Running with the wolves

di Madworld916
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Where will we go? ***
Capitolo 2: *** Come un fiore sbocciato ***



Capitolo 1
*** Where will we go? ***


Grande Inverno sembrava essere tornato il castello di un tempo , circondato da un clima apparentemente comune , gli abitanti che vagavano indaffarati , le guardie impegnate nei turni di pattuglia , ognuno preoccupato o preso dalle proprie faccende.
In realtà le cose erano molto cambiate da quando la famiglia Stark era stata assente. Le spesse mura avevano assistito a scene indicibili , crimini che si erano consumati nell’ombra, torture cui la stessa Sansa era stata sottoposta.
La giovane se ne stava silenziosa nella sala comune , lo sguardo fisso nel vuoto. Il piatto davanti a lei era ancora pieno di leccornie e dolci invitanti , ma lo stomaco le si era chiuso , ormai mangiava non tanto per gusto o appetito , semplicemente per una questione di necessità fisica.
La serva che le passò accanto si decise a sparecchiare , convinta che la sua padrona non avrebbe mangiato oltre.
Sansa biascicò un grazie in silenzio e poi si alzò da tavola.
Quella mattina aveva consumato il pasto in solitudine e silenzio , Jon era stato trattenuto tutto il tempo da questioni sicuramente più importanti di lei.
La rossa sorrise tristemente al pensiero del fratello , così vicino eppure sempre lontano.
Fratellastro.
Sansa imboccò il corridoio principale , salì una breve rampa di scale e uscì all’aperto.
Non appena fuori il vento rigido del Nord le pizzicò le guance e fu travolta dalla candida luce della neve che si era appena posata sul suolo.
Avanzò di qualche passo e si sporse dal parapetto.L’atrio esterno del castello era un via vai senza fine di persone , eppure tra tutte lo riconobbe immediatamente. I capelli incorniciati intorno al volto corrucciato , lo sguardo determinato e deciso del guerriero. Impugnava la spada con una grazia e una semplicità che agli occhi di Sansa sembrò quasi leggera. Jon stava insegnando ad alcuni ragazzi poco più grandi di lei , ancora troppo giovani per combattere e andare in guerra. Ma erano le circostanze ad esigerlo. Da quando Cersei Lannister aveva reclamato con un colpo di stato il trono di spade , aveva deciso di schierare le proprie forze armate contro il Nord e tutte le terre che si erano dichiarate indipendenti e libere. Per questo motivo lei e Jon si vedevano piuttosto di rado , entrambi indaffarati con questioni burocratiche di massima urgenza. C’erano alleati da cercare , soldati da istruire , e una serie di pratiche da sbrigare.
Mentre Sansa pensava con sguardo assorto , Jon la notò fin da subito.
Posò rapidamente la spada e si congedò dall’allenamento.
Quando raggiunse la sorella questa non se ne era nemmeno resa conto.
:”Sansa , starai congelando”
La giovane si ridestò e notò che il fratello aveva indosso una semplice pettorina di protezione dai colpi e nient’altro sopra.
:”Anche tu non te la passi molto meglio” disse sorridendo.
Il fratello studiò per un momento il proprio abbigliamento e si ritrovò a ridere di gusto. Sansa si beò del suono gutturale e seducente della sua risata , erano anni che non lo vedeva così sereno. Effettivamente sembrava un controsenso sentirsi così leggeri con tutti quei problemi da affrontare, eppure quando erano insieme le difficoltà si dissolvevano anche se solo per un momento.
Jon le si avvicinò e le posò una mano sulla guancia. :”Ti ho sentita urlare stanotte”
Improvvisamente il volto di Sansa si rabbuiò .
Era vero , quella notte era stata preda di incubi così vividi e reali che si era risvegliata attorcigliata tra le coperte , con la fronte madida di sudore.
:”Non riesco a dormire se non ci sei”
Lo investì con quelle parole e l’espressione di Jon si caricò di preoccupazione. La avvolse in un abbraccio tanto stretto da togliere il fiato. Inspirò il profumo di miele e lavanda dei suoi capelli e percepì distintamente i battiti del suo cuore farsi più frenetici. Sansa dal canto suo chiuse gli occhi di rimando e si abbandonò tra le braccia vigorose e protettive del fratello Fratellastro
. :”promettimi che stanotte ci sarai”
Jon sospirò e per tutta risposta la strinse più intensamente. Seppe di non poter mantenere quella promessa.













Quando ser Davos bussò alla porta di Jon Snow era ormai molto tardi , poco oltre la mezzanotte.
“Avanti “ tuonò una voce dall’interno.
Jon se ne stava seduto sul suo scranno , il mento poggiato sulle mani incrociate , lo sguardo perso nel vuoto. :”è il momento sire” Jon sospirò , fece per alzarsi , ma quando arrivò alla porta vacillò.
:”Ti prego dimmi perché lo sto facendo “
Davos lo guardò di rimando e provò compassione per quel ragazzo diventato uomo troppo in fretta. Gli posò una mano sulla spalla e jon vi si aggrappò come fosse stata un’ancora.
:”Perché è la cosa più giusta , vedrai che lei capirà” disse Davos.
Il giovane lupo non ne parve troppo convinto ma annuì ugualmente e avanzò di qualche passo.
Davos lo seguì pazientemente e insieme attraversarono freddi e silenziosi corridoi di Grande Inverno.
Raggiunsero la sua stanza in breve tempo e quando entrarono la trovarono seduta sul letto a ricamare , l’ambiente della stanza illuminato dalla flebile fiamma di una candela. Sansa sorrise vedendo Jon , ma quando riconobbe Ser Davos alle sue spalle capì che non si trattava di una visita di piacere.
"Sansa , mi dispiace doverti disturbare ma dovrei parlarti:”
Sansa mosse affermativamente il capo e rimase al suo posto mentre il fratello prendeva posto davanti a lei.
Jon la guardò intensamente negli occhi e Sansa percepì un clima di tensione.
:”Voglio che tu ascolti in silenzio ciò che ho da dirti , e spero che quando avrò finito non scapperai via maledicendo il mio nome”
Sansa passò lo sguardo tra lui e Davos con timore.
:”Jon mi stai spaventando”
Il Re del Nord sospirò poi parlò facendo ricorso a tutto il coraggio che gli era rimasto nel petto.
“qualche giorno fa ti ho detto di essere stato nella valle di Arryn per stipulare con Lord Baelish un accordo militare.”
Sansa rimase silenziosamente ad ascoltarlo , intanto Jon le prese le mani tra le sue e le strinse con forza e disperazione.
:”Ti ho mentito. La verità è che ho avuto un incontro con qualcuno inaspettato , una persona che è arrivata da molto lontano e che sta reclamando il proprio diritto al trono di spade.
Jon deglutì , il cuore prese a batterli freneticamente.
:”Daenerys Targaryen”
Sansa spalancò gli occhi sorpresa che quella donna leggendaria avesse finalmente attraversato il mare stretto. Eppure stentava ancora a cogliere il perché dello sguardo di Jon , così smarrito e confuso.
Lei gli sorrise ingenuamente :”Cosa c’è di così allarmante? Perché non me lo hai detto? Ti avrei accompagnato con piacere”
Nel frattempo Davos assistette in silenzio , preferendo non intromettersi in quella conversazione così delicata.
Il re del Nord ignorò le domande di Sansa , e con slancio inaspettato le prese il volto tra le mani. La rossa iniziò a sentire il timore crescerle dentro , le mani iniziarono a tremarle.
Jon parve sull’orlo d una valle di lacrime , eppure parlò.
:”Sai meglio di me che è un momento estremamente delicato e difficile , e che abbiamo bisogno di alleanze solide e stabili per poter respingere Cersei. Per farlo però ho dovuto rinunciare a molto , forse a tutto ciò che mi è rimasto. Ho rinunciato a te Sansa. Daenerys Targaryen mi ha proposto di sposarla , e io ho accettato”
Lo disse.
Poi silenzio.






NOTA AUTORE:
Ciao a tutti/e!
innanzitutto grazie a chi avrà la pazienza e la voglia di dedicare qualche minuto del proprio tempo per leggere questo breve capitolo. Esatto , è molto corto ma è volutamente tale perchè non sono convintissima di questa idea che mi ronza in testa da un po' di tempo a questa parte di conseguenza ho pensato di lasciare tutto al giudizio dei lettori , di voi lettori! Fatemi sapere se può essere interessante e se vale la pena continuare! Io vi mando un bacio e vi ringrazio di cuore!

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Capitolo 2
*** Come un fiore sbocciato ***


Lo guardò negli occhi per un tempo che parve infinito.
Jon dal canto suo aveva smesso persino di respirare , come sospeso , in attesa di un cenno da parte di lei.
Sentì chiaramente il suo cuore sbriciolarsi lentamente mentre riconosceva la delusione nello sguardo di Sansa.
La rossa iniziò a tremare ma non pianse , non gli diede questa soddisfazione, semplicemente si alzò lentamente e uscì dalla stanza senza voltarsi indietro. Quando la porta si richiuse alle sue spalle , Jon rimase di sasso , imbalsamato nella stessa posizione.
Sospirò sommessamente , sotto lo sguardo impotente di Davos , che per tutto il tempo era rimasto in silenzio ad osservare i due fratelli , legati da un rapporto che lui stesso non era mai riuscito a capire.
Era come se Jon non avesse mai potuto vivere senza Sansa , e viceversa. Il giovane Re del Nord si rimise in piedi e senza proferire parola si avvicinò alla porta. Davos tentò di trattenerlo , ma Jon lo scansò con delicatezza e andò via.










Le settimane trascorsero senza che Jon riuscisse a rendersene conto.
Era stato risucchiato sempre di più dai preparativi del matrimonio , Daenerys sarebbe arrivata entro pochi giorni e Grande Inverno era in fermento , tutti nel castello erano indaffarati e in trepidante attesa per l’imminente unione.
Tutti tranne il diretto interessato.
I suoi pensieri venivano completamente eclissati dalla figura di Sansa , fragile , delicata e bella da togliere il fiato.
Jon poteva vederla dalla vetrata della sua stanza , mentre se ne stava seduta sotto la neve a parlare con funzionari , messaggeri , sempre affiancata dall’imponente figura di Brienne.
Jon la osservò a lungo , desiderò poterla raggiungere , abbracciare e lasciare che il suo esile corpo si abbandonasse contro di lui.
Ma da quando le aveva parlato del matrimonio non si erano più neanche rivolti la parola.
Sansa lo evitava e ci riusciva maledettamente bene: se per caso lo incrociava nei corridoi cambiava immediatamente strada , e durante i bacchetti non si presentava mai se lui era ancora seduto.
Jon trascorse giorni bui e solitari , faceva lunghe passeggiate con spettro , lontano dal castello , si isolava dal resto del mondo , e anche quando era circondato da persone lui non c’era.
Sansa dal canto suo attraversò quelle settimane con l’ansia di veder arrivare Daenery Targaryen da un momento all’altro e allora, presa dalla disperazione, lo cercava , lo spiava da dietro le porte e si perdeva nella contemplazione di quel volto così deciso ma al tempo stesso gentile.
Passava la notte insonne , senza trovare pace , e capitava che spesso sgattaiolasse fuori dal letto e corresse fino alla porta di Jon ma senza mai osare entrarvi o bussare.
Semplicemente se ne stava lì , nella speranza di sentire il suo respiro , ma neanche Jon dormiva , seduto sul bordo del letto a guardare fuori e a immaginare come sarebbe stata la sua vita di lì a pochi giorni.
Quando però una mattina un messaggero irruppe nella sala dei banchetti con in mano un rotolo Jon chiuse gli occhi e capì.
Se lo rigirò tra le mani per minuti , sotto lo sguardo incuriosito dei presenti. T
ormund spazientito bofonchiò qualcosa e allora Jon ruppe il sigillo.
 
 Al Re e protettore del Nord Jon Stark, è con sollievo annunciarvi che la regina Daenerys della casa Targaryen, "Nata dalla tempesta", la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d'Erba, "la Non-bruciata", "Madre dei Draghi", regina di Meereen, "Distruttrice di catene”, ha ormi raggiunto Porto bianco e tra meno di due giorni si avvierà con un manipolo di soldati e uomini fidati a Grande Inverno per celebrare le nozze e stipulare l’accordo di alleanza.”

Jon deglutì e chiuse rapidamente la pergamena.
Tormund lo guardò di sottecchi e dandoli una gomitata sfoggiò un sorriso sbilenco che lasciava sottintendere chissà quale perverso pensiero.
:”Eh amico , ho sentito molte storie su questa khaleesi da stare apposto per tutta una vita se hai capito cosa intendo” E si lasciò andare sulla sedia ridendo di gusto.
Jon si limitò a sorridere ma quando vide Snasa entrare nella sala il riso gli morì sul volto.
Sua sorella avanzò verso di lui con una maschera di imperturbabilità e quando gli prese la lettera dalle mani e ne lesse il contenuto lo guardò compiaciuta. :”Quindi è in arrivo”
L’aria si era fatta pesante , i commensali cessarono di parlare , tutti gli sguardi erano puntati sui due fratelli , persino Tormund si era fatto serio.
Sansa guardava Jon e Jon guardava Sansa.
Nessuno dei due parlò.
La giovane lady studiò l’espressione del fratellastro per minuti, soffermandosi su ogni particolare del viso , in cerca di una risposta , di un cenno , un segnale che le facesse capire che anche lui , come lei , si era quasi consumato dal dolore.
Jon trasse un profondo respiro e senza proferire parola si alzò da tavola Sansa lo seguì con lo sguardo e quando lui la prese per mano conducendola via dalla sala lei non oppose alcuna resistenza.
La guidò pazientemente per i corridoi di Grande Inverno , e Sansa rimase mansueta al suo fianco , la piccola e delicata mano stretta nella presa solida del fratello.
Quando lui la fece entrare propri alloggi Sansa sollevò il primo dubbio. :”Non dovremmo essere qui”
Jon richiuse la porta e si sedette sulla poltrona esalando un sospiro di stanchezza.
Si prese il volto tra le mani e Sansa ebbe paura.
Non lo aveva mai visto così combattuto , angosciato , solo , e si maledisse di essere stata la causa di un tale tormento.
:”Sansa io non ce la faccio, la notte non dormo , non mangio più perché soltanto la paura di poter perdere ciò che abbiamo faticosamente ricostruito mi distrugge. Mi uccide il pensiero di dover passare anche solo un minuto senza di te”
Sansa fu trafitta dallo sguardo smarrito del fratello , e smise di respirare perché ciò che Jon le aveva appena dichiarato era proibito , sbagliato.
Pericoloso.
Il re del Nord si alzò avvicinandosi all’esile figura di Sansa.
Ogni passo era una stilettata al cuore di Sansa e quando le fu a un palmo dal naso la rossa perse se stessa in Jon , nel suo sguardo impavido ma al tempo stesso indeciso , nel naso dritto e delicato , nella barba ispida intorno alle labbra , piene morbide , labbra sulle quali Sansa aveva fantasticato per giorni.
Jon le cinse con delicatezza i fianchi , come per paura di perderla e consapevole che sotto la spessa stoffa vi era la pelle della sorella, percepì l’elettricità scorrere dalle sua dita.
Sansa sentì come un fremito al contatto delle mani di Jon sul suo corpo eppure non volle che lui smettesse di toccarla.
:”Jon …non possiamo”
Lui la guardò intensamente e strinse con maggiore urgenza la sua vita sottile.
:”Dimmi che tutto questo non ti fa effetto , che non ti senti più leggera quando ti tocco , che ti senti completa solo quando ci sono io e che la notte non riesci dormire se non occupo l’altra metà del letto , dillo e allora mi allontanerò all’istante”
Erano così vicini che il suo respiro caldo e affannoso le arrivava sul collo.
Sansa era ormai smarrita , non seppe più subordinare il desiderio al raziocinio ,quindi lo fece.
Senza preavviso , inaspettatamente avvicinò le sue piccole labbra a quelle del fratello , e lo baciò , varcando la soglia del non ritorno.
Un bacio atteso ormai da tempo , delicato e urgente allo stesso tempo , simbolo di un desiderio covato per mesi e solo ora finalmente sbocciato in un fiore profumato ma pieno di spine , di dolore.
Jon la strinse contro il proprio corpo , passandole una mano tra i capelli , mentre Sansa tentò disperatamente di slacciare le fibbie della sua giacca , presa da un impeto febbrile.
A malincuore Jon si staccò dalla sua bocca per lasciarsi andare a una risata e le bloccò le mani.
:”Non c’è fretta” sussurò al suo orecchio.
Sansa , paonazza in volto , gli restituì uno sguardo deluso
. :”Potrebbe non esserci tempo” rispose amaramente.
Lo guardò qualche secondo , poi , con la stessa spavalderia con cui lo aveva baciato , si liberò dal suo abbraccio ,e indietreggiando di qualche passo uscì dalla stanza.
Imboccò il corridoio verso la propria camera , le guance bagnate di lacrime.









NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! Rieccomi qui dopo qualche giorno di assenza.
In questi giorni ho scritto tanto ma ho cestinato anche molto e questo è tutto ciò che sono riuscita a produrre e che ho pensato potesse essere in qualche modo dignitoso per voi.
Mi dispiace se non è molto , ho intenzione di riprende con capitoli dal taglio più comune e quindi lunghi , per questo lasciatemi le vostre opinioni , ciò che pensate , io vi mando un enorme bacio!
A prestissimo!

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