I malandrini ed il torneo Tremaghi

di Agartha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. James Potter ***
Capitolo 2: *** 2. Sirius Black ***
Capitolo 3: *** 3. Remus Lupin ***
Capitolo 4: *** 4. Il primo incontro dei tre campioni ***
Capitolo 5: *** 5. La prima riunione e la pesa delle bacchette ***
Capitolo 6: *** 6. Chiacchiere ***
Capitolo 7: *** 7. Un inaspettato incontro mattutino ***
Capitolo 8: *** 8. Preludio alla prima prova ***
Capitolo 9: *** 9. La prima prova di James ***
Capitolo 10: *** 10. Sirius vs il serpente marino ***
Capitolo 11: *** 11. D come drago ***
Capitolo 12: *** 12. La prova inattesa ***
Capitolo 13: *** 13. L'invito ***
Capitolo 14: *** 14. Nuove amicizie (prima parte) ***
Capitolo 15: *** 15. Nuove amicizie (seconda parte) ***
Capitolo 16: *** 16. Nuove amicizie (terza parte) ***
Capitolo 17: *** 17. Uno spiacevole contrattempo e ciò che ne derivò ***
Capitolo 18: *** 18. Il ballo del ceppo ***
Capitolo 19: *** 19. I favori di Sirius ***
Capitolo 20: *** 20. Prima del plenilunio ***
Capitolo 21: *** 21. Trasformazioni ***
Capitolo 22: *** 22. Le riflessioni di Remus dopo la luna piena ***
Capitolo 23: *** 23. Le condizioni di James ***
Capitolo 24: *** 24. La pergamena ***
Capitolo 25: *** 25. I preparativi ***
Capitolo 26: *** 26. Gli aiuti ***
Capitolo 27: *** 27. La seconda prova (inizio) ***
Capitolo 28: *** 28. La seconda prova (ipotesi di collaborazione) ***



Capitolo 1
*** 1. James Potter ***


Questa fic nasce come storia alternativa nell

Questa fic nasce come storia alternativa nell’universo di Harry Potter (i cui diritti ovviamente sono della Rowling, io uso i suoi personaggi solo per diletto personale e non ci guadagno niente).

Mentre rileggevo il quarto libro di questa storia ho cominciato a farmi molto domande tra cui……e se il torneo Tremaghi si fosse svolto ai tempi dei malandrini e se Remus, James e Sirius non avessero frequentato la stessa scuola ma le tre scuole che dovevano fronteggiarsi cosa sarebbe successo?

E così è nata questa fic.

E’ nata all’improvviso e non ho resistito……dovevo scriverla.

E’ una storia che dovrebbe parlare sia di Amicizia che di Amore (io dopo tutto adoro le Sirius x Remus per cui……………..).

E spero di renderla al meglio.

Ah……i primi tre capitoli saranno introduttivi visto che spiegherò come i tre malandrini sono inseriti nella storia ovvero le loro storie prima dell’incontro………poi comincerà la sfida.

Spero che possa piacere.

E di essere stata chiara.

Fatemi sapere se non capite qualcosa ok?

Un bacione

Agartha

 

 

CAPITOLO 1 – ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (James Potter)

 

Quello per James Potter avrebbe dovuto essere un anno come tanti altri.

Certo era il suo penultimo anno ad Hogwarts e secondo tutti avrebbe dovuto studiare sodo in vista dei M.A.G.O. che si sarebbero tenuti l’anno venturo ma………visto la sua preparazione di base che gli aveva permesso l’anno prima di perseguire ben dieci G.U.F.O. e nessuno sotto la soglia di Eccellente senza dover studiare molto, non avrebbe dovuto avere problemi.

I suoi genitori, dei maghi purosangue che avevano deciso di trasferirsi un po’ fuori Londra per allontanarsi dai giochi di potere indetti dalle altre famiglie nobili dei maghi e dal Ministero erano stati molto soddisfatti di lui e per festeggiare i suoi G.U.F.O. gli avevano fatto molti regali.

Una scopa volante nuova adatta per il Quiddtich, dei vestiti fatti su misura che gli conferivano un aspetto più divino di quello che non mostrava già, soprattutto uno di sera che i suoi genitori avevano insistito che portasse pure a scuola anche se non gli avevano spiegato il motivo per cui secondo loro poteva rivelarsi utile e……..soprattutto gli avevano permesso di andare in vacanza in una rinomata località turistica da solo.

Era stato un viaggio interessante ed aveva conosciuto molte persone, per lo più ragazze ed si era dato alla pazza gioia.

Inoltre, i suoi genitori gli avevano aumentato la paghetta mensile che percepiva.

E già si pregustava quello che avrebbe potuto comprarsi ad Hogsmeade con quei soldi.

Tanti dolciumi magici e tanti scherzi.

Lui ed i suoi amici grifondoro quell’anno avrebbe potuto contare su più finanziamenti per la loro battaglia perenne contro i serpeverde.

Insomma si prospettava un anno super divertente ma senza grosse novità.

Anche per quell’anno avrebbe potuto godersi la vita e dedicarsi a tre delle attività che più gli davano piacere ovvero giocare a Quidditch, corteggiare Lily e prendersi gioco di Mocciosus.

Sì….sarebbe stato un anno perfetto.

Erano questi i pensieri che vorticavano nel cervello del ragazzo dai capelli castani e perennemente spettinati mentre si trovava nel treno che lo avrebbe portato a Hogwarts.

Era in un vagone con i suoi più cari amici, anche se in verità erano più amici di scuola che amici veri. Nel senso che si trovava bene con loro mentre stava ad Hogwarts ma non provava minimamente l’impulso di scrivere loro e di vederli anche durante le vacanze invernali ed estive anzi…………………..

Erano simpatici ma non avevano quell’intesa giusta con lui per diventare amici per la pelle.

Nessuno di loro riusciva a capirlo veramente, non bastava uno sguardo per comprendersi al volo, anzi a volte James pensava di essere il capo banda di un gruppo e che gli altri fossero i suoi vassalli sempre pronti ad ossequiare il campione di Quidditch, lo studente brillante, il conquistatore di ragazze, il malandrino che faceva disperare i professori.

E questo valeva soprattutto per un certo ragazzo biondo che rispondeva al nome di Peter Minus.

Non che gli dispiacesse il servilismo di questo ragazzo, anzi doveva dire che lo trovava divertente.

Dopo tutto Peter era anche la persona con cui girava di più quando si trovava ad Hogwarts, ed era anche l’unico che vedeva anche fuori dalla scuola visto che i loro genitori erano vicini di casa da quando i Potter si erano trasferiti in campagna ovvero ormai da sette anni, però……sentiva che neanche con Peter si era instaurata un’amicizia vera alla pari.

E si rendeva conto, ogni anno che passava in più, che gli mancava un po’ un amico con cui condividere tutto………..anche perché da quello che aveva capito era proprio il periodo della scuola quello che permetteva la nascita di amicizie che poi sarebbero durate tutta la vita.

Sospirò mentre faceva finta di ridere di una battuta assurda uscita dalla bocca di uno dei suoi compagni di scuola.

Comunque tutto sommato, doveva ammettere, non poteva lamentarsi.

Anche essere un signore feudale aveva i suoi vantaggi, i suoi amici avrebbero fatto di tutto per lui e lui poteva approfittarsene.

Ridacchiò ripetendosi per l’ennesima volta che quello sarebbe stato un anno scolastico magnifico e divertente nella sua quotidianità.

Quando, però, arrivò ad Hogwarts dovette fin da subito ricredersi.

Si rese conto, infatti, che quell’anno avrebbe portato molte novità anche se subito non capì quante.

Prima di tutto anche se era buio, mentre scendeva dalla carrozza senza cavalli che l’aveva portato al castello, notò in mezzo al parco della scuola un albero che non aveva mai visto prima.

Rimase perplesso ed imbambolato a guardarlo per un po’ tentando di capire cos’era.

Nessuno poteva apportare qualche novità alla sua scuola e lasciarlo all’oscuro.

Lui aveva una mappa particolare che tratteggiava tutta la scuola, fatta in gran segreto. Nessuno ne sapeva la conoscenza, nemmeno i suoi amici.

C’erano tutti i passaggi segreti che aveva scoperto ed indicava tutte le persone che si trovavano a passare in un determinato luogo in un determinato momento.

Era una mappa utilissima quando si dovevano uscire dal castello per scorrazzare, si poteva evitare di scontrarsi con il guardiano notturno del castello ovvero Argus Gazza o nei professori, si poteva sapere sempre se la direzione intrapresa era quella giusta.

Ed ora…….quell’albero…..gli rovinava tutto il lavoro fatto.

Avrebbe dovuto inserirlo e, così, rinnovare la mappa.

Sbuffò…prima, però, doveva capire esattamente cos’era ed era meglio farlo subito.

Prima di entrare nel castello decise di andare a dare un’occhiatina.

Salutò i suoi compagni e si diresse verso l’albero.

Peter avrebbe voluto seguirlo ma………..lui riuscì a convincerlo del contrario.

Quando faceva le sue esplorazioni preferiva essere da solo.

Abbandonò la fiumana di studenti che entravano nel castello avvicinandosi all’albero tentando di non farsi vedere dai professori.

Certo sarebbe stato meglio se avesse potuto estrarre dal suo baule il mantello dell’invisibilità, altro dono molto utile che i suoi genitori gli avevano fatto durante il Natale dell’anno scorso.

Grazie a quel mantello era ancora più facile girare per la scuola di notte senza essere visto.

Però in quel momento avrebbe dovuto farne a meno.

Doveva essere accorto.

A passi veloci e silenziosi si avvicinò all’albero.

Quando fu a qualche metro vide le sue fronde cominciare ad agitarsi e……….

Fece un salto all’indietro rapidamente prima che un ramo picchiasse sul terreno con forza nell’esatto punto dove lui si trovava prima.

Si sbrigò ad allontanarsi per mettersi ad una distanza di sicurezza.

Che albero era quello?

Sembrava decisamente pericoloso.

Fece mente locale tentando di ricordarsi il nome della pianta e le sue particolarità.

Di sicuro aveva letto qualcosa su quell’albero nei testi di Erbologia.

Si chiamava………sì……….Platano picchiatore ed aveva la particolarità di agitare i rami e di martellare chiunque avesse osato disturbarlo avvicinandosi troppo al suo tronco.

Sì, era decisamente un albero pericoloso.

Perché era stato messo lì?

Con la memoria visto che l’oscurità non lo aiutava tentò di visualizzare l’esatto posto in cui era stato piantato quell’enorme albero.

Se non sbagliava proseguendo per quella via c’era un passaggio segreto che portava ad Hogsmeade e per l’esattezza in una stramberga disabitata da anni.

Possibile che il preside Silente avesse scoperto che lui usciva dal castello passando per quella via per andare a divertirsi in città quando avrebbe dovuto essere a scuola e aveva voluto impedirgli l’accesso?

Sarebbe stato terribile!

Quali altri passaggi segreti della sua mappa, allora, il preside avrebbe bloccato?

No……non poteva crederci.

E no……Silente non poteva aver capito che lui usava i passaggi segreti.

Va bene…che qualcuno diceva che il preside sapeva tutto quello che accadeva nella scuola ma dubitava che così fosse davvero.

Altrimenti avrebbe dovuto fermare le sue scorribande sul nascere tre anni prima e non solo ora.

Doveva esserci un altro motivo dietro l’improvvisa apparizione di quell’albero, ma quale?

Mentre era assorto in queste riflessioni non si rese conto che qualcuno si era avvicinato a lui.

"Da quand’è che Erbologia è diventata la tua materia preferita?"

Una voce sarcastica di ragazza gli arrivò alle orecchie mentre sobbalzava dallo spavento.

Poi, però sul suo volto si dipinse un sorriso mentre capiva chi gli aveva rivolto la parola.

Si voltò verso la nuova venuta e non fu sorpreso di scorgere l’oggetto dei suoi desideri da ormai due anni a pochi centimetri da lui.

Era una ragazza dai capelli rossi, dagli occhi verdi e dallo sguardo sveglio ed assorto.

"Lily! Che piacere rivederti. Sei stupenda come al solito. Hai sentito la mia mancanza durante l’estate? Immagino di sì visto che non hai resistito neanche mezzo secondo a venire a cercarmi oggi. Anche tu mi sei mancata. Che ne dici se oggi finita la cena ce ne andiamo da qualche parte noi due da soli?" esclamò James tutto d’un fiato senza minimamente farsi intimorire dallo sguardo raggelante che la ragazza gli stava lanciando.

"Vedo che non sei cambiato nemmeno di una virgola Potter durante l’estate. Sei sempre il solito arrogante e borioso figlio di papà. Bhe…si dia il caso che sì ti ho seguito, ma ero venuta solo a vedere se il platano picchiatore sarebbe riuscito a bastonarti sulla zucca, forse se fossi sopravvissuto saresti rinsavito. E’ un vero peccato che i tuoi nervi allenati ti abbiano fatto fare un salto indietro in tempo"

"Che vuoi farci, essere un campione di Quidditch e saper schivare i bolidi ti aiuta di fronte a certi pericoli nella vita" esclamò il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.

La ragazza scrollò le spalle "Anche se sei bravo in qualcosa, non serve ripeterlo milioni di volte, a mio avviso sei solo un campione di stupidità e boria. Non meriti nemmeno un briciolo di considerazione"

"Ma cosa dici? Su dai……….io lo so che sotto, sotto ti piaccio ed è per questo che sei qui, mi hai visto allontanare dal gruppo, mi hai visto avvicinarmi all’albero ed eri preoccupata che potessi farmi male"

"Come ti ho detto, ci speravo che l’albero ti facesse male, altrimenti perché sarei stata zitta per tutto questo tempo? Se fossi stata preoccupata ti avrei avvertito della particolarità di quell’albero ed, invece, non l’ho fatto" lo smontò completamente Lily.

"Allora mi volevi morto?" fu l’amara considerazione di James.

"No….solo ammaccato. Dopo tutto, so per certo che se anche avessi preso in testa le fronde dell’albero dubito che la tua testa si sarebbe spaccata visto quanto è dura e Madame Chips avrebbe potuto risistemartela e chissà che tu non avessi imparato ad essere più umile"

"Sei cattiva" mormorò Potter "Ed io che ti amo tanto"

"Tu ami solo il tuo ego, non me e mi vuoi soltanto perché ti dico sempre di no" fu la risposta aspra della ragazza.

"Non è vero" provò a controbattere James ma la ragazza con un gesto della mano lo fermò.

"Non voglio le tue bugie e frasi di circostanza Potter, ormai ti conosco bene e so come sei fatto, non puoi pensare che tutto il mondo giri intorno a te ed alle tue frottole. Non puoi ingannarmi con le tue dolci parole come fai con la maggior parte delle ragazza qui ad Hogwarts, io sono una preda che tu non avrai mai. Punto e basta. Per cui perché non cominci a lasciarmi in pace eh? E comunque, non sono venuta qui solo per godermi lo spettacolo della tua testa rotta. Sono venuta qui perché hai infranto per l’ennesima volta il regolamento scolastico abbandonando gli studenti che andavano in sala comune, e visto che sono un prefetto dei grifondoro è mio dovere riportarti all’ordine. Sei in castigo………quale sarà, te lo farò sapere non appena mi consulterò con la McGranitt. Ed adesso ti saluto" detto questo la ragazza non aspettò una risposta e se ne andò per raggiungere i suoi compagni nella sala comune.

Però prima di uscire dal campo visivo di James si fermò ancora una volta come se gli fosse venuta in mente solo in quel momento una cosa importante, riguardò verso il ragazzo ed urlò "Ah…prima che mi dimentico, qualsiasi cosa tu stessi facendo qui guardando quell’albero con tutto quell’interesse so che sarà qualcosa di spiacevole per qualcuno, sappi che ti impedirò di usare quell’albero per uno dei tuoi soliti scherzi. Ne ho fin sopra i capelli delle tue bravate, cresci!"

Potter rimasto solo si fermò un attimo a riflettere sulle parole della ragazza.

Poi, però scrollò le spalle.

Qualunque cosa dicesse lui non poteva cambiare il suo carattere e se gli andava di fare qualcosa, lo faceva……perché doveva darle retta?

Forse….perché le piaceva ed in questo modo avrebbe avuto più possibilità di conquistarla.

Già….forse….ma non si sentiva ancora pronto a rinunciare a quella che era stata la sua vita fino a quel momento.

Lui adorava comportarsi da scavezzacollo.

Era nel suo carattere.

Sorrise.

Certe cose non cambiavano proprio mai, Lily continuava a comportarsi con fare sprezzante con lui e lui continuava a desiderare con tutto il cuore che un giorno i suoi bellissimi occhi verdi lo guardassero con affetto.

E no……non avrebbe mai rinunciato alla sua conquista.

Un giorno quella ragazza sarebbe stata sua………..avrebbe usato ogni mezzo per averla.

Sarebbe anche cambiato per lei al momento giusto.

E questo perché l’amava……….oh sì che l’amava……..indipendentemente da quello che diceva lei era così, e lui lo sapeva benissimo.

Forse era vero che l’amava perché era una preda difficile da conquistare, ma era anche vero che per nessuna ragazza aveva mai provato quelle forti emozioni che sentiva quando pensava a lei.

Rincuorato dai suoi sentimenti decise finalmente di andare in sala comune.

Arrivò che lo smistamento dei nuovi studenti era già iniziato.

Tutti i professori dal loro tavolo lo guardarono con un cipiglio mentre si sedeva al suo posto nella tavolata dei grifondoro.

Peter gli aveva tenuto posto vicino a lui.

Guardò il preside e vide una luce divertita passare tra i suoi occhi mentre lo guardava.

Anche Silente era un tipo che amava scherzare ed era per questo che lo trovava simpatico.

Da lui, lo sapeva, non avrebbe mai avuto una punizione per quel ritardo.

Poi fissò la professoressa di Trasfigurazione, la McGranitt, la responsabile dalla sua casa.

Mentre chiamava i nuovi studenti che avrebbero dovuto sedersi sullo sgabello del capello parlante per essere smistati, lo guardava in un modo che non prometteva niente di buono.

Però nel contempo James sapeva che con lui non sarebbe stata poi così cattiva anche se lo avesse punito.

La donna aveva un debole per lui e questo perché era il miglior studente che aveva nella sua materia e perché con la sua abilità aveva fatto vincere per ben due anni il torneo di Quidditch ai grifondoro.

E visto che lei era un’appassionata di quello sport, beh………la cosa giocava sempre a favore di James quando la faceva arrabbiare.

Tutto sommato la punizione che Lily gli aveva promesso, non gli faceva minimamente paura.

Fu per questo che ben presto si stufò di assistere allo smistamento e mentre le sue mani meccanicamente applaudivano come tutti i suoi compagni quando sentiva la voce del Cappello Parlante urlare "Grifondoro", il suo sguardo si posò sul tavolo dei Serpeverde.

Subito notò due occhi neri che lo fissavano con odio e lui ricambiò lo sguardo.

Eccolo lì Severus Piton con i suo soliti capelli untici ed il suo naso enorme da Guinnes dei primati.

Sogghignò pensando che l’antipatia per quel ragazzo era stata simultanea fin dal primo giorno in cui si erano visti. E la cosa era stata reciproca.

Lui rappresentava tutto quello che James odiava.

La sua preferenza per le arti oscure, il suo modo di criticare i mezzosangue, il suo comportamento da cospiratore gli facevano andare il sangue alla testa ogni volta che lo vedeva.

Ed era una delle gioie della sua vita ridicolizzarlo davanti all’intera scolaresca.

Lui voleva che meno persone possibile simpatizzassero per quell’individuo che a suo avviso avrebbe portato solo guai alla scuola.

Non sapeva il perché ma sentiva a pelle che di quell’individuo non c’era da fidarsi.

E dopo tutto l’altro non aveva fatto nessun sforzo per ingraziarsi James.

Anzi………….ogni volta che lo incontrava provava a lanciargli qualche strana maledizione.

E lui…rispondeva com’era giusto fare, non ci teneva a fare una fine ridicola senza opporre resistenza.

Ormai non era importante chi iniziava fra loro due per primo la zuffa, ogni volta che i loro sguardi si incontravano iniziava la battaglia.

Solo che di solito era James a venirne fuori vincente.

Saverus era più che altro un topo da biblioteca, più avvezzo alla parola che ad agire.

E questo in un duello fra maghi significava molto.

Severus rinominato da lui Mocciosus poteva sapere anche più incantesimi di lui ma se lui lo immobilizzava per primo allora non gli sarebbero serviti a niente.

La mente di James per un bel po’ vagò per lindi dispersi pensando a quali altri tiri mancini avrebbe potuto tirare al serpeverde.

Solo la voce tonante di Silente riuscì a riportarlo alla realtà.

Doveva essere finito lo smistamento.

Prima di dare inizio al banchetto di quella sera il preside aveva tre avvisi importante da fare.

Lo sguardo di James ritornò al tavolo dei professori, non ce n’erano di nuovi, di cosa voleva parlare allora il preside?

Silente annunciò "Prima di tutto volevo avvertire che c’è un nuovo albero in giardino, un platano picchiatore, e vi consiglio di stare lontano dalle sue fronde perché hanno la particolarità di agitarsi e di fare molto male a chi si avvicina al suo tronco".

Sibili accompagnarono quest’affermazione, molti studenti così come James poco prima si stavano domandando il motivo per cui era stato piantato un albero così pericoloso nel parco ma senza riuscire a spiegarselo.

"Seconda cosa volevo avvisare gli studenti del primo anno visto che quelli degli altri anni già dovrebbero saperlo che la foresta intorno al castello è proibita, è abitata da creature pericolose e, quindi, inoltrarsi in essa significa rischiare la vita. Il nostro guardiacaccia Hagrid" ed indicò l’uomo enorme dai capelli spettinati che sedeva in fondo alla fila del tavolo degli insegnanti, il quale si alzò salutando tutti con un gesto del capo "Farà in modo che il divieto venga rispettato"

La notizia non sorprese nessuno per cui non ci furono commenti di sorta.

Allora Silente fece una pausa prima di fare l’annuncio più sorprendente che James avesse mai sentito da quando frequentava Hogwarts "E’ un vero piacere, inoltre, avvisarvi che quest’anno si terrà dopo secoli dalla sua ultima volta un torneo che ha fatto la storia del nostro paese e non solo. Quest’anno grazie agli accordi presi dal ministero con le altre due scuole che parteciperanno al torneo tornerà a rivivere il Torneo Tremaghi. Le altre due scuole, oltre Hogwarts che vi prenderanno parte e che manderanno qui i loro studenti migliori per scegliere il campione, saranno Drumstang e Beauxbatons. In questa sede non posso dirvi molto visto che stiamo ancora aspettando l’arrivo degli studenti delle altre scuole, saranno, infatti, qui tra un mese esatto, il primo ottobre, posso solo anticiparvi che il campione di Hogwarts sarà uno soltanto, che sarà esonerato dagli esami finali del suo anno visto che dovrà prepararsi alle prove che l’attenderanno durante il torneo che per ora sono top-secret e che sarà l’orgoglio dell’intera scolaresca. Voglio che venga sostenuto da tutte le case indipendentemente dai dissapori che esistono tra esse. Inoltre, il vincitore del torneo riceverà una somma in denaro. Questo è tutto quello che posso ora rivelare, i maggiori dettagli e le modalità per la scelta del campione vi verranno detti al momento opportuno ovvero quando saranno qui anche gli studenti della altre scuole"

La notizia venne accolta da un boato.

Tutti erano elettrizzati da quella novità.

Silente sembrava soddisfatto, alzò le mani ed urlò "Adesso potete mangiare"

E mentre si mangiava la solita meravigliosa cene preparata dagli elfi domestici di Hogwarts tutti continuavano a parlare del torneo elettrizzati.

Solo James non parlava, mangiava come tutti gli altri, ma la sua espressione era molto assorta e continuava a ripensare fra se a quello che aveva detto il preside.

Lui sapeva cos’era il Torneo Tremaghi, aveva letto molti libri a proposito, era un argomento che gli era sempre piaciuto, così come tutte le sfide. Sapeva che tre studenti avrebbero dovuto sostenere tre pericolose prove per decretarne il vincitore.

Nei secoli scorsi molti studenti erano pure morti durante il torneo ed era per questo che era stato abolito.

Ma ora…..era stato ripristinato, quasi sicuramente perché i tre presidi delle scuole lo reputavano più sicuro.

Sicuramente i presidi avrebbero vigilato in modo da poter intervenire e salvare lo studente se la situazione fosse diventata estrema.

Tolta anche quell’unica pericolosa obiezione, le parole di Silente vorticavano nella mente di James come un qualcosa di estremamente allattante.

Il campione avrebbe ottenuto molte cose che lui desiderava. Prima di tutto di saltare i noiosi esami di fine anno, poi avrebbe avuto una fama enorme, non che lui non avesse già la sua bella fama visto la sua bravura nel Quidditch, ma…….sarebbe stato sostenuto anche da chi fino a quel momento lo aveva sempre trattato a pesci in faccia. Sarebbe stato divertente vedere Piton applaudire di malavoglia alle sue imprese, obbligato dallo sguardo vigile di Silente ma ancora…meglio sarebbe stato vedere Lily andare in visibilio per lui mentre affrontava le prove e le superava con gran maestria vincendo il torneo. Finalmente la ragazza non avrebbe più potuto considerarlo solo un esaltato e lo avrebbe preso sul serio, una volta che le avrebbe dichiarato tutti i suoi sentimenti più veri.

Sì, inoltre, se vinceva il torneo avrebbe anche ottenuto un bel gruzzolo in denaro.

Insomma………………c’era un’unica soluzione per ottenere tutto ciò che voleva davvero dalla vita ovvero essere selezionato come campione di Hogwarts e vincere il torneo.

Quell’anno ora si rendeva conto non sarebbe stato un anno come tutti gli altri piacevole nella sua monotonia ma sarebbe stato un anno eccitante e sensazionale, e per viverlo appieno doveva diventare il campione di Hogwarts.

Non aveva scelta, doveva riuscirci costi quel che costi.

Quello era il suo grande obiettivo per l’anno e la cosa lo rendeva estremamente allegro.

Cominciò a ridere e finalmente ricominciò ad essere il solito James.

Cominciò a parlare elettrizzato della notizia insieme a tutti gli altri facendo divertire i suoi compagni con le sue battute.

Nel suo cuore, però, ormai c’era un’unica determinazione e speranza.

Il torneo Tremaghi sarebbe stato suo e di nessun altro……………….avrebbe partecipato e vinto…..nessuno lo meritava più di lui.

Ad Hogwarts non c’era nessuno più abile di lui nelle magie e……gli altri due campioni che ancora non conosceva non li temeva.

Di sicuro erano degli sbarbatelli che nemmeno sapevano cosa significava essere un campione.

Drumastang e Beauxbatons che scuole erano?

Di sicuro ai loro studenti insegnavano ricamare o qualche altra stupidata.

Avrebbe vinto e nemmeno per un attimo per quella sera e per il mese successivo dubitò delle sue possibilità.

Era galvanizzato al massimo!

 

FINE CAPITOLO 1° - ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (James Potter)

 

Allora cosa ne pensate?

Credete che devo continuarla questa fic o meno?

Fatemi sapere le vostre considerazioni con i commenti.

Ci conto!!!!!!!!!

Grazie a chi ha letto.

Un bacione

Agartha

 

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Capitolo 2
*** 2. Sirius Black ***


Ed ecco il secondo capitolo di questa fic

Ed ecco il secondo capitolo di questa fic.

Come molti hanno capito si parla di Sirius che frequenta………..sì proprio quella scuola.

Ma d’altra parte era l’associazione più naturale visto la famiglia che si ritrova.

Spero di aver reso il personaggio nel migliore dei modi anche se è stato calato in un ambientazione diversa.

Continuate a farmi sapere cosa ne pensate ok?

Un bacione

Agartha

P.S. Ho preferito per facilità tenere i nomi dei presidi che appaiono nel quarto libro di Harry Potter anche se secondo me sia Karkaroff che Madame Maxime non erano in carica all'epoca dei malandrini. Spero che questo no turbi la comprensione. Un bacione.

 

CAPITOLO 2 – ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (Sirius Black)

 

"Virare di centottanta gradi a sinistra, poi sempre dritti. Ancora qualche minuto e saremo ad Hogwarts" la voce forte e decisa del preside di Durmstrang arrivò autoritaria alle orecchie dei dieci studenti della scuola scelti come possibili candidati a campione della scuola nel Torneo Tremaghi.

Il ragazzo dai capelli neri sbuffò mentre guardava con un cipiglio la strumentazione magica di bordo a disposizione della grande nave della scuola.

Stavano viaggiando magicamente e velocemente attraverso i corsi d’acqua sotterranei che attraversavano l’intero pianeta Terra.

E neanche farlo a posta, ogni ordine che Karkaroff, il preside, emetteva dalla sua bocca si rivelava essere un’autentica bufala.

Nessuno avrebbe saputo dire dove fosse esattamente Hogwarts visto che tutte le scuole magiche del pianeta erano avvolte dalla massima sicurezza circa la loro ubicazione.

Si sapeva solo che era in Inghilterra ma dove esattamente era impossibile da dire.

Ed in effetti per trovare la scuola sarebbe bastato seguire la bussola di bordo che indicava Hogwarts.

Se la punta dell’ago si allontanava dal nome della scuola allora bisognava fare delle modifiche per rimettersi in carreggiata.

Tutto era semplice e cristallino.

Ed allora perché ora Karkaroff aveva urlato quell’ordine?

Di sicuro per ritornare sulla via di Hogwarts non bisognava girare di centottanta gradi anzi……….bastavano novanta gradi.

Per fortuna che era lui ad avere il timone magico pensò il giovane che poco prima aveva sbuffato e che rispondeva al nome di Sirius Black perché se no……..altro che Hogwarts si sarebbero ritrovati in Egitto o chissà dov’altro.

Ruotò il timone con la bacchetta in modo da rimettere in linea la nave e ricominciò a controllare la situazione all’interno dell’imbarcazione chiedendosi quanto tempo mancava ancora all’arrivo.

Di sicuro non pochi minuti visto che il preside della sua scuola o meglio della scuola che i suoi genitori avevano scelto per lui senza consultarlo era inaffidabile.

A volte si domandava come fosse riuscito a raggiungere la presidenza di una delle più importanti e blasonate scuole di magia e stregoneria di Europa.

Ma poi si diede dello stupido.

Se si avevano le conoscenze giuste beh…..si poteva raggiungere ogni posizione.

E Karkaroff aveva le conoscenze giuste.

Conosceva bene tutti i maghi più oscuri dell’epoca compresi i genitori di Sirius che l’avevano aiutato con il loro oro a raggiungere il vertice della scolaresca perché così facesse delle regole che convenivano solo a loro.

Ed, infatti, i figli di questi maghi oscuri visto che i loro genitori non apprezzavano minimamente le scelte effettuate dai presidi di Hogwarts e Beauxbatons che permettevano ai figli di babbani di frequentare i loro corsi beh…….finivano con l’essere mandati nell’unica scuola che, invece, si adeguava ai loro gusti.

Non importava se la preparazione a Durmstrang a volte lasciava a desiderare, l’importante era che i loro poveri figlioletti non avessero a che fare con i mezzosangue.

Sirius durante la sua infanzia con l’ingenuità dai bambini visto gli insulti che i suoi genitori rivolgevano ai mezzosangue si era chiesto più volte cosa quest’ultimi avessero potuto fare di così grave ai suoi genitori da farsi odiare così intensamente.

Dovevano essere delle persone cattive visto l’odio che i Black avevano nei loro confronti.

Solo quando era stato abbastanza grande da capire sul serio, intorno ai dieci anni insomma, aveva capito che non erano i mezzosangue ad essere cattivi, ma la gente come i suoi genitori.

Era una sera come tante altre, in cui i Malfoy in pompa magna erano venuti a trovare sua madre e suo padre per una cena di svago.

Si sarebbero fermati anche per la nottata e mentre sia i ragazzi Black che i ragazzi Malfoy erano stati mandati in camera a dormire, gli adulti si erano attardati a discutere.

Sirius anche se già all’epoca non aveva mai avuto un bel rapporto con i suoi genitori visto che sua madre pensava di più ai suoi vestiti e cosmetici che a lui e suo padre pensava solo ed esclusivamente ai suoi strani affari, quella notte non riuscendo a prendere sonno aveva deciso di uscire dalla sua stanza per andare a chiedere a sua madre se aveva qualcosa da dargli per farlo dormire.

Ed aveva per sbaglio sentito i discorsi dei grandi.

I Malfoy raccontavano di una battuta di caccia a cui avevano partecipato alcune settimane prima.

E fin qui nulla di strano molti maghi amano cacciare con la bacchetta magica uccelli od qualche altro tipo di cacciagione ma……….i Malfoy non parlava di animali, no parlavano di uomini, parlavano di Babbani.

E lo facevano ridendo, assicurando i Black che non c’era nulla di pericoloso nel partecipare a quelle cacce, bastava avere i giusti appigli ed il Ministero non avrebbe mai saputo nulla di quel piacevole passatempo, e così nessuno sarebbe finito nei guai. Dopo tutto uccidere un Babbano era ancora un reato.

Sconvolto il piccolo Sirius era tornato nella sua camera e lì aveva passato una nottata tremenda.

Il sonno che non arrivava lo aveva obbligato a pensare a quelle povere persone uccise dalla bacchetta dei Malfoy.

Lui aveva visto qualche babbano quando andava in giro a fare spese con la madre e non gli sembravano persone pericolose.

Perché allora fare loro del male?

Solo perché non avevano poteri magici?

Solo perché i loro natali non erano pregiati?

Solo perché la loro vita dai maghi purosangue non veniva considerata preziosa?

E se quelle persone avevano parenti?

La sofferenza per la loro perdita improvvisa doveva pur valere qualcosa no?

Per i suoi genitori sembrava di no, visto quanto ridevano al racconto dei Malfoy.

Quella notte nel cuore del piccolo Sirius qualcosa cambiò.

E divenne una persona di cui i suoi genitori non potevano andare fieri.

Non che avesse fatto campagne pro babbani o mezzosangue.

No…….nel suo giro di amicizie, persone che i suoi genitori ammettevano nella loro villa, non c’era nessuno che non avesse un pedigree familiare eccellente rispetto ai canoni Black.

Ed a lui non andava combattere causa perse per persone che non conosceva e per il momento non conosceva né Babbani, né mezzosangue.

No…in lui s’insinuò una sorta di repulsione nei confronti della sua famiglia.

Cominciò ad odiarli.

Ed a volte pensava di odiare anche se stesso perché portava il cognome di famiglia.

Cominciò ad avere comportamenti indecorosi.

Rifiutava tutto ciò che era tremendamente Black a parte i soldi.

Quelli erano utili e a lui piaceva fare la bella vita.

Però divenne la disperazione di mamma e papà.

All’inizio si limitò a rompere oggetti che sapeva ai suoi genitori piacevano molto.

Li rompeva ad uno ad uno per sentirli gridare contro di lui improperi davvero disgustosi.

"Infame!" era il più tenero e pensare che si rivolgevano ad un bambino.

Poi, era passato alle battute sarcastiche sui loro amici mentre questi erano presenti.

Battute che toccavano diversi argomenti, le cacce ai babbani, i loro affari non sempre puliti, ecc.ecc.

Era sorprendente quanto era perspicace nonostante la sua giovane età, ma d’altra parte era sempre stato un ragazzino sveglio ed intelligente.

E, così, i suoi genitori cominciarono a punirlo segregandolo nella sua camera anche per delle settimane.

La sua unica compagnia era un elfo domestico di nome Kreacher che gli portava da mangiare.

E lui quell’elfo lo detestava ancora di più della sua famiglia perché il suo servilismo nei confronti della signora Black era così radicato da far montare i nervi a Sirius ogni volta che apriva la bocca.

Poi, quando fu giunto il momento che lui andasse a scuola, subito lo iscrissero a Durmstrang.

Lui avrebbe preferito andare ad Hogwarts visto che era inglese ma i suoi genitori non volevano che il figlio si rovinasse completamente frequentando gente non idonea.

E pensare che lui avrebbe voluto andare in quella scuola proprio per conoscere quella gente considerata non idonea.

Com’era strana la vita!

Durmstrang come scolaresca non era stata una delusione solo perché non si aspettava niente da essa.

Prese subito a considerare il preside un idiota, gli insegnati erano fissati con le arti oscure anche se qualcuno era bravo ad insegnare e gli studenti erano tutti degni figli dei loro genitori.

Tutti propensi a parlare male dei mezzosangue, dei babbani, ecc.ecc. le solite cose insomma.

Ed il suo odio per quel tipo di persona raggiunge vette mai viste.

Cominciò a rendere la vita impossibile a tutti gli studenti che maggiormente gli stavano sulle scatole.

I professori scoprirono in lui un genio nelle arti magiche e lui si dedicò allo studio solo per il gusto di diventare il migliore e beffeggiare gli altri.

Peccato che anche quei divertimenti visto che non li condivideva con nessuno a lungo andare finirono con l’annoiarlo.

Per non parlare, poi, dei richiami ufficiali che gli venivano fatti ogni giorno minacciandolo di buttarlo fuori dalla scuola.

Un po’ gli sarebbe dispiaciuto lasciare gli studi a metà……insomma ci teneva ad avere degli attestati che gli permettessero di pensare al suo futuro con serenità.

Per cui aveva, pure, pensato di darsi una calmata.

Ma poi aveva deciso che non ne valeva la pena tanto………i suoi genitori erano sempre pronti a sborsare molto oro per evitare la sua espulsione.

Non volevano avere un figlio senza titolo di studio a casa.

E, così, Karkaroff che era molto corruttibile si era allargato il conto in banca.

Ma il periodo preferito di quegli anni per Sirius erano le vacanze estive.

Sirius ridacchiò al ricordo di tutto quello che faceva durante quel periodo.

Ormai era grande abbastanza per capire che c’erano altri modi per far disperare i suoi genitori.

Non serviva rompere gli oggetti a cui tenevano oppure rispondere sarcasticamente ai loro amici.

No…..c’erano modi più sopraffini.

E così aveva finito con il trovare il modo di apparire sulla Gazzetta del Profeta un giorno sì ed un giorno no con le sue mirabolanti imprese.

A volte vi appariva per via delle sue conquiste amorose. Di solito cantanti celebri, tipo le Sorelle Stravigari, le Stradivari…….insomma qualcosa del genere………………e com’è, poi, che si chiamavano di nome Mimu, Lulù…………boh….non se lo ricordava.

C’era uscito per un po’, prima con una poi con l’altra ed infine con tutte e due ma…….erano tutte storie senza senso che poi finivano con l’annoiarlo immediatamente.

Lui era tutto fuorché un tipo costante.

Non aveva mai trovato qualcosa o qualcuno che lo interessasse davvero.

Tutto a lungo andare riusciva ad annoiarlo.

Forse l’unica passione vera e sincera che aveva mai avuto era quella dei motori magici, gli sarebbe piaciuto avere una moto volante ma……..era ancora troppo giovane per guidarla ed i suoi genitori non volevano acquistargliela fino a quando non avesse avuto l’età giusta per paura che potesse farne ancora qualcuna delle sue.

E non poteva dare loro torto visto che molto spesso il suo nome appariva sul giornale per eccellenza dei maghi, perché si faceva vedere dai babbani mentre usava la magia con il conseguente intervento del Ministero che minacciava di rompergli la bacchetta.

I minorenni non possono usare la magia in Inghilterra al di fuori della scuola.

Ed i maggiorenni non lo possono fare davanti a babbani ignari.

Tutte regole che per lui non avevano importanza.

I suoi genitori, intanto, per salvare il rampollo della loro famiglia dal pubblico allontanamento agli insegnamenti magici erano sempre disposti ad intervenire ed usare la loro autorità.

Ed anche se dopo le sue bravate suo padre lo minacciava spesso di diseredarlo perché, intanto, aveva già un altro erede maschio su cui riporre la sua fiducia ovvero suo fratello Regulus, alla fine non lo faceva mai.

Per il momento, nonostante tutte le sue imprese da scavezzacollo non aveva ancora raggiunto il limite.

Non si era ancora mischiato a coloro che i Black consideravano feccia dell’umanità.

Per cui era apposto.

Certo, però, che se avessero potuto lo avrebbero fatto rimanere a Durmstrang anche d’estate.

Solo che ancora il loro grande amico Karkaroff non era riuscito a tramutare in legge la sua proposta di effettuare corsi estivi nella scuola per persone che ne avevano proprio bisogno per cui lui tornava a casa ogni estate con somma disperazione dei suoi genitori.

Però, ormai, anche quella continua guerra di logoramento ai Black cominciava ad annoiarlo.

Già….la noia era uno dei suoi peggiori difetti ma non aveva modo per placarla.

Più faceva delle cose, più dopo un po’ si sentiva stufo, ed allora doveva trovare qualcosa di nuovo che lo impegnasse.

La sua vita gli sembrava così vuota.

Non aveva nessuno a cui tenere davvero e non aveva nessuno che tenesse davvero a lui.

Sospirò passando a pensare a quanto piacere gli aveva fatto la notizia del Torneo Tremaghi.

Era stato subito selezionato per far parte dei dieci canditati a campione.

Dopo tutto il suo talento nella magia, nonostante il suo carattere, era indubbio.

E Karkaroff era intenzionato a vincere il torneo e per farlo avrebbe pure messo in campo il suo peggior nemico ovvero lui.

In effetti lui ed il suo preside non si potevano vedere.

Il loro era un rapporto difficile.

Lui considerava Karkaroff un incapace, Karkaroff considerava lui un esaltato che non sapeva cosa si perdeva nel comportarsi in quel modo stupido nei confronti della sua famiglia.

Sapere di dover andare ad Hogwarts lo aveva reso felice.

Finalmente poteva cambiare aria ed andarsene da Durmstrang per un po’.

Poteva ricercare nuove emozioni al di fuori del circolo vizioso in cui viveva.

Non che ci tenesse a vincere il torneo Tremaghi anche se essere il campione avrebbe potuto essere piacevole.

No…………lui voleva solo finalmente ritrovarsi nella scuola che i suoi genitori odiavano tanto.

Legarsi a persone che loro detestavano.

Sì…….finalmente li avrebbe fatti imbestialire sul serio.

Però il suo entusiasmo venne subito frenato quando scoprì chi erano gli altri candidati al ruolo di campione.

Sembrava proprio che lui non riuscisse mai a liberarsi dei suoi parenti completamente.

Ed, infatti, anche lì a scuola c’era un folto gruppo di Black ovvero le sue due cugine Bellatrix e Narcissa e suo fratello.

Ma mentre Regulus era troppo piccolo per partecipare al torneo, le sue due cugine purtroppo non lo erano e Karkaroff le aveva messe fra i candidati.

Ed indovina, indovinello chi erano gli altri partecipanti?

I loro fidanzati.

Già Lucius Malfoy….proprio il figlio di quell’uomo che adorava andare a caccia di babbani, non ovviamente che il figlio fosse da meno anzi…forse era addirittura peggiore del padre.

E Rudolphus Lestrange, il ragazzo di Bellatrix, anche lui proveniente da una famiglia che da generazioni detestava i contatti con i mezzosangue.

Insomma un bel quadretto familiare.

L’unico peccato era che Andromeda, l’altra sua cugina, avesse finito la scuola già da un pezzo perché se no…lei sì che l’avrebbe voluta con sé.

Era l’unica nella sua famiglia che apprezzasse, forse perché invece di seguire i concetti di famiglia, viveva la sua vita davvero.

A tal punto che si era fidanzata con un mezzosangue e pensava di sposarlo.

E per questo era stata disconosciuta dai Black.

Lei aveva avuto quel coraggio che ancora a Sirius mancava ovvero quello di rinunciare ai pregi dei Black per vivere la propria vita senza vincoli.

Un giorno, però, Sirius sapeva che anche lui avrebbe trovato la sua strada….ne era sicuro ed allora l’avrebbe intrapresa senza nessuna remora.

Sorrise mentre risistemava un’altra volta la rotta senza che il preside gli dicesse nulla.

Era così snervante essere l’unico a lavorare in quella nave mentre gli altri guardavano gli oblò oppure si lisciavano i capelli.

Malfoy doveva essere un feticista del cuoio capelluto visto come trattava i suoi capelli, da quando erano partiti da Durmstrang stava seduto placidamente sulla sua sedia e ………si lisciava i capelli perché apparissero al meglio non appena arrivati ad Hogwarts. Erano già passate due ore. Ma cosa ci trovava in lui Narcissa? I suoi soldi, probabile. Il fatto che fosse benvoluto dai Black, certo.

Emise l’ennesimo sospiro della giornata mentre guardava gli altri candidati ad essere campione esclusi i suoi parenti.

Erano tutti del filone pro Karkaroff, insomma individui che meno avevano da lavorare e meglio stavano.

Già! Non aveva scelta…doveva continuare lui a manovrare la nave, anche se era stanco.

Fortunatamente dopo dieci minuti una luce rossa si illuminò sopra alla bussola magica e……………..sì…..Sirius capì di essere arrivato.

Ruotò la bacchetta senza aspettare il comando del suo preside e….la nave cominciò a riemergere.

L’imbarcazione risalì in superficie su un lago e poi venne gettata l’ancora magica.

La nave si fermò.

Karkaroff prima di scendere obbligò i suoi studenti a sistemare la divisa indossando anche il giubbotto di pelliccia.

Sirius sbuffò amareggiato.

Ma Karkaroff non sapeva che le temperature in Inghilterra erano di sicuro più alte che da loro a scuola?

Sì….lo doveva sapere ma non gli importava.

Voleva soltanto far vedere i suoi studenti in tutta la loro gloria.

Sirius anche se a malincuore sta volta fu costretto ad obbedire.

Però non si abbottonò il giubbotto, lo lasciò aperto sul davanti.

Uscì dalla nave e seguì gli altri e Karkaroff verso il castello che si vedeva in lontananza.

Quel castello doveva essere Hogwarts.

Come scuola se l’aspettava un po’ diversa.

Sembrava decisamente lugubre anche se tutto sommato aveva un fascino suggestivo.

Fuori, nel giardino interno del castello, era radunata una piccola folla.

C’erano dei ragazzi con delle divise e degli uomini e donne di una certa età con indosso tuniche da maghi e streghe.

Dovevano essere gli studenti e gli insegnanti della scuola, pensò Sirius.

Li stavano aspettando.

Gli studenti erano divisi in quattro gruppi.

Ogni gruppo doveva rappresentare una casa.

Com’erano i loro nomi? Anche se i suoi genitori non ne parlavano volentieri, loro avevano frequentato Hogwarts e qualche volta si lasciavano sfuggire delle informazioni sulla scuola.

Ah sì………….Serpeverde, la casa dei suoi genitori e quindi la migliore a detta di loro, Corvonero, gli stupidi saccenti per i suoi familiari, i Tassorossi, gli imbranati caritatevoli, i Grinfondoro, la casa più odiosa che esista.

Ed eccoli tutti lì.

Con la punta dell’occhio Sirius vide che Karkaroff si avvicinava ad un uomo con i capelli e la barba bianca chiamandolo "Albus. Come state?"

I sorrisi che i due uomini si scambiarono furono molto di circostanza.

Anche il preside di Hogwarts, dato il modo in cui lo aveva chiamato Karkaroff, infatti, quell’uomo dalla barba bianca doveva essere Albus Silente, non doveva provare molta simpatia per il suo preside.

Questo fece apparire Silente come una persona simpatica agli occhi di Sirius.

Tuttavia non aveva voglia di perdere il suo tempo ascoltando le formalità che si stavano scambiando i due presidi.

Si decise a guardarsi intorno.

Subito sentì su di lui posarsi due occhi che lo stavano fissando fin troppo intensamente.

Cercò di capire chi era che lo guardava in quel modo e lo individuò in poco tempo.

Il tipo non faceva nulla per nascondersi anzi…………

Dalla fila che lui capì subito essere quella dei grinfondoro, un ragazzo dai capelli spettinati che portava gli occhiali lo stava guardando con aria di sfida.

Sirius sorrise tra sé.

Quel ragazzo doveva aver osservato attentamente tutti i candidati di Durmstrang ed aver individuato in lui il più pericoloso da come lo guardava.

Quindi visto che aveva capito subito chi doveva temere, non poteva che essere un tipo sveglio.

Lo stava fissando in un modo che doveva fargli capire che anche se Sirius era forte, sarebbe stato lui il vincitore.

Era già sicuro di essere il campione di Hogwarts?

Però…..doveva avere una fiducia spropositata in sé stesso.

La cosa soddisfaceva molto l’ego di Sirius che si ritrovò per la prima volta a pensare sul serio al Torneo Tremaghi come ad una sfida.

Tutto sommato avrebbe anche potuto prendere parte a quel Torneo con la volontà di vincerlo.

Forse, invece, di considerare il Torneo solo come un modo di trascorrere le sue giornate noiose in modo diverso e per divertirsi alle spalle dei suoi parenti beffeggiandoli dall’alto del suo essere campione poteva anche impegnarsi per conseguire la vittoria.

Lo sguardo di quel ragazzo stava risvegliando il suo spirito combattivo.

Aveva proprio voglia di gareggiare e far capire a chi gli stava intorno chi era il migliore.

E voleva soprattutto farlo capire a quel tipo che lo stava ancora guardando.

Anche se a dirla tutta lo sguardo intimidatorio dello studente di Hogwarts sembrava nascondere qualcos’altro oltre alla volontà di vincere.

Già…i suoi occhi mal celavano una luce di divertimento.

E lo stesso era per lui.

Tutto sommato quel tipo avrebbe potuto anche essergli simpatico.

Ricambiò lo sguardo di sfida.

E, proprio in quel momento sentì dei nitrati provenienti dal bosco che si trovava in fondo al parco.

Si voltò in direzione di quel suono e subito apparve all’orizzonte una carrozza trainata da dei giganteschi cavalli.

Sentì la voce di Albus Silente urlare "Ed ecco qui fra noi anche gli studenti di Beauxbatons….finalmente ci siamo tutti".

FINE CAPITOLO 2 – ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (Sirius Black)

 

Allora piaciuto il capitolo o no?

Come trovate questo Sirius di Durmstrang?

Credete abbia reso bene il motivo per cui odia la sua famiglia?

Ed il suo carattere?

Riscontrate parecchie differenze con quello della Rowling?

Fatemi sapere!!!

Ed ora i ringraziamenti speciali alle commentatrici:

 

Per Donnasole. Per vedere cosa farò Remuccio adorato dovrai aspettare il prossimo capitolo. E come hai potuto notare hai visto giusto, Sirius e Remus vanno proprio nelle scuole che citi. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Piropiro. Sono felice di sapere che la fic ti piace. Spero sia sempre così. E per il continuo…..bhe…spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto. Grazie per avermi fatto sentire il tuo parere. Un bacio.

 

Per Felicity 89. Sono felice di sapere che trovi l’idea della fic originale. Allora sei soddisfatta della scuola che frequenta Sirius? Spero di sì. Grazie per il commento!!!!!

 

Per Joy. Grazie!! Sono felice di sapere che trovi le mie idee interessanti e devo ammettere che la fantasia non mi manca quando devo ideare nuove storie. Però…devo dire che te la cavi anche tu………Le illeggibili è proprio una bella fic……ha un buon ritmo narrativo e la storia prende. Brava!!!! Spero che anche questo capitolo ti possa aver fatto piacere. E spero di aver soddisfatto un po’ della tua curiosità se non su Remus almeno su Sirius. Grazie ancora. Un bacione.

 

Per GeorgiaLupin. Come vedi ho deciso di continuare anche questa fic. E devo dire che io non trovo nessuna difficoltà a gestire più fic contemporaneamente, non troppe ovviamente se no rischio di impazzire ma tre che affrontano temi diversi sì. E’ per questo che ora ho in cantiere una fic con Remus e Sirius adulti, una ambientata ai tempi dei malandrini ed una AU pura. Credo che d’ora in poi seguirò sempre questa scaletta quando dovrò ideare nuove storie e ne ho parecchie che mi ronzano in testa. Sono felice di sapere che le mie idee ti piacciono. Spero possa essere sempre così. Continua a sostenermi. Grazie! Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Grazie Kaho. Visto tutte le aspettative che riponi in questa fic, spero sul serio di riuscire a fare un buon lavoro. Incrocio le dita!! E tu continua a commentare ok? Aspetto tue nuove e se vedi che non rigo dritto scrivendo cosa che non ti piacciono fammi pure una strigliata di capo. A volte i tanti complimenti……fanno montare la testa non trovi? Grazie ancora per l’inalazione di fiducia che mi hai fatto assaporare. Un bacione.

 

Per Twinstar. Io non leggo le fic inglesi perché sono negata per le lingue straniere. Sono il mio tallone d’Achille, ci ho sempre capito poco per cui………..è impossibile che abbia plagiato anche se inconsciamente la fic che tu citi. Quindi, potrei scrivere le stesse cose di quella fic come no………spetta a te dirmi se è così ok? Ma giusto per curiosità, di cosa parlava la fic in inglese che hai letto? Per quanto riguarda il resto sono felice di sapere che sto rendendo questa idea che mi è balenata in mente in modo che ti riservi molte sorprese. Eh eh eh eh. In effetti James è soddisfatto di quella vita perché è quella che ha sempre fatto, si accontenta di quello che passa il convento ma è sempre pronto ad accogliere con gioia le novità che gli capitano soprattutto se solleticano il suo ego e, quindi, il Torneo Tremaghi per lui è stato una cuccagna. Lily ed il suo mitico comportamento………se fossi in James mi domanderei perché si è accorta che lui abbandonava i compagni, invece di chiedere subito troppo…..ma si sa Potter non è mai stato il tipo da mezze misure. E per il futuro vedremo che succederà. Per quanto riguarda Sirius e Remus, quest’ultimo entrerà in scena nel prossimo capitolo mentre il primo fa già qui la sua comparsa e come era logico immaginare bhe…….frequenta Durmstrang……….così potrà indossare la divisa di pelliccia che ti piace tanto. Spero di aver reso bene il personaggio di Felpato. Tu come l’hai trovato? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

 

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Capitolo 3
*** 3. Remus Lupin ***


Ecco il nuovo capitolo di questa fic

Ecco il nuovo capitolo di questa fic.

Mi è uscito abbastanza lungo.

Spero di essere stata chiara.

E con questa ho concluso i capitoli di presentazioni dei tre personaggi, dai prossimi i tre campioni si incontreranno, si scontreranno, alterneranno i loro pensieri, insomma……comincerà a costruirsi la vera fic.

Spero che possa continuare a piacervi.

Un bacione

Agartha

 

 

CAPITOLO 3 – ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (Remus J. Lupin)

 

Era già passata una settimana da quando gli studenti di Beauxbatons avevano raggiunto la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts con la loro gigantesca carrozza ed il giovane dai capelli castani che sedeva pallido e pieno di graffi al tavolo dei Corvonero era già pentito di aver accettato l'invito di Madame Maxime ad unirsi alla spedizione.

Non che in verità avesse avuto molta voce in capitolo, il preside della sua scuola non aveva voluto saperne di lasciarlo a Beauxbatons, no......la responsabilità di quello che poteva fare agli altri studenti della sua scuola durante un certo periodo del mese se non tenuto sotto stretta sorveglianza era di Madame Maxime, quindi la donna non poteva permettersi di lasciarlo a Beauxbatons, doveva per forza portarlo ad Hogwarts per tenerlo sotto controllo.

Il ragazzo che si chiamava Remus Lupin sbuffò mentre pensava a tutto questo e tentava di mangiare qualcosa delle prelibatezze che aveva sul piatto, trovando però non poche difficoltà visto che il suo stomaco come sempre gli succedeva il giorno dopo la luna piena faceva le capriole non volendone sapere di accettare il cibo che lui ingoiava.

Sospirò mentre appoggiava le posate sul tavolo.

Era inutile, quel giorno anche se sentiva un certo languirono non sarebbe riuscito a mangiare niente.

Così riprese il filo dei suoi discorsi.

Inoltre, sempre secondo quello che gli aveva detto Madame Maxime, il preside di Hogwarts, Albus Silente, saputo il suo problema bhe…era stato davvero felice di mettere in atto tutte le precauzione possibili affinché non facesse del male a nessuno mentre si trovava nella sua scuola.

Quindi, visto che anche il preside della scuola ospitante era stato d’accordo perché esitare e non portare anche lui a Hogwarts?

Non c’era nessun motivo per esitare secondo Madame Maxime e lui si era ritrovato in un batter d’occhio parte della spedizione con suo enorme rammarico.

Lui non voleva abbandonare la comodità e l’abitudine che aveva a Bauxbatons per qualcosa di ignoto che si prospettava ad Hogwarts.

Se avesse fatto del male a qualcuno mentre era ad Hogwarts cosa sarebbe successo?

Non lo poteva sapere.

Era in ansia!

Anche se doveva dire che il preside Silente era stato davvero di parola con Madame Maxime.

Aveva pensato ad ogni cosa perché lui non facesse del male agli altri quando era trasformato.

Ieri notte, infatti, c'era stata la sua prima luna piena da quando si trovava ad Hogwarts e Silente personalmente insieme a Madame Maxime lo aveva portato in un posto isolato, una stamberga diroccata alla cui entrata era stato posizionato un platano picchiatore atto ad impedire a chiunque di raggiungerlo mentre era mutato.

Già…..Remus doveva ammettere che la soluzione trovata da Silente aveva il duplice scopo di permettere a Lupin sia di trasformarsi senza fare del male a terze persone sia non permettere a nessun altro a parte i professori ed i presidi di sapere che lui era quello che era.

Lui era quello che era?

Cosa significava quella frase?

Perché doveva chiamarsi con tutti quei sotterfugi anche nella sua testa?

Era diventato così bravo a fingere da non riuscire a dare un nome alla sua maledizione nemmeno quando ne parlava a tu per tu?

No! Non poteva essere così angustiato dalla vita da ritrovarsi a fingere anche con se stesso di non essere quello che era chiamandosi in tutti i modi fuorché effettivamente come doveva.

Doveva sforzarsi almeno dentro sé stesso di essere naturale e pensare che l'essere quello che era anche se era doloroso non gli negava di essere una persona.

Per una volta al mese quando c'era la luna piena poteva anche trasformarsi in un mostro, ma per il resto dei giorni lui era un ragazzo come tutti gli altri.

Era solo un licantropo, ecco lo aveva ammesso!

Era costretto a trasformarsi in un lupo feroce ed assassino una volta al mese….e con ciò?

Quando era umano, lui aveva dei sentimenti, voleva essere felice, voleva poter vivere la sua vita in santa pace proprio come tutti gli altri.

Ed allora perché i suoi compagni riuscivano a farlo sentire un mostro anche quando era umano?

Anche in quel momento perché gli sguardi di tutte le persone che lo circondavano dovevano essere di disapprovazione?

E non parlava solo degli studenti di Beauxbatons che forse ormai visto che non erano stupidi e lo conoscevano da sei anni sospettavano il suo stato anche se nessuno aveva ancora avuto il coraggio di dirgli in faccia che non meritava di frequentare la scuola, ma anche quelli di Hogwarts.

Anche gli studenti di quella scuola lo guardavano inorriditi.

Va bene……visto che il giorno prima c'era stata la luna piena il suo aspetto era pesto, pallido, febbrile ma……perché guardarlo con quegli occhi disgustati?

Perché infierire così su lui?

Perché non essere più diretti?

Potrebbero, invece, di guardarlo chiedendosi cosa gli era successo andare direttamente da lui a chiedergli come stava…almeno avrebbe potuto inventarsi una scusa e farla finita con quel gioco di sguardi che lo irritava.

E perché, invece, che provare disgusto non provavano pena per lui?

Certo neanche la compassione era un gran bel sentimento, ma almeno sarebbe stata una novità!

Già….perché quando qualcuno vedeva in che stato si riduceva dopo una luna piena, infatti, il lupo in cui si trasformava visto che non trovava nessuno da sbranare finiva con lo sbranare se stesso, tutti pensavano chissà che cosa di lui, forse che era un masochista che si divertiva a riempirsi la faccia di pugni, forse pensavano che fosse un folle che provava una gioia senza fine a ferirsi, non si sa cosa pensavano ma finivano con il gareggiare a chi gli stava più distante, neanche avesse avuto una malattia contagiosa.

La licantropia dopo tutto non è contagiosa quando un infettato è nella sua versione umana.

Boh………chissà cosa passava per la testa a certa gente.

Che tra l’altro nemmeno poteva sapere che problemi aveva, visto che era la prima volta che si vedevano.

Sospirò mentre guardava gli studenti di Hogwarts della casa dei Corvonero che parlavano con i suoi compagni tentando di capirsi fra loro nonostante l’accento orribile dei suo compagni di scuola.

A lui com’era prevedibile visto quanto aveva pensato prima nessuno rivolgeva la parola.

Né quelli di Beauxbatons, né quelli di Hogwarts.

E pensare che lui conosceva l'inglese meglio di tutti i suoi compagni messi insieme.

Dopo tutto lui era inglese, si era trasferito in Francia dai suoi nonni paterni con sua madre subito dopo ……..

Il ricordo gli faceva ancora molto male.

Aveva otto anni. Se lui non avesse insistito con suo padre per andare a funghi quel giorno, se non si fossero attardati a catturare farfalle perché a lui faceva piacere non avrebbero mai incontrato il lupo mannaro quella notte e suo padre sarebbe stato ancora vivo e lui non sarebbe stato morso.

Suo padre non poteva difendersi visto che era un babbano.

Era morto con la carotide squarciata.

E lui era sopravvissuto per miracolo.

Sua madre, anche lei una babbana si era ritrovata vedova con un figlio licantropo. Cosa poteva fare?

Aveva speso tutti i pochi risparmi della famiglia per le sue prime cure al San Mungo.

Fu in quell’ospedale che scoprì che il suo figlioletto era un mago.

Un mago…ma anche un licantropo……..cosa fare?

Non riuscendo a trovare lavoro in Inghilterra, aveva deciso di andare nella terra natia del marito ovvero in Francia e si era trasferita in campagna dai nonni di Remus.

Lì era tutto così tranquillo.

La fattoria anche se non permetteva di arricchirsi, permetteva di vivere.

E l'infanzia di Remus fu felice nonostante le trasformazioni solitarie nello scantinato di casa, nonostante la solitudine nel comprendere che nessuno a parte i suoi familiari più stretti lo avrebbero mai accettato per quello che era non appena avrebbero scoperto il suo stato.

Tutti….è una costante nelle favole, così come nella realtà, hanno paura del lupo cattivo.

E Lupin non poteva nemmeno dare torto alle persone che la pensavano così, la sua controparte animale faceva paura pure a lui, figurarsi agli altri.

Si passò una mano tra i capelli con un gesto meccanico e nel farlo toccò l’escoriazione che aveva proprio sopra l’orecchio sinistro.

Sentì dolore.

Ma quel dolore esterno era nulla in confronto a come si sentiva dentro.

Si sentiva sempre più amareggiato.

E quei pensieri di sicuro non lo aiutavano a risollevare il morale.

Ogni volta, il giorno dopo la luna piena, non poteva che pensare a quelle cose e si sentiva ancora più da schifo.

Era abbattuto non solo fisicamente ma anche mentalmente.

Ma di solito almeno c’erano o sua madre durante le vacanze o Madame Maxime durante la scuola a dargli sostegno, ma sta volta non era così.

Il suo preside quel giorno era troppo impegnata per il torneo Tremaghi per avere tempo per lui.

Alzò lo sguardo e guardò in direzione del tavolo degli insegnanti.

Madame Maxime stava conversando con i presidi di Hogwarts e Durmastrang amabilmente.

Tuttavia dovette sentire lo sguardo di Remus su di se perché si voltò verso di lui e gli sorrise.

Remus ricambiò il gesto affettuoso con un sorriso incerto.

E fu allora che si accorse che al tavolo degli insegnanti Madame Maxime non era l'unica che lo guardava con uno sguardo di partecipazione.

Anche Silente gli stava sorridendo dopo essersi accorto di come Madame Maxime lo guardava. E Remus arrossì al ricordo delle battute che il preside gli aveva lanciato la notte prima per metterlo a suo agio. Era stato molto carino con lui, non gli aveva fatto pesare il fatto che per colpa sua aveva dovuto piantare un albero pericoloso nel giardino nella sua scuola, non gli aveva fatto apparire come una seccatura il fatto che aveva dovuto predisporre la Stamberga alle sue esigenze........no, lo aveva trattato come se l'essere un lupo mannaro fosse la cosa più normale di questo mondo. Era la prima volta che qualcuno lo trattava in quel modo, nemmeno Madame Maxime era mai riuscita a farlo sentire così accettato.

Per non parlare poi dei professori di Hogwarts, una donna dall'aspetto arcigno che portava degli occhiali squadrati, un uomo basso e calvo, una donna paffuta dall'aspetto allegro e dolce, un uomo gigantesco dalla barba scura, l'infermiera di Hogwarts che l'aveva disinfettato quel giorno vedendolo guardare verso di loro, anche se sapevano che era un licantropo visto che tutto il corpo docente della scuola era stato avvertito della sua possibile pericolosità, avevano ricambiato lo sguardo con un sorriso, lo avevano guardato non come un mostro ma come un ragazzo normale.

Era la prima volta che gli succedeva un fatto del genere.

A Beauxbatons anche i professori lo trattavano con paura e soggezione, solo l'autorità di Madame Maxime li obbligava a sopportarlo. I loro occhi visto che sapevano della sua maledizione lo guardavano sempre con odio e superiorità mal celata. Si capiva benissimo che detestavano i semi uomini.

Gli altri professori di Hogwart lo ignoravano non accorgendosi dei suoi sguardi ed anche questo era piacevole, dentro di sé infatti aveva sempre preferito essere ignorato che criticato.

Karkaroff, il preside di Durmstrang, invece, lo guardava con odio.

Già…anche lui doveva essere del filone ammazziamo tutti i semi uomini, non meritano di vivere!

Ma secondo Madame Maxime l'opinione di Karkaroff valeva meno che zero.

L'importante era che Silente avesse accettato di ospitarlo, il resto non contava.

Madame Maxime non aveva una bella opinione del preside di Durmstrang, lo considerava un bastardo. Un uomo che osannava il mito dei purosangue e che pensava che tutte le altre creature non avessero ragione di vivere.

E Remus visto lo sguardo che gli stava lanciando in quel momento, pensò, che la sua preside doveva aver ragione.

Il suo sguardo ritornò su Madame Maxime, lo stava ancora guardando con dolcezza.

La dolcezza che può avere una donna dall’aspetto rude ed alta più del doppio degli uomini che la circondavano a parte l’uomo alto che l’aveva guardato bonariamente poco prima.

E la cosa lo mise in imbarazzo.

Era da un po’, infatti, che le premure di Madame Maxime lo mettevano in soggezione.

Sbuffò ritornando ad abbassare lo sguardo.

Madame Maxime se non fosse stato per lei non avrebbe mai frequentato Beauxbatons.

Era stata lei contro tutti e tutti decidere di ammetterlo alla scuola affinché potesse avere una buona educazione magica nonostante la sua maledizione personale.

Il ministero della magia francese le aveva fatto molto problemi, ma lei era riuscita a garantire loro che gli altri studenti sarebbero stati al sicuro da lui, che lei avrebbe visionato personalmente ogni sua trasformazione.

Ed, in effetti, in tutti quegli anni era stata fin troppo scrupolosa.

Aveva adibito una delle cantine di Beauxbatons a rifugio del lupo.

Ogni notte di luna piena Remus raggiungeva quella stanza, Madame Maxime era lì pronta ad accoglierlo, lo faceva entrare, insonorizzava l’interno, chiudeva la stanza a chiave e, poi, se ne andava.

La mattina dopo andava a vedere come stava e si prendeva cura di lui.

Le sue attenzioni nei suoi confronti, però, non si limitavano a questo.

Anche durante gli altri giorni del mese, lei spesso si tratteneva a parlare con lui, gli domandava se stava bene, gli chiedeva se non capiva qualcosa di ciò che gli insegnanti gli spiegavano, gli parlava del più e del meno.

Sembrava una mamma con il proprio cucciolo.

E questo aveva creato delle malelingue a scuola.

Tutti pensavano che Madame Maxime avesse preferenze nei suoi confronti, che lui fosse il suo cocco.

Pensavano che i suoi voti alti a scuola fossero dovuti all’interferenza di Madame Maxime più che alla sua vera bravura.

Anche perché se i suoi voti non si fossero mantenuti sopra un certo livello, Remus sarebbe stato costretto ad abbandonare la scuola.

Beauxbatons era una scuola di figli di papà stra ricchi.

Le tasse scolastiche per frequentarla erano elevatissime.

Le divise di stoffa pregiata costavano un occhio della testa.

I libri di testa erano scelti tra i più costosi.

Alcuni corsi di formazione costavano più che comprare una casa.

Insomma….solo chi aveva un certo tipo di reddito sia purosangue che no riusciva a far frequentare quella scuola ai figli.

Era una scuola di élite.

Però la scuola offriva la possibilità di vincere delle borse di studio che permettevano anche ai meno abbienti di frequentarla.

E visto che i nonni e la mamma di Remus erano tutto fuorchè ricchi, Lupin riusciva a frequentare Bauxbatons grazie alla borsa di studio che gli pagava le tasse d’iscrizione e metà dei libri di scuola.

L’altra metà dei libri erano di seconda mano e la sua divisa era rattoppata, comprata in un mercatino dell’usato.

La distinzione che esisteva tra lui e gli altri studenti era resa ancora più marcata dal suo abbigliamento misero.

E gli altri studenti lo detestavano ancora di più.

Un licantropo poveraccio e spiantato……che brutto connubio, come poteva uno così frequentare Bauxbatons?

Eppure lui non avrebbe mai rinunciato a frequentare la scuola.

Voleva il diploma!

Gli avrebbe permesso di vivere una vita povera ma decorosa.

Gli avrebbe aperto molte più possibilità.

Certo non avrebbe mai navigato nell’oro ma almeno avrebbe potuto trovare una qualche occupazione nonostante la sua licantropia.

E tutto questo lo doveva a Madame Maxime.

Ed allora perché ultimamente le attenzioni della donna a volte lo facevano imbarazzare?

Nonostante quello che dicevano i suoi compagni sui suoi voti fasulli, avrebbe dovuto provare per la donna una riconoscenza senza ombre ed invece…………..

Arrossì.

I suo voti erano veri, non aveva mai chiesto alla donna di aiutarlo in quel senso.

Lui era un mago capace, forse non potentissimo ma pur sempre abile.

Non aveva bisogno di aiuto per mantenere i voti alti, lui studiava sempre.

Aveva sempre un libro sotto gli occhi, lo studio era il suo unico svago visto che altre cose non riusciva a farle per un motivo o per l’altro.

Non avendo amici e stando sempre solo, non c’era nessuno che parlava con lui, che lo spingesse a fare dell’altro oltre le attività scolastiche.

Tutti potevano vedere che lui studiava sempre ed allora perché continuavano a criticarlo?

E l’ultima calunnia, come potevano averla messa in giro?

Adesso, infatti, avevano cominciato a far circolare a scuola quella diceria secondo cui lui sarebbe stato l’amante di Madame Maxime ed era per questo che lei lo trattava così gentilmente e che una volta al mese s’incontravano in chissà quale posto per………?

Arrossì al solo pensiero.

Come avevano potuto?

Con tutto il bene che voleva al suo preside, non aveva mai pensato a lei come ad una donna.

Era impossibile, era il triplo di lui, alta quattro volte lui e pesante il doppio.

Era più vecchia ed era…….non per offenderla….brutta!

Insomma non era proprio il suo tipo.

E come se non bastasse lui era ancora vergine!

E forse lo sarebbe stato per tutta la vita visto che nessuno da quello che aveva potuto vedere nella sua ancora breve esistenza, lo avrebbe mai accettato veramente per quello che era.

Dopo tutto neanche Madame Maxime lo aveva sul serio accettato per quello che era.

Era da quando aveva capito questo che la sua riconoscenza nei confronti della donna anche se era ancora lì, aveva qualche increspatura.

Madame Maxime trattava lui così dolcemente non perché era Remus J. Lupin ma perché era un licantropo.

Avrebbe trattato così qualsiasi licantropo e la cosa sarebbe stata anche giusta ma……..per Remus era solo sofferenza che si aggiungeva ad altra sofferenza.

Madame Maxime, Remus ormai l’aveva capito, era una mezzo gigante. Nessuno poteva dirlo con certezza visto che le origini della donna erano immerse nell’ignoto, ma visto la sua stazza e vista la conoscenza che il licantropo aveva di lei per Lupin non poteva essere altrimenti.

Dato che anche i giganti erano reietti ed erano odiati dalla maggior parte dei maghi a causa della loro violenza, visto che lei era riuscita a raggiungere il ruolo che aveva grazie al sostegno di suo padre un mago molto potente, di sua madre, invece, non si sapeva nulla, visto tutto questo adesso la donna si sentiva in dovere di dare quelle stesse possibilità che lei aveva avuto grazie alla posizione della sua famiglia anche agli altri semiumani.

E Remus gli era capitato al momento giusto per iniziare la sua opera di carità.

Era riconoscente alla donna per averlo accolto nella scuola, ma sapere che lei lo trattava così bene non perché il vero Remus avesse attirato la sua attenzione ma solo perché il suo essere licantropo non doveva privarlo della possibilità di studiare l’amareggiava.

Non riusciva a sentirsi accetto completamente nella sua integrità.

Lui per una volta avrebbe voluto trovare qualcuno che lo amasse come Remus Lupin, non perché era qualcos’altro.

Era un’ironia della sorta…………veniva odiato od amato ma sempre e solo perché era un licantropo mai per le sue effettive capacità.

Cosa doveva fare perché la gente si accorgesse che lui era una persona di nome Remus Lupin?

Sospirò.

Se i suoi compagni avessero saputo la verità forse non sarebbero stati così tanto desiderosi di fare a cambio con lui come cocco di Madame Maxime.

Anzi……………..forse non lo avrebbero odiato così, ma di più perché oltre che il protetto di Madame Maxime, era pure un licantropo.

Di male in peggio.

Se la sua vita non fosse stata così miserabile e se non si fosse trovato in mezzo a quella folla lì ad Hogwarts si sarebbe messo a ridere amareggiato.

Ma era meglio di no…..già qualcuno visto il suo aspetto immaginava fosse un pazzo, era meglio non dare alla gente altre occasioni di crederlo.

Proprio in quel momento Silente si alzò in piedi e gridò "Bene….visto che la cena è finita credo che potremmo dare inizio alla cerimonia per stabilire il campione delle varie scuole" ed indicò il grande calice di fuoco che aveva davanti a lui.

Tutti applaudirono ed anche Remus fu costretto a farlo.

Già…il torneo Tremaghi era un altro problema.

Era stato costretto ad andare ad Hogwarts da Madame Maxime ma…pensava che la preside si rendesse conto che non era il caso che lui partecipasse.

Ma lei ancora una volta aveva rivelato di avere un altro parere.

Durante la sua prima cena ad Hogwarts una settimana prima, Silente aveva annunciato le modalità di partecipazione e gli obblighi ed i pregi di cui avevano diritto il campione.

Come pregi c’erano uno il fatto di non dover fare gli esami, due i soldi che avrebbe percepito il campione del torneo e per Remus quelli erano stati l’unica cosa interessante ma……..comunque………meglio senza che farsi una brutta figura davanti ai suoi compagni, terzo il prestigio.

Gli obblighi erano che il campione mentre svolgeva le varie prove sia prima che durante non avrebbe dovuto farsi aiutare da nessuno, avrebbe dovuto contare soltanto sulle sue capacità.

Le prove erano ancora segrete, sarebbero state rivelate a tempo debito.

Le modalità di partecipazione erano che il campione della scuola avrebbe dovuto avere per lo meno sedici anni, frequentare almeno il sesto anno di scuola visto che le prove che doveva sostenere sarebbero state complesse e pericolose per uno più piccolo e………per dare la propria adesione per la scelta finale del campione sarebbe bastato scrivere il proprio nome su un foglietto ed inserirlo nel calice di fuoco rispolverato dopo secoli giusto per l’occasione.

Chi voleva partecipare, tuttavia, doveva mettere in conto che se veniva selezionato come campione non avrebbe più potuto tirarsi indietro.

La partecipazione al torneo era vincolante, rinunciare avrebbe significato perdere i proprio poteri magici.

Remus dopo aver saputo tutto questo, aveva creduto bene di avvertire Madame Maxime che non era interessato a partecipare al torneo.

Visto com’era ridotto per un certo periodo del mese non si sentiva capace di affrontare delle prove che avrebbero dovuto essere impegnative.

Ma Madame Maxime gli aveva sorriso e gli aveva detto che tutti gli studenti che aveva portato con sé avrebbero messo il loro nome nel calice, lui compreso.

E così era stato costretto con una cerimonia sfarzosa tanto cara alla preside ed agli altri studenti di Bauxbatons inserire il suo nome nel calice.

Lui ed i suoi nove compagni di scuola vestiti di tutto punto il giorno dopo l’arrivo ad Hogwarts si erano diretti quando si sapeva che c’erano più persone ad assistere nell’atrio dove era stato posizionato il calice e lì ad uno ad uno gli avevano inserito dentro il loro nome.

Lui era stato l’ultimo e lo aveva fatto con noncuranza.

Tanto………..era impossibile che il calice lo facesse diventare campione di Bauxbatons.

Non ne era degno visto che era una creatura oscura.

Chiunque lo meritava meglio di lui.

Lui era bravo con la magia, ma anche i suoi compagni non erano da meno.

Perché il calice avrebbe dovuto scegliere lui?

Se non per infierire su una situazione la sua già compromessa.

Se il calice, infatti, lo avesse scelto tutti i suoi compagni, avrebbero finito con il credere che Madame Maxime avesse barato il sorteggio…….già……….e questo nonostante Silente avesse detto che il calice del fuoco fosse a prova di manomissioni.

Così come era a prova di manomissione l’incantesimo respingente di Silente che proibiva a persone di meno di sedici anni che frequentavano classi inferiori alla sesta anche solo di avvicinarsi al calice.

A qualcuno che aveva provato a fare il furbo, Remus in prima persona aveva visto crescere una prosperosa barba bianca.

E, poi, era arrivato quel giorno.

Tutti i suoi compagni erano convinti di essere loro i campioni.

Non c’era molto unità a Beauxbatons………….tutti gli studenti avevano la puzza sotto il naso e pensavano di essere i migliori.

E, pensare che lui invece considerava quella serata solo come una stupida perdita di tempo.

Non vedeva l’ora che i tre campioni venissero selezionati per poter tornare nella carrozza della scuola, distendersi sul suo letto e dormire.

Già visto il suo stato giornaliero aveva un bisogno assoluto di dormire.

Era a pezzi.

Ed, invece, era costretto a stare lì……mentre Silente decantava i nomi dei campioni.

Campioni……….di cui in fin dei conti non gli importava niente.

Non era vero…….gli importava dei campioni.

Sarebbe stato felice per chiunque il calice di fuoco avesse scelto come campione fra i suoi compagni.

Lui non aveva niente contro di loro.

Alcune volte li trovava anche simpatico mentre in disparte li ascoltava parlare fra di loro del più e del meno, scambiandosi delle battute.

Lui era escluso da questa complicità ma………gli piaceva ascoltarli.

Gli piaceva starsene in disparte e fingere che le loro parole fossero rivolte anche a lui anche se non era così.

Sospirò.

Stava diventando sempre più difficile resistere alle lacrime.

Si sentiva una nullità.

Si rendeva conto ogni giorno di più che nessuno aveva bisogno di lui.

Se non fosse stato per Madame Maxime per cui provava riconoscenza, ed i suoi parenti che riponevano molta fiducia in lui e l’amavano intensamente si sarebbe lasciato andare allo sconforto milioni di volte, attendendo solo di morire.

No………………perché dopo ogni luna nera era sempre così fatalista, si sentiva sempre così depresso, si sentiva sempre così solo, si sentiva sempre così inutile.

In cuor suo sperò ardentemente che la cerimonia finisse in fretta.

Prima di cominciare a piangere davanti a tutti, era meglio defilarsela.

Aveva bisogno di dormire.

Voleva soltanto che arrivasse il giorno dopo in modo che le sue ferite sparissero, guariva in fretta, infatti, dai danni che si procurava durante la luna piena. Voleva soltanto che arrivasse il giorno dopo perché la stanchezza per la notte in bianco appena vissuta che lo obbligava a pensare allo stato gramo della sua vita diventasse un ricordo.

Voleva solo pace.

Aprì gli occhi ed in religioso silenzio come tutti gli altri presenti attese che il calice del fuoco rigurgitasse tra le sue fiamme un foglietto di carta.

Fu questione di un attimo, il fuoco avvampò e presto insieme alle ceneri venne espulso un pezzo di pergamena che si depositò di lato.

Silente guardò la pergamena ed urlò "Abbiamo il campione di Hogwarts. Non appena avrò detto il suo nome vorrei che si alzasse facesse il giro della sala grande e, poi, entrasse in quella stanza contraddistinta da quella porta, in attesa degli altri campioni e dei giudici del torneo che verranno presentati ai concorrenti solo quando tutti i campioni saranno riuniti. Il resto degli studenti, conosceranno i giudici solo durante la prima prova, anche se almeno tre….dei cinque sono già seduti su questa tavola e, quindi, facilmente presumibili"

Fece una piccola pausa in modo di essere certo che tutti avessero capito le sue indicazioni prima di sorridere ed urlare il nome "Potter…..James Potter"

Urla partirono dal tavolo dei grifondoro mentre un ragazzo dai capelli arruffati si alzava dal posto, faceva il giro della stanza tra gli applausi generali.

Si erano, infatti, uniti alle manifestazioni di gioia dei grifondoro anche gli altri studenti della altre case di Hogwarts.

O meglio si erano uniti i Tassorosso ed i Corvonero perché dal tavolo dei Serpeverde nessuno applaudì.

Anzi…Remus vide che un ragazzo dai capelli untici guardava il campione di Hogwarts mentre gli passava accanto con astio. Doveva odiarlo molto!

Qua e la anche altre persone sembravano sorprese dal responso del calice, compreso una ragazza dai capelli rossi seduta sul tavolo dei grifondoro. Guardava enigmatica Potter e sembrava poco convinta e contenta della scelta del Calice del fuoco, forse pensava di meritarsi più lei il ruolo del campione.

Remus….non riuscì a darsi una risposta.

Per cui tornò a fissare il suo sguardo sul campione di Hogwarts.

Aveva un bel volto, degli occhiali tondi che nascondevano due occhi sprezzanti e maliziosi, i capelli spettinati ed un fisico asciutto ed atletico.

La sua camminata era grintosa, sembrava non temere nulla.

Remus pensò che quel ragazzo dovesse essere il tipico esempio di persona che ha molta stima di sé stesso, una persona che non esita a combinare guai perché sa sempre come tirarsi fuori dagli impicci, una persona che non ha paura di portare avanti le sue idee anche se per questo potrebbe passare per antipatico, un leader che sa farsi amare dai suoi accoliti.

Insomma….il suo contrario.

Quel ragazzo era entusiasta di diventare campione di Hogwarts per ottenere ancora più fama di quella che già aveva e doveva averne parecchia visto come alcune ragazze continuavano ad invocare il suo nome come se fosse stato un cantante.

Lui, invece, desiderava soltanto andarsi stendere sul suo letto.

Quel ragazzo sembrava pieno di autostima, lui, invece, non si riteneva minimamente degno di diventare campione di Bauxbatons…….e come se bastasse anche se era bravo con la magia era convinto che di fronte a certe situazioni non avrebbe combinato nulla di buono.

Era più uno studioso che un tipo di azione, aveva paura di essere il campione di Bauxbatons non solo per via del suo stato durante un certo periodo del mese ma anche perché aveva paura di farsi delle brutte figure durante le prove.

Non era convinto che sarebbe stato capace di affrontare i pericoli con sangue freddo anzi…………aveva paura di combinare solo macelli.

Le sue elucubrazioni finirono non appena Potter sparì nell’altra stanza e la voce di Silente riprese a parlare.

Il calice aveva appena eruttato un nuovo nome.

Silente lo lesse ed esclamò "Ed ecco il campione di Durmstrang. Black…..Sirius Black"

Un ragazzo affascinante dai capelli neri si alzò da dove era stato seduto fino a quel momento, ovvero la tavola dei serpeverde.

Karkaroff il preside di Durmstrang applaudì e solo dopo anche i compagni di Black fecero altrettanto, come se fossero rimasti un po’ sorpresi dalla scelta del calice.

I loro occhi si posarono sul loro campione e lo guardarono con astio, prima di fingere di essere felici per lui.

Sirius Black li aveva guardati tutti con sufficienza prima di cominciare il giro della stanza.

Tiepidi applausi mentre passava intorno ai tavoli di Corvonero e Tassorosso si erano aggiunti a quelli degli altri studenti di Durmstrang ed avevano accompagnato il ragazzo fino a quando non era sparito nella stanza dove poco prima era entrato Potter.

Remus era rimasto stregato di fronte al fare sprezzante e spavaldo di Sirius Black.

Camminava come se tutto gli fosse dovuto.

Anche quel giovane come il campione di Hogwarts doveva sapere il fatto suo.

Doveva conoscere molto a fondo le sue capacità e crederle eccezionali.

Non aveva avuto un attimo di esitazione mentre camminava in quella stanza sotto gli occhi di una scolaresca non sua e che avrebbe potuto essergli ostile.

Era andato per la sua strada a testa alta….come se niente lo toccasse.

Come se fosse il padrone del mondo……….era incredibile per Remus che era sempre stato un tipo insicuro poter anche solo immaginare che esistessero persone così sicure di sé stesse da fregarsene completamente di quello che gli altri potevano pensare di loro.

Era strabiliante.

Magari…anche lui fosse stato così, avrebbe avuto meno problemi ad affrontare la sua licantropia, affrontare i suoi compagni a Beauxbatons, affrontare tutto.

Ancora una volta la voce di Silente riscosse il ragazzo "Ed adesso il campione di Bauxbatons".

Teneva già in mano il foglietto con il nome notò Remus curioso di scoprire quale dei suoi compagni sarebbe stato il fortunato.

Quando il preside di Hogwarts pronunciò quel nome quasi non poté credere alle sue orecchie.

"Lupin. Remus Lupin" esclamò con la sua voce tonante Silente.

Remus rimase congelato sul posto, era impossibile.

Doveva aver capito male, non poteva essere lui.

Nella sala calò un gran silenzio.

Visto che lui non faceva cenno di alzarsi, Silente guardò dalla sua parte e con voce cordiale esclamò di nuovo "Remus Lupin".

Remus, allora, tentò di farsi piccolo, piccolo credendo così di poter sparire dalla stanza.

Lui non voleva essere il campione della sua scuola.

Non osò voltare il suo sguardo verso i suoi compagni, sei ragazze e tre ragazzi, conscio che non vi avrebbe trovato partecipazione per il dramma che stava vivendo ma solo odio e rancore.

Ed ancora una volta sentì quel nome detto da Silente che lo condannava a partecipare ad un torneo che per lui sarebbe stato solo una sofferenza "Remus Lupin"

E, poi, udì la voce di Madame Maxime "Su dai Remus……..alzati"

Allora il giovane licantropo alzò lo sguardo e lesse negli occhi del suo preside, che cominciò ad applaudire al suo indirizzo, il suo orgoglio nel sapere che era lui il campione.

A quel punto capì che non poteva fare altrimenti.

Senza voltarsi a destra e manca, senza guardare nessuno fece lo sforzo più tremendo della sua vita.

Si alzò dal posto, fece il giro della stanza accompagnato solo dagli applausi del suo preside, accompagnato dal sorriso gentile che sentiva ancora su di sé di Silente e sparì nella stanza dove prima di lui erano già entrati gli altri campioni.

 

FINE CAPITOLO 3 – ALCUNE COSE RIMANGONO SEMPRE UGUALI, MENTRE ALTRE……………………. (Remus J. Lupin)

 

Allora cosa ne pensate di questo Remus?

Spero di non aver rovinato troppo il personaggio creato dalla Rowling…..ma l’ambiente di Beauxbatons non mi sembra molto salutare per lui.

Povero cucciolo!!!!

Aspetto vostre considerazioni ed adesso i ringraziamenti speciali alle commentatrici:

 

Per GeorgiaLupin. Grazie per il commento. Sono felice che la parte di Sirius si capisca, spero che sia la stessa cosa anche per questa parte su Remus. Per quanto riguarda AU, intendo proprio un alternative universo con poche basi nella realtà come succede in questa fic in cui Remus, Sirius e James provengono da scuole diverse, invece, come dovrebbero tutti e tre da Hogwarts, ma saranno sempre Slash.......non credo che potrei mai rinunciare a scene carine e tenere tra Remus e Sirius. Che carini!!!!!!!!! E per la parte Sirius x Remus....bhe...potrebbe arrivare prima di quanto credi...aspetta e vedrai. Un bacione.

 

PerJoy. Sono felice che ti sia piaciuta la mia idea di Sirius a bordo di una nava magica. Ma dimmi ……ti piace disegnare? Se hai l'ispirazione disegna pure Sirius che ha a che fare con un timone magico, mi piacerebbe vederlo disegnato. Chissà se sei brava!! Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Sono felice di sapere che ti piace la caratterizzazione dei personaggi in questa fic e che trovi l'idea originale. Spero di continuare così e tu continua a sostenermi. Grazie!!!!!!!!!!!

 

Per Kaho_chan. Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui ho reso il tuo Sirius nel precedente capitolo. E sono ancora più felice di averti sorpreso. Per quanto riguarda Remus con questo capitolo spero di aver risolto ogni tua curiosità. Fammi sapere se ti è piaciuta la sua caratterizzazione. Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Per Donnasole. Hai ragione su Lucius e Narcissa……oltre ai soldi ed all'approvazione della famiglia hanno anche l'amore per i cosmetici da condividere. E non è una cosa da poco!!!!!!!!! Per quanto riguarda Sirius………bhe……era naturale che tra lui e James nascesse da subito un certo feeling......dopo tutto sono destinati a diventare amici, ce l'hanno scritto nel DNA. Per Karkaroff lo so che è troppo giovane per essere stato preside di Durmstrang anche all'epoca dei malandrini, ma come ho detto nelle note ho preferito tenere i presidi del quarto libro per facilità.............così, infatti, in questo capitolo è apparsa anche Madame Maxime. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Ladyblack. Vuoi Remus? Eccoti accontenta!! Contenta? Spero di sì!! Spero che la fic continuerà a piacerti. Grazie!!!!

 

Per Piropiro. Grazie!! Sono davvero felice di sapere che anche il capitolo su Sirius ti è piaciuto. Spero ti piaccia anche questo su Remus…..e visto che è decisamente lungo spero che l'attesa non sia stata troppo lunga. Un bacione.

 

Per Twinstar. Grazie per il commento ed anche per le spiegazioni circa la fic che avevi letto in inglese. Spero che la mia non finisca con l'annoiarti, anche perché ormai ho pianificato pure la parte slash……ci sarà…….puoi contarci. Eh eh eh eh………ho già in mente tutta la fic.....anche da quel punto di vista. Per quanto riguarda James....tu hai capito molto del suo carattere....devo dire....ma dovrebbe riservare ancora molte sorprese. Per Sirius........il motivo per cui l'ho mandato a Durmstrang è proprio da ricercarsi nella sua famiglia, insomma sul quarto libro Draco dice che suo padre aveva pure fatto il pensiero di ritirarlo da Hogwarts per mandarlo a Durmstrang dato che in quella scuola insegnavano le arti oscure e non solo la loro difesa, allora ho pensato perchè i Black non potevano fare lo stesso visto che il loro figlio ribelle non gli da che problemi? Così ho optato per mandarlo in quella scuola, che è quella più in linea con i suoi natali. Per quanto riguarda Remus in questo capitolo lo presento e non preoccuparti Madame Maxime.......non è che gli dia molti problemi per quanto riguarda il suo essere licantropo, più che altro...sono i compagni a farlo sentire non appropriato. Spero che anche questo capitolo ti piacerà. Grazie!! Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate!!

 

Un bacione

 

Agartha

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4. Il primo incontro dei tre campioni ***


Ecco qui il nuovo capitolo di questa fic

Ecco qui il nuovo capitolo di questa fic.

In verità avrebbe dovuto essere più lungo ma visto che prima di lunedì o martedì non credo che riuscirò a postare niente beh………almeno vi auguro un buon week end con questo capitolo.

Vorrà dire che il resto dei particolari che dovevano rientrare in questo capitolo, li introdurrò nel prossimo.

Buona lettura (spero)

Agartha

 

CAPITOLO 4 – IL PRIMO INCONTRO DEI TRE CAMPIONI

 

James dopo aver sentito urlare il suo nome da Silente che lo decretava campione della scuola entrò nella stanza laterale alla Sala Grande tutto contento. Era una stanza non tanto grande ed arredata con sobrietà. Non c’erano sedie dove sedersi per cui il giovane Potter andò verso l’angolo destro e lì girandosi verso la porta rimase in attesa dell’arrivo di altre persone.

Per il momento tutto era andato secondo i suoi piani. Era stato nominato campione della scuola ed aveva avuto un’ovazione da guinness dei primati mentre camminava tra i suoi compagni di scuola. L’unico problema era che né i serpeverde né Lily avevano dimostrato una reazione positiva alla sua nomina, lo avevano snobbato senza applaudire. Non che si aspettasse il contrario ovviamente, solo che almeno da parte della Evans avrebbe voluto un po’ più di sostegno già da subito dato che era una sua compagna di casa. Ma d’altra parte presto tutta la scuola sarebbe stata costretta ad osannare il loro campione, era Silente che si era raccomandato per questo e nessuno poteva disubbidire al preside senza incorrere in qualche punizione. Doveva solo aspettare un po’ di tempo e sia Lily che Piton con i suoi compagni Serpeverde sarebbero stati costretti a riconoscere in lui il vero ed unico campione di Hogwarts, e già si pregustava la scena.

Sorrise da ebete, per poi ricomporsi quando vide un’ombra sulla porta.

Doveva già essere stato selezionato un nuovo campione.

Chissà chi era.

Il suo volto ritornò serio mentre guardava l’ombra con maggiore attenzione per metterla a fuoco.

E non fu sorpreso nello scorgere quella persona.

Il campione di Durmstrang non poteva che essere lui.

Dal primo giorno in cui era arrivato James aveva capito subito chi era il più forte tra gli studenti di quella scuola straniera.

E sapeva anche chi era visto che le sue imprese con le donne ed i babbani apparivano spesso durante l’estate sulla Gazzetta del Profeta.

Sirius Black…..uno dei rampolli di una delle famiglie più nobili e potenti del mondo dei maghi.

Anche se ne era la pecora nera visto le cose poco edificanti che scrivevano di lui sul giornale.

James gli sorrise di sfida.

L’altro lo guardò con occhi fiammeggianti e non disse una parola.

Si diresse verso la direzione opposta a quella dove si trovava Potter e lì vi rimase guardando l’altro ragazzo con un atteggiamento sprezzante.

Nella stanza calò il silenzio più gelido.

Black non era rimasto per nulla sorpreso di sapere chi era James Potter quando Silente aveva urlato il suo nome.

Lui era sicuro che fosse il ragazzo che l’aveva guardato sfidandolo la sera del suo arrivo ad Hogwarts.

Ora sapeva solo il suo nome ma il resto non contava.

Potter aveva sollecitato il suo ego ed ora lui voleva solo gareggiare al Torneo Tremaghi e vincerlo.

Voleva battere il campione di Hogwarts e così far vedere chi era il migliore.

Quando, poi, il preside di Hogwarts aveva estratto il foglietto di pergamena che annunciava il campione di Durmstrang lui sapeva già che avrebbe detto il suo nome.

Già…chi altro poteva essere il campione della sua scuola se non lui?

Con fare sprezzante si era alzato dal suo tavolo guardando con superiorità i suoi compagni che fingevano di essere felici per lui quando in verità nei loro occhi si leggeva solo invidia ed odio.

Aveva camminato lungo la Sala Grande con fare imponente, ricevendo i pochi applausi che gli erano arrivati.

Il suo sguardo sicuro e fisso davanti a sé non aveva mai vacillato.

Il suo pensiero era già rivolto alla sfida, alle prove che avrebbe affrontato ed alla soddisfazione che avrebbe avuto nel superarle vincendo.

Quell’anno non sarebbe stato per nulla un anno noioso, ormai lo sapeva.

Dentro di sé si sentiva eccitato, anche se all’esterno il suo volto era imperscrutabile.

Quando era entrato nella sala attigua alla Sala Grande, lo sguardo di sfida di Potter non lo aveva per nulla sorpreso, lo aveva ricambiato senza una parola.

E, poi, era andato in un angolo in attesa dell’arrivo del campione di Bauxbatons.

Passarono diversi minuti prima che qualcuno entrasse dalla porta.

E alla vista di quel ragazzo sta volta sia James che Sirius non poterono trattenere un moto di sorpresa.

Potter come aveva fatto con Durmstrang aveva indagato anche sugli studenti di Bauxbatons e prendendo qualche informazione lì, qualche notizia là aveva appreso che il più probabile campione era un ragazzo dai capelli biondi quasi argentei che rispondeva al nome di Philippe Delecolaur, ed ora, invece, chi era quel tizio?

Sirius non aveva minimamente pensato di fare indagini di sorta sugli studenti di Bauxbatons, ma nonostante tutto mai avrebbe immaginato che il campione di quella scuola, sarebbe stato chi aveva davanti.

Non era né da James, né da Sirius considerare una persona per l’aspetto che aveva ma quel tizio bhe……era così……..nessuno dei due sapeva come definirlo. Non sarebbe stato un brutto ragazzo, no…….i suoi capelli castani incorniciavano un volto dai lineamenti dolci, su cui spiccavano due occhi d’ambra molto intensi. Però, tutto questo passava in secondo piano, visto come tutto quell’insieme si presentava.

Il giovane era pallido, febbrile, con un taglio che gli attraversava una guancia, il labbro inferiore gonfio ed un occhio nero.

Cosa poteva aver combinato per ridursi in quello stato?

I due fecero mente locale, quando una settimana prima avevano visto arrivare i campioni di Beauxbatons, il ragazzo che avevano di fronte era apparso abbastanza insignificante, nessuno dei due gli aveva prestato molta attenzione.

Camminava dietro tutti i suoi compagni come un automa, con lo sguardo basso.

Entrambi lo avevano guardato per un istante prima di passare oltre.

Però sia Black che Potter erano convinti che non avesse avuto quelle ferite quel giorno, perché invece ora…….

Possibile che i suo compagni di scuola lo avessero pestato in quel modo selvaggio? No…non potevano crederlo.

Il preside della sua scuola, avrebbe preso le sue difese no?

Allora cos’altro poteva essere successo?

Era un mistero!

Senza accorgersene lo sguardo di Sirius e James si fissò sempre con più insistenza sul nuovo venuto.

La loro curiosità per le ferite del ragazzo era ben visibile.

Ed il giovane sembrava in imbarazzo.

I campioni di Hogwarts e Durmstrang allora notarono anche un’altra cosa interessante.

Il resto degli studenti di Beauxbatons sembravano tutti sapere il fatto suo, sembravano avere anche un bel po’ di puzza sotto il naso visto quanto amavano far vedere lo sfarzo dei loro vestiti ma quel ragazzo no, non era così.

Aveva un atteggiamento abbastanza servile.

Chi era? E soprattutto nonostante sembrasse sul punto di svenire da un momento all’altro, nonostante il suo atteggiamento sembrava tutto fuorchè quello di un campione perché era stato selezionato per rappresentare la sua scuola?

Quali poteri magici nascosti possedeva?

James stufo dopo un po’ di continuare a fissare il giovane sbuffò allontanando lo sguardo da lui.

Potter aveva guardato a lungo il campione di Beauxbatons e secondo lui non poteva rappresentare un pericolo.

Insomma…il calice doveva aver preso un abbaglio.

Come poteva aver scelto quel tipo?

Bhe…meglio per lui, indispettito si disse.

Stava dando fin troppo corda a quel tipo, perché lo incuriosiva così tanto?

Doveva pensare a qualcos’altro…al torneo…..sì………se quel giovane era il campione della sua scuola, allora era meglio così.

Non avrebbe dovuto considerare il campione di Beauxbaton come pericoloso e concentrarsi a sconfiggere quello di Durmstrang.

Niente di più facile.

Sirius, invece, non riusciva a distogliere lo sguardo da quel ragazzo.

Era ipnotizzato da lui.

E non sapeva nemmeno spiegarsi il perché.

Il suo cervello continuava a domandarsi cosa avesse di così speciale per diventare campione di Beauxbatons, il suo istinto gli diceva di non sottovalutarlo e……….la sensibilità che per anni aveva nascosto dietro un comportamento irriverente nei confronti della sua famiglia lo spingeva a provare pena per le sue ferite.

Che gli stava succedendo?

Il suo cuore aveva cominciato a battere in un modo strano mentre si rendeva conto che il suo sguardo indagatore aveva lasciato il volto del ragazzo per concentrarsi su tutto il suo corpo.

Stava con bramosia indagando ogni suo gesto, ogni suo particolare come se tutto di quel giovane potesse diventare rilevante per il proseguo del suo soggiorno ad Hogwarts.

James con la punta dell’occhio notò quell’atteggiamento del campione di Durmstrang e gli sembrò quasi che………

No, non era possibile.

Però, se fosse stato…..forse………….

Non riuscì a fare altri pensieri perché sorprendendo ancora di più Sirius e James, dopo qualche minuto d’attesa davanti alla porta titubante il campione di Bauxbatons si avvicinò a Potter ed inchinando leggermente il capo, facendo uno sforzo sovrumano, tirò fuori a fatica alcune parole "Piacere. Io sono Remus Lupin. Il campione di Beauxbatons"

Da che mondo a mondo qualcuno si presentava in quel modo servile ad un avversario?

Quel ragazzo non doveva avere tutte le rotelle a posto.

Fu questo il pensiero di James che rimase imbambolato a guardare Remus senza sapere se era il caso di presentarsi a sua volta o meno.

Per fortuna che Sirius Black corse in suo aiuto.

Infatti, dopo quella presentazione dentro Black era successo qualcosa di strano.

Si era sentito improvvisamente invadere da una grande euforia.

Aveva cominciato a ridere ed avvicinandosi agli altri due, tra una risata all’altra era riuscito a dire "A ragione il campione di Beauxbatons, siamo avversari ma credo sia giusto presentarci. Anche perché vogliamo che il torneo sia una competizione pulita vero? Senza colpi bassi od altro………non siamo incivili".

E quelle parole erano sincere.

Per la prima volta aveva sentito un interesse sincero nascere dentro di lui anche se non era riuscito a capire per cosa.

Per il torneo oppure per il campione di Beauxbatons?

Non lo sapeva, però quel Remus Lupin lo intrigava.

Lo trovava simpatico? No…non era quello la parola.

Lo incuriosiva….sì era così.

Avrebbe voluto scoprire i segreti che percepiva nascosti dietro i suoi occhi d’ambra misteriosi.

Aveva anche notato il colore dei suoi occhi? Si chiese scettico.

Era strano! Non era da lui prestare tanta attenzione a qualcuno, soprattutto se era uno sconosciuto.

Ma visto come ormai stavano le cose non si sorprese nemmeno più nel rendersi conto che gli sarebbe piaciuto conoscerlo meglio.

Porse la mano a Remus e gli disse riuscendo a trasformare la risata in un sorriso complice "Il mio nome è Sirius Black e sono il campione di Durmstrang"

"Piacere" biasciò Lupin prendendogli la mano "Remus Lupin"

"Ehi non è giusto, che vi presentiate solo voi" mormorò allora James Potter riuscendo finalmente a scorgere l’ironia dietro tutta quella situazione. Avevano ragione gli altri due, va bene….erano avversari ma questo non toglieva che fossero persone civili e, poi, dovette ammettere con sé stesso che sia Black che Lupin nonostante quest’utimo ancora non riuscisse a comprenderlo a fondo, gli sembravano persone in qualche modo affini, insomma nonostante avrebbe dovuto combatterle e, quindi, detestarle perché erano un ostacolo alla vittoria finale, non riusciva ad odiarle d’istinto come era successo con, un nome a caso, Piton. No…….in loro c’era qualcosa di diverso ed improvvisamente uno strano pensiero gli balenò in mente per poi ricacciarlo subito in un angolo della sua mente, no, non poteva voler sul serio conoscere meglio quei due, se si fosse affezionato come avrebbe fatto a gareggiare contro di loro nel torneo e perseguire così i suoi scopi anche se questo significava prevaricare su loro? Doveva rimanere freddo e lucido nei loro confronti se voleva vincere. Perché nonostante tutti pensassero che lui fosse un tipo estremamente menefreghista, che di fronte a qualcosa che gli interessava era disposto anche a ferire una persona cara, in verità non era così. Lui alle persone che gli stavano simpatiche non sarebbe mai riuscito a fare del male, ci teneva alle persone che riuscivano a diventare importanti per il suo cuore a tal punto da rinunciare a molte cose per la loro felicità. Eppure nonostante questo non riusciva a smettere di pensare a quella cosa. Lui era sempre stato un tipo istintivo, e quei due nonostante tutto gli stavano simpatici. Se non fossero stati i suoi avversari al torneo, gli sarebbe anche piaciuto conoscerli meglio, diventare loro amico…….forse con loro avrebbe potuto avere un’amicizia alla pari come la desiderava da tanto…….oppure si sarebbero rivelati una delusione?

Mah…non era da lui pensare troppo a queste cose, gli sarebbe venuto il mal di testa.

Era meglio pensare al presente e fregarsene del futuro.

Ora voleva solo dare libero sfogo a quella sensazione che gli diceva che presentarsi a quei due ed essere cordiale non era poi così pericoloso per i suoi scopi.

Fu per questo che finalmente si decise ad allontanare da sé quell’area beffarda che lo aveva caratterizzato fino a quel momento, e con un sorriso sincero, quello che rivolgeva solo ai suoi compagni di scorribande di Grifondoro, allungò un braccio e mormorò "Il mio nome è James Potter. E sono il campione di Hogwarts".

Prima strinse forte la mano di Sirius e, poi, quella di Remus.

Lupin era felice che gli altri avessero accettato di presentarsi.

In effetti quando era arrivato sulla porta per un po’ si era chiesto se era il caso di dire loro come si chiamava, insomma erano i suoi avversari ma, poi, aveva pensato che male non gli avrebbe fatto rivelare loro la sua identità, dopo tutto lui aveva sentito come si chiamavano mentre erano in Sala Grande, loro no.

Remus sorrise titubante ad entrambi sollevando finalmente lo sguardo sui due mentre stringeva le loro mani.

Quando il suo sguardo si posò sul loro volto cosa lesse nei loro occhi lo sorprese non poco.

Non lo stavano guardando come un derelitto, come qualcuno da odiare.

No……nei loro occhi non c’era la stessa espressione che avevano tutti quando lo vedevano con tutte quelle ferite.

Nei loro occhi c’era una strana luce.

Era la prima volta che la vedeva.

In quelli di James c’era simpatia forse? e sorpresa anche? E, poi, confusione.

Si chiedeva perché era il campione?

Sì…doveva essere questo, dopo tutto ridotto com’era non dava un bello spettacolo di sé.

In quelli di Sirius c’era, però, ancora dell’altro.

Una luce che proprio Remus non riusciva a spiegarsi.

Sembrava quasi interesse, comprensione e………pena?

Ed, infatti, le parole che uscirono successivamente dalla bocca del campione di Durmstrang presero molto alla sprovvista Lupin che ci impiegò un bel po’ a capire cosa doveva rispondere. Si fece prendere dal panico, non era preparato. Nessuno a parte i suoi parenti e Madame Maxime gli aveva mai chiesto come si sentiva. Era spiazzato.

"Ehi senti….sei sicuro di stare bene?" aveva, infatti, sussurrato Sirius rivolto al giovane dai capelli castani notando la sua difficoltà a reggersi in piedi e finalmente dando voce ad alcuni dei suoi pensieri di quando aveva visto Remus.

Quei tagli lo preoccupavano anche se non capiva il perché e voleva saperne di più.

Anche James si rese conto che in fin dei conti essendo curioso di natura, sarebbe stato felice di sapere il motivo per cui Lupin aveva tutte quelle botte.

"Sì" rispose Remus dopo un po’ "Sto bene. Non è niente…è solo che……..". Avrebbe voluto dire –Sono sbadato e finisco sempre con il cadere dove non dovrei-. Scusa assurda e lo sapeva anche il licantropo, ma non poteva di sicuro dire loro in cosa si trasformava ad ogni luna piena, lo avrebbero detestato, avrebbero diffusa la notizia e per lui sarebbe stata la fine. Era meglio passare per uno stupido imbecille che non sapeva camminare che rivelare cos’era davvero.

Tuttavia per sua fortuna ma per sommo dispiacere degli altri due ragazzi, non riuscì a finire la frase perché proprio in quel momento Silente, Madame Maxime e Karkaroff entrarono nella stanza.

Lo sguardo del preside di Hogwarts abbracciò tutti e tre i ragazzi mentre una luce divertita gli attraversava lo sguardo scorgendoli vicini intenti a parlare.

L’uomo dalla barba ed i capelli bianchi ridacchiò mentre diceva "Sono felice di vedere che avete cominciato a parlare cordialmente dopo tutto questo torneo è sì una sfida, ma è anche un modo di socializzare con persone che provengono da paesi lontani dal nostro"

I tre ragazzi arrossirono a quella considerazione.

Dunque stavano socializzando?

Ma no……….pensò James, non era vero! Lui pensava solo alla sfida! Eppure prima quando si era presentato non era dello stesso parere. Forse…dopo tutto il preside non aveva tutti i torti.

Socializzare? Che parola strana. Si ritrovò a pensare Sirius. Non era una parola che lui aveva utilizzato spesso nella sua vita anzi……quasi mai. Di solito il suo socializzare era flirtare con qualche ragazza e far imbestialire le persone che gli stavano antipatiche ovvero tutte quelle che di solito gli giravano intorno. E quindi non sapeva se effettivamente con gli altri due campioni lui stesse facendo proprio quello. Dopo tutto si erano solo scambiati due parole……mah……..

Magari fosse socializzare quello che stavamo facendo, furono invece i pensieri di Remus, ma è impossibile. Ed anche se fosse così, se in questo momento stessi un po’ simpatico a Potter e Black, quando un giorno scoprirebbero cosa sono, beh………..mi allontanerebbero. E’ meglio non pensarci!.

Visto l’imbarazzo dei tre ragazzi, Silente decise di non indagare oltre su quello che si stavano per dire quando era entrato.

Sorrise a tutti i presenti e diede inizio alla riunione per spiegare meglio come si sarebbe tenuto nel dettaglio il torneo Tremaghi.

 

FINE CAPITOLO 4 – IL PRIMO INCONTRO DEI TRE CAMPIONI

 

Ecco qui il capitolo.

Allora piaciuto?

Fatemi sapere………….ok?

Grazie!!!

Ed ora i ringraziamenti speciali a chi commenta:

 

Per Joy. In effetti….Remus è sempre costretto a soffrire nelle mie storie ma, poi, trova la felicità. Eh eh eh. Anche sta volta vedrai riuscirò a farmi perdonare da lui…puoi contarci!!!!!! Per quanto riguarda La coppia perfetta……..ormai la questione dello schiantesimo l’ho risolta visto? E per i disegni….sì ….se disegni qualcosa d’ispirato nelle mie fic mi piacerebbe vederli, sperando che tu riesca a risolvere i tuoi problemi di sorta. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per GeorgiaLupin. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la caratterizzazione di Moony. Spero che la fic continui a piacerti. Grazie!! Un super bacio.

 

Per Kaho_chan. Grazie!! Sono davvero felice di sapere che questa fic ti prende così tanto. Ed hai ragione, ci tengo a rendere bene Remus semplicemente perché come personaggio lo adoro e mi rispecchio molto in certi suoi lati. Per quanto riguarda Madame Maxime, in effetti, ho voluto dare proprio quell’idea, essendo mezzo gigante ha voluto prendere sotto le sue ali protettive Remus solo che ormai Moony comincia a sentire stretto tutto questo, perché sente dentro di sé crescere l’insicurezza per il suo futuro. E non preoccuparti, i nostri tre eroi nel corso di questa fic troveranno esattamente tutto ciò che gli serve per essere veramente persone complete……e già in questo capitolo si comincia un po’ a capire credo dove voglio andare a parare. Grazie per il commento. Come al solito sei troppo buona. Un bacio.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Lo so che il capitolo scorso era un po’ malinconico ma sono felice di sapere che ti è piaciuto. Per quanto riguarda Peter Minus, come personaggio c’è…….è apparso, infatti, nel primo capitolo in cui parlavo di James, però non avrà un ruolo poi così importante ai fini della fic, sarà più che altro una figura di secondo piano. Spero che questo non ti causi qualche problema. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

 

 

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Capitolo 5
*** 5. La prima riunione e la pesa delle bacchette ***


Ecco il nuovo capitolo di questa fic

Ecco il nuovo capitolo di questa fic.

E sta volta voglio fare una premessa.

Mi dispiace se qualcuno reputa questa fic noiosa ma….purtroppo io sono il tipo che ama molto le premessa.

Senza aver costruito un certo rapporto tra i personaggi, una certa situazione base non riesco a scrivere niente che mi soddisfa per cui……..a volte mi nascono capitoli che possono sembrare vuoti ma che per me hanno una grande importanza.

Questo è il mio stile…e non posso fare niente per cambiarlo.

Quindi, se chi legge reputa anche questo capitolo (è sempre di presentazioni così come sarà il prossimo) noioso credo sia meglio che la smetta di leggere la mia fic perché non è la storia che fa per lui o lei oppure può saltare un po’ di capitoli che posto e leggerli tutti insieme più avanti per vedere se ad un certo punto la storia è diventata di suo gradimento o meno.

Credo sia la cosa più giusta per tutti.

E questo non significa che io non accetti le critiche negative o meno anzi……..però…purtroppo qui si ha a che fare con il gusto.

Ed anche la noia fa parte di una sfera astratta della percezione umana e visto che so che a non tutti può piacere cosa scrivo beh…………allora…è meglio mettere subito le mani avanti.

Questo è tutto.

La smetto di rompere.

Ovviamente sia i commenti negativi che positivi sono ben voluti.

Grazie!!

Agartha

 

CAPITOLO 5 – LA PRIMA RIUNIONE E LA PESA DELLE BACCHETTE

 

La prima riunione tra i campioni del torneo Tremaghi ed i giudici fu abbastanza monotona.

Velocemente Silente ricordò ai campioni le prerogative che disponevano i campioni in quanto tali durante l’anno e i loro obblighi.

Poi, si decise a presentare i giudici.

A valutare i campioni ci sarebbero stati Madame Maxime in quanto preside di Beauxbatons, Igor Karkaroff in quanto preside di Durmstrang, Albus Silente in quanto preside di Hogwarts.

Gli altri due giudici entrarono nella stanza solo quando vennero annunciati.

Il primo era un uomo gracile, sulla quarantina dall’aspetto gentile. Il suo nome era Joseph Abbot. Era un delegato del ministero della magia inglese ed era il giudice esterno alla scuola scelto dal paese ospite ovvero l’Inghilterra.

L’altro signore era un uomo sulla sessantina, corpulento e dal portamento duro. Il suo nome era Rudy Krum. Era un mago svizzero molto potente ed era stato scelto dai governi che tutelavano Durmstrang e Beauxbatons perché ritenuto sopra le parti.

La scelta di due giudici esterni era dettata dalla volontà delle scuole partecipanti di evitare imbrogli e simpatie scolastiche od almeno questo era quello che pensava Silente.

Dopo le presentazioni che erano state seguite da un piccolo discorso da parte di entrambi i giudici desiderosi di ringraziare i presenti per la possibilità offerta loro, finalmente si giunse al clou della serata.

Il preside di Hogwarts si schiarì la voce e rivolto a Remus, Sirius e James disse "Ed ora prima di separarci, parliamo un po’ delle prove che dovrete affrontare ragazzi"

"Sì" mormorò Potter.

L’unico a rispondere visto che gli altri due si limitarono a guardare Silente con occhi attenti.

"Allora come saprete in tutto le prove saranno tre e non vi è consentito sapere subito in cosa consisteranno, anche la prima dovrà essere una sorpresa"

Gli occhi dei tre ragazzi si fecero dubbiosi.

"In questo torneo oltre che una buona conoscenza della magia dovrete dimostrare anche sangue freddo, una spiccata capacità di reazione all’imprevisto e tanto, tanto buon senso"

Silente sorrise ai tre ragazzi anche se il suo sguardo dopo l’ultima battuta era rivolto più a Sirius e James che a Remus.

Potter si ritrovò a sorridere sotto i baffi mentre pensava che il suo preside lo conosceva davvero bene.

"Vorrei che fosse una gara pulita, senza imbrogli. Le prove e la preparazione di esse dovrete affrontarle da soli senza aiuti esterni di chi che sia. Però vorrei assicurarvi che anche se non dovete mai prendere sotto gamba le prove che dovrete affrontare, io e gli altri due miei colleghi vigileremo sempre su voi in modo da farvi correre meno rischi possibili. E’ tutto chiaro?"

"Sì" sta volta i tre ragazzi risposero all’unisono.

"Ci sono domande?" allora Silente chiese.

James fu subito lesto a chiedere "Ok! Da quel che ho capito non potete dirci quali saranno le prove ma almeno potremmo sapere la data certa della prima in modo da prepararci psicologicamente"

"Ma certo, James! Domanda perspicace a cui avrei risposto prima di separarci ma….visto che ormai l’hai chiesto lo farò subito. La prima prova avverrà il sette novembre. Saprete il giorno stesso in cosa dovrete competere in cosa consisterà, posso solo dirvi che tutti i vostri compagni avranno un posto in tribuna per assistere alle vostre imprese, spero solo che siano piene di nota per ciascuno di voi"

Dopo aver detto quelle parole il volto di Silente s’incupì.

Il suo sguardo, infatti, si era posato sul volto di Lupin e si era accorto che era sbiancato.

Anche Madame Maxime in quel momento aveva emesso un gemito.

Certo la donna doveva già sapere la data della prova, tuttavia non aveva mai considerato che………

Allora una luce di comprensione apparve negli occhi del preside di Hogwarts mentre diceva "Forse….però la prova potrebbe subire un rinvio, visto che bisognerebbe considerare…….."

Anche gli altri quattro giudici sembrarono capire cosa sotto intendevano quelle parole perché sia Krum che Abbot sembrarono propensi ad accettare un rinvio. Fu Karkaroff, però, a rovinare il tutto con le sue parole "Eh no…..è! Perché dovremo rinviare la prova? E’ stata scelta quella data perché era quella più adatta e tutti noi eravamo d’accordo. Ora cosa cambia? Solo perché uno dei campioni è……….." non riuscì a finire la frase perché Madame Maxime e Silente lo guardarono con occhi di ghiaccio intimandolo a smettere se non voleva finire male "E va bene non dirò altro. Tuttavia continuo a non essere d’accordo per il cambio di data. Avevamo deciso di non fare favoritismi per nessuno, ma mi sembra che in questo caso siete molto propensi a farli vero?"

Silente incrociò le mani pronto a ribattere qualcosa quando una voce dolce si alzò nella sala placando gli animi.

Remus aveva deciso di intervenire dopo tutto era colpa sua se i tre presidi della scuola stavano litigando.

Va bene tra la notte del sei ed il sette novembre ci sarebbe stata la prossima luna piena.

Il giorno della gara sarebbe stato un cadavere ambulante.

Ma non importava!

Sentiva di non volere favoritismi da parte dei giudici per il suo essere un licantropo.

E, poi, già quello che leggeva negli occhi di Karkaroff non gli piaceva, non gli avrebbe mai dato anche la soddisfazione di vederlo tirarsi indietro di fronte ad una prova solo perché il suo stato personale lo induceva a sentirsi da schifo per un certo periodo del mese.

Avrebbe affrontato quella prova il sette novembre, l’avrebbe affrontata facendo del suo meglio, avrebbe lottato anche per vincerla se gli era possibile e non sarebbe crollato…….no…..avrebbe sputato sangue ma l’avrebbe superata.

Era la prima volta che Remus si sentiva in quello stato d’animo.

Di solito sarebbe stato ben felice di evirare di fare qualunque cosa il giorno dopo la luna piena, era ben raro che il suo orgoglio lo obbligasse a prendere certe posizioni così decise, ma quel giorno era disposto a fare ogni cosa per far vedere a tutti i presenti che lui era degno di essere il campione di Beauxbatons…..e questo anche e soprattutto perché era un licantropo.

Fino a qualche istante prima non avrebbe mai pensato di poter dire una cosa del genere.

Ma ora…..qualcosa in lui era cambiato.

Era cambiato grazie alla vicinanza degli altri campioni che ostentavano una sicurezza impeccabile e lui sentiva che non voleva esserne da meno.

Se quei ragazzi che avevano circa la sua età erano pronti a prendersi i loro pericoli per affrontare quel torneo e vincerlo perché lui doveva tirarsi indietro?

Era un licantropo va bene…..ma lui aveva sempre desiderato essere considerato come un mago normale.

E d ora….gli si dava la possibilità di dimostrare tutto il suo valore.

Va bene…avrebbe potuto farsi delle figuracce ma……ormai visto che il calice di fuoco aveva scelto lui come campione e non poteva più rifiutare perché partire subito con il presupposto di fare schifo senza prima provarci?

Se tutti erano disposti a dargli fiducia, Silente, Madame Maxime, Krum, Abbot ed anche Potter e soprattutto Black che continuava a guardarlo in un modo che lo faceva sentire per la prima volta importante perché lui non poteva darsi un po’ di credito?

E, poi, a farlo decidere c’erano state quelle parole di Karkaroff.

Quell’uomo trattava quelli come lui come se fossero delle bestie, il suo tono di voce gli aveva detto questo e lui……..non poteva sopportarlo.

Il sangue gli stava ribollendo nelle vene.

Doveva affrontare quel torneo non solo per se stesso ma per tutti i semi uomini che venivano trattati come dei rifiuti della società solo perché erano stati colpiti da una maledizione o perché quella era la loro natura.

Ancora non pensava di essere capace di vincere quel torneo, no…..riteneva gli altri due campioni proprio perché erano così certi delle loro capacità più forti di lui ma almeno avrebbe provato ad affrontare la gara con determinazione e tenacia.

Non prometteva di farcela sempre o no…..di sicuro prima della fine del torneo avrebbe ancora avuto dei momenti di profondo dubbio ma……….ora si sentiva in grado di fare ogni cosa e doveva seguire quell’istinto prima che si allontanasse del tutto, lasciando dietro di sé il solito insicuro Remus.

Fu per questo che prima che Silente parlasse per la seconda volta per prendere le sue difese contro Karkaroff, Lupin alzò la voce e con voce dolce ma decisa disse "Anch’io credo che non ci debbano esserci dei favoritismi. Credo che il sette novembre sia una data perfetta. Non ci sono problemi"

Sia Silente che Madame Maxime lo guardarono sorpresi.

Poi, però la donna leggendo fin nel profondo nei suoi occhi e capendo la sua determinazione gli sorrise.

E Lupin ne fu felice.

Doveva gareggiare in quel torneo anche per il suo preside e farlo in modo che potesse essere orgogliosa di lui.

Se tutti lo consideravano il suo cocco, allora…….avrebbe dovuto far capire loro che c’era un motivo se era tale. Che lo era perché era capace e…..competente.

Sperava solo di non farsi prendere troppo dal panico durante le prove, sarebbe stato imbarazzante.

"Va bene…allora visto che nessuno pensa ci siano problemi vada per il sette novembre come data" alla fine esclamò Silente per cancellare ogni dubbio.

James e Sirius avevano guardato tutto quel battibecco straniti.

Non erano riusciti a capire quale fosse il problema del sette novembre, così come non erano riusciti a capire cosa intendesse Karkaroff con quella sua mezza frase sul campione.

Ed, inoltre, perché il campione di Beauxbaton era stato così solerte a voler rincuorare tutti che il sette novembre gli andava bene?

Boh……erano molto confusi.

E non avevano troppi indizi in mano per arrivare ad una conclusione.

L’unica cosa certa è che nessuno dei due si era sentito messo in causa dalla frase di Karkaroff, quindi il campione che doveva avere qualche problema per quella data doveva essere Remus Lupin, anche perché era stato proprio lui a prendere la parola senza che gli venisse richiesto ed in quel modo placare gli animi rincuorando i presenti.

Che problemi aveva?

Centravano le botte che aveva in corpo ora?

Era un mistero a cui nessuno dei due per ora riusciva a dare una risposta, però erano curiosi.

E sentivano che venirne a capo avrebbe dato a ciascuno una bella soddisfazione.

Entrambi si ripromisero ad indagare e scoprire più cose sul campione di Beauxbatons.

In questo modo forse avrebbero capito anche perché il calice di fuoco lo aveva reso campione della sua scuola.

Avevano da indagare su una data, le botte che aveva in corpo e………l’antipatia di Karkaroff….forse non era molto ma poteva anche essere abbastanza.

Soprattutto per Sirius che avrebbe potuto stuzzicare il suo preside e che dovette ammettere ancora una volta con sé stesso che quell’alone di mistero che avvolgeva il campione di Beauxbatons lo rendeva ancora più intrigante ai suoi occhi. Lo affascinava ancora di più.

Sia James che Sirius speravano solo di avere il tempo di indagare visto che avrebbero dovuto prepararsi anche per la prova e dato che quelle prove avrebbero potuto consistere in tutto ed in niente si sentivano costretti a ripassare molti incantesimi.

Avrebbero dovuto ripassare soprattutto i testi di difesa contro le arti oscure, incantesimi e trasfigurazione passando per Erbologia e Pozioni.

Sarebbe stato un mese terribile ma visto che né Sirius né James volevano saperne di perdere contro l’altro, lo avrebbero fatto volentieri.

Ognuno pensava che la vittoria dovesse essere sua.

Ne erano sempre più convinti.

Le loro elucubrazioni vennero interrotte da Silente che riprese la parola "Bene…credo che a questo punto, oggi ci siamo detti tutto. James, Lupin, Black se avete ancora dei dubbi potrete chiedere direttamente a me oppure ai vostri presidi domani o nei giorni venturi. Ora credo sia meglio se leviamo le tende ed andiamo a letto, domani sarà una giornata pesante……….soprattutto per voi…..visto che dovrete cominciare a prepararvi per la gara. E questo mi fa ricordare una cosa, domani alle quattro del pomeriggio sempre in questa stanza ci sarà la pesa delle bacchette, prima di andare a letto oggi lucidatele, mettetele a posto perché verranno controllate per vedere se sono ancora adatte ad affrontare le prove che le attendono. Questo è tutto…..a domani. Arrivederci" e detto questo il preside di Hogwarts con un gesto gentile del capo salutò i ragazzi.

Poi, si rivolse ai suoi colleghi delle altre scuole e dando loro la mano salutò pure loro.

Ed alla fine si rivolse ai due giudici esterni indicando loro di seguirlo perché gli avrebbe fatto vedere quale sarebbe stata la loro sistemazione per quell’anno visto che per tutto il torneo sarebbero stati lì a scuola a fare da sorveglianti speciali ai campioni.

Eseguito il suo dovere il preside di Hogwarts uscì dalla stanza seguito da Abbot e Krum.

Poi, fu la volta di Madame Maxime di abbandonare la stanza non prima però di aver fatto segno a Remus di andare con lei.

Il ragazzo obbedì prontamente.

Non vedeva l’ora di buttarsi sul suo letto e dormire. Nonostante la decisione che aveva preso di affrontare il torneo di petto, invece che demoralizzarsi per ogni cosa…..quel giorno stava decisamente raggiungendo il limite della sopportabilità.

Aveva bisogno di riposare.

Poi, fu la volta di Karkaroff di andarsene dando ordine a Sirius di seguirlo.

Black avrebbe voluto disobbedire ma d’altra parte, ormai nella stanza era rimasto solo il campione di Hogwarts per cui sarebbe stato inutile rimanere lì.

Cos’altro avrebbe potuto fare?

E, poi, conoscendo Karkaroff se gli avesse disobbedito, il suo preside sarebbe stato capacissimo di chiuderlo fuori dalla barca quella notte per farlo dormire all’aperto.

Ed era un’eventualità che quel giorno non voleva sperimentare.

Forse era meglio andargli dietro, così decidendo si accodò al suo preside e lo seguì.

James fu l’ultimo a lasciare la stanza.

Tutto felice percorse i corridoi che l’avrebbero condotto alla Torre dei grifondori.

Tutti gli studenti erano già rintanati nei loro dormitori per cui non trovò nessuno per strada.

Era sicurissimo, però, che i suoi compagni di casa lo stavano aspettando svegli per applaudirlo.

Quel giorno avrebbe fatto baldoria fino a tardi, era così euforico che non aveva minimamente voglia di andare a dormire.

Avrebbe festeggiato e lo avrebbe fatto alla grande.

E forse………avrebbe potuto approfittare dell’occasione per convincere Lily ad uscire con lui.

Dopo tutto ora non era più solo il grande campione di Quidditch, era anche il campione al torneo Tremaghi di Hogwarts.

Di sicuro questo anche se lei durante la sua nomina lo aveva snobbato non poteva che fare colpo no?

 

* * *

 

Il giorno dopo la mattina ed il primo pomeriggio per i tre campioni passarono in fretta e ben presto arrivarono le quattro del pomeriggio.

Per strade diverse Remus, Sirius e James accompagnati dai loro presidi raggiunsero di nuovo la stanza adiacente alla Sala Grande e vi entrarono con la propria bacchetta in mano.

E subito Sirius e James furono accolti da una nuova sorpresa.

I loro occhi si posarono sul campione di Beauxbaton e subito si ritrovarono a chiedersi dove fossero andati a finire le botte ed i tagli che aveva ieri sera?

Il suo volto era di nuovo immacolato.

Il suo occhio nero era di nuovo sano a parte le occhiaie.

Il taglio era completamente sparito lasciando la pelle integra ed immacolata.

Come aveva fatto a riprendersi così in fretta?

Che magia gli era stata fatta?

Potter e Black erano sempre più confusi.

Ma chi cavolo era il campione di Beauxbatons?

Un essere soprannaturale? No……..doveva esserci un’altra spiegazione e come la notte scorsa entrambi si ripromisero a scoprirla il prima possibile.

Però…quello non era il momento giusto per indagare, prima dovevano occuparsi delle loro bacchette.

Nella sala trovarono Abbot e Krum che parlavano con un nuovo signore.

Un uomo di una certa età dallo sguardo vispo e furbo.

James lo riconobbe subito e con un sorriso lo salutò.

A Silente così bastò presentarlo solo a Remus e Sirius.

"Questo signore è Olivander, il più bravo fabbricante di bacchette del nostro paese, sarà lui a controllare la funzionalità delle vostre bacchette, vedrete che farà un buon lavoro"

I due ragazzi salutarono il signore e rimasero in attesa che venisse fatto il loro nome per consegnare la bacchetta.

Olivander si schiarì la voce e cominciò a fare il suo lavoro.

Prima chiamò "Potter James" ed il campione di Hogwarts con passo sicuro e deciso si diresse verso di lui porgendogli la propria bacchetta.

L’uomo sorrise e disse "Questa bacchetta me la ricordo bene. L’ho fabbricata io e se non mi sbaglio sei venuto a comprarla l’anno scorso".

Controllò con occhio clinico la consistenza, l’agitò per tastarne la flessibilità ed intanto parlava "Questa se non mi sbaglio è già la tua terza bacchetta da quando hai iniziato Hogwarts vero Potter?"

"Sì" mormorò il giovane con un sorriso tirato.

"La tua abilità nel romperle ha del sorprendente, dovresti averne più cura"

Olivander non aveva tutti i torti, pensò James, quella era la terza bacchetta in sei anni. Aveva battuto ogni record. Il fatto era che a volte quando si metteva nei guai beh………..non usava solo la magia per uscirne ma anche i calci ed i pugni…..e certe volte mettendo in mezzo la bacchetta finiva che qualche colpo mancino la recidesse a metà.

Il suo carattere troppo passionale a volte era controproducente.

Però era anche vero……che non avendo problemi economici, non aveva mai avuto problemi a sostituire la vecchia bacchetta con una nuova.

Anche perché tutto sommato la sua bacchetta era una bacchetta abbastanza comune.

La bacchetta che gli era stata destinata, che lo aveva scelto aveva lo stesso ceppo comune di quella della McGranitt, la sua insegnate di Trasfigurazione e forse era per questo che anche lui era abile in quella materia.

Sorrise ad Olivander mentre rispondeva "Lo so ma…….sono un tipo turbolento………ed a volte mi ritrovo ad esagerare. Le prometto che d’ora in poi tenterò di averne più cura"

Olivander nel frattempo mise alla prova la bacchetta con un semplice incantesimo e sbuffi di fumo nacquero da essa invadendo la stanza per poi dissolversi.

"Allora conto di non vederla più nel mio negozio per i prossimi dieci anni" disse l’uomo ritornando al discorso di prima "E credo sia meglio anche per lei, più bacchette si cambiano, più si rischia che il proprio potere diminuisca. Le bacchette sono parti integranti dell’essere di un mago, se lo ricordi"

"Ok" mormorò sinceramente colpito James.

"Bene" Olivander porse la bacchetta a Potter "Ora che ci siamo capiti, le restituisco la bacchetta. E’ ben tenuta….ma d’altra parte avendo un anno di vita……non poteva che essere altrimenti. Credo che non avrai problemi ad affrontare questo torneo. Buona fortuna"

"Grazie" disse James mentre afferrava la sua bacchetta e ritornava al suo posto.

Olivander chiamò "Sirius Black" ed il campione di Durmstrang si fece avanti porgendo la bacchetta.

"Oh" esclamò Olivander meravigliato prendendola in mano "Questa bacchetta è di una fattura e qualità splendida"

Se la ripassò tra le mani guardandone ogni particolare "Sì, colui che ha fatto questa bacchetta, sapeva bene il fatto suo"

Sul volto di Sirius si dipinse un ghigno soddisfatto. Se era davvero così splendida quella bacchetta, allora tutti i soldi che aveva speso per comprarla erano stati ben spesi.

Ma d’altra parte è la bacchetta che sceglie il mago non il contrario, per cui…..visto il suo talento nelle arti magiche, anche la sua bacchetta non poteva che essere eccezionale.

Tuttavia ad un certo punto lo sguardo di Olivander si fece un po’ cupo mentre diceva "E’ un vero peccato, però, che questa opera d’arte non venga trattata come meriterebbe. La sua manutenzione lascia a desiderare"

A quel punto Black si sentì leggermente in imbarazzo.

In effetti, lui non aveva mai dato molta importanza alla sua bacchetta, la curava quel tanto perché non si rompesse ma ……mai con passione.

Intanto si diceva se anche si dovesse spaccare beh…..i suoi genitori gliene avrebbero comprata un’altra, nonostante tutti i soldi che costava.

Però ora si rendeva conto di sbagliare.

Se davvero come aveva detto a Potter quell’uomo, la bacchetta faceva parte integrante del mago, la sua rottura potava anche fargli perdere una parte dei suoi poteri, forse d’ora in poi sarebbe stato meglio se la trattava con più cura.

Olivander agitò la bacchetta e subito da essa nacque un mazzo di fiori "Però……..il suo funzionamento è ancora impeccabile. Non credo Black che avrà problemi in questo torneo, però la tratti meglio d’ora in poi ok?"

"Sì. Grazie" mormorò il campione di Durmastrang mentre si riprendeva la bacchetta dalle mani dell’altro. Poi, tornò al suo posto.

"Remus Lupin" chiamò Olivander e subito il campione di Beauxbatons si avvicinò curioso di sapere cosa quel fabbricante di bacchette avrebbe detto della sua.

Proprio perché era la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa, all’inizio del primo anno di scuola la famiglia di Remus era stata costretta a spendere un bel po’ di soldi per comprargliene una nuova e lui visto che non navigava nell’oro aveva sempre tentato di trattarla con cura, ma sarebbe stato abbastanza?

Olivander prese in mano la bacchetta che Remus gli porgeva e sorrise "E’ una bacchetta semplice ma efficace"

La guardò con attenzione "E’ meravigliosamente mantenuta…….sembra quasi nuova ed invece ha……sei anni vero?"

"Sì" mormorò Remus.

"Complimenti……..si vede che la tratta con ogni riguardo e ne fa una manutenzione perfetta ogni giorno"

"Grazie" disse Lupin in imbarazzo per quelle parole gentili.

"Non sarebbe neanche necessario visto che di sicuro è perfetta ma…….proviamo a fare un incantesimo" detto questo l’uomo esclamò una parola e dalla bacchetta nacquero degli uccellini di luce che svolazzarono per la stanza prima di uscire da una finestra.

"Perfetto" mormorò, poi, l’uomo "Continui così Lupin, tenga sempre con cura la sua bacchetta, vedrà che in questo modo non la tradirà mai e soprattutto non la tradirà in questo torneo"

"Grazie. Lo farò senz’altro" ripeté il licantropo afferrando la bacchetta che l’uomo gli porgeva per poi tornare soddisfatto al suo posto accanto a Madame Maxime che gli sorrise gentile.

"Bene! Ora che è stata svolta anche questa formalità" dichiarò Silente "Non ci rimane che aspettare il sette novembre per dare inizio alla parte pratica del torneo. Mi raccomando ragazzi preparatevi con impegno e………..buona fortuna"

"Grazie" dissero insieme i tre ragazzi rivolti al preside di Hogwarts.

"Ed ora se non vi spiace, io e gli altri giudici dovremmo parlare di altre cose …….per cui……potreste lasciare la stanza" mormorò Silente.

I tre ragazzi capendo l’antifona, quasi sicuramente il resto dei presenti avrebbe parlato delle prove e loro non potevano ascoltare, con un rapido saluto uscirono dalla sala.

Non appena si ritrovarono da soli, fra i tre calò un silenzio teso.

Nessuno dei tre sapeva esattamente bene come comportarsi.

Ieri sera si erano presentati però non si conoscevano così bene da poter conversare o fare altro insieme.

Avrebbero dovuto andare ognuno per la sua strada, ma era il caso di salutare oppure potevano separarsi in silenzio?

Erano confusi.

Ed incredibilmente fu sempre il campione di Bauxbatons a rompere il ghiaccio.

"Scusa Potter, ecco…..visto che tu sei della scuola, mi sapresti dire dov’è l’infermeria?"

James guardò Remus sempre più confuso.

Ora Lupin sembrava sano come un pesce perché gli serviva andare in infermeria ancora?

Remus dovette leggere quella domanda negli occhi del campione di Hogwarts perché si ritrovò a spiegare "Ieri la vostra infermiera è stata molto gentile con me….e volevo ringraziarla. Ieri non stavo molto bene e non sono riuscito a farlo come avrei voluto. Inoltre, essendo questa scuola enorme ho provato a fare mente locale tentando di ricordarmi dov’era l’infermeria, ma non ci sono riuscito. Ieri stavo così male da non prestare molta attenzione alla strada, per cui se tu fossi così gentile da indicarmi la via, io……"

"Allora è stata Madame Chips a curarti così bene ieri sera?" chiese James.

Se era così aveva fatto proprio un bel lavoro, gli aveva fatto sparire tutte le botte in una notte, non avrebbe mai creduto che fosse possibile.

Ma allora perché quando, invece, era lui a finire in infermeria con botte e ferite varie Madame Chips non lo curava così rapidamente?

Forse…la donna era esasperata dalle sue continue visite ed, anche in questi casi, quindi, c’erano dei favoritismi…..ma…………

"Sì…diciamo di sì. E’ stata lei ad aiutarmi ieri e a farmi sentire meglio"mormorò un po’ evasivo Remus.

"Ok! Comunque non credo sia necessario che tu vada a ringraziarla, è dovere di un’infermiera curare chi sta male. Lei lo capisce"

In effetti, quella era la prima volta che sentiva qualcuno che dopo essere guarito decideva di tornare sano in infermeria per ringraziare chi l’aveva curato. Il campione di Beauxbaton doveva essere una persona molto sensibile o tanto stupida. Non riusciva ancora a capirlo.

"Io……preferirei ringraziarla se non ti dispiace per cui se mi indicassi la strada……"

Gli occhi di Remus erano resi lucidi da una calda luce di riconoscenza e James pensò che doveva essere vera la prima cosa a cui aveva pensato, doveva essere parecchio sensibile "E va bene! Visto che insisti, ti accompagno"

"Non serve che mi accompagni, posso andare da solo, basta che mi indichi la strada"

"No…ti accompagno. Tanto non ho niente da fare. E, poi, l’hai detto tu che il castello è grande, rischieresti di perderti"

"E va bene….allora grazie" capitolò Lupin.

Sirius che fino a quel momento era rimasto in silenzio in disparte ad ascoltare cosa avevano da dirsi gli altri due campioni, fu lesto a dire "Vengo anch’io"

"Non è necessario" mormorò Remus.

"E perché mai dovresti venire anche tu?" ringhiò James sorpreso da quelle parole di Black.

Sirius fece finta di non sentire la domanda di Potter, rivolse il migliore dei suoi sorrisi seducenti a Remus e disse "Forse hai ragione, non è necessario che venga con voi ma…………..visto che anch’io sono nuovo di questa scuola, pensavo che visitarla un po’ non mi farebbe male"

"Ah…allora se Potter è d’accordo ……" Remus lasciò cadere la frase imbarazzato dalla sguardo di Sirius Black e si affrettò a guardare in direzione di James Potter. Sirius, infatti, aveva ricominciato a guardarlo in modo strano, era come se volesse leggere dentro il suo io e scoprire ogni cosa di lui.

Si sentiva in soggezione.

Ed, infatti, il campione di Durmstrang aveva deciso di andare con Potter e Lupin proprio perché voleva passare più tempo con Remus e tentare di scoprire più cose su lui.

Sorrise nel vedere l’imbarazzo di Lupin e quando lo vide distogliere lo sguardo e rivolgerlo a Potter si sentì invadere da una strana tenerezza.

E di nuovo il suo sguardo si ritrovò a vagare sul corpo di Remus Lupin notandone il fisico aggraziato. Non era né troppo grasso, né troppo magro. La sua altezza era nella media, non era per nulla muscoloso ed era davvero carino.

No….non poteva essere vero……lui non poteva considerare un uomo carino, poteva pensarlo di una donna…..ma…….non di un uomo.

Eppure……..con un certo imbarazzo si rese conto che il suo corpo stava reagendo all’analisi che stava facendo di Remus Lupin in modo inaspettato.

Le sue labbra si fecero secche ed il suo cuore cominciò a battere furioso.

Fu con una certa liberazione che la voce di Potter lo riportò alla realtà "E va bene…puoi venire anche tu Sirius Black. Andiamo?"

James aveva di nuovo intercettato lo strano sguardo che Black rivolgeva a Lupin ed ancora gli era sembrato di leggere nei suoi occhi desiderio.

Ed era per questo che aveva acconsentito affinché il campione di Durmstrang andasse in infermeria con loro.

Voleva capire se le sue supposizioni erano vere oppure no……….per poi parlarne con Black.

Anche perché era da quando lo aveva visto una settimana prima che lui aveva intenzione di parlare con Sirius Black di alcune cose e, quindi, poteva approfittarne per fare un unico conto.

I tre ragazzi ognuno con i propri diversi desideri s’incamminarono insieme verso l’infermeria.

E strada facendo……….

 

FINE CAPITOLO 5 – LA PRIMA RIUNIONE E LA PESA DELLE BACCHETTE

 

E qui mi fermo.

Nel prossimo capitolo i rapporti tra i personaggi si faranno a tratti più amichevoli mentre in altri si faranno più tesi.

Come sarà possibile?

Lo scoprirete.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

Per Twinstar. Bhe…guarda il fatto che Madame Maxime fosse una mezzogigante è stato l’unico motivo per cui ho mandato Remus a Beauxbatons, altrimenti avrei messo Remus ad Hogwarts e James nella scuola francese fra i figli di papà. Quindi…il tuo intuito……….ha visto giusto!!! Davvero ti ritrovi in una situazione simile a quella di Remus? Frequenti una scuola piena di figli di papà con la puzza sotto il naso che ti trattano male? Mi dispiace!!!!!!! Ma su con la vita…….tanto non dovrai sopportarli per sempre no? Per quanto riguarda Sirius e Remus, diciamo che il primo si sente attratto dal secondo ma ancora non riesce a spiegarsi il motivo, il secondo invece anche se attratto dal primo è un po’ spiazzato. In futuro…chissà cosa potrebbe succedere. Eh eh eh. E la loro intesa intellettuale potrebbe sì derivare dalla situazione simile che vivono, ma tutto questo potrebbe anche dividerli…..non ti dico altro…perché se no ti anticipo troppo. In effetti James per il momento è un po’ escluso dai giochi ma presto…già nel prossimo capitolo se tutto va come dovrebbe capirai che il suo atteggiamento sarà molto importante per unire i tre e che anzi……sarà un po’ merito suo se gli altri due troveranno un equilibrio ed un supporto. Per ora Potter è acerbo ma crescerà. Sono felice di sapere che almeno a te la fic non annoia……..vuol dire che almeno per qualcuno sto facendo un buon lavoro. Spero di continuare così. Credimi lo slash arriverà prima di quanto credi……eh eh eh. In effetti come avrai notato in questo capitolo Remus ha colpito Sirius in tutti i sensi. Poverino!!! Adesso ti saluto. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Fedrea e Pkatt. Ho unito il vostro commento perché dite le stesse cose. Scusate se la fic vi annoia e vi rimando alla premessa all’inizio del capitolo per maggiori delucidazioni. Grazie per la sincerità. Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Già…già…Sirius e James stanno sottovalutando Remus…ma durante la prima prova dovranno ricredersi anche perché ora pure Lupin si è deciso a fare sul serio grazie all’intervento di quel merluzzo di Karkaroff. In effetti James per ora è un po’ acerbo e sembra talmente pieno di sé da non avere bisogno di nulla però presto crescerà, vedrai…….imparerà molte cose durante quest’anno e troverà pure lui l’equilibrio di cui necessita. Sirius e Remus gli daranno una mano in questo, anche perché pure loro troveranno un buon amico in lui. Basta solo dar loro del tempo. Sono davvero felice di sapere che la fic ti piace così tanto. Grazie. Un bacione.

 

Per Miss black. Sono davvero felice di sapere che la fic ti piace. Grazie! Per quanto riguarda la tua fic…bhe io…adorando le Sirius x Remus trovo difficoltà a leggere di Sirius con qualche personaggio original per cui……l’ho saltata. Mi dispiace davvero ma…….non riesco proprio a leggere certe situazioni!! Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Figurati! Non devi scusarti! Capita a volte che ci sfugga qualcosa, soprattutto se si legge in fretta. Sono davvero felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto, questo capitolo è un po’ più lungo dell’altro però non è esagerato vero? E per quanto riguarda Remus…beh…sì ha fatto colpo su Sirius……e questa è una cosa che il bel moro non è ancora disposto ad accettare completamente al 100% come leggerai. Spero di non averti anticipato troppo. Grazie. Un bacione.

 

Per Sere. Finalmente sei riuscita a commentare e leggere. Che bello!! Grazie!! Sono davvero felice di sapere che hai trovato originale la mia idea sui malandrini ed il torneo tremaghi…è un nuovo modo per riscoprire la loro amicizia….e qualcosa di più. Spero di rendere tutto al meglio. Per quanto riguarda le prove non aspettarti quel granché…potrei deluderti…anche se spero di no. Sono davvero felice di sapere che ti è piaciuta la mia descrizione di Remus, adoro trattare di lui perché trovo naturale creare nuove sfaccettature per il suo carattere. Spero sempre di renderlo al meglio. E sono felice che ti abbia fatto piacere anche la caratterizzazione di Sirius. Per quanto riguarda James…sono felice di sapere che per ora non hai ancora un’opinione su di lui, vedi è il personaggio più acerbo dei tre nella mia fic ma presto sono sicura ti saprà stupire. Contaci. Grazie per il commento. Come sempre sei troppo buona. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Un bacione

 

Agartha

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6. Chiacchiere ***


Allora questo capitolo è un po

Allora questo capitolo è un po’ particolare.

Effettivamente forse più che un capitolo a parte, è un po’ il seguito di quello scorso.

Però…per far avvicinare i personaggi serviva che cominciassero a parlare no?

Ovviamente a chi non è piaciuto lo scorso capitolo, non può piacere questo.

Alla prossima……..che spero arriverà presto.

Un bacione

Agartha

 

CAPITOLO 6 – CHIACCHIERE

 

Per i primi minuti i tre campioni camminarono appaiati in silenzio.

Ognuno dei tre tentava di trovare un qualche argomento neutro di conversazione per rompere il ghiaccio tra loro ma era difficile.

Parlare del tempo sembrava a tutti una banalità, parlare del torneo un azzardo visto che erano rivali e parlare della propria scuola un rischio dato che poteva rivelare troppe cose sulla loro preparazione di base.

Cosa fare?

Alla fine mentre svoltava in un corridoio girando a destra James si decise a dire qualcosa, lui proveniva dalla scuola ospite per cui poteva dire alcune cose senza destare sospetti, anche se in verità il suo scopo era quello di conoscere meglio gli altri due campioni, per carpirne le loro capacità. E soprattutto era intenzionato a scoprire quali erano le abilità del campione di Beauxbatons, del campione di Durmstrang, infatti, sapeva già molte cose grazie alla Gazzetta del Profeta.

Potter aprì la bocca e chiese "Vi trovate bene ad Hogwarts?"

Una domanda semplice che ogni buon studente della scuola avrebbe potuto fare no?

Sirius guardò il campione di Hogwarts con circospezione. Forse si stava chiedendo se quella domanda nascondeva qualche tranello, pensò James. Inutile! Quel tipo era sveglio, doveva aver capito che quella domanda era soltanto un modo per far sciogliere le loro lingue per poi passare a quesiti più personali.

Sarebbe stato difficile fregarlo.

Invece Remus dolcemente cominciò a rispondere facendo intuire a James che era ingenuo, in fin dei conti loro durante il torneo avrebbero dovuto essere rivali, nemici e, quindi, nonostante quello che aveva detto Silente il giorno prima socializzare sarebbe stato solo pericoloso per tutti. Perché allora dare agli avversari informazioni utili così solo perché viene chiesto?

Forse perché non si è molto abituati alla gentilezza, non si è molto abituati a qualcuno che si interessa di te a parte i propri familiari e, quindi, quando qualcuno si comporta con riguardo allora tu ti senti in dovere di essere disponibile.

Già Lupin aveva capito che la domanda di Potter non era dettata solo dall’interessamento circa il modo in cui venivano trattati a Hogwarts gli ospiti stranieri, James sembrava la tipica persona che per vincere il torneo tremaghi avrebbe fatto ogni cosa, anche fingere di essere amichevole per carpire informazioni ma a Remus non interessava.

Visto che era stato gentile, più di quanto non erano mai stati i suoi compagni di Beauxbatons per esempio, si sentiva in dovere di rispondere ad ogni sua domanda. Ovviamente nel limite delle sue possibilità.

Neanche lui era così stupido da rivelargli certe cose su lui che potevano fargli capire che era un licantropo come non gli avrebbe mai rivelato le materie scolastiche in cui primeggiava. Gentile sì, ma non stupido.

La prima domanda di Potter in fin dei conti era abbastanza innocua per cui rispose " Sì. Mi trovo bene. Sinceramente non ho avuto molte possibilità di parlare con i tuoi compagni di scuola ma mi sembrano tipi simpatici e, poi, il tuo preside è davvero una persona eccezionale. Mi ha trattato con molto rispetto ed anche i professori sembrano ok. Il cibo è ottimo ed, insomma, Hogwarts sembra una bella scuola. Devi esserne fiero".

Il tono di voce usato nascondeva un po’ di malinconia e Potter e Black si ritrovarono a pensare che a Beauxbatons Lupin non doveva essere trattato poi così bene. Era a Hogwarts da una settimana eppure sembrava preferire quest’ultima alla scuola che aveva frequentato per sei anni, od almeno sembrava preferirne certi aspetti tipo i professori…..dato che li aveva nominati.

"Sì. E’ una buona scuola" confermò James e suo malgrado si ritrovò a rivelare più cose di quello che avrebbe dovuto. Quel Remus Lupin aveva in sè quel candore e quell’innocenza che faceva aprire gli animi, la tristezza e la sofferenza che si leggeva nei suoi occhi ti facevano, inoltre, desiderare di non ferirlo, anche se poi l’alone di mistero che l’avvolgeva te lo faceva un po’ temere. Od almeno così era per Potter, che in quel preciso momento visto la sincerità che aveva sentito nel tono di voce di Lupin decise di essere a sua volta sincero e di non ricorrere a sotterfugi per scoprire più cose dell’altro, anche se questo significava a sua volta rivelare cose di sì. "Gli studenti quando arrivano qui la prima volta per frequentare il primo anno sono da subito smistati in quattro case, i grifondoro, i tassorosso, i corvonero ed i serpeverde e tutti gli studenti che frequentano la stessa casa sono molto uniti fra loro. Io sono un Grifondoro e tutti i grifondoro sono coraggiosi ed un po’ scavezzacollo. Non amano molto le regole. In linea di massima noi grifondoro andiamo d’accordo con i tassorosso ed i corvonero, invece detestiamo i serpeverde……" Non fece in tempo a dire altro perché Sirius che fino a quel momento era rimasto in silenzio con una smorfia lo interruppe dicendo "Capisco perché detestiate i serpeverde. Sono viscidi"

Il volto di James si illuminò mentre mormorava "Non piacciono nemmeno a te? Non ci credo. Visto che subito appena arrivati voi di Durmstrang vi siete seduti al loro tavolo guidati dal vostro preside, ho pensato che aveste un debole per quella casa e per quello che rappresenta ed, invece, non è così?"

"E cosa rappresenterebbe la casa dei serpeverde? Il lato oscuro della magia, l’ambizione più sfrenata? Bhe…forse ai miei compagni ed al mio preside tutto questo potrà far piacere ma personalmente detesto le arti oscure mi ricordano troppo……" si interruppe. Sirius si ritrovò a domandarsi cosa stava dicendo. Stava per rivelare faccende personale a degli sconosciuti? Stava per parlare della sua famiglia a Lupin e Potter. Era impazzito.

Va bene…che era stato felice di andare ad Hogwarts perché questo gli avrebbe permesso di conoscere la tipologia di persone che i suoi genitori odiavano di più, va bene che avrebbe voluto socializzare con questa categoria di persone ma……….Remus e James erano in fin dei conti i suoi avversari nel torneo Tremaghi e se il campione di Beauxbatons tutto sommato non l’aveva mai sfidato apertamente a dimostrare chi era il migliore, Potter invece…………

Tuttavia vedendo negli occhi degli altri due ragazzi l’aspettativa ed il sincero interesse per quello che stava per dire, sentì qualcosa in lui smuoversi e decise che forse poteva essere anche lui sincero con loro.

Il torneo doveva essere pulito e senza colpi mancini fra loro per cui che male c’era se rivelava un po’ di sé agli altri due?

Però non era ancora pronto a dire a nessuno dei suoi problemi con la sua famiglia, non almeno a degli sconosciuti che ancora non conosceva bene. Scrollò le spalle, abbassò lo sguardo guardando il pavimento e si decise a parlare di nuovo, però, restando più neutro anche se il suo tono di voce era amaro "No! Io al contrario dei miei compagni non sono attratto dalle arti oscure, frequento Durmstrang per il volere dei miei genitori, non perché fosse la scuola che ambivo di frequentare anzi…non vado d’accordo con nessuno dei miei compagni"

"Mi dispiace" la voce dolce e partecipe di Remus fece alzare il capo di Sirius che si ritrovò a sorridergli "Non devi" gli disse.

Lupin sorprendendo Sirius sollevò una mano e gli sfiorò il braccio mentre diceva "Forse non dovrei dispiacermi ma vedi…..credo di capire ciò che provi, anch’io frequento una scuola in cui nessuno mi accetta per quello che sono"

Quelle parole sortirono un effetto strano su entrambi i ragazzi.

Gli occhi di Remus e Sirius s’incatenarono per un istante gli uni agli altri.

Il cuore di entrambi cominciò a battere furiosamente.

In quel momento sentirono che le loro anime tentavano di sfiorarsi nonostante le barriere fisiche del corpo.

Tuttavia nessuno dei due era ancora pronto ad affrontare il germoglio di sentimento che proprio in quel momento nella consapevolezza di sapere che c’era qualcun altro che soffriva le proprie stesse pene, era nato in loro.

Fu per questo che entrambi alle parole successive di James imbarazzati abbassarono lo sguardo tentando di cancellare ed allontanare da sè le sensazioni provate pochi istanti prima.

Potter notando la strana atmosfera che si era creata tra Black e Lupin non aveva resistito di dire "Scusate se disturbo il vostro idillio ma ci sarei anch’io"

Aveva detto quelle parole prima di rendersi conto di farlo dato che con il senno di poi si era accorto che sarebbe stato meglio anche per lui capire cosa stava accadendo tra i suoi due avversari.

Insomma lo sguardo che si erano scambiati prima sembrava quasi quello di due innamorati.

Il fatto che fossero due uomini non lo sconvolgeva poi più di tanto.

In campagna dove i suoi si erano trasferiti c’era una piccola comunità di omosessuali che gli avevano aperto la mente, scacciandogli i pregiudizi.

Avere pregiudizi contro gli omosessuali era come averne contro i babbani per lui.

Era un tipo aperto ad ogni modo di pensiero, sempre se questo modo di pensiero era legale e non minava la libertà altrui.

Ma il problema era che Remus e Sirius si erano appena conosciuti.

Com’era possibile che si fossero di già innamorati?

Che fosse stato un colpo di fulmine?

Può darsi ma…..se non poteva conoscere i gusti sessuali di Lupin, quelli di Black pensava di conoscerli.

Insomma…appariva nei giornali per le sue conquiste amorose ed erano tutte donne.

Forse…si stava sbagliando e lo sguardo che i due prima si erano scambiati era soltanto quello fra due persone che si capiscono oltre tutto perché si ritrovano a vivere una medesima situazione di vita.

Già…forse era così….ma aveva ancora molti dubbi.

Certo che sarebbe stato forte se due dei tre campioni si fossero innamorati, chissà a quel punto come avrebbero gareggiato l’uno contro l’altro.

E lui? Come si sarebbe comportato con loro?

Ancora non riusciva a rispondersi, ma poi era necessario rispondersi?

Forse stava solo volando troppo di fantasia….già……doveva essere così.

Black ritrovò il controllo di sé velocemente e decise di sdrammatizzare quanto era accaduto fra lui e Remus poco prima continuando sì con l’argomento serpeverde ma buttandolo su una questione meno personale "Comunque tornando a noi. Sinceramente i serpeverde mi stanno antipatici, sono troppo simili ai miei compagni ed è per questo che vanno molto d’accordo fra loro. Siamo qui solo da una settimana e quando i serpeverde incontrano i miei compagni sembrano super amiconi. Poi, uno di loro, quello con i capelli unticci ed il naso enorme ha fatto presto ad entrare nelle grazie dei miei compagni. E pensare che questo tizio sembrerebbe un tipo riservato che ha qualche difficoltà a farsi degli amici, ma credo che fra persone della stessa pasta sia facile andare d’accordo"

"Stai parlando di Mocciosus?" chiese James dimenticando le sue riflessioni di prima, improvvisamente di nuovo interessato a quello che aveva da dire Black.

"No….non mi sembra che si chiami così, anche se quel nome forse sarebbe quello che gli donerebbe di più"

"No…non si chiama così in verità,……..è il soprannome che gli ho affibbiato io. Il suo vero nome è Severus Piton"

"Ah…allora sì. E’ proprio lui"

"Oh…..allora stavi parlando proprio del mio più acerrimo nemico. Non lo sopporto…..non sai tutte le sfide che abbiamo sostenuto durante questi anni, non sai tutti gli scherzi che gli ho fatto……..beffeggiarlo è uno dei miei più grandi divertimenti"

"Ti capisco, Potter, anche per me un tipo simile diventerebbe un bel bersaglio. T’istiga a volergli fare del male, non so cosa sia, forse quella sua aurea di mal celata superiorità, sembra detestare tutti quelli che non considera degni della sua attenzione. E, poi, sembra il tipico esempio di persona che ti accoltella alle spalle se potesse. Io preferisco le persone che mi attaccano alla luce del sole, invece, lui sembra tanto uno che ama le tenebre. Mah……."

"E’ vero sai? Anch’io quando lo guardo provo le stesse sensazioni ed è per questo che sento il bisogno di tartassarlo. E’ più forte di me"

"Io l’avrei già fatto volare in aria in testa in giù per mostrare le sue mutande a tutta la scuola"

"Già fatto" ridacchiò James.

"Davvero? Complimenti! E cos’altro gli hai fatto?"

Potter cominciò a parlare spedito di tutta una serie di scherzi che aveva fatto a Piton durante i suoi primi cinque anni di scuola con Black che interveniva nel discorso per complimentarsi o suggerendogli qualche nuova bravata.

Dopo venti minuti, però, la loro calda discussione venne interrotta dalla risata di Remus.

Era la prima volta che lo sentivano ridere e non sembrava il tipo che avesse molte occasioni per farlo.

"Perché ridi?" chiese Sirius chiedendosi se era il suo comportamento e quello di Potter a fargli quell’effetto.

"Non ridevo alle vostre spalle è solo che…….eravate buffi" Lupin tornò serio mentre diceva "A parte che non approvo i vostri scherzi nei confronti di questo Piton, insomma…non mi sembra il caso d’infierire così su una persona anche se è antipatica, però devo dire che siete divertenti. Vi conoscete da ieri sera, solo oggi avete parlato eppure sembrate così affiatati. La vostra discussione era così vivida ed il vostro modo di parlare così entusiasta. Se qualcuno di esterno vi vedesse, penserebbe che siete amici di vecchia data"

"Non è vero" si schernirono sia Potter che Black che non potevano considerarsi amici anche se si rendevano conto che in fin dei conti era stato piacevole parlare senza pensare ad altro se non al loro divertimento personale l’uno con l’altro.

Calò di nuovo il silenzio e Remus si pentì di averli interrotti.

Era stato piacevole sentirli parlare.

Parlavano fra loro, lui non aveva proferito parola ma non lo avevano fatto sentire escluso.

Era come se anche lui avesse fatto parte del loro gruppo anche se non parlava.

Si era sentito accolto.

Ed, invece…ora con quella frase aveva rovinato tutto.

Ma a lui era sembrato sul serio che Potter e Black fossero amici.

Insomma…avevano un’intesa incredibile.

Ma forse gli altri due….non la pensavano nello stesso modo.

Forse visto che dovevano considerarsi nemici per via del torneo, nessuno dei due voleva fare amicizia perché se no……non avrebbero saputo come comportarsi durante le prove.

Ed infatti…era proprio questo che passava per la testa dei due ragazzi.

Tuttavia…..tutti e tre sentivano che quel silenzio tra loro era opprimente, era stato più piacevole camminare parlando come era stato fino a poco prima.

Fu per questo che Sirius dopo un po’ si decise a chiedere qualcosa.

Evitò di rivolgere la parola a James, dopo le parole di Remus non voleva che quest’ultimo pensasse ancora che lui volesse la sua amicizia, anche se in una parte nascosta del suo cuore sentiva che era proprio così, e si rivolse al campione di Beauxbatons anche se sapeva che ciò che cominciava a provare per Lupin lo spaventava ancora di più che non la possibile amicizia tra lui e Potter "Senti…prima mentre parlavi….mi è venuto un dubbio. Io sono inglese, i miei genitori vivono a Londra anche se frequento Durmstrang per cui sono madrelingua. Ma tu? I tuoi compagni non parlano bene l’inglese come te? Come mai?"

"Già come mai?" chiese a sua volta James notando solo allora quel particolare.

Remus sorrise ed anche se era una domanda difficile e dolorosa a cui rispondere fu grato a Sirius per avergliela posta dato che così aveva rotto il silenzio che era calato tra loro. Era strano per lui era sempre stato difficile parlare con gli altri ma con Potter e Black si sentiva a suo agio "Bhe…vedi sono anch’io inglese. I miei genitori erano entrambi babbani e vivevano qui in Inghilterra. Mi sono trasferito in Francia dai miei nonni quando ero ancora un bambino, dopo che mio padre è morto. Mia madre ha, però, voluto che imparassi bene anche l’inglese"

"Sei orfano di padre? Mi dispiace, forse sarebbe stato meglio non chiederti nulla" mormorò Sirius colpito. Anche se con i suoi genitori non andava d’accordo, erano ancora in vita entrambi. A volte si chiedeva cosa avrebbe provato nel saperli morti……e non riusciva a darsi una risposta. In fin dei conti una parte di lui ancora voleva bene a sua madre e suo padre, solo che……non condivideva il loro modo di vivere.

"Figurati……ormai……è passato tanto tempo. Voglio bene ai miei nonni ed a mia madre. Loro hanno saputo non farmi sentire la mancanza di mio padre"

"Non ci credo" fu Potter a dirlo, insomma ormai gli era certo che Lupin era una persona sensibile per cui secondo lui doveva aver sofferto molto per la perdita di suo padre, soprattutto se erano molto uniti. Se lui avesse perso il suo di padre sarebbe stato disperato, gli voleva un bene dell’anima, ed anche se spesso non lo dava a vedere per lui suo padre era sempre stato un modello di vita, lo considerava un uomo libero che non si lasciava intimorire dalle avversità e né scendeva a compromessi se andavano contro alle sue idee, lui avrebbe voluto diventare come suo padre un giorno, un uomo vero e, quindi, come poteva Remus dire che non ne sentiva la mancanza? "Tu mi sembri una persona sensibile, sono convinto che ancora adesso senti la sua mancanza"

James aveva ragione e non sapeva neanche quanto, visto che in fin de conti Remus si sentiva anche colpevole della morte del proprio genitore. Lupin fu riconoscente a Potter di averlo capito ed ancora una volta si trovò a sorridere e disse "Sì hai ragione. Ma davvero……ormai non sento più la sofferenza di una volta quando penso a lui. Mi manca ma…ormai sono grande. Sto bene…davvero"

"Forse è meglio se parliamo di qualcosa di più allegro" disse Potter sorridendo a sua volta a Lupin "Non manca molto perché arriviamo in infermeria e non vorrei che ci separassimo lasciandoti con un ricordo così doloroso"

"Credo sia una buona idea" mormorò Black desideroso anche lui di allontanare da Remus il ricordo di suo padre.

"Anch’io ci sto. Ma di cosa parliamo?" chiese il licantropo.

Tutti e tre i ragazzi finirono con il pensare alla stessa cosa, al motivo per cui loro tre ora si ritrovavano lì a parlare, all’unico motivo per cui avevano potuto conoscersi, e lo scintillio nei loro occhi resero chiare le loro intenzioni anche agli altri.

Fu James, però, a dare voce a quell’argomento "Parliamo del torneo……..non so se può definirsi un argomento piacevole o meno ma…..ecco……come pensate di prepararvi?"

"Perché dovremmo dirlo prima noi?" chiese guardingo Black. Era di nuovo diffidente. Va bene anche lui aveva pensato di porre quella domanda ma non gli andava di svelarsi troppo a Potter. In linea di massima durante quella camminata si era accorto che con lui avrebbe potuto benissimo andare d’accordo ma il suo spirito agonistico ancora gli faceva pensare che era meglio che l’altro sapesse il meno possibile delle sue capacità se voleva vincere.

"Io credo che leggerò qualche libro della biblioteca di Hogwarts, Madame Maxime ha detto che il vostro preside ha dato il permesso anche a noi studenti stranieri di accedervi" rispose con calma Remus.

"Ma perché rispondi a Potter così sinceramente Lupin? Lui potrebbe approfittarsene" chiese perplesso Black.

"Gli ho risposto la verità perché non c’è niente di male. Effettivamente ora cosa sa lui di me? Sa che frequento Beauxbatons, che sono un figlio di babbani e che ho intenzione di prepararmi leggendo dei libri. Insomma……non sa quali sono le materie che prediligo od altro per cui che male c’è rispondere sinceramente? Credo che anche conoscersi meglio gli uni gli altri possa aiutarci ad affrontare il torneo. Non sappiamo quali saranno le prove, ma potrebbe capitare anche che ci chiedano di collaborare? Ci avete mai pensato?"

"No…..a questo non avevo mai pensato e…….va bene! Hai vinto tu" esclamò Sirius arrendendosi alla logica disarmante del campione di Bauxbatons "Io credo che sfiderò qualcuno dei miei compagni di scuola a duello e sperimenterò su loro nuovi incantesimi che per ora so solo in teoria. Anche se i miei compagni mi stanno antipatici, sono dei maghi potenti, di sicuro fare esperienza con loro mi aiuterà"

"E visto che ormai abbiamo deciso di essere sinceri vi dirò anch’io cosa ho intenzione di fare" disse James con un sorriso di sfida "Visto che il campionato di Quidditch è stato abolito a causa del torneo, sapete io sono un fuoriclasse in questo gioco, avrò molto tempo libero in questo periodo dato che non ci sono allenamenti e ne approfitterò per studiare i miei libri di testo. Non li ho quasi mai aperti in questi anni…….anche se i miei voti sono eccezionali…….forse però è giunto il momento di imparare qualche nuova nozione. In pratica sono decisamente ferrato, in teoria un po’ meno"

I tre ragazzi voltarono a sinistra e si ritrovarono giusto davanti all’infermeria "Ah ecco siamo arrivati" mormorò James un po’ deluso. Gli era piaciuto conversare con gli altri due campioni. Era stato piacevole stare con loro e tutto sommato l’idea di socializzare con loro non gli dispiaceva più poi così tanto.

Forse…sarebbe riuscito ad affrontare il torneo e vincerlo senza per forza comportarsi da borioso arrogante.

Forse…avrebbe potuto trovare negli altri due ciò che aveva sempre cercato da tanto tempo ovvero un’amicizia alla pari.

Già forse…..ma…..era tutto così difficile.

Appartenevano ad un'altra scuola e come se non bastasse chissà quando avrebbe avuto occasione di parlare ancora con loro.

Anche gli altri due pensavano la stessa cosa ed, infatti, Remus non sembrava più così contento di entrare in infermeria.

Una volta entrato, quella piacevole oretta passata in compagnia, la più piacevole per la vita di Remus passata al di fuori della sua famiglia sarebbe sparita. E lui non voleva.

Poi, però si rese conto che era da stupidi aspettare troppo.

Gli altri non potevano sapere della sua solitudine ed era meglio che non lo sapessero.

Era il campione della sua scuola, doveva dimostrare maggiore sicurezza.

Salutò gli altri con un "Ciao" e sparì oltre la porta dell’infermeria.

Sirius e James ricambiarono il saluto e, poi, si guardarono l’un l’altro.

Il compito di Potter era stato svolto. Li aveva condotti in infermeria ed ora?

Sarebbe stato la stessa cosa rimanere da soli loro due soltanto oppure no?

James sembrava intenzionato a scoprirlo, Sirius lesse nei suoi occhi molte domande per lui.

Ma……Black non era ancora pronto ad indagare quanto forte era il suo desiderio di avere degli amici.

E una conversazione a due da sempre più problemi che una a tre.

Si finisce sempre con il parlare troppo a tu per tu, si finisce sempre con il parlare troppo di cose personali…non che con Remus ciò non fosse successo ma era diverso.

Black si chiese se era pronto per un’amicizia vera e si rese conto che non lo sapeva.

Per ora……quei momenti passati con gli altri campioni per lui erano già stati abbastanza.

Per cui si decise ad andarsene.

Salutò James velocemente e nonostante notò la delusione negli occhi degli altri si voltò e se ne andò.

James non fece niente per trattenerlo.

Se Sirius Black non voleva parlare con lui, lui non si sarebbe mai abbassato ad inseguirlo….non subito almeno.

Prima o poi avrebbe parlato con Black da solo, James lo sapeva e lo voleva ma…….poteva aspettare ancora un po’.

Mettiamo dopo la prima prova.

Così avrebbe anche capito quanto forte era davvero il campione di Durmstrang.

In effetti, anche se si erano trovati bene a parlare, sapeva che i loro spiriti agonistici li rendevano orgogliosi di sé stessi.

E, quindi, portati al litigio, a pensare solo a se stessi ed alla vittoria finale.

Con quei pensieri, James tornò alla torre dei grifondoro e qui cominciò a studiare i suoi libri di testo.

Era intenzionato a fare sul serio.

Sirius, invece, andò a cercare uno dei suoi compagni di scuola. Aveva deciso di cominciare subito la sua preparazione alla prima prova.

Ed, intanto, avrebbe ripensato a quell’oretta trascorsa con James e Remus chiedendosi cosa voleva dagli altri due campioni.

Voleva la loro amicizia? Era davvero così?

Solo allora si rese conto che in verità di Remus non aveva scoperto ciò che avrebbe voluto sapere ovvero il perché delle sue ferite del giorno prima, bhe……avrebbe avuto modo più avanti di scoprirlo. Ora, era meglio concentrarsi sul torneo.

E trovato Malfoy subito lo sfidò a duellare con lui.

L’altro accettò e volarono molti incantesimi tra l’uno e l’altro.

Sirius riuscì a vincere ma solo dopo una lotta stremante.

Remus da parte sua dopo aver ringraziato Madame Chips che fu molto contenta di rivederlo, infatti, l’abbracciò forte quasi a stritolarlo, le chiese dove poteva trovare la biblioteca.

La donna gliela indicò e visto che non era troppo distante dall’infermeria la raggiunse senza grosse difficoltà.

Si sedette su un tavolo appartato.

Nessuno lo degnò di uno sguardo.

Com’era differente il comportamento degli altri studenti di Hogwarts rispetto a quello di Potter.

Com’era differente la reazione degli altri alla sua vista da quella di Black.

Gli aveva fatto piacere stare del tempo con loro.

Ma chissà come sarebbe stata la loro reazione nel sapere il suo segreto.

Sbuffò mentre cominciava a studiare.

Non poteva pensare a quelle cose.

Aveva un mese di tempo per prepararsi alla prima prova e doveva farlo bene.

 

E così senza avere una nuova occasione per parlare, per James, Sirius e Remus passò un mese.

Né James, né Sirius impegnati com’erano a prepararsi riuscirono a scoprire niente sulle botte di Remus nonostante in qualche occasione ci provarono.

Gli indizi a disposizione erano troppo pochi per ora e……..Karkaroff sembrava avere la bocca blindata sull’argomento.

 

In questo modo arrivò il mattino del 07 novembre ………

 

FINE CAPITOLO 6 – CHIACCHIERE

 

Allora come avete trovato questo scambio di battute tra i tre malandrini?

Erano forzate o sono stare rese bene?

Sono curiosa di scoprire cosa ne pensate.

Ed accetto scommesse per sapere come saranno le prove che i tre ragazzi dovranno affrontare.

Sono tutta orecchie.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Grazie!! Sono davvero felice di sapere che trovi che il mio ritmo di narrazione in questa fic sia giusto e che, quindi, almeno per te la fic non risulta noiosa. In effetti…questa è una storia di sentimenti anche se in futuro ci saranno delle parti di azione. E, poi, qui non si tratta di descrivere situazioni già delineate fino ad un certo punto, le premesse sono nuove e, quindi, bisogna crearle e farlo nel modo giusto. Altrimenti viene fuori tutto frettoloso, e se c’è una cosa che odio è gestire le situazioni tanto per fare. Voglio che la fic si costruisca nel giusto modo anche se risulta lenta. Tutto qui! Bhe…diciamo che Sirius più che innamorato per ora si sente molto attratto da Remus e…….bhe…comincia a capire che gli piace in modo particolare anche se non sa ancora quanto. E per le bacchette bhe…visto che è la bacchetta a scegliere il proprietario allora mi sembra giusto che rispecchi quello che i tre ragazzi sono no? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Grazie!! Sono davvero felice di sapere che ti piace come rendo i personaggi e che hai capito le mie intenzioni circa questa fic. Insomma……questa è una fic che parla di amicizia ed amore e non parte da premesse già stabilite ma che devo costruire io un poco alla volta per cui……..devo farlo in modo che tutti capiscono. So anch’io che può sembrare lenta ma…….per rendere tutto ciò che ho in mente in modo chiaro devo per forza scrivere così, altrimenti tutto diventa troppo confuso. E se a qualcuno non piace bhe……può girare al largo……io non mi scandalizzo mica. Non obbligo nessuno a leggere dopo tutto no? Grazie! Sono davvero contenta di sapere che a te piace e che ti ha colpito come rendo Remus, Sirius e James e le loro differenze caratteriali. Spero di continuare sempre così. Tu continua a sostenermi. Un bacione.

 

Per Joy. Che brutta gaffe…..quella dell’evirare/evitare. Che vergogna! A volte capita che mi sfugga qualche errore quando rileggo ma……questo è davvero uno dei più grossi!! Per fortuna che tu….l’hai trovato umoristico!!! Grazie!! Sono davvero felice di sapere che la fic a te piace e che ti ha colpito il modo in cui la sto gestendo trovandone originale l’idea. Per quanto riguarda i tre protagonisti, mi sto impegnando molto per renderli come sono nei libri anche se calati in una realtà diversa. Spero di farcela sempre. E per quanto riguarda le prove, presto arriveranno. Promesso! Spero solo che saranno all’altezza di quelle della Rowling. Le ho già in mente!! Grazie ancora per il commento. Un bacione.

 

Per Fairyangel. Sono davvero felice di sapere che ti piace come rendo i personaggi e che trovi l’idea della fic molto buona. Non preoccuparti se non hai commentato fino ad adesso, l’importante è che l’hai fatto ora facendomi sapere che ti piace. Che ti sia sfuggita la fic è una cosa normale, con tutte le fic che girano nel sito di Erika è un errore che può fare chiunque. Grazie per il commento. Un bacione. Agartha

 

Per Twinstar. Grazie!! Sono davvero felice di sapere visto quanto ti piace che ti identifichi nel modo di tenere la bacchetta del Sirius che io ho ideato. In effetti….forse è quello che più si avvicina anche al mio stato di essere. Insomma…..non sono un’amante della pulizia maniacale come Remus ma non romperei diecimila bacchette come fa James………dove li troverei i soldi per comprarne poi una nuova? Sarebbe decisamente difficile!!!! Per quanto riguarda Sirius e Remus come avrai notato in questo capitolo, l’attenzione è già reciproca solo che non sanno ancora come etichettare ciò che cominciavano a provare l’uno per l’altro. Si conoscono da poco ed il sentimento nato in loro è solo un bocciolo che dovrà ancora crescere. No…in effetti…non è successo ciò che volevi….è un po’ troppo presto per la passione fra Sirius e Remus…….anche se nel prossimo capitolo…….bhe….non ti anticipo nulla. Dovrai leggere! Questo capitolo mi è servito solo per cominciare a far parlare i personaggi. Per far vedere su quali premesse si costruirà l’amicizia futura tra i tre. Si sentono attratti tutti e tre in qualche maniera dagli altri, sentono che gli altri hanno quel qualcosa che li possono far sentire completi ma sono anche rivali per cui non sanno come comportarsi. Insomma…è una situazione difficile ma so già come uscirne. Bhe…guarda come avrai letto nel terzo capitolo anche Remus è infastidito ora dal comportamento di Madame Maxime e per le stesse ragioni che citi tu…..gli è riconoscente ma……sente che le sue attenzioni non sono solo dettate dall’affetto ma anche dal suo sessere licantropo e la cosa lo angustia, però io non ce l’avrei poi così tanto con il preside di Bauxbatons…..ha ancora qualche sorpresa da rivelare come personaggio….soprattutto verso la fine. Studi medicina? Che bella professione! E ti senti attratta da che specializzazione? Sono molto curiosa!!! Per quanto riguarda i figli di papà, non badarci e vai oltre. Se loro non ti vogliono, non ti meritano. Tu vali diecimila volte loro indipendentemente da tutti i soldi che hanno. Non è proprio la loro intesa che potrebbe dividere Remus e Sirius è proprio la situazione in cui vivono……ma se ti spiego di più bhe….credo che ti rovinerei la sorpresa. Comunque non preoccuparti…..vedrai che andrà tutto per il meglio. Grazie!! Sono davvero felice di sapere che tu non trovi noiosa la fic (ho ricevuto dei commenti non molto edificanti in materia per cui ho voluto mettere le mani avanti nella scorsa premessa) e che ti piacciono le fic cariche di psicologia dei personaggi. Io ci guazzo dentro alla psicologia dei personaggi……se non rendo l’idea di ciò che provano non riesco a postare niente. E per quanto riguarda "DAI SIRIUS SBATTITELO CONTRO UN MURO E FALLO TUO!!!!!" non so se questa fic…..sarà una fic con lemon…….trovo difficile inserirla. Mi farò perdonare nella altre fic che scrivo. Sono felice di sapere che James ti sta simpatico. E per quanto riguarda la Evans mi sa che dovrà pensare ancora molto per conquistarla……..poveretto……ancora non ha capito che le donne……si devono prendere in tutt’altro modo, che è la sincerità a colpirle e non la spacconeria. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Già…ogni tanto anche Karkaroff ha la sua utilità……ora Remus è convinto ad affrontare il torneo se non per vincerlo almeno per fare bella figura. Speriamo in bene. Sono davvero felice di sapere che anche nel modo di tenere la bacchetta tu abbia capito come sono Remus, James e Sirius. Grazie per il mitica e per il meraviglioso…Kaho…spero di meritarmelo sempre. Sono davvero felice poi dai sapere che ti piacciono le mie premesse, spero presto però di passare all’azione. E’ la prima volta che mi cimenterò in qualcosa di così movimentato. Speriamo in bene. Grazie!! Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione.

 

Agartha

 

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Capitolo 7
*** 7. Un inaspettato incontro mattutino ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

E sta volta devo dire che non ho proprio resistito.

Ho dovuto inserire l’episodio qui narrato.

L’idea era così carina!

Però in questo modo purtroppo l’annuncio della prima prova non sono proprio riuscita ad inserirlo.

Mi dispiace!!

Prometto che la prossima volta vi spiegherò come sarà la prima volta.

In modo che da quello successivo si comincia l’azione.

Grazie a chiunque leggerà questa storia e la commenterà.

Un bacione.

Agartha

 

CAPITOLO 7 – UN INASPETTATO INCONTRO MATTUTINO

 

Il giorno sette novembre Sirius si svegliò presto. Era da poco passata l’alba, normalmente sarebbe rimasto sotto le coperte ancora per un paio d’ore ma quel giorno proprio non ci riusciva.

Continuava ad agitarsi nel letto.

Per tutta la notte il pensiero della prova incombente lo aveva assillato facendolo dormire male.

Ed ora era nervoso.

Fu per questo che si alzò dal letto ed uscì dalla cabina che occupava nella nave di Durmstrang prestissimo.

Andò verso l’uscita, l’aprì e si ritrovò all’aperto.

Respirò l’aria fresca che sapeva di pulito con vero piacere. Era così diversa dall’aria stantia che si respirava a bordo della nave e Karkaroff non permetteva minimamente ai propri studenti di aprire gli oblò per far circolare il vento se non per poche ore al giorno.

Temeva che entrasse il freddo.

Ma che freddo e freddo!

Lì ad Hogwarts la temperatura era ancora mite in confronto alla temperatura del luogo dove si trovava Durmstrang.

Ma il loro preside non accettava obiezioni.

Si faceva di giorno in giorno sempre più insopportabile.

Sirius lo reggeva sempre meno.

Se avesse potuto lo avrebbe strangolato ma………..purtroppo non gli era permesso.

Sospirò mentre camminava sul ponte della nave.

Passò il ponte d’ormeggio e si ritrovò sulla terra ferma.

Con fare spedito si diresse verso il castello di Hogwarts.

Chissà a che ora venivano preparati i tavoli per la colazione.

Aveva un po’ di appetito.

Avrebbe mangiato volentieri una bella colazione sostanziosa.

Forse valeva la pena provare ad andare in sala comune e controllare com’era la situazione.

Mal che vada, se avesse incontrato qualcuno, avrebbe potuto chiedere loro come poteva fare per avere del cibo fuori dagli orari stabiliti per la colazione, il pranzo e la cena.

Con il pensiero sul cibo, si ritrovò davanti alle scale che davano alla porta d’entrata del castello.

E lì ciò che vide gli fece completamente dimenticare il mangiare.

Ci volle un po’ perché il suo cervello capisse che ciò che vedeva era vero e non il frutto di una sua malata e perversa illusione.

E gli ci volle ancora più tempo per capire che doveva fare qualcosa per chiarire quella situazione.

Lì adagiato sulle scale in una posizione fetale c’era il campione di Beauxbatons completamente nudo.

La schiena scoperta che lasciava intravedere le costole era piena di lividi, le braccia che teneva sopra la testa erano graffiate, i capelli macchiati di sangue, la fronte, l’unica parte della testa visibile, era violacea, le gambe avevano talmente tante botte che era impossibile contarle tutte ed il suo sedere era…..sano.

Imbarazzato Sirius dovette distogliere lo sguardo.

Ma perché cavolo il suo sguardo erano andato a finire proprio lì?

E soprattutto non era la prima volta che vedeva un uomo nudo no?

A scuola sotto le docce capitava di continuo no?

Ed allora perché si sentiva così ……estremamente in imbarazzo?

Sentì le guance avvampare.

In quell’ultimo mese durante le pause che si prendeva dai suoi esercizi di preparazione alla prima prova aveva pensato spesso a Remus Lupin.

E suo malgrado aveva dovuto ammettere che quel ragazzo esercitava su di lui un certo fascino ambiguo che non riusciva a spiegarsi al cento per cento.

Ma era anche vero che per Sirius quella non era la prima volta che si sentiva attratto da qualcuno, aveva avuto tante storie nella sua vita, quindi doveva ben sapere come comportarsi in certi casi no?

Certo era la prima volta che s’invaghiva di un maschio…..no….invaghire non era il termine giusto, a lui non piaceva in quel senso, no…ecco gli interessava, così era più giusto….gli interessava il mistero che sembrava celare la sua persona.

Non gli interessava proprio lui come persona, gli interessava quello che nascondeva.

Ed allora perché i suoi occhi erano così attratti dal suo corpo nudo, tanto che faceva quasi fatica ad allontanare lo sguardo?

Non si capiva più.

E proprio in quel momento si rese conto di cosa stava facendo.

Ma che cosa gli era preso?

Rimaneva lì impalato a farsi delle stupide paranoie, proprio mentre Lupin sembrava avere un bisogno disperato di aiuto.

Come a confermare la sua intuizione, sentì un mugugno provenire dal ragazzo davanti a lui. Lo sguardo di Sirius tornò su Lupin, lo vide alzare la testa e tentare disperatamente di arrampicarsi lungo le scale della scuola.

Fino a quel momento Sirius aveva creduto che il campione di Beauxbatons fosse svenuto ma, invece, non era così.

Remus aveva chiuso gli occhi e si era rannicchiato nel tentativo di trovare le forze per salire le scale ed andare…in infermeria.

Già…visto com’era ridotto, non poteva che essere così, pensò Sirius.

Black finalmente ritrovò il suo sangue freddo e velocemente si avvicinò a Lupin.

Quando gli fu addosso, Remus sollevò lo sguardo e guardò il suo soccorritore prima…..

Sirius non riuscì a decifrare il suo sguardo.

Prima gli era sembrato felice che qualcuno gli desse una mano, poi….però quando aveva scorto chi era che lo aveva soccorso i suoi occhi si erano velati di paura?

Sì…sembrava spaventato.

Perché?

Possibile che pensasse che anche lui potesse fargli del male?

Possibile che fossero davvero i suoi compagni di scuola a fargli così male periodicamente?

Già…….perché anche il mese scorso, quando lo aveva conosciuto Remus era ridotto in uno stato pietoso, ma oggi sembrava ridotto peggio.

E sta sera c’era la prova.

Era per questo che Madame Maxime e Silente avevano ipotizzato di cambiare la data della prova?

Sarebbe stato meglio.

Come avrebbe fatto a gareggiare in quello stato?

Ma se erano i suoi compagni a picchiarlo in quel modo perché Madame Maxime lo permetteva? E soprattutto perché lo aveva permesso quel giorno?

Non ci capiva più niente.

E, poi, dove erano finiti i suoi vestiti?

Anche se lo picchiavano non serviva spogliarlo no?

Almeno che…….no……..stava correndo troppo con la fantasia.

Non poteva davvero pensare che i figli di papà di Beauxbatons approfittassero anche carnalmente di un loro compagno di scuola.

Sarebbe stato terribile.

Ma allora cos’altro poteva ridurre così Remus Lupin?

Possibile che il campione di Bauxbatons avesse una qualche malattia strana che lo riduceva in quel modo ogni mese in un certo periodo?

Ma quale?

Una qualche maledizione?

Provò a chiedere "Cos’è successo?"

Ma non ottenne risposta.

Lupin abbassò lo sguardo e con la lingua cominciò a mordersi il labbro nervoso.

Gli mancava solo che si ferisse anche le labbra, non aveva già abbastanza ferite?

Anche il suo volto, infatti, era devastato.

Due tagli gli segnavano profondamente la pelle su entrambe le guance, il mento era tutto sporco di sabbia e lasciava intravedere una profonda escoriazione. Gli occhi…..no gli occhi sta volta sembravano integri.

Sirius decise di non chiedere più niente.

Lo avrebbe fatto in un momento migliore, ora era necessario portare Lupin in infermeria.

Lo aiutò ad alzarsi.

Sentì un "Grazie" appena sussurrato provenire dalle labbra del ragazzo e Sirius sentì il suo cuore scaldarsi.

Gli sorrise sinceramente.

E sostenendolo provò a fargli fare qualche passo ma niente Remus continuava a incespicare su se stesso.

Le gambe non lo reggevano.

Allora Black si decise a fare la cosa più giusta.

Con naturalezza, anche se era profondamente imbarazzato visto la nudità del compagno, gli passò il braccio destro intorno alle spalle, mentre con il sinistro gli cingeva le gambe in prossimità delle ginocchia.

Poi, lo sollevò prendendolo in braccia.

E così con il corpo del ragazzo premuto al suo salì tutti gli scalini mentre pensava che il profumo della pelle ed il calore che emanava il corpo del campione di Bauxbatons erano davvero piacevoli.

Solo che avrebbe tanto voluto sapere cos’era a ridurre in quello stato il ragazzo, ma per ora non poteva che rispettare il suo silenzio.

Remus da parte sua non sapeva che fare.

Quella notte il lupo mannaro che era in lui era stato più violento del solito.

Forse aveva risentito dell’agitazione che l’uomo Lupin sentiva per l’avvicinarsi della prova ed aveva sfogato i nervi tesi in modo cruento.

Si era sfogato con rabbia.

Scagliandosi addosso ad ogni cosa che trovava, graffiandosi come non mai.

Quella mattina quando si era ritrasformato in umano, Remus era steso sul freddo pavimento di legno della Stamberga Strillante e si era subito accorto che c’era qualcosa che non andava.

Non c’era nemmeno un angolo del suo corpo che non gli facesse un male terribile.

Aveva provato a sollevarsi ma non c’era riuscito.

Per qualche minuto aveva aspettato che qualcuno andasse a prenderlo.

Poi, però si era ricordato che Madame Maxime quel giorno gli aveva detto di andare da solo in infermeria dopo la trasformazione, lei, infatti, avrebbe dovuto incontrarsi con Karkaroff e Silente per stabilire gli ultimi dettagli della prova.

Si era arrischiata a lasciarlo solo perché di solito ormai le sue trasformazioni sì gli provocavano danni ma mai così tanti da renderlo incapace di muoversi.

Ed, invece, sta volta……………….era ridotto peggio di sempre.

Sapendo che nessuno sarebbe andato a prenderlo, si era obbligato ad alzarsi e ci era riuscito.

Si era avvicinato a fatica, barcollando, al vecchio armadio appoggiato ad una parete della sgangherata stanza che subiva le sue trasformazioni ed aperta l’anta aveva estratto la sua divisa.

Si era seduto sul vecchio letto lì vicino ed aveva provato a vestirsi.

Le sue mani però non volevano saperne di reggere abbastanza a lungo i vestiti per permettergli di infilarseli.

Stava troppo male.

Allora era stato costretto a rinunciare a vestirsi.

Si era steso sul letto chiedendosi se era il caso di stare lì ad aspettare che qualcuno notando la sua scomparsa venisse a prenderlo.

Ma potevano passare delle ore e lui non ce l’avrebbe fatta a sopportare il dolore.

Il suo corpo ardeva, ogni singola cellula bruciava.

Non ce la faceva più.

Doveva andare a cercare aiuto, doveva andare in infermeria.

Pensò che visto che era prestissimo non avrebbero dovuto esserci studenti in giro.

E se avesse incontrato qualche professore, certo si sarebbe sentito in imbarazzo visto che era nudo ma……sperava avrebbero capito la situazione.

A fatica era riuscito a passare il platano picchiatore.

Era caduto innumerevoli volte sulle sue gambe malferme.

Gli ultimi metri prima delle scale li aveva fatti a carponi.

E, poi, era crollato definitivamente.

Sulle scale si era disteso per un po’ chiudendo gli occhi.

Tentava di trovare le energie per proseguire, ma era sempre più difficile.

Poi, qualcuno gli si era avvicinato e Remus si era sentito sollevato.

Quando, però, aveva visto chi era si era spaventato.

Proprio il campione di Durmstrang doveva beccarlo nudo e ridotto in quello stato?

Quella sera avrebbero dovuto gareggiare l’uno contro l’altro e non voleva la sua pietà.

Non voleva che l’altro provasse pena per lui, non voleva che l’altro si facesse troppe domande.

Non voleva che l’altro capisse che era un licantropo.

Non voleva che l’altro lo odiasse per questo.

No…..voleva che Sirius Black una volta tornato a Durmstrang si ricordasse di Remus Lupin come un suo degno di avversario.

Voleva lasciargli un buon ricordo di sé.

Voleva piacergli.

Già….in quel mese Remus aveva riflettuto a lungo su ciò che provava per i campioni di Durmstrang e di Hogwarts.

Si era reso conto di trovarli molto simpatici.

E per questo voleva che anche gli altri trovassero preparato e simpatico lui.

Voleva fare loro una buona impressione ed, invece, ……si era presentato davanti agli occhi di Sirius Black in quello stato.

Chissà cosa ora avrebbe pensato di lui.

Quasi sicuramente si stava chiedendo cosa era successo per ridurlo in quello stato ed, infatti, non fu sorpreso quando l’altro gli chiese cosa fosse successo ad alta voce.

Lui però non rispose.

Non ne aveva la forza ed anche se avesse potuto non lo avrebbe fatto comunque. A che scopo?

Cosa avrebbe potuto dirgli?

La verità…..no……..non se ne parlava nemmeno.

Non voleva che Black sapesse che era un licantropo.

Anche se tutto sommato erano poco più che conoscenti, per Remus Sirius e James erano quello che più si avvicinava ad un amico che avesse mai avuto.

E non voleva che quel suo primo tentativo di legarsi a qualcuno al di fuori della famiglia finisse in polvere così presto.

Voleva……che gli altri lo considerassero un loro pari e non un mostro.

E soprattutto voleva che Sirius Black lo considerasse così.

Già….perché più che di James Potter con suo enorme imbarazzo a Remus importava il parere di Black.

Quando pensava a lui il suo cuore veniva sommerso da emozioni strane, inspiegabili.

Avrebbe voluto conoscerlo meglio ed ora rischiava che finisse tutto così.

Perché era così sfortunato?

Avrebbe tanto voluto piangere ma…il suo orgoglio glielo impediva.

Gli bastava che Black lo considerasse anche un piagnucolone oltre che un mostro.

Ed allora poteva sul serio buttarsi giù dal primo dirupo.

Era così abbattuto.

Sorprendendolo, però, Sirius non insistette per farsi spiegare cosa gli era successo.

No…..nemmeno lo guardò con disgusto.

Nei suoi occhi c’era una profonda e sincera partecipazione al suo dolore mentre lo aiutava ad alzarsi.

Remus si sentì improvvisamente invadere da una grande felicità.

Sirius era davvero diverso dalle tante persone che aveva conosciuto e che infierivano su di lui quando stava così male.

Non si era sbagliato.

Forse era per questo che gli piaceva così tanto.

Tuttavia anche se si sforzava di farlo, Remus proprio non riusciva a camminare.

Continuava a cadere.

Ed allora Sirius sorprendendolo ancora di più lo prese in braccio.

Remus lo lasciò fare anzi…….il contatto con il corpo caldo del campione di Durmstrang gli donò tanta calma e pace.

Si sentiva così bene tra le sue braccia.

Si lasciò andare e si fece portare da lui senza chiedersi più nulla.

Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal battito regolare del cuore di Black.

Si rilassò fra le sue braccia.

Nemmeno si sarebbe accorto di essere arrivato in infermeria se non avesse sentito la voce squillante di Madame Chips, l’infermiera di Hogwarts gridare "Oh per tutti i mollicci nascosti negli armadi vecchi di Hogwarts, cosa è successo?"

Remus tenne gli occhi chiusi mentre sentiva l’infermiera avvicinarsi a lui e prendergli un braccio per tastargli il polso.

Sentì le sue parole dolci che lo rassicuravano "Non ti preoccupare Lupin ora ci penso io a te, vedrai che passerà tutto"

La sentì dire a Sirius che poteva appoggiarlo su un lettino dell’infermeria.

Quando il campione di Durmstrang lo distese sul soffice materasso, Remus provò un senso di vuoto che non aveva mai sperimentato.

Era stato così bello stare stretto a lui.

Ora sentiva freddo.

Poi, però la stanchezza si fece sentire.

Fece giusto in tempo sentire Black che chiedeva all’infermiera informazioni circa il suo stato.

Udì l’infermiera che gli rispondeva evasiva che non sapeva cosa fosse successo ma che presto il signor Lupin sarebbe stato bene.

Lei lo avrebbe curato.

Poi, sentì Madame Chips obbligare Sirius a lasciare l’infermeria perché preferiva rimanere sola per curarlo.

Sentì Black lamentarsi, voleva rimanere lì con lui ma……….l’infermiera non glielo permise.

Quando la porta si chiuse alle spalle di un agitato e preoccupato Sirius, Remus si era già addormentato troppo spossato dalla notte tremenda che aveva vissuto.

Però un leggero sorriso era apparso sulle sue labbra. Un sorriso dovuto al sentirsi per la prima volta davvero accettato da qualcuno.

Era stato così bello sentire che qualcuno era davvero preoccupato per lui.

Per lui……..non di lui o a causa di cosa fosse.

Sirius era preoccupato solo per Remus Lupin visto che non sapeva che era un licantropo e la cosa per Remus era stata tremendamente piacevole.

Così il suo sonno fu lieto e quando si risvegliò molte ore più tardi si sentiva già meglio.

Madame Maxime era accanto a lui apprensiva.

Gli aveva portato i vestiti e lui se li mise addosso.

La donna gli chiese se quel pomeriggio sarebbe riuscito ad affrontare la prova e lui la rassicurò.

In quel momento avrebbe affrontato ogni cosa.

Si sentiva bene come mai nella sua vita.

Il suo corpo era ridotto ad uno schifo ma la sua mente era invasa da un senso di appagamento mai sperimentato.

Quel giorno si sarebbe fatto valere, ne era certo.

Sirius appena uscito dall’infermeria tutto agitato era andato in Sala Comune.

Non c’era ancora nessuno studente di Hogwarts lì però la tavola era già pronta per la colazione.

Sempre in preda all’agitazione aveva mangiato qualcosa.

Poi, però non riuscendo più a resistere allo strano senso di disorientamento che lo aveva invaso da quando aveva lasciato Lupin era andato a cercare Karkaroff.

Di sicuro il suo preside sapeva qualcosa sul campione di Beauxbatons e lui si sarebbe fatto dire cosa.

Purtroppo era riuscito a trovare il suo preside solo alcune ore dopo.

Aveva camminato a lungo prima nei corridoi deserti di Hogwarts e poi nel parco ma del suo preside non aveva trovato traccia.

Quando lo aveva intercettato Karkaroff stava tornando alla nave, Sirius gli si era affiancato.

E dopo un saluto formale e veloce che sorprese Karkaroff, in effetti, non era da Sirius andare da lui a parlargli visto che non si sopportavano, gli aveva chiesto subito ciò che gli premeva sapere.

Il suo preside però non gli aveva risposto. Si era limitato a sorridergli e dirgli che se voleva sapere qualcosa del campione di Beauxbaton gli conveniva chiedere direttamente a lui oppure a Silente od alla Maxime.

Lui non poteva dirgli niente, era obbligato al silenzio.

La sua voce era strana, boriosa, carica di risentimento mentre diceva quelle parole.

E Sirius capendo che non avrebbe ottenuto nessuna risposta lo aveva lasciato andare alla nave senza di lui chiedendosi il motivo di un tale risentimento nei confronti di uno studente straniero che Karkaroff nemmeno doveva conoscere.

Karkaroff, però, prima della separazione aveva detto a Sirius che alle tre del pomeriggio doveva essere sulla nave perché avrebbero dovuto andare insieme al luogo della prova.

Black aveva asserito con il capo e, poi, una volta rimasto da solo aveva ricominciato a vagare per il parco della scuola di Hogwarts continuando a porsi domande di cui ancora non riusciva a darsi una risposta.

Perché Remus Lupin sia quel mese che il mese scorso aveva su di sé profonde ferite?

Perché si riduceva in quel stato?

Perché nessuno voleva dargli spiegazioni?

Sarebbe riuscito il campione di Bauxbaton a gareggiare quel pomeriggio?

E lui perché si preoccupava così tanto per lui?

 

Quelle furono anche le stesse domande che si pose James Potter, il campione di Hogwarts quando quel pomeriggio alle tre e mezza vide entrare Remus Lupin in uno degli spogliatoi dello stadio di Quidditch, luogo scelto dai giudici del torneo Tremaghi per permettere ai tre campioni di riunirsi in attesa della prima prova.

 

FINE CAPITOLO 7 – UN INASPETTATO INCONTRO MATTUTINO

 

Allora?

Come avete trovato il nuovo capitolo?

Vi è piaciuto o no?

Vi è piaciuto questo incontro di prima mattina fra Remus e Sirius?

Spero di sì!!

A me è piaciuto molto scriverlo!

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per GeorgiaLupin. Cos’è che pensavi succedesse durante la luna piena? Sei rimasta soddisfatta del nuovo capitolo o no? Sono molto curiosa! E sì in effetti Remus e Sirius si direbbero invaghiti l’uno dell’altro al primo sguardo ma mi sa che è proprio ora che cominceranno i guai. Per quanto riguarda James….bhe….lui è sempre così impiccione. Però questo suo lato del carattere potrebbero essere d’aiuto in certe circostanze non trovi? Spero tu sia stata soddisfatta sia di questo capitolo che di quello nuovo di "V". Grazie per il commento. Un bacione. Agartha

 

Per Momo_san. Grazie! Sono davvero felice di sapere che questa fic ti piace molto. E non preoccuparti se non avevi ancora commentato, l’importante è che lo hai fatto ora dandomi le tue impressioni. Sono contenta di sapere che tu trovi che la mia sia stata una buona idea e che ti piace come scrivo. Spero sempre di continuare così. E per la caratterizzazione dei personaggi bhe…..spero di non strafare e di mantenerli in carattere. Tu cosa ne pensi? Per quanto riguarda le prove, come hai letto purtroppo non sono ancora riuscita ad inserire la prima. Qualcosa di quello che hai detto potrebbe anche rivelarsi giusto ma diciamo che saranno molto simili anche se diverse a quelle che la Rowling aveva usato sul libro, per cui per ora niente molliccio e niente argento. Vediamo…se detto così ti viene in mente qualcos’altro di nuovo. Per quanto riguarda Lupin e l’avada kedavra….non so se lo ucciderebbe o meno visto che è un licantropo, la Rowling non lo dice, però mi sa che…….essendo una maledizione che agisce sulla sua parte umana, beh….probabilmente lo ucciderebbe. Non so che pensare. Adesso ti saluto. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Davvero non ti piace Mocciosus? A me a volte piace, altre volte no! Dipende dai casi! Comunque non ho ancora deciso che ruolo avrà in questa fic, per cui non so se Sirius e James se la prenderanno con lui o meno. Vedremo! Allora soddisfatta della reazione di Sirius nel vedere tutto acciaccato il povero Remus? Per la reazione di James, invece, dovrai aspettare il prossimo capitolo anche se un po’ si capisce già dalla fine no? Sono davvero felice di sapere che ti piace come caratterizzo i personaggi. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Grazie! Come sempre i tuoi commenti riescono sempre ad imbarazzarmi. Sei troppo buona! Riesci sempre a farmi un sacco di complimenti e farmi sentire che le mie storie valgono davvero. Se non ti avessi non so cosa farei. Per quanto riguarda James…sì sottovaluta Remus ma anche gli piace, è stato istintivo. Per Sirius e Remus loro due sono fatti per stare insieme, per cui non posso che innamorarsi a prima vista. Sono simili ma opposti e visto che gli opposti si attraggono vengono attirati l’uno all’altro come i due poli di una calamita. Che carini! Forse sono troppo romantica…tu cosa dici? Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Grazie per il commento. Un bacione. Agartha

 

Per Joy. Purtroppo non sono riuscita a scrivere la prima prova….mi dispiace! Il fatto è che mi è venuta questa idea carina su Sirius e Remus e……..non ho resistito. Ho dovuta scriverla. Spero che non ti abbia fatto schifo! Speriamo in bene. Per quanto riguarda il ritardo con cui commenti, non preoccuparti. Commenta quando riesci, capito? A me piace il tuo modo di commentare, attendo con ansia il tuo parere, ma sono paziente. Va bene? Per quanto riguarda il rapporto tra i personaggi…..sono contenta che tu abbia capito le mie intenzioni. Il rapporto d’amore ed amicizia fra i tre malandrini si sta costruendo a poco, a poco sulla base di caratteri diversi. Però…inequivocabilmente si sentono già vicini l’uno agli altri nello spirito. Che dolci! Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Grazie! Sono davvero felice di sapere che tu pensi che io miglioro di giorno in giorno nello scrivere. Spero di farlo sempre, fino a quando un giorno non diventerò una scrittrice provetta. E vedo che mi hai beccata! In effetti io sono un’appassionata di manga e leggo parecchi shoujo……..forse è per questo che adoro mettere molto zucchero nelle mie storie. Sono troppo romantica. Sono felice di sapere che ti piace molto anche come caratterizzo i personaggi ed il rapporto che si sta instaurando tra loro. Non preoccuparti….non ti sei espressa minimamente da cani, ho capito tutto ciò che volevi dire. E per Severus (un giorno dovrò decidermi a scrivere una fic in cui avrà un ruolo importante) per ora non ho ancora deciso che ruolo avrà in questa fic, per cui non posso dirti se avrà un ruolo secondario, se sarà solo nominato oppure se prenderà peso. Vedremo ……quando sarà il momento. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione.

 

Agartha

 

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Capitolo 8
*** 8. Preludio alla prima prova ***


Come promesso ecco l

Come promesso ecco l’annuncio della prima prova.

Per ora c’è solo la parte teorica ma……….s’intuisce già che dal prossimo capitolo ci sarà l’azione.

Allora cosa ne pensate della prova che mi sono inventata?

Anche se forse sarebbe più giusto dire della prova che ho adattato.

Fatemi sapere.

Un bacione

Agartha

 

CAPITOLO 8 – PRELUDIO ALLA PRIMA PROVA

 

James aveva dormito benissimo quella notte.

Il suo carattere non gli permetteva di agitarsi per gare od affini.

Essendo un incosciente era incapace di preoccupazioni vere…..soprattutto se riguardavano la sua persona.

Per gli altri si sarebbe anche preoccupato ma per sé stesso mai. Era fatto così.

Amava il rischio, amava l’eccitazione.

E quel torneo in un colpo solo gli garantiva entrambe in dose massiccia.

Era elettrizzato ma non si sarebbe mai detto.

Per tutti era sempre il solito sbruffone egocentrico amante degli scherzi.

Quando si era svegliato quella mattina era già tardi, era andato a fare una sostanziosa colazione ed a seguire anche se svogliatamente le lezioni del mattino.

Dopo un lauto pranzo, Silente gli aveva detto di presentarsi verso le tre del pomeriggio all’ingresso della scuola perché sarebbero andati insieme nel luogo di ritrovo per la prima prova.

Potter a quel punto aveva deciso di saltare le lezioni del pomeriggio.

Ed aveva fatto un sonnellino.

Non si era minimamente stupito di non vedere quel giorno né a colazione, né a pranzo i campioni di Durmstrang e Beauxbatons.

Aveva pensato che avessero preferito stare il primo nella sua nave, il secondo nella sua carrozza per rifinire gli ultimi dettagli della loro preparazione.

In effetti, durante quel mese James aveva visto poco gli altri due campioni.

Li aveva intravisti durante i pranzi o qualche volta lungo i corridoi.

E non essendoci mai stata l’occasione di parlare davvero, si erano limitati a freddi saluti con il capo.

Ora, però, si sarebbe incontrato di nuovo a tu per tu con loro.

Avrebbe dovuto scontrarsi con loro.

E non vedeva l’ora.

Il suo spirito agonistico era già ai massimi livelli.

Fu il primo ad arrivare in uno degli spogliatoi del campo di Quidditch, luogo scelto per la riunione che avrebbe presentato la prima prova che sarebbe iniziata verso le cinque del pomeriggio. Erano le tre e mezza.

Tuttavia mentre attendeva il suo preside all’ingresso aveva notato che l’intera scolaresca di Hogwarts aveva di già abbandonato le classi per le lezioni e si era riunita in Sala Grande.

Quasi sicuramente gli studenti si stavano organizzando per andare ad assistere alla prova.

I suoi compagni Grifondoro capeggiati da Peter, infatti, ieri sera, gli avevano mostrato gli striscioni per il tifo che avevano preparato per lui.

Avrebbe avuto un gran sostegno.

E lui avrebbe dovuto esserne degno.

Peccato solo che Lily si era categoricamente rifiutata di dargli un bacio di buona fortuna, l’unica cosa che aveva ottenuto dalla ragazza era stato uno schiaffo ed un "Vedi di non fare delle brutte figure con le altri scuole. Ormai sei il campione per cui……..non farci sfigurare"

Un augurio non molto partecipe, ma almeno ormai….si era rassegnata al fatto che lui era il campione.

Se non altro James sapeva che nonostante il loro rapporto non propriamente idillico lei avrebbe fatto il tifo per lui.

La stessa cosa non poteva dire dei Serpeverde.

Piton era sempre insieme agli studenti di Durmstrang.

Ed anche se Sirius Black aveva detto che lui non andava d’accordo con i suoi compagni, chissà se quest’ultimi gli avrebbero dato comunque il loro sostegno.

Ed allora Piton per chi avrebbe tifato?

Per lui come aveva detto il preside oppure per Black?

Era uno strano quesito visto che in fin dei conti di Severus a James non gliene importava niente.

Però……….uno dei motivi per cui era stato felice di essere il campione era umiliarlo costringendolo a tifare per lui ed ora……..chissà se avrebbe ottenuto tutto questo.

Cominciava ad avere dei dubbi.

Anche se……gli sembrava strano che Piton disobbedisse a Silente così……su due piedi.

Mah…..quel pomeriggio avrebbe scoperto la verità.

Scrollò le spalle.

Passarono dieci minuti prima che i giudici esterni entrassero nella stanza.

Minuti nei quali Silente aveva augurato buona fortuna a James raccomandandosi di non combinare troppi guai mentre gareggiava.

Quel troppi voleva dire…….che poteva combinarne se ne faceva qualcuno?

Il suo preside gli dava il permesso?

Dal sorriso furbo che Silente gli aveva lanciato si sarebbe detto di sì.

Silente…….era proprio un grande!

Si vedeva che lo conosceva bene!

Abbot e Krum salutarono velocemente Potter e, poi, cominciarono a parlare di formalità senza senso con Silente.

Passarono ancora alcuni minuti e finalmente fecero il loro ingresso con quasi mezz’ora di ritardo come a dimostrazione che le regole potevano essere infrante se si era Karkaroff, Sirius Black ed il preside di Durmstrang.

Sirius dopo un veloce saluto si andò a posizionare a qualche metro di distanza da James mentre Karkaroff si univa alle chiacchiere degli altri giudici.

Qualche secondo dopo la porta si aprì di nuovo a rivelare la gigantesca preside di Beauxbatons anche lei terribilmente in ritardo, ma c’era da aspettarselo no? Le donne sanno sempre come farsi attendere, che nascondeva alla vista ……………..un malfermo e pesto Remus Lupin che camminava dietro di lei.

Quando James vide il campione di Beauxbatons quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.

Il volto di Lupin era orribilmente sfregiato sulle guance mentre profondi lividi gli deturpavano sia il mento che la fronte.

Sembrava camminare a fatica.

Il primo pensiero di Potter fu………….com’è a fatto a ridursi così?

Poi…………….anche il mese scorso era ridotto in quello stato……………com’è possibile?

Ed ancora………….ce la farà a gareggiare ridotto in quel modo?

E per maggior sorpresa di Potter che non avendo assistito alla scena del mattino non sapeva di cosa si stesse parlando, mentre Remus salutava i presenti gentilmente, Madame Maxime subito non si affiancò ai suoi colleghi per parlare ma andò vero il campione di Durmstrang.

S’inchinò leggermente verso Sirius Black ed esclamò con il suo strano accento "Volevvvo ringrassiarti per quessssta mattina. Sso che hai aiutato Remus…….te ne sciono immensciamente grata"

"Non c’è di che" riuscì a mormorare Black profondamente imbarazzato. Non si era aspettato un’accoglienza del genere. La Maxime doveva tenere molto a Remus se si era degnata ad inchinarsi lievemente verso di lui ed a ringraziarlo. Come aveva potuto pensare che lei appoggiasse i compagni di Remus che lo picchiavano? Non aveva senso!

A questo punto Sirius pensò di poter bocciare la teoria dei pestaggi periodici.

Doveva esserci qualcos’altro che riduceva in quello stato Lupin.

Quando Remus si posizionò a fianco di Sirius lontano qualche metro, Black lo guardò con attenzione.

Sembrava stare meglio di quella mattina, ma era ancora ridotto malissimo.

Nonostante la sua curiosità che lo spingeva a voler sapere cos’era che lo riduceva in quello stato, si rese conto che in quel momento era decisamente più preoccupato per lui.

Come avrebbe fatto ad affrontare la prova?

Gli stessi pensieri assillavano anche James.

Anche lui guardava Remus con una certa apprensione.

Certo voleva vincere la gara, ed un Lupin ridotto così di sicuro non sarebbe stato un grande avversario, in fin dei conti il suo stato si salute aumentava le sue già elevatissime possibilità di vittoria ma………non voleva che il campione di Beauxbatons morisse durante la competizione.

E ridotto com’era rischiava grosso.

Si sarebbe sentito in colpa per tutta la vita.

Quei pensieri cupi di James vennero interrotti da Silente che con voce possente e ferma annunciò "Bene! Visto che ci siamo tutti cominciamo la riunione. La prova inizierà fra poco ed immagino che voi" e si rivolse ai campioni "abbiate bisogno di alcune delucidazioni. Tenterà di essere il più chiaro possibile. Questa prova consiste nell’affrontare una creatura o delle creature oscure per entrare in possesso di uno piccolo scrigno chiuso a chiave che queste creature hanno il compito di custodire. La prova l’affronterete a turno nell’ordine in cui il Calice di Fuoco ha espulso il vostro nome. Il primo, quindi, a gareggiare sarà il signor James Potter, poi il signor Sirius Black ed alla fine il signor Remus Lupin. Le creature che dovrete affrontare saranno diverse per ciascuno di voi, per cui se vorranno, i campioni che non hanno ancora affrontato la prova potranno assistere a quella del campione che la sta sostenendo. Tutto chiaro fino qui?"

"Sì" asserirono i tre ragazzi in contemporanea.

Soddisfatto Silente riprese a parlare "Immagino vi domanderete come si farà a decidere quali saranno le creature che ciascuno di voi affronterà, bhe…..si procederà ad un sorteggio"

Detto questo Silente fece un gesto con il capo a Krum, il quale estrasse la bacchetta e fece apparire davanti a sé un sacchetto nero.

Albus afferrò il sacchetto che Krum gli porgeva e tornò a parlare "In questo sacchetto ci sono tre tasselli di legno magici. Le creature che affronterete sono state scelte una a testa da me ed i miei colleghi presidi. I tasselli riportano sul dorso l’iniziale della scuola del preside che ha scelto tale creatura e sul davanti l’iniziale della creatura stessa. I tasselli sono stati incantati in modo che il campione della propria scuola non possa scegliere il tassello con la creatura scelta dal suo preside. E’ ancora tutto chiaro?"

I ragazzi molto assorti asserirono di nuovo sta volta solo con il capo.

"Ora…..prima di procedere ad ulteriori spiegazioni credo si possa procedere all’estrazione" Silente chiese conferma ai suoi colleghi che asserirono.

"James" allora chiamò Silente aprendo il sacco nero in modo da permettere al campione di Hogwarts di inserire la mano e prendere il tassello "Se vuoi procedere?"

"Ok" esclamò Potter avvicinandosi al suo preside.

Inserì la mano ed afferrò con decisione il primo tassello che gli capitò a tiro.

Quando lo estrasse lo guardò attentamente facendolo vedere anche a tutti i presenti.

In rilievo sulla parte davanti c’era una grande A, poi lo girò e vi trovò impressa la B di Beauxbatons.

Quindi lui avrebbe dovuto affrontare la creatura o le creature magiche scelte da Madame Maxime che iniziavano con la "A", cosa potevano essere?

Silente a gran voce disse "Bene. Il campione di Hogwarts affronterà le creature scelte da Madame Maxime, preside di Beauxbatons. Ora James avrai qualche istante per pensare a cosa possono essere visto l’iniziale. Signor Black…..se vuole accomodarsi?"

E Silente girò il sacchetto verso Sirius.

Anche se ormai l’estrazione era solo una formalità che voleva dimostrare che non c’erano imbrogli, Sirius si fece avanti. Era palese che a lui sarebbe spettata la creatura scelta dal preside di Hogwarts mentre a Remus quella scelta da Karkaroff.

E la cosa indispettiva Black.

Il suo preside, infatti, non era di sicuro una persona buona ed altruista.

Chissà che strana creatura poteva aver scelto.

Di sicuro una estremamente sanguinaria.

E Lupin come sarebbe riuscito ad affrontarla ridotto com’era?

Sirius inserì la mano nel sacchetto afferrò il tassello e lo mostrò ai presenti.

Come aveva preventivamente capito sul dorso c’era impresso l’H di Hogwarts mentre sul davanti c’era una "S".

Cosa poteva significare quella "S"?

Anche a lui furono dati alcuni secondi per pensarci su mentre Remus sorridendo andò a prendere l’ultimo tassello. Sul dorso c’era la D di Durmstrang mentre sul davanti c’era sempre una D.

Remus sorrise quando vide il tassello.

Era da quando si era svegliato in infermeria che era stranamente sereno.

Si sentiva pronto come non mai ad affrontare la gara…………ed anche quella "D" che poteva significare molte cose, una tra tutte una creatura che poteva terrorizzare la maggior parte dei presenti, lui l’accolse con gioia.

Se era come pensava, e quella "D" significava ciò che credeva, tutto sommato…………era stato fortunato che quel giorno ci fosse stato la luna piena.

Era per questo che non era riuscito a trattenere un sorriso.

Forse qualcuno dall’alto gli stava dando una mano.

Per quanto riguarda le iniziali degli altri campioni, lui aveva un’idea su quali potevano essere le creature.

Ma se per la "A" della Maxime ne era quasi certo, per la "S" di Silente aveva qualche dubbio.

Chissà se gli altri due campioni, invece, avevano già capito cosa avrebbero dovuto affrontare e che strategia avrebbero attuato.

In cuor suo sperava che avessero capito anche se……..visto la gara avrebbe dovuto sperare di no.

Insomma………se gli altri venivano colti da sorpresa aveva più speranze di vincere.

Ma lui voleva vincere?

No……..non ci teneva, anche se i soldi gli sarebbero tornati utili.

Lui non pensava ancora di poter vincere, voleva solo comportarsi onorevolmente.

Silente tornò a parlare "Ora che abbiamo stabilito quali sono le creature che affronterete parliamo dell’ambientazione della prova e dei metodi di giudizio. La prova si terrà nel campo di Quidditch di Hogwarts trasformato per l’occorrenza. In effetti non appena sarete sul campo noterete che ci sono tre grandi nuove costruzioni chiuse da una porta blindata, queste costruzioni nascondono l’ambientazione e la creatura che dovrete affrontare. Il campione che dovrà sostenere la prova dopo aver passato cinque minuti in mezzo al campo, per prendere gli applausi dei propri compagni che saranno nelle tribune ad assistere, dovrà entrare da una di quelle porte e subito i muri della costruzione svaniranno lasciando rivelare la creatura ed il luogo in cui si trova lo scrigno. L’ambientazione è quella propria della creatura che dovrete affrontare per cui……..non prendete mai sotto gamba la situazione ok?"

"Certo" mormorò James.

"Sì" si limitarono a dire Remus e Sirius.

"Questo è tutto quello che dovrete sapere dell’ambientazione. Il resto sarà palese nel momento in cui vi troverete ad affrontare la prova. Per quanto riguarda il metodo di giudizio bhe…..alla fine della gara ogni giudice alla luce del sole in modo che tutti possono vedere ciò che si è stabilito estrarrà un pannello con un numero. Quel numero che può andare dal 0 al 10 sarà la vostra valutazione. Verranno sommate tutte le valutazioni dei giudici e si avrà un giudizio finale che stabilirà il campione che sarà in testa al torneo alla fine di questa prova. Con questo mi sembra di aver detto tutto. Ci sono domande?"

Attese qualche secondo di silenzio e, poi, disse "No…non mi sembra che ci siano domande. Allora visto che sono quasi le cinque credo che possiamo andare verso il campo"

I giudici uscirono dalla stanza seguiti dai ragazzi.

Sia Sirius che Remus avevano deciso di assistere alla prova di Potter.

Però Lupin proprio mentre usciva dallo spogliatoio per un attimo sentì le gambe tremare, le botte che aveva lungo il corpo gli provocarono un intenso dolore alla colonna vertebrale, ebbe un mancamento e si ritrovò senza poterselo impedire addossato a James che camminava davanti a lui.

Sbilanciato Potter cadde in avanti.

Non si fece nulla perché attenuò il colpo con le mani però questo rese ancora più insicuro James circa il buon esito della prova del campione di Beauxbatons.

Inutile negarlo era preoccupato e lo era anche il campione di Durmstrang perché subito si affrettò ad andare verso di loro ed aiutare entrambi ad alzarsi.

Ma mentre per quanto riguardava James, dopo avergli offerto una mano che l’altro aveva accettato volentieri per tirarlo su lo aveva lasciato andare subito, Sirius dopo aver afferrato per la vita Remus lo aveva sostenuto per diversi secondi.

Remus era imbarazzato.

Si era dimostrato nuovamente debole di fronte ai due campioni avversari.

Ora cosa avrebbero pensato di lui. Che voleva impietosirli affinché gli dessero una mano durante la prova?

Che voleva obbligarli a deconcentrarsi durante la loro prova?

Non sapeva cosa pensare.

Ma James lesto lo stupì.

Corse verso Silente ed urlò "Professor Silente, mi scusi…ma non si potrebbe spostare la prova?"

Tutti i giudici che non avevano assistito alla caduta di Remus si girarono sorpresi.

"Perché?" chiese Albus.

"Cos’hai paura?" mormorò Karkaroff indispettito "Potevi pensarci prima se non volevi affrontare queste gare, ormai è troppo tardi"

James guardò con occhi fiammeggianti il preside di Durmstrang, come osava quell’idiota dargli del codardo? Lui era solamente preoccupato per Lupin. Visto la caduta di poco prima, ormai James era convinto che il ragazzo non sarebbe mai riuscito a sostenere la prova. Aveva bisogno di tempo per riprendersi. Stava per rispondere per le feste a Karkaroff quando la voce di Sirius lo trattenne "No…Potter non ha paura è solo che…" lasciò cadere la frase non volendo mettere in mezzo Lupin che gli sembrava scosso per quel contrattempo "Anche a me andrebbe bene spostare la gara". Finì sapendo di non essere stato per nulla convincente.

"No" Remus decise di intervenire. Sapeva che James e Sirus volevano spostare la prova per lui e gliene era grato, erano così gentili a preoccuparsi per lui ma non era giusto. Lui aveva deciso di gareggiare quel giorno un mese fa, ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. La prova era stata loro rivelata, era stata organizzata ogni cosa in ogni particolare, c’erano gli studenti sulle tribune, le creature nelle costruzioni, lo scrigno in attesa di essere preso. Insomma non si poteva che gareggiare "Non è necessario spostare la gara. Potter e Black altruisticamente hanno pensato che ridotto in questo stato non avrei potuto dare il meglio di me, prima sono caduto su Potter e…..hanno timore che la gara possa essere falsata visto il mio stato di salute ma…….non ci sono problemi. Sono pronto ad affrontare la gara, credo di sapere quale sarà la creatura che dovrò affrontare e credo……che……..riuscirò a farcela senza grossi problemi. Grazie per la considerazione che avete avuto di me" s’inchinò davanti a James e Sirius. "E sul serio non preoccupatevi del sottoscritto, non lo merito, sono un vostro avversario e…..so badare a me stesso" finì rivolto verso gli altri campioni per poi rivolgersi ai giudici "Ora…se vogliamo andare?"

Silente sorrise "Ok"

Karkaroff biascicò qualcosa di sconnesso.

Madame Maxime disse "Sei sicuro di farcela?"

"Non si preoccupi….ce la farò……….lei sa che so essere tenace quando voglio vero?"

"Sì" si arrese la donna.

Ed il gruppetto s’incamminò verso il campo di Quidditch, anche se in verità né Sirius né James erano soddisfatti delle parole di Remus.

A loro non sembrava proprio che il campione di Beauxbatons fosse sul serio in grado di affrontare creature oscure.

Chissà cosa sarebbe successo.

Però alla fine si arresero, alzano le spalle.

Se il campione di Beauxbaton era così convinto di farcela, perché dovevano essere loro a preoccuparsi per lui?

Come l’altro avevano sostenuto, erano avversari e che, quindi, facesse ciò che voleva.

Ma perché invece……..continuavano a pensarla diversamente.

Non potevano che sperare che tutto andasse per il meglio.

E, forse, era meglio se cominciassero a concentrarsi sulla propria di gara.

Entrambi infatti non avevano ancora capito che creatura avrebbero dovuto affrontare.

Quando raggiunsero lo scoperto del campo di Quidditch, James stava per incamminarsi per raggiungerne il centro, quando Remus gli augurò "Buona fortuna"

"Grazie" disse Potter sinceramente colpito dalla gentilezza di Lupin.

Quel ragazzo era davvero una persona molto dolce anche se…………non prendeva minimamente in considerazione la propria salute.

Lui e Sirius erano disposti ad aspettare qualche giorno per gareggiare per permettergli di guarire e lui invece non aveva voluto.

Perché?

Forse era James a sbagliare tutto e l’altro era più in gamba di ciò che pensava e quindi era sicuro di quel che faceva.

Forse quei tagli se li era procurati a posta per affrontare la gara……ma…….James stava facendo volare troppo la sua fantasia. Era meglio non pensarci.

Se no…….avrebbe finito con l’essere deconcentrato durante la propria gara.

Anche Sirius sentendo l’augurio di Remus si decise di fare lo sportivo. Guardò Potter ed esclamò guardandolo seriamente come a sfidarlo "In bocca al licantropo"

"Crepi" mormorò James facendo il segno della vittoria.

Quelle parole anche se nessuno lo notò ebbero il potere di agitare Remus.

Era solo un augurio molto in voga nel mondo magico ma lui era un licantropo ed ogni volta che sentiva quella frase qualcosa in lui rabbrividiva dal disgusto.

Lui non voleva né uccidere, né essere ucciso.

E quell’augurio gli augurava o l’una o l’altra cosa.

Era meglio non pensarci.

Non appena James raggiunge il centro del campo, subito partirono degli applausi dalle tribune.

Era lui che doveva gareggiare per primo e subito sentì l’adrenalina invaderlo tutto.

Ora non aveva più tempo per le preoccupazioni ed i dubbi.

Ora era il momento di agire.

Nel frattempo, Sirius e Remus si erano accomodati in una postazione vuota preparata a posta per loro vicino al tavolo dei giudici.

Erano curiosi di vedere come Potter avrebbe affrontato la prova.

Ma prima………visto che avevano cinque minuti a disposizione Remus si decise di fare ciò che avrebbe voluto fare fin da quando aveva rivisto Sirius quel pomeriggio.

Si schiarì la voce e disse con frasi sconnesse da cui traspariva un gran imbarazzo "Prima non c’è stata l’occasione davanti a tutti, ecco…Madame Maxime era tenuta a dei ringraziamenti formali, io invece…non volevo dare addito a voci sospette su una nostra possibile alleanza per cui……ecco…lo faccio ora". Riprese fiato "Volevo ringraziarti per sta mattina. E’ stato imbarazzante…farmi trovare nudo da te……ecco…il fatto è che stavo male e non sapevo cosa fare, non riuscivo a vestirmi e……….ho cercato di andare in infermeria così com’ero ma non ci sono riuscito. Se tu non ci fossi stato, non so…..cosa sarebbe potuto succedere. Grazie". Finì trattenendo il fiato. Non era riuscito a ringraziarlo come avrebbe voluto. Ed aveva detto cose senza senso….spiegandosi da cani, chissà cosa Sirius avrebbe pensato di lui. Ma davvero con il senno di poi rendendosi conto che era stato Black ad aiutarlo quella mattina e che lui era nudo quando lo aveva aiutato, si era ritrovato a chiedersi cosa l’altro poteva aver pensato di lui.

E non solo dei suoi tagli, ma anche della sua nudità.

Avrebbe potuto pensare che qualcuno lo avesse violentato e non era il caso.

"Non c’è di che! Credo che chiunque ti avrebbe aiutato nello stato in cui eri" rispose sicuro Sirius per poi continuare "Solo che mi domando…….il motivo di tutte quelle botte che hai……insomma….anche il mese scorso eri ridotto così, cos’è che ti procura tutti quei tagli?"

Ecco finalmente Sirius aveva fatto la domanda che gli premeva.

Forse ora avrebbe visto soddisfatta la sua curiosità.

Avrebbe saputo……….lui voleva sapere……perché così forse si sarebbe spiegato anche lo strano ed ambiguo fascino che Remus esercitava su di lui.

Sul perché si preoccupava tanto per Lupin, sul perché sentiva il bisogno di aiutarlo, di proteggerlo, sul perché sentiva di volerlo conoscere meglio, sul perché sentiva il bisogno assoluto di stringerlo a sé come quella mattina e cullarlo nel suo abbraccio.

Quella mattina mentre lo portava in infermeria con lui si era sentito bene come mai nella vita.

Ed ora voleva sapere il perché.

E sentiva che il motivo dietro quei nuovi sentimenti che provava per quel ragazzo poteva ricercarsi sulle motivazioni dietro le sue escoriazioni.

"Mi dispiace…..ma a questo io non posso rispondere" arrossì Remus.

Lupin aveva sempre saputo che ringraziare Sirius quel pomeriggio sarebbe stato pericoloso, perché avrebbe permesso all’altro di entrare in discorso e di chiedere spiegazioni circa il suo stato ma….non aveva potuto farne altrimenti.

Ringraziare chi era gentile con lui era una delle cose che sua madre gli aveva insegnato fino a quando era un bambino.

La sua educazione non gli permetteva di non farlo.

Ed allora per giustificare le botte sapeva che avrebbe dovuto trovare una scusa ma non se l’era sentita.

Con Sirius non voleva essere falso, voleva essere sincero.

"Perché non puoi dirlo? E’ un segreto? E’ una cosa terribile?" insistette Sirius.

"Sì…è un segreto ed è terribile ma….non come immagini"

"Sono terze persone che ti fanno questo?" indagò allora Black.

"No……..non sono terze persone. Cosa vai a pensare?"

"Bhe….visto che non vai d’accordo con i tuoi compagni ho pensato che……."

"No…i miei compagni non mi fanno del male"

"Allora ti fai del male da solo?"

Remus non rispose facendo capire a Sirius che era così.

"Perché?"

"Mi dispiace……non posso rispondere. Ti prego cambiamo discorso ok?"

"Va bene. Non insisterò" Sirius vedendo negli occhi di Remus la disperazione mentre parlava di quelle cose aveva deciso di capitolare ma, intanto, un atroce sospetto aveva cominciato ad insinuarsi in lui.

Se era lui………a ridursi in quel stato, di sicuro non lo faceva nel completo ausilio delle sue facoltà mentali ed allora……..

Capitava ormai pensava di poterlo asserire con certezza ogni mese, quindi…………

Succedeva di notte, per cui………..

Poi, le ferite dopo un giorno sparivano. Il mese scorso era accaduto così, quindi………

Karkaroff non lo sopportava ed allora……..

Tutto sembrava portare a quello……….

Oh…..se era così, era terribile.

Avrebbe dovuto controllare alcune cose per esserne sicuro ed accertarsi se effettivamente anche il mese prossimo Remus sarebbe stato pieno di graffi dopo quell’evento.

Però…sentiva di essere sulla strada giusta.

Quindi era una maledizione.

Povero Remus Lupin!

Lupin temeva che Sirius capisse cos’era che lo riduceva in quel modo.

Senza volerlo gli aveva rivelato fin troppo e se avesse associato un po’ di cose, tipo in che stadio era la luna ieri notte di sicuro ci sarebbe arrivato.

Non era uno stupido, il campione di Durmstrang gli sembrava molto intelligente.

Cosa poteva fare per impedirgli di capire che era un licantropo?

Non voleva che lo odiasse.

Perché lo aveva ringraziato?

Perché sentiva sempre il dovere di essere gentile con chi era gentile con lui.

A volte quella sua innata gentilezza era controproducente.

Ora….era nei guai.

I pensieri di entrambi i ragazzi vennero interrotti da ciò che succedeva nel campo.

James aveva fatto qualche passo verso la porta che si era aperta al suo cospetto.

Era entrato nella grande costruzione, sia larga che alta una decina di metri su cui impresso c’era il marchio di Beauxbatons e subito le pareti e la porta come d’incanto erano svanite.

Tutto il campo di Quidditch venne trasfigurato.

Sparirono le altre due costruzioni che portavano il marchio delle altre scuole ed il campo di Quidditch si trasformò di colpo in un paesaggio roccioso su cui al centro si ergeva una grande montagna composta sempre di sassi.

La montagna era alta circa dieci metri e James che vi si trovava ai piedi notò che il piccolo scrigno di legno scuro che doveva prendere era proprio sulla vetta.

Che fare?

E, poi, dove erano le creature che lo custodivano?

Si guardò intorno e notò tre grossi rapaci in alto che giravano in circolo intorno alla montagna.

Le loro ali, l’unica cosa delle tre creature che per ora si vedeva, assomigliavano a quelle delle aquile, ma erano troppo grandi per essere delle aquile.

Poi, quando le tre creature si voltarono verso di lui e James le vide meglio, Potter capì che quelle erano……………..

 

FINE CAPITOLO 8 – PRELUDIO ALLA PRIMA PROVA

 

Allora?

Avete capito quali sono le creature che dovrà affrontare James?

E quelle di Sirius e Remus?

Sono molto curiosa di sapere le vostre opinioni.

Per quanto riguarda la prima prova ho deciso di farla simile a quella descritta dalla Rowling nel quarto libro di Harry Potter anche se è nel contempo diversa.

Per le altre prove……chi vivrà, vedrà.

Spero che il capitolo possa farvi piacere.

Aspetto vostri pareri.

Grazie in anticipo.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Momo_san. Grazie! Sono davvero felice di sapere che hai trovato dolce il capitolo precedente e che nonostante non ci sia stato l’annuncio della prova ti abbia fatto piacere. In effetti….per me….è molto facile scrivere romanticherie su Sirius e Remus………mi sanno ispirare alla grande. Per quanto riguarda la prova ….ora che hai le iniziali delle creature ed una parziale descrizione di quelle che dovrà affrontare James secondo te di cosa si tratta? Sono curiosa di scoprire cosa ne pensi. Grazie ancora! Un bacio.

Per GeorgiaLupin. Bhe…in effetti Remus avrebbe dovuto essere imbarazzato per la nudità ma il fatto è che ridotto com’era l’essere nudo è stato l’ultimo pensiero che gli si è affollato in testa. Stava troppo male per pensare ad altro se non a trovare qualcuno che potesse dargli una mano a farlo sentire meglio. Era completamente sconvolto! Sono felice di sapere che trovi che i sentimenti dei personaggi stanno andando nella giusta direzione e per quanto riguarda James è vero, nello scorso capitolo l’ho lasciato un po’ a sé stesso ma sta volta mi sono fatta un po’ perdonare e, poi, nei prossimi capitoli potrebbe capitare che siano o Sirius o Remus ad essere messi da parte per lasciare spazio a scene con James…..insomma…….non sempre i tre ragazzi potranno interagire a tre, prima o poi lo faranno anche a due, a due. Spero che anche questo capitolo ti faccia piacere. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Minako. In effetti James nello scorso capitolo è stato sacrificato ma non sarà sempre così. Infatti prima o poi nei prossimi capitoli potrebbero essere o Remus o Sirius ad essere messi da parte, dopo tutto è impensabile che i tre ragazzi interagiscano sempre a tre, prima o poi lo faranno anche a due, a due. Sono felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo dolcissimo. E per quanto riguarda Sirius bhe……..devi immaginarlo così, per quasi dieci anni da quando ha cominciato a ragionare con la sua testa, non ha mai avuto veramente qualcuno a cui affezionarsi ed ora è spiazzato dai sentimenti che prova. Non è né menefreghista, né decisamente troppo maturo è solo incapace di capire a fondo la portata di ciò che prova e poi viverla. Spero con questo discorso di essere stata chiara. Fammi sapere se hai capito ok? Per quanto riguarda Madame Chips anch’io adoro quella donna e la sua espressione mi è venuta naturale. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per imooto. Grazie! Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti ha fatto piacere e che hai trovato teneri e bellini Remus e Sirius. Per quanto riguarda Sirius mi sa che ha capito più di quello che vuole ammettere ma vedrai che presto verrà a patti con sé stesso. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per piropiro. Spero che questo aggiornamento sia avvenuto al più presto. E’ così? Grazie! Sono davvero felice di sapere che ti piace cosa scrivo e come lo scrivo. E sono ancora più felice di sapere che hai trovato la scena tra Sirius e Remus molto profonda anche se divertente. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. Grazie! Sono davvero felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo intenso e che tu abbia capito i sentimenti che si celano dietro il cuore di Sirius, anche perché io penso che Sirius quando ci tenga a qualcosa, sappia anche comportarsi con maturità. L’unico problema ora di Sirius è che non ha ancora capito la portata dei suoi sentimenti o meglio, è ancora incapace di accettare ciò che prova ma d’altra parte non avendo mai avuto una famiglia di fatto è un po’ spiazzato dall’incontro con James e Remus. Per quanto riguarda i sentimenti di Remus e Sirius chissà come cresceranno e con quali tempi….spero di seguire i giusti passaggi. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la frase di Madame Chips sui mollicci, mi è venuta naturale. Grazie peri commento ed il sostegno continuo. Un bacio.

 

Per Fairyangel. Allora soddisfatta di sapere in cosa consiste la prova? Per l’esito però dovrai aspettare ancora un po’………..il fatto è che anche queste prove voglio che diventino un modo di approfondire i sentimenti che i vari personaggi provano fra loro. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e per quanto riguarda Remus e la prova…sappi che non tutto il male viene per nuocere. Eh eh eh …..non ti dico altro, se no…ti rovino la sorpresa. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Grazie! Sono davvero felice di sapere che apprezzi la mia vena romantica. In effetti a me Sirius e Remus in questa fic fanno tenerezza per cui……..mi sa che ci saranno parecchie scene tenere fra loro, mi verranno istintive. Per quanto riguarda il segreto di Remus, come vedi…forse Sirius potrebbe arrivarci prima di quello che credi. Tu cosa ne pensi? E per quanto riguarda le paranoie di Sirius sul suo esser gay o meno, bhe….forse i suoi sentimenti potrebbero svilupparsi in maniera più naturale di ciò che pensi. Insomma………..niente potrebbe essere come appare. Spero di non averti incasinato maggiormente le idee con queste parole sibilline. E come al solito sei troppo buona, grazie! Anche se forse più che modestia, la mia è insicurezza. Comunque grazie per il commento e per il tuo sostegno perpetuo. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 9
*** 9. La prima prova di James ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

Per facilità dividerò le tre prove dei campioni in tre capitoli diversi.

Altrimenti mi verrebbero fuori capitoli troppo lunghi e non voglio appesantire troppo la fic.

Spero possa piacervi anche questo nuovo capitolo.

Un bacio.

Agartha

 

CAPITOLO NOVE – LA PRIMA PROVA DI JAMES

 

James batté le palpebre un paio di volte per capacitarsi che ciò che vedeva fosse sul serio la realtà prima di dare un vero nome alle creature che doveva affrontare.

Solo ora si rendeva conto di cosa significava l’A sulla parte davanti del tassello di legno.

Era la A di Arpie.

Sì non poteva sbagliarsi.

Le creature che doveva affrontare erano proprio arpie.

E come a confermare i suoi pensieri sentì lo speaker che era stato scelto per fare la telecronaca delle gare dei campioni urlare "Ed ecco che inizia la prima prova per il campione di Hogwarts, il signor James Potter, il quale dovrà vedersela a tu per tu con le temibili arpie"

Ed, infatti, i "volatili" che ora volevano verso di lui con fare spedito avevano le sembianze di donne.

Il loro corpo era ricoperto da piume e peluria per la maggior parte. Le uniche zone in cui si poteva intravedere la pelle nuda erano il volto, il collo e lo stomaco.

Le loro braccia erano direttamente collegate alle ali da rapace che avevano nella parte posteriore del corpo. E le mani libere al posto delle unghie avevano degli artigli letali. Le gambe erano leggermente incurvate ed anche i piedi aveva artigli ricurvi pronti a dare la morte a qualsiasi creatura si fosse trovata nella loro strada.

Peccato che quella creatura avrebbe dovuto essere lui, pensò il ragazzo mentre d’istinto scansava il primo attacco delle donne uccello buttandosi all’indietro e nascondendosi dietro uno dei tanti giganteschi massi che circondavano la montagna sopra cui si trovava il suo obiettivo ovvero lo scrigno.

Solo dopo il ragazzo si accorse di aver avuto davvero fortuna a scegliere quel sasso. Quello era davvero un ottimo nascondiglio visto che lo copriva dalla visuale delle arpie che, infatti, vedendo andare a vuoto il loro primo attacco si sollevarono di nuovo in volo e ricominciarono a volare in circolo intorno alla montagna rimanendo in attesa che il giovane uomo che avevano avvistato prima si rifacesse vivo.

Con il loro naso umano dall’olfatto portentoso annusavano l’aria per sondare ogni possibile odore mentre con i loro potenti occhi perlustravano la zona considerando ogni possibile movimento.

Intanto dalla loro bocca lanciarono il loro terrificante verso gutturale che riuscì a gelare il sangue nelle vene di James.

Potter per un po’ rimase fermo nel suo nascondiglio pensando al da farsi.

Solo dopo qualche secondo, osò guardare fuori dal suo nascondiglio per osservare meglio i suoi avversari.

Le tre arpie erano molto simili fra loro, l’unica differenza era da ricercarsi nel viso e nel colore della peluria. Una, quella che sembrava la più giovane, aveva la peluria rossa ed un viso grazioso. Un’altra aveva le piume di un castano scuro ed il suo viso era leggermente segnato dalle rughe. L’ultima arpia, invece, aveva la peluria nera che cominciava a sbiancare mentre il suo volto era completamente e irrevocabilmente segnato da tantissime rughe.

Tuttavia James capì subito che la più pericolosa delle tre arpie era proprio l’ultimo e se ne accorse dal suo modo di battere le ali e dai segni che faceva con la testa in direzione delle altre due.

Le altre due arpie, infatti, sembravano riconoscerla come loro capo e sembravano decisamente in attesa di ricevere suoi ordini.

Ora……..da quello che aveva studiato sulle arpie James sapeva che vivevano in branco di tre elementi per volta.

Ed, infatti, quello era un branco.

E che del branco il capo era il più forte.

Quindi………..l’arpia più anziana delle tre che doveva affrontare era anche quella più forte.

Il suo era un ragionamento semplice e cristallino che, però, non l’aiutò, poi, più di tanto.

Doveva ricordarsi degli studi fatti tutto ciò che riguardava quelle creature se voleva trovare una soluzione. Doveva capire gli incantesimi che avrebbe potuto fare contro di loro che sarebbero stati efficaci e trovare un modo di scalare la montagna e prendere lo scrigno senza finire sbranato dalle tre donne uccello.

Cominciò a pensare al da farsi ed alle nozioni che conosceva sulle arpie.

E tra l’altro sapeva parecchio di quelle creature visto che a Difesa contro le arti oscure il suo professore due anni fa come punizione per una bravata che aveva combinato gli aveva fatto fare un tema in materia.

Doveva solo ricordarsi ciò che aveva scritto in quel trattato e si rese conto che sarebbe stato più facile del previsto.

Dopo tutto lui aveva una memoria invidiabile.

Ora però cosa doveva fare?

Si grattò la testa per spettinarsi i capelli com’era suo vizio ed allora gli venne un’idea.

Si guardò la mano come a guardare un oggetto immaginario, se la riportò alla testa, la riguardò e sorrise.

Sì…………..la sua idea poteva funzionare.

La fortuna sembrava essere dalla sua parte.

E quello che stava per fare sarebbe pure stato divertente.

Solo a lui poteva venire in mente di sfidare le arpie il cui habitat naturale era l’aria in volo ma………………dopo tutto lui era o non era uno scavezzacollo?

E soprattutto lui era o non era il miglior giocatore di Quidditch di Hogwarts?

Sul suo volto si dipinse un ghigno mentre ancora nascosto dal macigno estraeva la sua bacchetta magica dall’astuccio che teneva lungo la vita.

Con voce forte urlò "Accio Lily"

A quelle parole fra gli studenti stipati nelle tribune fino a quel momento frementi di sapere cosa avrebbe fatto Potter scese il silenzio.

Chi poi conosceva la passione che Potter aveva per la Evans si girò verso la ragazza che portava il nome di Lily per guardare se per caso sarebbe volata a raggiungere James invocata dall’incantesimo Accio.

La ragazza imbarazzata che guardava James con occhi di fuoco per averla messa al centro dell’attenzione, però non si mosse nemmeno di un centimetro.

No……..qualcos’altro aveva lasciato il dormitorio dei grifondoro passando per la finestra aperta della sala comune e si stava dirigendo a tutta birra verso chi l’aveva chiamata.

Una scopa dell’ultima generazione sfrecciò fra gli occhi attoniti dei presenti e finì fra le braccia di Potter che l’accolse con un dolce sorriso.

Quella era la scopa nuova che i suoi genitori gli avevano comprato quell’anno come regalo per gli ottimi voti conseguiti ai G.U.F.O. e che lui aveva battezzato Lily.

Per James dare un nome agli oggetti per cui provava affetto era sempre stato naturale.

E quando aveva pensato al nome della sua nuova "cavalcatura" aveva subito pensato a quello della ragazza che gli piaceva.

La scopa che rappresentava il mezzo principale per gareggiare nel Quidditch e la Evans erano le due cose che più gli piacevano nella vita allora perché non far sì che anche il nome fosse lo stesso?

Sarebbe stato un modo carino per rivelare quanto lui tenesse ad entrambi.

Quanto tutti gli studenti di Hogwarts capirono che Lily era la scopa di Potter e non la Evans cominciarono a sghignazzare, applaudendo.

Era proprio da James dare il nome ad un oggetto, e poi che nome!

Era proprio un mito.

L’unica persona che non sorrise fu la Evans.

Era ancora imbarazzata, anche se sollevata dal sapere che non era lei la Lily che Potter aveva invocato.

E, poi, tutto sommato ad una parte di lei faceva piacere che Potter avesse dato il suo nome alla scopa perché voleva significare che forse al ragazzo lei piaceva sul serio.

Però …….non era ancora disposta ad accettarlo.

A lei il borioso Potter non piaceva, forse se avesse corretto certi lati estremi del suo temperamento allora, avrebbe anche potuto stargli simpatico, ma ora proprio no.

Sospirò mentre tornava a guardare cosa avrebbe combinato James ora che aveva la scopa.

Potter cavalcò la sua scopa con disinvoltura.

Quello sarebbe stato il battesimo ufficiale dell’aria della sua nuova fiammante "cavalcatura".

E voleva che fosse un battesimo degno di nota.

Con i piedi fece leggermente leva e volando uscì dal nascondiglio in cui era stato fino a quel momento.

Si diresse subito verso le arpie, non era da lui titubare.

Le donne uccello non appena lo videro si diressero una dietro l’altra verso di lui.

A capeggiare la fila c’era la più giovane, al centro quella di mezza età e per ultima c’era il capo.

Potter volò verso di loro cambiando direzione solo all’ultimo quando ormai era a pochi centimetri dalla collisione.

Con una forbiciata sfrecciò verso l’alto seguito dalle arpie.

Poi tenne un volo sinuoso per diversi metri prima di decidersi a cambiare di nuovo modo di volare.

Fermò la scopa e lasciò che il vento fosse l’unica cosa che spingesse il suo mezzo.

Ad un tratto sembrò precipitare.

Cadde verso il basso passando velocemente le arpie che ancora lo seguivano, sorprendendole.

Per diversi metri cadde rovinosamente verso il basso e, poi, quando fu a pochi metri dal suolo riprese a volare con un volo radente.

Le arpie si consultarono fra loro e decisero di optare per un piano diverso.

Si divisero ed ognuna per una direzione si avvicinarono al ragazzo per fermarlo.

La strategia sembrò funzionare perché prima di riuscire a schivarle tutte e tre, l’arpia più vecchia riuscì leggermente a graffiare su un braccio James.

Un po’ di sangue uscì dalla ferita e le arpie galvanizzate da quell’odore, desiderando di assaggiare presto il gusto della pelle del ragazzo che avevano davanti centuplicarono i loro sforzi per raggiungerlo.

James però era davvero bravo.

Nonostante la ferita riuscì a riprendere quota ed a schivare tutti i successivi attacchi delle creature oscure.

A volte teneva un’andatura regolare, altre volte sinuosa, altre volte tondeggiante, altre volte zigzagava, insomma.……le arpie sembravano non sapere più cosa fare per acciuffare il giovane e cominciavano ad indispettirsi.

E così facevano il gioco di James che desiderava proprio che perdessero la calma e facessero gesti avventati.

Così alla prima occasione, mentre l’arpia più vecchia si era fermata a controllare la situazione ed a decidere un piano lasciando che fossero le altre due sue compagne ad inseguire il giovane, James decise di agire.

Si avvicinò il più possibile all’arpia più giovane che appena lo vide cominciò ad inseguirlo.

Con un paio di abili manovre la ubriacò vorticando in modo confuso sul cielo tenendo una velocità sì sostenuta ma non tanto che gli permettesse di seminarla. Voleva che l’arpia lo seguisse.

Poi, a tutta velocità si diresse verso l’arpia di mezza età che vedendolo si diresse verso di lui.

Tentò di nascondere con il suo corpo meglio che poté la visuale davanti per l’una e quella di dietro per l’altra in modo che solo all’ultimo minuto le due arpie si accorgessero di ciò che voleva fare.

A nulla valsero le urla del loro capo che voleva avvertirle del pericolo, ormai le due arpie con cui lui stava giocando erano troppo euforiche per la cattura della loro vittima che sembrava a portata di mano per fermarsi.

Ed, infatti, per un attimo a tutti i presenti sembrò proprio che Potter fosse spacciato.

Che presto sarebbe stato catturato ed avesse perso la prova ma invece…….

All’ultimo minuto quando ormai contemporaneamente gli artigli delle arpie che lo inseguivano erano su di lui e stavano per afferrare la stoffa della divisa che portava, James cambiò traiettoria volando verso l’alto.

Anche le due arpie che volevano prenderlo tentarono di farlo, virarono ma………………….si ritrovarono l’una di fronte all’altro.

Ormai era troppo tardi per cambiare la direzione.

Ormai era troppo tardi per fermarsi.

Il loro volo era troppo veloce.

Si schiantarono l’una su l’altro con un fragoroso rumore. Fu un impatto tremendo.

Le due arpie persero i sensi e caddero rovinosamente a terra.

James non riuscì a trattenere un gesto di esultanza.

Si portò un pugno davanti agli occhi e lo agitò in segno di vittoria.

Ora però gli spettava il compito più duro.

Ovvero il capo delle arpie che nonostante la capitolazione delle compagne sembrava intenzionata a fermare l’avanzata di James verso lo scrigno.

Con le sue grandi ali si posizionò davanti a Potter e lo aspettò al varco.

I suoi artigli segnavano l’aria mentre i suoi occhi sanguigni lo guardavano di sbieco.

James sospirò e di nuovo prese la bacchetta in mano.

Mentre con un braccio teneva la scopa in una traiettoria dritta, puntò la bacchetta verso l’arpia ed urlò "Stupeficium"

Un fiotto di luce rossa colpì l’arpia ma sembrò non fargli niente.

Tutto sembrava essere stato inutile.

E Potter si avvicinava sempre di più al mostro che lo stava aspettando preparando gli artigli.

Ma James non si lasciò intimorire. Il ragazzo sapeva che la pelle dell’arpia era più resistente di quella di un mago normale e sapeva che uno schiantesimo soltanto non sarebbe stato abbastanza per buttarla a tappeto.

Ed, infatti, la sua intenzione non era quella di limitarsi ad uno schiantesimo.

Prima di raggiungere l’arpia aveva ancora del tempo per colpirla ripetutamente con i suoi incantesimi.

Subito ripeté la formula magica dello schiantesimo, e così fece per altre, due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte.

Fino a quando l’arpia non cominciò a barcollare e per non finire abbattuta si allontanò.

Ma James sapeva che anche quella poteva essere una tattica della creatura per distrarlo ed attaccarlo poi alle spalle quando meno se l’aspettava.

Le arpie erano creature subdole.

E, quindi, prima di prendere lo scrigno doveva finire la partita con l’arpia più vecchia.

Ed allora continuò a seguire l’arpia continuando a lanciare i suoi schiantesimi contro di lei e se prima era stato lui la vittima e le arpie i cacciatori.

Adesso era il contrario.

Ben presto l’arpia dovette cedere contro i colpi di James e cadde rovinosamente a terra raggiungendo le sue compagne.

Potter soddisfatto per aver conseguito il suo obiettivo, non era da tutti, infatti, riuscire a sconfiggere delle arpie in volo, sorrise e svolazzò sopra le tribune per sentire gli applausi fragorosi dei suoi compagni che si erano spellati le mani da quanto lo avevano sostenuto nelle sue acrobazie aeree.

Salutò con il segno della vittoria Peter che continuava ad agitare lo striscione che aveva preparato per lui e che con i colori dei grifondoro riportava scritto "Forza James Potter. Sei tutti noi" mentre gli passava accanto e mandò un bacio con la mano a Lily che applaudiva insieme agli altri anche se non sembrò molto contenta di ricevere quel gesto d’affetto da parte di James.

Ma anche il diniego di Lily non riuscì a scalfire l’euforia di James che era al settimo cielo.

Ormai aveva superato la prova.

Bastava solo che andasse a prendere lo scrigno.

E nel farlo passò in mezzo ai serpeverde.

Vide i suoi acerrimi nemici tra cui c’era anche Piton guardarlo in cagnesco.

Ma le loro mani battevano fra loro proprio come tutte quelle degli altri.

Allora…….avevano deciso di dare retta alle parole di Silente.

Soddisfatto girò la scopa su sé stessa per diverse volte ed intanto prese la rotta che lo avrebbe portato sulla cima della montagna.

Con la punta dell’occhio notò che le arpie erano ancora stese a terra.

Planò sulla cima della montagna e con forza sollevò lo scrigno in modo che tutti potessero vederlo.

Ed a quel punto sentì la voce dello speaker dire "Con grande maestria James Potter ha superato le pericolose arpie rubando loro lo scrigno che custodivano e, quindi, ha superato la prova. Ora attendiamo il responso dei giudici sulla sua abilità".

Solo allora Potter guardò in direzione del banco dei giudici.

E notò lì vicino gli altri due campioni.

Remus Lupin applaudiva come se fosse stato un semplice spettatore, mentre Sirius Black con le mani incrociate lo guardava con una strana luce negli occhi.

Una luce che poteva significare rispetto ma anche voglia di dimostrare all’altro che anche lui non sarebbe stato da meno delle sue imprese.

Proprio in quel momento, il campo di Quidditch ritornò ad essere quello che avrebbe dovuto essere. Sparì l’habitat roccioso, sparirono le arpie, di nuovo le tre costruzioni si ersero in tutta la loro grandezza nel campo di gioco.

L’unico segno che rimase per far capire che James aveva superato la prova fu lo scrigno ed il taglio da cui fuoriusciva ancora del sangue sul braccio.

Subito Madame Chips si avvicinò al ragazzo e cominciò a curarlo.

Potter gliene fu grato ma, intanto, era sempre più curioso di sapere il responso dei giudici.

Passarono diversi minuti prima che quest’ultimi si decidessero a soddisfare la curiosità del ragazzo.

Il primo ad alzare la sua valutazione fu Karkaroff che diede un cinque tirato a Potter. Come aveva osato? Capiva che i presidi gettassero acqua al loro mulino e, quindi, patteggiassero per i loro studenti ma questa era troppo.

Lui aveva dato prova di grande abilità sconfiggendo le arpie nel loro habitat, non erano creature facili e quello lo premiava con un voto così scarso? Prima lo aveva tacciato come un codardo pauroso ed ora questo, quel preside James lo sopportava sempre meno. Come faceva Black a reggerlo?

Poi, fu il turno di Madame Maxime a dare il suo voto. Gli diede un sette.. Anche se ovviamente patteggiava per il suo studente se non altro la donna gli aveva dato una sufficienza piena. Con lei non poteva prendersela, poi, più di tanto.

Ora era il turno degli altri giudici.

Sia Krum che Abbot gli diedero nove.

Bene! Se non altro loro avevano riconosciuto la sua abilità.

Ma il voto più bello fu quello di Silente. Era un dieci, il suo preside aveva riconosciuto i suoi sforzi e sapeva che quel voto secondo il suo preside lui se l’era meritato.

Lo leggeva da come lo guardava negli occhi.

Era orgoglioso di lui.

E, poi, Silente era sempre sopra le parti in qualsiasi circostanza.

Da lui nonostante era il campione della sua scuola non avrebbe mai avuto favoreggiamenti.

E quel dieci significava che era sul serio stato abile.

Era felice!

Sul suo volto si dipinse un’espressione beota mentre faceva un rapido conto di quanto era la sua valutazione globale. Era quaranta…….tutto sommato non era un brutto voto ma ora dipendeva dagli altri campioni.

Chissà cosa avrebbero combinato.

Quando Madame Chips ebbe finito di medicarlo e le tribune smisero di applaudirlo, James si diresse ancora con lo scrigno nella postazione dove si trovavano Remus e Sirius.

Ebbe appena il tempo di appoggiare il piccolo scrigno a terra vicino a lui, quando il primo si complimentò con lui "Sei stato davvero bravo".

Sirius, invece, si limitò ad un gesto con il capo come a fargli capire che se anche non l’avrebbe mai ammesso anche lui la pensava come Lupin.

L’unica parola che uscì dalle sue labbra fu "Complimenti"

Ed, in effetti, i due ragazzi erano stati particolarmente colpiti dall’abilità dimostrata da James.

Quando aveva detto di essere un campione a Quidditch aveva detto la verità, non era stato soltanto il vaneggiamento di un esaltato.

E lo avevano capito dalla sua abilità nel volare.

Era stato stupefacente!

Il suo modo di cambiare manovra con abilità, di ubriacare le arpie in modo che non si rendessero conto delle sue intenzioni, la sua velocità di muovere la scopa, tutto denotava una grande bravura e sia Remus che lo aveva dimostrato apertamente e Sirius che invece non voleva farlo capire si erano ritrovati ad appassionarsi alla prova del ragazzo.

Trattenendo il fiato durante le sue manovre, soffrendo con lui quando era stato colpito, esaltando quando era riuscito ad abbattere le due prime arpie, stringendo i pugni alla raffica dei suoi schiantesimi, a gioire quando anche l’ultima arpia era caduta, ad incitarlo con gli occhi quando l’altro aveva cominciato a fare il giro d’onore prima di prendere lo scrigno.

E quando Remus e Sirius avevano visto i voti dei giudici entrambi avevano pensato che avesse preso meno di quanto gli sarebbe spettato.

Sia Madame Maxime che Karkaroff erano stati di manica stretta.

Ma se la donna tutto sommato era stata anche onesta nonostante patteggiasse per Remus, l’uomo era stato proprio bastardo.

Sirius si era ritrovato a stra maledire di nuovo il suo preside, mentre Remus aveva cominciato a guardarlo istintivamente con rabbia.

Non solo trattava male lui perché era un licantropo, ma anche…………infieriva su chiunque non fosse stato uno studente di Durmstrang.

Era insopportabile.

In cuore suo Remus si propose di fargliela pagare durante la sua prova.

Avrebbe sconfitto la creatura che l’altro aveva preparato per lui e l’avrebbe obbligato a dargli un voto alto costi quel che costi.

Tutto questo accavallarsi di emozioni era avvenuto in Sirius e Remus in rigoroso silenzio.

Entrambi erano stati troppo occupati a seguire con gli occhi le mosse di James per parlare ancora fra loro.

E solo alla fine erano riusciti a ritrovare l’uso della parola per complimentarsi con James e soprattutto per……..

Lo speaker esclamò "La valutazione finale del campione di Hogwarts è di quaranta punti. Ora vedremo cosa riusciranno a combinare gli altri campioni. Infatti, ora scenderà in campo il campione di Durmstrang, il signor Sirius Black. Un bel applauso"

Sportivamente tutti gli studenti di Hogwarts cominciarono ad applaudire all’indirizzo di Black desiderosi di ad assistere ad un altro spettacolo emozionante come quello a cui avevano assistito grazie a James.

Il ragazzo fece qualche passo per raggiungere il centro del campo ma subito Remus si sentì autorizzato a fargli lo stesso augurio che aveva rivolto a James poco prima "Buona fortuna"

Sirius si rivolse verso il ragazzo e gli sorrise.

Ancora non sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare e fu riconoscente a Lupin per quelle parole.

Anche James si decise a rivolgere una parola d’augurio a Sirius Black e perché non usare la stessa che l’altro aveva rivolto a lui?

"In bocca al licantropo" Potter esclamò ancora felice per il buon esito della sua gara.

A quelle parole Sirius si voltò verso James e stava istintivamente per rispondere –Crepi- ma, poi, si fermò.

Fissò il suo sguardo su Remus per notare l’effetto che avevano prodotto in lui quelle semplici parole.

Lupin da quell’attenzione capì che il ragazzo dai capelli neri era sulla buona strada per capire il suo segreto.

Ed allora si sforzò di sostenere il suo sguardo senza dimostrare che ancora una volta quell’augurio l’aveva turbato.

Sirius non riuscì a leggere niente nello sguardo del campione di Beauxbatons ma sentì ancora una volta di essere sulla buona strada per scoprire la verità sul ragazzo.

Solo che ancora non sapeva se quello che sentiva dentro di lui per quel ragazzo, la dolcezza che provava quando i suoi occhi si posavano su di lui, sarebbe cambiata una volta che fosse stato sicuro della realtà.

Tutto sommato, ancora non era sicuro di aver individuato il suo problema, le sue supposizioni potevano essere sbagliate.

Tuttavia non se la sentì più di dire –Crepi- a cuore leggero a Potter, no……………….se era come credeva, sarebbe stato come offendere il campione di Beauxbatons con quella parola.

Ritornò a guardare Potter e gli disse "Grazie".

Poi, velocemente andò verso il centro del campo.

Ed attese che passassero i cinque minuti di rito prima di entrare nella costruzione contrassegnata dal sigillo di Hogwarts.

Nel frattempo a James non era sfuggito lo sguardo che Black aveva lanciato a Remus quando lui gli aveva augurato –In bocca al licantropo- e lo sguardo di Potter istintivamente si era posato sulle ferite di Lupin.

Un pensiero folle gli aveva subito attraversato la mente in modo istintivo.

Possibile che…….

Subito aveva allontanato da sé quell’ipotesi.

No……era impossibile.

Tuttavia le ferite del ragazzo, le stesse che aveva anche il mese scorso gli mettevano il dubbio.

E, poi, ieri sera James era sicuro che ci fosse stata luna piena.

Lo sapeva perché aveva pensato che sarebbe stato romantico se Lily avesse accettato di baciarlo proprio quel giorno per augurargli buona fortuna mentre la luna li guardava nell’alto della sua completa bellezza con benignità.

No….tuttavia James non voleva ancora crederlo.

Una persona così dolce e sensibile com’era Remus Lupin non poteva nascondere dentro di sé un segreto così atroce.

Ma se fosse stato vero…….

Subito fu assorbito da un gran senso di rifiuto nei confronti del ragazzo che aveva accanto e si allontanò di qualche passo da lui.

Se era come aveva intuito poteva essere pericoloso.

Poi, però capì che non era così.

Anche se fosse stato quello che credeva ed ancora non ne era sicuro, avrebbe dovuto controllare alcune cose e vedere se anche il mese prossimo dopo la luna piena l’altro fosse stato mal concio, doveva riuscire a distinguere le due realtà che componevano Remus Lupin.

Una volta al mese avrebbe potuto anche essere un mostro, ma per il resto del mese era quel ragazzino dolce con cui aveva parlato un mese fa e che ora lo guardava con simpatia senza rendersi conto di quali pensieri gli vorticavano nella mente.

Era lo stesso ragazzo che ora gli stava parlando con partecipazione "Sei davvero bravo a volare……..sai? Io, invece, sono mediocre. Non sono mai stato una cima nel volo anzi……E’ un vero peccato che quest’anno in questa scuola non ci sia il torneo di Quidditch, dopo quello che hai fatto vedere contro le arpie scelte dal mio preside, com’era immaginabile, visto che lei ama molto le creature oscure femminili, mi sarebbe piaciuto vederti alle prese con quello sport"

James sorrise al ragazzo tornando naturale.

Non importava se Lupin era davvero quello che pensava fosse, ora era soltanto il ragazzino entusiasta che gli stava facendo i complimenti.

I complimenti a lui, un suo avversario.

E lo faceva con quel luccichio negli occhi e con la dolcezza che solo le persone sincere sanno usare.

Ed allora Potter si ritrovò a rispondere con la sua solita allegria "Bhe sì….sono davvero bravo a volare, dovresti vedermi alle prese con il boccino. Sono imbattibile. Comunque il tuo preside ha scelto delle creature ostiche, è stata dura ma…..tutto sommato è andata. Ora tocca a Black e, poi, a te"

Ed a quella sua ultima frase James si ritrovò di nuovo a preoccuparsi per le ferite del ragazzo che aveva davanti ed a chiedere "Sei sicuro di farcela a gareggiare?"

"Non preoccuparti. Grazie per la partecipazione ma non ci sono problemi davvero………..so il fatto mio anche se non sembra"

"Dici davvero?" disse senza pensare e vedendo che l’altro lo guardava un po’ storto perché aveva messo in dubbio le sue parole si affrettò a dire "Spero di sì. Ma almeno credi di aver già capito che creature dovrai affrontare?"

"Sì"

"Ne sei sicuro?"

"Non posso esserne sicuro fino a quando non la vedrò ma penso di aver capito, sì"

"Ed allora cosa pensi sia?"

L’altro lo guardò dubbioso chiedendosi se era il caso di parlare o meno.

Però proprio mentre prendeva la sua decisione e stava per rispondere di nuovo la sua attenzione fu attratta da quello che succedeva nel campo di Quidditch.

Anche James dimenticò la sua domanda mentre si accorgeva che Sirius stava entrando nella costruzione che gli spettava come lui aveva fatto prima.

Subito appena Sirius entrò così come già era successo con l’habitat delle arpie, le costruzioni ed il campo di Quidditch vennero trasfigurate rivelando la creatura e l’habitat sede della prova del campione di Durmstrang.

Il campo di Quidditch sembrò subire anche una mutazione di spazio perché il lago che copriva quasi interamente il territorio sembrò enorme a tutti i presenti.

Al suo centro c’era un’isola su cui era poggiato lo scrigno od almeno così sembrò a Sirius visto che alla distanza in cui si trovava vedeva solo un puntino scuro sulla piccola isola deserta.

Il campione di Durmstrang si trovava nella piccola striscia di terra ferma che costeggiava il lago ai bordi delle tribune. L’unico posto asciutto insieme all’isola rimasto del campo di Quidditch.

Si guardò intorno per vedere dove si trovava la creature che doveva affrontare.

Ma non vi era traccia di lei né sulla terra ferma in cui si trovava, né sull’isola.

Poi, ci fu uno scroscio nell’acqua.

Delle bolle si formarono in superficie mentre l’acqua cominciava ad agitarsi.

Delle spire uscirono in superficie dalle profondità del lago.

Una coda cominciò a battere furiosamente l’acqua mentre una testa ricoperta di squame faceva capolino all’altra estremità di un corpo enorme completamente azzurro.

"Per tutti i troll" Sirius non riuscì a trattenere quell’imprecazione mentre si accorgeva cosa doveva affrontare.

Quello era…………, per un attimo rimase bloccato leggermente confuso tentando ancora di dare un vero nome a quella gigantesca creatura che gli si era parata davanti ma, poi, si riprese.

Sì…non poteva sbagliarsi.

Quell’essere dagli occhi gialli che ora lo fissava con un’espressione per nulla rassicurante non poteva che essere un serpente marino.

 

FINE CAPITOLO NOVE – LA PRIMA PROVA DI JAMES

 

Allora?

Soddisfatti della prima prova di James?

E come avete trovato le creature che fino ad ora ho deciso di far affrontare ai malandrini?

Vi piacciono?

Secondo voi come affronterò la sua prova Sirius?

Cosa succederà?

Attendo vostri pareri.

Grazie in anticipo.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Erine. Prima di tutto…io non ho detto che la tua nuova fic non mi prende poi più di tanto, ho solo detto che trovo delle difficoltà a vedere i personaggi della Rowling con il carattere che gli hai dato, salvo possibili evoluzioni del loro carattere che ancora nella fic non ci sono. Tuttavia è mia intenzione continuare a seguire la tua fic e lo farò veramente volentieri. Per quanto riguarda la mia fic, bhe…sono felice che non la trovi noiosa e che ti piace com’è strutturata. Per quanto riguarda Sirius e Remus il loro rapporto in questa fic sarà molto delicato, non sono previste scene di lemon. Mi dispiace deluderti. E per Sirius e Remus con il cravattino rosso ed oro…..sappi che anch’io sono affezionata a loro due come grifondoro……..e ……….bhe…non posso dirti molto altro….se no…….ti rovinerei la sorpresa per cui se vorrai scoprirne di più, non potrai che leggere fino alla fine. Per quanto riguarda Peter è vivo e vegeto e…..a tratti credo che avrà anche un ruolo importante nella fic, anche se non importante come i tre campioni del torneo tre maghi. Grazie per il sostegno ed il tuo commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. No……..per Remus non è un dissennatore, la creatura. E per gli altri due bhe…….ormai ho chiarito quali sono le creature che affronteranno. Spero di non averti delusa. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. E sì……Sirius ha capito ed anche James ormai è sulla strada buona. Adesso bisogna solo vedere come reagiranno quando avranno le prove della licantropia di Remus. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Kaho_chan. Grazie! Sono sempre felice di ricevere un tuo commento. Piaciuta la prima prova di James? Spero di sì! Per quanto riguarda Sirius e James diciamo che si stanno dimostrando più intelligenti di quello che tutti pensano, ma d’altra parte……bhe….sono i campioni delle loro scuole un po’ di sale in zucca dovrebbero avercelo no? Per quanto riguarda Remus poverino…….ormai entrambi i suoi avversari sanno quasi cos’è…..e chissà cosa succederà. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la battuta In bocca al licantropo, come vedi era più importante di quello che si pensava. Grazie ancora per tutti i commenti che mi fai. Un bacio.

 

Per imooto. Bhe…sembrerebbe proprio di sì. Remus sta facendo sviluppare anche l’intelletto oltre che l’interesse dei suoi avversari….chissà come fa. Ha un certo fascino. Sono felice che ti sia piaciuta la prova nella parte teorica, e nella parte pratica come la trovi? Per quanto riguarda le creature di James come hai visto, sì, si trattava di arpie, per Sirius è un serpente marino e per Remus…..lo si scoprirà la prossima volta. Comunque la tua illuminazione è decisamente ok! Allora hai capito di cosa si tratta? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Piropiro. Credimi…sono felice di sapere che la mia fic ti diverte……..ed hai ragione ha molto del comico l’inchino di Madame Maxime di fronte a Sirius, è così immensa! Per quanto riguarda le creature magiche che i nostri dovranno affrontare, come ti sembrano? Ti piacciono? E sì, Sirius ma anche James sono più intelligenti di quello che sembra, ma d’altra parte sono i campioni delle loro scuole, non potrebbe essere altrimenti. Per quanto riguarda la battuta In bocca al licantropo, era decisamente più importante di come si poteva immaginare come avrai letto in questo capitolo. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie!!!! Un bacio.

 

Per GeorgiaLupin. Sono davvero felice di sapere che trovi Sirius e Remus troppo pucciosetti. Per quanto riguarda le creature hai indovinato le arpie e la D di Remus ma no la S…..di Sirius. Eh eh eh. Come avrai letto era un serpente marino. Hai ragione ultimamente ci sono stati frequenti aggiornamenti delle fic postate ed è difficile stare dietro a tutto. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Minako. Sinceramente non mi da nessun problema gestire tre storie contemporaneamente. Ne gestirei anche di più visto che ho tantissime idee per la testa ma, poi, lo farei male perché rischierei di non continuarne nessuna con regolarità e non andrebbe per nulla bene non trovi? Spero che le mie storie possano sempre continuare a piacerti. E per quanto riguarda le creature hai visto giusto per le arpie, anche se era facile visto la descrizione che avevo dato nel capitolo precedente, per quanto riguarda la S……invece mi riferivo ad un serpente marino e per Remus lo scoprirai la prossima volta. Vedrai che per gradi Sirius capirà cosa prova per Remus anche se prima penserà che si tratti di altro. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per krsna3punti. Una nuova commentatrice. Che bello! Grazie! Allora sono davvero felice che ti piaccia l’idea alla base della mia fic e che nonostante le differenze non trovi completamente OOC Sirius, Remus e James. Per quanto riguarda la scorso capitolo, ti do ragione, all’inizio era un po’ noioso ma d’altra parte è sempre così quando un capitolo è troppo discorsivo e serve solamente per spiegare delle cose più che ad altro. Comunque spero che con questo capitolo sia riuscita a farmi perdonare. Soddisfatta della prima prova di James? E come vedi sì……….ha affrontato le arpie. Per quanto riguarda Sirius come avrai letto affronterà un serpente marino e ……Remus…cosa pensi dovrà affrontare? Sono molto curiosa di saperlo. Ebbene sì, Sirius sembrerebbe cotto di Remus però non l’ha ancora esattamente capito. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Mi dispiace che tu abbia poco tempo ultimamente ma capendo che ci siano periodi più duri di altri non preoccuparti se ti capita di saltare qualche commento dei capitoli delle mie fic, no problem! Commenta quando hai tempo ok? Sono felice di sapere che hai trovato deliziosa la scenetta del settimo capitolo e che nell’ottavo avresti messo in bocca a Remus una scusa davvero simpatica per spiegare le botte, anche se…il poverino non si sente di mentire a Sirus in verità e questo è perché…non te lo dico, se no ti rovino la sorpresa. Spero che l’azione ti piaccia come l’ho scritta. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. Bhe…le tue supposizioni come avrai letto non sono state poi così sbagliato. A parte il ragno che era un arpia, visto la descrizione dell’ultimo capitolo, infatti, non poteva essere altrimenti, per il resto hai indovinato la S di Sirius cosa che nessuno aveva fatto e per quanto riguarda la D di Remus è ciò che temi, ma vedrai che andrà tutto per il meglio. Sono davvero felice di sapere che la fic continua a piacerti. E fammi tutte le supposizioni folli che ti passano per la testa quando e come vuoi sulla mia storia, come vedi io poi so essere più folle delle tue stesse supposizioni……forse sono io quella malata di mente e non tu. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 10
*** 10. Sirius vs il serpente marino ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

E’ stato un parto difficile perché ad un certo punto ho avuto un calo d’ispirazione, ma ormai è andata.

Spero possa piacervi.

Un bacione

Agartha

 

CAPITOLO 10 – SIRIUS VS IL SERPENTE MARINO

 

Fu l’istinto a guidare Sirius.

Fece un balzo all’indietro fino a ritrovarsi a ridosso del muro delle tribune e la cosa non dovette piacere molto al serpente marino perché subito e rapidamente mosse la sua coda e con violenza picchiò contro il muro in cui un attimo prima c’era Black lasciando dietro di sé un solco.

Già…..perché il campione di Durmstrang non appena aveva visto il serpente attaccare si era spostato gettandosi a terra per schivare l’attacco.

E fortunatamente c’era riuscito dato che se quel colpo di coda l’avesse colpito avrebbe di sicuro fatto una brutta fine.

Con gli occhi cercò il preside di Hogwarts che aveva scelto quella belva come suo avversario.

E lo vide mentre sorrideva furbescamente e per nulla preoccupato.

Ora…….da quello che lui era riuscito a capire di Albus Silente dalle parole dette dai suoi genitori tralasciando gli insulti, sapeva che era un uomo intelligente, capace ed amante dello scherzo.

E quel sorriso doveva significare proprio quello.

Quel serpente non poteva essere poi così pericoloso se Silente l’aveva scelto come suo avversario ……o meglio doveva esserci un modo e neppure tanto difficile che gli permettesse di sopravvivere allo scontro e di andare a prendere lo scrigno.

Ma quale?

Tornò a guardare il serpente, il quale continuava a menare la coda a destra e manca sopra la sua testa senza mai fermarsi.

Non tentava di colpirlo battendo contro il suolo ma si limitava a dimenare la coda, perché?

Poi, sentì delle urla dalla tribuna e lo sguardo di Sirius cercò chi aveva urlato.

Una ragazza proprio dietro di lui si era alzato in piedi e correva disperata per tutto il corridoio davanti alla prima fila.

Forse la ragazza che al massimo poteva avere quattordici anni si era fatta prendere dal panico a causa dei movimenti del serpente marino.

Ad un tratto Sirius vide la coda del grosso rettile scagliarsi contro le tribune come a colpire la ragazza.

Però, il colpo non arrivò mai a destinazione.

Uno scudo invisibile fermò la coda del serpente a mezz’aria.

I giudici del Torneo Tremaghi dovevano aver isolato il terreno di gioco per impedire che altri studenti a parte il campione della scuola che doveva affrontare la creatura si facessero male.

Il serpente non prese bene il fatto che il suo colpo non avesse raggiunto l’obiettivo perché provò un’altra volta a colpire la ragazza ma di nuovo non ci riuscì.

La ragazza continuava ad urlare ed agitarsi ed il serpente provò un’altra volta ad aggredirla ma ancora nulla.

Quando il serpente riprovò per la quarta volta, Sirius si decise a muoversi dalla sua postazione ed allontanarsi un po’ dal luogo scelto dal serpente per le sue scorribande.

Strisciò lontano e solo quando fu abbastanza distante decise di alzarsi in piedi e controllare di nuovo la situazione.

Lui non aveva mai studiato i serpenti marini a scuola.

Forse…….i suoi professori non li avevano ritenuti particolarmente importanti e pericolosi ed, allora, perché, invece quella creatura che aveva davanti sembrava così bellicosa?

Niente gli sembrava più pericoloso di quell’essere azzurro in quel momento.

Doveva esserci una spiegazione se i serpenti marini non facevano parte delle creature con maggior grado di pericolosità del regno della magia.

Doveva esserci un trucco che permetteva di batterli, di ammansirli o di superarli in tutta tranquillità.

Ma quale era?

Notò che la ragazza aveva smesso di agitarsi dato che un’insegnante paffuta era andata a tranquillizzarla e che anche il mostro marino si stava calmando.

Sirius lo vide immergersi nell’acqua e sparire nelle sue profondità.

Ed allora il ragazzo si arrischiò ad alzarsi in piedi ed ad avvicinarsi al lago per controllare la situazione.

Fece qualche passo e mise una mano nell’acqua per controllarne la temperatura.

Era tiepida.

Nel caso in cui per raggiungere l’isola avesse dovuto nuotare, sarebbe stato piacevole farlo.

Proprio quando tirò fuori la mano dall’acqua, il serpente marino ritornò in superficie.

Lui di nuovo istintivamente fece un balzo indietro.

E di nuovo il serpente marino lo vide e fu pronto ad attaccarlo.

Per la seconda volta Sirius schivò di un soffio l’attacco buttandosi a terra e di nuovo il serpente marino dopo un paio di colpi con la coda andati a vuoto si calmò e tornò ad immergersi.

Quel suo comportamento era strano.

Perché dopo che lui si buttava a terra e stava fermo il serpente marino smetteva di minacciarlo direttamente?

Perché agitava la coda in aria a caso invece di inchiodarlo al pavimento?

Era come se……….all’improvviso fu colto da un’illuminazione.

Ma per esserne sicuro doveva fare un’ennesima prova.

Si riavvicinò per l’ennesima volta all’acqua.

Camminò per qualche metro in modo che il suo movimento si riflettesse nell’acqua.

E…………come aveva ipotizzato subito il serpente marino fece la sua comparsa.

Solo che sta volta Sirius si obbligò a rimanere fermo invece che balzare indietro quando il gigantesco mostro tirò fuori il muso dall’acqua.

Il serpente marino a quel punto si guardò in giro.

Per qualche istante guardò in direzione di Black ma non lo attaccò.

Allora Sirius decise di comprovare maggiormente la sua ipotesi.

Si mosse repentinamente attirando l’attenzione del serpente marino che subito lo adocchiò e fece per colpirlo.

Black si gettò a terra e rimase fermo.

Il serpente marino si comportò come le precedenti volte per un po’ dimenò la coda e poi si calmò.

Sirius si rialzò in piedi e di nuovo il rettile fece per aggredirlo.

Black con un movimento fluido s’inginocchiò al suolo schivando il primo attacco di coda.

E rimase lì fermo.

Il serpente sembrava spiazzato perché subito fermò i suoi attacchi.

Si guardò in giro e dopo un po’ ritornò ad immergersi.

Sirius sorrise biecamente mentre capiva che la sua illuminazione era giusta.

Gli occhi del serpente marino visto la loro posizione laterale non riuscivano a vedere bersagli fermi ma solo bersagli in movimento.

Tuttavia questo non lo aiutava a capire il modo per raggiungere lo scrigno e liberarsi dell’ostacolo di quel mostro.

Se si fosse immerso in acqua, per nuotare si sarebbe mosso ed il serpente l’avrebbe di sicuro massacrato.

E se andava via cielo?

Sarebbe successo la stessa cosa.

Anche sopra l’acqua il serpente l’avrebbe visto ed anche se fosse stato più veloce di lui, non gli andava di imitare Potter.

Già anche il campione di Hogwarts aveva volato, lui voleva distinguersi in modo diverso.

No…..doveva trovare un altro modo per raggiungere l’isola.

Ma quale?

Andò verso il lago facendo attenzione di muoversi il meno possibile, in modo da non attirare l’attenzione del serpente.

Guardò l’acqua indagando nelle profondità.

Subito la sua attenzione venne attirata da…………….alcuni pesci.

Sì….il lago che era l’habitat del serpente marino era così come doveva essere in originale.

Quindi c’era anche la flora e la fauna tipica delle zone abitate dal serpente.

C’erano pesci di diverse dimensioni.

E nuotavano pacifici senza aver paura del mostro che abitava nelle profondità del lago stesso.

Si ricordò di alcuni racconti letti quando era un bambino.

Il serpente marino è considerato da molti popoli babbani come un nume tutelare dell’acqua.

Attacca l’uomo e non la fauna tipica del posto per proteggere l’ambiente che lo circonda dalla cattiveria dell’essere umano.

Quindi…..i pesci teoricamente dovrebbero al sicuro dalla furia del serpente marino e se lui mutava il suo aspetto in quello di un pesce avrebbe dovuto essere a posto.

Però….per trasformarsi avrebbe di sicuro attirato l’attenzione del serpente.

Si sarebbe mosso.

E, poteva in quel caso far mangiare la foglia al rettile?

Sirius non sapeva quanto intelligente poteva essere il serpente marino.

Se avesse visto la sua trasformazione, avrebbe inteso che il pesce apparso al suo posto era lui trasformato? L’avrebbe riconosciuto e quindi pestato lo stesso?

Non lo sapeva per cui…..doveva correre ai ripari.

Doveva prima di mutare il suo aspetto ostacolare le percezioni del serpente marino in modo che non si accorgesse di ciò che voleva fare.

Cosa fare?

Gli occhi!

Sì………il serpente marino aveva quel punto debole, allora perché non approfittarne?

Con la sua abilità sarebbe riuscito a danneggiare completamente per un po’ la vista del serpente marino.

Visto che non gli sembrava che avesse un gran bel olfatto dato che non lo aveva usato per cercarlo, senza vista il serpente marino sarebbe stato fuori combattimento per un po’.

Doveva essere però celere, perché non sapeva quanto sarebbe durato il suo incantesimo agli occhi del serpente marino.

Così come non sapeva quali capacità il mostro avesse sotto acqua.

Dopo la trasformazione in pesce, sempre se gli riusciva bene, era la prima volta che la provava, il serpente marino guardandolo bene si sarebbe accorto che era un mago mutato?

Non lo poteva sapere.

Ma se voleva superare la prova doveva osare.

Estrasse la bacchetta dal suo porta bacchetta in pelle legato in vita.

Sospirò e si decise di agire.

Si mosse per attirare l’attenzione del mostro marino.

Subito il serpente emerse e tentò di attaccare Sirius.

Il ragazzo lesto si spostò di lato restando sempre in piedi e la coda gli colpì lievemente la spalla facendogli molto male.

Quel tocco lieve gli fece completamente perdere la sensibilità del lato sinistro del corpo.

Per fortuna, però, che per la bacchetta lui usava la destra.

S’immobilizzò sperando che il serpente non si fosse accorto del movimento fatto per allontanarsi da lui.

Aspettò che il serpente si calmasse, la spalla sinistra gli faceva ancora male ma stringendo i denti riuscì a non pensarci.

Ora doveva fare l’incantesimo giusto.

Sollevò la bacchetta, scandì le parole di rito e…….subito un raggio di luce fuoriuscì dalla sua bacchetta e si scagliò contro l’occhio sinistro del serpente marino colpendolo.

Il serpente emise un urlo di dolore mentre cominciava ad agitarsi dimenando la coda verso Sirius per colpire chi aveva osato colpirlo.

Sirius lesto, approfittando del fatto che l’altro non potesse vederle, corse in direzione opposta.

Il serpente marino aveva lasciato senza difese il suo fianco destro.

Quando raggiunse la sua visuale destra, il serpente marino si accorse dell’errore e tentò di rimediare.

Aprì la bocca e con le sue fauci fece per mordere Sirius ma…….il campione di Durmstrang fu più lesto.

Ripeté l’incantesimo fatto poco prima ed il fascio di luce colpì l’occhio destro del rettile.

Ora……..il serpente marino sarebbe rimasto completamente cieco per un po’.

Sirius doveva fare presto.

Evitando gli attacchi causali della coda e della bocca del serpente che tentava di aggredirlo ora che non vedeva usando solo l’udito Sirius si avvicinò al lago.

Era quasi riuscito a raggiungere il lago quando un colpo di coda rientrante del serpente marino lo colpì in pieno stomaco.

Non era un colpo feroce come i precedenti però gli fece perdere l’equilibrio gettandolo a terra.

Quando si sollevò si accorse che il torace gli faceva un male cani.

Forse…….aveva qualche costola rotta.

Non aveva tempo da perdere con quelle sciocchezze.

Vide un’altra volta la coda avvicinarsi a lui.

Sta volta il colpo era rivolto al suolo.

Sirius si scostò di lato.

La coda del serpente marino nel ritornare si diresse di nuovo verso di lui.

Sirius fece un balzo e riuscì ad evitare l’impatto.

La botta al torace gli provocava sempre più dolore ma…….il serpente marino adesso stava indirizzando i suoi attacchi verso un altro luogo.

Era il momento di procedere alla parte successiva del suo piano.

Usò un incantesimo di trasfigurazione su di lui.

Il suo corpo mutò.

Il volto cambiò in quello di un pesce.

Il suo corpo pure.

Le gambe divennero la coda.

Le braccia le pinne.

I suoi polmoni branchie.

Cadde in acqua e cominciò a nuotare rendendosi conto che mutato così anche il dolore alle costole di prima era passato.

L’incantesimo era funzionato perfettamente.

Era un pesce gigantesco ma pur sempre un pesce.

Nuotò dritto e procedette velocemente verso dove sapeva doveva trovarsi lo scrigno.

Stava quasi per raggiungere il suo obiettivo ovvero l’isola quando………un ombra gli si parò davanti.

Si accorse subito che quell’ombra era il serpente marino.

I suoi occhi dovevano essere tornati normali.

Era giunto il momento della verità.

Lo aveva distratto ferendolo per impedirgli di vedere la sua trasformazione.

Ora si sarebbe accorto comunque che lui non era un pesce come tutti gli altri?

Oppure la sua mutazione era così totale da ingannarlo?

Sirius con fare spedito si affiancò ad un piccolo stormo di pesci che stavano andando verso il serpente.

Anche se era gigantesco questi non lo temettero.

Sirius sperò che la presenza di quei pesci l’aiutassero a passare inosservato.

Quando fu vicino al serpente marino, il grosso rettile dopo aver passato la lingua sul corpo dei piccoli pesci dello stormo che lo accompagnavano ed aver permesso loro di proseguire, lo squadrò per qualche istante.

Fece passare la sua coda lungo il suo corpo accarezzandolo.

Sembrava stesse saggiarne la consistenza.

Forse si stava accorgendo che lui non era un vero pesce.

Lo vide aprire la bocca mostrando dei denti piccoli ed aggraziati.

E se il serpente marino fosse stato carnivoro?

A questo non aveva pensato.

Possibile che visto quanto era grosso, se lo volesse mangiare.

Forse aveva fatto un errore di valutazione, altro che nume tutelare, era solo un predatore dei laghi.

Le fauci del serpente si fecero sempre più vicino.

Era la fine.

Poi, però il serpente dopo aver leccato Sirius per qualche istante come se fosse stato un rito di approvazione, con un’agilità strana per un essere così grande si allontanò dal campione di Durmstrang nuotando abilmente.

Sirius dentro di sé era al settimo cielo.

Ci era riuscito……era riuscito ad ingannare il serpente marino.

La sua trasformazione doveva essere perfetta.

Ora…..non doveva far altro che raggiungere l’isola e prendere lo scrigno.

Rapidamente arrivò all’isola.

Gli bastò pensare la formula ed il suo corpo mutò di nuovo ritornando umano.

Raggiunse immediatamente lo scrigno onde evitare nuovi pericoli da parte del serpente, lo prese in mano e lo sollevò.

Aveva superato la prova ed infatti sentì la voce dello speaker che aveva accompagnato la sua prova urlare "Ed anche il campione di Durmstrang mostrando tutto il suo valore e la sua abilità di trasfigurante è riuscito a superare la prova. Facciamogli gli applausi".

Subito l’habitat del mostro marino svanì e di fronte a Sirius si stagliò il campo di Quidditch.

Solo allora che l’adrenalina per la gioia di aver superato la prova scemò, Sirius risentì il dolore al torace.

Cadde in ginocchio e subito Madame Chips andò a curarlo.

In verità non aveva le costole rotte ma solo qualche ammaccatura, la donna velocemente con un colpo di bacchetta lo fasciò stretto e gli fece bere una pozione che gli avrebbe fatto passare il dolore.

Solo allora Black riuscì a sollevarsi ed a godere degli applausi che meritava e che lo stadio di Quidditch gli stava offrendo senza considerare che apparteneva ad una scuola avversaria.

Gli studenti di Hogwarts erano stati soddisfatti da come lui aveva affrontato la gara ed ora lo stavano ricompensando dello spettacolo con i loro battiti di mano e con le grida d’incitamento che gli venivano offerte.

Soprattutto da parte delle ragazze.

Il suo fascino naturale doveva aver colpito ancora infrangendo molti cuori.

Sorrise.

E guardò dove erano seduti i suoi compagni di scuola, anche loro applaudivano anche se il cipiglio sul loro volto rivelava che non erano molto felici del suo successo.

Lo detestavano sempre di più perché riusciva sempre a mettersi in mostra.

Sollevò le spalle.

Non cercava la loro approvazione.

Guardò verso i giudici ed i suoi avversari.

Sia Potter che Lupin applaudivano anche se il primo lo faceva quasi di malavoglia costretto a causa dell’abilità mostrata dall’avversario più che perché volesse davvero farlo, il secondo invece con entusiasmo, sembrava davvero felice che Sirius avesse superato la prova e senza farsi troppo male.

Chissà invece i giudici come avrebbe considerato la sua prova.

Tutta la sua attenzione si rivolse verso i cinque uomini che stavano decidendo il verdetto.

Solo dopo qualche minuti finalmente si decisero a far sapere a tutti cosa avevano deciso.

Il primo a votare fu Karkaroff.

Il suo voto fu dieci.

Sirius ne fu soddisfatto ma……..sapeva pure che……..qualunque cosa avesse fatto, anche schifosa Karkaroff gli avrebbe dato quel voto solo perché era il suo campione.

Non poteva sapere effettivamente quanto valeva se prima…….non vedeva che voto gli avrebbero dato gli altri giudici.

Madame Maxime sollevò il pannello con il sette.

L’aveva considerato come il campione di Hogwarts…già questo voleva significare che tutto sommato la sua prova era andata bene.

Ora spettava agli altri.

Abbot gli diede anche lui sette.

Forse considerava il serpente marino un avversario troppo facile oppure non gli erano piaciute tutte le botte che Sirius aveva preso mentre affrontava la gara. Black non riuscì a capire il motivo di un voto del genere, forse anche Abbot era un giudice di parte? Può darsi, essendo inglese…….forse era davvero così.

Krum gli diede otto. Un bel voto! Doveva essergli piaciuta la sua abilità di trasfigurazione. E doveva aver trovato soddisfacenti i suoi colpi agli occhi del serpente marino .

Silente alzò il tabellone e gli diede nove.

Sirius ne rimase sorpreso. Pensava che lo avrebbe danneggiato visto che doveva patteggiare per il suo campione ed, invece, gli aveva dato un voto altissimo. Il più alto dopo quello di Karkaroff.

Perché?

Allora era vero che Albus Silente era sempre sopra le parti.

A Sirius stette ancora più simpatico.

Sorrise rivolto all’uomo.

Forse…..in fin dei conti era proprio il nove il voto che più si meritava.

Il campione di Hogwarts era stato un po’ più abile di lui almeno nei preliminari.

Aveva sempre avuto la situazione sotto controllo e si era fatto ferire più lievemente.

Lui, invece, ci aveva messo un bel po’ a carburare ed aveva preso diverse botte.

Tuttavia, invece, il totale dei voti dei giudici lo mettevano in testa per ora alla competizione con quarantun punti.

Doveva esserne felice e lo era ma………si ripromise alla prossima prova di fare maggiormente del suo meglio per meritare davvero quel primato, invece, di dover fare affidamento su Karkaroff.

Già……perché se Karkaroff gli avesse dato nove ora sarebbe stato a pari merito con Potter.

Ed in fin dei conti avrebbe preferito così.

Non si meritava di superarlo………non almeno quel giorno.

Con fare spedito portando lo scrigno si diresse verso la postazione dei campioni.

Fu accolto dai complimenti entusiasti di Remus "Sei stato bravo……davvero…………hai trasfigurato il tuo corpo in modo superbo. Solo i grandi maghi riescono a farlo con quella maestra. Sei proprio abile. E, poi, non deve essere stato facile affrontare un serpente marino senza averne le basi e tu non ce l’avevi vero?" A Remus, infatti, non era sfuggita la titubanza iniziale di Sirius e quando l’altro confermò il suo dubbio continuò "Hai dovuto scoprire da solo quali erano i suoi punti deboli, hai mostrato grande capacità di deduzione. Solo per questo ti saresti meritato un voto più alto. I giudici non ti sono stati molto favorevoli ma…..d’altra parte non lo sono stati nemmeno con Potter"

"Sì………è vero!" mormorò sinceramente Potter "Sei stato abile. Hai stupito anche il sottoscritto. Anch’io sono abile in trasfigurazione e devo ammettere che non avrei saputo fare di meglio"

"Grazie" esclamò Sirius "Ma tutto sommato credo che siate fin troppo buoni. Sento che avrei potuto fare di meglio. La mia prova è andata bene ma……non meglio di quella di Potter. Non mi merito un punto in più"

"No……non te lo meriti ma…..ormai è andata" sollevò le spalle James in tono irriverente e senza peli sulla lingua "Dopo tutto è a causa di Karkaroff se si è verificata questa situazione e tu non sei il tuo preside, tu sei più sincero"

"Io voglio vincere il torneo ma lo voglio fare per mio merito" esclamò Sirius.

"Lo so! E’ quello che voglio anch’io" disse Potter.

I due si guardarono negli occhi per qualche secondo con uno sguardo che avrebbe dovuto essere di sfida ma poi cominciarono a ridere.

L’abilità dimostrata in quelle prove era stata tale che i due avevano cominciato ad apprezzarsi davvero.

E, poi, le battute sincere che si erano scambiati a fine prova avevano fatto capire ad entrambi che il loro carattere li spingeva sì a primeggiare ma…..che lo volevano fare in modo pulito.

Erano decisamente simili.

James disse "Tanto…..non preoccuparti se ora sei in testa…….durante la prossima prova ti farò vedere i sorci verdi"

"Davvero? Non crederlo troppo. Prima dovrai dimostrarti superiore a me, e non sarà facile"

"Sono felice che abbiate trovato un modo di fare amicizia anche durante questa prova" mormorò Remus colpito dal modo in cui James e Sirius si stavano sfidando ma senza voler per forza umiliare l’altro "Ma ora io devo andare. Tocca a me affrontare la prova e spero di non strafare nei vostri confronti"

Detto questo il campione di Beauxbatons fece per allontanarsi.

Sirius però lo fermò dicendo "Sei sicuro di……." Era ancora preoccupato per le ferite, ma fu interrotto da Remus che disse "Non chiedermi se sono sicuro di voler affrontare la prova visto le ferite, te l’ho già detto non devi preoccuparti. Sono pronto"

"Ma almeno sai cosa dovrai affrontare?" James anche lui preoccupato ripose la domanda che gli aveva fatto prima della prova di Sirius a cui l’altro non era riuscito a rispondere.

"Sì. Credo!"

"Cosa?" chiesero insieme Sirius e James.

"Penso un drago"

A quel nome i due campioni avversari lo guardarono strabiliati ed in coro esclamarono "Ma è pericoloso"

"Forse ma…………a proposito" Remus strabuzzò gli occhi come a ricordarsi qualcosa. Estrasse la bacchetta e la rese tagliente.

Si fece un piccolo taglio sopra il polso sinistro da cui uscì lievemente dal sangue, poi lo avvolse con delle bende ed esclamò "Ora sono pronto"

E s’incamminò.

Gli altri due campioni erano stupiti.

Perché si era tagliato?

Cosa voleva fare per affrontare un drago?

Anche se erano ancora preoccupati non poterono che capitolare di fronte alla sua decisione di affrontare la prova anche se sapeva di dover competere con un drago, l’unica cosa che potevano fare era sperare che in verità non fosse così, che non fosse un drago il suo avversario, era troppo pericoloso per un Lupin ridotto in quello stato.

Anche se la speranza era ben poca. Visto, infatti, chi aveva scelto la creatura magica, non poteva che essere un essere pericoloso.

E quindi perché non degli aggressivi draghi?

Difficili d’affrontare anche da maghi adulti se da soli!

Forse era meglio fin da subito per i due ragazzi sperare che riuscisse ad affrontarlo senza finire male……già…era meglio così.

Quando Remus fu ancora a portata di orecchie Sirius e Black gli gridarono un incoraggiamento "Buona fortuna" "Coraggio……vedrai che andrà tutto bene".

Lupin tornò a girare verso di loro, gli sorrise e li ringraziò.

Lo stadio applaudì anche il campione di Beauxbatons anche se tutti i presenti rimasero sconvolti da vedere le botte che coprivano il suo volto.

Remus s’inchinò di fronte al pubblico per ringraziarlo dell’accoglienza caloroso.

Era decisamente calmo.

Se era un drago il suo avversario ed a quel punto sperava che così fosse dato che aveva una strategia……..lui era stato fortunato, lui sapeva come affrontarlo senza correre troppo rischi.

Bastava solo che fosse paziente.

Nel frattempo rimasti soli Sirius e James in modo naturale cominciarono a parlare del campione di Beauxbatons.

Fu James a dire "Tu pensi che riuscirà davvero ad affrontare un drago se fosse davvero quella la sua creatura? Il suo volto è così deturpato, sembra a pezzi"

"Perché tu non hai visto il resto del suo corpo com’è ridotto! E’ ancora peggio"

"Il suo corpo? Vuol dire che l’hai visto …….nudo? Come? Quando?"

Sirius arrossì rendendosi conto di aver rivelato senza volerlo il suo incontro del mattino.

Non riuscì a trovare subito qualcosa di utile da dire ed intanto James che aveva frainteso disse "Ah…..dunque è così. Mi sembrava che fra tre e Lupin ci fosse un certo feeling, certe volte lo guardi come se volessi mangiartelo……e visto che non è da te aspettare sei subito passato al sodo. Certo che non mi sarei mai aspettato che ti piacessero i ragazzi, non dopo che ti sei ripassato tutte quelle celebrità donne a detta dei giornali"

A quelle parole Sirius capì che l’altro stava insinuando che lui e Lupin…….fossero andati a letto insieme ed allora riprese l’uso della parola "No…….non è come pensi…………sta mattina mentre facevo una passeggiata ho trovato Lupin nudo nelle scale che davano all’entrata de castello di Hogwarts. Era ridotto male"

"Davvero?" James era dubbioso. Non sapeva se credergli o no, gli sembrava assurdo che Lupin girasse nudo per il parco di Hogwarst, cos’era un nudista? Poi, però si ricordò di una cosa e chiese "E’ per questo che la Maxime ti ha ringraziato prima?"

"Sì."

"Ah……capisco ho preso un abbaglio. Però davvero……mi sembra che a te Lupin piaccia, lo guardi davvero in modo particolare" continuò ad insinuare James desideroso di scoprire la verità su Black e Lupin.

"Non è vero. Non mi piace in quel senso" l’altro negò pensando anche di dire la verità "Vorrei soltanto sapere il motivo per cui si ferisce così"

"Anch’io. Anche se ho un’idea"

"Anch’io ho un’idea"

I due si guardarono negli occhi decidendo se era il caso di rivelarla ma poi optarono per il no.

Sollevarono le spalle e capirono che nessuno dei due aveva intenzione di rivelare le proprie ipotesi.

James decise anche che era meglio per il momento lasciar perdere sul fatto che secondo lui non era solo il mistero di Lupin che incuriosiva Black ma qualcos’altro.

In materia avrebbe parlato con il campione di Durmstrang in un altro momento.

Quando l’altro avesse ammesso i suoi sentimenti. Ora gli sembrava confuso a riguardo.

Entrambi volsero il loro sguardo al centro del campo.

Lupin era ancora lì che aspettava. Sembrava stesse cercando di concentrarsi per affrontare la prova al meglio.

Allora Sirius disse "Quindi…..conosci la mia fama grazie ai giornali eh?" Non gli era sfuggito, infatti, il fatto che l’altro avesse nominato la sua fama da conquistatore di celebrità.

"Sì" ammise James "Leggo i giornali, cosa credi? E devo dire che tutto sommato…….il Sirius Black lì descritto mi sta simpatico. Mi piacciono i suoi scherzi e trovo interessante la sua abilità di conquistatore"

"Ed il Sirius Black conosciuto ora come lo trovi?" indagò Black grato all’altro per la sua sincerità.

"Boh…….non l’ho ancora deciso. A volte lo trovo pompato, altre volte simpatico. Devo ancora capito. E tu, anche se non lo conoscevi di fama James Potter, come lo trovi ora che lo conosci?"

"Lo stesso. A volte lo trovo pompato, altre volte simpatico" dichiarò sinceramente l’altro a sua volta.

James rise ed anche Sirius fece altrettanto consapevoli che qualcosa fra loro ammettendo la simpatia reciproca in quei pochi minuti era cambiato.

Non erano più solo avversari o semplici conoscenti ma…..già, anche se non erano ancora pronti ad ammetterlo, una parte di loro si considerava amici.

Poi, non ebbero più modo di parlare.

Videro Remus andare verso la costruzione contrassegnata dal simbolo di Durmstrang.

Si sentirono nuovamente preoccupati per lui.

Nonostante i loro sospetti sulla licantropia, infatti, non riuscivano a considerare una minaccia il campione di Beauxbatons.

Per entrambi era una persona molto dolce e sensibile.

Una persona che non si poteva odiare.

Lo videro entrare nella costruzione ed improvvisamente……………..

 

FINE CAPITOLO 10 – SIRIUS VS IL SERPENTE MARINO

 

Ho tentato di far fare un passo avanti all’amicizia tra Sirius e James anche se………ancora non sono proprio amici anzi…….

Ho pensato così di eliminare un po’ di staticità che c’era nei rapporti tra i personaggi in questi ultimi capitoli.

Spero di esserci riuscita senza creare troppi danni.

Fatemi sapere.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Minako. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la prova di James. E quella di Sirius alla fine come l’hai trovata? Spero ti sia piaciuta! Per quanto riguarda la scopa Lily, l’idea mi è venuta così mentre scrivevo e non ho resistito…..ho dovuto inserirla. Era così simpatica. Spero che la fic continui a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. Allora soddisfatta della prova di Sirius? Per quella di Remus dovrai aspettare il prossimo capitolo. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo con la prova di James ti sia piaciuto e che hai trovato forte il nome della scopa. Spero di avere sempre trovate così carine. Continua a sostenermi. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Krsna3punti. Grazie!!! Sono davvero felice di sapere di essere riuscita ad emozionarti. Con la prova di Sirius come sono andata? Ti ho deluso? Spero di no! Per quanto riguarda la prova di James in effetti sì, ho voluto che fosse simile a quella di Harry anche se diversa. Volevo…..che avessero qualcosa in comune dopo tutto sono padre e figlio no? No..la creatura che Remus affronterà non è apparsa nel terzo libro ma nel quarto. E sì…….i personaggi di questa fic sono tutti intuitivi. Ma d’altra parte abbiamo a che fare con ragazzi del sesto anno e non del primo e del secondo. Per cui hanno già fatto studi approfonditi su certi argomenti, e basta loro poco per capire cosa possa essere Remus non trovi? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Grazie per tutti i complimenti! In effetti visto che tutti continuano ad insistere che Harry assomiglia al padre nel volare ho pensato che………..fosse carino che James passasse la sua prova in modo simile a quello di Harry. E tu cosa ne pensi? Per quanto riguarda la prova di Sirius bhe.....è stata decisamente più pensata che violenta. Dubito che potrebbe usare certi metodi con qualche serpeverde, se la caverebbero con poco. Per quanto riguarda il nome della scopa di James, a me sembra il tipo da dare il nome ad una scopa ed a te? Spero che la fic continui a piacerti. Grazie!! Un bacio.

 

Per GeorgiaLupin. Sì…….Sirius in questa fic……sa essere decisamente dolce con Remus ma d’altra parte è già cotto anche se ancora non lo sa. Eh eh eh. Se n’è accorto anche James. Sono felice di sapere che la prova di James ti è piaciuto. E per quanto riguarda la fic raccontata da Harry sul rapporto tra Rem e Sir di cosa parla? Comunque scrivila pure………..io non ho problemi…..non ti accuserei mai di plagio. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. Qual è uno dei tuoi film preferiti che ho omaggiato a questo punto inconsciamente con l’ultimo capitolo? Comunque non preoccuparti, a volte capita nella fretta di fare commenti un po’ sotto tono scrivendo sciocchezze, poi…l’idea dei ragni era carina……quasi, quasi, potrei sfruttarla più avanti. Chi lo sa! Per quanto riguarda la scopa Lily, l’idea mi è venuta naturale ed ho dovuto usarla. Era così carina, non trovi? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Grazie! Sono davvero felice di sapere che hai trovato carino l’ultimo capitolo. Eh eh eh ……..il fatto che tu abbia per un attimo visto Lily volare da James significa che sono riuscita a creare la giusta suspance. Sono soddisfatta. E Sirius è stato dolce non dicendo crepi quando James gli ha detto in bocca al licantropo, non trovi? Spero che la prova di Sirius ti piaccia quanto quella di James. Grazie ancora. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 11
*** 11. D come drago ***


Ecco qui il nuovo capitolo

Ecco qui il nuovo capitolo.

E con questo si conclude la prima prova.

Spero vi piaccia.

Un bacione

Agartha

 

CAPITOLO 11 – "D" COME DRAGO

 

Non appena il campione di Beauxbaton entrò nella costruzione che portava impresso il marchio di Durmstrang di nuovo il campo di Quidditch si trasfigurò.

Apparve un grande maniero al centro del campo di gioco ed all’esterno un possente drago stava di guardia ad uno scrigno in legno appoggiato alla porta d’entrata del castello.

Il drago era tutto verde.

Le sue zampe anteriori erano sollevate da terra a mostrare degli artigli acuminati.

Dalla bocca ed il naso emanava del fumo caldo.

I suoi denti quando apriva la bocca per mostrarli erano affilati.

Sul dorso del suo lungo corpo, sarà stato una decina di metri, c’erano due ali lunghe che gli servivano in caso di necessità ad ergersi in tutta la sua maestosità in volo.

Le zampe posteriori erano appoggiate al terreno ma si riusciva ad intravedere che alla loro estremità erano letali quanto quelle anteriori.

A finire tutto l’insieme c’era una coda lunghissima costellata da aghi in grado da straziare chiunque fosse stato colpito.

Non appena il drago apparve sulla scena, la creatura urlò con tutto il fiato in gola per rivelare a tutti la sua forza e la sua tenacia.

Era risaputo da tutti che i draghi erano creature estremamente aggressive ed amanti dei tesori.

Per proteggere un tesoro ritenuto proprio avrebbero ucciso senza pietà chiunque avesse provato a portarglielo via.

Ed era palese a tutti i presenti che ora quel drago considerava come proprio tesoro lo scrigno di cui faceva la guardia.

Come si sarebbe comportato il campione di Beauxbatons per sottrarglielo?

Tutti erano molto curiosi ed anche un po’ preoccupati.

Quel drago faceva decisamente paura.

Gli occhi degli spettatori si fermarono su Remus Lupin che si trovava all’estremità destra dell’ex campo di Quidditch.

Aveva già in mano la bacchetta e sembrava tranquillo.

Cosa aveva in mente di fare?

Remus sorrise.

Come aveva previsto il suo avversario era un drago.

Una creatura oscura così come lo era anche lui.

Era fiducioso.

Con un po’ di abilità ed un pizzico di fortuna avrebbe dovuto cavarsela.

Bastava solo che fosse rapido e solerte.

Non aveva un minuto da perdere, altrimenti visto le sue condizioni fisiche non proprio ottimali avrebbe rischiato di crollare.

La sua prova per essere efficace doveva durare pochi minuti.

E soprattutto non poteva permettersi di prendere nemmeno un colpo del drago altrimenti non avrebbe più avuto la forza sufficiente di perseguire il suo compito.

Per quanto riguarda le fiamme in qualche modo le avrebbe evitate.

Non doveva esitare.

Ogni minuto che passava le sue condizioni fisiche lo facevano sentire sempre più stanco.

Forse sarebbe stato meglio gareggiare per primo al posto di Potter ma ormai………..era andata così.

Sospirò.

E si decise a cominciare lo spettacolo.

Sollevò il braccio su cui aveva la bacchetta.

Pronunciò l’incantesimo giusto e subito come d’incanto il campo di Quidditch subì una nuova trasfigurazione.

Ogni sasso del prato verde che circondava il castello mutò in uno scrigno identico a quello che il drago doveva proteggere.

C’erano centinaia di scrigni del tutto identici a quelli che Remus aveva visto da vicino grazie ai campione di Durmstrang ed Hogwarts solo che lo stemma raffigurato in prossimità a dove s’inseriva la chiave per aprirlo era quello di Durmstrang.

Il drago sembrò interdetto quando vide tutti quegli scrigni ed anche dal pubblico si levò un’esclamazione di meraviglia.

Era stato un incantesimo di trasfigurazione niente male ed anche potente visto la quantità degli oggetti mutati.

Il drago goloso di nuovi tesori fece per muoversi in direzione di un nuovo scrigno, però, poi si fermò e tornò indietro a proteggere l’originale.

Doveva aver capito che c’era qualcosa che non andava.

Era difficile imbrogliare quelle creature antiche cui anche gli incantesimi più potenti in certi casi facevano un baffo.

Il drago si accucciò vicino al suo scrigno e si guardò in giro a controllare se c’era del movimento.

Individuò Remus che si stava avvicinando a lui tenendo sempre la bacchetta sollevata.

Il ragazzo sapeva che il drago non si sarebbe lasciato fregare da quell’incantesimo di trasfigurazione.

No……….l’incantesimo effettuato, per il licantropo era soltanto un diversivo, un piccolo aiuto all’incantesimo che doveva ancora pronunciare.

Un incantesimo difficile che in pochi sarebbero riusciti ad effettuare con successo su un drago.

Già……ma lui era avvantaggiato.

Quando fu abbastanza vicino al drago per scagliare l’incantesimo ma lontano quel tanto che l’altro non potesse infiammarlo con il suo fuoco si fermò.

Il drago urlò ed eruttò il suo fuoco dalla bocca, però, riuscì soltanto a sfiorare il campione di Beauxbatons che socchiudendo gli occhi resistette alla vampata di calore senza arretrare.

Poi, quando il drago fece per alzarsi ed avvicinarsi per incenerire l’umano che osava sfidarlo, Remus si decise di agire.

Rapidamente sfilò la benda che proteggeva il taglio fresco che si era fatto prima dell’inizio della prova.

Ne usciva ancora del sangue.

Impregnò la sua bacchetta del suo stesso sangue e, poi, la rivolse al drago.

Nell’antica lingua esclamò un incantesimo di persuasione.

Di solito questi incantesimi su creature potenti come i draghi non funzionano ma……….Remus era una creatura oscura ed il suo sangue faceva da rafforzativo visto che anche il drago era una creatura oscura.

Quel giorno visto che era appena trascorsa la luna piena il suo sangue era sporcato ancora dagli effetti del licantropo che era in lui e, quindi, se voleva fare un incantesimo di quel tipo era il momento giusto per agire.

Inoltre, Remus voleva obbligare il drago a fare una cosa che era nella sua natura.

Era una cosa che la creatura avrebbe voluto fare ma non osava per timore di perdere il suo tesoro.

Ovvero Lupin voleva spingere il drago ad andare verso gli altri scrigni che aveva creato con la trasfigurazione convincendolo che in quel modo avrebbe aumentato il suo tesoro, non perdendo niente.

Lupin visualizzò quel pensiero, quel desiderio sulla sua mente e fece filtrare il tutto nella psiche del drago.

Il quale all’inizio tentò di resistere ma, poi, si lasciò influenzare.

Fece qualche passo verso gli altri scrigni lasciando sguarnito l’originale.

Quando ebbe fatto diversi metri con la sua camminata goffa e pomposa Remus si decise a procedere con il resto del piano.

Non sarebbe stato ancora facile raggiungere per Remus lo scrigno che desiderava e sollevarlo.

No………il drago anche se si allontanava continuava a sorvegliare il suo vecchio tesoro.

E sorvegliava anche lui per capire le sue intenzioni.

I draghi sono creature estremamente caute anche se aggressive.

Prima di attaccare studiano sempre l’avversario.

Se Remus si fosse avvicinato il drago con un balzo gli sarebbe stato di nuovo addosso.

Ed a quel punto lo avrebbe massacrato.

Ma in fin dei conti Remus aveva lanciato l’incantesimo di persuasione solo per far allontanare il drago.

Se fosse rimasto davanti allo scrigno non avrebbe mai raggiunto il suo obiettivo perché per farlo avrebbe dovuto sorvolare quella bestia feroce.

La quale con il suo udito finissimo, il suo odorato sviluppato, la sua vista potente, le sue fauci implacabili lo avrebbero divorato senza pietà.

Ora che il drago era lontano lui per raggiungere lo scrigno sarebbe sparito.

Già………………rivolse la bacchetta verso di sé ed urlò l’incantesimo giusto come il solito.

Subito il campione di Beauxbaton sparì.

Di nuovo il pubblico estasiato esclamò un "Ohhhhhhhhhhh" di meraviglia.

Dove era andato a finire il campione di Beauxbaton?

Il drago notando che Remus era sparito e non più sotto l’effetto dell’incantesimo di persuasione che aveva bisogno di un continuo contatto visivo per funzionare, si fermò confuso.

Scagliò il suo fuoco verso il luogo dove Remus si era trovato qualche attimo prima ma……………non colpì nulla.

Il drago si mosse rapidamente per tornare davanti allo scrigno capendo che c’era qualcosa che non andava.

Ed intanto usava le sue fiamme come copertura al suo tesoro originale.

Ad un tratto le fiamme sembrarono colpire qualcosa.

Giusto qualche metro di distanza dallo scrigno.

Un alone si creò a ridosso di qualcosa.

Un alone che raffigurava una figura umana.

Tuttavia……….quell’alone sparì nello stesso momento in cui le fiamme scomparvero.

Il drago aveva quasi di nuovo raggiunto il suo scrigno.

E di nuovo le fiamme del drago formarono quell’alone.

Sta volta ad un metro dallo scrigno.

Ed allora tutti i presenti che ancora si guardavano in giro per capire che fine aveva fatto il campione di Beauxbatons capirono cosa era successo.

Lupin si era reso invisibile e forte di questo si stava avvicinando allo scrigno senza che il drago potesse individuare esattamente dov’era.

E quell’alone che appariva ogni tanto si verificava quando il drago con le sue fiamme riusciva a colpire il ragazzo.

Tuttavia……..non era prodotto dal contatto delle fiamme con il corpo di Remus, no……………il campione di Beauxbaton aveva pensato anche a proteggersi da questo.

Si era lanciato addosso un incantesimo di protezione.

Il drago sollevò la sua coda per circondare lo scrigno ed ancora questo non era stato sollevato.

Lupin avrebbe fatto in tempo?

Tutti trattennero il fiato.

Poi, ad un tratto prima che la coda del drago riuscisse a circondare lo scrigno e portarlo verso di sé, questi venne sollevato in aria da qualcosa di invisibile.

Successivamente, in un battere di ciglia, là dove prima non c’era nulla, apparve all’improvviso la figura di Lupin ansimante che teneva in mano lo scrigno.

Aveva superato la prova.

Aveva fatto appena in tempo.

Già…….perché gli incantesimi di invisibilità sulle persone hanno effetto limitato, durano solo pochi minuti.

Solo se s’incantano degli oggetti tipo un mantello l’invisibilità diventa permanente.

E Remus, adesso a mente fredda, dovette ammettere che era stato più difficile per lui correre per prendere lo scrigno che tutti gli incantesimi che aveva scagliato e che lo avevano quasi privato di ogni forza magica.

Ne aveva fatto troppi in una sola volta visto lo stato in cui si trovava.

E lo stato in cui si trovava lo aveva inebetito così tanto fisicamente che ci aveva messo decisamente troppo a percorrere i metri che lo superavano dallo scrigno per prenderlo.

Era mancato davvero poco perché tutto il suo piano andasse a rotoli.

Se avesse tardato ancora qualche secondo il drago gli avrebbe soffiato da sotto il naso lo scrigno e non ce l’avrebbe più fatta a riprenderselo.

Era troppo debole.

Non appena Remus aveva sollevato lo scrigno, il drago aveva provato con la sua coda a colpirlo.

Lupin privo di difese aveva guardato inesorabilmente la coda avvicinarsi senza poter fare nulla.

Ormai era troppo tardi per fare ogni caso.

Spostarsi per schivare il colpo, era impensabile, il drago era troppo veloce.

Per fare un incantesimo ormai era troppo tardi, la sua bacchetta era stata messa via per permettergli di afferrare lo scrigno con entrambe le mani.

Che fare?

Aveva chiuso gli occhi chiedendosi perché il drago non spariva dietro la costruzione proprio come era successo per gli altri due campioni non appena avevano sollevato lo scrigno.

Era ingiusto morire dopo aver superato la prova.

Sentì lo speaker urlare "Il campione di Beauxbaton ha dimostrato ottime capacità in tutti gli incantesimi effettuati ed ha superato la prova in un tempo da record ovvero solo dieci minuti". Poi lo sentì gridare "Ma un momento c’è qualcosa che non va…….perché il drago non sparisce? Cosa sta succedendo?"

E, poi, l’unica cosa che udì fu un rumore sordo.

Si arrischiò ad aprire gli occhi.

La coda del drago si era fermata a pochi centimetri dal suo corpo.

Subito il suo sguardo andò verso i giudici.

Vide Madame Maxime, Silente, Abbot e Krum con le bacchette in mano…….dovevano essere stati loro a bloccare il colpo proteggendolo con uno scudo.

Guardò Karkaroff che con un ghigno lo guardava in malo modo.

Bastardo, era stato lui a ritardare la sparizione del drago affinché questi facesse male ad uno dei due campioni avversari al suo.

Infatti, all’inizio Karkaroff non poteva sapere che sarebbe stato Remus a gareggiare contro il drago.

Preso dalla rabbia Remus estrasse la bacchetta e visto che il drago ancora non spariva decise di levarsi definitivamente dagli impicci da solo.

Subito dalla sua bacchetta uscì una luce e colpì prima un occhio e poi l’altro del drago.

La bestia ferita cominciò a calpestare ogni cosa che trovava lì vicino a sé ed, intanto, Remus si allontanava.

Raggiunse l’estremità destra dell’ex campo di Quidditch e fece mente locale.

Appoggiò lo scrigno a terra.

Cosa poteva fare per far sparire quel drago, per anticipare il corso del tempo in modo che sparisse prima di quando aveva deciso Karkaroff?

Ricordò tutti gli incantesimi che aveva imparato e letto in quegli anni.

Madame Maxime e Silente erano tornati a sedersi.

Dovevano aver capito che Remus per orgoglio nonostante le sue condizioni di salute voleva cavarsela da solo per ripicca a Karkaroff.

Anche loro, infatti, guardavano il preside di Durmstrang con un cipiglio.

Anche se ancora tenevano sotto controllo la situazione in campo pronti ad intervenire se fosse stato necessario.

Il drago recuperata la vista furioso si volse verso Remus.

In quel momento l’incantesimo di trasfigurazione effettuato da Remus sparì. Gli scrigni si ritrasformarono in sassi.

E grazie a questo Lupin ebbe come un flash.

Capì cosa doveva fare.

Si ricordò dell’incantesimo giusto.

Era un incantesimo sigillante.

Sì…lo ricordava.

Ma sarebbe stato abbastanza potente da farlo?

Sospirò.

Ed urlò la formula………..per un momento sembrò che tutto andasse per il meglio.

Il drago si fermò, il castello si sollevò leggermente in aria e tutto il campo di Quidditch sembrò tornare normale ma, poi, Remus non riuscì a completare l’incantesimo.

Era troppo debole.

Cadde a terra in ginocchio.

Di nuovo il drago, il castello ritornarono a stagliarsi di fronte a lui.

Che fare?

Il drago si faceva sempre più vicino, fra poco Remus sarebbe stato a portata di fuoco ed allora sarebbe stata la fine.

Riprovò di nuovo ad effettuare l’incantesimo di prima.

E proprio quando cominciava a disperare capendo di aver fallito sentì due voci vicino a lui urlare lo stesso incantesimo che aveva proferito lui.

Si voltò leggermente verso chi aveva parlato.

Erano Sirius e James.

I due ragazzi non erano riuscita a stare con le mani in mano.

Il campione di Beauxbatons era riuscito a superare la prova alla grande in un modo spettacolare e dimostrando un abilità impareggiabile e, poi, invece di poter godere degli applausi meritati era stato costretto a subire un fuori programma decisamente di troppo.

I due ragazzi avevano visto la coda del drago andare verso Remus impotenti, per fortuna che erano intervenuti i presidi, ma, poi, quando avevano visto il ragazzo correre verso quell’estremità e scagliare un incantesimo che serviva a sigillare il drago e l’habitat all’interno della costruzione come doveva essere ed avevano capito che troppo debole, non ce l’avrebbe mai fatta si erano diretti verso di lui per dargli man forte.

Avevano sentito le parole pronunciate da Lupin ed al secondo tentativo di Remus di effettuare l’incantesimo lo avevano scagliato anche loro contemporaneamente.

I loro poteri combinati sortirono l’effetto desiderato.

Il drago, il castello, il prato verde furono raccolti in una spirale.

Il campo di Quidditch mutò com’era in origine.

Ed il drago sparì una volta per tutte dentro la costruzione con il sigillo di Durmstrang.

L’incubo era finito.

"Grazie" mormorò Remus rivolto verso i suoi avversari che gli avevano dato una mano.

E, poi, tentò di tornare in piedi ma…….non ci riuscì.

Sia Sirius che James lo affiancarono ed uno da una parte e l’altro dall’altra lo aiutarono ad alzarsi in piedi.

"Figurati" mormorarono entrambi "Sei stato straordinario durante la tua prova, migliore di noi due, non c’è dubbio" e lo pensavano entrambi davvero "e non ci sembrava giusto che finissi ridotto ad un colabrodo solo perché un cretino, non ha svolto correttamente il suo lavoro"

In effetti sia Potter che Black erano rimasti decisamente impressionati dalla bravura del campione di Beauxbaton.

Aveva fatto un paio d’incantesimi di trasfigurazione che avrebbe fatto luccicare gli occhi della McGranitt, ovvero la mutazione dei sassi in scrigni e l’invisibilità.

Ed aveva fatto un paio di incantesimi potenti di alta classe che avrebbe fatto balzare dal pavimento sopra la scrivania Vitious senza bisogno di levitare ovvero l’incantesimo di persuasione e lo scudo.

E, poi, si era pure ricordato del punto debole dei draghi ovvero gli occhi accecandolo alla fine.

Anche il professore di difesa contro le arti oscure sarebbe stato soddisfatto.

Per non parlare, poi, dell’ultimo incantesimo sigillante di cui nessun studente a scuola era a conoscenza fino a quando Remus non aveva provato ad usarlo.

Il campione di Beauxbaton aveva dimostrato una preparazione incredibile ed ora………i giudici avrebbero dovuto giudicarlo nel modo più equo.

Tutti compresi.

Sirius e James tennero Remus per le spalle e lo aiutarono ad avvicinarsi al centro del campo di Quidditch.

Gli applausi sulle tribune fioccarono naturali.

Furono i più numerosi sia per quanto riguardava l’intensità che la durata.

Tutti avevano notato l’ingiustizia subita dal campione di Beauxbatons alla fine della sua gara e con quell’applauso volevano testimoniare la loro simpatia.

Inoltre, la sua abilità era stata riconosciuta da tutti.

Remus mentre si faceva portare dai suoi avversari era commosso.

Non aveva mai avuto un trattamento del genere.

Si sentiva protetto e capito da alcuni coetanei.

Era felice.

Anche se la sua prova non fosse stata valutata bene, poteva già ritenersi soddisfatto.

Con la coda degli occhi vide Silente, Krum, Abbot e la Maxime consultarsi fra loro.

E, poi, li vide parlare con Karkaroff.

L’uomo sbuffò sollevando le spalle e guardò in cagnesco Remus.

L’uomo doveva essere stato richiamato all’ordine dai suoi colleghi per il fatto che volontariamente aveva tentato di menomare un campione appartenente ad un’altra scuola.

E, poi, con il suo ultimo incantesimo Remus doveva aver rovinato i suoi piani.

Era uscito dal suo combattimento con il drago senza subire ulteriori danni.

Lupin si sentì pieno di orgoglio.

Lui non era il tipo di odiare una persona così tanto per fare, ma il preside di Durmstrang era vicino a farsi odiare.

Sentì la voce di Sirius vicina al suo orecchio dirgli "Spero tanto che Karkaroff non osi darti un brutto voto. E’ la volta buona che lo ammazzo"

Remus rimase interdetto di fronte a quelle parole e soprattutto di fronte al modo in cui erano state dette.

Il fiato caldo di Sirius direttamente sulla sua pelle gli aveva prodotto la pelle d’oca.

Molti brividi piacevoli avevano attraversato il suo corpo.

Aveva sentito le sue guance avvampare.

Cosa gli stava succedendo?

James che aveva sentito quelle parole, nonostante fossero state sussurrate più che altro per Lupin, mormorò a sua volta sempre vicino all’orecchio di Remus "Ti do una mano, Black. Ti aiuto ad ammazzare Karkaroff se vuoi! Se c’è una persona che si merita il punteggio pieno in questa competizione è Lupin. Visto tutto quello che ha fatto non può trattarlo a pesci in faccia"

Remus non sapeva cosa dire.

Anche perché si era accorto che il fiato caldo di James sulla sua pelle non gli aveva sortito gli stessi effetti di quello di Sirius.

Perché?

Era così confuso!

Però doveva dire qualcosa ai due campioni, non poteva rimanere imbambolato senza fare niente, non dopo ciò che gli altri due avevano detti. Erano stati così gentili.

Lui era un licantropo, Sirius forse lo sospettava eppure….lo trattava ancora bene.

Era la prima volta che gli capitava una cosa del genere.

E, pure, Potter era stato così premuroso nei suoi confronti.

Erano tutti e due persone eccezionali.

Aprì la bocca e si sforzò di parlare "Credetemi…le vostre parole per me valgono di più del voto di Karkaroff. Sono felice di non aver sfigurato nei vostri confronti, anche voi avete dimostrato di essere abili. E’ così bello essere considerati da qualcuno"

"Ed a te a Beauxbaton non capita spesso di essere preso in considerazione vero?" chiese Sirius.

"No. Anche ora infatti…….non è che i miei compagni mi sostengano felicemente, sono solo costretti a farlo" ammise sinceramente Remus guardando i suoi compagni di scuola che applaudivano di controvoglia con uno sguardo severo dalla loro postazione.

"Mi dispiace………..ma a questo punto, se i tuoi compagni di scuola non riescono a capire il tuo valore, sono delle vere nullità" ringhiò James.

"No…….non sono nullità. Sono io che sono diverso da loro"

"Diverso?" chiese Sirius.

"Non chiedetemi altro. Vi prego" Remus, infatti, con diverso intendeva sempre la sua licantropia, sapeva che molti dei suoi compagni soprattutto quelli dei corsi più avanzati avevano capito cos’era ed era questo, oltre alla sua misera situazione familiare, a farglielo apparire antipatico ed a farglielo trattare male.

Sia James e Sirius avrebbero voluto chiedere –Ti consideri diverso da loro a causa della licantropia?- ma non lo fecero. No……..ancora non erano sicuri di ciò che Remus era e prima di affrontarlo per fargli capire che era sbagliato sentirsi diverso solo per un motivo così futile che non dipendeva dalla propria volontà volevano essere certi di aver capito la cosa giusta.

Poi, i tre ragazzi non ebbero più modo di parlare.

I giudici finalmente si decisero a dichiarare il loro verdetto.

Il primo a sollevare il voto fu Karkaroff. Fu un sette.

Aveva un espressione platealmente disgustata dipinta sul volto.

Era stato basso ma in fin dei conti aveva dovuto dare la piena sufficienza a Lupin.

Sirius sorrise con un ghigno e lo fece anche James.

"Lo hai obbligato a darti un voto alto" esclamò Potter "Si vede che non ne aveva nessuna voglia, è stato obbligato a farlo per non incorrere in ritorsioni da parte degli altri giudici per l’incidente finale con il drago. Ben gli sta"

"Sei un mito" mormorò Sirius "E lui ha salva la vita per sta volta……….non pretendevo, infatti, che ti desse dieci, non sarebbe stato più Karkaroff, mi bastava che riconoscesse il tuo valore ed è stato costretto a farlo"

"Grazie" mormorò Remus.

Era felice di quella valutazione, dopo tutto costringere il preside di Durmstrang a dargli un voto alto era stato uno degli scopi che lo avevano spinto a gareggiare nonostante le sue condizioni di salute.

Poi, fu la volta della Maxime di votare, com’era presumibile diede dieci al suo protetto.

E glielo diede con un sorriso e mormorando "Questo dieci è per premiarti anche del fuori programma che hai avuto, sei stato veramente bravo"

"Sì" mormorò Abbot alzando a sua volta il voto, un altro dieci "Pochi maghi della tua età sarebbero riusciti a fare quello che hai fatto"

"E’ vero. Complimenti" mormorò Krum facendo vedere la sua valutazione. Ancora un dieci.

Poi, fu la volta di Silente.

L’uomo non disse nulla.

Si limitò a sorridere al campione di Beauxbatons.

Un sorriso che valeva più di mille parole.

Poi, fece vedere il suo voto.

Un dieci.

Questo implicava che davvero Remus aveva dimostrato bravura ed abilità.

Silente era da sempre sopra le parti.

Lupin era felice.

Sentì gli occhi inumidirsi ma non pianse.

Sentì lo speaker dire "Il campione di Beauxbatons, Remus Lupin, con quest’ultima prova deve aver convinto i giudici che l’hanno premiato con ben quarantasette punti e, quindi, è lui il campione provvisorio dopo la prima prova del Torneo Tre maghi, seguono il campione di Durmstrang, Sirius Black, con quarantun punti ed il campione di Hogwarts con quaranta punti. Tuttavia il torneo è solo all’inizio, la prossima prova, infatti, si terrà il venti gennaio e questi punteggi potrebbero essere rimessi in gioco. Cosa succederà? Quale sarà la prova? Lo scopriremo solo al momento giusto. Ed ora io vi saluto e………passo la parola al preside di Hogwarts che vi darà alcune precisazioni per la nuova prova che attenderà i concorrenti"

La voce dello speaker venne sostituita da quella di Silente "Solo due parole rivolte ai campioni. La seconda prova annunciata per il venti gennaio è sì segreta ma…………..avrete un aiuto per capire in cosa potrebbe consistere. Gli scrigni di cui vi siete appropriati oggi, al loro interno contengono qualcosa che vi permetterà se usata nel modo giusto di capire in cosa consiste la prova ed agire di conseguenza. Le chiavi per aprire lo scrigno vi verranno consegnate direttamente dai vostri presidi domani mattina. Ora…………visto il buon esito delle vostre gare andate pure a festeggiare od a riposarvi. Come preferite. Buona fortuna anche per il proseguo del torneo"

Detto questo Silente fece un segno con la mano ai campioni perché si dirigessero verso il castello di Hogwarts.

Remus sempre sorretto da Sirius e James passò trionfalmente attraverso la folla che ancora gremiva gli spalti del campo di Quidditch.

Furono proprio i tre campioni i primi a mettere piede al castello.

Poi, James chiese rivolto a Remus "Dove vuoi andare?"

"Se mi porti in infermeria a riposare, te ne sarei grato"

"Ok"

Così i tre ragazzi si diressero verso l’infermeria.

Sentivano le urla dei loro compagni di scuola dietro di loro che li omaggiavano ancora per la loro bravura.

Li sentivano festeggiare insieme per lo spettacolo appena visto.

Le loro urla si facevano sempre più vicine, anche loro stavano raggiungendo il castello.

Poi, però la folla si riversò nella sala comune, pronta per la cena di festeggiamento.

Tutti erano speranzosi di vedere i campioni per complimentarsi direttamente con loro per le loro imprese.

I corvonero, poi, erano letteralmente esaltati.

Il campione provvisorio, infatti, di solito si sedeva al loro tavolo.

Sarebbe stato più facile fargli i complimenti.

Va bene fino a quel momento lo avevano snobbato ma ora dovevano ricredersi.

Aveva dimostrato intelligenza ed abilità.

Sarebbe stato un perfetto corvonero se avesse frequentato Hogwarts.

Però le aspettative di tutti i studenti furono deluse.

Fu lo stesso Silente dal suo tavolo urlare "Mi dispiace ma Madame Chips mi ha appena avvertito che i tre campioni sono andati in infermeria per farsi curare le ferite procuratesi durante la prova e che la stanchezza li ha fatti addormentare lì. Per festeggiarli, non ci rimane che aspettare domani".

Ed, infatti, era stato così.

Non appena i tre campioni avevano raggiunto l’infermeria, Remus si era gettato su un lettino per dormire e riposare.

Madame Chips che era arrivata in infermeria dal campo di Quidditch, proprio dietro di loro, aveva controllato velocemente la situazione del suo corpo ed aveva sorriso con approvazione.

Non aveva niente che non avesse avuto già al mattino, a parte il taglio che si era fatto per ingannare il drago.

Ma era un taglietto semplice, sarebbe guarito in pochi giorni anche naturalmente.

A quel punto anche Sirius e James avevano sentito addosso tutta la stanchezza.

E dopo aver anche loro passato la visita dell’infermiera che si era decisa a dare ancora un’occhiata alle botte prese durante allo scontro, si erano distesi sui lettini vicini a quello di Remus, che si era già addormentato, per riposarsi qualche minuto.

Minuti che si erano tramutati in ore visto che avevano finito con l’addormentarsi di botto.

Erano così stanchi, che tutti e tre i ragazzi si svegliarono solo il giorno dopo.

Remus era guarito dalle sue ferite così come il mese precedente e stava decisamente bene.

Anche questo consolidò i dubbi sulla licantropia in James e Sirius ma non dissero nulla.

Quel giorno dopo aver ricevuto le chiavi per aprire gli scrigni i tre ragazzi vennero festeggiati dagli studenti delle proprie scuole ma soprattutto da quelli di Hogwarts che erano stati davvero soddisfatti da ciò che avevano visto il giorno precedente.

Poi, nei giorni successivi tutto tornò alla normalità.

I tre ragazzi ripresero le loro vite.

Per un po’ tutti e tre si dimenticarono pure di aprire lo scrigno, erano ancora galvanizzati dalla prova appena vissuta per pensare a quella successiva.

In questo modo senza avere di nuovo l’occasione di parlare davvero arrivò la fine di novembre che portò un’inattesa prova.

Una prova che creò non poco scompiglio nella vita dei tre ragazzi.

 

FINE CAPITOLO 11 – "D" COME DRAGO

 

Lo so! Lo so! Forse ho esaltato un po’ troppo Remus ma glielo dovevo visto come lo tratto nelle altre mie fic.

E, poi, per sentirsi finalmente accetto Lupin aveva bisogno di una grande prestazione per cui…………

Comunque…..i rapporti tra i personaggi in fin dei conti anche se a piccoli passi si fanno più stretti.

E la prova inattesa?

Bhe…….si sa già qual è, vero?

Chissà cosa succederà.

Aspetto vostre considerazioni.

Grazie in anticipo.

Ed ora i ringraziamenti speciali a chi commenta:

 

Per krsna3punti. Grazie! Sono davvero felice di sapere che hai trovato divina la prova di Sirius. Davvero adori così tanto Sirius? Spero di renderlo sempre al meglio. Per quanto riguarda la prova di Remus, spero ti faccia piacere. E per quanto riguarda i dissennatori, sarebbero stati troppo facili, bastava un patronus per mandarli via ed impossessarsi dello scrigno, volevo qualcosa di più spettacolare. E, poi, Silente non avrebbe mai permesso se non per gravi motivi che i dissennatori entrassero ad Hogwarts no? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Minako. In effetti Sirius le ha un po’ prese ma l’importante è che abbia superato la prova no? Per quanto riguarda la sua prova ho deciso di puntare un po’ sulla sua intelligenza che tutti noi sottovalutiamo. Era un studente brillante, è naturale che sia stato scaltro no? Già….i rapporti tra i personaggi stavano diventando stagnati, è per questo che ho deciso di movimentarli un po’. Allora com’è andato Remus? Ti è piaciuta la prova? Spero di sì. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. Grazie! Sono davvero felice di sapere che hai trovato straordinaria anche la prova di Sirius. Quella di Remus come ti è sembrata? Spero ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per imooto. Grazie! Sono davvero felice di sapere che ti è piaciuta molto la prova di Sirius. E’ stata dura idearla ma ne è valsa la pena se è piaciuta. Sono soddisfatta. Ho voluto puntare molto sulla sua intelligenza, d’altra parte essendo uno studente brillante non poteva che essere intelligente no? Sono felice anche di sapere che ti piace come si stanno costruendo i rapporti tra i personaggi, lentamente ma….nel modo giusto. Ancora un po’ ed i nostri eroi potranno ritenersi amici, ne sono convinta. No…James non conosce la liggilimanzia ma…..molto spesso è più facile per un esterno capire cosa ci passa per la testa che per noi stessi, soprattutto quando stiamo vivendo una cosa nuova non trovi? Per quanto riguarda la prova di Remus ed il motivo per cui si è tagliato, è spiegato in questo capitolo. Spero di aver soddisfatto appieno la tua curiosità. Grazie per il commento. Un bacione. P.S. Già…chissà che nome Harry potrebbe dare alla scopa, tu hai qualche idea? Un bacio.

 

Per Joy. No…….di sicuro non ho plagiato inconsciamente Pearl Harbor come film per quanto riguarda la prova di James visto che non l’ho visto. E’ davvero così bello? In effetti Sirius ha già fatto colpo sulle ragazze, ma d’altra parte è da sempre un tipo affascinante. Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui ho cominciato a tratteggiare l’amicizia tra Sirius e James e che ti piace la caratterizzazione sia di Potter che di Silente. Spero di continuare così. Grazie!! Un bacio.

 

Per Kaho_chan. Sì! In effetti essendo simili, anch'io mi sono sempre immaginata Sirius e James un po’ come amici-rivali, anche se poi è l'amicizia a prevalere visto che proprio la somiglianza caratteriale li porta a ricercarsi sempre per combinare dei guai. Per quanto riguarda Remus....sì....ha dovuto combattere un drago e come vedi ha trionfato alla grande. Spero che la prova ti abbia fatto piacere. Grazie come al solito per il commento. Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Già….Sirius è stato beccato in castagna da James. Ed è vero…….di solito le persone che ci stanno vicino capiscono prima di noi i nostri sentimenti, soprattutto quando si sta cominciando a provare qualcosa di nuovo a cui ancora non si riesce a dare un nome. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la prova di Sirius. Per quanto riguarda Remus ed il motivo del suo taglio, in questo capitolo è stato spiegato. Spero che l’idea ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 12
*** 12. La prova inattesa ***


Sta volta prima di lasciarVi alla lettura premetto una cosa

Sta volta prima di lasciarVi alla lettura premetto una cosa.

Visto che qualcuno mi ha fatto notare che commetto alcuni errori d’ortografia o grammaticali che distraggono l’attenzione durante la lettura, ho pensato di ridurre la quantità delle pagine che scrivo dei capitoli di tutte le mie fic.

In questo modo riuscirò a rileggere ogni capitolo cinque volte, invece delle usuali quattro.

E se ancora dovessero esserci degli errori, non so proprio cosa farci.

Mi servirebbe un beta riders ma non saprei a chi rivolgermi.

Per cui se trovate ancora degli errori, portate pazienza (anche se vi chiedo umilmente scusa) oppure preferibilmente ditemi dove sono in modo che alla prima revisitazione delle mie fic possa correggerli tranquillamente. Anche perché se sono errori notevoli potrebbero essere sì frutto di disattenzione ma potrebbero anche essere dovuti a mie lacune, lacune che sono sempre pronta a correggere.

Grazie per l’attenzione.

Ora vi lascio alla lettura.

Un bacione

Agartha.

 

CAPITOLO 12 – LA PROVA INATTESA

 

Ormai si stava avvicinando l’inverno.

E quell’anno a fine novembre la temperatura in Inghilterra era decisamente più fredda della media stagionale con somma gioia degli studenti di Durmstrang che erano abituati a condizioni climatiche fredde, con sommo fastidio degli studenti di Hogwarts che avrebbero preferito un clima più caldo e con sommo dispiacere degli studenti di Beauxbaton abituati ad un clima temperato.

I tre campioni del torneo Tremaghi, però, nemmeno notavano il freddo.

In quel periodo erano troppo assorti a capire in che modo la pergamena completamente bianca trovata all’interno dello scrigno poteva loro servire per affrontare la prossima prova.

Ebbene sì, finalmente a fine novembre sia Sirius, che Remus, che James avevano aperto lo scrigno con la chiave data loro dai presidi e vi avevano trovato un semplice foglio di pergamena.

Curiosi lo avevano preso in mano e subito si erano accorti che la sua superficie era completamente bianca.

Avevano guardato ogni suo angolo ma nulla.

Sembrava un semplice foglio bianco su cui ancora si doveva scrivere.

Allora avevano pensato che fosse incantato.

Tutti e tre i ragazzi si ritenevano degli abili incantatori ma quel foglio per quanto si fossero impegnati a trovare un incantesimo adatto che servisse loro per svelare ciò che conteneva continuava a rimanere bianco.

Perché?

Avevano provato a scriverci sopra per vedere che cosa succedeva ma nulla, il foglio tornava bianco nel giro di pochi istanti.

Avevano provato ad usare ogni tipo d’incantesimo rivelatore che conoscevano ma non succedeva niente, il foglio non rivelava nulla.

Erano andati in biblioteca a ricercare nei libri lì custoditi incantesimi sempre più potenti che servissero a disincatare gli oggetti ma ancora non erano approdati a nulla.

La pergamena rimaneva sempre ed inesorabilmente bianca.

Che fare?

Non potevano chiedere aiuto ed i tre ragazzi cominciarono a temere che mai avrebbero capito l’uso vero e proprio della pergamena.

Almeno che non fosse stato il suo candore il vero aiuto su cui dovevano riflettere.

Però, anche in quel caso, a nessuno dei tre venne in mente niente che potesse essere utile per affrontare una prova.

Più, si scervellavano e più non ne capivano niente. Era esasperante.

Eppure non riuscivano nemmeno a smettere di pensarci su.

Nessuno dei tre voleva ammettere di non essere capace di fare qualcosa, soprattutto perché avevano il sospetto che, invece, gli altri campioni avevano trovato una soluzione.

Non volevano essere da meno.

Le loro giornate passavano in continui studi e se per il campione di Beauxbaton questa non era una novità, per Sirus e James, invece, sì.

Per i loro compagni di scuola i due ragazzi erano irriconoscibili.

Erano ossessionati dal trovare una soluzione e mentre James stava perdendo il suo proverbiale buon umore, Sirius Black era sempre più intrattabile nei confronti dei compagni di Durmstrang.

Entrambi si rendevano conto che forse se la stavano prendendo troppo. Che forse se prendevano la ricerca senza tutto quell’accanimento, avrebbero raggiunto migliori risultati visto che ormai erano saturi d’informazioni e a volte non capivano nemmeno più ciò che leggevano, ma entrambi non la smettevano, comunque, di studiare perché non volevano che alla prossima prova, il campione di Beauxbaton di nuovo vincesse.

Già, perché Remus Lupin sembrava, invece, a suo agio nei libri.

Quando andavano in biblioteca Sirius e James lo trovavano sempre lì e sembrava incredibilmente calmo e tranquillo. E quella calma per loro poteva significare solo una cosa. Lupin aveva trovato un modo per spiegare il senso della pergamena ed ora si stava istruendo per essere pronto ad affrontare la prova.

In verità, i loro sospetti non era propriamente fondati.

Anche Lupin ancora non aveva capito il meccanismo della pergamena anche se in quegli ultimi giorni aveva individuato una possibile teoria.

Una teoria, però, rischiosa.

Se sbagliava rischiava di perdere definitivamente la pergamena ed, allora, sarebbe stato nei guai.

Quindi, titubava nell’usare il nuovo metodo che gli sarebbe servito a svelare il contenuto della pergamena.

E continuava a leggere libri per capire se ciò che aveva in mente era giusto oppure no.

Poi, il trenta novembre il freddo sempre più incipiente portò una novità.

Una novità che permise ai tre ragazzi di non pensare più per un po’ alla pergamena.

Fu il preside di Hogwarts durante il pranzo ad annunciarla.

Si alzò con il suo solito fare sornione dal suo posto e prese la parola "Ragazzi! Oggi vorrei fare un annuncio"

La sua voce rimbombò in tutta la sala grande e tutti gli studenti riuniti furono subito pronti ad ascoltarlo. Tutti gli annunci di Silente di quell’anno erano stati decisamente ben accetti, ed anche quello prometteva di essere interessante. Ed, infatti, così fu!

Od almeno lo fu per quasi tutti.

Silente continuò dicendo "Quest’anno visto che abbiamo con noi studenti di scuole straniere, la scuola di Hogwarts ha deciso di organizzare per gli studenti più grandi, dal quinto anno in su, un ballo di gala la vigilia di Natale. Il ballo del ceppo denominato così, è anch’esso una tradizione del torneo tre maghi. E’ preferibile che gli studenti vi prendano parte accompagnati e questo vale soprattutto per i campioni delle tre scuole che dovranno aprire le danze. Per loro tre è obbligatorio portare una compagna al ballo, per gli altri bhe…può essere una ghiotta occasione per invitare la persona che interessa no? In bocca al lupo".

Dopo aver strizzato l’occhio malizioso il preside di Hogwarts si risedette al suo posto e lasciò che il vociare nella sala crescesse d’intensità senza fare nulla per impedirlo.

La notizia era stata accolta con gioia dagli studenti più anziani.

Non vedevano l’ora che arrivasse Natale.

E speravano di poter invitare la persona che piaceva loro.

Erano euforici.

Anche perché la serata mondana organizzata dal preside di Hogwarts, dalle indiscrezioni che cominciarono a girare per la sala nel giro di pochi secondi, si prospettava davvero irrinunciabile, con ospiti di fama, leccornie ghiotte, buona compagnia e balli da favola.

Ed adesso gli studenti si spiegavano pure perché quell’anno fra gli oggetti d’acquistare per l’inizio dell’anno scolastico c’era anche un abito da sera.

Gli studenti riuniti nella Sala Grande erano in visibilio.

Tutti tranne …

Remus Lupin era terrorizzato dall’idea di quel ballo e per diversi motivi.

Essendo un campione avrebbe dovuto invitare una qualche ragazza al ballo e di sicuro non poteva scegliere tra le sue compagne, che lo avrebbe rifiutato senza nessuna pietà.

Doveva scegliere una studentessa di Hogwarts.

Ma chi?

Ce n’erano davvero di carine ma non conosceva nessuno.

E lo amareggiava andare da una perfetta sconosciuta e chiederle –Vuoi venire al ballo con me?-.

Se fosse stata impegnata e l’avesse rifiutato, cosa avrebbe fatto?

L’imbarazzo l’avrebbe reso incapace di invitare qualcun altro.

E, poi, anche se fosse riuscito ad invitare qualcuno, come avrebbe fatto con il vestito di gala? I suoi nonni gliene avevano regalato uno all’inizio di quell’anno scolastico ma era un modello di foggia antica ed era pure usurato intorno alle maniche e sul collo.

Sarebbe sembrato uno spaventapasseri. Però, forse, avrebbe potuto trasfigurarlo in qualche maniera, era bravo in questo no?

Sì, era bravo.

E, poi, più che trovare una ragazza e l’abito, c’era qualcos’altro che lo angustiava in quel momento.

Ovvero il ballo stesso.

Si pretendeva che lui aprisse le danze ma lui non sapeva ballare.

Non provenendo da una famiglia facoltosa e non essendo mai stato invitato ad un ballo dai suoi compagni, imparare a ballare non era mai stato una sua prerogativa.

Quel periodo per lui sarebbe stato terribile.

Doveva trovare una ragazza, trasfigurare il suo abito di gala ed imparare a ballare nel giro di un mese.

E come se non bastasse fra pochi giorni ci sarebbe stata la prossima luna piena.

Solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo.

Il prossimo mese per Remus sarebbe stato un periodo da dimenticare.

Per lui era stato decisamente più facile affrontare il drago, quel ballo era la cosa peggiore che gli potesse capitare.

Ma perché doveva esserci una tradizione simile?

Il giovane licantropo era profondamente in crisi.

E mentre quegli infausti pensieri si accavallavano nella sua mente, il pranzo giunse finalmente al termine.

Sirius Black aveva accolto la notizia del ballo senza troppi sconvolgimenti interiori.

Non era mai stato un vero amante di quelle feste mondane ed in quell’ultimo periodo gli erano venute ancora maggiormente a noia.

Certo avrebbe potuto cogliere l’occasione al balzo per aumentare la lista delle donne che erano cadute vittime del suo fascino con qualche studentessa di Hogwarts ma anche quella prospettiva un tempo ritenuta allattante ora non gli faceva più né caldo né freddo.

Certo certe studentesse di Hogwarts erano davvero belle e per lui sarebbe stato facile affascinarne qualcuna, portarsene al ballo una e, poi, perché no, portarsela anche a letto ma da quando era arrivato ad Hogwarts in settembre i suoi appetiti sessuali avevano avuto un pazzesco calo.

O meglio lo avevano avuto nei confronti delle ragazze.

Dato che nei confronti di qualcun altro, invece, gli procuravano degli effetti non propriamente desiderati.

Ed a dirla tutta se fosse stato per lui quella persona sarebbe stata l’unica che avrebbe voluto invitare.

Anche se ancora non sapeva quanto desiderava farlo.

E, poi, tanto anche se avesse voluto non poteva farlo.

Prima di tutto quella persona era un campione come lui, era un maschio ed…a lui fino a quel momento non erano mai piaciuti i maschi.

Sirius ancora non riusciva a capire appieno il motivo per cui quando vedeva in giro per la scuola Lupin il suo cuore batteva all’impazzata mentre il suo corpo cominciava a sudare copiosamente rivivendo nei ricordi quando l’aveva trovato nudo davanti all’entrata del castello di Hogwarts.

Era imbarazzante il modo in cui i suoi pensieri finivano con il fermarsi, soppesandole con attenzione, in certe parti anatomiche di Remus Lupin.

Parti anatomiche, la cui vista fino a quel momento mai avrebbe pensato potessero produrre degli effetti così strani al suo corpo.

Mai prima di allora Sirius aveva considerato un maschio come una persona da desiderare.

Eppure non riusciva a dimenticarsi il corpo nudo di Lupin.

I suoi glutei sodi, la sua pelle candida, la sua espressione imbarazzata.

Due volte negli ultimi quindici giorni si era svegliato di notte nella sua cabina eccitato.

E tutte e due le volte stava sognando di toccare il corpo nudo di Remus.

No, i suoi pensieri stavano volando verso lidi a cui lui non piaceva soffermarsi.

L’annuncio di quel ballo, lo stava facendo pensare a qualcosa a cui per il momento ancora non riusciva a riflettere con serenità.

E, quindi, decise di pensare a quel ballo in modo diverso.

Forse quel ballo sarebbe stato in verità salutare.

Sì, avrebbe invitato una qualche ragazza e ci avrebbe fatto del sesso.

In quel modo avrebbe dimenticato il desiderio sbagliato che provava per il campione di Beauxbaton.

Un desiderio inspiegabile per lui che si era sempre considerato un eterosessuale convinto.

Ma poi era davvero così inspiegabile quel desiderio?

Ed era davvero così sbagliato?

Non era pronto a rispondere a quelle domande.

No, non era pronto ad affrontare le complicazioni derivate da una risposta sincera a quella domanda.

Non poteva ancora ammettere con se stesso di provare davvero desiderio nei confronti di un maschio che sospettava, pure, essere un licantropo. Di provare un folle interesse per un semi sconosciuto.

Cosa lo aveva colpito di Remus?

Forse da lui poteva volere amicizia come la voleva da Potter ma non dell’altro.

Doveva rimettere in riga i suoi appetiti sessuali, doveva rimettere a posto i suoi sentimenti e la soluzione giusta forse era proprio quel ballo.

Doveva portarsi a letto una ragazza per sentirsi di nuovo "normale" come un tempo.

Anche se in verità sarebbe stato noioso stare lì a ballare con una persona che non conosceva, il dopo festa avrebbe potuto essere davvero interessante.

Ora doveva solo pensare chi invitare.

E mentre si guardava intorno ed individuava due possibili candidate, una moretta seduta nel tavolo dei corvonero ed una biondina seduta in quello dei grifondoro, finì il pranzo.

Mentre usciva dalla Sala Grande il suo sguardo si fermò su qualcuno che camminava a pochi passi di distanza davanti a lui ovvero Lupin, la persona che in quel periodo finiva fin troppo spesso nei suoi pensieri.

Gli sembrò che il campione di Beauxbaton fosse un po’ pensieroso e triste.

Si ricordò che Lupin passava tutto il suo tempo da solo ad Hogwarts chiuso in biblioteca.

Non era facile per lui socializzare.

Forse la notizia del ballo lo aveva un po’ rattristato.

Forse non sapeva chi invitare ed ora…era in crisi.

Forse poteva dargli una mano a trovare una ragazza da portare al ballo visto che per Lupin, essendo un campione come lui, era obbligatorio invitare qualcuno.

Sirius si morse il labbro.

Ma perché s’interessava tanto di Lupin?

Era solo un suo avversario, un suo temibile avversario visto che era pure in testa al torneo.

Va bene…lo trovava anche simpatico ma questo non centrava.

Anche Potter era simpatico no? Allora perché non si preoccupava nello stesso modo anche di lui?

La situazione era esasperante.

Però, Sirius si strinse nelle spalle.

Non era da lui tergiversare troppo.

Se aveva voglia di fare una cosa la faceva!

E, poi, che male gli avrebbe fatto aiutare Remus a trovare una ragazza per il ballo?

Nessuna!

Per cui lo avrebbe aiutato.

Così dicendo si decise di seguirlo per chiedergli se aveva bisogno di una mano.

Ed, intanto, ne avrebbe approfittato per punzecchiarlo ricordandogli con noncuranza che la luna piena era vicina.

Forse una volta scoperta la verità sulla sua licantropia il suo interesse sarebbe scemato, od almeno lo sperava.

James Potter aveva appreso la notizia del ballo in modo strano.

Non sapeva nemmeno lui se esserne felice o meno.

Ovvero sì, era contento dell’idea del ballo in sé, aveva anche un nuovo abito da sera da sfoggiare che lo rendeva bellissimo, però sentiva che se non fosse riuscito ad andarci con chi desiderava davvero si sarebbe divertito ben poco.

E la persona con cui desiderava andare rispondeva ad un solo nome.

Lily Evans, la ragazza per cui sbavava ormai da anni.

Solo che lei non aveva mai accettato gli innumerevoli inviti che lui le aveva proposto trattandolo sempre come una pezza da piedi.

Quindi, perché ora sarebbe stato diverso?

Era il campione di Hogwarts e, quindi, avrebbe dovuto essere entusiasta di essere la sua compagna al ballo di apertura no?

Eppure sapeva che Lily non era il tipo da lasciarsi addolcire da quelle cose.

Ne aveva avuto la conferma il mese prima quando le aveva chiesto se voleva uscire con lui sfoggiando tutta la sua baldanza di campione.

Lei lo aveva guardato con un cipiglio e gli aveva risposto con un gelido no.

Tuttavia non era da lui nemmeno stare con le mani in mano mentre qualcun altro chiedeva alla Evans di andare con lui al ballo.

Se fosse stato il primo ad invitarla, si diceva Potter, forse la ragazza non avrebbe trovato una scusa per rifiutare il suo invito.

Forse si sarebbe sentita in obbligo di accettare dato che James era il campione di Hogwart e necessitava di una dama per il primo ballo.

Forse se lui l’avesse invitata in un certo modo lei avrebbe capitolato.

Doveva per una volta essere sincero con lei.

Farle capire che era lei l’unica persona con cui desiderava andare al ballo del ceppo.

Che per lui era importante ballare con lei durante quella serata perché per lui lei non era un capriccio come la ragazza ipotizzava sempre.

Poi, durante il ballo Potter avrebbe tentato di addolcirla e farle ammettere che quando voleva anche lui sapeva essere simpatico per gli standard della ragazza.

E, così, forse sarebbe diventata la sua fidanzata.

Doveva soltanto mentre le chiedeva di andare con lui al ballo, abbandonare la sua usuale aria baldanzosa e per una volta essere semplicemente James che invitava Lily.

E non il campione Potter che invitava la scontrosa Evans.

Poteva farcela.

Anche se sarebbe stato difficile.

Ormai lei lo aveva etichettato in un modo ed anche se fosse stato umile avrebbe colto la differenza?

Non poteva saperlo, ma doveva provarci.

E doveva provarci subito, prima che qualcun altro la invitasse.

James, infatti, sapeva che Lily era molto corteggiata a scuola anche se lei fingeva di non accorgersene, non uscendo con nessuno dei ragazzi che le morivano dietro.

E sapeva che più di un corvonero e qualche tassorosso sarebbero stati ben felici di invitarla.

I grifondoro non gli davano pensiero in quanto tutti sapevano che lui aveva un debole per la Evans e non gli avrebbero mai fatto il torto di invitarla al suo posto.

Per quanto riguardava i serpeverde, loro la trattavano male visto che era una mezzosangue.

Tuttavia il pericolo derivato dai corvonero e tassorosso era reale.

Quindi, per essere il primo ad invitarla doveva farle subito la sua richiesta.

Con quei pensieri nella mente finì il pranzo anche per James.

Subito Potter cercò con lo sguardo Lily e con passo deciso si diresse verso di lei che già stava uscendo dalla porta della Sala Grande.

 

FINE CAPITOLO 12 – LA PROVA INATTESA

 

Allora secondo voi che cosa succederà nel prossimo capitolo?

Remus riuscirà a risolvere tutti i problemi che gli derivano dal ballo?

Sirius riuscirà ad ammettere ciò che prova per Lupin?

E James riuscirà ad invitare Lily?

Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo che spero di scrivere presto.

Ah… i pensieri di Black caotici sono voluti così, non sono ammattita.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per LadySnape. Sono felice di sapere che ti piace come descrivo le scene. Anch’io adoro i malandrini. Grazie per il commento. Un bacione!

 

Per GeorgiaLupin. No…….dovrai aspettare ancora un po’ prima che Sirius e Remus capiscano a fondo la portata di ciò che cominciano a provare l’uno per l’altro. Per ora poi è solo Black che si fa delle paranoie, si sente attratto da Remus lo sa ma non vorrebbe che fosse così. E’ un po’ caotico come personaggio. La prova inattesa a cui mi riferivo era Il ballo del ceppo, anche la Rowling l’aveva annunciata così nel libro. In effetti Karkaroff è stato bastardo però dai ha avuto il fatto suo. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Hermione91. Grazie! Sei riuscita a mettermi in imbarazzo! Davvero credi che le mie storie meritano di contravvenire all’ordine dei tuoi genitori di non recensire? Troppo buona! Davvero! Spero sempre di essere all’altezza delle tue aspettative e di sfornare storie sempre più belle ed avvincenti. Tu continua a sostenermi ok? Io adoro Remus per cui trovo semplice metterlo sotto una buona luce. E’ più forte di me! E sono felice di sapere che tu sei d’accordo con me e la mia idea di metterlo sotto una bella luce. Sono stra felice poi di sapere che hai trovato lo scorso capitolo originale. Spero di continuare così. Grazie per il tuo sostegno. Sei gentilissima. Un abbraccio.

 

Per imooto. Già…hai proprio ragione! Alla faccia di Karkaroff! Eh eh eh! Sono felice che tu ti sia arrabbiata con lui quando il drago non è sparito, vuol dire che sono riuscita a farti entrare nella storia ed a farti provare emozioni. E sono felice che tu abbia provato gioia quando James e Sirius sono intervenuti ad aiutare Remus e che approvi il modo in cui sto facendo avvicinare i tre. Cosa ne pensi di questo capitolo? Avevi indovinato la prova? Spero ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacione. P.S. Per quanto riguarda la scopa di Harry….boh….non so che nome potrebbe dargli. Vediamo nel prossimo libro che succederà vero? Ancora un bacio.

 

Per Minako. Sono felice di sapere che hai trovato Remus fantastico a tal punto di provare molto orgoglio per lui. E sì…anch’io credo che lui si merita di essere elogiato, è un personaggio talmente bello anche nei libri stessi della Rowling. Come vanno gli esami? Tutto ok? Grazie per il commento e non preoccuparti se è stato breve. Un bacio.

 

Per Momo_san. No….James e Sirius non avranno ancora a che fare con un Remus licantropo. Ci vuole ancora un po’ per questo, io mi riferivo al ballo del ceppo per quanto riguarda la prova inattesa, ho usato lo stesso modo in cui anche la Rowling lo chiama nel libro. Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Remus si è comportato nel capitolo scorso. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Joy. Grazie! Sono davvero felice di sapere che tu hai capito appieno il motivo che mi ha spinto di elogiare la figura di Remus nello scorso capitolo. Io voglio che i malandrini creino il loro rapporto su basi paritarie, sono tre maghi in gamba e come tali si trovano senza volerlo ad apprezzarsi come persone. Dopo che i sentimenti che uniranno il gruppo saranno diversi in base alla persona, quello è un altro discorso. Per ora il loro rapporto deve crearsi alla pari. Sono stra contenta di sapere che hai apprezzato sia la volontà di Remus di arrangiarsi a risolvere il problema del drago a discapito di Karkaroff sia il modo in cui Sirius e James intervengono ad aiutare Lupin quando ne aveva bisogno. Grazie come al solito per il sostegno. Un bacione.

 

Per Krsna3punti. Grazie! Sono davvero felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Remus ha affrontato la prova dello scorso capitolo. Ha dimostrato tenacia, intelligenza e di essere emotivamente superiore all’atteggiamento ostile di Karkaroff. Un eroe! Si vede che è il mio personaggio preferito vero? Anche se poi adoro anche Sirius e James come personaggi…ma credo che ormai visto le mie fic che questo si sia notato vero? In effetti Remus è un grifondoro fin nel midollo, non avrebbe mai potuto essere un corvonero. Spero in settimana di postare anche il penultimo capitolo delle Coppie sbagliate. Intanto accontentati di questo. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Kaho_chan. Grazie! Sono davvero felice di sapere che la fic ti prende ad ogni capitolo sempre di più e che trovi la storia originale e fantasiosa. Spero di continuare in questo modo. E sono ancora più felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Remus ha affrontato il drago ed il mio modo personale di caratterizzare queste creature magiche. E sì……fai bene a far indispettire Sirius mettendogli il dubbio su chi possa essere la persona con cui Remus è impegnato, sei forte! Grazie ancora! Un abbraccio.

 

Per Twinstar. Ben tornata Twinstar. Tutto bene? Come stai? Già…il drago era scontato. Ma d’altra parte, la prova di Remus era quella che avevo in mente fin dall’inizio della fic (forse è per questo che è anche quella uscita meglio), le altre invece le ho costruite ad intuito in base alle caratteristiche di James e Sirius. Sì, ho preferito far usare ai melandrini i loro punti di forza, i muscoli e la bravura nel volo di James, la sagacia e l’intuito di Sirius e l’intelligenza e la preparazione di base di Remus. D’altra parte visto che i malandrini devono ancora conoscersi beh……almeno così ora sanno con chi hanno a che fare. Comunque complimenti sei hai indovinato tutte le creature magiche, nessuno c’era riuscito. Brava!!! Sono felice di sapere che hai trovato divertente la parte di Lily, la scopa, è stata una parte creata sul momento. L’idea era così carina e non ho potuto che usarla. Davvero hai disegnato Sirius in abiti Durmstranghiani? Mi piacerebbe vederlo. Deve essere figo! Per quanto riguarda la trasfigurazione in pesce, no…non è come diventare animagus, ho usato lo stesso incantesimo che Krum aveva usato su sé stesso nel quarto libro durante la seconda prova, solo che Victor non era riuscito a portare a termine la trasfigurazione completamente. Il dejavu a mio avviso va a ricercarsi in questo. Comunque ho molto gradito l’immagine di uno dei tuoi pittori preferiti, è davvero molto particolare ed affascinante. E la parte tra Sirius e Remus nudo è dovuta tutta al mio lato romantico. Intanto ormai manca poco affinchè Sirius sia costretto ad ammettere il suo interesse, già in questo capitolo lo nega a fatica. E per quanto riguarda Remus anche lui è già cotto, solo che per lui è ancora più difficile capirlo. Per gli errori mi dispiace che sfuggono, io rileggo più volte per correggere lo scritto ma spesso mi sfugge qualcosa e la cosa rattrista molto anche me non solo chi legge. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 13
*** 13. L'invito ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

I rapporti tra i personaggi cominciano a farsi più stretti anche se….leggete!

Spero vi piacerà!

Un bacione

Agartha

CAPITOLO 13 – L’INVITO

James s’infilò con agilità tra gli altri studenti che uscivano dalla Sala Grande, tenendo sempre sotto osservazione Lily.

La ragazza aveva lasciato le amiche e stava salendo le scale che l’avrebbero portata nell’ala di Hogwarts dedicata alla biblioteca, all’infermeria ed a chissà, visto le porte chiuse, quale altra stanza sconosciuta ai più: sgabuzzini, stanza di necessità, aule in disuso sparite tramite certi incantesimi ed apparse lì all’improvviso, bagni, ecc. ecc.

James la seguì e, nel frattempo, tentò di individuare un piano d’azione: doveva trovare una frase adatta per invitare la Evans senza lasciarle la possibilità di rifiutare; tuttavia in quel momento il ragazzo non aveva nessuna idea.

Potter sospirò guardandosi intorno: c’erano pochi studenti in giro che percorrevano la stessa strada sua e di Lily. Tutto sommato era fortunato, se la ragazza lo avesse rifiutato per l’ennesima volta, avrebbe avuto pochi testimoni tra i piedi che potevano raccontarlo.

Ora doveva solo decidersi ed agire.

Scrollò le spalle; non era da lui titubare.

A grandi falcate salì le scale, doveva raggiungere Lily in fretta prima che la sua determinazione sparisse. Non era la prima volta che invitava la ragazza, aveva ricevuto da lei già molti rifiuti, eppure quel giorno provava una grande aspettativa dentro di lui; un aspettativa che gli faceva battere forte il cuore, che lo faceva sentire come mai nella vita, che gli faceva sentire che invitarla era troppo importante per lui, che un rifiuto sarebbe stato estremamente doloroso.

Vide la ragazza superare l’infermeria e svoltare a sinistra davanti a lui, forse stava andando in biblioteca.

L’aveva quasi raggiunta!

Gli mancava ancora un piccolo sforzo!

Davanti a lui non c’era più nessuno a parte Lily, od almeno così, gli sembrava, dietro di lui sentiva dei passi ma finse noncuranza.

Svoltò a sua volta a sinistra, giusto per vedere a pochi metri da lui la ragazza che stava per entrare dalla porta della biblioteca.

Si mise a correre e la raggiunse prima che il suo corpo sorpassasse completamente la linea di mezzeria, che divideva il corridoio dalla sala. Se voleva parlarle doveva farlo in corridoio, altrimenti rischiava di venire interrotto dalla bibliotecaria che odiava in maniera categorica che si creasse confusione nel suo regno.

"Evans!", chiamò James con un po’ di fiatone.

Lily si voltò verso di lui lentamente. "Potter!", esclamò a sua volta inarcando un sopracciglio: sicuramente si stava chiedendo, cosa il ragazzo potesse volere da lei. Poi, nei suoi occhi passò una luce di comprensione mentre si rendeva conto che se James era lì, poteva desiderare una sola cosa; una cosa che lei non era disposta ad accettare.

James le sorrise, il suo sorriso delle grandi occasioni, quello a trentadue denti.

Le sue mani sudavano copiosamente. Ora che ce l’aveva davanti, si rendeva conto, era difficile invitarla. Sta volta non era come sempre, era più importante.

Si morse le labbra con i denti mentre tentava di trovare le parole giuste.

Nel frattempo, la persona o le persone che camminavano dietro di loro, si stavano avvicinando.

Passò qualche secondo, prima che James trovasse il coraggio di parlare. Si portò una mano tra i capelli a spettinarli inconsciamente, com’era suo vizio, poi, però, rendendosi conto che a Lily quel suo modo di fare non piaceva, la ritrasse e proprio in quel momento, si decise a farfugliare qualcosa: "Senti Evans…ecco…io…mi chiedevo se…" No! Così non andava! James era troppo nervoso e le parole gli uscivano a fatica con il contagocce. Doveva ritrovare il controllo!

Fece un profondo respiro e ricominciò il discorso: "Senti Evans, ecco, io mi chiedevo se ti andrebbe di venire al ballo del ceppo con me, se tu accettassi ne sarei felicissimo." C’era riuscito, era stato semplice e diretto, non aveva usato le solite frasi atte ad esaltare la sua persona, era soddisfatto di sé. Ora l’ultima parola spettava alla ragazza: quale sarebbe stata? James fissò intensamente il volto della ragazza, in attesa di un segno.

La ragazza titubò per un attimo. Nei suoi occhi passò una luce che James non riuscì a decifrare. La vide guardarsi intorno in cerca di una soluzione; sembrava molto indecisa sul da farsi.

Avrebbe accettato o no?

Stava cercando un modo carino per rifiutare l’invito di Potter oppure stava per capitolare?

All’improvviso lo sguardo di Lily si fissò su un punto alle spalle di Potter.

Il suo volto s’illuminò: qualunque cosa fosse successa, la ragazza doveva aver trovato una soluzione; ma sarebbe stata quella tanto desiderata da James oppure no?

James vedendo che lo sguardo di Lily si soffermava fin troppo oltre le sue spalle, stava quasi per voltarsi per vedere cos’era che aveva attratto la sua attenzione ma le parole, che la ragazza aveva cominciato a mormorare, glielo impedirono.

"Sono onorata dell’invito, Potter!", esclamò con tono gentile la ragazza, per poi continuare. "Ma…mi dispiace…sono già stata invitata da un’altra persona ed ho accettato, per cui non posso venire al ballo con te."

James guardò la ragazza perplesso: era già stata invitata, chi aveva osato? E come c’era riuscito così celermente? James aveva seguito Lily subito dopo l’annuncio, com’era possibile che qualcuno era stato più veloce di lui ad invitarla? Era impossibile!

Nel volto di Potter si dipinse dal principio un’espressione ferita, poi, però cominciando a subodorare l’inganno, tentando di rimanere calmo, chiese: "Chi è stato ad invitarti?" Se era una bugia ciò che aveva detto Lily sull’invito, in quel caso, la ragazza non avrebbe saputo cosa rispondergli.

James, però, non aveva considerato la luce che aveva illuminato lo sguardo della ragazza pochi attimi prima, ed il motivo per cui aveva guardato oltre le sue spalle.

Lily senza sembrare scossa dalla domanda legittima di James, sorrise e sollevando il braccio, indicando qualcuno dietro le spalle del ragazzo, esclamò: "Mi ha invitato lui." Le parole erano semplici, chiare, decise.

James si voltò e si ritrovò di fronte…

"Lupin!", biascicò James. Non era possibile!

Remus che era arrivato in quel momento, aveva sentito solo le ultime parole della ragazza ed aveva cominciato a guardare il campione di Hogwarts e la sua sconosciuta accompagnatrice sorpreso: ancora non si rendeva conto esattamente di cosa fosse successo.

Stava come al solito andando in biblioteca e mai avrebbe immaginato di ritrovarsi invischiato, suo malgrado, in una situazione del genere.

Solo quando James scuro in volto, gli chiese con tono di voce leggermente scosso: "Tu hai invitato Lily Evans al ballo?", cominciò ad essere chiaro al licantropo ciò che stava accadendo.

Provò ad aprire le labbra per spiegare che lui non ne sapeva niente, che non aveva invitato la ragazza, per quale motivo avrebbe dovuto?, nemmeno sapeva chi era, però, la giovane che rispondeva al nome di Lily Evans, da quel che aveva capito Remus, fu più rapida di lui.

Velocemente Lily oltrepassò James e si affiancò a Remus prendendolo per un braccio.

La ragazza, con lo sguardo, sfidò Potter ed esclamò: "Sì. Mi ha invitato. Qualche problema Potter?"

"Non è v…", provò ad inserirsi Remus nella discussione, ma né la ragazza né James avevano intenzione di starlo ad ascoltare.

"Sì! Il fatto che ti abbia invitato, mi crea molti problemi. Tu sai che mi piaci, sai che ti avrei invitato, perché hai accettato il suo invito?" James esclamò quelle parole, trattenendo a fatica la rabbia. Sentiva che nel modo in cui Lily e Remus si comportavano, c’era qualcosa che non andava. Il campione di Beauxbatons sembrava decisamente sorpreso dalle parole di Lily, troppo perché fosse vero che l’avesse invitata, tuttavia pur di non uscire con lui, Lily stava inscenando quella falsa: lo odiava così tanto? James era furioso e così aveva deciso di assecondare la sua sceneggiata, chiedendole spiegazioni.

La ragazza non ci mise nemmeno mezzo secondo a rispondergli: "Se non mi sbaglio, Potter, io non ti devo niente per cui se qualcun altro m’invita, perché dovrei rifiutare? Fra noi non c’è nulla, James Potter, e prima te ne rendi conto, meglio è per tutti. Sono stufa dei tuoi inviti, non mi piaci. Lo vuoi capire sì o no?"

Quelle parole scossero fin nel profondo James, quindi, Lily pensava questo di lui? Gli aveva detto tante volte di trovarlo detestabile, insopportabile ma mai in quel modo, mai quando lui aveva deciso di andare da lei e farsi vedere per quello che era davvero. In quel modo, era come se avesse rifiutato il vero Potter e non il solito sbruffone. Inoltre, quella era anche la prima volta che Lily accettava di uscire con un altro ragazzo, e la cosa angustiava Potter che si ritrovò a domandarsi: possibile che a Lily piaccia Lupin ed abbia approfittato di questo espediente per farsi invitare da lui? Era geloso!

Potter si sentì profondamente ferito e sibilò velenoso: "Bene! Se è questa la tua ultima parola, allora esci pure con lui. Non m’importa nulla di te!", poi, si rivolse al campione di Beauxbatons "Credimi, Lupin! Hai commesso un grave errore ad invitarla, presto ti accorgerai di che razza di persona acida e indisponente si tratti, ovviamente sempre che non vi riveliate degni l’uno dell’altra."

"Come osi?", urlò Lily "Sei tu, quello che non sa stare al suo posto ed assilla gli altri, anche se più di una volta ti hanno fatto capire che non vogliono avere niente a che fare con te."

"Pensavo che avresti cambiato idea, un giorno, rendendoti conto che mi piaci davvero. Con quante persone sono stato così insistente? Con nessuna! Ma visto che sembra che per te, io sia sul serio solo una persona da detestare, allora…va bene così. Sta volta ho capito la lezione. Tra noi è finita." Detto questo, James se ne andò con andatura sostenuta ed un’espressione dura sul volto.

-Tra noi è finita-, quelle parole vorticarono nella mente di Lily per un po’. Si sentì strana! James gli era sembrato così serio mentre le diceva che lei gli piaceva davvero, possibile fosse stato vero? E, poi, quelle parole, tra noi è finita, perché le facevano così male? Era confusa!

"Io non l’ho invitata", la voce di Remus la riscosse dai suoi pensieri.

Solo in quel momento, Lupin era riuscito a dire quella frase; ormai era troppo tardi visto che James era distante ma scosso dall’accaduto, l’aveva, comunque, pronunciata per reclamare almeno con sé stesso la sua innocenza. Non gli era piaciuto il modo in cui era finita quella discussione. Potter si era arrabbiato non solo con la ragazza, ma anche con lui e la cosa non gli andava giù. Pensava di aver trovato nei campioni di Durmstrang e Hogwarts, due persone con cui poter creare un rapporto di stima reciproca, ed ora…invece sembrava che stesse per finire tutto, almeno con Potter.

E con Sirius?

Con la coda dell’occhio vide un movimento dietro di sé.

Volse lo sguardo e vide un ragazzo dai capelli neri sparire dietro l’angolo in cui aveva svoltato Potter pochi istanti prima.

Quei capelli neri…Black!

Il cuore di Remus perse un battito: possibile che il campione di Durmstrang avesse assistito a tutta quella scena? Sperò di no, ma se era dietro di loro, era stupido pensarlo. E se avesse frainteso anche lui…e preso le difese di James?

Lupin provò l’impulso di seguirlo, di spiegarsi almeno con lui, ma perché mai avrebbe dovuto farlo? Non erano nemmeno amici, dovette ammettere a sé stesso con rammarico.

Il suo braccio, inoltre, era ancora allacciato a quello della ragazza dai capelli rossi che aveva creato quella situazione e sembrava, ancora determinata a non lasciarlo andare.

La guardò un attimo.

Fino a pochi istanti prima sarebbe stato felice di trovare così velocemente una ragazza con cui andare al ballo, ma non la voleva trovare in quel modo, non se era la ragazza che piaceva ad un’altra persona; una persona che lui stimava.

Certo, Lily Evans era una bella ragazza: la sua pelle era candida, il suo volto di un ovale perfetto, i suoi capelli rossi denotavano una grande fermezza d’animo, i suoi occhi verdi erano di una luminosità incredibile; una luminosità che ora, era adombrata.

Un dubbio passò per la mente di Remus e subito gli diede voce: "Non è che ti sei pentita di ciò che hai detto a Potter ed ora vorresti andare da lui a scusarti?"

La Evans sollevò lo sguardo e guardò per un attimo con sguardo dubbioso il ragazzo che aveva davanti.

 

Sirius che seguiva Lupin da quando avevano lasciato la Sala Grande aveva assistito a tutto il battibecco creato dalla ragazza dai capelli rossi. Era stata lei a dare inizio a quell’alterco con quella bugia sull’invito di Remus e le conseguenze erano state davvero terrificanti per tutti i presenti.

Lui sapeva che Remus non aveva invitato la ragazza, non avrebbe potuto senza che lui lo avesse visto, dato che l’aveva osservato per tutto il tempo, quindi, quella dell’invito non poteva che essere una bugia; una bugia che aveva ferito un po’ tutti.

La ragazza stessa che sembrava scossa dall’ultima frase di James; forse non le era, poi, così indifferente come sosteneva, doveva solo ammetterlo con sé stessa. Sirius, però, aveva abbastanza esperienza in fatto di donne da capire che non sarebbe stato, poi, così facile. Quella ragazza gli sembrava una persona estremamente dura con gli altri, così come con sé stessa.

Remus che sembrava abbattuto dalla reazione di Potter. Il campione di Beauxbatons era una persona che aveva bisogno di sentirsi accettato più di quanto pensava, ed il fatto che Potter e Black in quel periodo lo avessero trattato come una persona degna di stima doveva averlo reso felice. Ora che James aveva incluso anche lui nella sua sfuriata, Lupin doveva sentirsi a pezzi e sicuramente si stava chiedendo, come poteva fare a recuperare il rispetto di James.

Ovviamente James che doveva tenerci davvero molto alla ragazza. Sembrava davvero sconvolto da come l’aveva trattato la fanciulla, da come gli aveva fatto capire che per lei, lui non era niente.

Ed era per questo che istintivamente Sirius si era mosso per seguire Potter: aveva provato un forte desiderio di parlargli per aiutarlo a superare il momento. Ormai per Sirius era inutile negare certe cose, Potter gli stava simpatico, forse a lungo andare avrebbe potuto addirittura considerarlo come il suo migliore amico; era strano pensare per un lupo solitario del suo calibro ad una cosa del genere, soprattutto considerando il fatto che conosceva James da poco tempo, ma era così e, non poteva fare a meno di domandarsi, se anche per James era la stessa cosa. Anche lui considerava Sirius di già un amico? Sì! Ormai Sirius lo aveva capito, l’affinità provata fin da subito nei confronti di Potter e che prima si era manifestata come la volontà reciproca di confrontarsi per dimostrare chi era il migliore, era stata sostituita man mano che parlavano, che gareggiavano da un sentimento più forte, quello che unisce due persone simili che si apprezzano e si accettano per quello che sono; quello che potrebbe unire due persone che sanno di poter contare l’uno sull’altro nel momento del bisogno.

Ed, infatti, era per questo che ora Sirius si trovava alle calcagna di James, anche se in verità, dentro di lui sapeva che quello di aiutare James, non era l’unico motivo che l’aveva spinto ad allontanarsi da Lupin e la ragazza.

Anche lui era rimasto scosso da quella conversazione tra i tre ragazzi.

Quando la Evans, la ragazza aveva capito doveva chiamarsi in quel modo, aveva preso Remus a braccetto, aveva provato il folle desiderio di andare da lei ed obbligarla a lasciarlo stare. Era lui quello che doveva aiutare Remus a trovare una ragazza per il ballo, nessun altro doveva mettersi in mezzo. Aveva provato gelosia. Sì! Quella era gelosia. E se era così, ora non poteva che ammettere, che l’attrazione che provava per Lupin era decisamente una cosa seria. Quanto seria? Seria! Non sapeva quanto…ma era seria!

Prima, però, di fare qualcosa di sbagliato, ammettendola anche di fronte a terze persone, era meglio che ci pensasse un po’ su, e decidesse il da farsi.

Sicuramente parlare con James sarebbe servito anche a lui, Potter era l’unico, da quel che sapeva, che aveva capito che a lui Remus piaceva in quel senso, anche se quando ne avevano parlato la prima volta circa un mese prima, ancora non sapeva quanto ci avesse azzeccato.

James camminava rapidamente e se non avesse corso non l’avrebbe mai raggiunto.

Sirius cominciò a correre e, poi, chiamò il ragazzo: "Potter!".

Il campione di Hogwarts si fermò incerto.

Gli ci volle un po’ per capire chi lo aveva chiamato, poi, dopo essersi passato una mano tra gli occhi, si voltò.

Sirius notò che gli occhi di James erano lucidi.

Fino al punto di farlo piangere, arrivava il sentimento che provava per quella ragazza?

Sirius si sentì partecipe per la prima volta al dolore di una terza persona, non come se fosse proprio, come era un po’ successo con Lupin, ma con l’intimo desiderio di dare una mano.

Black raggiunse Potter che lo guardava sorpreso tentando di darsi un contegno: non voleva sembrare debole di fronte a lui.

Quando furono l’uno di fronte all’altro, si guardarono negli occhi qualche istante in perfetto silenzio indecisi sul da farsi, prima di cominciare a parlare.

 

FINE CAPITOLO 13 – L’INVITO

 

Allora come avete trovato il nuovo capitolo?

Secondo voi chi va il ballo con chi?

Sono molto curiosa di sentire le vostre considerazioni!

Come trovate il comportamento di Lily? E quello di James? E quello di Remus e Sirius?

E’ ancora troppo presto per dire quali saranno le reazioni dei quattro ragazzi a ciò che è successo in questo capitolo…spero di renderle al meglio.

Grazie per l’attenzione.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Hermione91. Benvenuta nella fila delle persone che recensiscono per prime. ^_________^. Grazie! Mi sembra il minimo ringraziare chi mi fa un commento, dopo tutto nessuno è dovuto a commentare no? Per quanto riguarda la gentilezza, io credo che tu sia una persona gentile, anche solo per il fatto che ti sia decisa a dirmi cosa pensi delle mie storie. Non tutti commentano, tu lo fai per cui sei gentile no? Ed ora visto che vuoi rimarcare la tua sincerità, non mi rimane che ringraziarti anche per questo. Grazie per la tua sincerità. So bene, ed avevo già capito cosa intendevi nella prima recensione per cui non preoccuparti non me la sono presa, che non mi fai i "complimenti" per pietà, altrimenti sarebbe meglio stare zitti no? So…che lo fai perché le mie storie ti piacciono ed io non posso che sentirmene onorata e ringraziare perché me lo hai fatto sapere. Grazie! Tutto qui! Pensi davvero che io abbia un modo di ringraziare e di rispondere i commenti che fa venire voglia di continuare a parlare con me? Devo avere una dote particolare e non lo sapevo, si scoprono sempre cose nuove. Bene!! Per quanto riguarda la sincerità e l’ammettere i miei errori, mi sembra giusto rispondere con sincerità alla sincerità delle altre persone, non devo nascondere niente, se scrivo è per sfogarmi e se posto è perché voglio sapere se ciò che ho da dire viene recepito ed accolto, se ci sono persone che riescono a comprendere la mia persona dalle mie storie, a vedere i personaggi come li vedo io ed a divertirsi con il mio racconto. Tuttavia, so…che devo ancora imparare molto prima di ritenermi una buona scrittrice, faccio molti errori ed a volte le frasi potrei renderle meglio, però, sono qui anche per imparare in modo da diventare migliore anche come persona. Imparare non è mai troppo tardi, basta volerlo. ^____^ Ed ora passiamo al tuo commento sul capitolo scorso, sono felice di sapere che riesco a rendere bene la sottile linea d’ombra che divide l’amicizia dall’amore, e l’incapacità delle persone di ammettere con sé stessi le proprie paure ed i propri sentimenti se non dopo innumerevoli viaggi mentali detti anche seghe mentali. Eh eh eh! Il fatto è che sono un tipo molto riflessivo per cui mi piace sondare l’animo delle persone, adoro descrivere i sentimenti, sono la parte della mia fic che mi riesce meglio. Per quanto riguarda Sirius, vedrai prima o poi ammetterà ciò che prova, così come lo ammetteranno anche il resto dei personaggi. In questo capitolo, infatti, succede un parapiglia. Speriamo in bene! Cosa studi di bello? Fai ancora le superiori ed hai gli esami di maturità o vai all’università? Sono curiosa! Ti piace fare nuove tesine? Di cosa parlano? Come vedi non mi annoiano le tue chiacchiere e nemmeno i tuoi tanti commenti, li ho graditi molto tutti e tre, erano molto acuti. Grazie per esserti offerta come Beta Reiders, ma ….si era offerta prima Twinstar per cui…ho deciso di chiedere a lei, anche se questo capitolo, poi, lo posto così com’era senza correzioni. Ho mandato il capitolo a Twinstar ma….non me l’ha ancora corretto e siccome ha anche lei i suoi legittimi impegni, ho deciso di postare comunque anche così in modo da non far aspettare troppo tempo chi legge, mal che vada dopo che è stato corretto, lo riposto. Spero sul serio di riuscire a scrivere sempre nuovi capitoli più emozionanti. Grazie per i commenti. Concludo anch’io urlando Viva Remus. Un bacione. Agartha

 

Per LadySnape. Per sapere cosa succede al ballo dovrai aspettare altre due capitoli. Per il momento voglio concentrarmi un po’ sui sentimenti dei personaggi. Spero gradirai. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Twinstar. Commenta quando riesci. Per quanto riguarda la correzione della fic…grazie per esserti offerta. Come vedi, però sta volta posto il capitolo prima di aver ricevuto le tue correzioni, non preoccuparti tu correggi pure con calma, io posto comunque in modo che chi legge non debba aspettare troppo il nuovo capitolo, però …poi quando mandi le correzioni riposto. Ok? Grazie per la tua gentilezza. Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Per sapere chi va al ballo con chi, dovrai leggere il prossimo capitolo. Speriamo in bene. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto molto. Per la scoperta effettiva della licantropia di Remus da parte di Sirius e James dovrai aspettare ancora un po’. Grazie per il commento. Un bacione.

Per imooto. Come mai pensi che sia impossibile che Sirius e Remus vadano al ballo insieme? Potrebbero oppure no? Chi lo sa! Come vedi la situazione fra Lily e James è ancora molto tesa, la ragazza sembra convinta di non sopportare Potter, ma sarà vero? Chissà cosa accadrà! Spero che anche il nuovo capitolo ti faccia piacere. Per la pergamena, vedrai che scopriranno come rivelarne il contenuto prima di quanto credi. Anch’io voglio il sesto libro ed anch’io sono ignorante in inglese per cui dovrò aspettare la traduzione in italiano per leggere. Confido però in un po’ di spoiler. Speriamo in bene. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Minako. In bocca al lupo per gli esami. Ma frequenti l’università? Per quanto riguarda il capitolo, certo che il tuo è un grande sacrificio…andare al ballo con Remus…è un sacrificio insopportabile, sei un’anima pia. A parte gli scherzi…anch’io mi sacrificherei volentieri ed andrei al ballo con lui, ma…ho altri progetti per il bel licantropo. Quali? Lo scoprirai leggendo, anche se un po’ comincia a capirsi no? In effetti, Remus è sfigato, i problemi gli arrivano tra capo e collo come niente, è un tipo problematico. Mi dispiace per la riduzione delle pagine, ma ormai …ho deciso così, voglio imparare a scrivere meglio. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Ale-Lupin. Grazie! Sono felice di sapere che trovi la mia fic bella. Spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto. E’ così? Bhe…tutto sommato le tue deduzioni non erano poi così sbagliate, anche se è sbagliato il modo in cui si svolgeranno i fatti. Come hai trovato questo capitolo? Spero ti sia piaciuto. Grazie per il commento. Un bacione.

Per Kaho_chan. Come vedi Lily è una ragazza difficile da conquistare e James sembra aver gettato la spugna. Chissà cosa accadrà! Eh eh eh! Speriamo in bene! Spero che tu continui ad apprezzare la storia. Per quanto riguarda i piccioncini i loro sentimenti si stanno facendo strada sempre di più in loro. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Joy. Mi sa che prima di cosa combineranno al ballo questi baldi giovanotti, c’è da rispondere a come ci arriveranno. Eh eh eh!!! Per quanto riguarda James, poverino! Come vedi ha chiesto a Lily di andarci con lui ma lei ha rifiutato. Sirius grazie a questo ha capito cosa prova per James e si è reso conto di quanto forte è l’attrazione per Remus. Da parte sua Remus si è ritrovato invischiato in una situazione imbarazzante. Poveraccio! Vediamo cosa succederà nel prossimo capitolo. Spero continuerà a piacerti. E sì a volte sono proprio le cose più semplici a crearci più problemi, non trovi? Grazie per il commento. Un bacione.

Per Ludmilla_Loobelt. Io…per quanto riguarda Remus sono di parte. Per me è un mago abile, anche se ha dei grossi problemi con la sua autostima è per questo che ce lo vedo vincente. ^_________^ Come vedi il povero Remus è finito in mezzo ad una situazione spinosa a causa di questo ballo e per quanto riguarda Sirius lui ormai è proprio stra cotto del licantropo, deve solo ammetterlo. Grazie per il commento. Un bacio.

Per miss Black. Grazie! Sono davvero felice di sapere che ti piace come scrivo e la storia. Povero James, come vedi…è stato rifiutato per l’ennesima volta da Lily e sta volta in modo davvero brusco. Chissà cosa accadrà. Speriamo in bene. Grazie ancora per il commento. Un abbraccio.

Grazie anche a chi legge e non commenta.

Commentate.

Agartha

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Capitolo 14
*** 14. Nuove amicizie (prima parte) ***


Ecco a voi finalmente il nuovo capitolo

Ecco a voi finalmente il nuovo capitolo.

Lo so…ci ho messo un bel po’ a postarlo e mi dispiace.

A dirla tutta per scelta ho deciso di smembrare il capitolo "Nuove amicizie" in tre parti.

I motivi sono principalmente due: il primo è che unito il capitolo veniva troppo lungo ed il secondo è che così è più chiaro.

Grazie per l’attenzione.

Agartha

CAPITOLO 14 – NUOVE AMICIZIE (1° PARTE)

"Non è che ti sei pentita di ciò che hai detto a Potter ed ora vorresti andare da lui a scusarti?"

Quelle parole ebbero uno strano effetto su Lily: solo allora la ragazza, infatti, si rese conto di chi le stesse parlando e di cosa avesse fatto.

Subito le sue gote si tinsero di porpora e lasciò libero di colpo il braccio del ragazzo, ancora stretto tra le sue dita.

"Scusami…io non volevo…", riuscì a biascicare notevolmente imbarazzata.

La ragazza prima aveva agito d’istinto. Da quando James le aveva chiesto di andare con lui al Ballo del Ceppo lei non aveva fatto altro che pensare ad un modo per rifiutare con gentilezza. Era onorata dell’invito, però non poteva accettarlo dal momento che non voleva alimentare le speranze di Potter: a lei James non piaceva. Quando aveva visto avvicinarsi il campione di Beauxbatons le era subito venuto in mente un piano che in un primo momento, le era sembrato geniale: fingere di aver già ricevuto un invito. Era perfetto, se era già stata invitata da qualcun altro, Potter non poteva di certo accampare diritti!. In cuor suo sperava che James accettasse in silenzio quella scusa, invece aveva preteso spiegazioni e lei, prima che potesse rendersene conto, aveva messo in mezzo il campione di Beauxbatons fingendo che fosse lui la persona che l’aveva invitata.

Poi la discussione era degenerata in modo inaspettato.

James le era sembrato davvero triste quando se n’era andato e lei si era sentita un po’ in colpa per la bugia che gli aveva propinato.

Per un po’ si era persa nelle sensazioni strane che aveva provato quando aveva sentito dire a James che tra loro era finita, quando l’aveva sentito dire seriamente che a lui lei piaceva, quando l’aveva visto andare via furioso ma al contempo triste. Era nato in lei un sentimento nuovo che non aveva mai provato per Potter, però, non poteva ammettere che fosse interesse. No! Non poteva essere così.

E mentre si accaniva a negare il suo interessamento, la voce del campione di Beauxbatons l’aveva riportata alla realtà.

In quel momento si era resa conto di aver messo in mezzo nelle sue beghe con James una persona che non solo non c’entrava nulla, ma che nemmeno conosceva, e quella realizzazione l’aveva riempita d’imbarazzo.

Si era affrettata a scusarsi, ma solo in seguito aveva compreso le parole del ragazzo: a quel punto era arrossita ancora di più.

"No…non sono pentita di ciò che ho detto a Potter…", replicò, messa sulla difensiva. "Perché dovrei?"

Poi, rendendosi conto che si stava giustificando con un perfetto estraneo che non era a conoscenza dei fatti, su una questione personale, si sentì in obbligo di dargli delle spiegazioni.

"Sono solo spiaciuta di averti messo in mezzo. Vedi…Potter ha l’abitudine di chiedermi di uscire dieci volte al giorno ed a me lui non interessa per niente, quindi rifiuto. Prima mi aveva chiesto di essere la sua compagna per il Ballo del Ceppo ma io non me la sono proprio sentita di accettare. Ora, se non fosse stato il Ballo del Ceppo avrei rifiutato senza tanti preamboli come al solito, ma visto che Potter è il campione della nostra scuola e necessita di una compagna per il ballo, rifiutare così su due piedi non mi sembrava giusto: avevo bisogno di una scusa vera per declinare l’invito, così quando ti ho visto ho finto che tu mi avessi invitata. Scusami, non dovevo farlo, ma…ti ho visto durante la prima prova ed ho osservato il tuo comportamento anche qui a scuola, sei sempre da solo ed in biblioteca non fai che studiare, mi sembri un tipo per bene e tranquillo ed ho pensato che …non te la saresti presa per quello che stavo per fare. Mi dispiace! Comunque non devi ritenerti obbligato a venire al ballo con me, sia ben chiaro. Puoi andare con chi vuoi…troverò io una scusa con Potter per spiegargli il motivo per cui non ci andiamo insieme quando sarà il momento giusto."

La ragazza aveva detto tutte quelle parole ad un velocità vertiginosa ed era stato difficile per Remus starle dietro. Solo quando Lily si fermò a riprendere fiato, Lupin finalmente riuscì ad intervenire nella discussione e lo fece in un modo che sorprese persino lui ovvero dandole spago e difendendo le intenzioni di Potter: "Quindi ti servivo come paravento. Ma non ti sembra di essere stata troppo dura con Potter? Io credo che avresti potuto accettare, mi sembra un tipo in gamba e credo faccia sul serio con te, per cui…perché non gli dai una possibilità?"

Remus era stato piacevolmente colpito dal fatto che la ragazza lo ritenesse un tipo per bene, nelle sue parole non aveva fatto minimamente accenno all’aspetto tremendo con cui si era presentato durante la prima prova, come se i lividi e le ferite non fossero mai esistiti: quella ragazza non si era soffermata alle apparenze. Questo fece nascere in Remus una simpatia istintiva per la giovane, sentiva che avrebbe potuto essere una buona amica per lui. Tuttavia, nonostante ciò che aveva detto poco prima, il licantropo non era convinto del fatto che Potter non le piacesse neanche un po’, per cui aveva provato ad insistere per tentare di sistemare le cose tra i due.

Era certo che alla ragazza Potter piacesse più di quanto fosse disposta ad ammettere, glielo diceva l’espressione assorta che che le aveva adombrato lo sguardo dopo il battibecco con James e, successivamente, la sua velocità nel giustificarsi.

Lily, intanto, aveva ricominciato a parlare.

"Tu conosci poco Potter…può sembrare un tipo in gamba, e non posso negare che sotto certi aspetti lo sia, ma è anche un donnaiolo convinto e un megalomane di prima categoria. Solo perché sa giocare bene a Quidditch si crede chissà chi. E’ uno scansafatiche che si crogiola sul suo talento innato per la magia. Studia poco eppure raggiunge sempre ottimi risultati e questo lo rende ancora più superbo. E’ un esaltato ed è irritante e borioso. Si fa vedere ogni giorno in giro con un ragazza diversa e dubito che si accontenti di tenere loro la mano. Dice che gli piaccio, ma poi si da alla bella vita. In verità gli piace solo avere gli occhi di tutti puntati addosso, soprattutto quelli delle ragazze, ed io per lui sono solo una sfida impossibile perché continuo a negarmi. E’…"

Non riuscì ad aggiungere altro perché Remus la interruppe dicendo: "Certo che per non interessarti sembra che tu sappia molte cose su Potter, soprattutto sulle sue conquiste amorose. Non è che sei gelosa del suo successo e ora vuoi farlo ingelosire con me?"

Lily strabuzzò gli occhi. "Ma cosa ti salta in mente? Non è affatto così!"

"Ne sei davvero sicura?", insistette Lupin.

La Evans fece per aprire bocca, ma poi la richiuse. Fino a qualche minuto prima avrebbe detto di sì, che era sicura al cento per cento, ma ora…

Dopo che Potter se n’era andato gridandole che fra loro tutto era finito, in lei qualcosa era cambiato. Però, no…il suo atteggiamento scostante nei confronti di James non poteva essere gelosia. Era assurdo!

A lei non piaceva!!

Ma allora perché non confermava al campione di Beauxbatons la sua prima parola con convinzione.

Era facile, no?

Certo, era una bazzecola.

Che ci voleva a farlo? Assolutamente nulla.

Ma tutta la sua sicurezza si sciolse come neve al sole nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli del campione di Beauxbatons, così caldi e sinceri, velati di una strana, dolce malinconia.

All’improvviso sentì che dire che ne era sicura sarebbe stata solo una bugia.

Tuttavia non poteva ammettere di provare qualcosa per James Potter, no…lei era pur sempre Lily Evans. Doveva trovare una scappatoia per negare i suoi sentimenti senza mentire.

Sospirò e disse: "Potter a me non è mai interessato!"

Remus sorrise, rendendosi conto che la ragazza non gli aveva risposto ma aveva soltanto negato di nuovo il suo interessamento nei confronti del campione di Hogwarts; questo implicava che a lei un po’ Potter piaceva, solo che non era disposta ad ammetterlo, quasi sicuramente per paura; paura di essere solo una sfida per James; paura di essere soltanto una delle tante che accettavano di uscire con lui. Ed infatti era di questo che la Evans aveva accusato Potter poco prima, no?

Lupin sospirò. Cosa doveva fare, a quel punto? Una quasi sconosciuta che si era auto-invitata per farsi accompagnare al ballo era lì a parlare con lui dei sentimenti che provava per James Potter. Era una situazione strana per lui: non avendo amici non gli capitava spesso di parlare di questioni personali altrui e proprie.

Lily sentì il sospiro di Remus: anche lei si rese conto dell’assurdità della situazione e sorrise titubante. Poi, il suo volto si fece serio mentre diceva: "Sai, sei la prima persona con cui parlo di James Potter in questi termini. Di solito con le mie amiche lo critico e basta."

"Perché, ora hai fatto qualcosa di diverso?", tentò di scherzare Remus.

"Sì! Ho dovuto pensare a lui come ad una persona e non come allo sbruffone che dimostra di essere di solito ed ho dovuto pensare anche a ciò che provo per lui. E’ molto diverso.", esclamò la ragazza.

"E ti è servito?"

"Non lo so. Sono confusa." Si morse le labbra. Aveva appena detto a Lupin che a lei James non interessava ed ora, invece, stava affermando l’esatto opposto.

Lupin però finse di non notare il suo turbamento. Ormai aveva capito che almeno per il momento la ragazza non sarebbe stata disposta ad ammettere ciò che provava.

"Ed ora cosa pensi di fare?" disse semplicemente.

"Cosa?", chiese sorpresa Lily.

"Con Potter, se n’è andato arrabbiato…anche con me.", sospirò.

Fu allora che la ragazza si rese conto di una cosa che fino a quel momento non le era minimamente passata per l’anticamera del cervello. "Oh…mi dispiace, non l’avevo capito. A te Potter stava simpatico, è per questo che prima lo hai difeso con me, e pensavi nonostante siate avversari nel torneo di aver trovato un amico. Io…"

"No, figurati, non è questo", l’interruppe Lupin. "Non lo consideravo un amico, come potrei? L’ho appena conosciuto… Diciamo che non mi dispiaceva avere il suo rispetto."

"Non ti capita spesso di avere il rispetto degli altri, vero?", chiese con fare partecipe la Evans.

Remus non rispose. Era da poco ad Hogwarts e quella ragazza dai capelli rossi erano già la terza persona che capiva la sua solitudine ed il suo bisogno di essere stimato.

Lily capì dal mutismo del ragazzo la sua ritrosia a parlare di faccende troppo personali per cui continuò dicendo: "Mi spiace se ti ho offeso con le mie parole. Non volevo essere inopportuna, il fatto è che sei sempre solo. I tuoi compagni sembrano evitarti ed ho pensato che tutto questo ti pesasse."

"Non mi hai offeso. Hai detto solo la verità.", rispose Remus con un sorriso. "Io non ho la stima dei miei compagni né di quelli che sono qui ad Hogwarts, né di quelli che sono rimasti a Beauxbatons. E’ una un dato di fatto."

"E perché allora frequenti quella scuola?", chiese Lily.

"Perché è la migliore scuola delle mie parti, perché ho vinto una borsa di studio per frequentarla, perché voglio diventare un buon mago. Perché dovrei rinunciarci?", esclamò Remus con tono leggermente sostenuto.

"No! Hai frainteso le mie parole.", disse la ragazza. "Non volevo dire che tu non devi frequentare Beauxbatons, volevo solo sapere il motivo che ti spinge a rimanere in una scuola che ti detesta. Ma ora capisco che tu sei un po’ come me. Frequenti quella scuola nonostante le avversità perché vuoi diventare qualcuno. Anch’io frequento Hogwarts per lo stesso motivo e questo nonostante alcune volte ricevo solo insulti da chi mi sta attorno. Sai, i miei genitori sono entrambi babbani."

"Anch’io sono un mezzosangue.", dichiarò Remus con orgoglio usando il termine dispregiativo che caratterizzava i figli di babbani. "E ne sono fiero."

"Anche tu lo sei…E’ per questo che quelli di Beauxbatons ti odiano?", chiese con un sorriso la ragazza capendo di avere trovato in Remus Lupin uno spirito affine.

"No! Non è per questo, o meglio non è solo per questo.", rispose sinceramente il licantropo.

"E per cos’altro?"

"Non posso rispondere. E’ una faccenda troppo personale", fu la pronta risposta di Remus. Per quanto la ragazza le stesse simpatica, di sicuro non poteva dirle che era un licantropo.

"Capisco! Scusa se ti ho insistito troppo. Non so cosa mi prende, non ci conosciamo nemmeno ed io non faccio che parlare con te come se fossimo vecchi amici… Il bello è che ho proprio la sensazione di conoscerti da sempre.", Lily disse queste parole un po’ imbarazzata rendendosi conto che erano la verità. Era strano a pensarci, ma era facile per lei parlare con il campione di Beauxbatons, sentiva con lui un’affinità che non aveva mai avuto con nessuno. Ma non era l’affinità che unisce due persone che possono innamorarsi tra loro, no…era più l’affinità che unisce due amici per la pelle, od almeno era questa la sensazione che aveva.

Poi, però cominciò a ridere.

Lupin un po’ imbarazzato per l’atteggiamento della ragazza, non aveva trovato subito le parole giuste per risponderle ed ora si limitava a guardarla chiedendole spiegazioni circa quell’improvvisa risata.

Lily l’accontentò subito: "Rido perché oggi non faccio che scusarmi con te per un motivo o per l’altro. E’ buffo."

"In effetti è proprio così!.", esclamò Remus constatando che era vero, poi spinto dalla risata sincera della ragazza cominciò a ridere a sua volta. Quella ragazza era proprio simpatica ed era davvero strano ciò che si stava instaurando tra loro, perché anche lui provava la sensazione mentre parlava con lei di conoscerla da sempre. Era piacevole parlare con lei. Tuttavia non poteva dimenticare che a causa sua aveva perso la stima di Potter.

Una volta tornati seri, finalmente Lily si decise a rispondere alla domanda che Remus le aveva fatto su Potter e cosa avesse intenzione di fare con lui.

"Sai? Credo che mi scuserò con Potter per essermi comportata troppo bruscamente con lui, però non è ancora mia intenzione andare al ballo con lui. Ed è per questo che ti vorrei chiedere un favore, lo so che ho mentito ma…visto che da quel che ho capito tu e le tue compagne di scuola non andate d’accordo, immagino tu non sappia con chi andare alla festa, vero?"

Remus asserì con il capo e Lily continuò dicendo: "Ti dispiacerebbe allora venire con me? Così tu avresti una dama, com’è d’obbligo, ed io avrei ancora intatta la scusa per non andare al ballo con Potter. Mi sembra che andiamo abbastanza d’accordo, no? Per cui, ecco…mentre mi scuso con Potter potrei giustificarmi dicendo che tu mi hai invitata perché non sapevi con chi andare al ballo ed io, dal momento che mi avevi notata in biblioteca e che ti ero sembrata una ragazza a modo e garbata ho accettato, così salveremo capra e cavoli visto che sosterrò di aver detto di sì per gentilezza e che non ho un particolare interesse nei tuoi confronti, così non dovrebbe portarti rancore. Che ne dici? Se accetti in cambio potrai chiedermi di fare una cosa per te…ovviamente basta che non sia illegale od indecente". La ragazza finì la frase ridacchiando.

Lupin per un attimo rimase dubbioso, poi, però gli venne un’idea; un’idea che forse lo avrebbe aiutato a recuperare la stima di Potter e che gli avrebbe permesso di far capire a Lily meglio i suoi sentimenti.

Remus a quel pensiero si ritrovò a chiedersi il motivo per cui gli stava così a cuore il legame tra James e Lily; possibile che fosse perché anche a lui sarebbe piaciuto trovare qualcuno d’amare e con cui creare un legame particolare, ma con chi?

Per un po’ ci pensò su.

Che tipo era la sua ragazza ideale?

Doveva possedere un carattere forte e deciso, essere un tipo sagace e sveglio e mostrare perché no, in certe circostanze una certa impudenza. Una persona a cui non gli importasse d’infrangere le regole di tanto in tanto, visto la sua licantropia, infatti, per stare con lui avrebbe dovuto a volte far cadere dei tabù.

E poi…

Fisicamente, come doveva essere?

Capelli neri, occhi grigio-blu, sguardo fiero, incarnato…

Il campione di Beauxbaton arrossì rendendosi conto che la figura che si stava delineando nella sua testa mentre fantasticava era la versione femminile di Sirius Black.

Non era possibile! Perché gli stava accadendo questo?

Non poteva piacergli Sirius Black!

Si levò dalla testa quel pensiero e si obbligò a rispondere alla richiesta della ragazza: "Va bene…verrò al ballo con te, così ti darò il modo di scusarti con Potter recuperando un po’ il vostro solito rapporto. Però come hai detto dovrai, poi, acconsentire ad un mio desiderio."

"Quale?"

"Al ballo dovrai fare una cosa per me."

"Che cosa?"

"Lo saprai al momento giusto…comunque non è niente di indecente o di illecito, so rispettare le condizioni. E’ qualcosa di semplice da fare.", esclamò Remus che già si pregustava l’espressione della ragazza quando le avrebbe rivelato tutto. Chissà come avrebbe preso la sua ingerenza nel suo legame con James, Remus sperò che la prendesse bene.

La ragazza ci pensò su un attimo ma poi disse: "E va bene, ci sto… Anche se non so cosa vuoi chiedermi. Non mi sembri tipo da chiedermi l’impossibile."

"Bene. Affare fatto, allora.", esclamò Remus e visto che gli sembrava che ormai non ci fosse più nulla d’aggiungere continuò dicendo: "Ed adesso, se non ti spiace, vorrei entrare in biblioteca. Devo finire di leggere un libro che ho cominciato ieri."

"Ma certo! Posso venire con te? Prima che Potter mi fermasse stavo andando anch’io in biblioteca."

"Certo che puoi venire. La biblioteca di Hogwarts non è mica mia."

I due cominciarono ad incamminarsi, ma dopo qualche passo Lily si fermò, e Remus le lanciò un’occhiata perplessa.

"C’è qualcosa che non va?", le chiese

"Oh, no, è solo che mi è venuta in mente una cosa! Noi due abbiamo parlato molto in questi minuti ed andremo al ballo insieme, ma non ci siamo ancora presentati decentemente. Rimediamo subito." Gli porse la mano e gli rivolse un radioso sorriso. "Il mio nome è Lily Evans, ma puoi chiamarmi Lily se ti fa piacere."

"Piacere Lily.", rispose l’altro stringendole amichevolmente la mano. "Io mi chiamo Remus J. Lupin ma puoi chiamarmi per nome."

"Bene. Allora ti chiamerò Remus." La ragazza, senza smettere di sorridere, gli strizzò l’occhio.

Poi, i due entrarono in biblioteca e si sedettero insieme allo stesso tavolo. Studiarono e chiacchierarono insieme come fossero amici di vecchia data, trovando che avevano davvero molte cose in comune.

Passò un’ora e la ragazza fu costretta ad andarsene, anche se a malincuore: le era davvero piaciuto trascorrere un po’ di tempo assieme a Lupin, era un ragazzo intelligente e gentile, però stava seguendo un corso avanzato d’incantesimi e non poteva perdere la lezione.

Remus rimase da solo e ripensando alla Evans si sentì felice come mai nella vita: aveva trovato la sua prima vera amica. Un unico neo rovinava quel giorno: la rottura del suo rapporto con Potter, ma presto l’avrebbe recuperato, ne era sicuro. Si sentiva carico di speranza.

Sorrise pensando a quanto fosse nel panico, solo poche ore prima, per via del Ballo del Ceppo, gli sembrava quasi impossibile prendervi parte con qualcuno ed, invece, adesso nel giro di un paio di ore, aveva già trovato una ragazza: doveva solo trasfigurare l’abito ed imparare a ballare per essere finalmente pronto ad affrontare la festa. Era di buon umore.

Poteva chiedere a Lily d’insegnargli a ballare?

No! Si vergognava di dimostrare la sua incapacità.

Doveva imparare da solo. Ma come fare?

Si alzò ed andò verso il reparto della biblioteca che trattavano l’etichetta sperando di trovare qualcosa di utile.

 

Nel frattempo…

 

FINE CAPITOLO 14 – NUOVE AMICIZIE (1° PARTE)

 

Spero che questo capitolo non sia troppo confuso.

E spero che piaccia.

Ci tenevo a far diventare amici Lily e Remus.

Lo so…la storia può sembrare che si sia fermata visto che adesso mi sto concentrando più che altro sui rapporti tra i personaggi, ma io lo trovo necessario.

Secondo voi di cosa stanno parlando ora James e Sirius?

Grazie per il continuo sostegno.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

Per Momo_san. Grazie! Sono felice di sapere che il capitolo scorso ti è piaciuto. Se fossi in te non giudicherei così presto Lily: ha solamente agito prima di pensare, capita a tutti nella vita, no? Per quanto riguarda al ballo, in effetti, sembrerebbe che Remus vada con Lily ma…sarà veramente così? E con chi ci andranno James e Sirius? Lo scoprirai leggendo il prossimo capitolo. Remus in fin dei conti ha trovato in Lily uno spirito affine, un’amica per cui…alla fine la ragazza ha saputo farsi perdonare. Per quanto riguarda le recensioni, mi hanno detto che non si perdono se reinserigli il capitolo con Modifica, ma non importa, tanto…d’ora in poi posterò capitoli solo corretti così sono sicura di non perdere niente. Grazie per la disponibilità. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Hermione91. A me fa davvero piacere riempire di ringraziamenti chi se lo merita. Sono disposta a farlo anche scrivendo un’intera pagina di grazie, com’è successo nel tuo commento dello scorso capitolo. In effetti i rapporti tra i personaggi cominciano a farsi più stretti, ma d’altra parte era inevitabile prima o poi, non trovi? Per quanto riguarda Lily, tutto sommato in questo capitolo un po’ si è fatta perdonare del guaio che ha combinato la volta scorsa, no? Sei una persona davvero studiosa per la tua età, si vede che t’interessi di molte cose e che ti piace scrivere. Si nota dall’accortezza dei tuoi commenti. Complimenti. Che scuola hai intenzione di fare il prossimo anno? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. Grazie per aver risposto alla mia domanda della volta scorsa sul ripostaggio dei capitoli. Sei stata molto esauriente e gentile. Grazie!!! Su dai, come vedi…le cose almeno per Remus e Lily si sono risolte meglio di quello che si pensava, no? I due si saranno conosciuti in un modo non tanto consono ma hanno trovato una bella sintonia tra loro. Per quanto riguarda cosa succederà tra Sirius e James, lo scoprirai nel prossimo capitolo. E non preoccuparti, in questa fic per ora non sarò tanto cattiva anzi….vedrai che ai nostri eroi accadranno delle situazioni carine. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per miss Black. No! Sirius è troppo furbo per farsi incastrare dalla Evans e, poi, prima o poi deve fare amicizia con James, no? Quale occasione migliore di questa se ne saprà approfittare? Spero che la fic continui a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Su, dai non essere così dura con Lily, si è comportata male ma…non tutto il male viene per nuocere, no? A volte sono proprio situazioni come questa, che portano i migliori risultati, soprattutto perché ci permettono di guardarci dentro. Beh…James è da tanti anni che conosce Lily per cui se non amasse anche questo lato del suo carattere un po’ ostico, avrebbe già rinunciato a lei, no? Remus tutto sommato ora come ora non se la cava poi male, ha una nuova amica ed è determinato a recuperare la stima di James, inoltre, comincia a rendersi conto che gli piace Sirius. Comincia a sentirsi parte di un gruppo ed accettare sé stesso e questo a mio avviso è un gran passo avanti. Per quanto riguarda Sirius, scoprirai la prossima volta con chi va al ballo e come si comporterà. Comunque almeno sta accettando i suoi sentimenti, e questo è un bene. Io, invece, adoro gli spoiler, ed infatti non vedo l’ora che sia il 16 luglio per sapere se qualcuno ha qualche novità in merito al sesto libro. Chissà cosa succederà. Il capitolo non è stato molto risolutivo ma almeno i rapporti tra i personaggi fanno dei passi avanti. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Grazie per aver risposto alla domanda sul ripostaggio dei capitoli. Sei molto gentile! Sono felice di sapere che la fic continua a piacerti, però per sapere ciò che accade alla festa dovrai aspettare altri due capitoli, per ora voglio concentrarmi per costruire per bene i rapporti tra i personaggi. Speriamo in bene. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Ale-Lupin. Sono felice di sapere che la fic continua a prenderti. Beh…Lily è sempre stata dura con James ma chissà che qualcuno non cominci a fargli capire che forse potrebbe aprirsi. James, Sirius e Lupin sono dei personaggi splendidi per cui è facile dipingerli come delle persone fantastiche. James è fuori di testa perché è innamorato e quindi non ragiona ma sragiona. E’ diverso. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaho_chan. Mi trovi davvero una maestra degli equivoci? Sono felice! Grazie! Sono felice di sapere che ti piace la situazione piena di equivoci che ho creato. Forse James è stato un po’ duro con Lily, ma anche la Evans lo è stata con lui. In fin dei conti i due sono fatti l’uno per l’altra. Troppo carini! I rapporti tra i personaggi cominciano man mano a farsi più stretti e spero di renderli sempre al meglio. Grazie per il commento. Al tuo ritorno dalle vacanze (Spero che ti divertirai) attendo il tuo parare. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacio.

 

Agartha

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Capitolo 15
*** 15. Nuove amicizie (seconda parte) ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

E come era facile intuirlo parla di…Scopritelo leggendo.

Spero possa piacervi.

Un bacione

Agartha

 

P.S. Un ringraziamento speciale a Twinstar che sta volta ha davvero superato sé stessa nel suo lavoro di betaraggio. Grazie!

 

CAPITOLO 15 – NUOVE AMICIZIE (seconda parte)

 

Per diversi minuti Sirius e James si guardarono negli occhi senza dire una parola: Potter aspettava che fosse Black a cominciare a parlare, dal momento che era stato lui a chiamarlo e Sirius, che aveva agito d’istinto quando aveva deciso di seguire il campione di Hogwarts, ora si rendeva conto che iniziare una conversazione era più difficile del previsto.

Per fortuna quell’ala della scuola a quell’ora era deserta perché chiunque si fosse trovato a passare di là avrebbe assistito ad uno spettacolo davvero strano: due dei tre campioni del torneo Tremaghi fermi immobili in mezzo ad un corridoio a fissarsi intensamente, uno con gli occhi arrossati, l’altro imbarazzato da morire. Una situazione che avrebbe potuto dare adito ad assurdi fraintendimenti di sorta da parte dei più maliziosi.

Il silenzio a lungo andare, però, diventò imbarazzante per tutti e due i ragazzi, anche perché passavano i minuti e con essi cresceva il nervosismo.

Finalmente Sirius si decise a dire qualcosa. Si schiarì la voce e disse la prima cosa che gli passò per la mente: "Ho assistito alla scena di prima tra te, Lupin e la ragazza."

Il campione di Hogwarts sbiancò in volto, colto alla sprovvista da quelle parole ma dopo qualche istante recuperò un po’ della sua proverbiale faccia tosta. "Ah, si? N-Non… Non è stato un bello spettacolo, vero?"

"No, non lo è stato.", confermò Sirius.

Ancora una volta tra loro cadde un pesante silenzio, stavolta rotto da James.

"Mi hai chiamato soltanto per dirmi questo? Per dirmi che hai visto come sono stato scaricato da una ragazza per Lupin? Vuoi infierire?"

"No, non voglio infierire su di te. Ti ho seguito perché… Non so esattamente perché… mi sembrava la cosa giusta da fare, ecco tutto.", esclamò imbarazzato Sirius.

James sorrise amaramente. "La cosa giusta, eh? Ti faccio pena?"

"No, non è questo…", negò Sirius. "Non è pena."

"Ed allora cos’è?", insistette James.

Sirius sospirò. "Credo sia… Ecco… Forse… Forse è simpatia…", ammise finalmente Black.

"Ti sto simpatico?", ridacchiò James.

"Sì! Non farmelo ripetere, è già stato abbastanza imbarazzante dirlo una volta!", si schernì leggermente offeso Sirius.

"No, non ce ne sarà bisogno. Anche tu mi stai simpatico, Black!", fu la risposta di James.

Potter sorrise al ragazzo che aveva di fronte rendendosi conto che era bastato quel breve dialogo con il campione di Durmstrang per fargli tornare il buon umore. Ancora gli pesava il rifiuto di Lily, però con Sirius Black si sentiva a suo agio: era strano, a ben pensarci, ma gli sembrava di conoscerlo da sempre. Più di una volta dall’arrivo di Black ad Hogwarts, infatti, quando si era ritrovato a parlare da solo con lui, aveva sentito quella sintonia tutta speciale tra loro.

Anche Sirius sorrise sinceramente al campione di Hogwarts: non uno dei ghigni arroganti e falsi che rivolgeva di solito alla gente.

Quel breve scambio di battute diede loro il coraggio necessario per parlare con più libertà: ammettere i propri sentimenti li aveva fatti sentire più leggeri.

"Mi dispiace per ciò che è successo…", disse Sirius. "Ma ci tenevo a dirti che non è stato Lupin ad invitare la ragazza, è stata lei ad auto-invitarsi."

"Certo che il tuo è proprio un vizio.", replicò l’altro, mentre un sorriso malizioso gli piegava le labbra. "Ti piace proprio prendere le difese del campione di Beauxbatons eh?"

"Non è come pensi.", esclamò Sirius, arrossendo imbarazzato.

"Ah, no?", ridacchiò James.

L’altro non rispose e Potter, tornato serio, disse: "Lo so che non è stato Lupin ad invitare la Evans. L’ho capito subito, sai, lui era troppo impacciato: quando lei l’ha preso a braccetto e gli ho rinfacciato l’invito sembrava essere cascato dalle nuvole. So che non è colpa sua, ma sono lo stesso geloso. A me Lily piace da sempre, per me lei è unica, ha un carattere così caldo e passionale anche se a volte lo nasconde dietro un atteggiamento scostante. L’amo davvero anche se lei non riesce a capirlo. Inoltre, lei finora non ha mai mostrato interesse per nessun ragazzo, ora invece arriva Lupin e lei si auto-invita ad andare al ballo con lui, e la cosa mi angoscia. E se dovesse piacerle?"

Era la prima volta che James rivelava i suoi sentimenti a qualcuno , dal momento che credeva che un sovrano quale lui era non dovesse confessare le proprie debolezze ai suoi sudditi. Con Black, anche se lo conosceva da poco, era diverso: sentiva che avrebbe potuto confidargli ogni cosa, che con lui avrebbe potuto dare vita ad un’amicizia alla pari.

Già…. Ma in quel momento si potevano definire davvero amici?

James decise di sì, era convinto che lo fossero. Se l’altro l’aveva seguito solo per fargli sentire la sua presenza, se lui si era confidato e se avevano ammesso entrambi la propria simpatia reciproca allora non c’erano dubbi, erano amici.

Sirius stava pensando le stesse cose, ma dal momento che non aveva mai avuto un vero amico non sapeva come comportarsi.

Decise di seguire l’istinto.

Poggiò la mano destra sulla spalla di James e gli disse: "Se fossi in te non vedrei le cose in maniera così negativa. Non credo che lei volesse invitare Remus Lupin, il campione di Beauxbatons. Avrebbe finto di invitare chiunque pur di rifiutare il tuo invito."

" Ah, incoraggiante, davvero…" esclamò James. "In parole povere le andrebbe bene chiunque tranne il sottoscritto!"

"Credo che nemmeno io le andrei bene.". Sirius fece l’occhiolino a Potter. "Ha scelto Lupin perché si è accorta che è un tipo riservato e che difficilmente avrebbe svelato il suo inganno."

"Ma se sa com’è, allora vuol dire che l’ha osservato e questo potrebbe implicare che a lei piace.".

"No, come ti ho detto ho assistito alla scena e non mi è sembrato che alla ragazza piacesse Lupin, anzi quando te ne sei andato arrabbiato, per un po’ è rimasta dubbiosa, aveva una strana espressione in volto. Credo che alla fine tu abbia delle speranze, sono convinto che a lei tu piaccia più di quanto non pensi lei stessa."

"Credi davvero?" Il volto di James s’illuminò di speranza.

"Sì. Lo credo, ma dimmi, non le avevi detto che tra te e lei era tutto finito?", lo punzecchiò Sirius.

James arrossì. "Ma se ho delle speranze il discorso cambia, i miei sentimenti per lei non sono cambiati." Seguì un breve silenzio. "Certo che hai ascoltato proprio tutta la nostra conversazione, ma a Durmstrang non ve la insegnano la Privacy?"

"Beh… Non l’ho ascoltata proprio tutta…", rispose Sirius un po’ in imbarazzo. " Solo da quando la ragazza ha messo in mezzo Lupin."

"… Da quando Lily ha messo in mezzo Lupin?" chiese James, il cui interesse si era improvvisamente ridestato.

Possibile che Sirius…?

Doveva scoprirlo assolutamente!

" Ora che ci penso… Prima tu eri assolutamente sicuro che lui non l’avesse invitata, per cui mi chiedevo… Non è che hai ascoltato il nostro alterco perché lo stavi seguendo?"

Sirius arrossì ma non riuscì a negare. Abbassò lo sguardo e fece un cenno di assenso.

"E dopo dici che non è come penso? Sei cotto di lui."

"Non è vero. Lo stavo seguendo solo perché quando il vostro preside ha annunciato il ballo del ceppo mi è sembrato triste ed ho pensato che lo fosse perché non sapeva chi invitare alla festa."

"E lo hai seguito perché lo volevi aiutare?"

"Sì…"

"E questo non si chiama interesse? Io non mi sono minimamente reso conto che Lupin era triste, tu devi averlo osservato molto bene, invece…"

"Sì. Hai ragione. Il mio è interesse ma non so di che tipo. Potrebbe anche piacermi solo per via dell’alone di mistero che l’avvolge. Forse voglio solo scoprire perché una volta al mese viene ridotto come un colabrodo, forse…" Sirius lasciò cadere la frase mordendosi il labbro Se, però, mi interessasse solo da questo punto di vista, dubito che me lo sognerei di notte, pensò fra sé, ma questo non poteva certo dirlo al campione di Hogwarts.

Ancora non era pronto ad aprirsi così tanto. Poteva aver ammesso con lui che gli stava simpatico, poteva aver già ammesso con sé stesso di considerarlo un amico, poteva trovarsi bene a parlare con lui com’era in quel momento, poteva anche parlargli di fatti personali come ciò che provava per Lupin ma non era disposto a riferirgli che si sognava di notte il campione di Beauxbatons ed in quei sogni erano impegnati in attività non proprio caste, ammettere tutto questo avrebbe implicato dover ammettere con sé stesso che era attratto senza via di scampo da Lupin e per ora non poteva accettarlo.

"Forse?", provò ad insistere James, ma capendo che non avrebbe ottenuto risposta continuò dicendo: "Non credo che sia solo il suo mistero ad attrarti, io credo che lui abbia sollecitato qualcosa in te, come non ha fatto con me. Però, se non sei ancora disposto ad ammetterlo nemmeno a te stesso, non insisterò. Io ti ho rilevato cosa provo per Lily, e non è stata una cosa facile dal momento che non mi ero mai confidato con nessuno come con te, per cui sappi che comprendo la tua titubanza e che quando vorrai parlarmi di ciò che provi per Lupin sarò a tua disposizione."

"E’ uno scambio di favori?", chiese Sirius sorridendo.

"Chiamalo così, se vuoi." James strizzò l’occhio.

"E se per caso Lupin mi piacesse, pensi che avrei speranze con lui?", chiese allora Sirius a bruciapelo. Non era disposto ad ammettere i suoi sentimenti ancora ma voleva sapere cosa l’altro pensasse di Lupin.

"Non lo so. Lui è più difficile da capire, sembra sempre nascondere qualcosa. Però credo che tu non gli sia indifferente. Certe volte anche lui ti guarda in un modo strano, con me non ha mai usato quello sguardo."

"Dici davvero?", chiese conferma Sirius.

"Sì. Certo che per uno a cui Lupin non piace in quel senso, fai proprio un sacco di domande piuttosto personali, eh?"

"E’ solo curiosità.", biascicò Sirius scuro in volto.

Poi, però la usa espressione si distese e cominciò a ridere rendendosi conto che era assurdo negare anche l’evidenza.

"Sì! Come no, ed io ci credo.", fu la risposta sarcastica di James prima di cominciare a ridere a sua volta.

La risata spazzò via ogni remora in Sirius.

Quando tornò serio si decise a scoprirsi mettendosi a nudo anche con se stesso: "Hai ragione, è inutile negarlo. Pensavo di non essere pronto ad ammetterlo fino a pochi istanti fa ma ora…Sì. Credo che Lupin mi piaccia davvero, anche se non so ancora quanto. Non capisco il motivo per cui mi attrae così tanto, è la prima volta che mi piace un ragazzo e non so come comportarmi."

"Il grande seduttore Sirius Black è entrato in crisi? Deve essere una cosa seria."

"Una cosa seria? Tu pensi davvero che lo sia?"

"Beh, visto che è la prima volta che ti piace un maschio e che ti fai così tanti problemi ad ammetterlo, forse sì, ma puoi saperlo solo tu."

"Dovrei conoscere meglio Lupin per capirlo… Sono così confuso." Sirius sospirò.

"Se devi conoscerlo meglio, perché allora adesso non vai da lui e cominci a parlarci; poi gli dici di andare da Lily per dirle che non ha nessuna intenzione di andare al ballo con lei.", disse James in un tono di voce che non lasciava ad intendere se stesse scherzando o facesse sul serio.

Sirius lo guardò dubbioso. "Non posso andare da lui e dirgli una cosa del genere. Credo che tutto sommato lui sia felice di aver trovato una ragazza per il ballo, altrimenti con chi andrebbe?"

"Quindi credi che ormai lui e Lily vadano insieme."

"Sì, credo di sì. Sono convinto che la ragazza sia riuscita a convincerlo in qualche modo e lui avrà accettato. Inoltre aveva bisogno di una dama per il ballo, per cui…"

"Però ci sono io e lui potrebbe aver rifiutato per rispetto nei miei confronti."

"Per rispetto nei tuoi confronti, Potter? Forse Lupin l’avrebbe anche fatto all’inizio ma quando te ne sei andato hai trattato da schifo anche lui, non solo la ragazza… Io per ripicca sarei uscito sessanta volte con la ragazza anche se fosse stata una cozza orripilante."

"Incoraggiante…", esclamò sarcastico Potter.

"Perché, se qualcuno ti mette i piedi in testa tu gliela fai passare liscia?"

"Per nulla, però mi dà lo stesso un gran fastidio e non mi sento tranquillo… Se Lupin esce con Lily chi mi dice che fra i due non nasca qualcosa? Potrebbero andare d’accordo."

Il volto di Sirius si oscurò. "Non può essere, loro non possono…", si fermò ed arrossì. Sì decisamente, ciò che provava per Remus sembrava una cosa molto seria se si opponeva all’idea di vederlo felice con una terza persona così categoricamente. Sospirò mentre diceva: "Dobbiamo trovare un modo per evitarlo."

"Sì, ma come facciamo?"

Sirius e James cominciarono a pensarci su, poi Black ebbe un’illuminazione.

"Io direi che ormai tu possa lasciare che Lupin vada al ballo con la… Evans, mi pare si chiami, ho ragione?" Aspettò che l’altro assentisse e poi continuò: "Non fare niente per impedirlo, in questo modo farai vedere alla ragazza che sai rispettare le sue scelte e farai anche un’opera di bene visto che altrimenti dubito che Lupin troverebbe un’altra dama per la festa… Mi sembra una persona molto timida ed impacciata su certe cose. Poi tu troverai un’altra compagna."

Lo sguardo di Sirius ed il modo in cui pronunciò l’ultima frase fecero intuire qualcosa del suo piano a James che chiese: " Hai già in mente la ragazza che dovrà accompagnarmi al ballo del ceppo?"

"Sì! Tu mi sembri proprio il tipo a cui piace fare conquiste, ed immagino che la Evans ti abbia visto uscire spesso con altre ragazze di Hogwarts vero? "

"Sì, devo dire che mi do piuttosto da fare, anche se non ne vado fiero. Forse se avessi fatto meno il casanova ora sarebbe più facile per me convincere Lily che con lei faccio sul serio."

"Beh, forse sì, ma a questo punto non puoi più farci niente. Il passato non si può cambiare, si può solo pensare al futuro, per cui stavolta andrai al ballo con una ragazza che non è di Hogwarts."

"Con una delle tue compagne?", chiese Potter, storcendo le labbra in una smorfia infastidita: non gli andava di uscire con le arpie di Durmstrang, non gli piacevano per nulla.

"No! Non ti farei mai patire tale supplizio. Le mie compagne sono noiose."

"Con una ragazza di Beauxbatons?", allora chiese James ancora non molto convinto. Di quella scuola ce n’era qualcuna di carina, ma gli sembravano avere tutte la puzza sotto il naso.

"No, nemmeno con loro."

"Ed allora con chi?"

"Con una celebrità. Forse se la Evans ti vedesse uscire con una persona famosa ti rivaluterebbe."

"Con qualcuna delle ragazze con cui sei apparso sui giornali?", chiese Potter con un sorriso intuendo finalmente doveva voleva andare a parare quel discorso.

"Sì. Con le gemelle Stravagarie. Da quel che ho capito dalle indiscrezioni saranno presenti alla festa perché devono cantare, noi balleremo il primo ballo con loro. Che ne dici?"

"Dico che è fantastico! Sarebbe la prima volta che esco con qualcuno di famoso.", fu il commento entusiasta di James. Però poi ci pensò su e disse: "Non credo però che questo servirà ad addolcire Lily… Lei non è un tipo che si lascia influenzare dalla fama. Guarda me: a scuola sono considerato una vera celebrità, ma lei non sopporta la mia tracotanza."

"E se tu le facessi velatamente capire che a dispetto della la fama delle sorelle Stravagarie preferiresti essere lì con lei? Non pensi che questo potrebbe farle capire la serietà dei tuoi sentimenti?"

"Sì, potrebbe funzionare… Ma Lupin? Lui che farà? Non gli posso soffiare la dama da sotto il naso."

"A Lupin ci penso io.", sorrise Sirius. "Ho deciso di uscire anch’io con una sorella Stravagarie apposta: dal momento che dovrà cantare non sarà tra i piedi tutta la sera, così potrò stare vicino a Lupin e tentare di capire cosa provo."

"Hai pensato a tutto, vedo.", sorrise James.

"Sì. E cosa ne dici del mio piano?"

"Lo trovo buono…ora bisognerà solo metterlo in atto. Non vedo l’ora che sia la vigilia."

"Anch’io."

I due si diedero la mano entusiasti.

Dopo di che James guardò l’orologio e vide che era già tardi.

"Grazie per il sostegno morale Black…posso chiamarti Sirius?"

"Sì. James!"

Si sorrisero.

"Mi fa uno strano effetto chiamarti per nome…", esclamò Sirius. "E’ la prima volta che ho un… Amico." Aggiunse, pronunciando l’ultima parola come se fosse qualcosa di troppo raro e prezioso per essere detta con tanta facilità.

"Io invece ho molti amici, ma nessuno con cui mi sento in sintonia come con te, Sirius."

Ci fu un attimo di silenzio in cui i due si sorrisero, crogiolandosi per qualche istante nella gioia che aveva dato loro la consapevolezza di avere stretto una nuova, stupenda amicizia.

Fu James a rompere di malavoglia il silenzio: "Si è fatto tardi. Devo andare perché devo recuperare una lezione di trasfigurazione. La mia professoressa stavolta non ha ammesso giustificazioni: l’ho saltata per un motivo stupido ed ora, per punizione, devo assistervi da solo. Mi tartasserà." James fece una smorfia.

"Buona fortuna.", gli disse Sirius.

"Grazie. Ah, a proposito. Voi di Durmstrang visto che siete qui ad Hogwarts non fate lezioni durante il giorno con il vostro preside?"

"No, quest’anno studiamo da soli. Una vera noia…"

"Capisco… Allora adesso sei libero. Cosa hai intenzione di fare?"

"Credo che seguirò il tuo consiglio e cercherò Lupin. Se ne avrò l’occasione tenterò di parlargli… Per conoscerlo meglio, non per altro… Giusto per sapere se mi piace davvero o no."

"Ottima idea, così poi alla Vigilia sarà più facile avvicinarlo quando io sarò impegnato con Lily."

"Se sarai impegnato con Lily.", puntualizzò Sirius.

"Ehi! Cosa fai? Porti sfortuna?

"No. Certo che no. Scusa, scusa!" replicò Sirius alzando scherzosamente le braccia in segno di resa.

James tirò fuori la lingua sdrammatizzando e, poi, i due ragazzi si salutarono ridendo.

Tra loro era nata una grande intesa.

Potter si diresse dalla McGranitt e Black verso la biblioteca.

 

FINE CAPITOLO 15 – NUOVE AMICIZIE (seconda parte)

 

Ed anche Sirius e James si sono avvicinati.

Ora manca soltanto…secondo voi la terza parte chi prenderà in esame?

Sono curiosa di sapere le vostre considerazioni.

Grazie in anticipo.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Sabryyy. Sono davvero felice di sapere che trovi la mia fic magnifica e che ti piace come scrivo. Mi dispiace di aggiornare un po’ lentamente ultimamente ma io e l’estate non andiamo molto d’accordo, ho milioni di cose da fare e quindi meno tempo per scrivere. Spero comunque che continuerai a seguire questa storia. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. Sono felice di sapere che anche lo scoro capitolo ti è piaciuto. Come mai Lily non ti piace? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Pè. Sono felice che tu abbia avuto tempo per leggere questa storia, e sono ancora più felice di sapere che ti è piaciuta da subito. Lo so il James che ho descritto all’inizio è molto spocchioso ed immaturo ma come vedrai ben presto crescerà fino a diventare una persona interessante, non lontana da quella che era nelle Coppie sbagliate. Io credo che Sirius abbia da sempre avuto delle difficoltà con la sua famiglia, era da sempre la pecora nera per cui anche qui non potevo che descriverlo come una persona piena di sé, un po’ scontrosa, tanto sola e facile alla noia. Visto che gli mancava l’amicizia di James, è cresciuto così. Come avrai notato ancora una volta quando descrivo Remus lo faccio con una carica emotiva tutta particolare. Mi piace troppo. Anche qui ho voluto caratterizzarlo come una persona un po’ sola ma che ha una grande forza d’animo. Sono felice di sapere che ti ho commosso, questo significa che sono riuscita a farti emozionare. Ma forse hai un po’ esagerato quando dici che non hai mai letto niente di più bello, non credo di essere così brava. Beh…mettiti nei panni di Remus, per tutta la vita è sempre stato allontanato da tutti per il suo essere licantropo ed ora non sa cosa fare. E’ naturale che si faccia dei problemi no? Sono felice di sapere che qualche frase è molto umoristica tanto da farti morire del ridere. Prima o poi devo decidermi a scrivere una fic misto comica. Non so se si capisce ma io sono un tipo che ama molto le premesse, senza non riuscirei a scrivere niente di decente. Devo descrivere ogni particolare, ogni presentazioni perché se no, temo che tutto diventi poco chiaro. Sono felice di sapere che tu hai apprezzato i capitoli di presentazione, non tutti l’hanno fatto trovando la storia noiosa. Con questa fic io volevo dimostrare che i malandrini si sarebbero formati anche se fossero appartenuti a scuole diversi. Era nel loro destino incontrarsi e diventare amici. E così è nata la storia. Il mio lato romantico qua e là si fa sentire, vero? Ecco spiegato l’incontro post luna piena tra Sirius e Remus. Che dolci. Sono felice di sapere che le tre prove dei malandrini ti sono piaciute. Ho descritto Karkaroff proprio come un gran bastardo ma io ce lo vedo così. Non preoccuparti a me fa piacere che tu mi dica le tue ipotesi sul proseguo della storia. Certo non posso dirti se hai visto giusto o meno ma sappi che c’è un motivo per cui ho scelto che i malandrini frequentino il sesto anno e non il settimo e qui forse ho detto già troppo. Come vedi i rapporti tra i personaggi si stanno facendo via, via più stretti. C’è chi finalmente ammette i propri sentimenti d’amicizia ed amore, c’è chi finalmente riesce a trovare qualcuno con cui condividere qualcosa. Certo è ancora lungo il percorso di questi ragazzi che li porterà ad accettare tutto di sé e degli altri ma per gradi ci stiamo arrivando, non trovi? Per quanto riguarda Lily e Remus io ce li vedo come grandi amici è per questo che qui li ho fatti diventare tali. E sì come vedi in questo capitolo c’era il colloquio tra Sirius e James. Ti è piaciuto? Spero di sì! Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Joy. Grazie! Sono davvero felice di sapere che la caratterizzazione che ho dato a Remus e Lily nello scorso capitolo ti ha piacevolmente sorpreso. Anch’io credo che Lily sia una persona dolce e matura e credo anche che Remus sia una persona molto forte emotivamente nonostante le brutte esperienze vissute per cui il loro modo di rapportarsi non poteva che essere pacato ed obiettivo. I due si sono chiariti e sono diventati amici. Non poteva essere altrimenti. E della caratterizzazione di Sirius e James di questo capitolo cosa ne pensi? Sono curiosa di sapere. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Giorgia. Sono davvero felice di sapere che la mia storia ti piace. Spero che anche il proseguo possa essere di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per imooto. Sono davvero felice di sapere che con lo scorso capitolo sono riuscita a far ritornare nelle tue grazie Lily. In effetti anch’io credo che lei e Remus siano una gran bella coppia di amici. Caratterialmente io credo che siano molto simili, maturi e dolci ma anche portati allo scherzo e con un carattere forte. Quando parlano non possono che spingersi a ragionare. Se fai quel disegno con James e Sirius che fanno le pesti e Remus e Lily che fanno da baby sitter mi prenoto per vederlo. Per quanto riguarda l’evoluzione sentimentale della fic, dovrai aspettare ancora un po’ perché i personaggi si rendano conto al cento per cento di cosa provano. Per il momento accontentati di questo capitolo. Ti è piaciuto il modo in cui Sirius e James sono diventati amici? Spero di sì. Grazie per il commento. Un abbraccio. P.S. Sì ho avuto tutti gli spoilers che volevo sul nuovo libro di Harry Potter ma non preoccuparti non dirò nulla anzi prima di leggere effettivamente il libro tutte le mie fic non avranno nessun tipo di anticipazione. Promesso. Un bacio.

 

Per Hermione91. Sono davvero felice di sapere che con lo scorso capitolo Lily è tornata nelle tue grazie. Sì Remus finalmente ha trovato una buona amica e comincia a fare chiarezza su ciò che prova per Sirius e pure per Sirius è lo stesso. Ti è piaciuto questo capitolo? Spero di sì. Sì questo capitolo è diviso in tre parti e secondo te alla luce di questo capitolo di cosa parlerà l’ultima parte? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi! Non preoccuparti se i tuoi commenti sono corti, l’importante è che tu mi faccia sapere cosa ne pensi. Ben tornata dalle prime ferie, sono andate bene? E buon viaggio per le seconde anche se ormai sei già partita. E’ andato tutto bene? Dove sei andata con la tua amica? Per quanto riguarda il resto dei commenti alle mie fic ho visto che non li hai inseriti, spero non siano spariti, se così fosse fammi un fischio altrimenti falli quando riesci. Non voglio né darti fretta, né farti diventare un obbligo il commento, okay? Che bello, vuoi diventare un avvocato? Oppure un magistrato? Sono curiosa! Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** 16. Nuove amicizie (terza parte) ***


Premetto

Premetto.

Questo capitolo non è stato ancora corretto da Twinstar, ma ci tenevo a postarlo comunque perché devo dare un avviso.

Dal 15 al 27 agosto essendo in ferie non avrò una connessione internet fissa per cui quasi sicuramente se non per puro miracolo non riuscirò ad aggiornare le mie fic prima del 29 agosto.

E’ per questo che in queste settimane mi sono data da fare per aggiornare almeno con un capitolo le mie fic.

La scorsa settimana ho postato "V" e "L’amante".

Questa settimana ho postato "…fu…" ed ora il nuovo capitolo de "I malandrini ed il torneo tre maghi".

Poi dal 29 agosto spero di ricominciare a postare ai miei soliti ritmi.

Grazie per l’attenzione.

Spero che anche questo capitolo vi piaccia.

Ci risentiamo dopo il ventinove.

Un bacione.

Agartha

 

P.S. Volevo inoltre avvisare che da martedì sera della scorsa settimana ho problemi con il mio indirizzo internet di virgilio, per cui se qualcuno non ha ancora ricevuto una risposta da parte mia vuol dire che non ho visto la sua E-mail. Se volete rimandarmi le vostre E-mail a questo indirizzo denise_ise@yahoo.it che condivido con un’amica provvederò a rispondere quanto prima. Grazie. Un bacio. Agartha

 

CAPITOLO 16 – NUOVE AMICIZIE (parte terza)

 

Remus rovistò in lungo ed in largo gli scaffali della biblioteca, alla ricerca di un libro che gli permettesse di imparare a ballare con facilità nel minor tempo possibile ed alla fine, dopo un’ora di ricerche, finalmente i suoi sforzi vennero ricompensati.

Si ritrovò in mano un tomo dalla rilegatura spartana del coloro dell’oro dal titolo: Il ballo magico nei secoli, accorgimenti per imparare a ballare rapidamente.

Lupin aprì il libro e cominciò a leggiucchiare.

Dopo i primi capitoli di presentazione in cui si parlava di come il ballo si era sviluppato negli anni, finalmente cominciavano le lezioni vere e proprie.

A chiunque volesse imparare a ballare si richiedeva d’incantare il libro con l’incantesimo annunciato nel terzo capitolo in modo che lo stesso volume diventasse un insegnante meticoloso.

Remus sbuffò pensando se era il caso di farlo o meno. Era pericoloso utilizzare incantesimi che animavano gli oggetti, non si sapeva mai quali conseguenze ne sarebbero nate. E se quel libro fosse diventato una specie di dittatore che l’avrebbe obbligato a ballare ventiquattro ore al giorno fino a quando non avesse imparato? Sarebbe stato terribile.

Al pensiero una smorfia si dipinse sul volto del ragazzo, in quel periodo non poteva concentrarsi solo sul ballo, doveva pensare anche alla prova del venti gennaio. Che fare?

Era pur sempre vero che senza quel libro, lui non sapeva nemmeno da che parte iniziare per imparare a ballare, e non poteva permettersi di fare una brutta figura alla festa della vigilia, non ora che ad Hogwarts finalmente qualcuno aveva cominciato a trattarlo con rispetto.

Era incerto e tutti i suoi dubbi si riflettevano sul suo volto.

Proprio in quel momento però una voce lo riscosse dalle sue elucubrazioni.

"Non sai ballare eh?"

Una frase pronunciata con ironia ma senza la malizia di chi vuole prendere in giro.

Una voce terribilmente familiare che fece battere forte il cuore al licantropo senza nessuna ragione apparente.

Il campione di Beauxbatons si voltò in direzione di chi aveva parlato.

"Black.", lo chiamò tentando di apparire calmo.

Avrebbe anche voluto aggiungere –Che ci fai qui?- ma non ci riuscì. Remus era terribilmente imbarazzato: proprio il campione di Durmstrang doveva scoprire che lui non sapeva ballare? Come si sarebbe comportato nei suoi confronti? Se l’avesse preso in giro cosa sarebbe successo?

Il sorriso sincero di Sirius però cancellò ogni pena dal cuore dello studente di Beauxbatons: Sirius Black non l’avrebbe preso in giro.

Il licantropo si ritrovò ad arrossire ed a distogliere lo sguardo da quello intenso di Black, mentre si accingeva a rispondere alla domanda di poco prima: "No, non so ballare. Non ho mai imparato e…"

Non finì la frase, la concluse per lui l’altro ragazzo comprensivo. "…ed ora temi di fare una brutta figura al Ballo del Ceppo."

"Sì."

"E vorresti incantare questo libro per imparare?", indagò Black.

"Non lo so. E’ pericoloso usare incantesimi che non si conoscono, gli effetti potrebbero essere terrificanti."

Sirius ridacchiò. "Sei proprio scrupoloso ed assennato, eh?"

Suo malgrado anche Remus si ritrovò a ridacchiare mentre rispondeva: "Faccio quello che posso. Non voglio creare problemi a nessuno per cui, mi vedo costretto a comportarmi bene."

Sirius smise di ridere e guardò il ragazzo che aveva davanti attentamente.

Quando aveva lasciato James era subito corso in biblioteca alla ricerca del campione di Beauxbatons.

Era entrato nella stanza giusto quando il ragazzo aveva cominciato a muoversi tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa.

Facendo attenzione di non farsi notare, lo aveva osservato mentre controllava uno ad uno diversi libri.

L’aveva visto prendere in mano un volume ed aveva notato il suo volto dare vita ad innumerevoli smorfie.

Dal momento che il ragazzo era molto assorto, aveva preso la palla al balzo e gli si era avvicinato senza far rumore.

In principio non era stata sua intenzione parlarci, voleva soltanto osservarlo più da vicino per capire cosa provava nel vederlo da una distanza ravvicinata ma poi, quando aveva scorto il titolo del libro, aveva capito che l’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

Gli aveva chiesto con ironia se non sapeva ballare e poi avevano cominciato a parlare.

A Sirius era piaciuto l’imbarazzo iniziale di Remus nello scorgerlo.

Gli era piaciuta la sua sincerità.

Gli era piaciuta la sua coscienziosità.

Gli era piaciuta la sua risata.

E questo aveva portato Black a capire che Lupin gli piaceva davvero.

Ed allora perché non approfittare della situazione che si era creata, del fatto che l’altro non sapeva ballare per creare altre occasioni in cui incontrarsi.

La proposta nacque dalle sue labbra con una naturalezza stupefacente: "Se vuoi ti insegno io a ballare?"

L’offerta di Sirius sorprese non poco il licantropo che guardò l’altro sbigottito non sapendo cosa rispondere.

Lo osservò a lungo senza dire niente.

Remus stava cercando di capire il motivo per cui l’altro gli avesse fatto quella proposta.

Indagò i suoi occhi ma vi lesse soltanto il desiderio di dargli una mano.

Sembrava così sincero ed allora Lupin si decise a rispondere: "Mi piacerebbe imparare a ballare da te ma non vorrei esserti troppo di disturbo."

Lui aveva un gran bisogno di imparare a ballare ed aveva dovuto ammettere con sé stesso che gli sarebbe piaciuto se il suo insegnante fosse Black invece che il libro. Provava un desiderio inspiegabile di passare più tempo con il campione di Durmstrang, gli sarebbe piaciuto conoscerlo meglio, ma non voleva essergli di troppo peso.

"Nessun disturbo. Mettimi alla prova. Sono un provetto ballerino. Ho imparato a ballare quando ero ancora bambino, nella mia famiglia si dà molta importanza a queste cose."

"Ma sei sicuro di avere tempo per insegnarmi? Non devi pensare a prepararti per la prossima prova?" Remus voleva subito mettere in chiaro che essendo avversari lui non voleva approfittare dell’altro e fargli perdere tempo.

"Sì, devo prepararmi per la prossima prova, ma non ci saranno problemi. Basterà incontrarci per qualche ora alla sera e sono sicuro che imparerai rapidamente a ballare. Sembri un tipo sveglio."

All’ultima battuta Remus arrossì, era stato fin troppo piacevole sentire uscire dalle labbra di Black quel complimento.

"Approfittane, vedrai che sarò un ottimo insegnante, migliore di quel libro, puoi starne certo.", insistette ancora Sirius.

"Va bene. Allora ne approfitto.", cedette Remus. Black sembrava così desideroso di insegnargli, rifiutare la sua gentile proposta gli sembrava sgarbato.

I due ragazzi si sorrisero.

"Bene. Allora visto che finalmente hai deciso di accettare la mia proposta, questo libro non ti serve più." Sirius afferrò il volume dalle mani dell’altro ragazzo e lo mise fra gli scaffali dov’era prima.

Poi Black si finse pensieroso ed esclamò desideroso di continuare a parlare con l’altro: "Io ti posso insegnare a ballare, ma hai già trovato una ragazza da portare alla festa?"

Remus arrossì di nuovo, quel giorno stava arrossendo decisamente troppo volte di fronte allo sguardo indagatore di Sirius.

E poi il licantropo aveva visto Black allontanarsi dal luogo in cui era accaduta la discussione tra lui, Potter e Lily, doveva sapere cosa era successo, perché allora Sirius gli faceva quella domanda?

Voleva avere nuovi ragguagli? Era così curioso?

Può darsi ma lui aveva ben poco da dire, si era trovato in mezzo ad una situazione imbarazzante però ormai tutto si era risolto o stava per risolversi.

Decise di rimanere sul vago.

Si schiarì la voce e disse: "Sì, esco con una ragazza di Hogwarts. L’ho conosciuta oggi ed è stata lei ad invitarmi. E’ stato meglio così perché se no, non so con chi sarei andato alla festa."

Passò qualche momento di silenzio in cui Sirius che sapeva già com’erano andate le cose, aspettava che Remus si decidesse a continuare a parlare, per constatare se si sarebbe aperto con lui, per sapere cosa lui ne pensasse di quella storia, per capire se la ragazza visto che ci usciva aveva finito con il piacergli.

Notando però che l’altro ragazzo non aveva più nessuna intenzione di dire niente, si decise a chiedere dell’altro. Ci sarebbe stato tempo più avanti per le confidenze, il suo rapporto con Remus non era così istintivo come quello con James.

Lupin per parlare di faccende personale aveva bisogno di conoscere bene la persona che aveva davanti.

Era un po’ come lui: restio a rivelarsi per ciò che era.

Ma anche questo del loro rapporto affascinava i due ragazzi.

Parlare, cominciare a conoscersi, capirsi ma sentire che c’è ancora dell’altro da scoprire.

E che sarebbe sempre stato così.

Era intrigante.

"Capisco. Beh…allora sei stato fortunato. Hai già trovato una dama ed ora hai trovato un insegnante di ballo. Hai fatto tutto a tempo di record. Quando iniziamo le nostre lezioni? Domani?"

A quelle parole Remus sbiancò in volto, quando aveva accettato l’aiuto di Sirius non aveva considerato la luna piena che ci sarebbe stata a giorni. Cosa poteva fare? Doveva trovare una soluzione.

Titubante cominciò a parlare: "M-mi dispiace…Ma…Ecco…Vedi …Sono impegnato per t-tutta la settimana. Ho promesso a … Madame Maxime di darle una mano per …organizzare i corsi di studio dei i miei compagni che si trovano qui ad Hogwarts. Non si potrebbe iniziare la settimana prossima?"

Ci su silenzio e Remus si sentì in dovere di continuare a spiegarsi: "Mi dispiace. Tu sei così gentile, hai acconsentito ad aiutarmi ed io invece mi comporto così. Tu hai i tuoi impegni ed io invece di essere riconoscente ed accettare i tuoi tempi, ti chiedo di posticipare la data delle lezioni. Sono uno stupido, non mi merito il tuo insegnamento, forse è meglio che ritorno al libro."

Sirius che era rimasto in silenzio per tentare di capire il motivo per cui Remus stesse posticipando la data delle lezioni, intuendo che aveva a che fare con il suo problema mensile, si decise a correre in aiuto del ragazzo che aveva cominciato ad accusarsi di poco tatto: "No, non preoccuparti. Se hai promesso a Madame Maxime di aiutarla, non puoi fare altrimenti. Per me fa lo stesso se incominciamo le lezioni domani o la prossima settimana. Va bene così, credimi. Allora se non hai altri impegni, iniziamo lunedì prossimo alle otto di sera, ci troviamo nello spiazzo dietro a dove voi di Beauxbatons avete la carrozza, ti va bene?"

"Grazie.", fu l’unica parola che uscì dalle labbra di Remus.

"Non c’è di che." Sirius sorrise.

Dopo visto che si era fatto tardi i due ragazzi di comune accordo decisero di andare in Sala Grande per la cena.

Si separarono sulla porta ed ognuno raggiunse il suo tavolo.

Remus era felicissimo di prendere lezioni da Black, gli avrebbe permesso di conoscerlo meglio e come se non bastasse due dei tre problemi che quella mattina gli avevano fatto apparire il Ballo del Ceppo come qualcosa di terrificante erano stati risolti, forse alla festa tutto sommato si sarebbe divertito. Lo sperava di tutto cuore.

Sirius invece per tutta la cena non fece che pensare a Lupin ed al suo diniego di iniziare le lezioni l’indomani. Ormai Black era quasi certo di aver visto giusto. Remus era un licantropo: a giorni ci sarebbe stata la luna piena e lui non volendo che Sirius lo scoprisse, aveva rimandato le lezioni. Doveva però ancora trovare le prove di quella sua intuizione, ma come poteva fare?

Non gli rimaneva che aspettare il giorno di luna piena, mettersi alle calcagna di Remus e vedere dove il ragazzo sarebbe andato a trasformarsi; così almeno il suo mistero sarebbe stato svelato.

Sirius però venne deluso.

Per tutta la settimana fino a lunedì Black non riuscì più a rivedere Lupin.

Remus rimase per tutto il tempo all’interno della sua carrozza ed anche il suo preside non si fece mai vedere in giro.

Anche durante i pasti era defilato.

Possibile che fosse stata vera la scusa che gli aveva propinato? Doveva sul serio aiutare il suo preside?

A Sirius cominciarono di nuovo a venire delle incertezze sul mistero che aleggiava intorno campione di Beuaxbatons.

Non sapeva che durante la notte di luna piena, James Potter guardando la sua mappa aveva scoperto qualcosa di molto interessante sul campione di Beauxbatons; un qualcosa che si decise di accertare con i suoi occhi il mese prossimo.

Quel giorno non c’era proprio riuscito perché proprio mentre stava per uscire con il suo mantello dell’invisibilità dalla Torre dei Grifondoro, Lily si era decisa ad andare a parlargli per scusarsi per il suo comportamento di alcuni giorni prima.

Gli aveva detto che sarebbe andata al ballo con Lupin ma che lo faceva solo per gentilezza, che non le interessava.

James era stato felice di quelle parole ed aveva accettato di buon grado le sue scuse, scusandosi a sua volta per il modo in cui l’aveva trattata quel giorno. L’aveva accusata di cose di cui non aveva nessuna colpa: lei non era la sua ragazza, era libera di uscire con chi voleva; anche se a James piaceva d’ora in poi avrebbe rispettato le sue decisioni.

Per la prima volta i due giovani avevano parlato con serenità e naturalezza e per entrambi era stata una bella esperienza.

James andò a letto quel giorno soddisfatto: forse Sirius aveva ragione, aveva delle speranze di conquistare Lily. La vigilia di Natale poteva essere il giorno della svolta, non vedeva l’ora che arrivasse.

Il lunedì successivo Sirius e Remus si ritrovarono per le lezioni come stabilito e Lupin così come aveva predetto Black imparò rapidamente.

I due ragazzi ebbero modo di parlare molto e di conoscergli meglio, trovandosi molto simpatici.

Non parlarono mai di faccende prettamente personali ma non importava, era piacevole per i due anche stare solo insieme.

Quando finirono le lezioni si potevano definire amici anche se in verità nessuno dei due si considerava tale.

Il loro rapporto era strano, entrambi sentivano che ciò che li univa non era solo amicizia. Ma qualcos’altro a cui ancora non riuscivano a dare un nome.

Con queste premesse, si arrivò alla sera della Vigilia di Natale.

 

FINE CAPITOLO 16 – NUOVE AMICIZIE (parte terza)

 

E finalmente è arrivata la Vigilia.

Chissà cosa succederà ancora.

Nel prossimo si parlerà della festa o di qualcos’altro?

Sono curiosa di scoprire le vostre opinioni.

Buone vacanze a tutti quelli che sono o andranno in ferie.

Spero che quelli che sono già andati invece si siano divertiti.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Peppe. Grazie a te per aver commentato. Sono davvero felice di sapere che ti piace la mia storia. Grazie ancora. Un bacione.

 

Per imooto. Sono davvero felice di sapere che dello scorso capitolo ti è piaciuto il modo naturale ed istintivo in cui Sirius e James hanno fatto amicizia. E’ sempre bello trovare che le proprie idee corrispondo con quello degli altri vero? Come vedi questo capitolo era incentrato su Remus e Sirius, anche se non sarebbe stato male scrivere di James e la McGranitt, sarebbe stato originale, non trovi? Alla fine hai fatto il disegno di cui mi parlavi? Nessuno spoilers del sesto libro sulle mie fic fino a quando non lo leggerò davvero, non mi va di anticipare qualcosa, gli spoilers sono sempre qualcosa di frammentario, quando uno legge poi ci mette la sua personalità. Ma dimmi tu sta volta non sei riuscita a sfuggire agli spoiler? Come mai? E quelli che sai come mai sono di troppo? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Momo_san. Come vedi sì, in questo capitolo sono stati messi in evidenza Sirius e Remus ed anche la loro amicizia comincia a crescere anche se non è stata istintiva come quella tra Black e Potter. Sono davvero felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo bellissimo. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Joy. Sono davvero felice di sapere che approvi le mie scelte su questa fic. In effetti io ho sempre visto l’amicizia tra Sirius e James come qualcosa di profondo nato da un’intesa istintiva. Caratterialmente sono simili è per questo che si potevano considerare quasi fratelli, l’intento di uno era quello dell’altro. Per quanto riguarda gli altri sentimenti, come vedi in questo capitolo comincia a delinearsi ciò che Remus e Siruis provano l’uno per l’altro. Sono diventati amici ma per nessuno dei due si tratta solo di amicizia, c’è qualcosa di strano ed intrigante che li lega, che va per il momento oltre la loro percezione. Ma d’altra parte manca ancora parecchio alla fine della storia, siamo appena a dicembre, prima che arrivi giugno ne passerà di acqua sotto i ponti. Grazie come al solito per il sostegno. Un bacione.

 

Per Pè. Come vedi avevi visto giusto, in questa parte parlo di Sirius e Remus anche se poi la situazione si allarga per andare a prendere in esame altre situazioni, tipo il mistero di Lupin ed il legame che a poco a poco comincia a crearsi fra James e Lily. Sono davvero felice di sapere che questa fic ti piace come poche e che trovi interessanti anche i capitoli di intermezzo. Io sono fatta così senza le dovute premesse non riesco a scrivere niente, è per questo che mi piacciono le fic lunghe, sento davvero di riuscire a creare una storia che mi soddisfa. Remus è il mio cocco e lo si vede da come lo tratto, lo faccio soffrire ma è il personaggio che riesco a caratterizzare meglio. Siamo molto in simbiosi, così come lo sono James e Sirius. Credo che se fossi vissuta nei libri della Rowling anche fra me e Remus sarebbe sorto un legame di amicizia quasi fraterno, forse più che amore, con lui avrei dato vita ad un rapporto del genere, non saprei che dirti. Ma a parte questo che non centra niente, sono davvero felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Sirius e James sono entrati in sincronia, la loro amicizia è così, naturale ed istintiva. Adesso non ci rimane che aspettare e vedere cosa succederà al Ballo del Ceppo. Speriamo in bene. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Hermione91. Grazie! Sono davvero felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui è nata l’amicizia tra Sirius e James. Sai? Hai trovato un modo geniale per descrivere l’amicizia tra questi due ragazzi. Le loro menti legate da un cavo invisibile, quasi, quasi, potrei sfruttare l’idea. Complimenti. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

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Capitolo 17
*** 17. Uno spiacevole contrattempo e ciò che ne derivò ***


Ecco qui anche il nuovo capitolo di questa fic

Ecco qui anche il nuovo capitolo di questa fic.

Finalmente le cose cominciano un po’ a movimentarsi.

Chissà cos’accadrà.

Spero che vi piaccia.

Un bacione

Agartha

CAPITOLO 17 – UNO SPIACEVOLE CONTRATTEMPO E CIO’ CHE NE DERIVO’

Remus si rimirò allo specchio per controllare com’era l’effetto finale della sua trasfigurazione.

L’abito di un caldo colore nocciola gli stava d’incanto addosso; il vestito togliendo il pizzo che aveva sui polsi e sul collo era diventato molto semplice e per questo più consono alle esigenze del ragazzo.

Certo si vedeva ancora che l’indumento era usato ma almeno non era più un abito di cui vergognarsi.

Era perfetto per la sua persona.

Semplice ed usato: un vestito da ragazzi che non navigavano nell’oro com’era in fin dei conti lui.

Sorrise a sé stesso compiaciuto.

Si sistemò velocemente i capelli e guardò l’orologio.

Mancava ancora un’ora all’inizio della festa ma decise di uscire lo stesso dalla sua stanza nella carrozza.

Si sarebbe diretto al castello di Hogwarts e lì avrebbe aspettato che Lily Evans uscisse dalla sua Torre per raggiungerlo.

S’incamminò ed arrivò a metà strada prima di tornare indietro.

Si era infatti dimenticato di prendere il bouquet che aveva chiesto a Madame Maxime di comprare per la ragazza ad Hogsmeade.

Il fatto che si fosse dimenticato quel piccolo dono era sinonimo di due sentimenti che travagliavano l’animo del ragazzo.

Il primo era la preoccupazione per la festa, non aveva mai preso parte ad incontri del genere e temeva più di ogni altra cosa di fare brutta figura; il secondo era l’apprensione di non essere all’altezza delle aspettative di Lily e di tutte le altre persone che partecipavano al ritrovo, lui era il campione di Beauxbatons e la responsabilità l’opprimeva. Black gli aveva insegnato a ballare questo sì, ma temeva di dimenticarsi i passi e di rimanere immobile come un baccalà. Sarebbe stato terribile.

Inoltre lo rendeva incerto anche lo stesso bouquet che ora stava andando a prendere.

Gli era sembrato carino, anche se era stata lei ad invitarlo, non presentarsi a mani vuote di fronte a Lily.

Il bouquet era di gigli bianchi strigliati di rosso.

Visto il nome della ragazza, l’associazione per Remus era venuta naturale.

Sperava solo che il vestito di Lily non facesse a pugni con il colore dei fiori e che il pensiero le fosse gradito.

Mal che vada la Evans avrebbe potuto accantonare il suo pensiero, non era necessario che lo attaccasse come una spilla all’abito oppure lo mettesse al fianco com’era abitudine fare, poteva anche buttarlo via.

Sospirò.

Era quasi tornato alla carrozza quando un rumore attirò la sua attenzione.

Si fermò e si concentrò per capire di cosa si trattasse.

Sembravano dei gemiti e dei sussurri.

Di solito non era un tipo curioso ma stavolta decise di andare a vedere cosa stesse succedendo.

Il suo istinto da licantropo gli gridava che c’era qualcosa che non andava.

Chiunque producesse quei suoni nascosto dalla folta vegetazione doveva trovarsi in difficoltà.

Fece qualche passo rendendosi conto che stava andando verso il lago della scuola, dove c’era l’imbarcazione di Durmstang.

Il suo pensiero andò per un attimo a Sirius Black.

In quel periodo grazie alle lezioni di ballo si erano conosciuti meglio e si potevano considerare amici.

Per Remus era una novità avere un amico, era piacevole stare con lui.

Gli sarebbe piaciuto conoscerlo ancora meglio, sentire le sue confidenze e perché no, farne a sua volta. Chissà se sarebbe mai stato possibile, dopotutto erano anche rivali al torneo Tremaghi, no? Sirius si sarebbe mai aperto con lui sapendo che questo poteva danneggiare la sua prova al torneo e lui avrebbe mai avuto il coraggio di fare lo stesso? Solo il tempo avrebbe risposto a quella domanda.

Oltrepassò un albero e finalmente si ritrovò di fronte alla fonte del suono.

Lo spettacolo dinanzi a lui lo fece rimanere basito.

C’erano un paio di studenti di Durmstrang che conosceva di vista e che se non si sbagliava dovevano chiamarsi Lucius Malfoy e Rodolphus Lastrange ed uno di Hogwarts di cui non ricordava il nome. Era seduto al tavolo dei Serpeverde quando era in Sala Grande segno che apparteneva a quella casa ed il suo nome ricordava un serpente gli sembrava, ma in quel momento a Remus non sovveniva. I tre si divertivano a schernire un altro studente di Hogwarts. Era un ragazzino minuto che avrà avuto al massimo tredici anni. I suoi capelli erano biondi e gli occhi ora umidi di lacrime erano neri.

I ragazzi più grandi avevano già il vestito di gala per la festa, mentre il ragazzino portava la divisa.

Dal logo doveva essere un Tassorosso.

Malfoy aveva preso il ragazzino per il bavero della camicia e lo guardava con astio. Doveva averlo già colpito con dei pugni perché aveva una parte del volto tumefatta.

"Hai visto cosa hai fatto al mio vestito per la festa?", sputò lo studente di Durmstrang. "Adesso mi tocca tornare in camera e cambiarmi. Come hai intenzione di ripagarmi?"

Remus osservò meglio la scena per capire cosa quel ragazzino potesse aver mai fatto al vestito di Malfoy per meritarsi una simile punizione.

"Ma il tuo vestito non è sporco.", provò a spiegarsi il ragazzino.

"Non è sporco? Ed allora questa macchia cos’è?" Lucius indicò un punto dell’abito. Se c’era una macchia era pressoché invisibile. "E poi anche se non fosse sporco, l’hai sgualcito ed io odio essere in disordine. La mia ragazza potrebbe lasciarmi per questo."

"Ma io non volevo.", mormorò il ragazzino. "Stavo soltanto correndo per il giardino quando ti ho sbattuto addosso. Scusami, io non volevo."

"Dovevi fare più attenzione."

Ed un pugno colpì il ragazzino in pieno volto facendogli sputare un po’ di sangue.

A quel punto Lestrange ridacchiò mentre diceva: "Attento a non sporcarti anche con il suo sangue Lucius, la macchia può essere ripulita, ma il suo sporco sangue renderebbe il tuo vestito da buttare."

"Forse hai ragione Rodolphus, non è necessario che mi sporchi con il sangue di questo rifiuto della società. Anzi sarebbe meglio addirittura che non lo toccassi con le mie mani, potrebbe infettarmi con il suo marciume." Malfoy mollò la presa sul colletto del Tassorosso che cadde per terra con gli occhi supplicanti e tirò fuori la bacchetta. "Adesso gli lancerò un bell’incantesimo per punizione, vedrete ragazzi questo tizio non si dimenticherà mai più di avermi incontrato, così la prossima volta capirà che è meglio starmi alla larga."

Gli occhi di Lucius trasmettevano una profonda rabbia.

Lestrange cominciò a ridere di gusto.

Lo sguardo dello studente di Hogwarts che fino a quel momento aveva guardato la scena annoiato, si fece improvvisamente attento.

Sui suoi occhi passò un lampo di profonda emozione.

Sembrava bramare sapere che incantesimo avrebbe lanciato Malfoy.

Lucius portò la bacchetta sopra la testa del ragazzino e cominciò a dire: "Cruc…"

Remus che fino a quel momento aveva soltanto guardato capì che non poteva più stare con le mani in mano.

Quello studente di Durmstrang stava lanciando una delle tre maledizioni senza perdono e lo faceva così, solo per il gusto d’infierire su un ragazzino che gli aveva sgualcito l’abito.

Come poteva?

Era un mostro.

Fece rumore battendo i piedi per terra per attirare l’attenzione dei quattro ragazzi su di sé.

Si ritrovò piantate addosso quattro paia di occhi.

Tre che lo guardavano con astio rendendosi conto di chi era, una che lo guardava supplicando aiuto.

Si schiarì la voce: doveva sembrare calmo anche se la situazione non era delle migliori.

Era da solo contro tre maghi potenti, nessun mago scarso infatti avrebbe tentato di usare la maledizione ‘Cruciatus’.

"Cosa state facendo?", chiese.

"Non si vede?", esclamò indisponente Malfoy.

"Il pezzente.", sussurrò tra i denti il Serpeverde.

"Tu che ci fai qui?", chiese invece Lestrange.

"Ho sentito le vostre voci e sono venuto a controllare cosa stavate facendo. Non vi vergognate a prendervela con un ragazzino?"

"No.", ridacchiò Lucius. "Mi ha danneggiato il vestito, si merita una punizione."

"Una punizione che prende il nome di Cruciatus? Non ti sembra di esagerare?"

"No. Questo ragazzino è solo feccia. Non è nessuno e mai diventerà qualcuno. Serve solo a far divertire quelli come me. Dovrebbe essere un onore per lui.", rispose Malfoy scrollando le spalle.

"E anche per te dovrebbe essere un onore farci divertire.", precisò Lestrange.

Sentendo quelle risposte, Remus capì che erano inutile discutere con loro. Quei tipi si divertivano a provocare dolore agli altri con naturalezza, era nella natura essere crudeli.

Guardò il ragazzino e gli disse sorridendo: " Torna pure al castello e vai nelle tua stanza. Ci penso io a loro."

Il ragazzino non se lo fece ripetere due volte, sparì correndo in direzione del castello.

Malfoy, Lestrange ed il Serpeverde glielo lasciarono fare.

"L’hai fatto andare via? Come mai? Hai intenzione di prendere la punizione che gli spettava al suo posto? Vuoi farci divertire?"

Remus non rispose.

"Non tiri fuori la bacchetta per spaventarci?"

Ancora nessuna risposta.

"Ha deciso di usare la tecnica del silenzio. Non gli servirà.", esclamò Malfoy prima di dirigere la bacchetta contro Remus e fargli fare un volo di alcuni metri, scaraventandolo a terra con un incantesimo.

Lupin però non rimase accasciato al suolo. Si alzò in piedi e tornò a guardare gli altri ragazzi con dignità. Nessun lamento nonostante il dolore uscì dalle sue labbra.

Remus aveva una lunga carriera di scherni alle spalle. A Beauxbatons aveva subito le angherie dei compagni per anni e sapeva per esperienza che reagire era soltanto controproducente soprattutto se gli altri erano superiori numericamente.

Era meglio stare in silenzio e guardarli come se tutto ciò che gli facevano non lo toccasse.

In questo modo gli altri non trovando soddisfazione presto si sarebbero stufati di picchiarlo.

"Il campione di Beauxbatons pensa di essere superiore a noi solo perché partecipa al torneo Tremaghi.", gracchiò Lestrange colpendolo con un pugno allo stomaco.

Il licantropo incassò il colpo ma nessun segno di cedimento intaccò la sua maschera di dignità.

Lo sguardo fisso davanti a lui, la bocca serrata.

"Il pezzente di Beauxbatons vorrai dire.", precisò il Serpeverde provocando l’ilarità degli altri due ragazzi.

"E’ vero hai ragione Piton è più giusto definirlo così. E’ solo un pezzente."

"Vero? E’ incredibile che possa essere il campione della sua scuola."

"Lo è solo perché è il cocco del suo preside.", infierì Piton. "Od almeno è quello che ho sentito dire in giro."

Quelle parole s’insinuarono in profondità nell’animo di Remus, quindi anche ad Hogwarts si parlava di lui e di Madame Maxime in quei termini? La pensavano tutti come quel Serpeverde? Pensavano tutti che lui era il campione solo perché lo aveva voluto il suo preside?

Remus però si sforzò di rimanere impassibile.

Tuttavia il suo sguardo finì sul Serpeverde, quindi si chiamava Piton. Era il più pericoloso dei tre, se gli altri due infatti preferivano colpire fisicamente, lui preferiva ferire con le parole ed i suo commenti mostravano una certa arguzia.

Se non fosse stato abituato a quelle accuse per via dei suoi compagni, sarebbe crollato.

"Il cocco?"

"Cos’è se la porta a letto?"

"Può darsi."

"Ci vuole stomaco, avete visto la stazza di quella donna?"

"E’ anormale."

"Perché lui vi sembra normale?"

Ancora accuse, ma Remus rimase ancora in silenzio.

Ed alla fine come sempre accadeva, gli altri si stufarono.

Sbuffarono e decisero di far finire quel supplizio.

"Scusa Lupin, ci piacerebbe continuare a divertirci con te ma ormai si è fatto tardi. C’è un ballo, sai?"

"Dovresti prendervi parte anche tu da quel che sappiamo, ma forse non hai trovato una dama, ma già… Che sciocco…Tu ci vai con il tuo preside vero? E’ naturale."

"Sempre se riesci ad andarci visto com’è ridotto il tuo abito.", fu l’ultimo commento di Piton.

Poi i tre ragazzi si separarono.

Il Serpeverde tornò al castello per darsi un’ultima sistemata prima della festa.

Malfoy e Lestrange si diressero alla loro imbarcazione, il primo doveva cambiarsi e poi insieme avrebbero aspettato che le loro belle fossero pronte per andare al castello.

Solo a quel punto quando gli altri furono lontani, la maschera di Remus s’infranse mostrando tutta la sua frustrazione.

Era stato bravo a non crollare davanti a loro, ma ora doveva fare i conti con la dura realtà.

La sua licantropia gli permetteva di guarire in un batter d’occhio dalle contusioni subite, infatti si sentiva già meglio, ma il vestito?

Chi gli avrebbe riparato il vestito?

Cadendo si era oltre che sporcato anche sfilacciato.

Era a brandelli.

La trasfigurazione dopotutto aveva reso il tessuto più fragile.

E non c’era verso di trasfigurarlo di nuovo, si sarebbe rovinato definitivamente.

Che fare?

Mancava mezz’ora alla festa, come poteva procurarsi un abito nuovo in così poco tempo? A chi poteva chiederlo?

Si avvicinò al lago per controllare meglio la situazione.

Si specchiò sull’acqua.

Ancora una volta però dovete constatare che i tagli che segnavano il vestito non erano riparabili nemmeno con la magia. Già l’abito era vecchio, ed ora questa. Non gliene andava mai bene una.

Proprio in quel momento però una voce venne in suo aiuto. "Lupin. Cosa ti è successo?"

Sirius era appena uscito dalla barca quando aveva scorto Lupin in lontananza. Si era diretto verso di lui e quando aveva visto com’era ridotto il suo vestito subito si era preoccupato.

Nei corridoio dell’imbarcazione prima di uscire si era imbattuto in Malfoy e Lestrange ma non ci aveva fatto poi più di tanto caso. Ora però…

"Il tuo vestito? Sono stati per caso Malfoy e Lestrange? Se è così me la pagheranno."

"No. Non preoccuparti Black." Remus si sforzò di sorridere all’altro ragazzo. Era così felice di vederlo, in quel momento aveva bisogno di avere vicino una persona che lo considerava un amico e non soltanto un anormale. Era così che quei tre lo avevano definito dopotutto no? "Non è successo niente te lo assicuro. Sono solo caduto. Sono così sbadato."

Era così abituato a mentire, che anche in quel momento l’aveva fatto.

Solo che stavolta non aveva mentito per nascondere la sua licantropia, ma per celare le angherie. Non voleva che Sirius lo considerasse un debole perché non riusciva a difendersi come avrebbe fatto lui ovvero passando all’azione.

Per lui era già forza riuscire a resistere in silenzio, ma per Sirius sarebbe stato così?

"Ma…", Sirius fermò le sue domande sull’accaduto. Remus non gli avrebbe mai risposto, non in quel momento. La loro amicizia non riusciva ad aprirsi sul personale, anche se entrambi lo avrebbero voluto, forse perché tutti e due tenevano dentro di loro dei segreti che non riuscivano a rivelare: Remus la licantropia, Sirius la sua famiglia.

"Va bene. Ho capito. Sei caduto." Sirius finse di credere alle parole dell’altro ma sapeva che anche Lupin aveva capito che non era così. "Ma hai un altro abito per la festa?"

"No.", rispose sinceramente Remus abbassando il volto per fissare il terreno.

"Aspettami qui.", lo invitò Sirius e poi corse dentro l’imbarcazione di Durmstrang.

Ne uscì qualche secondo dopo con un vestito da sera nero.

"Avevo portato un abito di riserva perché non sapevo cosa sarebbe potuto accadere. Te lo presto."

Il cuore di Remus si riempì di immensa gratitudine. Prima Black gli insegnava a ballare, ora gli prestava l’abito. Era troppo.

"Non è necessario. Io non vorrei abusare troppo della tua disponibilità.", si schernì sulla difensiva.

"Non abusi della mia disponibilità, a me fa piacere darti una mano." Il tono di voce usato era caldo.

Remus rimase in silenzio. Doveva accettare ancora l’aiuto del campione di Durmstrang?

"Accetta il mio vestito in prestito.", insistette Sirius. "Ti serve un abito per la festa, di sicuro ti starà largo ma con un incantesimo riuscirai ad adattarlo."

Mentre diceva queste parole la mano di Sirius si posò sulla guancia di Remus e gli sollevò il volto per guardarlo in viso.

"Sei troppo buono con me.", rispose Remus.

"E’ la prima volta che qualcuno mi dice che sono troppo buono. Di solito sono ritenuto un cattivone.", ridacchiò Black al ricordo delle sue malefatte a scuola.

"Non è vero che sei cattivo, con me sei sempre così disponibile. Ed io invece non ti do mai niente in cambio. Se c’è qualcosa che posso fare per te, io…"

"Vuol dire che accetti l’abito solo se ti chiedo qualcosa in cambio?"

Remus arrossì mentre rispondeva: "Sì."

Sirius sollevò ancora di più il volto di Remus fissandolo intensamente. Passarono alcuni istanti prima che si decidesse a dire: "Forse sì, forse c’è qualcosa che tu potresti fare per me."

"Cosa?", chiese Lupin imbarazzato da quella situazione.

Sirius lo stava guardando in un modo molto strano. Il suo sguardo sembrava carico di desiderio ed osservava il suo volto soffermandosi fin troppe volte sulle sue labbra.

Ad un tratto pensò che l’altro lo volesse baciarlo.

E si rese conto che non gli sarebbe dispiaciuto.

Il volto di Sirius si fece sempre più vicino mentre diceva: "Vorrei che tu…"

Non riuscì a finire la frase.

"Ehi.", la voce di James Potter ruppe i timpani di entrambi i ragazzi che si separarono di scatto profondamente scossi.

Cosa stavano facendo?

Solo allora Potter apparve oltrepassando gli alberi.

Salutò Remus velocemente quasi non notandolo, altrimenti si sarebbe chiesto il motivo per cui il suo vestito era ridotto in quello stato. Sembrava parecchio agitato e si fermò di fronte a Sirius. "Noi due non avevamo un appuntamento di fronte alla scuola dieci minuti fa?"

"Sì.", biascicò Black.

"E tu dov’eri? Se non mi presenti la persona con cui devo andare al ballo, sai che figura mi faccio oggi?"

"Hai ragione ma...", provò ad inserirsi nel discorso Sirius.

"Niente ma. Andiamo." E detto questo James afferrò per un braccio Sirius e lo trascinò via.

Black fece solo in tempo a passare il vestito a Remus e salutarlo con la mano prima di sparire alla vista del ragazzo.

Le ultime parole che Remus sentì furono di James: "Noi due abbiamo un piano. Solo perché i tuoi rapporti con chi sai sembrano già ad un buon punto, vedi di non dimenticartelo."

Poi, il licantropo rimase solo.

Prese l’abito di Black e tornò alla carrozza di Beauxbatons.

Si cambiò ed adattò il vestito al suo corpo.

Era un abito nuovo di stoffa pregiata.

Era nero e gli stava benissimo, meglio dell’altro.

Per tutto il tempo Remus, anche se si sforzò di non pensare a cosa Sirius avrebbe voluto in cambio da lui per quel vestito, continuò a fare supposizioni.

Non poteva davvero volere un bacio.

Era stata solo una sua impressione.

Forse voleva chiedergli della pergamena del Torneo Tremaghi, sapere se lui aveva svelato l’arcano, solo che essendo un argomento delicato gli avvicinava il volto per parlagli nelle orecchie.

Sì. Doveva essere così.

Prese il bouquet per Lily e con quei pensieri per la testa si diresse verso il castello.

Stavolta non ebbe nessun spiacevole contrattempo.

Arrivò nella sala d’entrata giusto quando Lily fece la sua comparsa.

Il ballo sarebbe iniziato fra pochi minuti.

FINE CAPITOLO 17 – UNO SPIACEVOLE CONTRATTEMPO E CIO’ CHE NE DERIVO’

Allora piaciuto com’ho introdotto nella storia Piton, Malfoy e Lestrange?

E la reazione di Remus alle loro angherie vi sembra in linea con il personaggio?

Spero che continuerete a seguirmi.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Hermione91. Grazie per il commento. Come mai ti ha stupito la terza coppia di amici? A me sembrava logico che fossero Sirius e Remus, d’altra parte la loro storia è bellissima proprio perché parte da una grande amicizia. Che dolci. Come vedi i due ragazzi continuano ad interrogarsi sui loro sentimenti, anche se il nuovo capitolo non ha fatto molta leva su questo se non alla fine. Spero ti abbia fatto piacere. La descrizione del Ballo del Ceppo l’avrai nel prossimo capitolo, anche se sarà visto più che altro attraverso gli occhi di James. Spero di non deluderti. E’ ovvio che il pairing che utilizzerò più spesso nelle mie fic è quello composto da Sirius e Remus, senza non vivrei. Per quanto riguarda altre mie possibili fic beh….ne parliamo in pvt va bene? Fammi sapere. Grazie ancora. Un bacione.

 

Per Joy. Allora piaciuto il nuovo capitolo? Ci sono stati interessanti sconvolgimenti oppure no? In effetti i sentimenti di Remus e Sirius sono in continuo fermento e questo capitolo lo fa capire chiaramente. Cosa sono l’uno per l’altro? Molto presto dovranno porsi questo quesito e darsi una risposta. Per ora è più che altro Sirius che da una mano Remus, ma presto potrebbe essere anche il contrario. Purtroppo per la descrizione del Ballo del Ceppo dovrai aspettare il prossimo capitolo. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la parte finale dello scorso capitolo con James e Lily. Grazie come al solito per il sostegno. Un bacio.

 

Per Ale-Lupin. Come sono andate le vacanze? Come vedi ancora una volta ti ho lasciato su un momento cruciale, spero che tu non ti arrabbi, purtroppo ormai gli stacchi bastardi sono diventati il mio marchio di fabbrica. Spero che la fic continui a piacerti. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Continuata! Sono felice di sapere che hai trovato bellissimo lo scorso capitolo. Spero che anche questo sia di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Sì, credo proprio di capirti. Sirius è sempre stato un tipo protettivo con Remus ma come dargli torto? Sono così carini insieme. Non ti avrebbe fatto piacere un capitolo con James e la McGranitt? Come mai? Non ti piace la professoressa? Ti sei letta il sesto libro in inglese? Ci sei riuscita? Ma non mi avevi detto che non sapevi bene la lingua? Comunque posso capire perché il tuo odio per Snape è aumentato. Speriamo in bene. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per _Pe_. Eh eh eh! Carina quella frase sulla notte di luna piena vero? Peccato che dovrai aspettare ancora un po’ per sapere cosa ha scoperto James. Per quanto riguarda i rapporti tra i personaggi beh è inevitabile che diventano man mano che la fic prosegue sempre più stretti. Per ora però quelli più legati sono Sirius e James, Lily e Remus e Sirius e Remus. Dovrò far avvicinare anche Remus a James e far interagire un po’ Peter con tutti loro perché se no come si formeranno i malandrini? Spero che continuerai a seguirmi. Per quanto riguarda il Ballo del Ceppo dovrai aspettare il prossimo capitolo per sapere cosa succede. In questo ho voluto introdurre dei personaggi soprattutto uno che saranno decisamente importanti per il proseguo della storia. Chi sarà mai? Mi trovo molto bene a gestire le emozioni di Remus, in lui metto molto di me, forse di più di quello che dovrei. Sì, credo che saremmo diventati grandi amici se fossi una protagonista del mondo della Rowling ma mai dire mai, un giorno potrei introdurmi, perché no? Il finale era voluto in quel modo, forse potrebbe sembrare frettoloso ma approfondire avrebbe soltanto appesantito la fic, tu cosa ne pensi? Non preoccuparti se commenti con ritardo, per te questo è un periodo durissimo. Anche qui ti auguro un in bocca al lupo (Remus permettendo) per l’esame. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

 

 

 

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Capitolo 18
*** 18. Il ballo del ceppo ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

E’ stato scritto in un momento non facile per me per cui quasi sicuramente ne risentirà.

Se fa schifo mi dispiace.

Buona lettura (spero).

Agartha

CAPITOLO 18 – IL BALLO DEL CEPPO

 

Il "ballo del ceppo" era stato organizzato da Silente in modo eccezionale fin nei minimi dettagli: la musica era ottima, gli stuzzichini e le bevande prelibate e la compagnia straordinaria, però fin da subito per James le cose non si misero per il meglio.

La scelta di invitare le sorelle Stravagarie al ballo di per sé non era stata malvagia.

Quando James era riuscito a rintracciare Sirius quel giorno e trascinarlo all’entrata della scuola dove le due stelle della canzone erano già arrivate, c’erano state le presentazioni di rito.

Le sorelle erano due ragazze davvero carine, entrambe avevano i capelli ramati e gli occhi verdi. Una però aveva il viso più affilato, l’altra più paffuto.

A James era capitata come dama quella con il viso paffuto.

Era una ragazza divertente ed a suo modo interessante.

La sua maniera di parlare un po’ affrettata e civettuola era intrigante, però per i gusti di James era un tipo fin troppo frivolo.

Gli argomenti di conversazione fra loro stagnavano, non si faceva che parlare del mondo dello spettacolo e se all’inizio per James era stato un piacere dopo un po’ tutto questo lo aveva cominciato ad annoiare.

Anche perché fin da subito a James era stata chiara una cosa.

Jane, la sua dama, era solo un rimpiazzo.

Aveva immediatamente cominciato a fare confronti fra Jane e Lily ed in tutti i campi compresa la bellezza fisica per i suoi canoni aveva vinto la Evans.

Lui voleva stare con Lily. Era lei la ragazza giusta per lui: uno spirito forte in grado di smussare certi lati estremi del suo carattere che lo portavano a strafare.

Lily inoltre era molto intelligente e con lei era sicuro avrebbe potuto parlare di tutto senza annoiarsi.

Questa sua fissazione per la sua compagna di scuola non poté che far riflettere Potter sui suoi sentimenti facendogli capire ancora una volta in più che erano davvero seri ed intensi.

Solo che con Lily a quel ballo le cose erano andate male fin da subito.

Quando la Evans era arrivata nell’atrio, James era già lì e quindi aveva visto ciò che era accaduto: la ragazza aveva raggiunto Lupin che era appena entrato, il quale le aveva regalato un bouquet di fiori di giglio. La ragazza doveva aver gradito molto il pensiero perché con un sorriso ringraziandolo di tutto cuore aveva abbracciato di slancio il suo cavaliere. Si era subito appuntata il mazzo di fiori sul vestito e poi a braccetto aveva trascinato Remus nella Sala Grande adibita per la festa.

James era riuscito ad ingoiare la rabbia che gli era cresciuta dentro dopo aver visto l’abbraccio a fatica.

Era dannatamente geloso, anche se aveva dovuto ammettere con sé stesso non ne aveva ragione.

Lupin era stato davvero gentile a regalare quei fiori alla ragazza. Quel semplice gesto denotava un animo sensibile e Lily non poteva che averlo capito rispondendo di conseguenza.

James non aveva mai pensato di fare regali del genere alle ragazze con cui usciva.

Gli unici gesti gentili che rivolgeva loro erano i baci e le carezze, per il resto era sempre stato molto impersonale. Non essendo storie serie i regali gli sembravano fuori luoghi ed invece Lupin con quel semplice dono aveva fatto sentire importante una persona che tutto sommato conosceva appena. Fra loro forse c’era solo amicizia o nemmeno quella ma era riuscito a lasciare il segno nell’animo della ragazza. Lily si sarebbe ricordata di quel dono a lungo, più forse di quanto non facessero le ragazze con cui usciva James dei suoi baci.

Era stato umiliante rendersi conto che la gentilezza di Lupin era così gradita.

James aveva subito cominciato a sentirsi insicuro. Lui cosa poteva fare quella sera per superare in gradimento quella premura? Come poteva far capire a Lily quanto era importante per lui?

Non era arrivato a nessuna conclusione anche perché quell’abbraccio non fu la cosa peggiore che gli capitò in quella serata: il ballo d’apertura fu peggio.

Come da copione il primo ballo James lo ballò con Jane e la ragazza si dimostrò un’ottima ballerina.

Per dieci minuti il giovane Grifondoro dimenticò le sue preoccupazioni preso dal vortice delle danze, però dopo un po’ fra una giravolta ad un’altra si ritrovò a guardare sempre più spesso Remus e Lily mentre danzavano insieme.

I due vorticavano con grande sintonia.

I loro occhi erano luminosi e si sorridevano con gran trasporto.

Quella sintonia, l’espressione dei loro volti fecero torcere su sé stesso lo stomaco di James.

Sentiva che fra Lily e Remus stava nascendo qualcosa quel giorno e non sapeva come impedirlo.

Anche perché l’unica volta in cui lo sguardo di Lily si era posato su di lui durante il primo ballo, la ragazza si era affrettata con una scrollata di capelli a distoglierlo non prima però di avergli mandato un’occhiataccia freddissima.

Perché si era comportata in quel modo? Gli dispiaceva anche solo guardarlo? Gli era così insopportabile?

Gli era sembrato che fra loro due nell’ultimo periodo le cose fossero cambiate un po’ in meglio, che la ragazza non lo trovasse così insopportabile come aveva fatto credere per cinque anni ed ora invece lei tornava a comportarsi con astio nei suoi confronti. Cosa stava succedendo?

James era sempre più confuso e purtroppo non aveva potuto chiarire subito con la ragazza la situazione dato che, per gentilezza, il ragazzo era stato costretto a stare con Sirius insieme alle due sorelle Stravagarie, fino a quando queste non avevano cominciato a cantare: era passata un’ora.

Più volte il suo sguardo era finito su Lily in quel periodo di tempo ma la ragazza o non lo guardava oppure se lo osservava lo faceva con uno sguardo carico di rancore.

Dopo quell’ora James, spinto anche da Sirius che gli aveva fatto i suoi auguri, si era deciso ad avvicinarsi a Lily.

Ma lei appena lo aveva visto avvicinarsi, aveva preso a braccetto Remus trascinandolo in pista per un nuovo ballo.

Potter con la coda tra le gambe era ritornato da Sirius e frustrato si era lamentato.

Non volendo apparire troppo scortese, aveva infatti promesso a Lily che avrebbe rispettato le sue scelte, non poteva andare da lei con fare autoritario ed invitarla, doveva aspettare che lei fosse disponibile.

Sì, ma quando si sarebbe verificata una tale opportunità?

Il gioco di negarsi per Lily si ripeté diverse volte.

James si avvicinava e lei si allontanava trascinando via con sé Remus. A volte lo costringeva a ballare, altre volte si avvicinavano al tavolo dei dolci, altre volte lo portava semplicemente distante parlando fittamente.

Sempre però Lily non si dimenticava di degnare di uno sguardo stizzito James.

Ma cosa gli aveva fatto?

Potter ormai era vicino ad un esaurimento nervoso.

Mancava mezz’ora allo scoccare della mezzanotte ed ancora non era riuscito ad avvicinare Lily per invitarla a ballare: la ragazza sembrava intenzionata ad evitarlo.

Non sapeva perché Lily si comportava in quel modo, sapeva solo che il piano che lui aveva organizzato insieme al campione di Durmstrang aveva fallito miseramente.

A cosa era servito invitare una celebrità se poi finiva tutto così?

Come poteva dimostrare alla ragazza che gli piaceva che il suo interesse nei suoi confronti era sincero?

Voleva farle capire che preferiva lei ad una stella dello spettacolo ma se non gliene dava la possibilità come ci sarebbe riuscito?

La situazione era esasperante ed era inutile lamentarsi con Black: Sirius anche lui nervoso, rimpiangeva di non riuscire a parlare con Lupin visto che l’attenzione di quest’ultimo era completamente concentrata sulla Evans, ed a sua volta non faceva che stramaledire il loro piano che gli si stava ritorcendo contro.

Le chiacchiere fra i due campioni erano una continua lamentela e nessuno dei due riusciva a trovare un modo per risolvere il problema.

Da come parlavano insieme Lily e Remus dovevano andare molto d’accordo e questo era un male.

Se cominciavano a provare qualcosa l’uno per l’altra sia Sirius che James non avrebbero più avuto nessuna speranza di far breccia nel cuore degli altri due.

Alla fine fu Sirius ormai al limite della sopportazione a prendere in mano la situazione con un consiglio da ultima spiaggia.

Con voce ferma disse: "Ormai è inutile titubare James. Il nostro piano non ha funzionato. La Evans sembra che abbia preso male il tuo invito a Jane. Manca poco alla fine della festa. Credo che tu debba osare anche se potrai apparire fanfarone. O la va, o la spacca. Vai da lei ed anche se si nega, raggiungila ed invitala. Fallo comunque con gentilezza e senza strafare. Poi aspetta di vedere la sua risposta. Se rifiuta prova ad insistere ma senza apparire arrogante, se accetta sei a cavallo. Provaci."

James decise di ascoltare Black.

Sapeva che anche Sirius era particolarmente arrabbiato per come si stava svolgendo la festa.

Per tutta la serata dopo aver ballato con Mary, l’altra sorella Stravagarie, non aveva fatto altro che bere, mangiare qualcosa e parlare con James.

Si erano avvicinate a lui visto la sua avvenenza molte ragazze con fare disponibile, ma lui non ne aveva invitato nessuna a ballare.

Sirius quel giorno avrebbe desiderato fare un’unica cosa: parlare con Remus fino a sera tardi.

Mentre si avvicinavano al castello Sirius aveva raccontato a James cosa era successo fra lui ed il campione di Beauxbatons vicino al lago.

Gli aveva detto che preso dall’atmosfera lo stava quasi per baciare.

Aveva avvicinato i loro volti e Remus non si era negato.

Ora Black non sapeva se Lupin aveva capito o meno quali erano le sue reali intenzioni ma in quei minuti mentre parlavano aveva sentito che il loro rapporto era un po’ cambiato.

Ora a Sirius era chiaro che Lupin gli piaceva, ne era attratto come l’ape al miele.

C’era un certo feeling fra loro, una sintonia che la presenza di Lily in quella serata poteva rovinare.

Remus e la ragazza sembravano affiatati e la cosa innervosiva Black.

Il sentimento che provava per Lupin era qualcosa di nuovo ed incontrollabile, era un sentimento molto possessivo. Stare con lui lo faceva sentire bene, avrebbe voluto sapere se anche per l’altro era la stessa cosa. Avrebbe voluto egoisticamente che l’altro entrasse in sintonia solo con lui.

Avrebbe voluto stare con lui e che nessun altro intralciasse le loro chiacchiere.

Solo che quella serata era stata orribile in quel senso.

Non era mai riuscito a farsi sotto con l’altro ragazzo. Essendo due uomini non poteva di sicuro andare da Remus ed invitarlo a ballare per discutere, anche se gli sarebbe piaciuto. L’unica possibilità che aveva era che James riuscisse ad allontanare Lily da lui, così avrebbe potuto avvicinarsi con naturalezza.

Era giunto il momento che James giocasse tutte le sue carte con Lily.

Sirius lo avrebbe appoggiato da distante, pregando in cuor suo che tutto andasse per il meglio.

Così almeno nell’ultima parte della serata avrebbe potuto stare con Remus.

Potter si avvicinò per l’ennesima vola a Lily.

La ragazza come al solito prese a braccetto Remus e lo portò distante ma stavolta James non demorse.

Li raggiunse con alcune rapide falcate.

"Scusa Lily.", la chiamò.

Lei non poté più fare finta di nulla.

"Sì. Potter.", rispose la ragazza un po’ accigliata passando a chiamarlo freddamente per cognome.

Potter finse di non sentire quel tono di voce, si schiarì la voce e disse: "Mi chiedevo se ti andrebbe di ballare con me. Sempre se Lupin è d’accordo."

"No.", fu la risposta laconica di Lily.

"Per me non ci sono problemi.", rispose Remus in contemporanea.

Poi Lupin guardò la ragazza sorpreso.

Perché era stata così categorica con Potter?

Si era trovato molto bene con lei quella sera.

Era riuscito a ballare stupendamente grazie agli insegnamenti di Sirius.

Il suo vestito era stato apprezzato ed il bouquet gradito dalla ragazza.

Con Lily aveva parlato di molte cose, erano molto affiatati.

Però Remus si era reso conto che la ragazza quel giorno era particolarmente nervosa.

Più volte mentre James ballava e parlava con una delle Sorelle Stravagarie l’aveva vista guardare verso il campione di Hogwarts pensierosa per poi distogliere lo sguardo accigliata quando l’attenzione di Potter si concentrava su lei.

Molto spesso durante la serata l’aveva preso sotto braccio e trascinato da qualche parte solo per evitare Potter.

Era come se non avesse gradito l’invito di James ad una di quelle cantanti. Era come se fosse un po’ gelosa.

Solo che Lily ancora una volta non era riuscita ad ammettere con sé stessa i suoi sentimenti e quindi si rea chiusa a riccio diventando fredda.

Forse per l’ennesima volta aveva pensato che James volesse solo divertirsi con lei come con le altre, visto che sembrava molto preso da quella celebrità all’inizio della festa.

La sua insicurezza la spingeva a negare non solo i suoi stessi sentimenti ma anche quelli degli altri.

E non si era resa conto che per tutta la serata James non aveva fatto altro che guardare lei.

Era con lei che avrebbe voluto andare alla festa.

Aveva scelto di uscire con una sorella Stravagarie solo perché, quando questa avesse cominciato a cantare, sarebbe stato più libero di andare da Lily per chiederle di ballare.

Doveva essere stato questo il suo piano fin dal principio, pensò Remus.

Solo che Lily l’aveva rovinato con il suo comportamento.

Un piano che, se il suo intuito non sbagliava, doveva essere stato ideato da Potter insieme a Black.

Per tutta la serata infatti i due campioni avevano fatto coppia fissa.

Prima insieme alle sorelle Stravagarie e poi da soli.

Remus non sapeva quando i due erano diventati così amici ma la cosa un po’ lo infastidiva.

Aveva pensato di creare un’amicizia speciale con Black, ed invece quest’ultimo era già amico di Potter e sembravano anche, da come parlottavano, molto intimi.

Più di quanto non lo fosse con lui.

Lui a questo punto cos’era per il campione di Durmstrang?

Solo un passatempo?

No. Era anche lui suo amico.

Anche se la loro amicizia era così strana.

Prima vicino al lago, Sirius era stato quasi sul punto di baciarlo.

No. Non era vero. Non lo voleva baciare. Aveva avvicinato il volto solo per parlare della seconda prova. Era arrivato a quella conclusione prima, no? Perché adesso faceva marcia indietro?

Non doveva pensare a tutta quella storia in modo malizioso, altrimenti sembrava quasi che fosse lui quello a cui sarebbe piaciuto essere baciato dall’altro.

E se fosse stato così?

Remus arrossì lievemente al pensiero e fu costretto a porsi un’altra domanda imbarazzante: perché lo infastidiva l’amicizia tra Sirius e James?

Non era da lui essere geloso dell’amicizia che univa due persone escludendolo.

Bastava pensare a quello che si accingeva a fare per Lily in quel momento.

Sarebbe stato felice se lei avesse capito cosa la univa a James.

Ed invece perché con Sirius era diverso?

Avrebbe potuto essere amico comunque di Sirius indipendentemente da Potter.

Perché gli importava sapere come il campione di Durmstrang lo considerava? Perché voleva sapere se il legame che li univa era più importante di quello che lo univa a Potter?

I suoi sentimenti erano in subbuglio.

Non si capiva più.

Ed a quel punto per non entrare in tilt si obbligò a ritornare con i piedi per terra. Scacciò via da sé quei pensieri.

In quel momento non doveva pensare a ciò che univa lui e Sirius.

Ora l’unica cosa importante era ciò che univa Lily e Potter che erano davanti a lui.

Per Remus ormai la faccenda era chiara.

A Potter, Lily piaceva davvero.

Ed era quasi sicuro che anche a Lily, Potter piacesse molto.

La ragazza doveva solo riuscire a capire la profondità dei sentimenti di James per lasciarsi andare.

E per farlo doveva stare con lui da sola.

Parlarci ed imparare ad apprezzarlo.

Come fare?

Era il momento di mettere a posto le cose.

Aveva preservato il piacere che Lily doveva fargli fino a quel momento apposta.

Sapeva che prima o poi ci sarebbe stata un’occasione del genere.

Avrebbe fatto capire a James che a lui Lily non interessava come possibile ragazza e così avrebbe riottenuto il suo rispetto ed in più avrebbe dato una possibilità alla sua nuova amica di capire i suoi sentimenti.

Certo di sicuro non l’avrebbe fatto subito in quella serata, ma sarebbe stato un principio per Lily.

Un principio su cui avrebbe potuto lavorare.

James dopo il rifiuto di Lily provò ad insistere: "Se Lupin è d’accordo, perché per te non va bene?"

"Perché non mi va.", fu l’asciutto commento di Lily.

Allora Remus intervenne: "Io credo Lily che dovresti ballare con Potter."

"Cosa?", chiese Lily perplessa.

James invece guardò il campione di Beauxbatons strabuzzando gli occhi dalla sorpresa.

Remus sorrise. "Ti ricordi cosa avevamo stabilito il giorno in cui abbiamo deciso di venire al ballo insieme?"

Lily capì subito cosa intendeva Remus. "Sì. Io doveva farti un…" La ragazza si bloccò. Dire altro avrebbe fatto capire a James come in verità erano andate le cose quel giorno. Per quale motivo se no avrebbe dovuto fare un piacere a Remus?

"Esatto. Ed io voglio questo. Balla con James." Remus avvicinò le labbra all’orecchio di Lily e continuò sottovoce in modo che Potter non lo sentisse: "Così potrai anche capire se Potter ti è indifferente o meno." Le fece l’occhiolino.

Lily arrossì e si prese il labbro inferiore tra i denti.

"E va bene.", sbuffò dopo qualche istante impiegato a riflettere sulla situazione.

James in tutto quel tempo era rimasto in silenzio tentando di capire cosa stesse succedendo.

Aveva creduto che quella sera tra Lily e Remus stesse nascendo qualcosa ed invece ora era lo stesso campione di Beauxbatons che gli correva in aiuto. Perché?

"Sì James. Ballerò con te.", esclamò la ragazza.

E James sorrise.

Non gli importava più sapere perché Remus lo stesse aiutando, ora gli era solo riconoscente.

Prese la mano di Lupin tra la sua e la strinse forte dicendo: "Grazie."

Poi afferrò dolcemente il braccio di Lily e la trascinò sulla pista.

Remus salutò l’amica con un braccio. "Visto che ormai si è fatto tardi, dopo fatti accompagnare da Potter in camera. Credo che ne sarà felice."

"Come?", disse Lily ma poi tacque capendo che anche quello faceva parte del favore, che poi era un piacere assurdo visto che Remus non ne ricavava niente.

Aveva solo pensato a lei e James.

Oppure no?

Lily si ricordò di come era spiaciuto a Remus perdere il rispetto di James il giorno dell’invito.

Forse tutto questo gli era servito per riprenderselo.

Forse…Ma era anche vero che per lo più aveva pensato a lei.

E quindi adesso per riconoscenza lei doveva aprire il suo cuore e fare come l’altro gli aveva chiesto.

Doveva capire cosa provava per Potter.

Ballò con James per tutta la mezz’ora dopo.

Potter le raccontò senza che lei glielo chiedesse il motivo che l’aveva spinto ad invitare una delle sorelle Stravagarie.

Lui voleva ballare almeno una volta con lei costi quel che costi e Jane gli permetteva di essere libero da ogni complicazione dopo un po’ visto che doveva cantare.

Lily che, anche se non l’aveva ammesso, era stata gelosa di Jane, sentì il suo cuore alleggerirsi.

Non disse nulla al ragazzo per giustificarsi del comportamento ostile che aveva tenuto in quella serata, ma cominciò a comportarsi con lui con più naturalezza.

Fino alla spiegazione era stata fredda, poi si sciolse.

Ballò con James felice fino a quando poté.

Forse tutto sommato lei a Potter piaceva davvero ma ancora non voleva illudersi.

James era troppo un donnaiolo perché la ragazza potesse lasciarsi andare immediatamente con cuore leggero.

Anche perché prima doveva capire lei cosa provava per James.

Ed un semplice ballo, un semplice moto di gelosia non era abbastanza per farle intendere se le piaceva o meno.

Si godette la serata fino in fondo.

Parlare con James era davvero divertente ed interessante.

Il ragazzo era davvero originale nei suoi commenti ed arguto nelle sue riflessioni.

Era stata bene con Remus ed ora stava bene con James.

Così parlando del più e del meno e ballando sereni arrivò la fine della serata.

James accompagnò Lily fino alla Torre dei Grifondoro visto che percorrevano la stessa strada.

Quella serata anche se era partita male per Potter alla fine si era risollevata.

Aveva avuto l’occasione di stare con Lily e si era divertito molto.

Parlare con lei così come aveva immaginato non era noioso.

Lei era proprio la ragazza che aveva sempre creduto fosse: una ragazza forte e decisa che gli sapeva tenere testa ma anche una persona dolce che sapeva come far sentire a proprio agio gli altri.

Quando si separarono ognuno per andare nel proprio dormitorio i due giovani erano felici.

Quella serata aveva fatto evolvere un po’ il loro rapporto.

Ci sarebbe stato ancora molto da fare per conquistarla ma ormai James era sicuro che sarebbe stata Lily la donna della sua vita.

Lily da parte sua aveva cominciato a considerare James in maniera diversa: adesso sapeva per certo che Potter era un ragazzo interessante e simpatico. Era molto di più dello spaccone che spesso mostrava di essere quando lo si vedeva in giro per la scuola.

Quella sera si addormentarono l’uno pensando all’altra e viceversa.

Nel cuore di James però durante quella serata si era insinuato anche un altro desiderio: compensare chi aveva reso possibile il suo avvicinamento a Lily ovvero Sirius e Remus.

 

Nel frattempo Black e Lupin…

 

FINE CAPITOLO 18 – IL BALLO DEL CEPPO

 

Allora come trovate questo capitolo?

Piaciuto il modo in cui si sta evolvendo il rapporto tra Lily e James?

Ed i pensieri di Remus e Sirius come vi sembrano?

Spero che la fic possa continuare a piacere.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Momo_san. Mi dispiace ma per sapere cosa Sirius chiederà a Remus dovrai aspettare il prossimo capitolo. Questo ho deciso di dedicarlo più che altro a James alle prese con Lily, anche se poi di riflesso ho analizzato i pensieri anche di Remus e Sirius. Spero ti siano piaciuti. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la reazione di Remus e che hai trovato perfetta l’entrata in scena di Malfoy, Piton e Lestrange. Spero che la mia fic continuerà a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Remus si è comportato nello scorso capitolo. Lo so anch’io avevo pensato che sarebbe stato bello se Remus avesse picchiato quei tre ma poi ho pensato che essendo abituato alle angherie preferisse far finta di niente. Tutto qui. Non ti sarebbe piaciuto se Peter fosse stato molestato? Ma non lo odiavi? Per quanto riguarda James, sì, lo so ha interrotto i nostri beniamini sul più bello ma vedrai che saprà farsi perdonare molto presto. Ed i piani come vedi erano riferiti al Ballo del Ceppo, solo che quelli di Sirius e James si sono rivelati fallimentari, meno male che c’era Remus. Ho capito. Ho capito. In effetti anch’io non ho niente contro la McGranitt ma ho preferito scrivere di Remus, Sirius, James e Lily. Sono più carini. Anch’io sto tentando di leggere il sesto libro di HP, anche se sto approfittando di una traduzione non ufficiale di alcune ragazze. Sono arrivata al capitolo diciassette. Non sopporti Piton? Ma non lo sopportavi da sempre o dalla lettura del sesto libro? Grazie per il capitolo favoloso. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Un bacio.

 

Per Chu. Ciao cara. Che bell’entusiasmo. Sono felice di sapere che finalmente hai letto questa storia e che ti è piaciuta. Tiro un profondo respiro di sollievo. Per quanto riguarda l’idea sono contenta che la trovi interessante e che pensi che la stia gestendo egregiamente. Spero di non rovinare tutto con quello che accadrà in seguito. Grazie. Ci ho messo un bel po’ a scrivere i capitoli delle prove ma visto che sono stati apprezzati ne è valsa la pena. E’ galvanizzante per il mio ego. Guarda ti dirò, sinceramente all’inizio il rapporto tra Sirius e James non doveva costruirsi in modo così diretto, la loro amicizia non doveva essere così istintiva, all’inizio dovevano avere un rapporto conflittuale, sì rispettoso ma comunque conflittuale. Tuttavia con l’evolversi della vicenda, rendendomi conto che la fic sarebbe durata un solo anno di scuola mi sono trovata nella scelta di creare qualcosa di più diretto che portasse i due a collaborare ed a creare il nucleo su cui si sarebbero formati i malandrini. L’altra idea la terrò per qualche altra fic. Per quanto riguarda Remus e Sirius il loro rapporto doveva essere già così diretto ma comunque più lento nello svilupparsi ed invece stanno bruciando le tappe. La fic un po’ mi sfugge dalle mani e questo perché non l’avevo programmata come faccio di solito con le altre, ma si sta costruendo un po’ da sola. Per quanto riguarda lo scorso capitolo, io Remus ce lo vedo come una persona matura che sa vagliare quando menare le mani o no ed in quel contesto avrebbe solo rischiato di finire come un colabrodo dato che gli altri erano tre, ha preferito dimostrarsi superiore con una fredda partecipazione ai loro insulti. E’ stato imperturbabile. Si vede che anch’io sono romantica di natura vero? Nelle mie fic piovono sempre scene dolci che fanno battere forte il cuore. James ha interrotto i due prima che si baciassero perché era troppo presto. Dovrà passare ancora un po’ di acqua sotto i ponti prima che i due accettino e capiscono completamente i loro sentimenti. Già. Hai ragione se Sirius avesse baciato Remus in quel momento, avrebbe rischiato molto. E’ meglio se lo fa al momento giusto. Quando? Lo scoprirai solo leggendo. Eh eh eh! Sono felice di averti come fan e spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto e che soprattutto ti possa far piacere. Grazie per il commento. Un abbraccio sentitissimo.

 

Per miss Black. Ti piacciono così tanto i Malfoy? Beh…Diciamo che a me non dispiacciono per cui non potrei mai lapidarti. Hanno anche loro un utilità. Sono davvero felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto molto. Spero che anche questo posso soddisfarti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per AleLupin. Secondo me invece Remus non avrebbe mai attaccato i tre sapendo di poter perdere e che sarebbe stato più semplice zittirli dimostrando che le loro offese non lo toccavano minimamente. Inoltre qui in questa fic stiamo parlando di un Remus che non ha mai avuto amici e che non fa che subire angherie dai suo compagni di scuola. E’ abituato a certe situazioni ed ormai le ha accettate. Bisogna vedere però come Sirius e James modificheranno il suo carattere, certe cose potrebbero sorprenderti. Sei curiosa? Su un punto però concordo con te…Remus è unico ed ha capacità incredibili, di più di quelle che lui stesso crede. Chi ha orecchie per intendere, capisca cosa voglio dire. Eh eh eh! Come vedi tutto il confabulare di Sirius e James sarebbe andato a farsi benedire se non fosse stato per Lupin. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. E’ proprio meraviglioso. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. No. Non mi sembrava il caso di creare una super zuffa tra Sirius, Lucius, Rodolphus e Severus poco prima dell’inizio del Ballo del Ceppo. Se fosse uscito Karkaroff dalla nave e li avesse scoperti chiamando Silente, rischiavano di perdersi il Ballo ed io poi come lo scrivevo questo capitolo? Per quanto riguarda Sirius, io non voglio che in questo fic sia solo il cavaliere errante di Remus, altrimenti rischio di annoiare. Diciamo che vorrei che il rapporto tra i due, così come l’amicizia che avranno con James mettesse in luce i pregi ed i difetti dei tre ragazzi in modo che possano crescere e diventare delle persone equilibrate. Anche se parlare di persone equilibrate quando si parla dei malandrini potrebbe essere un eufemismo. Come vedi in questo capitolo ho già detto cosa Sirius avrebbe chiesto a Remus in quel momento spinto dall’atmosfera, ma secondo te avrà davvero il coraggio a freddo di richiederlo quando l’altro gli chiederà che favore vuole? Spero che la storia continui a piacerti. Grazie per il commento. Un abbraccio affettuoso.

 

Per Luca er meyo. Io credo che ogni fan ha una visione dei personaggi che si differenzia in base al gusto personale. Personalmente considero e li ho sempre considerati Remus e Sirius una coppia. So cosa succede nel sesto libro ma questo non mi ha fatto cambiare idea anzi me l’ha confermata. Io non credo che Remus e Sirius siano omosessuali completi, li potremo definire bissessuali, credo semplicemente che si siano innamorati l’uno dell’altro in quanto persone. Ovviamente poi ognuno è libero di pensarla come vuole. Per quanto riguarda i caratteri dei personaggi dobbiamo considerare alcune cose. Questi sono i James, Remus e Sirius che sarebbero stati se avessero frequentato scuole diverse e se non si fossero conosciuti tra loro. E soprattutto non sono più ragazzini del primo anno ma sono del sesto. Gli stessi Remus e Sirius nel quinto libro hanno affermato che James nel corso del settimo anno si era calmato e per questo Lily aveva deciso di uscire con lui. Qui il ragazzo sta crescendo e quindi sta conquistando la ragazza che ama, anche se dovrà farne ancora di strada per farla capitolare. Per quanto riguarda Remus è più fragile di quello che dimostra di essere nei libri in verità semplicemente perché la solitudine e la sua maledizione l’hanno portato a tirarsi indietro anche quando non dovrebbe. Per quanto riguarda Sirius non avendo trovato James nel corso del primo anno, ha manifestato la sua forma di rifiuto per la famiglia con un atteggiamento incostante e facile alla noia, invece che con l’esuberanza. Tuttavia in questa storia bisogna ancora vedere come l’amicizia tra i tre ragazzi influenzerà il loro carattere, tenendo però conto che i tre stanno maturando e quindi sono più propensi a controllare le loro emozioni di quanto non lo farebbero ad undici anni. Comunque nonostante la divergenza d’opinione sui caratteri dei personaggi, sono felice di sapere che la mia storia per ora ti piace. Spero che possa essere così anche con questo capitolo. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

 

 

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Capitolo 19
*** 19. I favori di Sirius ***


Ecco il nuovo capitolo di questa fic

Ecco il nuovo capitolo di questa fic.

Spero possa piacervi.

Un bacione.

Agartha

 

P.S. Un ringraziamento speciale a per tutto quello che fa per me. Un bacione affettuoso. Agartha.

 

CAPITOLO 19 – I FAVORI DI SIRIUS

 

Non appena ebbe visto James allontanarsi con Lily, Sirius tirò un profondo respiro di sollievo: finalmente Remus era rimasto da solo; poteva avvicinarsi a lui.

Mantenendo un passo sostenuto attraversò l’intera Sala Grande per raggiungere l’altro ragazzo, noncurante degli sguardi di chi gli stava attorno.

Per tutta la sera aveva finto di non vedere come gli altri lo guardavano.

C’era chi maliziosamente tentava di carpire la sua attenzione per finire nelle sue grazie; c’era chi lo guardava in cagnesco perché lo considerava uno spaccone, dato che era uscito con una delle sorelle Stravagarie; c’era chi sparlava della sua amicizia con James, insinuando che fosse interessata ai fini di ottenere vantaggi durante il Torneo Tremaghi.

A lui tutto quello non importava ed era per quello che ora, avrebbe dato a quei pettegoli qualcos’altro di cui sparlare.

Si sarebbero accorti che, oltre che con James Potter, lui aveva fatto amicizia anche con Remus Lupin e potevano pure continuare ad insinuare assurdità fino a quando non sarebbero stati soddisfatti

In quel momento, l’unica cosa importante per Black, era riuscire finalmente a fare quattro chiacchiere con il campione di Beauxbatons e capire se anche lui, quel giorno, in riva al lago, aveva sentito scorrere sotto pelle un certo feeling, che sarebbe potuto sfociare in un bacio.

L’oggetto dei suoi desideri si era avvicinato al tavolo delle cibarie e si stava versando in un bicchiere un po’ di succo di zucca.

"Posso averne anch’io?", chiese Sirius per attaccare bottone.

Lupin si voltò subito verso di lui. "Black.", lo chiamò con un sorriso teso. Nei suoi occhi passò una strana luce, durò qualche secondo e scomparve immediatamente, ma a Sirius sembrò che l’altro ragazzo fosse stato preso dal panico nel vederlo.

In effetti, Remus ci mise più del dovuto a rispondere alla semplice domanda che gli aveva posto. Sembrava scosso dalla sua presenza.

"Ma certo.", esclamò il licantropo dopo aver ripreso il suo sangue freddo. Porse il bicchiere che aveva in mano a Black e ne prese un altro riempiendolo con il succo.

Ne bevve un sorso aspettando che fosse Sirius a dire qualcos’altro.

E Black non si tirò indietro.

"Allora come sta andando la festa?"

"Bene. Mi sono divertito molto con Lily.", fu la risposta sincera, anche se un pelino imbarazzata di Remus. "E tu?"

"Non è stato malaccio. Ma ormai sono stato a così tante feste di questo tipo, che mi annoiano un po’ tutte."

Ci fu silenzio.

Entrambi i ragazzi avrebbero voluto chiedere dell’altro: avrebbero voluto ottenere spiegazioni riguardo a ciò che era accaduto qualche ora prima fra loro; avrebbero voluto sapere che legame univa uno a Lily e l’altro a James, ma le parole sembravano non volerne sapere di uscire fuori. La loro conversazione era terribilmente innaturale.

Sirius, che fino a qualche minuto prima era stato galvanizzato dall’idea di parlare con Lupin, ora era in preda ai dubbi.

Non era da lui essere così titubante eppure si sentiva confuso e non sapeva cosa fare.

Doveva riuscire a riprendere il controllo del suo cuore, che batteva all’impazzata come se la sua vita dipendesse da ciò che provava Remus per lui. Lui era Sirius Black, il grande seduttore, eppure in quel momento non riusciva a trovare niente di decente da dire per mettere a suo agio l’altro ragazzo.

Sirius non aveva mai provato sentimenti del genere per qualcuno. Possibile che, non solo Remus gli piacesse, ma che proprio gli volesse bene? Si erano appena conosciuti… era impossibile, eppure quando stava con lui sentiva che ogni cosa, anche la più dolorosa, sfocava per apparire più sopportabile. Cosa gli stava succedendo?

Non lo sapeva, ma per capirlo doveva reagire e continuare a parlare con l’altro ragazzo.

Si schiarì la voce e cominciò a sondare i sentimenti dell’altro su Lily Evans: "Mi dispiace che James ti abbia portato via la tua dama."

"Figurati. Sono stato io a spingerla ad accettare il suo invito."

"Davvero? Sono sorpreso. Vedendovi stasera pensavo che fra voi ci fosse del tenero."

Remus arrossì e si giustificò fin troppo velocemente, senza pensare veramente a cosa stava per rivelare: "No, non è così. Considero Lily solo una buona amica. Credo che lei abbia un debole per Potter, anche se ancora non l’ha capito… oh no… questo non lo dovevo dire. Non credo che a Lily faccia piacere che io riveli i miei sospetti."

"Non preoccuparti, con me puoi stare sicuro. Non rivelerei mai le tue confidenze e poi se fosse così, sarei veramente felice per James. Ma sei sicuro che lei non piaccia anche a te? Tu e questa ragazza dopotutto, nonostante vi conosciate da poco, avete già cominciato a chiamarvi per nome; mi sembrate molto in sintonia."

"Oh sì. È una brava ragazza e ci vado d’accordo, ma è solo un’amica te lo giuro. È stata la prima amica che mi sono fatto qui ad Hogwarts, anzi forse è stata la mia prima amica in assoluto. Non ho molti amici come avrai notato. E tu ed il campione di Hogwarts? Anche tu chiami lui per nome e questa sera siete stati quasi sempre insieme. Avete fatto amicizia?" Finalmente Remus aveva colto l’occasione per chiedere cosa legasse Sirius a James. Era inutile negarlo, era un po’ geloso del loro rapporto.

"Siamo diventati ottimi amici. Ci assomigliamo molto e per un caso fortuito, quando abbiamo cominciato a parlare assieme, l’abbiamo capito."

"Sei stato tu a presentargli le Sorelle Stravagarie?", continuò ad interrogarlo Remus. Mentre era ad Hogwarts aveva appreso della fama di gran conquistatore di Sirius.

"Sì."

"Ed erano solo uno specchietto per le allodole?"

Sirius inarcò un sopracciglio non capendo cosa l’altro intendesse e Remus s’affrettò a spiegarsi: "Beh… ho avuto l’impressione che Potter, per tutta la serata, non avesse occhi che per Lily e che fosse fin dall’inizio sua intenzione invitarla a ballare. È così?"

"Sì. Avevamo organizzato l’uscita con le Stravagarie, perché una volta che avrebbero cominciato a cantare io e James saremmo stati liberi di fare altro."

"E’ stata una tua idea?"

"Sì. Avevamo lo stesso obiettivo. James voleva ballare con Lily ed io volevo stare un po’ con te."

Dopo aver detto quelle parole, Sirius guardò intensamente Remus e l’altro imbarazzato dovette distogliere lo sguardo. Cosa voleva insinuare con quella frase il campione di Durmstrang?

"Volevi parlare con me?", chiese titubante.

"Sì. Non ti dispiace vero?"

"Certo che no. Perché dovrebbe dispiacermi. Sei stato così gentile ad insegnarmi a ballare e a prestarmi quest’abito, sarebbe scortese da parte mia non gradire la tua compagnia."

"Quindi ti fa piacere stare in mia compagnia solo per i favori che ti ho fatto?"

A Remus quella domanda non piacque, non voleva che Sirius pensasse che a lui piacesse solo per ciò che gli aveva fatto, lui l’apprezzava anche per altri motivi.

S’affrettò a chiarire la sua posizione: "No, non mi sento in dovere di stare in tua compagnia solo per i favori ricevuti. A me piace parlare con te, a me piaci molto."

Il volto di Sirius, dopo aver udito quelle parole, si fece serio e attento e Remus, pensando di aver fatto una gaffe, farfugliò: "Cioè… non volevo dire che mi piaci, non in quel senso ma… che sì… insomma…".

Remus era sempre di più nel panico ed era diventato vermiglio. Davvero aveva detto a Sirius che gli piaceva? Ma da dove gli era uscita quell’ammissione? Era assurdo.

Ancora una volta dentro di sé, sentì i suoi sentimenti cadere nella confusione più totale. Cosa provava lui per Sirius Black? Perché risentiva così tanto della sua presenza? Perché ogni sua parola, anche la più innocente, aveva il potere di scombussolare il suo animo? Riusciva a renderlo o felice o imbarazzato con poco. Era esasperante.

"Calmati. Non serve che ti agiti. Ho capito cosa intendi. Ti trovi bene a parlare con me, vero?", ridacchiò Sirius felice dell’ammissione di Remus. Lupin era adorabile, quando s’imbarazzava e a Black piaceva sapere di avere il potere di confonderlo. Voleva dire che non gli era indifferente. E poi aveva pure dichiarato di fronte a lui che gli piaceva, forse in fin dei conti aveva davvero qualche speranza di conquistarlo. Ma prima voleva capire esattamente cosa lui volesse dall’altro, cosa provasse nei suoi confronti. Era una cosa seria oppure una delle sue tante cotte?

"Esatto.", s’affrettò a confermare Remus.

Sirius cambiò argomento, non voleva che la sua conversazione con Lupin si bloccasse nell’imbarazzo generale. "Sai, ti sta bene il vestito che ti ho prestato."

"Grazie. Non mi era mai capitato di indossare un abito con una stoffa così pregiata."

"L’hai adattato bene al tuo fisico. Ti calza a pennello. Sei molto bello." La voce di Sirius gli uscì dalle labbra fin troppo maliziosa. Non avrebbe dovuto esserlo, ma il suo istinto da seduttore aveva agito per conto suo.

Remus guardò l’altro ragazzo intensamente. Cosa intendeva con quelle parole? Di solito fra ragazzi non ci si rivolgeva complimenti di quel tipo. Omaggiare la bellezza di solito serviva per far colpo sulle ragazze.

Tuttavia a Remus quelle parole avevano fatto piacere, forse non avrebbe dovuto, dopotutto lui non era una ragazza, ma il suo cuore aveva cominciato a battere freneticamente.

Fu per quello che si sentì in dovere di complimentarsi a sua volta con Sirius: "Se io sono bello, tu sei bellissimo. Per tutta la serata, anche se non ne hai accontentata nessuna, hai avuto attorno tante ragazze che si sarebbero strappate i capelli per una tua occhiata di apprezzamento."

"Sono solo delle gatte morte che non mi conoscono veramente.", fu il commento sprezzante di Sirius felice, però, di sapere che Lupin quel giorno, più di una volta l’aveva guardato, dato che si era accorto dell’interessamento delle ragazze.

"Non devi essere così duro con loro. Non puoi sapere se sono gatte morte. Se non ti apri, come puoi pretendere che gli altri ti conoscano."

"Voglio decidere io chi mi deve conoscere."

"Ah sì?"

"Sì. E se tu volessi potresti conoscermi meglio, a me farebbe molto piacere."

L’espressione di Sirius riportò Remus a qualche ora prima in riva al lago. Possibile che Black prima lo volesse baciare sul serio e che ora, con tutte quelle frasi piene di doppi sensi, volesse fargli capire che gli interessava in quel senso?

No, era impossibile. Erano due ragazzi ed ad a Sirius, da quel che aveva capito, erano sempre piaciute le donne.

Ed a lui?

Non lo sapeva. Non aveva mai avuto un’esperienza sentimentale in tutta la sua vita. Era molto indietro rispetto ai suoi coetanei in materia di cotte, uscite con le ragazze ed amori.

Cosa doveva rispondere ora a Black?

"Mi piacerebbe conoscerti meglio. E mi piacerebbe che anche tu conoscessi meglio me."

Quelle parole uscirono dalla bocca di Remus senza che il ragazzo potesse impedirlo. Erano nate sul momento, con una sincerità disarmante e non era riuscito a trattenerle.

Per un po’ i due ragazzi si guardarono negli occhi senza dire nulla.

Passarono alcuni minuti e Sirius capì che, non era il caso che rimanessero per troppo tempo in contemplazione l’uno dell’altro in mezzo agli invitati alla festa. Sarebbero potuti nascere dei brutti pettegolezzi e fra lui e Lupin non c’era ancora niente.

Per il momento avevano solo ammesso che avrebbero voluto conoscersi meglio, tutto qui. Il loro poteva anche essere solamente un tentativo di rendere più intima la loro amicizia.

Sirius disse: "Senti, ti andrebbe di prendere una boccata d’aria."

"Volentieri."

I due s’incamminarono e cominciarono a passeggiare attraverso il parco di Hogwarts. La musica era ancora udibile, ma erano abbastanza distanti da parlare tranquillamente senza essere disturbati. Non c’erano orecchie indiscrete in giro.

Sirius allora si arrischiò a chiedere ciò che lo premeva fin dal loro primo incontro di quel giorno. "Prima vicino al lago… in cambio del vestito tu hai detto che…"

"Ti devo un piacere. Sì.", finì la frase per lui Remus fin troppo in fretta. Era teso.

Quello era l’argomento che aveva più temuto per tutta la serata. Anche quando era con Lily, più di una volta si era ritrovato a chiedersi cosa Sirius volesse da lui. Era sul serio qualcosa relativo al Torneo o voleva davvero un bacio? E lui cosa avrebbe risposto se fosse stata la seconda opzione?

"Sì, ecco... mi chiedevo se… ti andrebbe di… beh…" Sirius, mentre biascicava quelle parole, si rese conto che sarebbe stato più difficile del previsto spiegare il suo desiderio all’altro ragazzo, non faceva che mangiarsi le parole. Era imbarazzato. Non era poi una cosa così facile dire ad un altro uomo ‘posso baciarti?’. Era complicato. Anche perché la reazione di Lupin poteva essere sfavorevole.

Remus non ce la faceva più ad aspettare di sapere cosa l’altro volesse da lui e l’imbarazzo di Sirius non lo aiutava di sicuro ad essere celere.

Fu per quello che Lupin si ritrovò di nuovo ad interrompere l’altro ragazzo: "Volevi sapere se sono riuscito a capire come si fa a disincantare la pergamena, che dovrebbe servirci per la seconda prova? Beh ho un’idea, ma non l’ho ancora usata."

"No, non volevo sapere niente del torneo Tremaghi.", negò Sirius con decisione, anche se apprendere che Lupin pensava di sapere come fare a rivelare ciò che conteneva la pergamena, un po’ lo indispettiva. Erano avversari al torneo dopotutto e non voleva sfigurare nei suoi confronti: Remus era già in testa, ora toccava a Sirius guadagnare punti.

"Ah no? Ed allora cosa vuoi?", chiese Remus tutto d’un fiato fermandosi a guardare l’altro ragazzo negli occhi. Se non voleva sapere qualcosa sul torneo allora che volesse sul serio un bacio? Era impossibile. A Black lui non poteva interessare in quel modo. L’altro era un ragazzo bellissimo, ricco e di successo, avrebbe potuto avere chiunque, perché accontentarsi di una persona mediocre com’era lui che, anche se l’altro non lo poteva sapere, era pure maledetta? Non aveva senso. Si stava soltanto facendo dei viaggi mentali per nulla.

Sirius voleva di sicuro dell’altro. Doveva solo permettergli di spiegarsi e presto avrebbe rivelato l’arcano.

Imbarazzato per i suoi pensieri non proprio casti, non riuscì più a sostenere lo sguardo dell’amico e lo abbassò.

Mesto si armò di pazienza e rimase in attesa delle parole dell’altro.

Sirius, sempre più in imbarazzo, lesse negli occhi espressivi di Remus ciò che gli passava per la testa e capì che non ce l’avrebbe mai fatta a chiedergli un bacio.

Black intuì che Lupin sospettava che lui volesse baciarlo e che non sapeva come comportarsi.

Remus non sapeva ancora cosa provava per lui, era insicuro e dannatamente innocente.

Non doveva aver mai avuto esperienze sentimentali visto com’era teso e dato che sembrava temere una qualche richiesta strana da parte sua.

Non poteva abusare del suo candore e del suo buon cuore per obbligarlo a baciarlo, solo per sapere se effettivamente a lui l’altro ragazzo interessava seriamente o meno. E se poi avesse capito che l’altro non gli interessava? Come l’avrebbe presa Remus?

Doveva andare per gradi ed essere sicuro dei propri sentimenti prima di scoprirsi ed illudere Lupin, doveva permettere all’altro di capire cosa provava prima di farsi avanti.

Sospirò pensando al da farsi: Cosa poteva chiedergli ora se escludeva il bacio?

La musica che sentì provenire dalla sala, gli fece venire un’idea.

Sorrise. "Visto che ti ho sia insegnato a ballare, che ti ho prestato l’abito, immagino che tu mi debba due favori, non solo uno, vero?" , chiese furbescamente.

"Sì. Se vuoi e se è qualcosa di fattibile per me, ben volentieri.", rispose Remus.

"Bene. Allora il primo piacere che ti chiedo è… un ballo."

Lupin strabuzzò gli occhi dalla sorpresa e tornò a guardare l’altro ragazzo.

"Un ballo?"

"Sì. Ti ho insegnato a ballare ed oggi hai dimostrato di aver imparato bene, ma noi non abbiamo mai danzato insieme. Voglio constatare con i miei occhi i tuoi progressi."

"Ma… mi hai insegnato i passi da uomo, non quelli da donna. Come facciamo? Siamo due maschi.", ancora una volta Remus sentì dentro di sé crescere il panico. Sirius riusciva sempre a sorprenderlo.

"Non preoccuparti, non senti la musica? È un lento. Voglio solo capire se sono riuscito ad insegnarti un certo senso del ritmo.", mentì Sirius. In verità voleva abbracciarlo ed assaporare il suo calore nel vortice della danza.

Remus sospirò. Era quello, quindi, ciò che voleva anche prima? Non voleva un bacio? Voleva solo sapere se i suoi insegnamenti avevano portato buoni frutti? Lupin non aveva motivi di dubitare della parola dell’altro, per cui si decise a credergli.

Se l’altro era così convinto di volere un ballo e quello era uno dei piaceri che desiderava, Remus non aveva nessun motivo per rifiutare. Anche se era comunque un’esperienza intima, non lo era quanto il bacio. Ce l’avrebbe fatta ad affrontarla, senza imbarazzarsi troppo. Poi, però c’era l’altro favore. Cosa poteva essere?

"Va bene.", accettò.

Sirius si guardò attorno. Non c’era nessuno in vista.

Avrebbero potuto ballare senza che occhi indiscreti insinuassero chissà che cosa sul loro conto.

Sirius cinse la vita di Remus e Lupin passò le sue mani intorno al collo di Black, non senza un certo imbarazzo; imbarazzo che sparì non appena cominciarono a ballare. Ben presto le loro guance si sfiorarono con naturalezza.

Cullati dalla musica e dal loro calore si persero in strani pensieri.

Pensieri che però non avevano un senso, erano più simili alle sensazioni che sfumavano dopo essere state espresse.

Ballando dolcemente e lentamente a ritmo della musica, passarono diversi minuti.

Nessuno dei due seppe dire quanto. Avevano perso ogni percezione della realtà.

Era così piacevole stare l’uno nelle braccia dell’altro.

Furono riscossi solo dalla voce di Silente, che dalla Sala gridò: "Ormai si è fatto tardi. La festa è finita. È ora che torniate nelle vostre stanze. Spero vi siate divertiti."

Quelle parole furono seguite da lamenti; tutti avrebbero voluto che i festeggiamenti durassero di più.

"Buon Natale.", sussurrò Sirius staccandosi a malincuore da Remus. Se la festa era finita significava che la mezzanotte era passata.

"Buon Natale anche a te.", rispose l’altro con un tono di voce leggermente malinconico. Era dispiaciuto che la festa fosse finita, era stato felice di stare con Sirius. "Credo che debba andare. Se la festa è finita devo raggiungere la mia preside, che ci porterà alla carrozza. Può darsi che faccia l’appello, vista l’occasione, per evitare di perdere qualche suo allievo."

"Sì. Devo andare anch’io, prima che Karkaroff mi chiuda fuori dalla nave. Ma prima devo chiederti il secondo favore, no? Il primo l’hai superato alla grande. Sai ballare benissimo ora."

"Grazie… merito tuo.", rispose imbarazzato Remus. "Cos’altro posso fare per te?"

"Posso chiamarti Remus?"

Lupin arrossì per l’ennesima volta quella sera prima di sorridere. "Ma certo. Ed io posso chiamarti Sirius?"

"Non puoi, devi."

Calò il silenzio rotto dalle voci delle persone nel salone, che si salutavano e si scambiavano gli auguri. Ad un tratto, Remus sentì la voce di Madame Maxime.

"Studenti di Beauxbatons. Tutti con me. E’ ora di tornare alla carrozza."

"Devo proprio salutarti.", sospirò Remus.

"Già. Buonanotte. A presto.", disse Sirius.

"Buonanotte. A presto.", ripeté il licantropo.

Si separarono ed entrambi, mentre tornavano nelle loro stanze, sentirono il loro animo invaso da una strana sensazione di appagamento e serenità.

Sirius non si pose più il problema di cosa provava. Il sentimento che provava per Remus era davvero forte, ma se fosse stato amore, l’avrebbe scoperto continuando a frequentare l’altro ragazzo. Ora voleva solo crogiolarsi nel ricordo delle sensazioni provate in quella nottata, mentre abbracciava Lupin, senza chiedersi più nulla.

Remus invece cominciò a riflettere più a fondo sui suoi sentimenti. Ciò che provava per Sirius era diverso da ogni cosa che avesse mai provato. Ma cos’era? Solo il tempo avrebbe potuto dirglielo, non avrebbe dovuto che aspettare e vedere come la situazione si fosse evoluta.

 

Dopo quella festa, passarono alcuni giorni. La fine dell’anno fu festeggiata dagli studenti delle tre scuole con feste private, senza mescolanza.

Poi, giunse una nuova notte di luna piena: era il tre gennaio.

 

FINE CAPITOLO 19 – I FAVORI DI SIRIUS

 

La storia prosegue, forse un po’ lentamente ma prosegue.

Sinceramente questo capitolo convince poco l’autrice (spero che voi invece l’abbiate trovata una piacevole lettura), ma era previsto fin dall’inizio che si scrivesse così, per cui non posso modificarlo di una virgola per non rovinare come ho deciso di costruire la storia.

Finalmente infatti ho la trama completa in testa, mi mancano solo i particolari.

Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?

Spero che continuerete a seguirmi.

Grazie per l’appoggio.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Francesca Akira89. Io di solito ho il brutto vizio di concludere i capitoli con degli stacchi un po’ bastardi. Spero non ti spiaccia. Sono felice di sapere che la fic ti piace. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per _Pe_. Sono davvero felice di sapere che ti sono piaciuti entrambi i capitoli che hai letto. Io Remus ce lo vedo come una persona riflessiva, in grado di usare più il silenzio che la forza bruta per raggiungere i suoi scopi. Certo per molti può essere codardia il non fare niente, ma lui ha fatto molto permettendo al Tassorosso di svignarsela e rimanere al suo posto. Ha soltanto optato per un silenzio decoroso, invece di venire conciato per le feste. Il discorso Piton come tu sai per me è complesso, ce lo vedo come un tipo subdolo in grado di manipolare ed ingannare gli altri per i suoi scopi e non sono ancora riuscita a capire se come personaggio mi piace ancora o no. Per quanto riguarda James, sì lo so ha il brutto vizio di apparire nei momenti meno opportuni, ma presto te lo prometto si farà perdonare. Il suo rapporto con Lily si sta evolvendo ma è ancora lunga la strada che lo porterà a conquistare la sua bella e dovrà ancora penare, anche perché il suo carattere non si può cambiare e potrebbe avere ancore degli eccessi che fanno indispettire la ragazza. Vedremo. Spero che ti sia piaciuto come ho descritto il fine serata tra Remus e Sirius. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per miss Black. Sono davvero felice di sapere che ti è piaciuto lo scorso capitolo e che il fatto che James sia riuscito a parlare con Lily ti abbia dato soddisfazione. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Sono davvero felice che capisci le mie esigenze di copione. E’ necessario che a tutti e tre i malandrini venga dato il giusto peso, altrimenti il titolo della fic non sarebbe opportuno e potrei intitolarlo Sirius e Remus alle prese con l’amore. Bel titolo, potrei usarlo per una futura storia, tu cosa ne pensi? Per quanto riguarda James, il ragazzo per ciò a cui tiene sa essere molto determinato e quindi non poteva che insistere con la ragazza. Sono soddisfatta di sapere che ti piace il modo in cui il rapporto tra James e Lily cresce. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo con Sirius e Remus. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Joy. Spero che nonostante l’attesa questo capitolo abbia soddisfatto la tua curiosità. E’ così? Lo so quanto adori come coppia James e Lily ed anche a me come pairing piace molto ed è per questo che tento di sfruttarlo il più possibile. Sono soddisfatta di sapere che ti è piaciuto come fra loro le cose sono cresciute anche se è ancora lunga la strada prima di un chiarimento effettivo che li porterà a capire i loro sentimenti. Per quanto riguarda Remus, lui sì è molto istintivo per quanto riguarda gli altri, ma per sé stesso è un po’ tonto, ma d’altra parte è sempre così. E’ più facile leggere dentro gli altri che dentro di noi. Fa meno soffrire. Grazie per il continuo sostegno. Un bacio.

 

Per Chu. Lo so, alterno capitoli pensati, a capitoli d’azione, a capitoli molto parlati ma nascono così in base alla situazione, spero di non annoiare. Ho capito perfettamente cosa intendevi ed infatti il capitolo precedente era il capitolo di James, anche se poi ho approfondito anche il pensiero degli altri. E’ per questo che ho iniziato e finito il capitolo con ciò che pensava Potter. Lily ha bisogno di più tempo per superare le sue paure sulla possibilità che James possa solo giocare con lei. E’ gelosa, si rende conto che James non le è indifferente, ma non riesce a lasciarsi andare. Chissà cosa succederà. Povero James mi sa che dovrà penare per conquistare la sua bella. Spero che ciò che c’è stato tra Remus e Sirius in questo capitolo, ti abbia soddisfatta. Non c’è stato il bacio ma i due cominciano finalmente ad approfondire il loro rapporto oltre la sfera dell’amicizia. Sono davvero felice di sapere che le mie storie ti piacciono così tanto. Grazie per il bellissimo commento. Un abbraccio.

 

Per Ale-Lupin. Remus è Remus. E’ meraviglioso, il mio personaggio preferito e credo si veda. Sono davvero felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo bello. Hai ragione, non dovrei lasciare le mie storie sul più bello ma è più forte di me. Spero che cosa c’è stato tra Remus e Sirius ti abbia soddisfatto. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

 

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Capitolo 20
*** 20. Prima del plenilunio ***


Ecco il nuovo capitolo di questa fic

Ecco il nuovo capitolo di questa fic.

Inizia il ciclo sulla scoperta del segreto di Remus.

Spero vi piaccia.

Un bacione.

Agartha

P.S. Grazie infinite per l’ottimo lavoro di correzione che fai ogni volta con le mie fic. Un bacione. Agartha.

 

CAPITOLO 20 – PRIMA DEL PLENILUNIO

 

Era strano. Per tutte le vacanze natalizie, la neve non aveva voluto saperne di scendere, poi era ricominciata la scuola ed improvvisamente i candidi fiocchi, prima lentamente e poi con più intensità, avevano deciso di allietare gli studenti di Hogwarts con la loro comparsa.

Aveva nevicato per tutto il tre gennaio ed ormai, la neve ricopriva il manto erboso del parco di alcuni metri; solo i sentieri principali erano completamente puliti e tutto ciò grazie alla magia di Silente.

I ragazzi della scuola inglese, per festeggiare l’arrivo di quella nevicata tardiva, quando nel pomeriggio finirono le lezioni, si divertirono a giocare a palle di neve.

Le loro urla felici riecheggiarono a lungo per l’intero parco.

Sirius Black, incapace di capire la loro gioia, non uscì per tutto il giorno dalla sua cabina.

La neve era bella a piccole dosi, ma per uno come lui, che a Durmstrang la vedeva per sei mesi l’anno, ormai aveva perso ogni attrattiva.

Steso sul letto, in quella giornata aveva alternato momenti di sonno, a momenti di riflessione; durante i quali aveva cercato inutilmente una soluzione alla pergamena del Torneo Tremaghi e aveva pensato ai campioni delle altre due scuole.

Era dalla festa natalizia che non aveva più avuto occasione di parlare né con James né con Remus e la cosa lo angustiava.

Lui era sempre stato un lupo solitario, ma sorprendentemente, in poco tempo, entrambi erano riusciti a diventare delle presenze fisse nella sua vita, anche se in maniera diversa. Gli sembrava di conoscerli da sempre. Era quello il significato dell’amicizia?

Proprio mentre era perso in quelle riflessioni, un ticchettio ritmico attirò la sua attenzione.

I suoi occhi si posarono sull’oblò per guardare fuori e vide un gufo, che batteva freneticamente le ali, nell’attesa che Sirius lo facesse entrare.

Si alzò in piedi e con la bacchetta gli lasciò libero accesso.

Chi poteva scrivergli?

Da quando era ad Hogwarts non aveva mai ricevuto posta, nemmeno dai suoi genitori.

Il gufo si posò sul letto accanto a lui e curioso, Sirius afferrò il piccolo rotolo di carta che il volatile aveva attaccato alla zampa.

Non appena ebbe svolto il suo incarico, il gufo sparì da dove era entrato e Black aprì la pergamena.

Scritte con una grafia confusionaria, c’erano riportate due righe.

Sirius le lesse ed il suo volto s’incupì lievemente.

Quando distolse lo sguardo dal biglietto, era molto pensieroso.

 

* * *

 

Qualche ora dopo, Sirius uscì dalla nave.

Con passo deciso attraversò il parco di Hogwarts per andare nel luogo indicato dal biglietto.

I suoi passi lasciarono molte impronte sullo strato di neve, ma non si curò di nasconderle, dato che non stava facendo nulla di male... Stava solo rispondendo all’invito di una persona.

Era da poco passato il tramonto.

La luce residua del sole permetteva ancora al ragazzo di scorgere con facilità ciò che lo circondava, tuttavia l’oscurità si faceva più persistente di minuto in minuto.

Arrivò nel luogo dell’appuntamento; la persona che gli aveva mandato il biglietto era già lì.

Si salutarono, mentre Sirius si avvicinava.

"Come mai hai voluto incontrarmi? Cosa significa quel biglietto?"

"Quello che c’è scritto.", rispose l’altro ragazzo dai capelli arruffati, sorridendo furbescamente: "Non mi sono dimenticato che durante il Ballo del Ceppo mi hai dato una mano. Ora sono io che ti posso aiutare."

"E… per aiutarmi, vuoi rivelarmi il segreto di Remus?"

Sirius estrasse dalla tasca il biglietto che gli era arrivato e lo fece vedere all’altro. C’era scritto: ‘Se vuoi sapere perché il campione di Beauxbatons ogni mese ha quelle ferite, viene nel boschetto vicino alla carrozza della sua scuola verso le sette di sera. James Potter’.

"Remus? Da quand’è che lo chiami per nome?", chiese curioso James, a cui non era sfuggito quel particolare. "Ci sono novità di cui non sono a conoscenza?"

"Da Natale. E no, non ci sono novità, non rilevanti almeno. Dopo che tu hai cominciato a ballare con la Evans…" Il volto di James si trasfigurò di delizia nell’udire quel cognome, come a significare che quel giorno per lui le cose erano andate in modo stupendo. Nel frattempo Sirius continuò a raccontare "… io ho parlato con lui. Abbiamo ballato insieme e poi abbiamo deciso di chiamarci per nome. Tutto qui."

"Avete ballato insieme?" James era sempre più sorpreso. E quell’azione l’altro la considerava un particolare irrilevante? Non sarà stato un bacio, ma era pur sempre un gesto piuttosto intimo.

"Sì, un lento. È stato solo un modo per constatare con i miei occhi i suoi progressi nella danza."

"Sì, come no? Volevi abbracciarlo ed hai inventato quella scusa per farlo. Forse Lupin se la sarà bevuta, ma io non sono lui.", ribatté James che, essendo a conoscenza del favore che Remus doveva a Sirius, ormai nella sua testa si era fatto un quadro generale di come si erano svolti i fatti.

"Tu dici? Beh, può darsi… ma ora non è importante. Dimmi, cos’hai scoperto su di lui?"

"Ancora niente ma…" James aprì la pergamena piegata che aveva in mano. "… non devi rivelare a nessuno quello che ti farò vedere, siamo intesi?"

"Okay", disse l’altro guardando con interesse il pezzo di carta.

"Questa è una mappa magica su cui è tracciata tutta Hogwarts, la maggior parte dei suoi passaggi segreti e soprattutto, sono indicate tutte le persone che per qualche motivo si trovano all’interno del perimetro della scuola. In questo modo so sempre dove sono i professori, quando devo fare delle scorribande in giro."

James indicò a Sirius il luogo in cui loro due si trovavano e poi, gli fece vedere dove si trovava Remus. Era all’interno della carrozza di Beauxbatons con la sua preside.

L’altro si meravigliò. "È stupenda... Funziona davvero? L’hai fatta tu?"

"Sì, ci sono voluti anni ed è in continuo aggiornamento. È uno dei miei tesori, insieme alla mia scopa ed a Lily ovviamente."

"Complimenti. Sei stato in gamba a fare da solo una cosa del genere, ovviamente anch’io ce l’avrei fatta se avessi voluto, ma non mi era mai passata per la testa un’idea del genere."

"Che vuoi farci? James Potter ha la testa in continuo fermento, quando deve pensare a qualcosa che riguarda i suoi scherzi."

"Peccato però che abbia poche idee, quando deve conquistare la ragazza che gli piace.", lo smontò lievemente Sirius in modo scherzoso.

"Senti chi parla? Chi è che si fa delle paranoie per i bei occhi castani di un certo campione di mia conoscenza?", lo ripagò con la stessa moneta Potter.

I due istintivamente si ritrovarono a ridacchiare per quelle battute.

Quando ritornarono seri, Sirius chiese: "Va bene. Hai questa preziosa mappa, ma cosa centra con Remus?"

"Centra. Durante la scorsa notte di luna piena la stavo guardando, così, per curiosità, ed ho scoperto una cosa molto interessante su di lui."

"Cosa?"

"Ad una certa ora l’ho visto uscire dalla sua carrozza ed andare verso questa pianta." James indicò un punto nella mappa che sembrava aggiunto di recente. "È un Platano Picchiatore ed è stato impiantato quest’anno."

Sirius asserì con il capo, come ad incitare l’altro a continuare. Aveva tutta la sua attenzione.

"Ostruito di recente da questa pianta, c’è un passaggio segreto che porta ad una vecchia Stamberga ad Hogsmeade, una cittadina di maghi qui vicina."

James si fermò e Sirius esclamò: "E…" Desiderava che l’altro continuasse a parlare.

"E… Cosa?" Lo guardò perplesso James.

"C’è questa Stamberga, Remus forse va lì, ma perché?"

"È quello che scopriremo stasera. Volevo accertarmene il mese scorso, ma sono stato fermato da Lily e non ci sono riuscito. Oggi, visto che c’è la luna piena e di sicuro Lupin andrà lì, ti ho chiamato perché mi aiutassi a dare una conferma ai miei dubbi. Pensavo ci tenessi a scoprire più cose su di lui, no?"

"Certo… è così. Ma pensavo che avessi già scoperto tutto."

"Non ne ho avuto la possibilità, come ti ho già detto.", mormorò seccato James.

"Ora l’ho capito... non agitarti. Comunque grazie per avermi chiamato."

"Non c’è di che, anche se ora è facile intuire cosa sia Lupin, visti tutti gli indizi che abbiamo in mano"

Sirius lo guardò dubbioso e James si sentì in dovere di spiegarsi: "Insomma… ha quelle ferite subito dopo una notte di luna piena, guarisce con grande facilità in un giorno. Quel Platano è stato piantato come protezione, per impedire a chiunque di entrare nella Stamberga. Non sei stupido Sirius, perciò immagino che anche tu abbia capito cos’è. Non può che essere un…"

"Shhh!" Sirius zittì l’altro.

Dei rumori attirarono l’attenzione dei due ragazzi.

Si volsero verso la carrozza di Beauxbatons ed in quel momento videro uscire la persona che stavano aspettando.

Remus però non era solo. Dietro di lui uscì anche un altro studente di Beauxbatons, un ragazzo biondo molto bello dalla carnagione pallida.

Lupin cominciò a camminare con fare spedito in direzione del Platano Picchiatore.

L’altro giovane lo tallonava da dietro senza dire una parola.

Ad un certo punto, Remus si fermò e guardò il suo compagno di scuola. Parlò in inglese, dato che Madame Maxime aveva obbligato i suoi studenti ad usare quella lingua, mentre si trovavano in Gran Bretagna, anche quando erano fra loro in modo che la imparassero meglio: "Delecour, credimi… sono già in ritardo. Per quanto tempo vuoi ancora seguirmi?"

"Per tutto il tempo necessario per sapere dove vai.", rispose Delecour con un ghigno beffardo usando un inglese stentato dal forte accento francese. "Fino a pochi minuti fa ti sei attardato con Madame Maxime, poi sei uscito di corsa dalle sue stanze private per fuggire nel parco. Scusa, ma sono curioso. Non ti basta più la nostra preside come amante, vuoi farti qualcun altro?"

Remus lo guardò allibito. Come poteva il suo compagno insinuare sempre cose così crudeli sul suo conto? Perché lo odiava così tanto?

Delecour era il capo dei bulli di Beauxbatons che lo prendevano sempre in giro. Era stato lui a diffondere le voci sulla sua possibile relazione con Madame Maxime, ed ora, stufo di quelle insinuazioni, aveva pensato di aggiungere altre calunnie su lui e qualcun altro?

Lupin era esasperato.

"Io non ho nessuna relazione con Madame Maxime.", esclamò Remus come faceva sempre, quando l’altro dava per certa quella notizia in sua presenza. "Oggi le stavo solo dando una mano a correggere i compiti di scuola che abbiamo fatto la settimana scorsa."

"E perché sceglie sempre e solo te per svolgere questi incarichi?"

"Forse perché sono il suo studente più promettente.", provò ad insinuare Remus.

"Ma come siamo modesti oggi Lupin. Però no, io non credo che ti scelga perché sei il suo studente più promettente, ma solo perché sei il suo cocco."

"Credi a quello che vuoi, ma non seguirmi.", dichiarò Remus e ricominciò a camminare.

Delecour, però, non gli diede retta.

Ritornò a rincorrerlo.

Remus fu costretto a fermarsi di nuovo.

"Dove vai così di fretta?", chiese a bruciapelo il biondo.

"Non sono affari tuoi, ma credimi è pericoloso seguirmi. Torna indietro."

"Pericoloso? Il tuo solito problema della luna piena o qualcosa di diverso?" sorrise allusivo Delecour.

Remus non sapeva più cosa fare.

Sapeva che il suo compagno sospettava ormai da tempo della sua licantropia, ma dal diretto interessato non poteva avere nessun tipo di conferma.

Lupin riusciva a rimanere a scuola, solo grazie al fatto che nessuno poteva dichiarare con tutta certezza cos’era. Se si fosse saputo della sua licantropia, i genitori degli altri studenti avrebbero cominciato a considerare pericolosa la scuola ed avrebbero minacciato di ritirare i loro figli, se lui non fosse stato cacciato.

Tuttavia non poteva nemmeno farsi seguire da Delecour fino al Platano Picchiatore ed oltre.

L’avrebbe messo in pericolo sul serio: quando si trasformava, infatti, non guardava in faccia nessuno.

Che fare?

Guardò verso il cielo.

Era avvolto dall’oscurità e la luna cominciava a fare capolino con la sua pallida luce.

Remus era già molto in ritardo.

La correzione dei compiti con la sua preside era durata a lungo e quando avevano finito, era già ora che Remus andasse alla vecchia Stamberga.

Come ad ogni luna piena, da quando era ad Hogwarts, velocemente aveva preso il corridoio della carrozza che l’avrebbe portato all’uscita.

Solo che stavolta era solo: Madame Maxime doveva fare altro ed ormai lui sapeva la strada.

Purtroppo, però, si era imbattuto in Delecour, che aveva deciso che quel giorno gli garbava stuzzicarlo.

Nel tentativo di toglierselo di torno, aveva cominciato a camminare in fretta per uscire nel parco, ma l’altro l’aveva seguito.

Quel giorno il suo compagno sembrava particolarmente desideroso di infierire su di lui.

Remus ormai era al limite.

Mancava poco alla sua trasformazione e già cominciava a sentirne i primi spasmi.

Il suo corpo si era imperlato di sudore ed il suo fiato si era accorciato. Era debole.

Guardò Delecour e gli disse: "Non so di cosa tu stia parlando. Io non ho nessun problema, devo solo andare in un posto per incontrarmi con…" Si fermò incapace di trovare un nome adatto che non destasse sospetto.

"Con? Forse devi incontrati con il tuo nuovo amichetto?", insinuò l’altro.

"Amichetto?"

"Oh sì. Capelli neri, occhi grigi, portamento sprezzante. Ti ricorda qualcuno?"

Remus arrossì nel capire a chi si stava riferendo l’altro.

Delecour rise. "È così? Dopo Madame Maxime, hai deciso che ti piacciono gli uomini? Non posso darti tutti i torti, lui se non altro è affascinante, al contrario della nostra amata preside."

"Cosa stai insinuando? Non è come pensi!"

"Ah no? Allora non eri tu che, nel parco a Natale, ballavi stretto a lui?"

Non era possibile. Lui e Sirius, quel giorno, erano stati attenti che non ci fosse nessuno in giro prima di ballare, ma nonostante quello, Delecour li aveva visti ed aveva frainteso. Era terribile.

"Fra me e Black non c’è niente.", s’affrettò a giustificarsi Remus. "Non è il mio amante, così come non lo è Madame Maxime. Quel ballo non significa nulla. Black me l’ha chiesto come favore ed io l’ho accontentato."

"Quindi è a lui che piaci tu. Che gusti bizzarri ha. A questo punto devo proprio credere a ciò che ho sentito in giro su di lui: è il disonore della sua famiglia, un abominio."

"Non è vero.", alzò la voce Remus per difendere l’altro ragazzo. "È una brava persona."

Era la prima volta che Remus si scaldava in quel modo con i suoi compagni e ciò era dovuto sia all’influsso del licantropo, che minacciava di uscire da un momento all’altro, sia ai sentimenti per Sirius, che ancora non capiva pienamente.

"Che difesa accalorata. Ed insisti ancora nel dire che non ti piace?"

"Pensa quello che vuoi. Basta solo che non fai circolare certe voci in giro per la scuola. Sono solo menzogne e Black non si merita di finire in mezzo a queste diffamazioni solo perché vuoi ferire me. Ed ora se non ti spiace, devo proprio andare, altrimenti…"

Non finì la frase le sue gambe cedettero per un attimo e dovette fare affidamento su tutta la sua forza d’animo per non cadere a terra inerme nell’attesa della trasformazione. Doveva fare presto, doveva andare in un luogo sicuro, altrimenti sarebbe stata la fine.

"Altrimenti cosa?"

"Altrimenti ti spacco quella faccia che ti ritrovi."

"E io gli do una mano."

Sirius e James, che fino a quel momento erano rimasti nascosti nella foresta ad ascoltare ciò che Remus e quel tizio avevano da dirsi, non ce l’avevano più fatta ad attendere oltre, visto le insinuazioni che erano piovute.

Come poteva quel tizio diffamare in quel modo Remus? E soprattutto, come poteva non capire che in quel momento Lupin stava soffrendo tantissimo?

Era molto pallido, respirava a fatica e sembrava che da un momento all’altro fosse sul punto di cadere al suolo per non rialzarsi più.

Ormai mancava poco, affinché la luna piena ergesse nel cielo.

Non c’era un minuto da perdere.

Sirius aveva deciso di aiutarlo. Non gli importava, che in quel modo, lo studente di Beauxbatons si sarebbe sentito ancora di più autorizzato a parlare male del rapporto che si era creato fra lui e Remus.

A lui non importava ciò che gli altri pensavano di lui, l’unica cosa importante era ciò che provava.

Era intervenuto d’istinto e James l’aveva appoggiato.

"Che ci fate voi due qui?", chiese rabbioso Delecour nel capire chi erano le due persone intervenute in difesa di Lupin.

"Siamo venuti a parlare con Lupin.", rispose James in modo diplomatico. "Sai? Siamo tutti e tre campioni della nostra scuola al contrario di qualcun altro qui presente ed abbiamo deciso di incontrarci per parlare della seconda prova; desideriamo che sia pulita e questo indipendentemente dai favori che riceviamo dai nostri presidi."

Sirius diede corda a quella bugia di James e disse: "Remus ti stavamo aspettando, ma non arrivavi, perciò abbiamo deciso di venire a vedere se ti era sopravvenuto qualche impedimento."

"E per fortuna che l’abbiamo fatto."

"Già. Questo tizio ti stava dando fastidio, ma ora non lo farà più. Perché non torni nella tua carrozza? A meno che, tu non voglia sul serio che ti spacchi la faccia."

Sirius mostrò i muscoli e Delecour, che non era molto portato per i combattimenti fisici, decise di ritirarsi. Con la coda tra le gambe sparì all’interno della carrozza.

"Grazie per l’aiuto.", biascicò Remus, capendo che avevano inventato quella scusa dell’incontro solo per aiutarlo. Gliene era riconoscente. Già altre volte i due ragazzi l’avevano aiutato in un momento di difficoltà; cominciava a diventare una piacevole abitudine.

Chissà però, cosa i due avevano sentito della conversazione tra lui e Delecour. Avrebbe voluto scoprirlo, ma in quel momento non aveva tempo per accertarsene. Sperava solo che Sirius si fosse perso le parti più imbarazzanti che lo riguardavano.

"Scusate, ma ora devo andare.", sussurrò a fatica rivolto verso gli altri due.

Si sforzò di fare qualche passo. Se camminava celermente, forse riusciva ancora ad arrivare alla Stamberga.

Però non aveva fatto i conti con la debolezza, che lo invadeva sempre qualche minuto prima della trasformazione effettiva.

Incespicò con i piedi, si sentì mancare e cadde a terra.

Provò a rialzarsi, ma non ci riuscì.

Subito apprensivi, Sirius e James furono su di lui.

 

FINE CAPITOLO 20 – PRIMA DEL PLENILUNIO

 

Allora come avete trovato questo capitolo?

Sono stata cattiva ad interromperlo così, vero?

Però voi sapete che adoro certi stacchi bastardi per cui non potevo evitarlo.

Spero presto di postare il prossimo capitolo.

Aspetto vostre considerazioni.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Chu. Allora il tuo brutto presentimento ha trovato conferma o no? Ti prometto che non sarà troppo cattiva. Sono davvero felice di sapere che ti piace come sto gestendo questa storia. Il rapporto tra Remus e Sirius, come d’altra parte quello tra James e Lily si sta costruendo per gradi come dovrebbe. Black e Potter non possono obbligare le persone a cui sono interessati a voler loro bene, devono rispettare i loro tempi. Secondo me il bacio tra Sirius e Remus era una forzatura nel capitolo precedente, accadrà ma sarà decisamente più avanti. Per ora sto gestendo la parte centrale della fic, quella con la scoperta del segreto di Remus. Mi fa piacere sapere che tifi James e Sirius e che ti piace come caratterizzo i personaggi. I tuoi commenti sono sempre meravigliosi. Grazie. Un bacione.

 

Per Francesca Akira89. Grazie. Sono davvero felice di sapere che trovi i miei protagonisti carini. Un bacio.

 

Per Momo_san. Come vedi si avvicina il momento in cui Sirius e James scopriranno la verità su Remus. Sono davvero felice di sapere che hai trovato bellissimo il precedente capitolo e che ti piace la caratterizzazione che sto dando a Sirius e Remus. Sì, hai ragione Sirius è stato dolce nel capire la ritrosia di Remus ed il ballo è stato romantico, vero? Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Saphira89. Grazie. Sono davvero felice di sapere che ami la coppia Sirius x Remus e che ti piace la mia fic al punto da piangere ed emozionarti mentre la leggi. Spero che questo capitolo nonostante i problemi del sito di Erika, sia arrivato abbastanza presto. Grazie ancora. Un bacione.

 

Per Joy. Come vedi in questo capitolo ci sono pochi elementi pucciosi, c’è solo grande sofferenza per Remus e molto preoccupazione per Sirius e James. Sono davvero felice che il tuo calo di zuccheri sia stato soddisfatto dal precedente capitolo, Sirius e Remus erano davvero dolci mentre ballavano insieme. Per quanto riguarda il bacio, sinceramente nel capitolo scorso mi sembrava troppo presto perché avvenisse, accadrà ma più avanti, prima i due devono conoscersi meglio ed apprezzarsi ancora di più. Ora sto narrando la parte centrale della fic, quella legata al segreto di Remus, poi parlerò della seconda prova e… non posso anticiparti altro. Spero che la fic rimanga di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Pé. Beh… io credo che tu abbia ragione, Sirius deve accettare Remus anche nella sua parte di lupo mannaro prima di essere sicuro dei suoi sentimenti al cento per cento. Ti stupirà però sapere che questa accettazione è più facile di quello che si crede, dopotutto Sirius sospetta già cos’è Remus e nonostante questo ha cominciato a provare qualcosa di intenso per lui. Sono davvero felice di sapere che hai trovato il capitolo scorso buono e non una schifezza. Io credevo che fosse troppo romantico e quindi molto campato per aria, ma se sono riuscita ad esprimere i vari passaggi nel modo giusto allora mi sento sollevata. Spero che l’ultima frase del capitolo precedente, qui in parte abbia trovato risposta. Grazie per la tua disponibilità e per il commento. Un abbraccio.

 

Per Mistica. Grazie. Sono davvero felice di sapere che la mia fic ti ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine e che trovi che scrivo bene. Saperlo mi da molta soddisfazione. Spero che questo capitolo sia stato abbastanza emozionante per i tuoi gusti, e sia arrivato relativamente presto. Grazie ancora e grazie anche per il commentino che hai lasciato ne "Le coppie sbagliate" l’ho gradito molto. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

 

 

 

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Capitolo 21
*** 21. Trasformazioni ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

Il titolo dice tutto.

Spero vi possa piacere.

Grazie per l’attenzione.

Un bacione.

Agartha

 

P.S. Grazie a per il suo prezioso aiuto. Un bacione. Agartha

 

CAPITOLO 21 – TRASFORMAZIONI

 

"Stai bene?"

Le parole di Sirius arrivarono alle orecchie di Remus come provenienti da molto lontano. I suoi occhi, anche se spalancati, non riuscivano più a scorgere ciò che gli stava attorno, come se una patina nebbiosa lo avesse avvolto rendendo i suoi sensi più attutiti.

Il ragazzo provò a rispondere, ma non ci riuscì; l’unico verso che la sua gola arida emise fu un lieve grido di lamento.

La sua coscienza umana stava a poco a poco svanendo, lasciando libero spazio all’istinto del lupo mannaro: la trasformazione era imminente.

Con tutte le forze residue si obbligò ad allontanare gli strani pensieri che gli stavano riempiendo la mente. Sentiva il forte desiderio di mordere James e Sirius che, preoccupati, a forza lo avevano rimesso in piedi.

Doveva riuscire a rimanere uomo ancora per un po’. Non poteva far vincere la bestia che aveva dentro. I sensi del lupo non potevano vincere sui suoi, la sua ferocia non poteva emergere. Doveva tentare di rimanere se stesso e di riprendere il controllo sul suo corpo, fino a quando non avesse allontanato i due ragazzi che si stavano occupando di lui… fino a quando non avesse raggiunto un posto sicuro.

A fatica riuscì a tornare in sé.

Si accorse che, Sirius tenendolo per le spalle da un lato e James dall’altro, lo stavano trascinando da qualche parte. I suoi piedi scivolavano sulla neve lasciando una profonda scia dietro di sé.

I due ragazzi stavano camminando veloci.

Dove lo stavano portando?

Non a scuola sperava. Non poteva trasformarsi lì, rischiava di fare una strage.

Doveva reagire.

Dalla sua bocca uscì a rantoli sconnessi qualche parola: "No… a scuola… no."

Fu James a rispondergli. "Ti sei un po’ ripreso? Bene. Cominciavamo a preoccuparci. Non temere, non ti stiamo portando a scuola, ci stiamo dirigendo verso il Platano Picchiatore. È lì che dovevi andare, vero?"

Sirius intervenne: "Abbi un po’ di pazienza, siamo quasi arrivati e la luna non è ancora sorta del tutto."

‘Platano Picchiatore?’, ‘Luna?’, ripeté dentro di sé per diverse volte il licantropo, fino a quando, lentamente, la consapevolezza di quello che potevano significare quelle parole, lo colpì come un pugno in pieno stomaco.

Sirius e James sapevano dove doveva andare? Avevano capito che era un licantropo? No, non era giusto. Come avevano fatto ad intuirlo? Ed ora, come si sarebbero comportati con lui? Anche se fino a pochi attimi prima aveva avuto il loro rispetto, presto l’avrebbero allontanato. Succedeva sempre così. Ma allora perché lo stavano aiutando a rischio della vita? Non riusciva a capirlo e di riflettere bene non se ne parlava, la sua mente non riusciva a concentrarsi su niente in particolare.

L’unico pensiero di una certa logica che persisteva in lui, era l’intimo desiderio di non perdere Sirius dopo quello che l’altro aveva scoperto… non avrebbe sopportato di vedere i suoi occhi guardarlo con disprezzo.

Ebbe una convulsione e sentì il lupo riemergere dagli abissi della sua coscienza. Il profumo della carne fresca proveniente dagli altri due ragazzi era così invitante… perché non affondare i denti nella loro pelle e soddisfare la sua voglia improvvisa?

No, non era il Remus uomo ad avere quei pensieri.

Scrollò il capo violentemente e riprese ancora il controllo di sé giusto in tempo per sentire James dire: "Ed ora? Cosa facciamo? Come si ferma questa pianta?"

Erano arrivati davanti al Platano Picchiatore che, agitando le sue fronde, impediva ai tre giovani di passare.

"Non lo so. Erbologia non è mai stata la mia materia preferita.", rispose Sirius.

Fu Remus, con il fiato sempre più corto, a spiegare: "Bisogna… premere il nodulo centrale… con… un… bastone."

Con un tacito accordo, James lasciò tutto il peso del corpo di Remus a Sirius ed andò a prendere un tronco. Con questi premette il nodulo indicatogli da Remus e l’albero si fermò.

Potter ritornò da Remus e di nuovo aiutò Sirius a trascinarlo. Stavolta, però, con una mano tenne in alto la bacchetta illuminata.

L’oscurità diventava sempre più incipiente.

Remus, respirando a fatica, indicò con un dito il sentiero che passava sotto il Platano sbucando alla Stamberga.

Dopo di che la sua testa si fece pesante e perse per un attimo conoscenza.

Per fortuna James doveva conoscere la via, perché quando rinvenne era adagiato sopra il vecchio letto semidistrutto all’interno della fatiscente abitazione.

I due ragazzi erano ancora con lui.

Quando li riconobbe, quasi si strozzò nel dire: "An-ndatevene. È… p-pericoloso."

La sua voce era diventata incredibilmente acuta.

Le sue mani, in modo frenetico, andarono al maglione che portava: doveva riuscire a sfilarselo. Quella era una delle due divise che possedeva. Se la distruggeva doveva comprarne un’altra e non voleva pesare sulle già misere finanze della sua famiglia.

Le sue dita tentarono di afferrare la stoffa dell’indumento, ma con scarsi risultati: gli sfuggì.

Riprovò, ma fallì di nuovo.

Le sue mani erano come bloccate e, con raccapriccio, il ragazzo si accorse che le unghie si stavano allungando.

La trasformazione era già in atto.

James si posizionò davanti alla finestra della stanza per guardare fuori. "Abbiamo pochi minuti.", esclamò controllando la situazione della luna. "Dobbiamo andare."

"Ancora qualche secondo.", mormorò Sirius, mentre si avvicinava a Remus.

Lo guardò intensamente negli occhi e lo aiutò a sfilarsi il maglione: si era accorto del tentativo fallito dall’altro.

"V-Vattene!", gridò Remus agitando le braccia per allontanarlo. Si sentiva ormai al limite. Fra poco avrebbe perso la sua coscienza umana ed allora avrebbe sbranato Sirius. Non voleva farlo.

"No, non me ne vado. Prima ti aiuto a spogliarti. Per te è importante non lacerare questa divisa, vero?", fu la risposta decisa di Sirius. Era a conoscenza che l’altro ragazzo non navigava nell’oro e voleva aiutarlo in tutti i modi possibili.

Remus provò di nuovo ad allontanarlo facendo pressione con le braccia contro il suo torace, ma non ci riuscì. Era sempre più debole. Finché il lupo non fosse apparso, la sua forza fisica sarebbe stata enormemente ridotta.

Sirius sfilò con delicatezza ad uno ad uno i bottoni dall’asola della camicia di Remus e poi gliela tolse.

I loro occhi non smisero mai di guardarsi.

Remus era sempre più stanco e sentiva il sudore cadere dal suo volto. Sapeva che per l’altro ragazzo sarebbe stato pericoloso rimanere con lui ancora a lungo, eppure non riusciva a smettere di fissare Sirius ed a chiedersi perché lo stava aiutando. Ormai era chiaro che avesse capito che era un lupo mannaro, ma allora perché non lo allontanava disgustato, come avevano sempre fatto tutti?

Sirius cominciò a trafficare con i pantaloni di Remus, gli aprì la cerniera e li abbassò. Nel farlo con le mani gli accarezzò la pelle delle gambe.

Un brivido attraversò la schiena di entrambi i ragazzi.

I loro occhi erano ancora incatenati l’uno all’altro e trasmettevano il forte sentimento che ancora inconsapevolmente li legava.

Se non ci fosse stata la luna piena che incombeva su di loro, forse quello sarebbe stato il giorno giusto per i due giovani di venire a patti con i loro sentimenti.

Però la luna piena c’era, eccome se c’era, e non dava possibilità ai due di parlare e chiarirsi.

Inesorabilmente i suoi influssi si ripercuotevano con tutta la loro crudeltà su Lupin.

Remus era sempre più pallido, era sempre più debole, era sempre più lontano con la mente.

Il suo io umano ormai stava viaggiando per lidi lontani; il lupo stava per avere la meglio.

James dalla finestra guardava tutta la scena. Se fosse stato un momento meno delicato e pericoloso, avrebbe volentieri lanciato una delle sue usuali battute, del tipo ‘se volete ragazzi vi lascio soli, così sarete liberi di sfogare la vostra passione’, dato che aveva notato l’attrazione esistente fra i due, ma in quell’istante ogni parola scherzosa era fuori luogo.

Si era accorto che ormai Lupin era al limite.

La luna aveva fatto capolino nel cielo.

Sirius fece appena in tempo a togliere i pantaloni di Remus ed a mettere gli indumenti in un posto sicuro, quando Lupin fu scosso da profondi e cruenti fremiti.

Il suo corpo si allungò sul letto in modo innaturale.

Si sollevò in tutta la sua statura per l’ultima volta prima di cadere a terra a quattro zampe sul pavimento.

Sirius si allontanò di qualche passo.

Quello che stava succedendo al suo amico, era terribile.

Le ossa della schiena si erano inclinate pericolosamente, le gambe e le braccia avevano preso una piega innaturalmente rigida a forma di "L". Le unghie, sempre più lunghe, s’inclinavano sull’estremità diventando acuminate. Il sudore aveva smesso di cadere, ma da ogni poro crescevano dei peli fulvi ad una velocità pazzesca. Una coda a ciuffo ormai aveva fatto capolino all’estremità del giovane.

Anche il bel volto di Remus stava subendo delle mutazioni devastanti: si stava allungando pericolosamente, i suoi occhi si erano inclinati a ridosso del naso, i denti assomigliavano sempre di più a zanne letali.

Sirius, anche se sapeva che era pericoloso rimanere lì, non riusciva a distogliere lo sguardo da quel macabro spettacolo. Non riusciva ad ordinare alle sue gambe di muoversi. Si sentiva in pena per Remus.

La trasformazione di Lupin era talmente dolorosa, che il ragazzo non faceva che emettere delle urla disarticolate dalla bocca, ogni volta che qualcosa del suo corpo cambiava.

Black si ritrovò a sperare che tutta quella sofferenza potesse finire al più presto e poi, sentì qualcuno afferrarlo per un braccio e trascinarlo fuori della porta. Doveva essere Potter.

Anche James per un attimo si era incantato a guardare la trasformazione in licantropo del campione di Beauxbatons. Era uno spettacolo spietato, ma nel contempo affascinante. Tuttavia la sua razionalità gli aveva fatto capire che lui e Sirius non potevano più indugiare, se non volevano essere sbranati.

Aveva afferrato Sirius per un braccio e l’aveva portato con sé fuori dalla stanza in cui Remus stava finendo la sua lunga agonia.

Non appena la porta si chiuse dietro di loro, le urla ancora vagamente umane di Lupin furono sostituite da un lungo ululato.

L’uomo Remus era sparito, al suo posto c’era il licantropo.

Sirius e James scesero velocemente le scale della Stamberga per raggiungere l’aria aperta.

Erano a metà strada, quando Sirius sentì qualcosa che gli fece gelare il sangue nelle vene.

Un boato sconquassò la casa.

Black si fermò e guardò verso la stanza in cui sapeva c’era Remus trasformato.

La porta era ancora chiusa e di nuovo sentì lo stesso rumore di prima.

Era come se qualcuno stesse sbattendo con forza contro il muro e quel qualcuno non poteva che essere Remus.

Era così che si feriva?

Non avendo nessuno da sbranare, colpiva con violenza se stesso provocandosi delle contusioni?

Tutto quello doveva fargli molto male e Sirius non poteva accettarlo. Doveva fare qualcosa per aiutarlo, doveva impedirgli di farsi del male.

Era il sentimento che aveva cominciato a provare per l’altro ragazzo che l’obbligava a non restare con le mani in mano.

Cosa poteva fare?

Velocemente pensò a tutte le nozioni imparate a scuola sui licantropi e subito ebbe un’illuminazione.

Nel frattempo James, resosi conto che l’altro ragazzo non lo stava più seguendo, era tornato indietro per vedere cosa gli fosse successo.

"Cosa stai facendo?", gli chiese. "Se rimani qua fuori, il licantropo potrebbe annusare la tua carne e venire a cercarti. Andiamo."

"No.", esclamò con decisione Sirius. "Non senti cosa sta facendo Remus? Si sta facendo del male. Devo impedirglielo."

"E come pensi di fare? È un licantropo ora, non ti riconoscerebbe. Ti sbranerebbe e basta."

"Sbranerebbe me come uomo, ma i licantropi non attaccano gli animali, vero?"

James rispose: "Sì, ma cosa vuoi fare?"

La domanda di Potter non ebbe nessuna risposta verbale.

Di fronte a sé, al posto di Sirius, vide apparire all’improvviso un gigantesco cane nero.

L’animale si voltò e velocemente cominciò a risalire i gradini, pronto a ritornare nella stanza che la sua controparte umana aveva lasciato pochi attimi prima.

James, nel vedere quella trasformazione, sorrise in modo furbo.

Se l’altro ragazzo la metteva così, ed aveva avuto l’intenzione di stupirlo facendogli capire che era un animagus, si sarebbe ricreduto ben presto.

James chiuse gli occhi e si concentrò per un attimo.

Anche la sua figura mutò: al posto del ragazzo, alto e con gli occhiali, apparve un grande cervo con delle corna lunghe e resistenti.

Il cervo s’inerpicò su per le scale ed entrò nella stanza all’inseguimento del cane.

Il lupo mannaro stava di nuovo per lanciarsi contro il muro, ma subito il cane ed il cervo furono su di lui. Lo fermarono a metà strada e lo trascinarono a terra.

Il lupo si risollevò sulle quattro zampe e guardò i due animali in cagnesco per un po’.

Si mosse come per assalirli, forse aveva sentito in loro l’odore tipico degli esseri umani, ma subito sembrò cambiare idea.

Nei suoi occhi passò una luce di consapevolezza umana, atipica della bestia che era diventato.

Ululò come a richiedere una conferma che non tardò ad arrivare.

Il cane abbaiò ed il cervo scosse la testa battendo gli zoccoli per terra.

Il lupo si rasserenò e si accucciò sul pavimento.

Appoggiò il volto sulle due zampe anteriori e fissò intensamente le altre due bestie per diverso tempo.

Remus, per la prima volta, era riuscito ad insinuare un po’ della sua umanità nel lupo mannaro che diventava, ed aveva trovato un po’ di pace. Non provava più l’impulso di ferirsi e di sbranare qualcuno: si sentiva tranquillo come non mai.

Il lupo istintivamente aveva riconosciuto negli altri due animali qualcosa di familiare e li aveva accettati come suoi compagni.

Remus passò la sua prima notte di luna piena serena da quando era stato morso da un lupo mannaro.

Il cervo ed il cane si stesero accanto a lui e gli fecero compagnia.

Per qualche ora parlarono fra loro, con una cognizione tipica degli uomini, nel linguaggio universale degli animali: lo sguardo ed i piccoli gesti del muso.

Impararono a conoscersi e ad accettarsi.

Solo quando si sentirono stanchi, si addormentarono trovando riposo nel sonno.

Così passò la notte ed arrivò il mattino dopo.

 

FINE CAPITOLO 21 – TRASFORMAZIONI

 

Finito anche questo capitolo.

Allora cosa ne pensate?

Piaciuta questa notte di luna piena?

Ve la immaginavate così?

Spero un po’ di avervi stupito.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Joy. Lo so. Lo so. Gli stacchi bastardi per chi legge sono davvero crudeli ma per chi scrive sono un vero divertimento. Io adoro finire i capitoli quando la tensione è alta, in questo modo il lettore aspetta il prossimo capitolo con più ansia, no? Comunque stavolta sono stata buona e questo capitolo come vedi finisce in maniera blanda. Spero solo che abbia soddisfatto la tua curiosità. In questo capitolo dopotutto molte delle tue domande hanno trovato risposta ovvero sia quella in cui mi chiedevi se James e Sirius erano già animagus, sia se i due avrebbero scoperto il segreto di Remus. Per quanto riguarda Delecour in effetti hai ragione, è un bastardo della stessa razza di Malfoy, ma d’altra parte personaggi così sono decisamente utili per pepare la trama. Volevo anche avvertirti che ho ricevuto la tua E-mail e che conto di risponderle domani con calma. Grazie per il commento. Un bacione.

Per Momo_san. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo è stato di tuo gradimento. Come vedi finalmente Sirius e James hanno scoperto il segreto di Remus. Soddisfatta? Grazie per il commento. Un bacio.

Per Kaya. Io invece adoro gli stacchi bastardi. Eh eh eh. Più lo sono e più ci sguazzo dentro. Sono felice di sapere che lo scorso capito ti è piaciuto moltissimo. In effetti ormai James e Sirius sono amici, adesso però il primo deve approfondire anche il suo rapporto con Remus. Vediamo che combino. I personaggi come Delecour sono molto utili ai fini della trama perché aiutano a movimentare gli eventi, tu cosa ne pensi? Per quanto riguarda Remus e la sua trasformazione come vedi tutto si è risolto per il meglio. Ed ho risposto anche alla tua domanda: Sirius e James sono già animagus? Spero di averti soddisfatta. Spero anche che il capitolo sia arrivato abbastanza presto. Per quanto riguarda la mappa del malandrini, sappi che già nel primo capitolo avevo scritto che James l’aveva fatta, farla vedere a Sirius però è stato sinonimo di grande fiducia. Grazie per il commento. Un abbraccio.

Per Mistica. Mi dispiace se sono lenta ad aggiornare, ma oltre a questa sto portando avanti altre tre fic ed ognuna deve avere il suo spazio. Come hai letto in questo capitolo tutto si è risolto per il meglio, o quasi tutto. Sirius e James sono stati grandi, vero? Spero che la fic continui a piacerti tanto quanto ora. Grazie per il commento. Un bacione.

Per Imooto. In effetti hai ragione, Fleur ha preso la sua innata simpatia da questo Delecour che tra l’altro nella mia ottica è il padre della ragazza. Però non posso dire che lui migliorerà, anzi…Eh eh eh. Sai ci sono persone che non riescono a vedere al di la del loro naso, è Delecour è uno di questi. Fortunatamente però ora Remus può contare su degli amici veri ovvero Sirius e James. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Chu. Grazie come al solito per il tuo meraviglioso commento. Allora soddisfatta di come Remus, Sirius e James si sono comportati in questo capitolo? Come vedi la matassa sul segreto di Remus sta per essere sbrogliata, adesso non mi rimane che parlare del post luna piena, mi ci vorranno altri due capitoli e poi si ricomincia con il Torneo Tremaghi. Che vuoi farci esistono personaggi odiosi come Delecour, ai quali si avrebbe voglia di spaccare il "muso", però senza di loro una storia risulterebbe più piatta, non credi? Secondo me ci vuole poco per capire che a Sirius piace Remus, è solo quest'ultimo che è un pò tardo, ma d'altra parte non è abituato a relazionarsi con gli altri, ha bisogno di più tempo per aprirsi. Fra James e Sirius ormai si può parlare di vera amicizia, i due hanno fiducia l'uno dell'altro ed hanno un rapporto alla pari di aiuto reciproco. Mi sa che per il bacio tra Remus e Sirius dovrai aspettare ancora un pò, ovvero dopo la seconda prova ma forse prima della terza. Vediamo come si svilupperanno gli eventi. Grazie ancora per il sostegno. Un bacione.

Per Francesca Akira89. E’ accaduto questo. Spero ti abbia soddisfatto. Tutto sommato è proprio vero che non tutti i guai finiscono con il nuocere. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Nadeshiko. Per quanto mi riguarda avresti anche potuto lasciare un commento per ogni capitolo, non ti avrei considerato "invadente", anzi… Eh eh eh! Sono davvero felice di sapere che la mia storia ti piace così tanto e che l’hai trovata una delle più belle fic che tu abbia mai letto. Grazie. Mi sento in imbarazzo, visto che non penso di essere così brava. E sono ancora più felice di sapere che apprezzi la caratterizzazione che ho dato ai personaggi, in primis a Remus. Essendo il mio personaggio preferito, ci tengo a gestirlo bene. Grazie ancora per il commento. Un super abbraccio.

Grazie anche a chi legge e non commenta.

Commentate.

Agartha

 

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Capitolo 22
*** 22. Le riflessioni di Remus dopo la luna piena ***


Ecco il nuovo capitolo e credo che nessuno se lo sarebbe aspettato così

Ecco il nuovo capitolo e credo che nessuno se lo sarebbe aspettato così.

Spero vi possa comunque piacere.

Un bacione.

Agartha

 

P.S. Un ringraziamento speciale come al solito a per l’ottimo lavoro che fa come beta reader. Agartha

 

CAPITOLO 22 – LE RIFLESSIONI DI REMUS DOPO LA LUNA PIENA

 

Quando si risvegliò l’indomani, Remus si ritrovò in infermeria. Gli ci volle qualche minuto per rendersi pienamente conto del luogo in cui si trovava, ma quando lo fece non poté che inarcare il sopracciglio destro, chiedendosi come avesse fatto a finire lì, placidamente disteso su un letto con le coperte bianche immacolate tirate fin sotto il mento.

Si stiracchiò mugugnando e tentò di ricordare ciò che poteva essere successo il giorno prima: i ricordi erano sfocati nella sua memoria.

Ieri, ed era l’unica cosa di cui aveva l’assoluta certezza, c’era stato un plenilunio e quindi avrebbe dovuto trasformarsi in… licantropo.

Sbuffò indispettito dal suo stato e, come faceva ogni mattina dopo la mutazione, con un cipiglio controllò quanti danni avesse: si sentiva un po’ ammaccato, ma stranamente nessun taglio o contusione ricopriva il suo corpo o almeno tali escoriazioni non erano presenti nella parte di pelle non coperta dal pigiama, che qualcuno doveva avergli messo addosso.

Di sicuro non era stato lui a mettersi quell’indumento, Remus aveva l’abitudine di chiudere tutti i bottoni delle camicie che portava, anche quelli estremi, invece stavolta gli ultimi due erano aperti lasciando parte del suo torace ben visibile.

Chi l’aveva vestito? E soprattutto, chi l’aveva portato lì?

Di solito dopo una luna piena era sempre cosciente, quando qualcuno andava a prenderlo. Il dolore delle ferite non lo lasciava dormire, ma stavolta le cose dovevano essere andate diversamente.

Cos’era accaduto?

Chiuse gli occhi e delle piccole rughe si formarono sulla sua fronte, mentre si concentrava.

Aveva un leggero mal di testa ed era difficile ragionare a mente lucida, tuttavia si sforzò di ricostruire per gradi gli eventi del giorno prima.

Aveva aiutato Madame Maxime a correggere i compiti fino a tarda ora, poi, come ogni notte di luna piena, si era diretto all’uscita della carrozza per andare al Platano Picchiatore, solo che stavolta non era accompagnato dalla sua preside. La donna aveva un impegno.

Sì, questo se lo ricordava. La memoria stava riaffiorando. Remus sorrise.

Poi, però, cos’era successo?

Si era imbattuto in Delecour, che lo aveva seguito fin fuori della carrozza.

Aveva tentato di impedirglielo, ma l’altro aveva cominciato a fare le solite illazioni.

Solo che stavolta non si era accontentato di parlare male del suo rapporto con Madame Maxime, no… stavolta aveva fatto anche delle insinuazioni su lui e Sirius. Li aveva visti, mentre ballavano insieme a Natale ed aveva frainteso.

Remus riaprì gli occhi di scatto con le guance leggermente imporporate di rosso.

Come aveva potuto Delecour affermare che lui e Sirius avevano una relazione? Che Black fosse interessato a lui?

Era impossibile. A Sirius piacevano le ragazze. E a lui?

Si morse le labbra e scacciò via quel pensiero.

Non era ancora pronto ad affrontare i sentimenti che provava per il campione di Durmstrang. In quel momento voleva solo credere di provare amicizia nei suoi confronti, perché non poteva permettersi altre complicazioni.

Già aveva problemi con gli altri a causa della sua licantropia e delle misere condizioni in cui la sua famiglia viveva, figurarsi cosa sarebbe potuto accadere se si fosse innamorato, non ricambiato, dell’unico vero amico che gli era mai capitato di avere. Sarebbe stato terribile. Avrebbe perso la sua amicizia e sarebbe tornato ad essere solo. Non voleva.

Si sforzò di ritornare a pensare agli episodi del giorno prima, ma il suo pensiero finiva sempre su Black.

Sentiva che Sirius, in qualche modo, era presente nel proseguo della nottata, ma come?

All’improvviso capì.

Per la prima volta aveva risposto a tono a Delecour e l’aveva fatto solo per difendere Sirius. Tuttavia gli influssi della luna piena avevano cominciato a dargli grossi problemi e stanco, stava quasi per capitolare al suo istinto animale. Avrebbe voluto convincere Delecour ad andarsene, però un malessere glielo aveva impedito e fu allora che Sirius e James erano intervenuti.

Sì, c’era anche il campione di Hogwarts insieme a Black.

Lo avevano difeso ed avevano obbligato il suo compagno di scuola ad allontanarsi.

Lui li aveva ringraziati e poi… era caduto a terra.

Da quel momento i suoi ricordi erano ancora più nuvolosi.

Aveva il preciso presentimento che qualcuno l’avesse aiutato ad alzarsi e poi l’avesse trascinato in mezzo alla neve, ma chi?

Un flash improvviso ed un nuovo ricordo venne a galla: Sirius e James che, portandolo di peso, lo conducevano lungo il parco di Hogwarts fino al Platano Picchiatore, per poi superare la pianta con l’intento di raggiungere la Stamberga.

Dopo quell’episodio, però, nella mente di Remus c’era solo il vuoto.

Erano stati Sirius e Potter ad aiutarlo? Erano sempre stati loro a portarlo in infermeria?

Ma allora, quello significava che avevano capito che era un licantropo. Il pensiero lo sconvolse terribilmente.

Come si sarebbero comportati con lui d’ora in poi?

Lo avevano già detto agli altri studenti della scuola?

Sarebbe stato costretto a lasciare gli studi?

Ma allora perché prendersi la briga di trascinarlo alla Stamberga, se poi volevano spifferare il suo segreto… solo per impedirgli di fare del male a qualche altra persona? Forse ma… più ci pensava e più sentiva che c’era dell’altro.

Ma cosa?

Dalle sue labbra uscì un lamento che attirò l’attenzione di Madame Chips.

La paffuta infermiera si avvicinò al letto del ragazzo e sorridente chiese: "Come ti senti oggi?"

"Bene.", rispose Remus. "Meglio del solito."

"Sì, in effetti stamattina mi sono preoccupata, quando non ti ho visto venire in infermeria al solito orario e quindi sono venuta a controllare la situazione alla Stamberga. Quasi non potevo crederci, quando ti ho visto: eri tranquillamente addormentato sul letto e le tue condizioni di salute erano ottime. Avevi solo qualche botta leggera sul costato. Il lupo è stato clemente con te stanotte e dato che dormivi così bene, ho pensato che fossi stanco e non ti ho svegliato."

"Grazie. È stata molto gentile.", mormorò il ragazzo. "Quindi è stata lei a portarmi qui questa mattina?"

"Sì, ti ho vestito e portato qui", asserì la donna.

"E non c’era nessun altro con me?"

"No. Chi doveva esserci?"

"Nessuno. Chiedevo così per dire.", esclamò imbarazzato Remus per poi pensare a chi mai avrebbe dovuto esserci. Anche se Potter e Sirius lo avessero portato alla Stamberga, di sicuro non si sarebbero fermati ad assistere alla sua trasformazione. Li avrebbe sbranati. Eppure provava una strana sensazione, sentiva come se quella notte lui non fosse rimasto da solo, come se ci fosse stato qualcuno con lui nella stanza a fargli compagnia ed era per quello che il lupo dentro di lui si era calmato, tanto da non farsi del male. Ma chi poteva esserci?

Nessun mago, anche se potente, poteva sperare di ammansire un lupo mannaro. Nessuno poteva essere rimasto con lui. Le sue percezioni dovevano essere sballate, oppure no?

Aveva una grande confusione in testa e si passò una mano sulla fronte ancora dolorante.

Madame Chips si accorse che c’era qualcosa che non andava, perché chiese: "Sei sicuro di sentirti bene?"

"Sì. Ho solo un po’ di mal di testa.", si giustificò il ragazzo.

La donna delicatamente lisciò con le dita le coperte ai bordi del letto e disse: "Allora riposati ancora un po’, così ti passerà. Prova a dormire. Ti dimetterò per mezzogiorno."

Gli strizzò l’occhio e Remus sorridendole accettò di buon grado il suo consiglio.

La donna se ne andò e Remus rimase da solo.

Richiuse gli occhi e tentò di riposarsi, ma il sonno sembrava non volerne sapere di arrivare.

I pensieri del licantropo erano invasi da due chiodi fissi.

Il primo era legato a Sirius e James: se i due ragazzi sapevano il suo segreto, lo avrebbero riferito a qualcuno, sempre se non l’avessero già fatto? Lo odiavano come tutti gli altri, ora che sapevano la verità? Aveva perso definitivamente il loro rispetto?

Il secondo pensiero, invece, era collegato alla strana sensazione che gli faceva pensare che qualcuno fosse rimasto con lui quella notte. Ma più ci pensava, più si rendeva conto che era impossibile. Solo degli animali abbastanza grossi si sarebbero arrischiati a rimanere con lui senza correre il rischio di essere sbranati ed era praticamente improbabile che si verificasse una tale possibilità in un luogo chiuso come la Stamberga. Ma allora perché il lupo si era ferito così poco quella notte? Cos’era successo?

Spossato da quelle domande senza risposta, il ragazzo si addormentò e si svegliò di soprassalto, quando ormai mancavano pochi minuti a mezzogiorno.

Si sollevò dal letto e si vestì con la divisa, che l’infermiera si era ricordata di prendere alla Stamberga.

Dopo aver sentito le sue usuali raccomandazioni sullo stare attento, salutò Madame Chips e si diresse verso la Sala Grande.

Il sonno gli aveva portato consiglio ed aveva capito che era inutile titubare.

Ben presto avrebbe scoperto tutta la verità su cosa intendevano fare Potter e Sirius. Bastava solo affrontarli di petto.

Se gli altri due campioni avessero già rivelato il suo segreto, Madame Maxime sarebbe già andata da lui a dirglielo ed invece la donna, così come gli aveva annunciato la sera prima, a causa dell’ennesimo impegno non si era fatta viva.

Come se non bastasse quello a comprovare la sua supposizione, quando entrò nella sala imbandita per il pranzo, nessuno lo guardò con un disprezzo maggiore di quello che gli riservavano di solito. Tutto era tranquillo.

A quel punto, per chiarire la situazione, non doveva far altro che parlare con Sirius e Potter per sapere quali erano le loro intenzioni.

Li avrebbe supplicati di non rivelare il suo segreto, se fosse stato necessario.

Poteva anche accettare di perdere la loro amicizia ed il loro rispetto, ma non avrebbe mai sopportato di dover abbandonare gli studi.

Avrebbe fatto di tutto per evitarlo, anche permettere loro di vincere il torneo Tremaghi senza lottare fino alla fine per la supremazia.

Ora che aveva deciso, Remus doveva solo trovare il modo di parlare a tu per tu con gli altri due ragazzi, senza terze persone in giro.

Andò verso il tavolo dei Corvonero dove i suoi compagni erano già riuniti e si guardò intorno.

I suoi occhi vagarono prima verso il tavolo dei Serpeverde, dove Sirius non c’era. Poi controllò quello dei Grifondoro e lo scorse lì che parlottava con Potter.

Cos’avevano da dirsi?

Volevano rivelare il suo segreto davanti a tutti per impedire ai professori di fermarli?

Già, perché se Madame Maxime avesse avuto sentore che qualcuno era a conoscenza del suo segreto, avrebbe fatto di tutto per impedire che fosse sbandierato ai quattro venti.

Il cuore di Remus perse un battito, mentre i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Sirius.

Il ragazzo dai capelli neri gli sorrise e Lupin improvvisamente si ricordò di altri particolari della sera prima.

Sirius che lo aiutava a spogliarsi guardandolo dolcemente.

Arrossì.

Era solo una sua fantasia o era la realtà?

Non fece in tempo a soffermarsi troppo su quel pensiero, perché un altro ricordo lo soppiantò: un cane nero ed un cervo maestoso con degli occhi stranamente umani, che accucciati vicino a lui, gli facevano compagnia, mentre era trasformato.

Immediatamente, con una facilità che stupì se stesso, Remus intuì la verità: Black e James erano due animagus.

Subito si rese conto che nessuno sapeva della loro capacità di trasformarsi in animali.

Gli animagus dovevano registrarsi in un apposito registro, Remus aveva letto l’elenco giusto prima di partire per Hogwarts ed i due ragazzi non erano riportati.

Le loro trasformazioni erano illegali.

La cosa che però fece battere più di tutto il suo cuore, fu rendersi conto che gli altri due ragazzi erano rimasti con lui l’intera notte e che ancora adesso lo guardavano con rispetto e comprensione. Lo sguardo di Remus si era posato anche su Potter, il quale come Sirius gli stava sorridendo.

Non lo odiavano in quanto licantropo, lo apprezzavano ancora.

Lupin ricambiò il sorriso, mentre si sedeva a tavola.

Il suo cuore era più leggero e Remus sentì ancora di più il bisogno di parlare con loro. Voleva trovare conferma alla sua sensazione anche attraverso le parole. Voleva essere sicuro che gli altri lo rispettassero ancora.

Doveva trovare l’occasione per incontrarli da soli… occasione che si presentò prima di quanto pensasse.

Finito il pranzo, Remus s’incamminò pensieroso verso la biblioteca, più per abitudine che per un reale bisogno. Stava rimuginando tra sé, se era il caso di mandare un bigliettino via gufo agli altri due campioni per riunirli da qualche parte.

Svoltò un corridoio e se li trovò davanti.

Non c’era nessuno in giro, erano da soli, ma per sicurezza James gli fece segno di seguirlo in una stanza laterale che di solito nessuno trafficava.

Remus obbedì e quando richiuse la porta dietro di sé, volendosi accertare subito della verità, esclamò con una certa apprensione: "Non lo direte a nessuno, vero?"

Era facile capire a cosa si stesse riferendo e Remus non poteva essersi sbagliato, loro due sapevano che era un licantropo; erano degli animagus e ancora lo rispettavano. Doveva essere così. Voleva convincersi che lo fosse, altrimenti tutto sarebbe stato troppo doloroso.

Sirius sorridendo prese la parola per dire: "Certo che non lo diremo, perché dovremmo?"

Remus si sentì togliere un grosso peso dallo stomaco, mentre il suo cuore cominciava a battere furiosamente facendo le bizze. Le parole di Sirius avevano toccato un punto in profondità nella sua anima e mai come in quel momento si sentì felice.

Allora c’era qualcun altro, oltre la sua famiglia, che ancora riusciva a considerarlo una persona nonostante la licantropia. Era commosso.

Le parole di Potter, però, riuscirono a farlo agitare di nuovo.

James disse: "No. Non diremo che sei un licantropo, ma ad alcune condizioni."

Black guardò stupito l’altro ragazzo.

Quando quella mattina erano sgattaiolati via dalla Stamberga, dopo aver adagiato un Remus ancora profondamente addormentato sul letto, non avendo cuore di svegliarlo, prima che qualcuno andasse a prenderlo, avevano avuto modo di parlare molto.

Per tutta la mattinata, prima delle lezioni di James e poi a pranzo, avevano confabulato, decidendo com’era meglio affrontare l’altro ragazzo.

Si erano messi d’accordo su come dovevano comportarsi con Remus, ora che sapevano il suo segreto ed entrambi erano stati d’accordo sul tenere la bocca cucita.

Avevano deciso di parlare con Lupin quanto prima, per fargli capire che con loro il suo segreto era al sicuro e che il rispetto che provavano nei suoi confronti non era venuto meno, ora che sapevano la verità.

Loro lo consideravano ancora il campione di Beauxbatons, un avversario difficile da battere ed una persona molto gentile ed accorta.

Sirius si era reso conto che ciò che provava per l’altro ragazzo era ancora tale e quale a prima di avere la conferma sulla sua licantropia. Gli piaceva e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

Non era colpa sua se era un lupo mannaro, quella maledizione doveva essergli capitata tra capo e collo ed era lo stesso ragazzo a soffrirne per primo. Per Sirius era tutto limpido e cristallino e se Remus avesse voluto sfogarsi con lui, parlandogli di come lo era diventato, sarebbe stato felice di ascoltarlo.

James, dal canto suo, si era dimostrato riconoscente nei confronti di Remus, perché l’aveva avvicinato a Lily durante la festa di Natale.

Ed allora perché adesso Potter aveva tirato fuori la storia delle condizioni?

Fra lui e Sirius non si era mai parlato di qualcosa di simile.

Cosa stava succedendo?

Remus deglutì rumorosamente.

Ormai era certo, i due ragazzi sapevano della sua licantropia, ma se Sirius si era dimostrato convinto di mantenere il segreto, James era dubbioso.

Aveva delle condizioni da proporgli, ma quali sarebbero state?

Sospirò.

Non poteva fare altro che aspettare le parole dell’altro ragazzo.

Tentando di mantenere una voce ferma disse: "Quali condizioni?"

 

FINE CAPITOLO 22 – LE RIFLESSIONI DI REMUS DOPO LA LUNA PIENA

 

Questo capitolo potrebbe sembrare inutile, ma mentre pensavo a cosa dovevo scrivere mi sono resa conto che mancava una parte di transizione e così è nato. Dubito che Remus, visto lo stato in cui si trovava la sera prima, potesse ricordarsi di ciò che è successo senza avere la mente annebbiata, aveva bisogno di un po’ di tempo per ricordare.

Spero che capirete le ragioni per cui è nato questo capitolo e lo troverete accettabile.

Aspetto come al solito le vostre considerazioni.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Momo_san. Sono davvero felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto tantissimo e che ho soddisfatto la tua curiosità di scoprire come Sirius e James sono diventati animagus. Spero che anche questo capitolo, ti faccia piacere. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per ClyClu. Grazie. Sono soddisfatta anch’io di come ho descritto la trasformazione di Remus nello scorso capitolo, anche se forse qua e là potevo fare ancora meglio. Tu cosa ne pensi? Grazie ancora per il commento. Un bacio.

 

Per Mistica. Sono davvero felice di sapere che ti piace come scrivo e come caratterizzo i personaggi. Per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli, proverò ad allungarli ma sarà difficile. Quando imbastisco il nuovo capitolo, prima penso a cosa scrivere e poi lo faccio. A volte sono quattro pagine, altre volte di più, dipende dall’idea del momento. Spero che continuerai a sostenermi lo stesso e mal che vada, nell’attesa potresti leggerti le altre fic che scrivo, no? Ovviamente senza impegno, anche perché sono abbastanza diverse da questa e potrebbero non piacerti. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Faith Lupin. Come ho fatto fino ad ora senza i tuoi commenti? Non lo so proprio. Mi fanno tantissimo piacere. Sono felice di sapere che le mie storie ti piacciono moltissimo sia per trama, che per la caratterizzazione dei personaggi, che per stile. In effetti la scena in cui Sirius aiuta Remus a spogliarsi è dolcissima, ma ogni tanto la mia vena romantica deve uscire fuori, altrimenti non sarei più io, no? Per quanto riguarda la loro dichiarazione d’amore beh… mi sa che dovrai aspettare ancora un po’. Spero che continuerai a sostenermi. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaya. Sono io che non ho parole di fronte al tuo commento. Dici che non era arguto? Ma se era stupendo. Hai colto fin nei minimi dettagli ogni situazione e sensazione che volevo evocare. Volevo che ci fosse contrapposizione fra il comportamento di Sirius e James che aiutano Remus e quello di Delecour che invece lo criticava. Volevo far capire quanto ormai sono forti i sentimenti fra Remus e Sirius anche se i due ancora non riescono ad esternarli all’altro. Volevo che la descrizione della trasformazione di Remus fosse dettagliata per far capire la sofferenza che prova mentre muta. Volevo far capire quanto Sirius soffra per l’altro e quanto desideri aiutarlo. Volevo far capire che ormai Remus ha accettato Sirius e James come suoi simili ed è per questo che il lupo non li ha feriti. Questo capitolo è un po’ di transito per cui non troverai le spiegazioni sul perché Black e Potter sono diventati animagus, per questo ti rimando al prossimo. Spero che comunque anche questo capitolo ti piacerà, non dice molto, ma a me sembrava utile. Grazie. Sono davvero felice di sapere che ti piace il mio stile di scrittura, spero di migliorare sempre di più. Per quanto riguarda la mappa del malandrino, James non la nomina solo nel primo capitolo, ma anche nel capitolo in cui Remus e Sirius hanno cominciato a parlare insieme. Mentre Black cominciava ad avere dubbi sulle sue supposizioni su Lupin ed il suo essere un licantropo, l’altro vedeva nella mappa qualcosa di strano. Te lo ricordi? Sinceramente non lo so se Delacour si vedrà ancora nella fic, credo che ai fini della storia Piton sarà più importante come personaggio "bastardo". Grazie ancora. Un bacio.

 

Per Joy. Grazie per la stima che sempre mi dai e per gli stupendi commenti con cui mi allieti. Riesci sempre a capire a fondo, ciò che voglio esprimere con un capitolo e questo mi rende soddisfatta, perché vuol dire che ho raggiunto lo scopo di esternare ad una terza persona le sensazioni che provavo mentre battevo i tasti sulla tastiera. Ormai il gruppo dei malandrini si può dire formato, la complicità c’è, l’affetto anche, c’è solo bisogno delle attese spiegazioni. Spiegazioni che però arriveranno nel prossimo capitolo, in quanto questo è molto di transito. Per quanto riguarda la scena in cui Sirius spoglia Remus, quali pensieri sconci ti sono venuti in mente? Spero che tu non sia morta disidratata a causa mia. Eh eh eh! Per quanto riguarda gli stacchi bastardi, nello scorso capitolo ti ho graziata, sono stata brava, vero? In questo però mi sono un po’ rifatta, non trovi? Grazie come al solito per il tuo appoggio. Un bacione.

 

Per Francesca Akira 89. Sì, hai ragione Sirius, Remus e James sono molto carini. Grazie per avermi fatto sentire la tua voce. Un abbraccio.

 

Per Mira ’82 o Trip. Con quale nickname preferisci essere chiamata? Grazie. Sono davvero felice di sapere che la mia fic ti è piaciuta così tanto da divorare tutti i capitoli in una volta sola. Spero che questo aggiornamento sia arrivato abbastanza presto. Hai perfettamente ragione i malandrini sono carini e Remus e Sirius sono dolcissimi insieme. Grazie ancora per il commento. Un bacione.

 

Per Chu. Come hai trovato questo capitolo? Soddisfatta di come Remus, James e Sirius hanno affrontato il discorso post luna piena? Per quanto riguarda le spiegazioni sul perché Sirius e James sono diventati amimagi, dovrai aspettare il prossimo capitolo, ma non pensare che siano motivi particolarmente seri, okay? Sono davvero felice di sapere di essere riuscita a tenera la suspance per tutta la durata dello scorso capitolo e che ti è piaciuto moltissimo. La scena in cui Sirius aiuta Remus a spogliarsi va a ricercarsi nel mio lato romantico, è più forte di me scrivere determinate cose ogni tanto, mi vengono naturali. Sì, hai ragione ormai si sa che Sirius è stracotto di Remus, invece per quanto riguarda quest’ultimo si capisce che prova qualcosa, ma è un personaggio molto ermetico per cui i suoi sentimenti sono sfuggenti. Nel prossimo capitolo però ti renderai conto che è più cristallino di quel che si pensa, ha solo bisogno di sciogliersi un po’ con delle persone che lo accettano per quello che è. La descrizione della trasformazione di Remus dello scorso capitolo è piaciuta molto anche a me, sono soddisfatta di quello che ho scritto perché era tremenda e dettagliata, insomma si capiva perfettamente il dolore di chi la subisce ma anche l’ansia di chi è costretto a guardarla. Io credo che Sirius e James abbiano avuto paura del Remus licantropo, ma nel primo l’affetto ha schiacciato il terrore, e nel secondo il non voler essere da meno ha vinto la razionalità. Spero che questo capitolo nonostante sia di transizione ti faccia piacere. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per _Pe_. Grazie. Sono davvero felice di sapere che hai trovato buoni gli ultimi due capitoli. Mi fa piacere sentirti dire che ho reso bene le emozioni dei personaggi. In effetti Remus negli scorsi capitoli stava malissimo sia fisicamente che emotivamente, ma ora si sta risollevando un pò, grazie anche a Sirius e James che si sono rivelate due persone fantastiche. Per quanto riguarda i sentimenti di Sirius e Remus, i due ormai è chiaro che provano qualcosa di forte l’uno per l’altro, ma perché l’ammettano ci sarà bisogno ancora di qualche altro capitolo. La descrizione della trasformazione di Lupin è piaciuta molto anche me, era ben dettagliata e rendeva bene l’idea del dolore di chi la subisce, no? La scena in cui Sirius e James rivelano la loro natura di animagus, l’avevo in mente fin dall’inizio della fic. E’ una delle scene che mi hanno spinto a scrivere la storia, sono felice di averti sorpreso positivamente. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Saphira89. Diciamo che nei prossimi capitoli più che di Sirius e Remus parlerò dell’amicizia tra tutti e tre i malandrini e della seconda prova. Ormai bisogna ritornare al Torneo Tremaghi, non posso fingere che non esista. Spero che continuerai a sostenermi lo stesso, anche perché hai ragione, ormai ci sono cose che non si possono più ignorare. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Nadeshiko. Per me puoi continuare con la melassa fino a quando vuoi, sai? Io non sono di meno, quando devo descrivere scene romantiche non mi tiro mai indietro. Mi piacciono da impazzire. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti ha commosso, ed hai ragione ormai Sirius è cotto a puntino, mette a repentaglio anche la sua incolumità per Remus, è proprio perso. Per quanto riguarda Remus, lui è un po’ più ermetico come personaggio ma ormai è chiaro che anche lui è decisamente attratto da Sirius, no? Grazie per il commento. Aspetto ancora le tue considerazioni. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

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Capitolo 23
*** 23. Le condizioni di James ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

Scusate per il ritardo ma non sono riuscita a postarlo prima.

Dato che è l’ultimo capitolo della parte che riguarda la rivelazione del segreto di Remus, volevo prima di postarlo imbastire i capitoli successivi che riguarderanno la seconda prova.

Grazie per l’attenzione.

Buona lettura (spero).

Agartha

P.S. Un ringraziamento speciale a che nonostante i suoi impegni universitari riesce sempre a trovare il tempo per me e per le mie fic. Grazie. Agartha.

CAPITOLO 23 – LE CONDIZIONI DI JAMES

"Quali condizioni?"

Il lieve tremito della voce di Lupin, nel fare quella domanda, non passò inosservato a Sirius che si sentì subito in dovere di intervenire. "Non devi sottostare a nessuna condizione, Remus."

Poi Black si rivolse a Potter ed esclamò: "Prima non abbiamo parlato di queste cose. Cosa ti passa per la testa, James?"

Il campione di Hogwarts non rispose, si limitò a guardare l’altro ragazzo con un’espressione indecifrabile.

Passarono alcuni minuti di silenzio e Remus, stanco della situazione, disse: "Non preoccuparti, Sirius. Sono felice del tuo interessamento, ma pur di continuare gli studi, e se si sapesse che sono un licantropo non potrei mai farlo, sono disposto a qualsiasi cosa. Le sue condizioni non mi fanno paura. Cosa vuoi da me, Potter?"

Con quella richiesta di condizioni, James aveva stupito entrambi i suoi interlocutori.

Entrambi cominciarono a pensare di aver frainteso il suo carattere.

Possibile che invece del ragazzo leale e simpatico che sembrava, fosse una persona subdola che amava infierire sulle persone di cui veniva a sapere i segreti?

James, a quelle parole, si decise finalmente a parlare: "Che ne dite se ci sediamo? In questo modo saremo più comodi." La sua voce era fin troppo gioviale e Sirius capì che c’era qualcosa che non andava. Decise di assecondarlo.

Black si appoggiò su un banco della vecchia aula.

Remus seguì il suo esempio. Tentava in tutti i modi di non far vedere quanto fosse teso, ma il non sapere cosa James volesse da lui, lo terrorizzava. Se le sue richieste fossero state impossibili da realizzare, cosa avrebbe fatto?

James, invece, si accomodò sulla seggiola della cattedra.

Potter si schiarì la voce e serio in volto esclamò: "Allora prima di tutto devo dire che c’è qualcosa che mi da molto fastidio del tuo comportamento, Lupin."

Il ragazzo interpellato lo guardò sempre più stupito. Non gli sembrava di essersi comportato male con il campione di Hogwarts, cosa poteva aver fatto per dargli fastidio?

Nel frattempo, James continuava a dire: "Insomma ti sembra giusto che chiami lui…" Indicò Sirius. "… per nome e me per cognome? Non ci siamo proprio. Come prima condizione voglio avere il permesso di chiamarti Remus e voglio che tu mi chiami James."

Gli occhi di Remus strabuzzarono dalla sorpresa, mentre sul volto del campione di Hogwarts si dipingeva un sorriso furbo.

Era quella la prima condizione? Voleva solo che lo chiamasse per nome? E cosa significava quel sorriso?

Con la coda dell’occhio Lupin vide Sirius scrollare la testa sospirando. Black, quando aveva sentito James chiedere loro di sedersi, aveva visto giusto. Il campione di Hogwarts con le sue richieste voleva solo scherzare un po’ per mettere a suo agio Remus che, da quando era entrato nella stanza, era teso come una corda di violino.

L’intento di Potter riuscì pienamente, perché sul volto del licantropo si dipinse un sorriso divertito nel capire le motivazioni dell’altro, mentre esclamava: "Va bene. La prima condizione la posso rispettare… James." Pronunciò l’ultimo nome dandogli intensità per confermare quanto detto.

"Bene. Bene. Bene.", ridacchiò James capendo che il suo gioco era stato scoperto.

Dopo di che, per spiazzare i presenti, il suo sguardo si fece repentinamente di nuovo serio, mentre diceva: "Non pensare che tutte le condizioni siano così semplici, eh? La seconda è più complicata di questa."

Remus asserì con il capo, mentre chiedeva: "Posso sapere almeno quante saranno?"

"No, non sei tenuto a saperlo. Per te devono essere un numero imprecisato." James scosse la testa. I suoi occhi avrebbero dovuto trasmettere autorità ed invece trasmisero solo la sua innata simpatia.

Era più forte di lui, il suo carattere gioviale non gli permetteva d’essere troppo duro con le persone che apprezzava. Per lui, infatti, era sempre stato complicato fare scherzi alle persone a cui voleva bene. Con i suoi nemici era una calamità, mentre con i suoi amici era generoso ed affettuoso.

Remus fece segno all’altro di continuare con le sue richieste e finalmente James, gesticolando in modo buffo con le mani, si decise ad annunciare la seconda: "Io sono d’accordo di tenere il segreto sulla tua licantropia, ma anche tu devi tenere la bocca cucita sul fatto che io e Sirius siamo degli Animagus. Nessuno lo sa, è chiaro?"

Remus sorrise di nuovo. Allora era proprio vero. Si ricordava bene. I due ragazzi erano Animagus ed erano rimasti con lui tutta la notte per impedirgli di ferirsi. Gliene era immensamente riconoscente. "Consideralo già fatto. Non dirò a nessuno il vostro segreto, ma…" Ci pensò un po’ su prima di continuare "Tu se il cervo, vero?"

Lupin si ricordava perfettamente i caldi occhi nocciola del cervo, così simili a quelli del ragazzo che ora aveva davanti. Non poteva sbagliare. Avevano la stessa luce allegra e leale di sottofondo.

"Sì. Sono il cervo.", confermò con un sorriso James.

Nel frattempo Remus si rivolse a Sirius e guardandolo attentamente negli occhi disse: "E tu invece sei il cane?"

Sì, Sirius era il cane. I suoi occhi grigio-azzurri avevano la stessa intensità di quelli del grande cane nero, che gli aveva tenuto compagnia durante la notte.

Sirius incurvò leggermente le labbra in una smorfia e disse: "Hai indovinato."

Lupin allora continuò a parlare: "Non potevo sbagliarmi. I vostri occhi rivelano il vostro segreto. Anche se non mi ricordo bene, so che siete stati con me tutta la notte e mi avete impedito di ferirmi. Grazie."

"Figurati.", dissero all’unisono i due ragazzi facendo spallucce.

"Non potevamo stare con le mani in mano, mentre ti facevi del male.", lo rassicurò Sirius.

Lupin esclamò con gli occhi lucidi per la commozione: "È la prima volta che qualcuno scoprendo il mio segreto, non solo non mi tratta da mostro, ma mi aiuta e parla ancora normalmente con me. Grazie."

"Ma cosa dici? Anche se sei un licantropo, per me rimani il campione di Beauxbatons, un osso duro da battere.", rispose James con un tono di voce allegro. "Perché dovrei considerarti un mostro? Non mi sembra che quando sei nella tua versione umana tu vada in giro ad ammazzare delle persone, no? Certo, se tu lo facessi potrei darti qualche nome su cui potresti infierire, per esempio un certo Severus Piton."

"Lucius Malfoy… Rodolphus Lestrange... Quel biondino che t’importunava.", restò al gioco Sirius.

Remus li guardò basito.

"Sono solo nomi di persone che ci stanno sulle scatole e che se tu fossi un killer…", tentò di spiegarsi meglio Sirius pensando che l’altro non avesse capito.

"Lo so cosa intendevate, ma mi stavo chiedendo… sapendo cosa sono, come fate a considerarmi ancora una persona normale? Come potete continuare a scherzare e parlare con me in questo modo? Una volta al mese io sono davvero un mostro.", lo interruppe Remus.

"No, per me tu non sei un mostro nemmeno quando muti in licantropo. Ieri, dopo che noi ci siamo trasformati, sei stato tranquillo. In qualsiasi veste tu sia, rimani sempre Remus. Non cambia nulla.", disse sinceramente Sirius.

"Grazie.", disse per l’ennesima volta Remus, che si sentiva sempre più riconoscente nei confronti degli altri due ragazzi.

"Basta con i ringraziamenti.", sbottò James. "Non devi ringraziarci! Per noi è naturale comportarci così, non potremmo mai considerarti un mostro per qualcosa che non dipende dalla tua volontà, vero Sirius?"

"Sì, James."

Remus sorrise e non disse nient’altro.

"E ora che ne dite se cambiamo argomento?", chiese James. "La ter…"

"No, solo un attimo. Prima della terza condizione posso chiedervi una cosa che m’incuriosisce?", lo interruppe Remus.

La domanda di Remus comprendeva entrambi i ragazzi e tutti e due furono ben disposti ad ascoltare cosa l’altro aveva da dire.

"Perché avete scelto di diventare Animagus? Il procedimento è pericoloso, avreste potuto farvi molto male, se non addirittura morire. Come mai l’avete fatto lo stesso?"

Essendo un tipo studioso, Remus conosceva a menadito il procedimento per diventare Animagus, e poi, essendo un licantropo, quella branchia della magia l’aveva sempre affascinato. Sarebbe stato bello trasformarsi in animale con il proprio io cosciente come accadeva per gli Animagus, invece di mutare perdendo ogni freno inibitorio obbligatoriamente ad ogni luna piena, come capitava a lui. Avere lì davanti due Animagus clandestini, lo aveva fatto diventare curioso a tal punto, da sconfiggere la sua solita timidezza per fare una domanda. Voleva sapere cosa aveva spinto gli altri due a fare di tutto per far apprendere al proprio corpo i segreti della mutazione.

James disse: "Sì, il procedimento per diventare Animagus è pericoloso, ma io non sono il tipo che si tira indietro di fronte alle avversità e credimi, se si vuole girare per la Foresta Proibita qui ad Hogwarts, visto le bestie che ci vivono, essere grossi ed avere due corna in testa è molto utile."

"Ti piace così tanto il pericolo?", chiese Remus, non del tutto sorpreso da quella risposta. Aveva già inquadrato James e sapeva che il ragazzo era un tipo che amava scherzare e mettersi nei guai.

"Sì, mi piace, ma non è solo quello. Io adoro qualsiasi eccitazione che deriva da fare qualcosa di proibito."

"Non ti piacciono le regole?"

"Più che non piacermi mi vanno strette… anche se poi so rispettarle, se necessario. Se è per impedire che qualcuno si faccia male, ad esempio. Tu invece, senza regole non vivresti… vero?"

Remus sorrise, mentre in modo arguto diceva: "Sì, a me le regole piacciono, ma pensa una cosa James… Sono un licantropo che frequenta una scuola che la legge gli proibirebbe di frequentare. Le leggi per i licantropi sono dure in ogni forma, comprese quelle che riguardano l’istruzione. Se non fosse per Madame Maxime, io non potrei mai imparare la magia, dovrei vivere da reietto ed invece sono qui. Le regole mi piacciono, ma solo quelle giuste."

"E chi stabilisce quali sono quelle giuste?"

"Io."

"E quindi organizzeresti qualche scherzo con me, se pensassi che le regole che lo proibiscono sono sbagliate?" James lo stuzzicò.

Remus con calma disse: "Forse, ma non credo. Non so quali scherzi tu organizzi, ma non vorrei essere espulso per delle sciocchezze."

"Nessuna sciocchezza e nessuna espulsione. Sono troppo furbo per farmi beccare. E poi beffeggio solo chi se lo merita ovvero i Serpeverde."

"E come fai a dire che se lo meritano?"

"Hai visto come i Serpeverde trattano gli altri?"

"Sì, a pesci in faccia."

"Quindi… secondo te non si meritano di venire un po’ maltrattati?"

"Forse sì, ma la vendetta non è giustizia."

"La mia non è vendetta. Sono solo scherzi innocenti, tipici dell’età. Li faccio giusto perché li trovo stimolanti."

"Davvero?"

"Sì. Te lo posso assicurare. Ed allora, visto che abbiamo appurato la loro innocenza, qualche volta mi daresti una mano a farli?"

"Vuoi davvero il mio aiuto?", chiese sorpreso Remus. La discussione fino a quel momento era stata astratta, non avrebbe mai immaginato che invece James volesse il suo aiuto concretamente. Era la prima volta che qualcuno della sua età gli chiedeva una collaborazione per fare qualcosa, anche se si trattava solo di uno scherzo.

"Perché no? Anche se siamo rivali al Torneo Tremaghi, potremmo anche diventare amici e fra amici ci si da una mano, no?"

James gli stava offrendo la sua amicizia in quel modo e Remus sentì ancora una volta quel giorno il suo animo riempirsi di riconoscenza. Fu per questo che disse: "Beh… allora se sono solo degli scherzi innocenti, potrei offriti davvero la mia collaborazione. Mi farebbe piacere diventare tuo amico."

"Anche a me farebbe piacere averti come amico.", stabilì James prima di rivolgersi a Sirius che, fino a quel momento, era rimasto escluso dalla discussione, per dirgli: "E tu? Mi daresti una mano con qualche scherzo?"

"Certo. Sono sempre pronto a fare degli scherzi a qualcuno.", ridacchiò Black.

Quando tornò serio, Remus fu subito pronto a riporgli la domanda di prima: "Sirius, tu invece perché sei diventato un Animagus?"

"Un motivo stupido.", esordì Sirius con la sua risposta, prima di spiegarsi meglio. "Non l’ho fatto né per organizzare scherzi, né per andare in giro indisturbato per la scuola o i giardini di Durmstrang, né per avere una seconda identità o per un’azione altruistica. L’ho fatto semplicemente perché Karkaroff è allergico ai cani ed io volevo rendergli la vita impossibile. Voi non potete nemmeno immaginare quante volte mi sono trasformato a sua insaputa solo con il chiaro intento di leccargli gli abiti o di passargli vicino senza che lui se ne accorgesse. Mi diverte vederlo starnutire e stare male cercando inutilmente una causa a quel malessere, non capendo che sono stato io."

"Lo odi proprio il tuo preside, eh?", gli chiese James divertito.

"Sì, non lo sopporto." Le spalle di Sirius fremettero, mentre diceva quelle parole. "Non vedete come tratta gli altri?"

"Da schifo.", considerò Remus.

"Esatto. Odio questi comportamenti. Odio i suoi insegnamenti. Odio Durmstrang.", esternò il suo disappunto Sirius sempre più fremente di rabbia.

"Ed allora perché frequenti quella scuola?", chiese Remus allungando una mano ed appoggiandogliela sulla spalla per calmarlo.

"Perché i miei genitori sono come lui.", fu l’asciutta risposta di Sirius detta a fior di labbra con un tono di voce estremamente scoraggiato. Finalmente Sirius era riuscito a parlare con terze persone della sua famiglia e ad esprimere il suo disagio.

"Mi dispiace.", sussurrò Remus per fargli sentire la sua presenza. Non doveva essere facile vivere con una famiglia di cui non si condividevano gli ideali. Doveva far male.

"Non devi.", gli sorrise Sirius. "Ormai mi sono abituato al modo di fare di queste persone e non mi faccio più abbattere da queste inezie. Quest’anno ad Hogwarts, poi, ho conosciuto delle persone in gamba e questo mi rende felice, finalmente sono fra persone che mi capiscono. Sono felice di avervi incontrato."

"Anche noi siamo felici di averti conosciuto.", disse Remus.

"Anche tu sei in gamba." Strizzò l’occhio James.

Sirius sentì la rabbia fuoriuscire da lui e si tranquillizzò. Cominciò a ridacchiare. "È bello andare d’accordo fra persone in gamba, vero?"

Anche gli altri due cominciarono a ridere. Si trovavano bene l’uno con l’altro.

"E tu? Se vuoi e se ti fa troppo male parlarne non rispondere, ma mi chiedevo… come sei diventato un licantropo? Se parlarne ti aiutasse a sfogarti, siamo qui." Non appena fu tornato serio, Sirius guardò Remus intensamente e gli rivolse quelle parole.

Remus aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse. Era stato preso alla sprovvista da quella domanda. A parte la sua famiglia, infatti, non aveva mai parlato con nessun altro di quella notte in cui suo padre era morto e lui era stato morso.

Era felice che gli altri due fossero stati sinceri con lui rivelandogli molto di loro ed avrebbe voluto fare altrettanto. Ma cosa dire?

Fu James a toglierlo d’impaccio. Ricordandosi di cosa l’altro gli aveva detto la prima volta che avevano parlato insieme, chiese: "C’era anche tuo padre con te quel giorno? È così che è morto?"

Gli occhi di Remus si rigarono di lacrime, non era da lui mostrare la sua emotività così apertamente con altre persone, ma con James e Sirius si sentiva a suo agio.

"Sì.", confermò. "Avevo insistito perché mi accompagnasse a prendere…" Non riuscì a proseguire, un singhiozzo sostituì la sua confessione. Riuscì solo a concludere dicendo. "Lui è morto ed io sono stato morso. È colpa mia… se non avessi insistito, lui sarebbe ancora vivo."

Cominciò a piangere.

Sirius fu subito vicino a Remus e l’abbracciò. "Non è colpa tua, purtroppo è accaduto. Scusami se ti ho chiesto di ricordare quel giorno, non lo farò più. Ora dimentica."

Remus cullato da quelle parole gentili e crogiolandosi dal calore emanato dalle braccia di Sirius intorno al suo corpo, si tranquillizzò.

Le sue braccia strette a sé gli ricordarono, quando la notte prima l’altro l’aveva spogliato.

La situazione poteva essere imbarazzante, ma non lo era. Era così naturale stare stretto a Sirius, gli sembrava l’unica cosa giusta da fare.

Quando i due ragazzi si separarono, anche se di malavoglia, James tentò di riportare la conversazione ad un tono più leggero dicendo: "Se non mi sbaglio io ho ancora una condizione da chiederti per mantenere il segreto, no?"

"Ancora una? Non erano un numero imprecisato?", chiese Remus che tentava di riprendere il controllo sia dalla tristezza che il ricordo gli aveva fatto rivivere, sia dalla strana sensazione che l’aveva avvolto, quando Sirius l’aveva abbracciato, dando corda a James.

"Beh… il numero imprecisato in verità era il tre, perciò me ne basta un’altra.", annunciò James.

"Quale?"

"Non devi più girare intorno a Lily con dubbie intenzioni.", disse seriamente James. Potter sapeva che Remus non era interessato alla ragazza, ma comunque aveva preferito segnare il territorio. Lily era sua e nessuno doveva interferire tra loro.

Remus arrossì. "Ma non è come pensi, a me Lily non interessa, non in quel senso. È solo un ottima amica."

"Dici davvero?", indagò James.

"Sì."

"Me lo giuri?"

"Certo. Non è Lily che mi piace. Altrimenti perché l’avrei spinta a ballare con te durante il Ballo del Ceppo?"

"Non hai tutti i torti. Però dimmi …" La voce di James si fece maliziosa. "…se non è Lily che ti interessa, chi è la persona che ti piace? Qualcuno che hai conosciuto ad Hogwarts?"

Remus divenne color porpora. Non sapeva più cosa dire. Era completamente nel pallone. "No, ma… cosa… dici? Non mi interessa… nessuno.", tentò di farfugliare apparendo poco convincente.

"Ed allora perché prima hai detto che non è Lily che ti piace, quella frase sottintendeva che c’è qualcun altro, no?", fu il commento insinuante di James.

"No, non è come pensi. Non lo so. Non capisco cosa provo.", sussurrò Remus incerto. Doveva trovare il modo di riprendere il controllo prima di dire qualcosa di troppo, era molto agitato e si sentiva sempre più imbarazzato.

Si guardò i piedi e per togliersi d’impiccio disse la prima sciocchezza che gli venne in mente: "Ho i lacci delle scarpe slacciati, devo sistemarli."

Si accucciò tentando di non guardare James e soprattutto Sirius; non voleva far capire agli altri due che era Black la persona che lo rendeva confuso.

James decise di non insistere oltre, si era accorto dell’incertezza dell’altro ragazzo.

Potter allora, stando attento che Remus non lo vedesse, guardò Sirius ed indicando prima con il dito Lupin, poi l’altro ragazzo gli fece capire senza parlare: ‘Secondo me sei tu quello che gli interessa.’

Sirius scrollò il capo ed indicò Remus e poi James come per dire: ‘Perché non tu? Oggi mi sembravate molto in sintonia.’

James guardò allibito Sirius e si portò la mano sul petto in modo teatrale come a dire: ‘Io?’

L’altro asserì con il capo. ‘Sì, tu.’

James agitò più volte la mano. ‘Ma sei impazzito?’ Si circondò il corpo con le braccia per far capire all’altro. ‘Ti ricordi l’abbraccio di prima?’ Poi tornò a segnare prima Remus e poi Sirius. ‘Gli piaci tu.’

Sirius stava per sollevare le spalle per sottintendere: ‘Non puoi esserne sicuro.’ ma non fece in tempo, perché proprio in quel momento Remus si alzò in piedi. Era riuscito a calmarsi e disse: "Non preoccuparti rispetterò anche la terza condizione. Lily non m’interessa davvero, non devi temere."

Quelle parole fecero ridere sia Sirius che James: loro due fino a pochi secondi prima erano impegnati a stabilire la persona che interessava a Remus e l’altro pensava ancora a Lily; era buffo.

Quella risata fece intuire a Remus di aver perso uno scambio di battute intercorso tra gli altri due ragazzi. Ma come avevano fatto a comunicare senza che lui se ne accorgesse?

Scrollò le spalle. Non gli importava. L’importante era che nessuno degli altri due sembrava interessato ad interrogarlo di nuovo circa i suoi sentimenti.

Si lasciò contagiare dalla risata e rise a sua volta.

Sempre ridendo, James si alzò dalla sedia su cui era rimasto fino a quel momento e si avvicinò agli altri due giovani.

Circondò le spalle di entrambi con le sua braccia in modo amichevole.

I tre ragazzi si sentivano molto in sintonia.

Stavano bene insieme e riuscivano a parlare di tutto o quasi tutto con naturalezza.

Per tutti e tre era una sensazione nuova e soprattutto lo era per Remus, che si rese conto ancora una volta, di quanto era riconoscente verso gli altri due. Non solo avevano accettato la sua licantropia, ma lo volevano anche come amico. Doveva fare qualcosa per sdebitarsi e con un’intuizione capì subito in che modo poteva raggiungere il suo scopo.

 

FINE CAPITOLO 23 – LE CONDIZIONI DI JAMES

Allora piaciute le condizioni di James? Visto che non c’era niente di cui preoccuparsi?

Ora secondo voi cosa farà Remus per sdebitarsi con gli altri due ragazzi?

Avete qualche idea?

Fatemi sapere le vostre considerazioni.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Joy. Sei tu che sei fantastica, dopo tutto la fantasia di "tu sai chi" intenti a fare "tu sai cosa" è tua, no? Io stavolta nella fic mi sono fermata molto prima che si verifichi una tale eventualità. Eh eh eh. In effetti lo stacco bastardo dello scorso capitolo era soft in confronto ai miei soliti, e questo come l’hai trovato? Anche questo è leggero, vero? Come avrai letto le condizioni di James non era nulla di difficile, sono state solo un pretesto per far parlare i nostri baldi giovani in modo che si formasse il nucleo che poi porterà alla creazione dei "malandrini". Quello che ho scritto in questo capitolo in parte era già stato affrontato in uno dei primi, ma ho rivoluto parlarne per far capire come ora i rapporti dei personaggi sono diversi, sono più stretti. I tre sono più in sintonia. Ci sono riuscita? Spero che la fic continui a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Trip. Soddisfatta di scoprire quali sono le condizioni di James? Sono felice di sapere che pensi che rendo perfettamente i sentimenti di Remus. Spero di continuare così. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per ClyClu. In effetti nemmeno io dovrei pormi la domanda: potevo rendere meglio certe parti? Altrimenti poi finisco in un circolo vizioso in cui mi ritrovo a pensare di scrivere schifezze. E’ meglio scrivere facendo del proprio meglio senza farsi troppi problemi, è solo che a volte è difficile perché man mano che scrivi nuovi capitoli e nuove fic dentro di te ti ritrovi a chiederti se stai migliorando, se sei più brava dell’inizio della tua carriera. Io spero ora di scrivere un po’ meglio di sei mesi fa e di continuare a migliorare. Sono felice di sapere che trovi che abbia doti di scrittrice innegabile. Sei troppo buona. Spero di continuare così. Per quanto riguarda il precedente capitolo, sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui l’ho reso. E per quanto riguarda le condizioni di James oggi ho soddisfatto la tua curiosità. Come vedi un po’ di quello che avevi detto, era anche giusto, anche se non proprio come l’avevi inteso. Spero che la fic continui a piacerti. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Mistica. Purtroppo questo capitolo l’ho postato con un po’ di ritardo, ma prima di inserirlo nel sito volevo essere sicura del modo in cui si sarebbe svolta la seconda prova. Ora nella mia testa i capitoli successivi ce li ho, devo solo scriverli. Sono felice di sapere che ti piace come scrivo e che potrò sempre contare sul tuo sostegno. Sono soddisfatta di sapere che questa fic ti prende tantissimo. Spero sarà così anche per i prossimi capitoli. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Francesca Akira 89. Visto? Non c’era nulla da temere nelle condizioni di James. Sono felice di averti stupita con l’ultimo capitolo. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per FaithLupin. Beh… io usualmente le mie storie le inserisco sempre come fic AU, ed il motivo è presto detto. Non essendo la Rowling, le fic sono mie per cui non potranno mai essere al cento per cento fedeli alle intenzioni della scrittrice originali. Per esempio anche se per la Rowling Sirius è morto per me sarà sempre vivo. E’ più forte di me. Per quanto riguarda l’AU puro, però, posso capire che non a tutti possa piacere ma a me stimola perché è affascinante calare i personaggi che adori in altri universi, è realizzante riuscire ad introdurre i personaggi che adori in mondi non completamente loro per farli muovere comunque con i loro caratteri. Anche le AU sono una dimostrazione dell’amore che una scrittrice prova per i personaggi. E’ la mia passione per loro che mi fa desiderare di creare sempre nuove storie in cui sono protagonisti e possono sfogare, come nel caso di Sirius e Remus, tutto il loro amore. Sono felice di sapere che nonostante la tua avversione per le AU tu abbia deciso di leggere questa storia e che ti piaccia. E sono felice di essere riuscita a farti cambiare un po’ idea sul genere. Grazie per la fiducia. Sì apprezzo molto i tuoi commenti, sono sempre molto interessanti. Come vedi non c’era nulla da temere sulle condizioni di James, sono solo state un pretesto per far parlare i tre ragazzi di loro stessi senza ombre. Sirius e James sono troppo persone in gamba per approfittarsene del segreto di Remus. Sono felice di sapere che ti piace come caratterizzo i personaggi. Ed hai ragione credo che per nessuno sia possibile dimenticare la scena in cui Sirus spoglia Remus, è troppo intensa, per cui nemmeno il licantropo poteva dimenticarsene. Non preoccuparti della lunghezza del commento, sentiti pure in dovere di scrivere quanto vuoi. Grazie per l’appoggio. Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Allora soddisfatta delle condizioni di James? Come vedi avevi ragione, non voleva chiedergli nulla di particolarmente difficile. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto e l’hai trovato giusto così. In effetti visto la notte appena passata era impossibile che Remus si ricordasse tutto di getto. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaya. Davvero Kaya lo stacco bastardo del capitolo precedente ti ha angustiato? Era presumibile che le condizioni di James non sarebbero state poi così bastarde, no? Sinceramente mi fa piacere che tu abbia un rapporto di odio/amore con i miei stacchi bastardi, perché questo significa che in fin dei conti ti piacciono e ne capisci la loro utilità. Se finissi il capitolo in un punto morto, chi aspetterebbe con ansia di leggere il prossimo capitolo? Nessuno ed allora per incuriosire ho pensato di far diventare il mio marchio di fabbrica gli stacchetti bastardi nel punto in cui la tensione della fic è alle stelle. Certo a volte sono più soft, ed altre volte più hard, ma credo che sempre raggiungono il loro risultato, è così? Ti piace Zelig come programma televisivo? Io seguo solo pochi skecth. No, nel capitolo precedente non ci sono scene da collasso, e quella presente in questo è poca cosa, per cui anche per stavolta non credo che tu debba essere portata a forza in ospedale. Ti sei risparmiata la degenza, vedremo che cosa capiterà nel prossimo. Sono felice di averti stupito con l’inizio del capitolo precedente, non ti aspettavi l’infermeria, vero? Ma così è stato più originale, non trovi? E poi i ricordi che si sono affacciati nella memoria di Remus a poco, a poco hanno reso più emotiva la situazione affrontata, non credi? Anch’io adoro le pippe mentali di Remus, ma questo immagino si sia capito, no? Davvero anche solo il ricordo della scena clou in cui Sirius spoglia Remus ti fa venire il collasso? Sei delicata eh? Allora la tua teoria sulle condizioni di James si è rivelata giusta? Ora me la puoi dire, no? Finalmente Sirius, Remus e James sono amici, sei contenta? Manca poco perché formino "i malandrini". Speriamo in bene. Remus non è pronto ad affrontare i suoi sentimenti come avrai letto in questo capitolo perché è confuso, deve ancora analizzare per bene la situazione. Quando sarà pronto? Bella domanda, di sicuro dopo la seconda prova ma prima della terza. Sei soddisfatta della risposta? Non ti adulo con le risposte ai tuoi commenti, dico solo la verità. Commenti in modo splendido. Sei fantastica. Sono felice di sapere che ti piace il mio stile di scrittura, spero però di migliorare sempre di più. Sono felice di sapere che ti piace come rendo le scene d’azione, riuscire a catalizzare l’attenzione del lettore è proprio il mio scopo. Spero di farcela anche con la seconda prova, così dopo tu potrai confrontarla con quella della Rowling e dirmi qual è la migliore, okay? Non ti posso anticipare quale sarà la seconda prova, diciamo che sarà simile ma diversa ad una delle prove del libro, ma quale sarà? Dovrai capirlo da sola. Davvero ti sei riletta tutta la fic per non fare più figuracce? E dimmi hai trovato qualche incongruenza? Sì Pitocchio come cattivo, lo preferisco che Delecour, anche se il primo più che cattivo in questa fic, sarà un rompic… Hai capito, vero? No, in questa fic non sono previste scene lemon, ci saranno altre scene caldo ma non sfoceranno in una lemon. E’ proprio impossibile inserirla perché ci starebbe come un cavolo a merenda. E’ dal prossimo capitolo che si comincerà a parlare della seconda prova ed intravedere di cosa si tratterà. Spero che continuerai a seguirmi. Grazie per lo "sproloquio". Un bacione.

Per GeorgiaLupin. Se il capitolo precedente era un capitolo di transizione, lento, fluido che andava giù come un sciroppo di lamponi, questo cos’è? Il capitolo in cui i nostri baldi giovani diventano amici davvero, come lo definiresti? Mi piacciono le tue metafore. Per quanto riguarda la seconda prova comincerò a parlarne nel prossimo capitolo. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Chu. Come avevi predetto, non c’era nulla di cui preoccuparsi relativamente alle condizioni di James. E’ sparita l’ansia? Le condizioni sono state un pretesto per far parlare i tre ragazzi di loro stessi senza più ombre. Sono felice di sapere che con lo scorso capitolo ti ho sorpresa e che ti è piaciuto il modo in cui ho reso la comprensione di Remus relativamente agli eventi della notte prima. Li ricorda per gradi e non può che a tratti imbarazzarsi (per la scena in cui Sirius lo spoglia), a tratti essere riconoscente ed a tratti essere preoccupato. Purtroppo avendo preso in considerazione tre protagonisti capita che a volte uno venga lasciato più a sé stesso e nel capitolo precedente è capitato a Sirius. Mi dispiace. Spero che questo capitolo ti abbia fatto piacere. Fammi sapere. Grazie per il continuo appoggio. Un abbraccio.

Per Nadeshiko. Non devi scusarti, nei tuoi commenti sentiti di dileguarti come vuoi. A me fa piacere. Soddisfatta di scoprire quali sono le condizioni di James? Ti sei fatta dei film per niente od avevi visto giusto? Come avevi inteso non c’era nulla di preoccupante, no? Per quanto riguarda Sirius e Remus sì i due sembrano proprio essere in love love mode peccato però che ancora non sono riusciti a chiarirsi. In effetti svegliarti al mattino e scoprire che Sirius Black ti ha spogliato potrebbe causarti un bel collasso e compromettere per sempre la tua vita. Per fortuna che Remus è forte. Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui Remus ricorda a poco a poco, gli avvenimenti della notte. Spero che anche questo capitolo ti faccia piacere. Grazie per il commento. Un bacione.

Per _Pe_. Non preoccuparti se commenti quanto ti ricordi, visto come vanno le cose all’università e per il fatto che leggi i capitoli in anteprima è facile dimenticarsene. Sono felice di sapere che hai trovato il capitolo precedente necessario e che ti piace come rendo Remus ed i suoi complessi. Le condizioni di James come finalmente avrai letto, non erano niente di che, proprio come sostenevi, sono state qualcosa di positivo. Sono servite come pretesto per far diventare davvero amici tutti e tre i ragazzi. Grazie per l’aiuto che mi dai sempre e per il commento. Un abbraccio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

 

 

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Capitolo 24
*** 24. La pergamena ***


Ecco finalmente il nuovo capitolo

Ecco finalmente il nuovo capitolo.

Comincia ad intravedersi in cosa consisterà la seconda prova.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Agartha

P.S. Un ringraziamento speciale a per l’ottimo lavoro che fa come beta reader. Grazie.

Questo capitolo è dedicato a Chiaki (riprenditi presto dall’influenza, mi raccomando), Georgia (spero che finalmente la nostra discussione degli ultimi giorni possa ritenersi finita) e Kaya (spero che tu possa riprenderti dal tuo mal di luna prestissimo). Siete uniche ragazze. Un bacione.

 

CAPITOLO 24 – LA PERGAMENA

 

"Voi avete già risolto l’enigma della pergamena?", la voce calda di Remus raggiunse le orecchie di Sirius e James limpida e cristallina. Subito i due giovani si ritrovarono a pensare al Torneo Tremaghi: con tutto quello che era successo, dal ballo del ceppo alla scoperta della licantropia di Lupin, non avevano avuto molto tempo per riflettere sul motivo per cui i due studenti stranieri erano venuti ad Hogwarts. Ora, però, vi furono costretti: mancavano meno di venti giorni alla data stabilita per sostenere la seconda prova ed era giunto il momento di decidere seriamente come affrontarla, anche se prima dovevano capire in cosa consisteva.

"No, non sono ancora riuscito a capire come funziona.", sospirò amaramente James, mentre Sirius si limitava a scuotere la testa avvilito.

"Tu invece ci sei riuscito, vero? O almeno a Natale mi avevi detto che avevi una mezza idea.", chiese dopo qualche istante di silenzio Black.

"Sono ancora fermo a quella mezza idea.", ammise Remus. "Credo di aver capito come fare a disincantare la pergamena ma…" Pensieroso prese il labbro tra i denti prima di concludere dicendo: "…ma è pericoloso. Se sbagliassi rischierei di distruggere la pergamena e con lei ogni possibilità di capire in cosa consiste la seconda prova. Tuttavia, credo che sia giunto il momento di rischiare il tutto per tutto, così poi, se fosse giusto, potrei dirvi il meccanismo e…"

"No, non serve che ci dici come si fa. Nel torneo Tremaghi siamo avversari. Dobbiamo affrontare le prove da soli contando solamente sulle nostre capacità.", si affrettò a dire Sirius.

"Forse, ma io sento il bisogno di fare qualcosa per voi. Avete accettato il mio problema mensile; ieri mi siete stati vicini durante la notte di luna piena e nonostante la vostra trasformazione, nessuno vi assicurava che io non vi sbranassi lo stesso. Avete rischiato molto ed ora sento il bisogno di sdebitarmi in qualche modo."

"Ieri siamo rimasti con te perché ci spiaceva che ti facessi del male.", esclamò Sirius. "Non potevamo accettarlo. Ero sicuro che sotto forma di animale non mi avresti sbranato, sono abbastanza grosso da difendermi."

"Grazie. Ma davvero, permettetemi di aiutarvi. Voi avete già fatto così tanto per me: alla fine della prima prova contro il drago siete corsi a darmi una mano, con Delecour ieri avete preso le mie difese, durante la mia trasformazione avete impedito che mi facessi del male. Tu, poi, Sirius, mi hai pure aiutato durante il Ballo del Ceppo, insegnandomi a danzare e prestandomi il vestito. Ora vorrei io esservi d’aiuto. È importante per me."

Gli occhi di Remus trasmettevano tutta la sua volontà. Era deciso ad aiutarli e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

Cosa fare?

Fu James a prendere la parola. "Anch’io come Sirius credo che non sia necessario che tu ci sveli il segreto della pergamena come ringraziamento. Se ti abbiamo aiutato è solo perché lo ritenevamo giusto."

Remus guardò l’altro ragazzo e stava per controbattere nuovamente: era determinato a ricompensarli in qualche modo. Odiava essere in debito con qualcuno, soprattutto se lo stimava. Jame, però, lo anticipò continuando a dire: "Tuttavia visto che sei proprio deciso a voler fare qualcosa per noi, accetto il tuo aiuto, però ad una condizione."

"Ma le tue condizioni non dovevano essere tre?", chiese Remus per far capire all’altro che non era necessario che mettesse delle limitazioni.

"Questa è un’altra cosa.", esclamò deciso James.

"Va bene. A quale condizione?", sospirò Lupin arrendendosi. L’importante, condizione o meno, era che gli altri due gli permettessero di farsi aiutare.

"Che tutti noi disincantiamo le pergamene contemporaneamente. Se devono andare distrutte, che vengano distrutte tutte assieme. Tu non ti devi sacrificare per noi solo perché ti senti in debito. Ci spieghi il procedimento e poi insieme faremo l’incantesimo. Se sarà come pensi, allora sapremo tutti in cosa consiste la seconda prova; se invece le pergamene verranno distrutte, allora tutti e tre affronteremo la prova nella più completa ignoranza. Tutto qui."

"Con questi termini ci sto anch’io.", esclamò Sirius. Se proprio doveva accettare l’aiuto di Remus, almeno che i rischi fossero distribuiti in parti uguali fra tutti e tre.

Remus avrebbe voluto pagare da solo un eventuale errore, ma si rese conto che gli altri due avrebbero accettato il suo aiuto solo in quel modo, per cui capitolò. "Va bene. Se volte così, allora ci sto anch’io."

James e Sirius sorrisero al ragazzo. "Allora cosa dobbiamo fare?"

Remus guardò l’orologio. "Si è fatto tardi e devo andare da Madame Maxime. Facciamo così: ci troviamo domani dopo aver pranzato vicino all’imbarcazione di Durmstrang con le pergamene. Là vi spiegherò tutto, okay?"

Sirius e James si trovarono d’accordo e così i tre giovani si separarono, ognuno per andare per la propria strada.

 

* * *

 

Il giorno dopo, non appena ebbero finito di pranzare, i tre ragazzi si diressero verso il luogo dell’appuntamento. Avevano deciso di essere il più discreti possibili. Nessuno doveva sospettare che si erano messi d’accordo per svelare insieme il segreto della pergamena. La regola stabiliva che ognuno doveva affrontare le prove con le proprie forze, senza aiuti esterni. I giudici avrebbero potuto pensare di annullare il torneo, se avessero sospettato ciò che volevano fare e, nonostante l’amicizia che avevano cominciato a provare fra loro, tutti e tre i campioni erano ancora determinati a vincere il torneo Tremaghi: chi per primeggiare, chi per far vedere il proprio valore, chi per dimostrare di essere il migliore.

Neanche l’avessero fatto apposta, arrivarono al luogo del ritrovo tutti e tre contemporaneamente. Si salutarono e James, stando ben attento a non essere visto, li portò in un posto isolato.

Quando furono sicuri che nessuno li potesse ascoltare, Remus si ritrovò con due paia d’occhi curiosi puntate addosso.

Il licantropo tirò fuori da sotto il mantello la pergamena e dopo aver schiarito la voce disse: "Secondo me queste pergamene sono state incantate con un incantesimo arcano, ma molto potente. L’idea mi è venuta, mentre leggevo un libro che ne parlava; poi, ho considerato la prima prova che abbiamo sostenuto ed ho capito che poteva essere fattibile."

Fece una piccola pausa prima di spiegarsi meglio: "Credo che per rivelare il contenuto della pergamena bisogna avvolgerla con l’elemento con cui è stato fatto il vincolo di protezione."

"Elemento?"

"Sì, fuoco, aria, acqua, terra insomma. È un vincolo molto antico, il mago prende la pergamena di cui vuole proteggere il contenuto e l’avvolge in uno di questi elementi dopo aver esclamato le formule di rito. Praticamente la brucia se è fuoco, la bagna se è acqua, l’avvolge in un potente mulinello di vento se è aria, la cosparge di sabbia se è terra fino a quando non è completamente distrutta. Una volta distrutta, la pergamena si ricostituisce, ma sta volta non è scritta… sembra vergine. Non c’è modo di disincantarla con altri incantesimi, bisogna per forza utilizzare lo stesso metodo con cui è stata incantata."

"Se ho capito bene, bisogna usare il fuoco, se è stata incantata con il fuoco e così di seguito, vero?", chiese conferma Sirius che pensava di aver intuito in cosa consisteva l’incantesimo.

"Esatto.", confermò Remus.

"Ma se è sul serio questo incantesimo, come facciamo a sapere qual è l’elemento che ha incantato la nostra pergamena?", chiese James per poi arrivare da solo alla soluzione. "Sì, giusto la nostra prima prova."

"Esatto. Quando ho trovato quell’incantesimo mi sono chiesto il motivo per cui le creature che durante la prima prova abbiamo affrontato appartenevano ognuna ad un elemento diverso ed ho capito che forse la loro appartenenza poteva essere collegata al sortilegio."

"Quindi, se è come dici, la mia pergamena dovrebbe essere incantata con l’aria.", disse James.

"La mia invece con l’acqua.", esclamò Sirius.

"E la mia con il fuoco.", sorrise Remus felice che gli altri due si fossero rivelati intuitivi.

"Credo che tu possa aver ragione, sarebbe da Silente creare un espediente del genere: ogni prova collegata più strettamente all’altra di quanto si pensi.", disse James convinto.

"Credi davvero che questo sia lo stile del tuo preside?", chiese conferma Remus.

"Sì, lo è. Potrei giurarci, lo conosco bene."

"Quindi pensi che la mia deduzione sia giusta? Che l’incantesimo che incanta la pergamena sia quello che ti ho citato?"

"Credo di sì, la sicurezza non ce l’ho, ma è una buona intuizione. Credo che dovremmo tentare e mal che vada, come ho detto ieri, affronteremo la prova tutti e tre nell’ignoranza. In questo modo nessuno avrà favoritismi, no?" James protese in avanti una mano con il dorso rivolto verso l’alto.

"Sì, ci sto.", l’appoggiò Sirius mettendo la mano sopra quella di James.

"Visto che a voi va bene, allora sono d’accordo anch’io.", dichiarò Remus appoggiando a sua volta la mano sopra quella degli altri due in segno d’intesa.

Dopodiché i tre ragazzi si decisero a procedere con il tentativo.

Tirarono fuori la loro pergamena e l’avvicinarono alla bacchetta.

"Al mio tre ognuno di noi farà scaturire dalla bacchetta ciò di cui ha bisogno, okay?", chiese James deciso. Voleva che tutti lo facessero insieme, in modo da impedire ripensamenti dell’ultimo minuto. Se il loro piano falliva, la pergamena doveva essere perduta per tutti.

"Sì.", asserirono insieme Sirius e Remus.

"Uno, due e tre.", annunciò il ragazzo con gli occhiali.

Tre voci si accavallarono, mentre sussurravano il proprio incantesimo.

Dalla bacchetta di Sirius uscì un fiotto di acqua che avvolse la sua pergamena portandola in alto. Il pezzo di carta s’impregnò completamente e sparì in mille pezzettini.

Dalla bacchetta di James uscì un mulinello d’aria che sospinse in alto la pergamena. Questa vorticò sempre più forte fino a quando non sparì in una folata di vento.

Dalla bacchetta di Remus uscì una marea di fiamme che presero fra le loro spire la pergamena, la quale bruciò fino a sparire, lasciando dietro di sé solo cenere.

I tre ragazzi guardarono sbigottiti quella scena e rimasero in attesa. Per diversi istanti non successe più nulla e cominciarono a temere di aver sbagliato tutto.

"Mi dispiace ragazzi.", disse Lupin avvilito. "Non avrei dovuto spiegarvi quest’incantesimo. Ho fallito. Abbiamo perso la pergamena."

"Non dispiacerti. Almeno tu hai tentato di trovare una soluzione, noi non avevamo la più pallida idea di cosa dovevamo fare.", lo rassicurò Sirius.

"Intanto, sia con la pergamena sia senza, la seconda prova la vincerò io per cui fa lo stesso." Sorrise furbescamente James per tirare su di morale il campione di Beauxbatons.

"Perché dovresti vincerla tu? La vincerò io." dichiarò Sirius con un cipiglio.

"Non credo proprio.", disse James con aria di sfida.

Anche Remus avrebbe voluto dire qualcosa, tipo ‘no, non la vincerà nessuno dei due, perché la vincerò io’, per dimostrare agli altri due che si era ripreso dalla delusione di aver fallito l’incantesimo, ma non ci riuscì.

Appena Potter ebbe finito di dire quelle parole, davanti ai tre giovani, nel luogo in cui prima c’erano le pergamene, successe qualcosa.

I pezzettini della pergamena di Sirius, il vento di quella di James e la cenere di quella di Remus sembrarono ricercarsi tra loro per unirsi. Ci fu un forte flash di luce e quando scomparve la pergamena levitava davanti a loro completamente integra.

I tre ragazzi afferrarono ognuno la propria e la guardarono stupiti. Ci volle un po’ perché si riprendessero dalla sorpresa. Fino a qualche istante prima avevano pensato di aver fallito il disincanto e ora, invece, scoprivano che non era così.

"Ma allora ha funzionato!", gridò Remus ancora incredulo, notando che la pergamena adesso era scritta.

"Sì, sei un genio, Remus.", dichiarò James che bramoso la guardava per scoprirne il contenuto.

"Grazie.", fu il solo commento di Sirius, anche se mentre lo diceva guardava il licantropo con uno sguardo molto acceso ed intenso.

"Non c’è di che.", rispose Lupin arrossendo lievemente. Era da un giorno amico degli altri due ragazzi e ancora non si era abituato alle loro esternazioni di fiducia.

Tutti e tre i ragazzi studiarono il contenuto di quel foglio che per molto tempo era rimasto loro celato, tentando di capire cosa potevano significare gli strani segni che vi erano riportati.

Sembrava una cartina, ma non di una città. Era più complessa, visto che molte vie sembravano ostruite da qualcosa. Di cosa poteva trattarsi?

Forse… Sia Remus, che James, che Sirius arrivarono alla medesima conclusione, ma nessuno ne parlò apertamente.

Raggiunsero il fondo del foglio e trovarono una scritta, una specie di ritornello. Per percorrere la vita un aiuto troverai: carne, sella o inchino. Quando il traguardo raggiungerai, la chiave per l’ambito trofeo avrai.

A nessuno quella frase disse niente, ma non espressero i loro dubbi.

Erano amici ed insieme avevano svelato l’arcano della pergamena, ma ora dovevano tornare ad essere rivali.

Quello che avevano potuto fare insieme, l’avevano fatto; ora era tempo che ognuno pensasse con la propria testa il modo per affrontare la prossima prova.

Con quei pensieri per la testa, i tre ragazzi si separarono, non prima di essersi salutati affettuosamente.

James, Sirius e Remus, nel periodo che precedette la seconda prova, furono di nuovo inghiottiti dai preparativi. Memorizzarono la cartina e tentarono di venire a capo del ritornello. Qualche giorno prima della competizione pensarono di esserci riusciti.

Non ebbero più modo di parlare fra loro apertamente, anche se ogni volta che s’incontravano per strada si salutavano e si scambiavano qualche battuta.

In quelle ultime giornate, nonostante la simpatia che provavano l’uno per l’altro, era la rivalità che aveva il sopravvento.

Ora che erano diventati amici erano ancora più intenzionati a vincere il torneo per dimostrare agli altri il proprio valore.

In quel clima, finalmente sopraggiunse il giorno della prova.

 

FINE CAPITOLO 24 – LA PERGAMENA

 

Allora cosa ne pensate di questo capitolo? È decisamente di transito ma credo ci volesse, no?

Lo so l’indovinello non è granché, ma ho da sempre grosse difficoltà con le rime.

Qualcuno ha capito in cosa consisterà la seconda prova?

Aspetto le vostre considerazioni.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

Per FaithLupin. Scusami i ritardi di postaggio, ma novembre, dicembre e gennaio per me sono dei mesi terribili. Spero che questo capitolo non si sia fatto aspettare troppo, e che possa essere di tuo gradimento. Sono felice di sapere che ti piace come rendo i tre protagonisti. Remus è un personaggio forte ma a volte fa intravedere una certa debolezza emotiva tipica della persona che tiene fin troppo sotto freno la sua emotività; Sirius è stracotto di Remus per cui con lui non può che essere dolce. Non capisce che è lui la persona che interessa a Lupin semplicemente perché stavolta i suoi sentimenti sono seri per cui ha paura di illudersi e poi soffrire. James è esattamente quello che dici tu il migliore amico che tutti vorremo avere. E’ leale e simpatico. Sono felice di sapere che ti sono piaciute le condizioni di James, che ti è piaciuto l’abbraccio tra Sirius e Remus (perché fra loro le cose diventino più intime dovrai aspettare ancora un po’). In effetti la parte in cui Sirius e James parlavano alle spalle di Remus era divertente. Povero Lupin, ha a che fare con due ragazzi davvero difficili da gestire. Eh eh eh. Con questo capitolo inizia la saga che ci porterà alla seconda prova. Spero ti faccia piacere. Grazie per il commento. Un bacione

Per Joy. Sono felice di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto e ti ha divertito. Le condizioni di James come vedi non erano nulla di preoccupante, la prima e la seconda sono state un modo per rendere più intimo il rapporto d’amicizia tra i tre ragazzi. La terza è servita a far capire quanto James tenga a Lily e quanto lei sia sempre nei suoi pensieri e soprattutto ci ha portato alla conversazione silenziosa tra James e Sirius. I due ormai hanno un’intesa incredibile e Remus si è trovato spiazzato. Per quanto riguarda come si sdebita Remus, spero che la mia soluzione ti abbia fatto piacere. Grazie per il continuo sostegno che mi dai. Un bacio

Per Francesca Akira89. Sono felice di sapere che adori questa fic. Come vedi Sirius, James e Remus cominciano a darsi una mossa. Molto presto ci sarà la seconda prova. Spero ti piacerà. Grazie per il commento. Un abbraccio.

Per Fairy81. Grazie a te per il tuo bellissimo commento. Sono davvero felice di sapere che ti piacciono le mie fic e che trovi che come rendo io i malandrini non li rende nessuno. Ci metto tutta la mia passione nelle mie storie perché adoro i malandrini come personaggi, a mio avviso sono eccezionali. Spero che l’aggiornamento di questa fic sia arrivato abbastanza presto, anche se per me novembre, dicembre e gennaio sono dei mesi terribili. Non ho tempo di fare nulla. Spero che d’ora in poi potrò contare sempre sul tuo sostegno. Grazie ancora. Un bacione.

Per Trip. Sono davvero felice di sapere che ti ritrovi nella mia visione dei personaggi. Anche secondo me J ha capito al volo ciò che lega Sirius e Remus, speriamo che prima o poi però lo capiscano anche i due diretti interessati. Spero che anche questo capitolo ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacio.

Per Chu. Sono felice di sapere che nello scorso capitolo ti è piaciuto come ho gestito il personaggio di James. In effetti è stato adorabile, lo amo anch’io però purtroppo è morto ed anche se fosse vivo sarebbe innamorato di un’altra. Non siamo molto fortunate in fatto di uomini, vero? Hai capito perfettamente la psiche sia di James, che di Sirius, che di Remus di questa storia. Dal tuo commento ho capito che sono riuscita a rendere perfettamente la sintonia del gruppo dei malandrini che si sta creando, che sono riuscita a rendere nel migliore dei modi il fatto che questi ragazzi riescano ad aprirsi anche in tre e non solo a due, a due, il fatto che i loro caratteri si sposano perfettamente con le reazioni che hanno avuto. James è come dici tu solare, senza grossi segreti però è sensibile e sa capire e mettere a suo agio gli altri. Finalmente poi può rivelare quello che è senza ombre, perché ha trovato persone che lo capiscono perfettamente e lo rispettano come persona e non come il personaggio che è a scuola. Sirius e Remus invece sono più chiusi, visto i loro problemi familiari, però nonostante questo, nonostante le lacrime e la rabbia riescono in fin dei conti ad aprirsi, segno che quello che sta nascendo tra i tre ragazzi è importante per tutti, nessuno escluso. Il capitolo precedente era simpatico e divertente, vero? Lo scambio di battute silenzioso è nato in modo spontaneo, stavo scrivendo e mi sono ritrovata ad inserirlo. Sembrava così perfetto in quel contesto. Sai com’è, quando si provano dei sentimenti sinceri ed inspiegabili per la prima volta è difficile essere razionali, è per questo che Sirius non vede al di là del suo naso e non capisce che è lui a turbare Remus. Chissà chi si sveglierà per primo dei due e che ruolo avrà James nella situazione. Lo scoprirai solo leggendo. Come avevi intuito Remus voleva proprio sdebitarsi nel modo che pensavi, ti è piaciuta la mia soluzione? Fammi sapere se hai capito in cosa consiste la seconda prova. Grazie per il continuo sostegno che mi dai. Un abbraccio.

Per Muse. Come immagino si sia ormai capito, anch’io adoro la Sirius x Remus come coppia. Stravedo per loro. Sono felice di sapere che trovi l’idea di questa fic geniale, che ti piace come rendo questo pairing e che hai divorato questa fic in pochi giorni. Mi dispiace che questo aggiornamento non sia arrivato tempestivamente, ma per me novembre, dicembre e gennaio sono mesi terribili. Ho poco tempo per fare ogni cosa. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un bacione.

Per ClyClu. Sono felice di sapere che la mia fic continua a piacerti. In effetti le motivazioni di Sirius che l’hanno spinto a diventare animagus sono in linea con il personaggio, no? In bocca al lupo sia per la lettura di "V" che di "…fu…". Spero ti piaceranno come fic e fammi sapere come le hai trovate, okay? Ci conto. Grazie per il commento. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione.

Per Nadeshiko. Se mi dici che ti sei fatta i film per il capitolo precedente e che hai una mente malta, comincio a pensare male. Sono troppo curiosa, dimmi cosa pensavi potesse chiedere James al lupacchiotto del nostro cuor, bello questo nomignolo che hai trovato! Sono felice di sapere che anche lo scorso capitolo ti è piaciuto e che hai trovato divertente il dialogo muto tra Sirius e James. I due sono proprio entrati in sintonia, vero? Povero Remus è capitato proprio con dei bei soggetti, ma l’importante è che nonostante il loro carattere burlone in verità siano dei tipi dolcissimi che sanno rispettare anche chi è diverso da loro, no? Grazie per il bravissima e per il commento. Spero che anche questo capitolo ti faccia piacere. Un abbraccio.

Per Kaya. Finalmente è arrivato il tuo "sproloquio". Sono così felice. Non mi sarei sentita apposto con me stessa, se non ti avessi aspettata prima di postare questo nuovo capitolo. Adoro le tue divagazioni, sai? Sono eccezionali, mi divertono sempre tanto. Sei grande. Il report è arrivato a destinazione signorina Kaya e non avevo ancora aggiornato. Contenta? Per il momento per quanto riguarda le mie fic, sei ancora in perfetta media: un capitolo, uno sproloquio. Anche per stavolta ce l’abbiamo fatta. Eh eh eh. Certo che Georgia con te deve essere molto paziente, quando commenterai la sua fic? Ricordati che sproloquio vale solo per noi due, con Georgia devi trovare un nuovo nome per i tuoi commenti, che ne dici di "divagazioni"? Ti piace? Mi dispiace che tu stia così male oggi, così tanto da non essere riuscita ad andare a lavoro. Ora stai un po’ meglio? Spero di sì. Povero …fu… è ultimo in coda nella tops dei mie stacchi, dovrò fargli recuperare delle posizioni, chissà cosa ne penserai dopo aver letto il nuovo capitolo. Hi hi hi! Davvero l’ultimo stacco del torneo tremaghi, t’incuriosiva quanto quello de Le quattro piume? Beh… su questo di questo capitolo però sono stata buona, è soft, vero? Dice poco. Sono stata brava per cui credo di meritarmi un premio, che ne pensi? Per quanto riguarda la prima posizione, io lo sapevo che Resurrection avrebbe raggiunto la vetta subito. Capisco subito quando gli stacchi sono davvero bastardi. Grazie per la pubblicità alla fic, vediamo se funzionerà. Ed ora passiamo a trattare il commento nel dettaglio. Davvero sono riuscita a sorprenderti? Mi sento soddisfatta. ^______^ Certo che vista così, non si direbbe proprio che tu sia nipote di Cassandra Cooman, il tuo occhio interiore sembra un po’ chiuso, sarà la malattia. Nemmeno come Remus si sarebbe riuscito a sdebitarsi sei riuscita ad indovinare. Visto che si cominciava a parlare della seconda prova, era più facile pensare alla pergamena, no? Per gli scherzi dovrai aspettare ancora un po’, anche se forse per i tre sarebbe meglio non farli. Ops… stavo per rivelare troppo. E’ meglio se mi fermo qui. Eh eh eh! Davvero James ti è sia piaciuto che no, in questo capitolo. Come mai? Io l’ho trovato adorabile. Così spaccone, ma anche così dolce. E’ proprio da lui essere così, no? Le sue tre condizioni sono state un pretesto per aiutare i malandrini ad aprirsi. La prima e la seconda hanno creato una bella intesa ed hanno permesso ai tre di conoscersi meglio anche nel dolore. La terza è stata utile per far vedere quanto James tenga a Lily e poi senza non ci sarebbe mai stata la simpatica conversazione muta tra Sirius e James, no? Sì Remus è decisamente confuso circa i suoi sentimenti. Però prima o poi le pippe mentali spariranno, anche se sono il suo marchi di fabbrica, concordo, e lasceranno spazio alla certezza. Te lo posso assicurare. Per quanto riguarda Sirius sono felice di sapere che ti piace la sua caratterizzazione, capita così di rado che nelle mie fic lo apprezzi così tanto, di solito lo vorresti ammazzare visto che fa soffrire Lupin. Eh eh eh. E’ un bel miglioramento, almeno per ora. Sono felice di sapere che hai trovato il capitolo precedente eccezionale, e ben miscelato nei suoi momenti ironici e nei suoi momenti drammatici. Spero di continuare così. Spero che ci saranno altre parti intense come questa che riguardava la licantropia di Remus, ma intanto accontenti della seconda prova, okay? Sì, ormai lo possiamo dire, i malandrini sono formati, anche se avranno ancora bisogno di un po’ di assestamento prima di stare insieme come li conosciamo. Per la fine della fic potrebbero stupirti. Per la lemon fidati secondo me è di troppo, visto quello che ho in mente di scrivere. Comunque non preoccuparti, tu sai quali sono i finali che adoro, vero? Come vedi adesso tutti e tre i campioni sono allo stesso livello per la seconda prova, tutti sanno in cosa consiste od almeno pensano di saperlo, e tu? Pensi di aver capito in cosa consiste? Sono felice di sapere che ti piace il mio marchio di fabbrica dicesi stacchi bastardi. Io seguo poco Zelig, giusto qualche scketch ogni tanto. A dirla tutta a parte qualche film, seguo poco la TV. Visto che penso sempre a te? Non ti voglio mandare all’ospedale per cui per un po’ mi sa che fra Sirius e Remus non ci saranno scenette dolci. Soddisfatta ora? Comunque sono davvero felice di sapere che la scena alla Stamberga ti sia entrata così dentro da farti battere il cuore anche solo al ricordo, mi rende soddisfatta. Per me è sempre un piacere farti i complimenti. Chi è che dovrebbe adularti oltre me? Sono curiosa. Vediamo se d’ora in poi sarai più regolare negli sproloqui. Sono molto curiosa di scoprirlo. Dedico anch’io la fic a Chiaki (si è presa l’influenza? Quando?) e Georgia (Così spero che mi perdoni per ciò che è accaduto negli ultimi giorni). Grazie come al solito per il commento. Un bacione.

Grazie anche a chi legge e non commenta.

Commentate.

Agartha

 

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Capitolo 25
*** 25. I preparativi ***


Ecco finalmente il nuovo capitolo

Ecco finalmente il nuovo capitolo.

Chiedo scusa per il ritardo con cui aggiorno le mie fic ultimamente, ma per me il periodo natalizio è veramente ostico.

Spero di tornare dopo il nove gennaio ad essere più regolare.

Se qualcuno sta aspettando una mia risposta in pvt, spero di rispondere quanto prima, al massimo dopo il nove gennaio.

Ne approfitto per fare a tutti gli auguri sia di Buon Natale (in ritardo), sia di Buon Anno (in anticipo).

Un bacione.

Agartha.

 

P.S. Un ringraziamento speciale a per tutto ciò che fa per me. Un bacione. Agartha.

 

CAPITOLO 25 – PREPARATIVI

 

Il venti gennaio arrivò in un battere d’occhio e si presentò fin dal primo mattino come una bella giornata.

Nonostante fosse ancora inverno e la neve fosse arrivata tardi in Scozia, quel giorno una corrente proveniente dal sud Europa aveva cominciato a scaldare l’atmosfera. Faceva ancora freddo, ma era un freddo sopportabile.

Gli studenti di Durmstrang riuscivano a contrastarlo indossando un solo maglione, quelli di Hogwarts con il mantello comodamente aperto sul davanti e quelli di Beauxbatons con un soprabito più leggero di quello che avevano usato fino a quel momento.

I campioni del torneo Tremaghi, presi dagli ultimi preparativi per l’imminente seconda prova, nemmeno si accorsero del cambio di temperatura.

Nel tardo pomeriggio di quel giorno, dopo la fine delle lezioni, sarebbero tornati a gareggiare e dovevano urgentemente occuparsi delle ultime cose per poterlo fare nel migliore dei modi.

Era da una settimana che il campo di Quidditch era coperto da un grande drappo e chi vi si era avvicinato per curiosare sosteneva di esservi stato allontanato bruscamente da un incantesimo respingente: com’era facile da immaginare, anche la seconda prova si sarebbe svolta lì ed i tre campioni erano curiosi di scoprire se le supposizioni che avevano fatto, dopo aver svelato il segreto della pergamena, si sarebbero rivelate esatte.

Ormai avevano imparato a memoria la cartina ed i tre ragazzi erano quasi sicuri di aver capito a cosa si riferiva. La certezza assoluta ancora non l’avevano, dato che nessuno per il momento aveva detto loro in cosa consisteva la prova, ma, visti gli strani segni contenuti nella pergamena, la loro ipotesi non poteva che essere la soluzione più logica.

Per quanto riguardava l’indovinello, ognuno dei tre pensò di essere arrivato alla conclusione più giusta, e ognuno dei tre si preparò in modo diverso in base alla propria attitudine e al proprio carattere.

Dopo aver inviato via gufo una lettera ai suoi genitori, nella quale chiedeva un particolare oggetto, a James non rimase che attendere e la sua attesa si protrasse per diversi giorni, finendo proprio quando si era ormai rassegnato al fatto che i suoi genitori non avrebbero più fatto in tempo a mandargli quanto richiesto. Solo la mattina del giorno in cui si teneva la gara, infatti, un gufo enorme portante un grosso pacco gli si parò davanti porgendogli con il becco una lettera. 

Dopo averla letta, il volto teso del giovane Potter si rilassò. Aveva perso ormai ogni speranza di ricevere quel prezioso oggetto, ma i suoi genitori ancora una volta l’avevano accontentato e stavolta appena in tempo. Scartò la carta del pacco con frenesia ed un luccichio improvviso esplose dall’interno del pacchetto accecando il ragazzo. James chiuse gli occhi e sorrise in modo furbo. Quell’arnese doveva essere costato un bel po’ ai suoi genitori, ma ne sarebbe valsa la pena. Adesso aveva tutto quello che gli serviva per gareggiare al Torneo Tremaghi e vincere la gara.

Proprio nello stesso momento, Sirius, che aveva riflettuto molto sulle sue future mosse, stava andando con fare spedito nella piccola casa in cui viveva il guardiacaccia di Hogwarts. Conosceva l’uomo solo di vista, dato che sedeva al tavolo dei professori della scuola, e l’aveva sempre trovato bizzarro. Era enorme quanto il preside di Beauxbatons, se non di più, con la barba e i capelli neri e ispidi, che lo rendevano selvaggio.

Normalmente non avrebbe mai chiesto aiuto per superare la prova e, infatti, forse non sarebbe stato necessario fare quello che stava per fare, ma aveva pensato che fosse meglio non correre inutili pericoli. Per ottenere l’aiuto promesso dal ritornello gli sarebbe bastato un inchino, ma era meglio rifornirsi anche di un bel po’ di marmotte morte. Raggiunse la casa vicino alla Foresta Proibita e fu fortunato, perché trovò il guardiacaccia seduto sull’uscio di casa intento ad accarezzare il proprio cane. Con un sorriso tirato Sirius chiese all’uomo se gentilmente avrebbe potuto dargli quanto gli serviva e l’uomo fu ben felice di accontentarlo. Hagrid si lasciò sfuggire che era stato Silente ad ordinargli di consegnare ai campioni ciò che chiedevano, ma si rimangiò subito la parola visto che il preside di Hogwarts non voleva che lo sapessero. Ormai, però, era troppo tardi e Sirius se ne andò da quella casa euforico. Se il preside di Hogwarts aveva dato quell’ordine ad Hagrid, allora questo significava che Black doveva aver inteso bene in cosa consistevano l’aiuto e la prova. L’avrebbe superata senza grosse difficoltà.

Il campione di Durmstrang non poteva sapere che, giusto mentre lui ritornava all’imbarcazione della sua scuola, Remus stava andando a sua volta dal guardiacaccia. Quella mattina il ragazzo era andato dalla sua preside per chiederle dove avrebbe potuto trovare della carne fresca e la donna con un sorriso radioso gli aveva consigliato di andare da Hagrid. Quel sorriso aveva fatto capire al campione di Beauxbatons di aver ben inteso il significato dell’indovinello, così si era diretto verso la casa del guardiacaccia, dove aveva trovato l’uomo intento a dare da mangiare ai suoi galli. Il giovane aveva salutato gentilmente il signore e gli aveva chiesto cortesemente ciò che gli serviva. Hagrid fu subito pronto ad aiutarlo e a Remus sembrò addirittura che il grosso uomo, che doveva essere un mezzogigante come la sua preside, non desiderasse altro: era particolarmente emozionato nel dargli una mano e, infatti, esagerò con la quantità di carne, dandogliene più di quanto potesse sollevarne e portarne via. Alla fine Remus dovette aiutare l’uomo a levarne un bel po’ e, imbarazzato, quest’ultimo gli chiese se volesse prendere un tè con lui. A malincuore il ragazzo fu costretto a rifiutare, poiché doveva ancora finire di prepararsi per l’imminente gara. Quando se ne andò, Hagrid lo salutò con la mano e Lupin notò che sul suo volto c’era stampato un sorriso beota. Il ragazzo, mentre tornava alla sua carrozza, rifletté a lungo sullo strano comportamento dell’uomo. Era stato molto prodigo di attenzioni, ma decisamente impacciato nel dargliele. Sembrava teso, ma nel contempo euforico. Anche se fosse stato solo felice di aiutarlo, il suo comportamento era fin troppo esagerato. Cosa poteva significare? Non riuscì ad arrivare a nessuna conclusione sensata.

Il resto della mattinata, e del primo pomeriggio, passò per i tre campioni tra la lettura di alcuni libri di testo, per allenare la mente ed essere pronti ad affrontare alcune prove impreviste costituite dai blocchi presenti nella cartina che ancora non erano riusciti a capire cosa potessero significare, ed alcune passeggiate per sgranchire le gambe e mettere in grado il proprio fisico di affrontare lo sforzo a cui l’avrebbero sottoposto più tardi.

I ragazzi si presero una piccola pausa da quelle occupazioni solamente a mezzogiorno, quando decisero di mettere qualcosa da mangiare sotto i denti.

Fu così che riempirono il loro tempo, finchè i loro presidi, verso le quattro del pomeriggio, andarono nelle loro stanze a prenderli per accompagnarli, come la volta precedente, negli spogliatoi del campo di Quidditch. Chiesero loro se fossero pronti a sostenere la prova e i giovani li rassicurarono con convinzione.

Il primo a giungere nel luogo di ritrovo stavolta fu Remus, seguito da James e poi da Sirius. Tutti e tre avevano sotto braccio un pacco che dava l’impressione, viste le dimensioni, di essere decisamente pesante.

Se la prima volta quella riunione pre-gara era stata scandita da gesti nervosi e guardinghi tra i campioni, stavolta l’aria che si respirò fu decisamente più amichevole.

I tre ragazzi si salutarono con affetto e cominciarono a chiedersi l’un l’altro se fossero in forma e pronti a gareggiare. Madame Maxime e Silente accolsero con gioia quelle manifestazioni d’amicizia, il torneo Tremaghi dopotutto aveva come principale compito quello di favorire l’interazione tra studenti stranieri, mentre Karkaroff assistette alla scena con un cipiglio irritato. Non riusciva a capire come il suo campione potesse comportarsi in modo così familiare con un mezzosangue e un babbanofilo, quando aveva sempre agito con ostilità contro i purosangue suoi pari. Era inaccettabile.

Fu solo quando i due giudici esterni, ovvero Abbot e Krum, arrivarono nello spogliatoio, che Silente aprì la bocca per parlare della nuova prova.

Prima di tutto, schiarendosi la voce per attirare l’attenzione dei ragazzi, chiese con un tono informale volto a metterli a proprio agio: “Ragazzi, siete riusciti a scoprire il segreto della pergamena?”

Per un attimo lo sguardo riconoscente di Sirius e James si posò su Remus mettendolo un po’ in imbarazzo prima che tutti e tre concentrassero la propria attenzione sul preside di Hogwarts, per rispondere in coro affermativamente.

A Silente non sfuggì quello sguardo e nei suoi occhi brillò una luce di consapevolezza. Doveva aver capito che il segreto della pergamena era stato svelato da Remus e gli altri due ne avevano solo beneficiato visto che erano diventati amici, tuttavia non fece nulla per metterli in cattiva luce con gli altri giudici. Si limitò a sorridere impercettibilmente prima di tornare a parlare: “E pensate di aver capito in cosa consisterà questa prova?”

“Sì.”, risposero ancora una volta tutti insieme i tre campioni.

Silente non disse più nulla, si limitò a guardare i ragazzi con uno sguardo indagatore incitandoli a renderlo partecipe delle loro supposizioni.

Per un po’ di tempo nessuno disse nulla, finchè James non si decise a parlare. Con il suo solito tono scanzonato disse sorridente: “Visti i segni sulla pergamena, in cui s’intravedono tre strade principali ben delineate da cui si diramano altre vie interrotte qua e là da dei blocchi, ho ipotizzato che si trattasse di una cartina. Ho pensato quindi che dovremmo gareggiare in una specie di labirinto.”

Sirius e Remus asserirono con il capo confermando le parole dell’altro ragazzo.

Silente sorrise dicendo: “Complimenti, è esatto.  Per l’esattezza si tratta di un labirinto vegetale.”

“Vegetale?” A Sirius sfuggì quella domanda prima di potersi trattenere. Non voleva sembrare l’unico che non aveva capito in cosa consisteva quel labirinto, ma fu rassicurato dallo sguardo allibito degli altri due campioni che, con gli occhi, stavano chiedendo la stessa cosa al preside.

“Sì, vegetale.” Sorrise Silente per poi continuare a parlare in modo ambiguo “Cioè un labirinto composto da sole piante. Quelle che formano le pareti esterne saranno fisse, quelle interne invece potrebbe decidere a volte di muoversi ed altre volte di mostrare le spine.”

“I blocchi nella cartina contraddistinguono queste piante mobili e ostili?”, chiese Remus intuendo la verità.

Silente non rispose, ma lo sguardo che lanciò al ragazzo servì più di mille parole per far capire a tutti che Lupin aveva visto giusto.

I tre ragazzi si ritrovarono a pensare alla cartina che avevano studiato e che ora, per ogni eventuale consultazione, tenevano in tasca, e velocemente tentarono di capire quale delle tre strade sarebbe stata la più sicura da percorrere. Tuttavia, prima dovevano capire meglio in cosa consisteva la prova e Silente fu ben felice di soddisfare la loro curiosità.

“La prova consiste nel superare questo labirinto e le piante che lo vivono per raggiungerne il centro, che nella cartina è identificato da un grande spiazzo. Qui ci saranno ad aspettarvi delle chiavi, una per ciascuno di voi, come c’era scritto nell’indovinello in calce alla pergamena. Dovrete percorrere la via nel più breve tempo possibile. Meno tempo ci impiegate, migliore sarà il vostro punteggio finale. Questa volta, infatti, il punteggio verrà stabilito dai giudici tutti insieme dopo un rapido consultorio e sarà complessivo, non personalizzato. Da questa prova potrete guadagnare il massimo trenta punti. E’ tutto chiaro?”

“Sì”, risposero i ragazzi.

“Bene. Allora credo proprio che possiamo dirigerci verso l’arena di Quidditch per dare inizio alla prova. Non è necessario che vi spieghi nel dettaglio com’è il labirinto, visto che dalla cartina dovreste già conoscerlo. La strada che prenderete e che vi porterà al centro, visto che principalmente sono tre, è a vostra discrezione. Entrerete nel labirinto diluiti nel tempo. Prima partirà il signor Potter, perché ha il minor punteggio, dopo cinque minuti il signor Black e dopo altri cinque minuti il signor Lupin. Il resto delle informazioni che non vi ho dato, dovrete scoprirle da soli. Anche questo fa parte della prova.”

 “Ma l’indovinello? Non ci chiede se l’abbiamo risolto?”, chiese un po’ perplesso James che si aspettava almeno un accenno a quel quesito.

“Non è necessario, visti i pacchi che portate con voi, presumo di sì ed è a dir poco sconcertante che, nonostante non sapevate cosa i vostri avversari avrebbero scelto come aiuto, ognuno di voi ha optato per qualcosa di diverso.”

I tre ragazzi si guardarono l’un l’altro e notarono che in effetti i pacchi che portavano avevano dimensioni e configurazioni molto diverse.

Silente sorrise bonario, mentre continuava a dire: “Non so se la vostra scelta sia frutto di un’analisi approfondita della situazione o se sia stata solo fortuna, ma questo denota almeno un’inconscia comprensione gli uni degli altri. Senza rendervene conto avete optato per la scelta che più vi interessava, capendo che agli altri non poteva importare; in questo modo avete evitato di combattere fra voi per accaparrarvi lo stesso aiuto e chi avrebbe perso si è risparmiato di correre ai ripari, trovando su due piedi cosa fare per usufruire dell’aiuto rimasto. Dovete aver instaurato una bella intesa e questo credo sia un bene; quando affronterete questa gara, infatti, nulla vi vieterà di sostenervi e darvi una mano a vicenda se vorrete, ovviamente, però, dovrete sempre ricordarvi che prima di tutto siete avversari.”

I tre ragazzi abbassarono gli occhi un po’ imbarazzati da quelle belle parole e sorrisero leggermente, mentre asserivano con il capo.

Nel frattempo i giudici si diressero verso la porta per uscire dallo spogliatoio.

Silente, prima di andare, dovette ricordarsi di qualcosa perché disse: “Ah… un’ultima cosa. Quando avrete scelto l’aiuto e sarete riusciti a domarlo, non dovete per nulla al mondo proseguire nel labirinto senza di lui. Se lo farete, anche se arriverete fino in fondo, la prova sarà considerata non valida e verrete penalizzati nel punteggio.”

Detto questo l’uomo uscì.

Dopo qualche minuti anche i tre ragazzi fecero altrettanto.

In silenzio percorsero il corridoio che li avrebbe condotti al campo riflettendo sul da farsi.

La prima cosa che dovevano fare era riuscire a domare il proprio aiuto e farlo nel più breve tempo possibile in modo da fare buona impressione sui giudici, dopodiché ad uno ad uno sarebbero entrati nel labirinto. Che strada dovevano percorrere? La più breve sarebbe stata quella più veloce, ma anche la più pericolosa visto che dalla cartina sembrava piena di ostacoli. Quella più lunga, però, avrebbe fatto perdere loro molto tempo, e in quella gara il tempo era importante.

Erano indecisi.

Alla fine scrollarono le spalle e decisero di risolvere un problema alla volta.

Prima dovevano occuparsi dell’aiuto, sperando di aver indovinato davvero le cose che servivano per ammansirlo e, soprattutto, di aver capito in cosa consisteva.

Entrarono nel campo, mentre Silente li stava annunciando, tra il fragore del pubblico che era accorso numeroso ad assistere alle loro imprese; le tribune erano tutte piene, come d’altra parte era accaduto anche nella prova precedente. 

Poi, mentre il preside spiegava la gara agli spettatori, i tre ragazzi si guardarono intorno.

La prima cosa che notarono fu che il campo di Quidditch era stato trasfigurato di nuovo.

Davanti a loro c’era una parete di cespugli gigantesca chiusa nella parte superiore da un tetto d’edera. A metà strada in lunghezza, però, quel muro verde scuro aveva un varco che lasciava intravedere l’interno.

Da quel buco si vedeva poco, solo dei colori: diverse sfumature di verde con qualche ramatura rossa, gialla o marrone.

Doveva essere l’entrata al labirinto vegetale.

I tre ragazzi deglutirono un po’ preoccupati dall’ignoto che celava quel luogo e con lo sguardo indagarono meglio l’ambiente circostante alla ricerca degli aiuti.

Ad un tratto li scorsero, racchiusi in dei recinti ad una ventina di metri da loro.

Si aspettavano di vedere le tre creature magiche che avevano ipotizzato e, invece, strabuzzarono gli occhi dalla sorpresa, mentre si rendevano conto che non era così.

 

FINE CAPITOLO 25 – PREPARATIVI

 

In questo capitolo ho spiegato in cosa consiste la prova.

Come vedete questa gara è più che altro la mia versione rimaneggiata della terza prova ideata della Rowling e non della seconda.

Come si svolgerà? Dovrete aspettare un po’ per scoprirlo.

Nel prossimo capitolo, infatti, parlerò più che altro degli aiuti.

Avete capito in cosa consistono visto gli indizi che vi ho lasciato qua e là in questo capitolo?

Fatemi sapere.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Faith Lupin. Grazie per aver capito le motivazioni che mi spingono ad aggiornare le mie fic in modo così discontinuo ultimamente. È un periodaccio. Credimi nell’intelletto di Moony bisogna sempre avere fiducia, quel ragazzo è un genio. Con tutti i libri che ha letto, quando c’è da dimostrare testa è imbattibile. Eh eh eh! Per quanto riguarda il resto del tuo commento, credimi se ti rispondessi in modo coinciso credo che rivelerei troppo delle mie intenzioni future per questa fic, per cui è meglio sorvolare. Ti dico solo di considerare il motivo per cui ho scelto che i malandrini frequentino il sesto anno di scuola e non il settimo, con questo piccolo aiutino dovresti capire dove voglio andare a parare. Vedrai presto fra Moony e Paddy ci saranno importanti novità. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. Sono felice di sapere che questa fic continua a piacerti moltissimo. Per quanto riguarda i turni credo con questo capitolo di aver soddisfatto la tua curiosità, no? Grazie per il commento. Un  bacio.

 

Per Fairy81. Sono felice di sapere che apprezzi tanto le mie storie. Contare su un tuo sostegno continuo, mi rende molto contenta. Hai visto? Moony è davvero un genio, ma d’altra parte con tutti i libri che ha letto, mi sembra naturale, no? Per quanto riguarda la prova, ora che è stata annunciata come ti sembra? Spero presto di riuscire a postare il prossimo capitolo, anche se ultimamente è difficile stare dietro a tutti i miei impegni. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Joy. Spero che alla luce di questo capitolo la seconda prova t’intrighi ancora di più. Sì, come avrai notato, ormai l’amicizia tra i malandrini si è formata, ma per il qualcosa di più dovrai aspettare ancora un pochino. Come avrai letto la seconda prova è più un labirinto che una caccia al tesoro, spero di non averti delusa, e per quanto riguarda gli aiuti, per scoprire se c’è o meno un ippogrifo dovrai leggere il prossimo capitolo. Grazie per la fiducia che mi dai. Spero davvero che la seconda prova che descriverò sarà all’altezza della prima. Un bacione.

 

Per Franscesca Akira89. Mi dispiace ma per maggiori delucidazioni sui risvolti sentimentali dovrai aspettare la fine della seconda prova, anche se pure nel corso di questa gara potrebbe esserci qualche spunto di riflessione. Sono felice di sapere che il mio indovinello ti è piaciuto, spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Saphira89. Figurati, non devi dire che i tuoi commenti non sono granché, a me piacciono tantissimo. Sono felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo dolcissimo. Spero che anche questo abbia soddisfatto un po’ della tua curiosità. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Nadeshiko. Tu pensi davvero che il torneo Tremaghi lo vincerà Remus? Sì è un genio, ma la fic è ancora lunga e potrebbe succedere di tutto, no? Se fossi in te aspetterei la fine prima di assegnare la coppa. Eh eh eh! Sì in effetti per Remus, Sirius e James sono un’iniezione di fiducia. Ma è anche vero che pure lui da molto agli altri due. Sono tre amici inseparabili. Per quanto riguarda la pergamena, beh… a me piace molto l’idea che ogni prova sia collegata all’altra più nel profondo di quello che si pensa. Mi sembra che così il torneo sia più completo. Come avrai letto, avevi visto giusto la prova era proprio il labirinto, anche se ovviamente con le sue opportune variazioni. Va bene, per una volta tenterò di fidarmi, e non t’impongo di raccontarmi cosa ti era venuto in mente, però la mia curiosità persiste. Sigh. Sigh. Sob. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Mel91. Sono felice di sapere che ti piace come scrivo. Anche tu sei una scrittrice? Che fic scrivi? I tuoi complimenti mi hanno fatto arrossire, mi hanno messo in imbarazzo. Troppo buona. Grazie per il sostegno. Un bacio.

 

Per Chu. Mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto per il secondo capitolo, spero però almeno in parte di aver soddisfatto la tua curiosità. Come avrai letto la seconda prova consiste proprio in un labirinto, ovviamente sarà però molto diverso da quello della Rowling ed anche da quello presentato nel quarto film. Per quanto riguarda l’aiuto, beh… per scoprire se fra le creature magiche ci sarà o meno un ippogrifo dovrai leggere il prossimo capitolo, anche se secondo me visto gli indizi ormai è palese capirlo, non credi? Per quanto riguarda il rapporto tra i malandrini, ormai i tre si possono considerare amici. Ognuno da agli altri due qualcosa e questo qualcosa è quello di cui avevano bisogno per sentirsi completi. Remus aveva bisogno della fiducia, Sirius di sentirsi amato, e James di qualcuno da considerare alla pari con lui.  Il legame d’amicizia ormai c’è e non farà che aumentare nel corso dei capitoli. Per quanto riguarda Remus e quando metterà in chiaro i suoi sentimenti, secondo me per lui sono già chiari, solo che ha paura di ammetterli per timore di soffrire. Se Sirius facesse la prima mossa, cosa che non è ancora sicuro di fare perché non riesce a capire la portata di ciò che prova, l’altro cederebbe subito. Per avere maggiori ragguagli circa questa situazione però non potrai che continuare a leggere. Grazie per il continuo sostegno che mi dai. Sono felice di sapere che la fic ti piace sempre di più. Un abbraccio.

 

Per Kaya. Finalmente sei riuscita a commentare. Che felicità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Anche da te nevica? Pure da me, anche se lo fa a fasi alterne. A volte nevica, a volte piove, insomma un macello. Grazie per gli auguri, è vero me li hai fatti milioni di volte, ma ogni volta mi fanno tantissimo piacere. Li ricambio caldamente. È davvero da un pezzettino che non sproloqui per benino, però dai su questa fic sei ancora regolare, no? Figurati, sono anch’io una fan dello shoebox, per quale motivo quindi dovrei linciarti per la tua felicità? Puoi urlare quanto vuoi che è uscito il 24° capitolo. Mi fa piacere! Pensi davvero di riuscire a sproloquiare tutto durante queste vacanze? Sia le mie fic, sia la traduzione di Chiaki, sia le fic di Georgia? Certo che tutte noi tre per avere a che fare con te dobbiamo armarci di pazienza, ma che vuoi farci? Ti vogliamo bene così come sei per cui accettiamo anche i tuoi impegni ed i tuoi ritardi. Che tristezza! Niente classifica degli stacchi bastardi? Che depressione! Ormai mi ci ero abituata, non mi rimane che aspettare la settimana prossima e vedere se questo nuovo stacco in questa fic fa il suo dovere di stravolgere nuovamente le classifiche, sono molto curiosa. Divertitevi tu, Chiaki e Georgia a Foligno, parlate tanto dello shoebox, divertitivi con i film che porterai e qualche volta ricordatevi di me che rimane a casa e vi pensa sempre. Okay? Veramente la luna piena è passata da un po’, durante la settimana prossima c’è la luna nuova ovvero il nulla. Sei un po’ sballata con le lune, eh Kaya? Mi sa che al nuovo ospedale vai a causa della tua malattia chiamata Shoebox, sbaglio? E per il mal di luna che purtroppo ogni signora deve sopportare. Sigh. Sigh. Sob. Per il regalo non vedo l’ora di scoprire cosa mi hai fatto, non sto più nella pelle. Grazie ancora. Tu lo sai vero che la pubblicità non è mai troppa, vero? Per cui se vuoi continuare a farne alle mie fic te ne sarò gratissima. Grazie. Sei un addetto marketing insostituibile. Cosa centra il sole, il cuore e l’amore ora? Sì, hai ragione il capitolo precedente era sintetizzabile in due parole ovvero Remus sei un genio, ma d’altra parte lui è il più logistico ed intelligente dei tre amici. Gli altri due sono più che altro le braccia, no? Capita a volte che l’occhio interiore vada a farsi benedire, soprattutto quando non si sta tanto bene. Eh eh eh. Remus è sempre stato solo per cui ora è naturale che ci tenga all’amicizia degli altri due, ma è lo stesso anche per gli altri campioni. Pure per gli altri due ormai l’amicizia e l’intesa che è nata nel gruppo sono importanti.  Credo visto quanto orgogliosi sono Sirius e James sia naturale che non avrebbero accettato l’aiuto di Remus senza delle condizioni. Per tutti e tre i ragazzi è importante che il torneo si svolga in assoluta parità d’intenti ed ora grazia all’aiuto di Remus ed all’idea di James è così. Chissà però come andranno le cose. Alla luce di questo capitolo hai qualche idea? Io credo che il fatto che le prove siano collegate l’una all’altra molto di più di quello che si pensa renda il torneo più completo, in questo modo c’è una certa continuità, no? Sono sempre felice di sorprenderti, ma non credo di essere più brava di Jaida e Rave, loro due sono due mostri sacri, io me la cavicchio soltanto. Sarebbe stato troppo semplice se per disincantare le pergamena bastava il fuoco, volevo qualcosa di più e così mi è venuta l’idea degli elementi. Soddisfatta? Credo che qualcuna delle tue curiosità con questo capitolo siano state soddisfatte. Ora sai in cosa consisterà la prova, come vedi si tratta della terza prova della Rowling anche se con le dovute variazioni. Per quanto riguarda la chiave, è il punto di arrivo della prova. E per l’ippogrifo dovrai leggere il prossimo capitolo per sapere se hai visto giusto. In definitiva dire però che la tua capacità di cogliere gli indovinelli non è poi così sbagliata. James in fin dei conti è fatto così, ha dei comportamenti che possono dare fastidio ma in verità è una persona molto leale e dolce. Certo che lo shoebox per noi è proprio una droga, eh? Ma non ho capito una cosa, ora ci vorranno cinque mesi prima che le due scrittrici riaggiornino la loro storia? Per quanto riguarda gli scherzi, credimi ti ho già rivelato troppo, dirti altro sarebbe come dirti tutta la fic e non mi sembra il caso, no? Sono felice di sapere che almeno in una mia fic Sirius ti sta simpatico, questa cosa mi da molte soddisfazioni. Credimi nelle mie fic ci saranno sempre scenette dolci tra Sirius e Remus solo che dovrai aspettare un pochino prima che capitano. Dovrai avere solo un po’ di pazienza, okay? Per quanto riguarda la lemon come ti ho detto milioni di volte, non ci sarà, non riesco proprio ad inserirla. Mi dispiace. Spero davvero che la seconda prova sia intensa quanto la prima. Fammi sapere se sbaglio qualcosa, okay? Per me è naturale farti complimenti per i tuoi sproloquio, li adoro. Sono così belli e mi fanno sempre sorridere. Grazie per il tuo breve commento da consulente, sei proprio entrata bene nell’ottica del tuo lavoro vedo. Beh… meglio così. Io alla TV ultimamente guardo solo certi Telefilm, per il resto sorvolo. Il tuo sproloquio anche stavolta mi è stato di super gradimento. Sei davvero brava a cogliere i punti focali della mia storia. Sei grande. Vedo che Remus in questa fic è proprio il tuo preferito, ha una vera fan di eccezione. Oggi proverò ad entrare nel forum e vedrò quello che riuscirò  a fare. Certo che ieri sono tornata all’ovile, anche se oggi è stata una giornata infernale. Ero in vacanza ma ho sgobbato più che a lavoro e domani mi sa che è ancora peggio. Figurati, per me è un vero piacere dedicarti certi capitoli delle mie storie. Grazie come al solito per il sostegno continuo che mi dai. Un bacione.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha.

 

 

 

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Capitolo 26
*** 26. Gli aiuti ***


Ecco qui il nuovo capitolo di questa fic

Ecco qui il nuovo capitolo di questa fic.

Con questo dovrei essermi messa alle pari con le mie fic dopo il periodo di sospensione dovuto alle ferie natalizie.

Ora si dovrebbe tornare alla normalità.

Spero vi faccia piacere.

Un bacione.

Agartha.

 

Un ringraziamento speciale a Kaya per la consulenza effettuata su questo capitolo, se qualcuno vuole iscriversi al fan club di Remus non ha che da chiederlo a lei, accetta chiunque (visto che ti ho fatto pubblicità?) ed a per l’ottimo lavoro di beta reader che fa sempre. Grazie ragazze. Un bacio. Agartha.

 

CAPITOLO 26 – GLI AIUTI

 

I campioni si aspettavano di vedere le tre creature magiche che avevano ipotizzato e, invece, strabuzzarono gli occhi dalla sorpresa, rendendosi conto che non era così. O almeno non lo era per due di loro. Già, perché mentre Sirius e James vedevano solo due bestie magiche racchiuse nei recenti, Remus ne vedeva tre.

Potter e Black si avvicinarono di qualche passo agli animali per vederli meglio. No, da qualunque angolatura guardassero le creature magiche rimanevano due, però visto che gli aiuti avrebbero dovuto essere tre, non potevano che chiedersi, che fine avesse fatto l’altra bestia.

Di fronte a loro c’era un cavallo bianco alato che nitriva al loro indirizzo guardandoli con un cipiglio severo; c’era un ippogrifo che batteva i piedi per terra nervosamente e… un recinto vuoto.

"Sono solo due.", mormorò James confuso.

"Questo lo vedo anch’io.", confermò Sirius.

"C’è il cavallo alato che si lascia cavalcare solo da chi gli offre una sella d’oro." Potter strinse il pacco che teneva in mano con maggiore forza.

"E l’ippogrifo, che permette di avvicinarsi solo a chi si mostra gentile con un inchino." Sirius guardò l’animale molto interessato.

"E l’altro? Quello della carne, dov’è?", chiese James inarcando un sopracciglio.

"Non lo so. Pensavo si trattasse di un liocorno o qualcosa di simile, ma non c’è", rispose Sirius. "Cosa può significare?"

Solo in quel momento, Remus intervenne nella discussione. "Non lo potete vedere semplicemente perché la creatura magica è un Thestral."

"Un Thestral?", chiese confuso Sirius.

"Sì, un Thestral. È una specie di renna.", asserì Remus guardando l’animale che camminava a quattro zampe e sulla cui fronte spiccavano due corna molto acuminate.

"So cos’è un Thestral.", esclamò Sirius. "Ma… come mai lo vedi solo tu?"

"Solo chi ha assistito in prima persona alla morte di qualcuno può vederlo. Immagino che a voi non sia mai capitato."

"Tu invece… tuo padre?", si ricordò Black.

"Già."

"Sapevi che si sarebbe trattato di questa creatura?"

"Sì, lo sapevo. E sapevo anche che per voi sarebbe stato difficile domarla, se non l’aveste vista, per cui ho pensato di procurarmi la carne cruda per ammansirla io".

"Hai pensato di facilitare la nostra gara tenendoti la bestia che noi non saremo mai riusciti a domare?", chiese sorpreso James.

"Non avresti dovuto. Siamo rivali, non devi sempre essere così dolce e disponibile con gli altri.", commentò Sirius.

"Non ho pensato solo a voi, ma anche a me. Se voi non potevate vederlo, non avreste mai scelto quell’aiuto, quindi andavo a colpo sicuro."

"Quindi hai deciso per la carne dopo un’attenta analisi della situazione, proprio come ha detto Silente?"

"Esatto. E voi invece?"

"Vorrei dire che la scelta è stata dettata dall’intelligenza, ma non è così. È stata tutta fortuna.", rispose Sirius.

"Idem." Sorrise furbescamente James prima di spiegarsi meglio. "Quando ho capito che uno degli aiuti sarebbe stato un cavallo alato, non ho potuto resistere: dovevo domarlo io con una sella d’oro. La sella d’oro è un oggetto raro e costoso, ho approfittato della situazione per farla comprare ai miei genitori. Desideravo da anni averne una, io adoro tutto ciò che ha a che fare con il volo, ma i miei genitori continuavano a dirmi di no. Stavolta, però, non hanno potuto tirarsi indietro dato che anche loro vogliono che io trionfi al torneo e me l’hanno presa. L’ho ricevuta oggi. Non ho pensato minimamente agli altri indizi ovvero alla carne e all’inchino. Volevo la sella, punto e basta."

"Io, invece, ho avuto l’atteggiamento opposto al tuo.", toccò a Sirius dire la sua. "Non ci tenevo a mobilitare i miei genitori, per cui ho escluso la sella. Avevo pensato di usare la carne, ma poi ho capito che meno aiuto ricevevo dagli altri meglio stavo, per cui ho optato per l’inchino. Tuttavia, stamattina ho pensato che, per ammansire un ippogrifo, un singolo gesto cortese forse non sarebbe bastato, per cui mi sono informato su cosa mangiasse per procurarmi un po’ di marmotte morte in modo da offrirgliele; così stamattina sono andato dal guardiacaccia della tua scuola e lui mi ha dato ciò che mi serviva."

"Sei andato da Hagrid? E lui ti ha dato ciò che volevi? Brutto traditore. Non avrebbe dovuto darti un bel niente, dovrebbe tifare per me visto che sono il campione di Hogwarts.", esclamò James.

"È stato Silente a ordinargli di darmi ciò che mi serviva.", precisò Sirius.

"Silente?"

"Sì, Hagrid si è lasciato sfuggire questa informazione, anche se non avrebbe dovuto. Silente glielo aveva proibito. Quando ho saputo che è stato il tuo preside a dargli ordini per farci avere ciò che volevamo, ho capito di aver indovinato in cosa consisteva l’indovinello." Sirius sorrise.

"Allora dev’essere stato per via dell’ordine di Silente che oggi Hagrid è stato così gentile anche con me.", s’intromise Remus.

"Sei andato anche tu da lui?"

"Sì, per la carne fresca. La mia preside mi ha consigliato di andare da lui e si è dimostrato particolarmente felice di aiutarmi, così felice da essere nervoso."

"Con me non era nervoso.", disse Sirius.

"Dici davvero?"

Black asserì con il capo.

"Strano, con me lo era. Pensa che mi ha dato più carne di quanta ne potessi portare e mi ha pure offerto un tè."

"Ti ha offerto un tè?" Sirius strabuzzò gli occhi.

"Sì, perché?"

"Per Hagrid è naturale offrire un tè agli studenti che gli stanno particolarmente simpatici.", intervenne James nella discussione. "Con me lo fa spesso. E dimmi, hai accettato?"

"No, dovevo ancora finire di prepararmi per la prova."

"Capisco. Beh… la prossima volta, se lui t’invita, puoi anche accettare ma, se il tè tutto sommato è passabile, stai lontano dai suoi biscotti. Sono così duri da spaccarti i denti." James ridacchiò.

"Grazie per il consiglio."

"A me Hagrid non ha offerto nessun tè.", esclamò Sirius con un cipiglio. "Perché a te sì?"

"Non te l’ha offerto?", chiese confuso Remus.

"No.", ribadì Black.

"Si vede che non gli stai simpatico, Sirius. Mi dispiace.", disse James sorridendo in modo furbo. "Invece il nostro Remus deve aver fatto colpo su di lui immediatamente. Deve essere stato amore a prima vista."

Lupin arrossì. "Ma no, cosa vai a pensare? Voleva solo essere gentile."

"Gentile solo con te però; con me invece è stato sì bonario, ma anche molto professionale. Mi ha dato quello che volevo e mi ha mandato via.", disse Sirius con un tono di voce leggermente seccato.

Remus guardò Sirius allibito: perché ora aveva adottato quel tono di voce? Senza accorgersene, si ritrovò a giustificarsi. "Non penserai davvero che Hagrid sia interessato a me, vero? È assurdo."

"Non lo so se è assurdo. Tu forse non te ne accorgi, ma con il tuo modo di fare eserciti un certo fascino su certe persone.", rispose Sirius.

Remus guardò Sirius intensamente. I loro occhi per un attimo s’incatenarono l’uno all’altro.

"Su quali persone?", chiese flebilmente Lupin tenendo a bada il suo cuore che minacciava di fuoriuscirgli dalla cassa toracica da quanto batteva forte. Non doveva illudersi, Sirius non poteva alludere a se stesso. Anche se in quel momento si era dimostrato seccato per le attenzioni di Hagrid, non poteva essere geloso, doveva esserci un’altra spiegazione. Era assurdo pensare che Sirius avesse un debole per lui, quanto pensare che Hagrid potesse essersi innamorato di lui a prima vista.

Sirius improvvisamente si accorse della gaffe che aveva appena fatto. Aveva quasi tradito i suoi sentimenti con le sue parole. Non era ancora pronto a dire a Remus che provava una certa simpatia per lui, quindi ora che risposta poteva dargli? Non di sicuro quella sincera, ovvero sulle persone come lui, ma qualcosa di più generico, ma cosa?

Black aprì la bocca per dire qualcosa, la prima cosa che gli passasse per la testa che non avrebbe svelato i suoi sentimenti, quando Silente, che aveva appena finito di annunciare la prova al pubblico, gli bloccò le parole sul nascere.

Il preside di Hogwarts si rivolse ai campioni urlando: "Ed ora credo proprio che si possa dare inizio alla competizione. Su ragazzi avvicinatevi alle creature magiche che vedete e tentate di ammansirle."

Silente si sedette sulla tribuna dei giudici e ci fu silenzio nello stadio.

Il preside aveva raccomandato agli spettatori di starsene zitti fino alla fine della prova; solo allora avrebbero potuto omaggiare i loro campioni con le loro urla di giubilo.

I campioni avevano bisogno di tutta la tranquillità possibile per superare la prova indenni.

La gara, con quelle parole, ebbe inizio.

Remus avrebbe voluto che Sirius rispondesse alla sua domanda, ma visto che l’altro sembrava non volerlo fare, lui non ebbe il coraggio di insistere e pretendere spiegazioni. Sospirando fu il primo ad incamminarsi per raggiungere i recenti delle creature magiche, lasciando Black e Potter indietro.

Sirius da parte sua stava ringraziando Albus Silente per il provvidenziale intervento. Se avesse tardato di qualche minuto, chissà cosa avrebbe detto a Remus. Prima di rivelarsi, voleva essere sicuro di cosa provava. Il ragazzo stava per seguire Lupin e raggiungere i recenti, quando James gli fece capire che doveva parlargli da solo. Potter si accucciò fingendo di allacciarsi una scarpa e Sirius lo aspettò.

Si attardarono per qualche minuto cominciando a parlare, per poi proseguire il discorso, mentre lentamente camminavano appaiati.

James abbassò la voce in modo che solo Sirius sentisse ciò che aveva da dire: "Avresti dovuto dirgli ciò che provi."

"No, non sono ancora pronto.", sussurrò Sirius.

"Ma credi che lui non si sia accorto che eri geloso di Hagrid?"

"Non ero geloso."

"Ed invece sì, quando hai saputo del tè, hai cominciato ad innervosirti."

"Beh… forse hai ragione, un po’ geloso lo ero, ma non credo che lui se ne sia accorto."

James rifletté per qualche secondo sull’ultima frase di Sirius e poi sospirando disse: "Visto che Remus è un po’ tonto da questo punto di vista, non hai tutti i torti a pensare che non l’abbia capito. Ma credimi, non è il caso che tu t’ingelosisca di Hagrid, non è di sicuro lui il tuo rivale. L’hai visto? Credi che a Remus possa interessare?"

"No, lo so che non dovrei essere geloso di Hagrid e credimi spero di non avere nessun rivale, ma la mia reazione è stata così irrazionale."

"L’ho notato e questo secondo me significa una sola cosa."

"Cosa?"

"Che Remus ti piace davvero."

Sirius si prese un labbro tra i denti. "Già.", sussurrò.

"E quindi ti do lo stesso consiglio di prima. Diglielo."

"Non posso. E se lui non provasse le stesse cose?"

"Hai paura di non essere corrisposto? Secondo me anche lui è interessato a te."

"Non puoi sapere cosa Remus provi per me. E sinceramente non so se ho paura di non essere corrisposto. Non capisco cosa provo. So solo che, per il momento, non me la sento di dirglielo."

"Se è così, allora rispetterò la tua decisione, ma continuo a pensare che dirglielo ti farebbe sentire meglio."

"Dammi ancora un po’ di tempo. Ci devo pensare un po’ su."

"Okay."

Detto questo i due ragazzi si affrettarono a raggiungere Remus che li aspettava di fronte ai recenti delle creature magiche.

Silente spiegò che i campioni avrebbero ammansito le creature magiche nello stesso ordine in cui sarebbero entrati nel labirinto vegetale.

Quindi, toccò a Potter iniziare.

Il cavallo alato era nel mezzo del recinto centrale e James vi entrò stando ben attento ai gesti dell’animale.

La bestia perfettamente immobile lo guardava come per studiarlo.

Potter si appoggiò alla recinzione per qualche istante e cominciò a scartare il pacco che portava con sé.

Velocemente tolse la carta e rivelò ciò che conteneva: una sella che luccicò alla luce delle lampade del campo di Quidditch. Era completamente d’oro ed i filamenti erano pregiati.

James si avvicinò al cavallo camminando lentamente. Con entrambe le mani portava la sella come se dovesse offrirla in dono alla bestia. I suoi occhi non si staccarono da quelli dell’animale nemmeno per un momento.

Quando fu a qualche metro di distanza, l’animale nitrì e si allontanò per raggiungere il lato opposto del recinto. Dopodiché tornò a rivolgersi verso il campione, sfidandolo con lo sguardo a proseguire.

James accettò la sfida e ricominciò a camminare verso la bestia.

Stavolta i suoi movimenti erano più decisi.

L’animale lo lasciò fare, senza reagire.

Potter arrivò a pochi passi dal cavallo. Se avesse allungato la mano avrebbe potuto toccare la sua superba criniera bianca, ma non lo fece.

Chinò il capo ed allungò la sella per farla vedere meglio alla bestia.

L’animale con il muso la sfiorò. L’annusò per diversi minuti e poi tutto accade repentinamente.

Sorprendendo James il cavallo si agitò, sollevò le gambe con frenesia come se volesse calciare il ragazzo.

Potter istintivamente fece qualche passo indietro, portò la sella davanti al viso e chiuse gli occhi, aspettando l’impatto.

Passarono alcuni secondi, ma niente colpì il ragazzo.

James si arrischiò ad aprire gli occhi. Il cavallo alato era di fronte a lui lievemente piegato e lo stava guardando con rispetto. Gli stava chiedendo di sellarlo.

Potter tirò un profondo respiro di sollievo e lo accontentò.

Con alcune abili mosse mise la sella intorno al corpo del cavallo e vi salì in groppa.

Il cavallo rimase perfettamente fermo, segno che l’aveva accettato come padrone.

La prima parte della prova, ovvero quella di reperire l’aiuto, per James si era conclusa con successo. Ora non doveva che aspettare che prima Sirius e poi Remus facessero altrettanto, e poi si sarebbe potuto introdurre nel labirinto.

Sirius, dopo aver assistito all’impresa di James, entrò a sua volta nella recinzione in cui c’era l’ippogrifo.

Appoggiò per terra il pacco che portava e l’aprì. Sparse sul suolo le marmotte morte, tenendone solo una in mano.

Poi guardò l’ippogrifo.

L’animale lo osservava con una certa curiosità e lui sostenne il suo sguardo. Gli ippogrifi sono animali che pretendono rispetto, distogliere lo sguardo o strabuzzare gli occhi li fa infuriare. Sono bestie estremamente suscettibili.

Sirius si avvicinò con circospezione all’animale sempre fissandolo negli occhi, voleva essere sicuro di non incorrere nella sua ira.

Quando fu a qualche metro, inclinò il busto in segno di rispetto.

Per qualche istante non accadde nulla, poi l’ippogrifo si accostò maggiormente al ragazzo.

Sirius pensò di aver già guadagnato la sua fiducia.

Quando l’ippogrifo fu abbastanza vicino, Black allungò una mano per afferrare la corda che pendeva dal suo collo. Se fosse riuscito a prenderla, sarebbe significato che l’animale accettava di aiutarlo.

L’ippogrifo, però, non glielo permise. Quando Sirius stava per prendere lo spago, l’animale usò il suo becco, che possedeva una forza portentosa, per colpirlo.

Black riuscì a schivare quell’attacco improvviso appena in tempo ed istintivamente mollò la marmotta che teneva in mano lanciandola in aria.

L’ippogrifo afferrò il suo cibo preferito al volo e cominciò a masticare con gusto.

Sirius, dopo aver tirato un profondo respiro di sollievo per lo scampato pericolo, rimase in attesa che l’animale finisse il suo pasto.

Nel frattempo andò a prendere altre due marmotte che successivamente lanciò all’animale.

La bestia le gradì molto.

Sirius si rese conto di aver fatto bene ad essere prudente, se non avesse avuto le marmotte sarebbe stato finito. L’inchino non aveva sortito l’effetto desiderato, l’animale sembrava più che altro affamato.

Quando l’ippogrifo ebbe finito di divorare anche la quarta e la quinta marmotta, Black gli si avvicinò inchinandosi di nuovo.

L’animale rimase fermo e Sirius si accostò sempre di più.

Quando la corda fu a portata di braccio, Black riprovò a prenderla e stavolta l’ippogrifo glielo permise.

Sirius sorrise, rendendosi conto di essere riuscito a carpire la sua fiducia.

Con un balzo, lo montò e tenendolo per la corda rimase in attesa dell’inizio della prova. Anche lui era riuscito ad ammansire il suo aiuto.

Per Remus domare il Thestral fu abbastanza semplice.

La difficoltà più grossa che si ha nel trattare con quel tipo di bestia è proprio il non riuscire a vederla. Per Remus, però, quello non era un problema; lui, la creatura che aveva davanti la vedeva benissimo.

Entrò nel terzo recinto con decisione.

Appoggiò per terra il pacco che aveva con sé e l’aprì in modo da liberare la carne fresca dal suo involucro e permettere al suo odore di impregnare l’aria.

Dopodiché si allontanò per permettere al Thestral di avanzare verso la carne in tutta libertà.

L’animale, richiamato dall’odore della carne che perdeva ancora sangue a cui non riusciva a resistere, raggiunse velocemente quello che era il suo cibo preferito.

Affondò il muso nel pacco e cominciò a mangiare.

A quel punto Remus si accostò alla bestia e, con circospezione, stando ben attento a non scontrarsi con le sue corna, cominciò ad accarezzarla sul capo per farla abituare alla sua presenza.

Il Thestral ingoiava il cibo e, nel contempo, si beava delle premure di Lupin che gli arruffava il pelo con delicatezza, grattandogli qua e là il corpo.

Quando l’animale sollevò il capo dal pacco, dopo aver masticato per benino anche l’ultimo pezzo di carne, offrì il muso sporco di sangue a Remus per permettergli di toccarlo.

Lupin lo assecondò subito. Fingendo di non provare disgusto per il sangue che stava per toccare, accarezzò anche il muso dell’animale.

Il Thestral sembrò gradire molto quel gesto perché il suo corpo fu attraversato da un fremito di piacere.

Poi si girò di lato facendo capire al licantropo che poteva cavalcarlo.

Remus sorrise e ci salì in groppa con un gesto fluido.

Adesso tutti e tre i campioni avevano il proprio aiuto, la vera prova poteva avere inizio.

Immediatamente la voce potente di Silente riempì l’aria urlando: "Potter, ora puoi entrare nel labirinto."

James, non appena udì quelle parole, sfrecciò subito in avanti con il suo cavallo alato e senza ripensamenti attraversò il varco che faceva d’entrata al labirinto.

Mentre Sirius e Remus stavano ammansendo il loro aiuto, lui aveva deciso quale strada percorrere.

Non era da lui pensare troppo ai pericoli e tirarla tanto per le lunghe.

Tirando le redini, fece segno al cavallo di alzarsi in volo e di dirigersi a destra. La strada più breve con i suoi pericoli l’attendeva pronta a sfidarlo.

 

FINE CAPITOLO 26 – GLI AIUTI

 

Bene! Mi fermo qui.

Spero che l’inizio della prova vi sia piaciuto.

Fatemi sapere.

Adesso dovrò decidere come gestire la gara nel dettaglio. Vedremo cosa ne uscirà. Spero che possa diventare una lettura piacevole. Incrocio le dita.

Grazie per tutto il sostegno che mi date.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Francesca Akira 89. Mi fa piacere sapere che ti ho sorpresa. La terza prova sarà sempre ispirata ad un momento nei libri di Harry Potter, ma non è necessario che si riferisca al quarto. Prova ad indovinare un po’? Diciamo che qua e là secondo me anche durante la prova ci saranno dei momenti in cui i sentimenti dei ragazzi verranno a galla, non so perché ma Sirius e Remus sembrano intenzionati a chiarirsi il prima possibile. Sono curiosa di sapere perché secondo te Hagrid si è comportato in quel modo con Remus. Sono tutt’orecchi. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Fairy81. Io adoro prendere spunto per le mie storie da libri, fumetti, film, ecc. ecc. ma poi gestisco la trama come meglio preferisco, in base alle mie esigenze. È successo questo anche in questa fic, come vedi la mia seconda prova è la terza della Rowling ma presenta delle differenze. Prima di tutto si tratta di un labirinto di sole piante, non ci sono strane creature, poi i ragazzi hanno a disposizione degli aiuti. Come vedi, invece, avevi visto giusto: uno degli aiuti era proprio un ippogrifo. Contenta? Ti è piaciuto come si sono svolti i fatti in questo capitolo? Ora visto che sono tornata dalle ferie spero di riuscire ad aggiornare le mie fic con più regolarità. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per imooto. Grazie per gli auguri imooto. Sono felice di risentirti anche in questa storia. Mi fa piacere sapere che la fic continua a piacerti e che hai trovato favolosi gli ultimi capitoli che hai letto tutti insieme. Come vedi i tre campioni ormai sono davvero molto amici. Non ti posso anticipare, però, se questa amicizia aiuterà nel corso di questa prova. Dovrai leggere. Per quanto riguarda gli aiuti, uno di loro era proprio un ippogrifo. Avevi visto giusto. Contenta? Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Chu. In effetti lo scorso capitolo si chiamava Preparativi, proprio perché preparava sia i campioni, sia il lettore all’inizio della prova. Non voleva dire molto di più, per cui non mi offendo mica anche se l’hai definito statico, eh? Dopotutto lo è davvero! Sono felice di sapere che tutto sommato ti è piaciuto, Silente è davvero orgoglioso di come le cose si sono evolute tra i campioni. È felice per loro perché si è accorto che il loro legame ormai è davvero amicizia. Per quanto riguarda il labirinto e l’ippogrifo, sì hai indovinato entrambi. Contenta? Degli altri aiuti cosa te ne è sembrato? Anche questo capitolo non narra proprio la prima prova, racconta degli albori con i campioni che addomesticano gli aiuti. Spero non si sia rivelato troppo noioso e spero di riuscire a scrivere il prossimo nel migliore dei modi. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per FaithLupin. Davvero avevi pensato di non recensire lo scorso capitolo? Che tristezza! Sono davvero felice di vedere che poi hai cambiato idea. Su dai, anche se non avevi capito esattamente in cosa consisteva la prova, ormai spero che la maggior parte della tua curiosità sia stata soddisfatta, è così? In questo capitolo ho spiegato in cosa consistono gli aiuti e nel prossimo si entra nel vivo della gara. Speriamo in bene. Davvero sei appassionata di gialli? Anch’io seguo C.S.I., anche se guardo più che altro i due Spin Off, Miami e New York, tu hai seguito le puntate di ieri? Cosa te ne è sembrato? Mi sa che le tue intuizioni per il proseguo di questa storia potrebbero anche rivelarsi giuste, Faith, però dovrai leggere per sapere quanto. Grazie per aver deciso di commentare. Un bacio.

 

Per mel91. Sono davvero felice di sapere che la mia storia ti piace tanto. L’hai addirittura definita grandiosa, che imbarazzo! Per me è facile imbarazzarmi, sono un tipo davvero emotivo. Poi quando ricevo un commento entusiasta come il tuo, allora mi sento davvero felice. Grazie. Come vedi i campioni attualmente non sono nei guai, questo capitolo è stato abbastanza soft. Per quanto riguarda le tue storie, proverò a leggerle quanto prima. Ma dimmi di Harry Potter quali sono le tue coppie preferite? Grazie ancora! Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Purtroppo il continuo non è arrivato molto presto, ma proprio non sono riuscita a postare prima. Mi dispiace. Sono davvero felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo interessante. Soddisfatta di scoprire quali sono gli aiuti? Ti sono piaciuti? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Nadeshiko. Sono davvero felice di sapere che hai trovato bellissimo lo scorso capitolo. In effetti i tre campioni erano davvero in imbarazzo sotto l’occhio vigile di Silente. Il preside di Hogwarts è un grande, quando si mette d’impegno riuscirebbe a mettere a disagio chiunque. Davvero ti è piaciuto Hagrid nello scorso capitolo? Secondo te perché è stato così affettuoso con Remus? Il tuo è proprio un degno motto natalizio, ironicamente parlando ovviamente, però non posso che darti ragione, Karkaroff è un personaggio talmente "stupido" che è difficile sopportarlo. Io cosa sto tramando? Non posso anticiparti niente, ma sappi che ci saranno molte sorprese nel corso della storia, per cui la coppa non si può assegnare subito ad un campione. Eh eh eh! Come vedi avevi indovinato uno degli aiuti, il più facile, ovvero l’ippogrifo. Complimenti. Certo che i tuoi viaggi mentali sono davvero interessanti e pure molto ispiranti, quasi, quasi potrei scrivere davvero una situazione in cui Sirius e Remus vengano racchiusi da qualche parte da James. Sarebbe bello, vero? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Trip. Tenterò davvero di continuare così e spero d’ora in poi di aggiornare con più regolarità. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per ClyClu. Sono davvero felice di sapere che ti sono piaciute sia "V" (è una storia particolare lo so, ma davvero ti ha fatto così tanto paura?) sia "…fu…" come storie. Spero che anche le altre due che ti mancano da leggere ti facciano piacere. Incrocio le dita. Per quanto riguarda questa storia, sì in effetti ho molta fantasia, ma spero di riuscire a sfruttarla senza strafare. Mi fa piacere sapere che hai trovato lo scorso capitolo bellissimo, e spero con questo ti aver soddisfatto un po’ della tua curiosità. Non so se sono sempre la migliore, ma mi fa piacere avere il tuo appoggio. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Kaya. Ministero della Magia italiano, Ufficio del primo ministro, Segreteria. Buongiorno mia amabile collega d’oltre manica! Come va la vita? Trafficando con qualche strano intruglio dell’Ufficio Misteri ti sei ritrovata nello smog milanese? Che disgrazia! Come riuscirai a tornare a casa? Forse è meglio se vengo a prenderti, cosa ne pensi? Uso la polvere volante e sono subito da te. Preferivi occuparti dei babbani? Beh… se è così non hai che da chiedermi, tu sai che posso sfruttare le mie innumerevoli conoscenze per farti trasferire dove vuoi, vero? Chiedi e ti sarà concesso, potrebbe essere questo il mio motto. Come il tuo è "Toujours en retard". Cosa ne pensi? In cosa consiste lo stato abbacchiata ma felice? Ti sei scissa in due ed una parte è abbattuta e l’altra felice? Ma che begli incantesimi girano dalle tue parti. Quasi, quasi vado anch’io a dare un’occhiata all’Ufficio Misteri italiano, forse potrei trovare delle informazioni utili per quella questione di cui tu sai, cosa ne pensi? In effetti ormai non manca tanto, che le mie lettrici debbano aspettare i tuoi sproloqui, invece che le mie fic. Sono lunghissimi e simpaticissimi sempre. Oh… che bello… finalmente è tornata la classifica degli stacchi bastardi e le hai dato pure un’abbreviazione, TBA, che bel nome! Solo il quarto posto per …fu…? Beh… visto la controversia poteva anche finire al decimo, ma non scrivo contemporaneamente tutte quelle fic, vero? Che sbadata! Allora era inevitabile che fosse quarta. Non si può fare altrimenti. Resurrection ha perso tutte quelle posizioni? Peccato! Ma d’altra parte visto gli stacchi del Torneo e Le quattro piume non poteva essere altrimenti. Erano tutti e due molto particolari, anche se forse quello più bastardino era proprio quello delle Quattro piume. Quale sarà la decisione di Remus? Mi sa che grazie al tuo occhio interiore hai già qualche idea, vero? Per quanto riguarda il Torneo chissà se questo stacco gli farà guadagnare una posizione per portarlo alla vetta? Mah, solo il tuo prossimo aggiornamento della classifica me lo saprà dire. Grazie per lo stacco pubblicitario, le tue promozioni sono davvero uniche. Sei sprecata nel tuo lavoro, dovresti occuparti di marketing. Chiedo ai gemelli Weasley Fred e George se hanno bisogno delle tue pubblicità per i loro negozi? Cosa ne pensi? Kaya, non dirmi che fumi, tu lo sai se no, che sono costretta a farti una tiratina d’orecchie, no? IL FUMO FA MALE. Smetti subito!!!!!!!!! La McGranitt ad Honolulu ha trovato il fratello di Albus ed ha deciso di sposarlo? Non ho ancora ricevuto il suo invito, le poste via gufo sono intasate ultimamente dalle mie parti, però dalla professoressa di Trasfigurazione non mi sarei mai aspettata un comportamento del genere. Va bene che la vita è breve, ma il suo talamo matrimoniale non ha fatto nemmeno in tempo a raffreddarsi e lei già si risposa? E poi con chi? Con il fratello del suo defunto marito? Cosa dirà Albus nell’oltretomba? Bisogna fare una seduta spiritica. Chi se ne occupa? Sono felice di sapere che ti è piaciuto il capitolo precedente, che come dici tu era di preparazione alla prova. Non è mica giusto che tu usi tali frasi sibilline Kaya per far capire che tu sai più cose degli altri lettori. Comunque ormai non è più un segreto per nessuno, i ragazzi hanno indovinato gli aiuti e non solo li hanno anche ammansiti alla grande. Cosa ne pensi? Silente è un grande, ha la vista lunga quell’uomo. Ma d’altra parte il preside di Hogwarts è un personaggio intrigante quando lo si usa nel modo giusto, no? La faccenda del punteggio è così spiegabile. Se nella prima prova i giudici avevano dieci punti singoli da dare ciascuno con la propria testa, ora devono darne trenta dopo un consulto generale fra loro. Ti è più chiaro adesso il discorso? Per quanto riguarda il labirinto vegetale, più che quali creature si nascondo in esso, c’è da chiedersi quali piante lo vivono. Eh eh eh! Come vedi ad inizio capitolo per me è stato un vero piacere fare da pubblicità al tuo fan club per Remus. Se vuoi m’iscrivo anch’io. Anche se dovrei essere sopra le parte, tu sai che in verità ho un debole per il mio cucciolo di lupo, vero? In effetti ora che fai da consulente per questa fic, non potrai più ipotizzare cosa succede nei prossimi capitoli. Come farò senza i tuoi viaggi mentali? Mi sento già più sola! La tua ministra è tornata, allora non si può fare altro che salutarci. In bocca al lupo per il lavoro e non preoccuparti per lo sproloquio, io non l’ho trovato per nulla dispersivo, mi è piaciuto molto. Per la terza prova del mio torneo Tremaghi, diciamo che sarà ispirata a qualcosa apparso nei libri di Harry Potter, ma non necessariamente c’era nel quarto. Cosa pensi si tratti? Aspetto le tue considerazioni. Grazie per il tuo come al solito stupendo sproloquio. Un abbraccio caloroso.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha.

 

 

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Capitolo 27
*** 27. La seconda prova (inizio) ***


Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

Ricomincia l’azione.

Spero vi piacerà.

Un bacione.

Agartha

 

P.S. Un ringraziamento speciale a per l’ottimo lavoro di beta reader che fa sempre ed a Kaya per la sua preziosa consulenza. Un grazie caloroso. Agartha.

 

Questo capitolo è dedicato a LucieLupin per il suo compleanno. Spero gradirai questo pensiero e che il capitolo ti possa piacere. Agartha.

 

CAPITOLO 27 – LA SECONDA PROVA (INIZIO)

 

Con grande maestria, James guidò il cavallo alato nei vari cunicoli che formavano il labirinto.

Mentre con la mente ripensava alla cartina per ricordarsi la giusta via, con gli occhi si guardava intorno alla ricerca di ogni eventuale pericolo.

All’inizio le cose gli andarono benissimo.

La sua intesa con il cavallo alato fu fin da subito perfetta. Sia l’animale, sia il cavaliere erano due tipi orgogliosi e superbi, e subito sintonizzarono i loro movimenti.

All’inizio James svoltò a destra per un paio di volte, poi a sinistra per poi proseguire dritto fino al bivio successivo in cui sarebbe dovuto andare a destra.

Le vie che stava percorrendo non erano troppo lunghe e Potter già pregustava un rapido arrivo alla fine del labirinto.

Fino a quel momento, inoltre, non aveva scorto nessun tipo di pericolo: l’unica difficoltà immediata che aveva sostenuto, erano state le luci pressoché inesistenti nel labirinto che gli limitavano la visibilità e che lo avevano obbligato ad estrarre la bacchetta prima del tempo per illuminare la zona con un incantesimo.

Ad un tratto, però, si accorse che c’era qualcosa che non andava.

Se ricordava bene la cartina, il bivio successivo non avrebbe dovuto essere tanto distante dal precedente, eppure gli sembrava di aver volato per troppo tempo senza trovarlo.

Che a causa della scarsa illuminazione non avesse visto la svolta a destra?

Decise di tornare indietro a controllare.

James ritornò fino all’ultimo incrocio che aveva superato, ma della stradina a destra non scorse traccia.

Fermò il cavallo alato ed estrasse la cartina dalla tasca per consultarla.

Come si ricordava la nuova intersezione doveva essere lì vicino, solo che c’era anche un tassello, quindi un ostacolo, a presiederla.

Quell’ostacolo doveva aver nascosto la via in modo che non la vedesse.

Cosa doveva fare?

Rimise a posto la cartina e spronò il cavallo alato a rimettersi in moto, stavolta, però, con un’andatura moderata.

Rese più potente la luce che illuminava l’estremità superiore della sua bacchetta e cominciò a guardare con attenzione ogni centimetro quadrato del muro d’erba del labirinto.

Doveva pur esserci qualcosa che gli facesse capire dov’era l’apertura, bastava soltanto che stesse attento.

Presto la sua meticolosità venne ricompensata; notò, infatti, che in un punto del muro l’erba era di un verde più scuro.

Si allontanò di qualche centimetro per osservare che ampiezza avesse la macchia d’erba più scura e non fu sorpreso nel notare che era estesa per un paio di metri; inoltre formava un rettangolo perfetto, molto simile ad una porta.

James sorrise furbescamente: aveva trovato la sua apertura.

Sollevò la bacchetta e subito ne uscirono delle fiamme che colpirono la chiazza verde scuro incendiandola. Una pianta a cespuglio, che usava le sue radici come piedi, cominciò a muoversi furiosamente per spegnere l’incendio lasciando sguarnito il bivio che avrebbe dovuto percorrere il campione.

Velocemente Potter attraversò il varco e, quando fu dall’altra parte, dimostrando il suo buon cuore scagliò dell’acqua sulla pianta per aiutarla a smorzare il fuoco.

Senza aspettare di vedere se c’era riuscito perfettamente, dato che non si aspettava ringraziamenti da parte di un vegetale, ricominciò di nuovo a volare per le vie del labirinto, stavolta, però, stando bene attento a fermarsi ogni pochi metri per controllare sulla cartina se ci fossero nuovi pericoli oppure ostacoli in agguato.

In quel modo rallentò la sua corsa, ma evitò di ripetere la stessa strada tantissime volte, visto che trovò altre tre piante simili alla prima che dovette affrontare in altrettanti bivi.

Quando annoiato cominciò a pensare che i pericoli del labirinto fossero solo di quel genere, e quindi abbastanza ridicoli, arrivò in un luogo che ebbe il potere di farlo ricredere.

All’improvviso non ebbe più bisogno della bacchetta per illuminare il labirinto: arrivò in un piccolo spiazzo aperto, illuminato a giorno, in cui scorse qualcosa che gli mise i brividi addosso.

Di fronte a lui, ad ostruirgli la via, c’era un maestoso albero senza foglie dai cui rami partivano grandissime liane. Quest’ultime sembravano elastiche ma resistenti e venivano agitate per impedire a chiunque di avvicinarsi più del dovuto al vegetale.

James si fermò a distanza di sicurezza per osservare meglio il posto e, quindi, preparare un piano d’azione. L’uscita da quello spiazzo era proprio dietro l’albero.

James si rese conto di avere solo una possibilità: doveva riuscire a passare tra le liane ed intrufolarsi nello spazio tra il corpo della pianta e l’uscita in tutta velocità prima di essere colpito.

Era impossibile per lui abbattere quel vegetale, non conosceva incantesimi così potenti, però poteva provare a fregarlo in velocità.

Per qualche istante accarezzò il cavallo alato che, alla vista di quell’enorme pianta, si era agitato quanto lui. Provò a tranquillizzarlo e a rassicurarlo a parole, mentre cercava anche in se stesso il coraggio per iniziare la sua gara di abilità.

Aveva battuto le arpie in volo durante la prima prova, perché ora doveva temere quella pianta? Non c’era motivo.

Ma allora perché quelle liane gli apparivano come qualcosa di terrificante?

Forse perché, quando venivano agitate e sbattute sul pavimento, creavano dei solchi di circa un metro? Sì, doveva essere per quello! James si rendeva perfettamente conto che, se fosse stato colpito anche solo una volta, non avrebbe più potuto continuare la gara. Sarebbe stato ridotto malissimo, sempre se fosse sopravvissuto.

Passarono alcuni minuti e, finalmente, Potter si decise a fare qualcosa. Era inutile pensare troppo a quello che gli poteva capitare se fosse stato colpito, doveva essere ottimista: sarebbe riuscito a schivare tutte le liane, ne era sicuro.

Incitò il cavallo alato a riprendere la corsa e volando radente al suolo, raggiunse l’albero.

La prima liana lo schivò di pochi centimetri e lui, con rinnovato vigore, con gambe e mani indirizzò il cavallo a volare a destra ed a sinistra, schivando tutto quello che gli arrivava addosso, senza pensare troppo a cosa si trovava di fronte.

Raggiunse l’apertura che formava l’uscita e tentò di intrufolarvisi.

Ormai, avendo superato la pianta, poteva ritenersi quasi al sicuro. Stava già per esultare, quando una liana si attorcigliò alle zampe posteriori del cavallo alato, trascinandolo indietro.

Con rammarico, James si rese improvvisamente conto che quelle liane erano in grado non solo di colpire, ma anche di afferrare qualcosa, vista la loro elasticità.

Vide un’altra liana avvicinarsi a lui e stavolta fu chiara la sua intenzione di sbatterlo al suolo.

James urlò la sua rabbia ed agì d’istinto.

Con una magia trasformò le redini in un lungo coltello e recise con un taglio netto la liana che teneva legato il cavallo alato.

Quando si trovò libero, l’animale si precipitò in avanti giusto in tempo per schivare la seconda liana che colpì solo l’aria conficcandosi al suolo.

Dopodiché James colpì il cavallo sui fianchi e lo incitò a volare più rapidamente oltre l’uscita e, finalmente, la superò.

La bestia, desiderosa solo di allontanarsi dal pericolo, continuò a volare senza una meta per diversi metri e Potter la lasciò fare. Stava ancora pensando al pericolo appena affrontato, complimentandosi con se stesso per averlo superato, quando capì che non era ancora giunto il momento di tirare un respiro di sollievo.

Davanti a lui i muri ai due lati del labirinto cominciarono ad avvicinarsi l’un l’altro, rivelando la presenza di altre creature vegetali. La via diventava sempre più stretta e James rischiava di venire schiacciato.

Aveva un’unica possibilità, spronare il cavallo ad andare più veloce, mentre lui tentava di arginare la chiusura di quei muri su loro stessi usando il fuoco.

Incendiò quante più piante possibile per frenare la loro avanzata, ma riuscì solo a rallentarla di poco.

‘Ma quante erano?’, si chiese. E soprattutto quanti metri doveva ancora percorrere prima di essere al sicuro?

Quando ormai disperava di riuscire a cavarsela e sentiva il panico cominciare ad impossessarsi di lui, il cavallo alato con un potente colpi di reni riuscì a superare l’ultimo tratto di quella via piena di insidie.

Correndo ad una velocità pazzesca, cavallo e cavaliere si ritrovarono in un nuovo spiazzo.

James fece rallentare il cavallo temendo che ci potesse essere una nuova pianta con le liane. Per affrontarla avrebbe avuto bisogno di trovare un po’ di calma.

Il cavallo ridusse l’andatura e Potter notò che in quello spiazzo sembrava non esserci nulla di pericoloso, c’era solo un bellissimo ed illuminato campo fiorito.

Si rilassò e solo allora sentì un profumo intenso invadere le sue narici. Quel profumo proveniva dagli innumerevoli fiori rossi che padroneggiavano quel posto.

James si ritrovò a pensare, suo malgrado, che quei fiori erano bellissimi e che sarebbe stato bello poterne cogliere qualcuno per regalarli a Lily.

Quel profumo era talmente forte e piacevole che sarebbe stato delle ore lì in quel posto a sentirlo.

All’improvviso le sue labbra fletterono, provocandogli uno sbadiglio.

Sentì i suoi occhi diventare sempre più pesanti.

Le sue membra provavano un disperato bisogno di dormire.

Decise di assecondare quel bisogno.

Non si ribellò nemmeno per un secondo: la sua mente era vuota, invasa da sogni piacevoli che riguardavano lui e la sua Lily in atteggiamenti intimi.

Era così bello.

Cadde da cavallo e si ritrovò steso sul campo fiorito.

Il cavallo alato guardò il suo padrone con un cipiglio perplesso. Sembrava chiedersi il motivo di quella caduta e con il muso provò a svegliarlo agitandogli il corpo, ma l’altro non si destò.

Il cavallo alato, allora, scrollò la lunga criniera e volò un po’ in disparte dove cominciò a brucare l’erba.

Se il suo cavaliere non aveva più bisogno dei suoi servigi, lui avrebbe aspettato lì il suo risveglio.

Nel frattempo, il corpo di James cominciò rapidamente ad essere coperto dall’erba e dai fiori rossi.

La sua mente era invasa dal sonno, mentre il suo corpo stava per venire inghiottito dalla terra.

 

* * *

 

Dopo cinque minuti dall’entrata di James nel labirinto, Sirius lo aveva seguito a bordo del suo ippogrifo.

Aveva optato per la strada intermedia, non perché avesse paura di quella più breve, ma sospettando che già Potter l’aveva intrapresa, lui non voleva far credere che avesse copiato. Non voleva approfittare del fatto che James gli facesse d’apripista per arrivare in fondo al labirinto per primo.

Se l’altro avesse sconfitto degli ostacoli, lui non li avrebbe trovati e non voleva quei favoritismi. Voleva vincere dimostrando tutta la sua abilità.

Le vie da percorrere si rivelarono abbastanza lunghe, ma grazie all’ippogrifo non fece nessuna fatica e le percorse rapidamente.

La bestia che aveva scelto era veloce e coriacea. Era davvero un grande aiuto.

Così come James, anche i primi vegetali che Sirius incontrò furono le piante che con l’inganno tentavano di nascondere le vie del labirinto, sostituendosi alla porta. Anche Black le superò usando il fuoco senza grosse difficoltà.

Ne incontrò due prima di arrivare ad un grande spiazzo.

Uno spiazzo che, per contrasto all’oscurità dei cunicoli precedenti, era illuminato a giorno.

Gli occhi di Sirius impiegarono qualche secondo per abituarsi alla luce e fu solo allora che vide la pianta di fronte a lui.

Era un enorme fiore, completo di petali, dal cui stelo partivano delle foglie allungate a formare delle lunghissime corde.

La cosa che però disgustò più di tutto Sirius fu scorgere due occhi, un naso ed una bocca al centro della corolla. Quel fiore non poteva che essere una pianta carnivora.

La pianta sembrò scorgere Black, perché cominciò a guardarlo con bramosia.

Sirius capì che già si pregustava il momento in cui l’avrebbe divorato.

Il ragazzo si guardò in giro alla ricerca dell’uscita da quello spiazzo e notò che era giusto dietro la pianta.

Per raggiungerla doveva per forza affrontare quell’enorme fiore.

Ci pensò su per qualche minuto e poi decise il da farsi.

Fortunatamente, giusto qualche giorno prima, per prepararsi alla prova aveva aperto il libro di Erbologia ed aveva letto qualcosa riguardo alle piante carnivore. Era stato un caso, ma ora gli sarebbe tornato molto utile. Quella era la sua giornata fortunata, pensò Sirius.

Sapeva benissimo cosa fare per abbatterla.

Certo correva dei rischi, ma non aveva altra scelta.

Fece segno all’ippogrifo di atterrare.

Scese dall’animale e gli disse di aspettarlo fermo in quel posto fino a quando non sarebbe tornato.

Dopodiché, guardando con un cipiglio severo la pianta, estrasse la bacchetta e cominciò ad avanzare.

La pianta iniziò ad agitare le corde che aveva al posto delle foglie per colpire Sirius.

Il ragazzo le schivò per un paio di volte per non destare sospetti e poi si fece catturare.

Le corde si attorcigliarono lungo le sue gambe e lui si ritrovò a testa in giù.

La pianta trascinò Black fin sopra alla sua bocca.

Sirius tentò di resistere al sangue che gli andava alla testa per via di quella brutta posizione. Doveva rimanere lucido, perché per abbattere quella pianta, non aveva che un’unica possibilità.

Strinse la bacchetta con maggiore forza ed aspettò fino a quando la pianta non aprì le sue fauci per ingoiarlo.

Un fetore tremendo arrivò a Sirius che tentò di contrastarlo pensando all’incantesimo che doveva scagliare.

Con quanta forza aveva in gola urlò e subito dalla sua bacchetta uscì un raggio di luce che finì al posto del ragazzo nella bocca della pianta.

Subito l’enorme fiore richiuse le fauci, ma fu troppo tardi. Il raggio di luce vagò nel suo corpo e lo intossicò.

La pianta cominciò a tossire e fu costretta a far cadere Sirius che sbatté con il sedere sul suolo.

Il fiore rantolò per diverso tempo prima di afflosciarsi su se stesso, non morto ma comunque sconfitto.

Sirius fu lesto ad allontanarsi prima che la caduta della pianta lo travolgesse.

Con un sorriso raggiante, guardò al fiore abbattuto pensando che era una vera fortuna che quelle piante fossero sì pericolose, ma tanto stupide.

Se fosse stata un po’ più intelligente, si sarebbe resa conto che lui si era fatto catturare apposta per farle fare quella fine, ma d’altra parte era meglio così. In quel modo aveva trionfato in quella sfida, facendo ottima figura.

Ritornò dall’ippogrifo che aveva guardato tutto lo scontro con approvazione e ricominciò la sua corsa.

Attraversò lo spiazzo ormai incustodito, visto che la pianta ci avrebbe messo ore a riprendersi da quell’intossicazione e si ritrovò ad attraversare nuovi cunicoli.

Sicuro di sé, ed ancora galvanizzato dalla vittoria, passò un nuovo bivio e subito qualcosa di vischioso lo colpì sul viso vicino agli occhi.

Sirius si portò la mano sul volto per ripulirsi e si accorse di essere stato colpito da un liquido grigiastro.

Un’altra raffica di quello stesso liquido lo colpì di nuovo coprendogli tutto il viso e stavolta Sirius riuscì ad intravedere chi l’aveva lanciato: una piccola pianta nascosta tra le coltri del muro.

Quella fu anche l’ultima cosa che Black vide per un po’.

Infatti il liquido grigio era un potente inibitore che bloccava certe funzioni corporali dell’uomo e lo rese cieco.

Anche quella pianta, come la precedente, doveva essere carnivora, pensò Sirius, solo che essendo piccola utilizzava il veleno per bloccare le sue vittime per poi divorarle con tutta calma.

La pianta sparò altro liquido dalla sua bocca e stavolta colpì Sirius ad un braccio. Fortunatamente non era quello con cui usava la bacchetta.

Facendosi forza Black chiese all’ippogrifo di portarlo a tiro della pianta, si fece indirizzare dall’animale e poi scagliò un mare di fiamme verso il vegetale.

Prima di finire in cenere la pianta riuscì a lanciare ancora una volta il liquido grigiastro che raggiunse Sirius alla gamba sinistra.

Black sentì ogni parte colpita del suo corpo perdere di sensibilità.

Doveva fare qualcosa per arginare il problema prima che fosse troppo tardi.

Si fece condurre dall’ippogrifo a terra, si tolse il giubbotto della divisa usando il braccio sano e cominciò a strofinarsi prima il volto, poi il braccio ed infine la gamba.

Per pulirsi fu costretto ad usare la sua saliva.

Ormai il suo volto era così inebetito da non riuscire più a sussurrare incantesimi o ragionare con lucidità.

E quando sentì che la bocca era diventata arida, senza sentirsi disgustato accettò la saliva dell’ippogrifo per continuare la sua opera di pulizia.

In quel momento non poteva essere schizzinoso, doveva salvare la sua gara. Se si fosse lasciato andare, sarebbe stato congelato per chissà quanto tempo e di sicuro avrebbe perso la prova.

Strofinò il suo corpo a lungo e finalmente ottenne qualche risultato.

Sentì l’energia ritornare nei punti colpiti dal liquido.

Ben presto ricominciò a parlare e poté fare di nuovo incantesimi.

Con l’acqua, allora, finì l’opera di pulizia.

Riprese ad usare la gamba, il braccio ed anche la vista gli ritornò.

Anche se era ancora scosso, quando si sentì meglio risalì in groppa all’ippogrifo e ricominciò a percorrere le vie del labirinto, sperando che per quel giorno le brutte sorprese fossero finite.

Non sapeva quanto si sbagliava.

Arrivò in uno spiazzo nuovo, lo stesso in cui James giaceva addormentato.

Era lo spiazzo in cui tutte e tre le strade si ricongiungevano.

Ancora leggermente imbambolato dall’incontro con la pianta carnivora, Sirius ci mise qualche secondo a scorgere il campione di Hogwarts, il cui corpo era ormai ricoperto per metà da fiori rossi ed erba.

Cosa gli era successo? Dov’era il suo cavallo alato?

Notò che la bestia pascolava là vicino con noncuranza. Perché?

Fece per avvicinarsi a James per aiutarlo, era preoccupato per quella situazione, gli sembrava molto surreale e pericolosa, quando improvvisamente anche alle sue narici arrivò lo stesso odore piacevole che aveva attirato l’attenzione di Potter.

Era il profumo dei fiori rossi.

La mente di Sirius, già poco lucida per l’incontro avuto poco prima, si svuotò di ogni cosa. Non era più preoccupato.

Improvvisamente cominciò a pensare a quanto sarebbe stato bello fare un pic-nic in quel posto con James e Remus, ma poi capì che sarebbe stato meglio farlo solo con quest’ultimo, così forse si sarebbe dichiarato. Sì, ora era sicuro, lui voleva dire al licantropo che gli piaceva da impazzire, l’altro di sicuro avrebbe ricambiato e poi si sarebbero baciati fino a sfinirsi.

Anche i suoi occhi si fecero pesanti e li chiuse cadendo addormentato.

Cadde dall’ippogrifo, il quale dopo aver provato a destarlo, indispettito si avvicinò al cavallo alato rimanendo in attesa, a sua volta, del risveglio del suo cavaliere.

Anche la mente di Sirius, come quella di James, in quel momento era invasa da sogni piacevoli, mentre il suo corpo cominciò ad essere inghiottito da erba e fiori.

 

* * *

 

Nel frattempo Remus aveva iniziato la sua prova.

Aveva optato subito per la strada più lunga. Meno pericoli affrontava, meglio sarebbe stato.

Non gli importava se la via e i cunicoli erano più lunghi: il Thestral era un animale velocissimo ed estremamente resistente. Veniva scelto da un sacco di maghi per viaggi lunghi ed urgenti.

Con la sua solita calma Lupin cominciò a percorrere il sentiero. Ogni suo senso era proiettato per captare ogni più piccolo movimento. Non voleva trovarsi di fronte a degli ostacoli, senza essere pronto ad affrontarli.

 

FINE CAPITOLO 27 – LA SECONDA PROVA (INIZIO)

 

Ecco qui la prima parte della seconda prova.

Cosa ve ne pare per il momento?

Vi piace? È carina come la prima prova? Oppure vi aspettavate qualcosa di più?

Sono curiosa.

Aspetto vostre considerazioni.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per neve272. Grazie. Sono davvero felice di sapere che hai letto tutti i capitoli che compongono per ora questa storia e che ti sono piaciuti trovando che i personaggi nonostante l’AU sono loro stessi, e che la trama è avvincente. Io, però, al contrario di te adoro le AU perché mi permettono di calare i personaggi in un contesto diverso, capire come avrebbero agito se le cose fossero andate diversamente. Anch’io, invece, come te adoro Remus per cui sono felice di sapere che ti è piaciuto come l’ho reso. E di nuovo anch’io come te adoro le Sirius x Remus. Per me sono la coppia più bella del mondo ed infatti non faccio che scrivere su di loro. La parte del ballo del ceppo è stato un pretesto per far instaurare dei legami profondi tra i personaggi. Sirius è talmente cotto dall’essere geloso anche di Hagrid, anche se in verità come hai inteso tu, quest’ultimo ha altre mire. Eh eh eh. Spero che la seconda prova ti piaccia quanto la prima. Grazie per avermi fatto sentire la tua voce. Un bacione.

 

Per Saphira89. Purtroppo mi sa che per la dichiarazione dovrai aspettare ancora un pochino. Dopotutto un conto è sapere cosa si prova, ed un contro è sapere cosa sente l’altro e trovare il coraggio di accertarsene. Tu cosa ne pensi? Comunque vedrai che presto tutto si risolverà. Ora come ora però vorrei concentrarmi sulla seconda prova. Come l’hai trovato? Spero ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per l3la. Sirius è sempre più perso come avrai notato in questo capitolo, ormai è proprio cotto. Solo che deve trovare il coraggio di dirlo a Remus ed accertarsi dei sentimenti dell’altro. Ci riuscirà mai? Visto che scrivo io, secondo te cosa accadrà? Eh eh eh! Sono davvero felice di sapere che ti piace anche questa mia fic e grazie per avermi fatto sentire la tua voce. Beh… dell’indovinello, l’ippogrifo era l’animale più facile da indovinare visto che è l’aiuto di Sirius. Il resto era un po’ più difficile per cui anche se hai indovinato solo una opzione su tre, ti faccio lo stesso i miei complimenti. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie ancora. Un abbraccio.

 

Per Francesca Akira 89. Spero che per quanto riguarda gli sviluppi action questo capitolo ti abbia soddisfatto pienamente. E spero che tutto sommato ti abbia soddisfatto anche dal punto di vista love. Cosa te ne pare? Per quanto riguarda Hagrid, credo proprio che tu abbia visto giusto, ma avrai la conferma al cento per cento solo continuando a leggere. Eh eh eh. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per fairy81. Beh… diciamo che l’animale più facile da indovinare era l’ippogrifo visto che era l’aiuto di Sirius. Per gli altri la situazione era un po’ più complicata, per cui ti faccio lo stesso i miei complimenti per questa intuizione. No, non credo che Sirius abbia scelto l’ippogrifo per pura casualità, nel suo destino c’è questa creatura magica e lui non può opporsi. Tu cosa ne pensi? Sirius e James sono fatti così, si buttano a cento su una cosa e molto spesso finiscono con il mettersi nei guai. Remus invece è calmo e posato. Prima di fare una cosa ci pensa tante volte, per cui gli capita di rado di essere completamente preso alla sprovvista. Anche in questa prima parte della seconda prova, infatti, i primi due sono nei guai, l’altro invece guardingo sta procedendo per la sua strada con tranquillità. Chissà cosa accadrà d’ora in poi però. Quando si ama si è gelosi di ogni cosa. Certo è che per esserlo di Hagrid, Sirius deve proprio essere perso. Eh eh eh. Tu pensi davvero che sarà Moony a fare il primo passo per far diventare il suo legame più profondo con Sirius? Mah! Chi lo sa. Agartha lo sa. Eh eh eh! Come vedi le cose nel labirinto sono più difficile del previsto. Spero che anche la seconda prova ti piaccia quanto la prima. Fammi sapere. Ed ora ricomincio con il giro di aggiornamenti come al solito. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per imooto. Sono felice di sapere che hai trovato bellissimo anche il precedente capitolo e che hai trovato gli abbinamenti campione-aiuto molto azzeccati. In questo capitolo finalmente hai scoperto cosa queste "coppie" hanno combinato all’interno del labirinto. Se la sono cavata abbastanza bene, fino ad un certo punto, vero? Per quanto riguarda la dichiarazione di Sirius dovrai aspettare ancora un pochino; anche perché sei sicuro che sarà Sirius a dichiararsi? Sei stata brava ad indovinare uno degli aiuti. Ti rinnovo i miei complimenti. Spero che anche questo capitolo ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Momo_san. Sono felice di sapere che hai trovato bellissimo anche il precedente capitolo. Complimenti per aver indovinato l’ippogrifo. Sono soddisfatta di averti sorpresa con il cavallo alato e sì nella mitologia greca Pegaso, il cavallo alato, per essere sellato accettava solo la sella d’oro. Io ho copiato l’idea. Eh eh eh! Grazie per il continuo appoggio. Un bacione.

 

Per Nadeshiko. In effetti non si può proprio negare. Sirius è geloso di tutto e tutti e questo dimostra che è profondamente ed inesorabilmente attratto da Remus. Non ci può fare niente. James si sta comportando da perfetto amico, anche lui, non solo Remus è adorabile. Non trovi? Se avessi perpetuato l’agonia di Sirius, avrei finito con il rovinare la scena che ho in mente e che dovrebbe accadere fra un po’, per cui ho preferito interrompere il suo imbarazzo grazie all’aiuto di Silente. Vedrai un giorno mi ringrazierai per questo, puoi scommetterci. Davvero vorresti essere un Thestral per ricevere le coccole di Remus? Se Sirius lo venisse a sapere non so cosa ti potrebbe fare. È altamente possessivo quando si tratta del suo Moony. Però se vuoi a sua insaputa potrei sostituirti con il Thestral che sta usando ora Remus. Cosa ne pensi? Fammi sapere. Per quanto riguarda Hagrid sono così limpide e cristalline le sue intenzioni? Non ti sfugge nulla, vero? Spero che anche questo capitolo ti abbia fatto piacere. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per FaithLupin. Secondo me nessuno è completamente privo di perspicacia. Qualcuno la usa in un contesto, qualcun altro in un altro. Dipende. Spero di aver soddisfatto pienamente la tua curiosità su come si svolgerà la prova in questo capitolo. Ti è piaciuto? Si sa che quando ci si innamora, non si riesce più a tenere sotto controllo le proprie pulsazioni ed a Sirius con Hagrid è successo questo. È geloso marcio di tutto e tutti perché vorrebbe Moony tutto per sé e come si può dargli torto, vero? Povero Hagrid! Non sarà un sex symbol secondo i nostri canoni, ma qualcuno potrebbe gradire anche lui, non credi? Sono felice di sapere che ti piace la caratterizzazione che sto dando a James. È il migliore amico che tutti vorremo. Sempre disponibile, sempre attento alle esigenze degli altri. Come fa Lily a non capire quanto meraviglioso sia? Mah! Secondo me con le tue previsioni ci azzecchi più di quello che pensi. Per quanto riguarda C.S.I. ora io sono preda di un dubbio, seguire New York o Don Matteo. Vedremo cosa sceglierò. Ti piace Senise? In effetti è un attore davvero carino. Hai ottimo gusto. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per eiden. Avevi indovinato due aiuti su tre? Complimenti! Sei una delle poche. La maggior parte, infatti, ha indovinato solo l’ippogrifo. Nessuno ha indovinato tutti e tre. E tu ed un’altra ragazza ne avete azzeccati due. Sei veramente in gamba. Sono felice di sapere che anche lo scorso capitolo ti è piaciuto. Sinceramente il modo in cui Sirius e Remus si dichiareranno, potrebbe sorprenderti. Resta sintonizzata e lo scoprirai. Anch’io adoro la coppia Sirius/Remus ma credo si capisca da quello che scrivo, vero? Mi fa piacere sapere che la mia storia continua a piacerti e spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto. Per quanto riguarda Remus, non credo che sarebbe riuscito a portare via l’ippogrifo a Sirius. Sirius e l’ippogrifo sono uniti dal destino, nessuno può separarli. Eh eh eh. Però in futuro potrei anche scrivere una nuova fic in cui Remus, James e Sirius si trovano a combattere davvero l’un l’altro in un combattimento. Chissà cosa ne verrebbe fuori. Mah. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Muse. Spero davvero che la seconda prova che sto descrivendo in questo momento regalerà delle belle sorprese. È così? Sono davvero felice di sapere che ti piace sia come scrivo, sia la storia. Per quanto la fic, diciamo ora come ora siamo arrivati a metà della trama principale. Per quanto riguarda Sirius e Remus, credimi potrebbero dichiararsi prima di quello che pensi. Eh eh eh. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per GeorgiaLupin. Bene! Bene! Bene! Vedo che sgridarti dà i suoi frutti, d’ora in poi ti obbligherò più spesso a commentare, anche se non arriverei mai sul punto di frustrati per avere un tuo parere. Ti voglio troppo bene. Eh eh eh. Hai indovinato due aiuti su tre? Complimenti! Sei una delle poche, la maggior parte, infatti, aveva indovinato solo l’ippogrifo. Già, il rapporto tra Sirius e Remus si fa sempre più profondo, chi lo sa però chi dei due si deciderà a dichiarare i propri sentimenti. Mah. Speriamo in bene. Spero che la seconda prova che inizia con questo capitolo, non ti deluda. Ti è piaciuta? Non avrei mai creduto possibile che tu facessi il tifo per Remus. È impossibile. Pensavo tifassi James. Eh eh eh. Ovviamente scherzavo, visto il tuo cognome Georgia non puoi che tifare per un Lupin. Grazie per il commento. Aspetto quello per questo capitolo. Un abbraccio.

 

Per Chu. Davvero non avevi minimamente pensato alla possibilità che fra gli aiuti ci fosse un Thestral od un cavallo alato? Secondo me il primo è la creatura più affascinante del quinto libro di HP, è una anche delle poche cose che si salvano di quel romanzo a dirla tutta. Il secondo visto la tua passione per la mitologia pensavo ti sarebbe stato facile indovinarlo quando ho parlato di sella d’oro. Ma si sa non si può avere sempre la testa dappertutto, vero? È triste che Remus possa vedere il Thestral, ma d’altra parte nella mia storia suo padre è morto contro il lupo mannaro e lui era presente, per cui non può che essere così. Per quanto riguarda James sono felice di sapere che ti è piaciuto come ha domato il cavallo alato. Per Sirius in qualsiasi universo alternativo si trovi, nel suo destino c’è un ippogrifo, non può farne a meno. Per quanto riguarda il dubbio che hai, così come avevo scritto nel capitolo precedente a quello che sto commentando, i tre ragazzi sono emozionati, ma la nuova intesa che hanno trovato permette loro di essere anche più spavaldi. Inoltre, il fatto che Sirius e James non vedessero il Thestral, e l’abbiano detto, ha permesso a Remus di dare spiegazioni e si sa che, anche quando si è tesi, non appena le chiacchiere rompono gli argini, aiutano a distrarsi. A me è capitato durante l’esame di maturità. Spero di essere stata chiara. Io credo che uno dei problemi di Sirius nell’ammettere del tutto i suoi sentimenti, sia proprio da ricercarsi nel fatto che fino a quel momento non ha mai amato davvero, né è mai stato amato davvero. Teme un po’ quel sentimento che prova, e vorrebbe analizzarlo nel dettaglio prima di lasciarsi andare e coinvolgere una terza persona. Ma si sa l’amore non si può analizzare, lo si può solo vivere per cui… Per sapere altro, non potrai che continuare a leggere. Spero che questo capitolo con l’inizio della prova non ti abbia delusa. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per ClyClu. Diciamo che sapevo quel era la vera descrizione del Thestral, ma ho preferito trasformarlo nella mia versione per facilità di narrazione. Chiamiamola licenza poetica, okay? Sono felicissima di sapere che la mia storia t’incuriosisce sempre di più. Spero che questo capitolo non ti abbia delusa. Da quel che mi dici non ti piacciono molto gli horror, eh? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Kaya. Italia. Ministero della Magia. Ufficio del Primo Ministro. Segreteria. Che bello! Allora sei tu la mia nuova collega di cui mi hanno parlato. Non posso quasi crederci. Sono molto felice. Finalmente potremmo pettegolare fra noi anche durante le ore di lavoro, ma forse questo è meglio non dirlo. Il primo Ministro ha molte orecchie e potrebbe decidere di licenziarci. Eh eh eh. Ti sei divertita durante la pausa pranza? Spero di sì. No!!!!!!!!!! Anche stavolta niente classifica. Come farò a resistere? Spero la prossima volta che tu abbia tempo perché adoro quella classifica. ^____^ Anche se più che altro spero che anche la prossima volta tu sia serena, però stavolta senza essere abbacchiata, okay? Sono felice di sapere che anche lo scorso capitolo ti è piaciuto. James ha la vista lunga e quindi ha capito cosa i suoi due nuovi amici provano l’uno per l’altro. Solo che invece gli altri due fra loro sono ottusi e non riescono a dirselo. Sono un po’ babbei. I punti sono trenta a testa ripartiti per tutti i giudici, esattamente. Hai capito perfettamente. Spero anch’io presto di mandarti l’altro capitolo. 143 galeoni per iscriversi al tuo fan club? Comincio ad intuire perché non abbia molto successo. Ma a cosa ti servono tutti quei soldi? Stai facendo un fondo per darlo a Remus visto che versa in condizioni misere? Non credo che la Row mi faccia un baffo, io seguo la mia personalità, lei la sua. No, l’idea del labirinto vegetale ce l’avevo già da prima di vedere il film HP ed il calice di fuoco, anche perché come tu sai il mio labirinto, è completamente diverso da quello di quel film, no? Come va ora con il lavoro? Sei riuscita a recuperare il ritardo? Questo non era uno sproloquio obbrobrioso, non dirlo mai più. A me è piaciuto molto. La McGranitt ha lasciato Abertforth perché l’ha beccato con Hagrid mentre… Per la barba di Merlino. Questa sì che è una notizia bomba. Ma dimmi siamo sicuri che quello fosse proprio Abertforth e non la Maxime con la pozione pulisucco? Sai per evitare controlli imbarazzanti alla dogana per via dell’alleanza tra Lord Voldemort ed i giganti ora la donna per viaggiare deve ricorrere a dei mezzi subdoli. Tu cosa ne pensi? Adesso ti saluto. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha.

 

 

 

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Capitolo 28
*** 28. La seconda prova (ipotesi di collaborazione) ***


Mi dispiace se in questo ultimo periodo sono molto discontinua negli aggiornamenti

Mi dispiace se in questo ultimo periodo sono molto discontinua negli aggiornamenti.

Spero presto che tutto torni alla normalità.

Vi lascio alla lettura del nuovo capitolo di questa fic.

Spero vi piacerà.

Lo dedico a tutte le persone che sabato mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno.

Grazie.

Agartha.

 

Un ringraziamento speciale a Pè per l’ottimo lavoro di beta reader che fa ogni volta ed a Kaya per la consulenza. Un bacione. Agartha.

 

CAPITOLO 28 – LA SECONDA PROVA (IPOTESI DI COLLABORAZIONE)

 

Remus vagava a bordo del Thestral per le vie del labirinto.

I vicoli sembrava non dovessero mai finire da quanto erano lunghi.

Se ci fosse stata un’altra persona al suo posto si sarebbe annoiata nella monotonia di quelle strade ma Lupin era abituato alla solitudine e alla riflessione.

Per lui non era un peso rimanere concentrato per ore, anche quando sembrava non succedesse mai niente di eccitante.

A Beauxbatons aveva imparato a suo spese che era proprio quando allentavi l’attenzione che sopraggiungevano i pericoli.

Durante i suoi primi anni di scuola, infatti, molto spesso era finito vittima di aggressioni ad opera dei suoi compagni di scuola, proprio quando pensava che per quel giorno nessuno gli avrebbe più fatto del male. Aveva imparato la lezione: rimanere perennemente in attesa del peggio era l’unico modo per evitare delle spiacevoli situazioni.

Remus aveva studiato a menadito la cartina, secondo la quale fino ad un certo bivio sarebbe dovuto essere al sicuro. Tuttavia non era detto che, anche dove pensava non ci fossero ostacoli, in verità ce ne fossero alcuni. Doveva stare attento.

Passò circa un’ora prima che Remus raggiungesse il bivio dove nella cartina c’era indicato un quadrato.

Come Sirius e James, anche lui si accorse che i primi vegetali che sarebbe stato costretto ad affrontare, erano le piante che nascondevano i passaggi.

Al contrario degli altri due, però, non usò il fuoco per farle spostare, ma una semplice scarica elettrica.

Non voleva danneggiare troppo quei vegetali e sapeva perfettamente come affrontarli; l’aveva studiato in quei libri che amava tanto consultare.

Le colpì con un fiotto di energia che fece perdere loro conoscenza per qualche istante: quelle si afflosciarono su loro stesse il tempo necessario per permettere a Lupin di attraversare il varco che avrebbero dovuto custodire.

Affrontò due piante di quel tipo su altrettanti bivi, poi le cose si fecero più serie.

Dopo essersi introdotto per un altro pezzo di strada nel labirinto, la via che stava percorrendo s’incurvò nel sottosuolo.

Remus fece fermare il Thestral per controllare meglio la situazione.

C’era una galleria scavata sotto terra davanti a lui ed era l’unica strada che potesse percorrere per proseguire.

Se l’illuminazione nel labirinto era scarsa, lì sotto c’erano le tenebre.

Cosa doveva fare?

Non poteva che continuare ad andare avanti.

Tenendo ben stretta la bacchetta illuminata nella mano destra fece segno al Thestral di proseguire.

S’introdusse nella galleria consapevole che lì sotto non poteva che esserci un pericolo.

Per un po’ di tempo non accadde nulla.

Poi, però, qualcosa toccò le sue gambe ed una specie di corda vegetale si attorcigliò lungo il corpo del Thestral.

Il ragazzo e l’animale vennero spinti verso il suolo.

La bestia si oppose, ma ogni resistenza sembrava vana.

Subito la luce della bacchetta si spense.

Sorpreso Lupin aveva perso la concentrazione.

Sentì il Thestral scontrarsi contro il suolo, mentre altre corde si avvolgevano lungo il suo corpo legando inesorabilmente anche il ragazzo all’animale.

Bestia e cavaliere cominciarono a venire divorati dal suolo.

Nel frattempo Remus stava analizzando la situazione tentando di capire che pianta li avesse aggrediti.

Gli ci volle poco per arrivare alla conclusione più ovvia.

Quei tentacoli che avvolgevano fino a strozzare, l’oscurità, il fatto che li stesse premendo contro il suolo. Tutto quello lo faceva pensare ad un'unica pianta: non poteva che trattarsi del Tranello del Diavolo.

Soddisfatto della sua intuizione il licantropo si rese conto che sarebbe stato facile liberarsi da quell’ostacolo.

Bastava solo che si sbrigasse prima che il Thestral, tentando di divincolarsi, non accelerasse la loro fine.

Sollevò la bacchetta di quanto gli permettevano le sue braccia, ormai legate dal Tranello del Diavolo contro l’animale, e urlò: "Lumos".

La sua bacchetta tornò ad illuminarsi, ma stavolta l’incantesimo si diffuse anche in tutta la galleria.

Per un po’ di tempo l’ambiente rimase illuminato a giorno ed i tentacoli della pianta, come se fossero stati scottati, non appena incontrarono la luce si affrettarono a lasciare andare Remus ed il Thestral per nascondersi nel sottosuolo.

Lupin allora incitò il suo "aiuto" a proseguire la corsa velocemente.

L’animale non se lo fece ripetere due volte e ben presto i due si ritrovarono fuori dalla galleria.

Remus era sfuggito al pericolo. Era di nuovo nella monotonia del labirinto che l’aveva accompagnato per la prima ora della gara.

Riprese il suo viaggio.

Si ritrovò nuovamente in cunicoli che sembravano eterni da quanto erano lunghi.

Perse il conto del tempo che passava.

La sua concentrazione era alta ed i suoi sensi erano all’erta, però la ripetitività di quel posto cominciava a renderlo nervoso.

Gli sembrava che da un momento all’altro potesse succedere di tutto, quando in verità non succedeva mai niente.

Cominciò a sudare copiosamente.

Si sentiva quasi preda di un attacco di claustrofobia.

Cominciò a pensare di aver sbagliato a scegliere la strada più lunga. Era abituato alla solitudine ed a temere il peggio, ma quella continua tensione lo stavano logorando. I pericoli erano pochi, ma l’attesa divorava i suoi nervi.

Stava quasi per fermare il Thestral per prendersi qualche minuto di riposo, in modo da riprendere il controllo delle sue percezioni, che fino a quel momento aveva sfruttato anche troppo, quando alle narici gli arrivò uno strano odore.

A pochi metri da lì avrebbe dovuto esserci un nuovo pericolo secondo la cartina, ma era troppo presto per incontrarne gli influssi.

Tuttavia quell’odore persisteva.

La sua mente fu invasa da una sensazione fin troppo piacevole e si sentì mancare.

Per non cadere dal Thestral si ferì una mano con i denti.

Oppose il dolore all’apatia e vinse il primo.

Chiese al Thestral di fare qualche passo indietro e l’animale l’accontentò.

Quando fu abbastanza distante da non sentire più l’odore, la sua mente ritornò vigile come sempre.

Cosa poteva significare?

Subito il suo cervello formulò un’ipotesi.

Probabilmente era il prossimo pericolo che doveva affrontare ad emettere quel profumo ed il suo fiuto super sviluppato da licantropo l’aveva avvisato del pericolo prima che fosse troppo tardi.

Tirò un profondo respiro di sollievo.

A volte essere un pericoloso lupo mannaro era decisamente utile.

Era già la seconda volta in quel torneo che la sua condizione l’aiutava, invece di danneggiarlo.

Per lui tutto quello era strano visto quanto odiava il suo stato.

Sospirando bloccò con la magia il suo odorato per qualche tempo.

Il profumo che aveva sentito era un potente inibitore che portava le persone che lo sentivano ad addormentarsi.

Se avesse perso quel potere, il suo nuovo "nemico" non avrebbe potuto imbrogliarlo.

Proseguì.

Dopo qualche metro raggiunse uno spiazzo illuminato a giorno.

Su quella radura c’era un campo pieno di fiori rossi.

Erano quasi sicuramente i fiori a produrre l’odore.

Subito Remus notò fermi in un angolo il cavallo alato e l’ippogrifo. Dei loro cavalieri, però, non c’era alcuna traccia.

Dov’erano finiti Sirius e James?

Con apprensione si guardò in giro e notò alla sua destra il corpo di Black per metà invaso dai fiori rossi e dall’erba. Poco distante da lui intravide la mano di Potter. Il corpo del campione di Hogwarts era quasi completamente sparito dalla vista.

Gli altri due campioni non erano riusciti a resistere al profumo e si erano fatti sconfiggere.

Erano in pericolo.

Non esitò nemmeno un attimo. Fu subito su di loro.

Scese dal Thestral e prima con le mani e poi con la magia cominciò ad estirpare l’erba dal corpo degli altri due ragazzi.

Prima decise di aiutare James visto che era quello più in pericolo e poi liberò Sirius.

Ci mise un bel po’ ad allontanare i fiori rossi, ogni volta che ne estirpava uno, ne crescevano due.

Quelle piante sembravano tanto innocue, ma in verità erano più pericolose di ogni altra cosa.

Con la loro piacevole forma ti facevano credere al sicuro, dopodiché con il loro profumo ti ottenebravano la mente, ti facevano addormentare e poi usavano il tuo corpo come concime.

Se non fosse arrivato in tempo, chissà quale fine avrebbero fatto Sirius e James.

Di sicuro i giudici prima o poi li avrebbero soccorsi, ma di sicuro la loro gara sarebbe stata compromessa.

Non doveva permetterlo.

Quando ebbe liberato entrambi i ragazzi, li sollevò e li depose sul Thestral.

Spiegò all’animale di portare quei corpi lontano da lì.

Lui, invece, corse dall’ippogrifo e dal cavallo alato per far capire loro che dovevano seguirlo.

Gli animali obbedirono prontamente: avrebbero seguito i loro padroni ovunque e, visto che il Thestral li stava portando con sé, loro sarebbero andati con lui.

Remus abbandonò lo spiazzo a piedi seguendo il Thestral, il quale camminava lentamente per permettere al ragazzo di andargli dietro.

Fecero qualche metro prima che Remus intimasse al suo "aiuto" di fermarsi.

Fece il controincantesimo per riottenere l’odorato e controllò la situazione.

L’odore dei fiori in quel posto non era più presente.

Ripose a terra Sirius e James e si accertò che respirassero ancora. Sembravano solo profondamente addormentati e dall’espressione serena sul loro volto sembrava che vivessero sogni felici.

Quasi gli dispiaceva svegliarli, ma non poteva fare altrimenti.

Provò ad usare un incantesimo per far riprendere loro conoscenza.

Prima lo scagliò su James.

Il ragazzo all’inizio non aprì gli occhi ed allora Remus sempre più preoccupato cominciò a scuoterlo.

Potter doveva riprendere conoscenza.

Non doveva costringerlo a chiamare degli aiuti esterni, altrimenti avrebbe compromesso la sua prova e sapeva quanto James ci teneva.

Doveva fare di tutto per svegliarlo.

Riprovò a farlo tornare in sé con un incantesimo ancora più potente del precedente e poi ricominciò a scuoterlo.

Stavolta Potter cominciò a muovere le ciglia.

Soddisfatto, Remus continuò ad agitarlo per diverso tempo, finché l’altro con un sospiro aprì gli occhi.

"Lily.", soffiò. "Non essere così violenta."

Quella frase permise al licantropo di capire cosa James stesse sognando e, ancora una volta, intuì quanto Potter tenesse alla ragazza.

Non provò imbarazzo per quelle parole che denotavano un sogno in cui James e Lily avevano sicuramente approfondito di molto la loro conoscenza.

Era naturale alla loro età avere quei pensieri. Lui stesso ultimamente fantasticava su quelle cose, solo che il suo partner non era propriamente una ragazza. Era qualcuno che aveva conosciuto da poco ed aveva messo in subbuglio il suo animo.

Scacciò via quel pensiero.

Se pensare al sogno di James non l’imbarazzava, pensare a se stesso intento a fare quelle stesse cose con un’altra persona lo faceva andare letteralmente a fuoco.

Non era certo quello il momento per avere quei pensieri sconci.

Quando James mise a fuoco chi lo stava scuotendo trasalì.

"Remus.", disse tornando al presente. "Dove sono?"

"Sei caduto nella trappola dei fiori rossi.", spiegò Remus prima di concentrare la sua attenzione su Sirius.

"Trappola?", ripeté James pensieroso.

In quel momento si ricordò dello spiazzo che aveva incontrato durante la prova e del sonno che all’improvviso l’aveva colto. Si rese conto di essersi fatto fregare come un pollo.

Avrebbe voluto altre spiegazioni, ma Remus era troppo concentrato a far riprendere conoscenza Black. Gliele avrebbe chieste dopo.

Così come aveva fatto con James, Remus scagliò un incantesimo su Sirius per aiutare il suo risveglio e poi cominciò a scuoterlo. Tuttavia svegliarlo fu più difficile che con Potter.

Sirius sembrava sempre sul punto di aprire gli occhi, dato che le sue ciglia tremolavano, ma poi con dei mugugni si girava da un’altra parte per riprendere il sogno che stava facendo.

Sembrava completamente soddisfatto di come andavano le cose nella sua fantasia.

Ad un certo punto Remus cominciò a chiedersi che sogno fosse.

Nei mugugni Sirius sembrava ripetere un nome che, però, il licantropo non riusciva a decifrare.

Possibile che anche lui stesse facendo lo stesso sogno di James, ma con chi?

Preso da un’incredibile curiosità, dovuta ai sentimenti che ancora non capiva pienamente per Sirius, avvicinò le sue orecchie alle labbra di Black per ascoltare meglio.

All’improvviso, però, l’altro ragazzo lo sorprese con un gesto repentino.

Sirius sollevò le braccia e circondò la vita di Remus spingendolo verso di lui.

L’abbracciò e poi con un colpo di reni lo portò sotto di sé, avvicinò le sue labbra a quello dell’altro e… aprì gli occhi.

Le loro labbra erano distanti solo pochi centimetri ed i due si ritrovarono a specchiarsi l’uno nelle iridi dell’altro.

Rimasero congelati sul posto, indecisi sul da farsi. Baciarsi oppure scostarsi?

Fu Sirius a riprendersi per primo. Per un po’ pensò che avere Remus tra le braccia fosse solo la continuazione del suo sogno, che sarebbe stato facile baciarlo, ma poi capì che era la realtà. Imbarazzato si allontanò bruscamente dall’altro.

Se non si fosse svegliato appena in tempo, chissà cosa avrebbe fatto.

Lupin era sconvolto. Quell’abbraccio di Sirius l’aveva fatto agitare, e scosso dovette ammettere con se stesso che gli sarebbe piaciuto essere baciato dall’altro. Forse quella sarebbe stata la sua unica occasione per assaporare le labbra di Black e l’aveva persa.

Così come James anche Sirius, vista la sua reazione, stava facendo un sogno parecchio intimo. Aveva visto giusto. Ancora una volta si chiese chi poteva essere la persona su cui fantasticava.

Visto come si era scostato bruscamente, di sicuro non poteva essere lui.

Forse si trattava della sua accompagnatrice al ballo del ceppo? Oppure era una delle tante ragazze con cui aveva avuto una storia secondo i giornali?

Sospirando avvilito Remus decise che non era il caso di indagare oltre.

Si sollevò in piedi scuotendo la polvere dai suoi abiti.

Nel frattempo Sirius aveva ripreso del tutto il controllo.

Il sogno che aveva avuto su Remus era stato davvero piacevole, e se al risveglio avesse voluto, in fin dei conti avrebbe anche potuto trasformarlo in realtà.

Chissà se le labbra del licantropo erano così dolci e vellutate com’erano state nel sogno. Avrebbe voluto scoprirlo, ma ormai ne aveva perso l’occasione.

"Scusami.", farfugliò. "Non volevo abbracciarti in quel modo. Io…"

"Lo so.", lo interruppe Remus. "E’ stato il sogno che stavi facendo. Anche James ne stava facendo uno simile. Forse il profumo di quei fiori è anche un potente afrodisiaco."

"Fiori?" Solo allora Sirius si rese conto del luogo in cui si trovava, della presenza di James e si ricordò del campo fiorito che aveva incontrato e di come, dopo aver annusato uno strano profumo, si fosse sentito stanco e voglioso di dormire. "La gara. Per la barba di Merlino, cos’è accaduto?"

"Da quel che ho capito i fiori rossi emettono un profumo che ha inebetito i nostri sensi facendoci addormentare.", spiegò James introducendosi nel discorso.

Aveva guardato il risveglio di Sirius rimanendo in silenzio, sperando in cuor suo che lui e Remus trovassero il coraggio di baciarsi quando si erano trovati in quella posizione compromettente, ma purtroppo ciò non era accaduto.

Ora, visto che le cose erano andate così ed erano in mezzo alla seconda prova, aveva deciso che era meglio riprendere in mano la situazione per ricominciare a gareggiare.

Non era il momento giusto per gli amoreggiamenti, anche perché gli altri due sembravano intenzionati a fingere ancora che ciò che provavano fosse solo amicizia e che il gesto di poco prima di Sirius fosse solo un caso, dettato da uno strano sogno che lo vedeva protagonista con uno sconosciuto, quando James sapeva benissimo chi era l’unica persona che avrebbe potuto essere il suo partner.

"Questo l’ho capito anch’io.", lo incalzò Sirius. "Quando sono arrivato allo spiazzo dei fiori rossi, tu eri già addormentato James e, infatti, mi sono avvicinato per aiutarti, ma sono caduto preda anch’io dell’incantesimo. È il dopo che non ricordo. Cos’è successo?"

"Qualche minuto fa sono arrivato anch’io in quel posto, mi ero fatto una magia per bloccarmi l’olfatto. Ho sentito il profumo dei fiori quando ero ancora a qualche metro di distanza, sapete com’è, i miei sensi sono particolarmente sviluppati." Remus abbassò lo sguardo, non gli piaceva parlare della sua licantropia.

"Sì, questo lo sappiamo.", sorrise Sirius per rincuorarlo.

"Se ti sei bloccato l’odorato allora non eri soggetto agli influssi del profumo e…", lo incitò a continuare James.

"E vi ho visti svenuti. Il vostro corpo era invaso dall’erba e dai fiori rossi. Subito sono accorso in vostro aiuto, in qualche maniera vi ho liberato e portato qui. Dopo di che vi ho svegliato."

"Quindi ci hai salvato.", dissero insieme James e Sirius.

"Non proprio. Credo che prima o poi sarebbero intervenuti anche i giudici ad aiutarvi, se la situazione fosse perdurata."

"Fa lo stesso. Sei stato tu a darci una mano ed in questo modo hai salvato anche la nostra gara. Grazie.", disse James.

"Tu ci aiuti fin troppo Remus. Sei troppo buono. Grazie.", esclamò Sirius.

"Non dovete ringraziarmi. Sono sicuro che se fossi stato io al vostro posto, avreste fatto lo stesso. Non ci tenevo a farvi diventare concime per quei fiori."

"In effetti nemmeno io ci tenevo a diventare concime.", sentenziò James.

"Neppure io. Sarebbe stata una fine schifosa ed ingrata.", confermò Sirius.

"Ci siamo fatti fregare come dei polli.", continuò a dire Potter.

"Non capiterà più. D’ora in poi dubiterò di tutte le cose che sembrano inoffensive.", enunciò Sirius.

"Anch’io.", ridacchiò James.

"Sono felice di vedere che vi siete ripresi completamente.", disse Remus.

"Grazie a te." Sirius prese istintivamente una mano di Remus tra le sue e dolcemente disse: "Ricordati che ti devo un favore."

"Anch’io te lo devo."

"No, non mi dovete niente. Se voi non foste intervenuti durante la prima prova per aiutarmi contro quel drago, ora non sarei qui. Siamo pari."

"No, siamo dispari.", negò Sirius.

"Non è vero.", insistette Remus.

"Ha ragione Sirius, siamo dispari. Tu ci hai aiutato nel corso del torneo più volte e meglio di quanto abbiamo fatto noi due con te. Contro il drago siamo intervenuti perché non accettavamo quella carognata di Karkaroff, ora invece tu ci hai aiutato anche se non ne eri tenuto. Quei fiori erano un ostacolo della gara e senza il tuo aiuto non l’avremmo mai superato."

Remus avrebbe voluto schernirsi di nuovo, ma Sirius lo interruppe: "Non provare ad insistere con il contrario. Qualche volta avere la riconoscenza di qualcuno non è male, sai?"

Remus arrossì. "E va bene. Allora accetto la vostra riconoscenza. Solo che non sono abituato a tutto questo."

"Se continui a darci una mano mi sa che potresti farci l’abitudine.", ridacchiò Sirius.

"In effetti.", lo seguì James.

Anche Remus rise con loro.

Quando tornarono seri, James disse: "Ed ora che si fa? Proseguiamo con la gara?"

"Credo sia meglio. Abbiamo già perso anche fin troppo tempo.", rispose Sirius per poi, però, enunciare un suo dubbio: "Pensi che il fatto che abbiamo percorso qualche metro senza usare i nostri aiuti e che ci siamo fatti aiutare da Remus ci penalizzerà nella prova?"

"Penso di sì.", rispose Potter. "Ma se d’ora in poi farò vedere tutto il mio valore e raggiungerò la chiave prima di voi due, non credo ne terranno conto più di tanto."

"Allora dovrò darmi da fare anch’io per batterti." Sirius si diresse verso il suo ippogrifo.

James raggiunse il suo cavallo alato.

Remus rimase fermo dove l’avevano lasciato.

Sirius e James notarono che l’altro non si era mosso e chiesero: "Cosa c’è?"

"Nulla. Solo mi chiedevo una cosa. Ora che ci siamo riuniti, che strada volete percorrere?"

Lo spiazzo dei fiori rossi, infatti, era comune, ma appena usciti la strada si diramava ancora in tre percorsi diversi.

"Ovviamente quella breve.", disse James sicuro.

"Quella intermedia.", disse Sirius.

Remus si fece pensieroso. "Lo so che forse voi non sarete d’accordo, ma il preside Silente ci ha detto che nel corso di questa prova potevamo anche collaborare. Io vi ho aiutati nel prato di fiori rossi, e potrebbe considerarsi una collaborazione. Non credo che vi penalizzerà poi più di tanto. Mi chiedevo quindi, onde evitare di finire in un’altra trappola del genere e stavolta potrebbe non arrivare nessuno a darci una mano, perché non proseguiamo la prova insieme collaborando? In questo modo avremmo più possibilità di arrivare in fondo e solo nell’ultimo rettilineo potremmo lasciare andare le briglie delle nostre cavalcature per scoprire chi arriverà per primo. Cosa ne pensate?"

A quelle parole Sirius e James si guardarono prima l’un l’altro dubbiosi e poi fissarono la loro attenzione su Remus.

Visto come se l’era cavata fino a quel momento, anche a Remus sarebbe convenuto proseguire da solo, nonostante avesse scelto nuovamente la strada più lunga.

Perché allora proponeva la collaborazione? Perché temeva che gli potesse succedere qualcosa di brutto? O perché temeva che loro finissero di nuovo nei guai?

Ci pensarono un po’ su. Fino a quel momento le parole di Silente sulla collaborazione erano state qualcosa di astratto, ma ora potevano essere viste sotto una diversa luce.

Forse il preside di Hogwarts, dato che durante la prova aveva fatto preparare quello spiazzo in comune, ed aveva dato loro quella dritta, desiderava davvero che si aiutassero l’un l’altro.

Oppure le sue parole erano soltanto un tranello. Un modo per dire: se arrivate tutti insieme ne guadagnerà solo chi era già primo nella prova precedente.

No, era impossibile, non era da Albus creare simili inganni.

Forse era davvero la collaborazione la scelta più giusta.

Sirius e James presero la loro decisione.

 

FINE CAPITOLO 28 – LA SECONDA PROVA (IPOTESI DI COLLABORAZIONE)

 

Allora cosa ne pensate della seconda prova fino a questo punto?

Se tutto va bene dovrebbe essere divisa in quattro parti.

Per il momento, però, devo dire che le cose a Remus sono andate fin troppo bene, mi sa che dalla prossima volta si cambierà. Chissà cosa capiterà.

Aspetto vostre considerazini.

Grazie per il sostegno.

 

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Fairy81. Sono felice di averti sorpresa con lo scorso capitolo. Quando ho pensato alla prova dei tre campioni, ho subito pensato ad un modo per distinguerle l’una dall’altra e per rendere chiara la distinzione caratteriale dei tre. Sia Sirius, sia James hanno affrontato le loro prove con la loro grinta e temerarietà, ma di fronte ad una situazione in cui si necessitava un po’ di calma sono caduti. Remus invece sfruttando i suoi sensi di licantropo è riuscito a superare la prova meglio e con più tempestività. Ha aiutato pure gli altri due e loro si sentono sempre più in debito con l’altro ragazzo. Come hai trovato questo capitolo? Ti è piaciuto? Spero di sì. Per quanto riguarda chi si dichiarerà per primo fra Sirius e Remus, è proprio importante saperlo? Scusa se sono breve nella risposta al commento, ma è un periodo molto duro e sono sempre di fretta. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per imooto. Come vedi le tue supposizioni non erano poi così tanto sbagliate, solo che Sirius non si è dichiarato a Remus mugugnando, ci è andato vicino questo sì, ma si è fermato in tempo. Per la dichiarazione dovrai aspettare ancora un po’. Sono felice di sapere che per il momento la seconda prova ti piace. Spero che la fic continuerà a piacerti. Grazie per il sostegno. Un bacio.

 

Per Francesca Akira89. Più che fessi Sirius e James sono sbadati. Erano abituati a pericoli visibili, e non si sono resi conti di quello che attacca stando nell’ombra. Per fortuna, però, che c’è Remus. Li ha salvati tutti e due. Ti è piaciuto questo capitolo. Spero di sì. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per l3la. Sono felice di sapere che ti è piaciuta l’associazione che ho fatto tra strada da percorrere e carattere dei campioni. In effetti Sirius e James si sono comportati benissimo di fronte a pericoli visibili, sono caduti invece di fronte a qualcosa di più psicologico. Come vedi ti ho accontentata, ti ho fatto vedere come Remus invece ha affrontato tale situazione. È stato grande, vero? Per quanto riguarda la dichiarazione di Sirius e Remus dovrai aspettare ancora un pochino. Spero che la fic continuerà a piacerti. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Joy. Che bello risentirti! Sono felice di sapere che ti è piaciuto il modo in cui sto gestendo la seconda prova dei tre ragazzi. In effetti la prova di Sirius è stata parecchio puzzolente, ma che vuoi farci? Le cose non vanno sempre come vorremmo! Allora cosa ne pensi della prova di Remus per il momento? Ti è piaciuto il modo in cui ha affrontato il campo dei fiori rossi? Fammi sapere. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Leo Chan. Benvenuta nuova lettrice. Sono davvero felice di sapere che hai letto la mia fic tutta d’un fiato e che ti è piaciuta moltissimo sia per la trama, sia per il modo di scriverla. Grazie! Penso che per una scrittrice sapere che la propria storia sa regalare tante emozioni è davvero la cosa più bella in assoluto. Grazie per avermi fatto sentire la tua voce. Sono felice di sapere che ti piace il modo in cui sto gestendo il rapporto d’amore tra Remus e Sirius (anch’io li vedo bene solo tra loro), che ti piace come sto caratterizzando i personaggi, Remus in primis. Lupin è anche il mio personaggio preferito per cui ci tengo a gestirlo nel migliore dei modi. Anche in questa seconda parte della prova infatti il bel licantropo ha saputo dimostrare tutto il suo valore, ma mi sa che non sempre le cose gli andranno così bene. Vediamo. Mi farebbe davvero piacere ricevere un tuo commento per ogni capitolo, ovviamente però lascialo in base al tempo che hai a disposizione. Non voglio costringerti. Spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto, anche se ultimamente per me è un periodo molto frenetico. Sono sempre di fretta. Per la tua fic ti prometto che quanto prima la leggerò. Grazie ancora. Un abbraccio.

 

Per FaithLupin. Non preoccuparti Faith, anche se commenti un po’ in ritardo. Fallo pure quando riesci. Come vedi a Remus le cose sono andate decisamente meglio che a James e Sirius almeno per ora. Spero che anche questo capitolo abbia soddisfatto un po’ della tua curiosità. Ti è piaciuto? Spero presto di scrivere il prossimo. Hagrid e Madame Maxime chissà che ruolo avranno nella storia. Mah! Vedremo! Per quanto riguarda C.S.I. e Don Matteo alla fine ho deciso di vedere uno subito e l’altro di registrarlo, così seguo entrambi. Ah… adesso ho capito chi ti piace di C.S.I. il poliziotto quello che non fa parte della scientifica. In effetti è proprio carino. Ma a me piace molto anche il tipo della scientifica con gli occhiali. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Nadeshiko. Come vedi Sirius e James si sono salvati e li ha salvati Remus. Contenta? Per quanto riguarda Remus che becca Sirius mentre sogna il primo, questo è accaduto, ma le cose non si sono sviluppate come avresti voluto. Mi dispiace! Perché i due si chiariscono dovrai aspettare ancora un pochino. Sono davvero felice di sapere che la seconda prova per il momento ti piace e che hai trovato azzeccati i pericoli che i campioni dovevano affrontare. Spero che anche la prova di Remus ti abbia fatto piacere. Fammi sapere. Per quanto riguarda il Thestral, se vuoi puoi sostituirti a lui per il prossimo capitolo, e puoi sostituirti all’ippogrifo per quello ancora dopo. Cosa ne pensi? Così la par condicio sarebbe rispettata, no? Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Wataru. Vengo da Alfa Centaury e quindi ho sempre la testa tra le nuvole, sarà per questo che scrivo così tante fic? Mah! Sono davvero felice di sapere che le mie storie ti piacciono. Spero che il nuovo capitolo di questa fic sia arrivato abbastanza presto. Spero che la storia continuerà a piacerti. Fammi sapere. Grazie per il commento. Un abbraccio.

 

Per Chu. Diciamo che gli ostacoli affrontati da James erano di più di quelli di Sirius. È per questo che la strada breve era la più pericolosa. In effetti l’ippogrifo nel destino di Sirius c’è sempre. È quello il suo animale, insieme al cane ed al lupo. Eh eh eh! Sono felice di sapere che Sirius ti ha fatto tenerezza nella sua prova, è stato eroico davvero nel suo modo di affrontare le piante carnivore, anche se la seconda gli ha lasciato un brutto ricordino. Gli ha inebetito i sensi e quindi al campo fiorito era già soggetto a crollare. Per quanto riguarda Remus, come vedi anche lui è arrivato al campo fiorito, e l’ha superato aiutando gli altri due. Come hai trovato questo nuovo capitolo? Ti è piaciuto? Spero di sì. Lascio alla tua fantasia sapere che generi di pensieri Remus avrebbe fatto se fosse stato soggetto all’incantesimo dei fiori, anche se certi sue riflessioni in questo capitolo secondo me lo rendono chiaro. Sono felice di sapere che hai capito le mie motivazioni di due capitoli fa nel far parlare i ragazzi. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Saphira89. Grazie! Sono davvero felice di sapere che la mia storia ti piace così tanto. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Agartha

 

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