Illusione

di redeagle86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Black Rose ***
Capitolo 3: *** Una doppia anima ***
Capitolo 4: *** Inganni ***
Capitolo 5: *** Shade ***
Capitolo 6: *** Nessuno può fermarlo ***
Capitolo 7: *** L'esca perfetta ***
Capitolo 8: *** Chi sei, Fine? ***
Capitolo 9: *** Una freccia nel cuore ***
Capitolo 10: *** Spinta dalle onde ***
Capitolo 11: *** Una bellissima follia ***
Capitolo 12: *** Solo ***
Capitolo 13: *** Corri, Rein ***
Capitolo 14: *** La rosa bianca ***
Capitolo 15: *** Addio? ***
Capitolo 16: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Iℓℓцςιοηε

 

Quando i ruoli sembrano essere assegnati, quando non sembrano esserci dubbi,

la realtà si rivela per ciò che è: un'illusione...

Perché anche il gioco perfetto può sfuggire di mano ai giocatori e prendere il comando,

costringendo tutti ai suoi ordini. C'è sempre qualcosa che può sfuggire,

anche in un piano perfetto...e può essere la differenza tra la pace e la distruzione.

 

 

 

1. Prologo

 

Una dolce melodia proveniva dalla camera della principessa Fine, diffondendosi lungo il corridoio deserto. Era un carillon a produrla, un carillon molto speciale perché ritraeva il loro mondo: al centro, il Regno Solare ruotava su sé stesso, donando la sua luce ai regni che lo circondavano.

La sua proprietaria però lo fissava con uno sguardo triste: quell'oggetto le ricordava perché sopportasse ancora il gioco cui era costretta a partecipare, a mentire, a ingannare. A tradire. A sfruttare le persone per poi gettarle via come rifiuti. Sua sorella compresa.

Anche con lei aveva smesso di dire la verità, perché era meglio che ne restasse all'oscuro, che continuasse a credere di condurre una vita perfetta con il principe dei suoi sogni.

Secondo alcuni, i gemelli avevano un legame molto più profondo rispetto ai semplici fratelli, al pari che fossero la stessa persona, al punto da provare le stesse emozioni.

Bhe, sperava che Rein non sentisse il dolore del suo cuore...o l'oscurità che, sempre più spesso, tentava di ghermirla e catturarla.

Con un sospiro rassegnato, si preparò per coricarsi, levandosi i vestiti e infilandosi la camicia da notte. Quando tornò ad osservare il carillon, però, notò al suo fianco qualcosa che, un secondo prima, non c'era.

Qualcosa che la spaventava oltre ogni immaginazione.

Una rosa nera come inchiostro e un biglietto, che Fine impugnò tremante.

"Domani alle 16.00 al solito posto".

 

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Capitolo 2
*** Black Rose ***


2. Black Rose

 

-Principessa Fine!- esclamò Lulu, appena la ragazza si tolse la camicia da notte. Camelot non era più in gamba come un tempo e la rossa, tempo addietro, aveva deciso di dare alla gattina la possibilità di dimostrare d'essere pronta al difficile compito di governante. Allora non sapeva ancora a che cosa l'avrebbe condannata. –Dovete parlarne con qualcuno…

La fanciulla abbassò la testa: il suo corpo era segnato da lividi...ed era così da quando aveva firmato un contratto con il Diavolo. La povera Lulu li vedeva ogni mattina, quando la aiutava a vestirsi e a nasconderli sotto il trucco o a maniche più lunghe. La aiutava e taceva, perché questo era il desiderio di Fine.

-Non posso, te l'ho già ripetuto- rispose. Stava per lasciare il Regno Solare: il padrone del gioco aveva nuovamente bisogno della sua pedina e l'avrebbe ricompensata con altri aloni violacei sulla sua pelle chiara.

-Almeno a vostra sorella…lei potrebbe…

No, nemmeno a Rein, che pure sapeva di quei lividi, avendoli scoperti per caso: ne era rimasta sconvolta e aveva fatto mille domande a cui Fine aveva dovuto mentire.

"Sono caduta dalle scale" le aveva raccontato. Una scusa davvero poco credibile: era chiaro a cosa erano dovuti quei segni… A mani che l'avevano stretta con troppa forza, fino a ferirla.

Rabbrividì al pensiero della persona che doveva incontrare, ma si fece coraggio e abbracciò Lulu, ringraziandola per tutto: faceva molto più dei suoi compiti e la principessa non l'avrebbe mai ripagata abbastanza per l'appoggio che le dava.

-State attenta…- le raccomandò.

 

Non era la prima volta che Fine intraprendeva un viaggio misterioso, senza dire né la meta, né la durata: i sovrani del Regno Solare, inizialmente, non si erano allarmati. Ma ultimamente era un rituale che si era compiuto spesso, al punto da farli sospettare dell'esistenza di un innamorato.

Con Fine era tutto possibile, ma Rein non credeva a questa versione: sua sorella era sempre più triste, stanca e cupa ad ogni ritorno…non aveva l'aspetto di una persona nel pieno di una storia d'amore. Era preoccupata per lei: si era certamente cacciata in un pasticcio da cui non riusciva ad uscire. Voleva delle risposte vere, delle spiegazioni…ad esempio sui suoi lividi: non si era bevuta la bugia sulla caduta.

Si era confidata con Bright, il quale le aveva consigliato di indagare su questi viaggi pieni di segreti.

Ma sicuramente non immaginava che le risposte si trovassero proprio nel Regno dei Gioielli… Che ruolo aveva la dimora del suo fidanzato in tutta quella confusione?!

 

Fine percorse un tragitto divenuto ormai tristemente famigliare, che le fece attraversare i giardini ricchi di fiori variopinti che Altesssa amava coltivare. Erano splendidi, ma lei doveva spingersi oltre, dove la gioia cedeva il posto al dolore, la luce all'oscurità. Le rose bianche a quelle nere.

-Fine, che piacere.

-Non posso dire lo stesso, ma avevamo un appuntamento.

-Sei sempre più bella, lo sai?- affermò Bright, attirandola a sé e stampandole un lungo bacio sulle labbra, a cui la giovane non reagì in alcun modo.

-Cosa vuoi da me, stavolta?

-Vieni- disse il biondo, porgendole il braccio. –Discutiamone a palazzo…nella mia stanza.

 

Rein era sconvolta. Appoggiata con la schiena al tronco di un albero, non aveva nemmeno la forza di muovere un muscolo. Bright…il suo Bright…come aveva potuto?

Incontrava Fine di nascosto…la baciava…

E poi giurava amore eterno a lei.

Possibile che si fosse sempre illusa, che non avesse mai capito quali erano suoi veri scopi? Che la sua gentilezza e cortesia fossero solo una viscida e spregevole montatura?

Scivolò lentamente a terra, le guance rigate dalle lacrime e la sua mano sfiorò un petalo di quei tetri fiori: rose nere… Bright…lui aveva sempre preferito quelle bianche…e aveva sempre indossato abiti bianchi…

Allora perché adesso era il nero il suo colore? Era stato anche questo un trucco?

Oppure c'era qualcosa d'altro?

Con un gesto veloce si asciugò gli occhi e prese una decisione: sarebbe andata fino in fondo.

 

***

 

-Allora?- domandò la principessa dai capelli rossi.

-Voglio che tu vada nel Regno della Luna e ti guadagni la fiducia del principe Shade: non importa in che modo… Portatelo anche a letto, se vuoi, l'importante è che abbassi la guardia- spiegò, sorseggiando una tazza di the. –A quel punto potrò facilmente sbarazzarmi dell'ultimo ostacolo alla mia ascesa.

-Vuoi ucciderlo?!- esclamò Fine. –Il nostro accordo non contemplava un omicidio!

-Io ordino e tu esegui, era questo il patto. O devo forse ricordarti le conseguenze nel caso tu ti opponga?

-No…non ne hai bisogno- si arrese. Come sempre: non aveva alternative. Come un uccellino in una gabbia, era costretta a cantare a comando. –Farò quello che desideri.

-Perfetto, amore mio. E quando sarò il sovrano di Wonder, tu regnerai al mio fianco- aggiunse, cingendola in vita.

-Non mi interessa il potere, lo sai. Voglio solo che il mio popolo sia felice e al sicuro.

-Lo sarà…te l'ho promesso- sussurrò. –Ora basta chiacchiere…- concluse, baciandola.

I suoi baci erano regolarmente prepotenti e bagnati di sangue, un contatto dettato dal desiderio di averla, incurante oppure appagato dalla violenta bramosia che lo divorava. E Fine gli cedette, indifesa, aggrappandosi a lui con forza mentre la sollevava di peso, spingendola contro il muro e sbattendo contro i mobili in un percorso di distruzione verso il letto. Lulu avrebbe dovuto ignorare nuovi lividi…

Una breve lotta con bottoni e ganci, qualche indumento strappato e infine fu in lei, piccola principessa diventata oramai una sua proprietà oltre che un'alleata preziosa.

La ragazza lo assecondava, si prestava al suo gioco ben sapendo che ciò che subiva non era niente in confronto a quello che Bright avrebbe potuto fare a Wonder…

 

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Capitolo 3
*** Una doppia anima ***


3. Una doppia anima

 

Fine osservava la figura che le dormiva accanto con un sorriso dolce, sfiorandogli delicatamente i capelli biondi: quello era il vero Bright, il principe dolce e gentile di cui Rein era innamorata. Riposava tranquillo, del tutto ignaro di quanto aveva commesso, come se durante quel periodo di tempo avesse abbandonato il suo corpo…come se fosse stato un'altra persona.

E per la principessa era così: non era il suo amico a farle del male e ricattarla, ma il suo lato oscuro che prendeva il sopravvento, annullando il resto. Lui non ricordava mai nulla quando l'oscurità si ritirava in qualche angolo della sua anima, riportandolo alla normalità. Per questo la rossa non riusciva ad odiarlo: non era un carnefice, ma una vittima, esattamente come lei. Vittima di un potere malvagio che, da un giorno all'altro, l'aveva catturato e dominato come un burattino e muoveva i fili della sua esistenza.

Ora l'erede al trono dei Gioielli era diviso in due: uno era il ragazzo cortese che tutti conoscevano, fidanzato con Rein… Una rosa bianca. L'altro…l'altro era un mostro interessato solo a comandare su Wonder, un demonio che aveva risvegliato l'antico interesse per Fine, trasformandolo in una passione violenta e brutale. Una rosa nera.

La persona che, un anno prima, le aveva proposto un patto. O, più esattamente, l'aveva gettata all'Inferno…

 

"-Bright! Ehi, Bright, dove sei finito?

Fine osservò sua sorella girare per il giardino alla ricerca del giovane: per quanto la riguardava, avrebbe preferito essere a casa, nella sua camera e non lì a fare da terzo incomodo. Ma Camelot non aveva sentito scuse.

"È sconveniente per una principessa recarsi da sola da un ragazzo" aveva detto.

Così, eccola inchiodata in quel regno a sopportare quei due piccioncini: per somma sfortuna, Altessa non era a palazzo. Non che fossero amiche per la pelle, ma era meglio dei cuoricini che volteggiavano tra Rein e Bright… Cosa aveva fatto di male per meritare una simile punizione? Proprio lei che detestava le sdolcinatezze romantiche.

-Ciao, Fine.

La fanciulla si volse, sbattendo sorpresa le palpebre: chi era quel giovane vestito di nero? Somigliava a…

-Bright?- tentò, guardandolo meglio.

Sulle labbra dell'amico si dipinse uno strano sorriso, che pareva più lo snudarsi di una spada che un gesto di gioia.

-Sì. Sono molto felice che sia venuta anche tu- annunciò, prendendole una mano e posandovi sopra un bacio leggero. –Desideravo parlarti.

-D…davvero?- balbettò, imbarazzata dai suoi modi. Di solito non era così…cosi… Le sfuggiva la parola esatta, ma era le trasmetteva una sensazione d'inquietudine: Bright non era lo stesso di sempre. –Rein…Rein ti stava…

-Calmati, mia principessa, non hai nulla da temere. Vieni, devo mostrarti una cosa.

Fine non avrebbe voluto acconsentire, ma il luccichio comparso negli occhi cremisi del principe la convinse a seguirlo, nella speranza di capire cosa gli fosse accaduto. Attraversarono le aiuole variopinte, ammirando lo splendido e costante lavoro di Altessa, finché il biondo non si fermò.

-Chiudi gli occhi.

-Cosa?

-Per favore. Voglio farti una sorpresa…- aggiunse, guidandola lungo la strada. –Ora puoi aprirli.

La rossa ubbidì e un brivido le percorse il corpo: quelle…erano rose nere…centinaia di rose nere! Si girò in cerca di spiegazioni che non ricevette: Bright infatti la strinse rapidamente a sé e la baciò.

Fine era talmente sorpresa e sconvolta che, all'inizio, non reagì; quando fu nuovamente padrona di sé stessa si separò bruscamente, dandogli uno schiaffo. O provandoci: il ragazzo le bloccò la mano a pochi centimetri dalla guancia, fissandola con uno sguardo terribile.

-Tu…tu non sei Bright…

-Non il principe insulso che conoscevi. Sono il nuovo Bright, il futuro sovrano di Wonder.

-No…non è vero… Sei un impostore! Bright non è mai stato interessato al potere!

-Fine, mio dolce e ingenuo bocciolo, tutti inseguono il potere: è la sola cosa per cui valga la pena vivere e morire. Io voglio dominare questo mondo per eliminare il dolore e la sofferenza, e adesso ne ho la possibilità- proseguì. –Però ho bisogno di un aiuto. E ho pensato a te: insieme saliremo sul trono di Wonder.

-Mai! Non ti permetterò di mettere le mani su questo pianeta!- esclamò, liberandosi dalla sua stretta.

-Credo che tu non abbia compreso la situazione- ribatté, tendendo una mano verso il giardino: i fiori cominciarono ad appassire improvvisamente. –La Benedizione del Sole si sta indebolendo: se mi aiuterai, farò in modo che recuperi l'energia e che Wonder non collassi insieme alla Stella. In caso contrario…

-Che succederà?- chiese terrorizzata.

-Cancellerò la Benedizione e il mondo insieme a lei.

La principessa spalancò gli occhi: non era possibile…era un incubo, un brutto sogno da cui si sarebbe svegliata. Ma la gelida concretezza del tocco di Bright sulle spalle le diede la risposta: era tutto reale.

-Sei con me, Fine?

-Sì…- sussurrò, reclinando il capo, come la preda catturata dal cacciatore.

-Bright!- La voce di Rein spezzò la cupa atmosfera di quel luogo: l'oscurità parve ritrarsi e svanire, le rose persero il loro tenebroso colore e la luce tornò a splendere.

-Ciao, principessa Fine. Cosa ci fai qui?

La ragazza non riusciva a crederci: Bright era vestito di bianco, come sempre…le rivolgeva il solito sorriso delicato…

-In che senso, scusa? mi hai portato tu in questo posto…

-Davvero?- domandò, sinceramente sorpreso. –Che strano: non lo ricordo proprio…

-Sì, volevi un mio parere prima di mostrarlo a Rein e lo trovo stupendo- mentì, intuendo che il principe era realmente all'oscuro di quanto accaduto. –Adesso vai: è da un po' che ti cerca.

-Hai ragione. A dopo.

Fine lo guardò allontanarsi, sentendo dentro di sé che il tempo dei giochi e dei sogni era finito."

 

-Bright…- mormorò, alzandosi dal letto e raccattando i suoi vestiti: la camicia era da buttare, strappata dalla foga del giovane. Con un sospiro, la nascose sotto la giacca, prendendo poi gli abiti candidi di lui e posandoli sul divano: si sarebbe svegliato un po' confuso, magari preoccupato per quei sempre più frequenti vuoti di memoria.

Se avesse anche solo sospettato la verità…probabilmente ne sarebbe morto.

Gli rivolse un'ultima occhiata, prima di lasciare la camera e partire per il Regno della Luna.

 

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Capitolo 4
*** Inganni ***


4. Inganni

 

-Regina Maria, sono la principessa Fine del Regno Solare. Mi scuso per essere piombata qui senza avvertire, ma la situazione del nostro mondo è seria e non potevo perdere tempo.

-Si tratta della Benedizione del Sole, vero?

-Sì, purtroppo. Io e mia sorella Rein stiamo visitando i regni per stabilire la gravità della situazione e cercare di rimediare, se possibile.

-Questo vi fa onore: nonostante la giovane età avete a cuore le sorti di Wonder. Quindi è solo una maldicenza quella che vi descrive come "le principesse meno principesche del pianeta".

-Solo in parte- ammise la giovane. Era da tempo che nessuno le rivolgeva più quella frase: apparteneva al passato, forse ad un'altra vita. La ragazzina pasticciona e spensierata aveva dovuto crescere in fretta e abbandonare la sua vera natura per una maschera di ipocrita cortesia, di falsa raffinatezza. Nel mondo di menzogne in cui si muoveva, non c'era spazio per la vivacità che l'aveva sempre accompagnata.

-Non essere modesta. Sono lieta di ospitarti: fai come se fossi a casa tua- l'accolse la sovrana. –Purtroppo mio figlio non è a palazzo oggi: al suo ritorno gli dirò di incontrarti. Lui saprà certo spiegarti tutto sul nostro clima.

-Grazie, regina Maria.

-Da-da-da!- esclamò una vocina squillante. Da un corridoio spuntò improvvisamente qualcosa di volante…o per meglio dire qualcuno. Fine impiegò un attimo per mettere a fuoco una bambina che viaggiava a bordo di una stella: doveva trattarsi della principessa Milky… -Da-da-pa!- continuò, avvicinandosi a lei.

-Ti presento mia figlia Milky.

-Ciao, piccolina- la salutò, stringendo la manina che le porgeva. –Io sono Fine.

-Da-pa-da.

-Sì, mi fermerò qui qualche giorno e giocherò volentieri con te.

La regina Maria notò con sorpresa che l'ospite capiva perfettamente i balbettii della bimba, proprio come Shade e questo fece svanire ogni residuo di dubbio sulle intenzioni della fanciulla. Aveva sicuramente un animo buono, altrimenti Milky non le si sarebbe rivolta con tanta spontaneità.

Al contrario, Fine si stava dando del mostro: adesso ingannava anche i bambini… Che cosa era diventata? Il braccio destro di un folle che voleva conquistare Wonder…il riflesso di ciò che era stata.

Questo rimaneva della principessa di una volta: l'interpretazione sbiadita di una persona che non esisteva più.

 

***

 

Lontano da dove si trovava Fine, nel Regno della Goccia, Rein era immobile, sdraiata sul letto: si era rifugiata da Mirlo in cerca di un posto dove riflettere e cercare un modo per superare tutto quanto. La cosa migliore sarebbe stata affrontare Brigth e la gemella, capire cosa nascondesse, anche se le sembrava abbastanza evidente.

Eppure, una volta passato il dolore iniziale, la principessa cominciò a porsi delle domande: ad esempio, perché Fine fosse tanto triste? E i lividi sul suo corpo erano opera di Bright? Che cosa significavano quelle rose nere?

Aveva visitato spesso il giardino e non aveva mai visto quei fiori. Anzi, ricordava bene che in quel punto Altessa aveva piantato rose bianche. Ma era anche vero che da un anno sua sorella non metteva piede nel Regno dei Gioielli insieme a lei…evitava sempre quel viaggio con qualche scusa. Di cosa aveva paura? Della sua reazione? Di farla soffrire?

-Rein, posso entrare.

-Vieni pure, Mirlo.

-Stai bene?- le domandò con la sua solita e discreta dolcezza.

-Sì, perdonami se sono arrivata all'improvviso.

-Non ti preoccupare: sono felice di ospitarti per tutto il tempo che desideri.

-Grazie, sei una vera amica.

-È successo qualcosa con Fine? È strano che tu sia senza di lei.

-Sinceramente non lo so, Mirlo. Ultimamente non mi sembra più la stessa persona…ha un segreto che la far star male ma che non vuole rivelarmi- confessò. –Sono preoccupata e allo stesso tempo ho paura di scoprire la verità.

-Rein, tu vuoi bene a Fine, giusto?

-Certo, siamo gemelle e ci vogliamo molto bene.

-Allora hai già trovato la risposta: quando vuoi bene a qualcuno non hai scelta, né dubbi. Trovala e risolvete insieme il problema: sono sicura che non te ne pentirai.

Rein si specchiò negli occhi viola della coetanea, intuendo quanto quelle parole fossero vere. Lei e Fine erano inseparabili: sua sorella non avrebbe mai fatto qualcosa che potesse ferirla. E soprattutto non si sarebbe mai messa con Bright.

La verità doveva essere un'altra. C'era sicuramente una spiegazione.

Forse non era piacevole o facile, ma scovarla le avrebbe restituito Fine.

-Hai ragione, devo andare a cercarla.

 

***

 

Passi felpati, furtivi, sicuri. Una figura di tenebra si muoveva tra le rose nere e studiava le mosse di Bright.

-Esci allo scoperto e combatti da uomo- disse il principe, lanciando a terra una spada. –Non mi piacciono gli avversari che si nascondono.

-Allora dovresti avere in odio anche il tuo riflesso- rispose il misterioso personaggio, comparendo dalle tenebre e impugnando l'arma. –Stai sottomettendo Wonder, sei il nemico di tutti, eppure ti mascheri dietro le apparenze. Fra di noi, quello che si nasconde sei tu.

Un sorriso di sfida incurvò le labbra del biondo: quel tipo gli piaceva, doveva ammetterlo. Aveva quella giusta mescolanza di strafottenza e coraggio che gli consentiva di rimanere vivo il tempo necessario per un duello.

La spade cozzarono l'una contro l'altra…era anche un abile spadaccino. Un vero peccato doverlo uccidere, ma era impicciato in affari che non lo riguardavano: quel gioco divertente doveva finire.

-Ti batti quasi come un principe- commentò. –Però è proprio quel "quasi" a fare la differenza tra noi.

Stava per lanciare l'assalto finale, quando i fiori iniziarono lentamente a diventare bianchi: le tenebre dovevano ritirarsi.

-Proprio sul più bello- ringhiò Brigth, riponendo la spada e allontanandosi. Fatti pochi passi, si volse. –Il duello è solo rimandato…chiunque tu sia.

-Mi chiamo Eclipse.

 

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Capitolo 5
*** Shade ***


5. Shade

 

-Da-da-pa- disse Milky, guidando Fine tra i corridoi deserti. La rossa si guardava attorno, sorpresa da quel silenzio quasi irreale: era abituata al frenetico caos che animava il Regno Solare e quell'assenza di suoni e di vita le dava i brividi. Provava sensazioni del genere solo quando si trovava in compagnia di Bright.

Già, Bright… Infilò una mano in tasca, estraendone un petalo: era bianco e questo significava che l'amico era libero dalle tenebre. Almeno per il momento.

Presa dai suoi pensieri, imboccò il corridoio sbagliato, perdendo di vista Milky e iniziando a muoversi a caso tra quei cunicoli che le parevano tutti uguali.

-Complimenti, Fine. Solo tu riesci a perderti anche quando segui qualcuno- borbottò a mezza voce. Se almeno avesse incontrato una guardia…una cameriera…uno qualsiasi… Era impossibile che in quel palazzo vivessero solo tre persone! –Cosa ho fatto di male?!

Bhe, purtroppo lo sapeva benissimo.

-Da-da!- esclamò Milky, raggiungendola. –Da-da-pa-da!

-No, è stata colpa mia. Mi sono distratta. Ora prometto di non perdermi.

-Da-da.

-Principessa Milky, c'è qualche problema?- domandò un uomo, arrivando alle loro spalle. –Oh, voi dovete essere la principessa Fine: è un onore avervi come ospite. Io sono il ministro Roman- si presentò con un leggero inchino.

-La regina Maria è stata così gentile da invitarmi a restare- continuò Fine. C'era qualcosa di strano nei modi affettati di quel tipo, qualcosa che non la convinceva: le sembrava solo una facciata per ingannare la gente.

Era simile a lei e questo la portava istintivamente a non fidarsi.

Oppure era una sua fissazione: costretta ad agire in un mondo di maschere e apparenze, vedeva l'inganno in ogni persona, anche quando non c'era. Tra un po' sarebbe arrivata a sospettare persino di Camelot…

-Vi auguro una buona giornata, principesse.

-Altrettanto- lo congedò la giovane, attendendo che sparisse dalla sua visuale.

-Da-ca-pa- mormorò seria la bambina.

-Non piace neanche a me, Milky- convenne, riprendendo il cammino. –Che tipo è tuo fratello Shade?

La piccola cominciò a raccontare con toni entusiasti quanto lui fosse buono, gentile e coraggioso…e all'altra fu chiara la sua adorazione: quale bambina non avrebbe amato un fratello che leggeva le favole e giocava con lei?

Dalla sua descrizione ne usciva una sorta di supereroe invincibile, come i principi delle storie che sconfiggevano i draghi e salvavano le donzelle in pericolo. Fine sapeva bene di dover filtrare quelle informazioni: di certo Shade aveva un punto debole, tutti lo avevano. Bastava trovarlo e poi…

E poi Bright lo avrebbe ucciso.

Avvertì chiaramente lo stomaco contrarsi a quella riflessione: la piccola Milky avrebbe perso il fratello a cui voleva così bene. E la colpa sarebbe stata sua, della fanciulla con cui rideva e scherzava in quel momento…e di cui non immaginava l'oscurità e la corruzione.

 

***

 

-Rein, sei sparita senza nemmeno avvertirci- la rimproverò Toulouse. –Non basta Fine a farci preoccupare?

-Scusatemi, sono stata imperdonabile- si giustificò Rein. –Avevo un appuntamento con Mirlo ed ero in ritardo.

-Va bene, cara. Eravamo solo in pensiero per te, non volevamo sgridarti. Ormai sei grande…

-Per caso, Fine è tornata?

-No, speravamo che tu sapessi dirci dov'è… Ultimamente non è più la stessa.

Cosa poteva rispondere a sua madre? Che temeva fosse in un brutto guaio? Non poteva darle una simile angoscia…

-Sì, me ne sono accorta. Purtroppo non si confida con me e non ho idea del motivo del suo cambiamento- replicò, ritirandosi nella sua stanza e prendendo una mappa di Wonder. Sette regni: poteva escludere il Regno Solare e quello dei Gioielli…ne restavano cinque. In quale si era nascosta sua sorella?

Bella domanda: se toglieva il Regno della Goccia da cui era appena rientrata, riduceva a quattro le possibilità.

-È nel Regno della Luna- affermò una voce, facendola sussultare. Una voce roca, venata da un leggero strato di beffarda indifferenza. E, voltandosi, Rein si accorse che era perfetta per il suo proprietario, il classico ragazzo per cui perdere la testa.

Indossava dei pantaloni scuri dentro a degli stivali bianchi, una camicia azzurra, una cravatta gialla e un soprabito nero; un paio d'occhi cobalto la fissavano severi da sotto la tesa di un cappello. Pareva il personaggio di un romanzo d'avventura…un bel ladro misterioso o un affascinante cattivo…

Ma non incantava Rein: lei aveva sempre preferito i tipi tranquilli, senza segreti. A Fine, invece, sarebbe piaciuto.

-Chi sei? Come fai a sapere dov'è Fine? L'hai forse rapita e sei qui per chiedere un riscatto?

-No, niente di tutto questo. Voglio semplicemente mettere i bastoni tra le ruote a Bright: tua sorella lavora per lui, lo aiuta ad assoggettare Wonder.

-È impossibile…- obbiettò sconvolta. –Loro non…

-Scendi dal mondo dei sogni, principessa- disse duramente. –Il tuo principe intende governare tutto il pianeta.

-E Fine?

-È il suo braccio destro.

La ragazza scosse la testa, stringendosi nelle braccia: erano solo menzogne, la verità era sicuramente un'altra… Non poteva fidarsi delle parole di un mascalzone.

-Vattene, prima che chiami le guardie.

-Sei libera di non credermi, ma il loro bersaglio è il Regno della Luna, l'unico che ancora resiste a Bright- concluse, uscendo dalla finestra e lasciando Rein in mezzo ai dubbi.

 

Nel frattempo, Fine recitava la sua parte alla perfezione, discutendo con gli addetti del clima le conseguenze dell'indebolimento della Benedizione del Sole. Una farsa impeccabile a cui tutti credevano, esattamente come gli altri regni si erano bevuti le parole sue e di Bright, finendo per cedere e firmare l'alleanza con il giovane.

Non avevano capito che, al momento opportuno, colui che era apparso come un salvatore avrebbe tirato i fili del gioco che aveva tessuto e loro si sarebbero ritrovati in trappola, prigionieri di un'invisibile ragnatela. Mancava solo il Regno della Luna, il cui principe costituiva un ostacolo: era lui in sostanza a gestire e reggere il regno.

-Quindi l'aurora si sta assottigliando- aggiunse Fine.

-Sì e questo stravolge il clima del regno, perché non filtra più il sole, facendo aumentare la temperatura.

-Non c'è un altro modo per abbassare la temperatura? Qualcosa che possa rinforzare la barriera dell'aurora?

-Certo. Ridare energia alla Benedizione  del Sole- spiegò una voce.

Fine si girò e i suoi occhi cremisi si scontrarono con due laghi blu.

-Benvenuta nel mio regno, principessa Fine.

 

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Capitolo 6
*** Nessuno può fermarlo ***


6. Nessuno può fermarlo

 

-Benvenuta nel mio regno, principessa Fine.

-Principe Shade, bentornato- lo salutarono gli addetti del clima.

E così, finalmente, incontrava il suo obbiettivo. O meglio, quello di Bright.

-Mi dispiace non avervi accolto al vostro arrivo…

-Vostra madre mi ha detto che eravate impegnato. E preferirei che mi deste del tu- replicò Fine.

-Meglio così. Fai pure altrettanto- convenne il ragazzo. –Sei qui per la Benedizione del Sole?

-Sì. Io e mia sorella Rein stiamo tentando di risolvere il problema, ma non è facile.

-Me ne rendo conto perfettamente: ci sono giorni in cui sembra tutto una perdita di tempo- affermò, volgendo gli occhi sull'aurora che stazionava nel cielo del suo regno. –Ma dobbiamo continuare a fare il possibile- aggiunse, rivolgendo di nuovo l'attenzione su di lei e porgendole il braccio. –Discuteremo meglio nell'altra stanza.

La giovane lo studiò di sottecchi mentre percorrevano i corridoi: non sapeva spiegarsene la ragione, ma c'era qualcosa in lui che la turbava. Così tranquillo, pacato, impeccabile…eppure ribolliva un fuoco dietro quegli occhi tanto calmi…come una corrente impetuosa nascosta dalla superficie del mare piatto.

O un fiume in piena che si scontrava con le rigide convenzioni che il ruolo di principe gli imponeva.

Qualsiasi cosa fosse, era quello che Bright voleva abbattere. E lei non si sarebbe lasciata ingannare da quell'aria d'angelo tenebroso: era abituata a smantellare le apparenze, poiché entrambi sembravano una cosa mentre in realtà erano tutt'altro.

 

***

 

-Lulu! Lulu, sei qui?- domandò Rein, entrando nella camera della sorella.

-Principessa Rein, avete bisogno di me?- replicò.

-Sì. Tu sai dov'è Fine?

-No…io…io non ne ho idea- balbettò, riprendendo a ordinare la stanza con fare nervoso. Fine le aveva affidato il suo segreto, facendole giurare di non rivelare niente a nessuno, per nessun motivo.

Ma Rein, adesso, voleva la verità: il ragazzo misterioso le aveva raccontato una versione, però non era sicura potersi fidare. La sua gemella era nei guai, guai che andavano ben oltre le sue peggiori ipotesi: eppure la conosceva molto bene e sapeva che non era la sete di potere a muoverla. Bright (sempre che ci fosse davvero lui a capo di quella follia) doveva aver trovato il modo di ricattarla e costringerla a collaborare.

-Lulu, ti prego… Se sai qualcosa…

-Non posso, principessa. Vostra sorella si fida di me…

-È nei pasticci, vero?

-Cerca solo di fare la cosa migliore per tutti- fu l'unica cosa che rivelò.

 

***

 

-Prego- le fece strada, indicandole il divano. –Gradisci una tazza di the?

-Grazie. L'aurora è parte integrante del Regno della Luna, esatto? Che succederebbe se scomparisse?

Il principe ebbe un lieve sussulto che non sfuggì a Fine: doveva studiare ogni minima cosa anche la più stupida se voleva trovare uno squarcio nella sua impeccabile maschera.

-L'aurora non è importante solo per il filtraggio del sole- rispose, sedendosi sulla poltrona. –Ogni mutamento che avviene…influisce anche sulla salute di mia madre. Nessuno conosce il motivo di questo legame, ma l'indebolimento della Benedizione e le sue conseguenze sono un rischio per la sua vita.

La giovane riportò alla mente l'immagine di quella bellissima donna che l'aveva accolta, che le era apparsa tanto buona e dolce; lo stomaco le si contrasse di nuovo: se Bright fosse riuscito nel suo intento, non sarebbe stata l'aurora ad uccidere la regina Maria. Era inutile: quel compito non le piaceva per niente, nonostante sapesse di non potersi opporre agli ordini del suo carceriere.

-E non esiste una medicina per lei?

-Continuano a studiare una soluzione, ma per ora non è ancora stata trovata.

-Non posso…c'è in gioco il futuro di Wonder, ma…questo è troppo meschino anche per me- rifletté la giovane. Non avrebbe usato la malattia della sovrana per far crollare le difese di Shade. Era un gesto troppo vile e poi…e poi le piaceva l'amore che sentiva nella voce del ragazzo quando parlava della madre. La faceva pensare a casa, ai suoi genitori…alle menzogne con cui li aveva ingannati per tutto l'anno: loro la credevano ancora una principessa gentile, pura, innocente. Ma la realtà, come sempre, era diversa.

-Bhe…questo è un nostro problema, non riguarda la tua missione.

-Da-bida!- li interruppe Milky, entrando come un razzo e dirigendosi dalla rossa.

-Milky, cosa…

-Hai ragione, avevo promesso di passare il pomeriggio con te- ribatté Fine, alzandosi. –E io mantengo sempre le promesse.

-Tutte le promesse?- domandò Shade, cogliendola di sorpresa.

-Io…ci provo…- ammise a disagio. –Se puoi scusarmi…

-Non ce n'è bisogno.

Le due principesse si allontanarono, osservate dai suoi occhi cobalto che abbatterono le barriere della rigida etichetta, liberando uno spirito indomito e ribelle che non aveva abboccato al gioco di Fine.

Si avvicinò al muro, premendo un bottone e aprendo un passaggio segreto: Bright avrebbe dovuto fare di meglio per riuscire ad ucciderlo.

 

***

 

La notte era calata sul palazzo della Luna, ma non tutti dormivano. Fine intendeva liberarsi di quella missione il più in fretta possibile o rischiava di mandare a rotoli tutto: nel bene o nel male aveva ancora una sorta di coscienza, anche se ridotta all'osso e fuori allenamento.

Bright era stato chiaro: poteva usare qualsiasi mezzo. Passò in punta di piedi davanti alla porta della camera di Shade, diretta allo studio: come posò la mano sulla maniglia, però, si ritrovò una lama puntata al collo.

-Io ti consiglio di rinunciare al tuo piano- suggerì una voce alle sue spalle, levando l'arma e permettendole di voltarsi.

Un tipo ben strano si presentò ai suoi occhi sorpresi…lo stesso personaggio che aveva svelato a Rein dove si trovasse la sorella e che aveva affrontato Bright in un duello.

-E tu chi sei?

-Mi chiamo Eclipse e voglio fermare Bright.

Qualcuno era a conoscenza del piano del principe?

-Non so di cosa stai parlando.

-Ovviamente. Non mi aspettavo che tu lo tradissi. In ogni caso, io so tutto di te e di lui: riferiscigli che il Regno della Luna non cadrà mai sotto la sua tirannia.

-Non sarai tu a impedirlo- ribatté con cupa rassegnazione. –Nessuno può fermarlo, è troppo potente…

La sua sicurezza vacillò: perché non aveva il tono fiero di chi credeva nelle proprie azioni? Aveva forse sbagliato nel giudicarla?

-Io diventerò il suo incubo- concluse, svanendo nel nulla.

-È lui il vero incubo…- sussurrò Fine, stringendosi nelle braccia e decidendo di lasciar perdere le ispezioni.

Non sapeva che il suo misterioso assalitore la stesse ancora osservando, nascosto dalle ombre. Shade sollevò la tesa del cappello, svelando un'espressione assorta: cosa c'era davvero nell'animo di quella ragazza? Ogni volta che era stato certo di aver compreso chi fosse, rivelava una faccia nuova, come una pietra dalle mille sfaccettature.

Era il braccio destro di Bright…o una sua vittima, una pedina di quel gioco che aveva come premio il dominio di Wonder? Chiunque fosse il principe non ebbe il tempo di pensarci: un rumore lieve di passi veloci lo distolse dalle sue riflessioni.

Il ministro Roman stava lasciando il palazzo… Il ragazzo conosceva i suoi piani, la malvagità del suo cuore e, soprattutto, la sua alleanza con Bright: quello stupido credeva di tenere il coltello dalla parte del manico, ma non aveva idea di quanto si sbagliasse.

-Nemmeno tu salirai al trono- mormorò.

 

 

Hola, lettori!!

Scusate il ritardo ma sono presa tra mille impegni e il tempo è tiranno…

 

Saruwatari_Asuka: Ciao, tesoro, non c'è nessun problema, l'importante è che tu sia arrivata adesso. E comunque ho pubblicato cinque capitoli insieme per questo non ti sei accorta, probabilmente. Allora, Bright ormai è chiaro a tutti che lo adoro nella sua versione cattiva: più bello, con più carattere e senza inutili e insignificanti problemi. Qui forse è addirittura troppo cattivo con la piccola Fine, costretta a sottostare al suo gioco cattivo. La sicurezza e la lealtà della principessa dovrà fare i conti con il risveglio di nuovi sentimenti. Rein…bhe, pensavo di aver fatto questo personaggio troppo sbiadito, ma il tuo commento mi ha convinto a continuare su questa rotta e ha cancellato i dubbi. Shade…è il solito Shade: principe perfetto e impeccabile, ma con una doppia identità. Come vedi ho scritto anch'io un tema… Spero di risentirti, un bacione.

 

Nicenena: Grazie! ^__^ Spero continui a piacerti. Un bacione.

 

Frvlcu: Allora, diciamo che ho giocato un po' sull'età dei personaggi: mi servivano più grandi rispetto all'anime (quindi Fine e Rein hanno 15-16 anni), ma Milky l'ho mantenuta piccola, sempre ai fini della storia. Spero di essere stata chiara e che la storia continui a piacerti. Un bacione.

 

Faira4ever: Grazie, cara. Già, la piccola Fine è sempre presa nel gioco cattivo di Bright (Adoro questo ragazzo quando è cattivo ^__^). Spero continui a piacerti. Un bacione.

 

Heart: Grazie! ^__^ Spero continui a piacerti. Un bacione.

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Capitolo 7
*** L'esca perfetta ***


7. L'esca perfetta

 

Rein non aveva chiuso occhio quella notte, percorrendo ininterrottamente il perimetro della sua stanza, indecisa sul da farsi.

Sua sorella era nel Regno della Luna, o almeno questa era l'unica indicazione che aveva: doveva raggiungerla? Se le aveva mentito forse era per proteggerla. Forse…

Oppure era davvero innamorata di Bright e il mondo che aveva sempre creduto di conoscere non era che un'illusione, una recita costruita per non farla soffrire? Il suo fidanzato e la sua gemella…

Nel Regno della Goccia era stato così facile liberarsi dei dubbi, ma una volta rimesso piede a casa, niente era più stato certo e sicuro.

Bright aveva sempre fatto la corte a Fine in passato…lei poteva aver ceduto…

-No, non farebbe mai una cosa del genere a me…- si ripeté per l'ennesima volta. E per l'ennesima volta la coscienza riportò a galla l'immagine di un bacio tra le rose nere. Sempre che ci fosse stato solo un bacio…

Perché non sapeva prendere una decisione definitiva? Prima o poi avrebbe dovuto comunque affrontare la realtà, non poteva ignorarla per sempre.

-Principessa Rein, è già sveglia- si stupì Camelot, entrando. Ma, notando il letto intatto, capì d'aver sbagliato. –Non ha dormito affatto stanotte, vero?

-Sono preoccupata per Fine.

-Il vostro rapporto è molto cambiato in quest'ultimo anno: eravate inseparabili da bambine.

-Purtroppo il tempo passa, Camelot- mormorò, lasciando che la sua governante le spazzolasse i lunghi capelli azzurri. –Non so cosa fare… Lulu non scuce una parola, io non ho idea di chi abbia ragione… Perché è tutto così complicato?

-Perché siete cresciute, principessa, e il mondo vi mette davanti a scelte più difficili- rispose la donna. –Vostra sorella ha eretto un muro attorno a sé e non permette a nessuno di avvicinarsi: si è fatta introversa e triste… Ha avuto un cambiamento troppo repentino perché sia naturale.

-Ma ora è una principessa modello- obbiettò Rein, ricordando che, all'ultima festa, in molti avevano ammirato l'eleganza della rossa.

-È solo una maschera: la preferivo quand'era spontanea, sincera…quand'era sé stessa, non una finta immagine di perfezione.

-Tu credi ci sia un fidanzato, un amore segreto? È quello che pensano mamma e papà.

-No, non penso. Anche perché, se così fosse, le consiglierei di lasciare questo ragazzo che le ha tolto il sorriso e la gioia.

-Camelot, dì ai miei genitori che sono andata nel Regno dei Gioielli- affermò, con una risolutezza che la governante non le aveva mai visto.

-Ma, principessa Rein…è sconveniente che…

-Tornerò vergine come quando sono partita, te lo prometto.

 

***

 

-Da-pa!

-Buongiorno, Milky- la salutò Fine, raggiungendola per la colazione. –Sei qui da sola?

-Da-bida-du.

-Mi dispiace per tua madre…più tardi possiamo andare a farle visita, va bene?

-Pa!- annuì entusiasta la bimba, mangiando un dolcetto al cioccolato, subito seguito da una generosa fetta di torta e altri pasticcini.

La rossa le sorrise, allungando una mano verso i biscotti e bloccandosi di colpo, rievocando un passato che spesso pareva lontanissimo: quanto le piacevano i dolci… Era stata una ragazzina golosa prima di soffocare anche quel lato di sé.

Ma con Milky non doveva dimostrare niente, non doveva fingersi qualcuno che non era… E mangiare quel biscotto le diede una gioia che credeva di non poter più provare: quella di poter essere sé stessa, anche solo per pochi minuti.

-E Shade?

-Ta-da-da.

-Ah, è uscito molto presto. Quindi siamo solo noi due…cosa vuoi fare?

-Da-pa-bi!- propose, battendo le manine.

-Ottima idea: esploreremo la città da cima a fondo!

 

***

 

Intanto, nel Palazzo dei Gioielli, le tenebre erano all'opera…

-Ministro Roman, vi sarò per sempre riconoscente: voi mi avete concesso questo potere- disse Bright con un sorriso cattivo.

-Sapevo che eravate la persona giusta per dominare Wonder.

-Già, ma c'è ancora un ostacolo sulla mia strada e sento che la lealtà del mio soldatino non è più così forte- continuò il principe. –Qual è il punto debole di Shade?

Ben celato ai loro occhi, l'oggetto della discussione seguiva il dibattito: doveva scoprire i loro piani e giocare d'anticipo se non voleva che la sua testa diventasse un soprammobile sulle mensole di Bright.

-Sicuramente farebbe qualunque cosa per sua madre e sua sorella.

-Sua sorella…se non sbaglio è poco più di una neonata… Molto interessante…

-Milky…- sussurrò Shade, abbandonando il nascondiglio il più in fretta possibile: doveva tornare a casa immediatamente e proteggerla.

-Mi siete stato di grande aiuto- proseguì il biondo. –Meritate una ricompensa…- sibilò, mentre una nebbia nera avvolgeva l'uomo.

-Cosa…cosa sta succedendo?!- esclamò spaventato.

-Ti do il premio per l'aiuto che mi hai gentilmente concesso…un viaggio di sola andata per il Vuoto- lo congedò per sempre. –Ed ora occupiamoci della principessina…

 

***

 

Fine e Milky erano sedute su una panchina a mangiare un gelato: stavano trascorrendo una bellissima giornata, tra le bancarelle e le previsioni delle indovine. La ragazza riscoprì la bellezza di una risata sincera, del passare del tempo con un'amica…del vivere come una sedicenne qualunque.

-Il tuo regno è davvero splendido- affermò, guardandosi attorno. Superato il primo impatto della tranquillità e del silenzio, aveva iniziato ad apprezzare quel velo magico che avvolgeva tutto quanto. Non era un'invenzione dei romanzi: la luna aveva davvero qualcosa di unico, una magia lieve e discreta. Bastava una lieve distrazione…e ti rapiva il cuore.

-Da-bidu-da.

-Zucchero filato? Va bene, ti aspetto qui.

La bambina si allontanò a bordo della sua stella, diretta ai dolciumi. Ma non ci arrivò mai: qualcuno sbucò da un vicolo e la afferrò, fuggendo nell'oscurità.

-Da-da!!- riuscì a urlare la principessina, mettendo in allarme Fine che corse in quella direzione.

-Milky!- la chiamò, gettando occhiate ansiose a destra e a sinistra, finché non notò a terra dei petali neri. –No… Bright…- balbettò, seguendo quella traccia. Le aveva affidato la missione…non aveva motivo di impicciarsi…non in quel modo: rapire una bambina innocente… -Milky!

 

Anche Shade attraversava il regno come un razzo in sella alla sua cavalla, spronandola ad andare ancora più veloce: la sua dolce sorellina era in pericolo…l'aveva lasciata sola con Fine… Perché si era fidato?

Certo, non pensava che arrivassero a tanto, ma erano interessati a lui e avrebbe dovuto immaginare che non si sarebbero fermati davanti a niente pur di ucciderlo.

-Milky…

 

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Capitolo 8
*** Chi sei, Fine? ***


8. Chi sei, Fine?

 

Fine si appoggiò ad un muro, riprendendo fiato: i petali neri erano scomparsi e lei non sapeva più dove cercare la piccola. Aveva fallito…aveva pagato quel breve momento di normalità…

-Fine, non è da te arrenderti…

La giovane sgranò gli occhi, riconoscendo quella voce.

-Bright…lascia andare Milky.

-Perché? Pare che Shade le sia molto affezionato…non la trovi un'esca perfetta per eliminarlo?

-Non puoi usare una bambina!- esclamò con rabbia.

Le iridi cremisi del ragazzo si riempirono di cupo sospetto.

-Mi stai forse dicendo cosa fare, Fine?- domandò con un tono gelido che però non fece arretrare la rossa.

-Lasciala andare. Ti consegnerò Shade a modo mio.

Il principe restò a squadrarla in silenzio, poi scoppiò a ridere, un suono aspro e malevolo che voleva essere di scherno. Fine non sapeva se fosse più agghiacciante e pericoloso quand'era di cattivo umore, o quando era esaltato come in quel momento.

-Tu ti sei affezionata, non è così? Oh, Fine…credevo avessi compreso che i sentimenti sono solo una debolezza, ci rendono schiavi.

-Può darsi, ma lei non centra niente con noi due e con la missione. È solo una bambina: lasciala andare!

-Stai molto attenta, tesoro: tu mi appartieni, lo sai. Una mossa sbagliata e Wonder sarà solo un ricordo.

Fine annuì e Bright alzò una falda del mantello nero, liberando Milky che volò immediatamente tra le braccia dell'amica.

-È tutto finito, non temere- la rassicurò dolcemente, accarezzandole i capelli.

-Ricordati, Fine: tu sei mia- ripeté il biondo, scomparendo.

-Come se potessi dimenticarlo- pensò, stringendo Milky. –Stai bene?

-Da-da-pa…

-Ho avuto tanta paura anch'io.

-Non toccare la principessa!- urlò qualcuno, facendola voltare. In fondo alla strada si stagliava la figura di un ragazzo… Eclipse…

-Da-bidu-da!- ribatté la bimba, avvicinandosi a lui e iniziando una concitata conversazione che Fine non udì. A un certo punto Eclipse la guardò, puntandole addosso un paio di freddi occhi blu, nascosti per metà dalla tesa del cappello: era lo sguardo più gelido che avesse mai visto, come una porta spalancata su un ghiacciaio. Infine se ne andò.

-Tu…lo conosci?

-Pa-da…bida-pa- mentì, sperando d'essere convincente. Sapeva che dietro quei panni si nascondeva suo fratello, ma gli aveva giurato di mantenere il segreto.

-Un amico di Shade… Ora capisco…- disse a mezza voce la principessa. –Torniamo a casa: abbiamo avuto abbastanza emozioni per oggi.

 

***

 

-Bright, sei in giardino?

-Sì, Altessa. Cosa c'è?- chiese il principe, rivolgendosi alla sorella. –Hai bisogno di qualcosa?

-No, sono venuta a dirti che c'è Rein.

-Rein? Strano, non avevamo un appuntamento…- mormorò. –Arrivo subito.

L'ultima volta in cui si erano visti, gli aveva rivelato i suoi timori sulla gemella: secondo lei si era cacciata in un brutto guaio.

-Forse ha delle novità su Fine- valutò, percorrendo i corridoi. –Speriamo non sia niente di grave…era così in ansia per lei…

-Rein, tesoro- la salutò, entrando nel salotto. –Va tutto bene?

La fidanzata lo fissò con aria triste: perché era così maledettamente dolce e premuroso? Le rendeva le cose ancora più complicate.

-Non lo so, Bright- ammise, scuotendo la testa. –Sono così confusa.

-Si tratta di Fine?

Rein sussultò nel sentirgli pronunciare il nome della rossa: era una sua impressione o c'era veramente una nota di angoscia nella sua voce? Era dunque innamorato? Si soffermò sui suoi abiti bianchi, su quel viso che credeva di conoscere…qual'era la verità?

-No, si tratta di noi- avrebbe voluto rispondere. Ma si limitò a: -Sì, non so quale sia la cosa giusta da fare.

L'erede al trono dei Gioielli si sedette al suo fianco, cingendole le spalle con un braccio per farle coraggio.

-Ti va di raccontarmi tutto dall'inizio? Sono sicuro che insieme troveremo una soluzione.

 

***

 

Shade, abbandonato il travestimento di Eclipse, rientrò a palazzo nel tardo pomeriggio dopo aver risolto alcune questioni che riguardavano il regno. Passò a far visita alla madre, costretta a letto per colpa dell'aurora e decise di confidarle parte dei suoi interrogativi.

-Shade, tesoro… Cosa ne è stato del ministro Roman? Nessuno ha saputo dirmi dove sia…

-Sembra sparito, mamma. Temo se ne sia andato: purtroppo da tempo tramava contro il nostro regno.

-Perché non me ne hai parlato? Devi sempre fare di testa tua, vero?

-Perdonami, ma non volevo darti altri pensieri- rispose. –Mamma, tu cosa ne pensi della principessa Fine?

-Perché questa domanda?- si incuriosì la regina, osservandolo. Che il suo irruente e introverso primogenito si interessasse a una ragazza era una novità.

-Così…non c'è un motivo particolare. Di solito tu sei più brava di me nel giudicare le persone.

-A parte il ministro Roman… Bhe, è molto graziosa…- iniziò, facendo apparire un lieve imbarazzo sul volto del figlio. –Mi sembra una brava giovane, oltre che una principessa responsabile. Sarei felice di averla per nuora.

-Mamma!- protestò Shade, avvampando. –Non voglio sposarla…volevo solo la tua opinione. Ora riposati.

La donna gli sorrise, permettendogli di andarsene e continuando a pensare che quei due formavano davvero una bella coppia.

Il principe, invece, aveva altro per la mente: doveva controllare sua sorella e assicurarsi che stesse bene.

Secondo Milky, lei l'aveva salvata, ma poteva essere tutta una montatura: non sapeva ancora se fidarsi o meno della principessa del Regno Solare.

Ma, quando aprì la porta della camera, uno strano calore si diffuse nel suo petto, cancellando i dubbi: la rossa dormiva sul divano insieme a Milky, probabilmente vinte dalla stanchezza. Era un'immagine così dolce da abbattere anche la natura sospettosa del ragazzo.

Stando attento a non fare rumore, portò la bambina nella sua culla, poi prese delicatamente tra le braccia Fine. La fanciulla mosse un braccio nel sonno e la manica della sua camicia scivolò fino al gomito, svelando dei lividi violacei che sorpresero Shade. Erano opera di Bright?

Avvertì qualcosa di sconosciuto agitarsi dentro di lui, un misto di rabbia, voglia di proteggerla…e un sentimento a cui non riusciva a dare un nome.

La posò sul suo letto, fissandola per alcuni istanti prima di uscire, tormentato e ancora più confuso.

 

***

 

In un altro palazzo, anche Rein era vittima di una confusione immensa: non aveva avuto nessun giovamento da quel viaggio e tornava a casa piena di dubbi…

Bright era stato un tesoro, l'aveva consolata e ascoltata come il migliore dei fidanzati, consigliandole di parlare direttamente con Fine.

-Siete gemelle: il vostro legame vi permetterà di affrontare qualunque difficoltà.

Già, ma che in modo si poteva chiarire il loro problema? E, soprattutto, che ruolo aveva Bright?

La risposta era molto più inquietante di quanto potesse credere e stava svelando la sua ultima mossa.

"Principe Bright" sussurrò una voce. "Ti ricordi di me? Io ti ho aiutato a realizzare i tuoi desideri…"

Il biondo rabbrividì, stringendo una mano all'altezza del cuore, mentre le rose bianche sulla sua scrivania divenivano nere. Cosa stava accadendogli? Immagini di fatti che non rammentava lo raggiunsero: era ciò che aveva fatto sotto il controllo delle tenebre…le bugie, le violenze…Fine…

"Ricordi come ci siamo conosciuti?"

 

***

 

"Bright si specchiò nell'acqua del lago: si sentiva inutile, un fallimento, sia come principe che come persona. I suoi genitori iniziavano a parlare di matrimonio e lui non sapeva proprio cosa rispondere: voleva molto bene a Rein, ma non riusciva a cancellare Fine dal proprio cuore. Lei però non aveva accettato la sua corte, malgrado non avesse altri spasimanti e non avesse mai mostrato interesse verso qualcuno. Non lo aveva voluto, semplicemente, e il giovane si ritrovava ora in un intrico di bugie che si reggeva in piedi a fatica.

-Principe Bright, non essere così severo con te stesso.

Il ragazzo si guardò attorno, cercando il luogo da cui proveniva quella voce: tutto pareva coperto da una strana nebbia dai riflessi violacei.

-Chi sei? Chi c'è?

-Tutto ciò che credi di conoscere sta per cambiare. Pensi di essere una creatura limitata, imbrigliata in doveri e aspettative, ma non è così: esistono molte vie per coronare i propri sogni- proseguì. –Puoi governare Wonder e trasformarlo in un mondo di pace.

-Davvero?

-Naturalmente. So che questo è uno dei tuoi desideri: io posso aiutarti a farlo diventare realtà. E se sei convinto che la tua esistenza sia vuota, io ti metterò nelle condizioni di colmare quel vuoto. Ma…

-Ma?

-C'è un piccolo prezzo da pagare…niente in confronto a ciò che puoi ottenere. Accetta il mio sostegno e non dovrai più preoccuparti di nulla…"

 

***

 

"È giunto il momento di pagare, Bright."

Un grido squarciò il silenzio della sera nel Palazzo dei Gioielli.

 

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Capitolo 9
*** Una freccia nel cuore ***


9. Una freccia nel cuore

 

Erano trascorsi due giorni dal rapimento di Milky, ma le due principesse parevano averlo dimenticato e trascorrevano insieme moltissimo tempo. Fine si trovava bene in quel castello, con quelle persone: le stavano restituendo la sua vera personalità. E molto di più…

-Ciao, Shade- salutò, appena lui entrò nella stanza.

-Ciao. Sai per caso dove sono finite mia madre e mia sorella?- chiese, sedendosi di fronte a lei.

-La regina Maria ha già fatto colazione ed è ad una riunione, mentre Milky ha saccheggiato la cucina ed ora è in giro per il palazzo.

Il principe sorrise, facendo spuntare un tenue rossore sulle guance della ragazza che distolse confusa lo sguardo: cosa le stava succedendo? C'era forse un incantesimo tra quelle mura, una magia capace di abbattere le sue difese?

Stava recuperando ciò che Bright aveva annullato…ed era pericoloso: era in bilico su un filo e tornare al passato poteva essere il passo che l'avrebbe fatta precipitare nel vuoto.

-Hai degli impegni per la giornata?- domandò Shade.

-No, perché?

-Vado a controllare la situazione nel deserto. Vuoi venire con me?

Ecco, quella era la prova che si era completamente bevuto il cervello, o almeno era questo il pensiero del giovane: avrebbe dovuto starle alla larga, ma proprio non ci riusciva. Sarebbe stata la sua fine, ne era certo.

-Davvero? Sicuro che non ti disturbo?

-Non preoccuparti. Prima, però, dovrai farti accettare…

 

***

 

Intanto, nel Regno Solare, Rein osservava la mongolfiera del Regno dei Gioielli svanire nel cielo: Bright era arrivato lì la sera prima, chiudendosi nello studio con i sovrani senza nemmeno chiedere di lei, come se non esistesse…

Come se non fosse la sua fidanzata.

La principessa adesso era decisa: aveva capito che, se voleva davvero risolvere il problema, doveva partire dalla causa…da Bright, anche se conservava una punta di scetticismo sul suo coinvolgimento.

-Mamma, papà…avete finito ora?

-Sì, cara. Il principe Bright ci ha messo al corrente di un fatto molto grave che riguarda l'intero pianeta e abbiamo discusso tutta la notte per prendere una decisione- spiegò Toulouse.

-Di cosa si tratta?

-Il principe della Luna sta tramando per ottenere il controllo totale di Wonder e per impedirlo abbiamo firmato un accordo con gli altri regni. Per questo non ti abbiamo permesso di andarci.

-Questo significa…- iniziò la fanciulla, intuendo il seguito, seppur con un brivido d'apprensione. -…guerra.

-Purtorppo sì. Se il Regno della Luna farà un passo falso, tutti gli eserciti lo attaccheranno- confermò il re.

Rein stava per ribattere, non riconoscendo più suo padre, quando notò un vaso di fiori sulla scrivania. Un vaso di rose nere.

-E queste?- mormorò.

-Le ha portate Bright direttamente dal suo giardino.

Il colore abbandonò il viso di Rein: era tutto vero…era il suo fidanzato l'artefice di quel gioco cattivo che iniziava a svelare il suo scopo finale…

 

***

 

-Ti presento Regina, la mia cavalla- disse Shade, mostrandole un dinosauro grigio già sellato e pronto a partire.

-È bellissima- commentò Fine, cercando di accarezzarla. Ma l'animale si ritrasse, guardandola di traverso e sbuffando contrariata. –Non credo di esserle simpatica…

-Fa così perché non ti conosce: è diffidente con gli estranei- replicò il ragazzo, prendendole la mano nella sua e posandola sul muso di Regina che, stavolta, non si ritrasse.

La rossa avvertì il cuore martellarle nelle orecchie ad un ritmo serrato, talmente forte che era certa potesse sentirlo anche il principe. Perché bastava che le si avvicinasse per farle perdere il controllo? Non domava più i suoi pensieri, le sue azioni…la sua recita si inceppava, quasi avesse scordato le battute.

-Ora non ti darà problemi- affermò lui, lasciandola forse troppo velocemente. Stava sbagliando, se ne rendeva conto, non avrebbe dovuto invitarla, ma il suo cervello sembrava essersi preso una lunga vacanza.

La aiutò a montare in sella, sistemandosi alle sue spalle e impugnando le redini…anche se erano le redini dei suoi sentimenti che avrebbe dovuto tenere salde.

Il deserto si estendeva di fronte a loro e la ragazza si abituò ben presto all'andatura dell'animale, godendosi il viaggio: era tutto magnifico in quel regno…o così le appariva tra le braccia di Shade. Le trasmetteva sicurezza, faceva sorgere pensieri che mai avrebbe accarezzato una settimana prima. Il pensiero di poter rimanere così per sempre, vicino a lui, al suo calore, al suo profumo…

La fragranza delle rose era lontana, troppo lontana perché fosse più di un vago ricordo.

Improvvisamente il cuore del giovane accelerò e lei si accorse di avergli posato la testa sul petto, trasportata da una strana forma di incoscienza; si ritrasse di scatto, arrossendo come un pomodoro maturo.

-Quelle sono le rovine Monmon, vero?- domandò, per scacciare l'imbarazzo.

-Sì, una volta all'anno il golem si sveglia e realizza un desiderio. È di buon auspicio per il regno…

-Un desiderio…- rifletté Fine, recuperando lucidità. –Magari potesse cancellare tutto questo…

-Non sei mai stata nel Regno della Luna?

-Poche volte e solo per qualche ora.

-Allora devi vedere il lago stella- decretò Shade. –Per alcuni è la cosa più bella che abbiamo.

-E per te?

-È il mio regno e non ho preferenze. Anche se il lago ha il suo fascino, lo ammetto.

 

***

 

-Brava, Fine. Stai eseguendo tutto secondo il piano- valutò Bright dal suo nuovo castello.

Aveva apportato delle piccole modifiche estetiche: ora non era più un semplice palazzo, ma il fulcro del suo sogno.

Lo sciocco ragazzino di cui si era impossessato desiderava la felicità dei suoi sudditi, la gioia… Tutte stupidaggini: la fine era l'unica cosa che meritava quel pianeta. Grace si era illusa di aver vinto le tenebre, confinandole in un angolo sperduto dell'universo…ma il buio era tornato ed ora sedeva in cima a quel mondo che presto avrebbe raso al suolo.

Il Palazzo dei Gioielli era diventato oscuro come il suo cuore (sempre che ne avesse uno), freddo, inospitale, nero: gli apparteneva e gli si addiceva.

Si era sbarazzato dei suoi abitanti, gettando gli orgogliosi sovrani del regno e la loro superba figlia nelle celle dei sotterranei, aveva assoggettato la popolazione, costringendo tutti ad ubbidirgli e, cosa più importante, controllava le menti dei reali di Wonder.

Doveva solo sistemare quell'ultima faccenda…

-Non deludermi- ordinò ad un cavaliere d'ombra.

 

***

 

-Siamo arrivati- annunciò Shade, smontando imitato da Fine. –Ecco il vanto del nostro regno: il lago stella.

-È stupendo…- replicò la principessa, ammirando il riflesso delle stelle dell'aurora. –Avevi ragione: questo spettacolo da solo vale un viaggio nel Regno della Luna.

-Durante la primavera delle stelle arriva gente da ogni parte di Wonder per ricevere una previsione sul futuro.

-Una previsione?

-Già. Secondo alcuni, se vedi passare una stella dopo aver ripetuto per tre volte il nome della persona che ami, significa che siete destinati a stare insieme- spiegò, con un tono che vacillava tra l'annoiato e lo scettico.

-È molto romantico- mormorò la giovane. Chissà cosa sarebbe successo se avesse pronunciato il nome di Shade… Probabilmente niente. –E tu, sei mai stato qui per conoscere il futuro?

-No. È raro che venga in questo posto…e non ho nulla da chiedere alle stelle.

Fine non ribatté, avvertendo qualcosa di strano nell'aria, di stonato: la brezza leggera che sollevava la sabbia e le muoveva i capelli, portava con sé un profumo noto. Un profumo di rose.

E dove c'erano le rose…c'era anche lui…

La rossa si volse, cogliendo una figura oscura e una balestra puntata al cuore di Shade. Il suo corpo si mosse da solo.

-Giù!- urlò, gettando il principe a terra.

La freccia diretta a lui si conficcò nel fianco di Regina, che lanciò un grido di dolore mentre l'emissario di Bright, fallito l'obbiettivo, svaniva nel nulla.

-Regina!- esclamò Shade, cercando di calmarla. La ferita non sembrava seria, ma doveva riportarla subito a palazzo. –Buona…buona… Riesci a camminare?

-È grave?- chiese Fine, vedendo la sua agitazione.

-Spero di no- rispose bruscamente, incamminandosi verso la reggia.

 

***

 

-Fine…questa è stata una mossa molto stupida- commentò Bright.

 

 

Hola!! Rieccomi qui con questa storia molto tormentata!

 

Saruwatari_Asuka: Bright è sempre un personaggio ambiguo nelle mie storie…la verità è che mi piace maltrattarlo! Poi ora che sto apprezzando le FinexBright, il livello di depressione delle mie storie è sceso ancora. Ma veniamo al capitolo…allora, Shade non sa più cosa provare e Fine non vorrebbe sentire niente nei suoi confronti, perché sa che Bright gliela farà pagare a caro prezzo. La regina Maria è stata mitica XD! Rein ha finalmente deciso di scendere dalle nuvole e dai castelli in aria e di vedere il suo fidanzato per il mostro che è (non sono mai buona con lei, mi dispiace). Ti ringrazio per esserci sempre puntuale a commentare. Per quanto riguarda "Gems of you"…bho, potrebbe avere un seguito…oppure potrebbe restare così, dipende dall'ispirazione. In ogni caso, sì, Fine crede di salvare tutto con la decisione di lasciare Bright di cui è innamorata (non è solo un'attrazione carnale) per il bene di sua sorella e di Shade, ma in realtà è una decisione che spezza il cuore a tutti e l'unico ad aver ragione è proprio Bright, che avrebbe voluto rendere pubblico ciò che provava e che è convinto che a Shade non basterà il bene di Fine. In conclusione di questo tema, come sempre tu riesci a dire perfettamente il concetto contenuto nelle mie storie, sei unica. Un bacione!

 

Heart: Grazie! ^__^

 

Frvlcu: Grazie! ^__^ Mi fa piacere che continui ad interessarti.

 

Midnight rose: Questo nick non mi è nuovo…dobbiamo esserci incontrate per qualche altra storia… U_U In ogni caso, grazie per i complimenti: Fine saprà ritrovare coraggio, non preoccuparti. Il coraggio più importante: quello di amare. ^__^

 

Poi, grazie a chi legge, a chi ha messo la storia tra i preferiti e a chi continua pazientemente a sopportare i miei deliri.

Un bacione a tutte.

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Capitolo 10
*** Spinta dalle onde ***


10. Spinta dalle onde

 

Fine si diresse nella sua stanza, dopo aver lasciato Shade nella stalla: il ragazzo non le aveva rivolto la parola per tutto il viaggio, lasciandola a riflettere su quanto era accaduto.

Aveva complicato tutto salvandogli la vita: Bright voleva ucciderlo e lei era lì per dargliene l'opportunità…era stata ad un passo dalla meta, dall'ottenere forse la libertà… E l'istinto l'aveva obbligata a proteggere il principe della Luna.

Il suo carceriere non doveva essere affatto contento di quella bravata e, a conferma di quel pensiero, trovò una rosa nera posata sul cuscino del letto. Le rammentava che aveva in mano il destino di Wonder, che lei gli apparteneva…e che aveva tutto da perdere a disubbidirgli.

Bhe, non aveva bisogno di rinnovare il ricordo: il patto che li legava era come tatuato sulla sua pelle.

-Va al diavolo, Bright- imprecò, gettando il fiore nel cestino con un gesto furente.

 

***

 

Il Palazzo dei Gioielli era irriconoscibile: lo sfavillante castello era stato trasformato in una mostruosità, un groviglio di lame, rostri, bordi taglienti e pezzi di cristallo contorti in modo grottesco. Uno scuro orrore di punte acuminate, spirali, zanne, vortici e punte frastagliate, attorcigliate, fuse le une nelle altre.

Metteva i brividi solo a guardarlo, quasi che quella costruzione trasmettesse la malvagità che abitava all'interno.

Rein tremò, camminando sul lucidissimo pavimento in marmo nero, in cui poteva specchiarsi e ricevere un'oscura immagine di sé. Bright aveva creato quell'incubo…chi l'avrebbe accolta, in quello che pareva in tutto e per tutto l'anticamera dell'Inferno? Non era il tipo che si spaventava facilmente, però non riusciva a smettere di guardarsi freneticamente attorno, come se si aspettasse che un mostro saltasse fuori per aggredirla.

-Chi va là?- domandò la guardia all'ingresso della sala del trono. Non la riconosceva? Cosa era successo a quell'uomo che avrebbe dovuto sapere perfettamente chi era?

-S…sono…sono la principessa Rein del Regno Solare. Vor…vorrei parlare con il principe Bright…

Il soldato scostò la lancia, permettendole di entrare. Lui era lì, seduto su un immane e ancestrale scranno che sembrava formato da fauci fameliche in attesa di chiudersi su una vittima.

-Bright, che significa? Io non ti riconosco più!- lo affrontò immediatamente.

-Piccola e delicata Rein… Sei così ingenua- affermò con un sorriso annoiato. –Perché non ti sei precipitata nel Regno della Luna quando ancora potevi farlo? Perché non sei andata dalla tua sorellina invece di esitare? Non volevi ammettere l'idea che il tuo amato fosse una persona malvagia, o che intrattenesse una relazione con Fine, vero? Mi dispiace, ma hai commesso un grave errore venendo qui. Guardie, catturatela!

La ragazza non ebbe il tempo di reagire e venne afferrata da due uomini che la trascinarono fuori, indugiando solo per permettere al loro principe di dirle:

-Se Fine è precipitata nelle tenebre, è anche per colpa tua.

 

***

 

-Regina Maria.

La donna alzò la testa dai fogli che stava leggendo, facendole cenno di avvicinarsi.

-Ho saputo quello che vi è capitato stamattina: tu stai bene?

-Sì, io e Shade non ci siamo fatti nulla- le assicurò. In realtà non era quello il motivo che l'aveva portata lì: aveva bisogno di parlare con qualcuno o sarebbe impazzita. Lei, la principessa più falsa e doppiogiochista di Wonder, stranamente, non sapeva spiegarsi quello che le stava accadendo.

-Cosa ti preoccupa, cara? C'è un'ombra scura nei tuoi occhi.

-Si è mai sentita in trappola?

-In che senso?

-Gli eventi si susseguono intorno a me ed io non ho alcun potere su di loro, sono come una pedina che viene sballottata da una parte all'altra del tavolo da gioco o una barchetta in mezzo alla tempesta- raccontò, con una sincerità che le era estranea. –E quando posso fare qualcosa per gestire il tutto, ho paura delle mie decisioni e delle conseguenze che potrebbero avere.

La regina Maria la fissò attentamente: c'era qualcosa di terribile celato in Fine, qualcosa che lottava contro il suo animo buono e che le provocava una grande sofferenza.

-Una sovrana ha la responsabilità del suo popolo e si trova a fare scelte da cui dipendono molte persone. Ma mi sono accorta che è più facile gestire un regno che i sentimenti: prendere decisioni su quelli è la cosa più difficile.

Sì, lei aveva paura che venisse fatto del male ai suoi cari e sapeva che sarebbe accaduto, qualsiasi strada avesse scelto.

-E quando nemmeno il cuore sa da che parte andare?

-A volte ti devi lasciar spingere dalle onde e aspettare che siano gli eventi a darti una direzione.

Lasciarsi trasportare… Sembrava così bello… Così normale…

-Così semplice- pensò, avviandosi verso la sua stanza e passando davanti alla camera del principe: era già calata la sera e lui non era ancora uscito dalla stalla. –Forse potrei provare a seguire il consiglio…

 

Shade si era addormentato accanto a Regina, sopraffatto dalla stanchezza e dalla preoccupazione per la sorte della sua cavalla. Fine lo coprì con la coperta, restando a guardarlo e provando di nuovo quell'intenso calore nel petto che faceva cadere la maschera abilmente costruita in un anno di "prigionia". Arrossiva, sorrideva…non c'erano più convenzioni e apparenze.

Non sapeva se fosse un bene o un male. In verità non le importava.

-Come stai, Regina?- sussurrò, accarezzandola. –Scusami…è stata solo colpa mia.

L'animale sollevò il muso, leccandole una guancia: aveva salvato il suo padrone, non doveva scusarsi di nulla. E poi, non era cattiva come credeva…aveva tanta bontà nascosta nel profondo del cuore.

-Cosa ci fai qui?- esclamò Shade, sollevandosi di scatto. Dopo quanto era accaduto, aveva capito di non potersi permettere nessuna distrazione se voleva restare vivo. Troppo spesso aveva dimenticato chi fosse davvero Fine.

-Ti ho portato una coperta- rispose, colpita da quel tono ostile. –Ti eri addormentato.

-Ah…bhe…grazie…- ribatté, preso alla sprovvista. Come faceva ad incantarlo in quel modo? Erano quegli occhi, in cui era contenuto un dolore indicibile? O quel raro sorriso sincero, che gli era entrato dentro come la lama di un pugnale?

Qualunque cosa fosse, non gli lasciava possibilità di scampo.

-Come sta?

-Meglio, ma preferisco restare qui stanotte, per sicurezza. Fine…io…non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita…

-Oh…è stato…solo un caso- affermò, abbassando lo sguardo. Purtroppo, era la realtà.

-Sì…lo immagino- mormorò, sorprendendola. Quel ragazzo era strano: a volte aveva l'impressione che conoscesse tuta la verità su di lei e su Bright.

-Allora, io vado. Buonanotte…- lo salutò. Regina però l'afferrò per una manica, trattenendola.

-A quanto pare, vuole che tu resti. Siete diventate amiche- disse il giovane, facendola sedere accanto a sé e passandole un braccio attorno alle spalle per avvolgerla nella coperta. Era folle e suicida, ma non poteva farci niente: il cuore comandava le sue azioni. Avrebbe dovuto dirigere il gioco, smascherarla e salvare Wonder.

Non aveva tenuto conto dell'imprevisto.

Proprio come Fine, le cui ultime difese crollavano di fronte al risveglio di quei nuovi sentimenti: la minaccia di Bright si allontanava velocemente, quasi non fosse mai esistita, perché l'abbraccio di Shade era un porto sicuro in cui abbandonarsi e scordare il resto.

Si erano innamorati, malgrado tutto fosse contro di loro…e questo poteva modificare radicalmente l'esito della partita.

 

 

Salve. Sono depressa: il ritorno di Bright mi rende molto triste… Dov'è il mio amato Dark Bright, il mio solo ed unico amore??? ç__ç Non capirò mai questa mania di redimere i cattivi…

Va bhe, passiamo a rispondere ai commenti…

 

Midnight rose: Ultima o prima l'importante è esserci. Allora, grazie per i tuoi complimenti. Fine e Shade si avvicinano sempre di più l'uno all'altra: è inutile, quando ci si mette l'amore bisogna arrendersi. Rein…bhe, io sono sempre cattiva con lei, ma sì, avrà anche lei un po' di felicità, non preoccuparti. Grazie mille ^__^ Un bacione.

 

Saruwatari_Asuka: Mi dispiace deluderti questa volta, ma Regina non ha fatto proprio niente a parte beccarsi una freccia. Per i sovrani del Regno dei Gioielli non è che mi dispiaccia più di tanto…sono talmente superbi che qualche giorno in prigione non potrà fargli che bene. L'amore? Sì, naturalmente…ma non sarà rosa e fiori finché non arriverà la parola fine. Per quanto riguarda Rein, bhe, anche lei non se la passa bene, come hai potuto leggere. Cosa succederà adesso? ^__^ Grazie mille e un bacione.

 

Heart: Grazie. Un bacione! ^__^

 

Frvlcu: Grazie. Un bacione! ^__^

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Capitolo 11
*** Una bellissima follia ***


11. Una bellissima follia

 

Il sole picchiava inclemente sul viso di Shade, strappandolo con prepotenza al mondo dei sogni per gettarlo nella realtà. Si stropicciò gli occhi e qualcosa si mosse accanto a lui: uno sbadiglio lo avvisò che anche Fine si stava svegliando.

Alla fine si erano addormentati sulla paglia, abbracciati l'uno all'altra, dimentichi del mondo che li attendeva fuori da quel luogo.

-Da-da!- esclamò una voce.

-Milky!- la riconobbero entrambi, tirandosi a sedere.

-Da-bidu-pa!- trillò la bambina, battendo le manine. Era da un po' che li stava osservando e li trovava molto carini.

-Noi non siamo innamorati!- ribatterono vivacemente, arrossendo.

-Da-bidu-pa!- ripeté la piccola, allontanandosi e facendo calare un gigantesco imbarazzo tra i due.

-È…è meglio che vada…- mormorò Fine.

-Sì- convenne Shade.

Un solo sguardo…e in un istante le labbra del principe furono su quelle della giovane, in un bacio delicato che aveva la freschezza della sincerità. Un gesto talmente spontaneo e naturale da sconvolgerli: quando si separarono, infatti, presero strade diverse, senza rivolgersi la parola.

Fine arrivò alla sua stanza con un sorriso lieve dipinto sul viso, come una bambina all'approssimarsi di una festa. Un sorriso che purtroppo morì sul nascere nell'accorgersi della presenza di un ospite.

-Bright…- pronunciò spaventata. –Che cosa vuoi?

-È semplice: riportare il mio soldatino prediletto sulla retta via. Cosa ti prende, Fine? Non vorrai farmi credere che hai perso la testa per Shade…- ringhiò, afferrandole i polsi e sbattendola al muro.

-È stato solo l'istinto…non si ripeterà, te lo giuro…

Il biondo si soffermò sui suoi occhi, fissandoli intensamente e leggendovi la paura. Poi la baciò con prepotenza, cancellando la dolcezza del bacio di Shade, quasi a ricordarle che non le era permessa un'esistenza normale o un semplice attimo di serenità. Lei era sua e di nessun altro.

-Me lo auguro per te, Fine. O Wonder sarà condannato- sussurrò, svanendo in un turbine di petali neri.

La principessa scivolò lungo la parete, sedendosi a terra: fosse stata la protagonista di una favola, ora sarebbe apparsa la sua fata madrina per aiutarla e tirarla fuori dai guai. Ma le storie non erano reali, erano solo dei bei racconti che la gente aveva creato per fuggire al mondo duro che vivevano ogni giorno. Perché credere che esistesse una realtà diversa spesso era l'unica speranza rimasta.

Le storie si facevano beffe della vita vera.

 

***

 

Non aveva più lacrime: Rein le aveva esaurite tutte. E piangere non avrebbe risolto la situazione.

Bright aveva ragione: era stata sciocca ad aspettare tanto prima di agire, a permettere che dei dubbi le impedissero di scoprire la verità su Fine. Ma di una cosa era sicura: sua sorella non era precipitata nelle tenebre. Forse aveva perso la sua gioia di vivere e la sua allegria, però non sarebbe mai diventata malvagia.

Alla fine, in qualche modo, la luce avrebbe diradato l'oscurità…aveva bisogno di crederci e sperare. Sì, tutto sarebbe finito bene, come nelle favole. Il buio doveva passare…

-Fine…perdonami…- sussurrò, alzando lo sguardo al soffitto.

 

***

 

-Da-bida!

-Milky, dove vai?- domandò Fine, inseguendola. Aveva passato tutto il giorno in compagnia della principessina, ma il fantasma di Bright era ancora vivo e presente.

-Da-pa-du- continuò la piccola, volteggiando verso la camera di Shade.

-L'ora della storia?- tradusse, pur non capendo cosa significasse.

-Sempre puntuale, sorellina- la accolse il principe. –Cosa vuoi che ti legga stasera?

-Ecco perché correva- commentò la rossa, appoggiandosi allo stipite. Milky era una bambina, era normale che le piacessero le fiabe… Shade le rivolse solo un sorriso, prendendo in braccio la sorella e iniziando a leggere il libro che aveva scelto. Non ci volle molto perché la sorella si addormentasse: il ragazzo la portò nella sua stanza, rimboccandole le coperte e tornando poi da Fine, trovandola impegnata ad osservare i titoli dei libri sulle sue mensole. La maggior parte erano i racconti preferiti di Milky…

Non sembrava provare niente per quello che era accaduto quel mattino… Ma cosa si aspettava da lei, in fondo?

-È bello avere la sua età- disse, dandogli le spalle e sfiorando le lettere sulle copertine. –Riesci ancora a credere a queste storie, ai principi che con le loro spade brillanti uccidono i draghi e salvano le donzelle… Sono belle le favole quando hai ancora l'innocenza per crederci, quando il mondo non si è ancora rivelato per ciò che è…quando hai paura solo dei lupi nei boschi…

Si fermò un attimo, pensando a come fossero crollate in fretta le sue illusioni di ragazzina.

-Dopo scopri che sono altre le cose di cui avere paura, che non ci sono cacciatori pronti a salvarti… Il principe si stanca, il drago distrugge il castello e la donzella deve cavarsela da sola. Nella vita vera non esistono eroi, solo mostri.

-È la tua storia?- chiese Shade, posandole una mano sulla spalla e facendola voltare.

-Forse…- riuscì solo a mormorare, prima che lui la baciasse.

Cos'era accaduto tra loro? Quando il gioco di ruoli li aveva catturati al punto da cancellare ogni distanza?

La preda e il cacciatore: non era più chiaro chi fosse uno e chi l'altro…chi inseguiva e chi veniva preso.

Fine non controllava più nulla: il bacio di Shade non aveva niente del contatto violento a cui l'aveva abituata Bright. Conteneva tanta passione da scaldarle il cuore e accenderlo come un falò, accelerandone il battito. Possibile esistesse davvero un amore che non fosse distruttivo, che non spezzasse la sua anima, facendola a brandelli? Un amore da romanzo e non un amplesso vuoto e macchiato di sangue?

Le pareva un'utopia, eppure la mano di lui sulla schiena era un tocco delicato e ciò che provava era un desiderio che cresceva in entrambi ad ogni attimo che trascorrevano insieme.

Il principe non era meno confuso: il cervello tentava disperatamente di convincerlo a smettere, ad allontanarsi da lei…ma il cuore era sordo agli avvertimenti. Il cuore lo guidava verso quella che la mente definiva una follia…una bellissima follia…come stare sull'orlo di un burrone e bramare la caduta. Le slacciò l'abito, lasciandolo cadere a terra e rimanendo un istante ad ammirare il suo corpo nudo, coperto solo dalla biancheria intima, segnato da lividi più o meno violacei. Non immaginava che Bright potesse arrivare a tanto…o che la giovane subisse tutto questo solo per sete di potere. Forse era una semplice vittima, incastrata in un gioco da cui non poteva uscire.

La attirò a sé, scendendo a baciarla lungo il collo e le spalle.

Ben presto gli ultimi indumenti finirono a fare da tappeto sul pavimento della stanza: i baci di Shade non le davano tregua, causandole dei brividi che mai aveva provato prima. Le sue carezze la facevano sentire tranquilla e amata, come se quel "noi" che aveva ritenuto un'illusione potesse diventare realtà. Cercò le mani del ragazzo in quella frenesia che divorava ogni cosa, annullando il tempo e i doveri che il mondo esterno imponeva loro, lontani dai ruoli che fino a quel momento avevano interpretato.

Fine lo accolse dentro di sé, rendendosi conto che con lui era tutto diverso, non solo i preliminari. Non c'era violenza o ossessività: Shade si muoveva in lei con dolcezza e attenzione…e nel suo sguardo c'era qualcosa, oltre al desiderio, che la principessa non sapeva descrivere.

Era semplicemente amore, ma doveva ancora scoprirlo.

Chiuse gli occhi, abbracciandolo, due creature fuse e avide di possedersi che si stringevano in un susseguirsi di movimenti e di piccoli gesti; la loro pelle era tempestata di gocce di sudore che alla luce della luna parevano stelle sparse sui loro corpi.

L'apice giunse sul finire di quella lunga notte d'amore e crollarono l'uno tra le braccia dell'altra, in un abbraccio colmo di sentimenti.

 

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Capitolo 12
*** Solo ***


12. Solo

 

La luce della luna entrava delicata nella camera del suo principe, discreta come se si muovesse in punta di piedi. Era padrona di casa in quel regno ma, nonostante questo, non si mostrava mai invadente e curiosa, non dirompeva nelle stanze con la prepotenza e la vivacità del sole. Si posava lieve su oggetti e persone, morbida quanto una farfalla, donando a tutti la sua magica atmosfera.

E Fine la osservava scivolare sulla pelle di Shade, rendendolo ancora più bello.

Cosa fosse successo quella notte restava un mistero che non voleva svelare: in fondo al buio della sua vita aveva intravisto un barlume di serenità, una pace che mai avrebbe pensato di poter provare. Forse la bellezza di quel momento sarebbe durata un attimo, un attimo soltanto, ma la principessa era certa che quel tempo valesse quanto un'intera esistenza.

Eppure non capiva le sue azioni, perché lui e lui soltanto le facesse quell'effetto. Reagiva come…come…come se si fosse innamorata…

La profonda verità di quella risposta la colpì tanto da toglierle il respiro: innamorata…poteva succedere anche a lei, quindi? Anche ad un'anima lacera e corrotta come la sua? Non aveva mai donato a nessuno il suo cuore, crogiolandosi nel pensiero di preservarlo per un unico amore. Poi era giunta l'oscurità e Fine aveva accantonato ogni romanticismo, soffocandolo dietro l'ipocrisia e la menzogna, l'inganno e l'apparenza, arrivando a credere che il suo cuore fosse morto, schiacciato dal mondo che era costretta a frequentare. Invece era vivo e gliene stava dando prova.

Era qualcosa di enorme, di terribile…ma anche qualcosa di dolce: un sentimento nuovo, bello e pericoloso.

Qualcosa di fragile che si scontrò brutalmente con la realtà. Una realtà che profumava di rose.

-Bright…- sussurrò, alzandosi e vestendosi velocemente, continuando a guardarsi intorno. Uno dei suoi tirapiedi si stava avvicinando per uccidere Shade…

E lei…lei lasciò che fosse l'istinto ad agire…

Si volse di scatto, saltando addosso all'assassino, uno dei cavalieri d'ombra: gli strinse il braccio attorno al collo, finché la creatura non svanì in una pioggia di petali neri.

-Fine…- mormorò Shade, incredulo. Gli aveva salvato di nuovo la vita, lei che avrebbe dovuto essere la sua condanna.

Perché? Possibile che provasse ciò che sentiva lui, che la sua passione fosse vera e non un'altra finzione?

M ala ragazza non lo stava ascoltando e crollò sulle ginocchia, serrando i petali tra le dita.

-Che cosa ho fatto?- disse. Passata la magia della notte con il principe, la potenza delle minacce di Bright la travolse come una tempesta, facendola scoppiare in lacrime. Per amore aveva condannato il suo pianeta alla distruzione.

"Hai fatto la tua scelta, piccola Fine" la raggiunse la voce del biondo. "Spero tu sia pronta a pagarne le conseguenze."

-Fine…

Sentì a malapena i richiami del giovane, le sue braccia che la avvolgevano. Aveva fatto una scelta…e aveva sacrificato il mondo.

-Bright…non farlo, ti scongiuro…- singhiozzò.

-Fine, che ti succede?

-Bright…lui distruggerà Wonder…- balbettò, guardandolo in faccia. –Ed è solo colpa mia… Gli ho impedito di ucciderti…

Il dolore contenuto in quei rubini era come un coltello che gli straziava il cuore: l'abbracciò di slancio, tenendola contro il petto…un corpo esile, scosso dai singhiozzi, tormentato da una responsabilità troppo grande…

-Lo fermeremo, te lo giuro- promise, ancor prima di rendersene conto.

-In che modo? Lui è spietato…ma non è colpa di Bright…

-Che significa?

-È cominciato tutto un anno fa…- iniziò, raccontandogli la sua storia.

 

***

 

-Fine…- pronunciò Bright nel suo palazzo di tenebra. Avvertiva un dolore sordo stringergli la bocca dello stomaco, una sensazione che non aveva ragione d'esserci, non in chi aveva annullato i sentimenti.

Ma c'era ancora del buono in lui, una metà luminosa che, nonostante gli sforzi, non era morta e brillava, rosa bianca in una distesa di rose nere.

Una parte di luce che splendeva anche se ogni speranza di riemergere si spegneva di fronte a lui: era solo, completamente. Non c'era più nessuno al suo fianco, nessuno gli avrebbe teso una mano per salvarlo. Forse non c'era più niente da salvare e quella sensazione era solo gelosia.

Fine aveva sfidato il suo potere per proteggere Shade…si era innamorata.

Lei, che doveva essere solo sua.

-Pagherai a caro prezzo, Fine- ringhiò, spezzando il gambo della rosa che teneva in mano.

"Basta… Lasciala stare, l'hai tormentata abbastanza…"

Il ragazzo strinse la giacca all'altezza del cuore: di nuovo quell'intromissione, quel principe smidollato che tentava di avere la meglio sulla forza che lo aveva ottenebrato. Aveva ottenuto ciò che desiderava, aveva il mondo ai suoi piedi. Non nel modo che aveva immaginato ma, come gli era stato detto, esistevano molte vie per realizzare i propri sogni.

-Non hai niente di cui lamentarti: ho tenuto fede al patto e ora devi pagare il prezzo del mio aiuto.

"La distruzione di Wonder? Avevi detto che era una piccola cosa…"

-No, mi hai ceduto il tuo corpo e hai avuto la ragazza che amavi, il controllo su Wonder. Adesso il prezzo è la mia vendetta verso questo pianeta.

 

***

 

-E così sono venuta qui: dovevo dargli l'occasione per ucciderti- terminò Fine.

Shade era in silenzio: l'aveva ascoltata attentamente, ricomponendo un puzzle terribile fatto di ricatti, sbagli e sofferenza, una storia amara che nessuno avrebbe mai dovuto vivere. Che faceva perdere la fiducia negli altri.

-Perché glielo hai impedito? Una volta che Bright avesse ottenuto il trono di Wonder tu forse saresti stata libera dalle sue minacce.

-Forse…- ripeté, quasi avesse cancellato il significato della parola "libertà". –Non so perché ti ho salvato…non ho ancora le idee chiare- confessò. –Per ora non c'è finale alla mia storia. Sei vivo: temo dovrai accontentarti di questo.

Il principe annuì, evitando di insistere: non era il momento per domande di quel tipo. Avevano un mondo da salvare.

-Cosa hai intenzione di fare?

-Non ho molto da perdere…posso provare a far ragionare Bright- rispose la principessa. –Nella peggiore delle ipotesi sarò liberà per sempre.

-Vengo con te- decretò lui.

-Shade…non…

-Ha tentato di uccidermi e ha rapito mia sorella: non intendo fargliela passare liscia. Vado a preparare la mongolfiera.

Rimasta sola, Fine guardò i petali sul pavimento, chiedendosi se da qualche parte dentro di lei esistesse una luce in grado di spazzare via le tenebre.

 

 

Hola!!

 

Silvyinlove: Grazie! Bhe, anch'io adoro le FinexShade anche se ho un certo affetto anche per le FinexBright… Quanti complimenti…non li merito ^///^ Bhe, Bright non è apparso nella camera da letto, ma ha comunque propositi di vendetta. Un bacione!

 

Heart: Grazie! ^_^

 

Nicenena: Grazie! ^_^

 

Faira4ever: Grazie! ^_^ Come vedi l'aggiornamento è stato rapido!

 

Saruwatari_Asuka: I due sono molto confusi, nonostante tutto…anche se non credere sia tutto rose e fiori. Qualcuno mi ha detto che quando mi metto a scrivere la tragedia è sempre dietro l'angolo… ^//^ Bhe, Rein è normale che si senta in colpa dopo le parole di Bright, che certo non si arrenderà: vuole la distruzione di Wonder e non si lascerà fermare dal tradimento di Fine. Milky…è Milky XD! Anche a me piace Altessa, ma non i suoi genitori…soprattutto sua madre… Il Bright buono si sveglierà? Questo è ancora tutto da vedere!! ^__^ Grazie mille perché ci sei sempre!!

 

Grazie inoltre a diegotiamo e a I love sasunaru per aver messo la storia tra i preferiti. ^_^

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Capitolo 13
*** Corri, Rein ***


13. Corri, Rein

 

-Siamo arrivati- annunciò Shade, facendo atterrare la mongolfiera in un boschetto a distanza dalla reggia. L'alba stava alzandosi su Wonder, ma non rendeva meno tetro il Palazzo dei Gioielli in quella nuova versione di cristallo nero. I due ragazzi avevano lasciato un messaggio per la regina Maria ed erano partiti: un viaggio silenzioso, ognuno preso da pensieri che non voleva condividere.

-Rimani qui, Shade. Hai la responsabilità di un regno…ed è una faccenda che riguarda me e Bright.

-Non ci andrai da sola- ribatté il giovane con una determinazione tale da far capire alla rossa che niente lo avrebbe dissuaso da quell'idea.

-D'accordo- acconsentì, aspettando che le desse le spalle per colpirlo e tramortirlo. –Scusami, ma non posso permetterti di seguirmi: tu devi vivere… Milky attende la sua favola.

Gli passò con dolcezza una mano tra i capelli, baciandolo sulla fronte prima di scendere dal mezzo e dirigersi al castello.

 

Bright la stava aspettando, seduto sul suo trono: nel bene o nel male c'era ancora un legame tra loro, un filo invisibile che univa i loro destini.

-Fine, ci hai messo più del previsto…

-Adesso sono qui e intendo chiudere la partita

-Davvero?- chiese, alzando pigramente una mano e mandando la ragazza a sbattere con violenza contro una parete. –Sai che non puoi nulla contro di me, lo sapevi anche quando hai deciso di tradirmi. Sei sola, proprio come me.

-Io non sono sola- replicò, rialzandosi dolorante.

-È solo un'illusione… La tua dolce sorellina è rinchiusa in prigione; i tuoi genitori, mentre non c'eri, hanno firmato un accordo con me e gli altri regni per attaccare il Regno della Luna…- raccontò con macabra soddisfazione. –In questo preciso istante, gli eserciti si stanno preparando per marciare e la regina Maria non potrà fare altro che arrendersi.

-Non stai dimenticando qualcuno?

-No. Guarda fuori dalla finestra- disse con un sorriso mellifluo. –È appena scoppiato un terribile incendio a nord di qui. Oh, non è là che sei atterrata con la tua mongolfiera?

La principessa spostò lo sguardo al vetro, notando le fiamme alzarsi dal bosco: i suoi occhi si spalancarono, colmi di disperazione e angoscia.

-Shade… No, non è possibile…

-Hai tenuto fede al nostro accordo e mi hai aiutato ad ucciderlo. Forse senza di te non ci sarei riuscito.

Lacrime bollenti attraversarono le guance di Fine, cadendo come gocce di pioggia sul marmo nero del pavimento: non era riuscita a salvarlo… E il suo cuore, che da poco si era riscoperto capace di battere, si fermò, morendo insieme a lui…all'unico che avesse mai amato. Ora che lo aveva perso per sempre, aveva trovato il finale della sua storia.

Si asciugò le lacrime e lo fissò con odio: era pronta anche a morire, non aveva paura.

-Non ti è rimasto più nulla, Fine…ti ho tolto tutto, proprio come questo maledetto mondo ha fatto con me, lasciandomi solo l'amaro sapore dei ricordi- aggiunse Bright. –Non fanno forse più male di qualunque altra cosa?

La principessa si ritrovò di nuovo a rotolare su quella superficie nera, ma si rialzò: lo avrebbe fatto fino all'ultimo respiro.

-Mi hai profondamente deluso, sai? Credevo fossi come me, che anche tu giudicassi questo mondo falso e ipocrita, che avessi visto quant'è corrotto. L'unico modo perché ci possa essere pace, è distruggerlo.

-Dov'è Bright?

-Il tuo amichetto c'è ancora, ma diventa più debole ogni secondo che passa.

-Tu non lo conosci: lui ti combatterà, non ti lascerà uccidere degli innocenti! Lui tornerà per Rein!

 

***

 

Ignara della battaglia che si svolgeva alcuni metri sopra di lei, Rein se ne stava seduta in un angolo della cella, le gambe strette al petto e l'animo pieno di rimpianti. Aveva sbagliato tutto: con Bright, con Fine, con sé stessa… E ormai non aveva più modo di rimediare: il suo principe era perduto, della sua gemella non aveva notizie…

-Fine…- sussurrò. Non le era stata vicina, non aveva compreso la situazione in cui si trovava…e adesso erano al capolinea: il loro mondo darebbe stato raso al suolo. Avevano toccato il fondo e Rein non si sentiva abbastanza forte per tentare di risalire: sapeva che ad attenderla non c'era che dolore.

-Rein, non fermarti alle apparenze- disse una voce.

La giovane venne avvolta da una luce dorata e davanti ai suoi occhi stupiti comparve una bellissima donna dai capelli rosa e gli occhi azzurri…una donna che conosceva solo dai racconti…

-Principessa Grace…

-Rein, non permettere all'amarezza di vincere. Tutto quello che ti circonda è un'illusione, non è più solida del battito d'ali di una farfalla. Anche Bright ti appare come un mostro, ma devi andare oltre: la persona che ami esiste ancora.

-Davvero?

-Sì, è posseduto da uno spirito malvagio che molti anni fa tentò di impadronirsi di Wonder. Io riuscii a sconfiggerlo, confinandolo lontano da qui…ma purtroppo è tornato e vuole vendicarsi del pianeta- spiegò Grace. –Puoi ancora salvare Bright: il potere dell'oscurità è immenso, ma non supererà mai quello dell'amore.

-Come posso…

-Presto qualcuno arriverà a liberarti. Tua sorella è qui e sta lottando, ma il suo cuore è colmo d'odio e disperazione e non fa altro che alimentare il buio. Corri da lei e aiutala: insieme potrete restituire la luce al nostro mondo.

-Grace! Aspetta, ti prego!- implorò la fanciulla, vedendola svanire. –Grace!

-Rein!- la chiamò una figura con tono stupito, quasi non si aspettasse di trovarla lì. Era una voce che era certa di aver già udito da qualche parte… -Stai lontana dalle sbarre- la avvertì; poi un colpo di frusta ruppe il cristallo che la imprigionava. –Tutto bene?

-Sì, grazie…ma tu…- iniziò, cogliendo nell'oscurità uno scintillio cobalto.

-Non c'è tempo per spiegare. Vai: Fine ha bisogno di te.

Lei annuì, correndo verso le scale: si volse solo un secondo verso il suo salvatore, poi scosse la testa e salì i gradini.

-Corri, Rein. Sei la loro ultima speranza- mormorò Shade, osservandola.

 

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Capitolo 14
*** La rosa bianca ***


14

14. La rosa bianca

 

-Se tu ti arrendessi avresti salva la vita- disse Bright con tono annoiato. –Non capisco la tua sciocca ostinazione: questo mondo non ha mai avuto valore nemmeno per te… Non l'hai forse giudicato sempre un pianeta di apparenze, senza alcuna sostanza…un semplice circo di maschere pronte a puntare il dito su chi è diverso da loro?

-È vero…- tentennò, reggendosi a malapena sulle gambe. –Potrei fermarmi e lasciarmi morire… Sarebbe facile…e Wonder non…non sentirebbe la mia mancanza dopo il modo in cui l'ho ingannato. Non sono un'eroina…non sono nobili intenti a darmi la forza per rialzarmi… Voglio solo vendicarmi…

-E io che mi aspettavo qualche bella frase epica… Che delusione- ironizzò il giovane. –Comunque sei stata tu a scegliere di stare dalla mia parte. Inoltre, se uccidi me, ucciderai anche il tuo amico Bright.

-Sono certa che sarebbe ben lieto di morire se questo potesse salvare il mondo… Lui non è come noi- ribatté e nei suoi occhi apparve una fiducia immensa verso il principe dei Gioielli, un sentimento tanto intenso da far vacillare per un istante le tenebre, aprendo un varco alla luce.

"Fine…com'è possibile?" sussurrò il giovane, sentendola. Ma il buio non si lasciò intimorire e riprese il controllo totale.

-Ci hai provato.

-Lasciala stare, Bright- intervenne una voce dal fondo della sala.

-Rein- pronunciarono entrambi, sorpresi dalla sua presenza.

La principessa percorse la sala tranquillamente, come se avesse a disposizione tutto il tempo che desiderava, e si portò accanto alla sorella, stringendole una mano.

-Perdonami se ho permesso che affrontassi tutto questo da sola, se ho lasciato che la gelosia avesse la meglio. Avrei dovuto avere più fiducia in te.

-Rein, io…

-Insieme lo sconfiggeremo.

-Come?

-Risvegliando il suo lato buono. L'odio non fa altro che dargli potere.

-Che scenetta commuovente. Rein, sono sorpreso: come sei fuggita dalla prigione?

-Diciamo che ho un angelo custode.

-Ma hai poco cervello, esattamente come Fine. O una predisposizione al suicidio- commentò, deciso a sbarazzarsi delle gemelle. Ma l'energia che fino ad un istante prima aveva messo al tappeto la rossa, non le smosse di un millimetro, limitandosi ad agitare loro i vestiti e i capelli come una brezza. –Che diavolo…

-Il nostro legame è più forte delle tenebre! Bright, ti prego, torna in te!

"Rein…" la riconobbe. "Non toccarla… Non osare toccarla!"

Il biondo si agitò sul trono, serrando una mano all'altezza del cuore: non poteva essere sconfitto da due mocciose, non ad un soffio dal traguardo.

-Non vincerai, stupido…- sibilò, boccheggiante. –Non risveglierete quel principe patetico…- annunciò, seppur con qualche esitazione. –Rein…tu non vuoi che lui torni…hai paura che la persona che ami ti abbandoni…

-No, Rein. Non ascoltarlo!- esclamò Fine.

-Lo leggo nei tuoi occhi, principessa: il tuo timore più grande è che Fine ti porti via Bright- aggiunse, ottenendo l'effetto voluto: il potere delle ragazze calò e dei rovi spinosi germogliarono attorno a loro con l'intenzione di stringerle in una morsa mortale. Sarebbe stato divertente ascoltare le loro suppliche, le loro grida di dolore…

Per sua sfortuna, qualcuno non era dello stesso parere e un colpo di frusta spezzò le piante.

-Shade…- mormorò Fine, non credendo ai propri occhi. Era vivo…era sopravvissuto all'incendio… -Sei vivo…

-Certo. Non è così facile sbarazzarsi di me- le rispose con un sorriso beffardo che cancellò nel guardare Bright. –Non fatevi ingannare dalle sue parole: fa leva sulle vostre insicurezze per battervi. Dovete continuare a credere l'una nell'altra- le incitò il principe della Luna. –Fate tutto il possibile.

Le due annuirono, chiudendo gli occhi e concentrandosi per raggiungere lo spirito dell'amico.

-Avrei dovuto immaginare che sarebbe toccato a me ucciderti di persona- disse Bright, snudando la spada e gettandone una all'avversario.

-Non ci riuscirai nemmeno stavolta- replicò l'altro, impugnando l'arma.

-Non sopravvalutarti, Shade. Sei solo un essere umano…

 

***

 

"Buio…

Buio e solitudine.

Un mondo di disperazione e arrendevolezza accolse le principesse, facendole rabbrividire: in mezzo a una distesa di rose nere era stato confinato il principe dei Gioielli.

-Bright!- lo chiamò Rein, correndo nella sua direzione. Ma le spine di quei maledetti fiori si allungarono fino a creare un muro invalicabile. –Bright! Rispondimi!

-Rein…- sussurrò, sollevando la testa.

-Bright, sono io! Ribellati all'oscurità! Tu sei più forte!

-Non posso…ci ho provato, ma è troppo forte. Non c'è speranza…

-Bright, che stai dicendo?- intervenne la rossa. –Non puoi permettere che distrugga Wonder e uccida degli innocenti.

-Sei un vigliacco- urlò la principessa dai capelli azzurri, stupendoli. –Se solo lo volessi, potresti fermare questa follia. Ti credevo un principe, non un verme! Credevo mi amassi…

-Tu…tu non puoi capire…- ribatté cupo. –Dopo quello che ho fatto, questo è il solo luogo in cui posso smettere di pensare ai miei errori, in cui nessuno mi giudica…"

 

***

 

Le spade proseguivano la loro danza, un ballo mortale che coinvolgeva i due principi. Bright prendeva lezioni di scherma fin da bambino…era un avversario contro cui Shade aveva parecchie difficoltà: parava i suoi colpi, ma attaccare gli risultava praticamente impossibile.

-Speriamo che ce la facciano- pensò, gettando un'occhiata alle fanciulle.

Era per loro che doveva continuare a resistere: non poteva mollare…poteva cambiare arma… Fece forza sulla lama, allontanandosi dal biondo e sostituendo la spada con la sua frusta, che schioccò sul marmo quasi fosse una belva che ruggiva prima di balzare sulla preda.

-Una frusta… Da un principe del tuo stampo non potevo aspettarmi altro- commentò Bright. –Si ricomincia.

 

***

 

"-Scappare è sempre la via più facile- convenne Fine. –Spesso avrei voluto farlo anch'io, ma troppe persone dipendevano da me e dal fatto che continuassi a vivere. Ora i tuoi sudditi hanno bisogno di te: puoi decidere della loro vita…o della loro morte. I giudizi arriveranno sicuramente, ma tu sarai in pace con la tua coscienza.

-No, Fine…non posso…

-Bright…il Regno della Luna verrà distrutto se non intervieni: gli eserciti stanno avanzando…sarà la guerra… E dopo toccherà a Wonder- raccontò la ragazza con sincero dolore. –Ti prego…

Le spine si ritirarono, consentendo loro di avvicinarsi e prenderlo per mano.

-Perché mi state salvando? Io non so se sarò in grado di fermare tutto quello che sta accadendo…

-In nessuna storia vincono i cattivi.

-Non credo più alle storie, Rein- replicò, fissando Fine. Era una sua frase…e ora che sapeva cosa le aveva fatto, ne capiva il significato.

-Ma questa non è una storia- affermò lei. –È la nostra vita e non finirà con il sangue e la morte.

-Sì- concluse Bright, mentre le rose nere svanivano nel nulla."

 

Un gridò spezzò la battaglia: Bright cadde in ginocchio, stringendosi il cuore in preda ad un dolore lancinante. Non potevano aver vinto…

I suoi abiti recuperarono il colore bianco, il marmo nero e il cristallo si dissolsero come una macchia che copriva il vero Palazzo dei Gioielli. L'ultima rosa nera sbocciò sul petto del giovane e cadde a terra, sparendo in una polvere scura.

-Ci siamo riuscite…- disse Rein con le lacrime agli occhi.

-Sì, sorellina… Abbiamo vinto…- pronunciò la gemella in un soffio.

Poi entrambe persero i sensi.

 

Siamo alle battute finali: ancora due capitoli e anche questa storia giungerà al termine.

 

Midnight rose: Grazie, cara. Addirittura un commento per ogni capitolo, non ci sono abituata! ^_^ Fine, non solo credeva che il suo amore fosse morto, ma di esserne stata addirittura responsabile. Bhe, ma per fortuna è vivo e vegeto. Rein ha aiutato la sorella e Bright è tornato normale. Sarà l'inizio di un idillio? Mha, dicono che io non so scrivere altro che cose drammatiche e disperate…^//^ In ogni caso, puoi stare certa che scriverò ancora su questo anime bellissimo! Non dubitarne. Un bacione. PS: Dark Bright rimane un mito!!

 

Saruwatari_Asuka: Già, non si sa come, ma Shade sopravvive a tutto. Comunque sì, era Bright a desiderare Fine, certo in un modo più puro e candido, non come poi l'ha avuta. Un sentimento da principe, insomma. Quando il potere oscuro gli ricorda il loro accordo, lui dice chiaramente di essere triste e scoraggiato perché i suoi genitori avevano iniziato a parlare di matrimonio, quando lui, pur essendo molto affezionato a Rein, pensasse ancora a Fine. Bright è tornato alla normalità e tutto sembra essersi concluso per il meglio…almeno all'apparenza. Ma da una ff che si intitola "Illusione" c'è da aspettarsi di tutto… Grazie mille dei complimenti che reputo sempre immeritati! ^///^ PS: Sì, alla fine è tutta colpa di Bright… Grazie anche per i commenti alla ff su Mirmo! ^__^ U_U

 

Nicenena: Infatti pensavo di concludere il capitolo precedente proprio con l'apparente morte di Shade, poi ho cambiato idea, comunque mi fa piacere riuscire a coinvolgerti così tanto. Come farai quando la storia sarà finita? Leggerai quella che ho in cantiere, mi sembra ovvio. Il finale sarà incredibile, credimi…terrà con il fiato sospeso fino all'ultima parola. Un bacione! ^__^

 

Heart: Grazie! Purtroppo sì, siamo alla frutta, come si dice. Due capitoli e saluteremo questa storia. ^_^

 

Silvyinlove: Grazie, troppo buona ^///^! Il lieto fine nelle mie storie non è mai scontato…non è la prima volta che decido per qualcosa di drammatico al 100%. Certo è che tutto sembra tornato alla normalità. Almeno in apparenza. FinexShade forever, è il caso di dirlo, alla faccia di quelli che vogliono che stia con Rein, ma il mio unico amore rimane Dark Bright! XD Grazie mille dei tuoi complimenti che non merito assolutamente. Spero di sentirti per il gran finale.

 

In conclusione ringrazio tutti quelli che leggono, quelli che commentano, quelli che hanno messo la storia tra i preferiti e anche quelli che le hanno solo dato un'occhiata di sfuggita. Per me siete tutti importanti, mi date la carica per continuare.

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Capitolo 15
*** Addio? ***


15

15. Addio?

 

-State meglio?- domandò Altessa quando ripresero i sensi.

-Sì- rispose Fine, osservandola. Aveva visto raramente la ragazza durante quell'anno e si rese conto che era cambiata moltissimo: la stranezza di Bright aveva riempito il suo sguardo altezzoso di malinconia e tristezza, rendendola simile ad una bambola di porcellana dimenticata su una mensola per troppo tempo. E, paradossalmente, quell'umiltà a lei così estranea le dava una bellezza incredibile. –Il Regno della Luna!- ricordò improvvisamente.

-Gli eserciti stanno rientrando: quando le tenebre sono state sconfitte, è svanito anche il controllo che avevano sui sovrani degli altri regni- la rassicurò la principessa. –Io e i miei genitori vi dobbiamo moltissimo per quello che avete fatto, come l'intero pianeta: salvando Bright aveva impedito la distruzione di Wonder. E mi avete restituito il mio adorato fratello.

-Dov'è Bright?- domandò Rein.

-Lui…se ne è andato- spiegò la bionda. –Preferisce restare solo per il momento e fare chiarezza. Tornerà quando sarà pronto a ricominciare… Ha detto che ora non può essere utile né a sé stesso, né al regno. Ha lasciato queste per voi- aggiunse, consegnando loro due lettere.

-C'era un ragazzo insieme a noi…- continuò la rossa.

-È sparito prima che potessimo ringraziarlo. Vi ha aiutate, giusto?

-Sì…- mormorò Fine. Cosa si aspettava? Che Shade rimanesse per lei, che ci fosse un "noi"? Non esistevano i lieto fine nella vita vera: lo aveva imparato, e con dolore, sulla sua pelle. C'erano brevi attimi di luce in mezzo ad una perenne oscurità: la loro notte insieme era stato questo. Nient'altro.

Aprì la busta e iniziò a leggere.

 

"Cara Fine,

non ci sono parole che possano giustificare quello che ti ho fatto, né posso ripararmi dietro la scusa del potere oscuro. Erano mie le mani che ti ferivano, era mio il corpo che abusava di te…ed era mio quel folle sentimento che provavo.

Non pretendo il perdono: i mostri come me non lo meritano.

Ma non è cominciata con questi presupposti…"

 

***

 

Fine e Rein terminarono la lettura quasi contemporaneamente, rimanendo in silenzio per diversi minuti.

-Tu lo sapevi?

-No, ma non ho mai creduto che fosse per sete di potere. Per me è sempre stato innocente ed ora ne ho la prova- disse. –Voleva solo il bene di Wonder, ma il gioco gli è sfuggito di mano e si è ritrovato diviso in due.

-Fine, tu e lui…

-Ti racconterò tutto, Rein, anche se non è una bella storia. Ma prima torniamo a casa: abbiamo dato abbastanza preoccupazioni a mamma e papà. E devo ringraziare Lulu: da oggi basta bugie.

-Non hai mentito perché sei una bugiarda: cercavi di fare la cosa migliore per tutti.

-Hai ragione, Rein- convenne la principessa Grace, comparendo nella stanza. –Nessuno di voi ha delle colpe: l'oscurità fa leva su qualsiasi desiderio…scopre ciò che una persona desidera di più e glielo offre, nascondendoci dietro un'insidia che la farà rimpiangere di averlo mai desiderato. Ma grazie a voi, la minaccia è stata scongiurata.

-E la Benedizione del Sole?

-Sta recuperando energia e presto riavrà la sua massima potenza. Wonder vi deve la vita, principesse: non dimenticate mai che l'amore vi ha permesso di vincere. Addio.

-Allora è davvero finita…- sussurrò Fine. Era libera… -Rein, mi odi?

-No, non potrei mai. Ma ci vorrà del tempo perché tutto torni come prima.

-Niente tornerà più come prima, sorellina- pensò cupa la gemella. Era cambiata in modo troppo drastico per poter recuperare ciò che era: qualcosa era riaffiorato durante il periodo nel regno di Shade, ma c'erano parti di lei irrimediabilmente perdute. Non sarebbe più riuscita a concedere una fiducia istintiva alla gente dopo aver esplorato e sfruttato la disonestà contenuta in ognuno; la spontaneità era un ricordo nascosto sotto le mille maschere che aveva indossato.

No, si poteva vivere l'illusione che tutto riprendesse lo stesso aspetto di un anno prima, ma la realtà sarebbe stata ben diversa.

E Fine aveva compreso che, per quanto quel mondo si reggesse sulle illusioni e sulle apparenze, la realtà veniva sempre a presentare il conto.

Sempre.

 

ç_ç Siamo al penultimo capitolo…che tristezza…

Bhe, mettiamo via i fazzoletti, perché non vi libererete di me così facilmente!! ^__^

 

Midnight rose: Già, Bright è stato liberato e si è reso conto di tutto! Come finirà? La risposta all'ultimo capitolo! Grazie per i tuoi commenti. Spero di risentirti presto.

 

Saruwatari_Asuka: Bhe, ormai siamo agli sgoccioli… Fine ha aiutato Bright semplicemente perché capiva esattamente come si sentiva lui, avendo vissuto la stessa cosa. Purtroppo il Dark Bright è stato sconfitto (ç__ç) e non ci resta che leggere l'ultimo capitolo e il gran finale. Grazie mille! ^_^

 

Nicenena: Grazie! ^__^

 

Silvyinlove: Grazie! ^__^

 

Heart: Grazie! ^__^

 

Frvlcu: Grazie! Ovviamente è meglio Dark Bright! XD Il mistero sui sentimenti di Bright si chiarirà nel prossimo capitolo! ^__^

 

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Capitolo 16
*** Epilogo ***


16. Epilogo

 

Era trascorsa una settimana dalla vittoria delle gemelle sulle tenebre e Wonder stava tornando alla normalità: restava però qualcosa nell'aria, come l'odore di bruciato dopo un incendio…un vago senso di rancore…forse verso Bright, forse verso sé stessi.

L'unica cosa a non essere cambiata era il veleno di certe malelingue che non trovavano di meglio da fare che sparlare e lanciare accuse con sguardi sospetti. Ma al principe dei Gioielli non interessavano quelle chiacchiere, quei sussurri che accompagnavano il suo passaggio: era preparato ad affrontare loro e la diffidenza che aleggiava sul pianeta. Era uno solo il giudizio che contava per lui: quello di Rein.

Era solo per lei che aveva fatto ritorno sul suo mondo.

Però più si avvicinava alla meta, più i dubbi lo assalivano: era giusto quello che stava facendo? Era finito sul fondo…forse non aveva il diritto di chiedere amore a quella che un tempo era la sua fidanzata: le aveva dato solo menzogne e dolore…non capiva nemmeno perché lo avessero salvato, perché non lo avessero ucciso…

Percorse il cortile del Palazzo Solare, rivolgendo l'attenzione al cielo: era davvero finita per sempre? Non c'era alcuna possibilità che le tenebre lo catturassero di nuovo? Si guardò le mani, lisce e perfette…le mani di un principe: ai suoi occhi erano lorde di sangue, peccati e petali neri.

Fine aveva pagato a caro prezzo la sua caduta nell'oblio. Non poteva correre il rischio che la stessa sorte toccasse a Rein.

Doveva mettere termine a tutto…era l'ultimo gesto d'amore per la sua principessa.

 

***

 

Fine salutò Lulu e si incamminò verso il giardino: ultimamente trascorreva in quel luogo intere giornate… Si prendeva cura dei fiori e delle piante: la aiutava a non pensare, la rilassava e la faceva sentire in pace con quel mondo che aveva rischiato di distruggere.

Aveva raccontato tutto ai suoi genitori…o meglio, tutto quello che era giusto sapessero: aveva evitato di parlare delle violenze subite o di quanto era accaduto con Shade. Non voleva procurare loro altro dolore, non lo meritavano. E, inoltre, erano entrambe storie che appartenevano al passato.

A Rein, invece, aveva dovuto rivelare ogni cosa: era la sua gemella e nasconderle parte della verità avrebbe creato una crepa nel loro legame. Sapeva di averle dato una grande sofferenza, anche se la sorella non aveva fatto pianti o scenate: aveva davvero paura che Bright la lasciasse per lei.

-Dirti che mi dispiace non basta, lo so- le aveva detto, abbracciandola. –Ma non dubitare di Bright: lui ti ama, posso giurartelo.

Sospirò, gettando un'occhiata alla finestra e notando qualcosa su una delle strutture del palazzo…anzi, qualcuno.

-Bright…- pronunciò, correndo fuori. Che diavolo aveva in mente? Di buttarsi dal Regno Solare?

Doveva impedirgli quella follia.

-BRIGHT!- urlò, raggiungendolo e afferrandolo in vita.

-Fine…

-Che stai facendo?- domandò, tenendolo stretto.

-Evito che quanto è accaduto possa ripetersi- rispose. –Non posso andare da Rein come se nulla fosse…dopo quello che ho fatto. Lei non può stare con me, non ci si può fidare di qualcuno che ha ceduto alle tenebre…che ha usato la violenza per conquistare il pianeta… Tu dovresti darmi una spinta, non fermarmi!

-Non essere stupido! Non sei sopravvissuto per piangerti addosso.

-Sono sopravvissuto perché il destino è crudele.

-No, perché sei un principe buono e giusto che può davvero cambiare Wonder in meglio senza bisogno del Potere Oscuro.

-Fine…non ho più un buon motivo per vivere… Ho perso tutto, anche la persona che amo…

-E hai un buon motivo per morire?- ribatté la principessa, lasciandolo. –Girati, Bright…guardami negli occhi, ti prego.

Il ragazzo ubbidì, fissando quelle iridi che aveva fatto piangere innumerevoli volte, da cui aveva strappato la gioia.

-Io non ti accuso di niente- proseguì la fanciulla. –Non eri tu a servirti di me, ma un altro che si impadroniva del tuo corpo, che ha approfittato dei tuoi sogni per soggiogarti… Qualcuno che abbiamo sconfitto per sempre. Sei stato solo un contenitore, niente di più.

-Come puoi parlarmi così? Come fai a non odiarmi?

-Eri imprigionato come me in qualcosa di più grande che non potevamo controllare. E questo lo sa anche Rein: lei ti ama e aspetta solo che tu le tenda una mano. Ora, ti va di scendere da qui?

Bright annuì e insieme rimisero i piedi al sicuro sul pavimento del cortile.

-E se ti sbagliassi? Non può volermi dopo ciò che mi ha visto fare! Io merito di rimanere solo: è l'unico modo perché altri non soffrano a causa mia.

-Bright…- mormorò dolcemente la giovane, prendendogli il viso tra le mani. –Il tuo cuore è puro e nobile: non mi avresti mai sfiorata, nemmeno con un dito. Tutto questo è accaduto perché volevi la pace e la felicità di Wonder: non sei un tiranno, non accusarti ingiustamente- concluse, dandogli un lieve bacio sulla fronte. –Il resto del mondo non può capire e ti punterà un dito contro, ma per me tu non hai fatto nulla che meriti una punizione.

Bright rimase un attimo in silenzio, poi l'avvolse tra le braccia, stringendola fraternamente a sé.

-Grazie, Fine- sussurrò, alzando lo sguardo e incontrando degli occhi azzurri. –Rein…

Fine si separò dal giovane, scambiando un sorriso con la gemella e riprendendo la strada per il giardino.

-Sei tornato…

-Sì. Io…- iniziò.

-Bright, rispondi sinceramente: sei innamorato di mia sorella?

Doveva togliersi quel dubbio, anche se la risposta poteva spezzarle il cuore.

-Fine ha, o almeno aveva, un'energia e una vitalità che attirano inevitabilmente e sì, un tempo ero convinto fosse la ragazza per me, quella che desideravo al mio fianco- confessò. –Ma lei non ha mai accettato la mia corte, così mi sono interessato a te, pur continuando a pensare a Fine. In realtà non è mai stato amore ciò che provavo: questa storia ha messo una pietra sul passato, mi ha permesso di capire che io e Fine non siamo adatti a stare insieme perché desideriamo cose diverse…un amore diverso. Quella che amo veramente, sei tu, Rein.

-Bright…

-So di aver perso la tua fiducia e il tuo amore, e non hai bisogno di giustificarti…lo capisco.

-Quello che hai fatto con Fine, il dolore che le hai dato, le bugie che entrambi mi avete raccontato…non dimenticherò facilmente tutto questo. Io ti amo, Bright, però non mi sento pronta a ricominciare da dove ci siamo fermati- disse Rein. –Io…vorrei partire da zero, come se non ci fosse stato niente prima di adesso.

-Lo vuoi…davvero, Rein?- balbettò lui, incredulo. Gli stava concedendo un'altra possibilità?

-Sì. Devo riscoprire chi sei e tu devi riguadagnarti la mia attenzione…riconquistarmi… Accetti, principe Bright del Regno dei Gioielli?

La luce di felicità che apparve nei suoi occhi fu la sua risposta.

 

***

 

Fine stava dando da bere ai fiori di luna, i più delicati tra quelli di cui si occupava…e quelli a cui era più legata, perché le ricordavano un periodo felice…la piccola Milky, la regina Maria…e lui…

-Fine- la chiamò re Toulouse, facendola voltare. –C'è una visita per te.

Il cuore le balzò in gola nel vedere di chi si trattava: cosa ci faceva lì?

-Shade…

Dopo la sconfitta dell'oscurità non si erano più incontrati, ognuno rinchiuso nel proprio regno a cercare di rimettere ordine e riportare il tutto alla normalità. Soprattutto dentro di loro.

-Ciao, Fine- la salutò. Ora che tutto si era concluso per il meglio, Fine gli appariva più serena, più spontanea: nei suoi occhi faceva capolino una luce che le tenebre avevano spento durante quell'anno di prigionia e ricatti. Stava tornando sé stessa, una ragazza che Shade aveva potuto solo immaginare nel periodo trascorso insieme. –C'era la mongolfiera del Regno dei Gioielli…

-Sì, Bright è tornato…sta chiarendosi con mia sorella.

-E noi?- le domandò il ragazzo, cogliendola decisamente di sorpresa.

"Noi". Una parola che feriva quanto la spada più affilata. Era impossibile un "noi" per quanto li riguardava: lei, con i suoi peccati e i suoi crimini, con il suo passato e i suoi fantasmi, non poteva certo ambire al principe della Luna. Lui e il suo regno meritavano di meglio.

-Noi cosa?- ribatté. –Non esiste un "noi".

-Davvero?- continuò Shade, senza lasciarsi bloccare da quella freddezza. –Quindi per te non c'è stato niente, siamo due estranei…

-È stata una notte, Shade: non darle un significato particolare.

-Stai mentendo- disse, con tutta la tranquillità possibile. –Guardami negli occhi e sii sincera: ora non hai più il mondo di carta velina che ti eri costruita con le bugie.

Fine sospirò, dandogli le spalle e ammirando il giardino. Verità…in quel terribile anno aveva scoperto quanto fosse flebile come concetto, quanto spesso fosse più facile una bugia, quante persone accontentasse la menzogna.

-Ti devo la fine della mia storia- aggiunse, infrangendo il silenzio. –Ora l'ho trovato… Ti racconterò la conclusione, ma non aspettarti il lieto fine: ho smesso di crederci tanto tempo fa…- ammise. –Prima di arrivare nel Regno della Luna, ero convinta che amare significasse distruggere ed essere amati fosse uguale all'essere distrutti. Questo era ciò che avevo provato sulla mia pelle e non pensavo esistesse qualcosa di diverso. Poi ho conosciuto te e ho capito cosa fosse davvero l'amore, quanto potesse scaldare il cuore un gesto o un semplice sguardo. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo- proseguì. –Ora sai tutto. Come vedi, il "vissero per sempre felici e contenti" appartiene soltanto alle favole. Per noi c'è un addio.

-Aspetta. È vero, per giungere a me hai mentito, hai complottato per uccidermi…ma hai scelto di salvarmi, pur conoscendo le conseguenze- replicò il giovane. –Ho anch'io i miei segreti da svelare- annunciò, portando una mano in tasca ed estraendo una cravatta gialla.

-Eclipse…eri tu… Quindi hai sempre saputo tutto…

-Sì. Non i dettagli, ma sapevo che Bright voleva conquistare il pianeta: è stato il ministro del mio regno a liberare il Potere Oscuro, sperando di ottenere il trono. Ma ha fatto una fine diversa… E sapevo perché tu eri venuta da me.

-Io non capisco…perché non hai…- iniziò, bloccandosi improvvisamente e facendosi triste. Si era illusa: l'amore era veramente un'invenzione dei romanzi. –Anche tu mi hai usata…ti sei solo divertito con me… Sono stata solo una bambola tra le mani di un altro giocattolaio …

-No, Fine- negò, prendendola per le spalle e fissandola con serietà. –Quando ci siamo conosciuti volevo studiarti, scoprire il tuo ruolo nei piani di Bright e giocare d'anticipo. Ma poi è successo qualcosa che non avevo previsto…

-Cosa?

-Mi sono innamorato di te.

La rossa sgranò gli occhi, cercando la menzogna nei suoi di cobalto, senza trovarne traccia. Era sincero…

-Ma io avrei potuto ucciderti…

-Non sei la prima, mi dispiace. E non sarai nemmeno l'ultima- scherzò. –Avrei potuto lasciarci la pelle, ma il cuore è stato molto insistente…e non ho potuto far altro che ascoltarlo e correre il rischio.

-Oh, Shade…- singhiozzò, abbracciandolo. –Perdonami…

-Certo. È tutto passato, ormai. Non hai più niente da temere: adesso ci sono io e non permetterò ti accada nulla di male.

-E ci sarai per sempre?

-Se lo vorrai, ci sarò per molto di più.

Fine si abbandonò nella sua stretta: per la prima volta dopo un anno, sentiva di potersi fidare di qualcuno…qualcuno che l'avrebbe protetta, difesa e, soprattutto, amata.

Forse si era sbagliata: doveva ancora credere alle favole e alla loro magia. Non erano tutte un'invenzione, un mondo fittizio costruito con mattoni di inutili fantasie che non reggevano al contatto con la realtà. Alcune uscivano dalle pagine e diventavano vere.

Forse non avrebbe raggiunto il "per sempre felice e contenta", ma era certa che con Shade ci sarebbe arrivata molto vicino.

FINE

 

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