La vita è una lotta continua.

di Fujiko91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E cosi ebbe inizio... ***
Capitolo 2: *** 2° Anno ***
Capitolo 3: *** 3° Anno ***
Capitolo 4: *** 4° Anno ***
Capitolo 5: *** 5° Anno ***
Capitolo 6: *** 6° Anno ***
Capitolo 7: *** 7° Anno ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** E cosi ebbe inizio... ***


L'idea di questa FF mi è venuta perchè amo questa saga e visto che in questo periodo sono piena di idee su di loro e su molti altri, ho deciso di scriverci più capitoli... Spero che l'idea vi stia piacendo. Vorrei ringraziare con un abbraccio chi legge e con un bacio grande chi lascia un commento! Grazie :*






Mi sento una nullità. Non servo a nulla.
È come se non fossi mai esistito e anzi, forse, sarebbe stato meglio se non fossi mai nato o, meglio ancora, se mi togliessi la vita così molte persone beneficerebbero della mia assenza!

Era con queste parole nella mente che Harry si alzò, quella mattina, dal suo letto nel sottoscala di quella casa: la numero 4 di Privet Drive. La casa dei suoi zii.

La villetta, come tante altre inglesi, aveva un piccolo giardinetto d’erba sempreverde e annaffiata sia di giorno che di notte. Entrando, Harry, aveva alla sua destra il corridoio che portava in cucina e in sala da pranzo, che formavano un’unica stanza, mentre alla destra stava una scala di legno che portava al piano di sopra in cui c’erano un bagno e tre camere da letto, una delle quali era per gli ospiti.

Zia Petunia era una donna di aspetto sempre ordinato e pulito, amava indossare gonne o vestitini fioriti in ogni occasione, ma non era una persona dolce… almeno non con Harry e neppure zio  Vernon lo era.

Lo zio appariva un uomo grassottello, con capelli corti e un paio di baffi. Il collo non quasi non si vedeva poiché scompariva nel suo grasso.

Infine c’era Dudley: un ragazzino viziato ma di bell’aspetto, sempre curato da sua madre.

Nella famiglia era entrato a far parte, da qualche anno, Harry. Lui era un bambino magro dall’aspetto trasandato ma solo perché gli zii non se ne prendevano cura o comunque non gli volevano bene. Lo avevano accolto in casa loro solo perché era il figlio della sorella di Petunia.

Harry non aveva voglia di alzarsi perché sapeva bene che avrebbe dovuto, come ogni mattina, sopportare una delle tante frasi crudeli di suo cugino. Non sentendosi d’esser bersagliato tornò a letto trascurando un dettaglio: quello era il giorno del compleanno di Dudley.

In quel giorno, ogni anno, si andava allo zoo e lui, il malvoluto di casa, avrebbe dovuto fare ancora da servo. Sì, perché Harry era una specie di servo in quella famiglia!

Così, senza poterselo evitare, s’alzò.

Arrivato in cucina gli si presentò la solita routine: zia Petunia stava contando i regali del figlio per poi dire:

“Non ti preoccupare, mio caro. Ne compreremo uno mentre andiamo allo zoo!”

Poi al termine della colazione era il momento delle solite raccomandazioni di suo zio:

“Mi raccomando non fare nulla di strano, capito?!”

“Sì ho capito zio Vernon”.

Nonostante tutto, Harry fece come gli pareva e al ritorno fu mandato in camera senza cena. Come ogni anno.

Quella notte, come anche nelle precedenti, pensieri cupi e tristi tornarono a farsi largo nella sua mente:

Avrei dovuto morire insieme ai miei genitori in quell’incidente in auto di cui i miei zii continuano a parlare! Sì avrei dovuto esserci anch’io e invece sono qui. Che destino crudele!”

I giorni si susseguirono sempre uguali, con la solita routine ripetuta all’infinito come in un innato incubo fino a che non arrivò una lettera.

Non una di quelle normali bensì quella lettera. Quella che permetteva di frequentare una scuola speciale.

E forse per questa ragione agli zii non fece piacere. E quando le lettere cominciarono ad arrivare a migliaia i Dudley decidono di trasferirsi nella Catapecchia.

Quella “casetta” era una torre arroccata sopra uno scoglio e circondata dall’oceano. All’interno non c’erano altro che due stanze: la inferiore era arredata da un divano logoro e da un camino, mentre la stanza superiore ospitava un letto matrimoniale. Nient’altro vi era in quel locale e per questa ragione ad Harry toccò dormire per terra, su di un tappeto.

Nel giorno del suo compleanno, a mezzanotte per la precisione, la porta d’ingresso fu abbattuta da un gigante di nome Hagrid che dopo aver biascicato alcune scuse disse:

“Tu devi essere Harry Potter!”

Ma Dudley, che si era svegliato e stava tremando come una foglia secca mossa dal vento, rispose:

“N-no! Lui è Harry” e accompagnò le parole ad un gesto della mano.

“Oh… ma certo!” disse a quel punto il gigante guardando il bimbo che gli stava davanti. Al termine di quelle parole tolse una torta un poco schiacciata e per Harry quello sembrò il più bel regalo della sua vita.

Dopo essersi accomodato sul divano, Hagrid tornò a parlare e il suo discorso andò a posarsi sul delicato momento in cui sono morti i genitori di Harry.

E mentre gli zii parlavano, o meglio confessavano, la vera storia sui genitori di Potter, Dudley preferiva ascoltare il suo stomaco e assaggiare la torta di Harry. Scelta che portò Hagrid a far spuntare un bel codino da maialino al figlio di Petunia e costrinse così la famigliola a salire al piano superiore.

Harry dapprima combattuto si convinse, non volendo più passare del tempo in quel luogo e con quelle persone, a seguire quello strano essere che lo faceva sentire, dopo un’infanzia di solitudine, amato.

Il giorno dopo Hagrid condusse, attraverso un passaggio segreto, Harry nel mondo magico. Subito dopo aver attraversato quel muro nel retro del Paiolo Magico, Potter si ritrovò in un mondo bellissimo, pieno di maghi e di streghe.

Quello era un mondo pieno di vita e pieno di negozi che oltretutto avevano vetrine ricolme di merce varia. In ogni angolo della strada c’erano dei piccoli banchetti che vendevano fiori finti eppure, ad Harry non sfuggì una vetrina particolare.

Oltre il vetro del negozio vi era, esposta in bella mostra, un manico di scopa. Uno di quelli che attiravano l’attenzione dei curiosi, degli intenditori ma anche dei sognatori. Harry, dopo essersi avvicinato ed aver ascoltato dei ragazzini che osservavano il cimelio con ammirazione e desiderio, scoprì che si trattava della nuova Nimbus 2000. Una scopa da volo che in quel momento veniva considerata come la migliore e la più desiderata.

A destarlo da quella scoperta fu Hagrid che lo riportò alla vera ragione per cui si trovavano in quella cittadina: compare oggetti e strumenti per la scuola.

Ma per acquistare quei materiali servivano dei soldi e secondo le parole di Hagrid stesso:

“Quale posto migliore per andarli a prendere se non la Gringott! Forse uno dei luoghi più sicuri del mondo magico, ovviamente dopo la scuola di Hogwarts!”

E fu con queste parole che lo stregone portò  Harry a un’insolita costruzione situata nel mezzo di quella cittadina che altro non era se non un’insolita banca.

Appena entrato Potter notò subito che quella non era una banca comune, infatti, sia a destra che a sinistra stavano degli alti banconi separati da un lato all’altro da un corridoio con un lungo tappeto in velluto rosso a coprirne gran parte. Ma la cosa che più colpì il giovane maghetto, e forse quella a cui prestò maggiore attenzione, furono degli esseri – esseri perché non c’era altra maniera per definirli –.

Dagli alti banconi spuntavano degli esserini piccoli e anche abbastanza brutti con delle lunghe orecchie a punta e pochi capelli, che sembravano bambini ma molto anziani, che stavano a scrivere a contare monete e monetine.

Preso dalla curiosità Harry domandò con un fil di voce:

“Ma… Hagrid cosa sono quelli?”

“Oh quelli sono folletti, molto intelligenti ma anche… pericolosi. Stammi vicino, Harry. È molto meglio!”

Dopo aver udito quelle parole Harry s’avvicinò ad Hagrid e lo seguì diligentemente nel mezzo del corridoio dove ci stava un altro folletto, molto più anziano dei precedenti, a cui il gigante diede prima la chiave della cassaforte di Harry e poi una lettera da parte del Professor Silente.

Sia il giovane mago che Hagrid furono condotti usando un carrello su dei binari prima alla porta blindata di Harry, in cui c’era molto oro, e infine ad un’altra porta che conservava un solo piccolo pacchettino.

“Mi raccomando Harry non farne parola con nessuno!”

Gli raccomandò Hagrid guardandolo mentre nascondeva il piccolo pacchetto tra gli abiti.

Terminato il giro alla banca, Potter andò da solo da Olivander.

Un signore anziano proprietario di una vecchia bottega in cui si poteva trovare la bacchetta giusta per ogni mago. Dopo averne provate di diverse, Potter riuscì a capire quale bacchetta faceva per lui. Mentre si trovava nella bottega, Hagrid picchiettando sul vetro gli mostrò il suo regalo: Edvige, un gufo bianco.

Finite le compere i due fecero ritorno al Paiolo Magico, un pub per maghi e streghe in cui Harry poté apprendere non poche nozioni su un certo Voldemort che tra i tanti reati commesse anche l’omicidio dei suoi amati genitori.

Il giorno seguente Harry andò a prendere il suo primo treno per Hogwarts, ma visto che il suo amico Hagrid lo aveva dovuto lasciare solo per via di “certe faccende private!” fu costretto, in un primo momento, a chiedere aiuto anche se senza successo. La fortuna però quel giorno era dalla sua parte e infatti il giovane mago fece la conoscenza di una famigliola: gli Weasley. Con loro giunse al binario 9 ¾.

Durante il viaggio Harry si trovò a condividere il vagone con Ron che divenne presto suo amico poiché gli sembrò da subito un ragazzo simpatico. Hermione, giovane ragazza che non gli stava molto simpatica perché a suo parere troppo saputella, si presentò quando ormai il viaggio giungeva a termine.

Arrivati alla scuola di magia di Hogwarts, prima di entrare in Sala Grande, Harry fece un altro incontro che cambiò la sua vita per sempre: Draco Malfoy. Certo quel primo incontro non era stato poi questo granché e nel cuore di Harry nulla cambiò… almeno non ancora.

La cerimonia di smistamento giunse al termine solo molto tempo dopo ed essendo ormai scesa la sera Harry si trovò in compagnia d’altri ragazzi nella sala comune della sua Casa: Grifondoro. Lì dopo aver fatto conoscenza con un paio di ragazzi si sedette su una delle poltrone per poi iniziare una conversazione con Ron:

“Senti un po’ ma chi era quel ragazzino con cui abbiamo scambiato quella simpatica… conversazione sulle scale?”

“Ah quello? Non era altro che un Malfoy. Tipi strani e pericolosi… stai a sentire me Harry devi stargli alla larga, fidati!”

“Se lo dici te Ron mi fiderò”.

Quella notte Harry non riuscì a chiudere occhio ma non per colpa dei suoi cattivi pensieri bensì, per la prima volta nella sua vita, il ricordo di quel dannato bambino. Per fortuna alla fine riuscì a prender sonno… peccato che fosse già mattina!.

Ron, dopo qualche ora, gli si avvicinò con una certa agitazione dicendo:

“Oh dannazione Harry svegliati! Siamo in maledettissimo ritardo!!”

“C-cosa?” domandò Harry svegliandosi completamente.

Indossò gli abiti il più velocemente possibile e per fortuna i suoi occhiali stavano sempre sul comodino.

Alla fine i due arrivarono con molto ritardo alla loro prima lezione con la professoressa Mcgranitt la quale tolse dei punti ad entrambi e quindi, di conseguenza, alla loro casa.

Nella seconda ora la lezione consisteva in Pozioni con il professor Severus Piton il quale sembrò subito aver preso in antipatia proprio Potter!

Harry, nonostante la lezione fosse già ampiamente iniziata, non prestava alcuna attenzione alle parole del professore, anzi era troppo intento a pensare a cosa avrebbe dovuto fare e fu in quel momento che decise di scrivere una lettera. Sì una bella lettera anche se per il momento solo mentalmente almeno d’avere un’idea…

Sì ecco io dopo… dopo il nostro incontro sulle scale mi sarei innamorato di te! Magari anche tu lo sei…”

Appena ebbe finito di pensarle si diede dell’idiota. Si lo era, perché non sarebbe stato il modo giusto, anzi quella sera sarebbe andato a chiedere consiglio a Hermione o magari a Ron… doveva ancora capire a chi dei due sarebbe stato meglio…

Comunque fu beccato a non seguire la lezione da Piton il quale tolse dieci punti a Grifondoro, ma ad Harry non importava nulla. Lui era innamorato e quindi nulla avrebbe potuto distrarre il suo cuore.

Non vedeva l’ora che venisse sera perché, alla fine, decise di andarlo a dire ad Hermione anche se con quest’ultima non c’era ancora una forte amicizia. Andò in biblioteca sicuro di trovarla lì e infatti la giovane Grifondoro era lì e appena vide Harry disse:

“Cosa vuoi?”

“Ecco… io.. io pensavo che sarebbe stato meglio parlarne con te visto che sei una ragazza… io mi sono innamorato di quel ragazzino… quel Draco!” parlò così in fretta che Hermione iniziò a pensare che stesse per morire ma alla fine rispose:

“E con ciò? Guarda che io non ho mica tempo da perdere con queste cose… ma comunque… visto che sei venuto fin qui ti darò una mano ma solo perché mi stai simpatico. Il tuo nome è Harry, giusto? Ti posso chiamare così?”

“Ma certo! E grazie, Hermione”

“Allora, Harry ti posso dire solo che quel Draco di cui ti sei innamorato è il figlio di una famiglia di maghi molto importanti e ricchi. Il loro nome è Malfoy e io so solo che tutti loro sono stati Serpeverdi e che non sono persone simpatiche… anzi mi sembra che anche loro figlio non sia da meno in fatto di simpatia, però, purtroppo io non ti so dire nient’altro. Mi dispiace Harry!” dopo un minuto di incredulità Harry si riprese e disse:

“Oh grazie! Ma come hai fatto a saperle? Anzi no, non mi importa. Alla prossima e grazie ancora Hermione” e così dicendo corse via per poi arrivare alla sala comune della sua casa. Lì prese Ron e lo trascinò nella stanza da letto per potergli raccontare l’accaduto.

“Miseriaccia Harry! Quella non è normale ma cioè come faceva a sapere tutte quelle cose su di loro! Comunque sia non è per dire ma non puoi andarlo a chiedere al professor Piton? Pensaci bene, Harry lui è il capo dei Serpeverde saprà pure alcune cose su Draco…”

“Sì bella idea Ron! Vado da lui e cosa gli dico: Buongiorno professore sa ieri non ho seguito la sua lezione perché pensavo a Draco e a proposito di lui sa alcune informazioni utile per me, per caso? E ovviamente lui mi risponderà oppure, più probabilmente, mi rispedirà a casa mia col primo treno diretto per Londra!”

“Hai ragione Harry… scusa era un’idea stupida”

“Sì buonanotte Ron”

“Buonanotte Harry!” e così i due ragazzi si addormentarono anche se per Harry fu un’altra notte in bianco: Draco popolava i suoi sogni e li avrebbe popolati per altre notti.

Quella storia andò avanti per molto tempo. Ormai il gruppo era consolidato: Hermione dopo la notte di  Halloween faceva parte del gruppo così per Harry era più facile parlargli dei suoi problemi notturni.

Comunque finalmente il tutto si concluse il giorno di Natale: Hermione era andata a casa dei suoi genitori mentre Ron era rimasto lì con lui. Ad Harry arrivò un magnifico dono: il mantello dell’invisibilità.

“Ron guarda non è magnifico? Sai cosa significa questo? Vuol dire che ora posso andare da Draco” disse entusiasta Harry.

“Ma sei impazzito Harry! Non puoi… e cosa gli dirai? Che lo ami, ma ci pensi a ciò che potrebbe farti?”

“Allora tu verrai con me!”.

Quel pomeriggio Ron si ritrovò a pensare: Miseriaccia a me e alla mia lingua: devo stare zitto!. Appena furono davanti alla grande porta della sala dei Serpeverde Harry disse:

“O allora Ron: tu ora ti nascondi qui da qualche parte mentre io vado da Draco, hai capito?”

“Sì ho capito però fai attenzione Harry, ti prego!”

Harry indossò il suo nuovo mantello e andò fino ad una camera nella quale vide Draco. Il giovane era disteso sul letto sotto le coperte e si vedeva che aveva qualche linea di febbre e infatti di lui si stava occupando Madama Poppy, l’infermiera di Hogwarts.

“Stia fermo signor Malfoy. Con questi impacchi le passerà presto la febbre!”

Non si sa bene cosa fece compiere quel gesto a Harry ma è noto che non appena l’infermiera lasciò la stanza, lui si sedette alla destra di Draco sul letto e disse:

“Mi dispiace che tu stia male, mio amato Draco!”

Anche se dentro di lui si chiedeva: come posso chiamarlo amore?. Sì certo lui non ne era molto esperto ma di certo si sarebbe immaginato che questa cosa accadesse in un modo diverso. Ormai era successo e anche se il suo interlocutore era semi svenuto per via della febbre gli faceva piacere averglielo riferito.

Quando Harry rinvenne da quei suoi pensieri si accorse che Draco aveva gli occhi semi aperti e disse solamente e con molta fatica:

“Cosa ci fai qui Potter?”

“Ecco io… volevo vedere come stavi!”

Ma si accorse subito che Draco era svenuto di nuovo così tirò un bel sospiro di sollievo e si rimise il mantello non prima di aver fatto l’ultima pazzia cioè avergli dato un bel bacio sulla guancia e infine corse fuori.

Prese Ron e lo trascinò in camera quest’ultimo avrebbe desiderato un minimo di dettagli ma il suo amico non voleva parlare anzi voleva solo sognare e dormire.

Il mattino seguente Harry si alzò di ottimo umore tanto che si mise a fischiettare peccato che era molto presto e Ron voleva solo dormire tanto da dirgli:

“Miseriaccia, Harry! Non puoi metterti a fischiettare ora hai visto che ore sono?”

“Scusami Ron! È che sono troppo felice secondo te stamattina cosa mi dirà Draco? Si ricorderà di ieri? Del nostro incontro?”

“Secondo me Harry dovresti sperare di no! Non so cosa potrebbe farti!” detto ciò Ron ritornò a dormire, invece, Harry si vestì e scese nella sala comune dei Grifondoro e attese lì davanti al camino l’ora della colazione.

Appena venne l’ora Ron si svegliò, scese le scale e poi con Harry andò nella sala grande in cui ad attenderli c’era Hermione che era appena tornata dalle vacanze natalizie.

“Ciao ragazzi! Come vanno le cose? Avete cercato qualcosa su Nicolas Flamel?” fu Ron a rispondere per entrambi:

“Sì siamo andati in biblioteca ma nulla. Però Harry ha fatto un’altra cosa: è andato… da Draco”

“E come è andata, Harry?”

“è andata bene, Hermione!”

“Oh miseriaccia sta arrivando Draco e non sembra molto di buon umore e la cosa peggiore è che sta venendo qui!”  Ron non fece in tempo a concludere la frase che Malfoy era già davanti a loro e disse:

“Potter ti devo parlare. Alzati e vieni fuori, subito!” e se ne andò con un’aria truce in volto.

Hermione scattò in piedi dicendo allarmata:

“Harry non avrai intenzione di seguirlo fuori vero?”

“Certo che voglio e non fermatemi, capito?”

Così i due ragazzi non intervennero più e stessero a guardarlo mentre usciva cioè fin quando Harry non svanì dalla loro visuale.

Appena fu fuori nel portico, si sentì strattonare per un braccio.

“Mi fai male, Malfoy!” disse Harry guardandolo cercando di nascondere il dolore.

“Oh ma davvero, Potter? E dimmi un po’ ieri sera avevi bevuto per caso?”

“Io… ecco… non so cosa dirti.. se non che penso d’essermi innamorato di te e…” rispose con un fil di voce Harry cercando di non far vacillare troppo il suo tono.

“Tu cosa Potter?! Spero che tu stia scherzando!”

“No io non sono mai stato così serio!”

“Ma se tu non sai nulla dell’amore, Potter!”

“Sì magari non so nulla, ma in questo momento vorrei baciarti”

“Tu sei fuori devi starmi lontano. Hai capito Potter? Tu e i tuoi amici strani che ti porti dietro dovete starmi lontani!” e dopo aver detto queste parole se ne andò.

Harry rimase per un minuto lì in piedi a non dire nulla se non a guardare il vuoto ad un certo punto fu raggiunto da Ron e da Hermione che in coro dissero:

“Allora com’è andata, Harry?”

“E come volete che sia andata?! Non so nulla sull’amore io! Sono stato uno stupido. Un vero idiota” e corse via seguito a ruota dai suoi due amici.

Arrivati vicino alla casa di Hagrid fu Hermione a parlare:

“Non voglio dirtelo Harry ma come prima reazione da parte sua ci sta! Secondo me l’hai preso solo in contro piede… ora entriamo e pensiamo solo a Flamel e al suo segreto ok?”

“Sì va bene, ci sto! E tu Harry?” chiese Ron condividendo l’idea di Herm.

“Ok. Magari hai ragione, Hermione” e così entrarono in quella piccola casetta.

Mentre loro stavano in casa di Hagrid, Draco si trovava sdraiato sul suo letto pensieroso.

Draco appena aveva visto davanti a se il famoso Harry Potter, avrebbe solo desiderato averlo come si possiedono gli oggetti rari ma, invece, lui aveva desiderato stare con quel pezzente di Weasley per non parlare della Mezzosangue-Granger e questo per lui era stato un duro colpo da digerire.

Però aveva preso la decisione che Potter sarebbe stato suo a qualunque costo! Qualunque. Ma lui di amore non ne provava. No lui voleva Potter come trofeo per poterlo mostrare ai suoi amici. Certo questa cosa lo avrebbe ferito ma chi se ne fregava dei sentimenti di quel Potter e fu con questa idea che la mattina seguente si presentò al tavolo dei Grifondoro.

Davanti a Harry disse:

“Potter ti devo parlare, vieni con me!”

Harry annuendo lo seguì e appena furono fuori fu nuovamente Draco a parlare:

“Sentimi bene Potter poiché non lo ripeterò un’altra volta: se tu vuoi stare con me dovrai fare tutto ciò che voglio io. Hai capito bene? Sono stato abbastanza chiaro?”

“Sì… Malfoy”

“Meglio così, perché non amo ripetermi Potter! Ora visto che farai ciò che voglio… mi porti i libri!”

“Oh, non sono molto sicuro che si faccia veramente così tra innamorati…”

“Davvero? Allora come si fa Potter?”

Harry non voleva fare una figuraccia e poi ora finalmente avrebbe avuto l’affetto di  Draco. Dopotutto in fondo quello era l’unico affetto a cui era stato abituato fin da piccolo.

“Non importa!” rispose prendendo i libri.

Entrati in aula di incantesimi fu Ron che dopo esser rimasto per un attimo attonito disse:

“Ma Harry cosa stavi facendo con i libri di quel  Malfoy?”

“Ma è ovvio me li stava portando non è forse vero, Potter?” rispose Draco con sufficienza.

“Non preoccuparti, Ron. Va tutto bene!”

Appena conclusa la lezione col professor Filius,  Hermione corse da Harry:

“Non puoi farci credere che ti vada bene così! Ma hai visto come ti sta trattando, Harry?

“Sì che l’ho visto! Ma voi non capite quello è il suo modo di dimostrarmi affetto”

“No, Harry. Quello è un modo per mostrarsi davanti agli amici. Per farsi vedere grande e bravo. E mi dispiace perché tu ci tieni davvero a lui e per dirla tutta, Draco non ti merita”

“Hermione… stai mentendo. Quello è affetto, sì ecco forse un po’ diverso da quello che hai ricevuto tu o Ron ma io l’ho sempre preso così da… non è quello il punto. Ecco devo andare!” e corse via dal suo Draco.

Mentre Harry si allontanava fedelmente alle spalle di Draco, Ron chiese:

“Cosa dobbiamo fare?”

“Non lo so, Ron ma dobbiamo parlare con Draco!”

E fu così che nel pomeriggio quando videro Harry andare da Hagrid, i due amici si diressero verso la sala grande delle Serpi e più precisamente da Draco.

“Sentimi bene tu, razza di stupido essere biondo, se non la smetti di trattare così Harry vedrai cosa ti farò!” disse Hermione guardandolo decisa.

“Oh ma davvero? A proposito il vostro amico Potter sa di questa storia? Ho preso nel segno è… quindi vi consiglio di starmi alla larga”

Purtroppo il piano fallì miseramente ancora prima poiché in fondo al cuore i due giovani sapevano che continuando avrebbero perso il loro amico. Avrebbero perso Harry.

Ma Harry dopo una chiacchierata con Hagrid, di cui era diventato amico, era riuscito a riordinare le idee tanto da andare a parlare senza alcuna paura con Draco. Anzi a Draco. Appena lo vide e soprattutto prima che l’altro potesse aprir bocca disse:

“Sentimi bene, Malfoy, mi dispiace farti sapere che io non sarò più il tuo servo. Ho capito che questo tuo modo di comportarti con me non è amore”

“Ma certo che non lo è. Chi potrebbe mai amarti Potter! Solo i tuoi amici”

“Noi ci saremo sempre, Harry” intervennero Hermione e Ron.

Dopo quella discussione non ci furono più possibilità per parlare con Draco a causa dell’intento di tornare di Voldemort e poi arrivò la fine dell’anno scolastico e l’inizio dell’estate.

L’estate per Harry fu solo piena di ricordi dolorosi anche se dentro di sé provava ancora qualcosa per Draco. Sentiva di provare ancora qualcosa. Lo sapeva.

Nel mondo magico e più precisamente a Villa Malfoy, in una stanza immensa e su di un letto a baldacchino Draco pensava solo all’inizio della scuola per poter rivedere il suo Potter. Perché una frase si era fatta largo nella sua mente forse perchè provo un attrazione per te, Potter


Angolo dell'autrice:
questo è il primo capitolo della mia FF, in questo come avrete notato c'è solamente la coppia Drarry ma è ovvio...è solo l'inizio poi dal 3° anno in avanti si aggiungeranno altre coppie slash e poi più avanti una coppia Het ma lo vedrete andando avanti con la lettura!ù.ù
Non voglio sverlarvi nulla! E rovinarvi le varie sorprese di questa FF diversa dalle altre Drarry! 
Ho cercato il più possibile di rendere i personaggi uguali a quelli della  J.R.Rowling infondo i personaggi sono i suoi io ho solo aggiunto parecchie parti e cambiato molte scene! *si lo fatto e mi piace il risultato!! u.u*
Ringrazio chi recensirà e la mia beta! :*
Alla prossima!
Fuji


 

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Capitolo 2
*** 2° Anno ***


Capitolo non betato *la mia beta mi ha abbandonato per via degli esami universitari ç.ç* spero che vada bene lo stesso! Ci vediamo giù! u.u


 

Il secondo anno per Harry iniziò in un modo un po sballottato, tutto per colpa di un elfo domestico…

Infatti la faccenda ebbe inizio al n°4 di Privet Drive, quella sera suo zio Vernon aveva invitato una coppia, per motivi di lavoro, si era anche messo d’accordo con l’intera famiglia sul dafarsi, la zia Petunia doveva andare ad aprire la porta, il figlio doveva farli accomodare e per ultimo Harry doveva solo, andare nella sua stanza “Mi raccomando, non devi farti sentire!” “Si zio non esisto!Come sempre del resto…” Nessuno dei presenti prestò la minima attenzione alla affermazione finale del povero Harry il quale, salì le scale e andò a chiudersi nella sua stanza.

Harry non si sentiva solo, in fondo quella non era più la sua famiglia, infatti lui non si sentiva più di appartenere a quel luogo.Voleva solo che iniziasse al più presto il nuovo anno scolastico…

A un certo punto, fu raggiunto da uno strano essere piccolo non tanto bello, ma dal viso dolce composto da due occhi grandi e due orecchie a punta il vestito consisteva solo in una tunica vecchia e logora infine Harry notò che il suo colore della pelle era di un giallastro e faceva abbastanza impressione, ma a lui non sapeva il perchè ma faceva solo una grande tenerezza però poi chiese “E tu chi sei?” “Io sono un elfo domestico! Harry Potter non deve tornare a scuola...in fondo i suoi amici non le vogliono bene!” disse l’elfo, dopo un iniziale smarrimento Harry disse “E tu come fai a sapere di Ron e di Hermione?” “Lei deve perdonare, Dobby ma lo ha fatto per il suo bene…” detto ciò tirò fuori un enorme pacco di lettere. Harry non sapeva bene se doveva sentirsi arrabbiato, o solo preoccupato alla fine scelse di chiedere ulteriori spiegazioni a quell'essere “Dobby ma perchè lo hai fatto? Non avevi nessun diritto!” Per non parlare del fatto che si rese conto che magari quel elfo le aveva pure lette e che se ci fossero state delle lettere da parte di Draco…questo pensiero gli venne fuori così anche se in cuor suo sapeva che non poteva essere vero, ma alla fine poteva sperare nel contrario.  Dobby riprese a parlare “Harry Potter deve promettere che non tornerà a scuola!” “No non mi puoi chiedere questo…” “Allora non mi lasci altra scelta che questa!” dopo quelle parole le cose precipitarono, l’elfo dopo essere giunto in cucina sollevo con la magia una torta e la sposto sulla testa dell’ospite e infine scomparve nel nulla e la colpa del misfatto cadde su Harry il quale venne rinchiuso in camera sua con delle sbarre alla finestra e molteplici luchetti alla porta.

Harry si sentiva sconsolato, nella sua mente si fece largo un unico pensiero “non rivedrò più Draco….Non posso devo rivederlo in un modo o nell'altro!”non fece in tempo a concludere quel pensiero che vide uno strano oggetto volante giungere vicino alla finestra, solo dopo un po si accorse che erano Ron e i suoi due fratelli George e Fred Weasley e quel coso non era altro che una macchina volante di colore azzurro dopo circa mezz'ora il salvataggio ebbe fine e Harry era sano e salvo.

Fu condotto alla villetta della famiglia Weasley.

La casa si presentò ad Harry di forma irregolare, a quest'ultimo dopo una prima occhiata parve che nel corso degli anni ci fossero state delle aggiunte “le avranno aggiunte man mano le nascite dei loro numerosi figli!” pensò Harry. Alla fine il suo sguardo cadde su l'insolito giardino abbastanza disordinato, da una parte stavo delle galline libere nell’aia e dall'altra vari oggetti di uso comune ma ormai molto vecchi tra cui anche un calderone arrugginito e infine lo strano cartello con su scritto “La tana”.

Alla fine entrò con gli altri e rimase senza parole l’interno era molto più bello dell’esterno infatti consisteva in una cucina, piena di oggetti vari tutti molto colorati, al centro un tavolone di legno con molte sedie anch'esse di legno, varie mensole sulle quali stavano parecchi libri di cucina ma tutti per streghe, più in alto sopra al camino uno specchio ammonitore e sotto di esso la polvere volante e infine la radio sintonizzata su una stazione magica.

Ad Harry apparve tutto stupendo anche perché le stoviglie nel lavandino si stavano lavando da sole e altri oggetti erano incantati, ma alla fine il suo sguardo si ritrovò a fissare un orologio molto particolare infatti non aveva nessun numero e nelle lancette si trovavano tutti i componenti della famiglia, “Scusa Ron ma a cosa serve questo?” “E’ un orologio ma non serve per l’ora. Nostra madre lo usa per sapere dove si trovano i componenti della famiglia” “Oh ora ho capito grazie Ron!” In realtà, in quel momento Harry provò una certa invidia per il suo amico perchè qualcuno si preoccupava per lui… Comunque non riuscì a chiedere altro su quella casa visto che furono raggiunti da una signora, si trattava di Molly Weasley la quale disse “Dove siete stati? Letti vuoti, la macchina non c’era potevate essere visti o peggio…” fu Ron a rispondere “ma mamma lo avevano affamato! Aveva le sbarre alla finestra!” “Spera che non metta a te le sbarre alle finestre Ronald Weasley!” Ron inghiottì a vuoto un paio di volte mentre lo sguardo di Molly si spostò rapidamente su Harry, “Mio caro! Sei proprio come Ron ti ha descritto, su forza vieni che si fa colazione!”.

Ad Harry invece Molly parve una donna non troppo alta e abbastanza paffutella e soprattutto molto gentile.

Alla fine si sedette con gli altri al grande tavolo di legno posto al centro che aveva visto prima, fu servito per prima con varie prelibatezze, avrebbe anche desiderato ringraziarla perchè era tutto fin troppo buono...ma non lo fece. Poi fece la conoscenza di Ginny la sorella minore di Ron la quale dopo aver visto Harry scappò al piano di sopra “Ma cos’ha?” “Una noia mortale è tutta l'estate che parla di te Harry!” Potter non aggiunse altro anche perchè non gli interessava affatto che, lei provasse magari un qualcosa per lui, perché nel suo cuore ora non c’era spazio che per Draco.  Alla fine fece anche la conoscenza di Arthur Weasley, quest’ultimo era di corporatura robusta ma più alto della moglie ma altrettanto simpatico.

Dopo la colazione e dopo aver ricevuto le lettere da Hogwarts anche quella per Harry i Weasley decisero che era ora di andare a Diagon Alley usando la metropolvere “ma Harry non sa usarla mamma!” “Allora fargli veder tu Ron forza!” e così Ron gliela fece vedere ma alla fine Harry sbagliò la pronuncia e finì a Notturn Alley in un postaccio polveroso chiamato Magie Sinister era un negozio molto sporco, ma soprattutto pieno di cose strane per esempio all’interno di una campana di vetro posta sulla mensola del camino stavano delle teste rimpicciolite, invece di fianco a essa c’era una mano scheletrica che incuriosì Harry tanto che quest’ultimo gli si avvicinò e iniziò a tastare ma la mano scheletrica prese la sua mano e non aveva nessuna intenzione di mollarla. Fu in quel momento che Harry vide dalla vetrina Draco anche se non sapeva bene cosa ci facesse lì comunque pensò “non è di certo questo il luogo in cui incontrarlo!” e così appena in tempo riuscì a liberarsi dalla presa e a nascondersi all’interno di una vergine di ferro per sua fortuna non aveva più all’intero le lame. Anche Draco lo aveva visto dall’esterno e mentalmente aveva pensato “c’è Potter!” ma mentre era già entrato e si stava avvicinando alla vergine fu bloccato da suo padre Lucius Malfoy quest’ultimo era un uomo di 40 anni, alto ma non troppo, con lunghi capelli d'un biondo chiaro che li portava quasi sempre raccolti in una coda, i suoi occhi erano di un colore verde tendente al grigio, dal profilo affilato e si vestiva quasi sempre di nero con camicie bianche e poi portava sempre con sé il suo bastone da passeggio.

Ad Harry apparve anche che Draco temesse quell’uomo, almeno in quei pochi minuti passati a osservarli all’interno della vergine si capiva quello….

Comunque appena l’uscita fu libera Harry riuscì a scappare da quel luogo e infine con l’aiuto di Hagrid finalmente raggiunse i suoi amici in una biblioteca. Lì ritrovò i Weasley e fece anche la conoscenza dei genitori di Hermione due babbani alquanto simpatici. A un certo punto arrivò un mago famoso di nome Gilderoy Allock questi appena lo vide esclamò “Oh per la barba di merlino Harry Potter!” e se lo prese sotto braccio per una foto che sarebbe andata sulla prima pagina della gazzetta del mondo magico.

Appena riuscì finalmente a respirare un po e stava per uscire dal negozio fu bloccato da Draco che disse “Potter, anche qui sei famoso!” Harry non rispose ma solo perché avrebbe desiderato chiedergli tantissime cose ma non poteva per via della presenza di Ron e degli altri…

Ma anche perchè dopo un po arrivò anche il padre di quest’ultimo “Buon giorno signor Potter, io sono Lucius Malfoy permette…” e scostandogli una ciocca di capelli guardo la sua cicatrice Harry rimase un po scioccato da quel interesse ma la sua mente vedeva solo Draco alla fine senti l’uomo dire qualcosa di Voldemort e poi Hermione rispondergli in modo duro e infine il signor Malfoy scambiare alcune parole poco gentili con il signor Weasley e poi Draco parlare “Ci vediamo a scuola Potter!” “Si Malfoy!” concluse Harry.

Il giorno dopo era il giorno della partenza e del ritorno ad Hogwarts per Harry era sempre un'emozione anche perché significava rivedere il suo Draco e finalmente parlargli definitivamente dei suoi sentimenti...

 

Ma niente andò come doveva andare infatti Harry e Ron rimasero bloccati a Londra e così per non perdere l’anno dovettero rubare la macchina volante e con quella andare ad Hogwarts per non dire che appena giunsero lì quasi del tutto sani e salvi, per loro sfortuna atterrarono proprio sul platano picchiatore, una qualità di albero che si trovava da secoli nel giardino della scuola e non era un albero molto mansueto anzi attaccava chiunque gli si avvicinava per sfortuna dei due giovani maghi i quali per fortuna grazie alla macchina riuscirono a cavarsela solo la bacchetta di Ron venne distrutta.

Dopo di che all’interno di Hogwarts vennero visti da Gaza e quest’ultimo li portò da Piton il quale disse “ Se voi foste dei Serpeverdi sareste già sul treno di ritorno per Londra ma sta di fatto.” “Che non è così, infatti sarà la professoressa Mcgranitt a scegliere la punizione!” Aggiunse Silente.

Ron disse rivolto alla professoressa “Allora prepariamo la nostra roba!” “E perché mai signor Weasley, no voi non sarete banditi solo verranno avvisate le vostre famiglie!” Harry alla fine penso “alla fine poteva andare peggio povero Ron.Infondo non ho una famiglia io e sicuramente agli zii non fregherà nulla…” concluse mentalmente Potter, ma il professor Piton lo scrutava e sembrava aver colto quel pensiero perché il suo sguardo aveva cambiato espressione.

 

I due ragazzi furono accompagnati nella loro casa e li Ron che era molto stanco si coricò nel suo letto senza nemmeno spogliarsi degli abiti, ma Harry che non aveva sonno disse “Senti Ron, ieri in quella biblioteca non ti è sembrato che Draco si sia abbellito cioè è cambiato…” “Miseriaccia Harry io sono qui stanco morto e secondo te dovrei pensare a quanto Draco sia diventato bello…” “Comunque secondo me è diventato più carino… notte Ron e ha domani!” “Si notte Harry!” Harry non si riaddormentò subito ma quando lo fece la sua mente lo portò in un sogno meraviglioso in cui c’era il suo bellissimo Draco ma era più dolce almeno con lui…

Il giorno seguente Ron svegliò Harry e i due dopo essersi vestiti, uscirono dalla sala comune dei grifondoro scesero le scale e corsero fino alla grande sala per la colazione come sempre ognuno raccontò la sua estate ma a un certo punto Seamus disse “Secondo voi Potter avrà passato le sue avvinghiato a un cuscino con le sembianze di Malfoy!” Tutti rimasero prima in un silenzio generale poi alcuni si misero a ridere in fondo quella doveva essere una battuta senza nessun secondo fine ma ad Hermione e Ron non piacque affatto e quest'ultimo rivolto verso l’amico disse “Harry non farci caso è solo un idiota!” il giovane mago rispose “Cosa perché aveva detto qualcosa?” “Harry cosa stai guardando...Oh!Capito…” concluse Hermione vedendo Draco seduto al tavolo davanti al loro “Non è che dovete commentare ogni volta che io lo guardo sapete! Comunque non è più carino quest'anno è Hermione?” “Io non so cosa dirti Harry, personalmente a me non piace, però se lo dici tu mi fido!” “Almeno sei stata più gentile di Ron…” “Uffa Harry tu me l'hai chiesto ieri sera tardi...e poi se permetti a me di quello là non mi importa molto…” Erano troppo presi da quella assurda conversazione che non si erano nemmeno accorti che Malfoy li stava guardando o è meglio dire stava osservando Harry perchè si era sentito osservato a sua volta…

Comunque i giorni avvenire furono tutti abbastanza monotoni per Harry mai nessuna opportunità per incontrare Draco, ma poi un giorno arrivò e lui non se la fece sfuggire tanto che arrivato al portico invece di entrare nella sala grande con gli altri andò lì sicuro che l’altro ci sarebbe stato e infatti “Potter, cosa ci fai qui?” “Ecco io… o cavolo non so cosa dirgli…. io sono qui per parlare con te!” “Non hai mai peli sulla lingua è Potter! Mi piace…” “Davvero?No cioè grazie, oggi ho l'allenamento per il Quidditch sai mi chiedevo se magari potessi…” “No non posso Potter!” “E perché Malfoy? Non sei nemmeno stato ad ascoltare…come fai a dire che non puoi?” “Perchè non so cosa ti sei messo in testa Potter!” Harry uscì da quella conversazione abbastanza seccato ma anche contento in fondo gli aveva detto che gli piaceva il suo modo di fare questo era un passo in avanti, comunque fece ritorno alla sala grande dove fece colazione e poi andò all’allenamento.

Appena giunse con la sua squadra nei pressi del campo, Harry notò che i Serpeverdi avevano un manico di scopa molto costoso e questo lo fece pensare “non mi dire che Malfoy gioca a quidditch?” e per sua fortuna era proprio così, mentre per gli altri risultò una vera e propria sciagura fu per prima Hermione a esprimere la sua opinione a riguardo “Cos’è tuo padre ti ha comprato l'entrata in squadra con quei regali è Malfoy?” “Tu taci lurida Mezzosangue!” e li intervenne ad aiutare l’amica Ron il quale lanciò contro Malfoy l’incantesimo “mangia lumache” ma per sua sfortuna l’incantesimo rimbalzò su di lui il quale iniziò a vomitare una serie di lumache giganti e fu allora che Hermione prese Ron ed Harry e disse “Andiamo da Hagrid!” “Ma Hermione io…” non potè finire la frase che Hermione lo guardava storto come per dirgli “non vorrai mica difendere Malfoy vero?” così che il povero Harry preferì stare in silenzio finché non giunsero a casa del guardiacaccia Hagrid. La capanna di quest’ultimo si trovava al limitare della Foresta Proibita nel centro del parco del castello all'apparenza non sembrava molto bella, ma all’interno aveva una stanza enorme in cui si trovava un tavolo e un grosso camino con all’interno un calderone dove cucinare e poi una poltrona in cui stava sempre Thor il suo enorme cane e infine un'altra stanza con il solo letto coperto perennemente da una coperta.

 

I tre amici vi entrarono e dopo aver spiegato la situazione Hagrid diede al povero Ron un secchiello nel quale doveva solo vomitare tutto quello che veniva fuori dal suo povero stomaco.

E alla fine rivolgendosi ad Harry disse “Allora cos’ha detto Malfoy ad Hermione?” “Ecco….io a dire il vero...non ho capito!” Fu Hermione stessa a intervenire “Mi ha dato della Mezzosangue!” Hagrid spiego ad Harry come questa parola fosse molto in uso nelle famiglie Purosangue come i Malfoy e di come ci tenessero ma Harry era di nuovo perso nei suoi pensieri “ ma guarda un po che sorpresa...devo ammettere però che ora le cose si fanno interessanti chissà magari durante la partita potrei cercare di baciarlo…” si ritrovò a diventare rosso solo per quel suo pensiero.

Dopo di che i tre amici uscirono dalla casa del loro amico e se ne andarono nella sala comune dei Grifondoro nella quale Ron disse rivolgendosi ad Harry “Miseriaccia Harry, non ci posso credere che tu lo ami ancora...oggi ha offeso in quel modo Hermione! Io non voglio più sentirne parlare…” “Tu puoi fare come credi Ron, ma io penso solo che Draco fosse solo nervoso ecco tutto…” “Secondo me Harry, Malfoy non è una persona dolce e non lo sarà mai...forse questa volta ha ragione Ron non dovresti stargli troppo vicino un giorno ne soffrirai!” “Io vado a dormire notte!” Ron ed Hermione guardarono il loro amico andare su nelle stanze da letto quando furono soli Ron aggiunse “Sai magari è per il fatto di essere sempre stato solo….” comunque i due alla fine vinti dalla stanchezza di quel giorno andarono ha letto anche loro.

Quella notte Harry rifletté un po su tutto soprattutto sul suo vero rapporto con Draco o comunque su quale significato avesse per lui…

Il mattino seguente fu per Harry un brutto risveglio si sentiva tutto intorpidito per non parlare dell’ umore aveva solo voglia di urlare a tutti di quanto si sentisse solo, alla fine si rivestì prese i suoi occhiali dal comodino e scese nella sala comune Grifondoro, non aveva molta fame, ma doveva comunque scendere perché era il gran giorno quello della partita di Quidditch tra Serpeverde e Grifondoro ovviamente tutti i presenti in quella stanza tifavano per lui ma dal canto suo Harry invece cercava solo un modo o un pretesto qualunque per incontrare subito Draco sentiva l'urgenza di parlargli.

Dopo la lauta colazione, andò negli spogliatoi della squadra e mentre si stava cambiando, vide in lontananza Draco e così rivolto a Fred disse “Devo fare una cosa, vado e torno!” “Ok però torna!” detto ciò Harry corse per dirigersi verso Draco e appena lo ebbe raggiunto disse “Malfoy si può sapere cosa pensi realmente della nostra relazione?” “Potter ti sembra il momento nella balconata dei Serpeverdi c’è mio padre...quindi non mi pare il caso di farsi scorgere in atteggiamenti amichevoli!” “Oh e perchè? Non dirmi che a tuo padre io non piaccio...comunque mi sembra il caso di chiarire io devo saperlo perché non rie…” non riuscì a finire la frase che Malfoy lo aveva spinto all’interno di una delle colonne e gli sfiorò con un lieve bacio sulle labbra “ Ora ti è chiaro cosa provo per te Potter?” “S-sì ma..!” riuscì a dire solo quella frase che Draco si scostò da lui per poi scomparire all’interno dello spogliatoio dei Serpeverdi mentre Harry stava ancora lì bello imbambolato finché non fu acchiappato da Fred e George i quali dissero “Mio caro Harry, andiamo a giocare!” “Sì!” fu la sua unica risposta.

Il campo da Quidditch ad Harry piaceva tantissimo non solo per i suoi colori ma anche per la sua forma che consisteva in una forma ovale, circondato da sedici alte torri nelle quali stavano seduti tutti gli ospiti delle case che giocavano per esempio molte volte si trattava di ex allievi della scuola i quali avevano mantenuto un buon rapporto con Silente o magari vecchi amici o altre volte solo alcuni genitori dei giocatori e molti professori. Invece tra le torri c’erano dei lunghi corridoi nei quali stavano gli studenti delle varie case che volevano fare il tifo per i giocatori. Tra di loro Harry scorse Hermione e Ron però non volle soffemare il suo sguardo su di loro anche perché “se capissero che mi sono baciato con Malfoy non mi vorrebbero più con loro…” comunque ora non aveva tempo di pensarci ora doveva solo giocare, ma durante la partita un bolide manomesso lo attaccò Harry era troppo preso a inseguire il boccino d’oro o è meglio dire che era troppo intento a inseguire l’altro cercatore d’oro cioè Draco, mentre Hermione tentava di capire come fermare quella pazzia a un certo punto Ron le disse “ Non ti sembra anche a te che Harry stia tipo giocando con Draco?” “Ron tu sei fissato con sta storia! Il tuo amico è in pericolo non vedi ti sembra il momento per dire queste cose…” “Hai ragione allora la fermo con la mia bacchetta!” ma fece per lanciare l'incantesimo che fu bloccato appena in tempo da Hermione la quale “Fermo! Non è consigliabile nemmeno con una bacchetta sana!” e così i due stettero a vedere la scena impotenti…

Ron aveva proprio ragione, Harry stava giocando con Draco, ma non fu l'unico ad accorgersene, infatti tra il pubblico della casa Serpeverdi c’era Lucius il quale dentro alla sua mente pensava “ quel Potter ...è come se provasse qualcosa per Draco…. ma sarà sicuramente una mia sensazione comunque ne parlerò direttamente con lui!”.

Mentre era preso da quel pensiero suo figlio, fu colpito in pieno dal bolide e cadde a terra Harry si soffermò per un momento però poi vedendo che stava bene, ricominciò la sua corsa per prendere il boccino d’oro.

Quando finalmente era a un passo, dal prenderlo e c’era quasi riuscito fu colpito lui stesso dal bolide il quale gli ruppe il braccio ma per fortuna alla fine la partita fu vinta dai Grifondoro, il bolide fu distrutto da Hermione ma per sfortuna di Harry il suo braccio fu curato dal professor Gilderoy Allock il quale sbagliò un incantesimo e il povero Potter si ritrovò in infermeria a farsi ricrescere l’osso del braccio…

Durante quella notte Harry sentì quella strana voce e infine fece di nuovo un incontro con quello strano Elfo “Dobby cosa ci fai qui?” “Io sono qui per mettere in guardia Harry Potter, lei non deve stare qui Hogwarts non è più un posto sicuro…” dopo che Harry cominciò a fare domande Dobby si smaterializzò e svanì nel nulla.

A un certo punto ci fu un rumore e la scoperta di un nuovo studente pietrificato. Il giorno dopo Harry preoccupato per ciò che aveva sentito e su una possibile chiusura della scuola corse da Hermione e Ron e dopo avergli raccontato tutto fu Hermione a parlare “C’è un metodo per sapere, la verità ma ci devo lavorare…” Harry non si soffermò molto con loro avrebbe desiderato raggiungere Draco e parlargli di quel bacio.

Ma fu fermato davanti all’entrata della sala grande dal professor Gilderoy il quale disse “Potter, dove vai devi venire, in aula c’è una lezione speciale con i Serpeverdi e le altre case!” “Wow meraviglioso!” il professore rimase entusiasmo da tanta euforia ma non sapeva che in realtà tutta quella gioia era solo perchè sapeva che ci sarebbe stato anche Malfoy.

Arrivato lì dopo un breve duello tra i due professori, a un certo punto il professor Piton disse “Non sarebbe meglio che due lassero due studenti?” “Si sarebbe magnifico, io scelgo Potter! E lei?” “Io Malfoy! Forza su...cominciate!”

Harry era entusiasmo, non poteva crederci avrebbe affrontato Draco ovviamente non voleva fargli male ma Malfoy come se avesse letto quell’intenzione disse “Potter io non scherzerò, quindi combatti!” “Come vuoi Malfoy!” dopo un lungo duello che sembrava infinito Draco disse serpentoria muovendo la bacchetta verso Harry dalla quale spuntò un serpente mentre tutti erano nel panico Potter iniziò a parlare in serpentese con quel piccolo rettile il quale sembrava che volesse attaccare chiunque gli passasse davanti istigato proprio da Potter, quando Piton fece scomparire il serpente disse “Potter che intenzioni avevi?” “Io…” ma non continuò perché infondo non sapeva cosa dire….

Dopo al suo ritorno nella sala comune Grifondoro tutti gli studenti lo fissavano e così appena si sedette disse rivolto ad Hermione e Ron “Ragazzi non penserete mica che sia io l’erede di Salazar Serpeverde vero? Cioè si so parlare il serpentese ma chissà quanti altri maghi lo sanno fare!” “No non lo sa fare nessun altro perché è segno di male Harry!” “Ma io non posso… sì una volta ho aizzato accidentalmente un pitone contro a mio cugino….” Hermione rimase quasi senza parole invece Ron disse “Per quanto ne sappiamo potresti esserlo…” Harry quella notte non chiuse occhio, la mattina seguente si sentiva così osservato nella sala grande durante l’ora di studio, che si alzò e se ne andò in giardino…

Fu lì che incontro Draco il quale disse “ Potter non mi dire che ora sei solo…” “Malfoy oggi non mi sento in vena delle tue battutine!” “Guarda che io pensavo magari di riprendere da dove avevamo lasciato Potter…” “Ma io...non lo so…” non fece in tempo a controbattere che si ritrovò con le spalle contro uno dei grandi alberi del cortile con quelle labbra rosee premute contro le sue “Potter, non sai proprio baciare è?” “No...ma è bello perchè le tue labbra sono così morbide…” non solo Harry era perso in quel bacio ma anche in quello sguardo così freddo ma che a lui pareva essere dolce… si lasciò scappare una frase “Vorrei che questo momento non finisse mai Malfoy!” “Cosa dici Potter!Se ci vedessero siamo finiti!” “Si ma vorrei che….” si sentì scagliare per terra “Cosa stai facendo Potter! Stammi alla larga!” “Ma cosa?” non continuò perché li davanti a lui c’era Lucius in tutta la sua statura “Signor Potter cosa stava facendo?” Harry si alzò e si ripulì “Io nulla di che...stavo solo litigando con suo figlio come nostro solito!” “Meglio così, allora Draco vieni dobbiamo parlare con il preside!” appena i due furono scomparsi dalla sua visione Harry iniziò a imprecare un po mentalmente e un po ad alta voce “uffa perché non gli ho urlato contro io e Draco stiamo perchè infondo cosa stai dicendo non è vero nulla… o forse sì ma non lo sai nemmeno tu stupidoooo!”

Appena si voltò notò Hermione e Ron quest’ultimo disse “Miseriaccia Harry, ti è andata bene, con il signor Malfoy se vi avesse scoperti cosa facevi?” “N-non lo so...si mi è andata bene.Ma aspettate un momento voi cosa ci fate qui?” “Ecco Harry noi... la pozione polisucco è pronta e così pensavamo che ti avrebbe reso felice, ma quando siamo arrivati tu eri….” “Occupato!” concluse Hermione di fretta, Potter non ci stava più pensando e disse “Bene allora andiamo a vedere se funziona…” dopo aver preso anche i capelli di Tiger e Goyle Harry e Ron raggiunsero Hermione nel bagno delle ragazze ma quasi quando la pozione era quasi pronta Ron disse “Ma perché la stiamo facendo qui? Illuminami!” “Perchè qui c’è Mirtilla Malcontenta e quindi non ci entrerà nessuno!” disse Hermione ma Ron aggiunse “Chi..?” “Io ecco chi!” disse un fantasma di una ragazzina ad Harry non fece spavento come a Ron, anzi la cosa che lo sorprese di più è che quel fantasma era giovane e indossava la tenuta della scuola, non era carina ma nemmeno brutta, portava un paio di occhiali e i capelli di colore nero fatti su in due code di carattere sembrava esuberante eppure Potter sentì in lei la stessa solitudine che provava lui...

Dopo aver bevuto la pozione polisucco che funzionò almeno su Harry e Ron ma forse non del tutto su Hermione“Ragazzi voi andate io poi vengo!” e così i due ragazzi si precipitarono nella grande sala dei Serpeverdi Ron nella sua mente pensò “Cavolo si vede quanti soldi hanno...guarda che sala comune…” in effetti era vero quella sala non solo era gigante e alta e fatta interamente di marmo, ma anche piena di serpenti di marmo bianco e infine arredata con varie poltrone di colore nero e non solo aveva anche un camino gigante che scaldava tutta la grande sala ma aveva comunque un’aria fredda almeno così parve ai due Grifondoro.

I quali, si ricordarono di essere li con Malfoy “Ragazzi state bene?” “S-sì!” risposero in coro, a un certo punto Tiger/Harry disse “Cosa ne pensi di questa faccenda?” “Te lo già detto, che io non ne so nulla, ma mio padre oggi mi ha detto che l’altra volta che la camera dei segreti è stata aperta una Mezzo sangue è morta.. io spero che la prossima sia la Granger!” Goyle/Ron si riscaldò tanto che Draco aggiunse “Ma cosa avete siete strani...comunque io spero che Silente venga licenziato.” “No c’è una persona peggiore di lui!” “Davvero Tiger e chi?” “Potter!” “Si hai perfettamente ragione...sam Potter! E pensare che per alcuni è lui l’erede…” “E non lo è?” “Te lo appena detto Goyle che non lo so!” detto ciò Harry e Ron si accorsero che stavano tornando normali e dopo una furibonda corsa tornarono nel bagno delle ragazze nella quale scoprirono che Hermione era diventata una gatta!

Nei giorni seguenti la povera Hermione era ricoverata nell’infermeria a sputare palle di pelo… mentre Harry e Ron si davano da fare per scoprire il mistero anche se era più Ron a darsi da fare. Infatti Harry pensava alle parole di Draco a un certo punto disse “Scusami Ron ma devo andare, mi sono ricordato di un impegno...ciao!” “Lo so dove stai andando Harry, vai a parlare con lui!” disse Ron ma ormai Harry era troppo lontano per sentirlo.

Appena raggiunse Draco non lo lasciò nemmeno parlare che gli disse subito “Tu cosa pensi di me? Si sincero!” “Se ti riferisci a ciò che ti ho detto prima Potter, non erano cose vere, è che non sapevo se fossi tu o Tiger...e così ho detto quelle cose e poi c’era quel Weasley!” “Uffa, tu non puoi stare con me perchè non piaccio a tuo padre, perchè a te non piace Ron ed Hermione...ma così facendo non potremo mai stare insieme!” “Senti Potter, non so cosa tu stai cercando da me...ma forse non troverai tutto quell'affetto che cerchi…” “Forse hai ragione Malfoy!Ma io vorrei solo sapere cosa provi tu per me? Perché è così difficile per te dirmelo?” “Non ora Potter ora devo andare poi ne riparleremo!” Draco se ne andò, ma Harry rimase lì come sempre non aveva concluso nulla. Ma fu raggiunto dalla professoressa Mcgranitt sconvolta “Vieni con me Potter!” lì nel infermeria stava Ron il quale disse “Chi potrebbe averle fatto questo Harry?” indicando la povera Hermione pietrificata.

 

I giorni che vennero dopo, furono troppo pieni per poter permettere ad Harry di parlare con Draco, anzi in quei giorni il suo pensiero andò momentaneamente alla povera Ginny la quale era stata presa in ostaggio dal pronipote di Salazar e portata nella Camera dei segreti, dopo aver scoperto dove si trovava, Ron ed Harry aiutati dal professor Gilderoy Allock il quale fu costretto con la forza scesero nella Camera Segreta. Alla fine Harry riuscì da solo a sconfiggere Tom Riddle . La Camera consisteva in una sala grande dalle due parti vari serpenti di pietra e al centro le fogne e lì alla fine con l’aiuto di Fanny la fenice riuscì a uccidere il basilisco e anche Tom il quale non era altro che Voldemort da giovane. E portò in salvo anche Ginny la quale senza che Harry se ne accorgesse si era innamorata ancora di più di lui.

Dopo ciò, fu chiamato da Silente nel suo studio lì vi ci trovò Lucius Malfoy il quale appena lo vide disse “Signor Potter era da un po che non ci vedevamo…” “Si e devo ammettere che lei non mi è nemmeno mancato…”Harry si ricordava di come fu per causa sua che Hagrid era stato arrestato e mandato nella prigione di Azkaban, di come Silente era stato cacciato e infine di come si fosse intromesso nel bacio con Draco il tutto gli faceva rabbia….Si riprese da quei pensieri quando vide l’elfo dei Malfoy “Allora tu Dobby lavori per loro!” “Faremo i conti dopo noi due!” concluse Lucius.

 

Dopo il lungo discorso di Silente e dopo che Malfoy uscì Harry disse “Signore mi può dare quel libro…” dopo avergli inserito all’interno un suo calzino si avvicinò a Dobby e glielo porse e questi dopo averlo aperto disse “ Signore lei ha donato al povero Dobby un calzino e ora Dobby è libero!” “Cosa io non...tu maledetto Potter!” e detto ciò tirò fuori la bacchetta e disse “avada kedavra” ma fu fermato e lanciato in aria da Dobby dopo quel piccolo altereco Harry si fece promettere da quell’elfo che non doveva più aiutarlo!

 

Appena salutato Dobby, Harry sentiva la necessità di andare a cercare Draco, ma appena fu in cortile si ritrovò davanti Lucius il quale tirò fuori la bacchetta e disse “Potter ti consiglio di guardarti le spalle… e di stare lontano da Draco, questo sentimento la porterà alla morte!” “Adesso che me la detto si sentirà migliore vero?Ora le dico io una cosa non so di cosa stia parlando...” una voce chiamò il suo nome “Harry stai bene?” così il signor Malfoy si smaterializzò e scomparve nel nulla “Chi è là?” chiese Potter “Sono io, Ginny volevo ringraziarti meglio per quello che hai fatto per me! Tutto bene Harry?” “S-sì grazie! Ma non preoccuparti lo fatto con vero piacere!Ora scusami ma devo andare ci si vede in giro ciao” “Ciao...Harry!”

Harry andò di corsa nella sala grande e li trovò DracoMalfoy ti devo parlare!” “Non qui Potter! Vieni con me…” e si smaterializzarono sulla torre “Malfoy non si potrebbe….” “Io posso Potter! Comunque ti ho visto parlare prima con mio padre ma poi con Ginny…” Harry senti come della gelosia in quelle ultime parole “Draco, non ho detto nulla a tuo padre e Ginny mi voleva solo ringraziare ecco tutto…” “Oh, non pensare che a me importi Potter!” “Allora cosa provi per me?” “Io provo un’attrazione ma non correre troppo non si può ancora chiamare amore Potter!” “Ok però è già un passo in avanti Malfoy!” “Potter vieni qui!” e lo baciò “E questo cos’era?” “Nulla Potter ora vai e al prossimo anno!”

 

Harry tornò nella sala comune dei Grifondoro e si piombò nel letto e li svegliò il povero Ron “ Stavi dormendo Ron?” “No io, per niente...sai a quest’ora più delle volte canto! Certo che stavo dormendo Harry...ma sentiamo cosa volevi dirmi?” “Malfoy mi ha baciato e ha detto che prova un'attrazione per me...secondo te sarà amore?” “Lui è un Malfoy ! Cosa vuoi che ne sappia io...ma perchè ogni volta mi svegli è solo per parlarmi di lui...Harry ti voglio bene sei il mio migliore amico ma forse è meglio rivedere le cose di cui puoi parlare con me e magari di queste cose ne parli con Hermione!” ma Harry non l'aveva nemmeno ascoltato e disse “ lo so lui è così bello, e ora finalmente prova un qualcosa per me...Grazie Ron sei un vero amico notte!” Ron non rispose ma pensò miseriaccia non mi ha nemmeno ascoltato, ma non capirò mai questo amore per quello là!” “Notte Harry”.

 

La mattina dopo tutti si prepararono i propri bagagli per tornare a casa ed Harry pensava solo che quell'anno aveva portato con sé anche delle cose stupende per esempio ora finalmente sapeva che Malfoy provava un qualcosa per lui…

 
Ma fu ripreso da Ron che gli disse “Harry volevo dirti che Ginny prova qualcosa per te. Ti prego solo di non farla soffrire, per lo meno il prossimo anno dille cosa provi per Draco così almeno lei non soffre e io non la devo più sopportare mentre parla di te ok?” “Si, affare fatto glie lo dirò!” e così l’anno scolastico finì.
 

Angolo dell'autrice:

mi scuso per il ritardo ma siamo in tempi di vacanze natalizie e quindi tra addobbi e regali non ho mai un minuto di tempo ç.ç
Quindi vi avverto che non ci saranno uscite veramente regolari per i prossimi capitoli...
Ringazio tutte coloro che hanno lasciato una recensione e coloro che l'hanno aggiunta alla preferite le seguite ecc grazie ragazze/i! *w*
Spero che anche questo nuovo capitolo vi soddisfi fatemi sapere con le vostre recensioni cosa ne pensate! Che fanno sempre piacere ù.ù
Al prossimo capitolo!

Fuji :*

 

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Capitolo 3
*** 3° Anno ***


Chiedo scusa per l'immenso ritardo.Lo sò è passato anche un anno ç.ç Ma ci sono stati molti intoppi di vario genere,  avevo anche mia nonna all'ospedale ç.ç Però sono riuscita a trovarmi una nuova beta!E quindi da questo capitolo in avanti saranno sempre betati! u.u  E ci vediamo sotto! ù.ù




 

Non riuscendo a chiudere occhio, decise di provare per tutta la notte il nuovo incantesimo Lumos Maxima  ovviamente di nascosto dagli zii, i quali non volevano che Harry provasse quella  robaccia in casa loro; sua zia aveva detto solo “pensa a cosa direbbero i vicini!” infondo era solo quello il loro problema ma, per Harry non lo era.

Il giorno dopo fu avvisato da suo zio che quella sera a casa loro, sarebbe venuta a cena sua sorella Marge: “Mi raccomando di stare alle solite regole hai capito?” “Certo, ogni cosa che dirà io gli devo dare ragione!” “Perfetto e mi raccomando...” “Zio però se faccio il bravo poi mi firmi quel permesso?” “Poi vediamo come ti comporterai...”.

Harry non sopportava sua zia, quest’ultima infatti considera Potter come il suo schiavetto, non lo voleva come nipote.

Zia Marge abitava da sola in campagna con la  compagnia di dodici cani, ma il suo amore era Squarta,  che d’aspetto era baffuta e corpulenta. Secondo la zia Petunia “E’ Vernon al femminile!” ma questo suo pensiero non l’aveva mai detto davanti a suo marito, ma solo al figlio.

Marge e Petunia non si sono mai piaciute, secondo Harry infatti alla zia non piaceva come Marge parlasse sempre e solo di sua sorella in quel modo.

Il giorno passò velocemente e zia Marge finalmente arrivò, come al solito usò Harry come appendino e invece baciò il suo adorato Dudley, il quale dopo si ripulì dal rossetto. Durante la cena non fece altro che fare domande a Potter “Allora alla nuova scuola ti bastonano?” “Ma certo zia!” “Bene perché così almeno imparerai qualcosa e forse migliorerai, anche se la colpa è della madre, se il figlio è così!” Harry dopo un po’  non resse e alla fine in un moto di rabbia fa gonfiare la zia tanto che essa vola via dalla porta finestra.

Arrabbiato per ciò che ha fatto e resosi conto di non aver mantenuto la promessa fatta allo zio, Harry corre su prende la sua roba e se ne va sbattendo la porta. Dopo aver percorso un breve pezzo di strada ed essere arrivato vicino al parco giochi si rende conto di non sapere dove andare. Nella sua mente si incominciano a farsi largo dei pensieri su dove andare per la notte “da Ron è fuori questione visto che è in Egitto con la famiglia, Hermione è via con la famiglia e beh da Draco non posso... la sua famiglia se mi vedesse davanti alla sua porta o meglio suo padre mi ucciderebbe! È  deciso andrò al Paiolo magico!” Appena ebbe finito con quel pensiero, nemmeno ad averlo fatto apposta davanti ai suoi occhi apparve un pulmino di colore viola scuro e alto tre piani. Da esso scese un ragazzo con una divisa viola, due grandi orecchie a sventola e molti brufoli. Ad un certo punto esso iniziò a parlare “Benvenuti sul Nottetempo un mezzo per streghe e maghi in difficoltà io sono Stan Picchetto. E sarò il vostro bigliettaio per questa notte!” Harry lo guardò ancora un poco per capire cosa fare se salire o no alla fine Stan si avvicinò e prese i suoi bagagli e li portò sul pulmino e infine “Allora sali o no?” “Certo...” e così appena fu a bordo il bigliettaio domandò:  “Dove vai?” “Vado al Paiolo Magico sta a Londra!” “Hai sentito Ernie sta a Londra!” Harry guardò in direzione di una risata e vide un anziano occhialuto alla guida del pulmino ma quello che attirò la sua curiosità fu la testolina l’assistente di Ernie. Una testolina che chiacchierava parecchio.

Dopo aver preso il biglietto il giovane mago si guardò meglio attorno e notò che non c’erano sedili ma al posto di essi stavano dei letti e attaccato al soffitto un enorme lampadario. Il pulmino oltre tutto sembrava fosse invisibile alla vista dei babbani infatti anche se esso sfrecciava ad una velocità folle per le strade di Londra i londinesi non lo vedevano!  

Stan stava invece seduto comodo su uno dei letti a leggersi la Gazzetta del Profeta  “Chi è?” chiese ad un certo punto Harry indicando una foto di un uomo “Tu non sai chi è lui?” rispose Stan in modo quasi seccato  “Non non lo so...mi dispiace!” aggiunse Harry “Lui ha ucciso per tu sai chi lui è Sirius Black ed è scappato dalla prigione di massima sicurezza di Azkaban!” “Ma se è di massima sicurezza come ha fatto a scappare?” “E’ questo il punto nessuno lo sa...” la conversazione venne interrotta perché il pulmino arrivò a destinazione. E davanti al Paiolo Magico fu lasciato un Potter incuriosito su quella faccenda.

Il Paiolo Magico era una sordida locanda dall'aspetto buio e dimesso, i maghi ci andavo sia per mangiare che per dormire. Infatti al piano terra c’era un pub con dei piccoli salottini e una grande sala da pranzo e invece al piano superiore c’erano varie stanze in affitto. Harry fu accompagnato da un uomo gobbo al piano superiore in una di quelle stanze, che apparteneva a Cornelius Caramell un mago dall'aspetto anziano nonché Ministro della Magia. Rivolto verso Harry disse “Abbiamo trovato sua zia e l’abbiamo riportata a casa ovviamente dopo averle cancellato la memoria sull’evento! Nella sua camera troverà la sua roba oltre i nuovi libri!” “Quindi non verrò sospeso?” “E perché mai, per aver solo gonfiato la zia...non mi faccia ridere signor Potter non è per così poco che si viene sospesi! A proposito mi raccomando non esca mai solo dalla sua stanza non si sa mai..” “Grazie per i libri e arrivederci Ministro!” Harry uscì da quella stanza più preoccupato che stanco.

Fu accompagnato alla sua stanza la camera N°11, all’interno aveva un bellissimo letto e dei mobili di rovere lucidi, un caminetto  e infine uno specchio. Parlando in quella stanza glie ne capitò uno che parlava con voce ansimante intanto per quella notte non chiuse occhio troppi pensieri diversi affollavano la sua mente. Il mattino seguente si svegliò di buon'ora per scoprire che in quella stanza c’erano due diverse finestre, una si affacciava nel mondo babbano con precisione su Charing Cross Road e invece l’altra sul mondo magico su Diagon Alley; ad Harry piacquero entrambe le visuali dei due mondi.

Alla fine dopo essersi dato una sistemata, scese giù al piano di sotto e lì c’erano Ron ed Hermione i quali non appena lo videro esclamarono: “Harry! Come stai?” “Io bene e invece voi?” fu Ron a parlare: “Harry guarda! Questo è l’Egitto!” e gli fece vedere un pezzo di giornale in cui c’era l’intera famiglia Weasley in abiti egiziani “E com’è l’Egitto?” “Molto bello, pieno di mummie e sabbia ma bello!” finito di fare colazione Harry fu chiamato in disparte da Arthur il quale dopo un po’ gli disse “Tu sai di Sirius Black, Harry?” “Sì lo so è scappato da Azkaban ed era un seguace di Voldemort!” “Non dire quel nome...Tu sai chi ha aiutato a far scappare Sirius per...” “Per cosa signor Weasley?” “Per uccidere te Harry! Questo però non lo dire a nessuno...anzi io non dovevo dirtelo però ti voglio troppo bene! Devi stare attento Harry!”

Il giorno dopo Harry e i suoi amici erano già sul treno per Hogwarts , dopo aver girato vari vagoni alla fine si dovettero fermare in un vagone in cui c’era un altro uomo e Ron domandò: “Ma chi è?” “E’ il professor Remus Lupin!” “E tu come fai a saperlo Hermione?” “E’ scritto sulla sua valigia stupido!” concluse lei. Dopo un po’, fu Harry a far sapere ai suoi amici che quel Black lo volesse morto.“Ne sei sicuro Harry?” chiese Hermione con un tono preoccupato, Harry fece per rispondere ma in quel momento il treno si bloccò di colpo e cominciò a far freddo e infine a gelare tutto persino una bottiglia d’acqua all'interno del vagone. Dopo un minuto apparse una figura umanoide incappucciata di nero, Harry si ricordò solo di aver perso i sensi e infine una volta ripresosi disse “Cos’era?” a rispondergli fu il professor Lupin il quale si era svegliato e aveva salvato il giovane mago e disse “Quello Harry era un Dissennatore non è altro che un essere umano a cui è stata tolta l’anima, loro sono i guardiani di Azkaban e sono alla ricerca di Sirius Black e ora se non vi dispiace vado a fare due chiacchiere con il capo treno sul perché li hanno fatti entrare!” Harry annuì e poi chiese ai suoi amici “Voi non avete sentito una donna urlare?” “No Harry nessuno stava urlando!” “Ok!”. Poi il treno giunse a Hogwarts e infine ad accompagnarli fino alle porte della scuola furono delle carrozze perché stava diluviando, durante la cena Harry non ascoltò le varie premure di Silente, era troppo preso a cercare con lo sguardo Draco ma non riusciva a trovare e incominciava a preoccuparsi finché alle sue spalle non sentì la sua voce dire  “Potter ma è vero che sei svenuto?” “Sì Malfoy è vero...ti fa tanto ridere?” ma quella conversazione fu interrotta dalla voce del nuovo professore una voce un po’  insicura ma che faceva trasparire anche una notevole intelligenza.

Harry rimase come rapito dal nuovo professore, a colpirlo maggiormente non fu solo la voce ma due cicatrici sul viso che lo sfiguravano leggermente e poi i suoi bellissimi occhi di un color nocciola chiaro che stavano  molto bene con i suoi capelli brizzolati. Sì sembrava essere anche molto gentile ma quel suo cambiamento venne intercettato da Draco il quale finita la cena e uscendo dalla grande sala lo richiamò: “Ehi Potter ti sei preso una cotta per nuovo professore?” “Ma sei impazzito Malfoy io...a domani!”

Il giorno seguente Harry venne svegliato di buon'ora da Ron il quale disse “    Miseriaccia sai oggi che giorno è?” “N-no! Che giorno è?” “Ma come Harry oggi è il primo giorno di Hagrid come professore!” con queste parole Potter si rivesti e poi con Ron e d Hermione andò a fare colazione e infine andarono nel bosco. Lì Hagrid disse “Oggi ho una vera chicca per voi! Lui è un Ippogrifo! Chi sa dirmi cos’è?” Ovviamente ad alzare la mano per prima fu Hermione la quale disse “Un Ippogrifo è una creatura magica nativa dell’Europa ed è un predatore dalla testa di un enorme aquila e il corpo da cavallo” “Brava complimenti cinque punti a Grifondoro!” Harry non era molto partecipe alla lezione anche perché la sua attenzione in quel momento era solo per Draco, il quale quel giorno forse per via del caldo aveva addosso solo la camicia, che era pure sbottonata e quindi lasciava trasparire un bel pezzo di collo “Harry sei attento?” chiese Hagrid “Oh!...S-sì!” “Allora come si chiama?” “E-ecco l-lui s-si c-chiama….non lo so…” “Lui si chiama Fierobecco!Prendete i vostri libri e aprite su come fare amicizia con gli Ippogrifi!” Harry non se lo fece ripetere due volte e aprì subito il libro. Non volendo fare una nuova figuraccia con il suo amico,  alla fine fu scelto proprio lui da Hagrid per fare una dimostrazione pratica su come addomesticare Fierobecco. Dopo essersi inchinato, la creatura magica lo fece a sua volta e alla fine Harry aveva guadagnato il suo rispetto e ci fece anche un giro intorno ad Hogwarts. Ma dopo aver fatto ritorno, Draco disse “Potter fatti da parte!Ora tocca a me levati!” e lo spinse a terra. Ma a quel punto la reazione di Fierobecco  fu molto feroce: infatti scagliò un colpo al braccio di Malfoy, il quale dovette farsi portare in infermeria da alcuni suoi amici e gli diedero dei punti. Rimase infermeria per diversi giorni e Hermione disse “Harry...perché non vai a trovarlo?” “S-si vede così tanto...” “Sì!” “Ma non posso...lui non vorrebbe preferisco vederlo dopo...” Harry finì la colazione e uscì, ma all’esterno si scontrò contro Ginny e la fece cadere a terra “Oh scusa...aspetta che ti aiuto!” “Grazie..Harry ma non ce ne bisogno...” Harry la guardò e si accorse che era arrossita così gli venne in mente quello che Ron gli aveva detto l’anno prima “Ginny io... ti piaccio?” “C-cosa? H-Harry c-chi t-te l-la d-detto?” “Ecco me lo ha detto Ron...ma devi sapere che c’è un'altra persona nel mio cuore...mi dispiace Ginny...” “Ah! Meglio così che me l'hai detto prima che io mi renda una stupida a venirti dietro spero che la fortunata ti renda felice!” la giovane maga corse via. “Ginny aspetta io...” disse Harry e poi tornò dagli altri. Cercò Ron e lo trovò nella sala comune dei Grifondoro a giocare a carte con Seamus “Ron ti devo parlare!” “Ma Harry io...Ok vengo subito anche se stavo per vincere!” lo raggiunse nella sua stanza e prima che potesse chiedere all’amico cosa doveva dirgli Harry disse “Gliel'ho detto..ma non nel modo giusto scusami...Ginny è furiosa sia con me sia con te Ron” “Come con me? Cos’hai fatto o detto Harry?” “Le ho detto tutto...lo so non dovevo ma...” “Miseriaccia le hai detto di Malfoy?” “No! Ma certo che no! Ma di te sì” “Oh! Beh non ci vedo nulla di male..qualcuno doveva pur avertelo detto...io che pensavo che le avessi detto di Malfoy che era peggio...Ti immagini la scena Ginny che picchia Draco!” i due giovani maghi si misero a ridere ma vennero interrotti da Hermione “Harry vieni qui!Cos’hai detto a Ginny?” ed Harry gli raccontò l’accaduto “Ma bravo..più stai con Ron e più diventi come lui...ora tu vai da lei e le chiedi scusa!” “Ok, non c’è da urlare vado subito!” appena fu nella sala grande si diresse subito da Ginny non accorgendosi del ritorno di Draco “Ginny ti chiedo scusa per prima...io non volevo ferire i tuoi sentimenti!” “Non preoccuparti Harry...è solo che per un po’  preferirei rimanere da sola...” “Ok! Allora ti lascio ..ciao!” Ma quando uscì dalla sala “Potter cosa voleva da te quella Weasley?” “Guarda che ha un nome si chiama Ginny!” “Non è questo il problema..ma visto che non mi sei mai venuto a trovare..magari ora ti dedichi a lei...eh Potter!” “Cosa? Ma non è vero Malfoy!” “Ma certo che non lo è sono tutte cose che mi sogno la notte...comunque parlando di altro quel Fierobecco me la pagherà per ciò che mi ha fatto Potter!”Harry deglutì a vuoto diverse volte ma alla fine corse fino alla camera comune dei Grifondoro e lì avrebbe desiderato mettersi ad urlare dalla rabbia, invece vi trovò  Ron, Seamus e altri amici che insieme assaggiavano le caramelle portate da Ron dal suo viaggio in Egitto. “Harry ti unisci a noi?” chiesero in coro ed Harry rispose: “Sì!” e così la notte passò.  Alla fine Harry si svegliò che era già molto tardi e dopo aver indossato i suoi occhiali si avvicinò al letto del suo amico.  “Ron! Svegliati siamo in ritardo per la lezione di Difesa contro le arti oscure del nuovo professore !” Ron stava dormendo veramente bene ma non appena sentì la voce del suo amico, aprì gli occhi di scatto. “C-cosa?Miseriaccia Harry andiamo su forza!” dopo essersi rivestiti come meglio potevano, quindi in modo poco ordinato, i due giovani maghi si affrettarono a scendere le varie scale e ad arrivare nell’aula di Difesa di arti oscure.

Questa era situata al primo piano ed era costituita da un lampadario in ferro appeso al soffitto e da uno scheletro di drago. Sull’estremità c‘era un proiettore che si attivava per magia; inoltre era adornata da diverse finestre e varie scrivanie ad una di queste c’era un Lupin un po’  scocciato ma non troppo arrabbiato per fortuna.

Appena furono dentro gli altri studenti non ci fecero caso, perché ogni anno era la stessa storia. Solo Hermione alzò lo sguardo al soffitto per l’esasperazione e infine il professor Lupin si alzò dalla scrivania e disse. “Allora cosa dovrei fare?” “E’ che ...ieri notte ci siamo divertiti...e stamattina abbiamo dormito un po’  troppo!” dissero  Harry e Ron.  Lupin li fissò e poi si mise a ridere e disse “Andatevi a sedere! Potter sei identico a James!”Harry a quell’affermazione arrossì leggermente. La lezione fu molto interessante, infatti il professore usò un molliccio una creatura mutaforma, spiegando cosa ci dovessero fare. “Ora ognuno di voi deve far prendere al mutaforma la forma della cosa di cui a più paura! E poi dire ridiculous avete capito?” “Sì professore!” “Ok allora forza mettetevi in fila!” Il primo fu Neville; il molliccio prese le sembianze di Piton ma dopo aver pronunciato l’incantesimo ridiculous Piton si ritrovò vestito con gli abiti della nonna del giovane mago. Poi fu il turno di Ron e il molliccio prese la forma di un ragno gigante ma dopo aver detto ridiculous quest’ultimo iniziò a ballare il tip tap. Infine venne il turno di Harry, il molliccio uscì fin da subito con la forma di un dissennatore e a quel punto Lupin, dopo averlo rimesso nel baule, disse “La lezione è finita andate, tutti tranne te Potter tu rimani!”

Il professore si girò verso Potter il quale se ne stava seduto su uno degli scalini “Harry mi dispiace di essere stato un po’  duro, ma...” “Perché il molliccio ha preso quella forma?” “Perché tu ne hai paura!Anche se io pensavo che avrebbe preso la forma di...” “Voldemort...” “Sì Harry!” “A proposito come fa a conoscere il mio nome e quello di mio padre?” “Oh è vero scusa! Io  James e tua madre Lily eravamo amici! Il tuo nome lo ha scelto un mio amico!” Harry non colse appieno l’ultima parola che era stata sussurrata, ma non ci fece caso e disse: “Wow allora lei mi potrebbe parlare di loro?” “Ma certo!A proposito Harry non è che vorresti che io ti insegnassi a fronteggiare i dissennatori? Tipo ti potrei insegnare ad usare l’incanto patronus che ne dici?” “Wow grande! Grazie ci sto! E poi lei professore lo sa che è molto dolce e gentile!” “S-sì anche un’altra persona me lo aveva detto... Ora a domani per la prima lezione!”

Harry uscì dall’aula di pozioni felice, ma alla fine della scala si ritrovò davanti Draco “Cosa vuoi Malfoy?” “Non mi dire che sei rimasto in quell’aula...per stare con lui Potter!” “Non mi dire che sei geloso Malfoy?” “Io geloso!Ma che assurdità ...io non posso essere geloso di te Potter!” eppure Harry vide nei suoi occhi, una qualcosa che non aveva mai visto prima e così appena fu nella sala comune dei Grifondoro cercò subito i suoi amici. “Ron, Hermione vi devo parlare subito!” appena furono in un luogo tranquillo, Harry disse “Da domani incomincerò delle lezioni speciali con  Lupin! Ma la cosa davvero importante è che Draco è geloso... e se usassi il professore per capire davvero cosa prova Malfoy?” “Miseriaccia Harry...sei impazzito? Cioè ma ti rendi conto che userai un professore per far ingelosire uno studente e non uno qualsiasi ma Malfoy il quale potrebbe far licenziare Lupin?” “Ron ha ragione! Non puoi farlo...” “Ma voi non capite è un'idea buona...vedrete che funzionerà! Per favore ragazzi...” “Ok Harry lo faremo!” “Io penso che sia una pazzia ma lo faremo!” concluse Ron. I tre ragazzi scesero le scale e andarono a cenare. Per Harry la cena non aveva molto valore ma il vedersi Draco che stava proprio davanti a lui, visto che alla fine Potter aveva fatto cambio di posto con Hermione dall’altro lato del tavolo non era l’unica cosa di cui si accorse. Infatti c’era un'altra persona che lo osservava che aveva colto qualcosa che forse era meglio che non scoprisse...

Durante quella notte Harry non chiuse occhio non fece altro che pensare a Draco “solo il fatto che possa essere geloso di me mi sta facendo provare uno strano effetto.... non vedo l’ora che sia domani e mettere in atto il mio piano....” poi si addormentò. Il mattino dopo in sala grande Ron ed Hermione gli ricordarono un avvenimento. “Harry stamattina c’è la gita ma visto che tu non puoi venire...potresti stare un po’  con il nuovo professore!” lo disse volutamente in tono malizioso proprio per essere sentita da Draco che se ne stava appoggiato al muretto a pochissimi passi di distanza.

Il messaggio lo raggiunse e disse in risposta “Potter non mi dire che non verrai sul serio e starai qui con il nuovo professore?”  “S-sì Malfoy è la verità! Ma infondo tu non sei geloso quindi buona gita!”concluse Harry  e dopo aver salutato i suoi amici rientrò a scuola.

Poi raggiunse il professor Lupin sulla passerella della scuola “Buongiorno professore!” “Harry non sei andato con gli altri in gita?” “N-no purtroppo non ho potuto, mio zio non mi ha firmato il permesso...comunque potremo stare insieme per tutto il giorno...” Harry non sapeva come quell'idea gli fosse venuta in mente, ma ormai l’aveva espressa e non poteva tornare indietro. Il professore lo guardò sorpreso e poi disse “ Oh! Mi piace che ti trovi così bene con me in fondo potrei parlarti di tua madre Lily di cui tu hai i suoi occhi... sai lei era una dolcissima persona che mi è stata molto vicino in un momento difficile in cui nessuno mi capiva, invece James... beh lui era portato per i guai, una cosa che mi hanno detto che lo sei anche tu Harry!” “S-sì in effetti...ma non così tanto...ma nemmeno così poco... diciamo una via di mezzo, ma mi parli ancora dei miei intanto abbiamo un intero pomeriggio davanti!” “Sì se ti fa così piacere Harry, vieni con me!” e così Harry passò un'intera giornata con il suo nuovo professore,fino a sera. Poi raggiunse in sala grande i suoi amici “Allora ragazzi com’è andata?” fu Ron a parlare “Puoi immaginarti Harry è stato meraviglioso...Hogsmeade è un bellissimo villaggio, ed è abitato solo da maghi! Poi ovviamente è stato naturale fare una breve tappa da Mielandia un bellissimo negozio pieno esclusivamente di dolciumi e infine il pezzo forte: La Stamberga Strillante è la casa più infestata della Gran Bretagna, ti rendi conto Harry?”  “Sì mi rendo conto di essermi perso molte bellezze...” “Ma no Harry, Ron è sempre il solito idiota...nessuno qui voleva farti sentire in colpa! Comunque a te com’è andata?” “Sì Potter com’è andata la tua giornata?” quest’ultima domanda arrivò dal tavolo dei Serpeverde ed era Draco a porla. Allora Harry rispose “Remus è stato davvero gentile e dolce con me!” “Harry chi è Remus?” chiese Ron “Ma come chi è? Ti sei instupidito Ron?!” chiese Hermione, ma vedendo che Ron non capiva disse: “Ma è il nuovo professore!” “Oh! Grazie!” disse Ron, ma poi giunse anche un’ultima affermazione pungente da Malfoy.  “Quanta confidenza Potter!” “Su forza ceniamo!” disse Harry, alla fine della cena salutò i suoi amici. Da una parte era quasi stufo di sentire Ron parlare della Stamberga Strillante, ma dall’altra aveva solo una gran voglia di continuare la sua conversazione con Draco e così appena uscì dalla sala grande imboccò il portone ed uscì fuori e seduto nel portico trovò il giovane mago biondo che fece finta di non vederlo e così fu Harry a parlare. “Che cosa ti prende Malfoy?” “Non ti ricordi il nostro bacio dell’anno scorso Potter?” “Perché lo tiri fuori proprio ora.. io pensavo che per te non avesse alcun valore!” “Potter tu sei sempre un po’  stupido prima mi fai capire che provi qualcosa per me e poi te ne esci con quel Remus e non solo anche con quella Ginny!” “Allora sei geloso?” “No! È solo che voglio da te un po’  più di rispetto Potter!” “    Ma ti rendi conto di ciò che stai dicendo Malfoy?” “Sì! Ma certo che me ne rendo conto! E che forse sei tu che non sai cosa provi per me Potter!” Prima di andarsene, si voltò e diede un nuovo bacio sulle labbra ad Harry, il quale all'inizio non ricambiò ma poi si decise. Draco disse “Potter mi piace quando sei sottomesso a me!” e se ne andò e dopo un po’ anche Harry si decise a tornarsene nella sala grande da Ron e Hermione. Ma prima di raggiungerli fu fermato da Ginny. “Harry non avrei mai pensato che...la tua lei fosse in realtà Draco!” “T-tu ci hai visto? Ginny aspetta!” ma lei se ne era già andata quando raggiunse gli altri alla tavolata aveva una faccia così sconvolta che Ron chiese “Harry cosa ti è capitato?” “Ginny sa tutto...ci ha visto!” “Cosa? Non ho capito bene lei sa di te e Draco?” “Sì!” “Ma Harry questo non va per niente bene...Malfoy se lo scoprisse potrebbe fare qualcosa a Ginny!” “Ron! Ma cosa dici Draco non è come suo padre...e poi Harry non glielo dirà vero?” “Ma certo che non glie lo dirò... almeno per ora prima devo parlare di nuovo con Ginny!” Hermione e Ron annuirono in accordo con quella frase.

Alla fine della serata i tre amici risalirono le scale per tornare nella sala dei Grifondoro, ma si accorsero subito che stava capitando qualcosa di poco bello davanti all'entrata della loro Casa,  quando Ginny disse “Ragazzi la signora Grassa è scomparsa! Non ci trovo nulla da ridere Ron!” “Oh sì scusa...hai ragione Ginny!” alla fine fu Silente che, con l’aiuto di Gazza, ritrovò la signora Grassa nascosta in un quadro raffigurante un grosso ippopotamo.  “Mi dica signora cosa le è capitato?” “Occhi neri come la notte... è lui signor preside ... Sirius Black è qui!” “Signor Gazza faccia sbarrare tutto e controlli tutte le stanze!E faccia andare tutti gli studenti nella sala grande per stanotte dormiranno tutti lì!” quella notte Harry non riuscì  a dormire, nella sua mente si affollavano moltissimi pensieri tipo: “Sirius Black è qui per uccidermi...potrei indossare il mantello dell’invisibilità e andare vicino a Draco chissà come reagirebbe... ma non lo farò anche se l’idea non mi dispiace, anzi mi crea un certo senso di eccitazione...ma in realtà devo pensare a mente lucida sul da farsi. Infatti domani per prima cosa devo parlare al professore e logicamente nel bosco così Malfoy non ci vede che è meglio!”infine si raggomitolò e chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalla voce di Silente che diceva: “No Severus ora lui è nel mondo dei sogni, lasciamolo che si liberi nel cielo e che vaga da un mondo all'altro!”

La mattina dopo Harry si svegliò di buon'ora, ma non essendo nella sua stanza, preferì non svegliare Ron per non rischiare di svegliare tutti! Poi dopo essersi rivestito, uscì e con l'aiuto di Edvige fece recapitare una lettera al professor Remus.  Per sua sfortuna nessuno rispose, alla fine venne l’ora della lezione di difesa delle arti oscure, ma nell’aula non c’era Remus bensì Piton il quale disse: “Signor Potter come al solito in ritardo...questa mattina non ci sarà il suo amico Remus ma io! Quindi si sieda!” “Cosa faremo oggi professore?” “Oggi signorina Granger studieremo i licantropi...e per domani voglio anche un intero tema a riguardo, capito?” “Ma domani c’è il Quidditch signore!” “Potter per questo cinque punti verranno tolti alla tua casa!” “Ok professore! Ma Remus dov’è?” “Lui è impossibilitato a venire almeno per due giorni ci sarò io! Ora continuiamo la lezione!” appena la lezione finì, Harry uscì immediatamente dall’aula non si fermò neppure per stare con Draco, arrivato in un posto tranquillo era sul punto di arrabbiarsi quando arrivarono George e Fred i quali dissero: “Harry ci siamo accorti del tuo buon umore e così abbiamo pensato di farti avere questa!” “Una vecchia pergamena...” “E no bello questa non è solo una vecchia e logora pergamena, questa è la Mappa del Malandrino è il motivo per cui noi modestamente l’abbiamo sempre fatta franca! Ora è tua!” “Ma io...come funziona?” “Così: quando la apri basta che dici questa formula Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.  Detto ciò come vedi ti compare tutta Hogwarts e non solo ma anche tutte le persone che si muovono!” “E’ vero c’è anche Silente, ma cosa sta facendo?” “Oh lui va sempre avanti e indietro per il suo studio...comunque Harry dopo che l’hai usata basta che dici Fatto il misfatto, hai capito?” “Sì ho capito e grazie ragazzi!” Harry corse nelle sue stanze e la provò fino a sera e anche per la notte e dopo averla chiusa, si girò dall’altra parte e dormì.

Infine giunse il giorno più atteso la partita di Quidditch. “Potter!” “Malfoy cosa fai tu qui?” “Io volevo parlarti! Non è che stai cercando il professore, vero Potter?” “Ma certo che no! Io ora vado a giocare, ne riparliamo dopo!” prima della partita Silente si premurò di dire di non allontanarsi troppo per via dei dissennatori; per sfortuna di Harry quel giorno pioveva, anzi diluviava e il boccino d’oro andò a finire molto lontano dal campo, tanto che Harry inseguendolo, andò a finire nelle mani di un gruppo di dissennatori, i quali alla fine lo raggiunsero e uno di essi gli diede il bacio del dissennatore. Harry perdendo i sensi precipitò, ma per sua fortuna fu salvato da Silente. Quando rinvenne si trovava in infermeria e al suo fianco stavano i suoi amici Seamus e gli altri che dissero: “Ci dispiace molto amico ma il tuo manico di scopa si è...” “Non fa nulla ragazzi. Tranquilli!” dopo aver fatto due risate Harry fu lasciato solo a riposare.

Poi con sua grande sorpresa fu raggiunto durante la notte da Draco. “Potter svegliati!” “Malfoy...cosa ci fai tu qui?” “Ma come cosa ci faccio...sai mi sono spaventato...pensavo che tu fossi...morto Potter!” “S-sì così ti saresti levato del mio fastid-” non riuscì a concludere la frase, che gli arrivò in pieno viso uno schiaffo  “Come osi dire una cavolata simile Potter!” “Ma io...tu me lo dici sempre, scusa...ma senti prima tu hai urlato il mio nome mentre cadevo?” “No! Ma sei impazzito e sì così almeno tutti sapevano di noi Potter!” “Sì hai ragione...comunque ora che sei qui cosa pensi di fare Malfoy?” “Magari ciò che hai fatto tu il primo anno in cui avevo la febbre. Ti ricordi il bacio  Potter?”  “S-sì m-me lo ricordo bene! È  stato bellissimo!” non fece in tempo ad aggiungere altro che le labbra morbide dell’altro si erano già appoggiate sulle sue. Harry riuscì solo per la prima volta a ricambiare  tutto l’affetto che provava per il suo Draco, dimostrandoglielo e facendolo sentire. “Bravo Potter è così che si fa! Ora devo andare a presto!” “Ciao e a presto Malfoy!” Harry si girò e rigirò nel letto finché nella sua mente si insinuò un pensiero: “Wow è stato meraviglioso e non è tutto! Lui era felice e sono stato proprio io a renderlo tale! Sono così emozionato che domani devo dirlo a qualcuno!” Il giorno dopo quel qualcuno fu il professor Lupin, il quale disse ad Harry di raggiungerlo nel bosco. “Scusami Harry avevo ricevuto la tua lettera ma...” “Non importa professore!” “Sì capisco meglio così! Di cosa volevi parlarmi Harry?” “Ecco... lei si è mai innamorato professore?” “C-cosa? Beh ecco io...sì una volta ma non andò a finire bene...Perché questa domanda?” “Io sì professore ed è bellissimo...cioè parlare d’amore è prematuro ma lui mi piace! Sì non è una lei ma penso e spero che questo non cambierà il nostro rapporto d’amicizia vero?” “M-ma c-certo che no! È  solo che ecco... non pensi che forse dovevi dirlo ad uno dei tuoi amici...io non sono proprio la persona più adatta...” “Sì ha ragione mi scusi professor Lupin!” “No aspetta Harry scusami...non sono mai stato troppo bravo in queste cose...pensa nemmeno a confessare il mio amore..Alla fine optai solo di rimanergli accanto come amico!” “Oh! A Proposito non era solo per dirle questo che la volevo vedere ma per sapere cosa ne pensa di me? Cioè mi trova migliorato nel patronus?” “Ma certo che sei bravo Harry! Anzi se vieni con me, facciamo l’ultima prova!” “Ok vengo subito!”  e così insieme andarono nell’aula di difesa contro le arti oscure. “Sei pronto Harry?” “Sì professore, quando vuole!” “Ok allora eccoti il molliccio!” e fu in quel momento che Harry mischiò vari momenti felici sia passati con i suoi amici che con Draco e riuscì infine ad evocare un patronus perfetto e a cacciare di nuovo all’interno del baule il molliccio. “Bravissimo complimenti Harry!” concluse Lupin.

La lezione finì ed Harry scese in fretta le scale, felice perché Remus per premiarlo, gli aveva firmato il permesso e così ora poteva raggiungere i suoi amici a Hogsmeade.

Lupin rimasto solo nell’ aula si sedette , le parole di Harry sulla sua cotta gli riportarono alla mente un ricordo quasi dimenticato e sepolto nella sua mente. “Un giovanissimo Remus  correva nei corridoi di Hogwarts con al suo fianco un altrettanto giovane Lily fino a quando  si fermarono davanti ad una porta e Lily disse: “Su forza devi farlo o non lo farai più!Vedrai che anche lui ricambia i tuoi sentimenti!” Poco dopo, Lupin stava piangendo in cortile, ma fu raggiunto da Lily “Oh mi dispiace tanto! Ora vado da Sirius e gliene dico quattro lui non può trattarti così!” “No aspetta...è colpa mia come potevo pensare che lui... per uno come me... scusa di averti coinvolta, ora torna da loro!” Un altro ricordo si fece largo nella mente del professore: Lupin è un giovane uomo che dopo aver saputo che forse Sirius è una spia di Voldemort, si allontana da lui e lo abbandona.  Dopo la morte dei Potter il suo cuore  rimase ferito di aver abbandonato il suo primo amore, ma ormai era tardi perché Sirius era ad Azkaban e non solo era innocente e lui ora doveva aiutarlo.” Lupin si riprese e dopo essersi alzato tornò a pensare sul da farsi per cambiare il futuro del suo amico.

Harry non volendosi far vedere dagli altri studenti  e volendo fare una sorpresa a Ron e a Hermione, decise di indossare il mantello dell’invisibilità. Appena fu abbastanza vicino lo indossò e con esso andò prima nel negozio di dolciumi Mielandia, che era proprio come glielo avevano descritto Ron era pieno di vari tipi di dolciumi tipo le Api Frizzole, i Fildimenta, Rospi alla menta e moltissimi altri, però Harry non avendo i soldi opto di rubare il lecca lecca di Neville. Poi si avviò verso La Stamberga Strillante sicuro di trovarci i suoi amici e infatti erano lì. Dopo aver fatto un piccolo scherzo a Malfoy si riunì con i suoi amici e con loro si diresse verso il villaggio. Mentre stavano camminando Harry, vide da lontano Silente , la professoressa Mcgranitt e Cornelius Caramell che stavano entrando nel Pub di Madama Rosmerta,  una donna sulla trentina con un viso grazioso tanto che Ron ogni volta che la vede arrossisce e questo da un poco di fastidio a Hermione, la quale anche in quel momento aveva iniziato una serie di battute rivolte al povero Ron. Invece Harry aveva già indossato il Mantello dell'Invisibilità e si era diretto verso I Tre Manici di scopa con la sola intenzione di entrarci ed è quello che fece. All’interno il pub era ampio e molto pulito e caldo, dietro al bancone c’era un enorme specchio in cui si rifletteva l’intera locanda con i tavolini, ma a Harry non interessava , infatti salì le scale ed entrò con gli altri nell’appartamento di Madame Rosmerta. All’interno c’era un divano che era davanti ad un enorme camino; appena la porta fu chiusa a parlare fu Cornelius: “ Rosmerta mia cara come saprai è scappato Sirius Black!” “Sì una tragedia soprattutto per i miei affari...sai con tutti ‘sti  dissennatori ho perso parecchi clienti! Ma perché siete qui?” “Sirius Black è qui per Harry Potter!” “Davvero? E perché mai?” qui intervenne la Mcgranitt che disse: “Come tu saprai è stato proprio Sirius a vendere i suoi amici a tu sai chi! Quegli amici erano i genitori di Harry e non solo: fece esplodere Peter Minus...” “E quindi? Sì mi ricordo di quel Peter!” “Il punto mia cara è che...devi sapere che Sirius è il padrino di Harry...sì purtroppo è così!” concluse Cornelius. Harry volle solo scappare da quel  luogo e corse via lontano e lo fece fino a che non fu raggiunto dai suoi amici e consolato. Appena ritornò a Hogwarts, non avendo sonno o fame, volle solo incontrare Draco. “Potter...ma cosa ti viene in ment-” non continuò la frase perché si rese conto che davanti a se stava un Potter sconvolto. “Potter chi ti ha fatto questo?” “Io volevo solo stare un po’ con te Malfoy ma non ho voglia di parlare anzi vorrei stare stretto a te per tutta la serata...” “Oh! Non ci vedo nulla di male infondo qui non c’è nessuno vieni Potter!” e così passarono quasi l’intera sera e notte abbracciati seduti sulle scale che conducevano alla torre “Sai Potter sei sempre un vero mistero per me!” “Lo stavo per dire di te Malfoy!”

Quando era quasi mattina, Harry si riprese dal torpore e si alzò ma Draco disse: “Potter...oggi è... il giorno in cui Fierobecco verrà ucciso per quello che mi ha fatto!” “Non ti capisco Malfoy...come puoi farlo...ma non hai una coscienza?” “No! Anche se ti ho baciato e provo per te qualcosa questo non ti dà il diritto di dirmi ciò che devo o non devo fare hai capito Potter?” “S-sì ma non mi piace a dopo Malfoy!” Harry corse giù in camera sua ma di Ron e di Hermione non c’era traccia. Non erano nemmeno in sala grande; alla fine andò verso la casa di Hagrid ed proprio lì che li trovò “Allora ragazzi?” “Miseriaccia Harry! Fierobecco sta per essere decapitato...Ah già scusa per la mia indelicatezza Hermione!” “E’ da un'ora buona che ti dico di non dirlo più..! Ora andiamo via ragazzi non voglio assistere alla scena per intero!” “Ok allora ritorniamo verso la scuola” disse Harry. Dopo circa mezz’ora si innalzarono dei corvi, i quali fecero capire ai tre giovani maghi che il boia aveva compiuto il suo dovere. “Spero che Malfoy sia felice del suo operato!” Harry non disse nulla infondo non era né il luogo né il momento giusto per dire ai suoi amici dove aveva e con chi era stato durante la notte. Vennero improvvisamente interrotti da Crosta il topo di Ron  che scappò via. “Crosta! Dove vai aspetta!” “Aspetta Ron dove stai andando?” per fortuna Harry ed Hermione lo raggiunsero ma videro uno strano albero. “Harry ti rendi conto di che albero è quello?” “Sì! Ron vieni via da lì sei vicino al Platano Picchiatore!” Ma prima che Ron potesse allontanarsi dall’albero,  un grosso cane nero sbucato dal nulla lo afferrò per una gamba per poi trascinarlo. “Aiuto Harry!” riuscì ad urlare Ron prima di scomparire all’interno del Platano. Harry ed Hermione avrebbero voluto raggiungerlo il prima possibile, ma purtroppo il Platano Picchiatore non prese bene la loro presenza ed iniziò a muovere i suoi grossi rami bitorzoluti, ma per fortuna dopo varie difficoltà i due maghi riuscirono a penetrare nel buco ai piedi delle sue radici. “Harry sei sicuro?” chiese Hermione “Sì! È  l’unico modo che abbiamo per ritrovare Ron dai vieni!” e dopo averlo detto Harry afferrò Hermione ed entrarono nel cunicolo. Appena furono all’interno Hermione chiese: “Dove pensi che porti Harry?” “Ho un'idea ma spero di sbagliarmi!” dopo un po’ di cammino Hermione tornò a parlare. “Harry come facevi a sapere che saremmo finiti nella Stamberga Strillante?” “ A dire il vero non lo sapevo...ma lo sospettavo ecco non so come spiegartelo!” “Ok comunque chissà dov’è Ron...” i due maghi girarono all’interno di quella casa e notarono che molte stanze erano piene di polvere e di carta da parati scollata dai muri per non parlare delle scale pericolanti e dei pavimenti pieni di macchie, ma alla fine i due ragazzi giunsero vicino ad una stanza del piano di sopra e lì finalmente sentirono Ron chiedere aiuto e così senza pensare al pericolo entrarono all’interno.  Hermione disse: “Hai più parlato con Ginny?” “No...come potevo sono stato occupato...” “Con Draco... ma devi parlare con Ginny prima che sia lei a farlo con Malfoy!” Harry si girò di scattò e disse: “Hermione dimmi che non glielo permetterai, promettimelo!” “Ma certo Harry...ma a questo punto mi devi d-” ma non finì la frase perché sentirono dei lamenti provenire da una delle stanze. I due giovani maghi vi entrarono e  seduto su un divano tutto scassato c’era un Ron spaventato e ferito ad una gamba. “Ron come stai?” chiese Hermione, ma Ron disse: “R-ragazzi n-non è un c-cane è un animagus!” ed indicò nella direzione opposta e con grande orrore vi si trovava Sirius Black. “Tu hai ucciso i miei genitori!” disse Harry con più odio che aveva in corpo “Tu pensi questo di me ragazzino?Se lo pensi davvero allora uccidimi!” Harry non se lo fece ripetere due volte: si ritrovò su Sirius con la bacchetta conficcata vicino alla sua gola. Ma quando finalmente stava per vendicarsi, arrivò Remus. “No Harry! Lascialo a me!” “Ma professore!” “Niente ma... Harry non ne vale la pena!” e così Harry lasciò Sirius a Lupin, il quale dopo diversi secondi si scoprì essere suo amico. Anzi Harry giurò di vedere soprattutto se non solo negli occhi di Lupin un sentimento diverso verso quel assassino.

Dopo essersi ripreso da quella scena disse “Non può essere lei è un suo amico, la sempre aiutato…” “Si Harry ma non è come pensi tu! Io…” “Basta uccidiamolo!” disse Black “Aspetta Sirius…” “Ho aspettato anche troppo...per 12 anni ad Azkaban!” “Si  ok però Harry deve sapere la verità!” concluse Lupin “Prima di uccidermi?” ribadì Harry ma fu interrotto da Hermione che disse “Lui è un licantropo è per questo che mancava sempre dopo le notti di luna piena!” “Ma brava la nostra signorina Granger!” ma prima che potesse continuare quella storia arrivò il professor Piton il quale non solo era andato lì per aiutare e salvare i suoi alunni ma soprattutto per vendicarsi di uno scherzo subito durante la sua giovinezza da parte di Sirius Black da cui uscì vivo per puro miracolo e solo grazie all'aiuto di James. Comunque ora aveva davanti a sé quello che rimaneva di Black “Avevo detto a Silente di non fidarsi di te Lupin! Infondo tu sei sempre stato molto legato...a Sirius!” “Come sempre hai pensato Piton e sei arrivato alla conclusione sbagliata!” disse con un ghigno di scherno Sirius, ma Piton puntando la sua bacchetta disse “Non ti ucciderò, anzi ti darò ai dissennatori dicono che un solo loro bacio potrebbe ucciderti!Perchè togliergli il divertimento!” . Ma Harry che fin da quel momento era rimasto in disparte a vedere quella scenetta dopo averci pensato su mentalmente al suo piano per sapere una volta per tutte la verità decise di afferrare la bacchetta di Hermione e scagliare un incantesimo sul professore “Harry sei impazzito!” gli urlò Hermione “No! Io voglio sapere la verità forza parlate!” disse rivolto ad Sirius e Lupin i quali stavano ancora pensando da dove iniziare ma alla fine a parlare fu Lupin “A far uccidere i tuoi genitori è stato Peter Minus!” “Non può essere...lui è morto tu menti, sei stato tu ad ucciderli!” e riportò la bacchetta su Sirius il quale disse “No lui è vivo ed è proprio là!” “Oh miseriaccia...è impazzito io non sono Minus!” “Ma non te stupido ma il tuo topo! Da quanti anni che è con la tua famiglia?” “E’ con noi da 12 anni…” “Hai visto Harry!Su ora daccelo!” “No Harry ti prego...sono pazzi! Lui è Crosta Harry ti prego…” “Ron dammelo! Forza…” Ron anche se a malincuore passò il topo ad Harry e quest’ultimo lo passò a Lupin il quale dopo averlo messo su di un vecchio piano tentò con un incantesimo di farlo tornare normale ma dopo vari tentativi falliti finalmente la verità venne alla luce “Miseriaccia...avete visto!” disse un Ron scioccato nello scoprire che Crosta in realtà non era altro che il defunto Peter Minus “Tu hai venduto a Voldemort i tuoi amici confessa!” disse Sirius in risposta Peter disse “Tu non sai...di cosa sia capace….io non volevo….” “Tu menti! Ma hai dissennatori non si mente!” “Aspettate lui avrà un processo regolare!” disse Harry per un po tutti rimasero in silenzio e infine Lupin disse “Come vuoi tu Harry allora è deciso!” Dopo aver risolto la faccenda tutti uscirono passando dal passaggio segreto ed ora si trovavano ai piedi del platano e fu Sirius a parlare “ Mi dispiace per la tua gamba...stavo puntando al topo ma…” “Non preoccuparti si rimetterà!” disse in tono dolce Harry ma il povero Ron non la pensava così anzi “ Me la dovranno tagliare….vedrai Hermione!Non la vedo per niente bene!” ma Hermione non lo stava a sentire anzi si avvicinò al suo amico e disse “Harry vai da lui...a Ron ci penso io tu vai!” in fondo lei sapeva di come si potesse sentire Harry. Lui non se lo fece ripetere di nuovo e così raggiunse il suo padrino il quale disse “Harry sai stavo pensando che magari potresti venire ad abitare con me! Cosa ne pensi?” “Si! Cioè sarebbe magnifico!” ma non fece in tempo a concludere quella conversazione che Lupin iniziò a trasformarsi “ Amico mio le hai prese le pillole? Tu non sei così lo sai bene…” ma quelle parole non riuscirono a fermare la trasformazione e così infine ebbe inizio un piccola lotta che si proteo fino al lago all'interno della foresta nera. Harry non si ricordò quasi nulla se non piccoli frammenti quando riaprì gli occhi ed era nel letto dell’infermeria della scuola per esempio si ricordava “che dopo aver raggiunto Sirius al lago, non fu in grado di fermare i dissennatori che con i loro baci portarono via quasi del tutto la vita del suo padrino...ma anche che un qualcuno nascosto nell’ombra era riuscito a chiamare un patronus petente e con esso li aveva salvati e infine di come l’aver pensato a Draco lo aveva mantenuto lucido…” dopo aver rimesso insieme i pezzi disse “Dov'è Sirius?” “Harry lui si trova nella torre...verrà giustiziato!Mi dispiace….” “No! Non possono lui è innocente!” proprio in quel momento entrò Silente e così Harry disse “Signor preside non possono...lui è innocente noi lo sappiamo!” “Signor Potter è molto coraggioso da parte vostra...ma credo che nessun mago crederà alla parole di tre ragazzini...Ma ci sarebbe un altro modo credo che lei sappia di cosa stia parlando signorina Grangers!” “Si! Signor preside...su vieni Harry mi dispiace Ron ma tu non puoi venire visto che sei ferito!” e dopo aver detto ciò Hermione tirò fuori una strana collana a forma di clessidra che altro non era che un Giratempo e dopo aver afferrato Harry e avergli messo anche a lui intorno al suo collo la collana fece girare la clessidra tre volte e i due giovani maghi ritornarono indietro nel tempo.

Hermione stava molto attenta a non incontrare loro stessi perché sapeva di quanto fosse pericoloso infatti tutti i maghi e streghe che avevano commesso quell'errore avevano perso sia il loro passato che il loro futuro. Dopo aver controllato bene afferrò Harry e con lui andò a casa di Hagrid e lì salvarono Fierobecco dalla decapitazione, dopo di che giunsero al platano picchiatore e li attesero che tutto ciò che doveva accadere avvenisse infine Harry andò con Hermione verso il lago ma lì volle aspettare dicendo “Non preoccuparti Hermione! Tra poco arriverà mio padre e ci salverà…” ma non fu così infatti dopo aver salvato se stesso e il suo padrino Harry disse “Sai ...credo che mi ero visto nel futuro...è una cosa assurda vero?” “Non troppo ma un poco si..dai dobbiamo andarlo a liberare!” e così  dopo aver liberato Sirius che si trovava nella torre scapparono in groppa a Fierobecco Sirius prima di andarsene via disse a suo nipote “Non puoi venire con me almeno per ora...Mi raccomando prenditi cura di te e salutami…” “Si le farò entrambe te lo saluterò!Zio!” “Grazie Harry!” e così alla fine ogni cosa era al posto giusto e i due maghi riuscirono anche a tornare nella stanza appena in tempo solo Ron non ci aveva capito nulla.

Harry andò a dormire, ma prima di entrare nella sua stanza fu raggiunto da Draco il quale disse “Potter! Con te è sempre così..tu scompari sempre...non so se ho intenzione di andare avanti in questo modo!” “Malfoy...io mi dispiace!” “Tu chiedi sempre scusa Potter!” “Si hai ragione ma non sapevo cosa dirti...è stata una giornata dura…” “Non sai quanto Potter!L’anno finirà domani e...anche per quest’anno il nostro rapporto rimane così...messo da parte per un motivo più urgente vero Potter?” “No non è vero...io provo sempre qualcosa per te è solo che...è tutto troppo complicato Malfoy da spiegare!” “Come immaginavo è sempre tutto troppo complicato, comunque ti faccio sapere che se il prossimo anno non saranno meno complicate le cose...tu ed io abbiamo chiuso Potter!” e con queste parole Draco se ne andò lasciando un Harry senza parole e senza più voglia di dormire.

La mattina dopo Harry scese le scale e andò da Lupin il quale stava riordinando le sue cose nelle valige “Professore cosa sta facendo?” “Harry...ma tu non hai dormito si vede dagli occhi…” “S-sì...non ho dormito ma non è per via di quello che è capitato anche quello ma… è che..” “Problemi di cuore!” “Ma come l’ha capito?” “Anch’io ero come te Harry….tutti ci siamo passati o ci passeremo!” “Ma ora cosa farà Professor Lupin?” “Non sono più proffessore da oggi in avanti chiamami Lupin o Remus come preferisci tu!” “Andrà da lui Lupin?” “D-da l-lui...Ahaha cosa te lo fa pensare Harry?” “Oh no..io non volevo sembrarle impiccione ma nella stamberga strillante si ecco mi era parso che lei provasse qualcosa di più forte dell’amicizia per lo zio!” “Mi fa piacere che tu ora lo chiami zio...sei sveglio come tua madre...Lily! Lei l’aveva capito ma non lo aveva detto a nessuno invece per quanto riguarda Sirius beh sai com’è fatto lui…” “Si penso di saperlo ma penso anche che lui infondo forse provi qualcosa per lei!” “Forse si o forse no...ma oramai le cose sono andate così ed io dal canto mio mi sto per sposare con una donna..quando crescerai scoprirai di quanto la vita sia dura mio caro Harry!” “Lo so già almeno in parte….ma continuano ad essere così dure...anche in questo sentimento!” “Finché uno dei due non ammette prima a se stesso cosa sia questa attrazione...Harry le cose rimarranno così!” “S-sì penso di aver capito Lupin grazie!” “No sono io che ti devo ringraziare Harry mi hai fatto far pace con il mio passato e ora potrò finalmente andare avanti!” e detto ciò Lupin se ne andò via, Harry prima di raggiungere gli altri andò da Ginny “ Io provo un qualcosa per Malfoy…gli voglio bene! Non penso di poter provare questo anche per te mi dispiace Ginny! Ti prego di capire…” “Harry guarda che io l’avevo già capito ma penso che il vero problema sarà la famiglia di Draco e mi dispiacerebbe vederti soffrire a causa loro…” “No vedrai che andrà tutto bene!” “Mi fa piacere che tu sia ottimista Harry! Allora al prossimo anno!” “Si!” poi raggiunse gli altri in sala grande “Ragazzi anche per quest'anno è finita e con Ginny è tutto risolto!” “Meno male così non me la devo assorbire per tutta l’estate!” disse Ron “Ma con Draco come vanno le cose Harry?” chiese Hermione “Con lui le cose andranno meglio quando uno dei due sarà sincero con i propri sentimenti quest’estate ci lavorerò su e il prossimo anno andrà tutto meglio!” “Meglio così! Siamo felice per te amico!” concluse Ron.

La mattina seguente Ron se ne uscì con un invito improvviso “Harry svegliati, non ci crederai mai, ma non tornerai a casa tua..ma a casa mia! Mio padre a già parlato con i tuoi zii è tutto risolto!” “C-cosa? E perchè mai?” “Ma come perchè ci sarà la partita Mondiale di Quidditch mio caro!” dissero in coro Fred e George “Ok allora è meraviglioso sarà una vacanza magnifica!Grazie ragazzi!” poi lo dissero anche ad Hermione ed infine ebbero inizio le vacanze estive.

Harry non avrebbe mai immaginato che quella semplice estate avrebbe cambiato ogni cosa ma soprattutto di poter provare un qualcosa per un’altra persona che avrebbe cambiato per sempre la sua vita...


Angolo autrice:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere *anche se a me piace molto quindi non lo cambierò mai u.u*
1. in questo capitolo ho inserito la coppia Remus e Sirius , sappiate che la inserirò anche in altri contesti e in altri capitoli perchè mi piace!
2.  questo capitolo per me è stato piuttosto difficile da scrivere visto che non amo molto, quest'anno scolastico xD Ma ho fatto del mio meglio anzi è quello che ho modificato di più....

3. come già detto sopra non ho avuto molto tempo per via di parecchi problemi e purtroppo anche l'aver avuto mia nonna in ospedale non è stato d'aiuto quindi vi chiedo scusa ç.ç
Come ultima cosa vi dico che ora aggiornerò con un po più di regolarità! *almeno cercherò di farlo :3*
Ringrazio la mia beta e tutte coloro che seguono e recensiranno ancora questa FF grazie! ù.ù
La vostra Fuji :*

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4° Anno ***


In questo capitolo Cedric proverà qualcosa per Harry, l'idea a me è piaciuta! Quindi spero che piaccia anche a voi! ù.ù Ci vediamo giù! :*


Per Harry, quell’estate stava passando molto bene, tanto che aveva scritto a Draco dicendogli: “Caro Draco, ti informo che sto passando le vacanze qui a casa Weasley! E non solo ti ho scritto anche per dirti che ci sarò anch’io a vedermi la Coppa del Mondo di Quidditch spero che ci sarai anche tu? Fammi sapere. Tuo Harry” Il giorno seguente la diede ad Arthur da imbucarla.

Erano passati diversi giorni e Harry non ci pensava nemmeno più in fondo in cuor suo lo sapeva che Malfoy non gli avrebbe mai risposto ma a colazione Ron esclamò: “Miseriaccia! Harry, ti ha risposto! Guarda…”

“Ron! Fammi vedere!” Harry la lesse mentalmente, la risposta diceva: “Potter devi essere un pazzo! Ma come ti è venuto in mente di scrivermi! Alla partita del mondo ci sarò anch’io ma non metterti strane idee in testa che ci vengo con mio padre! Draco.”

“Allora cosa dice?” chiese Hermione.

“Dice che verrà ma con suo padre…”

“Ma cosa ti aspettavi Harry è già tanto che ti abbia risposto, è ovvio che non ti abbia ancora perdonato!” rispose Hermione ma Harry non controbatté in fondo aveva ragione, era stato un illuso a crederci.

Arthur Weasley interruppe quell’interessante conversazione dicendo: “Domani mattina è il gran giorno della Coppa Mondiale mi raccomando ci andremo con un mio caro amico Amos Diggory, capito?”

“Sì papà, abbiamo capito è la terza volta che ce lo ripeti!” risposero i gemelli.

“Oh davvero? Vostro padre sta perdendo colpi ragazzi miei…”.

 

Dopo colazione Harry, Hermione e Ron risalirono in camera loro per studiare e si aggiunse a loro anche Ginny, per tutto il pomeriggio Ron parlò di tantissime cose del tipo “Ginny ma cosa provi per Harry?”

“C-cosa? M-ma non provo più nulla…”

“Beh meglio così anche perché lui ha solo occhi per Draco!” e continuò a parlare di Malfoy per il resto della giornata alla fine fu Hermione a dire: “Ron la vuoi smettere! Sei peggio di Harry!”

“Io...non sono così…” disse Harry un po’ imbronciato.

“Ma certo che sei così Harry! Ogni sera lo sei…” concluse Ron.

Alla fine venne finalmente ora di cena e Molly disse: “Ragazzi, è pronto! Scendete!” e dopo soli pochi secondi tutti erano già a tavola tutti tranne Harry quella sera non aveva fame, dentro di sé pensava solo: “domani è il grande giorno! E lo rivedrò chissà se sarà cambiato anche quest’anno…” con quel pensiero si addormentò.

 

Ma la mattina seguente né lui né Ron si alzarono in orario e infatti fu Hermione a destarli: “Sveglia! Siete in ritardo giù in giardino c’è tuo padre arrabbiato Ron! Anche tu muoviti Harry…”

I due giovani maghi si rivestirono scesero le scale e si presero un pezzo ciascuno di torta e uscirono fuori, i Weasley e Harry ed Hermione s’inoltrarono in un bosco e dopo una mezz’oretta di cammino incontrarono i due Diggory, padre e figlio.

Il padre era un mago non troppo alto, un po’ robusto e portava gli occhiali e sicuramente aveva la stessa età di Arthur anche lui lavorava al ministero. Ma Harry fu attirato molto di più dal figlio Cedric che era alto, capelli biondo scuro e dei bellissimi occhi grigi. Potter sentì un piccolo sussulto quando questi gli si avvicinò e gli prese la mano: “Ciao, io mi chiamo Cedric Diggory!”

“Oh! Io sono Harry Potter piacere!”

“Ma Harry lui è un nostro compagno…” aggiunse Ron ma non aggiunse altro perché notò un po’ di rossore sulle guance del suo amico.

Harry per tutto il resto del cammino rimase quasi incollato a Cedric invece Ron rimase accanto a Hermione per dirle: “Miseriaccia! Mi sembra che Harry si sia preso una cotta per Cedric...e ora?”

“Ora cosa? Ma dai su... non essere ridicolo, Ron, lui non prova nulla… se non per Draco!” rispose Hermione ma anche lei aveva notato un piccolo cambiamento in Harry ed era alquanto imbarazzata che se ne fosse accorto pure Ron e chissà cosa pensava ora Ginny!.

Alla fine il gruppo si mise in cerchio intorno a un vecchio e logoro scarpone e Harry chiese: “Ma questo a cosa serve?”

“Harry, forza afferralo o rimarrai qui!” disse una voce che Potter non afferrò a chi appartenesse ma prese un bordo dello scarpone e infine si ritrovò a sbattere al suolo ma fu aiutato da Cedric a rialzarsi da terra. “Meno male Harry che mi hai ascoltato! Comunque quello era una passaporta! Meraviglioso Vero?”

“Oh s-si! Grazie, Ced!” si lasciò scappare quel nomignolo ma per sua fortuna il ragazzo era già lontano ma qualcuno era alle sue spalle. “No! Non puoi prenderti una cotta anche per lui e poi come lo hai chiamato Ced? Ma Harry…”

“Hermione non ti ci mettere anche tu! Come Ron e poi... ora andiamo sennò rimaniamo indietro!” e così i due maghi si riunirono al resto del gruppo e infine giunsero al campo della partita di Quidditch che vedeva giocare Irlanda-Bulgaria; Arthur Weasley e Amos Diggory si salutarono e si diedero appuntamento alla sera nello stadio per guardarsi insieme la partita. Harry sembrò un po’ seccato all’idea di andare in due tende differenti ma poi cambiò idea vedendo l’interno della tenda molto più spazioso di quello che appariva all’esterno. Infatti all’interno aveva una grande sala con un stufa poi un sala da pranzo, diverse camere da letto e il tutto molto ordinato e pulito. Però Harry sentiva che gli mancava qualcosa o meglio qualcuno infatti incominciava a risentire della mancanza di Draco. Dopo aver sbrogliato i bagagli ed essersi sistemato in uno dei letti, Harry si addormentò ma dopo circa un’oretta si svegliò tutto sudato e Ron gli chiese: “Harry come stai?”

“I-io sto bene! Un incubo... nulla di che! Tranquillo Ron!”

“Meglio così! È ora della partita! Vieni!”

“Subito!” poi si ricongiunsero con i due Diggory e con loro entrarono nell’immenso stadio di Quidditch. Dopo aver salito parecchie rampe di scale… “Draco!” disse Harry e fu un errore, il biondino, essendo con il padre, iniziò subito con il prenderlo in giro e poi Lucius se ne uscì con una frase: “Potter, si godi questi ultimi istanti di felicità!”

A Harry diede molto fastidio tutto ciò e stava per ribattere ma fu bloccato da Diggory Jr, il quale disse: “Harry lascia perdere! Ora pensiamo solo a divertirci!”

“Si hai ragione Ced andiamo!” Forse aveva esagerato questa volta con quel nomignolo, non solo perché Cedric lo aveva sentito forte e chiaro ma anche perché a qualcun altro non era sfuggito quel nomignolo. Infatti mentre Harry era troppo preso a divertirsi con i suoi amici dall’alto dello stadio in cui si poteva non solo godersi la partita ama anche vedere per bene tutto l’enorme stadio, Draco invece che si trovava alla stessa panchina di Cornelius Caramell non stava minimamente seguendo quella partita anzi nella sua mente pensava: “Non può essere...ma sì me lo devo essere sognato. Potter non farebbe mai una cosa simile: lui è solo mio! E poi quel Cedric cosa cavolo ci faceva lì con quei Weasley? Appena sarò a scuola, esigerò da Potter delle spiegazioni.”

La partita finì con la vittoria dei bulgari i quali vinsero solo grazie al loro cercatore Viktor Krum che prese il boccino d’oro. Hermione ne rimase colpita non tanto quanto Ron che ne rimase estasiato. Al ritorno nella tenda erano pronti a festeggiare quando Arthur disse: “Fred e George, vi affido Ginny tornate subito alla passaporta mi raccomando!”

“Ma padre cosa succede?” chiese Fred.

“Ci sono i MangiaMorte! Correte…”

Harry si ritrovò, non si sa come, isolato dal resto del gruppo e dopo aver ricevuto un brutto colpo alla testa riprese i sensi dopo un bel po’ di tempo. Al suo risveglio al campo non c’era più traccia di nessun essere vivente ma solo un mucchio di tende bruciate e in mezzo a quel fumo, un mago vestito di nero il quale scagliò un incantesimo verso il cielo Morsmordre. Alla fine per fortuna Harry fu raggiunto da Hermione e Ron e da dei maghi del ministero della magia.

Harry chiese: “Cos’è quello?”

“Quello è il Marchio Nero è il suo marchio, Harry!” gli rispose Ron e Hermione aggiunse: “E i Mangiamorte sono i suoi seguaci! Ora capisci perché eravamo preoccupati per te Harry?”

“S-si!” concluse Harry.

 

Il giorno seguente cominciò un nuovo anno ma sul treno mentre tutti i giovani maghi erano preoccupati per le ultime notizie riportate sulla Gazzetta del profeta su quel Marchio Nero comparso la notte della Mondiale di Quidditch, c’era un solo mago cui non importava nulla di quello che era accaduto e questo era Harry il quale, dopo aver visto passare la signora con il carrello che chiese come al suo solito: “Volete qualcosa, ragazzi?” e Ron rispose affermativamente, si offrì di prendergli qualcosa ma appena uscì in corridoio il suo sguardo cadde sulla figura di Cedric il quale disse: “Oh Harry!”

“Ced!” detto ciò rientrò in cabina e si risiedette. A un certo punto Hermione si alzò chiuse la porta e disse: “ Allora Harry cosa ti prende?”

“Oh! Nulla...cioè forse….lui non so cosa….ma devo pensare a Draco!”

“Sei proprio un idiota: se lo scoprisse Draco anche se...dopo ieri sera penso che lo sappia chissà cosa potrebbe farti Harry appena scenderemo dal treno?”

“Oh ma dai! Herm io come vedi do degli abbreviativi a tutti! Ovviamente non a Ron, visto che non saprei neppure cosa dargli come nomignolo... comunque sarebbe bello rivedere Draco...” la discussione si concluse lì ma né Hermione o Ron erano veramente convinti delle parole di Harry .

Come sempre raggiunsero Hogwarts che era ora di cena, ma Harry fu bloccato all’entrata in sala grande da Draco il quale disse: “Potter si può sapere chi è Ced?”

“Ma lui è…” non riuscì a finire il discorso che intervenne Diggory: “Lascialo stare o lo dico al professor Silente hai capito Malfoy?”

“Ma questa è bella Potter! Ora hai un nuovo amichetto…”

“Grazie Ced!”

“Di nulla…”

I due entrarono all’interno della sala insieme seguiti passo dopo passo da Draco il quale era rientrato molto seccato.

Dopo che anche gli ultimi studenti si sedettero, a parlare fu Silente che disse: “Quest’anno la scuola terrà il Torneo Tremaghi, al quale parteciperanno tre maghi provenienti da tre scuole differenti! Ora entrino le studentesse della scuola di magia Beauxbatons!” Dopo quelle parole fecero la loro entrata delle studentesse vestite con delle uniformi di pura seta di colore blu-grigio e un cappello in tinta a punta. La loro preside la signorina Olympe Maxime una mezzo-gigante amica con Hagrid. Dopo di che fecero il loro ingresso “E ora diamo il benvenuto alla scuola di Durmstrang!” Gli studenti di questa scuola erano tutti maschi e le loro divise erano foderate di pelliccia oltretutto il loro preside era un ex mangiamorte di nome Igor Karkaroff, ma non solo con grande sorpresa di Ron in quella scuola andava proprio il suo beniamino Viktor Krum. Appena ebbero fine le varie presentazioni, Silente tornò a parlare: “Allora ragazzi uno solo verrà scelto da questa scuola e dalle loro e non solo per motivi di sicurezza potranno partecipare solo gli studenti maggiorenni!” Dopo aver finito la frase ebbero inizio vari fischi ma furono messi a tacere dall’arrivo di uno strano individuo. Appena lo vide, Ron disse: “Quello è Alastor Moody! Molte celle di Azkaban sono piene di mangiamorte grazie a lui! Ma ora non è altro che un vecchio ubriacone purtroppo…”

Harry lo guardò e l’unica cosa che lo scosse fu il suo aspetto alquanto inquietante infatti sul suo corpo portava solo molteplici cicatrici le quali raccontavano di quante battaglie avesse visto durante la sua vita e non solo la sua bocca era molto sottile e dal naso mancava un pezzo ma la cosa che fece più paura a Harry furono gli occhi infatti uno era piccolo e nero e l’altro artificiale era grande , vivace e blu elettrico. Harry ne rimase senza parole ma non fu l’unico anche agli altri studenti il nuovo professore non piaceva.

Quella sera Harry non chiuse occhio, da una parte temeva di rifare l’incubo su Voldemort e dall’altra era spaventato di sognare il nuovo professore.

Così alla fine venne mattina e Harry fu svegliato da Ron dopo diversi tentativi si alzò prese gli occhiali e disse: “Non mi dire che…”

“Non te lo dirò però preparati a cosa ci farà il nuovo professore….” disse Ron ma nessuno dei due voleva pensarci troppo e così alla fine scesero e senza minimamente preoccuparsi fecero pure colazione e infine pronti ad affrontare le ire del professor Alastor, decisero di andare al primo piano nell’Aula di difesa contro le arti oscure. “Ci scusi professore... ma sa non abbiamo sentito la sveglia…”

“Sedetevi!”

Appena si sedettero Ron disse: “Miseriaccia Harry ci è andata bene!”

“S-sì meglio così!” ma Alastor era più interessato su cosa facesse Seamus il quale fregandosi del professore aveva nascosto la sua gomma da masticare sotto il banco e Moody aveva commentato: “Che non sia sotto il banco signor Finnigan!”

“Il vecchio sgorbio sa anche vedere dietro alle sue spalle!” la frase gli costò un gessetto in pieno viso. “Non solo ho anche una buona mira!”. Dopo quella breve discussione finalmente ebbe inizio la lezione, durante la quale Moody disse: “Chi di voi sa come si chiamano le Tre Maledizioni Senza Perdono?”

“Signor Weasley?”

“Una è la maledizione Imperius...”

“Oh si quella ha dato molte noie al ministero e oltre tutto molti maghi e streghe dicono di aver seguito voi sapete chi perché sotto questa maledizione! Un'altra forza”

Questa volta a rispondere fu Neville il quale disse: “C-c’è la Maledizione Cruciatus!”

“Sì bravo! Che viene usata per torturare… e infine cosa c’è? Lo vuole dire lei signorina Grangers?”

“No!”

“Oh beh! C’è l’anatema che uccide Avada Kedavra! C’è solo una persona qui in questa classe che è sopravvissuto a essa...” e in quel momento fissò Harry.

Appena gli studenti uscirono molti si lamentarono della lezione e invece altri ne rimasero soddisfatti ma a uno non interessava affatto infatti Draco bloccò Harry e lo trascinò in una stanza e lì disse: “Allora Potter! Vogliamo finalmente chiarire!”

“Malfoy! Non c’è nulla da chiarire….io do a tutti dei nomignoli anche Hermione la chiamo Herm!”

“Oh ma fammi il piacere ‘ste cose le puoi dire ai tuoi stupidi amici ma non a me, Potter, ho visto chiaramente come ti guardava quello là e come tu lo ricambiavi… Ora dimmi che non è vero, Potter?”

“Per me è solo un buon amico! Ecco tutto... tu invece per me sei una cosa diversa nel mio cuore ci sei solo tu Draco!” dopo aver detto quella frase, corse via per raggiungere Ron ed Hermione.

Draco invece non fece altro che tirare un calcio contro a uno sgabello di legno e farlo rotolare giù per la scala a chiocciola.

Dopo pranzo, Harry costrinse i suoi amici a seguirlo nella sala comune dei grifondoro per dire loro: “Ragazzi… ho le idee leggermente confuse... per vari motivi… il primo è che ho sognato Voldemort, ma il secondo è che... ecco... riguarda Cedric e Draco... sono entrambi carini ma non solo... sono entrambi misteriosi non pensate che io… vero?”

“Miseriaccia, Harry, ti stai innamorando come un'adolescente qualunque... forse è uscita male! Ma alla fine ti stai comportando come mia sorella Ginny…”

“No non è vero! È solo che mi sono preso un’altra cotta… ma dico forse…”

“Harry, secondo me non è una cotta è solo che provi ammirazione per questo tizio! Ecco tutto... ma ti consiglio di non dirlo mai a Draco non penso che lui sia il tipo giusto cui dire di queste faccende…” rispose Hermione.

La storia si concluse lì anche perché venne sera finalmente arrivò il momento dell’estrazione dei partecipanti al Torneo Tremaghi il calice venne portato al centro della grande sala e dopo circa mezz’ora ne uscì un biglietto che silente lesse ad alta voce “Fleur Delacour!” poi venne il secondo “Viktor Krum!” e infine il terzo “Cedric Diggory!” Silente stava dicendo: “Questi saranno i tre part…” dal calice uscì un quarto nome “Harry Potter! HARRY POTTER!” urlò Silente. Ma Harry non voleva alzarsi alla fine fu Hermione a dirgli “Forza Harry, alzati!” e così si alzò e andò verso il preside il quale lo mandò con gli altri nella saletta posteriore tra i vari fischi di disgusto degli altri alunni.

Harry si sentiva a disagio non sapeva bene cosa fosse successo lo capì solo quando Silente e gli altri gli dissero che non aveva altro modo che partecipando al torneo Tremaghi. Al ritorno nella sua camera si sentiva osservato e solo… come non si era mai più sentito da diversi anni.

Quella notte fu per lui piena di vari incubi ma nessuno neppure Ron gli andò vicino per vedere come stava.

La mattina dopo come al solito arrivò alla lezione in ritardo ma senza nemmeno far caso che era nell’aula del professor Piton andò subito verso Ron e gli disse: “Sei un vero amico grazie!”

“Senti chi parla... quello che ha infilato il suo nome nel calice... senza nemmeno dirlo ai suoi amici…” la conversazione fu interrotta da un incavolato Piton il quale buttò fuori Potter. Harry non sapendo dove andare decise di uscire e di dirigersi verso la torre dei gufi e lì vi incontrò Cedric “Oh Potter no anzi Harry scusa!”

“N-non preoccuparti... intanto nessuno mi vuole come amico o come... lascia stare..”

“Ma certo che no! Io ti credo sono sicuro che tu non possa averlo fatto! Per quanto riguarda Ron lui ci arriverà con un po’ di ritardo è sempre stato fatto così… a presto Harry!”

“Grazie Ced!” dopo quella strana conversazione si sentiva un po’ più ottimista comunque spedì una lettera a suo zio Sirius. Dopo rientrò nella scuola ma le cose non erano cambiate anzi erano solo peggiorate infatti qualcuno aveva riempito la scuola di stendardi e di spille con su scritto “Potter puzza!” o “Potter fai schifo!” tutto quello faceva male e Harry non andò a cena anzi si rintanò nel suo letto e per la prima volta con la bacchetta chiuse intorno a sé tutto il tessuto del baldacchino. Appena si sentì al sicuro iniziò a piangere e a poco a poco nella sua mente e nel suo cuore si riaprì una vecchia ferita e iniziò a dirsi: “Non valgo nulla, nessuno mi ama mai nessuno lo farà….”

Ron lo sentì ma non sapendo come rimediare, optò per una decisione migliore almeno nella sua mente.

Il giorno dopo Harry si alzò alla buon'ora e dopo essersi lavato per togliere ogni traccia del pianto e della notte di insonnia corse giù per le scale prese la sua colazione e ritornò nella torre dove stavano i gufi e lì ovviamente rincontrò Cedric “Ehm! Harry come stai?”

“Bene!”

“No, non è vero... sai anch’io quando piango mi do una lavata con l’acqua fredda... Dovresti invece sfogarti!”

“Ma non so... con chi.”

“Magari con me! Lo so che non siamo grandi amici... ma tu mi stai simpatico!”

“Ced io... oh scusa non ti ho mai chiesto se posso chiamarti così?”

“Ma certo che puoi!Allora cosa c’è che non va?”

“Mi sento solo… come quando stavo con i miei zii... come saprai i miei genitori sono morti e…” si dovette fermare perché iniziò a piangere.

“No Harry! Non fare così.” e con grande imbarazzo Harry si sentì abbracciare “Ced…”

“Oh scusa... Mi sono lasciato trasportare... comunque per qualunque cosa io ci sono Harry!”

Harry lasciò la torre così felice da dimenticarsi di controllare la posta dai gufi ma mentre stava ritornando a scuola “Potter allora... ci scommetto che ti fai abbracciare a quel modo anche da Ron vero?”

“Certo! Si fa così fra amici... Malfoy!”

“Vedremo Potter!Vedremo...”.

Harry non si sentiva minimamente minacciato da quelle parole, ma forse doveva almeno temerle infatti a mezzo dì si rivelò un grosso errore scendere per il pranzo…

Harry sentendosi meglio non solo per la conversazione avuta con Ced ma anche per la risposta e infine quella avuta con il suo padrino Sirius si quelle due conversazioni messe insieme erano state un vero toccasana per lui e così aveva deciso di scendere in sala grande per il pranzo ma appena fu entrato e seduto Draco dall’altro tavolo disse: “Ron! Tu e Potter vi abbracciate spesso vero?”

“Miseriaccia Malfoy! No mai...”

“Non è quello che dice Potter!”

“Cavolo, Harry, non mi mettere in mezzo alle tue cose….”

“Stai tranquillo, Ron, che non ti ci metterò più! E quanto a te Malfoy fatti i cavoli tuoi per una volta” ma si dice di non far mai arrabbiare il can che dorme e questo detto era più che azzeccato per Draco il quale, dopo essersi sentito dire quella frase, saltò su come una molla e andò verso Diggory e con quanta più voce aveva in corpo urlò: “ Lo sai che Potter si è preso una cotta per te, Ced?” ovviamente lo sentirono tutti anche gli alunni delle altre scuole e non solo pure i professori e i vari presidi ma Cedric da vero ragazzo educato disse: “Si lo so... E se io lo ricambiassi, Malfoy?”

“Tu! Bastardo! Potter è solo... un idiota! Te lo puoi anche tenere!” dopo aver detto quelle parole Draco ritornò come se nulla fosse successo al suo tavolo ma mentre ci stava facendo ritorno si sentì sbattere contro non guardò neppure chi fosse che vide solo che era Potter piangente che correva via durante quel pranzo.

Draco mentalmente pensò: “Sono stato impulsivo maledetto me e la mia rabbia! In quel momento sembravo papà non mi piaccio quando faccio così e poi forse ho perso per sempre Potter...”

Mentre Draco s’incolpava, qualcun altro lo faceva meglio... Harry infatti era corso fuori ed era giunto alle rive del lago in cui vi incontrò Neville. “Ciao Harry!”

“Ciao... cosa stai facendo?”

“Io sto... studiando le piante acquatiche! E tu?”

“Io... meglio non parlarne... meglio dimenticare...” dopo aver detto ciò rimasero lì ognuno a fare ciò che stava facendo ma a un certo punto arrivarono Hermione, Ginny e Ron e fu Hermione ad avvicinarsi ad Harry e dirgli: “Ha detto Seamus, a Calì che Hagrid ti vuole vedere..”

“Bene! Scusa… cosa?”

“Non me lo far ripetere ti prego…”

“Allora di’ a Ron che…”

“Io non sono il vostro gufo!” disse Hermione arrabbiata e i tre amici se ne andarono, Harry ritornò verso il lago e lì Neville disse: “Forse Hagrid ti vuole vedere..”

“Oh grazie! Neville!” “Non c’è di che Harry”

 

Venne sera ed Harry, dopo aver indossato il mantello dell’invisibilità, raggiunse Hagrid nella foresta proibita, poi scopri che il mantello serviva solo per poter permettere al suo amico il suo appuntamento con la signorina Olympe. E non solo, con grande sorpresa di Harry, la prima prova consisteva nello sconfiggere un drago, tutti quelli nelle gabbia sembravano mansueti tranne quello spinato oltre tutto Hagrid gli fece sapere che a portarli dalla Transilvania era stato proprio il fratello maggiore di Weasley. “Ron non te lo aveva detto Harry?”

“No…”.

Durante quella notte travagliata, Harry concluse che doveva dirlo anche a Ced in fondo erano amici.

Il giorno dopo si alzò si rivestì e dopo essersi infilato anche i suoi occhiali, scese nella saletta grifondoro salutò Ron ed Hermione e scese nella sala grande. A quell’ora c’era poca gente ma almeno Cedric c’era, anche se era troppo occupato con Chang e così Harry decise che non era il caso di disturbarlo “Potter! Sai io... ti devo parlare”

“Anch’io Malfoy” e così i due maghi andarono in un posto tranquillo e lì il primo a parlare fu Harry: “Lo so in questo periodo sono stato strano... si più del solito... ma ecco... tu mi piaci ancora solo che... devo capire cosa provo per Cedric... capisci Malfoy?”

“Ma certo... che no! Potter ti rendi conto di ciò che stai dicendo... è come se mio padre andasse da mia madre e le dicesse che ha preso una cotta per un’altra ma di non preoccuparsi... ti rendi conto?”

“No, però io non sono tuo padre…”

“Era un esempio, Potter! Io vorrei solo da te una spiegazione più logica...”

“E l’avrai ma solo quando io mi sarò messo apposto le idee, Malfoy!”

Draco lo fissò con aria attonita, non riusciva minimamente a comprendere quell’atteggiamento e così disse: “Sai cosa ti dico, Potter, che è finita!”

“No, tu non capisci, Draco, aspetta….” ma Malfoy se ne era già andato e Harry era rimasto solo. Non sapendo con chi sfogarsi optò di andare in giardino e cercare Cedric per informarlo della prima prova appena fu nel giardino trovò un'altra sorpresa: tutti gli studenti indossavano le spille con entrambe le frasi offensive su di lui e oltre tutto Ron lo evitava come al solito nulla era migliorato ma finalmente vide da lontano Cedric e avvicinandosi e non dando retta agli insulti disse: “Nella prima prova dobbiamo vedercela con dei draghi”

“Dici sul serio?”

“Si!”

“Ok gli altri lo sanno?”

“Sì lo sanno tranquillo…”

“Harry io... ho tentato d’impedirlo ma… mi dispiace veramente molto!”

“Non preoccuparti, Ced” dopo aver parlato con lui, incontrò Draco il quale era seduto su di un albero e da quella prospettiva aveva visto tutta la scena tra Cedric e Potter e si sentiva tradito e così appena Harry passò vicino, scese e disse: “Potter! Sei andato a informare della prima prova il caro Ced?”

“Non sono affari tuoi, Malfoy”

Un Draco furioso scese dall’albero e andò dritto da Potter con la bacchetta in mano ma prima di poter sferrare un qualsiasi incantesimo intervenne il professor Alastor che pronunciò un incantesimo di trasfigurazione e così “Malfoy sei carino come furetto!” disse ridendo Harry. Alla fine Draco tornò normale e Harry fu accompagnato da Alastor ad andare con lui per parlare sul da farsi per la prima prova. Lo studio di Alastor, il quale consisteva in una stanzetta, al suo interno aveva una sedia con la scrivania e un avversaspecchio che incuriosì molto Harry. “Cos’è questo?”

“Quello è un avversaspecchio, uno specchio per vedere tutti i miei nemici. Ora parliamo di cose più importanti che ne dici?”

“S-sì…” ma la loro conversazione venne interrotta da un urlo proveniente da un baule. “Non ti dico nemmeno cosa c’è al suo interno intanto non mi crederesti... ora fammi sapere la tua idea per sconfiggere il drago”

“A dire... il vero... non avevo pensato a nulla….”

“Tutti loro, Viktor, Fleur e Cedric, sanno già cosa fare e tu mio caro ragazzo no? Ho sentito dire che te la cavi con la scopa è vero?”

“Sì ma non ci è permesso alcun oggetto!”

“Ma vi è permessa una bacchetta!” e così dopo aver studiato il da farsi Harry uscì soddisfatto dal piano. Corse in sala grande nella quale cenò. Appena ebbe finito di cenare, uscì di corsa dalla sala: era intenzionato ad andare subito a letto ma si soffermò a guardare da lontano Cedric il quale stava parlando con Chang alla fine quando il giovane mago gli passò a fianco Harry disse: “ Oh! Vedo che ti piace molto la Chang vero?”

“Curioso è Harry? Si è carina... che ne dici di uscire un po’ a quest’ora si vedono le stelle”

“Ma sì! Non sono mai andato fuori a quest’ora” in realtà Harry mentiva, infatti erano state molte le volte che era uscito con Hermione e Ron a quell’ora ma mai con un’altro e questo non sapeva bene il perché ma gli faceva battere ad un ritmo più veloce il cuore.

Dopo aver camminato per un bel po’, i due giovani maghi si ritrovarono sulle sponde del Lago Nero un lago scuro situato accanto al castello. Cedric disse: “Lo sai, Harry, che al suo interno ci sono le sirene?”

“Davvero? Secondo me è una leggenda… tu ci credi, Ced?”

“Era da un bel po’ che non mi chiamavi così, avevo paura che ti avessi fatto qualcosa di sbagliato... comunque sì io ci credo alle sirene”

“Scusami, Ced… è che sai…”

“È per via di Malfoy vero?”

“Si.”

Cedric gli si avvicinò e lo abbracciò come aveva fatto alla torre dei gufi, ma questa volta Harry ricambiò il gesto d’affetto. “Se non vuoi, mi stacco”

“Ma no! Rimaniamo ancora un po’ così, Ced…” ma mentalmente si disse: “Ma cosa cavolo stai facendo, Harry... spera solo che Malfoy non ti veda così! Sennò avrai chiuso per sempre con lui…” per sua fortuna Draco non era lì.

A un certo punto Cedric disse: “Harry, non voglio rovinare l’atmosfera di relax che si è creata ma... è meglio tornare prima che mandino qualcuno a cercarci”

“Sì hai ragione, Ced, andiamo!”. Arrivati davanti al portone d’ingresso, i due si salutarono e ognuno fece ritorno alla sua casa. Al suo arrivo Harry si trovò un Ron ancora sveglio. “Miseriaccia, Harry, ti ho visto con Cedric…”

“Non sono affari tuoi... in fondo non siamo neanche più amici…”

Ron non rispose nulla infondo se le cose erano così, la colpa era esclusivamente sua.

Il giorno dopo Harry si alzò presto, in effetti quella notte non aveva chiuso occhio. Nella sua mente c’erano mille pensieri. “Devo parlare con Draco, dovrei fare pace con Hermione e Ron e non meno importante oggi devo vedermela con un drago…” L’ultimo pensiero gli ricordò che stava per aver inizio la prima prova del Torneo Tremaghi così, dopo essersi vestito, scese in sala grande fece colazione e infine si diresse verso la grande tenda posta al centro del giardino di Hogwarts. Lì vi ci trovò Cedric, Viktor e Lafleur già pronti ma tutti leggermente spaventati o almeno agitati per l’imminente prova.

Harry invece si sentiva fuori posto e spaventato, così tanto che l’unica cosa che lo riportò alla realtà fu un piccolo pizzicotto dietro alle sue spalle. “Draco, tu qui?”

“Potter, io... non farti sentire... è stata una pazzia venire qua per farti gli auguri, ma ero preoccupato per te!”

“Grazie, mi fa piacere averti qui, Malfoy dopo questa prova dobbiamo parlare.”

Draco si allontanò senza farsi notare e ora Harry si sentiva più forte.

Fece in quel momento l’ingresso Silente il quale disse: “Questa prova consiste nel prendere l’uovo d’oro che si trova nelle zampe del drago, ma fate attenzione dovrete impegnarvi tutti capito?”

“Sì signore!” risposero tutti e quattro i maghi. Il fato con Harry non fu per nulla clemente, infatti gli capitò lo spinoso come drago da fronteggiare.

La prima a gareggiare fu Fleur: egli ipnotizzò il drago, poi venne il turno di Krum il quale non fu altrettanto dolce con la creatura infatti lo accecò usando un incantesimo Conjunctivitus , poi fu il turno di Cedric che invece usò un incantesimo di trasfigurazione trasformando una roccia in un cane e così la bestia si destò e lui riuscì a prendere l’uovo d’oro.

Infine venne il turno di Harry il quale non aveva molta voglia di uscire ma “Su forza vedrai che sarà facile, Harry”

“Grazie Ced!” dopo quelle nuove parole dal suo nuovo amico, Harry uscì dalla tenda sentendosi molto fortunato e coraggioso. Il giovane mago usò un incantesimo di appello richiamò la sua Firebolt e dopo una piccola battaglia avuta con lo spinato, riuscì finalmente ad afferrare volando il suo uovo.

Finita la prima prova Harry fu portato trionfante alla Casa dei Grifondoro e lì fece finalmente pace con Ron.

Quella sera Ron non lasciò dormire il suo amico “Allora, Harry, raccontami tutto ok?”

“Tutto cosa...Oh! Ora ho capito tu vuoi sapere di Ced vero?”

“Sì... ma certo Harry! Che cosa provi per lui?”

“Non lo so... forse non ci crederai ma devo ammettere che questa storia mi sta portando alla disperazione…”

“Miseriaccia Harry non puoi, cioè a te piace Draco giusto? Secondo me dovresti prima capire cosa prova per te Cedric non pensi?”

“Sì a me piace Draco, Hai ragione grazie Ron!”

“Prego, sennò a cosa servirebbero gli amici” dopo quella lunga conversazione, i due giovani maghi decisero che era ora di dormire e così spensero le rispettive lampade e dopo essersi dati la buonanotte, si addormentarono.

La mattina dopo, come non succedeva da ormai troppo tempo Harry e Ron scesero insieme a fare colazione. “Hermione come stai?”

“Harry! Mi fa piacere che tu e Ron abbiate fatto pace…” dopo essersi abbracciati e tre amici andarono alla lezione della signora Mcgranitt.

Dopo essersi accomodati in una grande sala , maschi a destra e femmine a sinistra la professoressa disse “ Come da tradizione, anche quest’anno si terrà il Ballo del Ceppo è una festa danzante tradizionale del Torneo Tremaghi e si svolgerà la sera della vigilia  di Natale! Ora chi vuole fare un esempio con me? Lei signor Weasley venga!”Un Ron riluttante fece la prova di ballo con la proffessoressa tra fischi e urla e risate.

Dopo la lezione, Harry non sapeva bene, con chi andarci anzi era molto indeciso nella sua mente si aprì un mondo d’idee. “Potrei chiederlo a Draco, come no lui non verrebbe mai… sarebbe un sogno, potrei chiederlo magari a Ced questa si che è un'idea stupida  ma cosa faccio sogno a occhi aperti ecco cosa.” dopo aver passato un bel po’ a riflettere sul da farsi decise di andare a vedere come se la cava Ron e dopo essersi seduto nella sala grande disse: “Allora Ron tu con chi ci vai?”

“Io… non lo so... non so a chi chiedere e tu?”

“Io... ecco avevo pensato... a... sono tutte idee stupide ecco…”

“Miseriaccia non tu, Harry, te la cavi molto bene in tutto ma con le ragazze sei proprio un fallito!”

“Grazie Ron... molto gentile”

“Sì hai ragione scusami, Harry, ma guardaci...siamo qui all’ultimo senza nessuno... anche Neville ha trovato una compagna e oltre tutto sai chi è?”

“No, non lo so.”

“È mia sorella Ginny! Ed Hermione ci va con uno spasimante… ma non ha voluto dirmi chi è magari poi non ci va con nessuno. Comunque noi siamo degli sfigati!”

“Giusto Weasley! Tu e Potter lo siete ora se non ti dispiace devo parlare con lui” s’intromise Draco e prese Harry per il braccio lo portò in luogo appartato e lì disse: “Allora pensavo che ci andassi con Ced?”

“Non dire stupidaggini, Malfoy! E poi lui ci va con Chang”

“E magari ti da pure fastidio vero, Potter?”

“No! Lo sai che se me lo chiedessi ci verrei con te…”

“Non essere sciocco! Ho trovato per te e per quell’idiota una compagna e non fare quella faccia da cagnolino bastonato, Potter, non c’era altro modo e tu lo sai”

“Sì lo so... Malfoy” Harry fece ritornò nella sala grande solo per informare Ron il quale non c’era. Ma in compenso v’incontrò Cedric. “Harry con chi ci vai al ballo?”

“Io ce Ron ci andiamo con le sorelle Patil. Sai è stata una fortuna averne trovate due!”

“Sì ci credo…”

“E tu Ced con chi ci vai?”

“Oh! Io ci vado con Chang” dopo aver detto quelle parole Cedric si avvicinò all'orecchio di Harry e vi sussurrò: “ma io preferirei ballare con te... dalla prima volta che ti ho visto mi sei piaciuto a dopo la festa” poi si distaccò e se ne andò lasciando Harry esterrefatto e in quelle condizioni ritornò nella sala comune dei Grifondoro. Ma appena fu all'interno venne interrotto dall’arrivo di Ron con delle ragazze tra cui Ginny “Cosa ti è successo Ron?”

“Tu sai come mi piacciono le studentesse dell’accademia Beauxbatons”

“Sì lo so, non mi dire che hai chiesto a una di loro divenire al ballo e lei ha detto di si?”

“Sì gliel'ho chiesto ma ho urlato... e così sono scappate anzi sono scappato via!”

“Forza Ron, non c’è motivo per preoccuparsi ho trovato già due ragazze per entrambi!”

“Wow! Bravo Harry!”.

Mentre si stavano vestendo Harry disse: “Sai Ron è successa una cosa…”

“Cosa?”

“Io piaccio a Ced ma alla fine ho capito che per lui provavo solo una forte amicizia ma nulla di più... dopo il ballo ho un appuntamento con lui. Tu cosa ne pensi, Ron?”

“Che è un paciugo! Lui ora prova qualcosa per te ma ti rendi conto? E non solo tu, Harry, hai capito solo ora che non provi nulla per lui... Miseriaccia sembra uno scioglilingua!”

“Beh! Messa così hai ragione tu è un po’ un paciugo ma nulla di troppo complicato vedrai… più che altro Ron cos’è quello?”

“Ah! Questo è il mio abito da cerimonia lascia perdere, Harry…”

Dopo essersi vestiti, i due maghi scesero le scale e dopo aver raggiunto le due damigelle, Harry venne messo al corrente che i Tre in quel caso quattro maghi del torneo dovevano aprire le danze.

Dopo aver ballato il ballo del ceppo, se ne ritornò a sedere con Ron il quale “Ma hai visto Hermione... è venuta con Krum”

“Sì ho visto... cosa pensi di fare Ron?”

“Nulla! Per ora e tu Harry?”

“Io vado un attimo fuori sai devo fare quella cosa…”

“Oh si! Buona fortuna, Harry!”.

Dopo che Harry si allontanò, arrivò Hermione: “Allora non è bellissimo?”

“Sì... anche se tu stai fraternizzando con il nemico.”

“Io cosa? Ma tu sei tutto scemo Ron! A proposito dov’è Harry?”

“Lui è andato a incontrarsi con Cedric sai deve mettere apposto un paciugo... alla fine si è creato un ingarbuglio.”

“Davvero? E di che tipo?”

“Ecco… pare che Cedric si sia preso una cotta per Harry ma lui, si è reso conto che lui vuole solo Draco… hai capito?”

“Sì ma è una pazzia! Tu e lui siete pazzi!”

“Ma che c'entro io…”

“Tu, Ron, dovresti essere con Harry e non qui con me a parlare di Krum!”.

Mentre i due amici stavano litigando, Harry si trovava già sotto il porticato e lì ad aspettarlo c’era Cedric: “Stavo pensando che non saresti venuto, Harry.”

“Non potevo non venire, Ced. Sai dovevo parlarti con una certa urgenza io..” non riuscì a finire la frase che Diggory gli era troppo vicino, anzi lo stava per baciare. “No! Aspetta io... provo solo ammirazione e amicizia ma nient’altro per te! Mi dispiace, Ced.”

“Nulla è colpa mia... avevo pensato che tu, scusami, Harry…”. Senza aggiungere nient’altro se ne andò via, solo in quel momento Potter si rese conto di aver sbagliato tutto. “Ma come ho fatto, a pensare di aver preso una cotta per lui... che stupido che sono stato era ovvio che fosse solo un ammirazione molto forte. Uffa che idiota che sono!”.

Proprio mentre stava rientrando “Potter, hai sentito quel crac?”

“Non è il momento per le tue stupidaggini, Malfoy”

“Io stavo dicendo che gli hai spezzato il cuore, ma tu sei bravo in queste cose, Potter”

“Ed io che volevo... venire da te. Sono uno stupido. Ma tranquillo non avrò più bisogno di te, Malfoy”. E torno nella sala del ballo, lasciando un Draco abbastanza incavolato. Nella sala da ballo c’erano rimasti pochissimi compagni, Ron ed Hermione erano già vicino alle scale “Harry com’è andata?” chiese Hermione.

“Meravigliosamente… come vuoi che sia andata Herm? Ho spezzato il cuore a Ced e ho rotto con Draco; meglio di così non poteva andare…”

“Miseriaccia, Harry, la tua ironia è pessima.”

“Ron, non penso che sia il caso è meglio andare” bisbigliò Hermione all'orecchio del amichetto. E così i due amici corsero su per le scale lasciandolo solo seduto sull’ultimo gradino.

Harry non se la sentiva di risalire in camera ma visto che ormai non c’era più nessuno, decise di andare subito in camera sua. Entrò nella sala comune, si cambiò e s’infilò sotto le coperte. Appena chiuse gli occhi rifece l’incubo di alcune sere prima. Lord Voldemort e Codaliscia si trovano nella villa Riddle a Little Hangleton. Il custode di nome Frank dopo aver notato una luce nella finestra della villa va a controllare chi siano gli intrusi. E dopo aver salito le scale di legno, senza fare alcun rumore, sente un piano che riguarda Harry Potter. Ma per sua sfortuna viene scoperto da Nagini un gigantesco serpente. Voldemort in fine gli dà l’ordine di uccidere Frank. In quel momento come sempre Harry si riprese dall’incubo ma questa volta al suo fianco c’era un preoccupatissimo Ron: “Harry! Come stai?”

“Ron... sto bene tranquillo era solo un incubo…”

“Non farlo mai più, è da un’ora che ti chiamo e non ti svegliavi.”

“Mi dispiace scusami Ron!”

“Ma ieri sera cos’è successo? E nell’incubo?” prima di rispondere, Harry cercò di rilassarsi e riprendersi poi disse: “Ieri sera mi sono chiarito con Ced. Ho incontrato Malfoy e abbiamo litigato... ma penso che sia finita tra di noi... e infine l’incubo era su Voldemort mi vuole per qualcosa forse per uccidermi….”

“Miseriaccia! E tu ci stavi tenendo all’oscuro di tutto? Ma Harry siamo amici, ora vestiti così andiamo da Hermione!”

Harry si vesti poi i due amici scesero le scale e andarono in sala grande. Lì ad aspettarli c’era Hermione: “Allora Harry come va?”

Dopo essersi seduto, racconto l’accaduto all’amica. “Harry, devi dirlo a Silente o almeno a Sirius!”

“L’ho già detto a Sirius ma non ha alcun’idea, ora devo pensare solo alla prossima prova.”

“A proposito, Ron, io e te dobbiamo andare dalla professoressa.”

“A dopo, Harry”.

Dopo essere rimasto solo, non sapendo cosa fare Harry andò sul ponte di legno a pensare sul da farsi ma fu raggiunto da Diggory: “Harry io…”

“Non è il momento, Ced.”

“No, non hai capito! Io volevo dirti che dovresti provare ad andare nei bagni dei prefetti a farti un bel bagno rilassante e magari portandoti dietro il tuo uovo! A domani, Harry”.

Harry non afferrò subito il senso di quelle parole ma alla fine decise che un bel bagno caldo non sarebbe stata una pessima idea. Così si diresse verso l’entrata del bagno dei prefetti per accedervi bisognava andare alla quarta porta a sinistra della statua che fa da guardia al bagno Boris il basito. Harry vi entrò anche se mentalmente pensò: “Cosa ci faccio qui... spero solo che i prefetti non entrino... per mia fortuna oggi non ci sono partite di Quidditch quindi non c’è pericolo che entrino dei capitani di qualche squadra”.

La stanza era illuminata dolcemente da un candeliere acceso, si presentava tutto in marmo bianco compresa la piscina incassata al centro del pavimento e molto profonda. C’erano un centinaio di rubinetti d’oro da cui sgorgava acqua mischiata a vari tipi di bagnoschiuma e da uno dei rubinetti uscivano delle bolle rosa e azzurre grosse come dei palloni da calcio. Inoltre dentro alla vasca stava un trampolino. Infine lunghe tende lino bianche pendevano dalle finestre, in un angolo si ergeva una grossa pila di morbidi asciugamani e sulla parete stava un solo dipinto che rappresentava una sirena su di una roccia.

Harry si svestì e s’immerse nella vasca grande, era veramente calda e rilassante ma la sua tranquillità fu interrotta dall’arrivo di Mirtilla Malcontenta. “Harry! Quanto tempo…”

“Oh! Mirtilla come stai?” chiese un intimidito Harry.

Mirtilla si accorse del rossore sulle guance del giovane mago e così entrò nell’acqua e si mise vicino “Harry, cosa pensi di fare?” strusciandosi su di lui.

“Io... è stato Ced a mandarmi qui….”

“Allora dovresti fare come ha fatto lui... prendi l’uovo e immergilo nell’acqua e poi aprilo”.

Harry non era molto convinto ma infondo non aveva nulla da perderci e così lo fece, appena mise l’uovo nell’acqua, questo si schiuse e da esso ne uscì una specie di canzone.

“Vieni a cercarci dove noi cantiamo,

che sulla terra cantar non possiamo,

e mentre cerchi, sappi di già:

abbiam preso ciò che ti mancherà,

hai tempo un'ora per poter cercare

quel che rubammo. Non esitare,

che tempo un'ora mala sorte avrà:

ciò che fu preso mai ritornerà…”

Harry lo richiuse, afferrò uno degli asciugamani e dopo essersi rivestito ringrazio Mirtilla e se ne andò. Ritornò nella sua camera non aveva fame e così se ne andò a dormire senza far caso che Ron non c’era.

Ma se ne accorse la mattina seguente infatti al suo risveglio non c’era nessuno, nemmeno scendendo in sala grande. Così raggiunse tutti gli altri al Lago Nero. Al centro del lago c’erano delle torri di legno e in una di essa stava il preside che disse: “A ognuno di voi è stato preso qualcosa d’importante. Ora per prenderlo dovrete andare nel fondale del Lago. Forza andate.”

Harry non si sentiva più tanto convinto della scelta di Neville di usare l'algabranchia ma non era il momento per certe cose e così disse: “Neville, spero per te che funzioni!”. Dopo averla inghiottita, fu gettato nell’acqua da professor Moody per fortuna l’alga fece effetto. Mentre nuotava nel fondale incontrò Fleur che usava l’incantesimo Testa Bolla, Krum che usava la trasfigurazione parziale uomo-squalo e infine Cedric che usava anche lui Testa Bolla. E fu proprio lui a far segno a Harry che non c’era più tempo mentre stavano salvando i rapiti. Ced salvò Chag, Krum salvò Hermione e Harry salvò Ron ma in più portò in salvo anche la sorellina di Fleur. Dopo varie difficoltà nate per colpa delle sirene, infine Harry riuscì a uscirne sano e salvo e dopo essersi fatto riscaldare, fu ringraziato da Fleur.

Alla fine Harry finì a pari merito con Cedric.

Nella sala grande “Complimenti, Ced”

“Grazie Harry”.

Harry raggiunse i suoi amici “Allora cosa c’è?”

“Nulla, Harry, ma ora che hai passato l’ultima prova, non devi rilassarti c’è ancora l’ultima ricordatelo!”

“Grazie Hermione... per avermi rilassato. Io ora vado un attimo a parlare con Malfoy ci vediamo dopo nella sala comune dei grifondori” Harry salutò Hermione e Ron. E andò da Draco: “Malfoy, ti devo parlare”

“Potter! E di cosa di grazia, se non mi sbaglio ci siamo lasciati o sbaglio?”

“Ti sbagli... il mio sentimento per te non si è modificato... ma prima finirò questo stress di torneo e prima potremo stare insieme. Promettimi che mi aspetterai, Malfoy”

“E va bene un’ultima possibilità, non sprecarla, Potter”

Un Harry felice raggiunse gli altri nella sala comune a Hermione e Ron non avevano bisogno di chiedergli delle spiegazioni su cosa fosse successo, così dopo aver giocato a scacchi ognuno andò nel proprio letto.

Quella notte Harry dormì veramente bene e nessun incubo fece capolino nel suo sonno. La mattina dopo si svegliò di ottimo umore, dopo essersi vestito scese le scale andò in sala grande e lì incontrò i suoi amici “Ciao ragazzi come state?”

“Harry sei di buon umore…”

“Si vede così tanto Herm?”

“Sì che si vede! Spero che riguardi Draco” Harry stava per rispondere ma non fece in tempo che Ron disse: “Miseriaccia, Harry, non è il momento di pensare a queste cose oggi hai l’ultima prova poi a Draco parlerai dopo!” così i tre si sbrigarono a mangiare. Finita la colazione, i tre amici uscirono fuori ma a un certo punto Hermione disse: “Maledizione, Harry, tu almeno sai dov’è che si tiene la terza prova?”

“Cosa i…”

“Harry! Muoviti che sta per iniziare...vieni con me!” disse Cedric.

Hermione e Ron erano rimasti senza parole la scena si era svolta troppo velocemente ma a un certo punto Hermione disse: “Ehm ci saremo anche noi sai Cedric”

“Oh! Non vi avevo visto…”disse in sua difesa Cedric.

Harry non disse nulla, ma Ron replicò: “Se sai dove dobbiamo andare andiamo! Sennò la prova inizierà senza di voi”.

Cedric li condusse fino al campo da quidditch in cui ora sorgeva un labirinto creato appositamente per la terza prova appena arrivarono anche Harry e Cedric Silente iniziò a parlare: “Questo non è un labirinto qualsiasi, qui dentro potreste perdere voi stessi, fate molta attenzione! I primi a entrare saranno Harry e Cedric forza ragazzi! Seguiti dal signor Krum e infine la signorina Fleur buona fortuna”.

Appena furono entrati tutti, la siepe si richiuse alle loro spalle, Harry andò verso destra nella speranza d’incontrare nessuno, ma per sua sfortuna dovette andare a salvare la Fleur la quale era stata attaccata da uno sconvolto Krum. Harry per salvarla lanciò l’incantesimo di S.O.S vedendo in lontananza Cedric corse da lui per assicurarsi che stesse bene, ma anche lui era caduto preda del labirinto. “Cedric, torna in te ti prego” gli disse Harry. Intanto all'esterno seduto sugli spalti c’era Draco che pensava: “Ho una brutta sensazione... ho come l’impressione che debba succedere qualcosa di terribile. Ti prego, Potter, torna da me.”

Non era l’unico a essere preoccupato anche Hermione e Ron li erano non vedevano l’ora di riabbracciare il loro amico. Ma qualcun altro invece sapeva bene che cosa sarebbe successo all’interno di quel labirinto e questo lo rendeva felice. Intanto Harry correva il più lontano possibile dal suo amico che in quel momento voleva solo ucciderlo, ma per sua fortuna una delle siepi lo catturò. Ma non volendolo abbandonare lo andò a salvare. “Harry non pensare a me... tu vai prendi il calice”

“No, lo prenderemo insieme, amico mio!” disse Harry con tono deciso per la prima volta in quell’anno, era sicuro delle sue parole e così dopo averlo liberato corsero verso il calice e a tempo lo afferrarono.

Dopo averlo afferrato, si ritrovano magicamente in un altro luogo, in un lugubre cimitero, in cui Harry ebbe l’impressione di esserci già stato. Dopo averlo perlustrato scorse un cognome su di una delle tombe Riddle poi senti la voce di Ced che diceva: “Guarda! Harry il calice dev’essere una passaporta... è magnifico non trovi?”

“Ced, penso che sia meglio andarsene... conosco questo luogo. Afferra il calice veloce Ced!” Ma una voce stridula nel buio disse “Codaliscia fermalo!” Harry sentì solo quelle parole prima di vedere un raggio verde di un incantesimo “Avada Kedavra” allora scattò verso il suo amico “Ced! No ti prego non puoi essere…”

“Potter! Lui è morto! È quello che capita a chi s’intromette non lo sai?” disse una voce che Harry conosceva bene anzi quella voce distrusse ogni sua certezza ma prima di essere in grado di reagire a essa Codaliscia lo immobilizzò alla tomba e prelevò un po’ del suo sangue attraverso un taglio sul braccio del povero Harry, poi si amputò un braccio e poi prese l’essere avvolto nel mantello e lo immerse nel calderone e dopo aver pronunciato un incantesimo, da esso uscì Voldemort. Nella mente di Harry si materializzò solo una frase “È tornato”

“Sì, mio caro Harry, sono tornato” poi si diresse verso il corpo senza vita di Cedric, ma Harry si riprese e riuscì a urlare: “Non osare toccarlo hai capito?”

“Io posso fare tutto ciò che voglio. Ma se ci tieni tanto, forza afferra la tua bacchetta e combatti! Ma prima permetterai che ti presenti anche gli altri ospiti, uno di loro già lo conoscerai vero?”

“S-si! È Lucius Malfoy…”

“Ma bravo il nostro Harry! Lui è quello là l’altro è Macnair. Ma leggo dal tuo sguardo che sono cose che non t’interessano meglio così... Ora dimmi chi era per te questo ragazzo?”

“Lui era il mio migliore amico! Parole che non conosci è Voldemort?”

“Gli amici, mio caro Harry, sono solo per i deboli. Ora afferra la bacchetta o hai paura?”

Harry giurò di aver sentito una serie di risate alle sue spalle, lui non avrebbe mai lasciato impunito l’omicidio di Cedric. Ma purtroppo per lui il potere di Voldemort era più potente del suo e solo grazie all'aiuto delle anime dei suoi genitori e di Cedric riuscì a salvarsi e a mantenere l’ultima promessa fatta a quest’ultimo riportare il suo corpo a casa da suo padre.

Appena si riprese si ritrovò al centro dell'anfiteatro, tra gli applausi dei suoi compagni e della musica ma a un certo punto l’unica ad accorgersi che qualcosa non andava fu Fleur che si mise a urlare e in quel momento tutti si tacciò e Harry in lacrime. “Cedric è morto, io ho riportato il suo corpo a casa come mi ha chiesto.”

Silente si avvicinò e disse: “Sembra che sia morto un ragazzo, riportate tutti a scuola tranne te. Tu Harry vai con Moody!” ma un'altra voce irruppe: “Il mio ragazzo... Ced.” Era il padre furibondo dal dolore.

Un Harry in lacrime fu portato via dal professor Moody il quale lo condusse nel suo studio e appena furono all’interno disse: “Dimmi Harry com’era?”

“C-cosa? Io…”

“Non fare il furbo con me, com’era al cimitero?”

“Signore... aspetti un momento io non ho mai parlato di cimitero come fa... Ma c’è lei dietro a tutto… è stato lei a mettere il mio nome nel calice, sempre lei a farmi aiutare da Ron e poi da Neville e infine... lei è un bastardo! Per causa sua Ced è morto… Ma perché? Lei è un sauron, grazie a lei la prigione di Azkaban è piena di Mangiamorte e quindi perché farlo per Voldemort?”

Ma in quel momento entrarono Silente e il professor Piton. “Levati Potter!” e dopo aver fatto sedere Moody e avergli fatto bere la pozione Veritaserum e così fu sottoposto a un interrogatorio. “Tu sei Alastor Moody?”

“No.”

“Allora chi sei?”

“Io sono Martin Crouch Jr.”

“E dov’è lui?” qui fece segno sul forziere e dopo averlo aperto, all'interno stava il vero Moody.

Harry si sentiva stordito, non sapeva nemmeno più dove fosse ma dentro si sé sperava che tutto quello fosse solo un terribile incubo. Il mangiamorte fu portato via e Harry accompagnato nella sua camera da Hermione e Ron i quali chiesero subito: “Allora come stai? Harry…”

“I-io è un sogno tra poco mi sveglierò e lui Ced sarà lì davanti a me con il suo meraviglioso sorriso a dirmi che sono un’idiota. Non è vero ragazzi?”

“Ci dispiace Harry... ma non è un sogno purtroppo. Ced non c’è più” Hermione lo strinse a sé per permettergli di sfogarsi.

“Ma perché dovevamo diventare amici? Anzi sarebbe meglio se anche voi non mi frequentiate più. Lo slogan pubblicitario è se frequentate Harry Potter, morirete! Vi piace?” fu in quel momento che uno schiaffo ben assestato lo colpì in pieno volto a darglielo era stata una Ginny furiosa. “Stupido! Tu hai degli amici come loro e hai me... e Draco”

“Non posso tornare da lui…” fu Ron a intervenire: “E cos’è questa novità?”

“Non capite… suo padre era lì è un mangiamorte! Forse è stato lui a… capite non posso più stare con Draco! Anzi ora devo andare a domani ragazzi”

“Miseriaccia, il destino è proprio avverso nei confronti di Harry ora che finalmente le cose andavano per il verso giusto” disse Ron.

Dopo averlo cercato ovunque, finalmente Harry raggiunse Draco. “Malfoy ti devo parlare”

“Come , Potter? E di cosa vuoi parlare?”

“I-io mi dispiace ma non possiamo più stare insieme, dopo ciò che mi è successo io mi sono reso conto di provare qualcosa per Ginny!”

“C-cosa? Tu… ma si dev’essere il dolore iniziale poi tornerai da me Potter!”

“Non questa volta, Malfoy, non posso spiegarti ma tu ed io siamo troppo diversi. È finita e questa volta senza nessun ripensamento scusa.”

“E hai anche il coraggio di chiedermi scusa, Potter! Al prossimo anno e vedremo cosa succederà, Potter.”

Harry fece ritorno nella sala comune grifondoro senza la minima forza voleva solo dormire o meglio morire e non risvegliarsi più ma come se lei sapesse,lì davanti a lui c’era Ginny che si sedette sul divano. “Ginny io... so che forse è tardi ma ho bisogno di te…” dette quelle parole Harry si ritrovò sdraiato con la testa appoggiata sulle gambe di Ginny e lei che gli accarezzava la testa “Tranquillo ci sono io!”. Nella mente di Ginny si fece largo un solo pensiero: “Anche se so che tu mi stai usando Harry... Io ci sarò sempre per te perché ti amo”

Harry e Ginny rimasero l’intera notte così finché il mattino seguente Ron esclamò: “Miseriaccia! Ma cosa sta succedendo qui?”

“Calmati Ron... lui era solo triste e così io l’ho calmato ecco tutto a dopo!” e Ginny se ne ritornò nella camera delle ragazze.

“Harry! Guarda che questa situazione non va bene… lei è mia sorella non ti dà il diritto di usarla.”

“Non so di cosa tu stia parlando, Ron.”

“Ma sì che lo sai, non fare l’idiota con me, non te lo permetto. Ora tu ti senti disorientato ma poi tutto passerà e ti rimetterai con Draco e a quel punto cosa ne sarà di Ginny?”

“Ron! Harry!! Smettetela subito vi sembra il caso… siamo tutti molto stressati su forza vestitevi che c’è il funerale di Cedric” disse Hermione.

Harry e Ron annuirono, dopo essersi rivestiti, scesero nella sala grande, dove Silente tenne un lungo discorso, che si concluse con la frase “Voldemort è tornato e  ha ucciso Cedric” poi scese il silenzio e infine tutti andarono a preparare le proprie valigie.

Dopo aver preparato le valige ed essere sceso fino al portone Harry fu raggiunto da Ginny la quale lo preso per mano e i due andarono con Hermione e Ron a casa.

Invece Draco, dopo il lungo viaggio in treno, fece ritorno alla Manor e lì dopo aver salutato la madre, fu raggiunto dal padre che gli disse: “Figliolo, da oggi in poi le cose cambieranno in meglio!” da quelle parole Draco capì che il ritorno di Voldemort era vero. Ma suo padre a fil di voce aggiunse: “Sperando che tu non rovini tutto con le tue amicizie speciali, Draco... se lo farai, sei avvertito.”

Draco rimase un attimo, ma non aggiunse nulla, infondo il rapporto con Potter sembrava veramente finito, ma in cuor suo voleva solo fargliela pagare e l’avrebbe fatto, soprattutto dopo aver scoperto che il prossimo anno ci sarebbe stata l’amica di famiglia Dolores Umbridge. Appena suo padre fu abbastanza lontano Draco aggiunse: “Non ti preoccupare, padre, Potter avrà solo ciò che merita! Vedrai Potter…”.

In quel momento Harry si trovava sul treno per il ritorno a casa e non aveva la minima idea che il prossimo anno sarebbe iniziato malissimo e molte cose sarebbero cambiate…

Angolo dell'autrice:
in questa FF mi sto lasciando andare e sto inserendo molte cose in più e molte idee che vedrete nei prossimi capitoli...
In questo ho inserito una specie di Cedric x Harry l'avrei inserita anche nelle coppie sulla presentazione, ma primo non lo trovata nell'elenco secondo non ne ero certa che l'avrei inserita veramente! ùù
Spero che anche questo capitolo vi abbia soddisfatto! Lo pubblicato un più presto del solito così da farmi perdonare il ritardo dell'altro! ewe
Ringrazio la mia beta che è una dolcissima persona che mi sta supportando molto grazie :*
E infine che recensirà grazie a tutti! u.u
La vostra Fuji :*

 

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Capitolo 5
*** 5° Anno ***


Finalmente questo capitolo tratterà quasi esclusivamente di Harry e Draco e del loro rapporto, nei precedenti capitoli mi sono lasciata andare troppo su altre coppie chiedo scusa...:3 Ci vediamo giù! Buona lettura! ù.ù

 

Due corpi nudi che sotto le lenzuola con fervente passione si cercano, si baciano, si amano e si confessano amore eterno…

 

Harry si svegliò sudato nel suo letto, nella sua camera in casa degli zii al N° 4 di Privet Drive. Era tutta l’estate che faceva lo stesso sogno di lui con Malfoy.

E Harry non aveva la minima idea di cosa si provasse realmente a farlo. Arresosi al fatto di non riuscire più a riprendere sonno decise di alzarsi, rivestirsi e indossare i propri occhiali da vista. Dopo aver sceso le scale, Harry entrò in cucina e lì si sentì dire dallo zio: “ Finalmente ti sei svegliato, ti sembra l’ora?”

“Non è il momento, io esco a dopo!”.

Non se la sentiva di rispondere come al solito alle domande dei suoi zii, su cosa fosse successo quell’anno a Hogwarts e soprattutto dover dire il motivo per cui ogni notte piangesse, così uscì di casa decise di dirigersi verso il campo da gioco in cui andava da bambino quando scappava dai suoi zii o si nascondeva da suo cugino. Arrivato in quel luogo desertico, decise di sedersi sull’altalena e lì iniziò a ripensare a varie cose “Ma perché devo sognare Malfoy? Non dovrei più pensare a lui... infondo come farei mai a stare con uno il cui padre è un mangiamorte ma soprattutto uno degli assassini di Cedric. È tutta colpa mia se è morto… dovevo morire io e non lui ma perché la vita è sempre così difficile. Oltretutto proprio ora che le cose con Malfoy stavano andando per il verso giusto… Ma ora sto con Ginny e Ron è pure felice.”

I suoi pensieri vennero interrotti dall’arrivo di suo cugino Dudley con i suoi amici “Perché non vai a casa dalla mamma a piangere invece di stare qui? È vero, tu non hai una mamma, ma nemmeno una famiglia o una casa tua... ora cosa farai eh?”

Harry non rispose ma mentre stava per reagire, il cielo cambiò improvvisamente colore tanto che gli amici di suo cugino decisero che era ora di scappare. Invece Dudley con un viso invaso dalla paura chiese a Harry: “Che cosa stai facendo?”

“Io… nulla! Ma è meglio se ce ne andiamo, su forza vieni!”

Dopo pochi minuti di corsa Harry iniziò a chiedersi nella sua mente “ma che cosa sto facendo... non ci posso credere sto salvando mio cugino..potrei lasciarlo qui... Si perché no? In fondo lui con me è sempre stato malvagio!”Mentre stava pensando quelle cose nella sua mente, subentrò un’altra voce: “Hai ragione Harry lui ti ha fatto soffrire, ti ha ferito, ha offeso i tuoi genitori cosa aspetti scappa lascialo lì...” Ritornato in sé, disse ad alta voce: “No! Non posso!”

“Cosa?”

“Nulla Dudley, tranquillo andrà tutto bene ma ora corri!”

Appena giunsero in una galleria sotterranea, si ritrovarono in trappola e circondati da dei dissennatori. Dopo un iniziale sgomento Harry usò il suo patronus per scacciarli, ma il povero Dudley non era più lo stesso.

Con suo cugino Harry fece, suo malgrado, ritorno a casa degli zii e mentre era lì ad ascoltare l’ennesima sfuriata di suo zio, arrivò una lettera dal ministero della magia che disse: “Con la presente lettera, lei signor Harry Potter viene espulso dalla scuola di Stregoneria di Hogwarts per aver usato la magia in presenza di babbani.”

Harry rimase senza parole ma Vernon aggiunse: “Giustizia è fatta!”

Dopo aver rinchiuso Harry in camera sua, prese la macchina e con sua moglie Petunia portarono Dudley all’ospedale.

Harry se ne stava seduto sul suo letto a riflettere sulle varie cose accadute l’anno precedente. “Non è poi così male non tornare più a Hogwarts. Con quello che è capitato l’anno scorso... non saprei nemmeno come affrontare i miei compagni e poi Draco!” Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla maniglia della porta, che si stava per aprire Potter si preparò a scacciare i nemici ma…

Per sua grande fortuna non erano dei nemici ma degli amici, come capo squadra c’era Moody, con lui c'erano altri maghi tra cui Ninfadora Tonks una giovane maga, molto carina. Quest’ultima notò che gli zii di Potter erano dei babbani molto ordinati e in effetti aveva ragione.

Il compito di quella piccola compagnia fu di scortare Harry a casa di Sirius. La casa di Black si trovava al N°12 di Grimmauld Place. All’inizio era invisibile ma dopo che Moody picchiettò 3 volte sulla strada con il suo bastone il N°12 fu reso visibile. Harry rimase senza parole tanto da rimanere indietro e farsi riprendere dallo stesso Moody: “Allora vieni o no?”

“Arrivo!”.

Appena fu all’interno rimase un po’ deluso infatti all’esterno sembrava carina come casa ma all’interno era tutt’altra storia. Dava l’idea di un luogo spettrale, polveroso, sporco e molto disordinato, infatti, c’erano oggetti sparsi ovunque di vario genere tipo artefatti d’argento e cimeli di famiglia provenienti da tutti i maghi Purosangue, Serpeverde. Harry noto anche che Molly Weasley aveva ripulito come meglio poteva almeno la sala da pranzo, dove in quel momento c’era una riunione dell’ordine e non solo rivide con gran piacere suo zio. “Sirius!” disse Harry dopo averlo abbracciato. Poi fu mandato al secondo piano da Molly: “Dopo poi si cenerà”.

Mentre saliva le scale, fece la conoscenza dell’elfo domestico dei Black il suo nome era Kreacher, non era per nulla simpatico come Dobby anzi odiava i maghi come Harry, infatti non lo salutò nemmeno anzi fece finta di nulla e continuò a ripulire un quadro da cui proveniva la voce di una donna acida. Il giovane mago non vi si ci soffermò, al secondo piano trovò delle stanze da letto una delle quali era di Sirius, un luogo disordinato con il letto sfatto. Appena ne uscì fu abbracciato forte da Hermione. “Harry! Come stai... non possono mi sono documentata è un’ingiustizia!” Harry la guardò un po’ sorpreso ma non troppo infondo era ormai da tempo che si conoscevano ma disse: “Ultimamente… ci sono state parecchie ingiustizie non trovate…”

“Miseriaccia Harry! Tu devi reagire!”

“E cosa dovrei fare, Ron? Sono stato io a non riuscire a salvare Ced, c’ero solo io quando è rinato Voldemort ed è colpa mia se questo è avvenuto…”

“No, non è vero Harry! E tu lo sai bene” intervenne Ginny, Harry le corse incontro e l'abbracciò, mentre Hermione e Ron rimasero senza dire nulla anche alquanto imbarazzati ma un'unica domanda sorgeva spontanea nella loro mente “Ma cosa ci siamo persi? E Malfoy?”.

A un certo punto furono chiamati da Molly: “ La cena è pronta scendete!”.

La grande sala da pranzo aveva all’interno un lungo tavolo, da 40 persone di legno, come capo tavola di stava Arthur Weasley, alla sua destra sua moglie Molly, alla sua sinistra Fred, George e Ron dall’altra c'erano anche Hermione e Ginny, un po’ più in là Ninfadora con Lupin e come altro capo tavola stava Sirius. A un certo punto Harry che stava seduto alla sinistra del suo padrino si ricordò che “Lupin era innamorato di Sirius ma che ora stava con Ninfadora e così all'improvviso ripensò a lui e Malfoy che anche tra di loro oramai le cose erano finite e che per lui c’era Ginny. Ma era davvero la cosa giusta? È quello che vuoi Harry…” quella domanda non se l’era mai posta, ma ripensandoci meglio in fondo lui non aveva del tutto dimenticato Malfoy e forse era anche per quel motivo che non voleva tornare a Hogwarts per non pentirsi di qualcosa in futuro, ebbene si Harry aveva paura di se stesso.

Fu interrotto da tutto, da Sirius il quale disse “Harry, qui non tutti vorrebbero che ti mettessi al corrente di tutto. Ma penso che non sia giusto e così… Devi sapere che Cornelius ti ha accusato di mentire.”

“Ma perché?” chiese Harry alquanto turbato.

“Perché lui è guidato dalla paura. Come tutti noi anche lui non ha un buon ricordo dell'ultima volta del ritorno di Voldemort. La paura, Harry, fa sempre fare cose stupide quindi stai attento! Per questo motivo, domani devi andare al processo difenderti e vedrai che ogni cosa andrà al suo posto.” Sirius concluse così senza aggiungere altro. Ma dopo cena chiamò Harry e lo invitò a seguirlo nella sua camera e lì disse: “Harry io volevo parlarti di una cosa che mi ha detto Lupin... Non essere arrabbiato con lui è solo che si preoccupa per te!”

“Lo so zio... ma cos’è che ti ha detto?”

“Lui... ecco... mi ha parlato di te e Malfoy. Io non ho nulla contro questa cosa... ma suo padre, sai meglio di me che è un Mangiamorte, è troppo pericolosa questa tua attrazione” disse Sirius ma nei suoi occhi non c’era traccia di cattiveria e nemmeno nelle sue parole ma solo un grande affetto verso il suo unico nipote.

Così Harry per farlo tranquillizzare disse: “Non ti devi preoccupare, zio, tra me e lui ora non c’è più nulla, io sto con Ginny” anche se non ne era molto convinto nemmeno lui stesso ma per fortuna convinse Sirius il quale ritornò al piano di sotto con gli altri.

Appena rientrò nella sua camera, fu raggiunto da Ron ed Hermione, il primo a parlare fu Ron che disse: “Non ci posso credere. Ma almeno la ami?”

“Non mentire, Harry, non a me e a Ron siamo tuoi amici!” concluse Hermione.

Harry stette per un po’ in silenzio per poi dire: “Ecco… non lo so nemmeno io, è successo tutto così in fretta... prima la morte di Ced, poi la scoperta che Lucius è un Mangiamorte e infine la decisione di lasciare Draco. Ma alla fine con me c’era Ginny... ma forse io non la amo, mi dispiace così tanto, Ron, io…”

“Non importa Harry! Ginny se ne farà una ragione è vero Hermione?”

Hermione decise di aiutarlo capendo che in fondo lui lo faceva solo per mettere a suo agio Harry. “Ma certo! Non preoccuparti, Harry, le parlerò io... ma magari prima vedi come vanno le cose con Malfoy e poi le parlerai.”

“Avete ragione. Grazie ragazzi!” disse Harry.

 

La mattina seguente Harry si dovette alzare di buon'ora per andare con Arthur al Ministero della Magia per la sua udienza.

Dopo un'oretta di viaggio, con i vari mezzi pubblici per Londra, alla fine entrarono dall'entrata per i visitatori cioè usando una normale cabina del telefono.

Harry si ritrovò con Arthur nell’Atrium l'ingresso principale del Ministero al centro si trovava un’enorme fontana che rappresentava le principali razze magiche. Alla destra che alla sinistra stavano lungo un corridoio le Metropolvere che usavano i maghi e le streghe per viaggiare. Harry e Arthur salirono nell'ascensore con il quale andarono al piano terreno, dove si trovava l’aula in cui sarebbe avvenuto il processo del giovane mago. Con sua grande sorpresa, Harry vide Cornelius parlare con Lucius Malfoy, quest’ultimo avendo visto il giovane mago se ne andò senza aggiungere altro.

Durante il processo, Harry capì solo due cose: Albus l’aveva abbandonato anche se mentalmente si chiese “perché?” e che doveva stare molto attento e lontano da Dolores Umbridge.

Harry appena la vide gli ricordò vagamente un grosso rospo. Per via del fatto che fosse tozza, con la faccia larga e vizza, il collo corto che gli ricordava tanto quello di suo zio Vernon e la bocca era grande e molle. Gli occhi erano tondi e sporgenti, ma quello che la rendeva ancora più brutta al suo sguardo, era il suo completo rosa che stonava veramente molto col resto.

Harry preferì guardare altrove durante tutto il processo fino a quando finalmente esso finì positivamente per il giovane mago che venne assolto.

Harry fece ritorno con Arthur a casa di Sirius e lì vi trovò una lettera per lui, dal timbro si capiva benissimo da parte di chi fosse…

Dopo tanto pensare se aprirla o no fu Ron a rompere gli indugi dicendo: “Su aprila in fondo cosa mai potrebbe dirti Malfoy!” aveva ragione e così Harry annuendo l’aprì e la lettera prese forma, un po’ come quella che aveva ricevuto Ron dalla madre, dopo aver distrutto la macchina volante del padre. La lettera disse con una voce maschile:

Potter, quest’anno sarà un vero incubo per te, ti rovinerò per avermi fatto soffrire... Come hai osato lasciarmi ti farò pentire.

Quest’anno non avrai scampo visto che ci sarà Dolores Umbridge, un’ex serpeverde. Nemmeno il tuo amico Silente potrà salvarti da me e dal mio odio, Potter!

A presto Draco Malfoy.

Appena la lettera finì Ron disse: “Miseriaccia, in confronto la lettera di mia madre quella volta non era nulla... Ora cosa farai Harry?”

“Ma è ovvio, non farà nulla perché Malfoy sta bleffando, non è vero Harry?” chiese Hermione.

Harry li osservò e poi disse “Ma certo che non succederà nulla… speriamo…”.

Ron ed Hermione riuscirono a dormire bene quella notte ma Harry non ce la fece nella sua mente aveva troppe preoccupazioni l’allontanamento di Silente, l’arrivo della Dolores e Malfoy. Per non parlare del ritorno di Voldemort…

Si risvegliò di cattivo umore quella mattina e nemmeno troppo voglioso di far ritorno a Hogwarts. Ma alla fine si rivesti scese le scale e dopo aver fatto colazione, andò con Malocchio in stazione. Ron ed Hermione andarono con gli altri avanti, ma lui rimase indietro a parlare con Sirius. Lo zio dopo essersi trasformato in mago disse: “Non potevo lasciarti andare via così... finita questa storia voglio veramente che tu venga a vivere con me! Ma vorrei anche che tu scelga bene la tua vita. Tu devi seguire il tuo cuore Harry e non lasciarti influenzare da nulla hai capito?”

“Che cosa vuoi dire Sirius?” chiese Harry meravigliato.

Dopo un momento di silenzio Sirius disse: “Io parlavo di Malfoy. Se tu lo ami, o almeno provi qualcosa, devi andare in fondo e comprendere i tuoi sentimenti non fare come me. Se io potessi tornare indietro, cambierei molte cose non solo per quanto riguarda i tuoi genitori ma anche il mio rapporto con Lupin... lo so che tu sai. Ero troppo giovane per capire o troppo stupido. Ma ora capisco di averlo perso ed è troppo tardi. Non fare il mio stesso errore melo prometti, Harry?”

“Sì... lo farò…” gli disse Harry. Alla fine dovettero concludere lì la conversazione perché il treno sul binario 9 ¾ stava per partire.

Prima di salire sul treno, Harry gli sembrò di vedere Voldemort ma, per sua fortuna stava solo sognando. Infatti, si ritrovò sul treno però lì , si sentiva isolato in fondo il rapporto tra Ron ed Hermione si era rafforzato tanto che oramai lo lasciavano solo. Oltre tutto vide da lontano Cho ma non volle parlare di Cedric non se la sentiva, ancora. Poi cercò con lo sguardo Malfoy ma non lo vide. Alla fine il treno giunse a Hogwarts e lì Harry scoprì che le carrozze venivano portate da strani esseri “Ma chi o cosa porta le carrozze?”

“Harry cosa stai dicendo? Non c’è nulla che sta trainando le carrozze” disse Hermione.

Ma una voce femminile che proveniva dalla carrozza disse: “Sono i Thestral, tranquillo tu non sei pazzo o almeno…”

I tre amici salirono sulla carrozza seguiti da Neville che chiese: “Chi sei?” a rispondere fu Hermione: “Oh lei è Lunat- Luna Lovegood. Andiamo che ho fame!”

Harry guardò la sua amica in modo quasi cattivo o almeno sorpreso da quel comportamento da parte sua. Alla fine giunsero finalmente all’interno della scuola e dopo aver posato le proprie valige, andarono a sedersi al tavolo dei grifondoro. Harry si sentì subito osservato da molti, ma decise di non badarci il suo unico pensiero andò verso Malfoy e su dove potesse essere seduto. Per sua grande fortuna o sfortuna il tavolo dei serpeverdi era tornato dall’altra parte della grande sala ora dietro di lui c’era il tavolo Corvonero in cui stava anche Cho e la nuova alunna Luna.

Dopo un po’ Silente iniziò a parlare “Ragazzi un nuovo anno ha inizio. Quest’anno ci sono vari cambiamenti. Prima di tutto Hagrid non c’è, poi Dolores Umbridge sarà la nuova insegnante contro le arti oscure. Lei è stata mandata dal ministero della magia, quindi comportatevi bene” ma una voce femminile lo interruppe: “È meglio che sia io a parlare, Silente. Ragazzi io sono qui per farvi imparare la vera magia quella sui libri, quella che insegna a non combattere. Perché in fondo tutti sappiamo che non ci sarà bisogno di farlo.” appena ebbe finito, ricevette un mucchio di applausi ma con grande sorpresa di Harry non provenivano solo dal tavolo dei serpeverdi ma anche da altri tavoli e così mentalmente si disse: “allora nessuno mi crede... questa cosa fa parecchio male. Non dovevo tornare… ho solo voglia di andarmene nel mio letto e piangere o urlare a tutti la mia solitudine…”

Finita la solita presentazione, Harry aspettò solo che Ron salisse con lui fino in camera. Ma appena furono nella sala comune Grifondoro Harry fu assalito da Seamus che gli disse: “Mia madre dice che stai mentendo.”

Potter scoppiò dalla rabbia e disse senza pensarci: “Non è colpa mia se la tua stupida madre dà retta alla gazzetta del profeta!”

“Tu non puoi dare della stupida a mia madre, Harry! Rimangiati quello che hai appena detto”

“No! Non lo farò perché è la verità!”

A bloccare l’inizio della rissa intervenne Ron. Una volta in camera disse ad Harry “Cavolo era solo Seamus, non devi farci caso è facile!”

“No Ron, nulla è facile… non ci sarà mai nulla di facile per me. Anzi sai cosa ti dico? Mi è passato il sonno me ne vado!” e così uscì di corsa dalla stanza e poi corse giù dalle scale. Ma mentre stava correndo, andò a picchiare contro qualcuno. “Ahi!”

“Scusami tanto… Luna giusto?”

“Sì giusto, Harry cosa fai qui a quest’ora?”

“Non avevo sonno… e tu?”

“Oh! Io stavo cercando le mie cose i nargilli le hanno nascoste, vuoi aiutarmi?”

“Sì! Perché no!”. Mentre stava cercando la roba di Luna, finalmente la guardò meglio e notò alcune cose che non aveva notato al loro primo incontro. Notò subito i suoi lunghi capelli, d'un biondo sporco e disordinati, sopracciglia molto chiare e occhi sporgenti che le conferivano uno sguardo perennemente di sorpresa. Poi il suo sguardo cadde sulla sua collana di Tappi di Burrobirra e lei se ne accorse perché disse: “Ti piace Harry? Sai i tuoi amici pensano che io sia un po’ tocca…”

“No! Non so cosa sia capitato a Hermione, lei non è mai stata così te lo giuro e poi tu non sei pazza anzi sei molto carina!”

“Harry Potter, non è che ti sei innamorato di me ora?”

“Io… Oh ecco lì c’è la tua valigia!” poi da vero gentleman, Harry la accompagnò fino alla sua casa e lì Luna disse: “Grazie, per il tuo aiuto e per questa volta ti sei salvato dalla domanda ma la prossima non si sa…. Tranquillo scherzo! A domani Harry!”

“S-sì a domani Luna.” Harry ritornò nella sua camera. Si sentiva più tranquillo perché si rese conto che alla fine qualcosa di buono c’era: aveva fatto una nuova amicizia. Prima di dormire disse: “Certo che quella Luna è carina!” si lasciò scappare, ma Ron non stava dormendo. “Miseriaccia! Ora ti piace Luna non pensi che l’amore ti abbia già fatto abbastanza male, Harry?”

“Ti prego, Ron, ora dormi! A domani.” Alla fine si addormentarono entrambi.

La mattina seguente Harry svegliò Ron. “Che c’è? Non dirmi che siamo in ritardo?”

“No! Volevo dirti che io e Luna siamo solo amici! Sì è carina ma non è il mio tipo. E poi ora io sto con Ginny ricordatelo, Ron, è pur sempre tua sorella.”

“Sì hai ragione... ora andiamo a far colazione”.

Dopo essersi vestiti, scesero giù in sala grande e Harry fu raggiunto prima da Luna che lo salutò con un abbraccio, poi da Cho che gli diede appuntamento alla torre dei gufi e infine da Ginny con la quale andò a sedersi al tavolo dei grifondoro per fare insieme la colazione. Il tutto sotto lo sguardo infuriato di Malfoy, il quale fu interrotto da Pansy la quale disse: “Certo che Potter ha molta fortuna con le ragazze non pensi Draco?”

“Sai cosa me ne frega a me! Può fare tutto ciò che vuole quello lì” disse Malfoy ma mentre lo diceva spezzo in due una matita.

Dopo colazione Harry, Hermione e Ron andarono alla loro prima lezione con Dolores. La lezione alla fine non era per nulla di arti oscure anzi, passarono tutto il tempo a studiare l’ABC della magia. Alla fine Harry fu trattenuto da quest’ultima e portato nel suo studio per una lezione speciale.

Lo studio di Dolores, non sembrava, ma era il vecchio studio di Lupin. Però non lo ricordava più infatti lei lo aveva tutto riempito di moquette rosa, raffinate tende di pizzi,vasi di fiori secchi, tavolini ricoperti di centrini, tovagliette a fiorami rosa. E infine le pareti della stanza erano tappezzate di piatti con miagolanti gattini infiocchettati.

Dolores fece sedere Harry sulla sua sedia. “Ora signor Potter, prenda questa piuma e scriva Io non dirò più bugie

“Quante volte lo devo scrivere?” “Fino a quando non le penetrerà” “C-cosa?”

“Oh! Capirà, signor Potter”.

Dopo un po’ che stava scrivendo, ad Harry venne un fortissimo dolore sul palmo della mano destra. “Non dirò più bugie…” lesse e la Umbridge sentendolo disse: “Sì… Perché io e lei sappiamo che lei sta mentendo.”

Harry non rispose nulla ma continuò a scrivere pur sentendo il dolore salire. Appena uscì dall’aula, si ricordò che doveva andare a parlare, con Cho ma mentre stava per uscire da Hogwarts  incontrò Draco. “Potter, com’è andata con la Umbridge?”

“Non ho tempo per te Malfoy!”

“Vedrai che lo troverai, Potter! Che cosa dirai alla tua nuova amica del suo amato Ced, eh Potter?”

Harry preferì non far caso alle cattiverie che stava sputando così corse e arrivò alla torre dei gufi. Lì al suo interno trovò la Chang che appena lo vide esclamò: “Harry! Pensavo che non saresti più venuto… sai io ci tenevo a dirti una cosa…”

“Sì lo so, che vorresti che io ti parlassi di Cedric ma io….”

“Aspetta Harry, io volevo solo ringraziarti di aver riportato il suo corpo e dirti che non ti ritengo responsabile.”

Harry la ringraziò, alla fine tornarono insieme alla sala grande per la cena per poi salutarsi e ognuno andare a sedersi nel proprio tavolo. Durante la cena, Harry si sorbì le lunghe occhiatacce di Ginny che infine parlò: “ Dove sei stato?”

“Chang mi ha voluto ringraziare per avergli riportato il corpo di Cedric. Non dirmi che sei gelosa?”

“Ma certo che no! È solo che io... non voglio perderti, Harry.”

“Ma tu non mi perderai Ginny” disse Harry con la bocca semi piena di cibo. Per poco la cena non gli andò di traverso quando vide Malfoy andare a parlare con la Chang e poi questa alzarsi e dirigersi verso di lui. Harry si alzò forse per non essere scortese ma alla fine quel gesto gli costò solo un fortissimo schiaffo sulla guancia.

“Non avvicinarti mai più a me. Tu stavi con Cedric, Harry?”

“Ma chi? Malfoy tu?”

“Non cambiare discorso, Harry, sii sincero. Non pensi che io abbia già sofferto abbastanza?”

“S-sì Cho. Ma io sono sincero tra me e lui non c’era nulla, lui amava solo te! Devi credermi”

“Non so più a cosa credere, so solo che devi starmi alla larga!” Harry la lasciò andare via senza neppure difendersi, ma quella scena gli fece guadagnare l’odio di tutti coloro che ancora erano dalla sua parte. Ovviamente però qualcuno era ancora dalla sua parte, anche se erano in pochi e in quel momento si potevano contare sulle dita di una mano.

Il giovane mago, dopo essersi seduto fece finta di nulla e finì la sua cena poi uscì fuori con l’intento di andare a dare una lezione al vero colpevole di quel casino Malfoy. Ma per sua fortuna fu raggiunto da Luna. “Harry, già che ci sei, volevo dirti se domani vieni un po’ con me ti mostrerò meglio i Thestral che ne dici?”

“Non è il momento io devo…”

“Devi picchiare Malfoy e magari farti cacciare e poi?”

“Poi... io... hai ragione Luna sto facendo il suo gioco. Grazie sei un’amica.” Dopo essersi dati appuntamento per il giorno dopo Harry risalì in camera e andò a dormire in fondo voleva solo dimenticare tutto e lasciarsi andare nel sonno.

Il giorno seguente, avvennero parecchie cose. Harry dopo essersi alzato e vestito, scese in sala grande dove fece una piccola colazione, con tutti gli studenti che lo tenevano a distanza. “Almeno l’anno scorso c’era Ced o Draco... Ora sono solo…” In realtà vicino a lui c’erano Ginny, Hermione e Ron ma lui era come se non li vedesse. Dopo aver finito la colazione, decise di andare alla lezione di Piton ma anche lì si sentiva fuori luogo per non parlare del fatto dei vari tormenti da parte di Malfoy. Sembrava la solita giornata da dimenticare in fretta. Ma per sua fortuna, arrivò l’ora di pranzo e poi quella di studio, ma visto che aveva studiato tutto allora decise di andare da Luna nella foresta nera.

“Harry, non ci speravo più!” disse Luna.

Harry si guardava meravigliato un po’ a destra e un po’ a sinistra per poi dire: “Non sono così male i Thestral”. Infatti Harry noto alcune cose che non aveva notato la prima volta come per esempio che avevano l’aspetto di cavalli alati praticamente scheletrici. Tutti di color marrone scuro o nero ed erano tutti mansueti e molto obbedienti anche se Luna li cercava di far diventare vegetariani ma senza successo. Harry si divertì parecchio alla scena. Ma a un certo punto per curiosità chiese: “Ma perché tu ed io li vediamo e gli altri no?”

“Perché li possono vedere solo coloro che hanno visto qualcuno morire…”

“Oh! Allora tu... mi dispiace Luna.”

“Non è colpa tua Harry. Sì io ho visto morire mia madre.”

Harry senza riflettere l’abbracciò, come faceva Ced quando lo vedeva triste.

Luna rimase un po’ sorpresa da quel gesto ma Harry disse: “Tu ed io siamo amici!”

“Lo siamo?”

“Ma certo che lo siamo Luna!”. Stettero ancora un po’ lì a divertirsi, con quelle strane ma affascinanti creature, alla fine venne sera ed entrambi rientrarono per la cena. Quella notte dopo tanto tempo Harry si sentì di nuovo amato.

Dopo aver fatto una bellissima dormita, una così non la faceva da tempo, Harry si alzò di ottimo umore. “Ron svegliati”

“Harry! Cos’hai?”

“Oggi andiamo da qualche parte?”

“Dove?”

“Non lo so, magari a Hogsmeade?”

“Ma sì, con Hermione e magari anche Ginny!A Natale vieni da noi vero?”

“Ma certo Ron! Dove vuoi che vada… Su ora andiamo a far colazione”.

Quando scesero, Harry venne bloccato da Malfoy: “Non farci l’abitudine, Potter, non sempre le cose ti andranno bene, anzi…”

“Dacci un taglio, Malfoy!” intervenne Ginny.

Draco non rispose se ne andò dicendo qualcosa a bassa voce che nessuno sentì.

“Ginny, grazie” disse Harry. Poi i quattro amici andarono in sala grande per fare colazione, dopo aver finito, andarono al paese.

Harry decise che era ora di stare, un po’ con Ginny e così lui e lei lasciarono andare avanti Hermione e Ron poi se la svignarono per andare nelle vicinanze della stamberga strillante. Appena arrivarono in quel luogo, Harry disse: “ Sai è qui che ho incontrato Sirius per la prima volta, durante il 3° anno”

“Perché devi parlare di tuo zio, Harry? Invece potremmo fare altro…”

“Oh! Magari è meglio raggiungere gli altri ci staranno cercando…”

“No! Ho parlato con Hermione. Dimmi, Harry, tu cosa provi per me?”

“Io... ti voglio bene Ginny”

“Come ne vuoi a Malfoy? Pensi che non ti veda come lo guardi? Tu provi ancora qualcosa per lui... forse è meglio mettere apposto i tuoi sentimenti prima di ferirci entrambi con questa storia Harry”

“Ok se è questo quello che vuoi per me va bene…” disse Harry. Poi i due giovani maghi ritornarono dagli altri, e Ginny andò subito da Hermione con cui si confidò forse più del dovuto visto che per il resto della sera, la sua amica lo guardava come se avesse voluto incenerirlo con lo sguardo.

Prima di salire in camera sua decise di andare un po’ in giardino ma lì incontro Malfoy, il Purosangue fece finta di non vedere Harry, ma quest’ultimo disse: “Sai forse dovremmo parlare noi due, Malfoy”

“Oh! Ma davvero, Potter?”

“Non fare così, ti rendi odioso... Perché, Malfoy?”

“Perché cosa? Perché ti odio? Fammi pensare, tu mi hai lasciato per qualche motivo che non vuoi dirmi. Dopo che mi avevi detto di provare qualcosa per me, anche se alla fine che sia amore, c’è ancora qualche dubbio vero, Potter?”

“Non dire assurdità io… Il motivo è… perché non lo chiedi a tuo padre?”

“E cosa c'entra ora lui? Ma intanto ora hai la tua Ginny. Ma non abituarti alla bella vita, mio padre sta per intervenire su una piccola cosina vedrai, Potter, che sorpresa”.

Il giorno dopo, la sorpresa venne, subito alla luce, Dolores Umbridge divenne Inquisitore supremo di Hogwarts così ogni libertà non esisteva più, non solo Silente se vedeva sempre meno, solo una volta uscì dal suo studio per salvare la professoressa di occlumanzia.

Harry tentò di parlarci ma fallendo miseramente. Ogni cosa era cambiata in peggio e così Harry e i suoi amici decisero di scrivere a Sirius. Lo zio di Harry rispose immediatamente rendendosi visibile ai ragazzi nel caminetto della sala comune dei grifondoro dicendo: “Anche qui da noi le cose non vanno bene, Cornelius sta insabbiando la verità. E mette a tacere chiunque dica il contrario. Non solo molte persone sono già scomparse, Voldemort si sta muovendo come anni fa. È tutto uguale, non penso che gli altri sarebbero felici che te lo dicessi ma tutto sta andando male. Harry, è stato Lucius Malfoy a far salire di grado Dolores. Quindi ragazzi state attenti.”

Harry e i suoi amici rimasero malissimo per quelle parole. Ma Hermione disse: “Alla fine dovremmo combattere, cosa intendi fare, Harry?”

“Sì ha ragione Hermione, dobbiamo combattere.”

“Sì ma come?”

“Pensaci bene potremo creare qualcosa come l’Ordine della Fenice!”

“Hermione, è carino da parte tua ma penso che nessuno mi seguirebbe… da come stanno le cose…”

“Non è vero, noi ti seguiamo amico!” aggiunse Ron.

Il giorno dopo di nascosto decisero di riunire tutti gli studenti alla stamberga strillante e lì Hermione disse: “Allora ragazzi, come sapete Voldemort è tornato e…” ma molti non erano sicuri di quelle parole così intervenne Harry: “ Sì avete tutte le ragioni per non credermi... Non vi chiedo di combattere per me ma per Cedric! Fatelo per lui fatelo perché è stato coraggioso fino all’ultimo!”

Dopo quelle parole furono in molti ad aderire all’impresa, tra loro c’erano anche Neville, Luna, Cho Chang, Ginny, Fred, George, Ron, Hermione e moltissimi altri studenti. Alla fine l’unica cosa che rimaneva da fare era trovare un’aula pronta ad aiutarli, e fu Luna a trovare la stanza delle necessità. Quest’aula compariva solo se ne avevi bisogno con tutte le cose di cui avevi bisogno già all’interno. Harry ringraziò tutti e da li ebbero inizio le prime lezioni. Potter era un bravissimo insegnante tanto che gli studenti che inizialmente non si fidavano, con il tempo lo stavano rispettando sempre di più.

Intanto Draco era divenuto il fedele cagnolino dell’Umbridge e per lei faceva da spia.

Era notte e Harry si svegliò di colpo e spaventato e sudato venne portato nello studio di Silente e lì raccontò il suo sogno: “C’era il padre di Ron eravamo al Ministero della magia, Arthur era ferito. Io…” e si mise a piangere.

Silente mandò in suo aiuto alcuni abitanti dei dipinti e infine chiamò Piton e gli disse: “Presto, Severus, non c’è più tempo! Temo che sia tardi...”

Harry non ci capiva più nulla ma voleva che il preside gli desse solo retta e così a un certo punto urlò: “Mi guardi! C-cosa mi sta succedendo?” ma non venne nessuna risposta. Harry fu portato nei sotterranei da Severus e lì sottoposto a un incantesimo per leggergli la memoria. “Ma a cosa serve?”

“Sembra che il signore oscuro abbia un collegamento con te, Potter. Che lui ne sia a conoscenza o meno non è chiaro!”. Harry ritornò in camera sua che ormai era mattina, il Natale era quasi alle porte.

Dopo essersi cambiato, andò nella sala grande per la colazione ovviamente non c’era nessuno, perché erano tutti all’ospedale San Mungo a trovare il padre di Ron. Fu raggiunto subito da Malfoy. “Potter, sei solo?”

Harry non sapeva bene cosa dire ma disse una cosa che ripensandoci con il senno del poi si sarebbe sentito un idiota: “Malfoy! Mi puoi accompagnare all’ospedale San Mungo?”

“Ma sei sicuro, Potter….Io non penso che…”

“Ti prego, Malfoy, non me la sento di andarci solo.” Alla fine Draco stava accompagnando Harry in quell'ospedale mentre stavano viaggiando gli chiese: “Allora, Potter, perché hai chiesto a me di accompagnarti?”

“Io... ero io il serpente che stava attaccando il signor Weasley, capisci?”

“Oh! Potter, non sei solo, io ci sarò sempre... anche se in questo momento io ti dovrei odiare e invece sono qui a dirti parole dolci!”

Harry non lo lasciò finire che appoggiò la sua testa sulla sua spalla e alla fine giunsero al San Mungo. Draco non scese però disse ad Harry: “Io ti aspetto qui. Sai è meglio così non penso che lì dentro qualcuno sarebbe felice di vedermi, Potter!”

“Sì forse è meglio così… A dopo, Malfoy”.

L’edificio all’esterno era di mattoni rossi, tutti sporchi e trasandati. Lì vicino alla porta d’entrata, Harry riconobbe Ron. “Ron! Come sta tuo padre?”

“Harry! Mio padre sta meglio, su forza vieni a trovarlo gli farà parecchio piacere”. Una volta dentro Harry notò subito che le apparenze ingannano, infatti all’interno era ordinato e pulito proprio come un ospedale normale e composto da sei piani. Mentre stavano arrivando alla stanza, Ron disse: “Non ci crederai mai chi ho visto?”

“Chi hai visto?”

“Nella stanza vicina a mio padre, c’è ricoverato il professor Allock, ma lui non mi riconosce. Ormai è pazzo”

Harry non rispose subito perché s’interruppe vedendo da lontano Neville, ma non disse nulla a Ron. Poi arrivarono nella stanza Arthur fu molto felice di vedere Harry, oltre tutto l’intera famiglia lo ringraziò. Dopo la visita Harry andò nella direzione in cui vide Neville e dopo aver girato l’angolo: “Oh! Harry, cosa ci fai tu qui?”

“Io sono qui per il padre di Ron sta bene! E tu Neville?”

“Io sono qui per i miei genitori, sai dopo la maledizione lanciatagli da Bellatrix loro sono diventati pazzi e così…”

“Mi dispiace molto, Neville. Devi stare tranquillo non lo dirò a nessuno, anzi è meglio che vada mi staranno cercando. A domani a scuola.”

“Grazie e si a domani, Harry”.

Harry ritornò appena in tempo nella stanza del padre di Ron, così che nessuno si accorse della sua assenza, a un certo punto Ginny disse: “Harry ed io facciamo ritorno a scuola, intanto tu papà stai bene vero?”

“Ma certo! Andate pure, ci vediamo a Natale, Harry.”

Potter non sapeva cosa fare, ma a un certo punto a parlare fu Ginny: “Come sei arrivato fin qui Harry?”

“Ecco... io... mi avrebbe accompagnato…” ma non fece in tempo a finire che varcata la porta d’uscita Ginny strillò: “Non ci posso credere! Ti sei fatto portare da Malfoy... Io torno da sola, a domani!” e se ne andò a dir poco arrabbiata. Harry salì sulla carrozza con Draco che gli disse: “Sai se volevi potevi tornare con lei, Potter”

“Non so più nemmeno io cosa voglio, Malfoy. Ma ora lo so, voglio stare con te! Quindi per favore non roviniamo tutto” detto ciò Harry decise di coricarsi appoggiando la testa sulle ginocchia di Draco.

“Sai una cosa, Potter, anch'io sono felice di stare qui con te…” gli sussurrò all’orecchio Malfoy.

Giunsero a Hogwarts che oramai era già notte, ma ad aspettare Harry sulla porta della casa Grifondoro c’era Ginny la quale si capiva dagli occhi quanto avesse pianto.

“Ginny io…”

“Vorrei da te almeno per una volta la verità, Harry”

“Hai ragione, Ginny, ecco io si ti voglio bene però come un’amica, forse nel mio cuore ci sarà per sempre Draco…”

“Mi fa piacere che tu sia stato sincero, Harry. Ma penso che per un po’ io non ti voglia vedere”.

Quella notte fu di nuovo dura per Harry, perché sapeva di aver spezzato il cuore di Ginny e non osava pensare alla reazione di Ron. Il giorno dopo andò nell’aula delle necessità solo per fare a tutti gli auguri di Natale. Dopo aver anche salutato la Chang con cui oramai le cose si erano risolte da sole, Harry vide da lontano Ginny e così andò da lei. “Ginny io...”

“Non parlare, Harry! Baciami e basta!” Il bacio non fu bello o stupendo come avrebbero desiderato entrambi, anzi in quel momento nella mente di Harry: “Quanto vorrei che fosse Malfoy, questo bacio mi riporta alla mente il nostro ultimo bacio era così bello…” Invece Ginny: “Come pensavo, non c’è alcuna passione, però se avesse di nuovo bisogno di me io ci sarò sempre per lui. Non m’importerebbe se lui mi usasse.”

Finito il bacio, i due giovani maghi tornarono dai loro amici, Ron chiese subito com’era stato, seguito a ruota da Hermione. Harry sorrise e basta dicendo solo: “È stato bagnato ma bello!”

Il giorno dopo, tutti gli studenti si stavano preparando per tornare a casa per le feste di Natale ma Harry prima di partire andò da Malfoy “Potter, e se ci vedessero?”

“Non m’importa sai ieri ho ripensato che è da un bel po’ che non mi baci.”

“Tu sei strano, Potter!” ma detto ciò Malfoy spinse Harry in un angolo buio e lì si consumò il più bel bacio che Harry avesse mai ricevuto.

“Ecco ti ho accontentato, contento Potter?”

“S-si! B-buon N-Natale, Malfoy!” e Harry arrivò al treno e con esso ritornò a Londra.

Festeggiarono il Natale nella casa dell’ordine, tutti i presenti potevano sentire della tensione tra Harry e Ginny, a permettersi di fare la domanda fatidica fu Remus: “Harry cos’è successo con Ginny?”

“Io ho ripensato a ciò che mi ha detto lo zio, sul non fare il suo stesso errore. Io voglio bene solo a una persona, lui è Malfoy. Sì lo so è sbagliato ma io... non so Remus”

“È amore, anche se alla tua età è ancora troppo presto, però è questo, tranquillo qui nessuno ti sta giudicando qui. In fondo non è colpa di Draco se suo padre è così ricordatelo sempre, Harry!” Finito il discorso Remus iniziò a riflettere meglio sulla frase iniziale di Harry. Sirius ha fatto un errore lo stesso errore? Me! Quella risposta alla sua domanda venne spontanea, però non ne fece parola con nessuno fino a sera, quando entrò nella stanza di Sirius, quest’ultimo non aveva ancora preso sonno. “Remus, cosa ci fai qui? È successo qualcosa?”

“No, tranquillo. Tu cosa provavi per me?”

“Te lo avevo già detto... Oh, Harry cosa ti ha detto?”

“Non te la prendere con il ragazzo lui, ha già parecchi problemi sai si è reso conto che ama Malfoy! Io però stavo parlando di te.”

“Ohhh! Speriamo che vada tutto bene almeno per lui... io ricambiavo, però ora tu hai lei. E non voglio che tu rovini tutto per me, noi Remus non siamo più dei ragazzi!”

“Già…” quella notte Remus rimase nella stanza di Sirius, ne uscì solo la mattina dopo quello che successe all’interno rimarrà per sempre un bellissimo ricordo per entrambi.

Il giorno dopo Harry, Ginny, Hermione, Ron, Fred e George fecero ritorno a scuola, durante il viaggio Fred disse: “Stamattina mi sono alzato presto e sapete cos'ho visto?”

“Cosa Fred?” gli domandò incuriosito George.

“Remus ha dormito con Sirius”

“Tu deliri, vero Harry?” chiese Hermione strizzando l'occhio all’amico.

“Ma certo! Remus era nella sua camera l’ho visto io!” la conversazione si bloccò lì. Alla fine giunsero alla scuola e lì Harry andò subito a vedere se era arrivato Malfoy, ma non trovandolo da nessuna parte decise di salire in camera e mettere in ordine la sua roba e poi rimanere giù per la cena.

I giorni passarono e Harry non ebbe più occasione di rivedere Draco, anche perché l’Umbridge era diventata una vera e propria arpia.

Un giorno Hermione disse: “Ragazzi è tornato Hagrid, andiamo a vedere come sta.” Arrivati davanti alla casa del mezzo gigante, riuscirono per pura fortuna e a evitare l’Umbridge, per poi entrare. “Hagrid cos’hai?”

“Su entrate e chiudete ho messo su proprio ora del tè!” Hagrid era agitato e aveva pure un occhio nero poi ritornò a dire: “Silente mi ha mandato a parlamentare con i giganti ma, qualcun altro c’era andato per farseli buoni”

“E così loro ti hanno fatto quell’occhio nero?” chiese Ron.

Dopo aver lasciato la carne al Thor Hagrid rispose: “No! Questo me l’hanno fatto altri... sapete la fuori il tempo sta cambiando e non in bello. Sta per succedere qualcosa…” mentre lo diceva, fuori si era alzato uno strano vento.

Da un'altra parte più precisamente ad Azkaban qualcuno stava per evadere.

Il giorno dopo sulla Gazzetta del Profeta “È evasa Bellatrix Lestrange, aiutata da suo cugino Sirius Black” diceva Cornelius.

Seamus fermando Harry gli disse: “Anche mia madre ora dice che la gazzetta non la racconta giusta. Quello che ti sto dicendo è che mi dispiace, Harry!”

“Scuse accettate, tranquillo!” rispose Harry.

Durante il pomeriggio Harry aveva cercato ovunque Draco, ma per sua sfortuna l’avrebbe rivisto, molto presto. Infatti Chang Cho stava proprio in quel momento sotto l'effetto del veritaserum stava raccontando tutto sull’aula delle necessità. Finito l’interrogatorio, Malfoy cercò di trovare Harry prima ma sua sfortuna Dolores oramai aveva trovato l’aula e preso Harry e i suoi amici. Harry vedendo vicino alla porta Draco disse: “Non ci posso credere, sei stato tu?”

“No, non è stato lui! Sono stata io, scusa Harry…” disse Cho, anche se non aveva alcuna difesa. Harry chiese scusa a Draco, poi Dolores presentò le prove al primo ministro e questi stava per far arrestare Silente, ma questi riuscì a scappare usando la sua fenice.

Grazie all'aiuto di Hermione, i ragazzi riuscirono a liberarsi della Umbridge. Dopo aver fatto ritorno a scuola, scoprirono che era stati sistemati anche Draco e gli altri, Harry inizialmente si preoccupo ma Ginny disse: “Tranquillo, domani starà meglio Harry!”

“Grazie…”

Harry trovò l’aiuto di Luna, Neville, Ginny, Ron ed Hermione e con loro andò a salvare Sirius.

Il giovane mago si ricordò di aver già visto quella stanza, nel sotterraneo del Ministero della magia. Arrivati davanti alla porticina, i giovani maghi vi entrarono. All'interno vi trovarono altissimi scaffali pieni di sfere di cristallo contenenti delle profezie. Quando Harry giunse nel posto, vide Sirius, non c’era nessuna ma vi trovò su uno degli scaffali la profezia che lo riguardava. Appena l’afferrò questa iniziò a parlare. Non solo, dopo un po’ fecero la loro comparsa due mangiamorte uno era Lucius e l'altra Bellatrix loro volevano la sfera ma Harry cambiò discorso e disse rivolgendosi a Lucius: “Se lei pensa che così facendo io mi allontanerò da suo figlio, si sbaglia, lui non ha di colpe Non è colpa di Draco se ha un padre come lei.”

Lucius capì subito il senso di quelle parole e rispose a tono: “Pensavate che io fossi nato ieri, Potter? Ma non è così io capii fin da quella partita di quidditch del secondo anno che cosa provavi per mio figlio!Ma si dà il caso che non tutti la penseranno così... ma visto che ti piace tanto perché non aiuti me che sono suo padre eh?”

“Lei è solo un idiota! Che si nasconde dietro a una maschera, la vorrei vedere ad andare in giro senza di essa, signor Malfoy.”

Lucius non pensò un solo secondo in più alla profezia in quel momento gli interessava solo uccidere quel moccioso, Bellatrix dal canto suo non tentò nemmeno di fermarlo. Ma quella battaglia li portò a fallire la loro missione. Ma purtroppo per Harry il destino fu ancora una volta crudele infatti nella camera della morte, Sirius cadde accidentalmente per mano di Bellatrix nell’arco che lo condusse direttamente nel mondo dei morti.

Harry sopraffatto dal dolore e dalla rabbia, dopo aver raggiunto la strega gli lanciò l’incantesimo Imperius, proprio in quel momento di esitazione. Voldemort riuscì a impadronirsi della sua mente, per sfortuna del signore oscuro Harry si rivelò un osso duro e in quel momento ad aiutarlo intervenne Silente, dopo una lunga battaglia tutto finì. Il giorno dopo Cornelius chiedeva scusa a tutta la comunità magica e li avvertiva del terribile ritorno di Voldemort, dando anche le sue dimissioni. Non solo ci fu una piccola commemorazione in ricordo di Sirius e Harry ne approfittò per parlare con Remus. “Io non so cosa dire…” “Dovrei essere io starti vicino ma delle tiepide lacrime iniziarono a rigargli il volto ragazzo, io...non è possibile perché? Proprio lui.”

“Su fatti forza Remus c’è Ninfadora, che starà per sempre vicino”

“Lo so è che... sai la notte dopo Natale l’abbiamo passata insieme, non abbiamo fatto nulla siamo solo stati abbracciati uno all'altro, però è stato bello ma nessuno dei due poteva pensare che... altre lacrime scesero

“Sì lo so...questa è la vita, per fortuna nessuno di noi sa quando morirà! Ora devo andare, sai ho una cosa in sospeso”

“Grazie Harry” pensò Remus.

Harry fece ritorno a scuola e lì vi incontro Draco, sembrava perso non sembrava neppure lui disse solo: “Hanno arrestato mio padre, Potter, io non sapevo che lui fosse…”

“Tranquillo, lo supereremo insieme! Tu ed io, Malfoy. Tu non sei responsabile degli errori di tuo padre ricordatelo sempre!”

E così Harry per quell'estate non fece ritorno a casa dei suoi zii infatti andò senza dire nulla a nessuno con Draco. A Londra.

Quello che non sapeva Harry è che la vita tra poco lo avrebbe messo di nuovo di fronte a un bivio, o il suo amore o i suoi amici…


Angolo dell'autrice:
vi avviso che stiamo arrivando hai capitoli tristi, si perchè andando avanti ci saranno molti morti.... (sono cattiva ewe)
Come avrete notato in questo capitolo, ho ripreso finalmente la coppia Harry e Draco, si lo so mi sono divertita a giocare con altre coppie ma mi è piaciuto fare così! Quindi non accetto critiche ù.ù
Però mi sono ripresa anche perchè infondo è una Drarry! Anche se vede molte coppie principalmente slash... e poi mi ero anche lasciata andare con Harry e Ginny ma come vedete mi sono ricreduta *non ci posso fare nulla Ginny non mi piace xD*
Ringrazio chi recensirà e  ovviamente la mia preziosa beta! :*
Al prossimo capitolo!
Fuji

 
 

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Capitolo 6
*** 6° Anno ***


In questo capitolo ho inserito un Remus sconvolto per la morte di Sirius....Mi dispiaceva lasciarlo indietro ù.ù Per il resto è incentrato sul rapporto tra Harry e Draco! Ci si vede giù! u.u
 



Harry stava passando un’estate abbastanza bella, in fondo era finalmente in compagnia di Draco. Anche se non c’era esattamente la giusta atmosfera, in fondo Harry aveva appena perso il suo padrino per mano di Bellatrix e Draco stava cercando di superare tutti i processi di suo padre. Harry per tenerlo lontano da tutti lo aveva portato con sé ad abitare al n° 12 di Grimmauld Place, la casa ereditata da Sirius. Questo era stato motivo di litigio, soprattutto con Remus il quale non era più lo stesso dopo la morte, di Black infatti beveva parecchio e qualche volta capitava che si trovasse davanti al cancello della casa o peggio all’interno nella stanza di Sirius a piangere.

Tanto che Harry per avere un minimo di privacy, gli aveva parlato dicendogli: “Remus, a me e a Draco fa piacere, che tu venga a farci visita di tanto in tanto ma... ora stai esagerando. Ti consiglio di non tornare più oppure io…”

“Ma ti rendi conto! Ora minacci pure. Tu hai portato un Malfoy in questa casa, dopo che la sorella di sua madre ha ucciso Sirius... forse quello che dovrebbe andarsene qui non sono io ma tu e quello lì!”

A quel punto intervenne Draco: “Harry ed io ce ne andiamo subito, dai vieni, Potter!”

“Ma... ok anche se vorrei proprio vedere e sapere dove andiamo ora… sei sicuro Draco?” ma non ricevette nessuna risposta. Alla fine i due maghi erano ormai fuori dall’abitazione che Draco disse: “Potter, io devo tornare a casa, da mia madre. Sistemo un paio di cose lasciate in sospeso e ci rivediamo a scuola. Ok?”

“Sì va bene, ma ora io cosa dovrei fare?”

“Tu... vai al paiolo magico, ho affittato una camera, puoi stare quanto vuoi, a Hogwarts, Harry”

“Sì a Hogwarts, Draco”.

Harry passò due settimane in quella stanza, ma alla terza non riusciva più a stare fermo lì voleva solo uscire, così optò di andare in un bar nella metropolitana. Mentre se ne stava seduto a prendere un cappuccino mentalmente pensava a molte cose: “Draco mi ha chiamato per nome, il nostro rapporto sta andando bene… Remus, a quanto mi ha detto Ron, è ridotto malissimo, passa il suo tempo sbronzo nella camera di Sirius. Non vedo l’ora di vedere Hermione e Ron, adesso che ci penso sarò costretto ad affrontare anche Ginny anche se Herm mi ha detto che sta frequentando un altro, meglio così!” Dopo un po’ vide da lontano uno strano spostamento d’aria, così decise di andare a controllare e lì incontrò Silente. “Preside ma lei cosa ci fa qui?”

“Io ti devo presentare una persona”

“Ma io in realtà stavo pensando di andare a casa di Sirius a vedere come stava Remus…” ma non aggiunse altro in fondo sapeva bene che Lupin non avrebbe desiderato che Silente fosse messo a conoscenza di tale situazione, così lasciò perdere e si fece materializzare a Hogsmeade. Dopo un primo momento di smarrimento Harry chiese: “Ma signore, perché siamo qui?”

“Non fare domande, mio caro Harry, seguimi e basta”. Dopo alcuni minuti di cammino giunsero davanti a una graziosa villetta. “Ora stai attento e prendi la tua bacchetta non si sa mai…”, all’interno la casa era tutta distrutta e c’era del sangue di drago. A un certo punto la poltrona prese le sembianze di un mago anziano e non solo sotto lo sguardo incredulo di Harry la casa con due colpi di bacchetta tornò al suo stato originale, Silente andò in bagno e lasciò che Harry facesse la conoscenza di quel mago.

Harry lo guardò meglio e le uniche cose di cui si accorse erano che fosse calvo ma che quasi sicuramente i capelli fossero in precedenza biondi, gli occhi invece erano di color uva spina. Invece dopo averlo sentito parlare si accorse anche che era un mago anziano, legato ai suoi vecchi alunni, ma solo per vari interessi, aveva un non so che di egoismo e infine come detto da lui era stato un Serpeverde ed era un purosangue. Harry solo da quelle due parole capì il perché sembrasse uno che si dava delle arie…

Quando fece ritorno Silente, il preside chiese al mago “Horace amico mio, io e il signor Potter siamo qui per chiederti di tornare a Hogwarts come insegnante, vuoi?”

“I-io certo che no, sono in pensione e non intendo tornare!”

“Peccato, almeno ci ho provato arrivederci.”

Appena uscirono da quella casa, il professor Lumacorno gridò: “Aspettate, ok ci sto! Ma voglio lo studio della professoressa Mcgranitt capito? E non quel buco che avevo prima... siamo in tempi duri!”

“Duri davvero” aggiunse Harry.

Silente riportò Harry a casa dei Weasley. Harry chiese: “Senta ma come mai, questa visita?”

“Harry, tu devi legare con lui devi entrare nella sua collezione. Lui è stato il professore di Voldemort, ed è uno dei tasselli importanti, poi ti farò sapere una volta tornato a scuola!” detto quello, Silente scomparve nel nulla lasciando il giovane mago nel pantano che stava davanti “la tana”.

Nel vedere quel luogo nella sua mente si riaprì la ferita della morte di Cedric, ma la ricacciò via, perché ora doveva solo pensare a cosa fare e dire, appena entrò all'interno della casa notò che nulla era cambiato, tranne alcuni oggetti.

Si accorse della sua presenza Hermione la quale saltò immediatamente al collo del suo amico, poi fu salutato da Ron e infine da Molly, l’unica a non scendere fu Ginny. Ron fece accomodare il suo amico nel salottino: “Su forza Harry, devi raccontarci la tua estate amico?”

“Ma certo, anche tu, Herm, vieni qua con noi?”

“Se vi fa piacere... ma si vengo!” Hermione e Ron stettero a sentire Harry parlare delle sue vacanze passate in compagnia di Draco alla fine Ron disse: “Mi fa piacere. Sai pensavo che tu non ti saresti più fatto vedere, per via di Ginny. Ma per fortuna lei se la passa bene. Alla fine si sapeva che saresti tornato con Draco, in fondo parlavi sempre di lui!”

“Sì, ha ragione Ron, hai fatto bene Harry!” aggiunse Hermione.

Harry sentiva tra i due suoi amici un po’ di tensione soprattutto da parte di Hermione, invece Ron verso di lei era normale ma verso di lui era un po’ strano. Ma non ci fece troppo caso, anzi tornò a parlare su un altro argomento: “Sapete qualcosa di nuovo su Remus?”

A rispondergli fu Hermione: “Ninfadora ci ha detto che... beve ed è sempre ubriaco. Harry, c’è qualcosa che ci devi dire riguardo a lui e Sirius che noi non sappiamo?”

“Ecco... penso che sia il caso di dirvelo, però dovete promettere di non dirlo a nessuno, promesso?”

“Sì promesso!” dissero insieme Hermione e Ron.

Allora Harry dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi sistemato disse rivolto ai suoi amici: “Sirius è stato il primo amore di Remus. Ma questo non è tutto... Fred aveva ragione... la notte in cui eravamo a dormire a casa di mio zio, Remus ha veramente passato la notte in camera sua. Quindi forse c’era di nuovo qualcosa tra loro, ma dico solo forse….”

“No, Harry, togli il forse, Ninfadora ha detto alla madre di Ron che ecco… non so come dirlo... lui non l’ha più toccata. Avete capito no?”

“Sì, Hermione, io ho capito e tu Ron?”

“Ma certo mica sono stupido! Miseriaccia ci mancava anche Remus... come se tutto il resto non fosse abbastanza, ah già parlando di cose più belle… domani andiamo al nuovo negozio dei miei fratelli, sarà divertente.”

“Wow! Non sapevo che Fred e George avessero aperto una loro attività, meraviglioso!” concluse Harry.

Così i tre amici andarono a dormire. La mattina seguente Harry si svegliò per primo e giù in sala da pranzo incontro Ginny. “Ciao Harry! Passata una buona estate?”

“Oh! Si grazie e tu?”

“Sì… anch’io, sono felice per te! A dopo Harry” la conversazione in fondo non era andata così male come credeva. Ma non gli andò così bene con Ninfadora, infatti, quest’ultima era stanca di sentirsi dire da tutti che tutto andava bene o che si sarebbe risolto tutto nei migliori dei modi ma con sua grande sorpresa Harry disse solo: “Forse non sono la persona giusta a dirlo ma forse Remus non è fatto per te…”

La maga ci rimase un attimo e poi disse un po’ seccata: “Attenzione, è arrivato il genio dei fidanzamenti, senti Harry non è per essere cattiva ma tu non riesci neppure a tenerti Draco. Quindi non penso di poter accettare queste tue parole su Remus!”

“Ecco… sì hai ragione... ma... lui…”

“Lui è sempre ubriaco, dillo. Lui era innamorato di Sirius lo so bene. Ma vedi quando noi donne ci innamoriamo, siamo sempre un po’ troppo stupide, crediamo sempre che il nostro lui ci ami e che il suo passato rimarrà tale e invece... non ci pensi che anche tu hai ferito Ginny? Oh solo perché Ron ti ha detto che tutto va bene tu ci credi? Non sei più un bambino, sveglia!”

Harry si sentì offeso da quelle parole così saltò in piedi e disse: “Sentimi bene, se la tua vita sta andando così male non è colpa mia. E per quanto riguarda Ginny io non le ho mai detto che non amassi più Draco. E infine se vuoi proprio saperlo il tuo Remus si è fatto scopare da Sirius. La notte di Natale quando abbiamo dormito alla tana dell’Ordine della Fenice!” Solo quando ebbe finito si rese conto che non erano più soli, che c’erano i Weasley e che aveva detto una cosa che non doveva dire e non solo Ninfadora se n’era andata via piangente.

Per sua sfortuna Fred e George non abitavano più lì però in suo aiuto stranamente accorse Hermione: “Harry è solo un po’ nervoso per via degli ultimi avvenimenti, su forza facciamo colazione che poi si va a Diagon Alley!”

“Grazie Herm, Ora vado su e mi preparo!”

Appena Harry fu al secondo piano a parlare fu Ron: “Ma è mai possibile che qualcuno debba sempre difenderlo?”

“Ron, ma ti sei istupidito? È tuo amico!”

“Sì ma ha sbagliato... ma avete ragione lui in fondo è Harry Potter”

“Ron, io non ti capisco, comunque andiamo o faremo tardi. Harry è già pronto” concluse Hermione infastidita dall'atteggiamento di Ron.

Si smaterializzarono proprio davanti a Tiri Vispi Weasley il quale era un negozio pieno di scherzi di vario tipo, ma anche di filtri d’amore. Ron tentò anche di avere uno sconto speciale ma senza successo. Harry invece acquistò lì la Polvere Buiopesto Peruviana, anche se ancora non sapeva bene come l’avrebbe usata. Hermione invece avrebbe desiderato comprare del filtro d’amore ma non lo fece.

Harry fu anche fermato e tirato in un angolo da Fred e George. “Sentici bene, Harry, Ron è tutta l’estate che ce l’ha con te ma non per via di Ginny. Ma solo perché tu hai Draco, tu hai molti amici, tutti ti amano, devi sapere anche che per i nostri genitori tu sei il figlio che non hanno mai avuto. Questo per Ron non era mai stato un problema ma ora qualcosa è cambiato, quindi fai attenzione e infine Hermione è innamorata di Ron ma nostro fratello è troppo preso dalla stupidità!” Dopo avergli detto tutto quello, lo lasciarono uscire e raggiungere gli altri.

Era sera e i tre tornarono a casa, Ron stette giù in cucina ad aiutare la madre invece Hermione salì in camera con Harry e lì l’amico disse: “Senti, Herm, ma Ron ce l’ha con me?”

“Ma perché tu devi sempre pensare che tutti ce l’abbiano con te, Harry? Lui è fatto così ora se non ti dispiace, devo andare a fare una cosa…”

Harry si coricò, non scese nemmeno per la cena e nella sua mente “io non li capisco più... ora devo solo pensare a come muovermi per capire cosa sta combinando Draco. Mentre saremo sul treno, userò quella polvere peruviana presa da Fred e George, sì farò così!” poi chiuse gli occhi e addormentò.

Il mattino seguente, si alzarono tutti presto e infine erano già sul treno. Anche se i tre amici come sempre si trovavano nello stesso scomparto, quell’anno non c’era quasi più traccia dell’amicizia di un tempo infatti parecchie cose erano cambiate. Per prima cosa erano cresciuti, Hermione aveva capito in cuor suo che provava qualcosa al di là dell’amicizia per Ron, invece lui aveva compreso che nei confronti di Harry provava un fortissima gelosia, era geloso del fatto che lui avesse tutto persino l’affetto e l’ammirazione dei suoi genitori e infine c’era Harry, lui invece oramai non si trovava più con loro per via del suo avvicinamento a Draco tanto che era arrivato a pensare che forse era il caso di abbandonare quelle amicizie per stare sempre con il suo amore. Anche al costo di perdere tutti.

Harry si alzò dal suo posto ma nessuno gli chiese il perché così prese indisturbato la polvere e una volta arrivato nella carrozza dei Serpeverdi la usò e si nascose sotto il mantello dell’invisibilità.

Draco non si accorse immediatamente della sua presenza ma in un secondo momento e così appena il treno arrivò a destinazione, lui non scese con gli altri ma disse: “Potter, cosa ci fai qui?”

Harry si tolse il mantello. “Cosa ci facevi a Notturn Alley? Dimmelo Draco.”

“Aspetta un attimo... tu mi hai seguito non ti fidi di me, Potter?”

“No! È solo che volevo vedere che non ti capitasse nulla... ora cosa ci facevi lì?”

“Potrei dirti nulla ma sarebbe una bugia, tu devi solo sapere che tutto ciò che farò quest’anno è per il tuo bene, Potter!”

“Ma io… Oh Draco…” ma Harry non riuscì a continuare che Draco lo aveva pietrificato: “Scusami, ma non devono scoprire che stiamo insieme, non penserai che io sia l’unico a essere il figlio di un mangia morte, Potter!” e così lo lasciò lì. Solo dopo un paio di minuti fu ritrovato e salvato da Luna.

Alle porte del cancello Luna chiese: “Forse è meglio che ti rimetta a posto, il naso. Ma è stato Draco?”

“Sì ma… l’ha fatto solo per non dare nell'occhio, non preoccuparti Luna. Ma se vuoi rimetterlo a posto, te ne sarei grato”. Ad Harry non scappò il fatto che Draco era in compagnia di Piton, ma fu destato dai mille pensieri che ci fece da Luna: “Allora Harry hai passato una buona estate?”

“S-sì! Però ora non so cosa capiterà, sai Hermione e Ron non so bene cosa abbiano…”

“Certo, che sarai anche un buon mago, ma non sei un granché in fatto d’amore, è ovvio che la tua amica Hermione è innamorata di Ron. Ma non mi piace come Ron guardi te, Harry, e infine è pure ovvio che tu abbia passato un ottima estate insieme a Draco!”

“Tu, Luna, sei sempre così sincera! Forse anche troppo ma mi piace!”

Arrivati alla sala grande i due giovani amici, si salutarono e ognuno andò a sedersi nel proprio tavolo.

Appena si sedette all'orecchio di Harry arrivò una frase: “Ed io che pensavo che fosse nel treno con il suo ragazzo.”

Harry non ci diede peso e così cominciò la cena. Stette anche ad ascoltare Silente, che presentava come ogni anno i nuovi professori: per quell'anno il nuovo professore di difesa contro le arti oscure sarebbe stato Piton il quale con grande sorpresa di molti non sembrava affatto felice, ma ad Harry non scappò neppure che nemmeno Draco lo fosse e questo era ancora più strano.

Finite tutte le novità, la cena fu servita e infine Harry, salutò gli amici e uscì per incontrarsi immediatamente con Draco, che trovò nel giardino al solito posto sotto il porticato. “Malfoy, prima mi sei sembrato triste…”

“Ci sono molte cose per cui essere tristi, non pensi, Potter? Quest’anno per vederci dovremo stare più attenti Piton mi sta addosso!”

“Come sarebbe addosso?”

“Mia madre, gli ha fatto fare un voto infrangibile, deve proteggermi!” poi Draco si avvicinò maggiormente ad Harry e chiuse le distanze tra loro e aggiunse: “Io quest’anno la mia scelta l’ho fatta, ora sta a te fare la tua e sappi solo che da una parte ci sono io e dall'altra ci sono i tuoi amici. Ma non puoi avere tutto! A domani, Potter”.

Dopo un momento iniziale d’incomprensione a quelle parole e di smarrimento Harry decise di rientrare e salire in camera sua e dormici sopra.

La mattina dopo sembrò ad Harry di essere ritornato ai vecchi tempi, infatti Ron sembrava ritornato l’amico di un tempo e così di comune accordo decisero di andare a vedere come se la cavano quelli del 1°anno.

Per poi farsi beccare dalla professoressa Mcgranitt: “Pensavo che lei, signor Potter, avesse intenzione di diventare un Auror, le consiglio di andare alla lezione di Horace e di portarsi con sé Ron!”

Mentre i due giovani maghi si stavano recando alla lezione del nuovo professore, Ron disse: “Mi ero dimenticato di dirti che quest’anno, anch'io entrerò nella squadra di Quidditch!”

“Ma questo è meraviglioso, complimenti, Ron!”

“Grazie... Harry…”

Harry non fece molto caso a come l’amico l’avesse ringraziato, ma quando entrarono nell'aula, si accorse che “Professore, non abbiamo il libro!”

“Oh... non si preoccupi, signor Potter, nell'armadio ci sono due copie.”

Una era in perfetto stato ma l’altra era distrutta. Quando ad Harry capitò quella malconcia non sapeva ancora di aver fatto un affare d’oro ma l’avrebbe scoperto presto…

Infatti il professor Lumacorno, non si perse molto in chiacchiere anzi diede subito il primo compito: “Ragazzi chi di voi farà una pozione di morte perfetta, avrà in premio questa boccetta contenente “Felix Felicis” o comunemente nota come Fortuna liquida una sola goccia di questa e ogni vostra impresa vi sembrerà realizzabile!”

Harry si sistemò in un tavolo vicino a Hermione. Una volta sistemato si aprì il libro sulla pagina della preparazione, per sua grande fortuna, l’ex proprietario era un mago molto bravo, infatti aveva aggiunto o tolto vari ingredienti e ci aveva scritto le sue opinioni. Così per Harry fu facilissimo ottenere una pozione perfetta tanto che Lumacorno dopo avergli dato la fortuna liquida disse: “Si può anche affermare che una sola goccia della sua pozione di morte ci ucciderà tutti signor Potter!” Harry fu soddisfatto di quella frase perché significava essersi avvicinato al professore.

Appena la lezione finì, Harry uscì dall'aula per dirigersi al campo di Quidditch in cui avrebbe conosciuto i nuovi giocatori e messo in pratica il suo nuovo ruolo di capitano della squadra. Ma fu fermato da Draco: “Potter, non mi dirai che ti dai da fare anche con questo professore... Sai dopo i precedenti di Remus…”

“Non dire cavolate! Draco, ormai nel mio cuore ci sei solo tu…” prima di lasciarlo gli diede un bacio e poi aggiunse alla frase di Harry “Lo so, Potter!” e dopo averlo detto, se ne andò.

Harry arrivò al campo da quidditch in uno stato di euforia, non sapeva più nulla l’unica cosa in cui aveva certezza, era che Draco lo aveva baciato, anche se alla fine era stato solo uno sfioramento di labbra, però ormai gli bastava anche solo quello, sopratutto dopo quello che avevano fatto a casa di Sirius, quelle notti erano state molto focose.

Harry fu riportato alla realtà dal grido improvviso di Ginny, così riprese il suo ruolo di capitano: “Allora chi di voi vorrà entrare nella squadra alzi la mano e domani ci saranno le selezioni!”

Ad Harry in quel momento non gli importava più di nulla ma solo di Draco e di quel prezioso libretto che secondo lui gli sarebbe stato molto utile.

Venne il giorno dopo e durante le selezioni di quidditch, Harry si accorse subito di come Hermione avesse aiutato Ron con un incantesimo confundus ma non fece nulla per impedirlo, in fondo non c’era altra scelta per il suo amico, ma era meglio che non sapesse.

Ron entrò ufficialmente nella squadra e fu Ginny a bloccare Harry: “Non voglio essere una spia, ma Hermione l’aiutato e tu non hai fatto nulla... Perché?”

“Ma ovvio... lo sappiamo entrambi che Ron non ce l’avrebbe mai fatta senza di lei…”

“Ma bene! Quindi tu, Harry, pensi questo del tuo amico?”

“Ehi! Potter, te la prendi con la mia fidanzatina?”

“Non penso che Ginny abbia bisogno del tuo aiuto, Dean…”

“Io, se fossi in te Potter, me ne tornerei dalla tua fidanzatina, no, aspetta è un maschio!”

Harry non accettò quell'insulto a Draco in fondo lui non centrava nulla e così gli saltò addosso e lo prese per il colletto. “Sentimi bene, Dean, se tu vuoi arrivare sano e salvo alla fine dell’anno, è meglio che cambi strada! Io a Ginny non ho mai detto di amarla quando stavamo insieme…” Per farlo fermare ci volle l’arrivo improvviso di Draco: “Ohi! Potter, dai vieni lascia stare la tua ex e il suo cagnolino!”

Harry si girò di scatto verso quella voce così familiare e così amata. E fu felice nel constatare che fosse proprio Malfoy.

Alla fine Harry si ritrovò con Draco nel cortile di Hogwarts, più precisamente dietro alle serri della professoressa Sprite e lì Draco disse: “Potter c’è qualcosa che non va con i tuoi amici?”

“Sì in effetti… Ron è geloso... ma non in quel senso, lui è geloso per il fatto che io piaccia a tutti… invece lui no... per quanto riguarda Hermione, lei è innamorata di Ron... Ma non devi dir loro che te l’ho confidato, capito Malfoy?”

“Allora perché me lo hai detto?”

“Perché oramai sento di poterti dire tutto... mi fido di te, Draco!”

“Allora fidati che non glielo dirò, anche perché volevo parlarti di un’altra cosa. Il tuo amico Remus è stato visto in parecchi pub notturni non proprio adatti a lui… Io penso che tu debba parlargli! Io ora vado, ci vediamo tra un paio di giorni.”

Harry non riuscì ad aggiungere parole o fare altre domande perché Draco non c’era già più.

Nei giorni seguenti Harry fu molto occupato a seguire il piano di Silente, per quanto riguardava il professor Lumacorno e non solo venne anche a sapere attraverso il pensatoio che era stato quest’ultimo ad aiutare Tom Riddle a creare il primo Horcrux. Harry chiese subito delle risposte a Silente e quest’ultimo rispose: “Gli Horcrux, come hai ben capito, sono degli oggetti in cui Voldemort, cioè Tom ha rinchiuso vari pezzi della sua anima…”

“E dove sono questi oggetti? Come facciamo a trovarli e a distruggerli?”

“Tu ne hai già distrutto uno ti ricordi nella camera dei segreti il secondo anno? Tu li hai distrutto il diario di Tom. Quello era un Horcrux.”

“Sì ma ora... cosa devo fare con Lumacorno?”

“Tu devi avere da lui il vero ricordo! Usa qualsiasi mezzo ma fallo!”

Harry lasciò lo studio di Silente più preoccupato che mai, avrebbe desiderato tanto parlarne con qualcuno ma Draco non c’era e sarebbe ritornato diversi giorni dopo.

Venne pomeriggio, e Harry era appena uscito dalla sala grande, quando venne raggiunto da Luna: “Ciao! Visto che siamo amici che ne dici di passare un po’ di tempo insieme?”

“Sì! Meglio che restare da solo…”

Luna non chiese nulla, almeno fino a quando non raggiunsero le sponde del Lago Nero allora gli disse: “Lo sai che Lavanda Brown è innamorata di Ron?”

“Davvero? Ma lui ha Herm…”

“No, non penso hanno litigato... sai ho sentito Ron dire a Hermione che è stufo di essere sempre l’ultimo in tutto e quando lei si è avvicinata, lui l’ha respinta… Ora lei è incavolata con lui e Ron non ti sembra più taciturno?”

“Wow, non pensavo che tu Luna fossi così ben informata su tutto… sai altre cose che io non so? Sai in questo periodo io sono stato un po’ preso da un altro interesse…”

“Draco è un interesse molto interessante… Ma certo, Ginny e Dean stanno insieme ma lui non la rispetta molto infatti ha molte amanti... Non mi viene in mente altro, torniamo che mi è venuta fame?”

“Ma… certo! Grazie per le varie informazioni Luna!”

Mentre facevano ritorno a scuola, Harry nella sua mente pensava solo: “È meglio non farsela come nemica. Luna è molto più utile come amica…”

Quando arrivò alla sala grande, salutò Luna e andò a sedersi a fianco di Ron.

“Harry, mia madre mi ha scritto che per Natale, siamo a casa mia e ci sarà anche Remus. Quindi è meglio che tu ti comporti bene e magari non parli di Malfoy!”

Prima che Harry potesse rispondere la voce di Hermione rispose per lui: “Harry fa ciò che vuole, Ron! Non farci caso... lui è solo invidioso perché rimarrà solo come un cane!”

“Suvvia ragazzi calmatevi, Herm... Ron ma cosa vi sta capitando quest’anno?” ma non arrivò nessuna risposta, per fortuna il silenzio fu interrotto dall'arrivo della cena.

Finita la cena, i tre amici stavano facendo ritorno alla sala comune dei Grifondoro e lì Ron prima di raggiungere Dean e Seamus si avvicinò ad Harry: “Domani è il grande giorno! E molte cose cambieranno!”

Harry non afferrò quella frase, ma dentro di sé si accorse che doveva inventarsi qualcosa per far in modo che Ron vincesse. Tutta la notte ci rifletté e infine decise di usare due gocce della pozione Felicità Liquida.

Gliele diede la mattina seguente prima della partita di Quidditch.

La partita venne vinta grazie a Ron dalla casa Grifondoro, mentre stavano festeggiando Lavanda, diede un bacio sulla bocca Ron.

Da quel giorno le cose andarono sempre peggio, soprattutto per Harry che era amico con entrambi, da una parte c’era un Hermione delusa e dall'altra un Ron felice tanto d’aver cominciato il rapporto con Potter come se nulla fosse.

Harry invece voleva solo rimanere neutrale, non voleva farsi trascinare in quella storia che oltre tutto riteneva stupida. Finalmente ritornò Draco e così Harry lo andò a salutare e prima di raccontargli gli eventi di Hogwarts si fece raccontare gli ultimi avvenimenti avvenuti a Londra e alla Manor. Malfoy gli raccontò tutto, di come ora tutti i seguaci di Voldemort si fidassero di lui, ma non volle dire nulla riguardo alla sua missione. Harry non fece domande e alla fine non disse nulla di Hermione e di Ron, perché con Draco si lasciò andare in un susseguirsi di lunghi baci.

Per poi far ritorno nella stanza da letto e lì raggiunto da Ron. “Miseriaccia, Lavanda è così appiccicosa. Domani ci vai anche tu alla festa di Lumacorno?”

“Sì... ma non ci vado con Hermione ma con Luna!”

“Oh! Grazie per avermelo detto... a domani, Harry!”

“Notte, Ron” Harry si accorse solo allora che in fondo Ron non ce l’avesse con lui per qualche strana ragione ma fosse solo geloso del fatto di essere l’unico dei due a non aver avuto ancora nessuno. E pensandoci bene era una cosa stupida ma in fondo era Ron…

 

Il giorno dopo Harry dopo la lezione decise di andare con Hermione e Ron alla locanda di Madama Rosmerta per una bella burrobirra. Per sua fortuna c’era anche Lumacorno il quale vedendo da lontano i suoi migliori studenti disse: “Buongiorno! Harry ed Hermione! E anche tu… ehm...Wolly… Stasera ci sarete tu Harry e tu Hermione?”

“Ma certo professore!” rispose con troppo entusiasmo Harry.

Tanto che appena il professore era abbastanza lontano Hermione sibilò: “Harry! Perché tutta sta gioia?”

“Silente mi ha detto di andarci…”, a un certo punto Ron disse: “Miseriaccia, oggi non è la mia giornata, ragazzi... lì c’è Ginny con Dean, dobbiamo uscire o dirà alla mamma che io la spio e poi il professore mi ha chiamato Wolly... non ridere Harry!” e così i tre amici uscirono dalla locanda. Mentre stavano facendo ritorno a scuola, un paio di metri più avanti Katie Bell, una ragazza Grifondoro, dopo aver tirato fuori una collana da una scatola, cadde a terra ma prima che Harry potesse aiutarla, fu fermato in tempo da Hagrid il quale prese la collana con la sua carta e la ragazza fu portata in infermeria.

In pomeriggio i tre amici, ancora un po’ allarmati dall'avvenimento, si erano riuniti nella sala comune dei grifondoro. Hermione e Ron non avevano fatto pace, però avevano deciso di mettere da parte ogni divergenza per un problema più grave.

Harry se ne stava seduto davanti al fuoco del caminetto ormai quasi del tutto spento. “Sapete, ho visto Draco all'interno del Pub... Pensate che centri qualcosa?”

“Ma Harry! Come fai a pensare una cosa simile… madama Chips ha detto che Katie si risveglierà tra un paio di giorni. Ora prepariamoci per la festa! Che poi domani si torna a casa per le feste di Natale…”

Harry annuì anche se in cuor suo non sapeva perché ma provava un certo senso di paura.

Venne sera e Harry andò con Luna, alla festa. Lumacorno aveva invitato molte persone, Hermione c’era andata con un ragazzo che Harry non aveva mai visto penso solo: “Ron non può competere ma sono sicuro che non ne sarebbe molto felice…”

La serata continuò normalmente fino a quando non fece il suo ingresso Draco ubriaco che si diresse dritto per dritto da Harry che, in quel momento il caso voleva, che fosse nascosto dietro a una tenda proprio con lo sconosciuto di Hermione. “Potter! Che cosa fai con questo qui ? Vieni qua che ti sistemo io.”

A Harry venne da ridere e disse: “Non hai capito nulla, Malfoy, lui è con Hermione ed io sono qui con Luna!” ma si accorse che Draco era veramente troppo ubriaco e fece per avvicinarsi a lui, ma fu bloccato da Severus: “Potter! Malfoy viene con me, per stasera ha dato già abbastanza spettacolo!”

Harry annuì in assenso ma anche un po’ offeso.

Appena furono abbastanza lontani, pensò bene di pedinarli e vedere cosa stesse succedendo l’unica cosa che sentì, fu: “Vuoi rovinare tutto?”

“Potter non dovrà mai sapere del piano... capito Piton? Poi ho trovato un armadio svanitore nella stanza delle necessità!”

Harry non capì molto ma comprese che Draco non volesse che Piton gli facesse del male e che Piton per qualche strana ragione aveva accettato.

Il giorno dopo Harry se ne stava seduto in treno con Ron a parlare dell’armadio e della conversazione di Draco, ma a un certo punto furono interrotti da Lavanda e Harry disse: “Sai, Ron, pensavo che tu te ne fossi liberato!”

“Miseriaccia! Sarebbe più facile liberarsi di un drago che di quella lì. Oh no! Sta arrivando Hermione ora…” l’amica se ne andò via dall'altra parte e decise di viaggiare con Ginny. Il resto del viaggio Harry nella sua mente pensò a varie cose “di come una volta arrivato a casa Weasley avrebbe dovuto parlare con Remus. O di come Draco pur di proteggerlo da qualcosa, lo stesse tenendo all'oscuro di qualcosa di molto grave e infine gli venne anche in mente di come i gusti di Ron, in fatto di ragazze, fossero strani. Sì perché Lavanda aveva capelli castani crespi ma oltre tutto dava l’idea di una ragazza molto sciocca… e invece il suo amico avrebbe potuto avere Hermione che era più carina e più intelligente.”

Con tutto quel pensare non si rese conto che il treno era giunto a Londra, in stazione era andato a prenderli Arthur il quale dava l’idea di essere dimagrito e oltre tutto anche di non aver chiuso occhio da parecchi giorni, lo si capiva dalle sue occhiaie. Harry prese la decisione di farsi lasciare davanti alla casa dello zio e di andare a parlare con Remus. Harry una volta davanti alla porta, non potendo più tornare indietro decise di entrare. Una volta dentro notò subito di come la casa stava in uno stato ancora più abbandonato di prima, il primo essere vivente lì dentro con cui Harry s’incontrò, era Kreacher. “Dov’è Remus?”

“Padron Potter, per la prima volta nella mia vita mi fa piacere rivederla qui, venga con me, lui è di sopra è sempre ubriaco…”

Harry entrò all'interno della stanza e notò subito di come fosse tenuta pulita e persino più ordinata di quando ci fosse suo zio vivo.

Remus stava coricato sul letto, ma appena sentì e vide Harry si alzò e si mise a sedere sul bordo. “Cosa ci fai tu qui?”

“Non fare il bambino, Remus... Lui è morto ma noi dobbiamo voltare pagina, è così che ho imparato ad andare avanti nella vita! Dovresti farlo anche tu e poi hai Ninfadora…”

“N-non parlare di lei... non qui, Harry. Lui era il mio vero e unico amore, ma tu non puoi capire. Io pensavo che tu fossi venuto qua per farti perdonare di aver detto a Ninfadora che io sono andato a letto con Sirius quella notte di Natale passata qui... certo non l’ho detto come l’hai fatto tu... ma il senso era questo vero?”

“Io ero arrabbiato, lei aveva osato parlar male di Draco ed io ho perso le staffe... mi dispiace…”

“Oh Harry e poi dici a me di comportarmi da adulto, quando tu sei il primo a non farlo... ora vattene da qui.”

Harry lo lasciò in quella stanza e decise di smaterializzarsi a casa Weasley.

Appena giunse a casa di Ron, fu raggiunto da Ninfadora la quale chiese subito notizie di Remus ma Harry le rispose solo: “Non mi voleva vedere…” e non aggiunse nient’altro non parlò neppure durante la cena. Poi si lasciò andare stancamente sul letto per poi essere raggiunto da Ron. A quel punto Harry volendosi confidare con qualcuno disse: “Sai prima le ho mentito… la verità è che con Remus le cose non vanno bene e la colpa è tutta mia…”

“Sai Harry, è per questo che ce l’ho con te tu ti fai sempre carico di tutti i problemi. Ma non pensi mai che forse la causa dei loro problemi sono proprio loro? Tu non sei solo, hai Draco, hai me ed Hermione, noi ti vogliamo bene, sappilo amico mio e sono stato un idiota, quest’anno ammettilo per una volta! Appena arriveremo a Hogwarts romperò con Lavanda in fondo lo sappiamo entrambi chi mi piace…”

“Ron, devo dire che sei cresciuto! E ho capito il senso delle tue parole grazie!”

Ron scagliò un cuscino su Harry il quale ripete il gesto verso l'altro e così ebbe inizio la battaglia di cuscini più epica di tutti i tempi.

Il giorno dopo i due giovani maghi erano assonnati ma felici, così Hermione non fece domande, visto che infondo finalmente almeno un problema aveva trovato soluzione.

Già dal mattino, Ninfadora dava segni di nervoso ma quando arrivò Remus le cose sarebbero precipitate di certo. Infatti Harry parlò del suo timore, su Draco ad Arthur il quale lo stette ad ascoltare e a Remus che invece intervenne in maniera alquanto maleducata dicendo: “Se Silente si fida di Piton, allora mi fido anch'io di lui. Hai mai pensato che magari è Draco il vero problema?”

“Tu non capisci, Remus, Draco se sta facendo questa cosa... è perché è costretto a farlo!”

“E da chi? Se mi è permesso chiedere”

“Come da chi? Ma ovvio da Piton!” intervenne Ron in difesa dell’amico.

Remus avrebbe continuato molto volentieri, ma alla fine aggiunse solo: “Tu, Harry, sei annebbiato dall'amore... molte volte questo sentimento ci rovina…”

“Non come te, Remus, io non mi metterei mai a bere! Sei sempre ubriaco, di che aiuto può essere uno ridotto come te. Un'ultima cosa io non sono responsabile del tuo stato d’animo e nemmeno Draco. Sei tu che ti stai facendo del male per un amore che magari non esisteva neppure” stava per continuare ma gli arrivò un pugno che lo fece cadere a terra. “Harry!” urlò Ron attirando l’attenzione degli altri che giunsero dalla cucina.

Il primo a soccorrerlo fu Ron seguito da suo fratello Bill, il quale disse: “Meno male che sono arrivato io!”

Fred e George invece se la ridevano. Molly invece andò a prendere del ghiaccio e disse rivolta a Remus: “Chissà cosa potrebbe dirti Sirius, vedendoti trattare così il figlio di James…”

“Se mi avete invitato qui per trattarmi così, era meglio non venire! E p-...” non riuscì neppure lui a finire la frase che Ron gli afferrò un pugno: “Non provarci più a picchiare il mio migliore amico! Né Harry né Draco hanno colpe, quindi fattene una ragione, devi andare avanti e voltare pagina” non aggiunse nient’altro accompagnò Harry nella sua camera e lo mise a dormire.

La serata era stata troppo dura per tutti che alla fine anche gli altri andarono a dormire. Gli unici rimasti erano Arthur e Lupin. “Remus, non avrei mai pensato che tu lo amassi così tanto.”

“Sirius è sempre stato uno spirito libero... prima si era fatto la sua vita e poi è tornato da me... quella notte di Natale mi ha invitato a restare nella sua camera e l’ho fatto. Non me ne pento anche perché con il senno del poi, ora sarei qui a rimpiangere molto di più la sua perdita! Però devi capirmi, Arthur, e anche Harry spero che un giorno mi perdoni ma Draco per me rimarrà solo il nipote di colei che mi ha tolto la felicità…”

“Non penso che Harry lo capirà, ma penso che cercherà almeno di farsene una ragione” la conversazione finì lì.

Il giorno seguente era l’ultimo giorno di vacanza natalizia e Harry si alzò presto per andare a parlare con Arthur, i due si misero comodi nel garage. “Senti, Harry ho fatto delle domande in giro e ho scoperto che c’è un armadio svanitore da Magie Sinister e sicuramente ce ne uno anche a Hogwarts ma di questo non ne sono sicuro. Per quanto riguarda invece il viaggio di Silente nessuno ne sa nulla, quindi penso che lui voglia così! Un'altra cosa, devi perdonare Remus è solo un momento difficile lo è per tutti… e ho paura che presto peggiorerà. Molte famiglie stanno scomparendo nel nulla... Molly ha paura perfino di andare in giardino.”

Harry non aggiunse nulla ringraziò solo con una pacca sulla spalla del signor Weasley.

Harry, Hermione e Ron decisero di andare un po’ in giro come un tempo, ma ad Harry la camminata in quel bosco riportò alla mente il povero Cedric e Hermione disse: “A tutti manca... non sei l’unico... su forza torniamo indietro. Vieni Ron!” mentre stavano facendo ritorno e ormai era sera Ron disse rivolto a Harry: “Forse mi sta perdonando, hai sentito prima mi ha chiamato per nome.”

“Se lo dici tu... ma io non ne sarei così sicuro, Ron!” ma Ron era già troppo preso dal suo pensiero che non gli diede retta.

Quando giunsero a casa, sulla porta c’era Remus il quale lasciò passare Hermione e Ron che si sarebbero fermati volentieri a vedere la scena, ma Molly li portò in cucina a dargli una mano per la cena. Remus guardò intensamente Harry negli occhi: “Sai assomigli proprio a James, ma hai gli occhi di Lily, sì te l’avevo già detto... solo che... mi dispiace per prima io…”

“Lo so anch'io vorrei che lui fosse qui, ma purtroppo lo zio se ne andato, ma la sua morte un giorno sarà vendicata! Per prima mi dispiace anche a me non dovevo dirti quelle cose. Però tengo veramente molto a Draco, poi forse un giorno anche tu lo vedrai in un'ottica diversa.”

Remus annuì e infine rientrarono in casa.

Dopo cena, Ninfadora fece capire che per Remus sarebbe stata una notte dura visto che c’era la luna piena e così avevano deciso di tornare a casa ma…

Appena furono usciti, Harry vide qualcosa di strano nel cielo: “Attenzione sta arrivando qualcuno!” Ron stava per chiedere chi fosse ma in un attimo non ci fu più bisogno di chiedere nulla, perché giunse solo una voce rauca e acida di una donna: “Remus, ti vedo un po’ giù è perché ti ho ucciso il tuo Sirius?”

“Bellatrix, cosa ci fai qui?”

“Sono solo venuta per salutarvi! E per uccidervi.”

Remus non resistette e le corse a dietro nel pantano, li inseguì anche Harry. Mentre Remus si trovava lì per uccidere Bellatrix per vendicare il suo amore Harry invece si trovava lì perché dentro di sé aveva pensato che se lei fosse morta, Draco sarebbe stato più tranquillo. Alla fine finalmente i due maghi pur avendo due età diverse combattevano entrambi per l’amore.

Purtroppo non solo Bellatrix scappò ma diede anche fuoco alla casa dei Weasley.

Il giorno seguente i tre amici maghi si trovavano per l’ennesima volta sul treno diretto a Hogwarts ma questa volta erano di nuovo più uniti di prima, Harry dopo aver letto la Gazzetta del Profeta chiese a Ron: “Ora la tua famiglia, Ron, starà ancora un po’ a casa di Sirius?” sì perché dopo l’incendio, Remus portò la famiglia Weasley a casa di Sirius ma non era una cosa permanente. Ron gli rispose: “No, oggi grazie alla magia avrebbero ricostruito la casa. Anche se mia madre ora è più scossa, papà dice che per lei sarebbe meglio andare da Bill, ma sai com'è fatta lei…”

“Sì lo so, vedrai che si riprenderà!” Hermione invece era pensierosa ma annuì. Arrivati a scuola, tutti gli studenti si avvicinarono a Ron a chiedergli come stava, con sua immensa gioia Harry vide da lontano che Silente era tornato così dopo cena, andò da lui nel suo studio.

“Harry, vedo che stai guardando la mia mano… non mi fa male tranquillo. Però dobbiamo accelerare i tempi con Lumacorno!”

“Sì! Troverò il modo!” Finita quella conversazione, Harry stava rientrando in camera sua ma fu fermato da Draco: “Si sta per avvicinare il momento in cui dovrai fare la tua scelta, Potter!”

“E tu Draco l’hai già fatta la tua? Sei uno di loro vero?”

“No! Però io quello che sto facendo lo faccio per te. Ti prego di capire, Potter”

“S-si ma ti prego non fare sciocchezze, Draco!”

Harry entrò nella sua camera preoccupato e angosciato, ma prima che potesse coricarsi o cambiarsi, Ron gli chiese: “Io la amo, secondo te lei mi ama?”

“Ma certo che ti ama è da settimane che te lo dice…”

“Davvero? Ma se nemmeno la conosco!”

“Ma di chi stai parlando Ron?”

“Ma come di chi, di Romilda Vane!”

“Oh! Senti, Ron, vieni con me che ti porto da lei…” Harry si accorse che il suo amico fosse sotto l’effetto di un potente filtro d’amore, così prendendo la palla al balzo decise di andare dal professor Lumacorno a chiedere aiuto.

Harry e Ron si trovavano all'interno della stanza di Horace, il professore aveva salvato il povero Ron, ma volendo bere un po’ gli aveva offerto un bicchiere di idromele. Ron dopo aver bevuto, si accasciò a terra, senza vita, ma Harry prese dall'armadio un antidoto e salvò l’amico. Dopo averlo salvato, Ron fu portato in infermeria, dove finalmente nel sonno fece capire a Hermione di ricambiare il suo affetto.

Intanto Harry, prima di ritornare nella sua casa, decise di andare dal professor Lumacorno: “Ron sta meglio.”

“Mi fa piacere! Ma perché sei qui?”

“Io... lei è stato un insegnante di Tom Riddle vero? Mi perdoni per la mia curiosità ma come ben saprà, lui ha ucciso la mia famiglia e molti miei amici…”

“Purtroppo lo so ma ora è tardi ed è meglio se tu vada via.”

“Oh! Sì forse è meglio a domani professore.” Harry tornò deluso nella sua camera, ma non sapeva di aver lasciato un Lumacorno in colpa nella sua camera, in colpa per un errore commesso molti anni prima che era costato la vita a molti dei suoi studenti…

La mattina dopo Ron si era ripreso, e ora i tre amici si trovavano per la colazione nella sala grande, dove ritornò anche Katie Bell tornata dall'infermeria e Harry le corse incontro: “Katie, come stai?”

“Harry, lo so per cosa sei qui ma io non ricordo nulla….” ma si bloccò non appena fece il suo ingresso in sala Draco. Così Harry capì che dietro a tutto c’era lui e in un moto di rabbia per aver quasi ucciso anche Ron lo fece correre dietro a Draco fino a raggiungerlo ai bagni. “Draco, sei stato tu? Avresti potuto uccidere Ron o Katie…”

“Io non volevo ma... ho paura... Potter…” ma in quel momento Harry uscì dal suo nascondiglio ma Draco pronunciò un incantesimo avada kedavra Harry si bloccò per sua fortuna l’incantesimo fallì ma per rabbia o paura lui aveva risposto a sua volta con un altro incantesimo Sectumsempra che aveva letto sul suo libretto. Ma sua sfortuna Draco non si tolse e l’incantesimo lo prese in pieno dopo pochi secondi il suo corpo era a terra quasi senza vita. “Draco! No, no cos'ho fatto, perché?” e si chinò su di lui. “Perché sapevo che tu avresti risposto al mio attacco volevo farla finita. Perché non voglio farti del male, Potter!”

Ma in quel momento per fortuna arrivò Piton: “Togliti Potter!”

Harry si spostò e lascio che il professore aiutasse Draco con un incantesimo potente di guarigione a rimettersi in piedi.

Harry fece ritorno nella sala comune grifondoro in uno stato di shock tanto che Ron ed Hermione gli chiesero: “Harry cosa ti è successo?”

“I-io ho quasi ucciso Draco, devo liberarmi di questo…” Prese il quaderno e decise di metterlo nella stanza delle necessità. Mentre si trovava in quel luogo, qualcuno gli arrivò alle spalle. “Potter!”

“Malfoy, io non volevo... sei già in piedi?”

“Sì sai Piton... è un mago potente, ma perché piangi? Sono io a dovermi scusare con te. È stato un periodo anzi un anno, un po’ così…” Con sua grande sorpresa questa volta a baciarlo per primo fu Harry, Draco ricambio subito anzi avrebbe desiderato fare altro ma non era il caso e nemmeno il luogo.

“Potter, sono sicuro che qualunque decisione prenderai, sarà quella migliore, ma se un giorno ci troviamo a essere nemici sappi che io ti amerò per sempre, Potter…” le ultime parole le sussurrò all'orecchio del suo compagno.

Harry tornò nella sala comune sicuro sul da farsi. “Ascoltatemi bene, ora berrò la Fortuna Liquida così riuscirò a parlare con Lumacorno poi andrò da Silente, qualunque cosa accadrà ricordatevi che io tornerò!”

Hermione e Ron lo abbracciarono e insieme dissero: “Lo sappiamo, Harry!”

Dopo aver bevuto la fiala, Harry raggiunse Hagrid e lì davanti al corpo senza vita di Argon il ragno gigante di Hagrid c'era anche Lumacorno, il quale salutò Harry e infine accettò di bere qualcosa con Hagrid all’interno della sua casa.

Una volta dentro Harry dopo un po’ chiese: “Lei ha mai avuto un animale?”

“Oh sì… una volta una studentessa mi regalò un pesciolino rosso, fatto di magia. Ma un giorno quel pesciolino scomparve, quella studentessa era tua madre Lily e quel giorno fu quando morì. So dove tu voglia arrivare, Harry, ma non posso, mi dispiace.”

“No lei non capisce, lei dice sempre quanto volesse bene a mia madre, ma non è la verità. Se le volesse veramente bene e se volesse che quel pesciolino rosso torni, deve dirmi cos'è capitato quella notte con Tom!”

Lumacorno colpito da quelle parole alla fine cedette e presa una boccetta v’inserì all'interno il suo ricordo completo però prima che Harry se ne andasse disse: “Ti prego di non giudicarmi... forse alcuni dicono che a quel tempo lui non sembrasse cattivo ma si sbagliano, lui era già molto cattivo!”

“Non si preoccupi, professore”.

Harry corse fino a raggiungere lo studio del professor Silente e lì nel suo pensatoio, nel ricordo “Un giovane Lumacorno, dopo uno dei suoi raduni, con gli studenti. È fermato da un Tom giovanissimo che gli chiede cosa sono gli Horcrux. E Lumacorno che gli risponde che è un modo per rimanere in vita per sempre ma che c’è un prezzo, perché per dividere l’anima in 7 parti bisogna uccidere 7 persone. Ma alla fine della conversazione si capisce che per quanto Tom abbia sottolineato che era solo una curiosità, Lumacorno avesse capito come stavano le cose…”

Alla fine del ricordo Silente chiese scusa per la stupidità del suo amico e Harry accettò di buon grado quelle scuse. “Ora cosa facciamo professore?”

“Ora, mio caro Harry, devi venire con me andiamo a prendere un altro Horcrux!”

“È per questo che se n’è andato vero?”

“Sì. Ma non ne ero certo ora invece purtroppo lo so…”

Harry e Silente si smaterializzarono ai piedi di una grotta a picco sulla scogliera, dopo esservi entrati Silente fu costretto a versare un tributo di sangue seppur minimo.

Poi arrivarono ai piedi di un lago oscuro pullulante di cadaveri sotto il controllo di Voldemort, Silente tirò fuori dalle acque una barca con la quale raggiunsero un’isoletta su cui stava al centro un recipiente contenente un liquido verde smeraldo sul fondo vi si trova il Medaglione di Serpeverdi. In quel momento Silente fece promettere ad Harry di fargli bere tutto quel liquido anche se lui l’avesse fermato, Harry annuì.

Dopo circa mezz'ora, il liquido finalmente finì anche se Silente era stanco, confuso e sotto l'effetto di quella Pozione Oscura tanto che Harry dopo aver preso il medaglione usò la magia ma, non riuscendo da solo fu aiutata da Silente, ma l’anziano mago ormai alla fine della sua forza riuscì solo materializzare entrambi a Hogwarts.

Una volta giunti sopra alla torre Harry andò subito a vedere come stava, Silente non sembrava troppo grave per fortuna.

Ma furono interrotti da una voce, era quella di Piton. Silente nascose Harry nel sottoscala e da lì Potter vide Piton che disse: “Signor preside, io…”

“Lo capisco, devi aiutare il giovane Draco, non è vero?”

A quel punto dall’oscurità si fece largo Malfoy: “S-si! Devo farlo o loro uccideranno Harry!”

In quel momento li raggiunse Bellatrix: “Si, bravo Draco, ora uccidilo forza! Fallo!”

Harry sperò vivamente che Draco non lo facesse, in quel momento Malfoy dopo aver disarmato Silente, si tirò indietro: “No non posso farlo, lui mi odierebbe... e non posso vivere sapendo ciò…”

Harry tirò un sospiro di sollievo, ma fu Pinton a dire quelle due semplici parole con la bacchetta rivolta contro il preside e disse: “avada kedavra.”

Harry corse fuori dal suo nascondiglio ma era troppo tardi il corpo senza vita di Silente giaceva, nel cortile sotto la pioggia.

Bellatrix e altri entrarono nella sala grande e la distrussero, Harry li stava inseguendo brandendo la bacchetta e in lacrime. Poi raggiunsero la casa di Hagrid alla quale dettero fuoco, Harry gli era vicino e disse a Piton: “Sectumsempra!”

“No Potter! Il principe mezzo sangue sono io…” prima che Draco scomparisse insieme al professor Piton, Harry gli urlò la sua decisione: “Io non ti abbandonerò, Draco, ti troverò e ti salverò da tutti loro!”

Draco gli sorrise prima di scomparire all'interno del bosco.

Il giorno dopo anche il cielo piangeva la morte di Silente, Ron ed Hermione, decisero dopo il funerale di raggiungere Harry sulla torre “Allora ora cosa faremo, Harry?”

“Ora andremo a caccia di Horcrux! E salveremo Draco.”

“Miseriaccia, non voglio dirlo ma il prossimo anno lo vedo dura ragazzi.”

“Sì, Ron, lo sarà ma finché rimarremo insieme, non ci succederà nulla…”

I tre amici fecero ritorno a casa Weasley, in cui ci sarebbe stato il matrimonio di Bill, Remus raggiunse Harry. “Io ho fatto la mia scelta... lo proteggerò per sempre. E per farlo devo uccidere Voldemort, così che io e Draco possiamo ricominciare una vita insieme! Anche se sarà duro anche il dopo…”

“Harry, tu sei un mago favoloso i tuoi sarebbero orgogliosi di te. Io lo sono e per questo sarò al tuo fianco.”

“Grazie Remus.”

“Ora rientriamo ci attende una dura prova…” e così i due maghi rientrarono in casa, dove li attendevano molti amici.

In un altro luogo con più precisione alla Manor ad attendere l’arrivo del suo amore c’era Draco, che dalla finestra osservava la pioggia cadere da un cielo scuro come la notte.

Tra poco sarebbe iniziata una guerra senza esclusioni di colpi e con molte vittime ma Harry avrebbe salvato il suo Draco a qualunque costo...


Angolo dell'autrice:
Come avrete notato lo voluto rendere più romantico possibile questo capitolo e ho voluto far in modo che Harry non abbandonasse il suo Draco spero di esserci riuscita a me piace fatemi sapere! ù.ù
Poi ho inserito Remus perchè infondo doveva esserci un capitolo dedicato al suo stato d'animo per la morte del suo amato Sirius.... ç.ç
E per finire vi faccio sapere che ci saranno ancora 2 capitoli uno dedicato all'ultimo anno e l'altro all'epilogo u.u
Nel prossimo capitolo non so ancora se farò un ecatombe poi lo scoprirete  *si lo so sono cattiva*ewe
Ringrazio come sempre la mia beta! E chi recensirà e tutti coloro che l'hanno aggiunta alle preferite e alle seguite o alle ricordate e un grazie a chi la legge solo! :*
Alla prossima la vostra Fuji 


 

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Capitolo 7
*** 7° Anno ***


Alla fine ho cambiato alcune cose in quest'ultimo anno scolastico ma lo capirete leggendolo! u.u Ci si vede giù! ù.ù
 

La pioggia persisteva da giorni sulla villa Malfoy o meglio conosciuta da tutti come Malfoy Manor.

Era la tenuta di campagna dei Malfoy, si trovava a Sud Ovest dell’Inghilterra con più precisione nel Wiltshire.

Il maniero si presentava come una bella dimora gentilizia, con delle vetrate a rombi.

Era da giorni che Draco guardava la pioggia dalla finestra della sua camera, non era nemmeno uscito per salutare Lucius che aveva fatto ritorno a casa.

Anche perché non sapeva cosa dirgli e soprattutto aveva udito una conversazione tra i genitori, i quali avevano litigato sul fatto che lui fosse stato coinvolto in quella faccenda.

Narcissa aveva detto al marito “Lucius, Draco è solo un ragazzo, come hai potuto permettergli questo all'oscuro signore?”

“Lo sai cara che ormai il mio potere non ha alcun valore per lui… Dobbiamo solo sperare che non scopra che Draco è legato a quel Potter…” La moglie ne rimase alquanto sorpresa ma Lucius tornò a parlare: “Pensi che non me ne fossi accorto? In realtà lo so dal secondo anno di scuola e avevo anche cercato di mettere la parola fine ma senza successo a quanto pare. Devi solo sperare che non sappia mai che Potter è stato con Draco mentre io ero ad Azkaban sennò... sarà la fine per i Malfoy! Ora stai vicino a Draco lui ne ha più bisogno di me…”

Nel solo pensare che suo padre sapesse tutto di lui e di Potter gli fece perdere un battito ma Draco non si lasciò intimidire. “Non m’importa di quello che pensa... ma ucciderò chiunque tenti di far del male a Potter” e se ne tornò nella sua camera.

Il giorno dopo pioveva ancora e Voldemort aveva convocato tutti nel salotto e tutti i presenti si erano accomodati intorno al lungo tavolo riccamente decorato. Mentre loro se ne stavano lì a parlare delle novità. All’esterno stava per attraversare il cancello niente di meno che Severus.

Per attraversarlo, l’ex professore mostrò il suo Marchio Nero e questo si volatilizzò come fumo. Mentre Severus procedette nel giardino, poté notare che esso era circondato da alte siepi di tasso, per arrivare al portone oltrepassò anche un pavone bianco e una fontana.

Non ebbe nemmeno bisogno di bussare che l’enorme portone si aprì da solo, come se i maghi all'interno della Manor sapessero del suo arrivo.

Non si guardò nemmeno intorno, andò dritto per dritto verso la voce dell’oscuro signore di cui sentì indistintamente l’eco provenire dal salotto.

Appena vi entrò, fu accolto come un vecchio amico, lo stesso Voldemort lo fece sedere alla sua destra. Da quel momento iniziò la vera riunione. Draco rimase sconvolto dal sentire che il motivo non era altro che Harry Potter, il quale stava per trasferirsi dai Weasley. Severus spronò a far presto per ucciderlo; a Draco diede il voltastomaco quel comportamento, sì era vero che Piton avesse sempre odiato Potter ma non vedeva il motivo per cui lo volesse morto...

Una gomitata nelle costole da parte di Lucius lo fece riprendere. “Draco, stai composto, ti prego.”

Draco ci rimase di stucco suo padre l’aveva pregato era proprio vero era cambiato molto.

In effetti non era cambiato solo psicologicamente, ma anche fisicamente la prigione l’aveva cambiato in tutti i sensi.

Aveva paura di Voldemort e degli altri Mangiamorte, se questi facevano un movimento brusco, lui si faceva piccolo piccolo.

La riunione si concluse con la morte della professoressa di Babbanologia di Hogwarts la signorina Charity Burbage.

Invece Harry stava a Londra, mentre i suoi zii si stavano preparando per partire, lui si stava leggendo la gazzetta del profeta sul quale stava scritto un articolo su Silente per ricordarlo scritto da Elphias Doge questo mago sembrava conoscerlo veramente molto bene tanto che Harry decise di volerlo incontrare di persona. Poi la sua attenzione fu attirata da un secondo articolo altrettanto interessante sempre su Silente in cui si raccontò di come suo padre finì ad Azkaban per molestie su dei babbani e una certa Rita Skeeter lo rivelerà nel suo nuovo libro chiamato “Vita e menzogne di Albus Silente.

Infine gli zii scortati dall’Ordine della fenice, furono portati via ma prima Dudley e Petunia gli dimostrarono il loro affetto, per poi andarsene.

Invece Hermione prese la decisione più difficile di tutta la sua vita, cancellare la memoria dei suoi genitori dopo averlo fatto, abbandonò la casa piangendo.

I tre amici si ritrovarono a Privet Drive, dove giunse anche l’ordine della fenice, cioè Fred e George, Bill, Fleur, Moody e Mungus Fletcher. Dopo aver bevuto la pozione polisucco prendendo così le sembianze di Harry.

Invece a portare Harry sarà Hagrid con la stessa moto di Sirius con cui aveva trasportato un Harry ancora in fasce a casa dei suoi zii.

Dopo che tutti furono al loro posto chi sui manici di scopa e chi sui Thestral. Il viaggio verso la casa dei Weasley ebbe inizio.

Un inizio abbastanza tranquillo ma a un certo punto furono attaccati, Harry arrivò per primo sano e salvo a casa Weasley.

Lì fu fermato da Remus il quale gli chiese la parola d’ordine dopo avergliela detto Remus chiese: “Da cosa siete stati traditi?”

“Penso da Edvige... purtroppo è morta…” rispose Harry.

Poi giunsero Kingsley con George ferito, Molly accorse accanto al figlio dicendo: “Chi è stato?”

“È stato colpito da un sectumsempra da Piton è un miracolo che sia ancora vivo!” poi furono interrotti dall’arrivo di Bill e Fleur anch’essi portavano brutte notizie con loro. “Moody è morto e Mungus si è smaterializzato appena ha visto Voldemort!”

Infine giunsero tutti insieme Hermione e Ron che si abbracciarono e furono raggiunti subito da Harry felice di vederli e poi arrivò Arthur e Fred, il quale corse immediatamente in casa dal fratello ferito.

Quella notte Harry fece un nuovo sogno riguardante Voldemort e vide che teneva prigioniero Olivander dal quale voleva una bacchetta.

La mattina dopo era il diciassettesimo compleanno di Harry e andò a fargli visita il primo ministro della magia. Rufus Scrimgeour arrivò alla casa Weasley solo per consegnargli l’eredità lasciatagli da Silente. Dopo essersi messo comodo sul divano, tirò fuori una pergamena e dopo essersi messo degli occhialini, iniziò a leggerla: “A Ronald Weasley lascio il mio deluminatore, un oggetto di mia invenzione, affinché gli faccia luce nei momenti bui, alla signorina Granger lascio questo libro Le fiabe di beda e il bardo e infine al signor Harry Potter lascio il suo primo boccino d’oro.” Finito di leggere ripose la pergamena e consegnò a tutti e tre i lasciti ma quando consegnò il boccino d’oro ad Harry lo scrutò aspettando che da esso uscisse qualche messaggio segreto ma purtroppo senza successo.

Il ministro della magia se ne andò sconsolato, Harry invece andò in cucina per fare colazione e lì incontrò Ginny, era da tempo che non la vedeva era sicuramente cresciuta molto. La maga dopo averlo guardato chiese: “Harry, tutto bene?”

“Come fa ad andare tutto bene, è morto Silente e poi... Draco è da solo nella stessa casa in cui dimora Voldemort niente va bene, Ginny!”

“Hai ragione... però forse... Draco non sta così male. Pensaci bene: suo padre è un mangiamorte sua madre è la sorella di Bellatrix forse lui sta meglio di quello che pensi Harry!”

Harry la guardò sorpreso di quelle parole. “Tu parli così solo perché non sai nulla di Draco o peggio parli perché sei gelosa del fatto che io abbia scelto lui!”

Mentre Harry stava uscendo, Ginny stava ancora parlando: “Non hai capito nulla, io mi preoccupo per te…”

Harry non la stette ad ascoltare uscì dalla cucina e per dirigersi verso l’esterno.

Nel giardino i Weasley stavano mettendo a posto la tenda che avrebbe ospitato la cerimonia di matrimonio di Bill e Fleur.

Harry si divertì molto nel vedere Fred e George alle prese con la tenda che non si metteva dove volevano loro e poi fu chiamato da Molly a dare una mano all’interno con i tavoli e il resto.

Alla fine all'interno c’erano i calici di champagne che si riempiono da soli, i molti tavoli tondi e il tutto adornato con uno stile nordico.

Harry fu chiamato all’interno della casa da Remus: “Stasera berrai la pozione polisucco e sarai un cugino dei Weasley, capito?”

“Va bene, ma…”

“Niente ma, Harry, non questa volta, ora bevi” concluse Remus con fare severo.

Harry bevve e alla fine si ritrovò con i capelli rossi e altri lineamenti dei Weasley. Alla festa venne salutato da molti maghi infatti nella sua mente pensò “Si vede che il cugino è un mago conosciuto..”

Fu salutato anche da Luna: “Lo so che sei tu Harry”

“Ma come fai?”

“Si vede fin troppo bene, dovresti essere più Weasley… Ti presento mio padre!”

Il padre di Luna si chiamava Xenophilius Lovegood, un uomo non molto ordinato, con capelli biondi sporchi proprio come la figlia e non solo era il direttore del cavillo però ad Harry la cosa che saltò all’occhio fu la sua collana.

Una volta salutati i suoi amici, Harry mentre si allontanava si scontrò con Krum: “Potter!”

“Anche tu? Ma come fate tutti?”

“Calmati me l’ha detto Fleur, conosci quell'uomo?”

“Perché? Comunque è il padre di un’amica...”

“Non hai visto la collana che porta al collo? Quello è il simbolo di un mago oscuro di nome Gellert Grindelwald, ti consiglio di stare attento…” dopo avergli detto ciò Krum si allontanò per andare da altri amici.

Mentre Harry andava verso un tavolo in cui si stava discutendo su Silente, una era la zia di Ron e l’altro un mago dai capelli argentati nascosti sotto a un cappello e una voce affannosa, è fermato da Remus: “Harry, cos’hai in mente di fare?”

“Niente di che, mi sto solo godendo la festa, perché?”

“E mi chiedi anche il perché? Ti ho seguito con lo sguardo hai parlato solo con certe persone... non va bene.”

“Non capisco, Remus. Oh! Se ti riferisci a quel Lovegood è il padre di Luna un’amica! E ora se permetti... anzi visto che tu sai tutto di tutti sai dirmi chi sta parlando ora con la zia di Ron?”

“Quello è Elphias Doge, non so se te lo ricordi, ma durante il quarto anno c’era anche lui nell'ordine della fenice che ti è venuto a salvare e portare a casa di Sirius... Oltre tutto è un consigliere speciale del Wizengamot e infine è un amico di vecchia data di Albus. Questo è tutto perché?”

“Il perché lo so io... ora se permetti vado da lui a meno che tu non voglia farmi da badante?” Harry sfacciatamente schivò uno schiaffo e Remus sibilò: “Non essere così sicuro di sé... lo sappiamo che per te è difficile ma anche per noi lo è!”

Harry si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli “Soprattutto se devi salvare uno come Draco... dopo che sua zia ha ucciso il tuo amante... Ma se tenti di fargli del male io non rispondo di me, Remus!” poi si allontanò come se nulla fosse e andò al tavolo da cui proveniva ancora un’accesa discussione.

Invece Remus tornò dagli altri e non disse nulla di ciò che aveva detto Harry.

Avvicinatosi meglio al tavolo, senti che zia Muriel, non condivideva ciò che aveva scritto Rita Skeeter nel suo libro. A un certo punto una sfera di pura luce bianca penetrò all'interno della tenda e da essa uscì la voce del primo ministro che disse “Il ministero della magia è caduto, il primo ministro ucciso, fuggite fuggite fuggite…” molti maghi optarono per smaterializzarsi e scappare via tra cui il signor Doge e la zia di Ron. Invece Harry andò verso Ron ed Hermione, ma l’arrivo di Kingsley fece capire che era meglio che Harry se ne andasse.

Ed è Hermione a prendere in mano la situazione e dopo aver preso per mano i suoi due amici si smaterializzano a Londra. Prima in un bar in cui furono attaccati da due mangiamorte e infine per decisione di Harry a casa di Sirius. Lì Harry arrabbiato chiese: “Perché mi hai portato via? Io potevo…”

“Cosa, Harry? Farti rapire per andare da Draco? Ha ragione Remus, non sei cosciente di quello che fai o che dici…” disse Hermione per poi andare a controllare se la casa fosse sicura.

Infine Ron ed Hermione si misero sui divani a dormire invece Harry preferì andare nel letto di Sirius. Una volta lì si coricò ma non riuscì a dormire visto che ogni cosa gli ricordava il suo Draco. Infatti era lì che l’estate precedente avevano passato le loro notti.

Il mattino dopo Harry si alzò di buon'ora per poi scoprire la camera di Regulus Black e chiamare i suoi amici.

Dopo aver scoperto che il medaglione di serpeverde era stato in possesso di Regulus, Kreacher gli raccontò che padron Regulus dopo la sua morte gli aveva lasciato l’horcrux da distruggere ma lui non c’era riuscito così l’aveva nascosto ma un ladro l’aveva rubato con altre cose.

Harry lo mandò a prendere: l’uomo che l’aveva rubato altro non era che Mungus questi alla fine confessò anche di averlo venduto a Dolores Umbridge.

Harry, Hermione e Ron concordarono un piano per entrare nel ministero della magia.

Dopo 2 mesi di appostamenti, il 2 Settembre tramortirono tre maghi e usando la pozione polisucco ne presero le sembianze. Alla fine riuscirono a entrare nel Ministero.

Harry lo vide subito di com’era cambiato in peggio quel luogo dalla volta in cui ci andò con Arthur Weasley. Prima di tutto l'atrio era pieno di sue foto come ricercato numero uno e poi passando accanto a quella che un tempo era una meravigliosa fontana, notò che ora raffigurava un mago e una strega seduti su un enorme trono fatto da babbani seminudi.

E in secondo luogo tutti i nati babbani o semi babbani erano perseguitati.

Harry arrivò alla conclusione che era tutto cambiato in peggio…

Alla fine i tre giovani maghi riescono ad arrivare a Dolores e dopo averla tramortita e preso il medaglione, riescirono anche a portare in salvo dei maghi prigionieri e farli scappare all’estero.

Infine tornando a casa di Sirius, trovarono una brutta sorpresa infatti il nascondiglio era circondato da mangiamorte capeggiati da Yaxley il nuovo ministro per l’applicazione della legge sulla magia.

Visto che il rifugio non era più un luogo sicuro i tre giovani maghi decisero di andare a nascondersi nelle campagne.

Per rendere il nascondiglio più sicuro optarono di cambiarlo ogni due giorni, Hermione, Ron ed Harry portavano a turno il medaglione.

Il medaglione aveva strani effetti su tutti i componenti del gruppo: faceva sentire in colpa Hermione per ciò che aveva fatto ai suoi genitori, ad Harry invece faceva venire voglia di andare a salvare Draco mettendo a rischio la vita dei suoi amici; e infine c’era Ron su di lui ebbe un effetto più malvagio soprattutto tirò fuori la sua gelosia nei confronti di Harry, cominciò anche a pensare che tra di lui e Hermione ci fosse del tenero ogni notte il medaglione lo portava a pensare “Chi mai ti vorrebbe? Harry è il prescelto è ovvio che Hermione lo ami!” alla fine quella semplice frase lo stava logorando.

Un giorno Ron sbottò contro Harry: “Tu hai sempre avuto tutto e ora vuoi anche Hermione?”

Harry dopo un primo momento di perplessità disse: “Ma sei impazzito, Ron!”

“Ma certo... sono sempre io a essere pazzo. Forse hai ragione, me lo sarò sognato! Sai cos'ho deciso che me ne andrò per la mia strada!” detto ciò consegno il medaglione a Harry e andò nella tenda a prendersi la sua roba poi se ne andò via.

Hermione ed Harry restarono molto male della faccenda ma diversi giorni dopo l’accaduto fu Hermione a dire: “Harry, ci ho pensato molto e ho deciso che è meglio andare a Godric’ Hollow, nella speranza che Silente abbia lasciato qualcosa…”

“Sì hai ragione! E magari facciamo anche un salto a trovare la signorina Rita, quella che ha scritto il famoso libro su Silente magari su quel libro c’è qualcosa di utile!”

Così i due giovani maghi si smaterializzarono nel cimitero di Godric’ Hollow, è natale ed Harry decide di far visita alla tomba dei suoi genitori, mentre Hermione trovò una cosa più interessante.

Dopo aver preso uno dei tanti sentieri e averli percorsi Harry si ritrova davanti alla tomba dei genitori, mentre Hermione mentre scorre delle pietre tombali ne trova una, appartenente a un mago di nome Ignotus Peverell. “Harry, vieni a vedere questo simbolo. Io l’ho già visto da qualche parte... Oh! Sì eccolo è qui sul libro “Le fiabe di beda e il bardo” guarda Harry”

“Anch'io conosco quel simbolo, l’ho visto al collo del padre di Luna e Victor mi ha detto di starne in guardia... Tu credi che abbia qualcosa a che vedere con gli Horcrux?”

“Non lo so… Ora andiamo a vedere cosa troviamo fuori da qui!” Così, dopo aver richiuso il cancello arrugginito del cimitero i due si misero a camminare ma senza una meta precisa.

Alla fine si ritrovarono senza volerlo davanti alla casa dei Potter ed Harry disse: “Questo è il luogo in cui loro sono morti... forse dovevo morire anch'io quella notte…”

“Harry! Che cosa stai dicendo? Tu non hai colpa di ciò che sta succedendo, non è colpa tua se Draco ha scelto di stare con la sua famiglia…”

“Si capisce così tanto? Sì lo ammetto stavo pensando a lui. Sai Herm, al matrimonio di Bill... Ginny ha detto una cosa che mi sta facendo riflettere parecchio su Draco.”

“Harry, tu non devi pensare a ciò che ti dicono gli altri!”

“Tu dici, Herm?”

Hermione gli si avvicinò e appoggiò la sua mano sul cuore di Harry. “Tu devi fare solo ciò che ti dice il tuo cuore. Cosa ti dice lui di Draco?”

“Mi dice che Draco mi ama e che non lo devo abbandonare…”

“Allora non farlo! Dai ora andiamo avanti!” concluse Hermione.

Harry si sentiva meglio ora che ne aveva parlato con Hermione. “È proprio una buona amica” si trovò a pensare.

Poi a un certo punto si girarono avendo il sospetto di venire inseguiti. “Secondo te chi è quella donna?” chiese Hermione.

Harry si voltò e disse: “È Bathilda Bath, l’ho vista su uno degli articoli sulla Gazzetta del profeta! È lei che conosce bene Silente, su forza, Herm, andiamo!”

All'interno dell’abitazione trovarono varie foto una di Silente giovane e un’altra del mago Grindelwald da cui si capisce che è un parente di Bathilda. Ma a un certo punto scoprono che in realtà fosse Nagini il serpente di Voldemort e così Hermione preso Harry si materializzò appena in tempo ai piedi di un ruscello, ora si ritrovarono di nuovo in aperta campagna ed Harry non ha più la sua bacchetta però hanno il libro scritto da Bathilda sulla vita di Silente.

Mentre sono in quel luogo, Harry si dedica alla lettura del libro dopo due giorni nella sua mente si fa largo sempre di più l’idea che Silente lo abbia abbandonato al suo destino, questo lo fa sentire peggio.

Due giorni dopo è mattino presto e mentre Harry raccoglie, la legna per il fuoco, gli compare davanti il patronus di una cerva. E lui la segue finché non giunge ai piedi di un lago ghiacciato e lì trova la spada grifondoro.

Si tuffa nelle acque ghiacciate senza riflettere, ma per sua fortuna viene salvato da Ron.

Harry all'inizio sorpreso di quell'arrivo così improvviso e mai sperato porge immediatamente la spada all'amico dicendo: “Tieni Ron! Tocca te farlo…”

“Non ce la faccio. Miseriaccia! Ha fatto più effetto su di me che su te ed Hermione non lo sopporto!” ma spronato da Harry alla fine decide che sia giusto farlo.

Il medaglione si spalanca e da esso esce la voce di Voldemort e una scena:

Harry ed Hermione nudi che si baciano, Hermione che inizia a dire “Lui è il prescelto, tu cosa sei Ron? Anche per i tuoi genitori tu non vali nulla!” e poi si cominciano a baciarsi e fare l’amore”

Ron non sopportando la scena distrugge con un sol fendente il medaglione.

Alla fine i due amici tornano alla tenda dove Hermione felice ma allo stesso tempo arrabbiata accoglie Ron prima abbracciandolo e poi picchiandolo.

I giorni passano ed Harry più pensa a quello che è avvenuto più si sente tradito da Ron. Perché in fondo lui pensava quelle cose di lui e questo lo faceva riflettere parecchio…

Ma mise tutto da parte per il bene di Hermione che invece sembrava aver perdonato Ron e una sera disse: “Ora che abbiamo distrutto il primo Horcrux e visto che non sappiamo cosa fare. Io dico di andare a trovare il padre di Luna!”

“Un’ottima idea, Herm! Andiamo ora!” disse forse con troppo entusiasmo Ron tanto da beccarsi un’occhiataccia da Hermione.

Così i tre giovani maghi si materializzano ai piedi di un boschetto.

Davanti a loro si stagliava una vallata verde immensa e al centro di essa stava la casa dei Lovegood. La casa è ha più piani, almeno è questo che si può dedurre dall'esterno. Harry, Hermione e Ron una volta arrivati vicino alla porta d’ingresso notarono anche una strana pianta di Prugne dirigibili. Una volta bussato la porta venne aperta da Xenophilius il quale apparve più trasandato e agitato del solito.

Li fece accomodare la prima stanza consisteva in una cucina con sala da pranzo, incorporata tutto insieme e al centro di essa una scala a chiocciola che i tre maghi salirono per andare al secondo piano. In cui furono fatti accomodare su una poltrona, c’erano gli oggetti più ambigui all'interno di essa.

Il padre di Luna preparò loro una specie di tè. Ma Hermione andò dritta al sodo: “Noi signore siamo qui per sapere di più della sua collana!”

“Oh… di questa dite?”

“Sì, proprio di quella, sa lo vista al matrimonio di Bill!” disse Harry.

Xenophilius Lovegood si alzò e andò alla finestra e poi si voltò verso di loro e disse: “Avete mai letto i doni della morte dal libri le fiabe di beda e il bardo?”

Hermione e Ron annuiscono ma Harry fece notare di non saperne nulla.

Così il padre di Luna disse: “I doni della morte sono il mantello dell'invisibilità” e disegnò un triangolo, “la bacchetta di sambuco” e disegnò una riga che attraversò il centro del triangolo “e infine la pietra della resurrezione” e infine disegnò un cerchio all’interno del triangolo. Questo è il simbolo dei doni della morte insieme fanno un padrone della morte!”

Harry finito di ascoltarlo si convinse che il suo mantello dell'invisibilità era uno dei doni. Solo una volta finito il racconto, i tre si resero conto che non c’era Luna e poi del fatto che Xenophilius li avesse traditi: “Mi dispiace... ma loro hanno preso la mia Luna... non sopportavano di come sul mio Cavillo io stessi dalla sua parte signor Potter…”

I tre ragazzi però appena in tempo riuscirono a salvarsi prima che la casa Lovegood venisse distrutta dai Mangiamorte.

Ritornati alla tenda, essendo ormai sera Hermione preparò la cena, con quel poco trovato da mangiare invece Ron tirò fuori la radio e l’accese sulla stazione su cui gli avevano detto di ascoltare il messaggio di Remus Lupin e di altri. Harry invece a un certo punto esclamò: “Ho deciso, diventerò il possessore dei doni della morte e una volta fatto ciò, sconfiggerò Voldemort! E salverò Draco.”

“No! Harry cosa stai dicendo, non puoi farlo” disse Hermione sconvolta.

Ma Ron non intervenne in fondo forse non era nemmeno così male come idea.

Ma proprio mentre stavano per cenare, furono raggiunti e catturati da Fenrir Greyback un lupo mannaro.

E furono condotti a casa Malfoy e portati direttamente in uno dei salotti, appoggiato davanti all'enorme camino di marmo, c’era Lucius molto sciupato lo si capiva dai vestiti logori e dalle occhiaie profonde sotto agli occhi e dalla barba non fatta da giorni. Da quelle cose si capiva che la vita che stava conducendo era molto stressata. Ma lo sguardo di Harry andò subito su Draco, anche lui appariva più magro e molto pallido e se ne stava seduto mollemente su di una poltrona.

Fu Lucius a parlare: “Ma cosa abbiamo qui. Signor Potter! È venuto a farci una visita?”

Ron vedendo lo sguardo dell’amico pensò mentalmente solo: “Miseriaccia... non dire nulla ti prego…” ma il suo sguardo implorante non giunse a Harry il quale rispose: “Sarei venuto molto prima, ma non ho avuto molto tempo. Sa com’è di questi tempi…” Mentre lo diceva guardava Draco e si rese conto che se fossero stati soli lo avrebbe stretto a sé e baciato. Come da tanto o troppo tempo non accadeva.

Ma non lo fece, poi lui e Ron furono condotti nei sotterranei, mentre la povera Hermione rimase al piano di sopra nelle grinfie di quella bastarda di Bellatrix che la torturò finché la poverina non svenne.

Appena furono soli Ron disse: “Miseriaccia! Hermione è su con quella là. Mentre noi siamo qui... che cosa si fa, Harry?”

“Non lo so…” poi vennero raggiunti da delle voci familiari che appartenevano a Luna, Dean Thomas, Olivander e da Unci unci.

Harry riconosce subito il folletto Unci unci per via del fatto che fosse stato lui a portarlo la prima volta alla sua cassaforte alla Gringott. A quel punto ad Harry venne in mente un'idea e tira fuori dalla tasca dei pantaloni il pezzo di specchio datogli da Sirius molti anni prima. “Qualcuno ci aiuti….”

Dopo un paio di secondi aver chiesto aiuto spuntò dal nulla Dobby, l’elfo domestico. “Harry Potter, in cosa posso esserti d’aiuto?”

“Dobby! Non so… se tu fossi in grado di smaterializzarti portando con te tutti loro…”

“Sì che posso! Sono un elfo! Ci vediamo tra tre secondi davanti al cancello della cella”. Dobby si smaterializzò portando con sé i presenti tutti tranne Ron e Harry, poi come promesso, si ritrovò dietro codaliscia e dopo averlo tramortito libera i suoi amici.

A quel punto Ron esclamò: “Ora andiamo a liberare Hermione!”

Harry stava ancora riflettendo, nella sua mente c’era un qualcosa che lo turbava parecchio… Anche Dobby se ne era accorto.

Appena giunsero al piano superiore, Ron corse accanto ad Hermione, che stava coricata e traumatizzata sul pavimento. Mentre gli stregoni presenti nella stanza stavano combattendo contro l’elfo Dobby e Ron, Harry si era avvicinato a Draco dicendogli: “Vieni con me! Non puoi rimanere qui con loro…”

A Draco, inspiegabilmente, quelle parole fecero piacere, per un secondo si dimenticò completamente di essere circondato da persone che sarebbe stato meglio non essere visti così, invece non gli importava nulla.

Ma a un certo punto quella atmosfera surreale venne rotta da Bellatrix: “Tu... e Draco? Cissy di’ qualcosa ti prego... Non ci posso credere, questo piacerà molto al signore oscuro!” ma ad Harry non piacque affatto l’ultima parola, però Dobby l'afferrò con Ron ed Hermione e si smaterializzo però per sua sfortuna fu raggiunto dal coltello lanciato da Bellatrix.

Harry si ritrovò su di una spiaggia con i suoi amici. “No, no, no! Draco dov’è? Dobby perché l’hai fatto? Perché?” chiese disperato ma Dobby non rispose per lui lo fece Ron: “Harry… mi dispiace….Dobby è morto… Harry?” ma Potter non rispose, chiese solo di sotterrarlo.

Harry si mise seduto sulla spiaggia e ci rimase fino a sera per poi essere raggiunto da Fleur. “Potter perchè non vieni dentro? Con noi… Capisco che tu ora sia preoccupato per Draco però…”

“Se gli succederà qualcosa, sarà colpa della mia stupidità... se Voldemort lo ucciderà, la colpa sarà solo ed esclusivamente mia! Devo andare a salvarlo…”

“Non puoi, Harry, e lo sai meglio di me. Ma sono sicura che Draco se la caverà! Vedrai.”

Harry la guardò bene e vide che nelle sue parole c’era speranza e sincerità quindi le credette. Dopo essersi fatto convincere, oltre tutto gli era venuta molta fame, decise di entrare in quella casa si chiamava “Villa Conchiglia” e si trovava in Cornovaglia. Esternamente presenta una caratteristica struttura con delle conchiglie incastonate nella calce. E la casa si sviluppava su due piani.

Appena vi entrò vide che il primo piano composto da un piccolo ingresso dal quale si accede a un salotto, munito di camino e da esso si arriva a una cucina anch'essa di piccole dimensioni.

Harry si guardava attorno a bocca aperta tutto sembrava meraviglioso, guardando fuori si vedeva una scogliera che dava sull’oceano, si ritrovò a pensare che quello fosse un piccolo angolo di paradiso.

Ma fu interrotto da Luna che, mentre gli massaggiava la spalla, gli chiese: “Harry, come stai?”

“Io... abbastanza… e tu?”

“Anch’io… sai ho saputo che mio padre è…”

“Mi dispiace molto, Luna!” e se la strinse a sé.

Finita la cena, chiese a Bill: “Devo vedere Olivander e poi devo vedere il folletto. Dove sono?”

“Sono al piano di sopra aspetta che ti ci porto.” Salite le scale arrivarono a un pianerottolo su cui stavano tre stanze e Bill ne indico una dicendo: “Lì c’è Olivander. Però stai attento è molto provato…”

Harry annuì e poi aprì la porta e vi entrò con Ron. Olivander era l’ombra di se stesso, l’uomo che era, era un ricordo lontano, se ne stava seduto davanti alla finestra.

Harry gli si avvicinò: “Signore…”

“Signor Potter! Mi ricordo di lei... lui mi ha torturato ma io non gli ho detto nulla!”

Ma Harry replicò: “Lei gli ha detto della bacchetta di sambuco e di dove trovarla…”

“Sì ma è solo una leggenda!” prima che Harry potesse ribattere Ron tirò fuori due bacchette. “Questa è di Bellatrix e questa è di… Draco. Secondo lei, Harry può usare una delle due?”

Dopo averle osservate per bene Olivander tornò a dire: “Si ma... solo quella di Draco…” poi rivolgendosi ad Harry: “Fra lei e questo ragazzo c’è del tenero. Lo si capisce dalla bacchetta!”

Ron lo ringraziò ma Harry aggiunse: “In realtà la bacchetta esiste... dorma bene” appena furono fuori dalla stanza Ron disse: “Harry, lo so come ti senti per via di Draco, ma non puoi trattarlo così! Lui l’ha fatto per uscirne vivo…”

“Mi dispiace, Ron, è che mi sento così inutile...Ora andiamo da Unci unci.”

Il folletto si ricordò subito di Harry Potter, poi gli fece sapere che uno degli Horcrux più precisamente la coppa tassorosso si trovasse nella cassaforte di Bellatrix Lestrange.

Dopo averlo scoperto Ron ed Harry lo dissero anche a Hermione la quale disse: “Io so come fare. Ma sarà una missione rischiosa…”

“Che cosa proponi Herm?” chiese Harry.

Hermione presentò loro l’idea, che consisteva che lei facesse da esca prendendo le sembianze di Bellatrix grazie alla pozione polisucco.

“Ma dove troveremo i capelli per la pozione?”

“Eccoli... però non chiedetemi come ho fatto ad averli... vorrei solo dimenticare…” Harry e Ron non chiesero nulla all’amica ma l’abbracciarono.

Il giorno dopo, Hermione/Bellatrix stava aspettando Ron/un mangiamorte qualsiasi e Unci unci con Harry che si sarebbero nascosti sotto il mantello dell'invisibilità.

Dopo essersi smaterializzati, si ritrovarono a Diagon Alley e lì si diressero verso la Gringott ad Harry quella banca riportò alla mente la sua prima volta nel mondo magico.

All’interno la Gringott non era cambiata, infatti i folletti stavano tranquillamente seduti su alti scanni dietro a un lungo bancone a scrivere e a contare le monete d’oro proprio come se li ricordava Harry.

Hermione/Bellatrix camminò sul tappeto rosso e una volta giunta dal folletto disse: “Vorrei, andare al mio caveau”

“Buon giorno, signorina Bellatrix, ma ci vorrà un po’…” ma a un certo punto dei folletti mandano mentalmente dei messaggi “loro sanno... la verità... sanno che voi non siete loro” così Unci unci usa l’incantesimo Imperius sul folletto.

Alla fine vengono condotti finalmente al caveau di Bellatrix, prima di raggiungerla scoprono che viene custodita da un drago e questo crea disgusto a Hermione che prova pena per la povera bestiola.

Non solo all’interno del Caveau trovano un'enorme difficoltà, l’intera stanza era sotto la Maledizione Geminio la quale creava moltissime copie della coppa tassorosso, tanto da rovinare il piano dei tre giovani maghi.

Unci Unci prese la spada grifondoro e scappò via abbandonandoli al loro destino.

Dopo aver recuperato la coppa grazie ad Hermione riescono anche a scappare dal sotterraneo usando il drago come trasporto.

Si fanno trasportare fino a un lago dove poi si ci lasciano cadere all’interno.

Lì Harry capisce che Voldemort sa tutto.

Mentre loro si stanno preparando per andare a Hogsmeade, Draco si trova rinchiuso nella stanza della madre coricato sul letto dei suoi genitori a pensare all’estate passata insieme a Potter. “loro due nella stanza di Sirius, dopo essersi seduti sul letto, Draco toglie la maglia ad Harry lo comincia a baciare dappertutto, mentre Harry si lascia andare in lunghi fremiti di piacere… Poi la scena si sposta su entrambi nudi e sudati sotto le lenzuola a baciarsi.” Draco si ritrovò sudato ed eccitato nel letto dei suoi, ma stranamente non gli importava nemmeno il fatto che Bellatrix fosse giù al piano terra a parlarne con Voldemort stesso vicino a un mucchio di cadaveri e tra essi c’era pure Uni Unci, ma della spada grifondoro non c’è alcuna traccia.

Ma Draco viene interrotto dalla madre: “Presto, usa il mio camino con la metropolvere e vai ad Hogwarts, trova Potter e con lui vattene via!”

“Ma e tu madre? Non posso abbandonarti... lui non ti perdonerà…”

“Tu sei mio figlio per una madre non c’è cosa più importante, sappilo sempre che io ti ho sempre amato piccolo mio! Anche tuo padre anche se ha modo suo ti ama, ora vai” disse le ultime parole con le lacrime agli occhi ma per fortuna Draco non le vide così un attimo dopo non era più all’interno della Manor.

Draco si trovava a Hogwarts, invece Lucius era entrato all’interno della camera da letto dove ci aveva trovato suo moglie in lacrime e l’unica cosa che riuscì a dire al amato fu: “Ora non può più fargli del male”

“Oh... Narcissa… mi dispiace non sono riuscito in nulla, ma se dobbiamo morire lo faremo insieme, ti difenderò, cara.”

Narcissa rimase un attimo a quelle parole ma capì che infondo Lucius le volesse bene, così entrambi andarono al cospetto di Voldemort.

Invece Harry, Hermione e Ron erano appena arrivati a Hogsmeade quando vennero quasi scoperti, ma per loro fortuna a salvarli fu un mago che li fece entrare in una taverna.

Appena entrati a parlare è Ron: “Non vi sembrava...Silente?”

“Sì! Harry secondo te chi è?” chiese Hermione.

Harry rispose ma non verso i suoi amici ma guardando verso lo sconosciuto: “Lei è Aberforth il fratello di Silente. Non è vero?”

Lo sconosciuto uscì dal buio e rispose: “Sì lo sono o meglio lo ero… Quale missione vi assegnato mio fratello?”

Ron lo guardò meglio e notò alcune cose diverse nel suo aspetto rispetto a Silente tipo la barba è incolta, alto magro, e che indossa un logoro grembiule. Per non parlare di quel luogo che è sporco e puzza di capra ed è in quel momento che Ron dice: “Miseriaccia, lei è il mago di cui parla qualche volta mio padre. Lei ha condotto esperimenti illegali su di una capra non è vero?”

“Ron! Lo scusi molto, signor Aberforth, ma lui prima parla e poi pensa!” disse Hermione mentre dava piccoli spintoni a Ron che rideva.

Harry invece era preso a pensare e a un certo punto disse: “Lei mi sa dire qualcosa in più su suo fratello? Comunque noi siamo qui per uccidere Voldemort!”

“Una cosa semplice... vedo che mio fratello non è cambiato negli anni. Lui sacrifica chi gli sta intorno, come nostra sorella Ariana, lui le ha dato tutto tranne il tempo... Ora se permettete vado un attimo a prendere delle cose.”

Ron smise finalmente di ridere. “Ragazzi si vede che questo tipo ha abbandonato la lotta, è meglio andare”

Hermione e Harry annuirono ma Aberforth disse: “Visto che volete andare, Ariana vi farà strada..aspettate qui!”

“Ma lei ha veramente abbandonato?”

“Sì, signor Potter, un giorno lo farà anche lei…”

“Quando avrò la sua età, spero di avere al mio fianco il mio amore... Sarà una vecchiaia rilassata e più tranquilla almeno lo spero…”

“Lei mi piace, signor Potter, lei è qui per una missione suicida e pensa al suo futuro tranquillo, mi piace! Lei è pazzo... lo sa?”

“Una volta Silente mi disse che dentro a ognuno di noi c’è della pazzia, ma è quella che ci rende unici.”

“Aveva ragione! Ora sta arrivando chi vi aiuterà.”

Harry, Hermione e Ron guardarono in direzione del quadro e videro arrivare Ariana con qualcun altro alla fine capirono che era Neville. Con lui passarono dal nuovo passaggio segreto creato dall’oste Aberforth.

Finalmente ora erano all’interno di Hogwarts, Harry disse subito rivolgendosi ai suoi compagni: “Noi siamo qui perché siamo alla ricerca degli Horcrux”

“Ma sapete almeno cosa cercare di preciso?” chiesero un paio di studenti, ma né Harry né i suoi amici provarono a rispondere, anche perché vennero tutti convocati da Piton nella sala grande.

Harry notò subito di come Hogwarts fosse cambiata, la sala grande, un tempo piena di vita e luminosa ora era una sala normale, vuota e fredda, con un solo tavolone di legno vicino alla finestra con seduto al centro Piton. Gli fece crescere un’immensa rabbia sapere da Neville che lui ora fosse il nuovo preside.

A un certo punto Piton disse: “Abbiamo saputo che Harry Potter è giunto a Hogwarts, se lo nascondete, ne pagherete le conseguenze” ma a un certo punto Harry urlò: “Come fa a stare al suo posto, lei che l’ha ucciso, come fa me lo dica? L’ha guardato negli occhi prima di farlo…”

“Potter! È stato un errore venire qua! Ti costerà la vita!”

“Le devo dare una notizia lei ha parecchi buchi nelle sue fila, soprattutto nella guardia, infatti…” in quel momento fecero il loro ingresso nella sala i componenti dell’ordine della fenice capitanati da Remus.

Piton preso in contropiede, cercò di difendersi attaccando Harry, che però venne difeso dalla professoressa Mcgranitt. Alla fine Severus fu costretto ad abbandonare la scuola.

Harry sta per andare alla ricerca del nuovo Horcrux quando fu raggiunto da Ron e Hermione. “Harry! Ron ha avuto una grande idea, noi andiamo alla camera dei segreti a prendere uno dei denti del basilisco!”

Ron continuò: “Sì perché tu durante il secondo anno hai distrutto il diario di Tom con uno di quelli!”

“Ok allora andate ma fate attenzione e prendete questa mappa così mi troverete più facilmente” disse Harry.

Dopo averli lasciati, Harry salì le scale per andare nella sala dei corvonero ma mentre stava salendo fu bloccato da Luna: “Harry Potter! Non penso che la troverai lì, devi andare da Helena lei sa dove la puoi trovare”.

Allora Harry andò verso la torre corvonero e lì vi ci trovò il fantasma. “Tu sei la Dama Grigia?”

“Io non mi chiamo così…” il fantasma se ne stava andando ma Harry tornò a parlare: “Perdona la mia maleducazione, io volevo dire tu sei Helena? Mi manda Luna”.

Helena rimase a osservarlo e in quel momento Harry si accorse di quanto fosse giovane e anche piuttosto carina, ma si riscosse da tutto e tornò a parlare: “Io sono qui per il Diadema, Tom l’ha trasformato in un Horcrux perché lui è…”

“Io so chi è lui io so come abbia macchiato e rovinato per sempre il gioiello di mia madre! Ma tu per quale ragione lo cerchi?”

“Voglio distruggerlo per poter uccidere per sempre Voldemort!” ma il fantasma gli si avvicinò maggiormente tanto che Harry cominciò a sentire una sensazione di freddo. “C’è dell’altro lo leggo nei tuoi occhi…”

“Sì... lo devo fare per salvare una persona a me cara... quindi ti prego…” allora il fantasma della giovane gli si avvicinò e disse:

“Se tu la vorrai, lei ti comparirà, se tu la cerchi, la stanza verrà da te”

E poi Helena scomparve nel nulla ad Harry non servì pensare a che stanza si riferisse, ma si precipitò verso la stanza delle necessità.

Hermione e Ron erano giunti davanti all’entrata dei segreti e lì Ron per entrare pronunciò delle parole in serpentese e vedendo l’incredulità sul viso di Hermione, Ron disse in sua difesa: “Harry parla nel sonno, alcune volte parla in serpentese… meglio così che quando parla di Draco... credimi.”

A Hermione scappò una mezza risata perché nella sua mente si fece largo la scena di Harry che dormiva e di come parlasse a un Ron mezzo addormentato del suo Draco solo quello le fece dimenticare la vera ragione per cui fossero lì. Ma appena furono all’interno Ron andò a prendere il dente del basilisco e con esso distrusse il Calice. Poi i due giovani maghi andarono a cercare Harry.

Nel frattempo la professoressa Mcgranitt aveva appena usato l’incantesimo Piertotum Locomotor e l’aveva usato per rianimare tutte le statue e le armature e ponendoli a difesa del castello, invece Lumacorno, Molly e altri stavano lanciando tutto intorno alla scuola l’incantesimo Protego Maxima dicendo:

“Protego Maxima, Fianto duri, Repello inimicum”

Questi tre incantesimi insiemi creavano una potente barriera magica contro i Mangiamorte, invece Seamus, Ginny, Neville e Luna erano di comune accordo andati a mettere delle bombe fatte dal signor Finnegan per distruggere il ponte di legno e uccidere più licantropi possibili.

Dopo che era stato preparato tutto, dall'altra parte della barriera era giunto Voldemort al suo fianco tantissimi mangiamorte e altre creature oscure, come ragni, troll, giganti e i dissennatori. Alla sua destra stava Piton e Bellatrix e un po’ più lontani i Malfoy.

In quel momento mentre Harry era finalmente riuscito a entrare nella stanza delle necessità e anche a trovare il Diadema Corvonero, quando sentì esclamare: “Potter! Che cosa fai con la mia bacchetta?”

Harry si voltò di scatto e senza pensarci andò incontro a Draco e lo abbracciò. “Malfoy! Sei tu vero? Non sei un altro o un mio sogno, vero?”

“Certe volte mi chiedo se sei veramente il prescelto o solo un idiota, Potter!”

“Sì sei tu… a meno che oltre a copiare il tuo corpo abbiano preso anche il tuo carattere… ma ti rendi conto che ero preoccupatissimo per te dopo quella volta in cui io…”

“In cui hai fatto l’idiota con mia zia lì? No tranquillo sono pur sempre un Malfoy ci vuole ben altro per spaventarmi!”

“Meglio così... comunque io sono qui per recuperare questo! E tu?”

“Ma è così ovvio, Potter, il motivo per cui sono qui... è per te, certo che alcune volte sei duro di comprendonio! Ora è meglio andarcene da qui, prima mi era sembrato di… come non detto fai finta di litigare con me, stanno arrivando Goyle e Tiger..”

Harry guardò verso la sua destra e vide arrivare Tiger esso appena vide Harry lanciò un incantesimo potentissimo di fuoco senza pensare alle conseguenze tragiche di quel gesto.

Infatti Harry fu costretto a scappare e a nascondersi con Draco su degli scaffali, mentre loro si trovavano lì Ron e Hermione stavano cercando Harry ma a un certo punto Ron disse: “ Ma ovvio che stupido che sono stato, non ci arrivi, lui si trova nella stanza delle necessità! L’hai detto tu stessa che sulla Mappa del Malandrino non appare…”

“Sì hai ragione l’ho detto…” rispose Hermione.

Una volta trovata vi ci entrarono, ma capito ciò che stava uccidendo entrambi presero due scope e con esse portarono in salvo Draco e Harry. Purtroppo per Tiger e Goyle non ci fu nulla da fare ma grazie a loro, anche il diadema andò distrutto. Una volta in salvo Draco disse: “Potter, ascoltami bene, non farti uccidere. La battaglia vera avrà inizio solo ora. Ma tu devi vivere ricordati il nostro futuro insieme, mi hai capito?”

“Ma certo, Malfoy!” e i due si scambiarono un bacio prima di lasciarsi Ron e Hermione si voltarono dall’altra parte un po’ imbarazzati.

Nel frattempo l’esercito di Voldemort era riuscito a penetrare all’interno di Hogwarts e così ebbe inizio la Battaglia.

Un inizio tragico infatti non solo molti studenti persero la vita tra i quali purtroppo anche Lavanda, la maga innamorata di Ron l’anno prima, per mano del licantropo Frerir. Nel frattempo Hagrid fu catturato dagli Acromantula dei ragni un tempo sotto il controllo del suo amico Aragog ma ora non avendo più nessuna figura che li guidasse sono passati al lato oscuro. George e Lee Jordan sconfissero il mangiamorte Yaxley, ma Fred si bloccò per ridere a una battuta di Percy fu un grave errore perché proprio in quel momento venne colpito a morte dal mangiamorte Rookwood sotto lo sguardo di George il quale cercò di fare qualcosa e per il fratello ma ormai poté solo portare il suo corpo nella sala grande trasformata in infermeria. Dove Molly e Arthur caddero a terra e piangono per il dolore della perdita.

Mentre ogni speranza sembra persa per sempre, in quel momento una voce quella di Voldemort disse:

“Vi siete battuti con coraggio, ma avete perso vi concedo il tempo di piangere le vostre vittime... Poi voglio che mi consegniate Harry Potter altrimenti vi ucciderò tutti!”

Harry, Ron ed Hermione fecero ritorno alla sala grande per trovarla piena di cadaveri di molti amici, tra cui Lavanda, una delle sorelle Patil e poi Ron corse dalla sua famiglia per scoprire con grande orrore che suo fratello Fred fosse morto. Ma anche Harry si fermò in un angolo in cui stava il professor Lumacorno vicino a quacuno, quel qualcuno era Remus o quello che ne rimaneva infatti, aveva un occhio coperto da una benda, una parte del corpo non riusciva a muoverlo ma il peggio fu nello scoprire che Ninfadora fosse morta anche se lui le parlava come se lei fosse lì accanto a lui. Lumacorno alzò lo sguardo verso Harry e disse: “Una volta finita la guerra lui andrà a San Mungo... mi dispiace Harry…”

Potter uscì da lì distrutto e piangente, ma fu raggiunto da Draco: “Potter... vieni qua... io vorrei esserti più di conforto….” ma Harry non lo stette ad ascoltare si lasciò solo coccolare per poi dire: “Ho deciso... andrò da lui!”

“No! Lui ti ucciderà! Tu non devi morire... Potter, io... ti amo!”

“Anch’io ti amo, Malfoy, ma è proprio per questo che lo devo fare, non capisci lo devo fare per te e per tutti loro hanno sofferto abbastanza. Ora lasciami!”

“Se vai da lui... questo sarà un addio, Potter… non penso però di poter vivere senza di te… spero che vicino al letto di Remus a san Mungo ci sia un posto anche per me…”

“Tu sei un idiota, Malfoy! Io tornerò lo sai che torno sempre da te!”

“Sì lo so…” Harry e Draco si lasciarono con un ultimo bacio.

In realtà Potter non sapeva bene cosa dovesse fare ma a un certo punto appena lasciato Draco ebbe una visione di Voldemort e Piton alle barche sul lago nero. Allora dopo aver reso con sé Ron ed Hermione andò lì ma trovò solo Piton morente che gli lasciò un suo ricordo in una boccetta dicendogli: “Vai al pensatoio Harry!”

Harry si precipitò nello studio di Silente e li aprì il pensatoio e vi aprì il ricordo che ebbe inizio:

“Una bambina dai capelli rossi, in un prato che viene scacciata da un'altra dai capelli neri... Il suo nome è Lily.

Lily che conosce Piton, i due fanno amicizia.

Ma Severus ne è innamorato, ma Hogwarts cambia tutto…

Arriva James Potter e Lily si lega in poco tempo a lui…

Piton diventa un mangiamorte… Giunge il giorno che cambiò tutto il 31 Ottobre 1981. Un Piton distrutto dal dolore tiene tra le braccia una Lily morta..

E infine di come in realtà Piton volesse bene a Harry e di come Silente decise di farsi uccidere da lui perché stesse morendo per via dell’horcrux e di come quella cerva vista al lago ghiacciato fosse sua… Infine venne a sapere di come lui stesso fosse l’ultimo Horcrux, l’horcrux non voluto da Voldemort l’incidente di quella notte maledetta…”

Harry corse fuori dallo studio di Silente e andò verso i suoi amici non dovette nemmeno parlare che sia Ron che Hermione si misero a piangere, ma Ron ripresosi disse: “Allora noi come ti saremo utili? Amico mio!”

“Voi dovete trovare Nagini il serpente e lo dovete uccidere! Grazie ragazzi!”

Mentre loro andavano a cercare il serpente Harry andò all’appuntamento nella foresta nera con Voldemort ma mentre ci stava andando a un certo punto si ritrovò nella tasca dei pantaloni la pietra della resurrezione e dopo averla fatta girare tre volte nel suo palmo, si ritrovò i fantasmi dei suoi genitori e di Ninfadora e Sirius davanti a sé.

James e Lily gli fecero i complimenti, invece Sirius gli chiese di prendersi cura di Remus e Ninfadora di prendersi cura del figlio a Harry a quest’ultima richiesta scappò una lacrima. Poi finita la chiacchierata, andò da Voldemort, quest’ultimo non ci penso nemmeno e uso pronunciò subito: “Avada Kedavra” e Harry cadde a terra apparentemente morto. Fu mandata Narcissa a controllare che lo fosse ma questa gli si avvicinò e disse: “Potter, lo so che sei ancora vivo... ma tranquillo non lo dirò a nessuno... quello che voglio e pretendo da te e che ti prenderai cura del mio Draco”

“Sì, signora Malfoy”

“Grazie!”.

Dopo essersi alzata e giratasi verso Voldemort disse “È morto!”

“Avete sentito: Harry Potter, il prescelto, è morto!” disse Voldemort vero i suoi.

Tutti ne erano felici, tutti tranne Lucius che si avvicinò a Narcissa. “Dimmi la verità cara”

“La saprai a suo tempo.”

Il corpo di Harry venne portato da Hagrid il mezzo gigante che piangeva, quando giunsero a Hogwarts i primi ad uscire furono Ron, Hermione, Draco e Ginny seguiti da Neville, Luna, Molly, Arthur, Remus, Lumacorno, George e moltissimi altri. Il primo a parlare fu Draco: “No! Non può essere... perché? Perché sei morto, tu ed io dovevamo rimanere insieme per sempre…”

Voldemort lo guardò con disprezzo profondo per poi dire: “Draco, non avrei mai pensato che la famiglia Malfoy potesse cadere così in basso!”

“Io ti ucciderò, maledetto! Voldemort sei solo un bastardo che merita la morte! Tu non potrai mai capire l’amore che ci legava che ci lega. Perché io lo amerò per sempre... E odierò per sempre la mia famiglia che si è messa dalla tua parte, sono da compatire!” Draco stava per concludere ma intervenne Neville: “Tutti noi abbiamo combattuto per le nostre libertà! Dobbiamo dimostrare che persone come loro non dovranno mai vincere! Quindi anche se purtroppo Potter non c’è più... noi non ci arrenderemo mai!” finito di parlare estrasse dal capello la spada grifondoro.

In quel momento Harry saltò su: “Sorpresa! Non sono morto, Voldemort, non voglio dirtelo ma... penso che tu abbia parecchi problemi all’interno delle tue fila!” in quel momento arrivarono in suo aiuto anche altre creature della foresta nera come i Minotauri e Aberforth e molte altre persino fierobecco.

Voldemort rimase quasi solo, Bellatrix venne uccisa da Molly, molti mangiamorte tra cui Lucius e Narcissa scapparono e Voldemort, si ritrovò in poco tempo solo.

Alla fine dopo tanto tempo era solo e debole perché Neville aveva ucciso il serpente proprio nel momento giusto così che Harry riuscì anche a spezzare la bacchetta di sambuco e uccidere per sempre Voldemort.

Harry raggiunge gli altri su quello che un tempo era il ponte, dopo aver abbracciato Ron e Hermione, venne raggiunto da Draco ma prima che lui possa dire qualcosa Harry gli si avvicina e dice: “Questa è tua, è la bacchetta di sambuco... in fondo sei stato tu a…” ma non riuscì a finire perché fu schiaffeggiato da Malfoy. “Tu, tu. tu! Sei un vero bastardo, mi fai credere di essere morto e invece eri ancora vivo... ma ti rendi conto di che paura mentre concludeva piangeva cosa mi hai fatto provare quando ti ho visto senza vita in braccio a quel Hagrid? Pensavo che non ti avrei più visto, Potter…” non gli importava più di cosa pensassero di lui tutti i presenti ma si precipitò su Potter e lo abbracciò e baciò. “Potter, tu sei e sarai per sempre il mio idiota!”

Invece Ron rivolto a Hermione disse: “Miseriaccia e gli elfi domestici di Hogwarts chissà come stanno?”

“Oh! Ron, sai che ti amo proprio per questo tuo lato…” e anche loro si lasciarono andare dopo tanto tempo in un bacio profondo e Luna verso gli altri “Era ora che entrambe le coppie si mettessero insieme!Ora andiamo non c’è più nulla da vedere…”.

Il giorno dopo Hogwarts era quasi stata ricostruita del tutto, Harry stava preparandosi per andare ad abitare nella casa di Sirius con Draco, invece Hermione era pronta ad andare a vivere con Ron a casa sua almeno per adesso.

Tutti loro erano pronti ad affrontare ciò che li avrebbe attesi fuori dalla scuola di Hogwarts e sarebbe stata una vita altrettanto dura per tutti…


Angolo dell'autrice:
*alt non mi uccidete* questo non è l'ultimo capitolo! Infatti manca l'epilogo u.u
In cui inserirò molte cose tipo che fine hanno fatto le varie coppie .....anche perchè finirla così mi dispiaceva molto ç.ç

 Alla fine non ho ucciso tutta questa gente come nei libri o come nei film, no io mi sono trattenuta! u.u 
Remus lo mantenuto in vita ma....ovviamente non è uscito proprio bene dalla battaglia.... ma lo vedrete meglio nel prossimo capitolo con cui si conclude questa FF!
Fatemi sapere come vi è sembrato questo nuovo capitolo! Grazie *^*
Ringrazio la mia beta per il preziosissimo sostegno che mi da! Chi recensisce e chi segue e chi la inserita tra le preferite grazie mille! :*
Al prossimo capitolo Fuji.

 

 



 

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Eccomi con l'ultimo capitolo! Premetto che è un epilogo alternativo u.u Ci vediamo giù! ù.ù


 

Harry e Draco vivevano insieme, per un po’ di tempo avevano vissuto nella casa di Sirius, ma poi li c’erano troppi ricordi legati a un passato che era meglio dimenticare . E così i due maghi si erano comprati una villetta a Hogsmeade, l’unico luogo in cui bene o male non c’erano né troppe persone che li conoscevano né troppi ricordi legati al passato.

La villetta era molto carina all'esterno era circondata da un variopinto giardino pieno di fiori, con un viottolo di ghiaia che arrivava fino alla porta d’ingresso.

Entrando c’era subito un piccolo corridoio, che a destra conduceva in una cucina all'interno di essa vi era un tavolo di legno, decorato con una tovaglia bianca tutta ricamata e al centro un fiore, un camino con all’interno un calderone e poi un lavandino. Davanti alla porta della cucina stava un'altra porta che portava a un piccolo ma comodo salotto in cui c’erano due sofà e una comoda poltrona con al centro un tavolino di vetro. Al secondo piano invece c’era una camera da letto e un bagno, in seguito venne aggiunta anche una camera per gli ospiti per ogni evenienza…

Era piccola come casa ma per i due maghi andava bene così. Harry riuscì a concludere gli studi con un enorme successo e riuscì anche a trovare un posto di lavoro come Auror, però una sera Draco gli disse: “Potter, sei sempre via... il tuo lavoro ti porta lontano da me... Non pensi che potresti accettare il lavoro che ti ha offerto il primo ministro della magia?”

“Dici... che dovrei fare il capo degli Auror e stare tutto il giorno dietro a una scrivania? Ma lo sai quanto io ami l’avventura…” ma Draco fu molto convincente.

La mattina dopo Harry si trovava nel Ministero della Magia per andare a parlare con il nuovo Ministro della magia, mentre stava uscendo dal suo ufficio sentì: “Harry come stai? È da tanto che non si ci vede!”

Harry si girò di scatto. “Hermione! Io bene grazie e tu? Come sta Ron e i tuoi…” s’interruppe ma Hermione lo prese per il braccio e insieme andarono a una caffetteria li vicino.

E appena si furono seduti a parlare fu Hermione: “Sai dopo la guerra... Ron aveva bisogno di un po’ di riposo sai dopo la morte di Fred... e così siamo andati in Australia e lì io ho ritrovato i miei genitori e dopo aver annullato l’incantesimo, ho deciso di tornare a Hogwarts e finire gli studi. Ora lavoro al ministero nella sezione Regolazione della legge magica e tu Harry?”

“Oh! Io invece sto con Draco, durante i processi dei suoi genitori siamo stati in casa di Sirius, poi i Malfoy sono stati assolti e infine noi ci siamo trasferiti a Hogsmeade in villetta con giardino. Io sono divenuto un Auror... ma visto che a detta di Draco lo stavo trascurando, ora sono venuto qui per prendermi l’incarico di lavorare solo in ufficio... sai non voglio perderlo!”

“Suvvia Harry, ci vorrà ben altro per perdere Draco dopo tutto ciò che avete passato!”

“Ron! Da quanto tempo! Cosa ci fai tu qui?”

“Hermione non te lo ancora detto… io e lei ci siamo sposati! Pensavamo di invitarti ma… sai ora con noi vive Remus…”

“Ma è meraviglioso! Tranquilli non mi sono offeso. Remus come sta?”

Ron ed Hermione si guardarono poi Ron disse: “Come vuoi che stia... ha perso tutto... comunque domani sera tu e Draco siete invitati a casa nostra! Noi viviamo vicino ai miei genitori! A domani sera Harry”

Harry si alzò dal tavolo e li salutò.

Arrivo a casa in uno stato di euforia tanto che Draco disse: “Potter, vedo che sei felice…” Harry gli racconto l’accaduto ma Draco rispose: “Non posso venire... non penso che a Remus faccia piacere vedermi…”

“Non dire cavolate, se tu non ci vai, non ci vado nemmeno io!” a quel punto fece l’espressione più imbronciata che potesse fare e così Draco disse: “E va bene verrò anch’io, Potter!”

Mentre Draco era a farsi il bagno Harry se ne stava coricato sul letto e li chiudendo gli occhi pensò a quello che era avvenuto una volta finita la guerra:

“Harry aveva fatto la sua scelta: stare con Draco. Una decisione che l’aveva portato ad allontanarsi sempre di più dai suoi amici.

Soprattutto perché i Weasley dopo la morte di Fred erano cambiati non volevano più nulla a che fare con i Malfoy ritenendoli gli unici responsabili dell’accaduto. Si ricordava anche come durante i processi loro non l'avevano neppure salutato perché lui stava con Draco. Ma lui non sarebbe mai tornato sui suoi passi…

Poi di come l'essere andato a trovare Remus a San Mungo era stata una pessima idea e di come non aver detto nulla a Draco…

L’unico rapporto di amicizia consolidato e durato era quello con Luna Lovegood oltre tutto la maga era la loro vicina ma con Neville si erano lasciati e ora lei stava con un altro mago. Che Harry e Draco trovavano molto simpatico.”

Venne interrotto da quel filo di pensieri dal ritorno in camera di Draco. “Potter! Ci sei? A cosa stavi pensando?”

“Stavo solo pensando che l’aver scelto te Draco è stata la decisione migliore della mia vita!” il biondo arrossì leggermente per poi coricarsi al fianco del fidanzato la notte sarebbe stata molto lunga e movimentata.

Il giorno dopo passò velocemente e divenne sera, Harry e Draco si smaterializzarono davanti alla porta dei Weasley. Ad aprirgli la porta fu Ginny era cresciuta ormai era quasi una donna, la maga li fece accomodare nel salotto.

Lì Draco si sedette subito al fianco di Harry, si sentiva un po’ fuori posto tutti lo osservavano o almeno era questo che pensava lui…

Fu Harry a rompere il silenzio imbarazzante che si era creato: “Io e Draco siamo fidanzati! Poi pensavamo di sposarci un giorno… Il nuovo fidanzato di Luna è un bravissimo mago” per fortuna in quel momento il campanello suonò e Ginny domando: “E chi può essere?” ma fu superata da Harry che aprì la porta. “Luna, Rolf è bello che siate arrivati!”

Una volta entrati all’interno a parlare fu Luna: “Rolf, penso che Harry e Draco non se la passassero molto bene senza di noi… Draco sembri un cagnolino spaventato e tu Harry sei tutto sudato! Allora di cosa si parla?” Luna era sempre la solita, in quel momento arrivarono anche Remus e George.

Una volta entrati in casa Remus andò in salotto. “Siamo appena stati al cimitero... Oh! Harry è da un bel po’ che non si ci vede... oh c’è anche lui…”

Draco si alzò e disse: “È logico capire Harry che sono di troppo... Hermione e Ron hanno invitato te! E tu come sempre, mi hai voluto portare sperando in una cosa che non avverrà mai... il passato ci perseguiterà per sempre, caro!”

Harry si alzò per parlare ma in vece a parlar fu Rolf: “Io penso di potervi dire che Draco è una persona meravigliosa e anche Harry lo è. Io e la mia Luna siamo felici di averli sia come amici che come vicini! Penso che questo comportamento sia riprovevole da parte di voi che un tempo eravate amici di Harry. Invece di essere felici della sua felicità voi… Andiamocene via prima che io dica cose di cui mi potrei pentire!”

Luna concluse dicendo: “Tranquilli ragazzi, non morirete di fame si dà il caso che io abbia fatto una torta salata sapete non è che io non avessi fiducia nella serata ma posso dire di sapere che i tuoi amici Harry sono tutti pazzi…”

Ad Harry scappò una risata poi si voltò verso i presenti e disse: “Io ho scelto di stare con Draco. Quando l’ho fatto, sapevo bene di come sarebbe stato tutto un po’ complicato, ma non abbandonerò mai più Draco per nessuno. Quindi forse ci rivedremo o forse no, non importa salutatemi Hermione e Ron appena tornano dal Ministero, grazie”.

Harry, Draco, Luna e Rolf si smaterializzarono davanti alla villetta di Luna e lì a parlare fu Draco: “Potter... mi dispiace così tanto... io so quanto tu ci tenevi a questa pace...forse è meglio…”

“Non dirlo nemmeno c’è una cosa più importante! Tu. Tu Draco, sei il mio tesoro.

Draco lo baciò per ringraziarlo. La serata passò lieta a casa di Luna.

Invece nello stesso momento a casa Weasley Ron e Hermione tornarono dal lavoro “Allora Harry e Draco non sono ancora arrivati?” chiesero.

“Ehm... a dire il vero sono già andati via…” rispose George.

Ron sgranò gli occhi: “Ma perché? No non ci posso credere, voi cosa avete fatto o detto?”

A parlare fu Remus: “Io credo di parlare per tutti i presenti, quando dico che Harry ci ha tradito. Si è messo con un Malfoy. Poi con lui c’erano anche Luna e Rolf. Comunque tanto per dire cosa vi è saltato in mente?”

Hermione lo guardò esterrefatta pensando come poteva lui parlare così di Harry “Ma ti senti quando parli, Remus, cioè è il nipote di Sirius, è il figlio di James e Lily. Non è un volgare mago qualsiasi: lui è Harry Potter, colui che ci ha salvato tutti… non è colpa sua se Fred e Ninfadora sono morti e tanto meno è colpa di Draco. Ma io dico se siete tutti impazziti! Di’ qualcosa Ron!”

“Hai detto tutto tu, Herm… io non saprei neppure cosa dire se non che domani Harry e Draco verranno qui! E ci saremo anche noi... così almeno forse le cose andranno meglio e se voglio portare anche Luna e Rolf va benissimo!”

Hermione capì il perché si fosse innamorata di Ron era per la sua semplicità e la sua positività.

Il giorno dopo Harry, Draco, Luna e Rolf erano di nuovo davanti alla casa di Ron ed Hermione. Ma questa volta ad aprirgli la porta fu Ron. “Ragazzi! Venite dentro. Scusate molto gli altri per ieri sera... ma qui dentro è sempre così, mai un’allegria… scusate ancora!”

“Ron tranquillo, va tutto bene.” Nel solito salotto della sera prima c’erano tutti ma questa volta c’era anche Hermione.

Il pranzo fu servito e mentre si mangiava a parlare fu Hermione: “Allora Rolf, tu devi essere il nuovo compagno di Luna vero?”

“No, a dire il vero sono suo marito, ci siamo sposati lo scorso Maggio. Harry e Draco ci hanno fatto da testimoni”

“Oh! E tu cosa fai di lavoro?” a rispondere fu Harry con parecchio entusiasmo: “Lui è un naturalista, proprio come suo nonno Newt Scamandro”

Rolf lo ringraziò con un cenno del capo. Erano quasi arrivati al dolce che Luna disse: “Draco, parla anche tu… più delle volte sei sempre così prolisso durante le nostre cene…”

Allora Draco disse: “Io… ed Harry... pensavamo di sposarci… Luna Rolf sono d’accordo… ma io pensavo che magari anche voi potreste venire… a entrambi farebbe piacere…”

“Oh sì e magari potremmo anche parlare di come i tuoi genitori se la siano cavata! E di come alcuni degli amici della tua famiglia abbiano ucciso alcuni nostri familiari e si magari potrei portare anche il figlio di Ninfadora!”

Hermione si prese la testa tra le mani e Ron guardò il soffitto, ma Harry sorprese tutti dicendo: “ Se insultarci ti fa sentire meglio, Remus, fallo pure. Ma sappi che le tue parole sono vuote come la tua anima e il tuo cuore. Noi ci sposeremo comunque, i Malfoy abitano in Irlanda, noi non ne sappiamo più nulla, se non qualche lettera sporadica di Narcissa per vedere e sapere come sta Draco. Ma per il resto nulla… continuiamo a mangiare questa torta è buona non è vero Draco?”

Draco lo guardò un po’ tra il meravigliato e lo sconvolto però rispose: “Sì... ma forse sarebbe meglio... nulla sì è buona, Potter!”

Harry prese un ciuffo di panna con il dito e lo porse a Draco dicendo: “Assaggia!”

Draco gli leccò il dito per poi dire: “Buonissima!”

Luna e Rolf continuarono a mangiare come nulla fosse ma gli altri ne rimasero un po’ traumatizzati. “E questa scenetta? Cavolo, Harry?” disse Ginny.

“Nulla non fateci caso fanno sempre così... non sono dolcissimi?” gli rispose Luna.

“No! Se permettete mi è passata la fame…”

Fu in quel momento che Draco tirò fuori il suo lato odioso: “Potter, penso che la tua ex sia super gelosa di noi! E poi guarda gli altri... legati a un passato che non tornerà più. Questi individui sono la tristezza fatta persona, cosa c’è di tanto sbagliato nel fatto che Potter ed io ci sposiamo, eh? Lui è felice è sbagliato... perché se lo è, allora è certificato che per essere tuoi amici, Potter, bisognava essere dei pazzi. Quindi io che ti amo sono un pazzo perdutamente innamorato e felice.” Finito di parlare si alzò andò da Harry e lo baciò.

Rolf e Luna si alzarono e andarono a sedersi sul divano accanto a loro a quel punto a parlare fu Ron: “Io ed Hermione verremo al vostro matrimonio, ma non penso che…” invece George disse: “Anch’io ci verrò! Scusami Harry, se sono stato un po’ così idiota.” Alla fine anche il resto dei Weasley chiesero scusa ad Harry, l’unico che si ostinava era Remus.

Harry si alzò dal divano per andare verso di lui e solo allora si accorse guardandolo meglio che l’occhio destro era di vetro, il braccio e la gamba erano due arti artificiali, riflettendoci bene all’ospedale San Mungo non ci aveva fatto molto caso… “Remus, tu dovresti voltare pagina... hai un figlio, devi andarlo a trovare ha bisogno di te! E tu lo sai bene…”

“Harry, io...” lacrime calde rigavano il suo viso “vorrei che lei fosse al mio fianco che Sirius fosse qua con me... io sono solo… e son in questo stato... guardami…”

Harry lo abbracciò forte a sé dicendo: “Un amico a me caro, quando ero giù di morale mi abbracciava sempre. Forse anche a te, Remus, farebbe bene ogni tanto essere abbracciato.”

Dopo un paio di minuti si staccarono e prima che Harry uscisse dalla casa, Remus disse: “Harry, anch'io verrò al tuo matrimonio!”.

Appena furono a casa Draco chiese: “Potter, prima parlavi di Cedric?”

“Non fare il geloso Draco... comunque sì però è passato è solo quello ora dormiamo.”

 

1 Maggio

 

Harry era felice tra poche ore sarebbe stato sposato con Draco…

Draco invece era felice ma anche molto nervoso…

Harry era vestito con uno smoking nero, seguito da un monopetto bianco e da braghe nere. Le scarpe erano di vernice rigorosamente nere anche loro e infine un cilindro nero.

Draco invece portava uno smoking bianco anche le scarpe ero di vernice bianca e nel taschino un garofano rosso.

Il mazzo di fiori era stato composto da Luna che per l'occasione ci aveva inserito “Gardenia sincerità, Nontiscordardimé amore vero, Girasole devozione, Giglio Bianco purezza, Tiglio amore coniugale e per finire tutti i papaveri di tutti i colori Bianco sogni, Rosso passione, Rosso scuro gratitudine

Luna era soddisfatta di sé per il risultato finale quel mazzo rappresentava tutto quello che provava Draco verso Harry.

Per la cerimonia i Weasley misero a disposizione il loro giardino, era stato riempito di fiori, al centro stavano delle sedie bianche davanti a esse un altare bianco con un arco circondato da rose rosse per arrivarci bisognava attraversare un tappeto di velluto rosso. Le damigelle in questo caso Ginny, Hermione e Luna avevano il compito di lanciare sugli sposi dei petali di fiori. Ron invece aveva solo un compito tenere le fedi due anelli che Harry aveva commissionato a un fabbro Irlandese. Erano anelli particolari per via della loro forma si chiamavano “Claddagh Ring”.

Harry stava aspettando Draco sull’altare e appena esso gli giunse davanti chiese: “Sei nervoso Draco?”

“Sì perché tu non lo sei vero, Potter?”

“No, sono felice è diverso, Malfoy”

“Anch’io lo sono, Potter…”

Con grande felicità Harry notò subito che seduti in prima fila, c’erano i Weasley e tra loro c’era anche Remus con in braccio il piccolo Ted Lupin un bambino veramente dolce.

Dietro c’era George con al suo fianco la moglie Angeline che in braccio teneva il piccolo Fred Weasley II. Al loro fianco stava Hermione.

Harry e anche Draco erano felici che lì ci fossero anche loro con le loro rispettive famiglie. Appena il prete finì di parlare arrivò Ron con le due fedi e mentre Harry lo stava mettendo a Draco e vice versa Ron leggeva la pergamena con inciso il significato di quegli anelli così originali.

La pergamena diceva

“Le mani sono lì per amicizia, il cuore è lì per amore.

Per fedeltà lungo gli anni, la corona vi è sovrapposta.”

Quella era una filastrocca che spiegava il significato dei tre simboli dei due Claddagh Ring.

Draco lo guardò per poi dire “Potter! Sono meravigliosi! Ora che siamo sposati... posso baciarti quando voglio, ora sei veramente mio e io sono tuo per sempre…”

“Sì! Ora finalmente siamo una cosa sola!” a quel punto Harry baciò lo sposo e Draco ricambiò il bacio con tutto l’affetto che aveva in corpo.

Poi gli invitati si trasferirono a dei tavoli, per fortuna la giornata era bellissima, come se anche il sole fosse felice per i due sposi.

Non c’era una nuvola che macchiasse il cielo che era di un azzurro acceso.

A ogni tavolo c’erano dei fiori diversi a quello di Remus c’erano delle rose di color Rosa e Rosa scuro Gratitudine e amicizia, in quello di George e dei Weasley i fiori di Pero amicizia durevole e infine in quello di Luna e Rolf c’erano le Magnolie amore per la natura. Invece in tutti non mancavano due tipi di fiori la Stella di Betlemme riconciliazione e Glicini Amicizia.

Tutti brindarono a un’amicizia e a un amore duraturo.

Poi si piombarono sulla torta, era una tipica torta i sei strati e tutta ricoperta di rose rosse fatte di cioccolata  Harry aveva chiesto a Luna e Rolf di occuparsi di tutto e lo avevano fatto nel migliore dei modi.

La giornata si concluse con altri brindisi, poi alla fine fu Remus a parlare: “È stato tutto bellissimo, però penso che ora i due novelli sposi vogliono stare soli... per consumare la loro prima notte da sposati!”

“Sì prima che Harry scopra che la vita da sposato non è così rosa  fiori come uno possa pensare... amico mio Draco ti ha incastrato!” disse Ron ridendo e anche beccandosi una spinta da Hermione.

Tutti risero e poi Harry e Draco decisero di andarsene a casa una volta giunti davanti alla porta della villetta di Hogsmeade. “Potter! Ora consumeremo per bene questa prima notte vero?”

“Ma certo!” anche se Harry si sentiva un poco stanco ma si ricordò subito delle parole di Ron “mi raccomando Harry la prima sera non dire di no se no tu non sai di cosa sono capaci le mogli…. Io lo so e ti posso dire che Hermione dopo è stata incavolata per diversi mesi!” Harry inghiottì a vuoto un paio di volte “Andiamo su in camera ora subito!”

Draco non se lo fece ripetere due volte. L’amore quella notte aveva un sapore diverso come di vittoria, infondo finalmente si erano sposati.

Il mattino dopo due corpi nudi e sudati stavano coricati pigramente sotto le lenzuola. “Io stamattina non ho voglia di alzarmi e tu, Harry?”

“Mi hai chiamato per nome….nemmeno io, Draco!”

“Ma ovvio ora siamo sposati! Come dovrei chiamarti, sei mio marito… alcune volte sei un po’ stupido, Harry.” ma Potter sapeva bene che non si sarebbe mai abituato fino in fondo a Draco che lo chiamava per nome.

 

11 anni dopo….

Harry e Draco che si vestono in fretta “Muoviti Harry, sei sempre il solito ritardatario... Oggi c’è il battesimo di Rose e ti ricordo che è la seconda figlia di Hermione e Ron!”

“Guarda che lo so… solo che me ne ero dimenticato, troppe nascite in questi ultimi anni: prima la seconda figlia di George e Angelina, come si chiamava? Oh! Si ecco Roxanne! E poi il venir invitati alla partita di Ginny nella squadra Holyhead Harpies di Quidditch e infine anche l’altro battesimo di Hugo il primo figlio di Hermione e Ron….”

“Se hai finito di lamentarti come mio padre andiamo! Harry, siamo in ritardo come sempre…”

Harry e Draco arrivarono come sempre in ritardo tanto che Ron esclamò: “Miseriaccia! Un tempo ti ricordi, amico mio, eravamo noi due ad arrivare in ritardo alle lezioni.” I due amici scoppiarono a ridere.

Draco invece andò ad accomodarsi, finito il battesimo dopo aver messo a dormire i bambini e gli altri più grandi andarono a giocare in giardino. Il gruppo di amici si sedette intorno a un tavolo a parlare dei vecchi tempi.

Poi Harry guardò Draco e capendo che era il momento giusto per dirglielo cominciò: “Ho una notizia… io e Draco adotteremo una bambina. Andremo a prenderla domani.”

“Ma questa è una bellissima notizia, Harry! Noi tutti siamo felici per te!” dissero in coro ma Ron aggiunse: “Amico mio, capirai presto che avere una bambina piccola in casa è una tragedia! Meglio uccidere Draghi credimi sulla parola…” quello gli costò un pugno ben dato da Hermione.

“Però sono delle grandi soddisfazioni!” concluse Ron.

La serata proseguì così per parecchio tra risate e abbracci.

Il giorno dopo Harry e Draco erano andati all’orfanotrofio e avevano preso una bambina in fasce.

Nel pomeriggio andarono a casa Weasley, Draco avrebbe preso delle lezioni da Molly per far in modo che la bimba non presentasse della mancanza di una mamma.

Mentre Harry stava comodamente seduto sul divano accanto a Remus disse: “Sai Lupin, la chiameremo Lily Luna Potter Malfoy…. Si lo so troppi nomi!”

“Wow! Tuo padre e Sirius sarebbero felici quanto lo sono io in questo momento per te, Harry. Sai, un giorno di molti anni fa, Arthur mi aveva detto che forse un giorno io avrei accettato Draco... quel giorno è arrivato: accetto che tu e lui stiate insieme e che abbiate adottato la piccola Lily Luna!”

Harry lo ringraziò dal profondo del suo cuore.


L’anno dopo il 2009…

Ted Lupin inizia ad andare a Hogwarts, Remus compie 48 anni e li festeggia andando al cimitero accanto alla tomba di Sirius. “Remus, spero che tu non abbia intenzione di bere?”

“Draco, cosa ci fai tu qui?”

“Sono venuto qua con la piccola Lily… voleva farci un giro, sai è un’appassionata di vampiri... non so bene da chi abbia preso…”

“Forse da sua madre... scusa non sono mai stato bravo in queste cose.”

“Perché non vieni con me, andiamo a casa e poi festeggiamo lì il tuo compleanno!”

Remus seguì Draco a casa sua. Ma lì con sua grande sorpresa c’erano anche gli altri. “Benfatto, Draco!” urlò Ron.

“Non dovevate… io sono così felice nessuno tranne Sirius e James si ricordavano di me…”

“Ora ci siamo noi! Per te, Remus” disse Harry.

La festa continuò fino a sera tardi, poi tutti ritornarono a casa loro.

 

7 anni dopo il 2015...

Una bambina di 7 anni corre felice per casa inseguita da un Draco incavolato. “Harry! Lily è stata di nuovo troppo tempo con Ron… e ora è di nuovo una peste!”

“Su forza, Lily, devi prepararti alla svelta che tra poco arriveranno gli altri... se no non verrai con noi in Cornovaglia a trovare Bill e Fleur… e niente mare!”

“No... papà io farò la brava… è Draco che è cattivo…” lacrime agli occhi arma infallibile “io non ho fatto nulla giuro!”

“Non si giura sulle bugie... non preoccuparti verrai comunque con noi! E niente lacrime sono nato prima di te…”

Quando giunse il pulmino volante di Arthur e furono saliti Lily si sedette vicino a Remus. Durante il viaggio la piccola disse: “Mi dispiace, zio Ron… ma Draco non vuole che io viaggio vicino a te dice che sei un cattivo consigliere…”

“Draco ha ragione, Ron è un cattivo esempio per te Lily!” disse Hermione.

Ron stava seduto accanto a Draco e replicò: “Non ci posso credere! Io non andrei mai in giro a dire queste cose di te ai miei figli!”

“No, è vero però tu stai insegnando a Lily un mucchio di scherzi che lei ripete in giro e questo non va bene: è una bimba!”

Harry si mise a sedere tra i due. “Alt ragazzi! Siamo in vacanza e che vacanza è se litighiamo…”

“Hai ragione, Harry, scusa Ron!”

“Miseriaccia mi ha chiesto scusa... Ok scusa anche me, Draco!”

Il bus arrivò la mattina dopo, appena Lily e Draco scesero esclamarono: “Wow ma è tutto bellissimo! Non è vero, Harry?”

“Si è tutto molto bello!”

“Hai visto a entrambi piace villa conchiglia!” disse Remus.

Ormai era sera Victoire la figlia di Bill e Fleur si trovava seduta accanto a Teddy e vicino a essi stava Lily. A un certo punto Remus disse: “Mio figlio piace molto a tua figlia Bill forse un giorno... Invece tua figlia Lily è troppo piccola, eh Harry?”

“Mia figlia ha una cotta per il figlio di mio cugino… Draco non vuole sentirne nemmeno parlare….”

“Spero che non sia per il fatto che sia un babbano?”

“Ma certo che no, Remus! È solo perché sua nonna è Petunia, loro hanno fatto soffrire tantissimo Harry… Ma la bambina non ha colpa non deve entrarci in queste faccende!” Nessuno ribatté ma per fortuna cambiarono discorso.

Il giorno dopo Lily si alzò presto e andò con Teddy e Victoire al paese vicino a Villa conchiglia. Lily si guardava in giro incuriosita: “Come si chiama?”

A rispondergli fu Teddy: “Questa è una cittadina babbana di nome Tinworth! Non devi usare i tuoi poteri capito?”

“Ok!” ma la bambina era troppo presa a guardarsi intorno. Quando a un certo punto vide da lontano una pasticceria da essa uscivano vari profumi ma la vetrina era meravigliosa tutta piena di vari tipi di torte e altri dolci e così vi entrò all’interno.

A casa Conchiglia Draco disse: “Harry come hai potuto farla andare da sola in un paese babbano?”

“Oh ma dai Draco, calmati non è sola… è con Teddy e Victoire…”

“Sì lo so ma… io… ora vado subito a vedere e tu fai quello che vuoi, Potter!” e se ne uscì dirigendosi verso il paese.

Ron chiese: “Harry come vanno le cose?”

“Nulla di che soliti bisticci... tra coniugi! Lui è arrabbiato per via di Lily, alcune volte ho come l’impressione che ama più lei che me…”

“Non è un'impressione è la realtà, tranquillo sarà così finché Lily non andrà a Hogwarts ricordati che stai parlando con uno che ha due figli!”

“Grazie per avermelo detto… ora si che sto meglio!” disse Harry tra il divertito e l’offeso.

Intanto Draco era giunto a Tinworth e lì trovò Lily seduta sul bordo della fontana. “Lily... cos’è successo? Perché piangi?”

“Io ho te e Harry come papà ma la mamma chi è?”

“Oh bambina mia... la tua mamma non c’è più, però io e Harry ci saremo sempre per te, sai una volta un amico di Harry disse che abbracciare aiuta a stare meglio! Vieni qua da tuo papà, piccola mia!”

In quel momento arrivò anche Harry. “Come sta?”

“Ora meglio! Perché io ho te e Draco e sono una bambina felice!”

Harry, Draco e la piccola Lily Luna rientrarono nella villa.

L'estate volge al termine e Draco disse: “Appena torneremo a casa, tu ricomincerai a lavorare e io a fare il papà! Con la piccola Lily Luna sai, Harry, non pensavo che essere genitore fosse così complicato, ma sono felice di condividerlo con te!”

“Anch’io con te, Draco”.

 

19 anni dopo

Era il 2027 e la piccola Lily Luna Potter Malfoy aveva 19 anni e stava finendo gli studi a Hogwarts.

Invece Teddy e Victoire si sposano.

Harry e Draco sono due uomini di 46 anni felicemente sposati con una figlia di 19 anni.

Ron e Hermione sono due genitori felici, anche se Ron è ormai stempiato.

Hugo Weasley è uno che non ha voglia di studiare così va a lavorare con suo zio George nel negozio Tiri Vispi Weasley invece Rose sua sorella è intelligente e studiosa quanto la madre così va a lavorare al ministero della magia.

Remus oramai 66enne invece va ad abitare in Cornovaglia con il figlio Teddy e con lui si confida: “Sai io amavo molto un'altra persona e tua madre lo sapeva... lui era Sirius Black!”

“Io ti vorrò per sempre bene, padre, e mi rende felice che tu ti sia confidato con me”.

Doveva ammettere che lì nella villa Conchiglia si stesse veramente molto bene…

Il 20 Giugno 2029

“Harry dove hai messo gli anelli? E il vestito?”

“Draco calmati! Meno male che è arrivata Herm! Lily Luna è di là!”

Ma Draco era nel panico “Ma ti rendi conto che oggi la nostra bambina si sta per sposare?”

“Sì me ne rendo conto! Sono così felice per lei, Draco!”

“Tu sei un idiota, anzi sei il mio idiota, Harry!”

Lily Luna era una bellissima donna di 21 anni era alta e pesava il giusto. Portava un bellissimo vestito celtico bianco con filamenti di edera qua e là. Lo aveva fatto per lei Luna in fondo stava per diventare sua nuora...

E una coroncina di argento con una perla azzurra al centro.

Il suo sposo era Lorcan Scamander ovvero il figlio di Luna e Rolf.

I due come Harry e Draco ne furono veramente molto felici degli eventi e del fatto che da amici ora erano anche parenti.

Anche se Draco aveva fatto tutti i dovuti accertamenti su Lorcan tipo vedere che fosse veramente fedele alla sua piccola Lily, che volesse bene a tutti e che non fosse un Serpeverde.

Per sua fortuna il ragazzo era un Corvonero come sua madre Luna.

Il matrimonio fu meraviglioso e il resto lo fu altrettanto. Ma quando il giorno ebbe fine, Harry disse rivolto a Draco: “Ora andiamo a casa! Loro devono consumare la loro prima notte insieme…”

“C-cosa? Non se ne parla Lorcan se la tocchi io…”

“Non farci caso, tesoro, papà Draco è sempre così... ma papà Harry dice sempre di lasciarlo parlare che poi si calma! E poi ora noi abbiamo la nostra casa!”

A quel punti Harry afferrò Draco e disse: “Allora noi andiamo!” e poi i due si materializzavano. “Potter! Perchè? Io…”

Harry lo baciò e poi “Tu Draco, non devi fare nulla se non entrare con me nella stanza da letto e lì... far l’amore! Con me!”

“Harry… i-io… oh quanto ti amo…”

 

Un bel po’ di anni dopo…

Seduti in un giardino, ci sono due anziani maghi uno è Draco e l’altro è Harry…

Si amano come la prima volta, in cui si sono incontrati…

E intorno a loro ci sono dei bambini che corrono. “Nonno Draco è migliore di nonno Harry!” dice il primo e il secondo gli risponde “No, non è vero nonno Harry ha salvato tutti lo dice anche nonno Draco!”

“Li senti i bambini, sono così dolci… è Draco?”

“Sì Harry, e hanno ragione tu mi hai salvato da me stesso e dal mio destino!”

“Davvero? Io mi ricordo solo di un mago rompiscatole…”

“Ed io di un mago giovane e idiota! E ora di un idiota anziano!”

“Ecco non sei cambiato nemmeno un po’ però io ti amo come la prima volta!”

“Anch’io... ti amo, Harry Potter…”

I due anziani maghi rimasero lì a tenersi per mano per tutta la giornata mentre intorno a loro albergava la felicità.


Angolo autrice:
ebbene si siamo arrivati alla fine di qyesta storia! u.u Spero che vi sia piaciuta! Perchè a me è piaciuto molto scriverla ! ù.ù
Prima dei ringraziamenti, vi faccio sapere che tonerò ma non più con una Drarry ma con Wolfstar (Remus / Sirius) perchè si ora mi sono affezionata a loro! *w*
Passiamo hai ringraziamenti: ringrazio di cuore yumiko toru, innamoratalohobbit96 e Zoelin che con le loro recensioni mi hanno dato forza per arrivare fin qui! Poi ringrazio  chi la messa tra le seguite  Zoelin, yumiko toru,lumamo64,girasole98 e Darkslitherin *che soddisfazione ben 5 persone grazie di cuore* u.u E infine ringrazio Innamoratalohobbit96 e Vulnere_amoris per averla inserita tra le seguite! Grazie mille a tutti voi! *^*

Se ve lo stete chiedendo l'anello tipico irlandese che Harry dona a Draco per le nozze è questo 



A me piace tantissimo come anello! *w* 
Alla prossima storia!
Un bacione :*
La vostra Fuji.


 

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