Storie da pattinatori

di lilly0806
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vikturi - La chiamata ***
Capitolo 2: *** Yuri Plisetsky – Yuratchka ***
Capitolo 3: *** Sara Crispino – My love ends here ***
Capitolo 4: *** Yuri Katsuki – Un sorriso che scalda il cuore ***
Capitolo 5: *** Otayuri - Un rapporto che si costruisce con il tempo. ***
Capitolo 6: *** Guang Hong Ji - Stand by me ***
Capitolo 7: *** Photograph - Phichit Chulanont ***



Capitolo 1
*** Vikturi - La chiamata ***


Ciao :)

Ok, mi sono presa molto male con questo anime e non so, prima ancora di guardare se esisteva una sezione dedicata mi sono ritrovata a scrivere e… è nata questa one shot.

Amo questa coppia e amo Viktor (esco molto dal pensiero del fandom, vero? XD) perciò ho voluto immaginare cosa succederà nel prossimo episodio, visto anche che non vedo l'ora di vederlo. Forse ne scriverò altre di così brevi, neanche una pagina di word *sigh*, magari anche su altre coppie o su singoli perciò se avete suggerimenti su fatti che magari ancora non sono stati raccontati nell'anime o sono accaduti off-screen fatemi sapere! Spero vi piaccia e che mi lasciate un parere perché amo sentire cosa la gente pensa dei miei lavori e anche le critiche servono per migliorare!

Grazie per l'attenzione e buona lettura <3

Ps.: i crediti per l'immagine vanno all'autrice, non sono stata io a comporla ma non conosco il suo nome.



La chiamata - Viktuuri

Viktor...” la sua voce è incerta e riesco ad avvertire tutto il suo nervosismo, anche se prova a mascherarlo.

Makkachin sta bene, non preoccuparti più di questo.” rispondo, prima ancora che possa porre la domanda che gli premeva di farmi da quando l'ho avvisato del mio arrivo in Giappone.

Yakov ti tratta bene, sì?” domando io, quando lo sento ricadere ancora nel silenzio, e subito sento il suo respiro che si blocca e inizio a preoccuparmi ancora di più.

Cosa? Parlami…” il 'ti prego' lo lascio cadere senza pronunciarlo perché non voglio agitarlo ancora di più. Io posso anche lasciarmi andare al nervosismo, ora che sono lontano, ma lui non deve avvertirlo per nessun motivo e non posso permettere che abbia un attacco di panico adesso.

Niente, solo… non è lo stesso senza di te. Io… scusa, non avrei dovuto dirlo… se non dovessi vincere…” sento la sua voce spezzarsi e riesco quasi a figurarmelo mentre le lacrime scivolano sulle sue guance e cerca di trattenere un singhiozzo.

Yuri, non sarà l'ultima volta. Noi andremo insieme al Gran Prix Final. Tu ce la farai, io ho fiducia in te.” esclamo, infondendo nelle mie parole tutta la fiducia che ho in lui. È nata nel tempo, partendo da quel mero impulso di cercare in lui ciò che non riuscivo più a trovare in me: quella passione, quella musica, quel sentimento, quell'amore che ormai in me mancava ma che in lui è così forte. Lui che sta facendo tornare ad amare il pattinaggio anche ad uno come me che, dopo così tanti anni, aveva perso la capacità di stupire sia se stesso che il pubblico.

Ma se dovesse andar male… se non dovessi riuscire ad arrivare almeno in quarta posizione… Viktor… non voglio perderti così.” sussurra l'ultima parte, come se non fosse sicuro neanche lui di volermelo dire. Questa insicurezza che fa parte dei motivi per cui mi sono incuriosito all'ultimo Gran Prix e che sembra seguirlo ovunque tranne che in pista. Lì è solo Yuri.

Io so che non mi deluderai, abbi fiducia in me quanta io ne ho in te. Sono quasi…” cerco di avvertirlo del mio arrivo ma sento all'altro capo del telefono la voce di Yakov: “È ora, Yuri.” che lo chiama per farlo preparare.

Prometti che mi regalerai la migliore performance di sempre, che dimostrerai al mondo la forza del tuo amore.” decido quindi di concludere.

Lo prometto… guardami e non togliermi gli occhi di dosso.” risponde e riesco a figurarmi il sorrisino impertinente che gli colora, finalmente, le guance. Sospiro sentendo la chiamata che si chiude e lascio scappare quelle due parole che mi aleggiano sulle labbra da quando ho assistito al suo programma libero in Cina. Non posso ancora dirgliele ma lo faro, dopo la finale lo farò.

Il taxi si ferma di fronte al palaghiaccio e io corro al suo interno, sentendo già le grida degli spettatori all'ingresso del mio Yuri sulla pista.


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Capitolo 2
*** Yuri Plisetsky – Yuratchka ***


Ciao :)

Sono tornata subito con una nuova os che è dedicata ad una mia amica, _Macchan_ (colei che mi ha fatta ossessionare con YoI), che ama Yurio alla follia e mi ha fatto una testa così con lui prima ancora che iniziassi a guardarlo. È ambientata durante l'episodio 8 e segue Yurio da subito dopo la sua esibizione fino alla fine dell'episodio. Io spero vivamente di aver colto il personaggio come si deve e che decidiate di darmi la vostra opinione! Non sono sicura che il titolo sia scritto in modo corretto ma l'ho pres da come lo chiamano dal pubblico prima dell'esibizione e in quello sub-eng era scritto così.
Ricordate che accetto suggerimenti via recensione o via messaggio privato, se preferite, su coppie e personaggi di cui scrivere.

Ps.: l'immagine non è disegnata da me ma è presa da internet perciò i crediti vanno all'autore/rice!



Yuratchka – Yuri Plisetsky

Prima le signore.” così mi ha salutato il ragazzo che probabilmente odio di più al mondo, anche più di quel maiale giapponese. Non ci siamo più visti da quando abbiamo partecipato insieme al Gran Prix canadese, in cui lui ha vinto mentre io sono stato relegato al secondo posto, perciò il fatto che mi abbia subito apostrofato con quelle parole, sorridendo come se fosse il miglior pattinatore sulla terra… beh, quella è forse la cosa che mi fa incazzare di più. Lui non è il migliore: il migliore è Viktor e su questo dubito che qualcuno abbia qualcosa da ridire. Il suo stupido programma breve non può nulla contro il programma che lui ha coreografato per me, per non parlare della canzone… un inno alla stupidità sua e di chi l'ha scritta: 'Theme of King JJ', per carità!

Aspetto il mio punteggio con Yakov, mentre quell'idiota si prepara per iniziare la sua esibizione con i suoi coach che lo incitano come dei bravi polli ammaestrati, e non posso fare a meno di incazzarmi ancora di più mentre lo vedo guardarmi con il suo sorrisino stupido. Mi concentro talmente tanto nel guardarlo male che quando esce il punteggio quasi non me ne accorgo… almeno finché non mi rendo conto di aver perso contro quel ciccione del mio omonimo. Maledizione!

Durante l'intervista continuano a tornarmi in mente ancora ed ancora i 109,97 punti di quel maiale contro i miei 98,09 e, come colpo di grazia, arriva il punteggio di JJ: 113,56! Mi stai prendendo in giro, vero?

Sono così arrabbiato che mi viene voglia di distruggere la telecamera di questo fastidioso giornalista. Riesco a concludere senza spaccare niente, nonostante la stupida domandina: “Cosa ne pensi della classifica?” e ad allontanarmi per cambiarmi d'abito, finalmente. Il costume mi si è ormai incollato alla pelle per colpa del sudore e anche con la giacca addosso inizio ad aver freddo stando fermo in corridoio. Mi muovo in fretta, sono stanco oggi e voglio chiamare il nonno, per sentire se sta bene e per assicurarmi che domani riesca a venire a vedere la gara, ma lo farò solo una volta che sarò solo nella mia camera d'albergo.

All'uscita dello spogliatoio trovo Yakov, con la sua ex moglie, ad aspettare per scortarmi in hotel mentre mi fa le solite, vecchie, raccomandazioni: “Non andare a letto tardi.”... “Non litigare con nessuno.”... e così via fino alla peggiore “Non mangiare troppi pirozhki.” a cui io rispondo distrattamente perché so già che non lo ascolterò. Arriviamo in una delle sale d'attesa principali e lì vedo Viktor e Yuri il ciccione che litigano di fronte a tutti. Non sono sicuro che litighino davvero, in realtà, perché proprio mentre arriviamo sento il giapponese dire: “Devi tornare indietro!” a Viktor mentre lui gli risponde che non può… ma che diavolo succede ora fra quei due? Viktor sembra molto combattuto e ha un'espressione molto preoccupata in viso.

Finalmente ci nota e corre incontro a Yakov afferrandolo per le spalle e parlando di quanto si fidi di lui come coach per poi lanciare una bomba, dopo aver rifiutato di interrompere questa sua folle idea di lasciare la sua carriera di pattinatore: “Ti prego, sii l'allenatore di Yuri solo per domani!”.

Tutti noi lo guardiamo sconvolti… ci stai prendendo in giro, vero?

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Capitolo 3
*** Sara Crispino – My love ends here ***


Ehilà! Finalmente ho finito Sara -.-''

Ho scritto la prima metà in un lampo ma poi per un po' sono stata bloccata. L'unica cosa bella che mi sta venendo da questa settimana di malattia è che ho un sacco di tempo per scrivere quindi sto recuperando in un sacco di cose XD

Vabbè, penso sia d'obbligo dedicare questa mini os all'unica ragazza che non conosco, ma che so che si chiama Sara perciò è calzante, e che mi ha scritto ben due recensioni dandomi lo stimolo a continuare! Grazie mille Silvar tales per aver dato una possibilità a questa raccolta, con le tue parole mi hai motivata un sacco :*

La prossima sarà per un regalo di Natale ma non posso fare spoiler perché colei a cui è rivolta la sorpresa mi spia XP

A presto :*


Sara Crispino – My love ends here

Posso arrivare alle finali senza il tuo amore. Diventa più forte Michele Crispino” dirgli queste parole è stata una delle cose più difficili che io abbia fatto nella mia vita e il suo sguardo mentre mi allontanavo mi ha spezzato il cuore ma… andava fatto. Sia io che lui abbiamo diritto a vivere la nostra vita ma, finché ci ostineremo a mantenere questo legame così ossessivo, non potremo farlo.

Per la prima volta da quando abbiamo iniziato a pattinare mi ritrovo sugli spalti, come una comune spettatrice, mentre Micky si prepara ad iniziare. È così bello con quel costume, molto più che con quello del suo programma breve, perché gli da un'aria malinconica ma così romantica…

Non vai ad accompagnarlo in pista?” mi domanda Mila e io mi limito a guardare in basso senza rispondere, non ho voglia di parlare ora. Scivola verso il centro della pista con grazia e si prepara all'inizio della sua esibizione senza mostrare nient'altro che tristezza mentre annunciano il suo nome. Forse non avrei dovuto scegliere questo momento per mettere le cose in chiaro, forse avrei dovuto attendere almeno la conclusione di questo Gran Prix… ormai comunque è andata e non posso tornare indietro. Spero solo che non faccia casini e che mostri a tutti la sua miglior performance di sempre.

La musica parte e ancora una volta mi ritrovo a pensare a quanto sia bella 'Serenade for Two', è probabilmente il suo programma che amo di più fra tutti quelli in cui si è esibito negli anni e vederlo da questa distanza me ne fa rendere conto ancora di più. Allo stesso tempo però mi fa sentire così triste perché mi sembra di sentire l'eco dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti nei miei confronti. Arrivano i primi salti e mi ritrovo a trattenere il respiro mentre lo vedo effettuare perfino i salti della combinazione senza la minima sbavatura.

Amore. Posso avvertire l'amore perduto nel modo di pattinare di Michele.” le parole di Georgi mi bloccano un momento, mentre lui si muove delicato sui pattini e sembra così maturo… sembra un'altra persona rispetto a solo qualche minuto fa. Posso sentire il suo dolore, il suo abbandono mentre pattina pensando a me.

Le lacrime iniziano a scendere prima ancora che possa rendermene conto e si fanno più forti man mano che si avvicina al finale. Mi copro gli occhi, cercando di nasconderle dallo sguardo attento di Mila ma so che ormai ha capito che qualcosa non va: per anni ci siamo scontrate e con il tempo la rivalità si è evoluta in amicizia perciò mi conosce abbastanza da capirlo.

La canzone si conclude e non mi fermo un secondo a pensare alle conseguenze: mi alzo e corro più forte che posso. Scendo le scale incurante della gente con cui mi scontro mentre attraverso la zona che divide l'area pubblica da quella degli atleti. Corro verso il luogo in cui ai pattinatori viene annunciato il punteggio e mi butto fra le sue braccia. Sento la sua sorpresa ma anche la gioia e l'eccitazione dovuta ai risultati. Non tornerà tutto come prima, non lo permetterò, ma comunque non posso recidere il nostro rapporto, non sono ancora pronta a rinunciare a lui.

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Capitolo 4
*** Yuri Katsuki – Un sorriso che scalda il cuore ***


Ciaooooo!

Ok, l'ho scritta in un lampo oggi pomeriggio per cui ho deciso di pubblicarla anche se avevo deciso di aspettare a dopo il regalo ma appunto si è praticamente scritta da sola. È la volta di Yuuri… avevo inizialmente pensato di scriverla dal punto di vista di Yurio (come penso fosse nell'idea di chi me l'ha chiesta) ma sinceramente ho scelto per l'altro Yuri per due motivi:

1 Yurio ha già una sua os e vi assicuro che altrimenti sarebbe sembrata una raccolta yuriocentrica perché non si fermerà solo a quella storia, ve lo assicuro;

2 Penso che sia meglio così, volevo rappresentare l'emozione dietro a quel momento e credo che quello che sia più sincero sui suoi sentimenti verso l'altro sia Yuuri e per questo ho ritenuto che fosse più calzante.

Non so se sono stata chiara ma spero vivamente che v piaccia! A meno che non abbia un'ispirazione folgorante (pensavo ad una possibile os su Phichit in versione paparazzo o qualcosa del genere ma… boh, devo decidere aancora tutto e quindi si vedrà) ci rivedremo intorno alle feste, dipenderà dagli impegni familiari. Se volete farmi richieste fatemele pure via recensione o messaggio, accetto più o meno tuttofintanto che riesco a scriverne e magari in questo modo pubblicherò prima ;P

A presto :*

Ps. "pork cutlet boul" suona malissimo in italiano >.<

Richiesta: Ora ci vorrebbe un terzo capitolo che si focalizza sul momento del dopo-gara, in cui i due Yuri "fanno pace" e Yuri dà il meglio di sé in fatto di sorrisi ♥

Yuri Katsuki – Un sorriso che scalda il cuore
Sono così vicino al picco della mia carriera da pattinatore… voglio davvero arrivare alla medaglia d'oro durante questa stagione perché probabilmente sarà l'ultima. Viktor l'anno prossimo non sarà al mio fianco e sento che se non la ottengo con lui non riuscirò a farlo più… non da solo. E nonostante questo non gli permetterò di perdere ancora tempo facendolo rimanere come mio coach anche se non vincerò lo farò dimettere dopo le finali del Gran Prix e...
Qualcuno mi tira un calcio, senza che io me ne renda conto dato che ero troppo impegnato ad osservare il movimento del traffico per la via in cui mi sono fermato a riflettere. Prima che riesca a ricominciare a dare un senso a ciò che mi sta succedendo mi ritrovo nella neve, che mi raffredda permettendomi di riprendere un po' di lucidità e di schiarirmi le idee facendo scivolare via la depressione, almeno in parte.
Eccoti qui, 'ciotola di cotoletta di maiale', ho dovuto cercarti un bel po'.” esclama Yurio, ricambiando il mio sguardo dall'alto.
Yurio…” non mi sarei mai aspettato che sarebbe venuto a cercarmi proprio lui, soprattutto non dopo il mio comportamento al palazzetto del ghiaccio.
Cosa ti è preso prima? Smettila di inquietarmi!” ecco, appunto. Continua comunque a parlare, senza darmi il tempo di rispondergli: “E cos'era quel programma libero, poi? Tu puoi comunque scusare il fatto che non hai dato il tuo meglio per via dell'assenza di Viktor ma io non posso fare neanche quello! Ero al top della forma e ho ottenuto il mio miglior punteggio solo per perdere ancora una volta contro JJ! Non hai nessun diritto di sentirti più giù di morale di me 'cotoletta di maiale'!” conclude finalmente il suo monologo… non credo di averlo mai sentito parlare così tanto in mia presenza, almeno non senza che si arrabbiasse dicendomene di tutti i colori.
Mi lancia una busta di carta, arrossendo leggermente ed esclamando: “Puoi averli, dopotutto è quasi il tuo compleanno, no?” sentendolo rimango un momento inebetito, vedendo anche la sua espressione e non avvertendo nel suo tono nient'altro che… imbarazzo? E forse un po' di insicurezza ma non posso esserne sicuro. La apro evitando di commentare, ora che si sta aprendo un po' nei miei confronti non voglio rischiare di perdere il momento facendolo arrabbiare o, peggio ancora, imbarazzare. All'interno ci sono dei fagotti dorati che riconosco quasi immediatamente e non riesco ad impedirmi di domandare: “Pirozhki?” guardando prima il sacchetto e poi lui, senza realmente capire il gesto.
Mangiali.” risponde semplicemente Yuri, evitando il mio sguardo e preferendo guardare la strada.
Qui?” in mezzo alla strada e seduto in mezzo alla neve? Non è proprio il luogo adatto.
Mangiali!” mi ordina, guardandomi finalmente in volto e tornando al suo solito tono rude. Ne prendo uno in mano, sembra leggermente tiepido, e lo porto alla bocca senza protestare ulteriormente. Mentre mastico sento del riso e… sembra cotoletta di maiale e delle uova… sembra proprio il mio piatto preferito! Non mi sono neanche reso conto di aver espresso i miei pensieri ad alta voce ma quando il biondino di fronte a me mi risponde capisco che è così: “Esatto! Li ha fatti per me mio nonno! Sono buonissimi, vero?” è così entusiasta e sorridente che finalmente sembra un ragazzino di quindici anni. Ammetto che vederlo sorridere mi fa sentire meglio perché è così innocente… si vede che ama suo nonno e il fatto che abbia deciso di condividere questa cosa con me mi fa scaldare il cuore.
Sì! Sono vkusno!” esclamo, ritrovandomi a sorridere a mia volta senza pensare a tutto ciò che mi aspetta nel futuro, senza alcuna preoccupazione per la prima volta negli ultimi giorni.

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Capitolo 5
*** Otayuri - Un rapporto che si costruisce con il tempo. ***


Buon Natale _Macchan_!


Un rapporto che si costruisce con il tempo.

Yuri Plisetsky

Questo posto va bene, no?” mi domanda, indicando un bar dall'altro lato della strada e io annuisco semplicemente. Siamo tornati in centro, dopo il giro in moto, e da allora non abbiamo più smesso di parlare. Non ricordo l'ultima volta che mi sono trovato così bene con qualcuno, senza paura di essere me stesso intendo, che non fosse mio nonno. Entra dentro senza aggiungere altro, buttando solo uno sguardo alle sue spalle per essere sicuro che lo stia seguendo, per poi chiedere un tavolo alla prima cameriera che trova. Lei arrossisce e ci mostra un tavolino, vicino ad una delle finestre che danno sulla strada trafficata, per poi correre via con il suo vassoio mentre noi prendiamo posto uno di fronte all'altro. Fuori faceva freddo, anche se si sente che siamo in Europa perché in Russia in questo periodo dell'anno fa freddo dieci volte di più rispetto a qui, ma all'interno del locale veniamo accolti da un tepore che mi fa rilassare ancora di più perché mi fa sentire quasi... a casa. Rimaniamo in silenzio ancora un attimo, guardandoci, e non provo il bisogno di dire niente: sto bene anche così e per me è una sensazione ancora così strana! È questo che si prova ad avere una persona che ti è amica trattandoti da pari e non da moccioso? Che ti rispetta e ti vede per ciò che sei e non per ciò che crede che tu sia o per ciò che gli altri ti dipingono?

Salve... io... vi porto il menù o sapete già cosa prendere?” chiede la cameriera di poco fa, schiarendosi la gola all'inizio quando la sua voce si spezza leggermente per l'imbarazzo. Quando Otabek si volta a guardarla la vedo arrossire ancora di più mentre tortura il suo blocco per gli ordini.

Un tè caldo andrà benissimo per me.” afferma, poi guarda me e subito mi affretto anch'io a rispondere: “Anche per me un tè ma freddo se possibile!” mi ritrovo a dire, preso leggermente in contropiede, dopotutto non amo il tè caldo.

Ricominciamo a parlare, a conoscerci anche se mi sembra che non sia necessario: è più un piacere più che una necessità dovuta all'educazione. Mi sono ritrovato a ridere più spesso di quanto mi piacerebbe ammettere, durante questo pomeriggio passato in giro per Barcellona, e ancora mi stupisco di quanto sia così facile farlo per l'ennesima volta. Le nostre ordinazioni sono arrivate ma vi prestiamo poca attenzione, troppo persi nel nostro mondo fatto di risate.

Yuuuuurioooooo!” una voce che riconoscerei fra mille fa scoppiare la bolla calda in cui ero immerso per catapultarmi nuovamente nella realtà, ricordandomi che domani saremo amici sì ma anche avversari e che non siamo soli in questa città così grande.


***


Otabek Altin

Ventidue, eh? Inizi ad essere vecchio.” esclama il biondino, ridendo ed abbracciandomi. La stagione è ormai iniziata da un po' ma questa è la prima gara in cui ci siamo ritrovati come avversari dopo il Gran Prix dell'anno scorso. Non ci siamo visti per solo un paio di mesi ma è cresciuto ancora qualche centimetro, superandomi definitivamente in altezza… sono ormai passati i tempi in cui lo chiamavano la fatina della Russia. Quando ci stacchiamo lo squadro da capo a piedi e noto che ha i capelli legati e la solita giacca della nazionale Russa sopra una maglietta con una tigre ed un paio di jeans neri e molto attillati... non cambierà mai.

Beh, il tempo passa per tutti.” rispondo sorridendo. Non ci siamo visti per il mio compleanno e nonostante tutto si è ricordato di me e questo mi fa segretamente molto piacere.

Andiamo a farci un giro per Pechino? Incredibilmente non ci sono mai venuto.” domanda, camminando al mio fianco. Ha finito prima di me quindi deve avermi aspettato un po' davanti all'uscita e anche questo mi fa sentire bene. È passato del tempo dalla prima volta che ci siamo stretti la mano eppure la sensazione di essere compreso e di trovarmi vicino ad una persona affine non si è mai affievolita ma piuttosto si è incrementata trasformandosi lentamente in qualcos'altro.

Conosco un locale che sono convinto ti piacerebbe.” affermo, mentre ci dirigiamo verso la mia moto, aggiustandomi il borsone in spalla. Sollevo il sedile e tiro fuori il mio casco, dopo essermelo infilato tiro fuori il secondo e glielo infilo senza aggiungere altro. Quando so che lo incontrerò tengo sempre un casco di riserva perché ormai lo conosco e sono a conoscenza del suo amore per la mia moto. Non perde mai occasione per venire a fare un giro con me e anche se spero che una parte del motivo sia la mia compagnia... beh, non mi illudo di essere l'unico.

Forza tigre, salta su.” esclamo, salendo in sella e prendendo in mano il manubrio. Si siede alle mie spalle e quando metto in moto inizia a ridere reggendosi al sellino.

Dovrei prenderne una anch'io! È una sensazione bellissima!” grida allargando le braccia e mi ritrovo a ridere anch'io mentre prendiamo velocità. Il locale a cui ho pensato è perfetto per ciò che devo chiedergli: intimo e semplice. L'unica cosa che mi rimane da fare è sperare che deciderà di accettare la mia proposta come fece circa 4 anni fa per provare a cambiare il nostro rapporto in qualcosa di... diverso. Non sarà facile ma se sarò con lui sento che niente può fermarci.



Oh oh oh!

No, ok, non sono Babbo Natale ma mi sento un po' come lui in questo momento dato che nei prossimi giorni pubblicherò solo regali natalizi (ho scritto più in Dicembre che in qualunque altro mese dell'anno ^.^)

Coooomunque eccoci con una Otayuri! Premetto che secondo me la polemica che alcuni nel fandom (io seguo quello inglese e quindi forse non tutti ne saranno a conoscenza, non ho idea se si è allargata anche a quello italiano) hanno aperto per via della differenza di età fra i due la trovo ridicola. Hanno poco più di 2 anni di distanza e sono due adolescenti! Quante volte si vedono ragazzine che escono o fanno peggio con degli adulti e adesso iniziamo a fare i puristi? Lo avrei trovato peggio se Otabek fosse stato un trentenne ma un diciottenne? Davvero?

Detto questo secondo me i personaggi stessi non intraprenderebbero una relazione immediatamente e per questo nel mio immaginario sono passati 4 anni di amicizia prima che il mio piccino (Ota) decida di dare una svolta al loro rapporto. Spero vi piaccia ma che in particolare faccia impazzire colei a cui è rivolta e che mi ha stalkerata in cerca di indizi per 2 settimane.

Buon Natale a tutti! Siate felici, sorridete e ricordate di cercare sempre il bello della situazione. Io amo il Natale e anche se quest'anno non sono al meglio (ieri ho avuto alcune notizie sulla mia salute non tanto incoraggianti) non vedo l'ora di iniziare a festeggiare con le persone che amo e anche con quelle che sopporto a mala pena.

A prestooooooo :*

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Capitolo 6
*** Guang Hong Ji - Stand by me ***


Bene bene bene, sono tornata. Io non so neanche come e perché in realtà dato che neanche un’ora fa non avevo niente di scritto per questa storia.

La mia ispirazione funziona così dopotutto mi basta un qualcosa che mi faccia scattare, un paio di minuti e un’idea o una scena e inizio a scrivere riversando i miei sentimenti su una pagina.

Questa one shot è stata un mio sfogo personale perché in questo momento mi sento come Guang: ho un’amica in difficoltà che ha bisogno di me (anche se il suo problema è emotivo e non fisico) ma io non so cosa fare e cosa dire. l’unica cosa che riesco a fare è starle accanto ed ascoltare. Spero vi piaccia, ho scritto questa storia pensando ed ascoltando la canzone da cui prende il titolo, in particolare la cover che vi lascerò qui -> link, e che decidiate di farmi sapere cosa ne pensate.

Chiunque abbia un’idea che mi vuole sottoporre si senta libera/o di farlo, non mangio nessuno e mi aiuterebbe a tenere viva la raccolta…

Alla prossima :*

Ps.: mi è stato già richiesto un seguito, da chi l’ha letta prima della pubblicazione, potrebbe interessare? Qualche idea?



Stand by me

Guang Hong Ji

È davvero una brutta frattura ma è ancora giovane, siamo molto positivi sulla sua ripresa se non completa almeno parziale.” le voci dei dottori mi giungono ovattate nonostante siano a pochi metri da me, l’unica cosa su cui riesco a concentrarmi è il volto del ragazzo sul letto. La sua espressione passa dallo speranzoso al disperato nel tempo di una frase… di una parola. Parziale può voler dire che non riprenderà più a pattinare.

In gara sembrava volare e nessuno poteva aspettarsi quella caduta improvvisa e terrificante. Chiunque lo conosce un minimo ha compreso subito la gravità della situazione quando non si è rialzato immediatamente per continuare a pattinare, come l’ho visto fare più volte dopo una caduta nel corso degli anni. Non si è mai arreso, nonostante le avversità, ma adesso sembra sul punto di spezzarsi man mano che i medici continuano ad elencare i benefici che l’operazione potrebbe portare subito seguiti da ciò che potrebbe andare storto sia effettuandola che rinunciando ad essa.
In realtà sappiamo tutti che Leo non ha scelta se vuole ricominciare una vita normale: ha una frattura scomposta e se non verrà operata potrebbe rimarginarsi in modo sbagliato rendendolo storpio a vita e comunque con ogni probabilità non potrebbe più gareggiare ma se si operasse non è assicurato il suo rientro nel mondo dello sport professionistico e potrebbe comunque andare storto qualcosa perciò non ha una vera scelta. In entrambi i casi è tutta una questione di fortuna perché qualunque cosa faccia il rischio rimane sempre lì, che aleggia sulla sua testa.
Penso che sia il caso di lasciarlo riposare, in modo che possa pensare alle sue possibilità e decidere con calma.” il dottore ci guarda tutti, uno per uno, e ci indica la porta dirigendovisi. Uno per uno gli altri si muovono in quella direzione, in silenzio, e io rimango per ultimo. Stringo un secondo la mano del castano, che si è abbandonato sul letto portando l’altro braccio a coprirsi gli occhi, per poi lasciarlo per camminare verso l’uscita della stanza. Non mi muovo se non di pochi centimetri perché sento delle dita che stringono la manica della mia camicia trattenendomi.
Non si è spostato quasi per niente, l’unica cosa che è cambiata è la posizione del suo braccio, e non ha emesso un fiato ma i suoi gesti parlano più di mille parole. Riprendo la sua mano fra le mie e mi siedo senza dire niente, stringendola mentre la sento tremare e vedo le lacrime che scendono ai lati del suo volto.
Non so che fare, lui è quello che di solito sostiene me e adesso che ho la possibilità di ricambiare non so veramente cosa fare… cosa dire. Ma forse è proprio questo il problema: non devo fare o dire niente, devo solo rimanere qui, con lui. Stargli accanto nonostante tutto e accompagnarlo in questo viaggio è probabilmente l’unica cosa che posso fare in questo momento. Dopotutto non può vivere senza stare in pista, lo sappiamo entrambi, anche se ora sembra voler mollare tutto. Non lo farà mai, continuerà a lottare come ha sempre fatto e io non lo abbandonerò, gli starò accanto come ho sempre fatto.

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Capitolo 7
*** Photograph - Phichit Chulanont ***


Well… I’m back, I guess.

Sono tornata ieri dall’Inghilterra e mentre ero lì mi sono ritrovata a scrivere qualcosina, fra cui anche la conclusione di questa one-shot rimasta ferma per mesi.

È un periodo della mia vita in cui sono molto depressa perciò riprendere in mano questa storia è stato molto difficile: non sono e non ero nello stesso umore di quando l’ho iniziato e rileggerla per finirla mi ha fatto pensare che forse era il caso di cestinarla.

Dio credo di non aver mai sentito delle note così tristi o deprimenti XD

Va bene, sono un po’ uscita dal mio buco di tristezza, in parte grazie al cambiamento d’aria, in parte grazie all’aggiunta della mia nuova micina tutta nera e in parte grazie a YoI perciò sono riuscita a chiudere questa storiella.

È più o meno un continuo della storia precedente e spero che porti il sorriso a chiunque la legga perché l’intenzione iniziale era quella e alla fin fine lo ha riportato anche a me. (spero con tutto il cuore che non si percepisca troppo lo stacco fra il primo pezzo e il secondo)

Ps. sto pensando alla prossima storia e sto decidendo se scegliere Mila o Minami, qualche idea o una immagine che vi va di propormi? Nel frattempo cercherò anch’io -.-’’


Photograph - Phichit Chulanont

Accidenti! Guardate questa foto!” esclamo, mostrando la foto che Viktor ci ha scattato su mia richiesta l’altra sera. I ragazzi si stanno cambiando dopo la prova della pista ma si bloccano per venirmi vicino per guardare lo schermo.

Mandamela! Oddio, devo assolutamente farla vedere a Leo!” ridacchia Guang, tornando alla sua borsa per prendere il cellulare dalla tasca. Leo non può ancora gareggiare, a malapena ha ripreso a camminare e a rimettere tutta la muscolatura persa in seguito all’infortunio, ma ha voluto lo stesso essere presente per sostenerci. Credo sia soprattutto per ripagare Guang di tutto l’aiuto che gli ha fornito durante gli ultimi mesi. Dato che siamo tutti allocati nello stesso albergo ci siamo incontrati ieri sera e, visto che Leo ci ha portato dagli Stati Uniti dei pigiami a tuta a forma di cane dalle tinte improbabili, abbiamo deciso di indossarli come rito scaramantico in previsione della gara della tappa del Grand Prix canadese. Abbiamo alla fine optato per fare una foto quando abbiamo visto che eravamo adorabili perciò abbiamo chiesto a Viktor di scattarla.

A proposito, dove dovevamo incontrarci?”gli chiedo, mentre pubblica la foto che ho appena passato a lui e a Yuri su Instagram e subito Guang alza lo sguardo verso di me senza apparentemente aver capito così specifico: “Con Leo! Non c’era alle prove, no?”

Ah! Beh in realtà non ne abbiamo parlato… forse dovrei chiamarlo però. O forse gli mando un messaggio… sì, è meglio così.” il suo tono si affievolisce leggermente sul finale del monologo, come se stesse parlando più con se stesso che con noi, e inizia a scrivere velocemente sul suo cellulare mentre ci avviamo verso l’esterno. Siamo quasi fuori dalla zona atleti quando sentiamo un fischio alle nostre spalle. Ci voltiamo quasi all’unisono tutti e tre, giusto in tempo per vedere Leo che ci corre incontro. Si ferma di fronte a noi con il fiatone e sembra aver corso un bel po’.

Vi ho… cercato… ovunque. Non mi… reso conto… fuori allenamento…” afferma ansimando e cercando probabilmente di riprendere fiato, perdendo alcune parole per strada.

Respira Leo, respira un momento.” ridacchio dandogli una pacca sulla schiena quando si rialza. È ovvio che sia fuori allenamento, sono solo due settimane che ha finito la riabilitazione.

Leo, Leo! Guarda che carina la foto che ci ha fatto Viktor ieri!” saltella Guang mentre si avvicina per mostrargli il cellulare con un sorriso enorme. Leo sorride a sua volta e gli ruba il cellulare per poi pubblicarla alla velocità della luce a nome del cinese, che cerca di bloccarlo. A me personalmente non dispiace e dubito che a Yuri cambi molto, dopo tutte le foto strane che ho pubblicato su di lui negli anni, ma Guang sembra molto infantile e la scritta: “Sono adorabile, vero?” che Leo ha aggiunto come didascalia lo fa diventare rosso fino alla punta delle orecchie. Non capisco come abbia fatto a scrivere così in fretta e ad aggiungere i tag ad ognuno di noi ma c’è riuscito nella manciata di secondi che sono serviti al nostro amico per riprendersi il cellulare.

No! Cosa hai fatto! Leo!” grida, osservando i ‘mi piace’ e i commenti delle fan del tipo ‘Oh! Così carino!’ che aumentano sempre più. Ormai non può più cancellarla, ha già fatto il giro del mondo.

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