Tutte le nozze del mio migliore amico

di KurryKaira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo (L'addio) ***
Capitolo 2: *** Rivederti ***
Capitolo 3: *** Quello che penso di te ***
Capitolo 4: *** La mia risposta ***
Capitolo 5: *** Quel giorno non atteso ***
Capitolo 6: *** Il nostro finto matrimonio ***
Capitolo 7: *** Vivere felici, insieme ***
Capitolo 8: *** Come tutto deve andare ***
Capitolo 9: *** Epilogo (Il ritorno) ***



Capitolo 1
*** Prologo (L'addio) ***


- Capita spesso. Vero?-
- Mm. A volte mi chiedo di chi sia la colpa.-
- Perché? Non dai per scontato che sia mia?-
- Quella sei tu. Anche se sì, il più delle volte credo sia colpa tua.-
- Scusa allora.-

C'erano molte stelle quella notte. Sarebbe stato bello raccontarsi delle storie sotto quel cielo pensò.
Storie d'avventura, d'amore o anche di paura perché no? Ma sarebbe stato bello inventarsi qualcosa che non fosse stata la verità.

- Non dire così. Non ti riconosco.-
- Che importanza avrebbe- gli rispose. Lui guardava lei, lei guardava la luna e mai si era voltata verso di lui quella sera. Continuò con voce ferma:
- Allora vai via? Hai deciso di poterti salvare?-
- Eravate voi la mia salvezza.-
- Quanto parli. E quante sciocchezze dici.-
- Ora ti riconosco un po' di più.-

Era fin troppo fredda, anche se la sua voce era dolce. Non riusciva nemmeno a ricordare perché stavano litigando.
Inseguivano Pikachu, ovviamente ma poi? Ah già, faceva la civetta con un tizio, e lui se l'era presa. Perché poi?
Forse doveva chiederle scusa lui, pensò.

- Senti. Scusa anche da parte mia. Solo da parte mia questa volta.-
- Questa volta- sorrise lei e a lui venne da piangere. Si asciugò subito le lacrime che lei, non guardandolo, non vide.

" Chissà perché me la prendo tanto quando tenta di rimorchiare qualcuno. Certo, vorrei si trovasse un bravo ragazzo.
 Vorrei che fosse felice. "
- Perché non molli tutto anche tu, vai con Nyasu da qualche altra parte no?-
- Come fosse così semplice. E poi a noi piace la nostra vita no? Non l'hai scelta per essere libero?-
Sospirò profondamente senza risponderle. Cosa doveva rispondere? Tanto ormai era tutto finito.
Sua nonna non stava bene. Aveva chiesto di vederlo. Gli parlò per telefono.
Disse che sapeva chi era e che era felice che avesse due compagni così innamorati di lui.
Usò il termine "innamorati", ma in quel momento stavano litigando come dei dannati per colpa di quel tizio che Musashi voleva abbordare.
"Effettivamente a pensarci è vero che io non dovevo intromettermi nel corteggiamento, ma è anche vero che Musashi non è stata carina a dirmi:

- Se tua nonna sta male và da lei e restaci! Saremo tutti più felici senza la tua presenza.-   
- Oh ma davvero? Ti ringrazio! Nyasu tu non dici niente??-
- Io sarei felice senza entrambi!-"

Ma lui era ancora lì che dormiva vicino Musashi, in quanto a sua nonna:

- Mi spiace che stiate litigando. Sono cose che succedono anche ai più innamorati- disse debole ma col sorriso e continuò:
- Certo, mi piacerebbe averti qui con me al sicuro. Sarebbe bello essere di nuovo una famiglia unita no?-
Capì allora che doveva starle vicino. E che forse il Team Rocket non era una scelta giusta. Musashi gli ricordò anche della sua fidanzata.
Ma a questo preferiva non pensare. Ovvio che tornando a casa lei l'avrebbe trovato ma.. possibile che stare vicino sua nonna doveva per forza significare stare con Rumika? Pensava.

- Comunque- riprese Musashi dopo diversi secondi di silenzio, alzandosi:
- Speravo dicessi "mollate tutto e venitevene con me". Ma a quanto pare forse non siamo più innamorati- prese Nyasu da terra e raggiunse la tenda.
- Buona notte- Gli disse.
Lui pianse tutta la notte guardando le stelle.

Aveva già avvertito il Team Rocket che non sarebbe più tornato. Non è facile lasciare un'organizzazione malavitosa, ma la famiglia di Kojiro aveva soldi e fama e non fu difficile convincerli a lasciarlo andare. Ci fu tanto vociferare. Nessuno lì sapeva che quel ragazzino ingenuo e senza futuro fosse in realtà straricco. Gli diedero del pazzo oltre che dello stupido. Ma il problema non era quello. Lui nel Team Rocket si sentiva felice.
Chissà perché? Forse, riflettendoci, non era il Team Rocket a renderlo felice, ma i suoi due compagni. Ma loro non potevano lasciare quel luogo lugubre con a capo Sakaki, perché loro non erano nessuno e non avrebbero avuto di che vivere.
Sarebbero rimasti soli senza di lui. Cosa cambiava? Erano soli in tre, sarebbero stati soli in due.
E poi le avrebbero affidato un altro compagno. Certo, col caratteraccio che aveva all'accademia sarebbe stata un'impresa ma forse adesso era un po' più docile. Si rallegrò nell'immaginarla felice con un nuovo compagno, ma poi lo stomaco gli si chiuse in una morsa. E se quel compagno l'avrebbe resa più felice di lui? Se le avrebbe dato più fiducia? Dormirà con lei. La consolerà lui nei fallimenti. Sempre se ci saranno dei fallimenti. Sarebbe diventato qualcosa di più di un compagno, ma a pensarci, perché non era diventato lui qualcosa di più?
Perché era geloso di ogni sua cotta ma allo stesso tempo non aveva mai pensato di poter avere una storia con lei? Anzi, dal canto suo non si può dire fosse un angioletto, anche lui l'avrebbe mollata per qualche altra bella ragazza. 
Ma quanto sarebbe durato? Quanto avrebbe resistito senza Musashi? E lei quanto avrebbe resistito senza di lui?
Entrò nella tenda, i due dormivano già. Lui sarebbe partito la mattina seguente dopo averli salutati.
Fece due carezze al pokémon che dormiva profondamente. Non doveva essere per forza un addio. Non fare più parte del Team Rocket non voleva dire non poter più fare una cena con due amici no?

- Avevi detto che non mi avresti lasciata, avevi detto che avremmo fatto la storia del Team Rocket.- 
Parlava nel sonno lei spezzandogli il cuore. Non riuscì nemmeno più a pensare. Le si accovacciò vicino cercando di non svegliarla coi suoi singhiozzi.
Si sentì un codardo. Un codardo per tutta la sua vita. Era scappato dalla famiglia, da una fidanzata, da un lavoro, e da i suoi "innamorati".
Le diede un bacio. Piano. Per fortuna riuscì a non svegliarla. 
Non voleva rovinarle il suo primo bacio. Meglio che non l'avesse scoperto.
Voleva solo essere sicuro di essere passato dalle sue labbra prima di qualcun'altro. Era proprio un codardo.
Uscì fuori dalla tenda e si addormentò sotto le stelle senza mai smettere di piangere.
La mattina dopo andò come doveva andare. Nyasu piangeva gridando di averlo perdonato, lui fingendosi coraggioso imboccò il sentiero e lei, mentre col pokémon prendeva il volo sulla loro mongolfiera, lo salutò con la mano senza però mai, mai guardarlo negli occhi.

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Capitolo 2
*** Rivederti ***


Tre mesi dopo.

La nonna di Kojiro si era ripresa. Vedere il suo adorato nipote la mise di buon'umore. Gli chiese scusa per averlo fatto dividere dai suoi amici e il nonno chiese come mai non li avesse portati con lui, non riuscì a rispondergli. Rumika l'avevo scovato ma in qualche modo ancora riusciva a sfuggirle. Non sostava troppo a casa. Evidentemente era ancora molto codardo. Ogni tanto trovava dei lavoretti per tenersi impegnato, ma non aveva problemi di soldi adesso, i suoi genitori lo avevano riaccettato a casa convinti che prima o poi il matrimonio con la sua promessa sposa sarebbe avvenuto.
L'unica cosa che davvero lo rendeva felice, oltre il fatto ovviamente che sua nonna fosse guarita, era il suo Chimecho. Lo seguiva ovunque! Gli era mancato tanto.
Pensava ogni giorno a Musashi e Nyasu, ogni giorno. Erano sempre il suo ultimo pensiero quando andava a letto e puntualmente ogni mattina prima di aprire gli occhi cercava la mano di lei, invano. Non si era ancora abituato a svegliarsi solo. Ma l'importante era che loro non fossero soli.
In quei tre mesi non si erano mai incontrati. Lui sperava di trovarseli in casa inaspettatamente, sperando che ricordassero dove abitava. Insomma, almeno che ricordassero una delle sue tante ville.
Ma l'unica a fargli visita era la sua fidanzata e non ne era felice.
Era in treno quel giorno, nella regione di Kanto. Aveva voglia di un pasto dolce, ricordò di un' ottima pasticceria vicino Biancavilla.
La giornata era radiosa, faceva molto caldo. Lui indossava una semplice maglietta e un paio di jeans. Il suo maggiordomo lo pregava sempre di vestirsi più elegante, ma lui non voleva dare troppo nell'occhio. Anche se quella maglietta era di una seta pregiatissima e dava nell'occhio eccome. Chimecho lo seguiva anche quel giorno, felice. Il treno si fermò in stazione, la pasticceria non era molto lontana da lì. Decise comunque di prendere un taxi. Era diventato pigro in quei tre mesi trascorsi nel lusso.
Era circa mezzogiorno quando dal taxi, che era fermo al semaforo, intravide un volto conosciuto.
- Quello è il moccioso- sussurrò, distraendo il tassista.
Satoshi con accanto il suo Pikachu vagava per la città in cerca di qualcosa da mangiare.
Si soffermò a fissare quel pokémon giallo. Istintivamente la sua mente elaborò velocemente dei piani per acciuffarlo, ma poi realizzò che non era più compito suo. Gli venne da sorridere, e quasi fu tentato di scendere a salutarli. Ma a pensarci bene non erano amici, quindi non aveva senso.
Scattò il verde.
- Proseguo?- Chiese il tassista.
Stava per rispondergli di sì, quando sentì un boato e la voce di Satoshi gridare:- No, Pikachu!!-
" Non sono stato io" pensò a bordo di quel taxi.
- Cosa succede?- Si preoccupò l'autista.
- Io scendo qua- rispose Kojiro, correndo giù dal taxi e nascondendosi vicino al "moccioso".

- Non ditemi che siete di nuovo voi, Team Rocket!- Sputò il bambino arrabbiato e Kojiro sussultò ancora "no, non sono stato io!" Ma lui non era più un membro del Team Rocket. 
Ma poi la risposta a Satoshi in una risata:
- Preparatevi a passare dei guai!- Riconobbe subito la sua voce.
- Dei guai molto grassi!- Disse una voce tremolante.
- Grassi?- Si bloccò la donna comparendo da una nube di fumo davanti a Satoshi.
Nyasu in mezzo stringeva Pikachu in una boccia di vetro:- Possibile che non impari mai Momotaro?-
Momotaro:- Scusate! Ma ho quasi indovinato questa volta no?- Timido.
Satoshi:- Era "grossi" ma ora ridatemi il mio Pikachu!- Lo corresse indignato; a Kojiro, ancora nascosto, venne da ridere e quasi volle ringraziare il bambino tanto "odiato".
Musashi:- Il nemico sa più cose di te! Piuttosto cerca almeno di combattere!- Cacciarono i loro pokémon e lo stesso fece il padrone di Pikachu.
Kojiro insieme al suo Chimecho rimase a fissarli nascosto dietro una panchina. Non riusciva a capire cosa provasse né per chi tifasse.
Era strano, ma quasi voleva che Musashi, Nyasu e quello lì perdessero. Non perché tifasse per Satoshi, ma perché non voleva che quello lì vincesse. Certo, non sembrava certo il compagno perfetto che lui aveva immaginato quella notte ma magari combatteva bene. Ma se avessero perso poi lui l'avrebbe consolata?
E se inseguivano ancora Satoshi vuol dire che finora non avevano mai catturato Pikachu e quindi avevano perso sempre e quindi piangevano insieme e volavano via insieme e dormivano insieme e così via. Il ragazzo non era bellissimo, non un brutto ragazzo ma non bellissimo. Aveva dei corti capelli castani e degli occhioni neri, la faccia un po' rozza ma infantile, sembrava dolce però. Ma mentre la sfida andava avanti i sentimenti di Kojiro si facevano più chiari.
Lei andava veramente d'accordo con quello lì. E questo non lo rendeva felice.
Pikachu volò via dalla sua boccia dando un colpo sulla testa del gatto e tornando dal suo padrone.
Musashi:- Ecco vedi, sei inutile!-
Momotaro:- Ma... avete fatto lo stesso anche voi... e io... scusaa-
Nyasu:- Piantala di commiserarti e cerchiamo di scapp...-
Satoshi:- Pikachu, super fulmi- era pronto a spedirli via ma dal nulla apparve un Chimecho.
Si mise in mezzo tra Satoshi e il Team Rocket ammutolendo tutti.
Satoshi:- Un Chimecho?? Perché li difende?- Non voleva colpire un pokémon innocente.
Musashi tremò:- Nyasu... non ti sembra?-
Nyasu:- ...il Chimecho di...-
- Chimecho no! Torna qui!!- Uscì allora allo scoperto in difesa del suo pokémon. Musashi e Nyasu si bloccarono come se il loro cuore avesse smesso di battere.
- Kojiro- Satoshi fu l'unico a parlare.

Kojiro:- Ciao- alzò le spalle imbarazzato rispondendo al bambino.
Satoshi:- E' il tuo Chimecho?-
Il ragazzo annuì riprendendosi il suo pokémon.
Kojiro:- Scusate se si è messo in mezzo, si era preoccupato. Ma prego.. continuate pure- si allontanò piano.
Satoshi alzò le spalle:- Pikachu!- Pronto a riprendere l'attacco, il Team Rocket si alterò:- Super ful- ma il bambino si bloccò di nuovo.
Pikachu lo guardò un po' stizzito non capendo il suo padrone.
Satoshi:- Aspetta... forse non è il caso di separarvi... o posso?- Chiese ancora al ex membro del Team Rocket che sussultò.
Musashi allora finalmente ebbe il coraggio di rispondere:- Ma quanta empatia improvvisa mocciosetto! Non me lo sarei aspettato da te che sei un po' tardo nel relazionarti con degli esseri umani!-
Allora il bambino rispose con un "super fulmine" e Pikachu scaraventò via il Team Rocket.
Satoshi:- Non pretenderò mai più di farvi un favore Team Rocket!- Urlò mentre volavano via, poi si voltò verso Kojiro.
Fissava quei poveretti volare via senza di lui, eppure non era passato molto tempo da quando volava via insieme a loro al posto di quello lì.
Satoshi:- Senti. Tu fai ancora parte del Team Rocket o no?- Non sentì risposta:- Mi senti??-
Kojiro:- Eh?... Ah? Che c'è?-
Satoshi:- Ti ho chiesto se fai ancora parte del Team Rocket!-
Kojiro:- No... non più- rispose sincero.
Satoshi:- Bene. Ne sono contento. Ciao.-
Kojiro:- Ciao...- rispose imbambolato, un po' imbarazzato dalla scena. Ma poi bloccò il ragazzo:- Ti prego!...-
Satoshi:- ?- Si voltò insieme al suo Pikachu.
Kojiro:- Ti succederà di rincontrare Musashi e Nyasu molto prima che possa succedere a me...-
Satoshi:- Purtroppo immagino di sì, quindi?-
Tardò a rispondere:- Beh... insomma... non lo so. Grazie per aver corretto quel "guai molto grassi"- sorrise imbarazzato.
- Se ti va puoi seguirmi finché non si rifanno vivi- disse poi senza troppo entusiasmo.
- Me lo hai chiesto davvero?- 
- Non ne sono felice ma se per te è così importante- guardò altrove il bambino.
- E' proprio vero che sei maturato all'improvviso tu- esultò.
- Pikachu Super fulm!-
- No no scusa! Perdono!!- 


Intanto in mezzo alle campagne.
Momotaro:- Ahi ahi... scusate se il piano è fallito è solo colpa mia!- Scoppiò a piangere.
Musashi, dando lui qualche pacca sulla schiena:- Ma no ma no... è quasi solo colpa tua- era lei a consolare lui, più o meno.
Momotaro si asciugò le lacrime:- Ma quel ragazzo, chi era?-
Musashi:- Un conoscente- si allontanò piano:- Vado a cercare un bagno.-
Momotaro annuì non convinto.
Nyasu:- Era Kojiro, quello prima di te- rispose sincero il pokémon.
Momotaro:- Quello prima di me? Mio padre cioè?-
Nyasu:- Ma tu sei davvero la persona più stupida che conosca. Dicevo lo stesso a Kojiro ma lui era un genio in confronto a te.-
Momotaro chiese scusa piangendo.
Nyasu:- Era il nostro compagno di squadra fino a tre mesi fa!-
Momotaro:- Ah... e perché Musashi non me l'ha detto subito?-
Nyasu:- Bella domanda. Lei è tre mesi che finge che Kojiro non esista- si sedette accanto al nuovo compagno.
Momotaro:- Non andavano d'accordo?-
Nyasu:- Dipende da cosa intendi tu. Secondo te lei va d'accordo con te?-
Momotaro felice:- Beh sì! Mi sgrida tante volte per spronarmi e poi mangiamo sempre insieme e facciamo i turni la notte per difenderci a vicenda! Tu non lo sai perché dormi tutto il tempo.-
Nyasu:- Oh...- rubò un po' di pane dalla cesta del pranzo:- Mi fa piacere tu viva nel tuo mondo di favole dove Musashi è un angioletto che fa tutto questo per te; ma giusto per informazione, Musashi ti sgrida perché sei una nullità non per spronarti, e fate i turni la notte perché la tenda è solo una e non vuole dormire insieme a te, probabilmente ti reputa un maniaco. Non so se con Kojiro andasse più o meno d'accordo che con te ma so per certo che dormivano insieme e che cercavano anche insieme il bagno, ora è andata da sola- ingurgitò il panino con gusto.
Momotaro:- Ah... beh... Io non sono un maniaco- sospirò lacrimando.


Era accovacciata ai piedi di un albero lei, non molto distante dai suoi compagni. Guardava i suoi piedi stringendosi le ginocchia al petto.
Pensava a ciò che era accaduto durante lo scontro con Satoshi, a Chimecho apparso all'improvviso e tutto il resto, o forse non pensava a niente.
I suoi occhi erano vuoti, ancora più di quanto già non fossero stati vuoti in questi tre mesi senza di lui. Ma non voleva piangere. Non ne sentiva il motivo.
Non era un addio con Kojiro, se l'erano detto. Potevano incontrarsi ogni volta che volevano, allora perché non era mai successo?
Ma non le veniva da piangere, non ne vedeva il motivo.
- Musashi?- La voce di Momotaro la distrasse. Alzò il volto, guardandolo.
Momotaro:- Hai trovato un bagno?-
Musashi:- Ho trovato dei cespugli convincenti- rispose.
Momotaro:- Bene! A breve andrò a far visita a quei cespugli.-
Musashi:- Bene.-
Momotaro imbarazzato le si sedette accanto:- Posso?-
Musashi:- Ormai l'hai già fatto.-
Momotaro:- Vero!- Ridacchiò, poi cercò di fare il serio:- Come ti vanno le cose?-
Lei lo guardò quasi con disprezzo:- Come mi vanno le cose?... Sei serio?-
Momotaro nel panico:- Intendo in generale, non le missioni! Intendo... sei triste per qualcosa? Posso aiutarti??- Arrossì nascondendo il volto.
Musashi lo guardò per diversi secondi prima di parlare:- Ma tu sei sicuro di essere un cattivo?-
Momotaro:- Cattivo? Perché dovrei essere cattivo??- Spaventato.
Musashi si alterò:- Perché siamo del Team Rocket!! Noi siamo cattivi!!-
Momotaro:- Ah... oh. Beh allora sono cattivo- piangendo.
Musashi sospirò:- Piuttosto... hai lasciato Nyasu solo con il cibo?-
Momotaro annuì.
Musashi:- Allora sei cosciente che non è rimasto più nulla da mangiare per noi, vero?-
Momotaro:- Mi ha assicurato di non toccare la nostra parte!- Credulone. 
Musashi da prima sospirò e poi scoppiò a ridere:- Sei davvero troppo buono tu! Molto più di lui.-
Momotaro completamente rosso:- Lui chi? Nyasu?-
Musashi:- Kojiro- rispose, ma poi tentò di rimangiarsi quel nome.
Momotaro:- Perché ti fa così male parlare di lui?...-
Sospirò ancora lei, profondamente:- Non ho nessun problema a parlarne. Anche lui è un bonaccione, ma non è assolutamente paragonabile alla tua bontà!- Lo prendeva in giro.
Momotaro:- Ma quindi chi di noi due è meglio? Mi verrebbe da rispondere io, visto che sono più buono ma... se siamo cattivi forse è meglio lui... o no? Come funziona??-
Rise ancora lei:- Siete due idioti entrambi- rimase in silenzio poi con un lieve sorriso sul volto.
Momotaro:- Tu... sei felice con me?- Chiese poi lui e lei riuscì a piangere.
Nascose il volto vicino le ginocchia senza riuscire a smettere di singhiozzare.
Momotaro:- Eh! Scusa! Perché piangi non volevo!-
Continuava a sorridere mentre piangeva:- Vai via!- Diceva però.
Momotaro:- Ma perché ridi e piangi contemporaneamente? E poi perché mi cacci?? Scusa!!-
Musashi:- Vai via ho detto! Lasciami sola!!- Tirò su col naso, ma poi si alzò:- Anzi rimani tu qui! Io vado da Nyasu!-
Momotaro:- Ma...-
Musashi:- Va bene, puoi venire anche tu. Magari è stato misericordioso e ci ha lasciato due briciole.-
Il ragazzo si alzò pimpante seguendo la sua compagna.

E il sole iniziava a tramontare. Satoshi e Kojiro aprirono i sacchi a pelo, erano stanchi, era presto per dormire ma stare stesi a guardare il cielo non ha mai fatto male a nessuno.
"Non guardo il cielo da quel giorno" pensò Kojiro stendendosi non molto distante dal bambino.
"E' bello esattamente come quel giorno... certo la compagnia è molto diversa" si voltò verso Satoshi sorridendo.
Satoshi:- Che c'è?- Rispose imbarazzato mentre il suo Pikachu guardava l'ex nemico di sottecchi.
Kojiro:- Niente, scusa- sorrise tornando a guardare il cielo.
Satoshi:- Possiamo davvero fidarci di te?-
Kojiro:- Mi hai già fatto questa domanda cinque volte. Se non ti fidi perché mi hai invitato?-
Satoshi:- E che ne so. Bella domanda.-
Kojiro:- Grazie- rispose senza troppi problemi.
Satoshi mugolò abbracciando il suo pokémon.
Satoshi:- Allora...- disse poi:- Come ti vanno le cose?- Chiese un po' imbarazzato dalla situazione.
Kojiro guardava il cielo con un lieve sorriso sempre stampato sul volto:- Bene, credo. Fa un po' di freddo oggi, vero?-
Satoshi annuì.
Nessuno dei due fece più domande, si addormentarono guardando il cielo.

Momotaro era fuori la tenda a fare da guardia, la luna era alta.
Musashi:- Ehi...- spiò fuori la tenda la ragazza.
Momotaro:- Sì?- Si voltò:- Sto facendo da guardia! Sono sveglio!-
Musashi:- Lo vedo- bisbigliava:- Senti... fa freddo oggi. Puoi fare da guardia anche da dentro la tenda- sorrise lievemente.
Momotaro:- Davvero?? Sono contento tu mi dica questo! Perché io non sono un maniaco!-
La donna sentì un brivido lungo la schiena:- Farò finta di non aver sentito. Ora entra.-
Il ragazzo entrò.
Musashi:- Lo spazio è piccolo, ma vedi di starmi il più lontano possibile- sbuffò.
Lui annuì:- Ovviamente, non mi permetterei mai di violare la tua fiducia!-
La donna rabbrividì ancora una volta, poi si voltò e si mise a dormire.
Momotaro:- Grazie di tutto Musashi!- Sussurrò felice prima di addormentarsi.
Musashi:- E perché mai?- Lei parlava piano, voltata dall'altra parte.
Momotaro:- Non lo so! Della tua fiducia e compagnia credo- continuò poi sempre sorridendo:- Io con te sono felice!-
Lei sussultò spalancando gli occhi, strinse tra le mani una zampa di Nyasu che dormiva, poi sorrise sfiatando un:
- Ma piantala- e si addormentò.

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Capitolo 3
*** Quello che penso di te ***


La mattina dopo il sole splendeva alto. Il pokémon gatto si svegliò prima dei suoi compagni, si ritrovò le zampe tra le mani di Musashi.
Muovendosi la svegliò.
Musashi:- Che fai?- Bisbigliò non del tutto cosciente.
Nyasu:- Che fai tu, perché mi stringevi?- Imbarazzato.
Musashi:- Perché sei un pokémon, hai i peli e come tale vai coccolato- sarcastica.
Nyasu:- Tsz. Certo che dici scemenze appena sveglia! Senti... possiamo parlare di Kojiro o no?- Si alzò cercando altro cibo.
Musashi:- Non mangiarti di nuovo tutta la nostra colazione!- Sbalzò dal letto tirando per sbaglio un calcio al ragazzo poco distante da lei.
Entrambi lo guardarono, non si era comunque svegliato, aveva il sonno molto profondo. Sfiatarono contenti.
Musashi:- Molla il cestino!-
Nyasu:- E se ce lo dividessimo noi due senza lasciare niente a lui??- Propose.
Musashi:- Ci sto! Stupido bonaccione- e mangiando ripresero il discorso in silenzio.
Nyasu:- Hai sentito cosa ho detto prima?-
Musashi ingurgitando il boccone e guardando fuori la tenda:- Non capisco che vuoi dire. Parlare di Kojiro? In che senso? Ha gli occhi verdi e dei lunghi capelli violetti. Alto un po' più di me, intelligente se paragonato a questo qui- indicando dietro di sé.
Il gatto annoiato:- Simpatica. Mi fa piacere sapere che non l'hai rimosso dalla tua mente vista la descrizione "accurata". Intendevo dire... la sua villa non dovrebbe essere lontana da qui no? Per questo si trovava nelle vicinanze. Forse dovremmo fargli visita, non credi?-
Musashi:- Se la tua tattica astuta è quella di farmi passare la fame per mangiarti tutto ci sei quasi riuscito. Quasi- rubò l'ultimo boccone.
Nyasu:- Ehi quel pezzo era mio!-
Musashi:- Quel pezzo era di Momotaro, e lui è un signore, l'avrebbe sicuramente lasciato a me!- Giustificò ridacchiando.
Si alzò uscendo dalla tenda:- Noi siamo il Team Rocket- disse poi fermandosi all'entrata:- Non abbiamo tempo per far visita ad un amico. E poi scusa... vorresti presentarti in quella villa gigantesca? E dicendo cosa? Ricordi com'è la gente che abita lì?-
Nyasu:- Ma se ci sarà Kojiro, ci farà entrare!-
Musashi:- Tse, codardo com'è probabilmente non ha nemmeno il coraggio di dormire in quella villa! E poi cosa ti fa pensare che ci ospiti?-
Nyasu:- Perché ci vuole bene? Secondo sua nonna siamo "innamorati" no?- 
Musashi tentennò un po' prima di rispondere:- E' stato Chimecho a provare a difenderci. Non lui. Lui ha detto "continuate pure". E no, non è stato spedito via alla velocità della luce insieme a noi. Non credo sia così innamorato.-
Il gatto la guardava da dentro la tenda senza dire niente, non era d'accordo con lei ma non sapeva come controbattere.
Musashi:- Insomma...- continuò lei piano, cercando di non far tremare la voce:- ...se non fosse stato per Chimecho non sarebbe nemmeno uscito allo scoperto. Non ci ha nemmeno salutato. Cavolo, ha avuto più cuore il moccioso!-
Nyasu sorrise:- Il moccioso è uno dei buoni, deve avere per forza più cuore di uno come Kojiro.-
Musashi:- Non fa più parte del Team Rocket. Dovrebbe imparare ad essere un buono anche lui- Lasciò l'entrata per proseguire lungo il bosco, forse verso il bagno.
Nyasu:- Musashi- la interruppe.
Musashi:- Mm?-
Nyasu:- Mi accorgo quando piangi. Non sono così stupido- tornò nel letto accovacciandosi vicino al suo nuovo compagno, lei rimase fuori asciugandosi timidamente le lacrime.

Intanto lungo le strade della città.
Satoshi:- Ammetto che è imbarazzante stare in tua compagnia.-
Kojiro:- Intendi che sono una persona imbarazzante o che è strano perché fino a poco fa eravamo nemici?-
Satoshi titubante:- La seconda... credo- il suo stomaco brontolò.
Kojiro:- Hai fame? Ora che ci penso alla fine ieri mi è sfuggito di andare in quella pasticceria!-
Satoshi sognante:- Quale pasticceria??-
Kojiro:- Seguimi, non è molto distante!- Pimpante.
Infatti pochi isolati dopo apparve quell'enorme edificio tutto colorato di rosa. Nelle vetrine si trovavano le torte e i dolci più assurdi.
Ma i prezzi erano davvero davvero alti. Più di quanto Satoshi o chiunque altro che non avesse i miliardi potesse permettersi.
Satoshi:- Ma tu sei folle! Come pretendi che io possa entrare in un posto simile?? Non sapevo nemmeno esistesse una cosa del genere vicino la mia città!-
Kojiro:- Effettivamente non ci ho mai dato molto peso al prezzo.-
Satoshi:- Non ci hai mai dato peso?! Allo stesso prezzo al posto di qualche torta potresti comprarti una macchina!-
Kojiro:- Beh però sono ottime!- Sorrise.
Satoshi:- Di questo non dubito- disse piangendo con l'acquolina in bocca.
Kojiro:- Per questa volta offro io! Entriamo!-
Satoshi:- Cosa?!- Esultò:- Dici davvero?!- Ma poi:- E come pretendi che io possa ricambiare?-
Kojiro alzò le spalle:- Mi offrirai una bottiglia di succo al distributore lì di fronte.-
Satoshi era fuori di sé dalla gioia:- Non ci posso credere!! Se non fossi tu staresti in lista per essere il mio migliore amico!- Entrò saltellando nella pasticceria.
Kojiro:- Hai appena detto che sceglieresti il tuo migliore amico in base ai soldi che ha, lo sai?-
Satoshi aveva già ordinato il suo piatto:- E quindi?- Con occhi innamorati.
Kojiro sedendosi sospirò:- Non è una bella cosa, non sei poi maturato tanto- rise.

Intanto nascosti in un vicolo con il loro binocolo, il Team Rocket spiava il moccioso alla ricerca di Pikachu.
Momotaro:- Li ho trovati! Sono in una pasticceria!- Si soffermò a leggerne i prezzi in vetrina:- Ma assurdo!! Queste torte costano un capitale! Non pensavo quel bambino avesse tanti soldi!-
Musashi gli rubò il binocolo:- Fa' vedere!- Scoppiò:- Ma è assurdo!! Quello non ha di certo tutti sti sold...- si bloccò facendo due più due. Guardò Nyasu.
Musashi:- Vuoi vedere che...- spiò all'interno della pasticceria e vide il moccioso e Kojiro chiacchierare allegramente con un bel piatto di dolci sul tavolo.
Musashi:- Non ci credo... non ci credo!! Quel bastardo!-
Nyasu:- Cosa?? Fai vedere anche a me!!- Rubò a sua volta l'oggetto.
Momotaro:- Che succede??-
Musashi:- E tu che volevi fargli visita! Quello si fa le passeggiate col nemico e in più offre lui qualcosa che non si è mai sognato di offrire a noi!-
Nyasu:- Beh non aveva tutti quei soldi quando stava con noi.-
Musashi:- Seriamente, lo stai ancora difendendo?-
Nyasu esplose:- Ovvio che no! Architettiamo un piano per la sua morte prematura! Al diavolo Pikachu!!- Strinse la zampa alla mano di Musashi.
Momotaro:- Ragazzi... si può sapere che vi prende??- Spaventato.

Kojiro pulendosi la bocca:- Di solito dopo quanto tempo si fanno vivi?-
Satoshi:- Voi dopo quanto vi facevate vivi?- Cinico.
Kojiro:- I tempi non sono cambiati?-
Satoshi:- Non mi lasciate vivere in pace.-
Kojiro non rispose, guardò altrove, poi:- Mi perdoni se decido di offrire il succo sempre io? E anche delle pokémelle a Pikachu?-
Satoshi e Pikachu lo guardarono indignati, ma poi pimpanti approvarono la cosa.

Momotaro:- State seriamente architettando un piano per colpire il vostro amico?- Guardandoli indaffarati con fogli e matite.
Musashi, Nyasu:- Traditore! Non amico, traditore!-
Momotaro:- Solo perché non vi ha offerto un po' di torta?-
Musashi, Nyasu:- Non ci ha offerto una torta che vale quanto una casa- puntualizzarono.
Momotaro:- Ma non avete pensato che magari segue il ragazzino con la speranza di incontrare voi?-
La donna e il pokémon allora si bloccarono, stettero diverso tempo in silenzio non riuscendo a capire se la cosa avesse un senso oppure no.
I due si guardarono negli occhi cercando di leggere nell'altro una risposta, il primo a parlare fu Nyasu:
- Non è comunque un buon motivo per offrire dei dolci a lui e non a noi.-
Musashi assecondò:- Assolutamente d'accordo- e tornarono ad architettare il piano. Momotaro sospirò.

Erano già al distributore quando in un'altra nuvola di fumo apparve il Team Rocket.
Satoshi:- Cosa?! Di già?!-
Fieri cominciarono la solita solfa:
- Preparatevi a passare dei guai!-
- Dei guai molto grossi!-
- Proteggeremo il mondo dalla devastazione!-
- Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!-
- Denuncere... ehi però, come lo stai dicendo bene!- Si interruppe gioiosa Musashi.
- Lo so, grazie!- Rispose il ragazzo sbagliato.
Momotaro:- E' perché non lo sto dicendo io!- Piangendo.
Musashi:- Kojiro!! Ma che fai?!-
Satoshi:- Infatti... che fai?- Non fidandosi.
Kojiro:- Scusate! E' stata l'abitudine!!- Arrossendo e tornando accanto a Satoshi, nascondendosi dietro di lui.
Satoshi imbarazzato:- Ma che fai?!-

Nyasu:- Comunque moccioso stai tranquillo! Non siamo venuti per il tuo Pikachu!-
Satoshi:- Ah no?-
Musashi:- Il nostro compito è solo uccidere il tizio che si nasconde malamente dietro di te.-
Satoshi si scansò:- Ah... allora è tutto vostro!-
Kojiro:- Cosa?! Ma ero il tuo migliore amico!!-
Satoshi stringendo il suo Pikachu scappò via:- Grazie di tutto, alla prossima!!-
Kojiro:- Tu eri il buono!!- Gridò piangendo.

L'aria si fece pesante vicino quel distributore.
Kojiro era rimasto solo davanti al nuovo Team Rocket.
Kojiro:- Ciao- allora disse tagliando l'aria.
Musashi:- "Ciao"? Alla buon'ora. L'avremmo gradito anche ieri.-
Kojiro:- E' solo per questo che volete uccidermi?- Ridacchiando spaventato, effettivamente non sapeva se stessero scherzando o meno.
Nyasu:- Ovvio che no!! E' per i dolci!- Confessò.
Momotaro:- Scusa io non c'entro niente!!-
Allora Kojiro guardò il ragazzo:- Bruttino- disse.
Momotaro imbarazzato:- Eh?!-
Musashi guardò il nuovo compagno, poi:- Beh sì, poteva capitarmi un compagno più carino- il ragazzo scoppiò a piangere.
Musashi:- Ma non siamo qui per discutere le scelte estetiche di Sakaki. E' giunta l'ora della nostra vendetta!- Cacciò i suoi pokémon pronta ad attaccare Kojiro.
Kojiro:- Ma che vuol dire "per i dolci"?!-
Nyasu:- Ti abbiamo visto in quella pasticceria col moccioso!!-
Kojiro:- Eh? Ah! Ma...-

Riuscirono a legare Kojiro e portarlo nella loro mongolfiera.
Kojiro arrabbiato:- E ora che intenzioni avete scusa?! Volete torturarmi?-
Momotaro era piuttosto felice, mentre stringeva più forte i nodi attorno al ragazzo:- Sono davvero felice di conoscerti!!-
Kojiro:- Io no- sputò serio spezzandogli il cuore.
Nyasu:- Potremmo anche torturarti sì! Ma prima ti ruberemo tutti i soldi, così anche noi assageremo quelle magnifiche prelibatezze, vero Musashi?-
La donna non parlava da un po', guardava il ragazzo intrappolato. - Mm, mm- disse soltanto muovendo un po' la testa.
Kojiro:- Avete pensato che magari potevate solo chiedermi di accompagnarvi?- Stizzito.
Nyasu:- Effettivamente no. Pensavamo fossi un traditore. Perché... ci accompagneresti?- Gli saltò addosso felice.
Momotaro:- Sì! Andiamo!!-
Kojiro:- Nessuno ha parlato di te.-
Momotaro scoppiò a piangere:- Perché mi odia?? Ha addirittura invitato il bambino suo ex nemico e me no!-
Nyasu alzò la faccia dalla maglietta di Kojiro:- Allora andiamo??- Poi tornò a guardare la maglietta:- Cavolo se sembra pregiata questa maglia!-
Kojiro sospirò:- Speravo non si notasse.-
Musashi:- Brilla lontano un miglio- parlò finalmente, lui alzò lo sguardo verso di lei.
Kojiro:- Finalmente mi guardi- le disse e il cuore di lei prese a battere come non succedeva da molto.
La donna scostò lo sguardo arrossendo, poi con voce fredda rispose:- Senti... se Nyasu ci tiene davvero così tanto portalo con te in quella pasticceria.-
Nyasu, ancora abbracciato al collo di Kojiro come se in realtà non lo volesse lasciare:- Cosa? Fino a pochi minuti fa stavi facendo molte più storie di me e ora non ci vuoi più venire??-
Musashi:- Sono solo delle torte costosissime, scommetto che è solo una presa in giro da ricchi stupidi! Avranno lo stesso sapore di tutte le altre torte, le serviranno su dei piatti di cristallo perché sono dei megalomani ma poi il piatto se lo riprendono. Quindi non vedo il senso.-
Kojiro:- Ehi attenta a come parli!-
Musashi:- Perché? Non è così?-
Kojiro:- Sì, effettivamente è così. Ma non insultare la gente ricca davanti a me!-
Musashi:- Ma guarda. Solo tre mesi e ti sei trasformato in uno di loro. Indossi una maglietta che vale più di quanto io non abbia mai potuto permettermi, la mattina sei indeciso se fare colazione o comprarti una casa. Io non mi sento a mio agio con la gente come te.-
Nyasu:- Musashi... che dici?...-
L'ex compagno rimase in silenzio, ancora legato. Il pokémon gli era sopra e l'altro ragazzo gli era accanto tenendo la corda.
La guardò in faccia per pochi secondi, poi abbassò lo sguardo.
Nyasu:- Non le dici niente?- A Kojiro, lui continuava a non rispondere.
Musashi:- Momotaro, slegalo. Nyasu andrà con lui per oggi. Gli è ancora molto legato.-
Kojiro spalancò gli occhi senza riuscire a parlare, che voleva dire con " gli è ancora molto legato"? Voleva dire che lei invece non era più legata a lui?
Musashi:- Io e te possiamo andare a cercare un bar per comuni mortali. Son sicura che anche lì faranno delle torte buonissime! Anche perché quello lì...-
Quello lì? Quello lì doveva essere Momotaro non di certo lui.
- ...è talmente tirchio da non averti nemmeno invitato. E se tu non sei invitato, io senza di te non vado.-
Momotaro slegò velocemente Kojiro esultando e raggiunse la sua compagna abbracciandola.
Musashi non si aspettava quella reazione. Si stupì, Momotaro non l'aveva mai nemmeno sfiorata in quei tre mesi. Ricambiò piano l'abbraccio sfiorandogli la schiena con la mano. Il ragazzo le si staccò felice.
Momotaro:- Scusa, forse non dovevo! Non sono un maniaco giuro!- Disse sorridendo.
Musashi ancora scombussolata:- Lo so. Che non sei un maniaco, lo so. Non succede niente se mi abbracci ogni tanto- ammise.
Kojiro, in piedi e Nyasu ancora attaccato al suo collo avevano osservato la scena in silenzio.
Nyasu:- Beh... bravo Momotaro, siete un passo più intimi ora- poi si accorse che forse Kojiro non l'avrebbe presa tanto bene questa sua frase, lo guardò.
I suoi occhi, rigidi, guardavano Momotaro, le labbra erano serrate e tremava un po'.
Nyasu:- Allora Kojiro...- cercò di cambiare discorso:- ...io posso venire con te?-
Kojiro allora scostò una mano sulla testa del pokémon gatto accarezzandolo:- Sì. Certo. Inviterei anche loro, per dimostrare che non sono tirchio, ma forse la mia presenza non è gradita- disse serio, guardando la donna e quello che per lui era "quello lì".
Musashi:- Infatti- rispose fredda lei stringendo la mano al suo nuovo compagno. Si voltò.
Musashi:- Non tardare Nyasu, ricordati che dobbiamo pensare a prendere Pikachu- e si incamminò seguita da Momotaro.
Nyasu assecondò stringendo forte gli artigli alla maglia di Kojiro.

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Capitolo 4
*** La mia risposta ***


Passava spesso delle nottate a chiedersi di chi fosse la colpa, Kojiro. Perché non dormiva più in una tenda con Musashi e Nyasu? Perché dormiva solo in un letto a due piazze ricoperto di seta? Passava spesso le giornate a chiedersi di chi fosse la colpa. Ma a volte si rispondeva che forse non era colpa di nessuno, doveva solo andare così.

Kojiro:- Mi rovini la maglietta con quelle unghie.-
Nyasu sussultò spaventato all'idea di dovergliela ripagare e rimise dentro gli artigli.
Nyasu:- Scusa. Ora andiamo a mangiare?-
Kojiro:- Io sono abbastanza pieno direi- sorrise:- Ma tu puoi mangiare tutto quello che vuoi- si incamminarono verso la città.
Il ragazzo si mostrava sorridente ma il pokémon notava qualcosa che non andava.
Nyasu:- Non sei contento di stare con me?- Gli chiese un po' imbarazzato, non erano soliti fare discorsi "romantici".
Kojiro:- Certo che ne sono felice!- Lo guardò sincero:- Mi sei mancato molto. Non hai idea.-
A Nyasu quasi venne da piangere:- Beh se devo essere sincero anche tu mi sei mancato un pochino!-
Kojiro:- Un pochino?- Parlava a voce bassa ma sempre sorridendo.
Nyasu:- Un pochino tanto- ammise asciugandosi le lacrime, camminandogli accanto.
Nyasu:- Musashi non ti è mancata?- E lui a quella domanda non seppe rispondere subito.
Kojiro:- Ho sperato tanto suonaste alla mia porta in questi mesi.-
Nyasu:- Io l'avevo detto a Musashi di passare a farti visita! Ma lei ha detto che sarebbe stata una sciocchezza!-
Kojiro:- Beh... non mi sorprende visto quello che mi ha detto in faccia pochi minuti fa.-
Nyasu:- Guarda che tu a lei manchi.-
Kojiro:- Non mi è sembrato- sorrise ancora guardandolo.
Nyasu:- Momotaro ci piace molto- ammise.
Kojiro:- Ne sono contento.-
Nyasu:- Non mi è sembrato- ricambiò anche lui sorridendo.
Camminarono in silenzio l'uno a fianco all'altro fino ad arrivare in quella pasticceria.
Allora Nyasu felice iniziò a ingurgitare tutto ciò che di commestibile trovava. Kojiro, seduto su una delle poltrone, guardava fuori la finestra, i suoi occhi erano spenti.
Kojiro:- Ho pensato che sarei stato felice a saperla felice con un bravo ragazzo, insieme a un ragazzo intendo, più che amici capito?-
Nyasu mangiando:- Di chi stiamo parlando? Di Musashi?-
Kojiro:- Ovvio no?-
Nyasu:- Odio fare questo genere di discorsi con un essere umano. Io non riesco a capirvi in questo campo.-
Kojiro:- Beh è facile per voi pokémon, avete i peli, siete teneri, nessuno si fa problemi a passare una notte abbracciandovi.-
Nyasu smise momentaneamente di mangiare:- ...certo che però vi somigliate voi due- ripensando al discorso simile fatto in precedenza da lei.
Kojiro:- Chi? Io e Musashi?-
Nyasu:- Ovvio no?- Riprese a strafogare.
Kojiro:- Se questo Momotaro è un bravo ragazzo dovrei esserne felice.-
Nyasu:- Perché? Mica è il suo ragazzo.-
Kojiro:- Oh certo... non ancora- guardò di nuovo fuori la finestra indignato.
Nyasu:- Seriamente... non avete mai combinato niente voi due... cosa ti fa pensare che possa combinare qualcosa con quell'impiastro? E sinceramente ripeto che il discorso mi disgusta un po'.-
Kojiro:- Ti disgusterà... ma di certo non ti toglie l'appetito.-
Il gatto mangiava felice.
Kojiro:- Oggi poteva scegliere tra me e lui. Ha scelto lui.-
Nyasu:- Beh... ha solo voluto fare la paladina dei poveri. Pure a me Momotaro è simpatico, non mi piace che si parli male di lui!-
Kojiro:- Ok, io avrò sbagliato. Ma tu alla fine hai scelto me.-
Nyasu:- Io ho scelto i soldi- ingurgitò l'ultimo boccone orgoglioso.
Kojiro:- Grazie davvero- sarcastico.
Nyasu:- Dai scherzo! Tu sarai sempre il mio preferito, soldi o no!- Saltò sul tavolo aggrappandosi di nuovo al suo collo.
Kojiro impassibile guardava ancora fuori la finestra diventando pallido.
Nyasu:- Che ti succede?-
Kojiro:- La vedi anche tu?-
Il pokémon guardò fuori la finestra, intravide in lontananza una strana donna vestita come fosse un palloncino, dei boccoli fucsia e un viso conosciuto.
Nyasu:- E' Musashi impazzita o?-
Kojiro si alzò di scatto:- Quella è Rumika!- Prese Nyasu di peso:- Mi ha trovato di nuovo!!-
Lasciò un assegno in cassa e scappò via nel tentativo di nascondersi.

Intanto.
Momotaro:- Avevi ragione! Prezzo accessibile e torta ottima!- Erano seduti al tavolino di un bar.
Musashi sorrise:- Sono contenta ti sia piaciuto. Scusa se non ti è toccato il pasto da ricchi.-
Momotaro:- Scusa? Almeno abbiamo mangiato! Fosse stato per quel Kojiro mi avrebbe lasciato a digiuno! Magari è stato lui oggi a rubare la mia colazione.-
Musashi:- Ehm... sì sarà stato lui- guardò altrove.
Momotaro:- Perché mi odia tanto?- Le chiese sfiorandole le mani, piangendo.
Musashi:- Ma tu piangi sempre? Non lo so perché ti odia. Perché pensa che tu sia un suo sostituto immagino.-
Momotaro:- Per te io sono un suo sostituto?- Chiese sentendosi poco importante.
Musashi ci pensò su un attimo e poi disse, ricambiando il gesto con le sue mani:- Tu sei tu. Non sei il sostituto di nessuno. Sei unico e speciale come tutti noi! E sei davvero un ottimo compagno!-
Momotaro commosso e imbarazzato:- Grazie! Lo pensi davvero??-
Musashi:- Assolutamente sì- guardò altrove:- E penso anche che nessuno al mondo possa sostituire Kojiro.-
Momotaro sorrise:- Hai gli occhi lucidi.-
Musashi:- Ah sì?- 
Momotaro:- Potevi andare con lui oggi, non me la sarei presa.-
Musashi:- Non mentivo quando ho detto che mi mette a disagio.-
Momotaro:- Ma tu lo ami, no?-
Allora lei alzò lo sguardo, i suoi occhi si illuminarono e il cuore smise di battere:- Come?-
Momotaro:- Io non ho nessuna intenzione di prendere il suo posto nel tuo cuore- disse serio, con occhi sognanti e sfiorando con la mano il cuore di lei.
Musashi:- Innanzitutto giù le mani dal mio petto.-
Momotaro si ritirò subito indietro:- Scusa!! Non era quello che volevo fare giuro!! Non sono un maniaco!!-
Musashi:- Tu non mi piaci nemmeno un po'- puntualizzò.
Momotaro con l'autostima a terra:- Ne sono più o meno contento.-
Musashi:- E non so come ti sia venuto in mente che io ami Kojiro. Ti sbagli di grosso!-
Momotaro:- E allora perché son tre mesi che piangi quasi ogni notte?-
Rimase immobile senza saper rispondere lei. La imbarazzò l'idea che sia Nyasu che Momotaro si accorgessero dei suoi singhiozzi. Ma la cosa che davvero la bloccò fu proprio quella domanda "perché piangi quasi ogni notte?" ...Già, perché?
Momotaro:- Insomma... non vi siete detti addio. Potete incontrarvi ogni tanto! Semplicemente non passerete la vita insieme. Ma questo avresti dovuto già saperlo no? Tu avresti voluto passare la vita con lui?-
Musashi:- Non possiamo cambiare discorso?- Ridacchiò nervosa.
Momotaro:- Dovresti affrontarlo questo discorso prima o poi!-
Musashi:- Non mi piaci quando tenti di fare il serio!-
Momotaro:- Non ti piaccio comunque hai detto! Kojiro invece, lui almeno ti piaceva?- Guardò altrove un po' invidioso.
Musashi:- Kojiro mi piace, molto. Ma questo non vuol dire niente. Io mi sposerò con qualcuno che non è lui e lui si sposerà, sfortunatamente, probabilmente con Rumika!-
Momotaro:- Se questa cosa ti sta bene allora smettila di piangere!- Le diceva questo mentre lei non riusciva più a trattenere le lacrime, sembravano non finire più. Si alzò, gli urlò un qualche insulto contro e scappò via.

Non molto lontano Kojiro e Nyasu erano stati messi in trappola da Rumika e le sue guardie del corpo.
Rumika:- Finalmente siamo di nuovo insieme tesoruccio mio!- Rise di gusto.
Kojiro:- Non ci posso credere! E' un incubo! Nyasu pensa a qualcosa!-
Nyasu:- Io?? A che vuoi che pensi?-
Rumika:- Non capisco perché tu ci tenga tanto a questi "amici". Sono così rozzi. Sei rozzo anche tu in loro compagnia! Vieni con me e vedrai che gentiluomo diverrai!- Gli si avvicinò con grazia.
Kojiro:- Non ci tengo affatto!- Le sputò contro.
Rumika:- Vuoi capirlo o no che non hai scampo? Finché vivrai con la tua famiglia, la tua famiglia sarò anche io caro- Si lasciò cadere tra le braccia di lui.
Kojiro:- Ma dove sta scritto?!- Si scostò facendola cadere e riuscendo a fuggire ancora imboccando un vicolo stretto.
Rumika alzandosi indignata:- Come ha osato! Prendetelo!!- Urlò.
Il ragazzo correva veloce seguito da Nyasu senza voltarsi, quando si accorse di averli momentaneamente seminati si fermò stanco a riprendere fiato.
Nyasu:- Ehi! Ci sono Musashi e Momotaro!- Notò il pokémon vedendo la ragazza seduta su una panchina con accanto Momotaro, doveva averla seguita.
Kojiro:- Eh?...- Si voltò, li vide:- Lei sta piangendo?-
Nyasu:- Lei piange sempre- rivelò.
Kojiro:- Cosa?...-
Nyasu:- Andiamo da loro presto!- Il pokémon attraversò veloce la strada per raggiungere i suoi compagni ma Kojiro rimase lì.
Nyasu:- Che fai? Non dovevi scappare da quella pazza?-
Kojiro:- Ma io non faccio più parte di voi.-
Musashi e Momotaro notarono del movimento strano, alzarono lo sguardo e notarono il pokémon e il ragazzo rimasto dall'altra parte della strada.
Nyasu raggiunse il Team Rocket e indicò dietro le spalle di Kojiro, Rumika lo aveva raggiunto.

Musashi:- Come supponevo quella lo insegue ancora.-
Nyasu:- Coraggio Kojiro scappa!-
Musashi:- Sì, insegui la tua libertà- disse lei a voce alta facendosi sentire, ma il suo tono era per lo più sarcastico. Si alzò da quella panchina dando lui le spalle.
Kojiro non riusciva più a muoversi, non sapeva cosa fare. Gli uomini di Rumika lo avevano preso per le braccia.

"Eravate voi la mia salvezza" gli tornarono in mente alcune frasi, dette quella notte.

"Speravo dicessi 'mollate tutto e venitevene con me'" perché effettivamente non le aveva detto questo?

"Avevi detto che non mi avresti lasciata, avevi detto che avremo fatto la storia del Team Rocket."

- Scusa!- Le urlò allora lui mentre Rumika e i suoi uomini facevano macello.
Musashi si voltò.
Kojiro:- Scusa per tutto quello che non ti ho dato e che ti avevo promesso! Spero tu possa essere felice con lui.- 
La donna tornò a dargli le spalle senza dire niente, strinse la mano a Momotaro.
Nyasu:- Ma che cosa dici?! Cerca piuttosto di salvarti dalle grinfie di quella strega!-
Rumika:- Abbi il coraggio di ripetere!-
Kojiro sorrise piangendo:- Eravate voi la mia salvezza.- 
Musashi si sentì morire.
Kojiro:- Ho smesso di essere libero nel momento stesso in cui vi ho abbandonato. Vi prego, siate felici. Vi amo.-
Momotaro notò che la mano della donna diventava sempre più fredda.
Rumika:- Quante chiacchiere. Tu dovresti amare me!- Gli si mise davanti.
Kojiro:- Accetto questo matrimonio- disse poi guardando la sua fidanzata, le guardie lo lasciarono andare, lui prese la mano di Rumika con un lieve disgusto e andò via insieme a lei.

Nyasu e Momotaro rimasero immobili a guardare la scena, Musashi ne rimase sempre di spalle invece.
Nyasu:- Kojiro...- borbottò tra le lacrime allungando la zampa verso la sagoma di lui che si allontanava.
Momotaro:- Ma da quel che ho capito lui odia quella donna! Perché lo sta facendo??-
Nyasu:- Credo si sia sentito in trappola. Musashi... dobbiamo aiutarlo!- Ma la donna non rispondeva:- Musashi!!- Il gatto la sgridò e lei si lasciò cadere perdendo i sensi.
Momotaro la prese al volo, era solo svenuta, non era niente. Il ragazzo con un po' di fatica la prese in braccio portandola al riparo.

Il sole tramontava quando Musashi nella sua tenda riprese i sensi.
Momotaro:- Ti sei ripresa! Come stai?-
Si guardò intorno in silenzio per diversi secondi prima di riuscire a connettere e capire cosa fosse successo.
Musashi:- Sto meglio. Ho un po' di fame.-
Nyasu le diede qualcosa da mangiare.
Musashi:- Grazie.-
Momotaro:- Si può sapere perché sei svenuta??-
Musashi:- E che ne so. Calo di zuccheri?-
Nyasu:- Tu stai abbandonando Kojiro- le disse lievemente arrabbiato.
Momotaro:- Non parliamone o sviene di nuovo!!- Si alterò.
Musashi:- Io lo sto abbandonando?? Quello è straricco ed ha pure una bella fidanzata, chi meglio di lui?-
Nyasu:- Una bella fidanzata psicopatica- sottolineò mentre Momotaro passava una pezza bagnata sulla fronte di lei.
Nyasu:- Ha detto che ci ama! L'hai sentito no?-
Momotaro:- Credo che lui preferisca passare la vita con voi che con quella lì uguale a te.-
Musashi:- Uguale un corno!!- Si alterò, poi:- Se preferiva passare la vita con noi perché non l'ha fatto?-
Nyasu:- E se a te non interessa niente di tutta questa storia, perché sei svenuta?-
Musashi:- Io non voglio che si sposi!- Urlò infine ricominciando a piangere.
Nyasu:- Eppure inizialmente volevi convincerlo a farlo.-
Musashi:- Doveva prendersi i suoi soldi e poi tornare da noi! Non di certo rimanere con quella! Ora i soldi gli ha e allora che senso ha che si sposi?!-
Momotaro:- E' quello che mi chiedo anche io.-
Nyasu:- Ma che ne so che vi passa per la testa a voi due!- Riferito a Musashi e Kojiro.
Momotaro:- Se non vuoi che si sposi, vallo a fermare.-
Musashi:- Con quale scusa? Sposa me?- Sarcastica, anche se a pensarci bene l'idea non le suonò così male.
Nyasu:- Io so solo che non può finire così- si voltò arrabbiato.

Anche quella sera faceva freddo, particolarmente freddo per dormire soli.
Anche se con rabbia Musashi e Nyasu si coricarono abbracciandosi, Momotaro si mise accanto a loro, senza però sfiorarli.
Musashi:- Anche se si sposa potremmo rimanergli amici no?... Forse non è così male come sembra.-
Nyasu:- La sua fidanzata ci odia, dubito ci ospiti volentieri per un tè.-
La ragazza sorrise lievemente e poi si addormentò.

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Capitolo 5
*** Quel giorno non atteso ***


Passò un altro mese vuoto. Le ville della famiglia di Kojiro e Rumika erano addobbate tutte a festa. Il matrimonio si sarebbe celebrato da lì a poco.
In realtà si sarebbe potuto celebrare anche il giorno stesso che Kojiro aveva accettato, ma Rumika voleva tutto perfetto e tardò i tempi.
La ricca donna era ovviamente di buon umore ma anche più nevrotica del solito; innamorata forse, ma non sembrava importarle molto del fatto che Kojiro passò quasi l'intero mese sdraiato sul letto a guardare il soffitto, quando aveva fame muoveva un campanellino e il cibo gli veniva servito, si alzava per lo più solo per andare in bagno. Rumika lo disturbava solo ogni tanto per parlare del matrimonio o degli abiti che lui avrebbe dovuto indossare.
Rumika:- Hai capito che ti sto dicendo?? Hai guardato le foto degli abiti??-
Kojiro:- Abiti?... Perché non ne basta uno?- Rispondeva a voce bassa senza nemmeno guardarla.
Rumika:- Uno?? E che figura vuoi fare?! Uno, tse!- Lasciò la porta continuando a parlare.
Kojiro:- Aveva ragione Musashi, voi ricchi siete tutti pazzi- borbottò.
Rumika:- E vedi di alzarti da quel letto! Non sei mica in convalescenza!!- Urlò da lontano.
In quel mese Kojiro e il Team Rocket non si erano più incontrati. Ma in fondo perché doveva succedere?
Forse avrebbe dovuto invitarli al matrimonio? Era una scelta di buon gusto o? Ma poi non era sicuro di voler vedere le loro facce nel giorno della sua morte. Forse esagerava in quei pensieri così negativi, anche perché lui si sentiva già morto da diverso tempo ormai.
Alla fine era andata così, forse il suo destino era questo e non si poteva cambiare. Chi nasce tondo non può morire quadrato no? Pensava spesso, quasi ad autoconvincersi che così andava bene. 
Kojiro:- Io sarò la dimostrazione che si può essere ricchi e tristi! Vero Chimecho?- Il suo pokémon era accanto a lui, assecondò allegro.
La porta della stanza si aprì piano:- Certo che per essere depresso parli davvero tanto- era una voce calma e pacata, quella di sua nonna.
Kojiro si voltò, saltò giù dal letto:- Nonna!!- Le corse incontro:- Tutto bene??-
Nonna:- Io sì, tu piuttosto?-
Kojiro sentì degli acciacchi e zoppicando tornò verso il letto:- Tutti questi giorni a letto mi hanno fatto dimenticare come si cammina.-
Nonna:- Perché non esci un po'?-
Kojiro:- Cosa?! E secondo te Rumika mi permette di sporcarmi nel fango?-
Nonna:- Ti ho detto di uscire non di giocare nel fango.-
Kojiro:- Per lei c'è fango ovunque. E comunque io mi sporco facilmente- ammise.
La nonna sorrise sedendosi sul letto vicino al nipote:- Mi dispiace- disse sempre col sorriso.
Kojiro:- Di che?-
Nonna:- E' colpa mia se hai lasciato i tuoi amici.-
Kojiro:- Non pensarlo nemmeno! Io ho lasciato il Team Rocket, non loro! Se poi non ci siamo più visti beh... forse non eravamo così innamorati.-
La donna anziana gli accarezzò i capelli rimanendo in silenzio.
Kojiro:- Davvero nonna, va tutto bene- guardava ancora il soffitto mentre il suo Chimecho gli si stese di fianco.
Nonna:- Va bene. Se cambi idea, e hai bisogno di una mano per architettare un piano malvagio e salvarti la vita, io ci sono- gli diede un bacio in fronte e andò via.
Rimase un po' in silenzio con lo sguardo ancorato al soffitto:- Mia nonna fa parte del Team Rocket- borbottò poi al suo pokémon, ridendo.

Intanto il vero Team Rocket continuava la sua vita. Cioè inseguire Pikachu. Dopo quella notte passata a piangere Nyasu e Musashi si svegliarono quasi sereni, come se avessero rimosso un po' del loro dolore, come se se ne fossero fatti una ragione, come se dovesse andare così! E' strano, forse Kojiro non era mai davvero appartenuto al loro mondo, anche se ammetterlo era difficile, perché in fondo sembrava così simile a loro quando stavano insieme. Ma doveva andare così, e ora si erano quasi abituati all'idea che Momotaro ci fosse sempre stato. "E penso anche che nessuno al mondo possa sostituire Kojiro" non aveva dimenticato questa frase lei, e non aveva cambiato idea, aveva semplicemente accettato l'idea che non sarebbero invecchiati insieme, o perlomeno l'aveva quasi accettata.

Momotaro:- Ecco il buon Satoshi!- Disse vedendolo dall'alto della sua mongolfiera.
Musashi:- Il buon Satoshi... ma non riesci proprio a provare odio??-
Momotaro:- Ma è un bambino così caro...-
Nyasu e Musashi sbuffarono dirigendosi verso il bambino e il suo Pikachu.

Lei non aveva più pianto dopo quel giorno, si mostrava sempre serena; ogni tanto la notte parlava da sola guardando le stelle, ma non piangeva mai.
Il rapporto con Momotaro non era andato oltre quell'abbraccio, per Musashi caratterialmente lui non era molto diverso da un pokémon, solo meno tenero.
L'unico che ogni tanto nominava Kojiro era proprio Momotaro, chiedeva se dovessero andare ad aiutarlo o almeno fargli visita, ma Musashi e Nyasu scartavano sempre le sue idee. Kojiro non li apparteneva più e andava bene così. Andava bene così.

Satoshi:- Ancora voi!! Ma non è possibile!!-
Momotaro:- Hai ragione, scusa!-
Musashi dando un colpo in testa al suo compagno:- Non ti libererai di noi finché quel Pikachu ti sarà accanto!-
Satoshi li ignorò poco spaventato, strappò un foglio attaccato su di un albero:- Piuttosto, avete notato questi fogli?-
Il Team Rocket si guardò attorno ed effettivamente tutti gli alberi del bosco erano tappezzati di foto e didascalie.
Satoshi:- Questo non è Kojiro con una uguale a te Musashi?-
Musashi:- Uguale un corno!!- Urlò.
Momotaro:- Oh guardate è vero! C'è scritta la data e il luogo del ricevimento!-
Nyasu strappò uno dei fogli:- Perché? Non si sono ancora sposati?-
Musashi:- Pensavo celebrassero il matrimonio quel giorno stesso.-
Intanto Satoshi si allontanò di soppiatto.
Nyasu:- A pensarci bene sbaglio o era tappezzata anche tutta la città di questi fogli?-
Musashi:- Conoscendola, quella pazza avrà tappezzato il mondo intero.-
Momotaro:- Ma ragazzi! Capite che vuol dire?? Possiamo ancora salvarlo!!-
Musashi e Nyasu lo guardarono arrabbiati.
Musashi:- Ancora con quest'idea??-
Nyasu:- Tsz, innamorati di Kojiro io e te Musashi? Qui l'unico innamorato è Momotaro!-
Momotaro arrossì:- Ma che dite?! A me piacciono le donne!-
Musashi:- Pensavo ti piacessero i pokémon femmina- scoppiò a ridere, Momotaro offeso distolse lo sguardo.
La donna e il pokémon ripresero il discorso leggendo la didascalia del foglio:- No comunque no. Non se ne parla di salvarlo, no. Poi magari adesso è pure felice. Magari si è innamorato di quella. No? Perché salvarlo? Poi non ci interessa nemmeno più. Certo che...-
Nyasu:- Gli invitati potrebbero portare tutti i loro pokémon.-
Musashi:- Vero. Sarà strapieno di pokémon e magari rari visto la gente che ci va. Saranno tutti ricconi.-
Nyasu:- Non se la prenderanno se oltre i pokémon porteremo via anche qualche collana!-
Musashi ridacchiando:- Perché no? Perché no?!-
Momotaro felice:- E magari rubiamo anche Kojiro!!-
Musashi, Nyasu:- E piantala!!- Gli tirarono un pugno ignorandolo.
Salirono sulla loro mongolfiera continuando a pianificare.
Nyasu:- Ehi ma se rapiamo la sposa e tu Musashi prendi il suo posto, tutti faranno i regali a te!-
Musashi:- Non male come idea! Piccolo genio del male!!- La mongolfiera prese il volo.
Momotaro in un angolo piangendo:- Ma vi rendete conto che sabotando in questo modo il matrimonio, Kojiro non si sposerà più?? Volete rapire la sposa! E con chi si sposa lui? Con te??- A Musashi.
Nyasu:- Ehi non ci avevo pensato.-
Momotaro:- E' un ottimo piano no?-
Musashi ignorandolo:- Vero. Pessimo piano. Non possiamo rapire Rumika.-
Momotaro:- Ma che dite??! Salvate quel povero ragazzo!!-
Nyasu:- Perché? Sposare Musashi al posto di Rumika sarebbe salvarlo? E' una punizione peggiore!- Ridacchiando.
Musashi gli tirò un calcio, poi disse:- Aspetta, ho un'idea!-

Il giorno del matrimonio arrivò.
La gente era tantissima ed effettivamente c'erano anche tantissimi pokémon. 
Kojiro, indossando un abito celeste, era seduto vicino al buffet a sgranocchiare con il suo Chimecho.
Nonno:- Non credo che dovresti stare qui tra gli invitati a mangiare- lo raggiunse sorridendo.
Nonna:- Non credo nemmeno che potesse già iniziare a mangiare.-
Kojiro:- Sono sotto stress. Devo mangiare o mi sento male, no? Poi Rumika nemmeno se ne accorgerà. Oggi è talmente presa che se sparisco nemmeno se ne accorge- esultò:- Eeehi. Posso sparire e nemmeno se ne accorge!- Chimecho lo guardò severo.
Kojiro sospirò:- E' vero, è vero. Non posso scappare per sempre. Ormai è fatta.-
Nonna:- Ricordati che se hai bisogno io ci sono.-
Kojiro annuì depresso.
Nonno:- E' un peccato che i tuoi amici non siano qui.-
Kojiro:- Un vero peccato, conoscendoli li sarebbe piaciuto assistere alla mia morte.-
I nonni sorrisero nervosi. Kojiro guardò alle sue spalle, vedeva Rumika in abito da sposa correre avanti e dietro a criticare tutto e tutti.
Kojiro:- Quanto rumore che fa. E' insopportabile.-
Nonno:- Beh, almeno è carina no?-
Kojiro quasi si schifò:- Immagino di sì.-
Nonna:- E' molto carina, quand'eri piccolo ti piaceva molto!-
Kojiro:- Non riesco nemmeno a capire se sia carina o meno! Io vedo solo un mostro!- Sbuffò.
Il vociferare di sottofondo e le urla della sposa rendevano il luogo davvero sgradevole.
Il nonno gli si sedette di fianco, prendendo un boccone dal buffet.
Nonno:- Allora, quand'è così, non vi siete dati nemmeno un bacino?- Curioso.
Il ragazzo quasi vomitò dall'imbarazzo:- Nonno ma che domande fai?!-
Nonno:- Beh, è quasi tua moglie! Dovrete darmi dei nipotini, no?-
Kojiro balbettando:- Non ti interessa nemmeno un po' il fatto che io la odi?-
Le urla di Rumika sparirono d'improvviso, ma preso dal discorso Kojiro non sembrò farci caso.
Come le urla sparirono partirono delle canzoni in sottofondo.
Nonna:- Finalmente hanno messo un po' di musica.-
Kojiro:- Io a mala pena le ho sfiorato la mano- ammise il ragazzo schifato.
Nonno:- Non basta questo per fare dei nipotini.-
Kojiro:- Nonno, lo so!!- Si alterò interrompendo il discorso, si voltò trovandosi Rumika di fronte. Lui urlò.
Rumika gli parlò, la sua voce era un po' diversa dal solito, anche qualcosa negli occhi sembrava diverso:
- Allora, Kojiro caro, di cosa parli con i tuoi adorabili nonni?-
Nonno:- Parlavamo del fatto che io vorrei dei nipotini!- Esultò.
Kojiro morì. Quella che sembrava Rumika spalancò gli occhi imbarazzata.
Rumika:- Ah. Beh... ehm... non...-
Kojiro allora la guardò. Quella non sembrava affatto Rumika. 
Una voce proveniente da sotto la grande gonna bianca bisbigliò:- Musashi calmati! Cerca di comportarti come Rumika! Sgridalo!- 
I due riuscivano a sentirsi tramite degli auricolari.
- Sgridarlo per cosa?- Bisbigliò la finta Rumika.
- Per qualsiasi cosa!!- Il pokémon gatto.
Kojiro:- Sto mangiando il buffet in anticipo, e ho già sporcato il mio vestito. Credo sia un buon motivo per sgridarmi- consigliò.
Rumika sussultò:- Oh. Non ti vergogni!! Non sarai mai un vero gentiluomo!!- Urlò.
Nyasu borbottò:- Si sarà accorto della mia presenza?-
Lo sposo sorrise, i suoi occhi si illuminarono. Guardò sua nonna e lei ricambiò con un sorriso. Kojiro prese la mano della donna vestita come una sposa e si alzò. La finta Rumika arrossì.
Finta Rumika:- Beh!- Con tono isterico:- Sei pronto per sposarmi??!- Lo allontanò di peso dai suoi nonni e bisbigliò con voce isterica:- Tu hai già capito tutto vero?-
Kojiro annuì:- Sei davvero troppo poco odiosa per essere Rumika.-
Finta Rumika:- Oh mannaggia! Senti, non siamo qui per salvare te! siamo qui per rubare tutti i pokémon.-
Kojiro si alterò:- Ma grazie! Forse non era il caso di dirmelo, vi ricordo che qui ci sono anche i miei parenti!-
Finta Rumika sbuffando:- E' che dimentico che sei così di buon cuore tu!-
Nyasu sgattaiolò via dalla gonna di Musashi:- Tu distrai lo sposo! Io attivo il piano!-
Kojiro:- Ma siete impazziti! Io sto qui e sto sentendo tutto!!- Arrabbiato.
La finta sposa portò le braccia al collo del vero sposo iniziando a ballare.
Finta Rumika:- Tesoro! Balliamo insieme prima di sposarci! Come balli male! Balli davvero male! Non balla così un vero gentiluomo.-
Kojiro, che ballava benissimo, quasi non riusciva a rispondere:- ...voi siete completamente impazziti.-
Finta Rumika:- Beh allora... la sto interpretando bene ora?-
Kojiro:- Stiamo ballando un lento su una canzone movimentata...-
La finta Rumika scoppiò in una risata isterica iniziando a guardarsi intorno.

Intanto Nyasu, vestito elegante raggiunse il prete. O meglio Momotaro vestito da prete.
Prete Momotaro prendendo il microfono:- Signore e signori! Siamo qui riuniti oggi per...- ricevette un colpo dal gatto.
Nyasu:- Non è ancora iniziata la cerimonia deficiente!-
Momotaro:- Oh... vero scusa!-
Musashi continuando a ballare con Kojiro sbuffò imbarazzata.
Momotaro:- Volevo farvi sapere signore e signori che potete iniziare a dar via alle danze come stanno facendo gli sposi!-
Nyasu cacciò fuori un carrello.
Momotaro:- E non preoccupatevi dei vostri pokémon! Potete mettere le vostre sfere poké in questo carrello, il mio fidato amico li porterà nella stanza da ballo per pokémon! Lì i vostri pokémon potrebbero anche trovare l'anima gemella, perché no??- Si emozionò davvero:- Sarebbe fantastico trovare la propria anima gemella no?? Sì sarebbe bellissimo!- Sospirò:- Se qualche bella ragazza senza partner fosse interessata io sarei liber- Il gatto lo colpì di nuovo:- E piantala! Sei il prete!!-

Kojiro:- Dovrei avvertire questi poveracci che non rivedranno più i loro pokémon...-
Finta Rumika:- Tu provaci!- Arrabbiata. La musica divenne finalmente un vero lento, Kojiro la strinse, lei arrossì.
Kojiro:- Che c'è?- Le chiese guardandola.
Finta Rumika:- Tu che c'è?-
Kojiro:- Io sto solo ballando.-
Finta Rumika urlando:- Beh balli male!! Balli davvero male! Quando imparerai??-
Il ragazzo scoppiò a ridere cercando di trattenersi.
Finta Rumika:- E smettila di ridere, offendi la mia performance.- 
Lui la guardava sempre, con un lieve sorriso accennato e gli occhi vivi.
Finta Rumika:- E piantala di guardarmi così- sbuffò.
Kojiro:- Come ti sto guardando?-

Intanto Nyasu raccoglieva tutte le pokéball portandole in un'altra stanza. Momotaro guardava le ragazze piangendo.
Kojiro:- Ma se non c'è né la sposa vera, né il prete vero... io con chi mi sposo?-
Finta Rumika alzando le spalle e aggiustandosi i guanti:- A questo non abbiamo pensato. Forse semplicemente non ti sposi- borbottò tra una frase e l'altra:- Che fastidio questi guanti- continuò:- Non oggi almeno, prima o poi dovremmo liberare la vera Rumika no?-
Kojiro senza nemmeno pensarci:- Non per forza!- 
Musashi rise:- Non avevi finalmente accettato questo matrimonio?-
Kojiro:- Non posso venire via con voi?- Allora disse lui con voce flebile mentre ancora danzavano, i suoi occhi quasi si spensero di nuovo.
Musashi:- Cosa?...- Balbettò, lui non rispose e lei continuò scostandosi e fermando il ballo:- Sei impazzito?-
Lui le prese il polso per non farla allontanare.
Musashi:- Non puoi uscirtene così!- Alzò piano la voce.
Come gli "sposi" smisero di ballare anche tutti gli invitati si fermarono. Qualcuno di loro notò i movimenti strani di Nyasu tant'è che il gatto borbottò:
- Musashi? Che fai?? Riprendi a ballare o qui si accorgono del piano!- 
Lei lo sentì per via degli auricolari ancora attivati, ma lo ignorò.

Musashi:- Tu ci hai detto addio quattro mesi fa! Non fai più parte di noi!- Gli sputò contro.
Kojiro:- Questo lo so- non le lasciava il polso.
Musashi:- E lasciami, mi fai male!-
Il ragazzo allentò piano la presa:- Scusa.-
Passarono alcuni secondi in silenzio, lui ora guardava a terra, lei invece cercava i suoi occhi.
Musashi:- In questo mese- disse poi lei con voce alterata, strattonandolo:- Durante questo mese io non ho mai pianto!- 
Allora lui la guardò e lei aveva gli occhi lucidi.
Musashi:- E come ricompari tu invece piango di nuovo- la sua voce tremava e le lacrime tornavano.
Musashi:- Forse il mio problema sei proprio tu- si allontanò piano.
Kojiro guardandosi intorno e vedendo il pokémon gatto aggredito:- Stai mandando all'aria il vostro piano.-
Musashi:- Ne sarai felice- si allontanò tra le lacrime:- Forse doveva essere Momotaro a vestirsi come Rumika, lui non avrebbe avuto problemi a starti così vicino!-
Kojiro:- Vuoi calmarti?!- Iniziò anche lui ad alterarsi, non voleva che la gente si accorgesse che quella non fosse la vera Rumika. Probabilmente sperava che il finto matrimonio si potesse celebrare, così da poter rimandare quello vero e magari evitarlo del tutto.
Musashi, buttando a terra l'auricolare e sfilandosi quei guanti fastidiosi:- E io avrei recitato meglio la parte del prete, sicuramente!- Parlava a raffica, le persone non riuscivano a sentire cosa i due "sposi" si stessero dicendo per via della musica.
Kojiro:- Ma perché te la sei presa così tanto?!-
Musashi:- Tu eri tutto per me!- Gli urlò allora lanciandoli uno dei guanti addosso.
Kojiro rimase in silenzio, guardando la finta sposa ora completamente scompigliata. 
Respirava piano lui, aveva gli occhi lucidi ma la sua voce era ferma quando le disse:- Tu sei bellissima con quel vestito.-

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Capitolo 6
*** Il nostro finto matrimonio ***


Musashi:- Ma sei scemo?- Di tutta risposta.
Lui allora si mise a ridere.
Nyasu:- Qualcuno dovrebbe chiedermi scusa!!- Mentre fuggiva.
Kojiro rubò il microfono al "prete", cercando di salvare la situazione:- Fermi signori, fermi! Era solo un gioco! Io e Rumika abbiamo voluto farvi uno scherzo! Non stavamo litigando davvero! Né i miei amici volevano rubarvi i pokémon. Sapete che siamo una famiglia di burloni!- Ridacchiò, poi strattonando Momotaro e a voce bassa:- Rimetti a posto quelle pokéball.-
Momotaro annuì spaventato.
Musashi borbottò:- Io non stavo scherzando...-
Nyasu ora accanto a lei:- Vedi di calmarti! Hai visto che scenata hai fatto?? Mi stavano picchiando tutti!-
Musashi:- Evidentemente te lo meritavi-
Nyasu:- Beh... volevo rubare i loro pokémon...-
Musashi alzò le spalle:- Effettivamente te lo meritavi- il suo stomaco brontolò.
Kojiro lasciò il microfono scusandosi ancora con le persone e raggiunse Musashi facendosi seguire da Momotaro.
Musashi:- Beh, ora che vuoi? Ci hai fatto saltare i piani!-
Kojiro:- I piani li hai fatti saltare tu stessa!- Puntualizzò arrabbiato:- Ma ormai mi hai illuso che non mi sarei sposato oggi quindi...- spinse Momotaro verso di loro prendendolo in malomodo dal braccio.
Momotaro:- Ahi... perché mi odia sempre??-
Kojiro:- Sposiamoci, ora, e andiamo via, insieme o soli che sia.-
Musashi titubò qualche istante:- Sposarmi? Ora? Coi capelli scompigliati e l'abito stropicciato?-
Kojiro alterato:- Ma non ti stai sposando davvero!!-
Musashi:- E poi pretenderanno il bacio. Non lo spreco mica con te.-
Kojiro senza pensarci, e anche un po' infastidito:- L'hai già sprecato orm- si mangiò l'ultima parola e poi sorrise cambiando discorso e rivolgendosi agli invitati:- Signore e signori! Attenzione! Il matrimonio inizia ora!- Poi a Momotaro:- Fai una cosa veloce! Voglio andarmene subito!-
Momotaro annuì sempre nel panico.
La finta Rumika era di fronte a Kojiro aspettando la finta consacrazione.
Musashi:- Ho già sprecato cosa?...- Sfiatò arrabbiata.
Kojiro:- Eh? Cosa? Di che parli?-
Musashi:- No di che parlavi tu?!-
Momotaro intanto:- Vuoi tu Mus- gomitata da parte di Kojiro e si corresse:- tu Rumika, prendere in sposo Kojiro?-
Musashi:- Sì lo voglio- sputò.
Kojiro:- Senti, non siamo mica costretti...- gridò un "sì lo voglio" alla domanda del prete e continuò:- ...a baciarci solo perché ci sposiamo!-
Momotaro:- Può baciare la sposa!!- Urlò contento.
Musashi:- A meno che il prete non sia un deficiente- tirò un calcio a Momotaro e urlò:- No ahahah, mi vergogno troppo!! Ma sappiate che lo amo tanto tanto!!-
Il suo stomaco brontolò di nuovo.
Kojiro:- Hai fame?- La donna e il gatto che le si aggrappò sopra annuirono.
Ma all'improvviso si sentì un urlo, era la vera voce di Rumika!
Le persone si voltarono e videro la vera sposa indossare una semplice vestaglia e correre verso la cerimonia indemoniata.
- Fermate tutto!! Sono degli impostori!! Mi hanno anche rubato il vestito!!- La donna era seguita dalle sue guardie. Gli invitati indignati cercarono di mettersi attorno a Kojiro e Musashi ma la nonna dello sposo apparve all'improvviso seguita dal marito.
Nonna:- Non vorrete credere a quella pazza vestita di pezze! E' ovvio che la vera sposa sia lei!- Indicando Musashi.
Nonno:- Certo! E' anche molto più carina di quell'impostore!-
Rumika indignata e imbarazzata:- Cosa?!-
La folla non sapeva più a chi credere, il vociferare aumentò insieme alla confusione.
Musashi:- I tuoi nonni sono impazziti o cosa?-
Kojiro osservava la scena sorridendo:- Capisco da chi abbia preso la mia cattiveria- ridacchiò, sua nonna si voltò a guardarlo felice.
Kojiro:- Grazie mille nonni!- Quasi pianse:- Avevi fame hai detto?- Prese poi in braccio Musashi, come un marito farebbe con sua moglie e veloce si mise a correre verso la sua villa. Nyasu era ancora attaccato al collo di lei mentre Momotaro ci capiva poco.
Kojiro:- Vuoi seguirci anche tu stupido bamboccione?!-
Momotaro:- Sì! Vengo!!- Li seguì e in fretta si chiusero all'interno della villa sigillando la porta e le finestre con l'aiuto dei loro pokémon.
Diversi minuti dopo, una volta finito di sigillare tutto, Momotaro affannato disse:- Saranno state un centinaio di finestre!-
Kojiro:- Sì perché questa è solo la stanza del taglio della torta.-
Momotaro:- Cosa?! Non era la casa?-
Kojiro:- La casa? Un edificio così piccolo?- 
Momotaro quasi svenne, Musashi aiutandolo ad alzarsi:- Ora capisci cosa intendevo quando dicevo di sentirmi a disagio?-
Nyasu:- Beh... ora che siamo chiusi qui?-
Kojiro:- Non passerà molto tempo prima che scoprano che la Rumika vera è quella lì fuori. Quindi... godiamoci questi minuti e mangiamoci insieme la torta e tutti questi dolci!- 
Musashi sospirò:- Tutto questo solo per la torta?... E poi?- Nyasu si stava già buttando sul buffet, Kojiro lo prese al volo:- Cavolo, aspettaci!!- Urlò.
Nyasu:- Ma hai detto anche tu che non abbiamo molto tempo!-
Momotaro:- Hai invitato anche me per la torta!!- Esultò felice:- Ha invitato anche me!!- Ribadì a Musashi.
Musashi:- Lo vedo che ti ha invitato!-
Momotaro abbracciando Kojiro:- Tu dicevi che era un cattivo ragazzo- Kojiro un po' schifato si scostò.
Musashi sorrise guardando il suo ex compagno, prese fiato e rispose a Momotaro:- Io ho solo detto che è meno buono di te.-

Nyasu tentò nuovamente di buttarsi sul buffet e in particolar modo sulla torta ma Kojiro lo prese di nuovo.
Nyasu:- Ehi sei diventato veloce.-
Kojiro:- Il duro allenamento di starsene in un letto. Il taglio della torta spetta agli sposi- puntualizzò allungando una mano verso Musashi.
Nyasu:- Mi prendi in giro?!- Urlò, invece la donna sorrise timidamente.
Musashi:- Tu sei completamente scemo- gli rispose poggiando la mano sulla sua.
Il gatto venne spinto su Momotaro e, mentre fuori c'era una guerra, i due finti sposi si avvicinarono al buffet.
Nyasu:- Odio quando fanno così!- Sbuffò.
Momotaro emozionato:- Devi solo aspettare che taglino la torta!-
Nyasu:- Odio aspettare- sbuffò di nuovo.

Il taglio avvenne mentre i due finti sposi borbottarono qualcosa tra loro. La scena fu particolarmente lenta, soprattutto agli occhi di Nyasu il taglio di una fetta parve un'eternità. Non si sentiva cosa si dicevano mentre mano per mano tenevano quel coltello. Ogni tanto la donna alzava un po' la voce, quando succedeva Momotaro si nascondeva sotto uno dei tavoli nella paura che quel coltello potesse volare. Ma non avvenne, la torta fu tagliata con successo.
Seduti per terra intorno al tavolo del buffet, in realtà Nyasu ci stava seduto sopra, mangiavano contenti.
Momotaro:- Di che parlavate mentre tagliavate la torta?- Si intromise senza ritegno mentre ogni tanto dei boati all'esterno interrompevano la loro calma.
Musashi rispose stupita da tanto interesse:- Di come tagliare la torta...- visto il reale scarso argomento.
Momotaro:- Litigavate solo per questo??- Quasi pianse di nuovo.
Musashi tirò una gomitata a Kojiro:- Non prendevo bene il coltello secondo lui, ero poco elegante. Ribadisco che ormai sei più simile a Rumika che a me.-
Kojiro scoppiò a ridere quasi istericamente, mentre con gusto comunque mangiava la torta:- Innanzitutto per Rumika anche il mio modo di tagliare sarebbe stato inappropriato, pensa il tuo- puntualizzò offendendola:- ma in ogni caso io sono sempre stato più elegante di te, in tutto.-
Dopo questa frase ci fu più confusione all'interno della sala che all'esterno. Momotaro pregò i due di smettere di litigare mentre Nyasu li incitava a litigare di più, così da poter nel frattempo mangiare più roba.

In ogni caso la gente fuori tardava a sfondare la porta. La confusione c'era sempre ma nessuno ancora era entrato in quella stanza. Evidentemente i nonni recitavano bene o i loro pokémon combattevano bene, perché sì, si sentivano anche delle sfide pokémon. Col passare dei minuti e delle ore i quattro all'interno della sala, con la pancia piena, iniziarono a tranquillizzarsi.

Momotaro:- Iniziò a chiedermi se ci moriremo in questa stanza?- Lui effettivamente era più preoccupato, ma la sua voce era comunque pacata e assonnata.
Kojiro:- Nah, prima o poi entreranno- sfiatò mangiando ancora piano un po' di torta.
La donna invece, seduta in mezzo ai due, lasciò cadere piano il piatto, poggiò meccanicamente la testa sulla spalla di Kojiro e chiuse gli occhi.
Momotaro:- Oddio!- Scaraventò via il suo piatto:- La torta era avvelenata, Musashi sta morendo!-
Kojiro:- Sta solo dormendo deficiente- disse a voce bassa calmandolo.
Nyasu rotolando giù dal tavolo sornione:- Avrei mangiato anche se fosse stato tutto avvelenato- e sorridendo si addormentò anche lui sulle gambe dell'ex compagno. Dopodiché Kojiro chiese a Momotaro:- Visto che mi hanno scambiato per un cuscino, vuoi unirti anche tu? Ho una spalla ancora libera.-
Momotaro quasi esultò, poi capì il sarcasmo e spogliandosi di giacca e maglietta si addormentò tristemente solo, vicino Musashi. 

Si addormentarono tutti e quattro, il caos pian piano si allontanò, evidentemente le persone vollero lasciar perdere. Kojiro sapeva che Rumika non si sarebbe arresa così facilmente ma in quel momento poco gli importava. Aveva la pancia piena e dormiva insieme ai suoi compagni, ex compagni, con i suoi "innamorati" per precisare e si sentiva sereno. Serenità che non poteva durare ma per il momento andava bene così. Ogni tanto riapriva gli occhi e vedendoli pensava con che facilità lui fosse uscito dal Team Rocket, invece loro? Perché loro no?
"Come fosse così semplice. E poi a noi piace la nostra vita no?" Ricordò le parole di lei.
Chissà se erano davvero contenti di vivere così. Senza di lui soprattutto. Ma ricordò anche le parole di Nyasu "Momotaro ci piace molto". Forse i suoi pensieri erano troppo egocentrici, Musashi e Nyasu potevano vivere tranquillamente senza di lui, e questi mesi ne erano stati la prova.
Guardò Momotaro, indossava una brutta canottiera di cotone e dormiva davvero rozzamente. "Sei più simile a Rumika che a me", scosse la testa cercando di ignorare questa frase. Guardò la donna che, ancora in abito da sposa, dormiva poggiata a lui. "Tutto questo solo per la torta?... E poi?" E poi? Le aveva detto che potevano andarsene senza di lui. Ma allora perché rimandare questo matrimonio? Solo per qualche giorno e per alterare le ire di Rumika?
Lui era potuto uscire dal Team Rocket grazie alla sua famiglia, tornò sull'argomento, ma Musashi e Nyasu effettivamente non avevano né soldi né fama.         
- Se l'avessi sposata veramente forse l'avrei potuta salvare- pensò.
Musashi respirando piano si scostò, poggiando adesso la sua testa sulla spalla di Momotaro, Kojiro aprendo gli occhi se ne accorse.
- Ha detto che la sua vita le piace. Che il Team Rocket le piace. Ma magari le sarebbe piaciuto di più vivere una vita tranquilla insieme a me- pensò sfociando di nuovo nel suo egocentrismo. Espirando piano e vedendola sorridere stretta a quell'altro pensò allora che forse lei poteva essere felice anche con Momotaro. O semplicemente che potesse essere felice da sola. Sapeva che Musashi era forte, ma sapeva anche che non era così forte come voleva far credere, e sapeva ancora che le sarebbe piaciuto sposarsi davvero un giorno, con l'uomo giusto. Ma l'uomo giusto non era lui, forse poteva essere Momotaro, o forse un altro ancora. Doveva accettarlo e lasciarla andare. Se la mattina dopo lei avesse deciso di andar via e di non vederlo mai più allora lui l'avrebbe accettato.
Guardò ancora quei due dormire vicini; pochi secondi dopo cambiò idea e, indignato, lentamente, riportò Musashi verso di sé. Almeno per quella notte poteva rimanere sua, no?
"Innamorati", accarezzò Nyasu addormentandosi di nuovo.

Un piccolo raggio di sole passava attraverso le fessure del legno. Musashi aprì piano gli occhi trovandosi tra le braccia di Kojiro. Un po' allarmata si scostò. L'abito che indossava era completamente stropicciato e anche un po' sporco. Peccato, doveva valere davvero tantissimo. Sorrise pensando alla giornata precedente ma durò poco e il sorriso si spense. Riguardò Kojiro, anche se per finta ieri era stato il loro matrimonio, e per lo più lo avevano passato a litigare; ora le venne da ridere di nuovo. Non le andava più di indossare quel vestito anche se bellissimo non lo sentiva suo. "Tu sei bellissima con quel vestito" mentre se lo toglieva ripensò a queste parole. Era raro che Kojiro le facesse un complimento, e in ogni caso più che un complimento fatto a lei, era un'offesa fatta a Rumika. Però arrossì comunque ripensandoci, dopodiché scaraventò il vestito verso la porta e scalza raggiunse gli abiti da prete di Momotaro, rubò la maglietta e la indossò.
Poco dopo si svegliò anche Kojiro, non vedendola dormire alla sua sinistra si voltò. Era in piedi alla sua destra a "rubare" un po' di torta rimasta. Indossava solo una maglietta verde chiaro che le andava molto larga.
- Perché sei nuda?- Le chiese, visto che effettivamente sotto la maglietta, a parte l'intimo ovviamente, non indossava altro.
Allora lei si voltò stizzita:- Buon giorno- gli rispose, poi:- Preparo un piatto anche per te?-
Kojiro:- Ti ringrazio- le rispose voltandosi velocemente verso Momotaro, assicurandosi che stesse dormendo e che non potesse vederla svestita così.
Musashi:- Ma ti vuoi calmare?- Si inginocchiò accanto a lui offrendogli il piatto:- Perché pensi che Momotaro non possa vedermi in queste condizioni?-
Kojiro si alterò imbarazzato sollevando leggermente la schiena:- Cosa ti fa pensare che io stessi pensando a questo?!- Poi:- Perché? Ti ha vista in condizioni "peggiori"?!-
La donna iniziò a sgranocchiare dal suo piatto:- Non ti riguarda- non rispose lasciandolo nel panico:- Tu invece...- continuò lei:- Con Rumika dico.-
Kojiro:- Cosa?- Sfiatò arrabbiato mangiando voracemente.
Musashi:- Insomma... tu e lei. Quello che diceva tuo nonno. Intendo... non è in dolce attesa vero?-
Kojiro sputò tutto quello che aveva appena messo in bocca. Poi piano, rosso più di rabbia che di altro, si voltò verso di lei senza dire niente.
Musashi:-Beh perché in tal caso, mollare la madre di tuo figlio là fuori, quasi nuda, non è l'inizio giusto per essere un buon padre.-
Lui continuava a guardarla in malomodo.
Musashi poggiò il suo piatto alzando le spalle:- Non ti sto chiedendo nulla di così strano!-
Kojiro:- Ti ho più o meno fatto la stessa domanda io, ma tu non mi hai voluto rispondere- lasciò anche lui il suo piatto poggiandosi sulle ginocchia e guardando altrove.
Musashi:- Io non sono in dolce attesa- rispose allegra. Lui si alterò:- Non mi basta sapere questo!!- Lei scoppiò a ridere.
Musashi:- Comunque seriamente...- si calmò un po':- ...come fai a pensare che possa piacermi uno come Momotaro?!- Poi abbassando la tonalità:- E lui come faceva a pensare che potesse piacermi uno come te- guardò altrove anche lei.
Allora Kojiro rimase in silenzio, i suoi occhi si spensero di nuovo. Musashi ribadiva spesso di non provare niente per Kojiro. Ma d'altronde lui non faceva molto diversamente, eppure non riusciva a dare molto peso alle parole di lei. Forse perché spesso avevano pensieri simili. E Kojiro sapeva di provare qualcosa per Musashi. Cosa esattamente non riusciva a capirlo, ma di certo né odio né schifo. Quindi perché mai Musashi dovrebbe provare odio o schifo per lui?
Ma secondo questo discorso la cosa valeva anche per ciò che diceva di provare per Momotaro no? Andò in confusione. Poi finalmente si decise a parlare:
- Io e Momotaro siamo molto diversi. Se nessuno di noi due è il tuo tipo, che tipo cerchi tu?-
Musashi:- Questa è la domanda più stupida che tu mi abbia mai fatto! Ogni persona è diversa! Non esistono certo solo due categorie di uomini: i "Kojiro" e i "Momotaro"! Anche perché se così fosse, noi donne saremmo fregate- ridacchiò, lui la strattonò prendendosela.
Musashi:- Se io sarò sincera, tu sarai sincero?- Chiese poi diventando seria. Lo guardava adesso, lo guardava con degli occhi bellissimi. Lui ricambiò lo sguardo riprendendo colore, annuì.
Musashi:- Preferisco di gran lunga te a Momotaro- rivelò:- Ma pensavo tu l'avessi già capito. Mi stupisce che tu sia così ossessionato da Momotaro.-
Kojiro, imbarazzato ma cercando di essere serio:- Beh... io davo per scontato che tu preferissi me. Ma insomma... non potevo esserne sicuro.-
Musashi:- Ma poi che vuol dire preferire?- Quasi rise:- Voglio bene a entrambi. Davvero.-
Kojiro, ora veramente serio:- Ma anche lui è tutto per te?-
La ragazza ci pensò un attimo, gli occhi tornarono lievemente tristi:- Forse voglio un po' più bene a te- ammise:- Ma la nostra vita è questa e non possiamo stare insieme.-
Kojiro:- Perché?... Voi continuate a fare il vostro lavoro e io divento il migliore amico del moccioso. Così possiamo vederci spesso no?- I due ragazzi senza farci caso si ritrovarono vicini, troppo.
Musashi:- Ma sei serio?- Lei ridacchiò di nuovo:- Ora tocca a me, fare la mia domanda! Rumika aspetta un figlio o no??-
Kojiro alzò nuovamente la voce, non di troppo:- Ancora?! Se aspetta un figlio non è mio visto che a mala pena le ho sfiorato le mani!-
Musashi sospirò:- Oh bene.-
Kojiro:- Ma a te che importa?!-
Musashi:- E a te che importa di me e Momotaro?!- Si alterò anche lei. Allora entrambi si calmarono.
Kojiro:- Abbiamo detto di essere sinceri...- ribadì:- Allora rispondi. Perché secondo te non dovremmo più vederci?-
La ragazza non riuscì a produrre un buon motivo:- Perché... perché no insomma!... Io... perché non si può fare! Non è la tua vita!-
Kojiro:- Tu mi ami?- Chiese infine lasciandola di sasso. Erano ancora vicini, troppo. Talmente tanto che Musashi, vedendo le labbra di lui rispose con un'altra domanda:
- Tu mi hai baciata?-
Kojiro:- Non hai risposto!- Si alterò di nuovo senza però scostarsi.
Musashi:- Tu rispondi a questo e io risponderò a te! Che volevi dire con "l'hai già sprecato"??- Si alterò leggermente anche lei mentre il cuore le batteva talmente forte che pensava di morire.
Kojiro:- Ti ho baciata la sera che ci siamo detti addio- ammise scontroso, non distogliendo mai lo sguardo da lei.
Allora la donna, rimanendo in silenzio nascose le labbra abbassando la testa.
Kojiro:- Scusa. Lo so che non avrei dovuto ma non volevo che un Momotaro qualsiasi lo facesse prima di me.-
Musashi:- Ribadisco, tu sei tutto scemo- rispose triste.
Kojiro:- Non sei arrabbiata?-
Musashi:- Sono molto arrabbiata- alterò la voce ma senza mai alzare i toni, alzò di nuovo lo sguardo cercando di tenersi calma, ma non ci riuscì:
- Ovvio che non ti amo!- Disse:- Ed effettivamente avrei preferito non sapere del bacio. Quindi per questo motivo noi non possiamo più vederci; ora che hai un motivo sei più contento?-
Kojiro trattenne il fiato, poi riuscì a parlare:- Ok- disse cupo e con tono lievemente arrabbiato:- Innanzitutto spostati.- 
Fu nel momento in cui Kojiro la spinse via che lei si accorse di ciò che gli aveva appena detto, allora i suoi occhi si spalancarono cupi. Voleva tornare indietro, ripetere la scena e cambiare finale, ma perché era stata così stupida? Così stupida da non riuscire nemmeno a trattenere le lacrime.
Lui, che iniziava vagamente a pensare di essere innamorato di lei, continuò il suo discorso:
- Se tu vai via senza portarmi con te io ti rimuoverò per sempre dalla mia mente. Per me non esisterai più.-

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Capitolo 7
*** Vivere felici, insieme ***


Musashi:- Che discorsi sono?!- Allora si alzò lei urlandogli contro. Momotaro e Nyasu si svegliarono di soprassalto.
Musashi:- Ma sei uscito di senno in questi mesi?! Non riesci a fare un discorso logico! Prima dici che vuoi andartene, poi dici che vuoi tornare! A volte sembra che non puoi vivere senza me e altre volte che staresti meglio senza! Io non ti capisco, davvero!- Stava piangendo di nuovo. Momotaro si alzò raggiungendola.
Kojiro:- Tu non sei così diversa!- Alzò anche lui la voce.
Musashi:- Vuoi la verità? Vuoi la verità?!- Momotaro cercava di tranquillizzarla sfiorandole le spalle. Nyasu non ne poteva più, non sapeva di chi prendere le difese, vederli litigare gli faceva male anche se non lo dava a vedere.
Kojiro:- Dovevi essere sincera anche cinque minuti fa!-
Musashi:- Tu non puoi venire con noi perché ti sei salvato!- Disse sincera cercando di trattenere i singhiozzi.
Kojiro non seppe più cosa dire, salvato?
Musashi:- E non te ne uscire ancora con quella stupida frase "eravate voi la mia salvezza" perché non è vero! Non abbiamo di che vivere, è tutto così complicato! Siamo solo delle pedine di Sakaki, non abbiamo una vita tutta nostra! Ma tu ora sei libero! Non ti piace casa tua? Fattene un'altra, ma non tornare nel Team Rocket!-
Nyasu:- Pensavo ti piacesse il Team Rocket- disse al posto di Kojiro:- Noi siamo i cattivi no?-
Lei aveva una mano alla testa, si teneva i capelli scompigliati cercando di non piangere, l'altra mano stringeva quella di Momotaro.
Musashi:- Beh forse non è una bella cosa essere i cattivi! Potevamo avere un vero lavoro, una famiglia e la domenica andare in centro insieme! Ma col Team Rocket è tutto così difficile- tirò uno schiaffo a Momotaro:- Pure tu sei uno stupido! Perché sei nel Team Rocket?!-
Momotaro:- Non era il caso di tirarmi uno schiaffo- piangendo, ma non le lasciava la mano.
Musashi si voltò verso Kojiro e Nyasu:- Mi sarebbe piaciuto avervi incontrato da qualche altra parte. Anche se l'idea di essere una squadra non mi dispiaceva- si soffermò su Kojiro, la sua voce continuava a tremare mentre gli occhi erano gonfi di lacrime:- Né l'idea di fare la storia del Team Rocket. Certo, forse in realtà ci siamo riusciti. Siamo la squadra più derisa probabilmente- sorrise.
Nyasu le si avvicinò:- Va bene lo stesso no? L'importante è essere ricordati.-
Musashi si asciugò le lacrime sorridendo:- Ma noi non siamo te Kojiro. Non possiamo salvarci. Non apparteniamo a una famiglia importante. Nemmeno l'abbiamo una famiglia.-
Kojiro finalmente ebbe il coraggio di risponderle, anche se molto timidamente:- Potresti sposarmi per davvero...- 
Musashi lasciò cadere il braccio, un ciuffo di capelli le finì sul naso.
Kojiro:- Intendo... se vuoi lasciare il Team Rocket. Perché non ho ben capito se tu voglia farlo o no...-
Nyasu guardando un po' uno un po' l'altra:- Sì nemmeno io vi sto capendo! Che dobbiamo fare Musashi?-
Musashi:- Perché chiedi a me quello che vuoi fare tu? Se io decido di lasciare il Team Rocket non devi farlo pure tu! Non volevi diventare il pokémon preferito del capo?-
Nyasu sbuffò sorridendo:- Non credo sia possibile visto il nostro essere dei falliti. Solo nel Team Rocket che dovrei fare?! Mi annoierei di sicuro e poi insomma...- scoppiò a piangere all'improvviso abbracciando entrambi:- ...siete voi la mia famiglia e che cavolo!!-
I due ragazzi sorrisero commossi.
Momotaro:- Un bel piano davvero, ma chi sposa me?-
Musashi:- A parte che non ho detto che accetto di sposarlo, tu cosa c'entri? Sei entrato nel Team Rocket? Peggio per te!!-
Momotaro:- Ma lo stesso discorso potrebbe valere per voi!-
Nyasu:- Momotaro, tu sei così inutile che secondo me sarà Sakaki stesso a cacciarti di sua spontanea volontà...-
Musashi assecondò, poi guardò nuovamente Kojiro, le sembrava più sereno.
Musashi:- E sentiamo... sposandoti che cambierebbe?-
Kojiro:- Che diventeresti ricca e di buona famiglia. E che Rumika non potrà più assillarmi. Ma che non sei costretta a passare la vita con me, perché potremmo separarci subito dopo, e se poi vorrai risposarti, esiste il divorzio. Quando accadrà avrai già abbastanza soldi da non temere il Team Rocket.-
Nyasu:- In poche parole ti stai offrendo di farti spolpare vivo?-
Kojiro, effettivamente rendendosene conto, annuì.
Musashi, a cui il piano non sembrava dispiacere:- Tu ti libereresti da Rumika. Ma scusa... non avevi detto che mi avresti rimosso?-
Kojiro:- Ho detto che ti avrei rimosso se tu fossi andata via. Ma è chiaro che se decido di sposarti vorrei almeno vederti ogni tanto.-
Momotaro a Nyasu:- Secondo me sono affetti da schizofrenia...- il gatto annuì dicendo:- Non riescono ad avere un discorso logico. Cambiano idea ogni due secondi.-
Kojiro le si avvicinò, anche se sempre con un po' di distacco:- E poi hai detto che il problema era il Team Rocket. Senza di lui non avresti problemi a essermi amica, no?-
Musashi:- E se non funziona? Se il Team Rocket non ci lascerà andare.-
Kojiro:- Lo farà.-
Momotaro:- Ed io??-
Nyasu:- Con te lo farà anche prima.-
Musashi:- E se il mio futuro ragazzo non mi vorrà perché già sposata??- Preoccupata.
Kojiro:- Sarai ricca. Ti vorrà di certo.-
Nyasu e Momotaro alterati:- Ma perché semplicemente non vi sposate rimanendo felicemente insieme??- 
Kojiro:- Perché lei non mi ama- replicò serio. Poi si voltò, incamminandosi verso la porta serrata.
Musashi invece si bloccò sentendosi un pezzo di ghiaccio. Gli occhi erano ormai asciutti, serrò le labbra.
"Lei non mi ama" che significava? Perché non ha semplicemente detto "perché non ci amiamo". Le saltò in mente adesso che forse lui potesse essere innamorato di lei. Si sentì davvero stupida. Era chiaro che il momento in cui le chiese "mi ami" era una dichiarazione! Tra l'altro era tremendamente geloso di Momotaro. Era ovvio che l'amasse. Eppure ancora non le sembrava così tanto ovvio. Quale uomo chiederebbe alla ragazza che ama di sposarlo ma allo stesso tempo le da il permesso di tradirlo e di lasciarlo? Doveva essere un pazzo. Avrebbe sofferto un casino. Soffrirebbe esattamente come lei aveva sofferto senza di lui in quei mesi. "Se non lo ami, allora perché son tre mesi che piangi quasi ogni notte?" Lei non poteva vivere senza di lui. Anche quando sembrava essersi abituata alla sua assenza. "Tu eri tutto per me" e lo era ancora. Voleva lasciarlo andare, ma si rese conto che non sarebbe mai riuscita a lasciando andare davvero. Non riusciva più a pensare, fuori sembrava esserci di nuovo confusione, l'unica cosa che seppe dire fu:
- Io ti odio. Ma acconsento a sposarti- in un lieve sorriso nervoso.

Kojiro sospirò:- Bene. Ora devo solo convincere i miei che sposerò una poco di buono.-
Musashi:- Cosa?!-
Il muro si spaccò scaraventando Kojiro.
Rumika seguita dai suoi soliti uomini:- Cosa hai osato dire?!-
Fuori il sole era alto ma il fumo creato dalle macerie faceva vedere poco dell'esterno.
Momotaro preoccupato aiutò il ragazzo a rialzarsi.
Kojiro:- E lasciami, ce la faccio da solo!- Scontroso.
Momotaro:- Ma io...- sempre triste.
Musashi:- Per qualche strano motivo Momotaro ti adora Kojiro, lascia che ti aiuti.-
Rumika:- Giù le mani dal mio futuro sposo!- Gli si avvicinò, Kojiro era tentato di tirarle un calcio ma evitò.
Rumika:- Tesoro, mi spiace tu sia stato ingannato da questa donnaccia. Non capisco come tu abbia potuto scambiarla per me. E' così sgraziata!-
Musashi cercò di trattenersi, si accorse di essere ancora mezza svestita in mezzo a tutta quella gente e la cosa le metteva non poco imbarazzo.
Kojiro:- Infatti non vi ho affatto confuse!- Quasi con schifo.
Rumika lo aiutò ad alzarsi, Momotaro si fece da parte. Rumika:- Allora perché ti sei fatto rapire?-
Kojiro anziché alzarsi la spinse d'istinto, facendola cadere. Gli finì tra le braccia.
La donna straricca anche se un po' indignata, arrossì:- Ma tesoro, non qui davanti a tutti!! Oh oh oh.-
Lui cercò di staccarsela di dosso:- Ma che dici?! Non l'ho mica fatto apposta!- Ma quella non voleva lasciarlo.
Rumika:- Ricorda che presto sarai mio marito! E vorrei ricordati che dovresti essere più dolce ed educato nei miei confronti!-
Kojiro:- Va bene, intanto staccati! Mi vien da vomitare!!-
Rumika:- Come sarebbe a dire?! Dovresti essere felice della mia presenza!- Continuava abbracciata a lui.
Musashi si intromise:- Non l'hai sentito?!- Avvicinandosi ai due e tirando il colletto del suo vestito pregiato.
Rumika:- Ancora tu donnaccia? Come ti permetti?!-
Musashi:- Lui non vuole i tuoi abbracci, ok?!- La spinse via, aiutata da Kojiro che non vedeva l'ora di staccarsi.
Rumika si rialzò furiosa. Kojiro, Nyasu e Momotaro osservarono la scena di stucco.
Musashi:- E' capacissimo di intendere e di volere!-
Rumika:- Capace di intendere e di volere?? Ma per favore! E' talmente confuso d'aver preferito te a me, non farmi ridere!-
Musashi si limitò a inarcare un sopracciglio quasi come fosse un tic nervoso. Intanto gli uomini in cravatta dietro Rumika balbettavano sottovoce qualcosa come " che gambe! " o " che schianto! " La donna ricca si voltò urlando:- Piantatela voi! Siete tutti licenziati!!- Voltandosi in avanti:- Facile conquistare gli uomini quando sei mezza nuda!!-
Musashi dal canto suo si nascose spaventata dietro Momotaro e Kojiro, sussurrando:- Vi prego, datemi un vestito...-
Kojiro:- Non puoi obbligarmi a sposarti!- Disse proteggendo la sua ex compagna.
Rumika:- Oh sì che posso!!- Ai suoi uomini:- Vi riassumo! Prendetelo!-
Quegli uomini eleganti presero nuovamente il ragazzo di peso.
Musashi:- Potrai obbligarlo a sposarti, ma non potrai mai obbligarlo ad amarti!- Alzò la voce spazientita.
Rumika sospirò:- Oh- disse poco colpita:- Mi spiace separarti dalla tua amante Kojiro caro. Ma ora verrai con me! In quanto a voi- al Team Rocket:- Potrei anche farvi arrestare!... Anzi... vorrei farvi arrestare- sorrise malignamente.

E così Musashi, Momotaro e Nyasu si ritrovarono rinchiusi nelle segrete di una villa (sempre della famiglia di Kojiro) poco distante. Vennero dati loro degli abiti e un po' di acqua e cibo.
La donna venne divisa dai suoi compagni ma le celle non erano molto distanti tra loro. Rumika aveva detto che avrebbe sicuramente chiamato la polizia ma la famiglia di Kojiro non glielo permise, in fondo anche il ragazzo non era stato un santo in passato, preferivano non avere problemi. Avrebbero tenuto i ragazzi prigionieri fino a quando il matrimonio non sarebbe avvenuto.
I genitori di Kojiro non avrebbero certo acconsentito alla decisione di sposare Musashi al posto di Rumika, era anche inutile chiederlo. Ma forse il ragazzo aveva un piano. Chiamò i suoi nonni, gli unici che forse potevano aiutarlo visto che a lui non era consentito lasciare la sua stanza.
Era notte, il cielo era sereno e la luna era grande. Kojiro si armò di carta e penna e scrisse qualcosa. Fece uscire il suo Chimecho e gli ordinò di portare quella lettera a Musashi. Il pokémon riuscì a eludere la sorveglianza e raggiunse la cella della ragazza.
Musashi:- Oh, ciao Chimecho- si stupì nel vederlo:- Cos'hai attaccato al collo?- Sfilò il foglio di carta.
Il piano di Kojiro non le sembrò affatto un brutto piano. Era malvagio al punto giusto. Sorrise e poi diede delle indicazioni a Chimecho. Il pokémon annuì felice e prese il volo uscendo dalla finestra. 
Nonna:- Dicci tesoro.-
Kojiro:- Siete qui!- Saltò giù dal letto.
Nonno:- Ovvio, ci siamo sempre se hai bisogno di noi!- Sorrise.
Kojiro:- Vi dovrei già ringraziare per l'ultima volta!- Sospirò:- Scusate se vi sto mettendo nei pasticci.-
Nonna:- Noi siamo felici di poterti aiutare! E sai che ho sempre tifato per quella ragazza!-
Kojiro:- Parli di Musashi nonna? Ma no, non è come sembra- arrossì.
Nonno:- Ma sì! Potrai darci dei nipotini anche con lei!-
Kojiro, ora completamente rosso:- E basta con questa storia!! Ascoltatemi!- Raccontò un po' ciò che era successo all'interno della sala buffet, poi farfugliò il piano ai suoi nonni che, senza troppi preamboli, accettarono. 
Il ragazzo li abbracciò:- Grazie nonni! Vi voglio bene!-
La nonna, accarezzandoli la testa e scostandosi piano:- Ma perché fai tutto questo per lei, se non ti ama?-
Kojiro prese fiato, la nonna lo interruppe:- Non dico che non sia una cosa bellissima. E' la tua migliore amica e le stai facendo davvero uno splendido regalo. Ma mi chiedo se poi tu ne potrai essere felice.-
Kojiro sorrise, non sapeva esattamente cosa rispondere:- Non lo so perché lo sto facendo. Mi è semplicemente venuto in mente- alzò le spalle, guardò fuori la finestra:- Non sono una persona buona come credete voi- disse poi:- Quindi sinceramente non credo che io lo stia facendo per lei. Cioè... certamente anche. Ovvio che voglio "liberarla", lo stesso vale per Nyasu. Ma la mia è solo una scusa per tenerla più tempo possibile accanto a me, credo.-
Nonno:- Soffrirai molto di più nel vederla andar via dopo.-
Kojiro:- Lo so. Forse, in cuor mio, spero semplicemente che cambi idea- sorrise timido.
I nonni non dissero niente, e lui continuò scuotendo la testa:- Va bene, va bene! Sono una persona davvero triste e faccio pena! Ma non mi è venuta un'idea migliore!-
La nonna allora sorrise senza dir nulla, prese la mano del marito e piano uscì dalla stanza del nipote, che rimase a piangere come un bambino tirando calci al letto.
La mattina seguente Musashi ricevette la visita di quella dolce signora.
Musashi:- Sei la nonna di Kojiro!- Esultò a voce bassa:- Ti hanno fatta entrare?-
Nonna:- Tesoro.. anche se Rumika ha proibito l'accesso a tutti io sono pur sempre il capo di questa famiglia, e so essere molto convincente!- Cacciò dei biscotti appena sfornati, offrendoglieli. Musashi li sbranò immediatamente.
Nonna:- Ti lasciano a digiuno??- Chiese sorpresa.
Musashi:- Ho solo sempre molta fame- ammise timidamente.
Nonna:- Allora... sai del piano di Kojiro vero?-
Musashi:- Ovvio! Ho già mandato Chimecho, entro sta sera dovrebbe già essere tornato con tutto ciò che mi è stato scritto nella lettera.-
Nonna:- Ne sono felice. Quella Rumika non mi piace affatto. Tu invece mi piaci molto. So che non sei una bravissima ragazza, ma so il bene che vuoi a mio nipote.-
Musashi iniziò a mangiare piano, il cuore aumentò il battito.
Nonna:- E soprattutto so quanto lui voglia bene a te.-
Musashi sospirò:- Ti ha raccontato tutto?- Chiese imbarazzata.
Nonna:- Quasi tutto, sì.-
Musashi esplose, senza mai alzare la voce:- Io non voglio certo sfruttarlo! E' stata una sua scelta tutto questo e io ho solo accettato! Non voglio certo fargli del male!-
Nonna:- Non lo metto in dubbio. Mi chiedo solo se tu gli abbia detto la verità.-
Allora la ragazza, tanto per cambiare, scoppiò nuovamente in lacrime:- Io non avevo capito! E non sono nemmeno sicura di averlo capito adesso! So solo che non voglio certo che si sposi con quella lì! In realtà non vorrei si sposasse con nessuna! Quando Rumika gli è finita addosso mi son sentita morire, volevo tanto stare al suo posto! Non ci abbracciamo da non so quanto tempo, mi mancano da morire i suoi abbracci, io mi sento così sola da quando non né ricevo uno. Quando ho detto che lui era tutto per me, intendevo che lui era tutto! Insieme a lui era bella ogni cosa, anche il fallimento. Ma perché se n'è andato?!- si asciugò le lacrime:- Ah giusto, per lei signora.-
La nonna imbarazzata si scusò.
Musashi:- Ma si figuri! Non voglio certo dare a lei la colpa! Intendo dire che... non lo so che voglio dire! Però anche Kojiro è così confuso! Io non riesco a capire cosa voglia, sembra di parlare con un pazzo! Non so se lo sa, signora, ma mi ha chiesto se lo amo! E io che avrei dovuto rispondergli?? Lui mi ama?? Perché io dovrei amarlo se lui non mi ama??- Si calmò di nuovo aggiustandosi i capelli:- Lui mi ama, signora?-
La nonna scoppiò a ridere:- Non lo so. Effettivamente queste parole non le ha mai dette- anche lei si aggiustò piano i capelli:- Kojiro sa essere davvero stupido. Lo so. Ma non disperate troppo entrambi. Le cose vanno per come devono andare- si alzò piano, le chiese di avvicinarsi.
La ragazza rossa in viso e con gli occhi grandi e gonfi piano si avvicinò alle sbarre, la signora le sfiorò la guancia:
- Tu sei bellissima- le disse:- E questo Kojiro lo sa. Mi raccomando- si allontanò riprendendo il cestino quasi vuoto:- Siate felici insieme.-
Musashi titubò qualche istante, arrossendo ancora di più, poi si decise a parlare:- Mi scusi. Ho lasciato qualche biscotto. Potrebbe portarlo ai miei amici?- Indicò alcune celle più in là.
La nonna sorrise:- Oh- disse poi:- Non sei così cattiva come ti ha descritta Kojiro- e raggiunse la cella con Momotaro e Nyasu lasciando una Musashi indispettita.

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Capitolo 8
*** Come tutto deve andare ***


Passarono due giorni e tutto era nuovamente pronto per il Matrimonio. Rumika fingeva nuovamente felicità, fingendo che il disastro precedente non fosse mai avvenuto. Gli invitati questa volta erano molti di meno. La cerimonia sarebbe stata veloce, l'importante era celebrare l'unione. Se poi avrebbero passato il resto della giornata insieme poco importava a Rumika, certo, le sarebbe piaciuto avere un buon rapporto col marito, ma questo magari si sarebbe avverato col tempo. Tutti i documenti erano stati già consegnati. Rumika era sospettosa, le cose andavano fin troppo bene. Volle assicurarsi che i prigionieri fossero ancora nelle loro celle.
Volle controllare di persona. Scese nelle prigioni in abito da sposa, il luogo era molto pulito, non si sarebbe sporcato.
Rumika:- Bene bene, siete ancora qui!-
Musashi:- Non posso crederci che hai comprato un altro abito!- Invidiosa.
Rumika:- A parte che il primo è stato totalmente rovinato da te ragazzaccia, non posso certamente mostrarmi agli ospiti con lo stesso abito!-
Musashi:- Spero tu sia contenta!- 
Rumika:- Lo sarò di più quando tutto sarà finito!- Sorrise spiando anche gli altri due prigionieri. Sembrava che tutto andasse bene, uscì salutando i poveretti.
Intanto Kojiro era con i suoi nonni.
Nonna:- Sei bellissimo con questi vestiti eleganti! Ma tu sei bellissimo sempre!-
Kojiro:- Grazie nonna. E' tutto a posto vero?-
Nonno:- Ma sì tranquillo. Sia il prete che i due sorveglianti sono nostri fidati amici, non preoccuparti!-
Nonna:- E poi le carte sono già state firmate no?-
Kojiro annuì felice anche se lievemente in ansia.
La sposa lo raggiunse, lo prese sotto braccio e si avviò velocemente (ma sempre con eleganza) all'altare:- Allora, non dici che sono bellissima?-
Kojiro:- Piantala, sai che non lo penso.-
Rumika:- Nemmeno oggi riesci a parlare a modo? Avrò tanto lavoro da fare con te.-
Kojiro sbuffò.
Rumika:- Eppure mi sembra di capire che trovi molto carina la tua amica. Non dici spesso che ci somigliamo?-
Kojiro:- Vero, vi somigliate.-
Rumika:- E allora?- Poi rivolto al prete:- Si sbrighi, la prego, abbiamo fretta. Kojiro, dritto con la schiena!- Poi a voce bassa:- Quindi? Non trovi attraente nemmeno quella donnaccia?-
Kojiro:- Puoi smetterla di chiamarla così per favore?! Siete entrambe belle, ecco. Spero tu sia contenta. Ora zitta e sposiamoci!-
Rumika, guardandolo male, prese un bel respiro e cominciò la cerimonia.
Mentre il prete parlava Kojiro ogni tanto guardava i suoi nonni, loro lo rassicuravano coi loro sorrisi.
Nulla effettivamente poteva andare storto. La cerimonia si concluse, gli ospiti andarono via dalla chiesa e il prete cacciò le carte da firmare.
Rumika si sentì morire nel momento in cui si accorse che le carte erano già firmate, e non da lei.
Il prete:- Come lei voleva le carte sono state firmate in precedenza. Di solito non lo facciamo fare ma i nonni dello sposo mi hanno detto le sue ragioni signorina!-
Rumika si alterò:- Già firmate? Ma io non ho firmato proprio niente!-
Il prete:- Come no? Sono venuto proprio io in cella da lei! Non si vergogni, i suoi peccati ora sono stati perdonati ed è stata scarcerata. Il suo matrimonio è validissimo.-
Rumika si voltò indemoniata verso Kojiro:- Io, carcerata??-
Kojiro sorrise:- Ribadisco che vi somigliate molto, Rumika-
Il prete:- Rumika? Ma non è il nome scritto sul documento- I nonni allora presero il prete da parte per evitare discussioni. In ogni caso ormai il matrimonio era avvenuto, Rumika era lì ma in realtà non si era sposata lei quel giorno.
Rumika:- Non posso crederci- Buttò a terra il suo bouquet calpestandolo:- Tu hai appena sposato quella poveraccia!-
I genitori di Kojiro si avvicinarono capendoci poco. 
Kojiro:- Non si comporta così una signorina per bene, Rumika.-
Rumika:- Tu dovevi sposare me!-
Il ragazzo, ancora una volta, alzò le spalle e sorridendo le diede un bacio in fronte.
Kojiro:- E' andata come è andata. Addio- salutò i genitori, rimasti senza parole, con due frettolosi baci e scappò via.
 
Le guardie delle prigioni intanto, sempre su richiesta dei nonni, liberarono i prigionieri.
La mongolfiera a forma di Nyasu si alzò in volo e il Team Rocket in tutta fretta ci salì sopra. Chimecho era con loro. Musashi ringraziò il pokémon per averli aiutati a recuperare le loro cose, la mongolfiera, i vestiti e i documenti. Kojiro li raggiunse. Era felice, doveva essere filato tutto liscio.
Momotaro e Nyasu lo aiutarono a salire sulla mongolfiera. Sarebbero atterrati poco lontano, intanto la miglior cosa da fare era fuggire da lì.

Kojiro si ritrovò sulla mongolfiera, a gambe incrociate, per terra, non ebbe il tempo di alzarsi che sua moglie lo abbracciò. Lo strinse forte come non faceva da tempo e sembrava non volerlo lasciare più.
Kojiro:- Mu... Musashi, tutto bene?- Chiese un po' imbarazzato, nemmeno lui era più tanto abituato a questi abbracci improvvisi.
La donna annuì, tirando su col naso.
Kojiro:- Stai piangendo?- Si allarmò.
Allora pure Momotaro si avvicinò impaurito sfiorandole le spalle, lui tirò immediatamente due ceffoni alle sue mani:- Giù le mani da mia moglie- sgridò.
Momotaro rimase in un angolino della cesta a piangere, Nyasu lo consolò.
Musashi, cercando di mostrarsi seria, si staccò leggermente. Le braccia di lui erano ancora dietro la sua schiena però.
Gli disse:- Ehi, non dovresti essere geloso, visto che hai promesso che potevo trovarmi un altro ragazzo.-
Kojiro:- Non lui- sottolineò.
Lei rise, poi ancora tra le sue braccia:- Certo che è strano, non sono nemmeno mai stata la tua ragazza e sono già tua moglie.-
Kojiro:- Mi spiace non essere stato un fidanzato troppo romantico- disse sarcastico alzandosi.
Nyasu:- Ora dovremmo parlare col Team Rocket. Siamo sicuri Musashi?-
Musashi nemmeno rispose, guardava il bosco dall'alto della mongolfiera. Diversi minuti dopo rispose:- Sì, sicura.-
Nyasu con Momotaro e Kojiro mentre mangiava:- Cosa?-
Musashi:- Come cosa? Ti ho risposto!-
Nyasu, Momotaro, Kojiro masticando:- A quale domanda?!- Nel frattempo se n'erano dimenticati.
Musashi:- Ehi, state mangiando senza di me! Momotaro! Tu eri quello bravo!-
Momotaro piangendo:- Scusa, mi hanno contagiato!-
Finita la merenda, tornarono sull'argomento.
Kojiro:- Direi che possiamo metterci in viaggio verso la base già domattina. Io avvertirò la mia famiglia di contribuire. Dopodiché si vedrà. Li saluterò per bene e mi metterò in viaggio.-
Musashi:- Con noi, vero?- Chiese con gli occhioni lucidi. Il sole tramontava.
Kojiro la guardò:- Beh. Magari non sempre... insomma, ovviamente ora che siamo tutti liberi potremmo vederci quando vogliamo.-
Musashi inspirò pesantemente.
Nyasu:- Stiamo facendo i conti senza l'oste. Non è detto che il Team Rocket ci lascerà andare.-
Kojiro sempre sereno:- Lo farà.-
Musashi:- Possiamo scendere qua?- Disse velocemente:- Solo io e mio marito intendo- sfiorandogli le mani.
Kojiro quasi rise sentendosi chiamare così:- Sembra che tu ci stia prendendo gusto.-
La mongolfiera atterrò, Nyasu e Momotaro prepararono i letti e iniziarono anche a cucinare qualcosa. Il sole ancora non era completamente tramontato, una leggera luce arancio passava tra gli alberi.
Musashi e Kojiro si incamminarono nel bosco.
Kojiro:- Allora... devi dirmi qualcosa?-
Musashi guardandosi attorno:- E' tutto così imbarazzante.- 
Il ragazzo annuì continuando a camminare, la ragazza borbottò qualcosa a voce bassa seguita da una risatina isterica.
Kojiro:- Cosa stai dicendo?- Chiese.
Musashi un po' irritata:- Niente. Pensavo che sono sposata e non ho nemmeno mai dato un bacio. Ma mi son resa conto di sbagliarmi.- 
Kojiro:- E dai!- Arrossì:- Tu nemmeno sai che sia successo! Dimentica semplicemente ciò che ti ho detto!-
Musashi:- Tu mi ami?- Allora gli chiese, senza azzardarsi a guardarlo.
Kojiro invece la guardò, non fermarono i loro passi ma rallentarono leggermente.
Kojiro:- Mi prendi in giro?- Le chiese dolcemente ma un po' scosso.
Musashi:- E perché dovrei? Ho solo fatto una domanda- guardò in basso.
Kojiro:- Beh, ma è la stessa che ti ho fatto io.-
Musashi si alterò:- Forse è una domanda frequente!-
Kojiro sorrise ancora:- Va bene, va bene, non ti alterare. Non oggi, ci siamo appena sposati, non mi sembra il caso.-
Musashi sbuffò e lui le rispose:- Sì.-
Musashi:- Sì a cosa?- Lo guardò finalmente.
Kojiro:- Ti amo- confermò. 
Adesso si fermarono. Lei non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
Musashi:- Sei serio?- Chiese diversi secondi dopo.
Kojiro annuì:- Non t'avrei sposata no?-
Musashi:- Tu mi hai sposata. Ma mi hai anche dato il permesso di tradirti...- ribadì.
Kojiro:- Perché tu non mi ami. E perché a quanto pare ho una bassa stima di me stesso- riprese a camminare.
Lei lo seguì accelerando:- Sai perché ti ho abbracciato prima?-
Kojiro:- Perché sarebbe stato carino farlo dopo tutto quello che ho fatto per te?-
Musashi titubò:- No. A questo non ho pensato assolutamente. Anche perché sì, ti ringrazio, ma allo stesso tempo mi sarebbe piaciuto un matrimonio migliore. L'ho passato rinchiusa in una cella e con degli stracci. Ero un tantino invidiosa di Rumika.-
Kojiro:- Bah. Come puoi essere invidiosa di Rumika?-
Musashi:- Aveva uno splendido vestito e teneva sotto braccio mio marito. Non ti bastano come motivi?-
Kojiro:- Ti piace chiamarmi così? "Mio marito" intendo.-
Musashi arrossì e guardò di nuovo altrove:- Tsz. Mi sarebbe piaciuto chiamarti "il mio ragazzo" prima.-
Kojiro portandosi le mani in tasca:- Tu puoi far finta che non siamo sposati, no?- Continuò sempre lui:- Beh. Perché mi hai abbracciato allora?-
Musashi lo bloccò di nuovo, prendendolo timidamente sotto braccio:- Perché l'altro giorno, nella stanza del buffet, l'aveva fatto lei.-
Kojiro si mise a ridere:- E quindi?-
Musashi:- Ero gelosa...- borbottò e il ragazzo rispose con un sorriso ebete.
Riprese a camminare:- Mi hai abbracciato molte più volte tu.-
Musashi:- Per quel che mi riguarda dovrei abbracciarti solo io!- Disse offesa.
Kojiro:- Sei strana tu.-
Musashi:- Lo sei anche tu. Certo che se qualcuno ci vede, tu vestito elegante e io con degli stracci, penserà che sei scappato dal tuo matrimonio insieme alla serva.-
Il sole era tramontato, il cielo era blu e ricco di stelle. Sembrava essere una serata serena, accompagnata solo da un leggero vento.
- Kojiro...-
- Mm?-
- Mi sarebbe piaciuto essere la tua ragazza.-
Nyasu e Momotaro urlarono i loro nomi, doveva essere pronta la cena. Li sentirono ma decisero di ignorarli.
Kojiro:- E perché non lo sei diventata?- Le chiese fermandosi, la voce gli tremò leggermente.
Musashi:- Io... non lo so. Perché non ho mai capito né te né me stessa. Non ho mai pensato che dovessimo stare insieme io e te.-
Kojiro tentò di parlare ma lei lo bloccò:- Stai zitto. Voglio parlare io- il ragazzo mugolò, lei continuò:- Tu mi piaci. Tanto. Mi piaci da sempre. Mi piaci che non hai la più pallida idea- Lo guardava negli occhi mentre gli diceva questo, lui con le labbra serrata scostò la testa e le spalle come a dire "e quindi??".
Musashi:- Ma non si può fare. No, siamo troppo amici ormai, non credi? Matrimonio a parte intendo.-
Lui disapprovava il discorso. Musashi:- E non guardarmi così!- Kojiro mugolò ancora, guardando altrove.
Musashi:- Non riesci a capirmi. Forse è che non avrei voluto conoscere il mio futuro marito nel modo in cui ho conosciuto te. Non fraintendere! Il modo in cui ti ho conosciuto va benissimo. Anzi- i suoi occhioni azzurri si spalancarono insieme alle sue labbra:- ogni volta che ci penso...- cambiò radicalmente frase:- Mi sarebbe piaciuto stare sveglia la notte in cui mi hai baciato- sfiatò, poi gli tirò un pugno al petto:- Ti odio profondamente per avermi negato il primo bacio!-
Kojiro:- Ancora?! Non pensarci più, ne avrai un altro!-
Musashi:- Eh... ma non da te- borbottò a voce bassa. Lui si voltò, non aveva sentito bene ma lasciò perdere, sorrise ancora, lievemente triste.
Le disse prendendo aria:- Ti prometto che avrai un "terzo" matrimonio, e sarà migliore di questi.-
Musashi allora divenne seria:- Come se le tue promesse avessero un valore. E poi nessun ragazzo mi vorrà se sono già sposata!-
Kojiro titubante:- Beh... dipende dalla relazione che cerca...- la donna lo strattonò, lui:- ...maa, basta che tu sia sincera fin da subito e capirà la situazione no?-
Musashi:- Ma io voglio te.-
Kojiro:- E allora stai con me- sbuffò meravigliato fermandosi per l'ennesima volta.
Non riuscirono più a dirsi niente, rimasero in silenzio a guardarsi.
Musashi:- Quei due ci stanno chiamando. Forse è meglio se andiamo- disse ridacchiando nervosamente, lui assecondò.
Tornati trovarono Nyasu e Momotaro seduti intorno a un fuoco a mangiare e due tende poco distanti.
I due sposi rubarono al volo due bocconi, non avevano molto appetito.
Momotaro allegro specificò:- Io e Kojiro possiamo dormire insieme Musashi, tu puoi stare insieme a Nyasu!-
Lei sospirò stizzita, gli diede un colpetto in testa:- Col pokémon ci dormi tu. Se non ti dispiace preferirei stare con mio marito- ripeté ancora prendendolo per mano e accompagnandolo verso la tenda.
Momotaro arrossì:- Ma io lo facevo per te. Pensavo non andaste più tanto d'accordo.-
Nyasu, continuando a mangiare anche la parte di Musashi e Kojiro:- Il pokémon?- Se la prese un po'. Kojiro gli sorrise chiedendo perdono e si chiuse nella tenda con la ragazza.
Poco dopo si sentì lei urlare:- E per la cronaca no, non stiamo facendo niente di strano!-
Momotaro quasi inghiottì il boccone imbarazzato mentre Nyasu sbuffò credendoci poco.
Dopo un po' gridò di nuovo:- Non tardate ad andare a letto! Domani ci dobbiamo svegliare presto!-
Annuirono, anche se non poteva vederli.

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Capitolo 9
*** Epilogo (Il ritorno) ***


- Allora? Buona notte?- Disse lui steso di fronte a lei.
- Buona notte- replicò lei con voce spenta.
Il ragazzo, posandole una mano sul fianco, sorrise:- Mi sei mancata.-
Lei non disse niente, lo guardò, chiuse gli occhi un paio di volte e poi gli si buttò sopra senza troppa eleganza.
- Ahi! Mi hai dato una ginocchiata- poi rise vedendola rannicchiata al suo petto:- Ma che fai??-
- Non lo so- le sue parole erano soffocate nella camicia di lui:- Ti abbraccio.-
- Questo lo vedo- rideva ancora.
- Ora torno a posto e dormiamo, lo prometto- ancora soffocando.
- Se eviti di tirarmi ginocchiate possiamo anche dormire così.-
- Sto scomoda.-
- Sto scomodo anche io- ammise.
Allora lei si lasciò rotolare di fianco, rimanendo però sempre tra le sue braccia.
- Così sto più comoda- disse rossa con le mani chiuse vicino la bocca.
- Così va bene anche per me- rispose dolcemente, poi sollevando la schiena la avvicinò a sé un altro po'.
Si avvicinò alla sua guancia:- Buona notte- ripeté volendo darle un bacio. 
Ma lei si scostò e lui, per sbaglio, le baciò le labbra.

Il vento soffiava un po' più forte ora, iniziava a fare freddo.
- Scusa!- Si allarmò:- Non era quello ch...-
- L'ho fatto apposta deficiente- Lo interruppe in una lieve risata.
- Ah...-
Prese velocemente le coperte che aveva al fianco lui, ci si avvolse, e senza pensarci troppo si buttò sopra la ragazza senza troppa eleganza.
- Buona notte avevamo detto!- Ripeté lei ridendo.
Dalla tenda di fronte si sentì gridare il pokémon:- Non dovevamo dormire presto??-
- E' quello che stiamo cercando di fare!- Risposerò arrabbiati.
Nyasu:- Come no, si sente- borbottò con sarcasmo accucciandosi vicino a Momotaro.

La ragazza smettendo di ridere si ricompose stendendosi accanto al compagno:- Senti...- chiese a voce bassa.
- Mm?- 
- Posso dire che sei il mio ragazzo?- Si nascose nuovamente nella sua camicia.
- In teoria sarei anche di più, quindi non vedo il problema.-
Lei ridacchiò di nuovo.
- Sicura di stare bene?- Le chiese vedendo lo strano comportamento di lei.

Anche se faceva freddo la nottata era davvero bellissima.
- Mi piacerebbe vedere le stelle- disse lei continuando a ridacchiare istericamente.
- Vuoi uscire fuori?-
- No, fa freddo- si strinse a lui.
- Sicura di stare bene??- Ribadì, lei annuì con la faccia nascosta tra le coperte e la sua camicia.
- Kojiro...- borbottò poi sempre da là sotto:- Ma alla fine ti ho detto che ti amo?-
Lui guardò il vuoto con occhi luminosi:- No, non l'hai detto.-
Lei rispose ridacchiando. Uscì fuori dalle coperte:- Senti. Chiamiamo Nyasu?- Chiese allegramente.
Kojiro:- Se abbiamo deciso di dormire, non vedo perché no.-
Musashi:- Abbiamo assolutamente deciso di dormire- chiarì il concetto e alzandosi in fretta rubò il gatto dalla tenda di Momotaro.
Nyasu:- Che vi prende??- Chiese trovandosi steso, stretto in mezzo ai due.
Kojiro ci capiva anche meno di lui.
Musashi:- Dormiamo tutti insieme, come fino a pochi mesi fa!- Lo strinse felice.
Nyasu, rassegnato:- Se volete passare la prima notte di nozze insieme a me, fate pure- Si mise comodo tra le braccia della ragazza, sentendosi amato.
Kojiro sospirò:- E' stata una decisione tutta sua a dire il vero- gli carezzò la testa.
Nyasu:- Ti voglio bene anche io Kojiro- disse sarcastico accennando però a delle fusa.
- Buona notte- dissero infine insieme addormentandosi.

Quei mesi sembravano quasi non essere passati. La mattina dopo si sarebbero alzati e avrebbero detto addio al Team Rocket. Ma non doveva essere così doloroso no? Non dovevano dire addio a loro stessi. Sarebbero rimasti insieme. E questa era l'unica cosa importante. Si avvicinò l'alba. Era una mattinata simile quando Kojiro li aveva lasciati. Ma ora era di nuovo con loro. E pensare che avevano deciso di lasciarlo andare via per sempre. Ma forse anche quello era un piano poi fallito. Più che fallito, visto che adesso erano anche più vicini di prima.
Lei non gli aveva ancora mai detto "ti amo", ma semplicemente, forse, le sembrava una frase di poco conto. Perché quello che provava poteva essere anche molto di più. Le faceva un po' male, anzi, l'idea che lui senza di lei potesse vivere. Lei invece no. Lei non poteva vivere senza di lui. Lui era tutto. Anche la sua aria. Ma non importava, lui aveva risposto "sì" alla domanda "mi ami?" E questo andava più che bene. Non voleva considerarsi sua moglie. Fosse per lei avrebbe anche divorziato per poi risposarsi nuovamente. Si chiese se si potesse fare, divorziare e poi risposare quella stessa persona.
Ma era tutto così poco importante. La mattina dopo avrebbe potuto svegliarlo con un bacio? E se invece fosse stato tutto un sogno?

Il sole era già alto da un po' quando aprirono gli occhi.
Lei si svegliò prima di tutti, si sollevò piano, sorrise nel vedere Kojiro accanto a lei. Non era un sogno, era davvero insieme a loro. Si guardò il dito, riflettendo sul fatto che non avessero una fede. Senza dubbio non lo poteva considerare suo marito senza una fede. Il matrimonio andava rifatto. Ma a tempo debito, dopo un sereno non lunghissimo fidanzamento. Sorrise di nuovo come fosse una bambina, lo guardò.
Lui aprì gli occhi trovandosela di fronte, quasi si spaventò.
Musashi:- Lo sai che avrei voluto baciarti già durante l'accademia?-
Kojiro:- Buon giorno anche a te- le rispose.

Momotaro invece si svegliò tristemente solo:- Nyasu?...- 
Si alzarono abbastanza frettolosamente poi e, mettendo degli abiti adeguati, raggiunsero la base del Team Rocket.
La donna e il pokémon erano lievemente in ansia, strinsero la mano a Kojiro che li rassicurò:- Se volete lasciare il Team Rocket lo lascerete senza troppi problemi. Ma sicuri di volerlo fare?-
I due annuirono. Musashi:- Ma riusciremo a trovare un altro lavoro vero? E magari ad affittarci una casetta- gli si attaccò al braccio:- ovviamente insieme no?-
Kojiro sorrise nervosamente:- Calmati, è ovvio.-

E le cose andarono. Ci fu molto più vociferare della volta precedente, ma Musashi e Nyasu riuscirono a lasciare il Team Rocket cancellando le loro tracce da quel mondo. Ammisero che un po' ne furono dispiaciuti, quella era stata la loro vita e anche un po' la loro casa; ma insieme sarebbero cresciuti evolvendo la loro vita.
Musashi:- E poi potremmo comunque fare tanti viaggi in cerca di qualche pokémon raro, no? Possiamo prendere lunghe ferie dal lavoro, poi Kojiro tu hai un sacco di case, potresti ospitarci in una delle tue ville durante questi viaggi non credi?- Parlava a raffica mentre piano si allontanavano lungo i corridoi della base Rocket, il ragazzo e il pokémon probabilmente nemmeno l'ascoltavano.
Musashi:- E pooooi potremmo anche sposarci, non credi?? Di nuovo intendo- disse radiosa.
Kojiro la guardò annoiato, sospirò:- Va bene, va bene.-
Musashi:- Voglio un abito migliore di quello della tua ex fidanzata, sia chiaro. A proposito! Mi stava bene il suo vestito? Avevi detto che ero bellissima! Oh oh oh- non si staccava più dal braccio del marito.
Si voltarono, Momotaro era apparso dietro di loro.
Kojiro:- Ehi...- pronunciò piano:- ...se vuoi posso tentare di dare una mano anche a te... per uscire da qui intendo.-
Momotaro sorrise gioioso, poi abbracciò tutti e tre.
Momotaro:- Vi voglio tanto bene ma sto bene qui!!-
Musashi:- Cos'è tutta questa gioia?-
Momotaro:- Mi hanno assegnato una nuova compagna!- Indicò poco distante, c'era una ragazza molto carina e piuttosto timida che li salutò piano da lontano.
Musashi:- Ma guardala. Sembra la tua fotocopia.-
Momotaro scoppiò a ridere emozionato:- Lo spero!-
Musashi, Nyasu:- Non era un complimento.-
Momotaro li abbracciò di nuovo:- Spero che possa esserci tra noi quello che c'è stato tra voi!!-
Nyasu:- Ti auguro di no- schietto, Musashi e Kojiro sorrisero nevroticamente calpestando il pokémon.
Momotaro:- Allora ciao, e grazie di tutto!!- Baciò la donna su una guancia e corse dalla sua nuova compagna urlando:
- Se ci sarà occasione ci rivedremo!! Buona fortuna per tutto!!-
Ripresero piano a camminare mentre la donna ancora imbambolata da quel bacio si sfiorava il viso.
Nyasu:- A quanto pare Sakaki non l'ha cacciato...-
Kojiro:- Musashi, potresti riprenderti?- Mugulò stizzito.
Musashi annuì un po' intontita, poi prese nuovamente il compagno sottobraccio:- Oh oh oh, non sarai geloso?! Dicevo, voglio un abito ancora più bello!! Pieno di diamanti e- il discorso continuò a lungo e la base Rocket era sempre più lontana.
Il vento soffiava non poco violento e faceva freddo, ma non era importante perché dormivano insieme.

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