All I want for Christmas is you di Cinzia N Spurce (/viewuser.php?uid=127674)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You are my family ***
Capitolo 2: *** Everything for Santa Claus ***
Capitolo 1 *** You are my family ***
Note: Dunque,
partendo dal presupposto che so di avere fin troppa roba all'attivo su
questo fandom, ma ho trovato la challenge e non ho saputo
fermarmi.
★Iniziativa:
Questa storia partecipa al contest “Christmas
Game – Puzzle Time” a cura di
Fanwriter.it!
★Numero Parole: 600.
★Prompt/Traccia: 13.
“Il Natale è una festa da passare con la
famiglia!” “… sei tu la mia
famiglia”
You
are my family
Derek non se l’aspettava,
proprio non ci aveva pensato al
fatto che qualcuno potesse presentarsi alla sua porta la mattina di
Natale. Era
rimasto inebetito, con le labbra leggermente socchiuse e gli occhi
sgranati.
A guardarlo, con cipiglio sarcastico e ghigno compiaciuto,
c’era
Stiles. Era appoggiato scompostamente alla parete di fronte, aveva lo
sguardo
determinato e odorava di consapevolezza. Era affannato a causa della
corsa che
probabilmente aveva fatto per arrivare fin lì.
Perché non aveva usato
la Jeep?
Derek si era scostato per farlo entrare nel loft e in quel
preciso istante lo sentì avvolto dall’odore fresco
e frizzantino della
felicità.
«Che ci fai qui?» gli domandò
chiarendosi di poco la voce.
«Ti ho portato la colazione, non è
ovvio?» rispose Stiles,
porgendogli il caffè che aveva comprato per lui.
«Amaro, come preferisci tu. Ma,
siccome è Natale e siamo tutti più buoni, ho
deciso di rovinarmi e di portarti
anche un assortimento di pasticcini alla crema, Sourwolf»
terminò addentandone
uno e aspettando qualcosa di vagamente simile a un grazie come risposta.
Derek inarcò le sopracciglia afferrando il caffè
come se
fosse avvelenato.
«Sì, okay… e perché
l’hai fatto?»
Stiles roteò gli occhi sospirando appena, domandandosi se e
quando quel ragazzo fosse diventato così stupido.
Gli si avvicinò, prese il caffè che Derek teneva
tra le mani
e lo poggiò sul basso tavolinetto tra il divano e la
televisione, poi lo baciò
afferrandogli la nuca e carezzandogli una guancia.
Fondamentalmente, Stiles, era un infido bastardo; lo baciò
in maniera un po’ sporca, Derek poteva ancora sentire il
sapore dolce della
crema sulla lingua di Stiles.
Quando si staccò, Stiles si leccò le labbra e
Derek ebbe un
fremito a quel gesto.
«Non so come funziona dalle tue parti emozionalmente
costipate, Derek» mormorò Stiles con voce roca,
«ma da me si usa dare il Buon
Natale a chi si conosce.»
Derek lo sentì perdere un battito, probabilmente
perché loro
non erano semplici conoscenti.
Avevano iniziato ad andare a letto insieme quasi per caso e
poi erano rimasti insieme perché uno aveva trovato
nell’altro un motivo per
perdonare a se stesso gli errori commessi in passato. Solo che di tanto
in
tanto Derek si rintanava nella propria costipazione sentimentale,
relegandosi
al loft come se quello fosse l’unico posto in cui aveva il
diritto di stare.
«Buon Natale, Sourwolf» gli sussurrò
Stiles appoggiando la
fronte su quella di Derek, «mangia qualcosa e poi
va’ a vestirti, per favore.»
«Il Natale è una festa da passare in
famiglia» gli rispose
Derek sussurrando. Nei suoi occhi, Stiles, poteva scorgere
un’insicurezza che
non avrebbe dovuto appartenere a un’Alpha.
«Sei tu la mia famiglia» gli sussurrò
guardandolo meglio
negli occhi e afferrando una sua mano per sistemarla a palmo aperto sul
petto,
in prossimità del cuore.
“Senti? Il mio cuore
non mente,” voleva dirgli.
«Ti prego,» mormorò con gli occhi
lievemente lucidi «vieni
con me.»
Derek lo guardò di rimando e sentì chiaramente il
battito
del cuore di Stiles che gli rivelava che era sincero.
Gli rispose accarezzandogli le labbra con le proprie, poi
annuì in silenzio.
«Der?» lo chiamò Stiles mentre si stava
cambiando, Derek
rispose mormorando qualcosa di incomprensibile.
«Possiamo andare con la Camaro?» gli
domandò.
Derek aggrottò le sopracciglia tornando in salotto.
«A
proposito, dov’è la Jeep?»
«Stamattina ha dato problemi…
i
soliti» rispose grattandosi la nuca.
«Sono venuto a piedi…»
Derek sentì una piccola morsa al petto, era lì
per lui e non
gli importava di essersi avventurato per le strade con tre gradi e
senza
automobile.
Si abbassò a baciarlo ed era un bacio che sapeva di
“Grazie” e
“Ti amo”.
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Capitolo 2 *** Everything for Santa Claus ***
Note:
Buonsalve, eccomi con a seconda flash della Christmas Challenge.
È una future!fic, Derek e Stiles sono sposati
perché hanno bisogno di tata tanta felicità,
è stranamente una commedia... hanno due gemelle
perché non riuscivo a decidere quale nome avrebber dato alla
figlia: se Claudia o Talia, e allora gliele ho appioppate entrambe XD
che poi devo dire che mentre scrivevo l'idea delle due gemelline
Stilinski-Hale mi ha stuzzicata parecchio!
Doveva essere rating verde, poi ho immaginato Stiles fare il bastardo
per convincere Derek e ho immaginato la conversazione grottesca su
Babbo Natale col frustino, per intenderci XD quindi adesso ho messo
arancione più per scopi precauzionali che per altro!
★Iniziativa:
Questa storia partecipa al contest “Christmas
Game – Puzzle Time” a cura di
Fanwriter.it!
★Numero Parole: 761.
★Prompt/Traccia: 37. Future!AU dove A e B sono genitori e preparano il
Natale. BONUS se uno dei due convince l'altro/a a vestirsi da Babbo
Natale/Elfo/Renna.
Everithing
for Santa Claus
«Non
se ne parla!» decretò con tono secco e nervoso
Derek,
lasciando Stiles a gambe incrociate sul letto mentre si chiudeva in
bagno per
porre fine a quella stupida conversazione.
«Oh, andiamo Derek, non fare il guastafeste»
sentì
borbottare grazie al proprio udito da licantropo dall’altro
lato del muro.
Stiles sbuffò esasperato, non chiedeva mica molto in fin dei
conti, solo che
durante la vigilia di Natale un Babbo Natale passasse da casa di
suo
padre, durante la cena, a lasciare dei regali a Claudia e Talia.
Sentì Stiles alzarsi dal letto, inciampare sulla trapunta
per metà buttata a terra e imprecare a mezza voce
perché aveva sbattuto la
spalla all’armadio. Derek sapeva che stava andando da lui,
per continuare ad
ammorbarlo con quella malsana idea che lo aveva colto qualche ora
prima, quando
le due gemelle che assomigliavano fin troppo a
quell’impiastro avevano iniziato
a confabulare circa un modo per sorprendere Babbo Natale a mangiare
biscotti.
Stiles era andato decisamente fuori di testa, in quel momento.
«Oh, Derek… non
sarebbe meraviglioso se allo scoccare della mezzanotte Babbo Natale si
facesse
sorprendere dalle nostre adorabili bambine?»
No, non era assolutamente meraviglioso, fu il pensiero
terrorizzato di Derek.
Era un disastro di proporzioni colossali.
Le loro due meravigliose
creature avevano preso fin troppi geni dal padre e dalla madre
surrogata,
ragion per cui, oltre agli occhi ambrati di Stiles e ai capelli
rossicci di
Lydia, avevano ereditato anche una spiccatissima intelligenza,
l’attitudine a
elaborare piani machiavellici e una buona dose di amoralità.
Talia aveva pensato di aggiungere del sonnifero nel
bicchiere di latte da offrire a Babbo Natale, Claudia voleva rapirlo
per
poterne carpire i segreti. Quelle due tenere creature erano due mostri
sotto
mentite spoglie e Derek non voleva assolutamente ritrovarsi sotto il
fuoco
nemico delle sue figlie, avrebbe sacrificato Stiles, piuttosto.
«Derek Hale,» tuonò Stiles aprendo la
porta del bagno e
stagliandosi fiero dietro Derek, che lo fissava dallo specchio
«non osare mai
più sbattere la porta in quel modo!»
Derek corrugò le sopracciglia. «Sei tu che hai
aperto di
slancio, io ho appoggiato la porta in maniera del tutto
tranquilla…»
Stiles scacciò quelle parole con un gesto della mano, era un
idiota amante del dramma. «Le mie figlie vogliono Babbo
Natale e lo avranno,
hai capito?»
«Vestiti da ciccione barbuto allora, io resterò a
guardare
la scena…» gli rispose piccato.
«Oh, ma per favore, negli anni la mia conformazione fisica
non è cambiata, al massimo posso vestirmi da Elfo»
borbottò incrociando le
braccia al petto. Derek sbuffò stanco.
«Mi massacreranno, Stiles. Ho sentito Talia suggerire a sua
sorella di usare lo strozzalupo per indebolirlo…»
«Uhm…» si grattò la nuca
Stiles «forse dovremmo spiegare
loro che i metodi Stilinski si utilizzano solo con i cattivi»
mormorò
imbarazzato.
«Già, forse dovremmo…»
ripeté Derek.
«È solo che…»
cercò di spiegare Stiles gesticolando «sono
così emozionate dall’idea che Babbo Natale
verrà a portare loro i regali, che
volevo accontentarle e nessuno a parte me e te potrebbe mai fare questo
per
loro, e io sono vagamente riconoscibile per il colore degli
occhi…»
Derek stava per cedere, lo sapeva.
Stiles iniziò a mordersi un labbro e Derek iniziò
a odiarlo.
«Potrei ringraziarti in qualsiasi
modo, Derek. Potrei anche vestirmi da folletto di Babbo
Natale…»
Derek scoppiò a ridere di gusto.
«Ehi, non puoi scoppiare a ridere mentre cerco di mettere su
l’espressione più scopabile del mio intero
repertorio, mi fai crollare
l’autostima…» rispose indignato Stiles a
quella risata.
«Dimmi che non mi stai proponendo dei giochi erotici a tema
Babbo Natale che punisce l’Elfo
aiutante…»
«Derek, ti sto proponendo qualsiasi cosa possa convincerti a
metterti su quel fottuto e ridicolo abito rosso e far felici le nostre
bambine,» sospirò avvicinandoglisi e abbassando la
voce per renderla più roca
«quindi se vuoi punirmi con addosso la barba bianca fai
pure» disse
abbassandosi fino a mettersi in ginocchio a terra e
abbassò i pantaloni
della tuta di Derek, che si aggrappo con entrambe le mani al lavabo su
cui era
appoggiato. «Intanto mi porto avanti con il lavoro»
sussurrò facendolo
sospirare di piacere.
«Ti odio…» mormorò Derek con
voce spezzata mentre Stiles lo
prendeva tutto in bocca.
«Ah, ah…» rispose
annoiato «ridimmelo quando ti farò
venire.»
Derek imprecò e strinse forte le nocche. Stiles era un
bastardo sadico e lui lo odiava e – Dio del cielo –
amava il modo in cui sapeva
muovere la lingua.
«D’accordo. D’ACCORDO! Basta che ti dai
una mossa» disse
affannato. Stiles ghignò compiaciuto e andò
avanti finché Derek non fu più in
grado di elaborare un pensiero coerente.
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