Crescendo ci si imbarazza

di rock star 96
(/viewuser.php?uid=133629)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Peli ***
Capitolo 2: *** Assorbenti ***
Capitolo 3: *** Il corpo cambia tesoro, il corpo cambia.... ***



Capitolo 1
*** Peli ***


Ahhhh, le vacanze estive. Si sta all’aria aperta. Si sta in famiglia. Si sta al sole.
Tutti se la godono e tutti si divertono…….
Già vi aspettavate che completassi con “tutti, tranne me”, vero…?
Beh, vi ha detto male, perché questa volta anche i due gemelli Pines se la godono alla grande.
Infatti, si da il caso che i due fratelli stiano per affrontare, con grande entusiasmo di Mabel, un raggiante giorno in piscina. Senza la presenza di tritoni, di gnomi, mostri marini o altro.
Una semplice pozza d’acqua clorata dove un centinaio di persone si tuffano ed i bambini (ed anche qualche adulto) approfittano del cloro per fare la pipì.
-dai Dipper, sbrigati- lo rimproverò Mabel girando gli occhi al cielo.
Erano quasi dieci minuti ormai che lo stava aspettando, neanche fosse stato una femmina….
-un momento Mabel, non riesco a trovare la mia crema-
-esci senza. Non è che un pochino di colore ti faccia male su quella pelle- Dipper sospirò estenuato, pronto a ripetere per l’ottocentesima volta il concetto alla testardissima gemella.
-per l’ultima volta, hai idea di quanto faccia male il contatto diretto dei raggi solari sulla pelle? A questo punto tanto vale darti fuoco direttamente, no?!- le rispose acidamente Dipper sbracciando qua e là per rendere più convincente il concetto, e sperando che la gemella gli lasciasse il tempo necessario per trovare la sua agognatissima protezione 90 e spalmarsela con la dovuta cura su tutto il corpo.
Ma fu proprio lo sbracciare del fratello che fece ricadere l’attenzione di Mabel su di una cosa che non aveva mai notato prima. Anzi, forse perché non c’era prima.
-EHI EHI EHI!!!! FERMO!!!-  gli strillò facendo sobbalzare Dipper.
-c..co..cosa c’e’?- le chiese con voce terrorizzata, come se fosse pronto a venire attaccato da uno gnomo malefico da un momento all’altro.
Ed invece, a sua totale sprovvista, Mabel gli afferrò il polso, sollevando tutto il braccio e mettendo in bella mostra l’ascella.
-MA HAI I PELI SOTTO LE ASCELLE!!!!!!!!!- iniziò a strillare lei –PERCHE’ NON MI HAI DETTO CHE TI SONO SPUNTATI I PELI SOTTO LE ASCELLE??!?!?!?!?!?!?!!?!?!!-
L’espressione di Dipper era un perfetto incrocio tra il confuso e l’imbarazzato –ehm, in forse perché non ci tenevo ad informarti che mi fossero cresciuti i peli sotto le ascelle-
-ma scherzi?!?!? È una cosa grandiosa!!!!!!!!! ATTENZIONE MONDO!!! MIO FRATELLO E’ DIVENTATO UFFICIALMENTE UOMO!!!!! E CON IL POTERE CONFERITOGLI DAL PELO ASCELLARE, LO DICHIARO UN LIVELLO 1 NELLA SCALA DELLA MASCOLINITA’!!!!!!!!- fortuna che stavano ancora in camera, perché se una scena del genere fosse successa nel bel mezzo della piscina, Dipper non avrebbe esitato ad affogare prima se stesso, e poi la sorella.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Assorbenti ***


 Chissà per quale assurdo motivo per i maschi gli articoli femminili sono sempre un dramma. Specialmente per un ragazzino come Dipper, che nonostante i 15 anni, per via della sua immensa timidezza ed impacciatagine, non riesce proprio a rapportarsi con l’altro sesso.
Ma mai, in vita sua, si sarebbe aspettato di affrontare una cosa simile. Era vero, aveva combattuto contro gnomi, minotauri, multiorsi, un triangolo anarchico e con le manie di grandezza, ma mai, e sottolineo MAI, avrebbe pensato che la sfida più assurda mai affrontata sarebbe stata proprio il percorrere la corsia di un supermercato.
Quella mattina, la madre ed il padre uscirono di casa prevedendo di tornare nel pomeriggio, ed avevano incaricato i figli di andare a fare la spesa.
Niente di troppo assurdo; pane, latte, biscotti, carne, le solite cose che in casa mancano quasi sempre, e che quasi tutti i giorni bisogna andare a ricomprare.
Ma c’era una voce nella lista aggiunta all’ultimo.
Una parola che si contraddistingueva in particolar modo dalle altre, perché ne era sicuro, non era la scrittura della madre o del padre. Era una scrittura più ondeggiante e morbida. Era indubbiamente la scrittura di Mable.
Però in certo senso era strana, era lievemente tremolante. Dipper conosceva bene la sorella, e tra le sue varie fisse e manie, c’era quella di rendere tutto grazioso e sfizioso, compreso lo scrivere. E per questo, le lettere avevano sempre un lieve ondeggiare, ed alcune addirittura terminavano con dei ricciolini.
Ma stavolta era diversa. Sembrava quasi che l’avesse scritta su una lavatrice in funzione.
Senza farsi troppe domande continuò a spingere il carrello lungo le corsie. Anzi, una domanda in realtà ce l’aveva: dove diavolo li avrebbe trovati?
Chiese ad una delle commesse dove li avrebbe potuti trovare, e lei gli indicò il reparto di prodotti per l’intimo.
Ottimo, tanto doveva prendere anche la carte igienica.
Tra tutte quelle file di shampi, fazzoletti, salviette e roba varia, finalmente si ritrovò davanti allo scaffale ignoto. Uno scaffale che in realtà, nonostante le innumerevoli volte che era andata a fare la spesa, non aveva mai notato. Forse era nuovo.
Prese una delle scatolette, e mentre lo fece, si accorse che erano tutte diverse, non solo nel colore, ma anche nelle scritte: con ali, senza ali, tampax, da notte, mega assorbenti, salvaslip, per le perdite, cattura odori….
E lì Dipper sbiancò.
Ancora con la scatola in mano (non aveva idea di quale genere avesse preso) e andato in una specie di catalessi, la sua mente ritornò a quella mattina; i genitori erano andati via da  poco, e lui e Mabel se ne stavano belamente stravaccati sul divano intenti a vedere Disney Channel, quando notò che la sorella si rigirava spesso. Più del solito.
-Mabel, tutto okay?- le chiese
-sisi, tutto bene, solo un fastidio alla pancia- in realtà non si sorprese nemmeno troppo. Nell’ultimo periodo la sorella si lamentava spesso di quei fastidi, ma la madre diceva sempre che era normale, e poi si mettevano a parlottare tra di loro, facendo quelli che secondo il padre erano “problemi da donne”, e proprio per questo, Dipper preferì non immischiarsi più di tanto.
Durante uno stacco pubblicitario, i ragazzi decisero che sarebbe stato il caso di andare a fare la spesa, per avere almeno tutto il pomeriggio libero, ma prima, Mabel andò in bagno, sperando di cercare un minimo di sollievo da quel fastidio.
Tutto silenzio.
Poi si sentì un urlo.
Dipper si precipitò in bagno, cominciando a battere insistentemente sulla porta.
-Mabel!!!! MABEL!!!!! Che è successo? Stai bene?-
-Dipper….- la ragazza dall’altra parte tacque per un momento –mmh…..senti…..ti dispiace andare da solo a fare la spesa?- Dipper rimase un momento basito da quella domanda.
-ma stai bene? Che cos’hai?- appena afferrò il pomello per aprire la porta, dall’altra parte la sorella gli ringhiò contro di non farlo, a meno che non ne avrebbe voluto subire delle dolorose conseguenze.
-VAI A FARE LA SPESA E BASTA. SUBITO!!!!- gli aveva detto.
-Mabel, sicura di stare bene?-
-sto benissimo, ma devi subito andare a fare la spesa-
-ma perché? Se stai male….-
-VAI A FARE LA SPESA!!!!!- dopo l’ennesimo strillo spacca timpani, Dipper si convinse a prendere il giacchetto ed uscire di casa.
 
Il rientrare fu piuttosto complicato, poiché le mani erano cariche di buste della spesa, fu costretto a suonare il campanello con il gomito.
I genitori non erano ancora tornati, quindi fu Mabel ad aprire la porta.
Dipper entrò a fatica, visto le buste voluminose, e con altrettanta fatica le poggiò sul tavolo.
-Ma che diamine hai preso?- gli chiese la sorella disorientata da tutte quelle buste –c’erano da prendere solo sei cose-
-lo so- Dipper prese tre buste e le porse alla sorella –queste sono tue-. Mabel prese le buste e le aprì.
Erano tutte piene zeppe di assorbenti.
La ragazza alzò lo sguardo disorientato verso il fratello, che al contrario era estremamente a disagio.
-non sapevo quale prendere…..-   

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il corpo cambia tesoro, il corpo cambia.... ***


-DIPPER PINES, ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUEL LETTO E FILA SUBITO A LAVARTI!!!!!- la mattina si potrebbero mettere tutte le sveglie del mondo, ma niente riesce ad eguagliare le strilla isteriche di una madre per la quale qualsiasi orario, è sempre troppo in ritardo (personalmente, lo capisco benissimo).
Comunque sia, dopo quell’ennesimo strillo, Dipper si trascinò fuori dal letto, e trascinando i piedi uscì dalla sua stanza.
Nulla era diverso dalle altre mattine; la madre ogni due minuti strillava che avrebbero fatto tardi a scuola, l’odore di caffè e di bacon invadeva la casa, il padre bighellonava per le stanze in cerca dei documenti per il lavoro, e lui si trascinava in bagno grattandosi sotto la maglietta.
Aprì la porta del bagno già pronto a dirigersi verso la manopola della doccia per aprire l’acqua calda, quando si ritrovò sua sorella a schiena nuda in mezzo alla stanza ed intenta a togliersi la maglietta.
La ragazza si girò per la sorpresa, mostrando di fatto i dettagli per i due gemelli non erano di fatto tanto gemelli.
Dipper rimase imbambolato più per il fatto di aver visto sua sorella senza veli che per la sorpresa di averla trovata in bagno, e per la vocina che in testa di dava dello stupido per non aver bussato.
-DIPPER, MA CHE CAVOLO FAI?!!!!!??- gli strillò Mabel più rossa che mai.
Dipper si spiaccicò una mano sugli occhi balbettando una qualche sorta di scusa.
-ESCI FUORI!!!!!!!!!!!!!!!!!- gli strillò Mabel coprendosi con la tendina della doccia, e facendo catapultare il fratello fuori dal bagno sbattendo la porta.
Per tutto il resto della giornata il ragazzo sembrava stare in una sorta di catalessi. Non aveva mai visto una ragazza nuda, e tanto meno aveva mai visto la sorella nuda.
Effettivamente, non poteva negare di essere caduto anche lui in quel circolo ormonale tipico dei quindicenni, e che di conseguenza, non poteva fare a meno di fare piccoli apprezzamenti sulle ragazze, soprattutto sui loro fisici. Ma il fatto che durante tutto il corso della giornata non riuscisse a togliersi dalla testa l’immagine del fondoschiena di Mabel, non gli sembrava per niente una cosa salutare, tantomeno il fatto che ogni volta che incrociava la sorella non riuscisse quasi più a guardarla negli occhi, ma buttava l’occhio un po’ più in basso. Diciamo, sulla seconda faccia.
Il problema più grande arrivò la sera. Quando stava a letto. L’immagine del fondoschiena era quasi sbiadita, anche se non del tutto, ed al suo posto si erano sovrapposte le immagini della schiena flessuosa, delle gambe secche, anche se avevano un po’ di ciccietta nei punti giusti, e poi….. dei seni. Cavoli.
Aveva visto molte ragazze a scuola, ed aveva rivisto anche Wendy l’estate scorsa, e doveva dirlo, Mabel non aveva un seno grandissimo rispetto a tante altre, ma abbastanza proporzionato a tutto il resto del suo fisico gentile.
Apprezzabile. Si era detto nella testa.
Eccome se apprezzava. Ed apprezzava anche il suo amico in basso.
Proprio a tal voce, uno strano formicolio lo fece risvegliare dai suoi pensieri.
-uh oh- si disse.  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3593131