Marry Fu***ing Christmas from the South side

di jessthesohodoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1 - Fo***ti vischi ***
Capitolo 2: *** Day 2 - La famiglia che non ho mai avuto ***
Capitolo 3: *** Day 3 - Last Christmas ***
Capitolo 4: *** Day 4 - Latte e biscotti ***
Capitolo 5: *** Day 5 - I Milkovich hanno tradizioni strane ***
Capitolo 6: *** Day 6 - Assomiglia a Michelangelo ***
Capitolo 7: *** Day 7 - Un bianco South side ***



Capitolo 1
*** Day 1 - Fo***ti vischi ***


Day 1


F****ti vischi







Era di nuovo quel momento dell'anno. Ok, non era che Mickey odiasse il Natale così apertamente.


Diciamo che preferiva tirare uova alle case del vicinato , la notte di Halloween , piuttosto che quella aria stucchevole che circolava per le strade del South Side fino alla sera della vigilia.


Di certo, crescere in casa sua non aveva di certo alimentato lo spirito natalizio del piccolo Milkovich.


Lui, Mandy e i suoi fratelli avevano fatto del loro meglio, improvvisando le loro personalissime tradizioni natalizie un po' strampalate, ma che avevano funzionato.


Almeno finché due membri della famiglia avevano deciso di spassarsela con un Gallagher.


Quella famiglia si trasformava in un branco di dannati elfi, sotto le feste.


Forse era tutto merito di Fiona, essendo la più grande aveva sempre cercato di alimentare lo spirito natalizio dei fratelli, con vere e proprie tradizioni natalizie come l'addobbo dell'albero di natale e le casette di pan di zenzero.


Non c'era da farci caso se Yev passava quasi tutto il suo tempo a casa Gallagher sotto le feste.
Era questo a cui pensava Mickey mentre attraversava la soglia di casa Gallagher con Ian al seguito.


Avevano appena entrambi finito di lavorare, ed erano tornati a riprenderlo dopo che Fiona e Debbie si erano offerte di badare a lui.


“No, cazzo. Dimmi di no!” disse Mickey, alzando gli occhi sullo stipite della porta.


C'era un unica tradizione natalizia che Mickey non sopportava. Le altre potevano andare bene , e Dio aspettava solo questo periodo dell'anno per poter assaggiare lo zabaglione alcolico di Kev, ma quella casa era completamente tappezzata di dannati vischi.


Erano in ogni angolo, su ogni dannato stipite, e Mickey si sentiva sempre un po' come se fosse in un dannato campo minato quando entrava lì.


“Che stai dicendo?” chiese confuso Ian, agganciando il suo giaccone pesante dietro la porta.


Mickey si limitò a indicare il ramoscello incriminato, alzando un sopra ciglio, mentre Ian lo guardava con uno sguardo un po' strano.


“Hey, vischio” disse , facendogli l'occhiolino.


Già, come se non bastasse, in quella dannata casa c'era l'usanza di far notare la presenza di quella strana vegetazione ogni qual volta che qualcuno ci passava sotto.


A volte gli era anche andata bene. Era capitato , ad esempio, con Fiona o Debbie, e si erano limitate a baciargli una guancia augurandoli buon natale. Per fortuna, Mandy era stata la prima a rifiutarsi di baciarlo di fronte a tutti, cosa per cui aveva mentalmente ringraziato la sua sorellina.


Ma Dio solo sa quante volte era capitato con qualche ragazzo della famiglia.


Carl aveva finto di vomitare una volta, Lip aveva aggrappato Mandy per un braccio e l'aveva baciata al posto suo ( lasciandolo li come un perfetto idiota ) , Liam era corso via, Jimmy aveva preferito “baciare” una bottiglia di birra e Kevin stava quasi seriamente per baciarlo, se non c'avesse pensato Veronica.


Una volta era capitato anche con Frank


“Hey, non mi lamento se vuoi dare un bacio a questo vecchio” disse “Solo, ricordati con che Gallagher sei sposato. So di essere una vera calamita per i gay, ma capisci, è mio figlio”


Insomma, capitava fin poche volte che potesse baciare suo marito sotto quel dannato vischio.


Senza contare che lui, certe cose, preferiva farle nella tranquillità di casa sua, e non mentalmente costretto da uno stupido ramoscello verde mentre una intera famiglia lo fissa.


“Sei fortunato che siamo soli, sai quanto odio sti cazzo di cosi” disse Mickey.


Sorrise però , allacciando le sue braccia dietro la nuca di Ian e baciandolo con passione.


Stava per metterci anche la lingue, se non fosse stata per la piccola personcina bionda che corse verso di loro in quel momento.


“Papà!!!! venite a vedere la mia casetta!” urlò Yev, alzando le braccine per farsi prendere in braccio.


Ian obbedì subito, ridendo appena per come suo figlio fosse conciato.


Aveva uno di quegli orrendi maglioncini di Natale che Mandy aveva comprato per Yev, la faccia completamente piena di farina e impasto per biscotti , e un dannato paio di corna di renna in testa.


“Hay, Rudolf!” disse Ian, facendolo ridere “Che hai fatto oggi?”
“Ho costruito una casina. L'ho fatta tutta io, papà! Zia Mandy mi sta aiutando, ma l'ho fatta tutta io” disse Yev.
“Sei sicuro di non averla mangiata la casetta?” chiese Mickey, ridendo.
“No-no” disse convinto Yev “Ma zia Fi ha fatto i biscotti...”
“E non potevi dire di no” disse Mickey “Conosco la storia”


Entrarono in salotto, vedendo tutta la famiglia riunita in cucina . Mickey stava quasi per entrare, quando si fermo a pochi centimentri da un altro dannato vischio.


“Hey Mick” disse Fiona sorridendo “Abbiamo biscotti di pan di zenzero, cioccolata calda e un po' di zabaglione caldo per gli adulti”
“Perchè sei fermo li impalato?” chiese invece Debbie, alzando un sopraciglio.
“Il vischio” disse Mandy, senza nemmeno alzare gli occhi dal complicato nevischio finto che stava mettendo sulla casa di Yev
“Dai, non essere sciocco. Non puoi rimanere li per sempre” disse Fiona ridendo.
“Non sfidarmi, Gallagher!” rispose invece Mickey.


Mickey dovette pure osservare con orrore sua sorella Mandy correre vicino a Lip mentre scendeva le scale, un ramoscello di vichio che pendeva sopra le loro teste.


“Hey tu! Vischio” disse la ragazza, sorridendo.
“Oh, è apparso proprio dal nulla” rispose invece Lip, baciandola.


“Chi diavolo sei tu e che diamine ne hai fatto di mia sorella?!” disse Mickey indignato.
“Andiamo Mick, sei tu l'unico Grinc in famiglia” rispose Mandy, riprendendo il suo lavoro.
“Si, ma che fine hanno fatto i nostri involtini primavera della vigilia , i tuoi pancake alla banana della mattina di Natale e lo zabaglione alcolico?”


Carl, che fino a quel momento sorseggiava annoiato una tazza di cioccolata calda, ne approfittò per dire la sua.


“Cibo cinese a Natale? Non siete ebrei, amico!”
“Il Tacchino non piaceva a nessuno di noi” spiegò Mandy “E comunque non sapevamo cucinarlo”
“Non sono un Grinc ok? Mi piaceva il nostro natale” disse invece Mickey.
“Capito” rispose Mandy sorridendogli “Vedrò che posso fare”
“Intanto, non so come fosse il vostro di Zabaglione” disse Ian, porgendogli una tazza “Ma quello di Kevin è piuttosto buono”


Mickey avanzò di qualche passo, quando una piccola vocina gli fece notare qualcosa.


“Vischio” urlò Yev, sorridendo con i pochi dentini che gli rimanevano.
“Tu, dannato traditore” disse Mickey ridendo “Vieni qui se hai il coraggio”
“Io dico di prenderlo” rispose Ian sorridendo, mentre Yev correva per la stanza.


Lo preserò quando passò accanto a loro, riempiendogli la faccia appiccicosa di baci.


“Buon Natale, Grinc” disse Ian sorridendo.
“Si si, buon fottuto natale anche a te” disse Mickey sorridendo.


Quando si baciarono, qualcuno di loro rise, altri imitarono conati di vomito (Carl) , ma nessuno gli fece notare il piccolo ramoscello che pendeva su di loro.






 


Christmas Soho Corner :







Ciao belli!!


Per il 4° anno di seguito, eccomi con la mia annuale week di Natale.


Stavo quasi per non farla, a causa lavoro, ma mi sono detta che le tradizioni vanno rispettate e che questa è la mia personale tradizione di natale dopo tutto.


Quest'anno tocca a Shameless.


In queste os cercherò di mettere tutto l'amore e il fluff di cui sono capace, un po' per riprendermi dalla 7x11 e un po' perché non so scrivere in altro modo


ditemi che ne pensate


jess

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Capitolo 2
*** Day 2 - La famiglia che non ho mai avuto ***


Day 2
La famiglia che non ho mai avuto





I don't wanna a lot for christmaass, there is just one think i need”


Ok, A Mickey iniziava a piacere il natale. In verità, era già un paio di anni che quel periodo dell'anno non gli dispiaceva così tanto.


Si era lentamente abituato alla vita con i Gallagher, considerandoli davvero come la sua famiglia , alle loro assurde tradizioni, a quel loro spirito natalizio così stressante.


Ecco perché, quando entrò nel salotto di casa Gallagher insieme a Mandy, non si sorprese di trovare tutti i fratelli attorno all'albero, come di consueto.


Lip stava cercando di districare un contorto gomitolo di ghirlande, un misto strano di verde e rosso che si mischiava insieme in una maniera non voluta, facendolo imprecare di tanto in tanto.


Carl e Debbie stavano montando le luci, o meglio litigavano su come mettere le luci.


Liam cercava le palline più colorate nel grande scatolone che Fiona tirava fuori dal sotto scala appena scadeva l'ultimo giorno di Novembre.


Fiona si muoveva frenetica in cucina, armeggiando con un vassoio pieno di tazze.


E poi c'era Ian, e Mickey si sorprese a fissarlo più del dovuto.


Stava mettendo un paio di palline sull'albero, mentre Liam gliele passava con un gran sorriso , muovendo i fianchi a tempo e cantando una canzone natalizia che passava la radio in quel momento.


Era felice, e Mickey non poteva sentirsi da meno.


“Cioccolata pronta” annunciò Fiona “Con aggiunta di Milkovich , a quanto pare”


Ian si voltò di scatto, rosso in viso almeno quanto i suoi capelli, un po' imbarazzato di essere stato sorpreso da suo marito mentre cantava “All i want for christmas is you” in falsetto.


“Heeey, Mickey” disse, correndo verso di loro “Da quanto sei qui?”
“Abbastanza da godere di quel movimento di bacino” disse Mickey con un occhiolino “Ho portato Yev da Svetlana e mi sono incontrato con Mandy venendo qui. Pensavamo vi servisse una mano”
“Hey, più siamo meglio è!” disse Fiona “Siete in parte Gallagher, dopo tutto. Di la ci sono cioccolata calda e zabaglione” aggiungendo poi con un sussurro “Non ha alcool, visto che lo beve anche Liam, ma se volete correggerlo la vodka è sotto il lavandino.”


“Grazie Fi!” disse Mandy sorridendo “Fratello, Zabaglione alcolico in arrivo”


Mandy se ne andò facendogli l'occhiolino.


Nonostante fossero abituati a quel tipo di Natale, ad avere una famiglia così iperattiva intorno sotto le feste, sia Mandy che Mickey avevano ancora vivido il ricordo dei loro tristi natali in casa Milkovich.


Non solo Terry non c'era quasi mai, troppo preso da i suoi affari o in carcere, ma la loro madre cercava di fare come meglio poteva.


E in quel momento, Mickey venne in mente che non aiutava ad addobbare un singolo albero da quando sua madre non c'era più.


Quando stava con Ian, prima del matrimonio e tutto il resto, non aveva mai dato molta importanza a queste cose.


Anche quell'anno , in casa loro, ci avevano pensato Yev e Ian ad addobbare l'albero, mentre lui era di turno all'Alibi.


Si era sempre e solo limitato a prendere fuori dallo scantinato il loro piccolo albero di plastica e a montarlo.


“Attento Mickey, quella pallina è fragile” diceva sempre sua madre “Devi trattarla con cura, vedi?”


La metteva sull'albero con tale grazia da lasciarlo incantato, Mandy ancora troppo piccola per aiutarli e i fratelli troppo indaffarati in altro per preoccuparsene.


Adorava addobbare l'albero con sua madre. Era forse l'unico momento che passava con lei di tutto l'anno.


“Vado a fumarmi una sigaretta” disse, senza guardare nessuno.


Uscì quasi sbattendo la porta, lasciando il resto della famiglia a bocca aperta.


“Che ha fatto?” chiese Mandy, tornando dalla cucina.
“Ha preso la giacca ed è uscito” disse Lip “Ma non aveva smesso di fumare?” chiese poi , rivolto a Ian.
“Si, da quando ha preso quell'influenza l'anno scorso” disse Ian “Vado a vedere che ha”

Ian rimase poco distante da lui quando uscì.


Mickey stava parlando.


Con il vento, con il nulla. Gli ci volle un po' a capire che stava palrando con la madre.


Ian non l'aveva mai conosciuta, troppo impegnato ad avere paura di Terry , ma Mandy gli aveva raccontato qualche cosa.


Di come lei e Mickey fossero in realtà molto legati, di come fosse l'unica ad occuparsi realmente di loro. Gli raccontò anche degli abusi che aveva subito.


Sorrise appena quando senti Mickey pronunciare quelle parole.


“Hey mà, sono Mickey” disse, la voce rotta “Non parlo da tanto con te, lo so.
Stanno-stanno addobbando l'albero dentro, mi sei venuta in mente tu. Chissà come vanno le cose la su , eh!? Dio, che cazzo di domanda stupida.


A volte mi chiedo come sarebbero le cose se fossi ancora qui. Magari ti sarebbe piaciuto come sono diventato. Sai, mi sono sposato mamma, Mandy è fidanzata ora. Stiamo bene, stiamo davvero bene.


Hai anche un nipotino, si chiama Yev. È una lunga storia, diciamo che c'entra quel pezzo di merda che ti sei sposata.


Lei è una brava donna, ma non è mia moglie ora, se te lo stai chiedendo. Beh, per un periodo lo è stata, ma è stata tutta una cazzo di mossa di quel pezzo di merda per farmi sentire inutile e inetto.
Mà, saresti stata fiera di me.
Ho un marito ora, Ian. Ho fatto coming out proprio davanti a lui, avresti dovuto vedere la faccia di quel cazzone di tuo marito, Dio avrei voluto fargli una foto.


Ero così distrutto quando ho trovato Ian. Dio, ho fatto le peggior cazzate per lui.


Com'è che dicevi? “Per amore, vale qualsiasi cosa”


Per Ian vale qualsiasi cosa. Per la mia vita con lui, farei qualsiasi cosa.


Vorrei solo che fossi qui, a fare la nonna. Magari non ti sarebbe neanche piaciuto Ian, ma non credo. Quel cazzo di rosso si fa amare da tutti, io lo so bene.


Ho combattuto tanto , mamma. Ian aveva bisogno di me , ho messo la miglior cazzo di armatura che avevo, e ho combattuto quel demone per lui.


Cazzo, morirei per lui. Mi farei sparare in mezzo agli occhi , se fosse in pericolo.


Bene, forse è meglio che vado dentro. Mi sento stupido a parlare al vicinato così, senza realmente nessuno che mi ascolti...”


“Oh, ma qualcuno ti sta ascoltando”


“Che cazzo vuoi Ian?” chiese Mickey, sulle difensive come sempre quando abbatteva qualcuno dei suoi muri.


“Niente, ero preoccupato. Ma sai una cosa, sono contento di aver scoperto che dopo tutto anche Mickey Milkovich ha un cuore”


“Mickey Gallagher- Milkovich” disse convinto Mickey “Ne vado fiero di quel cazzo di cognome ora, Gallagher”
“Se deve valere per te, allora anche per me. È Gallagher-Milkovich per tutti e due, cretino”
“Quanto hai sentito?” chiese dopo un po' Mickey , accarezzando la coscia di Ian.
“Abbastanza” disse Ian “Sai, non mi hai mai portato a vedere la sua tomba. Credo di non averla mai conosciuta, cazzo, e sono il suo cazzo di genero”
“Non ci vado mai” disse Mickey “Se ne occupa Mandy, gli porta fiori e cazzate simili ogni settimana, scrive sempre un messaggio anche per noi fratelli”
“Magari possiamo andarci domani” disse Ian “Hey, mi sei stato di supporto quando è morta la mia. E , cazzo, eri un fuggitivo nascosto in Messico a quell'epoca”
“Grazie a Dio ti sei tenuto il telefono” disse Mickey , sorridendogli
“Comunque, dico sul serio. Quando è morta non eravamo neanche insieme, e se lei è così importante per te, allora lo è anche per me”
“Cazzo Ian, ti odio quanto fai tutto il sentimentale” disse Mickey “Chiederò a Mandy di venire con noi, non mi ricordo neanche in che cazzo di cimitero è”


Quando rientrarono, tutta la famiglia lo fissò per un momento.


Fu Mandy a rompere il silenzio


“Ti sei ricordato della mamma, eh?” chiese , porgendogli la tazza ormai fredda di Zabaglione.
“Si, una cosa simile”
“Buon natale, fratellone” disse poi, abbracciandolo.
“Buon natale sorellina” disse Mickey, sorridendo tra i suoi capelli.


“Hey, magari puoi aiutarmi con queste” disse Lip, passandogli il groviglio di girlande che stava ancora cercando di sbrogliare.


Mickey si sedette sul divano insieme a Ian.


Guardò i Gallagher sorridere e divertirsi attorno all'albero, e gli venne da ringraziare qualcuno.


“Grazie Ian” disse , sorridendo.
“Per cosa?” chiese confuso Ian.
“Per avermi dato tutto questo” disse Mickey “La cazzo di famiglia che non ho mai avuto”
“Non ce di che” rispose Ian, baciandogli la tempia














Christmas Soho Corner :


Ok, sto piangendo.
Non volevo farla così malinconica.


Va beh, ditemi che ne pensate


un bacio


jess

 

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Capitolo 3
*** Day 3 - Last Christmas ***



Day 3
Last Christmas..





“Mickey, ,a io è te l'abbiamo mai passato insieme un cazzo di natale come si deve?”


Quella domanda lasciò Mickey un po' confuso.


Sopratutto perché Ian gliela stava facendo con la bocca ancora impastata di dentifricio, con ancora lo spazzolino in bocca, facendola sembrare più come una serie contorta di suoni indistinti piuttosto che come una vera domanda.


“Che cazzo di domanda è?” chiese infatti Mickey, sputando anche l'ultimo sorso di collutorio.
“No, dico” disse Ian, togliendosi finalmente lo spazzolino dalla bocca “Se ci pensi non è che noi a Natale siamo mai stai insieme , no?”


Mickey si fermò un po' a pensare




I
Il primo Natale in cui Ian Gallagher aveva iniziato a gravitare nella sua vita, Mickey aveva 12 anni.


I Gallagher erano un po' conosciuti in tutto il vicinato, e si sapeva bene che personaggio fosse Frank.


Mickey aveva adocchiato Ian nel cortile della scuola media, quando ancora gli piaceva andare a scuola.


Era un bambino tutto riccioli rossi e lentiggini , che tendeva molto spesso a mettersi nei guai. Fin troppo spesso, se lo chiedevate al piccolo Mickey.

“Hey, lasciatelo stare”


Se la stava vedendo brutta Ian. Un branco di bulletti di poca importanza lo stavano accerchiato in un punto dove le insegnanti non potevano vederli, e sul serio, era spacciato.


“Milkovich, che diamine vuoi?” gli chiese Alex, un ragazzino di 1 che era già stato bocciato almeno 3 volte a cui , in confronto, Mickey sembrava un genio almeno quanto Lip.


“Ho detto di lasciarlo stare”
“Da quando ti importa di Gallagher?” gli chiese Alex.


E qui, Mickey non sapeva bene che rispondere.


Adesso che ci pensa , da adulto sposato con suddetto rosso , molto probabilmente aveva già un senso strano di protezione nei suoi confronti.


Molto probabilmente non era ancora amore, quello vero e profondo che li legava ora, ma qualcosa di molto simile e fin troppo grande per un bambino della sua età.


E allora reagì come solo un Milkovich sapeva fare.


Lo spinse, facendolo cadere nel fango, dando anche un calcio ai testicoli che povero malcapitato per enfatizzare la cosa.


“Dio, te lo lascio Milkovich.” disse Alex, agonizzante.
“E tanto per chiarire la cosa, il cortile è mio. Puoi toccare i nerd e gli sfigati, ma i Gallagher non li tocchi”
“Come vuoi” disse Alex “Tutto tuo”


Era a tanto così da pisciarsi sotto. Dio, che bei tempi!


“Gra-grazie” disse titubante Ian.
“Consideralo il mio regalo di Natale, ok?” rispose invece Mickey, offrendogli una mano per rialzarsi.




II


Il secondo Natale, Mickey aveva 17 anni ed era in riformatorio.


Storia vecchia e già sentita, era tipico di un Milkovich finire in quel posto a quell'età.


Stava solo portando avanti la tradizione di famiglia.


Era finito dentro per “furto e rapina a mano armata” , quando la “Mano armata” era stata quella di Kesh.


La sua fottuta gamba se lo ricordava ancora bene.


Beh, almeno Ian aveva smesso di scoparselo.


Di questo ne era sicuro, perché il rosso, a quanto pare, preferiva venirlo a trovare regolarmente piuttosto che stare con lui.


“Quindi ti tocca passare il natale qui dentro?” gli chiese un giorno, sembrando quasi triste.
“Credo di si amico, ma che ti importa?”
“Niente, mi sembra solo un po' triste passare il natale qui”
“Che io voglia o no devo stare qui ancora per tre mesi, grazie al tuo cazzo di titolare” disse Mickey.


Ian sembrò quasi vergognarsi della cosa.


“Kesh se ne è andato comunque” disse dopo un po' “ora è Linda che gestisce il negozio. Lei ti avrebbe sparato in punti più vitali, credimi”
“Non me ne frega” disse Mickey “Devo starci comunque qui dentro, no?”
“Già” disse Ian “Mi manchi”
“Ancora con questa storia?” chiese Mickey.


Voleva sembrare distaccato, come se non gliene fregasse niente.


Ma Dio, stava parlando di Ian.


Se potesse prendere una dannata macchina del tempo, tornerebbe indietro e si prenderebbe a calci da solo.


Ma faticava davvero, anche all'epoca, a non sorridere davanti a quel coglione che si sarebbe poi sposato.


Era magro, sembrava ancora un bambino, ma , anche se non lo voleva ammettere, quel ragazzino gli era già entrato sotto la pelle.


“Buon Natale Mick” disse andandosene “Magari vengo a trovarti dopo le feste”


E quella promessa, che Ian puntualmente mantenne, fu l'unica cosa che gli fece passare quel Natale di merda in una maniera quasi decente.






III


Per il terzo Natale, era Ian a mancare all'appello.


O meglio, stava quasi per mancare.


L'aveva trovato ondeggiare le anche in uno squallido gay bar, e gli ci volle tutta la sua dannata buona volontà per non caricarlo di peso sulle spalle e portarlo via di li.


Ma la situazione era così incasinata, che nemmeno Mickey riteneva essere una buona idea.


Ian avrebbe chiesto di farlo andar via, nei migliori dei scenari. Era a tanto così di farlo tornare a casa, non voleva di certo rovinare tutto con la sua stupida tempra.


Così se ne stesse buono in un angolo, a osservare dei tizi che si strusciavano con il membro duro addosso a Ian, il suo Ian.


Perchè si, tecnicamente era sposato con una cazzo di troia russa e stava per diventare padre.


Ma al diavolo tutti, Ian Gallagher era trenta volta più importante di loro.


Era il 19 di Dicembre, e a casa Gallagher un po' tutti si stavano chiedendo se almeno Ian sarebbe tornato per Natale.


“Ci penso io” aveva detto Mickey, beccandosi un'occhiata scettica da parte di Fiona e Lip.


“Hey, non credevo fossi ancora qui”


Sorprendentemente, Ian era vestito. Aveva un maglione bianco latte e dio, Mickey avrebbe voluto abbassarsi i pantaloni proprio in quel momento.


“Finito di succhiarlo ai vecchi anche per oggi eh?”
“Beh, si. Pensavo di poterti offrire da bere, visto che mi togli dai piedi tutti i clienti no?”
“Era sarcasmo quello Gallagher?”
“Cazzo si” rispose Ian “Ma mi sento bene, così fottutamene bene. Magari così riuscirai a calmarti anche tu no?”
“La tua famiglia è preoccupata” disse Mickey seriamente “Chiedono se tornerai a casa almeno per Natale”
“E tu dirgli che non lo sai” disse Ian.
“Devi tornare” continuò Mickey.
“Io dico che devo offrirti da bere” disse invece Ian “Andiamo, consideralo il mio regalo di Natale”


Qualche giorno dopo, trovò Ian quasi in overdose, abbandonato nel vialetto accanto al locale come un sacco della spazzatura.




Ma qualche mese dopo, Mickey trovò il coraggio di fare coming out.


Forse quel periodo non era poi così male.






IV


Che novità vero? Mickey Milkovich che passa un altro Natale dietro le sbarre.


Ma stavolta non era in riformatorio, quello era il carcere dei grandi.


Ma Mickey era un osso duro. Se c'era unico insegnamento utile che quel cazzone di Terry gli aveva insegnato è che un Milkovich si piega ma non si spezza.


Era solo l'ennesima cicatrice immaginaria che si sarebbe portato dietro per il resto della vita.


Non vedeva Ian da un sacco di tempo.


Era venuto solo una volta, con Svetlana , e non si era più ripresentato.


E lui, piccolo uomo innamorato che era, aveva pensato bene di tatuarsi il suo nome pensando di fargli piacere.


Stupido lui


Molto probabilmente Ian era già andato avanti con la sua vita. Si era già trovato qualcun altro.


Meglio così no? Quel diavolo rosso portava solo guai.


Ma quando una guardia gli consegnò un piccolo pacco rosso, Mickey sorrise per almeno 10 minuti buoni leggendo il biglietto.


Chi voleva prendere in giro? Ian era parte di lui. Lo sarebbe sempre stato.


Hey Mick,
credo di non averti mai fatto un vero regalo di Natale.


Beh, se non conti quel drink che ti ho offerto l'anno scorso.


Non è mai troppo tardi per rimediare, no?


Spero di renderti migliori anche il natale in carcere. Con quello in riformatorio c'ero riuscito.


Ci vediamo


Ian”


Il regalo in se non era niente di che, una felpa un po' anonima, ma Mickey la metteva nelle giornate fredde, e la indossava con orgoglio come se fosse la cosa più preziosa che avesse.




V


Mickey era fin troppo lontano per poter anche solo pensare di passare il Natale con Ian.


In Messico non sembrava neanche Dicembre, ancora fin troppo mite per vedere anche solo una goccia di pioggia, senza parlare della neve.


Era in questi momenti che avrebbe voluto avere Ian li.


Ma aveva fatto la sua scelta, Mickey lo capiva.


Era cosi fottutamente fiero di lui. Era un cazzo di paramedico, salvava le persone.


Prendeva le sue medicine, era diventato un adulto.


E lui era li a cuocersi il culo al caldo, aspettando che i poliziotti di Cicago lo lasciassero finalmente perdere.


Si stava bene in Messico, ma non era casa. Casa era dove uno stupendo ragazzo dai capelli rossi canticchiava la prima canzone che passavano alla radio cucinando per lui.


Fu quello il momento in cui il suo telefono squillò


“Hola!” rispose lui, come era sua abitudine ormai.
“Mick?”


Quella voce l'avrebbe conosciuta tra milioni di persone.


Non ti dimentichi dell'uomo della tua vita così facilmente.


“Ian? Ian sei tu?”
“Si, Mick. Sono io”


Mickey rise, era davvero felice di sentirlo.


“Ti sei tenuto il telefono che ti avevo dato?”


Mickey sperava con tutto il cuore lo tenesse. Almeno, aveva ancora un filo che lo legava a lui.


“L'ho trovato quando ho disfatto lo zaino, comunque si. Non lo butto se ti fa piacere. Sempre se possiamo usarlo”
“Si, è una linea sicura”
“Bene” disse Ian “Volevo solo augurarti buon Natale”


Mickey guardò per un attimo fuori, il sole alto e gente che camminava in costume da bagno per le strade.


“Non sembra veramente Natale qui”
“Troppo caldo?” chiese Ian ridendo.
“Non ci sei tu” rispose invece Mickey.


Ian sospirò, dall'altro lato del telefono, prima di parlare.


“Lo so, riusciremo mai a passare un Natale insieme io e te?”
“Magari il prossimo”
“Si, magari vengo io li”
“Non illudermi Gallagher”
“Già, non devo” rispose Ian “Non te lo meriti”


Si dissero Ti amo, come regalo di Natale.
Non usarono quel telefono molto. Solo un paio di volte al mese, per tenersi aggiornato l'uno sulla vita dell'altro.


E mentre Ian si preparava a passare l'ennesimo Natale a Cicago senza di lui , Mickey contava i giorni che lo avrebbero separato dal suo ritorno a casa.


Altri tre mesi, forse quattro, e avrebbe rivisto Ian. Che la polizia di Cicago avesse voluto o meno.




***


“Già, non ne abbiamo passati molti insieme” convenne Mickey, un po' triste.


“Beh, da quando ci siamo sposati le cose sono migliorate” disse Ian, abbracciandolo da dietro.


“è migliorato tutto da quando sono diventato tuo marito” disse Mickey.


Yev iniziò a battere le manine sulla porta chiusa della loro camera, chiedendo dove fossero e dicendo che aveva fame.


Di sicuro gli avrebbe chiesto di aprire i regali, come ogni mattina , anche se mancava ancora quattro giorni a Natale.


“Uova o pancakes?” chiese Ian ridendo, staccandosi da lui
“Uova. Sai come le voglio” disse Mickey, baciandolo sulla bocca.


Cinque Natali erano andati via, con loro separati o quasi.


Ma molti altri dovevano ancora arrivare. Giorni in cui avrebbe visto Ian canticchiare canzoni natalizie mentre cucinava la colazione per lui e il loro bambino.


E Dio, Mickey non vedeva l'ora.














Christmas Soho Corner :


Ok, è impossibile non renderla maliconica quando si parla di Gallavich.


Almeno è un po' più fluff di quella di ieri


ci vediamo domani


jess

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Capitolo 4
*** Day 4 - Latte e biscotti ***


Day 4

Latte e biscotti




Yevgeny Milkovich era un bambino fin troppo intelligente per la sua età.


Era un piccolo genio con i numeri, sapendo già contare ben oltre il numero 20, la dove i suoi compagni di scuola si erano arenati.


Ma era pur sempre un bambino di 5 anni, e certe cose non le capiva.


“Zia Fi, come fa Babbo Natale a portarmi i regali , la sera della vigilia di natale?”


Yev stava colorando un astratto disegno di lui e Babbo Natale mentre dondolava le piccole gambine da uno degli sgabelli della cucina dei Gallagher.


Toccava a Fiona tenerlo d'occhio, come quasi tutti i pomeriggi in cui non lavorava.


Era sola, senza fratelli o Debbie intorno a darle una mano.


Non era male però. Per fortuna, Yev non aveva la tipica tempra dei Milkovich.


In più fare da babysitter a suo nipote, invece che ai suoi fratelli , sembrava completamente diverso.


Se mangiavano troppi zuccheri, non doveva pulire vomito o occuparsi di notti insonni. Se erano malati , si limitava a fargli visita con un nuovo giocattolo a casa loro, invece che assicurarsi che prendessero le medicine e cucinare.


Praticamente, era come crescere i suoi fratelli, ma con solo i vantaggi.


Se Yev combinava qualcosa in casa sua, solitamente Ian si limitava a guardarlo di sbieco e a metterlo in punizione.


Mickey, invece, era di certo il padre “buono”. Semplicemente non ce la faceva a dire di no a Yev.


Di certo era strano vedere Ian fare il papà. Yev non era venuto di certo al mondo nei migliori dei modi , e Fiona aveva temuto che il bambino fosse dimenticato , o peggio, dato in adozione.


Ma la dove c'erano famiglie catastrofiche che ricevevano la visita dei servizi sociali almeno una volta al mese nel loro vicinato, non si poteva di certo dire che Yev stesse crescendo in una di quelle famiglie.


La dove bambini della sua età avevano genitori assenti, Yev aveva una mamma splendida , che cercava di educarlo come meglio poteva nonostante Svetlana stessa non avesse ricevuto la migliore delle educazioni , e ben due papà a dir poco fantastici.


Dio, Fiona avrebbe voluto Ian e Mickey come padri, piuttosto che Frank.


Mickey , pur lavorando in un dannato bar, non tornava mai a casa ubriaco e aveva anche smesso di fumare da quando si era sposato con Ian.


Ian, dal canto suo, aveva fatto promessa solenne a Yev stesso di prendere le sue medicine regolarmente. E infatti, aveva solo avuto un paio di brutte crisi in quei 3 anni di matrimonio.


Si tenevano fuori dai guai, dopo averle dato abbastanza preoccupazioni da farle venire i capelli bianchi, e Fiona era così fottutamente orgogliosa di suo fratello.


Dio, era orgogliosa pure di Mickey.


Ma tornando alla domanda, Fiona si avvicinò a Yev sorseggiando una tazza di caffè, arruffandogli appena i capelli biondi.


“Perchè me lo chiedi?” chiese ridendo.
“Papà Mickey dice sempre ha i razzi nella slitta, ma io non gli credo” disse Yev corrucciato “Papà Ian dice che la polvere di stelle lo fa andare più veloce, e mamma ha iniziato a raccontarmi una strana leggenda russa ma non ho capito molto. Sono un po' confuso”


“Oh beh, quello che dicono i tuoi papà è vero!” disse Fiona, sedendosi accanto a lui “A volte si fa aiutare dagli elfi, però”
“Elfi?” chiese Yev ridendo “Ma zia, loro lo aiutano solo a costruire i regali”
“Non ridere di me, ometto” disse Fiona, facendogli il solletico “Sai perché c'è l'usanza di mettere latte e biscotti vicino al camino?”
“Perchè Babbo Natale ha sempre fame?” chiese Yev.
“Si, ma anche i suoi elfi. Sono loro che scendono giù dal comignolo, insomma hai visto quanto è grasso quel tizio?”
“Già, è vero” disse pensoso Yev “Metterò qualcosa in più”
“Ottimo” disse Fiona “Che ne dici di aiutarmi a fare qualche biscotto? Anche Liam vuole lasciare qualcosa per lui”


Yev sorrise e annuì convinto.


Ma voleva vedere le cose con i propri occhi.


***
Era la sera della Vigilia di Natale. La mezzanotte era appena scoccata, e Yev non riusciva davvero a dormire.


Insomma, come poteva dormire se Babbo Natale sarebbe arrivato a minuti?


Aveva chiesto un sacco di cose e, in cuor suo, sapeva di essere stato bravo durante l'anno.


Era così impaziente che decise di vedere se le teorie di sua Zia Fiona erano fondate.


Scese dal letto con i piedini scalzi , tenendosi ben saldo Mr. Fluffy , il suo orsacchiotto preferito, sotto il braccio destro.


Dovette nascondersi dietro il divano quando vide due sagome distinte manovrare dei pacchi attorno al grande albero di natale del soggiorno.


“E questo dove cazzo va?” chiese uno, e a Yev sembrava quasi di riconoscere uno dei suoi padri in quella voce.


“Mettilo li, vicino all'altro pacco” si, anche l'altro elfo sembrava uno dei suoi papà.


“Ian, credo abbiamo esagerato” disse uno degli elfi “Insomma, questo pacco è talmente enorme che rischia di bloccare la televisione”
“Che te ne importa? Tanto sarà la prima cosa che aprirà domani. E poi sei stato tu che hai voluto a tutti i costi prenderli il trenino elettrico con tanto di pista, Mick” disse l'altro elfo


Dio, si chiamavano anche come i suoi papà.


Voleva vedere meglio, per vedere se riusciva a capire come erano vestiti e perché sembravano così tanto come i suoi papà, che stavano di sicuro dormendo nella loro camera in quel momento.


Si sporse di poco oltre il divano, ricevendo però un pacco proprio sulla manina.


“Stai attento elfo!” disse Yev arrabbiato “Hai preso la mia mano”


“Yev?”


Uno dei due elfi corse ad accendere le luci, e Yev rimase di certo un po' deluso nel vedere che quelli che aveva di fronte erano in effetti Mickey e Ian.


“Papà, da quando siete diventati elfi?”
“E tu da quando sei sveglio a quest'ora?” chiese Ian prendendolo in braccio “Volevi vedere Babbo Natale?”
“Oh, quel grassone non si fa mai prendere” disse Mickey ridendo
“Si, ma voi lavorate per lui” disse convinto Yev “Siete elfi no?”
“Chi ti ha detto questo?” chiese divertito Ian.
“Zia Fi. Mi ha detto che Babbo Natale si fa sempre aiutare dagli elfi perché è troppo grasso per passare dal camino” disse Yev.


Ian e Mickey si scambiarono uno sguardo prima di stare al gioco.


“No piccolo, non siamo elfi” disse dolcemente Ian “Io e papà abbiamo sentito dei rumori e abbiamo visto tutti gli elfi che depositavano i regali per te”
“Sono così dannatamente disordinati, stavamo mettendo un po' in ordine così avresti potuto trovare i tuoi regali più in fretta domani” disse Mickey, sedendosi accanto a loro sul divano.
“Quindi li avete visti?” chiese eccitato Yev “Hanno mangiato i biscotti? Gli ho fatti con zia Fi oggi pomeriggio”


“No, siamo riusciti solo a vedere l'ultimo che risaliva dal camino, ma non molto bene” disse Ian “E poi, guarda tu stesso”
Per fortuna Mickey aveva pensato bene di mangiare i biscotti e bere il latte come sorta di piccolo snack di mezzanotte mentre metteva i regali di Babbo Natale , ma che in realtà avevano pagato lui e Ian con turni extra di lavoro.


E dire che Ian l'aveva anche preso in giro per questo.


“Oh, li hanno mangiati tutti” disse Yev eccitato “Hanno lasciato un biglietto”


Era stata un idea di Ian. Era quello dei due che aveva la calligrafia migliore e aveva scritto un piccolo bigliettino per rendere la cosa più autentica.


“Puoi leggermelo?” gli chiese Yev
“Certo” disse Ian “Caro Yevgeny. Sei stato molto buono quest'anno, perciò ti meriti tanti regali. I biscotti erano deliziosi e ti ringrazio anche per il latte. Ci vediamo l'anno prossimo, Babbo Natale”


“Non ha parlato degli elfi?” chiese curioso Yev.


“Lavoratori sottopagati” rispose per lui Mickey “Quel grassone si prendere anche tutti i meriti”
“Si, deve essere così” disse Yev ridendo.
“Hey, io e papà siamo stanchi dopo tutto questo lavoro” disse Ian, fingendo uno sbadiglio “Che ne dici se vieni a dormire nel letto con noi?”
“Davvero?” chiese eccitato Yev.
“Basta che non mi punti i tuoi dannati piedi freddi sulla schiena, ometto” disse Mickey, prendendolo su di peso e buttandoselo sulla spalla.


Ian sorrise, guardando la sua piccola famiglia andare in camera da letto.


Di certo avrebbe dovuto avere una bella chiacchierata con sua sorella, ma questo poteva anche aspettare.












Christmas Soho Corner


Heeey


Yev come protagonista è adorabile . Credo sia venuta più corta delle altre, ma saprò rifarmi domani


ditemi che ne pensate


jess





 

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Capitolo 5
*** Day 5 - I Milkovich hanno tradizioni strane ***


Day 5


I Milkovich hanno tradizioni strane


La mattina di Natale aveva sempre avuto un sapore diverso per Ian.


A differenza di suo marito, Ian adorava il Natale.


Beh, forse era tutto merito di Fiona. Era sempre lei a riunire l'intera famiglia per le feste, anche ora che abitavano quasi tutti per conto loro.


La sera della vigilia era l'unica sera dell'anno in cui Ian tornava a dormire in casa Gallagher.


Con lui, anche Mickey e Yev ovviamente.


Una delle tante tradizioni aggiunte da Fiona nel corso degli anni era, infatti, un grande pigiama party la sera della vigilia.


Ai Gallagher “allargati” si univano di solito anche Vee, Kev e ovviamente Svetlana e rimanevano tutti a dormire a casa Gallagher per aprire i regali insieme.


Fiona l'aveva pensato quando, nel primo Natale passato insieme dopo che lui e Mickey si erano finalmente sposati e avevano finalmente raggiunto un accordo con Svetlana, si era dovuta sorbire il rosso che , depresso, le raccontava come non sembrasse Natale senza il piccolo Yev che apriva i regali la mattina di Natale.


Certo, lo aveva fatto il pomeriggio di Natale quando Svetlana l'aveva portato da loro per passare insieme il resto del giorno di festa, ma non era lo stesso.


Perfino Mickey si era depresso.


“Penserò a qualcosa fratellino” gli aveva detto Fiona con un occhiolino, e da allora la tradizione era partita.


Certo, non erano a casa loro, ma Ian e Mickey potevano comunque godere del piccolo viso di Yev che si illuminava ad ogni regalo, senza per forza doverlo dividere con Svetlana.


Poi, di solito, pranzavano tutti insieme e rimanevano insieme per l'intero pomeriggio, tornando alle rispettive abitazioni per cena.


Ecco perché Ian aveva appena depositato Yev nel letto che avrebbe diviso con la madre, mentre Svetlana finiva di aiutare Fiona di ripulire la cucina dopo la cena.


“Buona notte papà” disse Yev, mentre Ian gli baciava la fronte “Ci vediamo domani mattina”
“Certo piccolo” disse Ian “Io e tuo padre saremo nell'altra stanza come ogni anno. Mamma non dovrebbe metterci molto, sta aiutando le tue zie con qualche faccenda”
“Hai visto quanti regali ho da aprire domani?” gli chiese eccitato il bambino.
“Certo, hai occupato quasi tutto lo spazio che c'era sotto l'albero” disse ridendo Ian .
“Si, però il vostro è il più grosso” disse ridendo Yev “Chissà che cosa sarà”
“Credo che dovrai aspettare domani mattina” disse Ian, mentre Svetlana compariva sbadigliando sulla soglia.
“Ciao Pel di carota” disse sorridendo “Ora penso io a piccolo”
“Stavamo discutendo la grandezza dei regali” disse Ian sorridendo.
“Oh, ho visto” disse sorridendo Svetlana “Il mio è più piccolo, ma tua mamma non ha bisogno di regali grossi per il suo bambino”
“Sono sicuro mi piacerà comunque mammina” disse Yev .
“Spero di si” disse Svetlana “Altrimenti tuo padre mi sente”
“Buona notte a tutte e due” disse Ian, baciando un'altra volta la fronte di Yev.
“Notte papino” disse Yev,
“Buona notte Ian” disse Svetlana.


Uscì in corridoio incontrandosi mezza famiglia. Carl si era offerto volontario per dormire sul divano , mentre Debbie aveva rioccupato la sua vecchia camera insieme a Neil e Frennie , Vee e Kevin erano invece tornati a casa loro con le gemelle , promettendo si essere li per svegliarli l'indomani mattina.


Questo lasciava la vecchia camera dei ragazzi Gallagher per le due coppie rimanenti, fatta eccezione per Liam ovviamente.


Ian non si sorprese affatto nel trovarci soltanto i suoi fratelli all'interno della camera, sapevano tutti bene in cosa erano intenti a fare i Milkovich in quel preciso momento.


“Mickey?” chiese infatti Ian, sapendo comunque già la risposta.
“Porta sul retro” disse Lip “Sai che fanno sempre quella cosa strana la sera della vigilia lui e Mandy”
“Hey, è parte del contratto. Quando sposi un Milkovich devi attenerti alle loro strane usanze. Lo imparerai presto” disse ridendo Ian.
“Inizio a pentirmi di avergli fatto la proposta” disse ridendo Lip, mentre aiutava Liam a mettersi il pigiama.


Una volta finito , Lip e Ian fecero quello che facevano tutti gli anni. Aspettavano i rispettivi Milkovich fumandosi una sigaretta, e ridendo di loro.


Quando erano insieme ad altre persone, Mickey e Mandy non facevano altro che prendersi in giro.
Era strano il loro rapporto.
Ma solo i rispettivi Gallagher sapevano quanto amore ci fosse in realtà tra i due Milkovich.


Osservarono la scena sotto di loro, con una piccola girandola di fuochi d'artificio brillare nella notte, mentre Mandy e Mickey brindavano con un bicchiere di zabaglione in mano.


Era una ricetta segreta di Nonna Milkovich, che le donne della famiglia potevano sapere.


Dio, era lo zabaglione più alcolico che Ian avesse mai assaggiato.


Risero appena quando Mandy appoggiò la sua testa sulla spalla di Mickey, mentre entrambi osservavano il bagliore del fuoco d'artifico davanti a loro.


“Guardali” disse Lip ridendo “Sembrano così duri, e poi diventano tutti teneri teneri sotto le feste. A volte non riconosco nemmeno la mia stessa ragazza”
“Sai che loro madre è morta sotto le feste vero?” chiese Ian, passandogli la sigaretta.
“Si, me lo ha raccontato Mandy” disse Lip “Non sono così irrecuperabile Ian!”
“Cazzo, non intendevo questo” disse ridendo Ian “Comunque si, sai che cosa mi ha detto Mickey dopo che Mandy è corsa da lui al bar a mostragli l'anello?”
“Che se ne combina una delle mie mi uccide?”
“Beh, ha anche detto che sei trenta volte meglio di quello stronzo del suo ex e che se conosce i Gallagher come li conosce, non dovrebbe capitare male” disse Ian “Comunque si, spezzale il cuore e te la dovrai vedere anche con me”
“Beh, se è per questo l'ho vista piangere al vostro matrimonio” disse Lip “Cazzo, era ora” aggiunse poi, imitando malamente la sua voce.


“Era una pessima imitazione Philip” disse Mandy, alzando un sopracciglio .


Lei e Mickey erano appena risaliti, e osservavano i fratelli Gallagher parlottare tra loro.


“Cazzo, amico. Ha usato il tuo nome per intero” disse Mickey sogghignando “Credo che Carl ti debba cedere il suo posto sul divano”


“No, è Natale” disse Mandy “Sono magnanima”
“Grazie?” chiese Lip allora, facendo ridere tutti.




Cinque minuti dopo, Ian era sotto le coperte del suo vecchio letto. Ogni anno, quando tornava a dormire nella sua vecchia camera , gli salivano alla mente milioni di ricordi.


Come quando Mickey si nascondeva a casa Gallagher, perché non voleva stare nella stessa casa con la donna che l'aveva stuprato e con il bambino frutto di quella brutta esperienza.


Ora Mickey era in buoni rapporti con Svetlana. Il massimo delle loro discussioni era su cosa diamine Yev avesse mangiato o sul perché non avesse fatto i suoi compiti.


Il letto era troppo piccolo, esattamente come a quel tempo. Ma loro si erano sempre incastrati così dannatamente bene da non farlo pesare all'altro.


“Questo letto è sempre più scomodo” disse Mickey, ridendo.


Ian poteva benissimo sentire la sua risata cristallina, avendo la sua testa piena di capelli rossi sul petto dell'altro.


Era la musica più bella del mondo.


“Già, ogni anno mi manca il nostro letto” disse Ian sospirando.
“Si, però ci abbiamo fatto anche del fantastico sesso”


“E grazie a voi ho ancora gli incubi” disse Lip, dal suo vecchio letto.
“Ma se andavi al college a quei tempi, coglione!” disse Mickey.
“Si, ma i weekend che tornavo a casa vi sentivo comunque. E dormivo nell'altra stanza, con un dannato muro di mezzo”
“Almeno tu non li ha beccati” disse Mandy “Io si che ho tutti i diritti di averli gli incubi”
“Davvero, che abbiamo fatto per avere dei fratelli così?” chiese Ian, scuotendo la testa.
“Molto probabilmente un patto con il diavolo” disse Mickey .
“Si, ti voglio bene anche io cognato” disse Lip, facendo ridere Mandy.


I quattro si misero a dormire quasi dopo. Al mattino avrebbero avuto altre tradizioni.


***


Tutti sapevano che svegliare Mickey prima delle 8 la mattina di Natale comportava minacce di morte e tentativi di omicidio.


Così Ian si era districato come sempre dall'intrigo di braccia in cui il marito l'aveva rinchiuso, lasciando al piccolo Yev l'incombenza di svegliare il padre.


Vigeva il patto che si doveva aspettare tutti per aprire i regali, e Yev finiva sempre per saltare sul letto dove dormiva il padre, pur di farlo alzare.


Per fortuna, adorava dormire esattamente come lui.


“Buon Natale a tutti” disse Ian sbadigliando.
“Buon Natale fratellino” disse Fiona baciandoli una guancia.
“Buon Natale cognato” rispose Mandy.


Era intenta a fare i suoi soliti pancake di Natale alla banana.


La sera prima, Mickey si era fermato a prendere i loro bramati involtini primavera e se li erano divorati mentre accendevano i fuochi d'artificio sul retro.


Ma la quantità di pancakes che Mandy stava preparando non sarebbero di sicuro bastati solo per uno.


Nei Natali precedenti, infatti, Mandy si era limitata a farne solo un paio per lei e Mickey, escludendo l'intera cucina.


Ebbero la risposta quando Mickey scese finalmente per la colazione, Yev buttato sopra la spalla mentre riempiva l'area di risatine infantili.


Salutò tutti con uno sbadiglio, sedendosi alla grande tavola allargata con Yev in braccio.


Non battè ciglio quando, invece che metterli di fronte a lui, Mandy mise il grande piatto pieno di pancakes in mezzo alla tavola.


“Mandy, ma davvero?” chiese confuso Ian.
“Beh, io e Mickey ne abbiamo discusso ieri sera” disse Mandy “Ci avete accettato nella vostra famiglia, e siamo stati molto contenti di abbracciare le vostre tradizioni ad ogni singolo Natale. Di solito cucinavo i pancakes per tutti i miei fratelli, da quando mamma è morta, ma gli involtini primavera , lo zabaglione e i fuoichi d'artificio erano solo una cosa nostra”
“Quindi non ci pensate nemmeno a mangiavi i miei cazzo di involtini primavera” disse Mickey, facendo ridere tutti.


“Sulle prime avevamo pensato di includere solo Lana e Yev, visto che sono Milkovich a tutti gli effetti. Poi ci siamo detti che non era giusto, e che dovevamo includere almeno Ian e Lip”
“Siete per metà Milkovich anche voi dopo tutto” disse Mickey con un sorrisino.
“Esattamente come voi siete per metà Gallagher” disse Ian, prendendogli la mano.
“Beh, io non lo sono ancora” disse Mandy, con un piccolo sorrisino
“A Maggio lo sarai” disse Lip, baciandogli una tempia.
“Concludendo, abbiamo pensato che non era giusto dimenticarci di tutti gli altri” disse Mandy “Quindi, cazzo, mangiate prima che questa cosa diventi fin troppo mielosa”
“Credo di parlare a nome di tutti i Gallagher quando dico che vi abbiamo accettato più che volentieri” disse Fiona “Rendete i miei fratelli felici, siete parte della famiglia. Bene, vi ringraziamo per averci incluso. Sembrano invitanti”
“Sono i migliori cazzo di pancakes alla banana che mangerete mai nella vita” promise Mickey.


L'intera famiglia mangiò la colazione, un po' preparata da una Milkovich e un po' preparata dalle sorelle Gallagher , prima che Yev, Liam e Frennie pretendessero di aprire i regali.


E Ian non aveva mai davvero sentito così tanto calore in vita sua mentre, seduto in braccio a Mickey , guardava i bambini aprire i regali.














Christmas Soho Corner :


BUONA ANTI VIGILIA.


Esattamente come i Gallagher, anche i Milkovich hanno le loro tradizioni.


Un po' sopra le righe, forse. Ma cosa vi aspettate dai Milkovich?


Ho pensato che, così come i Gallagher hanno incluso loro nella loro famiglia, pensavo che anche i Milkovich si sentissero abbastanza a casa da condividere le loro tradizioni con loro.


Poi, ho aggiunto anche Svetlana. All'inizio non la sopportavo, ma sta incominciando a piacermi


è una badass! E ammetto che è una mamma molto dolce con Yev.


Ci vediamo dopo per la os della vigilia di Natale, una sorta di continuo di questa


chissà che cosa ha ricevuto Yev per natale


ditemi che ne pensate


jess





 

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Capitolo 6
*** Day 6 - Assomiglia a Michelangelo ***


Day 6


Assomigli a Michelangelo


Avere a che fare con un bambino di cinque anni significava anche conoscere alla perfezione un cospicuo arsenale di personaggi.


Yev non era di certo da meno.


Era un fan dei supereroi, sopratutto Captain America .


“é leale e forte papà” era stata la sua scusante, quando Mickey intendeva sostenere la supremazia di Iron Man.


Credeva anche che i suoi papà fossero un po' dei supereroi.


Papà Ian lo era perché salvava le persone. Non c'era cosa che adorava di più di quando Ian lo andava a prendere da scuola con l'ambulanza.


Tutti i suoi compagni di scuola lo guardavano con invidia, quando Ian gli faceva suonare la sirena iniziavano tutti a urlare per la gioia.


Mickey faceva un lavoro meno interessante , ma era comunque un eroe per il piccolo Yev.


Era lui quello che si alzava nel cuore della notte per uccidere i mostri che aveva sotto il letto, e Dio ne era pieno la sotto.


Era lui ad uccidere i ragni nel bagno, o a “prendersi cura” dei bulletti che lo tormentavano a scuola.


Ma sopratutto, Yev era fermamente convinto che suo padre fosse una delle Tartarughe Ninja.


“Quel coglione non mi assomiglia per niente” istiteva Mickey.


Se ne erano accorti una sera, quando Ian aveva comprato per Yev il dvd nel nuovo film delle Tartarughe Ninja, sapendo quanto gli piacessero.


“Dai, sembri tu versione tartaruga” insisteva invece Ian.
“Ma è una dannata tartaruga” disse Mickey “Davvero assomiglio a una cazzo di tartaruga secondo voi?”


L'attore che lo interpretava era praticamente identico. Cambiavano solo i capelli biondo platino, rispetto ai neri di Mickey.


“Dai sembrate quasi gemelli” aveva ammesso Ian.
“E allora anche quel tizio di Gotham!” disse Mickey “Il Joker”
“Ti ho già detto mille volte che i suoi capelli sono di un rosso completamente diverso” aveva insinuato Ian “E non ho gli occhi così spirit ati io”


“Il mio papà è una tartaruga ninja” aveva sussurrato estasiato Yev.


E da allora, non c'era più stato modo di fargli cambiare idea.


La sua tartaruga preferita era , ovviamente , Michelangelo.


“Andiamo, lo chiamano pure Mickey”
“Ti ho detto di smetterla cazzo”


Quel Natale non aveva fatto differenza.


L'intera famiglia tardava ad arrivare, tutti presi a mangiare i pancakes di sua zia Mandy , e l'attesa era snervante.


Insomma si, erano deliziosi, ma c'erano dei regali da aprire.
“Voglio aprire i regali” urlò Yev, facendo quasi sobbalzare suo padre.
“Prima finisci la tua colazione” disse infatti Mickey, spezzettandogli un altro pancake “Tua zia ci ha messo molto impegno, e sono davvero buoni”
“Ma si sta facendo tardi” disse preoccupato Yev.
“Tardi per cosa?” chiese divertito Ian “Sono solo le 9. abbiamo ancora un sacco di tempo, piccolo”


Yev si mise buono a mangiare l'ennesimo pancake che suo padre gli aveva servito. Fu quasi felice di vedere il piatto al centro della tavola praticamente vuoto.


“Per la gioia di Yev, credo sia ora dei regali” annunciò Fiona.


Si riunirono quindi tutti attorno al grande albero del salone. Secondo la tradizione, il più giovane della famiglia era il primo ad aprire i regali.


Yev mise un po' il muso, visto che era già da un paio di anni che il suo trono di più piccolo della famiglia era stato ceduto a Frenny.


Per fortuna Zia Debbie era abbastanza veloce a scartare i regali.


“Vai Yev, non abbiamo finito” gli disse, sorridendo appena.


Yev, curioso com'era, si fiondò subito sul gigantesco regalo dei suoi papà.


A casa loro gli aspettava ancora qualche pacchetto da scartare, una piccola tradizione che vigeva solo tra loro tre era di portare solo metà dei regali, quelli più importanti, a casa Gallagher.


Il resto sarebbe stato aperto tra solo loro tre e Svetlana.


Ma Yev aveva preteso di aprire il grande pacco di fronte a tutti.


“Oddio, è grandissimo” disse eccitato aprendolo “Grazie papà, lo volevo tanto”


Estrasse dal grande pacco il suo primo vero trenino elettrico.


Era gigantesco, pieno di piccole stazioni e con ben due treni che viaggiavano su binari affiancati.


“Vedi, c'è anche un piccolo capotreno” lo istruì Ian “E questi piccoli omini possono essere i tuoi passeggeri”


“Grazie grazie grazie” disse eccitato Yev “è troppo bello”


Procedette quindi a saltare in braccio ad entrambi , riempiendoli la faccia di piccoli baci umidi e appiccicosi.


“Dio, figliolo” disse ridendo Mickey “Quei pancakes avevano davvero troppo zucchero per te”
“Hey, non dare la colpa alla mia cucina se tuo figlio è iperattivo” disse Mandy, seduta in braccio a Lip sull'altra poltrona.
“Ok , quale apro ora?” chiese confuso Yev.


In breve, Zia Fiona e Liam gli aveva regalato un nuovo orsacchiotto, Zio Carl un piccolo set di pistole giocattolo.


“Sul serio Carl?” aveva chiesto irritato Ian “Hai regalato a mio figlio delle pistole?”
“Non hanno nemmeno le pallottole Ian” disse sulla difensiva Carl. “Smettila di essere così protettivo”
“è il suo lato migliore” disse Mickey sorridendo, baciandoli il collo.
“Fate schifo” disse Carl, rimettendosi seduto.


Zia Debbie, Neil e Frenny gli avevano regalato una bellissima felpa con le orecchie da gatto attaccate al cappuccio, Kev e Vee gli aveva regalato una nuova divisa per il baseball e Zio Lip e Zia Mandy una nuova bici.


“Ok, tocca a mamma” disse Svetlana, prendendo l'ultimo pacco da sotto l'albero.


Yev emise un suono inumano quando aprì la busta.


Era un dannato costume da Tartaruga Ninja, Michelangelo per la precisione.


“Lana, davvero?” chiese esasperato Mickey.
“Che c'è? Quando è da me lui non fare altro che guardare quel dannato film con bestie verdi” disse Svetlana “Pensavo sia carino”
“Grazie Mammina, ora posso essere come papà!”
“Che?” chiese allora confusa Svetlana.
“Yev crede che Michelangelo sia Mickey. Abbiamo fatto l'errore di vedere una delle scene extra del dvd e l'attore che sta dentro la tutina tecnologica con cui le hanno fatte sembra la versione di Mickey biondo” spiegò brevemente Ian.
“Cavolo, ho visto il film anche io” disse Mandy corrucciata “Ecco chi mi ricordava quella dannata tartaruga”
“Non ci ho fatto caso, c'era Megan Fox in quel film” disse Lip, beccandosi una botta in testa da Mandy.
“Il mio preferito era Leonardo” disse Kevin “Era il leader del gruppo ed è il fratello maggiore”
“Ma no, il più forte è Raph!” sentenziò invece Carl “è quello più forte di tutti”
“Sono così contenta di avere una figlia” disse invece Debbie.
“Donatello è quello più sottovalutato” disse invece Lip “Riesce sempre a salvare il culo a tutti e usa solo il cervello il più delle volte”
“Beh, in quanto marito di Michelangelo” disse Ian, mentre Mickey roteava gli occhi dietro di lui “Posso dire di essere Team Mickey in tutto e per tutto”
“Si, fa ridere ed è super forte” disse Yev “Come il mio papà”


La discussione andò avanti ancora per un po' prima che Yev salisse in braccio a Mickey.


“Sei arrabbiato con me?” gli chiese, impaurito.
“No, piccolo” disse Mickey “è solo che è uno scherzo un po' vecchio ormai”
“Sei il mio eroe papà” disse Yev “Anche se lo so che non sei una tartaruga ninja”
“Si, sei piuttosto figo per non essere una tartaruga ninja” disse Ian, baciandolo sulle labbra.


Michelangelo, dopo tutto, non era così male. Era simpatico e usava i nunchaku come un vero esperto.


Magari poteva stare al gioco, almeno per un po'








Christmas Soho Corner :


DOVEVO SCRIVERLA OK!


Per chi non lo sapesse, il nostro Noel ha davvero interpretato Michelangelo negli ultimi film delle tartarughe ninja.


Ovviamente, Michelangelo doveva per forza essere la Tarturuga preferita di Yev.




Ci vediamo domani per l'ultimo giorno * sign *


Ditemi che ne pensate


jess



























 

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Capitolo 7
*** Day 7 - Un bianco South side ***


Day 7


Un bianco South side


Ian aveva decisamente mangiato troppo. Almeno era questo quello a cui pensava mentre si distendeva sul divano di casa Gallagher dopo il consueto pranzo di Natale.


Fiona non era di certo la migliore delle cuoche, ma negli anni si era specializzata in qualche ricetta.


Vee faceva un tacchino incredibile, mentre Mandy era incredibilmente brava con i dolci.


Tutto sommato, era uscito un pranzo da come minimo 15 portate, una più deliziosa dell'altra.


“Un bicchierino per digerire?” chiese Lip, sedendosi davanti a lui sulle poltrone, una bottiglia incredibilmente piena di rum tra le mani.


Ian sospirò prima di guardare l'orologio.


“Ho preso le pillole 12 ore fa” disse Ian “Orario più che accettabile. Per quel che riguarda tu, non vai più in la del primo bicchierino”


Lip rise appena prima di aprire la bottiglia. Ormai si era rassegnato nell'essere guardato a vista ogni volta che aveva qualcosa di alcolico tra le mani.


Era stato in riabilitazione e non era più tornato in quella situazione di merda in cui si era ritrovato. Ma questo non fermava di certo la sua famiglia dal guardarlo a vista ogni singolo secondo.


Ma se mentre prima Kevin chiudeva un occhio ogni volta che entrava all'Alibi (Non troppo, gli concedeva semplicemente una birra vera ogni tanto) , ora che anche suo cognato lavorava nel bar non gli andava di certo meglio.


Mickey infatti si rifiutava di servirgli qualsiasi cosa che contenesse alcol.


“Tuo fratello mi toglie il sesso se lo faccio, e mia sorella mi picchia. Non so di chi ho più paura” diceva , facendolo quasi vomitare al solo pensiero del suo dolce fratellino fare quelle cose con il rude ragazzo bruno di fronte a lui.


“Mi accontento della birra analcolica , allora” diceva Lip “Non vorrei mai che il tuo culo si sentisse solo”


Per quel che riguarda Ian, Mickey era un cane da guardia per quel che riguardava le sue pillole.


Era le prime cose trovava sul comodino appena sveglio , insieme a un bicchiere d'acqua.


Se anche solo provava a bere qualcosa prima di un certo periodo, poteva sentire le urla di suo marito dall'altro capo della città.


“I nostri Milkovich sono troppo protettivi” disse Lip, versando il liquido ambrato nei bicchierini , condividendo il pensiero di Ian.
“Lo fanno per il nostro bene” disse Ian “Vorrei dirti che le cose migliorano una volta sposati, ma forse peggiorano addirittura”
“Cristo, mi metti coraggio così fratello” disse Lip “Sai qualcosa di Terry?”


Ian fissò per un attimo suo fratello un po' confuso. Entrambi sapevano bene che Terry era l'unica vera debolezza dei loro rispettivi compagni .


Dio, la volta in cui l'aveva picchiato, dopo il coming out di Mickey , era stato uno dei momenti più belli della sua vita.


Il fatto era che Terry doveva uscire di prigione proprio in quel Natale.


Entrambi lo sapevano bene. Mandy aveva smesso di essere la solita Mandy , forte e sarcastica.


Lip aveva dovuto passare sere intere a consolarla, a ricordarle che lui, stavolta, non sarebbe andato da nessuna parte e che avrebbe sparato a quel coglione se anche solo si fosse avvicinato a lei.


Ian non aveva di certo avuto più fortuna con Mickey.


L'aveva visto tornare lentamente in quel ragazzino impaurito che aveva accettato di sposare una perfetta sconosciuta per pura paura.


“Ho paura di lui cazzo” gli aveva confessato , una sera a letto da soli “Non so nemmeno se sa che ci siamo sposati. E se per caso trova Yev?”


Entrambi i Gallagher si sentivano impotenti. Non sapevano davvero come proteggere la persona che amavano di più al mondo da quell'essere spregevole.


Ma alla fine, erano arrivate anche belle notizie.


“Quel coglione ha pensato bene di rapinare una banca appena uscito di prigione” disse Ian, sorridendo “Dentro per altri 6 anni”
“Tutto il cervello deve averlo dato ai figli”
“Diciamo solo a Mickey e Mandy” disse Ian “Iggy è stupido come un manico di scopa”
“Colin mi ha chiesto come si usava un cazzo di microonde” disse ridendo Lip “Non ho mai visto Mandy così incazzata”


I due fratelli rimasero in silenzio per un momento , ascoltando i rumori che li circondavano.


Le ragazze che chiacchieravano in cucina , una tazza di cioccolata e qualche biscotto al pan di zenzero a fargli compagnia.


Kevin, Mickey e Carl erano invece impegnati a insegnare a Liam e Yev i fondamentali del football in giardino.


Stavano quasi per addormentarsi, quando le ragazze corsero in salotto per prendere i propri cappotti.


“Che succede?” chiese stupito Ian.
“Sta nevicando, pel di carota” disse Svetlana.
“Andiamo a goderci un po' la neve , vi unite a noi?” chiese Fiona, baciando Ian sui capelli.


Non ebbero molta scelta quando Yev corse dentro, qualche fiocco bianco intrappolato in mezzo ai capelli biondi.


“Papà, nevica” disse urlando “Dai, zio Lip. Venite a giocare fuori”
“Non credo abbiamo molta scelta” disse Ian, sorpirando.
“Battaglia di neve stile Gallagher?” chiese Lip, sorridendo.
“Oh, puoi giurarci”
“Io sto in squadra con Fiona come ogni anno” disse Debbie.
“L'ultima volta che avete fatto maschi contro femmine non vi ha portato molta fortuna” osservò Ian.
“Hey, abbiamo in squadra Lana” disse invece Fiona “Quella ragazza è una cazzo di terminator”


I Fratelli Gallagher uscirono fuori, notando l'intero vicinato imbiancato di neve.


Ian si mise a ridere quando vide suo figlio correre per il giardino, la lingua fuori per raccogliere i fiocchi di neve.


“Sono freddi” disse ridendo, facendo ridere tutti con lui.


“Hey, dormiglione” disse qualcuno dietro di lui che lo abbraccio da dietro con un paio di braccia forti.


Un paio di mani tatuate comparvero sopra il suo giaccone.


“Tuo figlio mi ha trascinato fuori” disse Ian ridendo.
“Oh, perché quando fa qualcosa che non ti piace è solo mio figlio?” chiese Mickey alzando un sopracciglio.
“Di solito quando voi troppo impegnati a fare cose che non voglio sapere, allora è solo mio figlio” disse invece Svetlana passandogli accanto.
“Questo cazzo di bambino a troppi genitori” sentenziò Mickey, mettendosi davanti a lui.
“Stai meglio?” chiese Ian, baciandogli il naso.
“Ho la cazzo di fortuna che mio padre è un coglione di prima categoria” disse Mickey “Per altri 6 anni non devo preoccuparmi di lui, sperando che qualche anima buona lo faccia fuori la dentro”
“Non dovresti parlare così di tuo padre”
“Si, come se lui fosse mio padre” disse Mickey “Un padre non ti picchia davanti all'amore della tua vita solo perché non accettare mai cosa realmente tu sia. Un padre non ti fa sposare una donna mai conosciuta solo perché non vuole vederti con un uomo”
“Un padre non ti stupra solo perché sei l'unica donna della famiglia , e quindi ritiene di averne tutto il diritto” disse Mandy , mentre Lip le abbracciava il braccio sinistro.
“Quel cazzone ci ha fatto un enorme regalo di Natale quest'anno” disse Mickey “è pure venuta la neve. Non rovinarmi il momento, Gallagher”
“Sono solo preoccupato per te. Tu lo fai continuamente con me”
“Non posso farci niente” disse Mickey


I due si baciarono teneramente, prima che Mickey si ritirasse con una smorfia.


“Rum?” chiese Mickey “Hai bevuto? Hai preso le tue piccole solo...”
“12 cazzo di ore fa” disse Ian “Ecco di cosa parlavo. Lasciami vivere almeno a Natale”


Quando videro Mandy dare uno scapellotto a Lip , si misero a ridere.


“è una cosa tipica dei Milkovich essere fin troppo protettivi” disse Ian
“O forse siete voi Gallagher ad essere delle cause perse” disse invece Mickey.
“Forse la verità sta nel mezzo”


Stavano quasi per baciarsi di nuovo, se non fosse stato per una gelida palla di neve che li colpì in pieno volto.


“Allora, vogliamo giocare o baciarci qui?” chiese Fiona, una palla di neve già pronta tra le mani.


L'intera famiglia giocò con la neve per ore interminabili. Yev insistette anche per costruire un pupazzo di neve.


“Buon Natale amore mio” disse Ian, baciando le labbra ormai congelate di Mickey.
“Buon Natale , carotino” disse Mickey, ritornando il bacio.


Attorno a loro, anche Mandy e Lip si stavano baciando, così come Vee e Kevin.


Fiona e Svetlana stavano facendo angeli di neve con i bambini, Carl stava finendo il suo pupazzo di neve.


Infondo, avere la famiglia unita era la cosa più bella del Natale, e la loro sarebbe rimasta insieme ancora per molti Natali a venire.






Christmas Soho Corner :


Ciao belli


ultimo giorno purtroppo.


Le week di Natale sono sempre iper stressanti, ma anche molto divertenti.


Spero di avervi tenuto compagni in questi giorni di festa. Vi mando un bacio


bene, questa week finisce qui.


Spero di vedervi ancora nelle mie prossime fic Gallavich che ho in programma , come ad esempio il crossover tra Shameless e How to get away with murder.


Un bacio


jess


p.s. ovviamente mi sono immaginata Ian vestito così




grazie carotino! Sei sempre un elfo bellissimo

 

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