-E vissero
tutti felici e contenti.
Hermione
finì
di leggere e chiuse il libro, posandoselo sul petto prima di volgere
lo sguardo alla piccola bambina sdraiata nel letto accanto a lei.
-Sìì.
Esultò Rose
sbattendo le minuscole manine, un ampio sorriso ad illuminarle il
volto.
-'Ncora?
Chiese
speranzosa, gli occhi ballerini che si spostavano dalla mamma alla
sua destra al papà alla sua sinistra.
-Pel favore?
Aggiunse
appena prima di allargare la bocca in un grande sbadiglio.
-Mi sembra
che la piccola Rosie sia un po' troppo assonnata.
Sorrise Ron
dando a sua figlia un bacetto sulla fronte.
-No, papino!
Ridacchiò
lei, scuotendo la testa sul cuscino e rannicchiandosi sotto le
coperte. Si tolse la maglietta del pigiama.
-Il pancino
di Rosie, papino! Guarda!
Gli disse
poi
scomparendo ancora una volta sotto le lenzuola.
-Mm, faresti
meglio a metterlo via... prima che arrivi il mostro del solletico!
Esclamò Ron
con un ringhio da mostro. Le dita che si agitavano a pochi centimetri
dalla pancia della figlia. Rosie squittì allegra e iniziò a
scalciare, ridendo eccitata a quel gioco familiare.
-Ron, la
farai diventare tutta su di giri proprio prima di metterla a letto.
Si lamentò
Hermione, posando il libro sul comodino accanto al letto con un
sospiro.
-La sistemo
io, non ti preoccupare.
Promise, e
diede a sua moglie un bacio sporgendosi sopra la testa della bambina.
Poi si tuffò sotto alle coperte per fare il solletico a Rosie. La
bambina squittì, strillò, si contorse e ululò fino a che Ron non
si fermò e fece una pernacchietta sulla sua soffice guancia,
facendola ridere ancora.
-Guarda!
Iniziò
Rosie, toccando la propria pancia.
-Il pancino
di Rosie, il pancino di papà,
E toccò la
sua pancia,
-E il
pancino
di mamma!
Applaudì
dopo aver toccato le pance di tutti.
-Sì, tesoro,
Sorrise
Hermione scostando i morbidi ricci rossi dalla fronte della figlia.
-Mamma ha un
graaaande pancino!
Squillò
Rosie con innocenza, le braccia allargate ad indicare quanto fosse
grande la pancia della mamma.
-Beh,
grazie,
tesoro.
Sbuffò
Hermione coprendosela con le lenzuola. Rose sorrise e sbatté le mani
un'altra volta. Era una nuova abitudine che aveva sviluppato, in cui
pensava che ogni sua affermazione meritasse un applauso; un applauso
che faceva a se stessa senza alcuna timidezza. Tutti pensavano fosse
adorabile, però, e, quindi, la incoraggiavano.
-Okay, mio
piccolo asticello, dì buonanotte alla mamma.
La istruì
Ron scendendo dal letto. Rose mise il broncio.
-È l'ora
della nanna per le bambine, adesso.
La informò
Hermione con fermezza.
Ron la tirò
fuori dalle coperte e se la mise in braccio.
-Dì
buonanotte.
Le disse
un'altra volta.
-'Notte
'notte, mamma!
Salutò da
sopra la sua spalla.
-Buonanotte,
tesoro.
Hermione si
sporse per baciarle la fronte mentre Ron la trasportava sul lettino.
-Sogni d'oro
e a domani mattina. Ti voglio bene.
-Ti glioglio
bene!
Ripeté lei
sbadigliando un'altra volta.
-Torno in un
attimo.
Sussurrò Ron
facendole l'occhiolino mentre apriva la porta della sua cameretta e
se la richiudeva subito alle spalle.
Hermione
tirò
un lungo sopirò e tirò via le lenzuola per far scivolare le dita
sul proprio pancione. Non era così grande, giusto? Era
abbastanza sicura che fosse stato più grande quando era incinta di
sei mesi di Rose. Con fatica, scese dal letto e si concentrò sul
riflesso intero del suo corpo nello specchio, tirandosi su la
maglietta e girandosi da una parte e dall'altra per potersi osservare
da tutte le angolazioni. Forse era così
grande. Realizzò con un grugnito.
Spostandosi
dallo specchio, prese dalla sedia una pila di vestiti che Ron aveva
piegato volenterosamente e iniziò a metterli in ordine, prima di
andare in bagno e cambiarsi per la notte. Era stanca, esausta, anzi.
E non solo per il fatto che era in cinta di sei mesi, ma anche perché
aveva avuto una mattina piuttosto impegnativa a lavoro, e un
pomeriggio altrettanto sfiancante appresso alla bambina. Ron era
stato molto d'aiuto una volta rincasato, quella sera, ed essendo il
fantastico marito che era, si era persino offerto di preparare la
cena per lasciarla riposare un pochino.
Essere
in cinta di Rose le era sembrato così semplice, in confronto. Erano
solo lei e Ron, allora, e grazie al cielo, lui era perfettamente in
grado di badare a se stesso da solo e riusciva sempre a tirarla su di
morale quando ne aveva bisogno. Ora, invece, avevano davvero poco
tempo a disposizione da trascorrere come coppia e dovevano prendersi
cura di un'impegnativa bambina di appena due anni che scorrazzava per
la casa. In più, nessuno li aveva informati che i bambini fossero
capaci di deprivare di sonno quanto, se non di più dei neonati!
Questa
seconda gravidanza era stata diligentemente discussa e attentamente
pianificata. Avevano deciso che sarebbe stato più facile avere due
figli con pochi anni di differenza, piuttosto che aspettare che Rose
crescesse e dover ricominciare tutto da capo. Era solo che nessuno
dei due si sarebbe aspettato che Hermione rimanesse in cinta così
rapidamente dopo che ebbero iniziato a provare – cosa che, con una
bambina trai piedi, non era potuta avvenire tanto spesso quanto si
potrebbe immaginare o quanto Ron avesse sperato per quella
particolare attività!
Ron
tornò qualche minuto più tardi e rimase in piedi sulla soglia del
loro bagno personale a guardare la moglie che si lavava i denti.
-Si
è già addormentata?
Chiese
dopo essersi risciacquata la bocca.
-Già.
Era molto più stanca di quanto volesse lasciarci credere. Credo che
si sia affaticata abbastanza a giocare con la nonna e i cuginetti,
stamattina, e a mettere la mamma al tappeto questo pomeriggio.
Rise
sotto i baffi sapendo con certezza tutte le diavolerie che sapeva
architettare, soprattutto insieme a James e Fred. Stavano avendo una
cattiva influenza sulla cuginetta!
-Credo
proprio di sì.
Rispose
Hermione lasciando il bagno a Ron. Mentre lui era impegnato, si
sedette davanti alla specchiera per pettinarsi i capelli. Le ci
voleva sempre un'eternità per districare i nodi e renderli lisci per
la notte. Perché ci metteva tanta cura anche se poi tornavano tutti
ingarbugliati entro il mattino seguente, questo proprio non lo
sapeva.
Dopo
aver spento la luce del bagno, Ron si sedette sul letto per infilarsi
il pigiama e prese la copia di Cenerentola che Hermione aveva letto a
Rose prima, sfogliando le pagine distrattamente.
-Stavo
pensando,
Iniziò
rotolando sul suo lato del letto e parlando, alzato su di un gomito,
all'immagine riflessa nello specchio,
-Non
credi che dovremmo dire a Rose del bambino? Insomma, diventerà una
sorella maggiore tra tre mesi e non ne ha la minima idea. Non
dovremmo prepararla?
Hermione
sospirò e posò la spazzola, girandosi sullo sgabello per guardare
negli occhi suo marito.
-Hai
ragione. Sta iniziando a notarla anche lei.
Si
strofinò la pancia.
-O
almeno inizia a notare che sto diventando più grande. E mi ricordo
cosa ha dovuto affrontare Harry quando James si è trovato
improvvisamente davanti un fratellino. Ricordi? Era così geloso che
ha cercato di nascondere il piccolo Albus nel capanno in giardino! E
poi ha avuto uno scatto d'ira e ha rovesciato tutte le cose nella sua
stanza quando l'hanno messo in punizione. Non voglio dover passare
per tutto questo.
Si
alzò e raggiunse il letto, sdraiandosi accanto a Ron.
-James
è stato divertente, però.
Ridacchiò
Ron, fermandosi subito non appena notò l'occhiata contrariata con
cui Hermione lo stava fulminando.
-Insomma,
è stato interessante quando ha chiesto a Harry e Gin' per sei mesi
di fila quando lo avrebbero riportato indietro!
-Sì,
beh, questo qua non tornerà indietro.
Sorrise
accarezzandosi il pancione. Nonostante si lamentasse in continuazione
di quella difficile gravidanza, era contenta di essere di nuovo in
cinta e non vedeva l'ora di poter dare il benvenuto a un nuovo
bambino che completasse la famiglia.
-Comunque
adesso James e Al sono come migliori amici. Beh, la maggior parte del
tempo, almeno.
Le
fece notare Ron.
-Vero,
ma non ho intenzione di subire tutto quel travaglio prima. Quindi,
sì, concordo che dobbiamo iniziare a preparare Rose.
-Perfetto,
allora... cosa facciamo? Insomma, ha compiuto due anni solo un paio
di mesi fa, non possiamo aspettarci che capisca molto dell'arrivo di
un nuovo bambino in famiglia e dell'impatto che questo avrà su di
lei e tutto il resto.
Hermione
si stropicciò gli occhi e si sdraiò sulla schiena. Il volto di Ron
si illuminò non appena si sporse per accarezzare l'evidente pancione
della moglie. L'eccitazione per la novità non era scomparsa con la
nascita di Rose e trovava ancora il cambiamento nelle forme della
moglie tanto seducente quanto la prima volta.
-Credo
di aver sentito parlare di un libro che ci potrebbe aiutare.
Disse
dopo qualche minuto.
-Ma
certo, un libro babbano. Deve averlo menzionato mamma.
-Un
libro?
Ripeté
Ron con poca convinzione.
-E
come? Glielo diamo, le diciamo di studiarlo, le facciamo fare un
piccolo esame e lavoro finito?
Rise
alla sua stessa battuta. Hermione gli assestò scherzosamente un
calcio sulla gamba.
-Ha
solo due anni, amore!
-Intendevo
che glielo potremmo leggere, idiota!
Lo
rimbeccò alzando gli occhi al cielo.
-Sarà
scritto con parole che potrà capire e con tante semplici immagini.
Per di più, Rose ama i libri, adora che le vengano lette delle
storie.
-Credo
che abbia più a che fare con il tempo extra con la mamma che non con
i libri in sé. È l'unico momento della giornata in cui ha la tua
completa attenzione.
-Io
le do un sacco di attenzione!
Sibilò
Hermione giocando a fare la parte dell'offesa e dandogli le spalle.
-È
vero, e sei bravissima.
Si
sporse su di lei e le posò un bacio sulla fronte.
-Nonostante
tutte le tue preoccupazioni, sei una mamma fantastica, divertente,
amorevole e severa. Sto solo dicendo che i suoi momenti preferiti con
te sono quando ve ne state rannicchiate sotto le coperte con un
libro. Amo vedervi così unite e noto il modo in cui ti guarda quando
leggi. È un onore per me quando mi consente di unirmi a voi per
ascoltare.
-Davvero?
Chiese
Hermione con gli occhi lucidi per la commozione. Dannati ormoni della
gravidanza!
Ron
annuì.
-Non
che io sia molto sorpreso del fatto che le piaccia sentirti leggere.
Insomma, sei molto rassicurante e melodica quando leggi. Credo che io
stesso resterei ad ascoltare per intero quel mattone che è Storia di
Hogwarts se fossi tu a leggerlo!
Ridacchiò
e rotolò velocemente fuori dalla portata di Hermione, prima che
potesse prenderlo a schiaffi.
-Ah
ah ah!
Esclamò
con una falsa risata.
-Non
mettermi alla prova!
Lo
avvertì. Ron fece una smorfia al pensiero.
-Bene,
prenderò una copia del libro, non potrà far male. Andrei a far
compere con mamma comunque, questo week end. La aiuto a scegliere
qualche nuovo vestito da portare con sé in quella crociera per cui
parte con papà.
Ron
assunse un'espressione divertita.
-Una
vacanza su una barca, miseriaccia! Che idea folle.
Scosse
la testa.
-Un
sacco di babbani lo fanno, Ron. È molto popolare. Viaggiano immersi
nel lusso e visitano diverse nazioni in pochi giorni.
-Mm,
Mormorò
a se stesso, ancora alquanto dubbioso,
-E
comunque, immagino sia meglio che legare pezzi di legno ai propri
piedi e scivolarci giù da una montagna ricoperta di neve!
Rise.
-I
babbani sono veramente strani!
Aggiunse
poi tra le risate mentre si sistemava meglio sotto le coperte.
-Potrei
ricordarti che sei sposato con una nata babbana?
La
donna alzò un sopracciglio e rivolse al marito uno sguardo fiero.
-E
amo ogni minuto che passo con lei, tesoro
Ron
fece l'occhiolino, prendendole la mano e aiutandola a sistemarsi così
da poter tirare su il piumone-
-Comunque,
Disse
Hermione fermamente, ignorando ciò che Ron aveva appena detto,
-Proverò
a prendere una copia del libro questo fine settimana e poi potremo
sederci entrambi con lei e iniziare a spiegarglielo.
Scivolò
sotto le coperte e iniziò a sprimacciare il suo cuscino prima che le
sfuggisse un enorme sbadiglio non appena lanciò un'occhiata
all'orologio sul suo comodino.
-Se
ci addormentiamo adesso, potremmo addirittura fare un paio d'ore di
sonno prima che la nostra piccola principessa arrivi qui per la
notte.
-Mi
chiedo cosa sarà stanotte.
Si
chiese Ron buttando il cuscino in più a terra e accoccolandosi alla
moglie.
-Incubi?
Fare pipì? I mostri sotto al letto?
-Beh,
qualsiasi cosa sia, dovremmo smettere di incoraggiarla a venire nel
letto con noi. Le cose dovranno cambiare una volta che il bambino
arriva e non voglio che diventi uno shock per lei.
-Più
facile a dirsi che a farsi, amore.
Ron
baciò Hermione sulla tempia e posò la testa sul cuscino,
stringendola tra le sue braccia.
-Notte.
Ti amo.
Sospirò
Hermione.
-Ti
amo.
Mormorò
Ron, mezzo addormentato.
NOTE DELL'AUTRICE:
Storia in traduzione da GingerWitchWriter - New Addition
- www.fanfiction.net .
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