Frammenti di Specchio

di fra_eater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frattura ***
Capitolo 2: *** Graffi ***
Capitolo 3: *** Silenzio ***
Capitolo 4: *** Amnesia ***
Capitolo 5: *** ultima volta ***
Capitolo 6: *** Non mentirmi ***
Capitolo 7: *** rifugio ***
Capitolo 8: *** alcool ***
Capitolo 9: *** sogno infranto ***
Capitolo 10: *** Fumo ***



Capitolo 1
*** Frattura ***


 
Frattura
Sei ancora lì a raccogliere i cocci della tua vita silenziosa?
L’eterna spettatrice di un amore unilaterale,protagonista di una vita che ti ha messo addosso la maschera della spensieratezza a volte troppo pesante da sopportare.
L’osservi allontanarsi, lui, il tuo amore segreto da tanto, troppo tempo;  ti dà la schiena con quell’abito nero e temi che sia l’ultima immagine che i tuoi occhi avranno di lui.
Era venuto per te, lì, nell’Hueco Mondo.
 Ha combattuto, ha sconfitto, è rimasto ferito e si è rialzato.
E ora?
 È pronto per l’ultima battaglia con Aizen, l’uomo che ti ha portato lì e che tu hai aiutato con il tuo potere.
Osservi silenziosa, il cuore in gola, le lacrime trattenute.
Non puoi far altro che sentirti responsabile per tutto questo, osservi le ferite dei tuoi amici mentre le guarisci con i tuoi poteri e sai che se le sono procurate per salvare te.
Nei tuoi occhi ancora l’immagine del corpo esamine di lui prima che la maschera bianca si impossessasse della sua anima e riducesse in polvere quell’uomo che da tua guardia era diventato la tua sfida personale,la persona che avevi deciso che avresti fatto redimere facendogli conoscere quel cuore che possedeva ma che per lui era sconosciuto e alla fine ti eri pure affezionata a quello sguardo freddo, inespressivo ma che celeva un mondo che volevi scoprire, ma tutto ciò prima che tu urlasti una richiesta di aiuto che tramutò tutto in cenere, compreso il frammento di anima a cui quei grandi e tristi occhi verdi si erano avvinghiati.
 Stringi le mani al petto e preghi, preghi con tutta te stessa che almeno lui torni da te.
Lo vedi andare via,  piano e sicuro di sé, non trema  e non arranca, ma la tua anima crolla, pezzo per pezzo, ad ogni secondo che passa, ad ogni passo che lo allontana da te,ad ogni istante che i tuoi occhi non distinguono più la sua figura in lontananza.
Vorresti urlare di fermarsi, di non andare incontro alla morte, ma non lo fai, non vuoi ferire il suo orgoglio e sai che niente e nessuno potrà fermalo. Di certo non tu.
E tu resti lì, sentendoti inutile, superflua, ma ti va bene così.
Ed ancora una volta attendi, paziente e con un sorriso di conforto sulle labbra, mentre dentro sei attaccata all’ultimo frammento della tua anima che è certa che lui ritornerà vincitore ancora una volta.
 
Angolo dell’autrice:
ecco la mia prima storia su Bleach, questa raccolta partecipa alla challenge indetta sul gruppo Facebook Gli scrittori maledetti- Sezione Anime e Manga e la categoria è Angst.
Ho scelto il personaggio di Orihime perché mi l’ho adorata dalla sua prima apparizione,sempre sorridente e un po’ ingenua, ma sotto quel sorriso nasconde una fragilità che al tempo stesso è la sua debolezza e la sua forza, quindi ho deciso di metterla in evidenza in questa raccolta dove parlerò anche del suo rapporto con Ulquiorra e, ovviamente, Ichigo.
Fatemi sapere che ne pensate e grazie per esservi fermati a leggerla.
Fra_eater

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Capitolo 2
*** Graffi ***


Graffi
 
Sollevi i capelli fuggiaschi dal viso stanco.
Dopo la scuola corri qui, al lavoro e sorridi a tutti. Ancora un frammento di te.
Ti lasci alle spalle i ricordi, i momenti della giornata e diventi la bella commessa sorridente della panetteria.
E sopporti.
E sorridi.
File di gente che entra, che chiacchiera, che pretende di essere servita e tutto con un sorriso..
E poi ci sono loro, i ragazzi che entrano solo per provarci spudoratamente con te.
Ti comporti da svampita, fingi di non capire che cosa vogliano.
Il tuo cuore è occupato da un solo sguardo, un solo sorriso e nessuno di quei volti potrà prenderne il posto.
Vai nel retro per sistemare il pane e il capo ti chiama “Inoue vieni. C’è un ragazzo che chiede di te”
Sorridi un po’ triste.
Sai che non è lui.
 Non è mai venuto a trovarti.
Ogni volta che qualcuno ti cercava tu ti illudevi che fosse lui, ma ogni volta rimanevi delusa e le ferite di questa delusione divenivano graffi sulla tua anima pura e profondamente innamorata.
Torni al bancone, ma non vedi nessun ragazzo, solo una donna con lunghi capelli neri.
Le sorridi educatamente. Lei sposta lo sguardo in basso “E lei la signorina?”
Ti sporgi in avanti e vedi un bambino coi capelli neri e dei grandi occhi verdi che annuisce imbarazzato.
Quegli occhi verdi. Così simili ai suoi. Così simili a quelli dell’unica persona che abbia incrinato la tua corazza .
Occhi che graffiavano il tuo scudo ogni volta che si posavano sul tuo volto, così freddi, così glaciali ma così veri.
I loro graffi hanno creato lacune, la tua anima comincia a vacillare così come  i tuoi sentimenti nel momento in cui quei grandi occhi verdi ti hanno detto addio.
Il bambino ti porge un lecca- lecca a forma di cuore. Tu sorridi.
Quando lui se ne va, salutandoti con la manina, corri a nasconderti per poter piangere lacrime silenziose.
Alla fine è come se lui ti avesse donato il suo cuore. Quel cuore che non credeva di avere ma che tu avevi visto pulsare in quello sguardo freddo e spietato.
E il graffio che la sua scomparsa  aveva lasciato nel tuo cuore è diventato uno squarcio.


Angolo dell'autrice:
non so perchè ma questo capitolo mi lascia un pò perplessa. spero di aver reso l'idea dei sentimenti per Ulquiorra che non l'hanno abbandonata e il fatto che lui è stato l'unico che potesse prendere il posto di Ichigo. Nel prossimo capitolo ho intenzione di analizzare di più i sentimenti che prova per Ichigo.
Ringrazio mamie per aver recensito lo scorso capitolo, Mashiro_Yamada per averlo inserito tra i preferiti e SansaLove per averlo messo tra le seguite :)
un saluto e un abbraccio a tutti
Fra_eater

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Capitolo 3
*** Silenzio ***


Silenzio

 
Taci, eppure dentro vorresti urlare.
Sorridi, eppure non riesci a trattenere le gambe tremanti.
Attraversi la materia con estrema facilità. Queste tende, all’apparenza così pesanti, non sfiorano nemmeno il tuo corpo. Ma anche se così non fosse, non te ne accorgeresti.
Il silenzio di questa notte di luna piena ti abbraccia, ti accompagna nella tua triste decisione.
Ora, d’avanti a te, c’è il tuo unico sole, la sola persona a cui vuoi dire addio di persona.
Lo osservi che dorme e ti tornano alla mente tutti i bei ricordi passati insieme a lui, i sorrisi che ti ha rivolto, i momenti in cui le vostre mani si sono solo sfiorate e i vostri occhi incrociati; ti imbarazza pensare che ora, per la prima volta, sei nella sua stanza, ma lui ora è solo una presenza silente a cui devi dire addio.
Vedi la ferita al suo polso e poggi la mano sulle sue bende per guarirlo. Sai che ha combattuto duramente ed è  tuo compito e volere curare la sua ferita con il tuo potere. È l’unica cosa che sai fare.
Poggi la mano sulla sua e il tuo sguardo cade sul suo volto così tranquillo, così inerme, così bello.
Ti rendi conto che questa è l’ultima volta che lo vedrai? L’ultima occasione di poter essere leale con i tuoi sentimenti così spesso soppressi?
Osservi quel volto perfetto che tante volte ha regnato incontrastato nei tuoi sogni.
 Quei capelli arancioni, così belli che ti ricordano un caldo sole in una fresca giornata autunnale.
 Quegli occhi così attenti ora chiusi in chissà quale sogno.
 Le sue labbra, così carnose,ti invitano.
Gli prendi la mando e ti abbassi, avvicinando il tuo volto al suo. È la tua sola occasione per sapere il sapore di quelle labbra e rendere il loro ricordo indelebile nella tua mente.
È il tuo unico desiderio. La sola tentazione in questo momento.
Che ti importa se è privo di conoscenza? Meglio così. Potrai assecondare il tuo sogno senza incorrere in ulteriori imbarazzi. Lui dorme, così come le sue sorelle sul pavimento, l’unico testimone del tuo gesto sarà il silenzio che è amico del tuo cuore orma da tempo.
Ti avvicini sempre di più, quasi a sfiorarlo con il tuo naso che si inebria del suo profumo per te così dolce che ti incita ad andare oltre, a soddisfare questi sentimenti egoistici.
Non vogliono andare via rimanendo nel silenzio.
Ma quel volto perfetto viene bagnato dalle tue stupide lacrime e non dalle tue labbra.
Non sarebbe stato giusto. Non sarebbe stato vero.
Gli mormori il tuo saluto, gli racconti i tuoi desideri e lo lasci con la tua confessione silente.
“Grazie, Kurosaki-kun” dici uscendo da quella stanza in cui è impregnato il suo odore.
Abbracci il silenzio della notte, unico testimone del tuo cuore svelato.
“Addio”
Good-bye, halcyon days.


Angolo dell'autrice:
finalemente sono riuscita ad aggiornare, allora, qui ho voluto mettere in evidenza come credo si sia sentita Orihime nel momento in cui ha detto addio al suo Kurosaki-kun. Devo dire che quando ho visto che in realtà Orihime non bacia Ichigo giuro che volevo andare ad ammazzate Kubo! Cavolo, mi ero illusa!
vabbè dopo questo sclero vi ringrazio per esservi fermati a leggere questo capitolo. 
a presto 
Fra

 

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Capitolo 4
*** Amnesia ***


Amnesia

Osservi la luna e sospiri. È così bella, così luminosa, di solito.
 Ma oggi non è così.
 Le nubi la coprono, come un mantello nero che offusca la sua luce.
 E tu, Orihime? Perché la guardi con tanta insistenza?
Quella luce, di solito così limpida, ora è macchiata, sembra quasi lottare per farsi vedere e nella tua mente ritornano ricordi che non vorresti ci fossero.
Quella nube che oscura la luce ti ricorda delle grandi ali nere che lottano per la supremazia contro la lama bianca e scintillante che è la luna.
Combattono.
Si scontrano.
Lottano.
Muoiono …
È come una cortina di fumo spazzata via dal vento, come un velo che viene squarciato.
La luna ha la meglio, il bianco prende il sopravvento sul nero.
E tu osservi quella luce tenue, offuscata, diradare la sua copertura e comincia a piangere come una stupida.
Piangi lacrime copiose, uguali a quelle che tante volte hanno solcato le tue guancie in notti solitarie.
Vorresti addormentarti e non sognare più quella battaglia.
Vivere in un’amnesia che ti faciliti la vita.
Vorresti non aver mai indossato quell’abito nero da Shinigami.
Quell’abito bianco da Arracan vorresti non si fosse mai posato sulla tua pelle.
Lotti con quei ricordi che non vogliono svanire.
Kurosaki nell’abito nero che combatte nella Soul Society per salvare Kuchiki-san.
Ulquiorra nella veste bianca che ti porta via.
Kurosaki che combatte contro Ulquiorra.
La luce e l’ombra.
Lo Shinigami nero e l’Arracan bianco.
Non vuoi dire il bene contro il male perché non sapresti a chi affibbiare l’uno e chi all’altro.
Kurosaki a terra. Il petto squarciato da un foro.
L’ombra ha di nuovo offuscato la luce.
E tu, schiocca, spaventata, gridi il suo nome invocando il suo aiuto.
E quel corpo inerme si anima, con addosso una maschera candida come la luna, ma spietata come una creatura della notte.
La lotta impervia e quando quel corpo da Hollow abbandona le membra dell’umano, tocca al demone chiudere i suoi occhi al mondo e su di te.
Quel tocco non avvenuto, quello sguardo d’addio, quel cuore non condiviso.
Vorresti che fosse stato tutto un sogno. Vorresti alzarti e raccontarlo a Tatsuki, per poi far cadere tutto nell’oblio di grandi risate.
Vorresti che le lacrime che hai e che continui a versare per quei due giovani non cadessero dai tuoi occhi.
Ma quei giorni, come quegli abiti dai colori opposti, si sentono ancora sulla tua pelle.
Non devi dimenticare niente di quei giorni.
 Non puoi dimenticarlo.
Quel dolore è parte di te.
Come quegli occhi dorati che ti salvano.
Come quegli occhi verdi che ti salutano e ti sussurrano un ti amo che forse è solo nella tua testa.
Se quei ricordi non fossero nella tua mente, se quelle stoffe non avessero accarezzato le tue membra, non saresti tu…
Orihime Inoue.
Non dimenticare quel che sei.
Non dimenticare cosa sei.
Perché il tuo cuore è metà Arracan e metà Shinigami.
Non dimenticarlo mai.
 

Angolo dell'autrice:
Chiedo venia per questo ritardo stratosferico, ma l'idea iniziale co il prompt Amnesia non mi stava entusiasmando tanto, poi una sera ho visto la luce della luna offuscata da delle nubi nere e mi è venuto in mente Ulquiorra e questo che avete appena letto.
Sono un pò incerta su alcuni punti, spero di essere riusciuta a mettere l'argomento in relazione con i personaggi.
fatemi sapere che ne pensate
Alla prossima
Fra

 

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Capitolo 5
*** ultima volta ***


 
 
Ultima volta.
 
“Promettimelo, Orihime! Promettimi che è l’ultima volta”
Osservi Tatsuki con ti fissa con occhi seri, preoccupati.
Ultima volta di cosa?
Di smettere di mangiare cose strane?
Di sorridere come se tutto andasse bene?
Di fingere di essere allegra e spensierata mentre dentro ti senti corrodere gli organi?
Di fare la stupida perché non vuoi più consumare il tuo volto a furia di lacrime?
Di preoccuparti per tutti quando li vedi correre a fronteggiare un Hollow e tu vorresti andare con loro?
Ma come potresti non dilettarti in cucina per non pensare che quei piatti strani li mangerai solo tu, dato che la tua piccola cosa ormai è vuota e non c’è più nessuno che può darti un parere o con cui puoi passare le sere, quando il silenzio è troppo pesante e tu hai il bisogno di colmarlo con lo sfrigolio dell’olio caldo e con l’odore dei tanti piatti che una madre non ti ha mai cucinato con amore?
Come puoi non sorridere per non far preoccupare lei, proprio lei, la sola amica che è entrata nel tuo guscio fatta dalla perdita del tuo unico e caro fratello?
Se smettesti di essere allegra con chi ti guarda, come potrebbero innamorarsi del tuo sorriso? Perché tu lo sai meglio di tutti che, se non ti dimostrassi sempre gentile e cordiale, le tenebre che si insinuano da tempo nel tuo cuore si propagherebbero e lo sconforto prenderebbe il posto dell’ossigeno, avvelenando le tue cellule e gettandoti nella disperazione che hai sempre lottato.
E se non avessi più quell’aria da sciocca come potresti evitare le lusinghe di sguardi non desiderati, come potresti non tornare con la mente alla tua infanzia felice e dura e come potresti non inciampare nelle insidie del tuo cervello razionale in continuo contrasto con il tuo cuore puro?
Come puoi smettere di preoccuparti quando vedi Kurosaki-kun, Ishida- kun e Sado-kun inventarsi scuse assurde con i professori per poi  correre vie a fronteggiare un Hollow e raccogliendo prima i loro sguardi che ti promettono che torneranno da te sani e salvi?
Tu sei l’angelo di un focolare inesistente, la fiamma della speranza che arde nell’attesa che loro facciano ritorno a casa, il supporto di cui non possono fare a meno.
Non ci sarà un’ultima volta nei tuoi continui tentativi di affinare il tuo potere, perché vuoi essere utile, vuoi proteggere e non più essere protetta.
Non ci sarà un ultimo sorriso sul tuo volto, anche se sarà imbrattato di sangue, anche se tutto dice che non ci sarà un lieto fine, perché sai che quello è il sorriso che loro stanchi in battaglia cercano, perché proprio quello è l’unica sicurezza che li porta alla realtà. L’unica spinta che li fa andare avanti.
Non ci sarà un’ultima volta che il tuo cuore dedichi un pensiero a Kurosaki- kun, perché quei bei occhi dorati sono penetrati a fondo nel tuo animo, perché il ricordo di quelle braccia che ti circondano la vita è indelebile nella tua mente, perché quel volto è quello del principe che popola i tuoi sonni e che ti fa sentire la principessa che descrive il tuo nome.
“Non lo farò.” Le rispondi sorridendo, come se non avessi capito la domanda, come se così facendo la pregassi di non arrabbiarsi con te.
E dopo un attimo di smarrimento e sorpresa, anche lei sorride, sapendo che non ci sarà un’ultima volta in cui Tatsuki stessa non si sentirà complice di quel sorriso delicato.



angolo dell'autrice:
Diciamo che questa ff si è scritta praticamente da sola, ho voluto mettere in evidenza le tante sfaccettature di questo personaggio sfruttando il prompt
Ultima volta e devo dire che sono piuttosto soddisfatta del risultato. 
Quindi alla prossima con il prompt
Non Mentirmi.
Fra

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Capitolo 6
*** Non mentirmi ***


Non mentirmi
 
 
Si alza il sipario.
Le luci si alzano.
La sala è vuota.
Prima attrice devi calcare la scena.
Anche se non c’è nessuno lo spettacolo deve andare avanti.
Cammini titubante, il faro su di te ti dà fastidio. Non ti piace essere al centro dell’attenzione eppure tu non fai altro che catturarla con la bellezza che ti è stata donata, come una maledizione che non riesci ad esorcizzare.
Al centro del palco di legno un semplice tavolo con delle maschere veneziane e uno specchio.
Quale metterai oggi?
La maschera del coraggio, ornata di ghirigori rossi e dorati
La maschera della tristezza, metà blu e metà bianca con la lacrima nera che cala sulla guancia.
La maschera della seduzione, la gatta dagli occhi lunghi.
La maschera della spensieratezza, argentata e nera.
È proprio questa la più usata. Le altre sono intatte.
E anche oggi la tua scelta sembra cadere su di lei.
Quali menzogne racchiude il tuo cuore? Che volto mostrerai di te, oggi?
Su quel tavolo c’è lo specchio, Orihime. Perché non lo afferri? Perché è così impolverato?
Non hai il coraggio di prenderlo, continui a mentire a te stessa indugiando su quella maschera dai ghirigori argentati e foglie nere.
Ma attenta, Orihime, essa si sta spezzando. Il gesso non riuscirà a sopportare a lungo le lacrime del tuo cuore.
Afferra lo specchio! Guardati! Sei tu quella e non la maschera che ti ostini ad indossare!
Ma tu lo prendi e lo scagli lontano, riducendolo in mille pezzi.
Nessuno deve vedere quel che sei, neanche te stessa.
Vai a porti la maschera al volto,ma nelle tue mani si scheggia. È vecchia e logora ormai.
Rimani impietrita. Non può essere, non può andare così.
Le altre maschere non sono giuste. Non sono adatte a te. Solo quella lo è.
Ogni attimo che passa nelle tue mani il gesso si sgretola, divenendo tra le tue dita polvere che si mischia con le tue lacrime di disperazione.
E mentre piangi su quei frammenti colorati riversati sul pavimento, senti una mano che afferra la tua spalla e alzi lo sguardo, sorpresa nel ritrovare i tuoi occhi riflettersi in due enormi e verdi.
Ulquiorra ti guarda fisso e di fronte a te porge un frammento dello specchio che tu  prima hai rotto e lascia il palco, per sedersi in platea, in prima fila.
Rimani a fissarlo sorpresa, mentre il suo posto viene preso dal volto sorridente di Tatsuki che anche lei poggia un scheggia luccicante d’avanti a te per poi sedersi accanto all’Espada.
Osservi allibita e incapace di proferire parola le persone che si avvicinino alla tua figura prona e poggiano un frammento uno accanto all’altro per riformare lo specchio di fronte a te.
Ishida, Chad, Nell, Rukia, Renji, Rangiku, Chizuru, Urahara, Kenpaki e Yachiru, Ikkaku, Hitsugaya, Yoruichi  e tanti altri come in processione, come in un rito, poggiano di fronte a te un pezzo del vetro riflettente e vanno a sedersi al loro posto.
Lo specchio è composto nuovamente da tutti i suoi pezzi. La platea ormai è piena.
Tu li osservi e non sai se piangere o sorridere.
Un’ultima mano afferra le tue esili spalle e tu ti volti, vedendo il viso dolce del principe dei tuoi sogni.
Ichigo ti aiuta ad alzarti e poi afferra lo specchio da terra per porgertelo.
Non è più in frantumi. E lì rivedi un volto, un volto sporco, stanco, dagli occhi arrossati. Ma tra quel rossore vedi dell’altro, un luccichio che chiami felicità.
Il pubblico applaude, si alza.
La prima attrice non è più una semplice comparsa.
Quella nello specchio è la vera Orihime.
Ogni frammento rappresenta la loro Orihime.
Tutti loro amano la vera Orihime.
 
Ti svegli nel tuo letto caldo.
È quella la vera te? sei veramente tu quella che tutti amano senza la maschera?
Ti alzi e ti dirige allo specchio più vicino.
I capelli arruffati, le guance imporporate, gli occhi leggermente arrossati.
Eppure lo vedi anche tu che quel sorriso sul tuo viso è quello che tutti vogliono.
 E  non devi più mentire ad esso.
 
 

 

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Capitolo 7
*** rifugio ***


Rifugio.
 
 
Stai scappando, Orihime?
Sì.
E dove vai?
Lontano dai pensieri.
 
Osservi il tuo riflesso nel vetro dell’autobus. Le altre macchine, i passati camminano veloci, fugaci ombre nella tua ricerca della pace.
 
Da cosa scappi?
Non sto scappando.
Ma l’hai detto poco fa
Non rispondi e guardi fuori, il volto perplesso spalmato sul finestrino sporco.
Da dove torni?
Dall’Hueco Mondo.
 
Sospiri.
Non riesci a chiudere gli occhi, troppi pensieri si sovrappongono.
Troppi colori fanno a gara nella tua mente.
Bianco. Nero.
Rosso. Verde.
E tu stai scappando per trovare un rifugio, un posto dove stare.
Scappi e al tempo stesso non lo fai.
 
È la tua fermata, vero?
Sì.
E dove vai?
Non te lo dico.
Perché?
Perché non voglio.
Da quando sei così dispettosa?
Da quando ho bisogno di capire.
 
Capire quel che sei, quel che vuoi, quel che è successo.
Sono state troppe le emozioni in questi giorni, vero?
Troppi sentimenti confusi.
Calci un ciottolo e  pensi all’addio.
 
Che brutta cosa li addii.
Di che addio parli?
Di quello che ho detto a Kurosaki-kun.
Ma lui non ti ha sentita.
È stato pur sempre un addio.
E basta?
Anche quello dato ad Ulquiorra.
Quello è stato un vero addio.
Lo so.
 
Annuisci e acceleri il passo.
 Saltelli intorno alle pozzanghere. La giacca a vento aperta, l’ombrello appeso al braccio.  
 
Sei arrivata?
Quasi.
Cosa vuoi che faccia?
Non lo so.
Vuoi che ti lasci sola?
Non lo so.
Ho riconosciuto il posto, le dirai tutto?
Di cosa?
Di quel che ti è successo nell’Hueco Mondo.
Oh, no. Si preoccuperebbe.
Ti lascio stare allora.
Grazie.
 
Percorri il vialetto con passo sicuro. Un  leggero scalpiccio delle tue scarpe da ginnastica nelle piccole pozzanghere; alle tue narici il profumo dei fiori e dell’erba bagnata.
Bussi al campanello e una donna ti apre la porte.
Ti sorride e tu ricambi il sorriso “Buonasera, signora.”dici “C’è Tatsuki?”
E lei ti fa strada finchè non la vedi.
I suoi occhi scuri prima si voltano preoccupati e sorpresi, poi ti sorride chiamandoti per nome.
 Ti fiondi tra le braccia della tua vera amica, dell’unico rifugio in cui il tuo cuore ha trovato conforto.

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Capitolo 8
*** alcool ***


Alcool
La luce della luna illumina i tuoi passi mentre torni verso casa.
Eppure noti che non è l’unica cosa illuminata, anche le finestre della tua abitazione sono accese, possibile che tu le abbia dimenticate? Oppure c’è qualcuno dentro che non sei tu?
Apri la porta e non ti sorprendi nel trovare lì la donna con i capelli rossi con il volto riverso sul tavolo e un bicchiere stretto tra le mani. Sono giorni che Rangiku Matsumoto bazzica nel mondo umano per trovarsi lì, nella tua casa, ad affogare la sua vita da divinità della morte in un bicchiere.
“Ciao, Orihime” ti saluta con gli occhi gonfi. Chissà quanto ha pianto per ridursi così.
Poggi la borsa a terra e ti avvicini a lei, occupando la sedia vicina.
“Che cosa bevi?”
Lei sorride, voltando la bottiglia e indicandoti il nome dell’alcool trasparente GIN “Ironico, vero?” il suo sorriso è amaro e gli occhi le si riempiono nuovamente di lacrime.
Bere per amore. Bere per un amore perso.
“Non dovresti bere così tanto”  cerchi di essere coscienziosa, ma sai che, quando è in quelle condizioni, Matsumoto non ti ascolta e fissa il nome sull’etichetta, ricominciando a piangere lacrime inesistenti e stringendosi nelle spalle sopraffatta dai tremuli dell’angoscia.
“Rangiku-san” la chiami toccandole una spalla, materna. La donna alza il bicchiere nella sua direzione “Tu sei felice, Orihime?”
Non rispondi.
“Tu ami Kurosaki, vero?”
Continui a non rispondere.
“Eppure sai che lo perderai, vero?”
Sono proclamazioni funeree che si insinuano nel tuo cuore
“Perché dici questo?”
Sei allarmata.
“Tutti vanno via, Orihime. Tutti”
E dicendo così si addormenta sul tavolo appiccicoso.
Osservi la bottiglia mezza vuota. Perché la tua amica trova tanto conforto da quel liquido che puzza incredibilmente?
Ripensi alle sue parole. Perdere Kurosaki. L’hai rischiato tante volte e senti un dolore lancinante al petto.
Prendi un bicchiere, perché non provare?
Versi il fondo di quella bottiglia e dopo un respiro profondo lo tracanni giù, tossendo subito dopo.
Il liquido e caldo, ma ti pizzica la gola. Ha il sapore delle lacrime e del dolore della tua amica. Ha il sapore del tuo dolore per le lunghe attese e per lo sconforto.
Guardi Rangiku.
Ti senti così vicina a lei.
Lei che ha perso l’amore di una vita, tu che potresti perderlo da un momento all’altro.
È tutto così amaro, così meschino, complicato e al tempo stesso chiaro.
E capisci perché il liquore ha quel sapore, capisci perché Rangiku ne sia così assuefatta.
È lo stesso sapore del dolore mischiato al sale delle lacrime.
 

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Capitolo 9
*** sogno infranto ***


 
Sogno infranto
 
Orihime, fermati!
Sei a scuola, dove stai correndo? Se ti vedono verrai ripresa! È vietato correre per i corridoi.
Perché non ci rispondi? Cosa hai visto nel cortile durante l’ora di ginnastica che ti ha così sconvolta?
Perché piangi?
Non ci rispondi e ti rintani nel bagno sporco della tua scuola, cercando il primo cubicolo vuoto e sedendoti sul water lercio con tutti la divisa da ginnastica, pronta a dare sfogo a tutte le lacrime che hai nel tuo corpo scosso dai fremiti.
Cosa è successo? Cosa ti turba per dare sfogo a tutti i dolori del tuo animo?
Orihime! Ci preoccupiamo per te.
“L’avete visto pure voi, no?”
È strano sentire questo tono sarcastico nella tua voce.  È strano vederti cosi frustrata, turbata, te che sei sempre così solare, allegra. È orribile vederti così.
Sì, l’abbiamo visto. Lo sappiamo quel che i tuoi occhi hanno visto e ciò che ha distrutto il tuo cuore.
Erano lì, quasi a volersi nascondere da occhi indiscreti, tra la porta che dava sul retro della palestra e il cortile. Le avevano chiesto di prendere la palla della partita andata troppo lontana e lei aveva accettato con gioia, perdendo la palla appena presa nel momento in cui i suoi occhi avevano assistito a quella scena.
Kurosaki- kun e Rukia-chan nascosti, soli, fronte contro fronte, lontani da tutto e da tutti, la pelle in contatto, la mano di lui sui capelli di lei, i sorrisi sulle loro labbra.
E sei scappata, sei corsa via prima di poter vedere oltre, prima di sentire il tuo cuore incrinato rompersi definitivamente come il tuo sogno d’amore.
Orihime, potresti aver frainteso.
“E cosa è apparso ai vostri occhi?”
Non ce la facciamo a rispondere, non possiamo far nulla se non stare qui, in silenzio, a guardare il tuo dolore e ad asciugare le tue lacrime di fanciulla con l’animo ridotto a pezzi come uno specchio infranto.

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Capitolo 10
*** Fumo ***


Fumo
 
Per quanto tempo dovremo stare qui?
Finchè sarà necessario.
E quando sapremo che potremo andare via?
Vuoi andare via?
No.
E cosa vuoi?
Che questa aria lugubre sparisca.
Tsubaki smettila, non sei l’unico a soffrire.
Tacete tutti, lui è arrivato.
Un rivolo di fumo preannuncia il tuo arrivo, Kurosaki Ichigo.
“Vegliate ancora sulla sua tomba?”
 
I tuoi passi sono lenti, così come il soffio grigiastro che esce dalle tue labbra.
La tua gentilezza è troppa per lui, Lily. Ricorda che è la causa della…
“LO SO CHE LEI È MORTA A CAUSA MIA”
Vi avevo detto di tacere.
Ichigo, noi… noi, devi capire…
“Non preoccuparti Ayame. So benissimo come eravate legati a lei”
Il vento di quest’oggi veglia sulla tua visita.
“Nulla ho potuto per salvarla, è giusto che ce l’abbiate con me”
Lei non vorrebbe vederti così.
“Lei è andata via come il fumo di questa sigaretta. Con lei è morto una parte di me. Cenere è ormai il mio cuore”
Li sguardi di noi tutti sono puntati su quella pietra scura con un fiore inciso.
Le ginocchia sono ormai consumate a fuori di passare il tempo su di esse, piegati a pregare che torni fra noi.
Nessuno sa di questa lapide.
Che intenzioni hai, Kurosaki? Perché ti presenti qui alla tomba della donna che ti ha sempre amato e che tu hai visto morire tra le tue braccia?
“Voglio riportarla indietro”
Le tue parole ci colpiscono, ma riuscirai a portare a termine quella che sembra una promessa? O le tue parole sono vacue come il fumo di quella sigaretta?
Non profeti parola, ma i tuoi occhi parlano per te.
Riportaci indietro la speranza, Kurosaki Ichigo.
 
 Nota dell'autrice:
Questo capitolo lo iniziai  scrivere poco prima della fine del manga, il perchè abbia aspettato a pubblicarlo non lo so nemmeno io, ho ritenuto opportuno attendere un pò, spero che non me ne vogliate.
un bacio
fra

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