimento provocò ad Harry altri
tagliettini appena percettibili. Draco prese uno di quei pezzettini,
alzò la
camicia di Harry e con il vetro rotto iniziò a tracciare la
linea della spina
dorsale di del moro, che gemette dal dolore. Dolore che
aumentò quando Draco
passò sopra una delle vecchie cicatrici, questa in
particolare, era orizzontale
(ma ci credete che io ho imparato la
differenza
tra orizzontale e verticalare facendo i cruciverba? E mi sbagliavo
anche lì! Ma
poi… ci avete fatto caso alla parola? CRICIverba? Nel
senso… che ti devi
cruciare il cervello prima di riuscire a trovare la soluzione == nd xla)
e
di qualche centimetro sotto la metà schiena. Draco fissava
soddisfatto il suo
operato ma quando la prima goccia di sangue uscì dalla carne
bronzea e ambrata
per andare verso il fianco morbido… spalancò gli
occhi mentre fissava quella
piccola vittima scendere fino ad arrivava, dopo un tuffo
nell’aria, sul
pavimento, la vide, come ipnotizzato a rallentatore… e
così, piano piano,
seguendo la via della goccia di sangue diminuì la potenza
delle sue spinte,
sino a fermarsi del tutto. Si udì chiaramente il cessare
dello schiocco di
carne contro carne bollente e un sussulto di Harry che ansimava dal
dolore.
Draco
uscì dall’antro caldo di Harry e vide con orrore
altro sangue uscirne fuori, attraversare le cosce tutte da mordere e
finire per
terra.
-H…H-Ha..Harry…-
la voce gli tremava come se davanti a lui
fosse stato messo un molliccio. Sapeva di aver fatto una cazzata!
-…-
Harry voleva parlare… cavolo se lo voleva! Ma aveva la
mente troppo piena di pensieri, avrebbe avuto troppe cose da dire,
eppure
sentiva che se non avrebbe parlare si sarebbe soffocato, ma era cosa se
ogni
parola gli costava fiato e fatica, che magari era meglio risparmiare.
Aprì gli
occhi offuscati dalle lacrime ed una cadè su di un vetro a
qualche centimetro
dal suo viso… guardò quel pezzettino di materiale
trasparente così intensamente
che chiunque si fosse fermato ad osservarlo, sarebbe stato pronto a
scommettere
che il vetro si sarebbe sciolto, causa il fuoco che scaturiva dagli
occhi
smeraldo di Harry.
Ma non fece
nulla. Sbattè piano un paio di volte le
palpebre, tranquillamente. Non ebbe il tempo materiale di fare nulla.
Il biondo
lo prese e lo voltò, per poterlo guardare in faccia e solo
Merlino saprebbe
descrivere l’espressione di Draco, quasi sull’orlo
del pianto. Gli accarezzò
piano il pollice una guancia, togliendo del sangue, gli occhi di Harry
che si
ostinavano a non volerlo degnare di uno sguardo, lo teneva puntato per
terra
verso i vetri rotti. La tentazione di unirsi a lui, piangendo come un
deficiente era allettante, ma si sforzò di avere ragione
sulle lacrime. Ma non
poteva fare nulla per gli occhi lucidi e una lacrima, a dispetto delle
sue
difese Malfoy, scalfite nel tempo, gli scappò. Harry, solo
in quel momento alzò
gli occhi gonfi e lucidi e si specchiò in quelli di
Draco… vide quel cristallo
mentre cadeva, ne seguiva la strada. Si avvicinò col viso a
lui, sempre di più
e con le labbra la portò via, poi fece per abbracciarlo, ma
si allontanò come
scottato, così come ritirò il viso.
-Scusami…-
mormorò piano il moro –E’ tutta colpa
mia- volle
alzarsi, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito, gli tremavano le gambe.
-…-
-Ehi…
basta con quel broncio Draco- tentò Harry –Ora ti
dai
una bella sistemata e poi… e poi… torni da Dud,
che ti starà cercando…- gli
costava molto dire quelle parole, ma ormai…
-Lo
odio…-
-Lo
ami…-
-COSA?-
spalancò gli occhi Draco.
-Aspetta
Draco, fammi parlare, perché non credo che… che
riuscirò a riprendere, una volta perso l filo-
respirò profondamente. Aveva
appena iniziato e già sentiva di nuovo le lacrime. Che
scemo! –Io ti amo ok?
Non… non posso farci nulla! Nonostante tutti mi davano
contro, per la mia
scelta, io… io ci credevo, sai? Ci credevo quando mi dicevi
le promesse e le
parole dolci- si sentiva tanto piccolo e gli pareva di parlare come un
bambino
–Ma… se non mi ami… non ha…
non ha senso continuare questa sceneggiata! Io ti
amo e voglio solo il tuo bene, perché ti amo- più
lo ripeteva e più gli faceva
male il cuore, che ormai si reggeva con una corda che si stava per
spezzare. Un
ultimo tic, non bastava altro per distruggerlo!
-Ti sei
divertito un’ultima volta ma se ami Dud, non lo
puoi fare più con me, lo sai no, che sono contrario a queste
cose…- ridacchiò
piano con forza.
Draco non
sapeva più che fare; poco prima aveva provato a
risolvere, per dire, la faccenda come faceva sempre, con una bella
cavalcata,
ma forse questa volta non sarebbe bastata, anzi; non sarebbe stato
proprio il
caso… Guardò Harry… si vedeva che
soffriva e già in passato lo aveva visto
così, e questo perché lui si lasciava troppo
andare in stupidi scherzi con
altri ragazzi. Non sapeva davvero cosa fare… era bravo con
le parole, ma non
sarebbero valse a nulla con Harry in quelle condizioni,
così, decise di
alzarsi. Il moro pensò che stava facendo come gli aveva
consigliato; lasciarlo
nella sua pozza di sangue e andare da Dud, la persona che ama davvero.
Ma lui
non ci poteva fare nulla! Nulla! Quella era una decisione di Draco e
lui la
doveva rispettare. Ma faceva male… dio se faceva male!
Tutte le sue
capriole mentali terminarono appena sentì il
tocco di Draco che lo sollevava gentilmente da terra, prendendolo in
braccio.
D’istinto, portò le mani al suo collo e il volto
nascosto nell’incavo di esso.
Tremava come una foglia.
Draco si
avvicinò a quello che ne rimaneva del letto, con
due calci sistemò alla bene e meglio una parte del
materasso, si sedette su di
esso e vi portò con se anche Harry; parte del materasso era
rialzato dalla
spalliera del letto, vi poggiò la schiena e
abbracciò Harry che si accoccolò
come un cucciolo spaurito. Gli carezzò i capelli e ne
saggiò ma morbidezza
anche con le labbra, che poi scesero sulla fronte, il naso, dove sulla
punta
poggiò uno schiocco e poi i loro occhi
s’incontrarono. Harry si diede dello
stupido. Semplicemente dello stupido.
Unirono le
loro labbra così che anche loro potessero
chiedere scusa e le mani di Draco andarono a cingere i suoi fianchi
mentre
percepiva le mani di Harry andare fino ai suoi capelli. Appena le
lingue s’incontrarono
si persero nel loro mondo e non udirono per nulla un bicchiere rompersi
fuori
in corridoio e due occhi porcini spalancati che li fissavano.
[10/06/08]
________
Ecco qua il
ventesimo capitolo! E’ la prima volta che
arrivo a questo punto in una long-fic e ne sono molto fiera. Mi scuso
ancora
per la mancata betatura ma per fortuna ho avuto notizie dalla zietta
Ada che,
appena può, mi manderà tutto in una mail! Scusate
anche per lo… mhm… non si può
chiamare ne stupro ne violenza a mio avviso ma comunque scusate se vi
ha dato
fastidio ma non penso di aver esagerato… cioè;
non è una lemon in piena regola,
perché ovviamente questa ff non è rossa quindi mi
sono limitata il più
possibile… contando quanto io odi i limiti ==.
Il
titolo… ecco; penso che vi siate accorti di cosa ho
usato per i cambi di scenari, quattro simboli conosciutizzimi, e visto
che non
sapevo come intitolare il capitolo ho pensato a CQFP, me lo ha
insegnato mio
padre, il Naka (che fa strage di donne ==), da quando ero piccola; COME
QUANDO
FUORI PIOVE che corrisponde a CUORI QUADRI FIORI e PICCHE.. e penso che
il
significato della sigla lo condividiate per il capitolo ^^!
E… si; amo giocare
a carte! Specie ramino XD, non m’importa vincere…
perché la scena di mia
cuginetta (Glò ti voglio bene *ç*) che non riesce
a tenere tutte e dieci le
carte in mano non ha prezzo XD… oltretutto non è
che sia più picciula di me,
ora la signorinella da diciotto anni, eh ==! Ma meglio giocare ai
Panpunsetti,
vero Glò *ç*? (il nome se
l’è inventato lei, così come il
gioco… ora capite che
il vizio di dare nomi a tutti e tutti è un vizio di sangue
XD)
GRAZIE a chi legge
GRAZIE a chi ha
messo la fanfa tra i
preferiti
GRAZIE a chi
commenta
Ps; lo so che
dopo tanto tempo, quando una fanfa viene
aggiornata non ce ne tè di leggerla e magari facciamo
“la leggerò” e poi non
succederà mai perché la fanfa in questione
andrà avanti e ovviamente noi
abbiamo altro da fare, per questo scusate per il ritardo e grazie a chi
commenta e a chi legge ^_^.
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Capitolo 21 *** P3rch3' 3' ingiusto ***
[10/07/08]
P3rch3’
3’
ingiusto
-XXI atto-
Scese le scale
come un automa e si lasciò cadere sul divano
mentre fissava davanti a se in un punto vuoto per… si, per
la seconda volta
quell’estate. La tv era accesa su un programma culinario che
evidentemente stava
seguendo sua madre e, visto che si trattava di cibo il suo cervello
fece
riportare sul pianeta Terra le orecchie e gli occhi, puntandoli
anziché nel
vuoto, sullo schermo.
E tutto
ciò avvenne per inerzia.
C’era
una signora con troppo trucco e con la bocca larga
che spiegava urlando mentre metteva le sue unghie lunghe e rosse e
curate
ovunque sul tavolo di legno ed acciaio. Ora, Dud sarà stato
pure in catalessi
o, meglio conosciuta come fase REM, ma un dolce come quello lo sapeva
ancora
riconoscere: la millefoglie! Gli tornò in mente quella
mattina, quando mentre
la mangiava, gli pareva che la bava avesse iniziato a farsi
un’allegra tuffata
usando il suo mento come trampolino, e non centrava nulla la
bontà del dolce
che aveva sotto il naso, o meglio… si, c’entrava,
ma non per le sue qualità i
se per se, bensì per la sua morbidezza e durezza che gli
ricordavano tanto il
cuginetto. Ora, aveva le trabeccole, oppure lo stesso cuginetto era ora
su, in
camera sua mezza distrutta, nudo, abbracciato da quello lì
nudo anche lui,
tanto per precisare, e visto che era pignolo quando ci si metteva; a
baciare e
a farsi baciare a quel damerino, NUDO!? Ovviamente sperava di averli,
lui, i
grilli per la testa, ma visto che il mondo è crudele.
Sempre. Perché proprio
quel giorno doveva essere diverso e andare tutto per il verso giusto?
La cuoca aveva
quasi finito la millefoglie quando Petunia
uscì dalla cucina pulendosi le mani bagnate sul grembiule in
vita.
-Dudino,
schiacciatina, che sta vedendo?- quando si accorse
del programma –Oh, frullino di mamma, ti piace tanto questo
dolce, vero? Mamma
di la ne ha un pezzo, lo vuoi?-
Ma come faceva
sua madre ad averlo, se Harry stava su. In
camera sua mezza distrutta. Tra le braccia di quello lì. E
che, per puntual…
no, meglio non ripensarci se ci teneva alla propria salute. Ma forse
sua madre
non si aspettava una risposta, oppure già la conosceva,
visto che era sparita
nella cucina per poi rispuntare fuori con un piatto traboccante di
millefoglie.
La mise in mano al figlio mentre l’osservava orgogliosa e
fiera. Dud invece non
era dello stesso parere, visto che fissava il contenuto del piatto come
fare
dubbioso: cambio angolazione, lo rigirò un paio di volte, lo
alzò e lo abbassò.
Nulla. Che era quella roba? Dove era Harry? Bè, fece una
vocina dentro di lui,
Harry era sopra.
In camera sua
mezza distrutta.
Nudo.
Abbracciato a
quello lì. Nudo.
E
stav…
Si. Era pure
masochista!
-Che
c’è Dud, non la vuoi?- si che la vuole, ma non
come
pensi tu, cara Pet, -Che vuoi allora?- fece con fare apprensivo.
Eh, sapessi!
La madre si
mise una mano davanti alla bocca, come
sorpresa, infatti il tono era quello –Oh Dudley, sei
così innamorato di Barry!-
-Chi?-
-Non
c’è bisogno di mentire con mamma- già,
si fa i filmini
da sola, - Barry Motter, pasticcino, la ragazza della quale ti sei
preso una
bella cotta!- trillò allegra.
Ora che ci
pensava; sua madre è DAVVERO così convinta che
esistesse questa Motter? A quel che se ne ricordava, da come la
descriveva,
d’aspetto era così simile al cugino che
l’unica cosa che li distingueva era il
sesso, ma aveva così importanza? A lui, sinceramente, non
poteva fregare di
meno, visto che a lui premeva Harry. Più volte si era
chiesto se era il caso di
catalogare ciò come unna cottarella o qualcosa di
più; tuttavia non aveva avuto
il coraggio di pronunciare quella parola che inizia con la A
maiuscola, per puro principio.
Però gli dava un certo fastidio catalogare il cugino come un
oggetto, una cosa
da usare come uno dei suoi tanti giocattoli, che tempo addietro
occupavano
un’intera stanza e… ed Harry era stato spedito a
dormire nel sottoscala, eppure
non si era mai lamentato… era un bimbetto, grazie tante che
non ribatteva! E
poi ancora non era a conoscenza dei suoi poteri. Ma anche quando gli ha
scoperti non ha chiesto nulla e, ora che di pensava il cugino non ha
MAI
chiesto nulla alla sua famiglia. Infondo non è stato lui a
voler essere messo
davanti alla loro porta di casa quella notte, anche se Dud non ne
sapeva molto
altro, visto che i genitori non gli hanno mai spiegato nulla e lui, in
primis,
non ha mai domandato, visto che non gliele importava nulla di Harry.
Ma cosa gli
dava la strana convinzione che ora gliene
importava qualcosa?
-Dudino…
pensi a Motter?- disse Pet vedendo che il figlio
non era tanto presente di testa.
-…
Più o meno…- grugnì in risposta,
dopotutto non era un
bugia, -Mamma…-
-Si?-
sbattè le ciglia.
-…
Tra te e papà… cosa… come…-
Ma neanche il
tempo di formulare bene una domanda che
avesse avuto il minimo senso che Pet parve vibrare
dall’emozione –Uhh; quando
io e papà ci siamo innamorati?- Dud annuì con la
testa e la madre iniziò a
narrare –La prima cosa che mi ha colpito di tuo padre era
stata la normalità,
la pazienza e la voglia di mettere su una famiglia-
Normalità?
Ok, parlavano di due mondi totalmente
differenti…
-E se questa
Barry Motter non fosse esattamente così
normale?- domandò esitate Dud –Cioè,
cosa TU giudichi normale?-
-Bè-
ridacchiò la madre –Se vola come se avesse le ali
sarebbe un pochino strano- ridacchiò come se avesse detto
una cosa più che
sciocca.
Harry volava a
cavallo di una scopa ma dopotutto Harry era
normale nella sua anormalità. Nulla di nuovo ed anzi, la
cosa stava diventando
anche noiosa da ripetere. (c’è
stato un
calo di corrente. Tutti i pc si sono spenti, tranne il mio, ho fissato
Salasar
“…il culo di avere una batteria” e lei
s’è messa a ridere nd xla) Magari
essere un mago… ecco, queeeesta sarebbe una cosa nuova. Se
lo fosse, però,
basterebbe un colpo di bacchetta e tutti i suoi problemi svanirebbero,
no?
Nulla di più facile! Poi si ricordò che Harry gli
aveva parlato di quella che
da sempre la sua famiglia aveva ribattezzato come “il
manicomio”, che si doveva
imparare come muovere quel bastoncino di legno. Ancora meglio,
pensò allegro,
così sarebbe dovuto andarci anche lui e il risultato era che
poteva passare più
tempo col cugino e chissene della magia. Quindi ricapitolando; lui
voleva la
magia per poter diventare l’ombra di Harry, per poi
fregarsene completamente
della suddetta magia. Dove è che il suo brillante piano
faceva acqua? Oh, si,
certo, i suoi genitori… a questo punto si chiese se i suoi
genitori gli
volessero abbastanza bene a dargli anche la magia. Tutto sommato doveva
essere
grado a quel tizio che aveva ucciso i genitori di Harry,
così aveva avuto
l’occasione di avere il ragazzo in casa per tutta la sua
vita, anche se prima
di allora non aveva mai e poi mai apprezzato la cosa.
Era un
pensiero così disgustoso che quasi gi tornò su la
famosa colazione con annesso pranzo, ma non poteva negare a se stesso
che quel
pensiero gli piaceva un sacco, bastava solo che nessuno lo venisse a
sapere,
quel che pensava, e il gioco era fatto, no?
-Perché
lui è
qui?-
Petunia quasi
sobbalzò quando sentì quella domanda,
più per
il tono che per altro. Era come se Dud l’avesse detta a se
stesso ma al
contempo pretendesse una risposta. Aveva sempre sperato che
l’odio di suo
figlio verso quel ragazzo moro fosse abbastanza grande da evitare di
fare
questo genere di domande; quando Harry chiese dei suoi genitori lei si
era
inventata la storia che erano morti in un incidente d’auto,
questo perché era
la cosa più normale che le fosse venuta in mente in quel
momento. Sapeva che il
figlio era presente quando quel gigante entrò in casa
buttando giù,
letteralmente, la porta e che quindi avesse assistito alla rivelazione
che
Harry fosse un mago, così come i genitori. In tutta
sincerità, preferiva tenere
nascosta la vera identità del nipote per paura che il marito
la potesse
additare anche a lei come una strana, visto che sua sorella lo era.
C’erano
un’infinità di risposte da dare a quella frase, ma
non sapeva quale scegliere.
Anche Dud in
realtà stava pensando che la sua era stata una
domanda stupida, alquanto. Dopotutto, il cugino era lì
perché in quel momento
non aveva alcun posto dove andare e francamente a lui andava
più che bene la
cosa. Certo, ci sarebbero da recuperare su per giù 13 anni
di scherzi, botte e
roba varia che aveva fatto/dato ad Harry ma… se uno con un
carattere come
quello lì era riuscito ad accalappiarsi Harry, allora lui,
se ci si metteva un
poco d’impegno poteva fare questo ed altro!
Magari se a
quel tempo fosse stato più attento a quello che
lo circondava che a strafogarsi della torta rosa e malfatta di Harry,
allora
avrebbe capito molto prima chi era davvero, quanto era speciale e che i
suoi
genitori gli avevano mentito. Oltre
al danno, poi anche la beffa; perché da quel giorno, ogni
estate, lo trattavano
ancora peggio! Intanto Harry doveva sconfiggere la morte e…
loro? Di che
sostegno erano stati? Avevano appesantito il carico che si era dovuto
portare
appresso durante quei fatidici anni? Di aiuto, ne era certo, Harry ne
aveva
avuto quanto voleva, questo per il fattore fisico ed in un certo senso,
pubblico. Ma… per il fatto emotivo? Intimo? Chi lo aveva
aiutato a rialzarsi
ogni volta che cadeva? Aveva imparato da solo, capendo che solo lui era
in
grado di uccidere quel tizio dal nome strano, oppure quando crollava
c’era
qualcuno che gli tendeva la mano?
La sua mente
iniziò a vagare senza freni. Arrivando ad
immaginarsi un Harry distrutto dalla guerra e lui che gli si presenta
davanti,
che gli tende la mano, lo aiuta a rialzarsi.
Un pensiero
del genere avrebbe rallegrato chiunque, anche
se era solo illusione. Eppure Dud si sentì ancora
più male realizzando che non
sarebbe mai potuto accadere… a meno che non avesse riportato
in vita Voldy e
via dicendo.
-E
se…- ricominciò –E se questa Motter non
fosse come dici
tu?-
-Uh?-
-Si…
dico: magari non è come appare… ai tuoi occhi-
-Dove vorresti
arrivare Dud?- era impressionata dal
discorso che stava innescando il figlio.
-A dirti che
non è una- ma si bloccò. Si poteva fidare
della madre? Come avrebbe reagito? Di certo non sapeva che la maggior
parte
delle volte i genitori che si arrabbiano, andando in escandescenza,
quando
scoprono una delle cazzate che hanno fatto i figli, è
perché i suddetti non
gliene hanno parlato. Cioè non si sono confidati con loro. E
se invece di
capirlo, ascoltarlo, la madre avrebbe cacciato via Harry ed avesse
spifferato
tutto al padre?
Vedendo il
figlio in confusione Petunia richiamò la sua
attenzione chiamandolo.
-A dirmi cosa,
amore?-
-…
Se ti dicessi che Motter è più di come appare-
non era
una domanda, anche se nella sua testa lo era. Aveva paura di
sbilanciarsi
troppo.
-Di direi che
sono orgogliosa di te perché sei riuscito a
vedere al di la del tuo naso-
-Oh- espresse
senza neanche rendersene conto –Sai dove va
Harry a scuola?-
Petunia
stavolta trasalì per il repentino cambio di
discorso, ed i suoi occhi da colmi d’amore e
d’orgoglio, si spalancarono dallo
stupore. Dud non si era mai interessato al cugino, tranne che per
qualche
parolina furtiva e quasi sempre di scherno.
-Si- rispose
tremolante, non poteva non fare qualcosa che
veniva direttamente dal suo patatino… peccato che non
sapesse che il suo amato
patatino stava iniziando a sfruttare questa cosa. Oddio, non che fosse
così
sveglio, per carità; Ma stava iniziando a capire quando i
genitori gli
volessero bene, specie la madre, e che non gli avrebbero MAI negato
nulla. Se
solo se ne fosse reso conto, certo. –E’ una scuola
per ragazzi difficili-.
-Mamma-
La donna
trattenne il respiro per qualche secondo; il tono
di Dud era a metà tra un rimprovero e sapeva tanto di
“non sono uno dei vicini
da ingraziarti”. Sospirò stringendo tra le dita un
lembo del grembiule in vita,
tanto che le nocche divennero bianche.
-Bhe…-
iniziò –Suppongo che ora tu sia un ometto grande
abbastanza per…- si guardò attorno, alla ricerca
del marito, come per il timore
che anche solo pensare ciò che stava per dire lo avesse
potuto far arrabbiare.
Quando vide che stava in giardino a parlare con un signore anziano si
comportò
come se stesse per dire il più grande dei segreti, come il
fatto che Vernon non
fosse in casa dasse il via libera per la festa –Tu sai
no… cosa è lui-.
Era chiaro a
chi si stesse riferendo. Dud sbuffò. –Harry-
Disse, e per fortuna la madre non si accorse della leggera nota
trasognata che
aveva in nome del nipote della sua bocca.
-Harry…-
precisò la madre più per farlo contento che
altro,
come sempre, d’altronde, - lui è della stessa
razza a cui apparteneva mia
sorella-
-Mago-
possibile che quella parola era così pericolosa? Se
qualcuno fosse morto per averla pronunciata, Harrty glielo avrebbe
detto.
-Mago, si- gli
occhi della madre vennero offuscati da un
leggero velo di malinconia, forse per i ricordi che facevano a botte
per uscire
con la barriera che lei stessa aveva alzato dentro si se. Ricordi pieni
di Lily
dove sorrideva e le voleva mostrare, ostinata ed orgogliosa, tutto
quello che
poteva fare con la magia.
-Ma non ti
è mai venuta voglia di essere una maga?
Dopotutto sei una maga del cubo mamma- Dud si sarebbe staccato la
lingua a
morsi per la domanda che aveva fatto, uscitagli come l’acqua,
ma la seconda
parte della sua frase era la pura verità… almeno
per lui. O per come la pensava
lui.
Nella madre,
intanto, dentro di lei, si stava riaprendo un
cofanetto di sentimenti di anni prima.
Rabbia;
perché era convinta che la sorella lo avesse fatto
apposta, ad essere una strega. Ad essere speciale.
Ira;
perché era convinta che Lily lo avesse fatto apposta
per allontanarla da lei.
Invidia; per
le attenzioni che riceveva da tutti, perché
bella, magica, intelligente.
Questi tre
sentimenti potevano sembrare la stessa cosa, ed
infatti lo era sotto molti aspetti, anche per lei, quando si
arrabbiava, ma a
mente lucida riusciva impeccabilmente a mettere tutto in ordine, come
per la
casa, nella sua mente tutto aveva un posto e quello che non le garbava
veniva
gettato nel cestino e basta.
Aveva trattato
male Harry per fargli capire che aveva
poteri non significa darne sfoggio? Aveva riempito di attenzioni Dud,
quando in
realtà le voleva lei? Non stava amando il figlio ma se
stessa?
Oppure temeva
di affezionarsi ad Harry, suo nipote, figlio
di sua sorella Lily per poi temere, vivere con l’ansia e
l’angoscia che un
giorno anche lui l’avrebbe lasciata per quel mondo della
quale non ne faceva
parte?
-Non
è così facile Dud- disse mentre si lasciava
cadere
sullo schienale del divano –O ci nasci o nulla-
Il ragazzo non
sapeva se PREFERIVA o NON VOLEVA leggere tra
le righe di quella frase.
-Se…
se…- ricominciò, ma venne interrotto dalla madre.
-Se fosse
successa la stessa cosa a te, caro?- disse Pet
con un sorriso come di rammarico. Dud si limitò ad un
piccolo e lento cenno di
testa –Non lo so, Dud. Davvero-
Potevano fare
così male tre semplici parole?
Non.
Lo.
So.
Forse Harry lo
sapeva. Sapeva che anche un silenzio può
fare male, nessuna parola pronunciata. Ma lui non lo sapeva. Non era
Harry.
-Da una parte-
continuò la donna, comprendendo la
confusione del figlio, anche se era ben visibile anche il suo, di
disagio a
parlare di una cosa del genere. –Non sarebbe cambiato nulla.
Dall’altra…- Dud
alzò la testa che aveva abbassato a guardare il tavolino
basso ed il pavimento.
-…
Mi avresti trattato come hai trattato Harry, mamma?-
Petunia
sperò con tutta se stessa che il figlio non lo
facesse apposta ad usare quel tono quasi ovvio ed un po’
incolore e pronunciare
la parola “mamma” così profonda.
-… Perché d’improvviso sei
così interessato a
queste cose?- chiese massaggiandosi la radice del naso.
Si sentiva
confusa lei, ora. Prima si parla di Barry
Motter, poi di Harry ed infine su una vita parallela dove Dud era un
mago.
Ma Dud non le
dava ascolto. Aveva preferito rifugiarsi
nella fantasia. In un mondo, inesistente, presente solo dentro di se,
dove ad
undici Harry riceva la lettera, e ne da una anche a lui, sorridendo.
Magari si
sarebbero sbagliati anche nel prendere i libri e persi per qualche
luogo, e ci
avrebbero riso su, sulla solo sbadatezza. Avrebbe rassicurato Harry,
che allo
smistamento sarebbero andati nella stessa casa, e sarebbe pronto a
scommettere
che avrebbe fatto carte false pur di finire della casa rossoro, tutto
pur di
stare vicino al cugino moro occhialuto. Sarebbero stati molto in
punizione
perché non consegnavamo mai i compiti, ed invece passavano
il loro tempo a
giocare da di tutto… s’immaginò nelle
mille avventure assieme ad Harry.
Harry che
sorrideva con calore solo per lui.
Harry che
vedeva brillare in mezzo alla gente solo lui.
Harry che lo
baciava…
Harry che lo
amav…
-Dud, come
mai?- richiese d’improvviso Petunia,
comprendendo che il figlio era perso nei suoi pensieri,
chissà dove.
Dud
sbattè le palpebre un paio di volte, tornando alla
realtà. Si era completamente dimenticato che al piano di
sopra c’era Harry tra
le braccia del damerino, che era in salotto con la madre a parlare
dell’unico
argomento tabù della casa. Non sapeva per quanto tempo si
fosse imbambolato, ma
constatò che la madre non era furiosa per la sua mancata
risposta, anzi; la
notò un poco più calma, anche pareva rassegnata.
Anche a
Petunia quei minuti servirono; li usò per
riordinare le idee e decidere cosa dire e non.
Il ragazzo
sospirò pesantemente ed offervò ancora lo
schermo della tv, notando la quella donna dal trucco pesante aveva
finito la
torta; fissò la Millefoglie, come se non
la vedesse, ma vedesse Harry. Si
chiese se la madre potesse capire una cosa simile.
Si accorse che
lei stava ancora aspettando paziente il suo
verdetto, ma non era pronto. Voleva tacere… peccato che la
sua bocca si aprì da
sola e le sue corde vocali vibrarono senza il suo consenso…
-Perché
la trovo una cosa ingiusta…-
Proprio in
quel momento, Vernon rientrò n casa, Petunia si
alzò ad andarlo ad accogliere.
Rifissò
lo schermo. Non riusciva più a capire se quella
cosa era un fottuto dolce o Harry.
-…
perché trovo ingiusto che lui sia un mago ed io no-
sussurrò -… perché trovo ingiusto che
io lo ami e lui no…-
[13/07/08]
_______
Per chi me lo
stesse chiedendo… No, non simpatizzo affatto
per quel allocco babbeo, ma ci tenevo a questo capitolo! È
nella base della
fanfic; mi sono sempre interessata delle relazioni babbano/mago e, in
un forum
rinomato, c’era un topic che il titolo era “tutti
etero, cosa giusta o
sbagliata?”, ovviamente ho partecipato anche io e credo
fermamente che tutt’ora
la cosa non si sia chiusa. Ovviamente io ho parlato non solo in veste
di
slasher ma anche da un punto di vista esterno, puntualizzando che ai
bimbi
piccini (alla quale era stata inizialmente dedicata la storia di HP)
non
importava un piffero con chi finiva il protagonista od altri
personaggi! Mettendo
come esempio il famoso cartone Lady Oscar… non so voi, ma
quando io lo vedevo
(credo neanche a 10 anni) appena ho messo gli occhi su Oscar e su
Antonietta ho
odiato per tutto il tempo Andrè e chicchessia
perché per me, tutt’oggi, esiste
SOLO la coppia OscarxAntonietta (si, inconsapevolmente sapevo
già il mistero
delle “x” XD) poi ho fatto notare
un’altra cosa; la discriminazione che i
babbani (specie di Dusley) hanno per i maghi, è
più o meno la stessa che qui da
noi; gli etero odiano i gay. Non trovate che la cosa sia abbastanza
simile?
Ecco uno dei motivi per la quale ho scritto questa fanfic; non si
comanda al
cuore (che novità!) e da un momento all’altro
vorresti essere la cosa che un momento
prima hai odiato con tutto il tuo essere. E poi ci tenevo a specificare
dei
punti di Petunia che non mi tornavano.
Mi scuso se in
questo capitolo non compaiono i due ciccini
ç_ç. Però, purtroppo, questo era
l’ultimo capitolo che avevo già pronto, ma se
mi metto di buona lena pensa di fare il 22 per venerdì sera
^_^… devo anche
finire quella fanfa per il contest prima di partire =.=. E, purtroppo,
neanche
questo capitolo ha avuto la fine betatura della ziettina Ada
ç_ç.
GRAZIE a tutti
quelli che leggono
GRAZIE a chi ha
messo la fanfic tra i
preferiti
GRAZIE a chi ha
recensito
Kumiko
Shorogane: non sei
l’unica che gli vorrebbe
sparare! Io stessa gli… MI vorrei sparare, visto che faccio
di tutto per farlo
sembrare ragazzina-isterica-mestruata. E’ vero, era
pesantissimo; pensino io
non lo sopportavo quel capitolo ma quando scrivo non connetto il
cervello alle
dita! Grazie mille cara, davvero. Eh, sempre detto io che Draco
è infame u3u.
Piccola_Puffola: si,
l’idea mi piaceva proprio per
la sua originalità! Eccoti qua cara, ma, come avrai
già letto, questo era l’ultimo
capitolo già finito. Me misera! Me tapina!
Fra Ro: carizzima,
ma figurati, ti
capisco benizzimo, con tutti i viaggi che mi sono fatta io…
ok, appena io torno
a casa il tempo di entrare e mi trascino le valigie fino al pc XD.
Ina: tesoro mio,
che bello sentirti! X°°°D
dai, che Dud mi serve per la fanfa! In tutta sincerità non
mi ha mai fatto ne
caldo ne freddo, perché non lo vedo tutto questo grande
problema ^_^. Ricordati
chi comanda in questa fanfa <3.
Lily 4ever; puccizzima,
mi spiace tantizzimo
di averti fatto penare tutto questo tempo, so che mi vorresti aver
strozzato
ogni volta con tutti quei “tra poco”
ç_ç. Questi tre capitoli erano
principalmente per te, la mia Grafic Girl *-*. Visto che bello quando i
pg
entrano in sintonia con noi?XD.
RICA: ti ringrazio
tantizzimo e mi
spiace davvero per averti risposto a quella maniera alla mail e per
averci mexo
così tanto tempo per aggiornare ç_ç.
Ma nulla cara, quella che si deve scusare
sono io. Spero che ti piaccia anche questo.
Attenzione: a fine fanfa
(deo, che magone) si faranno delle
statistiche e vedremo quante minacce ha ricevuto Dudley e di quanti
tipi XD. Così
fonderemo il club “Anti-Dudley” XD.
~♠{ RIDETE
E
MANGIATE CIOCCOLATO }♥~
|
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Capitolo 22 *** Qu@ndo si dicono l3 nuon3 m@ni3r3 ***
Qu@ndo
si dicono l3 buon3 m@ni3r3...
-XXII atto-
Harry
fece per muoversi ma Draco lo bloccò.
-Sveglio?- lo
prese in giro il moro.
Draco si
stiracchiò piano, aumentando la presa sui fianchi
dell’altro, strofinando il viso sui suoi capelli neri. Quasi
si ingoiò una
delle piume del cuscino…
-Dove vai?-
chiese sempre aprire gli occhi, cominciando a
far vagare la mani su quella pelle bronzea, massaggiando quelle parti
che
sapeva, facevano impazzire il suo ragazzo. Specie… quando
toccò quel punto
sulla spalla, dove era visibile un segno rosso e qualche centimetro
sopra la
natiche. Sentì Harry sciogliersi letteralmente tra le mani.
-Da nessuna
parte se continui così- mugugnò questi baciando
piano il collo del biondo. Quando poi il suo compagno toccò
un suo punto
sensibile non potè fare a meno di dargli un piccolo morso
sulla spalla. Colto
da una piacevole sensazione, Harry si stiracchiò e
abbracciò per il torace
l’altro, posando la testa sul suo petto e strofinandocela
sopra come Draco
aveva fatto sulla sua testa poco prima. Ispirò pesantemente
e poi buttò
soddisfatto l’aria dai polmoni.
-Abbiamo
finito?- domandò Draco un po’ seccato. Che
diavolo; mica era un fottuto cuscino lui! Quel compito spettava ad
Harry, eh.
Non che gli dispiacesse essere appiccicato al compagno ma non era
abituato a
lasciar fare tutto da questi, più che altro era lui a tenere
tutto sotto
controllo… forse le sue perenni emicranie erano dovute a
questo? Harry, al
contrario di lui, era più accomodante e tranquillo da questo
punto di vista, altrimenti
avrebbe abbandonato la guerra se così non fosse…
Harry aveva imparato ad
accettare il proprio destino ed ora lo aveva portato a termine, almeno
una
parte. Perché è inammissibile che il solo destino
di Harry fosse quello di
distruggere Tom e basta, senza neanche un misero seppur banale e vissero tutti felici e contenti.
Certo; misero e banale, ma sempre meglio di nulla! E in cuor suo Draco
sperava
di essere proprio lui l’altra parte del destino del moro.
Sapeva già quando
questo tenesse a lui e poco prima glielo aveva dimostrato, a modo suo
ma gli
aveva comunque fatto capire che lo amava a tal punto da mettere la sua
felicità
prima della propria… insomma; era anche disposto a farlo
mettere con suo cugino
se lo desiderava! Ripensò bene a quello che era successo
poco prima… Harry
aveva una grande pazienza a sopportare i suoi scatti di
gelosia… entrambi erano
disgustosamente possessivi ma reagivano alla gelosia in due modi
differenti:
lui diventando violento mentre Harry reagiva come se fosse preda del
ciclo
mestruale… oppure facendosi tanti di quei filmini con
l’aiuto scenografico del
suo criceto, da arrivare alla conclusione che era colpa sua se Draco
non lo
amava più. Draco non sapeva se era vittimismo o poca
autostima di se, comunque;
sapeva che se Harry non fosse anche così…
non lo amerebbe così tanto.
Draco, senza
neanche pensarci su, iniziò a far passare la
punta delle dita su e giù per la schiena di Harry,
seguendone la colonna
vertebrale. Sentì l’altro inarcarsi subito,
percosso dai brividi che gli avevano
attraversarono improvvisamente tutto il corpo, poi il moro prese a
baciargli il
torace latteo. Ma quando sentì Draco serrargli i glutei in
una possessiva morsa
non ci vide più e gli salì a cavalcioni sulle
cosce baciandolo con foga.
Non si poteva
certo dire che con lui Draco fosse freddo, ma
spesso doveva dirlo chiaro a tondo cosa voleva, con il risultato che
questo lo
additava per un pervertito o per qualcuno dai facili costumi, vagamente
si
ricordò di quella volta che si indiavolò
così tanto solo perché Draco lo aveva
chiamato Piattola; ma non per
chissà
che! Ma dire il vero neanche lui sapeva se si era così
arrabbiato perché magari
nella sua mente malata Draco desiderava Ginny e non lui oppure
perché dentro di
se sapeva che la rossa non era proprio tutta questa fedeltà
e che quindi si era
offeso perché Draco lo aveva scambiato per qualcuno di
facile. Non capiva
tuttavia se Draco lo preferiva passionale o no, perché non
si lamentava mai; ne
quando era goffo, ne quando era addirittura perverso. Forse a Draco
stava bene
perché sapeva che, qualunque cosa Harry facesse, era
istintivo e quindi vero?
Il biondo gli
fece poggiare la testa sulla propria spalla,
e continuò a far vagare le sue mani sul corpo
dell’altro, mentre gli
mordicchiava un orecchio. Tuttavia, non era affatto un tocca sana per
la sua
lucidità sentire Harry miagolare così
spudoratamente in quella posizione e con
quella voce, inconsapevolmente eccitante e che scatenava in Draco il
solo
desiderio di prenderlo finchè non aveva più forze.
Ma vogliamo
che la fortuna era dalla loro? Ma quando mai?
In che vita parallela siamo?
Proprio mentre
Harry stava guidando Draco verso il proprio
paese delle meraviglie (Dio come adoro
trovare sto tipo di metafore! Nd xla) una leggera tosse li
distrasse, nonostante
il loro sangue e i loro neuroni fossero tutti concentrati verso sud.
Seduto sulla
sedia riparata prima da Harry, v’era Lucius
Malfoy, col suo fedele bastone nero che celava la bacchetta, che
osservava
trasognato suo figlio che si stava per fare il moro, perso nei propri
pensieri
a quando era ad Hogwarts e faceva strage di donne e di uomini.
Draco ed Harry
erano paralizzati… a dire il vero Harry
stava pensando di schiantarsi da solo, mentre Draco pensava che
schiantare suo
padre non era proprio una cattiva idea…
-Bussare no,
eh?- fece isterico con un sorriso tirato.
Lucius
alzò un sopracciglio con face sufficiente –Mi hai
preso per tua madre Draco?-
I due giovani
furono presi da una scossa elettrica che fece
loro drizzare i capelli –Mamma?- Draco si guardò
attorno impaurito –Dove è
mamma?-
Sapeva che
erano rare le occasione nella quale i suoi
genitori, quando uscivano per affari privati, non lo facevano assieme,
tuttavia
aveva paura della madre e di quella che poteva combinare quando questa
veniva
lasciata a piede libero senza la supervisione del marito… o
di un esercito di
Dissennatori a tenerla a bada. E francamente neanche voleva sapere dove
stava e
cosa poteva combinare, tuttavia la voce gli uscì dalla gola,
facendolo sembrare
una cocorita con la raucedine e l’ernia al disco. Harry lo
fissava
compassionevole e Draco si ritrovò a pensare che Narcissa ed
Harry fossero
sinonimi di guai (come il mio nome…
nd
xla) e rivolse la testa verso l’alto.
-Merlino; tu
ce l’hai con me, vero?- sibilò poi si rivolse
al padre, intanto che Harry, a malincuore, scendeva da lui e si
coprivano
entrambi alla bene e meglio –Dove è mamma?-
Lucius,
magnanimo, con un veloce colpo di bacchetta,
restituì la decenza ad entrambi i figli; si, considerava
Harry come suo figlio,
cosa che fa venire i brividi vero? (anche
a me personalmente, visto quanto amo la coppia LuciusxHarry
ç.ç, meno male che
sono per l’amore libero ^.^ nd xla)
–Draco caro, conosci tu un modo per far
desistere tua madre?- fece ironico e retorico.
-Ehm…-
aveva paura a rispondere –Farle fare quello che… O
MERLINO SANTO!-
-Chi?-
domandò Harry, mentre veniva bruscamente portato via
dei suoi tristi pensieri del “perché non riusciamo
a trombare in santa pace di
Voldy?”.
-Mia madre!!!-
-Cosa?-
-E’…-
-Come?-
-…
Senti ma mi lasci parlare?-
-...- due
battiti di ciglia scure –No- proclamò Harry
convinto di se come se Draco gli avesse detto un’eresia.
Draco
sbuffò e buttò un occhio al padre che, maledetto,
stava sghignazzando per mi mise una mano in faccia
dall’esasperazione –Harry,
tu passi troppo tempo con mia madre-
-Ma a me piace
tua madre- All’inizio Narcissa può sembrare
davvero crudele, ma poverina; è solo svalvolata e con la
testa perennemente tra
le nuvole. A Lucius vengono ancora i brividi quando ripensa
all’unica volta che
aveva provato ad insegnare alla moglie come si guida una
carrozza… imbucava
tutti i sensi unici e quando Lucius gli disse “tra un
po’ girà a destra” la
donna aveva spronato e virato a destra all’istante finendo
appesi per un
albero. Al che, l’uomo disse “Nissy,
tesoro… COSA nel concetto tra un
po’ non ti è chiaro?” e lei si
era limitata a sbattere le lunghe ciglia chiare fissandolo come a
chiedersi
perché il marito avesse da ridire, insomma; era un albero,
natura cavolo! Se
una volta tanto ci stava a contatto mica si ammala!.
-Lo so amore.
Ma è questo che mi preoccupa di più-
Possibile che
Draco avesse così paura di lui e della mamma?
Lui l’adorava… certo, magari se evitare di tentare
di strangolarlo ogni cristo
di volta che lo vedeva era anche meglio.
D’improvviso
il campanello della porta d’ingresso suonò e
mai suono fù più agghiacciante per i tre maghi
nella stanza. La pelle d’oca si
presentò subito, scattante e sull’attenti.
~*~
Sulla soglia
di casa v’era una donna bellissima, bionda ed
occhi azzurri e la pelle molto chiara. Era fasciata da un elegante
vestito a
fiori che le arrivava al ginocchio marrone molto chiaro con dei fiori
dipinti
sopra; senza maniche, ai piedi delle scarpette senza tacco vecchio
stile color
beige (come si scrive il colore? Oo nd
xla - =.= nd Salasar), i lunghi capelli raccolti in due
trecce basse ed in
testa un cappello grande di paglia, trucco molto leggero; un velo di
ombretto
giallo con brillantini piccoli, niente matita e le belle labbra al
naturale.
Incastrato in un gomito interno aveva un cestino di vimini coperto da
una
coperta a scacchi rossi e bianchi ripiegata.
Con gli occhi
fuori dalle orbite e il sorriso da un
orecchio all’altro.
-Chi
è mamma?- domandò Dud alla quale proprio non gli
passava per l’anticamera del cervello, quel poco che gli era
rimasto, di
alzarsi. Era troppo impegnato a fabbricare video e metterli dentro una
parte
del suo cervello dentro un archivio sotto il nome di “Porno
DudxHarry”.
Ma Petunia era
paralizzata da quella signora della quale
non riusciva neanche a specificarne l’età. Che
doveva dire? Che sembrava Anna
dai capelli Rossi in versione bionda? Heidi? Oppure semplicemente una
fatta di
eroina; Pollon? Che era un venditrice porta a porta non se ne parlava:
troppo
bella, ma allora cosa teneva nel cestino? Petunia ebbe dei brividi
lungo la
schiena quando la donna parlò.
-Salve,
piacere di conoscerla- disse facendo un piccolo e
grazioso inchino mentre il massimo che la Signora
Dursley aveva saputo
fare in quel momento era aprire la bocca emettendo un leggero squittio,
alla
quale l’altra rispose con un risolino allegro con una mano
davanti alla bocca
chiusa.
Dud, seccato
per la mancata risposta e stufo si aspettare
si alzò dal divano per raggiungere l’ingresso, ma
appena vi ebbe messo piede si
pietrificò anche lui come la madre, e mentre lei aveva
spalancato la bocca e
fatto una piccola imitazione di un topo (non
dico Topino perché è uno dei miei
soprannomi che mi ha dato la Dè e ci sono
troppo affezionata
nd xla) e, per inciso, di Minnie, lui
l’additò con espressione paonazza.
-Tu sei la
donna che si è avvicinata ad Harry al parco-
nella sua voce si poteva chiaramente sentire un misto di disgusto e
d’invidia,
ma la donna bionda, anche se se ne era accorta, non parve affatto
infastidita;
-Patatino!- lo
chiamò Pet scioccata per come si era rivolto
il figlio davanti ad una persona estranea.
-Nessun
problema Lady…- si mise un dito sul mento –Mi
scusi; ma lei come si chiama? Petunia… mhmm… e si
che Harry me lo aveva detto…-
-Dur…
Dursley- rispose la donna.
-Oh, ma certo!
Mi scusi ma il sole fa di questi effetti-
picchiettò il capello di paglia ridacchiando –Non
si deve preoccupate Lady
Dursley, vuol solo dire che non ho sbagliato casa- inclinò
la testa di lato
sorridendo ancora di più.
Che era
toccata in testa si vedeva lontano un miglio, pensò
Petunia, ma… Lady…
quella signora si
era rivolta a lei come se provenisse da un tempo pieno di Re e Regine.
Se così
era, lei aveva tutta l’aria di essere una di quelle Regine
che il popolo amava.
Ma mentre la madre era intenta a capire chi caspita poteva essere il
marito, il
Re, di quella splendida donna, Dud aveva vagamente iniziato a sentire
in
sottofondo una musica, come quando vide Harry tra le braccia di quello
li, ma
se prima era una melodia malinconica e al tempo dolce, questa ed
incalzante e
molto incline al metal, e faceva più o meno
così…(ridacchio e parlo
da sola- con chi parli? Nd Salasar – NON ME STESSA
VISTO CHE MAI NESSUNO MI
DA RETTA QUA DENTRO *-* nd xla – Oo nd Salasar)
Everything
has been said before
There's nothing left to say anymore
When it's all the same
You can ask for it by name
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing along.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing,
Are you motherfuckers ready
For the new shit?
Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
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Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing.
Are you motherfuckers ready
For the new shit?
Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
So,
LET US ENTERTAIN YOU
LET US ENTERTAIN YOU...
Blah blah blah blah everybody sing along. (*)
La pelle
d’oca non si fece attendere…
-Lei…
lei conosce… Ha…- tentò di parlare
Petunia, in un
momentaneo rientro delle sue facoltà cerebrali.
-Oh ma
certo…- poi si mise la mano davanti la bocca –Oh,
ma
che maleducata, non mi sono ancora presentata- scosse bonariamente la
testa
–Sono Narcissa Black Malfoy-
-E come fa a
conoscere mio nipote?- suonava strano pure a
lei pensare, e specie parlare, di Harry come suo nipote, ma il suo
istinto
conservatorio e riservato aveva avuto il sopravvento. Quella
donna… Malfoy, non
le piaceva neanche un poco, era come intimidita da tutta la luce che
emanava.
-Be,-
trillò l’altra –Sono sua madre-
proclamò sorridendo
come dieci soli.
A Petunia gli
occhi uscirono fuori dalle orbite e le
sopracciglia saettarono verso i capelli scusi e un po’
cotonati; a che ricordasse
lei Harry le era stato affidato perché sua sorella era morta
a causa di un mago
oscuro… che il Centro Assistenza Sociale Minori Orfani del
mondo dei maghi
della quale facevano parte il nipote e la sua strampalate famiglia col
sangue corrotto, avesse trovato una
donna
benestante ed anche un po’ fuori di testa per prendere in
custodia Harry? Ma la
sua mente smise di produrre filmini di vario genere e si
concentrò sulla
bionda:
-O per meglio
dire- si corresse questa –Spero di diventarlo
presto- quasi pareva che saltellasse dall’entusiasmo.
-Prego?-
mormorò Petunia con un filo di voce.
-Anche lei
è madre e penso che capisca che i figli propri
non crescano mai!- disse con tono da mamma accompagnato da un piccolo
sospiro
–Ma il mio tesoro ama davvero Harry, e il sentimento
è pienamente ricambiato!-
se neanche la guerra era riuscita a separarli…
A Petunia
balenò in mente in poco tempo una sorta di flash
back dove Dud si sposava con Barry Motter; una normale cerimonia come
ce ne
erano tanto altre. Ma mentre lei era assorta in queste visioni, Nissy
entrò
dentro casa ridacchiando e mentre si dirigeva nel salotto, fece pat-pat
sulla
testa di Dud, pietrificato sul posto ancora col braccio ed il dito
accusatorio
alzato.
-Wow-
esclamò la donna bionda –E’ tutto
così…- si tolse il
cappello –Tranquillo- il suo sguardo si fermò
sulla televisione –Oh- una mano
davanti alla bocca –Lady Dursley!-
-Si?- fece
Petunia che era entrata in quel momento,
immaginandosi regina.
-Questa come
si chiama?- picchiettò l’unghia sul vetro
–Uhm… e si che Harry me ne aveva accennato quando
volavamo sopra l’Australia-
mormorò pensierosa.
-La…
televisione?- biascicò Petunia.
Nissy si diede
una manata sulla fronte –Ah, ecco! Televisione!-
-Lei non ce
l’ha?-
-Oh, no-
Possibile che
con tutto il denaro che hanno, le regine non
possiedano un mega televisore che occupa tutta una grande parete? Ma il
suo
cervello si depositò su Harry, volavamo ed
Australia… Harry non aveva mai
accennato a nulla del genere… bè, Harry non
accennava mai a nulla della sua
vita, specie quando si trattava di quella piccola cosa che lo
distingueva dal
resto delle persone che occupavano quella casa, e quasi sempre,
conoscendolo,
si trattava di qualcuno che lo vuole uccidere perché, lo
sapeva solo Merlino!
Quindi era più che naturale che non aveva detto nulla che si
sarebbe sposato il
più presto possibile… magari appena finita la
scuola. Ma Petunia non poteva
accettare che Harry fosse avanti anche solo di un gradino al suo
piccolo
patatino! Non poteva crederci: Harry aveva trovato una ragazza con la
quale
sposarsi e Dud no. Magari il moro aveva messo chissà quale
delle sue schifezze
dentro il bicchiere di una povera ed innocente ragazza!
Dud ed Harry
avevano la stessa età, ma se Harry aveva già
pensato a come sistemarsi, chi vietava a lei di accelerare i tempi tra
Dud e la
Motter? Era certa che il
suo pasticcino sarebbe stato un buon marito: tutto suo padre! Se magari
si
affrettava a calcare la mano, ma giusto un poco eh!, magari sarebbe
riuscita a
far fissare la data del matrimonio Dursley-Motter anche prima di quello
di
Harry, dopotutto, Dud era più grande di Harry di un
mese… Aveva la precedenza!
-Quindi…
ehm… a quel che ho capito… Harry sta
per… spo…-
non riusciva neanche a dirla quella parola.
-Sposarsi? Oh,
no Lady Dursley.- negò con la testa mentre
poggiava il cestino sul tavolo dove la famiglia consumava i pasti
–A dire il
vero non lo so, è una loro decisione!-
-Quindi…-
degludì –Harry non si sposa?-
Lady Malfoy
ridacchiò –Se loro voglio si,
altrimenti…-
A dir eil
vero, Nissy aveva molte volte fantasticato sul
grande giorno di Draco ed Harry; entrambi fasciati da un bel smoking
bianco con
una rosa all’occhiello sul petto, con un bel mantello con
dietro lo stemma dei
Malfoy con intorno una fenice, se magari avrebbe piovuto non sarebbe
stato
male; con una magia si poteva trasformare le gocce d’acqua in
piume candide
oppure in piccoli rubini o diamanti. Lei avrebbe pianto come una
fontana
facendo compagnia ad Harry, poi avrebbe tirato il riso agli sposi,
magari in
oro di ventiquattro carati… così se magari
colpiva in testa Draco od Harry non
se lo sarebbero dimenticato troppo preso il girono del loro matrimonio.
Eppure…
l’unica volta che aveva parlato di matrimonio, una sera a
cena, Lucius si era
strozzato con il vino, Draco con l’arrosto, mentre Harry
Harry andò di traverso
l’aria stessa, quindi le risposte erano state un bel
concertino di tossi
convulse, poi la coppia di giovani si era ritirata mentre Lucius non
era
riuscito a sfuggire dalle sue grinfie. Il risultato di quella sera era
stato
che lei si è ritorvata a parlare di preparativi di questo
ipotetico matrimonio
da sola, alle tre di notte, mentre il russare del marito le faceva da
sottofondo.
Petunia
osservava la donna che era rimasta imbambolata a
fissare con aria sognante un punto della parete.
~*~
-E’
tua madre!-
-Si, ma anche
la tua ora!-
-Harry ha
ragione Draco, è tua madre!-
-E’
tua moglie!-
Da qualche
minuto a quella parte, la scenetta che si stava
svolgendo nella stanza semi distrutta di Harry era questa: nessuno di
loro
aveva il coraggio di andare giù, obliviare la zia di Harry e
con qualche scusa
ben piazzata, trascinare via quella svalvolata di Narcissa.
Lucius ed
Harry si difendevano dicendo che era la madre di
Draco, Draco che ora l’era anche di Harry, Draco ed Harry che
era la moglie di
Lucius. Insomma: non sapevano come uscirne vivi da quella faccenda.
-Sei tu il
Salvatore!-
-Giusto padre!
Dimostralo ancora Harry!-
-Siete due
paraceli!- sbottò Harry in cerca di un’altra
scusa per appioppare Nissy a chiunque non fosse lui –Avete lo
stesso colore di
capelli!- se ne uscì di punto in bianco.
-E che cavolo
c’entra?-
-C’entra
perché ci capa!- ammise Lucius –Draco! Tu hai il
suo colore di capelli, quindi vai!-
-Cosa?- disse
scioccato Draco, poi si rivolse ad Harry –Siete
entrambi con la testa sempre tra le nuvole!-
-Avete lo
stesso gusto nel vestire!- si difese Harry.
A quel punto,
Draco se ne uscì con –Se tu che te la sei
sposata!- verso il padre.
Lucius
alzò le spalle –E tu sei nato!-
-Si,
è vissero tutti felici e contenti- concluse
sarcasticamente Harry.
-Io ti leggevo
le favole- buttò avanti Lucius, fiero della
sua trovata.
-Ma se ti
addormentavi sempre-
-…
Mica è colpa mia se tu scegli sempre le storie
chilometriche e noiose-
-Io ti sveglio
sempre quando sei in ritardo!- si rivolse
Draco verso Harry, che alzò un sopracciglio.
-Si, e nel
frattempo si stendo dietro di me e ti
addormenti!... di nuovo-
-Sono un tipo
freddoloso e tu sei caldo-
-Oh Merlino!-
biascicò Lucius portandosi una mano sulla
faccia; era quasi certo che si stava per entrare in argomenti che
rasentavo o
il ridicolo oppure il privato.
-Ma se hai
vissuto per quattro anni in quella fogna che voi
serpi chiamate Sala Comune-
-Almeno la
nostra non grana zucchero e carie da tutte le
pareti- disse con una smorfia schifata.
-Fino a prova
contraria, quella è stata la mia casa fino ad
ora!- puntualizzò Harry – L’unico posto
nella quale mi sento al sicuro, anche
se l’80% delle volte che ci ho messo piede ci stavo per
rimettere la pellaccia-
-Credevo che
ti sentissi al sicuro solo con me!- fece Draco
offeso.
-Ed io credevo
che mi amassi, hai sempre detto che ti
faccio venire le carie, allora devo dedurne che hai ridotto
l’idea di me al
Dormitorio Grifondoro?- Harry non voleva riaprire le ferite di prima ma
come sempre
le parole gli uscivano dalla bocca senza che lui potesse fare nulla.
-Ah si, il
Dormitorio! Lo stesso che non volevi mai
lasciare e che condividevi con gli altri Cogliondoro-
-Si da il
caso, Serpe, che anche io sia un Cogliondoro!-
-Mi sa che
l’unico coglione qua dentro sono io, perché
continuo a stare appresso ad uno come te- lo spintonò.
-Ragazzi?...-
li chiamò Lucius, tuttavia intimorito di
quello che gli poteva capitare se si metteva in mezzo ad un loro
battibecco;
Draco aveva preso dalla madre la brutta abitudine che quando era
arrabbiata od
infastidita non la smetteva di importunare il povero malcapitato
–quasi sempre
lui- finchè questi non strisciava ai suoi piedi invece Harry
era più orgoglioso
e testardo del padre e più ostinato della madre. Una bella
battaglia… Lui aveva
addestrato da sempre Draco, incamminandolo verso le Arti Oscure, mentre
Harry
ce le aveva dentro da quando aveva un anno ed in più ne
aveva dovuti imparare
un sacco mentre si addestrava con Piton ed il resto
dell’ordine… sapeva che
Piton non era affatto magnanimo. Quindi Harry ne sapeva di Arti Oscure
più di
Draco e lui stesso messi assieme. Era meglio non farlo innervosire
oltre il
limite consentito, certo; aggiungiamoci anche se quel ragazzo pareva
avere le
mestruazioni e che i suoi ormoni impazzivano provocandogli incredibili
sbalzi
d’umore ed era fatta.
Ma i due
giovani non ascoltarono il febbrile richiamo del
biondo.
-Ah ha!- gli
puntò il dito contro Harry, sorridendo maligno
ed offeso –Allora avevo ragione io!-
-Non
ricominciare con le tue menate mentali!- cercò di
fermarlo Draco.
-E come
potrei? Visto che lo scemo qua sono io-
-Che
vittimismo pietoso Potter!- si portò una mano sulla
faccia.
-Oh, non
iniziare a fare a scenetta da “io sono Malfoy e tu
ti devi inchinare, perché io sono figo, uno stallone, sono
così al di fuori
della tua portata che neanche ti posso guardare senza
vomitare” perché mi fa
saltare le coronarie quel tuo modo di fare!-
-Scusa, mi ero
dimenticato quanto tu fossi lento di
comprendonio Potter, ma, notizia dell’ultima ora; io sono così!- calcò
bene le ultime parole.
-Io ero
convinto di noi- pareva che le lacrime lottassero
per uscire dai suoi occhi.
-Altra
dimostrazione di quanto sei ritardato-
-No-
negò Harry con la testa –Altra dimostrazione di
quanto
tu sia bravo a recitare! Stronzo!- sbottò –E ti
prego- continuò con faccia
nauseata –Evita di uscirtene con cazzate del tipo
“non tutti possono essere
meravigliosi come me” oppure con “non mi lusingare
troppo”- fece imitando la
voce del compagno –Essere stronzo non vuol dire essere
migliore, essere stronzo
vuol dire aspettare involontariamente qualcuno più stronzo
che ti faccia capire
quando fa male e Draco, spero per te che quella persona non arrivi mai,
perché
io ti amo e non voglio vederti soffrire- bolliva di rabbia, ma la sua
voce
assunse una sfumatura morbida mano a mano che finiva a frase.
In quel
momento di silenzio, Lucius ne approfittò per
mettersi tra i due solo per un momento:
-Draco;
conosci la legge dell’onesto e del disonesto?-
Draco ed Harry
si fissarono con gli occhi socchiusi in
un’espressione perplessa.
-No, a quel
che sento- continuò, ma i ragazzi non erano
certi che si aspettasse una risposta, quindi rimasero in silenzio
–Non è dai
disonesti che ti devi guardare, ma dagli onesti, perché non
saprai mai quando
faranno qualcosa di veramente disonesto… o stupido-
ridacchiò.
-Che vuol
dire? Che io sono sempre stato prevedibile?- alzò
un sopracciglio Draco.
-Non
esattamente figliolo. Diciamo che da si ci può
aspettare un atto disonesto, ma da una persona buona no-
Dopo un attimo
di tentennamento, Draco si voltò di scatto
verso Harry, mettendogli le mani al collo. Lucius rimase fermo ed
impassibile,
sapeva che suo figlio non sarebbe mai riuscito ad uccidere, non ne era
capace,
era troppo cattivo per poter uccidere e poi, quel collo apparteneva ad
Harry,
che si poteva ribellare in qualunque momento se solo lo avesse voluto,
ed era
proprio questa l’unica preoccupazione dell’uomo;
Harry era potente, ma odiava
il potere, però in qualunque momento si sarebbe potuto
ribellare a ciò che lo
circondava, stufo di essere una marionetta e fatto cadere il mondo in
un’epoca
molto più buia e triste d quella di Tom Riddle, ma faceva
più paura per il
fatto che Harry sapeva come raggiungere l’immenso potere,
aveva seguito
l’Oscuro per molto tempo, quindi non avrebbe fatto i suoi
stessi errori, Potter
non soffriva di manie di grandezza ma aveva troppo odio e vendetta nel
suo
piccolo cuore colmo d’amore. Spesso si era ritrovato a
pensare cosa ne sarebbe
stato di tutti se Harry si fosse unito a Tom, a suo avviso la cosa
sarebbe
stata un’interessante svolta, inquietante certo, ma non
poteva fare a meno di
pensare a quanto fosse stato d’esempio ed affascinante una
cosa del genere… era
convinto che Potter sarebbe stato un Oscuro molto più
temibile di Voldemort,
che sarebbe riuscito a raggirarlo con l’amore e tutta quella
melassa che quel
ragazzo sapeva creare e poi, all’ultimo, sbarazzarsene e far
piombare il mondo
nell’Apocalisse.
In cuor suo
Lucius sperava di poter vivere abbastanza a
lungo da poter assistere ad una cosa del genere. Tanto Harry era
entrato nella
storia comunque, ma non sarebbe poi cambiato molto dal punto di vista
storico,
se lui fosse stato buono o cattivo. No, alla storia questo non
interessa. E poi
si sa, i cattivi fanno più notizia.
-Con chi mi
hai tradito pezzo di falso bastardo travestito
di gatto randagio?- sibilò Draco con gli occhi ridotti a due
fessure.
Harry rise
–Soltanto tu te ne puoi uscire con una cazzata
simile Draco!- sbuffò.
-Con chi?- una
luce maligna gli passò negli occhi chiari
–Finnegan? Thomas? Pac… no, per Merlino, non
reggerei una cosa del genere… Oh,
non mi dirai che te la fai con Weasley!-
-Ora mi
spieghi che…-
-Ah- lo
interruppe –Ecco perché quella sera non vedevi
l’ora di tornare nel Dormitorio; avevi un appuntamento con
tutti loro messi
assieme! Cosa avete fatto? Un’orgia? Dimmi la
verità; hanno preso il numerino
per entrare nel tuo letto!- lasciò la presa di su lui.
-Draco…-
lo chiamò Harry, che iniziava a non saper più
dove
sbattere la testa.
Quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso, sentire
Harry chiamarlo con quel tono risentito e timido per lui fu come la
conferma a
tutto ciò che aveva detto. Senza che lui potesse fare
nulla…
-PUTTANA!- e
gli mollò un pugno sul labbro, che si spaccò.
-DRACO!-
Lucius battè il suo bastone sul pavimento, e il
nome del figlio urlato da lui fu come il bottone dell’off.
Draco
annaspava aria mentre il braccio si ristendeva lungo
il suo fianco. Harry si era portato una mano sul labbro, toccandolo
lievemente.
-Non
preoccuparti papà- disse infine il moro, alzando gli
occhi pieni d’ira e di lacrime –Mi so difendere
perfettamente da solo-
Draco, non sai
quanto
rischi a comportanti da immaturo…
pensò Lucius, ma contro ogni sua aspettativa; Harry si
avvicinò
in un lampo a Draco e gli mise la braccia al collo, attirandolo in un
bacio
violento che sapeva di sangue, si ritrovò a sorridere, poi a
ridacchiare, fino
a che il suo sorriso non divenne una vera a propria risata.
Forse si era
sbagliato nel dire che Harry avesse il cuore
pieno di odio, di vendetta forse, ma non di odio. Insomma; quante
persone
reagirebbero così, sperando di risolvere le cose?
Quando si
staccarono, avevano entrambi il fiatone.
-Basta…-iniziò
Harry –Cazzate, intesi?- lo guardo negli occhi
come un cucciolo abbandonato osserva il suo nuovo possibile padrone.
-Ma come, non
stavate litigando?- sorrise Lucius alzando un
sopracciglio.
-Ihih, sai
come si dice papà- disse Draco sghignazzando
aumentando la presa alla vita di Harry che concluse per lui:
-L’amore
non è bello se non è litigarello-
-Appena becco
chi se l’è inventata sta frase, lo crucio-
rispose esasperato Lucius, scatenando risate nei suoi due figli
–Ma… a
proposito di amore e litigi…-
Si guardarono
tutti e tre, proclamando come se fosse ovvio
e senza via di fuga:
-Oblivious-
~*~
Nel salotto,
intanto, davanti ad una tazza di tè, Nissy
parlava a mitraglietta mentre Pet annuiva di tanto in tanto e
l’osservava
interessata come se fosse una divinità scesa in terra,
magari troppo fuori di
testa e chiacchierona, ma pur sempre una Dea.
-E
pOOOOOOOOOOOOOOOOOi- continuò la bionda , facendo quasi
rompere un vetro per la voce acuta e soave –Lei sa no, Lady
Petunia- erano
anche arrivate ad acquisire un gradino di informalità
–Quanto è difficile
tenere un giardino ordinato oggi giorno- prese un sorso di
tè.
-Oh, non me ne
parli, Lady Nissy- esplicita richiesta di
Narcissa –Ci sono così tante cose da fare
e… vuole un biscotto?- porse un
piatto pieno.
-Wow, che
meraviglia- ne prese uno –Li ha fatti lei?- lo
morse –Mhmm… delizioso! Me deve dare assolutamente
la ricetta, così la do ai
domestici-
Pet
sbattè gli occhi come un gufo allucinato –Lei ha
dei
domestici?-
-Cherhto-
rispose Nissy mentre masticava il biscotto con
espressione allegra e serena, poi mandò giù il
boccone e proseguì –Altrimenti
non ce la farei io da sola e tenere in ordine il Maniero!... Sono
mandorle
queste? Adoro la pasta di mandorle!- prese un alto biscotto.
-Mi
scusi… ma lei dove vive?-
-Oh, a Malfoy
Manior- si allungò sul tavolo per prendere la
cesta che aveva portato e ne estrasse un barattolo di vetro chiuso con
dentro
dei biscotti –Li ho fatti io, penso di aver esagerato col
burro però. Prego, li
provi- aprì il barattolo e lo mise vicino alla zuccheriera
–Ma non sono certo buoni
sono i suoi- sorrise.
Ma nonostante
il bel profumino di biscotti appena sfornati
che Nissy aveva messo sotto il suo naso aquilino, Pet era ancora
rimasta a dove
viveva quella donna assurda.
-Malfoy
Manior?-
-Si-
annuì allegra Nissy, come se fosse la cosa più
normale
del mondo vivere in una sottospecie di stato tutto per se.
-E’
la sua casa?- squittì –Lei vive in un Maniero?-
-Si, si chiama
Malfoy Manior- si versò altro tè e
v’inzuppò
i biscotti alla pasta di mandorle della signora di casa
–Bè, più che altro
sembra uno zoo- disse sbattendo le lunghe ciglia bionde con fare
perplesso
–Certo, finchè continua a portare a casa animali
trovati chissà dove…- ovviamente
si riferiva a Draco, ma Pet non aveva la minima idea di chi stesse
parlando –Ma
c’è tanto di quello spazio che un cucciolo in
più servirà solo a rallegrare
quel posto vecchio ed ammuffito- ridacchiò pensando ad Harry
–C’è un lago, vari
prati, un bosco, un laghetto al centro, una dependance, un campo grande
quasi
quanto uno stadio nazionale, una grande fontana, un labirinto, delle
belle
distese verdi per i cavalli, la tenuta e le stalle per i cavalli, la
villetta
per gli ospiti, la piscina… Sa, queste piccole cose-
alzò serena le spalle
mentre addentava un altro biscotto.
Petunia era a
bocca aperta e di scatto si girò verso il
figlio che si stava strafogando di biscotti.
“Ti devi
assolutamente sposare con la figlia di questa!”
cercò di comunicargli
telepaticamente con gli occhi.
A quanto pare
però Dud capì a cosa pensava la madre e sulla
sua faccia si dipinse un’espressione che pareva dire
“Ma manco morto!”
Nissy parve
sciogliersi nel modo in cui Dud mangiava i suoi
biscotti.
-Oh…-
sorrise adorabilmente –Adoro vedere i ragazzi con
appetito. La salute è importante, non è
d’accordo con me Lady Petunia?-
-Ce…
certamente-
-Come ti
chiami piccolo?- sorrise Nissy, mentre si
allungava di nuovo verso la cesta.
-Dudley…-
rispose lui guardingo.
-Dud- lo
ribatterrò subito –Ho una cosa per te, spero ti
piaccia- e tirò fuori un vassoio
–L’avevo portata per Harry e per il mio
tesoro, ma non credo che a loro dispiacerà- rise e
levò il velo da sopra una
millefoglie.
Dud deciso che
sarebbe campato a millefoglie finchè non
fosse giunta la sua ora.
-Se solo anche
il mio angolo avesse questo tuo entusiasmo
nel mangiare, sai, è uno stecchino. Davvero!-
~*~
-Via libera?-
sussurrò Draco.
Harry
guardò per bene il corridoio –Si- ed usci fuori
dalla
stanza, con Draco e Lucius al seguito.
-Mhm…-
mugolò l’uomo –Modesto eppure classico-
disse mentre
si osservava attorno –Harry, mi sai dire chi ha arredato
questo posto? Non ha
molto cattivo gusto-
Ma Harry,
assieme a Draco, non pareva nelle condizioni di
rispondere: erano immobili sulle scale, Dud al terzo gradino che aveva
scelto
proprio quel momento per andare in bagno.
-Magari la
carta da parati no, il giallo stona un po’
troppo col resto del Maniero,- continuava Lucius col naso
all’aria –Ma un
motivo a fiori lo poterebbe rallegr…- ma le parole gli
morirono in bocca, il
bastone lgi stava per scivolare di mano e lui per salvare il suo
piccino, si
era buttato per prenderlo, ma inciampò perché non
aveva visto il gradino. Finì
addosso a Draco, che andò a sbattere contro Harry che perse
l’equilibro che
spinse Dud fino in fondo alle scale.
Fecero
un’allegra ruzzolata per le scale tutti assieme
appassionatamente.
Arrivati in
fondo alla rampa; Harry era stato sommerso da
tutti, sopra di lui c’erano Dud, a pochi centimetri dalla sua
faccia, Draco che
il giorno dopo avrebbe avuto un bel bernoccolo, ed infine, in cima alla
piramide umana, troneggiava Lucius, con in mano il suo piccino, seduto
sulla
schiena del babbano e con i piedi su metà schiena di Draco.
Davanti a
loro, Pet e Nissy li osservavano con sguardo
scioccato, Malfoy, e con occhi spalancati, Dursley.
-Lucius-
tuonò Nissy –Ma ti sembra questo il momento di
giocare ad Mangiamorte e all’Auror?- lo rimproverò.
-Ma te non
capisci cara- pigolò l’uomo –Priscilla
stava per
farsi la bua- alzò il bastone miracolosamente indenne.
-PAPAAAAAAA’-
urlò Draco –Un giorno o l’altro quel
bastone
te lo ficco lì dove non batte il sole e te lo faccio uscire
alla bocca!!!!- (è
possibile nd xla)
-Astuto- lo
prese in giro Lucius.
-Ehm…-
fece Harry –Sapete che un corpo umano pesa?-
Tutti si
tolsero da sopra di Harry, tranne Dud, che era
rimasto imbambolato a fissare le sue morbide labbra rosse.
Forse… poteva?
Le sue labbra
si posarono di quelle del cugino, lievi, ma
dopo un primo momento d’imbarazzo, con sua enorme meraviglia,
Harry gemette nel
bacio e le dischiuse, desideroso di un approccio più
profondo e…
-Ma
è svenuto?- domandò impaurita Pet
–Perché è svenuto?-
carezzò la fronte del figlio che giaceva sul divano.
I membri della
famiglia Malfoy alzarono le spalle, Harry
compreso. Invece Draco stava nero.
Dud
mugugnò qualcosa e Pet si affannò davanti al
figlio,
mentre riapriva gli occhi –Pasticcino?- lo chiamò
–Oh patatino mio!-
Draco fece una
smorfia disgustosa, Harry ridacchiò a quella
reazione.
-Che cosa
è successo?- domandò a fatica Dud, che si
ricordava perfettamente che aveva incontrato Harry ed il damerino per
le scale,
poi che erano ruzzolati per esse e… poi le labbra di Harry.
-Amore, hai
fatto una brutta caduta per le scale ed hai
perso i senti…- gli spiegò la madre.
-Ah-
Intanto, Draco
trascinò per le scale Harry e lo spalmò
letteralmente al muro col proprio corpo.
-Non ti pare
di aver esagerato?- chiese Harry.
-No, per
niente, così impara-
-Draco, ma lo
hai schianatato-
-Si, ma non se
ne è accorto nessuno e poi non mi piace
quando la gente ti guarda fisso lo sai- disse fiero di se Draco.
Harry
ridacchio –Che subdolo, meschino, bugiardo bastardo
di amore, che sei- scosse amabilmente la testa sorridendo.
Draco non
rispose ma sorrise, baciandolo.
_________________________
Dunque, ora
come ora
sono le 2:20 del mattino e sono rimasta alzata solo per poter
finalmente finire
di scrivere questo capitolo che me lo aspettavo più sclerato
a dire il vero. Ma
mi sono sforzata di scrivere anche per dare un piccolo annuncio; dal 17
fino al
24 non ci sarò. Parto. Ed odio questo aspetto di agosto
–in particolare- perché
tutti se ne vanno.
Adoro il fare
di
Nissy xD e Lucius sta mooolto sopra le righe qua dentro. E si, lo so
che i
litigi stancano parecchio, ma far litigare Draco ed Harry mi viene
naturale in
una maniera assurda.
Chiedo scusa
per la
mancata betatura ma la mia beta anche non si fa sentire. Quindi
scusatemi per
gli orrori sia di grammatica che di ortografia.
Eheh, a dire
il vero,
come Lily sa, avevo minacciato ad un finale DudxHarry in style Happy
End, ma
voi mi conoscete. La bellifima copertina di I Kiss You l’ha
fatta lei, Lily
4ever, la mia personale Grafic Girl che ho fatto penare: pucci, mi
spiace per i
fastidi che ti ho dato per la copertina ç___ç.
(*) La canzone
s’intitola “This is new Shit” di Marylin
Manson.
GRAZIE a chi legge
GRAZIE a chi legge e basta
GRAZIE a chi commenta
Voi forse non
ve ne rendete conto, ma sono le recensioni
che spesso mandano avanti chi scrive.
RIDETE E
MANGIATE
CIOCCOLATO
|
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Capitolo 23 *** Du3 principini vizi@ti 3d un@ princip3ssin@ ***
Xla:
mà,
che quando siete con calma all’ospedale perché io
dopo due mesi dovevo nascere,
che per caso un gatto nero vi ha attraversato la strada? O…
che ne so: sei
passata sotto una scala? Oppure io, ho rotto uno specchio o…
un palazzo fatto di specchi!?
–
Salasar:
perché? –
Xla: per
me è un complotto dei pc verso di me. E’ impossibile
che ogni roba di pc che tocco si
rompe!... oppure sono io… -
I
Kiss
You
[IKY]
Du3 principini
vizi@ti 3d un@ princip3ssin@
~ventitreesimo
capitolo~
- NON TE NE
PUOI ANDARE! -
- Lo so che
è dura Drà, ma non starò via per
molto! Su, non
fare così! -
- MA
PERCHE’? -
Harry
sbuffò.
Già
era stata un’impresa della e buona mandare via con le
buone i coniugi Malfoy: Lucius se ne sarebbero andato solo
se Harry gli avesse dato il numero dell’arredatore della
casa,
più dopo avendogli fatto fare un bel tour di esse con
annesso giardino, Nissy
non si è sciodata fino a
che Harry
non gli avesse promesso che li sarebbe andati a trovare al Maniero Zoo
Malfoy e
che Lady Pet non gli avesse dato la ricetta per i suoi famosi biscotti
con le
mandorle. Non erano mandorle, ma noccioline e limone, ma provate voi a
farglielo capire a quella testolina bionda sotto il capello di paglia
chiaro.
Da allora
erano passati quattro giorni, ma Harry ricordava perfettamente
la fatica che avevano fatto. Che aveva fatto, più che altro!
Visto che Dud
pareva essersi attaccato a lui col vinavil doppio strato e
l’intimità sa e di
Draco era andata allegramente a farsi fottere; a quanto pare il caro
cugino si
era accorto che forse non è casualmente
svenuto ma che qualcuno gli aveva dato una spintarella,
e Draco che sbraitava che non lo aveva neanche ringraziato, visto che
non
faceva altro che il povero - oddio come mi fa male la schiena
– cucciolo
indifeso che pigolava e voleva Harry vicino, perché diceva
che solo se
coccolava il moro stava meglio.
In
realtà era vero, ma solo in parte, la sua improvvisa
coccolaggine era dovuta al fatto che per un attimo aveva visto le
labbra di
Harry premute contro quelle del babbano. Non che fosse mai successo, ma
nel
dolore della caduta e la rincoglionitaggine, non ragionava tanto bene e
quindi
per lui era come se Dud avesse baciato Harry. Per questo ora non lo
lasciava un
attimo respirare, ed Harry si ritrovava conteso tra: un fidanzato
possessivo e
pigolante e un cugino appiccicaticcio e snervante, che lo riempiva di
domande
per riuscire a capire perché non era riuscito a baciarlo
quando finalmente era
riuscito a stare sopra di lui dopo tanto tempo. Dopo quella notte.
Dud intanto,
quando non stressava Harry, che veniva
ugualmente prosciugato da Draco (capite
ciò che volete è.é nd xla),
passava il suo tempo pensando – o quanto meno
quello che credeva di fare lui – se era al caso di costruire
un monumento alle
scale. Si, pensateci: la prima volta che era salito – anche
se non esattamente
come voleva – sopra Harry, era per le scale, ed il moro era
nudo e qualche
gocciolina vagava senza meta per il suo corpo bronzeo.
- Non ti sto
mica lasciando! -
- MA
CHISSA’ QUANDO TORNERAI -
- Draco!
– disse Harry al limite – Facci
l’abitudine come
l’ho fatta io! –
Draco smise
per un attimo di urlare – In che senso? Sarebbe
a dire che ogni anno ti costringono
a
queste cose? –
- Se la vuoi
mettere così…: si – sorrise serafico ed
ironico – Però è un buon metodo per
guadagnarsi qualcosa, anche se ogni volta
sudo –
Harry si morse
la lingua per la sua ultima frase. Serrò gli
occhi, mentre quelli di Draco si riducevano a due fessure di ghiaccio.
- Allora
è vero! – disse scioccato.
- Draco,
aspetta… - gli mise una mano davanti, ma
ovviamente non bastò a fermare la furia del ragazzo.
- TI
PROSTITUISCI E NON MI DICI NULLA? –
Harry
sospirò.
- TI
COSTRINGONO! TI PAGANO! SUDI!... Per me questo è
prostituirsi – poi si fece certosino – Ecco come
fai ad avere tutti quei soldi
–
- Ma che mi
vai a vedere le camere blindate? –
-
Ciò che è tuo è mio! Tu
sei mio – specificò. – In effetti mi era
parso strano che avessi così tanti
galeoni – si toccò il meno.
- Draco
– fece per calmarlo –I soldi che ho me li hanno
lasciati i miei genitori e questo lo sai. Come sai perfettamente che li
tocco solo per i libri –
-
Quindi… non ti prostituisci? –
- No
–
- Peccato
– aggiunse il biondo con sguardo malizioso - …
Altrimenti volevo una parte dei tuoi guadagni –
Amava
punzecchiarlo, anche se poi puntualmente Harry faceva
le sue famose scenate isteriche. Ma Harry in quel momento era troppo
stanco ed
anche se gli uscivano che era un amore ed al naturale, quella volta
lasciò
correre, ricevendo in risponda un bronciò by Malfoy che si,
quando il compagno
s’innervosiva gli toglieva tutte le energie, ma
contemporaneamente gongolava,
perché quello voleva solo dire che Harry lo
amava… a suo modo, però lo amava.
- Ma allora
cosa fai? –
Harrt
incrociò le braccia –Senti un
po’… ma per te io sono
bravo solo ma… - arrossì un po’
– A prenderlo in culo? –
Draco stava
fermo, cosciente che se non rispondeva o se
rispondeva male aveva finito di vivere.
- No
–
-
Ah…- fece sollevato e compiaciuto Harry.
- Lo sai anche
succhiare molto bene – ghignò.
- Ah!
– disse Harry un po’ scontroso – Mi
pareva strano –
- Dai, non
fare così. – Ghignò – Ihih,
–
No gente,
Draco non si odiava, semplicemente amava quando
Harry faceva le sue scenate, ma per quanto lo potesse stuzzicare in
quel
momento, Harry pareva con la testa altrove, visto che non rispondeva
con le sue
famose scenate che di solito finivano con il biondino per terra con
Harry sopra
di lui che si dava alle cavalcate. Oh, Harry era un ottimo cavallerizzo.
Harry fece per
salutarlo per adempiere ai suoi doveri di
povero ragazzi sfruttato per i lavoretti ai vicini. Di solito tagliare
il
prato, lavare i cani o portarli passeggio – Harry amava
farlo, visto che andava
matto per i cani (perdonatemi, ma a stare
a contatto con Hoshiko mi sono convinta anche io che Harry voglia un
cane nd
xla) -, badare ai bimbi – altra cosa che Harry
amava, anche se era
stressante (waaa sono riuscita a mettere
un’allusione alle mpreg *-* nd xla) – e
cose di questo genere. Il moro
ripensò a quello che aveva insinuato il suo fidanzato poco
prima: sbagliava o
Draco era in fissa che lui era qualcuno dai facili costumi? (no amore mio, sono io che sto in fissa con te
versione HarryPute <3 nd xla) Prima lo accusa di
essere come Ginny, in
modo molto poco lusinghiero, totalmente lungi dall’essere un
complimento, poi
davanti al padre lo schiaffeggia additandolo come una puttana e che lo
prendeva
da tutti i suoi compagni di Dormitorio… se lo venisse a
sapere Ron o Nev
schiatterebbero e ora che si prostituiva in quel quartiere
babbano… non era ora
che Draco si rifacesse revisionare quello che lui chiamava tanto
orgogliosamente cervello?
Ma subito dopo
si chiese se fosse anche colpa sua.
Insomma; certe idea non vengono fuori come fiori o
funghi no? Quindi lui faceva per caso qualcosa che potesse far dedurre
a Draco
cose del genere? Magari era troppo sfacciato a letto, anche se Draco
continuava
dire che era una verginella alle prime armi, urlava troppo, ma provate
voi a
stare zitti quando state a letto con uno come Malfoy!, oppure era
quello che
era successo col cugino? In effetti… ora che ci faceva caso,
la prima volta che
l’ha ribattezzato da quando era lì, era
precisamente dopo che aveva ipotizzato
che lui se la facesse col cugino perché non riusciva a stare
in astinenza. Ora,
dopo gli aveva fatto capire che comanda anche se non ce ne fosse
bisogno. Ma
che ci volete fare? Quando l’istinto chiama bisogna
rispondere!
Ancora
ricordava le risate che si erano fatti all’annuncio
di loro padre del:
- Ragazzi miei
– fece solenne – trombare è IL
sacrosanto
diritto –
Ma persino sua
zia Petunia sarebbe troppo scandalizzata al
pensiero che lui battesse la strada… quella
strada poi…
Draco lo prese
per un polso, deviandolo dalle sue seghe
mentali, e lo trasse a se, baciandolo. Togliendogli l’aria
dai polmoni.
- Torna presto
– gli fece dolce, accarezzandogli la testa e
spostandogli delle ciocche. – Non ti affaticare troppo ok?
–
- Ok
– rispose Harry facendo le fusa.
- Io ti
aspetterò qui, indifes – fece melodrammatico
– Mio
eroe –
- Oh, non
temere, tornerò presto… Pr- - non ce la faceva
neanche a parlare senza mordersi la lingua per impedirsi di ridere
– Princess –
Draco
alzò un sopracciglio e fece scorrere la mano libera
per a colonna vertebrale di Harry, facendolo rabbrividire e sciogliere,
fino ad
arrivare al suo sedere morbido.
Harry
ridacchiò arrossendo – Okok – disse
– Recepito il
messaggio –
Si guardarono
negli occhi, sorridendo con la luce negli
occhi ed un velo di tristezza nel cuore.
- Ciao amore
mio – disse caldo Harry.
- Ciao
cucciolo – gli baciò le palpebre. Se gli avesse
fatto i grattini, molto probabilmente Harry avrebbe ripreso a fare le
fusa. –
Non accettare caramelle, passaggi e non dare confidenza agli
sconosciuti – (stranamente sono le
stesse raccomandazione
che mi fa Dray xD nd xla).
Harry
ridacchiò –Eheh, vedrò – fece
con faccia birichina.
- Attento a te
Harry – l’avvertì sorridendo con un
sopracciglio alzato Draco.
- Uhhh, che
paura! – lo prese un giro – Guarda – si
prese
un lembo della maglia leggera – Tremo tutto – dopo
– Dimmi che non ti dispiace
– disse serio ma con un sorriso.
Draco sorrise,
ma pareva tanto un sorriso amaro – Non hai
scelta –
Invece ce
l’aveva, accidenti, ma a Draco non andava di
iniziare un’altra discussione. Harry sorrise e poi
sparì dietro alla porta
della sua stanza, chiudendola.
~∫~
Dud
ingoiò la medicina che gli dette sua madre. Bè,
più che
altro che gli aveva ficcato in bocca: la donna, da quando quei due
biondi, i
genitori di quello lì,
per l’appunto,
se ne erano andati, era ancora più protettiva. Secondo il
ragazzo era l’aver visto
il proprio figlio ruzzolare per le scale, anche se la ruzzolata
più grande l’ha
fatta il padre del biondino, deve aver mosso qualcosa dentro di lei.
Spesso si
chiedeva se si sentiva in colpa per qualcosa verso i confronti del
nipote,
anche se, da quello che aveva capito, non sapeva neanche come si
sarebbe
comportata le lui fosse stato un mago. Harry gli aveva accennato che
anche
nelle famiglia di nonmaghi, i babbani, e questo nome se lo ricorda da
quando ha
undici anni, possono nascere persone speciali, come quella sua amica.
Speciali.
Si
ricordò quel giorno d’inizio estate, quando per
l’ennesima volta era andato a spiare Harry, e lo aveva
trovato che piangeva
mentre si dondolava pigramente sull’altalena. Quel giorno in
cui il proprio
desiderio di anormalità e di domande era esploso dentro di
se.
Lui per i suoi
genitori era più bello degli altri, più
intelligente degli altri, più alto degli altri,
più forte degli altri… più
tutto degli altri, e come si chiama
questo se non essere speciali? Solo quella parola racchiudeva
l’amore dei
genitori per i figli. Improvvisamente si chiese se anche i suoi
sarebbero morti
per lui. Una parte dentro di se rispose di si, l’altra rimase
zitta. E lo
preferì, anche se un po’ questa cosa lo spaventava.
Disse alla
madre che si andava a sdraiare, così almeno lo
avrebbe lasciato in pace.
Salì
le scale tra il circospetto e il meravigliato. Harry
aveva salito e sceso silenziosamente tante volte quelle scale e lui non
ci
aveva mai fatto caso. Carezzò lievemente il corrimano.
E la sua mente
parti ancora, senza che potesse fare nulla
per fermarla, a quanto pare era nel patrimonio genetico preso dalla
madre e da
Harry, e s’immaginò ancora mago, mentre difendeva
Harry da dei bulli anche se non
ce ne fosse bisogno, tutte le risate e i pisolini che avrebbero
schiacciato
assieme sotto alberi vicino a qualche lago magari…
chissà se c’era un lago in
quella scuola? Non si ricordava di averlo chiesto ad Harry.
Glielo avrebbe
voluto chiedere, ma a quanto pare era già
uscito per i famosi lavoretti per i vicini, che suo padre insisteva
tanto nel
voler fargli fare ben buona impressione del vicinato e poi figuriamoci
se sua
madre lo faceva uscire!
Oltretutto
c’era qualcosa che non gli quadrava: quello
lì l’altro giorno gli aveva fatto
qualcosa, ne era sicurissimo! Mica se lo era procurato da solo quel bel
livido
sulla spalla e il bernoccolo sulla testa, eh! Chissà dove
era ora? Non poteva
essere andato con Harry… vabbè; meno lo vedeva e
meglio era.
Stava passando
davanti alla porta di Harry, quasi nella
vana speranza che questa si fosse aperta piano e che nelle sue orecchie
fosse
giunta la voce del cugino, sensuale e calda, ad invitarlo ad entrare
ed, una
volta fatto, lo avrebbe trovato comodamente steso sul letto, nudo, tra
le
lenzuola e legato… no, anzi; che con un dito, piegato ad
uncino, gli avesse
chiesto di avvicinarsi. Una luce maliziosa degli occhi ed un ghigno
strafottente. Stupidamente, il suo orecchio si posò sulla
porta, ma non sentì
il cugino, bensì qualcuno che urlava contro… la stupidità babbana e che, se
l’udito non l’ingannava, era
proprio…
~∫~
- Harry?
– chiamò sorpreso ma contento Draco, nel sentire
la porta aprirsi piano, interrompendo i suoi sproloqui contro quella
comunità
ed i loro metodi di lavoro e di sfruttamento minorile. Ma il suo
sorriso si t
trasformò in una smorfia e gli occhi iniziarono a lanciare
scintille di rabbia
contro due occhi porcini che lo ricambiavano pienamente. – Se
tu -
- Dovrei
essere io a dirlo, biondino
– incalzò Dud, sputando quel nomignolo –
Sei a casa mia se
te ne fossi dimenticato-
- Oh
tranquillo, che se anche me lo dimentico, c’è
sempre
la tappezzeria a ricordarmelo –
- E con questo
che vorresti dire? Che… - ma Dud non fece in
tempo che Draco lo anticipò.
- Che questo
posto fa schifo? Si – disse fiero di se.
Dud si
ricordava perfettamente le mani del cugino sul
proprio collo, quasi a soffocarlo e sapeva che c’entrava quel
ragazzo che si
comportava come se nella sua vita Harry ci fosse sempre stato, come se
avesse
il diritto di manipolarlo e di decidere per lui tutto quello che
c’era da fare.
Non ne era sicuro ma sapeva, se lo sentiva, che se Malfoy quel giorno
non
avesse sussurrato all’orecchio del fidanzato quelle cose su
un tizio non molto
simpatico a loro, a quanto pare, lui non si sarebbe ritrovare a pregare
per la
propria vita.
-Dimmi cosa
hai fatto ad Harry – gli ordinò, e Draco
alzò
un sopracciglio, poi ghignò.
- Te
l’ho mostrato quel giorno, te lo ricordi? –
mimò il
gesto di quando lo beffeggiò, prendendo lo sperma di Harry
dal letto, una
goccia vagante, e se l’era portato alle labbra – Ti
piacerebbe eh? – disse
facendo cenno di si con la testa. Ah, se c’era una cosa che
amava era
approfittarsi delle sue fortune, anche se forse non meritate, e
rinfacciarle a
chi non ce le ha e lo odia perché lui le ha. Specie amava
far capire non solo
ad Harry a chi apparteneva, ma adorava
la faccia delle persone alla quale sbatteva in faccia quanto
Potter fosse suo. Ovviamente, quando Harry lo veniva a
sapere, s’incavolava come una vipezettina e non la smetteva
di starnazzare,
contando che quando s’arrabbiava, ma per davvero, faceva
così confusione che
parlava anche in serpentese e non se ne accorgeva. Draco si ricorda che
era
stato zitto solo quando lo aveva buttato per terra e ci era salito
sopra per
baciarlo con trasporto. Da quel momento per due buone orette, le uniche
cose
che fossero uscite da quella boccuccia sono state Santo
Godric, Oh si ancora
e Draco ti amo.
- Purtroppo si
– rispose Dud con una smorfia di disgusto,
ma non per il gesto del biondo, più che altro
perché era il biondo
– Come mi ricordo di quando hai tenuto Harry sotto il
tuo controllo e gli hai ordinato di strangolarmi –
urlò quasi.
- Oh, ma ti
sbagli. Io quella volta ho solo detto ad Harry
di Minus. Nient’altro- sorrise serafico.
- Allora come
facevi a tenerlo sotto controllo? – fece
scioccato mantenendo sempre una certa distanza tra se e quello strano
ragazzo;
si ricordava anche di quando lo aveva scaraventato contro
l’armadio.
- Uhm
– Draco lo prese in giro facendo finta di pensarci
–
E’ la magia più potente che possa esistere
–
Era stato
harry a farglielo inculcare in testa, sia con le
parole sia con i fatti e quell’esperienza col cugino glielo
aveva confermato
appieno, diciamo che in parte era stata una prova, anche se era
sicurissimo che
Harry gli avesse ugualmente dato ascolto su tutti i fronti senza
protestare…
bastava non beccarlo nei giorni no, che lui aveva ribattezzando: giorni
delle
mestruazioni.
- E quale
sarebbe? – chiese incuriosito il babbano.
Draco si
schifò da solo: e pensare che un tempo anche lui
avrebbe risposto a quella maniera!
~∫~
- Draco? Draco
ci sei? – fece Harry quando entrò nella sua
stanza, quella sera.
Era stanco
morto; aveva tagliato dei prati che non venivano
curati da minimo tre anni, lavato circa cinque cani tutti alani,
insomma;
cavalli, e prima li aveva portati a spasso… anche se pareva
che fossero loro a
portare a spesso lui. Inutile dire che due volte si era consesso un
pizzico di
magia, altrimenti non ce l’avrebbe fatta mai!
Ma la
ciliegina sulla torta fu l’ultimo favore che aveva
fatto; qualche casa più in la da quella dei suoi zii, viveva
una coppia di
anziani, che si dovevano prendere cura della nipotina ma che non
avevano più
l’età per stare dietro ad un piccolo terremoto con
i capelli mossi e biondi.
Gli avevano spiegato tutto: la coppia era dovuta partire, Harry non li
conosceva, ma a quanto pare erano sempre in movimento, visto che li
univa il
loro lavoro da archeologi, e avevano lasciato la piccola ai nonni. I
genitori
di lei. Harry pensò che adesso c’era anche quella
bimbetta ad unirli; mentre la
dondolava tra le braccia cercando di farla addormentare, e la signora
faceva
del tè ed una torta di mele fatta in casa che Harry
mangiò calda e ben
volentieri sorseggiando il tè.
Ilia,
così si chiamava la cucciola, era un fagotto dalla
pelle chiara e gli occhi verdi, lo fissava curiosa, mettendogli le dita
sugli
occhiali. Toccandogli la faccia; gli occhi, il naso, le guance, il
naso,
giocava con i suoi capelli e gli sfiorava le proprie labbra sempre
tirare su da
un sorriso quasi materno. Il pensiero gli andò subito a
Draco, e che se lo
avesse visto, gli avrebbe detto di smetterla di perdersi in
sentimentalismi da
mammina. Oltretutto, nella casa dei due anziani, c’erano
delle foto dei
genitori di Ilia; erano entrambi molti belli, ma Harry era certo che
gli occhi
li avesse presi dalla nonna, i capelli biondi dal padre ed il sorriso
dalla
madre… forse dal nonno aveva preso la testardaggine. Era
tremendamente
cucciuta, ok che era piccola, ma dopo mezza giornata che gli diceva:
- Non si
mangia il borotalco –
E lei
imperterrita, continuava… bè, non potevi fare
altro
che sorridere. E toglierli per l’ennesima volta il
barattolino dalle manine. O
almeno era così che reagiva Harry.
Harry si tolse
le scarpe e buttò sopra una pila di vestiti
la maglia sudata che aveva addosso; sotto di esse qualcosa si mosse.
Incuriosito e del tutto senza cervello, il moro si alzò dal
letto e
s’inginocchiò davanti alla massa di colori scuri.
- Oh, eccomi
qua – sorrise aperto, prendendo in braccio il
furetto albino. Draco si divincolò e alzò il
musetto fino a dare una leggera
lappata sulle labbra di Harry, che prese a fargli i grattini tre le
orecchie,
annotandosi in memoria che più tardi anche lui voleva una
dose extra di
coccole. Si andò a risiedere a letto.
*Come
è andata?* gli chiese Draco, felice di vederlo ma
storcendo il nasino rosa per la sua faccia stanca. Non gli piaceva che
il suo
amore faticasse… a meno che non lo facessero assieme.
- Bene, o
quanto meno come sempre – rispose questi per poi
guardarsi attorno – Ma cosa è successo qua?
–
Notò
solo in quel momento che un sacco della sua roba era
per terra, come se qualcuno ce l’avesse buttata. Ok che lui
non era minimamente
ordinato e che la sua camera pareva un campo di concentramento,
però…
*Oh, nulla di
che* fece Draco con sufficienza *Ho solo
marcato il territorio*
- Mi spaventi
quando fai così lo sai? –
*Ma Harry*
sbottò scioccato Draco *Tuo cugino mi stava
facendo impazzire! Non faceva che farmi domande!*
- O mio
Godric! – si buttò una mano in faccia –
E tu per
tutta risposta l’hai schiantato? Molto diplomatico amore, non
c’è che dire! –
ridacchiò.
*A dire il
vero no* socchiuse gli occhi *Ma quando ha
iniziato a fare… sai no, le solite domande che si fanno tra
due persone che non
si sopportano…*
- Del
tipo… ma quando è che muori? –
*No*
negò *Del tipo: ma Harry ingoià?*
Harry
batté che volte le ciglia, cercando di mettere
assieme due parole per una frase di senso compiuto, ma alla fine se ne
uscì con
uno sbadiglio.
- Waahhhhh- si
stropicciò gli occhi - Sono troppo stanco.-
pigolò – La scenata la forò domani
–
Draco
ridacchiò e si trasfigurò nella sua vera forma;
con
calma svestì Harry che aveva iniziato a parlare con voce
impastata dal sonno,
baciando ogni tanto la sua pelle morbida e divertendosi a giocare con
l’ombelico. S’infilò sotto le coperte
con eleganza mentre Harry si trascinò dal
copriletto gattonando fino a ritrovarsi nell’abbraccio di
Draco, che lo
ingabbiò con le sue braccia.
Si
stiracchiò e strusciò la testa contro il suo
petto –
Oggi ho aiutato dei signori anziani con la nipo.. waahhh…
nipotina –
Draco sorrise
ma non disse nulla, si limitava a giocare con
i capelli col fidanzato.
- Era
bellissima Draco, la dovevi proprio vedere –
ridacchiò al pensiero. – Si chiama Ilia e ti
somiglia molto –
Draco
ridacchiò anche lui – Somiglia a me, cucciolo?
–
- Mmmhm
– fece Harry – Ha i capelli biondi, biondi, proprio
come i… - altro sbadiglio – Come i tuoi
– fini sospirando pesantemente.
- Gli occhi?
– chiese Draco, con un velo di tristezza ma
dolce. Sapeva che Harry era troppo assonnato per regolare quel suo
criceto.
-
Waahhh… verdi, come i miei –
- Oh, allora
si che era bella – ma quella frase era come un
pugnale nel proprio cuore, decise Draco.
Passò
qualche istante, nella quale Draco carezzò la schiena
di Harry ed il moro se ne rimase fermo. Ma entrambi pensavano la stessa
cosa…
- Draco- lo
chiamò infine, e la voce pareva essere
completamente sveglia.
- Si?
– rispose, ma avrebbe tanto voluto non farlo.
Addormentarsi di colpo.
-
Perché noi non possiamo? – domandò
affranto ma sapeva che
Draco non poteva rispondere. Non voleva
rispondere. –No, anzi… scusa. Nulla. Come se non
avessi parlato – disse
cercando di fare un piccolo sorriso – Buonanotte amore
– alzò la testa per
sporgersi per il bacio della buonanotte, ma si trovò Draco
che guardava in un
punto impreciso sopra di lui. Come se non fosse presente. –
Draco? Non fare
così – lo supplicò sperando che la sua
voce non fosse troppo disperata anche
per le proprie orecchie. Quasi, quasi si sarebbe messo a fare come era
solito
fare Dobby quando era ancora un servo e non obbediva o cose
così. Ma decise che
faceva troppo male.
Alla fine si
arrese, in parte per la stanchezza ed in parte
perché quell’argomento non l’avevo mai
affrontato. Si sporse per dargli
ugualmente un bacio, ma quelle carnose labbra che di solito erano
passionali e
calde, erano fredde ed impassibili. Con l’amaro in bocca si
riacoccolò di
fianco a lui, e con una ferita nel cuore sentì il suo
abbraccio allentarsi.
-Buonanotte
Draco – ridisse, cercando di reprimere la voce
stridula ed il magone che gli era salito fino alla gola.
Forse avrebbe
fatto meglio a dirgli prima del cane e poi di
Ilia. Ed in quel caso no, non stavano pensando alla stessa cosa e
l’atmosfera
sarebbe stata d’amore e di risate e di giocosi battibecchi,
non tesi e tristi
come invece sono ora. Si costrinse a dormire, sperando di aver sognato
tutto.
Durante la
notte, quando tutti dormivano in quella casa,
Draco aveva solo spostato la testa, abbassandola per
un’occhiata al volto in
quel momento triste anche nel sonno, di Harry. Sinceramente…
Draco lo
strinse forte a se, stringendo gli occhi, cercando
di prendere sonno, quando davanti ai suoi occhi chiusi erano, da
qualche ora,
perennemente presenti, immagini di Harry con in braccio una piccola
bambina e
che gli sorridevano con amore.
Ma forse
quelle cose fanno parte di quel cassetto dei non
detti, e che devono rimanere tali.
Questo pensava Draco e questo avrebbe fatto.
Forse.
Come avevo
detto a Lily,
ecco qua il capitolo; iniziato e finito oggi. Ore 17:10, e per una
volta tanto
finisco le cose ad orari umani. Ma chissene del tempo e
dell’ora!
L’idea
della prostituzione non
è mia, ma tutto merito della cara quanto smarrita zietta
Ada, che quando, mesi
or sono, ha letto la mappa, ha ipotizzato una cosa del gere aiiungendo
che era
impossibile e che Pet altrimenti si sarebbe troppo scandalizzata xD. Mi
manchi
ziettina ç.ç, ah, visto che sono sveglia solo
l’altro giorno ho capito chi è
Vash *-*! Zi, ammetto che ci somiglio xD!
All’inizio
sinceramente questo
capitolo non si prospettava essere nulla, poi il pc dove scrivevo si
è bloccato
e mia aveva cancellato mezza pagina, peccato, mi piacevano delle
battute ç_ç. La
cosa della bimba non era minimamente prevista, ma che volete che vi
dica; amo
quando Harry ha a che fare con i cuccioli, sia umani che animali
<3. E per
chi se lo chiede no, con
è una mpreg, ovvero
uomini incinti, perché
altrimenti l’avrei messo all’inizio, anche se mi
spiace perché amo l’mpreg ma
capisco che una cosa in più in questa fanfa già
piena come l’uomo d’oro del
drago del Torneo Tre Maghi non sarebbe servito a nulla.
E si, sono
fissata con le
coccole e i grattini, visto che ne ho ricevuti a vagonate in versione
vituali
da YL e stamane da Mok <3. Giuro, ho gli attacchi di
coccolinitaggine a
tutte le ore °-°, le chiederei a zia Bellatrix visto
che me le vuole sempre…
peccato che il 40% delle volte nella mia vita ho rischiato la pellaccia
solo
perché lei esagera e mi strangola è-é.
Appena metto
apposto il cap
aggiorno anche AQ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=171609&i=1),
perché ne sono successe di cose a Tunisya [Mok
lo za xD].
La bellifima
copertina è,
opera di Lily4ever <3, con
la
speranza che ora si veda °-°.
GRAZIE a chi
commenta.
GRAZIE a chi legge.
GRAZIE a chi ha
messo la fanfa tra i preferiti.
Fra Ro: se il
viaggio me lo sono goduto? Bè, basta
andare a vedere AQ cara xD. Sono felicizzima che ti piaccia e che sono
riuscita
a farti piacere Nissy, visto che nell’originale è
un personaggio molto
tralasciato.
Ina: ma sei
sparita dal forum, cume mai, che è
zuzzezzo?é-é. Eheh ed ora mi vuoi ugualmente
bene?xD Zi, dai, fondiamo l’
Anti-Dudley mi sa che si iscriveranno un bel po’ di persone.
Bhe, me ama Harry
anche spalmanto SOPRA Draco, anche se per me Harry rimane ugualmente
uke <3.
Eheh la mia Nissy fa scalpore.
Kumiko
Shirogane: Draco
è Draco? Pwa! Amo di più Harry xD!
Ede appunto perché amo Harry che lo metto con Draco nu?*-*.
Elyonchan:
uhm… cara? Dud ha risposto che lui vuole, può e
lo farà! Scusa il ritardo, non si può certo dire
che sia stata un fulmine
vero?ç-ç. La battuta di Nissy “e
pOOOOOi” non è mia, ma di Dray, quindi ti
consiglio di leggere la mia fanfa “Lei vive per il canale 5”
xD! Così capirai da dove
viene. Lucius è unico, davvero! Lieta che Draco ti abbia
dato tale suggerimento
*-*!
Hay_Chan: solo
leggermente?xD! Anche e moi zai?°-°! Azzie
pe ri complimenti <3. Cruciare? Uhm… solo?
Mokona89: zi, a dire
il vero zi, ma la speranza è SEMPRE
l’’ultima
a crepare cara xD! Azzie per stamani, mi hai tenuto sveglia, altrimenti
chi ce
la faceva =.=. Domanda; che vuol dire introspezione?Oo azzie mille,
davvero, ma
nun mi ricordo cosa è… uhm una cosa tipo quando
capisci gli altri… nu, aspetta,
mi confondo ç-ç. Eheh, in sto capitolo stiamo al
Harrucciolo al massimo eh? Ah,
come amo la matematica in certi casi! Quasi umano? Azzie xD!
Sinceramente non
ci avevo pensato al fatto dei Dursley °-°…
azzie mille per aver fatto infestare
le mie notti di incubi è-é.
Dede: Harry si fa
tante di quelle seghe
mentali...farebbe meglio a farne un po' di più a draco...ma
di quelle reali deo quando
l’ho letta mi sono
buttata a terra dal ridere xD! Grazie mille per averla messa tra le
preferite e
per aver commentato. Se si droga? Ma sai che Dray la prima volta che mi
vide mi
fece la stessa domanda?xD E la risposta è la stessa per
Nissy “nu, sono così al
NATIURAL”! A proposito… penso che tu abbia ragione
sul fronte del; scrivi
italiano, visto che non lo scrivo ma scrivo itaJano ed anche sul fatto
che
molti detti magari locali in altre parti non si capiscono. Io abito al
centro d’Italia,
quindi ho un pochino di romano, ma ho sangue veneto ed emiliano
quindi… per me
è normale scrivere detti un po’ locali. Ammetto
che non capirei subito un detto
siciliano, milanese – anche se ho dei parenti lì
– e napoletano – anche se un
mio nonno è di lì –
però… davvero, non ci faccio assolutamente caso e
poi più
che altro li metto per fare ridere. Centra
perché ci capa, è un po’ romano…
(è un pochino come per dire: la pasta col
pomodoro, ci sta bene!) ed insomma; il romano – non quello
fitto fitto – si speiga
da solo – eppure, come hai detto tu, dipende anche se una
persona è abituata a
sentirli e se li capisce. Su questo capitolo ero incentrata
più sul serio –
rispetto al capitolo precedente – quindi non ci dovrebbero
essere detti e roba
varia, ma se ci sono per piacere dimmelo ok?^-^ LuciusxHarry? Allora
hai MOLTO
buon gusto cara *-*. Complimenti.
RIDETE E
MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 24 *** Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@ ***
Xla verso il pc
che ha cancellato tutto: gli do tempo fino
alle 23 di stasera, poi mi attacco alla bottiglia di Bailers e quando
la
finisco gli lancio addosso la bottiglia vuota, più forte che
posso -
Che ero
contentissimo,
Ma non te
l’ho mai
detto che chiedevo Dio ancora… ancora…
Il mio ricordo
ti
verrà a trovare quando starai troppo male,
Quando invece
starai
bene, resterò a guardare,
Perché
ciò che ho
sempre chiesto al cielo:
E’
che questa vita ti
donasse gioia e amore vero in fondo.
[Ed Ero
Contentissimo – Tiziano Ferro]
I
Kiss
You
[IKY]
Il v3cchi0
M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@
~ventiquattresimo
capitolo~
Da quella
notte, la notte nella quale Harry, troppo stanco
se non per dormire, diede voce ad un suo piccolo desiderio, anche se
ben concio
che era impossibile; Draco lo sapeva, Harry lo sapeva, ma allora
perché nessuno
dei due riusciva a darsi pace? Perché nessuno dei due sapeva
mettere una pietra
su quella faccenda? Forse… perché nessuno dei due
riusciva a dare pace a se
stesso.
Si erano
chiusi in uno di quei silenzi che sapeva di aria
viziata e che ti faceva venire voglia di battere i piedi per terra fino
a che
il pavimento non cede e a buttare roba contro un muro provando
soddisfazione
quando l’oggetto s’infrange. Harry una volta aveva
avuto il coraggio di sognare
durante una notte
che Draco tirava una cosa dentro il cesso e tirava lo sciacquone. E
quella cosa
era il proprio cuore. Si, proprio quel cuore che giorni addietro,
quando temeva
che Draco si fosse innamorato del cugino che dalla vita aveva sempre
avuto
tutto senza guadagnarselo, si teneva con un filo smesso. Draco da parte
sua non
sapeva se essere in collera o meno ma la cosa più frustrante
era: con chi
esserlo? Non poteva di certo biasimare il suo compagno, dopotutto chi
non
voleva un figlio? Bhè… lui Quasi
ghignò dentro di se quando arrivò alla
conclusione che loro erano troppo giovani anche solo per prendere in
considerazione una cosa simile. Si, quella si che era una scusa
perfetta,
adatta a lui.
Quindi Draco
rimaneva fermo sulle sue convinzioni, certo
che se si fosse messo di punta Harry avrebbe ceduto ed entro tre mesi
massimo,
o minimo, se ne sarebbe completamente dimenticato.
Harry invece
non pensava, preferiva stare dentro la bolla di
ferro e di fango che si era creato dentro. Dentro di se, in modo che le
offese
che avrebbe ricevuto da Draco, perché era certo che la
questione era bollente,
lo avrebbero ferito fuori, ma almeno dentro sarebbe rimasto intatto.
Intatto.
Una strana parola… cosa era intatto nella sua vita?
Harry
appoggiò la faccia sulle cosce di Draco e lasciò
che
lui gli carezzasse i capelli. Tanto sapeva che il biondo non era
lì con la
mente in quel momento; troppo impegnato a pensare come lui gli stesse
rovinando
la vita e robe simili; Bhe, caro principino, sappi che la vita non
è rose e
fiori! Sorrise notando che quelle parole sarebbero stata perfette, si,
ma per
qualche anno prima, quando ancora c’era Tom in giro e la
famiglia Malfoy era
costretta ad ubbidire. In un lampo ricordò una frase:
Gli altri ti
possono
dire qualunque cosa, ma alla fine sei tu che decidi. Non
puoi dare la colpa agli altri se tu fai
le scelte sbagliate.
Non si
ricordava chi l’avesse detta ma per lui era giusta.
Per loro.
Arricciò
il naso. Loro; ovvero noi… di solito quella frase
faceva urlare di gioia il suo stomaco, ma ora gli dava una sgradevole
morsa
all’altezza del cuore. Che lui stesse costringendo Draco? Che
si stesse
comportando come o peggio di Voldemort? Dopotutto l’Oscuro
voleva fedeltà e lui
cosa voleva da Draco? Fedeltà eterna. Improvvisamente si
domandò se Draco lo
amasse o meno e se lui, in primo, lo amava… lo
sperò con tutto il cuore perché
l’unica cosa che lo aveva sempre distinto da quella faccia da
serpe era proprio
quella; la capacità di poter amare. Erano troppo giovani per
poter dire con
certezza ti amo, no?, dopotutto avevano solo quattordici
anni… dire ti amo era
servito… Dio se era stato utile quel ti amo durante la
battaglia finale! Harry
quasi si disgustò da solo per la scelta della parola utile
ma c’era poco da
fare, quella era la verità.
Draco intanto
guardava fuori dalla finestra e solo
vagamente si rendeva conto del tesoro che stava carezzando con le dita.
Era
troppo occupato a riflettere, se dire la verità o meno.
Sperava che Harry, dai
suoi silenzi, potesse capire molto di più che con delle
misere parole; si era
sempre segretamente vantato di poter capire sempre e comunque il suo
cucciolo,
ma ora quelle labbra chiuse non gli dicevano nulla e gli occhi erano
troppo
sfuggenti per poter cogliere qualcosa. Aveva già appurato
che oramai non
servivano a nulla i suoi rimedi, ovvero quello di una bella scopata
che, per
quanto oneste e sane fossero, senza troppe paroline dolci, non
funzionano
soprattutto perché lui per primo, non ne era in vena di
sudare.
Harry decise
di dare una controllatina dentro di se, a quel
cuore straziato che non vedeva più da tanti giorni, troppo,
troppo tempo per
uno come lui. Uhm; le condizioni non erano delle migliori ma aveva
smesso di
sanguinare, all’apparenza, e le corde erano nuove di zecca,
all’apparenza. Ma
in lontananza sentiva come delle gocce che cadono e non si fece
problemi a
concludere la propria visita medica personale con un sorriso a
metà tra il
falso e il malinconico: Draco sapeva prendersi cuore del suo cuore,
ecco perché
era ancora in piedi. Doveva molto a quel biondino.
All’apparenza
era tutto normale.
Harry si
rigirò e Draco, non sentendo più i capelli
corvini
tra le dita, abbassò lo sguardo e si trovò di
fronte ad un grifoncino con un
bellissimo sorriso tra le labbra e per un attimo gli parve tutto come
doveva
essere. Sorrise e per risposta si calò sul suo compagno, che
schiuse le labbra.
Sinceramente…
Si, ce ne erano due. Uno per entrambi.
Plinc…
plinc…
plinc…
Una corda, che
non si vede all’apparenza, stava iniziando a
rompersi. Una di quelle corde che erano state riparate male, da una
persona
disattenta ed ottimista ed una di quelle ferite, una delle
più profonde e
vecchie, aveva iniziato di nuovo a sanguinare, andando mano mano
gocciolando ed
unendo le compagne rosse alle solo amiche sotto di loro, dove erano
raggruppate. Si, si volevano dentro bene loro, tanto che se una cade,
cadono
tutte. Tutte quelle gocce erano delle brave grifondoro. Salti
tu, salto io, si dicevano. Saltano loro… salta
anche Harry,
senza neanche accorgersene. Harry corrugò le sopracciglia,
ma scacciò presto
quel dolore lieve dal petto, perché Draco aveva iniziato a
giocare col suo
labbro inferiore. Lieve semplicemente perché, quel dolore lo
aveva provato
tante di quelle volte che ormai faceva parte di se, forse neanche
poteva
viverne senza.
Semplicemente…
semplicemente perché erano troppo
giovani, avevano ancora una vita davanti e rovinarsela con un figlio
avrebbe
portato solo altre responsabilità. Lui non ne voleva e non
voleva che Harry ne
avesse ancora. Era lui il viziato, non aveva bisogno che nella loro
già
devastata e sudata vita irrompesse un marmocchio che arrivando come una
furia
avrebbe preteso tutte le attenzioni di Harry, lasciando lui solo. Aveva
passato
troppo tempo a vedere i sorrisi di Harry rivolti ad altri, li voleva
solo per
se; i suoi sorrisi, i suoi sguardi luminosi, il suo corpo, le sue
coccole;
Harry era sua e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo vita di
nuovo.
Aveva troppo sofferto nel vederlo su una barella al San Mungo per mesi,
attaccato
a macchine che lo facevano respirare, che lo facevano vivere cazzo!
Tutte le
notti passate al suo capezzale con il respiro in sospeso per ogni suo
possibile
movimento, il volto pieno di lacrime e le occhiaie per la mancanza di
sonno non
erano servite a nulla? Aveva faticato per guadagnarsi Harry ed ora gli
spettava
di diritto. Avrebbe avuto Harry
tutto
per se, anche a costo di andare contro la volontà di Harry
stesso!
Draco s mise
sotto le coperte con Harry, che si teneva a
distanza, dandogli le spalle. – Buonanotte – disse
il moretto, strusciando la
testa sul cuscino, nella speranza che con quel gesto il morbido tessuto
assorbisse tutto, tutto di lui.
Attese che
Draco gli rispondesse, ma non lo faceva da
quella notte, quindi perché avrebbe dovuto iniziare proprio
ora? – Buonanotte –
e sperava che Draco rispondesse, perché il suo silenzio lo
stava mangiando
vivo.
Invece questo
sperava che Harry aggiungesse qualcosa a
quell’annuncio, qualcosa che iniziava per A e finiva per E,
si era giurato che
non avrebbe risposto fino a che l’altro non
l’avesse detto.
La bugia che
rompe
ogni silenzio,
E la bugia che
non
dico solo se non penso.
Questo
silenzio, non
vale neanche una parola,
Ne una sola.
[Stop!
Dimentica – Tiziano Ferro]
Harry chiuse
gli occhi forse ed ispirò il più
silenziosamente possibile e Draco avrebbe tanto voluto abbracciarlo e
mettere
le sue mani lì, proprio lì in mezzo a due
cicatrici che parevano resti di ali
d’angelo. Un angelo buono che era stato strappato al suo
mondo per salvare uno
a cui non apparteneva e, una volta che ebbe finito il suo compito,
l’uomo,
egoista e geloso, lo privò delle ali, così da
poter averlo sempre con se. Dove
siano quelle ali nessuno lo sa, ma Draco sapeva che erano state
bruciate dalla
propria rabbia.
Da quella
notte… Harry non si era fatto più abbracciare. Oh
si, avevano fatto l’amore, se così si poteva
chiamare fingere, ma non bastava.
Non più. E a Draco non veniva altro in mente. Ma Harry a
quanto pare si
schifava a tal punto di lui da non voler avere nessuno gesto che non
abbia a
che fare col sesso… ma visto che lo conosceva bene, Draco
sapeva che Harry si
schifava si, ma di se stesso; magari si riteneva un totale idiota per
quello
che aveva detto quando era troppo stanco per pensare… anche
se Draco era sempre
più convinto che Harry non avesse filtro e che quindi la
ghiaia che aveva in
testa drenava fuori dalla sua bocca come nulla. Draco aveva gli occhi
su quella
bella schiena bronzea e prima ancora di ridirsi quanto erano belle
quelle due
cicatrici sulla scapole,
E
l’attenzione cade
solo sulle cose belle,
Ma poi cade la
neve e
primavera non è più,
E poi cade la
neve e
primavera non è più.
Le storie sono
come
le finestre a primavera,
si aprono
facilmente
e sempre troppo volentieri,
ascoltando il
profumo
di un’estate che si spera.
Arriverà
ma non
arriva e pensi sempre a ieri…
[E Primavera
Non E’ Più – Tiziano Ferro]
Poté
quasi sentire, col tatto, Harry che trattenne il fiato
nel sentire quella mano sulla sua schiena. Quella mano che gli
scatenava la
febbre, piacere… qualunque cosa, ma calda, sempre, e molto,
invece ora… era
fredda. Dove era finito tutto il suo calore? Pareva… pareva
quasi si aver su di
se quella mano che anni prima non aveva stretto. Pareva… il
solito vecchio
Malfoy, quello impassibile, glaciale, indifferente a tutto e tutti
tranne che a
se stesso.
Dalla sua
posizione, ora seduto con le gambe incrociate sul
letto, non aveva il coraggio di girarsi: forse era vero che gli
smistamenti ad
Hogwarts avvenivano troppo in fretta, anche se il suo è
stato anche troppo
lungo per gli standard. Silente gli aveva detto che erano le nostre
scelte a
determinare chi siamo, ma allora lui, per quello che stava per fare,
per
Merlino e Morgana che stava facendo?
-
Draco… - richiamò la sua attenzione, anche se
questo non
faceva nulla per farglielo capire – Volevo solo dirti
che… - ma come; non lo
interrompeva? – Per quello che riguarda noi. Se ci pensi bene
non abbiamo mai
avuto un minuto per noi. Davvero
per
noi – se davvero non lo interrompeva tanto valeva sputare
tutto il veleno che
gli era entrato in corpo – Ne abbiamo passate molte. Divisi e
destinati ad
odiarsi. Eppure… ci siamo scoperti innamorati, ad
amarci… buffo – sorride
scuotendo la testa.
Erano come le
pistole e le manette, una la giustizia e
l’altra l’illegalità; così
diverse… eppure uguali e destinate ad incrociarsi
sempre, e nei momenti più improvvisi. Ma chi
vincerà alla fine?
- Io sono
troppo immaturo, pieno di sogni irrealizzabili –
sbuffò – Troppo piagnone e pretenzioso
d’attenzioni. Insomma, ho anche la
pretesa di volere un figlio con te, quando sono io il primo ad esigere
attenzioni… So come la pensi su certe cose e non avrei mai
dovuto chiedertelo.
Tu, parliamoci chiaro, sei… cazzo… sei diverso
da me – smorfia
– Sin da come sei
stato educato da piccolo. Sai che non me ne importa nulla di tutte le
offerte
che mi fa il Ministero e tutto perché preferisco di gran
lunga stare con te
piuttosto che… - le bugie hanno le gambe corte e il naso
lungo Potter - … La…
la verità è che non mi sento
all’altezza di fare nulla, se non ho te accanto e
mi odio, mi odio per questo sai? Perché so che ci vuole un
gran coraggio a
sopportarmi perché a quanto pare non so reggermi in piedi da
solo – sospirò –
Salvatore un cazzo! Come mi
comporterò quanto tu avrai uno degli inviti alla Malfoy?
Cosa sarò io?
L’ennesimo trofeo da mettere nel Manior? – che
qualcuno gli tappi la bocca! –
Vicino a te io… io…. Non sono nulla
–
a quel punto un non è vero sarebbe servito a qualcosa,
quantomeno a sollevargli
il morale, ma l’unica cosa che Draco fece fu quella di
spostare l’angolazione
della mano sulla schiena, ad Harry rimase fermo, immobile, spaventato
che
quella mano fosse solo frutto delle sue scarse e penose illusioni.
Semplicemente…
semplicemente perché gli avevano
portato via tutto e subito, e ciò che non gli avevano tolto
prima, glielo
avevano tolto poco per volta, mentre lottava per tenerselo stretto.
Voleva una
famiglia, qualcuno da coccolare, un figlio, e qualcuno che lo reggeva
quando
cadeva, un marito. E sperava che quel marito fosse Draco, ma alla fine
si
decise che lui era fatto per soffrire. Mille volte si era interrogato
del
perché del tanto soffrire umano, suo… forse
perché dopo saremo ricompensati nei
cieli… si, certo, come no! E’ una colossale
fregatura condurre una vita giusta,
perché arriverà sempre il furbo e
l’ingiusto che ti soffierà sotto il naso un
modo illegale tutto ciò per cui hai faticosamente lottato,
Harry quasi quasi
gli veniva voglia di salutare tutti quei futuri belli che gli venivano
sottratti con violenza, con un sorriso. La cortesia innanzi tutto. Ma
Harry
sapeva perché non moriva una volta per tutte:
perché non poteva avere una bella
casa calda, un figlio, un marito, l’amore. Semplice; era
fatto per soffrire e
la felicità molto probabilmente era allergica a
lui… oppure lui a lei, su
questo ancora si doveva decidere. Non era poi tanto difficile no?
- Prima il
nostro orgoglio – ricominciò – Poi Tom
ed ora
questo… - aveva paura persino a dirlo –
Draco… nonostante ti amo non funziona
tra di noi – abbassò la testa, inarcando la
schiena.
- Cosa stai
cercando di dirmi? – ed il suo tono era tornato
quello di un Malfoy, non più Draco, ma Malfoy…
solo con un pizzico
d’insicurezza e di curiosità.
E’
stata una delle
tante storie durate niente,
Pazienza
andiamo
avanti ma mi sento un verme.
Fa niente,
dici
sorridente.
Fa niente,
pelle sa
serpente.
Conta poco e
niente.
[E Primavera
Non E’ Più – Tiziano Ferro]
Harry
spostò la testa di lato, da sopra una spalla, ma non
abbastanza perché l’altro vedesse i suoi occhi
vuoti, vuoi come quelle iridi
grigie. Come se già se lo aspettassero.
-Che ti lascio
Draco, così che ognuno di noi possa essere
felice per conto proprio – trattenne a forza un singhiozzo
– E, te ne prego –
una preghiera – Non dirmi che sono crudele –
-Non saprei
Potter – ribatté tagliante l’altro,
mentre si
alzava e se ne andava via – La crudeltà
è un fatto di punti di vista –
Appena Draco
lasciò la stanza, Harry non resse più e si
gettò sul letto, sfinito, in posizione fetale, con una mano
sul ventre.
Patetico… si, patetico, ma non se ne vergognava neanche
minimamente nel dire di
desiderare di avere qualcosa ancora da proteggere, ne aveva bisogno,
sapeva
fare solo quello, anche se non gli riusciva sempre bene, proteggere gli
altri,
altrimenti si sentiva veramente inutile, e stringere una mano sul suo
ventre se
sentirlo caldo gli dava l’impressione che lì
dentro c’era qualcuno da
proteggere e se ne sentiva cullato lui stesso, come se gli dava forza
per
continuare ad andare avanti.
-Harry…
- una mano calda sulla sua spalla, non sapeva di
chi fosse, gli bastava che quelle braccia che ora lo stringevano
fossero calde,
un rifugio sicuro. E si aggrappò a loro proprio come avrebbe
fatto con Draco,
piangendo come un bambino. E Dud, scioccato, lo iniziò ad
accarezzare nei capelli,
non sapendo che altro fare.
Plinc…
plinc…
plinc…
Ma da dove
era, Draco poteva perfettamente sentire le
lacrime di Harry come fuoco e ghiaccio sulla propria pelle.
All’apparenza.
Perché, forse, per una volta
tanto, Potter aveva ragione.
Il 24
originale è andato allegramente a farsi fottere e
sinceramente preferivo quello a questo, ma purtroppo Giuda [il mio
nuovo pc
portatile] ha deciso che era meglio cancellarlo, appoggiato
completamente da
Kerol [il pc dove scrivo e dove posso andare su internet].
Dunque… avevo dato
un anticipazione a Lily 4ever che, poverina, non c’era
rimasta tanto bene è-è,
e ci credo. Ma prima di scannarmi voglio dire che, per quanto sia, ci
tengo a
questo capitolo, perché fa capire che per quanto si ami,
anche chi più ama può
lasciare. E fa male.
Ho cercato di
dare ragione e torto ad entrambi, perché nei
litigi [se così si possono chiamare] tutti hanno sempre la
metà di queste due
cose, ma non sono completamente sicura di esserci riuscita.
Oggi mi sono
alzata dal letto alle 7 [svegliata no, perché
quello l’ho fatto ieri alle 17] e sono andata a scuola, dove
c’era scritto che
quelli della mia classe iniziavano il 19, così sono tornata
a casuzza, con
somma gioia di mia madre, che ha ciarlato che non
c’è più giustizia a sto mondo,
e dopo aver aspettato di vedermi
Will&Grace mi sono decisa a riscrivere il capitolo, cercando di
ricordare
il più possibile da quello che era non
c’è più. Ho lanciato veri urli
all’amazzone ieri e fatto esaurire mia madre, il mio Xsiano e
Sabry, visto che
poi stamani ci siamo sentite per telefono.
Al
più presto il capitolo 25 ^-^, ah, vogliate perdonarmi
l’inserimento di pezzettini dai testi di Tiziano Ferro, ma se
fate bene
attenzioni, ho citato anche altre cose, sia canzoni che
film… chi vuole indovinare
cosa è stato preso da cosa?<3
GRAZIE a chi legge
GRAZIE a chi commenta
GRAZIE a chi ha
messo la fanfic tra i
preferiti
Kumiko Shirogane: se si potesse? Ma sono maghi,
certo che si può, ma
purtroppo questa non è una mpreg ç-ç,
ma ti giuro che quest’anno nessuno
m’impedirà di far fare me e alle altre il busto di
Harry incinto, sissignore!
Cascasse il mondo… io mi sposto *-*! Grazie mille cara, e
si, Dud è indecente,
ma d’altronde, tutti li siamo xD!
Fra Ro: sei sempre troppo gentile con me
cara. Uhm, vero, la cara Luce
ed Ombre… la controllerò *-*.
Hay_Chan: ed ora chi
deve morire? xD
Ina: mi hai dato
una bella idea sai?
xD ma non so se la farò o meno! Si, nelle fanfic si risolve
con le mpreg e la
magia ma nella realtà, ahimè, è
diverso ç_ç. Bava *-* I SOGNI SON DESIDERIIIIII
<3,
Mana: ben tornata
<3! Idiota? Solo?
xD! Bè, è difficile stare dentro la testa
semplice di un altro quando sei
abituata alla tua, così incasinata xD.
AVVISO;
io sono per
l’mpreg, e so benissimo che per ora è solo
possibile nella fantasia e nel mondo delle fanfic, ma ricordiamoci che
tutto
ciò che era impossibile, ora più della
metà è impossibile. La fantasia è il
più
grande mezzo creativo che esista, non fermiamola solo per pregiudizi
del cazzo
per paicere.
E se la bio
chimica è troppo impegnata a creare automi che
un giorno potrebbero rivendicare il diritto di appartenenza del proprio
io e
del mondo, piuttosto che impegnarsi per far si che nasca una creatura
da due
uomini che si amano… bè, allora il genere umano
è ancora più patetica ed
ignorante di quello che credevo.
Ci sono solo
due cose
infinite nell’universo: l’idrogeno e la
stupidità… e non sono molto sicura
della prima.
RIDETE E
MANGIATE
CIOCCOLATO
|
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Capitolo 25 *** Infondo… mi v@ b3n3 c0sì. Si. ***
Dray;
guarda che dobbiamo fare architettura, mica DxH –
Xla:
da quando sai la legilmanzia? –
Dray:
prevedibile. Grifo del cazzo! –
Xla:
a dire il vero pensavo di fare un nuovo preservativo e farlo
testare a Draco ed Harry –
Dray:
… tu non sei mica normale mi sa –
I
Kiss
You
[IKY]
Infondo…
mi v@
b3n3 c0sì. Si.
~venticinquesimo
capitolo~
Prendimi.
Prova
a prendermi, a bruciare le mie
partenze adesso.
Muoviti,
tra le rapide, del mio vivere,
con la tua esperienza.
Provaci
a raggiungermi, col peso dei tuoi
rimpianti addosso.
Facile,
troppo facile:
Giudicare
e poi non buttarsi in gioco mai.
Provaci
a riemergere da quei sogni che il
tuo silenzio ha ucciso.
Che
ne sai dell’origine delle lacrime se
non hai mai pianto?
…
Agile
è quest’anima, non puoi vincerla,
non la puoi ingannare più.
[Prendimi
– Renato Zero]
Aveva
passato tutta la notte a coccolarlo,
quel piccolo dal cuore distrutto, convinto che era impossibile che,
dopotutto
quello che aveva passato, Harry potesse piangere così forte
e così…
dolorosamente. Era come se il dolore del cugino si trasmettesse a lui
tramite
le lacrime che gli bagnavano il pigiama e poco gl’importava
se il ragazzo era
completamente nudo; l’unica cosa che gli girava in testa era
trovare quel
dannato damerino e pestarlo! Aveva visto che Harry era felice con
quello lì, e
questa erano una delle tante ragione per la quale gli pareva
così ingiusto, ma
almeno era felice no? Invece… Dud ricordava che la madre gli
aveva detto che
alcune volte si piange anche per la felicità,
perché non si può trattenere; ma
quella che vedeva in Harry non poteva esserlo. Ed ora era mattina.
-Harry…
- lo chiamò piano e ad Harry gli
si mozzò il respiro.
Sentiva
che aveva bisogno di qualcuno che
lo sostenesse, forse era per puro egoismo, ma dopo tanti anni costretto
a
sostenere gli altri, ora, chissà perché, gli
risultava tremendamente naturale
crollare. Forse erano gli arretrati di un’infanzia rovinata e
passata troppo in
fretta, ma Harry si decise che molto probabilmente era cercare scuse
patetiche
solo per difendere la sua immagine già svanita, di Golden
Boy.
-Senti
Harry… - da quando il suo uscito
dalle labbra del cugino aveva un suono così dolce? O forse
era sono una sua
impressione? – Cosa hai? – bella domanda
– Ti va di dirmelo? Se non so cosa hai
non posso fare nulla. Dopotutto… se vuoi aiuto, devi darlo
–
Ma
Dud non sapeva che non c’era frase più
vera e falsa al mondo di quella. Harry prese in considerazione
l’ipotesi di
ridere, però si limitò a tirare su col naso.
-C’entra…
quel biondino? –
Cenno
affermativo e tremante.
-Ti
ha… ferito? - Harry
stavolta non riuscì a trattenersi ed
urlò ricominciando a piangere forte ma si calmò
quasi subito, scostandosi piano
dal cugino.
-Bhe…
a quanto pare sono stato io quello a
ferirlo –
-E
cosa avresti fatto di tanto sbagliato?
Uno come te… - ma non riuscì a finire la frase.
-Uno
come me. Già… - mormorò a testa
bassa.
Era
una strana sensazione quella che
provava ora, molto famigliare tuttavia a quella che provava in
quell’ultimo
periodo.
Harry
era convinto che Dud si riferisse
alla fantomatica storia dell’anormalità e
francamente si vergognava a rivelare
il motivo per la quale piangeva come un bambino. Quello che non sapeva
era che
Dud non si riferiva affatto a quella storia, bensì nella sua
mente quella frase
finiva con un: … così buono, dolce…
zuccheroso… caramelloso e… okok, fermiamoci
qui. Il punto era che Dud sapeva perfettamente il motivo della
disperazione di
Harry, gli sfuggiva solo qualche particolare ma nulla di che, voleva
solo
vedere se il cugino riusciva a dirglielo, se era riuscito, senza
neanche sapere
il come, a fare qualche passo avanti verso di lui.
Harry
getto uno sguardo sul comodino, e
prese in mano il cinturino che gli aveva regalato Draco.
-Te
lo ha regalato lui?-
Harry
accennò di si con la testa.
Possibile che Draco lo aveva trattato come uno dei suoi animali
trovatelli? Che
lui fosse alla stregua di un animale come tanti altri?
Saggiò
ma morbidezza del tessuto ed
assottigliò gli occhi – Strano –
-Uhm?
–
-Prima…
quando vedevo questo collarino ci
vedevo lui, io ed il nostro amore…-
-Ora?
– domandò quasi speranzoso.
-Ora…
ora… - ricalcò con la punta di un dito
la parola “mio” – Nulla. Semplicemente
nulla e… sono un vero egoista –
-Tu?
– sorrise sarcastico alzando un
sopracciglio, ma Harry rimase col broncio – Oddio Harry, ora
non mi verrai a
dire che ti dispiace… -
-E
che dovrei fare allora? –
-Tu
non hai fatto nulla di male, è lui
quello che pensa solo a se stesso! A giocare al bello&bastardo
–
-Ma
allora perché mi sento in colpa? –
Dud
alzò le spalle – Forse perché lo sei.
O non lo sei –
-E
che vorrebbe dire? – sbottò arrogante
ed arrabbiato.
-La
crudeltà è un fatto di punti di vista
–
Un
tempo, quando posava gli occhi su quel
collarino, come aveva già detto, istintivamente, gli
compariva davanti l’immagine
di Draco, di se stesso che con la testa poggiata sulla sua spalla con
lui che
gli carezzava i capelli, le facce beate nella più assoluta
tranquillità ed in
barba a ciò che pensava la gente che li vedeva. Non gli
importava tutti i
ragazzi che passavano, potevano anche essere modelli, ma non li degnava
mai di
uno sguardo, troppo impegnato a prendere il calore che la sua vicinanza
gli
trasmetteva. Non gli importava delle ragazze che passavano mezze
svestite che
ridacchiavano, troppo impegnato a sentire le sue morbide dita sui
capelli. Non
gli importava degli altri che passavano, di chi faceva finta di non
vederli per
odio, di chi li additava come mostri od altro: che vadano a farsi
fottere, si
diceva sempre, perché aveva vicino a se la sua
felicità, il suo paradiso ed il
suo inferno aveva il nome di Draco. Quel leggero peso sul cuore ora
pareva
sparito. Quel peso che gli diceva che non era solo, che c’era
calore affianco a
lui… ma… ora che ci faceva caso…
anche…
Harry
alzò la testa dal cinturino
osservando Dud, ma pareva che il suo sguardo andasse più in
profondità: Dud era
grande e caldo, come un peluche da spupazzare e per tutto il tempo che
l’ha
stretto è stato al calduccio: un bellissimo tempore che lo
riscaldava tutto.
Corrugando la fronte si abbassò ed appoggiò la
faccia sul petto di Dud,
stringendolo a se e strusciando il viso ad occhi chiusi come a
stacciare via un
brutto pensiero.
-Dud-
il ragazzo si riscosse dal piccolo
stato di pietrificazione nella quale era caduto –
Tu… -
L’altro
sospirò – No –
-No
cosa? Non mi hai neanche lasciato
finire – Ma non lasciò tempo all’altro
di risponde che si sollevò di scatto da
lui e lo guardò dritto negli occhi – Lo
sai… - sibilò.
-Si
– ammise di aver origliato – E no. Non
posso avere un figlio con te –
-PERCHE’?
SI PUO’ SAPERE CHE AVETE TUTTI
CONTRO I BAMBINI? CHE C’E’? PENSATE CHE IO NON ME
NE SAPPIA PRENDERE CURA?- urlò
ferito.
-Si
– rispose deciso il babbano
guardandolo dritto negli occhi.
-COMUHHHFF
– la mano Dud gli tappò la
bocca, invitandolo a tacere per poter capire – Riflettici
bene Harry –
-Ci
ho riflettuto anche troppo per quello
che mi riguarda –
-Per
i tuoi scarsissimi standard vorrai
dire – si beccò un’occhiataccia da
Harry, in risposta alzò le braccia in segno
di difesa – Non puoi negarlo. Siete…-
-Cosa?
Troppo giovani? Troppo
irresponsabili? Troppo… gay? –
Era
buffo come lo potevano reputare
abbastanza responsabile per portare sulle spalle il peso del mondo
intero
mentre non veniva neanche minimamente contato quando si parlava di
prendersi
davvero cura di qualcuno in prima persona.
-Oh
mio Dio, salvami dalla sua stupidità
Grifondoro! – invocò Dud…
l’aveva imparata da Draco. In risposta Harry alzò
un
sopracciglio. – Evita di uscirtene così, che metti
in serio pericolo i miei
poveri neuroni cavolo –
-Quali
neuroni? –
-Quelli
che sono sopravvissuti dopo più di
11 anni a condividere lo stesso tetto –
-Ah,
e quelli bruciati dai videogiochi? –
-Dettagli
perfettamente trascurabili –
disse con tono altezzoso.
Ci
fu un istante di silenzio, poi non
resistettero più e scoppiarono a ridere. Ah Harry
scappò qualche lacrima, ma
questa volta non era una lacrima che faceva male.
-Dovresti
farlo più spesso – disse Dud
mordendosi un po’ nervosamente un labbro.
-Cosa?
–
-Ridere…
O-oppure sorridere – si massaggiò
il collo arrossendo – Sei… sei molto bello quando
lo fai –
Harry
sorrise di cuore, in quel momento
faceva bene sentirsi dire una cosa del genere… anche dalla
persona che ha
tentato di violentarti due volte per le scale di casa.
-Grazie
–
~*~
E
ci ritroviamo di nuovo in quella notte…
dove tutto cambiò. Ma, fondamentalmente; cosa era cambiato prima?
Le
persone non cambiano. Tuttavia,
migliorano o peggiorano, ma rimangono sempre loro in sostanza no? E
questo è ciò
che ci si dimentica sempre più spesso, ci si dimentica della
famosa formula
chimica: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Nulla
si crea: un rapporto stabile e la
fiducia reciproca, possono essere fatti su due piedi come su due
secoli. Ma non
durano mai, perché o c’è o non
c’è.
Nulla
si distrugge: il cuore rimane sempre
dove è, come l’anima. E’ il nostro
orgoglio ed egoismo che ci fa dire che
abbiamo il cuore a pezzi o che ci sentiamo vuoti dentro. Solo loro,
altrimenti
come si spiegherebbe che dopo un po’ riproviamo quelle stesse
bellissime
sensazioni che provavamo per qualcuno per tutt’altro
qualcuno?
Tutto
si trasforma: …
Già
Draco, tutto si trasforma, lo sai. Mai
con mezzi termini, sempre senza limiti. Ma a te vi piaceva per questo
no?
Niente peli sulla lingua o cose del genere, ma… un conto era
la miscela di
odio/amore ed un conto il disprezzo e l’indifferenza. A Draco
sembrava di avere
di nuovo 11 anni, tanto che si sentiva a pezzi, senza amore dentro di
se e… la
verità è che non gli sembrava giusto, normale, o
che altro, che Harry non fosse
accanto a lui.
Ma
così come Harry era sopravvissuto a
tutto quello che aveva vissuto, lui poteva fare altrettanto…
non sapeva neanche
se era una domanda o meno, così insicuro e codardo come era.
Cosa
c’è di differente tra le parole;
trasforma e cambiato?
Ma
forse… andava bene anche così, no?
Draco
sperava con tutto il suo cuore che
quel babbano magalofilo entrasse nella stanza, così sarebbe
stato sicuro che
Harry non stesse nelle braccia chi altri che non era lui. Ma le ore
passavano,
e si fece giorno, il primo giorno da tanto senza Harry, senza i suoi
calci e i
suoi miagolii.
Quando
la porta si aprì, verso la tarda
mattinata, solo per uno spiraglio, il sufficiente per far passare la
testa di
Dud, Draco aveva già ripreso le sue sembianze da uomo e se
ne stava tranquillo
seduto su di una sedia che si rigirava tra le mani un cubetto colorato,
uno dei
vecchi giochi del babbano.
-Ebbene?
– domandò secco e brusco Draco
senza girarsi.
Dud
corrugò la fronte – Ma puoi mostrare
un cazzo d’interesse ogni tanto? –
Il
risposta Draco si rigirò tra le mani il
cubo. Dud sbuffò.
-Tzè,
tu non te lo meriti proprio – qui
Draco si alzò di scatto e si rigò per
fronteggiarlo.
-COSA?-
-HAI
CAPITO BENISSIMO FIRETTO ALBINO DEI
MIEI STIVALI! –
-DA
QUATTRO SOLDI E PER GIUNTA BABBANI! –
-MA
TU CALCOLI SEMPRE TUTTO COL DENARO? –
-E
TU? CON I DOLCI? –
-ALMENO
HARRY AVRA’ DI CHE TOCCARE MICA
SONO SECCO ALLAMPANATO COME TE BIONDINO! –
-DA
CHE MI RICORDO IO NON SI E’ MAI LAMENTATO
PER
QUESTO –
-FINGEVA!
–
-BASTA!
MI AVETE ROTTO LE SCATOLE! TU E
QUELLA MAMMINA REPRESSA! –
-COME
TI PERMETTI? MA ALLORA E’ VERO CHE…
-
-CHE
NON ME NE FREGA NULLA? NO, L’APPROCCIO
CORRETTO E’ CHE PER QUELLO CHE MI RIGUARDA POTETE TUTTI E DUE
ANDARE A FARVI
FOTTERE – e dicendo ciò, decise di chiudere il
discorso, trasfigurandosi in
furetto.
-MA
RAZZA DI PICCOLO ARISTOCRATICO DEL
CAZZO, CINITO, SAPUTELLO, FEMMINNUCIA, E TU SARESTI UN UOMO? NON TI
PRENDI
NEANCHE UNA SOLA RESPONSABILITA’! APPENA LE COSE SI FANNO
DIFFICILI TU… TU… TI
TRASFORMI IN FURETTO COME A DIRE CHE PER TE LA DISCUSSIONE
E’
CHIUSA! MA CHI SEI SI PUO’ SAPERE CHI TI CREDI DI ESSERE? EH?
–
-Dud?
–
-SI!?
– saltò Dud quando sentì la voce
della madre, che, alla porta, con affianco il marito, stava fissando
l’intera
scena in vestaglia con boccoli smessi in testa.
-A
chi stai urlando… tesoro? – domandò
Petunia stranita.
-…
A… ehm… a nessuno. Già.
Ahahah… al
furetto! Sisisi, furetto – e indicò Princess che
se li snobbava altamente –
Scusate! Ma ho da fare! – e chiuse la porta in faccia ai
genitori, prima di
tornare ad urlare contro Princess.
I
signori Dursley, immobili, davanti alla
porta della stanza di loro figlio chiusagli in faccia proprio da
questo, più
addormentati che svegli… Pet si grattò la testa.
-Secondo
te è uno stano tipo di nuovo
virus caro? –
-…
Sei tu che lo fai mangiare troppo
Petunia. Esageri –
-Zitto
tu, che gli compri troppe cose –
Si
Pet, hai quasi ragione, si chiama:
amore.
…
si, un tipo di virus che colpisce i più
in età adolescenziale… più o meno
quando gli ormoni non fanno altro che
organizzare alle feste dalla quale escono sempre ubriachi e spesso
fuori come zucchine.
Non
è affatto nuovo, strano forse si, ma
non nuovo.
Gli
studiosi ancora non ne hanno trovato
la cura. Buffo.
E
te ne accorgerai…
Ovunque
guaderà:
Sta
già iniziando da stanotte, la vita ora
la braccia forte ad anche a te.
Perché…
E
forse non sarà come credevi;
Perché
sarà anche meglio di ciò che
speravi…
[Già
ti Guarda Alice – TZN]
Deo,
che ritardo °-°… ma ho fatto di peggio, si
sa, lo sapete e penso
che ve lo aspettiate è-é.
Come
sempre, me ne sono altamente fregata della mappa ed ho aggiunto un
altro capitolo xD, ma solo perché mi serve per la storia e
devo dire che così
ma MOLTO più senso che non prima.
Si,
so anche che Harry non è affatto sano ==, capitelo: tatto
lui ç.ç…
una fortuna che non sto così depressa perché
altrimenti gli avrei fatto baciare
Dud e penso anche di più =.=… non escludo nulla
però.
Ultimamente
sono inquieta, nun zo u_u, ma da quando è iniziata la
scuola ho perso la voglia perché il tempo per fare le cose
che voglio fare se
ne è andato come le vacanze estive. Sono felice di aver
rivisto i miei compagni…
togliendo il fatto che Blay me l’avevano messa
nell’architettura quando lei
doveva stare con me in accademia… che crisi che ho avuto; ma
come hanno potuto
farlo? Io e lei siamo come il pane ed il burro
ç-ç, fortunatamente ora stiamo
di nuovo nella stessa classe ^-^… invece Dray non trova pace
perché hanno messo
anche Marty in architettura ç-ç.
Abbiamo
creato il ZenokFanClub, chi vuole aderire? xD
Ora
come ora mi manca molto la vecchia classe (visto che un sacco sono
stati bocciati, spostati, andati via ecc…) e specie gli
insegnanti… tranne
Piton ed il Rospo ==.
Prof
di architettura a me: Sai fare una prospettiva? –
Io
sbuffo e con fare ovvio faccio: PPRRR, ma certo! – poi giro
piano la
testa e faccio piano a Dray – Cosa cazzo è una
prospettiva? –
Dray
piano: E io che cazzo ne so? –
Stiamo
messe bene xD. Amo il mio nuovo quaderno d’italiano; Zorro
*-*,
nun l’ho trovato ne della Torcia Umana ne di Joker
è-é.
GRAZIE
a chi commenta
GRAZIE
a chi legge
GRAZIE
a chi ha inserito la fanfa tra le preferite
Nihal:
deo, tutta sta strage faccio? xD bhe, mi spiace,
perché a sti dù tatti li amoH, ma per ora ancora
nessun “e vissero felici e
contenti”. Che ne dici; chi è il idiota tra Harry
e Draco qua? E’ una bella
lotta sai?xD
Fra
Ro: scusa l’attesa ma Giuda (il mio pc
portatile) non fa che farmi scherzettini ==.
_SiMoNa_:
Wow, innanzi tutto grazie infinite per la
valanga di complimenti continui che mi hai fatto, mi hai reso
un’autrice
(parolone) felice ed imbarazzata è-è. La Malfoy
Family?
Quando la mia famiglia è in vena gli facciamo un baffo
sai?xD. Deo, se quella è
stata una pugnalata al cuore, figurati questo capitolo Oo!
Kumiko
Shirogane: sai che il tuo commento mi ha fatto
capire un sacco? xD. Incredibile come tre righe possono sconvolgere la
già
instabile psiche di una povera ragazza indifesa come me
*flapflapdiciglia*. Si,
sta diventando abbastanza pesante… e si che era iniziato
tutto come una cosetta
leggera che non aveva ne capo e ne coda… mò cerco
di darci una coda, sai come è
xD. Zizi, Harry ha sconfitto Tom al cimitero °-°. Vero,
ma capiamolo a quel
tatto ç.ç. Che ne dici di questo? *occhi
sbrilluccicosi* spero solo di non
essere stata così pesante come in quello di prima, ho
tentato di alleggerire
mettendo la litigata finale tra Dud e Draco e la comparsa dei Dursley.
Dede:
tu sei parente delle Cooman? No, perché ci hai
azzeccato che mi è successa una cosa simile xD, ho solo
voluto far (cercare di)
capire che anche se si ama per vivere si deve lasciare. Non
è una passeggiata
però… piano piano… Il nuovo bimbettino
di The Ring?xD lo vorrei vedere!!! Anche
tu hai ragione, troppo giovani, ma Harry, sempre: tatto lui, non ha
famiglia,
ha un’infanzia de merda ecc ecc… normale che se
voglia fare una famiglia, si,
forse un pochino presto ma… che dire… in molto
paese le ragazze di 14 anni
hanno già 5 figli
^^’’’’’.
Ina:
sai che mi manca il tuo urlo quando non mi lasci
rintronata per minimo un quart’ora xD? Infatti non
è la diversità, ma la famosa
frase di Fabri Fibra che ho fatto dire ad Harry “nonostante
ti amo non funziona
tra di noi”.
Hay_chan:
*la soccorre –anche se in ritardo, spera
che sia ancora viva-* *le sventola sotto immagini vm18 drarry* vivvviii
viiivviiii *____*. *il sacro potere dello slash NON può
fallire!*
Notuzza:
sono
DAVVERO felice che la pensate come me sull’mpreg
ç_____ç.
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 26 *** Un b3l r3g@l0 – c0mpl3@nn0 di Dud ***
Xla: ho
fatto il test dell’intelligenza. Mi è uscito
96… già sapevo che ero stupida, ma
così ne ho la prova. Ma a questo punto avrei preferito 69
–
Mamma:
perché? –
Xla:
almeno così c’era una spiegazione a tutto -
I Kiss You [IKY]
Un b3l r3g@l0
– c0mpl3@nn0 di Dud
~
ventiseiesimo capitolo
Dud
stava in macchina, ed aspettava pazientemente che il padre trovasse le
chiavi
della macchina e che suo cugino la piantasse di piangersi addosso per
un
cretino come il biondino e riacquistasse il sorriso. Ma a dire il vero
suo
padre, per quello che lo riguardava, ci poteva mettere tutto il tempo
che
voleva a trovare quelle cavolo di chiavi che sicuramente aveva la madre
nella
sua bella borsetta chiara, al contrario era molto impaziente per quanto
riguardava il cugino… era passata una settimana e la
situazione non era
minimamente migliorata: non faceva che dirsi che era un imbecille ad
aver
chiesto una cosa del genere al suo ragazzo, ex ragazzo, come amava
ricordarsi
mentalmente il babbano, per pura e sadica goduria personale, che aveva
ragione
Draco, che erano troppo giovani e che lui doveva smetterla con i suoi
voli
mentali. Eppure… cosa fare? Nella vita di coppia,
l’uno vuole la felicità
dell’altro ma in una situazione simile non si sapeva dove
andare a sbattere la
testa e ci si ritrovava sempre da punto a capo. Anzi, l’unica
cosa che ci si
guadagnava, era la tristezza di entrambi…
Dudley
vuole Harry felice e sperava che almeno Malfoy… con tutti
quei bei discorseti
su quante ne avevano passate nel bene e nel male… lui era
certo che non avesse
mai mentito su nulla, quindi il tutto era scattato con quel desiderio
di Harry?
Eppure da tutte le cose che sono uscite assieme alle lacrime di Harry e
la
rabbia di Draco… sembravano così represse,
così vecchie che quella era parsa la
soluzione più adatta per darci una bella spolverata.
A
che ne sapeva lui, Draco non aveva più acquisito la sua
forma umana da quel
giorno, rimanendo sempre Princess per tutta la famiglia Dursley, e che
ogni
notte andava a darsi una rinfrescata, nella sua forma originale: una
volta si
era svegliato per andare in bagno, ma quando aveva aperto la porta,
aveva visto
il biondo davanti la porta di Harry e, sempre a che ne sapeva lui,
questi si
deprimeva sempre di più. Spesso si era chiesto cosa sarebbe
successo se avesse
spinto l’altro oltre quella porta e poi, una volta chiusa a
chiave, cosa
sarebbe successo: avrebbero ricominciato a litigare? Si sarebbero
menati, come
a quanto pare, erano soliti fare prima? Oppure
avrebbero fatto pace e si
sarebbero accordati per il quieto vivere, più che altro?
A
quanto pare Draco continuava ad ostinarsi a fare la parte di quello che
non
gliene frega nulla ma che si chiude in se stesso, apparendo come una
roccia
all’esterno, risultava così naturale in lui che
pareva che quella sfaccettatura
gli appartenesse… gli ricordava la prima volta che lo aveva
visto: quei occhi
grigi pieni d’odio, ma traboccanti d’amore verso il
cugino. Ora? Cosa c’era
scritto in quei cristalli? A prima vista era chiaro come il sole che
verso di
lui erano ormai diventati indifferenti, anzi, pareva quasi che
guardandolo gli
stesse dando il via libera, un invito del; siccome a me non mi va
più, puoi
giocare tu. E Dud quasi si schifava, perché quella frase, se
così la si può
definire, era esattamente come lui stesso aveva sempre ragionato. Ma
non sapeva
cosa vi si dipingeva quando si posavano sopra Harry, perché
erano sette giorni
che non si vedevano più… ma almeno sapeva come
erano quando si pronunciava il
nome del cugino o quando si parlava di lui.
Rimorso.
E
Dud aveva paura di sapere il perché…
-Mamma?
–
-
Si patatino mio? – rispose squittendo la donna.
-
Ce la faremo a partire oggi, oppure rimandiamo al mio prossimo
compleanno? –
-Uhuh Dudlino piccino,
pazienza tesoro mio –
ma preferì sviare – Non ti sono piaciuti i regali?
–
Per
poco Dud non rispose “quali?” visto che non ci
aveva nemmeno fatto caso. Ma tu
guarda come lo riducevano a lui i problemi di suo cugino…
-
Uhm… si, carini… - alzò le spalle.
La
donna storse il naso aquilino – Non mi sembri molto contento
– lei odiava
quando non lo era – Senti la mamma; ora, quando tuo
papà si deciderà a
smetterla a giocare a nascondino con le chiavi, andremo dove vuoi tu.
Ok?
Avevamo in programma di andare in un ristorante per pranzo e poi in
quello zoo
dove ti abbiamo portato per i tuoi undici anni – non che lei
avesse un bel
ricordo di quel posto ma la felicità di suo figlio veniva
prima di ogni cosa e
poi non è stava così male, quella passeggiata tra
gli animali.
-
Ma… -
-
Oh, e ti compreremo un bel regalo, vedrai amore. Bello e grande!
– trillò - …
tu cosa vorresti? –
- …
Sai una cosa… non penso che ciò che io voglio si
possa compare mamma – rispose
un po’ mogio.
-
Bhe, se è per il prezzo, si può sempre trovare un
compromesso –
-
No, non mi riferivo a quello ma… - ma si bloccò
quando vide dal riflesso dello
specchietto retrovisore che il padre stava tornando con le chiavi. Si
affrettò
– Mamma! –
La
donna quasi saltò per lo spavento per il repentino cambio di
voce del figlio. –
S-si Crostatina? –
-
Tu hai detto che potevo avere qualunque cosa no? –
-
Ce.. ce-erto –
-
Ma quando dicevi qualunque, intendevi davvero qualunque?
– vide
sua madre fare due cenni perplessi con il capo – Bene, allora
io voglio che
Harry con noi –
- …
Parlane con tuo padre – disse con il tipico tono delle madri
che tradotto nel
figliese vuol dire: sai che se tuo padre dice no è
no.
-
Parlarmi di cosa? – domandò curioso Vernon quando
entrò in macchina e tutto
orgoglioso fece vedere le chiavi alla moglie che roteò gli
occhi domandandosi
se la prossima volta che il marito tirava lo sciacquone del cesso
volesse
l’applauso.
-
Vernon, tuo figlio ti vuole chiedere una cosa – concluse
Petunia guardando poi
dal finestrino tentando di spiare cosa stessero facendo i vicini in
giardini.
-
Oh, dimmi pure campione – le guance rosse per le svariate
cose che si era fatto
per la casa.
-
Mi piacerebbe… - iniziò, cercando di non sembrare
troppo piagnucolante – Avere
un regalo –
-
Oh, ma certo – sorrise.
-
Si, ma… non si può comprare… -
Vernon
si bloccò e assunse un’espressione imbronciata in
chiaro sempre di confusione.
In primis aveva subito pensato che il gioco che volesse Dud fosse
troppo
costoso o cose così.
-
Ma se non si può compare… come… -
-
No, non si può comprare – ripetè mogio
mogio il figlio. – Però… -
s’illuminò –
C’è rimedio – sorrise.
-
Da… da-vvero? – domandarono impauriti i coniugi
Dursley, guardandosi col
terrore negli occhi, poi sentirono la portiera dietro aprirsi e
girandosi si
resero conto che Dud era sfrecciato fuori dalla macchina e dentro la
casa.
~*~
Vernon
aveva pensato che quello che voleva come regalo il figlio fosse troppo
costoso
o cose così, ma non… non quello.
Possibile che il figlio si fosse
confuso? Era quasi certo che quel Potter gli avesse fatto uno dei suoi
giochettini e lo aveva deviato verso la via dei teppisti come lui e la
sua
razza.
Petunia,
da parte sua, cercava di non ringhiare verso Harry ogni volta che dallo
specchietto, la macchina andava in qualche buchetta, andava a sfiorare
il
figlio, cosa che questo apprezzava molto. Il contatto fisico con il
cugino,
c’era da intendere, la madre nemmeno la sentiva.
Harry
era troppo impegnato ad arrovellarsi il cervello per badare a tutto
ciò che lo
circondava. Per esempio: perché il cugino gli aveva messo
quello zaino
terribilmente pesante tra le mani? Oppure… perché
il cugino era entrato come
una furia nella sua stanza, interrompendolo nel suo momento di
disperazione,
con un sorriso che andava da un orecchio all’altro urlandogli
di prepararsi? Si
ricordava solo vagamente che era il suo compleanno.
Il
mio amico che non dorme mai di notte,
Resta
sveglio fino a quando fa mattina…
Lascia
i sogni chiusi dentro ad un cuscino.
Il
mio amico ha molta luce dentro gli occhi,
Per
guardare chi non c’è…
Ma
poi, si chiude dentro sé.
[Il
Mio Amico – Anna Tatangelo]
Dud
gli picchiettò una mano – Ehi, mi cagheresti per
un attimo anche solo di
striscio? –
Harry
smise di osservare ipnotizzato dentro un buco enorme di marmo una
famiglia di
piccole bertucce – Uhm? –
Al
babbano pianse il cuore, il vedere quei begli occhi così
luminosi un tempo,
ridotti a due fessure rosse e lucenti, si, ma di dolore versato in
acqua salata
– Come si dice oggi? –
-
Auguri scemo – rispose Harry senza tono.
Dud
allargò le narici – E dai, un poco di vita! Non ti
puoi ridurre così solo
perché hai mollato quello stronzo –
Ad
Harry tremò il labbro inferiore – Si –
biascicò – Ma un meraviglioso stronzo e
specialmente, il mio magnifico stronzo –
strinse quello zaino tra le
braccia, si era rifiutato di metterselo anche solo a tracolla, le
lacrime
iniziarono ad uscire ed abbassò la testa cercando di
nasconderla tra le spalle
e nello spazio tra proprio petto e il piccolo bagaglio che portava.
-
Oh mio Dio – mormorò Dud senza forze.
Mentre
Harry tirava su col naso, sentì delle risate allegre; una
coppietta si era
avvicinata, si tenevano per mano e non facevano che sbaciucchiarsi,
allora si
protese verso di loro gracchiando – SCUSATE! IO SAREI
DISPERATO! –
Dud
si schiaffò una mano sulla faccia e si affrettò a
spostare il cugino, dando un
rapido sorriso, che pareva tanto una smorfia, di vaghe scuse: la
coppietta li
osservò come fossero due matti e poi, alzando le spalle, si
allontanarono.
-
Ma ti vuoi dare una calmata? –
- …
Mi istigano! –
-
Sei proprio un deficiente Potter – scosse la testa il babbano.
Harry
non gli diede ascolto e si girò verso la coppietta che ora
camminava tenendosi
per mano, e nei suoi occhi, dentro, si poteva vedere, come una
pellicola
vecchio stile, in bianco e nero, tutto quello che aveva fatto con
Draco, da
quando avevano undici anni e si videro per la prima volta mentre
provavano la
divisa; Draco, con la faccia da schiaffi che non l’ha mai
abbandonato, e lui
confuso e meravigliato da tutto quel nuovo mondo estraneo, al secondo
anno, al
Club dei Duellanti, che ebbe vita breve, dove si scambiarono le famose
frasi:
-
Paura Potter? -
-
Ti piacerebbe... -
Al
terzo anno, quando Fierobecco aveva ferito Draco solo perchè
questo non era
capace di accettare che lui riusciva sempre in tutto nonostante non
capisse
neanche le nozioni base per una pozione da primino. Fino... fino alla
lotta
contro Tom. Erano cambiati rimanendo sempre solo stessi. Buffo.
Ci
sono cose che nessuno ti dirà.
Ci
sono cose che nessuno ti darà.
Sei
nato e morto qua.
Sei
nato e morto qua.
Nato
nel paese delle mezze verità.
Dove
fuggi?
[In
Italia - Fabri Fibra]
-
Ehi, bel addormentato? - lo riportò sulle terra Dud - Mi
potrei allacciare la
scarpa? -
-
Uffa - alzò gli occhi al cielo e posò lo zaino
sulla staccionata vicino alla
cartina che vi aveva messo prima Dud - Se non sai farteli da solo,
perchè non
usi quelle con lo strap come i bambini? -
-
Si, infatti te le volevo chiedere in prestito - lo beffeggiò.
-
Ahh, taci, che non sono dell'umore adatto per... - si alzò,
ma urtò lo zaino,
lo salvò per miracolo, ma quando vide che la cartina stava
per dir loro
arrivederci, si fiondarono entrambi su di essa, che però
andò a finire dentro
la mega buca, ed ovviamente, le bertucce, non persero tempo, ed
iniziarono a
scannarsi per quello strano pezzettino di carta colorato.
Su
di un cartello vicino a loro c'era scritto: non gettare nulla
nell'area
degli animali.
-
Ma bravo -
-
Io? - si additò Harry da solo - E' colpa mia se non sai
allacciarti le scarpe
da solo? - si abbassò a prendere lo zaino di Dud che aveva
buttato atterra
appena aveva visto che la cartina stava per andarsene a quel paese. Si,
il
paese delle scimmie senza coda. Ma quando aprì la borsa, si
ritrovò a pochi
centimetri dal musetto di un furetto albino, che schizzò
fuori e iniziò a
correre tra la folla.
-
Draco - mormorò Harry con voce rotta. - Ah.. - ma dalla gola
non usciva nulla,
si girò verso il cugino che aveva una faccia che incavolata
era dire poco.
Dopo
qualche seconod Dud parlò con le braccia incrociate - Che ti
devo mandare a
calci? -
- Eh?
- ma Dud non ne poteva più, così lo
strattonò per un gomito e lo psinse in
avanti, rimpiangendo di non saper fare quel bellissimo giocchetto che
si chiama
stupeficium.
Notuzze:
E’
incredibile come la scuola e la pigrizia ti succhino via il tempo. E
che quella
bellissima canzone che la Tatangelo ha cantato sia
uscita fuori da Alessio.
Dud
vi sta facendo cambiare impressione su di lui?
GRAZIE a chi commenta
GRAZIE a chi legge
GRAZIE a chi ha
messo la fanfa tra i
preferiti [per ora 90 persone e io non posso essere più
felice di sapere che vi
piace ciò che scrivo]
Piccola_puffola: ah, come amo
il tuo nik! Una
DudxHarry?... uhm, si, sarebbe interessante…
Hay_chan: solo una
capra?°-° Ah, visto che
lo yaoi funziona SEMPRE? xD.
Fra Ro: cara! Nun la
posso più leggere la
tua belliFima ff ç-ç. Bhe, come ho detto al mio
Xsiano; il mondo non è una
favola, e se noi non possiamo avere una storia d’amore
perfetta… perché la loro
lo deve essere?
Niahl: pucci, nu,
la depressione nu ç-ç,
questo capitolo ha un filo d’ironia, che te ne
pare?*ò*. Si sa cara, l’amore
rendi ciechi xD. Come me.
RIDETE E
MANGIATE CIOCCOLATO
xla
|
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Capitolo 27 *** Un s3rp3nt3ll0 mi h@ d3tt0 ***
Sciore:
Tu non sai cosa è successo oggi! Io e Ile siamo andate
davanti ad un’aula e
abbiamo trovato Piton che ci chiede con un misterioso sorrisetto
serafico cosa
volevamo, poi ci ha mandate via. WAAAA che dolce che è! -
Xla:
… - 5 minuti dopo – Scusa. Ero a vomitare anche
l’anima. Sai che sono delicata!
-
I Kiss You
[IKY]
{ Un
serpentello mi ha detto
~
ventisettesimo capitolo
Harry
si sarebbe preso a schiaffi da solo. Gli era capitato più
volte di ritrovarsi
nella cosiddetta tana delle serpi nei suoi anni di Hogwarts,
così come Draco si
era trovato alcune volte nella tana del leone, un modo che il suo ex
biondino trovava assolutamente sexy per definire lui e il suo letto,
ma… ma
quello…
Un
suono basso e chiaro gli fece abbassare la testa. Aveva messo un piede
sulla
coda di uno degli esemplari del rettilaio.
- Ops,
mi scusi – alzò il piede parlando in
serpentese. Il serpente sibilò
qualcosa che Harry preferì non tradurre neanche per se.
Se
potrebbe dire che si trovava in via Serpe, quartiere Cobulo e casa
Vipera.
Harry non ci aveva mai fatto caso, più che altro
perché non se ne è mai
interessato, che i cobuli avevano la testa con i lineamenti
più morbidi e gli
occhi… quasi apatici, tondi ed inespressivi, perfetti per
inghiottirti; mentre
le vipere erano più piccole ed avevano i lineamenti molto
più marcati, affinali
e gli occhi… dio, se uno sguardo può uccidere!
Se
avesse avuto un briciolo di buon senso avrebbe mandando nella Foresta
Proibita Draco
da molto, ma molto tempo… oppure non avrebbe mandato il loro
rapporto all’aria,
l’imbecillità è un fatto di punti di
vista, ed ora non starebbe dentro l’area
dei serpenti. Si, proprio così… Harry aveva visto
Prince, o Princess, imbucarsi
in una sorta di buco e lui… bhe, se non aveva costantemente
in pericolo, non
sapeva proprio cosa farsene della vita… certo, un campanello
d’allarme nella
sua testolina si era accesa, più precisamente
l’aveva accesa l’Hermione che
abitava nel suo cranio assieme al mezzo neuroncino, che
c’è ancora perché
quando c’è stato il suicido di massa, o
l’ammutinamento, lui dormiva, e il
mezzo cricetino, che Draco si divertiva a chiamare sorcio o
pantegana… ma
vogliamo che Harry dia retta per una sacrosanta volta alla ragione?
Che
domande stupida!
Ma
i suoi deliri criceteriani furono interrotti da un dolce peso sulle
spalle:
sentiva qualcosa che avanzava serpeggiando su per la sua schiena, sino
a
raggiungere il suo braccio. Lo alzò e, girando la testa,
vide una bellissima
viperetta verde, striata di giallo e nero con gli occhi di ghiaccio.
Harry
spalancò gli occhi e la bocca.
-Che…
che… - non trovava le parole. Poi, a quanto pare, le
trovò – Ma che carino! –
la viperetta mise la testolina di lato ed Harry si sciolse –
Ohhh ma che amore
che sei – e ci mancò poco che iniziasse a parlare
con quei stupidi versetti che
di solito si usano per in bambini.
La
vipera, che era davvero molto piccola, doveva essere un cucciolo, si
stava per
avvicinare al volto di Harry, quando questi si sentì uno
schiocco alquanto
forte sul sedere: urlò con un urlo degno di una femminuccia
con le scarpette da
ballo troppo strette. Si girò e davanti a se
trovò un meraviglioso esemplare di
vipera adulta, verde smeraldo e con gli occhi quasi trasparenti, la
linguetta
che faceva ogni tanto capolino e con la punta della coda che batteva
regolarmente il terreno come se fosse un piede, che stava a dimostrare
l’impazienza dell’animale in quel momento.
Harry
l’osservò un attimo, socchiudendo gli occhi
– Draco… - la vipera sibilò in
risposta ed il moretto fece un sorrisetto nervoso, per aver sbagliato
rettile.
~*~
-Allora
non hai proprio intenzione di scusarti? – Draco
alzò un sopracciglio. Harry
sospirò, abbassando gli e parlando piano – Come
immaginavo… –
-Perché
non inizi con una delle tue favolose scenate da checca –
Harry
sentì quel famoso tic, dentro di lui, ma non si mosse
– Servirebbe a sistemare
le cose? –
-Solo
a farmi divertire – sibilò.
-Sei
più velenoso del solito – buffa scelta di parole,
visto che stava parlando con
una vipera in tutti i sensi.
Draco
fece fare capolino alla lingua biforcuta – Mi domando
perché -.
Stavolta
fu il moro a storcere il naso – Perché?
Perché ti ho… -
-Scaricato?
– assottigliò gli occhi affilati.
-Lasciato
–
-Fa
differenza? –
-Scaricato…
mi fai apparire come un mostro –
-Oh…
- sorrise serafico – Povero piccolo. Che
c’è Potty, il Prescelto non ha avuto
il suo orgasmo oggi? Uhm? – sbattè le ciglia che
non aveva con finta
comprensione – Chissà
perché… chicco lui… vediamo; forse
perché l’unica persona
che glielo poteva provocare lui l’ha scaricata? Eh?
–
-Io
non parlerei di persona, se fossi in te –
-Altrimenti
che fai, ti arrabbi? –
Cazzo:
era come se il tempo fosse veramente tornato indietro e loro si fossero
incontrati per puro e sfortunato caso per i corridoi della scuola ed
ora,
perché era rito, dovere e principio, stavano battibeccando.
Tutto regolare… se
non fosse che ora, alla loro età, e con ciò che
avevano passato erano ridicoli.
Solo ridicoli.
Harry
pensava che se lì ci fossero stati i gemelli avrebbero detto
che lui e la
bionda vipera sembravano due sfatte casalinghe ad una mostra di
dolciumi… che
si strappavano i vestiti per l’ultimo di questi.
-Merlino
Malfoy – sbottò stanco il Grifone –
Tieni le tue spire lontano da me –
-Non
mi sembrava che ti dessero tanto fastidio qualche notte fa –
No,
questo no.
Se
Draco si metteva a fare una strana sorta di ricatto sessuale dei
suoi… Harry
non era certo di avere le energie per sopportarlo e far finta di dargli
ragione. Era davvero stanco.
Stanco
di piangere.
Stanco
di Draco, ma più che altro del suo atteggiamento.
Harry
si chiedeva se ne valeva davvero la pena. Se ciò che stava
facendo gli tappasse
una volta tanto quel organo chiamato cuore, da lui soprannominato il
traditore.
-Sai
Draco… - il tono quasi assente del moro fece alzare la
testolina della vipera
sull’attenti – Forse hai ragione. Forse sono
davvero un debole. Un mostro.
Dopotutto… con tutte le volte che me lo sono sentito dire ci
ho fatto
l’abitudine – si grattò il retro del
collo, alla radice dei capelli – Un debole
perché voglio un figlio alla mia età. Un mostro
perché ti ho costretto a
pensarla come me. È vero: sono troppo giovane per avere un
figlio. Ho solo
quattordici anni cavolo! Ma… -
-
Ma ora che ti stai inventando? –
-
Uhm? – Harry alzò gli occhi sul rettile.
-
Ora non mi rifilerai la storia che vuoi avere un figlio
perché tu non hai avuto
i tuoi genitori e vuoi provare il prima possibile cosa voglia dire
farlo. Il
desiderio di dare tutto il tuo amore represso ad un povero bimbo,
quando non
hai un limite. Vuoi insegnare ciò che non sai a qualcuno che
ami e che non sa
nulla della vita –
-Umpf…
nella mia testa aveva molto più senso, non credere, eh?
–
Draco
gli regalò un sorriso verticale – Non ne dubito
– si mise a giocherellare con
l’orlo dei pantaloni di Harry, diventando quasi serio
– Ma non sei l’unico ad
avere le sue ragioni. Anche io vorrei qualcuno – gli prudeva
da morire dire la
parola famiglia, stranamente – Da istruire, a cui insegnare
tutto ciò che so.
Che non cresca nella merda in cui siamo stati noi – ed
evitò bellamente di
specificare grazie a chi tutti i bambini che sarebbero nati da quel
momento in
poi sarebbero vissuti senza l’alito della guerra sul collo
– Anche se ho la
sensazioni che certe cose non cambiano mai, ne quelle negative ne
tantomeno le
positive – automaticamente Harry e Draco, in simultanea,
chiusero gli occhi,
cercando di lottare contro qualcosa di impalpabile, invisibile ma che
c’è, è
presente ed in un certo senso passato… ed è
proprio questo che li frega.
-Noi
non possiamo cambiare le cose che sono state – Harry
annuì a malincuore – Ma
possiamo decidere cosa accadrà. E non serve essere adulto
per decidere se avere
una prole o meno… - per quello che lui e i suoi coetanei
avevano affrontato, si
potevano reputare adulti a tutti gli effetti… - Ma
è proprio per questo che non
lo voglio. Non ora. -
Si
bloccò, quando sentì un singhiozzo ed una lacrima
sulla sua testa da rettile a
sangue freddo. Alzò gli occhi e vide Harry con le mani che
reggevano la testa,
il busto piegato in avanti, che faceva di tutto per trattenere i
singhiozzi che
gli facevano sobbalzare il petto, una striscia licente era la
testimonianza che
lì, una volta, è passata una lacrima, il labbro
inferiore tenuto tra i denti
per fermare una strana sensazione che all’apparenza era gelo.
-Per…
r-chè? –
-La
nostra adolescenza ci è stata strappata. A te più
che a me. La dobbiamo
recuperare. È ancora troppo presto, capisci? –
Una
lacrima stava per lasciare uno degli occhi luminosi del moro, la vipera
alzò
l’estremità della sua coda e gliela
asciugò; Harry la bloccò dolcemente con una
mano tremante, fermandola sulla sua guancia.
Draco
si domandò se potevano esistere serpenti a sangue
caldo… perché lui si sentiva
così.
-Evidentemente
ogni cosa ha un senso dentro la testa di lo pensa… -
bisbigliò.
-Ti…
o-odio Draco… –
-Quasi
mi odio anche io… -
-Perché
hai ragione –
Draco
sospirò e gli salì fino alla spalla –
Anche tu piccolo –
Stettero
per un pochino così; Draco si sentiva lava sotto
l’abbraccio d’amore del moro.
-Harry?
–
-Mh?
–
Non
aprì gli occhi, perché abbracciare quella
viperetta, stramente era piacevole…
ma quando sentì qualcosa oltrepassare i pantaloni ed
infilarsi nelle sue
mutande e carezzare il suo sedere.
-DRACO!
– lo scansò.
-E
dai! – sibilò – Tu non hai la minima
idea di come mi sia mancato… cioè; TU. Tu
mi sia mancato! –
Harry
alzò un sopracciglio – Ti riferisci a
me… o al mio culo? –
Draco
sbattè gli occhi in silenzio.
-Ti
conviene rispondere Draco. E augurati di azzeccarci –
-…
- indietreggiò sulla sua spalla, quasi raggomitolandosi in
se.
-Allora?
– sibilò assetato di sangue Harry, avvicinandosi
così tanto a lui, che la serpe
fu costretto a nascondere la testa fra le sue spire.
-Io…
io… - tremò – Io ha paura di rispondere
– pigolò.
-Mh!
– voltò di scatto la testa Harry
dall’altra parte… un miracolo che non si
scrocchiò il collo.
-Harry…
dai cucciolo… - sbattè gli occhi, con
l’intento di fargli tenerezza, ma pareva
una vipera che si era strozzata con un topo.
Il
moro faceva il duro, l’insensibile ed irremovibile.
Gettò
un occhio sulla sua spalla dove era appollaiato Draco. Bhe…
bello era bello.
Molto, anche in versione serpe vera e propria.
Harry
cercò più volte di non incrociare lo sguardo con
lui, ma non ce la fece. Cuore
da grifo era cuore da grifo!
-Ohhh
che amore che sei… - e prese ad accarezzarlo
-Shhh
– sibilò allegro Draco, ma se fosse stato un
micetto avrebbe fatto le fusa e
quando fece ondeggiare la codina ad Harry vennero gli occhi a cuoricino.
-Che
carino! – gli partì l’acuto.
Draco
si fece spupazzare, finchè qualcosa non gli balzò
alla memoria serpentina.
-A
proposito di che
carino… mi spieghi cosa
stavi facendo prima con quell’altra vipera da quattro veleni,
uhm? – ed iniziò
a picchiettare la codina come fosse una mano.
-Ehm…
-
-Sbaglio
o l’avevi scambiata per me? –
-…
Errore fu –
A
Draco ci volle qualche secondo per abbandonare il musetto da
arrabbiato, anche
perché quando Harry ti fa i grattini al collo non puoi fare
altro che sibilare
apprezzamento… certo che però quelle frasette da
deficiente Harry se le poteva
pure risparmiare.
~*~
Il
difficile era stato andarsene dal rettilaio con tutti gli sguardi della
gente
puntati addosso. Compresa la famiglia Dursley, che aveva visto il
nipote
parlare con una vipera bello tranquillo, anzi; pareva che avesse
allestito
anche un siparietto, ma ormai ci avevano fatto l’abitudine
alle sue stranezze.
Petunia aveva tenuto stretto il figlio tutto il tempo, per paura che
finisse
sottovuoto un’altra volta.
Nella
strada del ritorno, Draco si era trasfigurato in furetto e si era messo
dentro
lo zainetto di Harry, che ora bello allegro canticchiava, e i suoi
parenti si
sono dovuti fare tutto il viaggetto con la canzone di Hogwarts in
sottofondo,
che ai coniugi Dursley pareva tanto la canzone di Halloween scritta da
uno
scheletro che era il re delle zucche.
~*~
A
casa Pet si era messa a fare una camomilla per il marito, che aveva uno
strano
tik sotto l’occhio e che si era andato a sdraiare a letto.
Quando anche lei
raggiunse Vernon, Dud vece entrare i due maghi dalla porta sul retro.
Appena
l’aprì, si ritrovò Draco avvinghiato ad
Harry e viceversa.
-Oh,
per piacere – si coprì gli occhi –
Contenete i vostri ormoni fino a che non
siete in camera –
Draco
si mise a ridere mentre Harry avrebbe voluto scavare una buca e
buttarci dentro
quei due maniaci del piffero, poi chiuderla e proseguire per la sua
strada.
Dud
si scansò ed Harry fece la strada tutta di corsa, fino alla
stanza. I due che
erano rimasti giù, scossero la testa sorridendo.
-Allora
furetto… - parlò il babbano – Diciamo
che per stavolta te la faccio passare.
No, non c’è bisogno che mi ringrazi – si
guardò con sufficienza le unghie – Che
fai? Non mi ringrazi? –
Draco
picchiettò le dita sullo stipite della porta con un
sorrisetto verticale. Dud
continuò.
-Un
serpentello mi ha detto che aveva tanto bisogno di aiuto. O sbaglio?
–
Draco
scosse la testa – Tu sai le vipere, durante
l’accoppiamento, tengono in bocca
il collo del partner? –
-E
allora? –
-E
allora… questo serpentello ti dice che ora, andrà
a provare personalmente la
carne di quel bel bocconcino che ora sicuramente starà sul
letto, accaldato,
nudo e… nudo – alzò le sopracciglie con
fare ammiccante e se ne andò su per le
scale.
-LA PROSSIMA
VOLTA IL
BAGNO TE LO FACCIO IO FURETTO – gli urlò
– E T’AFFOGO! OHHH, SE T’AFFOGO!
–
Se
mai inizi, mai finisci. E’ proprio vero.
Auguri
a tutti un Buon Natale, se non dovessi postare ancora
ç_ç.
Waaa,
questo capitolo me lo immagino da un anno, che gioia scriverlo *.*. E
deo, la
scena del serpentello che sale per la schiena e si posa sulla spalla ed
il
braccio xD, è capitato a Dray con Luciferello,
una… uhm… biscia? Che lei ama. E
che ha fatto i piccini ^^. Dray ha guardato Luciferello ed, indicando
quello
ancora più piccolo di serpe snella vaschetta fa: e questo
chi è? Amico? TT. Ma
non le piace il nome; tellina… io amo questo nome
*ç*. Ed amo anche Luciferello…
ed, ovviamente, Luciferello ama Dray xD.
Ora,
ditemi… volete una DudxHarry o una DracoxHarry?
Grazie a chi legge.
Grazie a chi
commenta.
Grazie a chi ha
messo la fanfic tra le
preferite.
Piccola_Puffola:
uhm… vero. Ecco fatto xD. Io ho
già tutto fatto nella mia testolina bakata!
Niahl: Questo,
all’inizio doveva essere
una cosa mooolto introspettiva. Lunga. Logorroica. Ma mi sono
trattenuta xD,
contenta?
Kimiko
Shirogane: Si, sai
anche io ho notato che
Dud è troppo acculturato per i nostri standard? Mi sa che li
ha rubati a
qualcuno quei pensieri!
RIDERE E
MANGIATE CIOCCOLATO
|
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Capitolo 28 *** Lo @ami? ***
Dray: Domani vieni?-
Xla:
Certo –
Dray:
Finalmente! Non ce la facevo più! … -
Xla
si commuove.
Dray:
Così ho di nuovo qualcuno da stuzzicare, da rompere e
scassare le palle come si
deve! –
Xla:
… ed io che stavo per dire; Oh, che dolce. –
Dray:
EHI! Sai che certa gente potrebbe avere dei sentimenti? –
…
Insieme:
x°°°D -
I
Kiss You
[iky]
{
Lo @mi?
~
ventottesimo capitolo
Da
quando il mondo aveva iniziato ad andare il contrario?
E
perché lei non è stata avvisata di tutto
ciò? Eppure gli uccellini cantavano,
il sole splendeva alto nel cielo, stranamente sereno… cosa
c’era che non
andava? Bhe… forse suo figlio e un furetto che trafficavano
in cucina.
Ora:
non era tanto il fatto che il figlio parlava con un furetto e che
questo si
moveva tranquillamente per le dispense e gli scaffali come se capisse
tutto,
quanto il fatto che suo figlio stava cucinando.
Si.
C-U-C-I-N-A-N-D-O.
Le
aveva persino preparato una tazza di tè. Insapore.
Annacquata. E con troppo
zucchero. Ma… cucinava:
dick*!
O
almeno se quello si poteva dire cucinare: aveva un libro di ricette di
torte
aperto davanti a se, che aveva un po’ sporcato di farina.
Meno male che
Princess era già bianca… bianco… biancum
– neutro - di suo, no, perché Dud pareva un
fantasma.
Oh,
ma quanto era grazioso suo figlio, con quel grembiulino bianco e blu
indosso?
Da
quello che aveva capito, o da quello che borbottava a mezza bocca, a
monosillabi e a grugniti cavernicoli Dud, la sua schiacciatina stava
facendo
una torta, perché era il compleanno di qualcuno.
Sorrise
sorniona mentre avvicinava la tazza alle labbra. Storse il naso dal
sapore
insolito da quello a cui era abituata.
Il
suo patatino non glielo voleva dire, ma lei sapeva , ohhh se
sapeva… E ci
credo: e che lei ha una vita sua? Ma no, lei vive in quella del figlio
–
ricordate? -.
Comunque,
a parer suo, tra un poco era il compleanno di Barry Motter; la
deliziosa
ragazza in fondo alla strada, con dei lunghi capelli mossi e neri, la
carnagione bronzea, gli occhi verdi e gli occhi. Ecco, si. Lei.
Il
suo pasticcino stava facendo una sorpresa alla Motter… non
che fosse una
cattiva ragazza, ed era fiera del figlio; così gentile, ma
dentro di lei stava
facendo s botte col suo istinto materno: Lasciare che suo figlio scopra
le
meraviglie del sesso o no?
Qualunque
cosa avrebbe scelto, sarebbe stato molto meglio se prima avesse detto
al figlio
che non si dice salute ad un animale quando starnutisce
perché lo ha inondato
di cacao in polvere e che non si mettono i suddetti animaletti in forno
per
vedere se è caldo. Eh.
…
U SIGNUR!
~*~
Quando
Draco varcò la soglia della camera del suo ragazzo, aveva
ancora i capelli
bagnati e un piccolo asciugamano in testa. Prese la bacchetta e con un
piccolo
incantesimo se li asciugò.
-Dove
sei stato Draco? –
-
A sperimentare – e si buttò sul letto.
-
Sperimentare… cosa? – domandò Harry,
seduto sulla sedia della scrivania, ove
troneggiava una piramide di lettere.
-
I limiti della stupidità umana, del biancore e…
e… ECCIU’! – tirò sul col
naso
– Delle allergie –
-
… Che ci facevi nel sottoscala? –
Draco
fissò in un punto impreciso della stanza – Mi
divertivo –
Harry
corrugò la fronte, come se stesse riflettendo, ma su di lui,
quell’espressione,rasentava il ridicolo.
-
Sai, hai una strana faccia quando… ehm… come
posso dirlo –
-
… penso? –
-
Oh Harry… - fece commosso.
-
Cosa? –
-
Niente, sentivo che ci stava bene un Oh
Harry**-
-
Oh Draco… – sorrise.
-
Cosa? Pensavi che ci stesse bene un Oh
Draco ? – ghignò.
-
… Pensi ancora di essere simpatico? –
sbatté le ciglia innocentemente, con
scritto in faccia: ti sto prendendo per culo.
Il
ghignò si trasformò in uno schiocco di labbra.
-
Tzè –
-
Ah, Draco… -
-
Che c’è? – fece irritato.
-
Ti puoi togliere da sopra le mie lettere? –
-
Uhm? – Draco aprì un occhio, e andando a tentoni
sotto di se, trovò la ruvida
carta da lettera contro le sue dita. – Ecco cosa mi stava
pizzicando il sedere
–
-
Oh Draco… -
-
Sisi, lo so! Non sono simpatico! –disse lamentoso.
-
No, - sorrise Harry scuotendo la testa – sentivo che ci stava
bene un Oh Draco –
Draco
lo fissò per qualche secondo:
-Da
quando sei diventato così sveglio Harry? –
Il
moro rise e si grattò la cicatrice – Deve essere
la stanchezza. –
-
Stanchezza? – Draco si alzò dal letto e si
avvicinò al Grifondoro ce si stava
massaggiando le tempie. Prese una lettera in mano e la
squadrò – Chi te li
manda? –
-
Delle persone presumo –
-
L’intera comunità magica presumo
–
arricciò il naso.
-
L’intera dannata,
comunità magica –
-
Anche –
Ma
per quanto si fosse trattenuto, quel anche lasciata trasparire tutta la
sua
irritazione. Specie quando usava quel tono di voce strascicato che
Harry non
aveva ancora deciso se classificare come sexy o fastidiosa. Ma di una
cosa
Harry era certo; quella situazione, quel dividerlo
col resto del mondo, non gli è mai andato
giù. Più volte l’aveva dovuto
rassicurare che lo amava più di qualunque altra cosa al
mondo, che era l’unica
cosa positiva nel negativo che lo circondava.
Il
paradiso nel suo inferno.
Tuttavia,
più che rassicurarglielo e dimostrarglielo, non sapeva che
altro fare… così
tornò a quelle pile, quasi infinite, di lettere.
A
Draco non era sfuggito quel sospiro pesante del compagno e
lasciò andare la
lettera che aveva tra le dita come se fosse cacca di troll.
-Draco,
la vuoi smettere? –
-Di
fare che?-
-Di
lanciare incendio con gli occhi –
-Oh,
vero – lo prese in giro – Sia mai che Harry Potter
non risponda ai suoi fan –
-Draco!
–
-Sia
mai! Guai! –
-DRACO!-
si alzò in piedi di scatto dalla sedia, -Smettila! Quante
volte ti devo
ripetere che per me queste – mise una maso sulla pila di
lettere – Non significano
nulla? – e con un gesto secco le fece cadere dalla scrivania.
Nessuno
dei due aveva voglia di alzare al voce o altro. Bhe; forse Draco si
sarebbe
dovuto sbollire una volta per
tutte,
però era meglio aspettare che quel mostruoso mal di testa
facesse le valigie e
se ne andasse dal cranio di Harry, Altrimenti qui le cose si sarebbero
dovute
risolvere con le bacchette.
Questa
volta però, la litigata avrebbe preso una piega svantaggiosa
per Draco.
-Draco…
- la voce di Harry era minacciosa e quasi un sussurro, ma
ciò che fece fare un
passo indietro da Draco fu che era anche controllata. Si, ma a
malapena. – Non
voglio tornare su vecchi discorsi perché, francamente, ne ho
fin sotto le palle
– assottigliò gli occhi lucenti – Ti
consiglio di stroncare questa
conversazione sul nascere o non mi prendo responsabilità
delle mie azioni –
Vorrei
ricordarti,
Tra
i drammi più brutti:
Che
il sole, esiste per
tutti.
[Il
sole esiste per tutti – Tiziano Ferro]
~*~
Dud
per poco non si prese un mezzo colpo quando entrò in bagno.
Chiuse la porta,
non senza prima aver dato una piccola occhiata nel corridoio per vedere
se c’era
qualcuno. Una volta fatto, si rivolse alla sua – da
quell’estate – maledizione platinata:
-Tu
ed Harry avete una cosa in comune –
-Uhm?
–
-Adorate
farmi prendere i colpi – chiuse a chiave e alzò
gli occhi al cielo – Ma quando
riuscirò di nuovo a stare in bagno
tranquillamente? – mormorò.
-Guarda
che ti ho sentito-
Dud
alzò le spalle – Bhe, ti potevi tappare le
orecchie –
Draco
sbuffò e tornò a vagare con la mente.
Fu’ il turno di Dud di sbuffare.
-Fammi
indovinare: Hai ri-ri-ri-riligato con Harry –
-Ehi!-
si offese - … Toglici almeno un ri
–
-No,
impossibile, ne ho già tolti tre – e lo
sottolineò con tre dita alzati. – E se
vuoi un consiglio, leggi tra le righe* - allargò per bene le
dita tra di loto.
Indice, medio ed anulare. – Leggi tra le riiighe!*** -
-E
con questo che vorresti dire? – si scaldò il
Serpeverde.
-Che
sei uno stronzo-
Draco
alzò gli occhi al cielo – Tzè, sai che
novità –
-No!
– lo bloccò prima che potesse dire altro,
indicò lo specchio sul lavandino –
Guardati –
-Ed
ora che minchiata tiri fuori? –
-Guardati!
– il tono fermo spronò Draco a girarsi.
Stettero
per qualche secondo fermi.
-Lo
ami? –
Per
Draco fu come una secchiata di acqua gelida mentre dormiva placido nel
suo
letto caldo. Abbassò gli occhi.
-Non
sono un tipo che esterna così i propri
sentimenti… specie se non ho davanti a
me il diretto interessato –
-Minchiate!
– sputò ferreo Dud.
Draco
si morse il labbro – Io… - ispirò:
-Credevo
che una volta finita la guerra, tutto sarebbe tornato come prima
– sorrise amaro
– Anche se noi non abbiamo un come
prima
–
-E
cosa avete? –
-Io…
io… non lo so. Lui ha me ed io… non penso di
averlo più da tempo –
Chi
odia più fingere,
Solo
per vederti piangere.
[La
paura non esiste – Tiziano Ferro]
Dud
scosse la testa.
-Non
ti ho chiesto di auto-commiserarti. Ti ho detto guardarti.
–
Draco
per un primo momento lo guardò storto, ma poi si accorse che
tutto quello non
aveva senso – Tu cosa vedi? –
-…
Devo proprio rispondere? –
Il
biondo pensò di schiantarlo, ma per un fottuto errore, il
suo occhi cadde di
nuovo sulla sua immagine riflessa nello specchio: vedeva un giovane
ragazzo,
bello, intelligente. Ma forse non bastava.
Improvvisamente
sbatté le ciglia, come se avesse finalmente capito
– E’… così evidente?
–
Dud
ispirò, stava per dare fiato alla bocca, ma
preferì tenersela per se, quell’aria.
-Bhe…
dopotutto –continuò la serpe – Se se ne
è accorto uno come te –
-Grazie
– rispose solo: ormai era si era abituato.
-
Sono davvero uno stronzo. Dick!
–
*
dick = Ho usato il termine inglese.
**
- Niente, sentivo che ci stava bene un
Oh Harry - = Da una puntata dei
mitici Will&Grace. Uno scambio di battute tra Karen e Grace.
***
leggi
tra le righe - allargò per bene le dita tra di loto. Indice,
medio ed anulare. –
Leggi tra le riiighe! - = Battuta di The School Of Rock con
Jack Black.
~
Piccole note a fine capitolo [PnafC]:_
No,
per la millesima volta, non è un miraggio … e per
fortuna non lo era neanche il
cornetto che la Sciore mi ha portato a casa stamani. E’ solo
l’ennesima
dimostrazione che la volontà è più
forte del sonno – contando che poco fa mi
sono addormita sul divano con i piedi sullo schienale -.
La
storia doveva avere 30 capitoli, ma visto che c’è
un particolare che mi sta
molto a cuore e che mettere tutto in questo capitolo sarebbe troppo
lungo, ho
deciso di seguire la trama, ma non la mappa.
Grazie
a
chi legge e chi commenta.
Grazie
a
chi legge.
Grazie
a
chi ha messo Iky tra i preferiti.
Perdonate
il ritardo, e il cambio di stile di scrittura. Tranquilli, non
è nulla di che,
solo che voglio tornare alle origini: capitoli più corti,
sintetici, chiari.
Che ne pensate?
Commentino?
*flapflapdiciglia*
|
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Capitolo 29 *** 31 Lugl10 - Bu0n An0 ***
Io:
sai… io ho il mio esercito personale, tanto carino, che
posso vedere solo io… -
Naka:
bhe, ovvio, quello ce l’ho anche io, chi non ce
l’ha? -
I Kiss You [iky]
31 Lugl10 – Bu0n An0
~
ventinovesimo capitolo
Non
basta. Possibile che non basta mai?
Era
impensabile che dopo molti anni di frecciatine tutto sparisse come
nulla. Harry
sa che lo ama, ma non ne è mai stato completamente sicuro.
Certo, era geloso di
lui, e aveva una voglia matta di schiantare chiunque gli posasse gli
occhi
addosso. Ma spesso, mentre faceva l’amore – faceva
meno male chiamarlo sesso? –
si era chiesto come sarebbe stata la sua vita sessuale se ogni tanto si
sarebbero concessi delle pause; poi
si sarebbe schiaffeggiato da solo, perché guardare Harry con
il corpo lucido di
sudore, con il suo odore che gli entrava nella pelle e nelle narici era
peggio
di un voto di castità! Ma mai e poi mai si è
permesso di pensare ad un’altra
persona mentre entrava dentro Harry, anche perché era
convinto che nessuno era
come lui.
Sdolcinato?
No, innamorato!
O
almeno; così pensava.
Possibile
che Harry avesse solo fino per tutto quel tempo? Gli tremarono le gambe
a Draco
mentre nella sua testa – e nel suo cuore – si
faceva largo questa scomoda
verità. Dopotutto… non era per nulla scontata una
cosa del genere: Harry era
quel tipo di persona che è capace di ottenere tutto
ciò che vuole usando la
dolcezza, la sua arma più terribile. E ancora una volta si
ritrovò a pensare
che se Harry si fosse deciso a passare dalla parte di Voldemort molto
probabilmente alla fine lo avrebbe ucciso comunque, dominando lui il
mondo.
E’
una vita che combatto.
La
vedi la mia faccia
mentre va a fuoco.
[Tutti
Matti – Fabri Fibra]
Guardarsi
riflesso in quello specchio era stato il più grande errore
della sua vita.
Stronzo.
Perché
non permetteva ad Harry di avere un figlio.
Stronzo.
Perché
faceva tanto il sostenuto quando era il più debole.
Aveva
sempre saputo che Harry aveva molto di più di lui, ma non
immaginava di essere
così insignificante al suo fianco. Era certo che il moro non
aveva la minima
intenzione di approfittare della sua fama in alcun modo, anzi: meno la
gente lo
riconosceva e meglio si sentiva, tutto l’opposto di se stesso
che amava
l’attenzione e sentire il giudizio della gente.
Forse
odiava, come in passato, che qualcuno che non fosse lui prendesse in
giro Harry
e attirasse i suoi occhi o che lo facesse irritare e quando aveva visto
tutte
quelle lettere aveva creduto che ad Harry iniziasse ad interessare il
giudizio
di persone che non conosceva. Persone che lo adoravano
perché li aveva salvati
dalla minaccia dell’Oscuro.
*
-Se
sei tornato per litigare vattene, per favore - gli aveva biascicato
senza
neanche guardarlo.
Ispirò
ed abbassò gli occhi, solo per un attimo però.
-Mi
ami? –
Harry
continuò a sistemare le lettere – E’ una
domanda stupida –
Cazzo
se lo era!
-Non
è una negazione –
-Ma
neanche un’affermazione –
Draco
doveva ammettere che quando Harry voleva fare il Serpeverde gli
riusciva
benissimo, anche troppo. Peccato, si disse Draco, che qua non si
trattava di
Serpeverde e Grifondoro.
-Quindi
no –
-Mai
detto –
-Allora
mi ami! –
Harry
abbandonò le due pile di carta per un attimo –
Dove vuoi andare a parare? –
Draco
si avvicinò a lui e girò la sedia in modo da
avere la faccia di Harry a pochi
centimetri dalla sua; in quei occhi di solito vivi, leggeva solo
disprezzo e
delusione.
-Ho
sbagliato qualcosa per caso? – domandò serio
– Voglio saperlo. In modo da… da
non ripetere più lo stesso errore –
Harry
abbassò gli occhi:
-E’
sempre la stessa storia – si massaggiò le tempie
– No. In pratica si, fai
sempre lo stesso errore, ma fondamentalmente lo fai da sempre
–
-E
qual è? – avrebbe voluto guardarlo negli occhi, ma
preferì lasciar correre.
-Dai
per scontato che m’importi qualcosa di tutta quella gente.
Credi che non sappia
che siano capaci di voltarmi le spalle appena se ne presenta
l’occasione? Non
basta salvare la vita del mondo per essere ricordato. Si, potranno dare
tutte
le feste in tuo onore che vorranno, onori, riconoscimenti…
ma alla fine,
davvero, cosa ti resta? Non mi è mai importato nulla
perché avevo ben altro a
cui pensare… -
-L’Oscu…
-
-Voldemort!
– lo corresse – Si. Prima c’era lui. Un
incubo che pareva non finire mai. C’era
gente che era convinta che io amavo la fama –
-Bisognava
essere davvero scemi per poter credere che con un pazzo in circolazioni
tu
avessi tempo per metterti in most… - si morse la lingua e fu
il suo turno di
abbassare la testa chiudendo gli occhi.
Harry
fissava un punto impreciso nel pavimento, poi si accorse di quanto gli
era
vicino Draco in quel momento; così si spinse poco
più avanti e fece combaciare
la sua testa con quella del biondo.
-Ci
sei arrivato, alla fine, vero? – sorrise tenero con gli occhi
chiuse.
-Si…
cioè… sapevo che mi era comportato davvero male
con te e… ahhh; che stronzo che
sono! –
-Lo
so… -
-No,
davvero; sono uno stronzo –
Harry
ridacchiò – Il mio stronzo! – ma quante
volte doveva ripeterlo?
-Come
fai a sopportarmi? –
-Allo
stesso modo che tu sopporti me penso –
-Quindi…
non ce l’hai con me per quel fatto del bambino?… -
Harry
sorrise tirato e con tono sarcastico esorto – Un passo alla
volta tesoro, un
passo alla volta… -
-…Voi
due mi farete uscire pazzo, ecco cosa succederà un passo
alla volta… -
Draco
ed Harry quasi urlarono per la sorpresa, quasi Dud avesse imparato a
comparire
dal nulla a suo piacimento. Poi Dudley fece l’occhiolino a
Draco, che rispose
con una linguaccia.
-Ehi
– s’intromise Harry – Cosa state
complottando voi due? –
-Oh
– disse Dud – Nulla che non
ti
riguardi! – ed assunse un’aria da sufficienza.
-Devo
iniziare ad avere paura per caso? – sorrise Harry sghembro.
I
due lo guardarono con sopracciglio alzato – Paura Potter?
–
Harry
scoppiò a ridere di gusto – Ma fatemi il favore!
–
*
Caro
Harry,
visto
che non hai nulla di
meglio da fare che copulare con Draco, perché non vieni qui
al Manior? Ci
farebbe un immenso piacere averti qui da noi durante l’ultimo
mese delle
vacanze estive.
L’aria
aperta ti farà bene
caro.
Ricordati
che qui c’è
sempre una stanza per te – sarebbe quella di Draco,
sì: proprio quell’insulso
di un figlio degenero che non ci scrive mai due righe, neanche
l’indispensabile
per farci sapere se è vivo o no. Oh bhè, non si
può pretendere troppo no? – e
non vediamo l’ora di farti conoscere ad un po’ di
amici, fare piccole
passeggiate nei dintorni nel Manior ed organizzare qualche piccola
festa giusto
per spezzare la monotonia estiva.
Saremmo
felicissimi se
accettassi di venire qua da noi per il tuo compleanno.
Con
affetto,
Nissy
e Lullù.
Ps:
ti saluta Priscilla.
Pps:
ti salutano anche
tutte quelle care e dolci creature che abitano da noi.
Ppps:
Joenna vuole tanto
conoscerti.
Pppps:
Chiedi alla cara Pet
come sono usciti i biscotti.
Ppppps:
Harry, hai chiesto
alla fine chi ha arredato la casa dei tuoi zii?
Pppppps:
Harry, ma…
-Ma
quanti ps ci sono ancora? – domandò Dud confuso.
-Tu
non vuoi saperlo… - rispose Harry.
-Che
carina, Priscilla ti saluta… - ridisse Draco con la lettera
in mano.
-Si
vede che ci sono simpatico –
-…
Da quando un bastone può parlare? – socchiuse gli
occhi Dud.
I
due maghi alzarono le spalle.
-Bene
– dichiarò Draco – Ora vi faccio la
traduzione: non vediamo l’ora di
farti conoscere ad un po’ di amici, ovvero: ti
trascineranno come un peluche per mari e monti,
fare piccole passeggiate nei dintorni nel Manior: se sono
come
quelle che intende mia madre, preparati a fare le più grandi
sudate della tua
vita. Ed organizzare qualche piccola
festa giusto per spezzare la monotonia estiva: inviteranno
mezza comunità
del mondo magico per far sapere loro quanto sono orgogliosi di averti
in
famiglia e saremo felicissimi se
accettassi di venire qua da noi per il tuo compleanno equivale
a: ti
scarrozzeremo ovunque in qualunque momento e ora della giornata. In
poche
parole; faranno di tutto per tenerti occupato così io e te
non potremo più
passare del tempo insieme –
-E…
perché dovrebbero fare una cosa del genere? –
-In
modo che io diventi isterico – schioccò la lingua
Draco.
-E
perché? –
-…
Tu riesci a capire la mente altamente contorta dei miei? Bhe, se si
illuminami
amore! – sorrise serafico.
-Però
sono così gentili… -
-No!
Harry: no! Noi non andremo dai miei! –
-Perché?
–
-Sarebbe
un suicidio sessuale! – Draco osservò bene Dud ed
Harry che avevano una faccia
con disegnato sopra un gigante punto interrogativo –
Tò guarda: avete la stessa
espressione da deficienti, ed io che pensavo che voi due non avevate
nulla in
comune! –
I
due cugini si guardarono in faccia prima di scoppiare a ridere.
*
-Posso
aprire gli occhi ora? –
-No
Harry! – rispose Dud.
-Ma
cosa state facendo? –
-Eheh,
tra poco lo vedrai – ghignò Draco.
-Oh
Merlino! –
Harry
sentiva solo un piacevole profumo e dopo qualche secondo un Inflamare pronunciato da Draco e uno
–
Spaccone – sussurrato dal cugino.
Sperava
solo che non fosse nulla di osceno tipo… intimo mangiabile o
candele
afrodisiache… o chissà quale diavoleria che Draco
aveva trovato per Nocturne
Alley.
-Ecco,
ora aprì gli occhi – gli aveva detto Draco.
Quando
lo fece si trovò davanti una torta tutta rossoro, un pochino
bruciata ma… che
importava? Harry si sciolse a quella vista golosa e tenera,
poi…:
-Buon
Ano? –
-E’
il risultato di un litigio con un babbano ignorante – fece
Draco.
-E
con un mago da quattro soldi – gli fece eco Dud.
Sulla
torta c’era scritto “Buon Ano Harry”. Il
moro scosse la testa e fece spallucce.
-Bhe,
non mi cantate “tanti auguri”, oppure lo devo fare
da solo? – fece saputello
piegandosi avanti, pronto per soffiare sulla candelina.
Dud
si rivolse verso Draco – Ne sarebbe capace … -
-Lo
so –
Harry
gonfiò le guance come un bimbo indispettito.
-Allora?
–
-Okok!
–
I
due si schiarirono la voce con fare drammatico, Harry roteò
gli occhi con un
mezzo sorrisetto:
-Perché
è un Grifo del cazzo, perché è un
Grifo del cazzo, perché è un Grifo del
cazzoooooo… - l’ultimo pezzo lo disse solo Draco:
-Solo
io me lo posso scopar! –
Harry,
che non se lo aspettava, dalla sorpresa, scivolò e cadde con
la faccia dritto
sulla torta. Immobile.
Immobili
lo erano anche Dud e Draco, ma non ressero a lungo, scoppiarono a
ridere come
due scemi.
Ad
un tratto si sentì la voce impastata – in tutti i
sensi – di Harry – Ma no,
face pure con comodo! –
Passato
qualche istante, Dud fece finta di guardare l’orologio da
polso che non aveva,
dichiarando che era tardi e che aveva da fare, ma ad Harry pareva tanto
una
scusa per lasciarli soli; e di questo gliene era grato.
Una
volta che Dudley ebbe chiuso la porta, Draco si fiondò a
soccorrere il suo
ragazzo, che aveva la faccia zuppa di torta.
Draco
non seppe resistere; si avvicinò a lui ed iniziò
a baciarlo. Inaspettatamente,
Harry lo spinse sul letto e gli si mise a cavalcioni, immergendo una
mano nella
torta e poi spalmare per bene ciò che ci rimaneva attaccato
sul petto di Draco.
Il
biondo lo sentiva sorridere contro la propria pelle – Che hai
tanto da ridere?
– domandò sorridendo.
-Nulla
– ridacchiò – E’ che non
pensavo che i desideri si avverassero all’istante -.
*
Il
sole era già alto ed era ora di pulizie per Petunia Dursley,
che impeccabile e
puntuale, seguiva un rigido programma quando si trattava di queste
cose.
Ovvero:
Cucina,
sala, soggiorno, scale, bagno, la camera da letto sua e del marito,
quella del
suo Duduccio quando si svegliava e solo raramente la camera del nipote.
Però
iniziava sempre con un sopralluogo per farsi due calcoli.
Malauguratamente,
nella fretta di lasciare la stanza solo per loro due e nella foga
dell’amplesso… nessuno aveva chiuso bene la porta
e Draco al termine
dell’unione, era troppo stanco per ricordarsi anche solo di
pulirsi,
figuriamoci di trasfigurarsi da Princess.
Harry
era addormentato sopra il biondo, con la testa nell’incavo
nel suo collo pieno
di segni rossi e Draco era sotto di lui, ben steso, con una mano ancora
saldamente ancorata al fianco del moro e l’altra sulla testa
arruffata: fu così
che Petunia Dursley trovò suo nipote, tra le braccia di un
ragazzo biondo.
Scusate
l’enorme mancanza di aggiornamento ma ho problemi con
internet e a collegarmi,
e non so per quanto ancora potrò postare qui su efp. Ma
questa fanfa la finitò
*ç*, eccome!
Manca
un capitolo con tanto di epilogo ed è finita…
miii, la mia prima fanfic
finita!!!
…
che tristezza ç__ç.
Ah,
carina la canzoncina, ne ve?^^
“Buon
Ano” è una sottospecie di citazione; presa da
Will&Grace xD.
Grazie
a chi legge.
Grazie
a chi commenta.
Grazie
a chi ha messo la
fanfic tra i preferiti.
Mana:
Grazie e si, hai proprio ragione; Dick *ç* -
PAMPAM:
Ne ve? L’amore si può trovare anche nei luoghi
più impensati, basta che uno se
ricordi de accenne a luce e se renderà conto de stare in un
bordello xD. Grazie
mille.
Ina:
pwa, non so più vivere senza il tuo urlo cavernicolo
zai?ç_ç Grazie mille ç_ç.
L’amore non è bello se non è
litigarello xD.
Commentino?
*flapflapdiciglia*
|
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Capitolo 30 *** L3tt3tr4 d4 Dud ***
Jayo:
ma
come hai fatto a ridurti così? –
Xla:
leggo
molto… l’ho sempre detto che fa male leggere
BWAHAHAHAH! –
I Kiss You [iky]
L3tt3tr4 d4 Dud
~
trentesimo capitolo
Caro
Harry,
È
passata una settimana da quella
maledetta mattina. Nulla mi toglie dalla testa che è stata
colpa mia, che avrei
dovuto chiudere la porta una volta uscito.
Papà
era così furibondo che l’altra
sera ha urlato di voler bruciare la tua stanza, quindi è
meglio che veniate a
prendere ciò che è rimasto, se hai lasciato
qualcosa: sono riuscito a prendere
la foto sul comodino prima, quando i miei non guardavano.
Non
so dirti come sta la mamma,
perché non parla quasi più, e non so quanto tempo
ci metterò per dimenticare
l’urlo che ha lanciato quando vi ha trovati a letto.
E’
la prima volta che scrivo una
lettera e non so neanche se ti arriverà: il tuo tacchino
sbiancato è più
asociale di te – ma perché quando siete spariti di
colpo non ve lo siete
portato appresso? Insomma; continua a beccarmi e ad indicare della roba
che sembra
cibo per cani ed io non so cosa vuole – però
… a parte gli scherzi, ci sono
cose che non ti ho detto e che non penso che avrò mai il
coraggio di dirtele in
faccia.
Io
non sapevo molte cose su di te,
ma dopo quella notte passata a sentirti parlare del tuo mondo ho
iniziato a
fantasticare su come sarebbero andate le cose se anche io fossi stato
come te.
Un … con … insomma, sai cosa intendo –
chissà quando mi passerà questo blocco
che mi ha messo mio padre e se mai mi passerà - : vorrei
dirti che mi riferisco
al tuo fegato nell’affrontare tutto ciò che hai
affrontato, ma mentirei. Non
t’invidio per sei ciò che sei, se avessi avuto
solo metà della tua vita penso
che me la sarei filata alla prima difficoltà. Ma, ricordati
che per me non c’è
nulla peggiore della morte, o almeno credo – voglio che sia
così, perché è più facile -.
Non
ti nascondo che più di una volta
ti ho voluto per me – e sai cosa intendo – e quando
mi hai proposto … tu sai
cosa … era come il mio sogno divenuto realtà.
Credimi, lo volevo! Ma non in
quel modo. Non per soddisfare un tuo desiderio da bambino orfano
– scusa, ma la
penso così -. Ti volevo così come ti voleva
Draco, ma sin dalla prima volta che
l’ho visto, mi è subito stato chiaro il mio ruolo,
ma più di ogni altra cosa,
era ovvio che non avevo la minima speranza. Anzi, credo che io ti farei
soffrire il triplo.
Negli
ultimi mesi ho sempre pensato
a te, Harry, ho provato ad attirarti verso di me con ogni mezzo,
perché eravamo
già persi.
Persi,
anche se non ci siamo mai
trovati. Strano.
Quando
chiudo gli occhi vedo i tuoi
occhi, all’inizio non sapevo cosa mi volessero dire, ma poi
ho capito …
Prima
erano spaventati, poi, quando
hai iniziato a capire cosa volevo da te, erano diventati arrabbiati. Ed
ora,
che non ci sei più, vuoti.
Hai
degli occhi bellissimi cugino,
ma credo che te lo dica già abbastanza quel disgraziato del
tuo ragazzo.
Molte
volte ho esagerato, ma non ho
la minima intenzione di chiederti scusa, sappilo! Mi dispiace solo che
non ho
avuto tempo per rimediare a tutta la merda che ti ho tirato addosso.
Non mi
sono comportato bene con te, lo so, ma avevo troppa paura che il povero
moccioso senza genitori rubasse i miei, di genitori; perché
tu hai sempre avuto
una strana aurea attorno a te. Da piccolo la temevo, e reagivo da
stronzo, ora,
invece, mi comporto da scemo – scrivo cose che non hanno
senso, tanto per te
quanto per me – perché ho capito cosa vedevo in te
e in ciò che rappresentavi.
Tu
sei la testimonianza che si torva
sempre il coraggio per ogni cosa, ma io non sono un Grifondoro
– visto che un
po’ di cose me le ricordo? – quindi, ciò
che ti devo dire te lo dirò qui, su
questo pezzo di carta:
Vigliaccamente
ti dico che ho
sbagliato tutto, il mio modo di fare non era neanche minimamente simile
a come
si sarei dovuto comportare.
Vigliaccamente,
ti dico che Draco è
la persona più fortunata del mondo e che se si azzarda a
trattarti di nuovo
male, lo ammazzo io, personalmente, magia o non magia –
magari sei tu la mia
medicina contro questa allergia che mi ha trasmesso mio padre -.
Vigliaccamente,
da stronzo, ti dico
che ti amo.
Senza
per sempre; ti ho amato ieri, ti amo oggi, ma
domani non lo so. Però so che ti
amo, per questo ti temo.
Abbi
pietà, sono solo un povero
babbano che si è innamorato del cugino mago.
Ps:
strappa questa lettera, o facci
uno dei tuoi giochini, quando hai finito. Per
favore.
Addio.
Ma
la
lettera non era mai stata strappata, ne incendiata. E’ dove
deve stare: dentro
un cassetto del comodino di Harry, nella camera che divideva con Draco,
al
Malfoy Manior.
Harry
non ne
aveva avuto il coraggio, la forza – quella vera –
per fare una cosa simile:
quella era la prova che Dud, per una volta, gli aveva parlato
sinceramente, e
lui avrebbe tanto voluto ricambiare quel dolce gesto, ma non poteva
tornate
nella casa che lo ha ospitato da quando Tom lo ha reso orfano, sotto il
tetto
che gli evoca così brutti ricordi. Perché un
conto è il dolore fisico e
psicologico a cui lo sottoponeva Riddle e un conto era non avere amore
da chi
erano i tuoi soli parenti, persone che per te sarebbero dovute essere
una
famiglia.
Non
avrebbe
neanche preso piuma e pergamena per rispondere. Dud sapeva
già la risposta.
Non
avrebbe
usato la Firebolt, ne la Metropolvere per tornare lì. Non
era gradito.
Non
avrebbe
mai dimenticato la delusione pura
negli occhi di sua zia. Se non se lo fosse aspettato da parte sua,
avrebbe
pianto.
Fortunatamente,
i Malfoy erano entusiasti della notizia; non di certo che Harry fosse
stato
sfrattato dai Dursley, quanto per il fatto che Harry, da quel momento,
poteva
tranquillamente vivere da loro.
Narcissa,
un
giorno, aveva parlato con Harry dell’idea, sua e di Lucius,
di voler adottare
Harry.
-C…c-osa?
–
La
donna
sorrise materna – Harry, per noi sei come un figlio.
– gli mise una mano sul
cuore, - Perché non renderlo ufficiale anche in quei noiosi
fogli di carta? –
Harry
sgranò
gli occhi e non aspettò un secondo di più ad
abbracciare sua madre, che lo
accolse stringendolo a sé.
Quando
Draco
seppe la cosa … i coniugi Malfoy non impiegarono molto a
capire perché quei due
coniglietti non si vedevano più in giro. Lucius sperava solo
che, nella foga,
non rompessero qualcosa … visto la fine che aveva fatto una
sala da ricevimento
nell’ala ovest del Maniero, durante una loro litigata: se
quello era il
risultato di quando erano arrabbiati, Lucius non voleva neanche
immaginare cosa
erano in grado di fare quando erano in calore – leggesi:
sempre -.
Insomma;
mancava solo che i due giovani ragazzi decidessero di fermarsi per
sempre in quell’immensa
casa, piena di animaletti deliziosi – Harry aveva conosciuto
gli ultimi
arrivati – e ci sarebbe stato un e
vissero per sempre felici e contenti.
Per
i Malfoy
quello significava il matrimonio a fine scuola dei loro figlioli.
Per
i
diretti interessati significava vivere finalmente
un vita normale.
Per
i
paparazzi, una succulenta notizia …
*
Draco
si
stiracchiò ad occhi chiusi sul letto, tentando di non
perdere il tepore del
sonno.
Ma
sentì
qualcosa che si muoveva al suo fianco, ghignando, decise di tendere un
agguato
al suo maritino preferito. Amava prenderlo
al mattino, era arrendevole, arruffato e caldo dal sonno, insomma; come
il dopo amore.
Si,
era
proprio il suo bel moro che si stava infilando tra le coperte:
aprì un
occhietto tempesta e, con un balzo, roteò su se stesso e si
mise a gattoni,
sopra … Joenna?
Con
uno
sbuffo si ributto di schiena.
-Sono
troppo
vecchio per queste cose … - Joenna inclinò la
testina.
Dove
era
Harry?
Draco
girava
tutto guardingo per il Manior con Joenna sulla spalla, anche lei
attenta.
Trovarono
il
Lady Malfoy su di una sedia, per sfuggire ad una camera tutta allagata
una
tubatura rotta. Nissy era tutta tranquilla e sorridente e teneva
sollevato un lembo
del suo lungo vestito per non bagnarsi.
Draco
e
Joenna si guardarono. Guardarono Nissy ridacchiare da sola e piano
piano
indietreggiavano … magari non li aveva notati …
Poi,
in uno
dei giardini, videro Malfoy Senior aggrappato ad una statua di qualche
antenato
con tre zampe, la quarta era usata dalla sua fida Priscilla [il suo
bastone,
ricordate?] per tenere lontano un cucciolo di labrador tutto tenero e
dolce.
Draco ridacchiò – in una preoccupante imitazione
della madre – e Joenna fece
fare capolino alla lunga lingua come un serpentello, mooolto dubbiosa.
E il
biondo non volle approfondire sul perché Lucius avesse un
coniglio nano in
testa.
-Qua
si va
di male in peggio … - borbottò, mentre la piccina
gli faceva pat-pat sulla
spalla.
-Ehhh,
meno
male che ci sei tu che mi capisci … - si commosse.
Ma
ormai
tutto quello era normale – oddio, i Malfoy normali! -, specie
da quando lui e
Harry si erano sposati, appena finita Hogwarts: il matrimonio ci
sarebbe stato
da lì a qualche mese e lui non vedeva l’ora. Harry
aveva già acquisito il
cognome Malfoy, ma ora sarebbe stata una cosa definitiva, per sempre.
Nissy era
felicissima per l’annuncio, non solo aveva un altro figlio,
ma aveva avuto la
possibilità di vedere suo figlio veramente
felice; una cosa molto rara, [già, peccato che alcuni
genitori non capiscano
questa semplice cosa nd xla] per quanto riguardava Lucius…
bhe, diciamo pure
che era più terrorizzato all’idea di cosa poteva
combinare la moglie del
“problema erede”, della quale avrebbe discusso in
seguito con figlio a coniuge,
magari davanti una bella tazza di FireWhisky per lui e Draco e della
buona
cioccolata calda con panna per Harry.
Ricordava
come se fosse ieri il giorno in cui suo padre gli fece lo stesso
discorso: ora,
ovviamente, grazie ad Harry, le cose potevano prendere una svolta
interessante,
per come la vedeva lui … ok, forse il proprio padre avrebbe
alzato un regale ed
elegante sopracciglio.
No.
Non
perché
aveva qualcosa in contrario … più che altro stava
meditando di chiamare tutti e
far spostare baracche e burattini a chi di dovere per sistemare ed
aggiornare
l’albero genealogico dei Malfoy-Black, mettendo anche:
Malfoy-Potter.
Oh,
dopotutto lui da qualcuno doveva pur aver preso!
A
dire il
vero, l’idea del matrimonio doveva essere top secret fino a
data prestabilita …
ma loro, povere bestie gnurante*,
si
erano dimenticati che, allo Zoo Manior, non c’erano segreti
per Narcissa.
E
vogliamo
parlare della fase “provetta cuoca” della Lady?
L’intero Manior si è ritrovato
sommerso di biscotti alla mandorla [by Petunia] per
due interi mesi.
Il
biondo
trovò il suo piccolo alla guferia, sommerso di gufi e
civette. Ride quando vide
che aveva puntato il dito contro una di quest’ultime e che
questa, offesa,
l’aveva morso.
Draco
gli si
avvicinò da dietro e, prendendo piano la zampetta, diede un
bacino sulla bua.
Joenna,
contenta di aver finalmente trovato l’unica persona
lentamente sana di mente
nel raggio del Maniero, balzò tutta felice dalla spalla di
Draco in braccio a
Potter, che l’accolse iniziando ad accarezzarla sul dorso.
Intanto, il biondo,
indispettito, si prese nota che quel giorno quella traditrice non
avrebbe
mangiato il suo piatto preferito – mosce incendiate -,
passando le braccia
intorno alle spalle dell’altro.
-
Cosa ci
fai in mezzo ai pennuti? –
-
Sono poco
considerati, sfruttati, e caricati di pacchi … -
-
Oh capito:
ti senti in sintonia con loro –
Harry
rise,
- Ma fottimi!** -
-Io
lo
volevo fare, ma per poco non lo facevo con Joanna – si prese
un pizzicotto – AHU!
Ma è la verità! – pigolò.
Harry
prese
l’animaletto domestico che aveva tra le braccia e lo
sollevò in alto – Papà è
stato cattivo. Si, amore, si –
EHI!
Ma non
pensi a me? Ho avuto un trauma! –
Harry
si
bloccò – Tu rimarrai qui a meditare su
ciò che hai fatto! –
-Ma
Harry!
La civette sono i tuoi simili! – l’altro lo
fulminò – Oh, andiamo; capto il
battito di una ciglia finta a più di un metro di
distanza***! –
Harry
dilatò
gli occhi, dubbioso.
-
Da piccolo
avevo molto tempo libero! – rispose Draco.
-
Questo non
cambia nulla! – e si avviò verso
l’uscita, ma venne nuovamente fermato da
Draco, che urlò:
-
Waaa,
Harryyy, quella civetta i sta fissando storto! –
Harry
seguì
lo sguardo spaurito del suo ragazzo, per dipingersi lui in volto
un’espressione
irritata: - Quella è Edvige –
-Ops…
- ma
poco tempo dopo il suo orecchio era tormentato in modo poco piacevole
dalla
mano arrogante di Harry, che prese a trascinarlo verso la porta
– Ahi, ahi,
ohi, ohi, ohimei **** -
Una
volta in
camera, se ne sentirono di altri tipi “ah”.
Quando
Harry
andò ad aprire la porta per andare a sgraffignare qualcosa
in cucina, si trovò
davanti Joenna. Subito sorrise.
Si
chinò
verso di lei e la prese in braccio.
-Hai
fame
anche tu? Vuoi la pappa? – ma si accorse solo in quel momento
che la piccina
aveva qualcosa in bocca – Uhm? Cosa hai qui? – si
umettò le labbra quando
scoprì cosa fosse.
Gettò
un’occhiata al biondo che stava stravaccato sul letto.
-Magari
–
sussurrò a Joenna – Questo glielo facciamo vedere
dopo – e mise la lettera in
una delle tasche della vestaglia panna.
» A Mr.
Dursley, Mrs. Dursley e Dudley.
Siete
invitati al matrimonio di
Harry
Potter in Malfoy & Draco
Malfoy
Il
21 Marzo,
Presso
il Malfoy “Zoo” Manior.
«
Povere bestie gnurante* =
è Suor Nausica che ogni tanto s’impossessa di me
che
parla.
Ma
fottimi!** = Harry qui è uke, quindi mi pareva
più appropriata di “fottiti”.
Capto
il
battito di una ciglia finta a più di un metro di
distanza***! = altra favolosa
battuta da “Priscilla, la Regina del Deserto”.
Ahi,
ahi, ohi, ohi, ohimei **** = Ma “Ortone nel mondo
dei Chi” xD.
Doveva
essere l’ultimo capitolo, ma non ho resistito. E’
il penultimo, più o meno, perché
il trentunesimo capitolo sarà l’epilogo.
GRAZIE
a
chi legge.
GRAZIE
a
chi ha messo la storia tra le preferite.
GRAZIE
a
chi commenta.
PAMPAM:
ne sono felice <3. Bhe, si sa, l’amore è un
virus e i medici ancora non
hanno al cura.
Ashley
Snape: graziiieeeee e scusa per l’attesa
ç___ç.
Ina:
-sempre più stordita- @.@. Nulla cara xD, bhe; ode a
Will&Grace *ç*.
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
Commentino?
*flapflapdiciglia*
|
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Capitolo 31 *** By3 by3 ucc3llin0 - Epilogo ***
I Kiss You
Bye Bye uccellino
~
trentunesimo capitolo – Epilogo
-
Narcissa
era
tutta un fremito e, diversamente da ciò che si possa
pensare; lei amministrava
la casa per il lieto evento, mentre il virile marito stava ancora in
camera
tutto preoccupato che la tunica gli ingrossasse i fianchi, quindi
ciò lo
portava a fare tante di quelle piroette davanti allo specchio che alla
fine gli
girò la testa e, per sfortuna degli eventi, si diresse
traballante alla
finestra, inciampò sul mantello e si preparò a
fare un bel voletto all’aria
aperta – come la finestra -.
Fortunatamente
gli elfi, abituati, si precipitarono dal loro padrone e lo salvarono
per il
rotto della cuffia vero e propria. Poi lo armarono di Priscilla e, dato
una
sistemata al mantello, ancora con i serpentelli intorno alla testa
– al posto
delle stelline, per la grottesca cragnata che aveva dato al una colonna
del
letto – e lo spedirono per direttissima verso le scale;
pregando Merlino che
prima di arrivarci ritorni in sé, anche se, botta
più, botta meno a quella
testa bionda non sarebbe cambiato nulla.
Ma
torniamo
alla testolina bionda che in quel momento era a capo di un esercito di
elfi.
Un
altro
esercito era stato impiegato per tenere a bada Draco nelle sue stanze;
visto
che il suo adorato –
leggesi; primo o
poi ti strozzerò, fidati – aveva scelto proprio
quel giorno per dirgli che
aveva invitato anche quei due babbani razzisti più il figlio
Dudley-oh-mio-dio-ce-l’ho-ancora-tra-le-palle-Dursley. Gli
elfi erano abituati
anche al padroncino Draco, considerato che egli era il concentrato di
quei due
svalvolati che, per volere di Merlino, si erano ritrovati e sposati.
*
Dudley
stata
attento a non toccare nulla. Era semplicemente seduto su di un grande
letto –
alla quale cercava di non pensarci, chiuse i battenti alla sua fantasia
in ogni
senso –aspettando che il cugino si desse una mossa.
-Vuoi
uscire
oppure vuoi metterci le radici lì dentro? –
-La
fai
facile tu – gli rispose da dietro alla porta della
stanza-armadio – Non sei tu
quello che sta per… per… Morgana: non riesco
neanche a dirlo! – lanciò un grido
degno di una femmina.
-Che
c’è? Ti
si è rotta un’unghia? –
-Ah
ah ah…
divertente! – ma si affrettò a controllare.
-
Davvero? –
-
Ma
ceeerto! Così divertente che potrei giusto ammazzarti per
attentato di risate!
–
-
Pessima
battuta! –
-
Pessima
domanda! –
Dud
ringhiò
– Insomma! Vuoi uscire? Guarda che sfondo la porta!
–
-Ok!OK!
Esco! –
La
porta,
dal punto di vista di Dud, si aprì lentamente, mostrando un
Harry tutto
imbarazzato, neanche fosse stato nudo.
Uhm
… Nudo …
Ed
invece,
con sua enorme sfiga, indossava un completo che si potrebbe definire
una mezza
strada tra l’abito da sposa e quello da sposo: le sue belle
gambe erano
fasciate da dei pantaloni larghi a vita alta, ai piedi dei mezzi
stivali lucidi
chiari, e la maglia… ecco, la particolarità stava
proprio lì; era una maglia
senza maniche, a collo alto, aderente, e sopra alla vita si prolungava,
quasi a
formare uno strascico che a Dud ricordava molto una carezza. Si, molto
probabilmente quella stoffa era incantata, ed è per questo
che appariva così
morbida e leggera. Il tutto di un bordeaux scuro con riflessi
rosso-violetto,
che sullo strascico diventava quasi trasparente mano a mano che si
avvicinava
la fine della stoffa.
I
lunghi
capelli, che si era fatto crescere fino alle spalle, erano lasciati
liberi e
fieri di giocare con il vento. Dud poté intravedere dei
riflessi luminosi, come
puntini che brillavano quando i capelli si muovevano. Harry gli aveva
spiegato
che erano il risultato di un suo patetico tentativo di sistemarsi i
capelli.
Ma
prima
ancora che potesse fare qualunque cosa oscena il suo povero cervello
gli
proponesse, qualcuno bussò alla porta.
-Har…
E
LASCIATEMI! – tuonò indispettito Draco a quelle
povere anime in pena che
cercavano – Non me lo voglio mica stuprare!... Quello
più tardi! – alla fine
riuscì ad entrare, chiudendo la porta lasciando fuori gli
elfi.
Un’occhiataccia
di Dud lo fece quasi desistere dal motivo per la quale era andato
lì,
rischiando le ire di sua madre, per ammazzarlo.
Il
moro, nel
frattempo che i due combattevano con gli occhi e con i sopraccigli,
ebbe il
buon senso di andare dentro la stanza-armadio.
-Harry!
Basta stare lì dentro! Non è che mi stai
diventando come papa? –
-E’
quello
che gli ho detto fino ad ora, togliendo l’argomento
papà e prima che tu
entrassi c’era, fuori! – lo assalì
verbalmente Dud.
Draco
fece
una smorfia.
-Sai
che… -
iniziò il babbano, ma venne interrotto.
-Lo
sposo
non deve vedere la sposa prima del matrimonio? Si, certo! Solo
… - e il suo
sguardo si fece triste.
Dud
assottigliò gli occhi.
-Solo?
–
-Che
qui non
c’è nessuna sposa! – intervenne Harry da
dietro la porta.
-Non
proprio
… - ma Draco lo disse più a se stesso che ad
altri, lo sentì solo Dud.
Lì
Dud, per
la seconda volta capì che era ora di andarsene; stavolta,
chiuse la porta.
Rimasti
soli, Draco davanti alla porta ed Harry dietro, l’atmosfera
di fece tesa come
lo poteva essere solo in quei casi.
-All
… -
-Cosa
vuoi
dirmi Draco … - Harry fissava la propria immagine nello
specchio di fronte.
-Tu
… Mi
vuoi sposare? –
-Mi
pare di
averti già risposto, no?- sorrise amaro, perché
il suo criceto lo stava
preparando al peggio.
-Si!
Solo
che … - si umettò le labbra e deviò la
direzione del suo sguardo più e più
volte, come se ce lo avesse davanti.
-
Sii onesto
Draco! Non mi vuoi più? –
E
d’improvviso Draco si trovò davanti Harry,
fasciato in quell’abito che lasciava
ben poco all’immaginazione, ma questo valeva solo per lui che
conosceva quel
corpo a memoria.
Per
Harry la
cosa non era da meno, per lui Draco era già una
divinità scesa in terra, ma con
quell’abito d’oro bianco con il bustino intarsiato
di fili d’oro come se
fossero rami e i guanti bianchi, così come le scarpe lucide,
colo pizzo chiaro
e trasparente era come se i cori di angeli si fossero dimenticati di
annunciare
il suo arrivo.
-Ma
certo
che ti voglio piccolo! Solo che … -
-Ho
paura …
- se ne uscì d’improvviso Harry, poi
abbassò lo sguardo – E anche tu –
-E’
normale,
no? –
-Si,
ma fino
a qualche ora fa non sembrava che ce l’avessi! –
quasi urlò.
-
Quindi tu
… non … -
-Si,
ho
paura! Ma prima no! –
-
Perché? –
-
Perché non
ce l’avevi tu … -
Era
così
tenero, così sottomesso anche in quelle condizioni.
-Sai
che ti
dico Draco? – il biondo alzò lo sguardo che aveva
puntato per terra – Io uscirò
da quella porta, percorrerò l’osceno numero di
gente che mamma ha invitato,
arriverò fin all’altare; con o senza di te!
– alzò il braccio e lo puntò alla
porta – E se tu hai un po’ di buon senso e ci tieni
alla vita, mi raggiungerai
immediatamente, come se stessi tenendo il velo che non ho! Altrimenti
Draco
Malfoy, ti assicuro che renderò la tua vita un inferno; ma di quelli veri. E credimi, io se
molto, d’inferi! Quindi;
indossa il tuo mantello, che ci vedremo sull’altare,
WhiteBoy! –
Silenzio.
Draco
guardava il suo futuro sposo come se fosse un ungaro spinato, Harry
soffiava
fiamme dalle narici.
Poi
… le
loro labbra si dilatarono in una spontanea risata; non riuscivano ad
essere
normali neanche in quel momento!
Il
biondo si
scostò la treccia e si mise a guardare teneramente Harry, il
quale, finito di
ridacchiare, si accorse di quello sguardo grigio ed ebete su di
sé.
-Che
c’è? –
Draco
lo
fece girare, parandolo davanti allo specchio, con se stesso dietro di
sé; si
guardava riflessi, e vedeva tutto. Perché il tuo tutto era
proprio lì. Tra le
sue braccia.
-Ma
ci hai
visti? –
-Uhm,
Draco,
tu non lo sai, ma tra poco io questo specchio lo schianterò
– per tutte le
volte che si era rigirato davanti ad esso.
Malfoy
ridacchiò – Vorrei essere io questo specchio
–
-Perché?
–
Si
poggiò
col mento su una sua spalla abbronzata – Così
saresti costretto a guardarmi per
tanto tempo –
Harry
gli
rifilò una gomitata – Ma va là!
–
*
Se
l’atmosfera di quando i Malfoy sono andati a casa Dursley era
“This is a new
shit”, ora che i Dursley sono dai Malfoy, dovrebbe essere
più o meno questa…
Boys and girls of
every age
Wouldn't you like to see something strange?
Come with us and you will see
This, our town of Halloween
This is Halloween, this is Halloween
Pumpkins scream in the dead of night
This is Halloween, everybody make a scene
Trick or treat 'till the neighbors gonna die of fright
It's our town, everybody scream
In this town of Halloween
I am the one hiding under your bed
Teeth ground sharp and eyes glowing red
I am the one hiding under your stairs
Fingers like snakes and spiders in my hair
This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween
In this town, we call home
Everyone hail to the pumpkin song
In this town, don't we love it now?
Everybody's waiting for the next surprise
'Round that corner man, hiding in the trash cans
Something's waiting for the pounce and how you'll
scream!
This is Halloween
Red 'n black, slimy green
Aren't you scared? Well, that's just fine
Say it once, say it twice
Take a chance and roll a dice
Ride with the moon in the dead of night
Everybody scream, everybody scream
In our town of Halloween
I am the clown with the tear away face
Here in a flash and gone without a trace
I am the "Who" when you call, "Who's there?"
I am the wind blowing through your hair
I am the shadow on the moon at night
Filling your dreams to the brim with fright
This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween
Halloween, Halloween
Tender lumplings everywhere
Life's no fun without a good scare
That's our job, but we're not mean
In our town of Halloween
In this town, don't we love it now?
Everyone's waiting for the next surprise
Skeleton Jack might catch you in the back
And scream like a banshee
Make you jump out of your skin
This is Halloween, everybody scream
Wont you please make way for a very special guy
Our man Jack is King of the pumpkin patch
Everyone hail to the Pumpkin King now
This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween
In this town, we call home
Everyone hail to the pumpkin song
La la la, lalala, la la, lalala, la la, lalala, lalala, woo!
[This is Halloween –
Marilyn Manson]
C’erano
degli elfi domestici che andavano avanti e indietro, affaccendati,
maghi con
abiti… tradizionali? Dud non ne sapeva molto, vedeva solo
delle persone con
lunghe toghe fino ai piedi dei più strambi
colori… ma il colmo erano due rossi
praticamente identici che indossavano entrambi un abito da sposa porno,
uno dei
due prima si era avvicinato a sua madre che per poco non svenne.
-DUD!!!!
–
Oh
Santo
Cielo! Era tutta la mattina che Petunia lo chiamava come se stesse per
morire.
-Cosa…?
–
La
donna gli
si fiondò come un avvoltoio che ha sentito Harry
cantare… si, presente e quelle
voci che fanno sembrare i possessori in agonia? Ecco, Harry canta
così, idem
Nissy – e Draco e Lucius dovevano assistere impotenti ai loro
concerti
improvvisati… per l’evento insonorizzavano tutto e
davanti giornata libera agli
elfi (per risparmiargli tale supplizio, almeno loro…)
–
-Mamma!
–
esclamò, quasi imbarazzato! Peggio di quando, appena
arrivati, suo padre aveva
tentato di mettergli al collo una collana di aglio.
-Oh,
amore
mio! Che fine avevi fatto? Abbiamo temuto il peggio! –
-Figliolo!
–
bofonchiò il padre, guardandosi attorno con circospezione
– Hai sempre con te…
coff… quella cosa, si? –
Dud
alzò gli
occhi al cielo: ah, si, certo, come poter dimenticare l’arma
segreta di Vernon
Dursley?
-Papà!
Non
serve, davvero! –
-E
dove
l’hai… oh, incosciente di un figlio! –
sputò un po’ di saliva – Dove sta?
–
-Papà…
-
disse sfiancato – Non sono vampiri… non serve
l’acqua santa! –
Petunia
tremò appena, facendo schizzare gli occhi intorno, per paura
che qualcuno si
fosse accorto di loro, dal loro piccolo angolo.
-Dici?
–
sbatté gli occhi il padre – Per me quello lo
è! –
Il
suo dito
tozzo indicò un uomo che se ne stava in disparte,
all’ombra, la pelle quasi
cadaverica e i capelli lunghi, neri e unti – visibile anche
da quella distanza
– che arrivavano fino agli zigomi; interamente vestito di
nero, se non fosse
stato per la pelle chiara si poteva dire che lì non
c’era nessuno.
Dud
fece
spallucce – Ahhh, per me quello è solo uno della
combriccola. Insomma: uno
normale! –
Normale.
Strano…
-Umano?
TI
posso assicurare che c’è chi ci studia da anni su
questo enigma! – la faccia di
Harry era spuntata quasi dal nulla, affianco al braccio di zia Petunia,
che
sobbalzò ed andò a ripararsi dietro al marito.
Il
cugino
babbano ridacchiò, così come il mago.
-Scusa
zia –
-Po…
po-potrai anche non vivere più sotto il mio tetto, ma un
po’ di rispetto lo
pretendo sempre! – gracchiò la donna. Ebbe in
risposta un sorrisetto verticale.
-Ehi,
bestia! – lo canzonò Dud – Uscito dalla
tana, ma non dovresti non riuscire a
camminare a quest’ora? –
-Uhm:
né né
né! – mostrò la lingua –
Abbiamo tutto il tempo! – ammise quasi beffardo, ma le
guance, fuori dal suo controllo, arrossirono un pochino. –
Come andiamo qui? –
-Bhe,
tua
madre ha invitato un po’ di gente –
-Davvero?
–
domandò preoccupato Harry - … Chi? – la
sua bocca assunse una smorfia unica.
Dud
si
scostò di poco, l’indispensabile per far vedere e
il giusto per non farlo
vedere – L’Inghilterra! –
Harry
spalancò gli occhi; si, era consapevole delle manie di
grandezza di mamma Nissy
– Draco le aveva ereditate da lei – ma non era
ASSOLUTAMENTE preparato a ciò.
Il Manor pareva essersi allargato apposta, altrimenti non si spiegava
il motivo
per la quale riusciva a contenere tutta quella gente… Harry
aveva avuto la vaga
impressione di aver intravisto anche Vickor Krum e il Ministro della
Magia –
bhe, ovvio che ci fosse tutto il dannato Ministero, ma Merlino lo
fulminasse se
non aveva visto anche la Signora Figg!
Nel
frattempo, Harry si chiedeva del perché ci fosse Piton.
Sapeva
dell’attaccamento dei Malfoy con l’ex professore di
pozioni, ma era più che
certo che fosse lì solo per gufare e,
all’occorrenza, commentare qualunque cosa
con una delle sue acide battutine.
-Chissà,
magari starà mentalmente facendo il ballo della pioggia con
la speranza che un fulmine,
magari verde, mi colpisca dritto in fronte… di nuovo
–
-Eh?
–
chiese confuso Dud.
-Oh,
nulla.
Stavo solo parlando tra me e Harry – sorrise.
-Harry?
–
-Eh?
–
-Harry!
Tu-tu… hai ditto che stavi parlando tra te e Harry
– alzò un sopracciglio.
-Ahahhhh
–
affermò – E allora? –
-Dimmi
te se
è normale! –
-Oh,
ma che
ora uno non si può più fare una chiacchierata con
lui? –
-Lui?
–
sbatté gli occhi – Lui chi? –
-Harry!
–
disse scandalizzato – Guarda che anche lui ha i miei bisogni
–
Dopo
questa
uscita Dud aveva spinto il moro oltre la porta, così che i
suoi genitori, già
provati, non stramazzassero a terra ancora prima della cerimonia.
-Non
credo
di… -
-Stare
bene?
– lo interruppe Dud – Maddai? –
-Ma
che vai
dicendo? – fece un gesto da insufficienza – Guarda
che io mi sento benissimo
caro mio! –
-Si,
certo,
continua a ripetertelo! – si massaggiò le tempie
– Ma infondo è comprensibile,
immagino –
-Perché?
–
corrugò la fronte.
-Bhe,
ti
stai per sposare e… -
-Oh,
ma
CERTO! – ride Harry, poi calmandosi – Infondo che
sarà mai? Tra qualche minuto
mi sposo e basta, no? Uhm - sorrise, bloccandosi.
-E
ora che
c’è? –
-Io
mi sto
per sposare… - sorrise ebete, ma quel sorrise
svanì appena prese atto della
cosa – Oh Saint Dick(*); io mi sto per sposar - -
BUM!
Dudley
si ritrovò
da solo, in un grande salone, con il futuro sposo svenuto per terra.
-Ovviamente
lo devo alzare io, eh!-
*
Qualche
istante dopo, un Draco affannato si precipitò nel salone
d’ingresso del Palazzo
e, per puro caso, vi trovò Dud con Harry mezzo svenuto,
seduto su di una sedia,
col cugino che lo sventolava con uno stendardo dei Malfoy. Se fosse
stato in sé
avrebbe schiantato Dud, ma visto che NON era in se, la trovò
una scena
divertente.
-Ehi!
Ma.. –
-Ansia
post-matrimoniale! – esordì Dud sornione.
Draco
si
avvicinò al moro – E’ no eh, Harry, non
hai mai avuto neanche l’ansia da
prestazione, e ora mi crolli? –
Si
sentì
qualcosa di molto simile a un ringhio a labbra serrate, completamente
gutturale, degno di un leone incazzato nero, provenire dalla bocca di
Harry,
che lo fissava con gli occhi ridotte e che lame smeraldine.
-Eheh
–
ridacchiò – Non è il momento! Abbiamo
un problema –
-Maddai? – fecero in contemporanei i
due
cugini.
Draco
per
due secondi netti stette immobile ad osservarli, poi lasciò
perdere ogni tipo
di pensiero che faceva male a se stesso.
-Papà!
Non
trova più Priscilla! –
Harry
e Dud
si gelarono sul posto, certi – speranzosi -, di aver capito
male. Ma
l’espressione di Draco parlava da sola.
-E
ora? –
-Eh,
e ora…
sai che non muove un passo senza di lei! –
-E
chi mi
accompagna all’altare? – fece Harry preoccupato.
Tradizione
voleva che ad un matrimonio tradizionale di stirpe magica pura, fosse
colui –
sia mago che strega – che entrava a far parte della famiglia
a percorrere la
navata, con un membro della suddetta famiglia al fianco. Di solito era
il
capo-famiglia, ma ora che Lucius era COMPLETAMENTE fuori
combattimento…
-Uhm…
Piton?
–
-PITON?
–
urlò Harry, stava sempre più prendendo la scia di
mamy Nissy, era certo! – Ma
sei matto? Quello mi mollerebbe a metà navata per
smaterializzarsi chissà dove!
O peggio, mi lascerebbe come una puffola pigmea per andare a fare gli
occhi
dolci a Remus! – nota si schifio!
-Oh!
Potrebbe portarti mamma! – consigliò Draco.
-Mamma?
Quando è stata l’ultima volta che ha camminato
dritta?(**) -
Ormai
Harry
stava per iper-venitalare.
-Scusate!
–
s’intromise Dud, che aveva ripreso a sventolare il cugino
– Ma di solito non è
il padre che… ehm – si bloccò, come se
si fosse ricordato solo in quel momento
che Harry non aveva i genitori su una carrozza vestiti per bene per
l’evento,
ma a quanto pareva, nessuno dei due maghi ci aveva fatto caso.
Draco
spiegò
a Dud la faccenda dell’importanza millenaria dei matrimoni
purosangue, e sapete
come se ne è uscito?
-Uscite
assieme –
Harry
non
aveva nulla in contrario, ma non sapeva come la pensava Draco, di
sicuro il
contrario di lui. Quindi, prima di scatenare una guerra;
-N…
-
Ma
Draco si
mise a ridere: - Sai una cosa? Sei il babbano più giusto che io conosca… in
effetti, sei L’UNICO che io conosca! –
Dud
aspirò
dalla bocca a denti stretti – E facciamo che resti
l’unico! Lo dico per il bene
degli altri babbani… -
*
Nel
giardino
immenso dei Malfoy, intanto, si era sparso un certo chiacchiericcio.
Molti
erano agitati e innervositi dal ritardo, la cerimonia doveva essere
iniziata da
due ore.
I
gemelli
facevano scommesse sui possibili perché, il
pover’uomo che avrebbe dovuto
celebrare l’unione, era sotto l’arco di gigli
bianchi e fiori di giuda(***) con
un piccolo libricino in mano alle braccia congiunte che scuoteva il
capo mentre
Nissy si esibiva in uno dei suoi canti e gli elfi domestici mettevo in
salvo il
salvabile.
Mentre
in
una sedia Lucius piangeva la perdita – momentanea,
perché l’avrebbe ritrovato,
ci potete scommettere le braghe di Merlino – e Petunia gli
passava fazzoletti
su fazzoletti, dandogli piccole pacche sulla spalla, dicendo:
-Non
si
preoccupi, se è vero amore, tornerà –
E
Vernon che
si era avvicinato – a suo dire – al prete munito di
acqua santa, aglio e croci,
che non aveva MAI perso di vista Piton per tutto il tempo! Meno male
che aveva
smesso di buttargli addosso l’acqua santa.
Quando
d’improvviso, una delle due porte antecedenti alla navata si
aprì di poco,
tutta l’attenzione fu portata ad un ragazzo moro che si mise
a correre verso
per il tappeto rosso, andandosi a sedere vicino ad una ragazza mora e
riccia.
Con un gesto fece capire che la cerimonia stava per iniziare.
Si
sentirono
dei passi su marmo antico in lontananza, tutti si girarono di scatto la
testa –
Lucius rischiando di spezzarsi l’osso del collo –
e, proprio in quell’istante,
le due grandi ante della porta scura si aprirono, rivelando due giovani
uomini
che emanavano luce propria. Belli come non mai.
Una
dolce
melodia partì dal nulla… Chapa la galina! (http://www.youtube.com/watch?v=SARDbtI3rOo).
Harry scivolò. E
se non fosse toccato a Draco reggerlo,
avrebbe trovato la scena divertente.
Gli
invitati
si guardavano attorno, Vernon mettendo avanti a se un crocefisso. Tutto
taceva;
solo Piton sghignazzava ed Harry avrebbe voluto, oh QUANTO avrebbe
voluto,
strozzarlo col suo mezzo strascico.
Fortunatamente,
pareva che neanche a Piton piaceva più di tanto quella
canzone, quindi la fece
smettere quasi subito, così, poté partite la
marcia nuziale. Quella vera,
Adiemus (http://www.youtube.com/watch?v=B7zJ0yVSSvE).
Appena
la
dolce melodia di sparse nel giardino, Harry si aggrappò
velocemente ad uno
stipite della porta scura e Draco, pronto, fu subito vicino a lui; gli
prese le
mani e, con infinita dolcezza, se le portò al viso,
baciandole.
-Ehi
– gli
mormorò, in maniera che solo il suo prossimo sposo lo
potesse sentire – Ci sono
io qui – sorrise, ma ricevette in risposta solo un tremulo
sorriso di Harry,
seguito da un rapido cenno di testa.
-Ce
la fai?
– domandò Draco, aumentando la stretta. Harry
ripeté il cenno di testa di
assenso.
Ma
purtroppo
pareva che la navata fosse infinita e Draco lo dovette sostenere quasi
per
tutto il tragitto. Appena, per pura grazia di Merlino, quel percorso
senza fine
la ebbe, una fine, Harry si arpionò meglio che
poté al biondo.
-La
marcia
nuziale è iniziata, e lo sposo: è svenuto!****
– proclamò Draco.
Se
qualcuno
avesse fatto un video in quel momento, la faccia di Harry avrebbe detto
“ OhmioMerlino!
OhmioMerlino! Eccolo, eccolo; eccolo che ci sta ripensando! Me lo
sento! “,
ovviamente rivolti a Draco che, in quel momento faceva di tutto per non
guardare Harry, altrimenti lo avrebbe stuprato lì seduta
stante.
Dopo
le
promesse e il dovuto scambio di anelli, i due finalmente
sposi, si baciarono, tra le ovazioni dei loro amici e i bleack
di Piton e zio Vernon. Così si
dovette passare al rinfresco che stava in un lato del giardino.
Nissy
aveva
fatto assaggiare a zia Petunia i biscotti che aveva fatto con la
ricetta che le
aveva dato la bruna, ricevendo in cambio molti complimenti e
continuando a
scambiarsi ricette – al loro club di cucina si era aggiunta,
immancabile, la
Signora Weasley - e, cosa incredibile, Vernon stava provando un insano
interesse per il Pipi, chje si trasfigurava ora qui ora lì,
con la speranza di
rincoglionirlo totalmente. Dud stava familiarizzando con la famosa Eone.
-Hermione!
–
ripeteva esasperata la ragazza.
-Perché,
c’è
differenza? – domandava dubbioso il babbano, convinto di
dirlo bene.
Purtroppo,
Hrry ebbe la (s)fortunata idea di avvicinarsi ai gemelli, che, con la
scusa
delle congratulazioni, lo avevano attirato nella loro ragnatela di Tiri
Vispi.
Un prodotto lo stavano indossando loro, ma volevano vedere se
funzionavano
anche gli altri e quale migliore occasione di un vero matrimonio?
Inoltre
avrebbero reso le cose MOLTO più interessanti. Ihih.
Diedero
ad
Harry una caramella, dicendo – L’abbiamo fatta apposta per te, pensa un
po’, proprio per oggi! – ad Harry
in un primo momento vennero i bividibadavabidi(*****) ma il suo corpo
procedette senza la sua mente – come sempre – ed
inghiottì la caramella, dopo
averla masticata e… si sentì come se si stesse
per smaterializzare da qualche
pare, come un vortice sotto l’ombelico. Ma era
tutt’altro che una smaterializzazione:
il suo semplice abito da sposo si stava trasfigurando in un vero e
proprio
abito da sposa!
I
larghi
pantaloni divennero una lunga gonna che si andava mano a mano
accorciandosi, la
maglia stava mutando fino a diventare un bustino e mentre la gonna
diveniva
sempre più inguinale, gli stivaletti si alzarono fino a
metà coscia, con un
tacco da vertigini. L’intero abito si schiarì,
fino a divenire bianco, mentre
al collo faceva la sua comparsa un collarino nero e con tanto di polsi
ammanettati dietro alla schiena.
A
Dud uscì
il sangue dal naso, Draco stava per avere un mancamento –
intanto Lucius biascicava
“ se ci fosse la fida Priscilla a vedere tutto
ciò! “ con fare melodrammatico e
dorso della mano sulla fronte -.
-Ma-ma…
ma
cosa? Ehi – il moro – povera vittima –
non ebbe il tempo di fare nulla; venne
sollevato di peso dai due rossi che urlarono di gaudio:
-EHHHIII
DRACOOOO! IL NOSTRO REGALO DI NOZZE! – glielo buttarono in
spalla – Vogliamo un
filmatino dopo, non dimenticatevelo! –
Ora,
mettetevi dei panni di Draco, alla sua sinistra, sulla spalla, aveva il
sedere
di Harry: voi cosa avreste fatto?
Bhe,
intanto
che ci pensate Draco ha deciso di anticiparvi e di dirvi prima la sua:
portare
quella torta deliziosa che è suo marito nella stanza da
letto ed iniziare la
giornata di miele. Uhm? E’ “ luna di miele
“? Perché; voi pensate che ci basti
una sola notte?
E,
nel
frattempo che Draco galoppava – sisi – verso
l’entrata del maniero, Piton e
Priscilla – aveva fatto una fuga d’amore col
cappello di paglia di Nissy,
Lucius quando lo seppe, riprese la scena teatrale della fontanella ma
una volta
che si sono parlati e chiariti, tutto era tornato come prima. Lucius
prese nota
di fare un bel discorsetto a quel cappello di paglia da 4 zellini!
– stavano su
un palco a cantare.
-IL
TRIANGULO NO! NON L’AVEO MIA CONSIDERAOOOOOO*-
Harry,
che
dalla posizione in cui stava, poteva vedere la scena, scosse la testa
– Niente
da fare, proprio non ci somiglia… - poi i suoi occhi
s’incrociarono con quelli
col cugino.
Uno
sguardo.
Un sorriso. E fu come dimenticare ogni cosa brutta e bella.
Cosa
è
cambiato?
Dud
ha
sempre lo stesso virus. Draco ed Harry si sono sposati. Zio Vernon e
zia
Petunia erano diventati, senza saperlo, più aperti
– ma chissà cosa c’era
dentro lo champagne… - .
Forse
non è
cambiato poi molto, magari le cose si sono trasformate in
qualcos’altro più
forte e migliore di prima.
L’importante
è che tutti, alla fine, hanno ciò che vogliono
– chi più, chi meno –
Magari
se
Piton non avesse bevuto ora non sarebbe così stonato. Meno
male che c’è
Priscilla a sostenerlo!
Oh
Saint
Dick(*) = il nostro santo preferito xD.
-Mamma?
Quando è stata l’ultima volta che ha camminato
dritta?(**) = Battuta presa da
Will&Grace, durante il matrimonio di Grace, ovviamente la prima
era
riferita a Jack e la seconda (questa) a Karen.
Fiori
di
giuda(***) = Non sono matta, esiste! http://farm4.static.flickr.com/3405/3428640321_d89a658503.jpg
<- qui i fiori e, http://lh4.ggpht.com/luirig/R5y3CJTfDmI/AAAAAAAARBc/6zei8uh4O6c/s800/cercis_siliquastrum_1.jpg
<- qui l’albero, di solito sono
molto più scuri e vi assicuri che sono uno spettacolo!
I
bividibadavabidi(*****) = Chi non conosce la famosa battuta?
-La
marcia nuziale è iniziata, e lo sposo: è
svenuto!(****)
– = Durante il matrimonio di Karen, detta da Jack che
l’ha accompagnata
all’altare.
E
chi
avrebbe mai detto che una fanfic, iniziata durante una noiosa lezione
di matematica,
sarebbe finita con un matrimonio, il mio primo
matrimonio?
Devo
ammettere che mi sono completamente rincitrullita per i vestiti dei due
sposi…
meno male che Dray mi ha aiutato a cercare le foto e che ho beccato la
nostra
Christophera mezzo imbriago alle nove del mattino. Se non fosse stato
per lui
non so proprio come li avrei conciati… magari coi colori
dell’arcobaleno (QaF
4ever).
Questa
storia è la prima che faccio a più capitoli e che
finisco, e mi ha aiutato
molto; mi ha permesso di sperimentare e di migliorare/trasformare il
mio stile.
Insomma; sono riuscita anche a mettere uno dei miei generi preferiti;
l’mpreg
(contando che l’ho messo anche nell’ultimo compito
di lettere. Ma oh, se il
titolo è “la scienza; dubbi e quesiti dello
scienziato” mica è colpa mia… ho
citato anche la Pietra Filosofale, i conflitti interni della Prima
Guerra
Mondiale, l’alchimia e, come già detto,
l’mpreg. Altrochè la Seconda Guerra
Mondiale, anche se la trovo la più interessante…
ma tutti avevano inserito
quella é.é) accolto molto bene da voi, e vi
ringrazio infinitamente J.
Ricordiamoci
che si è formato anche il Club Anti-Dudley ;) (e da adesso
anche il Club delle
Cuoche).
I
Malfoy…
dai, ma dei Malfou così svalvolati me li potevo covare solo
io!...
Piton…
deo,
l’ho messo solo per dimostrare che NON è
ASSOLUTAMENTE simile al GRANDE Renato
Zero u.u (l’ultima volta che ho detto sta frase, mi padre mi
ha guardato
confuso e io che mi dicevo, da sola “Renditi conto di
ciò che hai detto… io… io
andrò in un angolino a vergognarmi, avvisami quando
è pronta la cena”).
Questa
storia mi ha dato molto, non solo l’opportunità di
maturare – più o meno - e
migliorarmi, ma mi ha anche fatto incontrare una persona che,
purtroppo, ora
non riesco più a mettermi in contatto.
Ps:
e dove
altro lo trovate un Piton ubriaco che canta reggendosi su Priscilla xD?
Io però
vorrei TANTO assistere a unod ei concertini di Harry e Nissy
x°°°D.
GRAZIE,
GRAZIE a tutti, per avermi seguito
in quest’impresa.
PAMPAM:
Già
xD, grazie mille!
Princess
Oscure: Ma figurati cara, l’importante è che ora
è tutto risolto. Si, immagina
la scena xD.
Hizu:
Grazie
infinite J.
Emogirl
in
punk: Grazie mille per la correzione -_^. Il capitolo 30 era una sorta
di
intermezzo mooolto confuso é.é.
Rivella_Chan:
Che bella maratona cara xD. Ti auguro di capirci e di arrivare fino qui
;).
Grazie
a chi ha commentato almeno
una volta questa storia:
Ximeng
Kagchan
Metis
Goten
Sanguy
Ashley Snape
Mokona89 <3
Adamanthea
Lily 4ever
saky
fra ro
HermyKitty,luv
DJKIKA
RICA
Rivoltella
J
Selene_90
cesarina89
SiLvIeTT4
CissYMalfoY
_claire_
gokychan
sparta
Lalia
ubbo
bob
Kumiko
Shirogane
hikari89
debbiepotter
piccola_puffola
Ina
strega_del_lago
Elyonchan
hay_chan
dede
Mana
Niahl
_SiMoNa_
PAMPAM
ariannardb
KIA
_Eris_
Puffetta
serpeverde in Malfoy
Emogirl
in punk
Hizu
Princess
Oscure
A
chi l’a
messa tra le preferite.
A
chi l’ha
letta.
E
… a chi ha
trasmesso almeno qualcosina.
E
ricordate:
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
Baci,
Gin
<3.
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