Toujours - NejiTen Moments

di Sakurina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *Le Labyrinthe de Lune* ***
Capitolo 2: *** *Blanc Comme La Neige* ***
Capitolo 3: *** *Le Destin D’Une Tenue* ***



Capitolo 1
*** *Le Labyrinthe de Lune* ***


A Vale e Francy

A Vale e Francy

Le Bianche YinYang

A cui voglio un mondo di bene

 

 

..:Toujours:..

 

 

 

 

*Le Labyrinthe de Lune* [457 parole]

 

Versailles, 1742

 

E l’abito di seta d’Oriente scarlatta si impigliava nei rami spinosi dei roseti dei vasti giardini reali.

E i suoi capelli castani, prima raccolti in un’intricata acconciatura di nastri e piume, cadevano ora liberi sulle sue spalle, in un’ondulata cascata di boccoli.

E la sua risata, nascosta per tutta la serata dietro un ventaglio di seta nera a ricami cremisi, riecheggiava squillante e melodiosa per i prati e i labirinti di cespugli del parco di Versailles.

Ma ogni labirinto aveva almeno un punto cieco, e Tenten aveva trovato quello che pose fine alla sua fuga dal palazzo, da dove le note di violini e pianoforti si innalzavano riempiendo l’aria di quella fresca notte primaverile.

Ansimante, appoggiò le spalle al muro di foglie che la bloccava senza via d’uscita.

Quando il pesante pestare di passi si avvicinò, facendo sbucare la sagoma di un giovane alto e possente dall’angolo della siepe, Tenten sospirò, lasciandosi scivolare una mano sul petto, nudo a causa dell’abbondante scollatura che le evidenziava il seno.

Avanzando nelle tenebre, un raggio di luna filtrò tra i cespugli, colpendo in pieno la figura del ragazzo: la pelle diafana, gli occhi cristallini e intenti a scrutare l’ombra, l’uniforme militare candida bordata d’argento che gli donava quell’aria di regale superiorità ed elegante forza.

I lunghi e setosi capelli castani, legati in un’ordinata coda, danzarono nel vento con i suoi passi, mentre avanzava mascherando alla perfezione un ghigno soddisfatto dalla sua impresa.

La sua preda sorrise maliziosa dalle fitte tenebre, mentre si mordeva con ansiosa impazienza il labbro inferiore, assaporandone il gusto amaro del rossetto, e la mano destra era intenta a giocare con i boccoli ribelli che le cadevano sulle spalle.

Finalmente il ragazzo la raggiunse, bloccandola con un braccio alla parete di foglie e studiandone la sensuale bellezza con sguardo trepidante di desiderio.

“Volete farmi impazzire stasera, mademoiselle?”

La risata cristallina di Tenten gli accarezzò il viso, facendolo fremere.

“Non potrei mai prendermi gioco di voi, monsieur.

“E allora si può sapere cosa state facendo così discinta fra le braccia di un comandante delle guardie, di grazia?” domandò Neji, allacciando fermamente un braccio intorno alla esile vita della ragazza, per stringerla contro il suo petto.

“Si dice che i labirinti siano luoghi in cui la ragione dell’uomo si smarrisce, e l’unico modo per trovarne l’uscita sia ascoltare il consiglio del cuore.” suggerì Tenten, accarezzando lievemente la schiena del ragazzo.

“Io non seguo mai il mio cuore, mademoiselle.” rispose egli, il tono freddo e categorico.

“Si dice che i labirinti siano stregati appunto per questo…” sorrise ella, lasciandosi catturare le labbra carnose in un ardito e bramato bacio.

Ed entrambi si immersero nelle tenebre, abbandonando il lieve fascio di luce bianca, testimone indiscreto di un amore proibito.

 

 

 

 

 

*Angolino di Sakurina*

 

Vi avevo promesso una NejiTen, e mi è venuta fuori un’intera raccolta di flash AU attraverso i secoli [dei secoli amen XD].

Una cosa che apprezzo del NejiTen è che per me si può trasporre perfettamente in ogni tipo di AU, sia essa storica o attuale. Mi sto divertendo molto con questa raccolta. *w*

Spero che apprezziate tutti! <3

 

Cara Vale, questa è innanzitutto per te, per farmi perdonare un paio di cosette e per corromperti su consigli grafici ;-)  …e perché sono la tua Rukia preferita, senza dubbio. ù_ù

 

Cara Francy, questa è anche per te, e per le tue splendide recensioni che mi sciolgono ogni volta e mi danno la carica per scrivere. <3

 

E ad entrambe, perché… mi devo far perdonare per il maltrattamento del NejiTen nella “Nuova vita di Ino Shika  Cho”, ma so che mi perdonerete lo stesso… vero? *__*  [occhioni da cerbiatto mode on].

 

Alla prossima flash, e le recensioni sono sempre ben gradite! *O*

 

Un bacio,

Luly

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Capitolo 2
*** *Blanc Comme La Neige* ***


A Vale e Francy

A Vale e Francy

Le Bianche YinYang

A cui voglio un mondo di bene

A Sil

Che ama i poeti maledetti.

 

 

..:Toujours:..

 

 

 

 

*Blanc Comme La Neige* [parole 503]

 

Montmartre, Paris, 1899

 

E i suoi lunghi capelli venivano mossi da quel vento freddo, che subdolo si infiltrava dalla finestra cigolante, mentre il tramonto infuocava quel cielo stranamente limpido di fine inverno, incendiando anche le increspature dell’acqua putrida della Senna.

E i singhiozzi della ragazza furono sovrastati dal rumoroso cadere delle carte, sollevate dalla scrivania dalla brezza insidiosa; e cadendo, quei fogli pieni di sentimenti e d’inchiostro circondavano i due amanti come petali di rosa bianchi, sporcati dalla penna del peccato.

Tenten lasciò scivolare la mano gelida e tremante sul volto freddo e umidiccio del ragazzo, in un gesto tenero e pieno d’amore, a cui mai si era lasciata andare in sua presenza prima di allora.

Improbabile che Neji percepisse il suo affetto in quel momento, contratto nell’agonia di un dolore causatogli da alcol e droghe, ma forse ancora di più dal rifiuto di un mondo a cui non si era mai sentito legato, di cui voleva cantare le semplici bellezze senza trovare parole mai adatte.

Un nuovo singhiozzo della ragazza, una lacrima dettata dalla sua impotenza in quel momento e dall’odio per quella povertà che le impediva di pagare un medico per salvare l’unica persona che l’avesse fatta sentire importante, esistente, viva.

“Neji… vado a chiamare aiuto…” singhiozzò la giovane, accarezzando il volto pallido e consunto dell’amante appoggiato sulle proprie ginocchia, ancora disteso a terra, così come l’aveva trovato rientrando a casa.

“No… resta qui… tu… per me… sei…” sussurrò Neji, le parole che uscivano come un sussurro debole e roco dalle labbra esangui.

“…il sole.” concluse la sua frase ella, in uno spasmo di pianto che la portò a piegare il volto verso quello del ragazzo, baciandolo con passionale disperazione, assaporandone il sapore di vita per quei brevi e preziosi istanti.

E il ricordo del loro primo incontro riaffiorò nella sua mente come illuminato di una luce candida e soffusa, come il colore degli occhi di Neji, e della neve, e della luna; gli occhi dell’artista più desiderato dal popolo e odiato dalla borghesia il giorno in cui adocchiò lei al Le Chat Noir, lei, la più insignificante tra tutte le cameriere; la neve che fioccava su Parigi, quella sera in cui lui, senza rivolgerle parola, la riaccompagnò a casa e, silenzioso e freddo come la neve, le rubò un bacio ancora prima di chiederle il suo nome; la luna che aveva illuminato il loro amore di notte, ingarbugliato fra lenzuola e versi d’amore dedicati a quella cameriera, decantata come la sua musa, il suo sole.

La vita vuota di Tenten aveva trovato senso fra quelle strade degradate di una Parigi di fine secolo, fra le braccia di un poeta maledetto, scostante e burbero, ma che a suo modo l’aveva saputa amare immensamente; e non poteva fare a meno di pensare che per lei l’amore aveva assunto il colore del bianco, e bianco sarebbe per sempre stato, bianco come i fogli su cui Neji scriveva con l’inchiostro la sua arte, e su cui la morte scrisse di nero la sua fine.

 

 

 

 

 

*Angolino di Sakurina*

 

Ecco qui la seconda flash.

Dopo il ‘700 e i giardini di Versailles, rimaniamo in Francia, a Parigi, dove Neji, poeta maledetto, consumato da droga e alcol e dai vizi di una vita sregolata e ai margini di una società borghese che non riesce ad accettare, muore fra le braccia della sua amante. Tenten, una semplice cameriera in uno dei locali più in voga di fine secolo, “Le Chat Noir”, viene intravista da Neji e sarà amore folle. Dopo una appassionata storia d’amore, Neji muore nell’appartamento in cui ha vissuto con Tenten, lasciandole solo delle poesie come ricordo dei suoi sentimenti.

Nella prima shot il contrasto fra le tenebre e la luna, in questa l’inchiostro sulla carta, messi con l’intento di sottolineare il contrasto fra bianco e nero, yinyang. Che mente contorta, la mia. U_U

Alla prossima flash,! *O*

 

Un bacio,

Luly

 

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Capitolo 3
*** *Le Destin D’Une Tenue* ***


* * [parole 492]

A Vale

Perché è una grande nel suo impegnarsi sempre

E perché mi ha stressata fino alla fine per aggiornare.

 

 

..:Toujours:..

 

 

 

*Le Destin D’Une Tenue* [parole 493]

 

 Paris, 1940

 

E i suoi tacchi appuntiti spezzavano il pesante silenzio che avvolgeva quella notte morta, mentre l’orlo dei lunghi pantaloni da uomo le accarezzava le scarpe lucide, finendo quasi sotto il tacco; erano larghi, tenuti stretti in vita da una cintura di pelle nera, anch’essa maschile.

L’ampia camicia candida le copriva il petto, abbellita da una cravatta a righe e da una giacca in tinta coi pantaloni, un completo di quelli che solo i veri signori potevano indossare – come colui a cui l’aveva sottratto.

Tenten storse le labbra, sistemandosi bene sul capo il berretto in stile gangster, prima di entrare con fare rozzo nel night club.

Ignorò i soliti sguardi interessati dei soldati stipati all’interno del locale, regalò un lieve cenno di capo ai pochi conoscenti, mentre la sua meta le era fin troppo chiara.

Si appoggiò al bancone del bar, ordinando uno scotch liscio, pagando il barista solo con un occhiolino e un sorrisetto malizioso.

“Una donna con indosso abiti maschili… è alquanto sconveniente.” commentò l’uomo al suo fianco, con quel tono altezzoso e provocatorio fin troppo conosciuto. La fascia scarlatta decorata di una svastica nera capeggiava sul suo braccio, segno distintivo fin troppo monotono.

“Un nazista con lunghi capelli setosi… è alquanto ridicolo.” ribatté lei, assaporando con ghigno subdolo il suo drink.

“Le donne qui in Francia parlano troppo e non agiscono mai.” commentò allora lui, scrutandola con quegli occhi di ghiaccio freddi, gelidi.

“Voi soldati nazisti invece agite troppo senza parlare. O almeno, senza dire cose sensate.” rispose ella, levandosi il cappello per lasciar cadere una morbida cascata di capelli ondulati sulle spalle.

“E cosa ti ha spinta a seguirmi nella mia stanza ieri notte, donna francese?” la provocò lui,  affondando la mano nella setosa chioma di lei.

“Avevo bisogno di un vestito per esibirmi oggi.” ammiccò Tenten, prima di appoggiare il cappello sul capo del soldato e dirigersi a grandi passi verso il palco, dove il pubblico reclamava a gran voce la sua esibizione serale.

Il microfono le scivolò in mano, le note le sfuggirono melodiose dalle labbra, i tacchi slittarono sul palcoscenico; due occhi di ghiaccio la fissarono intensamente, per riconoscere in quell’angelo cantante la donna che aveva amato di una cocente passione la notte precedente.

“Le cabarettiste francesi rubano spesso gli abiti ai loro uomini?” domandò il soldato dai lunghi capelli al barista, con fare disinteressato.

“Le normali cabarettiste no, ma Tenten non è mai stata un’artista nella norma, maggiore Hyuga.”

“No, direi di no.” sospirò Neji, sistemandosi il cappello per poi dirigersi verso l’uscita del locale.

Presto una voce appesantita dal fiatone lo raggiunse, spezzando la quiete di quella serata primaverile.

“Tornerai, soldato?”

“Chi può dirlo, Tenten.”

“Tu.”

“Io no. Il destino.”

“Il destino… non esiste.”

“Se il destino è interessato a farmi riavere il mio vestito, forse sì.”

E velocemente Neji appoggiò il suo cappello sulla testa di Tenten; questa se lo sistemò sul viso, nascondendo le lacrime silenziose che annunciavano un doloroso addio.

 

 

 

 

 

*Angolino di Sakurina*

 

Ed eccoci qui, ad un “classico” 1940, durante l’occupazione nazista della Francia.

Neji nazista che purtroppo è un epiteto che gli calza fin troppo a pennello, ma qui questo aspetto politico è sondato molto superficialmente. È un Maggiore, quindi ha un grado abbastanza alto dell’esercito, ma non sappiamo quanto veramente creda in questa sua ideologia.

La figura di Tenten in questa fan fiction mi è stata ispirata da un personaggio che amo moltissimo, Marlene Dietrich. Una cabarettista irriverente e provocatrice, che indossa abiti da uomo mantenendo una sensualità unica e accattivante. Ovviamente la Dietrich era tedesca, ma visto che ormai sono fissata ad ambientare il NejiTen in Francia, ho traslato il tutto.

L’ultima battuta di Neji forse lo rende un po’ OOC, ma secondo me ci potrebbe anche stare, in una situazione del genere.

Non mi piace quanto le altre due, ma mi ci sono impegnata comunque. Spero vi possa aggradare. <3

 

Un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito! *__*

Ryanforever

Celiane4ever

Kimly

Nejisfan 94

V@le

Hachi92

 

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