WHEN DARKNESS BECOMES LIGHT

di ShikyoOotsutsuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza di cristallo ***
Capitolo 2: *** la nuova missione ***
Capitolo 3: *** il mistero degli occhi ***
Capitolo 4: *** la prima missione ***
Capitolo 5: *** I ricordi di Kristal ***
Capitolo 6: *** La regina di ghiaccio ***
Capitolo 7: *** Il momento delle spiegazioni ***



Capitolo 1
*** La ragazza di cristallo ***


 La ragazza di cristallo


“Ciò che puoi vedere è il luogo ideale per le menzogne.
E ciò che vi puoi scorgere è uno sguardo empio.
Ciò che puoi vedere in me è una tristezza che ritorna.”

 


PRIMA META' SECOLO XI
VILLAGGIO DISTRUTTO
 

Due sacerdoti giravano in un villaggio distrutto dagli akuma nella vana speranza di trovare qualche sopravvissuto. Il giorno precedente era arrivata loro una richiesta d'aiuto da parte di quel villaggio, ma purtroppo non riuscirono ad evitare tutta quella distruzione e morte.
Quel giorno il cielo piangeva,piangeva per quelle giovani vite interrotte così improvvisamente da quell'attacco.
Non siamo riusciti a fare niente-disse il più giovane con la voce piena d'angoscia.
Sono cose che capitano nel nostro mestiere, l'unica cosa che possiamo fare è pregare, pregare per le anime di questi innocenti che non meritavano la morte, e sperare che questo basti per far trovare loro la pace eterna.- cercò di rincuorarlo il più anziano.
I due sacerdoti si misero in ginocchio a pregare per la purificazione di quel villaggio, ormai, completamente intriso di odio, angoscia e disperazione.
Mentre pregavano il sole iniziò, timido, a spuntare tra le nuvole, rischiarando quel paesaggio desolato. Il raggio più luminoso andò a illuminare una giovane ragazza svenuta, la sua pelle e i suoi capelli erano candidi come la neve, e sotto quel raggio di sole brillava come se fosse fatta di cristallo. I due sacerdoti, colpiti da tanta bellezza e purezza, smisero di pregare e corsero da lei per aiutarla.
Secondo te è viva?- chiese il più giovane.
Si-confermò il più anziano e continuò- dobbiamo portarla al più presto dal pontefice.
Perchè?- domandò ancora il più giovane.
Questa ragazza, chiunque essa sia, sembra essere fatta di innocence, non ho mai visto nulla del genere- rispose l'altro.


SEDE PAPALE
UNA SETTIMANA DOPO...
 

Quando la ragazza si svegliò si chiese cosa fosse successo, perchè si trovasse lì e soprattutto dove fosse quel “lì”.
Dopo poco il suo risveglio entrò, in quella stanza sconosciuta, il camerlengo, il quale la iniziò a studiare in ogni minimo dettaglio fino ad arrivare agli occhi, dovette subito distogliere lo sguardo, inquietato da quello che aveva visto.
Che cosa è successo al villaggio in cui ti abbiamo trovata?- domandò l'autorità ecclesiastica.
Non lo so- rispose la ragazza, ancora debole.
Com'è possibile che tu sia sopravvissuta a quella strage senza neanche un graffio? Che cosa sei? Sei una compatibile?- chiese, ancora, l'uomo nella speranza di scoprire qualcosa in più su quella singolare ragazza.
Non ricordo niente di quello che è successo, non so da dove vengo, non so cosa sono, non riesco a ricordare niente, l'unica cosa che ricordo è il mio nome-disse la ragazza in modo atono.
Il camerlengo rimase deluso da quella risposta ma disse- domani ti porterò dal pontefice, sarà lui a decidere cosa farne di te- e se ne andò.


IL GIORNO SEGUENTE...
 

Il papa osservava quella misteriosa ragazza, passando in rassegna ogni dettaglio che potesse svelare la sua vera natura.
Il corpo alto e slanciato era coperto solo da una leggera tunica, i capelli e la pelle di un bianco così puro da far male agli occhi, le labbra di un colore cristallino, le unghie erano lunghe e affilate di un colore azzurrino, gli occhi talmente freddi e imperscrutabili da rendere impossibile il contatto visivo, una lunga coda serpentina, anch'essa bianca, delle strane orecchie ricoperte da squame e delle corna sulla testa.
Tratti così discordanti tra loro che la facevano sembrare angelo e demone insieme.
Probabilmente, quella strana ragazza, non sarebbe uscita viva dal vaticano.
Come ti chiami?- chiese la massima autorità ecclesiastica.
Kristal, Kristal Auros Zoldyck- rispose con voce soave e cristallina ma sempre con quella cadenza atona.
Mi hanno riferito che non hai ricordi sul tuo passato e sul motivo per cui fossi in quel villaggio, io adesso ti donerò una nuova vita. Kristal Auros Zoldick da ora in avanti lo scopo della tua esistenza sarà quello di servire Dio, combatterai per lui, ucciderai per lui e se fosse necessario morirai per lui. Da ora in avanti sarai una serva di Dio.- annunciò in tono solenne il pontefice.

ANGOLO AUTRICE:
Mi presento, mi chiamo ShikyoOotsutsuki, ma mi potete tranquillamente chiamare Shikyo; questa è la mia prima storia, non mi ritengo bravissima a scrivere ma spero che apprezziate.
L'idea per questa storia mi è venuta in mente grazie a una mia carissima amica che mi ha spinta a scriverla.
Sono molto affezionata a questo OC poichè in esso ci ho messo parte del mio vero carattere quindi spero che voi lo apprezziate come lo apprezzo io.
Per il paring ho messo arancione poichè in futuro ci saranno scene piuttosto tragiche, comunque non sono molto pratica di queste cose quindi se ritenete che lo debba alzare comunicatemelo che provvederò a cambiare.
Se notate degli errori o delle incongruenze per favore comunicatemi anche quello in modo tale che io corregga il prima possibile.
Altra cosa importante è che non so con quanta regolarità riuscirò ad aggiornare, poichè questa storia non è ancora conclusa, ma cercherò di aggiornare ogni domenica.
Bhè credo di avervi annoiati abbastanza quindi credo che sia giunto il momento che io vi saluti.
Se la storia vi è piaciuta recensite, recensite pure se avete delle critiche le accetterò molto volentieri.
Un abbraccio,
Shikyo.
 

 

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Capitolo 2
*** la nuova missione ***


la nuova missione

 

“Ciò che puoi vedere è il luogo ideale per le menzogne.
E ciò che vi puoi scorgere è uno sguardo empio.
Ciò che puoi vedere in me è una tristezza che ritorna.”

 

ROMA
STANZE PRIVATE DI SUA SANTITA'
FINE SECOLO XIX

seguendo le indicazioni datemi da Luka, il camerlengo, all'ora prestabilita, mi diressi verso gli appartamenti papali.
Mi mossi tra le ombre, senza far alcun rumore, per non allarmare i vari sacerdoti che adempivano al loro dovere.
Arrivata ai cancelli, aspettai il permesso di entrare.
Con permesso- dissi, inchinandomi verso le due figure ecclesiastiche difronte a me.
Il camerlengo, un sacerdote di circa venticinque anni mi sorrise al fianco della poltrona in cui presiedeva il papa. Quel ragazzo era molto giovane per la carica che ricopriva. Era alto, non troppo muscoloso, i tratti del viso taglienti ma delicati, i capelli biondi e occhi azzurri, nell'insieme un bel ragazzo. Però mi fidavo di lui, persino più del papa stesso. Il camerlengo non era solo colui che muoveva le pedine, ma era colui che si metteva in campo per primo. Inoltre, mi è stato accanto in molti momenti difficili, devo molto a Luka.
Vostra santità, camerlengo-dissi formale.
Ben trovata, Kristal- mi disse il più giovane.
Il papa,invece, non disse niente, fece solo un lieve cenno con la mano.
Mi chinai per baciare l'anello, reggendo con delicatezza la sua mano rovinata dallo scorrere del tempo. Quello che mi disse in seguito mi lasciò, non poco, sorpresa.
Te ne saresti dovuta andare quando ne avevi l'occasione. Dopo quella missione avresti potuto far perdere le tue tracce, ormai sei un'esperta nel renderti invisibile e a ingannare le persone...-mi disse il papa con aria afflitta.
L'avrei potuto fare, ma l'unico scopo di questa mia eterna vita è quello di servirvi. Qualsiasi altra esistenza per me non avrebbe alcun significato.-risposi.
Io non ho ricordi del mio passato, il mio primo ricordo riguarda dei sacerdoti che mi salvarono ottocento anni fa, da allora ho dedicato la mia vita a servirli e a compiere gli incarichi che mi davano.
La chiesa, fin dal giorno in cui mi trovò, lavora per farmi diventare la migliore macchina di morte, poiché avevano notato che indipendentemente dalle ferite che mi affliggevano o dallo scorrere del tempo io non potevo morire.
Gli studi che fecero su di me fecero scoprire loro che il mio corpo si era come bloccato, oltre che potenziato:non avevo più bisogno di nutrirmi, di dormire, il mio cuore aveva smesso di battere, i miei occhi mi permettevano di vedere cose che occhi umani non erano in grado di vedere, la mia forza era aumentata esponenzialmente come il mio olfatto, qualsiasi ferita inflitta si rigenerava nel giro di poco tempo...
Queste mie caratteristiche, però, mi rendono un essere molto più simile a un demone che ad un'essere umano.
Ho un nuovo incarico per te- mi annunciò il pontefice
Quando inizio?-chiesi
Domani-rispose Luka.
Prima dovrai accompagnarmi a Milano. Dopo di che dovrai partire per Londra. Una volta ogni due settimane dovrai fare rapporto al camerlengo. Quando sarai impossibilitata a contattarlo telefonicamente dovrai ritornare a Roma con qualsiasi scusa. Non credo che sia necessario da parte mia ricordarti che non puoi permetterti altri cinquant'anni nelle segrete del vaticano affinchè il tuo volto venga dimenticato o che comunque ti si creda una persona diversa. La tua presenza è necessaria in prima linea sul campo di battaglia.-mi spiegò severo il papa.
Annui, per far capire che avevo compreso, e me ne andai.

 

TRAGITTO PER MILANO
PIAZZA DUOMO

Il tragitto per Milano si svolse in silenzio, io ero troppo presa a riflettere sul mio compito.
I nuovi ordini erano quelli di raggiungere il quartier generale della Dark Religious, entrare a far parte del gruppo di Esorcisti e conquistarmi la loro fiducia in modo tale da poter tenere d'occhio Allen Walker, il quale in caso di estrema necessità avrei dovuto eliminare, e Yu Kanda ritenuto, anche lui, un soggetto pericoloso. Una volta portato a termine il mio compito di accompagnatrice del papa mi diressi in una zona isolata e spiccai il volo.

 

NEL FRATTEMPO
QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS

Due giovani esorcisti stavano tranquillamente passeggiando per i corridoi.
Ho sentito da mio fratello che presto giungerà dalla Santa Sede un nuovo esorcista- cominciò Linalee.
Davvero? Chissà com'è... speriamo che non sia come Bakanda...- disse Allen tra il curioso e l'irritato a causa del pensiero su Kanda.
Eheheh...- rise nervosamente Linalee, con un'enorme gocciolone sulla testa, poi continuò- sono curiosa anche io in verità... non so molto riguardo questa nuova esorcista... so soltanto che viene chiamata "Angelo della morte” e che è forte quanto un generale... ma non so quanto possa essere vera quest'ultima affermazione...- concluse dubbiosa.

 

INGHILTERRA
QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS
TRAMONTO

Una delle cose migliori dell'essere me è la possibilità di volare grazie alle ali che riesco a far uscire dalla schiena.
Le mie ali non hanno le piume, non sono come quelle di un angelo, bensì hanno le squame e sono taglienti quanto belle, sotto i raggi del sole provocano dei bellissimi giochi di luce, sono molto orgogliosa di esse.
Era il tramonto quando avvistai il quartier generale e decisi quindi di atterrare poco distante dal portone.
Atterrata e riposizionate le ali al loro posto, mi sistemai i capelli bianchi e la divisa.
Indossavo dei semplici pantaloncini con una cintura, degli stivali con un po' di tacco, una canottiera e una felpa con il cappuccio, il tutto bianco.
Mi diressi verso il portone e uno strano essere, o macchina, si mise a scrutarmi, gracchiando parole a me non comprensibili. L'unica cosa di cui fossi certa era quella di aver sentito pronunciare la parola akuma.
Dopo poco l'inizio di quel frastuono, un ombra balzò su di me, con quella che pareva essere una spada, e iniziò ad attaccarmi.
Continuai a evitare i suoi affondi, senza prestare molta attenzione, infastidita dal rumore provocato dal custode.
Mi potresti spiegare il motivo per il quale stai tentando di uccidermi?- chiesi stanca di quell'assurda situazione.
Che cosa sei?- chiese a sua volta il giovane irritato dal fatto che evitassi i suoi attacchi senza difficoltà.
Un akuma...-dissi con tono sarcastico e continuai- secondo te? Sono un'esorcista!-
CUSTODE!!!!- urlò l'esorcista.
No! cioè... come faccio a saperlo! L'unico modo per capirlo sarebbe guardare dentro! Ma se non posso che ci posso fare? Se fosse un akuma che facciamo?- disse il custode continuando a frignare.
Sono un'esorcista! Tsk... cosa ci vuole a capirlo!- affermai, iniziando ad irritarmi-“uff... cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Odio irritarmi...”- pensai.
Bhè...non importa...per scoprirlo basta vedere cosa hai dentro...-iniziò con tono cupo il giovane-TI FARO' A PEZZI CON MUGEN!- terminò urlando.
Ormai spazientita, fermai il fendente del ragazzo, gli presi la spada e lo buttai a terra.

 

La scena che si presentò davanti agli esorcisti, che erano corsi per evitare che Kanda commettesse l'omicidio di una loro nuova alleata, era comica:
Kanda era steso, a pancia in giù, e si dimenava cercando di liberarsi mentre Kristal era seduta, tranquillamente, su di lui mentre esaminava con attenzione Mugen.
Gli esorcisti rimasero piuttosto interdetti da quella scena, il primo che si riprese fu Allen che scoppiò a ridere.
Ahahahah! Bakanda sei stato sconfitto da una ragazza!- canzonò il moro, ancora steso a terra, tenendosi la pancia dalle risate.
MALEDETTO MOYASHI! APPENA MI ALZO TI UCCIDO!- urlò contro il ragazzo, per poi rivolgersi a me- E TU LEVATI! UCCIDERO' ANCHE TE- disse sempre più irritato.
Nooooo... sei comodo... credo che non mi alzerò- dissi con aria annoiata, stanca di giocare con Mugen, e continuai- e poi sono sicura che se mi alzassi ricominceresti ad attaccarmi come prima-
BASTARDA!!!- mi urlò contro Kanda.
Gli altri osservavano quella scena con degli enormi goccioloni sulla testa.


Quando la situazione tornò alla normalità, iniziò il giro delle presentazioni.
La prima a presentarsi fu una giovane ragazza con lunghi capelli neri, raccolti in due codini, che si fece avanti con un sorriso cordiale e gentile sul volto, dai tratti ancora un po' infantili.
Benvenuta. Io sono Linalee Lee.- mi disse guardandomi con i grandi e innocenti occhi viola.
Kristal Auros Zoldick- risposi semplicemente io, evitando il contatto visivo.
Io sono Komui Lee- si presentò il fratello della ragazza e mi chiese- Perchè non tiri su la testa e mi guardi negli occhi?-
preferisco di no- risposi.
Suvvia, non sai che è da maleducati?- mi chiese ancora nella speranza di guardarmi negli occhi.
Infatti, è per il suo bene!- esclamai, iniziando a irritarmi- “due volte in un giorno... se continua così prima o poi ucciderò qualcuno... e la missione andrà a farsi benedire”-
Dai, perchè non ti fa vedere in viso?- mi incoraggiò Lenalee.
Tsk... secondo me è troppo brutta- sbuffò Kanda.
Va bene... l'hai voluta tu! Ma non sai a cosa vai incontro...- sussurrai.
Alzai la testa e lo guardai negli occhi freddamente. In pochi secondi gli fu chiaro perchè dimostravo tanta reticenza.
Brava Kristal, adesso fatti vedere anche da me!- approvò Komui, che non si era accorto di niente.
Seppur riluttante, alzai gli occhi verso il supervisore, che abbassò lentamente la testa.
Fin quando avremo modo di godere della presenza di Krystal, sarà meglio che non la tormentiate affinchè alzi il viso. Comunicatelo anche agli altri.- annunciò Komui.
Okay.-rispose Linalee, un po' dispiaciuta per quel fatto.
”chissà perchè hanno avuto quelle reazioni”- si domandò, invece, Allen.
Bene...adesso continuiamo con le presentazioni- disse allegro Komui- chi è il prossimo?- domandò guardando Allen e Kanda.
Allen, risvegliatosi dai suoi pensieri, decise di presentarsi per primo.
Io sono Allen Walker, piacere di conoscerti- si presentò con un timido sorriso.
Tutti guardavano Kanda, nell'attesa che si presentasse.
Tsk... Yu Kanda...- borbottò quest'ultimo, sotto la pressione di tutti quegli sguardi.

 

Quando il giro delle presentazioni fu terminato, mi diressi con Komui nel suo ufficio.
Il suo ufficio era immerso nel caos primordiale, vari fogli erano sparsi sul pavimento, rendendo impossibile il passaggio senza calpestarli, e della scrivania non vi era più traccia, talmente era sommersa.
“dove diavolo sono finita...? davvero questo è il famoso ordine? Mi sembra solo un manicomio pieno di pazzi...”- pensai esasperata.
Intanto Komui si era andato a sedere su quella che sembrava essere la poltrona della sua scrivania e mi invitò a sedermi sulla sedia davanti.
Allora cara, mi hanno inviato il fascicolo che ti riguarda...- iniziò titubante il supervisore- la tua... è una situazione difficile... non si sono mai registrati casi simili al tuo... non sappiamo cosa sei... non ricordi da dove provieni, nonostante il tempo che è passato dal tuo ritrovo... la tua innocence è sconosciuta... molti esorcisti ti considerano una minaccia...lo sai questo, vero? - domandò cupo.
Supervisore... è da secoli che mi sento continuamente ripetere che sono un mostro e che dovrei essere eliminata... però, fino ad ora, mi sembra di aver sempre eseguito gli ordini del Vaticano, indipendentemente da cosa dovessi fare...quindi non credo che dovreste ritenermi una minaccia.-risposi sicura.
Capisco...è proprio per questo che sono preoccupato. Sono stato informato, anche, del motivo per cui sei qui- disse, tremendamente serio.
Lei è preoccupato che io uccida Allen Walker e Yu Kanda...giusto?- domandai.
Ovvio, loro fanno parte, come tutti gli esorcisti, di questa grande famiglia!- esclamò agitato.
Non si preoccupi... non è mia intenzione uccidere quei due ragazzi... farò tutto il possibile per salvarli.-dissi.
Grazie- mi sorrise riconoscente, ma subito dopo il suo sorriso si spense.-c'è un'altra cosa di cui devi essere informata... dovrai essere controllata da Hevraska...-
Capisco... facciamolo il prima possibile allora- dissi con tono privo di qualsiasi intonazione.

 

Komui mi accompagnò nei sotterranei in silenzio.
Quando arrivammo Hevraska mi avvolse e mi sollevò nel baratro per le analisi. Il suo tocco mi provocò delle terribili fitte e delle crepe iniziarono a propagarsi per tutto il corpo, cercai di non urlare ma tutti i miei tentativi erano vani.
Hevraska controllò il livello di sincronizzazione e appena terminò, mi posò a terra
La sincronizzazione... è oltre il 100%...-mormorò Hevraska- un risultato... superiore a quello dei generali...-


ANGOLO AUTRICE:
Lo so oggi non è domenica... però avevo voglia di pubblicare questo capitolo...
Comunque... spero che vi piaccia... si scoprono alcune cose sulla nostra cara Kristal... ma è solo la punta dell'iceberg... ci sono ancora tantissimi misteri che non aspettano altro che essere svelati!
Fatemi sapere se volete un'immagine di Kristal e gli altri personaggi.
Ringrazio tutti i futuri lettori che sosterranno la mia storia... un abbraccio e un grazie speciale alla prima lettrice della mia prima storia vany130402. Buone feste a tutti!!!!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** il mistero degli occhi ***



il mistero degli occhi

 

“Non temere il nostro incontro di domani.
Non ferire il tuo cuore.
Non chiedere scusa per quanto è successo ieri.”

 

QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS
SOTTERRANEI
23.30

 

Ero ancora a terra, in ginocchio, cercando di far rimarginare tutte le crepe che si erano formate durante le analisi quando Komui mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Sei stata bravissima- mi disse accennando un sorriso per farlo sparire subito dopo- mi dispiace che tu soffra in questo modo ogni volta che entri in contatto con l'innocence...-
Non importa... questo è il prezzo da pagare per avere una sincronizzazione tale...-risposi piatta.
Già...adesso vieni, andiamo a medicare le tue ferite-disse.
Non ce n'è bisogno, si rimargineranno da sole-affermai io.
Non mi va di lasciarti andare in giro con tutte quelle crepe- insistì lui.
ah... va bene, andiamo a medicare le ferite...-dissi con tono sconfitto.

 

CORTILE
MEZZANOTTE


Komui mi scortò in infermeria, in cui le infermiere mi fecero indossare un semplice vestito bianco, che arrivava poco sopra le ginocchia, e mi bendarono.
Dopo mezz'ora passata a sentire le proteste di Komui e delle infermiere riuscì a scappare, prendendo un mantello e indossandolo per coprire i capelli.
“uff... mi hanno riempita di bende, mi sento una mummia... perchè Komui ha insistito tanto per farmi bendare quando sa benissimo che le crepe sarebbero scomparse dopo poco?”- pensai mentre mi dirigevo in cortile- “non mi hanno nemmeno mostrato dove si trova la mia camera... bhè tanto non avrei dormito”-conclusi con aria afflitta.
Quando arrivai in cortile, mi sedetti sui gradini e iniziai a osservare le stelle e la luna.
“Metà luna... metà luminosa e metà oscura... proprio come me...”- i miei pensieri furono interrotti da un rumore.
Allen esci fuori, non ti farò a fette... mica sono Kanda Yu...-dissi senza distogliere lo sguardo dal cielo.
Ah! n-non vo-volevo disturbarti... mi dispiace!-si scusò chinandosi, rosso in viso.
Non fa niente...non hai fatto nulla per cui tu ti debba scusare-risposi e chiesi- non riesci a dormire?-.
Avevo fame quindi sono andato a fare uno spuntino...-mi rispose lui, grattandosi la testa con fare imbarazzato- e tu?- chiese subito dopo.
Non avevo sonno- risposi semplicemente.
Posso farti compagnia?- chiese, imbarazzato.
Annuì come segno di conferma.
A quel mio gesto, il giovane esorcista, si sedette di fianco a me.
Mmm... Zoldick-san... posso farti una domanda?-chiese ancora.
Chiamami per nome e togli quel -san... cosa vuoi sapere?-risposi.
Kristal...perchè non vuoi guardare le persone negli occhi?- chiese titubante.
Lo faccio per il bene di chiunque abbia la sfortuna di avermi affianco...-dissi.
Anche prima hai detto qualcosa del genere...ma non capisco il motivo...cos'hanno di così tanto spaventoso i tuoi occhi?-chiese perplesso.
I miei occhi non sono normali...mi permettono di vedere e fare cose che occhi umani non potrebbero mai fare...-dissi mentre abbassavo lo sguardo sul pavimento.
Vedere e fare cose che normalmente gli occhi umani non possono fare?-domandò l'albino con sempre più punti di domanda.
I miei occhi mi permettono di vedere le anime delle persone, leggere i loro pensieri, controllare le loro menti, guardare, modificare o eliminare i ricordi e molto altro... però insieme a queste mie capacità ho acquisito anche quella di spaventare a morte chiunque...- conclusi, con un tono amaro.
È la tua innocence che ti permette di fare tutte queste cose?- mi chiese, stupito, Allen.
In un certo senso.-risposi.
Ci furono degli attimi di silenzio dopo la mia risposta.
“mi dispiace...lei si fa carico di questo grosso peso da sola... ha deciso per il bene degli altri di tenere la testa china, di non alzare mai lo sguardo... vorrei poter far qualcosa per lei...”- pensò Allen tristemente, dopo poco ebbe un'illuminazione.
Kristal guardami negli occhi- disse con tono deciso l'albino.
Per caso quello che ho detto fin'ora ti è entrato da un orecchio e uscito dall'altro?- chiesi, leggermente perplessa, continuando a tenere lo sguardo ancorato al pavimento.
No, ti ho ascoltata, ma è proprio per questo che voglio che tu mi guardi negli occhi.- rispose Allen sicuro.
Alzai lo sguardo su di lui, sorpresa dalla sua risposta sicura, e incrociai il suo.
Hai dei bellissimi occhi, non fanno paura.-disse Allen sorridendo, continuando a guardarmi negli occhi.
Sei strano...-dissi, distogliendo gli occhi e stringendomi le ginocchia al petto.
C-cosa? Perchè?-chiese preoccupato.
Come puoi definire “belli” questi miei occhi mostruosi...?-continuai, con tono leggermente rancoroso.
I tuoi occhi sono molto particolari ed è proprio per questo che li trovo belli.-disse gentilmente, continuando a sorridere.
Grazie-dissi, alzando lo sguardo e guardandolo negli occhi, senza mutare la mia inespressività.
Allen mi rispose ridacchiando, grattandosi la testa con la mano, imbarazzato.
Si sta facendo tardi-dissi alzandomi-credo che sia giunto il momento di andare a dormire per te.
Kristal quelle bende prima non le avevi... ti sei fatta male?-domandò Allen, preoccupato.
Komui mi ha costretta a farmi bendare dopo le analisi-risposi semplicemente.
Gli esperimenti di Komui...-sussurò Allen, ricordandosi le analisi che aveva fatto su di lui, poi continuò con tono più alto-stai bene? Vuoi che ti accompagni in camera tua?-.
Sto bene e poi Komui si è dimenticato di dirmi dov'è camera mia.-dissi.
Cosa? Non puoi rimanere qui fuori tutta la notte!- esclamò ancora più preoccupato.
“...mamma-chioccia... è veramente gentile come dicono i rapporti...tsk...che noia”- pensai, per poi dire, con tono annoiato- non ti preoccupare, non avrei comunque dormito-
Non posso lasciarti qui.-insistette ancora Allen.
“...perchè non può, semplicemente, andarsene... le persone insistenti mi danno fastidio...”-pensai infastidita-Non insistere. Preoccupati per te stesso prima di preoccuparti per gli altri. Tutta questa gentilezza mi da sui nervi-dissi, infine, con tono freddo e cupo, per chiudere il discorso, e iniziando ad avviarmi verso l'arena.
Buona notte...- sussurrò l'albino al nulla, domandandosi se avesse fatto qualcosa che avrebbe potuto offendermi.


ARENA
1.30


Scesi numerose rampe di scale, sino ad arrivare all’arena dove gli esorcisti di solito si allenavano.
In un angolo erano accatastate numerose tipologie di spade in legno. Decisi di togliermi le bende per evitare che m'intralciassero durante l'allenamento. Quando presi una katana in mano mi sembrò di tornare indietro nel tempo.

 

Flashback

Kri! Kri!- urlò un bambino, di 10 anni, mentre correva ad abbracciarmi.
Luka- dissi, mentre mi abbassavo per abbracciare il bambino.
Mi sei mancata tanto.-disse ancora Luka, abbracciandomi sempre più forte.
Forza, non fare così, sono stata via solo per 3 giorni.-risposi, sorridendo impercettibilmente.
Lo so... però nessuno voleva giocare con me! Mi sono sentito veramente solo! Quando non ci sei tu i sacerdoti mi dicono che non devo disturbare!- esclamò il bambino con il broncio.
Emisi uno sbuffo, Luka sapeva bene che quello era il mio modo di ridere, e gli diedi un buffetto sulla fronte.
Per farmi perdonare ti insegnerò a utilizzare la katana, che ne dici?-chiesi.
Davvero?!?-chiese Luka, con occhi luccicanti.
Annuì per confermare.
Evviva!-urlò il bambino, per poi prendermi per mano e correre verso la zona di allenamento.
Arrivati, Luka corse subito a prendere una katana.
Luka, quella katana è troppo grande per te.-dissi, piatta.
No! ce la posso fare! Guarda!-disse Luka fendendo l'aria per poi cadere, rovinosamente, a terra a causa dello sbilanciamento provocato dalla lunghezza della katana.
eh... vedi? Te lo avevo detto-dissi, con un leggero sorriso, mentre gli porgevo la mano per alzarsi.
Uff... va bene... avevi ragione te.-rispose imbronciato Luka.
Prova con questa.-gli suggerii, porgendo una katana più piccola al bambino.
ok- disse il bambino, serio.
Bene...Tienila con entrambe le mani. Lascia il mondo fuori, e va’ dove ti guida il filo.-gli dissi, seria.

Fine flashback

 

A quel ricordo sorrisi lievemente. Quando Luka, o il camerlengo, arrivò al vaticano aveva appena cinque anni, il papa lo affidò alle mie cure. La sua famiglia era appena stata sterminata da un gruppo di akuma, in cerca di un pezzo di innocence presente in quella zona. All'inizio volevano mandarlo in un orfanotrofio, ma scoprirono che era un compatibile e quindi decisero di prenderlo sotto la loro ala.
“sono passati già 20 anni... mi sembra soltanto ieri il nostro primo incontro...”- pensai con un po' di malinconia.
Scossi la testa per scacciare quei pensieri.
”tra un po' il sole dovrebbe sorgere... mi sono allenata abbastanza”- decisi di interrompere il mio allenamento e di dirigermi di nuovo in cortile per prendere una boccata d'aria fresca.


CORTILE
7.00


Feci appena in tempo ad arrivare in cortile che vidi Lenalee correre verso di me.
Kristal ti ho trovata finalmente...-disse con il fiatone- mio fratello ha una missione per te, ti aspetta nel suo ufficio.- concluse, riprendendo un po' di fiato.

 

STAZIONE
TRENO

 

Appena saliti sul treno, la croce presente sui nostri abiti ci fece da lascia passare.
Lessi svogliatamente il fascicolo riguardante la missione, poi lo gettai sul sedile e mi trincerai dietro al solito silenzio, guardando fuori dal finestrino, incurante delle chiacchiere degli altri esorcisti.
“tsk...che scocciatura...una missione con altri esorcisti...mi sarei potuta occupare di questa missione da sola...”-pensai nervosa-”a meno che...Komui non mi voglia mettere alla prova...non mi ha mandata con due esorcisti qualsiasi, bensì con i due obbiettivi della mia missione...vuole verificare se quello che ho detto è vero...questo mi irrita ancora di più”-
Cercai di scacciare quel nervosismo pensando ai possibili akuma presenti-”se riusciranno a scacciare questa tensione sarò felice di eliminarli tutti...”-mi resi conto del mio pensiero-”felice... come se io potessi veramente provare quell'emozione...-scacciai quest'ultimo pensiero e repressi uno sbuffo.
Kristal-san, non avete una bella cera. Non avete riposato bene questa notte? O, forse, volete mangiare qualcosa?- Toma, il finder, mi porse un pezzo di pane, ma scossi la testa in segno di diniego e tornai a guardare fuori il paesaggio ormai reso netto dai raggi del sole.
Sto bene...grazie.-mormorai, sospirando-”sarebbe inutile essere sgarbate con questo poveretto...probabilmente non sa cosa andrà contro, o forse non ha più niente da perdere...magari pensa che tutte queste battaglie siano giuste e che gli esorcisti siano eroi...tutte cazzate...gli esseri umani non uccidono altri esseri umani, i mostri lo fanno...gli esorcisti sono mostri...la chiesa è un mostro...la guerra è un mostro...anche io...sono un mostro...”-scacciai, per l'ennesima volta, i miei pensieri, macabri.
Kristal...forse dovresti mangiare qualcosa e poi riposare un po'...-il tono gentile e preoccupato di Allen mi fece irritare ancora di più.
Ho detto che sto bene...lasciami in pace...-sibilai, guardandolo negli occhi, freddamente.
Dopo la mia risposta sentì gli sguardi risentiti dell'albino e del finder, e quello leggermente sorpreso del giapponese.
“almeno c'è qualcuno che non si scandalizza per il mio modo di fare... questo non significa che me lo farò amico...sono qui per portare a termine la missione che segnerà l'esito finale del conflitto...non per farmi degli amici...se tutto andrà per il verso giusto la fine del conflitto e la mia combaceranno...a quanto pare oggi non riesco proprio a fare pensieri migliori...che scocciatura”-pensai scuotendo la testa e sbuffando, ormai rassegnata a quei miei pensieri.

 

ANGOLO AUTRICE:
Ed eccomi di nuovo qui! E ancora...oggi non è domenica... non sarei riuscita a pubblicare puntualmente, quindi ho deciso di pubblicare in anticipo.
Non ho molto da dire su questo capitolo in verità... si scoprono altri dettagli su Kristal, com'è il suo carattere e il suo pensiero su certi argomenti.
So che questi capitoli non sono entusiasmanti, ma mi servivano per presentare la nostra nuova esorcista... Cooooomunque, dal prossimo capitolo in poi le cose dovrebbero farsi più movimentate.
Spero che non ci siano troppi errori grammaticali e che sia tutto comprensibile.
Ho iniziato a disegnare Zelgadis, il camerlengo, e Kristal quindi tra breve dovrebbero essere pronti.
Ringrazio tutti i lettori, presenti e futuri, che decideranno di seguire le sventure della nostra cara protagonista e dei suoi compagni.
Anche questa volta mando un bacio e un abbraccio speciali a vany130402 che continua a seguire questa mia storia.
A presto,
Shikyo.

 

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Capitolo 4
*** la prima missione ***


La prima missione


“Vuoi trovare… Il vero te stesso?
Vuoi trovare perdono… Per la tua incapacità?
Vuoi capire… Un’altra me stessa?”
 

TRENO

Il progressivo rallentare del treno e la coscienza di essere arrivati mi riscossero del tutto dai miei pensieri.
Scendemmo dal treno e ci trovammo in una stazione deserta, spazzata da una brezza gelata.
Mi avviai, passivamente, dietro agli altri, calcando per bene il cappuccio in testa.
Ad un tratto, la radio sulle spalle di Toma diede segni di vita: gli altri finder erano stati attaccati da un akuma, la comunicazione si interruppe all'improvviso. Arrivammo il più velocemente possibile all’entrata della città: una porta arcuata, divelta e incastonata in un cerchio di mura distrutto qua e là.
Muoviamoci.-dissi all'improvviso, precedendo gli altri e attraversando l'arco di prietra.
Arrivammo sul luogo e assistemmo alla scena da un'altura: i finder erano assediati da un akuma, che io conoscevo molto bene.
Un livello due-mormorai. Gli altri mi guardarono, stupiti, ma continuai senza fare una piega-hanno un ego, e sono decisamente più potenti dei livello uno.-terminai la spiegazione in modo annoiato, per poi continuare con tono glaciale-state attenti a non farvi ammazzare, perchè io non vi aiuterò. Non sono qui per farvi da balia.-conclusi.
Questo vale per te, novellina.-sibilò Kanda.
Feci un ringhio, inudibile ad orecchio umano, ma non cambiai l'espressione neutra che, di solito, ho in volto.
Avete un modo spiacevole di comunicare, voi due.-sbottò Allen, lanciandosi contro l'akuma.
Se ti è cara la vita, esorcista, non mi accomunare mai più ad uno di voi-sibilai all'albino, superandolo e attraversando la barriera.
“devo disattivare questa barriera e portare via quella roba prima che quell'akuma si mangi Allen... tsk... maledetto Komui che mi ha mandata in missione con quel ragazzino troppo ingenuo...quando la missione sarà finita mi vendicherò...odio le missioni di gruppo ed odio fare la balia...”-pensai, infastidita, mentre un boato suggeriva l'inizio della battaglia.
Quando finalmente riuscì a demolire la barriera, mi trovai davanti una ragazza con lunghi capelli biondi che fuoriuscivano da una fasciatura che le copriva metà testa e che arrivava quasi agli occhi, metallici.
Dietro di lei si trovava un uomo deforme, avvolto in un mantello logoro.
“loro hanno l'innocence”-pensai, sicura.
-Forza, consegnatecela- Kanda apparve di fianco a me.
-Aspettate- balbettò l’uomo –io sono vecchio, non mi rimane molto da vivere. Lasciateci insieme fino alla fine, poi potrete prendervela-supplicò.
-Non possiamo. Non abbiamo tempo- mormorai fissando il vuoto.-”perchè questa scena mi provoca questa sensazione...?”-mi domandai, una vecchia missione mi tornò in mente.

Flashback

La prego...-mi supplicò, un vecchio uomo, mentre abbracciava un bambino, che piangeva-non lo porti via, è solo un bambino... io sono anziano, non mi resta molto da vivere, fatelo rimanere con me fino alla mia morte, poi lui sarà abbastanza grande e potrà venire con lei.- terminò, il vecchio.
Non posso. Questo bambino è un compatibile se rimarrà in questo villaggio gli akuma lo troveranno e lo uccideranno se, invece, verrà con me, per il momento, avrà salva la vita.- dissi, freddamente.
La prego... la supplico...non lo porti via.-continuò il vecchio, piangendo.
Mi dispiace...non sempre si ha una scelta-conclusi, con tono malinconico, appoggiando una mano sulla sua spalla.

Fine flashback

Improvvisamente il pavimento sotto di noi cedette con uno schianto, facendoci precipitare sempre più a fondo.
L'atterraggio non fu un granchè, anche perchè Kanda mi utilizzò come materasso.
Spostati.-ringhiai, scansando malamente il giapponese.
Dove sono finiti quei due?-chiese Kanda, alzandosi in piedi.
Sono scappati.-dissi, in modo scocciato, provando ad alzarmi e ricadendo subito dopo.-”cosa? Perchè sono caduta?”-mi domandai, perplessa.
Che cosa ti prende?!-mi chiese Kanda con un ringhio.
Abbassai lo sguardo e notai che mi usciva un osso dal polpaccio.
Kanda seguì il mio sguardo e rimase stupito, non dalla ferita in sé ma dal sangue che sgorgava da essa, bianco con sfumature azzurre/blu, e dall'osso, azzurro/verdognolo, che sembrava fatto di innocence.
So che è strano...ma non c'è bisogno di fare quella faccia.-sbuffai io.
Tsk...-ringhiò lui, per poi continuare con tono sarcastico-quindi chi doveva fare da balia a chi?-.
Io a voi-dissi, tranquillamente.
TU SEI QUELLA CHE SI E' FERITA AD UNA GAMBA!!!-sbottò Kanda.
Ah...è solo una frattura scomposta...se sei facilmente impressionabile ti consiglio di non guardare-conclusi, sempre con lo stesso tono, prendendomi la caviglia e tirando per far rientrare l'osso, senza battere ciglio.
Sistemata la gamba, mi alzai sotto lo sguardo allibito del giapponese.
Avanti, sbrighiamoci.-dissi, iniziando ad incamminarmi, mentre la ferita si rimarginava.
“non si è accorta subito della ferita e ha rimesso l'osso dentro senza batter ciglio...quindi non prova dolore, la ferita si è rimarginata subito dopo che ha sistemato l'osso, i suoi occhi riescono a spaventare chiunque, il suo sangue è bianco, le sue ossa sembrano fatte di innocence, ha le corna e una coda...che cos'è lei? Non mi fido...”-pensò, sospettoso, Kanda, incamminandosi anche lui.

Dopo poco, davanti a noi spuntò Toma.
Per fortuna! Credevo di avervi perduti!-esclamò sollevato, per poi continuare, perplesso-dov'è Walker-san?-.
L'ultima volta che l'ho visto, quell'idiota, si stava facendo ammazzare dall'akuma.-sbuffai, irritata- perlomeno lo terrà occupato finchè non troveremo quella stupida bambola e la elimineremo.-conclusi, ricominciando a camminare.
Dopo un po' avverti il mio petto bruciare e mi dovetti fermare.
“cosa sta succedendo? Perchè i miei poteri fremono? Questo succede soltanto quando un'akuma è molto vicino, ma qui ci siamo solo io, Kanda e...”-pensai, per poi gridare- Kanda, spostati, quello è l'akuma!-ma fui troppo lenta.
L'akuma si trasformò e colpì Kanda, facendogli sfondare una serie parete.
Hey akuma! Vedi di raffreddare i tuoi spiriti!- ringhiai, congelando tutto e intrappolandolo nel ghiaccio.
Kanda, nel frattempo, non dava segni di vita.
Adesso, riposa per un po'- sibilai, girandomi verso il moro.-”respira...grazie al cielo...non avrei sopportato la ramanzina di Komui se avessi lasciato morire uno dei “preziosi soldati” dell'ordine”-.
Il ghiaccio, che intrappolava l'akuma, si ruppe, provocando un'enorme nuvola di condensa.
Poveretto,starai congelando...ma non ti preoccupare...adesso ti riscaldo io!-ringhiai, circondando la mano di fiamme azzurre.
Kristal, ferma, sono Allen!- esclamò, l'albino.
Mi fermai, la mano a pochi millimetri dal braccio di Allen, posto davanti al viso per proteggersi.
“il suo braccio...è il sinistro...non è l'akuma...com'è possibile?”- mi domandai, perplessa.
-Quel bastardo si è sostituito a Toma, poi mi ha messo addosso la sua pelle ed è fuggito- ringhiò l’albino.
“come ho fatto a non accorgermene?”-mi chiesi-non me n'ero accorta...forse ero troppo preoccupata a fare da balia a quello lì...mi dispiace-dissi, ancora perplessa da quella mia disattenzione.
Non fa niente. Adesso dobbiamo trovare l'innocence.-disse.
Tu prendi Toma, io prendo questo qui.-dissi, caricandomi in spalla Kanda.
Camminammo in silenzio per diversi minuti ed io mi persi nelle mie riflessioni.
“perchè questi ragazzi sono disposti a perder la vita pur di trovare l'innocence? Che cosa li spinge a tanto? Io non riesco a comprendere...servo la chiesa da secoli, ma non ho ragioni nobili come la compassione. Che sia questo loro Dio a farli combattere? Dio non esiste...se esistesse non avrebbe permesso tutto ciò...”-mi continuai a domandare, senza arrivare ad alcuna risposta che mi soddisfacesse.
Stai bene?-mi risvegliò la voce di Allen.
Solo allora mi resi conto di star zoppicando.
Abbiamo fatto una bella caduta prima, ma niente di grave.-dissi, sbuffando.
Dovremmo fermarci per contr...-iniziò preoccupato l'albino, ma io lo interruppi guardandolo freddamente.
Ti ho già detto di preoccuparti per te, non per me.-sibilai, sistemando meglio il moro sulle mie spalle- non ho bisogno di aiuto, soprattutto di quello di un'esorcista. L'unica cosa che voglio è trovare quella maledetta bambola, distruggerla, prendere l'innocence e fare fuori il vecchio. Tanto non gli rimane molto da vivere...-dissi freddamente.
“perchè si comporta in questo modo? L'altra notte non era così...mi sembra di parlare con Kanda...non la sopporto!”-pensò Allen.
Sbucammo in un'enorme sala, al cui centro vi erano il vecchio e la bambola.
Feci cadere Kanda senza troppi problemi e mi diressi verso la bambola.
Mi sono stancata di giocare ad acchiapparèlla con voi...prenderò l'innocence, a costo di uccidervi-dissi annoiata, con le mani in tasca.
La bambola si alzò, prese una colonna e me la lanciò addosso.
Rimasi immobile, tirai fuori una mano dalla tasca, la sollevai e la colonna si fermo a mezz'aria, quando chiusi la mano a pugno la colonna si polverizzò.
Se non vuoi fare la stessa fine, consegnami l'innocence.-dissi, freddamente.-”voglio andare via...mi disprezzo per tutta la sofferenza che sto causando...ma nessuno ha mai pensato alla sofferenza che hanno causato a me...la vita è crudele, non è mai completamente in mano a chi la possiede...”- scossi la testa, non capendo da dove derivasse quell'ultimo pensiero.
Allen mi sorpassò, fulminandomi con lo sguardo-aspettiamo-Non è necessario prenderla subito- mi disse.
Magari vuoi, pure, offrire loro una tazza di tè?-chiesi con sarcasmo, tornai seria e lo guardai negli occhi, freddamente-ti sei, forse, dimenticato che abbiamo un livello due alle calcagna?-.
Non voglio vedere una cosa del genere!-esclamò, deciso, l'albino senza muoversi.
Gli esorcisti sono distruttori, non salvatori.-dissi, senza cambiare tono.
Anche se siamo distruttori, io voglio essere un distruttore che salva la gente.-continuò, il ragazzo, senza spostarsi.
Da dietro il mio collo spuntò Mugen, puntata contro Allen.
Spostati o ammazzerò anche te!-ringhiò Kanda, reggendosi a malapena in piedi.
Fallo! Mi sacrificherò per loro!-disse Allen, guardandoci negli occhi.
Aspetteremo finchè il vecchio tira le cuoia-dissi stanca di quell'inutile discussione, scuotendo le spalle e sedendomi a terra.
Kanda mi guardò con fare interrogativo.
Yu Kanda ti consiglio di riposarti finchè puoi, tra poco ci sarà da divertirsi-mormorai sarcastica.
Il vecchio, dopo poco, si trasformò nell'akuma.
Freeeegaaati, esorcisti!-cantilenò, per poi colpire Kanda e mandandolo, di nuovo, contro una parete.
Kanda, è la seconda volta che vieni fatto fesso dall'akuma, vedi che sono io a fare la balia?- csntilenai, avvicinandomi a lui.
Tsk...muori!...preoccupati che quel moyashi non si faccia ammazzare-rispose, acciaccato.
Che tenero...non pensavo che tu ci tenessi così tanto ad Allen.-continuai, punzecchiandolo.
Non mi sto preoccupando per lui...sono io che lo ammazzerò...-ringhiò, cercando di alzarsi.
Mi sembrava strano...-risposi sarcastica- tu, cerca di riprenderti, io vado a controllare che quell'idiota non si faccia ammazzare...-dissi, tornando seria.

Schizzai verso la battaglia, dove Allen stava bombardando l’akuma, il quale avanzava verso di lui con l'intenzione di ucciderlo.
Quell'idiota, si farà ammazzare in questo modo.-sbuffai, scattando.
Mi parai davanti ad Allen poco prima che l'akuma lo raggiungesse e mi feci trapassare il petto al suo posto.
Esooorcistaaa, colpita!-cantilenò, ancora, l'akuma mentre muoveva il braccio per farmi soffrire di più.
Kristal...-mormorò Allen, scioccato.
Allen...smettila di fare il mancato suicida! Sparare in questo modo non servirà a niente...-dissi, leggermente irritata, ma senza mostrare alcun segno di sofferenza.
Dopo poco, l'akuma mi scagliò contro una parete, che sfondai, e le macerie mi caddero addosso.
KRISTAL!!-urlò Allen, iniziando a correre nel punto in cui ero stata lanciata, ma venne fermato da Kanda, ancora barcollante.
Moyashi, tieni occupato l'akuma, io vado a prendere quella là.-ordinò Kanda, dirigendosi verso di me.

Oi! non mi sembra il momento adatto per farsi un pisolino!-mi disse, sarcastico, quando fu abbastanza vicino alle macerie.
Vaffanculo!-dissi, sotto a tutta quella roba-sei venuto qui solo per sfottermi o per aiutarmi?-chiesi nel tentativo di liberarmi.
Non so...la prima opzione mi alletta...-continuò, il giapponese.
Bastardo!-gli urlai, finalmente libera-”prima o poi lo affetto io con la sua adorata Mugen”-pensai digrignando i denti.
Mentre il nostro botta e risposta proseguiva, Allen continuava ad attaccare l'akuma, cercando di guadagnare tempo, aspettando Kanda.
“Quanto ci sta mettendo...?”-pensò, l'albino, continuando ad attaccare, prima di girarsi e guardare la direzione in cui si era diretto Kanda-”Kristal! Sta bene...per fortuna...”-poi ci urlò- HEY PICCIONCINI! SE NON VI DISPIACE, AVREI BISOGNO DI UNA MANO!-.
...Kanda...secondo te...dobbiamo andare ad aiutarlo?-domandai al moro, sarcastica.
No...io direi di andare ad aiutare l'akuma!-ringhiò, in risposta.
...E se invece li eliminassimo tutti e due? L'akuma ha rovinato la mia felpa-dissi, con lo stesso tono.
Mi sembra un'ottima idea-rispose con un ghigno.
Eh...credo che ci dovremo accontentare dell'akuma...se no chi lo sente Komui?-dissi prima di tornare seria- fai allontanare Allen dall'akuma, al resto ci penso io-.
La ferita non si è rimarginata, sicura di riuscire a farcela da sola?-domandò, secco, Kanda.
Si, non muoio per così poco...-dissi, tranquillamente.
Kanda sbuffò come segno affermativo e scattò verso l'albino.

Moyashi, dobbiamo allontanarci- disse secco, una volta vicino al ragazzo.
Allontanarci? Perchè?-domandò perplesso mentre evitava gli attacchi del nemico.
Zoldick sta per attaccare.-rispose semplicemente.
E allora?-domandò, ancora, non capendo.
Kanda non rispose e iniziò ad allontanarsi, seguito a ruota da un perplesso Allen.
L'akuma si lanciò al loro inseguimento ma io mi parai difronte a lui.
Felice di rivedermi?-domandai, sarcastica.
L'akuma si lanciò contro di me, ma io evitai tutti i suoi attacchi senza troppi problemi.
Ma come...? pensavo che ormai avessimo superato questa fase...-dissi, falsamente triste, bloccando un suo braccio e strappandoglielo, il sangue mi schizzò addosso.

Intanto, da lontano, due giovani esorcisti stavano fissando la scena.
Ma cosa sta facendo? Non lo sa che il loro sangue è tossico?-domandò preoccupato Allen.
Tsk...lasciala fare.-sbuffò Kanda, seduto, mentre cercava di riprendersi.
Mi sembra che vuoi due siate piuttosto compatibili...-disse l'albino, tentando di infastidirlo.
Compatibili? Tsk...-rispose il moro.
Riesce a tenerti testa... e siete sulla stessa linea d'onda...-tentò, ancora, Allen.
Moyashi...appena questa storia sarà finita ti faccio a fette!-ringhiò Kanda.

La battaglia proseguiva ed io continuai a giocare con l'akuma, come fa il gatto con il topo.
Mi sono stancata di giocare...-dissi dopo un po', stufa- è il momento di farla finita-conclusi, tagliando l'akuma a metà con gli artigli.
Allen raccolse il cuore della bambola e me lo porse.
Fanne ciò che vuoi...-mormorai, avvicinandomi a Kanda, che era rimasto seduto in disparte.
Avanti, dobbiamo andare a farci curare...non protestare, altrimenti ti lascio qui...-dissi, sfinita, mentre prendevo un braccio del moro per aiutarlo.
”è colpa sua e della sua gentilezza suicida se siamo conciati in questo modo...”-pensai, allontanandomi, senza degnare di uno sguardo l'albino.


TRE GIORNI DOPO

Voi siete pazienti gravissimi, guaribili in non meno di cinque mesi- protestò il dottore.
Non tutti hanno tutto quel tempo- dissi, guardandolo freddamente, mentre mi incamminavo dietro Kanda.
Zoldick...che cosa sei?- mi chiese, tutto d'un tratto, Kanda.
Potrei chiederti la stessa cosa, non credi, Yu Kanda?-gli domandai a mia volta.
Credo che, per il momento, potremmo farci gli affari propri.-rispose lui.
Yu Kanda- lo chiamai.
Solo Kanda.-sbottò lui.
Allora chiamami Kristal.-risposi tranquillamente.
Scosse le spalle e sbuffò.
Kanda- lo chiamai, ancora.
Cosa c'è?- sbottò, irritato, il moro.
Ti trovo interessante- dissi semplicemente, prima di allontanarmi, sotto lo sguardo stupito del moro.
“dovrebbero darmi un premio per essere riuscita a fare un discorso tranquillo con Kanda, anche se... non devo abbassare la guardia, mi sono esposta già troppo, soprattutto con lui...”-pensai, dirigendomi da Allen.

Che ci fa qua una paziente grave, guaribile in non meno di cinque mesi?-domandò Allen.
Noi ce ne andiamo, con o senza innocence. Ti puoi occupare di questa situazione da solo. Sono venuta a dirti solo questo- dissi, guardandolo negli occhi.
Allen mi guardò con sguardo sperduto, che si accentuò ancora di più quando il canto che proveniva dall'altra stanza cessò del tutto.
Il ragazzo andò a recuperare l'innocence e quando tornò il suo sguardo era talmente triste che decisi di non infierire ulteriormente ma, anzi, di consolarlo.
Allen...non sempre si ha una scelta- dissi, con voce malinconica, avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
Il ragazzo, dopo un attimo di sorpresa, rispose al mio abbraccio.
“Kristal non è cattiva quindi...”- pensò l'albino, mentre dai suoi occhi scendeva qualche lacrima.
Mi dispiace per le ferite...è colpa mia...-disse Allen, con voce rotta dal pianto.
Non ti preoccupare...sia io che Kanda stiamo bene...non è successo niente...-dissi, cercando di tranquillizzarlo-”non capisco...perchè...? perchè quando l'ho visto in questo stato...mi sono sentita...in dovere di consolarlo...? Di dover riportare il sorriso sul suo viso...?”- mi domandai, ma non trovai risposta a queste domande.
Dopo un po', quando Allen smise di piangere, sciolsi l'abbraccio, presi l'innocence e mi diressi verso la stazione, sotto lo sguardo, ancora, stupito dell'albino.



Ed ecco qui Kristal e Allen
 

ANGLO AUTRICE:
Heylàààààààà!!!! ormai ho perso completamente le speranze all'idea di pubblicare la domenica, quindi da ora in avanti aggiornerò una volta a settimana senza un giorno preciso.
Spero che apprezziate il mio disegno, mi sono impegnata molto per farlo; nel prossimo capitolo, invece, pubblicherò un disegno di Kristal.
In questo capitolo, come vi avevo già detto nello scorso, c'è un pò più di azione.
Spero che i combattimenti abbiano reso l'idea, non sono bravissima a descrivere questi momenti.
Ho deciso di alternare momenti più pesanti e momenti più buffi per non rendere il tutto troppo noioso o pesante, spero di esserci riuscita.
Le frasi scritte con questo carattere sono pensieri o frasi di Kristal ma allo stesso tempo non suoi. So che sarete confusi da questa cosa, ma andando avanti capirete cosa intendo.
Credo di aver detto tutto...Ringrazio tutti i lettori, presenti e futuri, che decideranno di seguire le sventure della nostra cara protagonista e dei suoi compagni.
Come sempre mando un bacio, un abbraccio e un grazie speciali a vany130402 che continua a seguire questa mia storia.
A presto,
Shikyo.

 

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Capitolo 5
*** I ricordi di Kristal ***


I ricordi di Kristal


“Ciò che vuoi vedere è la forma della notte.
Ciò che vuoi sentire è il rumore di passi smarriti.
Ciò che vuoi conoscere è il vero posto giusto per te.”

 

 

QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS

Arrivammo all'ordine, rischiammo di essere fatti fuori da un'invenzione finita male di Komui, mi dissero di abituarmi a questi avvenimenti, e mi feci dire dove si trovasse la mia camera.

CAMERA

Arrivata in camera, che era piuttosto distante dalle altre, mi misi a osservarla: c'era un letto, una scrivania con la sua sedia, una poltroncina davanti ad un tavolino e ad un divanetto, una libreria con vari libri e, davanti alla finestra, un pianoforte. Mi avvicinai ad esso e schiacciai un tasto-”ciao, amico mio, mi continuerai a fare compagnia durante le mie notti insonni?”-chiesi, come se mi potesse rispondere.
Dopo quella frase, mi cambiai e tirai fuori l'innocence, conscia che presto sarebbero venuti a chiamarmi per consegnarla.
“l'innocence porta solo sofferenza alle persone...chissà chi sarà il malcapitato di turno...”-pensai.
Quando mi resi conto del pensiero che avevo appena fatto, scossi la testa-”da dove vengono questi pensieri...? già durante la missione mi è capitato di dire o pensare frasi che non mi appartengono...forse... sto solo diventando paranoica....”-pensai, perplessa.
Dopo poco, sentii un leggero bussare, che mi risvegliò dai miei pensieri.
Aprì la porta e mi ritrovai davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere: Lenalee.
“dovevano mandare proprio lei a chiamarmi? Già questa missione ha messo a dura prova i miei nervi...non la sopporto...perchè sorride in una situazione del genere? Perchè si comporta con così tanta spensieratezza? Tsk...gli esorcisti, proprio come gli akuma, sono solo delle armi...pensano di essere stati scelti da Dio, quando la loro non è altro che una maledizione...”- scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri che non mi appartenevano, e le chiesi con voce piatta-sei qui per l'innocence?-.
Sì, mio fratello...-iniziò la ragazza, ma io la interruppi.
Dimmi solo dove si trova Komui- dissi annoiata- ci penserò da sola-.
Ti accompagno. Devi andare da Hevraska, ti serve il codice.- rispose, secca, Lenalee.
“a quanto pare la poca sopportazione è reciproca... speriamo di non finire mai in missione con lei, non sono sicura che in quel caso riuscirei a reggere bene come questa volta... potrebbe scapparci la morta...almeno “l'idiota” e “odio il mondo intero”, anche se minimamente, sono utili”-pensai infastidita.

SOTTERRANEI

Il percorso si svolse in un silenzio teso, io non ci feci più di tanto caso, ringraziando che Lenalee non avesse cominciato a parlare.
Oh! eccovi finalmente-disse gioviale, come se non dovesse sistemare i casini che la sua, inutile, invenzione aveva provocato.
Gli porsi l'innocence senza fiatare e mi girai per andarmene, ma fui bloccata da lui.
Aspetta un attimo-mi disse Komui- dobbiamo fare di nuovo i controlli-.
eh...che scocciatura...sono proprio necessari? Li ho già fatti il primo giorno...-chiesi, sperando in una risposta negativa.
Mi dispiace...dobbiamo controllare eventuali anomalie...-rispose, dispiaciuto.
Anomalie...?-chiesi, perplessa.
Kristal...ho saputo che hai utilizzato la Dark Matter...-mi disse, cercando di calmarmi.
Ti preoccupa che prenda il sopravvento? - chiesi gelida, sapendo già la risposta.
...-rimase in silenzio, a confermare quello che già sapevo.
Tu non ti fidi ancora di me! Nonostante io abbia salvato “il mancato suicida” e “il signorino odio il mondo”! Tu sai che loro sono i miei obbiettivi e sai anche che se li facessi fuori entrambi mi faciliterei di molto le cose!- sbottai, irata.
Non sono io quello che non si fida...-rispose, dispiaciuto, alle mie accuse- molti esorcisti, come ti ho già comunicato il primo giorno, ti ritengono un pericolo. Con queste analisi, riusciremo a placare, almeno in parte, le loro proteste sul tenerti qui-.
Kristal...sono solo delle analisi...non ti faranno male...- disse Lenalee, cercando di convincermi.
Va bene... farò l'analisi.-dissi, priva di qualsiasi espressione, stringendo i pugni.
Hevraska mi avvolse e mi sollevò sul baratro, mentre io iniziavo a percepire le solite fitte lancinanti e lo scricchiolio della mia pelle che si crepava.
Rilascia i poteri.-mi disse Komui.
Feci come mi era stato detto, dal mio corpo fuoriuscirono delle scintille ed io iniziai a gridare, mentre nella mia mente si insinuavano pensieri non miei-”è tutta colpa degli esorcisti...è solo colpa loro...sono dei mostri...assassini..”-.
Fermati! Non vedi che la stai facendo soffrire!-urlò Lenalee al fratello.
Mi dispiace...anche se soffre, devo continuare-disse Komui, stringendo i pugni.
Lasciami! Lasciami andare!-gridai.
Più ti agiti...più ti farà male.- disse Hevraska, cercando di calmarmi.
Vai al diavolo!-ringhiai.
Fermati! Ti prego...-disse Lenalee, con le lacrime agli occhi-sta soffrendo troppo!-.
Non posso.-disse, dispiaciuto, Komui.
Hevraska cercò di calcolare la mia sincronizzazione, ma non ce la fece.
Non capisco...non riesco... a calcolare il livello...è troppo alto...-disse, perplessa, appoggiandomi sul pavimento.
Lenalee corse ad aiutarmi, ma io la spinsi via.
Questo è il motivo per cui io disprezzo tanto voi esorcisti! Pur di arrivare al vostro scopo siete pronti a sacrificare migliaia di vite innocenti! Anche se io sono vostra alleata, continuate a dubitare di me solo perchè sono diversa! Vi odio... vi odio! VI ODIO! Vi disprezzo! Persino i Noah sono meno spregevoli di voi!!- urlai, in preda ad un'ira sconosciuta, non mia.-”che cosa sta succedendo? Perchè sto dicendo tutto questo? Perchè non riesco a fermarmi? Cos'è questo orribile sentimento che sento crescere dentro di me?”-pensai prima che tutto divenisse nero.

Komui corse da sua sorella.
Che cosa è successo?-chiese Lenalee, ancora scossa.
Kristal ha perso il controllo-mormorò Komui, stringendo i pugni.
Che cosa intendi dire?-chiese, ancora, la ragazza sempre più confusa.
Vedi...kristal non prova emozioni.-rispose, serio.
Non capisco...come può non provare emozioni?-disse, l'altra.
La gioia, la tristezza, l'amore, l'odio...sono tutte parole senza significato per lei...tutto questo a causa di alcuni esperimenti che gli esorcisti fecero su di lei. Lei non ha ricordi precedenti al giorno in cui si svegliò al vaticano... quindi non ricorda nemmeno quello che le fecero.- rispose.
Quale esperimento?- chiese, timorosa, Lenalee.
Un esperimento per creare l'arma finale...-iniziò a raccontare lui.
L'arma finale?-domandò, non capendo.
Sono documenti segreti, tenuti sottochiave dal Vaticano. L'unica cosa che so riguardo questo esperimento è che modificarono due giovani con la Dark Matter e l'Innocence, lei è l'unica sopravvissuta-concluse, cupo.
È terribile... ma prima...mi sembrava piena di odio verso noi esorcisti-domandò, stupita.
Fino ad ora non ha mai dato segni di miglioramento per quanto riguarda la sua memoria...ma adesso, stando a contatto con altri esorcisti, i suoi ricordi si stanno risvegliando, rendendola instabile. La persona che ha parlato prima...non è la Kristal che hai appena conosciuto... quella era la vera Kristal...-rispose.
Dobbiamo aiutarla! Sicuramente starà soffrendo!-esclamò, preoccupata.
Non puoi fare niente...soprattutto, se lei non te lo permette...a lei non interessa il suo passato, l'unica cosa a cui da importanza è il compimento della propria missione.-le disse, per scoraggiarla.
Ma non posso lasciarla così... lei deve ricordare!-disse, sempre più convinta.
Che cosa è successo...?-chiesi, ancora sdraiata per terra, dolorante e confusa.
Non ti preoccupare...non è successo niente-mi disse Komui, per poi dire a Lenalee- adesso, Lenalee,
accompagnala in camera, sarà stanca-.
ok...-disse Lenalee, ancora dubbiosa.

“che cosa ha in mente la chiesa? Kristal... a quanto pare i suoi ricordi stanno riaffiorando... è, veramente, sicuro permetterle di vivere?...non lo so, è come una bomba ad orologeria...speriamo, solo, che quando ricorderà il suo passato non decida di allearsi con il Conte...”-pensò, preoccupato, Komui.

CAMERA

Arrivammo in camera mia, che neanche me ne accorsi.
Lenalee si avvicinò al letto e mi ci fece sedere, mi tolse gli stivali e, prima che riuscissi a fermarla, mi tolse il cappuccio, che fino ad all'ora avevo tenuto ben calcato in testa.
Percepii diversi sentimenti contrastanti nella mora, mentre i miei candidi capelli scivolavano sulle spalle.
Comprensione, tristezza, negazione verso l'evidenza, pena...
Risistemai il cappuccio velocemente e mi sdraiai, stringendomi le ginocchia al petto.
Ti ringrazio...per quello che hai fatto-mormorai, stanca-adesso, vorrei rimanere sola...per favore-.
Sentì qualcosa di caldo e morbido coprirmi e la porta chiudersi, dopo quello mi addormentai.

PER I CORRIDOI

Lenalee vagava per i corridoi, persa nei suoi pensieri-”dev'essere orribile...non ricordare nulla del proprio passato...lei è sempre stata considerata un'arma...ora capisco perchè si comporta così freddamente...cosa avrei provato se fossi stata al suo posto? Cos'è la vita di Kristal? Forse prima amava... adesso, non prova più niente e basta...”-.
Persa com'era nei suoi pensieri, si scontrò con una persona.
Lenalee...scusami, non volevo.-disse Allen, aiutandola ad alzarsi.
Non ti preoccupare.-disse la ragazza, con un sorriso forzato, e poi chiese- com'è andata la missione?-.
L’albino sospirò –un incubo- si lamentò –fra Kanda e Kristal, credevo che mi avrebbero fatto fuori prima loro degli akuma-.
Lenalee ridacchiò –mi sembri tutto intero- Allen annuì pensieroso.
È strana, Kristal..-mormorò l'albino, sovrappensiero.
In che senso?-chiese, preoccupata, la ragazza.
Sembra che ci detesti tutti, eppure in missione mi ha aiutato, alla fine, ed ha aiutato anche Kanda- rimuginò lui.
Lei ci potrebbe odiare, ma questo non credo voglia dire che lascerebbe morire qualcuno- disse Lenalee –non mi sembra cattiva. Un po’ come Kanda- concluse, infine.
Chissà perchè si comporta in questo modo...-si domandò l'albino.
Magari quelli della chiesa sono così.-disse la ragazza, ridendo forzatamente.
Per me riguarda il suo passato...-continuò a rimuginare, l'albino.
Allen...non le chiedere niente riguardo il suo passato ok? Se mai ci vorrà raccontare qualcosa lo farà, ma non forzarla-disse, preoccupata, la mora.
Certo...ognuno ha il diritto di tenersi i propri segreti-disse, Allen, gentile.

CAMERA

Flashback confuso

Kristal, scappa!-gridò, un giovane, di cui non riuscivo a vedere il viso, mentre combatteva contro degli esorcisti.
Non posso abbandonarvi in questo modo!-dissi, disperata.
Sei te che vogliono gli esorcisti...scappa!-disse, il ragazzo, con la voce spezzata, mentre veniva trafitto da una spada.
Gridai qualcosa di incomprensibile, forse il suo nome, e corsi verso di lui, fermando la sua caduta.
Catturatela! Non uccidete il ragazzo! Ci servirà per gli esperimenti.-disse, un'esorcista, mentre venivo allontanata dal ragazzo e legata da delle catene, che mi fecero crepare la pelle.
NO!!! PRENDETE ME, MA NON TOCCATE LUI! VI PREGO!-urlai, disperata e in preda al dolore.
Mostro... non capisci in che situazione ti trovi...? siamo noi che diamo gli ordini...-disse, l'esorcista, con un ghigno, mentre alzava la pistola verso di me.
Mi sparò e tutto divenne nero.

Fine flashback

Mi svegliai di soprassalto, piangendo, e appoggiai una mano sul petto, se fossi stata “normale” lo avrei sentito muovere velocemente e avrei sentito i battiti del cuore sotto le mie dita, invece...io non sentivo niente.
“che cosa è stata quella visione...? e quel ragazzo...? che siano alcuni dei miei ricordi? Io non capisco... perchè solo ora...? gli esorcisti... è a causa del il mio passato che risvegliano in me sentimenti che credevo di non poter provare? Troppo domande e nessuna risposta...”-pensai, tenendomi la testa tra le mani.
“non posso permettere che il mio passato interferisca con la missione...non m'interessa...il passato è passato, che io lo conosca o meno non potrò mai cambiarlo...anche se...”-pensai, riacquistata la mia tipica calma e freddezza.
Guardai l'ora: dieci e mezzo.
“mi devo togliere quelle immagini dalla mente...andrò a farmi una doccia”-pensai, annoiata.
Mi diressi verso il bagno, aprì l'acqua della doccia, mi spogliai e mi misi sotto il getto.
“che l'acqua sia gelata o bollente...non avverto la differenza...bhè forse è l'unica cosa buona...non poter avvertire il dolore...”-pensai, sciacquandomi.
Uscì dalla doccia, mi asciugai e indossai una camicia, che mi arrivava a metà coscia, e mi buttai sul letto.
Guardai l'ora: mezzanotte.-”che scocciatura...non me la sento di suonare...ho bisogno di una boccata d'aria fresca, andrò a farmi un giro”-pensai, annoiata, per poi guardarmi-”uscirò così, non ho proprio voglia di cambiarmi di nuovo”-.

CORTILE
MEZZANOTTE

Arrivata in giardino, mi sedetti sui gradini.
Kristal!-si sentì chiamare.
Allen...ancora sveglio?-domadai-”non ho neanche le energie per essere scontrosa...”-.
Non riuscivo a dormire...-disse l'albino.
Ti va di farmi compagnia?-gli chiesi, ancora.
Allen, stupito, accettò e mi si sedette accanto.
Quanti anni hai?-mi domandò, all'improvviso.
Quanti anni pensi che abbia?-gli chiesi a mia volta.
Non è giusto! Non si risponde ad una domanda con una domanda-disse, con un finto broncio.
Se per questo non si chiede nemmeno l'età ad una ragazza-dissi, ridendo leggermente.
L'albino mi guardò, sorpreso, e arrossì.
Che cosa ti prende?-gli chiesi, non capendo la sua reazione.
La tua risata...-disse imbarazzato-mi piace...-.
Questa volta fui io a sorprendermi e rimasi in silenzio.
Come hai fatto a tagliare a metà quell'akuma senza armi?-mi chiese.
Semplice...ho usato la mia mano...-dissi, con fare ovvio.
La mano?-mi chiese, ancora, perplesso.
si...-risposi, mostrandogli la mano- vedi, le mie unghie sono affilate come rasoi... sono in grado di tagliare qualsiasi cosa, grazie ad esse-.
Incredibile...-mormorò, stupefatto, per poi chiedermi- di che tipo è la tua innocence? Ho visto che sei in grado di manipolare il fuoco e il ghiaccio, hai polverizzato quella colonna come se niente fosse e sei in grado di tagliare gli akuma con le tue unghie...-.
Mmm? La mia innocence? È simile a quella del tipo parassita...un giorno ti mostrerò tutte le mie capacità...-gli risposi.
mm..Kristal, vorrei farti un'altra domanda...che mi perseguita dalla missione...-incominciò, titubante, l'albino.
Ti stai chiedendo come faccio ad essere ancora viva dopo che l'akuma mi ha traforato il petto?-domandai, con tranquillità.
Ah! si... come fai a saperlo?-mi chiese.
I miei occhi...-risposi, per poi dire-io non potrei morire neanche se mi ammazzassero adesso...-.
In che senso?-mi chiese, non capendo questa mia ultima affermazione.
Calò il silenzio.
Sei stata maledetta anche tu?-mi domandò, dopo un po', cambiando discorso.
Maledetta?-gli chiesi a mia volta, non capendo.
L'albino indicò i suoi capelli candidi, identici ai miei, e po disse semplicemente-i miei sono così per la maledizione di mio padre-.
Perché ti ha maledetto?- domandai.
Allen sorrise, grattandosi la testa imbarazzato –dopo che è morto, l’ho trasformato in akuma. Lui mi ha maledetto, e allora la mia innocence si è attivata e… l’ho ucciso- la sua voce si ridusse ad un sussurro nelle ultime parole.
Lo guardai, incredula, e poi gli chiesi in un sussurro-Come fai a parlarne così? come fai a far sembrare che non ti sia successo niente? Come fai a continuare a sorridere in quel modo?-.
L’albino tossicchiò –è che… non voglio che altri si preoccupino per me, e non voglio rischiare di trasferire su chi mi sta vicino i miei stati d’animo peggiori- ridacchiò.
“non capisco... come fa a ridere? Non ha senso... perchè maschera i suoi sentimenti in questo modo?”-pensai, per poi mormorare- Se sei arrabbiato, grida. Se sei triste, piangi. Se sei felice, ridi. Se hai bisogno di aiuto, chiedilo. Se ti senti solo, guardati attorno, scoprirai che non lo sei. Se hai domande, ponile. Cerca le risposte. Non temere la verità. Prima o poi qualcuno risponderà. Rispetta le promesse che hai fatto, perdona i torti subiti, assumiti le tue responsabilità e ascolta sempre il tuo cuore. Questo distingue una persona, con un cuore che batte, da un mostro.- terminai, mettendogli una mano sul cuore.
Allen sembrò colpito dalle mie parole, mi prese la mano, che avevo appoggiato sul suo petto, e mi chiese serio, guardandomi negli occhi- e tu allora? Perchè sei sempre così fredda e distaccata?-.
Sorrisi, senza felicità, presi la sua mano libera e l'appoggiai sul mio cuore- perchè io...non ho più un cuore...-mi alzai e gli dissi, riassumendo il mio solito tono- quello che fate non è affar mio, se voi volete fare l'allegra combriccola di amiconi non ho nulla in contrario, ma non voglio essere coinvolta...io sono qui solo ed unicamente per la mia missione...-me ne andai.
Allen rimase ancora qualche istante nell'oscurità, guardandosi la mano che aveva appoggiato sul mio cuore-”non ho sentito niente...e la sua mano...era così fredda...”-e poi tornò in camera.

 

ed ecco qui la nostra Kristal

ANGLO AUTRICE:
Heylàààààààà!!!! son tornata!!!!!
Spero che apprezziate i miei disegni, mi sono impegnata molto per farli.
Con questo capitolo si inizia a fare un po' più di luce sul misterioso passato di Kristal, ma siamo ben lontani dalla verità.
Questa volta non ho molto da dire...Ringrazio tutti i lettori, presenti e futuri, che decideranno di seguire le sventure della nostra cara protagonista e dei suoi compagni.
Ci vediamo la prossima volta con "La regina di ghiaccio".
Un abbraccio,
Shikyo.

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Capitolo 6
*** La regina di ghiaccio ***


La regina di ghiaccio


“Ciò che sta tremando… è il tuo cuore.
Ciò che lo sta causando… è l’ombra dell’oscurità.
Ciò che ti raggela… è l’ingannatrice, che sono io.”
 

 

QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS
UFFICIO DI KOMUI
6.30

Che facce da funerali!- esclamò, vivace Komui.
Lo fulminai con lo sguardo, mentre Kanda sbuffò.
Ci vuoi dire perchè ci hai chiamati a quest'ora?-dissi, glacialmente.
Ho una missione per voi!-rispose, raggiante.
...davvero? Pensavo che ci avessi chiamato per offrirci del tè!-dissi, sarcastica.
Vedo che sei di buon umore stamattina-disse, senza cambiare tono.
...Komui...se vuoi morire giovane basta che tu me lo chieda, non serve fare tutta questa pagliacciata...-dissi, cupa.
Eheheh...no grazie...credo che per questa volta declinerò la tua gentilissima offerta-disse, con un'enorme gocciolone sulla testa.
Vogliamo parlare della missione?!!!-sbottò, Kanda, irritato.
AH! si giusto...- disse, mentre tirava fuori un fascicolo- dovrete andare a Leoben in Austria, dal resoconto che ci hanno fornito i cittadini, pare che sia tutto congelato. Non ci sono dubbi che si tratti di innocence. Pensiamo che il punto di origine di queste anomalie sia il castello presente in città-spiegò Komui.
Capisco...-dissi, leggendo, svogliatamente, il fascicolo e chiedendo, annoiata-a quando la partenza?-.
Appena siete pronti.-disse.
Perfetto.-dissi, alzandomi, per poi rivolgermi a Kanda- partiamo subito?-.
Prima la portiamo a termine, prima saremo liberi.-rispose secco.

STAZIONE
TRENO
7.00

Arrivati alla stazione, come al solito, la croce sui nostri vestiti ci fece da lascia passare.
Guarda te cosa mi tocca fare...-sbuffai.
Tsk... se non volevi venire in missione con me, te ne potevi stare alla Home- disse, irritato, Kanda.
Mi dispiace, ma sai com'è... non vorrei che ti facessi uccidere- risposi, sarcastica.
Quella, tra i due, che si farà ammazzare prima sei te!- rispose a tono.
Non potrei morire neanche se venissi ammazzata adesso...-dissi, tranquilla.
Vogliamo provare?-mi propose, sarcastico, puntandomi Mugen al collo.
Mi dispiace... per questa volta, declinerò la tua “gentilissima” offerta... quando deciderò di morire ti avvertirò- risposi, spostando Mugen con una mano.
Aspetterò quel giorno- rispose, sarcastico.
Comunque non mi riferivo a te prima...non sei tu la scocciatura...-dissi, calcandomi il cappuccio in testa.
Perchè ti ostini a tenere quel cappuccio in testa?- mi domandò, Kanda, osservando il mio gesto.
Da quando sei diventato così loquace? Sono io che tiro fuori il meglio di te?- chiesi, sarcastica, cercando di cambiare argomento.
Tsk...non cambiare discorso.-disse, irritato.
Lo faccio per nascondere i miei capelli-risposi sinceramente.
I tuoi capelli?-mi chiese, non capendo.
Annuì e mi tolsi il cappuccio.
Sei una maledetta?- chiese, Kanda, leggermente sorpreso.
Diciamo di si...la mia maledizione è la peggiore di tutte-dissi, appoggiandomi allo schienale e chiudendo gli occhi.
Sono solo capelli-sbuffò Kanda.
Stai cercando di consolarmi Kanda?-lo punzecchiai.
Come se mi preoccupassi di una tale scocciatrice-sbottò, irritato.
Grazie...-dissi solo per poi pensare-”forse ha ragione... in fondo...sono solo capelli...”-.
Dopo quella nostra chiacchierata, il viaggio proseguì in silenzio.

 

AUSTRIA
LEOBEN

Dopo una lunga camminata, arrivammo all'entrata della città.
eh...da come l'aveva descritta Komui non sembrava messa così male...-sbuffai, annoiata.
Davanti a noi, le strade del villaggio, uguali a quelle delle favole, erano completamente congelate.
Tsk...che scocciatura...-sbuffò a sua volta Kanda.
Ora capisco perchè ha deciso di mandarmi con te...senza i miei poteri sarebbe stata una missione suicida...- guardandolo-guarda ghiacciolo...sei a casa-dissi sarcastica.
Vai al diavolo! Pensa piuttosto a non congelare-sbottò.
Io non avverto né il freddo né il caldo...bhè, in verità, io non sento proprio niente.-dissi con tranquillità.
Tu sei fatta male-disse, sarcastico.
Eh già...sono un pezzo difettoso io.-risposi a tono.
Se abbiamo finito di punzecchiarci, abbiamo una missione da portare a termine.-disse, tornando serio.
Agli ordini capo-dissi, punzecchiandolo.
Non ti sopporto più!-sbottò, irritato.
ah...lo so che stai mentendo...tu mi adori...-continuai nel mio intento.
Ti adoro quanto si adora una spada conficcata nello stomaco-rispose, sarcastico.
La cosa più romantica che io abbia mai sentito.-dissi, con tono, fintamente, commosso.
Fottiti!-sbottò.
Non posso da sola.-risposi, tranquilla, per poi dire con voce maliziosa- mi aiuti tu?-.
Sorrisi interiormente quando assistetti ad una delle pochissime volte in cui l'auto-controllo di Kanda, che solitamente non lasciava passare nulla, fece intravedere l'imbarazzo per la frase, tanto che lui a quel punto proseguì a passo deciso.
Dove pensi di andare senza di me?-gli chiesi tranquilla.
Sbrigati! Voglio portare a termine questa missione il prima possibile!-sbottò.
Arrivo...-dissi.

Osservai le nuvolette di vapore uscire dalla bocca del giapponese per andare a levarsi verso l'alto. Come varcammo l'ingresso di Leoben il clima cambiò drasticamente.
Ci saranno almeno 10 gradi sotto lo zero se non di più...-dissi, tranquillamente.
Decidemmo di non perdere tempo a girovagare a caso, ma di dirigerci direttamente al castello.
Guardai una locanda e dissi- voglio controllare gli abitanti-.
Va bene-rispose Kanda.
Mi diressi verso il negozio e quando entrai rimasi stupita, i clienti congelati in pose festose e la cameriera che sorrideva cordialmente. La cosa che mi stupì di più fu il proprietario della locanda, per terra, a pezzi.
Allegro come posto-disse Kanda, poco lontano da me.
Già... a quanto pare sono stati congelati fin nelle ossa... se per sbaglio cadono o vengono urtati...”track”.-dissi, imitando il suono di un corpo che si rompe.
Meglio non toccare allora.-rispose il moro.
Inoltre, pare che il congelamento abbia colto tutti di sorpresa...probabilmente noi non ci siamo congelati grazie all'innocence ma...-iniziai.
Ma se rimarremo qui, faremo la stessa fine-concluse, Kanda, al mio posto.
Che gita romantica-dissi, sarcastica.

Dopo un'ora di salita, giungemmo finalmente davanti al castello, completamente avvolto da lastre di ghiaccio, taglienti.
Toccai una di quelle spine di ghiaccio, con il dito, ed immediatamente delle gocce di sangue, bianco, iniziarono a colare dal taglio.
Sono piuttosto taglienti- dissi annoiata, guardando il taglio guarire.
Basterà toglierli di mezzo-disse Kanda, iniziando ad estrarre Mugen.
Ci metteremmo troppo... a quanto pare tocca a me-dissi, seria.
Fai come ti pare-disse Kanda, mettendo a posto Mugen.
Ti consiglio di allontanarti-gli consigliai- rischieresti di scioglierti, ghiacciolo-continuai, sarcastica.
Tsk...sbrigati-disse, scocciato, allontanandosi.
Mi posizionai nel luogo migliore ed iniziai a soffiare, ma quello che usciva dalla mia bocca non era aria...era fuoco, fuoco blu.
Quando sciolsi tutto il ghiaccio e liberai il passaggio, smisi di soffiare e guardai Kanda.
Andiamo?-gli chiesi.
Tsk...manie di protagonismo...-disse, sarcastico, per poi avviarsi.
Sei geloso perchè ti ho rubato la scena?-chiesi, sarcastica, seguendolo.
Io? geloso di te? Ma non farmi ridere-mi punzecchiò.
Mi fermai all'improvviso, attenta, guardando un punto non precisato.
Che succede?- mi chiese, serio.
Né Kanda... avverti niente?- chiesi, continuando a guardare nella stessa direzione.
No, non mi sembra...-disse Kanda, osservando i paraggi.
Ci stanno spiando...-mormorai, in modo tale che mi sentisse solo lui.
Chi?-mi chiese a bassa voce, perplesso.
Non lo so... non sono akuma...-dissi, utilizzando i miei occhi per ispezionare i dintorni-sono... creature fatte di ghiaccio...per questo i miei poteri non reagiscono alla loro presenza...si muovono molto velocemente... sfruttano l'ambiente circostante per mimetizzarsi...ma non credo che siano creature intelligenti...molto probabilmente, sono state create dall'innocence...ci deve essere qualcuno che le controlla...e secondo le mie analisi, quel qualcuno si trova nella torre più alta...-conclusi la mia analisi, guardando la torre.
Tsk...che scocciatura...oltre al rischio degli akuma, dobbiamo preoccuparci di queste robe...-disse scocciato Kanda, mascherando la sua sorpresa nel sentire un'analisi così dettagliata in così poco tempo.
Sbrighiamoci...una volta dentro al castello le creature saranno costrette ad uscire allo scoperto-dissi.
Raggiungemmo il portone d'ingresso del castello, appoggiai una mano su di esso e feci sciogliere il ghiaccio.
Aspetta qui-entrai nel castello e controllai che non ci fossero pericoli-via libera-dissi.
Feci appena in tempo a fare qualche passo che un vaso mi cadde addosso, mi spostai di scatto ma l'acqua al suo interno mi bagnò un braccio.
Che cos'è successo?-mi chiese, allarmato, Kanda.
Mi è caduto un vaso addosso, non mi ha colpita ma... l'acqua al suo interno mi ha bagnato il braccio...-dissi, scuotendolo.
Che razza di attacco sarebbe?-sbottò, Kanda.
mm..l'acqua con questo freddo si congela immediatamente...in questo modo se una parte del nostro corpo viene a contatto con essa...il sangue non riuscirà più a circolare e, di conseguenza, prima perderà la sensibilità, poi andrà in cancrena...penso che questa sia una strategia per svantaggiare gli intrusi...-dissi, pensierosa.
Quindi, cosa facciamo con il tuo braccio?-chiese, secco.
Semplice...-dissi, tranquilla-lo taglierò-.
Kanda mi guardò come se avessi due teste e sbottò-semplice? Ti pare che sia una cosa da poco?-.
Kanda...non urlare-lo rimproverai, mormorando, per poi continuare-non è una cosa grave...una volta che mi taglierò questo braccio, me ne ricrescerà un
altro-.
Affilai gli artigli e mi tagliai il braccio, come se nulla fosse.
Il sangue, che colava dalla ferita, lentamente prese la forma di un braccio, fino a diventarlo definitivamente.
Quanti altri trucchetti nascondi?-mi chiese, sospettoso, Kanda.
Tanti, ma adesso non abbiamo tempo per parlare-dissi, tranquilla, avviandomi in un'altra stanza.
Quando tutti e due entrammo in quella stanza, fummo circondati dalle creature che avevo analizzato prima.
Che ti avevo detto?-chiesi a Kanda, sarcastica, pronta ad attaccare.
Tsk...ti vanti troppo-sbottò lui, irritato, estraendo Mugen ed iniziando ad attaccare le creature.
Mentre evitavo gli attacchi delle creature, scattavo da una parte all'altra, confondendole e tagliandole a metà o facendole scontrare tra loro.
Kanda, invece, utilizzava una tecnica più diretta: caricava le creature e le distruggeva con Mugen.
Dopo appena una decina di minuti, tutte le creature furono distrutte.
Che noia...-dissi annoiata, sistemandomi la felpa.
Non ne valeva la pena-disse, Kanda, con il mio stesso tono.
Adesso non dobbiamo far altro che salire nella parte più alta della torre.-dissi, indicando le scale.
Iniziammo la salita, con passo veloce, stando attenti ad eventuali attacchi.
Ad un certo punto, un parete si ruppe ed entrarono molte creature, simili a quelle di prima ma più grandi. Una di esse prese Kanda, facendogli perdere Mugen, e lo trasportò in cima alla torre, mentre io venivo circondata dalle altre e attaccata.
Maledette creature da quattro soldi!-sbottai, creando delle enormi fiammate e sciogliendone la metà, ma subito dopo ne giunsero molte altre.

NEL FRATTEMPO
TORRE PIU' ALTA

Kanda si risvegliò, legato ad una parete da delle catene di ghiaccio.
Cercò di ricordare cosa fosse successo-”io e Kristal siamo partiti per la missione...siamo arrivati al villaggio congelato...siamo entrati nel castello...siamo stati attaccati da delle creature...una di loro mi ha preso e mi ha fatto cadere Mugen...tsk...che fine ha fatto Kristal?”-.
Vedo che ti sei svegliato finalmente...-disse, compiaciuta, una voce sconosciuta.
Tsk...chi sei?!? fatti vedere!-sbottò, irritato.
Ahahah...il mio nome è Icy...-si presentò, una giovane ragazza, con lunghi capelli biondi, occhi azzurri e un sorriso malizioso-non credi che sia perfetto per me?-.
Che cosa vuoi?-chiese, aggressivo, Kanda.
Che cosa voglio?-si avvicinò a lui e gli accarezzò il viso-sono rimasta affascinata da te dal primo momento che ti ho visto-con voce seducente.
Dov'è Kristal?-chiese, guardandola negli occhi.
La mocciosa? Ho mandato centinaia delle mie creature ad eliminarla...non ti devi più preoccupare per lei...-disse, assottigliando lo sguardo.
Tsk...non sarei così tanto sicuro se fossi in te-disse Kanda, sarcastico.
Stai dicendo che preferisci quella mocciosa a me?-chiese, fredda.
Per quanto la trovi fastidiosa...si-disse, sfidandola.
Icy si allontanò da lui, come se si fosse scottata, e urlò furiosa-se non ti posso avere io... ALLORA NON TI AVRA' NESSUN'ALTRA!-preparò delle schegge di ghiaccio e le lanciò a Kanda.
In quel momento, feci la mia entrata in scena, dalla finestra, e parai l'attacco di Icy.
Kanda...Kanda...Kanda...cosa devo fare con te?-chiesi, sarcastica.
DA QUANTO TEMPO ERI LI FUORI?-sbottò, Kanda, tra l'imbarazzo e il nervoso.
Abbastanza da sentire la tua commovente confessione-dissi, punzecchiandolo.
APPENA MI LIBERO TI AMMAZZO!!-urlò, lui.
Certo certo...-risposi.
COME OSATE IGNORARMI!!!-urlò furente, Icy.
Mmm?-mi girai verso di lei, annoiata e dissi-non credo proprio che il tuo nome sia azzeccato...sembri più una testa calda che altro...-.
GGRRRR...COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE? CHE FINE HANNO FATTO I MIEI SERVI?-gridò, arrabbiata.
Mm? intendi le creature?-chiesi, fintamente innocente.

Flashback

Maledette creature da quattro soldi!-sbottai, creando delle enormi fiammate e sciogliendone la metà, ma da ogni creatura sciolta se ne creavano due nuove-”più ne elimino, più ne arrivano...tsk..che scocciatura...”-pensai irritata.
Continuai così per un po', fino a quando non persi completamente la pazienza- Adesso mi avete veramente scocciata!!!-gridai, circondandomi di fiamme blu e facendo evaporare tutte le creature contemporaneamente.

Fine flashback

Le ho eliminate...-dissi, semplicemente.
Non è possibile-disse Icy, stupita.
E invece lo è...-dissi, glaciale-adesso hai solo due scelte...la prima: venire con noi e divenire un'esorcista...la seconda: scontrarti con me e perire...-.
Sei troppo presuntuosa per i miei gusti...-rispose, la ragazza, con un ghigno, creando una spada di ghiaccio e attaccandomi.
Bene...vedo che hai preso la tua decisione...-parai il suo attacco con Mugen- nè Kanda ti dispiace se utilizzo Mugen?-chiesi sarcastica.
Tsk...-rispose, il moro.
Lo prenderò come un si-dissi, mentre contrattaccavo la bionda.
Come osi ignorarmi in questo modo!-urlò, infastidita.
Sei fastidiosa-dissi, fredda.
Colpo, colpo, parata. Rumore di lama contro lama, spostamenti dal rumore appena percettibile, fulminei come colpi di vento.
Sei piuttosto brava...-disse con il fiatone la bionda, mentre parava a fatica il mio affondo.
Tsk...tu invece mi deludi...-dissi, annoiata- mi sono stancata di giocare...-.
Come? Giocare?-disse, stupita Icy, allontanandosi da me.
Mmm? Pensavi veramente che questa fosse tutta la mia forza?-chiesi, sarcastica, mentre conficcavo Mugen nel pavimento-mi fai ridere...-alzai lo sguardo verso di lei e la guardai negli occhi.
Cos...? cosa sei tu?- mi chiese terrorizzata, indietreggiando.
Cosa sono?-chiesi ironica, ghignando sadica, mentre avanzavo- io sono...L'angelo della morte-scomparii dalla sua vista.
Do-dove è andata?!?-chiese, terrorizzata.
Ricomparii dietro di lei e l'abbracciai, in modo da intrappolarla-sono proprio dietro di te...-sussurrai-ti do un'altra possibilità...vieni con noi o muori-.
Preferisco morire piuttosto che diventare un'esorcista!-urlò, terrorizzata.
Sarai accontentata...-sibilai, prima di affondare i denti nel suo collo.
AAAAAAHHHHH!!!!-urlò dal dolore.
Kanda assistette a quella scena, ancora intrappolato, non capendo cosa stesse succedendo.
Lasciai andare Icy, che cadde in ginocchio, ancora agonizzante.
Che cosa mi hai fatto?-mi chiese terrorizzata.
Mi asciugai il sangue che mi colava dalla bocca e dissi freddamente-ho bevuto il tuo sangue e l'ho sostituito con il mio...-.
Perchè?-chiese, sempre più spaventata.
Il mio sangue può essere utilizzato in due modi...il primo come elisir: permette di guarire qualsiasi tipo di ferita...mentre...il secondo...-a questo punto, sorrisi sadicamente-come potente veleno: corrode qualsiasi cosa con cui entri a contatto...in questo momento il mio sangue sta corrodendo le tue vene provocandoti delle emorragie interne mortali...-.conclusi la mia spiegazione.
AAAAAHHHH- gridò, contorcendosi e iniziando a piangere e sputare sangue fino alla morte.
Le tirai un calcio, per girarla, e le strappai l'innocence, che portava al collo come collana-”di nuovo... a causa di questa roba...è stata rovinata un'altra vita...”-.
Kanda, che intanto si era liberato dalle manette, estrasse Mugen e me la puntò contro.
Che cosa sei?-sibilò, Kanda.
Non sono un Noah. Se è quel che pensi- dissi, annoiata.
Allora che diavolo sei??-domandò, gridando.
Kanda...non gridare-dissi.
RISPONDI!-continuò, gridando.
Kanda...-lo chiamai.
Se non sei un Noah...cosa sei?!-sospettoso, continuando a puntarmi contro Mugen.
Calmati...e abbassa Mugen...-dissi, seria.
TU COSA SEI VERAMENTE?-mi chiese, ancora una volta.
Mi sono stancata...-mormorai.
Scattai verso Kanda, mi feci trafiggere da Mugen e lo baciai. Il moro, a questo mio gesto, rimase immobile.
ah...finalmente ti sei calmato...-dissi, staccandomi da lui ed estraendo Mugen dalla mia pancia.
Perchè mi hai baciato?-mi chiese, irritato, appena si riprese.
Mm? continuavi a gridare, l'ho fatto per calmarti.-dissi, semplicemente.
E dovevi baciarmi?-mi domandò, ancora.
Come se ti fosse dispiaciuto...-risposi.
Tsk...non mi è piaciuto per niente!!-disse, sempre più irritato.
Mi avvicinai a lui, allacciai le braccia intorno al suo collo e sussurrai al suo orecchio, seducente- Kanda... non puoi mentirmi...o meglio...la tua mente non può mentirmi-mi allontanai, dicendo- questo non è né il luogo né il momento, quando questa missione sarà finita, se vorrai...ti spiegherò. Spero, che fino ad all'ora, riusciremo a collaborare, perchè tra poco saremo circondati da akuma-.
Dopo quest'ultima mia affermazione, fecero la loro comparsa un akuma livello due e quattro akuma di livello uno.
Mi dovrai tante spiegazioni-disse, Kanda, mettendosi in posizione d'attacco.
Ognuno ha i suoi segreti...anche tu hai i tuoi-dissi zittendolo e partendo all'attacco.
Ihihihih! Esorcistiiiii- cantilenò l'akuma di livello due, dalla fattezza di ragno, attaccando Kanda, con una ragnatela.
Kanda tagliò la ragnatela con Mugen e disse- tsk...che fastidio...tu occupati di quei quattro...io mi occuperò di sto qua!-mi ordinò.
Agli ordini ghiacciolo-dissi, partendo all'attacco degli altri akuma.
Eliminai i miei avversari nel giro di pochi minuti, un colpo per ognuno di loro.
Mi girai verso Kanda, per controllare la situazione e lo vidi intrappolato in un bozzolo.
Né Kanda...oggi non riesci proprio a evitare di farti catturare...inizio a sospettare che a te piaccia fare la parte della principessa che viene salvata dal principe...-dissi, sarcastica, mentre evitavo la ragnatela che mi aveva lanciato l'akuma.
Brava...esoooorcistaaaaa...hai evitato il mio attacco...ma il tuo amico no...-cantilenò l'akuma.
Certo certo...ma adesso...che ne dici di morire?-chiesi, annoiata.
Sei piuttosto noiosaaa...-cantilenò.
Mmm...certo...-dissi, prima di colpirlo con una scarica elettrica ed eliminarlo definitivamente.
Che noia...-sbuffai, avvicinandomi a Kanda e liberandolo.
Eliminare così un livello due...tu sei veramente qualcosa al di fuori del normale...-mormorò Kanda.
Prego...mi ha fatto piacere liberarti-dissi, sarcastica, per poi continuare- avanti... andiamocene... abbiamo preso quello per cui eravamo qui...non abbiamo più motivo per rimanere-.
Mmm...-rispose.

 



Ed ecco il povero Kanda al limite della sopportazione a causa della nostra Kristal.


ANGOLO AUTRICE:
Heylàààààààà!!!! son tornata!!!!!
Spero che apprezziate il disegno!
In questo capitolo il nostro caro Yuu-chan ha dovuto sopportare Kri-chan...la quale nei suoi confronti è piuttosto sarcastica e adora prenderlo in giro.
Kanda: non mi chiamare Yuu-chan! e poi... COME TI E' PASSATO DI MENTE DI LASCIARMI SOLO CON LEI!!!
Kristal: non mi sembrava che ti dispiacesse così tanto la mia compagnia...Yuu-chan.
Kanda: NON CHIAMARMI YUU-CHAN!!
Sono commossa (si asciuga una lacrimuccia) nè Yuu-chan...quello non sarà stato mica il tuo primo bacio vero? (sguardo malizioso)
Kanda: CHE RAZZA DI DOMANDE FAI!! (irritato)
Kristal: che tenero... sembri uno tsundere (sarcastica)
Kanda: TI AMMAZZO LUCERTOLA!! (estrae Mugen e inizia ad inseguire Kristal)
Kristal: non riuscirai mai a prendermi (inizia a correre)
Perchè fanno sempre così...? (esasperata)
Ringrazio tutti i lettori, presenti e futuri, che decideranno di seguire le sventure della nostra cara protagonista e dei suoi compagni.
Ci vediamo la prossima volta con "Il momento delle spiegazioni".
Un abbraccio,
Shikyo.

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Capitolo 7
*** Il momento delle spiegazioni ***


 Il momento delle spiegazioni

 

“Un rimorso che non può essere sopito.
Un’esistenza a cui non si può concedere perdono.
Ciò che vi è scolpito dentro, è un’altra me.”



LOCANDA
SERA

Ci fermammo in una locanda per la notte, poichè non passavano più treni.
Ero sdraiata in camera, con addosso la mia solita camicia che utilizzavo per la notte, quando sentì bussare alla mia porta.
Avanti...-dissi, senza alzarmi, sapendo già chi fosse.
Kanda entrò silenziosamente in camera e, guardandomi, gridò- non dovresti farti vedere così!!!-.
Mmm? Perchè?-chiesi, non capendo la sua reazione.
Come perchè!! sono pur sempre un uomo!!-disse, tra l'imbarazzo e la rabbia.
E quindi? ho la camicia addosso-chiesi ancora, perplessa.
Quella camicia lascia ben poco all'immaginazione...-disse, esasperato.
Non capisco ancora perchè dovrei coprirmi... In fondo... questo è solo il mio corpo... tutti ne hanno uno-dissi, semplicemente.
Non capisco se tu sei particolarmente ingenua o semplicemente stupida...-sbuffò, guardando da un'altra parte.
Nessuna delle due...-dissi, alzandomi e avvicinandomi a lui- io... non posso provare sentimenti umani...non so cosa sia l'imbarazzo o la vergogna... di conseguenza non ho problemi a mostrare il mio corpo...-gli presi il viso e lo voltai verso di me, senza incontrare il suo sguardo- non c'è bisogno di essere imbarazzato-.
La fai facile te!!!-sbottò.
Non hai mai visto il corpo di una ragazza?- chiesi, perplessa.
Per chi mi hai preso?!-sempre più imbarazzato.
Giusto...ho dimenticato con chi sto parlando...-dissi, gettandomi sul letto- tutte le ragazze, che sono attratte da te, scappano appena scoprono il tuo carattere...-dissi, punzecchiandolo.
Lui mi si sedette accanto e sbuffò-allora... perchè tu non scappi?-.
Mmm? Te l'ho già detto... ti trovo interessante-dissi, semplicemente.
Interessante?-mi chiese, perplesso.
si... e so che è reciproco l'interessamento-dissi, punzecchiandolo.
Certo... nei tuoi sogni...-mi rispose, sdraiandosi anche lui.
Il solo fatto che tu sia qui, sdraiato, a parlar con me lo dimostra.-dissi, tranquilla- se non t'interessassi minimamente te ne saresti già andato-.
Sembri sicura di quel che dici...-sbuffò.
I miei occhi...vedono cose che occhi umani non vedono...per questo sono sicura-risposi.
Che cosa sei?-chiese, passando al vero motivo della sua visita.
Mi alzai e iniziai a sbottonarmi la camicia per togliermela.
Kanda si sedette per vedere cosa stessi facendo- COSA STAI FACENDO?-mi chiese, girandosi dalla parte opposta.
Ti mostro cosa sono, sei tu che me l'hai chiesto, no?-dissi, facendo scivolare la camicia per terra.
Non c'è bisogno che tu ti spogli!!! mi basta che tu mi dica cosa sei!-esclamò.
Né Kanda...ti imbarazzi molto facilmente...-dissi, sarcastica.
Non sono imbarazzato!!! semplicemente non voglio vederti nuda!-sbottò.
Che cattivo...potrei anche offendermi a questa tua affermazione...e pensare che molti uomini pagherebbero per vedermi così-dissi, fintamente offesa.
Tanti uomini? Ti sei già spogliata davanti ad un uomo?- mi chiese, ancora girato.
Mi sedetti sul letto, dandogli le spalle, e lo punzecchiai, cercando di cambiare discorso- perchè questo interessamento? Vorresti essere il primo?-.
Non cambiare discorso-mi disse, serio.
Aahh...come sei noioso...-dissi, sarcastica, per poi tornare seria-per il Vaticano ho fatto tante cose...ucciso, ingannato, sedotto, torturato, distrutto, mentito...-.
Perchè ti hanno fatto fare tutte quelle cose? Non sono peccati per voi?-mi chiese.
“per voi”? Non c'è nessun “voi”... al massimo un “loro”...io sono solo un'arma, un mostro...quindi, a loro non importa se sono io a macchiarmi di tutti quei peccati...-risposi, come se niente fosse.
Si girò verso di me e notò i due enormi squarci, che formavano una V dalle spalle alla fine della schiena, ricoperti di innocence.
Cosa sono questi squarci? Sono ricoperti di innocence- mormorò, mentre passava un dito su di essi.
Sono quello che ti volevo mostrare-dissi, alzandomi e spalancando le mie ali.
Ali?-mi chiese, sorpreso, Kanda.
si... non so perchè ho le ali, la coda, le corna e questi occhi...i miei primi ricordi riguardano il Vaticano...-iniziai a raccontare- ottocento anni fa, mi risvegliai in una stanza del Vaticano, senza ricordi. Il Papa, viste le mie capacità, decise di tenermi con loro per farmi diventare l'arma finale per sconfiggere il Conte Millennio e porre fine a questa guerra-.
Ottocento anni fa?-mi chiese.
Si, a quanto pare, sono immortale. Non posso né essere uccisa né uccidermi.-dissi, mettendo le ali a posto e rimettendo la camicia.
Magari è colpa della tua innocence... prima di perdere la memoria, magari, sei entrata in contatto con un pezzo di innocence con cui eri compatibile...-rimuginò, Kanda.
no...io non ho una vera e propria innocence- iniziai, un po' titubante.
In che senso?-chiese, non capendo.
Io sono fatta di Innocence e di Dark Matter- risposi.
Com'è possibile?-mi chiese, ancora.
Non lo so...quando i sacerdoti mi ritrovarono ero già così-dissi.
La Dark Matter e l'Innocence non possono convivere nello stesso corpo.-disse, perplesso Kanda.
Non so nemmeno io perchè sono fatta così...- sbuffai.
Che poteri ti da la Dark Matter?-mi chiese.
Ho gli stessi poteri dei Noah...di tutti i Noah...la scarica elettrica di prima, le fiamme, il ghiaccio, i miei stessi occhi...questi sono solo una parte dei poteri della Dark
Matter- dissi, tranquillamente.
E l'Innocence?-chiese.
L'Innocence, invece, è la causa della mia immortalità, della mia rigenerazione veloce, dell'agilità...insomma, di tutte le mie capacità fisiche.-spiegai brevemente.
Il Vaticano non teme che tu li tradisca?-domandò.
Certo...hanno paura di me...mi considerano un arma o un mostro...ed è giusto così...circa un secolo fa, fui addirittura rinchiusa per 50 anni perchè temevano che io mi volessi alleare con il Conte...-dissi con leggerezza, anche se dentro di me covavo rabbia ed odio per quel gesto.
Ti volevi veramente alleare con il Conte?-mi domandò, sospettoso.
Mmm? Perchè avrei dovuto?-chiesi.
Dopo tutto quello che ti hanno fatto, per come ti hanno trattato...non hai mai pensato di vendicarti?-chiese, ancora.
Kanda...io non ho alcuna ragione di vita, se non quella di eliminare gli Akuma... è l'unica cosa che io sappia fare-spiegai.
Tu sai uccidere anche gli esorcisti...-disse Kanda, riferendosi ad Icy.
Che siano esorcisti o akuma non m'importa...alla fine, sono solo armi...l'unica cosa che voglio è portare a termine la mia missione-dissi, con noncuranza.
Capisco...e quale sarebbe?-chiese infine.
Il Papa mi ha categoricamente vietato di parlare della missione...ma chissene...-dissi-sono venuta qui per tenere d'occhio te e il “mancato suicida”-.
Perchè?-chiese, assottigliando lo sguardo.
Sapevo che avresti reagito così-sbuffai, per poi continuare-vi ritengono un pericolo...in caso fosse necessario, ho il permesso di uccidervi-.
Il Moyashi un pericolo?-mi chiese, perplesso.
Si-risposi, semplicemente.
Quante cose sai su noi tutti?-domandò.
So tutto quello che devo sapere...-dissi.
Quindi...conosci anche le mie capacità-non era una domanda, era un'affermazione.
Si, per questo ho deciso di raccontarti la verità su di me-dissi, sdraiandomi, di nuovo, sul letto.
Tu sei veramente strana-sbuffò, sdraiandosi anche lui, per poi chiedere-e una volta che la tua missione sarà conclusa?-.
Non c'è un dopo...-risposi semplicemente.
In che senso?-chiese.
Se tutto va come ho pianificato, la fine della missione...combacerà con la fine della guerra e...con la mia-risposi.
Vuoi morire?-mi chiese.
Io sono una macchina... sono solo il guscio di ciò che ero... io non vivo...-risposi semplicemente.
Dopo questa mia frase, Kanda tornò in camera sua ed io passai la notte tra i miei pensieri.


TRENO
IL GIORNO SEGUENTE

Hey! Mi stai ascoltando?-sbottò Kanda, irritato.
Si si...ti ho già detto di non gridare...il mio udito è migliore di quello di voi umani...-dissi, infastidita, massaggiandomi l'orecchio.
Tsk...-sbuffò.
Kanda...non raccontare a nessuno quello che ti ho detto, soprattutto al “mancato suicida”-dissi, tornando seria.
Avevo voglia di fare un comunicato stampa-disse, sarcastico.
Bene...-dissi, per poi chiedere-non sei sollevato che questa missione sia terminata?-.
Undici giorni...durata più del previsto-rispose, lui, semplicemente.
Se avessi potuto volare o utilizzare i miei poteri ci avremmo messo molto meno-sbuffai-avrei aperto un portale così da arrivare subito-.
Perchè non l'hai fatto, allora?-sbottò, irritato.
Tsk...non prendertela con me! È stato Komui a vietarmi di utilizzare la Dark Matter...-sbuffai, ancora.
Ma se l'hai utilizzata più di una volta durante queste due missioni!-sbottò, sempre più irritato.
Lo so...infatti non avrei dovuto...comunque, tu sei l'unico testimone, quindi, non dovrebbero esserci troppi problemi... e poi, si sarebbero insospettiti se fossimo tornati troppo presto-spiegai.
Chi si sarebbe insospettito?-chiese, più calmo.
Gli altri esorcisti.-risposi semplicemente.
E quindi?-chiese, non capendo.
Se sfrutto troppo la Dark Matter mi farebbero imprigionare...non vado molto a genio agli altri esorcisti-dissi, con leggerezza.


QUARTIER GENERALE DELLA DARK RELIGIOUS
UFFICIO DI KOMUI
17.50

Com'è andata la missione?-mi chiese Komui, con un sorriso tirato.
Come qualsiasi altra missione-risposi, consegnando l'Innocence, sospettosa di quel suo comportamento.
Guardai sulla sua scrivania e notai il telefono, la cornetta appoggiata tra i fogli.
“aspetta...che giorno è oggi?”-pensai, girandomi verso il calendario e diventai ancor più bianca del solito.
Padre Luka chiede di te al telefono...-m'informò, sudando freddo.
Presi la cornetta e risposi.
Heylà da quanto tempo! Allora ci pensi a me ogni tanto! Ti manco di già?-gli chiesi, sarcastica.
KRISTAL!! RAZZA DI MANCATA SUICIDA CHE NON SEI ALTRO!! SAI CHE GIORNO E' OGGI? SEI IN RITARDO! DI BEN CINQUE GIORNI! E NON INVENTARE SCUSE COME “NON SO LEGGERE IL CALENDARIO” O “NON ABBIAMO CALENDARI ALL'ORDINE”!!- allontanai la cornetta dall'orecchio, dolorante, certa che anche Komui avesse sentito.
Non c'è bisogno di urlare...e poi...non ti fa bene arrabbiarti così tanto, ti riempirai di rughe e nessuna ragazza si metterebbe con uno così. E poi sai che tu e gli altri siete sempre nel mio cuore. Appena avrò delle ferie, verrò a trovarti e ti porterò delle pastiglie per il mal di testa-dissi, punzecchiandolo.
Se tu non mi facessi preoccupare così tanto non avrei tutti quei mal di testa!-esclamò esasperato, ma dal suo tono capì che c'era qualcos'altro che lo preoccupava.
C'è qualcosa che non va?-gli chiesi, seria.
Non è il caso di parlarne al telefono...domani potremo parlare di persona, arriverò a Londra alle dieci di mattina-mi disse, serio.
Domani? Va bene...-risposi ed attaccai.
Che cosa ti ha detto?-chiese, curioso, Komui.
Domani Luka ci verrà a fare visita-dissi, tranquilla.
A quella mia affermazione, Komui sbiancò.



ANGOLO AUTRICE:
Heylàààààààà!!!! son tornata!!!!!
Questa volta non sono riuscita a fare alcun disegno, mi farò perdonare la prossima volta.
In questo capitolo i nostri cari Yu-chan e Kri-chan si sono intrattenuti con un bel discorsone.
Kanda: QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DI NON CHIAMARMI YU-CHAN!!! E POI... QUALE DISCORSO SERIO? QUELLA HA PASSATO IL TEMPO A SPOGLIARSI DI FRONTE A ME!!! (punta Mugen contro Shikyo)
Kristal: (annoiata) perchè fai così tanto casino? mi sono spogliata solo per farti vedere le mie ali... ma se preferisci possiamo fare altro (sussurra seducente, abbracciando Kanda da dietro)
Kanda: tsk... come se volessi fare qualcosa con te... (sbotta, cercando di liberarsi)
prendetevi almeno una camera... queste cose non si fanno in pubblico...
Kanda: IDIOTA!! APPENA MI LIBERO TI AMMAZZO!!! (furioso)
Kristal: Yu-chan... non fare il cattivo bambino (lecca il collo di Kanda)
Kanda: AMMAZZO ANCHE TE!! STUPIDA LUCERTOLA CHE NON SEI ALTRO!!! (cerca di liberarsi)
Luka: (tira una botta in testa a Kristal) Kri... queste sono moltestie...
Kristal: ma mi stavo divertendo (lascia andare Kanda, annoiata)
Kanda: maledetta... ADESSO TI FACCIO A FETTE!!! (rincorre Kristal)
Kristal: prima devi prendermi! (scappa)
Luka: fanno  sempre così? (enorme gocciolone sulla testa)
si... (facepalm)
Luka: mi dispiace... (guarda il disastro dello studio recensioni)
non dirlo a me... mi chiedo perchè li ho fatti conoscere... (depressa)
Luka: perchè sei masochista...
Naaaaaaaa... semplicemente mi stavo annoiando...
Luka: capisco... io me ne vado... non voglio essere coinvolto...
Lu-chan!! ci vediamo la prossima volta!!!
Ringrazio tutti i lettori, presenti e futuri, che decideranno di seguire le sventure della nostra cara protagonista e dei suoi compagni.
Ci vediamo la prossima volta con "visite dal Vaticano".
Un abbraccio,
Shikyo.

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