Alla fine del mare

di Nameless17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alla fine del mare ***
Capitolo 2: *** Alla fine del mare ***
Capitolo 3: *** Alla fine del mare ***
Capitolo 4: *** Alla fine del mare ***



Capitolo 1
*** Alla fine del mare ***


Il Sole splendido brillava in alto nel cielo non privo di nuvole, di un azzurro spento splendeva contro i raggi della maestosa stella, un colore indefinito che non portava nelle persone alcun sentimento positivo ma,anzi, le lasciava affogare nei dispiaceri della notte dove,molte, avevano macerato le loro paure e i timori per il domani inchiodandosi nel letto, gli occhi fissi contro la parete così uguale così diversa ogni giorno.
Pochi si fermavano per ammirare il cielo in tutto il suo splendore decadente,però, tutti erano lì in fermento mentre muovevano a passo spedito le loro fedeli gambe per ricominciare il solito tran tran di ogni giorno; tutti facevano le stesse cose ogni giorno e nessuno ormai se ne meravigliava più.
Uomini, donne, anziani,ragazzi e bambini conducevano la loro vita come se un giorno fosse uguale al precedente, gli occhi bassi per non incrociare lo sguardo di altri, le mani lungo il corpo e il passo veloce ma non deciso anzi era come se venissero spinti dall'inerzia, in quei movimenti così innaturali c'era una stanchezza infinita segnata dal tempo per molti o dal senso di rifiuto del mondo che il loro io più profondo non riusciva ad accettare per pochi.
Fu quasi per caso che in quella folla fatta di gente rassegnata e gente che doveva ancora rassegnarsi che il sole la vide, la baciò con un suo raggio mirato rischiarando per poco le tenebre che avvolgevano il suo corpo donandole un senso di torpore e fastidio ma più di tutto mostrando al mondo intero la sua bellezza paradisiaca: Un corpo alto e slanciato di un rosa molto chiaro faceva da giusto sostegno a uno dei visi più belli del mondo, allungato quanto bastava dai tratti mai spigolosi, naso all'insù, occhi di un castano così chiaro che per molti era un giallo molto scuro, capelli lunghi neri annodati in una lunga coda che ondeggiava a destra e a sinistra.

Si girò verso la luce e vide tutto intorno a sé avvolto nelle tenebre e lei l'unica fortunata a cui la vita le aveva donato un riparo dall'oscurità, fu quello il momento in cui vide con i suoi occhi che la sua vita la sua esistenza non erano altro che un niente in un mare di vuoto. Il panico si impossessò di lei in fretta, tutto ciò che lei stava facendo ormai da anni era una mera illusione, la felicità che si era costruita non esisteva, la persona che lei pensava di essere non è altro che un miraggio creato dallo smog e dalle luci accecanti dei negozi.
Chi era lei? Se lo chiedeva spesso e per poco tempo dimenticò proprio tutto di lei, un blackout improvviso che la fece sprofondare in un nero mare di nulla prima di ritornare alla ragione. Urlò in mezzo a quella folla, si mise a piangere mentre in ginocchio si teneva le mani sui capelli, molti si fermarono per accertarsi delle sue condizioni di salute, alcuni l'aiutarono a rialzarsi ma lei prese e andò via intraprendendo la strada opposta finendo nuovamente nell'oscurità.

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Capitolo 2
*** Alla fine del mare ***


Tornò a casa e si fermò davanti la porta della sua stanza c'era scritto il suo nome con grandi lettere colorate, Laide, lo guardò a lungo e pensò se questo era il suo vero nome, quella scritta lì poteva averla messa chiunque poi entrò e osservò tutto quello che si trovava lì: nel disordine generale si vedevano chiaramente dei capi d'intimo lasciati di gran fretta, una sveglia molto usurata ma quello che più di tutti prestò l'attenzione di Laide fu una foto, una vecchia foto, c'era lei e un ragazzo sorridevano mentre si stringevano forte le mani.
Prese la foto e si mise a piangere senza urlare questa volta, tutto in silenzio fece,mentre le lacrime scendevano copiose dal suo volto corrucciato e ancor più bello di prima, strinse la foto nelle sue mani e poi nel suo petto quasi volesse fargli sentire ancora il battito del suo cuore.

"Perché non mi ama più?Perché ho smesso di amarlo? La mia vita era così bella con lui al mio fianco." pensò fra sé e sé

Aprì la finestra della sua stanza, era pronta a fare il passo più lungo della sua gamba, questa volta per sempre. Sul ciglio in lacrime osservava il terreno sotto di lei così lontano così vicino, voleva buttarsi porre fine al suo dolore e questo sentimento era così forte da dimenticarsi del dolore degli altri. Un passo e poi l'oblio.

"Non avrai possibilità di riamarlo lì dove stai andando" disse una voce nella sua testa.

"Non ho più intenzione d'amarlo, tutto questo lo sto facendo solo per me stessa. Oggi non sai quale raccapricciante immagine ho visto, il mondo pieno di dolore e marciume scorreva come un fiume di fango completamente pieno di melma. E io ne facevo parte." rispose lei.

"Il mondo è dolore, il mondo è sofferenza, noi possiamo solo fare due cose: immergerci anche noi in questa spirale o combatterla, come spetta a te"

Fu in quel momento che il sole sbucò di nuovo fuori dalle nuvole e illuminò il volto opaco e freddo della giovane che rientrò a casa più impaurita di prima, spaventata del domani che sarà,dal suo io di domani diverso da quello di oggi e di ieri , costruito attorno gli altri per sentirsi accettata da un mondo che rifiuta quelli che non sono come lui.
Addossare tutte le colpe su un mondo innocente che trascina a fatica fiumi di fango le dava l'impressione di scaricare la responsabilità che ognuno di loro aveva nei confronti del mondo intero, il suo senso di rigetto non era rispetto al mondo ma al mare di fango che l'umanità aveva creato per poi tuffarvi senza ricordarsi più perché; odiava dover far parte di uno schema imposto dagli altri, e mal tollerava che qualcun'altro le dicesse cosa era più giusto di altro. Anche quella volta quando scelse lui e non un altro,quella volta dove si pentì di aver scelto e decise di immergersi nel fiume di fango.

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Capitolo 3
*** Alla fine del mare ***


A scuola era la ragazza più carina della classe e una delle più desiderate in tutto l'istituto ma il suo carattere freddo e schivo non permise mai a nessun ragazzo di poter entrare nella sua vita, molti tentarono la vana impresa di comunicare con lei ma mai nessuno riuscì a farle mai aprir bocca nemmeno per un saluto un semplice "ciao"; tuttavia lì esisteva qualcuno che avrebbe potuto farlo, un tale che si trovava proprio qualche banco davanti al suo e di cui lei era perdutamente innamorata, non parlò mai nemmeno con lui ma si intuiva che quel giovane suscitava in lei un sentimento nuovo e diverso.
Tutte le sue amiche con cui aveva ottimi rapporti la incoraggiavano a parlargli alcune gli parlarono al posto suo ma lei rimase sempre chiusa nei suoi spazi senza mai provare ad approcciarsi a lui. Infine, dal nulla, arrivò lui.

Un nuovo pretendente pensarono in molti, carino sì ma niente di straordinario, osservò la stanza l'inquadrò per pochi secondi e poi andò via, i loro sguardi si incrociarono giusto il tempo di tornare al loro posto a nessuno parve mai che lei provasse qualcosa per lui e anche lei nel suo profondo sapeva che era uno dei tanti venuto da lontano per provarci,però, quello sguardo freddo e pungente l'aveva colpita troppo. Quegli occhi erano come i suoi, spenti e chiusi, portavano sulla coscienza un peso più grande di quello che un giovane alla loro età può sopportare eppure c'era chi lo faceva, lei pensava di essere l'unica ma si sbagliava.

Quello sguardo la perseguitò per molti giorni, ogni mattina non osava più guardarsi allo specchio per paura di incrociare lo stesso sguardo malinconico e spento di quel giovane, non avrebbe mai ammesso che lui era come lei un giovane venuto da un mondo lontano ma con l'animo così simile al suo.
Pensava al ragazzo che stava nella sua classe, ci pensava intensamente per scacciare quello sguardo ma ogni suo tentativo si rivelò vano. Non passò mai più dalla sua classe quel giovane e non passava giorno che lei non aspettava fuori dalla porta che lui tornasse per trovare di nuovo quello sguardo, capire fino a che punto l'anima di quel giovane fosse gravata da un peso invisibile ma opprimente come se il tuo corpo venisse strozzato da una corda invisibile che sempre più forte stringe attorno al collo rendendoti impossibile ogni movimento. Così era lei, così era lui.

Il loro destino,però, era segnato e si incontrarono di nuovo fuori da scuola, non si salutarono ma si guardarono negli occhi questa volta ancor più intensamente e fu lì che lei capì tutto e troppo in fretta.
Le prese la mano e la baciò, la strinse forte a sé e lei non oppose alcun tipo di resistenza anzi si sentiva stranita, confusa ma contenta, come se il cappio al collo si fosse sciolto improvvisamente e il suo corpo libero fosse caduto per terra stanco ma contento di essere nuovamente libero.
Lui la lasciò dopo due settimane senza dare nessuna spiegazione, andò via e sparì nel nulla, gli occhi spenti e grigi si rivelarono una farsa del momento e questo la giovane lo scoprì troppo tardi, quando ormai si era fidata quando stava per innamorarsi. Un bocciolo ormai maturo a cui tolgono il fusto, così tutti la descrivevano, era pronta per fare quel passo che spetta solo agli adulti o ai giovani intraprendenti e nel momento della fioritura il fusto andò via lasciando il bocciolo cadere per terra e facendolo appassire. 

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Capitolo 4
*** Alla fine del mare ***


Più volte tentò il suicidio ma tutte furono dei fallimenti, nella sua testa esisteva ancora una forte coscienza che le permetteva di ragionare nei periodi più bui quando non aveva nessun'altro con cui parlare, fu lei che salvò Laide dalla morte più volte, e che la salva ogni giorno dal dolore di cui questo mondo è pieno.

Si nascose nel suo letto per dimenticare tutto ciò che aveva pensato, i ricordi, il nuovo tentativo di suicidio, tutto anche la sua stessa esistenza e nuove domande si accavallarono nella sua mente: " Che senso ha vivere se tutto è scritto? Chi sono veramente io se faccio quello che ogni altro individuo fa? Qual è il mio nome?"    Iniziò a ragionare a lungo sulla sua esistenza e come un animale ferito iniziò a vagare nei suoi pensieri dando ogni volta una risposta temporanea alle sue domande; prima l'amore, poi la natura, o il senso del dovere, risposte che poco senso avevano nel quadro che lei si costruì nella sua testa.

Bloccata nel suo giaciglio senza risposte non sapeva dove andare cosa fare, sentiva alcuni impulsi, richiami che la sua "vera" vita le mandava, istinti e suggerimenti. Aveva voglia di viaggiare, conoscere il mondo e impararlo in tutte e le sue mille facce, aveva voglia di scappare correre lontano e iniziare nuove avventure, aveva voglia d'amare l'uomo giusto che la facesse sognare ogni sera e le regalasse un sorriso al dì, aveva tutti questi sogni ma non sapeva come realizzarli.
E lì fu disperazione.
Come un puzzle composto da infiniti pezzi così l'anima di Laide aveva bisogno che qualcuno la prendesse per mano e l'aiutasse a ricomporre pezzo dopo pezzo quel quadro così bello ma anche così fragile e l'unica persona che poteva era lei stessa.

Studiò, coltivò le sue passioni e accrebbe la sua voglia di vivere, andava spesso al mare e lì si perdeva nelle sue onde pensando a un mondo ideale sprovvisto di maschere e pieno di volti dove la gente era libera di essere ciò che voleva e sentiva nel suo io, senza costrizioni e senza più quel rifiuto che sentiva provenire dal mondo intero. Prese in mano un po' di sabbia l'assaggiò e prima di sputarla la masticò lentamente fin quando il sapore non fu troppo, era quello il senso di rifiuto che lei sentiva provenire dal mondo, era quella la sensazione che l'accompagnava dalla mattina fino alla sera e non le permetteva di respirare.

Disegnò più e più volte il mare il suo unico e amato soggetto, tappezzò una stanza intera dei suoi disegni privi di qualsiasi colore se non per il blu del mare,solamente in tempesta, li osservava spesso e le sembrava di essere lì in un qualsiasi momento; gli occhi giravano vorticosi nella stanza piena di disegni del mare per poi fermarsi su uno che di mare non aveva niente. C'era Lei di profilo, i capelli al vento e gli occhi chiusi in una lacrima, il cielo terso e grigio senza sole. Lo fissò a lungo sospirò e sorrise soddisfatta, aveva riscoperto se stessa un pezzo dell'enorme puzzle che la vita le ha donato e di cui aveva completato il sorriso!

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