Fairy Christmas- Perchè non è Natale senza Fairy Tail

di Roby_chan_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vischio ***
Capitolo 2: *** Alla ricerca della Tovaglia Perduta! ***
Capitolo 3: *** Io non ci salgo fin lassù per mettere la stella! ***
Capitolo 4: *** Prendo il thè con Babbo Natale ***
Capitolo 5: *** Babbo Natale esiste ***
Capitolo 6: *** Neve ***
Capitolo 7: *** Luci fatate ***
Capitolo 8: *** Lettera ***
Capitolo 9: *** Alla ricerca delle Caramelle Perdute! ***
Capitolo 10: *** Carta da regalo, ovvero: come complicarsi la vita in poche semplici mosse ***
Capitolo 11: *** Chi ci chiudi nella cantina a Natale ***
Capitolo 12: *** Scordatelo che mi vesto da Babbo Natale! ***



Capitolo 1
*** Vischio ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 10. Vischio
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: un po’ tutti
Coppie: Nalu, Gale, Gruvia, Jerza, Lami, accenni Elfever, Albis
Raiting: verde
 
 
 
23 dicembre. Natale era ormai alle porte, e in tutta Magnolia si respirava aria di festa. Luci colorate, addobbi, alberi di Natale per le strade… e chi più ne ha, più ne metta. Quell’atmosfera mozzafiato dava serenità e allegria a tutti gli abitanti, tanto da sembrare magica… o forse lo era davvero.
Ma se cercavi la magia e lo spirito natalizio al loro stato puro, non potevi che fare un salto alla gilda di Fairy Tail per ammirare le stupende decorazioni, che ogni anno erano in grado di stupire sempre di più gli abitanti della città.
Tuttavia era già da qualche giorno che la bella barista dai capelli albini era pensierosa, convinta che a quell'incantevole atmosfera mancasse ancora qualcosa… un addobbo di fondamentale importanza. Era sicurissima che si trattasse di una questione di vita o di morte! Peccato che se ne fosse resa conto solo parecchi giorni dopo le "operazioni di decoro" della gilda. Certo, perché Fairy Tail non era una gilda normale, e, in quanto tale, aveva esagerato come al solito, iniziando le suddette "operazioni" già i primi di Novembre, su ordine del Master, per paura che non riuscissero a fare in tempo viste le numerose risse che li costringevano, una volta sì, e l'altra pure, a ricominciare daccapo. Per fortuna tutto fu pronto per il 1 dicembre, soprattutto grazie ad Erza che aveva preso le redini della situazione. Perciò, non si sa come, gli addobbi erano rimasti ancora tutti intatti.
Ma ritornando a Mira... alla fine il 22 sera si era finalmente ricordata cosa mancasse. Si diede della stupida per non averci pensato prima, e così era uscita come un lampo da casa sotto gli sguardi attoniti dei fratelli. Proprio per questo, quella mattina del 23, l'albina era intenta a riempire ogni angolo della grande sala principale con quelle “innocue” foglioline appuntite.
 
Il portone si aprì, facendo entrare Lucy, infreddolita per le basse temperature. Si sorprese di vedere Mira tutta indaffarata, ma soddisfatta del lavoro quasi terminato.
Rendendosi poi conto di cosa si trattasse, si guardò attorno sospettosa. Ma com’era possibile? Nessuno l’aveva fermata?
In silenzio si avvicinò al tavolo al quale erano già seduti Natsu, Happy, Gray e Juvia. I due maghi già stavano battibeccando di prima mattina, ma probabilmente la presenza della turchina, appiccicata come al solito al braccio del moro, gli impediva di alzarsi per iniziare la solita rissa.
-Ciao ragazzi!- salutò la bionda, sedendosi al fianco del rosato.
-Giorno Lucy!- esclamò contento il dragon slayer.
-Aye, Lucy!- concordò l’exceed.
Gray fece un piccolo cenno col capo, ancora irritato per la discussione con Natsu.
E Juvia… bhè, lei la stava fissando con sguardo assassino, sibilando un -Rivale in amore…- che non guastava mai.
 
Dopo una mezz’oretta, la gilda, prima piuttosto vuota, si riempì e Mirajane iniziò il proprio giro tra i tavoli per portare bevande calde a tutti, che si trattasse di cioccolata calda, thè, o caffè corretto.
-Ehy ragazzi, come va?- chiese l’albina al tavolo di Lucy, dopo averle porto la sua cioccolata calda.
-Tutto bene- rispose la bionda, prendendo un sorso dalla propria bevanda.
L’albina allora si guardò intorno, soffermandosi a fissare per qualche istante le foglioline di vischio che aveva appeso vicino alle colonne.
-Mira-san, cosa stai guardando?- chiese Wendy, che qualche minuto prima si era unita al gruppetto insieme a Charle e Erza.
La ragazza si voltò verso di lei con il suo solito sorriso, anche se a Lucy non sfuggì quella lieve luce rossa che le aveva attraversato gli occhi.
-Le nuove decorazioni che ho aggiunto stamattina- rispose candidamente lei.
-Quello è vischio, giusto?- chiese conferma Erza, guardando anche lei le piantine.
La bella diavolessa annuì, aspettando il momento giusto per il proprio piano.
-Juvia però non capisce come mai Mira-san abbia messo del vischio dappertutto.- si chiese ingenuamente la turchina, ed era proprio lì che voleva arrivare la diavolessa.
Un brivido percorse la schiena di Lucy.
-Oh, non conoscete la leggenda?- domandò fintamente sorpresa l’albina. La maga degli spiriti stellari sbiancò, mentre gli altri negavano con la testa.
Compiaciuta di tutto quell’interesse, riprese a parlare. -Si dice che se nel periodo natalizio una ragazza che si trova sotto il vischio non viene baciata dal suo amato, allora non si sposerà per l'intero anno a venire.- spiegò lei, mentre Juvia si illuminava a quelle parole. Diversa fu la reazione degli altri: Erza e Lucy si depressero, Gray e Wendy si spaventarono, e invece Natsu e Happy si guardarono a vicenda confusi.
- Si dice anche che chi sta sotto il vischio e si baci, avrà protezione eterna come simbolo della vita e dell'amore che sconfigge anche la morte.- aggiunse poi, evitando di traumatizzare Wendy con quell’usanza, e infatti la blu sospirò di sollievo. -Che cosa romantica!- esclamò infatti poco dopo, sorridendo.
-Io però non capisco perché ci si debba per forza baciare lì sotto per poi sposarsi- chiese un confuso Natsu, ottenendo l’approvazione silenziosa di un Gray alquanto terrorizzato all’idea.
-Bhè, in effetti è solo una leggenda…- gli concesse Mira, portandosi una mano alla guancia, pensierosa. -… ma vera o meno, non costa nulla provare, no?- aggiunse poi raggiante.
Bene, e con questo adesso Mira aveva compiuto la sua missione. Il resto sarebbe venuto da s… no, ci avrebbe pensato lei anche a quello.
Inutile dire che, pronunciate quelle parole, Gray si alzò di scatto, mormorando una banale scusa su impegni di cui si era dimenticato, per filarsela di corsa, inseguito da una Juvia adorante. -Gray-sama deve baciare Juvia sotto il vischio!- esclamò lei. -Non scappare!- aggiunse con un mazzetto della suddetta pianta tra le mani, che aveva “casualmente” trovato sul tavolo poco prima.
Nel frattempo Lucy continuava a sorseggiare la sua cioccolata calda, fingendo indifferenza e sperando di salvarsi dal piano di Mira.
-Ehy, Lucy!- esclamò d’improvviso il rosato, facendola voltare e quasi strozzare con la bevanda. Si accorse però troppo tardi di quelle foglioline di vischio che pendevano sulle loro teste, tenute lì grazie alla canna da pesca che Mira aveva fatto uscire chissà da dove.
Natsu le schioccò un bacio sulla guancia, facendola arrossire all’inverosimile. -P-perché l’hai f-fatto?- gli domandò imbarazzata la bionda dopo qualche secondo. -P-pensavo che n-non ti importasse di cose come il matrimonio- pronunciò lei, ormai in tilt.
-Infatti, non mi interessa.- disse semplicemente lui, portandosi le mani dietro alla nuca. -Ma penso che la protezione eterna sia utile- aggiunse, regalandole uno dei suoi sorrisi a trentadue denti. Il cuore di Lucy perse un battito a quell’espressione. -Sai quanto potremmo diventare forti con quella?- continuò poi, facendo scoppiare la maga in una risata nervosa dopo qualche attimo di stupore. Bhè, in fondo Natsu era sempre Natsu, no? Però sapere che avesse pensato anche al suo bene, le riscaldava il cuore.
Intanto, poco più in là… un certo dragon slayer del ferro aveva ascoltato l’intera conversazione, e adesso stava ghignando, osservando il suo obbiettivo a pochi tavoli di distanza.
Levy se ne stava tranquilla e ignara di tutto ciò a leggere uno dei suoi libri con la schiena appoggiata a una colonna, e, come praticamente ogni colonna di Fairy Tail, anche lì sopra c’era del vischio.
Il corvino si avvicinò come suo solito alla ragazza, prendendole d’improvviso il libro dalle mani.
-Ehy, che leggi gamberetto?- chiese il ragazzo, dando un’occhiata al titolo del libro.
-Ridammelo subito, Gajeel!- esclamò lei, alzandosi in punta di piedi, per poi iniziare a saltellare nel tentativo di recuperarlo dalla mano di Gajeel, che si era alzata sopra le loro teste. Tutto come previsto. Il corvino fece finta di notare qualcosa per terra, così da abbassarsi leggermente, e fu così, che, calcolato centimetro per centimetro, le labbra rosee e sottili di Levy andarono a incontrare la sua guancia. A quel contatto la ragazza smise di saltare, mentre il mago si finiva di abbassare per far finta di raccogliere un bullone che in realtà aveva già in mano.
-Gajeel, che fai?- gli chiese lei, sorpresa.
- Nulla di che, gamberetto- le rispose, rialzandosi con un ghigno. -C’era un bullone a terra- aggiunse, mostrandoglielo.
-Oh...- pronunciò lei, riprendendosi poi il libro che gli stava porgendo il mago.
-Piuttosto…-aggiunse il corvino, ghignando ancora di più. -…mi sa che ci siamo un po’ scontrati- le fece notare come se niente fosse. La scripter rimase confusa per qualche istante a quelle parole, per poi rendersi conto di ciò che fosse realmente successo e arrossendo di botto nel ricordarsi delle decorazioni che aveva aggiunto quel giorno Mira ad ogni colonna. Il corvino, senza aggiungere altro, si allontanò, uscendo dalla gilda per prendere una boccata d’aria fresca.
-A quanto pare non c’è stato bisogno del mio intervento- sussurrò una compiaciuta diavolessa, intenta a pulire il bancone.
-Eh? Hai detto qualcosa Mira-nee- chiese Lisanna, seduta lì vicino.
- No, nulla. Assolutamente nulla- le rispose raggiante, ritornando a servire ai tavoli.
Intanto……
Gajeel se ne stava accovacciato in un vicoletto con le mani a coprirsi il viso arrossato.
-Se ti ha imbarazzato tanto farlo, potevi anche evitare e riprovare l’anno prossimo- pronunciò Lily, con un sopracciglio alzato.
-Taci, Lily- lo rimbeccò lui, prima di immergersi nuovamente nei propri pensieri, mentre il piccolo exceed sospirava tra il seccato e il divertito, scuotendo la testa.
 
Nel frattempo……
-L’avrò seminata?- si chiese un ansimante Gray, vicino al grande albero del parco della città.
-Gray-sama!!!- la turchina apparve poco distante con un malloppo di vestiti pesanti tra le braccia.
-Oh, cavol…- Un momento. Ma quelli non erano i suoi vestiti? Il mago abbassò timoroso lo sguardo e…… Merda! Si era tolto i vestiti di nuovo!
Ma se da un lato voleva fuggire, dall’altro era ben consapevole delle sicure denunce che avrebbe ricevuto se non si fosse rivestito, così aspettò che la maga lo raggiungesse.
La turchina, ansimante per la corsa, si prese qualche secondo per riprendere almeno un po’ di fiato.
-I tuoi vestiti, Gray-sama- pronunciò poi, porgendogli sorridente gli abiti. Il moro la guardò titubante. Era sicuro accettarli? Non era una trappola?
Per fortuna tutto andò per il meglio, e Gray, in pochi minuti, si rivestì.
-Juvia è dispiaciuta…- riprese lei all’improvviso, guadagnandosi un’occhiata stupita e confusa dal mago. -…Juvia voleva dare solo un piccolo bacio a Gray-sama…- continuò con sguardo basso, mentre il moro ricominciava a preoccuparsi -…anche se non è sulla bocca, a Juvia va bene- concluse poi, fissandolo con le sue iridi oltremare. L’espressione supplichevole di Juvia lo spiazzò.
Lei voleva un bacio... però le andava bene anche sulla guancia… In fondo era solo un innocuo bacio……
Le parole di Mira poi gli tornarono alla mente. “Se nel periodo natalizio una ragazza che si trova sotto il vischio non viene baciata dal suo amato, allora non si sposerà per l'intero anno a venire”.
No, non poteva permetterle di dargli neanche un solo bacio, perché sapeva perfettamente chi Juvia voleva sposare!
Stava già per scansarsi dalla turchina che si stava avvicinando, quando……
-Ehy Gray!- la voce di Cana lo fece voltare di lato.
-Che vuo…- stava già per chiedere irritato, quando fu interrotto da un leggero e caldo tocco che gli sfiorò la pelle fredda del viso.
Si rigirò solo per vedere la turchina allontanarsi completamente rossa.
Si voltò di nuovo verso Cana, confuso. -Missione compiuta!- sogghignò sorridente la mora, mentre prendeva un sorso dalla sua fiaschetta.
-Eheh, è stato divertente- un’altra voce gli fece alzare lo sguardo. Mavis se ne stava tutta allegra appollaiata all’albero sopra di loro con un mazzetto di vischio tra le mani.
Oh, merda! L’avevano fregato.
 
Nello stesso momento……
Driin driin
Mira estrasse dalla tasca del vestito invernale una card magic che le aveva dato Cana, e sulla quale era raffigurata proprio la maga delle carte, che in quel momento le stava facendo il segno della vittoria con le dita.
Un sorriso compiaciuto sorse sul volto dapprima stupito dell’altra.
Dunque, e adesso chi era il prossimo?
-Lisanna, hai visto Elfman?- chiese alla sorella, avvicinandosi e guardandosi attorno alla ricerca di un’altra testa albina.
-L’ho visto uscire prima con Evergreen.- le disse lei, sorseggiando il proprio thè.
-Oh, davvero?- domandò, sinceramente stupita.
-Bhè, sarebbe meglio dire che Evergreen è uscita, e poi dopo un po’ l’ha seguita anche Elf-niichan- si spiegò meglio.
Lo stupore crebbe sul volto della barista. -E tutto questo quando è successo?- domandò allibita.
-Mm... penso un paio d’ore fa- riflettè la ragazza.
Ma come! Lei non se n’era minimamente accorta! Forse era perché era stata impegnata con le altre coppie……
Mah, conoscendo Evergreen, lei doveva di certo essere a conoscenza di quell’usanza, quindi ci avrebbe pensato lei. Inoltre le era sembrato che mancassero delle foglie di vischio dalle ringhiere...
Forse più di una persona li aveva presi per compiere il dolce atto del bacio. A quei pensieri Mira sospirò di piacere e felicità.
Ma se in molti si vergognavano, c’era anche chi si baciava teneramente alla luce del sole, proprio come Alzak e Bisca, che in quel momento se ne stavano accoccolati sotto una colonna, con Asuka che giocava con Wendy e Romeo poco distante.
In ogni caso, però, Mira aveva ancora un’importantissima missione da compiere……
 
Quella sera……
Erza entrò silenziosa nel suo appartamento, chiudendo la porta. Accese il riscaldamento e si riequippò per indossare una semplice maglietta a mezze maniche e pantaloncini, dirigendosi in seguito verso la camera da letto. Si buttò a peso morto sul soffice piumone, rigirandosi a fissare il soffitto con sguardo vacuo. Non aveva fame. Era da quella mattina che si sentiva leggermente triste e malinconica, e purtroppo sapeva anche il perché. Da quando Mira aveva tirato fuori quella storia sul vischio, non aveva potuto fare a meno di continuare a pensare a Gerard e a quanto fosse lontano. Chissà dov'era in quel momento... avrebbe almeno voluto rivederlo per Natale, ma non voleva farsi troppe illusioni. Le chiacchiere a Fairy Tail e le risse l'avevano aiutata a distrarsi per tutto il giorno, ma adesso che era da sola era ben diverso. Da quando era entrata in casa non sapeva nemmeno lei quante scene si fosse immaginata di lei e del mago degli astri sotto al vischio a scambiarsi un bacio passionale. Realizzando ciò, arrossì di botto, per poi sospirare affranta.
Si mise seduta sul letto, scuotendo leggermente la testa, nella speranza di scacciare via quei pensieri. Uno strano rumore però la colse di sorpresa. Si voltò verso la finestra, coperta dalle tende.
Toc toc.
Deglutì a vuoto. Qualcuno stava bussando alla finestra. Che fosse... Gerard?
No, scosse il capo. Niente illusioni si era detta. Poteva trattarsi di chiunque... per esempio Natsu, no? Si intrufolava sempre dalla finestra di Lucy... forse si era dimenticato di dirle qualcosa.
Titubante si alzò dal letto, scostò leggermente le tende... e ciò che vide le fece perdere un battito.
Gerard era fuori dalla finestra e le stava sorridendo dolcemente. Rimasero così a fissarsi per quasi un minuto, prima che il blu parlasse. -Erza, che ne diresti se adesso aprissi la finestra?- le chiese con la voce attutita dal vetro. -Sai, inizia a fare un po' freddo qui fuori- aggiunse poi, facendo una piccola smorfia.
-S-sì, certo, scusa!- si affrettò subito lei, ma non dopo essere arrossita di botto. E così, nel giro di pochi secondi, il blu fu finalmente dentro e al caldo.
Erza lo osservò attentamente. Indossava un giaccone con la pelliccia attorno al cappuccio, dei normali pantaloni scuri e degli stivali. Non era il classico vestito che usava per nascondersi quando girava in città. -Come mai sei qui?- gli chiese senza troppi giri di parole, ma già pronta a rimproverarlo.   
-Ho pensato che fosse bello rivedersi per Natale- rispose semplicemente lui, togliendosi la giacca e sfregandosi le mani, intorpidite nonostante i guanti .
-Ma oggi non è Natale, e poi sai che devi stare attento se non vuoi essere scoperto!- lo rimbeccò subito lei, anche se a malincuore. Insomma, era felice, immensamente felice, che Gerard fosse riuscito a raggiungerla, però non doveva rischiare solo per lei.
-Non pensavo di essere sgridato dopo tutta la fatica che ho fatto per essere qui- pronunciò lui, fintamente dispiaciuto, abbassando lo sguardo, ma comunque osservandola con la coda dell'occhio.
-A-ah, n-no, scusa - si affrettò a dire la maga, arrossendo.
-Non preoccuparti -la rassicurò lui gentile. -In realtà pensavo di trovarti in gilda. Sono rimasto sorpreso di sapere che non c'eri- confessò poi il ragazzo, grattandosi la nuca e ricordandosi la strana accoglienza di Mira e il fitto parlottare tra lei e Meldy non appena erano arrivati.
Intanto alla maga riaffiorarono tutti i pensieri che aveva fatto poco prima: Mira, la storia del vischio, la sua tristezza...
Abbassò lo sguardo. -Non mi andava di restare lì.- sussurrò come a scusarsi. -Ero un po' stanca- si giustificò poi, cercando di nascondere i suoi sentimenti.
-Oh, allora forse è meglio se riposi- pronunciò lui sorpreso e preoccupato, facendo per voltarsi e uscire da dove era entrato.
-N-no, fa niente- lo fermò lei, afferrandolo per la manica -Resta...- mormorò con tono quasi supplichevole. Il blu si voltò a guardarla, mentre lei si ostinava a tenere lo sguardo basso.
I due rimasero in silenzio per altri interminabili minuti. Un silenzio carico di imbarazzo.
La spadaccina faticava ancora a rendersi conto che Gerard fosse realmente lì, mentre il blu, nonostante le sue parole calme, in realtà era davvero agitato.
C'era un motivo se si era presentato a quell'ora da lei e non aveva aspettato il giorno dopo per vederla in gilda... Gerard deglutì, prendendo coraggio.
-Erza- la chiamò lui, risvegliandola dai propri pensieri.
Il blu deglutì ancora quando quelle iridi cioccolato incontrarono le sue smeraldine.
Si avvicinò lentamente alla rossa, poggiandole lentamente una mano sulla guancia arrossata e liscia. La maga rimase immobile, mentre il blu l'accarezzava flebilmente, per paura che al minimo movimento quello che le sembrava essere un sogno potesse svanire. Il mago si avvicinò ancora con estrema lentezza, per darle così il tempo di allontanarsi se avesse voluto. Eppure in quel momento, mentre i loro volti si facevano sempre più vicini, i pensieri di entrambi erano come azzerati, troppo impegnati a contemplare i lineamenti dell'altro, che mai erano stati così vicini. E poi accadde. Gli occhi si chiusero e le labbra si unirono in un dolce bacio. Non era come quello che Erza aveva immaginato, no, era molto meglio. Quando si separano e aprirono lentamente gli occhi, ciò che videro fu uno spettacolo per entrambi. I respiri corti, le guance arrossate e gli occhi lucidi. Quel piccolo contatto aveva trasmesso forti emozioni ad entrambi. Così forti che erano impossibili da esprimere a parole, ma i loro occhi dicevano tutto. E così, senza ulteriori parole, i due si avvicinarono ancora una volta. Si sedettero sul comodo letto, abbracciandosi teneramente e riempiendo tutti quegli anni di muti silenzi e triste solitudine che si erano entrambi ostinati a mantenere. Ma il silenzio di quel momento non era pesante, tutt'altro, era quasi magico. E mentre Gerard prendeva ad accarezzare la candida pelle del braccio della rossa, lasciata scoperta dalla maglietta, la maga si ritrovò a sorridere guardando di fronte a sè, dov'erano prima. Un piccolo mazzetto di vischio si trovava sul comò. Sapeva già perché era lì, e si disse che avrebbe di sicuro dovuto ringraziarla. Questi furono gli ultimi pensieri della maga, prima di chiudere gli occhi e lasciarsi andare a quelle leggere carezze che le stavano facendo toccare il cielo.
 
Qualche ora più tardi...
La gilda era ormai quasi vuota data l'ora tarda, e Mirajane, soddisfatta del suo operato, stava pulendo gli ultimi tavoli, chiedendo agli ultimi gildani di uscire per poter chiudere.
Quando ebbe sistemato tutto, tirò un sospiro di sollievo. La gilda era uno specchio, pronta per i festeggiamenti del 24 e del 25.
Stava già per prendere il pesante giaccone e uscire dalla sala, quando una capigliatura bionda si scostò dall'ombra della colonna alla quale era appoggiato in silenzio. Mentre il biondo si avvicinava lentamente, lo stupore che prima aveva colto la bella barista si trasformò in un dolce sorriso, ma non di quelli che dedicava ai suoi nakama, no, uno di quelli che regalava solo a lui.
-Cosa ci fai ancora qui a quest'ora?- gli chiese innocentemente l'albina quando le fu vicino, ma conoscendo perfettamente la risposta.
-Nulla di speciale- ghignò leggermente lui, afferrandola poi per la vita e attirandola a sè, così che potesse appoggiare le mani sul suo petto muscoloso. -Aspettavo di essere solo- aggiunse poi con lo stesso mezzo sorriso, mentre l'espressione innocente di Mira si trasformava in una decisamente più maliziosa.
-Mm... mi chiedo perché? -disse con tono suadente, avvicinandosi leggermente al volto del biondo.
-Oggi sei stata impegnata tutto il giorno con quelle stupide coppiette...- pronunciò lui vicino al suo orecchio. L'albina aggrottò leggermente le sopracciglia. Non erano stupide le coppie!
-...non pensi che sia meglio per cupido riposarsi un po' e godere anche lei del magico incantesimo?- le sussurrò roco, facendola fremere di piacere.
Il volto di Laxus si allontanò dal suo orecchio per guardarla in volto e avvicinare le sue labbra rosee alle proprie.
-Aspetta Laxus- lo fermò però lei, poggiandogli un dito sulle labbra. Il biondo la guardò perplesso. -Se dici così, allora non pensi che manchi qualcosa?- chiese lei. A quella domanda il mago ghignò di nuovo. -Non preoccuparti di questo, ci ho già pensato io- la rassicurò lui, alzando lo sguardo sopra le loro teste. Un ramoscello di vischio pendeva dalla balaustra sotto la quale erano.
-Tutto programmato, eh?- gli chiese lei, guardandolo dopo un primo attimo di stupore.
-Eh, già -pronunciò ancora lui. -Sai, non sei l'unica in grado di fare cupido- e così dicendo finalmente unì le loro labbra in un bacio bramoso e passionale.
E fu così che grazie a quella che all'inizio sembrava solo una semplice leggenda, in molti passarono un dolce e felice pre-Natale.
 



Nda:
Salve a tutti!!!
Sono così contenta di pubblicare questa raccolta! I prompt subito mi hanno ispirato, e primo tra tutti questo. Avrei voluto aggiungere tutte le coppie, ma purtroppo è stato impossibile.
Ad ogni modo spero che a tutti voi fan di queste coppie sia piaciuta ^.^
Adesso vi faccio un piccolo punto della situazione: la raccolta dovrebbe contenere circa poco più di una decina di capitoli. Ho intenzione di pubblicare una storia al giorno, salvo imprevisti e escluso il sabato, perché per chi mi conosce, sa che non posso abbandonare l'altra raccolta... ma non parliamo di questo. Vi informo già che potrei pubblicare agli orari più strani, quindi preparatevi XD
Si, si, va bene, adesso vi lascio in pace.
A domani, Roby-chan ;)
 

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Capitolo 2
*** Alla ricerca della Tovaglia Perduta! ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
Prompt: 14. Alla ricerca della Tovaglia Perduta!
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Sabertooth
Coppie: accenni StingYu
Raiting: verde
 
Il clima natalizio inondava le strade di tutta Fiore e di tutte le gilde del regno. Ma se a Fairy Tail c'era un gran casino, la stessa cosa si poteva dire per Sabertooth. Gli addobbi decoravano le grandi sale, e nella principale un gigantesco albero di Natale svettava con la sua luminosa stella in cima.
Palline colorate, orpelli natalizi e luci avvolgevano le varie colonne e balaustre. L'allegria era palpabile in quei giorni, e più di tutti in quel preciso momento. Stavano organizzando il gran cenone di Natale, a cui tutti i membri erano stati invitati. Pochi si trovavano ancora in gilda ad occuparsi delle pietanze, mentre in molti erano tornati a casa per cambiarsi per il grande evento. Tra i pochi, c'erano i due dragon slayer gemelli e i loro inseparabili exceed.
-Sei sicuro di aver preso tutto Sting?- chiese ad un certo punto il drago dell'ombra, guardandolo scettico. Loro avevano il compito di apparecchiare, oltre al fatto di essersi occupati della spesa il giorno prima. Proprio per questo motivo il corvino aveva aperto il mobiletto della cucina alla ricerca della tovaglia a tema natalizio che dovevano aver comprato il giorno prima insieme a piatti, bicchieri, posate e quant'altro. Tuttavia Rogue non l'aveva trovata. Aveva cercato anche negli altri mobiletti della cucina, ma niente.
-Certo- gli rispose di rimando l'altro, che adesso era entrato in cucina per controllare.
-Bhè, io non penso- continuò scettico, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.
-Oh, andiamo Rogue, non fare quella faccia- gli disse l'amico, mettendogli un braccio attorno alle spalle, sorridente. -Vedrai che sarà qui da qualche parte- lo rassicurò lui.
-Forza, anche noi vi aiuteremo a cercarlo!- si aggiunse Lector, appena entrato nella stanza con Frosh.
-Anche Fro la pensa così! - concordò il piccolo exceed.
E così, anche se ancora titubante, il dragon slayer dell'ombra si rimise alla ricerca insieme ai tre.
 
Una ventina di minuti dopo...
-Uff, non è nemmeno qui!- esclamò il biondo, buttandosi a terra, ormai stanco di rovistare nell'intera cucina. Avevano setacciato l'intera stanza, controllando anche nei posti più impensabili, come la lavastoviglie, il forno e il frigorifero, ma niente.
Il corvino lo guardò truce. -Forse è in un'altra stanza, Sting-kun- pensò il gattino rosso, per nulla abbattuto.
-Non penso, Lector- lo contraddisse il drago dell'ombra.
-Sì, ottima idea!- esclamò invece il biondo, rianimandosi e balzando in piedi. -Andiamo a cercarlo nella sala grande!- propose, avanzando a passo di marcia verso la suddetta stanza seguito dal suo inseparabile exceed.
Rogue guardò per un attimo Frosh, alzando le spalle sconsolato, subito imitato dal rosa.
Avevano appena iniziato a cercare, quando...
-Sting-sama, Rogue-sama, che state facendo?- la candida voce di Yukino fece voltare tutti e quattro.
La maga degli spiriti stellari si trovava sulla soglia della gilda insieme a Minerva. I due ragazzi rimasero per un attimo spiazzati nel vedere le due ragazze vestite in maniera elegante ma sobria, e allo stesso tempo proprio nel loro stile.
Rogue fu il primo a riprendersi -Questo qui ha dimenticato dove ha messo la tovaglia - disse infatti, guardando storto il biondo.
-Eheh- rise, adesso in imbarazzo l'altro, grattandosi la nuca. Non voleva apparire uno smemorato di fronte alle sue compagne.
-Avete cercato in cucina?- fu la prima cosa che chiese Minerva, avanzando verso i due.
-Si, ma non c'era- rispose per lui il corvino, visto che l'altro si era soffermato ad esaminare l'albina, mettendola in imbarazzo.
Rogue sbuffò. -Stavamo cercando anche in questa sala- aggiunse, guardandosi attorno nella speranza di notare qualcosa che assomigliasse ad una tovaglia, o almeno una qualche sorta di busta in cui poteva essere.
-Potremmo aiutarvi anche noi a cercarla- propose Yukino, arrossendo leggermente.
-Sarebbe fantastico!- si entusiasmò subito Sting.
-Ah, no- controbatté però Minerva, facendo voltare sorpresi i presenti. -Noi due siamo venute qui per un motivo, e cioè finire di cucinare. Non possiamo perdere tempo- spiegò lei con il suo solito tono autoritario.
-Ma Minerva-sama...- provò a farle cambiare idea l'albina.
-Niente ma!- la fermò lei. -Vieni, andiamo. Lasciamo che i ragazzi si occupino delle loro cose da soli- la mora la prese per mano, trascinandosela dietro.
-Anche Fro la pensa così- concordò l'exceed rosa, alzando la zampina.
A quelle parole tutti si voltarono sorpresi, ma poi si sentì un leggero brontolio di stomaco. Ah, ecco. Frosh aveva solo fame.
-Un piccolo aiutino farebbe comodo...- provò a reagire Sting, non molto sicuro. La mora lo fulminò con lo sguardo. -Forza Lector, vieni a darmi una mano!- esclamò, irrigidendosi, il dragon slayer.
Il piccolo exceed scosse le spalle. -Sting-kun, dove dobbiamo cercare?- chiese semplicemente, pronto a seguire l'amico.
E così i due gruppi si divisero nuovamente. Le ragazze andarono ai fornelli, mentre i maghi e i loro exceed... bhè, loro decisero di setacciare l'intera gilda.
 
Dopo una buona oretta...
-Sting è inutile- disse Rogue, fermando il biondo dallo gettarsi addirittura nella piscina per controllare.
Il ragazzo lo guardò confuso. - Ma ci sono altri posti in cui cercare- disse il ragazzo, guardandolo.
-Lector ti seguirà, Sting-kun- si aggiunse l'exceed rosso.
Una grossa vena iniziò a pulsare sulla fronte del corvino, ormai spazientito. Intanto il drago di luce e il suo compagno si stavano già allontanando alla ricerca di un angolo ancora inesplorato.
-Sting...- lo richiamò irritato, facendoli voltare. Prese un profondo respiro per calmarsi.
-Non metto in dubbio che tu abbia comprato la tovaglia, ma a quanto pare qui non c'è- pronunciò il ragazzo. -È inutile continuare a girare a destra e a manca. La tovaglia non può di certo essere finita chissà dove- proseguì severo.
Il biondo lo continuò a guardare con il solito sorriso allegro di sempre e che aveva mantenuto per tutto il tempo, cosa che fece irritare ancora di più l'altro.
-Sting-sama...- la voce di Yukino arrivò dalle spalle del corvino, che si voltò. Lei e Minerva probabilmente stavano facendo una pausa ed erano passate a controllare come procedevano le loro ricerche.
Tutti ormai stavano fissando il volto allegro del loro Master, chi con indifferenza, chi irritazione e chi confusione. A quel punto però Sting abbassò leggermente il capo, in modo che i ciuffi biondi gli coprissero gli occhi. Il sorriso scomparve. Prese un profondo respiro e poi parlò. -Scusate ragazzi- iniziò con il capo chino. Non aveva il coraggio di guardare in faccia i propri nakama. -So che questo è il nostro primo Natale che passiamo in gilda da quando è cambiata...- proseguì con voce tremante -...volevo che tutto fosse organizzato per il meglio...- continuò, riportando alla mente tutti gli sforzi che aveva fatto per contagiare tutti i suoi nakama con lo spirito natalizio -...eppure per una mia disattenzione si rischia di far saltare tutto...- pronunciò, facendo una leggera pausa. -...non merito di essere il vostro Master... una persona così distratta come me non-
-Sting-sama!- la voce determinata di Yukino lo interruppe. -È proprio per questo che sei il nostro Master- affermò poi sorridente. A quelle parole Sting alzò lo sguardo sorpreso. -Senza te come Master la gilda non sarebbe mai diventata così bella e accogliente- continuò lei, mentre il tono si faceva dolce.
-Diciamo che non sei un completo fallimento- si aggiunse Minerva con un mezzo sorriso.
-E senza di te il tutto sarebbe troppo monotono- pronunciò Rogue, con la stessa espressione della mora.
-Anche Fro la pensa così!- concordò con l'amico, il rosa.
-Sting-kun è il migliore!- esclamò sorridente l'altro exceed.
Il ragazzo li guardò stupito, mentre gli sorridevano incoraggianti. Buffo, di solito era lui a cercare di farli sorridere… e invece stavolta era il contrario.
Paf paf. Sting si diede due begli schiaffi sulle guance per riprendersi. -Bene, adesso sono tornato- annunciò con il suo solito sorriso smagliante, anche se le guance erano rosse per le botte che si era dato.
-Cosa facciamo però con la tovaglia?- chiese poi, pensieroso.
-Quell'espressione non ti si addice per niente- lo punzecchiò il corvino, guadagnandosi un -Ehy!- come replica.
-Potremmo portare delle tovaglie da casa e unirle per coprire l'intero tavolo- propose Minerva.
-Ottima idea!- concordò subito Sting, per poi rimettersi a pensare.
-Mmm...-
-E adesso che c'è? - chiese esasperato il corvino.
-Noi non abbiamo una tovaglia natalizia- gli spiegò Lector.
-Ah, se per questo nemmeno io- disse come se niente fosse Minerva, nonostante l'idea fosse sua.
-Bhè, io a casa penso di averne due- pronunciò una timida Yukino.
-Anche noi ne abbiamo una- aggiunse Rogue, guardando il piccolo compagno.
-Bene, allora è deciso- annunciò la maga dello spazio. -Rogue, Frosh e Yukino andranno a prendere le tovaglie, mentre tu...- disse indicando il biondo -...resterai qui a darmi una mano ad ultimare le pietanze- concluse ad un confuso Sting.
-Manca poco all'orario prestabilito.- fece notare l'albina. -Dovremo fare in fretta- concluse, per poi dirigersi insieme agli altri due verso le loro mete.
Inutile dire che il resto della serata non potè passare in maniera "normale". Rogue, Frosh e Yukino arrivarono appena in tempo per apparecchiare. Minerva invece fu costretta ad accelerare i tempi, visto che cacciò Sting dalla cucina dopo i primi cinque minuti, evitando così di mandare in fumo tutti gli sforzi fatti. La cena fu abbastanza movimentata. Dopo le prime chiacchiere e una sana scazzottata causata dall'alcol, fu il momento di aprire i regali. Ognuno aveva ricevuto il proprio dono ed era felice...
-Ehy Sting- lo chiamò Orga, attirando anche l'attenzione di Rogue, Yukino, Minerva, Rufus e i due exceed. -Qui c'è ancora un pacco- fece notare il god slayer, indicando un piccolo regalo ancora sotto l'albero. Sting si avvicinò, prendendo il suddetto pacchetto tra le mani. Se lo rigirò, cercando di capire cosa contenesse, o almeno di chi fosse, ma non vi era nessun bigliettino. -Non ho memoria di un regalo simile- disse Rufus pensieroso. A quel punto, sotto gli sguardi attenti dei presenti e il loro consenso, Sting strappò la carta per svelare il mistero e...
La tovaglia di Natale!
Tutti rimasero allibiti. L'avevano cercata per tutto il pomeriggio, facendo quel gran casino, e invece... ecco dov'era finita! Ma adesso un interrogativo ancora più grande sorse nelle menti dei membri di Sabertooth: come c'era finita lì?
Eh, beh, nessuno fu mai in grado di dare una risposta certa. Una cosa sicura c’era però… grazie a quel piccolo imprevisto, la fiducia di Sting in sé stesso e nei suoi nakama crebbe, e potè risplendere in quella che era la prima di molte altre sere di Natale passate insieme.
 
 
 
 
Nda:
 
ed ecco qui la seconda storia di questa raccolta… e bhè, non potevo non mettere anche un capitolo su Sabertooth. Tutti stanno festeggiando il Natale, seppur con qualche divertente imprevisto. Giuro però che non l’ho messa io lì la tovaglia XD Prima che me ne potessi accorgere le mie mani avevano già scritto l’ultima parte, eheh
Spero che vi sia piaciuta, fatemi sapere che ne pensate, e…
a domani, Roby-chan ;)

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Capitolo 3
*** Io non ci salgo fin lassù per mettere la stella! ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Traccia: 16. “Io non ci salgo fin lassù per mettere la stella!”
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Gajeel e Levy
Coppie: Gale
Raiting: verde
 
 
-Gajeel, puoi aiutarmi?- la voce sottile dell'azzurra lo distolse dai suoi pensieri.
Il mago la fissò, notando il suo evidente rossore per quella richiesta. La ragazza non voleva essere un peso, men che meno con Gajeel, ma davvero non aveva trovato nessun altro a cui chiedere.
Il corvino ingoiò il bullone che stava masticando, per poi ghignare. -Cosa ti serve, gamberetto? - le chiese. E fu così che qualche ora dopo i due si trovarono a casa di Levy…
-Dove devo metterli?- chiese il drago, non appena la ragazza chiuse la porta.
-Mettili lì- disse la maga, indicando un punto del salottino.
-E secondo te io riesco a vedere dove stai indicando con tutte queste scatole davanti?- la prese in giro il corvino, alludendo alla grande quantità di scatole che aveva impilate tra le mani.
La scripter sbuffò, già sapendo che in realtà Gajeel aveva capito benissimo dove posizionarle.
-Nell'angolo a destra- precisò, accontentandolo.
Il corvino ghignò nel vedere l'espressione irritata dell'altra, per poi fare come gli era stato detto.
I due aprirono tolsero lo scotch dalle varie scatole, aprendole. Gajeel si stupì di trovare così tante decorazioni natalizie di tutti i tipi e di tutte le forme e colori.
Poco dopo il drago aiutò Levy a montare il grande albero di Natale.
-Cavolo, certo che è alto- si sorprese il mago, notando quanto fosse maestoso.
-Già...- concordò Levy, guardandolo indecisa, già con in mano la serie di luci. Non era sicura di volergli dire perché avesse un albero del genere… ma alla fine che differenza avrebbe fatto se gliel’avesse detto? Nessuna, quindi tanto valeva chiacchierare un po’. -Il mio albero si era fatto vecchio e così l'anno scorso ho chiesto ad Erza di comprarmene un altro…- iniziò a spiegare -…solo che...- si interruppe, cercando di trovare le parole giuste.
-La rossa ha esagerato- completò per lei Gajeel.
-Sì- confessò l'azzurra, tra il rassegnato e il divertito -Ma ormai l'aveva comprato- aggiunse, scrollando le spalle. Chissà se le avrebbe mai permesso di cambiarlo...
I due rimasero in silenzio per i successivi dieci minuti, fin quando non misero sull'albero le due lunghe serie di luci, che sembravano non finire mai.
-E come mai quest'anno hai chiesto aiuto proprio a me, gamberetto? - chiese di punto in bianco il corvino, mentre l'azzurra avvicinava una scatola di palline colorate. La scripter si fermò per un secondo, prima di voltarsi con alcune palline tra le mani e un lieve rossore sul viso.
-Lucy e le altre erano impegnate, quindi c'eri solo tu- disse semplicemente, notando il disappunto dell'altro. Sembrava che lui fosse il ripiego dell'ultimo minuto… in realtà, però, Levy aveva pensato subito a Gajeel, data la sua forza… e perché in fondo le faceva piacere passare del tempo con il corvino, anche se non gliel’avrebbe mai confessato. Inoltre era riuscita a chiedergli un aiuto solo dopo molti giorni, faticando non poco a trovare il coraggio per chiedergli quel favore.
Il corvino grugnì alla sua risposta, iniziando anche lui a sistemare qualche pallina qui e lì, ma dopo una decina di minuti decise di stravaccarsi sul divano e restarci, lasciando completare il resto all'azzurra. In fondo era il suo albero. Lui aveva comprato un piccolo alberello già addobbato e l'aveva messo in casa, perciò si poteva dire che in fin dei conti non gli dispiaceva aiutare Levy.
-Bene, e adesso la stella- sospirò soddisfatta Levy, dopo aver sistemato non solo l'albero, ma anche le decorazioni per tutta la casa. Solo allora si accorse che il corvino si era fermato. Tanto era concentrata, non l'aveva neppure notato mentre si allontanava.
Ad ogni modo, prese la stella colorata da una delle tante scatole, ormai vuote, sul pavimento. Si riavvicinò all'albero, felice di mettere l'ultimo addobbo, quando, guardando in alto, si rese conto di un “piccolo” problema..
-Gajeel, puoi aiutarmi?- gli chiese la maga, voltandosi a guardarlo.
Il corvino diede un'occhiata all'albero. Lui a stento era riuscito a mettere le palline sulla parte più alta dell'albero, quindi gli ci sarebbe voluta una sedia... ma lì sul divano si stava davvero comodi.
-Io non ci salgo fin lassù per mettere la stella- pronunciò il corvino con tono impassibile.
-Ti prego, Gajeel, è l'ultima cosa da mettere- lo supplicò lei.
Il corvino si portò le braccia dietro la testa, sistemandosi meglio sul divano. -Non se ne parla, gamberetto- rifiutò l'altro.
La maga gonfiò le guance, irritata dalla sua infantilità.
Poi prese una sedia e vi salì sopra. Si allungò per posizionare la stella, ma sembrava impossibile arrivare alla cima dell'albero. Si sforzò per qualche minuto, ma alla fine si arrese.
Si voltò nuovamente, per provare a chiedere di nuovo aiuto a Gajeel, ma lo ritrovò a fissarla con uno strano ghigno in volto. Si divertiva a vederla in difficoltà? O forse stava guardando qualcos'altro? A quei pensieri si diede della sciocca, ma non potè fare a meno di arrossire leggermente.
Il corvino si accorse della sua espressione, e distolse lo sguardo in difficoltà.
-Che succede, gamberetto? Troppo alto?- la prese poi in giro, tornando al solito tono.
La ragazza gonfiò le guance -Sì, quindi aiutami senza fare storie!- disse seccata, portandosi le mani ai fianchi.
Il corvino sbuffò con il ghigno ancora sul volto, avvicinandosi poi alla ragazza. La prese per i fianchi e l'alzò da terra.
-Ehy, ma che fai?- chiese stupita l'altra.
-Ti aiuto- le rispose semplicemente il mago. -Non ti avevo già detto che non volevo salire fin lassù? - aggiunse poi.
Allora l'azzurra annuì, lasciandosi guidare dalle braccia del corvino che l'avevano fatta avvicinare al punto giusto, riuscendo finalmente a mettere la stella sulla cima dell'albero.
Quando Gajeel la mise giù e collegò le prese per la corrente, l'albero si illuminò di colori sgargianti. A quella vista, Levy sorrise felice come una bambina che vedeva per la prima volta i fuochi d'artificio.
E quando lo sguardo del corvino passò dall’albero al suo volto, non potè che ghignare, pensando che per lui, di sicuro, quello era il più bello spettacolo che avesse mai visto.
 




Nda:
ed ecco qui una bella Gale! Che ve ne pare? Anche Gajeel sembra ormai entrato nello spirito natalizio, e dobbiamo ringraziare Erza se alla fine Levy ha dovuto chiedere aiuto al dragon slayer del ferro XD
Spero che questa raccolta vi stia piacendo ^.^
Fatemi sapere cosa ne pensate e…
a presto con la prossima storia! ;)
Roby-chan

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Capitolo 4
*** Prendo il thè con Babbo Natale ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
Prompt: 6. Prendo il tè con Babbo Natale
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Gray, Juvia, altri
Coppie: Gruvia
Raiting: verde
Note: Juvia è entrata da pochi mesi a Fairy Tail, quindi potrete notare un rapporto leggermente diverso da quello a cui siete abituati.
 

25 dicembre, finalmente Natale. Allo scoccare della mezzanotte tutta Fairy Tail stappò bottiglie di vino e spumante, urlando il buon augurio di Natale. Nel giro di una mezz'oretta quasi tutti si erano scambiati tra loro i doni in quell'atmosfera festosa. Tutti si stavano scatenando: c’era chi urlava a squarciagola qualche strano motivetto, già avvolto nei fumi dell'alcol, e chi sosteneva che senza una buona scazzottata non era Natale, e perciò una rissa era già iniziata e conclusa nel giro di una decina di minuti, fortunatamente, o forse no, grazie all’intervento di Erza. Se qualcuno fosse entrato senza sapere nulla di Fairy Tail,  avrebbe faticato a capire che ore fossero, perché sembrava che stessero festeggiando già da giorni, e non solo da poche ore, visto lo stato in cui versava la gilda. Tavoli e sedie erano sparsi per terra e capovolti, bottiglie vuote rotolavano sul pavimento, sporco in alcuni punti per lo spumante e qualche dolce caduto, tra cui la tanto famosa fettina di torta panna e fragole di Erza.
Tuttavia, in quell'atmosfera di festa, c'era qualcuno che guardava il grande salone con aria malinconica. Ormai aveva già deciso, e per quanto le facesse piacere restare ancora un po', sapeva che non poteva attardarsi.
-Juvia, sei sicura di voler andare?- le chiese Lucy, che si era liberata di Natsu, il quale voleva a tutti i costi fare una sfida con lei.
-Sì, certo. Juvia preferisce tornare a casa, rivale in amore- disse tranquillamente la turchina.
-Ma non è nemmeno l'una di notte- cercò di convincerla l'altra, ignorando il soprannome. In un certo senso la bionda si rivedeva in Juvia. Per entrambe era il primo Natale a Fairy Tail, e se per lei era così importante, lo doveva essere anche per la turchina.
Juvia scosse la testa, in segno di non voler cambiare idea. Durante la giornata anche le altre ragazze avevano provato a dissuaderla, ma lei era irremovibile.
-D'accordo- si arrese infine la bionda, per poi allontanarsi.
Juvia stava già per alzarsi, quando Gray si sedette proprio di fronte a lei, con uno sbuffo seccato.
-Quel dannato fiammifero...- mormorò, fissando in lontananza il mago del fuoco che si era messo a far lo scemo con Happy.
Juvia sorrise leggermente a quelle parole. Non era molto che si conoscevano, ma lei già avvertiva un legame speciale con tutta Fairy Tail, e soprattutto con lui.
Juvia si alzò dal tavolo, ma all’improvviso il moro parlò, fermandola. -Te ne stai andando?- chiese sorpreso.
-Sì, Juvia torna a casa prima- gli disse, fingendo un sorriso sereno.
-È un peccato- riprese la parola il moro, guardando in lontananza -La notte è ancora lunga- le disse, facendo scorrere lo sguardo sui loro nakama, che si stavano divertendo come matti.
Juvia rimase in silenzio, ma un'ombra di malinconia non potè che oscurarle il volto.
-Senti, non sono affari miei, e non ti fermerò...- continuò il moro -... ma so che se qualcuno se ne vuole andare da una festa di Natale, deve avere un buon motivo- concluse, lasciandola stupita.
Juvia sorrise di nuovo nostalgica, per poi riaccomodarsi. Forse gli doveva delle spiegazioni... almeno a lui che era stato sempre così gentile con lei…
-Juvia vuole vedere se Babbo Natale verrà...- disse improvvisamente, stupendo il moro, che non si aspettava una spiegazione, anzi, aveva tutti i motivi per non dargliela.
-... o meglio, Juvia sa benissimo che Babbo Natale non esiste- proseguì triste -Juvia sa che Babbo Natale non esiste, ma vuole esserne certa- continuò con il suo discorso, che alle orecchie del moro non aveva tanto senso. -Sai, Juvia ha sempre portato la pioggia con sè...- iniziò a spiegarsi meglio. -...e sia all'orfanotrofio che fuori, ha sempre pensato che Babbo Natale non potesse portare un regalo a Juvia, perché dove c'era lei, c'era anche la pioggia- continuò malinconica. -Questo però è il primo Natale di Juvia senza pioggia, e vuole solo accertarsi che Babbo Natale non verrà- pronunciò in un debole sussurro, mentre gli occhi le si facevano lucidi. -Juvia ha sempre e solo voluto prendere almeno per una volta il thè con Babbo Natale- pronunciò infine, sorridendo triste. -Ah, scusa, Juvia non voleva piangere... per una cosa così poi- si scusò la ragazza, portandosi le maniche del cappottino al volto per asciugare quelle poche lacrime che erano sfuggite al suo controllo. Il moro l'aveva guardata serio e in silenzio per tutto il tempo, ascoltando quella triste storia, che lo aveva riportato indietro nel tempo, a quando Ur aveva fatto a sorpresa un regalo di Natale a lui e Lyon. Il mago aveva finto indifferenza, ma in realtà gli aveva davvero fatto piacere riceverlo, e capiva un po' la turchina cosa intendesse. Lei non aveva ricevuto regali per tutta l'infanzia, e Babbo Natale era la sua ultima speranza.
-Sinceramente non comprendo a pieno il tuo pensiero...- iniziò lui, mentre la maga lo guardava, stupita. Aveva già dato per scontato che il moro non avrebbe detto nulla, o almeno che avrebbe reputato il suo ragionamento sciocco. -...ma capisco che quando qualcuno ha qualcosa di sospeso, la cosa migliore da fare è concluderlo- pronunciò il ragazzo, alzandosi dal tavolo.
-Certo che però è un vero peccato che ti perdi una festa simile- aggiunse infine, mettendosi le mani in tasca e allontanandosi.
E Juvia gli fu grata per quelle parole. Non aveva provato a fermarla, non aveva insistito, ma aveva semplicemente ascoltato la sua storia. Un sollievo le aveva pervaso il petto in quel momento, libera di un peso che per tutti quegli anni non aveva condiviso con nessuno.
Si alzò anche lei, uscendo poi dal grande portone e dirigendosi a Fairy Hills.
Nel frattempo Gray strinse il piccolo pacchettino che aveva in tasca, andando verso il bancone.
-Ehy, Mira...-
 
Gray aprì lentamente la porta dell'appartamento, per poi sbirciare dentro con circospezione. Tutte le luci erano spente. Probabilmente Juvia dormiva.
Entrò silenziosamente, rimettendo la chiave che gli aveva dato Mira in tasca. Avanzò nell'ampio salottino, illuminato solo dalla lieve luce della luna che penetrava dalle tende aperte. Subito notò la figura di Juvia beatamente addormentata sul divano. Si guardò meglio in giro. Sul tavolo grande al centro della stanza c’erano un paio di tazze con una teiera trasparente che probabilmente conteneva del thè. Vi si avvicinò e ne versò il contenuto in una delle due tazze, per poi berlo. Era ormai diventato freddo, essendo stato preparato dalla ragazza probabilmente un'oretta prima, ma a lui non dispiacque.
Fatto questo, e completamente in silenzio, si riavvicinò alla maga, estraendo dalla tasca un piccolo pacchettino e poggiandolo sul piccolo tavolinetto di fronte al divano. Stava già per andarsene, lanciando un ultimo sguardo alla nakama, quando la vide rabbrividire. Si guardò nuovamente attorno, alla ricerca di una coperta, che trovò appoggiata ad una delle sedie della stanza.
La prese e gliela sistemò addosso, tutto il più silenziosamente possibile. Tuttavia, a quel lieve contatto, la turchina si mosse, iniziando a sbattere gli occhi. Gray si mise diritto. Oh, beh, ormai era inutile scappare.
La maga si sorprese nel trovare qualcuno nella propria stanza, e quando riuscì a metterlo a fuoco, rimase ancora più stupita. -Cosa ci fa Gray-sama qui?- chiese incredula, con la voce leggermente impastata dal sonno.
Il moro scrollò le spalle. -In fondo mi dispiaceva che non ti godessi la festa- le spiegò col solito tono impassibile. Sapeva cosa si provava a stare da soli, ed era inutile perdersi un altro Natale in compagnia -E poi a quest'ora Babbo Natale dovrebbe già essere passato, no?- aggiunse, mettendosi le mani in tasca.
Juvia guardò l'orologio appeso alla parete, dapprima confusa. Erano quasi le tre di notte... Babbo Natale non sarebbe più venuto a quell'ora.
Il suo sguardo però passò dal triste, nuovamente al sorpreso quando notò che il livello del thè della teiera era diminuito e che sul tavolino di fronte a lei c'era un pacchetto.
-Un regalo?- disse stupita.
-Già, sembra che sia per te- pronunciò come se niente fosse l'altro.
Juvia lo guardò per un attimo, per poi prendere il piccolo dono tra le mani.
Se lo rigirò attentamente. "Per Juvia" era scritto su un piccolo cartoncino, ma non c'era nessuna firma. Scartò delicatamente il pacchetto, per poi ritrovarsi tra le mani una piccola scatolina. Aprì anche quella, e il cuore di Juvia si riempì in un attimo di gioia. Era un piccolo ciondolo a forma di fiocco di neve.
Gray sorrise leggermente all'espressione felice della nakama. Juvia se lo rigirò tra le mani come se fosse un tesoro prezioso. Poi si voltò verso il moro con gli occhi che le brillavano dalla gioia. Avrebbe voluto ringraziarlo, ma sapeva che il moro avrebbe di certo finto di non sapere nulla. In fondo Juvia sapeva che quel regalo era di Gray, e che aveva preso lo stesso pensierino a molti dei loro nakama. Lo aveva visto dare lo stesso pacchetto a molti in gilda, e, adesso che ci pensava, probabilmente quando prima si era avvicinato, in realtà voleva solo consegnare quel piccolo pensierino anche a lei.
Ma per quanto, di sicuro, Gray avesse scelto il regalo con poca attenzione, e per quanto probabilmente non avesse speso tanto, per Juvia era davvero molto, molto più di quanto potesse mai sperare o desiderare. Non era entrata in gilda da molto, quindi pensava di non ricevere alcun regalo, e invece ne aveva ricevuto uno. Il suo primo regalo di Natale, e il suo primo regalo da parte del ragazzo che amava.
-Che ne dici di tornare alla gilda?- le propose poi il moro. Erano le tre di notte, ma conoscendo Fairy Tail, probabilmente sarebbero rimasti a festeggiare tutta la notte.
-Certo, Gray-sama- acconsentì la turchina, sorridendogli e prendendogli la mano che le stava offrendo per alzarsi.
E così i due tornarono alla gilda, dove Gray riconsegnò la chiave ad una Mira diabolicamente sorridente, e Juvia fu accolta con entusiasmo dalle altre maghe di Fairy Tail, ormai vere amiche. Quella sera ricevette anche i loro regali, che non erano riuscite a consegnarle prima, per via del trambusto. A fine serata, o meglio, quella mattina, quando Juvia si addormentò sul pavimento insieme a tutti gli altri nakama, e "casualmente" al fianco di Gray, non potè che pensare che quello era stato il suo primo vero Natale, e che avrebbe conservato il ricordo di quella splendida serata per sempre nel proprio cuore.
 





Nda:
buonasera ragazzi!
Capitolo un po’ malinconico, ma finito nel migliore dei modi, non trovate? Spero che i personaggi non vi siano parsi troppo OOC, ma ricordatevi che all’inizio Juvia non era così ossessiva, o meglio innamorata, come lo è adesso, e Gray non cercava di allontanarla in tutti i modi XD
Non mi soffermo oltre, ma spero che mi diate un parere sulla raccolta. Vi sta piacendo?
Spero di sì, a domani con un capitolo decisamente più allegro ;)
Roby-chan

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Capitolo 5
*** Babbo Natale esiste ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Traccia: 7. A, B e C si appostano in salotto la Vigilia di Natale con l’intento di catturare Babbo Natale, ma…
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Lucy, Natsu, Happy, Erza, Gray, sorpresa
Coppie: nessuna
Raiting: verde
 
Lucy girò la chiave nella serratura e aprì la porta. Il calore accogliente del suo bell'appartamento l’avvolse subito. In gilda stavano ancora festeggiando il Natale, ma lei aveva preferito tornare a casa dopo la mezzanotte e i vari scambi di regali con gli altri nakama. Erano circa le due di notte, ma era davvero stanca, soprattutto per aver aiutato Mira e le altre tutto il giorno con i preparativi per il grande cenone in stile Fairy Tail.
Accese la luce e si tolse il pesante cappotto con cappellino, sciarpa e guanti. Entrò nella sua camera da letto, con l'intento di passare prima un secondo in bagno, quando qualcosa la fece immobilizzare. Non poteva essere. Doveva esserselo immaginato. Loro dovevano essere in gilda a festeggiare con gli altri... e allora perché diavolo erano lì?!
-Che ci fate a casa mia?!- chiese già isterica Lucy, rivolta a Natsu, Happy, Gray e Erza che se ne stavano seduti comodamente su letto, divano e poltrona.
-Lucy, il tuo appartamento è fantastico, non smetterò mai di dirlo- si complimentò la maga delle armature.
-Già, è vero. Non è niente male- concordò il moro.
-Ciao Lucy!- disse semplicemente Natsu.
-Aye, Lucy!- si aggiunse il piccolo exceed, mentre una vena iniziava a pulsarle in fronte.
-Non avete risposto alla mia domanda.- pronunciò con voce tremante dall'ira -COSA. CI. FATE. VOI. QUI??!- urlò la bionda di rabbia, per essere stata completamente ignorata.
-Mi pare ovvio, no?- chiese sicura la rossa, non curandosi del tono dell'altra.
-Ovvio?- domandò scioccata la maga degli spiriti stellari.
-Certo! Stiamo aspettando Babbo Natale!- esclamò il rosato sorridente.
-Aye!- confermò Happy al suo fianco.
-Vuol dire che voi sul serio credete...- pronunciò ancora più incredula, facendo scorrere lo sguardo sui presenti.
Gray scosse le spalle -Vedrai che sarà divertente- la rassicurò lui, divertito.
-Oh, bene…- si rassegnò la bionda, portandosi una mano al volto.
 
Un'oretta dopo...
-Ragazzi, non verrà nessuno. Perché non andate a casa?- Lucy provò a mandarli via per l'ennesima volta.
-Babbo Natale non è ancora arrivato- le disse la rossa con un tono che non ammetteva repliche, più che convinta a non andarsene.
-E poi comunque noi dormiamo qui, Lucy- le fece presente il rosato, appoggiato dal gattino blu, che annuì. La maga gli lanciò un'occhiataccia, per poi rivolgersi agli altri due.
-Ma scusate, perché non andate a casa vostra ad aspettarlo?- chiese dubbiosa.
-È molto semplice Lucy....- iniziò a spiegare Erza con tono serio. -... perché altrimenti ci addormenteremmo- concluse, lasciando allibita la bionda. -Lucy, non la senti l'adrenalina?- chiese subito dopo la rossa, improvvisamente eccitata.
-Sì, certo...- finse l'altra, distogliendo lo sguardo.
-Forse dovremmo spegnere la luce- propose d'improvviso il moro, che se n'era stato zitto per tutto il tempo.
Lucy lo guardò dapprima confusa, per poi illuminarsi. Geniale! Magari così si sarebbero addormentati e l'avrebbero lasciata dormire in pace.
-Geniale! Così Babbo Natale penserà che stiamo dormendo e noi lo coglieremo con le mani nel sacco!- esclamò invece Erza, di tutt'altro avviso.
-Da quando stiamo parlando di un reato?- chiese una esasperata Lucy, ignorando la battuta squallida.
-Forse tu non lo sai, Lucy, perché questo è il tuo primo Natale a Fairy Tail...- riprese la parola il moro. -... ma ogni Natale tutti i membri della gilda trovano un regalo sotto l'albero di casa propria e nessuno sa di chi sia- le spiegò finalmente Gray, lasciandola stupita. Ecco perché credevano fermamente nell'esistenza di Babbo Natale... bhè, almeno tutti tranne lei e Gray, che sembrava solo curioso di conoscere l'identità del misterioso benefattore.
Così, alla fine, decisero di spegnere le luci, fingendosi addormentati. Non passò molto che il misterioso ospite si fece vedere, o meglio, si calò dal camino dell'appartamento.
-Sta arrivando! Sta arrivando, Happy!- esclamò eccitato Natsu, rivolto al piccolo exceed.
-Aye, Natsu!- disse l'altro.
-Shh, o vi farete scoprire- li rimbeccò il mago del ghiaccio.
-Non darmi ordini, ghiacciolo- pronunciò il rosato, lanciandogli un'occhiataccia, subito ricambiata.
-E chi te li dà, fiammella- replicò piccato l'altro.
-Vuoi fare a botte?- domandò allora Natsu, già con i pugni pronti.
-Silenzio!- sussurrò Erza, irata più che mai.
-Aye!- esclamarono in coro i due, per poi ammutolirsi e fissare gli occhi sul camino. Stavano per scoprire la vera identità di Babbo Natale...
Puff. Qualcosa di piccolo scese giù dal camino, nascosto tra le ombre.
-È il momento!- ordinò la rossa, mentre una Lucy esasperata, anche se in fondo un po' divertita dalla situazione, accese la luce.
Tutti i presenti restarono accecati per qualche istante, prima che gli occhi si abituassero a quella nuova luminosità, e...
Di fronte ai loro occhi c'era un piccolo vecchietto con un vestito rosso e cappello dello stesso colore con gli orli bianchi. Barba lunga e baffi folti. Portava con sè un sacco grande quanto lui, quindi, data la sua statura, non molto.
-M-Master?- Lucy fu la prima a riprendersi dalla sorpresa, mentre il vecchietto la guardava allarmato.
-Ed ecco svelato il mistero- affermò l'ovvio Gray, scrollando le spalle e per nulla sorpreso. Forse avendo già preso in considerazione da molto tempo l'eventualità che potesse trattarsi di lui.
-N-non può essere...- mormorò una scioccata Erza, fissando il nonnetto.
-...- Natsu invece rimase in silenzio, come se stesse pensando.
-Natsu non ti fa bene pensare, aye- gli fece presente l'exceed, alzando la zampina.
-Sì, lo so Happy... Ehy!- esclamò indignato il nakama dopo aver compreso le sue parole.
Intanto Gray se la ghignava, e avrebbe volentieri rincarato la dose se il fantomatico vecchietto non avesse iniziato a parlare.
-Oh oh oh, come butta?- chiese il nonnetto, alzando una mano in segno di saluto.
Tutti gli altri rimasero ammutoliti a fissarlo.
Sentendosi in soggezione, l'arzillo vecchietto parlò di nuovo -Ahem- si schiarì la voce -Non so chi sia questo Master, ma deve essere una gran bella persona se vi sopporta tutto l'anno, ragazzi- disse "Babbo Natale".
Rimasero tutti un po' interdetti a quelle parole. Chi scioccato, chi speranzoso e chi ancora semplicemente perplesso.
-Il Master è lei, e non dica il contrario!- lo rimproverò Lucy -Si fa i complimenti da solo e non cerca nemmeno di cambiare la voce!- aggiunse poi, tra l'esasperato e lo scioccato.
-No, Lucy, lui è Babbo Natale- si intromise Erza, convinta. Le parole del vecchietto le avevano ridato la speranza nell'esistenza di Babbo Natale, e lei aveva già deciso che avrebbe difeso a costo della propria vita quella convinzione.
-Erza ha ragione, Lucy, io sono Babbo Natale- confermò il vecchietto, sorridente.
-Non trovi scuse, Master! Sa persino i nostri nomi!- continuò a ribattere la bionda.
-Oh, come sei ingenua Lucy - disse in tono comprensivo la rossa, portandosi le braccia al petto e guadagnandosi un'occhiata scioccata dall'altra.
-Aye, è perché lui è Babbo Natale!- si intromise Happy, trovando una bizzarra soluzione a quella divergenza, e guadagnandosi l'approvazione della maga delle armature, che annuì.
Lucy guardò Gray disperata, in cerca di sostegno, ma l'altro scosse le spalle come per dire di lasciargli credere quel che volevano.
-Mmm... quindi tu sei Babbo Natale...- pronunciò sospettoso Natsu, mentre Lucy ritrovava la speranza di non essere l'unica, a parte Gray, che fosse sana di mente, anche se per Natsu questa definizione era da rivedere.
-...avete lo stesso odore- aggiunse il rosato, perplesso. A quell'affermazione la rossa ammutolì, per poi fissare il vecchietto in cerca di una spiegazione.
-Oh oh oh. A quanto pare avete scoperto il mio segreto- pronunciò il nonnetto, lisciandosi tranquillamente i baffi e per nulla turbato. Del resto lui conosceva Natsu da quando era bambino, perciò probabilmente aveva già trovato una soluzione.
-In realtà, io sono...- iniziò, prendendosi una piccola pausa ad effetto, che fece rimanere tutti col fiato sospeso -...il fratello gemello del vostro Master Makarov!- esclamò sorridente, mentre Lucy per poco non cadeva a terra dallo shock per quanto i livelli di stupidità si fossero alzati. Del tutto diversa fu la reazione degli altri. Gray lo guardò tra lo stupito e il divertito, mentre gli altri tre si illuminavano di gioia.
-Ah, capisco- sospirò sollevato Natsu, imitato dal suo exceed, mentre Erza ritornava ad assumere la sua aria sicura. -Babbo Natale esiste. Avevate dei dubbi forse?- chiese, orgogliosa della sua determinazione nel continuare a crederci. O forse si dovrebbe dire testardaggine?
Fatto sta che alla fine Lucy si arrese nel cercare di far capire come stavano realmente i fatti ai tre. La consolazione dopo quella serata così pazza fu però lo stupendo regalo che il Master/Babbo Natale aveva portato a tutti loro.
L'ultimo pensiero che accompagnò la maga degli spiriti stellati prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, o meglio quelle di Natsu, che insieme ad Happy stavano già beatamente ronfando sul suo letto, fu che, di certo, quel primo Natale con Fairy Tail non l'avrebbe mai dimenticato.
 




Nda:
e dopo un capitolo un po’ malinconico, eccone uno davvero divertente, o almeno spero… sinceramente io mi sono divertita un mondo a scriverlo, e spero abbia fatto sorridere anche voi.
Bhè, il team Natsu è sempre lo stesso, pazzo e  assurdo, ma è per questo che lo adoriamo insieme a tutta Fairy Tail, no?
E Makarov sa perfettamente come prendere i suoi ragazzi.
Fatemi sapere cosa ne pensate...
 
P.s come anticipato, domani non pubblicherò in questa raccolta, ma ci vediamo domenica ;)
A presto, Roby-chan
 
 

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Capitolo 6
*** Neve ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 15. Neve 
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Mavis, Zeref
Coppie: Zervis
Raiting: verde
 
 
L'aria fredda le sferzò il viso mentre scendeva dal grande albero su cui era appollaiata. -Brr- rabbrividì, portandosi le braccia al petto quando i piedi nudi toccarono il terreno freddo. L'inverno era ormai arrivato, e la sua leggera veste non bastava più a scaldarla.
Mavis si guardò attorno alla ricerca di qualcosa con cui coprirsi. Corse nella direzione della sua vecchia gilda, di cui non erano rimasti che meri resti sull'isola di Tenroujima. Lì forse c'erano ancora dei vestiti pesanti che potessero scaldarla.
 
Fece una giravolta su sè stessa. Perfetto. Quel vestito era perfetto. Anche se molto consumato, teneva ancora caldi ed era della sua misura. Sorrise raggiante, iniziando a canticchiare e decidendo di fare un giro nella vecchia gilda, in memoria dei tempi passati.
Dopo un bel po' di tempo, uscì nuovamente fuori, accorgendosi subito di un'altra presenza nelle vicinanze.
Seduto per terra e appoggiato con la schiena tranquillamente ad un albero poco distante, se ne stava un ragazzo moro che conosceva molto bene. Il sorriso di Mavis si allargò sul suo volto dopo un primo momento di stupore.
Si avvicinò silenziosamente alle sue spalle, affacciandosi al tronco legnoso.
-Cosa ci fai qui, Zeref?- chiese in un misto tra il curioso e il divertito. Il mago, senza aprire gli occhi, e per nulla sorpreso dalla sua presenza, iniziò a parlare -Potrei chiederti la stessa cosa- pronunciò, mentre una debole folata di vento freddo gli smuoveva leggermente la chioma scura.
-Nulla di che- disse lei, mantenendo il sorriso e mettendosi di fronte al ragazzo. -Sono andata a prendere un vestito più pesante- aggiunse poi, facendo una giravolta per mostrarglielo.
Il mago nero la osservò senza dire nulla.
-E allora? Non mi dici niente?- chiese allora la bionda, mettendo su un falso broncio.
-Nulla da dire in merito- scosse leggermente le spalle lui, abbozzando poi un mezzo sorriso.
La ragazza sbuffò, decidendo di lasciar perdere. -Tu non senti freddo?- domandò ancora, curiosa.
-Non particolarmente - pronunciò l'altro, scrutandola intensamente con le proprie iridi nere.
Mavis ricambiò lo sguardo, tanto intenso quanto determinato.
-Sta arrivando il Natale.- sbottò all'improvviso la ragazza, sorprendendo per un attimo il moro.
-Già...- si limitò a mormorare il mago, guardandola di sottecchi. Se c'era una cosa sicura su Mavis, era che non diceva mai nulla per caso.
-Che ne dici di andare a fare una visita a Fairy Tail? -chiese infatti lei.
Il moro la guardò scettico. -Lo sai che non posso avvicinarmi troppo né alla gilda, né alle persone- le ricordò, aggrottando leggermente le sopracciglia.
-Nessun problema- il sorriso si allargò sul volto di lei. -Basterà travestirsi- propose -O meglio, coprirsi con cappello, sciarpa, guanti e quant'altro.- continuò, alzando un dito davanti al viso -Vedrai che nessuno ti riconoscerà- aggiunse fiduciosa. Il moro rimase in silenzio, ma per nulla intenzionato a spostarsi da Tenroujima. -Per l'altro problema invece basterà stare attenti- riprese a spiegare - Con la mia magia e un piccolo sforzo da parte tua, riuscirai a resistere- concluse sorridente.
Il mago sospirò, stanco già di quella conversazione. Conosceva fin troppo bene la determinazione di Mavis e la sua testardaggine.
-Ti prego, ti prego, ti preeego!- aggiunse la bionda, congiungendo le mani davanti al volto e chiudendo gli occhi in una tenera espressione da bambina. Il moro stava già per replicare, quando qualcosa di freddo gli cadde sulla guancia. Alzò lo sguardo al cielo, mentre le nuvole si addensavano e lasciavano andare quei piccoli fiocchi di neve che sembravano granelli di zucchero.
Non ricevendo nessuna reazione, Mavis aprì prima un occhio e poi l'altro, stupendosi dell'espressione malinconica del ragazzo. Alzò lo sguardo anche lei per capire cosa avesse catturato la sua attenzione. Alcuni fiocchi di neve si posarono anche tra i suoi lunghi capelli dorati.
Gli occhi smeraldini iniziarono a brillare di gioia ed emozione. Congiunse nuovamente le mani, guardando estasiata quei piccoli fiocchi che scendevano lentamente -La prima nevicata dell'anno!- esclamò felice.
A quelle parole il moro riabbassò lo sguardo per osservarla. Aveva in volto un'espressione davvero felice... sorrise malinconico.
Dopo svariati minuti passati ad osservare insieme la neve che scendeva sempre più fitta, la ragazza si riscosse improvvisamente, come se si fosse ricordata di una cosa importantissima.
-Ehy, Zeref -lo richiamò lei, attirando la sua attenzione. Il mago la guardò impassibile. -Non pensare di svignartela solo perché si è messo a nevicare- lo rimbeccò lei, puntandogli un dito contro. -Tu mi accompagnerai a Magnolia!- annunciò, e quando Mavis decideva una cosa, cascasse il mondo, lei la faceva.
Il mago sospirò sconfitto. In fondo una giornata in città non gli avrebbe fatto male…
 

 
 
Nda:
Rieccomi qui! E con una bella Zervis! Spero vi sia piaciuta… ma se vi è sembrata lasciata un po’ in sospeso, non preoccupatevi e aspettate domani... perché c’è il seguito!  
Eh sì, c’erano due prompt che mi ispiravano per questa stupenda coppia, e così, una cosa tira l’altra, sono uscite due storie collegate.
Cosa succederà durante la loro visita a Magnolia nel periodo Natalizio?
Se volete scoprirlo, non resta che aspettare poche ore ^.^
E come si direbbe in questi casi... TO BE CONTINUED   XD
P.S.  Buon Natale a tutti!!!!
Baci, Roby-chan

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Capitolo 7
*** Luci fatate ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 16. Luci Fatate 
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Mavis, Zeref
Coppie: Zervis
Raiting: verde
 
 
 
E così alla fine erano lì. L'intera Magnolia addobbata a festa e piena di gente per le strade si estendeva davanti ai loro occhi. Alla fine Mavis aveva vinto, anche se Zeref era riuscito a convincerla a rimanere lì solo un giorno, in prossimità del Natale.
-Forza Zeref, dobbiamo sbrigarci!- esclamò la ragazza al suo fianco, afferrandolo per una manica e trascinandoselo dietro. -No, Mavis, asp...- ma non completò mai la frase. Tanto Mavis non l'avrebbe  ascoltato.
 
-Bene, e adesso siamo pronti. Andiamo!- dichiarò Mavis, puntando un dito in avanti ad indicare la direzione da seguire.
Zeref sospirò, già stanco di tutte quelle persone attorno. Erano appena usciti da un negozio di abbigliamento per comprare dei vestiti più caldi, o meglio, il loro "travestimento".
Mavis indossava un cappottino lungo color crema, dal quale si intravedevano le calze rosa abbinate al vestitino che indossava sotto. I capelli erano raccolti in due lunghe trecce che le scendevano sulla schiena. Indossava anche un basco beige con sciarpa abbinata, e per finire, perché se no, come diceva lei, il "travestimento " non era completo, un grosso paio di finti occhiali rossi.* Zeref aveva optato per qualcosa di molto sobrio: un semplice cappotto nero, dello stesso colore di maglia, pantalone e scarpe, e per finire un semplice cappellino grigio con sciarpa e guanti in coordinato.
Senza ulteriori indugi, o almeno da parte di Mavis, i due si diressero verso il centro della città, dove decorazioni varie abbellivano ogni angolo della strada, a partire dai negozi, fino ai balconi. Passarono la mattinata e il primo pomeriggio così, mischiandosi con i numerosi turisti in quell'aria natalizia. Si fermarono di tanto in tanto ad osservare qualche vetrina o entrare dentro qualche negozio che aveva attirato particolarmente l'attenzione della bionda, finché non videro una libreria antica.
Gli occhi di Mavis luccicarono di gioia quando si posarono su quel piccolo angolo di paradiso all'angolo della strada che stavano percorrendo, buttandocisi subito dentro.
-Wow, fantastico!- esclamò appena entrata la bionda. Il tepore del negozio li aveva subito accolti, così come l'odore di pagine e inchiostro che solo una libreria di quel tipo poteva avere. Gli scaffali in legno e le varie scale che portavano al piano superiore rendevano quell'atmosfera quasi magica, arricchita anche dagli addobbi natalizi, che non mancavano nemmeno lì.
Senza dare il tempo a Zeref di pronunciare una singola parola, si fondò tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa di interessante.
Inutile dire che, vista la sua statura, Zeref perse subito di vista Mavis, ma dopo averla cercata per qualche minuto, anche lui fu attratto dai titoli di alcuni libri, per cui alla fine passarono il resto del pomeriggio lì dentro.
Il mago fu il primo ad accorgersi dell'orario,  grazie ad un grosso orologio antico posizionato vicino all'entrata. Prese il libro che più gli interessava e si immerse di nuovo tra gli scaffali alla ricerca della ragazza. La trovò seduta su un divanetto intenta nella lettura di un libro, che a quanto pare aveva praticamente finito. Le si sedette di fianco, aspettando che terminasse la lettura. Come previsto, non passò molto che Mavis alzò finalmente gli occhi dal volume, soddisfatta. Quando si accorse della presenza del mago, quasi sobbalzò per lo spavento. -Zeref!- esclamò infatti lei, sorpresa. Era così assorta nella lettura che non l'aveva minimamente notato.
-Si è fatto tardi- le disse il ragazzo. -Trovato qualcosa di interessante?- le chiese poi con una punta di curiosità. Lei annuì allegra, mostrandogli ben tre libri, tra cui anche quello che aveva appena finito di leggere. Ad occhio e croce sembravano libri di una saga fantasy. -E tu?- chiese di rimando lei, notando il libro che il moro teneva sulle gambe -Sì -disse semplicemente. Un libro sulla magia e le nuove scoperte scientifiche era proprio ciò che ci voleva dopo tanti anni di forzato autoisolamento.
Quando i due uscirono finalmente dalla libreria, ad accoglierli fu un'atmosfera ben diversa e uno spettacolo mozzafiato. Magnolia si era colorata di tonalità sgargianti con l'arrivo della sera. Le luci dei negozi e quelle delle serie luminose appoggiate su alberi, ringhiere, pali e chi più ne ha, più ne metta, rendevano l'atmosfera quasi magica.
Ancora una volta in quella giornata gli occhi smeraldini di Mavis brillarono di felicità. Il moro sorrise appena guardandola, per poi godersi anche lui lo spettacolo di luci.
Vagarono ancora un po' tra la folla, ammirando quella città che ai loro occhi sembrava quasi nuova, come se quella fosse la prima volta che la vedevano.
Dopo vari giri, ormai stanchi, decisero di fermarsi al grande albero di Magnolia, ben illuminato anch'esso a festa.
Quando arrivarono non c'era nessuno nei paraggi, ognuno troppo preso probabilmente a fare le ultime compere prima della chiusura dei negozi.
Mavis si avvicinò in silenzio al grande albero, poggiandovi poi una mano sul tronco rugoso e accarezzandolo dolcemente. All'improvviso però si attaccò ad esso per arrampicarcisi su.
-Mavis, che fai?!- chiese allarmato il moro, sorpreso dall'impulsività della maga.
-Forza Zeref, sali anche tu!- esclamò Mavis dall'alto, sedendosi su uno dei grossi rami dell'albero. Agile e abituata com'era su Tenroujima, non ci aveva impiegato poi tanto ad arrivare in cima.
Con uno sbuffo spazientito, e dopo essersi guardato bene attorno per non essere visto, vi salì anche lui, anche se con qualche difficoltà in più.
-Mavis, adesso è meglio scendere- la richiamò lui, ma la ragazza rimase ferma a guardare incantata davanti a sè.
-Zeref guarda...- pronunciò lei in un soffio, e allora anche il moro rivolse lo sguardo nella sua stessa direzione.
-Wow -si lasciò scappare dalle labbra il mago nero. Nemmeno lui poteva rimanere indifferente ad uno spettacolo simile. Da quel punto si riusciva a vedere tutta Magnolia, complice non solo l'altezza dell'albero, ma anche la collinetta sulla quale si trovava. Davanti ai loro occhi si estendevano una miriade di luci colorate, che viste da lontano apparivano come tanti piccoli puntini, eppure così tanti da non lasciare nemmeno un piccolo angolo al buio. Da lì si potevano persino intravedere le luci della gilda e qualche fiammata o geyser che spuntava di tanto in tanto dal tetto, segno di una rissa in corso.
Lo sguardo di Zeref si fece di nuovo malinconico.
-Non pensi che sia magico?- la voce di Mavis lo distolse dai suoi tristi pensieri.
-Bhè, in un certo senso lo è- disse il mago nero, ritornando a fissare il paesaggio. La maggior parte delle luci che avevano visto durante la loro passeggiata era alimentata a potere magico.
-Sai che non intendevo questo- riprese la parola la bionda, guardandolo con le sopracciglia leggermente aggrottate.
-Bhè, allora forse le dovremmo chiamare in un altro modo- pronunciò il moro, tornando a guardare di fronte a sè.
-E come?- chiese in un misto di confusione e curiosità la maga.
-Luci fatate- sussurrò lui, rispondendo alla sua domanda. Gli occhi della bionda si illuminarono ancora di più. Lei adorava le fate e tutto ciò che le riguardava, e il mago lo sapeva perfettamente.
E fu così che rimasero in silenzio a guardare quel panorama mozzafiato ancora per lungo tempo, finché Mavis non crollò addormentata sulla sua spalla. Il moro sorrise dolcemente a quella vista innocente, per poi prenderla in braccio e portarla nella stanza che avevano prenotato per loro, solo per quella notte.
In fondo non poteva di certo dire che quella giornata fosse andata poi tanto male. Chissà se in futuro avrebbe potuto permettersi il lusso di passare ancora una giornata così, come un ragazzo normale, e al fianco della ragazza che, nonostante il tempo e la distanza, continuava ad amare.
 

 
* per intenderci, ho pensato agli occhiali di Mirai in kyoukai no kanata
 
Nda:
ed ecco il secondo capitolo dedicato alla Zervis. Non è andato tanto male,  no?
Appena ho visto questo prompt subito ho pensato a loro due, insomma, è perfetto, non trovate?
Per la prima parte devo confessarvi che mi sono ispirata ad un’esperienza che ho fatto quest’estate, quando in vacanza a Ravenna con i miei amici ci siamo rifugiati in una libreria per il maltempo, e siamo rimasti lì per delle ore, ahahah.
Bhe, lasciando stare me, spero veramente che vi sia piaciuta ^.^
A domani con la prossima coppia!
Roby-chan

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Capitolo 8
*** Lettera ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 27. Lettera
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Lisanna, Bixlow, Mira, Elfman
Coppie: Bixanna
Raiting: giallo
 
 
 
 
 
-Ehy Lis, che fai?- chiese il mago con l'elmo, avvicinandosi all'albina, seduta al bancone.
-Che fai, che fai?- gli fecero eco le sue bamboline.
-Ma che combini Bix?!- sussurrò allarmata l'altra, mettendo le braccia sopra al foglio che stava scrivendo.
-Potrebbero vederci!- continuò, assicurandosi che nei paraggi non ci fosse la sorella.
-Sì, bhè, scambio solo due semplici chiacchiere- disse scrollando le spalle il mago e appoggiandosi con i gomiti al bancone. Lui e Lisanna stavano insieme da pochi mesi, ma non lo avevano detto ancora a nessuno. Il loro era stato un amore improvviso. Non avevano mai passato molto tempo insieme, anzi, a dirla tutta forse per niente, ma da quando avevano collaborato per fare uno scherzo a Mira e Laxus qualche mese prima, avevano scoperto di avere tante cose in comune. E come si dice, una cosa tira l'altra, e, complici anche varie coincidenze, si erano trovati a passare sempre più tempo insieme, attratti l'uno dall'altra. In realtà, quella che si preoccupava particolarmente era Lisanna, ma non perché aveva paura che i suoi fratelli non accettassero quella relazione, ma per la reazione di Mira e le sue “eventuali interferenze” da cupido.
Quando l'albina fu certa che Mira fosse in pausa e non presente nella grande sala, si rilassò.
-Sto scrivendo una lettera per Babbo Natale- si decise a rispondere la ragazza alla sua precedente domanda, e guardò  il suo fidanzato, del quale però non poteva vederne il volto, a causa dell'elmo.
-Una lettera, eh?- chiese tra lo stupito e il divertito. A volte Lisanna era un po' infantile, ma se era per quello, anche lui non era da meno. Erano due persone alle quali piaceva fare scherzi, insomma.
-E non mi guardare così- aggiunse l'albina, guardandolo di sottecchi.
-Così come?- domandò l'altro, divertito.
-Come, come? - chiesero anche i suoi babies.
-Come qualcuno che è già pronto a prendere in giro qualcun'altro- gli disse in tono accusatorio. Il mago sorrise sotto l'elmo. Anche se Lisanna non poteva vederlo in volto, conosceva sempre la sua espressione in ogni momento.
-D'accordo- si arrese allora il ragazzo, alzando le mani in segno di resa. -Allora facciamo così...- iniziò a proporre, appoggiando un solo braccio al bancone e avvicinandosi al viso di lei.
-...scriverò anch'io una lettera...- continuò, aumentando l'interesse dell'albina -...ma la lettera non sarà indirizzata a Babbo Natale, bensì la mia sarà per te e la tua per me...- proseguì, mentre la maga non riusciva a capire dove volesse arrivare -... stasera vengo da te e le leggiamo, con l'obiettivo di cercare di realizzare quei desideri entro Natale- concluse il mago.
L'albina aggrottò leggermente le sopracciglia, cercando di valutare al meglio la proposta. Se avessero fatto così, lei avrebbe potuto chiedergli qualsiasi cosa...
D'altro canto, però, anche lui avrebbe potuto fare lo stesso... Ma in fondo Bixlow non era un tipo pericoloso, quindi qualunque sarebbe stata la sua richiesta, non le avrebbe creato di certo alcun problema.
-Accetti?- le chiese sicuro, dopo qualche altro secondo in cui l’aveva vista pensierosa.
-Accetti? Accetti?- ripeterono in coro le sue bamboline.
-Accetto- rispose convinta l'altra, e più determinata che mai. -Adesso però lasciami tempo per pensare- aggiunse, prendendo un altro foglio.
-Eheh, a stasera, baby- le promise l'altro in un sussurro, allontanandosi per tornare dai Raijinshuu.
 
Toc toc
Il bussare alla porta distolse Lisanna dai suoi pensieri. Si alzò dalla sedia del salotto, per poi lasciare sul grande tavolo la "fantomatica" lettera, che teneva tra le mani e che stava fissando intensamente fino ad un secondo prima.
Si avvicinò all'uscio e aprì la porta, ritrovandosi il mago delle anime davanti.
-Ehy!- la salutò lui, alzando una mano e tirando fuori la lingua con il simbolo di Fairy Tail.
-Ehy! Ehy!- gli fecero eco le sue inseparabili bamboline.
Lisanna sorrise, spostandosi poi di lato per farlo entrare.
-Mira-nee ed Elf-niichan sono fuori e non torneranno prima di due ore- lo informò lei, prima di farlo accomodare al tavolo in salotto.
Bixlow si tolse l'elmo, mostrando il suo particolare tatuaggio e i suoi occhi castani.
Lisanna attese che si fosse seduto per fare altrettanto.
-Bene, sei pronto?- chiese senza troppi giri di parole la maga con tono divertito e sguardo di sfida.
-Ovvio, baby- le rispose, ricambiando il tono e tirando fuori dalla giacca la propria lettera.
-Le leggiamo uno alla volta, ok?- chiese Lisanna.
-D'accordo- acconsentì l'altro, schioccando le dita e facendo volare nell'altra stanza le sue bamboline. Anche lui voleva un po' di privacy ogni tanto.
-Inizio io! - esclamò un'entusiasta Lisanna, senza dare il tempo al mago di replicare.
Prese la lettera e l'aprì, sorridendo al contenuto di essa.
-"Per Natale desidererei che tutti gli altri sappiano che sei solo mia"- lesse la ragazza.
Il mago poggiò un gomito sul tavolo, reggendosi il volto con la mano. -Allora, che dici? Si può fare? - chiese lui con un semplice ghigno sul volto.
Lisanna sembrò sorridere ancora di più. -Leggi la mia, adesso- gli disse, senza però rispondere alla sua domanda.
Il blu la guardò perplesso. Che volesse rimangiarsi la parola?
Tuttavia fece come gli era stato detto e aprì anche lui la busta, restando completamente sorpreso dalla sua lettera.
Il mago posò di nuovo lo sguardo sulla sua fidanzata, che sorrideva con gli occhi celesti carichi di aspettativa e che lo invitavano a leggere ad alta voce e ad accettare la sua richiesta.
-"Mi piacerebbe fare un piccolo viaggio solo noi due, poco prima di Natale"- il ragazzo la guardò di nuovo incredulo.
-Sapevo che mi avresti chiesto di rendere pubblica la nostra relazione, e così ho pensato di approfittarne- gli spiegò, facendogli l'occhiolino. -Inoltre non possiamo perderci di certo il grande cenone a Fairy Tail, quindi mi sono già documentata su alcuni posti dove passare un po' di tempo prima del 24- concluse entusiasta, congiungendo le braccia e appoggiandole al tavolo.
Sul volto di Bixlow la sorpresa lasciò il posto ad un ghigno divertito. Non solo aveva pensato alla propria lettera, ma anche alla sua, ed era riuscita a centrare in pieno la sua richiesta, facendone un'altra che potesse accontentare entrambi.
-Allora, ci stai, Bix?- chiese maliziosa l'altra.
-Ovvio- rispose il mago, per poi avvicinarlesi e prenderle il volto tra le mani e baciarla passionalmente.
-Lis, il mio piccolo diavoletto- pronunciò a fior di labbra, prima di vederla sorridere teneramente a quel nomignolo, degno di una Strauss. In molti avrebbero detto che la minore dei tre fratelli fosse un angioletto rispetto agli altri due, ma in pochi conoscevano quell’aspetto di Lisanna, e lui si sentiva immensamente fortunato ad essere proprio tra quelli. Il blu la guardò ancora più intensamente, con gli occhi bramosi di immergersi ancora nel suo profumo e nella sua morbidezza. Lo stesso sguardo illuminava gli occhi dell’albina, che non perse altro tempo e si spinse in avanti per ricombaciare ancora una volta le loro labbra e iniziare una nuova danza. Una che conoscevano solo loro.
 
-Adesso però devi andare, Mira-nee ed Elf-niichan saranno qui a momenti- gli disse dopo una decina di minuti durante i quali erano passati dalle sedie al divano.
-E che ne è stato del dirgli tutto?- chiese dubbioso l'altro.
-Bhè, quello lo faremo domani- disse Lisanna, poggiandogli un dito sulle labbra -Non si dice che l'attesa è meglio del momento stesso?- chiese maliziosa lei.
Bixlow ghignò a quelle parole, per poi alzarsi e riprendere elmo e bamboline.
-D'accordo, diavoletto- acconsentì, lanciando un'ultima occhiata alla ragazza, che intanto si era alzata.
Poteva notare le labbra gonfie per i suoi baci, le guance rosse e gli occhi lucidi. Era davvero bellissima. -Non vedo l'ora che arrivi domani- la salutò, infilandosi l'elmo, mentre i suoi babies pronunciavano in coro -Domani! Domani!-
Lisanna sorrise a quelle parole. Già, nemmeno lei vedeva l'ora.
 
-Nee-san ma che stiamo aspettando?- una voce possente parlò da dietro l'angolo dove si erano appostati.
-Shh- lo zittì l'albina, continuando a fissare il lato opposto della strada, dal quale si poteva vedere l'entrata del vicoletto che portava alla loro casetta.
Bixlow uscì tranquillamente da quella strada con le sue bamboline, senza notare minimamente la presenza dei due.
-Siii!- esclamò Mira, saltellando sul posto quando fu certa che il mago delle anime si fosse allontanato. -Lo sapevo! Lo sapevo!- continuò allegramente.
-Ma cosa, Nee-san?- chiese un confuso Elfman.
-Eheh, segreto- gli disse allegra l'altra, facendogli un’occhiolino. -Adesso possiamo tornare a casa- aggiunse, avviandosi quasi saltando verso la loro abitazione, seguito da un fratello alquanto confuso.
 


 
Nda:
salve a tutti!
Ecco qui una coppia di cui si parla poco e di cui sono diventata fan ancora da meno. Non ho mai scritto su di loro, e sinceramente avrò letto si e no due storie sulla Bixanna, quindi spero di aver centrato i caratteri dei personaggi.
Come sempre aspetto un vostro parere per migliorare XD
E voi? Che ne pensate di loro due insieme? Li shippate con altri, oppure no?
Sono davvero curiosa di sentire le vostre opinioni ^.^
A presto, Roby-chan

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Capitolo 9
*** Alla ricerca delle Caramelle Perdute! ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 35. Alla ricerca delle Caramelle Perdute!          
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Wendy, Romeo, Charle, Mira
Coppie: Rowen
Raiting: verde
 
 
Il Natale era ormai alle porte e mancavano solo poche ore prima del grande cenone natalizio in gilda. Molte ragazze si stavano dando da fare in cucina, e Mira non era da meno, anche se forse un piccolo aiutino le avrebbe fatto comodo...
-Wendy, mi aiuteresti a mettere a posto queste caramelle nei contenitori di vetro?- chiese Mira, avvicinandosi alla piccola dragon slayer che se ne stava seduta ad un tavolo a parlottare con Charle. La ragazzina si voltò subito verso l’albina, rivolgendole un dolce sorriso.
-Certo, Mira-san- acconsentì allegra, prendendo il grosso sacchetto che le stava porgendo la barista. Wendy aveva visto quanto Mira si stesse impegnando per rendere la serata di Natale indimenticabile, e voleva darle una mano, per quanto le fosse possibile.
-Ho già sistemato alcuni contenitori sui vari tavoli per il buffet e in tutta la gilda. Dovrai solo riempirli- le spiegò in fretta la ragazza.
-Bene, ho capito- la rassicurò la maghetta, annuendo.
-Ok, allora io vado- e così dicendo la bella diavolessa si allontanò in fretta così com'era arrivata, sparendo dietro alla porta della cucina.
La blu si voltò verso la sua inseparabile exceed con sguardo determinato a completare quella piccola, quanto importante missione natalizia. -Forza, andiamo Charle!- e così dicendo le due si incamminarono per riempire il primo recipiente.
 
Una mezz'oretta dopo...
-Bene, adesso dovrebbe mancare solo l'ultimo - disse la maghetta, leggermente stanca. Sembrava una cosa veloce e da poco, ma la gilda era davvero grande e i contenitori numerosi. Per fortuna però ce l’avevano quasi fatta.
-Dovrebbe essere rimasto quello vicino alle scale- le fece presente la gattina, indicando con la zampetta un punto in lontananza.
La blu fece per muoversi, ma mise un piede sopra ad un pezzo di tovaglia più lungo che copriva l'enorme tavolo da buffet vicino al quale si trovavano, e scivolò malamente a terra.
Il sacchetto di caramelle si aprì, facendone rotolare via parecchie.
-Oh, no!- esclamò sconsolata Wendy, riaprendo gli occhi e vedendo rotolare via davanti a sé le caramelle multicolore.
-Wendy ti sei fatta male?- chiese leggermente allarmata la gattina, ma quando la vide alzarsi facilmente dal pavimento per mettersi in ginocchio, la sua preoccupazione sparì. -Te l'ho ripetuto un sacco di volte: devi fare attenzione mentre cammini- la rimproverò lei esasperata, ma non arrabbiata. In fondo Wendy era fatta così. Una piccola ma grande combattente, e un’irrecuperabile imbranata.
-Lo so, scusami Charle- disse un'abbattuta Wendy.
Ma c'era qualcun altro che aveva assistito alla scena.
-Wendy, stai bene?- chiese preoccupato un ragazzino dai capelli neri, avvicinandosi.
-Sì, non è niente, grazie Romeo-san- lo rassicurò lei, arrossendo leggermente. -Ma le caramelle che mi aveva affidato Mira-san sono cadute- aggiunse poi, volgendo nuovamente lo sguardo triste verso il pavimento.
Il mago osservò quelle piccole sferette ferme per terra e poi la guardò nuovamente.
-Non preoccuparti, Wendy- le sorrise rassicurante -Si possono facilmente ricomprare- aggiunse poi, cercando di consolarla.
-Sì, ha ragione. E’ inutile piangere sul latte versato- concordò Charle, incrociando le braccia al petto con tono sicuro.
-Per il momento però sarebbe meglio recuperare quelle cadute- propose il mago del fuoco poco dopo, cercando di individuarne quante più poteva con lo sguardo.
-Sì, avete ragione!- si fece coraggio la ragazzina, ritrovando la sua sicurezza.
E così i tre si misero subito caproni a cercare le caramelle rotolate via. Ce n'erano davvero dappertutto: tra i tavoli, vicino le scale e i lunghi tavoli da buffet, vicino ad alcune colonne e persino qualcuna era arrivata alla porta della cucina.
 
Dopo un buon quarto d'ora erano riusciti per fortuna a recuperarle quasi tutte. Adesso ne mancava solo una...
Wendy si avvicinò alla caramella, allungando la mano per prenderla, quando le sue dita si scontrano con quelle di qualcun altro.
-Romeo-san!-
-Wendy!- esclamarono in coro i due il nome dell'altro. Senza accorgersene si erano avvicinati molto. Così tanto che quasi potevano avvertire il respiro caldo dell'altro sulla pelle. Si ritrassero contemporaneamente, arrossendo di botto. Erano ancora in ginocchio. Wendy si teneva al petto la mano con la quale aveva urtato quella del ragazzo, come se fosse scortata, mentre Romeo aveva lo sguardo rivolto in lontananza, incapace di poggiarlo di nuovo sulla maghetta.
Rimasero in silenzio per parecchi secondi, che ai due parvero ore. Ma non potevano restare così per sempre. Romeo si fece coraggio, e dopo aver preso un profondo respiro per calmarsi, afferrò la fatidica caramella, alzandosi.
Wendy rimase immobile a fissare il pavimento, ancora rossa.
-Vieni, Wendy- le disse il mago, con le guance ancora piuttosto imporporate e le orecchie che gli fischiavano. Le porse una mano per alzarsi, tuttavia, quando si accorse dell'occhiata stupita dell’altra e del suo gesto, quasi ritirò la mano imbarazzato, ma Wendy gliela prese prima che potesse farlo.
-Grazie, Romeo-san- disse la blu, alzandosi grazie al suo aiuto.
Rimasero mano nella mano ancora qualche secondo, con gli occhi immersi in quelli dell'altro, prima di ritirare in fretta le loro mani e distogliere ancora una volta lo sguardo.
-Ecco, tieni- dopo qualche altro secondo speso a cercare di rallentare i battiti dei loro cuori, il mago le porse la caramella, affinché potesse metterla assieme alle altre.
Dopo aver fatto ciò, la maghetta iniziò a torturarsi leggermente le mani.
-A-allora i-io vado a portarle a Mira-san- pronunciò flebilmente, prima di correre via imbarazzata, ma con un leggero sorriso sul volto e un solo pensiero. Per una volta si era ritrovata ad essere grata alla sua sbadataggine, che stavolta le aveva permesso di vivere un momento che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato. Forse era questo quello che Mira chiamava “spirito del Natale”?
 
Il moro la guardò imbambolato finchè non scomparve dietro la porta della cucina.
-Ehy, Romeo, cosa guardi?- la voce improvvisa del padre alle sue spalle lo fece sussultare.
-N-nulla- balbettò velocemente con ancora le guance arrossate, per poi allontanarsi con l’intenzione di uscire dalla gilda e prendere una boccata d’aria fresca.
-Ahh, i giovani d’oggi!- esclamò Wakaba al fianco dell’amico, che sorrise furbescamente, prima di iniziare una nuova conversazione con l’altro sui bei vecchi tempi.
Quel commento però non era sfuggito al ragazzino, che non si era ancora allontanato abbastanza, per cui non potè che arrossire ancora di più. Tuttavia, ripensando a quei brevi attimi di vicinanza e all’evidente rossore sulla guance della ragazzina, non potè che sorridere teneramente, sperando che, in futuro, sarebbe riuscito a vincere il suo imbarazzo e finalmente a dichiararsi.
 
 



Nda:
Eccomi qui con un’altra piccola coppietta! Ma quanto possono essere teneri insieme!!!
Spero di averli resi al meglio, e che la storia vi sia piaciuta ^.^
Che ne pensate di loro due insieme?
Come al solito sono curiosa di sapere che ne pensate di queste coppie nuove per me (in quanto scrittrice, si intende XD)
Vi do appuntamento a domani con una brotp! Ma vi tengo sulle spine e non vi dico quale, anche se è semplice da immaginare.
A presto, Roby-chan

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Capitolo 10
*** Carta da regalo, ovvero: come complicarsi la vita in poche semplici mosse ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Traccia: 17. “Carta da regalo, ovvero: come complicarsi la vita in poche semplici mosse!”
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Gajeel, Juvia
Coppie: accenni Gruvia e Gale
Raiting: verde
 
 
 
-Juvia non fare l'imbranata!- sbottò irritata una voce profonda e metallica.
-Ma non è colpa di Juvia!- esclamò la turchina, che in effetti non aveva tutti i torti.
Il corvino sbuffò seccato, guardandola. -Per l'ennesima volta...- fece una piccola pausa per prendere un profondo respiro e cercare di calmarsi. -...prendi l'angolo e piegalo in questo modo- le spiegò nuovamente, facendole vedere il gesto con un altro pezzo di carta.
.........
-No, non così! - sbottò d'improvviso il mago, facendola sobbalzare tanto era concentrata.
-Basta, io ci rinuncio- si arrese il corvino, lanciando sul tavolo forbici e scotch. Si trovavano a casa della maga dell’acqua ormai da più di due ore per incartare un semplice regalo, ma a quanto pare Juvia era più imbranata di quanto si potesse immaginare.
-Ti prego, Gajeel-kun, aiuta Juvia ancora una volta!- lo supplicò l'altra, congiungendo le mani in avanti e facendo un’espressione da cucciolo ferito.
Il drago le rivolse un'occhiataccia. Stavano lì in quella cucina da più di due ore e per cosa poi? Solo per cercare di far vedere a lei come impacchettare un dannato regalo per il nudista!
-Dannazione, ma perché non hai chiamato la bunnygirl o la rossa?- chiese seccato il mago, incrociando le braccia al petto.
-Erano impegnate- gli spiegò l'altra con tono innocente.
-E cosa credi, che non lo sia anch'io? - domandò nuovamente il corvino, piuttosto seccato.
-No- rispose con una sincerità unica la ragazza, tanto da lasciarlo interdetto per qualche istante. Bhè, non aveva tutti i torti… in fondo non aveva nulla da fare. Ma non gliel'avrebbe data vinta.
La verità era che Juvia aveva fatto incartare gli altri regali dalle commesse dei negozi nei quali li aveva acquistati, ma quello no. E tutto perché lei voleva che fosse perfetto e preparato con cura con le sue stesse mani.
-Da qua!- disse infine il corvino, strappandole il pacchetto dalle mani. -Faccio io- aggiunse poi, sotto lo sguardo stupito dell'altra. Se Juvia non ci riusciva, l'avrebbe fatto lui e finalmente se ne sarebbe potuto andare.
Prese carta e forbici... ma Juvia si riprese il regalo dalle mani del mago, strappandoglielo via a sua volta. -No!- esclamò la turchina, aggrottando le sopracciglia e portando il piccolo dono al petto. Gajeel rimase interdetto per qualche secondo da tanta foga.
-Come no?- chiese scioccato.
-Juvia ha detto di no!- ripetè lei, guardandolo di sottecchi, sospettosa di un altro gesto avventato, come un animale che valuta il possibile pericolo.
-DONNA, DAMMI QUEL FOTTUTO PACCO!- urlò d'improvviso arrabbiato il mago, ma la ragazza non si fece intimidire.
-No! Juvia lo deve incartare con le sue mani!- ribattè convinta la turchina.
-Per l'amor del cielo, Juvia!- il corvino si portò una mano al volto, per poi spostare il dito di lato ad indicare un punto in lontananza. -Figurati se al nudista possa importare qualcosa di una stupida carta!-sbottò con tono accusatore.
La maga dell'acqua rimase interdetta per qualche secondo, per poi ritornare alla carica.
-Invece è importante!- esclamò testarda.
Il corvino sospirò, esausto da quel discorso a senso unico. Gajeel sapeva di avere la testa dura, ma conosceva purtroppo anche qualcuno che lo batteva, e in quel momento quella persona gli si trovava proprio davanti. Il mago del ferro sapeva che continuando così non sarebbero andati da nessuna parte, e in più, lui stava già sprecando troppo tempo per quella stupidaggine.
-Te lo spiego un'ultima volta- pronunciò, sospirando e trovando una pazienza che non pensava di possedere. Prese il regalo che aveva comprato per Levy, e in poche semplici mosse lo incartò alla perfezione.
.........
-Così va bene, Gajeel-kun?- chiese speranzosa la turchina, dopo aver litigato per un paio di minuti con lo scotch.
Gajeel fissò impassibile il pacchetto che gli stava mostrando. Bhè, il risultato di certo non era dei migliori... ma nemmeno un completo disastro come nei suoi precedenti tentativi.
Spostò dubbioso il suo sguardo dal regalo alla ragazza, e poi di nuovo al regalo. Le aspettative di Juvia erano alte, e lei sapeva benissimo quanto lui fosse bravo in quel genere di cose, anche se nessuno lo avrebbe mai detto, perciò per lei un suo parere valeva molto. D'altro canto però non voleva perdere altro tempo inutile. Quindi... la vera domanda era: quella cosa poteva considerarsi accettabile? E la risposta era sì... bhè, più o meno.
-Va bene, Juvia- si decise a decretare il corvino, per poi riprendere il respiro quando la turchina iniziò a saltellare allegra per la stanza, canticchiando chissà quale fantasia. Ma quand'è che aveva trattenuto il respiro?
Senza pensarci troppo su, e per niente ansioso di conoscere la risposta alla sua domanda, salutò in fretta la nakama, per poi aprire la porta.
Quando lasciò definitivamente la casa della turchina, una sensazione di sollievo e libertà lo invasero. Tuttavia quella sera capì una cosa. Non c'era frase che più le si addiceva se non: “Carta da regalo, ovvero: come complicarsi la vita in poche semplici mosse!”. Ma di certo l'anno successivo non l'avrebbe più aiutata per quella situazione... bhè, o forse solo un po'.
 
Qualche giorno dopo...
 
-Ehy nudista!- chiamò il drago del ferro, facendo voltare un Gray alquanto irritato per quel soprannome. Era la mattina del 24 dicembre, e al momento ancora poche persone erano arrivate in gilda. -Quando Juvia ti darà il suo regalo, non dire nulla sull'incarto...- disse secco, lasciando confuso il mago del ghiaccio.
-Ma cos...- stava già per chiedere spiegazioni, ma fu interrotto.
-... se non vuoi un palo di ferro tu sai dove- aggiunse infatti il corvino, prima di allontanarsi con noncuranza.
Il moro rimase immobile a fissarlo dirigersi verso uno dei tanti tavoli. Poi scosse le spalle, non avendo assolutamente capito il motivo di quello scambio di battute, motivo che però comprese più tardi, quando Juvia gli diede il suo regalo e... bhè, sì, forse era meglio se non diceva niente.
 



Nda:
eccomi qui, minna! Anche se con un po’ di ritardo, sono riuscita a portarvi il nuovo capitolo, e… non potete immaginare quanto ne sia felice! Ho sempre voluto scrivere una vera  e propria Brotp su loro due, ma non ne usciva nulla di particolare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia divertito, così come ha divertito me scriverlo ^.^
P.s ho terminato i capitoli che avevo scritto qualche settimana fa, ma ho ancora qualche bella ideuccia in mente per almeno un altro paio di capitoli. Adesso devo solo trovare il tempo per scrivere… perciò penso che il prossimo aggiornamento sarà direttamente domenica o lunedì.
Detto questo vi saluto ^.^
A presto, Roby-chan

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Capitolo 11
*** Chi ci chiudi nella cantina a Natale ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 19. A e B vengono chiusi dentro lo sgabuzzino da C e D…
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Mirajane, Laxus, Elfman, Evergreen
Coppie: ElfEver, accenni Lami
Raiting: giallo
Note: questo e il prossimo possono essere considerati come i prequel del capitolo 5, solo che l’idea di queste due storie mi è venuta dopo, quindi le pubblico adesso. Scusate per l’inconveniente. Ovviamente le tre storie, anche se collegate, possono tranquillamente essere lette come singole one-shot
 
 
 
-Elfman?- la voce candida di Mira fece voltare il fratello, impegnato a riprendersi dalla botta che aveva ricevuto da Erza insieme agli altri nakama coinvolti nella rissa. Era la sera di Natale e, se possibile, in gilda c'era ancora più confusione del solito.
-Nee-san?- chiese ancora stordito, alzandosi da terra con una mano a massaggiarsi il capo, lì dove era stato colpito.
-Avrei bisogno di aiuto- gli disse lei -Da sola non ce la faccio- aggiunse, e a quelle parole l'albino subito si riprese. -Aiutare Nee-san è da uomini!- esclamò con il suo gran vocione, restando poi in attesa della richiesta della sorella.
-Cana ha finito tutte le botti di vino e ne servirebbero delle altre dalla cantina, ma sono troppo pesanti per me- pronunciò Mira con tono preoccupato.
-Inoltre credo che siano finite anche le fatine di zucchero- aggiunse, facendo scorrere lo sguardo su tutta la sala alla ricerca di una capigliatura in particolare. Ed ecco infatti che scorse il suo biondo e serio fidanzato darle l'ok da lontano, mentre un'altra figura dai capelli castani e vestito verde, e rosso per l'occasione, si stava avvicinando a loro. Aveva un'espressione alquanto infastidita, ma di cui Mira non si curò minimamente.
La bella barista sorrise raggiante a quella vista. Il piano "Chi ci chiudi nella cantina a Natale" aveva avuto inizio.
-Laxus ha detto che mi cercavi, Mira- le rivolse la parola Evergreen, cercando di assumere un tono neutro e incrociando le braccia al petto. All'inizio era arrabbiata perchè Laxus l’aveva chiamata solo per farla andare da Mira, ma quando si era accorta di chi era al fianco della ragazza, non aveva potuto fare a meno di imbarazzarsi e irritarsi allo stesso tempo.
-Evergreen, potresti aiutare mio fratello a prendere le fatine di zucchero in cantina, per favore?- le chiese l'albina, senza perdere il suo sorriso. La castana la guardò dapprima perplessa.
-Sono finite ed io devo occuparmi dei tavoli- aggiunse l'altra, mantenendo la solita espressione.
A quelle parole la maga fatata sobbalzò, per poi arrossire leggermente e distogliere lo sguardo. Se erano finite quelle deliziose caramelle, la maggior parte della colpa era sua. Lei le adorava. Quella consistenza soffice, quella forma leggera e aggraziata, per non parlare del loro delicato sapore... Proprio non sapeva resistere quando Mira le metteva sul tavolo da buffet ad ogni tipo di festa.
-S-se proprio devo...- balbettò leggermente, sentendosi colpevole.
-Ottimo, grazie!- esclamò felice la bella barista, congiungendo contenta le mani davanti al volto. Proprio come previsto.
 
E così...
-Mira, la luce dov'è? - chiese perplessa la castana dopo aver sceso qualche gradino della cantina, subito seguita da Elfman, che se n'era stato zitto per tutto il tempo.
-Appena finite di scendere le scale la trovate sulla sinistra - le spiegò in fretta Mira con un sorriso allegro, fin troppo per i gusti dell'altra. Sentiva che qualcosa non quadrava... glielo diceva il suo istinto di fata.
-Trovare l'interruttore della luce è da uomini!- esclamò d'improvviso il mago, mentre una vena pulsante apparve istantaneamente sulla fronte della ragazza, che però decise di lasciar correre per una volta.
I due scesero ancora parecchi gradini, guidati dalla luce che passava attraverso la porta aperta della cantina.
Poi, d'improvviso...
BUM.
-Kyaa!- esclamò spaventata Evergreen. Il forte rumore l'aveva risvegliata dai suoi pensieri un po' troppo bruscamente, e in più era diventato tutto buio.
-Perché è tutto buio?- si chiese la maga fatata, cercando di ritrovare la calma.
-La porta deve essersi chiusa- pronunciò Elfman, affermando l'ovvio.
Evergreen si girò verso di lui arrabbiata, o almeno verso il punto dal quale pensasse provenisse la sua voce. -Questo lo sapevo anch'io, idiota!- lo rimbeccò lei, prendendo il suo ventaglio e colpendolo in testa.
-Ahio!- esclamò l'altro di dolore, massaggiandosi la testa. Anche se non ci vedeva, Evergreen aveva sempre un'ottima mira.
-E allora cosa volevi sapere?- chiese un confuso Elfman, cercando di tastare intorno alla ricerca della parete con l'interruttore.
La maga sbuffò il suo disappunto. La verità era che voleva solo sfogare la sua irritazione su qualcuno, e il mago del Beast Soul era perfetto.
L'albino continuò a cercare alla cieca, facendo qualche passo in avanti. Non sapeva più in che punto della cantina si trovasse, dove fossero le scale e dove le pareti e gli scaffali. Poi le sue mani toccarono qualcosa di morbido. Il mago aggrottò le sopracciglia confuso. Cosa poteva esserci in cantina con quella consistenza?
Tastò ancora un po' e...
-Brutto idiota, lasciami!- sbottò rossa di rabbia Evergreen, che dopo un primo momento di sbigottimento era ritornata la solita e non aveva perso tempo a colpire più e più volte il povero mago con il suo inseparabile ventaglio. L'albino cercò di difendersi con le braccia, ma cavolo, Evergreen colpiva davvero forte! Di certo non potè che lamentarsi ad ogni colpo. Ma quanto potevano fare male quegli aggeggi?
Quando si fu sfogata del tutto, la castana si voltò impettita, incrociando le braccia al petto sbuffando, ma ancora con il volto paonazzo per l'imbarazzo.  D'altro canto, il mago ancora si chiedeva che cosa avesse toccato.
Dopo qualche altro secondo speso a recuperare un po' di sano autocontrollo e pazienza, Evergreen parlò di nuovo.
-Non sopporto più questo buio. -si lamentò -Forza, fa luce- gli ordinò poi, sempre con le braccia incrociate.
Il mago la guardò confuso -Ma non riesco a trovare l'interruttore- pronunciò lui, grattandosi la nuca. Una nuova vena iniziò a pulsare sulla fronte dell'altra.
-Ma è mai possibile che tu non riesca a fare proprio nulla!- sbottò lei, irata, per poi mettere una mano in avanti ed evocare un po' della sua magia luminosa.
-Ecco, così si fa- pronunciò ancora, adesso soddisfatta dei suoi poteri.
-Ma io non ho quel tipo di magia...- osò parlare l'altro. - La mia magia è da uomini!- aggiunse poi più convinto, alzando un braccio per far vedere i muscoli.
Un'altra serie di ventagliate non poterono che colpirlo, facendolo cadere sul pavimento.
La maga sbuffò -Certo che non servi proprio a niente!- esclamò, guardandosi in giro -Vuol dire che dovrò fare tutto da sola- continuò, avvicinandosi alla parete sulla quale le era parso di intravedere il tanto cercato interruttore. Si avvicinò, e stava anche per premerlo,ma un piccolo e peloso animaletto nero non più grande di una formica le si parò davanti. La maga rimase impietrita per qualche secondo, per poi saltare e urlare un -Kyaa!- voltandosi e finendo contro il petto di Elfman, che intanto si era alzato e avvicinato alla ragazza.
Come conseguenza di ciò, però, la luce magica si era spenta, lasciandoli di nuovo al buio.
Il mago rimase immobile a quel contatto, sorpreso per qualche secondo. Poi le toccò piano il capo con la sua grossa mano.
-Tutto bene, Ever?- chiese con tono dolce e preoccupato.
La maga sobbalzò leggermente a quelle parole. Si stava preoccupando per lei. Scosse la testa in segno di assenso, per poi staccarsi dall'albino e cercare di ritrovare un po' di contegno. Si asciugò quelle piccole lacrime che le erano scappate dagli occhi per lo spavento e provò a far ritornare un colorito naturale al volto.
Nel frattempo Elfman accese finalmente la luce, che, soffusa, si propagò all'interno della non troppo spaziosa cantina.
Evergreen se ne rimase in silenzio ancora per un po', non certa di essere riuscita a riprendere il controllo di sè stessa. Quella vicinanza e quel contatto l'avevano destabilizzata più di quanto potesse immaginare, e la preoccupazione mostrata dal mago non aveva fatto altro che far aumentare i battiti del suo cuore.
-Accendere interruttori è da uomo!- esclamò d'improvviso Elfman con tono fiero.
A quelle parole l'irritazione della castana ritornò. -Imbecille, se non ci fossi stata io, altro che accendere la luce. L'interruttore non l'avresti mai trovato!- esclamò irritata l'altra, prendendolo a ventagliate. E mentre la maga era così impegnata in quell'azione da non accorgersi di altro, sul volto dell'albino sorse un leggero sorriso. Adorava vederla in imbarazzo, ma sapeva benissimo che lei odiasse farsi vedere così vulnerabile, perciò si accontentava di quei pochi piccoli momenti.
E se da un lato lui rimase addirittura quasi divertito da quella strana situazione, Evergreen non potè che essergli grata per ciò. Aveva notato benissimo che avesse pronunciato quella frase così irritante solo dopo parecchi secondi, e di certo non lo aveva fatto così per caso.
Si, forse doveva ammetterlo, il suo era davvero un uomo fantastico...
-Picchiare è da uomini!- esclamò lui.
...o forse no.
 
 
- Allora? Com'è andata?- chiese atono Laxus, avvicinandosi alla porta chiusa della cantina alla quale era appoggiata Mira con un bicchiere all'orecchio.
-Non sento più nulla- disse un po' dispiaciuta, come se origliare fosse una cosa normale.
Il biondo sbuffò seccato. -Hai intenzione di restare lì a lungo?- chiese il ragazzo, incrociando le braccia al petto.
-No, adesso vengo- lo rassicurò l'altra, staccandosi dalla porta - Però per precauzione penso proprio che li andrò a riprendere domani mattina- aggiunse con un sorriso angelico, ma dietro il quale si nascondeva la sua anima da diavolessa, ed era proprio quella che faceva impazzire il biondo.
Il mago posò un veloce bacio sulle labbra dell'albina, per poi aggiungere -Il vecchio ci ha chiamato. Andiamo a vedere che vuole-pronunciò voltandosi, subito seguito a ruota da una raggiante Mirajane, contenta non solo per il bacio, ma anche per quello che sarebbe successo dopo con il Master. Perché lei già sapeva cosa voleva... ma Laxus no.
 






Nda:
Cosa vorrà mai il Master? Se ve lo state chiedendo, non vi resta che aspettare il prossimo capitolo ;)
E’ la prima volta che scrivo sulla Elfever, e sinceramente non so che pensare... spero solo di averli resi al meglio ^.^”
 
Scusate inoltre per il ritardo, ma tra studio (è iniziato il periodo degli esami -.- ) e la ricerca del regalo di compleanno per la mia amica, alla fine non sono riuscita a pubblicare prima, e vi chiedo infinitamente perdono! >^<
Per il resto, purtroppo il prossimo sarà anche l'ultimo capitolo, perciò ci vediamo domani sera con l'ultimo aggiornamento.
A presto,
Roby-chan 

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Capitolo 12
*** Scordatelo che mi vesto da Babbo Natale! ***


🌟Contest Natalizio “Christmas Tree – Una storia sotto l’albero” indetto dal gruppo facebook My life is a fiction.
 
Prompt: 1. “Scordatelo che mi vesto da Babbo Natale!”  
Fandom: Fairy Tail
Personaggi: Mirajane, Laxus, Bixlow, Freed, Makarov
Coppie: Lami
Raiting: giallo
 
 
-Ohi, Laxus!- salutò il Master quando Mirajane e il nipote entrarono nel suo studio.
-Che volevi, vecchio?- chiese scorbutico l'altro. Prima parlava, prima poteva andarsene. Peccato che il nonno avesse diversi piani per lui...
Sul volto del vecchietto si allargò un ampio sorriso. -Dobbiamo fare Babbo Natale- pronunciò allegramente.
-Cosa?!- chiese l'altro, alzando un sopracciglio tra lo scioccato e il perplesso. Il nonno continuò a guardarlo sorridente.
Il biondo volse allora il suo sguardo sbigottito verso la fidanzata, in cerca di spiegazioni.
-Sai che ogni anno il Master si veste da Babbo Natale per portare un dono a tutti i membri della gilda, no?- chiese conferma lei, alzando un dito e facendosi leggermente seria.
Il mago annuì, aggrottando le sopracciglia. Non vorranno mica che lui...
-Quest'anno il Master ha chiesto un piccolo aiuto per fare prima- terminò lei, sorridente.
Il biondo rimase scioccato per qualche secondo, per poi sbottare irato -Scordatelo che mi vesto da Babbo Natale!- con una vena pulsante in fronte.
-Una cosa così stupida non la farò mai!- ribadì poco dopo, calmandosi e incrociando le braccia al petto.
-Ohh, che carino quando è imbarazzato!- esclamò sorridente Mirajane, voltandosi verso il Master.
-Ahh, Laxus!- sospirò beatamente il nonnetto, riportando alla mente i ricordi di quando il suo nipotino era ancora piccolo ed era semplice farlo imbarazzare.
-Ma che caz...- stava già per aggiungere un ulteriore rifiuto, quando la porta della stanza si aprì, facendo entrare due ragazzi.
-Ci ha chiamato, Master?- chiese Freed, facendo un piccolo inchino.
-Io e i miei babies siamo pronti!- esclamò Bixlow, tirando fuori la lingua.
-Pronti! Pronti!- ripeterono le sue bamboline.
Il biondo li guardò dapprima sorpreso, per poi ritornare serio. -Lo ripeto: non lo faccio!- ribadì il mago -E penso che in tre possiate cavarvela benissimo- aggiunse, posando già una mano sulla maniglia della porta per uscire.
-Oh, andiamo Laxus!- lo fermò l'albina con le sopracciglia leggermente aggrottate, poggiandogli una mano sulla sua. Il mago la fissò per qualche istante, per poi sospirare.
-Datemi un solo motivo per farlo- pronunciò allora, dando ai quattro una possibilità.
-Quest'anno ci sono molti nuovi membri. Aiuta il tuo povero nonno, Laxus- gli disse il Master, lisciandosi tranquillamente i baffi.
Lo sguardo del biondo si spostò dal vecchietto ai nakama, per nulla convinto.
-Forza Laxus, è un'ottima opportunità per mettere in mostra le tue grandi capacità!- pronunciò un adorante Freed, già con gli occhi che gli brillavano.
Il dragon slayer guardò stavolta Bixlow, che scosse le spalle -Sembra divertente- disse semplicemente, subito seguito dalle sue bamboline -Divertente! Divertente!-
Il biondo si voltò di nuovo verso la sua fidanzata, per poi abbassare la maniglia, ma fu nuovamente bloccato.
-Laxus- lo chiamò lei, avvicinando il volto al suo orecchio, per poi sussurrargli qualcosa. Sul volto del mago sorse pian piano un sorriso malizioso.
Quando la ragazza si fu allontanata, il dragon slayer lasciò la maniglia.
-D'accordo, ma facciamo in fretta- pronunciò, incrociando le braccia al petto e ritornando serio, mentre gli altri sorridevano, chi più, chi meno.
 
 
-Tieni, questo è tuo- disse Mirajane, porgendogli per ultimo il suo costume, mentre gli altri erano già andati a cambiarsi.
Quando indossò il vestito, il biondo si rese conto che gli stava perfettamente... forse fin troppo.
-Avevi già pensato a tutto, eh?- domandò sospettoso il mago.
L'albina non potè che sorridere raggiante. -Bhè, una brava fidanzata deve sapere le misure del suo ragazzo, no?- ribattè candidamente, mentre l'altro ruotava gli occhi divertito.
-E poi così ci ho guadagnato anch'io- aggiunse maliziosa, riferendosi a quanto sussurrato prima all'orecchio. Il biondo, a quelle parole, le avvolse un braccio attorno alla vita, per avvicinarla di più a sè e darle un bacio passionale. Eccola la sua bella diavolessa.
 
-Ahem- il colpo di tosse di Freed li convinse a lasciarsi.
-Noi siamo pronti, quando vuoi- continuò serio, mentre il mago delle anime alle sue spalle già se la rideva.
-Il Master è fuori che ci aspetta- aggiunse l'altro.
-Aspetta! Aspetta!- gli fecero eco le sue bamboline.
-D'accordo, arrivo- pronunciò il drago, lasciando un ultimo veloce bacio all'albina.
-A proposito, dov'è finita Ever?- chiese poi il verde, prima di uscire dalla stanza.
Il biondo lanciò un'occhiata alla sua ragazza, che rise leggermente.
-Diciamo che al momento è occupata...- pronunciò sorridente, mentre il biondo sospirava rassegnato.
A quelle parole anche il mago delle anime se la sghignazzò, mentre un lieve sorriso sorgeva anche su quello del verde.
 
 
-Ma dov'è finito il vecchio?- chiese perplesso Laxus, uscendo fuori dalla gilda.
Gli altri due maghi si guardarono attorno, per poi notare per terra tre grossi sacchi, probabilmente contenenti i regali. Il mago delle rune prese il foglio che vi era poggiato su.
-A quanto pare il Master ha già cominciato il giro- pronunciò, voltandosi verso gli altri -E ci ha lasciato la lista delle case- concluse, mostrando loro il foglietto.
Laxus diede una veloce occhiata -Diavolo, quel vecchiaccio...- pronunciò, sospirando seccato e passandosi una mano sulla faccia.
I due Raijinshuu si guardarono confusi per dare poi anche loro uno sguardo più attento alla lista.
Le case dove doveva andare il Master erano tutte... di ragazze! E prima di tutte quella di Lucy. Peccato che lì nessuno poteva mai sapere che avrebbe trovato più di una persona ad attenderlo...
 

 
 
Nda:
bene, e con questo tutto si riconduce al capitolo 5!
E purtroppo finisce anche questa raccolta. Mi sono divertita molto a scriverla e mi ha fatto davvero piacere scrivere per una volta anche su altre coppie ^.^ e spero che anche voi vi siate divertiti nel leggere queste one-shot.
Ringrazio coloro che hanno recensito, ma anche chi l’ha messa tra le preferite/seguite/ricordate, ma anche voi lettori silenziosi, che non vi fate sentire, ma so che ci siete ;)
Grazie ancora e alla prossima ^.^
Baci, Roby-chan

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