La sorella del Libano

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Sorella del Libano ***
Capitolo 2: *** Non accettare passaggi dagli sconosciuti... O forse si? ***
Capitolo 3: *** Bar loschi e gente troppo per bene ***



Capitolo 1
*** La Sorella del Libano ***


Essere la sorella del Libanese era noioso, estremamente noioso considerando che suo fratello era in grado di avere più sbalzi d'umore di lei e che era iperprotettivo a livelli che nemmeno si poteva immaginare, lei era solo di un paio d'anni più piccola, nulla di esagerato, cresciuta in fretta nonostante il fratello avesse tentato di farle avere una vita il più possibile normale e, a tratti, anche agiata. A differenza di Pietro la scuola non gli era dispiaciuta poi tanto, i bulletti di quartiere già le piacevano meno, ma con quelli aveva imparato a combatterci in fretta, e quando non poteva combatterci lei sapeva che bastava si lasciasse sfuggire l'argomento a tavola e ci avrebbe pensato suo fratello a sistemare i conti, i pregi di avere un fratello maggiore che conduce una vita tutt'altro che normale, a parte quello, lei tentava di tenersi il più possibile distante dalla doppia vita di suo fratello e dei suoi amici, certo, non che avesse nessuna intenzione di finire a fare la casalinga e la sarta come loro madre, ogni tanto un paio di furtarelli per pagarsi gli studi li aveva fatti pure lei ed era incredibilmente facile sfuggire alla polizia quando madre natura ti forniva di un bel faccino e dell'abilità di mentire senza pensarci due volte.
Per fortuna le aveva fornito quell'abilità, altrimenti suo fratello avrebbe avuto molto più che da ridire sulla sua di doppia vita, esattamente come aveva avuto da ridire sul suo voler finire gli studi, almeno il liceo dato che l'università, per ora, era decisamente una spesa fuori portata e esattamente come avrebbe avuto da ridire sul suo vizio di fumare o sulle sue compagnie, soprattutto formate da ragazzi, non che ci andasse a letto, solo pensarci le dava il voltastomaco, la maggior parte di loro li conosceva dalle elementari, ed erano praticamente fratelli adottivi, soprattutto erano quelli che gli avevano insegnato a fare a botte e a maneggiare le armi, suo fratello li avrebbe uccisi uno a uno se lo avesse saputo, ma lei era troppo furba per farsi scoprire, e suo fratello troppo impegnato a entrare ed uscire di galera per prendere nota di tutte le volte che lei spariva a degli orari improponibili per poi tornare all'alba.
Forse lei aveva troppo cervello per drogarsi, ma non alcuni suoi amici, e quel genere di vizi costano, e di solito costano troppo perchè qualcuno con i loro introiti, che più o meno erano pari a zero, potesse permettersi la dose settimanale, e allora giù con i furti, e lo strozzinaggio o la rapina, lei aveva sempre avuto abbastanza sangue freddo da poterselo permettere, un paio di pantaloni scuri prestati da un suo amico, una felpa troppo larga e diventava un ragazzo di strada come tanti altri, per poi nascondere tutto e intascarsi la sua stecca una volta che tornava a casa, lasciava sempre qualche soldo alla madre, ricordandole di non menzionare a Pietro che lei lavorava perchè altrimenti sarebbe schizzato su tutte le furie, come al solito. Lo conosceva bene suo fratello, sapeva che era meglio non litigarci, non che pensava avrebbe alzato le mani su una di loro, se c'era un punto debole del Libanese era la sua famiglia, ma sapeva che tutta la sua facciata si sarebbe distrutta se suo fratello avesse scoperto che lei portava soldi a casa, lui lo sapeva che lei non lavorava, perchè Franco le aveva offerto più di una volta un posto come cameriera e lei lo aveva rifiutato, troppo occupata con i corsi pomeridiani che stava seguendo di inglese, soprattutto, ma anche di spagnolo, troppo appassionata all'idea di viaggiare per lasciarsi sfuggire l'opportunità di studiare lingue straniere a basso costo.
Certo, era una persona impegnata, anche parzialmente distratta anche se non per gli stessi motivi delle ragazze della sua scuola, i ragazzi non le interessavano particolarmente e sapeva che suo fratello avrebbe gambizzato chiunque le si fosse avvicinato troppo, ma questo non voleva dire che non avesse notato il fatto che il Dandi ultimamente era a casa loro fin troppo spesso e che suo fratello sembrava sempre più agitato, non era solito per lei bazzicare al bar di Franco, ci passava le serate a fargli compagnia ogni tanto, quando suo fratello e il resto della batteria erano in carcere, ma raramente ci entrava se sapeva che suo fratello era lì dentro coi suoi amichetti, aveva sospirato, lisciandosi la giacca di pelle con le mani prima di entrare nel retro del locale, l'odore di sigaretta l'aveva investita all'istante, seguita da un insieme di voci, non tutte familiari, che si erano fermata nel momento in cui aveva fatto il suo ingresso, uh... Una donna in una sala piena di uomini lo scandalo... Aveva alzato gli occhi al cielo, raddrizzando la schiena prima di fissare gli occhi su suo fratello
<< Libano, ti devo parlare. >> Aveva detto, la voce priva di inflessioni, quasi annoiata, sapeva di non poterlo chiamare Pietro in un ambiente simile e sapeva di dover trattare con lui come avrebbe fatto con qualsiasi capo banda, almeno finchè attorno a loro c'erano ancora tutte quelle persone.
L'occhiata stranita che suo fratello le aveva rivolto prima di seguirla era stata comica, un espressione da pesce fuor d'acqua che non aveva mai visto prima sul suo volto, una volta fuori dal locale si era voltato verso di lei, inchiodandola sul posto con quegli occhi così simili ai suoi, si erano sempre assomigliati dopotutto e non solo nell'aspetto, a loro madre sarebbe venuto un colpo se avesse saputo che entrambi i suoi ragazzi frequentavano gli ambienti sbagliati
<< Che succede? Qualcuno t'ha infastidita? Mamma sta male? >> La nota di panico nella voce del Libano era così lieve che probabilmente non se ne sarebbe accorta se non fosse stata sua sorella.
<< Nessuno m'ha infastidita, c'hanno tutti paura di te. Mamma sta bene, se proccupa solo pe' te, come assolito. >> Aveva sbuffato, scuotendo il capo << Che stai a fa' Pietro? Sai che mamma nun sopravviverebbe se te capitasse qualcosa di male. Nun te sta a mette' nei casini, vero? >> Gli aveva chiesto, alzando un sopracciglio nella sua direzione, studiandolo attentamente, se non le avesse voluto dire la verità sarebbe finita a pedinarlo e non le sembrava una gran idea.
<< Ah Chia', lo sai che io nei casini nun me ce metto, ma se riesco a fa' questa cosa poi nun c'avremo più un problema de soldi a mondo. >> Sogni di grandezza per poi ridursi a rubare Olivetti, suo fratello era sempre stato così, gli piaceva fare il grosso, ma alla fin fine funzionava solo con i ragazzini che andavano alla sua scuola ed erano terrorizzati da quel fratello sempre imbronciato e armato che l'aspettava con la Mini fuori da scuola. Aveva sospirato, sperava solo non ci finisse ammazzato per colpa dei suoi sogni di grandezza
<< Vabbuò, tanto parla' con te o con un muro e la stessa cosa. Mo' vado che ho da studiare, di agli amichetti tua che li saluto, e che non mi guardino come se avessi due teste la prossima volta. >> Aveva detto, passandosi una mano tra i capelli tagliati decisamente troppo corti per una ragazza e anche per i gusti del Libano, ma erano decisamente più comodi per quando doveva sembrare un ragazzo; si era voltata sui tacchi, incamminandosi verso casa quando si era schiantata contro il petto di qualcuno facendosi anche considerevolmente male, ma che era questo, uno scheletro ambulante? Aveva fatto un passo indietro di riflesso, studiando il nuovo arrivato da capo a piedi, non lo aveva mai visto con suo fratello prima, ma lo aveva visto con Soleri, il ragazzo che una sua amica aiutava a studiare, aveva sospirato prima di borbottare a mezza voce un "Scusami." prima di riprendere a camminare per la sua strada, ci mancava pure lo scontro con bello e tenebroso, già la giornata non era delle migliori, la notte sarebbe passata in bianco per il furto che lei e i suoi amici avevano architettato e ora suo fratello ci si metteva con i suoi traffici strani, tipico, quando hai già casini a cui pensare sembra che la lista di cose che si mettono contro di te non finisca mai.

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Capitolo 2
*** Non accettare passaggi dagli sconosciuti... O forse si? ***


2


La seconda volta che Chiara aveva visto il tizio che lei stessa aveva soprannominato bello e tenebroso, perchè a lei i ragazzi non interessavano ma gli occhi ce li aveva e funzionavano pure bene, era stata l'alba del giorno dopo.
Dopo il furto lei e i suoi amici avevano passato le ultime ore della notte a festeggiarne la riuscita, ma tornare a casa a quell'ora era troppo rischioso, sapeva suo fratello sarebbe stato da quelle parti, quindi aveva bisogno di una scusa e attendibile, per la nottata già ne aveva trovata una, per la mattinata, lei e le sue amiche erano andate a scuola insieme, si, le sembrava plausibile e se suo fratello avesse avuto da ridire, sarebbe solo stata l'ennesima litigata, nulla di nuovo, due teste calde come loro raramente respiravano la stessa aria senza trovare motivi per darsi contro, il suo calcolo mentale era stato interrotto da una voce sconosciuta proveniente da un auto che le si era affiancata << Signorina, posso darle un passaggio? >> Non si era nemmeno voltata, aveva solo alzato il mento, tipico da uomini pensare che qualunque ragazza camminasse per strada all'alba fosse una che "dell'amore faceva professione" per metterla in modo gentile
<< Credo abbia sbagliato persona, non sono solita farmi dare passaggi dagli sconosciuti. >> Aveva detto, voltandosi verso l'auto solo per trovarsi faccia a faccia con il nuovo amichetto di Pietro << Ah, sei il nuovo compagno di scorribande di mio fratello. >> Aveva alzato gli occhi al cielo, scuotendo lievemente la testa, quella le mancava, di solito quello che le offriva passaggi era il Dandi, e già lui si scampava per poco la furia di suo fratello, dubitava che con questo fosse diverso
<< Sono il Freddo. >> Aveva detto il riccioluto dalla macchina e Chiara si era lasciata sfuggire una mezza risata, il Freddo, il Libano, il Dandi... Certo che sta roba la prendevano seriamente, pensare che a sentirlo da fuori era ridicolo
<< Mi raccomando convinto... E hai un nome vero oltre quello da agente segreto o sei semplicemente "il Freddo" >> Aveva chiesto, sedendosi sui talloni per essere all'altezza del finestrino dell'auto quando il moro aveva accostato << No perchè io di nome ho solo quello vero, ancora il soprannome da bandito non me l'hanno dato. >> Aveva continuato, inclinando lievemente la testa di lato come per studiarlo
<< Fabrizio, mi chiamo Fabrizio Soleri, e tu devi essere la sorella del Libano, Chiara. >> Chiara aveva annuito, offrendogli un mezzo sorriso, giusto perchè almeno aveva avuto l'onestà di dirle il nome vero e poi anche perchè era il fratello di Gigio Soleri e Gigio era un bravo ragazzo anche se a scuola non era una cima
<< Bene, ora, dato che non sei uno sconosciuto, devo comunque rifiutare il tuo passaggio, sto cercando di non farmi beccare da mio fratello perchè se mi beccasse la madama in confronto sarebbe più carina, e bazzicare con uno dei suoi amici non mi sembra la cosa migliore per non farmi vedere dal Libanese. >> Aveva detto, rialzandosi, se non fosse stata in quella condizione forse un passaggio lo avrebbe perfino accettato, ma di beghe con suo fratello non ne voleva, e non voleva far finire nei casini pure lui, che, nonostante probabilmente facesse lo stesso stile di vita di suo fratello sembrava decisamente uno per bene
<< Te lo trovo io un posto dove nasconderti, che tanto c'avevo la mattinata libera in ogni caso. >> Aveva alzato un sopracciglio, valutando la proposta del moro, tanto il peggio che le poteva capitare era essere beccata da suo fratello, ma quello sarebbe potuto succedere comunque, e poi Soleri sembrava simpatico
<< Sappi che se ce becca mio fratello tu sei morto e io pure. >> Aveva detto, come a lavarsene le mani prima di rimettersi in piedi e fare il giro della macchina per salire al posto del passeggero << Forse più tu di me visto che io sono una ragazza e a lui malmenare le ragazze non piace. >> Aveva detto, tirando fuori una sigaretta dal pacchetto quasi nuovo e accendendosela velocemente, l'abitacolo tanto già puzzava di fumo
<< Come mai te stai a nasconde da tuo fratello? >> Le aveva chiesto il Freddo con un pizzico di curiosità nella voce, il Freddo era un personaggio strano, già poteva dirlo e ci aveva scambiato quattro parole, ma per lo meno non aveva l'aria da burino che avevano suo fratello e il Dandi
<< Perchè se mio fratello scoprisse che per pagarmi gli studi passo il tempo a fare rapine non sarebbe contento, quindi per il quieto vivere di tutti ed il benessere fisico e mentale dei miei amici, il Libanese non deve sapere che io faccio parte dello stesso ambiente di cui fa parte lui.. Altrimenti sentono gli strilli da Milano. >> Il moro si era limitato ad annuire leggermente alle sue parole, lo sguardo fisso sulla strada, se non altro sembrava che il soprannome Freddo gli stesse più che bene, lo aveva studiato con la coda dell'occhio mentre si accendeva una sigaretta
<< Farei lo stesso se Gigio finisse in brutti giri, ce siamo già noi fratelli maggiori a far preoccupare le nostre madri, non c'è bisogno che vi ci mettiate pure voi. >> Utile, un altro fratello maggiore con la smania di essere l'uomo di casa, le mancava in effetti
<< Be', qualcuno doveva pagare per il liceo e in casa nostra i soldi non ci sono, quindi o iniziavo a fare la passeggiatrice o iniziavo a fare le rapine, ho preferito mantenere la mia dignità. E poi tuo fratello e un bravo ragazzo, una mia amica gli da ripetizioni. >> Aveva detto, monotona, non aveva bisogno di sentire di nuovo la stessa discussione che avrebbe potuto avere con suo fratello, ne faceva a meno molto più che volentieri sopratutto dato che al momento preoccuparsi di quell'idiota di suo fratello era l'ultimo dei suoi problemi << Senti un po' a Fre' ma te che ci bazzichi con mio fratello, che cos'ha in mente? Non vorrei finisse nei casini, mia madre già è preoccupata per lui. >> Aveva detto con un mezzo sospiro, dopotutto a suo fratello ci teneva, e se riusciva a tenerlo in vita magari era meglio, il Freddo l'aveva squadrata per un paio di secondi, decidendo se dirglielo o meno probabilmente
<< Sequestro di persona, ha in mente un sequestro, ci si guadagnerebbero bei soldi. >>
<< Ci si guadagnerebbero bei soldi se la madama non vi becca prima e se i Cannizzaro non ve lo ammazzano prima che voi abbiate avuto il riscatto. >> Aveva detto,senza nemmeno pensarci troppo, il sequestro di persona era una cosa completamente diversa dai furti e dallo spaccio e quello lei lo sapeva fin troppo bene, dei suoi conoscenti ci avevano provato ed erano finiti al gabbio per una ventina d'anni, i Cannizzaro erano i tipi a cui affidare il sequestrato, abbastanza affidabili, ma con il grilletto fin troppo facile, non sarebbe stata la prima volta che ammazzavano qualcuno per sbaglio.
<< Tuo fratello c'ha un buon piano. >> Le aveva fatto notare il Freddo, la voce calma e sicura, immaginava che quello fosse il suo unico tono di voce, lo aveva sentito parlare solo in quel modo fino a quel momento, non che il moro fosse un chiacchierone, affatto. Aveva alzato le spalle, come a dire, se vi fidate voi, che vi devo, fermare io? Siete voi che rischiate di finire al gabbio se seguite mio fratello, massimo massimo a me arriva la madama in casa... Ma ho avuto problemi peggiori; non era sicura di riuscire a far arrivare tutto quel messaggio con un alzata di spalle, ma era il modo più veloce per dire che se ne lavava le mani, lei stava benissimo a fare furtarelli per sopravvivere, il resto erano rischi inutili che preferiva non prendersi.
<< Fatti vostri, se volete seguire mio fratello che fa il grosso. >> Aveva detto, semplicemente, lo sguardo puntato verso il finestrino, suo fratello sarebbe finito nei casini, in casini decisamente troppo grandi, anche per il Libanese.
<< T'o tengo d'occhio io tuo fratello sta tranquilla. >> Gli aveva scoccato un'occhiata corrucciata, inclinando lievemente la testa di lato
<< A Fre' lascia fare, mio fratello fa quello che gli pare, lo ha sempre fatto, se avessi abbastanza testa ti tireresti fuori prima di finire in casini veri, perchè lui non ha mai saputo quando tirare il freno... Se vuole prennere Roma, vuole farci fare a vita da signore a me e mia madre... Finirà ammazzato, magari Roma se la prende pure, magari diventate tutti ricchi sfondati, ma lui finirà ammazzato, perchè prima o poi l'ottavo re di Roma sarà scomodo... E parecchia gente ha la pistola pronta per tirarlo giù dal trono. >> Aveva detto, alzando le spalle, i sogni di grandezza di suo fratello, come se aver già pestato i piedi al Terribile da ragazzino non fosse bastato, quel genere di persona era quella da cui lei si teneva bene lontana, ma soprattutto evitava di fargli problemi, perchè era abbastanza furba da evitare sia la galera che l'essere ammazzata da uno dei Gemito.
<< Nella banda nostra le decisioni si prendono insieme, non c'è un capo... Ci pariamo e spalle a vicenda. >> Se lui ne era così convinto non vedeva il perchè del distruggergli i sogni, dopotutto, magari c'aveva pure ragione, magari suo fratello avrebbe fatto le cose per bene per una volta, magari sarebbero diventati i padroni di Roma, ma lei sapeva che poi la pressione li avrebbe distrutti, se non tutti per lo meno suo fratello, non era mai stato bravo ad accontentarsi e sarebbe finito in casini più grandi di lui, lo sapeva e non poteva evitare di preoccuparsi
<< Tiemme d'occhio mio fratello, va... Che con grande potere arrivano anche grandi casini, e il Libanese i casini li combatte solo con le armi. >> Si era limitata a dirgli, gettando la sigaretta ormai consumata fuori dal finestrino, alla fin fine sperava suo fratello fosse abbastanza intelligente da farsi aiutare nelle decisioni, piuttosto di mettersi contro anche la sua stessa banda, e fortuna che essendo la sorella minore sarebbe dovuto essere Pietro a preoccuparsi per lei, certo, magari quando ancora aveva 5 anni e non poteva cavarsela da sola, dopodiché non si ricordava di una singola volta in cui suo fratello maggiore si era comportato come tale; forse però era un bene, se il Libano fosse stato un bravo fratello maggiore si sarebbe accorto fin troppo facilmente dei suoi traffici e delle sue scomparse notturne, il che sarebbe stato decisamente un male, ma non poteva evitare di sentire un po' la mancanza di tutte le attenzioni che suo fratello le rivolgeva quando era ancora solo una bambina, quando facevano la lotta per finta o quando si sedevano assieme ad ascoltare la radio per ore, ma non si poteva avere tutto dalla vita e sia lei che suo fratello avevano fatto le loro scelte ed era troppo tardi per tornare indietro. Si era persa nei suoi pensieri che a malapena si era accorta della macchina che si fermava davanti a un piccolo bar di periferia, in un certo senso quasi simile a quello di Franco ma dubitava qui ci bazzicasse lo stesso giro di criminali, si era lasciata sfuggire un mezzo sbuffo prima di passarsi una mano tra i capelli e scendere dall'auto, in effetti aveva una certa voglia di fare colazione.


Nota dell'autrice che si era scordata di metterla nel primo capitolo perchè è stupida ù.ù

Allora.... Credo che delle spiegazioni siano d'obbligo, in primo luogo, come è nato il personaggio di Chiara... Sostanzialmente io shippo il Libano e il Freddo come se non ci fosse un domani, il problema è che approcciare l'omosessualità ed inserirla in una long ambientata negli anni '70 a Roma mi sembrava in possibile, quindi ho rimescolato un po' le carte in tavola, ho pensato a un personaggio femminile che non fosse Roberta perchè sinceramente, Roberta nun me piace... Ed è venuta fuori la sorella del Libano.

Also, io non sono per nulla sicura di essere in grado di scrivere il Freddo come viene mostrato nel telefilm, nel libro già la mia opinione si rispecchia di più ma con la serie temo avrà poco o niente a che fare, ergo, ho aggiunto l'avvertimento OOC perchè non si sa mai.
Ovviamente consigli e apprezzamenti sono sempre ben accetti,
peace, love, empathy,
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Capitolo 3
*** Bar loschi e gente troppo per bene ***


3.

Il bar davanti a cui si era fermato Fabrizio non era poi così male, se non si contava la squallida apparenza della facciata, non dissimile da quella di molti altri bar di quella zona per altro, l'interno era abbastanza confortevole, un po' più piccolo del bar di Franco con tavolini posti sia all'esterno che all'interno della saletta principale del locale che coincideva con il solito locale mal illuminato e secondario arredato con qualche poltrona, ben più di un posacenere e un tavolo da biliardo; insomma, era il tipico bar in cui gente come suo fratello e i suoi amici bazzicavano, con tanto di postazione losca dove parlare e mettere in atto i loro traffici poco leciti, che poi proprio lei parlava, che era in giro all'alba solo perchè aveva passato la nottata a festeggiare un rapina ben riuscita con i suoi di amici, non era sicura di poter far commenti sullo stile di vita che conduceva suo fratello, non quando era così simile al suo. Dietro al bancone era facile scorgere due persone, due donne o, per essere più precisi una donna abbastanza in carne e una ragazzina, che probabilmente era la figlia del proprietario, che non sembrava essere troppo più grande di lei. Si era guardata velocemente intorno, il bar sembrava abbastanza vuoto, non che la stupisse, considerando che erano poco più delle sei del mattino, un paio di persone che dovevano aver staccato da quell'ora, qualche studente un po' troppo mattutino e... Aveva dovuto sbattere un paio di volte le palpebre quando aveva riconosciuto un paio di poliziotti, probabilmente appena usciti dal turno di notte seduti a uno dei tavolini, aveva tirato una gomitata nelle costole al Freddo, perchè non si dicesse mai che lei non aveva modi signorili di attirare l'attenzione delle persone
<< A' Fre, ma ce bazzica la Madama da ste parti? >> Aveva detto, accennando con il capo al poliziotto ancora in divisa seduto al tavolo, le mancava solo la colazione nei bar frequentati da quella gente, poi le aveva provate tutte, anche se in effetti un poliziotto in un bar simile le faceva strano, soprattutto considerando che data la divisa probabilmente non avrebbe avuto vita facile, lo sguardo che aveva lanciato l'altro in quella direzione era stata una risposta abbastanza chiara, no, la Madama non bazzicava da quelle parti e il fatto che ci fosse non preannunciava nulla di buono, voleva dire che avevano avvertito qualcosa, il che la preoccupava più di quanto non fosse necessario probabilmente.
<< No, nun ce bazzica la Madama, di solito per lo meno, in questa parte della città, quelli in divisa si guardano bene dal far sapere chi sono. >> Chiara si era morsa la lingua per evitare di imprecare, sbrigandosi ad ordinare un cappuccino e una brioche prima di adocchiare il tavolo più distante dai due uomini un divisa, ci mancava solo che la riconoscessero o peggio, che riconoscessero Soleri. Magari ancora né lui né il Libano erano criminali affermati, ma erano finiti al gabbio più di una volta e nemmeno i poliziotti avevano una memoria così corta.
<< Giuro che se tu e mio fratello vi siete fatti sgamare ancora prima di farlo sto colpo sarete 'a banda meno abile de'a storia. >> Aveva detto sottovoce, afferrando il suo cappuccino e andandosi a sedere al tavolo non potendo evitare di lanciare un paio d'occhiate al tavolo a cui erano seduti i due infami in divisa, per ora sembravano troppo occupati a discutere fra loro per poter far caso a lei o a Fabrizio, ma non poteva permettersi di mandare a puttane la rapina della notte prima facendosi beccare adesso, non era abbastanza stupida per farlo. Il compare di suo fratello si era seduto di fronte a lei qualche secondo dopo, se era preoccupato non lo stava dando a vedere ma, dopotutto, con un soprannome come il Freddo, non ci si poteva aspettare molto altro da lui, sembrava completamente convinto di essere intoccabile, evidentemente era un modo di fare comune a tutte le persone che giravano attorno a suo fratello, magari a tutte le persone che facevano la loro stessa vita addirittura, forse era l'unica a preoccuparsi delle conseguenze in quell'ambito lavorativo, non l'avrebbe stupita poi così tanto quella scoperta.
<< Se continui a fissarli inizieranno a chiederse' se c'è qualcosa che non va. >> Le aveva fatto notare Soleri, scuotendo lievemente a testa, aveva anche ragione, ma non poteva esattamente farne a meno, lei aveva la fedina pulita, normalmente i poliziotti manco la consideravano, ma non si poteva dire altrettanto di lui, ed essere presa mentre faceva colazione con qualcuno con dei precedenti non era esattamente nei suoi piani al momento.
<< Che te credi che no 'o so? Me sto solo a chiede che ce fanno qua due sbirri. >> Gli aveva risposto, optando per una mezza verità, era veramente incuriosita dalla presenza di sbirri in un quartiere come quello della Magliana, soprattutto a quell'ora del mattino e già vestiti per il lavoro, trovarne in giro era più raro di quanto la gente pensasse, sopratutto in locali come quello.
<< Stanno a fa' colazione come noi altri. Statte tranquilla che non cercano rogne in quartiere come questo. >> Chiara si era trattenuta dall'alzare gli occhi al cielo, evidentemente suo fratello e tutti i suoi compari pensavano di avere già la città in pugno, o forse no, ma gli piaceva comportarsi come se già fosse così. Aveva sospirato scuotendo la testa, si comportavano come bambini viziati, pensavano di potersi prendere tutto quello che volevano solo facendo la voce grossa, magari ce l'avrebbero pure fatta, ma ci sarebbero sicuramente state conseguenze e lei non voleva finirci in mezzo, se per evitarlo avesse dovuto scappare di casa allora avrebbe fatto pure quello senza pensarci due volte. Non poteva permettersi che le manie di grandezza di suo fratello rovinassero i suoi piani, non era importante quanto probabilmente ci avrebbe guadagnato anche lei della riuscita del piano di Pietro.
<< Credo che il pensare di essere intoccabili sia un prerequisito per andare in giro con mio fratello. Altrimenti non mi spiego come sia possibile che tutti voi non siate preoccupati del fatto che ci siano degli sbirri in giro per il quartiere a quest'ora della mattina. >> Si era limitata a fargli notare prima di prendere un sorso di cappuccino, non il migliore che avesse mai bevuto, ma dopo aver passato la nottata in bianco qualsiasi cosa che contenesse caffeina era una manna dal cielo, dopotutto era sempre stata una caffeinomane e di prima mattina quella sua pessima abitudine tendeva solamente a peggiorare.
<< Meglio far finta di niente che preoccuparsi per nulla. Non è la prima e non sarà l'ultima volta che vedrai degli sbirri in giro per il quartiere, non vedo perchè crearsi troppi problemi. >> E magari aveva ragione pure lui, era inutile andare in ansia per un paio di sbirri nel quartiere sbagliato, un paio di sbirri che sembravano pure troppo impegnati a parlottare fra loro e a indicare la cameriera più giovane per fare caso a loro due seduti a un altro tavolo. Chiara aveva annuito, dando silenziosamente ragione al moro seduto di fronte a lei, non era facile che ammettesse di avere torto, ma sicuramente non lo avrebbe mai ammesso a parole.
<< Allora dimmi Soleri, io avevo dei boni motivi per essere in giro all'alba, te invece? Appena uscito dalla riunione di condominio con mi fratello? >> Aveva chiesto, inclinando la testa di lato con un lieve sorrisetto sulle labbra, si, era abbastanza curiosa di cosa stesse pianificando quello psicopatico di Pietro e, soprattutto se avevano in mente un rapimento, voleva assolutamente saperne di più anche perchè se fossero stati beccati probabilmente la Madama avrebbe interrogato pure lei, quindi le sarebbe servito almeno un alibi, due se avesse trovato il modo di scagionare anche suo fratello.
<< Nun è stato facile mettere d'accordo tutte quelle teste calde, ma alla fine gli abbiamo fatto capire che era il momento giusto per iniziare a pensare in grande, Rosellini dovrebbe essere abbastanza facile da beccare da solo. >> La ragazza aveva scosso la testa, passandosi una mano tra i capelli, non esisteva una rapina facile, figurarsi se un rapimento, anche quello di un vecchio come il Barone Rosellini, poteva essere semplice. Certo, i rapimenti non erano nulla di nuovo, e solitamente la polizia puntava il dito a prescindere contro i sardi, ma purtroppo non era così scontato, bastava un solo poliziotto che pensasse fuori dagli scemi per far crollare tutto il castello di carte.
<< A Fre' non esistono colpi facili nel nostro lavoro. L'unica cosa che vi renderà la vita più semplice è che la polizia ha problemi più grossi a cui pensare, vedranno un rapimento e daranno la colpa ai sardi solo per non avere un caso in più in giro per l'ufficio; ovviamente se riuscite a tenere in vita il barone fino al pagamento del riscatto. >> Aveva detto, la voce a malapena sopra un sussurro per evitare di attirare l'attenzione degli sbirri, ma non meno seria; suo fratello non era l'unico a pianificare quel genere di colpi per tirare su qualche soldo, la differenza era che lei ci avrebbe pensato all'incirca settanta volte prima di farlo, suo fratello invece si buttava nelle situazioni e sperava andasse tutto bene, se non altro Fabrizio sembrava controbilanciare la tendenza di suo fratello al fare minchiate, le faceva piacere fosse così, almeno qualcuno avrebbe fatto da voce della ragione in quel gruppo.
<< Si vede che siete fratelli. >> Si era limitato a farle notare, scuotendo lievemente la testa, anche lei sapeva quanto potessero essere simili lei e suo fratello, lo sguardo truce quando parlavano di affari e il tono basso, quasi un ringhio, che gli usciva dalle labbra quando si arrabbiavano... Si, lei e Pietro erano sempre stati simili, poteva essere una cosa buona o cattiva, a seconda dei punti di vista, ma per lei era solo ovvia e utile quando si trattava di tenere in riga i suoi amici durante l'organizzazione dei colpi.
<< Lo siamo sempre stati. >> Aveva alzato le spalle, finendo il cappuccino in un paio di sorsi << Non sempre è un bene, ma nell'ambiente in cui giriamo siamo bravi ad adattarci. >> Aveva concluso, alzandosi e prendendo la brioche che aveva lasciato intatta sul tavolino, era ancora presto, tanto valeva andare a scuola, tanto addormentarsi sui banchi non era nulla di nuovo, non per lei.
<< È stato un piacere chiacchierare con te Fabrizio, ma tristemente, io devo andare a scuola, altrimenti posso scordarmi di non essere beccata da mio fratello. >>
<< Guarda che se vuoi te do un passaggio. >> Chiara si era limitata a scuotere la testa con un mezzo sorriso sulle labbra.
<< Apprezzo l'offerta, ma è meglio di no. Mio fratello probabilmente ha qualcuno che gli riferisce con chi arrivo a scuola e non voglio che Pietro crei problemi. Ci vediamo la prossima "Freddo". >> Gli aveva sorriso, calcando il tono sul nome che la gente in strada usava per lui prima di girarsi sui tacchi e incamminarsi verso l'uscita, pagando per la sua colazione mentre lasciava il bar.

Angolo dell'autrice
Si lo so, sono scomparsa per mesi, ma questo capitolo non ne voleva sapere di essere scritto e sono riuscita a riaprire questo documento Word soltanto perchè mi sono rivista il telefilm per l'ennesima volta. Detto questo, ho trovato la prestavolto ideale per Chiara, ovvero Lily Collins (https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/b4/ca/50/b4ca50a381c82b83300ce346b0f02c5b.jpg )
E... Niente, spero il capitolo vi piaccia, fatemi sapere,
Peace, love, empathy.
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