Ricominciare o Cominciare Davvero?

di Elly007
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scuola e Tradimento. ***
Capitolo 2: *** Nuovi Incontri. ***
Capitolo 3: *** English Lesson. ***
Capitolo 4: *** Complicated. ***
Capitolo 5: *** Improvvisa Pazzia. ***
Capitolo 6: *** Problemi in Arrivo. ***
Capitolo 7: *** Troppe Novità. ***
Capitolo 8: *** Festa d'Autunno. ***
Capitolo 9: *** Il Regalo. ***
Capitolo 10: *** Una Corsa Incasinata. ***
Capitolo 11: *** Una domanda alla volta. ***
Capitolo 12: *** Capodanno. ***
Capitolo 13: *** Anno Nuovo. ***



Capitolo 1
*** Scuola e Tradimento. ***


POV OKSA.

Sento qualcosa di bagnato che mi tocca ripetutamente il viso, faccio delle smorfie per cacciare quella sensazione fastidiosa, quando Adhara comincia ad abbaiare contro le mie povere orecchie. -Mhhhh...- mugugno ormai sveglia aprendo gli occhi. -Non capisco come tu faccia ad essere così sveglia a quest'ora.- mormoro guardando la sveglia che segna appena le 9:00.
Decido così di alzarmi e andare a fare colazione; sul tavolo della cucina trovo un biglietto di mia madre con scritto che tornerà stasera tardi, quindi non dovrò aspettarla nè per pranzo nè per cena. Prendo latte e cereali sedendomi mentre accendo il cellulare: ho un messaggio da Kristen e un altro dal mio ragazzo. La prima mi invita ad uscire oggi pomeriggio, il secondo mi da il buongiorno con un cuore. Mi scappa un sorriso e decido di chiamarlo,dato che non sono due giorni che non ci vediamo a causa dei suoi impegni con la squadra di basket.
Risponde al terzo squillo:-Ehi, piccola.- -Amore, che fai oggi? Ti va se usciamo un po' dato che ultimamente mi hai trascurata?-
-Scusa piccola ma...Oggi ho una partita importante. Ti prometto che domani stiamo insieme tutto il giorno e ti porterò anche a fare shopping.-
Arriccio il naso, non ha ancora capito che quando sono insieme a lui non mi importa di andare in giro, la sola cosa che voglio è trascorrere il tempo insieme. -va bene, è una promessa però!-
-D'accordo, adesso vado. Ti amo, piccola.-
-Anch'io.- attacco per prima la chiamata leggermente stizzita, ultimamente mi sembra quasi che mi racconti bugie, però in fondo, mi fido di lui, sarà sicuramente un periodo impegnativo per la sua carriera sportiva, quindi devo cercare di essere comprensiva. Non sapendo cosa fare, rispondo alla mia amica, fissando un appuntamento nel nostro parco preferito per le 16:00, il posto in cui il mio ragazzo mi ha baciato per la prima volta. Mi viene da sorridere mentre penso a quel dolce ricordo.

POV HAYLIE.

I titoli di coda si fanno spazio sullo schermo della televisione, accendo il cellulare. Le 15:15. -Merda, è tardissimo!- Comincio a vestirmi velocemente: infilo un paio di jeans scuri e una maglietta rossa a maniche corte leggermente svasata alla fine. Mi sciacquo la faccia e faccio appena in tempo a mettermi un po' di mascara.
Scendo le scale, infilo le scarpe e prendo la borsa; in quel momento mia madre mi chiama dalla cucina:- Haylie, a che ora torni stasera?-
-Non lo so, penso che per la cena sarò a casa.- le urlo di rimando.
Esco di casa e comincio a correre come una forsennata riuscendo appena in tempo ad arrivare puntale al luogo dell'appuntamento. Il luogo in cui mi ha baciata per la prima volta: ci sono due altalene, un scivolo e un girello circondati da un prato sempre curato da cui si godono meravigliosi tramonti. Sento due mani forti che si posano delicatamente sui miei occhi e non posso fare a meno di sorridere.
Mi giro e senza dargli la possibilità di proferire parola lo bacio. -Come siamo passionali, oggi.- dice lui in un sussurro.
-Lo so, però oggi è il nostro primo anniversario e niente, sono contenta.-
-Giusto tesoro: 365 giorni di noi e direi anche magnifici.- afferma con un sorrisetto sghembo.
Amo quel sorriso. I suoi occhi azzurri si illuminano sempre quando lo fa e mi rende la persona più felice del mondo.
-Bhè, ora dove mi porti per festeggiare?- -Andiamo al bar.- Dice prendendomi la mano.
Sono un po' delusa da questo suo comportamento: penso abbia dimenticato che giorno è oggi, infatti neanche mi ha fatto un regalo mentre io tengo il suo dentro alla mia borsa. Che fare? Glielo do lo stesso e lo metto in imbarazzo o faccio finta di non averglielo comprato?
-Siamo arrivati tesoro, ci sediamo lì?-
-Certo, Dake.-

POV OKSA.

-Che ne dici se andiamo a prenderci un bel gelato?- mi propone Kristen. -Conosco un bar che fa un fiordilatte e menta fantastico!-
-Mi sembra un'ottima idea con questo caldo.- rispondo contenta e sollevata.
Durante il breve tragitto mi racconta di come sta andando con il suo nuovo ragazzo, Brandon, di come sia dolce e carino nei suoi confronti. -E tu, invece? Come va?-
-Bhè, tutto bene, solo che ho una novità.-
-Spara!-
-Io...mi trasferisco in una scuola nuova.-
-Stai scherzando?- mi guarda con occhi sgranati.
-Ebbene no, hanno trasferito mia madre per lavoro e quel liceo è molto più vicino, però potremo continuare a vederci senza problemi.-
-Si, ma non sarà più la stessa cosa di prima.-
-Lo so, ma adesso non pensiamoci.- dico mentre ci sediamo in un tavolino.
Continuiamo a parlare del più e del meno, mentre mangiamo il nostro cono, quando ad un tratto Kristen sbarra gli occhi mentre guarda un punto fisso dietro di noi. Agito una mano davanti al suo viso:-Ma mi stai ascoltando!?- borbotto infastidita.
Notando che continua a non parlare, mi giro e vedo ciò che non avrei mai voluto vedere.

POV HAYLIE.

-Ma che bella sorpresa, tesoro! Finalmente potrò vederti tutti i giorni da settembre! Vedrai, il Dolce Amoris è un liceo fantastico.- Afferma lui con un gran sorriso mentre prende una cucchiaiata di gelato.
-Lo so, amore. Sarà magnifico.- Lo guardo, notando che ha un piccolo pezzo di gelato al melone all'angolo della bocca; d'istinto, mi alzo dalla sedia e mi piego quel tanto che serve per arrivare a leccargli le labbra e lui mi bacia lasciandomi il sapore dolce del gelato in bocca.
Mi stacco dal bacio di malavoglia perchè una ragazza al tavolo di fronte continua a fissarci. Succede tutto in un attimo: lei si avvicina come una furia e Dake non fa in tempo a girarsi che ha già sul viso lo stampo della sua mano. Rimango basita, mentre lei gli urla contro e lui diventa viola. -CHI CAZZO È QUESTA!? E TU CHE COSA STAI FACENDO? FIGLIO DI PUTTANA!-
Non ci capisco più niente, Dake comincia a balbettare qualcosa senza senso e allora decido di prendere in mano la situazione.
-Cosa stai facendo tu, brutta stronza! Come ti permetti di urlare così al mio ragazzo mentre noi stiamo festeggiando il nostro anniversario!- Dico con voce ferma. Lei mi guarda ironica tendendomi la mano.
-Allora piacere, io mi chiamo Oksa e sono l'altra ragazza di Dake, a cui ha detto che oggi avrebbe avuto una partita di basket.-
Sentendo quelle parole mi si raggela il sangue:-COME HAI OSATO TRADIRMI BRUTTO STRONZO CHE NON SEI ALTRO! COME HA FATTO UN'IDEA DEL GENERE A PASSARTI PER LA MENTE!? NON DICEVI CHE IO ERO L'UNICA CHE TU VOLEVI ACCANTO E CHE AMAVI?!- L'altra ragazza fa una risata isterica.
-Allora, oltre che un grandissimo bastardo sei anche un pappagallo! Ripeti a tutte le stesse cose!- Dake è come un iceberg, prova di nuovo a dire qualcosa ma, vedendolo così in difficoltà, decido di aiutarlo io: prendo la borsa e la apro tirando fuori quella cazzo di cornice che conteneva una nostra foto risalente ad appena due mesi prima e gliela lancio addosso, urlandogli "Buon Anniversario di sto cazzo amore mio" e andando via.

POV OKSA.

La sveglia suona alle sette e io mi alzo borbottando ancora assonnata. Vado in bagno per lavarmi e vestirmi spazzolandomi i lunghi capelli castani e truccando leggermente gli occhi di due colori diversi, il primo marrone e il secondo verde. Scendo mangiando qualcosa al volo per poi uscire di casa in fretta, è il mio primo giorno in una nuova scuola e non voglio fare tardi. Non appena arrivo mi sale un nodo alla gola, so perfettamente che in questa scuola va anche il mio ormai ex ragazzo, Dake, ma fortunatamente lui è un anno più grande quindi non c'è il rischio che io possa ritrovarmelo in classe. Vado in segreteria per ritirare il foglio con i miei corsi e mi accoglie la preside, una vecchietta dall'aspetto gentile.
Guardo ciò che vi è scritto: faccio parte del 4°F; alla prima ora ho biologia perciò mi avvio per i corridoi in cerca del laboratorio. Mentre cammino noto per terra un piccolo plettro di un colore rosso intenso con delle venature nere, subito lo raccolgo rimanendo estasiata dalla sua particolarità.
Essendo una chitarrista, ho diversi plettri e mi piace collezionarli, per cui quando mi guardo intorno e non vedo nessuno che lo cerca, decido tenermelo e lo infilo in una collanina d'argento che già porto al collo sperando che mi porti fortuna.

POV HAYLIE.

Guardo le porte della scuola con circospezione, non voglio minimamente incontrarlo: dopo l'accaduto al bar non l'ho neanche più visto. Entro e vado in segreteria ma c'è solo un ragazzo seduto ad una scrivania che sembra occupato. -Mi scusi, sto cercando la preside, sa per caso dove posso trovarla? Devo ritirare il mio foglio, sono nuova qui.- Lui alza lo sguardo e i miei occhi incrociano i suoi che sono dorati.-Puoi darmi del tu, penso che saremo compagni di classe, quindi eccoti il foglio e ci vediamo dopo a lezione.-
-Okay, comunque io sono Haylie, non mi sono presentata prima. E tu?-
-Nathaniel, piacere.- Sorride e mi fa un cenno con la mano. Mentre esco gli lancio un'ultima occhiata e comincio a vagare per i corridoi in cerca della mia classe. La trovo poco dopo e mi siedo in uno dei due banchi liberi: l'altro deve essere del ragazzo della segreteria.
-Posso?-
-Certo, siediti pure.- risponde la ragazza affianco a me con voce dolce per poi girarsi.
-Ahm... Cosa...Cosa sta succedendo qui?- chiedo sgranando gli occhi.
-Oh...Tu...Io sono nuova, è il primo anno che vengo qui. Non sapevo ci fossi anche tu.- mi sorride leggermente imbarazzata alzando le spalle.
-Non preoccuparti, ormai è passata: possiamo semplicemente andare avanti ricominciando da zero, non era colpa nostra e non possiamo non parlarci per colpa di quel bell'imbusto da quattro soldi.- le dico ricambiando il sorriso.
Mi siedo. -Ricominciamo.- afferma.

ANGOLO AUTRICI.
Ciao a tutti! Questa storia è scritta a quattro mani, da me e da Giu_01, la mia migliore amica. Speriamo che possa piacervi e divertirvi, se volete fateci sapere cosa ne pensate. UN bacio, e al prossimo capitolo. <3

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Capitolo 2
*** Nuovi Incontri. ***


POV HAYLIE.


Prima che suoni la campanella di inizio lezioni, entra nella classe Nathaniel, il ragazzo che mi ha accolta in segreteria e non posso fare a meno di guardarlo insistentemente.
Oltre ad avere dei magnifici occhi dorati, noto che anche i suoi capelli lo sono e riflettono la luce del sole mentre mi passa accanto. Ha la mascella pronunciata, ma i lineamenti piuttosto delicati e delle labbra non troppo grandi ma carnose, immagino anche morbide; è alto e ha un fisico slanciato ma non troppo muscoloso. Lo trovo veramente molto bello e penso che oltre ad essere simpatico ed educato, sia anche molto intelligente, per come mi ha parlato prima e per il fatto che un ragazzo della sua età sia un delegato.
Mi ritrovo a fantasticare su di lui, ma poco dopo si siede accanto ad una ragazza dai lunghi capelli castani e occhi azzurri e l'idea che lui sia il suo ragazzo mi da' in qualche modo fastidio.
-Attenta che tra un po' ti esce la bava!- Mi fa notare Oksa con una risatina.
-Ah ah ah, ma come sei simpatica. Hai mai pensato di intrapendere la carriera di comica?- Ribatto io.
Lei non fa in tempo a rispodere che entra la professoressa e si gira dall'altra parte con il sorriso ancora sulle labbra. -Buongiorno ragazzi, sono la nuova professoressa di scienze, spero che durante questo anno studierete altrimenti saranno affari vostri. Ah, a proposito, devo presentarvi due nuove ragazze che da quest'anno faranno parte della classe.- Dice lei freddamente e ci fa segno di avvicinarci alla cattedra.
Io e Oksa ci guardiamo per un momento , ma poi ci dirigiamo sicure verso la cattedra dove la professoressa ci chiede di presentarci ai nostri compagni.
-Ciao a tutti, io mi chiamo Oksa, ho 17 anni e sono una chitarrista.- Afferma lei in maniera disinvolta.
Nel frattempo, noto un ragazzo dai capelli rosso fuoco che fissa insistentemente il petto di Oksa. -Guarda quello che porco, continua a fissarti le tette.- Le sussurro prima di farmi avanti per presentarmi. -Ciao, sono Haylie. Ho 17 anni e mi sono trasferita in questa scuola quest'anno, quindi spero possa andare bene.-
Finite le presentazioni, io e Oksa torniamo ai nostri posti e ci sentiamo abbastanza osservate: tutti ci stanno fissando.
Le tre ore prima del suono della campanella della ricreazione passano veloci e in un attimo mi ritrovo in corridoio a parlare con una ragazza dai capelli bianchi che dice di chiamarsi Rosalya.


POV OKSA.


Mi alzo e decido di andare a prendermi qualcosa da mangiare alla macchinetta, dato che Haylie si è volatilizzata non appena la campanella è suonata.
Mentre sono intenta a scegliere tra una brioche al cioccolato e una alla marmellata, sento una mano prendermi per il braccio e trascinarmi contro il muro. Sto per gridargli qualche insulto molto poco femminile, quando rimango a bocca aperta a fissare il suo viso. La prima cosa che mi colpisce sono i suoi occhi, grigi come il mare in tempesta, poi i suoi lineamenti marcati ma non troppo , e le labbra di un rosa intenso, quasi fragola. Il tutto è incorniciato da una folta chioma rossa, e in quel momento lo riconosco, è il ragazzo che prima mi stava fissando.
Qualche secondo dopo mi riprendo e mi rendo conto che mi sta ancora tenendo il braccio e il suo sguardo è minaccioso: -Stammi a sentire novellina, io non so come tu abbia fatto, ma hai il MIO plettro al collo, e lo rivoglio immediatamente.- Parla con voce profonda e sommessa, ma non mi spaventa.
-Sei un chitarrista anche tu?- Domando improvvisamente ancora più interessata.
-Sì, ma che cavolo centra? Rivoglio il mio plettro. Pensavo di averlo perso.- Sembra piuttosto perplesso, ma quella furia accecante di poco prima sembra essere sparita.
-D'accordo, tieni.- Mi sfilo la collana ridandoglielo. -Però, in cambio, uno di questi giorni mi devi far sentire come suoni!-
Mi guarda come se fossi impazzita, poi mi accenna un sorriso. -Sei strana, piccoletta.- E con queste parole se ne va, lasciandomi inebetita.
Per qualche motivo mi sento stranamente euforica e il cuore mi batte a mille. Canticchiando ritorno in classe dato che ormai è ora, e noto che oltre a me c'è un ragazzo dai capelli bianchi con alcune ciocche nere che sta guardando fuori dalla finestra.Ho quasi timore di avvicinarmi a lui, ma alla fine decido di parlargli. -Ehm... Ciao.- Dico titubante non sapendo il suo nome, e quando si gira noto che ha gli occhi di due colori diversi, uno verde e l'altro dorato; sono davvero bellissimi.
-Ciao.- Mi risponde con voce profonda ma dolce regalandomi un gran sorriso.
-Cosa stai guardando?- Gli chiedo curiosa.
-Sai com'è, lì fuori c'è un mondo da scoprire, e in qualche modo vorrei tramutarlo in parole per poi poterle cantare.- Mi risponde.
Rimango interdetta dalle sue parole, poi però sorrido: -E così sei un cantante?-
-Sì, faccio parte di un duo con il mo migliore amico, lui si chiama Castiel e suona la chitarra. Penso che lo avrai notato, ha dei capelli rossi abbastanza eccentrici.-
-Lui è Castiel!?- Chiedo stupita. Che questi due fossero amici non l'avrei mai detto, chissà che genere di musica suonano.
In quel momento tutti rientrano e io mi risiedo accanto ad Haylie.


POV HAYLIE.


Finita la ricreazione, torno in classe con Rosa che in quindici minuti mi ha raccontato tutto ciò che c'è da sapere sui ragazzi della nostra classe e durante l'ora di storia con il prof Faraize, lo riferisco anche ad Oksa, la quale mi racconta delle sue avventure in corridoio.
La quinta ora passa in fretta e quando suona la campanella saluto la mia amica e Rosa per andare ad esplorare la biblioteca della scuola. Trovarla è stato semplice e una volta entrata, non posso fare a meno di restare a bocca aperta per lo stupore: ci sono moltissimi libri stipati in otto librerie che costeggiano i muri della stanza, al centro della quale vi è un lungo tavolo dotato di computer.
Prendo un libro e notando di essere sola, mi siedo al tavolo per cominciare a leggerlo.
-Haylie, che ci fai qui?-Mi chiede una voce familiare.
Quando alzo lo sguardo per vedere a chi appartiene la voce mi ritrovo a fissare due occhi dorati. Il mio cuore fa un balzo e rispondo: -Cercavo qualcosa da leggere, amo i libri fin da quando ero piccola e questa biblioteca è semplicemente fantastica.- Lui annuisce convinto di ciò che ha sentito e mi accenna un sorriso mozzafiato al quale rispondo senza esitare.
-E tu che ci fai qui invece?- Gli chiedo interessata.
-Cercavo anche io qualcosa da leggere; ogni giorno , dopo le lezioni, vengo sempre qui perché mi rilasso e non c'è niente di meglio che leggere un buon libro.- Afferma lui con aria sognante.
-Confermo a pieno.- Gli sorrido e lui distoglie lo sguardo per poi dire: -Visto che siamo qui, aiutami a cercare un libro.-
-Certo!- Rispondo io e gli suggerisco un romanzo poliziesco che scopro essere il suo genere preferito.
I minuti passano in fretta e dopo un'ora mi accorgo che devo tornare a casa perché si è fatto tardi.
-Bhè, ora devo andare, ci vediamo domani a scuola, okay?- Lo saluto io.
Lui si alza e rimette a posto il libro, per poi aprire la porta della biblioteca: -Ti accompagno , dai: tanto si è fatto tardi anche a me. Il tempo è volato oggi. -
Usciamo dalla scuola e parlando del più e del meno raggiungiamo la porta di casa mia: -Ora è davvero arrivato il momento di salutarci.- Scherzo io.
-Già. Ma lo sai che da oggi in poi potremmo fare la strada insieme tutti i giorni? Io abito a pochi metri da qui.- Afferma lui sorridendo.
-Perfetto, allora a domani.- Lo saluto.
-A domani.-Risponde. E se ne va, lasciadomi sulla soglia di casa a fissarlo mentre cammina.


POV OKSA.


Mentre torno a casa, infilo le cuffie nelle orecchie, ascoltando a tutto volume i Red Hot Chili Peppers e meravigliandomi per i fantastici assoli di chitarra che spero di saper suonare un giorno.
Ad un tratto sento un buon profumo e mi accorgo che a pochi metri da me c'è un bar, così decido di entrarci per mangiare qualcosa al volo prima di tornare a casa. Quando entro, mi accorgo che seduti ad un tavolo ci sono Castiel e il ragazzo dai capelli bianchi che stanno parlando e scrivendo su un taccuino.
Decido di avvicinarmi, il primo che nota la mia presenza è il rosso, che alza gli occhi al cielo mentre sorride: -Oh no, ancora tu! Attento Lys, potrebbe fregarti il taccuino se lo perdi.-
-Ma quanto sei spiritoso! Comunque, tu ti chiami Lys?- Dico poi rivolgendomi all'altro ragazzo.
-Lysandro, ma puoi chiamarmi Lys.- Risponde in modo cortese.
-Vuoi sederti con noi?- Mi chiede indicando una sedia vuota accanto a lui. Decido di accettare la sua offerta, e i due mi spiegano che stanno componendo una nuova canzone, dato che ultimamente non hanno più scritto testi buoni.
-E potrò mai venire a sentirvi suonare?- Chiedo ad entrambi.
-Senti, ogni venerdì notte proviamo di nascosto a scuola dato che ho un paio di chiavi che ho preso da Nathaniel. Ti va di venire con noi? Così almeno mi fai anche vedere come te la cavi con la chitarra.- Mi dice Castiel.
Continuiamo a parlare per un po', poi Lysandro ci spiega che ha un incontro con degli amici e deve andare via, così rimaniamo solo in due. Dico a Castiel che anche io devo tornare a casa, e si offre gentilemente di accompagnarmi, dicendo che da sola sarei anche capace di perdermi. Quando arriviamo, mi saluta con un cenno della mano, chiamandomi "Tavola da surf" e beccandosi una lunga lista di insulti che lo fanno solo ridere. Dopo aver salutato la mia mamma, vado in camera mia e decido di chiamare Haylie per raccontarle cosa è successo; rimaniamo al telefono per più di un'ora, in cui mi spiega elettrizzata com'è fantastico questo Nathaniel, facendomi ridere.
Quando le racconto ciò che ho scoperto su Lys e Castiel mi sorprende dicendomi di essere una cantante e ridendo quando le dico che potremmo formare una band anche noi.


ANGOLO AUTRICI.


Ciao a tutti, siamo tornate con un nuovo capitolo. Speriamo vi piaccia! Al prossimo capitolo! :*

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Capitolo 3
*** English Lesson. ***


POV OKSA.


Il giorno dopo mi ritrovo nuovamente a scuola, molto carica ed energica nonostante siano appena le otto del mattino. Trotterellando mi avvio verso il laboratorio di inglese, felice dato che è una delle mie materie preferite. Spero che ci sia un bravo professore, e che ci faccia fare molti progetti.
Decido di mettermi POV OKSA.
in terza fila, per poter poter seguire la lezione senza passare per secchiona. Haylie arriva poco dopo e salutandomi si siede accanto a me: -Buongiorno.- Mi saluta lei con un'aria assonnata.-
-Buongiorno bella addormentata. Dove hai lasciato il principe?- Chiedo scherzosa.
-E' rimasto impigliato in qualche ramo dato che è un maschio.- Afferma lei.
-E il cavallo bianco?- Insisto con un sorrisetto.
-Non c'è nessun cavallo bianco.- Risponde lei sedendosi e mettendo fine a questa stupida conversazione.
Ridacchio sempre più di buon umore, guardando i miei compagni che entrano e prendono posto, anche se il mio sguardo cerca Lysandro e Castiel, purtroppo senza trovarli. Che abbiano deciso di saltare le lezioni? Il ragazzo dagli occhi diversi non mi sembra proprio il tipo che marina la scuola, il rosso invece sì.
In quel momento entra la professoressa, una donna piccola ma dall'aria sveglia e intelligente, che accompagna il suo ingresso con un dolce sorriso. -Good morning guys!- Esclama -Today is our first lesson together, and I will always speak in english with you. That's right?-
La classe annuisce con trasporto, e noto che tutti sembrano contenti di avere lei come insegnate, immagino che sia molto brava. In seguito ci spiega che l'obiettivo di quest anno sarà raggiunto lavorando in coppie, dato che secondo lei il lavoro di squadra è molto importante, tanto che ci ripete più volte "we are a team".
Vedo una ragazza dai capelli rossi di cui non conosco ancora il nome alzare la mano, per poi dire: -Excuse me, I would know how...- Si interrompe non trovando più le parole, e sento delle risatine provenire dal fondo della classe. Mi giro per vedere tre ragazze che la guardano con sorrisetti maliziosi, devono essere Ambra, Lì e Charlotte, le tre ochette di cui mi ha parlato Haylie, dato che Rosalya le ha intimato di stargli alla larga.
La prof rivolge un sorriso alla ragazza che scopro chiamarsi Iris, e le spiega che le coppie saranno casuali: tutti scriveranno il proprio nome su un foglietto che poi piegheranno e lo metteranno dentro un contenitore; sarà lei stessa ad estrarre due nomi per volta, così saranno decise le squadre.


POV HAYLIE.


Nathaniel e Oksa.
Iris e Charlotte.
Violet e Lysandro.
Castiel e me.
Kim e Rosalya.
Lì e Melody.
Karla, Ambra e Peggy.

Subito Ambra comicia a lamentarsi perché si è ritrovata in coppia con Peggy e mentre la professoressa inizia ad arrabbiarsi per quella sceneggiata Oksa mi sussurra: -Ci siamo scambiate i ragazzi, che stregoneria è mai questa?-
-Non lo so, ma guardiamo l'altra faccia della moneta: tu sondi il territorio per me, io lo faccio per te.- Le sussurro di rimando.
Castiel, dal fondo della classe, lancia un furtivo sguardo verso Oksa che però è troppo impegnata nel cercare di comunicare con la ragazza dai capelli viola che ci sta seduta davanti: scopro che si chiama Violet.
Lancio uno sguardo verso il ragazzo seduto in prima fila: Nathaniel, che a sua volta si gira verso di me. Distoglie lo sguardo per chiedere alla professoressa se le squadre rimarranno sempre le stesse e lei , con fare sbrigativo, gli risponde che no, non saranno sempre quelle le coppie e che verranno cambiate con l'inizio del pentamestre.
-C'mon , c'mon !- Ci esorta lei mentre tutti cominciano a cambiare posto.
-Ciao. Sono Haylie, tu devi essere Castiel.- Saluto il rosso davanti a me.
-Esatto, spero tu sappia l'inglese, perché io non ho intenzione di fare nulla.- Mi dice lui.
-Partiamo bene!- Dopo quello scambio di battute cominciamo a lavorare e constato che, alla fine, Castiel è anche bravo ma penso che non abbia voglia di applicarsi. La lezione passa in fretta e anche quella dell'ora successiva, di storia, fa lo stesso. Dopo la terza ora suona la campanella della ricreazione e Castiel si volatilizza all'istante con un ragazzo che scopro chiamarsi Lysandro.
Raggiungo Oksa e la prendo in giro dicendole : -Com'è stare al primo banco, secchiona?-
-Molto divertente, diciamo che il biondino ha talento con l'inglese, quindi non devo fare grandi sforzi. Te lo sei preso intelligente, brava, approvo.- Mi prende in giro.
-Non mi sono presa nessuno e tanto per la cronaca mentre tu non facevi nulla io mi sono fatta in due dato che il tuo amore pensa solo a cazzeggiare.- Le rispondo a tono.
-Immaginavo, lo vedo proprio come il tipo che non ha voglia di fare un cazzo. Comunque, adesso vado a prendermi qualcosa alla macchinetta prima che si faccia troppa fila.- Si dirige verso la porta e nel momento in cui esce, mi ritrovo davanti Nathaniel.
-Spero non diventerai anche tu come quello. Sinceramente mi stai simpatica e non voglio che tu finisca ai suoi livelli.- Afferma il biondo con una leggera stizza nella voce.
-Non preoccuparti, non penso proprio che potrò mai essere come Castiel. Però, vedo che ti sta antipatico! - Cambio discorso io.
-Giusto, ora mi dispiace ma devo lasciarti, devo andare in sala delegati.- Mi sorride e io lo guardo mentre se ne va per passare la sua ricreazione a lavorare.


POV OKSA.


Mentre mangio la mia colazione, decido di recarmi in giardino dato che mi piace stare all'aria aperta, inoltre prima di andarmene oggi dovrò chiedere informazioni sui corsi pomeridiani che si possono svolgere, nella speranza che ce ne sia qualcuno per quanto riguarda la musica e lo sport.
Noto una panchina all'ombra di un albero, e decido di sedermi per stare un po' in pace. La mia tranquillità però dura poco, infatti una voce mi sorprende: -Prima mi rubi il plettro, poi mi segui in un bar, e ora mi rubi anche la panchina? Non ci siamo proprio, tavola da surf.-
Mi giro verso Castiel non riuscendo a trattenere un sorriso: -Ma dimmi caro, questo tuo grande umorismo ce l'hai dalla nascita o hai seguito dei corsi speciali?-
Lui si limita a ridacchiare per poi sedersi accanto a me: -E insomma, ti hanno appioppato il beota, per quanto sopravviverai?- Mi chiede con un ghigno.
-Ma chi, Nathaniel? In realtà non lo trovo così male, non è di certo il mio tipo ma è riservato e tranquillo, quindi mi sta più che bene come compagno.- Gli spiego con un'alzata di spalle.
Non sembra molto contento di ciò che ho detto, e capisco così che tra loro non scorre buon sangue, infatti quando provo a chiedere spiegazioni il rosso cambia discorso, infastidito. Capisco che è un argomento che per ora devo evitare, così finiamo nuovamente a parlare di musica. -Allora, tra tre giorni è venerdì, quindi se vuoi vedermi suonare vieni qui a scuola alle 20:30. Non te ne pentirai. Però mi raccomando, questo deve restare un segreto.- Mi avverte.
Mi limito ad annuire, poi torno in classe dato che ormai è ora. Le ultime due ore passano in fretta, e alla fine mi dirigo in sala delegati dove incontro Melody.
Non sono ancora sicura se mi sta simpatica o no, a volte sembra davvero troppo saputella per i miei gusti. -Ciao, volevo sapere se potresti illustrarmi tutti i corsi pomeridiani.-
Lei si limita a darmi dei fogli, dicendo di segnare quelli che mi interessano, e scopro così che quello di musica è già al completo, ma in compenso è ancora libero quello di pallavolo e inoltre ci sono dei posti disponibili per aiutare il club di basket, così decido di iscrivermi a entrambi.
Esco da scuola soddisfatta, e in quel momento incontro Lysandro, che sembra stia cercando qualcosa: -Hey, tutto bene?- Richiamo la sua attenzione.
-Sono sicuro di aver perso qualcosa, ma proprio non ricordo cosa...- Risponde con aria assente.
Non riesco a trattenere una risatina mentre scuoto la testa: -E così sei il tipo che dimentica tutto eh?- Lui sorride di rimando, poi mi saluta mentre me ne vado.
Pochi metri dopo trovo un quadernino per terra, ha una trama molto bella e raffinata disegnata sopra, e aprendolo noto una scrittura piuttosto curata e ordinata. Decido di non leggerlo nonostante la curiosità mi stia divorando, domani chiederò a tutti se conoscono il proprietario.


POV HAYLIE.


Quando suona la campanella decido di andare in sala delegati per salutare Nathaniel, il quale non è rientrato in classe dalla ricreazione. Entrando, scopro seduta dietro la scrivania Melody, la ragazza carina che pensavo stesse con Nathaniel. Lei alza lo sguardo: -Cercavi?-
-Nathaniel veramente, sai dirmi dov'è?- Le chiedo gentilmente.
Lei sembra sorpresa dalla mia domanda ed evita di rispondermi chiedendomi: -E per cosa lo staresti cercando?-
Rimango un attimo interdetta da quella domanda, anche perché non so precisamente per quale motivo lo sto cercando , quindi pensando sia la cosa giusta da fare le rispondo: -Volevo solo salutarlo.-
-Ah... Comunque non lo so dov'è: mi aveva detto che sarebbe andato in sala professori e non è più tornato. Quindi, se non ti dispiace, lasciami sola adesso: sto lavorando.-
Stupita, faccio per aprire la porta, ma qualcuno dall'altro lato riesce a farlo prima di me e per non cadere , mi aggrappo alla camicia di colui che ha aperto la porta.
-Ha...Haylie, che cosa fai?- Mi chiede Nathaniel imbarazzato dato che praticamente gli sto sopra come una cozza.
Nell'istante in cui mi accorgo di ciò, mi ritiro subito indietro e faccio appena in tempo a vedere Melody uscire velocemente dalla sala. -Ecco, mi dispiace, non volevo, è solo che... stavo per cadere.- Gli rispondo io accennando un sorriso al quale il ragazzo risponde timidamente.
-Non preoccuparti, non fa nulla... Ora, è meglio se torni a casa: si sta facendo tardi e dato che non posso accompagnarti per rimanere qui a finire il mio lavoro preferisco che tu vada prima che si faccia buio.- Afferma lui dolcemente.
-Non preoccuparti, un po' di buio non mi fa nulla e volendo potrei anche rimanere qui ad aspettarti per poi tornare a casa insieme se ti fa piacere.-
Lui sorride e annuisce, così mi siedo da una parte mentre aspetto che finisca il suo lavoro: dopo quarantacinque minuti ci dirigiamo verso casa parlando un po' di tutto.


ANGOLO AUTRICI.


Ecco a voi un nuovo capitolo, speriamo che vi sia piaciuto! :*

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Capitolo 4
*** Complicated. ***


POV OKSA.


Vengo a sapere che oggi ci saranno quattro ore buche, quindi a noi studenti è permesso di andare in giro per la scuola a condizione che non combiniamo casini. Decido quindi di mettermi il taccuino che ho trovato ieri sottobraccio mentre percorro i corridoi, almeno così il padrone potrebbe riconoscerlo.
La prima persona che incontro è Rosalya, che non appena mi vede mi sorride. -Ciao! Che fortuna per oggi,eh?- ammicca verso di me.
-Eh già, almeno possiamo riposarci.- Le rispondo.
-Comunque, io, tu ed Haylie uno di questi giorni dobbiamo assolutamente andare a fare shopping insieme, così ci divertiamo e iniziamo a conoscerci meglio.-
-Sì, mi sembra un'ottima idea.- Le dico pensando che effettivamente mi servirebbero dei vestiti nuovi.
Continuiamo a parlare del più e del meno, quando a un tratto lei si accorge del quadernino che ho in mano e sbarra gli occhi : -Lysandro ti ha dato il suo quaderno!?- Esclama incredula.
-A dire la verità l'ho trovato e stavo cercando il proprietario. Adesso che so chi è vado subito a ridarglielo.-
-Sì, sono sicura che lo starà cercando come al solito, è il classico tipo che perde e dimentica sempre tutto.- Dice ridacchiano, poi mi saluta e se ne va.
Vado in cerca di Lys, già sconfortata al pensiero che dovrò girare mezzo liceo, quando con grande meraviglia noto che è proprio davanti a me; non sembra nemmeno notare il mio arrivo, dato che appare molto pensieroso e preoccupato. Avvicinandomi, riesco a percepire le sue parole appena sussurrate "Ma dove l'ho messo? Deve pur essere da qualche parte..." Sto per dire una frase tattica, del genere "Per caso stai cercando questo?" quando improvvisamente inciampo e cado praticamente sopra di lui, che sorpreso si lascia cadere a terra con me sopra.
-C...Che stai facendo?- Borbotta piano lui con le guance completamente arrossate.
In quell'istante noto che lui ha le braccia avvolte intorno alla mia vita, sicuramente le avrà posate lì per riflesso mentre cadevamo. Anche se quel gesto è stato istintivo, non posso fare a meno di arrossire ancora di più, mentre balbetto le mie scuse.
-Si può sapere che state facendo?- Domanda una voce con tono freddo dietro di noi.
"Perfetto, e ti pareva che Castiel non arrivava al momento giusto!" Penso scettica dentro di me.


POV HAYLIE.


Mi ritrovo a girare per i corrdoi del liceo senza alcuna meta: mi sarebbe piaciuto passare le ore buche in biblioteca, ma sfortunatamente sarebbe stata occupata per tutta la mattina. Ogni tanto incrocio alcuni alunni e professori tutti impegnati in checchessia; ad un certo punto, vedo uscire da una classe un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli dorati e un ghigno stampato in faccia.
Cerco di sviare in qualche corridoio, ma nel momento in cui sto per voltarmi sento una stretta che non posso non conoscere sul braccio. -Perché te ne stavi andando tesoruccio?- Mi chiede Dake quasi scherzosamente.
-Lascia il mio braccio, porco.- Dalla mia voce trapela una sicurezza che non pensavo di avere.
-Stai calma, bella. Non è mica colpa mia se tutte le ragazze mi corrono dietro; ma tu, dovresti sapere che l'unica che mi interessa è qui davanti a me.-
-Ah, davvero? Da cosa hai fatto, mai direi una cosa del genere: smetti di stringermi il braccio e lasciami in pace, non voglio altre rogne tra le mani.- Dico ancor più decisa.
Lui accenna un sorriso che lascia intendere che di ciò che ho detto non ha capito nulla e mi afferra anche l'altro braccio: -Haylie, smettila di crederti così superiore, se ti ho tradito è solo colpa tua.-
Non posso far altro che ridere dopo aver sentito quell'affermazione e riprendendomi , guardandolo negli occhi gli chiedo : -E sentiamo, che cosa avrei fatto io?-
-Ehm... Io... Lasciamo stare. Fatto sta che ora ho una dannata voglia di baciarti.-
Cerco di divincolarmi dalla sua presa e scalciando provo a fargli male per staccarlo da me ma Dake è molto più forte e senza neanche sforzarsi, avvicina le sue labbra alle mie per baciarmi. Istintivamente mi viene da rispondere al bacio ma quando mi rendo conto di chi ho davanti, gli mordo le labbra così forte da farlo sanguinare.
-Che cazzo fai, troia!- Dice lui toccandosi il labbro inferiore tutto insanguinato.
-Devi smetterla, non ti voglio neanche più vedere.- Dico mentre comincio ad andarmene.
-Fai la preziosa quanto vuoi, ma ti ricordo che quello che ha la tua verginità e ti ha soddisfatto per la prima volta, è questo mostro che hai davanti, e la cosa rimarrà per sempre così. Inoltre, mentre avevo te, sai quante altre mi sono fatto?- Mi grida lui quasi euforico da dietro.
Sento qualcosa rompersi dentro di me e la consapevolezza di ciò che ha successo mi aggredisce all'improvviso con forza; delle lacrime salate cominciano a scendere copiose lungo le mie guance e sento gli occhi gonfiarsi e la disperazione assalirmi. Non so più cosa replicare e sotto i suoi occhi prepotenti scappo via.


POV OKSA.


Mi alzo velocemente da sopra Lysandro, spiegando che sono caduta ma Castiel continua a fare una faccia scocciata, come se non ci credesse. Cala un silenzio imbarazzante, durante il quale sento che le guance mi stanno bruciando, così decido di tendere il taccuino a Lysandro, che non appena lo vede sgrana gli occhi: -Dove lo hai trovato?-
-Fuori da scuola, Rosa mi ha detto che è tuo.- Gli spiego sentendomi d'un tratto più calma.
-E... L'hai letto?- Quando mi fa questa domanda, capisco che sembra in appresione, come se lì dentro avesse scritto tutti i suoi segreti più intimi.
-No, certo che no! A me avrebbe dato fastidio se qualcuno avvesse letto il mio diario.- Gli rispondo e noto subito che si tranquillizza sorridendomi con gratitudine.
-Questa cosa non giustifica il fatto che stavate avvinghiati per terra come due cozze.- RIbatte secco il rosso. -Se sei davvero caduta, allora perché aveva le braccia avvolte attorno a te in quel modo?-
Noto che Lysandro si muove a disagio, rispondendo che è stata una cosa casuale e mettendo così fine alla discussione, dato che subito dopo se ne va accennando un saluto.
-Beh? Sei geloso? - Lo punzecchio scherzosa.
A quella mia affermazione, si infiamma immediatamente stringendo i pugni e dicendomi che ciò può accadere solo nei miei sogni.
-E tu invece?Hai un diario segreto? - Gli chiedo curiosa.
-Ma certo che no, è una cosa per ragazzine. Se ho qualche segreto, lo dirò a Lys o a Demon.-
-Demon? E' un altro tuo amico? - Domando sorpresa.
-Sì, un amico a quattro zampe che fa " bau bau".- Risponde prendendomi in giro.
-E così hai un cane! Non ti facevo tipo da animali.-
-Sai che parli tanto, ragazzina?- A quell'affermazione borbotto infastidita dal suo continuo prendermi in giro, quando ad un tratto sento che mi attira a se, abbracciandomi.
Rimango interdetta, non sapendo come comportarmi. Sento il suo corpo premersi contro il mio, e mi metto a pensare quasi incosciamente che le nostre forme combaciano alla perfezione; il suo calore mi scalda, e all'improvviso mi rendo conto di quanti avessi freddo fino ad allora. -C... Castiel?-
Vedo il suo viso che si avvicina al mio e sento il suo alito freddo su di me, mentre i suoi occhi incandescenti mi incastrano, non riesco a muovermi e mi sento ipnotizzata da lui.
-Questa è la punizione per avermi fatto assistere a quella scenetta. Vedi di non farlo mai più, tavola da surf.- Mi sussurra.


POV HAYLIE.


Continuo a correre. Sento il ribrezzo farsi strada lungo il mio corpo. "Come ho potuto provare qualcosa per quella sottospecie di... Ah, non so neanche io come definirlo!" Penso arrabbiata e scoraggiata tra me e me, mentre cerco quasi involontariamente la porta della biblioteca.
Mi calmo un po' e smetto di correre respirando affannosamente mentre le lacrime continuano a bagnarmi il volto. Non riesco a fermarle. Cerco la maniglia della porta e la afferro ma nell'istante in cui la abbasso, sento una voce che mi chiama quasi con rimprovero : -Haylie, che cosa stai facendo!? Sai che non puoi entrare, cosa pensi di fare!?- Il ragazzo dagli occhi dorati si avvicina scocciato e senza grazia stacca la mia mano dalla maniglia.
-Lasciami! Perché ce l'avete tutti con me oggi? Anche tu sei uno stronzo!- Quasi gli urlo in faccia continuando a piangere.
Lui mi guarda sconvolto e mi chiede con una voce giusto un po' più gentile :-Che cosa ti avrei fatto io per meritarmi un trattamento del genere? E poi, perché piangi e dici che tutti ce l'hanno con te se in questa scuola non conosci quasi nessuno?-
-Io... Io... Mi dispiace, ma sono stanca.- Lo guardo cercando di sostenere il suo sguardo attonito e preoccupato.
Senza pensarci, mi getto nelle sue braccia e, se in un primo momento rimane interdetto, allora dopo mi stringe forte a se, carezzandomi la testa mentre continuo a piangere macchiandogli la camicia di mascara sul suo petto. Restiamo così per un tempo che mi sembra non passare mai e nel suo abbraccio mi sento al sicuro nonostante lo conosca da poco tempo per riuscire a capire i miei sentimenti.
Quando finisco le lacrime, lui mi alza delicatamente il viso verso il suo per sussurrarmi : -Mi vuoi dire che cosa è successo?-
A malincuore gli racconto sommariamente di Dake e di ciò che è successo e sul suo volto si dipinge una lieve sfumature di rabbia.
Mi stringe a se un'altra volta e gli sussurro: -Scusami per prima, non sapevo ciò che facevo e grazie per avermi evitato un grande figura di merda.-
Tenendomi ancora stretta, con una risatina che sento vibrare nel suo petto mi dice: -Sono qui per salvarti da tutte le tue figure di merda.-


ANGOLO AUTRICI.
Ci scusiamo per questo grande ritardo nel pubblicare, ma siamo state in vacanza e presto ripartiremo, motivo per cui tra pochi giorni uscirà un nuovo capitolo! E voi siete state al mare? Speriamo che questo vi sia piaciuto, e se volete diteci cosa ne pensate lasciando una piccola recensione. Un bacio :*

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Capitolo 5
*** Improvvisa Pazzia. ***


POV OKSA.

-Io prendo un cornetto alla crema con pasticcini glassati al cioccolato bianco e un cappuccino.- Dice Rosa scrutando con occhi affamati il menù.
Io ed Haylie la guardiamo sconvolte, pensando a come una persona piccola come lei possa mangiare così tanto. Notando i nostri sguardi stupiti, lei si limita ad alzare le spalle facendo un sorrisetto :-Che ci posso fare, il cibo è uno dei più grandi piaceri della vita!-
Ridacchio e chiamando un cameriere ordiniamo la nostra colazione. La conversazione continua tranquilla, parliamo del più e del meno rimanendo su temi generici per conoscerci meglio. Scopro che Rosalya è una malata di shopping, e che gestisce un negozio di abbigliamento con il suo ragazzo, Leigh. Si sono conosciuto tre anni fa, e per Rosa è stato amore a prima vista, anche se, dato che lui è un ragazzo molto timido e introverso, è stata lei a dovre fare il primo passo e a prendere in mano la situazione. Ci racconta delle loro uscite e dei loro viaggi all'estero, mantenendo sempre un sorriso raggiante sulle sue labbra, facednoci capire quanto tenga a lui.
Mentre mangiamo, avverto qualcosa dietro di me, infatti subito dopo sento una vocetta fastidiosa: -Ah, eccole qua le due nuove ochette. Una che si vuole portare via mio fratello, e l'altra che ci prova con il mio futuro ragazzo.- Mi giro, e trovo quella che Rosa definisce la famosa Ambra. La squadro dalla testa ai piedi, e solo una parola mi viene in mente: "troia." Il suo atteggiamento e il modo volgare e decisamente scollato in cui è vestita, mi suggeriscono che non andremo affatto d'accordo, dato che non è proprio il mio tipo.

POV HAYLIE.

Fisso insistentemente la ragazza bionda davanti a me e il fatto che sia la sorella di Nathaniel mi lampeggia davanti agli occhi "com'è possibile una cosa del genere?" penso. Quella che ho davanti è l'antipodo del delegato e dal modo in cui si atteggia e si veste deduco che lei e il fratello siano molto diversi, o almeno lo spero. Dalle parole scontrose che ci ha riferito, capisco che non è una persona che potrei frequentare e ringrazio mentalmente Rosa per avermi avvertito prima.
-Scusa, ma chi ti ha detto niente?- Esorto, rivolta ad Ambra.
-Dato che sono superiore a voi, posso fare e dire ciò che mi pare e piace.- Risponde lei stizzita.
-Beh, vai a fare quel che ti pare e piace da un'altra parte, noi non ti abbiamo detto nulla, quindi non mi pare il caso di stare qui a litigare per delle cazzate.- Ribadisco io.
Ambra mi guarda infastidita e assume un cipiglio di superiorità quando Oksa aggiunge alle mie parole:- Comunque, riferirò a Castiel che stai progettando il vostro matrimonio, sono sicurà che sarà molto interessato alla cosa.-
A quel punto, la ragazza fastidiosa gira sui tacchi ed entra nel bar lasciandoci di nuovo ai nostri discorsi.
-Così mi piacete! Dovete farle vedere chi siete e farle capire che una volta tanto dovrebbe anche scendere da quel suo piedistallo d'oro.- Si congratula con noi Rosalya.
-Beh, vorrei vedere! E' proprio la classica tipa che pensa di poter fare tutto quello che vuole, prima o poi se fa qualche passo falso, progetterò la sua morte.- Scherza Oksa.
-Rosa, ma allora Nathaniel e Ambra sono davvero fratello e sorella?!- Non riesco a trattenere la curiosità.
-E già, chi l'avrebbe mai detto, eh? Sono praticamente gli opposti e dalle voci che circolano per i corridoi della scuola mi sono anche fatta un'immagine generale di quella che potrebbe essere la loro situazione famigliare.- Esordisce Rosa con un cipiglio di chi ha voglia di spettegolare.
-Spara!- Esclama Oksa, anche lei è interessata.
-Penso che Ambra sia la figlia viziata, e che Nath sia chi si prende la colpa di tutto. I loro genitori sono categorici in questo, infatti, da quando li conosco, Nathaniel è sempre riservato e cerca di non far trapelare nulla, al contrario Ambra prova sempre a fare in modo di stare al centro dell'attenzione.- Ci rivela, mentre noi la ascoltiamo assorte.
-E non sai nient altro?- Chiedo vogliosa di saperne di più.
-Hey, ho capito che sono la regina dei pettegolezzi, ma non pensi di chiedere un po' troppo?- Scherza lei.

POV OKSA.

Torno a casa con il sorriso sulle labbra e tante buste tra le mani: abbiamo passato tutta la mattinata in giro per negozi, ridendo e provando in continuazione vestiti e scarpe. Ho speso una follia, ma d'altra parte era tantissimo tempo che non facevo shopping, e mi servivano parecchie cose.
Siamo passate anche in alcuni negozi di bigiotteria, dato che Rosa ha detto a me e ad Haylie che tra tre settimane ci sarà la festa d'autunno: un evento a cui parteciperanno tutti gli studenti; sarà organizzata una serata nel sottoscala del liceo, con tanto di musica e cibo.
So anche che ci sarà un concorso a quella festa, dove si esibiranno diversi alunni, e le tre  miglior performance verranno premiate con un regalo a sorpresa; lì per lì mi si è accesa una lampadina: io suono, Haylie canta, perché non partecipare come un duo?
L'idea all'inizio pareva assurda anche a me, poi però ci abbiamo ragionato seriamente, e abbiamo deciso che da domani inizieremo a provare due ore ogni pomeriggio. Il fatto che parteciperanno anche Lys e Castiel mi fa sentire ancora più emozionata, non vedo l'ora di dirglielo e di sentirli suonare.
Continuo a fantasticare tutto il pomeriggio, mentre inizio a pensare a qualche brano da proporre ad Haylie, abbiamo deciso infatti che faremo tre cover di canzoni inglesi abbastanza famose, ma il genere rimane ancora un punto interrogativo.
Dopo aver cenato, la mia mente inizia a ricordare che non ho fatto qualcosa; è come se avessi perso la memoria, sento di dover fare una cosa ma proprio non la ricordo.
-OH CAZZO, IL COMPITO DI LATINO!- All'improvviso quella consapevolezza mi manda nel panico più assoluto, sarà la mia prima verifica e non credo proprio che sia il caso di iniziare male l'anno.
Cerco di studiare qualcosa, però mi rendo conto che, nonostante abbiamo iniziato da poco, dovrei almeno studiare quaranta pagine, e non ce la farò mai. Presa da un attimo di pazzia, afferro il cellulare e faccio la prima cosa che mi salta in mente: chiamare Castiel.
La sua voce, non poco irritata, risponde al terzo squillo: -Si può sapere che cazzo fai?! Sono le undici, e io ho altro da fare piuttosto che parlare con te.- Si lamenta in tono frettoloso.
-Perché, ho interroto il tuo incontro con Federica la mano amica?- Lo prendo in giro.
Sento un improvviso silenzio, e gelo sul posto. Sono estremamente contenta che non possa vedere la mia faccia in questo momento, dato che mi sento bruciare le gote.
-E insomma, che vuoi?- Riprende lui, più calmo.
-Senti, quando c'è un compito programmato, dove vengono lasciate le copie?- Gli domando speranzosa.
-In aula professori, perché?- Mi chiede diffidente.
-Bene, finisci quello che devi fare in fretta e vestiti, ci vediamo tra venti minuti davanti scuola. Niente domande.- E riattacco decisa.
Mi sento decisamente pazza, e so che probabilmente sto per fare una delle più grandi cavolate della mia vita, ma l'euforia che provo è più grande di tutto il resto, così in punta di piedi mi preparo ed esco.

POV HAYLIE.

Dopo quella meravigliosa mattinata, ho passato tutto il pomeriggio fuori casa girando tra negozi di musica e librerie; infatti, i miei genitori sono fuori per lavoro e non avevo voglia di tornare a casa sprecando tutto il tempo da sola.
Ora sta cominciando a piovere e inizio a correre verso casa con tutte le buste e bustine dei negozi. Sull'uscio,  già bagnata fradicia,  cerco disperatamente le chiavi maledicendomi per non essere tornata prima. Successivamente mi accorgo di non averle, e comincio a inveire contro la mia sbadataggine "come ho fatto a lasciare le chiavi dentro casa? Non ho neanche il credito per chiamare, come faccio adesso?" penso disperata accasciandomi ormai zuppa sul tappetino posto all'ingresso.
All'improvviso, dopo non so quanto tempo, mi sento chiamare da lontano.  Alzo d'istinto la testa e mi ritrovo davanti un ragazzo dai meravigliosi occhi dorati, Nathaniel.
-Haylie, che cosa stai facendo lì tutta bagnata?- Mi domanda lui avvicinandosi al cancelletto di casa mia.
Ancora stupita, cerco le parole adatte per rispondergli, sentendo un rossore che piano piano mi sta aggredendo le guance.
-Nath...Nathaniel?!- Esclamo quasi senza fiato. Mi alzo dallo zerbino e, sotto la pioggia scrosciante apro il cancelletto.
-Beh, che cosa stavi facendo lì per terra?- Mi chiede lui.
-Ecco, il fatto è che i miei sono fuori per lavoro e oggi sarei dovuta rimanere a casa da sola, ma quando sono uscita, ho dimenticato le chiavi per entrare.- Gli rispondo e, abbassando gli occhi dai suoi, comincio a ridere sommessamente per l'assurdità della situazione.
Nathaniel ride a sua volta, e, diamine, è così bello quando lo fa. -Una come te non l'avevo mai incontrata.- Dice tra le risate.
-Vuoi continuare a prendermi in giro per la mia sbadataggine?- Gli chiedo io facendo finta di essermi offesa.
-Okay, basta. Vieni.- Mi esorta offrendomi un posto sotto all'ombrello nero che lo proteggeva dalla pioggia.
-Vieni, dove?- Domando imbarazzata.
-A casa mia, non puoi rimanere fuori casa tutta la notte sotto la pioggia. Mi sembra ovvio che in questo caso devo aiutarti, quindi, muoviti: andiamo.-

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Capitolo 6
*** Problemi in Arrivo. ***


POV OKSA.

Arrivo davanti scuola dopo dieci minuti buoni di camminata, la pioggia continua a cadere fitta e spero con tutto il cuore che Castiel venga in fretta, sto morendo di freddo. Un po' di tempo dopo lo vedo che si dirige verso di me a passo veloce e con un ombrellino rosa; sto quasi per scoppiare a ridere ma notando la sua espressione mi fermo.
-Adesso mi puoi spiegare che cazzo ti passa per la testa?- Esplode urlandomi in faccia.
-Beh... Devo vedere il compito di domani, non ho studiato nulla e devo fare in modo di prendere la sufficienza.- Gli spiego dondolandomi nervosamente sulle gambe.
Mi aspetto che si metta a ridere, però mi sorprende quando alza le spalle e fa un sorriso furbetto: -E così non sono l'unico che lo fa,eh?- Mi dice lasciandomi di stucco. -Forza, vieni.- Mi prende per mano e mi conduce fino alla porta del liceo; a quel punto estrae un mazzo di chiavi dalla tasca di jeans e apre.
-Come fai ad avere le chiavi?- Gli domando stupita.
Lui si limita a scrollare le spalle per poi entrare. Lasciamo gli ombrelli all'entrata, e accendo la piccola torcia che mi sono portata da casa. Entriamo in sala professori senza alcun problema, poiché Castiel ha una chiave per ogni porta e apre le serrature con naturalezza.
Iniziamo a cecare la cartella con dentro le copie della verifica, e passiamo una buona mezz'ora a cercare il compito di latino.
-La verifica non l'ho trovata, però qui c'è un compito di scienze programmato per domani, a quanto pare quella voleva farci una sorpresina.- Esordisce Castiel a un tratto.
-E io ho trovato quello che cercavamo.- Esclamo con un sorrisetto sulle labbra. Mi sento estremamente elettrizzata, ora ho ben due possibilità di prendere bei voti.
Leggiamo con attenzione tutte le domande di entrambi i test, dopodichè prendiamo i libri e iniziamo a farci gli schemi delle cose richieste e a studiarli. Mi accorgo che Castiel è molto veloce e apprende in fretta, cosa che non mi aspettavo poiché Rosa mi aveva detto che il primo anno era stato bocciato.
Circa due ore dopo abbiamo finito tutto, così decidiamo di tornare a casa per riposarci. Comincio a camminare verso l'uscita ma noto che il rosso non mi segue: -Beh? Hai voglia di restare qui?- Chiedo guardandolo curiosa.
-No, il problema è che non trovo le chiavi.- Mi risponde secco continuando a cercare.
A quel punto sgrano gli occhi e decido di aiutarlo, ma niente. Dopo un'altra ora di ricerca le chiavi sembrano sparite e Castiel continua ad imprecare sempre più nervoso.
-Ma non possiamo passare dalle finestre?- Gli chiedo calma.
-No, anche quelle sono chiuse a chiave.-
-Merda, e ora?- Chiedo retoricamente dato che ci rimane una sola cosa da fare.
-E ORA!? E' TUTTA COLPA TUA! SEI TU CHE HAI AVUTO QUESTA BRILLANTE IDEA E NON MI E' MAI SUCCESSO DI PERDERE LE CHIAVI. MI PORTI SFORTUNA!- Mi urla contro.
A quelle parole, perdo le staffe anche io: -COLPA MIA? SE TU NON STAI ATTENTO ALLE TUE COSE CHE CENTRO IO? TU HAI ACCETTATO DI AIUTARMI , QUINDI ORA STAI CALMO E NON URLARE!- Gli strillo di rimando-
-ANCHE TU STAI URLANDO!- Mi dice lui.
-NON E' VERO!- Mi lamento a voce alta.
A quel punto, capendo quanto dobbiamo sembrare ridicoli, mi calmo e  porto le mani sul viso cercando di frenare una risata. Sento che anche lui ridacchia, così mi limito a scuotere la testa e ad avviarmi verso le scale.
-Dove vai?- Mi domanda.
-Nel sottoscala, lì dovrebbe fare meno freddo e domani non ci troveranno.- Gli rispondo ovvia, mentre lui annuisce e mi segue.

POV HAYLIE.

Continuiamo a camminare sotto all'ombrello senza proferir parola e dopo pochi metri , Nathaniel apre con le sue chiavi la porta di un appartamento. Saliamo all'ultimo piano e apre la porta lasciandomi entrare per prima.
Appena entro mi accorgo di quanto sia bello il suo appartamento: davanti a me, due grandi finestre a vetri che occupano quasi tutta la parete, offrono una vista della città spettacolare e da lontano posso anche intravedere la Torre Eiffel e una serie di mobili moderni arredano le pareti grigie della sua casa. Il tutto rende l'ambiente molto luminoso e spazioso e mi mette anche un po' in soggezione: non pensavo che Nathaniel potesse permettersi una casa così per viverci da solo.
-Ehi, sei rimasta imbambolata?- Mi chiede scherzosamente lui entrando e togliendosi la giacca per appenderla nell' appendiabiti vicino alla porta.
-Ehm... no. Sono solo sorpresa: hai una casa meravigliosa.- Mi complimento io.
Lui mi sorride arrossendo leggermente e mi invita a togliermi il cappotto bagnato. A quel punto mi ricordo che sono ancora fradicia e accenno a Nathaniel la questione.
-Giusto, me ne stavo per dimenticare. Io però non posso darti nulla da metterti se non i miei vestiti. Vai in bagno, c'è tutto lì; intanto vado a prenderti qualcosa. Ah, dimenticavo: fa come se fossi a casa tua e il bagno è la prima porta a sinistra nel corridoio.-
Mi sorride e si dirige in un'altra stanza lasciandomi sola.
Entro nel bagno, anch'esso arredato con gusto, e decido di iniziare a spogliarmi.
-Haylie, ti lascio i vestiti davanti alla porta, prendili. Io sto in cucina: preparerò qualcosa da mangiare.-
Prendo i suoi vestiti e me li infilo alla svelta e, dopo essermi passata una mano tra i capelli ancora bagnati, esco dal bagno per andare in cucina. Appena Nath mi vede sgrana gli occhi e quasi mi prende in giro: -Forse ti stanno un po' grossi, ma non avevo nulla di meglio. In caso i tuoi li mettiamo ad asciugare così domani potrai rimetterteli.-
Annuisco e dopo averlo aiutato a portare due piatti di pasta bianca in salotto, ci sediamo sul divano e accendiamo la tv per guardare un film. Il ragazzo vicino a me fa zapping sui canali e alla fine optiamo per "Harry Potter e i doni della morte, parte 2". Mi accorgo quindi che anche la passione per il piccolo mago ci accomuna e mi gusto il film che, come sempre, mi fa commuovere.
-Vedo che ti è piaciuto.- Sostiene lui.
-Ovvio, ci sono praticamente cresciuta insieme e a casa ho tutti i libri.- Affermo io.
-Anche io: stai parlando con un Corvonero d'ok.- Scherza lui.
-Mmm... Allora forse possiamo andare d'accordo : io sono Grifondoro.-
-Wow, coraggiosa e orgogliosa eh?- Mi chiede lui.
Annuisco e gli sorrido, mettendo fine al dialogo. Dopo un attimo di silenzio lui dice di essere stanco e afferma: -Io dormirò qui, tu vai in camera mia.-
-Ehm... Non ti preoccupare: ti ho già causato abbastanza disturbo, dormirò io qui.- Dico imbarazzata.
-Insisto, vai a dormire. Non mi infastidisce dormire qui.-
-Uff... Sei troppo gentile. Non so mai come obbiettare.-
-Allora non farlo. Buona notte Haylie.- Mi dice dolcemente.
-Allora, buona notte anche a te.- Gli sorrido guardandolo ancora un po' e mi dirigo in camera sua.

POV OKSA.

Non appena scendiamo, rimango a guardare il casino che regna sovrano in questa stanza. Ci sono moltissime cose accatastate da tutte le parti, e mi rendo conto che se facessero un po' di pulizia questo luogo sarebbe grandissimo.
-Però, ce ne sono di cose.- Osserva Castiel andando a curiosare in giro.
Anche io mi metto a guardare, cercando di spostare alcuni oggetti in modo da creare un piccolo spazio dove poter dormire quelle poche ore che ci rimangono.
-Guarda un po' che ho trovato?- Mi dice Castiel sollevando in aria una chitarra.
-Perché non mi suoni qualcosa?- Gli domando speranzosa; la mia curiosità è davvero troppa.
-D'accordo, però mi raccomando: non svenire.- Mi avverte guardandomi con quel ghigno fasidioso e attraente al tempo stesso, e dopo aver accordato la chitarra, inizia una melodia dolce e potente. Riconosco subito quella melodia: "The Path" degli HIM, è una delle mie canzoni preferite e ascoltando la sua voce mi accorgo che è bravo anche a cantare, il suo timbro profondo si adatta perfettamente agli accordi della chitarra, e non posso fare a meno di continuare a fissarlo ammaliata.
Qualche minuto dopo, suona le ultime note e mi guarda sorridendo: -Sono un po' fuori allenamento con la chitarra classica, eppure devo dire che sono stato fantastico lo stesso.- Si elogia da solo.
-Ma come sei modesto...- Gli faccio notare io.
-Beh, me l'hai fatto capire tu: mi guardavi estasiata, sembrava che stessi avendo un orgasmo fulminante.- Dice.
In quel momento sbarro gli occhi e comincio a insultarlo in tutti i modi che mi vengono in mente, ma ciò che provoco sono solo tante risate.
-Io direi che è meglio dormire, abbiamo solo due ore e mezza per riposarci.- Mi fa notare il rosso dopo un po'.
Io annuisco, così prendiamo una coperta che abbiamo trovato lì e ci stendiamo al di sopra di essa, l'uno accanto all'altra. Rimaniamo in silenzio per un po', dopodichè sono io a interrompere quella quiete: -Cass?-
-Allora: punto primo "Cass" non si può sentire, punto secondo che c'è?- Mi riprende subito.
Io mi limito a sbuffare per poi chiedergli: -Se io partecipassi al concorso musicale con Haylie, tu che diresti?-
-Sul serio? Volete arrivare ultime?- Mi prende in giro.
-Ah, ah, ah. Sei estremamente simpatico.- Borbotto.
-Senti piccoletta, facciamo una scommessa: se vinco io ti bacio, se invece riesci a battermi, ti dedicherò una canzone, dato che ti piace tanto sentirmi suonare.- Mi propone in tono di sfida.
Impallidisco, perché mai vorrebbe baciarmi? Contro di lui abbiamo pochissime possibilità di vincere, e non mi va di essere baciata per gioco.
-Troppa paura di perdere?- Mi richiama in tono di sfida. -Tanto, in ogni caso, a guadagnarci sarai tu.-
-Va bene, accetto. Sono sicura che io ed Haylie ce la faremo.- Dichiaro altezzosa.
-Bene, allora buonanotte.- Dice. Subito si gira dall'altra parte e mi da' le spalle, eppure giurerei di aver visto un sorriso sulle sue labbra.
-Buonanotte.- Borbotto confusa chiudendo gli occhi.

POV HAYLIE.

La mattina seguente mi sveglio presto e sento Nathaniel nell'altra stanza che sta preparando la colazione, tutto ciò non può essere vero e mi prendo 5 minuti per assaporare questa meravigliosa sensazione che mi fa star bene. Mi alzo malvolentieri e mi preparo velocemente lasciando i vestiti di Nathaniel sopra alla lavatrice. Lo raggiungo in cucina e lo vedo già pronto per uscire intento a posare due tazze sul tavolo. Rimango un po' sulla porta osservandolo e pensando a quanto sia meraviglioso : mi ha sempre aiutata nonostante abbia continuamente fatto casini ,mi ha lasciato dormire nel suo letto e ora mi sta anche preparando la colazione.
Appena si accorge della mia presenza mi rivolge un sorriso gentile e con una voce ancora impastata dal sonno, mi dice: -Buongiorno, dormito bene?-
-Benissimo.- E gli sorrido di rimando.
Facciamo colazione parlando del più e del meno , interrogandoci anche di latino. Mi riferisce poi che quella mattina sarebbe dovuto andare prima del solito a scuola per svolgere alcune attività in sala delegati perciò dopo aver sparecchiato e lavato le tazze ci infiliamo i cappotti e camminiamo allegramente verso scuola.
-Grazie di tutto, Nath.- Gli dico ad un certo punto io.
-Non ringraziarmi: non avrei mai potuto abbandonarti su quel gradino.- Afferma lui deciso.
-No, davvero, dovrei dirti mille  volte grazie. Mi conosci da così poco e già ti ho causato un mare di problemi! Sono un disastro .- Scherzo io.
-Ti preoccupi troppo, tranquilla.- Mi dice.
Nel frattempo ci ritroviamo davanti al portone dela scuola e ci accorgiamo che c'è qualcosa che non va: due ombrelli, uno azzurro e uno rosa, sono buttati vicino all'ingresso e vedo Nathaniel adombrarsi leggermente.
-Cosa può essere?- Mi chiede lui.
-Non lo so, andiamo a vedere. Su, entriamo: hai le chiavi?- Gli chiedo leggermente euforica.
-Hai mai sentito parlare di un delegato senza chiavi?- Mi domanda lui ridendo e tirando fuori dalla sua tasca posteriore un mazzo di chiavi per aprire e lasciarmi entrare per prima.
Entrando, vedo delle luci accese e capisco che c'è sicuramente qualcosa che non va , quindi accompagno Nathaniel in sala delegati per controllare la situazione. La stanza è come sempre e non c'è nulla fuoriposto, perciò propongo di andare a controllare la sala professori dove si trova anche l'ufficio della preside. Una volta lì, notiamo un mazzo di chiavi per terra e mi abbasso per raccoglierlo: -Sai di chi sono?- Domando curiosa di andare a fondo in questa situazione.
Lui le prende dalle mie mani e inizia a rigirarsele tra le sue per poi sussurrare: -Cazzo, quel maledetto!- E, lasciando cadere a terra entrambi i mazzi di chiavi, iniziare a correre verso il sottoscala.
Lo seguo per non perdermi niente e nell'istante in cui entro per raggiungerlo la prima cosa che noto è il suo sguardo esterrefatto e schifato di fronte a qualcosa che ancora non ho visto. Mi giro e mi ritrovo Castiel e Oksa abbracciati e stesi sul pavimento.
-AHAHAHAHAHAHA.-Comincio a ridere fragorosamente mentre Nathaniel guarda me e la scena ancora preoccupato.
-CHE CAZZO STATE FACENDO VOI DUE!?- Urla come un pazzo il biondo svegliando anche Castiel e Oksa.
-Che cazzo sta succedendo?- Dice Castiel con voce ancora impastata e, nell'istante in cui realizza la situazione che si sta svolgendo sotto ai suoi occhi e che ha dormito abbracciato ad Oksa, comincia a litigare con la ragazza che non riesce ancora a svegliarsi del tutto e si limita ad alzargli il dito medio.
-Ehi Oksa, buongiorno.- Scherzo io.
-Oh, ciao Haylie.- Mi risponde lei.
E mentre Castiel e Nathaniel litigano e si urlano contro , sentiamo un rumore sospetto provenire dalla serratura. I ragazzi smettono di strillare e tutti e quattro ci giriamo contemporaneamente per ritrovarci chiusi nel sottoscala insieme alle fotocopie del compito di latino gettate per terra da qualcuno.
-Merda, e ora?- Chiedo a tutti preoccupata.


ANGOLO AUTRICE.

Ecco a voi il nuovo capitolo, speriamo vi piaccia! Se volete fateci sapere cosa ne pensate con una recensione, alla prossima! :*

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Capitolo 7
*** Troppe Novità. ***


POV OKSA.

Sentendo la serratura che scatta mi viene quasi da ridere e piangere al tempo stesso, la situazione è così assurda che non riesco nemmeno a capacitarmi del fatto che tutto ciò sta accadendo a me. Castiel corre verso la porta e cerca di aprirla anche se inutilmente, e dopo pochi secondi inizia a prenderla a pugni.
-Non danneggiare gli ambienti scolastici, cretino!- Urla Nathaniel stizzito.
Il rosso si gira di scatto e non riuscendo più a trattenersi, sbotta: -A beota, ma vaffanculo va!-
A quelle parole, non posso fare a meno di ridere come un'isterica, smettendo solo quando mi accorgo che i due hanno iniziato a prendersi a botte.  Inizialmente sia io che Haylie rimaniamo a guardarli non sapendo cosa fare, ma dopo pochi secondi li raggiungiamo e cerchiamo di separarli strillando.
Inizio a non capirci più niente, quando a un tratto Castiel si scrolla di dosso Nathaniel, guarda con determinazione la porta e inizia a correre contro di essa. Cerco di fermarlo, ma appena muovo il braccio ecco che si butta contro la porta rompendola e cadendo a terra.
Sento le urla di qualcuno, e avvicinandomi mi accorgo che è caduto sopra a Lysandro, che sta supino per terra con gli occhi sbarrati.
-Ma che cazzo fate?- Dice con il fiatone, come se avesse corso.
-Beh, era un'emergenza. Diciamo che ci avevano chiuso a chiave lì dentro.- Replica Castiel alzandosi e tendendo una mano al suo migliore amico.
-E adesso? Chi glielo spiega alla preside che cosa è successo alla porta?- Dice Haylie preoccupata.
-Potremmo sempre dire che noi non abbiamo visto nulla.- Replico con un'alzata di spalle.
-Ah sì, il Dolce Amoris: il liceo in cui le porte si sfasciano da sole.- Esclama il biondo ironico.
-Senti, vedi di non rompere le palle. Vuoi essere sospeso per caso? Perché la porta l'ho rotta io, ma lì dentro con una copia del compito c'eravamo tutti. Quindi, se vogliamo evitare problemi, faremo finta di niente.-  Risolve la questione Castiel.
-Sì, ma qualcuno ci ha chiusi lì dentro, potrebbe sempre darci la colpa.- Noto io.
-Questo non è un problema, è la sua parola contro la vostra, e se servirà io vi difenderò.- Dice Lysandro.
-Bene, quindi è deciso. Ora è meglio che torniamo tutti di sopra, così nessuno sospetterà nulla.- Dice Haylie.
Tutti annuiamo, e ci dirigiamo al piano superiore.

POV HAYLIE.

Consegno il compito sicura di essere andata più che bene e lancio uno sguardo ad Oksa che mi fa l'occhiolino. Ritorno al mio banco e nell'istante in cui mi sto per sedere la professoressa annuncia : - Ragazzi, siete pregati vivamente di raggiungere la sala delegati per un'assemblea straordinaria indetta dalla preside.-
Tutti si alzano e, dopo aver consegnato, escono dall'aula ipotizzando ciò che ci avrebbe detto la preside di lì a poco. Io, Nathaniel,Oksa,Castiel e Lysandro rimaniamo dietro alla fila iniziando a lanciarci delle occhiate furtive preoccupati di essere stati scoperti.
Nella sala prendiamo posto tutti vicini e attendiamo con ansia l'arrivo della preside che non si fa aspettare ed entra nella stanza con un cipiglio sicuro.
-Buongiorno ragazzi, spero che il vostro anno scolastico stia procedendo al meglio: ho grandi asapettative da voi.- Ci saluta la preside.
-Vi ho convocati perché ho molte novità da farvi sapere: cominciamo subito. In primo luogo, sono sicura che tutti voi sappiate  della nostra annuale festa d'Autunno che anche quest anno si svolgerà come sempre: vi sarà data la possibilità di partecipare ad una gara musicale e spero vivamente che ci sia qualcuno che riesca a battere il nostro duo favorito, i signorini Castiel e Lysandro.- Fa una pausa e ammicca verso i due, aumentando quell'aria da superiore che si legge sul volto del rosso.
Mi sento crollare le spalle e mi giro verso Oksa che mi sussurra: -Dobbiamo vincere per forza, ho fatto una cazzata.-
La guardo sgomenta e le chiedo: -Che cazzo hai fatto?-
-Una scommessa con Castiel: se perdiamo gli devo un bacio.-
Mi viene quasi da ridere e le rivolgo un'alzata d'occhi al cielo, per poi rimettermi ad ascoltare la preside: -Per iscrivervi siete pregati di inserire il vostro nome sulla lista che si trova nella bacheca dell'ingresso, lì troverete anche un depliant riguardante lo svolgimento della festa, della gara, delle regole e degli orari.-
-Ma ora passiamo ad un'altra novità: dopo la festa avrete due nuovi compagni di classe che si sono trasferiti al Dolce Amoris e spero che sarete in grado di farli sentire a loro agio esattamente come avete fatto per la signorina Oksa e la signorina Haylie.-
Lancio uno sguardo ad Oksa che ride sotto i baffi e mi chiedo chi saranno i nuovi studenti.
-Inoltre, io e il professor Faraize vi stiamo organizzando la gita di fine anno, che avrà come meta una capitale europea tra le seguenti: Berlino, Londra, Amsterdam o Praga; a seconda della disponibilità economica di tutti voi.-
Tutti proruppiamo in grida di gioia e anche la preside ci lancia un sorriso benevolo: -Va bene ragazzi, adesso però state calmi perché devo dirvi l'ultima cosa: stiamo progettando un'altra sorpresa per voi che terremo nascosta fino alla festa d'Autunno e che vi diremo quando annunceremo i vincitori della gara. Grazie per avermi ascoltato pazientemente, per oggi le lezioni sono concluse, buona giornata.-
Oksa mi guarda e afferma: -Bene, abbiamo solo 13 giorni per prepararci a vincere, quindi va bene se vieni a pranzo da me così decidiamo i pezzi?-
-Va bene,basta che non disturbo.-
Mi prende per il braccio e mi trascina fuori dalla sala delegati non lasciandomi neanche il tempo di salutare gli altri.

POV OKSA.

Apro la porta di casa mia invitando Haylie ad entrare. Le faccio vedere la casa, spiegandole che i miei genitori torneranno stasera tardi, quindi non avremo nessuno che ci disturberà.
Decidiamo insieme di preparare un piatto di pasta e in seguito cucniamo una torta di mele che risulta essere davvero ben riuscita. Mentre mangiamo , iniziamo a parlare di ciò che potremmo suonare.
-Dunque, dato che dobbiamo fare tre cover, propongo di optare per tre generi diversi. Tu cosa ascolti in genere?- Mi chiede lei.
-Beh, diciamo che sento un po' di tutto, ma il rock in tutte le sue sfaccettature è decisamente il mio genere di musica preferito. Tu invece?- Le domando curiosa.
-Io mi adatto a qualsiasi tipologia, non ne ho una preferita. Che gruppi o cantanti rock ascolti?-
-Me ne piacciono diversi, come i Muse, i Linkin Park, i Paramore, gli HIM, Fall Out Boy e gli Evanescence.-
-Perfetto, che ne dici della cover di Centuries?-
-Sarebbe fantastico! Però dobbiamo provare davvero molto per farla riuscire bene, è una canzone molto difficile sia a livello vocale che come musica. Poi, e se facessimo qualcosa di pop come un pezzo di Rihanna o di Pink?-
-Sarebbe grandioso. Quale canzone?-
-Diamonds? Tanto per fare tutte cose facili.- Sorrido.
-Mi sta bene!- Sorride di rimando.
-Bene, manca solo l'ultima. Su che genere andiamo stavolta?-
-Buttiamoci su qualcosa di Adele, Rolling in the deep andrebbe bene?
-Perfetta per aprire lo spettacolo in modo straordinario. Se ci viene tutto bene, li stracciamo.- Dico vittoriosa, e ridiamo in modo malefico.
Soddisfatte delle nostre scelte, dopo aver concordato gli orari e i luoghi per le prove, decidiamo di spostarci sul divano dove iniziamo a riadattare le canzoni come più ci piace concentrandoci prima su Centuries, la più difficile.
Quando le abbiamo finite tutte, sono ormai le sei passate e noi siamo sfinite ma soddisfatte di ciò che abbiamo realizzato. Mentre stiamo riguardando i nostri progetti, Haylie dice: -Che ne dici se stasera tu e Rosa venite a dormire da me dopo essere andate a cena fuori? Magari potrà darci anche qualche consiglio utile.-
-Certo, perché no? Chiamiamola subito, così ci mettiamo d'accordo.-
Dopo la telefonata, che prevede una cena al mio ristorante preferito per le otto, io ed Haylie iniziamo a prepararci dopo aver avvertito i nostri genitori.
Decido di indossare un paio di jeans neri strappati, una camicia blu e un paio di tacchi aperti del medesimo colore dei pantaloni; ad Haylie presto un pantalone bianco e un maglioncino viola abbinato ad un paio di decollete nere. Ci trucchiamo velocemente e poi usciamo.

POV HAYLIE.

-Cosa vorreste ordinare, signorine?- Ci chiede un cameriere dall'aria gentile.
-Veramente aspettiamo altre due persone.- Annuncia Rosalya , mentre io e Oksa la guardiamo sbalordite.
-Va bene, tornerò tra poco.-
Mentre il cameriere se ne va, chiediamo a Rosa chi sono le altre due persone e lei ci dice che ci saranno anche Leigh, il suo fidanzato, e il fratello di lui. Mentre inizia a dirci quanto sia fantastico il suo Leigh, entrano Lysandro e un altro ragazzo che si avvicinano al nostro tavolo; Rosa corre verso il moro e, senza neanche lasciargli il tempo di parlare, lo bacia.  
Io e Oksa ci guardiamo e in un attimo capiamo ciò che sta succedendo: Lysandro è il fratello di Leigh!
Quando quest'ultimo si accorge di noi rimane sorpreso ma, dopo un attimo di esitazione, raggiunge il tavolo e ci saluta. Dopo le presentazioni e l'iniziale imbarazzo, arriva il cameriere e mi accorgo che mentre prende gli ordini non fa altro che fissare Lysandro, che sembra non accorgersene. La cena però, si svolge tranquillamente e mi da' l'opportunità di conoscere meglio il mio compagno di classe, che sembra davvero interessante.
Inoltre mi accorgo che Leigh è piuttosto simpatico e che ci tiene veramente tanto alla sua ragazza  , infatti ogni pretesto è buono per abbracciarla o per baciarla.
Appena abbiamo finito di mangiare,  chiamiamo il cameriere e gli chiediamo il conto dato che è già molto tardi. Lui torna trafelato verso il nostro tavolo e coglie l'occasione di dare lo scontrino per sfiorare la spalla di Lysandro che imperterrito non si accorge di nulla.
-Scusami, potresti venire un attimo qui?- Chiede il cameriere al ragazzo dagli occhi diversi che si affretta ad alzarsi ,sorpreso.
-Che c'è?- Chiede Lysandro, mentre io e Oksa facciamo finta di parlare tra noi per ascoltare.
-Ecco, questo è il mio numero, chiamami quando vuoi , dolcezza!- Dichiara il ragazzo facendo l'occhiolino a un Lysandro bordeaux che prende il foglietto sconvolto, mentre io, Oksa, Rosa e Leigh cominciamo a ridere come dei pazzi.



ANGOLO AUTRICE.

Scusate per il graaaande ritardo, ma sapete già quali sono stati i motivi...
Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, se volete fateci sapere cosa ne pensate lasciandoci una piccola recensione per aiutrci a migliorare.
Un bacione e alla prossima! :*

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Capitolo 8
*** Festa d'Autunno. ***


POV OKSA.

Dopo aver salutato tutti, io, Rosa ed Haylie ci dirigiamo a casa di quest'ultima, chiacchierando della serata appena trascorsa. Ci mettiamo poco ad arrivare, velocemente facciamo un giro dell'appartamento che è piuttosto piacevole e moderno.
Dopo esserci sistemate nel letto, grande abbastanza per tutte e tre, parliamo emozionate della grande festa che si sta inesorabilmente avvicinando. Rosa ci dice che se vogliamo vincere dobbiamo impegnarci seriamente, dato che Castiel e Lysandro sono davvero bravissimi, tanto da sembrare professionisti. Le sue parole ci rendono in qualche modo ancora più combattive, anche se una piccola parte di me pensa che anche se perdessimo le conseguenze che ricadrebbero su di me non sarebbero poi così male.
Continuiamo a spettegolare su un po' di tutto fino alle due, dopodiché decidiamo di metterci a dormire, dato che domani dovremo affrontare un'altra giornata di scuola.
I giorni passano velocemente, ed io e Haylie cerchiamo di sfruttare ogni momento libero della nostra giornata per provare e perfezionarci. Nonostante sia per noi un grande impegno, suonare insieme piace a entrambe moltissimo e non mancano mai i momenti di soddisfazione qaundo gli altri ci sentono e ci fanno notare la nostra bravura.
Giunge così il giorno tanto atteso, non mi sono mai sentita così: da una parte non vedo l'ora, ma dall'altra, al solo pensiero di salire sul palco davanti a tutti, mi sento cedere le gambe. Spero proprio che riuscirò a fare del mio meglio dopo tutta questa fatica.
-Sarebbe il caso di cominciare a prepararci, che ne dite?- Ci chiede Rosa distesa sul divanetto del nostro camerino che si trova dietro al palco allestito nel sottoscala della scuola per l'occasione.
-Effettivamente manca solo un'ora e mezza all'inizio della festa, direi che hai ragione.- Conferma Haylie.
A quelle parole Rosalya si alza tutta sorridente, e va a prendere una busta che fino ad ora non avevamo mai potuto aprire: le avevamo promesso che le avremmo fatto realizzare a sorpresa i nostri vestiti, e ora inizio ad avere paura del risultato.
-TA DAAAAAN!- Esclama mostrandoceli.
Rimaniamo entrambe senza parole: sono tutti e due corti,  con abbinati calze e tacchi a spillo. Il primo è nero, con una cintura argentata sotto il seno, ed è destinato ad Haylie; il secondo è di colore rosso, con la cintura del medesimo colore della prima.
-Sono davvero belli ma... Possiamo indossarli a scuola?- Chiede Haylie con le guance che le vanno a fuoco.
-Ma certo! Sarete uno schianto, dovreste vincere già solo per questi.- Ci rassicura lei.
Li indossiamo, ci trucchiamo velocemente e decidiamo di uscire. Il sottoscala è già pieno di persone, e l'ansia continua a salire impeterrita ma guardando la mia amica so che è così anche per lei.
Fortunatamente posso continuare a crogiolarmi nelle mie paure solo per poco tempo, infatti dopo una decina di minuti si spengono le luci e inizia la gara. I primi otto gruppi che si esibiscono sono formati da persone che non conosco, anche se devo ammettere che sono tutti piuttosto bravi.
Arriva poi il turno del duo imbattuto: Lysandro e Castiel si presentano sul palco, belli come non mai, tanto che mi è difficile staccare lo sguardo da loro. Iniziano subito dopo a suonare, ed è proprio allora che capisco perché Rosa ci aveva dato tutti quergli avvertimenti: sono davvero fantastici, ogni loro pezzo è pieno di energia e talento, e guardandomi intorno capisco che non sono l'unica che la pensa così.

POV HAYLIE.

La stanza prorompe in un applauso stratosferico mentre Castiel e Lysandro scendono, entrambi sudati, dal palco. L'ansia mi sta assalendo ancora di più  e nel fare il primo passo verso il palco sento le gambe come mozzarelle.
Il duo si dirige nel verso opposto al nostro e distinguo nell'assordante caos le parole del rosso: -Pronta per l'agghiacciante sconfitta, tavola da surf?- Destinate alla mia amica che, al sentirlo, arrossisce violentemente. Mi scappa un sorriso al pensiero di quei due e questo si allarga ancora di più quando vedo Nathaniel che mi guarda sorpreso: -In bocca al lupo, Haylie.- Mi dice sorridendo; non sembra neanche più lui: indossa un paio di jeans skinny scuri e la camicia bianca, di solito sempre accompagnata da una cravatta e allacciata fino all'ultimo bottone, è aperta fino al terzo.
Nel vederlo così sicuro di sé mi sento più tranquilla e quella sensazione di vuoto nello stomaco scompare del tutto quando iniziamo la nostra performance: le luci si abbassano e i fari colorati rischiarano l'ambiente mentre Oksa, carica e sicura, attacca con la prima nota.
Comincio a cantare al momento giusto e, se in un primo momento la canzone è lenta e trasportante, in un secondo diventa più aggressiva e intensa mentre io ed Oksa padroneggiamo alla grande il palco e le nostre insicurezze.
Tutti rimagono basiti e a bocca aperta e, vedendo ciò , Oksa mi lancia un sorriso soddisfatto al quale rispondo mentre inizio a cantare Diamonds. Alla fine di Centuries poi , il pubblico esplode in un boato e il rumore degli applausi sopraffa qualsiasi altra cosa.
Scendiamo dal palco ridendo senza alcun motivo, e non facciamo in tempo a fare due passi che Rosa ci è già sopra per congratularsi con noi della nostra prova.
Guardo Nathaniel soddisfatta e lui si avvicina al nostro gruppo per farci i suoi complimenti ai quali rispondiamo felici.
-Bene ragazzi, questa era l'ultima performance e la giuria, composta dalla Preside, da me, dalla Professoressa Delenay e dal signor Boris ha deciso.- Annuncia Faraize.
-Al terzo posto, con 32 punti su 40, si classificano Luke e Yui: congratulazioni, salite sul palco.- Il pubblico applaude mentre i due salgono emozionati.
-Incredibilmente, con 39 punti su 40, si è classificato al secondo posto il duo imbattibile: Lysandro e Castiel. Complimenti ragazzi, salite anche voi.- Anche questa volta il pubblico applaude mentre io e Oksa ci guardiamo sconfitte: chi potrebbe aver battuto i ragazzi? Non ci siamo neanche classificate?
-E ora, un po' di silenzio prego, perché sto per annunciare i nomi del duo vincitore. Oksa ed Haylie, potete salire sul palco perché la vostra esibizione si è guadagnata il primo posto con il punteggio pieno. Congratulazioni!-
Ci guardiamo interdette e, tra le grida del pubblico, saliamo emozionate sul palco sotto lo sguardo interdetto di Castiel e di Lysandro e il sorrido a trentadue denti di Rosa e Nathaniel.
-Voi sei dovrete venire in presidenza domani per ritirare il vostro premio che, aggiungerei, vi siete proprio meritati. E ora, bando alle ciance e ciance alle bande: DIVERTITEVI!- Esclama gioioso Faraize mentre comincia a ballare anche lui con la Delenay.

POV OKSA.

Scendiamo tutti dal palco e, dopo aver abbracciato Haylie, mi dirigo verso il piccolo bar che è stato allestito. Prendo una coca cola ghiacciata, cercando di riprendermi e di convicermi che tutto questo non è un sogno. E' tutto troppo incredibile per essere vero.
Mentre vago per la stanza, una persona mi mette una mano sulla spalla. Mi giro per poi ritrovarmi davanti un bel ragazzo dai capelli blu e la faccia simpatica.
-Sei stata fantastica prima!- Esordisce sorridendo entusiasta.
-Grazie, sono davvero contenta di esserti piaciuta.- Replico.
-Non vedo l'ora che sia domani, così ci rivedremo in classe.- Mi dice lasciandomi stupita.
-Come scusa?- Domando.
-Oh già, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Alexy, e da domani io e mio fratello Armin frequentermo quest istituto.- Spiega.
Capisco in quel momento che lui è uno dei due nuovi arrivati e sono felice che, almeno a primo impatto, sia così simpatico. Chiacchieriamo per altri due minuti, dopodiché lui mi saluta e si butta nella mischia ballando.
Dopo aver parlato con altre  varie persone che mi hanno fatto i complimenti, decido di uscire fuori per prendere un po' d'aria. La brezza notturna è proprio ciò che mi ci vuole per calmarmi, accompagnata da una splendida sigaretta.
-E chi l'avrebbe mai detto che fumi?- Dice una voce dietro di me che ormai conosco anche troppo bene.
Mi giro, guardando Castiel con un mezzo sorriso mentre lui continua a fissarmi negli occhi con un'espressione risoluta.
-A quanto pare mi devi una canzone.- Gli dico in tono beffeggiatorio.
-E tu mi devi un bacio.- Risponde nello stesso tono.
-B-Bacio? Ma se ho vinto!- Replico interdetta.
-Hai vinto solo perché quella stronza della Delenay mi ha dato un punto in meno, dato che le sto sul cazzo. Per cui, se fosse stata equa, saremmo arrivati pari.- Spiega avvicinandosi.
Mi ritrovo ad arrossire e ad indietreggiare lentamente: -Non ne hai il coraggio.- Mormoro, non trovando niente di meglio da dire.
-Questo perché ancora non mi conosci bene.- Sussurra prima di cercare di afferrarmi.
Lo schivo, e a questa reazione mi guarda sorpreso prima di ridacchiare: -Vuoi giocare?- Mi chiede.
-E perché dovrei farmi baciare da te? Non hai fatto niente per meritartelo.-
-Ti ho meritata dal primo momento che ti ho vista.- Sussurra, e i suoi occhi sono talmente seri che stavolta lascio che mi attiri a se e che posi con passione le sua labbra sulle mie, in un bacio talmente intenso da mandarmi fuori di testa.

POV HAYLIE.

Scendo dal palco completamente sottosopra e mi dirigo da Rosa e Nathaniel che stanno parlando: -Immaginavo che avreste vinto!- Esclama su di giri Rosa , che mi abbraccia forte davanti allo sguardo imbarazzato del biondo.
Si stacca e, accorgendosi dell'espressione del delegato, si dirige in pista dicendoci: -Vi lascio soli ragazzi, divertitevi.-
Appena si allontana, Nathaniel comincia a ridere come un pazzo mentre mi abbraccia contento come non lo avevo mai visto.
-Nath-Nathaniel?- Lo richiamo sorpresa da quell'inaspettata dimostrazione di affetto.
-FINALMENTE! L'AVETE BATTUTO, QUESTA Sì CHE E' LA COSA MIGLIORE DEL MONDO! BEN GLI STA : ORA SI STARA' SICURAMENTE LAMENTANDO , PERCHE' E' UNO STUPIDO ROSSO FINTO EGOCENTRICO ED ESIBIZIONISTA! COSì SI FA!- Grida scuotendomi per le spalle.
-Ehi, ehi, placati!- Esclamo ridendo.
-Va bene, ma ora balla con me.- Mi dice lui serio.
-Cosa? Ballare? Io? Con te? Non ci penso affatto: non so ballare e non voglio.- Affermo scherzando un po'.
Non ascoltando le mie parole, mi trascina tra la gente che sta ballando sulle note di "Nothing 'S Real 'Bout Love" e portando le sue braccia attorno alla mia vita, mi stringe a sé cominciando a muoversi trasportato dalle note della canzone.
-Vedi che sai ballare?- Mi sussurra all'orecchio facendomi arrossire.
-Non è vero, ti sto solo seguendo.- Gli sussurro di rimando.
Alza gli occhi al cielo esasperato dalle mie risposte ma, nonostante tutto, lo vedo sorridere mentre continua a stringermi sempre più sul suo petto.
Estasiata da questo momento mi perdo tra le sue braccia e non faccio in tempo a voltarmi un attimo che qualcuno mi è passato accanto spingendomi per terra.
Sotto lo sguardo basito di Nathaniel e stranita da quel comportamento che ha rovinato un momento bellissimo, alzo gli occhi per lasciarmi incatenare a quelli del presunto colpevole dell'accaduto, che sono di un azzurro ceruleo intenso da far star male.
-ARMIN!?-




ANGOLO AUTRICI.

Speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fateci sapere cosa pensate delle protagoniste! :)
Un bacio :*

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Capitolo 9
*** Il Regalo. ***


POV OKSA.

Non so quanto tempo sia passato da quando Castiel ha premuto le sue labbra sulle mie, però ho un solo desiderio: che continui a farlo.
Dentro di me si agitano mille emozioni contrastanti, mi sento bene e in pace con me stessa ma, allo stesso tempo, ho come la sensazione che sia troppo presto. Mi è già capitato di perdere la testa per un ragazzo e di andare troppo in fretta, la conseguenza? È andata a finire male.
Con questo pensiero decido, anche se controvoglia, di allontanarmi dolcemente da lui che mi guarda intensamente con un punto interrogativo stampato in faccia.
-Non posso…- sussurro, scuotendo la testa.
-Come non puoi? Lasciati andare. - mi dice, accarezzandomi la schiena.
-Non ancora, non ti conosco ancora abbastanza. Non voglio rovinare tutto. - cerco di spiegargli.
A quelle parole il suo sorriso scompare e, dopo avermi stampato un ultimo bacio sulla fronte, mi lascia sola in giardino, rientrando dentro alla scuola.
Resto a fissare per terra per un po’, cercando di riflettere su ciò che è appena successo. È tutto troppo veloce, non ci capisco più niente e, come se non bastasse, il mio cuore non smette di battere veloce.
Presa da un attimo di panico più totale decido di tornare a casa: una bella dormita è tutto ciò che mi ci vuole.
Mentre mi incammino sento una voce che mi chiama.
-Aspetta, dove vai? - mi domanda Lysandro, correndomi incontro.
-Torno a casa, sono stanca e non mi sento molto bene. - rispondo cercando di sorridere.
-Allora facciamo una cosa, io faccio finta di crederci e in cambio ti accompagno a casa. - mi propone.
Davanti a questa sua riflessione non posso fare altro che rimanere stupita, non credevo che sapesse già riconoscere le mie reazioni e, felice di non essere sola, lascio che mi cammini a fianco.
-Sai, tu ed Haylie siete state davvero bravissime. Da quant’è che suonate insieme? -
-Bhè…più o meno da due settimane. - Confesso ridacchiando.
Lui spalanca gli occhi:-Due settimane?! MI prendi in giro? -
-No, diciamo che è stata una cosa organizzata all’ultimo secondo. -
-Non immagino che cosa sarebbe successo, allora, se aveste iniziato a provare prima. - scherza guardandomi con quegli occhi che riflettono la luce della luna.
-Comunque anche tu e Castiel siete stati fantastici. - mi complimento a mia volta.
Lui sorride di nuovo, dopo di che continuiamo a parlare del più e del meno fino a quando non ci ritroviamo sotto il portone di casa mia.
-Buonanotte, allora e grazie per avermi accompagnata. -
-Buonanotte e non preoccuparti, è sempre un piacere stare con te. - mi dice, facendomi arrossire.

POV HAYLIE.

Armin mi tende la mano per aiutarmi ad alzarmi, mentre Nathaniel ci guarda spaesato.
-Te la rubo un attimo. - gli dice Armin trascinandomi verso di sé. Nathaniel, ancora un po’ perplesso, accenna un “sì” con la testa mentre mi guarda interrogativo.
Provo a liberarmi dalla stretta del ragazzo da cui, però, non mi lascia andare, mentre si dirige in un punto più isolato della pista per mettermi le mani attorno ai fianchi e cominciare a ballare sulle note di un lento.
-Che cosa ci fai qui? - chiedo ancora attonita da quello che è accaduto.
-Diciamo che potrei essermi trasferito in questa scuola insieme ad Alexy. - afferma lui, sorridendo compiaciuto della mia espressione interrogativa.
-Ah, come sta Alexy? - chiedo cercando di sviare il discorso.
-Stai cercando di cambiare discorso? - indovina lui.
-Veramente sì, è che trovo questa situazione abbastanza strana: insomma, non ci vediamo da così tanto tempo che pensavo non ci saremmo più rivisti e ora sbuchi fuori dal nulla facendomi prima cadere per terra e poi trascinandomi a ballare con te. -
-Bhè, capisco che deve essere alquanto strano per te, ma dovevo assolutamente trovare un modo per impedire a quel biondino di continuare a mangiarti con gli occhi. -
-Ma cosa stai dicendo? Nathaniel non lo farebbe mai, è troppo…-
-Ingenuo? - completa lui la frase.
-Okay, magari lo è ma resta il fatto che tu mi hai fatto cadere per terra facendomi fare una figura di merda davanti a tutti solo per trascinarmi via da un ragazzo che secondo te ci stava provando. -  
-Uffa, sai che sono così: se voglio fare una cosa, la faccio e basta, è come quando gioco ai videogame: controllo io il mio joystick. - scherza lui, celando un tono serio che però non mi sfugge.
-Sei ancora ossessionato dai videogiochi come quando eravamo piccoli? - i suoi occhi si illuminano di felicità e comincia a farmi un resoconto su tutti quelli che ha provato da quando non ci siamo più visti.
Alla fine si blocca vedendomi leggermente spaesata e, con un sorriso mesto che rende il suo viso ancora più bello, mi dice: -Continui ad essere una buona ascoltatrice, proprio come quando eravamo alle medie e stavamo insieme. -
-E cosa c’entra la nostra relazione con tutto ciò? - chiedo, spiazzata da quell’affermazione.
-Sinceramente non lo so è che avevo voglia di vederti in imbarazzo parlando del tuo primo bacio. -
-Armin, smettila. -
-Nah, mi piace troppo vedere le tue guance rosse, quindi preparati perché da oggi te lo sentirai ripetere più e più volte, dato che saremo in classe insieme. -
-Vedi di non metterti a raccontare strane cose in giro. - scherzo minacciandolo.
-Vedrò se sarà possibile. - mi dice scherzosamente mentre mi schiocca un bacio sulla guancia.
-A domani, allora. - mi saluta mentre mi giro per seguire i suoi passi verso l’uscita della scuola.

POV OKSA.

Dopo essermi presa una pasticca per il mal di testa, esco di casa di cattivo umore: ho dormito poco e male, e più ci penso più mi sento una merda per ciò che ho detto a Castiel. Prima mi sono fatta baciare e poi l'ho respinto, devo seriamente mettere in ordine le idee e cercare di comportarmi in modo coerente.
Dopo aver varcato la soglia della scuola, mi accorgo che Haylie mi sta aspettando davanti al laboratorio di scienze e , al mio contrario, sembra piuttosto felice.
-Pronta per il regalo?- Mi domanda eccitata.
-Regalo? Quale regalo?- Le chiedo cadendo dalle nuvole.
-Quello per la nostra vittoria! Non ti ricordi?-
Faccio appena in tempo a mormorare un 'ahhh' che lei mi trascina verso la sala professori prendendomi per un braccio. Lì davanti ci sono già gli altri vincitori, che stanno con la preside e con Faraize.
Non appena ci vedono, tutti ci salutano, anche se noto che Castiel non mi guarda mai dritto negli occhi.
-Bene ragazzi, dato che siete tutti qui possiamo finalmente svelarvi la sorpresa.- Esordisce la preside tutta contenta. -La prossima settimana ci sarà una corsa d'orientamento organizzata per tutti gli alunni, ma a voi sei, avendo vinto il concorso, non solo vi saranno concessi dei vantaggi ma potrete anche scegliere il vostro compagno; l'unica regola è che le coppie devono essere composte da un ragazzo e una ragazza.- Annuncia poi.
A quelle parole quel barlume di contentezza che si era creata dentro di me scompare: non solo il cosidetto "regalo" fa cagare, ma non potrò nemmeno essere in coppia con una ragazza. Anche gli altri sembrano piuttosto contrariati, solo Castiel ha un sorrisetto sulle labbra.
-Io vorrei fare coppia con Oksa.- Afferma sicuro guardandomi con un ghigno.
Faraize prende un foglio e scrive i nostri nomi senza chiedermi nulla, stabilendo già che saremo in squadra insieme. Non faccio in tempo a protestare che Lysandro chiede di essere in coppia con Rosalya, frettoloso come se avesse paura di stare con qualche altra ragazza.
-Io potrei fare coppia con Nathaniel?- Domanda timidamente Haylie al mio fianco arrossendo leggermente facendomi scappare un sorriso.
Il professore continua a scrivere, poi, dopo aver segnato gli altri due vincitori insieme, ci rivolge un sorrido e ci congeda insieme alla preside.
Mentre ci allontaniamo per andare in classe, sento Castiel sussurrare a Lysandro: -Ma non pensi che Rosalya si arrabbierà quando scoprirà che deve fare la corsa?-
Sentendolo, io ed Haylie ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

POV HAYLIE.

Entriamo in classe sotto gli occhi di tutti i nostri compagni più Alexy e Armin.
Lancio un sorriso raggiante ad Alexy, al quale il ragazzo risponde felice mentre io e Oksa prendiamo posto in due banchi all'ultima fila. Dopo esserci sedute e aver preso il libro di geografia, disinteressate alla spiegazione del prof, cominciamo a parlare :-Devi dirmi qualcosa di nuovo?- Mi chiede Oksa , che non si è lasciata sfuggire il sorriso di Alexy e gli sguardi di Armin.
-Parli di Armin e Alexy?-
-E così sono loro i famosi nuovi arrivati?-
-Esatto, e sono stati i miei compagni di classe alle medie: sono gemelli e ho avuto con loro un rapporto bellissimo.- Affermo cercando di sorvolare su dettagli come la storia con Armin.
-Bhe, mica male i gemellini.- Constata con un sorriso malizioso.
A quelle parole, una strana sensazione raggiunge le mie membra e mi ostino a far finta che non sia un piccolo moto di gelosia per ciò che ha detto.
-Simpatici sono simpatici, ma le si guardi in quel senso, bhe, Alexy è gay e Armin...-
-E Armin da quanto ho capito è il tuo ex ragazzo.- Conclude lei la frase per me, aggiungendo poi: -Si vede da come vi guardate che ancora vi volete bene.-
Rimango con il fiato corto, sconvolta da quell'affermazione; non faccio in tempo a dire qualcosa che la campanella della ricreazione mette fine  al nostro discorso e alla spiegazione del professore.
Alexy non fa in tempo ad alzarsi che mi sta già abbracciando, aggiornandomi sui suoi nuovi gusti musicali e sulla moda. Anche Armin si avvicina e ascolta insieme a me Alexy.
Ad un certo punto mi torna in mente la richiesta che devo fare a Nathaniel così, vedendolo uscire dalla classe da solo con aria un po' contrariata, mi congedo dai miei amici per raggiungerlo in sala delegati.
-Ehi.- Lo saluto.
Lui risponde con un cenno del capo, continuando a non guardarmi.
 -Cos'hai?- Domando stupita da quel suo comportamento così insolito.
-Perché, cosa dovrei avere?- Chiede infastidito.
-Qualcosa che magari ti ha fatto incazzare con me , ad esempio.-
-Non sono incazzato, okay?-
Finalmente alza lo sguardo e incontro i suoi occhi dorati accorgendomi di quanto mi siano mancati in questo weekend.
-Okay, allora, se non sei incazzato, farai, obbligatoriamente, la corsa con me.-
-Già sapevo della corsa, ma pensavo che le coppie dovessero essere estratte casualmente, quindi cosa vai farneticando?-
-Vincere il concorso di musica mi ha dato l'opportunità di scegliere il mio compagno. - Dico sicura.
-E hai scelto me?- Domanda leggermente sorpreso e imbarazzato: le sue guance si sono colorate leggermente e l'aria contrariata che aveva prima sembra affievolire.
Non faccio in tempo ad aggiungere altro che un grido ci fa sobbalzare e distogliere lo sguardo : usciamo velocemente dalla sala e raggiungiamo il corridoio, trovandovi Castiel e Oksa che ridono come dei pazzi, Lysandro tutto rosso dall'imbarazzo e Rosalya che continua a gridare : -BASTARDO, IO NON LA VOGLIO FARE LA CORSA! BASTARDO!-





ANGOLO AUTRICE.
Grazie per aver letto anche questo capitolo, speriamo che vi sia piaciuto. Se volete fateci sapere, come sempre, cosa ne pensate ed eventuali consigli per migliorarci. Un bacio!

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Capitolo 10
*** Una Corsa Incasinata. ***


POV OKSA.

Corro per i corridoi alla disperata ricerca di Boris, il  prof di educazione fisica. Perché come al solito devo ridurmi a cercare la tuta per la corsa mezz'ora prima? Ho avuto un'intera settimana per andare a prenderla, ma tanto per cambiare me ne sono dimenticata.
Mentre continuo a camminare velocemtente imprecando sottovoce, incotro Haylie che sembra agitata quanto me: -Dov'è Boris?!- Urla lei guardandomi trafelata.
-Se lo avessi trovato te lo direi volentieri. Devo ancora ritirare la mia tenuta!- Le spiego con il fiatone.
-Allora non sono l'unica!- Ammette lei sembrando sollevata.
Ricominciamo a correre, chiedendo a chiunque incontriamo se hanno visto il professore, ma la risposta è sempre la stessa: uno sguardo stupito accompagnato da un cenno negativo del capo.
Quando abbiamo ormai perso le speranze e mancano solo dieci minuti al ritrovo davanti al pullman per partire, Boris ci appare davanti con il suo solito sorriso a trentadue denti.
-Belle ragazze, che ci fate ancora qui?- Ci chiede di buon umore.
-La stavamo cercando, potrebbe darci le nostre tute?-Gli domanda Haylie senza troppi preamboli.
-Oh, certo certo! Mi stavo giusto chiedendo a chi appartenessero le ultime due rimaste. Ecco a voi.- Ci dice porgendoci una busta.
Dopo aver pagato, ricominciamo a correre come due pazze verso i bagni. Ci vestiamo veloci come non mai, e poi di nuovo ci precipitiamo davanti all'entrata della scuola dove ci sono già tutti.
-Ah, eccole le nostre ritardatarie!- Esclama la preside con tono benevolo.
Noi ci limitiamo a sorridere imbarazzate per poi notare Rosa che se ne sta in un angolo con uno sguardo truce e l'aria di chi sta andando verso la morte, ci avviciniamo a lei cercando di confortarla, e dopo aver fatto l'appello ci accomodiamo all'interno del pullman.

POV HAYLIE.

L'autista mette in moto mentre la preside ci ricorda tutte le regole che non dobbiamo infrangere.  Mi volto verso Oksa, che mi porge una cuffietta, così cominciamo a sentire la musica rilassandoci e cercando di riprenderci dalla corsa fatta questa mattina. Ad un certo punto, Rosa si affaccia dal sedile davanti e intavola un discorso in cui include il suo vicino,Nathaniel, e i ragazzi che stanno seduti dietro di noi: Castiel e Lysandro.
-Sentite, devo scaricare un po' di arrabbiatura per questa corsa del cavolo, quindi parliamo della gita.- Esordisce Rosa.
-Buona idea, dove vorreste andare?- Domanda a tutti Oksa felice di poter affrontare questo tema.
-Non penso ci sia bisogno di chiedere, ovviamente voglio andare ad Amsterdam.- Dichiara Castiel con un sorridetto malizioso, per poi continuare: -Almeno lì non ci saranno solo tavole da surf.- Mentre continua a fissare Oksa che di colpo è diventata tutta rossa.
Per non far scoppiare una lite, affermo subito: -Io vorrei andare a Berlino, dato che ho già visitato tutte le altre.-
-In nome dello shopping io devo assolutamente visitare Londra!- Esclama Rosa con uno sguardo trasognato.
-A me piacerebbe visitare Praga, mi sembra una città davvero interessante.- Dichiara Lysandro.
-Concordo con te, Praga sarebbe molto bella da visitare.- Dice Nathaniel.
Infine, Oksa annuncia: -Io invece sono d'accordo con Haylie, Berlino sarebbe fantastica da visitare sotto tutti i punti di vista, e inoltre non dovremo preoccuparci di perdere qualcuno per strada mentre sta fissando un paio di tette.-
Castiel le lancia un sorrisetto di sottecchi e lei risponde con uno sguardo di sfida mentre cominciamo a straparlare sulla gita.
-Ehi bambole, adesso la date al vento anche a questi?- Domanda una voce che riconosco subito e che mette fine alle nostre risate: ci voltiamo tutti verso Dake, il quale tiene un sorriso sornione sulle sue labbra.
-Che cazzo vuoi?- Sbottiamo insieme io e Oksa.
-Tanto aggressive ora come nelle lenzuola prima, eh?- Chiede beffardo , ma non riesce ad aggiungere altro che Castiel e Nathaniel scattano in piedi.
-E questa testa di cazzo da dove spunta fuori?- Ringhia il rosso tutt'altro che benvolo.
-E come ti permetti di dire certe cose, cazzone?!- Aggiunge il biondo che mai avevo visto perdere così la pazienza.
-Scusate bell'imbusti , ma Oksa e Haylie ve le siete scopate voi o io?- Risponde Dake con un tono di sfida.
Castiel e Nathaniel si azzittiscono all'istante spalancndo gli occhi e non potendo fare altro che rimanere inerti nelle loro posizioni.  Dake ride guardando i due e, mentre io e Oksa ci guardiamo come due furie pronte all'attacco Rosalya caccia il surfista con una frase tagliente che lascia tutti senza fiato; dopodiché Nathaniel e Castiel si siedono ancora scossi, forse quanto me e la mia compagna, nell'istante in cui la preside annuncia: -Siamo arrivati ragazzi!-

POV OKSA.

Dopo essere scesi dal pullman io ed Haylie ci allontaniamo per un attimo dal gruppo, respirando profondamente e cercando di calmarci. Ci prendiamo per mano, dato che quelle parole ci hanno fatto, oltre che arrabbiare, provare un dolore ancora presente che avremmo preferito evitare. Sentiamo la spiegazione della preside un po' in disparte, parlottando tra di noi e lanciando maledizioni a Dake.
-Bene ragazzi, ora mettetevi in fila: vi sarà data una mappa della foresta, dovrete trovare tre oggetti e poi andare nel punto segnato con una "x". Buona fortuna!- Annuncia la preside tutta contenta.
Di malavoglia saluto Haylie, e mi dirigo verso Castiel che ha già preso la mappa e la sta guardando intensamente, probabilmente per evitare il mio sguardo.
-Andiamo.- Dice freddo, ma il suo tono non m'inganna: si vede lontano da un miglio che sta cercando di contenere la rabbia.
Lo seguo cercando di rimanere in silenzio, dato che sono troppo in imbarazzo per dire qualcosa. Passano lentamente una ventina di minuti durante i quali continuiamo a girare a vuoto finchè il rosso non sbotta: -BENE, CI SIAMO PERSI! NON SO DOVE DIAVOLO SIAMO E GIA' MI SONO ROTTO I COGLIONI DI QUESTA COSA.-
-Vuoi stare calmo?- Ribatto irritata io -Dammi la cartina, proverò a studiarla un attimo per capire dove siamo.- Gli dico.
Me la porge guardandomi in modo strano, sicuramente è più calmo di prima. Sospiro mentre guardo la mappa e dopo qualche secondo ricomincio a camminare verso la direzione giusta. -Ecco, ora siamo sulla strada esatta. Qui vicino dovremmo trovare una penna dorata, poi nel prossimo sentiero uno specchietto, e per ultimo una chiave.- Rifletto leggendo le istruzioni sotto.
-Già...-  E' la secca risposta di Castiel.
Decido di ignorare questo suo atteggiamento ancora per un po', ma andando avanti continua a parlare il minimo indispensabile e a guardarmi il meno possibile.
-La smetti di comportarti così!?- Gli dico guardandolo esasperata.
-Così come?-
-Non fare il finto tonto, sai benissimo a che cosa mi riferisco.- Rispondo.
-Mi spieghi chi era quello?- Mi chiede dando vita ad un suo pensiero.
-Non mi va di parlarne.- Affermo guardando per terra.
-Bhe, mi bastano anche il nome e il cognome, devo solo capire dove trovarlo per andare a spaccargli la faccia.- Replica avvicinandosi a me e alzandomi il viso.
A quelle parole ridacchio sentendomi leggermente rassicurata, poi sospiro e decido di dirgli la verità: -E' il mio ex ragazzo, solo che ho scoperto che mentre stava con me aveva anche Haylie.-
-Che gran figlio di puttana...- Afferma sicuro.
-Lo so, ma non importa, non dobbiamo abbassarci al suo stesso livello.- Gli dico fingendo un sorriso.
-Tavola da surf, puoi ingannare quel cretino, non me.- Replica sfiorandomi le labbra con le dita.
Vorrei che in questo momento si avvicinasse sempre di più e che mi baciasse, non mi importa se poi me ne pentirò perché non è la cosa più giusta da fare in questo momento, voglio solo che mi stringa forte a sé.
I miei desideri devono essere abbastanza chiari, perché lui ridacchia :-Non così tavola da surf. Non ha senso baciarti se stai ancora male per un altro, sarò anche uno stronzo, ma il tuo cuore lo voglio tutto per me.- Mi sussurra accarezzandomi una guancia per poi prendermi per mano e ricominciare a camminare.

POV HAYLIE.

Nathaniel mi precede in silenzio mentre mi crogiolo nella vergogna di ciò che è successo e nel silenzio teso che aleggia tra di noi. Raggiungiamo il luogo del primo oggetto e raccogliamo la penna d'oro dietro alla corteccia di un grande salice.
-Penso che alla prossima svolta troveremo lo specchietto.- Dice rompendo quel silenzio che dura già da troppo tempo.
-Okay.- Rispondo, e lo seguo:  vicino al piccolo fiumiciattolo Nathaniel si china e tende il braccio per prendere l'oggetto che si trova proprio sull'argine.
Non so come, ma appena mi giro noto la faccia tetra di Nathaniel e lo sguardo si posa sulla nostra cartina che viene trascinata via dalla corrente provocandomi un'ondata di panico.
-Cazzo Nathaniel, come hai fatto? E ora?- Grido io mentre la mia voce sale di due ottave-
-Io,ecco,bhe, era lui vero?- Mi chiedo cambiando discorso , apparentemente non preoccupato della nostra attuale situazione.
-Cosa diamine centra?!- Sbotto tentando di mettere in moto le rotelle del mio cervello per farmi venire un'idea.
-Rispondi.- Afferma con voce grave.
Arrabbiata per tutto ciò che è successo, lo ignoro mentre comincio a correre lungo la riva: raggiunto il punto in cui la cartina galleggiava impigliata ad un ramo solitario, mi tolgo le scarpe e mi tuffo dentro al fiume. L'acqua gelata mi penetra le membra ma, digrignando i denti, nuoto verso il ramo con tutte le mie forze e afferro il pezzo di carta ormai illegibile.
-Cazzo, ma sono deficente o cosa?- Mi rimprovero da sola capendo che ciò che ho fatto non è servito a nulla, quindi, mentre Nathaniel si risveglia dal suo stato di stupore e corre verso di me tendendomi la mano, io nuoto all'incontrario e mi aggrappo a lui.
Mi tira fuori ma, nell'istante in cui esco dall'acqua, sbatto la caviglia contro una roccia che mi provoca un dolore acuto e un ' imprecazione contro le brave donne a cui il biondo non sembra fare caso, troppo preoccupato a farmi uscire per poggiarmi sull'erba.
-Ma che cazzo fai?!- Impreca contro di me.
Mi volto dall'altro lato e affermo: -Cercavo di riparare il tuo danno, ora non sappiamo dove andare e tutto perché tu hai fatto cadere la cartina nell'acqua.-
-Haylie ma sei pazza? Hai complicato tu le cose buttandoti nel fiume e facendoti anche male.-
-Senti, vedi di andare a chiamare Faraize cosicchè mi possa venire a prendere e che tu possa continuare la tua corsa da solo. Tanto faccio solo casini.- Sbotto.
-Bhe, non hai mai pensato che forse questo è uno dei tanti motivi per cui mi piaci?- Afferma arrabbiato lui mentre mi solleva prendendomi sulle spalle per trasportarmi.
Allibita da quelle parole e non sapendo cosa rispondere, mi appoggio alla sua schiena forte per sussurrargli: -Sì, era lui. E scusa.-
Non risponde, e restiamo in silenzio mentre, dirigendoci da Faraize per essere esonerati dalla corsa, nella mia mente aleggiano le sue parole: "bhe, non hai mai pensato che forse questo è uno dei tanti motivi per cui mi piaci?"


ANGOLO AUTRICE.

Ecco a voi un nuovo capitolo, spero vi piaccia! Per farmi perdonare per l'assenza, ne verrà pubblicato un altro a breve. Un bacio! :*

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Capitolo 11
*** Una domanda alla volta. ***


POV OKSA.


Quando raggiungiamo la fine del percorso, mi sento esausta: abbiamo continuato a camminare in cerca della strada giusta da percorrere per circa due ore dopo il nostro avvicinamento. Ovviamente non siamo stati i primi ad arrivare, infatti davanti a noi, oltre ai professori, ci sono già Haylie e Nathaniel che, seduti l'uno affianco all'altra, tengono lo sguardo basso.
Mi avvicino a loro, esclamando tutta contenta: -Che sono quelle facce lunghe? Avete anche vinto la corsa!-
A quelle parole Haylie mi guarda stupita, poi sorride: -Veramente... i vincitori siete voi:  hanno dovuto portarmi qui Nathaniel e Faraize dato che sono caduta e mi sono slogata la caviglia.- Mi dice con tono imbarazzato.
Solo allora mi accorgo delle bende che porta strette intorno al piede e non so se preoccuparmi o ridere, ma capisco che dev'essere successo qualcosa in mia assenza: sia lei che il biondo si lanciano occhiate furtive e, quando i loro sguardi si incrociano, arrossiscono facendo finta di nulla.
A interrompere le mie riflessioni, è Castiel con tono divertito: -Ma guarda guarda, l'impavido Nathaniel ha salvato la Bella Addormentata da Malefica?- Scherza con un sorrisetto odioso in volto.
Nessuno fa in tempo a replicare che Faraize e la preside ci raggiungono e si congratulano con noi per la nostra vittoria. Aspettiamo che arrivino anche tutti gli altri mentre parliamo del più e del meno, stanchi e vogliosi di tornare a casa.
Quando arriva il pullman sospiro di sollievo, trascinandomi verso i sedili ed aiutando Haylie a camminare al mio fianco. Una volta sedute, inizio a tempestarla di domande: -Allora? Che è successo? Si è dichiarato? E come ti sei fatta male? Ti ha salvata? E' stato romantico? E cosa provi per lui?- Chiedo tutta concitata.
Haylie mi guarda sbarrando gli occhi, sorpresa da tutte quelle domande: -Calma calma. Una domanda alla volta. Cosa vuoi sapere prima?-
-Tutto, sono pronta.- Esclamo.
-Allora, tutto è iniziato quando Nathaniel ha fatto cadere la nostra mappa nel torrente e io, non so per quale motivo, forse per scaricare un po' di rabbia e tensione, mi sono buttata per riprendere la carta che ovviamente era diventata illegibile. Quindi ho lasciato perdere e mentre Nathaniel, che si era appena ripreso dato che per tutto il tempo era stato in silenzio ignorandomi, mi aiutava ad uscire dall'acqua, mi sono fatta male e mi ha preso in braccio, poi... le cose mi sono un attimo sfuggite di mano, perché penso di aver detto qualcosa di sbagliato e alla fine lui mi ha zittita dicendogli di piacergli.- Racconta tutto d'un fiato, come se si stesse liberando di un peso.
-OH MIO DIO! OH MIO DIO! E TU NON L'HAI BACIATO!? POVERO BIONDO, LUI SI E' PRATICAMENTE DICHIARATO!- Replico con voce tutt'altro che discreta.
-Abbassa la voce e poi non è vero che si è dichiarato, l'ha detto solo per farmi stare zitta e ,riguardo al bacio, sarebbe stato alquanto impossibile dato che ero sulle sue spalle.- Bisbiglia lei.
-E che vuoi che sia, al massimo avrebbe avuto un po' di torcicollo, e si vede da come ti guarda che sei speciale per lui. Anche se credo che per fartelo capire per bene gli servirà un altro po' di tempo, non è mica come Castiel!- Mi sfugge.
-Aspetta aspetta, cosa hai detto? Come Castiel? Perché, che ha fatto, ti ha forse baciata?- Chiede lei, felice di cambiare discorso e curiosa.
-Mh... Sì. Però gli ho detto che mi serve tempo, e devo dire che l'ha presa piuttosto bene, non mi aspettavo che sapesse essere anche romantico.- Rivelo sospirando.
-Cosa ti ha detto di così romantico? Ah, e comunque si vede lontano un miglio che vi piacete troppo, decisamente troppo; quindi invece di fare presupposizioni su Nath e i suoi sentimenti assolutamente diversi da come li intendi tu, pensa a quel rosso che vuola soltanto sbatterti al muro e amarti con tutto se stesso.-  Dice, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Ma non credo proprio, e mi darai ragione il giorno in cui aprirò la porta della sala delegati e vi troverò in una posizione molto compromettente con te che sei legata dalla sua cravatta!- Affermo trionfante.
-Ma che vai a pensare con quella testolina malata?!- Replica a bassa voce.
Scoppio a ridere mentre lei continua a borbottare che una cosa del genere non potrebbe mai succedere e insinua che mi ritroverà nuovamente a dormire con Castiel nel sottoscala.


POV HAYLIE.


La sveglia mi costrige ad alzarmi dal mio letto caldo per affrontare l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale.
Dalla corsa d'orientamento, le cose si solo ristabilizzate e piano piano sono tornate alla normalità con me che rido e faccio battute con Oksa e Rosalya, con le noiose lezioni animate solo dai battibecchi tra Castiel e Nathaniel e con quest ultimo che è tornato ad essere il ragazzo di prima della corsa. Non ha infatti mai toccato l'argomento tabù cercando sempre di intavolare conversazioni piacevoli e amichevoli .
Mi lavo e mi vesto velocemente, preoccupandomi di bere solo una tazzina di caffè, prima di uscire di casa salutando i miei per dirigermi a scuola. Infagottata nel giubotto e nella sciarpa, cammino sotto la bianca neve che continua a cadere da ieri.
-Ehi, buongiorno!-Mi saluta cordiale Armin che mi raggiunge anche lui infagottato come me.
-Giorno Armin, Alexy? Dove l'hai lasciato?- Chiedo sorridendo.
-Lui è già andato a scuola, voleva assolutamente conoscere per primo il ragazzo che si è trasferito al Dolce Amoris da una scuola militare.- Ride sommessamente pensando a ciò che sto pensando io.
-Alexy va subito a fare colpo, eh? Chissà come sarà questo? Un bell'imbusto ci mancava!- Affermo scherzando.
-Ehi ehi, che vai dicendo? Ci sono già io come bell'imbusto, non ti basto?- Chiede guardandomi di sottecchi.
La scuola è ormai davanti a noi, quindi lascio cadere il discorso quando entriamo, godendoci il calore del liceo.
-Finalmente siamo al calduccio.- Constata lui.
-Sì, hai ragione.- Mi blocco perché vedo i miei compagni che si avvicinano salvandomi da una risposta che avrei dovuto dare ad Armin : -Ciao ragazzi! Come state?-
Oksa, Castiel, Lysandro, Rosalya, Nathaniel, Violet,Iris , Kim e Alexy, più gioioso del solito, ci salutano calorosamente tutti felici che sia l'ultimo giorno di scuola.
-Ora, devo porvi la fatidica domanda: che facciamo a Capodanno?- Chiede seria Rosalya.
-FESTAAA! Alla quale, tra parentesi, inviteremo anche il ragazzo nuovo, lo dovete assolutamente conoscere!- Grida fuori di se dalla gioia Alexy.
-Ti sei già innamorato?- Gli chiedo scherzosamente ; lui mi lancia una delle sue solite frecciatine simpatiche.
-Festa sì, ma dove?- Domanda Oksa.
-Offro la mia casa per la causa.- Dice subito Nathaniel felice di rendersi utile.
-Sicuro che non disturbiamo? Perché altrimenti potrei chiedere ai miei amici musicisti di prestarci un piccolo locale per una serata.- Interviene cortesemente Lysandro.
-No tranquillo, nessun disturbo, tanto io abito da solo; l'unica cosa: chi porta le casse,le luci e chi si occupa del cibo?-
-Le casse le portiamo io e Lysandro.- Interviene Castiel sorprendendo tutti per la sua gentilezza; -Sorpresa da tanta generosità? Anche io festeggio il Natale.- Afferma lui sogghignando davanti allo sguardo stupito di Oksa.
-Alle luci ci pensiamo io e mio fratello.- Cambia discorso Armin, che è ancora di fianco a me.
-Al cibo ci penseremo noi ragazze: propongo di portare qualcosa per uno tra bevande e alimenti.- Propone Oksa ricevendo l'approvazzione di noi ragazze.
-Verso che ora dobbiamo venire?- Chiede timidamente Violet.
-Verso le 21.- Affermano insieme Nathaniel e Castiel.
-E... Dov'è che abiti?-  Domanda Iris per tutti gli altri.
-Vi manderò un messaggio con l'indirizzo.- Dice Nathaniel guardandomi di sottecchi come per vedere che faccia avessi fatto.
-Va bene, allora ci sentiamo dopo!- Conclude Kim, la cui voce precede di pochi secondi il suono della campanella.


ANGOLO AUTRICE.

E grazie a tutti voi che continuate a seguire la storia, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto (anche se un po' breve), e se volete lasciate una recensione! :)
Un bacio

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Capitolo 12
*** Capodanno. ***


POV OKSA.

Aspetto ansiosa l'arrivo di Haylie e Rosa davanti all'entrata principale del più grande centro commerciale della città; è tantissimo tempo che non ci incontriamo e non vedo l'ora di riabbracciarle.
La prima ad arrivare è Haylie, che non appena mi vede sorride e mi saluta calorosamente. -Ciao! Come stai?- Dice con entusiasmo.
-Bene , e tu? Come hai passato le vacanze?- Le chiedo.
-Sono andata in Svizzera, e tu?-
-Beata te! Io le solite feste con i parenti, di cui la maggior parte non sai nemmeno come si chiamano.-
Proprio in quel momento, dopo qualche minuto di ritardo, fa il suo ingresso Rosa, che corre ad abbracciarci raggiante. Passiamo una buona mezz'ora a raccontarci gli eventi tracorsi in questa settimana passata e a ridere, dopodiché entriamo nel centro commerciale infreddolite alla ricerca dei regali per gli altri.
-Non vi sembra un po' strano darci i regali a Capodanno?- Domando ridacchiando.
-Non credo, dato che non abbiamo avuto la possibilità di scambiarceli prima.- Ribatte Haylie.
Ovvviamente abbiamo già comprato i rispettivi regali che ci daremo noi tre, ci mancano solo quelli dei ragazzi e delle altre. Iniziamo quindi a girovagare per i negozi, con le carte di credito alla mano; trascorriamo più di cinque ore a guardare tutte le vetrine e a girare per tutti gli store. Alla fine, quando abbiamo ormai preso tutto, ci guardiamo sfinite ma soddisfatte, e decidiamo di andare a mangiare in un ristorante all'interno dell'edificio.
Dopo aver ordinato, riprendiamo a parlare del più e del meno, quando ad un tratto Rosalya pone la fatidica domanda: -Ma che ci mettiamo domani sera?-
In seguito a quelle parole cala il silenzio: ci eravamo talmente tanto concentrate sui regali e su cosa preparare da mangiare che a nessuna era venuto in mente l'argomento vestiti ,motivo per cui, riempito lo stomaco, inizamo nuovamente ad andare in giro.
Fortunatamente non impieghiamo molto tempo a scegliere, anche perché tutte troviamo il nostro abito perfetto nello stesso negozio: quello di Rosa è un tubino viola semplice e lungo fino al ginocchio ma con delle pietre che ne impreziosiscono la scollatura; quello di Haylie, nero,  ha un corpetto dalla scollatura a cuore diviso dalla gonna che le ricade lungo le gambe da una fascia stretta sotto al seno; il mio invece è un lungo abito color acqua marina con uno spacco sulla gamba sinistra. Passiamo poi alle scarpe, che fatichiamo di più a trovare. Alla fine Rosa prende un tacco dodici argento come le pietre del suo vestito, Haylie opta per delle decollete nere brillantinate e io per un paio di tacchi a spillo neri.
-Cavolo, è tardissimo!- Ci fa notare Haylie mostrandoci il suo orologio: segna le 18.00.
Decidiamo quindi di salutarci, e ci diamo appuntamento a casa di Haylie per il giorno seguente.

POV HAYLIE.

Termino la decorazione della mia torta alla crema con un ultimo ciuffetto di panna per poi rimirare compiaciuta la mia opera. Faccio appena in tempo a metterla in frigo che il campanello di casa squilla e mia madre corre ad aprire, lasciando entrare Oksa e Rosa. Entrambe hanno una busta in mano: Oksa porta le bibite, mentre Rosa una torta salata al prosciutto. Ci salutiamo e iniziamo a prepararci per la serata: sono già le 18.00 e alle 19.45 dobbiamo andare a prendere la pizza insieme a Leigh.
-Dunque dunque, siete pronte per stasera?- Ci domanda Rosa mentre si finisce di arricciare i capelli con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-E per cosa dovremmo essere pronte?- Chiediamo in coro io e Oksa leggermente stupite da quella domanda.
-Mh... Chi lo sa, chi vivrà vedrà!- Aggiunge Rosa ancora più maliziosa.
-E cosa dovremmo vedere?- Chiede Oksa mentre si infila il vestito.
-Sarebbe più giusto dire CHI dovreste vedere!- Continua lei.
-Rosa, ti stai facendo i filmini.- Le rispondo io mettendomi il mascara nero.
-Invece di dire cazzate, concentrati per non accecarti.- Replica sorridendo e iniziando a truccarsi.
Detto ciò, continuiamo a prepararci e nel giro di un'oretta siamo pronte e stiamo guardando il risultato allo specchio: siamo tutte molto carine e i vestiti che abbiamo scelto sembrano fatti apposta per noi.
-Siamo troppo belle, dovremmo fare attenzione questa sera!- Afferma Rosa compiaciuta del risultato.
Ridiamo e dopo poco suonano di nuovo al campanello. Scendiamo le scale e vado ad aprire ritrovandomi Leigh  in smoking davanti che inizia subito a fare i complimenti a Rosalya dopo averci salutato educatamente. Mia madre ci aiuta a caricare le cose nella macchina di Leigh e prima di partire con papà per festeggiare il Capodanno, ci scatta una foto e ci saluta regalandoci un abbraccio.
Arriviamo in pizzeria puntuali e ripartiamo subito dopo aver pagato ed essere saliti in macchina .

POV OKSA.

Leigh parcheggia davanti all'edificio dove abita Nathaniel e non facciamo in tempo a prendere tutte le cose che iniza a nevicare. Ci affrettiamo su per le scale e suoniamo il campanello con un sorriso sulle labbra. Ad aprirci è il padrone di casa, vestito elegantemente con una camicia e un pantalone nero, che ci fa immediatamente entrare con un gesto educato. L'appartamento è abbastanza grande e spazioso, riempito dalle decorazioni Natalizie e reso accogliente e intimo dalle luci soffuse e dalla musica proveniente da un paio di casse.
Non appena entrati veniamo accolti da tutti gli altri e ci rendiamo così conto che siamo gli ultimi; Alexy arriva verso di noi come una furia abbracciandoci e presentandoci immediatamente il famoso Kentin, un tipo dagli occhi verdi piuttosto timido a primo impatto. Impegnata come sono a fare sorrisi e a ricevere baci e abbracci, rimango sconvolta quando davanti a me si para il rosso, vestito con una camicia blu e un jeans stretto nero.
-Che eleganza...- Gli dico squadrandolo con un sorrisetto da capo a piedi.
-Anche tu non ti sei risparmiata!- Ribatte lui fissandomi.
-Mh... E questo sarebbe un complimento?- Domando.
-Più o meno.-
Finiti i saluti, decidiamo di sederci a tavola e mangiare, dato che ormai si sono fatte le 21.00. Capito seduta tra Haylie e Castiel, anche se sono più che sicura che il rosso si sia precipitato nel posto affianco al mio di proposito. Durante la cena, mentre parliamo allegramente, mi sfiora più volte le gambe, tanto che, all'ennesimo tocco, lo fulmino con lo sguardo :-Se hai qualche problema tecnico, sono sicura che Nathaniel abbia un bagno qui dentro. Ti consiglio di andarci.-
-Se per una semplice carezza diventi così rossa e al tempo stesso aggressiva, credo che quella che ha bisogno del bagno sia tu.- Replica.
Mi limito ad alzare gli occhi al cielo  e a girarmi dall'altra parte, parlando con Haylie. Quando ci alziamo da tavola sono ormai le 22.30, così, dopo aver sparecchiato, tiro fuori gli alcolici e  Lysandro sceglie un disco rock invitandoci a ballare. Sebbene all'inizio nessuno, tranne Alexy, avesse voglia di buttarsi in pista, dopo una mezz'oretta passata con qualche drink e a scambiarci i regali, tutti stavamo cantando a squarcia gola muovendoci in modo confuso.
Mentre sto ridendo per una battuta di Kentin, sento delle mani appoggiarsi sui miei fianchi, ma per qualche motivo decido di continuare a muovermi facendo finta di niente.
-Andiamo fuori...- Mi sussurra piano Castiel all'orecchio e, nonostante la musica sia alta, riesco perfettamente a capirlo e dopo un attimo di tentennamento mi lascio trascinare al di fuori dell'appartamento.
-Cazzo, fa freddo...- Mi lamento una volta che siamo usciti fuori. Contina a nevicare copiosamente, e ormai le strade sono bianche. A quell'affermazione, Castiel mi appoggia una giacca sulle spalle, poi mi prende la mano e iniza a camminare con passo veloce.
-Dove diavolo stiamo andando?- Gli chiedo ridendo.
-Già ubriaca?- Domanda a sua volta senza rispondermi. -Dobbiamo sbrigarci, mancano solo cinque minuti.-
-Cinque minuti a cosa?- Dico sempre più confusa.
-A mezzanotte.- Risponde secco.
Camminiamo per un altro po' fino ad addentrarci in un parco lì vicino, e mentre sto per borbottare che mi fanno male i piedi, rimango senza fiato per lo spettacolo che mi si presenta davanti: la casetta al centro del parco è decorata da tantissime lucine dei più svariati colori e davanti ad essa c'è un arco avvolto da altre luci e dal vischio.
-Che cos'è questo?- Chiedo guardandolo sorpresa.
-Una piccola parte del regalo.- Risponde accarezzandomi poi il ciondolo a forma di plettro che mi ha regalato.
Mi porta sotto all'arco e poi, guardando il cellulare, inizia a contare e io mi unisco a lui.
-10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...-
 Le nostre labbra si uniscono in un bacio all'inizio delicato, che diventa via via sempre più intenso, facendomi rabbrividire. Passo le mani intorno al suo collo, accarezzandogli piano i capelli mentre lui mi stringe a sé, forse perché ha sentito il tremore delle mie gambe.
-Chi si bacia a Capodanno si bacia tutto l'anno.- Mi sussurra staccandosi da me quel tanto che basta per guardarmi negli occhi.

POV HAYLIE.

La musica continua rimbombarmi nelle orecchie mentre cerco di non cadere a terra. Tutti si stanno divertendo e noto che Alexy ci sta spudoratamente provando con Kentin, che sembra abbastanza simpatico.
L'unico che non mi ha ancora rivolto la parola è il padrone di casa, che mi ha a malapena concesso un'occhiata quando siamo entrati.
-Ehi, mi stai ascoltando? Tutto okay?-La voce di Armin mi riporta alla realtà e mi distoglie dai miei pensieri facendomi vergognare per non aver ascoltato neanche una parola di ciò che ha detto.
-Veramente no,scusa, è che... Vado a prendere un po' d'aria.- Dichiaro , cominciando ad allontanarmi verso il balcone mentre lui fa cenno di aver capito.
Raggiungo la porta finestra e la apro mentre tutti continuano a ballare e Oksa e Castiel se ne vanno.  
Chissà che cosa faranno, penso, notando il sorriso sulle labbra di entrambi.
L'aria fredda è pungente e rabbrividisco mentre mi appoggio al muro con la schiena guardando la Torre Eiffel davanti a me in tutta la sua luminosità e grandezza.
-Non hai freddo?- Mi chiede Nathaniel , che si è appena richiuso la porta finestra alle spalle.
Non rispondo e lascio che mi appoggi sulle spalle la sua giacca.
-Puoi dirmi cosa vuoi?- Domando spazientita -Non mi hai neanche salutata e adesso mi chiedi se ho freddo?-
Si appoggia al muro vicino a me, prima di rispondere: -Voglio parlarti.-
-Cazzooo, puoi addirittura parlare!- Dico ridacchiando.
-Haylie, quanto hai bevuto?- Mi chiede con un mezzo sorriso sulle labbra.
-Chi sei, mia madre? Vuoi farmi la ramanzina e poi rimboccarmi le coperte?- Continuo, sempre ridacchiando.
-Okay, sei davvero ubriaca, però... te lo devo dire lo stesso.-
-Cosa?-
-Ecco, quello che ti ho detto durante la corsa di orientamento è vero; non te l'ho detto solo per farti stare zitta.-
A questo punto, mi sembra di tornare nuovamente sobria e ringrazio mentalmente quei due bicchierini di alcool che Oksa mi ha fatto bere perché le mie guance rosse sembrano essere diventate così grazie a quelli.
-Ah.- Rispondo abbassando gli occhi sul pavimento.
-Non hai nient altro da dire?- Mi chiede accigliato mentre continua a starmi accanto.
Resto in silenzio e ci penso un po' su constatando quale sia la risposta migliore da dargli. Quando afferro il coraggio a quattro mani, le voci dei miei amici dentro l'appartamento si fanno più alte e chiassose e riesco a distinguere solo il conto alla rovescia che ci separa dal nuovo anno e il rumore dei fuochi d'artificio che fanno rischiarare il cielo con i loro brillanti colori, mentre Nathaniel si volta verso di me , avvicinando impeccertibilmente il suo volto al mio e aspettandosi una risposta.
-Non hai capito che anche tu mi...-
Non termino la frase, perché quando il conto alla rovescia termina e comincio a parlare, Nathaniel sorride e poi, succede una cosa che non mi sarei mai aspettata.
Mi bacia.
Un bacio lento, dolce e intenso, che mi fa salire un brivido lungo la schiena mentre il biondo mi attira a sé con delicatezza e mantiene le sue mani sopra ai miei fianchi; intreccio le mie dietro al suo collo e desidero con tutta me stessa bloccare il tempo a quest'immagine:  lui mi strige a sé e io mi sento felice, pensando che non tutto ciò che è successo sia sbagliato mentre sento solo, in lontananza, i fuochi d'artificio.
Quando si stacca dal bacio, i suoi occhi dorati mi guardano intensamente e sussurrando, mi chiede: -Cosa stavi dicendo?-
-Che mi piaci.- Rivelo sorridendo e riprendendo il bacio.
Dopo un po' si stacca nuovamente e prima di ricominciare a baciarmi, con un sorriso malizioso, sussurra sulle mie labbra :-Anche se ti preferisco da sobria, l'alcool a volte fa davvero bene.-



ANGOLO AUTRICE.

Eccoci tornate con un nuovo capitolo, speriamo davvero che sia valsa la pena aspettarlo...
Un bacio e alla prossima! <3

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Capitolo 13
*** Anno Nuovo. ***



Ciao a tutti ragazzi, oggi apro una parentesi per darvi un annuncio: purtroppo questo sarà, per ora, l'ultimo capitolo della storia che verrà pubblicato. Mi dispiace tantissimo, e spero che un giorno continueremo questa Fanfiction, ma per problemi personali per ora rimarrà incompleta.
Vi mando un bacio e vi ringrazio per aver seguito la storia fino a qui.




POV OKSA.


Rimango abbracciata a Castiel per un tempo indefinito, non volendo spezzare la magia di questo momento.
-Oksa, è ora di tornare a casa del beota.- Mi sussurra dolcemente all'orecchio.
-Non mi va, camminare non mi sembra la scelta giusta in questo momento.- Borbotto riferendomi al dolore ai piedi a causa dei tacchi.
-Non abituarti a quello che sto per fare, da domani non sarò più così gentile.- Dichiara sollevandomi a mo' di sposa mentre appoggio la testa al suo petto.
Quando rientriamo nell'appartamento e Castiel mi mette giù rimaniamo intontiti a osservare la scena che ci si presenta di fronte: tutti i festaioli, sicuramente ubriachi marci, stanno ora dormendo chi sul divano, chi per terra, chi fuori dal balcone. Aspetta, fuori dal balcone?!
Mi avvicino e capisco che sono Nathaniel ed Haylie che dormono l'uno affianco all'altra. Sorrido, dando una gomitata a Castiel che stava per tirare una bottiglia di vetro vuota in testa al biondo.
Lo trascino in una stanza e, stendomi sul letto insieme a lui, mi addormento subito.

***

Mi sveglio al suono di urla e risate che cerco inizialmente di ignorare, ma notando che si sentono anche degli strani rumori, decido di alzarmi dopo aver gettato un'occhiata al rosso che dorme ancora ignaro di tutto.
Zoppico a piedi nudi fino al salone, dove trovo Haylie,Armin e Lysandro che ridono fino alle lacrime.
-E tu da dove salti fuori?- Mi chiede Nathaniel appogiandomi una mano sulla spalla con aria confusa.
-Da una camera da letto credo, Castiel però sta ancora dormendo.-
-CASTIEL?- Esclama con gli occhi sbarrati prima di precipitarsi in quella che deve essere la sua camera.
Sempre più confusa, guardo di nuovo i tre pazzi che ora si tengono la pancia cercando di smettere e finalmente capisco il perché di tutto quel trambusto: Alexy e Kentin dormono ancora per terra, abbracciati e mezzi nudi, inoltre Ken indossa una coroncina di fiori esotici.
-Aiuto, mi sento male.- Dice Armin tra una risata e l'altra continuando ad indietreggiare fino a cadere sopra alle altre ragazze che stanno ancora dormendo.
Dopo quell'incidente, le risate si moltiplicano, e quando entrano nella stanza un Nathaniel e un Castiel rossi di rabbia, trovano un branco di idioti che ridono senza nessun motivo apparente.


POV HAYLIE.


Dopo aver smesso di ridere, decidiamo di aiutare Nathaniel a sistemare il casino che abbiamo fatto, mentre Alexy e Kentin, per scusarsi dell'incomoda posizione in cui li avevamo trovati, si offrono di andare a comprare la colazione al bar. Di buon grado, accettiamo tutti la proposta e, in men che non si dica, abbiamo già tirato la casa a lucido e stiamo aspettando il ritorno della nuova coppia con la nostra colazione.
-Sto per mangiare qualcuno.- Si lamenta Oksa rannicchiata insieme a Castiel sul divano.
-Ma zitta, che hai già mangiato qualcosa stanotte!- La prende in giro Rosa, facendo partire una risata da parte di Leigh,Armin e delle ragazze.
Al contrario, noto che Oksa diventa bordeaux, Castiel si infuoca di rabbia, Lysandro assume un'aria sconcertata mentre fissa i due sul divano e Nathaniel mi lancia una strana occhiata.
Perché mi fissa così? Cosa è successo?
Gli rispondo con uno sguardo interrogativo che però sembra non capire.
-Oh guarda, sono tornati! Nathaniel, vai ad aprire la porta.- Afferma Kim, che sembra aver captato un'aria molto tesa nel salone del biondo. Quando Kentin e Alexy ci raggiungono la prima a catapultarsi su un bombolone al cocco è ovviamente Oksa che evita del tutto lo sguardo stralunato che ha fatto il rosso quando lei se n'è andata dalle sue braccia.
-Si mangiaaa!- Esclama Iris, che trascina verso il vassoio anche una Violet frastornata.
Mi avvicino anch'io e constato felicemente affamata che c'è anche una crostatina alle more. La prendo e comincio a mangiarla mentre mi avvicino a Nathaniel che tiene un cornetto alla crema in mano.
-Grazie per avermi aiutato a sistemare insieme agli altri, da solo ci avrei messo troppo.- Dice Nathaniel che però continua a guardarmi in modo strano.
-Grazie a te per avermi invitata, è stata una bella festa, mi sono divertita molto. Anche se non riesco a spiegarmi come siamo finiti a dormire di fuori.- Scherzo io, terminando la frase con una risatina.
Per un attimo i suoi occhi sembrano sbarrarsi, e poi mi dice:-Come, non ricordi?-
-Che cosa dovrei ricordare?- Chiedo, ancora ridendo.
-Haylie, dobbiamo tornare a casa! Leigh sta mettendo in moto la macchina e Rosalya ci sta aspettando.- Mi distoglie dalla mia conversazione con il biondo Oksa, mentre accenna un saluto a Castiel; a mia volta, saluto e ringrazio ancora Nathaniel, prima di uscire dall'appartamento, salire in macchina, e riprendere la strada verso casa , dopo quella festa molto movimentata.


POV OKSA.


Dopo aver ringraziato Leigh per il passaggio e aver salutato Haylie e Rosa, entro dentro casa, sollevata dal fatto che i miei genitori siano partiti per una vacanza romantica e perciò potrò riprendermi senza problemi. Mi faccio la doccia e, una volta messo il pigiama, mi trascino nel letto accompagnata da una tazza di caffè. Passo la mattinata e il primo pomeriggio a crogiolarmi davanti alla tv e a leggere.
Proprio mentre sto per addormentarmi, il cellulare inizia  a squillare: -Pronto?- Rispondo controvoglia.
-Sei a casa?- Mi chiede la voce di Castiel.
-Credo di sì.- Mi limito a dire ancora assonnata.
Dopo aver pronunciato queste parole, chiude la telefonata e sento il campanello di casa suonare. Mi affaccio alla finestra e rimango sorpresa nel vedere che è proprio lui.
Scendo le scale e vado ad aprirgli, incurante del fatto che indosso il mio pigiama con gli animali. Lui mi squadra per qualche secondo, e un sorriso divertito appare sul suo volto: -Vedo che ti sei fatta bella per me!- Esclama lui prendendomi in giro.
-Devi entrare e o ti chiudo la porta in faccia?- Ribatto mentre si pulisce le scarpe ed entra guardandosi intorno.
Non appena si è accomodato sul divano con una tazza di tè, mi siedo affianco a lui: -Allora? Perché sei qui?- Gli chiedo a bruciapelo.
-Credo sia il caso di parlare di cosa è successo.- Spiega guardandomi negli occhi.
-Ah... Dimmi.-
-Volevo darti del tempo, dato che avevi detto che per iniziare una relazione seria era troppo presto e che non ti sentivi pronta, però ieri notte mi sembravi più che felice di ciò che è successo. Sbaglio?- Mi domanda serio.
-No, hai ragione.- Rispondo secca.
-E la cosa sembra infastidirti, no?- Continua.
-Abbastanza.- Replico.
-Hai intenzione di parlare a monosillabi ancora per molto?- Chiede sarcastico.
-Castiel, tu mi piaci, questo è innegabile, però non voglio che la prendiamo troppo sul serio, che lo sbandieriamo subito ai quattro venti e poi magari tra due mesi ci rendiamo conto che non funziona. Adoro stare con te, e voglio provarci. Tutto ciò che ti chiedo è di andare piano e di tenere questa cosa per noi.- Gli dico sospirando.
Mi guarda per qualche secondo, evidentemente soppesando le mie parole: -Allora mi hai appena detto di sì?- Sussurra avvicinandosi a me.
-Sì...- Mormoro lasciando che mi stringa forte tra le sue braccia.


POV HAYLIE.


-Haylie, vatti a dare una sistemata. Abbiamo ospiti a pranzo.- La voce di mia madre blocca i miei pensieri che cercano in tutti i modi di tornare al loro posto: la confusione nella mia testa è tale che non riesco a fare altro che stare seduta sul divano e maledire quei colleghi che oggi verranno a disturbarmi, magari portando i loro bambini che non faranno altro che piangere.
Con uno sforzo enorme , dopo essermi lavata, mi preparo optando per un paio di jeans blu e un maglioncino nero imprezziosito da un semplice ricamo intorno allo scollo non troppo profondo. Scendo in salotto e decido di darmi da fare aiutando mia madre in cucina e apparecchiando per sette persone.
Fantastico, saranno due i rompiscatole!
Mentre metto in frigo la torta di frutta preparata da me, suonano il campanello e mio padre corre ad aprire.
-Ehi, da quanto tempo! Entrate, entrate.- Comincia a salutare mio padre mentre mia madre lo raggiunge. -Ciao! Ragazzi, ma come siete cresciuti! Vi ricordavo praticamente alti come mia figlia che però ha smesso di crescere da allora!- Conclude la mamma ed io, incuriosita da quell' affermazione, decido di andare a capire chi sono questi ospiti.
-HAYLIE!- La voce di Alexy è la prima cosa che riesco a percepire entrando in salotto ed è anche ciò che mi porta a capire chi siano i nostri invitati.
Imbarazzata, raggiungo i genitori di Armin e Alexy e li saluto educatamente dopo aver lanciato un'occhiata confusa ad Armin.
-Bene, adesso che ci siamo tutti visti e salutati, andiamo a pranzo!- Afferma mia madre, che conduce tutti al tavolo.
Il pranzo passa in fretta tra risate, ricordi e aggiornamenti; devo dire che, nonostante all'inizio mi sentissi un po' in imbarazzo, ora sembra filare tutto liscio come l'olio e la mia felicità mi aiuta anche a sopportare i continui scherzi di Armin ed Alexy che, in questa occasione, sembrano essere tornati quelli di tanti anni fa.
Mentre i nostri genitori cominciano a tirar fuori argomenti troppo "da adulti" decido di congedarmi in camera mia insieme ai gemelli che mi seguono di buon grado dopo aver assicurato ai nostri genitori che non sarebbe successo niente di scandaloso.
Arrivati in camera, ci buttiamo tutti e tre sul letto e finalmente ci sentiamo liberi di parlare della festa della sera prima: -Allora, dato che mio fratello sembra essersi divertito molto, tu come sei stata? Ti sei divertita?- Mi chiede ad un tratto Armin lanciandomi una strana occhiata.
-Diciamo di sì, solo che non ricordo molto: ho un malditesta assurdo e neanche il moment ha fatto effetto.- Gli rispondo. -Tu invece? Hai fatto qualche conquista?- Gli domando suscitando l'ilarità di Alexy.
-No, niente di speciale. Dovresti saperlo.- Afferma serio lui.
Lo guardo per un attimo e sembra volermi dire qualcos'altro ma la voce di Alexy ci interrompe: -Adesso vi racconto come è andata ieri con Ken! E' magnifico, un ragazzo divino!-
Cominciamo a ridere e la tensione di poco prima si scioglie, mentre ascoltiamo come Alexy si sia fidanzato con Kentin. -Ora vado in bagno. E' sempre nello stesso posto?- Conclude il neo-fidanzato alzandosi  dirigendosi fuori dalla stanza in cui cade subito un silenzio imbarazzante.
-Che cosa dovrei sapere scusa?-Domando, rompendo il ghiaccio.
Mi guarda intensamente rimanendo in silenzio e in un attimo me lo ritrovo sopra: è a cavalcioni su di me, ancora con quello sguardo serio che mi fa sentire nuda davanti ai suoi occhi. Si abbassa su di me, raggiungendo con la bocca il mio orecchio destro: -Lo sai già.-



 

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