Desinas ineptire.

di May be
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** vrrr, vrrr. ***
Capitolo 2: *** cambiare il copione. ***



Capitolo 1
*** vrrr, vrrr. ***


 

Desinas ineptire.

 

capitolo 1

 

Vrrr, vrrr, …

Non le piacevano i bar.

Tantomeno i bar da spiaggia.

Sempre freschi e bianchi, i tipici tavolini di plastica, accompagnati dalle immancabili sedie di plastica, i grandi ventilatori al soffitto che continuano, incessanti, vrrr, vrrr, …

Non le piacevano i bar.

Tantomeno i bar da spiaggia.

Tantomeno i bar da spiaggia deserti.

Non le piaceva la solitudine, lei si sentiva a suo agio tra la gente. Era più facile passare inosservati.

Ma era li, seduta su una sedia di plastica, ad un tavolino di plastica, col ventilatore che non taceva il suo vrrr, vrrr, …

In un bar deserto, perché erano le dieci di mattina, le dieci di una caldissima mattina di agosto, e ogni persona normale, a quest’ora, tentava ancora, nascosta nella penombra della propria casa, di allungare, almeno di un po’, una notte sicuramente insonne per il gran caldo. Era li, con la sola compagnia del vrrr, vrrr, … del ventilatore, ed un aperitivo.

Un aperitivo alle dieci di mattina.

La gente non beve gli aperitivi alle dieci di mattina.

Ma lei non era la gente.

Avrebbe voluto esserlo, ma, al momento di venire al mondo, qualcuno aveva deciso che, nel palcoscenico della vita, le sarebbe spettata la parte di “colei a cui non è concessa un’infanzia”.

La sua vita? Un unico, grande, ma.

Ed il vrrr, vrrr, … di un grande ventilatore come colonna sonora.

Ma ecco poche note, a cambiare lo scenario.

TlinTlinTlin…

Altro aspetto tipico dei bar…i campanellini alla porta.

Campanellini che, in questo caso, stavano a significare…

“Nara.” Commentò, storcendo il naso.

“Seccatura…” Salutò il ragazzo, avvicinandosi.

Poi si fermò, sembrò osservare meglio la scena, ed infine la guardò con aria quasi preoccupata:

“Aperitivo alle dieci di mattina?”

Nara.

Un elemento con cui, chiunque lo conosceva, sperava di non doversi mai confrontare.

Per il semplice motivo che, qualunque fosse la situazione, vinceva lui.

Quoziente intellettivo di gran lunga superiore alla media, un genio.

Perennemente annoiato, perennemente con gli occhi rivolti alle nuvole.

Chissà, magari lui aveva già capito tutto della vita, magari nelle nuvole vedeva cose di fronte a cui il resto del mondo era cieco.

Per questo non si stupì, quando, avvicinatosi di più, si fece davvero serio.

“Cos’hai sulla fronte?”

“Sono caduta e mi sono presa una botta, Shikamaru. Qualche problema?”

“Beh, diciamo che se ti rompessi, io perderei il mio passatempo preferito.”

“Che sarebbe, se è lecito saperlo?”

“Semplicemente umiliarti, dimostrandoti la mia schiacciante superiorità. Insomma, ormai è un’abitudine per me.”

“Nara, non è giornata. Fila via se ci tieni alla vita.”

Lui sembrò ragionare su qualcosa, lo sguardo per un momento perso verso un punto dietro di lei, ed infine parlò:
“Problemi a casa, seccatura?”

Merda.

Doveva aspettarselo da Shikamaru.

Con lui non era possibile avere segreti; osservava, ascoltava, raccoglieva briciole, fino a capire.

Sempre, ovviamente, che ritenesse la cosa degna della sua attenzione.

Nonostante tutto, si sentiva quasi lusingata.

 

 

 

Angolino autrice:

 

primo capitolo ^-^ so che non e' molto lungo, ma voglio vedere se e' una schifezza o no, prima di postare di piu' u__u

comunque. l'idea mi e' venuta di getto, sentendo l'odore della crema all'oliva, e la trama l'ho pensata durante l'ora di greco, e da questo viene l'ispirazione per la parte "drammatica" della storia. Non sara' a lieto fine, lo anticipo. Niente "e vissero tutti felici e contenti".

era da un po' che volevo scrivere qualcosa su Temari, e su quanto puo' essere stato difficile per lei mettere da parte la sua infanzia, per diventare subito madre responsabile per i suoi fratelli, in una situazione peraltro molto delicata.

La fic non durera' molto, sempre se la continuero', massimo tre capitoli.

 

Ringrazio chi leggera', e ancora di piu' chi recensira' ^-^

 

Bye

 

x Saretta x

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** cambiare il copione. ***


“Problemi a casa, seccatura?”

“E se ti dicessi di no?” chiese lei, con aria stanca.

Il ragazzo assunse una finta aria pensosa, e alla fine sentenziò:

“Uhm, no, non ti crederei. Temari, ogni santo giorno ti trovo con un livido nuovo. Quindi, o non sai camminare, o c’è qualcosa che non va… Pensi di parlarmene, prima o poi?”

E così aveva capito...

Avrebbe dovuto fare più attenzione, in futuro: non poteva permettersi che la cosa si venisse a sapere.

Non così presto.

Quindi, la prima cosa da fare, era convincere Nara a tacere.

“Non qua. Seguimi.” Disse, raccogliendo in fretta le sue cose e avviandosi verso la spiaggia.

Arrivati sul lungomare, trasse un respiro profondo, e cominciò.

 “Un tempo… Un tempo eravamo felici. Una bella famiglia: io, Kankuro, mamma e papà.

Poi mia madre è rimasta incinta di Gaara… Era una gravidanza difficile, lo sapevamo, ma non credevamo che… Che sarebbe…”

Si fermò, ricacciando indietro le lacrime che, prepotenti, cercavano di uscire.

“Non credevamo che sarebbe morta.”

Shikamaru, che per tutto quel tempo l’aveva seguita in silenzio, sobbalzò, sentendo quelle parole.

Sapeva che aveva perso la madre, ma sentirlo dire da lei… Era diverso, lo aveva scosso.

La guardò sedersi sulla sabbia, e mai prima di allora le era sembrata tanto bella.

"Da allora, mio padre ha cominciato a bere. Tanto. Non passava un giorno che non tornasse a casa ubriaco fradicio, e che non tentasse di fare del male a Gaara. Non lo ha mai visto come suo figlio, a causa di quello che è successo... Quando è sobrio lo ignora, ma quando beve... Insomma, dobbiamo tenere nostro fratello chiuso in camera. Mio padre inizia a urlare, ad ordinarci di farlo uscire; noi ovviamente non obbediamo, e spesso si sfoga su di noi. Schiaffi, botte, si limita a questo. La situazione va avanti da tre anni, ormai sappiamo come gestirlo, quindi..."

"Beh non si direbbe invece!" la interruppe il ragazzo: "Da quanto ho capito continua a bere e a picchiarti, e questo vuol dire che dovete ancora tenere nascosto un bambino di tre anni da un padre che lo vuole ammazzare!! O forse mi sbaglio?!"

"Dicevo," lo zitti' lei "che ormai ci siamo abituati, e fra un anno io sarò maggiorenne e troverò un lavoro fisso. Allora potrò denunciarlo, e vivremo tutti felici e contenti. Saremo di nuovo una famiglia."

"Come ragionamento non fa una piega, in effetti... Ma dimmi, sei davvero convinta che riuscirete ad arrivare tutti e tre vivi ai tuoi diciott'anni? E se la situazione degenerasse, se tuo padre provasse a..."

Temari si alzò di scatto, rossa in volto: "Allora come dovrei fare, secondo te?! Denunciarlo adesso?! E secondo te noi che fine faremmo?! Te lo dico io: verremmo portati via, e separati, e non voglio che accada!!"

"Lo so, ma non potete neanche andare avanti cosi', devi riconoscerlo!! Una soluzione ci deve pur essere, no?"

"Proprio non ci arrivi, eh?" rispose lei, di nuovo calma. "Sai, se c'è una cosa che ho imparato da questa storia, è che bisogna capire quando è il momento di arrendersi. Credi forse che io non abbia mai provato a cercare una soluzione, in tutti questi anni, Shikamaru? La verita', però, è che noi non siamo altro che i protagonisti di un destino gia' scritto. Qualcuno, da lassu', tiene i fili di noi poveri burattini, e l'unica cosa che possiamo fare è attenerci alla nostra parte, facendo finta che vada tutto bene. Ecco, è come in un film: noi siamo gli attori. Se proviamo a modificare la nostra parte, allora il regista ci butta fuori dal set. Ognuno, Shikamaru, ha il proprio ruolo, e deve accettarlo." 

"No. No non ci sto. C'è sempre una soluzione, fosse anche l'imbavagliare il regista e chiuderlo in uno sgabuzzino. Ci deve essere un modo per..."

"Basta, Nara, sta zitto... Ti stai solo arrampicando sugli specchi. La verita' è che non puoi capire. Insomma, hai una bellissima famiglia, sei felice, hai degli amici, persone che ti vogliono bene. Cosa ne puoi sapere te?!" iniziò ad urlare, non riuscendo piu' a trattenere le lacrime.

Shikamaru era allibito.

E confuso.

Per la prima volta in tutta la sua vita, non sapeva come risolvere un problema.

Ma soprattutto, lo avevano sconvolto le parole di Temari: quella ragazza aveva abbandonato ogni speranza, lei non viveva.

Sopravviveva.

"E' stato difficile, vero? Intendo dover badare a tutto da sola, senza poter contare su qualcuno, senza poter chiedere aiuto... Diventare madre di due bambini tutto d'un colpo, e vedere il proprio padre diventare un mostro poco a poco. Lo so, non posso minimamente immaginare quanto dolore provi, e mi dispiace."

La abbracciò, e lei si lasciò' andare ricambiando l'abbraccio, e piangendo tutte le lacrime che aveva trattenuto fino ad allora, sfogando per la prima volta il suo dolore.

Ma la realta' era sempre la', e la stava chiamando.

Briip!Briip!Briip!

Temari si staccò velocemente dall'abbraccio, e, frenetica, recuperò il cellulare.

"Kankuro, che c'è'? E' successo qualcosa?"

"E' arrivato papa', Tem, muoviti a tornare! Ho gia' chiuso Gaara in camera..."

"Cosi' presto?! Merda... Ok, sto arrivando. Il pranzo è nel microonde, se comincia a dare i numeri chiuditi da qualche parte, sto arrivando!"

"Quanto a te" disse, chiudendo la chiamata "immagino sia superfluo dire che non devi parlare ad anima viva di questo, vero?"

"S-si, ma..."

"Benissimo, io vado. Ci vediamo, Nara." gli urlò, mentre gia' si allontanava.

Quando finalmente si rese conto di cosa era successo, lei era ormai lontana.

Si diresse verso casa, con un mare di pensieri che gli affollavano la mente e non gli permettevano di ragionare.

Dopotutto, forse era troppo anche per lui.

 

Shikamaru Nara non riusciva a prendere sonno. Gli sembravano ore, quelle che erano trasorse da quando si era messo a letto ed aveva chiuso gli occhi...

Bzzz...Bzzz...Bzzz...

Afferrò veloce il cellulare, e portò lo sguardo al display, per scoprire chi lo stava chiamando nel cuore della notte.

Ma lo sapeva gia'.

E non era sicuro di voler rispondere.

-SECCATURA- , la scritta a caratteri cubitali che compariva sullo schermo del suo telefono.

"Pronto? Seccatura?"

"Nara..." la sua voce gli sembrava lontana, assente... "Nara, avevi ragione te, lo sai? Ho cambiato il copione. Ora devo andare, mi aspetta il gran finale. Forse ci rivedremo, un giorno... Addio, Shikamaru. E grazie."

La chiamata si interruppe.

Ci mise un attimo a realizzare. Si vesti' veloce, prendendo le prime cose che gli capitavano a tiro, ed iniziò a correre verso casa Sabaku, pregando tutti gli dei esistenti che quella fosse ancora, casa Sabaku.

Esitò, davanti alla porta.

Ed infine la apri'.

E la richiuse.

 

"Allora, capo, sono tre fratelli, due maschi, approssimativamente di tre e dodici anni, e una ragazza sui sedici, o diciassette, piu' il padre, sui quarantacinque. L'arma è un coltello da cucina, di quelli per tagliare la carne... Ho appena finito di interrogare il ragazzo, sostiene di aver trovato i tre ragazzi morti, e il padre che dormiva sul divano tenendo in mano il coltello. Al che, sostiene di aver preso l'arma e di averlo ucciso, e di averci chiamati. Sostiene di non essere scappato, perchè si sente colpevole della strage... Ma non ha voluto chiarire. Era un conoscente della figlia, a quanto ci risulta... Comunque, dobbiamo ancora fare l'autopsia, ma credo che si possa chiudere il caso."

"Decisamente... Su, portatelo via. E interrogatelo di nuovo, magari scopriremo il perche' di questo disastro. Ah, il mondo d'oggi... Dove andremo a finire?"

 

 

Disse Oscar Wilde: "Meglio essere protagonisti della propria tragedia, che spettatori della propria vita."

 

 

 

 

 

angolino autrice:

ed ecco la conclusione di questo tormentatissimo obrobrio ^-^

Prima di tutto, scusate le lettere con l'apostrofo al posto dell'accento, ma mi si e' distrutta la tastiera e ho tutti i tasti scombinati T___T

Comunque.

Ho dimenticato di dire nel capitolo precedente, che "desinas ineptire" e' una citazione da Catullo, e significa "smetti di impazzire".

Non credo si sia capito, ma Temari ha ucciso i fratelli, il padre, e infine se stessa, non avendo altra via d'uscita.

Shika ha affermato di essere stato lui, perche' non vuole che Temari venga ricordata come un'assassina, e si sente responsabile per il non essere riuscito a trovare un'altra soluzione.

Da dove e' saltata fuori sta cosa tremenda? Colpa del greco, sempre lui U___U.

Comunque, ringrazio chi ha letto, chi ha recensito, chi leggera', e ci recensira' ^-^

 

Risposte alle recensioni:

 

Lely1441: Ti ringrazio ^-^ ahi, mi sono accorta dopo di quei tempi o___o -me si sotterra- ma ora li ho corretti xD xD grazie per avermelo fatto notare ^-^ come ho detto sopra, "desinas ineptire" e' una citazione da Catullo e vuol dire "smetti di impazzire"...almeno spero xD

temari nara: grazie cara ^-^

Shatzy: ecco il nuovo capitolo come voleva, signore!! -me sull'attenti xD- per i verbi, vedi la risposta a Lely1441 ^-^ spero che la fine non ti deluda xD

 

inoltre ringrazio

 

mhcm e Nalhia

 

che hanno aggiunto la storia tra i preferiti *____*

 

 

Bye

 

x Saretta x

 

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