I Kiss You

di xla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 3 lui lo gu@rd@v@... ***
Capitolo 2: *** Fid@nz@to? ***
Capitolo 3: *** Your @ngel ***
Capitolo 4: *** The Harry Room's ***
Capitolo 5: *** L'@cqu@ ( H2O ) ***
Capitolo 6: *** @sC1uG@m@n0 ***
Capitolo 7: *** M@ni ***
Capitolo 8: *** Gli @ristoDr@chi ***
Capitolo 9: *** Cod@ di P@gli@ ***
Capitolo 10: *** H3rmion3 ***
Capitolo 11: *** Fuori c'è un@ Guerr@ ***
Capitolo 12: *** Non s@i come è ***
Capitolo 13: *** l3 3 m@l3dizioni ***
Capitolo 14: *** B@rry Motter ***
Capitolo 15: *** Il C@v@liere ***
Capitolo 16: *** L@ gelosi@ f@ 40 [ I ] ***
Capitolo 17: *** L@ gelosi@ f@ 40 [II] ***
Capitolo 18: *** Consensus @moris ***
Capitolo 19: *** Th3 Princ3 or... Th3 Prin3ss? ***
Capitolo 20: *** CQFP [com3 quando fuori piov3] ***
Capitolo 21: *** P3rch3' 3' ingiusto ***
Capitolo 22: *** Qu@ndo si dicono l3 nuon3 m@ni3r3 ***
Capitolo 23: *** Du3 principini vizi@ti 3d un@ princip3ssin@ ***
Capitolo 24: *** Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@ ***
Capitolo 25: *** Infondo… mi v@ b3n3 c0sì. Si. ***
Capitolo 26: *** Un b3l r3g@l0 – c0mpl3@nn0 di Dud ***
Capitolo 27: *** Un s3rp3nt3ll0 mi h@ d3tt0 ***
Capitolo 28: *** Lo @ami? ***
Capitolo 29: *** 31 Lugl10 - Bu0n An0 ***
Capitolo 30: *** L3tt3tr4 d4 Dud ***
Capitolo 31: *** By3 by3 ucc3llin0 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** 3 lui lo gu@rd@v@... ***


Nota Importante per la FanFic

È una cosa ma sembra un’altra, forse! Vi chiedo di non cestinarla subito solo per come appare!

Posterò due volte a settimana… il lunedì e il venerdì!

Spero che questa piccola FF vi piaccia!

Ho messo giallo, non perché io abbia in mente di mettere scene lemon nella ff… magari ci saranno, si ma dette in maniera lieve… come se loro stessero in camera, al buoi e noi ci affacciassimo a quello spiraglio. Tutto qui. Più che altro perché so tenere a freno la penna tanto quanto so tenere a freno la lingua. Mai!

Se mi sono dimenticata di qualche avvertimento ditemelo^^!.

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E lui lo guardava…

- I ATTO -

Si fermò ad osservare.

Ad osservare suo cugino che sedeva tutto solo in altalena. Sedeva spesso lì, ma non dondolava mai.

Stava lì, curvo, con lo sguardo perso per ore.

Muto!

Durante il giorno taceva, ma di notte… avvolto dal manto di Morfeo, parlava, a volte urlava, come se fosse posseduto da qualche cosa.

Non aveva mai chiesto al cugino perché si agitava così tanto nel sonno perché un po’ sapeva già la risposta.

E non gli piaceva. Tutto ciò che aveva a che fare con il LUI, non gli piaceva.

Magia!

Papà e mamma gli avevano detto che non doveva mai pronunciare quella parola. Che Magico era sbagliato, strano, anormale, malato… ma era davvero così? E, se si, quella malattia era contagiosa? Perché allora sua madre non aveva mai buttato fuori di casa il moro? Ma ogni volta che glielo chiedeva, lei sviava la domanda.

Gli concedevano sempre tante attenzioni, i genitori, allora perché non facevano mai quello che voleva lui in quei momenti?.

Del cugino sapeva poche, pochissime cose: viveva a casa sua, non aveva genitori, era anormale.

Una volta, durante una chiacchierata con gli amici, aveva sentito uno di loro dire “per i miei genitori io sono speciale” un altro ha detto “per loro io sono diverso dagli altri. Dopo, solo DOPO, si accorse che anche lui per mamma e papà era speciale, diverso e… se dicevano che LUI era diverso allora… anche lui era come il cugino!

Ovviamente queste considerazioni se le era fatte e tenute per se.

La sua attenzione si focalizzò di nuovo sul cugino, che ora aveva la testa volta a cielo.

Sembrava… in attesa… si, come se aspettasse qualcosa… qualcuno… .

Doveva essere importante visto che continuava a maltrattarsi le mani e a guardare ansioso sopra di se.

Benché fosse luglio, tirava una discreta arietta fresca e, fosse stato per lui, a quest’ora starebbe bello tranquillo a casa a giocare con uno dei suoi tanti videogame, tuttavia, non gli dispiaceva per nulla spiare il cugino, per poi andare a riferire al padre che faceva cose strane, e facendogli beccare una punizione coi fiocchi.

Improvvisamente il volto del cugino s’illuminò.

Fece saettare lo sguardo in cielo e tutto ciò che vedeva era un puntino nero tra le nubi, che si avvicinava sempre di più.

Poco dopo un gufo reale si appoggiò sulla spalla del cugino che, non stando più nella pelle, si era alzato. Lo vide accarezzargli piano la testolina. E il volatile si godette quelle attenzioni ben volentieri, poi il moro gli prese dalla zampetta una lettera.

Il cugino sembrava volersi immergere in quel pezzo di carta ingiallita, se la stava mangiando con gli occhi e a tratti arrossiva, sospirava e… d’un tratto il sorriso che gli illuminava il volto sparì e si lasciò cadere, come sfinito, sull’altalena.

Prese il gufo che era appollaiato sulle sue spalle e lo abbracciò come se ne dipendesse il destino dell’umanità o, almeno, della sua umanità.

-Mi manchi-

Gli sentì dire un po’ a intervalli, come se fosse scosso dai singhiozzi tipici sei pianti.

Guardò più attentamente e… infatti stava piangendo.

Suo cugino piangeva per qualcosa scritto in quella lettera.

Facendo due più due, si poteva capire che il moro era in comunicazione con i suoi simili. La cosa, però, gli puzzava.

___________________________

ANGOLINO

Questa è una piccola FF, fatta da piccoli capitoli. Scritta nelle ore di scuola, per ingannare il tempo mentre preparo i capitoli per BbDG e per AQ. Mi viene molto scorrevole questa ff! Ditemi che ne pensate, ci tengo molto perché ho esitato ( che non è da me ) fino all’ultimo minuto prima di postarla! Spero non risulti banale, almeno non troppo!.

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Capitolo 2
*** Fid@nz@to? ***


Fidanzato?

- II ATTO -

 

Era una strana sensazione; qualcuno che lui non conosceva aveva fatto piangere il cugino, nulla di strano fin qui, evidentemente il moro era così antipatico e strano che neanche quelli come lui lo volevano, ma… chi era questa persona? Un compagno di scuola? Bhè: anche lui aveva finito la scuola a giugno ma possibile che, neanche un mese e quello già frignava perché voleva i suoi amici?

Scartò questa ipotesi.

Quindi, l’unica alternativa era che… si, forse…: il cugino aveva la fidanzata!.

Normale allora, che ti manchi la tua ragazza ma… mettersi a piangere a quella maniera era esagerato.

Poteva capire roba come l’amore tipo i suoi genitori che si amavano tanto, ma una fidanzata; all’età di 14 anni; per piacere!.

Poi, a pensarci bene, togliendo il fatto che era strano… non era proprio quello che si poteva definire un brutto ragazzo; fisico asciutto, magrolino, ambrato e muscoloso. Molto probabilmente faceva qualche tipo di sport. Capelli ribelli, come lui, folti e neri come la notte che non hanno MAI visto un pettine o una spazzola. Occhi grandi, coperti un po’ dai spessi occhiali, verdi speranza, fieri, lo sapeva, anche se non li aveva mai visti da vicino. Labbra belle, taglienti, che poche volte ha visto tirate in un sorriso…

A giudicarlo così, non era per nulla male, il cuginetto.

*  *  *

Quella sera, Harry non mangiò nulla; si chiuse in camera sua grato del fatto che nessuno bussava alla sua porta.

Certo, nessuno… lui avrebbe voluto che solo una persona varcasse la porta per entrare nella sua stanza e restarci per sempre.

La sua stanza era disordinata tanto quanto il dormitorio che condivideva con gli altri da quattro anni.

Pensò ai suoi amici, in chissà quali posti erano, con le loro famiglie:

Ron sarebbe andato in Spagna quell’anno e, da quello che gli scriveva lui e gli altri si erano trovati benissimo in quel caldo paese; Ron non faceva che ripetere, nelle lettere, che quando si sarebbero rivisti, gli avrebbe insegnato tutti i balli che aveva imparato.

In una delle tante lettere c’era anche una foto fatta dai gemelli, Harry ne era convinto perché la suddetta riprendeva Ron che ballava, da solo, un misto tra *di salsa, flamenco e makarena, con tanto di cappello in testa, il cosiddetto “sombrero”.

Hermione invece era emigrata in Grecia, tutta contenta ed euforica alla prospettiva di poter imparare la vastissima storia di quella terra. Le sue lettere erano piane di riferimenti storici a quel luogo, che lui non leggeva quasi mai, così come erano traboccanti di “hai fatto i compiti?” e, nel caso, ovviamente disgraziato, che lui non se li fosse appuntati, ci trovava allegate pergamene su pergamene con sopra elencati i tanto agognati compiti delle vacanze.

Aveva una valanga di compiti, neanche a dirlo, di Pozioni che si, perché Piton, come sempre, lo aveva riempito fino ai suoi scompigliatissimi capelli, ma forse non c’è bisogno di dirlo, si sa, è così, punto e basta e a capo… Meglio stendere un velo pietoso sull’argomento.

Dopo aver rivisto una foto di Grattastinchi in abiti greci, con tanto di corona d’alloro sulla testa, prese in mano una lettera ormai inzuppata di tutte che lacrime che aveva versato; l’aveva letta e riletta e, ogni volta piangeva.

Sapeva che era stupido, ma non ne poteva fare a meno…

Cazzo: glielo aveva promesso, e lui stesso aveva persino insistito che non era necessario, però, quando il suo amore si metteva in testa una cosa, quella era, c’era poco da fare. Appena sbrigate le faccende famigliari, lo avrebbe raggiunto per fargli un po’ di compagnia durante l’estate.

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ANGOLINO

Grazie infinite per aver letto e recensito il primo capitolo^^!

Ximeng ( è bello sentirti anche qui ^^ )

Ariannardb

Kagchan

Metis

Goten

Sangue ( X°D! )

Xla

 

 

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Capitolo 3
*** Your @ngel ***


Your Angel

- III ATTO -

 

Harry si era già fatto i suoi “voli” ( come diceva spesso la ragione della sua vita ), immaginandosi saltellante ed esaltato in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. Ma ci ha pensato per bene quella maledetta lettera a farlo tornare con i piedi, altrettanto ben piantati a terra.

Guardò l’orologio; le 23;45.

A quell’ora staranno tutti sotto le coperte, e lui aveva di un bel bagno rilassante.

*  *  *

Caro Harry,

come te la passi? Io sto bene, nel complesso. Ma te ne parlerò meglio di persona.

Oh Harry, non sai quanto mi manchi. Si; lo so che forse penserai che non sono io che ti scrivo, però è così e, per non farti mai più venire questo tipo di dubbi ti dirò una cosa possiamo sapere solo io e te. Ti dice niente la parola “evanesco”?.

Immagino che sarai arrossito come tuo solito piccolo e getterei di persona tutto il mio oro del Lago Nero pur di poterti vedere ora. E lo butterei direttamente nella spazzatura se questo vorrebbe dire passare del tempo con te.

Ed è su questo punto che ti devo dare una brutta notizia: non ci possiamo ancora vedere.

Non ancora, per il momento. Prima devo sbrigare degli affari, così me li levo di torno.

Ora, non fare le cos come tuo solito. Ovvero fare di testa tua, alias, precipitarti qui da me. Perché te lo proibisco. Eh si piccolo: guai a te se tocchi la Firebolt , ci sali sopra e voli fin qui. E lo sai cosa ti aspetta se mi disubbidisci… anche se… non credo che le mie punizioni ti dispiacciano tanto, o no?.

Presto potremmo stare di nuovo insieme, te lo prometto. Ma per ora abbi pazienza ancora per un po’.

Ti farò sapere al più presto quando posso, ma, per il momento ti devi accontentare di sognarmi. Come faccio io ormai tutte le notti.

In mente mi sono venute anche un paio di ideuzze. Non so se mi spiego… ti dico solo che ha a che fare con la cioccolata, e tu sai quanto mi piaccia la cioccolata, non è seconda alla panna, però non è assolutamente da sottovalutare.

Specialmente un mix tra panna e nutella.

Oh si, taaanto nutella…

Dio, come vorrei essere lì con te.

Io ora ti sto scrivendo dal letto e.. qualcosa mi dice che ci stai piccolo.

Non ho bisogno della legilmanzia o roba simile per capirlo. Ormai siamo un solo essere, ed è per questo che ci ameremo per sempre. Vicini. Neanche Voldemort ci ha potuti separare quindi… chi lo potrà fare?

Comunque tieni caldo il letto anche per me perché presto sarò lì con te.

I Kiss You

Il Tuo Angelo

Ps: vanilla an chocolate + panna plus.

 

______________________________________

ANGOLINO

Oh, la lettera è venuta prima del previsto! A dire la verità ho cambiato l’incantesimo minimo due volte! Prima era “impendimenta”, poi “lubrificatus” poi “engorgio” e ora, prima di pubblicarla, ho messo evanesco! Quando io dico “possibile che tutto in questa casa di evanesce?” mia madre mi fissa stralunata io “Salasar, evanesco!” lei nulla, io “ma dove andremmo a finire di questo passoçç?”! Però, se c’è qualcosa che non me garba è che “nutella”, la santa “nutella”, la segna come errore… evidentemente il pc è geloso perché lui non la può mangiare °_°! Un’ultima cosa; ho già fatto la sborona col titolo in inglese e in questo capitolo credo di aver toccato proprio il fondo XD: l’ultima frase, perdono, ma nella mia casa non se trova un dizionario inglese manco a crepà è_é! C’è russo, cinse, giapponese, greco, spagnolo, francese, tedesco… giuro, ma NON inglese!

Azzie mille a chi legge e a chi commenta ^^.

Ashley Snape: Azzie mille ^^.

Fra ro: va bene così presto XD?. Azzie mille ^^.

Ximeng: °_°, sei veggente come me cara! Il cugino? Bè… tra non molto si saprà *_*!.

Metis: Azzie mille! Buone basi? Oimena, azzie mille *_*!.

Goten: E’ ottuso, ma non credo fino a questo punto XD!.. credo °_°!.

Mokona89: tesora! Ti ho risposto alla mail… stanotte alle 3 XD! Per me ce lo figuriamo bene perché è nella natura di Harry piangersela addosso è_é! Nu, sai che sono una fan anche del HxD, ma il mio cuore appartiene al DxH… certo, a meno che un certa persona che stimo moltizzimo non ne fa un’altra delle sue, allora si che sono partita per direttissima! Bè, sai, questa ff è nata a scuola… principalmente per par soffrire un po’ Duddley… contando che prima non sapevo neanche come si scriveva XD! Dici? E’ un po’ difficile immedesimarsi in lui, anche se non ci tengo per nulla! Non sopporta a tal punto la magia che proprio non ce la fò ==! Se per così intendi i pensieri di Dud, allora nu, un po’ a ciascuno non fa male a nessuno XD! AHHH, non vedo l’ora che entri in scena Dray *__*!.

Azzie mille a tutte, continuate pure a leggere e a commentare, mi fa solo piacere ^_^.

xla

 

 

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Capitolo 4
*** The Harry Room's ***


The Harry Room’s

- IV ATTO -

 

Legilmanzia? Lubrificatus? Voldemort? Ma come accidenti parlava la ragazza di Harry!

Duddley non aveva la più pallida idea di cosa fossero tutte quelle cose strane… bhe, ha a che fare con suo cugino, quindi è… normalmente strano.

Ovvio.

Ma lui aveva un’idea bel chiara di cosa fossero la panna e la nutella però… il filo logico di tutto? Mh? Cosa poi andava blaterando quella ragazza: prima del cibo, poi dell’amore… e poi ancora del cibo. Giusto per concludere in bellezza.

Non trovando soluzione, ripose la lettera sul letto si fissò intorno; suo cugino era proprio disordinato!

La stanza di Harry era piena di libri buttati a terra, di cartacce, di carte di caramelle, di vestiti che facevano compagnia ai libri. Di un grande baule traboccante di roba, una gigantesca pentola (*), cravatte rosso-oro, mantello neri… come piffero andava vestito quello? Poi, c’è altro? Ah, si; una scopa. Bhè, nulla anormale qui, una semplice, semplicissima, banalissima… sco… un.. un momento! Una scopa? Cosa diamine se ne faceva *ci faceva il moro di una scopa? Ahh… faceva lo spazzino, ecco perché!

E vogliamo parlare delle foto che si muovevano?

Se i suoi occhi non lo ingannavano, quello era un gatto con dei vestiti, con tanto di coroncina… e poi c’era anche un ragazzo tutto convinto che faceva uno strano ballo.

Poi… poi… due foto, incorniciate, sul comodino e una sotto il cuscino… suo cugino si era dato alla fotografia?.

Diede una rapida occhiata a quelle sul comodino e fissò bene quella sul letto: c’era suo cugino steso su un letto e qualcuno seduto affianco a lui. Non riusciva a vederlo in faccia perché gli dava le spalle; ma dall’espressione di suo cugino si poteva perfettamente capire che era felice.

Aveva molte ferite, fasciature ed era legato tramite dei cavi ai macchinari medici più strani che Duddley avesse mai visto.

Il moro sembrava respirare a fatica, e teneva gli occhi chiusi.

L’altra persona era seduta su una sedia e gli teneva la mano.

Duddley sgranò gli occhi quando si accorse che la mano di quella persona accarezzava piano quella del cugino.

Ma che razza di foto era quella?

Era tutto in movimento!

 

(*) intendendo che Duddley è un babbano, non credo sappia cosa sia un calderone. Visto che i genitori aboliscono ogni cosa che ha a che fare con la magia… contando anche il fatto che quando ho detto “calderone” a una mia amica lei mi ha detto “e cosa è?”!.

_________________________________

ANGOLINO

Informo che oggi ho 5 Dray per capello ==! ( ovvero diavoli ). Ma il motivo lo troverete presto nella ff AQ, potere contarci **! Ok, dopo questo capitolo, il resto ( che è ancora in lavorazione ) è tuuuutto a mano gioie! Già detto che lo scrivo a matematica e fisica, vero? Bè, sabato, giusto per concludere in bellezza la settimana scolastica, la prof delle suddette materie ( che, per la cronaca, non si capisce bene come parla, visto che lo fa a mitraglietta ) mi ha interrogato perché si è accorta che non ho fatto nemmeno un compito dall’inizio dell’anno: ho fatto il compito che i miei compagni avevano fatto l’ora prima per il recupero debito. E’ andata bene e così, almeno per ora, mi sono tolta dalla scatole matematica! E poi? Ah, si compito a sorpresa di italiano, quando aveva detto “ci vediamo un dvd”… il menga; il dvd! Errea gorce; stavo impifferata da morire, così come all’ultime due ore, figura disegnata! Ha fatto la solita tiritera sul fatto che: tu non esci mai ( e te credo; co sto freddo! Già me gelo la schiena visto che do le spalle alla parta ), non do mai fastidio ( ma chi gnah fa alle 10 del mattino? Io fino all’ultima campanella, di solito alle 14:28, non connetto nulla! Sono tutta un “eh?” “cosa?” “non ho capito” … anche durante il resto della giornata, però… ), disegno ( ma che te pensi che lo faccia per te? ), che se fosse per la persona dovrei avere un voto altissimo ma, puta caso: vale il disegno; 5! Poi va a dire al Naka ( mio padre ) che mi ha SEMPRE messo 6! Sabato alle 14 sono partita sul divano tutta rannicchiata e incroccata fino alle 19 di sera XD! Me fare bradipo e ghiro *_*!

Azzie mille a chi legge e chi commenta ^^!

DJKIKA: azzie mille^^! Errori, anche qui? Ma nun è possibile ç___ç!. Zi, lo so che è strana come idea… ma conta che è nata quando non ero in me XD!. Nunu, aggiorno, questa, un giorno si, poi lascio passare un giorno e quello successivo posto! Per dare il tempo di leggere è_é!,ì.

Mokona89: tesoraaaa! Ti ho risposto alla mail**! Povera te con la tua particella di sodio ç__ç! Però pensa a chi sta peggio di te… ti devo ricordare che io ho Nino, Yuri, Dray e Papà Blay ( che oltretutto, visto che oggi ho urlato in classe, mi si è avvicinata timorosa “che ti è successo, non ti ho mai vista arrabbiata? Fai paura ç___ç” e io, che stavo così “**” a così “ma no, non sono arrabbiata ^^o” tutti “O_O” )? Già, perché nezzuno ci dice mai queste cose? X°°°°°! Zizi, Harry ha appena finito il 4° anno **! Ahhh, ma tu non sai che Dray ho in serbo XD!. All’inizio ero dubbiosa su che personalità dare ai genitori e devo dire che sono ancora un poco indecisa, però a grandi linee la cosa ce l’ho in Nino^^”! Zizizi, niente di tutto quello: la pelle di Draco è immacolata ( per quando possa esserlo ) insomma, non ha quello fregio che gli ha fatto Harry e non c’è la faccenda di quei cosi, le parti di Tom! A chi lo dici cara; dicono genio, genio, ma alla fine, dai, diciamocelo: la signorina Jo non lo è poi tanto! Io sono, come tu stessa hai detto, uno stramaledetto geniaccio ( oggi, autolinee, Ile “che ore sono?” io, senza fissare l’orologio “le 14:03” lei prende il suo cell e controlla “è.. è.. vero °_°’’’” io “ne dubitavi?” –smile by James- ma dio bono, se siamo usciti alle 13:54 da scuola, e ci voglio tot minuti ad arrivare lì, fai uuno più uno! ) anche perché ho trovato il perché delle PansyxGinny! XD!.

Saky: azzie mille, mi fa piacere che ti piaccia tesò *ç*! Continua la tua e avvisiamo quando lo fai, eh? Ah, ho prese il 7° di DN, ho solo quello çç! E te ne devo parlare in proposito°_°! E se hai bisogno di aiuto suggerimenti ecc.. per la tua meravigliosa ff chiedi pure cara *ç*!.

Adamanthea: Eh già… io credo anche fin troppo “golosa” XD! Bè, ecco qua cosa ne pensa il cugino XD ( rido perché so come va avanti X°°°D ). Concordo appieno cara: l’amore rimbambisce chiunque XD!.

Ximeng: sai che anche io credo che l’idea della “ragazza” di Harry sia proprio bella? Purtroppo le scene di quel tipo qui ci saranno, si, ovvio, ma in soft! Moooolto Soft!.

Fra ro: XD, allora ti piacerà anche “che” Draco arriverà XD!. Perché non mi hai mai detto di essere così genio a scrivere?**.

Lily 4ever: azzie mille e complimenti per il nik, mi unisco anche io -_^!.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATA!

AVVISO & CONSIGLIO

Che ne pensate di Albus e Scopius? ( i figli, Albus, primogenito di Harry, tutto il padre, il secondo, Scorpius, unico figlio di Draco… [ scusate ma mi sono appena immaginata un Draco fighissimo, in completo elegante, grigio/verde, cintura marrone con oro, camicia azzurro chiaro quasi bianco, cravatta celesta, sempre, ma molto sul blu. Capelli tirati indietro, appoggiato a una colonna, mani in tasche dei pantaloni, un po’ curvo in avanti e un piade al muro *ç* ] ) In inglese circolano già solo FF! *ç*!. Io ho in mente una ideauzza per una ff*ç*!!!!.

( eheh, che ho scritto nella parentesi quadra? Lo voglio usare per l’entrata in scena di Dray *_* )

xla

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Capitolo 5
*** L'@cqu@ ( H2O ) ***


L'@cqu@ ( H2O )

- V ATTO -



Harry aprì il getto d'acqua calda, si spogliò ed entrò dentro il box; beandosi di quel lieve tepore.

L'unico momento in cui lui poteva fare il bagno era di notte. Quando i suoi parenti dormivano.

Gli mancava la vita che faceva a scuola; si alzava, faceva colazione con si suoi compagni, andava a lezione, sbagliando ripetutamente aula perchè non riusciva mai a ricordarsi gli orari. Imprecava contro Piton, perchè lo aveva messo in punizione, perchè non aveva fatto i compiti neanche durante la pausa pranzo. Gli allenamenti con la squarda, la cena, il dopo cena, dove si faceva dei giochi come gli scacchi dei maghi e si parlava della giornata, spettegolando su chiunque, e il momento che gli piaceva di più: la notte!.

L'unico momento in cui il suo amore era libero e potevano stare assieme.

Da quando avevano scoperto la stanza delle necessità poi...

Una sera avevano litigato di brutto e, mentre si rincorrevano per i corridoi del terzo piano, si erano accorti di una porta che era comparsa dal nulla su una parete difronte a uno strano quadro.

L'avevano aperta e dentor ci avevano trovato un grande letto a baldacchino con coperte nere e... si potrebbe dire che non se lo fecero dire due volte.

Sfruttarono appieno quella stanza, eccome!

E quando avevano capito come farla apparire, quella stanza diventò il loro luogo di ritrovo.

E, anche se faceva comparire solo un letto, non voleva mica dire che passavano tutto il tempo a... ehm... si, insomma... avete capito, no?

Chiaccheravano anche, molto.

Anche perchè lui si vergognava a fare la parte dell'attivo... per questo lasciava sempre fare al suo angelo, e non si poteva lamentare, visto e considerato che grazie al suo amore vedeva le stelle ogni notte. Poteva disegnare ad occhi chiuse tutte le mappe stellari che il prof di atronomia voleva.

Prese del bagno schiuma e inziò a spalmarselo per tutto il corpo, certo, con le sue mani sarebbe stato meglio però doveva portare pazienza ancora per poco.

Poi prese lo shampoo e s'insaponò quel cespuglio che aveva al posto dei capelli.

Usò un massaggio che gli aveva insegnato una certa personcina per sgombrare la mente. E funzionava!

Si sciaquò, strofinandosi i capelli e passandosi una mano sulla pelle per togliere la schiuma. Passò disgraziatamente la mano su una cicatrice sul collo.

Gemette piano.

Aveva ancora i punti, non sapeva quando si sarebbero rimarginati completamente, sapeva solo che facevano un male cane.

Il suo corpo, dalla fine della guerra, non era più lo stesso.

Certo, poteva ancora volare, correre e tutto il resto, ma se esagerava, cosa normale nel patrimonio genealogico dei Potter, c'era il rischio di ritrovarsi di nuovo attaccato a tutti quegli orrendi macchinari e steso su un letto. Fermo. Immobile.

Doveva quindi aspettare un po' prima di tornare a fare il cavallo pazzo per il mondo.


*  *  *


Duddley apr' la porta del bagno e si trovò davanti un bello spettacolo...




____________________________________

ANGOLINO


Finalmente dopo tante peripezie sono riuscita a mettere su pc, e a postare, questo capitolo! Volevo informare che tra due o tre capitoli ( massimo ) vedremo Draco XD, in tutta la sua... come chiamarla? Bo, giudicherete voi signori/e ^^o.
Azzie mille a chi legge e a chi commenta.

Fra Ro: azzie mille^^! Un genio? Veramente io credevo di essere uno stramaledetto genuo XD!.

Adamanthea: Azzie mille^^! Caffeina? Ma a me la Teina mi serve per vivere XD! Purtroppo credo che la risposta esatta sia ORRORE çç, ma tranqui, non farà in tempo ad avvicinarsi al cuginetto ( sogghigna ).

Lily 4ever: ma nulla cara azzie mille a te!.

KIA: sai che invece io ne ho trovate un pochino di DuddleyxHarry? Povero Harry çç! Infatti io ho sempre letto che se Draco va da Harry, gli zii non ci stanno e comunque il tutto è centrato nulla guerra e la scuola. Mentre qua la guerra è finita e la gente si è rilassata! Azzie mille: mi riempie di gioia sapere che ti piace e che non fai caso agli errori ( o, per meglio dire, orrori ) di grammatica çç! Ah, va bene così presto?*_*.

Ximeng: azzie mille ^^! Che farà? Mmhh... ma sai che neanche io lo so XD!?. Dipende da come sto messa quando è il momento di scrivere dell'arriva. Esempio: oggi alle otto e mezza di mattina, tutta addormentata, sul banco, stavo a scrivere il continuo ( che su carta è molto più in là rispetto a qua ) e il personaggio in quel momento era proprio come me: addormito!.

Saky: azzie mille ^*^! Scrivi presto il capitolo cara °_°!.

HermyKitty: amore! Quanto tempo! Ah, ma io lo sapevo che era la tua indole Hermioniana a tenerti lontana dal pc e appiccicata ai libri ( giusto poco fa mia cugina ci si è staccata per chiamarmi... e bè, non ci sentiamo ne vediamo da settembre! ) ma so anche che sei abbastanza forte da dire "No, basta; io devo vivere!"... ma credo non si avverirà mai çç! Ma la speranza è l'ultima a morire **! Bè, si, un po' lo è XD! Ma è dolcizzima e poco dopo l'ha capito XD!. Eh già, come sai; ciò che dico faccio! Come sai avevo altre idee in merito a questa fanfic emi chiedevo se te le potevo mandare per mail, perchè voglio un tuo consiglio... poi tu mi rispondi appena puoi! Azzie mille per avre letto e recensito Herm **! poverina, piegata dallo studio ç____ç... io non corro di certo il rischio X°°°D!.

Mokona89: tesora, fai appena puoi. Azzie di tutto *_*!.


Grazie mille a tutti, davvero, spero che la fanfic continui a piacervi! Ah, una cosa, che vale anche per le mie altre fanfic; le recensioni vanno bene anche a distanza di tempo. Anche tre mesi e di più. Non so a chi interessi ma non si sa mai!


RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO


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Capitolo 6
*** @sC1uG@m@n0 ***


Nota importante per la storia:

Ovviamente, come mio solito, mi sono dimenticata di specificare una cosa molto importante, che mi avete fatto notare voi, da bravi/e lettori/lettrici di buon occhio.

Questa storia si svolge non tiene conto degli avvenimenti del 5-6-7 libro… tranne che per una cosetta che poi si dirà in seguito. Logicamente i personaggi non sono miei ( magari! ) così come la saga, che appartiene alla signorina Jo ( che non ha trovato nulla di meglio da fare che rendere Silente gay… ma che se credeva? Di dare l’ultimo colpo di coda?! Bè, desolata, ma non mi sono per nulla scandalizzata, ho solo detto, credo come hanno fatto un bel po’ di persone, che: ma non era meglio che rendeva gay Harry e Draco? ) e, sempre i personaggi, non sono maggiorenni, no, però non credo che serva essere maggiorenni per poter unirti fisicamente e non alla persona che ami e poi qui vedremo, di lemon, poco mio, e vostro, malgrado! Che altro c’è da dire? Bà, fatemi sapere se ho di nuovo dimenticato qualcosa da brava discendente di Merlino quale sono!.

 

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Asciugamano

- VI ATTO -

 

 

Duddley aprì la porta del bagno e si ritrovò davanti un bello spettacolo; il cugino che si stava facendo la doccia.

Nudo.

… E grazie tante; e come la doveva fare. Vestito forse?

Rimase imbambolato un bel po’ a fissarlo, mentre si lavava, e quando si era chinato per raccogliere lo shampoo, dando una bella visuale del suo didietro, credette di avere un infarto… o andare a fuoco, due erano le cose.

Cioè, sapeva che il cugino aveva un bel corpo… cioè, insomma, non era messo per nulla male. Specialmente della vita in giù.

Ma… ma… ma… questo era troppo!.

Senza accorgersene avanzò verso di lui.

Era come ipnotizzato da quella visione: Harry passò il getto caldo da una spalla all’altra, sospirando piano per la piacevole sensazione di tepore.

La pelle perlata, i capelli ribelli appiattiti ai lati della faccia, sulla fronte se sul collo e… quelle gemme smeraldo che impreziosivano il tutto…

Gemme che lo guardavano spalancate, sbalordite, da dentro il box della doccia.

 

*  *  *

 

Duddley era in piedi, di fronte a lui, con la mano appoggiata alla maniglia della porta trasparente. Vedeva i suoi occhi porcini dilatati al massimo, che lo scrutavano ovunque, senza sosta.

Da quanto tempo era lì, in piedi, a fissarlo mentre lui era come mamma l’aveva fatto? ( potete anche sbellicarvi dalle risate pensando che xla si è leggermente arrapata mentre scriveva questa frase ).

Da quando il qua il biondo girovagava per casa di notte?

Non è che lo spiava tutte le volte che faceva la doccia?

No, perché, se era così… cioè, insomma; un po’ di praivasy per Merlino!

Penso al gesto che aveva fatto prima, per prendere i prodotti, quale abbassarsi, e si vergognò come non mai.

Chissà cosa aveva pensato il cugino!?... Non lo sapeva e, francamente, non lo voleva sapere

Sentì il volto andargli in fiamme, e si coprì istintivamente con le mani il petto e le parti intime più in basso. A dire la verità era ancora più a disagio al pensiero che lui doveva coprire non solo… bè, si, si è capito, no? Ma anche un’altra cosina che non era da meno, che si trovava alla fine dalla sua schiena.

Doppio imbarazzo!-

-Perché ti copri?- chiese con naturalezza il cugino -Dopotutto siamo entrambi uomini-

Ragionamento più che logico, non faceva una piega, nulla da ridire, pensò Harry, tranne

-Si… m-ma.. i..io.. m…m-i ver-gogno… ug-ugualemente- balbettò imbarazzato

-E’ per quelle?- indicò il corpo del cugino, pieno di graffi, - Non c’è nulla di cui vergognarsi, per delle stupide cicatrici-

Harry, si riflesso, si portò una mano sulla fronte, come preoccupato e lacerato da un grande pensiero di… di… si, di dolore.

Ma così facendo, però, lasciò scoperto il petto. Esposto allo sguardo, stranamente curioso del cugino babbano.

Poi sospirò, dandosi dello stupido per aver fatto un gesto che ormai era inutile.

Allungò una mano verso l’asciugamano che si era fortunatamente premurato di portarsi dentro. Lo prese e se lo legò alla vita, poi, uscì dal box, facendo un po’ di pressione; perché Duddley non ne voleva sapere di lasciarla, si diresse verso l’armadietto dove tenevano gli asciugamani, lo aprì ma dentro non vi trovò nulla.

Si girò e vide che il cugino aveva in mano, a quanto pare, l’unico asciugamano rimasto pulito.

Sulla faccia del babbano era stampato un ghigno e i suoi occhi luccicavano di una strana luce.

 

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ANGOLINO

 

Dunque… che dire? Da me tutto ok, solo le solite figure del menga! Domani ho manifestazione e ci vorrei andare ma stasera ho una cena ( se non ci vado mi sgozzano ) e domani vorrei vedere mia cugina che non vedo da settembre! Bha!. A voi come va?

Azzi mille a chi lette e a chi commenta^^.

 

Mokona89: tesora, si lo so, non ti preoccupare! Mi fa piacere che tu recensisca anche questa mia sparata è_é! Si, si potrebbe dire che se sarebbe andato a scuola con Harry sarebbe finito a Corvonero. Si accettano scommesse signori e signore: dove finirà Duddley e chi morirà prima; lui o la Chang? Io preferirei entrambi comunque… Zizizi cara, è proprio così solo che, come sempre, mi sono dimenticata di dirlo all’inizio çç! AHHH, lo sapevo che te la saresti spulciata quella idea per Dray XD! Mi fa piacere che ti piaccia ^^!. Eheh… forse, ma non dimenticare che sono uno stramaledetto genio XD! ( <- mi sono fissata ). Ecco il continuo, tranqui che se lo avesse anche sono fiorato altrochè cruciatus è_é!

DJKIKA: azzie mille. Sai che sono proprio queste che cose che ti fanno sorridere?XD! Per la cosa delle Duddley/Harry… si, fanno schifo, e non perché c’è l’incesto, altrimenti troveremo tutti ripugnati le LuciusxDraco e i Gemelli ( i MITICI Gemelli ) quando invece non è così. Poi c’è a chi piace anche questo paring, perché no? C’è chi trova incompatibili le Drarry, pensa un po’! Tipo mio padre, sarà la centesima volta che gli spiego il perché delle Drarry, ma lui NIENTE! E’ convinto che Harry debba stare con Mione quando poi gli ho detto delle LuciusxHarry, SnapexHarry, DuddleyxHarry, VernonxHarry ( della quale, tutto grazie a Saky, stanotte ho avuto gli incubi, poi dici perchè non dormi!? ) e specialmente le TomxHarry ( che poi tutti scrivono sempre il nome di Harry e tu ti confondi XD )! Non dico cestiniamo tutto tranne una coppia, anche se è la più sacra, basta che ognuno stia al proprio posto… e nessuno ( e con nessuno intendo chi osa anche solo pensare lontanamente di poter posare gli occhi di sfuggita su Harry tranne Draco e viceversa ) si farà male! Ah bè mia cara ( posso chiamarti così? ) se riesco a reclutare una classe intera, prof compresa e metterli sotto per fare un disegno allora posso mettere TUTTI in riga! Parlo parlo di mio nonno, ma alla fine io ho la sua stessa vena del dittatore; ma questo succede solo quando ci fa qualcosa che non mi va giù… e io sono di gusti MOLTO difficili! Se ci fai caso, Harry è SEMPRE mezzo moribondo XD! Allora dovresti vedere come lo concio a una mia fanfic che non so se posterò ( era un one-shot iniziata questa estate però ora vorrei farne una fanfic di massimo cinque capitoli, massimo! )! Ma credo che sia perché sta sempre morto che lo amiamo XD! Allura, in una le foto dei genitori, l’altra lui, Ron e Mione! Spero che questa ff continui a piacerti! Ah, arriverà, arriverà presto Dray ( bwahahahah! *__* ). Nulla, figurati… ma hai fatto caso agli orrori che faccio? E io non ho problemi con la tastiera… tranne che per il fatto che è piena di briciole e ci ho rovesciato sopra di tutto è_é!.

Adamanthea: azzie mille! Tesò ( posso chiamarti così? ) Sai che cosa ho scoperto ( l’acqua calda! ): ho ciccato sul tuo nik ( che brava, ne vè? ) e ho letto il titolo “Il Maiale Innamorato” e.. e… GRAZIE! Mi hai aperto gli occhi su Ce… anzi, su bastardo, infame Diggory *__*! Ti sarò devota in eterno ( me con lacrime di commozione che fissa male Diggory che sta pensando si avvicinarsi a Harry )!!!! Solo che sono rimasta indietro, scrivi taaanto @_@! Sai che la tua è stata la prima fanfic con coppia doppia che ho letto di HP?^^! E devo dire ( anche se ne ho già lette ma di manga ) che non ho dormito per diversi giorni! Ho occupato tutto il mio PREZIOSIZZIMO tempo a pensare a come uccidere quel tasso travestito da belva assassina che è Diggory *_*! E lui è una sottospecie di idolo, per il Naka, dopo Silente ( ovvio ) quindi puoi ben capire le mie pene çç! E la colonna sonora per ucciderlo è o il mio secondo marito ( Marylin Manson ) oppure su “Helena”! ( Ah, che beatitudine! )! AHHH ma non puoi capire quanti voli mi sono fatta a “cicciolo tra le bolle di sapone”… ti trovi dentro la doccia uno così, pieno di sapone, che fai? Ma lo aiuti a lavarsi, eh, non bisogna essere scortesi… o sbaglio? ( me con manine già belle insaponate e occhi *___* )! X°°°D Harry se la cava SEMPRE per il rotto della cuffia XD! Bè, io Draco lo vedo così, in questa storia. Anche se un Draco bastardo e superuomo non dispiace affatto XD! Ma se c’è una cosa che amo di più di una Draco così, perchè si, signori e signore, lui non è tra i miei preferiti in assoluto, quel posto è riservato a l’unica persona al mondo che ha le mestruazioni 32 giorni all’anno: HARRY X°°°°D! Harry mestruato ( e ragazzina isterica *ç* ) si batte per il primo posto con Harry col pancione; chi vincerà? XD! Cmq, Draco, il carattere che gli ho dato per questa ff si vedrà appena arriverà… che credo, se vado aventi così, per il 20eciapeo ( ovvero: nei millenni a venire ) e visto che non voglio, anche per voi, che lo attendete con così tanta ansia dal primo capitolo, forse dei capitoli saranno più lunghetti ^^’’’!. Fulmini e Saette… solo?! Ah, già me la immagino la scena… ma sai che mi hai dato una idea? Azzie mille ^O^! Lo sho, dopotutto… sono uno stramaledetto genio.. e mi piace dirlo XD!.

RICA: azzie mille ^^! Si, devo dire che anche io, quando leggo storie come questa, sono curiosa come reagiranno i parente di Harry, ma purtroppo non interessa quasi a nessuno, perché, diciamocelo, è molto più interessante cosa fanno Harry, Draco, una casa vuota e un letto vuoto XD! Quindi io mi sono chiesta “ma cosa succederebbe?” e così è nata questa fanfic… che in realtà e nata dopo che ho letto una che… va, meglio non lo dica °_°! E’ la mia vendetta personale su Duddley anche da parte di Harry e Draco, dopo quello che ha fatto al cugino merita molto di più di ciò che gli farò!... Maledetta indole Grifondoro çç!.

Fra Ro: azzie mille^^!. Va bene così?XD! Mmhh… si, per ora può andare bene UU! XD!.

Rivoltella J: Azzie mille! Wow, addirittura scintille? *___* Così mi monto la testa… magari con Harry dentro *ç*! Bè, più che altro; nessuno è mai riuscito a fermarmi ( Qualcuno provi a fermarvi by The Mask *ç* ) XD! Ho visto le tue ff e ho notato che non scrivi yaoi ( scusa se sbaglio, ma sono un po’ talpina ) e mi rende onoratizzima sapere che leggi questa fanfic che lo è **! Azzie mille, veramente!.

Ximeng: Cara!!! Azzie mille XD!. Accorgere? Ok che è Harry però… XD! Più che altro; a quali conclusioni arriverà il cervellino ( dire bakatino è un complimento che si può permettere solo Harry XD ) di Duddley?! XD.

KIA: azzie mille^^! Zi, lo zo, ma è per creare più suspance è_é! Sono felice che la pensi così ç_ç!.

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO!

 

Ci si vede lunedì, quando darò ( anche ) della roba yaoi alla mia prof di modellato e a una mia amica, nuove reclute *ç*!. Quindi… tranqui: Dray arriverà e metterò in riga Duddley anche a frustate XD!.

 

xla

 

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Capitolo 7
*** M@ni ***


Nota importante( piano piano mi ricordo le cose da dire XD ) Ho deciso di mettere questa storia dopo il 4° anno perché mi piace troppo come sta Harry in quel periodo. Quindi vi chiedo di dimenticarvi dell’Harry mezzo pelato e coi lineamenti troppo marcati del 5° anno! Non credete anche voi che sia molto più bello coi capelli stile cespuglio e la sua solita faccia da “mi sono perso mentre andavo a comprarmi le cioccorane” ( il negozio è sotto casa sua, giusto per capirci ) che tu lo vedi e fai, asciugandoti la bavetta alla bocca “ma davvero? Oh, poverino piccino pulcino coccolino amorino, non temere, ti aiuterò io!” gli ciulli gli occhiali, così non si ricorda la strada per il ritorno e il gioco è fatto ^^o! Eh eh? Dai, vi sfido a dire il contrario! Almeno lui lo puoi adescare con sti stratagemmi, Draco no =.=! Diciamocelo; Harry è proprio un gnoccolone XD ( ovvero; persona che crede a tutto e tutti e bonaria! ) 

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 M@ni

- VII ATTO -

 

 

Harry si annotò, in una parte del suo cervello,  oltre al fatto di chiudere la porta del bagno quando c'è lui dentro, che le sorprese, nella vita, non finivano mai. Ti colgono sempre impreparato, senza che tu possa fare nulla per impedirlo. Ok, lui aveva una dote innata per i guai, per loro, lui, era come una specie di calamita umana, però...

Si trovava in salotto, col cugino che sedeva su una delle poltrone poco distanti. Era l'una di notte, e lui aveva ancora solo l'asciugamano addosso, ma almeno Duddley gliene aveva dato un secondo, così da potersi coprire non solo la testa, per paura di un'emicrania, ma anche per il basso ventre, frontale e non.

Peccato che lo aveva ricattato, strappandogli la promessa che...

-Allora, cosa vuoi sapere?-

-Tutto, Harry!- rispose convinto il cugino

Harry lo fissò negli occhi -Ok, e questo l'avevo capito ma... di cosa vuoi sapere?-

-Di te-

Il moro credette che fosse uno scherzo, anche perchè gli fece venir ei brividi il tono del cugino -Bella questa!- canzonò, sperando che fosse veramente uno scherzo -Come mai tutto questo interesse?- proseguì poi -Non hai nulla di meglio da fare?-.

Duddey non fiatò.

Lo guardava, come sempre, come tutti, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, e la cosa ad Harry dava notevolmente fastidio.

Chiariamo le cose: lui non era un esibizionista e, sopratutto, si vergognava a dare sfoggio di se a quella maniera così spudorata e, cosa assai più importante, solo il suo angelo lo poteva vedere nudo.

Fece per alzarsi, ma si bloccò a metà azione, sbuffando e ributtandosi sul divano, facendo svolazzare l'asciugamano, talmente piccolo che copriva a stento il suo basso ventre.

-Maledetta vena Gifondoro- borbottò: aveva promesso al cugino che avrebbe risposto a qualunque sua domanda, e la sua etica morale gli vietava categoricamente di mancare a una promessa data!... Ora che ci pensava bene... : aveva dato la sua parola in cambio di un asciugamano. Se Hermione lo venisse a sapere gli farebbe una delle sue lavate di capo, per non parlare di Moody e Piton... lui, poi, lo avrebbe ucciso ben volentieri.

Se lo immaginava, nel suo untore, intento a ridersela come un pazzo per il puro piacere di averlo fatto fuori.

Prese a scompigliarsi i capelli bagnati con l'asciugamano, svogliatamente.

-Cosa?-

Harry guardò il cugino di sottocchio, sospirò -Grifondoro. E' una delle case della mia scuola-

Sulla faccia di Duddley si dipinse un bel punto interrogativo.

-Nella tua scuola ci sono delle case?-

Harry sprofondò nel divano -Si. Bè, case per modo di dire!- si fermò a riflettere ( bella questa! Nd xla ) -... è difficile da spiegare Duddley!-

-Ma io lo voglio sapere!-

La prepotenza di quel ragazzo era incredibile!.

Non aveva il solito tono viziato di quando chiedeva qualcosa hai genitori, no; aveva un tono curioso e avido di sapere. Harry si chiese a che gioco stesse giocando. Poi si ricordò che soggetto aveva davanti e constatò che non era per nulla il tipo da tramare tranelli psicologici del genere!

Gli vennero i brividi alla schiena.

Era estate, questo si, ma c'era anche da ricordare che lui era stato bruscamente strappato dal tepore della doccia, aveva solo un asciugamano a coprirlo che, neanche a dirlo, non gli arrivava neanche a metà coscia.

Osceno? Si, forse si... ma che ne sapeva lui che il cugino, proprio quella notte, si animava di una morbosa curiosità di quel genere, nei suoi confronti?.

Si sfregò con le mani le braccia, come ad abbracciare se stesso, cercando di trovare almeno un po' di calore.

Duddley avrebbe desiderato essere al posto di quelle mani per stringerselo a se e, ovviamente, non sapeva il beneamato perchè!.

 

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ANGOLINO

 

Perdono, ma mi sono abbioccata. L'unica cosa che ancora non ho capito è; perchè quando mi addormento c'è SEMPRE qualcuno che mi sveglia? Vabè, dai, lasciam perdere il Naka che la mattina sta più addormentato di me ( è già un miracolo che riesce a guidare la macchina senza sbandare ), Dray! Dray oramai mi sveglia quando non vado a scuola, altrimenti mi addormenterei il sabato alle 5 ( ovvero le 5 di domenica mattina ) e mi sveglierei lunedì pronta per andare a scuola! Salasar: giusto poco fa mi ha svegliato con del delicatissimi schiaffi ( delicati, si, per lei )... e poi la manesca sarei io é_é! Intanto, se interessa, ho in cantiere 3 ff XD!

Azzie mille a tutti coloro che leggono e che commentano ^_^.

Mokona89: Davviru l'hai buttata giù? E nun mi hai detto nulla? Dove Dove? Per quale gradinata *__*? All'inizio la Chang non mi diceva nulla, "vabè, sta lì, vive, poraccia" poi... Dio, che fastidio al 5° *__*! Ora vado a risponderti, il bello è che devo stare attenta a non fare troppi orrori di grammatica, altrimenti non si capisce nulla! Entro stanotte lo avrai, il bel papiro *__*! XD, zi, prima lei e Nuel, ora la cara mammina si pensa di aver avuto fantasia! Tuttavia, io ci direi: hai dato il contentino hai fan del... Dio, faccio fatica a scriverlo çç, ( dai, su, facciamo un piccolo sforso )... HxG, ora ti sei tolta lo sfizio, da brava sadica quale sei. Perchè adesso non ci fai almeno ... facciamo così; finchè vivi scriverai solo di DracoxHarry *_*! E le cose che fai a questa coppia, deve succedere anche il contrario ( ovvero HarryxDraco ) così tutti felici e contenti ^^o! Che te ne pare, cara? Come può Duddley sbavargli dietro?... e chi non lo farebbe?XD! Dai, su, ora diciamo la verità, giochiamo a carte scoperte: Draco sarà bello quanto vi pare, ma nulla di lui è paragonabile e ciò che ci ritrova Harry dietro di se *ç*! Bè, ma sai come è fatto Draco, no? Dove attacca lui? Dai, pensaci XD! E meno male che ci pensi a me, se fosse per me mè dimenticherei la testa chissà dove XD!. ( <- questa non poteva assolutamente andare in Corvonero o a Serpeverde, poco ma sicuro XD! )! Figurati che ieri sera mi stavo vedendo “Cleopatra” e, intanto che mia madre mi parlava che potremmo prendere un cucciolo di tigre per casa nuova ( così, addio ladri XD ) e io “no, voglio un leone” immaginandomi già la mia vita con Godric ( il leone ) con occhi sbrilluccicosi, mi figuravo in testa un bella ff sulla trama del film! Peccato solo che Cleo mi veniva bene come Draco, per il modo di fare. Insomma, lei era un grande illusionaria e, putacaso, è morta morsa da un cobra! Ma ce lo vedi Harry a fare i piani che s’è fatta quella? Io ce lo vedo bene come… mh… Cesare!... anche se dopo un pochino muore, pucci çç e lui NON può lasciare Draco da solo! Ho pensato a Stat come autrice, e questo sai benissimo che vuol dire, per il paring è_é! Tu che ne dici?. Eheh, mo domani, se c’è, mi faccio dire dalla prof che ne pensa XD!.

DJKIKA: perché, se non mi do un limite, chissà quando finisco le cose!... –rilegge- ma da quando in qua io e i limiti stiamo nella stessa frase Oo? Comunque, non so per la fanfic, dipende anche dalla beta che, santa, è sempre impegnata! Altrimenti… ( si sporge, rischiando di cadere ) potrei chiedere a Salasar, perché no? Eh? Si, amo i guai! Nun temere, il prode destriero arriva XD! Anche perché non so cosa far fare a sti due ( che assieme non ci azzeccano nulla! ) e contando che oggi, anziché scrivere, mi sono messa a disegnare a raffica a fisica ç_ç! Ma, capitemi, senza la mia Mira, che dice “ti prego ti prego non scrivere” e che mi da i pizzichi ai fianchi, io nun ci riesco a scrivere ç_ç, poi voglio sapere se Miss Italia è morta ( no, tranqui, non è quella che credete voi! ).. uccisa da lei! Ma certo che amo scrivere ff lunghe, solo che ( come a tutti ), al giorno mi vengono mille e più mille idee in testa che, se non butto giù, mi dimentico, e non so cosa farmene poi çç!. XD, dai, pucci te çç! Ma non è che il Naka e Salasar siano vecchio stampo, poi a me non possono dire nulla, con tutto quello che hanno combinato loro alla mia età XD solo che siamo tre testardi e non accettiamo qualcosa che sia diversa da come siamo abituati a vederla! Ho tentato io de converti una bimba di 8 anni, ma mi han legato ç_ç! XD, allora ci vediamo al manicomio perché tanto qui da me progettano sa sempre di rinchiudermi… ci sono riusciti e sono evasa! Oh, come fai a tenere fermo e bono un leone?!XD. Eh, giusto, son cose che capitano X°°°D!.

KIA: sai che anche io lo pensavo? Ma conta che sta roba la scrivo il mattino, ovvero quando mi reggo per miracolo sullo sgabello di scuola XD!.

Lily 4ever: Duddley è, a quanto pare, animato da una certa curiosità che riguarda il retro del cugino XD!.

Selene_90: nu, dai, nun ci pozzo credere, davvero ti è piaciuta çç? Ma figurati cara, è stato un piacere XD, mi sono ammazzata dalle risate X°°°D! Ma ovvio gioia che Harry è di proprietà di Dray e nostra *ç*! Ma certo che voglio XD, appena ho un attimo libero e che non mi perdo per la rete XD!. Azzie mille per la recensione, sono felicizzima che ti piaccia çç!.

Saky: tesora ihihih, zizi, magari succedesse *ç*!.

Adamanthea: ( scusa se scrivo poco ma il pc mi si era staccato e ora sono un pochino giù çç )! Perché no? Magari siamo delle stesse parti e neanche lo sappiamo XD; me essere di Latina! ( origini venete e qualche dialetto qua e là )! Ahhh, ti ricordi il manicomio? Il nostro caro vecchio manicomio? Svalvolata? Mi hai preso appieno XD! Amo quella ff, peecccato che odio Diggory, lo uccidere con le mie sole mani… posso avere quest’onore?*_*! Sai che mi piace il “fantasticamente geniale e piacevolmente pazza”?*ç* XD! Ma ovvio che anche Draco ha il suo bel perché e, come verrà su cavallo bianco qua, deve venire anche nella tua favolosa ff, chieru?*_*! XD, mi sono ammazzata a leggere il pezzo di Cleo XD, anche perché io me lo immagino bene XD! Già già, proprio un bel leoncino tuuuutto da spupazzare ( tranne Diggory ** )! Mi piace troppo la rima X°°°°°D! AHHH, nu, Ned nu XD! Ah, piacere, il mio alter ego è Bart XD! Ehm… vedi… io, l’organizzazione, i limiti, le regole, i rimpianti e i pregiudizi siamo cose non entreranno MAI in comune ^^’’’! Però zi, si potrebbe dire che in testa ho già delle idee anche se, a dire la verità; non so neanche come finirà questa ff XD!. Perché no? Basta che non sei impegnata çç! Anche perchè mi serve aiuto per il prof capitolo! Ti mando una mail con tutto, ok? Prenditi tempo, tanto lo devo postare sto venerdì ^^!.

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATA

xla

 

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Capitolo 8
*** Gli @ristoDr@chi ***


Gli AristoDrachi

- VIII ATTO -

 

Molto distante da lì v’ era un’ altra situazione… alquanto interessante.

In una villa spropositata, circondata da un giardino ben curato, un uomo austero e imponente era seduto su una sedia, davanti a lui la moglie, anch’ essa seduta, divisi solo da un tavolino rotondo. L’ora del tè era l’unico momento della giornata in cui si rilassava completamente, neanche mentre dormiva sentiva quella tranquillità e quella pacatezza che gli dava quella tradizione. E la cosa che la rendeva perfetta era che poteva stare con le uniche gioie della sua vita. Senza pregiudizi, che francamente non gli erano mai importati tanto, visto che per lui se una cosa era così lo era e basta, si toglieva la maschera di freddezza che mostrava al mondo esterno e sorrideva tranquillo. Sicuro e felice nel piccolo mondo che si era costruito.

Sorseggiò un po’ della bevanda tiepida e ramata.

Mmhh… tè alle erbe, il suo preferito! Simile a una tisana e un toccasana per i suoi nervi, continuamente tesi per questioni d’immagine. Non metteva lo zucchero, gli piacevano i sapori decisi, amava sentirsi invaso dal sapore forte e spiccato delle erbe in bocca e nella gola. Al naturale, come lui…  capelli lunghi e biondissimi, pelle chiara, occhi azzurri e… sì, qualche ruga, lo doveva ammettere, ma lo rendeva solo più affascinante di quanto già non fosse, non trovate?

Le gambe accavallate, quietamente sbracato sulla sedia, per la cronaca scomodissima.

Era una di quelle sedie interamente fatte di ferro, tutto ondulato; anche il tavolino era fatto nella stessa maniera, solo che sopra vi era del vetro, altrimenti... come si sarebbero potuti appoggiare sopra la teiera di porcellana e tutto l’ arsenale* per la sua ora del tè?

La moglie, Narcissa, era composta e raffinata, in ogni suo gesto, ma il marito sapeva che non lo faceva per impressionarlo, era così e basta. Non poteva fare a meno di essere posata in ogni momento. Beveva piano il suo tè alla cannella, più dolce, rispetto ai suoi gusti, ma, d’ altronde, mica se lo doveva bere lui, quindi… perché impedirle di bere tè alla cannella per suo capriccio? Non aveva senso… Al contrario di un’ altra cosa… Sì, c’ era una cosa che non andava bene lì, in quella bella scenetta. Cosa? Ma mi dite voi come può essere un bel quadretto famigliare senza un figlio che ti rompe ogni cinque minuti per qualcosa?

Tuttavia, per loro fortuna il figlio non c’ era e… non sapevano neanche dov’era, per lo meno il papà, perciò chiese alla mamma, con la speranza che lei potesse rispondere a questo suo dubbio amletico.

-Cara, dov’è Draco?-

La moglie posò la tazza di tè sul suo piattino e rispose con un sorriso. Un po’ insicuro.

-No… non mi dirai che…-

Il sorriso della moglie divenne sempre più simile a un assottigliamento isterico delle labbra, ma non parlava.

E il marito, sempre più disperato:

-Di nuovo?- fece,  strabuzzando gli occhi.

-Oh, andiamo, Lucius… è solo un ragazzo…- rispose la donna con tranquillità.

-Un ragazzo che non ha ancora chiaro cosa…-

Ma il poveruomo non fece in tempo a finire la frase che una voce cristallina e allegra, e che ben conosceva, tuonò per la reggia.

-PAPPPPA’… MAMMMMAAAA???????-

Un ragazzo biondissimo, dal volto diafano come il padre e le iridi tempesta della madre,  stava correndo spedito verso i genitori.

E solo quando si fermò, davanti a loro, essi poterono vedere in che condizioni era loro figlio.

Tutto sudato e sporco; la camicia bianca era diventata colore della terra e i pantaloni corti marrone chiaro neri, i capelli grondavano acqua, così come la faccia e il collo, visto che la camicia era abbottonata dalla clavicola in giù. Aveva un poco le ginocchia arrossate e il fiatone, doveva aver corso tanto e…

Il padre poté costatare che il figlio l’aveva rifatto, ma che diceva: ormai aveva perso le speranze!

Il ragazzo, in braccio, teneva un batuffolino tutto sporco e peloso.

-Bau- fece allegro il piccolino.

Si, l’aveva rifatto!

Perché, e questa era una cosa risaputa da pochi al mondo, Draco Malfoy aveva la mania di portare a casa, ogni volta che usciva, un animale diverso, abbandonato, che trovava in giro per quella campagna nella quale amava tanto correre. Lo prendeva, lo portava al Manor, lo lavava, lo pettinava, lo puliva, lo sfamava, ci giocava e… insomma, si prendeva cura delle bestioline che portava a casa, dando loro un tetto.

E, ormai, Malfoy Manor era diventata un poco come uno zoo,  e sì, perché: prima un topo, che Narcissa guardava storto e la cosa era reciproca; uno scoiattolo, che aveva fatto un disastro, pensate solo che il maniero era pieno di oggetti antichi che Puffy, così Draco l’aveva battezzato, dall’alto delle sue fantasie, sembrava trovare incredibilmente adatti da sporcare e ridurre in frantumi; un coniglio, tempo una settimana e Draco:

-Dov’è Tamburello?-

E loro:

-E’ partito per un viaggio tutto spesato.-

-Ah,  e dove?-

-Ehm… la terra dei conigli- disse il padre.

-Dove ha tanti amici- fece eco la mamma.

-Oh,  allora va bene.-

I genitori tirarono un sospiro di sollievo, intanto che il figlio si allontanava, dicendo allegramente:

-Comunque era buono il coniglio di stasera!-

… Ma ci faceva o ci era?...

In seguito aveva portato a casa un dobermann, che aveva costretto il papà ad arrampicasi sulla sedia e difendersi col suo fedele bastone, che poi sparì più volte quando il figlioletto trasferì a casa loro un esercito di formiche. Vogliamo parlare delle due oche che non si sapeva dove le aveva trovate, visto che non era stagione? Un giorno, infausto, una delle due era sparita e, a quanto piagnucolava Draco, era Adelina, quella più bella, sempre da quello che si poteva capire mentre piagnucolava. Il padre chiese perché l’ aveva chiamata a quella maniera e,  a quel punto, la risposta del figlio era stata:

-Mi spieghi come faccio poi a farmi seguire da lei, senza che Pansy fraintenda?-

E il papà e la mamma non poterono dargli torto.

Poi, un altro giorno, che loro si ricorderanno per  tutta la vita, visto che avevano trascorso una settimana al capezzale di Draco che piangeva come una fontana rotta, non trovava più l’altra oca, la superstite, che il biondo teneva come oro, fulminando con lo sguardo chiunque la guadasse,  secondo lui, male. Era una bella giornata piena di sole e Draco domandò ai suoi genitori:

-Dov’è Guendalina?-

Papà e mamma sudarono freddo.

-E’ da qualche parte- biascicò la mamma.

-L’ ho vista andare di là- indicando un punto ignoto con un cenno della testa.

Draco passò tutto quel giorno per campi, a cercare la sua Gwen, come la chiamava affettuosamente ed esclusivamente lui, ma nulla. E tutti che gli dicevano che l’ avevano vista andare di qua, di là, di su, di giù…

Quella sera, Draco andò a nanna col pancino che brontolava perché, meraviglia delle meraviglie, si era svegliato e aveva capito che no, Guen non era scappata ma era lì, bella fumante e dorata sul suo piatto.

Però non avevano mai dato irriverente fastidio.

I genitori cominciarono a preoccuparsi quando il loro piccino era tornato a casa con un cucciolo di drago che, a quanto pareva, aveva preso in simpatia il padre, con grande gioia di Draco, tanto che Fiammetta, il draghetto, aveva preso residenza sulla sua biondissima e immacolatissima, fino ad allora, testa.

Fiammetta fu spedita, con grande sollievo di Lucius, in Romania, anche se gli sarebbe un po’ mancata, ma che diamine… mica poteva girare per il Ministero con un dragone in testa, abbiate pazienza.

Ora, Draco teneva in braccio quello che doveva essere Pallino, a sentire lui. Un piccolo cagnolino tutto musetto e pelo… e pulci, secondo Lucius.

-Draco, amore, non lo vuoi il tè?-

La mamma porse a suo figlio una tazza fine di porcellana bianca con dei fiorellini, identica alla teiera che troneggiava al centro del tavolino, e alle altre due tazze.

Draco, che era intento a giocare con Pallino, sorrise alla madre e con un energico gesto si prese la tazza e la bevve tutto d’un sorso.

Alla vaniglia, con tanto zucchero, come piaceva a lui, quindi… perché mai l’avrebbe dovuto sorseggiare o berne solo un poco: o tutto, e subito, o niente!

Finito il tè ridiede il tazza alla madre.

-Grazie, mi ci voleva proprio…- buttò fuori aria e cominciò ad accarezzare piano Pallino, comodamente tra le sue braccia.

-Hai corso tanto, vero amore?- domandò ancora la mamma, curiosa di sapere del figlio, visto che non aveva sue notizie dalla mattina.

 

 

__________________________________________

ANGOLINO

 

Ehm… che dire? Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo e… credo che zia Adamanthea si sia divertita a betarlo XD! Io m’immagino così la Malfoy Family ( MF ) dentro le sue 4 mura latricate d’oro massiccio 1'000 carati per millimetro XD! Bene, tutti aspettavate Dray, no? Ebbene; eccolo qua XD! In tuuutta la sua psicopatica affascinante persona ^^! Ah, che ne dite della lunghezza?

Azzie mille a tutti coloro che leggono e che commentano^^.

 

Ximeng: a quanto pare Draco se la spassa XD! Bè, per questo Harry è puccioso; è ingenuo e gnoccolone XD!.

Cesarina89: azzie mille, spero che ti piaccia anche questo capitolo ^^.

Fra Ro: Bè, Harry è famoso per la sua cosiddetta fortuna di cavarsela sempre… dopo che si è incartato per bene con le sue stesse mani >.>.

Adamanthea: ziaaa! Ahhh, voglio spupazzamme Harry, a voi lascio Dra, se volete ( sospira mentre s’immagnina che fa i grattini a Harry *ç* ) eheh… quanto hai ragione XD! Se solo questa fosse una nc-17 farei vedere io come è arrapato Duddley… per poi prenderlo a legnate in testa personalmente per essersi anche solo azzardato lontanamente a immaginarsi minimamente ad Harry in qualunque forma *_*! Tu sai come è il Draco che ho plasmato quindi XD…! XD mitica! Come la Rabbit X°°°D amo quel film!!!.

KIA: bè… parlano sempre di HP e sono ovviamente Drarry XD! Il fatto è che mi sono sempre chiesta cosa succederebbe se un babbano chiedesse a un mago del perché delle cose del loro mondo! Come mia cugina, che non sopporta Harry, quest’estate mi ha chiesto “ma quel petecotto ( lei lo chiama così.. contando che a me me chiama Pete ); quale è il suo destino?” io “salvare il mondo magico e non” lei “O___O” XD! E se penso che ieri ho scritto l’11 cap, poi il 12° e… mi si è cancellato tutto l’11 çç…!. Io più che incolumità fisica e psicologica ( tanto a quella siamo a zero spaccato ) temo per una certa cosuzza che non è narrabile in questa sede, visto che, appunto, non è nc-17

Saky: bella questa, sai che non ci avevo pensato XD?!.

HermyKitty: ma chi te lo fa fare di studiare così tanto tesò çç! Infatti ci hai azzeccato; non l’ho fatto apposta XD! Allora ti pozzo scrivere… bene bene bene *_*!.

Selene_90: guarda, per come sono io… puoi parlare quanto vuoi sul Drarry perché lo amo! Duddley avrà pane per i suoi denti eheheh *___*! Pucci te çç!.

Mokona89: ohh, ti aspettavo tesò! Ahahah, ma davvero ti è uscito che sei un corvo X°°°D? Bè, normale che ti sia uscito, per loro basta che ti piaccia leggere, come mi ha detto una mia amica “tu sai un sacco di cose, leggi sempre, sai sempre le risposte per tutto e tutti, sei un genio. Tu sei sprecata in questa scuola” io “vallo a dire alla mia prof dello scientifico ==” contando che Piton ( prof di Ita/Sto ) ha detto che gli dobbiamo dire che libro stiamo leggendo o l’ultimo che abbiamo letto… a me sono balenate davanti agli occhi tutte imma nc-17 Drarry XD! E la mia compagna di banco gli vuole dire “Big Dick come Quick” °_°! XD! Credo gli dirò il 5° libro di HP, s eno ce ne sono tanti altri… ma mi annoiano ==! Zizi, e anche se ora il mio bel dvd dell’Ordine sta tra le montagne, non faccio altro che pensarci °_°! Bellifimo *O*! X°°D sapevo che ti sarebbe piaciuta la mia personalizzima descrizione di Harry XD! Ma cosa dici mai? ( oddio mi ha scoperto, ha scoperto il mio piano °_°: nascondere gli occhiali a Harry e nasconderlo, accudirlo ecc… °_°’’’ )! Appunto non mi va tanto a genio Dray, non lo puoi adescare alla stessa maniera XD! MMhh, zi, hai ragione; tra i due è una bella battaglia anche se i famosi capelli platino di Dray… eheh… nu, non lo dico altrimenti se non lo sapete vi scandalizzo troppo e ho già fatto abbastanza con questa ff XD!. Pe rme Harry vince tranquillamente *ç*! Ah, meno male! Ahhh la cara vecchia Torre di Atronomia, perfetta per: suicidarsi, fare porcellane, isolarsi, incontrarsi *ç*! Focoso moretto? … mi hai perso, sono completamente persa in contemplazione *ç*! Ehehe, amo i leoni, avevi dubbi?XD! Dai, Nirvana? Bello come nome, allora si che sei proprio una corvina XD! Cmq cara, sicura che quel test fosse esatto? Secondo me è un po’ farlocco! Bè, cecchioni… secondo me, se dopo gli orari di scuola, gli chiedi due più due non ti sanno rispondere XD! ( mia cugina è così e lei è Corvonero DOC UU )! In effetti il film mi ha fatto venire mal di testa, sai? Il perché è spiegato nel mio blog XD! Mi sono rimbambita da sola in pratica @_@! Ahh, ma ci sarebbero tante di quelle cose da chiarire e questo vale per tutti i film, sul perché e percome Harry spesso sparisce *ç*!.

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

 

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Capitolo 9
*** Cod@ di P@gli@ ***


Coda di Paglia

- IV ATTO -




Harry si massaggiò le tempie, dolente.

- Hai capito? - si sentiva la gola secca da quanto aveva parlato!
- Più o meno… - ehi, sono queste le soddisfazioni della vita signori e signore, ma almeno era già qualcosa.
- Ho capito la roba delle case, la storia della scuola da pazzi... - Harry sbuffò.

Ancora la storia della pazzia?

E allora perché il normale cugino voleva parlare col suo anormale parente, se lo odiava così tanto?

Beh, oddio, non si poteva certo dire che Duddley odiasse Harry. Dopotutto non glielo aveva mai detto in faccia, ma questo non stava di certo a dimostrare che non lo odiasse. Lo aveva sempre trattato male ed Harry non vedeva l'ora di raggiungere la maggiore età per potersene andare via da quella casa dalla quale non aveva ricevuto altro che disprezzo! Ok, l'avevano tenuto con sé e lui ancora non si capacitava perché: in fondo, se non sopporti qualcuno che fai, se non sbarazzartene? Ma i suoi parenti avevano adottato uno strano modo: a casa lo disprezzavano e, occasionalmente, lo ignoravano, mentre, fuori da quelle quattro mura, di pessimo gusto, a dire il vero, lo ignoravano totalmente. Se si fosse perso non se ne sarebbero neanche accorti, anzi; Harry sarebbe stato pronto a scommettere che avrebbero dato pure un festino per la sua scomparsa, facendo anche finta che l'occasione era dovuta a "…per essere cordiali coi vicini".

I vicini, Dio...

Quei quattro gatti spelacchiati, tra i quali la Fig, che ne aveva molti di più di quattro, di gatti, e questo Harry lo sapeva bene, anche troppo, che non avevano nulla di meglio da fare durante la giornata che spiare i fatti degli altrui giardini. Evidentemente si annoiavano o non avevano una vita privata, due erano le cose.

E la fantomatica storia della suddetta pazzia? Ma andiamo; tutti sono diversi!

Se i suoi zii avessero saputo che di maghi ne era pieno il mondo e, solo perchè non giravano con i festoni, non voleva dire che lui era l'unico della sua razza nel raggio di mille miglia!

E vogliamo parlare della morbosità, si, questo è il termine esatto, con la quale il cugino normale gli aveva chiesto tutto, ma proprio tutto, riguardo la sua scuola in Scozia?

Se contiamo poi a che soggetto lo era andato a chiedere... ne sapeva meno lui che il resto della scuola, il che era tutto dire!

A dire la verità, si era limitato a dire solo il nome e le caratteristiche, a grandi linee, dei fondatori e delle case... che oltretutto aveva copiato da un tema di Hermione che, per la cronaca, si era astenuta altamente dal fare qualsivoglia commento velenoso su una certa casa che di veleno ne aveva anche troppo nelle vene. E, dopo uno spelling accurato, durato vari minuti, era riuscito a far dire bene al cugino tali nomi delle suddette case... neanche la bonarietà dei Tassorosso e la pazienza dei Corvonero!

- Allora, in Grifondoro ci sono quelli come te - sputò Duddley.
- La scuola intera è piena di quelli come me. - Dio, che stress! - Lì non veniamo divisi per normale o anormale, siamo tutti uguali. -

Senza contare la storia dei purosangue e dei mezzosangue, ovviamente.

Preferiva tralasciare quell'argomento, peccato che spesso accadeva che la sua lingua si staccasse, o non era mai stata collegata, dipende dai punti di vista, dal suo cervello o, almeno, da quello che si presupponeva lo fosse.
Le uniche volte in cui "Harry Potter" e "cervello" stavano nella stessa frase, di solito si aggiungeva sempre "che non ha". *

Quindi... - Beh... più o meno... -
- Mh? -
- Nel senso che anche lì ci sono dei sottospecie di bulli che prendono in giro gli altri perchè non sono come loro. -
- Vuoi dire che anche lì ci sono delle persone normali? -

Uno sguardo così assassino, Harry lo serbava solo per Voldemort, o Piton, dipende!

Niente da fare, il padre gli aveva infilato in testa che dire "magia" o qualche suo sinonimo era eresia. Peccato.

- Non proprio così! Ci sono i purosangue e i mezzosangue. -
-Catalogate le persone come se fossero dei cavalli da corsa e dite a noi babbani che non capiamo nulla? -

Ecco, ci mancava solo la predica dal maialino improvvisamente improvvisatosi genio.

... Ora sì, che poteva chiaramente dire di aver toccato il fondo! Ma proprio nei nikel nella terra della terra che più terra non si può!**

- Non è colpa mia, come certamente penserai che sia! Tutto ciò che accade, nel mondo, non è sempre, solo, unicamente e soltanto, e, aggiungerei, esclusivamente, colpa mia. Eh, e che cazzo!- s'imbronciò risentito per poi ripartire alla carica - Ho cercato di farli smettere, almeno contro la mia migliore amica, ma vuoi che loro mi ascoltino? No! Eh beh, e certo, ma quando mai si da’ retta a Harry-Stupido-Grifondoro-Potter? -
- Ecco di nuovo la storia della coda di paglia - soffiò il babbano.
Harry lo fissò in maniera indecifrabile - ...Prego? -
- Hai la coda di paglia, Potter! - ehi... - E guai a te se osi dire il contrario - aspetta... - Il mondo non gira attorno a te! - un momentooo!

Aho, ma che s’è rivoltata a' padella, qua?***

 - Eh già, perchè gira attorno a te, ecco perchè! - sarcasmo scarso.

Ma come si permetteva quell'essere di parlargli in una maniera…, così... così… oh, accidenti! La verità è che, più il cugino faceva così l'arrogante, l'acido e il saccente, più a lui veniva nostalgia del suo amore. Alcune volte ti mancano anche quelle persone che non fanno altro che lanciarti frecciatine dalla mattina... fino alla mattina successiva. Eh già.

Si fissarono per qualche istante in cui Harry avrebbe tanto voluto vestirsi, visto che era più di un'ora che stava mezzo nudo, i capelli si erano persino asciugati. Più belli e spettinati che mai!

Ma non lo poteva fare per dei semplici e ovvissimi motivi: se si fosse alzato l'asciugamano gli sarebbe cascato, visto che stava iniziando a perdere colpi, e anche perchè, stranamente, lo sguardo del cugino sembrava fare a botte con chissà che cosa per non abbassare la sua attenzione proprio sul suo basso ventre.

- Ok. Si, forse sto con ‘sta coda di paglia. -

La faccia di Duddley era sfacciatamente soddisfatta e Harry capì che avrebbe preferito di gran lunga mordersi la lingua a sangue piuttosto d'ammettere che il cugino aveva ragione.

- Forse! – precisò testardo.
- Togli quel forse ed hai fatto la cosa più intelligente della tua vita. - continuò ringalluzzito il cugino. - E c'è qualche sport? -
- Eh? - adesso cosa c'entrava lo sport glielo doveva spiegare...
- Ma sì sport: basket, volleyball... hai presente oppure hai bisogno di un disegnino? -
- Ho capito, non sono mica scemo. -
- Su questo ho i miei dubbi! -

O lo ammazzo o... lo ammazzo!




________________________________

ANGOLINO


* si, lo so, lo so. Ma non è pubblicità occulta; mi è uscito così, prendetevela con Nino ( il mio unico mezzo neroncino, che, oltretutto, è un fan delle Dramione ). Anzi, vi consiglio di leggerla ( e non è pub occulta questa? nd Nino ). Della divina Sourcream *_*.
** Nikel, ovvero il materiale che si trova al centro della terra.
*** "oh, ma che qua si è rivoltata la padella?" scusate, ma anche qua, spesso, è più forte di me XD.
Azzie mille a tutti coloro che leggono e commentano ^^.

Zia Adamanthea ( la beta ^*^ )
Metis ( che matone, eh? XD )
SiLvIeTT4 ( che bello sentirti anche qui çç )
Ximeng ( ogni volta che penso al cane e a Lucius casco dalla sedia XD )
KIA ( ecco una delle tante cose che non mi vanno giù della mammina; non cura dei pg che andrebbero curati e trattati coi guanti )
DJKIKA ( giusta osservazione, ma devo dire che, a mio parere, non solo Harry è un po' lunatico XD! Poi noi abbiamo un modo di fare diverso, anche se poco, forse, con i nostri amici, con i nostri parenti [ genitori ] e con le persone che amiamo XD! )
CissYMalfoY ( azzie mille ^^, ma il pertito dell'ortografia va tutto alla cara Zietta Ada ^^! ).

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

xla

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Capitolo 10
*** H3rmion3 ***


H3rmion3

- X ATTO -

 

- Sì, c'è uno sport.- se non metteva un freno alla cosa esplodeva - Si chiama Quidditch -

- Un nome più complicato no, eh? -

- Oh, che vuoi? Mica l'ho scelto io! -

- Ok, ok, non ti scaldare! -

Aveva anche il coraggio di avanzare certe pretese? Lui si scaldava come dove quando e quanto voleva, per la cronaca. Oltretutto, una bella scaldatina gli sarebbe giovata, visto che aveva ancora delle goccioline solitarie per il corpo... e anche una voglia impellente di togliersele.

Duddley gliele avrebbe tolte volentieri, quelle maledette gocce che continuavano, infami, a scendere lungo il collo, il petto, le gambe e le braccia del cugino... si, ma con la lingua! Aveva detto ad Harry di darsi una calmata, ma forse era lui quello che si doveva dare una calmata. Respira e ispira Duddley, coraggio, non è così difficile... sì, certo, come no, bella questa: prima voi mettetevi davanti uno spettacolo della natura come il moro e poi mi verrete a dire se fate fatica anche voi o no! Gli sembrava che la faccia gli stesse andando a fuoco, nel vero sento della parola!

- E... come si gioca? - meglio deviare, va’.

- Su delle scope! - ... ok, pessima domanda!

Però poteva ancora salvarsi: - Ahhh, ma allora giocate spazzando! -

Harry rise di gusto a quella che non era affatto una domanda e che, se lo fosse stata, sarebbe stata puramente retorica. Si asciugò una lacrima che gli era sfuggita da un occhio... e Duddley pensò che aveva visto e sentito tante volte il cugino piangere ma... mai ridere di gusto come aveva appena fatto e, per una volta, piangere dalle risate.

E pensò che fosse veramente bello!

Gli scappò un piccolo sorriso al pensiero che era stato lui a farglielo fare e si complimentò con se stesso per il suo stesso genio.

- Ma no, Dud, volando! -

- Cosa? Ma è impossibile !-

Harry lo guardò alzando un sopracciglio, come a dire "forse ti dimentichi a che scuola vado".

- Ecco allora a cosa ti serve quella scopa in camera tua! -

- Sì - rispose compiaciuto. Era molto legato alla sua scopa ( == Nd xla )*. - Ci gioco dal primo anno - tornò per pochissimi istanti a quando era stato beccato dalla McGranitt - Anche se di solito è imposs... COSA? SEI ENTRATO IN CAMERA MIA??? -

... Certo che il cugino aveva una mente prontissima…!

Duddley balbettò qualcosa che ovviamente non erano scuse.

Ma come diavolo si era permesso? Lui non entrava mica in camera sua, non gli fregava minimamente... oppure, vuoi vedere che... Duddley era entrato in camera sua perchè gli interessava qualcosa? Altrimenti un gesto del genere da parte sua come si spiegherebbe? Sì, ma, se è così: cosa gli sarebbe mai potuto interessare di lui? Per uno come il cugino, che odiava i maghi tanto quanto Malfoy odiava i mezzosangue, non doveva essere roba da poco, per entrare nella sua stanza.

Non ne veniva a capo, quindi decise di accantonarla per pensarci in solitaria con più calma. E non se ne sarebbe dimenticato. Nossignore!

- E, devo dire, che sei proprio un disastro! - continuò il cugino - Mai vista una stanza più disordinata della tua. - e ti credo: la madre non passava mai a pulire quella di Harry. Come invece faceva ogni santissimo giorno con la sua - Piena di libri poi, non dirmi che tu devi studiare per le vacanze!? -

Azz... colto in flagrante!

-N… non... proprio - rispose timidamente Harry, scompigliandosi di più i capelli - Diciamo che preferisco far finta di nulla! - che novità! - E credo che sia per questo che vado così male!- sfoderò un sorrisino timido e imbarazzato.

- Che anno fai? -

Ma cosa era diventata questa insolita conversazione, un interrogatorio? Vabbe’, rispondiamo, dai, in fondo, cosa costa?

- Ho finito il 4° e il primo settembre inizio il 5°. -

- Poi hai finito, giusto? - dopotutto gli anni del liceo vanno fino al 5°, no?

- Magari! Ho i primi esami, i GUFO, poi ci sono i MAGO al 7° anno... e Hermione mi sta già facendo la testa come un pallone! -

- Almeno tu hai finito dopo solo sette anni, in più hai detto che da te si diventa maggiorenni a 17 anni e ti lamenti?- ribatté acido il babbano.

-Beh - Harry parve riflettere su quelle parole - ...vista così... - perché non ci aveva mai pensato? Certo, bastava togliere il fattore "morte incombente" e "Piton" ed era a cavallo, però...

-E chi è Herm... cosa? -

- Hermione - puntualizzò Harry - E' la ragazza più intelligente della sua età che esista! Peccato sia troppo fissata con la scuola... -

A Duddley s'illuminarono gli occhi.

- E come è? -

- Chi? -

- Quella tua amica -

... Aveva sentito male o la parola amica era stata detta con la stessa enfasi di quando a lui veniva preannunciata una mattinata intera con Piton? Con annesso disprezzo, naturalmente.

-Oh, beh, molto carina - ammise.

Duddley lo guardò con l'espressione di chi la sapeva lunga ed Harry arrossì, così il cugino ebbe conferma delle sue ipotesi.

Harry era fidanzato con una ragazza e, questa ragazza, si chiamava Hermione.

 

 

_____________________________________

ANGOLINO

 

*Già sentita da qualche parte? Oo

Il capitolo è stato come sempre, betato da zia Adamanthea ^*^, e lo dedico a HermyKitty ^^o.

Sapete che mi sono fatta tante, ma tante di quelle risate a scriverlo? XD.

A chi interessa, l'undicesimo capitolo di BbDG è in stesura ^^. ( no, non sta arrivano l'Apocalisse == )

Azzie mille a chi legge e chi commenta e, visto che abbiamo raggiunto un nuovo recordo ( ma ricevuto 13 recensioni per un capitolo, vi giuro che ho fatto i salti di gioia, spero che questa fanfa continui a piacervi sempre di più. Insomma, spero di non deludervi çç )

 

Adamanthea: innanzitutto, azzie mille per tutta la pazienza che hai con me. Per via di quella maledetta tesi non ti posso rispondere ne oggi ne domani çç, va bene dopodomani sera? Purtroppo non so se riesco a mandarti i capitoli sabato sera ç__ç. Cercherò di fare del mio meglio *_*.

HermyKitty: tesora; zi, ho letto su PD tutto çç, purtroppo non la leggo ma, chissà perché, oggi l’ho parta e sono andata all’ultimo capitolo e che leggo? Povera tesora ç__ç! Come ti capisco… come ti capisco tesò ç__ç! Mail? Appena mando nella Foresta Proibita la tesi subito *_*. Azzie mille per la rec, so che devi estorcere i pc per poter scrivere ecc.. çç! Dici? Bha, secondo me alla MF ci mancava quel certo non so che XD! Il bello è proprio questo: lui crede CREDE si essere furbo ma… eheh! Già, Nino, mi ha fatto vedere, tempo fa un video che… dio, erano proprio Emma e Tom a telecamere spente ç___ç, non ho dormito per due notti; troppo sconvolta e troppo impegnata a rincorrerlo per il mondo per ucciderlo *_*! Ma scommetto che tu in questo ci sguazzi tesò XD. Anche io ti voglio taaaaaaaatttooooo bene Mione ^^O. Kizz!

Mokona89: carizzima, ti fai le maratone, ogni volta XD! Azzie mille çç! Dici? Sono contenta XD! Bhe, credo che sarà mooolto difficile, considerando poi a che conclusioni giunge il caro Dud ( vedere questo cap XD ). Dray? Zi, tra poco lo rivedremo **! Draco uke? In questa fanfa? Bella questa cara XD! Tranqui, mi conosci no? Harry Passivo 4ever. L’eccezione si fa solo per chi e cosa sappiamo noi *ç*!

Lan: e che ne dici di un Harry pieno di cioccolata dalla testa ai piedi?*O*! Ti dirò: io sono molto combattuta tra Harry ingenuo e Harry strafottente ** però sono bellifimi entrambi, no?XD! Botte? MMhh… sono pacifista io ^^o…. ma a chi voglio darla a bere? X°°°°°D.

KIA: lo zo, mi spiace ma appunto per questo aggiorno due volte a settimana **! Dray da loro? Ovvio XD! E dove? Sotto un pon… ( nella mia testa, in realtà, si è materializzata la frase: nel letto di Harry e quindi… si, andrà a stare da lui XD ).

Kisa89:  azzie mille ^^! Davvero ti piace? Çç.

_Claire_: eccoti qua ^^! Zi e mi spaice di farti sempre aspettare çç!.

Fra Ro: bellifima fanfa cara *ç*! Mh; facciamo così; ci mettiamo in fila e, col numerino, ammazziamo di botte Duddley se solo osa anche solo lontanamente di pensare anche minimamente di sfiorarlo *_*: che te ne pare? ( possibile che con me gli occhioni da cucciolo fanno sempre cedere a tutto? Ç__ç ).

Ximeng: hai colpo anche tu il segno cara. Che pazienza @_@!

RICA: hai ragionizzima cara, ma se li unissi, dovrei postare una volta a settimana e ci sto più male io che voi, credimi ç____ç! E dici che anche questo capitolo è abbastanza interessante?

Lily 4ever: ecco qui la dolce Lily ^^, azzie mille! A chi non mancherebbe Dray? Ahhh… a me XD!

Selene_90: pucci çç, se solo su efp ci fosse un modo diretto per avvisare chi legge lo farei volentieri… ci sto male, sai? Çç! MMhh… sai che hai fatto proprio una bella domanda?: la cocciutaggine di Dud è vera o falsa? Io direi che è falsa XD! Anche io mi ammazzo dalle risate quando li scrivo X°°°D. Dray ritornerà presto, tranqui XD!

DJKIKA: ma mi leggi nella mente?O____O

 

AVVISO IMPOTANTE

Come sapete bene, aggiorno ogni lunedì e ogni venerdì ma oggi faccio un’eccezione perché sono impegnata fino al collo con una piffero de tesi che devo concludere entro domani sera che, puta caso riguarda proprio Harry Potter. Vita, morte e miracoli sia di HP che della mammina solo perhcè non so starmi zitta mai ==. Per ora sono arrivata al terzo anno ( dopo trama generale, primo anno, critica, commento mio, secondo anno, critica, commento mio @_@ deve essere tutto così ) e me ne mancano 5! Quindi non sono sicura di riuscire a postare domani ( come faccio di solito ) quindi posto ora e non sono sicura per lunedì, farò del mio meglio, voi guardate come sempre però non saprei ( al massimo aggiorno la sera ).

Oddeo, voi leggete, recensite, mi rendete la persona più felice del mondo e io che faccio? Çç! Che mostro che sono X°°°°°°!

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO ( almeno voi çç )

 

xla ^*^

 

 ps: grazie a tutti. Davvero.

 

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Capitolo 11
*** Fuori c'è un@ Guerr@ ***


Fuori c’è Un@ Gu3rr@!

- XI ATTO-

 

Hermione.

Ecco il nome della ragazza di Harry. Il cugino aveva avuto fortuna nel trovare una ragazza; seria, diligente, bella, studiosa… anche se dalla lettera sembrava tutto fuorché una ragazza dedita allo studio… visto che lasciava intendere ben altro, anche se lui, sinceramente, non aveva capito granché.

Perfetto. Sì. Bene. A posto. Tutto a posto… Anche lui avrebbe trovato presto una ragazza, migliore di quella del cugino: dopotutto, se l’aveva trovata lui… era solo questione di tempo.

Sissignore!

Ma allora perché sentiva come se qualcuno gli avesse strappato il cuore e ci stesse giocando alla pignatta? E sì che lui non aveva le caramelle, nel cuore. O no?

E che dire di quel fastidiosissimo senso di vuoto, pieno di farfalle che volavano allegre e contente ovunque, che sentiva allo stomaco? Era molto simile a quando aveva visto il cugino prima piangere e poi ridere di cuore. Era dunque lui la causa di tutto ciò? Beh, l’importante era che si appuntasse di fare un piccolo discorso alla madre. Oh, ma che gli dava da mangiare quella donna, animali vivi e vegeti?

Una cosa era certa: forse, da morte, quelle farfalle avrebbero fatto meno male.

-Quindi la lettera era sua. – sussurrò per convincersi da solo, tanto che Harry neanche lo sentì. Oppure voleva solo farla sembrare la cosa più ovvia del mondo. Ma ciò, evidentemente, non la rendeva meno dolorosa.

Ok. Un po’ rideva, va bene? E che cavolo: persino il cugino strambo aveva una ragazza, magari era anche quella della foto. Ma era davvero così? Oppure non poteva sopportare il fatto che Harry fosse fidanzato per il semplice motivo che… no, dai; siamo seri, al massimo poteva dire che reclamava il diritto, come parente, unico, sarebbe anche da aggiungere, della sua età ancora in vita, lui pretendeva di essere informato e di partecipare attivamente alla vita del moro. Anche quella sentimentale!

Guardando in faccia alla realtà, si sarebbe benissimo potuto dire che a Duddley non andava affatto giù l’idea che qualcuno avesse preso un posto speciale nel cuore di Harry. Così. Nulla di particolare a dire il vero, ma si sa: lui era geloso delle sue cose, come tutti i bravi bimbi che si rispettino, come tutti i viziati che si rispettino, se permettete, e basta! Solo il padrone può giocare col suo gioco e, il suddetto, si dovrebbe serbare solo ed esclusivamente per lui. Ecco come dovrebbe essere e, in verità, come era sempre stato. Ma, evidentemente, Harry non sapeva di questa regola o forse si. E Dud, dopo tanti anni di praticantato, se l’era dimenticata?

Ti piace un giocattolo, lo vuoi, ce l’hai, ci giochi e, quando ti sei stufato, i casi sono due: o lo abbandoni dentro qualche cassonetto oppure sotto il letto, ad ammuffire, mentre la tua attenzione è rivolta ormai ad altro, oppure gli eviti tutte queste pene e gli stacchi la testa. Lo fai soffrire, staccandogliela piano, se è stato un giocattolo cattivo, o, se gli vuoi bene, gli eviti di soffrire oltre e gliela stacchi di netto. Un colpo secco. E basta.

Ora hai la coscienza a posto.

Tornando al caso cugino-come-mai-lui-è-fidanzato-e-io-no - perché, fino ad ora di cosa si era parlato? - e se fosse, appunto, invidia? Già. Ma invidia per cosa, di preciso? Si chiedeva Dud, peccato che Harry lo distraeva con la sua sola presenza, completamente vestito solo di se stesso, mode Madre Natura, per la precisione. Era particolarmente difficile concentrarsi. Per uno come lui, poi…

Già… il corpo del cugino. Quel corpo.

Neanche le ragazze o certe riviste gli facevano quell’effetto! I canoni andavano rivalutati oppure era lui che era rimasto indietro con le ultime notizie. Quali: Harry Potter, alias Dio in terra?

Se solo Harry avesse potuto sentire i mille e più pensieri che saettavano nella mente del cugino avrebbe protestato, dicendo che no, lui non era affatto un Dio, ma conosceva molto bene chi lo incarnava perfettamente. In ogni sua forma. Del Dio, ovvio.

Poi Duddley ripensò a tutto quello che gli era stato raccontato e la cosa non lo convinceva poi tanto. Possibile che il caro cugino avesse fatto e detto tutte quelle cose? I casi erano due, come sempre: o tutto ciò era realmente accaduto oppure… il cugino andava in campeggio e, come di consueto, pensava di essere in una scuola per maghi. Francamente, a lui convinceva di più la seconda ipotesi…

Beh, se così è, vediamo fino a che punto si spinge la fantasia di Harry.

-Che materie hai?-

Harry perse le speranze nel trovare una motivazione fondata a tutta questa morbosità, perché sì, si trattava di ciò, era per quello che il cugino s’interessava a… lui. E sì che pensava che la sua sola presenza lo infastidisse. Alcune volte era anche arrivato alla conclusione che fosse invidia, però, a guardar bene, dal comportamento degli zii verso di lui, poteva essere tutto tranne invidia. Al massimo ci ricavavano perché non possedevano la magia per ucciderlo senza sporcarsi le mani. O, per dirlo alla zia Petunia: senza macchiare il pavimento lindo e pinto del sangue di un pazzo.

-Ce ne sono molte, come i corsi. Per esempio: l’anno scorso facevo Divinazione. – ricordò con amarezza.

-Religione?-

Harry rise – No, non ha nulla a che vedere con la religione… è più che altro… sfere di cristallo, tarocchi… sai, roba così! –

-Ti insegnano a predire il futuro e a parlare col diavolo?- va bene essere strani, ma se era così c’era da preoccuparsi sul serio!

-Sì. E cose simili. Prevedere il futuro è uno dei tanti. Tramite foglie di tè.- ridacchiò – Per non parlare del fatto che la prof non fa altro che predire la mia morte. – ridacchiò.

Duddley sussultò – M… morte? – e come faceva a stare tranquillo? – Non hai paura? –

Harry ci pensò su.

Morte. Già. Chi non ne aveva paura? La fredda Signora Morte. Con il suo mantello nero, tanto lungo che non si vedono i piedi, la falce, affilata e tagliente, scheletrica, a ricordare che nulla era eterno. E sì, anche un orologio senza lancette. A indicare che il tempo era indefinito per chiunque e orribile per te. La cupa Mietitrice.

Poi rammentò.

-No. – rispose deciso e tranquillo.

-Non hai paura?-

Ok. Harry Potter era veramente strano. E la magia non c’entrava nulla. Qui si trattava proprio di sanità mentale! Proprio quella che, a suo parere, il cugino stava perdendo.

-Non hai paura della morte?- forse aveva capito male. Sì. Doveva essere così!

-No.-

-Perché?-

Harry fissò un punto indefinito, tornando indietro con la mente – Perché l’ho affrontata troppo volte. –

*  *  *

Si era pulito bene le orecchie, quella mattina, eppure gli era parso di aver udito esattamente ciò che era uscito dalle labbra di Harry.

Che accidenti voleva dire che l’aveva affrontata troppe volte? Non è che, al posto della scuola e del campeggio, lo rinchiudevano in un manicomio? Se era così, lui era pienamente d’accordo. Quale persona sana di mente direbbe, con tale sicurezza, una cosa simile a quella? Un pazzo. Basta! Eppure… perché quegli smeraldi sembravano così veri? Sinceri? Quegli occhi che, anche se arrabbiati, sapevano sempre emanare sicurezza a chi gli stava a cuore. Ma dubitava che lui fosse tra questi. Eh già, prima c’era la cara Hermione. La fidanzatina. Poi il resto del mondo.

Ma se così non fosse, allora come se l’era procurati tutti quei tagli sul corpo? Lo deturpavano della sua immacolatezza. Anche se, in verità, non facevano altro che renderlo ancora più sensuale di quello che già non fosse. Le cicatrici seguivano precise e aderenti la sua pelle, trapassandola, lasciando segni rossi che gli donavano maledettamente. Eh, e che cavolo!

-Devono far male.- sussurrò piano.

-Mh.- fece spallucce Harry – Ho sopportato di peggio! -

Detto come se nulla fosse. Come se tutti quei massacri fossero stati poco più di carezze fatte con una piuma… mentre lui non lo avrebbe toccato neanche con un petalo di rosa… ok, lo avrebbe toccato mooolto più di un petalo di rosa, questo era vero, ma che colpa gliene si poteva fare? Tutti lo avrebbero voluto e lui ce l’aveva.

E alla faccia di tutti!

Lui aveva avuto questa fortuna, perché non afferrarla al volo?

*  *  *

-Perché…- riprese Harry - … da me non ha il nome di diavolo. Ma di Voldemort! –

-Vol…?-

Duddley non credeva che parlare facesse scoprire tutte queste cose. Era riuscito a sapere il nome della ragazza di Harry e, per tutte le cioccolate del mondo, doveva sapere anche le altre cose. A costo di cavare sillaba per sillaba dalla bocca di Harry.

Ci fece un pensierino. E anche più di uno.

-Sì. Un mostro. Ed è ancora peggio quando pensi che prima era un ragazzo come tanti!-

-E cosa ha fatto di male?- pensò - … ha forse ucciso qualcuno? –

Harry si girò di scatto verso il cugino – Qualcuno? –

Duddley assentì con la testa e lui assunse un’espressione sorniona, da far paura - Oh! Ma sì. Certo. Sì, ha ucciso solo qualche miliardo di persone –

Il cugino sbiancò – Mi… miliardo? – ma che, gli servivano delle pasticche per il cuore, quando parlava con lui? - E come ha fatto? –

Harry fece scorrere il suo sguardo su di lui.

// Ma sì, diciamoglielo, tanto: è un babbano e non li saprà mai fare. //

Mandò giù la saliva che si era accumulata in bocca e parlò – Con la magia. –

-E ci credo che i miei non ne vogliono sapere nulla! – sbottò Dud – Quella roba… è pericolosa! – si passò una mano tra i capelli. Cazzo, loro erano pericolosi. Tutto quel branco di stramboidi! E Harry.

Lui… lui era pericoloso? Magari così, nudo, non tanto. Sicuro? Ma con quel pezzo di legno in mano, forse… forse… Ma no, lui era il mollaccione Harry. Il piccolo Harry che piangeva ai temporali. L’Harry che si prendeva la colpa al posto suo. L’Harry che soffriva perché la mosca non poteva più volare. L’Harry che rincorreva le farfalle senza toccarle. Peccato che queste si divertivano a posarsi sui suoi occhiali. Veniva a rintanarsi da lui per la paura.

Ma Harry era cresciuto. Forse non piangeva più per i temporali, per il buio, per le farfalle…

Forse.

Duddley era certo che sarebbe potuto cadere il mondo, ma Harry, quel ragazzo che era cresciuto con lui, giorno per giorno, non avrebbe mai smesso di aiutare chi aveva bisogno di aiuto. Forse era più forte di lui!

Sì. Si decise: Harry era troppo imbranato per essere pericoloso.

Ma cosa c’era di bello nel togliere la vita a qualcuno?  Qui si peggiora ogni giorno di più!

-La magia, di per sé, è neutra. – spiegò Harry – Ognuno di noi ha la magia dentro di sé. Anche in te. Non è né bianca né nera. Ma arcobaleno. Tutti l’hanno. – e amen, andate in pace fratelli e sorelle miei.

Ci furono solo tre parole che Dud non volle far passare nella sua testa – Tutti voi, vorrai dire! – sputò.

Harry scosse piano la testa, con un sorriso degno del padre – Oh no, caro cugino, quando dico tutti, intendo proprio tutti.

Il cugino ammutolì e sbatté le palpebre due volte di seguito. Harry riprese a parlare.

-Però, purtroppo, fra la magia, ci sono anche incantesimi… non rose e fiori, diciamo. Che ti rendono matto… - si perse nel vuoto della stanza - … anche se… - la voce come assente – non c’è bisogno di un incantesimo, per portarti sull’orlo del precipizio. –

*  *  *

Sembrava che la sua mente stesse ripercorrendo e soprattutto rivivendo i periodi più tristi della sua vita.

Ma questo non era il momento di perdersi in tal cose. No. Basta!

-Ma… ora, questo pazzo, dove… è?-

// Mi voglio divertire un po’, dopotutto… me lo merito. Almeno un poco. //

Harry sorrise maligno e serafico al tempo stesso. Gli occhi brillarono. Il cugino perse un battito alle sue parole:

-Oh, forse tu non lo sai, ma, lì fuori… – indicò la porta – c’è la guerra! -

 

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Capitolo 12
*** Non s@i come è ***


Non s@i come è

- XII ATTO -

 

Cosa c’era di bello, di interessante, in qualcosa che toglieva la vita? La morte come migliore amica… c’era una guerra… Ma dove cavolo erano finiti? Qui si diventava più pazzi ogni giorno che passava!

Fece una risatina isterica –Ah ah ah, bella questa Potter.-

Il moro lo fulminò con gli occhi –Pensi che stia scherzando?- il viso duro e serio.

Il cugino deglutì. Cercando di farsi coraggio.

-Se è come dici tu allora… allora… - coraggio Dud, pensa! E non far caso all’espressione più assassina che tu abbia mai visto -… allora perché non l’hanno detto alla tv, eh?- bravo Duddley, continua così. Vincerai. –Non si sono mai sentite bombe e roba varia. Allora?- incrociò le braccia fra di loro sia come scudo sia come sfida.

Harry respirò pesantemente dal naso –Oh, ci sono, eccome, in tv. Tutte le stragi e i disastri strani. Tutti compiuti dai Mangiamorte e da lui in persona.-

-E tu che ne sai?-

Harry lo fissò come a riordinare le idee. A cercare di distinguere i suoi incubi dalla realtà. E raccontò.

Raccontò di un ragazzo bramoso di potere, del suo desiderio di uccidere, facendo soffrire il più possibile le sue vittime. Del godimento che ne ricavava nel profondo.

Di un anziano uomo, ora preside, un grande uomo, che teneva molto a lui. Che voleva salvarlo da se stesso. Lo aveva aiutato a scoprirsi ma le cose, con l’andare del tempo, gli erano scivolate via dalle mani.

Di persone che erano morte.

Di persone che si erano schierate. Dividendo il mondo in due. Il bene e il male; la luce e il buio… il classico bianco e nero, insomma.

Da una parte i Magiamorte. Uomini caduti nella tela che aveva tessuto colui che era rinato sotto nome di Dark Lord, saziandoli di illusioni su ragioni senza fondamenta se non quella del dimostrare la propria superiorità solo per via del sangue puro.

Dall’altra, i membri dell’Ordine della Fenice. Uomini che si erano ribellati a un pazzo. Combattendo per chi non poteva, per chi non c’era più.

I cosiddetti eroi.

-E… anche i tuoi… genitori…-

-Sì.- disse – Non ci sono più da molto.- respirò – Non ci sono più da molto tempo e tutto per un pazzo omicida.- non ci avrebbe mai fatto l’abitudine, a quel pensiero.

Sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi, ancora una volta: il pensiero dei genitori non lo lasciava mai indenne.

Ma si doveva calmare.

Raccolse la faccia tra le braccia. Al cugino faceva una gran pena…

Una porta che si apriva magicamente. L’addio prima al papà, poi alla mamma e… un lampo verde. Accecante e poi… il bruciore incessante della cicatrice.

Lui poteva essere tutto: l’Eroe, il Golden Boy… ma era solo un ragazzo, nulla più. Ma forse, questo, ancora la gente non l’aveva capito…

*  *  *

Stavano ancora in quella posizione. Sia lui che il cugino. Avrebbe voluto far qualcosa ma non aveva il coraggio di avvicinarsi a lui… a dire il vero non si sentiva degno di fare una cosa del genere. Aveva sempre pensato a Harry come un anormale e basta, eppure… ne esistevano altri, tanti, e tutti soffrivano esattamente come lui. Harry aveva perso i suoi genitori, il suo padrino, la gente a lui cara, aveva combattuto per la salvezza di tutti, contro la morte. Stanco. Esausto.

Nella guerra, quella vera, non c’è tempo per pensare. Ti devi parare le spalle da solo, non puoi pretendere che siano i tuoi compagni a farlo, perché sono troppo impegnati a difendere se stessi. Batterti contro mille nemici alla volta; più grandi ed esperti di te.

Harry e gli altri erano tutti ragazzi che non ci dovevano assolutamente essere, lì; dovevano essere in classe a studiare per il futuro, avere i piccoli battibecchi tra di loro, i grandi batticuori e fare gli errori tipici dell’adolescenza. Non andare in campi di sangue e pioggia.

Sapete una cosa? Se lo immaginava, Dud, il cugino, coperto di sangue, che respirava a fatica. Che camminava traballante ma che, nonostante la stanchezza, riusciva ad evitare e a rimandare velocemente al mittente i colpi ricevuti. Che si prodigava per aiutare chi era in difficoltà, quando quello più a rischio era lui; e questo lo sapeva benissimo, ma era più forte di lui. Non era altruismo, né per mostrarsi il bravo e bell’eroe, era guidato dal suo istinto che gli diceva che no, basta perdite, mai più nessuno sarebbe dovuto morire a causa sua! Per una sua distrazione.

Lo vedeva. Faccia a faccia con il grande Lord, che respirava sempre meno, che lo superava in tutto. La speranza degli occhi di tutti affievolirsi e, alla fine, Harry che si rialzava per l’ennesima volta e combatteva. Combatteva senza sosta. Per sé. Per tutti coloro che credevano o meno in lui.

E si vergognò immensamente.

Perché lui faceva del ritardo della madre per la sua merenda una tragedia… 

 

 

____________________________________________________

ANGOLINO

 

Approfitto di questo piccolo capitolo per dire una cosa alla quale tengo molto, così la dico qui visto che tra un 15 di minuti devo uscire e non sono ancora pronta; in primis vi volevo ringraziare tutti, davvero, dal primo all’ultimo ( so che i ringraziamenti diretti sono tutt’altra cosa, ma giuro che al prossimo capitolo lo faccio ] perché avete reso possibile una cosa che prima non pensavo accadesse. Cioè; questa fanfa era destinata a marcire in un angolino, ma azzie a voi che mi date voglia di scrivere, ho intenzione di finirla, la verità è che non so come finirà ma la trovo un piccola sfida da vincere l’immaginarsi come procederà! Oggi non ho avuto una giornata proprio al top a scuola, interrogazione a matematica e fisica e, grazie a quest’ultima con la quale faccio a botte, mi è toccato cinque e mezzo ( almeno in pagella è sei perchè a mate ho sette ) e ho avuto dei brutti minuti con quello di italiano e storia ( che mi voleva mettere non classificato, poi tre e ora non so cosa == ) ma non m’interessa il voto, perché ho imparato a non ridurre tutto a un numero ma… il pensiero delle fanfe, le chiacchierate con voi… mi rendono davvero felice, poi, notizia: mi sono fatta le mèche rosso fuoco alle punte dei capelli XD! Comunque, ringrazio tantizzimo la mia zietta Ada che ha betato e gli chiedo scusa per non aver ancora rx alla mail ( chi è Vash? XD ) e tutti voi, davvero! Dal 14° capitolo le cose un po’ cambiano… arriva il cabaileros *_*! XD!

 

xla

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 13
*** l3 3 m@l3dizioni ***


Le tre m@ledizioni

- XIII ATTO -

 

-Harry… -

Per la prima volta, il suo nome pronunciato dal cugino. Che pensò che il suo nome non fosse così male, volgare, come lo definiva da sempre sua madre. Un nome comune ma non tanto. Bello, ma non eccessivo, anche se… tutto in Harry era eccessivo. Il coraggio, la testardaggine, la bellezza, la dolcezza, una certa cosina dietro di lui… ma forse era per questo che piaceva.

 

-Sì? – Harry stesso sentiva la sua voce stanca come non mai. Non credeva che il solo ricordo di quella battaglia gli potesse scatenare tutto quel dolore dentro. Mai dire mai, no?

-Stai… stai bene? – alzò il volto e Dud poté benissimo vedere i suoi occhi riempirsi di rugiada. Non lo voleva far piangere. Si sentiva un mostro in quel momento… - Parlami ancora del tuo mondo. – il tono con una nota di calore, che sfuggì all’altro.

-Eh?... – disse Harry, come appena svegliato da un lungo sonno – Ah, sì, sì… - fece mente locale. Era tutto passato. Faceva parte del passato! – Voldemort riusciva a uccidere tanta gente per merito di tre incantesimi proibiti dalla legge, per così dire… -

-Ma se sono proibiti e vietatati dalla legge… perché li fa? –

Perché non c’è nulla che affascina di più del proibito. Ecco perché! Duddley era così curioso che non si era reso conto di come aveva parlato il cugino. Al passato. Non al presente.

 

Harry parlò come se non l’avesse sentito – C’è… l’Imperio… - ripensò al suo quarto anno, quando le aveva scoperte – che ti permette di controllare le azioni di una persona e… -

-Come dei burattini, insomma.- perspicace, il cugino!

-Non proprio… perché le persone incantate hanno coscienza di ciò che fanno – un toccasana per l’orgoglio di un Grifondoro e un Serpeverde! – Poi c’è la Cruciatus, la maledizione della tortura e, per ultimo, – prese fiato – l’Avada Kedavra. –

-E cosa è? – assottigliò gli occhi.

Harry girò di scatto la testa verso di lui, parlando con voce tombale, che gli uscì spontanea – L’anatema che uccide. –

Dud si pietrificò. Più per il comportamento di Harry che per altro.

-Nessuno sopravvive a questa maledizione. Nessuno. – si ripeté, in tono più basso.

-Nessuno - rifletté il cugino - … tranne te. –

Harry sgranò gli occhi e lo fissò stralunato – E tu che ne sai? –

Dud fece spallucce – Perché tu ti deve sempre distinguere. –

Harry si rilassò, falso allarme, e si mise quasi a ridere per il sollievo.

-Però... – disse Dud – Deve essere tremendo, l’ultimo. – constatò, serio e sconvolto assieme.

-Tu dici? – fece con aria di sufficienza Harry.

 

Sembrava che stessero prendendo il tè delle cinque, in amicizia e allegria, chiacchierando tranquillamente del più e del meno… Tipo sparlare del nuovo colore che i vicini, rabbia, avevano dato alla casa. Ironia della sorte, invece, stavano parlando di roba pericolosa, tosta, che non andava assolutamente presa sottogamba.

 

Ma Harry era curioso di sapere le ultime novità che il cervello machiavellico, ma mai quanto il suo, del cugino, aveva partorito.

-Certo. – sbottò Dud – Vuoi mettere la morte con una tortura? –

-La tortura può sembrati la morte, Dud. – disse, inflessibile – Può capitare che sei talmente stanco che la… - si bloccò e rettificò la frase – Sei… la vorresti. Ecco. Vorresti morire, perché… perché la morte ti sembra nulla paragonato a ciò che stai subendo. –

-Stai dicendo che preferisci morire piuttosto che combattere e sopportare… –

Harry lo fulminò con gli occhi.

Dud lo guardò come sconvolto. Si alzò in piedi di scatto e si avvicinò a lui, a pochi centimetri dalla faccia bronzea – Non c’è nulla peggiore della morte, Potter. – sputò – E mi stupisce che tu non lo abbia ancora ben chiaro, questo concetto. -

 

Duddley poté chiaramente vedere gli occhi del cugino tremare, non più deboli, ma forti e tristi al tempo stesso. Come se si stesse trattenendo dal mettergli le mani addosso. Ma senza quel pezzetto di legno, e solo, Harry Potter non era poi tutta questa grande minaccia. E ciò, purtroppo, era risaputo dal mondo intero. Che però aveva interpretato male il significato di quelle parole…

-Tu lo sai? – gli domandò, apatico.

-Eh?... –

-Tu sai cosa vuol dire? –

-Cosa? –

-Tu parli così perché non sai nulla. – la testa alta e per nulla al mondo l’avrebbe abbassata – La Cruciatus… l’Imperio… l’Avada… - lo fissò con disprezzo – Tu non sai nulla di tutto questo. Ti spaventa e non ti biasimo… chiunque sano di mente si terrebbe a debita distanza da tutto questo… -

-Ora si spiega tutto, allora. –

 

Gli stava praticamente dando dell’idiota, a lui? Ma come si permetteva? Lui aveva fatto il suo dovere da bravo eroe, cosa altro voleva la gente, il cugino? Aveva sprecato i suoi primi anni di vita a rincorrere un pazzo omicida megalomane per sentirsi dire “Non capisci nulla”… non si aspettava un monumento e neanche lo voleva… ma che altro volevano? Eh? Il suo sangue? Già dato! La sua carne? Fatto! Il suo cuore distrutto, la sua anima? No… gli dispiaceva mondo, ma la sua anima e il suo cuore appartenevano già a una persona, alla quale li aveva dati con somma gioia e felicità e amore.

 

Esattamente l’anno prima, al Ballo del Ceppo, nella Stanza delle Necessità. Dio, se si ricordava quella notte. E come si poteva dimenticare la propria salvezza per mezzo di un angelo dai capelli d’oro, la pelle d’alabastro e gli occhi di cielo… ma lui non era solo questo, glielo aveva ripetuto più volte… e questo era da mettere in chiaro!

 

L’istinto prese il sopravvento su Harry, che con una forte spinta allontanò il cugino da sé. Quelle parole… “Nulla è peggiore della morte, Potter.”, le aveva sentite troppe volte da Tom; talmente tante che, alcune volte, gli era capitato di pensare che sì, era vero: nulla era peggiore della morte. Ma bastava pensare ai genitori di Neville, per esempio, per rendersi conto che non era assolutamente vero. Bastava guardare lui, colpito dalla maledizione peggiore di una semplice cicatrice.

 

-Tu non sai cosa vuol dire quando chi ami muore davanti ai tuoi occhi… chi non sa le cosa farebbe meglio a tacere. -

Si alzò dal divano e l’asciugamano lo accarezzò per tutta la lunghezza della gambe, finendo pesante sul pavimento, lasciando scoperto il corpo pieno di tagli rosso sangue.

Harry era in piedi e non se ne curava, non pensava minimamente alla sua evidente nudità, e Dud non riusciva a togliere gli occhi di dosso ai suoi, che lo fissavano con pietà.

-Questa scenata è durata sin troppo. – proclamò – Buonanotte. – e si girò, iniziando a correre verso le scale. Dud si alzò di scatto e lo rincorse.

Chiunque avesse visto quella scena da fuori, avrebbe pensato senza ombra di dubbio che Dud volesse violentare o, quanto meno, uccidere, Harry… Così come aveva pensato Petunia che, scesa per un po’ d’acqua, per le scale trovò sdraiati, suo figlio sopra al nipote, nudo in tutta la sua bellezza e con una faccia da nevrosi degna solo di una ragazzina con il ciclo.

 

Si appoggiò al muro tappezzato di fiori colorati, e di pessimo gusto, perché sentiva le forze mancargli. I due pensarono, aspettarono, l’urlo della donna, che non ci fu, visto che Petunia si sentiva momentaneamente privata delle corde vocali e con la gola secca come il Sahara. Non riusciva neanche a biascicare “Vernon, Vernon…” come suo solito.

 

Harry, stufo di dare le spalle al cugino e la faccia alle scale, ma più che altro di sentirsi qualcosa premere proprio lì, e neanche voleva pensare a cosa fosse, diede una gomitata a Dud, che miracolosamente si tolse da sopra di lui, così che si potesse alzare e correre a vedere se la zia aveva avuto un coccolone o no.

-Zia… - chiamò, una volta in cima alle scale, vicino a lei – Zia! –

Dud stava ancora steso sulle scale, apparentemente senza la minima intenzione di alzarsi: dopotutto, la vista era perfetta da lì, perché farlo?

 

Poi pensò: se la madre si fosse sentita male, e non ne vedeva la ragione, visto che a parer suo quello dove stava era il paradiso, chi gli avrebbe preparato la mattina la colazione? Spaventato da ciò, Dud si alzò e si diresse verso la madre che, come al solito, anche se con la gola secca, inveiva su Harry.

-Tu… tu… mostro! – pareva piangere.

Harry faceva segno di sì col capo, e, con tono ironico e annoiato, faceva – Sì zia, certo. –

-Scusa, lei ti chiama mostro e tu la ringrazi pure? – lo additò.

Harry fece spallucce – Beh, sai com’è, dopo anni che ti chiamano imbroglione, buffone, bugiardo, mostro, per non citarne altri… ci fai l’abitudine. – sorrise.

-Oh… – disse solo.

-Il mio Dudino patatino…– pigolò Petunia, arpionandosi al figlio che non sapeva che fare.

-Io vado in camera mia, prima che si riprenda e mi dia dello stupratore – sottolineò, assottigliando gli occhi - anche se non sono io quello che sbavava e palpava. -

 

Poi Dud sentì il rumore della chiave della porta di Harry girare e, senza neanche pensarci, accompagnò la madre in camera e gli portò l’acqua fresca che andava cercando.

 

Quando riscese per posare il bicchiere, vide l’asciugamano, il mito, che giaceva inerme ai piedi del divano, che aveva ancora la forma di Harry. Lo raccolse e, senza pensarci, ne saggiò la consistenza morbida, come aveva constatato essere la sua pelle, e se lo portò in faccia. Si sfregò sulla spugna e poi la odorò.

-Mmhh… - biascicò, sentendo il dolce profumo del cugino.

Si chiedeva se stava diventando una sorta di maniaco e si rispose che non gli importava nulla. Andò a dormire con quel panno profumato tra le braccia.

 

*  *  *

 

Era sdraiato sul suo letto, a pensare che si era fatto vedere nudo per ben due volte dal cugino e dalla zia, ma vabbe’, lei non era prevista… perché? Dud era previsto che s’improvvisasse in versione maniac-style? Eh, eh? Oltretutto, lo aveva anche seguito per le scale, afferrato per un gomito e poi schiacciato sotto il suo peso, questo era tentato omicidio, altrochè Voldemort! Il maledetto aveva anche avuto la sfacciataggine di palparlo e se solo pensava che aveva sentito, appunto, l’apprezzamento che questo provava per il suo corpo… gli venivano la nausea e il vomito. Quel… quel… quel… MAIALE!

 

Prese un libro di scuola, assicurandosi bene che fosse di Pozioni, e lo tirò con tutta la sua forza contro la parete, facendo ben attenzione a far più danni possibili, al libro. Aggiungiamo che gli tornava in mente la faccia di Piton e siamo a posto!

 

Ma subito si raddolcì, al pensiero di calde mani vellutate, dalle dita affusolate, sul suo corpo… gli venivano i brividi e la pelle d’oca e… qualcos’altro, in tutta sincerità, per quanto riguardava una certa voglia. Sorrise perché solo il suo angelo lo faceva sentire amato e tranquillo. Anche quando c’era Tom ad attentare alla sua vita, bastava un abbraccio del biondo, e qualcos’altro, per farlo sentire sereno e felice.

 

Si risdraiò sul suo giaciglio, con la nostalgia di quelle forti braccia come vestiti, e si addormentò, sognando il suo bell’angelo perverso e dolce. Ghignando nel sonno coi canini.

 

 

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ANGOLINO

 

Innanzitutto Tantizzimi Augurizzimi di un Buonizzimo Natale a tutti^^, poi volevo dire; questo capitolo non doveva essere così, ma l’ho iniziato e finito in tempi un po’ separati per questo è così! Anche per dare un bel colpa di coda al finale della bella chiacchierata nottura tra quei due.

Grazie mille alla zietta Ada che ha betato il capitoluzzo [ ho ricevuto la mail e vedrai te XD ] ma sai che c’è?Credo che la taglia su di me ci sia, è questo il punto! Ci sono nata con la sfiga addosso éé!

DJKIKA a me nessuno ha detto che col passare del tempo diventavano arancioni Oo… ma, aspetta cara, non è che loro si riferivano allo shampoo colorato? Perché, quando quella pazza della mia compara de banco mi ha vista mi ha chiesto se lo era, ma io mi ricordo bene la puzza del colore e la carta stagnola che pizzicava e come mi sono sporcata! Io me li sono proprio colorati, tipo la tinta delle signore in giallo [ ovvero; anzianotte ] e magari loro credono che tu te le voglia fare così con lo shampoo, quando le vuoi permanenti.

SPARTA scura il mio ritardo, ma ho passato un po’ di tempo ad arrovellarmi il mezzo neuroncino perché le recensioni non quadravano e poi ho visto bene al primo capitolo e mistero svelato XD! Ti volevo ringraziare tantizzimo^^. Zi, anche se il più delle volte una loro storia ( orrore ) è messa tra dei ricordi a parole nel presente. Zi, lo zo, non posso dire che sia colpa della scuola, anche perché non studio quasi nulla, litigo coi prof e via dicendo… per questo ho un conto in sospeso con quello di italiano e storia, e appena finito qua vado a fare la parafrasi, la sintesi e il ripasso generale di Dante e Petrarca, visto che domani ho il compito… L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA UN COMPITO! Ma ti pare possibile? Vabbe! Che ce vo?^^. Azzie mille, davvero, spero che la fanfa continui a piacerti!

A TUTTI GLI ALTRI visto che ci sono stati dei problemicci con efp, le fanfe e le recensioni si sono tolte çç, però me avere fatto in tempo a vedere che erano diventate 96 e vi svolevo ringraziare tantizzimo regà çç, a molti è piaciuta l’ultima frase e infatti sono stata un bel po’ a pensare come impostarla ma vedo che alla fine, con la supervisione di Ada, sia andato tutto bene^^! Spero che la fanfa continui a piacervi e… al 15° arriva il cavalier serbante *_*!

 

xla

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

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Capitolo 14
*** B@rry Motter ***


B@rry Motter

- XIV ATTO -

 

Quella notte Dud non chiuse occhio. Passò tutta la notte a pensare ad Harry… alla sua morbidezza…

Si chiese spesso se stava diventando come quei vecchi che sbavano dietro alle adolescenti e si rispose che non gliene fregava nulla. Dopotutto, chi lo poteva mai venire a sapere che lui era attratto fisicamente dal cugino? Beh, aveva un bel corpo e un bel viso, ma per il resto si poteva tranquillamente dare in beneficenza! Eppure tutti i suoi sogni di gloria crollavano quando gli tornava in mente che il cugino era bell’e che fidanzato e, da come ne parlava, della secchiona ma non tanto, non pareva volesse staccarsi da lei per lui. Almeno non era nei suoi piani prossimi, forse.

Prese un’ultima volta l’asciugamano bianco che aveva coperto il cugino per gran parte della loro chiacchierata notturna, conclusasi in maniera alquanto interessante, per quanto lo riguardava. L’odorò e lo ripose con cura sotto il cuscino, in modo che la madre non lo vedesse, poi uscì dalla stanza per andare in bagno; tuttavia arrivato scoprì che era chiusa a chiave. Pensò subito al padre, ma da sotto veniva il rumore della televisione e il rumore di pentole e padelle, quindi neanche sua madre e fatti due conti… sorrise maligno, cosa che non credeva neanche di saper fare, e bussò.

-Ora esco!- fece eco da dentro Harry che si stava asciugando in fretta.

Oh sì che esci, pensò Duddley, che si precipitò vicino alle scale e aprì un piccolo armadietto a muro dov’erano tutte le chiavi della casa. Prese quella del bagno e poi la infilò nella serratura della porta… senza uccesso.

-Ma che cav…- stava imprecando, quando la suddetta si aprì, lasciando uscire il cugino vestito di jeans blu e una camicia bianca leggera e un po’ trasparente, con le maniche rimboccate.

-Sì, Dud?- disse sorridente e beffardo appoggiato allo stipite della porta. Le mani e le gambe incrociate, i capelli un disastro!

Dud aprì la bocca, ma senza emettere alcun suono. Solo quando Harry se ne stava andando – Ma… ma… - biascicò.

-I privilegi di essere un anormale, Dud – le mani in tasca mentre scendeva i gradini come al galoppo.

Aveva usato la magia lo scemo… e lui ancora più scemo che non ci aveva pensato! Beh, non poteva mica pensare a tutto lui, no? Un po’ di pausa, altrimenti qua c’era il rischio di rimanere calvi per la troppa ginnastica celebrale. Forse il cugino aveva fatto una delle sue cose da mago e la porta si era bloccata…

Però, fece a mente, comodo così…

 

*  *

 

Quando arrivò in salotto venne subito appiccicato alla parete dalla camminata spedita di Harry, che si dirigeva verso la porta.

-Ehi, dove vai? – chiese arrogante, come se gli stesse facendo un dispetto andandosene.

-Ma saranno anche cavoli miei o no?- disse Harry sarcastico e serio, girandosi verso di lui. Ora non poteva neanche essere libero di andare dove voleva? Prese un bel respiro per mantenere il controllo.

-Ma non fai… hai fatto colazione?-

Harry guardò il cugino come se stesse guardando Piton; quindi, in maniera disgustata – Dopo quello che ho combinato stanotte? – disse calcando quel “ho” – Mi ha cacciato dalla cucina, proclamando che il porco che ha fatto del male al suo Dudino patatino non merita di essere nutrito…- poi il tono sarcastico si trasformò in malinconico - … e se è per questo… neanche di vivere –

-Beh… - che poteva dire? - … rimani comunque e.. – ma venne interrotto dal cugino.

-E a voi dove frega dove vado? Da quando v’importa di me? – disse scontroso – Meno mi vedete e meglio è, no? – se ne andò chiudendo la porta bianca con un tonfo sordo.

Fu come una coltellata al cuore per Duddley. Davvero il cugino pensava quelle cose di lui? No, no; di loro. Dei suoi genitori, che lo avevano sempre trattato come una cenerentola; perché lui non gli aveva mai fatto nulla, no? Dopotutto lo avevano accolto a casa loro sin da subito e aveva sempre abitato lì.

Dud si disse che il cugino poteva andare dove voleva, ma che quella era e sarebbe stata sempre casa sua, quindi sarebbe tornato, prima o poi. Perché Harry doveva tornare da lui!

Andò in cucina, si sedette a tavola, prese del succo d’arancia e lo bevve. Si sentiva la gola secca e di nuovo quella fastidiosa sensazione di farfalle allo stomaco.

Mamma?- tanto valeva chiarire subito questo punto, no? Ne aveva l’opportunità e in più non c’era Harry nei paraggi. Eh già, non c’era… ma forse era proprio per questo che si sentiva così male.

-Sì, amore? – cinguettò la madre, alle prese con la colazione del figlio. Roba del tutto sconsigliata dai medici, a quanto pare, che gli mise davanti al naso e che fissò apatico. Per la prima volta.

Vide suo figlio prendere la forchetta e spostare le frittelle, fissandole come veleno. Le guardò attendo come ad analizzarle. Una per una.

-Dud, che hai, amore? – era pur sempre una madre e se ne accorgeva quando il figlio stava male per qualcosa.

-E’ che… mi chiedevo… se tu mi dessi da mangiare insetti vivi – alzò la testa verso la donna, con la fronte corrugata.

Petunia rise cristallina e cavallina alla frase del figlio – Ma no, tesoro. Perché? – chiese curiosa.

-Beh… - inziò Duddley - … Perché... mi sento come se avessi… non so… come un vuoto nello stomaco –

-E allora mangia, ragazzo mio – fece amabile il padre, intento a leggere il giornale.

-Ma il punto è questo! Ho lo stomaco vuoto, però non è fame, è come… -

-… Farfalle? – concluse Petunia per lui.

Dud la fissò sorpreso – Sì, ma… -

-Tesoro – gli prese le mani – Non hai nulla di cui preoccuparti, sai? Vuol dire solo che… - non riusciva a concludere, pareva troppo felice.

-Vuol dire che… ? –

-… Chi è la fortunata, Dud? – chiese il padre che ora aveva posato il giornale sul tavolo, interessato a questa svolta del figlio. Gli occhi fieri.

-Fortunata? – Dud pareva un giradischi rotto. Ma cosa costava ai genitori concludere le frasi che iniziavano? Se non sapevano neanche loro perché aveva quelle maledette farfalle lo potevano pure dire chiaramente e lui così avrebbe smesso di preoccuparsi e avrebbe, caso mai, più in là, chiesto a qualcun altro. Visto che l’idea di avere come degli insetti vivi nella pancia non era che lo rassicurasse molto…

-Ma sì, Dud - prese a spiegare il padre – Quando senti quelle “farfalle” vuol dire solo una cosa… -

E questo l’aveva capito… - Ma cosa? – inveì.

-Che ti sei innamorato, tesoro! – cinguettò la madre che sprizzava gioia da tutti i pori. Già ad immaginarsi il matrimonio del figlio con una bella ragazza di ottima famiglia e perfettamente normale. Una come tante. Una come loro.

-In... inna… innamorato? – balbettò Dud diventando rosso in faccia.

-Ma sì, ragazzo! E dicci: chi è?-

-Una tua amichetta di scuola?-

-Scommetto che è la Motter, mia cara- disse Vernon alla moglie, che trattenne il fiato.

-Quella ragazza moretta con gli occhi verdi bella e gentile, caro?- la mano davanti alla bocca.

-Ma si, sarà sicuramente lei. I genitori sono… sono… ehm… che fanno i genitori?-

-Non lo so… però mi è parso che non molto tempo fa i vicini ne parlassero-

-E cosa dicevano?- Vernon sembrava essere preso dallo stesso tarlo che aveva Petunia: quello della passione per i pettegolezzi che correvano per tutto il quartiere e dintorni. La moglie non lavorava, quindi quando finiva le pulizie, di preparare i consueti pasti, la spesa e via dicendo… doveva pur fare qualcosa, no? E così aveva scelto il gossip come passatempo! E lui doveva ammettere che molte cose erano sì, solo chiacchiere, ma altre erano utili. Poi voleva essere costantemente informato se i vicini avevano scoperto qualcosa su di lui e la moglie era sempre una risorsa inesauribile di notizie di ogni genere.

-Che… – Petunia fece memoria locale e informò il consorte - … è orfana di genitori e vive con dei lontani parenti molto per bene. Non ti ricordi quei due signori che sono venuti alla festa l’ultima volta? – accavallò le gambe e mise sotto il meno un dito – Mi sembra che si chiami… Barry [ si legge Berry Nd xla ] caro –

-Ah – il marito parve ricordarsi bene sia la giovane che i genitori adottivi di questa – Ma, si, Barry Motter – si rivolse al figlio – Hai proprio buon gusto, Dud – gli fece l’occhiolino, che Dud avrebbe visto se non si fosse incantato a fissare un punto vuoto della cucina.

Non aveva sentito una sola parola, o quasi, del discorso appena svoltosi. Il suo cervello si era chiuso nello stesso istante in cui aveva sentito la parola innamorato. Ma dai, lui, innamora… di Har… era più realistico dire che la madre avrebbe vinto il concorso per Miss Universo! Lui al massimo provava una voglia matta di mettergli le mani addosso e basta. Punto e a capo, altro discorso. E poi, andiamo: non tanto per il fatto che fossero maschi entrambi o consanguinei, quanto il fatto che Harry era già fidanzato. Ma a pensarci bene: a lui importava davvero di questo? Certo che no! Ma allora cosa lo frenava dal saltargli addosso? Ok, gli era saltato addosso, schiacciandolo col suo peso quella notte stessa per le scale, questo era vero, testimone sua madre, ma se non gli importava il sesso, il fatto di essere cugini o che fosse fidanzato e, molto probabilmente, fissato con l’amore eterno - non glielo aveva chiesto, troppo impegnato a venerare le sue nudità, ma certo, visto il soggetto ingenuo e idiota, che era - perché? Forse la risposta più sensata sarebbe stata che così facendo avrebbe deluso i suoi genitori. Insomma, lui era normale, uno sano, mentre Harry era un anormale, malato! Come sarebbero rimasti mamma e papà alla scoperta che Barry Motter, non solo somigliava in modo morboso ad Harry, anche come aspetto e storia, oltre che come nome, ma se la sarebbe fatta volentieri con un mago?

Dunque era tutto qua alla fine, il problema. Harry era un mago. Lui no. E questo li rendeva troppo diversi per poter fare alcunché. Ma anche la ragazza di Harry non sembrava avere costantemente la testa fra le nuvole come lui, e poi era molto studiosa, a detta del cugino, no?

Loro erano cugini e maschi, mentre con lei che avevano in comune, oltre al fatto di essere entrambi anormali? Quindi, a conti fatti, il risultato era, almeno per il momento, Dud 2 – Hermione 1.

 

*  *  *

   

Ma come si permetteva quel maiale di parlargli a quella maniera? Ok, lui era stato brusco, ma se l’era cercata… ma allora perché si sentiva che ne avrebbe potuto fare benissimo a meno?

-Maledetta vena da Grifondoro! – imprecò Harry dando un calcio a una lattina vuota. E poi, come gli era saltato in mente di dire l’ultima frase? Tenersela per sè no, eh? L’unica cosa che lo consolava era che presto non sarebbe stato più solo. Giusto quella mattina, verso le sette, un gufo reale aveva picchiettato alla sua finestra e lui, riconoscendo il volatile appartenente al suo amore, lo aveva fatto entrare e lo aveva strapazzato tanto che il povero rapace aveva dovuto beccarlo su una spalla per fargli mollare la presa. Si era scusato, dopotutto era un essere vivente e non aveva il diritto di trattarlo come un peluche, e gli aveva dato un po’ di mangime, mettendolo assieme ad Edvige, che fino a quel momento, ovvero fino a che lui non aveva urlato come un matto incapace di trattenere la felicità, stava tranquillamente dormendo in santa pace, poi prese il piccolo pezzo di pergamena che aveva legato alla zampina.

Ora, che si trovava al parco, lo stesso di sempre, rilesse la lettera:

 

Caro Harry,

ho finito prima di quanto credessi, e questa mattina verso le undici verrò in quel posto che mi hai detto essere molto importante per te. Verrò con una sorpresa… anzi, credo che verrà prima la sorpresa di me. Sai che mi devo preparare almeno il necessario, per sopravvivere tra i babbani.

A tra poco amore.

I Kiss You.

You Angel.

Ps: porto anche la panna e la cioccolata!

 

Oh, se lo sapeva quanto gli costava andare in mezzo a quella che fino a poco tempo prima considerava feccia dell’umanità, ma non avrebbe mai potuto dimenticare la gioia quando gli aveva detto “ Vabbeh, per te questo e altro, amore “ e lo aveva baciato, trascinandolo sul letto che avevano fatto comparire nella Stanza delle Necessità.  Si perse in quei suoi bei ricordi, andando a sbattere contro un palo che, per lui, doveva essere spuntato dal nulla.

Arrivando al parco si sedette sull’altalena che, egoista, considerava sua, visto il gran numero di volte che v’era andato a piangere in solitaria; pensando a quando amara e ingiusta fosse stata la vita con lui. Strinse le dita attorno alle catene di ferro e le nocche divennero bianche, la testa gli tremava a malapena, più per la rabbia che per altro, gli occhi spalancati sull’orlo delle lacrime, la bocca una fessura che solo un angelo biondo avrebbe saputo schiudere e far stendere in un bel sorriso… aveva bisogno del suo amore per poter vivere…

 

 

____________________________________

ANGOLINO

 

Chiedo umilmente perdono ç___ç! Grazie a tutti per l’incessabile pazienza e prometto che il prossimo arriva il prode; dopotutto è già scritto XD! Ora scappo, che mi vado a finire un po’ Petrarca °_°! Azzie mille alla zietta Ada che ha betato il cap XD ma la fanfa sta diventando un po’ surreale, no?^^’’’

xla

 

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Capitolo 15
*** Il C@v@liere ***


Il C@v@liere

- XV ATTO -

 

Duddley si avvicinò al cugino. Aveva lasciato i suoi genitori a parlare di una certa Barry, aveva finito la colazione e lo aveva raggiunto come sempre. Vide che si era addormentato a cavallo dell’altalena, con la testa e la schiena appoggiate a una delle due catene di ferro. Doveva avere uno spirito molto accomodante per addormentarsi in quella posizione, un vero bradipo vista l’ora. Poi pensò che non avesse dormito per via del loro momentaneo incontro ravvicinato di quella notte, sulle scale, e un po’ se ne dispiacque, perché lui aveva dormito alla grande, ovviamente per modo di dire, eh? Immaginò Harry che si rigirava e girava nel letto senza riuscire a chiudere occhio per… la brutta figura? Non era mica un brutto ragazzo. Per lui? Magari lo aveva pensato per tutta la notte e poi che non gli dispiacevano poi tanto i maschi e lui… see, magari fosse stato così! Dud si convinse che doveva essere la sua ragazza, il motivo per cui Harry se ne stava penzolante a dormire lì.

Avvicinò la faccia a quella del ragazzo e notò che delle lacrime gli rigavano il viso e aveva un’espressione decisamente truce, ma ringraziò il cielo che non inveisse come le altre volte che si trovava nelle braccia di Morfeo.

Lo sentiva di notte e si chiedeva come mai… ma ora… ora che sapeva la storia, almeno una buona parte… pensò che in fondo Harry aveva tutto il diritto di piangere, in qualunque momento; che aveva il diritto di essere consolato da chi gli voleva bene. E forse, lui, era tra questi? Ma certo che no! Al primo posto c’era quella Hermione che gli teneva affettuosamente la mano quando era stato in ospedale, pensò rammentando la foto movente. Ma se era così, dov’era, eh? Ora, dov’era la sua ragazza? Non c’era, no? C’era lui, ben felice di consolarlo e cullarlo tra le sue braccia. Forse era vero che gli uomini non dovevano piangere, ma a lui Harry non appariva come un uomo. No, appariva come un piccolo angioletto dolce e sfortunato. Una persona buona alla quale erano capitate tante cose brutte: se fosse capitato a lui non avrebbe retto come il cugino, avrebbe gettato la spugna già da tempo. Magari passando dalla parte del nemico, chissà! Ma Harry no, non l’avrebbe mai fatto. Era troppo onesto e buonista per voltare le spalle a chi credeva in lui e scappare con chi amava; anche se ci avrebbe messo la mano sul fuoco che ci aveva pensato più di qualche volta, a lasciare la comunità magica, visto anche come lo trattavano, e scappare con la sua ragazza. Niente più Salvatore, niente più Bambino Sopravvissuto, niente più Prescelto; solo… Harry. Ma chissà se l’avrebbe fatto davvero… forse a quest’ora neanche lui ci sarebbe più, sarebbe morto per mano del nemico, senza più Harry che lo difendeva a costo della sua vita. Ripensò a tutte le volte che lo prendeva in giro, che lo minacciava atteggiandosi a bullo invincibile, alle risate che si faceva quando i suoi genitori lo punivano per qualcosa che non aveva fatto e lui se ne stava zitto, zitto e muto, e faceva tutto quello che gli veniva chiesto… quella era poca roba per Harry a quanto pareva, visto ciò che aveva dovuto affrontare. La fama, si sa, porta con sé tanti pro, quasi quanto i contro.

Perché sì, ci sono molte persone che ti adorano e ti fanno salamelecchi ma altrettante, se non di più, che ti odiano; pensano che la popolarità ti abbia dato alla testa, che non sei più lo stesso di un tempo, ti guardano male, ma questo se sei baciato dalla fortuna, altrimenti ti serbano l’indifferenza. Dud non sapeva cosa fosse; non aveva la minima idea del significano della parola indifferenza. Quando qualcuno ti evita, non ti rivolge la parola… magari quel qualcuno è proprio la persona che ami più di ogni altra. Lui invece era stato sempre al centro dell’attenzione di tutto e tutti e, se non era così, si faceva ascoltare a suon di urli e pugni. Invece Harry subiva e basta; magari anche la sua ragazza lo trattava da zerbino, perché no? Era possibile. Eppure… nonostante la sua indole passiva, il cugino aveva salvato il mondo da un pazzo assassino. Anche mezzo schizofrenico, a quello che ne sapeva.

Dud prese un fazzoletto che aveva in tasca e gli ripulì il viso dalle lacrime, anche se era bello anche così. Poi si fermò ad osservarlo: la camicia bianca era sbottonata in alto, il che permetteva di vedere bene il collo, la testa da un lato, e… quel collo era molto, molto invitante. Si avvicinò, con l’intenzione di baciarglielo, già pregustando il sapore della sua pelle, quando un luccichio attirò la sua attenzione. Abbassò gli occhi verso la gola e lo vide! Attaccato al collo di Harry c’era un cordoncino di cuoio nero, con della pelliccia morbida; davanti sembrava esserci attaccato qualcosa che penzolava. Dud prese in mano quella cosa, che aveva tutta l’aria di essere una targhetta d’oro bianco, e sopra, a caratteri d’oro rialzati, c’era scritto:

 

69  My Puppy 69

:-:* Your  Angel *:-:

 

Rimase pietrificato per qualche istante. No… cioè… le opzioni erano due: o lui si era sbagliato a leggere, oppure era scritto male. Ma sì, ci sarà stato qualche sbaglio! Altrimenti perché il cugino andrebbe in giro con addosso un collare da cane, o da gatto, con su scritto Il Mio Cucciolo, Tuo Angelo? Non avrebbe avuto senso, no?... Vero? Magari Harry aveva strani gusti e frequentava quei strani locali sadomaso tra un pazzo sadico e l’altro: aveva pur il diritto di svagarsi, ma chi gli poteva aver fatto un regalo, se era la parola esatta, del genere?

Leggendo più attentamente, e scavando nella sua piccolissima memoria, Dud collegò la lettera letta la sera prima in stanza di Harry con il collare: era la sua ragazza! E doveva essere anche messa piuttosto bene, come risorse finanziarie, per potersi permettere di fare un regalo del genere al suo fidanzato. Quella Hermione non gli andava tanto giù, doveva essere la classica tipa alta, bionda, occhi azzurri. Magari una smorfiosetta con due facce, perché no, era fattibile. Ma cosa pensava, di potersi comprare il cugino con degli stupidi regalini? Beh, se era veramente così allora quella ragazza non aveva capito proprio nulla della vita. In tutta sincerità, ora che aveva scoperto che Hermione era così perfetta – insomma… bella, ricca, dolce - lui si sentiva molto sminuito: non gli bastava la certezza che il cugino non si sarebbe mai venduto anche per tutto l’oro del mondo, la cosa che più lo rendeva triste era il fatto che lui, pur avendone le possibilità, non aveva mai reso felice Harry, mai. Neanche una volta, magari per sbaglio. Era normale che Harry volesse qualcuno che si prendesse cura di lui, che lo facesse sentire protetto e lo facesse sorridere, divertire...  che lui si ricordasse, quella scuola dove andava il cugino, era come un college, insomma: ci entravi il primo settembre e ne uscivi i primi di giugno, dormivi lì e non tornavi a casa se non per le vacanze. Dopotutto, suo cugino non era mai tornato per roba come il Capodanno o per Natale, no? Era tornato, per la gioia dei genitori, solo in estate. Quei miseri tre mesetti, poi rimetteva tutte le sue strane cose nel suo baule, qualche strampalato lo veniva a prendere e lui se ne andava. Quando avevano dodici anni gli aveva detto “ Chi vuole essere amico tuo? “ con disprezzo… ma che ne sapeva lui, della storia del cugino, dopotutto neanche lui si era mai degnato di dirgli nulla. E infatti si era dovuto interessare lui, alla fine, no?

Alla scuola normale Harry non aveva mai avuto amici, anche perché chiunque gli si avvicinava, lui lo menava, con il suo gruppetto di bulli falliti, e non sapeva perché: diceva a tutti che Potter era un pazzo, che era un tipo che da un momento all’altro ti poteva uccidere e che quindi ti dovevi tenere a distanza da lui, né guardarlo né parlarci. La maestra era stata scontrosa con lui sin dal primo giorno, perché i suoi genitori erano andati a parlargli, giorni addietro, assicurandosi che avesse capito bene che doveva aver a che fare con un pazzo, uno problematico. Non eccelleva in nessuna materia, il che costituiva per l’insegnante un motivo in più per metterlo in punizione o per sgridarlo. Passava gli intervalli sotto un albero nel cortile dell’edificio, a guardarsi intorno, oppure a raccogliere fiori per l’unica maestra che era gentile con lui: una volta lo aveva fatto anche con la loro. Il risultato fu uno schiaffo sulla guancia bronzea e compiti in più per casa. Lui ci rideva sopra come un matto; vedere il dolore del cugino lo aveva sempre messo di buon umore. Ma ora non più. Si domandava se anche lì, nella sua scuola di gente strana, era così. Tutti che gli ridevano alle spalle, le punizioni e via dicendo… era una situazione molto più dura, perché eri costretto a vedere chi non sopportavi, vedevi un certo insegnate unto, perché anche loro, ovviamente, vivevano lì. Harry gli aveva raccontato di un certo insegnante molto simile a un pipistrello, che andava in giro sempre interamente vestito di nero, i capelli neri e tanto unti che neanche dieci shampoo li potevano salvare. E, se non ricordava male, era il capo, o qualcosa del genere, della casa rivale, a quello che aveva capito, di quella di Harry. I Sipeldi… no, no… era.. mh… i Siveleni? Ma no, era… aveva a che fare con un rettile e un colore, mh… ah, sì: Serpeverde! Sì, sì, era questa! E il pipistrello li favoriva spudoratamente, senza velare il disprezzo verso la classe di Harry, la casa o… quello che era, insomma! Poteva solo immaginare come era seguire le lezione di uno così. Inoltre sembrava provare un certo odio verso Harry e se non fosse stato per il preside, lo avrebbe già espulso: neanche il tempo di mettere piede dentro la scuola. Ma se aveva amici era tutt’altra storia.

Perché quando sei nei guai ci sono gli amici che ti aiutano a venirne fuori. Sono quelli che ti sostengono nel momento del bisogno, che sono vicino a te quando piangi, quando perdi e, molto di più, quando vinci e ridi. Quando hai voglia di non pensare a nulla e di spassartela alla grande, loro sono lì, sia per ascoltare le tue scemate sia per darti consigli. Forse i suoi amici erano quelli sul comodino, magari era stata scattata quando avevano undici anni, perché erano molto piccoli, non che ora il cugino fosse grande, ma, in confronto a quella foto, era veramente cresciuto. E chissà cosa aveva dovuto affrontare da quando aveva messo piede in quella scuola di strampalati! Quei due ragazzi nella foto avevano una faccia, come dire… pulita; gente di cui ci si poteva fidare, di chi non ti avrebbe abbandonato mai, neanche se li avessi pregati in ginocchio o pagati oro. Il cugino era molto fortunato, da questo punto di vista, perché lui non aveva quel tipo di amici, ma quel tipo che ti sta vicino sono quando sei il migliore e quando non lo sei ti lascia nella merda.

Da come gliela aveva descritta Harry, Hogwarts doveva essere veramente un posto meraviglioso, e Dud non aveva dubbi sul fatto che il cugino la considerasse più come casa propria che non la loro e questo lo feriva molto. Insomma, a casa sua non aveva mai rischiato la vita, mentre da quando era andato lì sì, ogni giorno viveva col pensiero di poter morire da un momento all’altro. E la cosa non era affatto rassicurante! Specie per un bimbo di appena undici anni. Se lo poteva immaginare: mingherlino, spaurito e immerso in un mondo nuovo che fino a quel momento aveva, con ogni probabilità, sognato e poi… bum, da un giorno all’altro aveva scoperto di essere un mago, che ne esistevano diversi altri, tante creature, la tanto decantata dicotomia tra bene e male… un bel po’ di cose. Voldy a parte, eh? Sì, aveva iniziato a chiamarlo così, per il semplice motivo che era più corto e più facile da ricordare. Anzi… chissà se anche Harry, magari un po’ scherzando, lo chiamava così!

Ma fatto stava che: bella scuola, buoni amici e non… quel collarino aveva un che di inquietante! A questo punto poteva aspettarsi di tutto dal cugino. Una frusta… un paio di manette… che ne poteva sapere? Anche se, in tutta sincerità, la cosa da una parte gli metteva paura e dall’altra gli metteva la pelle d’oca. Come se fosse pieno d’aspettativa: l’immagine di un Harry con manette, guinzaglietto e collarino con lo sguardo lucido… beh, aveva le sue conseguenze. E non solo per lui, chiaro? Ma, a ben pensarci: cosa gli toccava fare? Correva dietro ad Harry neanche fosse la sua baby-sitter o che ne sapeva lui! Insomma, aveva quattordici anni, no? Eroe oltretutto, che aveva bisogno della manina per attraversare la strada? Certo che no!... anche se a ben guardarlo aveva bisogno di un grande aiuto, visto il disastro che era. Dud sorrise al pensiero di lui che insegnava al cugino come si faceva questo e come si faceva quello, e lui, guardandolo con occhioni da cerbiatto, che lo fissava ammirato per le tante cose che sapeva fare. Quando a stento sapeva mettere su l’acqua per il tè. Ma, a ben pensarci: Harry sapeva cucinare, almeno un po’ commestibile, lavare, stirare e pulire… una perfetta massaia, no? Gli mancava solo il grembiulino rosa a margherite della madre, pieno di fronzoli, pizzi e merletti, uno spolverino fuso con una mano, nell’altra un mestolo di ferro, e in testa un fazzoletto bianco per non fargli andare i capelli davanti agli occhi quando faceva le pulizie. Almeno assieme avevano un futuro. Una coppia perfetta: lui si occupava di portare a casa i soldi e Harry si occupava della casa. Si, ok, tutto pianificato nei minimi dettagli. Bastava solo trovare una motivazione valida per far sloggiare i suoi genitori ed erano a cavallo e poter avere così la casa tutta per loro. Già… ma quale scusa poteva essere abbastanza convincente? … Bene, aveva appena trovato il suo dilemma amletico! Ora, il suo scopo nella vita era di cercare, tra tante, la scusa migliore: così almeno quell’ estate faceva qualcosa. Si poteva dire che aveva trovato i suoi compiti per le vacanze.

A Duddley tornò in mente che anche lì c’era qualcosa che lo contraddistingueva dal cugino: a parte il fatto che lui non avrebbe messo mano a nessun libro come a ogni vacanza che si rispetti, che se lui scriveva su dei semplici quaderni a righe o a quadretti, Harry scriveva su delle pergamene senza righe, quindi da figurarsi gli arcobaleni che poteva fare, gialli e ammuffiti. Inoltre non aveva visto penne a sfera o roba varie nella sua stanza, quindi… come scriveva? Ma a piuma d’oca, no? Chissà quanti sbavi con l’inchiostro fresco e ogni volta a intingere la piuma nel barattolino. Dimenticare il barattolino o la piuma equivaleva ad essere perso! E poveri insegnanti che dovevano decifrare gli scarabocchi! Perché quelli che faceva Harry, come scriveva, non si potevano assolutamente definire calligrafia o scrittura o, ancor peggio, carattere, ma i cari vecchi e insostituibili scarabocchi. Neanche i geroglifici lo battevano, quello zuccone analfabeta!

Solo allora Dud si accorse che Harry teneva in mano qualcosa. Glielo prese. E con rabbia scoprì che era un’altra lettera di colei che oramai aveva additato col vezzeggiativo di quella lì. Lesse la lettera.

 

Caro Harry,

ho finito prima di quanto credessi, e questa mattina verso le undici verrò in quel posto che mi hai detto essere molto importante per te. Verrò con una sorpresa… anzi, credo che verrà prima la sorpresa di me. Sai che mi devo preparare almeno il necessario, per sopravvivere tra i babbani.

A tra poco amore.

I Kiss You.

You Angel.

Ps: porto anche la panna e la cioccolata!

 

Era uno scherzo, vero? Non poteva essere che avesse veramente intenzione di venire. Beh, poteva anche venire, ma lui non l’avrebbe fatta entrare di certo. Nossignore! Piuttosto avrebbe fatto sbattere fuori Harry da casa e… no, così non andava, non voleva la ragazza proprio perché altrimenti gli avrebbe rubato  il cugino, quindi così la cosa gli si sarebbe ritorta contro. Perché sarebbe bastato davvero poco: che lui fosse corso dal paparino e gli avesse detto una cavolata immane, tipo “ Harry ha fatto una tu-sai-cosa “ e se ci avesse aggiunto “ davanti ai vicini “ allora sì, che gli avrebbe potuto fare ciao ciao con la manina per sempre. Addio Harry, non l’avrebbe mai più rivisto, e questa era proprio l’ultima cosa che voleva. Ecco, già se la immaginava, tutta perfettina che veniva con mille e uno bagagli… che ovviamente doveva portare Harry, da bravo fidanzato modello, e comodo zerbino, qual’era.

D’improvviso sentì dei passi avvicinarsi e, senza pensare, si mise il biglietto in tasca e si affrettò a nascondersi, nel solito posto, dove era sicuro di poter avere una buona visuale di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Vide due figure ammantate camminare verso l’entrata del parco; erano coperte da un lungo mantello nero e il cappuccio in testa. Li vide varcare il cancello e dirigersi verso il cugino e… che cosa avevano intenzione di fare? Derubarlo? Non se ne parlava, perché non aveva niente con sé e sembrava un trovatello per come andava in giro e, rettificando, come sua madre lo faceva andare in giro. Ucciderlo? E perché mai? Oddio, non è che lo volevano violentare?... ok e questa da dove gli era uscita? Non è che stava prendendo lo stesso vizio del cugino, visto che lui volava troppo di fantasia ed era capace di stare ore imbambolato a fissare un punto morto? Le due figure nere si fermarono a un passo da Harry e una di esse allungò una mano verso di lui, Dud trattenne il fiato, aspettando tremante la prossima mossa dei due sconosciuti:

-Harry…- sentì chiamare il ragazzo –Harry… - E il cugino si svegliò piano, sbattendo le palpebre, e, mettendo a fuoco le immagini davanti a sé, mormorò sorpreso:

-Lady Malfoy?- gli occhi sgranati.

Dud trattene di nuovo di riflesso il fiato, mentre la Lady si toglieva il cappuccio. Si presentò una bellissima donna, sorridente, occhi azzurro chiaro e luminosi, i capelli lisci e biondi raccolti per metà da un cerchietto verde, labbra scarlatte, la pelle bianca, lattea. –Harry, tesoro, quanto tempo. E come sei cresciuto- lo abbracciò forte e anche Harry l’abbracciò felice.

-Nissy, cara, lo stai strangolando – fece eco la seconda figura, con un tono ironico, togliendosi il cappuccio.

A Dud si sgranarono gli occhi, nel constatare che l’uomo vicino alla donna era altrettanto bello. Alto, sguardo sereno, eppure un po’ severo, occhi grigi, pelle anch’essa lattea, lunghi capelli biondi con striature di bianco mandati indietro e lasciati sciolti. Il volto con qualche piccola ruga che però lo rendeva ancora più attraente.

Harry parve scattare sull’attenti appena lo vide e alzò subito la mano per una stretta, salutandolo gentilmente –Signor Malfoy… - ma l’uomo lo interruppe:

-Oh, Harry, ancora con questo Signor Malfoy? Mi fa anche sentire vecchio- nota dolente –Quindi chiamami anche papà, tanto… a me fa solo che piacere-

Harry diventò dei sette colori dell’arcobaleno. Lucius rise e l’abbracciò forte:

-Ma che carino, si è imbarazzato. E’ proprio un amore- cantilenò Narcissa sognante,

-Il nostro angelo ha gusto- disse l’uomo facendo l’occhiolino ad Harry.

Dud non poteva credere ai suoi occhi: Harry che parlava tranquillamente con dei perfetti estranei! Va bene, per lui erano degli estranei perché non li aveva mai visti prima e gli rodeva da morire il fatto che il cugino parlasse con gente che lui stesso non conosceva, per quanto belle potessero essere quelle persone. La donna pareva uscita da un manicomio, non faceva che ridere, battendo talvolta le mani, le gote arrossate dal riso cristallino, e non faceva che spupazzarsi il suo Harry, che la lasciava fare tranquillamente, anche se dal colore della sua faccia si poteva chiaramente capire che il suo corpo richiedeva aria. Eh sì, ogni tanto si usa respirare! L’uomo sembrava uno di quei dei crudeli di cui si parlava tanto nei libri di narrativa. Specie uno, il dio degli inferi. Ade. Austero e severo, ma con una certa vena comica. Dopotutto c’è dell’ironia anche nella morte, no? Prima ci sei e poi… puff, non ci sei più; siamo tutti un po’ prestigiatori. Oppure un altro dio adatto a quell’uomo era Apollo, visto che spendeva come il sole con quei capelli e poi sorrideva tranquillo. Ma pareva che gli ci fossero voluti anni prima di riuscire un poco a lasciarsi andare e…

-… Godersi la vita, e già! Ecco la meta a cui i giovani d’oggi devono aspirare. E quale modo migliore di godersi la vita se non fare del sano e salutare sesso? – disse Lucius con un luccichio negli occhi e un sorriso nostalgico – Eh, già – ripeté, più a se stesso che ai presenti, - Bei tempi, quelli – gli occhi al cielo senza nuvole. Ma si dovette piegare in due da una gomitata ben assestata alle costole da parte della moglie:

-Lucius, ma ti pare il caso? – il tono di rimprovero falso.

-Ma cara, se non gliele dico io queste cose, chi mai gliele dice?- esordì l’uomo, come se fosse un affronto alla sua elegante e aristocratica persona.

-Tu? E chi sei tu, il dio del sesso?- il tono giocoso rendeva quella donna crudele, all’apparenza, ma si capiva subito che scherzava.

Lucius assunse un’espressione comica all’inverosimile: distese i muscoli facciali, gli occhi chiusi e le sopracciglia rialzate, un dito alzato come a puntualizzare qualcosa – Ti devo per caso ricordare, mia cara che io, ai tempi di Hogwarts ero.. –

Ma la moglie lo interruppe – Ai tuoi tempi di Hogwarts.. – parve riflettere – Mhh… e quanti anni sono passati? Cento? No, aspetta, mi sono sbagliata… mille? No, no, scusa, è vero: duemila! – esordì con una risata sonora, facendo scappare un risolino ad Harry.

-Ti devo forse ricordare, tesoro, - il tono da saputo – che i miei anni, sono anche i tuoi! – e non era una domanda!

Narcissa lo fissò apatica, senza espressione, ed Harry e Lucius temettero il peggio. Erano già pronti a svignarsela smaterializzandosi che Nissy sorrise tranquilla:

-Oh, ma chiudi quella bocca, che ti ci entrano i nargilli, gioia –

-Cosa sono i nargilli?-

-Chiedi a quella simpatica svalvolata della Lovegood –

Lucius guardò Harry, nel vano tentativo di trovare risposte, ma Harry alzò le mani in segno di resa. Aveva passato un anno a cercare di capire cose fossero quei benedetti nargilli, che sapevano tanto di elfetti-lucciole e non ne era venuto a capo. E poi, se permettete, lui doveva pensare a salvare il deretano al mondo, altro che nargilli!

Nissy continuò – Poi quello che conta è quello che vogliono loro… e che devono scopare come conigli? –

-A beh, io me lo auguro- ribatté l’uomo, che si prese uno schiaffo sul braccio dalla moglie, che era piegata in due dalle risate, come il moro:

-Ma taci, vecchia ciabatta-

Oddio, con genitori del genere…  come accidenti poteva essere la ragazza di Harry? Ma le domande di Dud trovarono presto risposta.

Harry d’improvviso non vide più nulla, era impegnato a ridere, quindi non aveva la guardia alta, ma sentì un famigliare profumo e una voce profonda al suo orecchio:

-Indovina chi sono…-

Decise di stare al suo gioco – Ma chi sarà mai? Uno stupratore? – scherzò.

Si sentì appoggiare la schiena a qualcosa di morbido e le mani che prima gli coprivamo gli occhi andarono ad intrecciarsi con due dita sul suo ventre. Vedeva Lucius e Nissy sorridere amorevoli. Poggiò la testa sulla sua spalla

-Non è colpa mia se ispiri stupro da tutti i pori, amore- e si baciarono.

Harry si rigirò nel suo abbraccio e gli mise le braccia al collo e sentì le sue sui fianchi e sulla schiena.

Sì, era proprio…

-Draco- mormorò a fior di labbra al biondo. Che sorrise e gli si avventò di nuovo sulle labbra.

 

 

___________________________________

ANGOLINO

 

Posto ora questo sudatissimo capitolo, così mi posso arrovellare il cervello per altre due fanfe long e per il seguito di questa ^^! Vorrei dire una piccolissima cosa sull’entrata in scena dei Signori Malfoy; come già visti in “gli aristidrachi” sono un po’ ooc ma io ce li vedo bene anche così, almeno ti sbizzarrisci con le peggio scenate e battute, invece a seguire la linea di carattere della mammina; Nissy è ferina e crudele mentre Lucius freddo e quant’altro e visto che io amo impelagarmi nelle peggio cose, ho deciso di darci un po’ di vita! Ah, lo so che Dudley sta diventando troppo sveglio ma tranquilli; se fosse tonto come l’originale sapete come sarebbe andata? Si sarebbe sbattuto a morte Harry con la forza, spezzandogli la bacchetta e lo avrebbe ridotto a uno straccio, poi sarebbe arrivato Draco coi genitori e avrebbe ammazzato tutti e fine. Bene, finito di spiegare queste cose, passo a ringraziare chi commenta;

Ada [ azzie mille per betare tutti i miei deliri, appena possibile risponderò alla tua mail çç ]

DJKIKA [ infatti a Dud piace Harry XD… ah; alla fine come è andata quella cosa dei capelli cara? ]

Ubbo [ oimena, mo svengo O___O; amo le tue storie io ç___ç! Sono felicissima che ti piaccia e dimmi, oh divina; è questa la sorpresa che pensavi?*.* ]

Fra Ro [ cara; eheh, tu non ne hai la minima idea di cosa succederà ai Dusley quando i Malfoy lo verranno sa sapere BWAHAHAH!°.° ]

Lily 4ever [ ma se Dud non la smette davanti casa si troverà un esercito di pazze armate di torce e… io voglio la pistola e il fucile *.*… anche se non riesco ad acchiappare una casa neanche se ci vado a sbattere °_° ]

KIA [ scusa il ritardo! ]

Ximeng [ non so te, ma io mi sentirei meglio pensando a una vasca di nutella alla vaniglia con dentro Harry *ççç* ]

Ultima cosuzza; vorrei chiedere perdono a tutti coloro che hanno aspettato così a lungo, grazie mille e se solo non commentate più, magari leggete solo e grazie per questo, è solo colpa mia perché ho mandato le cose troppo per le lunghe.

 

xla

 

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Capitolo 16
*** L@ gelosi@ f@ 40 [ I ] ***


Nota pre-capitolo; qui parlo in maniera TOTALMENTE IRONICA degli emo, o meglio, di quella cornice che oramai si è creata intorno a loro. Specie comiche perché trattano Harry Potter, che gli manca solo la frangetta! E poi c’è solo in una piccola parte quindi non credo che sia molto importante ma ci tenevo a precisarlo! Non intendo offendere nessuno!

 

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 L@ gelosi@ fa 40°  (I parte)

- XVI ATTO -

 

Da quando i Malfoy se ne erano andati - e ce ne era voluto, di tempo, visto che non si volevano allontanare da Harry per lasciarlo al figlio, alquanto alterato, che si toccassero le sue preziosissime e personalissime cose - i due amanti non avevano fatto altro: saltare addosso all’altro, Draco, e guardarsi attorno, Harry. Ad un tratto Draco non ce la fece più: non si era mai visto che Harry rifiutasse un suo bacio o abbraccio! La cosa lo alterava e lo preoccupava al tempo stesso.

-Ma si può sapere che hai, Harry?-

-Nulla, solo…- ma interruppe la frase, iniziando a cercare nelle tasche.

-Solo?- chiese Draco, mentre con una mano si dirigeva verso la sua agognata meta, il sedere di Harry. Quella meraviglia che sembrava scolpita nel marmo tanto era soda e nel burro da quanto era morbida. Ma il moro gli diede uno schiaffetto sulla mano molesta e Draco dovette debellare dai suoi progetti una sveltina, che oltretutto avrebbe giovato molto a entrambi.

-Non trovo più la lettera che mi hai mandato stamani-

-E allora?-

-E allora?- ripetè Harry con tono alla Mione -… secondo te cosa potrebbe pensare un babbano che trova un pezzo di pergamena con i caratteri scritti con la piuma d’oca?- le braccia conserte, si era bloccato e si era parato davanti al biondo -Oh, un reperto archeologico? Che bello- minò la scena di uno che trovava per terra qualcosa e la raccoglieva, per poi fare la finta faccia stupita. Il tutto era una chiara beffa a Draco, che sbuffò:

-Harry, questo non accadrà mai!- disse.

-Ah, sì? E perché?- il suo tono era acido. Insomma, rischiavano di essere scoperti e Draco che faceva? Nulla!

Draco prese un fianco di Harry e lo fece girare, con una piroetta, prendendogli le mani, fino a che non se lo ritrovò incatenato fra le sue braccia, la schiena che aderiva perfettamente alla sua cassa toracica. Iniziò a ad avvicinarsi al suo collo e Harry poté perfettamente sentire il suo profumo buono e caldo sulla pelle.

Draco si diresse al suo orecchio –Perché sei solo tu il bimbo che potrebbe raccogliere un pezzo di carta per terra… - la sua voce provocava ad Harry svariati brividi lungo la schiena -… ed è anche per questo che mi piaci-

Draco gli attaccò la gola, iniziando a mordere ogni centimetro che poteva, e non v’era complimento migliore per lui che sentire Harry che si tratteneva dall’aprire la bocca e urlare al mondo quando gli piacesse; lì, proprio lì vicino alla stecca degli occhiali dietro all’orecchio destro e… Dio, quanto gli era difficile  tenere la bocca chiusa!

 All’improvviso, Draco si sentì spingere e cadde a terra. –Ma che acciden…- imprecò, alzando gli occhi per vedere una strana scenetta. C’era un ragazzo corpulento che teneva Harry per le braccia, come a scuoterlo.

-Ma che cavolo stai facendo?- urlò il ragazzo.

-Ma co…- stava per chiedere Harry, ma poi si ricordò di essere stato interrotto sul più bello di qualcosa di molto bello: così, come risvegliatosi da uno schiantesimo, si divincolò da Dud e si precipitò da Draco, ancora per terra.

-Draco, stai…?-

-Sto bene, Harry- lo interruppe il biondo con un sorriso. Ed Harry si sentì rincuorato: -Grazie a Merlino!- si portò una mano al cuore, stringendo la camicia chiara. Avevano sofferto peggio d’un cane ai tempi della guerra, e Harry non poteva più sopportare che persone alla quale volesse bene si ferissero. Draco più che mai! Poi si voltò di scatto verso il cugino:

-Dud! Sei impazzito, per caso? Come ti permetti?- anche se non ce n’era bisogno, volle aiutare l’altro ad alzarsi, prendendolo per le mani per poi passare le sue in rassegna sul volto del suo amore. Tutto, pur di essere certo al cento per cento che stesse davvero bene. Era tormentato dal pensiero che gli potesse capitare qualcosa di male; era una cosa che lo preoccupava molto di più della possibilità che Draco non l’amasse più… cosa che, come avevano avuto tutti modo di appurare, non sarebbe mai accaduta.

-Sto bene- mormorò Draco –Ehi, Harry…- richiamò la sua attenzione, voltando verso di sé i suoi occhi –Sto bene. Tranquillo!-

Sapeva fin troppo bene le paure del suo amore; lo teneva come in una gabbia di vetro. Coi guanti. Un poco era seccante, doveva ammetterlo, ma ci gongolava come un pazzo, nella gabbia d’amore che il moro gli aveva costruito attorno sapientemente.

Dud poté vedere con orrore le loro labbra ricongiungersi di nuovo, come se fosse una cosa completamente normale. Anche la natura parve rispettare quel momento, così come gli elementi e il tempo; se si prestava attenzione, si poteva benissimo scorgere una bellissima musica melodica in lontananza…

Il cavaliere scese, dal suo cavallo bianco,

e piano piano gli si avvicinò.

La guardò per un secondo e poi gli sorrise…

Ecco cosa sentiva Dud. Ma lui era un cavaliere senza dama o null’altro.

-Levagli subito le mani di dosso- disse meccanico. Non sopportava proprio che il cugino avesse una faccia così beata tra le braccia di quel biondino.

-Dud…- iniziò Harry, una volta staccatosi dal suo amore per riprendere fiato –Non so cosa ti dica il cervello, ma… -

-Dud?- lo interruppe Draco, con voce confusa, attirando l’attenzione dei due –Tu ti chiami per caso Dudley Dursley?- chiese, con voce atona.

-Sì…-

-Cugino di Harry?-

-Sì-

-Lo stesso Dud che…-

-Amore!- lo chiamò Harry, come a pregarlo di smettere, perché sapeva già dove voleva andare a parare! Ma Draco non gli diede ascolto

-Lo stesso Dud… - ripeté –Che per undici anni ha torturato la vita di Harry?-

-Be… io…-

-Lo stesso Dud…- continuò Draco, come posseduto da una strana forza che gli impediva di fermarsi, il tono rabbioso e gli occhi grigi che lanciavano scintille d’ira -…Che importuna il MIO Harry ogni volta che torna qui per le vacanze?- si era avvicinato a poco più di un passo dal ragazzo, che ora era impaurito come non mai; pareva un piccolo topo messo all’angolo dal serpente affamato e furioso perché gli avevano invaso il territorio, marchiato da lui in persona da sempre. Non ebbe neanche il tempo di ribattere che il biondo estrasse la bacchetta e gliela puntò addosso.

-DRACO!- lo pregò Harry –Te ne prego Draco, non farlo!-

-Stai zitto, Harry- lo scansò con un braccio –Per un essere come lui è anche troppo poco! Se lo merita!-

-Draco ragiona, per Merlino: non lo puoi schiantare!-

-Ah sì, scommettiamo?- alzò un sopracciglio ghignando e prendendo la mira -Stupe…-ma si bloccò di colpo quando vide il corpo di Harry pararsi tra lui e il cugino; lo sguardo deciso e ferito.

-Ho detto no…-

-Pensaci bene Harry…- decise di prenderlo in contropiede, dove sapeva di non sbagliare. Le cattive non funzionavano con lui, lo si doveva prendere con le buone, magari smussando e modificando qualche dettaglio; ghignò, prendendo un tono sensuale -… Non ti ricorda qualcuno, questo insulso babbano? Mh? Pensaci bene… Magari… Minus?-

Harry s’impietrì –Mi… Minus?- balbettò.

-Sì Harry… proprio QUEL Minus…- gli si avvicinò all’orecchio –Guardalo: non trovi una certa somiglianza? Specie nella vigliaccheria… merita la sua stessa fine-

Harry si ricordava fin troppo bene chi fosse Minus. Peter Minus, uno dei quattro Malandrini. Per l’esattezza Codaliscia, chiamato così anche da Voldemort, e uno dei creatori della Mappa del Malandrino, che, assieme al Mantello del padre, gli avevasalvato più volte la vita. Ma quello che più importava era che Minus era un infimo traditore senza spina dorsale. Harry si stupiva che fosse stato smistato tra le fila dei Grifondoro. Non meritava neanche di stare in Tassorosso! Ma perché lo avevano ammesso ad Hogwarts? Aveva tradito i suoi genitori, servendoli all’Oscuro su di un piatto d’argento e… e… Dio, se la lingua di Draco ci sapeva fare! Sotto il tocco lieve del biondo si sentiva sciogliere: le gambe divennero gelatina, gli caddero le braccia, la testa leggera, la mente iniziò a produrre immagini poco pudiche, i muscoli della faccia lo fecero apparire un perfetto ebete beato; faceva fatica a tenere gli occhi aperti ma non si voleva perdere un solo sguardo del suo amore per lui, la bocca gli si apriva in automatico, emettendo gemiti, senza ritegno; ero uno dei suoi pregi, secondo Draco: la considerava una bocca maledettamente deliziosa e spudorata. E quella voce così profonda gli entrava dentro e lo travolgeva come un’ondata di fuoco, facendolo apparire totalmente demente e ubriaco d’amore mentre il suo stomaco si faceva un bel giro sulle montagne russe… Draco era ammaliante e ne era perfettamente consapevole e, ovviamente, sfruttava, quando voleva, questa sua forza su di lui, che non poteva - né voleva, a dirla tutta - fare nulla per impedirglielo. Gli piaceva da matti, farsi dominare da quello stronzo come ad un rodeo texano!

Spostò gli occhi sul cugino e… sì… ora sì, che vedeva chiaro. Vedeva. L’incredibile somiglianza. Voldemort aveva ucciso Minus, perché debole, ora… ora… lui si poteva prendere la sua vendetta…

-Minus…- mormorò in trance.

Completamente alla mercè di Draco –Sì amore, Minus…- ghignò, maligno.

Spostò lo sguardo sul cugino, che si spaventò ancora di più.

Dio, quegli occhi così luminosi di amore, per il biondo, ora erano pieni di fuoco. Lo stesso fuoco verde che aveva perseguitato Harry per quattordici anni della sua vita da adolescente, impedendogli di vivere una vita degna di questo nome. Dud pensò che gli occhi di Voldy fossero identici a quelli che Harry aveva in quel momento: folli e bramosi di uccidere, di vedere la vita che piano se ne andava dai corpi degli umani e non, di provare godimento dell’omicidio violento.

Si sentì sollevare dal colletto verso l’alto dal cugino.

-Harry… cosa… cosa vuoi fare?- domandò boccheggiando. Da quando Harry era così forte da poterlo sollevare?

-La stessa cosa che hai fatto ai miei genitori: ucciderti, dannato!-

Sentì una scossa percorrergli la schiena; cosa che fece scattare nel suo cervello il pulsante della paura. Guardò in direzione dell’altro come a chiedergli soccorso. Stupido lui che l’aveva anche solo creduto possibile. Infatti il biondo ghignava malefico:

-Cosa gli hai fatto?- poi rimembrò –E’ sotto uno dei vostri trucchi, vero?-

-Una magia, dici?- sapeva del disprezzo dei parenti del ragazzo per la magia –Sì- ammise, fiero di sé.

Dud riuscì persino a ricordarsi sotto quale incantesimo fosse il cugino, ma doveva averlo pronunciato male, visto che l’altro si era messo a ridere ferino –Ma è Imperio la parola, no?-

-Ahhhh, non credo proprio- rise.

A cosa aggrapparsi per salvarsi la pellaccia? Dove? Harry non sembrava neanche più se stesso… Vide il biondo avvicinarsi a lui e mettergli una mano sul petto, da dietro:

-Ora basta amore, mettilo giù- l’udì mormorare piano e dolce al suo orecchio e la presa del cugino si allentò fino a lasciarlo completamente cadere per terra. Dud si massaggiò una spalla dolente.

-Draco…- Harry parve svegliarsi dal trance in cui era caduto e non vedeva che il suo… -Amore ma… ma… cosa è successo?- domandò, guardando confuso il ragazzo, che sorrise tenero di rimando:

-Nulla Harry, nulla… - lo baciò dolcemente –Hai solo… fatto capire a quel babbeo di tuo cugino che non si deve intromettere tra me e te…- gli prese tra i denti il labbro superiore, stringendo appena. Harry buttò le braccia al suo collo, affondando la testa nel petto.

No, quella situazione non piaceva a Dud, neanche un po’.

 

*  *  *

 

-DUD, APRI QUESTA PORTA, SUBITO!-

Le urla di Harry si sprecavano, invano, perché Dud non si muoveva da davanti la porta della sua stanza, chiusa a chiave. Dopo quella scenata smielata a cui aveva dovuto assistere per più di una volta non ci aveva più visto!

-RIDAMMI IMMEDIATAMENTE LA BACCHETTA!- requisizione di bacchetta, arresti domiciliali,  sissignore! Dudley Dursley aveva fatto credere al biondastro di volerlo picchiare e, invece, si era preso Harry per una spalla, strappandolo dalle sue braccia lattee, chiuso in camera sua e aveva toccato e tolto ad Harry la sua bacchetta di piuma di fenice, gemella a quella del Lord decaduto.

I genitori lo fissavano allibiti: non che avessero nulla da ridire, ma un minimo di spiegazioni erano dovute, no? E invece il figlio si era categoricamente rifiutato di proferire alcuna parola. Non gli dava per nulla fastidio il fatto che il cugino avesse tentato di ammazzarlo, perché paragonato al resto era il minimo! Insomma, prima gli aveva detto che era felicemente single, propenso solo a salvare il mondo; poi, che aveva una fidanzatina perfettina di nome, come l’aveva soprannominata lui, quella lì; si presentavano dei genitori che fulminati era dir poco, della serie l’apparenza inganna, SEMPRE. Ed infine con cosa se ne usciva il cugino? Che non aveva una fidanzatina, ma un fidanzatinO! Maschio! Uomo! Homo! Cromosoma XY! Petto piatto, nessuna taglia di reggiseno! Non in gonnella, ma in bermuda! E, con molta probabilità, con qualcosa di estremamente sopra la norma nelle Terre di Mezzo: e che, il cugino si prendeva il primo che capitava? E che, si poteva scegliere una vita sentimentale normale? Lui? Nooo, lui era Harry James Potter, Salvatore del Mondo, il Prescelto, Il Bambino, prima, e, poi, Ragazzo, che era Sopravvissuto, da bravo eroe melodrammatico DOVEVA avere non solo la vita in generale allo scatafascio, ma anche quella sentimentale!

Era gay? D’accordo, no hay problema, capo! Ma, Santa Madre de Dios, non poteva stare in tresca! Che fosse più deciso! E voleva che si prendesse uno così, che passava inosservato? Che gli venisse passato dalle suore monache del convento di clausura? Nooo… un Dio, cazzo! Suo cugino tradiva quella lì con un Dio Celtico sceso in terra a impersonificare, quanto meno, il Dio del sesso!

Ecco cosa faceva saltare le coronarie a Dudley: se era stanco di quella lì e voleva fare nuove esperienze, perché allora non si era rivolto a lui? Era a portata di mano, no? Non si sarebbe di certo schifato, lui, come invece pareva facesse il damerino!

Vigilanza ferrea, giorno e notte. Sissignore! Non si sarebbe schiodato neanche a pagarlo oro, neanche sotto tortura, neanche minacciato di omicidio, neanche morto! Quel biondino da strapazzo doveva passare sul suo cadavere prima di poter raggiungere Harry e metterci le sue luride manacce addosso. Sissigno…

-DUDINO BISCOTTINO??? HO PREPARATO LA TUA TORTA PREFERITA!-

… re…

Magari poteva riprendere la sua vigilanza dopo un piccolo break!

 

*  *  *

 

Harry diede un altro calcio alla porta bianca, poi sbuffò, si lasciò cadere sul letto e si mise a contemplare il soffitto. Si mise a sedere e si guardò attorno: tutte e sette le valigie, alias lo stretto necessario per vivere in mezzo ai babbani, e dire che lui si aspettava che trasferisse tutto lo zoo che era diventato il Manor, a testimoniare che quelle vacanze non le avrebbe passate da solo! Oh no, non questa volta. Questa volta le avrebbe passate in dolce compagnia, quella che aveva sempre voluto!

Poi lo sguardo gli ripiombò sulla porta chiusa e un moto di rabbia l’assalì: poteva tollerare, ai limiti, che fossero i suoi zii a segregarlo come un mostro da tenere alla larga, ci aveva talmente fatto l’abitudine che lui stesso preferiva di gran lunga stare lì dentro che vedere le brutte facce che abitavano in quella casa. Roba per cui lui non poteva fare nulla, purtroppo. Ma il solo pensiero che fosse stato il cugino, a metterlo in gabbia, gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

Assottigliò gli occhi e d’istinto portò le mani dietro i pantaloni, accorgendosi a malincuore che non aveva la sua bacchetta. Ah già, altra piccola nota, o post-it che dir si volesse, i suoi zii si erano sempre tenuti a debita distanza da tutto ciò che aveva a che fare con la magia e ora il cugino che faceva? Gli rubava la bacchetta dalle tasche - che poi come faceva a sapere che la teneva lì era un mistero - e poi che faceva? Ma la mammina bella bella cara cara aveva preparato la torta che gli piaceva taaanto… quindi lui si era ritrovato a imprecare contro una porta di legno. Come un pazzo!... o, peggio, un adolescente del tipo “i miei non mi capiscono” beh, erano morti quando aveva un anno, “i miei amici non mi capiscono” ci sarebbe stato da eleggerli santi, a quelli là, per come lo sopportavano! “tanto vale che muoio” dopo il culo che s’era fatto per salvare il mondo?... eh beh, eh certo! Magari gli zii gli facevano trovare nella sua stanza una corda appesa al soffitto e una sedia mezza rotta sotto; messaggio per nulla velato, con un biglietto “Buona Morte” e un bel “ps: era ora!” Sai che bel regalo di compleanno?

Risbuffò, arruffandosi i capelli con una mano; poi le portò entrambe davanti ai suoi occhi. Le osservò. Poco prima aveva fatto qualcosa di sbagliato, non si ricordava bene cosa ma lo sentiva: altrimenti, perché aveva le mani al collo del cugino? Non che avesse una qualche simpatia per lui, ma non lo odiava neanche così tanto da strangolarlo! Anche se dopo quello che gli aveva fatto QUELLA NOTTE, per inciso, SULLE SCALE, se lo meritava coi contro cazzi! E… e… e…

Si sentì accaldato, si guardò attorno, ma non vide nulla di strano: insomma, tutto nel caos più assoluto, no? Cosa c’era che non andava? Però lui si sentiva andare a fuoco. Iniziò a respirare a fatica, aiutandosi anche con la bocca, perché il naso non bastava! Si tolse la camicia e la buttò su di un mucchio di libri e carte appallottolate in un angolo della stanza, ma non bastava! Era cosa se… si sentiva così solo quando… quando…

Due mani lo abbracciarono da dietro, circondando il suo ventre, per poi seguire il percorso a ritroso: la pancia, il petto, gli addominali, i pettorali, i capezzoli… E dove passavano lasciavano una morbida sostanza bianca ovunque:

-Mh…- mugolò gettando la testa all’indietro, beato, il busto dietro alla testa e le braccia a sorreggerlo, le gambe incrociate.

-Questo è il mio Harry…- disse una voce melliflua nell’aria, come se non avesse proprietario o direzione; si spargeva in eguale misura ovunque.

-Amore… dove sei?-

-Qui-

-Qui dove?-

-Ma proprio qui- e un qualcosa gli piombò addosso, facendolo sdraiare sul letto di botto –Con te, dove è il mio posto- e si baciarono. Un bacio che sapeva di panna…

 

 

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14 gen 15h – 14 gen 19h

ANGOLINO

 

U Signor; è stata una bella fatica fare questo capitolo, eppure le parole mi scorrevano che era un piacere! Vorrei precisare che nulla di tutto questo era prevedibile e che tutto verrà spiegato a tempo debito e che mi sto rimbambendo perché ho fatto di testa mia e non mi sono attenuta a mappa che abbiamo fatto io e la mia cara zietta Ada. Infatti oggi l’ho rivista e mi sono chiesta per un’ora intera COME farla continuare perché, come già detto, la parte dell’incanto di Harry non era prevista, però… (piedino per terra) mi è venuta in mente, visto che la trama di questo cap era Inizia la dura convivenza tra Draco Harry e Dudley quindi abbiate pietà, a breve ci sarà la seconda parte @_@! Devo solo mantenermi, e noi sappiamo quanto mi risulti difficile, visto che neanche avevo acceso il pc e già mi ero fatta tutto il cap in testa e, vedendo la mappa, mi sono accorta che la cosa non era assolutamente possibile… oh me tapina e misera! Come sempre betato dalla grande e MIA zietta Ada *__*

Comunque, non penso di metterci poi tanto prima di fare il 17esimo capitolo, ho iniziato a mettere una nuova fanfa FEATHER, ovviamente drarry, rosso, fatta dalla grande Flame e me! Se volete leggere… visto che non vi lascio MAI con gli occhi in mano? XD

GRAZIE a tutti, davvero, sono davvero felice che vi piaccia questa fanfa!

Adamanthea [ azzie mille per quella fanfa comica, l’ho tolta infatti XD ]

Mokona89 [ tesoro mio, pucci! Grazie di tutto, però non mi sembra di meritarmi tanto! Ma io son deficiente, quindi prego, continua pure XD! A me sia di ammazzare Dud che di stuprare Harry *ç*! Ne vè? Io amo l’abbraccio da dietro <3 ]

Debbiepotter [ mi unisco alla campagna “Dudley! Guai a te se tocchi Harry!” ]

SiLvIeTt4 [ solo a zappare? ]

Puffetta Serpeverde in Malfoy [ sissignora! ]

Kumiko Shiragane [ grazie mille, quindi vuol dire che sta fanfa è “leggera” XD! Tranqui, altrimenti vomito anche io XD! La reazione ci sarà, eccome eccola XD ]

_Eris_ [ Innanzitutto grazie mille per avermelo fatto notare! Dunque, ho rivisto un po’ le cose e appunto mi sono accorta che alcune volte scrivo “You Angel” e altre “Your Angel” che sono cose ben diverse e a dire la verità sono una chiavica in inglese che non tocco da due anni, visto che non è una materia del mio programma, ma ciò non vuol dire ovviamente che devo rimanere nella mia incredibile ignoranza ma ero fermamente convinta che You Angel significasse Tuo Angelo… basta esserne convinti =.=! ]

Bob [ grazie mille! Be, devi capire che Big D una delle cose che non ha grande è il cervello, quindi farà un bel po’ di casino XD ]

Fra Ro [ carizzima, che bello sapere che ti piace ancora sta fanfa! Oh Be, i Malfoy serbano sempre moooolte sorprese eheh ]

DJKIKA [ se tua mamma è come la mia, allora c’è una cosa da fare; rompere finchè non ti dice di si! Ok, è blasfemo come rimedio, però… A dirla tutta l’entrata in scena di Draco, all’inizio, me l’ero immaginata diversa… Ma qui non siamo in reparto rosso ç__ç ]

Ubbo [ Uddiu… ma allora sei proprio una DEA O______O! Bè… grazie mille per le tue bellissima parole ma… insomma… dico solo la verità, quello che penso =///= ]

Selene_90 [ più che volentieri cara! Ma figurati! Se fosse per me Draco sarebbe arrivato già dal primo capitolo e si sarebbe ciullato Harry, come cosa buona e giusta che sia U_U ]

 

xla

 

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Capitolo 17
*** L@ gelosi@ f@ 40 [II] ***


La gelosia fa 40 ( II parte )

- XVII ATTO -

-Patatino, ti piace la torta che ti ha fatto la mamma?- strillò Petunia, mettendo davanti al figlio altro succo di frutta. Ma vide che il figlio non mangiava con lo stesso entusiasmo di sempre: insomma, era ancora alla terza fetta! Si chiese se avesse sbagliato qualcosa negli ingredienti del dolce; però era alquanto raro che succedesse, visto che le era sempre piaciuto cucinare e si “allenava” da quando aveva l’età del figlio. Lily era brava in tutto e lei pensava di poterla superare almeno in cucina, ma si sbagliava di grosso! Alla sorella bastava agitare il suo bastoncino e poteva fare di tutto! Ricominciò a lavare la roba che aveva usato per preparare la merenda al figlio.

Dud stava contemplando il piatto davanti a sé, con aria assente. Magari non si rendeva neanche conto che non era minimamente da lui fissare del cibo senza metterci le mani sopra; gli tornarono in mente le mani di quello sconosciuto, che avevano osato toccare il cugino. Anzi, non toccare, addirittura stringere a sé come se non aspettassero altro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Harry che si lasciava stringere senza fare nulla per impedirlo… aveva sempre pensato che fosse un tipo passivo, ma non così tanto! Dolce, gentile, generoso… almeno da quando sapeva la verità; ma così passivo, no! E aveva come l’impressione che non gli dispiacesse affatto sentirsi addosso quelle mani, da principino fallito, a parer suo; ma, anzi, che ci godesse come un matto! Ok che lui aveva passato tutta la notte a fare certe fantasie, ma a lui era permesso, lo conosceva da molto più tempo di quello lì… ecco: ora aveva anche trovato un denominativo per il ragazzo biondo! Ora, oltre a quella lì, c’era anche quello lì… ma dove saremmo andati a finire?

Spostò la sua attenzione su ciò che conteneva il piatto dinnanzi a sé: una bella fetta di millefoglie alla cioccolata. Aveva davvero un aspetto appetitoso, morbido, dolce e… e… il suo cervello iniziò a produrre un susseguirsi di immagini non narrabili in questa sede, purtroppo, o per fortuna?, ma si potrebbe tranquillamente dire che ritraevano tutte Harry in pose che equivoche era dir poco, e che poi spalmava su quella pelle bronzea e perfetta cioccolata a non finire. Da lì iniziò a fissare in maniera diversa la pietanza e l’assalì senza pietà; con somma gioia di Petunia, che gliene mise ancora un buona dose sul piatto.

* * *

Passò le mani ancora una volta su quei bei fianchi e contemplò il suo bel viso rilassato e rosso per l’amore. Ogni volta si stupiva di quello che era Harry. Non tanto quello che era Potter, Potty, Sfregiato o altro, no; lui guardava e vedeva solo Harry. Il suo Harry, che ne aveva viste troppe per la sua giovane età e che ora chiedeva solo amore e pace. Cose che lui non mancava di dargli, mai! Più andava avanti e più non si capacitava di quel modo che aveva di fare: la sua gioia nel vivere e nell’affrontare le cose, sempre pronto a dare sorrisi a chi ne aveva bisogno, quando in realtà chi ne aveva più bisogno era proprio lui. Quella determinazione negli occhi smeraldini, che scemava appena si trovava tra le sue braccia, diventando un piccolo bimbo spaurito. Era grazie a Harry che aveva capito l’importanza della vita, vivere per chi si amava, per i propri ideali; cose che a Serpeverde non s’insegnano. Poi, quando quegli occhi diventavano liquidi e lucidi… qualcosa dentro di lui si apriva e la belva usciva, senza che potesse far nulla per impedirlo! Aveva una paura folle di fare del male a quella creatura meravigliosa che ora era accoccolata contro il suo petto e che non sapeva, alcune volte, da che parte prenderlo.

-Mh… Che c’è?- chiese Harry, sentendosi lo sguardo tempestoso del compagno addosso. L’altro non proferì parola e lui arrossì, accorgendosi di stare ancora steso su di lui –Oh…- fece e si buttò su di un lato. Ma Draco lo bloccò, ridacchiando come un matto, abbracciandolo e massaggiandogli da quella posizione, con piccolo movimenti circolari, la schiena –Stupido! L’ultima cosa che voglio è che tu ti allontani da me-

Harry sorrise dolcemente –E dove vuoi che vada, scusa?- si sistemò meglio, mise il volto nell’incavo del collo del ragazzo e dal naso ispirò quel profumo di… di… beh, a dire il vero sapeva di vaniglia. Aprì gli occhi e, come pensava, c’era una goccia di vaniglia sul collo di Draco: glielo baciò e tolse quel che era sopravvissuto al loro rapporto di poco prima. Poi sentì la bocca di Draco su una spalla, ma il dannato usava solo la lingua, per portar via quel che ne era della nutella.

-Senti un po’, ma quanta ne hai portata di quella roba?- ridacchiò.

-Quanto basta!-

Il quanto basta di Draco, equivaleva a almeno due terzi di tutti i bagagli che si era portato dietro, svaligiando casa e lasciando i suoi poveri genitori a badare al Malfoy Zoo Manor. A quel che, tra un assaggio e l’altro, gli aveva detto, Draco aveva trovato anche uno struzzo e un iguana: per la precisione, Frizzi e Joenna. Gli aveva anche confidato che il rettile l’avrebbe voluto chiamare come lui. E quando aveva chiesto il perché, la risposta era stata: “ Ha il tuo stesso sguardo perso “ e aveva preferito non commentare quella frase, come tutto ciò che riguardava la rivalità tra Grifondoro e Serpeverde! Aveva perso la speranza… e per farla perdere al Prescelto ce ne voleva, eh!

Venne come svegliato di soprassalto, dallo stato di dormiveglia nella quale era caduto - oh, dopotutto era straiato su Draco che sapeva di vaniglia - da una stretta più forte del compagno.

-Ehi…- protestò, ridacchiando –Che è tutta questa dimostrazione d’affetto?...-

-E chi ti dice che non era un tentativo di soffocamento?- ghignò l’altro.

-Antipat… Ahio!- pigolò Harry.

Draco fissò soddisfatto la macchietta rossa che aveva fatto sulla guancia del ragazzo. Amava quelle guance e quando le vedeva sentiva sempre l’istinto e l’impellente necessità di morderle.

-Ma che fai?-

Ghignò –Marchio il territorio, Harry, marchio il territorio… - e riprese a succhiargli e a mordergli le guance, sentendo l’altro sciogliersi in un bel sorriso da ebete e abbandonarsi completamente a lui, sporgendo in avanti il viso.

Si staccarono e, col volto beato, stettero a contatto con la fronte per svariati minuti: di solito questi momenti finivano sempre con Harry che abbassava lo sguardo arrossendo; invece, quella volta…

-eeee… ECIUUUU- gli starnutì in faccia.

-Bleak, Harry!- il moro tirò su col naso.

* * *

Draco aveva immaginato la loro prima notte lì come una giostra troppo veloce; invece…

-ECIU!-

-Salute-

-Gazie Amole…-

…si era ritrovato a fare da medimago a un Potter con la febbre e il naso chiuso. E, in quelle condizioni, mai e poi mai avrebbero fatto cose oscene, ma di estremo buon gusto. Osservò il suo ragazzo: sovrastato da chili e chili di coperte che lui aveva fatto apparire con la bacchetta, tre giganti e morbidi cuscini dietro alla testa, gli occhi lucidi e il volto arrossato… se non avesse avuto la febbre di un cavallo gli sarebbe saltato addosso seduta stante. E invece si era dovuto rivestire, e rivestire il mio amore, e mettersi a sedere sul letto, affianco a lui.

Gli mise una mano sulla fronte…

-Ahu!- pigolò Harry –Hai le mani fedde!- fece notare, come a chiedere un po’ di garbo, visto che non era in forma!

Draco sorrise –Mani fredde, cuore caldo- ma non aggiunse che era colpa di Harry, perché era freddo. Dopotutto, lui chiedeva solo di portelo abbracciare per tutto il tempo, che male c’era?

Il moro ricambiò il sorriso con piacere; sapeva che Draco era un tipo tutto a sé, un po’ come lui, ma sapeva anche che una volta che aveva preso una decisione, era impossibile fermarlo. Come quando aveva deciso che Harry sarebbe stato il suo ragazzo: ci era mancato poco che non lo rapisse e portasse chissà dove! In più, quando Draco gli aveva raccontato di quando lo aveva detto ai suoi genitori, “Madre, Padre: amo Harry”, loro erano stati quasi più entusiasti di lui, che non si era aspettato tutto ciò, visto la maschera a lungo portata per via della guerra. Draco spesso si perdeva in pensieri del quale non voleva che lui fosse messo a parte, e specificava sempre che lo amava e che non lo avrebbe perso per nulla al mondo. E lui si lasciava incantare da quelle parole, quel tono e quello sguardo, prima che diventasse di nuovo assente. Non era per nulla bravo in Legilmanzia, come in Occlumanzia, ma aveva il presentimento che riguardassero il passato e il futuro. Gli dispiaceva enormemente essersi ammalato, ma non era colpa sua, almeno questa volta, ma del cugino impiccione e maniaco! E se solo Draco fosse venuto a sapere della loro bella chiacchierata con tanto di incontro ravvicinato per le scale, altro che l’Avada e la Cruciatus!

Draco si alzò e fece un piccolo giro della stanza; ogni tanto intervallava lo sguardo su Harry. Ma, per il resto, era vitreo. Gli si stringeva il cuore vedere il suo piccolo così e con tutti i passi avanti che aveva fatto nelle pozioni curative, non gliene veniva in mente nessuna che avrebbe potuto fare al caso suo! Poi, era come sempre tormentato da quel pensiero, che non lo lasciava in pace da quando era finita la guerra…

Sentirono un bussare alla porta, seguito da una voce maschile:

-Ti sei calmato?- la porta venne aperta e fece la sua entrata in camera Dudley, sazio di torta quanto Draco di Harry.

Appena entrò, Draco assottigliò lo sguardo e non lo mollò un solo secondo, mentre tornava vicino al compagno, prendendogli una mano. Dud s’irrigidì sotto quelle lame affilate color tempesta, che, anche se in quel momento assassine, per Harry rappresentavano il bene e l’amore assoluti; poi guardò il cugino, sul letto, pieno di coperte.

-Ma cosa…?-

-Ecco cosa ci si guadagna a fare la doccia con la potta apetta- parlò Harry, un po’ più comprensibile e allusivo, con la speranza che il compagno non capisse, ma purtroppo Draco non era cretino quanto lui:

-Ah, e così in mia assenza ce la spassiamo, vedo… bene!- sentenziò, arricciando le labbra. Ma la voce impassibile, come gli occhi.

-Daco… non è come pensi… io…- tentò Harry. Ma Draco lo zittì, dolce, passandogli una mano tra i capelli:

-Shh, lo so, amore, lo so. Non è colpa tua, cucciolo mio…- gli baciò la fronte, sentendo che scottava ancora e che la medicina non faceva effetto come doveva –Ora veniamo a noi…- tornò freddo e spietato come prima, come si era sempre presentato Lucius a amici e nemici. Ma la cosa che spaventava di più era che Lucius pareva prendersi gioco di tutti, mentre Draco… Draco faceva sul serio. Nessuno sopravviveva se lui lo prendeva di mira. Neanche Voldemort lo aveva superato, era persino riuscito dove lui aveva fallito: far vacillare, cadere e avere nelle proprie abili mani il grande Harry Potter! Ma come poteva essere colpa del piccolo Potty che a stento capiva anche le richieste dirette di qualunque cosa?

Dud rimase paralizzato! C’era qualcosa in quegli occhi grigi che lo lasciava impietrito sul posto, sull’attenti, come se si aspettasse di morire da un momento all’altro o peggio…

-Ti ho…- non riusciva a staccagli gli occhi di dosso, benché la frase fosse per Harry -… Ri… riportato la… la tua…cosa…- prese la bacchetta e la rivolse verso Harry. Ma il biondo gliela strappò dalle mani con un gesto secco:

-Che ci faceva con la tua bacchetta?-

-Me l’ha presa e poi chiuso dento qua…-

-Almeno ha avuto la decenza di chiudere la porta- Poi pensò bene di prendere un po’ in giro il cugino del suo amore, così si avvicinò al letto, cercò con gli occhi una cosa ben precisa e la trovò: tre macchie perlate erano sul lenzuolo. Le prese con un dito e lo sollevò dinnanzi a sé -… Così abbiamo potuto imbrattare per bene queste lenzuola- si mise il dito in bocca, leccò la goccia e poi lo trasse fuori, ghignando –Mhh, sei buono come sempre, Harry!-

Harry arrossì e tossicchiò per l’imbarazzo; Dud lo guardò stralunato… allibito. Poi il tossire di Harry si fece più insistente; Dud e Draco si preoccuparono e si precipitarono al suo capezzale per vedere come stava. Dud diede una forte gomitata a Draco e gli deviò la traiettoria, facendolo finire contro una delle sue tante valigie:

-Ma che…- gli mise una mano sulla fronte –Bruci- Harry chiuse gli occhi perché sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco; l’urlo non si fece attendere:

-Stupeficium!- e Dud si ritrovò schiantato addosso all’armadio della camera. Draco gli si mise dinnanzi, sovrastandolo in altezza, poi si chinò su di lui, sibilando freddo e sputando veleno –Non ti azzardare mai più a toccarlo!-

Dud ghignò –Allora sarai contento di sapere che ho già toccato- con la speranza di non farlo alterare troppo; ma era stato troppo più forte di lui, doveva sventolare ai quattro venti che aveva avuto più di una stretta di mano per quello che riguardava Harry… anche se la maggior parte delle cose erano tutte frutto della sua mente e dei troppi sogni che si era fatto!

-Non amo ripetermi, quindi apri bene le orecchie- disse sospirando, come stanco, Draco –Ciò che è mio è MIO e non permetto a nessuno, men che meno a un lurido babbano, di mettere le sue sporche manacce su ciò che ho di più caro, chiaro?- chiese e, senza attendere risposta, visto che l’altro non sembrava intenzionato a dargliela, lo sollevò per la gola –Ho detto: chiaro, feccia?-

Per la seconda volta in quella giornata Dud si sentì mancare il fiato; il biondino li camuffava, i muscoli, allora!

Quando lo lasciò, si accasciò a terra. Ebbe solo la forza di correre verso la porta, uscire e poi richiuderla a doppia mandata: era consapevole che non sarebbe servito a nulla con due come quelli, ma il corpo non gli rispondeva.

* * *

Harry fissò perplesso Draco, in piedi davanti alla porta chiusa, mentre, con dei semplici movimenti di bacchetta, la sigillava magicamente. Era un poco rimbambito per via della febbre, quindi non ci aveva capito molto; e senza occhiali tutto il mondo era molto più offuscato, un poco come quando sentiva lontano Draco… anzi… molto, molto più forte era la sensazione di squallore che lo coglieva quando lo sentiva lontano da sé.

Il biondo gli si avvicinò piano, con un bel ghigno sulla faccia. Roba che avrebbe fatto perdere la testa al bel moro, se solo avesse avuto quei fondi di bottiglia che non c’erano mai quando servivano e quando impicciavano invece stavano sempre in mezzo alle bolle! Gli si mise affianco, seduto:

-Ma che è successo?- domandò.

-Nulla di rilevante. Come ho già detto: marchio il territorio!-

Sarà stata la febbre o che altro, fatto stava che questa volta la frase la colse in maniera diversa, quasi offensiva, in un certo senso –Ah, quindi io sarei solo una “cosa” sulla quale imprimere il tuo marchio?-

Draco ghignò di nuovo, amava vederlo così –Non mi sembra che la cosa ti dispiaccia più di tanto-

-Che vorresti dire?-

-Ti piace, ammettilo!- lo vide allungare il bel broncio che aveva assunto e, dopo un po’, arrossire. Incapace di trattenersi, ridacchiò –Harry…-

-Cosa sono per te, Draco?- era chiaro cosa rappresentasse per lui il moro; ma la febbre non gli faceva vedere chiaro sulle cose, anche se così importanti. Anche se più di una volta aveva avuto quella sensazione e sperava di continuare a definirla tale, che magari scemasse col passare del tempo, visto che il biondo non era affatto brusco, a meno che non glielo chiedesse lui. La paura che potesse essere solo un passatempo per il suo ragazzo s’impossessò di lui per l’ennesima volta, non si sentiva così dai tempi di prima della battaglia finale. Quando Draco aprì bocca, il fiato gli si fermò, come il cuore.

Lo abbracciò dolcemente, facendo combaciare le loro fronti come prima –Sei il mio bimbo- e lo baciò, come a testimoniarlo. Harry non ebbe più dubbi: lo amava!

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ANGOLINO

Accidenti! Sto capitolo l’ho scritto in tre situazioni diverse e ogni volta avevo un umore diverso; la prima parte ero annoiata e confusa, la seconda volta incacchiara nera e la terza ero della serie “e W che mia madre non c’è!” poi meno male che ci ha pensato il Naka; mi ha portato di nuovo al rettilario e… ahhh, che pucchi i piccoli pitoni *ç*, specie Ser Biss, come ho battezzato io uno XD! Nont rovava pace, continuava a muoversi e ad un tratto ha sbadigliato *ç*; ha aperto la bocca a 180° è_é! Poi quando strisciava faceva saettare fuori la linguetta *ç*! Poi un maio dei topi bianchi si erano aggrappati al giubbotto del Naka questo è amore gente XD! Poi c’erano tre camaleonti, una Joenna (come quella di Bianca e Berny XD), che le han provate de tutte per spaccare il vetro e saltarmi addosso éé!

Scusate il delirio XD! E scusate anche che, come mi ha fatto notare la MIA zietta Ada, Draco è troppo schizzato =.=! Ora scappo che domani ho il compito di fisica (un corpo immerso in un liquido… se è un biscotto me lo mangio… ecco la mia fisica =.=) abbiam fatto una ciofeca di roba e io so solo metà dilatazione termica, poi il compito di matematica… bè; non devi capirla, ma nolo immaginare le formule gioie! Poi Piton m’interrosa a storia e perché? Ma perché l’ultima volta durante la sua ora mi sono sentita male e mi è venuta a prendere mia zia, ecco perché! Poi zia Bella fa “in 5 secondi mi ha fatto sentire una merda” e io “ecco, ora sai come mi sento io 3 ore a settimaneTT”! Ora vado perchè, come dice la mia prof di modellato “Signorina Potter (<- si, inverosimile, ma mi chiama così!), ci stiamo facendo i cazzi nostri oppure stiamo collaborando con la scuola?”

GRAZIE A TUTTI, DAVVERO!

Adamanthea

Mokona89

_Eris_

Ubbo

Puffetta serpeverde in Malfoy

_Claire_

SiLvIeTT4

DJKIKA (comunicazione importante; oggi Asya mi ha fatto notare che le meche erano sbiadite, ma tranqui, non sono arancioni XD, ho confrontato con Jlj che li ha arancioni/miele di natura)

Fra Ro

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Capitolo 18
*** Consensus @moris ***


Consensus Amoris

- XVIII atto -

 

 

Dopo aver visto e sentito tutto ciò, Dud aveva preferito sparire dalla circolazione per il resto della giornata. Era andato al parco, il preferito di Harry, e si era seduto su una giostra ad osservare l’altalena su cui si sedeva sempre il cugino. E se lo figurò lì e non riusciva a fare altrimenti; bello, innocente, timido, distrutto… gli potevi fare tutto ciò che volevi e lui ti perdonava sempre, era questo il bello di Harry e il biondo doveva averlo capito anche troppo bene… come lui stesso aveva capito troppo bene con chi aveva a che fare e, anche se gli pareva che gli sfuggisse qualcosa, preferì non farci caso! Aveva visto con i suoi occhi come manipolava Harry, tra quelle mani di porcellana, quegli occhi brillanti farsi opachi appena gli metteva le mani addosso… come quelle stesse mani gli avevano sfiorato la fronte sudata e bollente… e aveva sentito sulla propria pelle quelle iridi grigie; e non solo quando lo aveva sollevato da terra, additandolo come feccia. E un po’ si sentiva tale, perché non era riuscito a… se solo avesse saputo come aveva fatto quello lì, allora forse anche lui avrebbe potuto avere qualche speranza con Harry. Magari molte più di quelle che sicuramente si presagiva come alquanto scarse.

Nella sua mente riapparve l’immagine del cugino che lo strozzava… aveva creduto davvero di morire, in quel momento! Non solo per la forza fisica, quanto quella mentale… eppure non gli sembrava di aver sbagliato la parola.

-Imperio- mormorò soprappensiero, assottigliando gli occhi.

Ripescò quell’incantesimo: serviva ad assumere il controllo delle azioni delle persone, così che… che… possibile che Harry fosse diventato un burattino tra i fili di un burattinaio aristocratico che dava tutta l’impressione che appena stufo del giocattolo lo avrebbe buttato via come se fosse spazzatura? Ma per fare un incantesimo non c’era bisogno di quel bastoncino di legno? Oppure c’erano maghi che ne potevano fare benissimo a meno?

Si girò tra le mani il biglietto preso al cugino; osservò bene la carta. Non pareva comune carta, foglio che dir si voglia, era giallastra e ruvida, roba che aveva solo visto nelle foto dell’antico Egitto. Quindi, facendo due conti, doveva essere pergamena… possibile che da Harry erano così indietro che usavano ancora quel tipo di carta? Per scrivere delle piume?

Il comportamento del cugino era, pergamene, piume o no, particolarmente insolito, dall’arrivo del biondo. Il modo con il quale si lasciava avvolgere da lui, non sapeva perché ma gli faceva venire tanta di quella rabbia da fargli ribollire il sangue nelle vene! Oramai non faceva più caso al normale o non… e questo pensiero lo condusse, non si sa bene come, all’associazione che aveva fatto qualche ora prima: Harry era come una millefoglie…

 

*  *  *

 

-Daco…?-

-Si?-

-Ti amo…-

Sorrise –Anche io, amore, anche io…- gli carezzò i capelli, baciandogli la fronte.

La temperatura era scesa notevolmente, contando che aveva una febbre da cavallo, e anche se aveva ancora il naso rosso e chiuso, stava molto meglio. Draco era salito sul letto, messo la schiena contro lo schienale, abbracciato Harry e lasciato che lui si accoccolasse come meglio credeva sul suo petto, alla faccia del “no, altrimenti mi contagia!” Draco ci sperava, che lo contagiasse, almeno così sarebbero potuti stare ancora più vicini; sfiniti, certo, ma almeno vicini. Lo vide sfregare la guancia sul suo petto, chiudere in un pugno la leggera camicia che si era messo e lo abbracciò.

-Daco… che hai?- pigolò Harry, preso alla sprovvista, aprendo un occhio dalla sua beatitudine di quella posizione.

Il biondo ispirò forte dai suoi capelli, con la fronte corrugata, senza parlare. Ma Harry capì.

-Daco… - lo chiamò, attirando la sua attenzione –Sto bene… davvero, è solo un po’ di affeddoe- ridacchiò, nel non sapere dire neanche bene il nome del suo compagno o una cosa banale come raffreddore.

-Lo so…- ispirò Draco –Ma non voglio perderti…- lo strinse forte a sé, senza lasciargli possibilità di protesta, anche se era certo che Harry non ne avesse di proteste, da avanzare. Ma voleva sentirlo, che era caldo, vivo, tra le sue braccia, e se solo ripensava a qualche mese prima, a quando aveva passato notte e giorno al San Mungo, dopo la guerra, tutte le volte che lo avevano buttato fuori e tutte le volte in cui lui era rientrato smaterializzandosi nella stanza di Harry con un mazzo di nebbiolina in mano… era stato Harry a dirgli che gli piaceva molto. La nebbiolina… verde come i suoi occhi, argento come i Malfoy. Sorrise e lo baciò quando gli spiegò perché erano i suoi preferiti. Li metteva in un vaso e se qualcuno chiedeva spiegazioni, la Granger diceva che li aveva portati lei, così come Weasley… la piccola di casa Weasley non la vedeva da tanto tempo, e la cosa non gli dispiaceva di certo, eh, ma ricordava con precisione il suo volto rigato di lacrime quando il corpo di Harry era stato ritrovato tra le macerie del cimitero, dove era risorto e morto definitivamente il Lord. E il cuore in frantumi quando Harry gli aveva detto con un filo di voce, la prima volta, sul letto dell’ospedale, ti amo. “Poverina, pensava che una volta finita la guerra lei avrebbe potuto coronare il suo sogno di diventare la signora Potter. Povera illusa, Harry è solo mio” ghignò spudoratamente quando fece quel pensiero e si ricordò anche troppo bene il volto sconvolto della Granger al suo sorrisetto beffardo in direzione di Ginny. Ma più ci pensava e più era convinto che Harry gli appartenesse, non sapeva spiegarsi il motivo, sapeva solo che il suo essere richiamava Harry tanto quanto lui lo amava. Ed Harry amava incondizionatamente Draco, gli si leggeva negli occhi, non faceva nulla per nasconderlo e lui lo aveva sempre definito un bene, perché metteva in guardia la gente, faceva capire che lui apparteneva a Draco Malfoy e viceversa, senza dubbi e senza discussioni o interferenze esterne.

In cuor suo sperava di non dover mai più rivedere il suo amore pieno di sangue, anche se doveva ammettere che Harry ricoperto di sangue era un chiaro invito a violentarlo senza che il moro facesse nulla per impedirlo. Aveva notato che il suo corpo non era ancora completamente guarito, ma le ferite oramai erano divenute anch’esse cicatrici. E segno, come quella sulla fronte, di un passato che non può più tornare, con somma loro gioia. E anche se il rosso era il colore dei Grifondoro, Draco pregava di non doverlo mai più vedere su Harry, perché ne sarebbe morto, semplicemente.

Abbassò la testa per incontrare gli occhi del moro, che gli sorrise, con le gote arrossate –Umpf…- ridacchiò piano –Che c’è?-

-Nulla, solo… sei bello- sorrise. Harry arrossì… no, non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via, mai più!

 

*  *  *

 

Tempo qualche altra ora e la pozione ebbe effetto, Harry era guarito. Draco ne approfittò per spupazzarselo un poco. Cosa che a Harry non dispiacque affatto, visto che si lasciava coccolare come meglio il biondo preferiva. Durante quel momento intimo e privato, Harry rimembrò un episodio tanto strano quando ironico; quando, poco prima della guerra, si era avvicinato alla stazione del treno, con l’intenzione di buttarsi sotto l’Hogwarts Exspress. Il motivo? E c’era anche da chiederlo? Bastava togliere la storia della magia e altre poche cose per rendersi conto che quella, tra le tante, era la soluzione più logica da parte di un ragazzo di quattordici anni, solo, senza genitori, con un destino deciso da qualcun altro. Gli amici c’erano, eccome, ma pochi, anche se veri, e anche loro avevano le loro cose per la testa, non potevano stare sempre a reggergli il moccolo! Silente diceva che lui era riuscito a resistere perchè aveva qualcosa per cui combattere, qualcuno da cui tornare e poi per il semplice motivo che era proprio perché riusciva a reggere a tutto quel dolore che gli si scagliava contro. Era forte. Chi era forte fuori era perché non lo era dentro… lui non era mai stato una persona forte, sapeva di essere debole fuori, vulnerabile fuori quanto dentro. Ma con la pratica aveva imparato che finche avevi accanto a te qualcuno per cui lottare, oppure per semplice convinzione o orgoglio, avresti continuato ad alzarti anche sputando sangue. Perché quello sarebbe stata ben poca cosa, come le ferite sul tuo corpo, paragonato a ciò che ti si sarebbe scatenato dentro nel vedere tutti i tuoi cari senza vita come statue greche rotte a terra. Poi però, proprio poco prima di compiere l’ultimo atto di follia, o forse il più sensato, della sua vita, aveva udito dei mormorii nel vento. Aveva cercato la fonte di tanto rumore interiore e alla fine, nella foresta, l’aveva trovata. Aveva trovato la famiglia Malfoy che confortava il figlio in un caldo abbraccio, e il tutto perché Draco era stato costretto a prendere il marchio a forza, contro ogni aspettativa e prima del previsto. Poi aveva visto Draco circondare la madre e lì si era sentito andare a fuoco, perché odiava la Lady, per il semplice fatto che lei poteva essere abbracciata dal figlio tutte le volte che lo desiderava, lui invece no… Quel giorno aveva deciso di non lasciarsi andare, ma di lottare. Lottare per essere stretto da quelle belle braccia nivee che ora erano dove dovevano essere, come il proprietario: da lui. Da lì aveva imparato che si perdeva solo quando ci si arrendeva. Era piacevole essere coperti dalle attenzioni di Draco; a volte bruto e violento, a tratti tenero e dolce… se Harry avesse dovuto decidere tra i due lati del suo carattere… in tutta sincerità sarebbe andato in panne, perché li amava entrambi. Lui amava Draco in tutte le sue sfumature, magari era un po’ strano, ma chi non lo era? Che senso aveva amare una persona, stare con lei e poi pretendere che cambiasse, ti dovevi essere messo con lei per una qualche ragione, no? Anche se il loro, era più di amore…

-Draco?- intrecciò le dita in quei fili dorati.

-Mh?-

-Come facciamo con i miei zii e mio cugino?-

Appena nominò l’ultimo componente della famiglia, Draco divenne cupo e scattò, dandogli le spalle –Perché, che problema c’è?- domandò, seccato.

Harry sbatté un paio di volte le ciglia –Beh… ehm…-

-Ti dispiace che io sia venuto?- chiese Draco all’improvviso, con tono arrogante.

-Cosa?-

-Avresti preferito che me ne fossi rimasto al Manor, così quel maiale poteva fare i suoi porci comodi con te? Vero?-

-Ma amore…- allungò una mano sulla spalla di Draco, ma lui la scansò –Io…- si portò la mano al petto –Io dicevo per mia zia…-

-Che c’è? Non vuole concorrenza per il figlio?-

Era visibile e tangibile la sua gelosia. Alquanto strano, visto che non si comportava così e… anzi, non si era mai comportato così. Di solito la parte dell’isterico e offeso la faceva lui, ma forse questa volta il biondo aveva preferito, o voluto o per il semplice fatto che non ce la faceva, aveva esposto dei sentimenti un poco nuovi a Harry, in Draco. Aveva i ricordi confusi, di ciò che era successo poco prima, quando Dud era entrato in camera, però il biondo gli aveva detto che non era successo nulla, ma se ora si comportava così… perché avrebbe dovuto dirgli una bugia?

-Che vai blaterando?-

-Oh, avanti, si vede lontano un miglio che quella feccia ti sbava dietro!!!- urlò Draco, alzandosi dal letto, lasciando Harry al freddo. Harry cercò di trattenerlo, ma quando Draco era nervoso, era raro che si calmasse con poco.

-Ma…-

-Senti, fai come ti pare! Ami quel maniaco? Bene! Fai pure quello che vuoi! Non me ne importa nulla!- Diede un calcio a una valigia, facendola cadere di lato, a terra. Harry serrò gli occhi.

Passarono dei secondi.

-Io…- tentò Harry –Cosa ti prende Draco?...-

-Cosa mi prende?- urlò –COSA MI PRENDE? Fai tanto il santarello, proprio San Potter! Dici che mi hai dato tutto di te, che c’è? Te lo sei ripreso? Appena mi distraggo… appena tardo di qualche ora tu ti sfoghi col primo che passa! Che c’è? Il criceto che vagava per la tua scatola cranica ha chiesto il trasferimento per mancanza di spazio, tanto quel posto è pieno di… e poi che fai? Non sai dire altro che…-

-Ti amo…- concluse, tremante.

-Si, proprio così!- prese una lampadina che si trovava sulla scrivania e la buttò al muro, frantumandola - Non sai fare altro che… che…- gli morirono le parole in gola quando, girandosi, vide Harry rannicchiato in sé, con le gambe al petto e le braccia che le circondavano, la testa nascosta tra esse. Tremava e il suo corpo era scosso da singhiozzi. Si rese conto di aver esagerato, che certe seghe mentali era meglio se se le teneva per sé. Gli si avvicinò e lo abbracciò.  Harry si divincolò, mettendosi sdraiato e dandogli le spalle. Si umettò le labbra.

-Harry…-

-No… n… non… ho… ca-pito-

-No Harry, non hai capito-

-Di…iiici?-

Vedeva quelle bellissime spalle alzarsi come scosse da una scarica di crucio e gli si strinse il cuore al pensiero che era lui a fargli quell’effetto. Lo attirò a sé –Harry…- ma Harry stava per ribattere, lo fece girare in modo da avere quei bellissimi occhi pieni di lacrime riflessi nei suoi e posò un dito sulle sue labbra –Shh…- Harry trattenne a stento un singhiozzo e Draco non ce la fece più; lo baciò di slancio. Entrambi gli occhi serrati come sotto chiave, il respiro che echeggiava per la stanza. E le labbra, unico intralcio al loro amore, unica cosa che non permetteva alle loro lingue di esplorarsi fino alla gola. Ma ciò non toglieva che ogni volta che loro si baciavano era come se acqua e fuoco si scontrassero. Draco faceva muovere la testa a Harry come voleva, con l’ausilio delle mani, mentre lui si aggrappava alla sua camicia come un disperato. Le salive che colavano per il collo e i sapori che si mischiavano. Chi di sole, chi di terra. Chi di caldo, chi di fresco. Chi di inverno, chi di estate.

Passione. Odio. Rimorso.

Desiderio. Libidine. Lussuria.

Amore. Avarizia. Dolcezza.

Possessione. Sesso. Libertinaggio.

Ira. Accidia. Gola.

Violenza. Tenerezza. Disgusto.

Quando si staccarono avvertirono subito il bisogno di riavvicinarsi.

-Il…- intervallò Draco tra i baci passionali –Mio… Cucciolo…- sorrise, mentre Harry si faceva dominare e sovrastare come solo lui sapeva fare.

-Di… di pi…-

-Vuoi di più?-

-S…siiii- s’inarcò sotto il biondo, che lo prendeva come se fosse stato creato apposta per questo. E lui lo accoglieva come se fosse stato fatto apposta per lui. E Draco gli dava di più. Sempre, sempre di più. E lui non si risparmiava un gemito troppo forte e non si preoccupava di lasciargli piccoli graffi, anche se gli dispiaceva, oppure di stringere forte i suoi fianchi con le gambe bronzee. Non voleva altro. Non chiedeva altro.

 

*  *  *

 

Si ritrovarono di nuovo sul letto, sudati e accaldati, ma bellissimi. Harry si stiracchiò piano, dolente ma sereno, col volto di pura beatitudine.

-Mhhh- mugugnò –Che male…-

-Non mi venire a dire che non ti è piaciuto…- disse malizioso Draco con le braccia a cuscino.

-Piaciuto? Camminerò a gambe aperte per minimo una settimana… a chi non piacerebbe?- ironizzò.

-Umpf…- ridacchiò – Beh, così la prossima volta sei già pronto-

-Pronto? Ma che…- poi capì –Ma tu… brutto… - gli diede un pizzicotto su un braccio.

-Ahhahh…- rise, poi parve farsi improvvisamente serio –Harry…-

-Si?- rispose con sorriso sulle labbra, soddisfatto per la sua piccola vendetta, ma prima che il biondo potesse parlare, lo fissò con amore e incastrò la testa tra la sua spalla e il suo collo –Fa nulla, Draco…-

-….-

-Tutto dimenticato…- gli baciò piano la spalla.

Stava bene lì, così; col profumo di Draco che l’avvolgeva e che si trasferiva in lui. Ma un’unione non cancella il passato; ciò che era stato lo avrebbe rincorso a vicenda, a lui come al suo amore.

 

*  *  *

 

Sarebbe stato bello passare il resto delle vacanze sotto le belle coperte, poi assieme a Draco… Ma il pericolo zia Petunia e zio Vernon incombeva su di loro più che mai. Si dovevano inventare qualcosa al più presto oppure sarebbe stato meglio iniziare a dirsi addio, era stato bello finché era durato.

-Draco?-

-Mh?-

-…Non per aizzarti di nuovo, ma… Come facciamo con quei tre meravigliosi esemplari di esseri non pensanti di sotto… oppure ovunque siano?-

-Mh… tu hai qualche idea?-

-Oh-ho il grande Draco Malfoy che chiede al misero Harry Potter di consigliare?-

-Io ce l’ho un piano, ma vorrei sentire cosa ha partorito il tuo cricetino che deambula che è un miracolo…-

-Grazie…-

-… Altrimenti inizieresti a sbraitare come un pazzo e francamente sono un po’ stanco-

-Ma grazie, amore, tu sì che sai come tirare su il morale alla gente!-

-Sono qui apposta- ghignò.-Avanti, sentiamo!-

-…-

-…-

-…-

-Allora?-

-Ci credi se ti dico che mi sono dimenticato?-

-Merlino, Potter!-

-Oh, non è colpa mia se mi fai dimenticare tutto!- si difese –E’ colpa tua!- mise il broncio.

Ridacchiò –Che scaricabarile che sei-

-Io eh?- alzò un sopracciglio con un piccolo sorrisino, tanto simile a quello del padre e che faceva venire i brividi a Draco. Poi si ricordò –Furetto-

Draco sbatté un paio di volte le palpebre –Potter, il criceto ti ha dato forfait?-

-Poveri noi se è così! Comunque, che te ne pare?-

-…-

-Potremmo passare più tempo assieme…-

-…-

-Fare la doccia da soli… -

-…-

-Dormire insieme... –

-…-

-Ti sto convincendo?-

-Ti vuoi stare zitto? Sto cercando di ricordarmi l’incantesimo!-

Harry gongolò; l’unica cosa che poteva smuovere Draco quando non voleva fare qualcosa era un ricatto, una promessa oppure la prospettiva di tempo assieme da soli che variava dalle semplici chiacchiere a occupazioni un pochino faticose, forse, ma molto appaganti.

Anche se c’era da dire che Harry avrebbe passato ogni istante della sua vita a fissare e farsi fissare da quelle gemme argentate piuttosto che altro. Troppo zuccheroso? Beh, se non fosse stato così ora non sarebbero stati su un letto assieme e abbracciati. Draco non era il tipo da certe smancerie ma quando gli prendevano le idee da San.Valentino coi fiocchi era meglio approfittarne finché si era in tempo.

Quando Draco si fu ricordato l’incantesimo prese la bacchetta.

-Aspetta- lo fermò Harry.

-Ripensamenti Harry?-

-No, solo… come faremo a parlare?-

-Ma come? Non eri tu quello che diceva che chi si ama si capisce al primo sguardo?-

Harry arrossì –Si, ma… -

-Ma? –

-Non voglio non sentire la tua voce, ecco- incrociò le braccia.

Risa –Te ne do atto, Harry, a chi non può mancare la mia meravigliosa voce?- si lodò da solo, più per far ridere Harry che per altro. Un tempo quella battuta sarebbe stata solo l’inizio di una serie di frecciatine velenose in stile botta-risposta, invece ora aveva esattamente l’effetto opposto; divertire Harry, più che altro perché vero.

Harry chiese a Draco se c’era un modo per far sì che solo loro si potessero capire, anche con la telepatia o boiate simili, persino con la Legilimanzia, tanto Harry non aveva mai imparato a usare bene l’Occlumanzia! Draco vagò nella sua memoria, ricordandosi che non si poteva fare nulla del genere…

-Ma?-

-C’è un incantesimo, vecchio, ma facile-

-Quale?-

-Consensus Amoris-

-Prego?- odiava quando Draco dava sfoggio di sé e della sua conoscenza del latino.

-Intesa d’Amore-

-Oh- il latino iniziava a piacergli. –E in cosa consiste?-

-Che ci si può capire solo tra innamorati, qualunque forma essi abbiano- spiegò –Ma funziona solo se c’è davvero amore-

-Allora non è il nostro caso!- sorrise Harry.

Draco si sorprese, si aspettava strepiti del tipo “che vorresti dire? Che io non ti amo?” e cose del genere, e invece… il suo Harry stava crescendo.

Decisero di fare prima l’incantesimo che la trasfigurazione, che Draco preferì fare da sé prima che Harry lo trasformasse in un ragno peloso e con mille zampette, per sua personale perversione.

L’’Incantesimo Consensus Amor” si otteneva solo se i due amanti, oltre che amarsi davvero, erano entrambi presenti: s’intrecciavano le dita e con la bacchetta si faceva un cuore che doveva combaciare alla perfezione: le bacchette partivano vicine in basso, poi si dividevano e si incrociavano di nuovo dalla parte opposta, ma se non coincidevano alla perfezione l’incantesimo era nullo.

Draco ed Harry si misero l’uno dinnanzi all’altro e completarono l’incantesimo con un bacio al centro del cuore. E quando Draco fece la trasfigurazione, dopo pochi secondi al suo posto vi si trovò un furettino bianco con gli occhi argentei, particolare grazie alla quale Harry sarebbe stato in grado di riconoscerlo tra mille.

L’animaletto prese a strusciarsi ai piedi di Harry, che ridacchiò, amorevole –Certo che tu non ti smentisci mai, anche così ti strusci peggio di un gatto persiano viziato… AHIA!- ma i dentini li aveva belli affilati!

 

 

 

 

______________

ANGOLINO

 

Deo che parto travagliato che è stato questo capitolo è_é! Mi scuso per l’enorme ritardo, quasi un mese caspio O.O come mi scuso per… ehm… quella scena, non solo per la povera lampadina (facciamo marcia funebre) ma anche per la scena del sesso mal velato ma… mi ero appena messa una canzone di TZN con titolo “Di Più” XD! Spero comunque che vi piaccia, commentati in tanti ^^!

GRAZIE a tutti!

Mokona89 pucci ora sei anche tu una scrittrice e sei molto impegnata! Zi, ho visto il blog anche commentato <3! Mi piace specialmente cosa c’è sotto il titolo XD! Dai, apriamo il MZM? Ovvero il Malfoy Zoo Manior?! Va bene qui una mezza lemon? Cmq per una lemon completa devi aspettare ancora un poco anche perché mi deve venire l’ìspirazione! Perché non mi piacciono le PitonxHarry cara? Leggi il mio commento a alla drabble di PitonxHarry si “Erotica” (tra le mie preferite) e lo saprai TT. Ps; leggila quella raccolta è su ogni coppia possibile e sono tutte bellifime e sadiche *ç*.

Lela89 Harry è cucciolo, rincoglionito, ma cucciolo XD! Cmq non ho messo la dichiarazione di amore eterno, anche se era mia intenzione, perché Draco lo vedo più possessivo!

DJKIKA accidenti, pure il tuo moroso ora? Ma che ha nel cervello? Cmq spero che ci riuscirai… io ora ho anche le meche dorate… sembra che ho il fuoco in testa <3! Vedrai che tra non molto cederanno, basta che fai loro una capa tanta cara! Amo scrivere di Draco geloso marcio di Harry *ç*!

Ina ziao cara <3! Io ogni tanto mi devo bloccare perché devo pensare a come ammazzarlo a Dudley ma… non tanto, perché deve rimanere vivo così lo si può torturare ancora XD!

Fra Ro la cosa del morso era una cosa che le faceva sempre l’ex di mia cugina solo che lei si lamentava e io “come è il fondotinta? Buono?” e lei “un pochino amaro =.=” XD! Conta che anche mia cugina si è presa la febbre, non c el’ha mai, come me, ma quando è che la prende? In piena estate XD!

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

xla

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Capitolo 19
*** Th3 Princ3 or... Th3 Prin3ss? ***


The Prince or… The Princess?

-IXX atto-

Era il caso di fare un poco di chiarezza su quella faccenda assurda. Si trovava davanti la porta di casa sua e gli sarebbe bastato suonare, la madre avrebbe aperto la porta e trascinato fino al tavolo della cucina, già pieno di roba. Magari gli avrebbe chiesto se era andato a parlare con una certa Barry e… oh si che c’era andato, eccome! Bastava che dicesse tutto al padre, ovvero che Harry aveva portato in casa un estraneo alias mago alias frocio e il gioco era fatto.

Si massaggiò il collo. Non poteva ancora pensare che il cugino lo aveva strangolato… quel biondino doveva avere qualche potere speciale, se non in generale, quantomeno su Harry.

Suonò il campanello e, come previsto, la madre fece tutto ciò che faceva ogni volta che tornava, solo che stavolta, assieme a lui al tavolo, vi trovò anche il padre, che però beveva del tè caldo da una grande tazza di coccio marrone chiara.

-Papà?-

-Oh- disse l’uomo poggiando la tazza e asciugandosi i baffi con un tovagliolo di carta –Ciao Dud-

-Che… che ci fai tu qui?-

Voleva si parlarci ma quella sera, non in quel preciso istante! –Non eri a lavoro?-

-No Dud, oggi no, è giorno di festa. Prima ero solo uscito per andare a trovare i Motter infondo alla strada, e anche per consegnare loro il giornale che per errore il postino aveva messo da noi-

Era una bugia bella e buona quella. Il postino sbagliava, si, ma di poco… come era possibile che si sbagliasse tra Dursley e Motter? Poi, a quel che si ricordava, quella ragazza non l’aveva neanche mai vista…

-Ah-

Decise di tagliare corto quel discorso e di sedersi al tavolo.

-Allora patatino mio, sei andato a parlare con Barry Motter?-

-Chi?- domandò spaesato mentre masticava una fetta di torta.

-Non si parla con la bocca piena- puntualizzò il padre.

Dud ingoiò il boccone e richiese –Chi?- Vernon sorrise.

-Come chi tesoro?- ridacchiò Petunia –Barry Motter, la ragazza della quale ti sei invaghito!-

Il ragazzo si strozzò con il secondo boccone, che gli andò di traverso.

C’erano un paio di cose che non quadravano, e queste cose erano ragazza e invaghito. Decisamente la madre aveva passato troppo tempo vicino ai suoi amati detersivi e disinfettanti… Dud fu tentato di chiedere alla madre se stava bene oppure se si faceva di una qualche strana sostanza, magari che da euforia, allegria… una certa polverina bianca… ma era certo che magari a lei bastavano i detersivi. Considerando che ce ne erano anche in polvere… Poi collegò, con un enorme sforzo, il discorso e capì quasi perché i genitori avevano confuso le due persone. Da quando aveva detto loro che si sentiva strano i due erano partiti a proiettile di baionetta che lui si fosse preso una cotta pazzesca per questa Motter.

Se volevano sapere se aveva visto codesta fanciulla, ebbene…

-Si-

-Uhh- tubò la donna, battendo le mani –E dove?-

Della serie “no, non ho una vita mia e degli hobby… solo quello di impicciarmi delle cotte di mio figlio, tacendomi filmini mentali pazzesci”.

-Al parco qui vicino- rigirò la forchetta nel dolce, spargendo un sul piatto un po’ di crema pasticcera.

-E allora perché sei così triste tesoro?-

Se avesse avuto senso dell’umorismo o semplice e sofisticato sarcasmo avrebbe alzato un sopracciglio in un’espressione di ovvia risposta, ma sappiamo che Dud, così come Harry non pecca d’ingegno, non viene elogiato per il suo talento da cabaret.

-Era già in compagnia- aggiunse con tono stizzito, come a voler dimostrare che non gliene importava nulla ma che, infondo gli rodeva parecchio.

Vernon e Petunia si guardarono per un istante.

-E… di chi, tesoro?- chiese titubante la madre, mentre il padre aveva posato la tazza che si era bloccata a mezz’aria alle parole del figlio. Dopo la domanda si sentì solo il tic del coccio sul legno del tavolo.

-Di una ragazza alta, bionda, con occhi grigi che a quanto pare ha preso la pazzia e la schizofrenia dei genitori-

-Per caso, Dud, il padre della ragazza aveva lunghi capelli biondi? E vestiva di nero?-

-Si, perché?- e mò come diavolo faceva il padre a conoscere quella famiglia di strampalati? Lui non amava il normale? Il tranquillo, conosciuto e quieto normale? Ma qualcosa gli diceva che le disgrazie non erano finte, infatti, non sa perché, si mise a contare mentalmente, alla rovescia da dieci e quando arrivò a uno…

-Ma non è quel signore ricco che ha la moglie che organizza sempre feste, ma un poco svalvolata?-

-Credo proprio di si mia cara-

-Ma certo- battè le mani la donna –Sono i Marfoy-

-E lui è il dirigente delle fila di una delle più grandi banche del Regno Unito, credo la seconda, se proprio la si deve classificare- e mentre pensava, Vernon trangugiò un biscotto alle noci.

Oh, no… pensò Dud, mentre dimenticava il piatto traboccante di dolce e prendeva in una mano paffutella la testa e si lasciava del tutto sul tavolo, fissando un punto indefinito dinnanzi a se. Magari avrebbe anche preferito il vuoto, l’oblio, a quel brutto orologio a cucù di legno vecchio e mangiato dalle termiti… Ebbe la malsana idea di buttare un occhio ai suoi genitori, che cinguettavano di una certa Duchessa Marfoy. Roteò gli occhi al soffitto, poi di nuovo all’orologio. Sua madre aveva un pessimo gusto… Si. Decisamente. Meglio l’oblio…

­­­­­*

In quello stesso momento, al piano superiore di quella casetta, v’era una seria lotta! Si, perché il principino in versione furetto si lamentava che il suo pelo non era abbastanza lucido, morbido e così via… cose molto stressanti per Harry, che già aveva pensato di buttarlo dentro la tazza e tirare le sciacquone, ma purtroppo, causa l’intesa telepatica tra i due, dovuta solo al semplice fatto che si amavano immensamente, Draco se ne era accorto e lo aveva smozzicato ad un dito, facendo uscire qualche goccia di sangue, che subito, pentito, leccò via con la sua piccola e rosa linguetta. Harry aveva sorriso e mentre prendeva il sapone, sentì uno strano senso di agitazione avvolgerlo, ma più che agitazione quella sensazione, la sua poteva ben classificare anche come paura.

Sentiva che quella paura però non gli apparteneva e, quando girò la testa verso Draco vide dai quei piccoli diamanti chiari come offuscati da un velo che lo separava da lui. Come se Draco non fosse più nel presente, ma nel passato, di qualche tempo prima, quando non dormiva per paura che nel sonno qualcuno entrasse nelle sue stanze e gli potesse strappare via Harry dalle braccia non abbastanza forti da riuscire a trattenerlo con se. Aveva passato molto tempo ad osservare Harry che dormiva tranquillo vicino a lui, ogni tanto però quel sonno era interrotto da incubi che sa sempre lo perseguitavano. Quelle ombre che… che… non potrà mai dimenticare quella volta che, dalla disperazione, Harry si era chiuso in una stanza, piangendo a dirotto, pareva che Mirtilla di fosse di nuovo divertita e avesse aperto tutti i rubinetti del bagno delle ragazze al terzo piano, si capiva che era un pianto di dolore puro. Era stanco, Harry era stanco di vivere, solo questo; e ne aveva tutto il diritto, non aveva chiesto lui tutto quello, non aveva chiesto lui di nascere dopotutto… ma il destino è bastardo, così come tanta gente che popola il mondo, che pur di apparire diversa dagli altri e interessante, si comporta da egoista. Harry, mentre si spogliava della divisa scolastica, buttava gli indumenti per terra con rabbia, come nella speranza che, mettendoci abbastanza forza, essi si sarebbero rotti, perché quel semplice gesto stava a significare che non era così debole che, con solo il suo volere, poteva fare tutto, anche solo rompere una cravatta rossoro buttandola per terra, si era buttato dentro l’armadio per cercare di soffocare le lacrime, poi vi si era appoggiato, aveva sbattuto le ante scure cercando di romperne almeno una, ma nulla, si era lasciato trascinare a terra dal senso di sconfitta e l’armadio, lui gli portò dell’acqua e il moro gliela buttò addosso per poi tirare indietro la testa e sbatterla ripetutamente addosso al legno scuro dell’armadio.

Tremava come solo chi odiava aver paura poteva tremare e…

“Perché sono nato… voglio morire… perché non muoio?... voglio morire…”

Se si sarebbe trattata di una situazione ironica, gli avrebbe detto sarcastico che così sembrava una vecchia in menopausa e con le caldane tutto l’anno, ma non era per nulla una situazione ironica, anche se nella morte ce ne è molta, di comicità.

Da quel momento si era reso conto che certe cose non sarebbero mai cambiate, da una parte per fortuna, dall’altra per sfortuna, perché… Voldemort poteva anche morire, e così loro avrebbero vinto, ma quel senso di vuoto dentro di te non se ne sarebbe andato con così tanta facilità e viscidume con la quale si ha ucciso il suo artefice. Chi ha detto che ognuno di noi è artefice del suo destino non si è mai trovato dinnanzi alla storia di Potter, non l’ha mai vissuta sulla propria pelle, non è mai stato Harry Potter! La vita con quella persona sarà stata magnanima ma, evidentemente, qualcuno odiava Harry, o i suoi genitori, tanto da scagliargli contro una maledizione molto simile a quella che aleggiava intorno alla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts.

-Ehi, Draco…-

Harry chiamò il biondo, ma, come aveva immaginato era perso in chissà che pensieri. Anche se, dal suo stato d’animo, che si trasmetteva, grazie all’incantesimo, direttamente a se, poteva capire che Draco stava lottando di nuovo col il passato, ma non il proprio, o il suo, m il Loro. Con la elle maiuscola. Si guardò il dito incriminato che aveva fatto di nuovo cadere Draco nell’oblio della memoria e pensò che quello non era proprio il momento più adatto per ripescare scheletri nell’armadio e fantasmi dal passato. Quel che è stato è stato. Sapeva che il passato tuttavia, bastardo, sarebbe sempre tornato infame a tormentarli quando meno se lo potevano aspettare, così come lui ricordava le notti, al tempo in cui ancora non era al caldo e protetto tra le braccia di Draco, passate a desiderare e a pregare entità che neanche lui conosceva, di morire. Una morte avvenuta così, per caso, una morte di cui nessuno se ne sarebbe preso la responsabilità. Addormentarsi e non svegliarsi la mattina dopo, e neanche quella successiva, così come tutte quelle che sarebbero venute. Aveva passato ore a immaginare, non tanto come poteva essere l’aldilà, quanto cosa sarebbe successo sulla terra dei vivi alla notizia che lui non c’era più e che non ne avrebbe mai più fatto ritorno. E… accidenti se gli piaceva quel “mai più”! Certo, si sarebbe scatenato il putiferio, la stampa impazzita alla notizia funesta che l’unica persona che poteva parare loro il deretano era morta… ma tutto questo non aveva importanza, no, a lui interessava sapere non la facciata, la terrazza, il balcone di Romeo e Giulietta. A lui interessava sapere cosa sarebbe accaduto alla porta sul retro, cosa avrebbero detto e cosa avrebbero deciso di fare chi era dentro a stanza e sul letto di Romeo e Giulietta, così come chi avrebbe bevuto il veleno, chi avrebbe tradito… molti film lo hanno accompagnato nelle sue notti insonni, quelle in cui si faceva del male pur di non addormentarsi ed incontrare di nuovo quel volto verde e quei occhi non rosso fuoco o passione, non un rosso caldo, ma un rosso freddo e spietato, pazzo.

Era arrivato addirittura ad immaginare che tutte le persone uccise da Tom sarebbero state messe in un museo, come opere d’arte, i loro corpi modellati e messi in chissà quali posizioni, magari alcune anche oscene, ma anche questo è arte. S’immaginava anche a lui, al centro di tutto il museo della vittoria del male e della decaduta del bene, magari su di un letto, come la bella addormentata alla quale non basterà il bacio del suo principe per risvegliarsi dal sonno eterno, la sua pelle bronzea tolta per lasciare spazio ai muscoli, magari gli avrebbero lasciato anche gli occhiali, e qui gli era scappata una risata malata quasi, gli avrebbero segnato la fronte con una saetta a forma di cicatrice forse dipinta a pelle di verde, come verde la cose che tutti noteranno maggiormente, non la cicatrice, non il suo corpo morto, non i suoi occhiali sfatti e tondi pieni di taglietti, ma i suoi occhi. Splendide giade brillanti nella notte d’inverno. Come quando la neve lascia il posto alle verdeggianti praterie.

Una foglia in mezzo alla neve si nota. Ed ecco cosa è stato lui per tutta la vita, lo dicono i suoi occhi, gli occhi degli Evans, quelli che la zia non aveva ereditato e che magari erano anch’essi un motivo in più per odiare maggiormente la sorella strega dotata della più spiccata simpatia, testardaggine e personalità.

Harry Potter, per tutta la sua vita è stato, è e sempre sarà, una piccola foglia in mezzo alla bufera di neve che tenta di soffocarlo…

-Amore…-

Il moro, avendo capito che chiamare Draco non sarebbe servito a nulla, optò per una tattica infallibile; un massaggio bagnato!... Ok, ok, magari sarà anche un colpo basso ma c’era poco da fare quando Malfoy Junior si rintanava nella sua vastissima materia grigia… che utilizzava e che dava più sfoggio di sé quando doveva dare il nome ai poveri animaletti che trovava chissà dove e che portava allo Zoo Manior. Mica era come lui, se Harry pensa una cosa, la dice… anche perché non ha filtro e scivola tutto fuori dalla bocca.

Posò il sapone e prese un bagnoschiuma profumato, con il quale riempì la vaschetta piena d’acqua che conteneva il furetto bianco, che era dentro la doccia con il box aperto, per permettere ad Harry l’accesso… che vi credevate, che il grande e favoloso Draco Furetto Malfoy si lavasse da solo? Ma per piacere!

Non aveva mai lavato un furetto prima d’ora ma, come si sul dire, c’è sempre una prima volta, e poi… in tutta sincerità… era un poco umiliante lavare un furetto e se proprio voleva collaborare ti darti una zampina, la tirava fuori dall’acqua, prima troppo fredda, ora troppo calda, ora “non sai neanche regolare l’acqua?” e “ora ti affogo quanto è vero che mi chiamo Harry James Potter”, stile spogliarellista e Dita Von Tess quando fa i suoi spettacoli dentro i bicchieri di cristallo, come minimo, pieni di chissà che bevanda, ma conoscendo Draco, sarebbe stata senza dubbio grappa, e tu fissava come a dirti “allora, ci vogliamo dare una mossa, che mi sto stancando di tenere la zampa alzata?!”

Sono momenti come questi che ti fanno chiedere, a te stesso, più volte possibili, a mò di mantra… perché lo amo? Ma poi bastava pensare a quanto quel ragazzo aveva fatto per lui, alla sua anima, ai suoi occhi così bella e luminosa, e tutto il mondo, freddo e crudele, assumeva tutt’altra piega, altre sfaccettature e altre sfumature, che prima erano brutte ed ora sanno di rose piene di spine… Ma a ben pensarci il mondo non cambia, non è piccolo, è il resto che cambia, che muta a seconda del nostro umore. Basta vedere le cose sempre da un buon punto di vista, magari quello umoristico, così ci si fa una bella risata, anche sulle cose più brutte, e ci sarà chi ti prenderà per pazzo, ma chissene della gente che non osserva ma analizza. Tu stai bene e questo basta, e non è egoismo, è solo un modo per non impazzire del tutto, perché senza la pazzia negli occhi e nella mente, non c’è divertimento.

Non è artista chi negli occhi non ha neanche un briciolo di pazzia…

E in quel momento Harry era così impegnato a vedere il mondo su di un letto appiccicoso e sporco d’amore, che lasciò aperta l’acqua fredda in direzione di Draco.

-Ehi, tonto, stai più attento!- squittì.

Harry si riscosse e tornò all’operazione “lava furetto isterico e viziato”. Scostò subito l’acqua e la regolarizzò aggiungendo dell’acqua calda al punto gusto, fino a farla diventare tiepida.

-Dai, poche storie, che l’acqua fredda tonifica!-

-Non avrei mica fregato di nascosto le riviste della piattola rossa di nuovo, spero…-

Harry si grattò la fronte e assunse il suo tipico sorriso da “ecco, beccato! Affondato! Si salvi chi può!”

-Vero?-

-Eh…eh…- rise nervoso il moro e, nel passare una mano tra il suo gatto morto, leggesi; i suoi capelli mossi, usò la mano con la quale reggeva il getto dalla quale usciva l’acqua e si fracicò tutto per bene. Rimase impalato e sbattere le palpebre più volte con il suo tipico sguardo perplesso e confuso.

Sentì la risata di Draco, pungente e sarcastica come sempre.

-Ihihih… ben ti sta scemo-

-A si?...- sorrise Harry isterico, con un tic al lato della bocca e ad un occhio.

Con uno scattò lasciò il getto e si avventò sul furetto, spingendolo dentro la vaschetta gialla chiara piena di acqua e di schiuma morbida e profumata, con l’intento di porre fine alle sue pene, ma scivolò sull’umido che si era creato per terra ed era finito a sbattere la schiena sulle mattonelle del pavimento della doccia la vaschetta finita chissà dove.

-Ahu… Dra…-

Vide una mano posarsi al lato della sua testa e alzò la testa in quella direzione, seguendo le linee del braccio, del gomito, della spalla e del collo, fino ad arrivare al furetto non più furetto.

Draco dal canto suo e dalla sua postazione poteva vedere Harry in tutto il suo splendore: un braccio sopra la testa e l’altro abbandonato al lato della testa, il collo esposto ai suoi attacchi e la pelle lucida da schiuma e d’acqua e quel sorrisino birichino accompagnato da un dito impertinente davanti a se che lo invitava ad avvicinarsi.

Oh, si.

Le loro labbra s’incontrarono di nuovo, come avevano già fatto tante volte ed ogni volta c’era sempre quel buon sapore ad aspettarli, i loro. Chi più amaro chi più dolce. Ogni volte v’era una sensazione nuova come una vecchia, come una cara e vecchia compagna che s’incontra di tanto in tanto, solo che tu baci molto più spesso di quando incontri questa amica cara. E la cosa, francamente non ti dispiace affatto.

Harry sentiva la voglia (si, se lo si vuole, si possono trovare mooolti aggettivi per descrivere ciò, ma abbiate pietà, sono le 4:32 del mattino ç_ç Nd xla) di Draco premergli contro la coscia dalla pelle elastica.

-Ti va?- lo prese in giro il biondo, e anche se i freni inibitori di Harry siano partiti da un bel pezzo, intuì la domanda allusiva e retorica.

-Non vedo l’ora che me lo sbatti dentro- righiò con gli occhi lucidi di lussuria.

-Dio, si…-

Ma proprio mentre stavano iniziando la loro corsa piena di curve mozzafiato, la loro danza africana calda e lenta, proprio mentre erano sul punto di avere il miglior orgasmo della storia…

Toc Toc…

-POTTER, APRI SUBITO QUESTA PORTA!-

Harry, dalla disperazione battè la nuca contro la parete della doccia e Draco gli diede un morso sul collo, lasciando un livido che non avrebbe abbandonato il Prescelto tanto presto, invece, presto ha dovuto invece Draco il suo corpo stretto e caldo lasciare, con sommo dispiacere di entrambi.

Draco si trasfigurò immediatamente in furetto mentre Harry cercava di coprirsi alla bene e meglio.

Dudley entrò circospetto in bagno appena Harry l’aprì e il ragazzo potè subito notare che il cugino mago aveva un qualcosa di non identificato in braccio.

-Cosa è questo?-

-Questo cosa?- ripetè Harry tentando di apparire confuso e come se non avesse la minima idea di cosa l’altro stesse parlando… o… riferendosi, che dir si voglia.

-Questo!- Dud, pronunciando queste parole, prese per il pelo albino e bagnato Draco che squittì di disapprovazione.

-No! Fermo! Gli fai male!- intervenne Harry, tentando di riprenderselo, ma Dud gli diede uno spintone che lo fece indietreggiare di qualche passo, ma solo perché non era pronto a ciò ed era stato colto alla sprovvista!

Draco, vedendo quella scena, s’ingrifò e, di scatto, si rigirò nella presa del gabbano e lo morse sul naso. Dud, dal dolore di quei piccoli e affilati dentini, mollò il furetto, che se ne andò di corsa tra le braccia di Harry e si mise una mano sulla parte lesa.

Arrabbiata e gelosia invasero Dudley che, determinato e fermo, prese di nuovo il furetto e corse giù dai genitori, che erano ancora a parlare su chi fosse più conveniente tra Motter e Marfoy, con alle calcagna Harry che, inciampando per le scale, perse terreno, ma si rialzò subito, massaggiandosi il collo. Arrivati in salotto iniziò una furiosa litigata…

-Ridammelo, è mio!-

-Non credo proprio Potter, da ora è mio!- disse Dud stritolando il furetto.

-Oh, te lo puoi scordare!-

Harry alzò un pugno, con tutta la buona intenzione di colpire del buono a nulla, ma venne bloccato a mezz’aria da Vernon, mentre, come di rigore, Petunia si era precipitata dal figlio… ma dico; non l’aveva neanche sfiorato e già stava lì con “oh patatino mio, luce della mia vita, gioia delle miei gioie ecc ecc ecc…” che almeno le desse il tempo, eh! E allora quando lo avrebbe colpito, perché lo avrebbe colpito, ci avrebbe scommesso la sua Firebolt, il suo sedere, che portava il marchio Draco Lucius Malfoy, e la sua cicatrice e il suo odio per Piton che lo avrebbe colpito! Anche solo un misero, miserissimo pugno, ma glielo avrebbe dato! Dritto sul grugno! Sissignore! Lo zio lo aveva spinto abbastanza lontano dal figlio da potersi dire che lo aveva messo al sicuro, ma questo lo credeva lui.

-Patatino mio, sei sicuro di… voler tenere questo animaletto, pasticcino?-

Dud guardò come maligno Harry, che lo fulminò con gli occhi.

-Si- disse piccato il ragazzo, facendo spalancare la bocca al cugino che si avvicinò a lui tranquillo, fissandolo negli occhi porcini. I propri ridotti a due fessure luminose.

-Ho un’idea…- iniziò a parlare Harry in tono strafottente che fu pienamente ricambiato e copiato dal cugino che lo interruppe.

-Oh, non ti preoccupare, vedrai che presto e tardi morirà di solitudine-

Harry rise assieme al cugino, risate di rabbia.

-Ah… ah… ah… esperienze personali, Dud?- e fulmineo, gli tirò un pugno in faccia, sul naso, esattamente sul punto dove poco prima Draco lo aveva morso.

Dud mollò Draco, che, veloce, andò verso Harry, che era già pronto per prenderlo, ma non arrivò mai tra le sue braccia bronzee; zia Petunia lo aveva preso un poco stizzita in modo da non fargli male e, con una mano su un fianco enunciò:

-Dunque… -si girò di scatto verso Harry, fulminandolo con gli occhi- Numero uno, tu sei in castigo!- al moro scappò un risolino; da quando si proclamava di mandarlo al cosiddetto castigo, era un poco una barzelletta, visto che in castigo, in quella casa, a che se ne ricordava, c’era sempre stato, in parte con sua somma gioia, doveva ammetterlo, almeno per la maggior parte del tempo non aveva quei suoi, purtroppo, unici, parenti, tra i piedi- Numero due, per il quieto vivere di tutti noi… come si chiama questa bestiola?- Draco per poco non la morse per l’aggettivo che la donna aveva usato per additarlo.

Harry si bloccò e boccheggiò un paio di volte: il nome! Cavolo, non ci aveva pensato a quello, anche perchè non era prevedibile un'intrusione del genere... contando anche il fatto che stava ancora rimpiangendo quell'orgasmo da record. In un nano secondo Draco si mise in contatto con lui.

'Attento a te e a quello che dici' ed Harry degludì.

'Che ne dici di... ehm... Pisellino?'

'... Avere orgasmo mancati a te fa male Potty!'

'Oh ma dai Amore, è così carino'

Il furetto tirò fuori gli artigli! Harry temette per la sua vita.

-Prince- squittì.

-Prince...- ripeterono i membri della famiglia babbana.

-Si, Prince-

-Molto bene- soffiò la donna per poi girarsi verso il figlio -Ecco a te tesoro, Prince- e glielo mise in mano.

Dud lo prese e lo guardò perplesso; quel furetto aveva qualcosa di seriamente inquietante e... quegli occhi di ghiaccio così freddi... Dud sorrise maligno e Draco ed Harry ebbero un brutto presentimento.

-Vi presento Princess-

Harry spalancò gli occhi e Draco si buttò addosso a Dud, nel tentativo di effettuare un bell'omicidio premeditato. Harry intanto si stava precipitando per prendere Draco, ma Vernon lo fermò:

-Non è più tuo, non lo era prima e non lo sarà più-

Per il moro, quelle parole erano come un'Avada Kedavra; quelle parole che gli erano entrate dentro come tanti piccoli e affilati spilli, tutti dritti al cuore. Il suo peggior incubo; essere separato dal suo angelo biondo, si era avverato e non era stato Voldemort a portarglielo via, no, erano stati degli insulti e ignoranti babbani senza pietà ed amore per il prossimo. Avrebbe preferito mille Cruciatus piuttosto.

Draco potè vedere con chiarezza il cuore spezzarsi negli occhi di Harry, che inditreggiò dallo zio, fino a girarsi e correre via, per le scale e poi chiudersi in camera sua e piangere.

'Harry...'

'Amore mio...'

___________

Perché altrimenti tutto avrebbe un senso…

Scusate mille per il clamoroso ritardo che sono sei mesi che non aggiorno, ma il problema è; mi è sparita la zia ç___ç, eh zi; la mia ziettuzza beta! Non la trovo più, e non ho più sue notizie da lungo tempo, ma ho fiducia in lei, per questo ricomincio a postare. Certo, non saranno PER NULLA accurati i capitoli, come me li sapeva correggere lei, ma appena mi manda il capitolo (questo come i prox) betati, li metto sibito!

Comunque si, AMO torturare mentalmente Harry in questa fanfic XD! Per QUELLA scena… ehm… era uno dei motivo per la quale questo capitolo mi premeva TANTO che me lo leggesse prima la zia ^^’’’, mi scuso ufficialmente per quella scena, se vi ha dato fastidio me mi scuso ancora per il ritardo (deo, che ritardo)

GRAZIE a chi leggerà

GRAZIE a chi l’ha messa tra i preferiti

GRAZIE a…

Fra Ro (avevo sentito dire che solo gli stupidi si prendono il raffreddore e la febbre d’estate ma dopo che ho visto mia cugina Alj in pieno agosto, sommersa di coperte e sprofondata nel divano con 40° di febbre… mi sono ricreduta è_é)

Ubbo (ecco perché ti ammiro e mi fai paura XD)

DJKIKA (alla fine come si è concluso il dibattito per le punte rosse?)

Mokona89 (carrraaaa, ti ho mandato una mail, l’hai vista? Cmq… wow, quanta roda XD! Ma magari il club!!! Lo puoi fare nel forum che ti ho mex nella mail *ç*! Già zai come la penso su Piton (anche dopo 58 capitoli di Secrets, stasera la finisco) non cambia MAI (e lo zai) e faccio fatica a non vomitare quando gracchio tra un sputo e una crisi di nervi le lodi che voi fate al Pipi al Naka (che giusto quest’anno ha detto “Non lo facevo così bastardo, sembrava una persona per bene” –riguardo al Piton che avevo come prof- io “QUESTO perché MAI NESSUNO MI DA RETTA *___*! E nessuno vuole capire che io ho SEMPRE razione UU). Wow, ora che ci penso, odio Piton da quasi 10 anni (riferito ai film) *ç*, mi congretulo con me stessa!!! USignur, non ti vorrai coalizzare col Naka al grido di RonxHarry 4ever?O.O Tranqui, Blay passivo non lo sarà MAI XD Mhm… (ghigno alla James)

Avviso; vi piace l’mpreg (uomini incinti)? Se si (e lo spero ^^) iscrivetevi al club per la promozione dell’mpreg ^^: http://dracoharry.slashslashslash.forumfree.net/ il club è nella sezione Harry Potter ^_^.

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Capitolo 20
*** CQFP [com3 quando fuori piov3] ***


[9/06/08]

CQFP

- XX atto -

Dudley guardò soddisfatto il furetto che si dimenava nella gabbiettina. Ghignò. Ancora una volta Dud 1 e Potter 0! Ma questa volta proprio non gli poteva permettere di tenere una cosa del genere con se, non sapeva il perché ma quella palla di pelo gli stava alquanto sul pacco e da come lo guardava l’animaletto, la cosa era reciproca.

Si sedette sul letto e si portò una mano sul naso… quel piccolo stronzo lo aveva colpito per davvero! E se non ci fosse stato suo padre chissà cosa altro avrebbe potuto fare… bè, una mezza idea su cosa gli avrebbe fatto LUI la sapeva, però… l’immagine di un Harry legato a un qualunque cosa basta che sia legato bello stretto e mezzo nudo non era affatto un toccasana, anzi, si che lo era, ma che andava pensando? Solo… bè… era difficile rimanere arrabbiati con una simile visione, quindi era meglio concentrarsi sul pugno… mh… chissà se ad Harry piaceva violento?... Con quel visino d’angelo che si ritrovava poi… anche se le cose messe in contrasto erano molto più eccitanti di due cose in perfetta sintonia. Se Harry aveva l’aspetto angelico e al tempo stesso predisposizione al sadomaso, su se stesso in particolare, allora non c’era nulla che Potter voleva e non ottenere. Chissà, magari se sin dall’inizio lui fosse stato più… ehm… gentile? O quanto meno non pestarlo ogni Merlino di volta che lo intravedeva ed Harry avesse mostrato piacere mentre lo picchiava… Ok, stop, alt, rew e play. Schiariamoci la memoria, cancelliamo tutto ciò, la voce e ripartiamo! Forza che ce la possiamo fare capo!

Leggero tic sotto l’occhio…

No, nulla! E vabbè, noi ci abbiamo provato.

Ma ricapitolando un attimo, era stato picchiato, quel giorno, da quello (si, oramai chiamava così Draco), Harry e si, era dura ammetterlo, ma anche da un furetto… la cosa andava degradando minuto per minuto e la cosa non gli piaceva. No, non gli piaceva neanche un poco persino il fatto che un ragazzo che non fosse lui si avvicinasse così tanto ad Harry da poterlo toccare, e se vogliamo aggiungere anche il fatto che quello se lo era baciato, strofinato, spogliato e Dio solo sa cos’altro… gli saliva in corpo una rabbia indecifrabile!

Il senso che ciò che è tuo e solo tuo è stato profanato e che a quel TUO non è dispiaciuto affatto poi… ti fa venire solo voglia di uccidere o quanto meno pestare a sangue quella persona che aveva osato toccare la proprietà privata e riprenderti ciò che è tuo di diritto. Ma bastava l’avere un legame di sangue per rivendicare tuo qualcosa?

Dud rettificò bene quel “qualcosa”… aveva davvero intenzione di classificare Harry come un oggetto? Non poteva essere qualcosa di più? Magari… chissà… un… amante? La parola amante tuttavia gli dava di proibito e d’innaturale ma d’altronde, cosa c’era in Potter di normale? Si, certo, il corpo era come quello di un qualunque ragazzo (e che ragazzo!) magari lo stato psicologio sarà stato più… avanzato? Maturo? Una cosa era certa; Harry aveva l’aria di chi era stato costretto a crescere troppo in fretta e Dud prima si stupì, poi si diede dello stupido perché quella magari era una verità comune a tutti. Tutti… tranne lui, l’unica persona più vicina ad un fratello che Harry abbia mai avuto.

Fu come se si destasse da un sonno leggero. Il furetto aveva fatto ribaltare la gabbia e lui stesso dentro di essa. Poggiò i gomiti sui ginocchi e la faccia su una mano e i loro sguardi per un attimo si incontrarono. E Dud potè chiaramente avvertire una scossa di paura avvolgerlo che proveniva senza dubbio da quelle iridi fredde. Entrambi assottigliarono gli occhi e Dud capì che la vita non era facile (ben svegliato caro!) e che le cose non si avevano solo piangendo e battendo i piedi per terra, la gente non ti dice le cose, la gente non ti da così, a brullo, le cose.

La gelosia invase entrambi.

Invase Draco, strappato dalle braccia del suo amore, e in collera con se stesso per aver permesso a persone qualunque di farlo.

Invase Dudley, che quando aveva visto Harry così felice con in braccio quella palla di pelo, aveva solo desiderato di separarli. Convinto che così le cose sarebbero state più facili. Fu la prima volta che desiderò essere un mago, così da poter essere al posto di Draco ed essere stretto dalle braccia del moro. Se solo il padre lo sarebbe venuto a sapere… bè, molto probabilmente avrebbe dato tutta al colpa ad Harry per averlo deviato. E poi ci si lamenta che Harry abbia la coda di paglia!

Draco stava meditando di tornare umano e piantare un paletto nel cuore di quel babbano ottuso e di affogarlo per bene dentro l’acido corrosivo (e vi dico, per esperienza personale, che non è una cosa carina ma, dopotutto, basta farci l’abitudine come tutte le altre cose nd xla). Senza sapere che anche il babbano ottuso stava meditando la stessa cosa.

Quello che non sapevano era che erano degli egoisti. Entrambi. Pensavano solo al male che si potevano fare reciprocamente, non gli sfiorava affatto il pensiero che c’era già una persona che soffrire, con abbastanza dolore nel cuore da compensare per loro per la vita.

La sedia sbattè addosso alla parete per la seconda volta con tanta forza che lo schienale e due gambe si spezzarono, cadendo a terra. Ed Harry vide, in quei pezzi di legno, il sogno infranto di una vita, la consapevolezza di non essere riuscito a fare nulla, nonostante ne avesse le qualità, per salvare il suo amore. Ironico il destino, ma d’altronde per lui, piccola foglia nella neve, era ormai cosa quotidiana il veder cadere tutto ciò per cui aveva lottato in un istante. Si appoggiò al muro e fissò la stanza: le tende per metà strappate lasciavano entrare fiocamente la luce del sole d’estate dalla quale Harry se ne teneva ben lontano poiché si riteneva indegno di mostrarsi alla luce del sole poiché non poteva neanche più mostrarsi davanti al suo amore dai capelli luminosi e lucenti, il letto ribaltato ed intorno le piume dei cuscini che cadevano candide ed indifese per terra, la carta da parati tirata abbastanza da far intravedere il muro spoglio, un’anta dell’armadio cigolava sinistra rotta, visto che non si chiudeva.

Mentre vedeva tutte quelle cose le lacrime iniziarono di nuovo a pizzicare e a spingere prepotentemente per uscire dai suoi occhi, sapeva che piangere non risolveva nulla, eppure… come altri si sono mai dimenticati di farglielo notare…non sapeva fare altro che piangere. Piangere… senza fare nulla per rimediare e riscattarsi di quelle acque salate che bagnavano le sue guance impunemente e senza il suo permesso. Aprì le cataratte senza neanche rendersene conto e scivolò a terra, su quel pavimento pieno di polvere dove zia Petunia non spolverava mai e pieno di piume, vetri rotti e calcinacci. Fece sbattere la testa contro la parete. Una, due… la terza volta più forte delle precedenti e si abbandonò a terra, accompagnato dalla parete. Ingoiò la poca saliva che gli si era accumulata in bocca.

Si dice che la stanza dice molto della persona che la abita. Se è piena di colore vuol dire che sei allegro, se è disordinata e piena di cianfrusaglia che sei un’artista. In quel momento la sua stanza era nel totale caos, tutto rotto e si ritrovò a pensare che quella frase era tutta vera.

Si sentiva a pezzi come quei vetri rotti.

Si sentiva fragile, esattamente come quelle piume.

E si sentiva un fottutissimo niente, proprio come quella polvere.

Si, ecco cosa era; polvere. Un qualcosa che, anche se mancava, non si notava, anzi; era meglio se mancava, almeno non avrebbe potuto nuocere a nessuno…

Si portò le gambe al petto e le mani a circondarle, come a chiudersi in un bozzo, sicuro che nessuno lo avrebbe potuto sorpassare. Abbattere le sue difese ed arrivare sino a lui.

Se il sole non arriva in tempo, quella piccola fogliolina verrà sommersa dalla neve e morrà.

Aspetta un attimo! Ehi, lui era Harry James Potter; aveva affrontato ogni sorta di dolore e anche se questo pareva più forte degli altri come l’ennesima dimostrazione che si è al mondo solo per soffrire, non poteva arrendersi così! Gli è stata strappa la persona più preziosa che aveva? Ok, si sarebbe rialzato, avrebbe sguainato la spada e si sarebbe andato a riprendere il suo amore, anche se avrebbe dovuto affrontare quel troll da strapazzo!

Ma Harry si rese conto che, più che cavaliere, era tanto principessa.

Si alzò da terra e con sguardo determinato si diresse verso la sua porta, miracolosamente intatta dalla sua furia di poco prima. Si sarebbe ripreso ciò che gli apparteneva! Garantito!

Uscì dalla sua stanza e con grandi falcate attraversò i pochi metri che lo dividevano dal suo amore e ora che si ritrovava dinnanzi a quella tanto odiata porta… che fare? Potter non ci mise tanto per trovare la soluzione visto che quando c’è da riflettere lui agisce e basta. E buttando la logica nel cestino dei rifiuti portò la mano alla maniglia, ma prima che l’avesse raggiunta, essa si abbassò da sola e in un nano secondo Harry si ritrovò spiaccicato alla parete affianco.

Dudley mise il testone fuori e, dopo aver dato una furtiva occhiata intorno… strano, credeva di aver sentito dei rumori di passi… richiuse la porta piano.

Harry, appiccicato come una sottiletta sulla parete, mosse piano a piccoli scatti le mani, quasi fosse una zanzara e si staccò con non poche difficoltà da essa. Una volta che si fu ripreso, si tastò velocemente la tasche e… cazzo! Non si era portato dietro la bacchetta!... Poco male pensò; aveva già dato un pugno al cuginastro e se non fosse stato per suo zio gliele avrebbe suonata. Sissignore! Anche se era più stonato di una campana stonata… eccome se gliene avrebbe cantate quattro! Altrimenti tutti quegli allenamenti da cercatore che li aveva fatti a fare eh? Solo per rincorrere una pallina volante e dorata che sfrecciava in ogni dove? Ma dai, non siamo ridicoli! Massaggiandosi il naso, sulla quale ci avrebbe messo volentieri un cerotto… insomma; lui era pure cagionevole un po’ di delicatezza per Merlino! Mandò a quel paese anche la bacchetta lasciarta sicuramente in camera sul… in… vicino a… oh, insomma; in camera era in camera, dove poi non si sa ma approssimatamene stava la! Ok? E sin abbassò abbastanza per essere all’altezza dello spioncino ed iniziò a… non proprio spiare, si potrebbe dire sorvegliare che quel troll del cugino non stesse avvelenando o fare chissà che cosa al suo povero amore… un… un attimo? Povero amore? POVERO? Rettificando… era quasi in pena per Dudley, visto che tipo era Draco.

Si, decisamen…

Ma le parole ultime lettere caddero nel vuoto, così come il suo cuore, quando vide ciò che quella piccola visuale gli permetteva… Avrebbe davvero voluto avere i suoi amici con lui, lì, accanto, anche se li sentiva. Sentiva l’abbraccio consolatorio e caldo di Hermione e la mano di Ron che pacata e gentile si posava sulla sua spalla. Ciò poteva solo rendere l’idea di quante volte il mondo gli era caduto addosso…

Dud aprì piano una piccola fessura e mise dell’acqua dentro una ciotola chiara. Il furetto, assetato, iniziò a bere avidamente. Osando, quasi, il ragazzo riportò dentro la mano grossa e con due dita carezzò piano la testolina bianca, trovando il pelo soffice e leggero come una nuvola. Prince… o Princess, a parer suo, era troppo impegnato a bere per farci caso. Ma in cuor suo sperava che fossero le mani di Harry, anche se sapeva perfettamente che non lo erano, visto che avrebbe saputo rinascere OVUNQUE il tocco del suo amore e quelle che sentiva, non erano le sue dita! Harry aveva un tocco appena palpabile e che, quando s’intensificava, diventava prima goffo e di colpo di passionale ed audace senza che neanche il moretto se ne rendesse conto. Invece, quello che sentivi sulla sua regale testolina da furetto albino, era un tocco arrogante e superbo e a tratti insicuro se stava facendo una cosa giusta o meno. E, meditando ancora sul perfezionamento sul suo già eccellente piano “ammazza babbano insulto e ottuso” sul da farsi; se usare la corda per strozzarlo o meno, eh sono cose che contano queste, ma vogliamo mettere? Si rinfrescò con quell’acqua chiara… trovando estenuante il dover leccare con la piccola linguetta a millilitri l’acqua!

Harry si portò una mano al cuore… ma quale cuore? Che lui per caso aveva un cuore? Se si allora se lo era appena ingoiato!

Si diede di nuovo del mostro… come aveva anche solo pensato di poterli separare?

Si diede di nuovo dell’idiota… anzi no, meglio; era un coglione! Per l’ennesima volta si era illuso… cosa in quel suo piccolo cervellino gli aveva dato anche solo l’idea che poteva essere felice, che poteva essere amato! Ma c’era anche da dire che gran parte del merito andavano a Malfoy e al suo talento nel recitare! Oh, come se lo era incantato per bere con tutti quei “non ti lascerò più andare” “ti amo” “temevo di non rivederti più” e lui coglione che ci era cascato con tutta la scopa e la bacchetta!

Era questo che voleva Draco? Bene allora!

La porta si riaprì di scattò ma stavolta Harry si fece trovare pronto e evitò di rifare la fine della zanzara… ma diciamoci pure che è scivolato! Dudley uscì dalla stanza e buttò un’occhiata al furetto:

-Torno subito!- ah adesso ci facciamo anche le promesse…

Quando il ragazzo raggiunse le scale diede un’ultima sguardo con la coda dell’occhio al corridoio, pensando di aver sentito qualcosa ma non vedendo nulla diede la colpa al troppo caldo e a tutte le cose che erano successe in quella giornata! In seguito il suo sguardo volò come una calamina sul ferra dritto sulla porta del cugino mago. Era aperta solo per uno spiraglio e… strano, pensava che stesse affogando il dolore nelle lacrime ed invece da dentro non proveniva alcun rumore… ma forse il pazzo aveva fatto una delle sue sventolate di bacchetta per insonorizzare la camera il che, se era davvero così, ciò faceva gongolare maggiormente Dudley che, quasi canticchiando, scese piano le scale, andando in salotto.

Quando Harry sentì la tv accesa e quei terribili suoni da cartoni da quattro soldi, era certo che il cugino non avrebbe più fatto cosa a ciò che lo circondava, quindi, la via era libera!

Il furetto li leccò una zampetta e, quando capì di essere osservato, portò gli occhi sulla porta dove vide un Harry retto e dal portamento quasi fiero, gli occhi malinconici ma determinati, lo vide espirare, buttando fuori l’aria dal naso come se si fosse liberato di un grosso peso e si volatilizzò. Draco si uscì dalla gabbia e si trasfigurò subito, senza neanche preoccuparsi di coprirsi con qualcosa, e si precipitò fuori da quella stanza di aria viziata e si diresse verso quella di Harry, vedendola sbattere. Si fermò davanti ad essa, bussare gli pareva da stupidi, tuttavia non far incazzare di più il moretto, bussò.

Ogni toc-toc per Harry era una falcata verso la rovina e mezzo passo dal burrone della pazzia. Eppure si doveva sforzare di essere forte, non doveva fare scenate cretine! Non era colpa di Draco! Ma sua! Sua! Sua! E Sua! E per una volta tanto Potter cerca di non sembrare un ragazzina in piena crisi da pre-mestruazione (e dopo aver avuto la ragione sulla radio, con la quale ci litigo da stramani, si riparte nd xla)! Dopo essersi fatto questa promessa a se stesso, chiuse gli occhi prese un profondo respiro e parlò sperando che la voce non lo tradisse.

-Avanti-

Quasi ad apparire timoroso, Draco entrò. Harry si fece forza e si disse che dopotutto non era poi così difficile evitare di fare scenate isteriche!

Il biondo mosse dei passi dentro la stanza e chiuse la porta ed Harry capì che non poteva sostenere quello sguardo tenero e glaciale. Cercò senza sembrare troppo disperato qualcosa… qualunque cosa da fare, pur di non guardarlo e realizzò quanto giovava a suo favore il non fissarlo negli occhi ma, al contrario, quasi ad ignorarlo. Cosa che, oltretutto. Draco odiava!

-Harry…-

Tic…

Sentiva che il suo cuore poteva anche essere salvato, anche se era una vana illusione! Ma dopotutto la speranza era sempre l’ultima a morire… DOVEVA essere l’ultima a morire, per forza! Era come se dentro di se il suo cuore fosse a pezzi e tenuto assieme da garze sporche di sangue che non smetteva di grondare da esso e tenuto al suo posto da dei fili di cristallo troppo fragili per poter sostenere un cuore grande e implorante d’amore, così come impaziente di donarlo, come quello. Quindi… aveva sentito male o quel tic coincideva quasi da far venire la nausea con una corda che si spezzava facendo inclinare la sua anima che si era recata a consolare il muscolo, così come l’orgoglio, ritirato per troppo tempo! E che ora reclamava la sua legittima vendetta contro chi lo aveva buttato via e beffeggiato con così tanta spavalderia!

-Harry…- ripetè Draco per poi guardarsi attorno -... Ma che diamine è successo qui dentro? Per caso hai avuto un altro dei tuoi attacchi isterici?- disse sarcastico.

Tic…

-A quanto pare…- disse alzando le spalle noncurante.

Draco alzò un sopracciglio; a quanto pare? Aveva davvero detto quelle parole senza urlare, piangere o strepitare? Bè, o era maturato tutto d’un colpo, e la cosa era utopica, oppure… Draco raggiunge una delle sue valigie, messe in un angolo e miracolosamente sopravvissuto alla furia che è il suo ragazzo, ne aprì una magicamente e ne trasse fuori una vestaglia di seta nero notte e coprì le proprie nudità… oppure c’era qualcosa sotto, finì di pensare mentre si aggiustava meglio il noto della cinta di tessuto sul ventre.

-Uh… tuo cugino non è tanto male…-

Questa volta Harry sentì ben tre tic. Ingoiò a vuoto e rimise al suo posto quel che ne rimaneva della sua sedia, affianco alla scrivania, con la magia la ricompose e si appoggiò sulla spalliera. Ne aveva bisogno, di avere un sostegno, in quel momento, altrimenti ne sarebbe crollato. Non sapeva quante corde-salvezze gli rimanevano ma ormai, dopo quelle parole, tanto valeva tentare il tutto per tutto no?

-Già…- abbassò gli occhi. Sapeva che c’era il sole poco in alto lo si poteva vedere chiaramente dalle tende mal messe che aveva rovinato lui stesso, ma non voleva alzare lo sguardo, un po’ perché era troppo forte… e un po’ perché lui, coglione e debole, non se ne sentiva degno.

-Già…- ripetè Draco sentendosi montare dalla rabbia, o quantomeno una cosa molto simile ad essa! Quello stupido babbano li aveva fatti separare, lo aveva fatto piangere, ridurre a quel modo la stanza, lui fa un complimento a questo ed Harry che dice? Acconsente e basta?

Vide Harry piegarsi e capì che non lo voleva vedere negli occhi, così come capì che si stava tenendo impegnato anche in maniera che lui stava ben distante dalla sua visuale.

Harry fissò per qualche istante i pezzi di vetro della vecchia lampada, e dannarti vetri, potevano riflettere! Infatti Harry vi vide Draco che dietro di se ed in piedi, lo fissava con gli occhi ridotti a due fessure, cosa che faceva solo quando voleva vederci chiaro su una cosa che gli dava molto, MOLTO fastidio.

-Harry, alzati!-

-…-

-Harry!-

-…-

-Potter!- urlò, strattonandolo per tirarlo su. Harry si divincolò.

-Ma si può sapere che vuoi?- urlò a sua volta il moro, portandosi il braccio al petto, come fosse infetto, anche se senza volerlo, aveva paura di macchiare quel biondo angelo col suo sudiciume –Vai dal tuo ragazzo! Si sta chiedendo dove sei a quest’ora!-

Draco fece una faccia stranita, alzando un sopracciglio –Ma ci sono dal mio ragazzo- lo abbracciò dalla vita e lo trasse a se per baciarlo dolcemente, ma Harry quel giorno doveva avere proprio la cicatrice storta, visto che con forza di staccò da lui.

Sorrise amaro –Non mi prendere per il culo Malfoy… lo hai fatto anche per troppo tempo…- disse, sapendo bene che il biondo aveva colpo entrambi i sensi di quella frase, dopotutto era lui quello intelligente, no? Quello astuto!

-Ma che…- Draco non fece in tempo a finire la frase se Harry riparlò.

-Chissà come ti sei vantato con gli altri… “ho sverginato Potty”- scimmiottò il moro –Ora basta Malfoy! Vattene e lasciami stare…- mano a mano che parlava la sua voce si era inclinata, diventando auto-accusatoria, -E pensare che io ci aveva pure creduto…- si coprì gli occhi con una mano –Complimenti Malfoy, ci sei riuscito!- gli battè ironicamente le mani in un pietoso applauso -Ci siamo… ti sei, divertito…- e in un attimo gli passarono davanti agli occhi tutte le notte di passioni che avevano vissuto assieme –Ma ora basta!- soffiò stanco abbassando la testa e scompigliandosi i capelli con una mano con gesti agitati.

Ok, non era proprio come si era programmato, ma non c’era male, no? Si poteva dire che stava reagendo con filosofia! Ma la voglia di buttarsi tra le sue braccia, scoppiare a piangere disperatamente e lasciarsi stringere e cullare faceva aspramente a botte con quel pizzico di orgoglio che aveva lasciato distrattamente affiorare in lui qualche attimo prima che il biondo entrasse. Forse… gli pareva tutto così confuso… persino suoi vecchi incubi erano più chiari: Voldemort lo voleva morto!... Quasi, quasi… preferiva di gran lunga quelli...

Si riabbassò stanco e prese a raccogliere i cocci di vetro per terra, senza preoccuparsi se si poteva fare male o meno, ne prese due/tre alla volta e se li mise su una mano. Dopo quello che stava provando gli pareva difficile immaginarsi che un piccolo dolore come quello corporale lo potesse superare, ma anche solo vagamente raggiungerlo. Anche se se lo era detto non sapeva quante volte… a quanto pare si superava ogni volta di più! Stupefacente!

Draco, offeso nell’orgoglio e nel cuore, lo riprese per un polso.

-Non dire cazzate! Ma si può sapere da dove te ne sei uscito? Hai per caso preso una botta in testa?-

-Può d’arsi!- lo accusò Harry, con tono che pareva non gli appartenesse, da una parte sembrava voler piangere, dall’altra cercare di mantenere il controllo… il risultato era una voce quasi fredda, di metallo, magari intervallata da piccole pause di silenzio che permettevano al proprietario di impedirsi di piangere e si boccheggiare aria dentro il corpo per mantenere il controllo –Per credere a tutte le puttanate che mi hai det…-

Ma non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò faccia a terra, con i vetri che gli graffiavano le guance, una mano di Draco sulla testa a tenergliela ferma a quanto pare… il biondo non ci aveva visto più: come si permetteva quello scemo di dire stronzate del genere? Allora non si era espresso bene in quei mesi! Era il caso di ripetere il concetto allora…

Sbottonò i pantaloni sporchi di Harry, gli abbassò assieme alla biancheria intima e gli fece divaricare prepotentemente le gambe. La posa che aveva assunto Harry era molto invitante; non era solito prenderlo così, gli sembrava di violentarlo in quella posa così vergognosa… che se ne ricordava solo una volta era accaduto e dopo una bella litigata. Si bloccò un attimo; che stava facendo? Già poteva immaginarsi quel cucciolo che piangeva sconnessamente dal dolore e le proprie urla di piacere al pensiero che lo stava prendendo con violenza e senza preparazione. Eppure… eppure… lo penetrò in un sol colpo, facendolo sobbalzare! Rimase fermo per qualche istante, assaporando quella sensazione dapprima di compressione da quelle carni strette e bollenti e successivamente di allargamento, Harry che allargava per lui. Solo per lui… E forse Voldemort si era guadagnato una medaglia al valore, aveva ragione; conta solo il potere! Ti da alla testa, la consapevolezza di avere tutti e tutto nel palmo della mano, da alla testa l’avere la vita e la morte nel palmo della mano… Così come ora lui si sentiva a casa e potente al sicuro da chi gli voleva fare del male. E il pensiero che tutto questo glielo dava SOLO quel piccolo lo fece affondare di più e più forte.

Harry sobbalzò! Non ci poteva credere! Non ci voleva credere! Per mille volte gli aveva detto che detestava quella posizione, era così vergognosa e benché a Draco, lo sapeva, piacesse da impazzire, non lo aveva mai più fatto dopo quella volta.. glielo aveva promesso e così era stato… fino ad allora… dunque… una volta tanto ci aveva visto giusto… Draco lo aveva preso solo in giro, si era fatto beffe di lui. Si sentiva tanto il giocattolino che si è rotto o, peggio, della quale il padrone di era stufato ed ora stava solo verificando se ne aveva ancora voglio, testando se era effettivamente, per lui, difettoso e da buttare in un angolettino a marcire come un qualunque giocattolo. Ed Harry non sapeva perché, ma aveva la vaga idea, che ne avrebbe trovati tanti altri come lui, in quell’angolo… e questa idea piano, piano che quell’incubo continuava e si faceva più intenso diventava quasi una certezza. La chiarezza e il faro di speranza, l’unico che gli rimaneva, era che quell’incubo finisse il prima possibile! La sensazione di lacerazione e di fallimento s’impadroniva sempre di più di lui, facendolo sentire uno schifo, con l’assurda convinzione che in quella maniera, con quel contatto, stava macchiando Draco con la sua sporcizia. Fallimento… perché ancora una volta si era lasciato imbambolare dal primo che passava e che lo trattava gentilmente… quella strana e famigliare sensazione, quasi una sorella, di non essere ancora una volta riuscito a tenersi stretto e caro chi amava.

Lo sfregamento col pavimento provocò ad Harry altri tagliettini appena percettibili. Draco prese uno di quei pezzettini, alzò la camicia di Harry e con il vetro rotto iniziò a tracciare la linea della spina dorsale di del moro, che gemette dal dolore. Dolore che aumentò quando Draco passò sopra una delle vecchie cicatrici, questa in particolare, era orizzontale (ma ci credete che io ho imparato la differenza tra orizzontale e verticalare facendo i cruciverba? E mi sbagliavo anche lì! Ma poi… ci avete fatto caso alla parola? CRICIverba? Nel senso… che ti devi cruciare il cervello prima di riuscire a trovare la soluzione == nd xla) e di qualche centimetro sotto la metà schiena. Draco fissava soddisfatto il suo operato ma quando la prima goccia di sangue uscì dalla carne bronzea e ambrata per andare verso il fianco morbido… spalancò gli occhi mentre fissava quella piccola vittima scendere fino ad arrivava, dopo un tuffo nell’aria, sul pavimento, la vide, come ipnotizzato a rallentatore… e così, piano piano, seguendo la via della goccia di sangue diminuì la potenza delle sue spinte, sino a fermarsi del tutto. Si udì chiaramente il cessare dello schiocco di carne contro carne bollente e un sussulto di Harry che ansimava dal dolore.

Draco uscì dall’antro caldo di Harry e vide con orrore altro sangue uscirne fuori, attraversare le cosce tutte da mordere e finire per terra.

-H…H-Ha..Harry…- la voce gli tremava come se davanti a lui fosse stato messo un molliccio. Sapeva di aver fatto una cazzata!

-…- Harry voleva parlare… cavolo se lo voleva! Ma aveva la mente troppo piena di pensieri, avrebbe avuto troppe cose da dire, eppure sentiva che se non avrebbe parlare si sarebbe soffocato, ma era cosa se ogni parola gli costava fiato e fatica, che magari era meglio risparmiare. Aprì gli occhi offuscati dalle lacrime ed una cadè su di un vetro a qualche centimetro dal suo viso… guardò quel pezzettino di materiale trasparente così intensamente che chiunque si fosse fermato ad osservarlo, sarebbe stato pronto a scommettere che il vetro si sarebbe sciolto, causa il fuoco che scaturiva dagli occhi smeraldo di Harry.

Ma non fece nulla. Sbattè piano un paio di volte le palpebre, tranquillamente. Non ebbe il tempo materiale di fare nulla. Il biondo lo prese e lo voltò, per poterlo guardare in faccia e solo Merlino saprebbe descrivere l’espressione di Draco, quasi sull’orlo del pianto. Gli accarezzò piano il pollice una guancia, togliendo del sangue, gli occhi di Harry che si ostinavano a non volerlo degnare di uno sguardo, lo teneva puntato per terra verso i vetri rotti. La tentazione di unirsi a lui, piangendo come un deficiente era allettante, ma si sforzò di avere ragione sulle lacrime. Ma non poteva fare nulla per gli occhi lucidi e una lacrima, a dispetto delle sue difese Malfoy, scalfite nel tempo, gli scappò. Harry, solo in quel momento alzò gli occhi gonfi e lucidi e si specchiò in quelli di Draco… vide quel cristallo mentre cadeva, ne seguiva la strada. Si avvicinò col viso a lui, sempre di più e con le labbra la portò via, poi fece per abbracciarlo, ma si allontanò come scottato, così come ritirò il viso.

-Scusami…- mormorò piano il moro –E’ tutta colpa mia- volle alzarsi, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito, gli tremavano le gambe.

-…-

-Ehi… basta con quel broncio Draco- tentò Harry –Ora ti dai una bella sistemata e poi… e poi… torni da Dud, che ti starà cercando…- gli costava molto dire quelle parole, ma ormai…

-Lo odio…-

-Lo ami…-

-COSA?- spalancò gli occhi Draco.

-Aspetta Draco, fammi parlare, perché non credo che… che riuscirò a riprendere, una volta perso l filo- respirò profondamente. Aveva appena iniziato e già sentiva di nuovo le lacrime. Che scemo! –Io ti amo ok? Non… non posso farci nulla! Nonostante tutti mi davano contro, per la mia scelta, io… io ci credevo, sai? Ci credevo quando mi dicevi le promesse e le parole dolci- si sentiva tanto piccolo e gli pareva di parlare come un bambino –Ma… se non mi ami… non ha… non ha senso continuare questa sceneggiata! Io ti amo e voglio solo il tuo bene, perché ti amo- più lo ripeteva e più gli faceva male il cuore, che ormai si reggeva con una corda che si stava per spezzare. Un ultimo tic, non bastava altro per distruggerlo!

-Ti sei divertito un’ultima volta ma se ami Dud, non lo puoi fare più con me, lo sai no, che sono contrario a queste cose…- ridacchiò piano con forza.

Draco non sapeva più che fare; poco prima aveva provato a risolvere, per dire, la faccenda come faceva sempre, con una bella cavalcata, ma forse questa volta non sarebbe bastata, anzi; non sarebbe stato proprio il caso… Guardò Harry… si vedeva che soffriva e già in passato lo aveva visto così, e questo perché lui si lasciava troppo andare in stupidi scherzi con altri ragazzi. Non sapeva davvero cosa fare… era bravo con le parole, ma non sarebbero valse a nulla con Harry in quelle condizioni, così, decise di alzarsi. Il moro pensò che stava facendo come gli aveva consigliato; lasciarlo nella sua pozza di sangue e andare da Dud, la persona che ama davvero. Ma lui non ci poteva fare nulla! Nulla! Quella era una decisione di Draco e lui la doveva rispettare. Ma faceva male… dio se faceva male!

Tutte le sue capriole mentali terminarono appena sentì il tocco di Draco che lo sollevava gentilmente da terra, prendendolo in braccio. D’istinto, portò le mani al suo collo e il volto nascosto nell’incavo di esso. Tremava come una foglia.

Draco si avvicinò a quello che ne rimaneva del letto, con due calci sistemò alla bene e meglio una parte del materasso, si sedette su di esso e vi portò con se anche Harry; parte del materasso era rialzato dalla spalliera del letto, vi poggiò la schiena e abbracciò Harry che si accoccolò come un cucciolo spaurito. Gli carezzò i capelli e ne saggiò ma morbidezza anche con le labbra, che poi scesero sulla fronte, il naso, dove sulla punta poggiò uno schiocco e poi i loro occhi s’incontrarono. Harry si diede dello stupido. Semplicemente dello stupido.

Unirono le loro labbra così che anche loro potessero chiedere scusa e le mani di Draco andarono a cingere i suoi fianchi mentre percepiva le mani di Harry andare fino ai suoi capelli. Appena le lingue s’incontrarono si persero nel loro mondo e non udirono per nulla un bicchiere rompersi fuori in corridoio e due occhi porcini spalancati che li fissavano.

[10/06/08]

________

Ecco qua il ventesimo capitolo! E’ la prima volta che arrivo a questo punto in una long-fic e ne sono molto fiera. Mi scuso ancora per la mancata betatura ma per fortuna ho avuto notizie dalla zietta Ada che, appena può, mi manderà tutto in una mail! Scusate anche per lo… mhm… non si può chiamare ne stupro ne violenza a mio avviso ma comunque scusate se vi ha dato fastidio ma non penso di aver esagerato… cioè; non è una lemon in piena regola, perché ovviamente questa ff non è rossa quindi mi sono limitata il più possibile… contando quanto io odi i limiti ==.

Il titolo… ecco; penso che vi siate accorti di cosa ho usato per i cambi di scenari, quattro simboli conosciutizzimi, e visto che non sapevo come intitolare il capitolo ho pensato a CQFP, me lo ha insegnato mio padre, il Naka (che fa strage di donne ==), da quando ero piccola; COME QUANDO FUORI PIOVE che corrisponde a CUORI QUADRI FIORI e PICCHE.. e penso che il significato della sigla lo condividiate per il capitolo ^^! E… si; amo giocare a carte! Specie ramino XD, non m’importa vincere… perché la scena di mia cuginetta (Glò ti voglio bene *ç*) che non riesce a tenere tutte e dieci le carte in mano non ha prezzo XD… oltretutto non è che sia più picciula di me, ora la signorinella da diciotto anni, eh ==! Ma meglio giocare ai Panpunsetti, vero Glò *ç*? (il nome se l’è inventato lei, così come il gioco… ora capite che il vizio di dare nomi a tutti e tutti è un vizio di sangue XD)

GRAZIE a chi legge

GRAZIE a chi ha messo la fanfa tra i preferiti

GRAZIE a chi commenta

Ps; lo so che dopo tanto tempo, quando una fanfa viene aggiornata non ce ne tè di leggerla e magari facciamo “la leggerò” e poi non succederà mai perché la fanfa in questione andrà avanti e ovviamente noi abbiamo altro da fare, per questo scusate per il ritardo e grazie a chi commenta e a chi legge ^_^.

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Capitolo 21
*** P3rch3' 3' ingiusto ***


[10/07/08]

P3rch3’ 3’ ingiusto

-XXI atto-

Scese le scale come un automa e si lasciò cadere sul divano mentre fissava davanti a se in un punto vuoto per… si, per la seconda volta quell’estate. La tv era accesa su un programma culinario che evidentemente stava seguendo sua madre e, visto che si trattava di cibo il suo cervello fece riportare sul pianeta Terra le orecchie e gli occhi, puntandoli anziché nel vuoto, sullo schermo.

E tutto ciò avvenne per inerzia.

C’era una signora con troppo trucco e con la bocca larga che spiegava urlando mentre metteva le sue unghie lunghe e rosse e curate ovunque sul tavolo di legno ed acciaio. Ora, Dud sarà stato pure in catalessi o, meglio conosciuta come fase REM, ma un dolce come quello lo sapeva ancora riconoscere: la millefoglie! Gli tornò in mente quella mattina, quando mentre la mangiava, gli pareva che la bava avesse iniziato a farsi un’allegra tuffata usando il suo mento come trampolino, e non centrava nulla la bontà del dolce che aveva sotto il naso, o meglio… si, c’entrava, ma non per le sue qualità i se per se, bensì per la sua morbidezza e durezza che gli ricordavano tanto il cuginetto. Ora, aveva le trabeccole, oppure lo stesso cuginetto era ora su, in camera sua mezza distrutta, nudo, abbracciato da quello lì nudo anche lui, tanto per precisare, e visto che era pignolo quando ci si metteva; a baciare e a farsi baciare a quel damerino, NUDO!? Ovviamente sperava di averli, lui, i grilli per la testa, ma visto che il mondo è crudele. Sempre. Perché proprio quel giorno doveva essere diverso e andare tutto per il verso giusto?

La cuoca aveva quasi finito la millefoglie quando Petunia uscì dalla cucina pulendosi le mani bagnate sul grembiule in vita.

-Dudino, schiacciatina, che sta vedendo?- quando si accorse del programma –Oh, frullino di mamma, ti piace tanto questo dolce, vero? Mamma di la ne ha un pezzo, lo vuoi?-

Ma come faceva sua madre ad averlo, se Harry stava su. In camera sua mezza distrutta. Tra le braccia di quello lì. E che, per puntual… no, meglio non ripensarci se ci teneva alla propria salute. Ma forse sua madre non si aspettava una risposta, oppure già la conosceva, visto che era sparita nella cucina per poi rispuntare fuori con un piatto traboccante di millefoglie. La mise in mano al figlio mentre l’osservava orgogliosa e fiera. Dud invece non era dello stesso parere, visto che fissava il contenuto del piatto come fare dubbioso: cambio angolazione, lo rigirò un paio di volte, lo alzò e lo abbassò. Nulla. Che era quella roba? Dove era Harry? Bè, fece una vocina dentro di lui, Harry era sopra.

In camera sua mezza distrutta.

Nudo.

Abbracciato a quello lì. Nudo.

E stav…

Si. Era pure masochista!

-Che c’è Dud, non la vuoi?- si che la vuole, ma non come pensi tu, cara Pet, -Che vuoi allora?- fece con fare apprensivo.

Eh, sapessi!

La madre si mise una mano davanti alla bocca, come sorpresa, infatti il tono era quello –Oh Dudley, sei così innamorato di Barry!-

-Chi?-

-Non c’è bisogno di mentire con mamma- già, si fa i filmini da sola, - Barry Motter, pasticcino, la ragazza della quale ti sei preso una bella cotta!- trillò allegra.

Ora che ci pensava; sua madre è DAVVERO così convinta che esistesse questa Motter? A quel che se ne ricordava, da come la descriveva, d’aspetto era così simile al cugino che l’unica cosa che li distingueva era il sesso, ma aveva così importanza? A lui, sinceramente, non poteva fregare di meno, visto che a lui premeva Harry. Più volte si era chiesto se era il caso di catalogare ciò come unna cottarella o qualcosa di più; tuttavia non aveva avuto il coraggio di pronunciare quella parola che inizia con la A maiuscola, per puro principio. Però gli dava un certo fastidio catalogare il cugino come un oggetto, una cosa da usare come uno dei suoi tanti giocattoli, che tempo addietro occupavano un’intera stanza e… ed Harry era stato spedito a dormire nel sottoscala, eppure non si era mai lamentato… era un bimbetto, grazie tante che non ribatteva! E poi ancora non era a conoscenza dei suoi poteri. Ma anche quando gli ha scoperti non ha chiesto nulla e, ora che di pensava il cugino non ha MAI chiesto nulla alla sua famiglia. Infondo non è stato lui a voler essere messo davanti alla loro porta di casa quella notte, anche se Dud non ne sapeva molto altro, visto che i genitori non gli hanno mai spiegato nulla e lui, in primis, non ha mai domandato, visto che non gliele importava nulla di Harry.

Ma cosa gli dava la strana convinzione che ora gliene importava qualcosa?

-Dudino… pensi a Motter?- disse Pet vedendo che il figlio non era tanto presente di testa.

-… Più o meno…- grugnì in risposta, dopotutto non era un bugia, -Mamma…-

-Si?- sbattè le ciglia.

-… Tra te e papà… cosa… come…-

Ma neanche il tempo di formulare bene una domanda che avesse avuto il minimo senso che Pet parve vibrare dall’emozione –Uhh; quando io e papà ci siamo innamorati?- Dud annuì con la testa e la madre iniziò a narrare –La prima cosa che mi ha colpito di tuo padre era stata la normalità, la pazienza e la voglia di mettere su una famiglia-

Normalità? Ok, parlavano di due mondi totalmente differenti…

-E se questa Barry Motter non fosse esattamente così normale?- domandò esitate Dud –Cioè, cosa TU giudichi normale?-

-Bè- ridacchiò la madre –Se vola come se avesse le ali sarebbe un pochino strano- ridacchiò come se avesse detto una cosa più che sciocca.

Harry volava a cavallo di una scopa ma dopotutto Harry era normale nella sua anormalità. Nulla di nuovo ed anzi, la cosa stava diventando anche noiosa da ripetere. (c’è stato un calo di corrente. Tutti i pc si sono spenti, tranne il mio, ho fissato Salasar “…il culo di avere una batteria” e lei s’è messa a ridere nd xla) Magari essere un mago… ecco, queeeesta sarebbe una cosa nuova. Se lo fosse, però, basterebbe un colpo di bacchetta e tutti i suoi problemi svanirebbero, no? Nulla di più facile! Poi si ricordò che Harry gli aveva parlato di quella che da sempre la sua famiglia aveva ribattezzato come “il manicomio”, che si doveva imparare come muovere quel bastoncino di legno. Ancora meglio, pensò allegro, così sarebbe dovuto andarci anche lui e il risultato era che poteva passare più tempo col cugino e chissene della magia. Quindi ricapitolando; lui voleva la magia per poter diventare l’ombra di Harry, per poi fregarsene completamente della suddetta magia. Dove è che il suo brillante piano faceva acqua? Oh, si, certo, i suoi genitori… a questo punto si chiese se i suoi genitori gli volessero abbastanza bene a dargli anche la magia. Tutto sommato doveva essere grado a quel tizio che aveva ucciso i genitori di Harry, così aveva avuto l’occasione di avere il ragazzo in casa per tutta la sua vita, anche se prima di allora non aveva mai e poi mai apprezzato la cosa.

Era un pensiero così disgustoso che quasi gi tornò su la famosa colazione con annesso pranzo, ma non poteva negare a se stesso che quel pensiero gli piaceva un sacco, bastava solo che nessuno lo venisse a sapere, quel che pensava, e il gioco era fatto, no?

-Perché lui è qui?-

Petunia quasi sobbalzò quando sentì quella domanda, più per il tono che per altro. Era come se Dud l’avesse detta a se stesso ma al contempo pretendesse una risposta. Aveva sempre sperato che l’odio di suo figlio verso quel ragazzo moro fosse abbastanza grande da evitare di fare questo genere di domande; quando Harry chiese dei suoi genitori lei si era inventata la storia che erano morti in un incidente d’auto, questo perché era la cosa più normale che le fosse venuta in mente in quel momento. Sapeva che il figlio era presente quando quel gigante entrò in casa buttando giù, letteralmente, la porta e che quindi avesse assistito alla rivelazione che Harry fosse un mago, così come i genitori. In tutta sincerità, preferiva tenere nascosta la vera identità del nipote per paura che il marito la potesse additare anche a lei come una strana, visto che sua sorella lo era. C’erano un’infinità di risposte da dare a quella frase, ma non sapeva quale scegliere.

Anche Dud in realtà stava pensando che la sua era stata una domanda stupida, alquanto. Dopotutto, il cugino era lì perché in quel momento non aveva alcun posto dove andare e francamente a lui andava più che bene la cosa. Certo, ci sarebbero da recuperare su per giù 13 anni di scherzi, botte e roba varia che aveva fatto/dato ad Harry ma… se uno con un carattere come quello lì era riuscito ad accalappiarsi Harry, allora lui, se ci si metteva un poco d’impegno poteva fare questo ed altro!

Magari se a quel tempo fosse stato più attento a quello che lo circondava che a strafogarsi della torta rosa e malfatta di Harry, allora avrebbe capito molto prima chi era davvero, quanto era speciale e che i suoi genitori gli avevano mentito. Oltre al danno, poi anche la beffa; perché da quel giorno, ogni estate, lo trattavano ancora peggio! Intanto Harry doveva sconfiggere la morte e… loro? Di che sostegno erano stati? Avevano appesantito il carico che si era dovuto portare appresso durante quei fatidici anni? Di aiuto, ne era certo, Harry ne aveva avuto quanto voleva, questo per il fattore fisico ed in un certo senso, pubblico. Ma… per il fatto emotivo? Intimo? Chi lo aveva aiutato a rialzarsi ogni volta che cadeva? Aveva imparato da solo, capendo che solo lui era in grado di uccidere quel tizio dal nome strano, oppure quando crollava c’era qualcuno che gli tendeva la mano?

La sua mente iniziò a vagare senza freni. Arrivando ad immaginarsi un Harry distrutto dalla guerra e lui che gli si presenta davanti, che gli tende la mano, lo aiuta a rialzarsi.

Un pensiero del genere avrebbe rallegrato chiunque, anche se era solo illusione. Eppure Dud si sentì ancora più male realizzando che non sarebbe mai potuto accadere… a meno che non avesse riportato in vita Voldy e via dicendo.

-E se…- ricominciò –E se questa Motter non fosse come dici tu?-

-Uh?-

-Si… dico: magari non è come appare… ai tuoi occhi-

-Dove vorresti arrivare Dud?- era impressionata dal discorso che stava innescando il figlio.

-A dirti che non è una- ma si bloccò. Si poteva fidare della madre? Come avrebbe reagito? Di certo non sapeva che la maggior parte delle volte i genitori che si arrabbiano, andando in escandescenza, quando scoprono una delle cazzate che hanno fatto i figli, è perché i suddetti non gliene hanno parlato. Cioè non si sono confidati con loro. E se invece di capirlo, ascoltarlo, la madre avrebbe cacciato via Harry ed avesse spifferato tutto al padre?

Vedendo il figlio in confusione Petunia richiamò la sua attenzione chiamandolo.

-A dirmi cosa, amore?-

-… Se ti dicessi che Motter è più di come appare- non era una domanda, anche se nella sua testa lo era. Aveva paura di sbilanciarsi troppo.

-Di direi che sono orgogliosa di te perché sei riuscito a vedere al di la del tuo naso-

-Oh- espresse senza neanche rendersene conto –Sai dove va Harry a scuola?-

Petunia stavolta trasalì per il repentino cambio di discorso, ed i suoi occhi da colmi d’amore e d’orgoglio, si spalancarono dallo stupore. Dud non si era mai interessato al cugino, tranne che per qualche parolina furtiva e quasi sempre di scherno.

-Si- rispose tremolante, non poteva non fare qualcosa che veniva direttamente dal suo patatino… peccato che non sapesse che il suo amato patatino stava iniziando a sfruttare questa cosa. Oddio, non che fosse così sveglio, per carità; Ma stava iniziando a capire quando i genitori gli volessero bene, specie la madre, e che non gli avrebbero MAI negato nulla. Se solo se ne fosse reso conto, certo. –E’ una scuola per ragazzi difficili-.

-Mamma-

La donna trattenne il respiro per qualche secondo; il tono di Dud era a metà tra un rimprovero e sapeva tanto di “non sono uno dei vicini da ingraziarti”. Sospirò stringendo tra le dita un lembo del grembiule in vita, tanto che le nocche divennero bianche.

-Bhe…- iniziò –Suppongo che ora tu sia un ometto grande abbastanza per…- si guardò attorno, alla ricerca del marito, come per il timore che anche solo pensare ciò che stava per dire lo avesse potuto far arrabbiare. Quando vide che stava in giardino a parlare con un signore anziano si comportò come se stesse per dire il più grande dei segreti, come il fatto che Vernon non fosse in casa dasse il via libera per la festa –Tu sai no… cosa è lui-.

Era chiaro a chi si stesse riferendo. Dud sbuffò. –Harry- Disse, e per fortuna la madre non si accorse della leggera nota trasognata che aveva in nome del nipote della sua bocca.

-Harry…- precisò la madre più per farlo contento che altro, come sempre, d’altronde, - lui è della stessa razza a cui apparteneva mia sorella-

-Mago- possibile che quella parola era così pericolosa? Se qualcuno fosse morto per averla pronunciata, Harrty glielo avrebbe detto.

-Mago, si- gli occhi della madre vennero offuscati da un leggero velo di malinconia, forse per i ricordi che facevano a botte per uscire con la barriera che lei stessa aveva alzato dentro si se. Ricordi pieni di Lily dove sorrideva e le voleva mostrare, ostinata ed orgogliosa, tutto quello che poteva fare con la magia.

-Ma non ti è mai venuta voglia di essere una maga? Dopotutto sei una maga del cubo mamma- Dud si sarebbe staccato la lingua a morsi per la domanda che aveva fatto, uscitagli come l’acqua, ma la seconda parte della sua frase era la pura verità… almeno per lui. O per come la pensava lui.

Nella madre, intanto, dentro di lei, si stava riaprendo un cofanetto di sentimenti di anni prima.

Rabbia; perché era convinta che la sorella lo avesse fatto apposta, ad essere una strega. Ad essere speciale.

Ira; perché era convinta che Lily lo avesse fatto apposta per allontanarla da lei.

Invidia; per le attenzioni che riceveva da tutti, perché bella, magica, intelligente.

Questi tre sentimenti potevano sembrare la stessa cosa, ed infatti lo era sotto molti aspetti, anche per lei, quando si arrabbiava, ma a mente lucida riusciva impeccabilmente a mettere tutto in ordine, come per la casa, nella sua mente tutto aveva un posto e quello che non le garbava veniva gettato nel cestino e basta.

Aveva trattato male Harry per fargli capire che aveva poteri non significa darne sfoggio? Aveva riempito di attenzioni Dud, quando in realtà le voleva lei? Non stava amando il figlio ma se stessa?

Oppure temeva di affezionarsi ad Harry, suo nipote, figlio di sua sorella Lily per poi temere, vivere con l’ansia e l’angoscia che un giorno anche lui l’avrebbe lasciata per quel mondo della quale non ne faceva parte?

-Non è così facile Dud- disse mentre si lasciava cadere sullo schienale del divano –O ci nasci o nulla-

Il ragazzo non sapeva se PREFERIVA o NON VOLEVA leggere tra le righe di quella frase.

-Se… se…- ricominciò, ma venne interrotto dalla madre.

-Se fosse successa la stessa cosa a te, caro?- disse Pet con un sorriso come di rammarico. Dud si limitò ad un piccolo e lento cenno di testa –Non lo so, Dud. Davvero-

Potevano fare così male tre semplici parole?

Non.

Lo.

So.

Forse Harry lo sapeva. Sapeva che anche un silenzio può fare male, nessuna parola pronunciata. Ma lui non lo sapeva. Non era Harry.

-Da una parte- continuò la donna, comprendendo la confusione del figlio, anche se era ben visibile anche il suo, di disagio a parlare di una cosa del genere. –Non sarebbe cambiato nulla. Dall’altra…- Dud alzò la testa che aveva abbassato a guardare il tavolino basso ed il pavimento.

-… Mi avresti trattato come hai trattato Harry, mamma?-

Petunia sperò con tutta se stessa che il figlio non lo facesse apposta ad usare quel tono quasi ovvio ed un po’ incolore e pronunciare la parola “mamma” così profonda. -… Perché d’improvviso sei così interessato a queste cose?- chiese massaggiandosi la radice del naso.

Si sentiva confusa lei, ora. Prima si parla di Barry Motter, poi di Harry ed infine su una vita parallela dove Dud era un mago.

Ma Dud non le dava ascolto. Aveva preferito rifugiarsi nella fantasia. In un mondo, inesistente, presente solo dentro di se, dove ad undici Harry riceva la lettera, e ne da una anche a lui, sorridendo. Magari si sarebbero sbagliati anche nel prendere i libri e persi per qualche luogo, e ci avrebbero riso su, sulla solo sbadatezza. Avrebbe rassicurato Harry, che allo smistamento sarebbero andati nella stessa casa, e sarebbe pronto a scommettere che avrebbe fatto carte false pur di finire della casa rossoro, tutto pur di stare vicino al cugino moro occhialuto. Sarebbero stati molto in punizione perché non consegnavamo mai i compiti, ed invece passavano il loro tempo a giocare da di tutto… s’immaginò nelle mille avventure assieme ad Harry.

Harry che sorrideva con calore solo per lui.

Harry che vedeva brillare in mezzo alla gente solo lui.

Harry che lo baciava…

Harry che lo amav…

-Dud, come mai?- richiese d’improvviso Petunia, comprendendo che il figlio era perso nei suoi pensieri, chissà dove.

Dud sbattè le palpebre un paio di volte, tornando alla realtà. Si era completamente dimenticato che al piano di sopra c’era Harry tra le braccia del damerino, che era in salotto con la madre a parlare dell’unico argomento tabù della casa. Non sapeva per quanto tempo si fosse imbambolato, ma constatò che la madre non era furiosa per la sua mancata risposta, anzi; la notò un poco più calma, anche pareva rassegnata.

Anche a Petunia quei minuti servirono; li usò per riordinare le idee e decidere cosa dire e non.

Il ragazzo sospirò pesantemente ed offervò ancora lo schermo della tv, notando la quella donna dal trucco pesante aveva finito la torta; fissò la Millefoglie, come se non la vedesse, ma vedesse Harry. Si chiese se la madre potesse capire una cosa simile.

Si accorse che lei stava ancora aspettando paziente il suo verdetto, ma non era pronto. Voleva tacere… peccato che la sua bocca si aprì da sola e le sue corde vocali vibrarono senza il suo consenso…

-Perché la trovo una cosa ingiusta…-

Proprio in quel momento, Vernon rientrò n casa, Petunia si alzò ad andarlo ad accogliere.

Rifissò lo schermo. Non riusciva più a capire se quella cosa era un fottuto dolce o Harry.

-… perché trovo ingiusto che lui sia un mago ed io no- sussurrò -… perché trovo ingiusto che io lo ami e lui no…-

[13/07/08]

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Per chi me lo stesse chiedendo… No, non simpatizzo affatto per quel allocco babbeo, ma ci tenevo a questo capitolo! È nella base della fanfic; mi sono sempre interessata delle relazioni babbano/mago e, in un forum rinomato, c’era un topic che il titolo era “tutti etero, cosa giusta o sbagliata?”, ovviamente ho partecipato anche io e credo fermamente che tutt’ora la cosa non si sia chiusa. Ovviamente io ho parlato non solo in veste di slasher ma anche da un punto di vista esterno, puntualizzando che ai bimbi piccini (alla quale era stata inizialmente dedicata la storia di HP) non importava un piffero con chi finiva il protagonista od altri personaggi! Mettendo come esempio il famoso cartone Lady Oscar… non so voi, ma quando io lo vedevo (credo neanche a 10 anni) appena ho messo gli occhi su Oscar e su Antonietta ho odiato per tutto il tempo Andrè e chicchessia perché per me, tutt’oggi, esiste SOLO la coppia OscarxAntonietta (si, inconsapevolmente sapevo già il mistero delle “x” XD) poi ho fatto notare un’altra cosa; la discriminazione che i babbani (specie di Dusley) hanno per i maghi, è più o meno la stessa che qui da noi; gli etero odiano i gay. Non trovate che la cosa sia abbastanza simile? Ecco uno dei motivi per la quale ho scritto questa fanfic; non si comanda al cuore (che novità!) e da un momento all’altro vorresti essere la cosa che un momento prima hai odiato con tutto il tuo essere. E poi ci tenevo a specificare dei punti di Petunia che non mi tornavano.

Mi scuso se in questo capitolo non compaiono i due ciccini ç_ç. Però, purtroppo, questo era l’ultimo capitolo che avevo già pronto, ma se mi metto di buona lena pensa di fare il 22 per venerdì sera ^_^… devo anche finire quella fanfa per il contest prima di partire =.=. E, purtroppo, neanche questo capitolo ha avuto la fine betatura della ziettina Ada ç_ç.

GRAZIE a tutti quelli che leggono

GRAZIE a chi ha messo la fanfic tra i preferiti

GRAZIE a chi ha recensito

Kumiko Shorogane: non sei l’unica che gli vorrebbe sparare! Io stessa gli… MI vorrei sparare, visto che faccio di tutto per farlo sembrare ragazzina-isterica-mestruata. E’ vero, era pesantissimo; pensino io non lo sopportavo quel capitolo ma quando scrivo non connetto il cervello alle dita! Grazie mille cara, davvero. Eh, sempre detto io che Draco è infame u3u.

Piccola_Puffola: si, l’idea mi piaceva proprio per la sua originalità! Eccoti qua cara, ma, come avrai già letto, questo era l’ultimo capitolo già finito. Me misera! Me tapina!

Fra Ro: carizzima, ma figurati, ti capisco benizzimo, con tutti i viaggi che mi sono fatta io… ok, appena io torno a casa il tempo di entrare e mi trascino le valigie fino al pc XD.

Ina: tesoro mio, che bello sentirti! X°°°D dai, che Dud mi serve per la fanfa! In tutta sincerità non mi ha mai fatto ne caldo ne freddo, perché non lo vedo tutto questo grande problema ^_^. Ricordati chi comanda in questa fanfa <3.

Lily 4ever; puccizzima, mi spiace tantizzimo di averti fatto penare tutto questo tempo, so che mi vorresti aver strozzato ogni volta con tutti quei “tra poco” ç_ç. Questi tre capitoli erano principalmente per te, la mia Grafic Girl *-*. Visto che bello quando i pg entrano in sintonia con noi?XD.

RICA: ti ringrazio tantizzimo e mi spiace davvero per averti risposto a quella maniera alla mail e per averci mexo così tanto tempo per aggiornare ç_ç. Ma nulla cara, quella che si deve scusare sono io. Spero che ti piaccia anche questo.

Attenzione: a fine fanfa (deo, che magone) si faranno delle statistiche e vedremo quante minacce ha ricevuto Dudley e di quanti tipi XD. Così fonderemo il club “Anti-Dudley” XD.

~{ RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO }~

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Capitolo 22
*** Qu@ndo si dicono l3 nuon3 m@ni3r3 ***


I Kiss You

Qu@ndo si dicono l3 buon3 m@ni3r3...

-XXII atto-

Harry fece per muoversi ma Draco lo bloccò.

-Sveglio?- lo prese in giro il moro.

Draco si stiracchiò piano, aumentando la presa sui fianchi dell’altro, strofinando il viso sui suoi capelli neri. Quasi si ingoiò una delle piume del cuscino…

-Dove vai?- chiese sempre aprire gli occhi, cominciando a far vagare la mani su quella pelle bronzea, massaggiando quelle parti che sapeva, facevano impazzire il suo ragazzo. Specie… quando toccò quel punto sulla spalla, dove era visibile un segno rosso e qualche centimetro sopra la natiche. Sentì Harry sciogliersi letteralmente tra le mani.

-Da nessuna parte se continui così- mugugnò questi baciando piano il collo del biondo. Quando poi il suo compagno toccò un suo punto sensibile non potè fare a meno di dargli un piccolo morso sulla spalla. Colto da una piacevole sensazione, Harry si stiracchiò e abbracciò per il torace l’altro, posando la testa sul suo petto e strofinandocela sopra come Draco aveva fatto sulla sua testa poco prima. Ispirò pesantemente e poi buttò soddisfatto l’aria dai polmoni.

-Abbiamo finito?- domandò Draco un po’ seccato. Che diavolo; mica era un fottuto cuscino lui! Quel compito spettava ad Harry, eh. Non che gli dispiacesse essere appiccicato al compagno ma non era abituato a lasciar fare tutto da questi, più che altro era lui a tenere tutto sotto controllo… forse le sue perenni emicranie erano dovute a questo? Harry, al contrario di lui, era più accomodante e tranquillo da questo punto di vista, altrimenti avrebbe abbandonato la guerra se così non fosse… Harry aveva imparato ad accettare il proprio destino ed ora lo aveva portato a termine, almeno una parte. Perché è inammissibile che il solo destino di Harry fosse quello di distruggere Tom e basta, senza neanche un misero seppur banale e vissero tutti felici e contenti. Certo; misero e banale, ma sempre meglio di nulla! E in cuor suo Draco sperava di essere proprio lui l’altra parte del destino del moro. Sapeva già quando questo tenesse a lui e poco prima glielo aveva dimostrato, a modo suo ma gli aveva comunque fatto capire che lo amava a tal punto da mettere la sua felicità prima della propria… insomma; era anche disposto a farlo mettere con suo cugino se lo desiderava! Ripensò bene a quello che era successo poco prima… Harry aveva una grande pazienza a sopportare i suoi scatti di gelosia… entrambi erano disgustosamente possessivi ma reagivano alla gelosia in due modi differenti: lui diventando violento mentre Harry reagiva come se fosse preda del ciclo mestruale… oppure facendosi tanti di quei filmini con l’aiuto scenografico del suo criceto, da arrivare alla conclusione che era colpa sua se Draco non lo amava più. Draco non sapeva se era vittimismo o poca autostima di se, comunque; sapeva che se Harry non fosse anche così… non lo amerebbe così tanto.

Draco, senza neanche pensarci su, iniziò a far passare la punta delle dita su e giù per la schiena di Harry, seguendone la colonna vertebrale. Sentì l’altro inarcarsi subito, percosso dai brividi che gli avevano attraversarono improvvisamente tutto il corpo, poi il moro prese a baciargli il torace latteo. Ma quando sentì Draco serrargli i glutei in una possessiva morsa non ci vide più e gli salì a cavalcioni sulle cosce baciandolo con foga.

Non si poteva certo dire che con lui Draco fosse freddo, ma spesso doveva dirlo chiaro a tondo cosa voleva, con il risultato che questo lo additava per un pervertito o per qualcuno dai facili costumi, vagamente si ricordò di quella volta che si indiavolò così tanto solo perché Draco lo aveva chiamato Piattola; ma non per chissà che! Ma dire il vero neanche lui sapeva se si era così arrabbiato perché magari nella sua mente malata Draco desiderava Ginny e non lui oppure perché dentro di se sapeva che la rossa non era proprio tutta questa fedeltà e che quindi si era offeso perché Draco lo aveva scambiato per qualcuno di facile. Non capiva tuttavia se Draco lo preferiva passionale o no, perché non si lamentava mai; ne quando era goffo, ne quando era addirittura perverso. Forse a Draco stava bene perché sapeva che, qualunque cosa Harry facesse, era istintivo e quindi vero?

Il biondo gli fece poggiare la testa sulla propria spalla, e continuò a far vagare le sue mani sul corpo dell’altro, mentre gli mordicchiava un orecchio. Tuttavia, non era affatto un tocca sana per la sua lucidità sentire Harry miagolare così spudoratamente in quella posizione e con quella voce, inconsapevolmente eccitante e che scatenava in Draco il solo desiderio di prenderlo finchè non aveva più forze.

Ma vogliamo che la fortuna era dalla loro? Ma quando mai? In che vita parallela siamo?

Proprio mentre Harry stava guidando Draco verso il proprio paese delle meraviglie (Dio come adoro trovare sto tipo di metafore! Nd xla) una leggera tosse li distrasse, nonostante il loro sangue e i loro neuroni fossero tutti concentrati verso sud.

Seduto sulla sedia riparata prima da Harry, v’era Lucius Malfoy, col suo fedele bastone nero che celava la bacchetta, che osservava trasognato suo figlio che si stava per fare il moro, perso nei propri pensieri a quando era ad Hogwarts e faceva strage di donne e di uomini.

Draco ed Harry erano paralizzati… a dire il vero Harry stava pensando di schiantarsi da solo, mentre Draco pensava che schiantare suo padre non era proprio una cattiva idea…

-Bussare no, eh?- fece isterico con un sorriso tirato.

Lucius alzò un sopracciglio con face sufficiente –Mi hai preso per tua madre Draco?-

I due giovani furono presi da una scossa elettrica che fece loro drizzare i capelli –Mamma?- Draco si guardò attorno impaurito –Dove è mamma?-

Sapeva che erano rare le occasione nella quale i suoi genitori, quando uscivano per affari privati, non lo facevano assieme, tuttavia aveva paura della madre e di quella che poteva combinare quando questa veniva lasciata a piede libero senza la supervisione del marito… o di un esercito di Dissennatori a tenerla a bada. E francamente neanche voleva sapere dove stava e cosa poteva combinare, tuttavia la voce gli uscì dalla gola, facendolo sembrare una cocorita con la raucedine e l’ernia al disco. Harry lo fissava compassionevole e Draco si ritrovò a pensare che Narcissa ed Harry fossero sinonimi di guai (come il mio nome… nd xla) e rivolse la testa verso l’alto.

-Merlino; tu ce l’hai con me, vero?- sibilò poi si rivolse al padre, intanto che Harry, a malincuore, scendeva da lui e si coprivano entrambi alla bene e meglio –Dove è mamma?-

Lucius, magnanimo, con un veloce colpo di bacchetta, restituì la decenza ad entrambi i figli; si, considerava Harry come suo figlio, cosa che fa venire i brividi vero? (anche a me personalmente, visto quanto amo la coppia LuciusxHarry ç.ç, meno male che sono per l’amore libero ^.^ nd xla) –Draco caro, conosci tu un modo per far desistere tua madre?- fece ironico e retorico.

-Ehm…- aveva paura a rispondere –Farle fare quello che… O MERLINO SANTO!-

-Chi?- domandò Harry, mentre veniva bruscamente portato via dei suoi tristi pensieri del “perché non riusciamo a trombare in santa pace di Voldy?”.

-Mia madre!!!-

-Cosa?-

-E’…-

-Come?-

-… Senti ma mi lasci parlare?-

-...- due battiti di ciglia scure –No- proclamò Harry convinto di se come se Draco gli avesse detto un’eresia.

Draco sbuffò e buttò un occhio al padre che, maledetto, stava sghignazzando per mi mise una mano in faccia dall’esasperazione –Harry, tu passi troppo tempo con mia madre-

-Ma a me piace tua madre- All’inizio Narcissa può sembrare davvero crudele, ma poverina; è solo svalvolata e con la testa perennemente tra le nuvole. A Lucius vengono ancora i brividi quando ripensa all’unica volta che aveva provato ad insegnare alla moglie come si guida una carrozza… imbucava tutti i sensi unici e quando Lucius gli disse “tra un po’ girà a destra” la donna aveva spronato e virato a destra all’istante finendo appesi per un albero. Al che, l’uomo disse “Nissy, tesoro… COSA nel concetto tra un po’ non ti è chiaro?” e lei si era limitata a sbattere le lunghe ciglia chiare fissandolo come a chiedersi perché il marito avesse da ridire, insomma; era un albero, natura cavolo! Se una volta tanto ci stava a contatto mica si ammala!.

-Lo so amore. Ma è questo che mi preoccupa di più-

Possibile che Draco avesse così paura di lui e della mamma? Lui l’adorava… certo, magari se evitare di tentare di strangolarlo ogni cristo di volta che lo vedeva era anche meglio.

D’improvviso il campanello della porta d’ingresso suonò e mai suono fù più agghiacciante per i tre maghi nella stanza. La pelle d’oca si presentò subito, scattante e sull’attenti.

~*~

Sulla soglia di casa v’era una donna bellissima, bionda ed occhi azzurri e la pelle molto chiara. Era fasciata da un elegante vestito a fiori che le arrivava al ginocchio marrone molto chiaro con dei fiori dipinti sopra; senza maniche, ai piedi delle scarpette senza tacco vecchio stile color beige (come si scrive il colore? Oo nd xla - =.= nd Salasar), i lunghi capelli raccolti in due trecce basse ed in testa un cappello grande di paglia, trucco molto leggero; un velo di ombretto giallo con brillantini piccoli, niente matita e le belle labbra al naturale. Incastrato in un gomito interno aveva un cestino di vimini coperto da una coperta a scacchi rossi e bianchi ripiegata.

Con gli occhi fuori dalle orbite e il sorriso da un orecchio all’altro.

-Chi è mamma?- domandò Dud alla quale proprio non gli passava per l’anticamera del cervello, quel poco che gli era rimasto, di alzarsi. Era troppo impegnato a fabbricare video e metterli dentro una parte del suo cervello dentro un archivio sotto il nome di “Porno DudxHarry”.

Ma Petunia era paralizzata da quella signora della quale non riusciva neanche a specificarne l’età. Che doveva dire? Che sembrava Anna dai capelli Rossi in versione bionda? Heidi? Oppure semplicemente una fatta di eroina; Pollon? Che era un venditrice porta a porta non se ne parlava: troppo bella, ma allora cosa teneva nel cestino? Petunia ebbe dei brividi lungo la schiena quando la donna parlò.

-Salve, piacere di conoscerla- disse facendo un piccolo e grazioso inchino mentre il massimo che la Signora Dursley aveva saputo fare in quel momento era aprire la bocca emettendo un leggero squittio, alla quale l’altra rispose con un risolino allegro con una mano davanti alla bocca chiusa.

Dud, seccato per la mancata risposta e stufo si aspettare si alzò dal divano per raggiungere l’ingresso, ma appena vi ebbe messo piede si pietrificò anche lui come la madre, e mentre lei aveva spalancato la bocca e fatto una piccola imitazione di un topo (non dico Topino perché è uno dei miei soprannomi che mi ha dato la Dè e ci sono troppo affezionata nd xla) e, per inciso, di Minnie, lui l’additò con espressione paonazza.

-Tu sei la donna che si è avvicinata ad Harry al parco- nella sua voce si poteva chiaramente sentire un misto di disgusto e d’invidia, ma la donna bionda, anche se se ne era accorta, non parve affatto infastidita;

-Patatino!- lo chiamò Pet scioccata per come si era rivolto il figlio davanti ad una persona estranea.

-Nessun problema Lady…- si mise un dito sul mento –Mi scusi; ma lei come si chiama? Petunia… mhmm… e si che Harry me lo aveva detto…-

-Dur… Dursley- rispose la donna.

-Oh, ma certo! Mi scusi ma il sole fa di questi effetti- picchiettò il capello di paglia ridacchiando –Non si deve preoccupate Lady Dursley, vuol solo dire che non ho sbagliato casa- inclinò la testa di lato sorridendo ancora di più.

Che era toccata in testa si vedeva lontano un miglio, pensò Petunia, ma… Lady… quella signora si era rivolta a lei come se provenisse da un tempo pieno di Re e Regine. Se così era, lei aveva tutta l’aria di essere una di quelle Regine che il popolo amava. Ma mentre la madre era intenta a capire chi caspita poteva essere il marito, il Re, di quella splendida donna, Dud aveva vagamente iniziato a sentire in sottofondo una musica, come quando vide Harry tra le braccia di quello li, ma se prima era una melodia malinconica e al tempo dolce, questa ed incalzante e molto incline al metal, e faceva più o meno così…(ridacchio e parlo da sola- con chi parli? Nd Salasar – NON ME STESSA VISTO CHE MAI NESSUNO MI DA RETTA QUA DENTRO *-* nd xla – Oo nd Salasar)

Everything has been said before
There's nothing left to say anymore
When it's all the same
You can ask for it by name
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing along.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing,
Are you motherfuckers ready
For the new shit?
Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
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This is the new shit,
Stand up and admit.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
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Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
So,
LET US ENTERTAIN YOU
LET US ENTERTAIN YOU...
Blah blah blah blah everybody sing along. (*)

La pelle d’oca non si fece attendere…

-Lei… lei conosce… Ha…- tentò di parlare Petunia, in un momentaneo rientro delle sue facoltà cerebrali.

-Oh ma certo…- poi si mise la mano davanti la bocca –Oh, ma che maleducata, non mi sono ancora presentata- scosse bonariamente la testa –Sono Narcissa Black Malfoy-

-E come fa a conoscere mio nipote?- suonava strano pure a lei pensare, e specie parlare, di Harry come suo nipote, ma il suo istinto conservatorio e riservato aveva avuto il sopravvento. Quella donna… Malfoy, non le piaceva neanche un poco, era come intimidita da tutta la luce che emanava.

-Be,- trillò l’altra –Sono sua madre- proclamò sorridendo come dieci soli.

A Petunia gli occhi uscirono fuori dalle orbite e le sopracciglia saettarono verso i capelli scusi e un po’ cotonati; a che ricordasse lei Harry le era stato affidato perché sua sorella era morta a causa di un mago oscuro… che il Centro Assistenza Sociale Minori Orfani del mondo dei maghi della quale facevano parte il nipote e la sua strampalate famiglia col sangue corrotto, avesse trovato una donna benestante ed anche un po’ fuori di testa per prendere in custodia Harry? Ma la sua mente smise di produrre filmini di vario genere e si concentrò sulla bionda:

-O per meglio dire- si corresse questa –Spero di diventarlo presto- quasi pareva che saltellasse dall’entusiasmo.

-Prego?- mormorò Petunia con un filo di voce.

-Anche lei è madre e penso che capisca che i figli propri non crescano mai!- disse con tono da mamma accompagnato da un piccolo sospiro –Ma il mio tesoro ama davvero Harry, e il sentimento è pienamente ricambiato!- se neanche la guerra era riuscita a separarli…

A Petunia balenò in mente in poco tempo una sorta di flash back dove Dud si sposava con Barry Motter; una normale cerimonia come ce ne erano tanto altre. Ma mentre lei era assorta in queste visioni, Nissy entrò dentro casa ridacchiando e mentre si dirigeva nel salotto, fece pat-pat sulla testa di Dud, pietrificato sul posto ancora col braccio ed il dito accusatorio alzato.

-Wow- esclamò la donna bionda –E’ tutto così…- si tolse il cappello –Tranquillo- il suo sguardo si fermò sulla televisione –Oh- una mano davanti alla bocca –Lady Dursley!-

-Si?- fece Petunia che era entrata in quel momento, immaginandosi regina.

-Questa come si chiama?- picchiettò l’unghia sul vetro –Uhm… e si che Harry me ne aveva accennato quando volavamo sopra l’Australia- mormorò pensierosa.

-La… televisione?- biascicò Petunia.

Nissy si diede una manata sulla fronte –Ah, ecco! Televisione!-

-Lei non ce l’ha?-

-Oh, no-

Possibile che con tutto il denaro che hanno, le regine non possiedano un mega televisore che occupa tutta una grande parete? Ma il suo cervello si depositò su Harry, volavamo ed Australia… Harry non aveva mai accennato a nulla del genere… bè, Harry non accennava mai a nulla della sua vita, specie quando si trattava di quella piccola cosa che lo distingueva dal resto delle persone che occupavano quella casa, e quasi sempre, conoscendolo, si trattava di qualcuno che lo vuole uccidere perché, lo sapeva solo Merlino! Quindi era più che naturale che non aveva detto nulla che si sarebbe sposato il più presto possibile… magari appena finita la scuola. Ma Petunia non poteva accettare che Harry fosse avanti anche solo di un gradino al suo piccolo patatino! Non poteva crederci: Harry aveva trovato una ragazza con la quale sposarsi e Dud no. Magari il moro aveva messo chissà quale delle sue schifezze dentro il bicchiere di una povera ed innocente ragazza!

Dud ed Harry avevano la stessa età, ma se Harry aveva già pensato a come sistemarsi, chi vietava a lei di accelerare i tempi tra Dud e la Motter? Era certa che il suo pasticcino sarebbe stato un buon marito: tutto suo padre! Se magari si affrettava a calcare la mano, ma giusto un poco eh!, magari sarebbe riuscita a far fissare la data del matrimonio Dursley-Motter anche prima di quello di Harry, dopotutto, Dud era più grande di Harry di un mese… Aveva la precedenza!

-Quindi… ehm… a quel che ho capito… Harry sta per… spo…- non riusciva neanche a dirla quella parola.

-Sposarsi? Oh, no Lady Dursley.- negò con la testa mentre poggiava il cestino sul tavolo dove la famiglia consumava i pasti –A dire il vero non lo so, è una loro decisione!-

-Quindi…- degludì –Harry non si sposa?-

Lady Malfoy ridacchiò –Se loro voglio si, altrimenti…-

A dir eil vero, Nissy aveva molte volte fantasticato sul grande giorno di Draco ed Harry; entrambi fasciati da un bel smoking bianco con una rosa all’occhiello sul petto, con un bel mantello con dietro lo stemma dei Malfoy con intorno una fenice, se magari avrebbe piovuto non sarebbe stato male; con una magia si poteva trasformare le gocce d’acqua in piume candide oppure in piccoli rubini o diamanti. Lei avrebbe pianto come una fontana facendo compagnia ad Harry, poi avrebbe tirato il riso agli sposi, magari in oro di ventiquattro carati… così se magari colpiva in testa Draco od Harry non se lo sarebbero dimenticato troppo preso il girono del loro matrimonio. Eppure… l’unica volta che aveva parlato di matrimonio, una sera a cena, Lucius si era strozzato con il vino, Draco con l’arrosto, mentre Harry Harry andò di traverso l’aria stessa, quindi le risposte erano state un bel concertino di tossi convulse, poi la coppia di giovani si era ritirata mentre Lucius non era riuscito a sfuggire dalle sue grinfie. Il risultato di quella sera era stato che lei si è ritorvata a parlare di preparativi di questo ipotetico matrimonio da sola, alle tre di notte, mentre il russare del marito le faceva da sottofondo.

Petunia osservava la donna che era rimasta imbambolata a fissare con aria sognante un punto della parete.

~*~

-E’ tua madre!-

-Si, ma anche la tua ora!-

-Harry ha ragione Draco, è tua madre!-

-E’ tua moglie!-

Da qualche minuto a quella parte, la scenetta che si stava svolgendo nella stanza semi distrutta di Harry era questa: nessuno di loro aveva il coraggio di andare giù, obliviare la zia di Harry e con qualche scusa ben piazzata, trascinare via quella svalvolata di Narcissa.

Lucius ed Harry si difendevano dicendo che era la madre di Draco, Draco che ora l’era anche di Harry, Draco ed Harry che era la moglie di Lucius. Insomma: non sapevano come uscirne vivi da quella faccenda.

-Sei tu il Salvatore!-

-Giusto padre! Dimostralo ancora Harry!-

-Siete due paraceli!- sbottò Harry in cerca di un’altra scusa per appioppare Nissy a chiunque non fosse lui –Avete lo stesso colore di capelli!- se ne uscì di punto in bianco.

-E che cavolo c’entra?-

-C’entra perché ci capa!- ammise Lucius –Draco! Tu hai il suo colore di capelli, quindi vai!-

-Cosa?- disse scioccato Draco, poi si rivolse ad Harry –Siete entrambi con la testa sempre tra le nuvole!-

-Avete lo stesso gusto nel vestire!- si difese Harry.

A quel punto, Draco se ne uscì con –Se tu che te la sei sposata!- verso il padre.

Lucius alzò le spalle –E tu sei nato!-

-Si, è vissero tutti felici e contenti- concluse sarcasticamente Harry.

-Io ti leggevo le favole- buttò avanti Lucius, fiero della sua trovata.

-Ma se ti addormentavi sempre-

-… Mica è colpa mia se tu scegli sempre le storie chilometriche e noiose-

-Io ti sveglio sempre quando sei in ritardo!- si rivolse Draco verso Harry, che alzò un sopracciglio.

-Si, e nel frattempo si stendo dietro di me e ti addormenti!... di nuovo-

-Sono un tipo freddoloso e tu sei caldo-

-Oh Merlino!- biascicò Lucius portandosi una mano sulla faccia; era quasi certo che si stava per entrare in argomenti che rasentavo o il ridicolo oppure il privato.

-Ma se hai vissuto per quattro anni in quella fogna che voi serpi chiamate Sala Comune-

-Almeno la nostra non grana zucchero e carie da tutte le pareti- disse con una smorfia schifata.

-Fino a prova contraria, quella è stata la mia casa fino ad ora!- puntualizzò Harry – L’unico posto nella quale mi sento al sicuro, anche se l’80% delle volte che ci ho messo piede ci stavo per rimettere la pellaccia-

-Credevo che ti sentissi al sicuro solo con me!- fece Draco offeso.

-Ed io credevo che mi amassi, hai sempre detto che ti faccio venire le carie, allora devo dedurne che hai ridotto l’idea di me al Dormitorio Grifondoro?- Harry non voleva riaprire le ferite di prima ma come sempre le parole gli uscivano dalla bocca senza che lui potesse fare nulla.

-Ah si, il Dormitorio! Lo stesso che non volevi mai lasciare e che condividevi con gli altri Cogliondoro-

-Si da il caso, Serpe, che anche io sia un Cogliondoro!-

-Mi sa che l’unico coglione qua dentro sono io, perché continuo a stare appresso ad uno come te- lo spintonò.

-Ragazzi?...- li chiamò Lucius, tuttavia intimorito di quello che gli poteva capitare se si metteva in mezzo ad un loro battibecco; Draco aveva preso dalla madre la brutta abitudine che quando era arrabbiata od infastidita non la smetteva di importunare il povero malcapitato –quasi sempre lui- finchè questi non strisciava ai suoi piedi invece Harry era più orgoglioso e testardo del padre e più ostinato della madre. Una bella battaglia… Lui aveva addestrato da sempre Draco, incamminandolo verso le Arti Oscure, mentre Harry ce le aveva dentro da quando aveva un anno ed in più ne aveva dovuti imparare un sacco mentre si addestrava con Piton ed il resto dell’ordine… sapeva che Piton non era affatto magnanimo. Quindi Harry ne sapeva di Arti Oscure più di Draco e lui stesso messi assieme. Era meglio non farlo innervosire oltre il limite consentito, certo; aggiungiamoci anche se quel ragazzo pareva avere le mestruazioni e che i suoi ormoni impazzivano provocandogli incredibili sbalzi d’umore ed era fatta.

Ma i due giovani non ascoltarono il febbrile richiamo del biondo.

-Ah ha!- gli puntò il dito contro Harry, sorridendo maligno ed offeso –Allora avevo ragione io!-

-Non ricominciare con le tue menate mentali!- cercò di fermarlo Draco.

-E come potrei? Visto che lo scemo qua sono io-

-Che vittimismo pietoso Potter!- si portò una mano sulla faccia.

-Oh, non iniziare a fare a scenetta da “io sono Malfoy e tu ti devi inchinare, perché io sono figo, uno stallone, sono così al di fuori della tua portata che neanche ti posso guardare senza vomitare” perché mi fa saltare le coronarie quel tuo modo di fare!-

-Scusa, mi ero dimenticato quanto tu fossi lento di comprendonio Potter, ma, notizia dell’ultima ora; io sono così!- calcò bene le ultime parole.

-Io ero convinto di noi- pareva che le lacrime lottassero per uscire dai suoi occhi.

-Altra dimostrazione di quanto sei ritardato-

-No- negò Harry con la testa –Altra dimostrazione di quanto tu sia bravo a recitare! Stronzo!- sbottò –E ti prego- continuò con faccia nauseata –Evita di uscirtene con cazzate del tipo “non tutti possono essere meravigliosi come me” oppure con “non mi lusingare troppo”- fece imitando la voce del compagno –Essere stronzo non vuol dire essere migliore, essere stronzo vuol dire aspettare involontariamente qualcuno più stronzo che ti faccia capire quando fa male e Draco, spero per te che quella persona non arrivi mai, perché io ti amo e non voglio vederti soffrire- bolliva di rabbia, ma la sua voce assunse una sfumatura morbida mano a mano che finiva a frase.

In quel momento di silenzio, Lucius ne approfittò per mettersi tra i due solo per un momento:

-Draco; conosci la legge dell’onesto e del disonesto?-

Draco ed Harry si fissarono con gli occhi socchiusi in un’espressione perplessa.

-No, a quel che sento- continuò, ma i ragazzi non erano certi che si aspettasse una risposta, quindi rimasero in silenzio –Non è dai disonesti che ti devi guardare, ma dagli onesti, perché non saprai mai quando faranno qualcosa di veramente disonesto… o stupido- ridacchiò.

-Che vuol dire? Che io sono sempre stato prevedibile?- alzò un sopracciglio Draco.

-Non esattamente figliolo. Diciamo che da si ci può aspettare un atto disonesto, ma da una persona buona no-

Dopo un attimo di tentennamento, Draco si voltò di scatto verso Harry, mettendogli le mani al collo. Lucius rimase fermo ed impassibile, sapeva che suo figlio non sarebbe mai riuscito ad uccidere, non ne era capace, era troppo cattivo per poter uccidere e poi, quel collo apparteneva ad Harry, che si poteva ribellare in qualunque momento se solo lo avesse voluto, ed era proprio questa l’unica preoccupazione dell’uomo; Harry era potente, ma odiava il potere, però in qualunque momento si sarebbe potuto ribellare a ciò che lo circondava, stufo di essere una marionetta e fatto cadere il mondo in un’epoca molto più buia e triste d quella di Tom Riddle, ma faceva più paura per il fatto che Harry sapeva come raggiungere l’immenso potere, aveva seguito l’Oscuro per molto tempo, quindi non avrebbe fatto i suoi stessi errori, Potter non soffriva di manie di grandezza ma aveva troppo odio e vendetta nel suo piccolo cuore colmo d’amore. Spesso si era ritrovato a pensare cosa ne sarebbe stato di tutti se Harry si fosse unito a Tom, a suo avviso la cosa sarebbe stata un’interessante svolta, inquietante certo, ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse stato d’esempio ed affascinante una cosa del genere… era convinto che Potter sarebbe stato un Oscuro molto più temibile di Voldemort, che sarebbe riuscito a raggirarlo con l’amore e tutta quella melassa che quel ragazzo sapeva creare e poi, all’ultimo, sbarazzarsene e far piombare il mondo nell’Apocalisse.

In cuor suo Lucius sperava di poter vivere abbastanza a lungo da poter assistere ad una cosa del genere. Tanto Harry era entrato nella storia comunque, ma non sarebbe poi cambiato molto dal punto di vista storico, se lui fosse stato buono o cattivo. No, alla storia questo non interessa. E poi si sa, i cattivi fanno più notizia.

-Con chi mi hai tradito pezzo di falso bastardo travestito di gatto randagio?- sibilò Draco con gli occhi ridotti a due fessure.

Harry rise –Soltanto tu te ne puoi uscire con una cazzata simile Draco!- sbuffò.

-Con chi?- una luce maligna gli passò negli occhi chiari –Finnegan? Thomas? Pac… no, per Merlino, non reggerei una cosa del genere… Oh, non mi dirai che te la fai con Weasley!-

-Ora mi spieghi che…-

-Ah- lo interruppe –Ecco perché quella sera non vedevi l’ora di tornare nel Dormitorio; avevi un appuntamento con tutti loro messi assieme! Cosa avete fatto? Un’orgia? Dimmi la verità; hanno preso il numerino per entrare nel tuo letto!- lasciò la presa di su lui.

-Draco…- lo chiamò Harry, che iniziava a non saper più dove sbattere la testa.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, sentire Harry chiamarlo con quel tono risentito e timido per lui fu come la conferma a tutto ciò che aveva detto. Senza che lui potesse fare nulla…

-PUTTANA!- e gli mollò un pugno sul labbro, che si spaccò.

-DRACO!- Lucius battè il suo bastone sul pavimento, e il nome del figlio urlato da lui fu come il bottone dell’off.

Draco annaspava aria mentre il braccio si ristendeva lungo il suo fianco. Harry si era portato una mano sul labbro, toccandolo lievemente.

-Non preoccuparti papà- disse infine il moro, alzando gli occhi pieni d’ira e di lacrime –Mi so difendere perfettamente da solo-

Draco, non sai quanto rischi a comportanti da immaturo… pensò Lucius, ma contro ogni sua aspettativa; Harry si avvicinò in un lampo a Draco e gli mise la braccia al collo, attirandolo in un bacio violento che sapeva di sangue, si ritrovò a sorridere, poi a ridacchiare, fino a che il suo sorriso non divenne una vera a propria risata.

Forse si era sbagliato nel dire che Harry avesse il cuore pieno di odio, di vendetta forse, ma non di odio. Insomma; quante persone reagirebbero così, sperando di risolvere le cose?

Quando si staccarono, avevano entrambi il fiatone.

-Basta…-iniziò Harry –Cazzate, intesi?- lo guardo negli occhi come un cucciolo abbandonato osserva il suo nuovo possibile padrone.

-Ma come, non stavate litigando?- sorrise Lucius alzando un sopracciglio.

-Ihih, sai come si dice papà- disse Draco sghignazzando aumentando la presa alla vita di Harry che concluse per lui:

-L’amore non è bello se non è litigarello-

-Appena becco chi se l’è inventata sta frase, lo crucio- rispose esasperato Lucius, scatenando risate nei suoi due figli –Ma… a proposito di amore e litigi…-

Si guardarono tutti e tre, proclamando come se fosse ovvio e senza via di fuga:

-Oblivious-

~*~

Nel salotto, intanto, davanti ad una tazza di tè, Nissy parlava a mitraglietta mentre Pet annuiva di tanto in tanto e l’osservava interessata come se fosse una divinità scesa in terra, magari troppo fuori di testa e chiacchierona, ma pur sempre una Dea.

-E pOOOOOOOOOOOOOOOOOi- continuò la bionda , facendo quasi rompere un vetro per la voce acuta e soave –Lei sa no, Lady Petunia- erano anche arrivate ad acquisire un gradino di informalità –Quanto è difficile tenere un giardino ordinato oggi giorno- prese un sorso di tè.

-Oh, non me ne parli, Lady Nissy- esplicita richiesta di Narcissa –Ci sono così tante cose da fare e… vuole un biscotto?- porse un piatto pieno.

-Wow, che meraviglia- ne prese uno –Li ha fatti lei?- lo morse –Mhmm… delizioso! Me deve dare assolutamente la ricetta, così la do ai domestici-

Pet sbattè gli occhi come un gufo allucinato –Lei ha dei domestici?-

-Cherhto- rispose Nissy mentre masticava il biscotto con espressione allegra e serena, poi mandò giù il boccone e proseguì –Altrimenti non ce la farei io da sola e tenere in ordine il Maniero!... Sono mandorle queste? Adoro la pasta di mandorle!- prese un alto biscotto.

-Mi scusi… ma lei dove vive?-

-Oh, a Malfoy Manior- si allungò sul tavolo per prendere la cesta che aveva portato e ne estrasse un barattolo di vetro chiuso con dentro dei biscotti –Li ho fatti io, penso di aver esagerato col burro però. Prego, li provi- aprì il barattolo e lo mise vicino alla zuccheriera –Ma non sono certo buoni sono i suoi- sorrise.

Ma nonostante il bel profumino di biscotti appena sfornati che Nissy aveva messo sotto il suo naso aquilino, Pet era ancora rimasta a dove viveva quella donna assurda.

-Malfoy Manior?-

-Si- annuì allegra Nissy, come se fosse la cosa più normale del mondo vivere in una sottospecie di stato tutto per se.

-E’ la sua casa?- squittì –Lei vive in un Maniero?-

-Si, si chiama Malfoy Manior- si versò altro tè e v’inzuppò i biscotti alla pasta di mandorle della signora di casa –Bè, più che altro sembra uno zoo- disse sbattendo le lunghe ciglia bionde con fare perplesso –Certo, finchè continua a portare a casa animali trovati chissà dove…- ovviamente si riferiva a Draco, ma Pet non aveva la minima idea di chi stesse parlando –Ma c’è tanto di quello spazio che un cucciolo in più servirà solo a rallegrare quel posto vecchio ed ammuffito- ridacchiò pensando ad Harry –C’è un lago, vari prati, un bosco, un laghetto al centro, una dependance, un campo grande quasi quanto uno stadio nazionale, una grande fontana, un labirinto, delle belle distese verdi per i cavalli, la tenuta e le stalle per i cavalli, la villetta per gli ospiti, la piscina… Sa, queste piccole cose- alzò serena le spalle mentre addentava un altro biscotto.

Petunia era a bocca aperta e di scatto si girò verso il figlio che si stava strafogando di biscotti.

Ti devi assolutamente sposare con la figlia di questa!” cercò di comunicargli telepaticamente con gli occhi.

A quanto pare però Dud capì a cosa pensava la madre e sulla sua faccia si dipinse un’espressione che pareva dire “Ma manco morto!

Nissy parve sciogliersi nel modo in cui Dud mangiava i suoi biscotti.

-Oh…- sorrise adorabilmente –Adoro vedere i ragazzi con appetito. La salute è importante, non è d’accordo con me Lady Petunia?-

-Ce… certamente-

-Come ti chiami piccolo?- sorrise Nissy, mentre si allungava di nuovo verso la cesta.

-Dudley…- rispose lui guardingo.

-Dud- lo ribatterrò subito –Ho una cosa per te, spero ti piaccia- e tirò fuori un vassoio –L’avevo portata per Harry e per il mio tesoro, ma non credo che a loro dispiacerà- rise e levò il velo da sopra una millefoglie.

Dud deciso che sarebbe campato a millefoglie finchè non fosse giunta la sua ora.

-Se solo anche il mio angolo avesse questo tuo entusiasmo nel mangiare, sai, è uno stecchino. Davvero!-

~*~

-Via libera?- sussurrò Draco.

Harry guardò per bene il corridoio –Si- ed usci fuori dalla stanza, con Draco e Lucius al seguito.

-Mhm…- mugolò l’uomo –Modesto eppure classico- disse mentre si osservava attorno –Harry, mi sai dire chi ha arredato questo posto? Non ha molto cattivo gusto-

Ma Harry, assieme a Draco, non pareva nelle condizioni di rispondere: erano immobili sulle scale, Dud al terzo gradino che aveva scelto proprio quel momento per andare in bagno.

-Magari la carta da parati no, il giallo stona un po’ troppo col resto del Maniero,- continuava Lucius col naso all’aria –Ma un motivo a fiori lo poterebbe rallegr…- ma le parole gli morirono in bocca, il bastone lgi stava per scivolare di mano e lui per salvare il suo piccino, si era buttato per prenderlo, ma inciampò perché non aveva visto il gradino. Finì addosso a Draco, che andò a sbattere contro Harry che perse l’equilibro che spinse Dud fino in fondo alle scale.

Fecero un’allegra ruzzolata per le scale tutti assieme appassionatamente.

Arrivati in fondo alla rampa; Harry era stato sommerso da tutti, sopra di lui c’erano Dud, a pochi centimetri dalla sua faccia, Draco che il giorno dopo avrebbe avuto un bel bernoccolo, ed infine, in cima alla piramide umana, troneggiava Lucius, con in mano il suo piccino, seduto sulla schiena del babbano e con i piedi su metà schiena di Draco.

Davanti a loro, Pet e Nissy li osservavano con sguardo scioccato, Malfoy, e con occhi spalancati, Dursley.

-Lucius- tuonò Nissy –Ma ti sembra questo il momento di giocare ad Mangiamorte e all’Auror?- lo rimproverò.

-Ma te non capisci cara- pigolò l’uomo –Priscilla stava per farsi la bua- alzò il bastone miracolosamente indenne.

-PAPAAAAAAA’- urlò Draco –Un giorno o l’altro quel bastone te lo ficco lì dove non batte il sole e te lo faccio uscire alla bocca!!!!- (è possibile nd xla)

-Astuto- lo prese in giro Lucius.

-Ehm…- fece Harry –Sapete che un corpo umano pesa?-

Tutti si tolsero da sopra di Harry, tranne Dud, che era rimasto imbambolato a fissare le sue morbide labbra rosse. Forse… poteva?

Le sue labbra si posarono di quelle del cugino, lievi, ma dopo un primo momento d’imbarazzo, con sua enorme meraviglia, Harry gemette nel bacio e le dischiuse, desideroso di un approccio più profondo e…

-Ma è svenuto?- domandò impaurita Pet –Perché è svenuto?- carezzò la fronte del figlio che giaceva sul divano.

I membri della famiglia Malfoy alzarono le spalle, Harry compreso. Invece Draco stava nero.

Dud mugugnò qualcosa e Pet si affannò davanti al figlio, mentre riapriva gli occhi –Pasticcino?- lo chiamò –Oh patatino mio!-

Draco fece una smorfia disgustosa, Harry ridacchiò a quella reazione.

-Che cosa è successo?- domandò a fatica Dud, che si ricordava perfettamente che aveva incontrato Harry ed il damerino per le scale, poi che erano ruzzolati per esse e… poi le labbra di Harry.

-Amore, hai fatto una brutta caduta per le scale ed hai perso i senti…- gli spiegò la madre.

-Ah-

Intanto, Draco trascinò per le scale Harry e lo spalmò letteralmente al muro col proprio corpo.

-Non ti pare di aver esagerato?- chiese Harry.

-No, per niente, così impara-

-Draco, ma lo hai schianatato-

-Si, ma non se ne è accorto nessuno e poi non mi piace quando la gente ti guarda fisso lo sai- disse fiero di se Draco.

Harry ridacchio –Che subdolo, meschino, bugiardo bastardo di amore, che sei- scosse amabilmente la testa sorridendo.

Draco non rispose ma sorrise, baciandolo.

_________________________

Dunque, ora come ora sono le 2:20 del mattino e sono rimasta alzata solo per poter finalmente finire di scrivere questo capitolo che me lo aspettavo più sclerato a dire il vero. Ma mi sono sforzata di scrivere anche per dare un piccolo annuncio; dal 17 fino al 24 non ci sarò. Parto. Ed odio questo aspetto di agosto –in particolare- perché tutti se ne vanno.

Adoro il fare di Nissy xD e Lucius sta mooolto sopra le righe qua dentro. E si, lo so che i litigi stancano parecchio, ma far litigare Draco ed Harry mi viene naturale in una maniera assurda.

Chiedo scusa per la mancata betatura ma la mia beta anche non si fa sentire. Quindi scusatemi per gli orrori sia di grammatica che di ortografia.

Eheh, a dire il vero, come Lily sa, avevo minacciato ad un finale DudxHarry in style Happy End, ma voi mi conoscete. La bellifima copertina di I Kiss You l’ha fatta lei, Lily 4ever, la mia personale Grafic Girl che ho fatto penare: pucci, mi spiace per i fastidi che ti ho dato per la copertina ç___ç.

(*) La canzone s’intitola “This is new Shit” di Marylin Manson.

GRAZIE a chi legge

GRAZIE a chi legge e basta

GRAZIE a chi commenta

Voi forse non ve ne rendete conto, ma sono le recensioni che spesso mandano avanti chi scrive.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 23
*** Du3 principini vizi@ti 3d un@ princip3ssin@ ***


iky

Xla: mà, che quando siete con calma all’ospedale perché io dopo due mesi dovevo nascere, che per caso un gatto nero vi ha attraversato la strada? O… che ne so: sei passata sotto una scala? Oppure io, ho rotto uno specchio o… un palazzo fatto di specchi!? –

Salasar: perché? –

Xla: per me è un complotto dei pc verso di me. E’ impossibile che ogni roba di pc che tocco si rompe!... oppure sono io… -

I Kiss You [IKY]

Du3 principini vizi@ti 3d un@ princip3ssin@

~ventitreesimo capitolo~

- NON TE NE PUOI ANDARE! -

- Lo so che è dura Drà, ma non starò via per molto! Su, non fare così! -

- MA PERCHE’? -

Harry sbuffò.

Già era stata un’impresa della e buona mandare via con le buone i coniugi Malfoy: Lucius se ne sarebbero andato solo se Harry gli avesse dato il numero dell’arredatore della casa, più dopo avendogli fatto fare un bel tour di esse con annesso giardino, Nissy non si è sciodata fino a che Harry non gli avesse promesso che li sarebbe andati a trovare al Maniero Zoo Malfoy e che Lady Pet non gli avesse dato la ricetta per i suoi famosi biscotti con le mandorle. Non erano mandorle, ma noccioline e limone, ma provate voi a farglielo capire a quella testolina bionda sotto il capello di paglia chiaro.

Da allora erano passati quattro giorni, ma Harry ricordava perfettamente la fatica che avevano fatto. Che aveva fatto, più che altro! Visto che Dud pareva essersi attaccato a lui col vinavil doppio strato e l’intimità sa e di Draco era andata allegramente a farsi fottere; a quanto pare il caro cugino si era accorto che forse non è casualmente svenuto ma che qualcuno gli aveva dato una spintarella, e Draco che sbraitava che non lo aveva neanche ringraziato, visto che non faceva altro che il povero - oddio come mi fa male la schiena – cucciolo indifeso che pigolava e voleva Harry vicino, perché diceva che solo se coccolava il moro stava meglio.

In realtà era vero, ma solo in parte, la sua improvvisa coccolaggine era dovuta al fatto che per un attimo aveva visto le labbra di Harry premute contro quelle del babbano. Non che fosse mai successo, ma nel dolore della caduta e la rincoglionitaggine, non ragionava tanto bene e quindi per lui era come se Dud avesse baciato Harry. Per questo ora non lo lasciava un attimo respirare, ed Harry si ritrovava conteso tra: un fidanzato possessivo e pigolante e un cugino appiccicaticcio e snervante, che lo riempiva di domande per riuscire a capire perché non era riuscito a baciarlo quando finalmente era riuscito a stare sopra di lui dopo tanto tempo. Dopo quella notte.

Dud intanto, quando non stressava Harry, che veniva ugualmente prosciugato da Draco (capite ciò che volete è.é nd xla), passava il suo tempo pensando – o quanto meno quello che credeva di fare lui – se era al caso di costruire un monumento alle scale. Si, pensateci: la prima volta che era salito – anche se non esattamente come voleva – sopra Harry, era per le scale, ed il moro era nudo e qualche gocciolina vagava senza meta per il suo corpo bronzeo.

- Non ti sto mica lasciando! -

- MA CHISSA’ QUANDO TORNERAI -

- Draco! – disse Harry al limite – Facci l’abitudine come l’ho fatta io! –

Draco smise per un attimo di urlare – In che senso? Sarebbe a dire che ogni anno ti costringono a queste cose? –

- Se la vuoi mettere così…: si – sorrise serafico ed ironico – Però è un buon metodo per guadagnarsi qualcosa, anche se ogni volta sudo –

Harry si morse la lingua per la sua ultima frase. Serrò gli occhi, mentre quelli di Draco si riducevano a due fessure di ghiaccio.

- Allora è vero! – disse scioccato.

- Draco, aspetta… - gli mise una mano davanti, ma ovviamente non bastò a fermare la furia del ragazzo.

- TI PROSTITUISCI E NON MI DICI NULLA? –

Harry sospirò.

- TI COSTRINGONO! TI PAGANO! SUDI!... Per me questo è prostituirsi – poi si fece certosino – Ecco come fai ad avere tutti quei soldi –

- Ma che mi vai a vedere le camere blindate? –

- Ciò che è tuo è mio! Tu sei mio – specificò. – In effetti mi era parso strano che avessi così tanti galeoni – si toccò il meno.

- Draco – fece per calmarlo –I soldi che ho me li hanno lasciati i miei genitori e questo lo sai. Come sai perfettamente che li tocco solo per i libri –

- Quindi… non ti prostituisci? –

- No –

- Peccato – aggiunse il biondo con sguardo malizioso - … Altrimenti volevo una parte dei tuoi guadagni –

Amava punzecchiarlo, anche se poi puntualmente Harry faceva le sue famose scenate isteriche. Ma Harry in quel momento era troppo stanco ed anche se gli uscivano che era un amore ed al naturale, quella volta lasciò correre, ricevendo in risponda un bronciò by Malfoy che si, quando il compagno s’innervosiva gli toglieva tutte le energie, ma contemporaneamente gongolava, perché quello voleva solo dire che Harry lo amava… a suo modo, però lo amava.

- Ma allora cosa fai? –

Harrt incrociò le braccia –Senti un po’… ma per te io sono bravo solo ma… - arrossì un po’ – A prenderlo in culo? –

Draco stava fermo, cosciente che se non rispondeva o se rispondeva male aveva finito di vivere.

- No –

- Ah…- fece sollevato e compiaciuto Harry.

- Lo sai anche succhiare molto bene – ghignò.

- Ah! – disse Harry un po’ scontroso – Mi pareva strano –

- Dai, non fare così. – Ghignò – Ihih, –

No gente, Draco non si odiava, semplicemente amava quando Harry faceva le sue scenate, ma per quanto lo potesse stuzzicare in quel momento, Harry pareva con la testa altrove, visto che non rispondeva con le sue famose scenate che di solito finivano con il biondino per terra con Harry sopra di lui che si dava alle cavalcate. Oh, Harry era un ottimo cavallerizzo.

Harry fece per salutarlo per adempiere ai suoi doveri di povero ragazzi sfruttato per i lavoretti ai vicini. Di solito tagliare il prato, lavare i cani o portarli passeggio – Harry amava farlo, visto che andava matto per i cani (perdonatemi, ma a stare a contatto con Hoshiko mi sono convinta anche io che Harry voglia un cane nd xla) -, badare ai bimbi – altra cosa che Harry amava, anche se era stressante (waaa sono riuscita a mettere un’allusione alle mpreg *-* nd xla) – e cose di questo genere. Il moro ripensò a quello che aveva insinuato il suo fidanzato poco prima: sbagliava o Draco era in fissa che lui era qualcuno dai facili costumi? (no amore mio, sono io che sto in fissa con te versione HarryPute <3 nd xla) Prima lo accusa di essere come Ginny, in modo molto poco lusinghiero, totalmente lungi dall’essere un complimento, poi davanti al padre lo schiaffeggia additandolo come una puttana e che lo prendeva da tutti i suoi compagni di Dormitorio… se lo venisse a sapere Ron o Nev schiatterebbero e ora che si prostituiva in quel quartiere babbano… non era ora che Draco si rifacesse revisionare quello che lui chiamava tanto orgogliosamente cervello?

Ma subito dopo si chiese se fosse anche colpa sua. Insomma; certe idea non vengono fuori come fiori o funghi no? Quindi lui faceva per caso qualcosa che potesse far dedurre a Draco cose del genere? Magari era troppo sfacciato a letto, anche se Draco continuava dire che era una verginella alle prime armi, urlava troppo, ma provate voi a stare zitti quando state a letto con uno come Malfoy!, oppure era quello che era successo col cugino? In effetti… ora che ci faceva caso, la prima volta che l’ha ribattezzato da quando era lì, era precisamente dopo che aveva ipotizzato che lui se la facesse col cugino perché non riusciva a stare in astinenza. Ora, dopo gli aveva fatto capire che comanda anche se non ce ne fosse bisogno. Ma che ci volete fare? Quando l’istinto chiama bisogna rispondere!

Ancora ricordava le risate che si erano fatti all’annuncio di loro padre del:

- Ragazzi miei – fece solenne – trombare è IL sacrosanto diritto –

Ma persino sua zia Petunia sarebbe troppo scandalizzata al pensiero che lui battesse la strada… quella strada poi…

Draco lo prese per un polso, deviandolo dalle sue seghe mentali, e lo trasse a se, baciandolo. Togliendogli l’aria dai polmoni.

- Torna presto – gli fece dolce, accarezzandogli la testa e spostandogli delle ciocche. – Non ti affaticare troppo ok? –

- Ok – rispose Harry facendo le fusa.

- Io ti aspetterò qui, indifes – fece melodrammatico – Mio eroe –

- Oh, non temere, tornerò presto… Pr- - non ce la faceva neanche a parlare senza mordersi la lingua per impedirsi di ridere – Princess

Draco alzò un sopracciglio e fece scorrere la mano libera per a colonna vertebrale di Harry, facendolo rabbrividire e sciogliere, fino ad arrivare al suo sedere morbido.

Harry ridacchiò arrossendo – Okok – disse – Recepito il messaggio –

Si guardarono negli occhi, sorridendo con la luce negli occhi ed un velo di tristezza nel cuore.

- Ciao amore mio – disse caldo Harry.

- Ciao cucciolo – gli baciò le palpebre. Se gli avesse fatto i grattini, molto probabilmente Harry avrebbe ripreso a fare le fusa. – Non accettare caramelle, passaggi e non dare confidenza agli sconosciuti – (stranamente sono le stesse raccomandazione che mi fa Dray xD nd xla).

Harry ridacchiò –Eheh, vedrò – fece con faccia birichina.

- Attento a te Harry – l’avvertì sorridendo con un sopracciglio alzato Draco.

- Uhhh, che paura! – lo prese un giro – Guarda – si prese un lembo della maglia leggera – Tremo tutto – dopo – Dimmi che non ti dispiace – disse serio ma con un sorriso.

Draco sorrise, ma pareva tanto un sorriso amaro – Non hai scelta –

Invece ce l’aveva, accidenti, ma a Draco non andava di iniziare un’altra discussione. Harry sorrise e poi sparì dietro alla porta della sua stanza, chiudendola.

~∫~

Dud ingoiò la medicina che gli dette sua madre. Bè, più che altro che gli aveva ficcato in bocca: la donna, da quando quei due biondi, i genitori di quello lì, per l’appunto, se ne erano andati, era ancora più protettiva. Secondo il ragazzo era l’aver visto il proprio figlio ruzzolare per le scale, anche se la ruzzolata più grande l’ha fatta il padre del biondino, deve aver mosso qualcosa dentro di lei. Spesso si chiedeva se si sentiva in colpa per qualcosa verso i confronti del nipote, anche se, da quello che aveva capito, non sapeva neanche come si sarebbe comportata le lui fosse stato un mago. Harry gli aveva accennato che anche nelle famiglia di nonmaghi, i babbani, e questo nome se lo ricorda da quando ha undici anni, possono nascere persone speciali, come quella sua amica.

Speciali.

Si ricordò quel giorno d’inizio estate, quando per l’ennesima volta era andato a spiare Harry, e lo aveva trovato che piangeva mentre si dondolava pigramente sull’altalena. Quel giorno in cui il proprio desiderio di anormalità e di domande era esploso dentro di se.

Lui per i suoi genitori era più bello degli altri, più intelligente degli altri, più alto degli altri, più forte degli altri… più tutto degli altri, e come si chiama questo se non essere speciali? Solo quella parola racchiudeva l’amore dei genitori per i figli. Improvvisamente si chiese se anche i suoi sarebbero morti per lui. Una parte dentro di se rispose di si, l’altra rimase zitta. E lo preferì, anche se un po’ questa cosa lo spaventava.

Disse alla madre che si andava a sdraiare, così almeno lo avrebbe lasciato in pace.

Salì le scale tra il circospetto e il meravigliato. Harry aveva salito e sceso silenziosamente tante volte quelle scale e lui non ci aveva mai fatto caso. Carezzò lievemente il corrimano.

E la sua mente parti ancora, senza che potesse fare nulla per fermarla, a quanto pare era nel patrimonio genetico preso dalla madre e da Harry, e s’immaginò ancora mago, mentre difendeva Harry da dei bulli anche se non ce ne fosse bisogno, tutte le risate e i pisolini che avrebbero schiacciato assieme sotto alberi vicino a qualche lago magari… chissà se c’era un lago in quella scuola? Non si ricordava di averlo chiesto ad Harry.

Glielo avrebbe voluto chiedere, ma a quanto pare era già uscito per i famosi lavoretti per i vicini, che suo padre insisteva tanto nel voler fargli fare ben buona impressione del vicinato e poi figuriamoci se sua madre lo faceva uscire!

Oltretutto c’era qualcosa che non gli quadrava: quello lì l’altro giorno gli aveva fatto qualcosa, ne era sicurissimo! Mica se lo era procurato da solo quel bel livido sulla spalla e il bernoccolo sulla testa, eh! Chissà dove era ora? Non poteva essere andato con Harry… vabbè; meno lo vedeva e meglio era.

Stava passando davanti alla porta di Harry, quasi nella vana speranza che questa si fosse aperta piano e che nelle sue orecchie fosse giunta la voce del cugino, sensuale e calda, ad invitarlo ad entrare ed, una volta fatto, lo avrebbe trovato comodamente steso sul letto, nudo, tra le lenzuola e legato… no, anzi; che con un dito, piegato ad uncino, gli avesse chiesto di avvicinarsi. Una luce maliziosa degli occhi ed un ghigno strafottente. Stupidamente, il suo orecchio si posò sulla porta, ma non sentì il cugino, bensì qualcuno che urlava contro… la stupidità babbana e che, se l’udito non l’ingannava, era proprio…

~∫~

- Harry? – chiamò sorpreso ma contento Draco, nel sentire la porta aprirsi piano, interrompendo i suoi sproloqui contro quella comunità ed i loro metodi di lavoro e di sfruttamento minorile. Ma il suo sorriso si t trasformò in una smorfia e gli occhi iniziarono a lanciare scintille di rabbia contro due occhi porcini che lo ricambiavano pienamente. – Se tu -

- Dovrei essere io a dirlo, biondino – incalzò Dud, sputando quel nomignolo – Sei a casa mia se te ne fossi dimenticato-

- Oh tranquillo, che se anche me lo dimentico, c’è sempre la tappezzeria a ricordarmelo –

- E con questo che vorresti dire? Che… - ma Dud non fece in tempo che Draco lo anticipò.

- Che questo posto fa schifo? Si – disse fiero di se.

Dud si ricordava perfettamente le mani del cugino sul proprio collo, quasi a soffocarlo e sapeva che c’entrava quel ragazzo che si comportava come se nella sua vita Harry ci fosse sempre stato, come se avesse il diritto di manipolarlo e di decidere per lui tutto quello che c’era da fare. Non ne era sicuro ma sapeva, se lo sentiva, che se Malfoy quel giorno non avesse sussurrato all’orecchio del fidanzato quelle cose su un tizio non molto simpatico a loro, a quanto pare, lui non si sarebbe ritrovare a pregare per la propria vita.

-Dimmi cosa hai fatto ad Harry – gli ordinò, e Draco alzò un sopracciglio, poi ghignò.

- Te l’ho mostrato quel giorno, te lo ricordi? – mimò il gesto di quando lo beffeggiò, prendendo lo sperma di Harry dal letto, una goccia vagante, e se l’era portato alle labbra – Ti piacerebbe eh? – disse facendo cenno di si con la testa. Ah, se c’era una cosa che amava era approfittarsi delle sue fortune, anche se forse non meritate, e rinfacciarle a chi non ce le ha e lo odia perché lui le ha. Specie amava far capire non solo ad Harry a chi apparteneva, ma adorava la faccia delle persone alla quale sbatteva in faccia quanto Potter fosse suo. Ovviamente, quando Harry lo veniva a sapere, s’incavolava come una vipezettina e non la smetteva di starnazzare, contando che quando s’arrabbiava, ma per davvero, faceva così confusione che parlava anche in serpentese e non se ne accorgeva. Draco si ricorda che era stato zitto solo quando lo aveva buttato per terra e ci era salito sopra per baciarlo con trasporto. Da quel momento per due buone orette, le uniche cose che fossero uscite da quella boccuccia sono state Santo Godric, Oh si ancora e Draco ti amo.

- Purtroppo si – rispose Dud con una smorfia di disgusto, ma non per il gesto del biondo, più che altro perché era il biondo – Come mi ricordo di quando hai tenuto Harry sotto il tuo controllo e gli hai ordinato di strangolarmi – urlò quasi.

- Oh, ma ti sbagli. Io quella volta ho solo detto ad Harry di Minus. Nient’altro- sorrise serafico.

- Allora come facevi a tenerlo sotto controllo? – fece scioccato mantenendo sempre una certa distanza tra se e quello strano ragazzo; si ricordava anche di quando lo aveva scaraventato contro l’armadio.

- Uhm – Draco lo prese in giro facendo finta di pensarci – E’ la magia più potente che possa esistere –

Era stato harry a farglielo inculcare in testa, sia con le parole sia con i fatti e quell’esperienza col cugino glielo aveva confermato appieno, diciamo che in parte era stata una prova, anche se era sicurissimo che Harry gli avesse ugualmente dato ascolto su tutti i fronti senza protestare… bastava non beccarlo nei giorni no, che lui aveva ribattezzando: giorni delle mestruazioni.

- E quale sarebbe? – chiese incuriosito il babbano.

Draco si schifò da solo: e pensare che un tempo anche lui avrebbe risposto a quella maniera!

~∫~

- Draco? Draco ci sei? – fece Harry quando entrò nella sua stanza, quella sera.

Era stanco morto; aveva tagliato dei prati che non venivano curati da minimo tre anni, lavato circa cinque cani tutti alani, insomma; cavalli, e prima li aveva portati a spasso… anche se pareva che fossero loro a portare a spesso lui. Inutile dire che due volte si era consesso un pizzico di magia, altrimenti non ce l’avrebbe fatta mai!

Ma la ciliegina sulla torta fu l’ultimo favore che aveva fatto; qualche casa più in la da quella dei suoi zii, viveva una coppia di anziani, che si dovevano prendere cura della nipotina ma che non avevano più l’età per stare dietro ad un piccolo terremoto con i capelli mossi e biondi. Gli avevano spiegato tutto: la coppia era dovuta partire, Harry non li conosceva, ma a quanto pare erano sempre in movimento, visto che li univa il loro lavoro da archeologi, e avevano lasciato la piccola ai nonni. I genitori di lei. Harry pensò che adesso c’era anche quella bimbetta ad unirli; mentre la dondolava tra le braccia cercando di farla addormentare, e la signora faceva del tè ed una torta di mele fatta in casa che Harry mangiò calda e ben volentieri sorseggiando il tè.

Ilia, così si chiamava la cucciola, era un fagotto dalla pelle chiara e gli occhi verdi, lo fissava curiosa, mettendogli le dita sugli occhiali. Toccandogli la faccia; gli occhi, il naso, le guance, il naso, giocava con i suoi capelli e gli sfiorava le proprie labbra sempre tirare su da un sorriso quasi materno. Il pensiero gli andò subito a Draco, e che se lo avesse visto, gli avrebbe detto di smetterla di perdersi in sentimentalismi da mammina. Oltretutto, nella casa dei due anziani, c’erano delle foto dei genitori di Ilia; erano entrambi molti belli, ma Harry era certo che gli occhi li avesse presi dalla nonna, i capelli biondi dal padre ed il sorriso dalla madre… forse dal nonno aveva preso la testardaggine. Era tremendamente cucciuta, ok che era piccola, ma dopo mezza giornata che gli diceva:

- Non si mangia il borotalco –

E lei imperterrita, continuava… bè, non potevi fare altro che sorridere. E toglierli per l’ennesima volta il barattolino dalle manine. O almeno era così che reagiva Harry.

Harry si tolse le scarpe e buttò sopra una pila di vestiti la maglia sudata che aveva addosso; sotto di esse qualcosa si mosse. Incuriosito e del tutto senza cervello, il moro si alzò dal letto e s’inginocchiò davanti alla massa di colori scuri.

- Oh, eccomi qua – sorrise aperto, prendendo in braccio il furetto albino. Draco si divincolò e alzò il musetto fino a dare una leggera lappata sulle labbra di Harry, che prese a fargli i grattini tre le orecchie, annotandosi in memoria che più tardi anche lui voleva una dose extra di coccole. Si andò a risiedere a letto.

*Come è andata?* gli chiese Draco, felice di vederlo ma storcendo il nasino rosa per la sua faccia stanca. Non gli piaceva che il suo amore faticasse… a meno che non lo facessero assieme.

- Bene, o quanto meno come sempre – rispose questi per poi guardarsi attorno – Ma cosa è successo qua? –

Notò solo in quel momento che un sacco della sua roba era per terra, come se qualcuno ce l’avesse buttata. Ok che lui non era minimamente ordinato e che la sua camera pareva un campo di concentramento, però…

*Oh, nulla di che* fece Draco con sufficienza *Ho solo marcato il territorio*

- Mi spaventi quando fai così lo sai? –

*Ma Harry* sbottò scioccato Draco *Tuo cugino mi stava facendo impazzire! Non faceva che farmi domande!*

- O mio Godric! – si buttò una mano in faccia – E tu per tutta risposta l’hai schiantato? Molto diplomatico amore, non c’è che dire! – ridacchiò.

*A dire il vero no* socchiuse gli occhi *Ma quando ha iniziato a fare… sai no, le solite domande che si fanno tra due persone che non si sopportano…*

- Del tipo… ma quando è che muori? –

*No* negò *Del tipo: ma Harry ingoià?*

Harry batté che volte le ciglia, cercando di mettere assieme due parole per una frase di senso compiuto, ma alla fine se ne uscì con uno sbadiglio.

- Waahhhhh- si stropicciò gli occhi - Sono troppo stanco.- pigolò – La scenata la forò domani –

Draco ridacchiò e si trasfigurò nella sua vera forma; con calma svestì Harry che aveva iniziato a parlare con voce impastata dal sonno, baciando ogni tanto la sua pelle morbida e divertendosi a giocare con l’ombelico. S’infilò sotto le coperte con eleganza mentre Harry si trascinò dal copriletto gattonando fino a ritrovarsi nell’abbraccio di Draco, che lo ingabbiò con le sue braccia.

Si stiracchiò e strusciò la testa contro il suo petto – Oggi ho aiutato dei signori anziani con la nipo.. waahhh… nipotina –

Draco sorrise ma non disse nulla, si limitava a giocare con i capelli col fidanzato.

- Era bellissima Draco, la dovevi proprio vedere – ridacchiò al pensiero. – Si chiama Ilia e ti somiglia molto –

Draco ridacchiò anche lui – Somiglia a me, cucciolo? –

- Mmmhm – fece Harry – Ha i capelli biondi, biondi, proprio come i… - altro sbadiglio – Come i tuoi – fini sospirando pesantemente.

- Gli occhi? – chiese Draco, con un velo di tristezza ma dolce. Sapeva che Harry era troppo assonnato per regolare quel suo criceto.

- Waahhh… verdi, come i miei –

- Oh, allora si che era bella – ma quella frase era come un pugnale nel proprio cuore, decise Draco.

Passò qualche istante, nella quale Draco carezzò la schiena di Harry ed il moro se ne rimase fermo. Ma entrambi pensavano la stessa cosa…

- Draco- lo chiamò infine, e la voce pareva essere completamente sveglia.

- Si? – rispose, ma avrebbe tanto voluto non farlo. Addormentarsi di colpo.

- Perché noi non possiamo? – domandò affranto ma sapeva che Draco non poteva rispondere. Non voleva rispondere. –No, anzi… scusa. Nulla. Come se non avessi parlato – disse cercando di fare un piccolo sorriso – Buonanotte amore – alzò la testa per sporgersi per il bacio della buonanotte, ma si trovò Draco che guardava in un punto impreciso sopra di lui. Come se non fosse presente. – Draco? Non fare così – lo supplicò sperando che la sua voce non fosse troppo disperata anche per le proprie orecchie. Quasi, quasi si sarebbe messo a fare come era solito fare Dobby quando era ancora un servo e non obbediva o cose così. Ma decise che faceva troppo male.

Alla fine si arrese, in parte per la stanchezza ed in parte perché quell’argomento non l’avevo mai affrontato. Si sporse per dargli ugualmente un bacio, ma quelle carnose labbra che di solito erano passionali e calde, erano fredde ed impassibili. Con l’amaro in bocca si riacoccolò di fianco a lui, e con una ferita nel cuore sentì il suo abbraccio allentarsi.

-Buonanotte Draco – ridisse, cercando di reprimere la voce stridula ed il magone che gli era salito fino alla gola.

Forse avrebbe fatto meglio a dirgli prima del cane e poi di Ilia. Ed in quel caso no, non stavano pensando alla stessa cosa e l’atmosfera sarebbe stata d’amore e di risate e di giocosi battibecchi, non tesi e tristi come invece sono ora. Si costrinse a dormire, sperando di aver sognato tutto.

Durante la notte, quando tutti dormivano in quella casa, Draco aveva solo spostato la testa, abbassandola per un’occhiata al volto in quel momento triste anche nel sonno, di Harry. Sinceramente

Draco lo strinse forte a se, stringendo gli occhi, cercando di prendere sonno, quando davanti ai suoi occhi chiusi erano, da qualche ora, perennemente presenti, immagini di Harry con in braccio una piccola bambina e che gli sorridevano con amore.

Ma forse quelle cose fanno parte di quel cassetto dei non detti, e che devono rimanere tali. Questo pensava Draco e questo avrebbe fatto.

Forse.

Come avevo detto a Lily, ecco qua il capitolo; iniziato e finito oggi. Ore 17:10, e per una volta tanto finisco le cose ad orari umani. Ma chissene del tempo e dell’ora!

L’idea della prostituzione non è mia, ma tutto merito della cara quanto smarrita zietta Ada, che quando, mesi or sono, ha letto la mappa, ha ipotizzato una cosa del gere aiiungendo che era impossibile e che Pet altrimenti si sarebbe troppo scandalizzata xD. Mi manchi ziettina ç.ç, ah, visto che sono sveglia solo l’altro giorno ho capito chi è Vash *-*! Zi, ammetto che ci somiglio xD!

All’inizio sinceramente questo capitolo non si prospettava essere nulla, poi il pc dove scrivevo si è bloccato e mia aveva cancellato mezza pagina, peccato, mi piacevano delle battute ç_ç. La cosa della bimba non era minimamente prevista, ma che volete che vi dica; amo quando Harry ha a che fare con i cuccioli, sia umani che animali <3. E per chi se lo chiede no, con è una mpreg, ovvero uomini incinti, perché altrimenti l’avrei messo all’inizio, anche se mi spiace perché amo l’mpreg ma capisco che una cosa in più in questa fanfa già piena come l’uomo d’oro del drago del Torneo Tre Maghi non sarebbe servito a nulla.

E si, sono fissata con le coccole e i grattini, visto che ne ho ricevuti a vagonate in versione vituali da YL e stamane da Mok <3. Giuro, ho gli attacchi di coccolinitaggine a tutte le ore °-°, le chiederei a zia Bellatrix visto che me le vuole sempre… peccato che il 40% delle volte nella mia vita ho rischiato la pellaccia solo perché lei esagera e mi strangola è-é.

Appena metto apposto il cap aggiorno anche AQ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=171609&i=1), perché ne sono successe di cose a Tunisya [Mok lo za xD].

La bellifima copertina è, opera di Lily4ever <3, con la speranza che ora si veda °-°.

GRAZIE a chi commenta.

GRAZIE a chi legge.

GRAZIE a chi ha messo la fanfa tra i preferiti.

Fra Ro: se il viaggio me lo sono goduto? Bè, basta andare a vedere AQ cara xD. Sono felicizzima che ti piaccia e che sono riuscita a farti piacere Nissy, visto che nell’originale è un personaggio molto tralasciato.

Ina: ma sei sparita dal forum, cume mai, che è zuzzezzo?é-é. Eheh ed ora mi vuoi ugualmente bene?xD Zi, dai, fondiamo l’ Anti-Dudley mi sa che si iscriveranno un bel po’ di persone. Bhe, me ama Harry anche spalmanto SOPRA Draco, anche se per me Harry rimane ugualmente uke <3. Eheh la mia Nissy fa scalpore.

Kumiko Shirogane: Draco è Draco? Pwa! Amo di più Harry xD! Ede appunto perché amo Harry che lo metto con Draco nu?*-*.

Elyonchan: uhm… cara? Dud ha risposto che lui vuole, può e lo farà! Scusa il ritardo, non si può certo dire che sia stata un fulmine vero?ç-ç. La battuta di Nissy “e pOOOOOi” non è mia, ma di Dray, quindi ti consiglio di leggere la mia fanfa “Lei vive per il canale 5” xD! Così capirai da dove viene. Lucius è unico, davvero! Lieta che Draco ti abbia dato tale suggerimento *-*!

Hay_Chan: solo leggermente?xD! Anche e moi zai?°-°! Azzie pe ri complimenti <3. Cruciare? Uhm… solo?

Mokona89: zi, a dire il vero zi, ma la speranza è SEMPRE l’’ultima a crepare cara xD! Azzie per stamani, mi hai tenuto sveglia, altrimenti chi ce la faceva =.=. Domanda; che vuol dire introspezione?Oo azzie mille, davvero, ma nun mi ricordo cosa è… uhm una cosa tipo quando capisci gli altri… nu, aspetta, mi confondo ç-ç. Eheh, in sto capitolo stiamo al Harrucciolo al massimo eh? Ah, come amo la matematica in certi casi! Quasi umano? Azzie xD! Sinceramente non ci avevo pensato al fatto dei Dursley °-°… azzie mille per aver fatto infestare le mie notti di incubi è-é.

Dede: Harry si fa tante di quelle seghe mentali...farebbe meglio a farne un po' di più a draco...ma di quelle reali deo quando l’ho letta mi sono buttata a terra dal ridere xD! Grazie mille per averla messa tra le preferite e per aver commentato. Se si droga? Ma sai che Dray la prima volta che mi vide mi fece la stessa domanda?xD E la risposta è la stessa per Nissy “nu, sono così al NATIURAL”! A proposito… penso che tu abbia ragione sul fronte del; scrivi italiano, visto che non lo scrivo ma scrivo itaJano ed anche sul fatto che molti detti magari locali in altre parti non si capiscono. Io abito al centro d’Italia, quindi ho un pochino di romano, ma ho sangue veneto ed emiliano quindi… per me è normale scrivere detti un po’ locali. Ammetto che non capirei subito un detto siciliano, milanese – anche se ho dei parenti lì – e napoletano – anche se un mio nonno è di lì – però… davvero, non ci faccio assolutamente caso e poi più che altro li metto per fare ridere. Centra perché ci capa, è un po’ romano… (è un pochino come per dire: la pasta col pomodoro, ci sta bene!) ed insomma; il romano – non quello fitto fitto – si speiga da solo – eppure, come hai detto tu, dipende anche se una persona è abituata a sentirli e se li capisce. Su questo capitolo ero incentrata più sul serio – rispetto al capitolo precedente – quindi non ci dovrebbero essere detti e roba varia, ma se ci sono per piacere dimmelo ok?^-^ LuciusxHarry? Allora hai MOLTO buon gusto cara *-*. Complimenti.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 24
*** Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@ ***


Xla verso il pc che ha cancellato tutto: gli do tempo fino alle 23 di stasera, poi mi attacco alla bottiglia di Bailers e quando la finisco gli lancio addosso la bottiglia vuota, più forte che posso -

Che ero contentissimo,

Ma non te l’ho mai detto che chiedevo Dio ancora… ancora…

Il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male,

Quando invece starai bene, resterò a guardare,

Perché ciò che ho sempre chiesto al cielo:

E’ che questa vita ti donasse gioia e amore vero in fondo.

[Ed Ero Contentissimo – Tiziano Ferro]

I Kiss You [IKY]

Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@

~ventiquattresimo capitolo~

Da quella notte, la notte nella quale Harry, troppo stanco se non per dormire, diede voce ad un suo piccolo desiderio, anche se ben concio che era impossibile; Draco lo sapeva, Harry lo sapeva, ma allora perché nessuno dei due riusciva a darsi pace? Perché nessuno dei due sapeva mettere una pietra su quella faccenda? Forse… perché nessuno dei due riusciva a dare pace a se stesso.

Si erano chiusi in uno di quei silenzi che sapeva di aria viziata e che ti faceva venire voglia di battere i piedi per terra fino a che il pavimento non cede e a buttare roba contro un muro provando soddisfazione quando l’oggetto s’infrange. Harry una volta aveva avuto il coraggio di sognare durante una notte che Draco tirava una cosa dentro il cesso e tirava lo sciacquone. E quella cosa era il proprio cuore. Si, proprio quel cuore che giorni addietro, quando temeva che Draco si fosse innamorato del cugino che dalla vita aveva sempre avuto tutto senza guadagnarselo, si teneva con un filo smesso. Draco da parte sua non sapeva se essere in collera o meno ma la cosa più frustrante era: con chi esserlo? Non poteva di certo biasimare il suo compagno, dopotutto chi non voleva un figlio? Bhè… lui Quasi ghignò dentro di se quando arrivò alla conclusione che loro erano troppo giovani anche solo per prendere in considerazione una cosa simile. Si, quella si che era una scusa perfetta, adatta a lui.

Quindi Draco rimaneva fermo sulle sue convinzioni, certo che se si fosse messo di punta Harry avrebbe ceduto ed entro tre mesi massimo, o minimo, se ne sarebbe completamente dimenticato.

Harry invece non pensava, preferiva stare dentro la bolla di ferro e di fango che si era creato dentro. Dentro di se, in modo che le offese che avrebbe ricevuto da Draco, perché era certo che la questione era bollente, lo avrebbero ferito fuori, ma almeno dentro sarebbe rimasto intatto. Intatto. Una strana parola… cosa era intatto nella sua vita?

Harry appoggiò la faccia sulle cosce di Draco e lasciò che lui gli carezzasse i capelli. Tanto sapeva che il biondo non era lì con la mente in quel momento; troppo impegnato a pensare come lui gli stesse rovinando la vita e robe simili; Bhe, caro principino, sappi che la vita non è rose e fiori! Sorrise notando che quelle parole sarebbero stata perfette, si, ma per qualche anno prima, quando ancora c’era Tom in giro e la famiglia Malfoy era costretta ad ubbidire. In un lampo ricordò una frase:

Gli altri ti possono dire qualunque cosa, ma alla fine sei tu che decidi. Non puoi dare la colpa agli altri se tu fai le scelte sbagliate.

Non si ricordava chi l’avesse detta ma per lui era giusta. Per loro.

Arricciò il naso. Loro; ovvero noi… di solito quella frase faceva urlare di gioia il suo stomaco, ma ora gli dava una sgradevole morsa all’altezza del cuore. Che lui stesse costringendo Draco? Che si stesse comportando come o peggio di Voldemort? Dopotutto l’Oscuro voleva fedeltà e lui cosa voleva da Draco? Fedeltà eterna. Improvvisamente si domandò se Draco lo amasse o meno e se lui, in primo, lo amava… lo sperò con tutto il cuore perché l’unica cosa che lo aveva sempre distinto da quella faccia da serpe era proprio quella; la capacità di poter amare. Erano troppo giovani per poter dire con certezza ti amo, no?, dopotutto avevano solo quattordici anni… dire ti amo era servito… Dio se era stato utile quel ti amo durante la battaglia finale! Harry quasi si disgustò da solo per la scelta della parola utile ma c’era poco da fare, quella era la verità.

Draco intanto guardava fuori dalla finestra e solo vagamente si rendeva conto del tesoro che stava carezzando con le dita. Era troppo occupato a riflettere, se dire la verità o meno. Sperava che Harry, dai suoi silenzi, potesse capire molto di più che con delle misere parole; si era sempre segretamente vantato di poter capire sempre e comunque il suo cucciolo, ma ora quelle labbra chiuse non gli dicevano nulla e gli occhi erano troppo sfuggenti per poter cogliere qualcosa. Aveva già appurato che oramai non servivano a nulla i suoi rimedi, ovvero quello di una bella scopata che, per quanto oneste e sane fossero, senza troppe paroline dolci, non funzionano soprattutto perché lui per primo, non ne era in vena di sudare.

Harry decise di dare una controllatina dentro di se, a quel cuore straziato che non vedeva più da tanti giorni, troppo, troppo tempo per uno come lui. Uhm; le condizioni non erano delle migliori ma aveva smesso di sanguinare, all’apparenza, e le corde erano nuove di zecca, all’apparenza. Ma in lontananza sentiva come delle gocce che cadono e non si fece problemi a concludere la propria visita medica personale con un sorriso a metà tra il falso e il malinconico: Draco sapeva prendersi cuore del suo cuore, ecco perché era ancora in piedi. Doveva molto a quel biondino.

All’apparenza era tutto normale.

Harry si rigirò e Draco, non sentendo più i capelli corvini tra le dita, abbassò lo sguardo e si trovò di fronte ad un grifoncino con un bellissimo sorriso tra le labbra e per un attimo gli parve tutto come doveva essere. Sorrise e per risposta si calò sul suo compagno, che schiuse le labbra.

Sinceramente… Si, ce ne erano due. Uno per entrambi.

Plinc… plinc… plinc…

Una corda, che non si vede all’apparenza, stava iniziando a rompersi. Una di quelle corde che erano state riparate male, da una persona disattenta ed ottimista ed una di quelle ferite, una delle più profonde e vecchie, aveva iniziato di nuovo a sanguinare, andando mano mano gocciolando ed unendo le compagne rosse alle solo amiche sotto di loro, dove erano raggruppate. Si, si volevano dentro bene loro, tanto che se una cade, cadono tutte. Tutte quelle gocce erano delle brave grifondoro. Salti tu, salto io, si dicevano. Saltano loro… salta anche Harry, senza neanche accorgersene. Harry corrugò le sopracciglia, ma scacciò presto quel dolore lieve dal petto, perché Draco aveva iniziato a giocare col suo labbro inferiore. Lieve semplicemente perché, quel dolore lo aveva provato tante di quelle volte che ormai faceva parte di se, forse neanche poteva viverne senza.

Semplicemente… semplicemente perché erano troppo giovani, avevano ancora una vita davanti e rovinarsela con un figlio avrebbe portato solo altre responsabilità. Lui non ne voleva e non voleva che Harry ne avesse ancora. Era lui il viziato, non aveva bisogno che nella loro già devastata e sudata vita irrompesse un marmocchio che arrivando come una furia avrebbe preteso tutte le attenzioni di Harry, lasciando lui solo. Aveva passato troppo tempo a vedere i sorrisi di Harry rivolti ad altri, li voleva solo per se; i suoi sorrisi, i suoi sguardi luminosi, il suo corpo, le sue coccole; Harry era sua e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo vita di nuovo. Aveva troppo sofferto nel vederlo su una barella al San Mungo per mesi, attaccato a macchine che lo facevano respirare, che lo facevano vivere cazzo! Tutte le notti passate al suo capezzale con il respiro in sospeso per ogni suo possibile movimento, il volto pieno di lacrime e le occhiaie per la mancanza di sonno non erano servite a nulla? Aveva faticato per guadagnarsi Harry ed ora gli spettava di diritto. Avrebbe avuto Harry tutto per se, anche a costo di andare contro la volontà di Harry stesso!

Draco s mise sotto le coperte con Harry, che si teneva a distanza, dandogli le spalle. – Buonanotte – disse il moretto, strusciando la testa sul cuscino, nella speranza che con quel gesto il morbido tessuto assorbisse tutto, tutto di lui.

Attese che Draco gli rispondesse, ma non lo faceva da quella notte, quindi perché avrebbe dovuto iniziare proprio ora? – Buonanotte – e sperava che Draco rispondesse, perché il suo silenzio lo stava mangiando vivo.

Invece questo sperava che Harry aggiungesse qualcosa a quell’annuncio, qualcosa che iniziava per A e finiva per E, si era giurato che non avrebbe risposto fino a che l’altro non l’avesse detto.

La bugia che rompe ogni silenzio,

E la bugia che non dico solo se non penso.

Questo silenzio, non vale neanche una parola,

Ne una sola.

[Stop! Dimentica – Tiziano Ferro]

Harry chiuse gli occhi forse ed ispirò il più silenziosamente possibile e Draco avrebbe tanto voluto abbracciarlo e mettere le sue mani lì, proprio lì in mezzo a due cicatrici che parevano resti di ali d’angelo. Un angelo buono che era stato strappato al suo mondo per salvare uno a cui non apparteneva e, una volta che ebbe finito il suo compito, l’uomo, egoista e geloso, lo privò delle ali, così da poter averlo sempre con se. Dove siano quelle ali nessuno lo sa, ma Draco sapeva che erano state bruciate dalla propria rabbia.

Da quella notte… Harry non si era fatto più abbracciare. Oh si, avevano fatto l’amore, se così si poteva chiamare fingere, ma non bastava. Non più. E a Draco non veniva altro in mente. Ma Harry a quanto pare si schifava a tal punto di lui da non voler avere nessuno gesto che non abbia a che fare col sesso… ma visto che lo conosceva bene, Draco sapeva che Harry si schifava si, ma di se stesso; magari si riteneva un totale idiota per quello che aveva detto quando era troppo stanco per pensare… anche se Draco era sempre più convinto che Harry non avesse filtro e che quindi la ghiaia che aveva in testa drenava fuori dalla sua bocca come nulla. Draco aveva gli occhi su quella bella schiena bronzea e prima ancora di ridirsi quanto erano belle quelle due cicatrici sulla scapole,

E l’attenzione cade solo sulle cose belle,

Ma poi cade la neve e primavera non è più,

E poi cade la neve e primavera non è più.

Le storie sono come le finestre a primavera,

si aprono facilmente e sempre troppo volentieri,

ascoltando il profumo di un’estate che si spera.

Arriverà ma non arriva e pensi sempre a ieri…

[E Primavera Non E’ Più – Tiziano Ferro]

Poté quasi sentire, col tatto, Harry che trattenne il fiato nel sentire quella mano sulla sua schiena. Quella mano che gli scatenava la febbre, piacere… qualunque cosa, ma calda, sempre, e molto, invece ora… era fredda. Dove era finito tutto il suo calore? Pareva… pareva quasi si aver su di se quella mano che anni prima non aveva stretto. Pareva… il solito vecchio Malfoy, quello impassibile, glaciale, indifferente a tutto e tutti tranne che a se stesso.

Dalla sua posizione, ora seduto con le gambe incrociate sul letto, non aveva il coraggio di girarsi: forse era vero che gli smistamenti ad Hogwarts avvenivano troppo in fretta, anche se il suo è stato anche troppo lungo per gli standard. Silente gli aveva detto che erano le nostre scelte a determinare chi siamo, ma allora lui, per quello che stava per fare, per Merlino e Morgana che stava facendo?

- Draco… - richiamò la sua attenzione, anche se questo non faceva nulla per farglielo capire – Volevo solo dirti che… - ma come; non lo interrompeva? – Per quello che riguarda noi. Se ci pensi bene non abbiamo mai avuto un minuto per noi. Davvero per noi – se davvero non lo interrompeva tanto valeva sputare tutto il veleno che gli era entrato in corpo – Ne abbiamo passate molte. Divisi e destinati ad odiarsi. Eppure… ci siamo scoperti innamorati, ad amarci… buffo – sorride scuotendo la testa.

Erano come le pistole e le manette, una la giustizia e l’altra l’illegalità; così diverse… eppure uguali e destinate ad incrociarsi sempre, e nei momenti più improvvisi. Ma chi vincerà alla fine?

- Io sono troppo immaturo, pieno di sogni irrealizzabili – sbuffò – Troppo piagnone e pretenzioso d’attenzioni. Insomma, ho anche la pretesa di volere un figlio con te, quando sono io il primo ad esigere attenzioni… So come la pensi su certe cose e non avrei mai dovuto chiedertelo. Tu, parliamoci chiaro, sei… cazzo… sei diverso da me – smorfia – Sin da come sei stato educato da piccolo. Sai che non me ne importa nulla di tutte le offerte che mi fa il Ministero e tutto perché preferisco di gran lunga stare con te piuttosto che… - le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo Potter - … La… la verità è che non mi sento all’altezza di fare nulla, se non ho te accanto e mi odio, mi odio per questo sai? Perché so che ci vuole un gran coraggio a sopportarmi perché a quanto pare non so reggermi in piedi da solo – sospirò – Salvatore un cazzo! Come mi comporterò quanto tu avrai uno degli inviti alla Malfoy? Cosa sarò io? L’ennesimo trofeo da mettere nel Manior? – che qualcuno gli tappi la bocca! – Vicino a te io… io…. Non sono nulla – a quel punto un non è vero sarebbe servito a qualcosa, quantomeno a sollevargli il morale, ma l’unica cosa che Draco fece fu quella di spostare l’angolazione della mano sulla schiena, ad Harry rimase fermo, immobile, spaventato che quella mano fosse solo frutto delle sue scarse e penose illusioni.

Semplicemente… semplicemente perché gli avevano portato via tutto e subito, e ciò che non gli avevano tolto prima, glielo avevano tolto poco per volta, mentre lottava per tenerselo stretto. Voleva una famiglia, qualcuno da coccolare, un figlio, e qualcuno che lo reggeva quando cadeva, un marito. E sperava che quel marito fosse Draco, ma alla fine si decise che lui era fatto per soffrire. Mille volte si era interrogato del perché del tanto soffrire umano, suo… forse perché dopo saremo ricompensati nei cieli… si, certo, come no! E’ una colossale fregatura condurre una vita giusta, perché arriverà sempre il furbo e l’ingiusto che ti soffierà sotto il naso un modo illegale tutto ciò per cui hai faticosamente lottato, Harry quasi quasi gli veniva voglia di salutare tutti quei futuri belli che gli venivano sottratti con violenza, con un sorriso. La cortesia innanzi tutto. Ma Harry sapeva perché non moriva una volta per tutte: perché non poteva avere una bella casa calda, un figlio, un marito, l’amore. Semplice; era fatto per soffrire e la felicità molto probabilmente era allergica a lui… oppure lui a lei, su questo ancora si doveva decidere. Non era poi tanto difficile no?

- Prima il nostro orgoglio – ricominciò – Poi Tom ed ora questo… - aveva paura persino a dirlo – Draco… nonostante ti amo non funziona tra di noi – abbassò la testa, inarcando la schiena.

- Cosa stai cercando di dirmi? – ed il suo tono era tornato quello di un Malfoy, non più Draco, ma Malfoy… solo con un pizzico d’insicurezza e di curiosità.

E’ stata una delle tante storie durate niente,

Pazienza andiamo avanti ma mi sento un verme.

Fa niente, dici sorridente.

Fa niente, pelle sa serpente.

Conta poco e niente.

[E Primavera Non E’ Più – Tiziano Ferro]

Harry spostò la testa di lato, da sopra una spalla, ma non abbastanza perché l’altro vedesse i suoi occhi vuoti, vuoi come quelle iridi grigie. Come se già se lo aspettassero.

-Che ti lascio Draco, così che ognuno di noi possa essere felice per conto proprio – trattenne a forza un singhiozzo – E, te ne prego – una preghiera – Non dirmi che sono crudele –

-Non saprei Potter – ribatté tagliante l’altro, mentre si alzava e se ne andava via – La crudeltà è un fatto di punti di vista –

Appena Draco lasciò la stanza, Harry non resse più e si gettò sul letto, sfinito, in posizione fetale, con una mano sul ventre. Patetico… si, patetico, ma non se ne vergognava neanche minimamente nel dire di desiderare di avere qualcosa ancora da proteggere, ne aveva bisogno, sapeva fare solo quello, anche se non gli riusciva sempre bene, proteggere gli altri, altrimenti si sentiva veramente inutile, e stringere una mano sul suo ventre se sentirlo caldo gli dava l’impressione che lì dentro c’era qualcuno da proteggere e se ne sentiva cullato lui stesso, come se gli dava forza per continuare ad andare avanti.

-Harry… - una mano calda sulla sua spalla, non sapeva di chi fosse, gli bastava che quelle braccia che ora lo stringevano fossero calde, un rifugio sicuro. E si aggrappò a loro proprio come avrebbe fatto con Draco, piangendo come un bambino. E Dud, scioccato, lo iniziò ad accarezzare nei capelli, non sapendo che altro fare.

Plinc… plinc… plinc…

Ma da dove era, Draco poteva perfettamente sentire le lacrime di Harry come fuoco e ghiaccio sulla propria pelle.

All’apparenza. Perché, forse, per una volta tanto, Potter aveva ragione.

Il 24 originale è andato allegramente a farsi fottere e sinceramente preferivo quello a questo, ma purtroppo Giuda [il mio nuovo pc portatile] ha deciso che era meglio cancellarlo, appoggiato completamente da Kerol [il pc dove scrivo e dove posso andare su internet]. Dunque… avevo dato un anticipazione a Lily 4ever che, poverina, non c’era rimasta tanto bene è-è, e ci credo. Ma prima di scannarmi voglio dire che, per quanto sia, ci tengo a questo capitolo, perché fa capire che per quanto si ami, anche chi più ama può lasciare. E fa male.

Ho cercato di dare ragione e torto ad entrambi, perché nei litigi [se così si possono chiamare] tutti hanno sempre la metà di queste due cose, ma non sono completamente sicura di esserci riuscita.

Oggi mi sono alzata dal letto alle 7 [svegliata no, perché quello l’ho fatto ieri alle 17] e sono andata a scuola, dove c’era scritto che quelli della mia classe iniziavano il 19, così sono tornata a casuzza, con somma gioia di mia madre, che ha ciarlato che non c’è più giustizia a sto mondo, e dopo aver aspettato di vedermi Will&Grace mi sono decisa a riscrivere il capitolo, cercando di ricordare il più possibile da quello che era non c’è più. Ho lanciato veri urli all’amazzone ieri e fatto esaurire mia madre, il mio Xsiano e Sabry, visto che poi stamani ci siamo sentite per telefono.

Al più presto il capitolo 25 ^-^, ah, vogliate perdonarmi l’inserimento di pezzettini dai testi di Tiziano Ferro, ma se fate bene attenzioni, ho citato anche altre cose, sia canzoni che film… chi vuole indovinare cosa è stato preso da cosa?<3

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Kumiko Shirogane: se si potesse? Ma sono maghi, certo che si può, ma purtroppo questa non è una mpreg ç-ç, ma ti giuro che quest’anno nessuno m’impedirà di far fare me e alle altre il busto di Harry incinto, sissignore! Cascasse il mondo… io mi sposto *-*! Grazie mille cara, e si, Dud è indecente, ma d’altronde, tutti li siamo xD!

Fra Ro: sei sempre troppo gentile con me cara. Uhm, vero, la cara Luce ed Ombre… la controllerò *-*.

Hay_Chan: ed ora chi deve morire? xD

Ina: mi hai dato una bella idea sai? xD ma non so se la farò o meno! Si, nelle fanfic si risolve con le mpreg e la magia ma nella realtà, ahimè, è diverso ç_ç. Bava *-* I SOGNI SON DESIDERIIIIII <3,

Mana: ben tornata <3! Idiota? Solo? xD! Bè, è difficile stare dentro la testa semplice di un altro quando sei abituata alla tua, così incasinata xD.

AVVISO;

io sono per l’mpreg, e so benissimo che per ora è solo possibile nella fantasia e nel mondo delle fanfic, ma ricordiamoci che tutto ciò che era impossibile, ora più della metà è impossibile. La fantasia è il più grande mezzo creativo che esista, non fermiamola solo per pregiudizi del cazzo per paicere.

E se la bio chimica è troppo impegnata a creare automi che un giorno potrebbero rivendicare il diritto di appartenenza del proprio io e del mondo, piuttosto che impegnarsi per far si che nasca una creatura da due uomini che si amano… bè, allora il genere umano è ancora più patetica ed ignorante di quello che credevo.

Ci sono solo due cose infinite nell’universo: l’idrogeno e la stupidità… e non sono molto sicura della prima.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 25
*** Infondo… mi v@ b3n3 c0sì. Si. ***


Dray; guarda che dobbiamo fare architettura, mica DxH –

Xla: da quando sai la legilmanzia? –

Dray: prevedibile. Grifo del cazzo! –

Xla: a dire il vero pensavo di fare un nuovo preservativo e farlo testare a Draco ed Harry –

Dray: … tu non sei mica normale mi sa –

I Kiss You [IKY]

Infondo… mi v@ b3n3 c0sì. Si.

~venticinquesimo capitolo~

Prendimi.

Prova a prendermi, a bruciare le mie partenze adesso.

Muoviti, tra le rapide, del mio vivere, con la tua esperienza.

Provaci a raggiungermi, col peso dei tuoi rimpianti addosso.

Facile, troppo facile:

Giudicare e poi non buttarsi in gioco mai.

Provaci a riemergere da quei sogni che il tuo silenzio ha ucciso.

Che ne sai dell’origine delle lacrime se non hai mai pianto?

Agile è quest’anima, non puoi vincerla, non la puoi ingannare più.

[Prendimi – Renato Zero]

Aveva passato tutta la notte a coccolarlo, quel piccolo dal cuore distrutto, convinto che era impossibile che, dopotutto quello che aveva passato, Harry potesse piangere così forte e così… dolorosamente. Era come se il dolore del cugino si trasmettesse a lui tramite le lacrime che gli bagnavano il pigiama e poco gl’importava se il ragazzo era completamente nudo; l’unica cosa che gli girava in testa era trovare quel dannato damerino e pestarlo! Aveva visto che Harry era felice con quello lì, e questa erano una delle tante ragione per la quale gli pareva così ingiusto, ma almeno era felice no? Invece… Dud ricordava che la madre gli aveva detto che alcune volte si piange anche per la felicità, perché non si può trattenere; ma quella che vedeva in Harry non poteva esserlo. Ed ora era mattina.

-Harry… - lo chiamò piano e ad Harry gli si mozzò il respiro.

Sentiva che aveva bisogno di qualcuno che lo sostenesse, forse era per puro egoismo, ma dopo tanti anni costretto a sostenere gli altri, ora, chissà perché, gli risultava tremendamente naturale crollare. Forse erano gli arretrati di un’infanzia rovinata e passata troppo in fretta, ma Harry si decise che molto probabilmente era cercare scuse patetiche solo per difendere la sua immagine già svanita, di Golden Boy.

-Senti Harry… - da quando il suo uscito dalle labbra del cugino aveva un suono così dolce? O forse era sono una sua impressione? – Cosa hai? – bella domanda – Ti va di dirmelo? Se non so cosa hai non posso fare nulla. Dopotutto… se vuoi aiuto, devi darlo –

Ma Dud non sapeva che non c’era frase più vera e falsa al mondo di quella. Harry prese in considerazione l’ipotesi di ridere, però si limitò a tirare su col naso.

-C’entra… quel biondino? –

Cenno affermativo e tremante.

-Ti ha… ferito? - Harry stavolta non riuscì a trattenersi ed urlò ricominciando a piangere forte ma si calmò quasi subito, scostandosi piano dal cugino.

-Bhe… a quanto pare sono stato io quello a ferirlo –

-E cosa avresti fatto di tanto sbagliato? Uno come te… - ma non riuscì a finire la frase.

-Uno come me. Già… - mormorò a testa bassa.

Era una strana sensazione quella che provava ora, molto famigliare tuttavia a quella che provava in quell’ultimo periodo.

Harry era convinto che Dud si riferisse alla fantomatica storia dell’anormalità e francamente si vergognava a rivelare il motivo per la quale piangeva come un bambino. Quello che non sapeva era che Dud non si riferiva affatto a quella storia, bensì nella sua mente quella frase finiva con un: … così buono, dolce… zuccheroso… caramelloso e… okok, fermiamoci qui. Il punto era che Dud sapeva perfettamente il motivo della disperazione di Harry, gli sfuggiva solo qualche particolare ma nulla di che, voleva solo vedere se il cugino riusciva a dirglielo, se era riuscito, senza neanche sapere il come, a fare qualche passo avanti verso di lui.

Harry getto uno sguardo sul comodino, e prese in mano il cinturino che gli aveva regalato Draco.

-Te lo ha regalato lui?-

Harry accennò di si con la testa. Possibile che Draco lo aveva trattato come uno dei suoi animali trovatelli? Che lui fosse alla stregua di un animale come tanti altri?

Saggiò ma morbidezza del tessuto ed assottigliò gli occhi – Strano –

-Uhm? –

-Prima… quando vedevo questo collarino ci vedevo lui, io ed il nostro amore…-

-Ora? – domandò quasi speranzoso.

-Ora… ora… - ricalcò con la punta di un dito la parola “mio” – Nulla. Semplicemente nulla e… sono un vero egoista –

-Tu? – sorrise sarcastico alzando un sopracciglio, ma Harry rimase col broncio – Oddio Harry, ora non mi verrai a dire che ti dispiace… -

-E che dovrei fare allora? –

-Tu non hai fatto nulla di male, è lui quello che pensa solo a se stesso! A giocare al bello&bastardo –

-Ma allora perché mi sento in colpa? –

Dud alzò le spalle – Forse perché lo sei. O non lo sei –

-E che vorrebbe dire? – sbottò arrogante ed arrabbiato.

-La crudeltà è un fatto di punti di vista –

Un tempo, quando posava gli occhi su quel collarino, come aveva già detto, istintivamente, gli compariva davanti l’immagine di Draco, di se stesso che con la testa poggiata sulla sua spalla con lui che gli carezzava i capelli, le facce beate nella più assoluta tranquillità ed in barba a ciò che pensava la gente che li vedeva. Non gli importava tutti i ragazzi che passavano, potevano anche essere modelli, ma non li degnava mai di uno sguardo, troppo impegnato a prendere il calore che la sua vicinanza gli trasmetteva. Non gli importava delle ragazze che passavano mezze svestite che ridacchiavano, troppo impegnato a sentire le sue morbide dita sui capelli. Non gli importava degli altri che passavano, di chi faceva finta di non vederli per odio, di chi li additava come mostri od altro: che vadano a farsi fottere, si diceva sempre, perché aveva vicino a se la sua felicità, il suo paradiso ed il suo inferno aveva il nome di Draco. Quel leggero peso sul cuore ora pareva sparito. Quel peso che gli diceva che non era solo, che c’era calore affianco a lui… ma… ora che ci faceva caso… anche…

Harry alzò la testa dal cinturino osservando Dud, ma pareva che il suo sguardo andasse più in profondità: Dud era grande e caldo, come un peluche da spupazzare e per tutto il tempo che l’ha stretto è stato al calduccio: un bellissimo tempore che lo riscaldava tutto. Corrugando la fronte si abbassò ed appoggiò la faccia sul petto di Dud, stringendolo a se e strusciando il viso ad occhi chiusi come a stacciare via un brutto pensiero.

-Dud- il ragazzo si riscosse dal piccolo stato di pietrificazione nella quale era caduto – Tu… -

L’altro sospirò – No –

-No cosa? Non mi hai neanche lasciato finire – Ma non lasciò tempo all’altro di risponde che si sollevò di scatto da lui e lo guardò dritto negli occhi – Lo sai… - sibilò.

-Si – ammise di aver origliato – E no. Non posso avere un figlio con te –

-PERCHE’? SI PUO’ SAPERE CHE AVETE TUTTI CONTRO I BAMBINI? CHE C’E’? PENSATE CHE IO NON ME NE SAPPIA PRENDERE CURA?- urlò ferito.

-Si – rispose deciso il babbano guardandolo dritto negli occhi.

-COMUHHHFF – la mano Dud gli tappò la bocca, invitandolo a tacere per poter capire – Riflettici bene Harry –

-Ci ho riflettuto anche troppo per quello che mi riguarda –

-Per i tuoi scarsissimi standard vorrai dire – si beccò un’occhiataccia da Harry, in risposta alzò le braccia in segno di difesa – Non puoi negarlo. Siete…-

-Cosa? Troppo giovani? Troppo irresponsabili? Troppo… gay? –

Era buffo come lo potevano reputare abbastanza responsabile per portare sulle spalle il peso del mondo intero mentre non veniva neanche minimamente contato quando si parlava di prendersi davvero cura di qualcuno in prima persona.

-Oh mio Dio, salvami dalla sua stupidità Grifondoro! – invocò Dud… l’aveva imparata da Draco. In risposta Harry alzò un sopracciglio. – Evita di uscirtene così, che metti in serio pericolo i miei poveri neuroni cavolo –

-Quali neuroni? –

-Quelli che sono sopravvissuti dopo più di 11 anni a condividere lo stesso tetto –

-Ah, e quelli bruciati dai videogiochi? –

-Dettagli perfettamente trascurabili – disse con tono altezzoso.

Ci fu un istante di silenzio, poi non resistettero più e scoppiarono a ridere. Ah Harry scappò qualche lacrima, ma questa volta non era una lacrima che faceva male.

-Dovresti farlo più spesso – disse Dud mordendosi un po’ nervosamente un labbro.

-Cosa? –

-Ridere… O-oppure sorridere – si massaggiò il collo arrossendo – Sei… sei molto bello quando lo fai –

Harry sorrise di cuore, in quel momento faceva bene sentirsi dire una cosa del genere… anche dalla persona che ha tentato di violentarti due volte per le scale di casa.

-Grazie –

~*~

E ci ritroviamo di nuovo in quella notte… dove tutto cambiò. Ma, fondamentalmente; cosa era cambiato prima?

Le persone non cambiano. Tuttavia, migliorano o peggiorano, ma rimangono sempre loro in sostanza no? E questo è ciò che ci si dimentica sempre più spesso, ci si dimentica della famosa formula chimica: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Nulla si crea: un rapporto stabile e la fiducia reciproca, possono essere fatti su due piedi come su due secoli. Ma non durano mai, perché o c’è o non c’è.

Nulla si distrugge: il cuore rimane sempre dove è, come l’anima. E’ il nostro orgoglio ed egoismo che ci fa dire che abbiamo il cuore a pezzi o che ci sentiamo vuoti dentro. Solo loro, altrimenti come si spiegherebbe che dopo un po’ riproviamo quelle stesse bellissime sensazioni che provavamo per qualcuno per tutt’altro qualcuno?

Tutto si trasforma: …

Già Draco, tutto si trasforma, lo sai. Mai con mezzi termini, sempre senza limiti. Ma a te vi piaceva per questo no? Niente peli sulla lingua o cose del genere, ma… un conto era la miscela di odio/amore ed un conto il disprezzo e l’indifferenza. A Draco sembrava di avere di nuovo 11 anni, tanto che si sentiva a pezzi, senza amore dentro di se e… la verità è che non gli sembrava giusto, normale, o che altro, che Harry non fosse accanto a lui.

Ma così come Harry era sopravvissuto a tutto quello che aveva vissuto, lui poteva fare altrettanto… non sapeva neanche se era una domanda o meno, così insicuro e codardo come era.

Cosa c’è di differente tra le parole; trasforma e cambiato?

Ma forse… andava bene anche così, no?

Draco sperava con tutto il suo cuore che quel babbano magalofilo entrasse nella stanza, così sarebbe stato sicuro che Harry non stesse nelle braccia chi altri che non era lui. Ma le ore passavano, e si fece giorno, il primo giorno da tanto senza Harry, senza i suoi calci e i suoi miagolii.

Quando la porta si aprì, verso la tarda mattinata, solo per uno spiraglio, il sufficiente per far passare la testa di Dud, Draco aveva già ripreso le sue sembianze da uomo e se ne stava tranquillo seduto su di una sedia che si rigirava tra le mani un cubetto colorato, uno dei vecchi giochi del babbano.

-Ebbene? – domandò secco e brusco Draco senza girarsi.

Dud corrugò la fronte – Ma puoi mostrare un cazzo d’interesse ogni tanto? –

Il risposta Draco si rigirò tra le mani il cubo. Dud sbuffò.

-Tzè, tu non te lo meriti proprio – qui Draco si alzò di scatto e si rigò per fronteggiarlo.

-COSA?-

-HAI CAPITO BENISSIMO FIRETTO ALBINO DEI MIEI STIVALI! –

-DA QUATTRO SOLDI E PER GIUNTA BABBANI! –

-MA TU CALCOLI SEMPRE TUTTO COL DENARO? –

-E TU? CON I DOLCI? –

-ALMENO HARRY AVRA’ DI CHE TOCCARE MICA SONO SECCO ALLAMPANATO COME TE BIONDINO! –

-DA CHE MI RICORDO IO NON SI E’ MAI LAMENTATO PER QUESTO –

-FINGEVA! –

-BASTA! MI AVETE ROTTO LE SCATOLE! TU E QUELLA MAMMINA REPRESSA! –

-COME TI PERMETTI? MA ALLORA E’ VERO CHE… -

-CHE NON ME NE FREGA NULLA? NO, L’APPROCCIO CORRETTO E’ CHE PER QUELLO CHE MI RIGUARDA POTETE TUTTI E DUE ANDARE A FARVI FOTTERE – e dicendo ciò, decise di chiudere il discorso, trasfigurandosi in furetto.

-MA RAZZA DI PICCOLO ARISTOCRATICO DEL CAZZO, CINITO, SAPUTELLO, FEMMINNUCIA, E TU SARESTI UN UOMO? NON TI PRENDI NEANCHE UNA SOLA RESPONSABILITA’! APPENA LE COSE SI FANNO DIFFICILI TU… TU… TI TRASFORMI IN FURETTO COME A DIRE CHE PER TE LA DISCUSSIONE E’ CHIUSA! MA CHI SEI SI PUO’ SAPERE CHI TI CREDI DI ESSERE? EH? –

-Dud? –

-SI!? – saltò Dud quando sentì la voce della madre, che, alla porta, con affianco il marito, stava fissando l’intera scena in vestaglia con boccoli smessi in testa.

-A chi stai urlando… tesoro? – domandò Petunia stranita.

-… A… ehm… a nessuno. Già. Ahahah… al furetto! Sisisi, furetto – e indicò Princess che se li snobbava altamente – Scusate! Ma ho da fare! – e chiuse la porta in faccia ai genitori, prima di tornare ad urlare contro Princess.

I signori Dursley, immobili, davanti alla porta della stanza di loro figlio chiusagli in faccia proprio da questo, più addormentati che svegli… Pet si grattò la testa.

-Secondo te è uno stano tipo di nuovo virus caro? –

-… Sei tu che lo fai mangiare troppo Petunia. Esageri –

-Zitto tu, che gli compri troppe cose –

Si Pet, hai quasi ragione, si chiama: amore.

… si, un tipo di virus che colpisce i più in età adolescenziale… più o meno quando gli ormoni non fanno altro che organizzare alle feste dalla quale escono sempre ubriachi e spesso fuori come zucchine.

Non è affatto nuovo, strano forse si, ma non nuovo.

Gli studiosi ancora non ne hanno trovato la cura. Buffo.

E te ne accorgerai…

Ovunque guaderà:

Sta già iniziando da stanotte, la vita ora la braccia forte ad anche a te.

Perché…

E forse non sarà come credevi;

Perché sarà anche meglio di ciò che speravi…

[Già ti Guarda Alice – TZN]

Deo, che ritardo °-°… ma ho fatto di peggio, si sa, lo sapete e penso che ve lo aspettiate è-é.

Come sempre, me ne sono altamente fregata della mappa ed ho aggiunto un altro capitolo xD, ma solo perché mi serve per la storia e devo dire che così ma MOLTO più senso che non prima.

Si, so anche che Harry non è affatto sano ==, capitelo: tatto lui ç.ç… una fortuna che non sto così depressa perché altrimenti gli avrei fatto baciare Dud e penso anche di più =.=… non escludo nulla però.

Ultimamente sono inquieta, nun zo u_u, ma da quando è iniziata la scuola ho perso la voglia perché il tempo per fare le cose che voglio fare se ne è andato come le vacanze estive. Sono felice di aver rivisto i miei compagni… togliendo il fatto che Blay me l’avevano messa nell’architettura quando lei doveva stare con me in accademia… che crisi che ho avuto; ma come hanno potuto farlo? Io e lei siamo come il pane ed il burro ç-ç, fortunatamente ora stiamo di nuovo nella stessa classe ^-^… invece Dray non trova pace perché hanno messo anche Marty in architettura ç-ç.

Abbiamo creato il ZenokFanClub, chi vuole aderire? xD

Ora come ora mi manca molto la vecchia classe (visto che un sacco sono stati bocciati, spostati, andati via ecc…) e specie gli insegnanti… tranne Piton ed il Rospo ==.

Prof di architettura a me: Sai fare una prospettiva? –

Io sbuffo e con fare ovvio faccio: PPRRR, ma certo! – poi giro piano la testa e faccio piano a Dray – Cosa cazzo è una prospettiva? –

Dray piano: E io che cazzo ne so? –

Stiamo messe bene xD. Amo il mio nuovo quaderno d’italiano; Zorro *-*, nun l’ho trovato ne della Torcia Umana ne di Joker è-é.

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Nihal: deo, tutta sta strage faccio? xD bhe, mi spiace, perché a sti dù tatti li amoH, ma per ora ancora nessun “e vissero felici e contenti”. Che ne dici; chi è il idiota tra Harry e Draco qua? E’ una bella lotta sai?xD

Fra Ro: scusa l’attesa ma Giuda (il mio pc portatile) non fa che farmi scherzettini ==.

_SiMoNa_: Wow, innanzi tutto grazie infinite per la valanga di complimenti continui che mi hai fatto, mi hai reso un’autrice (parolone) felice ed imbarazzata è-è. La Malfoy Family? Quando la mia famiglia è in vena gli facciamo un baffo sai?xD. Deo, se quella è stata una pugnalata al cuore, figurati questo capitolo Oo!

Kumiko Shirogane: sai che il tuo commento mi ha fatto capire un sacco? xD. Incredibile come tre righe possono sconvolgere la già instabile psiche di una povera ragazza indifesa come me *flapflapdiciglia*. Si, sta diventando abbastanza pesante… e si che era iniziato tutto come una cosetta leggera che non aveva ne capo e ne coda… mò cerco di darci una coda, sai come è xD. Zizi, Harry ha sconfitto Tom al cimitero °-°. Vero, ma capiamolo a quel tatto ç.ç. Che ne dici di questo? *occhi sbrilluccicosi* spero solo di non essere stata così pesante come in quello di prima, ho tentato di alleggerire mettendo la litigata finale tra Dud e Draco e la comparsa dei Dursley.

Dede: tu sei parente delle Cooman? No, perché ci hai azzeccato che mi è successa una cosa simile xD, ho solo voluto far (cercare di) capire che anche se si ama per vivere si deve lasciare. Non è una passeggiata però… piano piano… Il nuovo bimbettino di The Ring?xD lo vorrei vedere!!! Anche tu hai ragione, troppo giovani, ma Harry, sempre: tatto lui, non ha famiglia, ha un’infanzia de merda ecc ecc… normale che se voglia fare una famiglia, si, forse un pochino presto ma… che dire… in molto paese le ragazze di 14 anni hanno già 5 figli ^^’’’’’.

Ina: sai che mi manca il tuo urlo quando non mi lasci rintronata per minimo un quart’ora xD? Infatti non è la diversità, ma la famosa frase di Fabri Fibra che ho fatto dire ad Harry “nonostante ti amo non funziona tra di noi”.

Hay_chan: *la soccorre –anche se in ritardo, spera che sia ancora viva-* *le sventola sotto immagini vm18 drarry* vivvviii viiivviiii *____*. *il sacro potere dello slash NON può fallire!*

Notuzza:

sono DAVVERO felice che la pensate come me sull’mpreg ç_____ç.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 26
*** Un b3l r3g@l0 – c0mpl3@nn0 di Dud ***


Xla: ho fatto il test dell’intelligenza. Mi è uscito 96… già sapevo che ero stupida, ma così ne ho la prova. Ma a questo punto avrei preferito 69 –

Mamma: perché? –

Xla: almeno così c’era una spiegazione a tutto -

I Kiss You [IKY]

Un b3l r3g@l0 – c0mpl3@nn0 di Dud

~ ventiseiesimo capitolo

Dud stava in macchina, ed aspettava pazientemente che il padre trovasse le chiavi della macchina e che suo cugino la piantasse di piangersi addosso per un cretino come il biondino e riacquistasse il sorriso. Ma a dire il vero suo padre, per quello che lo riguardava, ci poteva mettere tutto il tempo che voleva a trovare quelle cavolo di chiavi che sicuramente aveva la madre nella sua bella borsetta chiara, al contrario era molto impaziente per quanto riguardava il cugino… era passata una settimana e la situazione non era minimamente migliorata: non faceva che dirsi che era un imbecille ad aver chiesto una cosa del genere al suo ragazzo, ex ragazzo, come amava ricordarsi mentalmente il babbano, per pura e sadica goduria personale, che aveva ragione Draco, che erano troppo giovani e che lui doveva smetterla con i suoi voli mentali. Eppure… cosa fare? Nella vita di coppia, l’uno vuole la felicità dell’altro ma in una situazione simile non si sapeva dove andare a sbattere la testa e ci si ritrovava sempre da punto a capo. Anzi, l’unica cosa che ci si guadagnava, era la tristezza di entrambi…

Dudley vuole Harry felice e sperava che almeno Malfoy… con tutti quei bei discorseti su quante ne avevano passate nel bene e nel male… lui era certo che non avesse mai mentito su nulla, quindi il tutto era scattato con quel desiderio di Harry? Eppure da tutte le cose che sono uscite assieme alle lacrime di Harry e la rabbia di Draco… sembravano così represse, così vecchie che quella era parsa la soluzione più adatta per darci una bella spolverata.

A che ne sapeva lui, Draco non aveva più acquisito la sua forma umana da quel giorno, rimanendo sempre Princess per tutta la famiglia Dursley, e che ogni notte andava a darsi una rinfrescata, nella sua forma originale: una volta si era svegliato per andare in bagno, ma quando aveva aperto la porta, aveva visto il biondo davanti la porta di Harry e, sempre a che ne sapeva lui, questi si deprimeva sempre di più. Spesso si era chiesto cosa sarebbe successo se avesse spinto l’altro oltre quella porta e poi, una volta chiusa a chiave, cosa sarebbe successo: avrebbero ricominciato a litigare? Si sarebbero menati, come a quanto pare, erano soliti fare prima? Oppure avrebbero fatto pace e si sarebbero accordati per il quieto vivere, più che altro?

A quanto pare Draco continuava ad ostinarsi a fare la parte di quello che non gliene frega nulla ma che si chiude in se stesso, apparendo come una roccia all’esterno, risultava così naturale in lui che pareva che quella sfaccettatura gli appartenesse… gli ricordava la prima volta che lo aveva visto: quei occhi grigi pieni d’odio, ma traboccanti d’amore verso il cugino. Ora? Cosa c’era scritto in quei cristalli? A prima vista era chiaro come il sole che verso di lui erano ormai diventati indifferenti, anzi, pareva quasi che guardandolo gli stesse dando il via libera, un invito del; siccome a me non mi va più, puoi giocare tu. E Dud quasi si schifava, perché quella frase, se così la si può definire, era esattamente come lui stesso aveva sempre ragionato. Ma non sapeva cosa vi si dipingeva quando si posavano sopra Harry, perché erano sette giorni che non si vedevano più… ma almeno sapeva come erano quando si pronunciava il nome del cugino o quando si parlava di lui.

Rimorso.

E Dud aveva paura di sapere il perché…

-Mamma? –

- Si patatino mio? – rispose squittendo la donna.

- Ce la faremo a partire oggi, oppure rimandiamo al mio prossimo compleanno? –

-Uhuh Dudlino piccino, pazienza tesoro mio – ma preferì sviare – Non ti sono piaciuti i regali? –

Per poco Dud non rispose “quali?” visto che non ci aveva nemmeno fatto caso. Ma tu guarda come lo riducevano a lui i problemi di suo cugino…

- Uhm… si, carini… - alzò le spalle.

La donna storse il naso aquilino – Non mi sembri molto contento – lei odiava quando non lo era – Senti la mamma; ora, quando tuo papà si deciderà a smetterla a giocare a nascondino con le chiavi, andremo dove vuoi tu. Ok? Avevamo in programma di andare in un ristorante per pranzo e poi in quello zoo dove ti abbiamo portato per i tuoi undici anni – non che lei avesse un bel ricordo di quel posto ma la felicità di suo figlio veniva prima di ogni cosa e poi non è stava così male, quella passeggiata tra gli animali.

- Ma… -

- Oh, e ti compreremo un bel regalo, vedrai amore. Bello e grande! – trillò - … tu cosa vorresti? –

- … Sai una cosa… non penso che ciò che io voglio si possa compare mamma – rispose un po’ mogio.

- Bhe, se è per il prezzo, si può sempre trovare un compromesso –

- No, non mi riferivo a quello ma… - ma si bloccò quando vide dal riflesso dello specchietto retrovisore che il padre stava tornando con le chiavi. Si affrettò – Mamma! –

La donna quasi saltò per lo spavento per il repentino cambio di voce del figlio. – S-si Crostatina? –

- Tu hai detto che potevo avere qualunque cosa no? –

- Ce.. ce-erto –

- Ma quando dicevi qualunque, intendevi davvero qualunque? – vide sua madre fare due cenni perplessi con il capo – Bene, allora io voglio che Harry con noi –

- … Parlane con tuo padre – disse con il tipico tono delle madri che tradotto nel figliese vuol dire: sai che se tuo padre dice no è no.

- Parlarmi di cosa? – domandò curioso Vernon quando entrò in macchina e tutto orgoglioso fece vedere le chiavi alla moglie che roteò gli occhi domandandosi se la prossima volta che il marito tirava lo sciacquone del cesso volesse l’applauso.

- Vernon, tuo figlio ti vuole chiedere una cosa – concluse Petunia guardando poi dal finestrino tentando di spiare cosa stessero facendo i vicini in giardini.

- Oh, dimmi pure campione – le guance rosse per le svariate cose che si era fatto per la casa.

- Mi piacerebbe… - iniziò, cercando di non sembrare troppo piagnucolante – Avere un regalo –

- Oh, ma certo – sorrise.

- Si, ma… non si può comprare… -

Vernon si bloccò e assunse un’espressione imbronciata in chiaro sempre di confusione. In primis aveva subito pensato che il gioco che volesse Dud fosse troppo costoso o cose così.

- Ma se non si può compare… come… -

- No, non si può comprare – ripetè mogio mogio il figlio. – Però… - s’illuminò – C’è rimedio – sorrise.

- Da… da-vvero? – domandarono impauriti i coniugi Dursley, guardandosi col terrore negli occhi, poi sentirono la portiera dietro aprirsi e girandosi si resero conto che Dud era sfrecciato fuori dalla macchina e dentro la casa.

~*~

Vernon aveva pensato che quello che voleva come regalo il figlio fosse troppo costoso o cose così, ma non… non quello. Possibile che il figlio si fosse confuso? Era quasi certo che quel Potter gli avesse fatto uno dei suoi giochettini e lo aveva deviato verso la via dei teppisti come lui e la sua razza.

Petunia, da parte sua, cercava di non ringhiare verso Harry ogni volta che dallo specchietto, la macchina andava in qualche buchetta, andava a sfiorare il figlio, cosa che questo apprezzava molto. Il contatto fisico con il cugino, c’era da intendere, la madre nemmeno la sentiva.

Harry era troppo impegnato ad arrovellarsi il cervello per badare a tutto ciò che lo circondava. Per esempio: perché il cugino gli aveva messo quello zaino terribilmente pesante tra le mani? Oppure… perché il cugino era entrato come una furia nella sua stanza, interrompendolo nel suo momento di disperazione, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro urlandogli di prepararsi? Si ricordava solo vagamente che era il suo compleanno.

Il mio amico che non dorme mai di notte,

Resta sveglio fino a quando fa mattina…

Lascia i sogni chiusi dentro ad un cuscino.

Il mio amico ha molta luce dentro gli occhi,

Per guardare chi non c’è…

Ma poi, si chiude dentro sé.

[Il Mio Amico – Anna Tatangelo]

Dud gli picchiettò una mano – Ehi, mi cagheresti per un attimo anche solo di striscio? –

Harry smise di osservare ipnotizzato dentro un buco enorme di marmo una famiglia di piccole bertucce – Uhm? –

Al babbano pianse il cuore, il vedere quei begli occhi così luminosi un tempo, ridotti a due fessure rosse e lucenti, si, ma di dolore versato in acqua salata – Come si dice oggi? –

- Auguri scemo – rispose Harry senza tono.

Dud allargò le narici – E dai, un poco di vita! Non ti puoi ridurre così solo perché hai mollato quello stronzo –

Ad Harry tremò il labbro inferiore – Si – biascicò – Ma un meraviglioso stronzo e specialmente, il mio magnifico stronzo – strinse quello zaino tra le braccia, si era rifiutato di metterselo anche solo a tracolla, le lacrime iniziarono ad uscire ed abbassò la testa cercando di nasconderla tra le spalle e nello spazio tra proprio petto e il piccolo bagaglio che portava.

- Oh mio Dio – mormorò Dud senza forze.

Mentre Harry tirava su col naso, sentì delle risate allegre; una coppietta si era avvicinata, si tenevano per mano e non facevano che sbaciucchiarsi, allora si protese verso di loro gracchiando – SCUSATE! IO SAREI DISPERATO! –

Dud si schiaffò una mano sulla faccia e si affrettò a spostare il cugino, dando un rapido sorriso, che pareva tanto una smorfia, di vaghe scuse: la coppietta li osservò come fossero due matti e poi, alzando le spalle, si allontanarono.

- Ma ti vuoi dare una calmata? –

- … Mi istigano! –

- Sei proprio un deficiente Potter – scosse la testa il babbano.

Harry non gli diede ascolto e si girò verso la coppietta che ora camminava tenendosi per mano, e nei suoi occhi, dentro, si poteva vedere, come una pellicola vecchio stile, in bianco e nero, tutto quello che aveva fatto con Draco, da quando avevano undici anni e si videro per la prima volta mentre provavano la divisa; Draco, con la faccia da schiaffi che non l’ha mai abbandonato, e lui confuso e meravigliato da tutto quel nuovo mondo estraneo, al secondo anno, al Club dei Duellanti, che ebbe vita breve, dove si scambiarono le famose frasi:

- Paura Potter? -

- Ti piacerebbe... -

Al terzo anno, quando Fierobecco aveva ferito Draco solo perchè questo non era capace di accettare che lui riusciva sempre in tutto nonostante non capisse neanche le nozioni base per una pozione da primino. Fino... fino alla lotta contro Tom. Erano cambiati rimanendo sempre solo stessi. Buffo.

Ci sono cose che nessuno ti dirà.

Ci sono cose che nessuno ti darà.

Sei nato e morto qua.

Sei nato e morto qua.

Nato nel paese delle mezze verità.

Dove fuggi?

[In Italia - Fabri Fibra]

- Ehi, bel addormentato? - lo riportò sulle terra Dud - Mi potrei allacciare la scarpa? -

- Uffa - alzò gli occhi al cielo e posò lo zaino sulla staccionata vicino alla cartina che vi aveva messo prima Dud - Se non sai farteli da solo, perchè non usi quelle con lo strap come i bambini? -

- Si, infatti te le volevo chiedere in prestito - lo beffeggiò.

- Ahh, taci, che non sono dell'umore adatto per... - si alzò, ma urtò lo zaino, lo salvò per miracolo, ma quando vide che la cartina stava per dir loro arrivederci, si fiondarono entrambi su di essa, che però andò a finire dentro la mega buca, ed ovviamente, le bertucce, non persero tempo, ed iniziarono a scannarsi per quello strano pezzettino di carta colorato.

Su di un cartello vicino a loro c'era scritto: non gettare nulla nell'area degli animali.

- Ma bravo -

- Io? - si additò Harry da solo - E' colpa mia se non sai allacciarti le scarpe da solo? - si abbassò a prendere lo zaino di Dud che aveva buttato atterra appena aveva visto che la cartina stava per andarsene a quel paese. Si, il paese delle scimmie senza coda. Ma quando aprì la borsa, si ritrovò a pochi centimetri dal musetto di un furetto albino, che schizzò fuori e iniziò a correre tra la folla.

- Draco - mormorò Harry con voce rotta. - Ah.. - ma dalla gola non usciva nulla, si girò verso il cugino che aveva una faccia che incavolata era dire poco.

Dopo qualche seconod Dud parlò con le braccia incrociate - Che ti devo mandare a calci? -

- Eh? - ma Dud non ne poteva più, così lo strattonò per un gomito e lo psinse in avanti, rimpiangendo di non saper fare quel bellissimo giocchetto che si chiama stupeficium.

Notuzze:

E’ incredibile come la scuola e la pigrizia ti succhino via il tempo. E che quella bellissima canzone che la Tatangelo ha cantato sia uscita fuori da Alessio.

Dud vi sta facendo cambiare impressione su di lui?

GRAZIE a chi commenta

GRAZIE a chi legge

GRAZIE a chi ha messo la fanfa tra i preferiti [per ora 90 persone e io non posso essere più felice di sapere che vi piace ciò che scrivo]

Piccola_puffola: ah, come amo il tuo nik! Una DudxHarry?... uhm, si, sarebbe interessante…

Hay_chan: solo una capra?°-° Ah, visto che lo yaoi funziona SEMPRE? xD.

Fra Ro: cara! Nun la posso più leggere la tua belliFima ff ç-ç. Bhe, come ho detto al mio Xsiano; il mondo non è una favola, e se noi non possiamo avere una storia d’amore perfetta… perché la loro lo deve essere?

Niahl: pucci, nu, la depressione nu ç-ç, questo capitolo ha un filo d’ironia, che te ne pare?*ò*. Si sa cara, l’amore rendi ciechi xD. Come me.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

xla

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Capitolo 27
*** Un s3rp3nt3ll0 mi h@ d3tt0 ***


Sciore: Tu non sai cosa è successo oggi! Io e Ile siamo andate davanti ad un’aula e abbiamo trovato Piton che ci chiede con un misterioso sorrisetto serafico cosa volevamo, poi ci ha mandate via. WAAAA che dolce che è! -

Xla: … - 5 minuti dopo – Scusa. Ero a vomitare anche l’anima. Sai che sono delicata! -

I Kiss You [IKY]

{ Un serpentello mi ha detto

~ ventisettesimo capitolo

Harry si sarebbe preso a schiaffi da solo. Gli era capitato più volte di ritrovarsi nella cosiddetta tana delle serpi nei suoi anni di Hogwarts, così come Draco si era trovato alcune volte nella tana del leone, un modo che il suo ex biondino trovava assolutamente sexy per definire lui e il suo letto, ma… ma quello…

Un suono basso e chiaro gli fece abbassare la testa. Aveva messo un piede sulla coda di uno degli esemplari del rettilaio.

- Ops, mi scusi – alzò il piede parlando in serpentese. Il serpente sibilò qualcosa che Harry preferì non tradurre neanche per se.

Se potrebbe dire che si trovava in via Serpe, quartiere Cobulo e casa Vipera. Harry non ci aveva mai fatto caso, più che altro perché non se ne è mai interessato, che i cobuli avevano la testa con i lineamenti più morbidi e gli occhi… quasi apatici, tondi ed inespressivi, perfetti per inghiottirti; mentre le vipere erano più piccole ed avevano i lineamenti molto più marcati, affinali e gli occhi… dio, se uno sguardo può uccidere!

Se avesse avuto un briciolo di buon senso avrebbe mandando nella Foresta Proibita Draco da molto, ma molto tempo… oppure non avrebbe mandato il loro rapporto all’aria, l’imbecillità è un fatto di punti di vista, ed ora non starebbe dentro l’area dei serpenti. Si, proprio così… Harry aveva visto Prince, o Princess, imbucarsi in una sorta di buco e lui… bhe, se non aveva costantemente in pericolo, non sapeva proprio cosa farsene della vita… certo, un campanello d’allarme nella sua testolina si era accesa, più precisamente l’aveva accesa l’Hermione che abitava nel suo cranio assieme al mezzo neuroncino, che c’è ancora perché quando c’è stato il suicido di massa, o l’ammutinamento, lui dormiva, e il mezzo cricetino, che Draco si divertiva a chiamare sorcio o pantegana… ma vogliamo che Harry dia retta per una sacrosanta volta alla ragione?

Che domande stupida!

Ma i suoi deliri criceteriani furono interrotti da un dolce peso sulle spalle: sentiva qualcosa che avanzava serpeggiando su per la sua schiena, sino a raggiungere il suo braccio. Lo alzò e, girando la testa, vide una bellissima viperetta verde, striata di giallo e nero con gli occhi di ghiaccio.

Harry spalancò gli occhi e la bocca.

-Che… che… - non trovava le parole. Poi, a quanto pare, le trovò – Ma che carino! – la viperetta mise la testolina di lato ed Harry si sciolse – Ohhh ma che amore che sei – e ci mancò poco che iniziasse a parlare con quei stupidi versetti che di solito si usano per in bambini.

La vipera, che era davvero molto piccola, doveva essere un cucciolo, si stava per avvicinare al volto di Harry, quando questi si sentì uno schiocco alquanto forte sul sedere: urlò con un urlo degno di una femminuccia con le scarpette da ballo troppo strette. Si girò e davanti a se trovò un meraviglioso esemplare di vipera adulta, verde smeraldo e con gli occhi quasi trasparenti, la linguetta che faceva ogni tanto capolino e con la punta della coda che batteva regolarmente il terreno come se fosse un piede, che stava a dimostrare l’impazienza dell’animale in quel momento.

Harry l’osservò un attimo, socchiudendo gli occhi – Draco… - la vipera sibilò in risposta ed il moretto fece un sorrisetto nervoso, per aver sbagliato rettile.

~*~

-Allora non hai proprio intenzione di scusarti? – Draco alzò un sopracciglio. Harry sospirò, abbassando gli e parlando piano – Come immaginavo… –

-Perché non inizi con una delle tue favolose scenate da checca –

Harry sentì quel famoso tic, dentro di lui, ma non si mosse – Servirebbe a sistemare le cose? –

-Solo a farmi divertire – sibilò.

-Sei più velenoso del solito – buffa scelta di parole, visto che stava parlando con una vipera in tutti i sensi.

Draco fece fare capolino alla lingua biforcuta – Mi domando perché -.

Stavolta fu il moro a storcere il naso – Perché? Perché ti ho… -

-Scaricato? – assottigliò gli occhi affilati.

-Lasciato –

-Fa differenza? –

-Scaricato… mi fai apparire come un mostro –

-Oh… - sorrise serafico – Povero piccolo. Che c’è Potty, il Prescelto non ha avuto il suo orgasmo oggi? Uhm? – sbattè le ciglia che non aveva con finta comprensione – Chissà perché… chicco lui… vediamo; forse perché l’unica persona che glielo poteva provocare lui l’ha scaricata? Eh? –

-Io non parlerei di persona, se fossi in te –

-Altrimenti che fai, ti arrabbi? –

Cazzo: era come se il tempo fosse veramente tornato indietro e loro si fossero incontrati per puro e sfortunato caso per i corridoi della scuola ed ora, perché era rito, dovere e principio, stavano battibeccando. Tutto regolare… se non fosse che ora, alla loro età, e con ciò che avevano passato erano ridicoli. Solo ridicoli.

Harry pensava che se lì ci fossero stati i gemelli avrebbero detto che lui e la bionda vipera sembravano due sfatte casalinghe ad una mostra di dolciumi… che si strappavano i vestiti per l’ultimo di questi.

-Merlino Malfoy – sbottò stanco il Grifone – Tieni le tue spire lontano da me –

-Non mi sembrava che ti dessero tanto fastidio qualche notte fa –

No, questo no.

Se Draco si metteva a fare una strana sorta di ricatto sessuale dei suoi… Harry non era certo di avere le energie per sopportarlo e far finta di dargli ragione. Era davvero stanco.

Stanco di piangere.

Stanco di Draco, ma più che altro del suo atteggiamento.

Harry si chiedeva se ne valeva davvero la pena. Se ciò che stava facendo gli tappasse una volta tanto quel organo chiamato cuore, da lui soprannominato il traditore.

-Sai Draco… - il tono quasi assente del moro fece alzare la testolina della vipera sull’attenti – Forse hai ragione. Forse sono davvero un debole. Un mostro. Dopotutto… con tutte le volte che me lo sono sentito dire ci ho fatto l’abitudine – si grattò il retro del collo, alla radice dei capelli – Un debole perché voglio un figlio alla mia età. Un mostro perché ti ho costretto a pensarla come me. È vero: sono troppo giovane per avere un figlio. Ho solo quattordici anni cavolo! Ma… -

- Ma ora che ti stai inventando? –

- Uhm? – Harry alzò gli occhi sul rettile.

- Ora non mi rifilerai la storia che vuoi avere un figlio perché tu non hai avuto i tuoi genitori e vuoi provare il prima possibile cosa voglia dire farlo. Il desiderio di dare tutto il tuo amore represso ad un povero bimbo, quando non hai un limite. Vuoi insegnare ciò che non sai a qualcuno che ami e che non sa nulla della vita –

-Umpf… nella mia testa aveva molto più senso, non credere, eh? –

Draco gli regalò un sorriso verticale – Non ne dubito – si mise a giocherellare con l’orlo dei pantaloni di Harry, diventando quasi serio – Ma non sei l’unico ad avere le sue ragioni. Anche io vorrei qualcuno – gli prudeva da morire dire la parola famiglia, stranamente – Da istruire, a cui insegnare tutto ciò che so. Che non cresca nella merda in cui siamo stati noi – ed evitò bellamente di specificare grazie a chi tutti i bambini che sarebbero nati da quel momento in poi sarebbero vissuti senza l’alito della guerra sul collo – Anche se ho la sensazioni che certe cose non cambiano mai, ne quelle negative ne tantomeno le positive – automaticamente Harry e Draco, in simultanea, chiusero gli occhi, cercando di lottare contro qualcosa di impalpabile, invisibile ma che c’è, è presente ed in un certo senso passato… ed è proprio questo che li frega.

-Noi non possiamo cambiare le cose che sono state – Harry annuì a malincuore – Ma possiamo decidere cosa accadrà. E non serve essere adulto per decidere se avere una prole o meno… - per quello che lui e i suoi coetanei avevano affrontato, si potevano reputare adulti a tutti gli effetti… - Ma è proprio per questo che non lo voglio. Non ora. -

Si bloccò, quando sentì un singhiozzo ed una lacrima sulla sua testa da rettile a sangue freddo. Alzò gli occhi e vide Harry con le mani che reggevano la testa, il busto piegato in avanti, che faceva di tutto per trattenere i singhiozzi che gli facevano sobbalzare il petto, una striscia licente era la testimonianza che lì, una volta, è passata una lacrima, il labbro inferiore tenuto tra i denti per fermare una strana sensazione che all’apparenza era gelo.

-Per… r-chè? –

-La nostra adolescenza ci è stata strappata. A te più che a me. La dobbiamo recuperare. È ancora troppo presto, capisci? –

Una lacrima stava per lasciare uno degli occhi luminosi del moro, la vipera alzò l’estremità della sua coda e gliela asciugò; Harry la bloccò dolcemente con una mano tremante, fermandola sulla sua guancia.

Draco si domandò se potevano esistere serpenti a sangue caldo… perché lui si sentiva così.

-Evidentemente ogni cosa ha un senso dentro la testa di lo pensa… - bisbigliò.

-Ti… o-odio Draco… –

-Quasi mi odio anche io… -

-Perché hai ragione –

Draco sospirò e gli salì fino alla spalla – Anche tu piccolo –

Stettero per un pochino così; Draco si sentiva lava sotto l’abbraccio d’amore del moro.

-Harry? –

-Mh? –

Non aprì gli occhi, perché abbracciare quella viperetta, stramente era piacevole… ma quando sentì qualcosa oltrepassare i pantaloni ed infilarsi nelle sue mutande e carezzare il suo sedere.

-DRACO! – lo scansò.

-E dai! – sibilò – Tu non hai la minima idea di come mi sia mancato… cioè; TU. Tu mi sia mancato! –

Harry alzò un sopracciglio – Ti riferisci a me… o al mio culo? –

Draco sbattè gli occhi in silenzio.

-Ti conviene rispondere Draco. E augurati di azzeccarci –

-… - indietreggiò sulla sua spalla, quasi raggomitolandosi in se.

-Allora? – sibilò assetato di sangue Harry, avvicinandosi così tanto a lui, che la serpe fu costretto a nascondere la testa fra le sue spire.

-Io… io… - tremò – Io ha paura di rispondere – pigolò.

-Mh! – voltò di scatto la testa Harry dall’altra parte… un miracolo che non si scrocchiò il collo.

-Harry… dai cucciolo… - sbattè gli occhi, con l’intento di fargli tenerezza, ma pareva una vipera che si era strozzata con un topo.

Il moro faceva il duro, l’insensibile ed irremovibile.

Gettò un occhio sulla sua spalla dove era appollaiato Draco. Bhe… bello era bello. Molto, anche in versione serpe vera e propria.

Harry cercò più volte di non incrociare lo sguardo con lui, ma non ce la fece. Cuore da grifo era cuore da grifo!

-Ohhh che amore che sei… - e prese ad accarezzarlo

-Shhh – sibilò allegro Draco, ma se fosse stato un micetto avrebbe fatto le fusa e quando fece ondeggiare la codina ad Harry vennero gli occhi a cuoricino.

-Che carino! – gli partì l’acuto.

Draco si fece spupazzare, finchè qualcosa non gli balzò alla memoria serpentina.

-A proposito di che carino… mi spieghi cosa stavi facendo prima con quell’altra vipera da quattro veleni, uhm? – ed iniziò a picchiettare la codina come fosse una mano.

-Ehm… -

-Sbaglio o l’avevi scambiata per me? –

-… Errore fu –

A Draco ci volle qualche secondo per abbandonare il musetto da arrabbiato, anche perché quando Harry ti fa i grattini al collo non puoi fare altro che sibilare apprezzamento… certo che però quelle frasette da deficiente Harry se le poteva pure risparmiare.

~*~

Il difficile era stato andarsene dal rettilaio con tutti gli sguardi della gente puntati addosso. Compresa la famiglia Dursley, che aveva visto il nipote parlare con una vipera bello tranquillo, anzi; pareva che avesse allestito anche un siparietto, ma ormai ci avevano fatto l’abitudine alle sue stranezze. Petunia aveva tenuto stretto il figlio tutto il tempo, per paura che finisse sottovuoto un’altra volta.

Nella strada del ritorno, Draco si era trasfigurato in furetto e si era messo dentro lo zainetto di Harry, che ora bello allegro canticchiava, e i suoi parenti si sono dovuti fare tutto il viaggetto con la canzone di Hogwarts in sottofondo, che ai coniugi Dursley pareva tanto la canzone di Halloween scritta da uno scheletro che era il re delle zucche.

~*~

A casa Pet si era messa a fare una camomilla per il marito, che aveva uno strano tik sotto l’occhio e che si era andato a sdraiare a letto. Quando anche lei raggiunse Vernon, Dud vece entrare i due maghi dalla porta sul retro. Appena l’aprì, si ritrovò Draco avvinghiato ad Harry e viceversa.

-Oh, per piacere – si coprì gli occhi – Contenete i vostri ormoni fino a che non siete in camera –

Draco si mise a ridere mentre Harry avrebbe voluto scavare una buca e buttarci dentro quei due maniaci del piffero, poi chiuderla e proseguire per la sua strada.

Dud si scansò ed Harry fece la strada tutta di corsa, fino alla stanza. I due che erano rimasti giù, scossero la testa sorridendo.

-Allora furetto… - parlò il babbano – Diciamo che per stavolta te la faccio passare. No, non c’è bisogno che mi ringrazi – si guardò con sufficienza le unghie – Che fai? Non mi ringrazi? –

Draco picchiettò le dita sullo stipite della porta con un sorrisetto verticale. Dud continuò.

-Un serpentello mi ha detto che aveva tanto bisogno di aiuto. O sbaglio? –

Draco scosse la testa – Tu sai le vipere, durante l’accoppiamento, tengono in bocca il collo del partner? –

-E allora? –

-E allora… questo serpentello ti dice che ora, andrà a provare personalmente la carne di quel bel bocconcino che ora sicuramente starà sul letto, accaldato, nudo e… nudo – alzò le sopracciglie con fare ammiccante e se ne andò su per le scale.

-LA PROSSIMA VOLTA IL BAGNO TE LO FACCIO IO FURETTO – gli urlò – E T’AFFOGO! OHHH, SE T’AFFOGO! –

Se mai inizi, mai finisci. E’ proprio vero.

Auguri a tutti un Buon Natale, se non dovessi postare ancora ç_ç.

Waaa, questo capitolo me lo immagino da un anno, che gioia scriverlo *.*. E deo, la scena del serpentello che sale per la schiena e si posa sulla spalla ed il braccio xD, è capitato a Dray con Luciferello, una… uhm… biscia? Che lei ama. E che ha fatto i piccini ^^. Dray ha guardato Luciferello ed, indicando quello ancora più piccolo di serpe snella vaschetta fa: e questo chi è? Amico? TT. Ma non le piace il nome; tellina… io amo questo nome *ç*. Ed amo anche Luciferello… ed, ovviamente, Luciferello ama Dray xD.

Ora, ditemi… volete una DudxHarry o una DracoxHarry?

Grazie a chi legge.

Grazie a chi commenta.

Grazie a chi ha messo la fanfic tra le preferite.

Piccola_Puffola: uhm… vero. Ecco fatto xD. Io ho già tutto fatto nella mia testolina bakata!

Niahl: Questo, all’inizio doveva essere una cosa mooolto introspettiva. Lunga. Logorroica. Ma mi sono trattenuta xD, contenta?

Kimiko Shirogane: Si, sai anche io ho notato che Dud è troppo acculturato per i nostri standard? Mi sa che li ha rubati a qualcuno quei pensieri!

RIDERE E MANGIATE CIOCCOLATO

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Capitolo 28
*** Lo @ami? ***


Dray: Domani vieni?-

Xla: Certo –

Dray: Finalmente! Non ce la facevo più! … -

Xla si commuove.

Dray: Così ho di nuovo qualcuno da stuzzicare, da rompere e scassare le palle come si deve! –

Xla: … ed io che stavo per dire; Oh, che dolce. –

Dray: EHI! Sai che certa gente potrebbe avere dei sentimenti? –

Insieme: x°°°D -

 

I Kiss You [iky]

{ Lo @mi?

~ ventottesimo capitolo

 

 

Da quando il mondo aveva iniziato ad andare il contrario?

E perché lei non è stata avvisata di tutto ciò? Eppure gli uccellini cantavano, il sole splendeva alto nel cielo, stranamente sereno… cosa c’era che non andava? Bhe… forse suo figlio e un furetto che trafficavano in cucina.

Ora: non era tanto il fatto che il figlio parlava con un furetto e che questo si moveva tranquillamente per le dispense e gli scaffali come se capisse tutto, quanto il fatto che suo figlio stava cucinando.

Si.

C-U-C-I-N-A-N-D-O.

Le aveva persino preparato una tazza di tè. Insapore. Annacquata. E con troppo zucchero. Ma… cucinava: dick*!

O almeno se quello si poteva dire cucinare: aveva un libro di ricette di torte aperto davanti a se, che aveva un po’ sporcato di farina. Meno male che Princess era già bianca… bianco… biancum – neutro - di suo, no, perché Dud pareva un fantasma.

Oh, ma quanto era grazioso suo figlio, con quel grembiulino bianco e blu indosso?

Da quello che aveva capito, o da quello che borbottava a mezza bocca, a monosillabi e a grugniti cavernicoli Dud, la sua schiacciatina stava facendo una torta, perché era il compleanno di qualcuno.

Sorrise sorniona mentre avvicinava la tazza alle labbra. Storse il naso dal sapore insolito da quello a cui era abituata.

Il suo patatino non glielo voleva dire, ma lei sapeva , ohhh se sapeva… E ci credo: e che lei ha una vita sua? Ma no, lei vive in quella del figlio – ricordate? -.

Comunque, a parer suo, tra un poco era il compleanno di Barry Motter; la deliziosa ragazza in fondo alla strada, con dei lunghi capelli mossi e neri, la carnagione bronzea, gli occhi verdi e gli occhi. Ecco, si. Lei.

Il suo pasticcino stava facendo una sorpresa alla Motter… non che fosse una cattiva ragazza, ed era fiera del figlio; così gentile, ma dentro di lei stava facendo s botte col suo istinto materno: Lasciare che suo figlio scopra le meraviglie del sesso o no?

Qualunque cosa avrebbe scelto, sarebbe stato molto meglio se prima avesse detto al figlio che non si dice salute ad un animale quando starnutisce perché lo ha inondato di cacao in polvere e che non si mettono i suddetti animaletti in forno per vedere se è caldo. Eh.

… U SIGNUR!

 

~*~

 

Quando Draco varcò la soglia della camera del suo ragazzo, aveva ancora i capelli bagnati e un piccolo asciugamano in testa. Prese la bacchetta e con un piccolo incantesimo se li asciugò.

-Dove sei stato Draco? –

- A sperimentare – e si buttò sul letto.

- Sperimentare… cosa? – domandò Harry, seduto sulla sedia della scrivania, ove troneggiava una piramide di lettere.

- I limiti della stupidità umana, del biancore e… e… ECCIU’! – tirò sul col naso – Delle allergie –

- … Che ci facevi nel sottoscala? –

Draco fissò in un punto impreciso della stanza – Mi divertivo –

Harry corrugò la fronte, come se stesse riflettendo, ma su di lui, quell’espressione,rasentava il ridicolo.

- Sai, hai una strana faccia quando… ehm… come posso dirlo –

- … penso? –

- Oh Harry… - fece commosso.

- Cosa? –

- Niente, sentivo che ci stava bene un Oh Harry**-

- Oh Draco… – sorrise.

- Cosa? Pensavi che ci stesse bene un Oh Draco ? – ghignò.

- … Pensi ancora di essere simpatico? – sbatté le ciglia innocentemente, con scritto in faccia: ti sto prendendo per culo.

Il ghignò si trasformò in uno schiocco di labbra.

- Tzè –

- Ah, Draco… -

- Che c’è? – fece irritato.

- Ti puoi togliere da sopra le mie lettere? –

- Uhm? – Draco aprì un occhio, e andando a tentoni sotto di se, trovò la ruvida carta da lettera contro le sue dita. – Ecco cosa mi stava pizzicando il sedere –

- Oh Draco… -

- Sisi, lo so! Non sono simpatico! –disse lamentoso.

- No, - sorrise Harry scuotendo la testa – sentivo che ci stava bene un Oh Draco

Draco lo fissò per qualche secondo:

-Da quando sei diventato così sveglio Harry? –

Il moro rise e si grattò la cicatrice – Deve essere la stanchezza. –

- Stanchezza? – Draco si alzò dal letto e si avvicinò al Grifondoro ce si stava massaggiando le tempie. Prese una lettera in mano e la squadrò – Chi te li manda? –

- Delle persone presumo –

- L’intera comunità magica presumo – arricciò il naso.

- L’intera dannata, comunità magica –

- Anche –

Ma per quanto si fosse trattenuto, quel anche lasciata trasparire tutta la sua irritazione. Specie quando usava quel tono di voce strascicato che Harry non aveva ancora deciso se classificare come sexy o fastidiosa. Ma di una cosa Harry era certo; quella situazione, quel dividerlo col resto del mondo, non gli è mai andato giù. Più volte l’aveva dovuto rassicurare che lo amava più di qualunque altra cosa al mondo, che era l’unica cosa positiva nel negativo che lo circondava.

Il paradiso nel suo inferno.

Tuttavia, più che rassicurarglielo e dimostrarglielo, non sapeva che altro fare… così tornò a quelle pile, quasi infinite, di lettere.

A Draco non era sfuggito quel sospiro pesante del compagno e lasciò andare la lettera che aveva tra le dita come se fosse cacca di troll.

-Draco, la vuoi smettere? –

-Di fare che?-

-Di lanciare incendio con gli occhi –

-Oh, vero – lo prese in giro – Sia mai che Harry Potter non risponda ai suoi fan –

-Draco! –

-Sia mai! Guai! –

-DRACO!- si alzò in piedi di scatto dalla sedia, -Smettila! Quante volte ti devo ripetere che per me queste – mise una maso sulla pila di lettere – Non significano nulla? – e con un gesto secco le fece cadere dalla scrivania.

Nessuno dei due aveva voglia di alzare al voce o altro. Bhe; forse Draco si sarebbe dovuto sbollire una volta per tutte, però era meglio aspettare che quel mostruoso mal di testa facesse le valigie e se ne andasse dal cranio di Harry, Altrimenti qui le cose si sarebbero dovute risolvere con le bacchette.

Questa volta però, la litigata avrebbe preso una piega svantaggiosa per Draco.

-Draco… - la voce di Harry era minacciosa e quasi un sussurro, ma ciò che fece fare un passo indietro da Draco fu che era anche controllata. Si, ma a malapena. – Non voglio tornare su vecchi discorsi perché, francamente, ne ho fin sotto le palle – assottigliò gli occhi lucenti – Ti consiglio di stroncare questa conversazione sul nascere o non mi prendo responsabilità delle mie azioni –

 

Vorrei ricordarti,

Tra i drammi più brutti:

Che il sole, esiste per tutti.

[Il sole esiste per tutti – Tiziano Ferro]

 

~*~

 

Dud per poco non si prese un mezzo colpo quando entrò in bagno. Chiuse la porta, non senza prima aver dato una piccola occhiata nel corridoio per vedere se c’era qualcuno. Una volta fatto, si rivolse alla sua – da quell’estate – maledizione platinata:

-Tu ed Harry avete una cosa in comune –

-Uhm? –

-Adorate farmi prendere i colpi – chiuse a chiave e alzò gli occhi al cielo – Ma quando riuscirò di nuovo a stare in bagno tranquillamente? – mormorò.

-Guarda che ti ho sentito-

Dud alzò le spalle – Bhe, ti potevi tappare le orecchie –

Draco sbuffò e tornò a vagare con la mente. Fu’ il turno di Dud di sbuffare.

-Fammi indovinare: Hai ri-ri-ri-riligato con Harry –

-Ehi!- si offese - … Toglici almeno un ri

-No, impossibile, ne ho già tolti tre – e lo sottolineò con tre dita alzati. – E se vuoi un consiglio, leggi tra le righe* - allargò per bene le dita tra di loto. Indice, medio ed anulare. – Leggi tra le riiighe!*** -

-E con questo che vorresti dire? – si scaldò il Serpeverde.

-Che sei uno stronzo-

Draco alzò gli occhi al cielo – Tzè, sai che novità –

-No! – lo bloccò prima che potesse dire altro, indicò lo specchio sul lavandino – Guardati –

-Ed ora che minchiata tiri fuori? –

-Guardati! – il tono fermo spronò Draco a girarsi.

Stettero per qualche secondo fermi.

-Lo ami? –

Per Draco fu come una secchiata di acqua gelida mentre dormiva placido nel suo letto caldo. Abbassò gli occhi.

-Non sono un tipo che esterna così i propri sentimenti… specie se non ho davanti a me il diretto interessato –

-Minchiate! – sputò ferreo Dud.

Draco si morse il labbro – Io… - ispirò:

-Credevo che una volta finita la guerra, tutto sarebbe tornato come prima – sorrise amaro – Anche se noi non abbiamo un come prima

-E cosa avete? –

-Io… io… non lo so. Lui ha me ed io… non penso di averlo più da tempo –

 

Chi odia più fingere,

Solo per vederti piangere.

[La paura non esiste – Tiziano Ferro]

 

Dud scosse la testa.

-Non ti ho chiesto di auto-commiserarti. Ti ho detto guardarti. –

Draco per un primo momento lo guardò storto, ma poi si accorse che tutto quello non aveva senso – Tu cosa vedi? –

-… Devo proprio rispondere? –

Il biondo pensò di schiantarlo, ma per un fottuto errore, il suo occhi cadde di nuovo sulla sua immagine riflessa nello specchio: vedeva un giovane ragazzo, bello, intelligente. Ma forse non bastava.

Improvvisamente sbatté le ciglia, come se avesse finalmente capito – E’… così evidente? –

Dud ispirò, stava per dare fiato alla bocca, ma preferì tenersela per se, quell’aria.

-Bhe… dopotutto –continuò la serpe – Se se ne è accorto uno come te –

-Grazie – rispose solo: ormai era si era abituato.

- Sono davvero uno stronzo. Dick! –

 

 

 

* dick = Ho usato il termine inglese.

** - Niente, sentivo che ci stava bene un Oh Harry - = Da una puntata dei mitici Will&Grace. Uno scambio di battute tra Karen e Grace.

*** leggi tra le righe - allargò per bene le dita tra di loto. Indice, medio ed anulare. – Leggi tra le riiighe! - = Battuta di The School Of Rock con Jack Black.

 

~ Piccole note a fine capitolo [PnafC]:_

No, per la millesima volta, non è un miraggio … e per fortuna non lo era neanche il cornetto che la Sciore mi ha portato a casa stamani. E’ solo l’ennesima dimostrazione che la volontà è più forte del sonno – contando che poco fa mi sono addormita sul divano con i piedi sullo schienale -.

La storia doveva avere 30 capitoli, ma visto che c’è un particolare che mi sta molto a cuore e che mettere tutto in questo capitolo sarebbe troppo lungo, ho deciso di seguire la trama, ma non la mappa.

 

Grazie a chi legge e chi commenta.

Grazie a chi legge.

Grazie a chi ha messo Iky tra i preferiti.

 

Perdonate il ritardo, e il cambio di stile di scrittura. Tranquilli, non è nulla di che, solo che voglio tornare alle origini: capitoli più corti, sintetici, chiari. Che ne pensate?

Commentino? *flapflapdiciglia*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** 31 Lugl10 - Bu0n An0 ***


Io: sai… io ho il mio esercito personale, tanto carino, che posso vedere solo io… -

Naka: bhe, ovvio, quello ce l’ho anche io, chi non ce l’ha? -

 

I Kiss You [iky]

31 Lugl10 – Bu0n An0

~ ventinovesimo capitolo

 

Non basta. Possibile che non basta mai?

Era impensabile che dopo molti anni di frecciatine tutto sparisse come nulla. Harry sa che lo ama, ma non ne è mai stato completamente sicuro. Certo, era geloso di lui, e aveva una voglia matta di schiantare chiunque gli posasse gli occhi addosso. Ma spesso, mentre faceva l’amore – faceva meno male chiamarlo sesso? – si era chiesto come sarebbe stata la sua vita sessuale se ogni tanto si sarebbero concessi delle pause; poi si sarebbe schiaffeggiato da solo, perché guardare Harry con il corpo lucido di sudore, con il suo odore che gli entrava nella pelle e nelle narici era peggio di un voto di castità! Ma mai e poi mai si è permesso di pensare ad un’altra persona mentre entrava dentro Harry, anche perché era convinto che nessuno era come lui.

Sdolcinato? No, innamorato!

O almeno; così pensava.

Possibile che Harry avesse solo fino per tutto quel tempo? Gli tremarono le gambe a Draco mentre nella sua testa – e nel suo cuore – si faceva largo questa scomoda verità. Dopotutto… non era per nulla scontata una cosa del genere: Harry era quel tipo di persona che è capace di ottenere tutto ciò che vuole usando la dolcezza, la sua arma più terribile. E ancora una volta si ritrovò a pensare che se Harry si fosse deciso a passare dalla parte di Voldemort molto probabilmente alla fine lo avrebbe ucciso comunque, dominando lui il mondo.

 

E’ una vita che combatto.

La vedi la mia faccia mentre va a fuoco.

[Tutti Matti – Fabri Fibra]

 

Guardarsi riflesso in quello specchio era stato il più grande errore della sua vita.

Stronzo.

Perché non permetteva ad Harry di avere un figlio.

Stronzo.

Perché faceva tanto il sostenuto quando era il più debole.

Aveva sempre saputo che Harry aveva molto di più di lui, ma non immaginava di essere così insignificante al suo fianco. Era certo che il moro non aveva la minima intenzione di approfittare della sua fama in alcun modo, anzi: meno la gente lo riconosceva e meglio si sentiva, tutto l’opposto di se stesso che amava l’attenzione e sentire il giudizio della gente.

Forse odiava, come in passato, che qualcuno che non fosse lui prendesse in giro Harry e attirasse i suoi occhi o che lo facesse irritare e quando aveva visto tutte quelle lettere aveva creduto che ad Harry iniziasse ad interessare il giudizio di persone che non conosceva. Persone che lo adoravano perché li aveva salvati dalla minaccia dell’Oscuro.

 

*

 

-Se sei tornato per litigare vattene, per favore - gli aveva biascicato senza neanche guardarlo.

Ispirò ed abbassò gli occhi, solo per un attimo però.

-Mi ami? –

Harry continuò a sistemare le lettere – E’ una domanda stupida –

Cazzo se lo era!

-Non è una negazione –

-Ma neanche un’affermazione –

Draco doveva ammettere che quando Harry voleva fare il Serpeverde gli riusciva benissimo, anche troppo. Peccato, si disse Draco, che qua non si trattava di Serpeverde e Grifondoro.

-Quindi no –

-Mai detto –

-Allora mi ami! –

Harry abbandonò le due pile di carta per un attimo – Dove vuoi andare a parare? –

Draco si avvicinò a lui e girò la sedia in modo da avere la faccia di Harry a pochi centimetri dalla sua; in quei occhi di solito vivi, leggeva solo disprezzo e delusione.

-Ho sbagliato qualcosa per caso? – domandò serio – Voglio saperlo. In modo da… da non ripetere più lo stesso errore –

Harry abbassò gli occhi:

-E’ sempre la stessa storia – si massaggiò le tempie – No. In pratica si, fai sempre lo stesso errore, ma fondamentalmente lo fai da sempre –

-E qual è? – avrebbe voluto guardarlo negli occhi, ma preferì lasciar correre.

-Dai per scontato che m’importi qualcosa di tutta quella gente. Credi che non sappia che siano capaci di voltarmi le spalle appena se ne presenta l’occasione? Non basta salvare la vita del mondo per essere ricordato. Si, potranno dare tutte le feste in tuo onore che vorranno, onori, riconoscimenti… ma alla fine, davvero, cosa ti resta? Non mi è mai importato nulla perché avevo ben altro a cui pensare… -

-L’Oscu… -

-Voldemort! – lo corresse – Si. Prima c’era lui. Un incubo che pareva non finire mai. C’era gente che era convinta che io amavo la fama –

-Bisognava essere davvero scemi per poter credere che con un pazzo in circolazioni tu avessi tempo per metterti in most… - si morse la lingua e fu il suo turno di abbassare la testa chiudendo gli occhi.

Harry fissava un punto impreciso nel pavimento, poi si accorse di quanto gli era vicino Draco in quel momento; così si spinse poco più avanti e fece combaciare la sua testa con quella del biondo.

-Ci sei arrivato, alla fine, vero? – sorrise tenero con gli occhi chiuse.

-Si… cioè… sapevo che mi era comportato davvero male con te e… ahhh; che stronzo che sono! –

-Lo so… -

-No, davvero; sono uno stronzo –

Harry ridacchiò – Il mio stronzo! – ma quante volte doveva ripeterlo?

-Come fai a sopportarmi? –

-Allo stesso modo che tu sopporti me penso –

-Quindi… non ce l’hai con me per quel fatto del bambino?… -

Harry sorrise tirato e con tono sarcastico esorto – Un passo alla volta tesoro, un passo alla volta… -

-…Voi due mi farete uscire pazzo, ecco cosa succederà un passo alla volta… -

Draco ed Harry quasi urlarono per la sorpresa, quasi Dud avesse imparato a comparire dal nulla a suo piacimento. Poi Dudley fece l’occhiolino a Draco, che rispose con una linguaccia.

-Ehi – s’intromise Harry – Cosa state complottando voi due? –

-Oh – disse Dud – Nulla che non ti riguardi! – ed assunse un’aria da sufficienza.

-Devo iniziare ad avere paura per caso? – sorrise Harry sghembro.

I due lo guardarono con sopracciglio alzato – Paura Potter? –

Harry scoppiò a ridere di gusto – Ma fatemi il favore! –

 

*

 

Caro Harry,

visto che non hai nulla di meglio da fare che copulare con Draco, perché non vieni qui al Manior? Ci farebbe un immenso piacere averti qui da noi durante l’ultimo mese delle vacanze estive.

L’aria aperta ti farà bene caro.

Ricordati che qui c’è sempre una stanza per te – sarebbe quella di Draco, sì: proprio quell’insulso di un figlio degenero che non ci scrive mai due righe, neanche l’indispensabile per farci sapere se è vivo o no. Oh bhè, non si può pretendere troppo no? – e non vediamo l’ora di farti conoscere ad un po’ di amici, fare piccole passeggiate nei dintorni nel Manior ed organizzare qualche piccola festa giusto per spezzare la monotonia estiva.

Saremmo felicissimi se accettassi di venire qua da noi per il tuo compleanno.

Con affetto,

Nissy e Lullù.

Ps: ti saluta Priscilla.

Pps: ti salutano anche tutte quelle care e dolci creature che abitano da noi.

Ppps: Joenna vuole tanto conoscerti.

Pppps: Chiedi alla cara Pet come sono usciti i biscotti.

Ppppps: Harry, hai chiesto alla fine chi ha arredato la casa dei tuoi zii?

Pppppps: Harry, ma…

 

-Ma quanti ps ci sono ancora? – domandò Dud confuso.

-Tu non vuoi saperlo… - rispose Harry.

-Che carina, Priscilla ti saluta… - ridisse Draco con la lettera in mano.

-Si vede che ci sono simpatico –

-… Da quando un bastone può parlare? – socchiuse gli occhi Dud.

I due maghi alzarono le spalle.

-Bene – dichiarò Draco – Ora vi faccio la traduzione: non vediamo l’ora di farti conoscere ad un po’ di amici, ovvero: ti trascineranno come un peluche per mari e monti, fare piccole passeggiate nei dintorni nel Manior: se sono come quelle che intende mia madre, preparati a fare le più grandi sudate della tua vita. Ed organizzare qualche piccola festa giusto per spezzare la monotonia estiva: inviteranno mezza comunità del mondo magico per far sapere loro quanto sono orgogliosi di averti in famiglia e saremo felicissimi se accettassi di venire qua da noi per il tuo compleanno equivale a: ti scarrozzeremo ovunque in qualunque momento e ora della giornata. In poche parole; faranno di tutto per tenerti occupato così io e te non potremo più passare del tempo insieme –

-E… perché dovrebbero fare una cosa del genere? –

-In modo che io diventi isterico – schioccò la lingua Draco.

-E perché? –

-… Tu riesci a capire la mente altamente contorta dei miei? Bhe, se si illuminami amore! – sorrise serafico.

-Però sono così gentili… -

-No! Harry: no! Noi non andremo dai miei! –

-Perché? –

-Sarebbe un suicidio sessuale! – Draco osservò bene Dud ed Harry che avevano una faccia con disegnato sopra un gigante punto interrogativo – Tò guarda: avete la stessa espressione da deficienti, ed io che pensavo che voi due non avevate nulla in comune! –

I due cugini si guardarono in faccia prima di scoppiare a ridere.

 

*

 

-Posso aprire gli occhi ora? –

-No Harry! – rispose Dud.

-Ma cosa state facendo? –

-Eheh, tra poco lo vedrai – ghignò Draco.

-Oh Merlino! –

Harry sentiva solo un piacevole profumo e dopo qualche secondo un Inflamare pronunciato da Draco e uno – Spaccone – sussurrato dal cugino.

Sperava solo che non fosse nulla di osceno tipo… intimo mangiabile o candele afrodisiache… o chissà quale diavoleria che Draco aveva trovato per Nocturne Alley.

-Ecco, ora aprì gli occhi – gli aveva detto Draco.

Quando lo fece si trovò davanti una torta tutta rossoro, un pochino bruciata ma… che importava? Harry si sciolse a quella vista golosa e tenera, poi…:

-Buon Ano? –

-E’ il risultato di un litigio con un babbano ignorante – fece Draco.

-E con un mago da quattro soldi – gli fece eco Dud.

Sulla torta c’era scritto “Buon Ano Harry”. Il moro scosse la testa e fece spallucce.

-Bhe, non mi cantate “tanti auguri”, oppure lo devo fare da solo? – fece saputello piegandosi avanti, pronto per soffiare sulla candelina.

Dud si rivolse verso Draco – Ne sarebbe capace … -

-Lo so –

Harry gonfiò le guance come un bimbo indispettito.

-Allora? –

-Okok! –

I due si schiarirono la voce con fare drammatico, Harry roteò gli occhi con un mezzo sorrisetto:

-Perché è un Grifo del cazzo, perché è un Grifo del cazzo, perché è un Grifo del cazzoooooo… - l’ultimo pezzo lo disse solo Draco:

-Solo io me lo posso scopar! –

Harry, che non se lo aspettava, dalla sorpresa, scivolò e cadde con la faccia dritto sulla torta. Immobile.

Immobili lo erano anche Dud e Draco, ma non ressero a lungo, scoppiarono a ridere come due scemi.

Ad un tratto si sentì la voce impastata – in tutti i sensi – di Harry – Ma no, face pure con comodo! –

Passato qualche istante, Dud fece finta di guardare l’orologio da polso che non aveva, dichiarando che era tardi e che aveva da fare, ma ad Harry pareva tanto una scusa per lasciarli soli; e di questo gliene era grato.

Una volta che Dudley ebbe chiuso la porta, Draco si fiondò a soccorrere il suo ragazzo, che aveva la faccia zuppa di torta.

Draco non seppe resistere; si avvicinò a lui ed iniziò a baciarlo. Inaspettatamente, Harry lo spinse sul letto e gli si mise a cavalcioni, immergendo una mano nella torta e poi spalmare per bene ciò che ci rimaneva attaccato sul petto di Draco.

Il biondo lo sentiva sorridere contro la propria pelle – Che hai tanto da ridere? – domandò sorridendo.

-Nulla – ridacchiò – E’ che non pensavo che i desideri si avverassero all’istante -.

 

*

 

Il sole era già alto ed era ora di pulizie per Petunia Dursley, che impeccabile e puntuale, seguiva un rigido programma quando si trattava di queste cose. Ovvero:

Cucina, sala, soggiorno, scale, bagno, la camera da letto sua e del marito, quella del suo Duduccio quando si svegliava e solo raramente la camera del nipote.

Però iniziava sempre con un sopralluogo per farsi due calcoli.

Malauguratamente, nella fretta di lasciare la stanza solo per loro due e nella foga dell’amplesso… nessuno aveva chiuso bene la porta e Draco al termine dell’unione, era troppo stanco per ricordarsi anche solo di pulirsi, figuriamoci di trasfigurarsi da Princess.

Harry era addormentato sopra il biondo, con la testa nell’incavo nel suo collo pieno di segni rossi e Draco era sotto di lui, ben steso, con una mano ancora saldamente ancorata al fianco del moro e l’altra sulla testa arruffata: fu così che Petunia Dursley trovò suo nipote, tra le braccia di un ragazzo biondo.

 

 

 

 

 

Scusate l’enorme mancanza di aggiornamento ma ho problemi con internet e a collegarmi, e non so per quanto ancora potrò postare qui su efp. Ma questa fanfa la finitò *ç*, eccome!

Manca un capitolo con tanto di epilogo ed è finita… miii, la mia prima fanfic finita!!!

… che tristezza ç__ç.

 

Ah, carina la canzoncina, ne ve?^^

“Buon Ano” è una sottospecie di citazione; presa da Will&Grace xD.

 

Grazie a chi legge.

Grazie a chi commenta.

Grazie a chi ha messo la fanfic tra i preferiti.

 

Mana: Grazie e si, hai proprio ragione; Dick *ç* -

PAMPAM: Ne ve? L’amore si può trovare anche nei luoghi più impensati, basta che uno se ricordi de accenne a luce e se renderà conto de stare in un bordello xD. Grazie mille.

Ina: pwa, non so più vivere senza il tuo urlo cavernicolo zai?ç_ç Grazie mille ç_ç. L’amore non è bello se non è litigarello xD.

 

Commentino? *flapflapdiciglia*

 

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Capitolo 30
*** L3tt3tr4 d4 Dud ***


Jayo: ma come hai fatto a ridurti così? –

Xla: leggo molto… l’ho sempre detto che fa male leggere BWAHAHAHAH! –

 

I Kiss You [iky]

L3tt3tr4 d4 Dud

~ trentesimo capitolo

 

 

Caro Harry,

È passata una settimana da quella maledetta mattina. Nulla mi toglie dalla testa che è stata colpa mia, che avrei dovuto chiudere la porta una volta uscito.

Papà era così furibondo che l’altra sera ha urlato di voler bruciare la tua stanza, quindi è meglio che veniate a prendere ciò che è rimasto, se hai lasciato qualcosa: sono riuscito a prendere la foto sul comodino prima, quando i miei non guardavano.

Non so dirti come sta la mamma, perché non parla quasi più, e non so quanto tempo ci metterò per dimenticare l’urlo che ha lanciato quando vi ha trovati a letto.

E’ la prima volta che scrivo una lettera e non so neanche se ti arriverà: il tuo tacchino sbiancato è più asociale di te – ma perché quando siete spariti di colpo non ve lo siete portato appresso? Insomma; continua a beccarmi e ad indicare della roba che sembra cibo per cani ed io non so cosa vuole – però … a parte gli scherzi, ci sono cose che non ti ho detto e che non penso che avrò mai il coraggio di dirtele in faccia.

Io non sapevo molte cose su di te, ma dopo quella notte passata a sentirti parlare del tuo mondo ho iniziato a fantasticare su come sarebbero andate le cose se anche io fossi stato come te. Un … con … insomma, sai cosa intendo – chissà quando mi passerà questo blocco che mi ha messo mio padre e se mai mi passerà - : vorrei dirti che mi riferisco al tuo fegato nell’affrontare tutto ciò che hai affrontato, ma mentirei. Non t’invidio per sei ciò che sei, se avessi avuto solo metà della tua vita penso che me la sarei filata alla prima difficoltà. Ma, ricordati che per me non c’è nulla peggiore della morte, o almeno credo – voglio che sia così, perché è più facile -.

Non ti nascondo che più di una volta ti ho voluto per me – e sai cosa intendo – e quando mi hai proposto … tu sai cosa … era come il mio sogno divenuto realtà. Credimi, lo volevo! Ma non in quel modo. Non per soddisfare un tuo desiderio da bambino orfano – scusa, ma la penso così -. Ti volevo così come ti voleva Draco, ma sin dalla prima volta che l’ho visto, mi è subito stato chiaro il mio ruolo, ma più di ogni altra cosa, era ovvio che non avevo la minima speranza. Anzi, credo che io ti farei soffrire il triplo.

Negli ultimi mesi ho sempre pensato a te, Harry, ho provato ad attirarti verso di me con ogni mezzo, perché eravamo già persi.

Persi, anche se non ci siamo mai trovati. Strano.

Quando chiudo gli occhi vedo i tuoi occhi, all’inizio non sapevo cosa mi volessero dire, ma poi ho capito …

Prima erano spaventati, poi, quando hai iniziato a capire cosa volevo da te, erano diventati arrabbiati. Ed ora, che non ci sei più, vuoti.

Hai degli occhi bellissimi cugino, ma credo che te lo dica già abbastanza quel disgraziato del tuo ragazzo.

Molte volte ho esagerato, ma non ho la minima intenzione di chiederti scusa, sappilo! Mi dispiace solo che non ho avuto tempo per rimediare a tutta la merda che ti ho tirato addosso. Non mi sono comportato bene con te, lo so, ma avevo troppa paura che il povero moccioso senza genitori rubasse i miei, di genitori; perché tu hai sempre avuto una strana aurea attorno a te. Da piccolo la temevo, e reagivo da stronzo, ora, invece, mi comporto da scemo – scrivo cose che non hanno senso, tanto per te quanto per me – perché ho capito cosa vedevo in te e in ciò che rappresentavi.

Tu sei la testimonianza che si torva sempre il coraggio per ogni cosa, ma io non sono un Grifondoro – visto che un po’ di cose me le ricordo? – quindi, ciò che ti devo dire te lo dirò qui, su questo pezzo di carta:

Vigliaccamente ti dico che ho sbagliato tutto, il mio modo di fare non era neanche minimamente simile a come si sarei dovuto comportare.

Vigliaccamente, ti dico che Draco è la persona più fortunata del mondo e che se si azzarda a trattarti di nuovo male, lo ammazzo io, personalmente, magia o non magia – magari sei tu la mia medicina contro questa allergia che mi ha trasmesso mio padre -.

Vigliaccamente, da stronzo, ti dico che ti amo.

Senza per sempre; ti ho amato ieri, ti amo oggi, ma domani non lo so. Però so che ti amo, per questo ti temo.

Abbi pietà, sono solo un povero babbano che si è innamorato del cugino mago.

 

Ps: strappa questa lettera, o facci uno dei tuoi giochini, quando hai finito. Per favore.

Addio.

 

Ma la lettera non era mai stata strappata, ne incendiata. E’ dove deve stare: dentro un cassetto del comodino di Harry, nella camera che divideva con Draco, al Malfoy Manior.

Harry non ne aveva avuto il coraggio, la forza – quella vera – per fare una cosa simile: quella era la prova che Dud, per una volta, gli aveva parlato sinceramente, e lui avrebbe tanto voluto ricambiare quel dolce gesto, ma non poteva tornate nella casa che lo ha ospitato da quando Tom lo ha reso orfano, sotto il tetto che gli evoca così brutti ricordi. Perché un conto è il dolore fisico e psicologico a cui lo sottoponeva Riddle e un conto era non avere amore da chi erano i tuoi soli parenti, persone che per te sarebbero dovute essere una famiglia.

Non avrebbe neanche preso piuma e pergamena per rispondere. Dud sapeva già la risposta.

Non avrebbe usato la Firebolt, ne la Metropolvere per tornare lì. Non era gradito.

Non avrebbe mai dimenticato la delusione pura negli occhi di sua zia. Se non se lo fosse aspettato da parte sua, avrebbe pianto.

Fortunatamente, i Malfoy erano entusiasti della notizia; non di certo che Harry fosse stato sfrattato dai Dursley, quanto per il fatto che Harry, da quel momento, poteva tranquillamente vivere da loro.

 

Narcissa, un giorno, aveva parlato con Harry dell’idea, sua e di Lucius, di voler adottare Harry.

-C…c-osa? –

La donna sorrise materna – Harry, per noi sei come un figlio. – gli mise una mano sul cuore, - Perché non renderlo ufficiale anche in quei noiosi fogli di carta? –

Harry sgranò gli occhi e non aspettò un secondo di più ad abbracciare sua madre, che lo accolse stringendolo a sé.

Quando Draco seppe la cosa … i coniugi Malfoy non impiegarono molto a capire perché quei due coniglietti non si vedevano più in giro. Lucius sperava solo che, nella foga, non rompessero qualcosa … visto la fine che aveva fatto una sala da ricevimento nell’ala ovest del Maniero, durante una loro litigata: se quello era il risultato di quando erano arrabbiati, Lucius non voleva neanche immaginare cosa erano in grado di fare quando erano in calore – leggesi: sempre -.

Insomma; mancava solo che i due giovani ragazzi decidessero di fermarsi per sempre in quell’immensa casa, piena di animaletti deliziosi – Harry aveva conosciuto gli ultimi arrivati – e ci sarebbe stato un e vissero per sempre felici e contenti.

Per i Malfoy quello significava il matrimonio a fine scuola dei loro figlioli.

Per i diretti interessati significava vivere finalmente un vita normale.

Per i paparazzi, una succulenta notizia …

 

*

 

 

Draco si stiracchiò ad occhi chiusi sul letto, tentando di non perdere il tepore del sonno.

Ma sentì qualcosa che si muoveva al suo fianco, ghignando, decise di tendere un agguato al suo maritino preferito. Amava prenderlo al mattino, era arrendevole, arruffato e caldo dal sonno, insomma; come il dopo amore.

Si, era proprio il suo bel moro che si stava infilando tra le coperte: aprì un occhietto tempesta e, con un balzo, roteò su se stesso e si mise a gattoni, sopra … Joenna?

Con uno sbuffo si ributto di schiena.

-Sono troppo vecchio per queste cose … - Joenna inclinò la testina.

Dove era Harry?

 

Draco girava tutto guardingo per il Manior con Joenna sulla spalla, anche lei attenta.

Trovarono il Lady Malfoy su di una sedia, per sfuggire ad una camera tutta allagata una tubatura rotta. Nissy era tutta tranquilla e sorridente e teneva sollevato un lembo del suo lungo vestito per non bagnarsi.

Draco e Joenna si guardarono. Guardarono Nissy ridacchiare da sola e piano piano indietreggiavano … magari non li aveva notati …

Poi, in uno dei giardini, videro Malfoy Senior aggrappato ad una statua di qualche antenato con tre zampe, la quarta era usata dalla sua fida Priscilla [il suo bastone, ricordate?] per tenere lontano un cucciolo di labrador tutto tenero e dolce. Draco ridacchiò – in una preoccupante imitazione della madre – e Joenna fece fare capolino alla lunga lingua come un serpentello, mooolto dubbiosa. E il biondo non volle approfondire sul perché Lucius avesse un coniglio nano in testa.

-Qua si va di male in peggio … - borbottò, mentre la piccina gli faceva pat-pat sulla spalla.

-Ehhh, meno male che ci sei tu che mi capisci … - si commosse.

 

Ma ormai tutto quello era normale – oddio, i Malfoy normali! -, specie da quando lui e Harry si erano sposati, appena finita Hogwarts: il matrimonio ci sarebbe stato da lì a qualche mese e lui non vedeva l’ora. Harry aveva già acquisito il cognome Malfoy, ma ora sarebbe stata una cosa definitiva, per sempre. Nissy era felicissima per l’annuncio, non solo aveva un altro figlio, ma aveva avuto la possibilità di vedere suo figlio veramente felice; una cosa molto rara, [già, peccato che alcuni genitori non capiscano questa semplice cosa nd xla] per quanto riguardava Lucius… bhe, diciamo pure che era più terrorizzato all’idea di cosa poteva combinare la moglie del “problema erede”, della quale avrebbe discusso in seguito con figlio a coniuge, magari davanti una bella tazza di FireWhisky per lui e Draco e della buona cioccolata calda con panna per Harry.

Ricordava come se fosse ieri il giorno in cui suo padre gli fece lo stesso discorso: ora, ovviamente, grazie ad Harry, le cose potevano prendere una svolta interessante, per come la vedeva lui … ok, forse il proprio padre avrebbe alzato un regale ed elegante sopracciglio.

No.

Non perché aveva qualcosa in contrario … più che altro stava meditando di chiamare tutti e far spostare baracche e burattini a chi di dovere per sistemare ed aggiornare l’albero genealogico dei Malfoy-Black, mettendo anche: Malfoy-Potter.

Oh, dopotutto lui da qualcuno doveva pur aver preso!

A dire il vero, l’idea del matrimonio doveva essere top secret fino a data prestabilita … ma loro, povere bestie gnurante*, si erano dimenticati che, allo Zoo Manior, non c’erano segreti per Narcissa.

E vogliamo parlare della fase “provetta cuoca” della Lady? L’intero Manior si è ritrovato sommerso di biscotti alla mandorla [by Petunia] per due interi mesi.

 

Il biondo trovò il suo piccolo alla guferia, sommerso di gufi e civette. Ride quando vide che aveva puntato il dito contro una di quest’ultime e che questa, offesa, l’aveva morso.

Draco gli si avvicinò da dietro e, prendendo piano la zampetta, diede un bacino sulla bua.

Joenna, contenta di aver finalmente trovato l’unica persona lentamente sana di mente nel raggio del Maniero, balzò tutta felice dalla spalla di Draco in braccio a Potter, che l’accolse iniziando ad accarezzarla sul dorso. Intanto, il biondo, indispettito, si prese nota che quel giorno quella traditrice non avrebbe mangiato il suo piatto preferito – mosce incendiate -, passando le braccia intorno alle spalle dell’altro.

- Cosa ci fai in mezzo ai pennuti? –

- Sono poco considerati, sfruttati, e caricati di pacchi … -

- Oh capito: ti senti in sintonia con loro –

Harry rise, - Ma fottimi!** -

-Io lo volevo fare, ma per poco non lo facevo con Joanna – si prese un pizzicotto – AHU! Ma è la verità! – pigolò.

Harry prese l’animaletto domestico che aveva tra le braccia e lo sollevò in alto – Papà è stato cattivo. Si, amore, si –

EHI! Ma non pensi a me? Ho avuto un trauma! –

Harry si bloccò – Tu rimarrai qui a meditare su ciò che hai fatto! –

-Ma Harry! La civette sono i tuoi simili! – l’altro lo fulminò – Oh, andiamo; capto il battito di una ciglia finta a più di un metro di distanza***! –

Harry dilatò gli occhi, dubbioso.

- Da piccolo avevo molto tempo libero! – rispose Draco.

- Questo non cambia nulla! – e si avviò verso l’uscita, ma venne nuovamente fermato da Draco, che urlò:

- Waaa, Harryyy, quella civetta i sta fissando storto! –

Harry seguì lo sguardo spaurito del suo ragazzo, per dipingersi lui in volto un’espressione irritata: - Quella è Edvige –

-Ops… - ma poco tempo dopo il suo orecchio era tormentato in modo poco piacevole dalla mano arrogante di Harry, che prese a trascinarlo verso la porta – Ahi, ahi, ohi, ohi, ohimei **** -

 

Una volta in camera, se ne sentirono di altri tipi “ah”.

Quando Harry andò ad aprire la porta per andare a sgraffignare qualcosa in cucina, si trovò davanti Joenna. Subito sorrise.

Si chinò verso di lei e la prese in braccio.

-Hai fame anche tu? Vuoi la pappa? – ma si accorse solo in quel momento che la piccina aveva qualcosa in bocca – Uhm? Cosa hai qui? – si umettò le labbra quando scoprì cosa fosse.

Gettò un’occhiata al biondo che stava stravaccato sul letto.

-Magari – sussurrò a Joenna – Questo glielo facciamo vedere dopo – e mise la lettera in una delle tasche della vestaglia panna.

 

» A Mr. Dursley, Mrs. Dursley e Dudley.

Siete invitati al matrimonio di

Harry Potter in Malfoy & Draco Malfoy

Il 21 Marzo,

Presso il Malfoy “Zoo” Manior. «

 

 

 

 

­ Povere bestie gnurante* = è Suor Nausica che ogni tanto s’impossessa di me che parla.

Ma fottimi!** = Harry qui è uke, quindi mi pareva più appropriata di “fottiti”.

Capto il battito di una ciglia finta a più di un metro di distanza***! = altra favolosa battuta da “Priscilla, la Regina del Deserto”.

Ahi, ahi, ohi, ohi, ohimei **** = Ma “Ortone nel mondo dei Chi” xD.

 

 

Doveva essere l’ultimo capitolo, ma non ho resistito. E’ il penultimo, più o meno, perché il trentunesimo capitolo sarà l’epilogo.

 

GRAZIE a chi legge.

GRAZIE a chi ha messo la storia tra le preferite.

GRAZIE a chi commenta.

 

PAMPAM: ne sono felice <3. Bhe, si sa, l’amore è un virus e i medici ancora non hanno al cura.

Ashley Snape: graziiieeeee e scusa per l’attesa ç___ç.

Ina: -sempre più stordita- @.@. Nulla cara xD, bhe; ode a Will&Grace *ç*.

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

Commentino? *flapflapdiciglia*

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Capitolo 31
*** By3 by3 ucc3llin0 - Epilogo ***


I Kiss You

Bye Bye uccellino

~ trentunesimo capitolo – Epilogo -

 

 

 

 

 

Narcissa era tutta un fremito e, diversamente da ciò che si possa pensare; lei amministrava la casa per il lieto evento, mentre il virile marito stava ancora in camera tutto preoccupato che la tunica gli ingrossasse i fianchi, quindi ciò lo portava a fare tante di quelle piroette davanti allo specchio che alla fine gli girò la testa e, per sfortuna degli eventi, si diresse traballante alla finestra, inciampò sul mantello e si preparò a fare un bel voletto all’aria aperta – come la finestra -.

Fortunatamente gli elfi, abituati, si precipitarono dal loro padrone e lo salvarono per il rotto della cuffia vero e propria. Poi lo armarono di Priscilla e, dato una sistemata al mantello, ancora con i serpentelli intorno alla testa – al posto delle stelline, per la grottesca cragnata che aveva dato al una colonna del letto – e lo spedirono per direttissima verso le scale; pregando Merlino che prima di arrivarci ritorni in sé, anche se, botta più, botta meno a quella testa bionda non sarebbe cambiato nulla.

Ma torniamo alla testolina bionda che in quel momento era a capo di un esercito di elfi.

Un altro esercito era stato impiegato per tenere a bada Draco nelle sue stanze; visto che il suo adorato – leggesi; primo o poi ti strozzerò, fidati – aveva scelto proprio quel giorno per dirgli che aveva invitato anche quei due babbani razzisti più il figlio Dudley-oh-mio-dio-ce-l’ho-ancora-tra-le-palle-Dursley. Gli elfi erano abituati anche al padroncino Draco, considerato che egli era il concentrato di quei due svalvolati che, per volere di Merlino, si erano ritrovati e sposati.

 

*

 

Dudley stata attento a non toccare nulla. Era semplicemente seduto su di un grande letto – alla quale cercava di non pensarci, chiuse i battenti alla sua fantasia in ogni senso –aspettando che il cugino si desse una mossa.

-Vuoi uscire oppure vuoi metterci le radici lì dentro? –

-La fai facile tu – gli rispose da dietro alla porta della stanza-armadio – Non sei tu quello che sta per… per… Morgana: non riesco neanche a dirlo! – lanciò un grido degno di una femmina.

-Che c’è? Ti si è rotta un’unghia? –

-Ah ah ah… divertente! – ma si affrettò a controllare.

- Davvero? –

- Ma ceeerto! Così divertente che potrei giusto ammazzarti per attentato di risate! –

- Pessima battuta! –

- Pessima domanda! –

Dud ringhiò – Insomma! Vuoi uscire? Guarda che sfondo la porta! –

-Ok!OK! Esco! –

La porta, dal punto di vista di Dud, si aprì lentamente, mostrando un Harry tutto imbarazzato, neanche fosse stato nudo.

Uhm … Nudo …

Ed invece, con sua enorme sfiga, indossava un completo che si potrebbe definire una mezza strada tra l’abito da sposa e quello da sposo: le sue belle gambe erano fasciate da dei pantaloni larghi a vita alta, ai piedi dei mezzi stivali lucidi chiari, e la maglia… ecco, la particolarità stava proprio lì; era una maglia senza maniche, a collo alto, aderente, e sopra alla vita si prolungava, quasi a formare uno strascico che a Dud ricordava molto una carezza. Si, molto probabilmente quella stoffa era incantata, ed è per questo che appariva così morbida e leggera. Il tutto di un bordeaux scuro con riflessi rosso-violetto, che sullo strascico diventava quasi trasparente mano a mano che si avvicinava la fine della stoffa.

I lunghi capelli, che si era fatto crescere fino alle spalle, erano lasciati liberi e fieri di giocare con il vento. Dud poté intravedere dei riflessi luminosi, come puntini che brillavano quando i capelli si muovevano. Harry gli aveva spiegato che erano il risultato di un suo patetico tentativo di sistemarsi i capelli.

Ma prima ancora che potesse fare qualunque cosa oscena il suo povero cervello gli proponesse, qualcuno bussò alla porta.

-Har… E LASCIATEMI! – tuonò indispettito Draco a quelle povere anime in pena che cercavano – Non me lo voglio mica stuprare!... Quello più tardi! – alla fine riuscì ad entrare, chiudendo la porta lasciando fuori gli elfi.

Un’occhiataccia di Dud lo fece quasi desistere dal motivo per la quale era andato lì, rischiando le ire di sua madre, per ammazzarlo.

Il moro, nel frattempo che i due combattevano con gli occhi e con i sopraccigli, ebbe il buon senso di andare dentro la stanza-armadio.

-Harry! Basta stare lì dentro! Non è che mi stai diventando come papa? –

-E’ quello che gli ho detto fino ad ora, togliendo l’argomento papà e prima che tu entrassi c’era, fuori! – lo assalì verbalmente Dud.

Draco fece una smorfia.

-Sai che… - iniziò il babbano, ma venne interrotto.

-Lo sposo non deve vedere la sposa prima del matrimonio? Si, certo! Solo … - e il suo sguardo si fece triste.

Dud assottigliò gli occhi.

-Solo? –

-Che qui non c’è nessuna sposa! – intervenne Harry da dietro la porta.

-Non proprio … - ma Draco lo disse più a se stesso che ad altri, lo sentì solo Dud.

Lì Dud, per la seconda volta capì che era ora di andarsene; stavolta, chiuse la porta.

Rimasti soli, Draco davanti alla porta ed Harry dietro, l’atmosfera di fece tesa come lo poteva essere solo in quei casi.

-All … -

-Cosa vuoi dirmi Draco … - Harry fissava la propria immagine nello specchio di fronte.

-Tu … Mi vuoi sposare? –

-Mi pare di averti già risposto, no?- sorrise amaro, perché il suo criceto lo stava preparando al peggio.

-Si! Solo che … - si umettò le labbra e deviò la direzione del suo sguardo più e più volte, come se ce lo avesse davanti.

- Sii onesto Draco! Non mi vuoi più? –

E d’improvviso Draco si trovò davanti Harry, fasciato in quell’abito che lasciava ben poco all’immaginazione, ma questo valeva solo per lui che conosceva quel corpo a memoria.

Per Harry la cosa non era da meno, per lui Draco era già una divinità scesa in terra, ma con quell’abito d’oro bianco con il bustino intarsiato di fili d’oro come se fossero rami e i guanti bianchi, così come le scarpe lucide, colo pizzo chiaro e trasparente era come se i cori di angeli si fossero dimenticati di annunciare il suo arrivo.

-Ma certo che ti voglio piccolo! Solo che … -

-Ho paura … - se ne uscì d’improvviso Harry, poi abbassò lo sguardo – E anche tu –

-E’ normale, no? –

-Si, ma fino a qualche ora fa non sembrava che ce l’avessi! – quasi urlò.

- Quindi tu … non … -

-Si, ho paura! Ma prima no! –

- Perché? –

- Perché non ce l’avevi tu … -

Era così tenero, così sottomesso anche in quelle condizioni.

-Sai che ti dico Draco? – il biondo alzò lo sguardo che aveva puntato per terra – Io uscirò da quella porta, percorrerò l’osceno numero di gente che mamma ha invitato, arriverò fin all’altare; con o senza di te! – alzò il braccio e lo puntò alla porta – E se tu hai un po’ di buon senso e ci tieni alla vita, mi raggiungerai immediatamente, come se stessi tenendo il velo che non ho! Altrimenti Draco Malfoy, ti assicuro che renderò la tua vita un inferno; ma di quelli veri. E credimi, io se molto, d’inferi! Quindi; indossa il tuo mantello, che ci vedremo sull’altare, WhiteBoy! –

Silenzio.

Draco guardava il suo futuro sposo come se fosse un ungaro spinato, Harry soffiava fiamme dalle narici.

Poi … le loro labbra si dilatarono in una spontanea risata; non riuscivano ad essere normali neanche in quel momento!

Il biondo si scostò la treccia e si mise a guardare teneramente Harry, il quale, finito di ridacchiare, si accorse di quello sguardo grigio ed ebete su di sé.

-Che c’è? –

Draco lo fece girare, parandolo davanti allo specchio, con se stesso dietro di sé; si guardava riflessi, e vedeva tutto. Perché il tuo tutto era proprio lì. Tra le sue braccia.

-Ma ci hai visti? –

-Uhm, Draco, tu non lo sai, ma tra poco io questo specchio lo schianterò – per tutte le volte che si era rigirato davanti ad esso.

Malfoy ridacchiò – Vorrei essere io questo specchio –

-Perché? –

Si poggiò col mento su una sua spalla abbronzata – Così saresti costretto a guardarmi per tanto tempo –

Harry gli rifilò una gomitata – Ma va là! –

 

*

 

Se l’atmosfera di quando i Malfoy sono andati a casa Dursley era “This is a new shit”, ora che i Dursley sono dai Malfoy, dovrebbe essere più o meno questa…

 

Boys and girls of every age
Wouldn't you like to see something strange?
Come with us and you will see
This, our town of Halloween

This is Halloween, this is Halloween
Pumpkins scream in the dead of night

This is Halloween, everybody make a scene
Trick or treat 'till the neighbors gonna die of fright
It's our town, everybody scream
In this town of Halloween

I am the one hiding under your bed
Teeth ground sharp and eyes glowing red

I am the one hiding under your stairs
Fingers like snakes and spiders in my hair

This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween

In this town, we call home
Everyone hail to the pumpkin song

In this town, don't we love it now?
Everybody's waiting for the next surprise

'Round that corner man, hiding in the trash cans
Something's waiting for the pounce and how you'll
scream!

This is Halloween
Red 'n black, slimy green

Aren't you scared? Well, that's just fine
Say it once, say it twice
Take a chance and roll a dice
Ride with the moon in the dead of night

Everybody scream, everybody scream
In our town of Halloween

I am the clown with the tear away face
Here in a flash and gone without a trace

I am the "Who" when you call, "Who's there?"
I am the wind blowing through your hair

I am the shadow on the moon at night
Filling your dreams to the brim with fright

This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween
Halloween, Halloween

Tender lumplings everywhere
Life's no fun without a good scare
That's our job, but we're not mean
In our town of Halloween

In this town, don't we love it now?
Everyone's waiting for the next surprise

Skeleton Jack might catch you in the back
And scream like a banshee
Make you jump out of your skin
This is Halloween, everybody scream
Wont you please make way for a very special guy

Our man Jack is King of the pumpkin patch
Everyone hail to the Pumpkin King now

This is Halloween, this is Halloween
Halloween, Halloween, Halloween, Halloween

In this town, we call home
Everyone hail to the pumpkin song

La la la, lalala, la la, lalala, la la, lalala, lalala, woo!

[This is Halloween – Marilyn Manson]

 

C’erano degli elfi domestici che andavano avanti e indietro, affaccendati, maghi con abiti… tradizionali? Dud non ne sapeva molto, vedeva solo delle persone con lunghe toghe fino ai piedi dei più strambi colori… ma il colmo erano due rossi praticamente identici che indossavano entrambi un abito da sposa porno, uno dei due prima si era avvicinato a sua madre che per poco non svenne.

-DUD!!!! –

Oh Santo Cielo! Era tutta la mattina che Petunia lo chiamava come se stesse per morire.

-Cosa…? –

La donna gli si fiondò come un avvoltoio che ha sentito Harry cantare… si, presente e quelle voci che fanno sembrare i possessori in agonia? Ecco, Harry canta così, idem Nissy – e Draco e Lucius dovevano assistere impotenti ai loro concerti improvvisati… per l’evento insonorizzavano tutto e davanti giornata libera agli elfi (per risparmiargli tale supplizio, almeno loro…) –

-Mamma! – esclamò, quasi imbarazzato! Peggio di quando, appena arrivati, suo padre aveva tentato di mettergli al collo una collana di aglio.

-Oh, amore mio! Che fine avevi fatto? Abbiamo temuto il peggio! –

-Figliolo! – bofonchiò il padre, guardandosi attorno con circospezione – Hai sempre con te… coff… quella cosa, si? –

Dud alzò gli occhi al cielo: ah, si, certo, come poter dimenticare l’arma segreta di Vernon Dursley?

-Papà! Non serve, davvero! –

-E dove l’hai… oh, incosciente di un figlio! – sputò un po’ di saliva – Dove sta? –

-Papà… - disse sfiancato – Non sono vampiri… non serve l’acqua santa! –

Petunia tremò appena, facendo schizzare gli occhi intorno, per paura che qualcuno si fosse accorto di loro, dal loro piccolo angolo.

-Dici? – sbatté gli occhi il padre – Per me quello lo è! –

Il suo dito tozzo indicò un uomo che se ne stava in disparte, all’ombra, la pelle quasi cadaverica e i capelli lunghi, neri e unti – visibile anche da quella distanza – che arrivavano fino agli zigomi; interamente vestito di nero, se non fosse stato per la pelle chiara si poteva dire che lì non c’era nessuno.

Dud fece spallucce – Ahhh, per me quello è solo uno della combriccola. Insomma: uno normale! –

Normale. Strano…

-Umano? TI posso assicurare che c’è chi ci studia da anni su questo enigma! – la faccia di Harry era spuntata quasi dal nulla, affianco al braccio di zia Petunia, che sobbalzò ed andò a ripararsi dietro al marito.

Il cugino babbano ridacchiò, così come il mago.

-Scusa zia –

-Po… po-potrai anche non vivere più sotto il mio tetto, ma un po’ di rispetto lo pretendo sempre! – gracchiò la donna. Ebbe in risposta un sorrisetto verticale.

-Ehi, bestia! – lo canzonò Dud – Uscito dalla tana, ma non dovresti non riuscire a camminare a quest’ora? –

-Uhm: né né né! – mostrò la lingua – Abbiamo tutto il tempo! – ammise quasi beffardo, ma le guance, fuori dal suo controllo, arrossirono un pochino. – Come andiamo qui? –

-Bhe, tua madre ha invitato un po’ di gente –

-Davvero? – domandò preoccupato Harry - … Chi? – la sua bocca assunse una smorfia unica.

Dud si scostò di poco, l’indispensabile per far vedere e il giusto per non farlo vedere – L’Inghilterra! –

Harry spalancò gli occhi; si, era consapevole delle manie di grandezza di mamma Nissy – Draco le aveva ereditate da lei – ma non era ASSOLUTAMENTE preparato a ciò. Il Manor pareva essersi allargato apposta, altrimenti non si spiegava il motivo per la quale riusciva a contenere tutta quella gente… Harry aveva avuto la vaga impressione di aver intravisto anche Vickor Krum e il Ministro della Magia – bhe, ovvio che ci fosse tutto il dannato Ministero, ma Merlino lo fulminasse se non aveva visto anche la Signora Figg!

Nel frattempo, Harry si chiedeva del perché ci fosse Piton. Sapeva dell’attaccamento dei Malfoy con l’ex professore di pozioni, ma era più che certo che fosse lì solo per gufare e, all’occorrenza, commentare qualunque cosa con una delle sue acide battutine.

-Chissà, magari starà mentalmente facendo il ballo della pioggia con la speranza che un fulmine, magari verde, mi colpisca dritto in fronte… di nuovo –

-Eh? – chiese confuso Dud.

-Oh, nulla. Stavo solo parlando tra me e Harry – sorrise.

-Harry? –

-Eh? –

-Harry! Tu-tu… hai ditto che stavi parlando tra te e Harry – alzò un sopracciglio.

-Ahahhhh – affermò – E allora? –

-Dimmi te se è normale! –

-Oh, ma che ora uno non si può più fare una chiacchierata con lui? –

-Lui? – sbatté gli occhi – Lui chi? –

-Harry! – disse scandalizzato – Guarda che anche lui ha i miei bisogni –

Dopo questa uscita Dud aveva spinto il moro oltre la porta, così che i suoi genitori, già provati, non stramazzassero a terra ancora prima della cerimonia.

-Non credo di… -

-Stare bene? – lo interruppe Dud – Maddai? –

-Ma che vai dicendo? – fece un gesto da insufficienza – Guarda che io mi sento benissimo caro mio! –

-Si, certo, continua a ripetertelo! – si massaggiò le tempie – Ma infondo è comprensibile, immagino –

-Perché? – corrugò la fronte.

-Bhe, ti stai per sposare e… -

-Oh, ma CERTO! – ride Harry, poi calmandosi – Infondo che sarà mai? Tra qualche minuto mi sposo e basta, no? Uhm - sorrise, bloccandosi.

-E ora che c’è? –

-Io mi sto per sposare… - sorrise ebete, ma quel sorrise svanì appena prese atto della cosa – Oh Saint Dick(*); io mi sto per sposar - -

BUM!

Dudley si ritrovò da solo, in un grande salone, con il futuro sposo svenuto per terra.

-Ovviamente lo devo alzare io, eh!-

 

*

 

Qualche istante dopo, un Draco affannato si precipitò nel salone d’ingresso del Palazzo e, per puro caso, vi trovò Dud con Harry mezzo svenuto, seduto su di una sedia, col cugino che lo sventolava con uno stendardo dei Malfoy. Se fosse stato in sé avrebbe schiantato Dud, ma visto che NON era in se, la trovò una scena divertente.

-Ehi! Ma.. –

-Ansia post-matrimoniale! – esordì Dud sornione.

Draco si avvicinò al moro – E’ no eh, Harry, non hai mai avuto neanche l’ansia da prestazione, e ora mi crolli? –

Si sentì qualcosa di molto simile a un ringhio a labbra serrate, completamente gutturale, degno di un leone incazzato nero, provenire dalla bocca di Harry, che lo fissava con gli occhi ridotte e che lame smeraldine.

-Eheh – ridacchiò – Non è il momento! Abbiamo un problema –

-Maddai? – fecero in contemporanei i due cugini.

Draco per due secondi netti stette immobile ad osservarli, poi lasciò perdere ogni tipo di pensiero che faceva male a se stesso.

-Papà! Non trova più Priscilla! –

Harry e Dud si gelarono sul posto, certi – speranzosi -, di aver capito male. Ma l’espressione di Draco parlava da sola.

-E ora? –

-Eh, e ora… sai che non muove un passo senza di lei! –

-E chi mi accompagna all’altare? – fece Harry preoccupato.

Tradizione voleva che ad un matrimonio tradizionale di stirpe magica pura, fosse colui – sia mago che strega – che entrava a far parte della famiglia a percorrere la navata, con un membro della suddetta famiglia al fianco. Di solito era il capo-famiglia, ma ora che Lucius era COMPLETAMENTE fuori combattimento…

-Uhm… Piton? –

-PITON? – urlò Harry, stava sempre più prendendo la scia di mamy Nissy, era certo! – Ma sei matto? Quello mi mollerebbe a metà navata per smaterializzarsi chissà dove! O peggio, mi lascerebbe come una puffola pigmea per andare a fare gli occhi dolci a Remus! – nota si schifio!

-Oh! Potrebbe portarti mamma! – consigliò Draco.

-Mamma? Quando è stata l’ultima volta che ha camminato dritta?(**) -

Ormai Harry stava per iper-venitalare.

-Scusate! – s’intromise Dud, che aveva ripreso a sventolare il cugino – Ma di solito non è il padre che… ehm – si bloccò, come se si fosse ricordato solo in quel momento che Harry non aveva i genitori su una carrozza vestiti per bene per l’evento, ma a quanto pareva, nessuno dei due maghi ci aveva fatto caso.

Draco spiegò a Dud la faccenda dell’importanza millenaria dei matrimoni purosangue, e sapete come se ne è uscito?

-Uscite assieme –

Harry non aveva nulla in contrario, ma non sapeva come la pensava Draco, di sicuro il contrario di lui. Quindi, prima di scatenare una guerra;

-N… -

Ma Draco si mise a ridere: - Sai una cosa? Sei il babbano più giusto che io conosca… in effetti, sei L’UNICO che io conosca! –

Dud aspirò dalla bocca a denti stretti – E facciamo che resti l’unico! Lo dico per il bene degli altri babbani… -

 

*

 

Nel giardino immenso dei Malfoy, intanto, si era sparso un certo chiacchiericcio. Molti erano agitati e innervositi dal ritardo, la cerimonia doveva essere iniziata da due ore.

I gemelli facevano scommesse sui possibili perché, il pover’uomo che avrebbe dovuto celebrare l’unione, era sotto l’arco di gigli bianchi e fiori di giuda(***) con un piccolo libricino in mano alle braccia congiunte che scuoteva il capo mentre Nissy si esibiva in uno dei suoi canti e gli elfi domestici mettevo in salvo il salvabile.

Mentre in una sedia Lucius piangeva la perdita – momentanea, perché l’avrebbe ritrovato, ci potete scommettere le braghe di Merlino – e Petunia gli passava fazzoletti su fazzoletti, dandogli piccole pacche sulla spalla, dicendo:

-Non si preoccupi, se è vero amore, tornerà –

E Vernon che si era avvicinato – a suo dire – al prete munito di acqua santa, aglio e croci, che non aveva MAI perso di vista Piton per tutto il tempo! Meno male che aveva smesso di buttargli addosso l’acqua santa.

Quando d’improvviso, una delle due porte antecedenti alla navata si aprì di poco, tutta l’attenzione fu portata ad un ragazzo moro che si mise a correre verso per il tappeto rosso, andandosi a sedere vicino ad una ragazza mora e riccia. Con un gesto fece capire che la cerimonia stava per iniziare.

Si sentirono dei passi su marmo antico in lontananza, tutti si girarono di scatto la testa – Lucius rischiando di spezzarsi l’osso del collo – e, proprio in quell’istante, le due grandi ante della porta scura si aprirono, rivelando due giovani uomini che emanavano luce propria. Belli come non mai.

Una dolce melodia partì dal nulla… Chapa la galina! (http://www.youtube.com/watch?v=SARDbtI3rOo). Harry scivolò.  E se non fosse toccato a Draco reggerlo, avrebbe trovato la scena divertente.

Gli invitati si guardavano attorno, Vernon mettendo avanti a se un crocefisso. Tutto taceva; solo Piton sghignazzava ed Harry avrebbe voluto, oh QUANTO avrebbe voluto, strozzarlo col suo mezzo strascico.

Fortunatamente, pareva che neanche a Piton piaceva più di tanto quella canzone, quindi la fece smettere quasi subito, così, poté partite la marcia nuziale. Quella vera, Adiemus (http://www.youtube.com/watch?v=B7zJ0yVSSvE).

Appena la dolce melodia di sparse nel giardino, Harry si aggrappò velocemente ad uno stipite della porta scura e Draco, pronto, fu subito vicino a lui; gli prese le mani e, con infinita dolcezza, se le portò al viso, baciandole.

-Ehi – gli mormorò, in maniera che solo il suo prossimo sposo lo potesse sentire – Ci sono io qui – sorrise, ma ricevette in risposta solo un tremulo sorriso di Harry, seguito da un rapido cenno di testa.

-Ce la fai? – domandò Draco, aumentando la stretta. Harry ripeté il cenno di testa di assenso.

Ma purtroppo pareva che la navata fosse infinita e Draco lo dovette sostenere quasi per tutto il tragitto. Appena, per pura grazia di Merlino, quel percorso senza fine la ebbe, una fine, Harry si arpionò meglio che poté al biondo.

-La marcia nuziale è iniziata, e lo sposo: è svenuto!**** – proclamò Draco.

Se qualcuno avesse fatto un video in quel momento, la faccia di Harry avrebbe detto “ OhmioMerlino! OhmioMerlino! Eccolo, eccolo; eccolo che ci sta ripensando! Me lo sento! “, ovviamente rivolti a Draco che, in quel momento faceva di tutto per non guardare Harry, altrimenti lo avrebbe stuprato lì seduta stante.

 

Dopo le promesse e il dovuto scambio di anelli, i due finalmente sposi, si baciarono, tra le ovazioni dei loro amici e i bleack di Piton e zio Vernon. Così si dovette passare al rinfresco che stava in un lato del giardino.

Nissy aveva fatto assaggiare a zia Petunia i biscotti che aveva fatto con la ricetta che le aveva dato la bruna, ricevendo in cambio molti complimenti e continuando a scambiarsi ricette – al loro club di cucina si era aggiunta, immancabile, la Signora Weasley - e, cosa incredibile, Vernon stava provando un insano interesse per il Pipi, chje si trasfigurava ora qui ora lì, con la speranza di rincoglionirlo totalmente. Dud stava familiarizzando con la famosa Eone.

-Hermione! – ripeteva esasperata la ragazza.

-Perché, c’è differenza? – domandava dubbioso il babbano, convinto di dirlo bene.

Purtroppo, Hrry ebbe la (s)fortunata idea di avvicinarsi ai gemelli, che, con la scusa delle congratulazioni, lo avevano attirato nella loro ragnatela di Tiri Vispi. Un prodotto lo stavano indossando loro, ma volevano vedere se funzionavano anche gli altri e quale migliore occasione di un vero matrimonio? Inoltre avrebbero reso le cose MOLTO più interessanti. Ihih.

Diedero ad Harry una caramella, dicendo – L’abbiamo fatta apposta per te, pensa un po’, proprio per oggi! – ad Harry in un primo momento vennero i bividibadavabidi(*****) ma il suo corpo procedette senza la sua mente – come sempre – ed inghiottì la caramella, dopo averla masticata e… si sentì come se si stesse per smaterializzare da qualche pare, come un vortice sotto l’ombelico. Ma era tutt’altro che una smaterializzazione: il suo semplice abito da sposo si stava trasfigurando in un vero e proprio abito da sposa!

I larghi pantaloni divennero una lunga gonna che si andava mano a mano accorciandosi, la maglia stava mutando fino a diventare un bustino e mentre la gonna diveniva sempre più inguinale, gli stivaletti si alzarono fino a metà coscia, con un tacco da vertigini. L’intero abito si schiarì, fino a divenire bianco, mentre al collo faceva la sua comparsa un collarino nero e con tanto di polsi ammanettati dietro alla schiena.

A Dud uscì il sangue dal naso, Draco stava per avere un mancamento – intanto Lucius biascicava “ se ci fosse la fida Priscilla a vedere tutto ciò! “ con fare melodrammatico e dorso della mano sulla fronte -.

-Ma-ma… ma cosa? Ehi – il moro – povera vittima – non ebbe il tempo di fare nulla; venne sollevato di peso dai due rossi che urlarono di gaudio:

-EHHHIII DRACOOOO! IL NOSTRO REGALO DI NOZZE! – glielo buttarono in spalla – Vogliamo un filmatino dopo, non dimenticatevelo! –

Ora, mettetevi dei panni di Draco, alla sua sinistra, sulla spalla, aveva il sedere di Harry: voi cosa avreste fatto?

Bhe, intanto che ci pensate Draco ha deciso di anticiparvi e di dirvi prima la sua: portare quella torta deliziosa che è suo marito nella stanza da letto ed iniziare la giornata di miele. Uhm? E’ “ luna di miele “? Perché; voi pensate che ci basti una sola notte?

E, nel frattempo che Draco galoppava – sisi – verso l’entrata del maniero, Piton e Priscilla – aveva fatto una fuga d’amore col cappello di paglia di Nissy, Lucius quando lo seppe, riprese la scena teatrale della fontanella ma una volta che si sono parlati e chiariti, tutto era tornato come prima. Lucius prese nota di fare un bel discorsetto a quel cappello di paglia da 4 zellini! – stavano su un palco a cantare.

-IL TRIANGULO NO! NON L’AVEO MIA CONSIDERAOOOOOO*-

Harry, che dalla posizione in cui stava, poteva vedere la scena, scosse la testa – Niente da fare, proprio non ci somiglia… - poi i suoi occhi s’incrociarono con quelli col cugino.

Uno sguardo. Un sorriso. E fu come dimenticare ogni cosa brutta e bella.

Cosa è cambiato?

Dud ha sempre lo stesso virus. Draco ed Harry si sono sposati. Zio Vernon e zia Petunia erano diventati, senza saperlo, più aperti – ma chissà cosa c’era dentro lo champagne… - .

Forse non è cambiato poi molto, magari le cose si sono trasformate in qualcos’altro più forte e migliore di prima.

L’importante è che tutti, alla fine, hanno ciò che vogliono – chi più, chi meno –

 

Magari se Piton non avesse bevuto ora non sarebbe così stonato. Meno male che c’è Priscilla a sostenerlo!

 

 

» { FINE }

 

 

Oh Saint Dick(*) = il nostro santo preferito xD.

-Mamma? Quando è stata l’ultima volta che ha camminato dritta?(**) = Battuta presa da Will&Grace, durante il matrimonio di Grace, ovviamente la prima era riferita a Jack e la seconda (questa) a Karen.

Fiori di giuda(***) = Non sono matta, esiste! http://farm4.static.flickr.com/3405/3428640321_d89a658503.jpg <- qui i fiori e, http://lh4.ggpht.com/luirig/R5y3CJTfDmI/AAAAAAAARBc/6zei8uh4O6c/s800/cercis_siliquastrum_1.jpg <- qui l’albero, di solito sono molto più scuri e vi assicuri che sono uno spettacolo!

I bividibadavabidi(*****) = Chi non conosce la famosa battuta?

-La marcia nuziale è iniziata, e lo sposo: è svenuto!(****) – = Durante il matrimonio di Karen, detta da Jack che l’ha accompagnata all’altare.

 

 

E chi avrebbe mai detto che una fanfic, iniziata durante una noiosa lezione di matematica, sarebbe finita con un matrimonio, il mio primo matrimonio?

Devo ammettere che mi sono completamente rincitrullita per i vestiti dei due sposi… meno male che Dray mi ha aiutato a cercare le foto e che ho beccato la nostra Christophera mezzo imbriago alle nove del mattino. Se non fosse stato per lui non so proprio come li avrei conciati… magari coi colori dell’arcobaleno (QaF 4ever).

Questa storia è la prima che faccio a più capitoli e che finisco, e mi ha aiutato molto; mi ha permesso di sperimentare e di migliorare/trasformare il mio stile. Insomma; sono riuscita anche a mettere uno dei miei generi preferiti; l’mpreg (contando che l’ho messo anche nell’ultimo compito di lettere. Ma oh, se il titolo è “la scienza; dubbi e quesiti dello scienziato” mica è colpa mia… ho citato anche la Pietra Filosofale, i conflitti interni della Prima Guerra Mondiale, l’alchimia e, come già detto, l’mpreg. Altrochè la Seconda Guerra Mondiale, anche se la trovo la più interessante… ma tutti avevano inserito quella é.é) accolto molto bene da voi, e vi ringrazio infinitamente J.

Ricordiamoci che si è formato anche il Club Anti-Dudley ;) (e da adesso anche il Club delle Cuoche).

I Malfoy… dai, ma dei Malfou così svalvolati me li potevo covare solo io!...

Piton… deo, l’ho messo solo per dimostrare che NON è ASSOLUTAMENTE simile al GRANDE Renato Zero u.u (l’ultima volta che ho detto sta frase, mi padre mi ha guardato confuso e io che mi dicevo, da sola “Renditi conto di ciò che hai detto… io… io andrò in un angolino a vergognarmi, avvisami quando è pronta la cena”).

Questa storia mi ha dato molto, non solo l’opportunità di maturare – più o meno - e migliorarmi, ma mi ha anche fatto incontrare una persona che, purtroppo, ora non riesco più a mettermi in contatto.

Ps: e dove altro lo trovate un Piton ubriaco che canta reggendosi su Priscilla xD? Io però vorrei TANTO assistere a unod ei concertini di Harry e Nissy x°°°D.

 

GRAZIE, GRAZIE a tutti, per avermi seguito in quest’impresa.

 

PAMPAM: Già xD, grazie mille!

Princess Oscure: Ma figurati cara, l’importante è che ora è tutto risolto. Si, immagina la scena xD.

Hizu: Grazie infinite J.

Emogirl in punk: Grazie mille per la correzione -_^. Il capitolo 30 era una sorta di intermezzo mooolto confuso é.é.

Rivella_Chan: Che bella maratona cara xD. Ti auguro di capirci e di arrivare fino qui ;).

 

Grazie a chi ha commentato almeno una volta questa storia:

Ximeng

Kagchan

Metis

Goten

Sanguy

Ashley Snape

Mokona89 <3

Adamanthea

Lily 4ever

saky

fra ro

HermyKitty,luv

DJKIKA

RICA

Rivoltella J

Selene_90

cesarina89

SiLvIeTT4

CissYMalfoY

_claire_

gokychan

sparta

Lalia

ubbo

bob

Kumiko Shirogane

hikari89

debbiepotter

piccola_puffola

Ina

strega_del_lago

Elyonchan

hay_chan

dede

Mana

Niahl

_SiMoNa_

PAMPAM

ariannardb

KIA

_Eris_

Puffetta serpeverde in Malfoy

Emogirl in punk

Hizu

Princess Oscure

 

 

 

A chi l’a messa tra le preferite.

A chi l’ha letta.

E … a chi ha trasmesso almeno qualcosina.

 

E ricordate:

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

Baci, Gin <3.

 

 

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