Hello beautiful.

di ReeJewel89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Girls. ***
Capitolo 2: *** Us against the world. ***
Capitolo 3: *** See you. ***
Capitolo 4: *** See you, again. ***
Capitolo 5: *** Secrets. ***
Capitolo 6: *** Party. ***
Capitolo 7: *** Can't fight the moonlight. ***
Capitolo 8: *** Changes. ***
Capitolo 9: *** I am what I am. ***
Capitolo 10: *** Who are you? ***
Capitolo 11: *** Uptown girls. ***
Capitolo 12: *** We are family. ***
Capitolo 13: *** Girls just wanna have fun. ***
Capitolo 14: *** The beach. ***
Capitolo 15: *** In the evening. ***
Capitolo 16: *** Take my hand. ***
Capitolo 17: *** Forever & Always. ***
Capitolo 18: *** Lies. ***
Capitolo 19: *** Leave out all the rest. ***
Capitolo 20: *** A night to remember. ***
Capitolo 21: *** I want a candy. ***
Capitolo 22: *** Jealous Guy. ***
Capitolo 23: *** A moment like this. ***
Capitolo 24: *** When I grow up. ***
Capitolo 25: *** Nothing special. ***
Capitolo 26: *** Yesterday. ***
Capitolo 27: *** Learning to fall. ***
Capitolo 28: *** The heart of the matter. ***
Capitolo 29: *** Believe in me. ***
Capitolo 30: *** Appreciate. ***
Capitolo 31: *** A room at the heartbreak hotel. ***
Capitolo 32: *** When you say nothing at all. ***
Capitolo 33: *** Confessions. ***
Capitolo 34: *** Overprotected. ***
Capitolo 35: *** A whisper. ***
Capitolo 36: *** Listen to me. ***
Capitolo 37: *** Scared. ***
Capitolo 38: *** All night long. ***
Capitolo 39: *** Feel. ***
Capitolo 40: *** Home. ***
Capitolo 41: *** Something Stupid. ***
Capitolo 42: *** Problems. ***
Capitolo 43: *** Solutions. ***
Capitolo 44: *** Leader. ***
Capitolo 45: *** Happy Ending. ***
Capitolo 46: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Girls. ***


Girls

Nota dell'Autrice: ho scritto questa storia senza il minimo scopo di lucro, per puro divertimento personale e di chi la leggerà. Ogni riferimento a fatti, cose e persone è (quasi) puramente casuale. I Jonas Brothers appartengono a loro stessi, ogni diritto sulle canzoni del suddetto gruppo è di proprietà della Hollywood records.

****

A Kim, perché ci siamo avvicinate grazie a loro.

A Trix, perché i nostri discorsi sono insostituibili.

Ad Alice, perché sta diventando grande.

A tutti voi.

****

Hello Beautiful.



Girl, I can tell you've been crying
And you needing somebody to talk to
Girl, I can tell he's been lying
And pretending that he's faithful and he loves you
Girl, you don't have to be hiding
Don't you be ashamed to say he hurt you
I'm your girl, you're my girl, we your girls
Don't you know that we love ya


-Girl Destiny's Child-


-Ari, dai andiamo al parco giochi!-

Un piccolo uragano di sette anni chiamato Alice trascinò con poca grazia la ragazza che la teneva per mano nel parco della trafficata zona di Los Angeles.

-Alice, dai.. oh e va bene. Andiamo,ma per poco. Dobbiamo passare a prendere la cena per questa sera.-

Alice, un metro e venti di dolcezza e determinazione, non perse tempo e corse ad arrampicarsi sulla struttura di legno nel grande parco.

Arianna, 20 anni da compiere, sorrise nascondendo il viso dietro i grandi occhialoni scuri. Che cosa ci faceva a Los Angeles, ancora non le era ben chiaro nonostante fosse cresciuta lì. Genitori stacanovisti sul lavoro, con poco amore per le coccole e una strana concezione di famiglia, avevano messo al mondo ben quattro figlie, i cui estremi ora si trovano in quel parco. Ari, così era chiamata da tutti, era la maggiore delle sorelle e la cosa che più si avvicinava ad un surrogato di madre per le altre. Alta e ambiziosa, iscritta al college con la speranza di diventare qualcuno e che quel qualcuno fosse possibilmente lontanissimo da studi legali e tribunali.

Guardando con occhio vigile la sorellina, si raccolse i capelli con una matita lasciando cadere delle ciocche qua e là. La diciannovenne Giulia, chiamata comunemente Trix, era un concentrato di ambizione, passione, testardaggine ed egocentrismo. Ari e Trix erano legate da qualche cosa di strano e profondo: erano sorelle, amiche, confidenti e, come piaceva pensare ad Ari, lei e le sue sorelle erano anime gemelle, mentre i ragazzi erano solo quegli individui carini con cui divertirsi, cosa che in effetti le due avevano preso come filosofia di vita e spesso, fin troppo alla lettera. "Legami seri, questi sconosciuti" dicevano sempre. La terza sorella, quella che ancora viveva nel mondo delle favole e che aveva decisamente una visione più romantica dell'amore, era Chiara, per il mondo Kim, quindici anni e un mare di sogni.

-Ari, vieni a spingermi sull'altalena?-

Ed eccola, l'ultima. Alice, 7 anni, secondo anno della Junor High School [quella che corrisponde alle elementari italiane] e tanta voglia di crescere, il concentrato delle tre sorelle maggiori in uno.

Ari sorrise vedendo la sua sorellina. Era fantastica, non c'era niente da fare. Era ormai iniziato settembre, era il primo giorno di scuola per lei e decisamente non era nel suo carattere starsene ferma per più di 20 minuti dopo un'estate passata tra surf, concerti con le sue pazze sorelle, viaggi più o meno ufficiali e tanto sano shopping.

La sorella maggiore gettò vicino ai suoi piedi la borsa e la cartella sorella, divertendosi a lanciarla in aria.

-Frankie! Frankie! No, ti prego! Big Rob è dall'altra parte della strada! Frankie!-urlò un altro ragazzo.

-Non ti serve Big Rob per fare il fratello!-rispose quel bimbo che doveva essere Frankie.

Ari sorrise alla scena, continuando a spingere Alice che divertita lasciava che il vento le scompigliasse i capelli castani, decisamente troppo italiani per Los Angeles.

-Hai ragione, Frankie. Dai, vai a giocare. Ti aspetto qui!-rispose il fratello.

Guardava la scena divertita, e a giudicare dagli occhietti vispi di sua sorella non era l'unica. Il ragazzo si appoggiò ad un'albero, nascosto dietro un paio d'occhiali scuri ed un cappello da baseball.

Le piaceva immaginare che tipo di persona poteva celarsi dietro un determinato atteggiamento, ma a bloccare la sua indagine psicologica fu il suo telefono.

Con un pò di perplessità rispose.

-Pronto?-chiese.

-Buon pomeriggio, chiamo dallo studio legale Lloyd & Ruggieri. Attenda in linea, le passo subito l'avvocato Ruggieri.-

-Va bene.-sbuffò.

-Chi è?-chiese Alice.

-L'avvocato Ruggieri amore. Vediamo se è mamma o papà.-

Quando l'odiosa musichetta finì, una voce decisamente maschile rispose.

-Pronto?-

-Papà?-chiese Ari sorpresa.

-Oh, Giulia! Bene, volevo parlarti.-

-Papà, sono Arianna.-

Ari alzò gli occhi e Alice con fare teatrale si diede una piccola sberla sulla fronte.

-Ah sì giusto, Arianna. Dove siete?-

-Sono al parco con Alice, la più piccola, nel caso lo scordassi. Ha 7 anni.-

Era quasi certa che suo padre stesse prendendo appunti, per la serie: "Arianna più grande, no Giulia, Alice 7 anni, piccola".

-Ah, bene. Salutala.-

Conversazioni imbarazzanti, le aveva sempre odiate.

-Ali, ti saluta Alfredo, ehm.. il papà.-

Alice con un'alzata di spalle corse verso lo scivolo, dove il bambino che aveva visto arrivare poco prima giocava.

-Fatto. Ti serviva qualcosa?-

-Ehm, sì. Non rendermi le cose difficili. Stasera io e mamma abbiamo prenotato per tutti e 6 da SoHo, per una cenetta in famiglia. Vi aspettiamo lì alle 9. Ora scusa, devo attaccare!Ciao!-

-Fanculo!-bisbigliò toccando il touch screen del suo iPhone.

Ogni minimo contatto con loro la metteva immediatamente di cattivo umore, cosa che non sfuggì alla sua sorellina che corse ad abbracciarla.

-Kevin, Frankie!Mi avete fatto prendere un colpo- sussurrò un energumeno avvicinandosi al ragazzo.

-Dai, Big Rob. Eravamo lì di fronte. E come vedi, sia io che la piccola rockstar stiamo benissimo.- rispose pacato con un sorriso.

-L'ho detto che non era una buona idea. Su, adesso muoviti. Dobbiamo andare.-

-Lascia divertire Frankie ancora un pò, dai.-

Big Rob aveva un aspetto da duro, ma quando riguardava i suoi ragazzi non era in grado di dire di no a niente, a dire il vero non era sicuro che si divertisse solo Frankie, visto che il giovanotto teneva d'occhio una giovane donna, con un paio di short di jeans molto corti che lasciavano scoperte le gambe leggermente abbronzate, e un top nero.

Frankie sembrava non accorgersi dell'arrivo di Big Rob e tutto preso aveva iniziato a giocare con altri bambini.

-Vedi, queste sono le cose che a volte mi mancano. Essere anonimo. Quanto ci è voluto a Frankie per fare amicizia con quella bimba dai capelli scuri?-

Big Rob lo ascoltò in silenzio, fissando il bambino che sembrava davvero divertirsi un mondo.

Ari raccolse di malavoglia le sua cose da terra.

-Ali, amore, dobbiamo andare a casa. Dobbiamo avvisare la Trix e la Kim..su, saluta il tuo amico.-sorrise.

-Sì, ciao Frankie! Ci vediamo domani a scuola!!-lo salutò allegra.

Frankie, capelli color miele e sguardo furbetto la salutò a sua volta con un sorriso solare correndo anche lui verso il fratello.

-Kevin! È lei la bambina che ti dicevo: Alice!-

Frankie indicò le due sorelle che uscivano ridendo dal parco, tenendosi per mano.

-Frankie? Tu la conosci?- chiese il fratello maggiore, mentre scrutava con interesse gli short di jeans.

-Kevin! Te l'ho appena detto! È quella che mi piace!-

-E ci credo..-borbottò.

Big Rob rise sommessamente, spingendo verso il Suv dei Jonas i due fratelli.

Quella sera, Kevin tentò di informarsi con molta disinvolutura dal fratellino, senza nemmno sperare di vederla ancora.

"It's never enough
you've heard it all before
it's money we adore, oh baby
it's never enough
what makes us all want more
it's never enough, oh baby"

Parcheggiata la sua Mini Cooper che condivideva con la sorella, Ari e Alice corsero verso l'ingresso, pronte per un arrivo trionfale. Le note di Never Enough si sentivano fin sulla strada, cosa non male considerando il fatto che a Beverly Hills (codice di aviamento postale 90210, of course) per ogni piccola trasgressione venivi additato come strano. Tutti, tranne loro. Diciamo che essere le figlie degli avvocati divorzisti delle star poteva avere anche dei vantaggi oltre a quelli economici. Una grossa mano l'aveva data loro la natura, dotandole di una buonissima dose di fascino, bellezza ed eleganza. Sì, anche di modestia.

"where am I from
since when did I need so many things.
where are your priorities?
But I love these modern luxuries"


Trix, solo all'anagrafe e ai suoi genitori -forse- nota come Giulia, era in piena fase esibizionista cantando sul divano, il corpo perfetto fasciato in un succinto completino intimo nero e viola, i capelli corti rosso scuro e il trucco marcato, ma non volgare, muovendosi come una Pussicat Dolls e usando una spazzola come microfono. Sull'altro divano Kim, in reggiseno e slip di una tenute tonalità di giallo con pizzetti, si muoveva imitando la sorella in tutto e per tutto. I lunghi capelli castani le ricadevano morbidi sulle spalle.

-Sorelleeeee!-urlò Ari divertita per salutarle.

Trix le fece l'occhiolino e Ari non se lo fece ripetere due volte. Si tolse la maglietta e rimanendo lei stessa in reggiseno, si mise a saltare sul divano seguita poco dopo da Alice, naturalmente quest'ultima vestita. Sì, si erano sempre divertite un sacco loro, e sempre avrebbero continuato a farlo.

****

Welcome everybody!

Innanzitutto, grazie per aver letto di vostra spontanea volontà questa storia. Non è la prima che scrivo, ne ho scritte diverse altre, ma è la prima che pubblico qui su EFP. Cercherò di aggiornare con scadenze regolari, la storia è quasi del tutto scritta ormai.

Un grazie particolare a tutti quelli che la leggeranno e ancor più speciale a chi lascia un commento.

I feedback sono sempre graditi e spesso aiutano l'autore.

Con affetto,

Ari

PS. Un grazie particolare alle mie sister. Vi amo.

PPS. La canzone che cantiamo sul divano è Never Enough di Belinda.


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Capitolo 2
*** Us against the world. ***


Us against the world

Capitolo 2: Us against the world.


'Cause it's us against the world
You and me against them all
If you're listening to these words
Know that we are standing tall
I don't ever see the day that I won't catch you when you fall
'Cause it's us against the world tonight

There'll be days we'll be on different sides
But that doesn't last too long
We find ways to get it on track
We know how to turn back on.


Us against the world – Westlife.


Tante risate e nessun segreto: così era il rapporto che avevano da sempre. Accasciate sul divano, ancora prese da attacchi di riso improvviso, Ari tentò di farsi seria.

-Ragazze, devo dirvi una cosa.-

Trix la guardò allucinata. Non era mai un buon segno se la sorella iniziava dicendo che doveva dire una cosa. Kim e Ali si misero vicino alle sorelle maggiori.

-Oggi al parco, mi ha chiamato papà.-

Trix alzò gli occhi color miele al cielo.

-Cosa vuole?-borbottò acida.

-Stasera hanno prenotato alle 9 da SoHo. Ci devono parlare.-

Trix mise il broncio, iniziando a bofinchiare parole non troppo dolci nei confronti dei genitori.

-Ali, vieni.. andiamo a fare la doccia!-sorrise Kim alla sorellina.

-Grazie Kim!-

Ari alzò le dita, contando fino a 5. Conosceva troppo bene sua sorella.

-Cosa? Cioè, ma ti rendi conto? Che cazzo vogliono? Da Soho poi! Stasera è la serata del giapponese!!!- si lamentò.

Ari sapeva che la storia del giapponese era una scusa bella e buona. Il rapporto delle ragazze con i genitori era sempre stato burrascoso, fatto di molte litigate e qualche lacrima rabbiosa nascosta nel cuscino. Essere figlia di due avvocati, per di più delle star, non era facile: non smettevano mai di lavorare, nemmeno a casa. Week-end o giorni festivi, quali Natale e il Giorno del Ringraziamento, erano stati inesistenti finchè Ari e Trix iniziarono ad essere abbastanza grandi da licenziare le varie tate che non erano fuggite urlando; avevano deciso di occuparsi loro le une delle altre. Certo, i soldi non erano un problema e questo era forse l'unico aspetto di cui essere grate ai genitori. Decisamente erano cresciute senza genitori e la presenza le une delle altre era sempre stata più che sufficiente.

-Che cazzo vogliono? Cosa? In 18 anni non si sono mai interessati di nulla e ora vogliono fare una cenetta in famiglia come se niente fosse?-borbottò.

-Per saperlo, dobbiamo andare..-rispose la maggiore.

-Odio sapere che l'avresti detto.-

-Dai, guardiamo il lato positivo.-

Trix la guardò alzando scettica un sopracciglio.

-Alcohol a spese dei genitori.-fece noncurante la riccia, guardandosi distrattamente le unghie.

Sorrisero malefiche, scoppiando a ridere e rincorrendosi l'un l'altra fino al loro guardaroba.


Trix parcheggiò la Mini, affettuosamente chiamata Lux-Evil, proprio di fronte al locale. Il SoHo era un locale taylandese molto in voga tra le celebrità del momento.La prima a scendere fu Kim, elengantissima nel suo abitino arancione, seguita da Ali, una piccola bambola vestita di giallo. La terza a scendere fu Ari. Indossava un vestito rosso che le lasciava scoperta la schina. I capelli erano stati raccolti in una specie di coda, a cui aveva accuratamente puntato una rosa rossa. L'ultima a scendere e con non poca riluttanza fu Trix.

-Devo proprio?-chiese rivolta a Kim.

Ali corse ad abbracciarla.

-Dai, Trix. Siamo tutte qua.-le disse nella semplice innocenza dei suoi sette anni.

-Ha ragione. Noi ci saremo sempre.-

Trix sorrise.

-E poi non vorrai esserti messa tutta in tiro senza nemmeno bere un Applertini?-le fece Ari.

-Oh, andiamo. Voglio per lo meno sfoggiare il fascino di questo vestito.-

Trix era fasciata in un minuscolo abito viola, che le lasciava scoperta le gambe abbronzate.

Entrarono nel locale portandosi dietro lo sguardo di parecchi camerieri.

-Ragazze, volete qualcosa da bere?-chiese Ari ad Ali e Kim.

-No grazie!-risposero educatamente.

Un giovane cameriere molto carino, le fece accomodare nella sala Lounge Bar.

Ali e Kim iniziarono a scherzare tra loro, mentre le due maggiorenni si diressero al banco.

-Prego, cosa posso portarvi?-chiese il giovanotto che rispondeva al nome di John.

-Cosmo Sunset!-ordinò Ari.

-Due?-chiese, prendendo dei bicchieri.

-Faccia quattro!-

-Ma i minorenni non possono bere!-disse sconvolto, indicando Kim e Ali.

-E chi ha detto che sono per loro?-rispose serafica la rossa.

Quattro Cosmo Sunset (-E sono ancora pochi per sopportarli!-a detta di Trix)e quarantacinque minuti di ritardo dopo fecero accomodare le quattro giovani nella sala dove era stato allestito un tavolo rotondo.

-Sembra di stare in una di quelle SPA per hippie.-commentò Ari accomodandosi.

-Ari perchè c'è puzza di quella cosa che fuma sempre il vicino?-

-Amore, quella è cannabis. Ma non credo sia nell'aria.-spiegò Trix, con lo sguardo vagamente terrorizzato.

-Magari per Pasqua hanno intenzione di arrivare.-borbottò Kim che annoiata, si sorreggeva la testa con una mano sotto il mento.

-Oh mio Dio.-

-Che c'è Trix?-chiese Kim.

-Benedetta si è fatta bionda.-sussurrò.

-Chee?-chiese Ari.

-Stanno arrivando.-

Un colpetto di tosse e tutte si sistemarono più o meno degnamente. Alice, povera piccola, affamata e stanca aspettava praticamente stesa sul tavolo.

Era loro abitudine chiamare i genitori per nome. Sì, eccetto rare occasioni erano sempre stati per loro Alfredo e Benedetta, non mamma e papà.

Completo grigio coordinato classificato come secondo crimine di moda nella storia dell'umanità, dopo quelle orrende mise bianche che certa gente aveva il coraggio di indossare, i due avvocati si diressero verso il tavolo rotondo.

-Ciao ragazze!-sorrise Alfredo.

Un "ciao" poco entusiasta si alzò dal tavolo.

Kim fissava shokkata sua madre. Era diversa dall'ultima volta che l'aveva vista, qualche settimana prima. Sì, in effetti le labbra non erano così gonfie e i capelli così biondi. Cristo, una madre Barbie non era proprio la sua aspirazione di una vita.

Kim non era la perfidia umana, la follia, il vizio e la lussuria fatta a persona come le sue sorelle maggiori. Lei era un pò la Charlotte York della situazione, quella con le idee in testa ben chiare: una famiglia e l'amore vero che dura per sempre.. o quasi. Era quella disposta a dare sempre una seconda possibilità, a trovare sempre il lato buono in tutte le cose – cosa che aveva tentato di fare mentre si dirigevano al ristorante.

-Mamma, papà. Come state?-chiese educatamente Kim, assaggiando una strana salsina arancione su un creaker.

-Tutto bene, grazie. Stiamo seguendo dei divorzi molto importanti.-sorrise Alfredo, classico tipo belloccio dall'aspetto innaturale dovuto a lifting, tinte e lampade.

Alice non era mai stata molto con i genitori, li vedeva come qualcuno che aveva qualcosa a che fare con lei, ma non le era ancora ben chiaro in che modo.

Se aveva un problema, c'erano le sue sorelle. Se aveva paura di qualcosa, andava da loro. Se stava male, andava da loro.

Quando arrivarono i loro piatti di pietanze etniche, le ragazze erano già al massimo della sopportazione. Non si era fatto altro che parlare di loro, loro, loro, il loro lavoro e la loro carriera.

-Ascoltate, possiamo parlarci chiaro?-annunciò Ari.

I due genitori si guardarono perplessi.

-Beh, ragazze. Imamginavate che questa non fosse una cena.. di famiglia, no?-

-Ma dai?-fece Trix sarcastica.

-Abbiamo deciso di aprire uno studio a New York. Ci trasferiremo tutti là tra due settimane.-

Quattro visi stupiti si guardavano sconcertati.

-Obiezione!-urlarono Trix e Ari in contemporanea, tirando fuori quell'aggressività repressa riservata ai loro genitori.

-Per piacere! Un pò di contegno!-bisbigliò indignata la madre.

-Io non ci vado a vivere in mezzo a quelli Yankee!-sibilò Ari.

-Io da qui non mi muovo. Mi avete scaraventato da una parte all'altra del mondo a 4 anni, io da LA non mi muovo.- annunciò morso-di-corbra Trix.

-Potete benissimo ficcarvela in quel posto, NYC!-sbottò Kim, incrociando le braccia al petto e mettendo su un broncio come tutte le sue sorelle.

-Io non voglio andare via dalla scuola nuova. La maestra Emily è buona!- piagniucolò Ali, correndo a rifugiarsi tra le braccia di Giulia.

-Sh, Ali. Non ti preoccupare. Qui ci pensiamo noi.-

-Io da qui non mi muovo. Sono maggiorenne, posso benissimo arrangiarmi.-

-Arianna, non dire stupidaggini.-

-Vale lo stesso per me.-annunciò Trix.

-Se non vengono loro, io da qui non mi muovo.-

-Io voglio stare con loro!-

-Mi pare che le opinioni a riguardo siano abbastanza chiare, e anche che questa messa in scena sia durata abbastanza a lungo. Andiamo, ragazze. È tardi e domani avete scuola.- Trix prese per mano le sorelle e uscirono, unite come avevano sempre fatto.

-Guido io.-disse Ari.

Trix non obiettò. Sapeva che aveva bisogno di sfogarsi e visto che non c'erano ragazzi con cui fare del sano movimento, la soluzione più facile era prendere Lux-evil e guidare fino a Beverly Hills.

Musica al massimo, guidarono in un silenzio quasi religioso.

-Ragazze, io ho fame.-annunciò Ari.

-Grazie a Johnny Depp, sto morendo di fame.-esclamò teatralmente Kim portandosi una mano sulla fronte.

-Facciamo una capatina da McDonald's?-propose, sapendo di trovare l'appoggio delle sorelle.

Due hamburger e un milkshake dopo, tutta la frustrazione che sembravano aver accumulato durante quella cena erano sparite. Ora allegre canticchiavano insieme una canzone sentita per radio, attirando gli sguardi di ammiratori non troppo indiscreti.



To be continued.

****


Tadan! Ecco un secondo capitolo che si è snodato tra Cosmo Sunset e Yankees. Le cose iniziano a complicarsi, ma a chi mi ha chiesto dove sono finiti i Jonas, non temete! Stanno arrivando e stanno per essere travolti. :D

Altra notiziona, colgo l'occasione per fare gli auguri in ritardo a Kevin che mercoledì 5 novembre ha compiuto 21 anni e si vociferava che si fosse fatto regalare una cosuccia da niente: nientepopodimenochè una Lamborghini (bianca, ahimè). Il signorino poi ha smentito sul suo Myspace. Per fortuna: una Lamborghini BIANCA era da considerarsi il peggior peccato capitale sulla faccia della terra. :D


E oooooooooooora passiamo alla parte che più ha incrementato il mio ego questa settimana: le recensioni.


Giulia90: devo proprio ringraziarti? Cioè in fin dei conti mi hai fatto dannare questa settimana! Sappi che ti odio with all myself but you're my betalecchina. Quanto è falso sto ringraziamento? Tanto la storia la sai a memoria, anzi sai anche quello che non dovresti sapere! Ahaha!Scherzi a parte, grazie per le zampe e per riuscire a sopportarmi in astinenza da ceffeina. Ricordati che se vuoi, la tua analista AriFreud c'è sempre, per te. Ti amo, betalecchina malefica!

Reby94xx: Grazie mille per la tua recensione, sono molto felice che ti sia piaciuto questo capitolo e spero di non averti deluso con il numero 2. Kevin è il mio eroe! Lo adoro oltre ogni limite (vero Trix? :P) *_* Anyway, i Jonas arriveranno, non temere! Un bacio e continua la tua storia! ;D

juliet_: sono onorata che ti abbia incuriosito. E ora che succederà? :D Chi vivrà, vedrà. ;D

jollina la verde: ma graaazie! Sìsì, le mie “sorelle” (purtroppo sorelle solo per fiction.. o per fortuna? ;D)sono decisamente simpatiche ma credimi, nella realtà sono ancora meglio. L'incontro avverrà presto. ;D

beautiful_disaster: graaaaaazie mille anche a te! ;D sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere, speriamo che continui a piacerti! ;D onorata di essere tra i preferiti. :*

VioletCasper: il tuo è un quote del capitolo praticamente O.o ahahah però mi ha fatto morire. Bbbbbbbrava la mia caramellina platonica che recesisce, ma io sono stronza e malefica quindi non ti passo niente e aspetti come tutte ;D ci sentiamo su MSN, per una prossima puntata di insulti su chi non si sa vestire e reminescenze del passato. :*

kimberli: la mia sistAr! *_* ti ho praticamente costretta *_* peròòòòòò! Su, sai che sei importantissima per questa ff! Anche perché “problemi con l'ispirazione, kim ha sempre la soluzione!” I love you, sistAr. La tua sisGer! <3

saphiria_mustang: Hola! Hai visto che sono passata dalla tua ff? ^__^ intanto volevo farti i complimenti per il nickname, mi piace un sacco (e poi adoro le auto mustang :Q_) :D baciniiiiiii

Grazie a chi legge e a chi mi ha messo tra i preferiti, anche se sono troppo pigri per commentare!! :D


Stay tuned, a domenica!

Ari

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Capitolo 3
*** See you. ***


see you

Capitolo 3: See you.

All I want to do is see you again
Is that too much to ask for?
I just want to see your sweet smile
Smiled the way it was before
Well Ill try not to hold you
And Ill try not to kiss you
And I wont even touch you
All I want to do is see you
Dont you know that its true.


-See you Depeche Mode-


-Ho sonno, voglio andare a casa! Sono stanco!-

-Nick la piattola, smettila di lamentarti.-

-Senti mr. Macho-Joe, perchè non prendi il tuo calzino puzzolente e te lo ficchi in bocca?-

-Ragazzi..-li richiamò Kevin.

Un'intera serata rovinata per dei giornalisti troppo invadenti. Era così difficile fare domande attinenti alla musica e al disco? E invece sempre quelle dannate domande sugli anelli della purezza, sulle mille attrattive di Joe e sul fascino di Nick. E poi, era così impensabile che un giovane di 20 anni volesse mantenersi puro e vergine fino al matrimonio?

-Scusa.-dissero in coro.

-Avete visto Frankie oggi?-sorrise Joe, cambiando argomento.

-Già, ma perchè continua a sorridere?-chiese Nick.

-Ha una cotta! E non fate i buzzurri prendendolo in giro.-rispose distrattamente Kevin.

-Uhh, Frankie, il nostro piccolino ha una cotta! E come si chiama la fortunata?-

-Alice. E come ha tanuto a precisare, non si dice Elis, ma Alice.. perchè è italiana!-

-Dobbiamo aiutare Frankie!-fece Nick, preso dal suo solito spirito altruistico.

-Tu? Ma se sei uscito con Miley e Selena solo perchè ti ci hanno portato di peso!-

-Sai, non tutti sono come te che cambi una ragazza a settimana e le scarichi per telefono.-ribattè Nick offeso.

Kevin era troppo preso dai suoi pensieri per occuparsi dei bisticci tra i suoi fratelli, quando improvvisamente l'occhio gli cade su un vestito rosso dentro un McDonald's e decisamente non stava parlando di Donald.

-Ragazzi, non vi è venuta fame?-chiese sterzando bruscamente l'auto.

-KEVIN! Ma tu sei pazzo! Ma chi ti ha dato la patente?? Topo Gigio? Cribbio!-urlò Joe, preoccupato di rimettersi a posto i capelli ingellati che con lo spostamento d'aria avrebbero potuto essersi spostati di qualche millesimo di millimetro.

-Principessa, andiamo. Muoviti.-

-Oddio Santissimo, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Oh Signore ti prego, aiutami a trovare il cervello che mio fratello ha evidentemente e logicamente perso per aver rischiato la mia Santa vita per un hamburger di carne di topo di McDonald's.-

-Nick, piantala. Non è il momento.-

Kevin uscì come una furia dall'auto, sistemandosi la sciarpa blu che usava come scialle.

-Kevin ma sei diventato matto? Potevamo morire!-fece Joe melodrammatico.

-Beh, se stai qui a lamentarti vuol dire che sei vivo. Dai, veloce. Entriamo.-

-Kevin, noi non amiamo molto i McDonald's.-

Da quando a Kevin era andato di volta il cervello? E soprattutto, perchè il suo manager non glielo aveva fatto sapere? Bastava un appunto sul frigo. "Joe, Kevin ha perso il cervello. Con amore, mamma. Ps. Ricordati di andare a messa."

-Joe, basta domande. Vuoi aiutare Frankie, frà Nick? Benissimo. Quella è Alice!-esclamò indicando il tavolo dove le ragazze ancora ridevano.

Tre sguardi si puntarono su tre ragazze diverse. Nick, abbagliato da un abitino succinto e scollato arancione, si voltò repentinamente, e tornò in macchina, pallido e sudaticcio.

Joe invece, trovò molto interessante la cromatologia del viola sotto le luci al neon, mischiate con il rosso cupo dei capelli e il colore ambrato della pelle.

Kevin dal canto suo, cercava di convincersi che gli strani pensieri che gli balenavano in testa riguardo ad un vestito rosso erano poco ortodossi, e sicuramente per nulla cristiani.

-A..A..Alice hai detto?-borbottò Joe.

-Sì, l'amichetta di Frankie.-

-Hai un piano?-chiese.

-Sì.-

-Oh santa patata! E questo piano prevede anche lo scappare dalle fans?-chiese guardando terrorizzato alla sua sinistra, dove un gruppetto di teen-agers stava correndo verso di loro.

-Cosa vai blaterando Joe?-

-Fan ad ore 3! Ciaaaaaaao!-salutò Joe.

Una dozzina di ragazze si catapultarono addosso a loro. Dov'era Big Rob quando serviva?

"Perfetto" pensò Kevin, iniziando a firmare autografi e fare fotografie con le fans.

Joe lanciò un'occhiata al fratello, che a sua volta guardava il gruppo di ragazze dentro il Mc.


-Che succede la fuori?-chiese Kim, sporgendosi per vedere per quale dannato motivo ci fossero tutti quei flash.

-Sono tutti qui per me, ovviamente!-rispose Trix sicura.

-Certo certo! Probabilmente qualche star degna di tale nome... forse Britney ha deciso di imitare Soldato Jane un'altra volta.-rispose Ari malefica, mordicchiando sensualmente la sua cannuccia.

-C'è Britney lì fuori?-chiese Alice.

-No amore, stavamo scherzando.-le rispose Trix.

-Dai ragazze, andiamo. Si è fatto tardi.-


-Grazie ragazze, siete davvero dolcissime!-ringraziò Joe.

-Ora andiamo a farci un hamburger!-salutò Kevin.

Trascinando Nick per un braccio, Kevin entrò come una furia nel noto fast-food.

-Ed ora? Dove sono andate?-chiese Joe.

-Dannazione!-sibilò Kevin, beccandosi un'occhiataccia torva dai suoi fratelli.

-Kevin, noi dobbiamo parlare. Subito.-sentenziò Nick, serio.

Tornarono in auto, ancora mezzi sconvolti da abiti succinti, pezzi di pelle di cui non sapevano l'esistenza e strani comportamenti del fratello.

-Non dite che quelle ragazze non vi hanno colpito.-esordì Kevin.

Joe arrossì di colpo e Nick cercò di mimetizzarsi con la carrozzeria. Decisamente quelle ragazze non erano passate inosservate.

-Saranno anche state molto carine, però..-

-Però?-

-Però, Kevin, noi non usciamo con ragazze del genere. Insomma...sono abbastanza..-

-Intraprendenti?-finì Kevin.

I due annuirono.

-E sensuali, aggiungerei.-

Nick alzò la mano sinistra, facendo brillare il suo anello. Kevin fece cadere l'occhio sul suo e sospirò.

Quella notte in molti faticarono a dormire. Kevin era in piena fase meditativa sulla sua vita e le sue idee; Joe invece, era sconvolto per lo strano effetto che aveva avuto la visione di quel vestitino viola sul suo cervello e sui suoi santi ormoni. Nick se ne dormiva più o meno beato con il fratellino Frankie.


I loro genitori era rientrati già da un pò quando le sorelle decisero di tornare a casa. Decisamente più sazie e rilassate di qualche ora prima, sembravano aver dimenticato la conversazione spiacevole avuta durante la cena.

-Awww, ragazze, io vado a letto. Sono stravolta e domattina ho lezione. Buona notte!-annunciò Kim sbadigliando sonoramente.

-Buona notte sorelle!-esclamò Alice, correndo ad abbracciarle tutte come era sua abitudine.

Le uniche due che non sembravano avere sonno erano le due nottambule, Ari e Trix.

Con un bel drink alcolico in mano, decisero di sedersi sul bordo piscina a parlare un pò.

-Avanti, sfogati sister.-

-Che c'è ancora da dire? Che me lo aspettavo in fin dei conti. Hanno sempre posto le loro esigenze e loro stessi prima di noi, quindi la cosa non era di certo una novità piovuta dal cielo.-

-Già. Stavolta però non ho intenzione di cedere. Alice ha appena iniziato scuola qui,a Kim mancano solo un paio d'anni per finire il Liceo. Poi il College. No, io non ho intenzione di andarmene.-

-E non ce ne andremo. Costi quel che costi!-

E c'era da giurarci: se quelle due si mettevano in testa qualcosa, era praticamente impossibile farle desistere dai loro obiettivi.

Si diedero il cinque e dopo un breve "Cheers" alla loro salute, si ritirarono nelle loro stanze.


-Mamma! Andiamo noi a prendere Frankie a scuola oggi!-

-Perchè ragazzi?-chiese Denise, indaffarata a sistemare i mille vestiti dei figli.

-Perchè...abbiamo voglia di passare del tempo insieme!-sorrise Joe.

Ogni persona dotata di buon senso si sarebbe accorta che il motivo per cui Joe e Kevin erano così ansiosi di prendere Frankie a scuola, non era di certo passare del tempo insieme, ma visto che si parlava dei pressochè santissimi Joe e Kevin Jonas, il problema di essere falsi come Giuda in quel momento non si poneva.

-Certo ragazzi, che carini! Grazie!-rispose Denise.

In verità, sia Joe che Kevin speravano di rivedere le ragazze della sera prima, anche se nessuno dei due era disposto ad ammetterlo.


Nick Jonas si trovava per la prima volta dopo quattro anni ad affrontare il trauma della scuola pubblica. Studiare da privatisti aveva i suoi vantaggi, ad esempio niente interrogazioni, compiti, ma significava anche niente coetanei o amici, oltre ai suoi fratelli. Scrutava timoroso le file di armadietti grigi alle pareti della Beverly Hills High School, e cercava di non vedere le ragazze che lo additavano parlottando concitate tra loro. La timidezza era una caratteristica di tutti i fratelli Jonas, Frankie escluso probabilmente, insieme alla negazione del contatto fisico e di tutto ciò che dei normali adolescenti avrebbero dovuto fare.

Kim entrò nella scuola respirando l'aria familiare. Il primo giorno del secondo anno di scuola: il sophomore year. Kim era sempre stata una ragazza molto bella, di quelle bellezze acqua e sapone che però ti entrano dentro e non puoi far altro che apprezzarla. Lo scorso anno l'aveva passato a rincorrere un ragazzo, Christopher, il classico belloccio della situazione, tutto muscoli e niente cervello.

Già al primo passo verso la sua aula, ed era stata presa dalla frenesia delle High School. Le piaceva andare a scuola, tutto sommato. Certo, era di gran lunga migliore staserne sulla spiaggia bianca di Malibù a dividersi tra surf e sole, o in giro per gli U.S.A con le sue sorelle, ma alla fin fine le era mancata la scuola.

-Ciao Kim!-la salutò una ragazza.

-Ciao Josie! Come stai?-

-Tutto bene, grazie! Ci vediamo in classe!- salutò quella ragazza.

Kim sorrise, e troppo presa dal portare i suoi numerosi libri al suo armadietto e a salutare la sua amica, non si accorse di qualcun altro che cercava di sparire dietro il suo berretto, cercando di portare il più anonimamente possibile i suoi libri. Non si accorsero l'una dell'altro fin quando non finirono a terra.

-Oh, scusami! Mi dispiace tanto..io..-

-Non preoccuparti! È stata colpa mia.-le disse un ragazzo.

Alzarono gli occhi e per la prima volta videro degli occhi molto simili ai propri.

-Ciao, io sono Kim.-si presentò lei, scostando con un semplice gesto del viso i capelli che le erano finiti sugli occhi e porgendogli la mano.

-Nick!-sorrise, per la semplicità di quella ragazza.

Mentre in fretta e furia raccoglievano i loro libri, Nick fece l'errore di alzare lo sguardo che finì in una di quelle parti anatomiche che considerava peccaminose, e brevi flashback della sera precedente gli tornarono in mente: un vestito arancione, il fiore tra i capelli, il sorriso.

Arrossì vistosamente.

-Di che anno sei, Nick?-

-Ehm. Secondo. Sono nuovo di qui.-

-Oh, anche io sono del secondo anno. Aspetta, fammi vedere il tuo orario. Magari abbiamo qualche lezione insieme.-

Nick le porse il foglio che la ragazza guardò attentamente. Possibile che non sapesse chi era lui? Possibile che non si mettesse a strapparsi i capelli adulante come aveva visto fare più volte negli anni precedenti? Possibile che per una volta in vita sua lui fosse soltando Nick?

-Guarda, abbiamo le stesse lezioni!-sorrise.

-Fantastico!-esclamò contento. Conoscerla era stata decisamente la cosa più positiva della giornata.


To be continued.


****


Buongiorno a tutti!

Finalmente sono arrivati i Jonas (e con un giorno d'anticipo sulla tabella di marcia, ma domani sono impossibilitata a postare). Che ve ne pare? Fatemelo sapere mi raccomando! ;D

Io sto combattendo contro mal di testa (post concerto dei Simple Plan e post alcohol) e mal di gola. :S

I capitoli sono un po' corti, lo so, ma la mia betalecchina è fuori uso in questi giorni e non mi aiuta U_U quindi lamentatevi con lei semmai. No invece, grazie per tutto quello che fai. E guarisci presto mi raccomando che qua ci stiamo ammalando tutte e non va bbbbbene.


Ora passiamo a ringraziare questi angeli che recensiscono *_*

beautiful_disaster: Eccola, la recensitrice sfuggente! :D Giuro, mi metti l'ansia! Sei sempre di corsa! Sto scherzando ovviamente: mi fa immanesamente piacere sapere che nonostante la tua vita frenetica tu riesca comunque a leggere e recensire, quindi grazie di cuore :D bacini

PacificSoul: Nuova recensitrice! Benvenuta! :D Sono onorata che la mia fanfiction ti piaccia, i pareri dei lettori contano davvero molto per me anche perché altrimenti non la posterei. ^_^ Hai visto che Nick è apparso finalmente? Povero, è tanto tenero! *_* aspetto la tua prossima recensione ;D bacini

Alilla: Ma chi sarà mai questa Ali? Amore mio! Io sono felice fès che ti piaccia, anche perché sei mia figlia e il tuo parere è stra importante per me. Giovedì ci siamo viste, io ancora sto combattendo contro mal di testa e di gola. Peccato che non abbiamo fatto la foto con papà amore! (“Minchia oh che rutto ai peperoni che m'è venuto su!” “Fine come uno scaricatore di porto!”) ;D dai, ci rifacciamo la prossima volta (magari senza peperoni e tu sai chi)! Ti amo amore, la tua mamy. Bacini :*

Jollina la verde: buondììì! Già già, sti genitori, che persone! I guai non sono ancora finiti, anzi sono appena iniziati! Sììì ovvio io adoro Frankie dovevo per forza trovare qualcuno per lui e chi se non la mia Alice? ;D Ahahaha hai definito Frankie tenero! La Trix potrebbe ucciderti per aver usato quella parola, ma fortunatamente per me ho trovato un'alleata! ;D Tenero-addicted al rapporto! Baciniii :*

Betalecchina: ormai è inutile, t'ho pure cambiato nome. Sappi che sei la betalecchina più inutile della terra. U_U no invece, se non fosse per te i miei blocchi dello scrittore non si sbloccherebbero mai! Non so che scriverti. :: Visto che non ci sentiamo “proprio mai” e che ci siamo viste giovedì io ti posso dire che Obama e Osama ancora non si sono messi d'accordo ma che dovrebbero farlo in fretta perché NSA è scandalizzato e anche io, of course. Ti amo forever and ever in the sky so high with the stars, the saints (^_^ :P)and the lights. <3 :*

Kimberli:SistAr in sti giorni non riusciamo a sentirci T_T I miss you! Anyway, come dice il titolo del capitolo precedente “Noi contro il mondo”. Siamo le sorelle più mitiche dell'universo! *_* I love you!

Reby94xx: Grazie per la recensione! Sìsì, genitori serpenti. Ma don't worry, combatteremo con i denti e con le unghie le une per le altre. Aggiorna anche tu la tua ;D a presto! Bacini


Grazie a chi legge comunque ma è troppo pigro per recensire.


Al prossimo capitolo, vi aspetto! ;D

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Capitolo 4
*** See you, again. ***


See you, again

Capitolo 4: See you again.


I got this crazy feeling
Deep inside
When you called and asked to see me
Tomorrow night,
I'm not a mind reader,
But I'm reading the signs
That you can't wait to see me again

-See you again Miley Cyrus-


Kevin cercava in tutti i modi di sistemarsi i capelli nello specchietto retrovisore del'auto. La Beverly Vista Elementary School era già piena di auto e i due pulmini gialli aspettavano che i bimbi uscissero da scuola. Joe era già saltato fuori dall'auto e cercava invano di vedere tra la folla di giovani mamme o tate, se c'era miss vestitino viola.

Kevin scese dall'auto, in cerca della ragazza che era al parco con Alice. Che fosse la baby-sitter? La tata? O la madre? Quest'ultimo pensiero, lungi dall'essere nella sua ottica, lo fece rabbrividire. Quella ragazza avrà avuto si e no 20 anni, e considerando che Frankie ne stava per compiere otto, la ragazza misteriosa avrebbe dovuto averla a 12 anni!

-Kevin, respira. Stai diventando cianotico!-gli ricordò preoccupato Joe.

-Sì.-

-A cosa pensi, brother?-

-Niente.-

-Sì, raccontala a qualcun altro.-

-Alla stessa cosa a cui pensi tu, Joe.-rispose Kevin, evasivo.

Joe arrossì, ma la risposta ebbe l'effetto sperato. Joe rimase in silenzio e Kevin potè tornare a concentrare i suoi pensieri verso altro.

Alle 15 e 30 in punto, la campanella suonò. Qualche centinaio di bambini corse da una parte all'altra del parco. Joe e Kevin si allungarono cercando di scorgere il fratellino.

-Ali!-chiamò Ari, alzandosi ancora di più su quei tacchi già vertiginosi di per loro.

Ali era tutta intenta a parlare con il suo amichetto.

-Chi è quello?- chiese Trix.

- E' il suo compagno di banco: Frankie. Ti ricordi? Te l'ho detto ieri. L'ha incontrato al parco.-

-Su, andiamo verso di loro.-

Trix chiuse con un click la mitica Lux-Evil.

-Frankie! Joe, andiamo. Quella è Alice.-

Joe non se lo fece ripetere due volte.

-Possiamo trovarci a casa mia per fare il progetto di scienze.-propose Alice.

-Sì, però devo chiederlo alla mamma.-

-Domani me lo dici allora. Poi ci facciamo aiutare dalle mie sorelle.-

-Va bene!-sorrise Frankie entusiasta.

-Alice/Frankie!-esclamarono quattro persone in contemporanea.

I due bambini guardarono stupiti chi li aveva chiamati.

-Kevin, non doveva venire la mamma?-chiese Frankie confuso.

-Non sei contento che sia venuto il tuo fratellone preferito?-sorrise Kevin.

Frankie sembrò perplesso.

Alice invece era saltata nel vero senso della parola in braccio alle sorelle.

Joe sembrava letteralmente imbambolato alla visione di "vestito viola", cosa che non scappò nè a lei, nè a tutti i presenti. Kevin tirò una gomitata dritta alle costole del fratello che tornò nel mondo dei normali. Normali, o quasi, visto che si parlava dei Jonas.

Kevin dal canto suo riconobbe la ragazza del parco.

-Ciao! Sono Kevin, il fratello di Frankie.-disse, porgendo alla ragazza la mano.

-Piacere, io sono Arianna. La sorella di Alice.-sorrise.

Trix guardò sua sorella. Sorrisetto malizioso e occhioni da cerbiatta. Perchè aveva l'impressione che quel Kevin sarebbe stata la sua prossima preda?

-Io sono Joe!-

-Io Trix, piacere.-

-Loro sono delle r..-iniziò Frankie, ma la pronta mano di Kevin bloccò la lingua del fratello.

-Cosa dicevi Frankie?-chiese dolcemente Ari.

-Niente, diceva che siamo delle..-

-Delle?-chiese Trix perplessa.

-Dei maleducati! Signorine, possiamo offrirvi qualcosa da bere?- chiese Joe con il suo più grande sorriso da ruffiano.

Kevin non se ne capacitava. Perchè aveva chiuso in fretta la bocca di suo fratello? Quelle ragazze non sapevano chi loro fossero in realtà. Aveva solo voglia di essere Kevin per una volta nella vita, e non Kevin Jonas.

Trix tirò fuori il telefono dalla microscopica minigonna.

-Ari, la Kim torna a casa da sola. Ha detto che deve passare a prendere un CD che gli ha consigliato un nuovo amico, o ragazzo. Ancora non ho capito.-

Kevin sorrise.

-Frappè?-propose.

-Sììì!-esclamarono Frankie e Alice.

Si sa che la migliore tecnica per abbordare una ragazza, è arruffianarsi i piccoli: e che cosa c'era di meglio di una scorpacciata di zuccheri complessi?

Trix non era mai stata propensa a conoscere gente, soprattutto se lei non aveva dichiaratamente dato il suo consenso.

-C'è un locale carino qui vicino!-aggiunse Ari.

-Perfetto, vero Joe?-sorrise Kevin.

Joe annuì, intimorito da quella ragazza con i capelli rosso cupo e soprattutto dal suo bustino molto sexy e il suo modo di portare quella micro minigonna.

-Che palle!-borbottò.

Frankie e Alice erano già corsi avanti, lasciando le cartelle ai rispettivi fratelli maggiori. Poco più avanti Kevin e Ari parlottavano.

Joe sorrise timoroso a quella ragazza che già su di lui aveva un brutto effetto, mentre lei sbuffando si era data all'inseguimento della sorella.

-Ma io ho come l'impressione di averti già visto!-ammise Ari.

Kevin andò in panico.

-Sì? Dove?-

-Eri al parco con Frankie ieri pomeriggio?-

-Sì!-esclamò con un sospiro di sollievo.

Ordinarono tutti dei frappè, chiacchierando del più e del meno. Così le ragazze scoprirono che Kevin insegnava chitarra ai bambini, e Joe invece aveva la passione di creare filmini. I bambini però, volendo giocare, erano corsi in una di quelle giostrine piene di palline e vi si erano tuffati dentro.

Kevin e Ari, li aspettavano fuori.

-Che sta facendo?-borbottò Joe.

-Ci sta provando.-rispose Trix mescolando il fondo del bicchiere con la cannuccia.

-Lo vedo.-

-E allora, perchè te lo chiedi? Fino a prova contraria non è un prete.-

Joe arrossì,e finse di guardare da un'altra parte.

-Scommetto 5 $ che quando verranno qui avranno un appuntamento.-

-E come ne sei così sicura, Trix?-

Trix alzò gli occhi al cielo e lo guardò negli occhi.

-Ora, lui si metterà esattamente in fronte a lei, lei si toccherà una ciocca di capelli,lui si appoggerà alla giostra con un braccio e accavallerà una gamba sull'altra, riderà e porterà la testa indetro. Lei sorriderà e gli darà un piccolo buffetto sul braccio.-

Joe guardava impietrito i due, che stavano facendo esattamente ciò che lei aveva predetto.

-Sei una strega!-

-Solo tre parole: bue, cornuto, asino.-

-No no, non in senso negativo. Sembri estremamente sicura di te.-

-Lo sono, la conosco troppo bene. E conosco bene anche le mosse per conquistare una persona.-

Joe rimase impietrito: questa ragazza era più sicura di se stessa di tutti e tre i fratelli Jonas messi insieme!


-Ari, Ari! Domani Frankie può venire a fare il bagno in piscina?-chiese Alice correndo dalla sorella che sorrideva ancora a Kevin.

-Domani tesoro? Beh, se per Kevin non ci sono problemi..-

-No no! Nessun problema.-si affrettò a rispondere quello.

-Sì! Frankie domani vieni in piscina! Così poi facciamo scienze!- esclamò Alice tutta felice, buttandosi con un tuffo bomba nelle vasca delle palline.

-Siamo costretti a vederci anche domani!-sorrise Kevin.

-E scommetto che la cosa ti arreca un immenso dolore.-

-Profondissimo.-scherzò lui, annuendo.


-Appuntamento fissato.-sospirò Trix sconsolata, osservando con la cosa dell'occhio la sorella.

-E questo come lo sai?-chiese Joe.

-Io so SEMPRE tutto, imparalo in fretta. A quanto vedo nelle prossime settimane ci vederemo molto spesso.-ribattè lei, dolce come un rotweiler.

-Che gioia.-sospirò lui.


-Grazie mille Kim per oggi. Mi hai davvero salvato.-sorrise Nick.

-Non c'è di che, Nick! Posso solo immaginare che per te sia difficile stare in una scuola nuova.-

-Soprattutto se è la prima volta che stai in una scuola!-

Kim sorrise.

-Mi ha fatto piacere conoscerti. Ci vediamo domani!-

-Certo, a domani Kim!-

Nick aspetto di vederla voltare l'angolo accompagnata da qualche amica, poi con aria circospetta salì sul SUV nero dai vetri oscurati che lo aspettava.

-Ciao tesoro! Come è andato il primo giorno di scuola?-chiese sua madre.

-Meno peggio di quanto mi aspettassi.-

-Le fan?-chiese Denise preoccupata.

-No, è stato abbastanza tranquillo. Non sono l'unica persona famosa lì dentro, ci sono vari ed eventuali altri figli di star.-

Denise sorrise sollevata. Quattro anni sempre in giro, con tre album e un film all'attivo era stato abbastanza duro da sopportare, così avevano deciso per una pausa di un anno, giusto il tempo per respirare un pò, lavorare per bene sul nuovo progetto e ultimare la sceneggiatura del film che avrebbe occupato di nuovo i tre fratelli, ma in particolare Joe, per qualche mese in Canada. E con quella pausa, era arrivata la strana richiesta del figlio di provare ad andare in una scuola normale, subito accolta e condivisa dal fratellino più piccolo Frankie.


Quattro fratelli entrarono in casa quasi contemporaneamente, ogniuno con i suoi problemi.

Joe e Kevin entrarono dalla porta di servizio, Nick da quella sul retro.

-Ho bisogno di te/voi!-esclamarono appena si videro.

Sguardo serio e passo veloce, corsero tutti in quella che chiamavano sala prove, dove custodivano gelosamente ogni cosa dei Jonas Brothers, gettando di fretta borse e cappelli sul divano.

La stanza era abbastanza grande da contenere 26 chitarre appese al muro, un pianoforte, una batteria,qualche tastiera e un lungo divano in pelle color panna.

-Ho visto la ragazza di ieri.-iniziò Nick.

Aveva frenato l'entusiamo fino a quel momento, ma era altamente sicuro di aver battuto per una volta i fratelli sul tempo.

-Noi siamo andati a prendere un frappè con loro.-annunciò Kevin.

Nick rimase impietrito. Anche questa volta gli era andata male. Nonostante tutto, i fratelli non potevano provare nessuna forma di gelosia o invidia nei confronti gli uni degli altri, inquanto ai loro animi purissimi questi peccaminosi sentimenti erano sconosciuti.

-E io che pensavo di averti battuto!-

-Ah no, nanetto. Ogni cosa a suo tempo, ed essere nato prima di te mi porta ad avere il diritto di primogenitura.-

-Kevin, ma come parli?-chiese Nick accigliato.

-Dai, stai morendo dalla voglia di raccontare. Come si chiama?-

-Kim,è una mia compagna di classe. Ci siamo scontrati questa mattina.. e diciamo che il mio sguardo è caduto dove non avrebbe dovuto.-

-Se è carina come le sorelle siamo a cavallo.-ammise Joe, pensieroso.

-Beh, tranquillo Nicky, tanto non ti guarderà nemmeno.-

-Perchè tu basettone e brutto come sei pensi di avere qualche possibilià?-

Kevin sfoderò il suo migliore ghigno.

-Almeno io sono riuscito ad avere un'appuntamento.-

-Sì, come baby sitter.- sorrise beffardo Joe, strimpellando qualche nota con una chitarra classica.

-Tu stai zitto, che ti sei già fatto odiare.-

-Comunque anche noi usciamo insieme, ci troviamo domani per un gelato e poi andiamo in biblioteca a studiare.-

-A si???-chiesero stupiti Joe e Kevin.

-A sì?-fece Frankie, che come piccolo di casa, aveva origliato tutto dall'altra stanza.

Kevin, Joe e Nick scoppiarono a ridere, correndo a prendere il Bonus Jonas per torturarlo con il solletico.


To be continued.

****

Sotto la neve e con un'arrabbiatura fotonica verso i miei genitori, ecco a voi un capitolo! Finalmente tutti hanno incontrato tutti, alcuni sono più sconvolti di altri ma ci siamo! :D

Amo Frankie, è troppo tenero! *_* (sorry, Trixy! :P)

Passiamo ai ringraziamenti?


Sbrodolina: ma graaazie! Già ami la mia storia? Il mio ego ti è infinitamente riconoscente *_* sono molto legata a questa fanfiction per una serie di motivi, sapere che anche altri (oltre la Trix) la apprezzano mi fa immensamente piacere. Grazie! :*

Betalecchina: NSA potrebbe approvare, ma è la sottoscritta il tuo critico più severo!!!!! ;P Fare i capitoli con te in chat è una cosa straordinaria, sopratutto se ci metti in mezzo litigate immaginarie, problemi sulla lingerie e scleri su argomenti da psicanalisi. Grazie di tutto, Betalecchina dei SUOI stivali. Sei la mia donna delle litigate! ;P Ps. Obama e Osama ancora non si sono decisi: ci possiamo pensare noi, per favore? L'umanità ne potrebbe risentire U_u

Ti aaaaaaaamo <3

Jollina la verde: ehggià! L'atteso incontro è avvenuto. Buahaha! Immagina pure, ma ho sconvolto chi l'ha già letta tutta quindi credo che non azzeccherai tutto! :P Grazie mille per la recensione :*

PacificSoul: Uhuhuh! Una fan di Nicky! Allora se lui è il tuo preferito credo ti piacerà questa fanfiction perché ci sono alcune scene con lui degne di nota! :P Certo che rispondo ad ogni commento, se non fosse per voi (e per gli scleri della Trix) questa fanfiction rimarrebbe nascosta sotto metri di polvere immaginaria nei meandri del mio piccì. Siete voi che la rendete bella ai miei occhi! :* Grazie per i complimenti. A Presto, spero!

VioletCasper: minchia ma a egocentrismo stai messa bene pure tu eh! U_u non sei l'unica che legge e non recensisce! Anyway, la Kim è la preferita di tutti!:P

Alilla: Amore della mamma! Sei stra bella ed è tutto merito mio, il basettone c'entra poco U_u vero amore? Grazie amore mio <3 tra poco ci saranno delle scene tra te e Frankie tenerissime! Ti amo fino all'infinito amore. :*

Reby94xx: Olè! Ce l'hai fatta a recensire :D che succede? Un disastro epico! Buahaha no dai, scherzo. Chi leggerà vedrà! :P a presto! :*

Kimberli: amoooore! È vero non ci sentiamo molto, e anche io ti penso sempre. Oh ma sto ometto vuole che gli spezzo le gambine? Sai come si dice.. la Ari che pensa, ci pensa la Ari! :* E poi noi non siamo belle solo nella fanfiction, noi siamo strabelle anche nella realtà, cosa credi! C'è sempre un fondo di verità in ogni storia! Ahahaha mamma mia che modesta che sono! Ci sentiamo oggi pomeriggio amore! Ti amu

Finite? Sììììì! Un ultimo grazie a chi legge ma non commenta ^_^

Alla prossima! :*

Ps. lasciate una recensione! È semplice, basta schiacchiare su quella bella scritta blu qui sotto con scritto “Vuoi lasciare una recensione?” :D

Byeeeee


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Capitolo 5
*** Secrets. ***


Secrets

Capitolo 5: Secrets


Secrets I kept inside me
No one can understand
Secrets I had to hide
cause no one would hold my hand when
Secrets for me to know
And never for you to see
Secrets for only me
Emotions so bother my soul
To know that I felt much pain
I thought it would go far away
It did for the moment

-Secrets Anastacia-


-Kevin, ti muovi? Siamo in ritardo! Sei bello, dai, esci da questo bagno!!!-

Frankie, esasperato, prese la mano del fratello e cercò di trascinarlo fuori dalla stanza che odorava di profumo in maniera nauseante.

-Frankie, ci aspettano per le quattro! Sono le tre e quarantacinque!-

-Appunto, muoviti.-

Frankie era impaziente di rivedere Alice, come tutti i bambini alla prima cotta. A dire il vero, non era l'unico impaziente. Kevin aveva passato tutta la mattina a cercare qualcosa di adatto da indossare. Alla fine aveva messo (sopra il costume da bagno), i pantaloni bianchi, una camicia a righine rosa di Ralph Lauren e dei costosi mocassini bianchi di Gucci.

Aveva raccattato in fretta e furia un paio di asciugamani, aveva pregato Big Rob di stare a casa o se proprio seguire Joe, lasciando libertà al povero Nick e aveva convinto sua madre a fargli fare da baby sitter.

-Ti ha dato l'indirizzo Alice?-

-Sì, eccolo.-rispose Frankie porgendo al fratello un bigliettino piegato e allacciandosi la cintura.

-Waw, Beverly Hills centrale. Non male.-

-Kevin!.-urlò disperato Frankie.

-Sì, nanetto, adesso parto. Prima dobbiamo fare due parole io e te. Non lasciarti scappare una sola parola sui Jonas Brothers, chiaro?-

-Sì sì, lo prometto! Dai, andiamo!-

Kevin arrivò di fronte alla sontuosissima villa delle sorelle Ruggiero. Il cancello era aperto, così ne approfittò per parcheggiare dentro il suo Suv.

In men che non si dica, Frankie con tanto di zainetto, era sgattaiolato fuori dall'auto e attraversò il prato, piazzandosi davanti alla porta.

-Tra quanto arriva?- chiese Alice impaziente, guardando fuori dalla finestra per la millesima volta.

-amore, mancano ancora 10 minuti. Su, tra poco arriverà.-sorrise la sorella maggiore.

-Sisteeeeeeeeeeeer! Io scappo, sono in ritardo! Vado in biblioteca con qualche compagno di scuola! Bacio volanteeeee!-urlò Kim, precipitandosi fuori alla velocità della luce.

Quando il campanello suonò, Ali strillò esultante correndo ad aprire la porta.

-Frankie!!! Vieni, corri!-esclamò subito Alice, portando il suo amico subito nel grande giardino della casa.

-Ciao Kevin!-

-Ciao a te!-salutò lui con un sorriso. -Non hai idea di quanto Frankie abbia stressato l'anima. È da quando è tornato a casa da scuola che insiste che siamo in ritardo.-

-Perchè non immagini Alice. Pensa, ha cambiato ben 5 costumini diversi per vedere quale a Frankie poteva piacere di più!-replicò lei seria, ma divertita.

Ari lo fece accomodare nel giardino,dove i bimbi già presi dall'euforia di un pomeriggio di giochi insieme si erano già tuffati in piscina, in un caldo pomeriggio di inizio settembre a Los Angeles.

-E io che avevo in mente di fargli fare prima i compiti..-sospirò sconsolata.

Il maggiore dei Jonas rise.

-Che c'è di così divertente?-chiese Ari divertita.

-Credevi davvero di riuscire a frenarli? Ormai sono fidanzati.-

-Ah sì? Ali non me l'ha detto!-sorrise lei.

-Che ne dici di un tuffetto? Fa caldo, dopotutto.-propose Kevin.

-Direi che concordo pienamente.-

Kevin non sapeva ancora che con quella sua proposta aveva firmato la sua condanna a morte. La ragazza si sfilò la già di per se corta, minigonna, lasciandola cadere sul prato soffice. Stessa fine fece la canotta nera.

Di certo Kevin non si aspettava una simile reazione ad una simile visione. Il bikini rosso della ragazza era davvero minuto, ma non volgare, e le calzava a pennello.

-Tutto ok, Kevin?-chiese sciogliendosi i capelli, notando che il bel moretto non le aveva staccato gli occhi di dosso.

-Sì, tutto a posto.-ammise a fatica, togliendosi poi i vestiti e seguendo con lo sguardo quella sirena che con un tuffo aggraziato si immerse nella piscina seguita dal ragazzo.

Mentre i due pesci Frankie e Alice giocavano alla Sirenetta inseguita dallo squalo Frankie, i due baby-sitter d'eccezione si stavano rilassando nella vasca idromassaggio.

-Allora, come si chiama?-chiese Ari curiosa.

-Chi?-

-La fidanzata! L'anello..-chiarì lei, vedendo il suo sguardo perplesso dietro gli occhiali da sole.

-Questo? Ah no, è per..bellezza. Ha un significato affettivo. Ne hanno uno anche i miei fratelli.Non è.. niente..di che. E tu, scommetto che hai un qualcuno che sarà tremendamente geloso in questo istante.-sorrise.

-Ovviamente, qualcuno c'è di sicuro.. ma non meglio precisato. Niente fidanzati gelosi, al momento.-

Kevin sentì un senso di sollievo a livello del petto.

-E dimmi, cosa studi?-

-Fashion e Design. Amo la moda da quando ero piccola. Spero di diventare una stilista, o qualcosa di simile.-

-Bello!-

-Già. Ad esempio ti posso dire che la camicia rosa a righe non va mai con i pantaloni bianchi, tantomeno con i mocassini. Sì, anche se questi mocassni sono di Gucci e sono costati 390 $-sorrise perfida.

-Ops, ho commesso una gaffe di moda?-

-Più che gaffe direi un crimine di moda!-

Kevin rise, immergendosi sotto l'acqua con tanto di occhiali da sole, fingendosi imbarazzato.


-Brava, così! Grandiosa! Sei splendida! Ora voltati un pò sul fianco destro. Bravissima Trix! Abbiamo finito per il momento.-

Venice Beach era il tipico paradiso californiano con sabbia bianca e finissima e acqua blu e azzurra che si infangeva sulla costa, e di certo non era raro vedere bellezze in costume che sfilavano più o meno ufficialmente sul bagnasciuga. Non era nemmeno una novità vedere Joe Jonas scortato da Big Rob mentre annoiato e usato come capro espiatorio, guardava i negozi senza nemmeno farci troppo caso.

-Joe, cosa stai cercando di preciso?-chiese Big Rob perplesso.

-Un.. qualcosa.-

-Qualcosa del tipo?-

-Qualcosa.. magari blu. Con le sfumature verdi. E i pipistrelli gialli. E i fantasmi rossi.-improvvisò.

-Se cercavi un costume da Halloween nonostante manchino più di due mesi, non era necessario venire fino a Venice Beach.-

Joe non lo ascoltò continuando a camminare imperterrito verso la spiaggia. Possibile che per reggere il moccolo a tutti e tre i suoi fratelli, lui si era dovuto sacrificare? E poi, era possibile che Kevin, Nick e persino Frankie avessero un appuntamento e lui no? Cribbio, era lui il santissimo e castissimo playboy di famiglia! Era lui il mitico e leggendario frontman dei Jonas Brothers, conosciuto da tutto il mondo! Eccetto le sorelle conosciute il giorno precedente, e forse uno o due eremiti sull'Everest. Oh persona o cosa che è causa di sventura, di dolore, di fastidio (= Maledizione, ma per ovvi e santi motivi il giovane Jonas questa parola non la può dire!)! Non si poteva nemmeno vendicare perchè l'apostolo Matteo nel suo vangelo scrisse <<

anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra>>. Tradotto: Joe sei uno stolto e te la sei voluta. Ma visto che non tutto il male vien per nuocere, forse la passeggiata di Joe stava prendendo una buona piega.

Una piega inesistente, come quella che si stava lisciando su un costume su cui materiamente era impossibile si formasse una piega per via del poco tessuto utlizzato, un corpo decisamente familiare.

-Big Rob, non una parola sui Jonas Brothers. E tu sei uno zio acquisito.-sibilò in fretta.

Trix alzò gli occhioni color miele e si trovò davanti il ragazzo un pò idiota del giorno prima che la guardava con la testa di traverso.

-Essere, ciao.-lo salutò lei scocciata.

-Ciao, Trix. Come va?-

-Sto lavorando. Che diavolo ci fai qua?- chiese portandosi le mani sui fianchi.

Joe arretrò impercettibilmente.

-Sto facendo il reggi moccolo ai miei fratelli.-

-Dimenticavo che oggi Frankie e l'altro essere sono a casa nostra.-

-Serviva un diversivo per.. lo zio Robert!-bisbigliò indicando Big Rob che a qualche metro di distanza guardava l'oceano con fare circospetto.

-Carino. Aspetta qui, torno subito.-chiarì Trix, ondeggiando sensualmente subito dopo verso il fotografo.

-Oh Signore santissimo, con tutti i santi Gesù, Giuseppe, Maria, San Tommaso, San Francesco, San Giovanni, Sant'Agostino, Santa Teresa, Santo Guglielmo, Santa Caterina..-iniziò a bisbigliare Joe.

-Joseph, tutto a posto?-chiese Big Rob.

-Sì, più o meno. Me lo sento, andrò all'inferno per quello che involontariamente ho visto. Già inizio a sudare.- borbottò asciugandosi la fronte sudaticcia.

-Sì chiamano ormoni, Joe. Ormoni.-ripetè pazientemente Big Rob, quasi si trovasse di fronte Frankie.

-Essere, io ho finito per oggi e ci ho guadagnato un costume. Tu che stavi facendo?-chiese Trix, sistemandosi i capelli.

-Pregando.-rispose sovrappensiero.

-Pregando?-chiese allucinata.

-Sì.. ehm. Pregando... lo zio.. di andare a prendere qualcosa. Ti unisci a noi?-

Due volte era stato salvato in extremis, e non era sicuro che la terza gli sarebbe andata così bene.

-Perchè no?-accettò lei.

Anche questa volta, il Suo Signore aveva dato prova a Joe di esistere.


-Nick! Scusa il ritardo!-esclamò Kim appena vide il ragazzo che la aspettava alle porte della biblioteca di Beverly Hills.

Nick già pensava che la ragazza lo avesse bidonato mentre l'aspettava impaziente alle porte della biblioteca. Cappellino da baseball dei New York Yankees in testa, occhiali da sole e atteggiamento passivo nei confronti del mondo, erano la sua tattica per passare inosservato. Ora, l'unica cosa che sperava era che non ci fossero paparazzi nei paraggi: non ci voleva proprio una foto sua con Kim su siti come JustJared o nella pagina gossippara di People.

-Ciao Kim, non preoccuparti, sono appena arrivato anche io. Entriamo?-chiese sorridendo, ma guardandosi intorno con fare sospettoso.

-Certo... tutto bene, Nick?-chiese innocentemente.

-Sì, sì. Non preoccuparti. Andiamo!-

Se Nick avesse saputo che in Italia qualcuno cantava che "..la matematica non sarà mai il mio mestiere..", gli avrebbe costruito una statua seduta stante.

Nick Jonas non era un ragazzo come tutti gli altri. Nick Jonas aveva imparato a sviluppare un sesto senso che il Signore Suo gli aveva donato quando era venuto alla luce, aveva imparato ad essere paziente, cordiale, e rispettare le regola in maniera quasi ossessiva. Molti avvenimenti avevano messo in discussione la sua fede, ma era sempre riuscito a trovarla. Nick Jonas aveva imparato a fidarsi delle persone fino ad un certo punto, ad innamorarsi ma mai fino in fondo, a mantenere un segreto.. ma non quella volta.

-A me viene più o meno due. La tua?-

Nick fissava sospettoso la porta. Perchè aveva così paura? Non gli era mai piaciuto mentire: giudicava la menzogna come qualcosa di inglorioso. E se proprio qualche bugia l'aveva detta era sempre stato a fin di bene. Mille e più pensieri attraversavano la mente del giovane Jonas.

-Nicholas?-lo chiamò piano Kim,vedendo l'amico in uno stato di trance.

-Sì?-sussurrò lui con un piccolo sobbalzo.

-Sei sicuro che tutto vada bene? Sei inquieto.-

Fidarsi, o non fidarsi? E se ci si fida, poteva veramente fidarsi fino in fondo? La risposta la sapeva.

-Kim, ti devo parlare. Andiamo a prendere qualcosa da bere.-sussurrò.

Chiara lo vide davvero proccupato, così raccolse in fretta la sua roba e uscì seguendolo.

C'era un piccolo locale all'angolo della strada, frequentato soprattutto da mamme con i bimbi e qualche sporadica coppietta di giovani amici a prendere un gelato.

L'interno era di un pallido verde acqua, che stranamente si intonava perfettamente alla maglia di Kim e alla fascia azzurra che portava tra i capelli.

-Ho preso quel CD che mi hai consigliato, i Busted sono un genere che mi piace! Grazie!-le sorride affidabile, rassicurandolo un pò. Non si sentiva affatto tranquillo, e non era colpa della glicemia.

-Davvero? Mi fa piacere. Qual'è la canzone che ti è piaciuta di più?-

-Year 3000 è molto carina.-

Nick sorrise: certo, era anche la sua preferita.

Ordinarono due Diet Coke.

-Mi dovevi parlare? Sono una brava ascoltatrice, sai?-

La dote di Kim era dare fiducia e trasmettere serenità, cosa che puntualmente successe con il piccolo Jonas.

-Kim, hai mai sentito parlare dei Jonas Brothers?-chiese.

Kim scosse la testa.

-E se io ti canto "Uh this is an S.O.S. Don't wanna second guest"? Hai mai sentito questa canzone?-

-Sì! Sì, ce l'ho presente! Carina!-annuì lei.

-Io non voglio mentirti. Sei la mia unica amica qui, la prima che mi ha rivolto un sorriso cordiale e mi ha aiutato.-

-A proposito di cosa dovresti mentirmi, Nick?-

Bisbigliavano come due normalissimi amici della loro età che si devono dire un sacco di segreti dopo un'avventurosa estate.

-Su chi sono veramente.-rispose serio, avvicinandosi un pò.

-Ok, ora non capisco più nulla.-

-Io sono Nick Jonas, e sono una rockstar. Faccio parte insieme ai miei fratelli di una band: i Jonas Brothers. Gli ultimi quattro anni li abbiamo passati in tour per tutto il mondo, abbiamo un film all'attivo e un secondo in fase di scrittura.-

Kim rimase impassibile.

-Ah. Ora capisco i bisbigli in corridoio, o i biglietti sul tuo armadietto.-

Certo, è uno shock scoprire che il tuo amico è una rockstar. Soprattutto se è di fama mondiale.

Nick raccontò tutta la sua storia, dall'inizio del suo CD solista, la nascita di Frankie, la prima prova con i suoi fratelli e la creazione dei Jonas Brothers, l'incisione del primo disco, Camp Rock e il loro secondo disco, Jonas Brothers appunto, le sue storie con Miley e Selena; la scoperta della malattia e come sia stato duro per lui da accettare, ma di come i suoi fratelli l'avevano aiutato e di come questo sia stato d'ispirazione per l'ultimo disco: A little bit longer.

Quattro Diet Coke dopo, Nick finì il suo racconto. Kim l'aveva ascoltato in silenzio, quasi commuovendosi sentendo della sua malattia, tenendo il fiato sospeso e rallegrandosi.

-Oh mio Dio.-sussurrò alla fine.

Rimasero un pò in silenzio. Nick capiva che la sua amica aveva bisogno di metabolizzare.

-Quindi tu oggi eri così nervoso per i fotografi?-

-Sì. Io ci sono abituato, ma tu no. E credo che sia il momento meno opportuno per finire su People o su Hello! Magazine con una buona dose di pettegolezzi e notizie esagerate.-

Quando due puri di cuore e di spirito come Kim e Nick si incontrano, l'effetto è una strana aurea santificante intorno e un incredibile voglia di essere sinceri col mondo ed essere persone migliori.

Cinque minuti in assoluto silenzio resero Nick abbastanza nervoso.

-Kim?-

-Nick, io non voglio esserti amica perchè tu sei famoso. Non mi importa nulla, potresti essere anche figlio di un postino. Io sono amica di Nick, non di Nick Jonas. Certo, il fatto che tu sia una rockstar complica un pò le cose, però l'amicizia se è vera riesce a superare tutto,no?-sorrise lei timidamente.

Nick rispose con un sorrisone annuendo felice.

La verità era che quei due si piacevano tremendamente, ma erano troppo "puri" per avere la faccia tosta di dirselo in faccia.


-Scusa, tu hai intenzione di comprare quella robaccia?-

L'espressione schifata bastò a far cambiare idea a Joe.

-Che ha che non va? È carina!-

-è da sfigati!-ribattè Trix.

-A parte che non ci siamo molto distanti, comunque.. se vuoi venire in giro con me quella robaccia deve sparire!-continuò esasperata.

-E sentiamo, cosa dovrei mettere per essere cool come lei?-

-Non sarai mai cool come me, Essere. Però potresti passare ad essere meno.. Nerd.-

Joe si appoggiò all'espositore del negozio. Sì, indubbiamente Venice Beach era appena stata scossa da un ciclone: dal ciclone Trix.

-Avanti, prova questo, e questo. E anche questo. Oh, e questo!-

-Tutta questa roba??-chiese stupito, tenendo in mano un quantitativo esorbitante di maglie, giacche e pantaloni.

Un'occhiata che non ammetteva repliche ma che lo metteva in soggezione gli fece capire che c'era una sola cosa da fare. Stare in silenzio e assecondarla.

Con una mossa della mano abbastanza eloquente, lo spinse nel camerino.

Dopotutto, fare shopping era una cosa che le veniva naturale, era qualcosa di innato che sia lei che le sue sorelle avevano.

-Ma perchè? Mi sembra di sapermi vestire!-replicò Joe dal camerino, sfilandosi la maglia turchese.

-Abbinamenti questi sconosciuti. Ti pare che puoi andare in giro vestito con i pantaloni marroni, la maglia turchese e la giacca grigia?-

Alle fans era sempre piaciuto! Eppure, era sicuro che questa nuova calamità naturale era più sincera con lui che tutte le200 o 300 milioni di fan che aveva nel mondo.

Big Rob era uno che ci aveva sempre visto giusto, e anche quella volta era sicuro di non sbagliarsi. Il bene e il male, il cioccolato e la vaniglia. Questa Trix era un vero peperino senza freni e inibizioni, Joe invece era uno che se una regola diceva non respirate più di due volte al minuto, c'era da stare sicuri che non avrebbe respirato più di due volte. La terza guerra mondiale stava per scoppiare. Era solo questione di tempo.

-Questo ragazzo ha bisogno di una dritta, zio Rob.-disse Trix sicura.

Big Rob annuì sorridendo.

-Eccomi!-disse Joe uscendo scalzo e guardandosi i pantaloni.

-Come sto?-chiese timoroso. Sì, quella ragazza dagli occhi dorati lo metteva in soggezione.

-Zio, direi che ci siamo.-

Big Rob e Trix si sorrisero e si scambiarono un cinque in segno di trionfo.

-Dammi retta, Essere. Un paio di giorni e il tuo stile cambierà radicalemente e in meglio.-

Joe ci volle credere: il tono della rossa non ammetteva replice.


-Frankie, colora saturno di giallo!-suggerì Alice a Frankie, passandogli un pennello intriso di tempera.

-Sì, subito!-

Il salotto, sede di tante litigate, tante risate e tanti scleri, era stato momentaneamente traformato in un laboratorio d'arte per i due piccoli amici e il loro esperimento di scienze.

-Hey, rocks! Vi va una pizza??-propose Ari entrando in salotto.

-Sììììììììììììììììììì!-urlarono entrambi.

-Pizza per tutti!-esclamò lei ridente.

Si sa, pizza, dolciumi e gelati sono i cibi preferiti dai bambini, e Alice e Frankie non facevano eccezione.

-Sicura che non disturbiamo?-chiese Kevin una volta in cucina.

-Ma figurati. E poi, devono ancora finire il progetto di scienze.-

Kevin sorrise, offrendosi almeno di apparecchiare la tavola.

-Sorelleeeeeeeee!-

-Kiiiiim! Amore, sono in cucina! Come è andata?-urlò Ari.

-Oh, ciao sister! Tutto bene...anche se mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere.-sorrise Kim entrando in cucina. Reggeva tra le mani ancora il CD che Nick le aveva lasciato poco prima di congedarsi. Era Jonas Brothers. I tre ragazzi si somigliavano molto tra loro, e spiaccavano in bella vista sulla copertina.

-Oh, Kim lui è Kevin! Kevin, lei è la mia sorellina Kim!-presentò Ari.

Kim e Kevin alzarono lo guardo in contemporanea e spalancarono gli occhi per lo stupore.

Kim si trovò davanti la versione Nick-qualche-anno-dopo, e stranamente quella visione era stampata a sulla copertina del CD che teneva in mano.

Kevin spalancò gli occhi incredulo: quello era il loro CD. Oh santa Polenta!

-Ma tu...sei..-iniziò Kim.

-Kevin, piacere!-fece porgendole la mano.

Kim la strinse perplessa, ma Kevin era riuscito a dirle muovendo le labbra di non dire niente alla sorella: non dirle che lui era Kevin Jonas, dei Jonas Brothers.

-Kim, tesoro, cosa stavi per dire?-chiese Ari, poggiando la cornetta del telefono sull'incavo della spalla.

-No, niente. Assomiglia a uno che conosco.-borbottò arrossendo.

Ari sorrise e tornò ad ordinare la cena.

-Tu sei il fratello di Nick.-sussurrò Kim per non farsi sentire dalla sorella.

-Già, tu sei la sua nuova compagna di classe.-

-Precisamente. Perchè non le hai detto che sei una rockstar??-

-Perchè per una volta voglio solo essere Kevin. Ti prego, glielo dirò più avanti se le cose prendereanno una certa piega. Giuro!-

-Non mi piace mentire alle mie sorelle!-le disse saggia.

-Non ti chiedo di mentire. Solo di... ehm.. omettere dei particolari.-

Kim fece uno sguardo indignato.

-E va bene. Però glielo devi dire.-

Kevin fu salvato in extremis dal cellulare di Kim.

-Pronto? Ciao sis. Sì, ah. Devo dire a Ari che hai incontrato l'Essere di ieri con lo zio e ti fermi a mangiare con lui? Ok, buon appetito. A dopo! Bacio.-

-Chi era amore?-chiese Ari, tornando in cucina.

-la Trix. Ha detto di dirti che si ferma a mangiare con l'Essere di ieri. Non ho capito bene.-

-Ah, ma dai? L'essere è Joe! Il fratello di Kevin!-

-Cosa?? A cavallo siamo! Vado a farmi una doccia, che è meglio!-borbottò uscendo dalla stanza e lasciando un Kevin basito e un'Ari perplessa.


Sistemati i bambini con una pizza in salotto, Kim si prese la cena per consumarla in camera.

Si chiuse la porta alle spalle, posando la pizza sul letto. Il suo fedele Mac aveva caricato il CD sul suo iPhone, così si infilò il pigiama e si stese sul letto.

Aveva un pò di paura. Cuffiette nelle orecchie, schiacciò il tasto play.

Le note della famosa canzone che qualche volta aveva sentito, "S.O.S" , partirono e timorosa si trovò a guardare la sua stanza. Era una grande stanza con le pareti rosa pastello. Il letto a due piazze si trovava vicino alla porta, con un comodino il legno bianco per lato. Alla destra si trovava un grandissimo armadio, contenente centinaia di vestiti e scarpe. Esattamente di fronte al letto c'era una grandissima scrivania sotto la finestra, dove Kim aveva messo tutte le sue cose: libri, foto, cd, stereo e piccì. Sull'altra parete, di fronte all'armadio, c'era la libreria.

Sopra il letto, una foto formato gigante delle quattro sorelle.

Più i minuti passavano, più le traccie scorrevano, più realizzava che quella era la voce del suo amico Nick, più qualcosa le sembrava in sospeso. E il problema era che non poteva parlarne con le sue migliori amiche.


-Zio Rob? Nick ha biogno di te. Mi ha mandato un messaggio.-

Le bugie hanno le gambe corte. Ma questa volta non era propriamente così. Diciamo che la dinamica dei fatti era stata leggermente diversa: Joe, aveva mandato una richiesta di aiuto a Nick per scollarsi di dosso per un paio d'ore Big Rob, e questo aveva dovuto accettare per lealtà nei confronti del fratello. Dopotutto, aveva lasciato un pomeriggio di normalità a lui, era ora di restituirgli il favore.

Big Rob chiamò Nick per accertarsi che non fosse una bugia, ma per una volta i Jonas avevano un'organizzazione impeccabile.

-Con chi torni a casa?-chiese.

-Kevin. Mi passa a prendere quando lui e Frankie tornano a casa.-

La risposta sembrò bastargli,infatti salutò i ragazzi davanti alla pizzeria da Gennaro.

-Senti, Essere. Mettiamo le cose in chiaro subito: 1) questo non è un appuntamento; 2) ho una fame allucinante, quindi questo è l'unico motivo per cui sono qui; 3) perchè quelle ragazzine ti stanno indicando?-

Joe si voltò di scatto.

-Ehm, amiche.. di mio fratello!-si girò e salutò con la manina, cercando poi di nascondersi il più possibile dietro il Menù.

Una volta passata l'emergenza "amiche di mio fratello", arrivò la loro pizza. Tra una fetta e l'altra, poterono chiacchierare.coca cola.

-Com'è la vita con tre sorelle?-chiese Joe, prima di bere un sorso di Red Bull.

-Com'è quella con tre fratelli?-rispose lei ironica.

-Touchè. Mi pare che tu e Ari siate molto affiatate.-

-Sì, è la mia migliore amica. Siamo molto più che sorelle. Poi c'è Kim, che compirà 16 anni tra poco. Lei dice sempre che noi siamo le nostre anime gemelle, mentre i ragazzi sono solo quegli esseri con cui divertirsi.-

-Bella considerazione del popolo maschile. Ti ringrazio a nome dell'intera categoria!-fece Joe ironico, facendo un'espressione molto buffa che fece ridere Trix.

Trix che rideva con un ragazzo? Sì, qualcosa di strano stava decisamente per accadere. L'inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa di semplice. Qualcosa di unico.


-Aw, che scorpacciata!-esclamò Kevin, finita la cena.

-Felice di aver soddisfatto la tua fame!-

Lasciando i bimbi a guardare Il re leone, i due si erano appostati a cenare fuori, dove ormai il sole era tramontato e il cielo stellato brillava sopra le loro teste.

Avevano parlato, parlato un sacco. Si erano conosciuti meglio, avevano scoperto tante cose che reputavano interessanti nell'altro.

-Ma i tuoi genitori?-chiese Kevin. -Mi sembra di capire che tu ti occupi delle tue sorelle, come una mamma.-

-Touchè. I miei..nostri.. genitori sono due avvocati divorzisti che in mente hanno solo la carriera. Non si sono mai interessati più di tanto di noi. Pensa che quando è nata Alice, dopo 3 settimane dal parto, nostra madre era già al lavoro. Sono spesso in giro per lavoro, possiamo stare anche settimane senza sapere niente di loro nè vederli tornare a casa.-

Kevin ascoltò la storia con interesse. Era così diversa dalla sua.. lui era abituato ad avere dei genitori sempre presenti, con una solida concezione della famiglia. Certo, avevano i loro alti e bassi, ma erano cose che duravano il tempo di un abbraccio.

-Sembri pensieroso.-ammise.

-Sì, lo sono. Sembra una visione così distante dalla mia famiglia. Non senti troppa responsabilità sulle tue spalle? Insomma.. hai 19 anni.-

-Non ci penso. Le mie sorelle vengono prima di tutto, prima dei ragazzi, dei genitori, del divertimento.-

Seduta sul bordo della piscina, con i piedi ancora nell'acqua, si rese conto che per la prima volta da tanto tempo parlava con un ragazzo: un ragazzo molto dolce, un pò timido, che le aveva chiesto cose che nessuno le aveva chiesto. La sua famiglia. Spesso, per non dire sempre, le conversazioni che mediamente riguardavano i ragazzi erano formate da due domande e molto superficiali.

-Sei stata brava.-ammise il bel basettone dopo qualche minuto di silenzio.

Ari lo guardò interrogativo.

-A crescere le tue sorelle. Hai fatto un ottimo lavoro. Kim sembra proprio una brava ragazza e Alice è un amore.-

-Oh, in quello credo di centrare poco. E poi c'è Trix che mi aiuta.-

Si guardarono negli occhi: erano molto simili. Verdi entrambi, espressivi, contornati da lentiggini sul naso e la carnagione abbastanza chiara. Una folata di vento caldo fece muovere dolcemente i lunghi capelli di lei. Una strana energia, una sensazione nuova. Kevin le spostò dolcemente una ciocca di capelli dal viso. Le piacevano i suoi occhi, sì erano simili ai suoi, però erano dolci. Riusciva a leggerle dentro. Si avvicinò lentamente, poteva sentire il suo respiro.

-Ari?-chiamò qualcuno da dentro.

Come due automi si staccarono e si alzarono. Trix comparve sulla porta scortata da Joe, che salutò con la mano.

-Ciao ragazzi!-

-Ciao amore. Ali si è addormentata sul divano con Frankie. Sono tenerissimi!-

Ari e Kevin si lanciarono uno guardo significativo e si sorrisero, prima che Kevin prendesse in braccio il fratellino.

-Grazie di tutto, Ari.-

-Grazie a te per la cena.-

-Era il minimo.-sorrise lui, con Frankie addormentato in braccio.

-Ciao esseri!-salutò Trix, portando Alice di sopra.

-Vabbè, vi lascio soli. Ciao Ari!-

Joe sparì in auto del fratello portando la borsa di Kevin e Frankie.

-Ci sentiamo, allora.-disse lei.

-Molto prima di quanto tu possa immaginare! Sogni d'oro.-

-Anche a te!-rispose lei, aspettando sulla porta di vederlo mettere il fratellino steso sul sedile posteriore e salire in auto con un ultimo sorriso.


To be continued.


****

Buon giorno a tutti, buona domenica e buona festa del ringraziamento! (in ritardo, perché era giovedì)

Come state, miei prodi lettori? Finalmente le vite dei nostri beneamati Jonas Brothers si sono incrociate con quelle della nostre idole. :D Come sono modesta!

Questa settimana a colpo di record sono state raggiunte le otto recensioni in tempo record, grazie di cuore davvero a tutti! Ma sapete che ho notato che tutti i capitoli hanno 8 recensioni! Che figata! :P

Ma ora lasciamo da parte ste cavolate e passiamo all'angolo della posta del cuore!

Ready, set, go!

Reby94xx:ahaha no no, stavolta non eri assolutamente in ritardo, anzi sei stata la prima! :P Che fine hai fatto? O.o non ho più visto aggiornamenti della tua fanfiction. Beh, sappi che la mia amata Trix si è sentita onorata del fatto che la adori e adori il rapporto che ha con il nostro giullare di corte. Un bacio e a presto! :*

Betalecchina Trix:No ma devo risponderti sul serio? Ma davvero? No perché sei assolutamAnte pessima! Ovvio che vi odio, siete maledettamente voi. Sisi, fai resuscitare il tuo amichetto Otto.. non oso immaginare se tu e lui foste vissuti nello stesso periodo. Poveri noi e povera me! La parola T non può essere abolita, anche perché come tu ben sai il mondo è T e io sono un'assatanata che fa andare via i messeri con la sciarpa in classe nonostante in aula si sfiorino i 30 gradi. Ahahaha! Yeeep! Comunque donna sono d'accordo con te: meglio scrivere di Esseri che di Cosi..anche se alla fine entrambi non si sanno vestire. C'è solo un punto a favore dei Cosi. Non hanno quella cosa che ci urta tanto. Anyway, ACCENDI STO C***O DI MSN CHE MI SERVI. Ti amo :*

Kimbeli: ehehehe! Quando avrò pubblicato questo commento credo che tu sarai un po' impegnata a leggere una cosa come 80 pagine. Buhahaha, mi aspetto il commento poi di ogni scena con tanto di insulti e risate eh! Grazie di tutto sistAr, sei la mia stella ;P Ti volevo dire anche di non essere triste e volevo farti sapere che se hai bisogno di parlare, se hai bisogno di qualcuno che ti ascolti o semplicemente hai bisogno di sfollare un po' io sono qui per te, ci sarò sempre. I love you :*

Jollina la verde: sììì assolutamente astuta! Ti ho preso in contropiede, eh?? :D L'incontro tra Joe e Trix come è andato allora? A te la parola. Ti ha deluso? Piaciuto? Scrivi, mi raccomando! A domenica prossima :*

Sbrodolina: No cioè tu adesso dimmi da che foto sei rimasta sconvolta perché io e la Trix ci abbiamo pensato sopra per un po'. Se sei rimasta sconvolta per certi abbinamenti, beh ti capiamo davvero. Sti Jonas sono uno scempio in fatto di moda a volte, veramente. Grazie per i complimenti! :*

Alilla: Amore mio! *_* eccola qui la luce dei miei occhietti, la cosa migliore che ci sia al mondo. L'ho detto io, se sei venuta fuori così bene è tutto merito mio! :* Mi manchi amore, ti amo. :*

PacificSoul: Ecco la Nickydipendente!!!! :P Davvero lo trovi puccioso? Ahahah a me a volte fa venire il nervoso! :D No scherzo, alla fine mi sa che è l'unico normale tra i Jonas (ad eccezione di Frankie, mito supremo e assolutamente il Jonas migliore in tutto e per tutto! Dannazione, se non avesse solo otto anni ci farei un pensierino!) >< Anywayyy! Mi ha fatto stra piacere che ti sia piaciuta una battuta ahaha e sopratutto che tu te la sia ricordata! XD E ti ringrazio enormemente per i grazie per i commenti (ma ha un senso questa frase?). Spero tu abbia capito. Per me, ripeto, i commenti sono importati e credo che rispondere ad ogni persona che dedica qualche minuto per scrivere due righe sia il minimo.. poi è tenero perché si viene a creare una sorta di “legame” tra autore e recensitore! :D bacini bacini, alla prossima! :*

VioletCasper: Mi dispiace per il nonno della tua amica.. non so cosa dire, forse in questi casi la cosa migliore da fare è non dire niente. :( Posso capire come ti senti, ho perso un bel po' di persone. Anyway non ho potuto postare prima e posto ora. Spero che almeno il capitolo ti sia piaciuto. E comunque stare a contatto con me non può fare altro che bene alle persone. Ce ne fossero di più persone come me al mondo! :D che idiota che sono. Byee :*

A domenica prossima.

Un grazie anche a chi legge senza commentare.

Ari

Ps. cliccate sul quella bellissima scritta blu qui sotto.. ecco brave! :P

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Capitolo 6
*** Party. ***


Party

Capitolo 6:Party.


Out on the streets all the taxis are showin' me love.
Cuz I'm shinin' like a princess, in the middle of thugs.
And at the clubs, the bouncers recognize my face.
So while your waiting in the line, we just enter the place.
Lets get this party started right,
Lets get drunk and freaky fly,
You with me so its alright,
We gonna stay up the whole night.
Lets get this party started right,
Lets get drunk and freaky fly

-Party Justice-


-Tu, io, due birre, e un mare di gossip.-annunciò Trix sullo stipite della porta che dava sul giardino, già pronta con le birre in mano.

Resoconto più succulento era quello che Trix attenteva da Ari.

-Beh, ho elaborato una teoria.-annunciò finito il suo racconto.

-Cioè?-

-Kevin è gay!-

Trix si accigliò. Quello che aveva visto prima di interromperli era abbastanza chiaro.

-E perchè mai, di grazia? Il radar gay non ha funzionato nè a me, nè a te.-

Il radargay, era lo speciale sesto senso di cui tutte le ragazze fascinose erano dotate. Era importante saper distinguere omo e eterosessuali, soprattutto in città come Los Angeles e soprattutto se giravi un mare di locali. Era necessario alla sopravvivenza, e non sempre i limiti dell'uno o dell'altro erano ben marcati.

-Non è successo niente tra me e lui.-brontolò, rimarcando bene sulla parola niente.

-Forse c'è un'altra spiegazione. Che costume hai messo?-

-Quello minimal rosso.-

Sì, decisamente aveva presente che effetto faceva quel costume su tutti gli eterosessuali uomini dagli 11 ai 90 anni e del fatto che Kevin era rimasto impassibile,fu proprio stupita.

-Non ti ha dato nemmeno un segnale?-

Ari sorrise maliziosa.

-Lui no, ma il piccolo Kevin ha lanciato un vero e proprio S.O.S.-

Trix rise beffarda.

-Ai piani bassi è tutto in ordine, e se uno si mette una mise del genere sai benissimo che non può certo essere gay.-

Ogni gay avrebbe saputo infatti che le mise bianche sono orride e contro ogni legge della natura:anche i cuccioli di dalmata dopo qualche mese capiscono che tutto bianco non va bene e si fanno spuntare le macchie!!


Kevin aspettò impaziente in camera sua. Prese il mac e si sedette in attesa. IM accesso, gli occhi fissi su quel contatto che aveva aggiunto qualche ora prima di nascosto.


K2 – Music's in my soul: Speravo che entrassi.

Ari – Shining Princess: Speravo di sentirti.

K2 – Music's in my soul: Speravo lo dicessi.

Ari – Shining Princess: Sono stata bene questa sera ;P

K2 – Music's in my soul: Anche io! Dovremo

uscire ancora, magari per un film. Che dici?

Ari – Shining Princess: Ti dirò di meglio. Vieni domani

alle 8 con Joe. Vestiti di bianco, mi raccomando. Elegante.

K2 – Music's in my soul: Dove andiamo?

Ari – Shining Princess: Sorpresa.

K2 – Music's in my soul: Va bene. A domani,

Mysterious Princess. Sogni d'oro.


Ari chiuse il Mac con il sorriso sulle labbra. Lei e sua sorella dovevano per forza andare a quella feste. Tanto valeva andarci con i due esseri, no?


-No, tu ora spiegami perchè hai invitato i due esseri!-brontolò Trix in slip e reggiseno.

-Perchè se dobbiamo andare, tanto vale che siamo accompagnate, no?-

-Proprio per niente! Io volevo divertirmi!-

-E ti divertirai con Joe, no?-

-No,io con quell'essere non mi posso divertire.-

Ari guardò la sorella con un sorrisetto ironico.

-Sì, ok ieri forse mi sono un pò divertita. Ma poco, meno dell'1%! Quell'essere è orrido! Ha un'ego grande come una casa ed è strano.-urlò dal bagno che le due sorelle condividevano.

Ari rise.

-Amore, lui ha un'ego grande come una casa?-chiese raggiungendola in bagno.

Trix alzò le spalle, passando un'altra volta il rimmel sulle ciglia già di per se lunghe.

-Dettagli, sorella, dettagli.-

Tre quarti d'ora dopo, due sorelle vestite totalmente di nero aspettavano due esseri in salotto.

-Kim, se ci sono problemi mi chiami subito, capito?-

-Sìsì, dai. Fosse la prima volta che io e Ali stiamo a casa insieme.-si lamentò Kim.

Alle otto precise, il campanello suonò.

-Finalmente. Siamo già in ritardo. Che nervoso. Questa me la paghi, anche se sei la mia adorata sorellina.-

No, decisamente a Trix non era piaciuto l'invito che la sorella aveva fatto ai due esseri.

-Ciao esseri, su andiamo che siamo in ritardo!-esordì appena la porta fu aperta.

-Ciao Trix!-sorrise Kevin. A giudicare dallo sguardo infuriato di Joe, nemmeno a lui era piaciuto essere trascinato fuori di casa per una destinazione ignota, soprattutto perchè aveva un brutto presentimento.

-Ciao Ari!-

-Kevin..-rispose lei dolcemente,facendosi baciare da Kevin su una guancia.

-Oddio, si prevede una serata molto lunga.-

-Io a fare il terzo in comodo non ci sto.-brontolò Joe.

-Va bene, Kim noi andiamo. Ciao Ali, fai la brava, ci vediamo domani mattina.-

-Sìsì, ciao ragazzi, divertitevi e dipingetevi! Ciaooooo!-esordì Kim spingendo fuori di casa le sorelle.

-Dipingetevi?-chiese Joe perplesso.

-Tutto a tempo debito, esseri, tutto a tempo debito.-

Salirono sul SUV di Kevin: direzione tra Hollywood e Selma per il Body-Painting Party al Cranes Tavern.

La musica riempiva l'abitacolo: davanti Kevin e Ari ridevano divertiti e parlavano, dietro Trix e Joe scrutavano Los Angeles passare veloce davanti i loro occhi.

No, Joe Jonas era sempre più sicuro che qualcosa sarebbe andato storto.

All'improvviso, la radio passò delle note ben conosciute. Troppo conosciute. Troppo loro. When you look me in the eyes.

-Kevin!-esclamò Joe. La sua voce si riconosceva, e anche bene.

Kevin, tempestivamente spense la radio.

-No, perchè? Sembrava carina!-si lamentò Ari.

-Perchè..uhm.. preferisco parlare con te.-disse Kevin, arrossendo un pò.

Certo, era un modo per non farle scoprire la sua vera identità, ma era anche la verità. Parlare con lei era divertente, era naturale. Con lei ci stava bene, gran bene.

-Eccoci arrivati.-

-Questa è una festa organizzata da uno dei fotografi per il quale abbiamo posato.-spiegò Ari.

-Sì, essere. Quello di ieri.-lo freddò subito Trix, notando che Joe aveva aperto la bocca per dire qualcosa.

-Perchè sono tutti vestiti in bianco, eccetto voi due?-chiese Joe, imperterrito.

Le ragazze sorrisero e si diressero verso l'entrata, trascinando i ragazzi.

Il giovane bodyguard alla porta sorrise alle due giovani e senza nemmeno controllare sulla lista , staccò la cordicella di cotone rosso che vietava l'entrata.

L'intero locale, in cui i Jonas erano già stati più volte, era stato interamente demolito. Tavoli e sedie erano su di un unico lato della sala, il bar centrale lavorava a pieno ritmo. Dove una volta c'era un pianoforte era stata posizionata una passerella. Sopra di loro, centinaia di metri di filo per stendere il bucato. Decine di camerieri rigorosamente in jeans chiari e maglia bianca portavano degli strani vassoi con colori e pennelli, altri strani drink dai colori sgargianti. Le luci soffuse erano colorate d'azzurro.

-Waw!-fece Kevin.

-Bello, vero? Bene, il motivo per cui siamo qui, è per porre rimedio alla tua oscena camicia rosetta con i pantaloni bianchi.-

Kevin trovò la cosa molto divertente.

-Signorine, non sapete che questa è una festa in bianco?-

-Aw! Jordan!-esultarono le due sorelle saltando letteralmente in braccio ad un giovane biondo, fisico palestrato e fascino da vendere.

-Scusaci, Jordan. Festa in bianco? Nessuno ci ha mandato il promemoria.-disse Trix sensualmente.

Jordan rise.

-Lo dite tutti gli anni! Però per voi, questo ed altro. L'importante è avervi qui.-

Quando Jordan baciò le ragazze molto vicino alle labbra, Kevin si morse il labbro per un motivo a lui sconosciuto. Cos'era questo strano eccesso di possessività e protezione che si stava scatenando verso la moretta dagli occhi verdi?

La cosa non sfuggì a Joe: la cosa gli portò alla mente una frase di Shakespeare tratta dall'Otello, che guarda caso parlava di gelosia ed occhi verdi.

-La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre.-

-Cosa vai blaterando, Joseph?-chiese spazientito.

-Cosa vai provando, Paul?-domandò con un sorriso.

-Ragazze, io me ne torno dal mio uomo, non vorrei mai che incontrasse qualche bella donzella e diventasse etero.-

Detto questo si congedò.

-Perfetto: omosessuali, alchol, persone che girano mezze nude e film a luci rosse in diretta. Grandissima idea di seguire quelle due,Paul Kevin. Complimenti. -borbottò Joe, alterato.

-Bene, sorella, esseri, io mi fiondo al banco del bar per cercare di alterare il mio stato di percezione delle cose nel minor tempo possibile. Ci vediamo dopo.-annunciò Trix.

-Kevin, tu vieni con me.-dichiarò Ari, prendendolo per mano e senza preoccuparsi troppo di Joe. Rimase solo in mezzo alla stanza, guardando suo fratello mentre veniva trascinato in un qualche posto strano, magari un'alcova del piacere a questo punto. Onde evitare cose spiacevli, decise di andare nell'unico posto in cui sapeva di trovare qualcuno di familiare, e no, questa volta non parlava di Dio.

Trovarla al banco del bar era stato abbastanza semplice, grazie alla discrepanza della cromatologia tra tutti gli abiti bianchi e il suo palesemente nero. Joe faticò a mantenere gli occhi sul suo obiettivo, causa una miriade di ragazze in reggiseno più o meno trasparente.

Come aveva previsto,Trix e il suo abito minimal erano al bar, seduti su un elegante sgabello che scopriva maggiormente (se mai fosse stato possibile) le gambe abbronzate, dondolando un piede su cui stava una sensualissima scarpa a tacco vertiginoso.

"A questo punto, tutte le donnine in reggiseno sono il male minore!" pensò.

-Essere, che diavolo ci fai qui?-

-I due piccioncini mi hanno lasciato da solo, e visto che l'unica persona che conosco sei tu, ho gentilmente accettato l'idea di autoinvitarmi mentre tu ti ubriachi.-

Il ragionamento filava, quindi Trix con un'alzata di spalle riprese il suo amato hobby.


-Dove mi stai portando, princess?-

-Adesso lo vedrai.-

Kevin continuava a camminare dietro la ragazza, tenendola per mano. Era una bella sensazione, essere legato a lei.

-Vieni, siediti qui.-le disse indicando uno sgabello.

Kevin si sedette timoso,aspettando che la ragazza tornasse.

Seguì il vestitino nero e scollato fino a non vederlo più tra la folla. Era semplice e dolce: una fascia sotto il seno di satin nero e un piccolo bordino di pizzo grigio canna sul bordo. E le scarpe, quelle vertiginose scarpe che portava con tale grazie da sembrargli impossibile. Kevin sospirò. Decisamente quella ragazza gli era entrata in testa, in un modo violento e tormentoso, dolce e rilassante, possessivo e libero. Decisamente, per la prima volta in tutta la sua vita, Paul Kevin Jonas non capiva cosa gli stesse succedendo.

"You gotta be be good to me
I'm gonna be be good to you
We'll be happy as can be
Just gotta be be good to me
Baby"

Quanto non voleva aver scritto quella canzone in quel momento.

-Eccoci, signor Kevin. Ora si sieda, si rilassi e lasci che renda questa camicia un pezzo unico.-

-Sono tutto tuo.-rispose, rendendosi poi conto che lui non era così. Lui non pronunciava frasi ambigue a delle ragazze che, seppur bellissime ai suoi occhi, conosceva solo da qualche giorno.

Kevin lasciò che la ragazza dipingesse la sua amata camicia. Sentiva il tocco del pennello e delle sue dita.

-Sembri estremamente sicura di quello che stai disegnando.-notò Kevin.

-Lo sono. Credo di saper capire le persone.-rispose lei.

-Sei un'artista.-sorrise.

Ogni tanto, qualche persona si fermava ad ammirare la ragazza al lavoro. Per Kevin, la sua bellissima camicia di Ralph Lauren era solo un insieme di colori sgargianti e macchie indefinite.

Le ci vollero quasi 40 minuti perchè la sua opera fu completata.

-Finito!-esclamò soddisfatta.

Kevin si alzò dubbioso, dirigendosi verso lo specchio. Ari sorrideva soddisfatta.

-Allora, che te ne pare?-chiese.

-Dico che...è..è magnifica!-esclamò Kevin entusiasta.

Sulla schiena aveva disegnato un chitarrista con una bellissima chitarra rossa in primo piano, mentre sul davanti una serie di disegni astratti che continuavano da dietro.

-Ti piace davvero?-

Ari non aveva mai avuto bisogno dell'approvazione degli altri: la sua era sufficiente per tutto. Ari non aveva mai guardato un ragazzo considerandolo anche per il suo carattere: non sarebbe mai durato tanto da far contare i difetti qualcosa.

Ari non aveva mai incontrato qualcuno come Kevin: e ora, era successo.

-Sì grazie! È bellissima!- e Kevin lo pensava davvero, e non solo sulla camicia.

Stesa la camicia ad asciugare, Kevin rimase a petto nudo con i suoi pantaloni bianchi.

Kevin era pieno di freni inibitori: quando era con lei, sparivano.

Kevin aveva delle convinzioni: quando era con lei vacillavano.

Kevin non era pronto: quando non lo sei, devi improvvisare.

Ari lo trascinò sulla pista, dove il DJ set passava canzoni ballabili del momento.

Kevin la guardava ballare, muovendosi sensuale e dolcissima allo stesso tempo.

-Vieni, ti porto in un posto!-sussurrò Ari durante un ballo scatenato.

Kevin non se lo fece ripetere due volte.

Salirono lo scale e dopo infinite rampe approdarono sulla terrazza. Ari dava l'impressione di conoscere bene quel posto. Sicura, portò Kevin sulla parte Est del terrazzo. Da sotto proveniva leggera la musica della festa.

-Amo questo posto.-ammise, sedendosi vicino la ringhiera del palazzo.

Davanti a loro, l'intera Los Angeles illuminata creava un effetto di incantevole stupore.

-Ho visitato praticamente tutto il mondo, ma sono queste le cose che lasciano senza fiato.-

Ari sorrise, posando la testa sul petto nudo del chitarrista. Lui le passò un braccio intorno al collo, assaporando in pieno la compagnia della ragazza in un posto così romantico.


Al piano di sotto, una più che allegra Trix continuava a bere al bar, parlando a vanvera.

Joe, annoiato, si teneva la testa con una mano e con l'altra picchiettava sul bancone.

-Ehi, scusa amico?-

-Sì?-bofinchiò Joe annoiato. Erano un paio d'ore che ascoltava i discorsi senza senso di Trix, che andavano dall'Italia a tutta la lista delle persone con cui era stata – ed era abbastanza lunga.

-Amico, forse è il caso che la porti fuori a fare un giro. È sufficientemente ubriaca.-

Sì, Joe ci stava già pensando da un pò.

-Sì, forse è il caso.-sospirò sconsolato.

-Trix? Trix? Andiamo, vieni.. usciamo a fare due passi.-

Trix lo guardò storto, visibilmente contrariata.

-Tu, essere, come osi interrompere la mia ubriacatura?-disse strascicando le parole.

-Oso farlo perchè tra due minuti ti cacciano fuori a calci, quindi dai. Andiamo a fare due passi e raggiungiamo Starbucks così ti prendi un caffè e delle patatine fritte.-Joe le prese il braccio per aiutarla ad alzarsi: non era sicuro che riuscisse a camminare su quei tacchi vertiginosi.

-Non toccarmi, essere. Ce la faccio benississississimo da sola.-

-Sì, certo. Benississississimo.-

Trix si alzò ma come era prevedibile non riusciva a camminare. Frotuna volle che mentre precipitava, due braccia forti e robuste la presero al volo, trascinandola fuori praticamente di peso.

-Lasssiami stare.-borbottava cercando di liberarsi.

-Non sei in grado di camminare.-

Joe Jonas ancora non sapeva che non avrebbe mai dovuto dire una frase del genere a una come lei.

-Io tutto posso, Essere.-

-Sì, sei onnipotente.-

-Vattene stupido essere!Io voglio mia sorella! Dov'è mia sorella!?-urlò in mezzo alla strada.

-Al diavolo, Trix! Tua sorella è sparita con mio fratello e siccome a Kevin tua sorella piace, io ti faccio da baby-sitter per dare a loro la possibilità di conoscersi, perchè al sottoscritto di te non gliene importa assolutamente niente!!- esclamò arrabbiato.

Joe Jonas non si arrabbiava mai, non imprecava mai e non diceva cose simili.

Trix rimase ferma immobile, instabile sui suoi tacchi alti. A sua sorella piaceva Kevin, era evidente e la cosa era largamente ricambiata. E all'essere non fregava niente di lei. Ma la cosa era ricambiata.

-Potresti anche essere meno scontroso.-replicò.

-Da che pulpito la predica. Sempre dirtto. Tra 500 metri c'è uno Starbucks.Ti serve del caffè.-

Trix si avviò barcollante reggendosi alle pareti dei locali. Joe sperava solo che non ci fossero paparazzi in giro: non era bello vedere una ragazza in quelle condizioni e soprattutto se poi ci avrebbero speculato mesi dato che si trovava con un santissimo Jonas Brothers.

Quest'ultimo la scortava silenzioso, cinque passi lontano da lei. Sorrideva soddisfatto per laver avuto la meglio sulla rossa in quello strano diverbio che avevano avuto,ma al contempo se ne pentiva: aveva vinto, certo, ma le aveva anche mentito su qualcosa. La verità, in effetti, gli era sufficientemente chiara, ma avrebbe avuto modo di pensarci più tardi: lo Starbucks era davanti a loro.

-Siediti. Vado a prenderti un caffè.- intimò.

-Avanti, mangia!- ripeté per la millesima volta senza ottenere risultati concreti escludendo una smorfia da parte della rossa.

-Se non mangi, la sbronza non ti passerà mai.-ripetè di nuovo con calma, prendendo una patatina fritta.

-Devo fare come con i bambini? Ecco che arriva un treno carico di French Chips per Trix..Uhm!-cantilenò mimando un trenino: questa volta, Trix aprì la bocca ridendo.

-Bene, qualcosa l'ho ottenuto. Riproviamo: ecco che arriva un aereo carico di French Chips per Trix.. Ahm!-

Trix rise, un pò per l'alcol e un pò perchè quell'Essere era davvero divertente. Le luci potenti di Starbucks evidentemente dovevano essere parecchio fastidiose per una con una sbronza epocale, infatti prese gli occhiali da sole rossi di Joe e li infilò facendo strane smorfie.

-Oh, ma come sei tenera! Su, mangia un'altra patatina.-la assecondò Joe imboccandola.

E una verità universalmente riconosciuta che bisognava assecondare i pazzi e gli ubriachi, ma Joe non era sicuro di quale delle due fosse più adatto a quella ragazza. Pazza lo era, e ubriaca di certo.

Dopo vari tentativi e qualche patatina, Joe ricordò che il metodo migliore per far passare una sbronza era camminare.

-Trix, andiamo a casa.-

Tirandola su di peso (ovviamente dopo aver gettato tutto nella spazzatura da bravo cittadino quale Joe Jonas era) iniziò ad incamminarsi per le strade buie di Los Angeles.

Trix continuava a parlare: se all'inizio i suoi discorsi non avevano un senso logico ora iniziavano a prendere una piega interessante, per lo meno per Kevin quando gliele avrebbe riferite.

-Sai, Ari ha avuto un fidanzato serio una volta. Era così serio che tutti credevamo sarebbe durata per sempre. Poi lui ha voluto fare la rockstar e da allora lei odia i cantanti. C'è stata parecchio male.-

Oh santo Paradiso. Questa cosa a Kevin non sarebbe piaciuta, nè tantomento avrebbe reso le cose più semplici.

-Davvero? Ma se il ragazzo in questione fosse speciale.. non credo lo rinnegherebbe-

Trix ci pensò un pò su.

-Credo di sì invece. Non vuole soffrire. Credo che Basettone le piaccia davvero.-

"Magra consolazione" pensò Joe.

-Basettone?-chiese ridendo. Di soprannomi a tutti i Jonas ne erano stati affibiati un sacco, ma di certo Basettone era il più strano e il più divertente per indicare il suo fratellone.

-Sì. Ci sta andando con troppa calma. Se uno mi piace quella sera concludo, e di solito fa così anche lei. Con tuo fratello nemmeno si sono baciati.-

Trix si bloccò di colpo. Avevano camminato per una ventina di minuti.

-Mi fanno male i piedi.-annunciò, togliendo le scarpe e abbandonandole ad un lato della strada, proseguendo per la sua strada. Joe sospirò. Le raccattò rapidamente e raggiunse la ragazza che barcollando scalza era quasi finita sulla strada.

-Attenta..-le disse prendendola al volo per la vita.

Trix ormai stanca, posò la testa sulla spalla del giovanotto e gli passò un braccio intorno alla vita.

Sì, decisamente era stata una serata strana.


***

Ragazze mie! Finalmente anche questa settimana infernale è giunta al termine e come ogni domenica ecco a voi il vostro capitolo. Beh potrei sentirmi offesa eh! :D No scherzo, sono contenta che vi piaccia Trix. Susu, domandone da un milione di dollari: qual'è il vostro Jonas preferito? :D Aspetto numerose risposte, ma intanto passiamo ai thank you personali.

Reby94xx: ahaha certo che ti meriti un premio, sei la prima per la seconda volta! :D grazie per la recensione e un grosso bacio! :*

Jollina la verde: innanzi tutto, con una settimana e qualche giorno di ritardo..TANTI AUGURI! Adesso vedi di fare la brava che sei legalmente perseguibile dalla Legge! :D Eh lo so che il fatto dell'Essere è epocale, dal tronde l'ho chiamato io così la prima volta! :D Devi sapere che ogni gruppo che mi piace alla fine lo insulto. Ho un rapporto del tipo “vi amo ma vi insulto” (idem per la Trix) :) che ci volete fare, siamo fatte così! Grazie infinite, ancora auguri e ci sentiamo presto! Un bacione :*

Sbrodolina: Ahahah, per la foto mi metto tranquilla allora! Anche se io ne ho viste alcune che avrebbero fatto venire un infarto a una qualsiasi persona con un po' di stile >< anyway, contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Un baciotto! :*

Betalecchina: Stronza malefica! E con questo, ho detto tutto! U_U Vedi di divertirti a Parigi, di non fare troppi danni e sopratutto di non bere troppo. Ok, cazzata immensa. Ci sentiamo mercoledì che mi devi aggiornare su tutto, e necessito di uno sblocco. Ti amo <3

PacificSoul: Eccola qui la mia recensitrice DOC! *_* No davvero, adoro le tue recensioni primo perché sono lunghe e la cosa mi arreca un immenso piacere, secondo perché rido ogni volta come un'idiota! Sìsì, Santo Nicky Nostro avrebbe sicuramente detto la verità: è troppo santo per non dirla! Anyway, io ti ringrazio dei ringraziamenti dei grazie per i grazie sui grazie per i commenti e ti prego, anzi, ti supplico. Basta ringraziamenti o divento scema! :D Mi fa molto piacere scrivere qualche riga per voi, vi adoro tutte! :* Ahahah vedo che la tua modestia e il tuo ego stanno salendo alle stelle. Sarà l'effetto collaterale della fanfiction! Spero che questo chappy sia di tuo gradimento, tesoro! Un bacione :*

Alilla: Amore della mamma! Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo. Ma non tanto, dippiù! Grazie amore per averla letta.<3

VioletCasper: Lo sai già che cosa è successo con il tuo commento perché te l'ho detto via sms e sì, ogni tanto provo nostalgia dei vecchi tempi, di quello che eravamo e di tutto ciò che mi ricorda quel periodo fantastico. Sì, le cose cambiano e i tempi cambiano, sta a noi decidere se cambiarle in meglio o in peggio, se decidere di lasciare un'impronta nel cuore di chi incontriamo o uno schiaffo sul volto. Alla fine, dipende tutto da noi. :*

Un grazie anche alle ben 15 persone che hanno questa storia tra i preferiti.

A domenica prossima, con affetto,

ari.


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Capitolo 7
*** Can't fight the moonlight. ***


Can't fight the moonlight

Capitolo 7: Can't fight the moonlight.


There's no escape from love
Once a gentle breeze
Weaves it's spell upon your heart
No matter what you think
It won't be too long
Til your in my arms
Underneath the starlight - starlight
We'll be lost in the rhythm - so right
Feel it steal your heart tonight.

- Can't fight the moonlight LeAnn Rimes-


Sorelle fuori ad un Body-Painting-Party con due superstar, la piccolina già nel mondo dei sogni.

Per Kim si prospettava una serata di relax. Aveva già messo il suo bel pigiama e si era accomodata sul divano. Cosa c'era di meglio di un bel film romantico per concludere la giornata? Evidentemente, la televisione non aveva gli stessi suoi programmi perchè su tutti i canali della Pay Tv non facevano un film decente nemmeno a pagarlo oro.

Nick:Ciao Kim! Cosa stai facendo di bello?

Kim:Buonasera Nicholas! Sto cercando qualcosa

di carino in Tv, ma nulla ispira. Tu?

Nick:Niente, sono a casa con Frankie e i miei genitori.

Cerchi qualcosa in tv? Questa sera fanno Camp Rock.

Kim:Il tuo Camp Rock?

Nick:Esattamente. Più di Joe che mio.

Chissà che combinano i nostri fratelli.

Kim:Non lo so, e credimi, non vorresti saperlo

nemmeno tu se conoscessi bene le mie sorelle.

Nick:Meglio non pensarci. Buona

visione di me stesso :P

Kim:A domani con le critiche

della stampa, egocentrico!


Kim ascoltò il consiglio di Nick. Essere l'amica di una rockstar comportava che si fosse visto/sentito/letto almeno una volta ogni sua creazione, no?

Kim: Kevin è davvero così scemo? O.o

e Joe è davvero così pieno di se? O.o

Nick: LOL. Ehm, sì e sì. Però sono

dei bravi ragazzi, lo giuro.


Kim stava per rispondere, ma lo scampanellio della porta la costrinse a desistere e aprire. Chi diavolo poteva essere a mezzanotte passata? I suoi genitori certo che no: erano a New York per lavoro. Le sorelle?

-Chi è?-

-Sono Joe Jonas. Sono qui con Trix. Mi puoi aprire?-

Kim aprì la porta. Joe Jonas? Perfetto, ecco il terzo fratello mancante.

Kim vide Joe trascinare una Trix già palesemente nel mondo dei sogni e altrettanto palesemente ubriaca fradicia.

-Oh, ci risiamo.-borbottò Kim.

-Non sei nuova alla situazione, mi pare.-sorrise solidale Joe.

-No, per niente. Portiamola di sopra, Shane.-

Joe si bloccò di scatto, sbiancando.

-Sì,ho visto Camp Rock, e no, le mie sorelle non l'hanno visto.-

-Oh.-fu l'unica cosa che il giovane seppe dire.

Portarono Trix nella sua stanza. Era molto grande, e un pò disordinata. Un'intera parete era dedicata ai CD musicali e sull'altra si aprivano due porte: quella del bagno che condivideva con Ari e quella del guardaroba, che condivideva sempre con la sorella. Joe si stupì:nonostante fosse tutta sui toni del viola, era femminile e al contempo aggressiva.

"Proprio come lei" si trovò a pensare Joe.

Misero la ragazza nel grande letto a due piazze e Kim aprì la porta del bagno.

Kim sbuffò.

-Senti, piccolo grande Jonas. Io devo andare a dormire. Fai come se fossi a casa tua.-

-Aspetta!-

-Che c'è, Jonas?-

-Come lo sai?-

-Sono Kim, l'amica di Nick. Me l'ha detto lui. Tranquillo, ho già parlato con Kevin e non dirò niente alle mie sorelle. Sappiate che per questo mi sarete debitori a vita: odio mentire, soprattutto alle mie sorelle.-

-Sei esattamente come Nicholas.-

-Lo prendo come un complimento. Buona notte, Jonas.-disse più dolcemente, chiudendosi la porta alle spalle. Si infilò nel letto, accendendo l'iPod sul CD del giorno precendente.

Nick:Kim? Ti sei addormentata?

Kim:No, ho accolto tuo fratello Joe. Non chiedermi

il perchè, non ne saresti felice. Ci vediamo domani. Sogni d'oro. Xoxo

Nick:Le cose stranno prendendo una

piega inaspettata. Sogni d'oro a te.


Joe si trovò improvvisamente solo in quella casa immensa che non conosceva. Kevin: ancora non l'aveva avvisato. Prese il suo telefono e tentò di chiamare il fratello, ma evidentemente non sentiva la suoneria, così scrisse un breve messaggio. Cosa mai poteva fare in un'immensa casa tutto da solo?

Trix dormiva beata nel suo letto: Decise di fare un giro nella camera di Ari, passando per il bagno. Era diversa da quella della sorella:tutte le tonalità erano calde, accoglienti. Era chiaro che lei era la più grande. Ogni cosa in lei le ricordava un pò anche Kevin. Erano i due grandi, i genitori in versione miniatura. Sul letto trovò una chitarra. Quale momento migliore per poter suonare un pò? Chitarra in mano, suonò quelle note che aveva ripetuto su ogni palco in giro per i quattro angoli del mondo: un misto tra canzoni allegre e più dolci.

-Suoni, essere?- domandò una voce un pò impastata.

Joe sorrise.

-Sì. Come va?-

-Sopravvivo. Che ci fai qui?-

-Volevo lasciarti dormire.-sussurrò.

Trix si stese sul letto della sorella, coprendosi con le coperte.

-Suonami qualcosa.-

C'era solo una canzone che a Joe veniva in mente in quel momento.

"Every time I think Im closer to the heart
What it means to know
Just who I am
I think I have found a better place to start
no one ever seems to understand
I need to try to get to where you are
Could it be
Your not that far"

Le piaceva quella canzone. Le piaceva la melodia. Le piaceva la sua voce. Non sentì molto altro, perchè cadde addormentata tra le braccia di Morpheo, sotto lo sguardo vigile di una rockstar un pò speciale.


Sulla terrazza a qualche kilometro di distanza, Kevin rise per una battuta della ragazza. Erano ore che parlavano insieme e non si erano accorti del tempo che era passato.

-E dimmi, ci sei più tornata in Italia?-chiese Kevin curioso, guardando la ragazza negli occhi.

-Sì, certo. Torniamo dai nonni circa una volta l'anno, in estate. Amo Milano. I miei erano orginari di lì. Tu sei mai stato in Italia?-

-Certo, 3 volte. A Milano.-sorrise lui.

Si erano spostati dal luogo di prima. Ora erano seduti al centro della terrazza. Kevin ancora a petto nudo, aveva di fronte la ragazza. Le gambe piegate gli servivano come poggia gomiti,le mani che giocherellavano ritmicamente con le dita di lei.

-Raccontami qualcosa di te! A parte che vuoi imparare l'italiano, ragazzo!-

Kevin sorrise.

-Uhm..vediamo. Sì, allora. Condivido ancora la camera con Joseph.-

Ari ridacchiò.

-Giuro, e a volte è un vero problema! Joe è il più disordinato, mentre io sono abbastanza pignolo. E poi prende sempre le mie cose.-

-Io e Trix condividiamo il bagno e il guardaroba.-

-Ecco, se volete un consiglio non condividetelo mai con Joe.-

Risero entrambi.

-Uh, sempre io e Joseph da piccoli, abbiamo ingurgitato 1.25 $ in monetine da un quarto.-

-Ohohoh! Amanti del pericolo!-

-Certo, tutto quello che fa Joe ha a che fare con il Pericolo. Il pericolo è il suo mestiere e, naturalmente, il suo soprannome. Il mio è K2. Frankie invece è il "Bonus" o "Frank il macho/ Frank the tank". E poi c'è Nicholas o Nick, che non hai ancora conosciuto. Ha 15 anni. Lui è "Il Presidente".-

-Nick? Kim ha un nuovo amico, si chiama Nick.-

-Sì? Anche Nick ha una nuova amica. Kim!-sorrise Kevin.

Ari sorrise.

-Qual'è l'episodio che vi ha legato così tanto?-

Kevin ci pensò un secondo, guardando l'orizzonte.

-Sai, siamo sempre stati molto legati tra noi. I miei fratelli sono i miei migliori amici, senza di loro non saprei cosa fare. Un episodio che ci ha legati è stata sicuramente la malattia di Nick. Gli è stato diagnosticato il diabete mellito di tipo 1 circa 2 anni fa. Stare in ospedale, così per due giorni senza sapere nulla di certo, e vedere Nick tutto taciturno, scorbutico, assetato. Lì ho davvero avuto paura. Appena abbiamo saputo cos'era, Joe e io siamo corsi in una libreria e abbiamo comprato tutti i libri possibili sul diabete. Io non so se avrei la forza di Nick di conviverci ogni giorno.-

-Se Nick è così forte è perchè sapeva di poter contare su di te e su Joe.-

-Forse. E le tue sorelle sanno di poter contare su un surrogato di madre come te.-

-Nah, sono loro che sono d'ispirazione per me.-

Kevin la guardò negli occhi, cercando di catturare ogni singola sfumatura e imprimerla nella sua mente.

Ari guardò quegli occhi che erano incredibilmente simili ai suoi. Erano verdi, forse leggermente più tendenti al nocciola. Erano dolci, teneri. Kevin non era un ragazzo come tutti gli altri. Era pericoloso parlare, era pericoloso volerlo conoscere meglio e soprattutto era pericoloso guardarlo negli occhi.

Una folata di vento spostò i suoi capelli dietro la spalla e Kevin la trovò decisamente bellissima.

Aveva delle belle labbra, morbide.

Kevin si avvicinò, spinto da un'attrazione profonda. Posò una mano sulla guancia della ragazza.

Chiusero gli occhi, avvicinandosi sempre di più l'una all'altro. Il primo bacio era fondamentale per una nuova coppia. Dal primo bacio, il primo contatto intimo, si può capire se c'è passione, se le cose diventeranno serie. Si può capire un sacco di cose.

Kevin Jonas, in quel momento, non capiva un bel niente. Erano tre giorni che desiderava baciarla, desiderava toccare le sue labbra sensuali e dolci, accarezzare il suo collo, respirare il profumo dei suoi capelli.

Sapevano di vaniglia.La distanza era veramente minima:i nasi si sfiorarono iniziando un dolce gioco alla ricerca dell'altro.

Kevin avvicinò le sue labbra fino ad accarezzare quelle di lei. Questo non era il classico bacio standard, lo sapevano entrambi. Ari aveva baciato miriadi di ragazzi, ma mai le era capitato di volere così ardentemente solo un bacio da un ragazzo. Stava diventando un gioco tra i due, un rincorrersi, fuggire, abbracciarsi, perdersi e ritrovarsi. Gli occhi chiusi facevano pensare a qualcosa di romantico. Un primo breve contatto, dolce.

-E se ti dicessi che non bacio al primo appuntamento?-chiese sensuale.

-Io non rispetto mai le regole.-

Le mani di Kevin cercarono quelle della ragazza, mentre le labbra posate le une sulle altre si schiudevano leggermente, lasciando posto a nuove sensazioni, uniche: la concentrazione dedicata interamente a quel bacio, a quello che scaturiva, a quello che sanciva, a loro.

Momenti interminabili e incancellabili.

Ari lasciò le labbra del ragazzo.

-Vibri!-rise, e facendo ridere Kevin, fronte contro fronte e guardandosi negli occhi.

-Sarà Joe.-sorrise ricatturando le labbra della ragazza.

-Forse devi vedere che succede.-

Ma forse nemmeno lei voleva sapere quello che succedeva. Kevin rise. Sì, forse era il caso di sapere cosa succedeva. Fece una strana smorfia leggendo il messaggio di Joe.

-Che succede?-chiese.

-Joe e Trix hanno preso un taxi. Ci aspettano a casa tua. Joe ha scritto con comodo.-

-E hai qualche idea per far passare il tempo?-chiese Ari dubbiosa.

-Giusto una..-sorrise prima di prenderla tra le braccia e baciarla ancora, e ancora, e ancora, e ancora.


Joe Jonas stava per uccidere suo fratello Kevin in una perfetta rappresentazione dell'uccisione di Abele da parte di Caino. Joe Jonas era stufo di aspettare in una casa non sua. Aveva sonno e puzzava di alchol, colpa del giretto con la sobria sorella della nuova fiamma di suo fratello e di quel locale lungi dall'essere nei suoi canoni.

Era passata quasi un'ora da quando aveva inviato il messaggio al fratello. Aveva ormai praticamente fatto un concerto con tutte le loro sacrosante canzoni (senso letterale e figurato), aveva guardato una copia di Vanity Fair (e per prendere in mano quella cosa piena di nudi e vanità, che come ben si sa è un peccato mortale, doveva davvero essere annoiato) e fatto una trentina di flessioni. Proprio quando stava per imprecare la prima volta nella sua purissima vita, la chiave girò nella toppa di sotto e una voce lo chiamò.

-Joe! Joe!-

-Sia ringraziato il cielo!-borbottò lui, comparendo sul vano delle scale.

-Ciao Joe! Trix?-chiese Ari.

-Sta dormendo, in camera tua. Ma si può sapere perchè ci avete messo così tanto?-

-Non sapevo dovessimo fare in fretta!-rispose Kevin innocentemente.

Ari lo guardò spalancando la bocca stupita.

-Tu hai detto che potevamo fare con comodo!-ribattè lei fintamente indignata.

-Beh non dirmi che ti sei annoiata!-sorrise Kevin angelico.

-Decisamente no.-

-Problema risolto!-sorrise lui, tenendo ancora la sua mano intrecciata a quella della ragazza.

-No, Kevin. Noi abbiamo un problema enorme! Mostrusamente grande! Gigante!-annunciò Joe.

Kevin lo guardò con una sua tipica espressione buffa.

-Sono le 3 del mattino Kevin, e di certo non profumo di violette ma bensì di alchol. Quindi se non vuoi che io passi tutto il resto del nostro anno libero chiuso in casa, ti conviene salutarla e andarcene!-

Joe sembrava davvero preoccupato della conseguenze della sua serata, ma Kevin era troppo contento per dargli bado.

-Forse è il caso che andiate, prima che a Joe venga un infarto!-suggerì Ari.

-Bella e saggia, sei la donna perfetta.-

-Sìsì, la donna perfetta. Ti aspetto in macchina, scimmia. Buona notte Ari, salutami tua sorella quando si sveglia e se mai si sveglia!-borbottò uscendo di gran carriera verso l'auto.

-Ci vediamo domani?-chiese Kevin.

-Certo.-sussurrò, prima di lasciargli un dolce bacio sulle labbra.


****


Dalla febbricitante Ari, ecco a voi un nuovo capitolo!

Come volevasi dimostrare, sempre 8 recensioni :D

8 è il mio numero fortunato evidentemente: anche a scuola, in pagella, voto più basso 8 e voto più alto 8. :D Eccellente!


Angolodeiringraziamentiiiiiiii

Alice (che si pronuncia ELIS): io non capisco più il nostro grado di parentela. O.o è grave? Tiè, qui c'è Nick. :P bacini da Rose/sorella/cognata/sorellaadottiva/quella che si fa Emmett :Q_

Katerina_21: che onore, una nuova lettrice! Mi fa molto piacere che ti piaccia! Passerò dalla tua ff appena mi libero un po', è un periodo pienotto! Già tanto che posto (sottominaccia, vero ELIS?). Durante le vacanze di Natale! Continua a recensire! Un bacione :*

Sbrodolina: maccccccciaooo! Ahaha, pensa che la scena di Joe che accudisce Trix ubriaca è una della prime che ho pensato. :D adoro quella scena! E comunque, non c'era nello scorso capitolo, ma hai visto che ho recuperato e il tuo Nicky è molto presente in questo? Un bacione stellina! :*

Pacific_Soul: ahahaha! Io ti ADORO! Sono morta dal ridere leggendo la tua recensione :D sìsì, il primato è tuo, non preoccuparti. Sei la RECENSITRICE DELLA SETTIMANA! :D titolo molto importante, siine fiera. Buahhah, scusa se ho fatto sparire Nick, ma era immenso il chappy! Ti va se ci sentiamo su MSN se lo hai? Un modo lo troviamo epr contattarci! Baciniiii :*

Jollina-laperseguibileperlegge- la verde: ma dai? Non l'avrei mai detto che adori Joe! :D ahahah. Sìsì, tutto sta iniziando ad ingranare ma è solo un'apparenza. Il male è in agguatoooo!

A presto, tesoro! :*

Reby94xx: perdonata! Pedrona se non recensisco la tua, ma tra febbre, studio, lavoro e sconvolgimenti non ho proprio tempo! :( recupero appena posso, promesso! Bacinoo :*

Alfalecchina: Da quando ho letto il libro sacro :D ho deciso che non sei più betalecchina ma alfalecchina. Il fatto che i parigini non si sappiano vestire lo so: cioè mi domando io, ma come fanno? Non hanno assolutamente nessun rispetto per i grandi che sono nati e vissuti in Francia? Coco Chanel, Christian Dior, Christian Louboutin, Renè Lacoste, Hermes, Jean-Paul Gaultier, Yves Saint Laurent. Per quei cerebrolesi sono sono compaesani di cui probabilmente ignorano il contiributo fashionista. Mon dieu, che robe! Ti amo


GRAZIE A TUTTE LE 17 CHE MI HANNO MESSO TRA I PREFERITI E SOPRATUTTO CHIEDO UMILMENTE PERDONO PER NON AVER MESSO NICK LO SCORSO CAPITOLO!


Commentino graccie! Vi voglio bene!

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Capitolo 8
*** Changes. ***


Changes

Capitolo 8: Changes.

I'm not supposed to be scared of anything
But I don't know where I am
I wish that I could move but I'm exhausted
And nobody understands (how i feel)
I'm tryin' hard to breathe now but there's no air in my lungs
There's no one here to talk to
And the pain inside is making me numb
I try to hold this, under control
They can't help me
'Cause no one knows
Now I'm going through changes, changes
God, I feel so frustrated lately
When I get suffocated save me
Now I'm going through changes, changes .

-Changes 3 doors down-


Denise Jonas era una bella donna di circa quarantacinque anni che assolutamente non dimostrava. Denise Jonas era una madre, una madre di quattro ragazzi vecchia scuola che avvisavano se rientravano tardi. Denise Jonas non era abituata al fatto di dover fare i conti con l'adolescenza ritardata e la ribellione dei suoi figli. Denise Jonas, aveva capito che qualcosa era successo, e di certo non sarebbe stata una passeggiata da affrontare.


Kevin sorrideva, sorrideva troppo per i gusti di suo fratello.

-Che è successo, Kevin?-chiese, stanco di vederlo sorridere per niente.

-Eh? No, niente.-rispose.

-Kevin, avanti. Non sono tonto.-

-Niente, abbiamo parlato un sacco. È proprio una persona interessante.-

Joe finse di crederci.

-Ehy, che hai fatto alla camicia?-chise notando improvvisamente che quella non era la camicia del fratello.

-Ari l'ha dipinta! Non è fantastica?-esclamò eccitato.

Joe Jonas capì una cosa: nei prossimi giorni si sarebbe sentito molto parlare di quelle strane sorelle.


Paul Kevin Jonas II quella notte aveva dormito poco, gran poco. Decisamente non aveva chiuso occhio. Aveva continuato a girarsi e rigirarsi nel letto, disturbando il pacifico sonno di Joe che alle 5, non potendone più, aveva deciso di andare a dormire in camera con Nick e Frankie, accontentandosi del pavimento.

Quando Joe verso le 9 scese di sotto, non si stupì di vedere Kevin già sveglio (anche se dubitava avesse dormito) e, ovviamente, sorridente.

-Buongiorno fratellino.-

-Buongiorno un cavolo. Non mi hai fatto dormire stanotte.-bofinchiò sedendosi su uno sgabello nella grande cucina in legno.

-Oh beh, che serve dormire? Abbiamo così tanto da vivere!-

-Paul, sei insopportabile quando sei felice!-

-Dovresti trovarti una ragazza, ti stai immedesimando troppo nella figura dello scapolo acido.-

-Succede quando hai un fratello a cui è stato toltalmente asportato il cervello!-

-Ragazzi, non litigate già di prima mattina!-

-Scusa mamma.-

-Buongiorno caro!-salutò dando un bacio a Joe.

Entrambi si lanciarono uno sguardo significativo: sapevano che la mamma sapeva. La mamma sa sempre tutto.

-Allora, ragazzi. Dove siete stati ieri sera?-chiese Denise calma, sorseggiando una tazza di caffè e leggendo la prima pagina del LA Daily News.

Come volevasi dimostrare.

-Siamo stati ad una festa, mamma.-ammise Kevin.

Denise alzò gli occhioni neri dal giornale.

-Ah.-

-Con delle ragazze. Sono due sorelle.-

-Sì, mamma! Dovresti conoscerle! Sono fantastiche. Arianna è la più grande! Sono quattro sorelle, hanno la stessa nostra età.. Ari e Trix hanno un anno meno di noi, Kim è la nuova amica di Nick e Alice è l'Alice di cui parla sempre Frankie!-iniziò Kevin,parlando a raffica.

Sì, decisamente quella ragazza gli piaceva, e parecchio anche.

-Kevin!-lo richiamò Joe.

Se non l'avesse fatto, probabilmente ora Denise sarebbe stata a conoscenza anche del codice fiscale delle ragazze e dato che non era decisamente sicuro che alla loro madre piacessero, era meglio tentare di salvare il salvabile.

-Sì, scusa.-borbottò in fretta con le guacie rosse.

-Bene, direi che potreste invitarle tutte a cena, così io e papà potremo conoscerle.-propose Denise pacata e sorridente.

-Chi potremo conoscerle, amore?-chiese Paul Kevin Sr entrando nella cucina a sua volta.

-Le nuove amiche dei nostri figli, amore.-rispose la mamma, non del tutto contenta.


Un terzo grado alle 9 del mattino per Joe e Kevin era decisamente troppo, così decisero di andare a fare colazione fuori e poi una capatina in spiaggia o un pò di shopping in centro.

-Starbucks!-sussurrò Kevin, iniziando ad annusare l'aria.

-Il Starbucks radar funziona sempre, eh Kev?-

-Certo, così come so che tu ieri ci sei andato con Trix! Ne ho sentito l'odore!- ammise facendo finta di annusare il fratello.

-Eddai, Kevin. Devi essere molto bravo perchè puzzavo d'alchol in maniera pestilenziale. Ne ha bevuto un sacco e, in proporzione, era sobria!-

-Te la cavi per essere uno che non beve con le doposbornie-ghignò Kevin.

-E per questo ringrazio le settimane di volontariato con gli alcolisti anonimi. Avanti, fratellone. Quando l'hai baciata?-

Kevin quasi inchiodò per la sorpresa.

-Chi ti dice che l'ho baciata?-

-Oh andiamo Kevin! È scontato e logico che vi siete baciati.-

Kevin riprese ad andare verso la sua meta.

-Ieri, sulla terrazza, mentre aspettavamo che la mia fantastica camicia asciugasse.-

Joe sorrise: dopotutto, era un romantico.

-E come è stato?-chiese.

-Oh, è stato fantastico Joe! Non mi ero mai sentito così prima. È stato dolce, molto dolce, ma allo stesso tempo speciale. È stato spettacolare Joe, davvero.-rispose animatamente.

Paul Kevin Jonas era felice, tremendamente felice. E suo fratello non poteva che esserne contento. Kevin era tra i tre, quello che con più difficoltà trovava il coraggio di uscire con una ragazza. Con le fans era sempre molto cortese, era una persona dolce, Kevin. Era il ragazzo ideale, ma molte delle loro fan preferivano l'esibizionismo maniacale di Joe o la faccia da Santo di Nicholas. Kevin era, in poche parole, il più adatto per una relazione seria,stabile e di lunga durata.


-Dio come mi sento male.-borbottò Trix, voltandosi verso la sorella che sapeva essere nel lettone con lei.

-Bevi meno.-

-Giuro che non bevo più. Lo prometto.-borbottò Trix coprendosi la faccia con il cuscino.

-Lo dici tutte le sacrosante volte.-

-E tu piantala di ghignare per le sofferenze altrui.-

-Io non ghigno per le sofferenze altrui.-

-E com'è che hai sto sorriso idiota? E soprattutto perchè non stai peggio di me?-

-Non ho bevuto ieri.-

Trix scoppiò in una fragorosa risata.

-Se se, raccontiamola a qualcun'altra! Cos'è questa, la cazzata delle 9 e mezza?-

La brunetta non trovò altro modo per replicare se non scimmiottandola.

-No no no, aspetta. Ho capito cosa è successo... sorrisino idiota, niente doposbronza, capelli arruffati... la colpa è dell'essere ricciolo. Kevin!-disse improvvisamente animata.

-Mannò, dai. Insomma..-

-Iiiihc Iiiihc Iiich, sbaglio o qualcuno si sta arrampicando sugli specchi?-

-Malefica!-borbottò la sorella.

-Grazie, lo so e ne vado fiera. Ohohoh, grasse risate. Qualcuno è arrossito.-

-Stronza malefica!-

-Graaaaaazie!-

Dare della stronza malefica a lei, era l'equivalnte di farle un complimento.

-Avanti, racconta a questa stronza malefica di ieri sera.-

-Non c'è niente da dire.-rispose l'altra risoluta abbracciando il cuscino.

-Il tuo sorrisetto la dice lunga. Avanti, dì tutto alla tua sorellina.-

Ari rimase in silenzio, i ricordi della sera prima che riaffiorarono, sensazioni nuove sulla pelle che riemergevano.

-Oh, al Diavolo! È stato bellissimo!-esclamò con gli occhi che brillavano dall'emozione.

-Oh finalmente un pò di sano gossip! E come è stato? Una cosa classica? Meglio o peggio dell'ultimo?-chiese famelica.

-Cisiamosolobaciati.-sussurrò molto velocemente, nella speranza che la sorella captasse il tutto senza troppe domande.

-TUCHECOSA?-urlò. Sembrava davvero sconvolta.

-Ci siamo solo baciati-rispose la sorella innocentemente, torturando un riccio con un dito.

-Sorella! Tu mi stai dicendo che tu e Kevin vi siete solo baciati?? TU che baci SOLTANTO un ragazzo e che non torni a casa ubriaca!?-

Ari arricciò la labbra e annuì.

Trix era veramente sconvolta. Sua sorella che baciava solamente un ragazzo? Per tutte le persone normali, al “primo” appuntamento, un bacio era cosa standard. Non per lei, non per loro. Loro erano quelle che viaggiavano veloci, quelle che una sera era buona per concludere e la sera dopo giusta per stare con qualcun'altro, loro che si erano fatte quella promessa quando il cuore della maggiore delle sorelle Ruggieri era stato fatto a pezzi. Lei che per non soffrire, aveva deciso che era meglio vivere le cose al momento. Ora, la cosa la lasciava alquanto sconvolta non per il solo bacio in se, ma per una serie di segnali che non facevano presagire nulla di buono, ma veramente nulla: guancie imporporate, sorrisi idioti, niente alcohol e soprattutto un bacio fantastico. Era davvero nei casini se le cose fossero andate come pensava. Fece una doccia sperando di levarsi il mal di testa e l'odore di alchol addosso.

Aveva vaghi ricordi della sera prima. Ricordava..ehm. Uno Starbucks. Delle patatine. La passeeggiata. Il Taxi con Joe. Joe l'aveva portata a casa.

"Che tenero"pensò.

Come un'automa girò velocemente la maniglia dell'acqua, portandola totalmente sul blu. Una scarica di acqua fredda la fece tremare. Qualcosa non andava. No.


E visto che se le cose dovevano andare di male in peggio, bisognava farle andare male da subito, quando Trix scese di sotto per la colazione coperta di un microscopico paio di short e una t-shirt si trovò davanti niente popodimenochè.. sua sorella e i due fratelli.

-Perfetto.Ciao ragazzi.-borbottò.

-Amore, ci hanno portato la colazione. Non sono stati carini?-sorrise Ari, capelli ancora bagnati raccolti con un bastoncino, short di jeans e canotta nera per completare il tutto.

-Tenerissimi.- borbottò, autoironizzandosi.

Prese un muffin al cioccolato e andò fuori, occhialoni scuri per proteggersi dal sole.

-Scusatela, è in piena fase post sbornia ed è ancora più acida del solito.-sentì dire sua sorella.

Joe sorrise, pendendo un bicchierone di caffè scuro e forte e lasciando i due da soli.

-Che vuoi, essere?- chiese appena lo vide comparire in giardino.

-Doppio caffè, forte. Perfetto dopo aver alzato il gomito.-

-Ne sai di cose per essere uno che non beve.-

-So molto più di quanto tu possa immaginare, babe.-

Trix lo guardò storto, sdraiata su un materassino al sole.

Cercò di sistemarsi al meglio i capelli che ancora non aveva asciugato.

-Non serve che ti sistemi. Ti ho visto ubriaca, sei carina lo stesso.-

La rossa fu spiazzata da quella gentile lingua adulatrice. Aprì più e più volte la bocca per dire qualcosa, ma solo come un pesce fuori d'acqua che cerca aria. Joe, abbozzò un sorrisetto, socchiudendo gli occhi totalmente coperti da un grosso paio di occhiali da sole rossi.


-A cosa devo l'onore di questa visita mattutina, Kevin?-chiese Ari sorridente.

-Mhm, casualmente passavo di qui con Joe, e quattro caffè con dolcetti annessi e connessi.-

Ari fece una buffa espressione dubbiosa che fece ridere Kevin.

-Riprovo: la mia auto si è rotta proprio qui vicino e mi sono detto "Perchè non passare da quella bella ragazza con gli occhi verdi?"-

Kevin si era avvicinato. La avvicinò a se, stringendo le mani sui suoi fianchi.

-Ritenta e sarai più fortunato.-ripetè sensualmente.

-Mi mancavano i tuoi baci.-

-Bingo.-sussurrò lei, talmente vicina alle sue labbra che ogni piccola mossa provocava un contatto.

Estremamente piacevole. Estremamente piacevole, era tutto quello che in quel momento Ari riuscisse a pensare tra le sue braccia. E inoltre baciava da manuale.

-Ehm, Kevin.. hai da fare ..uhm..diciamo per le prossime quattro ore?-fece lei pensierosa.

-No.-rispose ridendo.

-Bene, ho trovato qualcosa che ti terrà un pò occupato.-rispose con un sorriso, ricatturando le sue labbra.


Nonostante passare la mattinata incollati come due sanguisughe fosse allettante, dopo una sfuriata da parte di Trix (-Tutto il vostro essere dolci, mina la mia acidità!-) Kevin e Ari decisero di fare due passi.

Attraversare vie molto frequentate come Sunset Boulevard e Rodeo Drive poteva essere pericoloso per Kevin, in cerca di una vita normale come un qualsiasi adolescente con una nuova ragazza. Attraversarono le viuzze secondarie mano nella mano, i volti entrambi coperti da grossi occhialoni scuri e un sorriso stampato in faccia che non li abbandonava dalla sera precedente.

-Uh, un negozio di chitarre!-esclamò Ari, osservando la vetrina dove una ventina di chitarre bellissime facevano bella mostra.

-Ti piacciono le chitarre?-chiese il chitarrista stupito, piacevolmente stupito.

-Kim mi stava insegnando a suonarla. Adoro quello strumento.-

-Davvero? Si da il caso signorina che abbia appena trovato un insegnante di chitarra, se lei vuole ovviamente!-sorrise Kevin.

-Davvero mi insegneresti?-chiese lei eccitata.

-Certamente!-

-Awww!-

Ari saltò letteralmente al collo del ragazzo che la prese senza troppa fatica, baciandola sul naso.

-Dai, vieni. Entriamo, si iniza subito!-disse trascinandola dentro.

Il negozio era immenso, ma Kevin sapeva esattamente dove andare, sembrava un abitudinario del posto.

-Signor Kevin, che piacere riaverla qui? È con Joseph e Nicholas?-

Un signore sulla sessantina in camicia e panciotto sembrava davvero stupito di vederlo entrare.

-Salve, signor Fuller! No, oggi sono con una persona speciale! Può prestarmi la sala, per cortesia?-chiese Kevin cordiale.

Ari aspettava dietro di lui, leggermente in imbarazzo.

-Certo signor Kevin, Rudy! Rudy! Prepara la sala per il signor Kevin per piacere, con le solite!-

-Oh, no signor Fuller. Oggi mi servirebbe..uhm.. una chitarra classica.-

-Classica? Cambia sound?-chiese.

Decisamente Kevin stava stravolgendo le convinzioni di quel povero uomo ansioso, visto che da quando i ragazzi erano entrati aveva inziato a sudare e ad asciugare la fronte sudaticcia con un fazzoletto.

-Vada, vada pure signor Kevin!-

Kevin ringraziò e si diresse in un'altra stanza, dove le pareti erano ricoperte di materiale insonorizzante.

-Grazie mille, Rudy.-

Se c'era una cosa che Ari aveva notato subito in quel giovane, era sicuramente il fatto che era della old school. Il classico tipo che ti apre la porta dell'auto, ti aiuta a scendere, ti fa entrare per prima e ti sposta la sedia prima di sedersi a tavola.

"E io che credevo fossero una specie estinta" pensò divertita.

All'interno stavano vari amplificatori, un pianoforte, una batteria e vari posteggi per chitarre e bassi.

Una chitarra classica era stata posizionata su uno dei cavalletti, vicino ad un paio di sedie.

Kevin la fece sedere, imboccando subito la chitarra.

-Guarda, non è difficile.-

Mosse i polpastrelli sulle corde del manico, mentre con l'altra pizzicava dolcemente le corde.

-Su, prova tu!-

Ari prese in mano la chitarra, cercando malamente di ripetere le azioni del ragazzo.

-No, guarda. Qui.-

Kevin si inginocchiò davanti a lei, spostandole le dita sulle corde con un tocco leggero.

-Visto? Sei stata la mia migliore alunna!-annunciò Kevin un'oretta dopo.

-Tutto merito del maestro.-rise lei abbracciandolo. Kevin le passò un braccio intorno alle spalle, posandole un bacio sui capelli.

Adorava stare in compagnia di quella ragazza: fino ad ora si era rivelata piena di sorprese, ed era sicuro che era una ragazza con cui non si sarebbe annoiato. Kevin Jonas era sempre stato quelle delle relazioni serie, quello che nella sua vita aveva avuto poche ragazze perchè aspettava quella giusta. Kevin Jonas, poi, credeva nell'amore. Credeva fermamente nell'amore, amore quello vero, con la A maiuscola, che ti fa restare in fibrillazione per giorni interi, che ti chiude lo stomaco e ti fa girare la testa, quello che bastava uno sguardo per far diventare ossessione un semplice volto. Kevin Jonas, ci credeva.


-Non credo di potercela fare, oggi!-sbadigliò Kim quella mattina.

-Buongiorno a te!-rise Nick vedendola parecchio in difficoltà.

-Sìsì, buongiorno. Non saresti così allegro e pimpante se avessi avuto una nottataccia come la mia.-

Nick la guardò preoccupato.

-Sì, le mie sorelle. Joe ha portato a casa Trix verso l'una. Poi alle 3 circa è arrivata Ari con tuo fratello facendo un casino infernale, alle 5 Ali ha avuto un incubo ed è venuta in camera mia e alle 6 e 30 la sveglia è suonata.-

-Giornata impegnativa! Su andiamo, la prima campanella è già suonata.-sorrise Nick, posandole una mano sulla schiena e spingendola verso l'entrata.

Da quanto in qua essere a scuola le risultava così difficile? La signorina Green le sembrava terribilmente noiosa quella mattina. Ma la storia era sempre stata tutta uguale? O era l'insegnante che ripeteva mille volte la stessa cosa? Sì, abbiamo capito che i Romani fondarono Roma, in Europa, circa nel X secolo a.C.

-Kim, vedi di stare sveglia almeno se non riesci a prendere appunti!-ridacchiò Nick.

Kim era davvero buffa agli occhi di Nicholas. La sua compagna di banco reggeva la testa con un braccio, la mano affondata nel capelli scuri e un'espressione terribilmente assonnata. Aveva faticato a seguire matematica e persino letteratura, ora storia sembrava insostenibile.

-Sì, ci provo.-borbottò lei, sbadigliando.

Nick prese la matita e avvicinò il blocco degli appunti della ragazza.

"Rock'n'roll, babe!" scrisse.

Kim sorrise.

"Sei tu la rockstar!"

Nick fece un sorriso sghembo e si lucidò le unghie sulla giacca, mentre Kim divertita ridacchiò.

-Signor Jonas, Signorina Ruggieri, volete essere così cortesi da condividere con noi la cosa divertente della lezione?-chiese l'insegnante.

"Ops! Colti in flagrante!" pensò Kim, credendo di trovarsi veramente nei casini.

-Colpa mia professoressa. Le ho fatto notare che aveva invertito le cifre in una delle date, e per evitare disguidi in futuro o rischiare di dimenticarlo, ho preferito dirlo subito.-rispose Nicholas. Era una cosa strabliante: Nick era dotato di quel carisma che abbagliava i professori, era un incantatore. Capiva perfettamente perchè milioni di ragazze si commuovevano a sentirlo cantare. Sì, aveva visto dei video su YouTube. La curiosità aveva avuto il sopravvento e aveva dato un'occhiata, tutto qui. Non era un crimine, no?

-Certo signor Jonas. Bene, riprendiamo la lezione.-

Kim lo guardò riconoscente.

-Grazie!-mimò con le labbra.

Nick fece un segno col capo.

-Grazie al cielo! Pausa pranzo!-constatò felice Kim.

-Mi aspetti in caffetteria? Devo andare in infermeria.-

-Stai male?-chiese improvvisamente preoccupata.

-No, devo controllare il glucosio. -rispose con un sorriso.

-Ti dispiace se vengo con te? Non mi va di stare sola.-disse così piano che Nick faticò quasi a sentirla, arrossendo un pò.

-Non mi dispiace affatto! Andiamo.-

Kim aspettò il ragazzo sulla porta. A Nick non piaceva essere compatito, nè tantomeno avere delle persone perennemente iperansiose che si aspettavano che entrasse in coma diabetico da un momento all'altro, cosa che ogni tanto succedeva pure a sua madre. Con Kim invece, aveva avuto un'impresisone diversa. Sembrava interessata alla malattia solo a scopo amichevole e preventivo, nel caso in cui lui si sentisse male. Ed era la stessa sensazione che aveva con i fratelli sul palco, quando con un segnale segreto avvisava Kev o Joe che qualcosa non andava.

-Tutto ok?-chiese una volta uscito.

-Perfetto, andiamo a mangiare!-

La mensa scolastica aveva un motto: "Cibo, questo sconosciuto". Kim e Nick presero i loro vassoi colmi di qualcosa si indefinito continuando a chiacchierare, e prendendo un tavolo libero furoi dalla caffetteria.

-Uhhh! Signorino, dimenticavo le critiche della stampa su Camp Rock!-esclamò Kim contenta.

Nick nascose il volto dietro un paio di occhialoni scuri bordati di bianco.

-Avanti, spara.-

-Intanto, povero Joe che lo avete lasciato in balia delle fans a Camp Rock.-

-Povero? Senti Macho, ora per la stampa sei quello strano e la casa discografica ha dei problemi per questo. Tradotto, noi abbiamo un problema per questo!-recitò Nick, scimmiottandosi da solo con l'hamburger a mezz'aria.

-In realtà, io non ho un probelma per questo!-rise Kim.

Nick alzò gli occhiali con una mano e la guardò torva.

-Noi abbiamo un problema per questo!-si affrettò a rispondere lei, scoppiando poi a ridere come due dannati.

-Deduco che ti sia piaciuto!-

-Sì, molto divertente. Oh al quadrato, oh oh.-fece Kim, improvvisamente seria.

-Che c'è?-chiese Nick.

-Non voltarti, sta arrivando il trio più popolare della scuola: Ella, Judy e Jen.-

Ella e le sue degne compari, erano il classico esempio di ragazze popolari, capo cheerleader della squadra della scuola, corteggiate dall'intera squadra di gorilla di rugby e pallanuoto, sempre e perenemmente al centro dell'attenzione.

Kim tornò a guardare nel suo piatto torturando il cibo con una forchetta.

Il trio Barbie si posizionò a lato del tavolo, sfoggiando i loro migliori sorrisi arruffianatori e creando una nuvola di profumo nell'area circostante.

-Ciao Nick!-salutò Ella.

Nick alzò lo sguardo con il suo solito sorriso.

-Ciao!-salutò cordiale.

-Io sono Ella, loro sono Judy e Jen.-

-Piacere ragazze, io sono Nick, ma questo già lo sapete. Lei è Kim!-

Kim alzò una mano in segno di saluto.

-Sìsì, piacere. Sai, Nick, sabato darò una festa. Mi chiedevo se tu e i tuoi fratelli, soli ovviamente, vorreste venire, abbiamo un palco e una band a disposizione. Magari potreste suonarci qualcosa.-

-Ti ringrazio infinitamente Ella, ma per sabato i miei fratelli e io abbiamo già degli impegni, con Kim! Sarà per la prossima volta.-sorrise.

Kim quasi si soffocò con il succo d'arancia. Nick Jonas, il nuovo ragazzo più popolare della Beverly High, nota rockstar mondiale, dava buca a Ella Devon per lei?

-Sabato?-mormorò Kim stupita quando Ella e il magico trio furono scomparse con un'ardente arrabbiatura per essere state scaricate così da Nick Jonas.

-Sì, uh forse non te l'ho detto. Sabato ho deciso che andremo tutti in spiaggia, senza ammissione di replica o rifiuto!-sorrise Nick.

Kim non potè fare altro che ridere.


***

Eccoci qua, capitolo otto on air.

Che vi posso dire? Capitolo otto e otto recensioni per capitolo! :D Insomma, otto è il mio numero deduco! Sono molto molto contenta e onorata del consenso che sta avendo questa fanfiction, leggo i vostri commenti sempre positivi e non mi può fa altro che piacere.

Clogo l'occasione per augurare a tutti un buon Natale e se non dovessi far in tempo a postare prima di domenica prossima vi auguro anche un felice anno nuovo!

Passiamo ai thankyouuuuuu!

Alfalecchina: No ma prima o poi ci becchiamo io e te O.o dobbiamo beccarci perché sono andata avanti anche con questa e sopratutto con When everything is made to be broken e ho necessariamente bisogno di un tuo saggio parere perché ora non so come reagire. :D che bello parlare di cose di cui nessuno tranne noi capirà niente! :P Qui sono andata avanti, il blocco si è sbloccato per fortuna. Hai trovato la borsa a tua mamma? Non ti ho più chiesto poi. E scienze? :D Vabbè, mi serviiiiiiiiii e ti amo. <3

Alice che si dice Elis: gne gne. Oltretutto siamo anche cognate. Boh, non ci capisco più niente. Contenta che ti ho messo la Kimmuccia tua? :D bacini da Rosalie.

Sbrodolina: ehehehe Joe che chiama scimmia Kevin è sempre piaciuto un sacco anche a me. Non so perché, comunque è una fissa che ho da un po' di tempo perché chiamo tutti i miei amici maschi scimmia ultimamente :P buone feste! Bacinii :*

Reby94xx: giuro che prima o poi mi rimetto in pari! :D ihihi ti sei innamorata anche tu di Nicky? Vero che è stra tenero? Mi piace un sacco scrivere di lui. :D Ahahaha se fai il partito pro-Trix non credo che poi sopravviverei all'aumento spropositato dell'ego della Trix, è davvero una cosa incredibile. Pensa che ogni volta che legge un commento su di lei poi si autofa un elogio! :D buone feste e tanti bacinii :*

Jollina-perseguibileperlegge- la verde: Macciaoooooo! Ahahah Nick e Kim avranno tutto a tempo debito, anzi si può quasi anticipare che... no non si può anticipare niente! :D Joe è assolutamente un santo, e mi è piaciuto un sacco torturarlo per bene in questa fanfiction.. ma non preoccuparti, vedrai dei cambiamenti enormi in lui e negli altri Jonas. Ahaha sì io e Kev siamo teneri, vero? (se la Trix legge tutti i iringraziamenti mi uccide. Devi sapere che ha bandito la parola TENERO). Hai msn? Ti va se ci sentiamo lì? Se ti va contattami con contatta autore! Un bacione tesoro e buone feste! :*

RECENSITRICEDELLASETTIMANAEFACCIAMOORMAIDELMESEEDELL'ANNOVISTOCHEèFINITOPacificSoul: ahhahaha! Tesoro mioooooo! Sìsì, contattami con contatta autore.Io ho provato a contattarti ma non so che sia successo, non ho idea se ti sia arrivata la mia mail. O.o i misteri di EFP. C'è un pochino in più su Nicky dai in questo capitolo, visto? :D Questa volta come sei messa a risate? Caduta di nuovo dalla sedia? Il papà è venuto a controllare cosa stessi facendo?:D Comunque mi piace poco la tua santità stile Jonas. Subbbbbbbbbbito dovevi leggere! ;D Ricordati che noi fans siamo quelle che manteniamo in equilibrio il livello di malvagità nel mondo per controllare la troppa bontà dei Jonas. Sìsì, è proprio così. U_U concludo augurandoti buone feste (anche alla tua famiglia of course) e ti mando un bacione! :*

Kary91: benvenuta! :D sono molto felice che tu abbia deciso di lasciare un commentino infondo a Natale di diventa tutti più buoni e un commentino alla Ari fa sempre piacere :D spero di vedere altre tue recensioni, un bacione e buone feste! :D

Alilla: ammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmore miiiiiiiiiio! Come stai? È da una vita che non ci sentiamo ma ho sempre stra da fare, poi adesso ho iniziato a lavorare di nuovo, lo sai? :( Il tempo che passo al piccì si è drasticamente ridotto. Comunque sia, sono stra felice che tu abbia letto amore. *_* insomma tu sei mia figlia e lo sai che sei speciale per me, tanto tanto. Buone feste amore (il giorno di Natale ti chiamo e ti faccio gli auguri, ok?) Ti amo <3

BUONE FESTE A TUTTI, IN PARTICOLARE A CHI LASCIA UN COMMENTINO E ANCHE A QUELLA 19 PERSONE CHE MI HANNO AGGIUNTO TRA I PREFERITI.

GRAZIE DI CUORE!


pS. Clicca sulla scritta blu qui sotto e lasciate un commentinoooo! :P

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Capitolo 9
*** I am what I am. ***


I am what I am

Capitolo 9: I am what I am.

I am what I am
I can't help myself
And if you don't like it
Get with somebody else
I'll never change my ways
It's not a phase
This is how it is and this is how it's gonna stay
Because I am what I am I know what I'm not
I'm not the type of guy
That doesn't know how good he's got it
And I won't back down
Won't come around
Saying that I changed cause
That's not how it's going down

-I am what I am Jonas Brothers-


Se Nick Jonas dal resto del mondo era considerato una rockstar, quando metteva piede nel vialetto per tornarsene a casa era solamente un ragazzo di 15 anni alle prese con la scuola. A Denise e Paul Kevin infatti, che i loro figli fossero rockstar andava alla grande, ma prima di tutto era loro dovere trattarli come figli e non come piccoli divi in erba.

Salutò Big Rob che chiacchierava al telefono immerso in una qualche conversazione sulla loro sicurezza, captò infatti le parole uomini e appostamenti.

-Mamma, sono a casa!-urlò chiudendosi la porta alle spalle e andando in cucina, dove era sicuro avrebbe trovato la mamma.

-Ciao tesoro! Come è andata a scuola?-chiese ricevendo il solito bacio dal figlio.

-Bene, avevo la glicemia un pò alta prima di mangiare ma tutto è tornato normale dopo.-

-Ora quanto hai?-

Nick alzò le spalle, non sapeva nemmeno lui. Sua madre fece un'amorevole espressione di rimprovero.

-Sto preparando la merenda per Frankie. Vuoi mangiare qualcosa?-

-No grazie mamma. Ho preso un frappè venedo a casa con una nuova compagna di scuola.-disse guardandosi interessato le punte delle scarpe.

-Kim?-chiese la mamma, espressione furba e di una che la sapeva lunga.

-E tu come lo sai?-chiese stupito.

-Sono stati i miei fratelli, vero? Ahhg, che rabbia! É stato Paul, vero? O Joseph? Ah no! Frankie vero? Quel bambino sa sempre tutto.-borbottò.

-Una mamma sa sempre tutto, amore.-sorrise.

Nick stava per ribattere, ma Joe e Kevin entrarono di fretta in casa in tenuta da piscina.

-Ciao Nicky! Come va?-chiese Joe gocciolante.

-Joseph! Non ti azzardare a fare un solo passo! Mi rovini tutto il pavimento!-urlò mamma Jonas disperata. Essere madre di quattro maschi era davvero stressante.

-Tutto bene, J.J.-rispose Nick.

-Ragazzi, vi devo parlare visto che siete tutti qui.-iniziò mamma Jonas.

Kevin spalancò gli occhi cercando di mascherare il terrore dietro strane smorfie.

Nick nascose una mano dietro la schiena e, con il loro speciale sistema di segni, inviò un messaggio ai fratelli.

-Mamma, sai.. vorrei approfittare di questo splendido pomeriggio per fare un tuffo! Vado a mettere il costume!-esclamò Nick sparendo nel corridoio.

-sì, mamma! Parliamo questa sera quando c'è anche papà, d'accordo?-borbottò Kevin con un sorriso falso.

-A dopo mamma!-salutò Joe, correndo fuori di nuovo verso la piscina.


-Ma quanto è tenero Kevin?-chiese Ari, rigirando tra le mani la rosa bianca che il ragazzo le aveva dato.

-Oddio. Giuro che la parola tenero è bandita. Tra ieri e oggi l'avrà detta un miliardo di volte.-sbuffò Trix guardando Kim che prendeva il sole in giardino vicino a lei.

Kim rise.

-Dai, poverina! Kevin le interessa davvero!-tentò di dire ragionevolmente

-Sì, ma se osa soltanto dire un'altra volta la parola tenero, giuro che caccio un urlo.-

-Aaaaaaaw! Che tenero! Mi ha appena scritto un messaggino!-

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-urlò Trix, mantendo la promessa e alzandosi velocemente si buttò in piscina. Meglio il glu glu che il tenero.


-Ragazzi, io ancora non so per quanto ancora riusciamo a scamparla dalla mamma!-ammise Joe.

-Lo so, già stamattina ha tentato di prenderci singolarmente.-biascicò Kevin immerso nella piscina, con l'acqua che gli arrivava fin sotto il naso e i capelli bagnati che ricadevano sugli occhiali da sole.

-Quelle a mamma non piaceranno mai!-borbottò poi disperato.

-Io con Kim sono tranquillo. E poi siamo solo amici.-

Joe alzò un sopracciglio sarcastico.

-Certo fratellino, solo amici.-disse, battendo la mano sulla testa di Nick.

-E piantala Joe!-

-Ragazzi! Non ora! Abbiamo tre problemi da risolvere!-

L'impressione di Joe e Nick era la stessa, senza bisogno di troppe parole: Kevin sembrava preoccuparsi davvero.

-E se a mamma e papà non dovessero piacere? Sei disposto a non vederla più?-chiese Nick.

Kevin sapeva che si riferiva a lui: e a chi sennò? Aveva parlato per un motivo ben preciso.

-Non lo so, ragazzi.-

Joe e Nick si lanciarono uno sguardo preoccupato: se Kevin non sapeva cosa fare, era davvero un problema di proporzioni apocalittiche.

Kevin però, oltre al problema dei suoi genitori, era angosciato da qualcos'altro: una città dall'altra parte della costa.


Erano le sei e venticinque ormai. Le quattro sorelle si erano vestite di tutto punto ed avevano preso l'auto in malefico silenzio, pronte per la battaglia che si apprestavano a combattere.

-Pronto il discorso?-chiese Kim.

Era la sera decisiva. Los Angeles o New York?

Durante il tragitto in auto avevano guardato fuori dal finestrino, cercando di imprimere nella mente ogni minimo dettaglio di quella città, ogni odore, ogni suono, ogni persona.

Sarebbero state in grado di amare New York come amavano Los Angeles?

Alice già piangeva al pensiero di dover lasciare la sua adorata cameretta, la sua scuola, i suoi amici e a nulla era servito dissuaderla da questo pensiero.

Kim si mordeva il labbro nervosamente, Trix aveva lo sguardo da dura pronta per combattere, incattivita di certo dai rimasugli della sbornia della sera precedente.

Ari aveva previsto ogni singola mossa. Per evitare che i genitori inventassero scuse assurde aveva preso appuntamento con entrambi sotto falso cognome: la signora Carrie Bradshaw voleva un appuntamento per intentare causa di divorzio al suo multimiliardario marito John-James Preston per dividere proprietà ed avere l'affido delle tre figlie, Samantha, Carlotte e Miranda. Che ne potevano sapere i suoi genitori di Sex & The City?

Si erano vestite di tutto punto, Trix con un abitino azzurro e scarpe con il tacco coordinate firmate YSL, Kim con un semplice vestitino grigio estremamente semplice e raffinato (firmato Chanel) e con le ballerine cooridinato, Alice con un tenerissimo vestitino rosa con tanto di ballerine e orsacchiotto. Ari, combattiva, un paio di pantaloni lunghi neri e molto aderenti, bustino di Christian Dior coordinato e Manolo Blanich ai piedi. Decisamente potevano essere la reincarnazione di Sex & The City versione LA.

Ari aveva sempre detestato il palazzo dove i suoi genitori si erano fatti l'ufficio. Era decisamente retrò e di poco gusto, con la carta da parati color pesca ingrigita e le poltrone di velluto verde nido di acari e polvere. Con tutti i soldi che avevano non potevano creare un ufficio anche lontanamente decente?

Indossati gli occhialoni immensi e presa Alice per mano, le quattro sorelle presero l'ascensore dorato (-Troppo kitch!-commentò Ari) e spinsero il tasto 12.

La grande vetrata di vetro portava a grandi carattere dorati la scritta "Lloyd, Ruggieri & co – Lawyer" ma Ari pensò che l'unica cosa che condivideva con quei Ruggieri, era il cognome.

Si fece annunciare dalla recepsionist.

-Certo, signora Bradshaw! Si accomodi.-le disse.

Le sorelle la seguirono in silenzio, sedendosi sule poltrone in pelle nera. Tutto lì dentro dava la sensazione di essere molto sterile, quasi di ospedale.

-Ari, quella non è Jessica Simpson?-chiese Trix bisbigliando all'orecchio della sorella.

-Già, sarà ancora per il divorzio da Nick Lachey! Sai che trauma scoprirlo con la Minnillo?-rise perfida.

-Le more italiane rulleggiano!-ghignò Trix, scambiando un cinque con la sorella.

Finalmente la porta dello studio di sua madre si aprì e lei comparve sulla porta.

Alice mise subito il broncio.

-Signora Brads..-ma Benedetta Ruggieri non finì la frase. Era in guai, grossi guai.

-Sono io, ragazze andiamo!-

Ari e le sorelle si accomodarono. Sì, i suoi genitori erano terrorizzati.

-Siamo qui per discutere della cosa di New York!-annunciò Trix.

-Gli Yankee puzzano!-fece Alice, stringendo tra le braccia il suo peluche.

-Sì amore, hai ragione. Però lascia parlare la Ari, ok?-le sussurrò dolcemente Trix dandole un buffetto sulla guanciotta.

Alfredo si massaggiò le tempie nervosamente.

-Avanti, prima concludiamo meglio è per tutti.-

Kim lo sguardò sarcasticamente.

-Sarò schietta: noi a New York non ci vediamo.-

I genitori si scambiarono occhiate spazientite ed esasperate.

-Perchè?-

Perchè? Perchè? Era l'unica domanda che in due ore avevano sentito fino all'esasperazione.

Un processo penale per scagionare un assassino assolutamente colpevole era una cosa più facile che affrontare una conversazione con le figlie.

-Avanti, Arianna!-sbuffò Alfredo

-Sei tu il problema! Le tue sorelle vogliono solo seguire te!-ruggì Benedetta.

-Kim.-sussurrò Trix, indicando con un cenno del capo Alice.

Kim portò fuori Alice con la scusa di un hambuger.

-Mi sembra ovvio che io sia il problema! Sono sempre stata il problema da quando sono nata!-ringhiò Ari furibonda.

-Sì, tu non vuoi fare altro che divertirti, non hai responsabilità!-

Questo era davvero troppo.

-Ascoltatemi bene, razza di idioti. Io e lei ci siamo sempre addossate tutti i doveri di casa e verso le altre nostre sorelle: noi siamo una famiglia, con voi l'unica cosa che spartiamo è il codice genetico e purtroppo il cognome!-urlò Trix.

La verità fa male, e brucia quando viene sbattuta in faccia.

-Tu vuoi rimanere qui per il tuo ragazzo, vero?Quell'idiota! Carl!-urlò Benedetta isterica.

-Charlie, e poi se non lo sai non è più il mio ragazzo!-urlò Ari di rimando.

-Oh e quando vi siete mollati? Ieri?-

-Due anni fa!-sibilò, accavallando le lunghe gambe magre e lanciando uno sguardo raggelante.

Nella stanza scese il gelo. Charlie, l'unico ragazzo che fino ad ora era riuscito a rubare il cuore della ragazza, facendolo a pezzi. Charlie era una cosa di cui non si parlava mai, era un argomento che non si doveva toccare e di cui tutti dovevano dimenticare l'esistenza. Forse bruciavano ancora le ferite, le cicatrici erano ancora visibili.

Trix degluì a fatica. I ricordi della sera precedente erano molto vaghi, ma Charlie...

"-Sai, Ari ha avuto un fidanzato serio una volta. Era così serio che tutti credevamo sarebbe durata per sempre. Poi lui ha voluto fare la rockstar e da allora lei odia i cantanti. C'è stata parecchio male.-" Questo lo ricordava, e parecchio bene.


Kevin non era il solo ad esserci rimasto male: con il permesso dei fratelli, Nicholas salì in camera sua. La chitarra appoggiata sul letto era una forte tentazione, come lo era per una volta IM. Voleva sentirla, moriva dalla voglia di sentirla. Voleva sentirla ridere alle sue battute, mordersi il labbro quando era concentrata. Si stupì di se stesso. Si ricordava ogni dettaglio di Kim, ogni singola espressione.Le dita erano scivolate inconsapevolmente sulla chitarra suonando delle note che conosceva fin troppo bene.

"That you know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you through the night
And we'll be running so fast we can fly tonight
And even when we're miles and miles apart
You're still holding all of my heart
I promise it will never be dark
I know..we're inseparable"


Inseparable.A Nick stava succedendo qualcosa di strano.Lasciò la chitarra e corse a prendere il suo Mac. IM l'aveva salvato un sacco di volte: la sua timidezza la bloccava, arrossiva spesso, ma quella volta IM l'avrebbe salvato dall'andare fuori di testa.

Mr.President: Ciao Kim. :(

Chiara ~ Kim: Hey Mr.! Come va? :)

Mr.President: Desolatamente male.

Chiara ~ Kim: Urca, mi dispiace Nick!

Posso esserti utile? Hai bisogno di parlare?

Mr.President: Molto bisogno di parlare.

Chiara ~ Kim: Vuoi che ti chiamo?

O meglio, ti va un frappè?

Mr.President: è questo il problema.

Chiara ~ Kim: Nick, inizi a spaventarmi davvero.

Mr.President: Non so da dove iniziare.

Chiara ~ Kim: Dall'inizio. -.-

Mr.President: Okay. Essere una rockstar ha i suoi vantaggi,

ma prima di essere una rockstar sono un ragazzo normale.

E prima di essere un ragazzo normale, sono un figlio.

Chiara ~ Kim: Ancora non mi è chiara la tua

dichiarazione sui tuoi ruoli, ma va bene.

Mr.President: E devi anche sapere che i miei genitori,

ehm,tengono molto al fatto che noi non veniamo

presi in giro da persone che si dichiarano

nostre amiche,ma che poi ci voltano le spalle.

Chiara ~ Kim: Nicholas, i giri di parole non mi piacciono.

Io non sapevo nemmeno che esistessi

prima di scontrarti in corridoio e

ti assicuro che odio mentire.

Tuo fratello (Kevin o Joe, non ricordo)

ha detto che sono un te

al femminile. Posso

capire la preoccupazione dei tuoi genitori,

gente falsa al mondo ce nè tanta

e la gente che se ne approfitta

è ancora di più. Io voglio essere amica

di Nick, punto e basta, non di Nick

Jonas dei Jonas Brothers. Se poi ai

tuoi non va più bene che ci troviamo

a fare i compiti o che altro,

va bene.

Mr.President: Lo so, tesoro. Vogliono solo conoscervi. Tu e le tue sorelle.

Chiara ~ Kim: O.O

Mr.President: ...

Chiara ~ Kim: O.O

Mr.President: Kim ti dispiacerebbe

comunicarmi il tuo stato d'animo a parole?

Chiara ~ Kim: turbato, impressionato, scosso,

confuso, sconcertato, interdetto

Mr.President: Bene! O.o

Chiara ~ Kim: Ok, si può fare. Quando, dove e come?

Ma soprattutto, cosa mi metto?

A qualche km di distanza, Nick Jonas scoppiò in una risata che gli fece dimenticare tutti i turbamenti delle ultime ore.


To be continued.

***

Primo aggiornamento del 2009 e non poteva iniziare se non con un felice anno nuovo!

Avete passato bene le vacanze? Tra qualche giorno si torna a scuola e mi viene il mal di stomaco al solo pensiero :S

anyway, un grazie veloce a tutti e anche alle 22 persone che mi hanno tra i preferiti. Un bacione!

Alfalecchina: buahah passata la sbronza dell'ultimo? :D Msn non funge, mi sono licenziata da quel cazzo di bar e ora sono a casa a studiare come una mongola. Ho scritto quella cosa, quindi dovremo beccarci prima o poi! I love you.

Sbrodolina: Joe dormirà molto poco in questa fanfiction per colpa di Kevin! :D Piaciuto questo capitolo? Un bacione e buon anno!

Jollina la mia peseguibile per legge preferita Kry: Sìsì Kevin è perdutamente perso e l'essere è assolutamente sottomesso. Mi piace trattarlo male, non si era capito eh? :D Nick e Kim sono i miei preferiti da scrivere, non lo nego, anche se li vedremo cambiare parecchio! :D Ora scappo, un bacione e buon anno anche a te tesoro! Ps. Se hai msn e ti va di sentirci, mandami un messaggio con contatta autore che ci scambiamo le mail! Bacinii

Reby94xx: Ed ecco la fan numero 1 di Trix! :D sì, sono decisamente unici nel loro genere lei e l'essere. Mi autocompiaccio per averla fatta venir fuori così la situazione tra lei e Joe! Visto Nick? È stra tenero! ;P un bacione e buon anno :*

Kary91: macciao tesoro! Passata l'influenza? Spero di sì! Sìsì, tutti insonni in quella casa a causa dei fratelli! :D dal tronde si sa che sono persone un po' speciali, no? E perdere qualche ora di sonno non ha mai fatto male a nessuno ahahah (a me sì, in effetti O.o) Un bacione anche a te e buon anno!


Mi scuso gentili donzelle per la brevità delle recensioni ma sono giorni veramente pieni e altrimenti non sarei riuscita a postare.

Un bacione a tutte!

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Capitolo 10
*** Who are you? ***


Who are you?

Capitolo 10: Who are you?

Well, who are you?

Who are you? Who, who, who, who?
I really wanna know

Who are you? Who, who, who, who?
Tell me, who are you?

Who are you? Who, who, who, who?
'Cause I really wanna know

Who are you? Who, who, who, who?

-Who are you? The Who-


Anche quella sera Joe e Kevin avevano finito di pulire la cucina da perfetti casalinghi.

-Porto fuori io la spazzatura.. devo fare una telefonata.-annunciò Kevin.

Joe sapeva chi andava a chiamare.

Ari aveva appena infilato il pigiama ad Alice e l'aveva messa davanti alla Tv per farla stare un pò calma guardando i cartoni animati. No, decisamente quella sera non era una sera buona per uscire. Si tolse i vestiti e infilò un paio di short grigi di cotone e una canotta bianca dell'università, raccogliendo i capelli alla meglio con un mollettone.

Kim era nella sua stanza che studiava, Ali di sotto. Solo Trix era uscita: per lei uscire equivaleva ad evadere, probabilmente si sarebbe fatta offrire un drink, avrebbe scaricato i nervi flirtando un pò e sarebbe tornata a casa tranquilla e rilassata. Almeno credeva.

Tornata di sotto con le cuffie dell'iPhone decise di andarsene sul portico e ascoltare un pò di musica.

Fece partire le canzoni a random, stendendosi sullo sdraio a bordo piscina. Inevitabilmente il suo pensiero andò a finire agli ultimi giorni, a Kevin e a quello che era successo. Era già il 4 giorno che usciva con Kevin. Si stupì di se stessa... quattro giorni.. una cosa del genere non succedeva dai tempi di.. beh, dai tempi di Charlie.

Improvvisamente la musica sfumò, lasciando spazio ad una musichetta ben nota. Senza nemmeno guardare il nome rispose sovrappensiero, facendo scorrere il dito sul touch screen.

-Lo so che mi stavi pensando.-

-E cosa ti fa essere così sicuro della cosa,Kevin?-

-Perchè io stavo facendo lo stesso.-

-Potresti averci preso.-

Kevin sorrise. Avrebbe voluto essere vicino a lei.

-Come è andata oggi? Ero in pensiero.-

-I giudici si sono ritirati a deliberare...-rispose tristemente.

Sentirla triste gli aveva fatto stringere il cuore. Seduto sul bordo della sua piscina, immerse nell'acqua le gambe.

-New York non è poi così distante.-provò a dire. In realtà New York per lui era incredibilemente distante, era l'altro capo del mondo. Era 3.950 km, per essere precisi.

-New York è in un altro mondo, Kevin.-rispose lei pacatamente.

-Lo so. Sono 5 ore di aereo, dal LAX al JFK.-

-Ti sei informato bene.-

-Sai, nel caso una persona si trasferisse dall'altra parte della costa..-ironizzò.

Rimasero per un attimo entrambi in silenzio.

-Hai paura?-

-Sì, ho paura.-

Ad ammettere la sua fragilità non era mai stata brava. Lei era sempre quella che quando stava male, si piazzava un sorriso in faccia e cantava, urlava, rideva e scherzava. Perchè essere fragili era poco rock'n'roll, perchè ancora non aveva trovato nessuno che la prendesse per mano e le dicesse che essere fragili, lasciarsi andare, era molto più cool che fingere che tutto andasse bene.


Joseph vide il fratellone a bordo piscina, intento a parlare al telefono. Non sembrava stesse troppo bene, ma non aveva voluto parlargliene. Poco male, era certo che la notte sarebbe stata lunga. Fare quattro passi l'avrebbe aiutato a schiarire le sue idee. Fare il buffone era sempre stata la sua specialità, non si era mai preoccupato troppo del mondo, era troppo intento a fare il giullare di corte per accorgersi che in poco meno di una settimana la sua vita era stata quasi rivoluzionata da quattro cicloni in minigonna e tacchi a spillo.

Prese a camminare verso il centro città, nascosto da un cappello in stile Blues Brothers grigio e gli occhiali da sole. Si guardava i piedi, cercando di non essere riconosciuto da nessuno, di essere lasciato in pace come un qualsiasi adolescente.

Ripensò alla sera prima: per lui era perfettamente chiara e dannatamente interessante. Si era trovato a parlare con quella strana ragazza che una ne pensa a mille ne fa, quel concentrato di vizi capitali e autostima. Se c'era però una cosa che Joe aveva sempre saputo fare, era capire le persone al primo impatto e sapeva benissimo che quella che la rossa portava era solo una facciata: pazza fuori e dolce dentro. L'aveva sentita parlare, in qualche ora gli aveva raccontato la sua vita, i suoi segreti e una paura che lo fece rimanere perplesso.


Trix camminava pensierosa alla ricerca di un fottutissimo locale in cui infilarsi per poter bere. Che giornata di merda! Era furiosa. Non potevano fare questo a loro, non potevano separarle.

Camminava diretta, spedita verso una meta che ancora non aveva deciso, ma che sicuramente aveva deciso lei. Non seppe come, non seppe in quanto. Si trovò improvvisamente in un luogo che non le era molto familiare ed inziava ad essere stanca ed affamata: non aveva voluto cenare.

Un ragazzo vagava per quelle vie che invece conosceva molto bene, dal tronde, Hollywood era il suo quartiere. Ripensava a due occhi color miele e in contrasto con i capelli rosso cupo, un vero look da dura, almeno in apparenza e si trovò a sorridere vedendola mentre spaesata si guardava intorno.

-Trix! Che ci fai su Hollywood Blv?-chiese andandole incontro.

-Essere? Stavo camminando e mi sono trovata qui. Tu che ci fai qui?-

-Stavo facendo un giro.-rispose vago.

Per una volta in vita sua, Trix ringraziò Nostro Signore Armani per averle fatto incontrare l'Essere. Almeno ora sapeva dove si trovava: Hollywood Boulevard.

Per la millesima volta in vita sua, Joe ebbe la conferma che Dio esisteva, altrimenti non si sarebbe trovato davanti il suo pensiero materializzato.

-Sembri abbastanza..ehm..persa?-

-Io non mi perdo mai, essere. Imparalo.-sibilò velenosissima, sputandogli addosso parole in maniera molto venelosa che sì, gli riservava abitualmente.Joe sorrise, lasciandosi scivolare addosso quello che la rossa diceva.

-Siamo nervosetti stasera.-constatò incamminandosi, notando con una punta di soddisfazione che la rossa lo seguiva.

-Essere, tu non hai idea di che razza di giornata ho avuto io.- brontolò.

-Avanti, parlane con Joe.-le disse amichevole.

Trix mise il broncio: odiava che le si dicesse cosa fare. Joe ormai sapeva come prendere quella ragazza dopo la sera precedente.

Doveva parlarne con lui? Poteva fidarsi? Certo, quella mattina mentre i due piccioncini erano a spasso Joe le aveva raccontato tutte le cose che la sera precedente aveva detto (e suo malgrado erano parecchie).

-Oh e va bene.-ghignò.

-Perfetto, vieni che ti offro un gelato.-

Durante il tragitto, la rossa iniziò a parlare. All'inizio le sembrava strano (-Per parlare ho bisogno d'alchol-), poi trovò in Joe un buon ascoltatore. Le raccontò della sua famiglia, dei suoi genitori e di come non ci fossero mai stati e infine la novità di qualche giorno prima: New York.

-Credi che Arianna l'abbia già detto a Kevin?-

Trix alzò le spalle: quel giorno non avevano proprio avuto occasione di parlare, se non qualche sporadico "Tenero" che Ari lanciava da una qualsiasi parte della casa.

-Kevin era al telefono quando sono uscito, sembrava molto..ehm..serio.-ammise, passando la super coppa di gelato alla ragazza e prendendo la sua.

-A me questa storia piace poco.-

-Tra i nostri fratelli?-chiese leccando per bene il cucchiaino.

-Sì, ho come la sensazione che non sarà una cosa semplice.-ammise, affondando il cucchiaino nella cioccolata.

-Hai paura che tua sorella soffra?-chiese serio.

Lei annuì.

-Ma perchè avete tutte paura di amare?-

Questa era una domanda che Joe si era chiesta spesso. Pechè avevano tutti paura d'amare? Lui era certo che quando se lo fosse trovato davanti, avrebbe accolto l'amore con gioia e con tutto se stesso. Amare era naturale per l'uomo.

-Perchè se si ama si soffre.-rispose prontamente.

-Non è vero!-rispose pacato.

-Io non voglio innamorarmi. Amo troppo me stessa per poter amare qualcun'altro al momento. Però se trovassi la persona che mi ami almeno quanto io amo me stessa, sarei a cavallo.-

Joe rise.

-Hai una strana concezione della vita, sai?-

-Sono fatta così, prendere o lasciare. Non ci sono mezze misure con me.-disse, gettando la coppetta ormai vuota nel cestino.

-Sì, avevo avuto quest'impressione. Però, tornando ai nostri big bros. Credo che in questo momento Kevin sia la persona adatta a tua sorella.-

Trix lo guardò accigliata. Joe continuava imperterrito a camminare, mani nelle tasche dei pantaloni rosso fuoco e sorrisino sghembo che aveva il suo perchè.

-Credo sia abbastanza dura avere un peso come quello che portate tu e tua sorella sulle spalle. Io non credo sarei capace di occuparmi di Nick e Frankie. Kevin invece sì. Lui ha una dote, un qualcosa.. che oltre a fiutare gli Starbucks di tutto il paese a oltre due miglia, è quella che sa aiutare le persone. Sembra un personaggio di quei libri di fine Ottocento. Lui sa come aiutarla.-

-C'è un Kevin per ogniuno di noi!-rise lei.

-Certo, il suo personale Kevin è al suo servizio: offro servizio di consolazione, recupero in vie sconosciute, servizio taxi per ubriachi e cuori infranti!-rise facendo un inchino davanti a Trix che a sua volta rideva di gusto.

-Sì, hai ragione Joe. Potresti quasi essere il mio miglior nemico.-

-è già qualcosa!-rise lui, scombinandole i capelli.

-Essereeee! Non mi toccare i capelli!-urlò lei in mezzo alla strada, ma nessuno sembrò farci troppo caso.

-Oh oh oh, mi scusi principessa dei ghiacci!-

-Ma quanto sei stronzo?-

-Ma quanto sei tenera?-

Questo per Trix era davvero troppo, e Joe lo sapeva. Trix prese la sua pochette azzurra e iniziò a tirare un paio di borsettate amichevoli sulle spalle del giovane Jonas, ridendo entrambi come due idioti.

"Forse ho trovato un amico sincero"si trovò a pensare.

Troppo presto, decisamente troppo presto. Ancora ridendo come una matta (-Sei dannatamente stupido e divertente, essere!-) alzò gli occhi e gettò una rapida occhiata al negozio che si trovava alla sua destra. Era un negozio di televisori. In vetrina c'era.. nientepopodimeno che l'essere. L'essere e Kevin, con un altro ragazzo che assomigliava in maniera esponenziale ai primi due.

-Ciao, sono Kevin!/Sono Nick!/ Sono Joe!/Noi siamo i Jonas Brothers! State guardando Disney Channel! Ci vediamo in tour!- disse il Kevin dello schermo.

-Oddio.-sussurrò guardando la sua immagine riflessa in Tv il giovane.

Trix lo fissò furente.

-Tu! Tu!-ringhiò minacciosa puntandogli addosso un dito.

-Posso spiegarti!-si difese subito lui.

-Certo che mi spiegherai! Io mi sono confidata con te, ho persino detto che eri il mio miglior nemico, e tu mi menti?-gridò arrabbiata, prendendolo a borsettate.

Joe si alzò agilmente cercando di parare i colpi con le braccia e frenare l'attacco di violenza nei suoi confronti. C'era un solo modo per fermarla. Joe la prese tra le braccia e la strinse a se fino a quando non sentì i pungi contro il suo petto diventare sempre più deboli.

-Mi hai mentito Joe! Io ti ho detto cose che non ho mai detto a nessun'altro!-esclamò delusa.

-Vieni, andiamo da un'altra parte. Ti spiego tutto, promesso.-

Camminarono in silenzio, lui preoccupato che qualcuno avesse visto la scena e l'avesse fotografata/filmata, e lei delusa da lui. Un momento. Lei era trascinata, tenendola per un polso, da una star di qualsiasi tipo?

La serata si prospettava lunga, molto lunga.


La paura. Ari e Trix ne condividevano due: la paura di amare qualcun'altro se non le proprie sorelle, e la paura di essere divise. Entrambe però, si stavano preparando ad affrontarle.

Arianna si rannicchiò stringendo le ginocchia al petto.

-Sei sicura di stare bene? Vuoi che venga da te?-chiese Kevin.

-No, grazie Kevin. Non ti disturbare.-

-Se hai bisogno di me, non è nessun disturbo, lo sai. Le altre che hanno detto?-

-Trix è sparita, è uscita. A Kim e ad Ali ancora non l'ho detto.-sospirò.

Kevin rimase in silenzio. Che cosa poteva mai fare lui che le conosceva da così poco?

Sapeva però che gli si attorcigliava lo stomaco al pensiero di saperla lontano.

-Su, Kevin.. fammi ridere un pò...ti prego..sennò penso e piango.-

-No baby, big girls don't cry!-

-Anche le citazioni di Fergie..sei una continua sorpresa!-

Kevin rise. Voleva ridere? Perfetto. Iniziò a sparare cavolate a raffica, fece battutine idiote e cantò con vocine impensabili. Cosa faceva pur di sentirla ridere?

Salì le scale e entrò piano in camera di Nick.

-Ehy! Non ti han mai detto che si b..?-

Kevin si mise un dito sulle labbra. Nick era davanti al pc in webcam con Kim.

Salutò Kim con un cenno della mano e prese la matita per scrivere due righe. Nick lo guardò stupito e asserì col capo. Kevin prese l'auto, sempre intrattenendo la ragazza con l'auricolare.

Era davvero un ragazzo divertente, la faceva ridere.

-Dove sei ora?-chiese all'improvviso dopo un aneddoto su Nick e Joe che la fece ridere fino alle lacrime.

-Mmh, sono in giardino, a bordo piscina. E tu?-chiese.

-Qui.-sussurrò, dandole un bacio sulla guancia.

-Kevin!-lo abbracciò stretto e lui rispose all'abbraccio.

-Non preoccuparti. Andrà tutto bene, hai capito?-le sussurrò guardandola in quegli occhi verdi che l'avevano catturato fin da subito.


Se qualcuno avesse visto Joe Jonas in quel momento, avrebbe sicuramente pensato che non avesse buone intenzioni. Trascinò Trix con poca grazie verso un parchetto poco illuminato, guardandosi furtivamente intorno. Joe si fermò di scatto piazzandosela davanti.

-Merda!-sussurrò passandosi una mano tra i capelli.

-Essere, hai tre minuti per dirmi tutta la verita prima che io cacci un urlo e ti faccia arrestare per molestie sessuali.-

Dal tono serio in cui lo disse, Joe capì che faceva sul serio.

-Ci vorranno ben più di tre minuti.-

-Fa lo stesso, inizia.-

Joe si guardò nuovamente intorno.

-Allora, io e i miei fratelli suoniamo in una rock band, ci chiamiamo Jonas Brothers.-

-Come tutti gli adolescenti nomali.-

-Noi abbiamo più di 4 milioni di dischi venduti.-sussurrò.

-Oh merda! Jonas!-

Trix spalancò gli occhi spropositatamente.

-Quattro MILIONI di dischi venduti, JONAS?-

Brutto segno, ora sapeva il suo cognome ed era sicuro che l'avrebbe usato spesso.

-Più circa 8 milioni di singoli, un milione di DVD del nostro film e in tutto 176 date con il sold out.-

-JONAS! Oh Cristo..oh Cristo Santo!-

Trix sembrava essere andata in ipertensione. Camminava avanti e indietro sugli stessi cinque metri, passandosi una mano tra i capelli e agitando le braccia al cielo.

-E tu non credevi di dovermi avvisare che eri una rockstar?-

Era arrabbiata, ed effettivamente non avevi tutti i torti. Joe aprì la bocca, ma lei lo bloccò sul tempo.

-No aspetta. Tu e i tuoi fratelli? Vuoi dire Kevin e Frankie?-

-No, Kevin e Nicholas.-

-Kevin? E mia sorella lo sa?- chiese furente.

Joe si morse il labbro inferiore.

-No, stai zitto. So che la risposta non la vorrei sentire.-

Si sedettero su una panchina.

-Quanto sei arrabbiata?-

-Arrabbiata, Joe? Perchè mai dovrei essere arrabbiata! Io ti ho raccontato cose che non ho mai detto a nessuno, mi sono confidata e la cosa non è stata facile per me! Credevo di aver trovato un amico sincero e invece scopro che tutto è iniziato con una menzogna!-

-Non volevo mentirti, credimi. Ma..-

-Ma cosa? Volevi una vita normale, Jonas?-sibilò velenosa.

-Tu non hai idea di cosa voglia dire essere apprezzati per quello che si è!-ribattè lui pacato.

-E tu non hai idea di cosa voglia dire per me fidarmi di qualcuno!-

-Scusami, ok? Scusa! Volevo dirtelo, ma ho mantenuto il segreto per mio fratello! Kevin ha paura di dire che lui è una rockstar, soprattutto dopo che tu mi hai detto che tua sorella odia le rockstar per il suo ex!-

-E credi che quando lo scoprirà farà i salti di gioia?? Non avete pensato a come avremo potuto reagire trovandoci davanti ad una notizia come questa?-

-Kim ha reagito molto bene e tranquillamente, fatta eccezione per la predica a Kevin.-sussurrò, trovando molto interessanti i sassolini sul vialetto.

-Da quanto lo sa Kim?-

-Qualche giorno.-

Lo guardò con occhi furenti e le gote arrossate.

-Ti prego, perdonami Giulia!-

Sentirsi chiamare con il proprio nome le fece un effetto strano. Nessuno la chiamava così (eccetto gli avvocati Ruggiero quando non la confondevano con qualcun'altra) da molto, molto tempo.

-Hai la stessa espressione di cane bastonato di tuo fratello.-ammise pacata guardandolo negli occhi.

-Non sai quanto male mi sento in questo momento. Volevo dirtelo, non che lo venissi a scoprire vedendoti su People o vedendomi in TV.-

-C'è la possibilità che finisca su People?-chiese, con gli occhi che luccicavano un pò.

Joe aveva capito che prenderla per l'ego era l'unica soluzione.

-Mhmh, maybe. Se mi perdoni, mi sa che ci finirai spesso.-rispose vago, accompagnando il tutto da un'espressione buffa.

-Beh, ti ho detto che eri il mio miglior nemico prima di sapere che tu fossi una rockstar da 4 milioni di dischi, no?-

Joe le sorrise e andò ad abbracciarla.

Trix si trovò impietrita da quel contatto. Lei detestava i contatti fisici e le cose anche lontanamente tenere.

-E lasciami, essere!-

-Nah, è una cosa tanto tenera!-rispose lui poco sopra il suo orecchio.

-C'è dell'altro che mi devi confidare?-chiese ironica

-Mh. Ho un anello della purezza, ho promesso di non bere o fare sesso prima del matrimonio. Ah, domani sera i miei ti aspettano a cena!-

-COSA?-urlò scandalizzata, non si sa se per il fatto del bere e del sesso o la cena con i genitori.

-Shh!-le fece lui ridendo.

-E io cosa mi metto??-si chiese disperata.

To be continued.

***

Joseph, Joseph, Joseph. Che cosa ci combini? :)

Allora, mia prodi lettrici e amabili pulzelle. Le cose iniziano a complicarsi. Trix e Kim sono a conoscenza del segreto dei Jonas Brothers che continuano ad omettere il dettaglio di essere rockstar internazionali per il bene del fratellone Kevin. :) Come andra a finire?

Chi lo sa. (veramente io so cosa ci combina, anyway è un'altra storia)

Non so voi, ma per me questi giorni sono terrificanti. Sono sotto pressione a mille, ma ciò non mi impedisce di ringraziarvi personalmente.

Jollina Kry perseguibileperlegge la verde: oddio oddio! Sei un portendo, donnah! Kim e Nick tenerissimi come sempre, sono ancora un po' bambini infondo ma li vedremo maturare per bene nel corso della storia. Sono così teneriiii! Ahahah perseguibile da tutti, ma non dai signori Ruggiero! :D Mi fai morire, giuro! Aspetto con ansia lo striscione eh e anche una qualche tua mail! Un bacione stella! :* <3

Sbrodolina: Ari e Trix sono due calamità naturali in gonna e tacchi a spillo e ad essere sincere fare casino è nella loro indole, quindi dubito che riusciranno a farsi mettere i piedi in testa da quei due mammalucchi! Felicissima che ti sia piaciuto molto il capitolo, un bacione!

Trix:Se se, tu mi dici di bandire quella parola con la T, però poi mandi i BBS su myspace con scritto t a caratteri cubitali! Sai che stavo pensando che te e Chuck in effetti sareste una bella coppia, da isolare poi, ma una bella coppia. Voi due insieme..paura! O.o anyway, ho pensato il finale pre epilogo e sarà una cosa portentosa. :D I love you, kiss kiss, Gossip Girl.

Reby94xx: ecco la fan numero uno di Trix! Ti ringrazio infintamente per la recensione della oneshort, mi ha fatto piacere! Ho letto tutta la storia di questi due, ma mi dispiace dirlo io sono team Taylor in questa occasione! Ovvio, il purissimo e santissimo Joe ha guadagnato qualche punto dimostrandosi un po' stronzo però...chi vivrà vedrà! :D La verità dubito che salterà mai fuori! Un bacione!

PacificSoul: maccccccccciao! Sì, bravissima eh. Salta i capitoli da recensire. U-U ti davo per dispersa! Capodanno a Londra: sappi che ti invidio da morireeee! Guarda, per la fase odio di Trix credo durerà per sempre però è il modo in cui entrambe siamo fatte. Anche io sono per la fase vi amo ma vi insulto. :D Con le conversazioni al pc mi sono divertita un sacco, mi piace l'idea che IM e in generale la tecnologia siano ben presenti. Un bacione e vedremo se darti il titolo di recensitricedellasettimanadelmeseefacciamoanchedell'annovistocheèfinitoeoracheèiniziato. Baciniiiiiiii <3

Kary91: Credo che Nicholas in questo caso veneri IM almeno quanto la sua famiglia! :D Sono felice che ora tu stia meglio, anche perché mi sembra ovvio che tu ti vada ad ammalare nelle vacanze e appena si torna a scuola scoppi di salute! Succede sempre così! :D Baciniii e grazie ancora!

Alilla: amore della mamma! Non ci siamo riuscite a sentire molto dopo la fantastica domenica che abbiamo passato insieme tra neve, ritardi dei treni, anticipazioni sulla storia e sopratutto Camp Rock e Jonas Bros. La torta era buona alla fineeee! *-* Amore il vostro regalo è appeno proprio in bella vista e me lo godo per bene. Sei mesi di Kevin! *-* Ti amo amo amo amo amo.

Kimmuccia: ahaha! Amore mioooo! Quando ci troviamo ancora? Dobbiamo spettegolare un bel po' ma io su quel sito non ci vado più! A buon intenditor poche parole! Ti amuu<3


grazie a tutti i lettori, indistintamente.


Se avete voglia, ho scritto una piccola oneshort, un missing moments di questa storia raccontato in prima persona da Taylor Swift, nota ex girlfriend di Joe Jonas. Il titolo è..

Did you believe in horoscopes?


Un bacione, a domenica prossima con il capitolo Uptown girls!

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Capitolo 11
*** Uptown girls. ***


Uptown Girls

Capitolo 11: Uptown Girls.

Uptown girl
She's been living in her uptown world
I bet she's never had a backstreet guy
I bet her momma never told her why
I'm gonna try for an uptown girl
She's been living in her white bread world
As long as anyone with hot blood can
And now she's looking for a downtown man
That's what I am
And when she knows what
She wants from her time
And when she wakes up
And makes up her mind.

-Uptown girls Billy Joel-

-Sei più bella quando sorridi.-

Kevin era stato un gentiluomo fin da bambino, faceva i complimenti e quando li faceva erano sempre sinceri, non era un ragazzo falso.

Ari abbozzò un timido sorriso.

-Perchè mi fai questo effetto?-sussurrò. Lui la strinse ancora di più al suo petto.

-Sei tu che mi incanti.-

Ari lo guardò fisso negli occhi. Ora o mai più. Ora che non era troppo tardi, o forse sì? Ora che i suoi occhi la ipnotizzavano. Verdi, ma più tendenti al nocciola dei suoi.

-Kevin, tu mi piaci molto..ma..-

-Cosa? Non sono il tuo tipo?-chiese ironico.

Quante volte era stato scaricato con quella frase? Si era anche preso in giro da solo in un suo videoclip. Si fece immediatamente serio.

-Sono io che non sono il tuo tipo, Kevin.-

-E perchè?-chiese alzando le braccia al cielo.

No, questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire. Non dopo aver avuto lo stomaco in subbuglio, la classica espressione farfalle nello stomaco era abbastanza riduttiva nel suo caso: erano veri e propri aironi!

-Kevin, io non sono capace di avere una storia seria. Ho paura, e tu di certo ti meriti una migliore di me.-

Perchè si sentiva così male? Distolse gli occhi e guardò in basso.

-Ehi, io non voglio una Barbie. Io voglio una persona vera, con i pregi e i difetti, con l'autostima a mille e una critica per come mi concio. Se poi è anche bruna, bellissima, e con due occhi verdi che mi tolgono il fiato...tanto meglio.-sussurrò prendendole il viso tra le mani.

No, non voleva guardarlo. Se l'avesse guardato negli occhi, lui le avrebbe sorriso e lei avrebbe sentito l'irrefrenabile impulso di rispondere a quel sorriso. Impossibile. Era dannatamente impossibile negare di sentire le gambe molli, lo stomaco in subbuglio e l'ossitocina(* chiamato anche ormone dell'amore. Studi scientifici dimostrano che in presenza di una persona che ci attrae emotivamente, la presenza di quest'ormone sale velocemente) salire alle stelle.

-Ma io non sono portata per le storie serie! Appena le cose si complicano, io scappo.-

-Ehy, babe. Non lo saprai mai se non ci provi.-sussurrò, avvicinandosi piano alla sua bocca.

Kevin unì le sue labbra a quelle di Arianna, scambiandosi un languido bacio.

-Che dici, ci proviamo?-chiese,accarezzandole la guancia.

Ari sorrise un pò spaventata.

-è un sì?-chiese.

-Sì.-rispose decisa, sorridendogli.

-Era proprio la risposta che volevo sentirmi dire.-

Arianna rise mestamente.

-E c'è un'altra cosa, piccola. Domani sera i miei ti aspettano a cena.-

Probabilmente Kevin aveva qualche problema. Lei gli aveva appena confessato di temere le relazioni serie e lui le diceva che era invitata a cena dai suoi meno di 24 ore dopo? Erano decisamente poche! Eventi di tale importanza dovevano essere detti con almeno 48 ore d'anticipo! C'erano cose che andavano calcolate nei minimi dettagli, e inoltre la cosa richiedeva del tempo per essere elaborata. Kevin rise, rise di gusto e rise sinceramente.

-Kevin ma.. ma.. ma io cosa mi metto?-chiese visibilmente presa in contropiede.


Quella sera, tre fratelli Jonas su quattro avevano un problema in tutto e per tutto uguale.

Quella sera, tre sorelle Ruggiero su quattro avevano un problema enorme.

-Ciao Ari e ciao Kevin!-urlò Trix correndo su per le scale.

Oh sì, sapeva esattamente dove andare. Sapeva perfettamente chi cercare.

-CHIARA RUGGIERI!-ruggì appena aprì la porta della camera della sorella.

-Trix?-chiese lei sbucando dall'armadio.

-KIM! Come hai potuto non dirmi niente?-

Un "oh oh" provenne dal pc e solo in quel momento Trix si rese conto che in diretta webcam c'era un ragazzo che improvvisamente aveva assunto il colore rosso acceso di un pomodoro, con delle sfumature tendenti al violaceo.

-Oh, sei in diretta con il Jonas Brothers numero 3! Bene, fai ciao ciao con la manina Kim! Vi sentite domani, Jonas!-annunciò irritata al pc, chiudendo immediatamente la schermata.

Kim ancora sconvolta rimase qualche secondo a fissare il vestito che teneva in mano.

-Che stavi facendo?-chiese dando un'occhiata al letto colmo di vestiti.

-Stavo mostrando a Nick dei completi per domani sera.-sussurrò.

-Anche tu vai a cena da loro?-

Kim annuì con una faccina buffa.

-Dettagli, dove eravamo rimasti? Ah, sì... COME HAI POTUTO NON DIRMI NIENTE?-urlò Trix.

-Sssh! Abbassa la voce! -

-Kim, non cambiare discorso!-sussurrò urlando Trix.

Kim prese a mettere via tutti i vestiti sul letto, appendendoli ordinatamente all'armadio.

-Me l'ha chiesto Kevin di non dirvi nulla.-sussurrò.

-E tu ascolti un buzzurro basettone appena conosciuto invece che le tue sorelle?-chiese buttandosi melodrammaticamente sul letto.

-Senti, Trix.. Nicholas mi ha spiegato com'è la loro vita, di come si sentano sempre giudicati e apprezzati solo perchè sono i Jonas Brothers e non perchè siano considerati individui! Come l'hai scoperto?-

-Stavo camminando con l'intento di una sbronza colossale quando mi sono imbattuta nell'Essere e ho visto il suo faccino insieme a quello del basettone che c'è di sotto con Ari e di quel cane bastonato con cui chattavi su di un televisore. Ho preteso spiegazioni, e mi sono trovata incastrata in una cena con i parenti domani.-

-Kevin è di sotto?-chiese stupita.

Trix annuì buffamente.

Kim rise.

-Secondo me Kevin invita Ari.-

-Mi sembra logico, sciocchina.-

Rimasero a fissarsi in silenzio.

-Kim, ti rendi conto che sono delle superstar da 4 milioni di dischi venduti?-

Kim la guardò scoppiando a ridere. Sì, forse un pò se ne rendeva conto.

-Ragazzeeeeeeeee!-urlò Ari correndo su per le scale, facendosi inseguire da Alice.

-Camera di Kim!-urlò Trix.

-Ragazze, oh per fortuna ci siete. Abbiamo un problema. Domani siamo a cena da..-

-Kevin, Joe, Nick e Frankie con i loro genitori.-concluse Kim guardando la sorella maggiore.

-Esatto. Questo significa solo una cosa da fare domani che avrà la priorità su tutte le altre.-rispose seria.

-Shopping!-gridarono in coro, battendosi un cinque a vicenda.

Sì, tutto sommato, almeno un po' adoravano quei fratelli.


-Kevin, ho un problema.-annunciò Nick entrando in camera dei fratelli maggiori.

-ne abbiamo due, Nick!-rispose quello.

-Ragazzi! Abbiamo un problema!-ansimò Joe correndo su per le scale.

-Perchè hai il fiatone?-chiese Kevin guardando il fratello sudaticcio.

-Sono corso fin qui dal centro.-

-Complimenti.-

-Comunque abbiamo ben tre problemi, ragazzi!-riassunse Kevin.

-Il mio è più grave!-ammise Joe, piegandosi.

-Chi ti dice che non lo sia il mio?-replicò Nick.

-Perchè Kim sapeva già chi eravamo!-rispose.

Kevin spalancò gli occhi e si buttò sul letto. Ora i problemi erano sicuramente più di tre, e sicuramente avevano a che fare con tre sorelle.

I tre fratelli si guardarono. Che era successo? Loro erano sempre stati dei ragazzi obbedienti, non avevano mai disobbedito ai genitori, non avevano mai mentito, non avevano mai fatto niente di niente.

-Joe, parla.-

Joe raccontò di come per caso l'avesse incontrata e come avesse scoperto chi erano.

-Quindi lo sanno sia Trix, che Kim?-

Nick e Joe annuirono.

-Devi dirlo anche a lei, Kevin, prima che le cose si mettano male.-sussurrò Nick guardandosi i piedi.

-Non posso dirglielo ora.-

-No, infatti. Non puoi. Devi, Paul.-

Per una volta, Joe aveva ragione. Come poteva dirglielo? Quando? Come?

Si guardarono preoccupati: le cose stavano prendendo una strada non troppo lecita per i dettami della famiglia Jonas.

-Ragazzi?- chiamò dolcemente Denise comparendo sulla porta.

I ragazzi le sorrisero.

-Non vi ho più visti! Che avete fatto?-chiese.

-Io ho fatto una ricerca/Ho fatto una corsa/ Sono stato in giardino!-risposero.

Joe e Nick guardarono Kevin.

-Perchè tocca a me?-sussurrò.

-Sei il più grande!-rispose semplicemente Nick spingendo verso i genitori il fratello.

-Mamma, papà.. domani sera le ragazze verranno a cena.-

-Qui?-chiese il padre, sorseggiando un pò di caffè dalla tazza con scritto "dadager" che i ragazzi gli avevano regalato la scorsa festa del papà.

-Non ci abbiamo pensato.-

-Se avete detto che non sanno che siete i Jonas Brothers, in casa ci sono molte cose che vi riguardano.-

-Avete ragione. Prenoto in un ristorante.-

-Ragazzi, è tardi e domani mattina vorrei che voi faceste un pò di prove.-

-Sì, non c'è problema papà. Ora andiamo a dormire.-rispose Nick.

-Buona notte! Vi voglio bene!-disse ad ogniuno di loro la madre, dando un bacio ed un abbraccio a ciascuno.

Appena la madre uscì, Kevin estrasse l'iPhone dai pantaloni.

-Pronto? Salve sono Kevin Jonas dei Jonas Brothers. Vorrei un tavolo per 10 domani alle 21. Sala riservata. La metta sotto il nome Mr. Gerardo. Grazie. Arrivederci.-

-Andiamo al Melisse sull'11 strada, in Wilshire Boulevard.-

-Santa Monica?-chiese Joe.

Kevin annuì. Ora sì che temeva i suoi genitori.


Già dal primo mattino, la giornata a Los Angeles si preannunciava molto calda. Il sole splendeva chiaro, il cielo di un ceruleo intenso rendeva la giornata ottima per un pò di surf e un pò di beach volley con gli amici. Per tutti quelle erano le giornate ideali per chiudere i negozi e correre in una delle innumerevoli spiagge: fortuna che ce n'erano molte a Los Angeles!

Per tutti, certo, ma non per tre ragazze e una bimba che già di prima mattina avevano dominato le strade di Los Angeles.

Erano appena le 10, quando entrarono da Starbucks per la colazione.

-Allora, io direi di fare prima Rodeo Drive: andiamo da Armani, ovviamente, poi passiamo Chanel, una capatina veloce da Gucci e Valentino, diamo un'occhiata a LaPerla per l'intimo e poi ci fiondiamo da Louis Vuitton. Che dite?-propose Ari, infilando i grossi occhiali neri sulla testa per raccogliere i capelli.

-Hai scordato Dior!-le fece eco Trix.

-Quello era scontato, amore.-

Ari aveva una vera e propria ossessione per tre stilisti: Armani, Dior e Chanel. Era capace di spendere una fortuna solo guardando un vestito per un attimo. O meglio, era in grado di spendere una fortuna guardando un qualsiasi negozio.

-Ma sapete dove ci portano?-chiese Kim, masticando un pezzo di muffin.

-No, credo a casa loro.-rispose Ari.

Aveva ricevuto un messaggio da Kevin quella mattina che le augurava buongiorno, e quando aveva risposto poi non aveva avuto altri segni dal bel chitarrista.

-Voi avete sentito nulla dai ragazzi?-

Trix arricciò le labbra e scosse la testa. Sì, lei qualcosa aveva sentito, e quella cosa era un paio di CD dei Jonas Brothers, ma non credeva che la sorella si riferisse a questo.

Mezz'ora dopo, tutte e quattro tenendosi per mano, come le dive più dive di Sex & The City, attraversarono Rodeo Drive, catturando molti sguardi ammaliati e un pò invidiosi.

Alice si divertiva sempre come una matta a fare compere con le sorelle. Era una piccola loro in miniatura, stile e moda nelle vene, carisma da vendere e fascino in via di sviluppo. Non era un caso se era la bambina più bella della classe a detta di tutti i maschietti!

-Idea, compriamo dei vestini semplici, non troppo eleganti. Niente di esaltante!-propose Kim, entrando nel negozio di Dior,proposta subito accolta dalle ragazze. Qualche vestito dopo e un migliaio di dollari spesi, le ragazze più che soddisfatte entrarono in un ristorantino in una traversa, pronte e rinfocillarsi con un pasto veloce e poi di corsa a casa a prepararsi.

-Uhm, amore dobbiamo passare da Tiffany prima di andare a casa!-annunciò Ari.

-Che devi prendere ancora da Tiffany?-chiese Kim perplessa.

-Una sorpresa per voi.- rispose enigmatica facendo l'occhiolino.

-Ehy ascoltatemi per piacere! Che vestito mi metto io?-chiese Alice tirando fuori un paio di vestitini firmati Juicy Cuture dalle sue borse da vera diva.

-Benvenuta nel mondo adulto, Alice!-rise Kim scombinandole dolcemente i capelli.

Alice la guardò strano, non capendo a cosa si riferisse e soprattutto arrabbiandosi perchè le aveva scombinato la frangetta.


-Kevin, muoviti in doccia che ti devo stirare i capelli, e tu devi passare la piastra a me!-borbottò Joe battendo violentemente i pugni sulla porta del bagno.

-Oh, sono uscito Joe! Mamma mia, come sei irritante oggi!-rispose Kevin uscendo ancora gocciolante dal bagno con indosso un misero asciugamano bianco intorno alla vita.

-Sei tu che sei diventato vanitoso da quando esci con lei!-

-Oh, parla quello che va a correre in jeans rossi e cappellino alla blues brothers del sottoscritto tra l'altro.- ribattè frizionando i capelli con un altro asciugamano.

-Pff, dettagli, fratello, dettagli. Hai avvisato che andiamo al Melisse?-chiese aprendo l'armadio.

-Credo di aver omesso questo piccolo dettagio! Oggi tra le prove e il resto non l'ho quasi mai sentita.-

-Meglio se glielo scrivi, i miei nervi non reggerebbero un'altra sfuriata della rossa.-ammise tragico.

Kevin lo guardò storto, e scrisse un breve messaggio.


Erano le cinque le pomeriggio ormai quando le ragazze soddisfatte uscirono da Giorgio Armani con l'ennesimo sacchetto. Sembrava davvero di essere in pretty woman. Dopo pranzo erano passate dal parrucchiere, poi dalla manicure e ora soddisfatte si apprestavano ad andare a riprendere la loro amata Lux-Evil per tornarsene a casa e iniziare a prepararsi.

Una dozzina di borse eleganti troneggiavano in mano alle giovani, tutti appartenenti a grandi negozi di LA.

-Uh, ferme un attimo. Mi ha scritto Kevin!-annunciò Ari, bloccandosi in mezzo al marciapiede.

La sua espressione mutò da estremamente radiosa e estremamente..in panico.

-Oh cazzo.-

-Ari che c'è?-chiese Trix. Quei quattro portavano solo guai, se lo sentiva.

Ari prese per un polso Kim, che a sua volta prese Trix e trascinò Ali: correndo come disperate, precorsero la strada a ritorso.

-Arii! Che cazzo c'è!!-urlò Trix.

-Andiamo al Melisse!-

Kim e Trix si guardarono. Oh cazzo. Ora si che erano nei guai.

Il Melisse era uno dei locali più lussuosi dei Santa Monica,e di certo tutti gli acquisti del giorno erano fuori luogo per un evento del genere. OVVIAMENTE, si erano all'improvviso trovate con il solito dubbio esistenziale: "E io, cosa mi metto?"


To be continued.

***

Ebbene sì, ragazze mie. Il dubbio esistenziale che assilla ogni ragazza sulla faccia della terra è ancora aperto. Colpa dei nostri beneamati e maltrattati (almeno da me e da Trix) Jonas, questa volta. Come hanno potuto non dire il luogo della cena? Le ragazze hanno un sacco di qualità, ma non leggono ancora nel pensiero! :P Ad ogni modo, grazie a voi sono particolarmente soddisfatta e il mio ego è sufficientemente grande in questi giorni anche se ho passato un'infulenza a dir poco terribile con febbre a 39 perenne praticamente.Passiamo a ringraziare tutte voi personalmente perchè ve lo meritate.

Kry: Ok, il tuo nome stava diventando assurdamente lungo ormai quindi ti chiamo per nome che ci mettiamo meno! :P Guarda sappiamo tutti che Joe non è di certo un pozzo di intelligenza e fare le confessioni in due minuti e sparando più informazioni possibili faceva tutto parte del piano via il dente, via il dolore. Pensa tesoro, lui è ancora ignaro che i suoi guai sono appena iniziati! :D Perdonami se non sono riuscita a recensirli tutti i capitoli ma ho avuto un febbrone da paura e non riuscivo a stare al pc. Ad ogni modo, ho recuperato e commentato e per farmi perdonare... guarda in fondo alla pagina!;D Un bacione tesoro, <3

Brotherina: Se Trix finirà su People è tutto da vedere. Per scoprirlo, continua a leggere! :D Un bacione e grazie mille per la recensione!

Kary91: Tesoro, asciuga la bavetta per Joe...ecco brava! :D Sai che mi hai fatto quasi commuovere leggendo che a te compare un sorrisone ogni volta che posto. È davvero importante per me sapere che ci sono persone che si sono affezionate a questa fanfiction perchè io mi sto affezionando un sacco ad ogniuna di voi, dico sul serio. Grazie, grazie, grazie, grazie di tutto cuore. <3

Sbrodolina: Manca solo Ari, hai ragione. Chissà che succederà quando lo scoprirà. :S Prevedo tragedie greche e drammi epici! Ahaha, no scherzo. Vedremo che succede. Se in questi giorni vedo una tua recensione vuol dire che non sei morta di curiosità e sappi che se sei viva mi fa un immenso piacere questa cosa. :D Bacioni, bacini e bacetti.

Trèèèèx: AriFreud è in pena. La TrixPaziente ha visto il tamarro e non le ha raccontato nulla, mentre AriFreud ha studiato una vasta gamma di consigli da dispendiare che la faranno sembrare ancora più brava e intelligente del solito. :D Minchia che modesta! Oh ma sai che ho sognato i quattro dell'ave maria? O.o Ho raccontato il sogno all'Ali e mi ha detto che ho qualche problema ma io spero che sto sogno sia dovuto alla febbre anche perchè mi sono fatta sia PIETRO che l'ADONE. Beh, l'Adone non è una novità ma..PIETRO? PIETRO? Ti rendi conto!? Eravamo ad un concerto tutte insieme nel mio salotto ma mancava il Fincoso per fortuna, questo vuol dire che la mia mente traviata si rifiuta di inserirlo anche con la febbre. :D Dai dai dai cazzu, entra in MSN che devo psicanalizzare qualcuno e il 19 febbraio si avvicina. Dobbiamo iniziare un lavoro sistematico in modo che per quella data tu sia psicologicamente pronta e abbia affrontato tutti e cinque gli stadi (te li ricordo: Negazione; Rabbia; Autorecriminazione; Depressione; Accettazione). Minchia ho scritto il prossimo trattato di psicoanalisi! :D Sam, attacca il cellulare!!!!!!!!!!!!!!! Ti amo <3

Reby94xx: Guarda tesoro, il "COSA?" di Trix era un pò per tutto. L'Essere le ha buttato lì troppe informazioni in poco tempo! :D Hai visto che il dubbio esistenziale c'è ancora? Nel prossimo capitolo verrà svelato, don't worry! Sarete tutte messe a conoscenza di cosa cavolo indosseranno le ragazze! :P Grazie grazie grazie! Bacini <3

Carly4e: una nuova recensitrice! Innanzitutto BENVENUTA! Sapendo quanto è noioso a volte scrivere recensioni, apprezzo ancora di più il fatto che tu ti sia iscritta e abbia recensito! Spero di vedere ancora tuoi commenti sia positivi che negativi. Un bacione e grazie ancora <3

Stargirl312: Un'altra nuova recensitrice a cui esclamo di nuovo BENVENUTA! Grazie mille per la recensione che hai lasciato anche alla mia oneshort. Sai che anche a me piace molto Taylor Swift? Ho entrambi i suoi dischi e devo ammettere che mentre il primo è un pò troppo country (si sente il benjio ovunque!!) il secondo è a dir poco fantastico. Amo in particolare Love Story e Hey Stephen. Tu? :D Grazie mille per le recensioni e non temere per Kim e Nick ma diamo tempo al tempo! A presto, spero!

PacificSoul: RITARDATARIAAAAAAAAAAAA! Adesso sei recensitricedellasettimanadelmeseefacciamoanchedell'annovistocheèfinitoeoracheèiniziatomapure
ritardatariaperchèseisempreunadelleultimearecensiremal'importanteèchelofai
:D Ok, sono idiota lo so. Tra un po' divento scema a leggere tutto il tuo “soprannome” :D Insomma, la Trixonite ancora è acuta. Urge un rimedio. Uhm.. Sai che non avevo pensato al fatto che adesso Trix e l'Essere sono complici? Uhm uhm. Tornando a noi, mi dispiace ma in questo periodo ci sarà poco spazio per Nick e Kim, ci sono faccende da sbrigare ma avranno anche loro i loro momenti gloriosissimi e sappi solo che da chi li ha già letti sono stati classificati come i migliori. Adoro Nick e Kim, e mi mangio le mani per non poter dedicare a loro più spazi. Comunque, dimmi che ne pensi di questo capitoletto mia dolce ritardataria! :D Bacini bacetti <3

Alilla: Amore ma tu mi hai fatto il commento minuto per minuto finché leggevi e io non posso far altro che dirti grazie mille mille mille mille! Sei la migliore amore e non sfollare per la scuola! U-U Ti amo <3


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Consiglio letterario! Leggete “Dal diario di una bollicina" di Jollina. Protagonisti? Ovviamente i nostri beneamati e maltrattati Jonas Brothers!


Lasciate un commentino? <3

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Capitolo 12
*** We are family. ***


We are family

Capitolo 12: We are family.

We are family
I got all my sisters with me
We are family
Get up ev'rybody and sing
Ev'ryone can see we're together
As we walk on by
(FLY!) and we fly just like birds of a feather
I won't tell no lie
(ALL!) all of the people around us they say
Can they be that close
Just let me state for the record
We're giving love in a family dose.

-We are family Sister Sledge-


-Giuro che li ammazzo! Li ammazzo! Tutti, dal primo all'ultimo!-continuava a borbottare Trix, prendendo un plico di abiti dal letto e scaraventandoli sul pavimento.

-E io ti aiuto.-brontolò Ari, facendosi tirare su la zip di un vestito da Kim.

-Vedi la fortuna di Alice? In due minuti lei è pronta!-

-Kiiiim! Mi aiuti ad infilare il vestito?-chiese la piccola di casa, infagottata malamente nel nuovo vestitino [http://www.izzyandash.com/flowers-by-zoe-pink-magenta-spaghetti-strap-dress-p-4024.html; scarpe: http://www.superb2s.com/upload/big/chanel%20shoes-020.jpg].

Kim si inginocchiò e aiutò la sorellina.

-Ma come sei bella!-ammise. Il vestito rosa le stava un incanto. Alice, da brava modesta quale era, fece un giro su se stessa, alzando le braccia al cielo.

-Ecco un altro concentrato di modestia!-rise Ari, correndo allo specchio.

Era veramente tardissimo. Erano tornate a casa alle 7, e in meno di un'ora e mezza dovevano prepararsi per poter arrivare a Santa Monica in tempo.

-Trix, chiama il taxi!-urlò Kim da bagno.

-Già fatto!Sarà qui a minuti-disse, passando un'altra mano di rossetto sulle labbra.

Ogni volta che uscivano tutte insieme, era la stessa storia. La camera di Ari, il guardaroba e il bagno diventavano un vero e proprio campo di battaglia.

-Ari che scarpe mi metto?-chiese Trix.

-Viola tacco 12. Metti le Dior, sono sotto le Manolo!-rispose passando il rimmel sulle ciglia, di nuovo.

-Ali, amore..metti le scarpine!-disse Ari alla sorellina lanciandole le ballerine di Chanel rosa.

-Pronta!-urlò Kim, infilandosi una scarpa.

-Amore sei fantastica! A Nick viene un infarto!-sorrise Ari.

Kim era veramente uno splendore. L'abito azzurro cielo di taglio anni 50, le scendeva morbido sui fianchi formando un'ampia gonna. I capelli scuri e di solito lisci erano stati arricciati formando dei bei boccoli, pinzati da un fermaglio di brillanti sulla sinistra. Le scarpe con il tacco del medesimo colore di Manolo Blahnik la facevano sembrare una principessa delle più belle favole Disney. [vestito: http://prom365.com/uploaded_images/blue-prom-dresses-785308.jpg ; scarpe: http://www.ohmyshoes.it/wp-content/uploads/2008/06/manolo-sex.jpg ]

Trix finì di sistemarsi mentre il tassista suonava al campanello. Pochette in mano e scarpe nell'altra, finì di infilarle per le scale.


-Sono le 9 e 5!-annunciò Nick, sistemandosi per la centesima volta la giacca e chinandosi poi a parlare con Frankie.

-Dai, arriveranno.-cercò di dire Joe.

-Sì, ovvio che arrivano.-

I tre fratelli aspettavano nervosi all'entrata del locale. Erano dovuti entrare per non destare sospetti: l'ultima cosa che volevano erano i paparazzi appostati lì in attesa delle loro conquiste, solo per il gusto di piazzarli nell'edizione domenicale dei pettegolezzi.

Kevin sembrava il più nervoso di tutti. Continuava a passarsi la mano tra i capelli stranamente lisci, cercando di sistemarli.

Joe si avvicinò di soppiatto e gli mise le mani sulle spalle nel vano tentativo di fermarlo.

-Joe, l'ho spaventata.-

-Perchè?-

-Mi ha detto che ha paura di avere una storia seria. E io le ho detto che se non ci proviamo non possiamo sapere come va.-

-Paul Kevin, e me lo dici ora?-squittì esasperato.

-Evidentemente.-

-Kevin! Joe! Sono arrivate!-chiamò Nick dall'altra stanza.

Un taxi giallo si fermò davanti al locale. Un pinguino impacciato aveva aperto la porta e aveva aiutato Kim a scendere. Nick si illuminò nel vederla. Era molto, molto, molto più bella di quanto avesse immaginato. Kim, raggiante, aiutò Alice prendendola per mano. Frankie fece un sorrisone e le corse incontro, seguito da Nick che lo frenava tenendolo dalla collottola della giacca.

-Alice!-chiamò Frankie, facendo comparire subito sul volto della bambina un sorriso luminoso.

Kevin e Joe uscirono in attesa delle due sorelle maggiori.

Nick mollò Frankie solo quando fu sicuro che il piccolo macho non combinasse danni irreparabili.

Frankie lanciò un'occhiataccia a Nick, poi porse il braccio alla sua piccola amica come un perfetto gentiluomo e insieme i due piccolini si diressero all'interno.

-Waw! Sei bellissima Kim!-sussurrò Nick, per la prima volta in vita sua davvero senza parole.

Lei sorrise imbarazzata.

Kevin sembrava non riuscire a sopportare l'attesa e stupidamente Joe si chiese perchè suo fratello fosse così nervoso. Di ragazze a cena ne avevano sempre portate molte.

Trix fu la terza a scendere, sorrideva sensuale al metre sapendo di non essere passata inosservata.

-Ciao, baby.-salutò Joe dandole un bacio sulla guancia e porgendole il braccio che lei prontamente prese. [vestito:http://trendcity.files.wordpress.com/2007/11/purple-dress.jpg; scarpe: http://blog.theshoegoddess.com/newshoes/2008/07/18/dior—purple-stamped-snake-peep-toe-platform-pump-590.jpg ].

Quando Kevin la vide scendere, il mondo sembrò fermarsi. Era decisamente la cosa migliore che avesse visto. La fissava imbambolato con un sorriso in volto.

-Kevin, mi pare che tu abbia qualche difficoltà a respirare-gli sussurrò Joe entrando.

Kevin cercò di darsi un contegno. Si avvicinò a lei sorridendo.

-Sei magnifica.-ammise.

-Grazie. Anche tu stai bene.-sorrise lei.

Le rivolse un sorriso molto tenero.

-Andiamo, i miei ci aspettano!-sussurrò posandole una mano sulla schiena nuda.


Paul Kevin e Denise Jonas aspettavano pazienti sul terrazzo. La sera era scesa regalando un tramonto mozzafiato e decisamente romantico.

-Non essere nervosa, Denise.-disse calmo Paul, raggiungendo romanticamente la moglie sul bordo della terrazza.

-Non sono nervosa, tesoro. Sono solo preoccupata.-rispose sorridendogli.

-I ragazzi sono cresciuti ormai e non è la prima volta che portano in casa delle ragazze. Ringraziamo il Signore che almeno ce le facciano conoscere.-

-Lo so, Paul. Su questo sono certa che abbiamo fatto un ottimo lavoro.. ma da quando ci sono queste ragazze, hanno iniziato a mentire. Io non gli ho insegnato a mentire, Paul.-

-Amore, stai tranquilla. Lo sai che per loro socializzare non è facile sapendo che sono popolari. Vogliono solo andare tranquilli. Guarda, sta arrivando il piccolo Frankie. Ora rilassati e non partire prevenuta nei confronti di quelle ragazze.-sorrise calmo Paul.

Denise lo abbracciò sfoggiando il suo miglior sorriso. Il cameriere che li avrebbe serviti tutta la sera aprì la porta, facendo entrare Frankie con una bellissima bambina.


Ari al braccio di Kevin si sentiva sicura come poche volte in vita sua. Sapeva di non passare inosservata: più di qualche cliente si era girato e guardare lei e le sorelle passare leggiadre e bellissime tra i tavoli.

-Devi spiegarmi come mai hai prenotato da Melisse, sulla terrazza, con solo ventiquattro ore d'anticipo, mentre per tutti ci vogliono almeno 4 settimane per avere un tavolo.-sussurrò Ari reggendosi al braccio del giovane.

-Ho i miei trucchi.-rispose enigmatico.

La terrazza superava decisamente tutte le aspettative delle giovani. Il grande gazebo in legno era stato decorato con drappi di seta bianca, edera e rose candide che emanavano un dolce profumo. Al centro era stata posta una tavola rotonda apparecchiata con candele e fiori freschi.

Ari si sentiva nervosa, eppure sensazioni constrastanti si scatenarono in lei. Sicurezza? Fiducia? Something else?


Ari vide una donna giovane, non avrà avuto più di 45 anni e di certo non li dimostrava,vestita elegantemente di nero con dei capelli ricci e neri che ricordavano quelli di Joe e Kevin.

Stava sorridendo e abbracciando Alice che non sembrava per nulla imbarazzata.

Kim e Ari si guardarono incoraggiandosi a vicenda.

Improvvisamente, la maggiore delle sorelle si sentì fuori luogo. L'abito rosso con le rose ricamate di nero non le sembrava più adatto, e le scarpe le sembravano di satin rosso troppo vistose. [scarpe: http://s2.thisnext.com/media/230x230_no_border/Christian-Louboutin-red-satin_607647A3.jpg; vestito: http://www.cxlondon.com/images/items/273.jpg]

Era il turno di Kim. La ragazza sorrise e strinse la mano ai genitori di Nicholas, abbracciando poi la madre.

Erano di certo una famiglia molto affettuosa. Sentì una strana morsa allo stomaco. Prima aveva visto i genitori di Kevin abbracciarsi e scambiarsi un bacio. I suoi non l'avevano mai fatto. Abbracciavano spesso i figli, dicevano loro quanto li amavano. No, non era stata cresciuta in questo ambiente, pieno di amore.

-Tutto ok?-le chiese Kevin con un sorriso.

Si mise sul volto il miglior sorriso sereno che potesse fare e si strinse di più al suo braccio.

-E tu devi essere Arianna. Kevin mi ha parlato molto di te.-sorrise cordiale.

-Molto piacere signora.-

-Chiamami Denise.-disse abbracciandola.

Formarono un cerchio quasi involontario, chiacchierando per un pò del più e del meno mentre prendevano l'aperitivo analcolico, con grande disappunto di Trix.

Denise sembrava estremamente a suo agio, distaccata ma cordiale, socievole ma difensiva.

Ari si trovò quasi ad invidiarla. Sembrava una donna così dannatamente perfetta.. sembrava una famiglia così dannatamente perfetta.

Laciò un fugace sguardo a Trix che le rispose con un sorriso che aveva un ben chiaro significato. Decisamente per quel che riguardava decifrare i codici e sguardi segreti battevano John Nash su tutti i fronti!

-Signori e signore, se volete accomodarvi la cena vi sarà portata tra qualche minuto.-

-Oh, bene. Ho proprio fame!-annunciò Paul massaggiandosi lo stomaco bonariamente.

I tre fratelli Jonas aiutarono le ragazze a sedersi spostando le sedie.

-Allora, ragazze. Cosa ci raccontate di voi? Come avete conosciuto i nostri ragazzi?-chiese Paul, assaggiando il risotto.

-Nicholas ed io ci siamo scontrati, nel vero senso della parola, in corridoio!-rispose educatamente Kim. Di certo lei era quella che trasmetteva finezza ed eleganza.

-Sì, fortuna che ho incontrato lei! C'erano tutte quelle ragazze che facevano sorrisini falsi quando passavo per i corridoi.-fece Nick, beccandosi due calci da sotto la sedia: quello di destra proveniente da Kim e quello di sinistra da Joe.

-Ouch! Non è..uhm.. facile essere..il ragazzo nuovo del secondo anno!-si salvò in extremis.

Kevin Jonas II sospirò di sollievo.

-E voi invece?-chiese rivolta ad Ari.

-Noi ci siamo incontrati alla Beverly Vista. Lui e Joe sono venuti a prendere Frankie, mentre io e Trix, la nostra sorellina.-


Paul Kevin Jonas II sudava freddo. Sua madre non sembrava troppo entusiasta delle ragazze, aveva quel sorrisino diplomatico che le aveva visto addosso molte volte, era lo stesso sorriso che rivolgeva a loro quando sapeva che avevano fatto qualcosa con cui non era d'accordo, ma non lo mostrava, era lo stesso sorrisino che aveva fatto quando qualche anno prima per il suo compleanno le avevano fatto una torta ed era una vera schifezza.

Sì, quella cena era un tragedia agli occhi di Kevin.

Denise e Paul Kevin Sr ebbero modo di conoscere le ragazze, parlarono del più e del meno per quasi tutta la cena.

Kim e Nick parlavano ora tutti intenti tra di loro, Kim rideva e Nick sembrava estremamente soddisfatto della cosa. Trix guardava Joe fare l'idiota con il suo sufflè di cioccolato.

Trix rideva. Ari guardò la sorella con una punta d'orgoglio. Sua sorella rideva. Era un ottimo segno, voleva dire che con Joe aveva instaurato un rapporto che quasi sicuramente si basava su lei che lo insultava e lui che la faceva ridere, ma era pur sempre uno straccio di rapporto.

E anche lei e Kevin avevano un rapporto. La guardava negli occhi, una mano posato sulle sue spalle e l'altra che stringeva dolcemente la sua sotto il tavolo.

Denise guardò tutti i suoi figli.

-Guardali. Sono diventati grandi.-ammise Denise con un sorriso.

Joe fece le bolle nel suo bicchiere di Coke.

-Beh, forse non proprio tutti.-ridacchiò Paul.

Frankie e Alice giocavano a rincorrersi lungo la terrazza, rossi in volto per il caldo e decisamente spettinati rispetto a qualche ora prima.

-Ari, ari! Ci porti al parco del ristorante?-chiese Alice correndole incontro.

-Come amore?-chiese sorridente, ignara che i coniugi Jonas la guardavano.

-C'è un parco giochi qui dietro sul prato. Possiamo andare?-chiese Frankie con il fiatone, la giacca abbandonata da un pezzo su una sedia e la cravatta messa come fascia per capelli.

-Va bene, ma solo 10 minuti. Vi accompagno.- rispose con un dolce sorriso alzandosi e prendendo per mano i due bambini.

-Vi state divertendo?-chiese.

-Sì, un sacco Ari!-riposero entrambi.

Kevin si stava per alzare, pronto a raggiungerlo.

-Kevin, ho una domanda per te ora che non ci sono i bambini o mia sorella. Perchè loro cantano e tu non canti mai?-chiese Trix, congiungendo le mani perfidamente.

Kevin fece un sorrisino imbarazzato.

-Cantare mi piace, ma preferisco la chitarra.-

-E poi ce n'è già uno che tenta di rubarmi la scena, senza che ci si metta Mr. Casetta per gli Uccelli!-rispose Joe in un attacco di modestia.

-Almeno io,Joe, faccio qualcosa da leader. Tu non sei nè il lead guitar nè il lead vocal.-lo rimbeccò ridendo Kevin.

-Ma lui è il lead tamburino, Kevin! Non scordarlo!-replicò Nick tranquillo facendo ridere tutto il tavolo.

-Nick, non mi mettere in imbarazzo davanti alle persone che conosco, sai?-fece con l'espressione da pazzo schizofrenico.

-Quindi voi sapete che sono i Jonas Brothers?-chiese Paul Sr.

-Sapete, quando ho visto Arianna mi è venuto in mente "Burin' up"-proseguì-Tacchi alti e vestito rosso. Se non avressi già girato il video con Danielle, Kevin, avresti potuto benissimo usare lei.-

-Cosa? Parli di quell'orrendo video in cui Kevin indossa degli altrettanto orridi mocassini con la calze bianche?-chiese Trix schifata, facendo ridere tutti.

-Colpevole!-ammise Kevin alzando le braccia in segno di resa.

-Ma dove sono andati Frankie e Alice?-[pronunciato Elis]chiese Denise.

-Alice!-risposero cinque voci in coro.

-Ari li ha accompagnati al parco giochi del ristorante.-rispose Kevin alzandosi.

-No, lascia. Credo che Trix e Kim abbiamo parecchie domande per i Jonas Brothers. Vado io.-rispose cordialmente Denise.

Trix e Kim annuirono assistendo poco dopo ad un simpatico siparietto tra i tre fratelli.


-Mi chiedo come ancora abbiano energie per giocare!-

-Signora Denise! Mi ha spaventato!-ammise Ari, portando una mano al petto.

-Perdonami, non era nelle mie intenzioni.-

Le due donne tornarono a guardare i due bambini che si arrampicavano sullo scivolo.

-Kevin sembra entusiasta di te!-ammise Denise.

-Al contrario di lei...-sorrise Arianna educatamente.

Denise fu colta di sprovvista: era molto più sveglia di quanto credesse.

-Non si preoccupi, signora Denise. Sono abituata a non piacere alle mamme. Pensi che non piaccio nemmeno alla mia.-rispose incrociando le braccia al petto.

-Come puoi non piacere alla donna che ti ha messa al mondo?-chiese Denise pacata.

-Nessuna di noi quattro piace ai nostri genitori. Siamo gli incidenti di percorso successi durante la carriera.-

Figli = incidenti di percorso. Denise capiva molte cose: poteva capire perchè i giovani facevano sesso precocemente poteva provare ad immaginare perchè gli alcolici erano così gettonati...ma che un figlio fosse solo qualcosa che era capitato mentre qualcuno era intento a fare carriera no.

-Lavorano molto?-chiese.

-Lavorano sempre. Possiamo passare settimane intere senza avere loro notizie.-

-Questo Kevin non me lo aveva detto.-

-Kevin non le ha detto molte cose.-

Due a zero per Ari, palla al centro. Trascorsero qualche minuto in silenzio.

-Posso farle una domanda?-chiese all'improvviso Ari, voltandosi per guardare Denise negli occhi. Assomigliavano a quelli di Joe e Nick. Erano scuri, al contrario di quelli di Kevin che erano sorprendentemente verdi.

Denise annuì.

-Perchè non le piaccio?-chiese schiettamente.

Per la terza volta in pochi minuti, quella ragazza aveva sorpreso nuovamente Denise. Era schietta, una qualità che bisognava apprezzare.

-Sei troppo indipendente per Kevin.-rispose pacata.

-Indipendente?-ripetè.

Si era sentita dire di tutto: troppo giovane, troppo spigliata, troppo festaiola, troppo complicata, troppo snob, troppo poco snob, troppo estrema.. ma mai troppo indipendente.

-Sì, vedi. Tu sembri già adulta. Sei una donna, Arianna. Kevin è tra i miei figli quello più insicuro. Lo è sempre stato! Fin da piccolo, quando a scuola lo prendevano in giro e Joseph e Nicholas facevano a botte per difenderlo.-

-Non capisco dove vuole arrivare.-

-Voglio solo dire che Kevin è un bravo ragazzo, ma non ha lo stesso charme dei suoi fratelli. Joseph e Nicholas sono sempre stati quelli che hanno portato a casa le fidanzate, più di tutti Joseph a dire il vero. Kevin ha avuto solo due ragazze: Danielle e Zoe. Entrambe lo hanno fatto soffrire molto. Cerca di capire.-

-Capisco benissimo. Mi creda.-sussurrò, sentendo un nodo alla gola.

Perchè le faceva così male sapere che la madre di Kevin non la riteneva all'altezza del figlio? Lei, come da copione, avrebbe dovuto uscire al massimo tre volte con Kevin, fare tutto ciò che era lecito fare e poi sparire, come aveva sempre fatto, come aveva imparato.

Si morse nervosamente il labbro.

-Scusi, vado in bagno.-sussurrò camminando spedita verso l'interno del locale.

Denise la guardò andare via.

-Signora Denise? La disturbo?-chiese l'altra ragazza vestita di viola.

-No, certo che no.-

-Ha visto mia sorella?-chiese con un sorriso.

-è andata alla toilet!-

-Oh, capisco.-


Trix si fermò a guardare Alice e Frankie per qualche momento.

-Siete molto unite?-chiese improvvisamente la mamma di Joe.

-Siamo inseparabili, signora.-sorrise.

Se il termine inseparabile era mai stato inventato per indicare qualcosa, quello era di certo il loro legame.

-Arianna mi ha detto che non vedete molto i vostri genitori.-

Trix sembrò stupita.

-I nostri genitori? Noi praticamente siamo cresciute da sole o con una dozzina di tate diverse al mese.-sbuffò Trix.

Denise la guardò.

-Mia sorella so che non le piace. E no, i suoi figli non l'hanno capito. Noi lo sappiamo perchè io e Ari abbiamo qualcosa che ci fa capire quella che l'altra pensa o dice ancora prima che questa lo dica. L'abbiamo percepito. Kevin è molto fortunato ad averla, e non lo dico perchè sono sua sorella. Lei è sempre stata responsabile, è stata una mamma per Alice e Kim. Lei si occupa della casa, lei si occupa di noi. Lei non ci ha mai fatto mancare nulla, mette sempre noi prima di lei. I colloqui con i genitori li ha sempre fatti lei, le visite mediche, le feste di compleanno e le vacanze. Ha solo 20 anni ma, mi creda. Sono convinta che quei due siano fatti per stare insieme, anche se mi duole ammetterlo.-

Denise le lanciò uno sguardo preoccupato.

Trix sospirò.

-Se devo essere sincera, non mi piace che mia sorella si innamori. È successo una volta ed è stata malissimo per molto tempo. Sono passati due anni e ancora il suo ex ragazzo è un argomento da non toccare. Lei ha molto da offrire. Non le tolga la possibilità di dimostrarlo a Kevin e a se stessa..-

Denise sembrava in preda ad un conflitto interiore. Non si era mai sbagliata su una ragazza dei suoi figli: aveva avvertito Nicholas che Miley era un pò troppo spinta per lui, che Chelsea non aveva gli stessi obiettivi di Joe e che Danielle non teneva a lui quanto lui a lei. Ogni sensazione che aveva a proposito delle ragazze dei suoi figli era giusta, sempre.

-La prego.-chiese Trix.

Non era nella sua indole supplicare. Non era nella indole di nessuna delle sorelle, erano tutte troppo orgogliose (o era quello che davano a vedere) per abbassarsi a tanto. Ma non quella volta, non in quell'occasione.

-Trix, io voglio solo proteggere i miei ragazzi. Non è facile con il lavoro che fanno.-ammise Denise abbassando gli occhi.

-Certo, di questo ne sono certa. Ma Kevin non ha detto nulla ad Ari, non sa niente della band. Quello che c'è è tutto sincero. Non può avere doppi fini. Mia sorella è una persona onesta, glielo posso garantire.-

Denise non sembrava del tutto convinta, ma Trix non aveva finito di giocare le sue carte. Doveva farlo per sua sorella. Kevin era arrivato e le aveva sconvolto la vita e forse non troppo in senso negativo.

-Sà, mia sorella crede molto nel destino perchè nonostante tutto è una persona molto romantica. Se lei e Kevin si sono incontrati, un motivo c'è. Può non essere chiaro a lei o a me, ma a quei due stia sicura che è più che chiaro. Tutto sommato si somigliano: non creda che mia sorella sia così sicura come dimostra di essere. È insicura, ma è dovuta crescere in fretta per prendersi cura di noi.-

Denise ci pensò su.

-Trix, devo proteggere i miei figli. Nick e Joe sono abbastanza forti..ma Kevin..-

-Kevin ne morirebbe se non potesse più vederla. Mi creda. A lei sfugge quello che noi abbiamo captato, e con noi intendo noi ragazzi.-

-Una settimana.-rispose alzando per la prima volta gli occhi.

-Cosa?-

-Concedo una settimana perchè Kevin mi dica a che punto è la loro storia. Se evolve e in che modo evolve. Se alla fine di questa settimana dimostreranno di essere uniti, accetterò la cosa. Altrimenti lei sarà solo un passatempo che distoglie mio figlio dalle prove e dai suoi doveri.-

Trix sorrise consapevole.

-Ci vedremo molto spesso allora.-

Giulia tornò al tavolo, sparendo così come era arrivata e lasciando Denise a pensare in quale colossale guaio si era cacciata.


Per una sorella che va, un'altra arriva. Ari tornò dal bagno camminando sicura su quei tacchi che addosso a lei sembravano comode come ciabatte.

-Se vuole tornare al tavolo posso stare io con i bambini.-sorrise Ari tristemente.

La conversazione di poco prima rimbombava nella sua testa. Lei non era all'altezza, e per la prima volta i tacchi non l'avrebbero aiutata.

-No figurati.-

-Eccole qui, le mie donne preferite!-annunciò Kevin arrivando con un sorriso e abbracciando sua madre e Ari.

-Tesoro!/Kevin!-esclamarono sorprese.

-Allora, mamma! Non è fantastica?-chiese Kevin entusiasta.

-Certo, tesoro!-sorrise Denise, ricevendo un bacio dal figlio.

Ari la guardò stupita, ma lei si limitò a sorridere.

-Kevin! Kevin! Ci spingi sulle altalene?-chiese Frankie correndo a rapire il fratello.

-Scusate, i giochi chiamano!-replicò serio alle due donne.

Arianna sorrise guardando Kevin che faceva ridere la sua sorellina e Frankie. Era davvero buffo e decisamente tenero.

-Trattamelo bene.-sorrise Denise posandole una mano sulla spalla, prima di avviarsi sul terrazzo per raggiungere il suo Kevin.


Era passata la mezzanotte da un pò quando tutti sazi e (chi più chi meno) soddisfatto decisero di tornare a casa. Kevin chiamò un taxi per le ragazze. Alice e Frankie, esausti, si erano addormentati sul dondolo che era in dotazione della terrazza.

-Signor Jonas?-sussurrò piano un cameriere al padre dei ragazzi.

-Sì?-

I ragazzi discutevano animatamente su un qualcosa da fare il giorno dopo: qualcuno voleva Disneyland, altri un cinema, altri un pò di sole e piscina.

-Fuori ci sono dei paparazzi nascosti dietro alberi e nelle auto. Cosa desiderate fare?-bisbigliò.

-Papà, c'è qualche problema?-chiese Joe estraniandosi dai divertimenti.

-Ci sono dei paparazzi fuori.-

Joe storse la bocca e si avvicnò a Trix.

-Metti il rossetto e sorridi quando esci. Sarai su People domani.-le bisbigliò.

Questa frase su di lei ebbe un effetto contrastante: da una parte voleva finire su People, dall'altra sentiva qualcosa di strano a livello dello sterno, come una sorta di fastidio perchè i paparazzi avevano infranto una bella serata tra amici.

Con un semplice gesto del loro codice segreto, la notizia fu comunicata a Nicholas e Kevin, che alzò gli occhi al cielo.

-Ragazze, si è fatto tardi e Alice si è addormentata. Forse è meglio se andiamo a casa.-annunciò Trix.

-Il vostro taxi è qui fuori!-confermò Paul.

-Che dire? Grazie di tutto! È stata una serata molto piacevole!-

-Non c'è di che ragazze. Ci vediamo presto, speriamo!-rispose Denise facendo un giro di baci ed abbracci.

-Papà, accompagniamo fuori le ragazze.-annunciò Nick, rimettendosi la giacca.

Ari si diresse verso il dondolo, pronta a prendere Alice in braccio.

-Ehi, la porto io!-la anticipò Kevin sorridendole, e sollevando senza fatica la bimba che gli mise le braccia al collo.

Finiti i convenevoli, i Jonas e le sorelle uscirono.

-Sorridi, babe. Domani sarai famosa.- le bisbigliò Joe ridendo.

Trix non potè fare a meno che sorridere. Certo, non era una copertina su Vanity Fair, ma era pur sempre qualcosa.

-Buona notte, Jonas.-sussurrò sensuale salendo sul taxi giallo, perfettamente consapevole che qualcuno la stava osservando.

Di certo, Kevin che portava in braccio una bambina coperta con la sua giacca non era passato inosservata, così come il bacio che aveva mandato ad una giovane donna in abito rosso. E come direbbe qualcuno.."Kiss Kiss, Gossip Girl".


To be continued.

***

Insomma, Denise e Kevin Sr. Hanno finalmente conosciuto le amiche dei loro figlioli. :D Che ve ne pare? Riuscirà mamma Denise a farsele piacere, prima o poi?

Piccola nota di servizio, la scarpe che avevamo di Trix sono state cancellate dal sito, ad ogni modo erano pep-toe viola tacco dodici con plat-form.

Altra piccola nota di servizio! So che il papà dei ragazzi viene chiamato Kevin, ma per questioni logistiche (e anche perché senno non mi capivo più) ho preferito distinguere i nostri due Kevin chiamando il maggiore Paul. Spero non vi dispiaccia!

Qusta settimana sono tremendamente occupata con la scuola, ho seconda prova giovedì (doppio tema di psico e pedagogia) e terza prova venerdì e non so su che materie. ><'

Ringrazio tutte le persone che mi aggiungono tra i preferiti, vedo che ogni settimana aumentano e non può farmi altro che piacere. Spero di vedere un vostro commentino una volta o l'altra!

Uh, sapete che fino ad ora la storia ha circa 42 capitoli più l'epilogo? O.o è immensamente lunga. Appena la finisco del tutto mi do una mossa a postare e aggiornerò più velocemente, diciamo un due volte a settimana ma solo se vedo dei responsi positivi alla cosa. Voi che ne pensate?

Passiamo ai grazie, velocissimi che sono super di corsa.

Kry: ammmmmmmore mio! Oggi in pausa pranzo leggo il nuovo capitolo e recensisco, promesso. Sono scappata due minuti al pc per postare ma sono super concentrata dallo studio! Grazie grazie grazie, sei la mia fedelissima preferita! Ti lovvo <3

Kary91: cara lei che mi fa i commentini in rima! *-* ma come è andata poi l'interrogazione sulla pressione? Sono curiosa ma sono sicura che è andata benissimo. Io ho sempre la pressione bassa se ti può interessare (50/70 di media, ogni tanto svengo :D) Sono stra onorata che ti appassioni così tanto, per me è un onore che tu la legga tutta e apprezzo ancora di più per il fatto che hai detto che di solito ti annoi. *-* Sai che io continuo a dire Dettagli? Io ti adoro, mi commuovo a leggere i tuoi commenti! Bacini tesoro mio <3

Carly4e:ma che dolce seiiiiiii! Grazie mille mille mille! *-* siete le migliori recensitrici del mondo! <3 bacini

Sborodolina: Innanzitutto, sei viva? Se sì, sono immensamente felice di averti dato un'altra settimana di vita, se non sei viva, mi sentirei terribilmente in colpa perché la morte per curiosità è colpa mia. :D Mistero vestiti svelato, :D baciniiii <3 PS. Ma come ti chiami?

Trix: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! VADE RETRO SANTAAAAAAAAAA! Ok, ho detto questo e ho detto tutto. No ma ti devo raccontare una cosa, beh due a dire il vero. La prima è che ..azzo non me la ricordo. Ah sì, la prima è che mi sono psicanalizzata da sola a scuola venerdì quando sono andata a pranzo con la prof di psico e mi ha detto che ho del talento (più che talento oserei dire un superio poco sviluppato e un inconoscio poco inconscio) ad ognimodo, mi sa che mi iscrivo a psichiatria. Mi piace come cosa. La seconda è forse potrei uscire con un ragazzo fisso. So che è una blasfemia ma chi vivrà vedrà. Sìsì. Black Sabbath donna. Ti saluto né che sono in ritardo. Ti amooooo <3

Reby94xx: Aahaha ecco la fan della Trixy! Ma si può? Ma Kevin è scemo a non dire dove si va, no? Fortuna che ci siamo salvate in extremis! :D bacini baciniiiiiii <3

Stargirl312: Ecco l'unica fan di Taylor che conosco! *-* per fortuna, pensavo che tutte ce l'avessero a morte con lei per Joe. Ad ogni modo, la coppia Nim!!! *-* sei stata la prima a creare un nome per questa coppia! *-* Io avevo pensato a Nim o a Kick. *-* Sei una mita! La coppia Nim ad ogni modo avrà molto spazio nel prossimo capitolo o in quello dopo, non ricordo. ^ ^ perdonami, l'Alzeihmer avanza! ;D Baciniiii <3

Ritardogirl: no ma va che figo sto nome! ;D Tesoro solo con due giorni ma sei sempre l'ultima! XD scherzo, è che alle tue recensioni ci tengo particolarmente! Grazie ad ogni modo tesoro, davvero! Il titolo è tuo di nuovo, a scopo informativo. :D è troppo lungo da scrivere! Baciniiiiiii <3


Grazie grazie grazie, ci sentiamo non prima di domenica! :S sono full questa settimana! Bacini e buon fine week end e buona settimana!

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Capitolo 13
*** Girls just wanna have fun. ***


girks

Capitolo 14:Girls just wanna have fun.


Some boys
Take a beautiful girl
And hide her away
From the rest of the world
I want to be the one
To walk in the sun
Oh girls they wanna have fun
Oh girls just wanna have
That's all they really want Some fun
When the working day is done Girls
They want to have fun Oh girls
Just want to have fun
They wanna have fun
They wanna have fun .

-Girls just wanna have fun Cyndi Lauper-


Ad inizio settembre il sole su Los Angeles picchiava ancora, il cielo limpido come l'acqua del mare, nessuna nuvola che coprisse l'enorme palla di fuoco per dare qualche istante di riposo alla pelle dei ragazzi.

-Kev, sei un pò rosso sulla schiena! Ti spalmo la crema!-notò la ragazza, abituata a fare la mamma con le sue sorelle.

Kev sentì la crema scaldata dal sole posarsi sulla sua schiena e poco dopo il tocco esperto della ragazza. Le sue mani che delicate toccavano le spalle per poi scendere giù, fino ai lombi in un dolce massaggio rilassante.

-è una cosa estremamente rilassante, lo sai?-borbottò estasiato.

Ari ridacchiò, massaggiandogli le spalle.

-Aww. Amo i massaggi.-

Era davvero una delle cose da provare nella vita, una di quelle cose che Kevin aveva visto solo nei film romantici che infondo gli piacevano tanto, una di quelle cose che non aveva mai potuto provare per la timidezza e per ciò che quel semplice gesto implicava.

-Oh bene. Basta, sennò ti addormenti e a me non serve un ragazzo addormentato!-rise lei, tra le sue lamentele.

-Sei cattiva!-si lamentò il moretto.

-Sono perfida, lo so.-rise, chinandosi però a baciarlo.

-Va bene, ora te la metto io la crema e vedrai che massaggio ti faccio!-si pavoneggiò Kevin, gli occhiali scuri che gli coprivano gli occhi verdi.

Ari si stese a pancia in giù, spostando i capelli di lato. Era un'altra cosa che avevano in comune: la fissazione per gli occhiali da sole. Non era solo una questione estetica, ma gli occhi di entrambi erano molto sensibili alla luce del sole così da costringere i ragazzi ad uscire sempre con un paio d'occhiali.

Kevin si spalmò un pò di crema sulle mani, posandole poi sulla sua schiena: quello era il contatto più intimo che Kevin avesse mai avuto una ragazza. Nè con Danielle, nè con Zoe si era mai spinto oltre i semplici baci e le carezze, ma di certo con loro non aveva mai giocato a fare i fidanzatini d'America, camminando mano nella mano, scambiandosi effusioni. Denielle e Zoe erano state troppo prese dal vivere nella luce di una rockstar per poter pensare a loro in maniera vera. Lei era così solo perchè non sapeva che era una rockstar? La risposta la sapeva da solo. Per un ignaro motivo, a quelle tre ragazze non importava chi fossero. Aveva visto Trix e il suo comportamento nei confronti di Joe: l'aveva conosciuto insultandolo, e continuava a farlo a maggior ragione, perchè lui era un essere inutile.

Si stese sullo stesso asciugamano dove stava la ragazza, che lo accolse vicino a lei di buon grado. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse: loro due, stesi sulla sabbia a scambiarsi effusioni come due ragazzi normali che hanno l'opportunità di starsene da soli, le mani unite, le gambe intrecciate e i microscopici granelli di sabbia bianca che si appiccicavano ovunque.


Quattro piedini di bambino affondavano nella sabbia calda. Alice e Frankie ridacchiavano da quando avevano visto i loro fratelli scambiarsi un bacio, perchè per due bambini di quasi otto anni scambiarsi baci era una cosa imbarazzante. Complici, avevano riempito i loro secchielli con l'acqua del mare e ora ridacchiando si avvicinavano quatti quatti ai loro bersagli, ovvero un unico ammasso di due corpi uniti a livello della bocca.

-Uno, due, tre!-fece Frankie lanciando una secchiata ai ragazzi, immediatamente seguita da quella di Alice.

I due grandi, assolutamente colti alla sprovvista, si staccarono con un sobbalzo.

-Ohmamma!-disse Ari.

-Ari, sbaglio o questi due bambini hanno appena firmato un contratto per una guerra?-chiese Kevin serio.

-Pare anche a me!-esclamò alzandosi di colpo e rincorrendo Frankie, che nel frattempo era scappato verso la riva. Alice correva emettendo piccoli urli divertiti, rincorsa da Kevin che faceva i versi di un dinosauro.

-Adesso ti prendo!-annunciò Kevin, arrivando alle spalle della bambina e prendendola per i fianchi sollevandola da terra e caricandosela a spalle senza fatica. Alice rideva e scalciava divertita, ma Kevin era deciso a non mollarla.

-Mollami! Mollami, brutto mostro!-urlava ridendo.

-Brutto mostro?-chiese Kevin fintamente scandalizzato.

-Sì, sei un bruttosauro!-

Ari agilmente riuscì ad acciuffare Frankie e prenderlo in braccio, mentre anche quest'ultimo la intimava di lasciarlo.

-Frankie! Aiuto, aiuto! Il bruttosauro mi ha preso!-urlava Alice.

-Ali! Io sono stato preso dalla triceratopa! Bam bam!-

Frankie cercava di liberarsi fingendo una lotta con la triceratopa.

-Bruttosauro?-chiese Ari guardando Kevin.

-Triceratopa?-rispose Kevin ricambiando lo sguardo.

-Bruttosauro, ho preso una preda molto appetitosa..gnam gnam!-

-E io una bella bistecca di bambinasaura!-

-Sono una principessa sirena io!-urlò Alice, offesa.

-Oh, scusa. Ho preso un bel pesciolino allora!-si corresse Kevin immediatamente.

-Oh, che bello! Però bisogna cuocerli questi due pesci? Frankie tu chi sei?-chiese Ari, a titolo informativo.

-Io sono il principe Caspian!-

-Beh, io direi che prima bisogna torturarli!-

-Concordo con te, bruttosauro!-ammise Ari, dirigendosi a grandi passi verso l'acqua cristallina del mare, in modo da buttare in acqua i due bimbi non appena l'acqua fosse stata abbastanza alta.

-Brutto bruttosauro! Questa me la paghi!-urlò Frankie schizzando il fratello, dando il via ad una dura battaglia di schizzi.

-Principe Caspian, andiamocene prima che ci raggiungano!-urlò dopo un pò Alice, correndo verso l'altra parte della riva, raggiunta da Frankie che diede gli ultimi colpi di spada al fratello e Ari, i quali melodrammaticamente caddero in acqua.

Riemersero entrambi vicino alla riva, i capelli fradici appiccicati al viso e gli occhiali da sole impresentabili.

-Uh che bella triceratopa che vedo vicino a me!-disse Kevin con voce sensuale.

-Non posso dire la stessa cosa di lei. Sa, il mio Triceratopo detto Tricy è un pò geloso. Non so se le conviene flirtare con me, signor Bruttosauro.-rispose a tono, sbattendo le lunghe ciglia sensualmente.

-Il mio cuore non sopravviverebbe. Molli Tricy e stia con un povero bruttosauro!-rise Kevin.

-Mh, vediamo..e cosa mi offre per questo scambio?-chiese, congiungnendo le mani dietro la schiena e dondolandosi civettuola.

Kevin la prese per i fianchi stringendola a se.

-Questo.-sussurrò, catturando le sue labbra per un piccolo assaggio, consapevole dei brividi che questo aveva provocato.

Era sempre così da quando l'aveva conosciuta quasi una settimana prima: l'irrefrenabile impulso di averla accanto, la voglia di baciarla e non fare altro tutto il giorno.

I baci per lei erano qualcosa che usava per passare il tempo. Non aveva mai voluto dare importanza a questo contatto tra due persone, ma ora non poteva non farlo. Non poteva negare di sentire i brividi, non poteva negare che l'avrebbe baciato per tutta la giornata. Non poteva negare che per la prima volta in vita sua, il bacio era già la cosa più romantica che potesse capitargli. Non poteva nemmeno negare che ora, forse, nelle favole a lieto fine un pò ci credeva.


-Guarda che carini Ari e Kev!-bisbigliò Kim da lontano, guardando la sorella che baciava Kevin.

Nick sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Non poteva dire che li trovava molto dolci, sarebbe passato per uno troppo sentimentale e alle ragazze piacciono i macho, no?

Non poteva mentire con lei.

-Sì, sono molto dolci.-ammise infine.

Kim lo guardò con una punta d'orgoglio. Era bello trovare un ragazzo sensibile e carino, che non si preoccupava di trovare carina una coppia di innamorati.

-Avanti, mylady! Andiamo a fare un attacco in pieno stile Jonas!-sorrise Nick, correndo verso i suo fratello tenendo la mano alla ragazza.


All'ora di pranzo, anche i due avventurieri erano tornati alla base.

-Allora sis? Come è andata sulle moto d'acqua?-chiese Ari, stendendo un altro paio di asciugamani.

-Magnificamente, l'Essere si è mangiato la mia polvere!-ribattè orgogliosa.

-Sìsì, diciamo pure che ti ho lasciato vincere.-chiarì Joe contrariato.

-Brucia la sconfitta, eh?-lo schernì la rossa.

-Joe, non ci posso credere! Battuto da una donna!-lo prese in giro Nick, ridendo a crepapelle.

-Nicholas non ti ci mettere pure tu eh. Voi non sapete chi avete davanti!-ribattè Trix puntando minacciosa un dito contro il povero Nick.

-Certo, siete le migliori! Ora se avete finito di incrementare il vostro ego, che ne dite di mangiare? Ho fame!-piagniucolò Joe.

Finito il pranzo gentilmente sponsorizzato dai fratelli Jonas, ogniuno si dedicò alle attività più svariate. Nick imbracciò la chitarra, strimpellando qualche accordo sotto l'ombrellone per lasciarla poco dopo e mettersi ad ascoltare l'iPod con Kim al sole. Ali e Frankie, dopo un bagno lungo un paio d'ore, si addormentarono sotto l'ombrellone per recuperare un pò di energie che di certo non mancavano.

-Kev?-chiamò Joe.

-Eh?-rispose svogliato.

-Ci fai la merenda?-chiese speranzoso.

-Joe, abbiamo finito di mangiare un quarto d'ora fa..-fece quello.

-A dire il vero sono passate due ore e 37 minuti...-

Kevin si tolse gli occhiali, e lo fissò per qualche secondo.

Erano tutti stesi sotto il sole cocente, ma il caldo iniziava davvero ad essere opprimente.

-Facciamo un bagnetto invece?-propose Nick, assonnato.

-Che ne dite di una partita a pallavolo?-propose Trix.

-Maschi contro femmine!-propose Kim.

-Ci sto!- fece Nick.

-Ehy! E non pensate a chi è imbranato come un carciofo a giocare a pallavolo? E poi saremo squilibrati.-constatò Ari.

-Beh,allora ci smistiamo! Vieni nella nostra squadra e chi va di la?-

-Chi di voi se la cava meno?-chiese Nick.

Ari alzò la mano.

-Ari, came on!- fece Kev entusiasta.

-Bene. Allora, qui Kim, Trix e Joe.-

-Ok, noi siamo Kev, Nick e Ari.-riepilogò Kev.

-Capitani?-

-Kevin e Joe..direi!-fece Ari.

-Of course!-rispose Joe, tirando fuori una palla.

E al via la partita: arrivò una palla.

-Ari tua!!!-urlò Kev.

Ari si buttò a capofitto sulla palla e fece un palleggio, ma la palla non arrivò di la.

-Ehm,scusate.-fece Ari muovendo con un piede un po' di sabbia.

-Tranquilla, adesso ci rifacciamo!-la rassicurò Nick, in posizione d'attacco.

Ari e Kevin si guardavano scoppiando a ridere ogni due secondi.

Diciamo pure che la partita era praticamente tra Joe, Kim, Nick e Trix.

-Kev, io avrei un'idea.-sussurrò Nick a Kevin.

-Cioè?- chiese.

Nick bisbigliò qualcosa al fratello e successivamente con un segno, Nick indicò la loro intenzione anche a Joe che ghignò beffardo.

Joe alzò un dito, poi un'altro e infine il terzo. In meno di dieci secondi i fratelli si accalappiarono una delle ragazze issandole sulle spalle senza fatica.

-FRATELLI! TUTTI IN MAREEEEE!!!- urlò Kevin, partendo a correre verso l'acqua fresca a azzurra, con la ragazza ancora sulle spalle.

-Oddio! Keviiiiin!!! AIUTOO!!-urlò divertita.

Ci fu un fuggi fuggi generale verso l'acqua poi tantissimi schizzi e tentativi di annegamento.

-Adesso ti annego!-disse Joe convinto.

-Tu che?!-fece lei, inarcando il sopracciglio destro.

-Ti annegoooo!-ripetè rincorrendola nell'acqua, mentre lei divertita scappava per poi tuffarsi e sparire sotto l'acqua.

Joe si guardò intorno.

-Joe, hai perso la preda?!-lo schernì Nick.

-A quanto pare.-rispose lui, guardandosi ancora intorno.

Trix riemerse proprio alle sue spalle.

Nuotò piano e...

-Chi volevi annegare tu?!?-chiese sussurrandogli nell'orecchio.

-Oddio!-fece lui sobbalzando, mentre Trix, per evitare di annegare per le troppe risate, cinse le sue spalle con le braccia, rimanendo aggrappata a lui, che nel frattempo aveva iniziato a ridere. Il gran schiamazzo svegliò i due piccolini, che non se lo fecero nemmeno proporre e si tuffarono in acqua.

Ari e Kevin si stavano schizzando a più non posso, coinvolgendo poco dopo Nick e Kim.

-Ari, ti va di fare un tuffo?!?-chiese Kevin, posando dolcemente le sue mani sui fianchi della ragazza.

-Sììììì!-esultò Arianna, entusiasta della proposta.

Kevin andò sotto acqua, facendo in modo che lei potesse salirgli sulle spalle, per poi farle fare un tuffo.

SPLASH!

-Che figooo!-fece Ari, una volta riemersa dall'acqua.

-Anche io Nick!!!!-supplicò Kim, sbattendo le ciglia in modalità cerbiatto.

-Ogni suo desiderio è un'ordine..-fece Nick con un inchino e scomparendo come il fratello sott'acqua.

SPLASH!

-Anche io tuffo!!!- gridò la piccola di casa, Alice.

-Vieni...te lo faccio fare io!- rispose dolcemente Kevin, facendo volare sia la bimba che Frankie poco dopo.

SPLASH!

-Kev, ne facciamo uno noi?!-chiese Nick passandosi le mani sul bel volto leggermente abbronzato.

Kevin annuì con aria di chi la sapeva lunga.

Chiamarono gli altri due che fino al quel momento avevano ciarlato in disparte. Poi l'unica cosa che le ragazze notarono era Kevin che volava facendo una giravolta per aria e ricadeva di schiena sott'acqua con uno SPLASH fotonico e schizzi ovunque.

-Che bello!!-fece una volta riemerso, spostando i capelli che gli erano ricaduti sul viso.


-Kevin, kevin..Kevin! No, no! Ti prego! Keeeeeeeeeeviiiiiin!-urlò Kim divertita, scalciando come un puledro mentre Kevin la prendeva per la vita e la sollevava, facendola volare qualche metro più in là.

Nick la osservava attento dalla riva, steso sui gomiti con l'acqua limpida che lo bagnava a seconda delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga.

Ari si avvicinò a lui, sedendovisi accanto e strizzando i capelli pieni d'acqua, sabbia e sale.

-Buondì.-salutò Nick.

-Buondì a lei. Come va?-chiese Ari.

-Molto bene grazie! Ti stai divertendo?-

-Io un sacco. Sei simpatico ad Alice, sai?-

-è adorabile, anche se quando sta con Frankie diventano peggio dell'uragano Katrina: al loro passaggio disseminano morte e distruzione!-sorrise.

Anche Ari si lasciò trasportare dalla risata.

-Allora, Nick. Che ne pensi della mia sorellina? Kim è carina, vero?-chiese con finta noncuranza, osservando Joe e Trix che cercavano di annegarsi a vicenda.

-Mhmh, carina.-fece lui sminuendo la cosa e rimanendo in silenzio per qualche secondo.

-Ok, ho mentito. È splendida.-ammise dando sfogo ai pensieri che aveva represso per un po' di tempo. Ari gli sorrise amichevole e gli scompigliò i capelli.

-Ebbravo Nick!-

Non aveva mai avuto occasione di parlare con Nick, così Ari ne approfittò per conoscere un po' meglio il nuovo amico di sua sorella. Le sembrava un bravo ragazzo, era sicuramente molto maturo per la sua età e aveva la testa sulle spalle. Le raccontò che la sua passione era la musica e del problema che aveva con il diabete, ma come stava imparando a conviverci ogni giorno.

-Ragazzi, ho un'idea! Perché non andiamo a fare un castello di sabbia?-propose Kevin dirigendosi a riva con Alice attaccata ad una gamba come una sanguisuga e Frankie aggrappato al braccio.

-Sì! Ari giochi con noi a fare i castelli?-chiese Frankie correndo verso la ragazza.

-I castelli? Io volevo raccogliere le conchiglie!-

-Bene, io vi lascio ai vostri castelli e me ne vado in acqua!-

-Allora perché non facciamo un bel castello e lo decoriamo con le conchiglie? Su, avanti andate a prendere secchielli e palette. Uh prendete anche i miei occhiali da sole per favore?-li incoraggiò Kevin, sedendosi vicino alla ragazza sul bagnasciuga.

-Anche i miei amore grazie!-

-Se non li tiravo fuori entro 10 minuti iniziavano a spuntargli pinne e squame!-

Ari rise.

-Povero, ti hanno scambiato per una giostra!-

-Mi piacciono i bambini! Mi diverto un sacco, quindi non è un peso.-ammise Kevin.

-Sei un bambinone anche tu infondo..-lo prese in giro Ari.

-Nemmeno troppo infondo!-fece lui, avvicinandosi sempre di più per baciarla.

I bambini tornarono portando tutto il necessario con una scarica di entusiasmo.

Ari prese Frankie e insieme si diressero verso il bagnasciuga vicino agli scogli per cercare delle conchiglie.

-Uh guarda questa che bella Frankie!-disse raccogliendo una conchiglia arancione.

Frankie annuì mettendola nel secchiello.

-Che hai Frankie? Ti vedo pensieroso!-

-Stavo pensando.-

-A otto anni già pensi così intensamente?-chiese con un sorriso.

Frankie sorrise.

-No, stavo pensando che se avessi una sorella vorrei che fosse come te.-

-Che tenero, Frankie!-disse Ari quasi commossa abbracciando il piccolo Jonas.

-Però se tu stai con Kevin diventi la mia quasi sorella, no?-chiese.

-Certo, se vuoi sarò la tua quasi sorella.- rispose dando un bacio a quel bimbo tanto tenero.


To be continued.


******

MACCIAAAAAAAO! L'esperimento ha avuto buon fine eh ho avuto un buonissimo numero di recensioni, indi per cui da questa settimana si aggiornerà due volte la settimana!!! mercoledì/giovedì & fissa la domenica, come sempre.

Vi ringrazio davvero di cuore. Capitolo pieni di divertimenti per i baldi giovani, ma non temete. Il prossimo sarà quello che molti stavano aspettando. ;P detto questo, non dico di più o vi rovino la sorpresa. Dovete attendere solo fino a domenica, no?

Ad ogni modo passiamo all'angolo della POSTA DEL CUORE!

Trèx: *-* *-* *-* *-* Ille & the city resusciterà! *-* Awwwww *-* ok, la piano di tergiversare ma mi hai fatto andare in brodo di giuggiole con quell'affermazione. Che te posso dì? Seratone come domenica mi sa che capiteranno di rado, sopratutto visti gli impegni. ><' Ad ogni modo, ho quasi finito la FF. Manca davvero poco, ho eliminato alcune scene che non riuscivo a collegare e che userò semmai in When bla bla bla o per delle oneshot. Ad ogni modo io amo Ballroom Dancing. Mi sa che la posto a San Valentino, è tutta tenerosa! :D ti saluto, donnah. Al prossimo miraggio su MSN. <3 ti amo.

Kary91: Tesoro mio dolcissimo, ma come puoi solo pensare che i tuoi commentoni mi disturbino? Io li AMO *-* e amo anche te dopo che mi hai detto che ami gli all time low. Io li adoro, davvero. È stato amore al primo ascolto quindi non potevo non metterceli dentro in qualche modo! Tesoro, soffermati pure su tutti i dettagli che vuoi, io mi esalto quando mi scrivi tutti i dettagli :D *-* Adesso c'è solo da sperare che tu ti sia ricordata che aggiornavo di mercoledì/giovedì che poi è diventato mercoledì XD Ad ogni modo, attendo una tua recensione *-* bacini tesoro, ti lovvo! <3

Sbrodolina: pazienta ancora poco (ma poco poco) e ti farò felicissima. Promesso! Grazie per la recensione! <3

Dile: ok, il tuo nickname incute un po' di timore quindi ti chiamerò Dile. Posso? :D Mamma mia O.o se quel giorno non avevi tempo di scrivere e hai scritto così tanto, non oso immaginare quando hai tempo quanto scrivi! Ad ogni modo io amo le recensioni lunghe quindi mi fa piacere. Poi rido sempre un sacco, davvero, sembro idiota.^^ Sappi che io amo Frankie *-* lo trovo assolutamente adorabile, è il bambino più coccoloso della terra <3 ehy! Provvedi a trovare l'insulina per il diabete da storia dolce allora se ti senti male per i troppi zuccheri xD scherzo, mal che vada pagherò il conto del dentista! :P bacini tesò!

ELIS:OMG! Ma quale onore. O.o e io che credevo che tu fossi sparita con Jazz per fare cose sconcie. [No, scherzavo. Quelli siamo io e Emm. :Q__ cose sconcie e selvaggie :Q___] Sìsì, hai fatto un cameo, hai visto? Sei comparsa per un istante XD Quando trovi una delle due persone che alleviano il mal di testa mandale anche da me (magare non il cane, puzza di bagnato). Adieu parente di tutti i gradi possibili e immaginabili. <3

Kry: Ma certo tesoro che ti perdono. *-* Come potrei non perdonarti! *-* Ma quanti awwww *-* sappi che ad ogni awww che tu scrivi corrisponde un mio awwww nella realtà. :D a parte ciò, le cose si fanno piccantientusiasmentisbalorditivepreoccupanti da ora in poi. Sarà tutto una suspance! A presto Mon Amour, e aggiorna. U_U bacini <3

Carly4e: pazienta ancora un po' e sarai accontentata, te lo prometto! Ci stiamo avvicinando! :D dovranno accadere ancora un sacco di cose prima della fine ^^ bacini

Socia di liceo: guarda socia, mi stavo rotolando dal ridere quando ho letto la tua recensione! Davvero! La paperella al forno XD povera Martina XD Lorenz piace un sacco anche a me, ho letto tutto L'anello di re Salomone e te lo consiglio vivamente. Ad ogni modo, io amo anche Freud e Jung ^^ sopratutto dopo che mi sono letta intrerpretazione dei sogni, psicopatologia della vita quotidiana, il sogno, le conferenze sulla psicoanalisi e totem e tabù di Fredu e tipi psicologici e la piscologia dell'inconscio di Jung. :D Credo che andando avanti con il tempo li amerai anche tu, sai? ^^ Ne sono sicura. Bacini tesoro associato <3


Ancora Danke Shon e ci vediamo domenica!

Stay tuned!

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Capitolo 14
*** The beach. ***


13

Comunicazione importante:MERCOLEDì SERA/GIOVEDì SERA ci sarà il prossimo capitolo.


Capitolo 13:The beach.

Well, they can take, take, take the kids from the summer
But they'll never, never, never take the summer from me
It was the very first time that I lost my mind for a week
They can't make, make, make me forget the weather
If I never, never, never wash the sand from my feet
It was the very last, time then we said goodbye to the beach
(We were showing off, we were showing off our teeth)
So make one last call back home
Cause tonight we go it alone
And I hope that you know I'm waiting, waiting...
(Tell me do you feel me?)
Everybody's singing like we're crazy in love
We made a dizzy mess of everything but it was enough
So bring all the boys and all the girls together .

-The beach All time low.-


Sorpresa. La parola sorpresa era tutto ciò che i fratelli avevano voluto dire sull'argomento "Dove si va domani", con una piccola eccezione. Avevano chiaramente detto di indossare il costume, al resto avrebbero pensato loro.

Trix sbuffò spazientita. Odiava aspettare qualcuno, se poi era anche impaziente di sapere dove i ragazzi le avrebbero portate, la cosa era davvero irritante.

-A che ora ti hanno detto?-chiese Trix, braccia incrociate al petto, espressione corrucciata e piede che si muoveva su e giù nervosamente.

-Dieci meno un quarto amore.-rispose Ari infilando sopra il bikini nero una semplice canotta bianca e la mini, ma davvero minigonna in jeans.

-Ari, ma a Frankie secondo te piacerà questo costume?-chiese Alice, facendo un giro su se stessa e mostrando alle sorelle il bikini delle principesse Disney che avevano comprato il giorno prima.

-Certo amore! Sei superchic!-rispose Kim facendole l'occhiolino.

La piccola di casa tornò a sorridere entusiasta e si mise il vestitino grigio a righine blu.


-Muoviti, Joe! Scendi! Veloce!-lo rimbeccò Kevin.

Erano in ritardo, come sempre. Questo significava più traffico, e più traffico significava meno tempo da passare sulla spiaggia e più tempo da passare in auto.

Joe raggiunse i fratelli al cancello, occhiali da sole e infradito ai piedi in pieno stile California.

Joe suonò sotto lo sguardò imbronciato di Kevin.

-Ebbasta che ci rimane il dito!-fece Nick tirando uno scapellotto a Joe.


Appena il campanello iniziò a suonare con una lunga e insistente scampanellata(-Sicuramente è l'Essere! Solo lui può essere così idiota.-tuonò Trix) tutte e quattro le sorelle scattarono in piedi e corsero verso la porta.

-AAAAAAALT! Le sorelle Ruggieri non corrono!-urlò Trix, facendole bloccare tutte.

-Ehm, diciamo che non corrono...ma permettono alla porta di avvicinarsi più velocemente!-replicò Ari, ridando il via alla corsa alla porta.

-Kevin!-salutò Ari con un sorriso, assolutamente ricambiato, saltando al collo del giovane uomo.

-Buongiorno!-le disse dandole un bacio.

-Sappi che alle mie labbra sono mancate le tue.-rispose lei alzando gli occhi al cielo.

-Nessun problema, oggi recuperiamo!-disse dandole un altro bacio.

Frankie era corso da Alice, e ora i due parlavano concitatamente di giochi. Frankie le mostrò un nuovo gioco sul Nintendo DS e Alice saltando aveva mostrato fiera all'amico il suo, opportunamente rivestito di cristalli e perline sui toni del rosa e del viola.

-Buongiorno Alice!-salutò Kevin allegro.

-Kev! Ma è vero che ieri sera mi hai portato tu in macchina in braccio?-chiese Alice.

-Certo!-rispose lui, abbassandosi sulle ginocchia in modo da poterla guardare negli occhi.

-Grazie Kev!-esclamò lei, correndo ad abbracciarlo e dandogli un bacio sulla guancia.

-Penso che tu abbia passato l'esame di Alice!-

-Fiù! È stato più difficile dell'esame per il diploma!-rise Kevin.

-Essere!-chiamò Trix con il broncio.

-Ciao Trix! Già acida di prima mattina?-chiese con un sorriso.

-Ovvio, essere! Ed è colpa tua!-

-Ovviamente!-rise lui, facendo ridere anche lei.

Kim e Nick si guardavano imbarazzati, ridendo e osservando i fratelli.

-Ok,guys! Ascoltatemi un attimo. Ora, ci divideremo in due auto, quindi in tre con me e in tre con Nick!-disse Kevin al gruppo.

-Essere! Non mi dire che ancora non hai la patente!!-tuonò Trix.

-Ho avuto da fare.-si giustificò lui.

-Sei un fannullone, Essere! Avanti muovi quel culetto e portalo verso la macchina di Nick! Dobbiamo parlare, ora!-gli disse Trix, prendendolo simpaticamente a spintoni verso la Mustang di Nick, il quale si stava letteralmente scompisciando dal ridere piegato in due.

Sì, quella Trix sapeva il fatto suo e anche il fatto di Joe.

-Ho capito, Ari e bambini.. prego nel mio Suv!-fece Kevin con un inchino, aiutando da perfetto gentiluomo Ari a salire.

-Dove andiamo?-chiese Ari curiosa, allacciando le cinture.

-Sorpresa! Un'oretta e lo scoprirai.-

-Mi piacciono le sorprese fatte da te, Kevin.-sorrise lei.

-A me piaci tu, e basta.-sussurrò, approfittando del semaforo rosso per darle un altro bacio.


Intanto nella Mustang di Nicholas, Kim, Joe e Trix chiacchieravano animatamente.

-Quando sono arrivato a casa ho dato un'occhiata nel web. Siamo finiti su JustJared.com. Siete le nuove ragazze misteriose che escono con i JB.-

-Davvero? Sono una staaaaar!-esclamò Trix eccitata, battendo freneticamente le mani.

-Dai, Trix! Non sarai famosa quanto loro.-le ricordò Kim.

-Beh, ma perchè bisogna parlare di loro quando io sono un'argomento infinitamente più interessante?-chiese serafica.


Kevin guidava sicuro ed estremamente tranquillo, lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Frankie e Alice o all'auto di Nick dallo specchietto retrovisore.

Il centro cittadino di Los Angeles scorreva veloce, lasciando spazio a spiaggie bianchissime e l'acqua azzurra dell'Oceano.

-Questa è Malibù!-constatò Ari.

Kevin le sorrise.

-è lì che stiamo andando.- ammise, indicando una villa immensa sulla costa.

-Cosa?? Waw!-esclamò Ari sporgendosi dal finestrino per vedere meglio.

Kevin arrivò di fronte, prese un telecomando dal cassetto posto sul cruscotto e l'enorme cancello si aprì. Dietro di lui, Nick frenò dolcemente parcheggiando la Mustang poco dietro la sua.

-Benvenuti a Malibù! Questa è la casa di alcuni amici che gentilmente ci hanno concesso di utilizzare la spiaggia.-spiegò Joe una volta sceso dall'auto: era inutile negarlo, il giovane frontman non perdeva il vizio, doveva sempre intrattenere quasi fossero perennemente sullo stage.

Così tutti divertiti corsero sulla spiaggia.


I ragazzi avevano pensato proprio a tutto: avevano portato dei panini per il pranzo, la chitarra per suonare un pò, asciugamani, palloni, macchine fotografiche e soprattutto paletta e secchiello.

-Aaaaaaaw! Joe ma ci sono le moto d'acqua!!-esultò felice Trix appena mise piede in spiaggia.

-Noi non andremo sulle moto d'acqua!-annunciò caparbio.

Trix gli lanciò un'occhiataccia penetrante che evidentemente gli fece cambiare idea.

-Noi andremo sulle moto d'acqua!-ritrattò di nuovo.

Trix entusiasta gli saltò al collo saltellando come una bimba quando vede i doni di Natale.

In quattro e quattr'otto i due avevano mollato gli asciugamani e i vestiti ed erano corsi sulle moto d'acqua.

-Oh oh, attenzione! Pericolo è in acqua!-ridacchiò Nick.

Kevin rise.

-Joe, mi raccomando! Stai attento che non ho voglia di spiegare a mamma come sei morto sulle moto d'acqua!-urlò.

-Kevin, vai a quel paese!-replicò lui, infilando il giubbotto di salvataggio.

-Alice, amore..voi due che volete fare?-chiese Ari.

-Giochiamo con la sabbia!-rispose Frankie.

-Perchè non fate un castello e poi lo fotografiamo?-propose Kevin, proposta peraltro subito accolta con grande entusiasmo dai bambini che rimasti in costume avevano preso secchielli e palette e si erano dati alla pazza gioia sul bagnasciuga.

Sistemati gli asciugamani per terra e rimasti in costume, mancavano solo Kevin e Ari, Kim e Nick all'appello.

-Kim, ti va di fare due passi?-chiese Nick.

-Certo, molto volentieri!-rispose lei, rimanendo con un semplicissimo bikini azzurro con un fiore beige stampato sopra. Presero una macchina fotografica e insieme camminarono lungo la costa, lontani da occhi indiscreti.

-Noi che facciamo?-

-Coccole!-rispose Kevin prontamente.

-Al sole però.-

Restare stesi al sole a parlare tranquillamente in compagnia di una ragazza che gli piaceva parecchio, non era una cosa molto frequente per Kevin. Ogni sacrosanta volta che Kevin si rilassava c'era sempre qualche paparazzo pronto a immortalare il momento. Fortuna volle quel giorno che John, il loro produttore esecutivo insieme al padre e allo zio, aveva consesso loro di utilizzare la sua spiaggia privata per un pò di tranquillità e relax.

La mano di Kevin sfiorava dolcemente la pelle della schiena della ricciolina, che apprezzava immensamente la cosa.

-Adoro le coccole.-

-Sei una coccolona.-sorrise.

-A dire il vero sono secoli che qualcuno non mi coccola per il semplice gusto di farlo.-ammise.

-Adesso ci sono io, e puoi avere tutte le coccole che vuoi.-

Arianna sorrise: per un momento tutti i problemi sembrano sparire, per un momento non aveva mille cose da fare, per un momento poteva essere una ragazza che vive appieno un momento speciale, per un momento poteva chiudere gli occhi e pensare solo a loro.


-ahia!-borbottò Frankie stringendo forte gli occhi.

-Ti sei fatto male, Frankie?-chiese Alice dolcemente, abbandonando paletta e secchiello per correre in soccorso dell'amico.

-Mi sono tirato la paletta in testa!-ammise massaggiando i capelli scuri.

Alice storse la boccuccia con fare esperto e diede un bacino a Frankie dove si teneva la mano.

-Così ti passa il male!-spiegò saggia.

Entrambi rossi in volto, un pò per il caldo e un pò per l'emozione, tornarono sorridenti ai loro giochi da bambini.


Vivere la vita sempre all'estremo per Trix era una cosa assolutamente normale: fare sport estremi, sballarsi fino al limite e sapere di averla scampata un'altra volta, fare esperienze al limite della legalità solo per sentire l'adrenalina entrare in circolo, per sentirsi elettrizzata, per sentirsi viva.

Fare cose pericolose, per Joseph era praticamente un mestiere, uno stile di vita. La gente si aspettava questo genere di cose da lui, e lui non le poteva deludere. Ogni sera, quando saliva su un palco, qualcuno si aspettava che iniziasse a saltare, fare capriole, cimentarsi in acrobazie al limite del palco con i suoi fratelli per farli divertire, e renderli felici...e se c'era una cosa piacevole da fare per Joe era proprio rendere felici le persone. Con il tempo, il pericolo era diventato parte di lui, aveva imparato a non temere mai le nuove esperienze e a trarne un vantaggio.

-Oddio Joe! Questa cosa è una figata pazzesca!-esultò Trix scostando i capelli bagnati dal viso a qualche km dalla costa.

-Sì, ammetto che batterti è stato divertente!-rise lui, fingendo di lucidarsi le unghie contro il giubbotto salvagente.

Trix si guardò intorno.

-Bene, Jonas. Siamo a qualche km dalla costa, in mezzo all'acqua. Potrei ucciderti e spacciarlo per un incidente.-fece perfida.

-Non riusciresti ad uccidermi!-rispose sicuro.

-Scommettiamo?-chiese lei, alzando un sopracciglio sarcastica.

-No. Però non potresti mai uccidere il tuo miglior nemico,no? Senza contare che ti troveresti quattro milioni di fan pronte a vendicare la morte del loro idolo.-

Trix rise sonoramente, appoggiandosi al manubrio dell'acquascooter.

-Perchè non mi odiano già?-chiese divertita.

-Ancora no. Ora, conoscendo le fan, ci sono le congetture su chi sei.. mia cugina o una qualsiasi parente in modo che tu non possa avere una storia con me. Sarebbe illegale.-

-Che amorevoli fan!-sorrise malefica, alzandosi in piedi e slacciando con maestria il giubbotto, lasciandolo cadere sulla sella e tuffandosi nell'acqua cristallina.

Joseph Jonas non sapeva come reagire. Per la prima volta, avrebbe voluto avere un manuale per capire meglio ciò che succedeva. Nel suo cervello si ripeteva a rallentatore la scena che la ragazza aveva fatto fin troppo naturalmente, il giubbotto che scivolava lento, il reggiseno del bikini che lasciava scoperta fin troppa carne. Il suo sguardo era passato dalle labbra carnose al mento, al collo per poi scendere sempre più giù fino al ventre piatto e le cosce perfette.

-Che fai, Jonas? Non vieni?-chiese Trix nuotando nell'acqua.

Reagire in fretta era l'unica soluzione: l'acqua fredda avrebbe aiutato il suo spirito...e non solo.


-Guarda Kim! Se arriviamo a quelli scogli possiamo fare delle foto fantastiche!-esclamò Nick indicando una serie di massi a qualche km di distanza.

-Fino là? Ma è distantissimo!-si lamentò lei.

-Macchè! Dai, andiamo!-disse lui prendendola istintivamente per mano e correndo verso la meta.

-Vieni qui!-disse bloccandosi di colpo. La trascinò verso di se, facendo aderire il suo corpo a quello della ragazza; vicini come mai lo erano stati prima, amici come mai lo erano stati prima.

-Vieni, facciamo la nostra prima foto insieme.-sorrise Nick

Click. Un istante immortalato per sempre. Due giovani come tutti gli altri, non Nick la rockstar, non Kim la studentessa, non Nick il diabetico, non Kim con le sorelle pazze. Solo Nick e Kim come due normali adolescenti che frequentano lo stesso liceo, come due comuni amici che si conoscono da una vita e vogliono condividere i ricordi di un tempo che quando sarà finito rimpiangeranno entrambi.

-Sai che era la prima volta dall'asilo che qualcuno dava buca così palesemente a Ella?-rise Kim seduta sulla spiaggia, con l'acqua che le solleticava le gambe.

-Sai che io quelle come lei le detesto? Anche quando frequentavo le Junior High, quando ancora non ero famoso. Non sono mai stato un tipo molto popolare ad essere sincero, la mia vita sociale era praticamente ristretta ai miei fratelli. Ella e le sue amiche sono quel genere di persona così insicure che per stare bene devono far sentire inferiori gli altri.-

Carpe diem. Cogli l'attimo. Click.

Kim alzò le spalle.

-Posso farti una domanda?-chiese la ragazza, guardando l'oceano estendersi all'infinito.

Nick annuì.

-Perchè io?-

Era una domanda vaga, generica.

-Non lo so. Perchè tu sei tu.-

-Certo che io sono io, in qualità di me stessa ti assicuro che sono io.-rise Kim.

-Mannò, sciocchina. Il punto è che io e te ci assomigliamo caratterialmente.-

-Io sono assolutamente più fantastica di te!-disse Kim.

Nick scoppiò a ridere, contagiando la ragazza.


To be continued.

***

Rullo di tamburi: sono sopravvissuta a questa settimana infernale ragazze, è un mezzo miracolo. Non potete immaginare cosa è successo a scuola: crisi di panico, professori impazziti, cretina che mettono nei casini la sottoscritta ma io barcollo ma non mollo. Quella è la mia scuola e se ha intenzione di stare lì, quella deve imparare ad essere meno falsa. E domani inizierò il corso per il test d'ammissione a medicina!!!!!!! Ok, perdonate lo sfogo, ma sono arrabbiata con quella scema e sono eccitatissima perché entrare a medicina è il mio sogno da quando ancora portavo il pannolone.

Io vi amo! Non posso dire altro. Un sacco di recensioni, sempre più gente che inserisce tra i preferiti Hello beautiful e un sacco di visite ai capitoli! (il primo ha totalizzato ben oltre le 1700 visite. Grazie!).

Ringraziamo una per una quelle splendide persone che mi fanno spuntare un sorriso sul volto con le loro recensioni.

Kry: Mon Amour, questa settimana è stata un incubo TOTALE. Sono stra contenta che ti siano piaciuti i vestiti, io e Trix non so quante ore ci abbiamo perso per cercarli :D è stato praticamente un parto! Alice è una bambina con due occhioni scuri in grado di sciogliere il Polo Nord (e meno male che gli orsi sanno nuotare!!) quindi è naturale che mamma Denise la approvi. Forse è un po' la figlia femmina che sperava di avere. Chi lo sa, chi vivrà vedra! Ari bocciata sìsì, ma l'esercito Ruggieri Sister è in agguato e poi Kev non credo cambierà idea tanto facilmente. Non resiste al mio/suo fascino! *Ari si atteggia da Diva*Ok, la pianto di sparare minchiate. Tanti bacini Mon Amour, e aggiorna presto la tua! (ma vedi di far sparire Samantha!!!! Grr :@) <3

Trèèèèèx: Oddio, il 19 si avvicina e io inizio a tremare pensando a tutto il lavoro che avrò da fare poi (AriFreud ordina un nuovo pacco di Aulin [che non può prendere] per eventuali cefalee e un nuovo divano sagomato per le consulenze con la sua fedelissima TrixPaziente) . Indovina un po', questa sera esco e quindi non ci sono, temo dovrai aspettare martedì :S Sto sfollando. Rimane il fatto che Ille & The City è la cosa migliore che abbiamo mai fatto, è un vero capolavoro che verrà inserito nei libri di letteratura e nel 3000 con la plurivecchietta nipote dei JB che ascolta il loro settimo album (perché ne sforneranno uno ogni 150 anni), uscirà come prima prova alla maturità. Una cosa del tipo. “Ille & the city”, noto capolavoro delle Ille, Trixilla e Arilla, è una pietra miliare della letteratura dell'altro millennio ed è un testo fondamentale per comprendere le cause del declino dell'industria musicale italiana nel 2000. Illustri il candidato quali provvedimenti avrebbero potuto prendere per arginare una tale blasfemia. Sìsì, Frankie rulez! Non c'è niente da fare, scriverò una fanfiction solo su di lui *-* ahaha ok la pianto di sparare minchiate, ma sono un filo agitata perché domani inizio il corso per l'ammissione a medicina. *-* Me diventerà dottore! *-* Ok, la pianto. Ti amooooooo <3

Kary91: Il vestito di Kim vince alla stragrande! Davvero ti sono piaciuti i confronti tra Denise e le sorelle? Devo ammettere che non è stato semplicissimo scriverli, ma volevo che venissero bene! Grazie mille quindi, Honey! Io adoro i tuoi commentini kilometrici anche perché analizzi tutto scena per scena e adoro questa cosa (mai quanto adoro te, of course! :D) Per la prof. Sta stronza! Beh fortuna che è il primo quadrimestra/semestre/trimestre o in ogni caso non è l'ultimo così avrai tempo per recuperare, no? Attendo con ansia la tua recensione! Baciniii honey! <3

Carly4e: Sono molto onorata che ti faccia ridere in alcuni punti, spero che questo capitolo non sia stato da meno! Eh le bugie hanno le gambe corte, e Kevin se ne accorgerà presto! Un bacione! <3

Sbrodolina: ahahah! Tu adori tutte le sorelle, ma la tua preferita in assoluto è Kim, giusto? Beh diciamo che nei prossimi capitoli ti farò felice! ;P bacini!

RitardoGirl del mio <3: Tesoro mio, era solo questione di tempo e poi il titolo sarebbe tornato tuo solo che sta diventando DAVVERO lungo O.o Mon Amour, faccio ancora il liceo (ultimo anno) ma sull'indirizzo ci hai preso! :D Tesoro, visto ce considerato che non la voglio tirare per le lunghe questa ff sto pensando di postare due volte la settimana, ovvio solo se vedo un riscontro positivo in materia di recensioni! :D Che dire? Domani leggerò la tua recensione! :P Bacini RitardoGirl del mio <3

StarGirl312:Buahahaha oddio, per quelle tre righe mi hai fatto morire del ridere! Sei troppo forte! Ahahahahah! Bacini teneri tesoro <3

Reby94xx: Ma tesoro! Allora la febbre? È venuta? È passata? Sono onorata che ti piacciano i vestiti e mi dispiace per la scarpe della Trixy, però le ho cercate di nuovo ma non le ho trovate:( I'm sorry! Anzi è colpa del sito. Sìsì. Tu sei una mia socia per via di liceo. Eh è parecchio difficile, sopratutto sto approfondendo un po' di psicologi per niente facili come Freud e Jung con annesse e connesse teorie molto affascinanti ma parecchio complesse. Ad ogni modo, grazie mille per la recensione! <3 Alla prossima, tesoro!

Sbranina: Sei vagamente consapevole del fatto che hai mandato il mio ego a mille? No? Bene, adesso lo sai! :D Ma benvenutaaaaaaaa! Innanzitutto voglio sapere come è andato inglese che m'hai fatto stare in pena una settimana. Grazie per i complimenti, grazie per il commento ai personaggi, grazie per aver letto e recensito e grazie per la recensione più lunga della storia. *-* Io amo le recensioni lunghe. *-* Ad ogni modo, davvero grazie di cuore! Spero di vederti spesso tra i recensitori! Un bacione grossissimo!


A MERCOLEDì/GIOVEDì con il prossimo capitolo e grazie ai 39 che mi tengono tra i preferiti.

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Capitolo 15
*** In the evening. ***


in

Capitolo 15: In the evening.

In the evening, when the day is done
Im looking for a woman, but the girl dont come
So dont let her, play you for a fool
She dont show no pity baby, she dont make no rules
oh, oh, I need your love, I need your love
Oh, I need your love, I just got to have
So dont you let her, oh, get under your skin
Its only bad luck and trouble, from the day that you begin
I hear you crying in the darkness, dont ask nobodys help
Aint no pockets full of mercy baby, cause you can only blame yourself.

-In the evening Led Zeppelin-


Il sole ormai tramontava, creando uno spettacolo affascinante di colori lungo la costa.

-Kim, ti va di fare due passi prima di andare?-chiese Nick infilando la camicia bianca di lino.

-Sì certo.-rispose lei.

Nick avvisò i fratelli maggiori.

Camminarono in silenzio per quasi un quarto d'ora, un silenzio pieno di significato. Era bello poter stare ad ascoltare il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli, gli strilli rauchi dei gabbiani, senza avere 3000 decibel nell'orecchio o una famiglia numerosa e soprattutto rumorosa. Camminavano allineati, quasi in sincrono. Inaspettatamente, la bella ragazza sentì la mano di Nick prendere la sua. Non era una presa come tutte le altre, non era una stretta amichevole. Le due dita si intrecciarono con quelle del ragazzo che guardava fisso davanti a se, cercando di nascondere un sorriso.

Si sentì le guance avvampare, ma abbassò lo sguardo cercando di mascherare anche lei un sorriso. Era un passo avanti per la loro amicizia? Certo, l'espressione da cane bastonato (come l'aveva definita Trix), l'aveva sempre colpita.

-Ti va di sederti un po'?-chiese all'improvviso Nick.

Kim accettò.

Era una strana sensazione quella che provava adesso. Le sembrava di aver bevuto troppo vino, le girava un po' la testa, ma pensava di sapere a cosa era dovuta quella sensazione.

Quello era uno dei momenti in cui le parole erano superflue. Seduti sulla riva del mare, guardavano il cielo arancione e il sole sciogliersi nell'acqua.

-Che bello!-esclamò Kim estasiata.

-Già. Non sono cose che si vedono tutti i giorni.-ammise Nicholas, rapito da quell'immagine.

Un click, ed ebbe l'immagine nel sole catturato su una pellicola.

-Mi viene in mente una canzone.-sussurrò Kim.

-Quale?-chiese Nick curioso.

Kim spianò per bene l'arena, trovando quella più scura un paio di centimetri sotto.

Con il dito incise delle lettere.

Inseparable.

Nicholas non poteva fare a meno di sorridere. Stava pensando alla stessa canzone. E la cosa bella era che l'aveva scritta lui, e quale migliore occasione per sfruttare le sue doti?


Take my hand tonight
We can run so far
We can change the world to anything you want
We can talk for hours just staring at the stars
They shine down to show us.


Cantava mettendoci l'anima, come faceva ogni sera davanti a palazzetti pieni di persone. Solo che in quell'occasione era speciale. Non era per la folla: era per lei.


That you know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you through the night
And we'll be running so fast we can fly tonight
And even when we're miles and miles apart
You're still holding all of my heart
I promise it will never be dark
I know..we're inseparable

Chiara lo guardava ammaliata. La rockstar la cantava per lei. No, non era una rockstar. Per lei era semplicemente il suo amico Nicholas, quello che le era venuto addosso in corridoio.


We could run forever if you want
And I would not get tired
Because I'd be with you
I can tell you're listening until the very end
We have done all these things
You know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you through the night
We'll be runnin' so fast we can fly tonight
And even when we're miles and miles apart
You'll still be holdin' all of my heart
I promise it will never be dark
I know..we're inseparable


Nicholas fissava davanti a se il sole scendere lento. Una canzone: la sua canzone, la loro canzone. L'aveva pensata subito quando aveva incontrato i suoi occhi in corridoio, quando aveva visto quel vestitino arancione attraverso i vetri del McDonalds. I gomiti appoggiati sulle ginocchia e la voglia di cantare per lei all'infinito. No, non era amicizia. Lui credeva nei colpi di fulmine.


I would give it up
To never let you fall
Cause you know we're inseparable
I would give it all
Just to show you I'm in love
Yea you know we're inseparable
You know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you through the night
We'll be runnin' so fast we can fly tonight
And even when we're miles and miles apart
You'll still be holdin' all of my heart
I promise it will never be dark
I know..we're inseparable


Kim istintivamente posò la testa sulla sua spalla, osservando il tramonto. Era tutto così naturale, tutto così reale. No, non stava sognando. Nicholas aveva una voce ancora più bella dal vivo, nessun filmato su Youtube, nessuna traccia del CD, nessuna televisione gli rendevano giustizia. Era un segno? Sentire quella canzone propria ancora prima di pensarla.

Nick sentì il profumo di salsedine provenire dalla testa della ragazza, posata delicatamente sulla sua spalla.

Gli venne naturale tracciare vicino alla scritta della ragazza un'altra cosa. Quando spostò il braccio, finalmente Kim lo lesse. La scritta ora appariva diversa.

Nick + Kim = Inseparable

Chiara lo guardò negli occhi. Nicholas sorrideva sereno. Con due dita le sollevò il viso, avvicinandosi inevitabilmente, assaggiando il sapore di salsedine sulle labbra che si incontrano, smorzando sorrisi che ancora non sono nati.


Dal luogo in cui era seduto, poteva tranquillamente avere la visuale della piccola baia privata su cui erano approdati. I bimbi giocavano ancora senza stancarsi con le biglie sulla riva, i musetti arrossati e le lentiggini comparse grazie al sole di quella giornata.

Joe, esausto, dormiva a pancia in su, occhiali rossi calati sugli occhi ed espressione beata prendendo gli ultimi raggi di sole che ormai scompariva all'orizzonte. Trix, la rossa tutto pepe, sembrava quasi essere una dolce ragazza normale che riposava con la testa appoggiata al petto di Joe. Vedeva i loro petti muoversi regolari, evidentemente entrambi avevano dovuto imparare ad addormentarsi in qualsiasi situazione e con qualsiasi suono, causa una moltitudine di fratelli e sorelle che abitavano nello stesso posto e inevitabilmente sempre tanta confusione. E poi guardò lei, lei che aveva indossato la minigonna e la canotta e ora si accingeva a raccogliere un po' del casino che avevano fatto durante la giornata. Si trovò a fissarla stupito fino a quando lei, probabilmente sentendosi osservata, si voltò e gli sorrise. Con una mano le chiese di andare da lui. Seduto sullo scoglio, aveva portato con se la chitarra. Quando fu vicino a lui, la fece sedere, con un gesto amoroso appoggiò la gamba sulla sabbia e tese le corde. Come il fratello minore, anche lui aveva in mente una canzone: l'unica che gli risuonava in testa, quella canzone che gli era sempre rimasta nel cuore, che aveva scritto sperando di trovare la persona giusta da associare a quel testo. Ora ne era certo. Aveva colto i segnali, aveva ascoltato ogni singola cellula del suo corpo e ogni pensiero, anche quello più razionale. La conclusione tuttavia era sempre una: Paul Kevin Jonas II, credeva nell'amore a prima vista.

Le dita scivolavano decise sulla chitarra in un insieme di note a lei sconosciute, a lui improvvisamente nuove.

Hello beautiful!

How's it going?
I hear its wonderful
In California
I've been missin' you
Its true.


Ascoltava in silenzio, catturando ogni singola nota e ogni singola sillaba che uscisse dalla labbra del ragazzo. Possibile che le fosse capitato un ragazzo del genere? Lei non lo meritava. Lui era quel genere di ragazzo che ti volge un sorriso e ti fa venire voglia di essere una persona migliore, ti parla e ti chiedi perché non riesci a smettere di ascoltarlo.


But tonight, I'm gonna fly
But tonight, Im gonna FLY!
Cause I go across the world
And see everything, and never be satisfied
If I couldnt see those eyes

Sentire i suoi occhi verdi persi nei suoi, sentire il cuore accellerare i suoi battiti, sentire l'adrenalina che sale nel cervello, sentire l'emozione attraverso ogni singola fibra del corpo, sentirla come la pioggia, sentirla come il profumo dei fiori a primavera, sentirla come il sole che brucia sulla pelle e cantare, cantare per lei, solo per lei. Otto miliardi di persone e volersi innamorare di lei. Essere stanco di crearsi illusioni e finalmente essere sicuro.


Hello Beautiful
Its been a long time
Since my phone rung
And you've been on that line
And I've been missing you
Its true

Chiudere il capitolo precedente della sua vita per aprirne un'altro, più intenso, più colorato, più specifico. Ne sarebbe stata capace? Chiudere quella storia e ricadere nella stessa ragnatela era l'unica cosa che non voleva, era stata troppo male e nonostante la ferita si fosse ormai cicatrizzata, ogni tanto la sentiva ancora pulsare.

But tonight, I'm gonna fly
But tonight, Im gonna FLY! Oh Yeah!
Cause I go across the world
And see everything, and never be satisfied
If I couldnt see those eyes.


Ma se puoi scegliere di amare oppure no, non puoi scegliere di provare dei sentimenti verso qualcuno oppure no. E l'amore si sa, è un sentimento. Dopo aver notato una persona puoi anche dirti che non ne vale la pena, che non sei ancora pronta, che hai già sofferto una volta e niente ti fa supporre che non ti capiterà di nuovo, ma sono solo pensieri. La mente va da una parte, il cuore da un’altra. Scegliere il primo, significa scegliere il secondo. Era pronta? No, nessuno lo era, nessuno lo sarebbe stato. Lei viveva la sua vita e gli altri vivevano la loro: non era pronta a capire che nella vita e nel mondo dei sentimenti, non esistono aggettivi possessivi.


Quanto era passato? Un secondo? Un minuto? Un'ora? Joe proprio non lo sapeva. Erano usciti dall'acqua ridendo e scherzando come due amici d'infanzia che giocano per ore sperando che il momento di andarsene non arrivi troppo presto.

-Ammetto di essere stanco!-disse Joe buttandosi sul bagnasciuga a carponi e stendendosi sulla calda sabbia bianca a gambe e braccia aperte.

-Come, Jonas? Ti stanchi così in fretta?-chiese lei con il fiatone dovuto all'ultima estenuante battaglia. Aveva tutta l'aria di essere una sfida.

-Io non mi stanco mai.-replicò alzando un po' la testa e guardandola controsole.

-Allora potremmo fare un altro round. Potrei darti la rivincita.-sorrise lei.

Joe le sorrise ruffiano.

-Non vuoi prendere l'ultima oretta di sole?-chiese.

Sì, aveva imparato quello che dalle pagine di Vanity Fair non si poteva imparare, o meglio, non si poteva applicare con lei. Era sicuro che nella sua mente fosse scattato un meccanismo che sicuramente c'entrava con tintarelle perfette, abiti ancora più corti del normale (se mai ciò fosse stato possibile) e dare bella mostra di se. Trix si stese subito vicino a lui.

-Sister! Mi porti gli occhiali per favore?-chiese Trix alla sorella, che prontamente li portò anche al Jonas di mezzo, mossa da non si sa quale forma di pietà.

-Fate un cheese per la stampa!-scherzò Ari, cercando di fotografarli da sopra le loro teste.

Joe si irrigidì impercettibilmente.

-Su, Joe. Oh, mi arrendo. Arrangiatevi.-disse spazientita, mollando la macchinetta sulla pancia piatta della sorella.

-Jonas, riesci a stare fermo un attimo o ti devo spiegare quando un corpo è fermo e quando invece è in movimento?-chiese Trix.

-Gne gne- la scimmiottò lui.

Joe lo sapeva, sapeva che la rossa era permalosa fino all'esasperazione, testarda come un mulo e orgogliosa come Lucifero. Sapeva anche che probabilmente questo gli sarebbe costato un occhio della testa in caffè, gelati e pranzi. Sapeva anche che sicuramente gli sarebbe costato la sanità mentale (precaria già di suo) in pomeriggi di shopping sfrenato in giro per la California.

Non si stupì quando vide la ragazza scivolare lontano da lui, e mettere il broncio.

-Eddai. Stavo scherzando.-

-No,Essere. Sono offesa. Volevo una foto con te da vendere a People magari.-

Joe sbuffò divertito. A volte sembrava di avere a che fare con una bambina di cinque anni. Con una tenera bambina di cinque anni.

-Dai, sciocchina. Vieni qua.-sorrise scansandosi vicino a lei, con la digitale ben salda in mano.

Ben decisa a mantenere in scena la tragedia che si era riproposta, Trix si girò sul fianco dando le spalle a Joe.

-Suuu! Fai un sorrisino al tuo miglior nemico?-le chiese come quella sera da Starbucks, quando l'aveva costretta a mangiare le patatine.

Trix stava combattendo con tutta se stessa per non scoppiare a ridere mettendo fine a quella ridicola tragedia.

-E va bene, se la montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna, no?-borbottò posando il suo volto sulla spalla della ragazza e scattando una foto.

-JONAS! Non farlo mai più! Le foto non vanno mai prese all'improvviso!-

-Allora risolviamo il problema. Vieni qui, togli il broncio e facciamo questa foto!-

Trix si vide costretta a fare quello che diceva il ragazzo.

-Sei inutile, Essere. Non studi, non lavori, non produci per la società e nemmeno le foto sai fare!-brontolò posando il viso sulla spalla del ragazzo, che le cinse le spalle con il suo braccio.

-Pronta?-chiese.

-Mhmh.-rispose lei, mettendosi in posa.

Click. Un attimo e le emozioni erano state immortalate per anni, secoli, millenni. Joe sembrò colpito. Chissà cosa avrebbe provato tra 10 anni guardando quella foto. Gioia? Tristezza? Amore? Odio? Chissà se tra 10 anni sarebbe rimasti amici. Di una cosa era certo:i ricordi sbiadiscono senza mai svanire, ma le emozioni non muoiono mai.

-Fammela vedere, Essere!-disse Trix, allungando la mano per prendere la digitale, legata al polso del cantante.

-Bleah!-fece schifata.

-Che c'è?-chiese alzando gli occhi al cielo.

-Non te ne va bene una? Non fare come le fan, per favore! Dicono che sono orrende anche quando in fotografia sono venute benissimo! Su, sei bellissima!-

-Lo so. Infatti io stavo parlando di te!-replicò seria.

Joe rimase a bocca aperta.

-Dai, sembri Bill dei Tokio Hotel!-

-Uhh! Bill! È un ragazzo molto simpatico, sai?-

-Certo, una vera principessa.-

-No, sul serio! L'ho incontrato perché ci hanno fatto da band di supporto per un paio di concerti! Bill sa un sacco di cose! Mi ha spiegato come stirare meglio i capelli e anche come farli durare più a lungo! Gliene sarò debitore a vita!-

Trix lo guardò allucinata.

-Ora sembri Jack McFarland.- (se non sapete chi è, fatevi una cultura! L'omosessuale amico di Will & Grace!)

Erano scoppiati a ridere come bambini, per poi mettersi a guardare il mare ma senza sciogliere la posizione, finché il sonno non li aveva colpiti.

Ora Joseph era ben sveglio, ma non osava muoversi. Sentiva il suono della chitarra e la voce del fratello maggiore cantare Hello Beautiful, le onde arrivare sulla riva. Non poté fare a meno di guardare il diavolo rosso che aveva spalmato addosso, mentre una canzone gli riaffiorava nella memoria. “But it's cool 'cause we're just friends”.


Tornati i due piccioncini dalla passeggiata romantica, tra sorrisi maliziosi da parte delle tre sorelle (ricordiamo che ai sorrisi maliziosi i Jonas ancora non sono arrivati) e sguardi significativi, svegliati i due pericoli addormentati, l'ora di tornare a casa era giunta.

Ari osservava il paesaggio rapita, con sempre maggiore intensità, tanto che a poco a poco i contorni si fecero meno nitidi. Kevin controllò le due piccole pesti che erano crollate sul sedile posteriore in uno strano ammasso di gambe e braccia.

-Un penny per i tuoi pensieri.- le disse, continuando a guardare la strada.

Ari sorrise.

-Tra una settimana potrei essere dall'altro capo degli Stati Uniti, lo sai?-

-Tra una settimana potresti essere con me, lo sai?-le rispose lui.

Sì, aveva pensato che l'orologio scandiva il tempo inesorabilmente senza guardare in faccia niente e nessuno. Sì, aveva pensato al fatto che saperla dall'altra parte del continente gli faceva scendere una tristezza incredibile. Sì, aveva pensato che senza vederla sarebbe impazzito. Sì, era consapevole che tutto quello che gli era successo in quella settimana era qualcosa che difficilmente avrebbe trovato con altre persone, anzi. La parola più corretta era probabilmente impossibile.

Perchè c'era un'altra cosa che aveva notato: quella strana sensazione di calore che lo avvolgeva, quello strano formicolio che gli dava alla testa, quell'immagine sempre fissa nella mente del suo sorriso, quell'ansia che lo attanagliava nell'attesa di vederla, quella strana scossa che sentiva quando la baciava. Paul Kevin Jonas II era uno della old school, era uno che conosceva un solo modo di corteggiare, quello spontaneo e romantico, era uno che credeva nelle cose senza tempo. Era uno che credeva nelle cose che non si potevano vedere.

Guidando lungo la costa, le prese istintivamente la mano, sorridendole affidabile. Un sorriso e tanta tranquillità, era quello di cui lei aveva bisogno. Un sorriso e tanta tranquillità era quello che lui inconsapevolmente, le stava dando.


Nell'altra auto intanto, l'atmosfera era molto più allegra e rilassata. Le note di All summer long del rockettaro Kid Rock riempivano l'abitacolo, accompagnate dalla voce delle due sorelle che cantavano a squarciagola con tanto di occhiali da sole e tubetto di crema raccattato dalla borse come microfono. Erano fatte così, Trix esibizionista per vocazione più che per necessità, e Kim, troppo timida per essere estroversa come la sorella maggiore ma accomunata da una buona dose di propensione ad emularle e condividere le pazzie delle sorelle.

Joe canticchiava battendo il piede sul tappetino, mentre Nick conoscendo solo il ritornello, batteva a tempo sul volante.

-Credevo fosse troppo fuori dal tuo giro,Essere.- ammise Trix, stendendo le gambe su quelle di Joe.

-Hey, ho detto che vivo in purezza, non fuori dal mondo!-

Trix lo scimmiottò.

-Ma voi due avete mai una conversazione che non sia fatta con lei che ti insulta e tu che ti autoinsulti?-chiese Nick perplesso, continuando a guidare lungo la costa.

-No.-risposero in coro con naturalezza, facendo ridere i due ragazzi davanti.

-Uhh, Nicky che cosa fai per i tuoi super sweet sixteen?-chiese Joe, improvvisamente.

-Compi gli anni, Esserino?-chiese Trix, affacciandosi in avanti.

Nick annuì continuando a guardare la strada.

-Davvero? Quando?-chiese Kim sorridente.

-Sabato!-rispose Joe al posto suo.

-Ma tanto lavoriamo.-replicò con un'alzata di spalle.

-Lavorate?-chiesero stupite le due sorelle.

-Sì, lavoriamo. Non è che ci basta entrare in studio 10 minuti e sforniamo un disco!-replicò.

-Forse tu lavori. L'essere è inutile. Non può lavorare. Ha 19 anni e ancora non ha la patente.-

-Su di lui hai ragione.-ammise serio Nick.

-Ma che adorabile fratellino. Stanotte ti consiglio di chiudere la porta a chiave. Domattina potresti trovarti con i capelli lisci, lo sai?- ghignò perfido Joe.

-Non ci provare.-lo intimò lanciandogli uno sguardo penetrante dallo specchietto retrovisore.

-Il pericolo è il mio mestiere.-

-Bene, allora ringrazia che un mestiere ce l'hai ancora!- ghignò Nicholas.

-Signori e signore, abbiamo una notizia sconvolgente. Anche i santi litigano.- annunciò Trix quasi commossa.

-Non è verto, non stiamo litigando!-replicò Joe, scombinando amorevolmente i capelli a Nick con un sorriso.

-Peccato, Jonas. Avevi guadagnato qualche punto ai miei occhi.-

-Per ogni punto che guadagno tanto ne perdo cinque, quindi per una volta tanto non mi dispiace rimanere in negativo.-

Kim sospirò, prendendo in mano la situazione.

-Che dovete fare sabato?-chiese.

-Giriamo il nuovo video. Le riprese ci porteranno via due giorni interi, venerdì e sabato.-spiegò.

-Un video? Waw!! Io amo i video!-esclamò Trix eccitata.

-Vi va di venire sul set?-chiese Joe.

-Possiamo?-chiese Trix, le mani congiunte sotto il mento, sorrisone da ruffiana e occhioni sbrilluccicanti.

-Beh, sai dovremo chiedere alle rockstar che girano il video.-ghignò Joe.

-Nick, posso venire sul set? Poi lo chiedo anche a Kevin!-esclamò Trix.

Nick scoppiò a ridere vedendo l'espressione shockata di suo fratello, con tanto di bocca spalancata per l'indignazione.

-Cos'hai, Joe? È traumatizzante vedere qualcuno che ti snobba in questa maniera?-

Joe annuì con gli occhi ancora fuori dalle orbite.

-Io faccio qualcosa nella band! Io canto..e..e..e..e suono il tamburino!-borbottò.

Trix, Kim e Nick scoppiarono a ridere trattenendosi a fatica.

Nick, una volta riuscito a riprendersi, proferì parola.

-Certo che potete venire, siete tutte e quattro invitate!-

Immediatamente sembrò che l'auto si congelasse.

-Non possiamo venire tutte. Ari non lo sa.-precisò Trix.

Nick e Joe sembrarono in estremo imbarazzo.

-Abbiamo detto a Kev di dirle la verità, davvero.-ammise Joe.

Kim guardò per un istante Nick, trovando subito dopo molto interessante il paesaggio fuori.


To be continued.

******

Sondaggio: quanti coma diabetici? Quante hanno bisogno di insulina? :D

e il grande momento è arrivatoooooooooo! La coppia NIM regna, lo so. Sappiate che mi sono innamorata di loro, purtroppo la storia l'avevo già scritta quasi tutta. Sapete che venerdì ho fatto a botte? :D La trix è fiera di me *-* Ad ogni modo, è tardissimo, io e la Sis abbiamo fatto mezzanotte e mezzo a sparar cavolate (il vento, Trix. Hai spento l'aria condizionata?) e quindi..via con i grazie!

Sbrodolina:allora? Guarda che il tuo parere è quello che mi interessa di più. Ti ho accontentato con la coppia Nim? :D speriamo di sì! Attendo con ansia un feedback! Bacini

Trèx: Quando me ne accorgo è perché ho la mano del fincoso n° 1 appoggiata nuovamente sulla schiena, giuro che questo lo picchio prima della fine! Cerco appoggio nella mia amica che però si è già imbambolata davanti all’altro fincoso, lei mi guarda si, ma come per dirmi “dio-santo-ma-quanto-cazzo-è-figo-sto-ragazzo-non-pensi-anche-tu?” e quindi sinceramente parlando non mi è di alcun aiuto per liberarmi del fincoso qui. Cioè..cioè..cioè *-* ma io dico, ma quanto siamo brave belle malvagie e schifosamente perfette? Poi adesso che ho anche fatto a botte ho innalzato le ille ad un livello superiore. Ad ogni modo, MIAO.TI AMO <3 e ci amo.

Kary:Io ti AMO! <3 i tuoi commentini sono fantstici, assolutamente stupendi. *-* Dico davvero. Vedo con piacere che Nicky e Ari ti hanno fatto tenerezza *-* e anche i piccolini *-* io amo i piccolini. Io amo tutto e tutti! :D Spero che ti piaccia anche questo pezzo ^^ Doppiamente brava perché ti sei ricordata che aggiornavo di mercoledì ihihihi temevo ti dimenticassi! :D uhhh quando compi gli anni tesoro? Guarda che con i 18 non cambia assolutamente niente (beh, puoi bere legalmente, guidare e votare ma per quel che conta.. :D) ad ogni modo, io ti adoro. <3

Dile:Tesoro, complimenti per inglese, sei stata brava! Come è andato latino? Ti ho aggiunta a msn, spero che ti sia arrivata la richiesta! :D grazie grazie grazie per la recensione doppia. ^^ ci sentiamo presto *-* bacini tesoro <3

Carly4e: Grazie cara! Seguirò i tuoi consigli e appena mi capita di andare in centro (e di riuscire a fermarmi per più di due minuti) li prenderò! :D Capitolo decisivo, come hai ben visto. Solo per un aspetto però! Un bacio e a presto!

Kry: Tesoro mioooooooooo *-* adoro il fatto che tu adori la mia storia, e adoro anche che la definisci TENERA perché io amo la parola TENERA in tutte le sue forme :D Adesso la Trix mi uccide (ari si scava la fossa tipo rifugio antiatomico per scappare alla Trix) grazie grazie grazie! *-* Mon Amour, dimmi tu se questo capitolo è piccantientusiasmentisbalorditivipreoccupanti abbastanza! :D bacini mon amour. A presto <3

Stargirl312: bravissimaaaaaaaaaa *-* Il momento NIM è arrivato in grande stile, sono un'ineguagliabile romantica ora della fine. :D Beh, se passi alle minaccie a me non resta altro che aggiornare più spesso, quindi mercoledì ci sarà un nuovo capitolo tutto bello bellino *-* bacini tesoro <3

Socia: beh ma guarda un po', non ti devi agitare cosìììì! Devi andare dalla prof sicura al cento per centooooo! Tu sai tutto, la prof no. Non cadere nei suoi giochetti psicologggggggggggici! Hai visto Nicky nostro? Sembra tanto buono bravo tranquillo ma poi... eh sta diventando grande e sente gli ormoni. Ad ogni modo, socia, io ti saluto che è tardissimo e domani mi aspetta una bella studiata di psicopedagogia :D baciniii


Perdonatemi se sono breve, ma è tardissimo e altrimenti non riesco a postare il capitolo visto che domani, cioè oggi, in poche parole domenica 8 febbraio avrò un sacco di cose da studiare. ^^

siete le migliori, davvero!

A mercoledì con un bel pezzo intitolato “Take my hand”. ^^


siete tenerissimeeeeeee *-*

<3

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Capitolo 16
*** Take my hand. ***


take

Capitolo 16: Take my hand.

Sometimes I feel like everybody's got a problem
Sometimes I feel like nobody wants to solve them
I know that people say we're never going to make it
But I know we're going to get through this
(Close your eyes and please don't let me go)
Don't, Don't, Don't, Don't let me go now
(Close your eyes don't let me let you go)
Don't, Don't, Don't
Take my hand tonight
Let's not think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love will never die
Take my hand tonight
One last time.

-Take my hand Simple Plan-


È mai possibile che Kim si stesse nascondendo? L'aveva cercata per quasi mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni: era andato nel cortile esterno, in quello interno, in palestra, al campo da football, in classe di letteratura,nel laboratorio di chimica e in caffetteria.

-Ciao Nicholas!-squittì Ella avvicinandosi a lui.

-Ella, buongiorno!-sorrise pacato.

-Che fai?-chiese.

-Uhm, sto per andare in classe. Ho compito, devo ripassare.-

-Oh, certo! Buona fortuna! Baci baci!-salutò lei.

Nicholas Jerry Jonas, per la prima volta, era portato a pensare che al mondo esistesse qualcuno più fastidioso di Miley quando gli ronzava intorno insistentemente per giorni interi.

Non era psicologicamente pronto ad affrontare la giornata da solo! Era iniziata male già di prima mattina: Joe aveva ovviamente occupato il bagno per una doccia interminabile dopo essere andato a correre, così si era vestito in fretta e aveva preso un succo velocemente, non calcolando la probabilità che l'adorabile Frankie gli spalmasse addosso un biscotto alla marmellata. Così era corso a cambiarsi, di nuovo, e non aveva fatto in tempo a mangiare. Il suo zucchero era basso, così si sentiva debole. Ma in tutto questo, l'unico pensiero che lo aveva salvato dall'impazzire era poter contare su di lei a scuola. Camminava tra i corridoi salutando ragazzi e ragazze che non aveva probabilmente mai visto, evitando Ella e i suoi due cagnolini da compagnia, Judy e Jen.

-Sei in biblioteca.-mormorò improvvisamente. Come aveva fatto a non pensarci prima?

La biblioteca scolastica era composta da una sola stanza molto grande, da cui si accedeva tramite una porta arancione con i maniglioni antipanico. Tutti gli scaffali erano allineati ordinatamente in file parallele, centinaia di libri vi erano accatastati sopra. La cercava tra i tavoli, lanciando occhiate agli scaffali. Perché era così in ansia?

Poi riuscì a riconoscerla. Nascosta nell'ultima fila di scaffali, la testa china sul libro di biologia, la matita infilata tra i capelli e il povero labbro inferiore torturato dai piccoli morsi che la ragazza si dava.

-Kim!-la chiamò piano.

Lei alzò gli occhi, facendo un piccolo balzo.

-Mi hai spaventato, Nick!-

-Dove diavolo eri finita? È mezz'ora che ti cerco!-sussurrò.

-Qui?!-azzardò lei.

-Ti ho mandato mille messaggi. Mi stavo preoccupando.-borbottò.

-Scusa, ho finito il credito.-rispose semplicemente, guardandolo torvo.

Nick sbuffò.

-Non mi va che stai senza credito. Non sai mai cosa può succedere, sopratutto in questo periodo!-sussurrò tirando fuori il suo telefono e il portafogli.

-Che fai?-chiese perplessa.

Nick la guardò con aria di sufficienza.

-Pronto? Sono Nick Jonas. Vorrei fare una ricarica. Da 75 $. Carta di credito.-

-Jonas! Lascia stare! Ma tu sei pazzo!-gli urlò il più silenziosamente possibile.

Nicholas sembrava non ascoltarla. Digitò frenetico i tasti sull'iPhone.

-Nick! Cazzo, non possiamo parlarne almeno?-sibilò lei.

-Grazie, arrivederci.-ribattè lui educatamente al telefono.

-Quel che è fatto è fatto. E non provare a ridarmeli.-la minacciò lui, puntandole il dito contro.

Poi Kim notò qualcosa di strano nel ragazzo.

-Nick, stai bene? Sei pallido!-chiese posandogli una mano sulla fronte leggermente sudata.

-No. Devo..mangiare credo. Ho gli zuccheri bassi.-borbottò.

-Andiamo in infermeria. Veloce.-

Voce ferma. Doveva tenere la voce ferma e mantenere il controllo. Prese Nick per mano, e lo trascinò dolcemente verso l'infermeria. L'aveva visto sbiancare di colpo, i movimenti farsi più nervosi, e poi la sua reazione era esagerata. Tutti i segnali che Kevin aveva raccontato che succedevano quando aveva bisogno di insulina.

Ora c'era solo una cosa da fare: aspettarlo. Si sedette nel corridoio silenzioso e vuoto: tutti gli studenti erano a lezione. Aveva perso il compito di letteratura, dannazione!

La porta dell'infermeria si aprì a fatica dopo un tempo che le sembrava dannatamente lungo e Nick uscì con un aspetto decisamente più sano.

-Kim!-esclamò sorpreso vedendola a terra ad aspettarlo.

-Nick, come stai?-

-Meglio. Ma tu che ci fai qui? Hai perso letteratura!-

-ti ho aspettato, ero preoccupata.-ammise guardando interessata le ballerine nere.

-Ma hai perso il compito!-protestò lui.

-Nick, accidenti!Ero preoccupata per te! Non mi importa di quel benedetto compito!-spiegò alzando le mani al cielo.

Ora che era tutto a posto poteva ammetterlo: aveva avuto una paura folle.

Nick andò ad abbracciarla.

-è tutto ok. Sto bene.-le sussurrò quando l'ebbe tra le sue braccia.

La sentì rilassarsi sciolta nel suo abbraccio. Quando la campanella suonò, le sorrise affidabile prendendola per mano: non come amici, come qualcosa di nuovo che ancora non definivano.

Decine di studenti e sopratutto studentesse li fissavano con espressioni indecifrabili.


-Trixy del mio cuore? Cosa fai questa sera?-chiese Ari gettandosi sul letto della sorella.

-Non lo so. Perché?-chiese con un sorrisino.

-No, così. Mi chiedevo se potevi tenere Alice. Sai, Kevin e io vorremmo andare al cinema.-rispose con noncuranza sfogliando una copia di Rolling Stone di qualche anno prima.

-Oh oh. Tu e Kevin andate al cinema?-chiese con un sorriso che di malizia ne aveva per entrambe.

-Sì, a guardare un normalissimo film come due normalissimi ragazzi.-rispose.

-Certo, e hai intenzione di portargli un regalo? Magari incartato con un un succintissimo abitino nero e come fiocco un completino intimo molto sexy?-chiese.

-Assolutamente no.-rispose sicura.

Trix arretrò leggermente.

-Oh, giusto. Vestitino rosso?-

Ari scosse la testa seria.

-Senza biancheria! Ecco cosa ho sbagliato!-sorrise trionfante.

Arianna scosse la testa di nuovo e il sorrisino della sorella a poco a poco scomparve.

-Vuoi dirmi che andate solo al cinema a vedere un noioso film?-chiese con la voce un po' più acuta del normale.

Ari annuì imbarazzata.

-Oddio.-replicò Trix cadendo a peso morto sulla sedia.

-Dai sorellina, è un film e basta.-

-Appunto! Ari sei consapevole che ci esci da quasi due settimane? Lo sai questo? Ti ricordo la regola dei giorni alterni: mai uscire per due giorni di fila con lo stesso ragazzo! È la nostra regola d'oro!-

-Sì ma..vedi... uhm..insomma sono due giorni che non ci vediamo..-

-Oddio no.-sussurrò portandosi le mani sulla fronte.

-Trixy, dai. Potrebbe non essere così male, insomma.-tentò di giustificarsi.

Si stavano addentrando in una conversazione senza via d'uscita.

-Charlie Ari. Non dico altro. Charlie. Detto questo, vai pure al cinema. Ci penso io a Alice.-

-Grazie sis! Sei la migliore!-esultò contenta, dandole un bacio sulla guancia.

Trix rimase sola. Sentiva odore di guai, grossi guai, enormi. E se Denise avesse avuto ragione? Se Kevin non fosse stato adatto per Ari? Però.. però aveva nominato Charlie, e non c'erano state scenate, niente musi lunghi, niente canzoni ascoltate a decibel così alti da fare male. Un sorriso e un bacio. Un sorriso e un bacio. Un sorriso e un bacio. Sua sorella si stava facendo del male, sapeva come sarebbero andate le cose, però sapeva altrettanto bene che non poteva cambiarle.


Due squilli insistenti del campanello erano un segnale più che chiaro. I Jonas erano arrivati.

Non che la cosa avesse grande importanza, non per Trix almeno. Avevano deciso di fare un equo scambio di fratelli: Ari con Kevin e Trix con Joe.

-Essere, i due piccioncini ci hanno scambiato per dei babysitter!-si lagnò Trix con un sorriso.

-Eh lo so. Ma fare da babysitter a te non deve poi essere tanto male!-

-Stronzo!-

Ari scese le scale di corsa.

-Come sto?-chiese facendo un giro su se stessa.

-Per essere solo un cinema mi sembri fin troppo contenta.-replicò Trix, evitando volontariamente di rispondere alla domanda della sorella.

-Oh, dai sorellina! Fate i bravi mi raccomando, Alice a letto per le 8 e mezza. Vi voglio bene!-sparò a raffica prima di chiudersi la porta alle spalle.

-Persa. Ho perso mia sorella.-borbottò Trix.


Kevin l'aspettava sulla soglia del cancello. Non vedeva l'ora di rivederla, erano due giorni che non poteva praticamente uscire di casa tra interviste, photoshoot e un po' di arretrati che non controllava da troppo tempo. Essere i manager di se stessi in certe occasioni era davvero stressante, se poi un fratello era impegnato a studiare (come era giusto che fosse) la sua parte di lavoro se la sobbarcavano gli altri. Joe era fermo sulla porta a prendere la sua razione di insulti quotidiana, quando un ciclone lo travolse e chiuse la porta con un tonfo sordo. Un sorriso spontaneo gli si disegnò sul volto. La vide camminare velocemente verso di lui e le andò incontro: erano due giorni, due lunghissimi giorni che aspettava di vederla, ed era proprio il pensiero di vederla che gli aveva impedito di perdere la testa tra domande a cui non voleva rispondere, e domande a cui una risposta l'aveva data miliardi di volte.

Un paio di jeans stretti le fasciavano le gambe lunghe e magre e, dopo mille tentativi di abbinamento, aveva optato per una semplice maglia bianca tagliata trasversalmente con un disegno retrò nero, a completare il tutto un gilet nero abbottonato solo con il primo bottone e un paio di Converse All Star nere. Non la salutò nemmeno, la strinse subito a se per un bacio tanto atteso, ma che l'attesa aveva migliorato.


-Bene, Alice dorme e Kim sta studiando.-

-Perfetto. C'era una cosa che ti volevo dare.-annunciò Joe, comodamente seduto sul divano con una Diet Coke piazzata davanti.

-Mi fai anche i regali, Jonas?-chiese perfida Trix.

-Più o meno!-rispose prendendo la sua borsa ed estraendone un oggetto non meglio precisato di forma rettangolare..

-Un quaderno?-chiese perplessa.

-Non proprio. Aprilo.-

Trix fece quello che le era stato detto. Fuori sembrava un normalissimo quaderno ad anelli ora che ci si faceva caso, ricoperto di articoli di giornale fotocopiati che riguardavano un certo gruppo musicale. La prima pagina la lasciò stupita. Era stato scritto una specie di titolo.

Jonas Brothers & Ruggieri Sisters”.

Joe si compiacque vedendo la sua espressione stupita. All'interno erano raccolti vari articoli scaricati da Internet con tanto di foto di lei e delle sue sorelle da quando conoscevano i Jonas.

-Jonas ma..-

-è una raccolta per..uhm..compiacere il tuo ego. Ci sono tutti i pezzi di giornale in cui siete finite da quando ci conoscete. Io ho messo i primi, poi lo puoi aggiornare tu!-spiegò.

-Joe, non me lo aspettavo proprio! È bellissimo, grazie!-rispose abbracciandolo istintivamente.

Una volta qualcuno aveva detto che per conquistare il cuore di una donna ci voleva un regalo inaspettato in un momento inaspettato". Chissà se sarebbe stato anche quel caso.


-Che fai sabato?-chiese Kev sulla via del ritorno.

-Sabato sono con Alice tutto il giorno: Kim e Trix hanno detto che hanno preso degli impegni non ho capito ben dove.-

-Uhm, ok. Se finisco presto di lavorare, magari faccio un salto. Che dici?-

-Finisci presto di lavorare, per piacere!-lo supplicò lei, sbattendo le lunghe ciglia come un cerbiatto.

Kevin rise, pensando però a quanto erano difficili le cose. Sapeva che Trix e Chiara sabato erano ospiti sul set, eppure avevano dovuto mentire alla loro sorella per proteggere una menzogna che lui aveva detto e che persisteva nel raccontare. Mentire: non gli era mai piaciuto farlo. Mentire: era diventato necessario. Il problema era che non si era posto la fatitica domanda: cosa sarebbe successo una volta che il suo segreto sarebbe stato svelato?

-La regola d'oro.-

-No, macho, la regola d'oro è dire la verità.-”

Le bugie hanno le gambe corte, e lui aveva infranto la regola d'oro.

***


Ok, scusate. O.o quante morti per coma diabetici e quanti infarti ho causato con il capitolo scoroso? :D

Sappiate che mal che vada sono disposta a pagare i conti del dentista per le carie :D

Grazie per i commentini, a tutte quante. Vado un po' di fretta, quindi...

io vi amo.

Sono perdutamente, incondizionatamente, irrimediabilmente, profondamente innamorata di voi. *-*

So che questo è un capitolo un po' così, ma ci deve essere. ^^ ancora grazie. <3


Chi vuole il mio contatto MSN, mi contatti con “contatta autore” che vi aggiungo volentieri! :D


Kry: Mon Amour, hai trovato l'insulina? No perché mi sentirei parecchio in colpa. *-* Ma vero che sei viva? Sììì :D grazie grazie per il primo commentino mon amour, ti vojo bene *-* aww

Jeeeeee: ciao, benvenuta! Spero di aver scritto tutte le e ^^ ad ogni modo spero di non averti causato un come davvero :D Eh già, la coppia Nim è nata. Se sei una loro sostenitrice sappi che a San Valentino ci sarà una piccola sorpresina. Ihihih, grazie per il commento! A presto spero!

Kary: Tesoro mio, certo che ti voglio tra i contatti MSN! *-* Mandami una mail con contatta autore e ti aggiungo! Ahaha sappi che Trix mi ha chiesto se non siete tutte affette da tenerite acuta visto che fate un'uso spropositato di questa parola :D ma io vi amo anche per questo! Ahahaha tu cambi coppia preferita ogni volta? :D ahahah oddio sei un mito amor, davvero! *-* e poi ti amo *_* conosci gli All Time Low e ami i Simple Plan *-* dillo che sei la mia anima quasi gemella *-* A presto! <3 Ti adoro!

Sbrodolina: nuu! Povera che avevi il nervoso, ma sono felice che ti abbia rallegrato il mio capitoletto! ^^ sulla tua richiesta ti posso dire solo dare tempo al tempo. Ogni cosa a tempo debito! Un bacione, <3

Carly4e: Sono felicissima che le canzoni ti piacciano e che il pezzo ti abbia fatto ridere, speriamoc he questo non sia da meno! :D baciniii <3

Trèx: Awwwwwww *-* Pao <3 Aw <3 ok, tu mi hai appena detto che suona il pao awww *-* io non so cosa dirti però :: a parte che ieri sera mi hai tirato il pacco U-U e alle 10 sono capitolata a letto che ero distrutta. Uh, venerdì secondo round di botte. Ma dure stavolta! Bacini amore <3 ti amo

RitardoGirl: Amooooore! Ma dove eri finita? Stavo per chiamare Chi l'ha visto? E credimi non sarebbe stato piacevole. Sai che m'è venuto l'occhietto lucido a leggere il tuo commentino? Ma come mai la tua vita sentimentale è così disastrosa? Sono convinta che quando meno te lo aspetti arriverà la tua persona speciale! *-* Non preoccuparti se non riuscirai sempre a recensire, l'importante è che non sparisci del tutto! Mi affeziono poi io <3 per la cosa della guida, lo so ..è che per esigenze di copione ho dovuto modificare un po'..! Bacini RitardoGirl del mio cuore, e sappi che il titolo non te lo può togliere NESSUNO.

Stargirl312: Ciao fan number...X! :D sì, nicky finalmente ce l'ha fatta. <3 è stato un travaglio praticamente! Che ne dici di questo capitoletto? Un po' così, ma doveva esserci. Poi c'è parecchio Nim dai :D A presto tesoro, un bacione <3

Socia:Societta del mio cuore! In bocca al lupo per l'interrogazione, ma sono sicura che prenderai 10! fammi sapere poi come è andata, mi raccomando! Tempo al tempo socia e tutto avrà una risposta! Un bacione immenso e in bocca al Jon..ehm, al lupo!

Dile: Non ci posso credere. Io giuro, non ci posso credere. Non ci posso credere! Hai detto che li adori *-* Tesoro, questo è un complimento stupendo, davvero. Grazie di cuore!!! <3 A presto e se entri in MSN, facciamo due chiacchiere! Bacini <3





A domenica con Forever and always (capitolo 17) + piccola sorpresa a San Valentino ;D


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Capitolo 17
*** Forever & Always. ***


fa+

Capitolo 17: Forever and Always.

Once upon a time
I believe it was a Tuesday
When I caught your eye
We caught onto something
I hold onto the night
You looked me in the eye
And told me you loved me

Were you just kidding?

Cause it seems to me
This thing is breaking down
We almost never speak
I don’t feel welcome anymore
Baby what happened
Please tell me cause one second it was perfect
Now you’re halfway out the door.

-Forever and Always Taylor Swift-



-Tuo fratello sta mentendo!-

-Abbassa la voce per piacere. Non sta mentendo!Sta solo aspettando il momento più opportuno per parlarle.-aveva replicato pazientemente Joe.

La sera prima avevano concordato di trovarsi per pranzo, entrambi decisi a trovare un regalo per Nick e fare un po' di shopping.

-E quando pensi che sia? Quando qualcuno le farà notare che il suo boyfriend è una rockstar, o quando le capiterà Burnin' up su MTV?-

-Lo so, posso capire che tu sia arrabbiata. Credimi.-

-No, Joe. Non lo puoi sapere. Si sta facendo coinvolgere! Ieri sera è entrata in casa e camminava a 10 centimetri dal pavimento, sorride, canta! Esce con lui da quasi due settimane! Due settimane Joe! Dopo Charlie non è più uscita con qualcuno per più di una sera e se proprio era una cosa seria, due. Qui stiamo parlando di settimane.- disse sconsolata con la testa tra le mani.

Joe bevve un sorso di Coke.

-E anche se le cose dovessero andare per le lunghe, come credi che sarà il loro rapporto? È nato su una menzogna.-

-Trix, ora calmati. Stasera parleremo a Kevin: gli daremo un ultimatum. Magari lo farò parlare con mamma.-

-Ecco, problema numero due. Vostra madre. È palese che non le piacciamo. Non che piacere alle madri sia una nostra prerogativa, però..-

-Trix, mia madre era perplessa perché voi siete diverse da noi su tutta linea.-

-Meglio, no? Al mondo ci sono già troppi santi. Qualcuno bugiardo, ma pur sempre santo.-

Joe scoppiò a ridere. Stranamente l'essere preso in giro per la sua purezza gli aveva sempre creato qualche disagio, ma ora lo trovava quasi divertente.

-Va bene, piccolo demonio. Vado a pagare che il regalo per Nicky ci attende.-

-Ti avverto, essere. Poi andiamo al negozio di scarpe.-

-Ancora scarpe?Ne avrai più o meno 100 paia!-ribattè fintamente esasperato.

-Beh, ti sembrano tante?-

Evidentemente il concetto di tanto era alquanto diverso per i due ragazzi.

-Anyway, che cosa avete pensato di regalare a Nicky? Un'auto? Un orologio? Un nuovo guardaroba in cui siano bandite le camicie bianche e i completi da nonno?-

-Un...cucciolo.-rispose Joe, camminando imperterrito lungo Hollywood boulevard.

-Un cucciolo? E che tipo di cucciolo?-chiese perplessa Trix.

-Un cane. Per questo mi servi tu, dobbiamo vedere qual'è il più tenero.-

-Dì un'altra volta quella parola, essere, e ti giuro che la sottoscritta che ti uccide sarà l'ultima cosa che vedrai in vita tua!-ringhiò puntandogli minacciosa un dito contro il petto.

-Sei consapevole che ora il mondo saprà che mi minacci?-sorrise Joe.

-Perchè?-

Joe sorrise e indicò un paparazzo, salutandolo con la manina.

-Vedi? E se Ari lo scopre per i paparazzi che vi inseguono continuamente?-

-Trix, ma non credi che tra loro possa durare? Potrebbero superare questa cosa e stare insieme per sempre!-

-Imparerai che niente è per sempre, Essere.-

-Io nel per sempre ci credo. E poi dovrei essere io quello saggio che ha le massime di vita che fanno riflettere, non tu.-

-Ma io ho una cosa che tu non hai, Jonas: l'esperienza.-

Joe la guardò stupito, bloccandosi qualche secondo. Come se nulla fosse, le aprì la porta del negozio di animali, continuando a pensare a ciò che le aveva appena detto.


Alice e Kim a scuola, Trix a pranzo fuori. Era una fortuna che si fosse trovata a casa da sola quella mattina. Stava controllando le cose per l'università che sarebbe iniziata di lì a qualche giorno, quando la porta si era aperta e una signora bionda in tweed grigio (orrido, per altro) era entrata gesticolando seguita da altre due persone.

-Come potete vedere l'interno è in stile italiano come i suoi attuali proprietari, mentre all'esterno è stato ricreato l'ambiente rustico toscano.-

Era scesa con gli occhi sgranati per lo stupore.

-Oh, salve!Sono Margareth Tatcheneberg, l'agente immobiliare.-

-Scusi?-chiese Ari. Sperava di aver capito male.

-Sì, cara. Non l'hanno avvisata i suoi del mio arrivo? Questi simpatici signori sono interessati all'acquisto della casa.-rispose con un sorriso tirato.

Sentì il mondo crollarle addosso, tutte le certezze e le speranze frantumate. La casa era in vendita. La sua casa era in vendita. Sarebbero andate a New York domenica. Avrebbe dovuto lasciare l'università, gli amici, i suoi locali preferiti, Kevin. Come avevano potuto non dirle ancora niente? Come?

-Signorina, si sente bene?-chiese preoccupata, vedendola sbiancare di colpo.

-Io..devo andare. Arrivederci.-borbottò raccattando al volo la borsa.

Salì in macchina e mise in moto quasi senza accorgersi dei suoi movimenti. Sapeva perfettamente dove stava andando e stavolta non avrebbe cercato di ragionare civilmente. Volevano la guerra? Lei era un'eccellente soldato.

Parcheggiò in divieto di sosta, correndo come una dannata verso l'ufficio dei suoi genitori.

Fanculo l'abbigliamento consono, fanculo i suoi genitori, fanculo tutto!

Entrando nello studio sentì parecchi sguardi scandalizzati puntati addosso per il suo abbigliamento. Indossava gli short di jeans chiari, con una maglietta grigia con la scritta “Wanna be a rockstar”. Il rumore che i tacchi producevano sul marmo bianco sembrava l'unico rumore proveniente dall'intero edificio. Non si tolse nemmeno i grandi occhiali scuri da diva quando entrò nell'ufficio di sua madre, senza bussare naturalmente.

-Tu!-le urlò puntandole contro il dito chiudendo la porta con un tonfo.

Sua madre, come da copione, era al telefono.

-Signora Johnson, la richiamo dopo. Mi scusi.-

Non fu difficile notare l'espressione di terrore dipinta sul volto della genitrice.

-Cosa diavolo ci fai qui? Non voglio essere disturbata mentre lavoro!-le disse dura.

-Non vuoi essere disturbata mentre lavori? Io non voglio essere disturbata mentre vivo la mia vita! Quando avevate intenzione di dirci che ci saremmo trasferite a New York?-gridò furiosa.

-Ha importanza il quando?-chiese sua madre.

Nella stanza entrò di corsa il padre, avvisato probabilmente da qualche segretaria terrorizzata.

-Mancano 2 giorni al giorno del trasloco, e io lo sono venuta a sapere dall'agente immobiliare incaricato di vendere la casa!-gridò con quanto fiato aveva in corpo.

-Ora calmati, Giulia.-le disse il padre.

-Vaffanculo! Sono Arianna!-

-La decisione l'abbiamo presa, sabato l'agenzia di traslochi porterà le vostre cose a New York!-

Alfredo Ruggieri era il tipico avvocato americano stressato e razionale, che insinuava dubbi alla giuria, in grado di far giudicare innocente un colpevole. Nel suo lavoro era uno con le contropalle, ma se sul lavoro non aveva paura di niente, una sola cosa lo terrorizzava: dover fare i conti con le figlie. Essendo avvocati entrambi, avevano geneticamente trasmesso alle figlie la carica combattiva che usavano di solito in tribunale e mettersi contro una di loro significava mettersi contro automaticamente alle altre tre, in che portava ad avere contro un esercito di una mezza dozzina di mini se stessi.

-Me ne fotto della vostra decisione. Non siete in grado di fare i genitori, perché ad Harvard non ve l'hanno insegnato. Non averci a New York renderebbe le cose estremamente più semplici a voi, perché non avreste continuamente da venire a ripescarci in qualche strano ghetto, e a me perché così non dovrei stigare le mie sorelle alla ribellione.-replicò dura con una punta di perfidia.

Alfredo e Benedetta si scambiarono uno sguardo terrorizzato.

-Già immagino il titolo sul NewYork Times. Figlie di famosi avvocati arrestate a rave party.-ghignò accompagnando il titolo da una teatrale mossa con le mani.

-Non puoi farlo.-replicò Benedetta.

-Oh sì che posso. Voi non avete idea del potenziale che io e le mie sorelle abbiamo di farvi impazzire. Se ci portate a New York rimpiangerete i tempi in cui esistevano i manicomi. Senza contare che poi andreste contro a qualche problema con le scuole. Alice non vuole cambiare scuola e Kim non ci torna se deve cambiare. Se non vado errando, la legge prevede l'obbligo scolastico per i minori fino ai 18 anni, e se vi devo rinfrescare la memoria Alice ne ha quasi 8 e Kim quasi 16. Sarebbe proprio una cosa carina chiamare il Procuratore distrettuale di New York. Sono uscita con il figlio l'anno scorso, sono sicura che un favore me lo fa.-

Terrorismo psicologico. Lo adorava.

Era palese chi aveva il coltello dalla parte del manico. Ansimavano nervosi scambiandosi occhiate terrorizzate. La carriera era l'unica cosa che gli fosse mai importata, tanto valeva far leva su quel punto.

-Non possiamo lasciarvi a Los Angeles da sole.-ribattè Alfredo appena il fiato gli era tornato.

-Perchè adesso siamo una famiglia felice?-chiese ironica in italiano.

-Nulla ci vieta di cambiare.-replicò Benedetta.

Giuridicamente parlando, quello era chiamato patteggiamento della pena. Ora era il momento di fare i conti.

-Quale parte di non abbiamo niente a che spartire con voi, non vi è chiara?-

-A New York potremo iniziare da capo.-

Ari sbuffò sorridendo.

-Allora siete duri a capire. Una famiglia si vede in tutti i momenti, non solo quando va tutto bene o quando a una delle due parti fa comodo. Voi dove eravate quando Alice ha iniziato a camminare? Processo Yan contro Helter. Quando Kim è diventata una donna? Divorzio Ivana Trump contro Donald.Quando Trix si è diplomata? Vacanza ex alunni di Harvard. E quando ho passato la notte ad accudire una di loro con la febbre? Quando Alice ha imparato ad andare in bicicletta? Quando Trix si è presa la prima sbronza? Noi non vogliamo fare una finta famiglia con voi. Noi vogliamo stare qui, con quella che reputiamo davvero la nostra famiglia.-

Quattro a zero per Ari, palla al centro.

Vide il loro sguardi vacillare.

-Vi prego, firmate quelle maledette carte che mi danno il diritto di essere tutore delle mie sorelle e facciamola finita.-sibilò malvagia.


-Ari! Ehi piccola! Sono corso appena ho letto il tuo messaggio. Che succede?-chiese Kevin correndo trafelato verso di lei.

-Sei pallida! Stai bene?-chiese in apprensione, accarezzandole il volto.

Ari annuì senza riuscire a spiaccicare parola.

Kevin andò a prendere un caffè e uno strawberry frappuccino dentro lo Starbucks, sedendosi poi all'esterno su un tavolino bianco, sotto l'ombra di un ombrellone verde.

-Mi dici che succede?-chiese dolcemente.

Ari prese la sua mano e la strinse nella sua dolcemente.

-C'è una speranza per noi.- ammise con un piccolo sorriso e gli occhi lucidi.

Kevin sentì l'agitazione crescergli nel petto.

-Che vuoi dire?-

-Rimaniamo a Los Angeles. Sono appena stata in ufficio dai miei e dopo una litigata epocale li ho convinti. Ho l'affidamento delle mie sorelle. Rimaniamo a Los Angeles.-

Kevin rise contento. Aveva visto New York come una nuvola sempre più minacciosa che si avvicinava a loro, ma ora..ora era tutto finito. New York era un ricordo. Lei..loro..sarebbero rimasti a Los Angeles.

Abbracciò stretta colei che rideva e piangeva insieme, che lo stava lentamente facendo impazzire. Per una volta era Kevin Jonas, un normale ragazzo di 20 anni con i problemi della vita quotidiana.

***


Perdonate il ritardo, ma sono appena tornata da uno stressantissimo weekend con i parenti. Una cosa mostruosa.

Innanzi tutto vi auguro buon san valentino per le “accoppiate” e buon san faustino per tutte le “spaiate” (tra cui la sottoscritta -più o meno-)! Ad ogni modo, ho voluto celebrare questa festa con una shottina che spero vi piacerà e si intitola Ballroom dancing (missing moments di Hello Beautiful, o meglio, del sequel di Hello Beautiful). L'ho dedicata a tutte voi che recensite sempre, perché vi adoro in maniera incredibile!

Premetto che è l'ultimo capitolo che vi può sembrare inutile come l'Essere, ma davvero. Tutto torna prima o poi. Intanto rimaniamo a Los Angeles.

Adesso, via con i ringraziamenti.

Sbrodolina: io ho seri problemi a capire chi è la tua coppia preferita! XD no, scherzi a parte. Sto proprio pensando ad una shottina su Frankie. ^^ Se ami i NIM invece, la shottina di San Valentino fa proprio per te. Un bacione! <3

Scimmietta <3: io amo i pomeriggi sclero. Ad ogni modo, hai studiato storia in spagnolo poi? E il compito come è andato? Aww, la tua FF è awesome! Poi il fatto che ho scoperto che sei la mia anima quasi gemella è altrettanto awesome! *-* Ti adoro scimmietta! *-* Dobbiamo beccarci su MSN che ti devo passare l'altra se ti va, così mi fai da critica U-U bacini scimmiettaa <3

Trèx: il momento catartico si avvicina, e io inizio a tremare. No amore mi devi rinsavire troppo, ieri sera ero propensa a violentare uno dei shohnhohhhrhah. Tu non hai idea di che trauma è stato quellla sottospecie di casino musicale: il momento migliore è stato quando hanno fatto la cover di Bon Jovi Living in a prayer anche se boh. E poi il tipo biondo (figura di merda, li ho confusi) è troppo tipo il Fincoso, ti giuro. È stato terribile. Poi tutte le ragazzine mezze zoccole che erano in preda all'isterismo collettivo e un'ignoranza musicale paurosa. Hanno messo i Police (che non sono male) e li hanno scambiati per GEROGE MICHEAL. O.o No cioè pessimo. E il biondo inutile!!!! Lui è ignorantissimo! Continuava a dire “Facciamo un po' di rock'n'roll” e poi suonavano country tipo Billy Ray Cyrus! Ma svegliateloooo!Ok basta. Ci sentiamo domani perché credo che tu stasera sia a vedere il derby. Ti amo <3

Kry: Mon amour, sei viva! *-* Ero seriamente preoccupata, giuro. *-* Ad ogni modo, il regalo di Trix è stata più o meno un lampo di genio dopo l'invenzione della piastra per capelli e l'eyeliner. *-* ahaha, eh le bugie hanno le gambine corte. E Kevin lo sa U-U. Adesso filo a recuperare i capitolett che mi sono persa. Ti adorooo <3

Ali: amore *-* Ma quanto sei stata brava? Hai letto tutto e pure commentato! E senza dimenticare che hai messo quella frase su MSN. Vero, peste? Ti amo principessa e voglio assolutamente vederti prestissimo. U-U <3

Jeeeeee: macciao tesoro! Eh anche questo è un capitoletto un po' così, mi dispiace. :( mi fa piacere che tu stia diventato una Hbdipendente xDAd ogni modo, grazie ancora! <3

Dile: Tu mi fai venire un infarto prima o poi! *-* Ammetti per ben due volte che Nicky e Kimmuccia sono teneriiii! *-* E non sai quanto mi fa piacere, davvero. *-* Awesome. Sono in stra ritardo, quindi ci sentiamo in MSN appena mi libero un attimo, ok? Bacini tesoro e grazie infinite! <3


ribadisco il concetto: chi vuole il mio contatto

msn, mi mandi un messaggio con contatta

autore e vi rispondo sicuramente!

Grazie per tutto l'affetto che dimostrate per

questa fanfiction!

A mercoledì prossimo con un capitolo intitolato

LIES ed un bel colpo di scena!

Vi amooooooo <3

arianna


ps. leggete ballroom dancing! <3

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Capitolo 18
*** Lies. ***


Lies

Capitolo 18: Lies.

Rest in me and I'll comfort you
I have lived and I died for you
Abide in me and I vow to you
I will never forsake you
They'll never see
I'll never be
I struggle on and on to feed this hunger
Burning deep inside of me
They'll never see
I'll never be
I struggle on and on to feed this hunger
Burning deep inside of me .

-Lies Evanescence-


Sabato mattina, ore 6 e 30.

Trix e Kim scesero dalle scale cercando di fare meno rumore possibile, vestite di tutto punto per una giornata da superstar con i Jonas Brothers.

Nick le aspettava già in auto, pronto a scappare verso la location del video senza farsi vedere dalla sorella maggiore, ignara del clip e di tutto ciò che a questo clip era connesso.

-Buongiorno!-salutò Nick appena furono salite.

-Buoncompleannooooooooo!-gridarono iniziando a cantare tanti auguri.

Nick rise nascondendosi sotto il sedile.

-che vergogna ragazze!!!-

Kim gli diede un tenero bacio sulla guancia.

-Oddio, guardate che lo so come stanno le cose tra di voi. Non occorre che facciate i fratellini anche con me.Un bacio potete anche darvelo, non muore nessuno e mi metto l'anima in pace che il santissimo Nicholas Jerry Jonas è una persona quasi normale.-

Si avvicinarono e si scambiarono imbarazzati un casto bacio sulle labbra.

-Che bello, una coppia di fratellini! Scusa Kim ma quel bacio era proprio orrendo!-disse Trix.

Kim sbuffò spazientita e prese Nick per il colletto della giacca, baciandolo in maniera provocante, tanto che si lasciarono poco dopo entrambi con il fiato corto.

Sorridendo e mordendosi le labbra decisamente rosso in volto, Nick tornò a guardare dritto davanti a se, partendo velocemente verso il set.

-Hai capito la mia sorellina? Questo era un signor bacio!Tanto di cappello!-ammise Trix, con la mascella spalacata per lo stupore.


Studio City, il porto, una crew di circa duecento persone e i Jonas Brothers vestiti in stile anni Quaranta.

Quando li videro uscire dal camerino conciati con capelli ingellati, occhiali da secchioni e abiti dalle fantasie improponibili, Trix e Kim iniziarono a ridere come due dementi, tenendosi l'un l'altra per non cadere a terra.

-Oddio, oddio! Siete quasi vestiti peggio del solito!-ammise Trix indicandoli.

-Ma che spiritosa.-borbottò Kevin sistemandosi il basco marrone.

Era di malumore da quella mattina, quando aveva visto i fratelli abbracciare le due donzelle e lui rimanere all'asciutto, come si suol dire.

Il set era qualcosa di eccezionale: il paesaggio era significativo, c'era un gran chiasso ma anche aria di divertimento. Truccatori, parrucchieri, costumisti, registi e microfonisti correvano da una parte all'altra rincorrendo uno dei Jonas Brothers o qualche altra comparsa.

Era molto divertente starsene a vedere i fratelli che giocavano tra loro, facendosi mille scherzi idioti e prendendosi in giro a vicenda.

Ora toccava a Joe recitare. Doveva uscire da una casetta interamente bianca cantando Lovebug, mentre si asicugava il sudore dalla fronte con un fazzolettino e prendeva una valigia.

-Ragazze?-

Kim e Trix si girarono stupite.

-Signora Denise, buongiorno! Come sta?-le chiese Kim cordiale.

-Molto bene grazie! Voi? Siete venute a trovare i ragazzi?-chiese con un sorriso.

-Sì, siamo venute qui con Nick questa mattina!-

-Immaginavo. Sono appena arrivata con Frankie, quel bambino è una vera peste!-

-No, dai! È tenero! Domenica in spieggia è stato adorabile.-

-Mi hanno detto i ragazzi che vi siete divertiti un sacco!-

-Sì, è stata proprio una bella giornata!-

-Vostra sorella non c'è?-chiese notando l'assenza della maggiore.

-No, ci sono dei problemi logistici.-rispose Trix, più fredda.

-I Jonas Brothers, dimenticavo.-

Calò un silenzio imbarazzante.

-Scusate, vado a vedere cosa combina Frankie! A dopo, ragazze.-salutò scappando verso il minore dei suoi figli che se ne stava tranquillo a giocare con Big Rob.

Si andarono a sedere vicino all'acqua, su una panchina.

-Le hai fatto gli auguri?-chiese Trix.

-No. Tu?-

-Nemmeno.-

-Oggi compie vent'anni e deve stare a casa a tenere Alice, ti sembra possibile?-chiese Kim.

-No, lo so. Si vede che è stanca. Ogni tanto dovrebbe staccare la spina. Con sta storia di New York poi. Oggi è a casa da sola con i traslocatori che portano via le cose di quei due, più deve tenere Alice. Se non fosse per Kevin credo che se ne starebbe sempre in casa. Mi manca la sorella festaiola e mezza ubriacona.-ammise Trix, stringendo le ginocchia al petto.

-Ma che possiamo fare? Odia i suoi compleanni, poi sai com'è Arianna.-borbottò.

Compleanno? Ari? Joe era passato assolutamente per caso in quella zona, e altrettanto casualmente si era trovato ad origliare la conversazione.

Oggi era un doppio compleanno: Arianna e Nick. Ma perché nessuno glielo aveva detto?

Beh, lui era il buffone, il giullare di corte. Lui amava i compleanni con tutto se stesso e non poteva certo lasciare che una donzella che per altro aveva rapito il cuore del suo adorato fratellone, lo passasse a casa a fare da babysitter.

Trotterellando come Cappuccietto Rosso, andò da Nick saltandogli sulle spalle.

-Nicky! Caro il mio fratellino che compie i suoi sweet sixteen!-

-Sì, ok Joe! Ora scendi e lascia in pace i miei capelli! Mi spettini!-disse buttando a terra il fratello.

-Io so una cosa che tu non sai.-disse con un sorriso.

-E cioè? Che tu sei un idiota?-chiese pazientemente.

-Nono! Che non sei l'unico a compiere gli anni oggi!-disse saltellando e battendo le mani.

-Oh, che novità. Sai, su otto miliardi di persone è assolutamente possibile che io non compia gli anni da solo.-

-Uhm. Ma io so chi li compie!-

-Bene, bravo!-disse guardandolo come se fosse pazzo.

-Non vuoi sapere chi?-chiese impaziente.

-Sono certo che ora tu mi illuminerai.-rispose apatico, provando la glicemia.

-Ari!-esultò.

Nick fece quasi cadere il rilevatore glicemico.

-Prego?E tu come lo sai?-chiese stupito.

-Ho accidentalmente sentito una conversazione tra la tua bella e malvagità.-

-E perché non hanno detto niente? E vuoi stare fermo due minuti? Se continui a saltare mi fai venire il mal di mare!-

Joe si fermò di scatto.

-Perchè a quanto ho capito lei odia i suoi compleanni!-rispose.

-Chi odia i compleanni?-chiese Kevin raggiungendo i fratelli con bicchiere di caffè in mano.

-Ari! Oggi è il suo compleanno!-spifferò Joe.

Kevin quasi si soffocò con il caffè.

-Che cosa?-chiese.

-Sì, oggi compie vent'anni!-rispose Joe, contento di aver preso alla sprovvista i fratelli con una notizia esclusiva.

-E perché non me l'ha detto?-

-Perchè odia i suoi compleanni!-rispose Nick.

-E perché mai?-chiese.

-Io credo per colpa dei suoi genitori. Noi siamo sempre stati abituati a feste e festine, regali e tanto amore. Lei invece ha probabilmente sempre organizzato per le sue sorelle ma nessuno ha mai organizzato per lei.-

Nick e Kevin guardarono Joe stupefatti. Da quando in qua loro fratello diceva cose che avevano un senso compiuto?

-Potresti aver ragione per una volta, Essere.-replicò pacata Trix comparendo dietro i tre fratelli.

-Ragazzi, non possiamo non fare nulla!-disse Nick.

-E cosa possiamo fare?-chiese Joe.

-Una festa!-propose Nick.

-E dove?-

-A casa nostra, Joe!-

-Kim, a casa vostra?-

-Beh, forse tu non lo sai ma casa nostra è inserita nelle guide turistiche al divertimento di Los Angeles ormai!-ribattè con un sorriso.

-Possiamo prendere i palloncini!-

-Joseph.-lo richiamarono tre voci simultaneamente.

-Ragazzi! Eccovi, tocca a voi! Dovete girare la scena sulla barca. Veloci che manca poco, non dobbiamo perdere la luce!-li chiamò un uomo di mezza età con un cappellino e un ciak in mano: Philip Andelman.

-Ne parliamo dopo.-le liquidarono in fretta, correndo sul set del video.

Kevin c'era rimasto male. Perché non le aveva detto del suo compleanno? Essere sinceri era fondamentale per instaurare un buon rapporto. Ma chi voleva prendere in giro? Le voleva fare la paternale per non avergli detto del compleanno, quando lui aveva mentito su una cosa ben più importante? Aveva letto che mentire poteva essere un legame con il mondo magico infantile, dove giocando si espirmevano i propri desideri. Il mondo magico infantile gli era sembrata una buona scusa per giustificarsi, ma ora, pensandoci meglio una cosa gli creava turbamenti. La parola infantile. Si diede dello stupido. Perché non poteva essere tutto facile e felice come in un videoclip ambientato negli anni Quaranta? Ma anche la risposta lo portava al solito discorso. Perché anche il video, infondo, era una menzogna.

Poi un'idea gli era balenata nella mente, proprio mentre saliva sul traghetto. Voleva renderle quel giorno speciale, ed era certo che con la collaborazione dei suoi fratelli e delle sorelle ci sarebbe riuscito.


-Tutto chiaro?-chiese Kevin.

Le riprese erano finite da poco, pian piano gli operai stavano smontando le location e le comparse riprendevano gli abiti e le sembianze di persone del XXI secolo.

-Sì, va bene.-rispose Trix sbrigativamente, spingendolo in direzione della porta.

C'era poco tempo e molte cose da fare: possibile che agli uomini bisognasse sempre dire tutto?

-Però veloce, prendi mamma e corri a Los Angeles. Qua ci pensiamo noi!-disse Nick, dandogli le chiavi dell'auto e spingendolo definitivamente fuori dal camerino.

Corse verso i suoi genitori che chiacchieravano con lo zio, probabilmente a proposito di qualche nuovo contratto da firmare.

-Ciao mamma, papà e zio!-salutò.

-Ciao tesoro! Come mai ti sei già cambiato?-chiese Denise, notando i jeans, la t-shirt e gli stivali che il figlio indossava

-Uhm, ho bisogno di un piacere mamma!-le disse, eclissando volutamente il suo abbigliamento. Erano futili dettagli.

-Certo amore, dimmi.-

-Devi venire con me a Los Angeles, in un tempo limitatamente breve.-

-è successo qualcosa?-chiese pazientemente.

-No, però vieni, ti prego! Lascia Frankie a papà!-la supplicò impaziente.

-Certo, arrivo. Paul, pensi tu ai ragazzi?-

-Certo amore.-disse guardando preoccupato il figlio maggiore.

-Ti ha morso una tarantola?-chiese mentre il figlio le chiudeva la portiera dell'auto.

-No, mamy.-sorrise.

-Mi puoi almeno dire dove andiamo, tesoro? Los Angeles è un luogo molto vasto, restringere il campo mi aiuterebbe.-

Kevin guidava veloce: doveva arrivare il prima possibile in città, sperando di non incontrare troppo traffico, troppi paparazzi e troppe fan che avrebbero fatto troppe domande a cui non aveva troppe risposte.

In realtà il suo cervello stava elaborando un possibile regalo, romantico e personale, magari eterno. Pensava a posti, negozi, abiti, fiori. Non aveva la più pallida idea di cosa regalarle. Tamburellò le dita nervosamente sul volante, sentendo il rumore sordo del metallo del suo anello contro il volante, e gli tornò in mente una convesazione avuta qualche giorno prima su un film con Audrey Hepburn che adorava. Colazione da Tiffany.

-Da Tiffany.-rispose con un sorriso, improvvisamente sicuro.

-Tesoro, so che potrei sembrare insistente, ma inizio a preoccuparmi un po'. Vuoi raccontare alla tua mamma cosa succede?-

-Oggi la mia Ari compie gli anni: voglio farle una sorpresa. Le ragazze mi hanno detto che non ha mai voluto festeggiare i compleanni, così ho deciso di pensarci io..le farò passare un compleanno da favola, mamma!-

Denise pensò compiaciuta che dopotutto aveva fatto un buon lavoro con i suoi figli. Aveva insegnato loro ad essere dei veri galantuomini.

Denise si rese conto in quel momento dell'espressione del figlio. Nell'ultima settimana non avevano avuto molte occasioni per parlare, tra interviste, prove e burocrazia, poi il video e i mille impegni che una madre poteva avere. Kevin occupò un'intera ora a parlarle di lei, senza mai stancarsene, pieno di entusiasmo con gli occhi scintillanti e il sorriso di chi il cielo l'ha toccato con un dito. Era il caso di dirlo: per una volta, l'infallibile intuito di mamma Jonas aveva fallito. Forse quella era la ragazza giusta per il suo bambino.

-E cosa vuoi pendere da Tiffany?-chiese con un sorriso.


-Hai finito i compiti Alice?-chiese Ari dando un bacio sulla fronte alla sorellina.

-Sì, devo leggere la storia di Inkiostrik il mostro dell'inchiostro. Mi ascolti?-chiese la bambina trafficando con colori e quaderni.

-Certo che ti ascolto!-disse sedendosi di fronte a lei.

In salotto gli uomini portavano gli ultimi bagagli nel taxi.

-Arianna, Alice. Noi andiamo.-disse Alfredo comparendo sulla porta.

-Certo, ci vediamo eh.-fece Ari senza prestarci troppo caso.

-Ci vediamo a Natale.-

-Se veniamo a New York, è probabile.-rispose senza guardarli negli occhi.

-Fate buon viaggio!-disse loro poco dopo, accompagnandoli alla porta.

-Grazie..e.. buon compleanno.-disse Benedetta, la mascella contratta e l'espressione dura.

Si sarebbe aspettata tutto da tutti, ma non da loro. Un buon compleanno come addio: quante volte da bambina aveva sperato che la sua mamma le venisse vicino augurandole un buon compleanno? Quante volte avrebbe voluto un bacio ed un abbraccio?

-Grazie.-sussurrò senza parole.

***

ciao ragazze!

Eccomi qui con un nuovo capitolo e con un po' di delusione.

:(

Le recensioni sono diminuiteeee :,( non abbandonatemi ragazze

il bello deve ancora venire!

A domenica prossima con un capitolo intitolato

Leave out all the rest. (sperando di vedere qualche commentino in più)


Scimmietta: visto che noi facciamo le cose a 24 ore di distanza, domani posti tu? *-* io sto pensando ad un sacco di oneshot sui baby *-* ti giuro, è una cosa paurosa. Noi due devasteremo il mondo e le scimmie conquisteranno l'universo sicuramente U-U Awwwww io amo “Al supermercato” non riesco a smettere di leggerla! Ti adoro scimmietta e ci sentiamo su msn. Ps. Guarda sotto!!! baciniiiii <3

Carly4e:ciao cara! Non ti preoccupare, capisco cosa vuol dire essere sommerse dai compiti! Spero che anche questo ti sia piaciuto! A presto <3

Sbrodolina: tesoro! :D alur, stavolta chi è la tua coppia preferita? Ti piace il colpo di scena? Ihihih vedremo che combinerà Kevin.. bacini tesorooo! <3

Trèx: le FANS mi spaventano :D e dovrei esserci abituata, insomma.. sono una ILLA! Ad ogni modo, i Fincosi e pseudo tali aboliti dal mondo, oggi ho preso 8 in storia ed è successa una cosa con l'istruttore di guida. >< Ti devo stra parlare di una cosa che ho bisogno di un tuo consiglio e, se vuoi, domani ci sarà una lotta in classe con protagonista la sottoscritta. >< Ti amo e mi manchi<3

Jeeeeee: ciao cara! Ti ho aggiunto in MSN :D ahahah mi hai fatto sorridere con la tua recensione! Oddio, un'altra Trix al mondo? :D si salvi chi può! Scherzo ovviamente, grazie ancora e un bacione <3

Kry: mon amour, ahahah! Trix sente tutte le parole T emesse, quinti attenzione! Grazie tesoro, sei l'unica che adora Ari! :D vuol dire che io e te ci assomigliamo! Ma tu hai MSN? Non mi ricordo se ho il tuo indirizzo o no ><' scusa, l'Alzheimer! Ad ogni modo, Kevin sta cercando di nascondere ancora la sua identità: ci riuscirà? :D bah! Non manca molto alla resa dei conti! Un grosso bacione mon amour. <3

Dilè: Tesoro me piange T-T me triste che tu non possa più recensire :( però Ari gliele ha cantate a quegli avvocatucci, hai visto? E ora Kevin è l'unico che ha qualcosina in sospeso.. :D a presto, spero. Ci sentiamo in MSN! Un bacione <3


consigli pubblicitari:

perché non andate a leggere una fantastica raccolta

di one shot di _Lauretta

dal titolo “LITTLE WONDERS”?

È fantastica, parola di Ari!

arianna

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Capitolo 19
*** Leave out all the rest. ***


Leave

Capitolo 19: Leave out all the rest.

I dreamed I was missing
You were so scared But no one would listen

Cause no one else cared After my dreaming
I woke with this fear What am I leaving
When I'm done here So if you're asking me
I want you to know When my time comes
Forget the wrong that I've done
Help me leave behind some
Reasons to be missed And don't resent me
And when you're feeling empty Keep me in your memory

Leave out all the rest
-Leave out all the rest Linkin Park-


-Sisteeeeeeeeeeeeeeeeer!-urlò Kim appena entrò in casa, entusiasta a mille.

-Hey! Ciao rocks! Come è andata la giornata?-chiese Ari con un sorriso.

-Benissimo! Sister sister sister!-

-Dimmi dimmi dimmi!-rise.

-Stasera c'è la festa di compleanno di Nick! Cosa mi metto? Cosa mi metto? Cosa mi mettooo?- chiese Kim in fibrillazione.

-Ariiiii! Ti prego, sopprimilaaa! È da stamattina che continua a chiedere cosa può mettersi!-esclamò tragica Trix, buttandosi su una sedia con poca grazia.

-Che tenera! Perché non inizi ad andare su, poi ti raggiungo e vediamo!-le propose Ari.

Alice era in salotto a guardare beata una puntata de I maghi di Waverly.

-Sister, mi sembri stanca!-

-Prova tu a stare un intera giornata in un allevamento di cani per scegliere il cucciolo per Nicholas.-mentì, reggendo la testa con un braccio.

-Che teneri! E quando gli darete il regalo?-chiese.

-Dì un'altra volta quella parola e giuro che mi metto ad urlare. Stasera alla festa. Lo porterà Kim. Tu che fai stasera?-

-Io? Niente di niente. Credo che mi guarderò un bel film con Alice.-

-Niente Kevin?-

-Finirà tardi di lavorare, ha avuto un imprevisto.- rispose alzando le spalle.

-Non ti va di uscire un po'? Insomma, dopo tutto compi vent'anni oggi.-

-E allora?-chiese infastidita, sistemando la cucina.

-Dico solo che ti farebbe bene uscire un po'. È da una vita che non usciamo io e te, e ci facciamo una serata alcolica e piena di uomini.-

-La settimana scorsa siamo andate alla festa.-le ricordò Ari.

-Sì, con mister basetta e mister inutile.-

-Trix, davvero. Non è importante. A me interessava rimanere a Los Angeles con voi, e questo è un regalo più che sufficiente per me. E poi il trasloco è stato sfiancante e la giornata piena di emozioni.-ammise.

-Perchè?-

-Benedetta.. mi ha fatto gli auguri di buon compleanno.-

Trix si voltò di scatto per guardarla in faccio, pensando che mentisse.

-Quella brutta...?- Trix iniziò una compilation di insulti e parolaccie non indifferente e la sorella maggiore aspettò pazientemente che finisse.

-Sì, lei.-

-Sta stronza!-ribattè.

Ari le fece uno sguardo di rimprovero.

-Mangi a casa o esci con Joe a cena?-

-Uhm..a casa. Tu esci, invece.-

-No, basta Trix. E poi devo badare ad Alice.-

-Gne gne gne.-le fece scimmiottandola.

-Salvata dalla porta, malefica.-le disse andando ad aprire.

-Buonasera! Servizio babysitter! Ho sentito che avete bisogno dei miei servigi per questa sera! Il servizio offre un bamboccio, pizza, bibite, pop corn, gelato, un film per bambini e dopo bagnetto e nanna!-annunciò Joe con un sorriso, tenendo un enorme scatola di pizza in una mano e spingendo in avanti Franklin con l'altra.

-Joe!-esclamò stupita.

-Su, avanti donzella che questa pizza scotta.-disse entrando e posando l'enorme cartone sul tavolino.

Ari lo guardò perplessa.

-Kim! Nick passa tra quarantacinque minuti!-urlò poi al piano di sopra, da dove provenì un urlo isterico. Quarantacinque minuti non erano nulla per prepararsi per una festa!

-Essere! Finalmente, stavo morendo di fame. Credevo ti fossi perso!-lo insultò Trix appena fu entrato.

-Scusa, c'era traffico e sono passato a recuperare il Bonus a casa.-chiarì indicando Frankie che si era già messo sul divano con Alice e ora parlavano concitati della serie tv, che si scoprì essere una delle loro preferite.

-Sìsì, tutte scuse. Lo so che sei inutile.-

-Ah, Ari. Ti conviene andare a prepararti: Kevin sarà qui tra mezz'ora.. non vorrai andare via vestita in quel modo, vero? No perché,il santissimo e veneratissimo Christian schifa certe bassezze nel vestire, sopratutto il giorno del ventesimo compleanno. Hai vent'anni tesoro, non ottantadue. -disse Joe imitando perfettamente Trix che gli mollò uno scapellotto.

-Idiota. Comunque ha ragione. Sul letto c'è il nostro regalo di compleanno. Da parte delle tue sorelline e di questi Esseri.-

-Eccetto Kevin.-precisò Joe.

-Eccetto Kevin.-ripetè Trix.

Cosa? Probabilmente doveva avere un'espressione simile a quella di un pesce in quel momento, dato che sua sorella con una spinta la mandò in direzione delle scale. Sapevano del suo compleanno?

-Avanti,march!-la intimò Trix, da bravo ufficiale.

Joe le rivolse un sorriso molto dolce e rassicurante, prima di sentire Trix proporre ai bambini qualcosa che accettarono con entusiasmo.

-Ah, Trix, mia madre ha detto di dirti che avevi ragione. Non so su cosa.-

Trix sorrise trionfante.


Ari entrò nella sua stanza non sapendo proprio cosa potersi trovare davanti. Era troppo stupita e piacevolmente sorpresa, certo, ma ciò non toglieva che lei odiava il suo compleanno.

Sul suo letto era stata posizionata una scatola bianca, dall'aspetto lussuoso, legata con un nastro nero.

-Oh mio Dio!-sussurrò quando con mani tremanti riuscì a togliere coperchio e nastro.

All'interno era contenuto un vestito decisamente scelto da Trix, ma elegante e di classe.

-Pazze, siete pazze.-borbottò tra se.

-Ari quindici minuti, Kim trenta!-urlò Joe da sotto.

In velocità lo infilò,era perfetto.[vestito e stivali: http://img134.imageshack.us/my.php?image=immaginegg0.jpg;]

L'orologio umano Joe, cacciava un urlo ogni cinque minuti inpanicando le due povere ragazze.

Mancava qualche minuto quando finì di prepararsi e si guardò allo specchio.

I capelli formavano grandi boccoli ben definiti che aveva lasciato morbidi lungo la schiena, un filo di lucidalabbra, un po' di phard chiaro e un tocco di matita con quintali di rimmel. Una mise semplice ma elegante.

-Waw!-esclamò Kim entrando in camera. Ari fissò la sua immagine nello specchio.

-Perchè lo faccio?-chiese Ari più a se stessa che a Kim.

-Perchè te lo meriti.-le rispose la sua sorellina, andando ad abbracciarla.

-Buon compleanno, sister.-le sussurrò.

-ARI ZERO KIM QUINDICI!-urlò Joe.

-Giuro che lo ammazzo, io giuro che lo ammazzo!-borbottò Kim, sciogliendosi dall'abbraccio e maledicendo quel ragazzo: le ricordava il condor di Robin Hood che ad ogni ora diceva “Sono le tre e tutto va bene”, ottenendo il solo risultato di farla innervosire immensamente.

-Buona serata!-le disse Ari uscendo dalla sua stanza e chiudendosi la porta alle spalle.

Kim le fece l'occhiolino. Come mai aveva l'impressione che tutti sapessero qualcosa che lei ignorava?

Scese le scale sentendosi gli occhi dei presenti puntati addosso.

-Come sto?-chiese timorosa, sembrando quasi imbarazzata.

-Come la ventenne più bella dell'universo!-

Joe la guardò stupito: ammetteva che qualcuno era più bello di lei??!! Gli suonava strano.

-Io sono la diciannovenne più bella dell'universo, essere.-

Ari rise.

Trix andò ad abbracciarla.

-Fai la brava, sis! E buon compleanno. Divertiti, che qui ci pensiamo noi.-

Ari annuì, faticava davvero a parlare.

-Buon compleanno, Ari!-le augurò Joe, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.

-Oh, ora vai. KIIIIIIM DIECI MINUTIIIIIIIIII!-urlò.

-JOEEEEEEEEEEEEEEEE PIANTALAAAAAAAA!-urlò Kim isterica scendendo le scale con le scarpe in mano.

-Tu, fuori subito di qui! E non tornare prima delle due!!!-la intimò Kim, puntandole un dito contro con fare minaccioso.

-Sìsì, esco subito. Ciao amore!-

Salutò Alice che le mandò un bacio.

Chiudendo la porta si lasciò dietro una sfuriata da parte di Kim che stava facendo a Joe. Questa scena normalissima la fece però sorridere. Alzò gli occhi dal vialetto ricoperto di sanpietrini e vide Kevin ad attenderla appoggiato all'auto.

-Pensavi che non l'avrei scoperto?-chiese con un sorriso.

-Ci speravo che passasse in sordina.-ammise lei, mentre il giovane le apriva la portiera dell'auto e la invitava a salire, non prima di averle dato un bacio sulla guancia.

-Come è andata la giornata?-chiese mettendo in moto.

-Uhm..impegnativa. I miei se ne sono andati e ho fatto fare i compiti ad Alice. Questa sera dovevo vedermi con un ragazzo, ma misteriosamente mi ha dato buca.-

-Deve proprio essere un cretino.-replicò serio Kevin.

-No, sai..dice che ha molto lavoro da sbrigare.-

Kevin sorrise.

-Allora il mio compito questa sera sarà portarla fuori e farle dimenticare questo idiota.-


-Kevin, davvero. Non era necessario tutto questo.-gli disse un'oretta dopo.

-Ehi, non voglio sentire niente. Ora, per favore, chiudi gli occhi. Siamo quasi arrivati.-

Kevin parcheggiò l'auto al porto e corse dall'altra parte, pronto ad aprirle la porta.

-Tieni gli occhi chiusi, mi raccomando.-si raccomandò, sfilandosi la cravatta e bendando la ragazza.

-Anche la benda?-

-Certo, non che non mi fido di te. Ma voglio l'effetto sorpresa.-

-è già tutto una sorpresa con te, Kev.-ammise con un sorriso che gli scaldò il cuore.

Con un bip la macchina si chiuse.

La prese delicatamente per mano tra sorrisi e baci rubati, conducendola sul molo dove Robert, un anziano signore, li attendeva.

Kevin si mise un dito sulle labbra, facendo segno al signore di stare in silenzio.

Quello sorrise, probabilmente preso dai ricordi di quando anche lui, da giovane innamorato aveva fatto pazzie romantiche per la sua bella.

-Tutto a posto, io vado.-mimò quello con le labbra.

Kev lo ringraziò.

-Ok, siamo arrivati. Ora vieni, attenta!-disse salendo sulla barca e prendendola per i fianchi, aiutandola a salire. Con una mano fece segno al capitano di partire.

-Dove siamo?-chiese Ari.

-Ancora un attimo di pazienza.-sussurrò lui, facendole fare un paio di passi verso la prua della nave.

-Ok, ferma qui.-

Si mise dietro di lei. “Tempismo perfetto” pensò soddisfatto. Delicatamente le sfilò la benda.

-Oh mio Dio!-sussurrò lei portandosi una mano sulla bocca, letteralmente senza parole. Erano su una nave che si dirigeva tranquilla in mezzo all'oceano. Si trovavano su una terrazza esterna dove Kevin aveva posizionato delle piccole lucine di Natale bianche, candele e un tavolo apparecchiato per due.

Si girò verso di lui stupefatta. Erano troppe emozioni in un solo giorno. Non seppe che dire, e riuscì solo ad abbracciarlo.

Kevin aveva insegnato una lezione importante ai suoi fratelli: trattare ogni ragazza come una principessa, perché se lo merita.

-Ti piace?-chiese tenendola stretta tra le sue braccia.

-è stupendo Kevin. È la cosa più bella che qualcuno abbia mai fatto per me.-ammise accarezzando i capelli del giovane.

-Sono contento che ti piaccia.-

-Sono contenta di essere qui.-ammise.

Loro due e un paio di membri dell'equipaggio (il cuoco, il cameriere e il capitano) erano le uniche persone presenti sulla nave.

Kevin le spostò la sedia e la fece accomodare, mentre il cameriere in smoking bianco serviva gli antipasti. Aveva pensato tutto nei minimi dettagli: certo, una grossa mano gliela avevano data i fratelli e le due sorelle, ma mentre era da Tiffany con la madre, era riuscito a convincere un noto chef a cucinare per loro su quella barchetta.

-è tutto perfetto Kevin.-ammise quando il cameriere portò via il suo piatto.

Erano riusciti a creare una sensazione di armonia ed intimità che mai avevano immaginato di provare stando soli. Kevin era davvero buffo, la faceva ridere ed era davvero dolcissimo.

Era scesa la sera ormai ed erano abbastanza lontani dalla costa, che sembrava un ammasso di piccole lucine bianche.

-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri alla mia Ari..tanti auguri a te!-cantò Kevin quando portarono la torta, notando il bel color rosato che avevano assunto le guancie della giovane. Anche quella era personalizzata: c'era il suo nome scritto sopra con la panna, che guarniva uno splendido tortino al cioccolato su cui avevano messo roselline rosse e pezzi di fragola.

-Oh mio Dio-rise vedendo le 20 candeline rosa.

-Avanti, soffia le candeline ed esprimi un desiderio.-

Ari ci pensò su, con il sorriso che non le lasciava le labbra da quando l'aveva visto qualche ora prima, poi soffiò spegnengole tutte.

Il versatile cameriere, nel frattempo, aveva scattato delle foto con la digitale che Kevin gli aveva affidato.

-Fatto?-

Lei annuì con un sorriso. Cosa poteva desiderare ancora? Per la prima volta tutto sembrava andare a gonfie vele.

Finita la cena, si spostarono sul piano superiore della barca, dove erano stati messi cuscini color panna e fiori sui sedili.

-Sei una continua sorpresa.-ammise.

Le sembrava di vivere un sogno da cui si sarebbe svegliata da un momento all'altro. Posata sulla ringhiera, scrutava l'orizzonte lasciando che l'aria fredda le scompigliasse i capelli. Non poté trattenere un brivido.

Kevin le cinse la vita con le braccia, dandole un bacio sulla spalla nuda.

-è tutto fantastico, Kevin. Ma non dovevi, insomma hai fatto così tanto..è un giorno come un altro dopotutto.-

Kevin le si avvicinò, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Ehi. Lo faccio perché voglio. E poi non è vero che è un giorno come un altro: compi vent'anni oggi. Per una sera spegni il cervello, non pensare ad Alice, a Giulia o a Chiara.Vivi i tuoi vent'anni. Hai una vita per pensare alle responsabilità. Questa sera ci siamo solo tu ed io.-sussurrò.

-Noi. È più bello del tu e dell'io.-sussurrò prima di baciarlo.

Rimasero a parlare ancora un po'. Kevin le posò la sua giacca sulle spalle vedendola rabbrividire.

-Ma da dove sei uscito? Da un libro del Milleottocento?-chiese Ari sorridendo stupita di quel gesto che a lui era risultato del tutto naturale.

Kevin era seduto appoggiando la schiena alla ringhiera della barca, tenendo tra le braccia la ragazza.

-Sai, ci sarebbe un'altra cosa.-

-Hai già fatto anche troppo.-ammise lei guardando le stelle.

Le mise in grembo una piccola confezione legata con un nastro blu notte.

-Kevin..-

-Non dire niente. Aprilo e basta.-le disse.

Sfilò delicatamente il nastro. Era emozionata.

-Oh mio Dio. Tu sei pazzo Kevin!-

-Sì, pazzo di te.-le disse lui mentre osservava compiaciuto l'espressione della ragazza.

-Avanti, mettiamolo.-

Era un braccialetto d'oro bianco di Tiffany, su cui erano state attaccate varie medagliette dalle più svariate forme: una stella, una chiave, una scarpina e un cuore.

-Guarda qui.-le disse divertito, indicandole il cuore.

-A&K.-lesse, cercando di nascondere invano l'emozione.

Kevin sorrise, aiutandola a mettere quel dono, posandole un dito sulle labbra. Non doveva dire altro. La sua espressione era già abbastanza. Si stese di nuovo a terra, portando le braccia incrociate dietro la testa. Fissò il cielo per un po'.

-Che fai...non ti stendi più?-chiese guardandola. Lei alzò le spalle, ammirando ancora il bellissimo braccialetto. Kevin allora con una mano le prese il polso e la fece stendere accanto a se.

Le guance della ragazza si imporporarono leggermente, mentre sulle labbra del ragazzo si dipingeva un sorriso involontario, che non si voleva togliere.

-Quello lo puoi vedere sempre, questo – indicò il cielo con un dito -sarà più difficile da vedere domattina.-

Ari sentiva il suo profumo. Rimasero a guardare il cielo pieno di stelle in un silenzio quasi religioso: era uno spettacolo che a Los Angeles non si vedeva, causa l'inquinamento luminoso.

-Guarda. Quella è la stella polare.-disse Kevin indicando una stella più luminosa delle altre.

-è magnifica.-ammise Ari.

-Quella cos'è?-chiese indicando tre stelline in fila, rapita da una strana curiosità.

-La cintura di Orione; invece quelle che formano una W è Cassiopea...la conosci la storia di

Cassiopea?-

Arianna scosse la testa, fissando la mano del ragazzo, mentre lui assaporava il profumo di vaniglia dei suoi capelli.

- Cassiopea era la regina dell'Etiopia ed era molto molto vanitosa. Un giorno si vantò con delle ninfe marine di essere più bella persino di loro così, queste, per cercare vendetta andarono da Nettuno, il dio del Mare, in modo che la ponesse sulla volta celeste sul suo trono, a testa in giù. Le stelle sono il suo trono.-

-Che storia triste.-ammise.

-Le stelle sono interessanti: mi hanno sempre affascinato. Hanno una storia loro..nelle stelle si può leggere il futuro, con le stelle puoi sognare.-

-Beh, io non sono capace di leggere il futuro nelle stelle,però so leggere la mano.-rispose lei un po' intimidita.

-Ah si? Nella mia cosa vedi?-

Ari si alzò controvoglia da quella comoda posizione, e si mise seduta.

-Mano prego!- disse.

Kev le porse la mano destra, quella con l'anello.

Ari gliela aprì delicatamente e ci passò sopra la sua, sfiorandola con la punta delle sua dita.

-Avrai una lunga vita, e avrai anche fortuna!-disse la ragazza, continuando a solleticare dolcemente il palmo del ragazzo.

-E l'amore?-chiese con una punta di impazienza.

-Sarà un'amore molto importante. Vedi la linea?è molto marcata e ben definita. Si ramifica da quella della vita molto presto...quindi direi che non sarà molto tardi!-

-Magari è già successo...-

-Forse..o forse succederà tra qualche settimana...o tra qualche anno..-

-O è successo qualche settimana fa...-

Kevin si alzò e si mise a sedere vicinissimo alla ragazza.

I loro occhi si incontrarono e si scrutarono intensamente, poi si avvicinarono. La punta delle dita del ragazzo sfiorarono delicatamente la guancia fresca della giovane. Era magia quella che sentivano nell'aria, e i brividi che entrambi provavano non erano certo causati dall'aria fresca dell'oceano.


***

Here I am, again!

Macciao a tutte! Come state? Ragazze sono estremamente triste:ieri sera alle 23.16 ho finito di scrivere questa fanfiction. L'unico pensiero che mi rallegra è che avrò ancora del tempo per farla “rivivere” con i vostri commenti, le vostre opinioni e le vostre sensazioni.

Piccola nota: questo è il primo di tre capitoli dedicati interamente ad ogni coppia (compreso un capitolo in cui ci saranno le due pesti).

Vi lascio con una domandina, quindi:

quale sarà la prossima coppia?

Il titolo del capitolo sarà A Night to Remember.

NON VALGONO LE RISPOSTE DI CHI LO SA Già, VERO TRIX O SCIMMIè? :D

ora: i grazieeeeeeee

Scimmietta: ahahaha noi in questa settimana proprio non ci siamo MAI sentite, eh. Nono, l'ultimo messaggio è di stanotte :D che ti posso dire, tu sai anche troppe cose U-U e poi, visto che mi leggi nel pensiero sai anche cosa succede. XD è tutta colpa della SCIA e della canzone sulle scimmie. Ad ogni modo, sto aspettando pazientemente le tue shottine eh! Bacini scimmietta, I love and I scimmio you. <3 Ps. W la poligamia!

Trix: ehy amore, come stai? Se oggi riesco a beccarti ti passo il tutto con una lacrimuccia, però vorrei parlare due secondi con te di TE, quindi quando sei a casa dimmelo che vedrò di contattarti. I miss you. <3

Ritardogirl: no tesoro, non sentirti in colpa. Cioè poi mi dispiace. :( spero che ti sia piaciuto questo capitolo, è da un po' che non ci sentiamo. Riusciremo a beccarci in MSN? ^^ ad ogni modo, io sono nata l'11/o9, qualche giorno prima di Nicky però mi piaceva la cosa del compleanno insieme! :D bacini tesoro <3

Carly4e:ahaha ti è piaciuto il bacetto iniziale dello scorso capitolo? E la sorpresa che Kevin le fa? :D fammi sapere che ne pensi. Un bacione <3

Sbrodolina: tesssssssss[dopo 10 minuti]ssssssssoro ma gggggggggrazie! :D piaciuto il regalino di Kevin? :D speriamo di sì! È un romanticone quel ragazzo! Bacini <3

ada12: grazie per il commentino, mi ha fatto molto piacere! Spero di leggerne altri dei tuoi! Baci <3

Kry: aaaaaaaaaaaah un'altra che pensa che in Lovebug sembrano tanti piccoli Harry Potter secchioncelli! No, ammettiamolo. Non si possono vedere! Sono terribili!poi c'è Camilla in quel video e a me lei proprio non piace :S e non è per la storia dell'Essere, perché se non si fosse capito è Kevin il mio preferito :D guarda mon amour che ti ho aggiunto in MSN, spero di riuscire a parlarti un po' :D e ho anche commenato. Ma tu posticchia! *-* baciniii a presto spero <3 ti adoro <3

Jeeeeee: ciao concittadina! :D ahaha mi hai fatto morire dal ridere con la tua recensione, davvero! Speriamo che anche questo ti sia piaciuto e che la sorpresa di Kev non ti abbia deluso. Baciniiiii <3

Dilè: tesoro ma fai leggere i miei capitoletti anche ad altri? Che vergogna! >///< uhh mi dispiace tesoro per il bacio hot. Farò sapere alla Kimmuccia mia che si diano una calmata, ok? :D buahaha tesoro in quel video non piacciono nemmeno a me, mi sembrano troppo degli imbranati! :D ci becchiamo su MsN sì, un bacione! <3

grazie di nuovo a chi mi tiene tra i preferiti.

bacioni

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Capitolo 20
*** A night to remember. ***


a

Capitolo 20: A night to remember.

Guess now its official
Cant back out, cant back out (no)
Getting ready for the night of nights
The night of nights, alright
Dont Panic (Panic!)
Now do we have to dress up for the prom?
Dude I dont think we have the choice
Yeah its the night of all nights
Gotta look just right
Dressing to impress the boys
Do I want classic or vintage or plaid?
Wheres the mirror?
I think this tux is too baggy
Too tight, it makes me look weird.

-A night to remember High School Musical III-


-Non preoccuparti, è solo una festicciola tra amici. Non ci sarà molta gente!-le aveva detto Nick quando la limo era passata a prenderla.

-Evidentemente abbiamo un concetto diverso di “non ci sarà molta gente!!-si era trovata a dire quando l'auto si era fermata davanti all'esclusivo Les Deux di Hollywood.

-Beh saranno un 200 amici, non di più-aveva detto grattandosi nervosamente i capelli, come sempre quando qualcosa lo preoccupava eccessivamente..

-DUECENTO?-urlò allucinata.

-Ssh.Dai, non sono poi molte.-

-Nella nostra scuola siamo il doppio, contando 5 anni più tutto il corpo insegnanti.-

-Sì, forse ti dovevo dire che non eravamo proprio quattro gatti. Però conosco un sacco di gente, e mamma si è lasciata un po' trasportare dalla festa.-

-Un po'? Cristo Nicholas! È un party con i controfiocchi.-ammise dando uno sguardo dal finestrino. C'erano una fila impressionante di ragazzine urlanti, fotografi e uomini in giacca scura con gli occhiali da sole.

-Te l'ho già detto che sei bellissima stasera?-disse Nick con un sorriso colpevole.

-Nicholas Jerry Jonas. Cos'altro mi hai tenuto nascosto?-chiese scandendo bene le parole.

-Uhm. È in maschera, dovresti indossare questa.-le disse porgendole una scatola e guardando imbarazzato il soffitto.

Kim gli lanciò uno sguardo disperato.

-Non preoccuparti, indosserò anche io la mia!-ammise alzando la sua mascherina.

Kim sbuffò.

-Guarda in che guaio mi sono cacciata. Con una rockstar mi dovevo mettere?-borbottò.

-Mettere?-chiese Nick con un sorriso.

Kim arrossì vistosamente.

-Nel senso amichevole! Cioè.. insomma.. noi.. uhm..siamo amici! Quindi nel senso amichevole..Al diavolo Jonas!-sbuffò nuovamente, scartando l'involucro della maschera.

-Waw. L'hai scelta tu?-chiese stupita.

Lui annuì.

[maschera: http://www.leigh-annemccaguetiaras.com/large_images/spangle_mask_silver.jpg]

-Dobbiamo aspettare un attimo, prima di scendere. Stanno allertando la sicurezza.-disse.

Kim guardò assorta il finestrino. C'erano centinaia di ragazze li fuori che urlavano, alcune piangevano persino.

-Tu vuoi dirmi che questo succede ogni volta che sanno che tu vai da qualche parte?-chiese la ragazza.

-Sì, all'incirca tutte le volte.- rispose con naturalità.

Kim lo guardò stupita.

-Signor Jonas, siamo pronti per farla uscire.-

Nick annuì all'autista.

-Metti la maschera, tienimi per mano, e assolutamente non rispondere a nessun tipo di domanda che ti faranno i giornalisti. Tutto chiaro?-

Annuì spaventata: non aveva idea a cosa andasse incontro.

-ah, per la cronaca. Ti sei messa con una rockstar.-sorrise Nick aprendo la porta e scendendo senza lasciare possibilità alla ragazza di replicare.

Quando la porta si aprì, Nicholas uscì sorridendo con il volto nascosto dietro la sua maschera nera. Fece un cenno di saluto. Il rumore prodotto dalle fan era assordante.

Si abbottonò la giacca con eleganza, poi protese la mano verso Kim per aiutarla a scendere.

Sentì il terrore invaderla mentre elegantemente scendeva dall'auto grazie all'aiuto di Nicholas.

Il vestito rosso scivolò fluente fino a terra, dove era stato steso un tappeto nero.

Con la maschera calata sugli occhi, fece un timido sorriso. Nicholas la prese per mano e a passo sostenuto si avviarono verso l'entrata.

I flash dei fotografi quasi la accecò, infatti una volta entrata nel locale, le ci volle qualche secondo per abituarsi alla luce artificiale e per far scomparire le fastidiose macchioline nere che vedeva ovunque. Era capitata nella carica dei 101?

-Hai ufficialmente fatto il tuo debutto nel mondo dello showbusiness.-sorrise Nick.

[vestito: http://tvcocktail.ivillage.com/entertainment/VanessaHudgens.jpg]

Kim aveva un'espressione ancora terrorizzata.

-Io ti distruggo Nicholas. Tu non puoi dirmi festicciola tra amici e poi farmi una cosa simile!-disse dandogli delle piccole sberle sulle spalle, che lui prese divertito.

-Non vorrai che gli invitati pensino che la mia ragazza è una che picchia.-

Kim lo guardò imbarazzata. Tutto insieme, era davvero troppo. Nick di certo era abituato: l'aveva visto più nervoso i primi giorni di scuola piuttosto che scendere da quella limo con nochalance, sorridendo sensuale e con il suo sguardo migliore, nonostante la mascherina nera che gli copriva gli occhi.

-Sei un uomo morto, Nick. È una promessa.-bisbigliò Kim, mentre un paio di ragazze in abito nero, probabilmente dello STAFF, aprivano le grandi porte del Les Deux.

All'interno tutto il locale era stato riempito con luci soffuse e oggetti in brillanti. Sul lato destro era stato predisposto un palco con una tenda rossa e sul palco vi erano delle fotografia di Nicholas da bambino, e pian piano di lui cresciuto fino a qualche giorno prima. Ai lati del palco era stato posizionato un grosso tubo in vetro trasparente dove venivano continuamente gettati soldi. Certo, era strano pensare che regalassero soldi per i 16 anni di una rockstar.

Doveva avere uno sguardo davvero buffo nonostante la maschera, infatti Nick le sorrise.

-Ho chiesto di non fare regali a me, ma piuttosto di donare soldi che andranno alla Nicholas Jonas Change for the Children Foundation, che si occupa della ricerca e del sostegno dei bambini affetti dal diabete di tipo 1.-

-Oddio, che tenero!-disse commossa.

-Beh, in effetti è questo lo scopo per cui è stata organizzata. Il mio sedicesimo compleanno è la scusa.-ammise comparendo tra la folla.

Un boato si diffuse, tra urla e battiti di mani.

-Oh mio Dio! Sono finita a Disneyland!-sussurrò Kim, tenendosi saldamente al braccio di Nick.

Tutti i ragazzi di Disney Channel in abiti eleganti e maschere che coprivano parzialmente gli sguardi. Era impossibile però, non riconoscere alcuni di loro: i gemelli Sprouse, le Cheeta Girls, Raven, alcune star che aveva visto in Camp Rock tra cui Demi Lovato che stava con una ragazza dai capelli scuri, quasi sicuramente Selena Gomez.

Kim si guardò intorno stupita.

-Niiiiick!-urlarono i gemelli Sprouse saltandogli letteralmente addosso.

-Vecchia canaglia! Ora sei vecchio anche tu eh!-disse uno dei due, ma Kim non seppe se a parlare fosse stato Dylan o Cole.

-Dylan, Cole! Che piacere! Come state ragazzi?-chiese con un sorriso.

-Bene bene, ma passiamo ad argomenti più interessanti. Chi è questa donzella di rosso vestita? Piacere io sono Cole!-disse un gemello porgendole la mano.

-Lei è Kim, la mia ragazza.-rispose Nick avvicinandola protettivamente a se.

-Vecchia volpe!-

Kim sorrideva imbarazzatissima: che diavolo poteva dire? Nemmeno lei si era abituata all'idea di essere ufficialmente la ragazza di Nick Jonas che già erano passati alle presentazioni. Decisamente, se avesse potuto, si sarebbe scavata una fossa da sola: perché quando aveva più bisogno delle sorelle erano sperdute in mezzo all'oceano con una rockstar bugiarda o a guardare Disney Channel con un'altra rockstar presi dall'irrefrenabile voglia di fare i babysitter?

Qualche parola cortese con i suoi amici, e Nick fu libero. Più o meno.

-Tutto ok?-

-Sono a Disneyland. Sono a Disneyland.-mormorò.

-Se te l'avessi detto prima ti saresti fatta venire una crisi di nervi..Selena! Demi!-salutò.

Selena. Selena Gomez. La bellissima Selena Gomez. L'ex-fidanzata Selena Gomez. L'amata Selena Gomez. La talentuosa Selena Gomez.

Le due ragazze, simpaticamente vestite con un top rosso e una gonna nera per Selena e gli stessi colori alternati per Demi, andarono ad abbracciare la loro rockstar preferita.

Uscite di emergenza. Urgeva trovare un'uscita di emergenza, subito. Right now.

-Kim, loro sono Selena e Demi! Sicuramente ti ho parlato di loro!-disse con un sorriso, togliendosi la maschera e tenedola sulla testa.

-Certo! Piacere, io sono Kim!-rispose porgendo la mano alle due ragazze.

-Op!-

Nick agilmente prese quattro bicchieri dal vassoio che il cameriere portava, porgendone uno ad ogni ragazza.

-Cheers ragazze!-sorrise levando il calice, al cui interno un liquido color rosso si mescolava con il succo d'arancia.

-Alla tua, sweet sixteen!-risposero le due giovani attrici levando i calici.

-Signor Presidente!!!-urlò qualcuno.

Kim fece appena in tempo a girarsi che due ragazzi che non riconobbe saltarono sulla schiena di Nick.

-Ragazzi!!-li salutò sorpreso.

-Mr. President, devi assolutamente venire! Ci sono gli altri che ti devono mostrare una cosa!-disse il biondino gesticolando concitato.

Erano vestiti entrambi con un assurdo completo in giacca e cravatta stampato con la fantasia della bandiera americana, e sulla camicia bianca portavano appuntata una spilla con la faccia di Nick.

-Ragazze, me la tenete d'occhio un attimo?-chiese, ma la risposta non la sentì.

Kim lo vide correre verso una mezza dozzina di ragazzi vestiti allo stesso modo.

-I McFly e i Busted, sempre i soliti.-sospirò rassegnata Demi.

-I Busted.-sospirò Kim.

Certo, Nick le aveva consigliato il CD. Perché non dovevano essere alla sua festicciola tra amici , infondo erano quattro gratti, no?

-Tutto ok, Kim?-chiese Selena con un sorriso.

-Sì.-rispose con un sorriso tiratissimo.

Le due ragazze la guardarono.

-Ok, no. Io non mi aspettavo tutto questo!-ammise togliendosi la maschera, imitata poco dopo dalle due ragazze.

-Oh, non ti preoccupare. Non sono tutte superstar vanitose. La maggior parte di loro sono ragazzi semplicissimi che si trovano sui vari set a divertirsi.-le spiegò Demi.

-Per me è tutto così strano. Da quando conosco Nick è tutto strano.-ammise.

-Nick mi ha parlato di te: gli piaci molto!-sorrise Selena.

-Io vado, ho visto David Henrie e vado a salutarlo. Ci vediamo dopo, Sel! A presto, Kim!-sorrise Demi, sparendo tra la folla.

Il DJ-Set passava canzoni ballabili di molte delle star presenti.

Selena e Kim si fissarono imbarazzate, rimanendo in silenzio.

-Salve ragazze, sono Chukie! Su, avvicinatevi bellezze! Una foto ricordo per il festeggiato, Nick Jonas!-disse un ragazzo con una strana bombetta e una cravatta a stelle mostrando una macchina fotografica professionale.

-Su, facciamolo per Nick!-sorrise Selena, avvicinandosi all'altra ragazza e abbracciandola.

-Un sorriso! Perfetto, siete bellissime! Grazie mille e buon divertimento.-gridò il fotografo isterico, sparendo così come era arrivato.

Le due si lanciarono un'occhiata perplessa e scoppiarono a ridere.

-Oddio, è vestito peggio di Nick in certe occasioni!-rise Kim.

-Non credo che qualcuno possa batterlo! Poi le sue orribili..-

-Camicie a scacchi!-concluse per lei l'altra, ridendo entrambe.

-Sei proprio simpatica, Kim! Nick è stato molto fortunato!-

-Oh, beh..io..-balbettò sistemandosi imbarazzata una ciocca di capelli.

-Non devi preoccuparti, io e Nick non stiamo più insieme. Siamo stati molto bene, ma ora siamo solo ottimi amici. Davvero.-

-Non mi preoccupo di quello..è che io non sono come voi.-

-Ed è proprio per questo che a Nick piaci così tanto. Sai, tenere una relazione lontano dai riflettori non è semplice. Su di voi circolano già voci, e questa sera lui ti ha portato a questo ballo. E! Entertainment non ci metterà molto a pubblicare foto di voi, però almeno non faranno gossip pensando che la vostra storia sia una montatura. Sei una ragazza come tutte le altre, e Nick ha finalmente trovato cosa cercava.-le sorrise dolemente.

Kim cambiò opinione di lei. Sì, si era sentita minacciata dalla bella Selena, e anche quando qualche sera prima avevano cercato informazioni su varie ed eventuali ex fidanzate, Trix aveva fatto una faccia che non faceva presagire nulla di buono davanti ad una loro fotografia (anche se non capiva se la faccia era dovuta a Selena o al fatto che lei e Nick fossero vestiti uguali, con una mise particolarmente discutibile fatta di pantaloni leopardati e magliettina nera).

-è un'altra l'ex ragazza di Nick da cui ti devi guardare!-

-Miley eh? Avevo già avuto qualche perplessità a suo proposito!-sorrise.

-Ehi dico sul serio. Voglio bene a Nick come un fratello e supporto la loro band. JB rocks!-fece Selena.

Kim rise.

-Ehy! Non so se mi va bene che la mia ragazze e la mia ex facciano combutta!-ammise Nick tornando da loro decisamente più spettinato e con una sciarpa rossa e pelosa intorno al collo.

-Stiamo sparlando di te!-disse Kim tranquilla.

-No ma, se volete me ne vado.-rispose lui fintamente offeso.

-Sarebbe un'ottima idea, Jonas!-ammise Selena,sbattendo le lunga ciglia.

-Ah ah ah, molto molto divertente.-

Ok, Selena e Kim che facevano combutta: già si immaginata le discussioni sui forum di tutto il mondo. Kick o Nelena? Nelena o Niley?Kick o Niley? Spaventevole.

-Nick, non ci sono gli altri Brothers?-

-No, Sel. Joe sta facendo il babysitter a Frankie e alla sua sorellina, con Trix, sua sorella maggiore. Kevin invece sta facendo Leonardo di Caprio in mezzo all'oceano con l'altra sorella di Kim, che compie gli anni oggi anche lei.-

-Credo di non aver capito.-ammise.

-Certo, finché lui non sa spiegare! Vieni, Selena! Andiamo a prendere da bere e ti spiegherò dove sono gli altri Jonas!-rise Kim andandosene a braccietto con la nuova amica verso il bar, raccontando delle sue sorelle e dei fratelli più famosi degli Stati Uniti, lasciando un Nick perplesso ma tutto sommato molto felice.

-Sì, per l'appunto!-concluse Kim, facendo ridere Selena.

-Kim! Tesoro!-esclamò una voce che ormai conosceva fin troppo bene.

-Denise, Buonasera! Non l'avevo vista! Splendida festa, complimenti!-si congratulò subito Kim.

-Grazie tesoro, sei molto gentile. Oh ciao Selena! Ti dispiace se te la porto via per un attimo?-chiese prendendo Kim per un braccio.

-No faccia pure, signora Jonas!-

Denise prese Kim per un braccio portando Kim in una stanzetta nascosta dietro la tenda sul palco.

-Per fortuna ti ho trovato!Kevin e Joe mi avevano detto di rivolgermi a te!-esclamò.

Kim ebbe appena il tempo di guardarsi intorno. Erano in quella che probabilmente era la stanza riservata allo staff. Decisamente più illuminata rispetto alla sala dove si svolgeva il vero e proprio party, vi erano radunate una mezza dozzina di persone: mamma Jonas con uno splendido vestito dalle maniche lunghe, con uno scollo a V e la gonna sotto il ginocchio sorrideva a suo marito. Paul Kevin indossava un completo molto simile al figlio, giacca nera e cravatta rossa, camicia bianca e un fiore all'occhiello. Poi c'era Big Rob, che salutò timidamente alzando una mano. Gli altri uomini non era sicura di averli visti altre volte: uno assomigliava alla madre dei ragazzi, probabilmente era lo zio manager.

-Tesoro, ora il gruppo preferito di Nicholas farà qualche canzone per il suo compleanno. Kevin ci ha assicurato che li avresti presentati tu, sei pronta?.-

-La sua band preferita?-

-Sì, gli Switchfoot. Li conosci, no?-chiese Denise.

Kim annuì allucinata. Certo, gli Switchfoot suonavano al party per i 16 anni di una rockstar che non aveva voluto regali, ma soldi per la fondazione per la ricerca sul diabete che aveva fondato. Ma aveva un solo, fottutissimo difetto quel ragazzo?

-Sono un regalo dei suoi fratelli, che per ovvi motivi questa sera non possono essere qui. Ci sarà un video poco prima.-

-Va bene, li presenterò.-rispose con un coraggio che nemmeno lei seppe di avere.

-Oh, tesoro grazie mille! Sei un angelo!-

-Avrei una sola domanda.-

-Chiedi pure.-le disse rassicurante Paul.

-Il cucciolo?-

Aveva passato 4 giorni a cercare in internet con Joe e Kevin un cucciolo che potesse piacere a Nick. Quattro giorni con Kevin che ruttava a comando e Joe che si lamentava che i capelli non gli stavano bene, che quel cane era troppo brutto, troppo basso, troppo bavoso, troppo cane. Non poteva permettere che il loro regalo venisse sorpassato così, sopratutto dopo che ci aveva rimesso la sanità mentale.

-Dopo il concerto! Un addetto alla sicurezza lo sta portando a fare un giretto.-rispose Paul ridendo divertito.

Certo, tutta la situazione doveva essere estremamente divertente.

-Tocca alla band!-annunciò una signora in tight femminile grigio.

-Certo, eccola!-

Kim non si accorse nemmeno di essere sul palco con un microfono in mano e mascherina di nuovo calata sugli occhi. Ad essere sincera con se stessa, più di qualche volta aveva pensato di trovarsi su un palco con qualche centinaio di paia d'occhi puntati addosso. Se doveva farlo, tanto valeva farla bene. O come avrebbero detto le sue sorelle, se proprio doveva essere su un palco, doveva presentare con stile.

Tutte le prove che aveva fatto ridendo davanti allo specchio, evidentemente avevano avuto i loro effetti positivi. Stranamente non si sentiva imbarazzata, si sentiva decisamente a suo agio: infondo, aveva ereditato anche lei gli stessi geni un po' esibizionisti delle sue sorelle.

-Buonasera a tutti! Benvenuti alla festa di Nick per i suoi 16 anni! Dov'è Nick? Eccolo! Vieni Nicholas! Abbiamo un paio di sorprese per te. Per motivi che non starò qui a spiegare, i tuoi fratelli non sono potuti venire, però ci tenevano a farti avere il loro regalo. Buon compleanno, Mr. President.-con un semplice gesto della mano, le luci in sala si spensero.

Nick era decisamente stupito. Cosa ci faceva Kim sul palco? Selena, vicino a lui, gli posò due dita sotto il mente e gli chiuse la mascella ridacchiando divertita.

-E one. E one two three!-sentì una voce.

Quella voce. Quella stessa voce che aveva imitato più volte, che aveva ascoltato fino allo sfinimento.

-Gli Switchfoot!-sussurrò senza parole, passandosi una mano tra i capelli.

Fecero partire la prima canzone. Kim lo raggiunse godendosi il concerto e cantando insieme alla sua rockstar, che ancora non credeva di avere la sua band preferita lì per lui.

Cinque canzoni dopo, tutti i ragazzi soddisfatissimi ascoltavano l'ultimo pezzo.

-Ora, abbiamo un ultimo pezzo.-disse il biondo cantante, John Foreman.

Le luci si spensero e un megaschermo si illuminò.

-Joe, dai. Ok ci siamo è accesa!- Kevin, Joe e Frankie.

-Ciao Nicky! Siamo i tuoi fratelli, se non l'avessi capito. Non possiamo fisicamente essere lì con te per..sopraggiunti compleanni. Ma sono tre settimane che ci organizziamo con i nostri amici Switchfoot, rock'n'roll!- -urlò Joe. Kevin lo guardò scettico, mollandogli un coppino.

-comunque, macho. Buon compleanno: passa bene i tuoi fantastici sweet 16. Ti vogliamo bene!-continuò Kevin.

-Si, buon compleanno Nick. E io ho aiutato gli altri a scegliere il tuo regalo, perché sennò lei impazziva per colpa di Kevin e Joe! Sei il mio fratello preferito, ti voglio bene!-disse Frankie, facendo commuovere molta gente.

-Ok, Joe spegni questo coso. Spegnilo. Joe, ce la puoi fare! Ti faccio prendere un diploma la prossima volta!-

Tutta la sala aveva riso di fronte al siparietto dei suoi fratelli, lui compreso. La band sul palco intanto aveva iniziato a suonare la sua canzone preferita. We were meant to live, era accompagnata da un video con tutte fotografie di Nicholas. Era così preso da non accorgersi che Kim era tornata verso il palco, pronta ad accogliere il giovane cucciolo che fece la sua entrata da vera superstar con tanto di papillon.

-Buon compleanno, Nick!-sussurrò Kim ridendo, mentre il giovane Jonas accarezzava gridando entusiasta di quel nuovo cucciolo a cui avrebbe dato un nome particolare: Elvis.

***

Ecco a voi il capitolo NIM!

Allora, cosa ve ne pare? Vi piace?

Molti di voi avevano azzeccato la coppia, complimenti!

Ultima anticipazione prima dei ringraziamenti: il prossimo capitolo è

I want a candy.

    Ad ogni modo, sappiate che siamo al 20esimo capitolo, quindi siamo poco meno che a metà storia.

  • Meno 25(+1) capitoli alla fine!

Posta del cuore!


Kry: Mon Amour, ma ci sei o non ci sei? Non sono mai riuscita a beccarti su MSN! Se entri e mi vedi su occupato, contattami lo stesso che sono su occupato solo per non sentire l'odioso suono di gente che continua a entrare e uscire (e con oltre 700 contatti capisci bene che la cosa è frequente!). Ma tu non aggiorni più? Io ho letto e commentato ma me aspetta la tua ficcina *-* tu hai detto che sarei rimasta traumatizzata nel vederti piangere e rotolare sul pavimento dalle risate..beh io mi sono rotolata sul pavimento leggendo il tuo commento! Sappi che io sono così idiota che quando rileggo rido da sola! XD ad ogni modo, a presto Mon Amour! Bacini pucciosi <3 Ps. A insulina come sei messa? :D

Scimmietta:No ma ti devo davvero rispondere? No, ma davvero? Insomma, non è che poi ci scappa la oneshot sul ringraziamento alla recensione? No perché se ne abbiamo tiratafuori una delle PIGNE vuol dire che siamo davvero messe male. Ma male male. Ma male male male. Malissimo! Ad ogni modo ho risolto il casino Max/Kay/David, solo che non te lo posso dire perché ancora non l'ho capito bene nemmeno io e mi sto incasinando da sola. :D Ti scimmio, scimmia! Ps. C'è una foto di Frankie di ieri sera che è priceless. È troppo scimmioso! <3

Maggie_Lullaby: innanzitutto, benvenuta! Ti ringrazio molto per aver lasciato un commentino e anche per i complimenti. Gentilissima, davvero! Spero di sentirti presto! Bacio

RitardoGirl:Mi dispiace, anche se non sei in ritardo il soprannome rimane. Ahahaha che idiota che sono, perdonami! DISEREDATRICEEEEEE! {si dice almeno?} vedi di esserci su MSN ogni tantu U-U graccie per i commentini. Bacini <3

Sbrodolina: Nuuu mi dippiace ma hai sbagliato :( questa volta la coppia è NIM, ad ogni modo il capitolo di domenica sarà sicuramente ToE, quindi don't worry che arrivano anche loro. Grazie mille, un bacione!

JonasBrothersFans:ciao! Benvenuta e grazie per aver lasciato un commento. Sono onorata che questa fanfiction ti piaccia e spero ti faccia piacere sapere che ci sono ancora 25 capitoli ^^, ad ogni modo spero di vedere ancora tue recensioni! PS. Se ti piace la coppia NIM, ho scritto una piccola oneshot su di loro intitolata “Ballroom Dancing”. Non so se l'hai letta :D un bacione e grazie ancora.

Stargirl312:Ciao Letizia! Il mio nome è Arianna {lo scrivo sempre a fine ringraziamenti}:D ad ogni modo, hai indovinato! Che te ne pare il capitolo sulla coppia NIM? Fammi sapere che ci tengo! Un bacione <3

Jeeeeee: ahahah credo che ragazzi come i Jonas siano un'edizione limitatissima! :D Hai indovinato anche tu, brava! Capitolo sulla coppia NIM! Fammi sapere poi, concittadina! ;D Baci <3

Trèx: azzu mi manca già sta ff ed è solo una settimana che l'ho finita. Vabbè, mi do alle oneshot nel frattempo e a giudicare da come mi escono mi vengono anche bene! :P ad ogni modo, ti amo concentrato di vizi capitali e autostima! <3

Brotherina:Ciao, grazie per la recensione! :) fammi sapere come procedono le tue idee poi, ok? Bacio


grazie anche a tutte le persone che mi tengono tra i preferiti (storia o/e autore) che aumentano di settimana in settimana e non può farmi altro che piacere.

Ultima cosa e poi vi saluto, ho scritto una nuova ONESHOT su Joe e Trix, intitolata TWO WORLDS COLLIDE che è un missing moments di HB (Hello Beautiful = HB, come affettuosamente la chiamano certe ragazze ;D). Spero di vedere altre recensioni anche su quella! Un bacione e buon proseguimento di settimana! A domenica.

arianna



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Capitolo 21
*** I want a candy. ***


Iwan

Capitolo 21: I want a candy.

I know a guy who's tough but sweet
He's so fine, he can't be beat
He's got everything that I desire
Sets the summer sun on fire
I want candy, I want candy
Go to see him when the sun goes down
Ain't no finer boy in town
You're my guy, just what the doctor ordered
So sweet, you make my mouth water
I want candy, I want candy.

-I want a candy Bow Wow Wow-


-Ma non devi fare così! Se lo metti così è più realistico!-spiegò Joe rubando la penna al fratellino.

-No! Fermo, lascia stare! Grrr! Mi fai innervosire, Joe!-

-Ma perché? Ti voglio spiegare!-

-No, grazie. Tanto non diventi il mio fratello preferito!-rispose beffardo il piccolo di casa Jonas, che evidentemente aveva già capito come funzionava la cosa.

-E chi è il tuo fratello preferito?-chiese Trix portando una ciotola piena di caramelle colorate.

-Nick, perché mi aiuta con la band! Poi Kevin, perché è sempre simpatico e mi aiuta con la chitarra.-

-E Joe? Che cosa fa Joe?-chiese.

-Rompe!!!-rispose con un sorriso il piccoletto.

Joe lo guardò indignato.

-Non è vero, piccolo bugiardo!-

-Sì invece. Tu non fai altro che prendermi e buttarmi a terra. Non sono un asciugamano, sai?-

-Ora so chi è il mio Jonas Brothers preferito! Frankie!-ammise Trix con una vocina orgogliosa.

Forse c'era ancora qualche speranza per far crescere bene almeno uno dei fratelli Jonas! Di certo il piccolo Franklin una volta cresciuto avrebbe approfittato dei vantaggi dell'essere una rockstar: l'alchol gratis, le feste, le donne, il divertimento! Già se lo immaginava, con al fianco Alice più bella che mai. Altrochè anello della purezza, lui!

-Trix? Trix?-la chiamò Joe facendola tornare nel mondo reale.

-Che vuoi,essere?-

-Stavi diventando cianotica.-rispose perplesso.

-Io. Non. Divento. Mai. Cianotica!-replicò lei acida, lanciandogli addosso un pop-corn per ogni parola.

-Sì invece, guarda!-rispose con un ghigno, disegnandole una striscia viola sul volto con il pennarello.

-Stupido Essere Inutile!!!!Come hai osato?Come hai potuto?-urlò lei indignata lanciandogli addosso una manciata di pop corn.

-Uhm, così!-rispose semplicemente replicando il gesto di prima.

-Ma tu vuoi morire questa sera!-gridò Trix guardandolo in maniera minacciosa.

Alice e Frankie guardavano i fratelli maggiori ridendo.

-Oh oh oh, ma che paura!-ghignò beffardo.

-Tu non sai contro chi ti sei messo, Essere!-sibilò minacciosa, afferrando un cuscino da divano.

-Accidenti!-esclamò prima di essere colpito da una cuscinata sul volto.

-Vuoi la guerra? E guerra sia!-

-Alice, Frankie! Al mio segnale, scatenate l'inferno!!!!-urlò Trix.

-Eh?-chiese Frankie perplesso.

-Il Gladiatore, Frankie! Non l'hai visto?-chiese la bambina sapientemente, passando un cuscino al fanciullo.

-Nono! La mamma non ci fa vedere i film in cui si picchiano!-rispose.

-Trix! Questi sono davvero messi male! Non hanno visto il Gladiatore!-esclamò la piccola davvero scandalizzata.

-Te l'avevo detto peste! Anyway, segnaleeeee!-urlò.

I due bambini corsero urlando verso il povero ragazzo, che si vide costretto a subire le cuscinate per proteggersi.

-Prendi questo! E questo!-continuava ad urlare Alice.

-Questo è perché a casa non lo posso fare!-annunciò Frankie, tirando una cuscinata degna di tale nome in faccia al fratello.

-Questo, è perché sei un rompiscatole!-

Joe le prendeva ridendo, ma riuscì a liberarsi e a prendere il fratello e la sua amichetta per la vita, tenendoli come due sacchi di patate.

Trix rideva a crepapelle, continuando a colpire Joe che imperterrito teneva imprigionati i due bambini che scalciavano gridando divertiti.

-E non pensare di passarla liscia, tu!-disse verso la bella rossa tutta pepe.

Joe mollò i due bambini che caddero sul pavimento, pronto a scagliarsi contro di lei.

-Ohoh!-esclamò lei prima di scappare di corsa in cucina e poi per tutta la casa.

-Trixx! Non ci pensare nemmeno, tanto te la faccio pagare!!-urlava lui rincorrendola, rischiando più volte di finire contro qualche vaso, qualche mobile e sopratutto qualche parete.

Frankie e Alice guardavano i due fratelli rincorrersi, chiedendosi se fossero loro i bambini in quella casa.

-Aiutatemi!!!-urlò Trix, passando di corsa in salotto e sparendo di nuovo in cucina.

-Non valgono gli aiuti!!-gridò Joe, scivolando sul tappeto e facendo una curva giusto in tempo per non schiantarsi contro la porta.

-Vieni, ho un'idea!-gridò Alice, correndo in bagno seguita dal bimbo.

-Alice! Non chiuderti in bagno con Frankie! È troppo presto! Il discorso sull'ape e il fiore non l'abbiamo ancora fatto!-

Joe si fermo allucinato.

-Avanti, Jonas. Non fare il santo.-disse lei.

La situazione era stabile: lei ad un lato del tavolo, lui dall'altro. Entrambi stavano aspettando la mossa dell'avversario.

-Idea. Facciamo un accordo di pace perché devo andare a tirare quei due fuori dal bagno prima che combinino qualcosa che urti i miei nervi e che mini per sempre la purezza di tuo fratello.-rispose lei candidamente, facendo venire un colpo alla rockstar.

-Ci sto, tirali fuori.-disse lui alzando le mani in segno di resa.

Trix sorrise compiaciuta: era materia sua fare le leggi e contrattare.

Trix bussò alla porta del bagno.

-Bimbiii? Che fate? Mi aprite?-chiese pazientemente appoggiandosi alla porta, battendo un paio di colpi.

Sentì il suono della serratura scattare, e il musetto colorato di Frankie apparire.

-Oh my Gosh! Alice che diamine stai facendo con i nostri trucchi??-chiese entrando e scavalcando matite, ombretti e rimmel per terra.

-Ci stiamo truccando, così Joe non ci riconosce! Io sono Kung Fu Panda!-esclamò Frankie, facendo sfoggio di tutte le sue abilità nel campo di arti marziali.

Trix si lasciò sfuggire una risata cristallina: quei due bambini erano davvero fenomenali.

-E tu Ali, chi sei?-chiese incrociando le braccia al petto.

-Io sono Trilly! Però non è venuto molto bene!-ammise guardando la macchia azzurra sulla guancia.

Trix la guardò con l'espressione di chi aveva appena avuto un colpo di genio: ora ci pensava lei a vendicarsi sul Jonas di mezzo.


Quanto cavolo ci poteva umanamente mettere una ragazza a convincere due bambini ad uscire dal bagno? Erano passati quasi venti minuti. Bevve un sorso di Coke cambiando per la millesima volta canale musicale, facendo zapping tra MTV,VH1 e un'altra dozzina di canali musicali. Captava millesimi di secondo di ogni video, ma erano più che sufficienti per capire che non erano ciò che cercava. Sì, voleva beccare un video dei JoBros. Era forse un crimine?

Un crimine no, ma un peccato sì.

-All'arrembaggioooooooooooo!-

Quasi cacciò un urlo per lo spavento. Volevano farlo morire d'infarto?

Trix ghignava vedendolo sconvolto. Decisamente i suoi tempi di reazione andavano migliorati perché senza che nemmeno se ne fosse accorto Frankie e Alice lo avevano afferrato e immobilizzato, mentre una strana Trix con un paio di orecchie da gatto, il naso nero e baffi si avvicinava minacciosa.

-Oh no no no. Che hai intenzione di fare? Non osare mettermi quella cosa in faccia!!-

Si guardò intorno in cerca di una via di fuga e solo allora si rese conto che Alice era tutta brillantinosa con un vestitino verde, mentre il suo adorato fratellino Frankie era una versione buffa di Kung Fu Panda.

-Aspetta, se tu sei Kung Fu Panda, tu Campanellino e tu Catwoman, io chi faccio?-

-Sorpresa, Essere! Ora chiudi la bocca in senso letterale e figurato per cortesia, e lascia lavorare il genio!-esclamò ridendo malefica.


-Il Joker?? E perché voi siete tutti buoni e io sono il psicopatico del gruppo! È lei la pazza!!!-disse indicando Trix.

-Perchè il tuo abbigliamento è la cosa più simile a quella del Joker che si sia umanamente mai vista, Essere.-rispose facendole la linguaccia.

-La linguaccia a me?!-chiese Joe, imitando alla perfezione la voce del Joker.

-Si a te, mister Psicolabile!!-

Joe si girò di scatto e prese un cucciaio di plastica che avevano usato per mangiare il gelato e la bandì quasi fosse una spada.

-La sfido a duello donzella dagli occhi di gatto!!-

-Tu cosa???-chiese prendendo dal tavolino all'entrata una penna rosa con le piume.

-Fatti avanti se ne hai il coraggio!!-proseguì sfidandolo, armata della sua fantastica penna pelosa.

Joe iniziò a tirarle dei colpi che Trix parava con la sua “arma”, poi le venne un colpo di genio e con le piume rosa sulla punta iniziò a fargli il solletico sulla faccia.

-Non vale! Sei sleale donzella!-

-In guerra e in amore tutto vale!!-disse.

-Allora vale anche questo!!-disse prendendo una manciata di popcorn e tirandoglielo in faccia.

-Cosaaaa????-fece lei scandalizzata.

Joe sorrise come una superstar, lucidandosi fintamente le unghie su quella sciarpa che aveva avuto l'idea di mettersi come mantello.

-Vuoi la guerra?? E guerra sia!!!!-rispose prendendo un M&M's e tirandoglielo.

Joe si stava ancora autocompiacendo come una superstar quando l'M&M's lo colpì in testa.

-Questo non lo dovevi fare!-disse prendendo una manciata di caramelle e lanciandogliele.

Trix con prontezza di nascose dietro il divano della sala, per poi prendere a sua volta delle patatine da una ciotola.

Un'altra scarica di caramelle la colpì e allora fece fuoco. Iniziò a tirargli patatine, caramelle e altre cose indefinite a più non posso fino a quando anche lui non si nascose all'altra estremità del salotto.

Riuscivano a sentire Frankie e Alice urlare in giardino qualcosa a proposito di pirati e animali selvaggi, ridendo scherzosi.

-Ok ok,ho capito: tregua Catwoman?!-chiese Joe ridendo come non faceva da tempo, nascosto ma ben attento alle mosse dell'avversaria.

-Va bene!!-disse Trix tra le risa, appoggiando la schiena al divano e guardando furtivamente a destra e sinistra.

-Ok...allora...posiamo le armi e facciamo tre passi; poi ci stringiamo la mano, come nei veri duelli. Ok?-

-Ci sto!!-disse, consapevole che nessuno dei due avrebbe posato le armi lealmente.

-Bene, i tre passi!-ricordò Joe spostandosi lateralmente di tre passi, tenendo gli occhi fissi su Giulia che a sua volta, lo fissava orgogliosa.

-Uno,due,tre!!!-dissero insieme, ma con un agile scatto entrambi afferrarono un cuscino iniziando a prendersi a cuscinate a vicenda.

Sembrava di essere a Natale in qualche stato dove la neve scendeva in quel periodo, cosa che effettivamente in California non succedeva proprio spesso. Piume bianche cadevano ovunque andando ad aggiungersi al lerciume che si era formato sul pavimento.

Presi dalla foga della sanguinosa battaglia, Trix, avanzando inciampò in un oggetto non meglio definito findendo addosso a Joe.

Guardarsi negli occhi è un tipo di comunicazione molto intenso, forse il più intenso in assoluto. Proprio perché era il più intenso in assoluto, entrambi si fissavano orgogliosi, aspettando che l'altro facesse una qualsiasi tipo di mossa in una qualunque direzione.

-Oh, no! Adesso anche loro fanno come Ari e Kevin!-urlò Frankie schifato correndo poi di nuovo verso il giardino.

Joe iniziò a ridere, contagiando poco dopo la rossa che si spostò di lato presa dai convulsi, tenendosi la pancia per il ridere.


Arianna era tornata a casa che ormai albeggiava. L'intera villa era sprofondata nel silenzio: le sue sorelle certamente dormivano come tutti i comuni mortali alle prime luci dell'alba. Entrò cercando di fare meno rumore possibile: fosse stato per lei sarebbe volata fino in camera. Era stato tutto così dolce, così perfetto. Sospirò sognante sulla porta, chiudendola alle sue spalle.

Era così felice che nemmeno la visione del salotto devastato e pieno di piume, il pavimento appiccicoso e il tavolino pieno di trucchi e profumi -i loro trucchi e profumi- avrebbe mai potuto guastare il suo stato paradisiaco.

Dopo una doccia si mise sotto le coperte, guardando quel braccialetto e per la prima volta, non poté ignorare la sensazione che provava ogni volta che si trovava a sfiorare quel cuore.


Kevin Jonas non era mai tornato così tardi a casa in vita sua, o per meglio dire, così presto. Eppure davanti alla porta della sua umilissima dimora non si sentiva affatto in colpa, era stata una delle serata migliori della sua intera esistenza.

Era mai possibile essere sveglio da ventitre ore e non sentire la stanchezza? Sorridere imperterrito come mai aveva fatto in vita sua e rendersi conto che forse questa volta era davvero diverso? Salutò con un cenno l'agente di sicurezza che pattugliava di notte la loro dimora, rientrando quatto in camera sua dove Joe dormiva pacifico a pancia in giù, con un braccio a penzoloni e la bocca aperta.

Volutamente fece sbattere la porta, cacciò le scarpe con un calcio contro l'armadio e sospirò ad un volume eccessivamente alto.

-Uffffff.-sospirò di nuovo, buttandosi sul letto.

-Kevin, so che sei rientrato. Anche in India lo sanno.-biascicò Joe in coma profondo, con uno strano accento del sud più marcato del solito.

-Oh, Joe! Ma sei sveglio! Guarda un po' che coincidenza!-

-Giuda.-

-Oh, Joe! Non mi chiedi come è andata? È stata una serata fantastica, fratello!-iniziò.

Joe alzò la testa, guardandolo con un solo occhio aperto.

-Sì, lo vedo. Puzzi di pesce.-fece girandosi poi dall'altra parte.

-Fratello sei un pezzente. Ho bisogno del mio migliore amico!-ribattè l'altro.

-Servizio BFF lunedì venerdì dalle nove alle ventidue, giorni prefestivi e festivi dalle undici alle sedici. Ci sentiamo alle undici. E cerca di dormire, Romeo.-borbottò, coprendo la faccia con il cuscino, senza poter nascondere però un sorriso. Era felice Kevin, felice come probabilmente mai lo era stato in vita sua e lui non poteva far altro che essere felice a sua volta per il suo fratellone/Best Friend Forever.

Dormire? E chi poteva riuscirci? Di certo due giovani quella notte avevano altro a cui pensare e questo altro era idenficabile con occhi verdi e un sorriso spettacolare.


-Essere, questo è un casino epico. Dobbiamo pulire.-annunciò Trix la mattina dopo, comparendo sulla soglia del salotto con scopettoni e secchi d'acqua.

Era rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che si fosse presentato con caffè, articoli in cui comparivano e una dose di volontà (anche se scarsa) di aiutarla a pulire tutto il casino che avevano fatto la sera prima.

-Ohoh, certo. Prima distruggiamo le prove, avanti.-ordinò scuotendo il giornale.

Si sedettero in giardino, sotto il sole caldo di una normale mattinata californiana. Nulla di male nel vedere due giovani che leggono il giornale una domenica mattina, se non fosse che in realtà il giornare era Page Six e una buona dose di foto in cui lei e le sue sorelle comparivano ad eventi mondani, su set cinematografici dei nuovi Videoclip o sulla barchetta del suddetto videoclip in compagnia di una rockstar.

-Che carini qui!-indicò Trix tagliando una foto di sua sorella con Kevin sulla punta della nave che si coccolavano.

-Oh mamma mia. Come sono perfidi i giornalisti. Sembrano quasi più perfidi di me.-ammise leggendo un articolo su Paris Hilton.

-Hai una vaga idea di quando siano tornati a casa i due piccioncini?-chiese Trix armata di forbici e colla.

-Sì, Kev mi ha svegliato. Era circa l'alba-

Trix sorrise maliziosa.

-Ah no, non pensare che abbiano fatto chissà cosa. Anche Kevin lo porta, lo sai.-

-Sì, ma tu non sai cosa vuol dire essere indotti in tentazione da mia sorella.-

-E tu non sai cosa vuol dire credere nella purezza pre-matrimoniale.-

-Certo, e ne vado fiera!-rispose quasi indignata.

-Giorno mondo! Ma che cos'è tutto il casino che c'è in salotto? Stanotte quasi mi sono ammazzata rientrando!-salutò Kim, arrivando con una gonnellina di jeans e una magliettina rosa.

-Colpa sua!-esclamarono in coro, indicandosi a vicenda.

-Sìsì, sappiate che io non pulisco!-si difese subito.

-Sei finita su PageSix lo sai?-

-SU PAGESIX? Mi avevano detto solo E!-

Prese come una furia la pagine di giornale: fortuna che non era ancora stata identificata ed era solo la “misteriosa ragazza vestita di rosso in compagnia di Nicholas Jonas”.

-Come è andata la festicciola comunque?-

-Sembrava di essere a Disneyland. E poi ho conosciuto Selena. Ah, era una festicciola tra pochi intimi, solo duecento persone e gli Switchfoot che suonavano per il compleanno di Nick.-

-Gli Switchfoot?-chiese Trix.

-Sono il loro regalo di compleanno oltre Elvis.-

-Certo che siamo un po' pettegoli.-ammise Joe, beccandosi un'occhiataccia dalle sorelle.


-Cenerella, Cenerella, sempre in moto, Cenerella, su in soffitta, giù in cantina. Disfa i letti, vai in cucina! Lava i piatti, il fuoco accendi, poi lava, stira e stendi! Comandan sempre loro e ripeton tutte in coro "al lavoro, al lavoro, Cenerella"!-

Sì, Joe e Trix stavano cantando insieme Cenerella, mentre tentavano di sistemare il salotto. Arianna scese le scale con il sorriso che non l'aveva abbandonata dalla sera prima, a dire il vero non l'abbandonava dal giorno in cui l'aveva conosciuto. Era tutto così strano per lei. E poi la sorpresa del compleanno, la barca, la cena, il bracciale.

-Buongiorno!- esclamò.

-Aaaaaaaah! Sister cos'è sto sorriso??-

Ari in tutta risposta sorrise ancora di più.

-Stronzamaleficaraccontamituttooooooooooo-urlò correndole incontro, ma evidentemente il destino amava molto Ari.

-Prima vediamo chi è e poi ti racconto tutto!-esclamò eccitata, aprendo la porta.

C'era un enorme mazzo di fiori con le gambe. E non dei fiori qualunque. Margherite bianche e una rosa.

-OMG!-sussurrò la maggiore delle sorelle, portandosi le mani alla bocca.

-Per chi sono?-chiese Trix, che tempo di perdersi in sogni non ne aveva.

-Firma prego!-

Trix spazientita firmò scarabocchiando qualcosa che non era nemmeno sicura fosse la sua firma.

Ari prese il bigliettino chiaramente indirizzato a lei.

-Me le manda Kevin!-disse arrossendo.

-E chi sennò?-chiese Joe, appoggiandosi malamente sul manico della scopa, mettendosi a sentire che altra romanticheria aveva pensato quel diabetico di suo fratello. E non parlava di Nick.


Una per ogni giorno da quando ci conosciamo. Una sola, speciale come te. Sono fermamente convinto che alcune tradizioni si debbano cambiare. Questo è solo il primo dei migliori compleanni della tua vita. Con amore, tuo Kevin.



-Aaaaaaah! Sister! Tu ora non mi scappi. Tu ora mi racconti tutto!!!!-le ordinò Trix portandosela fuori.

-Trix? E qui?-chiese Joe.

-Arrangiati Essere! Ci sono cose molto più importanti!!-

Joe si trovò così a guardarsi intorno. Fissò la scopa, fissò il pavimento, di nuovo la scopa ed infine il suo fedele iPhone.

-Pronto? Agenzia di pulizie? Sono Joe Jonas e ho bisogno di una squadra, subito.-disse, buttandosi poi tranquillo sul divano a guardare la televisione con un bel sorriso furbo canticchiando soddisfatto di se stesso e della sua trovata.

-Ho trovato! Ho trovato, ho trovato, la soluzione è in agguato, Ma se non ci diam da fare, si può sempre richiamare...- (versione orginale: Ho trovato! Ho trovato, ho trovato il vestito è un po' antiquato, ma se noi ci diam da fare, si può rimodernare.)


***********************************

Olè. Eccomi qui tornata da un weekend devastante.

Grazie mille è l'unica cosa che mi sento di dirvi perché i commenti e le preferizzazioni sono aumentate (sono quasi il doppio rispetto all'inzio i commenti e le preferizzazioni sono quinduplicate).

Non ho molto tempo purtroppo, quindi vi lascio subito con il titolo del prossimo capitolo e i ringraziamenti personali.

Il prossimo capitolo sarà Jealous Guy.


Sbrodolina: Ecco qui Trix, Joe, Alice e Frankie. Mi fa stra piacere che ti sia piaciuto così tanto il video e il pezzo di Selena. Metterla è stato un rischio che ho voluto correre! Grazie ancora. <3

Jeeeeee:Macciao concittadina. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto lo sketch tra Kim e Nick, seriously. Grazie grazie grazie. <3

Maggie_Lullaby: grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto il pezzo Nim e sopratutto mi è parso di capire che il protagonista indiscusso è stato Elvis. XD Io amo quel cane! Bacini e grazie ancora(anche per essere passata a commentare la oneshot).<3

Mon Amour: Ahaha Selena che chiude la bocca a Nick..rido da sola ogni volta che ci penso! Ora sono stra di fretta, ma spero di sentirti presto il MSN. Bacini e grazie ancora <3

Trèx:minchia amore sono distrutta. Ho fatto un weekend fuori con Fabio e dei nostri amici e abbiamo giocato in un posto tipo fortino medioevale a “weekend con il morto”. Io ero una baronessa XD e c'era un teschio vero in un recipiente sul comò della tipa che ci ha dato la casa, anyway ti amo. <3

RitardoGirl:Oh sono stra felice che tu mi hai detto la verità su come la pensi sul capitolo! Grazie grazie grazie. Ti posso solo dire che in effetti è voluto il fatto che non si menzionino i baci o le tenerezze tra loro in questo momento perché è tutto calcolato per dei pezzi più avanti. ;P a presto tesoro, un bacione.

Carly4e: grazie mille per aver recensito questo capitolo, un bacione e sono contenta che sei “tornata” libera dai compiti! Bacione <3

Stargirl312: ahaha stai ancora urlando? ;P grazie mille mia fan accanita! :D <3
Kimmuccia:grazie amore, grazie grazie grazie. <3
Dile: Tesoro che hai combinato per farti togliere il pc? XD Ad ogni modo bentoranta! Grazie infinite per le tue recensioni sempre divertenti e lusinghiere. :) bacione
Giuli_Angie: gne gne, grazie pucci pucci. Ti amo<3
EllieGoodman:benvenuta! Ti ringrazio di cuore per aver commentato e letto la mia fanfiction. Spero di leggere presto altri tuoi commenti! <3 Un bacione.
Scimmietta: tesoro ho fatto il “weekend con il morto” e ora sono morta pure io. XD Ad ogni modo. Shi shi c'era pure la fiamma di Jewel..chi lo sa? Magari c'era anche lei! Potrei farci un crossover XD Basta basta, sennò ci tiriamo fuori un'altra oneshot. Grazie mille tesoro come sempre. Ti scimmio. <3

mi dispiace non riuscire a commentare di più o più a lungo ma devo scappare. Grazie a tutte, come sempre. Siete fantastiche. <3


arianna

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Capitolo 22
*** Jealous Guy. ***


J

Capitolo 22: Jealous Guy.

I was dreaming of the past
and my heart was beating fast.
I began to lose control
I began to lose control.
I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry oh well
I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy.
I was feeling insecure
you might not love me anymore.
I was shivering inside
I was shivering inside.
I didn't mean to hurt you.

-Jelaous Guy John Lennon-


Già quella mattina quando era uscita di casa, era sicura che quella non sarebbe stata una giornata come tutte le altre. Ne era praticamente certa.

Si incamminò verso scuola a piedi, l'iPhone nelle orecchie che passava canzoni di un certo ragazzo che di certo l'avrebbe aspettata al parcheggio, cercando di rimanere il più anonimo possibile (con scarso successo, oltretutto). Poi sarebbero letteralmente scappati in biblioteca o in classe giusto per non dover sempre rendere conto al mondo intero dei loro spostamenti.

Quella mattina però, era anche diversa dalle altre: se da una parte era impaziente di vedere Nick, dall'altra la cosa la terrorizzava totalmente e Nick, che era un buon osservatore, se ne accorse subito, non appena lo salutò con un timido sorriso nascondendosi (se mai fosse stato possibile) ancora di più dietro i suoi occhiali da sole.

-Baby, qual'è il problema?-chiese chiudendo a chiave la sua Mustang dopo la terza ora.

-Niente, problemi? Che problemi?-rispose nervosamente.

-Oh, andiamo. Sei nervosa da quando mi hai visto stamattina.-replicò pazientemente, appoggiandosi alla portiera e incrociando le braccia al petto.

-Niente, Nick. Veramente. Giuro.-rispose.

Nick alzò un sopracciglio: questa volta voleva andarne infondo.

-Andiamo, non mi mentire.-

Kim continuava a guardare nervosamente le sue Converse All Star, come se nello scrutarle avesse potuto trovare la soluzione al suo dilemma.

Nick la guandò in silenzio, ammirandole le belle gambe coperte da un paio di leggins grigi, passando poi per la minigonna in Jeans che le stava d'incanto. Si fermò ad osservare il top del medesimo colore dei leggins, su cui spiccava una rosa nera di pailette.

-Hey..se c'è qualcosa che non va, puoi parlarmene. Lo sai.-sussurrò costringendola dolcemente con una mano a guardarlo negli occhi, spostandole delicatamente gli occhiali sulla testa.

Kim si trovò costretta a guardarlo: c'era qualcosa di irresistibile nei suoi occhi, un qualcosa che faceva in modo di farla sentire tranquilla e sicura, di vedere i problemi piccoli come formiche mentre fino a qualche istante prima le erano sembrati grossi come i palazzi di New York.

Un dubbio c'era, un dubbio che l'aveva lasciata perplessa per l'intero week-end, da quando l'aveva riaccompagnata a casa dopo la sua festa di compleanno.

-Non so come comportarmi. Con i tuoi amici sono la tua ragazza, perchè loro non direbbero niente in giro. Per i giornali, sono la ragazza misteriosa che accompagna Nick Jonas. E quando siamo a scuola? Qui tutti parlano e non voglio renderti le cose ancora più difficili. Qui posso essere la tua migliore amica, anzi una semplice amica. Il fatto è che non sopporto che la gente continui a sparlare di me alle mie spalle.-ammise.

Si sentiva terribilmente stupida per aver posto un quesito del genere, ma non poteva tenerlo dentro ancora a lungo perchè sennò ne sarebbe davvero uscita pazza.

Nick la guardò negli occhi.

-Ti preoccupi che possano sparlare troppo?-

Kim annuì, mordendosi il labbro.

-Noi siamo quello che siamo, niente di più e niente di meno. Siamo amici, stiamo insieme e sei anche la ragazza misteriosa che accompagna Nick Jonas alle feste. Cause we're inseparable.- le sussurrò dolcemente, guardandole intensamente le labbra e avvicinandosi sempre di più, fino a baciarla delicatamente tenendole il viso tra le mani, in un gesto semplice ma che non passò inosservato.


-Sisters! Dove siete? Vi devo parlare!!-annunciò Kim quel pomeriggio appena mise un piede dentro casa, mollando la borsa sulla porta e correndo in cucina.

-Buongiorno Kim! Come è andata a scuola?-chiese Ari chiudendo un plico di fogli che portavano lo stemma della UCLA (University of California, Los Angeles) dove frequentava il secondo anno all'indirizzo Fashon & Design.

-Ciao sorella!-salutò allegramentre Trix portando un pacco di carte.

-Ciao Siss! Cosa sono tutte queste carte?-chiese perplessa.

-Stamattina siamo state all'Università. Sono i moduli dell'iscrizione.-spiegò Ari, annoiata.

-Uh, capito. Ragazze, io ho un problema.-disse sedendosi.

-Dopo pranzo, sono andata all'armadietto per cambiare i libri e ho trovato questo.-disse posando sul tavolo un foglietto rosa confetto, spiegazzato e brillantinoso.

-Riconosco l'impronta.-fece sarcastica Trix.

Kim sorrise ironica.

-Ella mi ha detto che sono convocata per fare il provino per le cheerleader, visto il posto vuoto lasciato dalla mia adorata Sis.-

Le due sorelle maggiori si scambiarono uno sguardo fiero. Erano state entrambe capitane delle Cheerleader della Beverly Hills High School durante il liceo per un intero anno e poi avevano lasciato il testimone alla sorella: Ari l'aveva lasciato a Trix e Trix voleva lasciarlo a Kim, ma l'anno precedente una nuova normativa sul codice d'istituto vietava alle matricole del primo anno di accedere al gruppo di Cheerleader, con una sola eccezione of course. Ella Devon.

-Sis, devi andare. Tutte le sorelle Ruggieri han fatto parte delle Cheerleader, non puoi mancare all'impegno.-disse Ari, prendendo del succo d'arancia dal frigorifero.

-Infatti. Direi che dobbiamo partire subito con la coreografia.-esclamò Trix eccitata. Le era sempre piaciuto da matti indossare quel costume microscopico.

-Alt! Io non so se ho intenzione di farlo.-ammise.

-Stai scherzando, vero? Quel posto è tuo di diritto! Due delle tue sorelle erano le capitane di quella fottutissima squadra!-le disse Trix.

-Lo so, ma io credo di aver ricevuto la lettera solo per un motivo, e non siete voi.-disse.

Trix sbattè la testa sul tavolo.

C'era una sola cosa che andasse bene, da quando erano arrivati quei Jonas?

-Che cosa, allora?-chiese Ari.

-Nick.-borbottò inconsapevolmente Trix, dandosi subito dopo della stupida.

-Che c'entra Nick?-

Trix e Kim si lanciarono un'occhiata preoccupata.

-Nick piace ad Ella, gli ha messo gli occhi addosso. Però con Nick ci sto io,credo. E questa cosa non le piace molto.-

Trix si rilassò un pò. Scampata anche stavolta.

-Sta stronza. È sempre stata un'idiota e poi è bionda Barbie. Riprovevole.-borbottò Trix.

-Perfetto, già inizia male sta settimana.-brontolò Ari, compilando un'altro modulo.

-Perchè sis?-chiese Kim.

-Prima tutte queste scartoffie con l'università, poi questa storia di Ella e dulcis in fundo Kevin sarà impegnatissimo questa settimana e non potremmo praticamente mai vederci perchè quando sarà libero lui io avrò queste dannatissme lezioni propedeutiche.-si lamentò.

-Ohh, eccolo il problema.-ridacchiò Trix divertita.

-Le lezioni? Sì sono un problema.-

-No, non sono quelle. Il problema è che non puoi vedere Kevin.-la prese in giro Trix.

Arianna divenne immediatamente rossa come un pomodoro.

-Non è vero! Non è per lui.-

Kim sorrise furbetta.

-No no, non è per lui.-

-Assolutamente lui non c'entra nulla.-continuò Trix per prenderla in giro.

-Chi ha mai detto il contrario, vero Trixy?-

-Infatti, Kevin? Solo un passatempo. Due sere, non di più.-

Ari le guardava indignata e divertita.

-Ma la volete finire voi? Che poi dovreste solo stare zitte!-replicò con un sorriso che la diceva lunga.

-Compila i moduli, va'!-rise Trix dandole un'affettuosa spintonata.


-Joseph, mi stai a sentire? Più alto: Hold on tight!-

-Hold on ..hold on tight!-

-Questa andava già meglio, però devi perfezionarti. Non puoi non cantare per un intero anno, nè tu nè i tuoi fratelli. La voce nel canto è come una pianta, va coltivata con pazienze e cure!- ripetè Paul per la milionesima volta.

-Papy, ho mal di testa. Possiamo fare dieci minuti di pausa?-chiese Joe, passandosi una mano sulle tempie.

Il padre acconsentì e Kevin si buttò stancamente sul divano, mentre Joe correva di sotto a prendere un'aspirina.

-Come procede Kevin? Ti vedo pensieroso in questi giorni.-

-Come dici papà? Pensieroso?-

-Sì, mi sembri con la testa da un'altra parte. Va tutto bene con la ragazza?-

-Con Arianna? Non potrebbe andare meglio!-ammise con un sorriso.

-E allora a cosa dobbiamo questa faccia cupa?-chiese.

-Che non la vedo da qualche giorno: ha iniziato l'università e noi siamo sempre presi dalle prove, così non riusciamo mai a vederci.-

Paul sorrise.

-è da un pò ormai che ci esci.-constatò.

-Sì, tre settimane.-rispose scrivendo un messaggio.

-Un record. E lei cosa ne pensa di questa faccenda dei Jonas Brothers?-

Kevin si irrigidì un pò.

-A dire il vero, ancora non le ho parlato dei Jonas Brothers.-ammise con un filo di voce.

Paul si girò di scatto: di certo non se lo aspettava, questa cosa l'aveva preso in contropiede.

-Kevin..-lo rimproverò.

-Lo so, lo so papà.-

-Evidentemente no che non lo sai. Preferisci che venga a saperlo dai giornali? Siete ogni altro giorno su un qualsiasi giornale, Kev. Non ti ho insegnato a costruire un rapporto su una menzogna, nè tantomeno a mentire.-

-Lo so, sabato la porto in un bel posticino e le parlo.-

-Bravo, e se hai bisogno di parlare non esitare a chiamarmi, d'accordo?-

-All right, daddy.-

Nick entrò in quel momento in sala prove, buttando la borsa con i libri in un angolo e sbuffando come un treno.

-Guardate, non mi parlate nemmeno. È una giornata nera.-disse con enfasi controllando le sue chitarre e prendendone una classica.

-Buon pomeriggio a te Nick.-replicò ironico Kevin.

-Ragazzi, giuro che non vi riconosco più. Questo che vive sulle nuvole, Nick arrabbiato e l'altro che se ne torna con la faccia dipinta come un Joker. Ah, gioventù!-si disse Paul, prendendo la via della porta.

-Buon pomeriggio, Kev.-salutò.

-Qualche problema?-

-Qualche? Mille problemi. Ma non chiedermi niente, tanto non ti dico nulla. Che nervoso.-

Kevin fece lo strano giochetto con le sopracciglia, alzandole ad intermittenza ma standosene in silenzio.

-Ok, se proprio insisti te lo dico.-fece fermandosi di colpo a fissare il fratello.

-Credo di essere geloso. Christopher McKeller ci sta provando spudoratamente e la cosa peggiore è che l'anno scorso nemmeno se la filava! Adesso che invece sta per entrare nelle Cheerleader e che sta con il sottoscritto, si vede che è molto più interessante. E io devo stare zitto! Gliela farei vedere io a quel palestrato, ma non posso entrare nella squadra sportiva della scuola perchè gli allenamenti sono il pomeriggio e io il pomeriggio lavoro! Non so cosa fare, so che se lo vedo un'altra volta fare il cascamorto con lei faccio una scenata apocalitica.-

Che poteva dire Kevin? Nick aveva fatto tutto di solo e, a dire la verità, era abbastanza perplesso su questo attacco di logorrea del fratello, sempre taciturno e riservato soprattutto per quanto riguardava i suoi affari sentimentali. E poi era geloso. I Jonas provavano tutti i sentimenti, gli erano stati insegnati! Ma solo quelli positivi, come l'amore, l'amicizia, il concetto di famiglia, la fiducia, la fede, il rispetto etc etc. Di certo, però, tra questi non compariva la rabbia, la gelosia o la menzogna. Ma che diavolo stava succedendo ai Jonas? E poi, se non ne aveva dedotto male il problema era la sua amica Kim.


I giorni a seguire furono un vero calvario, per tutti.

Non era facile per Kevin e Arianna vedersi come era stato nelle settimane precedenti, causa impegni lavorativi e università. La giovane e sua sorella avevano ricominciato a frequentare la UCLA e si erano trovate un lavoretto in una videoteca non lontana da casa, Kevin e i Jonas avevano dovuto rimettersi almeno un po' al lavoro, produrre qualcosa di utile.

Non vedersi fa male, tutti lo sanno, ma finchè non lo si prova sulla pelle niente te ne dà la conferma. E questo, ora, tutti e otto i nostri eroi potevano affermarlo.

Kevin arrivò spazientito in sala prove, aveva cercato Nick ovunque ma di lui nessuna traccia.

-Ho cercato Nick ovunque! Dov'è finito? Se lui non canta non possiamo registrare, visto che è il suo pezzo!-disse nervosamente Kevin.

-Di certo non lo troverai a casa!-ammise Joe, bevendo un sorso d'acqua.

-E si può sapere dove è finito?-chiese con un sopracciglio alzato.

-Dov'è Kim?-

-A scuola, credo.-

-Perfetto, ti sei risposto da solo.-

Kevin si sedette sullo sgabello del pianoforte, tenendosi la testa tra le mani. Erano chiusi in studio da troppo tempo, lavoravano da quando Nick finiva le lezioni fino a notte inoltrata.

Quando Nick era a scuola, anche Arianna era a lezione o alla meno peggio al lavoro, ma ciò rendeva i loro orari decisamente incompatibili.

-Hai sentito le ragazze, Kev?-

-Ho chiamato stamattina Ari, poco prima che entrasse in facoltà.-sospirò, schiacciando sconsolato qualche tasto sul pianoforte.

Joe si morse il labbro, pensieroso.

-Ehy, bro. Perchè domani non ti prendi una mezza giornata per andartene via con Ari? Trix lavora, quindi lei ha il pomeriggio libero.-propose Joe, sedendosi vicino a lui.

-Ve ne andate a fare una passeggiata, mangiate qualcosa e le parli. Le racconti la verità.-

Kevin smise di suonare. Aveva bisogno di una mezza giornata libera, la desiderava ardentemente ma nonostante ciò desiderava ancora più ardentemente passare una giornata con lei. Mai si sarebbe immaginato che le sarebbe mancata così tanto, il suo sorriso, le dolci fossette che le si formavano ai lati della bocca quando rideva, le piccole lentiggini sul naso, i suoi occhi: gli mancava vedere lo scintillio che le brillava negli occhi, gli mancava potercisi specchiare e rimanerne incantato.

-Joe, mi sa che mi sto innamorando.-sussurrò debolmente, continuando a fissare i tasti del piano.

Joseph Adam sorrise guardandosi i lacci delle scarpe, mise una mano sulla spalla del fratello e uscì dalla stanza: erano giorni che aspettava quel momento.

***

No,no,no. Ragazze non ci siamo. Sono abbastanza perplessa perché dopo lo scorso capitolo in cui c'erano ben 14 commentini arriviamo qui e ce ne sono appena nove (di cui tre della Trix che difende la sua pazzità mentale e la coppia Joick?).

No no no.

Ad ogni modo grazie a chi ha lasciato un commento.


Trex: finalmente Ille & the city è resuscitato e tra oggi e stasera mi si cimenterò nella scrittura del nostro capolavoro *-* Ad ogni modo, ti saluto Cartuccia con le manie megalomani! .D

EllieGoodman: Grazie mille, davvero! Mi fa molto molto molto piacere! Spero di vedere ancora una tua recensione. <3 mi fa sempre piacere! Un bacione

Jeeeeee: ciao concittadina, grazie infinite! Ahahaha a presto <3

Maggie_Lullaby: insomma abbiamo capito che il capitolo precedente è fortissimo! Ahahah mi ha fatto stra ridere giuro, sei troppo forte! Spero che tu non stia ancora ridendo da domenica. LOL a presto, spero! <3

Kry: Mon Amour, LOL mi hai fatto morire dal ridere! No giuro mi rotolo per terra ogni volta che la rileggo, poi il discorsetto che ti sei messa a fare a Joe LOL sei pazza mon amour! Grazie grazie grazie, ci sentiamo presto e aggiornaaaaaaaaa! <3

Scimmietta: tesoro sappi che è solo per te se questo capitolo è qui oggi. Che ti posso dire? Ho voglia di scrivere una oneshot ma non so su cosa. Anzi ora mi metto a pensare per bene a quella ff che sappiamo noi dove mamy e papi Jonas fanno una dozzina di infarti :D LOL ti scimmio <3

Stargirl312: budhsidewuhweiuhw, ovvero un modo aborigeno di dire grazie! LOL sei troppo forte, davvero! Grazie grazie grazie, un bacione e a presto <3


a domenica, credo, con un nuovo capitolo intitolato

a moment like this.

arianna

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Capitolo 23
*** A moment like this. ***


a mom

Capitolo 23: A moment like this.

A Moment like this
Some people wait a lifetime
For a moment like this
Some people search forever
For that one special kiss
I cant believe its happening to me
Some people wait a lifetime
For a moment like this
Everything changes, but beauty remains
Something so tender I cant explain
Well I may be dreaming but til I awake
Can we make the dream last forever?
-A moment like this Leona Lewis-


Kim era una brava ragazza, da quindici anni sopportava le bizzarrie delle sue sorelle maggiori con estrema pazienza e raramente la si poteva vedere agitata. Ma ultimamente, diciamo nell'ultima settimana, Chiara era alquanto nervosa. La causa? Il suo bellissimo, famosissimo e soprattutto richiestissimo ragazzo: Nick Jonas!

Nicholas Jerry Jonas a sua volta era consapevole di essere fastidioso, ma stava affrontando una cosa comunemente chiamata gelosia che normalmente un bambino comincia a provare all'asilo quando l'amichetto ha un gioco più bello e che si impara a dominare nel corso degli anni. Sfortunatamente Nick non era mai stato un bambino che aveva dovuto essere geloso di altri, aveva sempre avuto motivo di essere invidiato per ciò che aveva ma non aveva calcolato di dover affrontare la situazione attuale. Non aveva pensato che la sua ragazza potesse essere oggetto di desiderio altrui, indipendentemente dal fatto che lui fosse Nick Jonas.

-Nick, che ci fai ancora qui?-chiese Kim uscendo dagli spogliatoi nell'immenso campo sportivo della scuola.

Era appoggiato alla ringhiera degli spalti, con un sorrisino che di innocente, ormai, aveva gran poco.

-Ho un pò di tempo libero e ho deciso di vedere la mia ragazza fare la Cheerleader, è un peccato?-chiese.

Sì, forse aveva sbagliato a formulare la frase perchè nella sua ottica era peccato starsene a vedere la sua ragazza che ballava più svestita che vestita, mentre gli atleti della squadra di rugby palesemente le sbavavano addosso e altri ragazzi le mettevano le mani ovunque giustificando il fatto di quelle amorevoli palpatine con le acrobazie. Forse, poteva considerarsi peccato anche l'essere preso dall'irrefrenabile impulso di chiuderla in casa e tenerla solo per se. Forse, era un peccato anche starse lì impalato a guardarla solo per il suo personalissimo gusto, e forse era anche un peccato considerarsi migliore di quegli altetuccioli da quattro soldi che cercavano di impressionare la sua Cheerleader con dei flick mal riusciti, tra l'altro.

-Un peccato no, però devi lavorare al nuovo album.-le ricordò, arrampicandosi agilmente sulla ringhiera.

-C'è tempo. Abbiamo un anno per lavorarci.-rispose.

-Ehy, Kim! Ciao! Ti vedo in gran forma!-salutò un fin troppo entusiasta (per i gusti di Nick) Christopher, facendo l'occhiolino alla moretta e lasciando poi casualmente cadere lo sguardo sulle belle gambe scoperte da quella micro gonnellina arancione.

Nicholas lo incenerì con lo sguardo cosa che non sfuggì a Chiara. Kim sospirò.

-No, Nicholas. Voi di tempo ne avete poco. Te lo dico io il vero motivo per cui non mi lasci mai e mi segui ovunque!-

-Non ti seguo ovunque!-si difese subito lui, animatamente.

Kim alzò un sopracciglio e lo guardò scettica.

-Se potessi mi seguiresti anche nel bagno delle donne!-bisbigliò astiosa.

Nick sbuffò nervoso.

-Tu non ti fidi di me, Nicholas. Hai paura che appena tu volti lo sguardo io cada tra le braccia di quello scimmione che va sempre in giro con la patta dei pantaloni aperta.-dichiarò Kim, indicando il gruppo di atleti che si pavoneggiavano in mezzo al campo in t-shirt e pantaloncini.

Nick non potè trattenere un sorriso, prendendole con un gesto improvvisato i fianchi.

-Sai una cosa? Io non sono abituato ad essere geloso, Kim. Non so come ci si deve comportare, non so cosa devo fare o cosa pensare. So solo che mi da un gran fastidio vedere quel buzzurro che ti gira sempre intorno aspettando un passo falso da parte mia per farti capitolare ai suoi piedi. Ripeto, non so come devo comportarmi, ma so che non voglio che quel coso stia a meno di un metro da te!-

Gelosia: più la scacci e più la hai. Kim aveva ben presente quello che Nick stava dicendo, perchè anche lei aveva provato gelosia tante volte e in tanti modi. Tuttavia, sapere che Nick era geloso di lei la fece sentire meglio perchè, si sa, la gelosia è il timore di perdere qualche cosa che si ritiene essenziale per il proprio benessere e che di questo qualcosa, che si ritiene essenziale, possano impossessarsene altri. Se poi questi altri erano i ragazzi più famosi della scuola...beh, welcome to the jungle, Nicholas Jonas!

Kim sorrise entusiasta, saltandogli poi al collo e baciandolo con quanta più passione la santità permettesse.


Joseph Adam, aveva visto il fratello maggiore fare ogni genere di romanticheria possibile: Era volato da una parte all'altra degli Stati Uniti il giorno dell'anniversario con la prima fidanzata, aveva organizzato cene romantiche degne di tale nome, aveva pensato e fatto regali con temperamento appassionato e sognatore, aveva speso centinaia? Migliaia? Non lo sapeva di preciso, comunque aveva speso cifre astronomiche in fiori, cioccolatini e biglietti al limite dell'oscenità.

Ma proprio quando credeva di averle viste veramente tutte, ecco arrivare una ragazza dagli occhi verdi e dalla malvagità insita nel sistema cardio circolatorio che lo aveva letteralmente fatto capitolare ai suoi piedi.

Paul Kevin Jonas II dal canto suo, le aveva sempre escogitate tutte per essere un vero incorrigible romantic. Tuttavia, mai avrebbe pensato di arrivare ad escogitare quello che in realtà stava pianificando per il giorno dopo.

Era stata una settimana intensa, purtroppo non si erano potuti vedere e la cosa si era ripercossa inesorabilmente sul suo umore e sulla sua vita, che miglioravano leggermente quando riuscivano a sentirsi per telefono tra una lezione e l'altra, tra un'incisione e un cambio di turno al lavoro, tra un'intervista e un pre-esame.

Joseph non aveva idea di quello che il fratello avesse in mente di fare, e ogni domanda che si faceva a riguardo riceveva come risposta -Non sono affari che ti riguardano.- che nel personalissimo vocabolario di Kevin stava a significare -La porto sulla luna ma non temere sono di ritorno per cena.- La sola cosa che Joseph Jonas sperava a questo punto, era che il concetto di andare sulla Luna fosse stato calibrato nei termini di Kevin Jonas e non di quella donzella, nel cui vocabolario la parola inibizioni veniva dopo mise bianca: praticamente inesitente.


Arianna non era in grado di esprimere come si sentiva. Ogni aggettivo positivo sulla faccia della terra le sembrava troppo deplorativo, troppo inutile, troppo limitativo per descrivere appieno come si sentisse. Non era felice, non era contenta, non era solo stupendamente sulle nuvole: di più.

Era stato il pensiero di quella giornata a farle tirare avanti tutta la settimana, a non farle pesare il lavoro, gli esami, le lezioni, le ragazze da seguire, i mille problemi domestici quotidiani.

Quel sabato mattina si era alzata insolitamente presto e insolitamente troppo euforica, aveva fatto la doccia, sistemato i capelli in modo che le ricadessero delle delicate ciocche sul volto, mentre aveva fatto un codino con una bacchetta sulla nuca.

Era uscita decisamente presto per i canoni della famiglia Ruggieri, infatti all'alba delle dieci e trenta un taxi giallo era fermo davanti alla porta d'ingresso.

-Prego!-le disse il tassista messicano facendola accomodare sul taxi.

Ari rimase in silenzio, un pò per lo stupore e un pò per la delusione. Voleva lui, e lo voleva subito. Ed è una verità universalmente riconosciuta che se una sorella Ruggieri si metteva in testa qualcosa, beh.. era meglio non interferire nei loro piani.

-El muchacho ha detto de no dir nada. No posso dirle la meta, senorita.-aveva risposto quello con un sorriso quando lei aveva chiesto dove la stesse portando.

Con un sospiro, infilò le cuffiette dell'iPhone facendo sì che la musica la distogliesse dai pensieri: era vero, non aveva visto Kevin subito, ma di certo ne aveva architettata una delle sue. Ormai stava imparando a conoscerlo ed era sicura che la parola d'ordine con lui era stupire.

-Senorita, esto es la meta. El muchacho atiende. Buonos dias, senorita! Adios!-

-Adios, Miquel Santos!-salutò lei con un sorriso.

Sì, avevano fatto due chiacchiere durante il tragitto, ma ora non era proprio sicura di dove fosse. Sembrava di essere in un antico villaggio del Far West ed era ai piedi dei una delle colline che circondavano Los Angeles.

-Questo è pazzo!-borbottò Arianna tra se, coprendosi gli occhi con una mano per mettere meglio a fuoco una sagoma, o meglio tre sagome non meglio identificate a qualche centinaia di metri di distanza.

Appena furono più vicini, i suoi dubbi furono confermati.

Iniziò a ridere divertita mentre Kev, il suo Kev in tenuta da cowboy si avvicinava tenendo per le redini due stupendi cavalli.

Ari corse verso di lui, saltandogli al collo e baciandolo, mentre lui con un gesto sbrigativo lasciò cadere le due redini sulla terra polverosa per stringerla a se e sentire i loro corpi aderire perfettamente.

-Ciao amore!-sussurrò Kevin ancora con le labbra contro quelle della ragazza.

-Come mi hai chiamato?-chiese con un sorriso.

-Amore! Mi è venuto naturale. Se non ti piace lo cambio.-

-No, mi piace che mi chiami amore.-

Kevin sorrise e la baciò ancora.

-Io starei a baciarti tutto il giorno, ma ho preparato una cosa quindi è meglio se andiamo! Come vedi, qui ci sono Artemis e Calliope che ci accompagneranno gentilmente nella nostra piccola gita.-sorrise indicando il cavallo totalmente nero, Artemis, e un altro cavallo beige, Calliope.

-Oddio! Sono bellissimi!-ammise accarezzando dolcemente il muso di Calliope.

-Perfetto, prima di salire metti questo!-disse Kevin, staccando un cappello da cowboy e mettendoglielo dolcemente in testa.

Cavalcarono fianco a fianco, ammirando quello strano paesaggio che gli si presentava davanti. Los Angeles era conosciuta per essere la mecca del divertimento, per i chilometri di spiaggie bianche su cui sfilavano corpi mozzafiato, per i ristoranti famosi e i negozi dalle grandi firme. Los Angeles era uno dei nomi più conosciuti in tutto il mondo come sinonimo di cinema e
spettacolo.

Quel giorno, con Kevin che da provetto fotografo le scattava mille foto, Arianna conobbe per la prima volta un lato della sua Los Angeles di cui praticamente ignorava l'esistenza.

In cima alla collina il panorama era davvero mozzafiato: l'intera città si estendeva ai loro piedi con i toni del grigio, del verde e del blu dell'oceano all'orizzonte.

-Waw! Kevin è stupendo qui!-

Kevin sorrise soddisfatto.

-E hai visto dove siamo?-chiese indicando un pò più a destra rispetto alla loro posizione.

-Siamo sulle collina di Hollywood!-esclamò eccitata volgendo lo sguardo dove il ragazzo indicava.

-Esatto, amore!-

Stare con Kevin era una continua sorpresa e lui ovviamente, non voleva delude le sue aspettitive anche se, doveva ammetterlo, lei si stupiva di ogni cosa.

Quello che aveva preparato era fuori da ogni previsione per la moretta. Avevano legato i cavalli alla staccionata e mano nella mano avevano percorso qualche decina di metri, dove improvvisamentein mezzo all'erba sbucava un gazebo bianco.

-Kevin, sei decisamente pazzo.-ammise Ari.

Kevin sorrise mentre stendeva a terra una coperta. Aveva pensato a tutto: manicaretti e bibite, un fiore e soprattutto loro due.

-Dulcis in fundo, le fragole.-esclamò Kevin estraendole da un contenitore nel cestino.

Arianna battè le mani eccitata.

-E sono tutte per te, io detesto la frutta.-ammise.

-No! Non è possibile Kev! Le fragole sono molto molto sensuali, lo sai? Non possono non piacerti.-

Kevin sorrise.

-Sono "allergico" alla frutta, amore. Davvero. Ci hanno provato in tutti i modi a farmela piacere.-disse, stendendosi sul fianco e guardandola negli occhi.

-Tutti, tranne me. Chiudi gli occhi, e dopo aver assaggiato questo la tua vita non sarà più la stessa.-promise Ari, iniziando a trafficare nel cestino del pic-nic.

Kevin chiuse gli occhi, rimanendo in attesa. Quella ragazza avrebbe potuto fargli fare qualsiasi cosa, ne era certo: aveva uno strano potere su di lui, un potere a cui non sapeva proprio resistere così come Ulisse non sapeva resistere al canto delle sirene. Lei era la sua sirena.

-Pronto?-chiese Ari qualche minuto dopo.

-Più o meno.-ammise, sentendola ridere.

Aprì la bocca e sentì un nuovo sapore. Masticò adagio, tenendo gli occhi chiusi per assaporare al meglio quel nuovo gusto sul palato. Non era male, anzi era decisamente delicato e allo stesso tempo saporito.

-Allora?-chiese impaziente.

-Hai vinto, mi piace.-ammise, levandosi da terra.

-Ne ero certa.-

-Però...c'è una cosa che mi piace di più, molto di più. Mi ha creato una vera dipendenza, ad essere sinceri.-sussurrò attirandola verso di se tanto da sfiorare le sue labbra.

-Ah sì?-sussurrò lei.

-Sì, ma dovrei smettere.-ghignò malefico allontanandosi un pò.

Arianna lo sguardò scettica con un sorriso ammaliante.

-Ma forse, potrei smettere da domani.-riprese avvicinandosi di nuovo.

-O forse tra una settimana.-

-Magari tra un mese.-

-Magari mai più.-

Le loro labbra si unirono in un tenero bacio, mentre il giovane la strinse più forte a se.

Arianna appoggiò la schiena contro il suo torace rimanendo tra le sue braccia, mentre Kevin le posava piccoli e dolci baci sulle spalle lasciate nude dal top rosso.

-Amore, mi togli una curiosità?-chiese poi, subito dopo aver scattato l'ennesima foto di un loro bacio.

-Certo, se è lecita.-

-Quando è stato il tuo primo bacio?-

Ari lo guardò divertita.

-Uhm, vediamo. Avrò avuto circa undici anni. Lui ne aveva qualcuno in più, più o meno tredici. Era un mio compagno di scuola: primo bacio per entrambi, una cosa imbarazzante all'ennesima potenza! Ci ridiamo ancora su ogni tanto. Lui si chiama Greg, Greg Garbowsky!-

CHE COSA?? GREGORY GARBOWSKY?

-Coos...cioè! Caspita!-fece subito, dissimulando con eleganza il suo stupore.

-Che c'è? Lo conosci?-

-io? Assolutamente no.-rispose, ringranziando il cielo di avere addosso gli occhiali da sole.

Gregory Garbowsky. Ma su otto miliardi di adolescenti, perchè la ragazza di cui era innamorato doveva aver dato il suo primo bacio proprio ad uno dei suoi migliori amici?

Quando si dice lui, lei e l'altro. E pensare che lui era sempre stato un tradizionalista e la sua fedeltà verso i dieci comandamenti era praticamente cieca. In meno di un minuto, si era trovato a trasgredirne (o pensare di trasgredirne) ben cinque : non desiderare la donna d'altri, non uccidere, non commettere atti impuri, non desiderare la roba d'altri e ultimo ma non meno importante non dire falsa testimonianza. Cinque su dieci: non male come media.

Desiderava ardentemente colei che aveva tra le braccia, soprattutto quando lo sguardo era caduto involontariamente sulla scollatura del top rosso lussuria che indossava; desiderava uccidere Garbo per averla sfiorata e appendere la sua testa come trofeo tra il disco di platino e la foto ricordo di Camp Rock. Non uccidere e non desiderare la roba (o la testa) d'altri. E poi, punto dolente.

Non dire falsa testimonianza. Aveva mentito, stava mentendo e...avrebbe continuato a mentire?

-Su, non parliamo di lui. Dovresti tenermi tra le tue braccia almeno un mese intero per rimediare a questa settimana terribile!-si lamentò lei.

-Ti ci tengo una vita intera tra le mie braccia.-sussurrò lui, stringendola più a se.


Paul Kevin Jonas II, aveva lo stesso, identico, sputato problema del suo fratellino Nicholas, ma il problema era ovviamente ammetterlo e soprattutto essere consapevoli che la gelosia fa parte dell'essere umano. Quello che Kevin faticava a capire, era il repentino cambio di opinione che aveva avuto nei confronti di quello che era uno dei suoi migliori amici di sempre. Non ci aveva pensato un attimo, ancora sporco e impolverato dalla cavalcata, aveva riaccompagnato la bella donzella a casa e aveva imboccato senza troppe paranoie la superstrada che lo avrebbe portato alla periferia di Los Angeles, verso Santa Monica.

Kevin entrò senza troppe cerimonie nell'appartamento dell'amico, sapeva dove teneva la chiave e sapeva che molto probabilmente era immerso in qualche attività non meglio identificata, per cui altrettanto probabilmente se avesse suonato non avrebbe aperto la porta.

-TUUUU!-urlò.

Greg sobbalzò per lo spavento.

-Kevin! Accidenti, mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui, amico?-chiese con un sorriso.

Greg Garbowsky. Ecco da chi era andato. Uno dei suoi migliori amici, il bassista della sua band, una persona con la quale aveva condiviso un sacco di gioie e momenti importanti e ora, aveva scoperto di aver condiviso anche la ragazza.

-Tu! L'hai baciata!-urlò arrabbiato Kevin, ansimando.

-Chi?-chiese Greg perplesso.

Aveva sicuramente baciato qualcuno, era naturale per uno come lui.

-La mia ragazza!-

-Chi? Danielle? Ah no guarda, macho. Io quella proprio non la digerisco!-si giustificò incurante.

Sembrava davvero perplesso dal comportamento del maggiore dei fratelli Jonas. Che si fossero ammattiti tutti quanti?

-Non sto più con Danielle!-replicò acido.

-Cosa?!?! Stai scherzando, spero! Tu sei un mezzo santo! Anzi, togli pure il mezzo! Non puoi umanamente avere una vita sentimentale più vasta della mia ultimamente!!!-

-Gregory Garbowsky.-lo richiamò freddo.

-Ascolta, Kev. Io non so chi sia, nè tantomeno posso averla baciata perchè sono settimane che va magra e non concludo niente, chiaro?-

Greg tornò a guardare concentrato il suo basso. Come i fratelli Jonas, anche Garbo era figlio di un pastore, ma non per questo motivo aveva rinunciato a vivere. Aveva una modesta fede e una lunga serie di conquiste e sbronze alle spalle.

-Come no! Arianna Ruggieri! Le hai dato il tuo primo bacio!-

Garbo spalancò la bocca incredulo. Lei? Con lui? Quando si dice il Diavolo e l'acqua santa! Se c'era una coppia più male assortita erano proprio quei due, o almeno credeva.

-Tu e Ari? La mia Ari? La mia pazza scatenata alcolizzata, ninfomane, perfida, fashion victim e per i tuoi canoni atea e miscredente? Quella Ari?-chiese di nuovo.

Sperava di aver capito male. Forse era tutto uno scherzo. Sì, certamente doveva essere così.

Ari. La sua Ari.

-Non è tua. È mia. Sta con me adesso.-borbottò offeso incrociando le braccia al petto.

-Beh, in tal caso sì: l'ho baciata. Quando avevo tredici anni.- rispose con semplicità e noncuranza, tornando a strimpellare note con un basso.

Kevin lo guardò astioso, emettendo un ringhio per il nervoso che questa affermazione gli aveva procurato.

-Ehy, Kev! Mica lo sapevo che sarebbe diventata la ragazza di Kevin Jonas n°tre! E poi tecnicamente tu l'hai soffiata a me. Cristo, eravamo due marmocchi.-ammise con un sorriso, preso dal dolce riaffiorare dei ricordi d'infanzia.

Dolci evidentemente solo per lui.

-Kevin piantala di fissarmi in cagnesco. Mi irriti.-

-Mi irrita sapere che l'hai baciata!-

-Oh my Gosh, è stato millenni fa! Non è di me che ti devi preoccupare, rockstar.-borbottò infastidito.

-So tutto di Charlie.-

-Bene, perchè allora quando scoprirà che sei una rockstar io sarò il tuo problema minore, Kevin. Dannazione! Proprio con lei ti dovevi mettere?-chiese esasperato.

Voci di corridoio. Aveva sentito che i Jonas avevano fatto nuove conoscenze e che Kevin era infatuato di una ragazza che non sapeva il suo segreto. Dannazione! Era la sua Ari, per Diana! Si erano tenuti in contatto, ogni tanto uscivano a pranzo insieme.

Sapere che l'Ari di cui i Jonas parlavano sempre era quell'Ari lo aveva preoccupato più del previsto: non era gelosia, il rapporto che li legava ormai era molto amichevole, quasi un rapporto di fratellanza, ma nonostante tutto quello che provava riuscì a classificarlo solo sotto preoccupazione. Al contempo, tuttavia, non sapeva se era più preoccupato per lui o per lei.

Prese il pacchetto di sigarette e guardò Kevin uscire dalla stanza arrabbiato, fiondandosi in macchina. Lo conosceva bene, tempo di arrivare a casa e gli sarebbe passata. Ma non a lui. Erano due suoi carissimi amici ma erano come il latte e il petrolio: mescolarli sarebbe stato una vera cazzata. Probabilmente nè lui nè lei si erano resi conto dell'affare in cui si erano cacciati: lei avrebbe sofferto di nuovo per una rockstar e lui avrebbe sofferto per qualcosa che sapeva di non poter avere. Era una sensazione chiara come l'acqua e raramente le sensazioni di Gregory Garbowsky si sbagliavano. Era solo questione di tempo: la bomba stava per scoppiare.


**********


Auguri a tutte le donneeeeeeeeee!

ultima comunicazione di servizio: siamo a metà.

Mancano esattamente 22 capitoli + uno alla fine.

La cosa mi rattrista un po', ma so che posso farvi divertire ancora per qualche tempo.

Il prossimo capitolo si intitolerà:

when i grow up.


Tadan. Iniziano ad esserci delle piccole cose che danno fastidio al nostro Kevin internazionale. :D

Anyways, che cosa ne dite delle sensazioni di Garbo? La bomba sta davvero per scoppiare? Chi vivrà, vedrà!

Ed ora, angolo della posta del cuoreeeeeeeeee

EllieGoodman:Ciao Cara! Grazie mille per il commento, sono contentissima che ti sia piaciuta quella citazione :D Anyways, le cose per Kevin si stanno mettendo male. Riuscirà a tenere il suo segreto nascosto ancora per un po'? Boh! :D grazie ancora e un grosso bacio.

Trèx:amore non ci finposso fincredere, le Ille sono finresuscitate! La finnostra finscalata verso la finconquista del finmondo è finviciiiiiiina *-* Ti amo finforever and finever in the finsky so finhigh finwith the finstars and the finlight, anche se finsei uno finscandalo finquando ti finvesto finvia finMSN U-U

Maggie_Lullaby: ma LOL! Non ci credo, poverina! Non credevo che questa fanfiction provocasse effetti collaterali come riso acuto XD so che provoca pazzia, diabete e carie ai denti.. uhm lo scriverò sul foglietto illustrativo! LOL. Vediamo che ne pensi di questo chappi, aspetto con ansia la tua recensione XD bacioneeee

hEiLig FuR ImMeR:grazie mille per aver recensito allora, e benvenuta sopratutto! Sei stata molto dolce, grazie ancora! A presto, bacione :)

Mon Amour: mon amour, che giorni terribili! Sono sempre super occupata, è più o meno un mezzo miracolo che sia riuscita ad aggiornare! Ahahaha credo che Nick sia quello che cambierà di più nel corso della storia, ovviamente. Infondo Joe e Kevin sono già grandi, lui sta ancora crescendo e lo vedremo cambiare per bene, per lo meno sotto certi aspetti! Un bacione immenso mon amour! <3

sbrodolina: tesoro mio, sono felice che HB ti abbia fatto spuntare un sorriso. Certo che non è finita, insomma mancano ancora uhm..*me fa due calcoli* ventitre capitoli più l'epilogo! Siamo a metà! Un bacione grosso grosso <3

RitardoGirl: tesoroooooo! Davvero mi hai menzionata in un account? Ma qui su EFP? Me curiosa e vorrebbe leggere! *-* ad ogni modo, la Trix ti fa male O.o molto male, molto molto male. Malissimo! O.o <3

Scimmietta: scimmietta mia non ti devi imbestialire perché è poco scimmico. Ho parlato con il nostro scimmio supremo che stava scimmiosamente scimmiottando i suoi scimfratelli e ha scimdetto che se non scimrecensiscono è una cosa poco scimmiosa e quando conscimietterà il scimondo intero ci scimpenserà scimlui. U-U ti scimmio scimmietta, tanto tanto tanto <3

Jeeeeee: eh ggggggggggggià! Ma ti sembra possibile? Come vedi, tutti inziano a dare di matto. Ah gioventù, aveva ragione Paul Kevin Sr. Qui il mondo gira al contrario e nessuno l'ha avvisato XD

Carly4e: Come hai detto tu, il momento della verità si sta avvicinando. Incrociamo le dita che tutto vada bene XD a presto tesoro! Bacione <3

Dilè: sogno o son desta? Quale visione! XD scherzo, ti ringrazio per i complimenti tesoro XD un bacio e a presto <3


un bacione, a mercoledì!

arianna

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Capitolo 24
*** When I grow up. ***


W

Capitolo 24: When I grow up.

Now I’ve got a confession,
When I was young I wanted attention,
And I promised myself that I’d do anything,
Anything at all for them to notice me,

But I ain’t complaining,
We all wanna be famous,
So go ahead and say what you wanna say,
You don’t know what its like to be nameless,
Want them to know what your name is,
Cuz see when I was younger I would say

-When I grow up Pussycat Dolls-


-Amore mio! Ma chi ti ha messo in quell'angolino buio? Non la zia Ari, vero amore?-chiese Trix dolcemente alle sue scarpe.

Finalmente la sera libera era arrivata anche per lei, con disappunto di Kevin che invece doveva rinunciare a vedere la sua donzella per fare da babysitter a Frankie.

-Spiegami questa cosa: tu tratti meglio le tue scarpe di me?-chiese Joe allucinato sulla porta.

Trix ricambiò uno sguardo altrettanto allucinato.

-Ovvio, Essere. Loro non mentono MAI.-rispose acida.

Joe sopirò uscendo dalla camera della sua amica. Possibile che non si fosse mai reso conto di quanto le donne erano venali? A dire il vero, non erano tutte le donne. Aveva scordato che l'unico campione oltre sua madre di donne che aveva sott'occhio nell'ultimo periodo erano le sorelle Ruggieri, decisamente una categoria a se stante rispetto al resto del mondo: c'erano uomini, donne, omosessuali e sorelle Ruggieri. Chissà, magari un giorno avrebbe scritto un libro su come capire la mente delle donne riuscendo a decifare quello che passava per la testa di Trix. No, ok. Era decisamente impossibile capire quello che passava per la testa a quella ragazza.

-Amore, hai visto il mio orecchino?-chiese Arianna, infilandosi le scarpe in cucina.

-Sì, eccolo.-rispose Kevin porgendole una stellina d'oro bianco.

Nick si prese una Diet Coke dal frigo.

-Uh, Nick oggi sono andata a prendere qulcosa da mangiare. Se finisci le Diet o vuoi qualcosa senza zucchero ho preso e messo tutto nel frigo o in dispensa.-

-Grazie mille Ari! Sei un angelo!-rispose il minore dei fratelli, mandandole un bacio volante.

-Amore, ti accompagno io al lavoro. Se esci con Joe e tua sorella arrivi tardi. Se è un'altra volta in bagno a specchiarsi giuro che gli tiro un secchio d'acqua addosso.-borbottò Kevin poggiandosi allo stipite della porta.

Arianna rise divertita.

-Chi è il più vanitoso tra voi?-

-Joseph!-risposero in coro Nick e Kevin.

-Guarda!-sussurrò Kevin.

-Cosa c'entro io? Mi avete chiamato? Qualsiasi cosa sia successa, non è stata colpa mia!-disse il moretto comparendo in cucina.

-No, niente Joe. Si parlava!-rise Kim.

Joe alzò le spalle specchiandosi nei vetri.

-Kev, come sto?-chiese.

-Bene!-rispose quello, mostrando quattro dita alla sua bella ragazza.

-No, sul serio brothers. Se non sto bene dimmelo che poi quella mitomane mi insulta tutta sera. Sto bene?-

-Sì, Joseph. Stai bene!-rispose Nick sorseggiando la Diet Coke.

Kevin abbassò un altro dito.

-Kim, secondo te sto bene? I capelli sono a posto?-

Kim riuscì ad annuire trattenendo una risata.

-Oh bene. Per te, Ari? I capelli stanno bene, vero? Non è il caso che li piastri un pochino?-chiese allisciando freneticamente la frangia.

Ari scoppiò a ridere, beccandosi un'occhiata disperata dal Jonas di mezzo.

Kevin si inchinò pavoneggiandosi, scatenando l'ilarità generale di tutti tranne che del povero Joseph che non capiva davvero il motivo di tanto divertimento.

-Joe, sei bellissimo.-riuscì a dire dopo qualche minuto.

-Sìsì, Joe sei un gran figo. Ora amore andiamo o arrivi tardi. Ciao truppa! Ciao bambolina!-salutò Kevin stampando un bacione sulla guancia di Alice che ricambiò più che volentieri.

-Ciao a tutti! Trix, io vado al lavoro!-urlò sulle scale.

-Sìsì, ciaoooooooo!-si sentì.

Con un'alzata di spalle, Ari e Kev si avviarono verso l'uscita.

Quando finalmente Joe e Trix uscirono di casa, era passata già quasi un'ora.

-Andiamo a mangiare e poi andiamo in un locale. Voglio bere, la prima settimana d'università è stata bestiale!-ammise.

-Non prendiamo l'auto?-chiese Joe.

-Stupido Essere! Non mi metto al volante se bevo!-gli urlò contro Trix.

-Caspita, complimenti! Sei un pò responsabile. Se bevi non guidi così eviti di far male agli altri.-sorrise Joe.

Trix lo guardò perplessa.

-A dire il vero, Joe, è solo perchè non voglio rischiare di graffiare LuxEvil.-

-Giusto, come potevo mai pensare che tu fossi responsabile!?-sospirò entrando nel taxi.

-Che poi, LuxEvil? Che razza di nome è?-

-Ohh ciccio! Poco offendere eh! Lux sta per luxuries, ovvero lussuria e Evil per malefico, perverso, peccaminoso. Cioè come me e Ari!-

Joe deglutì rumorosamente. E certo, per cosa sennò? Lux di certo non poteva essere luce, e quindi il significato del nome della loro macchinina di certo non poteva essere un qualcosa di allegorico che si riferisse alla luce che sconfigge le tenebre e i peccati, no? Che poi era qualcosa che almeno si addiceva a loro, a queste due sorelle che erano davvero un concentrato di vizi capitali e trasgressione.


-Guarda guarda, abbiamo chi ci aspetta!-sorrise Joe stancamente, indicando un fotografo appostato fuori dal Besos Restourant su Hollywood Boulevard, dove aveva prenotato per mangiare un boccone prima di girare qualche locale.

Trix guardò fuori.

-Oh, ma ti seguono sempre sempre?-

-Solo quando metto piede fuori di casa!-sorrise pagando il taxi e scendendo, aiutando poi Trix in un gesto privo di malizia e doppi fini, ma fatto solamente perchè era cosa buona farlo.

-Joe! Joe!-iniziarono a chiamarlo vari fotografi sbucati dal nulla.

Trix lo guardò mettere un sorriso cordiale ma meno sincero del solito.

-Ciao ragazzi!-salutò, concedendosi ai fotografi per qualche scatto.

-Ehy, tu! Non ti azzardare a prendermi da quel lato, sai? Vengo malissimo! Se vuoi una mia foto, prendimi sulla destra! È il lato migliore!-

Trix scoppiò a ridere. Aveva visto un cambiamento in Joe, ci aveva fatto caso nelle ultime volte in cui avevano beccato i paparazzi. Joseph era sostanzialmente sempre il solito buffone di corte, scherzava, rideva e faceva l'idiota per puro piacere personale, tuttavia una cosa che ai più sfuggiva, cambiava. Cambiava il suo modo di sorridere. Trix non sapeva come era riuscita a notarlo, nè tantomeno come riuscisse a classificare i vari sorrisi dell'Essere, però erano sempre un pò tesi, meno rilassati di quando passavano il pomeriggio in piscina o a tirarsi cuscinate addosso.

-Ehy, tu! Perchè ridi? Sono divertente? Oh, vieni qui!-le disse prendendola per mano e ballando il valzer.

-Eh un due tre e un due tre!-scandiva il tempo da perfetto metronomo.

Era un vero piacere per i paparazzi seguire Joe Jonas: era una fonte inesauribile di siparietti comici! Bastava guardalo ora, mentre in mezzo alla strada ballava il valzer con espressione concentrata e serissima (mentre la sua presunta fidanzata rideva a crepapelle) per scoppiare a ridere in pochi istanti.

Quello che i paparazzi non sapevano però, era che quella era una tecnica per far sì di dare ai paparazzi ciò che volevano in poco tempo, in modo da riuscire tranquillamente a continuare a vivere la propria vita nel giro di qualche minuto, o click in questo caso. A conferma di questa teoria, quando Joe lasciò la sua partner di danza e le fece fare un inchino di paparazzzi ne era rimasto solo uno, un vero temerario.

-Ho fame, ti dispiace se entro a mangiare?-chiese Joe a quello strano tipo vestito oscenamente.

-Aspetta, Joe! Dove sono i tuoi fratelli?-chiese con la sua immensa macchina fotografica in mano.

Joe storse le labbra pensandoci su.

-Sai che a dire la verità non lo so nemmeno io?-

Joe inaspettatamente, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il suo iPhone, posandolo poi vicino all'orecchio.

-Pronto? Ciao Kev, qui è tuo fratello Joe. Dove sei?-chiese mettendo in vivavoce vicino al paparazzo.

-Joe? Uhm, sono a prendere un film con Frankie, perchè?-chiese Kevin, fermandosi davanti ad una videoteca decisamente scomoda per le loro parti ma ben conosciuta ormai dai fratelli Jonas.

-Uhm, c'è qui un paparazzo! Come ti chiami?Johnas? Ahhn Johnathan! Beh Johnathan voleva sapere dov'eri. Che film avete preso?-chiese incrociando le braccia.

-Non lo so, ora entriamo e scegliamo.-rispose, alzando gli occhi al cielo.

Possibile che suo fratello fosse davvero così idiota?

-Perfetto, Kev fatti una foto così la mandiamo al giornale per cui lavora Johnathan e vedo che tu non mi stai mentendo. Subito!-

-Tu sei pazzo!-esclamò Kevin dall'altra parte del telefono, tenendo sempre salda la manina di Frankie.

-Subito, Paul Kevin! E io non sono pazzo!-esclamò con voce da psicolabile.

Kevin alzò un sopracciglio, guardando il fratellino che a sua volta si chiedeva come mai fosse possibile che un fratello fosse uscito così.

-Frank, vieni. Dobbiamo fare una foto: abbiamo un fratello pazzo e sai che i malati mentali vanno sempre assecondati.-

Qualche secondo dopo, la foto arrivò sull'iPhone di Joe.

-Uh Frankie sei stilosissimo con quel cappello! Kevin, hai la mia maglietta? Come ti sei permesso di prendere la mia maglietta??-

-Uhm, Joe noi dobbiamo andare eh!-

-Saluta tutti!-gli ricordò Joe.

-Ciao paparazzo, ciao Joe, ciao!-

Kevin chiuse la telefonata e si scambiò uno sguardo disperato con Frankie. C'era sempre un matto in ogni famiglia e nella loro evidentemente era Joe.

-Ma guarda te! Ha un armadio pieno di vestiti e si prende la mia maglia! È mai possibile Johnny? Posso chiamarti Johnny vero?-chiese, attaccandosi nuovamente al telefono.

-Nick, qui è Hulk Hogan!-disse imitando alla perfezione la voce del culturista.

-Dimmi, Joe.-

-Ma come hai fatto a scoprire che ero io?-chiese allucinato. L'imitazione era venuta alla perfezione, ne era certo!

-Compare nome e foto sul display macho.-

-Uhm, maledetto telefono di ultima generazione!-borbottò.

-Che vuoi, Joe?-

-Sai Johnathan vuole sapere dove siete e io non lo sapevo, quindi ti ho chiamato! Dove sei e cosa stai facendo?-chiese.

-Sono a casa e sto ripassando biologia. Ma chi è Johnathan?-

-Un amico fotografo!-

-Tu e la tua mania di fare amicizia con i paparazzi!-lo rimproverò Nick.

-Uhm, mandami una foto!-disse.

-Eh?-

-Nick, ti conviene ascoltarlo. Scattati una foto e inviala. È particolarmente instabile psicologicamente stasera!-suggerì Trix.

Sentì Nick sgnignazzare e poco dopo il suono familiare della posta che arriva.

-Va bene, Macho. La cellula mi aspetta. Ci vediamo a casa.-rise Nick.

-Sìsì, fai il bravo biologo fratellino.-

Trix e Johnny ormai ridevano a crepapelle, reggendosi l'un l'altro per non cadere.

-Perchè ridi, tu!-ghignò Joe, scompigliandole i capelli.

-TUUUUUU! Perchè hai fatto una cosa simile! Ti odio per questo!-urlò Trix cercando di sistemarsi la folta chioma rossa.

-Anch'io la amo, ma le nostre nevrosi proprio non sono compatibili.- replicò ironicamente Joe.(cit. Arthur Miller- marito Merilyn Monroe)

-Di che natura è il vostro rapporto?-chiese Johnny mentre salvava le foto che Joe gli aveva appena mandato sul suo Sidekick.

-Natura umana, assolutamente.-rispose serio.

-Scherzo,siamo solo buoni amici. O meglio lei è la mia BEF, e io sono il suo.-

-BEF?-

-Best Enemy Forever.-

-Sì, siamo migliori nemici!-sorrise Trix.

Johnny rideva: sì, se ne sarebbero viste delle belle in avanti. Con un ennesimo grazie e un augurio di passare una bella serata, lasciò finalmente i due che entrarono nel locale tranquilli.


-Ciao Ari!-salutò Frankie appena mise piede nella videoteca, correndo a salutare e baciare la ricciola.

-Ciao peste! Come stai?-chiese Ari, inginocchiandosi e guardando il più piccolo dei fratelli Jonas negli occhi.

-Bene, posso andare a vedere i film?-

Ari sorrise e con un dito indicò gli scaffali poco più in la.

-Ehy, signorina. Mi scusi, ma invece che flirtare con i giovanotti non dovrebbe occuparsi dei clienti?- chiese una persona a lei ormai molto familiare.

-Mi perdoni, signore. Ma proprio non so resistere ai bambini!-rispose sognante, facendo sorridere Kev.

-Serata piatta?-

-Assolutamente. Siete i primi clienti da quando ho iniziato.-sospirò posando i gomiti sul bancone.

-Ari Ari! Che film prendo? La fabbrica di cioccolato o James e la pesca gigante?-chiese Frankie

correndo con due custodie in mano.

-Uhm, scelta difficile. Bei gusti, piccoletto!-sorrise facendo l'occhiolino a Frankie.

-Kevin li prendiamo tutti e due?-

Kevin lo guardò perplesso, passando a guardare la sua ragazze e suo fratello.

-Voi due siete una squadra da non sottovalutare. Potreste ottenere quello che volete solo con uno sguardo!-li rimproverò giocoso.

-Dai Keeviiiiiiiiiiin potresti diventare il mio fratello preferito!-

-Si dai Kev, che ti cambia un film in più?-

Due contro uno, due che erano con lui in legami quanto più stretti fosse possibile: uno era sangue del suo sangue, l'altra era la ragazza di cui era perdutamente perso. Bel casino.

-Ehy, macho. Non ero già il tuo fratello preferito?-

-Ehm, dipende. Era Nick perchè mi aiuta con la mia band.-rispose innocentemente.

-Hai una band?-chiese Ari.

Oh merda. Sì, Kevin Jonas aveva pensato oh merda.

-Sì, con il mio amico James. Nick mi insegna a suonare la chitarra e comporre canzoni!-

-Waw! Un giorno diventerai una rockstar! Ricordati di noi quando sarai famoso, piccolo!-

No no no no. Questa era una conversaizone di pericolosità pari a giocare a calcio su un campo con le mine antiuomo. Urgeva cambiare discorso, immediatamente. Band, rockstar, decisamente no.

-Va bene, mi hai convinto. Prendiamo entrambi i film!-esclamò Kevin con un po' troppo slancio.

-Davvero?-

-Perchè?-

-Frankie non volevi due film? Prendiamo due film!-

-Kevin tu sei quello che non vuoi mai prendere due film perchè ti addormenti a metà del primo!-

Chiunque avesse mai detto che i bambini sono la voce della verità, meritava una sberla seduta stante. Perchè i bambini dovevano essere così sinceri?

-Ti addormenti a metà del primo?-sorrise Ari con uno sguardo che era tutto un programma.

Kevin si sentì avvampare.

-Amore, noi andiamo eh!-disse chiudendo la bocca a Frankie premendola con una sua mano.

Meglio prevenire che curare.

-Certo amore, buona serata.-rise porgendo il sacchetto ai due fratelli.

-Chiamami se le cose si fanno troppo noiose!-fece, coprendo con la mano libera gli occhi a Frankie e dandole un bacio a stampo.

-Sì, appena stacco. Se non ti sei addormentato.-lo prese in giro.

-Aha, molto divertente.-

-Ciao Frankie, buona serata!-

Gli estremi dei fratelli Jonas salirono velocemente in auto, per evitare di farsi intercettare da qualche passante incuriosito dal grosso SUV nero.

-Allaccia la cintura, Frankie.-ricordò Kevin premuroso, mettendo in moto velocemente.

Qualche minuto dopo, erano incanalati nel traffico di Los Angeles.

-A cosa pensi, piccoletto?-chiese Kevin sorridendogli.

Era strano che Frankie rimanesse in silenzio per più di cinque minuti, soprattutto dopo che era stato accontenato sui due film.

-Mi piace Ari.-ammise, stupendo non poco il fratello maggiore.

Frankie era un bambino in tutto e per tutto, un bel bambino giocherellone e spensierato che, sì, forse aveva la vita migliore di tutti i bambini sulla faccia della terra.

In quel momento però, sembrava un piccolo adulto. Il faccino serio aspettava una reazione qualsiasi.

-Anche a me piace.-rispose Kevin.

-Ma a me piace che stia con te. È sempre dolce! Sembra la mamma a volte.-

Kevin sogghignò. Non era proprio sicuro che fosse un complimento, però nell'ottica di un bambino di otto anni lo era eccome.

-Hai ragione, è molto dolce.-

-Mi piacerebbe che tu la sposassi. Così diventerebbe una sorella a tutti gli effetti!-

Kevin lo guardò imbarazzato.

-sposarla? Beh, Frankie è un pò presto per pensare di sposarla. Usciamo insieme da poco meno di un mese.-

-Lo so questo, infatti mi va bene come quasi sorella adesso. Però ti volevo far sapere che la approvo per te.-

Per la seconda volta in pochi minuti, Kevin guardò il fratellino aspettandosi di vedere seduto vicino a lui un piccolo uomo. Invece era solo Frankie.

-Uhm, beh. Grazie.-


-Io e te un giorno o l'altro dovremmo affrontare il discorso, Joe.-

-Che discorso?-chiese il moretto morendo la cannuccia del suo cocktail analcolico.

-Paparazzi.-

Joe si guardò intorno.

Trix l'aveva portato al Viper room all' 8852 su Sunset Boulevard a West Hollywood, il locale di proprietà di Johnny Depp. Era un locale molto frequentato da VIP, e non era raro trovare Mick Jagger che improvvisava un concerto.

Joe si era dovuto fidare per la scelta del locale perchè nella loro strana accoppiata lui era l'esperto di ristoranti e lei di locali notturni. Dovette ammettere che aveva anche buon gusto.

L'ambiente era illuminato da una serie di faretti verdi e creavano un'atmosfera elegante, in contrasto con i divanetti verdi.

-Che vuoi dire?-chiese accomodandosi su uno dei divanetti.

Il DJ passava canzoni del momento mentre in pista già si scatenavano un sacco di persone.

-Che sembri...sei diverso quando ci sono i paparazzi.-

-Ovvio, cerco di mantenere un pò di privacy che già non ho.-rispose girando il contenuto del suo bicchiere con la cannuccia.

-No, il fatto è che sembri..stanco?-chiese.

-Giulia, perchè non rimandiamo la conversazione e questa sera ci divertiamo?-chiese con il suo sorriso più convincente.

-Parole Sante, Jonas! Impari in fretta! Dai, andiamo a ballare!-esclamò trascinandolo sulla pista.

Joe si fece trascinare dal ritmo.

Trix lo guardava con la coda dell'occhio mentre si muoveva sensuale sulla pista, ballando con chiunque le capitasse a tiro. Doveva fare qualcosa per quell'uomo! Gli serviva una donna, assolutamente. Volutamente stette a distanza, guardandolo mentre pian piano si scioglieva coinvolto dal ritmo, dalla musica, dall'atmosfera.

-Ciao, bellezza!-sorrise un ragazzo degno di tale nome, scansando con poca grazia un inutile essere umano.

-Ciao!-

-Io sono Smith. -sussurrò quello al suo orecchio, strusciandosi addosso alla ragazza.

-Piacere Smith.-sorrise sensuale.

-Piacere mio, babe.-

Come volevasi dimostrare, il fascino di Trix aveva mietuto le prime vittime dopo nemmeno cinque minuti che erano in pista, cosa che non sfuggì a Joe. La vide sculettare contro un ragazzone affascinante che imbambolato le aveva messo le mani sui fianchi, e ora si erano lanciati in una frenetica danza vagamente erotica che lo fece sorridere.

Sì, lei voleva divertirsi giustamente. Ma anche a lui non andava poi tanto male. Pian piano aveva adocchiato una ragazza al bar: aveva dei lunghi capelli ramati e grandi occhi verdi. Sembrava un pò come lui, quasi fuori luogo in un posto del genere.

-Ciao!-salutò sedendosi sullo sgabello vicino a lei.

-Ciao Joe!-salutò lei emozionata.

Il sorriso di Joe si congelò immediatamente: non era possibile, un'altra fan. Ma erano davvero ovunque!

Joe Jonas per la prima volta però, si trovò a fare i conti con i problemi di una persona normale.

Starsene in pista a ballare e farsi tentare con mosse che erano al limite delle decenza umana con una musica che in effetti non gli piaceva poi molto, o chiacchierare una serata con una fan regalando a lei l'opportunità di vantarsi con le amiche e lui di evitare di farsi indurre in tentazione?

-Con chi ho il piacere di parlare?-

I dadi erano tratti, e Joe aveva preso la sua decisione, inconsapevole che la rossa l'aveva tenuto d'occhio e ora sorrideva soddisfatta. Aveva portato Joe dalla modalità Santissimo Adolescente Divo alla modalità Adolescente Vivo, un cambiamento non indifferente. Si compiaque con se stessa, tornando poi ad occuparsi del bel morettone che le ballava addosso.


-Joe!-

Grazie a Dio.

-Trix, come va?-chiese Joe.

-Bene, andiamo a casa? Prendiamo il taxi con Smitthy!-ridacchiò evidentemente allegra.

-Smitthy?-chiese perplesso.

-Piacere, Smith!-

Joe gli strinse la mano con un ghigno sul viso, contento non tanto per aver fatto la conoscenza di quel coso palestrato, piuttosto dal fatto che finalmente la serata era finita. Tish, così si faceva chiamare la ragazza con la quale aveva parlato, era una vera noia ed era anche un pò sciocca. Non aveva fatto altro che ridacchiare tutta sera ad ogni cosa che aveva detto, prima, dopo e durante e la sua risata non era propriamente una cosa dolce e soave, mettiamola così.

-Ciao Tish, è stato un piacere! Ci vediamo ad uno dei prossimi concerti, ok?-salutò Joe.

Non gli ci era voluto molto per comportarsi cordialmente ma in modo distaccato, come aveva imparato a fare con le sue fans.

Dulcis in fundo, gli era toccato prendere un taxi con due contorsionisti che cercavano di farsi una gastroscopia a vicenda.

-Io odio i Taxi.-borbottò contrariato guardando fuori dal finestrino.

Sospirò sconsolato. Alle volte rimpiangeva non essere su un palco con qualcosa da fare. Era abituato ad avere ogni minuto della giornata programmato, quindi con la delicata arte dell'improvvisazione aveva ancora poca dimestichezza.

-Scusate se interrompo la vostra conversazione di un così elevato spessore culturale, il tassista si è fermato!-

Porse al tassista una banconota e poi con poca grazia, prese Trix per il braccio trascinandola giù dal taxi.

-Ehy!-protestò.

-Fai ciao ciao a Smitthy con la manina!-la scimmiottò Joe.

Smith fece appena in tempo a mimare con le mani il gesto del telefono, che il taxi partì di nuovo lungo la via.

Trix ghignò soddisfatta, sotto lo sguardo perplesso di Joseph che non ci mise molto a chiamare un altro taxi.

-Beh, Jonas. Vedo che ti sei divertito stasera.-

-Da morire.-replicò con enfasi.

Desiderava solo andare a casa e mettersi sotto le coperte.

-Ci sentiamo dopo, Giulia.-le disse, baciandole la fronte e salendo velocemene su un altro taxi.

-Sì, a dopo Essere.-

Trix entrò in casa felice come non mai. Tutto stava tornando alla normalità: lei che usciva, beveva, ballava e rimediava un bel fusto per far passare un paio di sere.

Adorava la vita notturna di Los Angeles e ultimamente non aveva avuto poi molte occasioni per uscire, senza contare che aveva perso nel vero senso della parola la sua compagna di serata, perchè di punto in bianco aveva deciso di mettere la testa a posto e diventare monogama con un chitarrista bugiardo con delle basette enormi. Ci mancava solo che diventasse pure casta. Non era esagertamente tardi, però le sue sorelle erano già tutte a letto. Fece appena in tempo a chiudere la porta della sua stanza quando sentì il cellulare nella borsetta vibrare insistentemente.

-Essere? Che diavolo vuoi?-chiese.

-Niente, abbiamo detto che ci sentivamo dopo?-

-Essere, ma sei idiota? Ci siamo lasciati da nemmeno dieci minuti!-

-Però se fossi stato Smitthy, non ti saresti alterata così tanto!-

-Ovvio, anzi te la dirò tutta: ho una sua chiamata in linea, quindi ci sentiamo domani! Sogni d'oro essere!-

Con un sorriso beffardo e una mossa agile, fece cadere la linea con Joe e rispose alla chiamata di Smith.

-Pronto?-chiese con la voce più sensuale che le riuscisse.

-Ciao, bambolina. Mi sono proprio divertito con te questa sera.-

-Posso confermare che la cosa è reciproca.-rispose sganciando con un abile gesto il vestito.

-Che ne dici di una cena, diciamo sabato sera?-

Trix sorrise.

-Dico che sarebbe perfetto!-

-Benissimo, ti faccio sapere i dettagli in settimana. Ah, non portare l'altro pretendente.-

-Chi? L'Essere? Certo che no. A sabato.- replicò sensuale ed educata, chiudendo la chiamata.

-Che vuoi?-ringhiò, meno di cinque secondi dopo.

-Cos'ha quello Smitthy più di me?-chiese Joe dall'altro capo del telefono.

-Vuoi davvero saperlo? Beh, tanto per cominciare sa quando non deve più chiamare!-urlò sbattendogli giù il telefono.

Sospirò. Questi uomini, bisognava ammaestrarli. Dovevano imparare a stare al loro posto. Possibile che tutti a lei capitassero quelli strani?

Quella domanda le ronzò in testa per tutto il giorno dopo. Era di nuovo una bellissima giornata, calda e senza una nuvola. Si stava godendo appieno il sole spaparanzata su una panchina fuori dalla facoltà di giornalismo, assaporando la pace di non avere Esseri che le ronzavano intorno, con un mega bicchiere di Starbucks e l'iPod nelle orecchie. Questa sì che era vita. La pace, il relax. Ah, quanto amava questi momenti!

-Trix! Proprio te cercavo!-esclamò qualcuno sdendosi di colpo vicino a lei.

Ecco, finita la sua pausa dal mondo.

-Kevin?-chiese stupita.

Kevin le fece un sorrisone.

-Mi libero di un Essere e mi trovo un Basettone. Mio Signore Armani, che ho fatto di male? Lo so che questa è la punizione divina per aver portato i pantaloni a vita alta, me lo sento!-esclamò rivolta al cielo.

-Trix.-la richiamò Kevin.

-Dimmi, Basettone Mentitore. Mia sorella è a lezione, due porte più in là.-

-Questo lo so, sapientona.-ribattè permaloso.

-Bene, allora cosa ti porta dalla sottoscritta nella sua pausa dal mondo?-

-Stasera devo fare una sorpresa ad Ari!-

-Ancora? Ma guarda che se ogni tanto gliele dici le cose non credo si offenda! Anzi, se vuoi ti do un paio di spunti sulle cose che potresti iniziare a dirle. Punto primo, che sei una rockstar. Punto secondo, che ti vesti orrendamente e la cosa peggiore è che spesso vi vestono gli altri. Punto terzo, che sei un verginello e che indossi l'anello della purezza. Punto quarto, che..-elencò alzando per ogni punto un dito.

-Sìsì, ho capito. Trix, qual'è il concerto al quale tua sorella avrebbe voluto andare ma che per mancanza di biglietti ha dovuto saltare?-chiese con un sorriso.

-Le Spice Girls?-chiese perplessa.

Si erano sempre divertite come delle sceme ad cantare a squarciagola Wannabe con dei vestiti davvero osceni addosso: lei faceva Geri e sua sorella Victoria, una esplosiva e l'altra fashion victim. Ogni tanto poi si aggiungeva Kim a fare Mel B e Alice a fare Emma. Ah, bei tempi quelli in cui ancora non c'erano esseri bugiardi a cui rendere conto.

-Idiota.-

-Parla quello con una camicia azzurro 2004.-replicò perfida.

Kevin si guardò la camicia e Trix ne approfittò per alzarsi.

-Trix!-la chiamò lui rincorrendola.

-Che vuoi, Kevin?-chiese esasperata alzando un pò il tono della voce.

Pessima cosa, davvero pessima. Facendo questo si erano attirati addosso gli sguardi di mezza facoltà.

-Bella mossa, Trix. Comunque stasera la porto a vedere i Fall Out Boy. Posso avere il tuo appoggio per tenere Alice?-

-Sìsì, Basette. Va bene. Ora sciò! Ho da fare.- replicò spingendolo verso l'uscita.

-Grazie, Malvagità. A te l'onore di rispondere a tutte le domande! Bye!-la salutò, camminando velocemente verso il suo Suv.

-Domande? E che domande?-gli urlò contro. Ma Kevin non poteva sentirla, era già sparito dalla circolazione.

Proseguì lungo il corridoio e finalmente si rese conto a cosa si riferisse.

-Tu conosci i Jonas?/ Oh mio Dio! Tu sei quella che esce con Joe!/Le tipe misteriose!-iniziarono ad urlarle contro decine di ragazze.

-Oh mio Dio, ditemi che non è vero!-borbottò più a se stessa che alle altre.

Complimenti, Giulia. Bella mossa. Clap, clap.


To be continued.

***

NOTA BENE.


Alur. Premettendo il fatto che non ho postato mercoledì e che un po' mi scuso con quelle anime pie che scrivono due righe impazienti di poter leggere..ma vi dirò che mercoledì non ho postato volutamente. A parte il fatto che ero in un “bunker” senza internet con i miei amici e mi sono divertita un sacco, la mia Scimmietta e la Trix m'hanno tenuta aggioranta sulla situazione recesioni etc etc. Allora, io capisco che recensire è noioso, che si è più invogliati a leggere e sbattersene allegramente di quella bella scrittina là sotto che dice “vuoi inserire una recensione?” però provate a mettervi nei panni degli autori per cinque minuti. A Hello beautiful io tengo un sacco, ci tengo davvero perché è una storia che ha significato molto per me, non a livello “love story con i Jonas” ma con le mie amiche, persone che sono presenti nella mia vita e che ci sono costantemente. Grazie a questa fanfiction ho conosciuto persone splendide ed ho rafforzato amicizie già consolidate, ma è probabilmente solo grazie a loro che voi oggi potete leggere questo capitolo. Come ho già detto, la storia è finita e postarla per me è un piacere, ma se i riscontri ci sono postarla diventa ancora più bello. Detto questo, mi scuso ancora con le mie fedelissime perché oggi non le posso ringraziare personalmente (sono in ritardo e mi devo preparare) e se non postavo oggi si andava direttamente ad un giorno indefinito della settimana prossima. Prometto che sarà l'unica volta in cui non vi ringrazio una ad una. Ad ogni modo, grazie ancora.

Anche per l'attenzione.


arianna



Ps. prossimamente con il capitolo di svolta intitolato nothing special.

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Capitolo 25
*** Nothing special. ***


n

Ciao ragazze! Oggi la posta del cuore sarà volutamente prima del capitolo perché, credetemi, quello che vi apprestate a leggere è meglio lasciarlo con il “silenzio” finale. Spero di non far piangere troppe di voi!

Ho creato una mail apposta per le “fan” di Hello Beautiful, visto che parecchie di voi mi hanno chiesto la storia su un file unico e nel casino della mia posta, vi giuro che me ne sono perse parecchie di mail. Ad ogni modo, scrivetemi e inviatemi ciò che volete(magari i virus ecco, quelli no) anche insulti sono ben accetti! :) XD

La mail è : rijewel89@aim.com

Trex: amore mi manchi troppissimo! Sei in Krautilandia, ti rendi conto? Spero che non mi tornerai convertita a quei cosi. XD ho bisogno di teeeeeeee T-T Mi manchi da morire! Ti amo. <3 Ps. Alice Shiloh spacca di bbbbbrutto! XD

Scimmietta: dopo aver visto Barney questa mattina ho finalmente capito che la mia vita è realizzata appieno, insomma Barney è Barney! *-* Dio se lo amo quel dinosauro viola! Questa mattina abbiamo anche appurato che tutte le prof di tedesco sono dittatrici, fuhrer, Hitler e chi più ne ha più ne metta. Ad ogni modo, tu posti poi, vero? Scimmy grazie per la zampa che mi stai dando in questi giorni con HB2, insomma sono in piena crisi tramistica e stilistica. XD I monkey you, monkey. <3

hEiLig FuR ImMeR: cara lei! (: eh come ben hai visto, Joe e Trix sono due testardoni in piena regola. Tempo al tempo. (: bacio!

JonasBrothersFan: non è questione di essere impediti o no, ad un autore (non parlo solo di me, in generale) fa sempre piacere vedere che qualcuno spende due righe per apprezzare o meno il suo lavoro. Ti ringrazio infinitamente per aver lasciato la tua opinione! (: un bacione <3

Jeeeeee:no cioè io prima o poi mi dimenticherò una “e” me lo sento. Noo perché non vieni al concerto a Torino? Io e Trix già ci stiamo organizzando (: che donneh, che donneh! (: bacioni e a presto concittadina!

Carly4e: visto che caruccio Frankie? Ridevo da sola finché scrivevo la scena dei paparazzi! (: bacioni!

Sbrodolina: ma LOL poverina! Come va ora con la scuola? Hai un attimo per riprendere fiato? Spero di sì, un bacione (:

RitardoGirl: LOL in capo all'Italia? LOL non credo che riusciresti a farmi del male, sono abbastanza sicura che Trix mi nasconderebbe sotto falso nome all'estero. Sai, quella ragazza ha sviluppato una certa dipendenza dalle mie fanfiction. (: grazie per il commento. Bacio.

Maggie_Lullaby: ma Looool! Ovvio che NON ti voglio morta, io vi voglio bene! A quante volte sei arrivata per via di resuscita/morte? Con questo capitolo credo che riderai poco invece. (: bacinii

EllieGoodman: Lol vedo che la scena del paparazzo è piaciuta più o meno a tutti, come Frankie che fa il piccolo uomo saggio. Grazie mille mille mille. <3 (:

Mon Amour: amore che dire!! Grazie che dedici cinque (anzi due, perché l'amica di sotto ti chiama) alla tua Ari *-* me ti ama e ama i tuoi commenti *-* Sai che mi sono quasi commossa da sola quando Frankie ha fatto il discorso? Immaginati KevKev che musetto avrà fatto! Ammmmmmmmmore *-* Eh shi, il nostro piccolo JoJo è un po' cambiato e capisce che qualcosa sta cambiando. (: povero lo faccio soffrire un sacco. Un po' mi dispiace anche! (: è il fratello sottomesso XD stasera passo a leggere e recensire la tua ficcina che oggi sono in full immersion di studio! Un bacione amour, ci sentiamo presto su MSN. <3 I love you.

Dilè: tesoro, l'amica ti ha ridato il pc? No perché spero proprio di sì che voglio sapere cosa ne pensi del capitolo che stai per leggere! Un bacione immenso! <3


and now. Have a happy reading!<3


******************

Capitolo 25: Nothing special.

I'm sick and tired of everybody
Thinkin they know what's best for me and
Maybe I wanted me to be
Nothing special.
I'm past the point of breakin and I'm
Not sure if I'm a gonna make it
I'll keep this gift from breakin
As long as you BELIEVE.
I remember walking in the park with my life on a sunny afternoon.
I won't give up on you she said
Don't be so afraid (so afraid)
I'll maintain as long as you believe in me.
(Greetings from the part of me that

doesn't wanna be apart of your complacency).

-Nothing special Ill Scarlett-


Scene di vita quotidiana in casa Jonas, quel giorno.

Denise e Paul erano in cucina e sentivano distintamente i loro quattro amatissimi figli bisticciare (amorevolmente, s'intende) per chi dovesse giocare per primo con l'ultimissimo modello di Guitar Hero arrivato quella mattina in regalo con la posta.

-Paul, credo sia arrivato il momento di dirlo ai ragazzi.-

-Lo so, tesoro. Temo che non la prenderanno bene comunque, anzi partiranno sicuramente prevenuti.-

Denise sospirò.

-Lo credo anche io. Però un pò li capisco. Insomma, glielo avevamo promesso.-

-Denise, dispiace anche a me infrangere una promessa ma sono cosa che non capitano molto frequentemente e poi, lo sai meglio di me: bisogna battere il ferro finchè è caldo.-

Denise e Paul volsero entrambi lo sguardo verso il salotto: ora o mai più.

-Avanti Kevin! Ti ho ceduto il mio biglietto per i Fall Out Boy lunedì!-

-A te nemmeno piacciono!-replicò.

-Cosa vuol dire? E poi a me piacciono!-

Nick sospirò e si buttò sul divano, accarezzando Elvis.

Era davvero lui il più piccolo tra i tre? Se lo chiedeva spesso ultimamente.

-Ma perchè tu per primo?-

-Joeee molla quel joystick!!!!-urlò.

-Senti mister K2 dei TUOI stivali, aspetti il tuo turno!!!-

-Voglio giocare anche ioooooooooooooooooooooooooooo-

-Frankie tranquillo, adesso quei due dementi dei tuoi fratelli lasciano immediatamente le chitarre e fanno giocare anche noi, vero?-chiese Nick educatamente.

-Ascoltatemi bene! Io sono il chitarrista, quindi giocare per primo è mio diritto!-

-Anche io sono un chitarrista!-si lamentò Joe, cocciuto come sempre.

-Ascoltami bene, macho. Io sono il lead guitarist. Questo gioco si chiama Guitar Hero. Non Tambourine Hero. Chiaro?-

-Suoniamo tutti la chitarra in questa casa! Non potete lasciare quei benedetti cosi e basta?-

-Nick sei il mio fratello preferitooooo!!-

Kevin lo guardò allucinato.

-Ero io il tuo fratello preferito!-

-Vedete, Frankie ha già capito come funziona! Si arruffiana tutti a seconda da chi può trarre maggior vantaggio!-

-Beh, Joe. Stai tranquillo, tu non sarai mai il mio fratello preferito!-rispose il piccolo di casa Jonas.

-Ma perchè?? Sono sempre loro!-sbuffò offeso.

-Perchè tu suoni il tamburino! Con il tamburino non ci conquisti le ragazze!-spiegò Frankie saccente.

-Oh oh oh, hai capito il nanetto?-rise Nick, tenendosi la pancia.

Joe lo scimmiottò offeso.

-Anyway, chitarra mia!-urlò Frankie.

-Grande, Bonus!-fece Kevin battendogli un cinque.

Essere genitori aveva tanti pregi e tanti difetti, aveva momenti più o meno belli, ma vedere i

propri figli che anche se litigando andavano tutti d'accordo era decisamente una cosa fantastica. Peccato che a rompere l'idillio ci avrebbero pensato loro, con una notizia che non sarebbe affatto piaciuta.

-Ragazzi, cosa state facendo?-chiese sorridente Denise arrivando in salotto abbracciata a Paul.

-Stiamo litigando per chi deve giocare per primo a Guitar Hero.-rispose innocentemente Nick.

Denise li guardò tutti pensando a come avrebbero reagito.

Paul Kevin II, il maggiore: conoscendolo avrebbe riflettutto in silenzio, pensando bene a tutti i pro e i contro, e quasi certamente nella lista dei contro andava quella ragazza che a lui piaceva tanto.

Joseph Adam, il buffone: avrebbe accettato? Avrebbe rifiutato? Non lo sapeva. Non aveva motivi così forti che lo inducessero a dare subito una risposta negativa.

Nicholas Jerry, il saggio: avrebbe continuato a ostentare la sua maturità o si sarebbe comportato come qualsiasi altro ragazzo?

Franklin Nathaniel, il piccoletto: per spirito di avventura lui avrebbe accettato.

I suoi bambini. Sembrava ieri che li vedeva giocare nel cortile o muovere i primi passi, ed ora eccoli lì. Beh, forse bambini lo erano ancora ma di passi ne avevano fatti, e molti.

-Ragazzi, spegnete un attimo. Vi dobbiamo dire una cosa.-

Kevin e Joe si scambiarono un'occhiata preoccupata. L'ultima volta che avevano detto una frase del genere, dopo circa nove mesi si erano trovati un altro Jonas per casa.

-Mamma, non sarai...-fece Joe con uno sguardo allusivo.

-Oh no no tesoro. Quattro Jonas al mondo sono già abbastanza, credimi!-

-Io un altro fratello non lo voglio!-ammise Frankie, timoroso di perdere il posto di cocco di famiglia. I tre Jonas maggiori annuirono concitati tra loro.

-No tesoro, tranquillo.-lo rassicurò sua madre prendendolo sulle ginocchia.

-Ragazzi, è una cosa seria.-

Questa frase fu sufficiente a richiamare l'ordine. Tutti si zittirono, mentre i più disparati pensieri affioravano nella mente. Una malattia? Qualche parente che stava male? Una vincita alla lotteria?

-Ieri mattina, mamma ed io siamo andati dalla vostra label.-

Si rilassarono impercettibilmente: il peggio era che li avessero licenziati!

-A little bit longer è ancora nella top ten dei dischi più venduti.-continuò con aria greve.

-Ed è un male?-chiese Kevin.

-No, però...vogliono che facciate un tour. Quindici, venti al massimo venticinque date in giro per il mondo. Vi terrà lontano da casa per circa tre mesi. Ora, prima che esprimiate qualsiasi sentimento od opinione a riguardo, sappiate che uscirà un libro, un reality show e un DVD live.-sparò. Via il dente, via il dolore.

-Preferivo un fratello.-mormorò Nick passandosi le mani nei capelli.

Joe aprì la bocca per ribattere.

-Sì, lo so Joe che era il vostro anno libero, e so che vi avevamo promesso un anno da adolescenti normali. Però dicono di cogliere l'opportunità al volo.-

Denise aspettò una reazione dal maggiore.

-Quanto tempo abbiamo per decidere?-chiese poi Joe, in un sussurro.

-Domenica sera dobbiamo dare la risposta. Se accettate, si parte mercoledì.-

Mercoledì. Cinque giorni. Per tre mesi senza di lei.

-Sapete una cosa? Non ho più voglia di giocare a Guitar Hero.-mormorò Kevin, correndo su per le scale.

-Andiamo nell'altra stanza, Frankie. I tuoi fratelli devono parlare.-

-No, Frankie gioca pure. Noi andiamo da Kevin.-

Erano tre fratelli a volte molto diversi tra loro: avevano tre motivi diversi, ma una risposta unica.


Un mese. Quattro settimane. Trenta giorni. Settecentoventi ore. Quarantatremiladuecento minuti. Due milioni cinquecentonovantaduemila secondi.

Il tempo era il chiodo fisso di Kevin. Non riusciva a pensare ad altro, anche se avevano comunemente deciso per il no. C'era qualcosa che lo rendeva ansioso, che non gli faceva pensare ad altro che al tempo trascorso, al tempo che lo separavano dal vederla, al tempo che avrebbero trascorso insieme, il tempo, il tempo.


La domenica mattina da Starbucks era diventato ormai un rito da un mese a quella parte, e quella domenica di certo non faceva eccezione. Infatti, i Jonas Brothers al gran completo con le sorelle, entrarono nel chiassoso locale sulla Beverly Drive felici e (più o meno) spensierati come sempre.

-Vedi, Kevin! È qui che ti sbagli!-disse Kim.

-E perché?-

-Perchè Johnny Deep è bravo in tutto ciò che fa! Non puoi dire che un'interpretazione di Johnny è scadente!-spiegò Trix.

Kevin aprì la bocca per ribattere.

-Amore, meglio che lasci perdere. Non ci batti sull'argomento Johnny!-rise Ari, tenendolo per mano.

Kevin fece un faccino triste e deluso.

-Oh, tenero!-esclamò Ari, vedendo la sua espressione ma consolandolo con un bacio.

-Ragazzi, ricordatevi che io ho il diabete. Troppo zucchero mi fa male!-li prese in giro Nick, tenendo tuttavia Kim ben stretta a se.

-Joe! Joe! Vieni, abbiamo trovato il tavolo!-corsero ad annunciare Alice e Frankie che, inseparabili come sempre, erano andati in avanscoperta nell'affollato Starbucks.

Quei ragazzi, potevano benissimo sembrare otto normalissime persone che la domenica mattina fanno colazione insieme. Tra quei ragazzi, però, c'erano tre rockstar e tre sorelle ormai ben note ai giornalisti.

-Joe?-

La voce del fratello lo riportò alla realtà: si era perso, perso a fissare fuori dalla vetrata.

-Scusa?-

Kevin lo guardò strano.

-Tutto a posto?-chiese.

-Sì, vieni Nick.. oggi tocca a noi offrire la colazione.-disse, sforzandosi di fare un sorriso tirato.

Lasciando le ragazze al tavolo con Kevin e Frankie e il loro ecclatante “Kev & Frankie Show”, si misero in coda alla cassa.

-Allora, un Triple Chocolate Chip Cream, due Strawberry Frappuccino, un Chocolate Frappuccino,un caffè normale..uhm, ne manca uno. Il the per me..quattro brownies al cioccolato e quattro ai mirtilli.-elencò Nick.

-Strawberry & Creme Frappuccino per me.-disse distratto Joe.

-Si può sapere che hai?-chiese il fratello minore.

Joe incrociò le braccia al petto e la sua espressione si fece seria.

-Nick, abbiamo un problema: fuori si stanno accalcando i paparazzi.-

Nick si voltò di scatto verso la porta. Non che la cosa fosse per lui una novità avere paparazzi intorno ventiquattrore al giorno, ma non li volevano ora.

-Kevin.-lo mormorò piano.

-Che facciamo?-sussurrò Joe.

-Lo sai che non potrà più nasconderle la cosa, vero?-

Joe annuì, gli si era seccata la gola.

-Sono 30.85 $, signor Jonas.-lo avvisò la ragazza di nome Allison alla cassa, porgendogli due sacchetti con i muffin e due scatole con 8 grandi bicchieri.

Nick tirò fuori il portafoglio e gettò 35 $ senza farci troppo caso e prese un sacchetto e un vassoio.

-Ecco la colazione!-esclamò Frankie contento.

-Ragazzi, ho un'idea! Perché non andiamo in quel centro dove ci sono i tappeti elastici ovunque!? Ti ricordi, Nick? Ci siamo andati l'anno scorso!-propose Kevin.

-Sì! È molto divertente. È fantastico!-rispose quieto.

-Che ne dici Joe?-chiese Kevin.

-Assolutamente!-rispose distratto.

Joe Jonas, non aveva fatto molto caso a quello che aveva detto il fratello. Joe Jonas aveva visto qualcosa, qualcosa che non gli piaceva per niente. Evidentemente la loro routine domenicale era stata notata da qualcuno. Il suo cervello lavorava velocemente in cerca di una soluzione che evidentemente non c'era, ma benedisse il proprietario di Starbucks per aver messo carta coprente verde con il marchio della nota catena di caffetteria fino a metà vetrata. Un po' di tempo per pensare lo avevano, ma era anche il loro principale nemico.

-Ragazzi, siete strani. È tutto ok?-chiese Kim accigliata.

Joe e Nick si scambiarono un'occhiata preoccupata.

-Kevin, guarda fuori.-mormorò Nick.

Era naturale che tutti guardassero fuori.

-Cazzo.-sussurrò Kevin sbiancando di colpo.

Ora avrebbe voluto essere sempre stato sincero con lei, fin dall'inizio. Non avrebbe voluto averle nascosto questo piccolo dettaglio della sua vita.

-Amore, tutto ok? Sei pallidissimo.-chiese Ari preoccupata, accarezzandogli amorevolemente una guacia pallida.

Kevin la guardò: non era il solito sguardo innamorato o adorante. C'era qualcosa di strano: sembrava spaventato da tutti quei paparazzi appostati fuori da Starbucks. Che ci fosse qualche celebrità nel locale?

-Che facciamo, Joe?-chiese con un filo di voce.

-Beh, usciamo no? Mica sono qui per noi!-rispose Arianna con la semplicità dettata dall'ignorare certi fatti.

Scese un silenzio glaciale.

-Amore..-sussurrò.

Arianna si guardò intorno, rendendosi conto di avere parecchi sguardi puntati addosso.

-Perchè sembrate tutti sapere qualcosa che io non so?-chiese con una punta d'ansia nella voce.

Kevin abbassò lo sguardo, tenendo la testa tra le mani.

-Kevin, cosa diamine sta succedendo?-chiese impaziente.

-Trix, portale a casa vostra. Subito. Vi raggiungiamo là tra un po', appena riusciamo a seminarli.-sussurrò Joe.

Kim prese la mano di Nick in un semplice gesto che riuscì a rassicurarla. La guerra era scoppiata.

-Certo. Frankie?-

-Lo portiamo con noi. Usciamo separati. Prima andate voi.-rispose Nick secco.

Ari non riusciva a capire. Guardava persa le persone intorno a se: perché sembravano parlare un'altra lingua? Non riusciva neppure bene a capire quello che succedeva. C'era un via vai di gente che li guardava e li additava.

-Amore, metti gli occhiali da sole.-sussurrò Trix posando le mani sulle spalle della sorella maggiore. Era sul serio sconvolta e non aveva tutti i torti.

Kevin alzò lo sguardo, confrontandolo per la prima volta con gli occhi di Arianna, in cui lesse delusione, sconforto. Era una pugnalata dritta al cuore.

-Kim..?-

-Sì, Trix. Ad Alice ci penso io.-confermò.

Presero la loro colazione e uscirono dal locale, accolte da un turbinio di click, domande e urla. Domande a cui non avevano risposte.

Kevin seguì con lo sguardo le ragazze venire inghiottite dai paparazzi.

-Pronti? Frank, mi raccomando. Non dire..-

-Niente di strano, promesso!-disse il piccolo Jonas, mettendosi meglio il cappellino che ormai portava sempre.

Joe si voltò verso il fratello maggiore.

-Andiamo.-sussurrò. Sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata.

Non fecero nemmeno in tempo ad arrivare alla porta che sentirono già il chiasso dei paparazzi che si spingevano a vicenda per avere la foto migliore.

Joe sorrise tristemente. Questa volta la copertina di People era loro, non c'erano dubbi.

-Deve essere davvero una giornata noiosa se state così attenti alla nostra colazione!-sorrise Nick tenendo il suo the in una mano e il sacchettino con il muffin nell'altra.

-Mh, Muffin ai mirtilli! Li adoro! Io amo Starbucks, voi no? Sono decisamente i migliori! Ehy, avete fatto colazione? La colazione è importante!-li rimproverò Joe, facendosi prendere dal solito comportamento giocherellone quando era davanti ai paparazzi.

Joe tirò fuori dal sacchetto il suo muffin addentandolo, mentre sul volto gli si dipingeva un'espressione estasiata. I suoi fratelli risero.

-Io ho preso un frappuccino e un caffè. Non carburo altrimenti!-sorrise Kevin scuotendo il bicchiere. Sorridere non gli era mai sembrato così difficile, sopratutto se dentro si sentiva morire.

-Da mangiare? Hai preso anche tu il Muffin ai mirtilli?-chiese un paparazzo.

-No, io cioccolato!Sono allergico alla frutta.-rispose pacato.

-Lui è “allergico” alla frutta!-lo scimmiottò Joe, virgolettando la parola allergico.

Frankie stava per morire dal ridere. Quando erano davanti ai fotografi, i suoi fratelli diventavano davvero degli idioti.

-Mettetivi in posa tutti insieme!-gridò qualcuno.

Click, click, click.

Foto, foto e ancora foto. Concedersi ai paparazzi era parte integrante del loro lavoro.

-Kevin, è vero che farete un nuovo tour in giro per gli Stati Uniti?-chiese una giovane donna dai capelli arancioni.

-No, non che io sappia!-

-Ed è vero che uscirà un DVD live?-

-Non so nemmeno questo, mi dispiace!-replicò.

Iniziava ad irritarsi.

-Ragazzi, non sappiamo nulla davvero! Tutte le notizie ufficiali le dà la nostra casa discografica o Disney Channel, quindi riferitevi a loro. Ora dobbiamo andare!- intervenne Joe, spingendo Kevin e Frankie verso l'auto.

Girovagarono a vuoto per quasi un'ora prima di arrivare a casa delle ragazze, sicuri di aver depistato tutti i paparazzi possibili e immaginabili.


Nick quasi non fece in tempo a frenare l'auto che Kevin si era già precipitato sulla porta.

Qualcosa andava storto e non era difficile immaginare cosa. Non c'era la solita musica a tutto volume, dall'interno non provenivano urla divertite o rumori strani. Era tutto silenzioso, le tende tirate all'interno quasi volessero mantenere una privacy che non si erano mai preoccupate troppo di proteggere. Ma ora era diverso.

-Ari!-chiamò appena mise piede in casa.

Erano tutte sul divano, silenziose e timorose per le conseguenze di quello che era appena accaduto.

-Amore, mi dispiace io..io..-iniziò Kevin piazzandosi davanti alla ragazza.

-Tu cosa, Kevin?-chiese debolmente.

-Non volevo che lo scoprissi così!-disse.

Kim, Alice, Trix e i tre fratelli Jonas si defilarono al piano superiore. Era meglio lasciarli soli, era la resa dei conti: dovevano parlare, chiarirsi.

-Mi sono fidata di due soli uomini nella mia vita, Kevin! Tu e Charlie!-

Il suo tono era stranamente calmo, quasi rassegnato, e questo conferiva alle sue parole un tono ancora più doloroso e deluso che ferì Kevin quasi quanto una pallottola dritta nel cuore.

-Io sono diverso da Charlie!-replicò Kevin.

-Come no! Charlie mi ha mentito sui suoi sentimenti, tu mi hai solo mentito su chi sei veramente!-

-Non ti ho mentito amore!-

-Non chiamarmi amore. Non è giusto. In amore non c'è inganno o menzogna.-

-Ho solo aspettato il momento più opportuno per dirtelo.-sussurrò.

-E questo sotto cosa lo classifichi? Inganno, o menzogna?-

Non riusciva a parlare, gli occhi pieni di lacrime le bruciavano terribilmente ma no, non avrebbe pianto davanti a lui.

-Io non volevo che succedesse, credimi.-sussurrò.

L'ossigeno sembrava rarefarsi, entrambi erano senza fiato. Non così, non ora, non con lei: erano le uniche cose che Kevin riusciva a pensare.

-Pensavo che la verità ti spaventasse.-

-Certo, menzogne e inganno invece sono stati confortanti.-

Si passò esausta una mano tra i ricci scuri.

-E su cos'altro mi hai mentito, Kevin? O magari nemmeno Kevin è il tuo nome?-

-Ascoltami: siediti e ti racconterò tutto.-

-Cosa sei? Un attore? Un cantante?-chiese arrabbiata. -Oh no. Lo so io cosa sei. Sei una rockstar scommetto. Come Charlie.-sussurrò non riuscendo, nonostante i buoni propositi, di trattenere una lacrima che le solcava la guacia solitaria.

Era delusa: anche lui l'aveva distrutta, ferita, abbattuta. Non aveva forze per cercare nemmeno il più misero dei pensieri positivi, non aveva la forza di pensare a cosa sarebbe stato di nuovo di lei. L'unico pensiero fisso che aveva era la voglia di andarsene e via, lontano il più possibile da tutto quanto, da tutti. Ferita e scoraggiata. Inutile. Arrabbiata e ...impotente.

Impotente perché era successo di nuovo, perché si era ripromessa di non stare più male per nessuna persona e ora scopriva che tutti le avevano mentito. Più Kevin raccontava, più le sembrava di vivere in un film, in una sorta di Grande Fratello dove tutti gli occhi erano puntati su di lei, dove ogni persona le aveva mentito.

Quanto tempo era passato da quando Kevin aveva iniziato a raccontare? Un'ora. Mezz'ora. Una vita. Non lo sapeva. Non voleva saperlo. Le aveva mentito.

-Ti prego, perdonami.-sussurrò Kevin di nuovo per la millesima volta.

Un minuto. L'aveva persa per sempre.

-Sai, Kevin. Io alle favole non ci credo, no. Non ci credo più. Sono stata una stupida a illudermi di nuovo che tutto potesse andare bene. Ma sono stata ancora più stupida a non accorgermi di niente. Però..io non posso stare con una persona che mi ha mentito. Un rapporto si basa sulla fiducia, sulla lealtà.. è tutto calcolato e basta un niente per spezzare un fragile equilibrio. Tu hai bellamente preso a calci tutto questo. Mi hai mentito, i rapporti non si costruiscono sull'inganno e sulla menzogna.-sussurrò.

Le parole le uscivano strozzate dalle lacrime.

-Vattene, Kevin. Vattene perchè se non stiamo insieme stiamo meglio.-riuscì a dire con un filo di voce.

-Non stiamo meglio se siamo separati!-disse disperato.

Ma non lo sentì: era corsa in camera sua.


To be continued.

***



fazzoletti?


Oh, quasi mi dimenticavo. Il prossimo pezzo sarà yesterday.

Cheers!

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Capitolo 26
*** Yesterday. ***


y

Capitolo 26: Yesterday.

I just can't believe you're gone
Still waiting for morning to come
Wanna see if the sun will rise
In the way that you're by my side ooo
When we had so much in store
Tell me what is it I'm reaching for
When we're through building memories
I'll hold yesterday in my heart, in my heart.

-Yesterday Leona Lewis-


Voleva starsene sola, da sola, totalmente sola con il suo dolore. Che cosa ne sapeva lei dell'amore? In 20 anni non era mai riuscita a innamorarsi di nessuno, non voleva. Kevin doveva essere solo uno tra i tanti. E invece era diventato l'unico. Fottuti sentimenti.

Bussarono alla porta e scacciò le lacrime con una mano, sapendo che serviva a ben poco nasconderle perchè mille altri segnali dicevano che aveva pianto ed era arrabbiata.

-Posso?-chiese debolmente Trix.

-Se devi.-rispose lei glaciale.

Sentire il tono freddo della sorella la ferì, ma sapeva che aveva ragione, fottutamente ragione.

Si sedette sul letto in attesa.

-Ti va di parlarne?-chiese.

-Parlare?-chiese ironica a sua volta la riccia.

-Parlare di cosa? Del fatto che tu sapevi tutto e mi hai mentito? Del fatto che sono stata ferita dal mio ex ragazzo, da mia sorella e dalla mia migliore amica in un colpo solo? Di questo vuoi parlare? Beh accomodati. Creerò un nuovo club. Il circolo della menzogna. Tanto ci vivo in mezzo ai bugiardi.-le disse acida.

-Pensi che mi sia divertita? Pensi che sia stata contenta di mentire?-

-Cazzo, Trix! Sei mia sorella! Non abbiamo mai avuto segreti tra di noi!-

-Cosa dovevo fare? Dirti che il ragazzo per cui ti vedevo persa mentiva dal giorno in cui vi siete conosciuti? Sentirmi in colpa per aver distrutto qualcosa che ti faceva stare bene? Tu NON sai quante volte abbiamo chiesto a Kevin di dirti la verità...-

-Potevi dirmela tu la verità! Sei mia sorella, Giulia! Sei mia sorella!-disse mentre altre lacrime le scendevano sul volto

-Noi contro tutti, ricordi?-

-Tanto non vuoi capire, è inutile no? Hai ragione tu. Non capiresti neanche se te lo ridicessi venti volte. Come avrei potuto distruggere la tua felicità eh?Mi avresti odiata comunque.-

-Io non ti posso odiare. Sono solo delusa.-

-Sappi solo che non volevo arrivare a questo, speravo che avesse più buon senso. Ma evidentemente riponevo troppa fiducia in lui.-sussurrò amareggiata.

Ari rimase in silenzio a fissare il vuoto, senza nemmeno più preoccuparsi di nascondere quello che provava.

-Bene, credo che la nostra conversazione sia finita qui, non fare cazzate, non farle per Kim e Alice per piacere.-

Trix si avviò verso la porta, raccogliendo da terra un quaderno ormai spesso.

-Questo è tutto quello che io e l'Essere abbiamo messo insieme in queste settimane, non so se ti fa piacere vederle, ma prova a capire perchè ha voluto tenerti lontana da tutto questo quanto più ha potuto.-

Rimase sola a fissare quel libro, cercando di trovare il coraggio di aprire quelle pagine.

Jonas Brothers & Ruggieri Sisters”. Sotto, da Trix, era stato chiaramente aggiunto un altro titolo. “Living the dream.” Vivere il sogno. Il suo, si era rotto.


Kevin entrò in casa e,fidandosi solo del suo intuito arrivò in camera sua sbattendo la porta. Non riusciva a vedere niente, era in uno stato di trance che non gli permetteva nessun collegamento con il mondo esterno.

-Kevin!-lo chiamò sua madre comparendo sulla porta, asciugandosi le mani in un canovaccio.

-Mamma, no. Lascialo.-sussurrò Joe in un tono così triste che le smorzò subito il sorriso.

-Ha bisogno di stare da solo.-continuò.

Nick si sedette sul divano, muovendo nervosamente il piede per terra.

-Non vorrei dirlo..ma glielo avevamo detto.-sussurrò Nick.

-Ragazzi, che è successo?-chiese Denise preoccupata.

-è successo mamma-disse Joe sintetico e a Denise non ci volle una scienza per capire che Arianna aveva scoperto la verità.

-Oh Cielo.-sussurrò portandosi le mani alla bocca.


La notizia che Kevin era un mezzo relitto non ci aveva messo molto a fare il giro degli amici più intimi, ma Kevin non voleva vedere o sentire nessuno. Rimase tutto il giorno chiuso in camera sua al buio.

C'era un clima generale di tristezza, l'aria era testa. Kevin non aveva fatto scenate, non aveva urlato, non aveva parlato o raccontato niente, cose che normalmente succedevano quando una ragazza lo piantava. Erano tutti pronti ad aiutarlo, a sostenerlo in ogni modo possibile, basti pensare che aveva avuto il permesso di non scendere per cena, momento sempre molto importante per la famiglia Jonas.

Nick guardava il cibo nel piatto senza toccarlo. Joe spostava un po' di purè di patate con la forchetta, ma aveva lo stomaco chiuso.

-Ok, accettiamo il tour.-saltò fuori all'improvviso Nick.

-Che cosa?-chiese Joe con un paio di toni sopra la sua normale voce.

-Joe è meglio per noi e per loro.-replicò.

-Perchè?-chiese allucinato.

-Perchè così la stampa le lascia in pace per un po', le acque si calmano e quel cadavere che ci troviamo come fratello si riprende!-urlò gettando la forchetta sul tavolo, imitato poco dopo da Joe.

- Credi che fare il cretino davanti a migliaia di persone lo farà sentire meglio?è una persona Nicholas! Ha dei sentimenti! Non puoi pensare che si distrarrà solo facendo qualcosa che neanche avrà voglia di fare!-gridò Joe.

Per una volta, Paul e Denise assistevano impotenti alle litigate dei figli. Non potevano dire nulla, fare nulla. Quello che legava i tre fratelli era qualcosa che andava ben oltre il legame di sangue e per una volta, avevano ragione entrambi.

-Che cosa proponi Joseph?Lasciarlo chiuso in camera a rimuginare?Doveva pensarci un attimo prima!-

-Ma ti senti??è così che parla un fratello? Vuoi dirmi che non capisci perchè aspettava?-

-So cosa vuol dire non avere una vita privata, ma non si può mentire a chi si ama!!!-e stavolta Nick aveva preso nel segno. Joe non ebbe cuore di ribattere altro.

Non erano normali tutti questi scatti d'ira in casa Jonas, ma per uno strano motivo in quella giornata, tutto era concesso.

-Ragazzi, siete sicuri? È il vostro anno libero.-chiese Paul.

-Sì, è meglio per tutti.-sussurrò Joe, chiedendo il permesso di congedarsi.

Denise guardò i piatti dei suoi figli. Non avevano toccato cibo.


Nick e Joe andarono in giardino a strimpellare qualche accordo con le loro chitarre. Big Rob si era seduto vicino a loro, sapeva che prima o poi uno dei suoi ragazzi avrebbe avuto bisogno d'aiuto per aiutare un fratello che l'aiuto non l'avrebbe mai chiesto.

-Tre mesi sono troppi.-

-Uno, al massimo uno e mezzo.-concordò Joe.

Erano le prime parole che si rivolgevano dal battibecco durante la cena. Era già tutto passato, sapevano che entrambi avevano agito così perché volevano bene al fratello.

-Figlioli, come state?-chiese la voce del padre alle spalle.

Nick alzò lo sguardo dalla sua chitarra, e fissò il padre duramente.

-Una favola. Siamo tutti arrabbiati, le sorelle sono arrabbiate tra di loro e con noi perché tecnicamente è colpa nostra, quindi ce l'hanno a morte con noi oltre che tra di loro. In conclusione, una favola disneyana papà.-ironizzò Joe.

Paul scompigliò dolcemente i capelli ai figli.

-Avete agito nel modo migliore.-

Nick sbuffò.

-Ci sono della clausole al tour. Entro domani ve le comunicheremo.-replicò duro.

Paul sorrise e tornò dentro.


Kevin era ancora chiuso in camera, al buio. Abbracciò il cuscino per sentirsi più protetto.

Arianna era nella sua camera da quella mattina, anche lei al buio. Pianse nascondendo quel book pieno di ricordi già dolorosi.

Trix era in camera sua, sentiva la sorella piangere nella camera affianco e malediva l'Essere e quella dannata volta in cui si erano visti.

Nick suonava la chitarra in camera sua, il pc acceso sulla scrivania con la web connessa per lei. Suonava, per farle sapere che nonstante tutto loro erano Inseparable.

Kim era in camera sua, come le sue sorelle. Anche lei aveva in mano una chitarra e il suo sguardo cadde sulla finestra IM con Nick. Prese un foglio e scrisse poche, semplici parole.

We're inseparable.

Joe passò distratto davanti alla cameretta del fratellino: giocava con le macchinine immerso in una tranquillità sovrannaturale. Un po' lo invidiò. Aveva bisogno di pace, così salì sul tetto dalla finestrella nello studio della musica, a fissare le stelle.

-Come stai?-chiese subito poco dopo, rispondendo al cellulare.

-Come vuoi che stia io? Lei sta malissimo, io sto malissimo! È solo colpa vostra, Jonas! Colpa vostra e delle vostre menzogne! Non abbiamo mai litigato. MAI. E ora lo facciamo per colpa vostra!-

-Stai piangendo.-constatò Joe in un sussurro.

-Sì, Joe. Sto piangendo. E non lo facevo da anni.-

-Parto.-sussurrò, quasi le parole gli costassero fatica.

-Cosa?-

Trix si sedette di scatto sul letto. Non poteva abbandonarla anche lui.

-Mercoledì, partiamo per un tour. Staremo via un mese, forse due.-

-Perchè?-

-Per voi, dobbiamo proteggervi. E per Kevin.-

Ora, le lacrime per l'arrabbiatura si erano unite ad un altro tipo di lacrime.

-Mi abbandoni anche tu.-sussurrò.

-No, io non ti abbandono. Ci sono sempre. Torneremo un paio di giorni ogni tanto, ci vedremo ancora e ci raggiungerete ogni weekend a spese nostre in qualsiasi parte del mondo noi siamo. Te lo prometto.-


Come aveva fatto a non capirlo? Perché era stata così cieca? Gli sguardi per strada, la prenotazione al Matisse, il concerto e poi l'incontro casuale con il suo idolo, Peter Wentz. Tutti i mormorii, le pagine che sparivano dai giornali, il nervosisimo di alcune persone quando si avvicinavano. Non li aveva davvero visti in quel periodo? Quattro milioni di dischi e davvero non aveva mai sentito parlare dei Jonas Brothers?

Quante lacrime aveva versato da sola quel pomeriggio? La notte non le sembrava una prospettiva migliore: si sentiva debole, fragile. Lei non poteva stare così, lei era forte come il rock'n'roll. Piangere per un ragazzo di certo non era molto rock.

Al diavolo! Ci stava dannatamente male. Soffocò altre lacrime e altri singhiozzi nel cuscino.

Sentì due braccia stringerla dolcemente e il tipico profumo di sua sorella. Non disse niente, ed era la cosa migliore che potesse fare. Ari si lasciò abbracciare piangendo lacrime amare, consapevole che poteva mentire a tutti ma non a sua sorella.

Erano di nuovo loro due,a dormire nel lettone abbracciate come quando erano piccole e fuori scoppiava un temporale e per non sentirsi perdute o per non provare paura, si abbracciavano e basta. Il giorno dopo, già da piccole, negavano quei momenti di debolezza. C'erano solo loro, il loro legame e l'affetto reciproco che era come l'avere paura del buio: l'oscurità ci sarebbe sempre stata, ma da qualche parte nel mondo c'era sembre una lucina accesa.



Quarantotto ore.

"Tra quarantotto ore, ci saranno un continente e un oceano tra me e lei."pensò Kevin.

Sospirò ancora chiuso nella sua camera, sotto le coperte e al buio. Joe era passato prima un attimo in camera, gli aveva portato del cibo che non aveva toccato e si era seduto sul letto. Sapeva che tra i suoi fratelli Joseph era forse quello che l'aveva capito meglio e le urla all'ora di cena dal piano di sotto glielo avevano confermato. Come diavolo avrebbe fatto se solo dopo dieci ore stava così male? Joseph era davvero il suo migliore amico. Era la prima persona a cui si sarebbe rivolto e sicuramente l'unica a cui avrebbe confidato i suoi sentimenti più avanti, ma non ora. Raccontare come si sentiva faceva pensare che in fin dei conti avrebbe accettato la sua scelta e lui non voleva accettarla, non voleva nemmeno che il pensiero che l'aveva persa per sempre lo sfiorasse.

-Kev, partiamo tra qualche giorno.-aveva sussurrato.

E lui codardamente aveva finto di dormire per non dover esporre la sua opinione che effettivamente non aveva, per non dover nemmeno sforzarsi di pensare ad altro.

Joseph aveva capito, gli aveva affettuosamente scompigliato i capelli e dato un bacio sulla fronte, come un papà con un bambino e uscendo gli aveva sussurrato che gli voleva bene.


-Preparate le valigie entro domani, nel pomeriggio arriverà Michelle, la stylist. Nick, vai a prendere i farmaci per il viaggio, Kevin tu hai il compito di controllare tutti gli strumenti, Joe tu aiuta tuo fratello.-elencò il padre quella mattina.

Erano solo le sette e cinque minuti, ma già erano tutti in fibrillazione. Big Rob sbraitava al telefono, Paul sembrava impazzito, lo zio urlava ordini a destra e a manca, Denise e le assistenti della famiglia organizzavano ogni dettaglio per il viaggio mentre quattro o cinque assistenti della label aiutavano la famiglia a uscire del tutto di senno.

-Mamma, io vado a scuola.-rispose risoluto Nick.

-Tesoro, abbiamo troppo da fare. Chiamerò il preside più tardi. La scuola! Juliet, chiama la tutor per Nick e Frankie per favore!-rispose Denise, passando poi ad impartire ordini ad un'assistente.

-Francia, Belgio, Germania, Italia, Spagna, Potogallo! Siete sicuri?-chiese Paul al telefono.

-Sì, Paul! Domenica ci sarà la prima data in Italia, a Milano! Tre show in 24 ore!-rispose sempre parlando al telefono lo zio.

-Vedi? Questo è il bello di far parte di un'impresa a conduzione familiare. Uno sembra pazzo e l'altro gli va dietro.-disse Joe al fratello maggiore, strappandogli un piccolo sorriso.

-Mamma, cosa sta succedendo?-chiese Frankie comparendo in pigiama in cucina.

-Oh, tesoro! Aspetta un attimo eh!-disse Denise, lasciando il piccolo con una strana espressione.

-Frankie, vieni di sopra. Ti porto io a scuola oggi.-rispose Nick scuotendo la testa.

Nick era arrivato davanti al liceo con l'angoscia, ma non riuscì a trattenere un sorriso mentre abbracciava la sua Kim.

-Dobbiamo parlare.-sussurrò guardandola negli occhi.

Kim annuì, sedendosi sulla panchina nel parcheggio.

-Mercoledì parto per un tour deciso all'ultimo minuto.-

Non credeva possibile che delle semplici parole fossero così difficili da pronunciare.

Kim lo guardò solamente, chiedendo spiegazioni.

-Ce l'hanno proposto cinque giorni fa, ma in un primo momento abbiamo rifiutato. Ora è successo quello che è successo e forse è meglio se ci allontaniamo per far calmare un pò le acque.-

-Ci allontaniamo? Vuoi dire che è finita?-sussurrò con le lacrime agli occhi.

-Non mi è nemmeno passato per la testa di farla finire! Dico solo che nel prossimo mese e mezzo avremo pochissime occasioni di vederci.-

A Nick si strinse il cuore a vederla piangere. Erano giorni veramente orrendi per tutti e di certo quella separazione poteva avere solo due effetti: o avrebbe rafforzato il loro rapporto, o li avrebbe allontanati per sempre.


Ventiquattro ore.

Il secondo giorno che non la vedeva e non la sentiva. Stava per impazzire.

Scese anche quella mattina praticamente all'alba senza aver realmente chiuso occhio, dopo aver consumato la batteria dell'iPhone ascoltando una serie di canzoni malinconiche.

Per tutta la famiglia, era come avere uno spettro che girava per casa: era pallido e triste, camminava senza fare rumore e si teneva sempre occupato. Solo una persona però aveva idea di quanto stesse male e quella persona era proprio Joe.


Arianna per tutta mattina non aveva fatto altro che fissare il vuoto davanti a se in facoltà e Giulia temeva che scoppiasse a piangere da un momento all'altro.

-Passerà.-le aveva risposto quando le aveva chiesto come stava.

-E tu intanto continuerai a distruggerti?-aveva sussurrato.

In risposta le rivolse un sorriso tirato, camminando poi anonima tra la folla di studenti.

Erano almeno una dozzina i tabloid che in quei giorni avavano articoli sulla loro colazione da Starbucks,e in almeno un paio di accennava ad "un'aria tesa tra i fratelli rockstar e le loro amiche".

Le due sorelle camminavano stando attente a non farsi troppo notare, occhiali da sole sul viso per entrambe e quelle poche sillabe che si dicevano erano sussurrate.

Sembrava che improvvisamente tutto il mondo prestasse loro troppa attenzione, sembrava di stare in vetrina.

Le ore di lezione duravano il doppio del normale e camminare per il corridoio sembrava essere diventata una sfilata di moda, dove però la modella non vuole essere guardata.

Con stoicismo arrivarono alla fine delle lezioni, dopo aver pranzato in un angolo del cortile, cercando di stare lontane dalla ressa.

Peccato che arrivare alla macchina, scintillante nel parcheggio, non fu altrettanto semplice.

Giornalisti, paparazzi venuti appositamente per loro.

Arianna spalancò gli occhi spaventata, Giulia strinse le chiavi della macchina risoluta e cominciò a camminare più spedita, prendendo per mano la sorella.

-Ragazze ragazze!!!! Fermatevi!!-

-Solo qualche domanda!!!-

La mora sconvolta salì in macchina di corsa, allacciando la cintura e cercando di nascondersi il più possibile.

-Lasciateci in pace, non abbiamo niente da dire! I Jonas Brothers hanno chi propaga le loro news e di certo non saremo noi.-annunciò la rossa, seguendo subito dopo la sorella nell'auto e sparendo nelle affollate vie di Los Angeles.


***********

prima di iniziare volevo riportarvi un messaggio dalla tempo, la marca di fazzoletti.

Dice che vi ringrazia molto per aver incrementato le vendite in maniera esponenziale! (: ovviamente sto scherzando, però non credevo di farvi questo effetto. Insomma non credo di aver mai visto così tanta gente piangere per una scena. Lol

ad ogni modo è superfluo dire che vi amo tutte.

Oh, credo sia giusto farvi sapere che sto lavorando al seguito di Hello Beautiful e che sta anche venendo una meraviglia. Lo amo già! *_*

Ora passiamo alla posta del cuore!


Puffettosa:benvenuta! Ti ringrazio infinitamente per aver lasciato un commento, che è sempre molto molto gradito. Ti ringrazio ancora per i complimenti! Un bacione grande grande.. a presto!

EllieGoodman: oddio, spero che non ti si sia bruciata la casa per leggere il capitolo! (: ad ogni modo, teneeeeeeeeeera! *-* ahaha la scottex ringrazia te per l'incremento di vendite. Ahaha. A presto tesoro, un bacione!

HeiLig fUr hImMer: ok, non so se ho messo le lettere maiuscole al posto giusto però questa mattina sono in un ritardo mostruoso e quindi non ho tempo di ricontrollare. Ad ogni modo, il tuo commento mi ha lasciato così O_o ti giuro! Ahaha non credevo di potervi lasciare senza parole! Un bacione! (: <3

Dile: ahahaha no ma tu lo sai che una mia amica mi chiama Perfy (che sta per perfidia) e ogni tanto anche la Triixy mi chiama miss perfidia? Certo, ci sono altri venti capitoli ma ci sono ancora un sacco di cose che devono succedere quindi il mio consiglio è non date nulla per scontato. Ahhahaha a presto! Bacione <3

Mon amour: tesoro il tuo commento mi ha fatto morire dal ridere. No davvero hai iniziato a prendere a pugni i cuscini?? non sapevo di istigare alla violenza! (: comunque come ho detto a Dile, non date nulla per scontato. (: un bacione mon amour! <3

Sbrodolina: ahahaha tutte arrabbiate con Kevin! Povero! (: grazie per il commento, un bacione <3

Maggie_Lullaby: oh my Goshness. Spero che tu sappia nuotare, insomma mi pare di capire che tu abbia pianto abbastanza da far innalzare di qualche centimetro le acque dell'oceano! Su su, big girls don't cry (come mi dice sempre la mia Trixy). A presto! <3

JonasBrothersFan: ahahaha, tu sei arrabbiata! Bello, dopo tante lacrime ci vuole un pò di rabbia! Però tutto sommato a me KevKev fa tenerezza! Piccolo! Un bacione <3

Carly4e: come ho già detto, non date nulla per scontato. Chissà cosa avrà in serbo il destino per loro! Un bacione <3

RitardoGirl: ahahaahah, tesoro hai bisogno di un fazzoletto? Ahahaha dai su, via le lacrime. Ora ci sono altri problemi a cui pensare! Bacione <3

Jeeeeee: ahahah oddio mi fai morire, giuro. Non commettere nessun omicidio, ti prego perchè sennò poi non puoi nè vedere i JB nè sapere come va a finire la storia. U-U ad ogni modo, grazie mille! <3

Scimmietta: TU.SCRIVI.SUBITO. Sono stata abbastanza chiara? Io ora sono curiosa e quindi tu vedi di spremere quelle scimmiche meningi che ti trovi e scrivere, mentre io mi cimento in HB2. Capito?? scimmy, oggi sono spastica e non riesco a scrivere, plus è tornata la Trixy e abbiamo una settimana di commenti acidi sulle mise dei Jonas Brothers in arretrato. Ti scimmio tanto tanto e CREDI DI Più IN TE STESSA E NELLE TUE POTENZIALITà. Ti scimmio <3

Trixy: amoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee mi sei mancata oltre ogni limite, insomma Sam e Carrie non possono stare distanti. Siamo tipo simbiotiche noi due e tu mi servi. Ad ogni modo, azzardati un'altra volta a dirmi che sei stata a letto con il Krauto donna che vengo lì e ti prendo a calci nel sedere. U-U ad ogni modo, caloggero non si tocca, con lui c'ho fatto un figlio e rimarrà sempre il mio scopamico. Ti amo Sam!


A mercoledì con

learning to fall!

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Capitolo 27
*** Learning to fall. ***


lear

Capitolo 27:Learning to fall.

Today is the day The worst day of my life

You're so content it hurts me
I don't know why The cost of misery
Is at an all time high I keep it hidden
Close to the surface in sight
I'm learning to fall I can't hardly breathe

When I'm going down don't worry about me
Don't try this at home You said you don't see
I don't want to know that you know, it should have been me.

-Learning to fall Boys like girls-


-Il volo K763HD/89 per Milan Malpensa è in partenza dal Gate 8. Si pregano i signori passeggeri di fare il Check in.-

-Cazzo Trix! Gate 8! Veloce!-urlò Kim nel pieno dell'aereoporto.

Si erano alzate all'alba per poter raggiungere in fretta l'aereoporto per un ultimo saluto ai Jonas.

Correvano schivando passeggeri assonnati e infastiditi, trascinando la povera Alice che non riusciva a stare dietro al passo delle sorelle.

-Avanti..andiamo..-mugugnò Joe mettendosi in punta dei piedi, cercando di allungarsi per scorgerle. Sperava di vederla un'ultima volta, perchè il giorno precedente si erano potuti vedere solo per pochissimi minuti e in quei brevi istanti lei era occupata a controllare che la sorella non scendesse (era preoccupata che vedendo un Jonas scoppiasse in lacrime, cosa che succedeva in ogni caso tuttavia) e lui stava rispondendo all'ennesima chiamata inutile al telefono.

Anche Nick sembrava essere morso da una tarantola e scattava per un niente, guardando nella direzione opposta al fratello per poter avere un più ampio raggio di visuale.

Sì, entrambi speravano di vedere le sorelle e forse entrambi speravano che invece che tre sorelle all'aereoporto ne arrivassero quattro e che una in particolare portasse di nuovo il sorriso ad un altro fratello particolare.

-Nick!!!!!-urlò Kim correndo trafelata verso di lui.

Sorrise solare vedendola e mollò a terra tutto per prenderla tra le sue braccia e darle un bacio.

Alice corse subito dal suo amichetto Frankie, pronta ad abbraccialo sotto lo sguardo vagamente commosso dei signori Jonas che si tenevano teneramente la mano.

Joe sorrise vedendola correre con contegno verso di lui.

-Avanti, Essere. Non avrai pensato che ti lasciassi andare in Italia senza farti sapere che regalo voglio, vero?-gli disse piazzandosi davanti a lui.

-Assolutamente. Ero in pena infatti.-sospirò, abbracciandola.

-Fai la brava finchè sono via; non accettare cene da tipi nuovi che poi non posso venire di corsa a salvarti a metà cena perchè il ragazzo è troppo egocentrico, capito?-disse Joe, dandole un buffetto amoroso sulla guancia, ricordandole come era finita poi la cena con il capellone la settimana prima.

-Sìsì, con Smith non ci esco più. Promesso! Tu vedi di non trovarti nessuna migliore nemica finchè te ne stai via, mi sono spiegata?-

-Certo, rimarrai l'unica. Te lo prometto.-

Kevin vide i suoi fratelli abbracciare le sorelle. Fortuna che per abitudine aveva messo gli occhiali da sole: sarebbe stato scomodo che qualcuno lo avesse visto mentre i suoi occhi si velavano per la centesima volta di lacrime. No, il dolore era ancora troppo forte per poter vedere il mondo che andava avanti. Senza pensarci due volte e soprattutto senza salutare nessuno, poggiò la borsa per fare il check-in e sparì nel Gate.

-Devo dare una cosa a Kevin.-si ricordò all'improvviso Trix, sciogliendosi dal suo abbraccio.

Si guardarono intorno, ma lo sguardo preoccupato e triste di Denise fece chiaramente capire loro che il maggiore dei Jonas ancora non era pronto per tornare vivere.

Trix si avvicinò mestamente alla donna.

-Signora Denise, so che lei è contro questa relazione e so che probabilmente starà pensando che lei l'aveva previsto, però io infondo a Kevin voglio bene. Certo, in questo momento potrei ucciderlo perchè sta facendo soffrire mia sorella, però Joe mi ha detto che lui è più morto che vivo. So che andrete in Italia, a Milano. C'è una persona con la quale Kevin potrebbe parlare, una persona che sicuramente lo aiuterà.-disse, porgendo a Denise un biglietto con un indirizzo e suo malgrado, riconobbe anche il braccialetto di Tiffany che il giovane aveva regalato ad Arianna per il suo compleanno.

-In ogni caso, io non le ho dato niente.-

Denise annuì, sentendo gli occhi pungere un pò. Si abbracciarono velocemente, sotto lo sguardo sereno di Paul e Joe.

-Tesoro, dobbiamo salire o ci lasciano a Los Angeles.-le ricordò Paul.

-Buon viaggio, famiglia Jonas.-

-Grazie, Trix. Prenditi cura di te e di Arianna, mi raccomando.-

Nick diede un ultimo veloce bacio a Kim, mettendole al collo la sua sciarpa.

-Così ti ricordi di me.-

-Non mi dimentico di te. Tu vedi di non cadere tra le braccia di qualche fan, per favore.-

-E tu vedi di non cadere metaforicamente e fisicamente tra le braccia di Christopher mentre sono via.-ribattè geloso con un'espressione buffa che la fece sorridere.

Il momento di dirsi addio era troppo vicino e lo sapevano bene entrambi.

-Buon viaggio, rockstar.-

-Grazie. Ti chiamo appena arrivo e appena il fuso orario me lo permette.-

Kim annuì, incapace di dire altro, mordendosi il labbro per cercare di trattenere le lacrime che premevano per uscire.

-Non piangere che è già difficile salutarti, ok? Ciao- le disse davvero per l'ultima volta Nick, correndo poi a fare il check in.

Rimasero tutte e tre a guardali passare oltre e attesero insieme che quell'aereo partisse per la loro patria: Milano.


Tra lavoro e studio, davvero la maggiore delle sorelle Ruggieri si teneva occupata. Cercava di fare di tutto per non pensare, per non sapere e decisamente ci stava riuscendo. Negli ultimi giorni non aveva guardato la televisione, non aveva acceso il suo Mac e non aveva nemmeno letto i giornali o ascoltato le domande che i giornalisti le sparavano addosso ad ogni passo che faceva. Meno sapeva, meglio era.

Certo che ora che lo sapeva, era davvero strano camminare per strada e sentire la gente che borbottava chiaramente la parola Jonas, oppure vedere persone che le faceva fotografie dall'altra parte della strada.

-Ciao piccola. Come va?-chiese James, il biondino che lavorava con lei alla videoteca.

-Va.-rispose secca.

-Senti, se non stai bene oggi puoi andare. Non è un problema.-disse appoggiandosi al banco e guardando la ragazza negli occhi.

-Cosa non dovrebbe andare, James?-chiese.

-Su, non fare la finta tonta. Ho letto. Mi dispiace.-

-Oh, hai letto?! Letto? Certo, ovviamente anche tu lo sapevi.-borbottò irritata, sbattendo con foga la pila di DVD vicino al computer.

-Beh, non ero l'unico a sapere che uscivi con un Jonas Brothers: non era un segreto che te la spassavi con una rockstar! Eravamo in parecchi ad essere a conoscenza di questo dettaglio!-rispose sapientemente.

-Certo, in molti tranne la sottoscritta.-disse così piano che James faticò ad udirla, sentendo la rabbia che le saliva addosso un'altra volta.

-Cosa? Vuoi dirmi che non sapevi di uscire con un Jonas Brothers?-chiese James ridendo.

-è ancora valida la proposta di andarmene? Sì? Perfetto. Auguri, James!-gridò arrabbiata, acciuffando la borsa con foga e uscendo a grandi passi.

-Ma guarda te se tutti a me gli idioti devono capitare?-


I giorni, seppure lenti, passavano. Erano sempre uguali. Università, studio, lavoro, lavoro, studio e università, in aggiunta a loro che cercavano di sfuggire ai paparazzi o che si nascondevano nelle vie sperdute per evitare di finire per l'ennesima volta su PageSix.

I Jonas erano finalmente atterrati in terra italiana e cercavano di abituarsi a fusi orario e caffè espressi, decisamente concentrati rispetto ai beveroni americani, e se i fratelli erano convinti che più interviste, video, dichiarazioni, apparizioni eccetera eccetra il fratello maggiore faceva, meno pensava ai suoi danni sentimentali, le sorelle invece, cercavano di fare il possibile per proteggerla (con scarsi risultati) e cercavano di starle silenziosamente accanto. L'avevano aiutata a togliere dall'intera casa ogni cosa che le ricordasse Kevin: foto, fiori, biglietti, regali, vestiti e di questo era grata alle sue sorelle, però non capiva una cosa, così decise di parlarne con loro.

-Ehy sorelline. Guardate che solo perché tra me e.. tra..Insomma solo perché è finita..perchè non siamo stati capaci di farla funzionare.. non dovete impedire agli altri di venire qui o privarvi della possibilità di far funzionare le cose tra voi. La gente si lascia continuamente, ed è giusto che il mondo vada avanti.-

-Ma noi siamo solo preoccupate per te.-ammise Kim.

-Non dovete. Passerà. Ancora un po' e il mondo girerà di nuovo, anche per me.-sorrise debolmente.

A little bit longer...and I'll be fine. O almeno sperava.

-Siamo d'accordo, sorelle?-

Tutte annuirono guardandola mentre saliva l'ennesima volta le scale per raggiungere la sua camera.

Era troppo orgogliosa per far vedere quanto in realtà soffrisse. Era riuscita a mettere una maschera che gridava al mondo Barcollo ma non mollo. Sono qui, sono caduta ma ho avuto il coraggio di rialzarmi. Sapeva però che poteva ingannare i giornalisti, i Jonas e forse i suoi genitori: ma non lei.

-Che c'è Trix?-chiese dolcemente sentendo dei passi alle sue spalle.

-Ho litigato con l'Essere.-

-Per?-chiese guardandola affidabile.

-Per una stronzata che non dovrebbe avere nessuna importanza. Anzi, sapevo che non era colpa sua in fin dei conti.-ammise.

-Sai, non ti posso dire molto perché è evidente e logico che non sono un genio nei rapporti interpersonali però.. se è davvero una stupidata dimenticala. Non sai mai quando le cose cambieranno e sopratutto non sai mai in che modo lo faranno. Poi potrebbe essere troppo tardi.-

Trix guardò negli occhi la sorella: era stanca di vedere il suo sguardo vacuo, era stanca di sentirla piangere di notte perché di giorno doveva dimostrare al mondo che non soffriva, era stanca di vederla soffrire.

-Stai parlando per me o per te?-chiese.

Ari le sorrise debolmente, guardandola negli occhi.

-Da quando ho bisogno della password per capire quello che dici?-

Non c'erano mai stati segreti tra loro, si erano sempre capite al volo e fin troppo bene: due corpi e un'anima da quando erano nate. Ma quel legame speciale che le rendeva empatiche ora trovava uno scoglio da superare. Trix, per la prima volta in diciannove anni si sentì privata di quello che era sempre stata una certezza. Non riuscì a chiarire il significato dello sguardo della sua adorata sorella maggiore.

-Da quando ho riaggiornato i firewall.-sussurrò con un sorriso, dandole un bacio e uscendo di casa.

-Glielo hai detto?-chiese Kim entrando in camera della sorella maggiore.

-No, è scappata prima che accennassi del tour.-


Arianna era scappata, nel senso lato del termine: era uscita senza dare spiegazioni, cammuffata con un cappellino da baseball e grandi occhiali da sole scuri sperando di passare davvero inosservata perché c'era una cosa che doveva fare, una cosa che le serviva per poter andare avanti ed accettare pienamente la sua decisione di piantarlo per il lavoro che faceva.

Aveva chiamato un taxi e si era fatta portare fuori città, in uno dei piccoli centri abitati con qualche dannato Walmart o Sears.

Era a circa un'ora da Los Angeles e finalmente le sembrava di avere la sensazione di essere di nuovo sola. Si tolse il cappello scuotendo la testa e lasciando ricadere i riccioli proprio mentre si addentrava nel negozio di musica.

-Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.-sussurrò a se stessa, persa tra centinaia di CD. (trad. Odio e amo. Perchè io faccia questo, forse dimandi.Non lo so, ma sento che accade e mi tormento).

La musica, la amava eppure la odiava allo stesso tempo. Le aveva regalato emozioni uniche, era stata un'amante perfetta in molti momenti della sua vita, anzi era la sua vita. C'erano stati momenti in cui essa era la protagonista indiscussa, altri in cui aveva solo fatto da colonna sonora, ma non ricordava un solo giorno in cui non l'avesse ascoltata.

Si era sempre sentita a suo agio tra i mille dischi che raccontavano miliardi di storie diverse, alcune di sofferenze, altre di speranze, altre ancora simili alla sua, altri così distanti da non sembrarle possibile eppure quel giorno non ci riusciva. Forse aveva sbagliato. Forse era troppo presto. Forse semplicemente non lo doveva fare da sola.

Chiuse gli occhi e respirò a fondo: via il dente, via il dolore.

-Scusi?-chiese ad una giovane commessa di colore, che appena la vide sobbalzò leggermente per la sorpresa.

-Sì, mi dica. In cosa posso aiutarla?-chiese.

-Cercavo.. tutto ciò che ha a che fare con..-iniziò.

Non riusciva nemmeno a dirlo.

-Con?-chiese gentilmente la commessa, sistemandosi l'orrida divisa a righe bianche e blu.

-Con i..Jonas Brothers.-disse con un sussurro.

La commessa, Kristen, sembrò sorpresa dalla sua richiesta ma con un sorriso si avviò velocemente verso degli scaffali dandole in mano quattro o cinque CD che non ebbe nemmeno il coraggio di guardare.

Quella notte, sapendo di non poter dormire, aveva iniziato ad ascoltarlo. Il problema era solo uno: le mancava terribilmente.


To be continued.

***

Tadaaaan. Insomma, tutti stanno ancora facendo i conti con le conseguenze delle proprie azioni. Puff, poveri. Un po' mi fanno pena. (: ad ogni modo, devo dire due cose. Anzi forse tre.

  1. tanti auguri Lauraaaaaaaaaaaa!

  2. Ho scritto una oneshot che non c'entra nulla con HB però mi farebbe piacere avere un vostro parere. Se vi interessa, si chiama Take my hand.

  3. La Trix non vuole fermare i miei attacchi di idee indi per cui credo che mi dobbiate sopportare ancora per un (bel) po'.

  4. Grazie a tutti quelli che mi hanno tra i preferiti perché siete davvero tantissimi! *-*

  5. Ho scoperto che questa fanfiction crea effetti strani quali minaccie di morte, dipendenza e forse pazzie dato che ho sentito di gente che vuole creare un fanclub con tanto di myspace di supporto per le sorelle Ruggieri.

  6. Passiamo ai ringraziamenti???


Trèx: amore tu mi devi fermare quando ho attacchi di fanfictionite acuta, hai capito? Oh ho pensato alla scena epocale! *-* Minchia sono super soddisfatta, ad ogni modo la Joix rulleggia, Alice Shiloh è una mita anche se ancora non c'è niente di scritto su di lei e Becky Sharp già la amo. Però non le amo quanto te! Ti amo <3

EllieGoodman: ahahaha bene, le lacrime hanno spento il fuoco. XD Ahaha unisciti anche tu al club uccidiamo i paparazzi! Lol sto scherzando. Grazie mille per la recensione, un bacione!

Maggie_Lullaby: TU. MI. TERRORIZZI. Sappilo. XD la trix ha detto che mi difenderà quando mi ucciderai, però sappi che se mi uccidi poi non saprai mai come finirà HB U-U ad ogni modo, grazie anche per aver recensito l'altra! Un bacione! <3

Carly4e: grazie per aver notato che uso delle canzoni all'inizio dei capitol, mi fa molto piacere! Grazie per i complimenti, sei un tesoro! <3

Je: no ma tu mi spaventi eh. E il fatto che abiti nella mia stessa città mi spaventa ancora di più. O.o grazie! <3

Stargirl312: lol mannnòòòò! Cioè ammetto che mi piace se piangete perché così vuol dire che vi trasmetto emozioni, però non piangete troppo! (: grazie mille per i complimenti, sei un tesoro! <3

Scimmietta: TANTI AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! OK, grazie di tutto a te scimmy, mi fa immensamente piacere che ti sia piaciuta la shottina! *-* Le scimmie domineranno il mondo, e ora che sei maggiorenne posso dare sfogo alla mia immaginazione con le brocest! LOL. Ti scimmio! <3

JonasBrothersFan: guarda, non credo ti convenga dirmi di scrivere HB2 più lunga che posso..potrei prenderti in parola e scrivere una roba tipo la divina commedia! (: grazie mille, comunque. <3

Puffettosa: eh già, proprio ora partono. Ma chissà, magari questo tour farà bene! <3 un bacione!

RitardoGirl: buona gita tesoro! Fai la brava eh! Grazie per la recensione! Un bacione <3

Heilig: grazie grazie grazie! A proposito, accorcio anche il nome xD spero non ti dispiaccia! Un mega bacio! <3


grazie ancora a tutte! Siete mitiche! Vi adorooo! <3

Uh, PS. Il prossimo capitolo sarà the heart of the matter.

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Capitolo 28
*** The heart of the matter. ***


GThe heart of the matter

Capitolo 28: The Heart of the matter.

I've been learning to live without you now
But I miss you sometimes
The more I know, the less I understand
All the things I thought I knew, I'm learning them again
I've been tryin' to get down to the Heart of the Matter
But my will gets weak
And my thoughts seem to scatter
But I think it's about forgiveness
Forgiveness
Even if, even if you don't love me anymore

-The heart of the matter India.Arie-


Nicholas si voltò ad osservare i suoi fratelli per vedere se tutto era pronto per le prove e si trovò invece a guardare Kevin. Infondo lo stimava: non aveva condiviso l'idea di suo fratello di mentire alla ragazza, però era pur sempre suo fratello e soprattutto nonostante fosse ridotto peggio di uno straccio, non si lamentava. Non parlava, non pensava, non mangiava, non dormiva. Semplicemente non faceva niente. Apatico nei confronti del mondo.

Avevano fatto bene ad allontanarsi da tutto per un pò?

Chiara gli mancava insopportabilmente, però ,infondo, sapeva che avevano fatto bene.

Kim aveva raccontato che avevano paparazzi intorno praticamente ad ogni ora del giorno e di certo questo non aiutava lei a dimenticare o per lo meno a stare meglio.

Perchè era sempre tutto così dannatamente complicato? Non poteva esserci un problema con un soluzione semplice una volta tanto?


Kevin camminava nervosamente nel corridoio degli studi di TRL, pronto per la diretta da Piazza del Duomo dove ben 20.000 fan si erano accalcate per vederli.

Cercava di concentrarsi sulla sua musica, il suo carattere lo portava ad essere gentile e comunque non voleva deludere quelle fan che avevano la loro unica occasione di vederlo, e magari si erano fatte viaggi interminabili solo per sentire una canzone o per morire per un sorriso dei Jonas Brothers. Per questo era dolce e gentile, chiacchierava e sembrava riprendersi da quell' "influenza" che lo aveva colpito nei giorni precedenti; per lo meno era quello che si faceva credere in giro. E per lui il momento peggiore era quando non riusciva a smettere di pensarla.

La diretta iniziò.

-Kevin, chi è Arianna e due parole per definire il vostro legame.-chiese Carlo, il presentatore leggendo una delle domande dalle fan.

-Tragico e bellissimo.-sussurrò con un filo di voce, senza nemmeno ascoltare quello che lo speaker diceva, con la testa attanagliata in quella morsa dolorosa che non lo abbandonava da giorni.

Nick e Joe si scambiarono un'occhiata disperata. Ok, la situazione era peggio di quello che sembrava. Kevin aveva appena trasgredito la regola numero uno: mai parlare di vita privata e anelli della purezza in un'intervista.

Denise si portò le mani sulla fronte.

Paul sospirò e si girò.

Giulia, che li seguiva in streaming su Internet, affondò la testa nel cuscino.


Terzo show della giornata. Primo concerto del tour europeo. Ultima canzone.

Joe ringraziò tutti i presenti: non si aspettava un'accoglienza così calorosa in un paese in cui erano famosi da così poco.

Nicholas si appostò al pianoforte, pronto a suonare A little bit longer.

-Questa canzone è per voi. Per tutti i cuori spezzati, per ogni persona che è stata lasciata,voglio che canti questa canzone a squarciagola. Stasera questa canzone è per voi.-disse rivolto al pubblico. Il suo sguardo cadde involontariamente su Kevin che con la mascella ben serrata si preparava per il suo pezzo accordandosi con Joe.

Così doveva finire il loro concerto: chi avrebbe mai sospettato che, con grande terrore di Joe e Nick, le ragazze a fine concerto avrebbero intonato Hello Beautiful?


-Stai bene, Kevin?-chiese Joe preoccupato appena arrivarono nel loro camerino.

-Sì. Un po'..scosso.-ammise.

Era stato ancora più doloroso di quanto si sarebbe mai immaginato, ma lui era il businessman e quello era il suo lavoro. Solo lavoro.

-Bravi ragazzi. È stato uno show molto buono.-ammise il padre entrando ad abbracciarli.

-Grazie, Dadager.-

-Kevin, tesoro?-

-Dimmi, mum.-sussurrò slacciandosi i polsini della camicia.

-C'è una persona che ti deve parlare.-ammise cautamente.

Frankie entrò tenendo per mano una persona che mai si sarebbe aspettato. Credeva dovesse parlare con una fan o simile. Ma non con lei.

La guardò stupefatto e gli ci volle una frazione di secondo per riconoscerla. Era uguale a loro, a loro quattro messe insieme.

-Elizabeth.-sussurrò.

L'anziana signora sorrise e annuì dolcemente.

Gli aveva parlato di lei, di quanto la stimasse, di come fosse diventata il suo modello di donna e di quanto le mancasse.

-Salve, signora!-salutò Joe educatamente.

-Dammi pure del tu, Joseph.-

-Oh, va bene.-rispose imbarazzato con uno sguardo interrogativo.

-Ti va se scambiamo quattro chiacchiere, Kevin?-

Kevin accettò e in men che non si dica il camerino era sgombro.

-Mi..mi ha parlato tanto di lei.-ammise.

-La cosa è reciproca, giovanotto. E anche le altre nipoti mi hanno parlato di tutti voi.-

Sì, quell'anziana e arzilla signora in blue jeans era nientepopodimenoche Elizabeth Ruggieri, la nonna paterna delle ragazze. Americana di nascita, aveva sposato Ettore Ruggieri, un italiano con cui aveva fatto un figlio, Alfredo, decisamente riuscito male per i suoi gusti, ma che le aveva fatto i quattro più bei regali della terra: le sue amate quattro pazze nipoti.

Arianna, Giulia, Chiara e Alice.


Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e finalmente di nuovo Stati Uniti. Se per i fratelli Jonas i km oramai era diventati incontabili, a Los Angeles qualcuno i km proprio non li faceva nemmeno più.

Arianna restava giornate intere sul divano con la coperta, a fissare il vuoto in pigiama. Non poteva uscire, perchè i paparazzi erano appostati e aspettavano di vederla mettere il naso fuori per scrivere di quanto fosse triste, di quanto stesse male. Dannazione, era così impensabile lasciarla stare?

Aveva scoperto che Kevin era in tour con i suoi fratelli lo stesso giorno che aveva comprato tutti i loro album. Glielo aveva detto la maestra Emily quando era passata a prendere Alice, o meglio aveva consegnato a lei i compiti per Frankie e si erano messe d'accordo sulle modalità di riconsegna visto che "essendo Franklin Jonas in tour con i fratelli, la signora Jonas aveva assicurato che sarebbero stati consegnati ogni lunedì da una delle sorelle Ruggieri direttamente a lei".

Quel giorno però non era un giorno come tutti gli altri.

I Jonas sarebbero atterrati da un momento all'altro a Los Angeles solo per ventiquattro ore, prima di partire di nuovo alla volta degli altri stati americani dove avevano date in programma.

Quel giorno però, era speciale anche per un altro motivo.

Kim era in fibrillazione da quella mattina: era il giorno dei suoi agoniati sweet sixteen e la cosa che la faceva agitare ancora di più era che finalmente, dopo quasi dieci giorni, avrebbe rivisto Nicholas.

Si era preparata di tutto punto, il loro aereo era atterrato alle diassette spaccate al LAX e alle diciannove si era fatta trovare fuori di casa, pronta ad abbracciarlo saltandogli al collo.

-Mi sei mancato un sacco!-ammise.

-Anche tu!-sussurrò respirando il suo profumo.

-Andiamo, corriamo in auto. I paparazzi sono insopportabili.-sospirò Kim salendo sulla limo che Nick aveva a disposizione.

-Vi assillano?-chiese con una nota d'ansia.

-Parecchio.-ammise.

-Ma non ci pensiamo questa sera! Abbiamo solo una serata da passare prima che tu te ne vada di nuovo in tour, quindi. Avanti, raccontami tutto del tour in Europa.-sorrise.

Nick scosse la testa ridendo.

-Non voglio parlare di lavoro.-

-Non voglio parlare di scuola.-rise lei.

-E di cosa parliamo?-chiese Nick divertito.

-Chi dice che bisogna parlare?-replicò maliziosa Kim, avvicinandosi per un bacio degno di tale nome finalmente lontano da occhi indiscreti.

Nick aveva prenotato un tavolo all'esclusivo Table8 per una cena da passare tranquillo con lei e festeggiare il suo compleanno nel migliore dei modi.

Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli: la sala addobbata in un determinato modo, i fiori di un certo tipo, le candele, il menù e soprattutto il regalo.

Certo, era sempre possibile che capitasse un imprevisto ma questo imprevisto non doveva trasformarsi in una catastrofe: se l'imprevisto si chiamava Hope Destiny Cyrus, meglio nota come Miley Cirus.. beh era un disastro improvviso e catastrofico.

-Nick! Come stai tesoro?-urlò lei saltandogli al collo e scansando con poca grazia Kim.

-Miley, che ci fai qua?-chiese nervoso staccandosi improvvisamente dal suo abbraccio.

-Ero a cena sola, ma visto che ho incontrato te, perchè non ceniamo insieme, Nick? Sarà divertente!-

-Un'altra volta magari, Miley. Ma io sono venuto con lei.-rispose riprendendo Kim vicino a se.

L'espressione di Miley divenne schifata.

-Oh, sì avevo letto che uscivi con una..normale.-borbottò squadrandola davvero male.

-Comunque, andiamo dentro su. Non è un problema per loro aggiungere un posto a tavola!-

Come aveva preventivamente detto Selena quasi un mese prima, era di Miley che Kim doveva avere paura.

Per tutta la sera non aveva fatto altro che starsene appiccicata a Nicholas facendo la gattamorta, senza lasciare un attimo di pace a Nick o la minima possibilità di replicare.

-Kim, manda un messaggio a Kev: scrivi S.O.S.7.Things. Lui capisce, subito.-era riuscito a sussurrarle.

La ragazza non se l'era fatto ripetere due volte: era mortalmente demoralizzata. Erano i suoi sweet sixteen e doveva passarli guardando una starletta provarci con il suo ragazzo? Proprio non ne aveva nessuna intenzione!

-Sì perchè vedi, quello che c'è stato tra me e Nick è molto profondo tutt'ora. Ci amiamo ancora, in realtà. Abbiamo un pò di difficoltà ma in tutte le coppie ci sono gli alti e i bassi, no?-

-Ho un problema con quella! Mi lasci entrare!-

-God bless Kev.-sussurrò Nick, sbattendo desolato la testa contro il tavolo.

Kevin entrò nella sala a grandi passi e con l'espressione arrabbiata.

-Ciao Kim, buon compleanno!-sussurrò dolcemente rivolto alla ragazza che sorrise riconoscente, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio imbarazzata.

-Miley, andiamo. Alzati e prendi la tua roba.-ordinò severo il maggiore dei fratelli Jonas.

Miley lo guardò interrogativo.

-Vieni fuori e ti spiego. Right now.-

Il suo tono proprio non ammetteva repliche e la giovane Cyrus si vede costretta ad obbedire.

Chiara guardò Kevin. Di certo era molto stanco, il suo viso era pallido e aveva le occhiaie abbastanza marcate. Le sembrava anche più magro.. a dire il vero le sembrava di vedere sua sorella. Perchè dovevano stare così male? Si volevano bene e si vedeva, come si vedeva che nessuno dei due aveva ancora dimenticato l'altro.

-Ancora auguri..Kim. Godetevi il resto della serata.-sussurrò portando fuori una più che contrariata Miley.

Kevin la portò sulla terrazza dei Table8 per poterle parlare lontano dagli occhi indiscreti dei paparazzi, svolgendo una di quelle funzioni appositamente create per i fratelli maggiori e che questi, erano più che contenti di svolgere.

-Che diamine ti prende, Miley?-

Miley sbuffò alzando gli occhi verdi al cielo.

-Tu sei completamente fuori di testa! Non è più il tuo ragazzo e lo sai perfettamente visto che gli hai spezzato il cuore! Ora è finalmente felice perchè ha trovato questa ragazza fantastica.-

-Non sapete altro che fare i santi, voi Jonas?-chiese.

-Non siamo santi, abbiamo solo una morale.-

Kevin sbuffò.

-Cresci, Miley.-

Ma evidentemente Miley se ne infischiava della morale e anche di crescere, perchè si alzò in punta dei piedi premendo le sue labbra contro quelle del Jonas più grande con un gesto decisamente fuori luogo e inaspettato.

-Ma che diavolo fai?-urlò allontanadola immediatamente.

Troppo tardi. Qualcuno aveva già scattato delle foto.

-Mi deludi ogni secondo di più. Eri una delle mie migliori amiche, ma io con una persona del genere non voglio avere niente a che fare. Quanto e se mai ti tornerà del cervello, fammelo sapere.-

Non ci poteva credere. Come aveva avuto la sfacciataggine di baciarlo quando sapeva benissimo come stavano le cose tra loro e soprattutto sapendo le condizioni in cui stava lui?

Salì in auto ma aspettò a partire, sbattendo la testa un paio di volte contro il volante.

Dannata sofferenza.


-Ari, noi stiamo per partire.-disse Trix comparendo all'improvviso in camera della sorella maggiore qualche giorno dopo.

-Sì, buon viaggio.-sussurrò quella, senza nemmeno voltarsi, continuando a fissare lo schermo del suo Mac.

-Sorellina, davvero va tutto bene?-

Si sedette sulla scrivania e la vide piangere per la milionesima volta.

-Sì, tutto a posto. Solo non pensavo che.. si rifacesse una vita così presto. Evidentemente l'unica a starci male sono io.-

-Di cosa stai parlando?-

-Su, non fare la finta tonta. Ho visto la foto con la Cyrus. Cazzo! Perchè devo continuare a piangere?-

Trix guardò finalmente il monitor. C'era indubbiamente Kevin che baciava Miley. Quella storia non le piaceva, non le piaceva Miley punto e basta. Kim le aveva raccontato come aveva rovinato la sera del suo compleanno, poi prontamente risollevata dalla magnifica collana che Nick le aveva regalato con le loro iniziali intrecciate e con due diamanti blu incastonati. L'aveva fatta fare appositamente per lei, ma ciò non toglieva che il nome che aveva in mente per Miley le stava a pennello.

-Ti sei innamorata.-sussurrò Trix guardandola negli occhi.

-No, non mi posso essere innamorata di quello!-

-Ti sei innamorata. Non era una domanda.-

-Evidentemente mi sono innamorata dell'idea di lui.-rispose scacciando altre lacrime.

-Triiiiiiiiiiiiiiiix! Perdiamo l'aereooooooooo!-urlò Kim di sotto.

-Vai e fate buon viaggio. Saluta..beh..-rispose imbarazzata.

-Sì, ci penso io. Tu mangia, capito? C'è qualcosa di pronto in frigo.-rispose Trix con un sorriso.

-Sì, mammina.-

-Fanculo!-rise Trix, baciando la sorella e preparandosi per uscire: meta Connecticut, dove i Jonas Brothers erano approdati in tour. Come promesso, li raggiungevano appena possibile con novità, compiti e rifornimenti affettivi, putroppo però, non per tutti.


Joe sbuffò spegnendo il televisione del suo piccolo bunker. Mancavano quasi venti minuti prima di arrivare al grande palazzetto dove avrebbero fatto l'ennesimo show ma iniziava a sentirsi inquieto, come un animale in cattività. Aveva bisogno di muoversi, di fare due salti e qualche capriola, di correre e sgranchirsi le gambe. Con agilità scese dal suo letto, quasi calpestando il povero Frankie che giocava tranquillo.

-Kev, stasera arrivano le ragazze. Ti va di uscire a mangiare un boccone con noi?-chiese appoggiandosi con le braccia alla cuccietta del fratello maggiore.

Kevin scosse la testa impercettibilmente.

-Ehy fratellino. Non mi piace vederti così e qualcosa dovrai pur mangiare. Non stai troppo bene e sullo stage mi servi al massimo della forma.-

Kevin lo guardò un attimo negli occhi.

-Sullo stage non ti deludo mai, lo sai.-

-E allora parlami un pò, Kev!-

Aveva tutto il tono di essere una supplica più che una richiesta.

-Cosa devo dirti?-chiese.

-Come ti senti, cosa vuoi che faccia, cosa pensi! Io non voglio vederti così, mi fa star male.-

-Mi manca Joe.Mi manca come l'aria. Mi manca che non posso fare a meno di continuare a cercarla. Mi manca non so nemmeno io in che maniera. Mi manca a tal punto che è passato solo poco più di due settimane e sembra sia passato un anno. Mi manca che il dolore invece che diminuire aumenta, ed è un dolore che parte qui a livello del cuore e fa male perennemente.Mi manca.-sussurrò Kevin, nascosto tra le coperte del suo letto sul tour bus. La testa su quel cuscino con la scritta K2 che in quei giorni aveva stretto a se nel vano tentativo di sentirsi come si sentiva tra le sue braccia.

Sì, questo era quello che pensava, ma non quello che provava. Era impossibile esprimere tutto il dolore che sentiva, tutta la nostalgia e tutta la voglia di prendersi a sberle da solo: tuttavia, pensava di meritarlo quel dolore. Che diritto aveva avuto di innamorarsi e mentire alla persona che amava?

Sapeva perfettamente cosa avrebbe fatto in quei giorni con le sorelle Ruggieri in giro per il tourbus. Si sarebbe totalmente dedicato a Frankie e Alice, in maniera morbosa e quasi maniacale, sparendo in ogni occasione in cui le sorelle si sarebbero presentate davanti a lui per evitare di parlare, di confrontarsi, per resistere alla tentazione di salire sul primo fottutissimo aereo e tornarsene a Los Angeles da lei. E proprio a Los Angeles qualcuno stava per prendere un altro aereo che invece l'avrebbe portata il più lontano possibile da tutto ciò che gli avrebbe ricordato lui.


To be continued.

***

eccoci qui, non so voi ma io sono terribilmente rincoglionita per sta cosa dell'ora avanti e per le full immersion di studio. Ad ogni modo, finalmente avete conosciuto un personaggio cruciale che ritroverete molto spesso nel seguito di hello beautiful se deciderete di seguirmi ancora. (:

volevo ringraziare le sessantun persone che mi hanno tra i preferiti e le otto che mi tengono tra gli autori preferiti, per me significa davvero molto. Purtroppo gli Ermetici mi aspettano e quindi ora mi dedicherò brevemente alla posta del cuore.

A mercoledì con il capitolo intitolato Believe in me, che tra parentesi è uno dei miei preferiti insieme al numero trenta. (: no, scherzo. Amo tutta questa fanfiction, è come una figlia ormai. <3

trix: cellulare questo sconosciuto xD voglio che il tuo pc torni e sappi che sei uno scandalo perché ci metti ben una settimana a scrivere una fottutissima Joix. :D sto scherzando ovviamente. I'm waiting. Ti amo <3

maggie_lullaby: ahaha spero che questo capitolo tu lo abbia letto con un po' meno di cose fatte contemporaneamente! (: ahah non mi ucciderai? Quindi posso venir fuori dal bunker nel quale mi sono nascosta? XD per l'Essere e Trix tempo al tempo (: bacione!

Scimmi: ecco sì, nel caso ti fossi casualmente dimenticata il tuo compleanno, accidentalmente potrei averlo scritto diciamo ovunque su EFP. (: scimmi non riusciamo a sentirci mica tanto ultimamente, sta cosa non va bene. Cioè dobbiamo assolutamente recuperare che il livello oneshottistico sta calando spaventosamente!! Ti scimmio tanto, scimmietta! <3

Dark_Violet92: ciao e benvenuta! Ti ringrazio di cuore per aver recensito! Un bacione!

Heilig:oddio ahaha il tuo commento mi ha troppo ricordato uno di quei bollettini di guerra! (: Fronte Karianna = chi lo sa? Fronte Joix = chi lo sa? Fronte Nim = <3 <3 pioggia di cuoricini! Fronte Frankie/Alice (a cui ancora non ho trovato un nome per la coppia) = <3 <3 <3 <3 <3 xD grazie mille per il commento! Bacione!

EllieGoodman: ecco, no io volevo uscire dal bunker perché Maggie ha detto che non mi uccide, ma mi uccidi tu quindi io me ne sto qui in attesa che le acque si calmino. Ok? (: grazie per i complimenti come sempre e per aver lasciato una recensione che ammetto mi fa sorridere un bel po'! Un bacione <3

Jeeeeee: ahahahah sei pazza tu! (: grazie per il commento! ;) fammi sapere cosa ne pensi di questo né! Basin! <3

Carly4e: wow, mi hai quasi fatto arrossire quando hai detto che ti immedesimi nei personaggi come quando leggi i tuoi libri preferiti. È un complimento grandissimo e un onore per me! Grazie grazie grazie grazie! Un bacione!<3

JonasBrothersFan: hai visto che hanno combinato i Jonas soli soletti? (: bacini, bacetti, bacioni! <3

RitardoGirl: ma tu, non eri in gita? (: come è andata, comunque? Dove sei andata di bello? (: Un bacione e grazie infinite per il commento <3


siamo giunti alla conclusione anche questa domenica, quindi ci vediamo mercoledì con Believe in me!

Vi va di schiacciare su quella bella bella bella scrittina qui sotto che recita “vuoi lasciare una recensione?” (:

su, che è l'unico modo per sapere cosa migliorare per hello beautiful 2!

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Capitolo 29
*** Believe in me. ***


B

Capitolo 29: Believe in me.

I don't wanna be afraid
I wanna wake up feeling beautiful.. today
And know that I'm okay
Cause everyone's perfect in unusual ways
You see, I just wanna believe in me La la la la
La la la la The mirror can lie
Doesn't show you what's inside
And it, it can tell you your full of life
It's amazing what you can hide
(you can hide)
Just by putting on a smile

-Believe in me Demi Lovato.-


-Sisteeeeeeeeeeer!-urlò Trix due giorni dopo entrando in casa carica di bagagli e regali.

-Ariiiiiiiiiii!-gridarono Kim e Alice.

-C'è qualcosa di strano.-annunciò Trix sospettosa.

La casa era totalmente avvolta dal buio, nessuna finestra era stranamente aperta e tutto era in un'inquietante e soprannaturale ordine.

-Trix, che succede?-chiese Kim mollando le sue valigie e prendendo per mano Alice.

Trix sospirò guardando in alto. Le era salita un pò d'ansia.

Se lo aspettava, se lo aspettava da giorni. Era una cosa che sapeva perfettamente che sarebbe successa, solo sperava di sbagliarsi questa volta.

-Se n'è andata.-rispose semplicemente sedendosi sul divano.

-Dove?-chiese Alice sedendosi accanto a lei.

-Questo non lo so, amore. Forse è andata dalla nonna.-

-Dalla Nonna!?-chiese Kim sconvolta.

-Sono solo supposizioni.-rispose semplicemente la rossa, stringendo al petto le ginocchia.

Alice era corsa al piano superiore: non riusciva a capire perchè la sorella se ne fosse andata, (tantomeno voleva credere che se ne fosse andata) quindi andò a cercarla.

-Ho trovato questa sul letto.-esclamò Alice correndo di nuovo di sotto.

-Tipicamente suo.-sorrise Trix guardando quella busta che ora aveva tra le mani.

Alle mie Ruggieri Sisters.

Giulia la aprì, scartando la pesante carta color avorio che usava la sorella e sfilando il piccolo nastro rosso che la teneva unita.

Sospirò prima di iniziare a leggere, quasi cercasse il coraggio per vedere quello che aveva scritto. A fare cazzate erano sempre state brave, molto brave e forse un tantino esagerate, ma queste erano loro. Prendere o lasciare. Si schiarì la voce, fissando la calligrafia fine ed elegante su quella carta avorio con delle piccole rose rosse ai lati.

Ciao sorelline! Qui è Ari che scrive ma immagino l'abbiate capito. Siete sveglie, lo so. Spero sia andato tutto bene in viaggio da voi, spero vi siate divertite e che i JoBros abbiano fatto il miglior show di sempre: con delle groupie come voi! :P

Quando troverete questo biglietto io me ne sarò già andata, sarò su un aereo che mi

porterà lontano da qui, ma non troppo.

Andrò a New York. Trix, non fare quella smorfia.

Gli ultimi giorni sono stati difficili, molto difficili: essere feriti da qualcuno a cui vogliamo bene (o crediamo di volerne, of course) è molto più doloroso di una ceretta brasiliana...

Trix sorrise al ricordo di loro in un centro estetico alle prese con cerette totali in posti impensabili, maledendo ogni santo del cielo tanto da averli fatti scendere tutti prima o poi.

..di un intero week-end sui tacchi..

Toccò a Kim sorridere quella volta. Era successo quell'estate in Messico. Erano partite all'improvviso senza prendere su poi molto di bagagli e avevano optato per portare un solo paio di scarpe con i tacchi vertiginosamente alti che le avevano fatte dannare per un intero week-end. Ma che week-end ragazzi.

..o di una sbucciatura in bicicletta.

Alice si guardò il ginocchio dove una crosticina indicava una ferita ormai chiusa e rimarginata.

Ho deciso di andare a New York per dimenticare, facendo un pò di sano

shopping in uno di quei negozi vintage che amo tanto ma

soprattutto per cercare di stare il più lontano possibile da Hollywood, Beverly Hills, Los Angeles e tutto ciò che mi ricorda in qualche modo lui o i Jonas Brothers. Temo sia difficle in ogni caso. Credo che per qualche settimana ve la possiate cavarvela egregiamente anche senza di me. Immagino le vostre espressioni sconvolte e immagino anche la domanda che vi ronza in testa da almeno quattro

righe: perchè New York? Sì, so che a New York ci sono quelli che ci hanno messo al

mondo, ma no. Non andrò da loro: la Grande Mela è grande e con un pò di fortuna

non li incontrerò. Starò da Serena per qualche tempo ma non so precisamente per

quanto mi fermerò.Il tempo necessario a dimenticarlo (cosa che mi sembra impossibile, per cui credetemi. Voglio solo stare meglio e lontano da lui.). Che altro vi posso dire? Il Taxi mi aspetta di sotto. Ci sentiamo appena sbarco al JFK. Salutatemi tutti.. per favore, fate sapere a Frankie che nonostante tutto, se vuole, io sarò ancora la sua quasi sorella? Voi siete il mio amore, voi siete le mie anime gemelle. Vi voglio bene, un bene dell'anima.

Fate le brave.

Ari.


PS per Giulia. So che lo sapevi: te lo aspettavi da settimane. Non starò da Serena,

da Kristin o dalle altre ragazze: sono tutte in Italia per la settimana della moda.

Starò da Charlie. Non dire niente. Non voglio che Kim e Alice lo sappiano.

È un segreto tra noi e so che non approvi. Non fare quella faccia. Chiodo scaccia

chiodo. Kevin ha scacciato Charlie e ora Charlie scaccierà Kevin.

È ora di ricambiare il favore. Rock'n'roll baby.


Quella sera a nord degli Stati Uniti, Joseph Jonas cercava un posto che fosse sanitariamente sterile. Erano finalmente riusciti a passare una notte in un hotel in Oregon, a Portland forse. Aveva battagliato con sua madre affinchè rinchiudesse i suoi fratelli in un unica stanza con un medico possibilmente, mentre per lui si prospettava una bella e sanissima notte di sonno senza sentire Kevin sospirare sconsolato, Nick mormorare parole incomprensibili ai più,il piccolo Frankie urlare in preda a sogni strani e poi motociclisti, rumori di auto e clacson che suonavano nel pieno della notte.

Un altro show era andato e con aria svogliata aveva cancellato dal suo iPhone un'altra data che lo separava dal suo ritorno a Los Angeles. Si stese sul letto pronto per chiamarla e augurarle la buona notte, come faceva ogni sera.

-Ciao piccola, come va?-chiese non potendo nascondere un sorriso.

-Va. Novità?-rispose Trix.

-Oh sì, molto eccitanti anche. Nick ha iniziato a starnutire, Kevin e Frankie hanno la febbre e io sto scappando da bacilli giganti che potrebbero contagiarmi.-rispose lui, sperando di farla ridere. Dal suo tono della voce aveva capito che qualcosa non andava ma se lei aveva voglia di parlarne avrebbe dovuto farlo volontariamente perché con lei, un'altra regola fondamentale era mai fare domande di cui non vuoi sapere la risposta.

-Se n'è andata.-mormorò con un filo di voce.

-Che cosa?-gridò appena si rese conto della gravità della cosa.

Non c'era bisogno di mettere un soggetto: nei momenti in cui era maggiormente sconfortata, gli aveva confidato la sua paura che la sorella facesse gesti avventati e tutto sommato se l'aspettavano tutti da parte sua. Sarebbe stato più strano se Kevin ne avesse fatto uno, ma il ragazzo sembrava davvero più morto che vivo e di certo la colpa non era dell'influenza. Anzi, probabilmente l'influenza era davvero il male minore in confronto a quello che stava patendo Kevin e sapevano tutti di non poter fare niente.

-È partita. È a New York. Vuole stare lontana da..cito testualmente.. “tutto ciò che mi ricorda in qualche modo lui o i Jonas Brothers. Temo sia difficle in ogni caso.non so precisamente per quanto mi fermerò. Il tempo necessario a dimenticarlo (cosa che mi sembra impossibile, per cui credetemi. Voglio solo stare meglio e lontano da lui.)”. Oh e dimenticavo il “Gli ultimi giorni sono stati difficili, molto difficili: essere feriti da qualcuno a cui vogliamo bene (o crediamo di volerne, of course) è molto più doloroso” eccetera eccetera.-

-Come stai, tu?-

-A parte che odio lei perché mi ha piantato così, e odio tuo fratello perché è colpa sua.. beh, Jonas. Sto una favola.-

Rimasero in silenzio.

-Vorrei essere lì, vorrei poterti aiutare ma proprio non so cosa posso fare.-ammise Joe.

-Sh, zitto Joe. Basta sapere che sei all'altro capo del telefono, anche in silenzio. Ho bisogno di questo.-



New York, New York. Primo giorno nella Grande Mela.

Primo giorno a New York, sono a Central Park. Il clima è molto

più rigido rispetto a Los Angeles, ma mi ci abituerò. Sono arrivata

ieri sera e mi sono presentata senza invito a casa di Charlie. Vive in un

loft che fa molto ventenne pazzo, squattrinato e puttaniere (ovvero lui)

però non posso fare la schizzinosa. Non ha detto una parola.

Mi ha fatto entrare e ha scosso la testa. Solo dopo che hanno portato

la cena mi ha chiesto se ero lì per colpa di “quel stinco di santo di un

Jonas” e ho risposto di sì. Conversazioni profonde. Ho chiamato casa,

Giuli già me la vedo con una crisi di nervi: sono sicura che se la caverà

più che bene. Tornando a noi. Ho lasciato tutto a casa di Charlie e me

ne sono scesa in strada, dove tutti sembrano troppo presi dal loro mondo

finalmente per prestare attenzione a me. Così, approfittando dell'

anonimato e del non avere paparazzi in giro me ne sono andata a visitare la

città: Brooklyn, il Queens, il Bronx, un giretto all'Upper East Side, la Statua

della Libertà e proprio finché tornavo a “casa” mi sono imbattuta

in un fantastico negozio vintage sulla 5th Avenue dove ho trovato questo

Questo, meglio definito come piccolo quadernino rivestito in cuoio

nero.. ma la cosa che più mi ha colpito sono le due lettere ricamate sopra:

AR. Arianna Ruggieri. Le mie iniziali. È destino? Chissà a chi è appartenuto.

Sicuramente è una donna: lo so e basta che era una donna, senza

troppe paranoie. Ora mi chiedo perché l'ha venduto..forse perché le

ricordava il passato. Chi meglio di me può capirla?

Ari


Alice a scuola, Kim al liceo. Carmela, la donna che l'agenzia aveva mandato per fare le pulizie, si sarebbe occupata della casa. Non doveva poi essere tanto difficile, no? Grrr, dannato Kevin Jonas! Era tutta colpa sua se ora lei si stava facendo venire un'attacco d'ansia! Mancava da due giorni e già sentiva di non poterne più tra bollette, ordini, lettere, università. Erano due sere che non usciva di casa, praticamente un record! Basti pensare che un paio di amici baristi le avevano persino scritto per chiederle se andava tutto bene perché da un po' non si faceva vedere in giro.

-Dillon! Le cose di quel mostro di mia sorella, per favore.-ringhiò ad un giovane stilista gay che frequentava lo stesso corso di sua sorella.

-Tesoro,hai un aspetto tremendo. Doposbornia?-chiese Eric con la manina morta.

-Doposbornia? No, semmai il contrario. Crisi d'astinenza da alchol!-

-Su, non dire così. Ti iscrivo agli Alcolisti anonimi.-ridacchiò frugando tra le carte.

-Sì, ho già Jonas che mi fa il lavaggio del cervello. Non me ne serve un altro.-

-Jonas eh? Ma spiegami, mon amour. Dov'è finita quella furbacchiona di tua sorella? In tour con quegli scempi della moda? Dimmi di sì, dimmi che li segue per istruirli sulla sacra arte del vestirsi. Diamine sono ricchi! Si vestono così male perché non hanno gusto, non perché siano poveri!-

-Magari. È a New York.-borbottò.


Day Three: Sex & The City.

Io amo New York. Central Park di nuovo, of course con un mega

frappuccino e questo piccolo quadernetto. Mi sento abbastanza

stupida a scrivere il diario a 20 anni. Oggi c'è il sole, un bel

sole e il cielo è limpido. Pensa che qui al parco stanno facendo un

servizio fotografico per una tipa che ho visto su qualche sito,

una certa Taylor Swift, tipica Cow Girl americana BIONDA.

Dicevo comunque, che amo New York. Ieri sono stata in giro tutto il

giorno e ho fatto una cosa che desieravo da un po'. Mi sono fatta

il tour di Sex&The City, quel telefilm e successivamente

movie che ha rivoluzionato il modo di pensare

mio e di mia sorella. A casa tutto bene, tra parentesi: Alice

ha preso A in Geografia, Kim si tiene occupata con le cheerleader

e cerca di tenere testa a quella stronza di Ella che guardacaso

è bionda e Trix impazzisce. Tutto assolutamente normale.

Tornando a Sex & The city. Ho visto quei luoghi che per anni

hanno fatto parte della mia fantasia, luoghi dove le vicende di queste

quattro donne si sono intrecciate, con i loro amori, le loro

passioni, la moda, la mondanità... e poi il pilastro della

situazione: il rapporto tra Carrie e Mr. Big.

Inutile negarlo, inutile mentire a me stessa se lo scopo di questo quaderno è

quello di mettermi a nudo nel profondo. Ho pensato a Kevin.

Lo odio? Lo amo? La nostra relazione è destinata a finire così?

È giusto che sia finita così? Sto entrando nell'ottica di New York.

Vedo queste donne ovunque: bellissime, sicure di se e

tutti pensiamo che siano fantastiche, viaggiano,

pagano le tasse, spendono 400 $ per un paio di scarpe

all'ultimo grido e sono sole. Che sia anche il mio destino? Essere

una Samantha Jones sempre in preda a un uomo diverso.. o essere

una Carrie Bradshaw che se la spassa ma infondo vuole il vero amore?

Cupido prenderà il volo per finire in quel loft in cui vivo?


Dubbi esistenziali in pieno clima NYC: giorno cinque.

Il tema che oggi affronterò con me stessa è...

le relazioni. Non sono un genio in rapporti interpersonali, si sa

e l'ho capito persino io. Quando hai appena rotto con qualcuno, certe strade,

certi luoghi, perfino certe ore del giorno

sono da evitare, la città diventa un campo di

battaglia deserto, pieno zeppo di mine emotive.

Devi stare molto attento a dove metti i piedi se

non vuoi finire a pezzi. Devo per forza

dimenticare un ex lentamente e dolorosamente?

O dovrei ignorare tutti i sentimenti negativi e

buttarmi di nuovo?La verità alla fine è una sola: non conta chi ti ha spezzato

il cuore o quanto tempo ci vuole per guarire( e qui, ce ne vorrà parecchio credo).

La verità è che l'unico rimedio sono le mie amiche.

Ancora una settimana, lasciamo scorrere un pò di acqua sopra questa

relazione e poi si torna a casa. Credo.


Edit: Sono in casa e stavo guardando Sex & The city:

mi sono fatta prendere dalla frenesia del telefilm ma

Carrie ha detto delle cose giuste.

In amore c'è una linea sottile che intercorre tra

piacere e dolore, infatti si dice comunemente che un

rapporto senza dolore è un rapporto che non vale la pena di essere vissuto.

Quindi in rapporto a quanto io sto male, la mia storia con

Kevin dovrebbe essere la storia più importante della mia vita.

Ci sono momenti in cui mi sembra davvero di morire.

Mi manca.


La prima sera di libertà, di sballo, di sfogo totale da quando sua sorella l'aveva piantata in asso quasi una settimana prima con le sorelline al seguito. Si era preparata di tutto punto, pronta per una serata all'insegna del divertimento. Aveva messo un bel vestito e della belle scarpe e ora si apprestava ad entrare in un lussuoso ristorante di Los Angeles dove Joe diceva di aspettarla, desiderosa di parlare finalmente con qualcuno che non fossero le sue amate sorelle, perché, per quanto le amasse, ogni tanto aveva la necessità di vedere altre persone.

Tutto sommato, non vedeva l'ora di rivederlo. C'era una strana sensazione che aveva provato nei giorni precedenti e non aveva saputo decifrare: tristezza? Nostalgia? Era plausibile. Infondo, quel Jonas era come un cagnolino: aveva dovuto addomesticarlo, ma un po' si era affezionata.

Erano tornati a Los Angeles per una vera toccata e fuga: erano scesi dall'aereo quella mattina, tempo di cambiare un paio di cose e poi di nuovo, quella sera, sarebbero ripartiti alla volta di New York dove sarebbero rimasti per un'altra settimana/dieci giorni più o meno.

Joseph aveva detto che doveva parlarle e dal suo tono le era sembrato molto contento, così curiosa com'era ora si scervellava alla ricerca di qualcosa che potessere essere l'oggetto di tanta eccitazione da parte del frontman dei Jonas Brothers..ed era praticamente pronta a tutto. A tutto, tranne che ad un Joe vestito tutto elegante seduto vicino ad una bionda. La serata si prospettava molto lunga.

-Trix!-esultò Joe appena la vide, andandole incontro e abbracciandola con uno strano scintillio negli occhi.

-Essere!-

-Come stai?-chiese baciandola.

-Sto.-

-Oh, vieni. Ti devo presentare una persona.- sorrise felice, trascinandola per una mano verso il tavolo della piccola saletta che avevano riservato.

-Taylor, lei è Giulia! Giulia, lei è Taylor!-

Taylor Swift, country girl biondo Barbie del Tennessee, con un odioso modo di dire here e sopratutto il cui indirizzo di casa era molto semplice: seguire le balle di fieno e svoltare a destra, al muggire delle mucche fermarsi che si è arrivati.

Come è noto, a Giulia non piaceva conoscere gente, se poi non aveva dato espressamente l'autorizzazione.. la cosa proprio a genio non le andava. Non si poteva certo definire una persona poi molto socievole.

lei la bella cosa di cui mi dovevi parlare?-chiese sarcastica.

-Sì. Io e Taylor stiamo insieme.-annunciò Joe prendendo la mano alla bionda sgarletta che sorrideva odiosamente.

-E da quanto, di grazia?-chiese Trix sarcastica.

-Circa due settimane.-rispose Taylor, sminuzzando il filetto che aveva nel piatto.

-Due settimane?-

-Sì, ci siamo conosciuti ad una premiazione circa tre settimane fa, ma è stata subito attrazione.-cinguettò lei, stringendo in una scena vomitevole la mano a Joseph e guardandolo sbattendo le lunghe ciglia.

-Fatale.-borbottò.

-Quando pensavi di dirmelo, Essere?-sibilò.

Joseph si pulì la bocca con il tovagliolo, bevve un sorso d'acqua e cercò di sviare la domanda in ogni maniera possibile e immaginabile.

-Joseph Adam Jonas-tuonò minacciosa.

-A tempo debito.-sussurrò.

Trix posò le posate che caddero sul piatto con un rumore metallico.

-A tempo debito? Cos'è, una caratteristica trasmessa geneticamente della famiglia Jonas omettere certi particolari?-

Era furiosa. Dopo tutto quello che era successo, come poteva lui mentirle ancora?

-Tay, ci scusi un attimo?-chiese Joseph educatamente alzandosi e prendendo per le spalle al sua amica.

-Certo, fate con comodo.-

Trix marciò furibonda verso la toilette, spingendo dentro il bagno delle donne Joseph e controllando di essere davvero soli, chiuse la porta con un tonfo secco.

-Stronzo! Mi hai mentito!-urlò.

-Non ti ho mentito! Te l'ho detto, non potevo certo dirti che stavo con lei dopo che i nostri fratelli avevano combinato quel casino!-

-No, essere. Non i nostri fratelli. Tuo fratello ha combinato tutto quel casino, ma tu non sei molto diverso da lui evidentemente! È programmato nei geni dei Jonas mentire?-gridò.

-Calmati per favore!-le disse di nuovo, prendendola per le spalle e scuotendola un po'.

Trix lo incenerì con lo sguardo.

-Non mi piace proprio per niente.-

-Cosa?-

-Nè lei, né il fatto che mi hai mentito. E poi siete sdolcinati! Uh è stata subito attrazione!-la scimmiottò Trix.

-E poi non va bene per te! Potevi parlarmene, Cristo! Non hai idea di cosa significhi stare al mondo, tu!-urlò.

Joseph sbuffò irato.

-Cioè fammi capire: tu puoi uscire con chiunque e io devo stare zitto, mentre io non posso uscire con nessuno? È questo che vuoi dire?-urlò.

-Voglio solo dire che non è adatta a te, Jonas! E poi è bionda, Jonas! Bionda!-

-Beh, non puoi immaginare che a qualcuno le bionde potrebbero piacere? Non hai mai pensato che a qualcuno potrebbe venire in mente un'idea diversa dalla tua o sei sempre stata troppo occupata a guardare te stessa per curarti del resto del mondo?-

Trix lo guardò sprezzante.

-Fanculo, Essere! Fai buon viagggio e fai ciao ciao a Ground Zero da parte mia.-sussurrò acida.

Detto questo, uscì di gran carriera dal bagno lasciando Joe solo con la sua bella. Voleva solo tornarsene a casa. Stronzo.


New York, baby: giorno sette.

Sì, questa è New York. Sono di nuovo a Central Park ed ormai

è quasi una settimana che sono qui. Volevo scrivere tutti i giorni

ma Charlie mi ha presentato un amico fotografo che mi ha voluto per

fare uno shooting fotografico con degli abiti di un suo amico

stilista. Finché provavo quei vestiti alla radio hanno passato

una canzone dei Jonas e a momenti facevo su un vero pandemonio.

Perché? Perché il motivo per cui io sono qui è un Jonas. No, la

mia non è stata una cotta per una rockstar. Anche Charlie, il mio

ex-ex fidanzato è una rockstar. O almeno ci prova. Il succo della mia storia è:

Charlie mi ha mollato per fare la rockstar, io sono

stata discretamente male e mi sono eccellentemente passata

tutti i ragazzi passabili di Los Angeles (e ogni tanto

anche di altre città/stati) fino a quando DISGRAZIATAMENTE

ho incontrato LUI. Paul Kevin Jonas. SECONDO. Dirai, smettila di cercare

rockstar. Il problema è che io non le cerco. Vengono loro a cercare

me! Anyway, Kev era l'opposto di Charlie. Kevin è proprio come questa agenda.

Ha i modi di una persona dell'altro secolo, ma era una continua sorpresa.

E che sorpresa.. la sorpresona me l'ha fatta alla fine, quasi tre settimane fa.

Mi ha mentito e non mi ha detto che era una rockstar.

Charlie..Charlie è una parentesi mai chiusa per

tre anni della mia vita. I suoi modi rudi, l'insensibilità, il sesso come bisogno

fisico senza dolcezza o coinvolgimenti.

Ed è tutt'ora così. Ehy, no non ci sono andata a letto. Ma lui è rude e sgarbato.

Il tempo passa e lui rimane sempre quello stronzo che era una volta.

Non sono più abituata a questo. Kevin era l'opposto. Kevin non è una parentesi.

Kevin è questo libro bianco che stringo tra le mani, su cui avevo

iniziato a scrivere i nostri nomi. È un'ossessione che mi fa

soffrire da matti. E questo dannato libriccino me lo ricorda:

l'esterno sembra vecchio ma dentro le pagine sono

tutte bianche e nuove, pronte a qualsiasi “sorpresa” che il destino mi

riserverà nei prossimi giorni.


E le sorprese sarebbero arrivate e di sicuro più numerose di quelle che lei si sarebbe mai aspettata, a partire da quella sera.

-Piccola, avanti. Mettiti un vestito. Stasera usciamo.-le aveva detto Charlie verso le dieci quella sera. Così, ora, si trovava su un taxi giallo diretta ad una festa di un altro amico di Charlie che si sarebbe tenuta in una specie di loft/studio di uno scultore in cerca di ispirazione. Erano arrivati davanti a questo immenso palazzo di mattoni rossi, con tanto di scala antincendio laterale ed erano saliti tramite un grosso montacarichi che fungeva da ascensore. La musica si propagava in tutta la tromba dell'ascensore e una volta aperti gli sportelli si era subito immersi nel vivo della festa.

-Dimmi qua, piccola.-aveva rudemente detto Charlie, prendendole la giacca rossa e portandola al guardaroba. Una decina di minuti dopo, lei e Charlie se ne stavano appiccicati a ballare su canzoni sensuali.

-Questo con Jonas non lo facevi!-la derise.

Arianna finse di non cogliere la battuta, continuando a ballare.

-Questa sera voglio divertirmi!-aveva detto.

Sul volto abbronzato di Charlie era comparso un sorriso sghembo e furbo.

-Vado a prendere da bere, piccola!-aveva urlato, cercando di sovrastare il casino del DJ.

Prese due SexOnTheBeach.

Voleva sballarsi? Lui sapeva esattamente come fare, ma il ghigno malefico che gli si era dipinto sul volto non prospettava niente di buono.


To be continued.

****

*ari si nasconde dietro la porta e ogni tanto sbircia, cercando di evitare tutti gli oggetti che le arriveranno addosso*


alur? Che succederà adesso? Il prossimo capitolo si chiamerà

appreciate, ed è il numero trenta. Vuol dire che alla fine mancano 15 capitoli.

Un po' mi mancherà, Hello beautiful.

Ad ogni modo, non abbandonatemi ragazze! I commentini stanno diminuendo e la sottoscritta diventa molto triste, poi si incazza e le vengono in mente strane idee quali non postare più o cancellare la storia (anche se poi non lo fa perché la trixy e la scimmy le fanno cambiare idea).

Oggi andrò in super velocità con i ringraizamenti causa un sacco di roba da studiare.

Grazie a chi mi preferizza perché siete aumentati un sacco in tre giorni xD


Mon Amour: mamma mia, stavo per chiamare chi l'ha visto! XD in India? Wow! Spero tu ti sia divertita tesoro, deve essere veramente splendida *-* ma tu quando è che aggiorni? Su, la pigrizia non va bene! Un bacione e grazie mille per aver recensito! <3

Ellie: ho già detto che tu mi fai paura? O.o <3

Heilig: mannù, Miley è tenera dai. Mi serviva solo un po' di dramma xD io amo il dramma, e tra un po' ve ne accorgerete! (: <3

DarkViolet92: eh poveri sì. Visto che pasticcio che è successo? Bacione <3

Maggie: tu mi spaventi, sìsì. Io e Miley aspettiamo chiuse qui con un certo Osama che abbiamo conosciuto. Sai, in tre si paga meno di affitto per il nascondiglio! XD grazie per la doppia recensione! Bacione <3

JonasBrothersFan: ahaha per il libro non mettermi in testa strane idee che già ci pensano abbastanza altre persone a dirmi che dovrei pubblicarla. Poi vengono fuori storie come questa dagli scleri xD il seguito di HB è nato grazie agli scleri miei e della Kim sull'idea di farci un libro! XD bacione <3

Trixy: capelli, cappelli, fanfiction sui cosi e finti mal di testa con Fabio. Qui la situazione sta degenerando, sorella. Sto sfollando e sto diventando machiavellicamente psicopatica. AriFreud vuole un uomo con un divano comodo e una profonda conoscenza di Freud. E dei suoi seguaci. Ti amo <3

carly4e: guarda ti dirò in verità che io sono una grande fan di Miley, nel senso mi piace molto come cantante e guardo sempre anche Hanna montana! (e dovrei vergognarmene xD) ad ogni modo, amo di più Selena! Grazie mille per la recensione! <3

Jeeeeee: hai visto cosa ha partorito la mia mente perversa? Sappi che questo è solo l'inizio. XD bacio!

Scimmy: scimmy io qui sfollo sul serio. Ho bisogno di una scimmia o di uno dei miei mariti numero boh. Stanotte ho sognato l'albero dei Frankie, è stato abbastanza inquietante! Ti scimmio che scappo a scimstudiare!<3


a domenica con appreciate, tanti fazzoletti e buona volontà per i commentini...

..grazie! (:


qui arianna.

PASSO E CHIUDO.

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Capitolo 30
*** Appreciate. ***


A

Ciao a tutte, mie adorate.

Immagino che stiate leggendo con un po' di sorpresa perché è solo venerdì. Ad ogni modo, domani e domenica sarò in montagna a fare qualcosa di pazzo e spericolato di cui sicuramente lunedì mi pentirò, ma intanto volevo postare questo capitolo.

Ho visto che molte di voi hanno intenzione di uccidere la povera Taylor Swift. Nooo! Io la adoro e mi ha ispirato parecchio per il sequel di Hello Beautiful. Se la uccidete poi io magari mi blocco e non scrivo più. Idem con Miley. U-U

Ahaha! Oh, wait. Quante vogliono uccidere Charlie? XD

Sono crudele :)

Altra comunicazione.. sto pensando di postare più volte alla settimana. Questo dipende solo dal numero di recensioni che ho, però. Se vedo che anche postando diciamo un tre volte a settimana ho un buon numero di recensioni, potrei farci un pensierino. Boh. Vedremo. (:


Come è successo per nothing special, la posta del cuore sarà all'inizio perché succederanno un sacco di cose ed è meglio lasciare il “silenzio finale”.

Non mi resta che augurarvi have a happy reading!


Maggie: Sì, più passa il tempo più tu mi spaventi. Il bunker inizia a diventare un po' stretto, eh. Grazie per la recensione! Un bacione <3

Ellie: ahaha sei anche tu una bionda? Beh, chi lo sa. Magari per te facciamo un'eccezione! XD sappi che in linea di massima però, noi siamo per il brunette power! Grazie per la recensione! <3

Faith_Potter: innanzitutto benvenuta! Ti ringrazio infinitamente per i complimenti, sei un tesoro! Venti capitoli tutti in una sera? Sei pazza! (: ma ciò mi fa assolutamente piacere. Grazie ancora per la recensione! Un bacione <3

Scimmy: no cioè qui urge un provvedimento dal nostro Scimmio supremo. Non è possibile. No no. Comunque in questi giorni ci scimsentiamo poco e mi scimdispiace, speriamo che prossimamente vada meglio! :S Ti scimmio scimmietta! <3

Heilig: ahaha io adoro il dramma! Devi vedere ogni tanto che cosa scrivo :D ad ogni modo, grazie per la recensione! Un bacione <3

Dilè: Trix? Gelosa? Ma quando mai! (: Sai com'è fatta Trix, non lo ammetterà mai. Grazie per la recensione! Un bacione <3

Mon Amour: Mon Amour, ma hai fatto un flusso di coscienza tu! (: mi hai fatto morire dal ridere, davvero. Ma tu non posti più? Su, non c'è tempo per il blocco dello scrittore! Io voglio leggere! U-U Grazie per la recensione! Un bacione <3

Trèx: Tu hai dei seri problemi con i capelli che stanno durando da un po' troppo tempo. Ma non è che infondo tu sei una Carrie e io una Sam? Non è che tu infondo infondo una storiella seria la vuoi, con tanto di tenerissima famigliola a carico nel giro di un sette/otto anni? Ad ogni modo, AriFreud ha seguito dei corsi di aggiornamento e deve psicanalizzare per bene la signorina TrixPaziente. E ti devo raccontare della scenata di oggi! Ahahaha! Ti amo amo amo. <3

Jeeeeee: io? Mente Perversa? Ma quando mai! :D Grazie per la recensione! Un bacione <3

DarkViolet92: adesso finalmente scoprirai ciò che succede in quel di New York. Un bacione! <3

Carly4e: tenera! Mi fa piacere ti siano piaciute la lettera e il diario. Grazie per la recensione! Un bacione <3

RitardoGirl: macciao! Io ti devo chiedere una cosa, sìsì. Ad ogni modo, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente. Come stai? È da un sacco che non ci sentiamo. Grazie per la recensione! Un bacione <3

JonasBrothersFan: tra poco scoprirai cosa è successo in quel di New York. Grazie per la recensione! Un bacione <3


ed ora, vi lascio al mio capitolo preferi[ri]to [scimmy! XD] in assoluto.

Capitolo 30:Appreciate.

It might get rough sometimes
But I hope she keeps her faith (hope she keeps her faith)
I wish I'd grabbed the chance to say to her
Life is too short so take the time and Appreciate
Anybody loving way
Get hurt along the way
Don't be afraid to open up
And use the time you have before it fades
Show your love today

-Appreciate Nicholas Jonas-


Joe correva, correva e correva. Scappava. Ma da chi? Con le mani cercava di farsi un varco tra le sterpaglie e i rami che scendevano dagli alti alberi tropicali. Dov'era? Si guardava le spalle continuando a correre. Stranamente non sentiva freddo, caldo, affanno. Non sentiva nulla.

-Joe, di qui!-sentì una voce alla sua destra. Si voltò a guardare chi lo avesse chiamato, invertendo velocemente la rotta. Ma.. ma quello era Gilligan! Ecco dov'era finito! Sull'isola di Gilligan. I due giovani si nascosero dietro un masso, vedendo passare poco dopo nel punto preciso dove si trovavano pochi istanti prima un enorme T-Rex. Un T-Rex nell'isola di Gilligan?

-Perchè ci sono i T-Rex?-chiese Joe al giovane. Era proprio identico a come lo ricordava in TV.

-Li ha portati Tarzan!-rispose sicuro Gilligan sistemando il berretto bianco.

-Certo, Tarzan.-

Come se non fosse stato ovvio.

-Scusa, JoJo. Devo rispondere al telefono.-

Driiiin. Driiin.

Un telefono nell'isola di Gilligan, invasa dai T-Rex che aveva portato Tarzan? Certamente, pensò Joe destandosi dal sonno,in uno stato di dormiveglia. Non sognava più eppure sentiva lo stesso il telefono suonare.

Certo che lo sentiva suonare. Era il suo.

A tentoni cercò l'iPhone sul comodino, facendo scorrere il dito sulla tastiera.

-Pronto?-biascicò.

-Joe.-sussurrò qualcuno debolmente.

-Trix, sono le tre del mattino e tra tre ore mi devo alzare. Possiamo parlare domattina? Ti chiamo io, promesso.-riuscì a dire con fatica.

-Joe.-sussurrò di nuovo, con un singhiozzo.

-Ehy, Trix! Che succede?-chiese svegliandosi di colpo e accendendo la piccola luce sul comodino.

-Cazzo.-borbottò in preda ad un'improvvisa ansia.-Tranquilla. Adesso ci penso io. Corri all'aereoporto, prendi il primo taxi e corri all'aereoporto. Ti aspetterà li un aereo, o un elicottero, non lo so. Intanto andiamo noi, ci vediamo all'ospedale. Stai tranquilla. Andrà tutto bene.-sussurrò.

Un nodo alla gola gli era salito mentre la ragazza tra i singhiozzi a stento riusciva a parlare. Lanciò lontano le coperte posando i piedi sul freddo pavimento di quella stanza d'hotel,prendendo al volo la tuta e chiamando il piccolo aereoporto privato di Los Angeles. Essere una rockstar aveva i suoi vantaggio, dopotutto.

Attraversò subito il corridoio, iniziando a bussare alla porta del fratello. Perchè in quel diavolo di aereoporto nessuno rispondeva?

-Joe! Che vuoi? Sono le tre del mattino!-ringhiò Nick assonnato qualche minuto dopo.

-Muoviti, dobbiamo andare all'ospedale.-

Nick guardò il fratello come se fosse pazzo.

-Mi ha appena chiamato Trix, stanno arrivando da Los Angeles. Ha detto che l'ha chiamata l'ospedale che sua sorella è arrivata lì priva di sensi, non mi ha detto molto. Parlavano di droghe.-

-Oh Cristo. Mi vesto. Andiamo subito. Hai chiamato Kev?-

Joe scosse la testa.

-Ho paura di dirglielo.-

-Oddio, oddio oddio.-continuava a ripetere Nick infilandosi di corsa i pantaloni.

-Joe, corri a svegliarlo. Questa è la card della sua stanza. Io faccio arrivare la BMW.-disse.

Mille pensieri si aggiravano nella mente del fratello minore. Che cosa era successo? Come stava? Droghe. Non ci credeva. Conosceva abbastanza bene le ragazze per poter affermare che nonostante la vita squilibrata, l'amore per l'alchol e le feste, le droghe non rientravano nei loro ideali di sballo.

Joe sparì chiudendo la porta con un colpo secco. E se la ragazza aveva invece preso della droga? La rottura del legame con Kevin aveva avuto strani effetti su tutti. Kevin era un cadavere ambulante, anche le chiacchiere su internet avevano inziato a vederci giusto: la storia dell'influenza reggeva poco ormai.

Non scherzava più, non rideva. Ma che diamine era preso a tutti?

-Kevin.. Kevin! Svegliati. È successo un casino.-

Joe scosse il fratello per le spalle.

-Che vuoi, Joe?-

-Mi giuri che qualsiasi cosa ti dirò ora, la tua reazione sarà calma e controllata?-disse con una finta calma.

-Joseph che diavolo vuoi?-chiese improvvisamente attento.


Bam. Le porte del reparto di rianimazione del Lenox Hill Hospital di Manhattan si aprirono con un colpo secco andando a sbattere contro il muro verde. Kevin Jonas entrò come una furia, pallido come un lenzuolo, rincorso dai due fratelli. Joe lo seguiva preoccupato mentre Nick cercava di far tornare a posto tutti i suoi organi interni. Kevin era sempre stato un ragazzo responsabile, non aveva mai fatto pazzie, troppo calmo e troppo razionale per pensare di prendere anche solo una multa per eccesso di velocità. In quasi cinque anni di patente, mai ne era arrivata una. Beh, poco male. Aveva recuperato quella notte. Trump International Hotel – Lenox Hill Hospital in meno di 15 minuti, evitando di rispettare semafori, divieti di accesso e limiti di velocità. Per lo meno, Nick aveva imparato una lezione fondamentale: mai dare un'auto da più di 700 cavalli ad uno dei suoi fratelli in stato di shock.

-Salve, è qui Arianna Ruggieri?Come sta? Può dirmi qualcosa? -chiese all'infermiera con il fiatone. Non riusciva a pensare, a fare nulla. La sua mente era annebbiata. E se le fosse successo qualcosa?

-è un parente?-chiese l'infermiera.

-No.-

-Allora dovrà attendere in sala d'attesa.-rispose pacatamente.

-Sono Kevin Jonas, Cristo Santo! Posso fare qualsiasi cosa ma non sapere come sta?-urlò nervoso.

-Può essere anche il presidente degli Stati Uniti, signor Jonas. Ma non posso dirle niente per la normativa sulla privacy.-

-Kevin, aspettiamo di la. Vieni.-disse Joe prendendolo per le spalle.

-No. Voglio il miglior medico dell'ospedale!-

-Sta ricevendo le migliori cure.-rispose l'infermiera distrattamente.

-Kevin, andiamo di là.-ripetè Joe aumentando la pressione sul braccio del fratello.

Nick lo guardava preoccupato mentre assisteva Joe che trascinava di peso il fratello maggiore verso le sedie e costringendolo a sedervisi.

-Anche i Jonas al completo sono venuti.-ghignò una voce beffarda.

Chiunque fosse il proprietario di questa voce, aveva sbagliato momento per parlare.

Kevin alzò gli occhi irati dal pavimento. Come non riconoscerlo. L'aveva visto sui siti di gossip insieme a lei, quando i paparazzi si stavano chiedendo con chi fosse e soprattutto dove fosse una delle ragazze dei teen-idol più santi di tutti i tempi. Lui era quel maledetto che l'aveva fatta soffrire. Lui era la causa del problema. Lui era quello che le aveva sicuramente dato qualcosa di strano.

Joe e Nick non ebbero i riflessi abbastanza pronti. Kevin si scagliò addosso al malcapitato.

-Tu! Razza di idiota!! Piccolo verme che non sei altro!-gridò a terra, tirandogli un pugno ben piazzato sullo zigomo.

-Oh Cristo!-esclamarono in coro i due fratelli,tentando di separare i due.

Joe prese Kevin per le spalle e facendo uso di tutta la sua forza, spostò il fratello dal corpo di quello che indubbiamente doveva essere Charlie, proprio mentre Nick lo prendeva e gli teneva con forza ed autocontrollo le mani dietro la schiena.

-Santissimo Jonas, allora le palle le hai!-sibilò Charlie sputando per terra, ancora trattenuto da Nick.

-Sarò anche un santo, però almeno non sono un pezzo di merda fatto di anfetamine come te.-rispose stupendo persino se stesso.

Nick lasciò Charlie, spintonandolo su una sedia dall'altra parte della stanza.

-Kev, stai calmo. Non ti serve picchiarlo a sangue, tantomeno ucciderlo.-sussurrò Joe.

Capiva il fratello, forse. Non sapeva come avrebbe reagito trovandosi lui davanti la causa dei mali della ragazza che amava, ma al solo pensiero le mani gli prudevano, come mosse da un irrefrenabile istinto di colpire ripetutamente e dolorosamente.

-E se non sono i migliori medici? Se non stessero facendo il possibile?-sussurrò con un filo di voce tenendo la testa tra le mani.

Joe gli passò una mano intorno alle spalle.

-è il miglior ospedale e sono sicuro che sia la miglior equipe a prendersi cura di lei. Starà bene, vedrai.-

Nick camminava nervosamente avanti ed indietro. Nella sua mente vagavano mille pensieri: come stava Ari? Kim come aveva reagito alla notizia? I suoi genitori? Erano scappati nel mezzo della notte con un'auto, sfrecciando ai 200 km/h in centro New York, per raggiungere un ospedale in cui era ricorverata una ragazza svenuta per aver assunto droghe. Certo, tutto normalissimo, tutto perfettamente coerente ai canoni dei Jonas. Guardava suo fratello impazzire in quella sala d'attesa e quell'idiota che l'aveva ridotta così dormire beato e sbronzo sulla sedia.

Joe gli lanciò uno sguardo preoccupato. Mai avevano visto il fratello maggiore ridotto in quelle condizioni. Joe gli posò un baccio intorno alle spalle, ma Kevin sembrò non notarlo nemmeno.

Quanto tempo era passato? Un paio d'ore? Non ne aveva idea. Il solo pensiero che aveva era quello di saperla al sicuro. Non capiva niente, non sentiva niente. Le recriminazioni erano tante. Se non gli avesse mentito, lei non sarebbe finita in ospedale. Se lui avesse battagliato per lei, se non si fosse fatto da parte, se non avesse lasciato che gli eventi lo travolgessero..se..se..se.

-Dottore!-

La voce di Nick lo riportò alla realtà. Un anziano dottore con degli occhialetti rotondi e una calvizia accentuata uscì dalla porta del reparto.

-Dottore! Sa qualcosa della ragazza che è stata portata qui? È mora, occhi verdi, alta..magra.-iniziò a descriverla Joe.

-Siete dei parenti?-chiese.

Kevin li guardò disperato. Non avrebbe retto un minuto di più, voleva sapere, voleva vedere se stava bene.

-Sì.-annunciò Joe sorprendendolo.

-Lui è il suo fidanzato.-continuò Nick spingendo avanti di un passo Kevin.

-Sì, certamente signor?-

-Signor Jonas. Kevin Jonas.-sussurrò.

-Signor Jonas, ora sta riposando:l'abbiamo sedata. È fuori pericolo, ma l'alchol insieme all'analgesico che le abbiamo riscontrato nel sangue e ad un'altra sostanza stupefacente l'ha fatta svenire.-spiegò con calma.

Joe sostenne il fratello.

-Oddio, oddio.-continuava a ripetere come un automa Nick.

-Non fa uso di droghe. La conosco troppo bene!-sussurrò Kevin con un filo di voce, appena udibile solo dal dottore.

-Sì, l'abbiamo appurato dalle analisi. Sa se stava attraversando un periodo difficile? Se c'è stato qualche fatto che l'ha fatta crollare emotivamente e che l'abbia spinta a prendere qualcosa?-

-Sì, è un periodo difficile. Ma lei non avrebbe mai preso droghe di sua spontanea volontà.-replicò Kevin sicuro.

Era fuori pericolo: era tutto ciò che gli importava. Era fuori pericolo: era tutto ciò che sperava di sentire. Era fuori pericolo: era viva, stava bene.

-Dottore, sono sicuro che se fate un test a quel ragazzo, troverete le stesse sostanze nel suo sangue.-asserì Joseph.

-Noi non siamo autorizzati a fare niente, tuttavia se siete certi di quello che dite potreste sporgere denuncia alle autorità competenti.-spiegò con dolcezza.

Joe e Nick si scambiarono uno sguardo significativo. L'avrebbero fatto, eccome se l'avrebbero fatto, tant'è vero che si chiamavano Jonas Brothers.

-Possiamo rivolgerci a qualcuno qui?-chiese Joe.

-Se siete maggiorenni sì. Il servizio è coordinato dal dipartimento di polizia di New York. Dovete compilare i moduli, e già che ci siete anche quelli dell'assicurazione.-

-Ci pensiamo noi.-rispose il minore dei fratelli Jonas sbrigativo.

-Alla reception vi daranno tutte le informazioni.-

Il dottor Tatcher Fuhlton lanciò un'occhiata preoccupata a Kevin. Era mortalmente pallido e visibilmente scosso.

-Sta bene, signor Jonas?-

Kevin mosse impercettibilmente la testa.

-Ragazzi, andate a sistemare le carte: devo parlare con lui un attimo.-

Joe lo lasciò solo con il dottore, non prima di essersi assicurato che il fratello stesse bene. Era distrutto, spento. Aveva perso la voglia di ridere e scherzare: Kevin era sempre stato un gran giocherellone, una persona molto matura ma divertente, con un sorriso spontaneo per tutti. Da quando si erano lasciati, invece, tutto sembrava andare di male in peggio. Più volte sul tour bus l'aveva sentito sospirare nel cuore della notte, o l'aveva sentito agitarsi nel sonno sussurrando il suo nome. La mattina era sempre taciturno e poco riposato: non meritava di stare così, non credeva che qualcuno potesse stare così.

-Mi sembra sconvolto, signor Jonas.-ammise il dottore, poggiando fraternamente una mano sulla spalla del ragazzo.

-è colpa mia.-sussurrò.

-Perchè dice così?-

-Se io non le avessi mentito, lei non sarebbe venuta a New York e non sarebbe successo tutto questo.-

Tatcher Fuhlton faceva il medico in rianimazione da oltre trent'anni e capiva molte più cose di quello che dava a vedere. Aveva visto molte cose in vita sua e in quel reparto: aveva visto persone andarsene sole, altre circondate dall'amore della famiglia. Aveva visto persone recuperare, amori sbocciare e finire, aveva imparato a leggere negli occhi della gente, ad avere un cuore prima che un cervello. Aveva imparato che a volte l'amore è molto più intenso di un regolamento d'ospedale, ma soprattutto, aveva imparato che in amore non ci sono regole.

-Non dica così. Tutto accade per un motivo: le cose tra lei e quella ragazza non vanno molto bene, l'ho capito. Però si vede che quello che vi lega è unico. Quando l'hanno portata qui, per un breve periodo è rimasta cosciente e le uniche parole che ha detto sono state Perdonami Kevin. Lei è quel Kevin. I suoi occhi non mentono. Può mentire all'infermiera dicendo che è suo parente, ma gli occhi. Quelli no. Quelli non mentono mai.-

Quante persone avevano detto che gli occhi non mentono mai? Sua madre, suo padre, persino lei l'aveva detto.

Il dottor Fuhlton si guardò intorno.

-Vuole entrare finchè non arrivano i suoi genitori?-chiese.

-Posso?- domandò con un bralume di speranza.

-Venga.-

Lanciò uno sguardo ai suoi fratelli che compilavano carte e si occupavano della burocrazia del caso: lui non ce l'avrebbe mai fatta. Doveva come minimo costruire una statua ai suoi consanguinei per quella notte.

Kevin Jonas stava entrando nel reparto di rianimazione, fuori dall'orario di visite, e senza essere autorizzato. Kevin Jonas aveva quasi fatto a botte, aveva insultato un malcapitato e aveva seriamente pensato di prendere un bisturi e infilarglielo nella gola. Kevin Jonas aveva guidato infischiandosene della morale, del codice della strada e delle urla dei fratelli. Per la prima volta però, Kevin Jonas non aveva tempo di fermarsi a riflettere sui suoi errori perchè per una volta, era fermamente convinto che il fine giustificava i mezzi e se il fine era stare accanto a quella ragazza, i mezzi erano più che giustificati.

Il dottore si guardò intorno sospettoso.

-Lei non è mai stato qui.-disse prima di aprire la porta di una stanza.

Kevin entrò con il cuore in gola: cosa poteva aspettarsi? Aveva paura.

La porta alle sue spalle si richiuse. Era sempre la stessa, un pò più pallida e un pò più magra. Le si sedette accanto, tenendo una mano tra le sue:era fredda. Sorrise debolmente. Chissà cosa avrebbe detto vedendosi addosso quel camice.. avrebbe sicuramente sbraitato contro tutti perchè era bianco, e il bianco sbatte e ingrassa. Si sarebbe lamentata che assomigliava a Free Willy, cosa del tutto ingiustificata visto che ai suoi occhi era sempre bellissima, anche senza trucco, anche appena sveglia, anche con una maglietta di sei taglie più grande.

Le era mancata, le era mancata in una maniera che non credeva possibile durante quelle tre settimane. Nonostante i viaggi, i fusi orari, i chilometri, le ragazze, i concerti.. nonostante tutto lei era l'unico pensiero che gli era rimasto fisso in testa. Con dolcezza le accarezzò i capelli.

-Non ti lascio andare via di nuovo.-le sussurrò sperando che la sentisse, depositandole un piccolo bacio sulla fronte pallida.


-Joe! Nick!-

Joe si girò di scatto mollando di colpo la penna. Eccola, lei, quella vera: fragile, scossa, dolce e preoccupata. Teneva in braccio Alice addormentata, probabilmente ignara di tutto quello che era successo nelle ultime ore. Joe non ci pensò due volte e corse ad abbracciarla.

-Il dottore ha detto che è fuori pericolo, Kevin è con lei.-le sussurrò tenendole strette al suo petto.

-Voglio parlare con il dottore, subito! Voglio vederla! Dov'è?-chiese.

Non aveva tempo per sentire le risposte. La sua anima gemella, la sua migliore amica, la sua sorellona era lì, dietro quella porta in qualche fredda stanza da sola. No,non era sola. Era con Kevin.

Nick corse da Kim stringendola al petto. Non lo salutò nemmeno, scossa dai singhiozzi.

-Va tutto bene.-le sussurrò baciandole la fronte.

Joe prese Alice addormentata e la posò delicatamente sul divanetto.

-Che ci fa quello qui?-sibilò Trix, con gli occhi arrossati.

-Non pensare a lui. Pensa a tua sorella, vieni. Ti accompagno!-disse prendendola per mano.

La reception, uno sguardo fugace a Kim ancora abbracciata a Nick che la consolava, la porta a vetri e Joe che la teneva per mano, brevi frammenti di conversaizoni. I ricordi di quelle ore rimasero molto sfocati nella memoria di Giulia.

-L'infermiera ha detto che è in quella stanza, in fondo al corridoio. Giulia, guardami.-

-Io non ce la faccio Joe. Non da sola.-bisbigliò, sentendo il respiro farsi sempre più difficoltoso.

Si sentiva sudare, i palmi delle mani erano completamente fradici. Joe la vide impallidire mentre tentava di respirare, a fatica. Non riusciva a fare un passo.

-Ehi, ehi. Guardami. Respira. Guardami ho detto.-le disse lui serio, avvicinandola a se.

Sentiva il suo petto muoversi velocemente, il respiro affannoso e il tremore.

Joe le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Guarda i miei occhi. Guardami. Respira Giulia. Pensa a qualcosa di bello.-

-Non...ci..riesco.-borbottò a fatica, naso contro naso, occhi negli occhi. Le sue mani che prendevano delicatamente il suo viso.

-Espira, inspira.-le sussurrò.

Giulia si concentrò a guardarlo negli occhi, sforzandosi di respirare con lui.

Aveva mai fatto caso a quanto fossero unici i suoi occhi? Dorati. Aveva visto miliardi di occhi in vita sua, ma mai di quel colore. Avevano delle piccole pagliuzze più scure colore del cioccolato, in perfetto contrasto con la pelle leggermente ambrata.

Pensa a qualcosa di bello.Ma si rendeva conto di che idiozia aveva appena detto? Come poteva pensare a qualcosa di bello quando sua sorella era in chissà quali condizioni in ospedale. Eppure una qualche parte del suo cervello non poteva fare a meno di ascoltare la sua voce in quel fottutissimo corridoio bianco e vuoto d'ospedale. Era il bianco il problema: le metteva l'ansia. Attacco di panico causato da bianco e due occhi color cioccolato di Willy Wonka che erano in grado di far svenire una persona solo guardandola intensamente, così fottutamente intensamente. Ma che diavolo andava pensando? Una parte del suo cervello doveva sicuramente essere a corto di ossigeno da troppo tempo.

Joe sentì il suo respiro farsi sempre più regolare, ma non si decise a lasciarla. C'era qualcosa che lo aveva attirato fino ad un punto di non ritorno, qualcosa che aveva cercato di sopprimere per parecchie settimane. La sua mente gli urlava di fermarsi, ma le labbra ormai si erano già avvicinate troppo fino a sfiorare quelle di Giulia, della sua Giulia.

Sapeva di caffè. Sapeva di caffè. Non ci poteva credere. Cosa stava facendo l'essere? Aveva mille pensieri per la testa, mille problemi da risolvere e lei pensava che lui e le sue santissime labbra sapessero di caffè. Almeno, avrebbe potuto metterci un pò di spirito! No, un bacio casto come lui, labbra contro labbra..come all'asilo.

Occhi color oro, contro occhi color cioccolato, il bene e il male, il supereroe e la donzella da salvare.

-Va meglio?-chiese, cercando di calmare i battiti del suo cuore che andavano a mille.

Lei annuì, mentre altre due lacrime scendevano a rigarle il volto.

-Ehi, niente lacrime. Quando un Jonas ordina qualcosa, si aspetta che questo ordine venga eseguito. Io ho detto niente lacrime: sennò poi People non ti mette in copertina con gli occhi rossi.-

Lei sbuffò, scacciando con la mano le lacrime e abbozzando un timido sorriso.

-Ora fai un bel respiro, e stai tranquilla.-

Trix spinse delicatamente la porta della stanza di sua sorella: sembrava pesasse una tonnellata.

Kevin in un'insolita mise sportiva, era seduto accanto al letto e le accarezzava dolcemente i capelli. Un lamento le uscì dalle labbra, ma soffocò le lacrime sul nascere.

-Niente lacrime.-le aveva ricordato Joe in una soffio.

Kevin le lasciò la mano non senza fatica e andò ad abbracciare Trix.

-Kevin..-sussurrò stringendosi al ragazzo.

-Sta meglio. Il dottore dice che è fuori pericolo.-le sussurrò accarezzandole la schiena.

-Lei non avrebbe mai fatto niente del genere, Kev! Te lo giuro!-sussurrò non nascondendo più le lacrime.

-Lo so, non preoccuparti.-sussurrò cercando di far sparire il nodo che gli si era formato in gola.

-Le manchi Kev, tanto. È venuta a New York per scappare dal ricordo di voi.-

-Manca da morire anche a me.-ammise.

Joe li guardava intenerito abbracciarsi. Per una volta lei e Kevin avevano qualcosa in comune, qualcosa che stava steso su un letto d'ospedale.

Kevin alzò lo sguardo verso Joe, il quale giurò di aver visto una piccola lacrima sull'occhio destro.

Trix corse al capezzale della sorella, toccandole la fronte, le mani fredde.

-Tesoro, tu rimani con lei. A Kim e Ali ci pensiamo noi. Va bene?Passiamo più tardi. Abbiamo del lavoro da sbrigare, purtroppo.-

Trix annuì, salutando i due ragazzi. Dormire:chissà cosa stava sognando. "La musica aiuta i pazienti a riprendersi prima": l'aveva letto su Rolling Stone qualche mese prima, ignara che prima o poi una notizia del genere gli sarebbe servita. Prese il suo iPhone e accese l'iPod, infilando le cuffiette una nel suo orecchio e uno in quello della sorella.


To be continued.

***


Do you like it?

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Capitolo 31
*** A room at the heartbreak hotel. ***


Room

Tadan! Eccomi qui ancora, con un braccio in meno. Mi sono microfratturata il polso, ragazze. Non vi dico che male allucinante, ma come dice bene la mia amata Trixilla, la prossima volta è meglio che lascio le scimmie ad arrampicare. (: sì mi sono sfasciata il polso arrampicando in montagna.

Spero che stiate tutti bene, e che il terremoto non abbia fatto troppi danni a chi vive nella zona. Al TG si sono viste immagini bruttissime, sembra quasi impossibile che capitino cose del genere nel XXI secolo. Doverso quindi un pensiero a coloro che sono state vittime di questa strage annunciata.

Ad ogni modo, aaaaaaaaawwww! Quasi il doppio delle recensioni, sono commossa. Indi per cui, si posta tre volte la settimana e i giorni saranno...aprite bene gli occhietti...

lunedì, mercoledì, venerdì.


Obviusly, se vedo che si torna a poche recensioni, si torna a postare una/due volte la settimana.

So, che posso sembrare una uhm... bastarda? Boh non so. Però le recensioni sono davvero importanti per gli autori, non dico solo per me, ma per tutti in generale quindi invito tutte a recensire. Anche due parole, ma scritte con il cuore e sincerità.

Ad ogni modo, vi lascio con a room at the heartbreak hotel, e se ci sono recensioni ci vediamo venerdìììììì con il capitolo intitolato

when you say nothing at all.


Posta del cuore:


Trèx: amore chispius che male Y-Y giuro non farò mai più una cosa del genere Y-Y poi sto coso è bianco e antiestetico, mi fa sentire free willy e Fabio ha disegnato una faccina che sorride sul mio braccio (il che lo rende ancora più inquietante). Miao. Uh, oggi sono andata a fare shopping pasquale e ho preso un vestitino troppo carino rosso *-* Ti amo <3

Maggie_Lullaby: sconvolta quanto? O.o allora abbiamo salvato Miley e Taylor, ora devo chiederti di salvare Charlie. Ho in serbo qualche altra cosina per lui e mi serve per il sequel. Grazie per la recensione! Un bacione (:

Carlottasole: benvenuta innanzitutto, poi hai un nome bellissimo perchè è quello di una delle mie migliori amiche, Carlotta. (: Sì, il sequel è on the way sempre con le avventure dei nostri protagonisti preferiti. Conto di vedere altre recensioni, eh? (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

Dile: grazie come sempre per i complimenti, mi dispiace averti shockato così tanto! (: Arianna e Trix hanno praticamente lo stesso rapporto che io e Trix abbiamo nella realtà, quando scuola e altri impegni non ci sobbarcano. Grazie per la recensione! Un bacione (:

Camil92: benvenuta anche a te! Ti ringrazio per i complimenti, ma Charlie mi serve ancora. Ho un paio di cosette da fargli fare. (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

Heilig: come procede con la fila per l'ammazziamo Charlie fanclub? Oh, se hai bisogno di mettere altri numeri per la grande affluenza, magari ci organizziamo e distribuiamo pasti caldi e da bere! (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

__stellina: benvenuta Greta! Mi fa molto piacere vederti tra le recensitrici. Altra fan della coppia Joix, eh? (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

foxina:benvenuta! Grazie infinite per i complimenti, sei tenerissima davvero! Spero di vedere altri tuoi commenti (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

Jeeeee: mi hai messo l'agitazione con il tuo commento. O.o no giuro, tesoro che dici di una camomilla? Ad ogni modo, take a deep breath e calma. Leggiti questo capitolo in tutta serenità! Grazie per la recensione! Un bacione (:

Stargirl312: ahaha oddio mi hai fatto morire per come hai definito Charlie! Grazie per la recensione! Un bacione (:

EllieGoodman: tesoro mi dispiace averti reso così triste :( però sono felice che tu abbia riso per il sogno di Joe! Grazie per la recensione! Un bacione (:

JonasBrothersFan: confermo che Joe e Trix si sono baciati, ma è solo un bacio molto casto! (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

DarkViolet92: Charlie Charlie Charlie... (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

Nnath: benvenuta! Ti ringrazio per i complimenti. Spero di vedere altri tuoi commenti presto! Grazie per la recensione! Un bacione (:

Carly4e: ahahah grandissima! Chi lo sà? Ancora poco e scoprirete cosa succede.. Grazie per la recensione! Un bacione (:

RitardoGirl: insomma il tanto agoniato bacio tra Joe e Trix è arrivato! (: Grazie per la recensione! Un bacione (:

Scimmy: Scimmy Dio che male! Ieri una tipa si è aggrappata al mio braccio, oggi una mi ha dato una sberla... Y-Y devo chiedere al nostro scimmiore scimsupremo di regalarmi una zampa nuova! La coda sta bene, però! *-* Finalmente vacanzaaaaaaaa! Ti scimmio! <3

Mon Amour: maggrazie per questa recensione kilometrica che ha incrementato il mio ego oltre la soglia del possibile! Certo che mi dedico a voi mie piccole fan, se non fosse per voi magari nemmeno avrei scritto un sequel! Grazie per la recensione! Un bacione (:


ready...set....go!



Capitolo 31: A room at the heartbreak hotel

From where I stand
I can see thrugh you
From where you're sitting, pretty one
I know it got to you
I see the stars in your eyes
You want the truth, but you need the lies
Like Judy Garland, like Valentino
You give your life for rock n' roll
Uh huh
Stand, we're on a landslide of love
You got everything you want

But what you need you give away

-A room at the heartbreak hotel U2-


-Se ci muoviamo, riusciamo a tornare prima che mamma si svegli.-aveva detto Joe.

Kevin non lo aveva ascoltato. Era in trance, emotivamente demolito. Appena svoltò in sala d'attesa, nemmeno rallentò per salutare Kim. Puntava a qualcosa, o meglio qualcuno che si era appena svegliato da un sonno pacifico.

-Senti, tu. Pezzo di drogato.-iniziò prendendolo per il collo e attaccandolo al muro.

-Fai una sola, fottutissima parola di quello che è successo qui dentro con qualsiasi anima viva nel mondo e soprattutto con la stampa e ti giuro Charlie, ti giuro sulla mia anima che è l'ultima cosa che fai. Sono stato chiaro?- Kevin parlò con un tono di voce pacifico e gentile, così che le sue parole suonarono ancora più minacciose.

-Non ti uccido ora, solo perchè turberei i miei fratelli e le sue sorelle.-

Charlie lo guardò allucinato, il terrore gli si poteva benissimo leggere negli occhi. Kevin lo lasciò cadere con poca grazia sulla sedia, prendendo in braccio Alice che ancora dormiva rannicchiata in una strana posizione fetale.

-Charlie, un'ultima cosa. Mi preoccuperò personalmente affinchè la tua carriera sia distrutta ancora prima di iniziare.-disse sulla porta del reparto, avviandosi con Alice verso l'ascensore.

Il biondo guardò Nick preoccupato.

-Sparisci.-gli disse solamente schifato, spostandosi con Kim e Joe in ascensore.

Quando il simpatico trio uscì, notò che il sole loro malgrado era alto. Erano le otto del mattino quasi, e New York era in pieno fermento.

-Guido io, i miei organi non reggerebbero un'altro giro di centrifuga.-chiarì Nicholas, facendo accomodare Joe e Kim dietro, mentre il fratello maggiore con Alice in braccio andò davanti.

Solo ora Kevin si ricordò che Kim non sapeva nulla: le raccontò del dottore e delle terapie che le stavano facendo, ma le disse che per sapere qualcosa di più avrebbe dovuto attendere la sorella maggiore.

Kim era un fascio di nervi: non riusciva a smettere di piangere silenziosamente, aveva paura di perdere una delle persone più importanti della sua vita.

Joe l'aveva abbracciata cercando di consolarla.

-Ragazzi, entriamo dal garage. Sicuramente ci saranno delle persone giù ad aspettarci.-

-Kim, hai un golf? Per coprire Alice.-chiese Kevin.

Joe gli passò la sua felpa, rimanendo con una semplice T-Shirt viola. Kevin coprì la testa di Alice, in caso di paparazzi la bimba non doveva essere toccata.

Nick ci aveva visto giusto. Un paio di fotografi erano appostati nei garage.

-Kim, occhiali da sole e sorridi.-le disse Joe passandole i suoi amatissimi Ray-Ban Wayfarer rossi.

-Ci penso io.-sussurrò Nick scendendo per primo e sorridendo cordiale.

Kev e Joe uscirono e velocemente corsero all'ingresso, nascondendosi nell' ascensore dove qualche minuto dopo li raggiunse anche Nick.

-Che hai detto?-chiese Joe.

Era meglio mettersi d'accordo su che versione raccontare.

-Che questa notte ho avuto un problema a tenere controllato il livello di zuccheri per via del mio diabete. Mi sono fatto fare questa in reparto, finchè aspettavo.-ammise mostrando un certificato che dimostrava quello che aveva detto.


Plin. Plin. Plin.Cinquantaquattresimo piano.

Le porte si aprirono sul loro piano riservato, quello che usavano sempre quando tutta la crew si spostava e raggiungeva New York. C'era molta agitazione, un andirivieni di persone che correvano da una parte all'altra, telefoni che squillavano quasi impazziti.

-Signore ti ringrazio! Denise!-gridò Paul correndo in accappatoio verso i figli.

Si bloccarono davanti all'ascensore. Non si erano resi conto che fosse così tardi.

Denise, anche lei ancora in accappatoio bianco, corse da uno dei corridoi laterali con un'espressione molto preoccupata.

-Grazie al cielo state bene!-mormorò abbracciandoli di corsa tutti.

Kevin non ebbe nemmeno il coraggio di guardarli negli occhi.

-State tutti bene? Ci dovete delle spiegazioni! Eravamo mortalmente preoccupati! Sparire così, di notte, con un diabetico!-li rimproverò Denise.

-So cavarmela da solo, non era necessario che rimarcassi la mia malattia.-replicò calmo Nick.

-Kim!-sussurrò Paul.

Presi dal trambusto di fargli la predica, non avevano notato la bambina che ancora dormiva tra le braccia di Kevin e Kim.

Denise li fissò sconcertata. Era successo qualcosa di grave.

-Oh, tesoro. Stai bene?-chiese a Kim.

Scosse la testa e Denise istintivamente andò ad abbracciarla, sentendo poco dopo i singhiozzi sommessi della ragazza. Kevin andò nella sua suite e posò paternamente Alice nel suo letto, sfilandole le scarpine. Tirò le tende e socchiuse la porta, raggiungendo gli altri nel salotto della stanza.

Denise, Paul, Kim, Nick e Joe erano tutti lì, gli ultimi tre esausti stesi sui divani. Kevin si passò una mano stancamente sugli occhi. Non voleva parlare, non gli andava di rivivere quello che aveva provato.

-Kim, Ali dorme di là. Userete questa stanza, io andò in quella di Joe insieme a lui.-

-Kev,non è necessario..possiamo chiamare i miei.-sussurrò soffiandosi il naso.

-Così stai certa che tua sorella si rimetterà e che torneremo tutti insieme a Los Angeles.-replicò ironico.

-Non dire niente. Ha ragione. Così è deciso.-chiarì Nick.

Denise li guardava uno per uno, le mani intrecciate a quelle di suo marito.

-Tra quanto abbiamo l'intervista?-chiese Joseph, sbadigliando.

-Un'ora e mezza.-rispose il padre.

-Io ho bisogno di una doccia. Non ci riesco a sentire tutto, di nuovo.-

Gettò la tuta sul pavimento e si mise sotto il getto d'acqua bollente, lasciando che tutti i pensieri e la stanchezza gli scivolassero addosso. Sentiva tutti i muscoli tesi, le dita della mano destra leggermente indolezite per il pugno che aveva sferrato a Charlie qualche ora prima. Ora, solo in quel bagno, aveva il tempo di fare i conti con se stesso e con un nuovo lato del suo carattere che non sapeva di avere. Appoggiò la testa al muro sotto il getto. Non avrebbe ceduto, non questa volta. La posta in gioco era troppo alta.


-Questo è tutto.-concluse Nick, tenendo tra le braccia una Kim decisamente sconvolta.

Denise si asciugò gli occhi umidi con il fazzoletto. Quella ragazza.. ne aveva passate così tante! Certo, in un primo momento le sue impressioni non erano state buone. Ma cosa mai avrebbe potuto fare una madre per il proprio figlio? Aveva paura che soffrisse ancora. Kevin era il meno forte, almeno era quello che credeva fino a quel giorno.

-Ragazzi, avete fatto una cosa molto irresponsabile! Scappare in ospedale senza avvertirci! Sapete che cosa succederà quando questa storia verrà fuori? La band ne risentirà! Abbiamo faticato per proteggervi da queste cose..e poi..e poi in una notte avete distrutto tutto.-li sgridò Paul camminando nervosamente per la stanza.

Joe lo guardò indignato.

-Ora sei più manager che padre. Ma ti stai sentendo? La band? La band? La band è stata l'ultimo dei nostri pensieri nelle ultime ore! Tu ci hai insegnato ad amare e aiutare il prossimo, ci hai spinti sempre a fare del bene. Evidentemente, predichi bene e razzoli male: la nostra amica e la donna che il tuo primogenito ama è finita in ospedale e non era nelle migliori condizioni. Non ci pentiamo del nostro gesto e lo rifaremo subito. Non torniamo indietro.-

-No go back.-ripetè Nick.

Paul guardò i suoi figli negli occhi e vi lesse la sfida.

-Paul, smettila. Sanno quello che fanno e hanno agito nel modo in cui noi gli abbiamo insegnato.-

-Ma la band..-

-La band. Prima della band c'è una famiglia, e questa famiglia è composta da quattro fratelli che si vogliono molto bene e che sono affezionati ad altre persone che stanno attraversando un momento difficile.-replicò calma rivolta al marito.

Era palese chi portava i pantaloni in quella casa.

-Joe, Nick. Sono fiera di voi.Vi siete comportati da uomini. Ora andate a farvi una doccia, chiamo la colazione. Ve la faccio portare qui.-


Kim lasciò che i due Jonas e il padre uscissero con la promessa di vedersi poco dopo.

-Denise? Posso..posso parlarle?-chiese con un filo di voce.

-Certo cara.-le sorrise, indicandole il posto sul divano vicino a lei.

Non era facile e di certo non era una cosa che si sarebbe mai aspettata di pensare: il pensiero le era balenato in testa mentre volava attraverso gli Stati Uniti.

Chiara si sedette affianco di quella mamma che un pò invidiava: da quando conosceva Nick molte cose avevano preso una piega improvvisa. Con queste anche la sua visione di alcuni aspetti della sua vita, aspetti su cui effettivamente le sue sorelle non avevano mai avuto alternative da proporle.

-Denise io..dovrei chiederle una cosa. Sono piuttosto imbarazzata.-

-Non ti preoccupare, cara. Se hai bisogno di sfogarti, di parlare un pò io sono qui.-

Kim deglutì a fatica. Mai avrebbe pensato di dover chiedere una cosa del genere. Con le sue sorelle era sempre stata abituata a parlare di tutto, da assorbenti interni a pillole del giorno dopo, da prestazioni a misure. Ma c'era solo un argomento che era tabù, ed era uno di quegli argomenti di cui le madri si preoccupano a parlare ai figli, ma le sue sorelle non erano sua madre: erano meglio di una madre, certo.

-Ho riflettuto molto nelle ultime ore e credo che Nick, Kevin e Joe abbiano fatto una scelta giusta.-


Denise aveva visto i suoi figli salire in auto senza lamentarsi, fatti di caffè come poche volte in vita loro. Erano partiti insieme, silenziosi e con un sorriso per quelle fan che li attendevano dall'alba, pronti a saltare su un elicottero per gli Hamptons senza mai lamentarsi del sonno o della stanchezza, senza essere sgarbati con nessuno, e senza colpevolizzare anima viva o morta del loro stato fisico ed emotivo. Avrebbe dovuto andare con loro, ma Kim era troppo stanca per potersi occupare di Alice e Frankie che entusiasta aveva accolto la sua amica.

Non l'avrebbe mai ammesso, o almeno per il momento, ma il vero motivo per cui non era andata con i suoi figli era per stare vicino alle ragazze.

Verso metà pomeriggio, lasciò i piccoli alla sua fedele assistente e con occhiali scuri e cappotto, andò con Kim verso Columbus Avenue pronta a prendere un taxi.

Chiara doveva dire qualcosa alle sue sorelle, qualcosa che sapeva avrebbe scatenato la Terza Guerra Mondiale, se non peggio. Forse era più facile che Osama e Obama si coalizzassero per sconfiggere quattro nemici comuni, piuttosto che accettare questa cosa senza fare drammi epici, anche se erano piuttosto brave dovette ammettere.

Parlare con un adulto ogni tanto aveva effetti positivi. Che poi positivi bisognava vedere per chi, era tutta una questione di punti di vista.


-Ecco a voi. Mi raccomando, niente notizie sconvolgenti. Ha bisogno di tranquillità.-si raccomandò il dottore.

-Sisteeeeer!-esclamò Kim correndo ad abbracciare la sorella. Sapeva che si era svegliata quel pomeriggio e aveva subito chiesto di loro. Erano state al telefono quasi mezz'ora, ma poi Trix sbraitando le aveva strappato il telefono dicendole che doveva riposare. Subito erano partite chiamate e messaggi alla band, decisamente contenta di sentire buone nuove.

Li aveva sentiti per radio ad alcune interviste, aveva visto un paio di video in diretta che li seguiva nel backstage. Erano complici, stanchissimi ma sempre cordiali e solidali tra loro. Si passavano tazze di caffè senza lamentarsi, continuando imperterriti.

-Sister ma che mi combini?Se volevi vederci bastava che ci dicessi di venire!-scherzò lei con un sorriso.

Un sorriso che decisamente non sfuggì alle sorelle maggiori. Trix la guardò alzando un sopracciglio. Tutto a tempo debito.

Denise e Trix andarono a prendere un caffè, lasciando Ari sola con Kim che cercò di distrarla un pò da quell'austera stanza in cui si trovava.

-Avanti, so che vuoi chiederlo.-sorrise Kim affidabile.

-Chiedere cosa?-

Sì, voleva chiedere se lui era stato lì. Voleva sapere come aveva reagito, come stava. Voleva semplicemente sapere senza dover dare spiegazioni.

-Cosa vuole sapere?-chiese Trix rientrando insieme a Denise.

-Vuole sapere di Kevin, ma è troppo orgogliosa per ammetterlo.-sorrise Kim.

Ari le lanciò un'occhiata penetrante, ma vide il volto di Denise rasserenarsi e Trix guardarla in una maniera decisamente strana, materna, si sarebbe potuta definire quasi tenera.

Si sedettero tutte sul letto intorno a lei.

-Vuoi sapere se è stato qui?-chiese Denise.

Delicatamente Ari asserì.

Voleva e non voleva, sapere significava essere coinvolti. Ma chi voleva prendere in giro? Lei era fottutamente coinvolta, era coinvolta in una maniera ridicola. Era coinvolta da Kevin.

-Ti raccontiamo come è andata dall'inizio. Ero a Los Angeles, stavamo guardando un film tutte insieme quando è arrivata una telefonata. Era l'ospedale, diceva che ti avevano ricoverato e che non sapevano come stavi. Parlavano di alchol e stupefacenti. Ho agito d'impulso, ho chiamato Joe. Sapevo che erano qui in tour. Joe ci ha prestato il loro aereo per farci volare qui per poterti stare accanto.-iniziò Trix.

Era doloroso sentirselo raccontare. Non aveva metabolizzato la cosa.

-Kevin è stato qui, anche prima di noi. Ha parlato lui con i medici quando ti hanno ricoverato.. E' stato lui a urlare in pieno ospedale per avere tue notizie. Era sconvolto Ari. Nick ha detto che non sembrava nemmeno lui.-ammise Chiara, prendendole la mano.

-Tesoro, lo so che è dura. So che quello che stai passando è un periodo difficile, però credimi: sono sua madre, io non l'ho mai visto così a pezzi come in queste settimane senza di te.-le disse dolcemente Denise.

Ari chiuse gli occhi cercando di respirare a fondo. Sentiva le lacrime premere per uscire, ma lei non avrebbe pianto. Trix finì di raccontare la storia, parlandole delle varie reazioni che aveva avuto.

-è innamorato amore.-ammise infine Trix.

-Se fosse stato innamorato,non mi avrebbe mentito! Lui non può essere innamorato!-disse.

-Tesoro, vi siete innamorati. Non puoi soffocare i tuoi sentimenti.-disse Denise.

-Non mi posso essere innamorata perchè io dell’amore non ho idea, io sono sempre stata innamorata dell’amore e mai di un ragazzo. Innamorarsi non è come cadere dalla bicicletta, ci si sbuccia un ginocchio e allora il dolore ti fa percepire la caduta.L’innamorarsi è un tranello, arriva di soppiatto quando le persone non lo vogliono, quando hanno deciso di chiudere il proprio cuore e la propria anima perché è stata sufficientemente calpestata. E sapete una cosa? Lui è entrato nella mia anima, e lui è quello che mi ha distrutto il cuore.-

Ari scacciò nervosamente una lacrima girandosi di lato.

Trix sospirò. Non voleva vederla così, non di nuovo. In confronto, doveva ammetterlo, la rottura con Charlie era stata una passeggiata a Disneyland.

-Arianna ragiona! Ha preso a pugni Charlie,cosa che personalmente avrei tenuto a fare io, per te! Ha quasi mandato all'aria la sua vita, per te! E poi scusa ma non ho voglia di vederti ancora in faccia quell'aria da vittimista! Neanche Foscolo era così depresso!E poi ti sei svegliata solo quando oggi pomeriggio hai sentito Hello beautiful! Hello beautiful! La tua canzone, la vostra canzone! Parla con Kevin e vedi di chiare o sennò ti prendo a sberle, sono stata sufficientemente chiara?-le disse Trix.

Denise sospirò, sedendosi vicino a lei in modo da poterla guardare negli occhi. Le prese una mano.

-Arianna, tesoro. Sai bene che non ero molto propensa alla vostra relazione, se così vogliamo chiamarla. Ma poi ho visto mio figlio, parlava solo di te senza smettere neanche un secondo, sorrideva al mondo, Kevin è maturato tantissimo da quando ti conosce, è diventato un uomo. Poi ho visto mio figlio nelle ultime settimane, era spento, senza vita, gli occhi completamente persi. Non voglio mai più vederlo così, e so che l'unica sua ragione di vita ormai sei tu. Ti ama davvero e farebbe di tutto per te, posso essere solo fiera di aver cresciuto un figlio che sa amare così perdutamente qualcuno, e sono sicura che anche tu lo ami alla stessa maniera, perchè probabilmente se non lo amassi così non avresti fatto quel discorso poco fa nè tantomeno saresti qui a chiedere di lui cercando un motivo per sperare in un vostro futuro insieme-

Parole Sante, mamma Jonas. Questo era quello che pensava Giulia, guardando la sorella piangere nel cuscino.

-Dov'è?-chiese tra le lacrime. -Posso..posso vederlo?-sussurrò.

Kim, Denise e Trix si scambiarono un'occhiata fiera. Team Jonas 1, missione completata.

-Sta arrivando, tesoro. Appena ha saputo che ti sei svegliata ha messo a soqquadro un intera staff per farsi portare qui dagli Hamptons.-

-Mi piace vivere in mezzo a così tanto amore!-

Tutte guardarono Kim stupite.

-Che c'è? Amo vedere le persona felici... ok, vi devo parlare.-disse diventando di colpo seria.

-Dicci Kimmuccia nostra- disse Trix ghignando con la sorella maggiore.

-Ragazze è una cosa seria.. vedete di non fare le sceme-

-Su, avanti Kim.-sorrise Ari, le lacrime erano state totalmente scacciate.

-Gli ultimi avvenimenti, mi hanno fatto riflettere. Parecchio. A dire il vero era già da un po' che ci pensavo.-

-Kim, entro domani.-disse Trix sospettosa.

-Ho deciso di portare l'anello che portano i ragazzi.-ammise velocemente.

-Anelli?Anelli? Cazzo ma non siamo mica Frodo Baggins!!!-disse.

Evidentemente il pensiero su quale tipo di anelli i ragazzi portassero non le era arrivato al cervello.

Ari la guardava allucinata.

-Uhm, ragazze! Io aspetto i miei figli in corridoio, eh!-disse Denise, sparendo verso la porta.

-Non l'ha capito.-disse Ari, indicando Trix con un cenno del capo.

-Capito cosa? Oh mio Giorgiooo Dolceee Gabbanaaaa Christiaaan Cocoooooooo!-urlò.

Kim si fissava le scarpe interessata.

-Ok, ora ha capito.-chiarì Ari.

-Oh Santo Giorgio! No, tutto ma non questo! Non una sorella bigotta!!!!-

-Trix, è una cosa seria!-

-Appunto!-disse frugando nella borsa.

-Cosa diavolo fai??-le urlò contro Kim.

-Santitààààààà esci da questo corpo!!!!-urlò iniziando a spruzzare Chanel n°5 quasi fosse acqua santa.

-Trix, cazzo! È una mia scelta!-urlò Kim.

-Ragazze, calmatevi.-disse Ari.

-Come faccio a calmarmi! 15 anni ad addestrarla e lei ci volta le spalle in questo modo? Convertedosi al nemico??-gridò scandalizzata.

-Giulia, calmati. Mi stai facendo venire mal di testa.-borbottò Ari, sempre pallida.

-Scusa.-sussurrò, toccando la fronte alla sorella.

-Sei un po' calda.-ammise.

-Kim, l'anello della purezza non è una cosa da prendere alla leggera. È un impegno importante. È una promessa impegnativa, lo sai questo?-chiese Ari.

-Sì, sono settimane che ci penso. Oggi ho parlato con Denise. Diciamo che quello che ti è successo mi ha aiutato a prendere una decisione.-

Trix aprì la bocca per ribattere, ma Ari la bloccò con un gesto della mano.

Nella stanza scese il silenzio. Una delle sue sorelle voleva indossare un anello della purezza. L'altra non voleva ammettere di essere innamorata follemente di Kevin. Lei aveva baciato Joe Jonas. OMMIODDIO. Che cosa aveva fatto? Era stata così presa dall'occuparsi della sorella che se n'era totalmente dimenticata.

-Trix hai cambiato diciotto tonalità di colore in venti secondi. Stai bene?-chiese Ari guardandola.

Joe Jonas l'aveva baciata. E se l'era dimenticato.

-Sì, tutto ok.-rispose come se nulla fosse.

-Perfetto, Kim se tu sei sicura, indossalo.-rispose Ari con un sorriso, largamente ricambiato dalla sorella che lo abbracciò.

-Tu sei pazza!!!-

-Trix, ne ha tutto il diritto!-

-Arianna non difenderla per l'amor del cielo!! Parli tu? Punto primo, sei appena uscito da un mezzo coma per overdose, la testa non ti va ancora come dovrebbe! Punto secondo, ha infranto tu per prima le regole di casa Ruggieri, quindi non hai proprio voce in capitolo!!!-

-Oh, parla quella che da quando ha come suo miglior nemico Joe non ha concluso con nessuno e va così in bianco che si potrebbe definire un periodo candeggina!!!-ribattè Ari.

Trix arrossì al pensiero del bacio.

-Oh santo Giorgio.-borbottò Ari.

-Che c'è?-chiese Kim, non capendo lo sguardo delle due sorelle maggiori.

-Oh santo Christian. Santo Stefano Dolce e Domenico Gabbana, non dirmelo.-

Ari si portò una mano sulla fronte, massaggiandosi le tempie.

-Quando?-chiese.

-Stanotte.-

-Quanto in la?-

-Zero, anzi è in negativo. Una cosa da asilo, davvero.-ammise.

-E perché non me l'hai detto prima?-chiese.

-Perchè l'ho dimenticato. Ho dimenticato di averlo fatto.-

-Ma tu hai qualche problema!!!!-le urlò contro Ari.

-Va bene ragazze, io continuo a non capire!-sbuffò Kim, incrociando le braccia al petto.

-Cristo! Ma perché poi??-continuava a borbottare Trix.

-La nostra cara sorellina ha dimenticato di aver accidentalmente baciato Joe Jonas stanotte.-

-TU CHE COSA??-gridò Kim indignata.

Trix alzò le spalle: infondo, lui l'aveva fatto solo perché lei stava avendo una crisi di panico, e da bravo samaritano qual'è l'aveva baciata per farle pensare a quanto idiota e inutile fosse, prima che svenisse. Sì, doveva per forza essere così. Vero?

Era praticamente certa che la sua domanda sarebbe rimasta un grosso punto interrogativo nella sua testa.

-E meno male che dovevo stare calma! Questa vien fuori con la storia dell'anello, Trix si dimentica che ha baciato Joe, Denise mi da l'approvazione.. e io ho un gran mal di testa.-borbottò, stendendosi di nuovo sul cuscino.

-Forse è meglio se ti lasciamo riposare.-ammise Kim, avvicinandosi e dandole un bacio sulla testa.

-Scotti. Hai la febbre.-disse, facendo precipitare lì anche Trix che subito le sentì la fronte calda.

-Chiama il dottore.-

Kim uscì velocemente, lasciando la porta della stanza semi aperta.

-Sto bene, Trix. Non è necessario chiamare il dottore. Basta che dormo un po', e nel frattempo vedi di non baciare nessun altro Jonas.-

-Non mi importa, il dottore si chiama lo stesso.-

-Signorina, aspetti fuori.-le disse subito il dottor Tatcher Fuhlton, entrando seguita dall'infermiera.

Trix uscì di malavoglia, poggiandosi stancamente contro la parete del corridoio. Era esausta: aveva bisogno di una doccia e di un letto comodo per poter riposare.

-Giulia!-esclamò Kevin comparendo all'improvviso infondo al corridoio, seguito a ruota dai due fratelli e da mamma Jonas che camminava più tranquilla.

-Dov'è? Come sta? Posso vederla?-chiese subito.

-Calma cowboy. Le è salita la febbre, la stanno visitando. Poi, puoi entrare.-rispose atona.

Kevin iniziò a camminare nervosamente davanti alla porta.

-Come stai?-le chiese Joe dolcemente.

Trix non rispose, ma semplicemente si fece abbracciare. Troppi discorsi in un momento come quello, aveva solo bisogno di silenzio e un pò di coccole.

-Kevin, stai tranquillo.-sussurrò Denise, posando una mano sulla spalla del figlio.

-Non ci riesco più, mamma.-ammise con un sorriso strozzato dalla voglia di piangere.

Nick lanciò una rapida occhiata al corridoio, assicurandosi che tutto fosse a posto.

-Come stai?-chiese abbracciando la sua ragazza.

-Meglio. Nick..noi dovremo parlare di una cosa.-

Nick la guardò preoccupato e un pò perplesso. Perchè c'era sempre qualcosa di cui dovevano parlare? Perchè per lui andava tutto bene, mentre per le donne c'era sempre un problema? E soprattutto perchè gli veniva l'ansia ogni volta che una ragazza diceva così?

-Dimmi, ti ascolto.-

-Sai, è da un pò che ci penso. Io so che tu conduci un certo stile di vita che è in netta contrapposizione con quello che pensa la mia famiglia, però..vedi... ci ho riflettuto molto e ne ho parlato anche con tua madre ed è pianamente d'accordo. Anzi, l'ha presa inaspettatamente bene e dice che se voglio davvero, aspettare non ha senso. Quindi ho deciso di farlo.-

La faccia di Nick era la cosa più simile che ci fosse all'intonaco delle pareti in quel momento. Che cosa? Farlo? Sua madre?

Nick boccheggiò cercando di dire qualcosa, ma le parole erano bloccate nella sua epiglottide.

-Denise si è offerta di aiutarmi, mi ha già spiegato tutto. Quindi mi chiedevo se.. poi, dopo o domani insomma.. tu..-

-Ehi ehi ehi, wait a minute. Tu vuoi che noi..lo facciamo...insieme?-chiese in un sussurro.

-Sì, se vuoi sennò posso andare da sola una volta tornati a Los Angeles. Pensavo di andare da Tiffany.-rispose con un sorriso.

-Da Tiffany?-chiese sbalordito.

-Sì, l'ha preso lì anche Kevin.-

"Preso? Ma il sesso non si prende, il sesso si fa!" pensò arrossendo immediatamente per i suoi pensieri impuri.

-Tesoro, credo di non capire di cosa tu stia parlando.-ammise perplesso.

Kim lo guardò stupita.

-Dell'anello della purezza, Nick. Di cosa diavolo vuoi che stessi parlando?-

L'anello della purezza! Eccerto! E di cosa sennò! L'ansia da prestazione gli sparì in un secondo e iniziò a ridere per l'assurdità della situazione.

-Che c'è da ridere? È una cosa seria! Se non vuoi vado da sola!-sbuffò spazientita, mettendo un broncio tenerissimo.

-ahahah, no amore, niente! Sono solo..felice!-rispose, prima di baciarla appassionatamente.

-Ehy, voi due! Prendetevi una camera, non è il posto per farsi arrestare per atti osceni in luogo pubblico!- brontolò Trix guardandoli.

Kim e Nick la guardarono malissimo, ma lei sembrò pensare a qualcosa.

-Pfff, tanto nemmeno vi serve, santarelli che non siete altro.Non mi date nessuna soddisfazione. Siete inutili, tutti inutili. Jonas sei inutile.-brorbottò questa, nascondendo la testa di nuovo nelle spalle di Joe che con il labiale disse al fratello un "colpa della caffeina".

-Non è colpa della caffeina, essere!-borbottò.

-E tu come lo sai che io gliel'ho detto?-chiese sorpreso.

-Io so sempre tutto e ho sempre ragione, Essere, non dimenticarlo.-


To be continued.

***

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Capitolo 32
*** When you say nothing at all. ***


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buon venerdì a tutti! Eccoci qui con un bel capitolo romantico, sperando che sia all'altezza delle aspettative. Noto con piacere che ci sono nuove recensioni ma ce ne sono meno di quante ne vorrei vedere :) grazie ad ogni modo a tutte. Un paaio di annunci. Lunedì non so se riesco a postare, è in forse per problemi organizzativi.

Moments change your life è una fanfiction che ha scritto Trix e sarei immensamente grata a voi se passaste a leggerla e commentarla perché la mia sorellina è un asso a scrivere, è davvero awesome!

Il prossimo capitolo si intitolerà confession,

faccio un giro veloce di ringraziamenti che sto aspettando Fabio ><, anche perché non riesco a scrivere molto che la zampa mi fa dolorosamente male

e last but not least buona PASQUA a tutti!


Trix: vitto che ti ho fatto pubblicity? *-* Sei la mia scrittrice preferita, ora deciditi a scrivere vanity. Sto aspettando l'idiota, pff. Che palle abbiamo passato tutta mattina al telefono! >< Ti amo <3

Ritardogirl: Già già, tutto a posto! (: grazie per la recensione! <3

_FrancySoffi_: benvenuta e grazie per i complimenti e la recensione! <3

Maggie + Serena: ahah io ti adoro! Mi avete fatto morire dal ridere, giuro. Serena con la telecronaca di Maggie che rideva (: Ad ogni modo, vi ringrazio entrambe e buona fortuna Maggie per l'Abruzzo. Sai che dovevo partire anche io martedì? Poi mi sono rotta il polso e mi hanno fatto stare a casa. In bocca al lupo! Un bacione! <3

Heilig: ripresa dal ridere? Grazie per la recensione! <3

__stellina: ma grazie mille mia devota lettrice! Mi fai immensamente felice, davvero! Un bacione e grazie ancora per la recensione! <3

foxina: spero che la curiosità sia stata esaurita! (: grazie mille per la recensione! <3

carly4e: grazie mille e complimenti per il nome anche a te perché lo adoro! Un bacione! <3

DarkViolet92: grazie! <3

Jeeeee: pazzoide spero che ti sia ripresa dal ridere! Grazie mille concittadina! Un bacione! <3

MrsTangerine:benvenuta! Ti ringrazio infinitamente e sono onorata che tu legga la mia fanfiction! Un bacione! <3

Johnny: benvenuto/a! Grazie infinite per i complimenti, mi fa immensamente piacere! Un bacione <3

EllieGoodman: visto che a momenti ti soffochi dal ridere, provvederò a farti trovare una bombola dell'ossigeno nell'uovo di pasqua! Grazie come sempre, sei fantastica! <3

JonasBrothersFan: Joe e Taylor, il mistero si è risolto! (: un bacione e grazie ancora! <3

Nnath_: bene, tutti svegli nel palazzo? XD grazie mille! Un bacione!


Mi scuso per la brevità ma giuro mi scendono le lacrime dal male, solo che ci tenevo a ringraziarvi personalmente. Ancora buona pasqua e mangiate poca cioccolata che poi vi vengono i brufoli! (:

[a me no gne gne gne! XD]


ready, set, go!


Capitolo 32: When you say nothing at all.

It's amazing How you can speak
Right to my heart Without saying a word,
You can light up the dark
Try as I may I could never explain
What I hear when You don't say a thing
The smile on your face
Lets me know That you need me
There's a truth In your eyes
Saying you'll never leave me
The touch of your hand says You'll catch me
Whenever I fall You say it best
When you say Nothing at all

-When you say nothing at all Ronan Keating-


Kevin era agitato, come mai in vita sua. Voleva più di qualunque altra cosa entrare in quella stanza e stringerla a sè fino a star male. Però Kevin aveva paura. Paura che lei gli dicesse che era finita, che non era contato niente, che era solo un bugiardo e non voleva più avere niente a che fare con lui. Il dottor Fulthon non fece nemmeno in tempo ad aprire del tutto la porta che gli si piazzò davanti, ansioso, in cerca di notizie.

-Sta meglio. La febbre è a 40,ma le stiamo somministrando antibiotici per farla scendere. Ora basta, può rimanere solo una persona con lei per questa notte: ha già avuto abbastanza sconvolgimenti per oggi.-disse serio.

Kevin guardò Giulia disperato. Doveva vederla, doveva parlarle, doveva assicurarsi che stesse bene.

Trix volse immediatamente lo sguardo al ragazzo. Di regola, avrebbe dovuto rimanere lei, avrebbe voluto rimanere lei: però, per una volta, mise da parte se stessa. Quel ragazzo le faceva pena, lo vedeva impazzire nell'attesa con gli occhi lucidi. Se non era amore quello.

Annuì debolmente.

-Vai, Kevin. Vai e non uscire di lì finchè non vi siete chiariti, mi sono spiegata?-disse minacciosa, ancora aggrappata a Joe.

Kevin annuì e senza salutare nessuno si chiuse la porta alle spalle.


La vide lì,stesa in quel letto d'ospedale, decisamente stravolta dagli eventi. Eppure era ancora più bella. Si avvicinò timoroso.

Aveva gli occhi chiusi, quegli occhi che lo avevano fatto innamorare.

Si avvicinò piano, temendo di svegliarla. Perchè era così doloroso amare? Perchè era tutto sempre così tremendamente complicato? L'amore non doveva vincere ogni battaglia, ogni guerra? E se il suo fosse destinato a perdere?

Si sedette sul letto, accarezzandole piano la fronte calda con la sua mano più fredda. La vide rabbrividire sotto il suo tocco e con fatica aprire gli occhi.

Trovarselo lì, dopo tutto quello che era successo, era decisamente la cosa più sconvolgente della giornata. Più sconvolgente del discorso di Denise, più sconvolgente della mezza overdose, più sconvolgente del bacio di Trix, più sconvolgente dell'anello di Kim. Sentiva il cuore batterle ancora più velocemente di quanto non facesse per colpa della febbre e tutti i suoi sintomi erano improvvisamente amplificati di mille volte.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma il dito di Kevin si posò delicatamente sulle sue labbra.

-Ascoltami e fammi parlare, perchè ho bisogno di dirtelo.-sussurrò.

-Sono pronto a darti tutto me stesso,sono pronto a qualsiasi sacrificio pur di restare con te. Perchè io ti amo e quello che sento per te supera qualsiasi altra cosa. Forse dovremo ritrovare il nostro equilibrio, forse c'è già e c'è sempre stato ma siamo stati troppo presi dal nascondere quanto stavamo male per capirlo. Forse sono stupido a dire così, forse penserai che io sia anche pazzo ed in effetti hai ragione, perché io sono un pazzo! Ma io sono solo pazzo di te...e senza te non ci posso stare. Ogni volta che te ne vai mi lasci un vuoto incredibile, ogni giorno che è passato io non ho fatto altro che pensare a quanto sia stato idiota a farti andare via senza nemmeno dirti niente, senza dirti quello che provavo. Ho bisogno dei tuoi occhi,della tua voce,del tuo respiro. Ho bisogno di sentirti ridere e vederti sorridere quando ti porto un fiore o quando ti stupisci perché per qualcuno sei speciale e lo sei in una maniera che non è facile da capire. E quando io ci penso, penso che non potrei più lasciarti perché io voglio stare con te,voglio che tu stia bene,voglio stare bene. Voglio che torniamo ad essere noi, non tu ed io. Noi. Insieme. Contro il mondo, contro i paparazzi, come due persone normali. So che ti ho mentito, e che la fiducia va riconquistata, io sono pronto a combattere davvero se sarà necessario, ma ti prego, ti supplico amore. Amami anche solo un quarto di quanto ti amo io, ma amami per quello che sono, con tutti i miei difetti.-

Le lacrime gli rigavano il volto, ma lui nemmeno sembrava accorgersene: non era l'unico a piangere in quella stanza.

-Non ti azzardare mai più a costringermi a lasciarti, hai capito?-sorrise.

Kevin rise avvicinandosi a lei.

-Non ti lascio più, in senso letterale e figurato.-rise.

-Bene, perchè ti amo, Paul Kevin Jonas.-disse, mentre il giovane le asciugava le lacrime dalla guancia.

-Ti amo anch'io. E non l'ho mai detto a nessuno.-sussurrò, prima di sancire la loro promessa con un bacio che desideravano da settimane.


-Dormirete nella suite di Kevin.-spiegò Joe, una volta rientrati in albergo.

Trix nemmeno esultò alla notizia della suite, era troppo stanca ed un pò preoccupata per Kevin e sua sorella.

Avrebbero risolto? Lo sperava con tutto il cuore.

-Trix!-esclamò una vocina ben conosciuta, trotterellando felice verso la sorella.

-Ciao, peste! Hai fatto la brava?-chiese abbracciando Alice.

-Sì, io e Frankie abbiamo giocato un sacco e ci hanno fatto vedere High School Musical 3!-

-High School Musical 3? Ma deve ancora uscire al cinema!-rispose perplessa.

-Lo so, ma Joe ha chiamato il suo amico al cinema e ce l'hanno portato!-

Trix guardò Joe che imbarazzato osservava il soffitto.

-Beh? Essere una rockstar ha dei vantaggi!-disse sbrigativamente.

Denise e Paul decisero di andare in stanza, così salutarono tutti, dicendo che per quella sera potevano mangiare come più li aggradava.

Trix sbadigliò contagiando poco dopo Joe.

-Frankie, Alice, venite con noi a mangiare? Possiamo andare da McDonalds tutti insieme!-propose Denise dolcemente. Era un ottimo diversivo per farli riposare.

I due bambini accolsero la proposta con entusiasmo, dimenticandosi dei fratelli maggiori nel giro di dieci minuti.

-Questa è la suite di Kevin.-disse aprendo la porta con il suo badge.

-Grazie, io ho bisogno di una doccia.-ammise, sentendosi addosso l'odore dell'ospedale.

-Certo, dopo ti va di cenare insieme? Guardiamo un film, mangiamo qualcosa. Nick e Kim sono già alla ricerca dell'anello.-

Trix sbuffò.

-Neanche fosse Frodo Baggins.-

-Frodo Baggins?-chiese perplesso Joe.

-Essere, vuoi dirmi che non hai mai visto Il signore degli anelli?-

Joe si guardò intorno in modo circospetto.

-Ehm.-

-L'ho sempre detto e ora ne sono più che convinta: sei un disastro, Essere! Avanti, fammi lavare, ci vediamo nella tua stanza tra un pò. E prendi il Signore degli Anelli.-ordinò sbattendogli la porta in faccia.


Che cosa doveva aspettarsi quella sera? Tutto? Niente? Proprio non lo sapeva. Era uscita dalla stanza con addosso una maglia di almeno 4 taglie più grande, probabilmente di Kevin, che aveva trovato nell'armadio. Non aveva portato molta roba con se, doveva fare shopping.

-Ciao Garbo!-salutò chiudendosi la bianca porta alle spalle.

-Ohilà, signorina. Ho sentito di tua sorella, come sta?-chiese avvicinandosi per abbracciarla.

-Ora è con Kevin, quindi credo stia decisamente meglio.-sorrise.

-Hanno fatto pace? Dio ti ringrazio. Era una tortura vedere agonia andare in giro ridotto in quelle condizioni.-

-Agonia?-chiese perplessa.

-è..era il nuovo soprannome di Kevin. Era inquietante.-

Trix sorrise.

-Ti va una birretta poi? Ti aspetto nella mia stanza, se ti va.-

-No, grazie Garbo. Ora ceno con Joe, gli faccio una cultura cinematografica e poi me ne torno a letto. Sono state 24 ore immensamente lunghe.-

Greg annuì serio.

-Se hai bisogno di qualsiasi cosa, sai dove trovarmi.-

-Of course. Grazie.-

Greg le fece l'occhiolino, avviandosi con la sua tipica camminata da spaccone verso la terrazza per fumare una sigaretta in santa pace.

-Jonas, apri. Sono io.-annunciò davanti alla porta di Joe.

Joe aprì la porta, ma quando se la trovò davanti non potè fare a meno di squadrarla in maniera strana.

Trix alzò gli occhi al cielo.

-Che accidenti c'è adesso, Jonas!-

-Niente, ti sta bene la mia maglietta addosso.-

-Se vuoi la tolgo!-rispose lei con un tono tra il provocatorio e il malizioso.

-Ah, ah, ah. Molto divertente, Giulia. Molto divertente.-

-Almeno Essere, hai ordinato la cena e preso il film?-chiese buttandosi sul comodo lettone.

-Sì, ma di film ne hanno portati tre. Non sapevo quale fosse quello giusto.-

-Jonas, ma sei..-

-Un disastro, si lo so. Lo so.-sbuffò.

Sembrava quasi spazientito, e Trix notò il suo improvviso cambiamento d'umore.

-è una trilogia, Joe.-disse cautamente.

Prese i piatti con la pizza e fece partire il DVD. Inutile dire che anche quel film, lei lo sapeva a memoria e come ogni volta, anticipava le battute degli attori.

Joe invece era stranamente silenzioso. Non era da lui: la cosa divertente nell'acculturarlo sul mondo del cinema (questo grande sconosciuto) erano le battute divertenti che si potevano fare e volendo, nel Signore degli anelli ce n'erano a bizzeffe di battute da fare.

Trix lo fissò. Tamburellava nervosamente il telecomando sulle labbra. Ora che lo vedeva con i capelli arricciati dopo la doccia e gli occhiali, con un'orrenda maglietta di Micky Mouse e i pantaloncini dei Lakers sembrava un semplice adolescente/quasi uomo. A dire il vero, lei non era mai riuscita a vederlo come una rockstar. Lui era solo il suo miglior nemico e forse era una delle poche persone che lo conosceva veramente e meglio di quanto lui infondo conoscesse se stesso.

Si alzò di scatto, gattonando fino ad arrivare al lettore DVD per stoppare il film.

-Che fai?-chiese perplesso.

-Perchè non parliamo un pò?-chiese.

-Parlare?-

-Sì, sai tra amici e tra nemici di solito si fa.-rispose sedendosi davanti a lui,incrociando le gambe.

-Lo so cosa significa parlare, ma tu non sei una persona molto propensa a farlo. Sei più da azioni. Comunque, di cose vuoi parlare?-chiese imitando la posizione della ragazza.

-Che ne so, di Taylor! Come va con Taylor?-chiese con un sorriso.

-Trix, avanti. Non fare la falsa. Torniamo a guardare il film. Devo ancora capire il ruolo di Gandalf.-

-Io non posso continuare a guardare il film con te in queste condizioni.-ammise.

-Sono solo stanco, è stata una giornata pesante.-disse stendendosi.

Trix sospirò. Non era solo stanco. C'erano troppe cose in sospeso tra i due.

-Avanti, Joe. Parlami di Taylor.-

-Non c'è molto da dire.-rispose evasivo.

-Perchè?-chiese pazientemente.

La pazienza era una cosa che lei non aveva mai avuto. Se era una cosa, quella era e subito.

Non c'erano sentimenti, non c'era tempo per fermarsi a guardare qualcosa: bisognava correre, perchè la sua vita era un treno in corsa e per farne parte non bisognava perdere la fermata.

-Perchè dopo una sfuriata da parte tua, l'ho mollata.-rispose acido.

-Ok, questo mi ha decisamente preso in contropiede. Perchè l'hai fatto?-

-Perchè ho agito d'impulso.-

-Joe, non puoi agire d'impulso tu! Io sono quella che agisce d'impulso tra i due, e tu sei quello che tenta di farmi mettere la testa a posto! Su, siamo una squadra! Io faccio le cazzate e tu mi salvi, non puoi invertire i ruoli senza dirmi niente.-

-Oh andiamo Giulia!-sbuffò nervoso buttando il telecomando sul bordo del letto.

L'aveva notato, aveva visto che era nervoso da morire però lei davvero non sapeva cosa fare. Pensa Trix, pensa. Cosa farebbe tua sorella in queste situazioni? Era lei quella brava in quei momenti. Certo, la risposta era semplice. Andò ad abbracciarlo.

Lui rimase rigido all'inizio, poi si sciolse e rispose.

-Sei nervoso, troppo Joe.-

-Lo so.-sospirò, facendola accoccolare tra le sue braccia, con la testa contro il suo petto.

-Che ti succede, Jojo?-chiese dolcemente.

-Questo non lo so.-

-Perchè hai mollato Taylor? La mia era solo un'impressione, magari col tempo saremmo diventate amiche.-

Joe rise.

-Amiche?-chiese inarcando un sopracciglio e facendo ripartire il film.

-Beh, amiche magari no. Però se a te piaceva, non dovevi lasciarla.-

-Il fatto è che non potevo stare con lei sapendo che non piaceva a te.-

-Conta già così tanto la mia opinione?-chiese alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi.

-Conta molto di più.-ammise, ricambiando lo sguardo che durò troppo a lungo.

Eccome se contava, dato che per colpa della litigata che avevano avuto per Taylor lui non ci aveva pensato due volte e l'aveva mollata, così di punto in bianco. Per telefono. E aveva anche battuto il suo personalissimo record: 27 secondi per mollarla, per rompere con lei. Meglio perdere Taylor in 27 secondi che lei per sempre.

Rimasero per un pò a guardare il film, senza accorgersi più di tanto di quello che stava succedendo. Avevano entrambi qualcosa a cui pensare e che era giusto chiarire.

-Ho agito d'impulso, di nuovo.-disse Joe all'improvviso.

-Il bacio di oggi.-sospirò Trix.

Joe annuì.

-Che poi chiamarlo bacio è una cosa esagerata.-

Joe la guardò con l'espressione stupita.

-Quello era un bacio a tutti gli effetti!-replicò Joe.

-Certo, per un santo quello è un bacio. Per una che ha sperimentato ogni cosa sulla terra, quel tipo di bacio lo dava all'asilo.-spiegò lei, alzandosi e mettendosi di fronte a lui.

Joe respirò profondamente.

-E allora fammi vedere tu com'è un bacio degno di tale nome.-

Era una sfida? Era uno sguardo di sfida quello che vedeva nei suoi occhi?

-Jonas che cosa vai blaterando? Il caffè che hai bevuto oggi ti fa male.-

Joe fece la classica espressione da "devo pensare a tutto io?", alzandosi di scatto la prese tra le sue braccia e posò le sue labbra su quelle di lei, in un bacio che le ricordò uno di quei vecchi film in bianco e nero come To have and have not, quando Steve bacia Slim tenendole la testa con un braccio e con l'altra le regge la schiena. Non riusciva a capire nulla, perchè la stava baciando come in un film? Sentiva le sue labbra calde contro le sue: Joe iniziò a darle piccoli morsi sensuali sulle labbra. Ora era impossibile tornare indietro. Era una cosa estremamente eccitante. Joe staccò la sua bocca per un momento: era una prova e lo sapeva perfettamente. Era tutto nelle sue labbra. Sarebbe resistita. Fanculo! Avvicinò di nuovo la bocca a quella di Joe, ma questa volta niente e nessuno avrebbe vietato che il bacio sarebbe diventato più profondo. Dannazione! Questo Jonas ci sapeva fare.


To be continued.

***




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Capitolo 33
*** Confessions. ***


c

Buon martedì a tutti! Come avrete ben notato non ho postato ieri, perché sto ripensando a sto fatto del tre volte alla settimana. Ok, premetto che oggi sono polemica e ho la sindrome pre mestruale, inoltre il polso mi sta facendo dannare, ad ogni modo vi propongo di postare tre volte e vedo mille recensioni...poi posto e me ne trovo cinque di meno? >< it's not funny. Ad ogni modo, grazie ai 70 che mi tengono tra i preferiti come storia, agli 11 che mi tengono tra gli autori e a tutti quelli che la leggono costantemente. Un paio di annunci. Volevo far pubblicità ad una persona e ad una raccolta di oneshot che secondo me è una delle più belle, credetemi:

  1. autrice: Trixilla che indovinate un po'? È la mia Sister quindi il gene della scrittura l'ha preso anche lei. Se amate me, amerete sicuramente anche lei. Siamo sorelle, non potete non amarci (: (JK,JK!)

  2. Once upon a time che narra le vicende dei baby Jonas. L'autrice è Lauretta _ ma credetemi ne vale la pena, sopratutto io amo in maniera ossessiva NEVER ALONE, la shottina che ha postato oggi. Check it out.

  3. C'è una nuova oneshot missing moments di Hello Beautiful intitolata Sisters are doing it for themselves che mi farebbe piacere recensiste perché per me e Trix è speciale, inquanto è il mio regalo per la nostra amicizia.

    Altro? I suppose not.

Ok, posta del cuore e se vedrete postato venerdì ok, sennò a domenica. Il prossimo capitolo sarà...

overprotected.


Uh, dimenticavo. Nelle recensioni non scrivete tutto attaccato (tipo mille aaaaaaaaa) che sforma la pagina, ok? (:



Trix: amore sappi che è merito tuo se posto oggi, tu hai troppa influenza su di me. Sarà questione di genetica? (: siamo due dive, cazzo. Non c'è storia. È inutile, nonostante tutto viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda. È anche un po' inquietante anche, ti dirò. Vabbè mi sbrigo qui che poi passo al giardiniere. Ahahah tu sai, ed è abbastanza! Ti amo e grazie di tutto, sempre. <3

Virgi_lycanthrope: benvenuta! (: grazie per la recensione, mi fa molto piacere che tu abbia commentato! <3

JonasBrothersFan: cara che dolce! Ma grazie infinite! (: sei un amore! <3

_stellina: che tesoro che sei! La zampa mi fa dannare, oggi in particolar modo! Grazie mille! Un bacione!

_FrancySoffi_: nooooo non avrei mai immaginato che Joe e Trix erano la tua coppia preferita [tono ironico] :D ad ogni modo, grazie per aver lasciato una recensione!

Maggie: tesoro non sai che piacere sentirti . Come è andata laggiù? Sei tornata? Spero che vada tutto bene. Ti ringrazio infinitamente.Un bacione! <3

Heilig: Grazie per la recensione, anche se mi ha sformato la pagina e ho dovuto fare i kilometri per leggere il commento! :D <3

DarkViolet92: grazie mille perla recensione! <3

Dile: guarda prometto che i prossimi capitoli saranno molto Joix e molto Nim. Dovevo lasciare un po' di spazio a mamma e papà J.! Un bacione e grazie ancora <3

Scimmy: pubblicità occulta xD scimmy io amo i miserabili davvero e tutto per colpa tua! Sei terribile! Mi sono sbloccata con un po' di ff e pensa un po'.. oggi è martedì e non ho ancora avuto nessuna idea per delle long. Se me ne viene in mente qualcun'altra io giuro che chiedo un trapianto di cervello al nostro signore scimmico. È scimterrificante. Ti scimmio <3

Jeeeee: pazzoide ahahahahahahaha hai usato la parola proibita per definire la Trix e l'Essere! Ahahaha sappi che ti stimo per questo! Ahahah! Grazie mille, l'aria veronese fa bene sì...ma è la mia sorellina che mi ispira..quindi c'è una certa influenza milanese (: grazie ancora <3

foxina: spero che la curiosità sia stata esaurita di nuovo, così ora sai come Joe ha mollato Tay! (: alla prossima e grazie mille per la recensione! <3

carly4e: grazie mille! Un bacione! <3

EllieGoodman: Oh my Goshness. Tu sei pazza, davvero. Cioè credo che solo tu e la Trix siate riuscite a leggere di nuovo tutta la storia, perché la Trix ormai la sa a memoria (siamo ai livelli che se le leggo una frase lei continua con le esatte parole che ho scritto). Ti meriti il premio per recensitrice della settimana! Grazie come sempre, sei fantastica! <3

Mon Amour: massììììì hai postato! Olè! Ho visto solo che è in alto tra i preferiti, ora ho scritto i grazie alla stra svelta e devo assolutamente scrivere HB2 sennò la Trix mi uccide. O.o stasera leggo e commento, promesso! Insomma il nostro Essere si è fatto avanti. (: ci sono dei momenti in cui è così stupidino che mi fa quasi tenerezza! XD un bacione mon amour! <3




ready, set, go!


Capitolo 33: Confessions

For what I've done I am not proud
But there's no need to pretend
No need for innocence
I've got to be honest now.
My verdict has come in,
It says I'm guilty for my sins this time.
I thought I could escape,
But then I finally felt the weight,
Of my crimes.
It's p
assion, it's not love,
Infatuation never ends up right.
At least I won't be alone tonight.
Cause I don't want to be alone tonight.

-Confessions City and colour-


-Così si sedette in un angolo della stia, appoggiò la schiena contro le assicelle e, con un cenno d'intesa alle amiche stelle, chiuse gli occhi. Mezzo minuto dopo era profondamente addormentata.- (op. “Il mago di Oz” di Frank Baum)lesse Denise, chiudendo il libro.

-Ancora un pezzo, mamma! Per piacere!-la supplicò Frankie.

-No, tesoro. È tardi ora e dovete dormire, è stata una giornata stancante e domani abbiamo un sacco di cose da fare.-rispose dolcemente, rimboccando le coperte ai due bambini.

-Buona notte, mamma! Ti voglio bene!-esclamò Frankie dando un bacio alla mamma.

Denise notò il visetto di Alice divenire sempre più triste.

-Tesoro, c'è qualcosa che non va?-chiese dolcemente Denise.

-Mi manca Ari.-disse con il labbro tremante e gli occhioni lucidi.

-Oh, tesoro. Ari non sta bene, lo sai.-spiegò dolcemente.

-Ma io sono qui con Frankie e con te che mi diverto, e lei è la da sola.-disse mentre due grossi lacrimoni le bagnavano le guanciotte paffute.

-Tesoro, non è sola. Kevin è con lei, hanno fatto la pace. Lui rimane con lei, così non si sente sola!-

-Lo dici davvero?-chiese con un mezzo sorriso.

-Sul serio, tesoro. Domani andiamo a trovarla, ti va? Ora però, sotto le coperte che è tardi.-sorrise, baciando la bimba sulla testolina.

-Siamo di qui io e papà. Se avete bisogno chiamateci. Lascio la luce del bagno accesa. Sogni d'oro, vi voglio bene.-disse spegnendo la luce e socchiudendo la porta della stanzetta dei due bambini.

Frankie nel buio, prese la manina della sua amica e insieme, dopo qualche secondo, si addormentarono.

-Nostalgia di bimbi piccoli, amore?-chiese Paul ridendo, vedendo l'espressione di sua moglie.

-No, la mia vita è perfetta con quattro figli.-

-Magari possiamo tentare una femminuccia!-

Denise scosse la testa con una risata.

-Ormai potremmo essere nonni, Paul.-

-Tra nove mesi, magari.-

-Non farebbero mai stupidate, amore. Se cambiano idea, sono sicura che lo fanno con coscienza.-rispose togliendosi gli orecchini e guardando il marito nel riflesso dello specchio.

-Certo, ma gli ormoni hanno iniziato a circolare. A 19 e 21 anni non pensi razionalmente quando hai ragazze così vicino.-

-Hai chiamato Kevin?-

-Sì, ma non risponde.-rispose con uno sguardo beffardo.

in un ospedale ed era molto stanco, potrebbe essersi addormentato.-lo giustificò Denise, spalmando sulle mani la crema.

Paul si stese sul letto.

-Che ne dici tesoro?Da chi arriverà il primo nipotino?-chiese Paul con un sorriso di chi la sapeva lunga.

-Paul! Sinceramente spero che arrivi un po' più in là.. i ragazzi sono ancora così giovani.... tutti!-ammise con uno sguardo convinto.

-Cara dobbiamo anche prendere atto che Kevin e Joseph non sono più dei ragazzini.. avranno anche le loro necessità-

-Questo credo che forse potrei anche provare a capirlo, ma da lì ad avere dei figli... insomma il passo è lungo.. e poi pretendo che si sposino prima di poter pensare a dei figli! Almeno questo!-replicò.

-Stai tranquilla cara, sono sicuro che su questo nessuno avrà da obbiettare.. allora?Chi di loro per primo?-

-A parte che vorrei evitare di pensarci.. però.. in tal caso beh.. forse i primi a darci un nipotino saranno Kevin e Arianna: sono i più maturi in tal senso e hanno tirato su tutti i loro fratelli e sorelle. Joe non è pronto per avere un figlio.. figurarsi lei!-

Paul rise.

-Pensa che carini però i figli di Kevin e Arianna. Ho come l'impressione che saranno riccioli e con gli occhi verdi!-

-Pauly, non farmi venire un infarto per cortesia!-rise Denise.

-Sono tutto sommato giovane per fare la nonna!-

-Nonna Denise!-la prese in giro il marito, tirandola verso di se.

-Nonno Paul..-rise divertita, guardandolo negli occhi e accarezzando il volto con le mani.

-Però infondo non sarebbe così brutto. Certo, il tour bus andrebbe un po' modificato, e magari andrebbero aggiunti letti matrimoniali.-pensò Paul, ma il suo discorso venne bloccato da un bacio della moglie.

-Pensiamo a fare i genitori. Per fare i nonni ci sarà sempre tempo.-sussurrò, baciando di nuovo il marito, ma lasciandolo a bocca aperta quando si alzò.

-dove vai?-chiese deluso.

-A fare un giro a controllare i nostri futuri nipotini, nonno.-

-E non pensiamo a fare gli amanti?-chiese furbetto.

-C'è tempo, nonno Paul. C'è tempo.-

Ridendo come un'adolescente si chiuse la porta alle spalle, camminando quatta verso la stanza del figlio.

Controllò la camera di Nick, e lo vide dormire beato e solo nel letto. Controllò poi la camera di Joe. C'era la televisione accesa, e i pezzi di pizza ancora sul letto. Stavano guardando un film pieno di orride creature demoniache. Sì, stavano. Joe e Trix dormivano abbracciati e pacifici, raggomitolati per il freddo. Spostò un po' di cose dal letto e spense la tv, per poi coprirli entrambi con il piumone ai piedi del letto.

Joe si mosse brontolando qualcosa, spostandosi di lato e facendo aderire il suo corpo perfettamente a quello della ragazza, intrecciando una mano con la sua.

Denise chiuse gli occhi, sospirando.

Meglio uscire prima che certi pensieri le venissero anche lontanamente in testa.


-Stai un pò meglio ora?-sussurrò Kevin, spostandole delicatamente una ciocca di capelli dal viso.

-Ho solo un pò di mal di testa.-ammise.

-Uhm, la febbre è ancora alta. Chiamo il medico.-

-No, fermo. Vieni qui e basta. Ho bisogno solo di te, adesso. Tu sei la mia cura.-sussurrò debolmente.

Kevin si andò a stendere accanto a lei, tenendola tra le braccia e cullandola dolcemente contro il suo petto.

Per Kevin, quella era la prima volta che dormiva con una ragazza. Tuttavia, era sicuro di una cosa: era l'unica ragazza con il quale avrebbe voluto dormire tutta la vita.
-Oggi pensavo ad una cosa: che cosa sarebbe successo se non vi avessi mai incontrato?-sussurrò qualche minuto dopo.

Kevin le accarezzò dolcemente il volto accaldato.

-Dovevamo incontrarci per forza amore. Credo che qualcuno lassù ci abbia predestinato.-

Ari lo guardò con occhi stanchi.

-Ora dormi.-

-Non andare via.-

-Non me ne vado proprio.-sussurrò, depositandole un piccolo bacio sulle labbra.


Era circa mezzanotte quando Trix si svegliò improvvisamente. La televisione era spenta, i rimasugli di cibo posati sul carrello del servizio in camera e sia lei che il Jonas di mezzo erano coperti.

Era piacevole dormire tra le braccia dell'Essere, ma quella sera era successo qualcosa, o meglio una serie di cose che l'avevano lasciata perplessa. Prima questa faccena di Taylor, poi quel bacio da film. Era tutto così strano.

Scivolando agilmente giù dal letto, andò in bagno: doveva assolutamente chiarire una cosa.

Aveva rubato l'iPhone a Joe e aveva preso un numero di telefono. A New York era mezzanotte, a Los Angeles quindi sarebbero state circa le otto. Con un po' di fortuna, le avrebbe risposto al primo colpo.

Uno squillo, due squilli. Più passavano gli istanti e più si chiedeva perché diamine lo stesse facendo. Lei era Trix Ruggieri, per l'amor di Giorgio!

-Pronto?-

-Oh, ciao Taylor.-

A Los Angeles intanto, una ragazza biondissima si era improvvisamente bloccata.

-Sai chi sono?-chiese.

-Julie. Come dimenticarsi di te.-replicò ironica.

-GIULIA, comunque. Come stai?-

-No, non dire niente per cortesia. È stato abbastanza umiliante essere mollate per telefono in ventisette secondi, non mi serve pure questa falsa telefonata di solidarietà.-

-Mi dispiace, Taylor. Credimi, ho fatto pure la predica a Joe per come ti ha mollato.-

La sentì sbuffare.

-Una predica non basta per tornare amici. Anzi, io con lui,con i Jonas Brothers e sopratutto con te non voglio più avere a che fare.-

-Capisco che tu possa essere arrabbiata, ma davvero non mi sembra il caso..-

-Sei tu il motivo per cui mi ha lasciata! Stavamo benissimo insieme, poi arrivi tu e non sai nemmeno quanto stai perdendo perché non sai apprezzarlo.-sibilò la bionda acida.

-Io so apprezzarlo, credimi. Forse non sarò un'oca adulante come molte persone ma credo di essere un'ottima amica per lui.-ribattè la rossa punta sul vivo.

-No, tu non ti sei nemmeno resa conto di come ti guarda! Pende dalle tue labbra! Forse hai ragione, forse tra noi non sarebbe mai funzionata perché ci saresti sempre stata tu di mezzo!-

-Io?-

-Sì, Giulia. È innamorato di te e a quanto pare non è l'unico tra voi. Vedete di svegliarvi entrambi, e lasciatemi in pace. Con voi ho chiuso, per sempre.-

Tu tu tu tu tu.

La rossa rimase interdetta ad ascoltare la conversazione ormai chiusa, fissando il suo riflesso allo specchio senza nemmeno vederlo realmente. Che diavolo stava dicendo, Taylor? E come si permetteva una Barbie bionda che l'aveva vista sì e no dieci minuti in vita sua di fare supposizioni del tutto infondate e prive di ogni buon senso? Lei innamorata di Joe. Ma cosa blaterava? Impossibile. Lei non si era innamorata di Joe semplicemente perché era un suo amico. Non provava nessuna attrazione per lui: certo, aveva un gran bel fisico, e bastava che la guardasse negli occhi per farle praticamente fare ogni cosa lui volesse. Ma ciò non era possibile perché era lei che comandava, no? Taylor era solo invidiosa. Sì, Taylor era gelosa perché lei era riuscita ad essere un'amica di Joe, mentre lei no. Vero?

-Ehy, piccola. Che ci fai in giro?-borbottò Joe appena la sentì gattonare sotto le coperte.

-Incubo. Un piccolo poltergeist(*spirito rumoroso e fastidioso) biondo insinua cose assurde.-

-sì, va bene. Dormi. Vieni qui.-borbottò accorgliendola di nuovo tra le sue braccia sotto le coperte.

-Se ci becca tua madre ci rilascia un polmone dalle urla.-

-Poco male, ha sempre l'altro. Dormi, che ai poltergeist ci penso io.-sorrise Joe.

Sì, ci hai pensato abbastanza. Il sonno però era ancora tanto, e poco dopo cadde di nuovo addormentata tra le braccia di Mor..ehm, Joe.


Quando il mattino dopo si svegliò in quell'austera stanza, si sentiva decisamente meglio della sera precedente, fatta esclusione per un lieve mal di testa.

Provò ad aprire gli occhi, rendendosi effettivamente conto dove era finita. La stanza non era certo quella del Four Season, le pareti erano tremendamente bianche e quell'orrido camice...

-Oddio, chissà come sono conciata!-sussurrò a se stessa, cercando di allungarsi nel vano tentativo di prendere nel comodino vicino al letto uno specchietto.

Kevin. Il discorso. Il suo profumo. Era stato tutto un bellissimo sogno?

No, non era un sogno. Un braccio la teneva saldamente, un respiro caldo le soffiava sul viso. Kevin, impossibile non riconoscerne il profumo.

Sorrise guardandolo dormire, i loro corpi incastrati perfettamente, quasi fossero nati per essere complementari.

-Ehy..-sussurrò Kevin, facendosi subito comparire un sorriso sul volto.

Kevin non si pensò due volte e la baciò.

-Dobbiamo recuperare cinque settimane.-si giustificò.

-Ma sono solo tre!-

-Più il venti percento di interesse!-

-Ah, certo. Il tasso d'interesse.-rise Ari cingendogli il collo e attirandolo a se per un bacio passionale.

-Oh Signore Gesù mio! Due in una notte no!-esclamò una voce che tutti riconobbero molto bene.

Kevin per lo spavento cadde dal letto con un volo decisamente comico.

-Mamma..mamma io ti posso spiegare...non è come sembra!Noi..ecco...io...-iniziò Kev, rosso in volto come poche volte in vita sua.

-Stia tranquilla, signora Denise. Suo figlio è ancora perfettamente e santissimamente vergine!-

-Lo spero bene! Almeno lui.-mormorò pallida, sedendosi sulla poltrona di fronte al letto.

-Di cosa stai parlando, mamma?-chiese Kevin alzandosi.

-Niente tesoro. Sono venuta a darti il cambio. Avete le prove tra un'ora, così ho pensato che magari volevi passare in hotel a farti una doccia e cambiarti.-

Kevin e Ari si guardarono sorridendo divertiti.

-Deduco che tutto sia a posto tra voi.-sorrise.

-Sì, tutto splendidamente a posto!-sorrise Kevin, prima di salutarla con un bacio e lasciare la sua ragazza con sua madre.


Nicholas era intenzionato ad uscire sul retro a prendere una boccata d'aria, consapevole che quel gesto avrebbe scatenato l'inferno tra quelle due o trecento persone che erano accampate fuori dal teatro anche da qualche giorno. Era mai possibile che ogni suo movimento fosse un evento mediatico? Voleva cinque minuti, cinque santissimi minuti per far chiarezza nella sua testa e per capire tutto ciò che era successo in quei due giorni. Erano successe un sacco di cose importanti, molto importanti per lui.

-Nick! Non ti conviene uscire di lì.-lo fermò la voce del suo fratello maggiore.

-Vieni, ho scovato un posto sul tetto. Possiamo aspettare lì Kevin, in silenzio.-aggiunse, quasi avesse letto nel pensiero di Nicholas.

Il piccolo leader staccò la mano da quel maniglione verde antipanico che l'avrebbe condotto al macello, per seguire Joe tra stretti corridoi e scalette dall'aria poco sicura.

-Aria e silenzio. Ecco quello che ci vuole!-esclamò Joe allargando le braccia.

-Grazie, Joe.-sorrise Nick camminando pensieroso avanti e indietro.

-Che succede, fratellino? Hai deciso di diventare un depresso a tempo pieno? No perché sai, ne abbiamo già uno così in famiglia.-

Nicholas rise sedendosi sul tetto.

Joe si calò gli occhiali dal sole sugli occhi e si sedette vicino a lui, cercando di catturare i raggi del sole e quel poco calore che potevano emanare in una fresca giornata di fine ottobre a New York.

-Stavo pensando a tutto quello che è successo in questi giorni. Pensavo a Kev, a Ari, anche l'anello di Kim mi ha preso in contropiede.-ammise.

-avanti, ti ascolto.-

-Ci vorrebbero giorni e tra poco Kevin sarà qui.-sorrise.

-Mamma è andata a svegliarli in ospedale, quindi sia che abbiano fatto pace, sia che non abbiano parlato con mamma là abbiamo tutto il tempo di prendere un cappuccino e di vedere la versione integrale di Titanic. Non hai scuse.-

-Sono stato male a vedere Kev in quelle condizioni. Spero che tra loro le cose vadano meglio ora.-

-Sì, credo proprio che andranno meglio.-

Nicholas parlò, confidandosi per la prima volta dopo tanto tempo con quel ragazzo che più volte si era dimostrato il rimedio efficace ad un attacco di ipermaturità. Andavano bene così, quei tre fratelli. Kevin era il meno sicuro, ma il più paterno. Nicholas il più maturo, a volte persino troppo, ma il più sensibile. Joseph il più immaturo, ma sempre in grado di ascoltare.

I suoi sentimenti vennero messi a nudo, approfonditi e analizzati con ironia e quando Kevin aprì la porta del tetto con un sorriso, tutti i problemi gli erano sembrati davvero sciocchi.

-Allora, fratello? Come sta? Come è andata?-

Kevin sospirò felice sedendosi vicino ai fratelli.

-Sta molto meglio, ha detto di salutarvi e ringraziarvi. E siamo tornati insieme.-

-Finalmente!-esclamò Joseph ridendo.

-E comunque, fratellini, adesso voi due mi dovete spiegare chi ha fatto qualcosa che ha sconvolto mamma. Stamattina è entrata in stanza e ha esclamato due in una notte no!-

Kevin e Nick si scambiarono un'occhiata complice rivolgendo poi lo sguardo a un Joe alquanto pallido e sorpreso.

-Joooooseph.-cantilenarono.

-Mamma ci ha visti? E perché io sono ancora vivo?-si chiese.

-Ah questo non lo so. Ma so che tu ora mi dirai TUTTO.-lo minacciò Kevin, appoggiato dal piccolo Nicholas sereno come non lo era da settimane.


To be continued.


****

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Capitolo 34
*** Overprotected. ***


o

Buona domenica! Mi scuso per il ritardo, dovevo postare venerdì ma sono stata presa dal fare mille cose e davvero non ho avuto tempo. Spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo! Mercoledì posto il capitolo intitolato a whisper. Ho preso abbastanza tempo e biochimica mi aspetta. Dimenticavo: se ci sono parecchie recensioni, penso di postare anche venerdì. Altrimenti credo che si posterà di nuovo domenica prossima.

Uh, visto che siete adorabili ho deciso di istituire il concorso recensitrice della settimana, per quelle di voi che lasciano la recensione più carina o che mi fa più ridere o che mi rimane più impressa. Ad ogni modo, la scorsa volta era Ellie Goodman, questa settimana invece il titolo va a Maggie_Lullaby!

Congratulazioni! <3

Buona lettura!


Posta del cuore.


Trix: Jesus fucking Christ. Che mal di testa. Giuro che non faccio più i miscugli alcolici a stomaco vuoto, lo prometto. Ti dirò che parecchie cose di ieri sera me le son già scordate, ma sbaglio o c'era un pezzo dell'opera del secolo? Spero di non averlo sognato! Ti amo infinitamente e grazie perché ci sei. <3

virgy_lycanthrope: purtroppo in questo capitolo Nim c'è poco, ma credimi, tra qualche capitolo ci saranno un paio di scene interamente dedicate a loro veramente carine! Grazie per la recensione (:

_FrancySoffy_: ahaha la recensione matematica! Vediamo se anche stavolta riesci a infilarci dentro tutte le parentesi! (: beh, buona gita! Divertiti e grazie per la recensione (:

carlottasole: grazie per la recensione (:

heilig: ahaha oddio adesso fai venire i senisi di colpa a me! (: tranquilla tesoro, davvero. Don't worry. Ti sei lasciata prendere dalla frenesia del momento ahaha! Grazie per la recensione (:

__stellina:ma grazie tesoro! Pensa un pò che per Denise il calvario è appena iniziato! (: grazie per la recensione (:

EllieGoodman: anche io amo il mago di Oz e anche Frankie ahahaha secondo me tra qualche anno non sarà più ricordato come "Frankie, il fratello dei Jonas Brothers", ma "i Jonas Brothers, i fratelli di Frankie". Quel bambino ha una carriera davanti a se! Grazie per la recensione, sei un amore! <3

JonasBrothersFan: che tenera! Grazie! Sono contenta che hai condiviso con me la tua scena preferita, mi fa proprio piacere sapere quali sono le vostre scene preferite. *-* Grazie per la recensione! (:

DarkViolet92: grazie per la recensione! (:

Mon Amour: ma tesoro non preoccuparti! Io AMO le tue recensioni, davvero. Ahaha il quinto Jonas? Ahaha chi lo sa, magari prima o poi.. dal tronde Denise è ancora giovane, ha solo quarantaquattro anni! (: è una mamma gggggiovane! Un bacione! <3

Jeeeeee:ahaha oddio non ci credo, mi hai fatto morire! Dai, non credo che Denise abbia perso il sonno. Al massimo avrà messo telecamere nascoste nelle stanze dei figli! (: thank you for the review!

Maggie+Serena: congratulazioni recensitrice della settimana! Ahahah tu e Serena siete awesome, mi fate morire dal ridere insieme. Allora, tempo al tempo e capirai tutto per bene. Ricordati che Trix è molto restia quando si parla di sentimenti e storie serie, quindi magari lei prova qualcosa ma non sa definirlo. (: spero di essere stata chiara. Un bacione! (:

PacificSoul: personalmente AMO Taylor, davvero. Ho tutti i suoi CD e ascolto più lei che i Jonas ultimamente. (: qui ho dovuto usarla in questi panni, ma credimi, io amo quella ragazza! (:

carly4e: ma grazie per avermi detto la scena che ti ha fatto così ridere. Mi fa proprio piacere! Sei un tesoro! (: bacione e grazie! <3

Arya94:benvenuta e grazie per la recensione. Sono molto contenta che tu abbia trovato la mia storia apprezzabile! Un grosso bacio, alla prossima recensione! <3

Scimmy: tu sei l'unica che ha il capitolo privato per le recensioni. (: ahaha scimmy scimmy, io sono sempre più convinta che quel bambino dominerà il mondo. Secondo me ogni notte dopo che mamma Denise l'ha messo a letto, lui si alza e va nel suo laboratorio segreto e tenta di conquistare il mondo. Sìsì, è l'unica soluzione. È troppo un genio quel bambino. Ti scimmio!<3

Nnath_: grazie tesoro per aver recensito! (: a quanto ho capito la scena prettamente Jonas Brothers è piaciuta parecchio. Bene bene! (: grazie per la recensione e a presto! <3


ready, set, go!


Capitolo 34: Overprotected.

I don't need nobody telling me just what I wanna
What I want what what I'm gonna (I need)
Do about my destiny
I say (no no)
Nobody's tellin me just what i wanna (do do)
I'm so fed up with people telling me to be-e
Someone else but me
What am I to do with my life?
(You will find it out don't worry)
How am I supposed to know what's right?
(You just gotta do it your way)
I can't help the way I feel
But my life has been so overprotected.

-Overproteced Britney Spears-

Come promesso, Kevin si era precipitato in ospedale appena avevano finito le prove con una valigia di Louis Vuitton piena di generi di prima necessità, come matita, rimmel, t-shirt, jeans, trucchi vari, pettini e tutte quelle cose senza le quali, a detta di Trix, una ragazza non poteva vivere.

-Sono proprio felice per voi.-ammise Denise prima di scoccare un tenero bacio sulla fronte di entrambi e tornarsene in hotel, dove i più piccolini sicuramente la stavano aspettando.

Kevin le prese la mano, intrecciando le dita con le sue e portandosele alle labbra.

-Ho una cosa che credo ti appartenga.-sorrise, estraendo con un abile gesto della mano il braccialetto di Tiffany che le aveva regalato per il suo compleanno.

-Il tuo braccialetto.-sussurrò con un sorriso.

-No, il nostro braccialetto.-

Arianna si appoggiò contenta al petto del suo ragazzo, sentendo il battito regolare del suo cuore e il suo respiro caldo infrangersi contro i suoi capelli. Quella era decisamente la cosa migliore per guarire.


Se Arianna credeva che per guarire bastasse la presenza di Kevin, in hotel qualcuno aveva decisamente le idee diverse.

-Un party?-

-Sì, Denise! Una sorta di celebrazione a modo nostro per ringraziare chi di dovere, quindi Nostro Signore Armani, perché mia sorella è uscita sana e salva , più o meno, i danni cerebrali penso siano dovuti ad un contatto prolungato con Kevin, da una mezza overdose!-

Danise alzò gli occhi al cielo. Trix aveva molte qualità, ne era certa, doveva solo impegnarsi un po' per trovarle al momento, ma era certa che il tatto non era una delle sue caratteristiche migliori.

-E va bene, ma una cosa piccola. E niente alcolici!-ammonì Denise.

-Come niente alcolici??-

-Sì, Giulia. Niente alcolici! Mi pare che ci siamo state abbastanza all'ospedale per coma etilici o simili!-

-E va bene, niente alcolici-sbuffò, lanciando un'occhiataccia penetrante a Joe che se la rideva in un angolino.

-Essere, veloce! Abbiamo un party da organizzare prima del vostro concerto di stasera!-annunciò battendo le mani elettrizzata.I party erano sempre stati nella loro natura, ogni occasione era valida per poter organizzare festicciole più o meno legali, ma ogni festa che avevano dato era celebre. Erano delle vere esperte in quel campo.


-Sisteeeeer! Perdonami ma oggi ho avuto un sacco di grane da sistemare: il college, la scuola di Alice, la scuola di Kim, feste a cui dovevo presenziare da disdire, locali. Puff, un vero disastro. Come stai?-esclamò un ciclone rosso avvicinandosi al letto della sorella.

-Amore, ciao. Sto meglio, mi sento un po' frastornata ma tutto ok. Alice? Kim?-chiese non notandole.

-Le vedrai in albergo amore! Sono passata solo per darti una mano a cambiarti visto che il tuo pudicissimo fidanzato non vuole cadere in tentazione vedendoti mezza nuda. Dove sono i generi di prima necessità che ti ho mandato stamattina? Sono dovuta andare a fare shopping. Vedi di rimetterti presto che abbiamo una città da svaligiare.-

Arianna rise notando l'entusiasmo della sorella. Certo, era maledettamente contenta anche lei di uscire da quel buco di stanza e finalmente vedere il mondo.

Trix aiutò la sorella a togliersi quel camice orrido e bianco e l'aiutò a infilare un reggiseno nero di pizzo molto seducente con slip coordinati.

-Ah, amore non immaginerai mai cosa è successo stanotte. Joe mi ha detto che ha mollato Taylor, così poi stanotte l'ho chiamata per solidarietà e ha insinuato che io e Joe siamo innamorati. Ma ti rendi conto?-

Ari continuò, non senza difficoltà a infilarsi i jeans aiutata amorevolemente dalla sorella.

-Ah sì? Ma come le è venuta in mente un'idea del genere proprio non saprei.-disse con un tono davvero falso, beccandosi un'occhiataccia torva dalla rossa.

-Amore, il dottore ha detto che possiamo andare. Ho preso le medicine e adesso finalmente ti porto in albergo!-annunciò Kevin sorridente entrando e rimanendo abbastanza sconvolto dalla visione della sua fidanzata con indosso solamente un paio di jeans molto stretti e molto sexy e un reggiseno che poteva tranquillamente chiamarsi provocazione.

Ari sorrise felice: stava in quell'ospedale da due giorni ma davvero non ne poteva proprio più. Prese la maglietta rossa dalle maniche corte e se la infilò con una smorfia di dolore, dovuta a tutti i cerotti delle varie flebo.

-Che bello amore!-esclamò dandogli un bacio sulle labbra.

-Amore, hai smesso di indossare il nero sciagura e adesso siete quasi diabetici. Pure uguali vi vestite?-chiese Trix squadrando la sorella e il ragazzo che a loro volta di guardavano i vestiti.

Arianna indossava una semplice t-shirt rossa e un paio di jeans e anche Kevin aveva inconsapevolmente optato per indossare jeans e maglia rossa. A discapito dei suoi soliti stivali aveva messo un paio di Converse All Star rosse.

-Comunque Kevin, non so come ti potesse piacere quella Barbie che stava con Joe.-

-Taylor?-chiese.

-E poi a me non piaceva, piaceva solo a Joe!-si giustificò.

-Sì, quella piccola saccente egocentrica.-

Kevin guardò interrogativo la sua ragazza, sperando che potesse dargli delle risposte che avessero per lo meno del senso logico.

-Stanotte Joseph ha detto di aver mollato Taylor, così lei l'ha chiamata e la Bionda ha avuto il coraggio di insinuare che lei e Joseph sono innamorati!-replicò ironica.

-ma davvero? Come le sia venuta in mente un'idea del genere non lo so!-

-Quello che ho detto anche io!-rise Ari.

-Mi state prendendo per il culo?-chiese Trix.

-Noi? Come ti salta in testa un'assurdità del genere?-chiese Kevin aiutando la riccia a infilarsi le scarpe non cercando nemmeno di nascondere il ghigno che aveva.

-Siete ancora più odiosi adesso che siete tornati insieme. Anyway, addio. Io e Joe abbiamo da fare!-annunciò baciando la sorella e uscendo fuori dalla stanza allegra e pimpante.

-Come volevasi dimostrare.-ghignò Kevin mentre aiutava la sua ragazza a reggersi in piedi per la prima volta dopo due giorni.


-Vengo io!-esclamò per la millesima volta.

-Joe, no. Ci vado da sola.-

-Manda Kevin, allora!-

No, decisamente a Joe non piaceva che Giulia andasse da sola in quel palazzo e sopratutto in quell'appartamento.

-Sei disposto a cercarti un nuovo chitarrista? Sai non credo che poi dal carcere gli diano speciali permessi per venire in tour dopo una condanna per omicidio volontario!-ribattè acida.

-Non ti lascio andare da sola.-

-Non ti lascio salire.-ribattè lei incrociando le braccia al petto.

Joe sbattè la testa contro il sedile in pelle della limo.

-Perchè sei così dannatamente cocciuta?-

-Perchè sei così dannatamente testardo?-

-Aha, divertente.-

-Depravazione congenita, suppongo.-

-Oh su questo non c'è dubbio, credimi. Almeno porta Big Rob, così ti da una mano e lo attacca al muro da parte nostra. Non hai possibilità di scelta, o Big Rob o me.-

Trix emise un ringhio. Non era possibile che con quell'Essere dovesse sempre scendere a patti! Lei odiava i compromessi.

-Big Rob, andiamo!-gridò scendendo dall'auto.

Joseph sorrise soddisfatto. -Ti aspetto qui!-

-Hai vinto una battaglia, Jonas! Ma la guerra sarà mia!-

Chiuse la portiera della limo con un po' troppa foga e si diresse a grandi passi verso il loft di quell'idiota con cui la sorella aveva avuto il coraggio di vivere a New York.

Sì, stava andando a casa di Charlie a recuperare tutte quelle cose che sua sorella aveva lasciato. Voleva disintegrarlo di persona e invece Joe, schifosamente premuroso come sempre, l'aveva messa di fronte ad uno stupido impasse, così ora si trovava di fronte alla porta del suddetto Charlie con Big Rob, che sembrava anche più immenso del solito, pronta per l'operazione accattonaggio.

Trix suonò e qualche istante dopo un più che sbronzo Charlie venne ad aprire.

-Ciao, cretino.-salutò lei con il suo miglior ghigno perfido.

-Che cazzo ci fai qui?-chiese.

-Sono venuta a riprendere le cose della mia sorellina, che per la cronaca è uscita da mezzo coma per overdose in cui l'hai mandata.-

Trix entrò senza essere invitata.

-E i Jonas ti mandano da me sola?Me li aspettavo un po' più macho.-ghignò Charlie.

-Oh, no. Non sono sola. C'è con me lo zio Rob.-sorrise e solo in quel momento Charlie si rese conto dell'immenso omone che stava sulle scale.

Lo sguardo di Charlie rimase fisso e le pupille si dilatarono più di quanto fosse loro possibile per l'eccesso di alchol.

-Oh, dannazione Charlie. Chiudi quella boccaccia. Rob, cortesemente fai quello che io non posso fare.-esclamò con sufficienza.

Big Rob prese Charlie e con la sola forza di un avanbraccio lo bloccò al muro.

-Ho sempre desiderato dirlo!-esultò con un piccolo salto, riprendendosi e raccattando tutto ciò che c'era di sua sorella in giro.

-Fatto, Rob puoi pure lasciarlo. Andiamo. Addio, idiota.-esultò Trix uscendo.

-Avvicinati a loro o ai Jonas una sola volta e ti ritrovi una trentina di pallottole nel cervello. Sono stato chiaro?-ruggì la guardia del corpo.

-Sì. Signore. Sìgnorsìsignore.-borbottò terrorizzato.

-Tu e io siamo una grande squadra, Big Rob!-esclamò la rossa eccitata battendo il cinque sulla grande manona scura di Big Rob.

-Sempre detto, piccola! Sempre detto!-rise lui prendendole di mano la borsa e accompagnandola dolcemente giù dalle scale.


-Ecco amore, vieni. Sei sicura di stare bene? Sei pallida!-

-Kev, chiedimelo un'altra volta e ti pianto in asso.-replicò calma la riccia.

-Divertente, molto spiritosa!-ridacchiò il ragazzo aprendo la porta dell'auto e aiutandola a salire.

Finalmente Arianna era libera, libera da tutte le flebo, i dottori, quell'orrida stanza in cui era stata rincihusa per qualche giorno che era trascorso così lentamente da sembrare un'eternità.

Kevin salì al posto di guida, mettendo subito in moto e uscendo con agilità dal parcheggio. Tempo di arrivare al primo semaforo e la mano del ragazzo cercò quella della brunetta intrecciando le dita alle sue.

Arianna sorrise. Era bello tornare alla normalità, era bello poter di nuovo stare insieme a Kevin e non sentirsi più sola, era bello non avere più quella sensazione di essere senza ossigeno.

-Stasera abbiamo un concerto, quindi non posso rimanere con te. Ma non preoccuparti, appena finiamo corro in albergo.-

-Non preoccuparti, kevin. Penso di potermela cavare per un paio d'ore.-

-mh, non ne sono poi troppo convinto. A dire il vero sono io che non posso cavarmela da solo per un paio d'ore.-sorrise.

-E se stasera venissi al concerto anche io? Insomma starei buona buona lo giuro.-

-Non se ne parla! Ti devi riposare.-

-Dai, amore! Sarebbe il primo concerto dei Jonas Brothers a cui assisto. Muoio dalla voglia di sentire Hello beautiful.-

-Amore, no. È troppo presto per uscire, credimi. Ho cercato di rimandare il concerto ma l'agenzia non ne vuole sapere. E poi nemmeno è in scaletta Hello beautiful.-

-Stai mentendo.-

Kevin la guardò ridendo.

-Hai ragione, è in scaletta. Ma stasera, credimi, avrai dell'altro da fare. Alice non sta più nella pelle, vuole rivederti.-

-Tanto vengono anche loro! Dai, compro anche il biglietto e la maglietta! Giuro che me ne sto buona buona in ultima fila.-

Kevin la guardò allucinato svoltando a destra.

-Non se ne parla nemmeno. Ma ti sembra possibile? In ultima fila.. ma sei pazza? C'è troppo casino là in quella bolgia, non voglio salire sul palco con l'ansia che ti pestino a sangue. Tu mi vuoi morto, Arianna. E poi, ma ti pare che devi prendere il biglietto?-

-Allora vengo! Grazie amore!-cinguettò lei felice.

Kevin sbuffò cercando di mascherare un sorriso. Sì, ce l'aveva sempre vinta lei ma era più che contento che fosse così.

-Che sta combinando mia sorella, comunque?-chiese.

-Tua sorella? Proprio non ne ho idea. Ho rinunciato a capirla molto tempo fa!-

-Pensa che non la capisco nemmeno io ultimamente. Devo parlarle prima che si scateni l'apocalisse.-

-Non strapazzarti troppo, per favore.-

-Va bene, mammina.-lo prese in giro.

-Sono solo preoccupato per te. Ecco, siamo arrivati.-

La BMW frenò dolcemente davanti all'hotel e Kevin scese lasciando il motore acceso. Le aprì la portiera e la aiutò a scendere posandole una mano sulla schiena, ben consapevole dell'isterismo collettivo che questo semplice gesto avrebbe scatenato.

Per Arianna quella situazione era nuova e alquanto surreale. Decine di ragazze di varie fasce d'età avevano iniziato ad urlare e scalpitare non appena erano scesi dall'auto.

Era la prima volta che entrava veramente a contatto con il mondo dei Jonas, la prima volta che vedeva Kevin al lavoro. Con diplomazia dispensò sorrisi e qualche sporadico autografo, congedandosi poi con gentilezza che lasciò la ragazza stupita.

Era rimasta poco dietro di lui per non interferire con quello che stava facendo, nonostante Kevin le tenesse saldamente la mano.

-Benvenuta nel mondo dei Jonas Brothers.-sussurrò appena entrato nella maestosa hall dell'albergo, passandole un braccio intorno alle spalle e dandole un piccolo bacio sulla fronte.

-Giusto perché tu lo sappia, mamma ha prenotato le suite al cinquantaquattresimo piano. Purtroppo non ha potuto prendere una suite a testa, così tu e le tue sorelle ne avrete due. Spero non sia un problema.-

-Kevin è anche troppo quello che state facendo, credimi.-

L'ascensore saliva lento, scandendo i piani con il caratteristico plin.

-Non è troppo. Fai parte della mia vita e voglio che tu abbia il meglio che posso offrirti.-sussurrò.

Quando le porte si aprirono, di certo Arianna non si sarebbe mai aspettata di trovare l'intero piano addobbato per una festa in suo onore né tantomeno l'intera famiglia e crew dei Jonas Brothers pronta a darle il benvenuto. L'ascensore arrivava in un atrio molto grande in cui avevano fatto posizionare tavoli con cibo e bevande. Sulla parete capeggiava uno striscione con scritto “Welcome again” mentre tutto intorno si vedeva la chiara impronta di sua sorella Giulia.

-Oh mio Dio!-esclamò stupita.

-Bentornata!-gridarono i partecipanti alzando i bicchieri per un brindisi.

-Ari!-

Alice le corse incontro saltandole in braccio.

-Ciao piccola! Come stai? Hai fatto la brava?-

-Sì, la bravissima! Sono stata con Denise e Paul. Ma è vero che tu e Kevin siete ancora fidanzati? Non vi lasciate più, vero?- chiese agitata Alice tra le braccia della sorella che rise.

-No, tesoro. Non ci lasciamo più.-

-Promesso?-chiese a conferma al chitarrista.

-Promesso!-rispose quello mettendosi una mano sul cuore, a conferma di ciò che aveva detto.

-Allora, sister! Contenta di essere uscita da quel buco?-chiese Trix andando ad abbracciare la sorella maggiore.

-Certo, tutto quel bianco mi metteva l'ansia. Grazie per questa festicciola degna di tale nome, Sis.-

-Figurati, ogni occasione è buona per festeggiare, no? Anche se il fatto che Kim abbia deciso di diventare bigotta non è poi molto cosa di cui vantarsi, ma c'è tempo per farle cambiare idea.-sorrise malefica strofinandosi le mani.

-Giulia, non andarci giù troppo pesante per favore. È pur sempre nostra sorella.-

-A maggior ragione!-ghignò.

-Bentornata, tesoro.-

Questa frase poteva essere una comunissima frase pronunciata da una qualsiasi persona, ma se quella persona era Denise Jonas, questo produceva un effetto strano.

Denise le rivolse un sorriso cordiale e venne ad abbracciarla.

-Come ti senti?-chiese Paul avvicinandosi alla moglie.

-Un po' disorientata, ad essere sincera.-

-Ecco, per cui ti accompagno in camera e ti riposi.-

-Non prima di aver visto Kim. Ma dove si è cacciata? Non la vedo da ieri.-chiese prendendo in braccio Alice.

-Tesoro eccomi!-urlò Kim correndo dal'altra parte del corridoio, trascinando con poca grazia Nick e mollandolo solo per abbracciare la sorella.

-Allora, hai preso il tuo anello?-

-Non ancora, non ho trovato quello che mi piaceva.-ammise.

-Però ti abbiamo preso un regalo!-

-Un regalo? Non era necessario!-

-Sì invece. Ti abbiamo preso questo ieri io e Nicholas. È una sorta di manuale per le coppie formate da un componente che indossa i Silver Purity Ring e uno che non lo indossa. Segui quelle regole semplici semplici che ti dice il libro, e tu e Kevin avrete luna vita di coppia!-

Kevin prese tra le mani quel libro.

-Potrebbe essere interessante.-ammise Kevin sfogliando le pagine del volume.

-Ehm, amore ti ringrazio infinitamente ma.. credo che Kevin e io siamo più adatti a seguire la teoria del caos.-ammise con un sorriso.

Trix guardò la sorella minore con aria schifata.

-Ok pelle, quando vuoi smettere di accapponarti per me fai pure!-

-Che c'è di così schifido, Giulia?-chiese Kim alzando gli occhioni scuri al cielo.

-Sai che la tua relazione è un concentrato delle mie più grandi paure?-

-Mamma mia come sei materialista!-

-Mi è mancato tutto questo!-sospirò Arianna appoggiandosi al petto di Kevin, più che felice di averla di nuovo tra le braccia.

-Ehy, coppietta felice! Si può abbracciare la gentil pulzella? Giuro che non la bacio questa volta, Kev!-

Come non riconoscere questa voce?

-Greg? Che sorpresa Greg! Oddio, come stai?-esclamò entusiasta abbracciandolo.

-Tutto bene, e tu? Ari ci hai fatto prendere uno spavento pazzesco!-la rimproverò scompigliandole amorevolemente i capelli.

-Amore ma.. tu e Greg vi conoscete?-chiese rivolta a Kevin.

-Sono il loro bassista.-annuì.

Le guance pallide della ragazza si colorarono tempestivamente di rosa.

-Tranquilla, abbiamo già parlato della..ehm..questione.-ammise Garbo grattandosi nervosamente l'orecchio.

Ora toccò a Kevin imbarazzarsi.

-Che diavolo hai fatto, Kevin?-chiese sospettosa.

-Niente di..preoccupate.-ammise trovando improvvisamente molto interessanti gli intarsi sul soffitto.

-Stai tranquilla piccola. Tutto a posto, siamo amici da una vita e lo rimarremo per una vita.-

-Bene, Kevin puoi stare senza di lei un secondo? Ecco perfetto, a dopo. Ciao!-

Giulia, come un uragano, era venuta a rapire la sorella e senza nemmeno lasciare a Kevin il tempo di rispondere l'aveva trascinata dall'altra parte della sala, l'aveva fatta sedere su un divanetto ed era sparita verso il bar, dal quale era tornata qualche secondo dopo con due bicchieri.

-Cos'è?-chiese sottovoce alla sorella scrutando complice quel bicchiere contenente un liquido dal colore indefinito.

-Boh, l'ha preparato il barista! Assaggialo!-sussurrò la sorella minore facendo da palo, ma non potendo avere una visuale di trecentosessanta gradi non aveva notato il ragazzone che camminava spedito verso di loro.

-Questo a me! Amore, ti prego! Sei appena uscita dall'ospedale!- la rimproverò Kevin togliendole di mano il bicchiere e sostituendolo con quello che aveva tutta l'aria di essere un normalissimo succo di frutta.

-Che palle avere un fidanzato responsabile!-borbottò assaggiandolo, sotto lo sguardo rassegnato di Giulia.

-Devo pensare che oltre ad esserti convertita alla castità ti convertirai anche alla sobrietà?-chiese serafica incrociando le braccia al petto.

-Almeno fino ai ventun anni, sì.-rispose Kevin.

-Fino ai ventun anni? Ma sei pazzo? Mancano ancora dieci mesi e mezzo!-

-Appunto. E mi aspetto tutta la tua collaborazione, Trix.-sorrise trionfante.

-Fino ai ventuno non te lo assicuro, ma per qualche settimana ci può stare.-

-Ripeto: che palle avere un fidanzato responsabile! E aggiungo, che fa combutta con mia sorella!-borbottò abbandonando il normalissimo bicchiere sul tavolo.

Kevin non la smetteva di sorridere dalla sera precedente.

-Ari! Ma che piacere vedere che stai molto meglio di ieri!-

Ed ecco il Jonas Brothers mancante fare la sua comparsa nel salone scortato dal piccolo Frankie.

-Grazie Joe!-esclamò lei allegra ricambiando l'abbraccio.

Arianna non era di certo nata il giorno prima e di solito era un'acuta osservatrice, per cui proprio non le sfuggì il sorriso che sua sorella Giulia cercava di nascondere con falsa nonchalance sistemandosi un ciuffo di capelli già perfettamente in ordine.

-Strano che mio fratello ancora non ti abbia rinchiuso in una stanza e gettato la chiave.-constatò.

-Allora non sono l'unica a pensare che sia un po' esagerato!-cinguettò allegra.

-Proprio no. Non so se hai notato che è un tantino iperprotettivo nei tuoi confronti.-disse Joe, appoggiandosi amichevolmente con l'avambraccio sulla spalla del fratello maggiore.

-Molto divertente ragazzi!-

-Non puoi immaginare che spavento ci hai fatto prendere!-

-Kevin è uscito di testa, davvero.-rimarcò Nick.

Senza essersi nemmeno messi d'accordo, il giovane gruppetto di fratelli e sorelle si era rinuito in un angolo della sala chiacchierando intensamente tra loro, tanto che non si erano accorti che a poco a poco la sala si era svuotata.

Ridevano e scherzavano come avevano sempre fatto prima della tragica rottura e nulla era cambiato, quasi a simboleggiare che quella dolorosa parentesi era una cosa ormai dimenticata.

-Ragazzi, mi dispiace interrompervi. Dobbiamo andare, il meet con i fans inizia tra mezz'ora.-avvisò Paul raggiungendoli cordiale.

-Accidenti! Mezz'ora? Devo ancora preparare lo zaino!-si lamentò Joe in ritardo come sempre.

-Io mi faccio una doccia e poi vi raggiungiamo tutte là.-sorrise Ari, baciando il fidanzato che la salutò rassegnato. Era inutile metterle freni, sapeva che in ogni caso l'avrebbe vinta lei.

-Sister, andiamo a farci belle?-chiese la sorella maggiore alzandosi velocemente e barcollando, mentre sul viso le compariva una smorfia di dolore.

Le mani di Joe l'afferrarono al volo.

-Tutto ok?-chiese attirando subito l'attenzione di Kevin.

-Sìsì, grazie Joe. Un giramento di testa.-

-L'ho detto io! È troppo presto, Ari! Davvero.-mugugnò Kevin nel bel mezzo di un attacco d'ansia.

-No, sto bene. Chiara, andiamo. A dopo, ragazzi.-

Kevin e i fratelli le guardarono sparire nelle loro stanze, sospirando rassegnati mentre prendevano l'ascensore.


To be continued.

***



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Capitolo 35
*** A whisper. ***


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Buon inizio settimanaaaaa!!Oggi sono sovreccitata ragazze, scusate, ma domenica si prospetta una giornata awesome, anche perché la mia Trixilla diventa vecchia e compie gli anniiiiiiiiiiii!

Ad ogni modo, soliti annunci:

Venerdì posterò il capitolo intitolato Listen to me.

Uh, per quanto riguarda il concorso recensitrice della settimana, questa settimana il titolo va alla mia Mon Amour!

Congratulazioni! <3

Buona lettura!


Posta del cuore.


Jeeeeee: Non so se il manuale esiste davvero, ma mi sembrava troppo una cosa da Kim! (: grazie come sempre!

Trix: Jesus fucking Christ. Ci pensi che domenica, vale a dire tra quattro giorni, ci vediamo? E andiamo a vedere i Gemelli! *-* Amore grazie di tutto, come sempre, anche delle lacrime via sms! Ti amo <3

virgy_lycanthrope: ahahah, il manuale non so come m'è venuto ma quando c'ho pensato mi ha fatto ridere (: grazie!

CaMiL92: ahahah eh già, Kevin e Ari di nuovo insieme, Kim bigotta e Trix sbigottita :D grazie!

__stellina: l'essere ignobile ahahahah oddio quando ho letto Essere pensavo stessi parlando di Joe, ormai a furia di scrivere di lui come Essere ho inziato a chiamarlo così anche fuori dal contesto FanFiction. Grazie! <3

DarkViolet92: grazie per la recensione! (: anche io amo Kevin iper super protettivo. Mi sa di tenero! <3

JonasBrothersFan: che tenera! Kev superprotettivo lo adoro, credo che sarà una caratteristica che avrà nel corso anche del sequel! (: Frankie è il migliore in assoluto, un giorno quel bambino conquisterà il mondo, sono supersicura. Grazie ancora!

heilg:Il concerto sta arrivando, come verai ci sarà bisogno di fare un pò di chiarezza.Grazie per la recensione (:

Mon Amour: ahahaha oddio quando farai la scena di Big Rob, chiamami che voglio vederlo! Ahahahah sappi che comunque in ogni scena c'è un fondamento di verità XD non dico altro! Un bacione e grazie, recensitrice della settimana!

EllieGoodman: tesoro mi dispiace che sia stata una giornata nera. Speriamo vada meglio! Un bacione < 3

Arya94: grazie ancora per i complimenti, sei così dolce che quasi mi fai arrossire! Un bacione!

carly4e:Sei un tesoro! (: bacione e grazie! <3

Scimmy: O_o non so se essere sorpresa o che altro. Hai commentato nel capitolo giusto! (: anche se poi io mica ho capito la cosa di inglese, infatti se vieni in msn ti passo un pò di cose e tu mi spieghi bene. Poi stamattina ho visto delle foto dello scimmio che sono troppo da awwww. *-* voglio quel bambino, subito. Che si fottano le leggi che non permettono il matrimonio con un bambino di otto anni. È frankie per l'amor del cielo!!!! Ti scimmio!<3

Maggie+il suo fantasma: ciao fantasma di Maggie e benvenuto! Caro ghosty,ti ho soprannominato così, ma come farai ad uccidere Charlie se sei un fantasma? Prenderai possesso di qualche corpo per qualche ora? (: grazie Ghosty per la recensione! <3 Awesome come sempre!

Puffettosa: noo, mi dispiace tanto. ): su, forza e coraggio. Grazie per la recensione in ogni caso e spero che tutto vada meglio. <3

Nnath_: grazie mille tesoro! (: tutti felici e contenti... o no? ;) bacione!


ready, set, go!


Capitolo 35: A whisper.

Night turns to day
And I still have these questions
Bridges will break
Should I go forwards or backwards
Night turns to day
And I still get no answers

Just a whisper, whisper, whisper, whisper
A whisper, whisper, whisper
(just a whisper, whisper, whisper, whisper)
I hear the sound of the ticking of clocks
Who remembers your face
Who remembers you when you are gone

-A whisper Coldplay-


Arianna guardò Giulia con fare circospetto.

-è da un po' che non parliamo io e te.-ammise la sorella maggiore.

-Già, sai com'è. Tu a New York, io a Los Angeles. Tu in coma, io viva e vegeta.-ironizzò la rossa.

-Ci giriamo intorno o sputi il rospo?-

-Eh?-chiese spiazzata Giulia, arrossendo leggermente.

Arianna sorrise trionfante.

-Mi devi ancora dire tutto riguardo al bacio con Joe. E con tutto, sai bene che intendo proprio tutto.-

-Va bene, ci siamo baciati. Ieri è stata una cosa da asilo, davvero. Un normalissimo e fottutissimo bacio sulle labbra che mi ha pure fatto venire il nervoso, ad essere sincera.-

-Il nervoso?-chiese Arianna non nascondendo un sorriso.

-Sì, ma si può? Non era nemmeno classificabile come bacio! L'altro inve..ohoh. Questo non lo dovevo dire.-esclamò bloccandosi di colpo.

-L'altro, eh? Sorellina è inutile che cerchi di sviare il discorso, tanto o lo vengo a sapere da te o lo vengo a sapere da lui.-rispose con un tono vagamente minaccioso ma divertito.

-L'altro è stata una cosa colossale. Lo ammetto, non credevo che baciare un santo fosse così.-

La brunetta battè le mani eccitata: finalmente un po' di sano gossip!

-E che valore dai tu a questi baci con Joe?-chiese famelica.


-Accidenti, ragazzi! Ho lasciato il mio zaino di sopra, corro a prenderlo!-esclamò Joe battendosi un palmo sulla fronte.

-Joseph.-sospirò il padre sconsolato.

-Corri, ma vedi di fare in fretta.-

-Sì, un fulmine!-urlò correndo verso l'ascensore e infilandovicisi prima che le porte si chiudessero di nuovo, inconsapevole di quello che avrebbe sentito.

Arrivò al piano in men che non si dica, saltellando verso la sua camera e notando che la porta della camera delle ragazze era aperta.

Sentiva il vociare allegro delle due sorelle maggiori.

-E che valore dai tu a questi baci con Joe?-

Origliare era sbagliato, e Joe lo sapeva bene, ma la curiosità era forte. Stavano parlando di lui..lei.. loro.

-Dai, Ari. Non farmi dire certe cose, su. La testa non ti va come dovrebbe e devi riposarti.-

-Signorina, esercito il mio diritto di potestà. Avanti, sai che sono curiosa come una scimmia e sai anche che il non sapere mi dà sui nervi e visto che sono appena uscita da un mezzo coma per overdose, tu non vorresti mai fare qualcosa che possa danneggiare il mio sistema nervoso, vero?-sentì chiedere la sorella maggiore.

Giulia rise.

-E va bene. Sono..solo baci. Servono ..uhm.. a scaricare la tensione.-disse.

Servono a scaricare la tensione. Ok, origliare era sbagliato, sbagliatissimo e ora che aveva sentito quelle parole si maledisse per non aver dato retta al suo giudizio e al suo buon senso. Conosceva bene la ragazza per sapere di non doversi fare troppe illusioni e troppe paranoie ma lui era fatto così. Per lui un bacio significava qualcosa.

Percorse tutto il tragitto a ritroso con quelle parole che gli rimbombavano in testa.

-Andiamo, papà.-borbottò improvvisamente di cattivo umore una volta salito in auto.


-E va bene. Sono..solo baci. Servono ..uhm.. a scaricare la tensione.-disse la rossa passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

-Certo, a scaricare la tensione.-asserì Arianna cercando malamente di non scoppiare a ridere.

-Dai, Ari! Mi ci vedresti in una relazione seria?-chiese Giulia con un gran sorriso. Inutile che mentisse a sua sorella, sapevano entrambe la verità. C'era chi la sapeva da più tempo e chi ne era stato messo a conoscenza qualche ora prima, ma era ormai noto che tra Giulia e Joseph qualcosa era nato. Se n'era accorta persino Taylor Swift!

-Con la persona giusta, magari.-sorrise Arianna.

-Con la persona giusta.-ripetè in un sussurro la rossa.

-E Joe potrebbe esserlo?-chiese serafica.

Trix, presa decisamente in contropiede per tutte quelle sconcertanti informazioni che doveva assimilare, annuì così debolmente che Arianna dovette interpretare la smorfia che comparì sul viso della sorella.

-Dimmi allora, dove sta il problema?-

-Il problema? Io non vedo altro che problemi sinceramente.-

-Tipo?-chiese Arianna.

-Tipo la monogamia, l'anello, Denise..-iniziò ad elencarli alzando per ogni punto un dito.

-Pf, fossero questi i problemi. Se Joe è quello giusto, la monogamia non sarà un problema.-

-E come la metti con l'anello? E sua madre?-

-Beh, per l'anello si può sempre fargli cambiare idea. Ci sto lavorando anche io, quindi non demordere. Per quanto riguarda Denise, potrebbe cambiare idea anche lei. L'ha cambiata su di me..-

-Non voglio finire in coma etilico per farle cambiare idea.-

-Ragazze?-chiamò la voce di Denise dall'ingresso.

-è permesso?-

-Certo, Denise! Siamo in bagno, venga pure. Stavamo scambiando due chiacchiere.-

Il volto sorridente di Denise comparve sulla soglia.

-Ragazze sono venuta ad avvisarvi che io devo scappare al teatro perché Joe ha scordato le sue cose,di nuovo. Vi mandiamo la macchina tra un'ora circa, d'accordo?-

-certo, non c'è problema. Frankie lo portiamo noi se vuole!-

-dite davvero? Mi faresta un favore enorme.-

-Certo, questo non è problema!-rispose Giulia, rimarcando bene la parola questo.

-Ho interrotto qualcosa poco fa?-chiese Denise perplessa.

-Oh, no. Solo il crollo emotivo di mia sorella, tutto normale. A Frankie ci pensiamo noi.-sorrise la maggiore.

-Grazie, sei un angelo! A dopo!-salutò chiudendosi la porta bianca alle spalle.


Finito il meet con i fans, come da copione i Jonas erano rinchiusi nei bagni del teatro per scaldare un po' la voce.

-Kevin, vuoi alzare di un paio di toni quella voce? Non stai cantando le litanie funebri, forza! Con la tua ragazza ci sono le sue sorelle, tua madre, tuo fratello e pure qualche guardia del corpo, quindi calmo e concentrato!-

-Sì, scusa papà.-

Con un colpo di tosse, Kevin decise di concentrarsi con uno sforzo maggiore.

Per un fratello che si concentra, uno invece era nel pieno di una crisi.

Joseph sembrava prendere più stonature del solito.

-E adesso che succede, Joe?-sbuffò Paul alzando gli occhi e le braccia al cielo.

-Prego?-chiese scosso dal mondo della nuvole. Possibile che si dovesse ridurre così per un rifiuto che per altro ancora non aveva ricevuto?

-Che ti succede? Non hai mai preso così tante melodie sbagliate in poco tempo, e dirlo a te è un eufemismo!-

-Scusa, stavo pensando a Gi..ad una cosa che dovevo fare.-

Kevin e Nick lo guardarono con un sorriso.

-Io non posso lavorare così. Nick sei completamente fuori fase, nemmeno stavamo provando Hold on! Nick sbaglia le canzoni, Kevin ha deciso di entrare in contatto con l'aldilà e Joe ha pensato bene di cercare note così stonate che ancora non sono state classificate! Vedete di risintonizzarvi entro un paio di minuti o questo rischia di essere il peggior show della vostra carriera!-sbraitò.

-Scusaci, papà.-sorrise Nick.

Era quasi comico quello che infondo stava succedendo a loro: insomma, tre sorelle poco ordinarie con tre fratelli che erano l'apoteosi della noia (fatta eccezione per il fatto che erano rockstars)!


Le tre sorelle poco ordinarie nel frattempo si erano vestite di tutto punto ed erano salite con Alice e Frankie su una grossa automobile dai vetri oscurati che le avrebbe portate dritte al teatro dove si sarebbe tenuto il concerto.

-Ammettilo: è una figata!-esultò Giulia vedendo tutto il pandemonio che si era accalcato sul retro.

-A me spaventano. Non avete idea di tutto quello che possono fare delle fans assatanate!-replicò Chiara guardando spaventata fuori dal finestrino.

-Io mi farò un'opinione dopo essere scesa.-rispose saggia la maggiore.

-Uh, questo è il primo concerto dei Jonas per la nostra sorellona!-cinguettò Kim.

-Già, avanti scendere!-sospirò con un sorriso quando la guardia del corpo aprì loro la portiera del SUV.

Arianna era un po' nervosa, lo dovette ammettere. Solo qualche ora prima aveva avuto un assaggio di quella che era la vita dei fratelli più famosi del momento, ma questo andava ben oltre le aspettative. I cancelli erano stati aperti da un bel po' di tempo ma nonostante ciò, una gran folla si era accalcata sul retro solo per poter avere un autografo o sperare in qualche biglietto per lo show che aveva registrato il sold out.

-Trix? Ehy, Trix!-urlò qualcuno.

Trix si guardò intorno sorpresa. Chi la chiamava? In quella bolgia non riusciva a distinguere chi avesse urlato il suo nome.

-Kim, chi mi sta chiamando?-chiese alla sorella perplessa.

-Quello!-rispose Chiara indicando un ragazzo dall'aspetto familiare che la salutava.

-Ciao!-saultò lei.

-Come stai? È da un bel po' che non ci vediamo.-chiese.

Era decisamente belloccio.

-Bene, grazie. Tu?-

Le sorelle e il piccolo Frankie si fermarono vicino a lei, mentre si scambiava uno sguardo pressochè disperato con Arianna.

-Bene, anche tu a vedere i Jonas?-

-Così pare!Tu..ehm, tu che ci fai qui?-chiese, mandando uno sguardo in codice alla sorella che stava a significare “ma-chi-diavolo-è-questo-non-ne-ho-proprio-idea-anche-se-ha-un-viso-familiare”.

-Sì, ho preso il biglietto alla mia fidanzata. Sai, ha una cotta per Joe e credo che tra poco arriveranno da qui.-

Il ragazzo si strinse di più alla biondina che sorpresa guardava Frankie giocare con Alice a Nintendo, mentre alla sorella maggiore non sfuggì la pressione crescente che Giulia esercitò sulla sua mano nel sentire le parole cotta e Joe. Sorrise trionfante.

-No, sono già arrivati.-rispose Chiara.

-E tu come lo sai?-chiese sospettoso.

-L'ho capito chi sei!-urlò Arianna contenta.

-Tu sei Robert, Roger, Rodney..-fece schioccando le dita.

-Christopher.-disse freddo.

-Appunto, che ho detto io? Il succo è che stranamente vi siete lasciati male, sister. Noi non ci parliamo con quelli così.-riassunse Arianna.

-Davvero?-chiese Giulia.

-Sì amore, l'estate scorsa!-

-Ecco perché mi eri familiare.-

-Arianna, Giulia, Chiara? Venite, dai!-

Joseph e Kevin erano sbucati dalla piccola porta antipanico per venirle a chiamare, un semplice gesto che aveva scatenato l'inferno.

-Scusa, ci stanno aspettando!-rispose prontamente Arianna con un sorriso luminoso.

Arrivate davanti al bodyguard, sfilarono con un gesto provocatorio i pass dai loro corpetti succinti lasciando parecchie bocche spalancate di stupore e molti cuori infranti.

-Amore, ma cosa stavate facendo con quel tipo?-chiese Kevin allucinato, aiutando la ragazza a sfilarsi il cappottino rosso che indossava sopra il corpetto.

-Stavamo gratificando la nostra vanità.-rispose lasciandosi condurre nei corridoi.

Kevin e Joe risero, mentre Chiara andava spedita verso Nick trascinata da Alice e Frankie, impazienti di provare nuovi giochi nel camerino dei fratelli.

-Dove stiamo andando, Joe?-chiese Giulia.

-Nel nostro camerino.-rispose con una freddezza che si pentì di aver usato.

Giulia rimase perplessa. Che diavolo era successo a Joe? Non l'aveva mai visto così nervoso prima di un concerto.

-Oh mio Dio! Ditemi che questo è il paradiso!-esclamò Arianna entrando nell'immenso camerino dei ragazzi, dove erano appesi centinaia di vestiti.

-Questo è il nostro camerino!-spiegò Nick ridendo divertito.

-Dannazione, avete tutti questi vestiti e vi vestite così male?-chiese sbirciando tra gli stand.

-Non ci vestiamo male!-esclamò Joe.

-No, peggio. Fidati, tesoro. Siete imbarazzanti spesso.-rispose al ragazzo.

-Dai, Ari! Il mio stile è chic!-fece Joe facendo un giro su se stesso e mostrando una maglietta con su stampato uno smoking.

-Più che chic a me sembra shock!-ammise guardando uno stand pieno degli abiti per Nicholas.

Denise rise.

-Se lo dici tu che sei sempre vestita tutto fashion e detti legge in fatto di moda..-sospirò sconsolato togliendosi la T-Shirt e regalando ai presenti uno spettacolo molto carino.

-Il diavolo va sempre all'ultima moda.-sorrise Denise, pensando bene di avvertire i figli che non era un loro obiettivo essere all'ultima moda, sempre.

-Piuttosto fuori dal mondo che fuori moda!-esclamò Arianna sconvolta.

-Appunto.-sospirò Denise.

Una risata dolce e sincera costrinse tutti a voltarsi verso la porta.

-Sempre detto che voi siete degne nipoti della sottoscritta!-

Paul era fermo sullo stipite della porta con un paio di valigie in mano e un sorriso bonario sul volto, accompagnando una signora di mezza età.

Elizabeth,l'adorata nonna Elizabeth era davanti a loro e non era un sogno.

Corsero tutte ad abbracciarla, respirando appieno quel profumo dolce che ricordava loro le estati passate a scorrazzare in giro per Milano.

-Ehy, calma signorine!-sorrise abbracciandole tutte.

-Nonna ma cosa ci fai qui?/Nonna, devi conoscere Frankie!/Nonna non puoi immaginare cosa è successo/Nonna devo parlarti!-esclamarono tutte insieme.

-Signorine, un po' di contegno!-rise divertita.

-Fatemi salutare quei baldi giovani.-

-Nonna ma..cosa ci fai qui?-chiese Arianna con gli occhi lucidi per l'emozione.

-Beh, tesoro. Non crederai che dopo essere finita in ospedale per un coma ti avrei lasciata sola ad occuparti delle ragazze.-rispose con un sorriso enigmatico e sensuale che ricordava quello delle grandi dive del passato. Nonna Elizabeth era la persona più elegante e misteriosa che le ragazze avessero mai conosciuto, misteriosa non perché la sua vita fosse piena di segreti che andavano tenuti nascosti, quanto per un'innata dote di ricreare intorno a se una scia intrigante di mistero.

-Elizabeth, temevamo non arrivassi in tempo per il concerto. Fatto buon viaggio?-chiese Kevin sorridendo e andando ad abbracciarla.

-Kevin!-squittì Arianna sorpresa.

-Elizabeth!-esultò Joe andandole incontro.

-Elizabeth, per fortuna è arrivata! Kevin rischiava un infarto. Ha chiamato l'aereoporto dodicimila volte!-scherzò Nick abbracciando la donna e baciandole la guancia.

-Adesso ci sono io, non devi più preoccuparti Kevin!-sorrise la nonna spostandosi a salutare i signori Jonas.

-Le abitudini sono dure a morire!-sghignazzò il maggiore dei fratelli Jonas, cercando di infilarsi il microfono nei pantaloni.

-No, fermi tutti. Io non capisco. Perché vi conoscete?-chiese Chiara perplessa indicando con una mano la nonna e con l'altra i Jonas.

-Non ve lo hanno detto? Quando sono venuti in Italia ad inizio del mese abbiamo parlato molto. Sono dei ragazzi fantastici, con un pessimo gusto per quanto riguarda la moda, ma davvero. Hanno un gran cuore.-

-Nonna, nonna! Lui è Frankie! È il mio amico del cuore!-si intromise Alice trascinando Frankie che sorrideva contento.

-Ciao Frankie!-sorrise Elizabeth, fermandosi a chiacchierare qualche minuto con i bambini.

Arianna corse da Kevin e lo abbracciò.

-Grazie.-

-Non potevo lasciarti da sola e so che ci tenevi tanto a rivederla.-sussurrò accarezzndole protettivamente la schiena e baciando la punta fredda del suo naso.

Giulia fece per avvicinarsi a Joseph, ma quest'ultimo sorprese tutti dicendo:-Tra poco inizia il concerto e devo scaldare ancora la voce. Ci vediamo dopo.-uscendo di corsa dalla stanza, lasciando Trix interdetta nel centro esatto del locale.

-Vedo che per fortuna avete sistemato tutto tra voi.-sorrise Elizabeth avvicinandosi alla coppia.

Arianna annuì appoggiando la testa al petto di Kevin.

-Mettitelo bene in testa, baby! Il tuo uomo è cotto, biscotto e scottato!-ammise Elizabeth scherzosa dando un buffetto affettuoso ad entrambi.

-Sì, lo ammetto e ne vado anche un po' fiero.-ammise Kevin con un sorriso e guardando gli occhioni verdi della sua amata.

-Per fortuna, era un vero straccio quando l'ho visto questo uomo, sai? Ma dimmi.-sussurrò avvicinandosi.-Joseph e Giulia? Hanno combinato qualcosa?-

-Questione di poco.-sussurrò piano piano Arianna e il sorrisino malizioso che comparì sui loro volti a Kevin piacque poco.

Lo sguardo di Arianna cadde subito sulla sorella che ancora fissava la porta dalla quale era appena uscito Joseph; appena la rossa si accorse che la sorella la guardava non riuscì a nascondere uno sguardo smarrito.

-Vai, vai!-mimò con le labbra Arianna, aggiungendo uno sguardo abbastanza eloquente.

Trix annuì impercettibilmente rincorrendo il ragazzo.

To be continued.

***



do you like it? Comments are the only way to let me know..

and long reviews are love.

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Capitolo 36
*** Listen to me. ***


Listen

Buon pomeriggio a tutti! Che dire? Sono incazzata come una iena, ma vabbè.

Ad ogni modo, soliti annunci:

Lunedì posterò il capitolo intitolato Scared.

Ho scritto una nuova oneshot missing moments di Hello Beautiful, intitolata happy birthday, Mr Jonas. E sarei pretty happy se mi lasciaste due righe. (:

manca ormai poco alla fine,per la precisione nove capitoli più l'epilogo.

Uh, per quanto riguarda il concorso recensitrice della settimana, questa settimana il titolo va a ___stellina!

Congratulazioni! <3

Buona lettura!


Posta del cuore.


Maggie_Lullaby: ti ringrazio, mi fa piacere che tu mi dica le tue frasi preferite. A presto (:

Heilig: pioggia di insulti all'orizzonte per Joe e Trix. Magari riescono a risolvere pacificamente... chi lo sa? Leggi e lo scoprirai. Un bacione e ti ringrazio infinitamente. <3

Arya94: Joe sa bene che non deve origliare... (: vediamo che succede ora! Un bacione e grazie! <3

DarkViolet92: grazie, ho pensato che fosse un bel colpo di scena far arrivare la nonna, sopratutto volevo farvela conoscere un po' visto che nel sequel avrà un ruolo importante. (: bacione

Jeeeee: Vedi, dobbiamo sgridarlo Joey. Non si origlia, e lo sa bene! Lo so che la mia mente sprizza immaginazione da tutti i pori. Devo solo capire se è un bene o un male. (: Un bacione e grazie <3

__stellina: sai che quando hai scritto "possiedi un dono fantastico: quello della scrittura" quasi mi sono commossa? Sei davvero tenera e la tua recensione mi ha fatto spuntare un sorriso enorme. Ti meriti il titolo di recensitrice della settimana! Un bacione. <3

virgi_lycanthrope: Nim? Eccoti servita! Un bacione! <3

carly4e: le nonne, le nonne.. che mondo sarebbe senza la nonna? (: io personalmente sarei persa. Grazie per il commento! Un bacione <3

JonasBrothersFan: spero che soddisfi la tua curiosità, questo capitolo. Un bacione e grazie <3

CaMiL92: Come ho ribadito in altre sedi, l'essere è inutile e non serve a niente. Non sa nemmeno origliare! Ovviamente scherzo, infondo ci sono affezionata a lui. Grazie mille per la recensione <3

puffettosaa: Joe capisce anche troppo, alcune volte! (: solo che quando si tratta di Trix..beh..serve un codice di decodifica a parte!grazie per la recensione! Bacione

Ellie: mi dispiace che le cose non vadano molto bene. Se hai bisogno di parlare, se ti va, scrivimi una mail a rijewel89@aim.com , magari scambiamo due chiacchiere e poi stai meglio! Un bacione e riprenditi! <3

Trix: amore ti devo parlare, siamo nella pupù. Ti amo.

Mon Amour: eh sì, hai vinto il concorso la settimana scorsa! (: vado super di fretta, perdonami. Un bacione e alla prossima! Ti adoro <3

Scimmy: O_o non implodere scimmi, per favore. E non esplodere. Poi non voglio lavare il tappeto da interiora di scimmia! Frankie è un amore in quelle foto, non c'è ombra di dubbio. È lui il migliore. Altrochè quegli scansafatiche dei suoi scimmioni!! Ti scimmio!<3


ready, set, go!


Capitolo 36: Listen to me.

Life is closing in from everywhere
There's so little time to show we care
Say the words that show our hearts
Won't you listen to me
Knowing how we fall Listen to me
Knowing love is all I am in you
And you are in me
Through each other's eyes

We see Listen to me
Hold me I will hold you
Listen to me while I speak my heart
You can talk to me
We're all looking for a place to start
Where we tell the truth again
Tell the truth again.

-Listen to me Celine Dion-


Mancava davvero poco allo show ormai ed erano ben poche le persone che ancora girovagavano per il backstage. I corridoi erano stranamente silenziosi così per Giulia non fu difficile individuare la stanza in cui Joseph si era rinchiuso. Era nei bagni con la sua chitarra. Aprì la porta seguendo solo il ritmo delle note che provenivano dalle docce.

There she goes again
The girl I'm in love with
It's cool we're just friends
We walk the halls at school
We know it's casual
It's cool we're just.
I don't wanna lead you on No
The truth is I've grown fond Yeah

Joseph si chiese stupidamente perché stava cantando proprio quella canzone. Aveva deciso di smetterla, non voleva ridursi come quel cadavere di suo fratello Kevin solo per una donna che lo aveva letterlmente lasciato interdetto. Era giusto, no? Avevano sempre chiarito le cose sin dall'inizio: lei era fatta così e lui sarebbe stato il suo miglior nemico.

Everyone knows it's meant to be
Falling in love, just you and me
'Til the end of time
'Til I'm on her mind
It'll happen
I've been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll just keep on dreaming
But it's cool cause we're just friends
Small talk on IM
Just one word sentences
It's cool we're just friends
And if I had my way
We would talk and talk all day Yeah

Giulia si bloccò, quasi che i suoi piedi non volessero seguire i comandi del suo cervello, ma a pensarci bene era meglio non riuscire a vederlo. Se se lo fosse trovato davanti, cosa avrebbe detto? Non riusciva nemmeno a pensare razionalmente e cinicamente. Non c’era nulla che avesse potuto dire, i suoi occhi l'avrebbero tradita, si sentivo scoppiare di emozioni nuove e molto più potenti di quanto avesse mai potuto immaginare. Bastardamente si sentiva dentro un uragano. Si può essere felici di nulla, anche di una frase, di un pensiero, di un’intenzione e questo Giulia l'avrebbe imparato proprio quella sera. La felicità ci rende sicuri e pronti a sfidare il mondo e Giulia era lì e lo ascoltava mentre, ne era certa, cantava per lei. Come se ci fossero solo loro.

Everyone knows it's meant to be
Falling in love, just you and me
'Til the end of time
'Til I'm on her mind
It'll happen
I've been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll just keep on dreaming
But it's cool cause we're just friends

Possibile che Joseph si fosse cacciato in quella situazione? Quante volte aveva sentito di due ragazzi amici per la pelle che si erano poi innamorati? Stupidamente non ci aveva mai creduto.

Stupidamente ripensò a tutti i momenti, a tutte le volte in cui il suo sorriso gli si era stmpato nella mente, alle ore passate al telefono, alle lacrime che lei aveva versato e a quelle che lui aveva asciugato o impedito che versasse. Perché non poteva essere come tutte le altre volte? Era Joe Jonas, per l'amor del cielo! Poteva avere tutte le ragazze che voleva, eppure non gli interessava nessun'altra. L'unica era la ragazza di cui non avrebbe mai dovuto innamorarsi. Ci era cascato con tutte e due le scarpe.

E ora lei era davanti a lui, si era fatta coraggio ed era uscita allo scoperto. Aveva alzato gli occhi e si erano irrimediabilmente incatenati a quelli color oro colato della rossa che lo guardava senza fiato.

Thinking about how
We're gonna say our vows
It's cool we're just friends
As she walks down the aisle
I see all my friends smile
Cause now we're more than friends
Everyone knows it's meant to be
Falling in love, just you and me
'Til the end of time
'Til I'm on her mind
It'll happen
We've been making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll just keep on dreaming
Keep on thinking
Of when we used to be just friends.

Fece qualche altro accordo a vuoto solo per non interrompere quel contatto visivo che lo stava facendo impazzire. Era così che ci si sentiva, dunque.

-Joe, è stato incredibile.-sussurrò.

-Sì, incredibile. È così tutte le volte.-

Giulia si sedette sul pavimento delle docce, dove l'acustica era migliore, proprio di fronte a lui.

-No, è stato diverso dalle altre volte. Lo sai benissimo.-ammise con un filo di voce.

Joe alzò le spalle in segno di menefreghismo. Meglio essere duri da subito e dare un taglio veloce a questa cosa.

-Perchè mi eviti?-chiese Giulia.

-Uhm, forse perché sono stufo di essere usato per scaricare la tensione.-replicò duro.

-Cosa?-

-Non fare la finta tonta. Ti ho sentito in camera con Arianna prima. Scusami se ho voglia di preservare quel minimo di orgoglio che ancora ho, scusami se non ho voglia di soffrire vedendoti e comportandomi da perfetto idiota come sempre.-

Sputò quelle parole quasi fossero veleno e lo sguardo che le rivolse era così freddo che la fece rabbrividire.

Sembrava davvero ferito, ostentava una cattiveria che non aveva solo per proteggersi anche se ormai era inutile.

-Dannazione Jonas! Hai origliato, già che c'eri non potevi ascoltare tutto?-esclamò alzandosi e guardandolo dura.

-Che cosa? Che cosa avrei dovuto sentire, Giulia?-chiese bloccandola per il polso prima che potesse fare un solo passo.

Giulia lo guardò fiera negli occhi.

-Non sono solo baci per me.-bisbigliò così piano che faticò a sentirlo.

-Che hai detto?.

Giulia lo continuò a guardare negli occhi, con le labbra serrate e l'espressione orgogliosa di sempre.

-Che hai detto, Giulia?-chiese Joe dolcemente.

La raggiunse e le mise le mani sulle spalle, perdendosi per un attimo in quegli occhi dorati.

-Giulia, ti prego. Voglio capire. Ho bisogno di capire.-

Aveva tutta l'aria di essere una preghiera.

-Non sono brava a parlare di sentimenti, lo sai meglio di me.-

Joe la guardò supplicante.

-Io..non credo di poterti dare ciò che cerchi.-

-E se invece ciò che cercavo fossi esattamente tu?-

-Joe, io non ho mai avuto una relazione seria, stabile e monogama! Senza contare poi il fattore purezza!-

-E chi ti impedisce di provare? Se poi finisce non abbiamo rimpianti almeno!-

-Tanto per cominciare tua madre!-

-Lo sai che mamma ci ha visti dormire insieme l'altra notte?-sorrise, sapendo bene che quello ormai poteva essere solo un argomento a suo favore.

-E come mai siamo ancora vivi?-chiese spaventata, assumendo una tonalità paurosamente vicina al bianco delle mattonelle. La cosa che più la spaventò però, era che la sua preoccupazione non era per se stessa, ma per le conseguenze che quel gesto nemmeno troppo incoscio avrebbe avuto su Joe. Non voleva che la madre lo punisse o che passasse dei guai per causa sua.

-Grazie divina, o rassegnazione all'evidenza.-aggiunse Joseph non mollando nemmeno per un secondo la mano della ragazza.

Trix si guardò intorno nervosamente e Joe sospirò.

-Io lo so che non sei brava a esprimere quello che provi, ma io devo farlo perché se non te lo dico rischio di impazzire perché non lo so gestire, in questo no. Non sono bravo. Non posso fingere di provare solo amicizia quando mi sveglio nel pieno della notte con il terrore che tu sia un sogno e non posso nemmeno stare con qualcun'altra perché poi penso a te in maniera ossessiva, più ossessiva del solito per lo meno. Quindi no, non è questione di essere solo amici. Io solo amici non ci riesco perché non lo siamo.-

Giulia sorrise scuotendo la testa.

-Non lo credo più nemmeno io.-

-E allora! Stiamo insieme, proviamoci. Tentiamo di formare una coppia-esclamò improvvisamente animato avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra e fissandola negli occhi con intensità.

Toccava a Giulia dire qualcosa, ma le parole non sarebbero state efficaci quanto un bacio.

Si trovarono così a sorridere, Joseph le prese la mano e insieme tornarono dagli altri.


-Chiara? Vieni un attimo? Mi devi aiutare a fare una cosa.-

Nicholas le si era avvicinato quatto come sempre, rivolgendole un sorriso in grado di sciogliere anche il polo nord.

-Certo, tutto ok?-chiese Chiara prendendogli la mano che il ragazzo le porgeva e seguendolo.

-Sì, accidenti! Non hai preso il cappotto?-chiese con una smorfia.

-No, vado a prenderlo!-rispose.

-No, non c'è tempo. Tieni la mia giacca.-

Nick passò la giacca alla ragazza, posandogliela sulle spalle lasciate scoperte dal top grigio, camminando spedito verso il luogo in cui aveva confidato a suo fratello Joe i suoi pensieri quella mattina.

-Nick, è tardissimo! Tra dieci minuti inizierete lo show.-

-Lo so, ma volevo dartelo prima che iniziasse il concerto.-

-Darmi cosa?-chiese Chiara innocentemente.

Nick ci aveva pensato sopra per tutto il giorno precedente e per tutta la notte. A dire il vero era un pensiero che aveva già avuto parecchio tempo prima ma solo ora gli era sembrato che tutti i tasselli del puzzle fossero al loro posto.

Chiara rabbrividì nel sentire l'aria fredda che soffiava sul tetto e passava sulla stoffa leggera della giacca grigia di Nicholas.

-Wow, è fantastico questo posto.-ammise però, cercando di stringersi ancora di più nella sua giacca. Profumava di lui, e quel profumo le era sempre piaciuto da morire.

-Circa ventiquattro ore fa, mi hai detto che volevi portare un anello. Un anello della purezza, ad essere precisi.-iniziò attriando l'attenzione della ragazza che ammirava rapita le mille luci di New York che si captavano dal tetto.

-Sì, esatto.-ammise avvicinandosi.

-Bene, e come ben sai io ne porto uno.-

-Sì, ma non capisco dove vuoi andare a parare.-

Nick fece un profondo respiro e la guardò negli occhi.

-Abbiamo girato un sacco di negozi e in ogni negozio ti dicevo che l'anello non andava bene solo perché in verità dovevo darti una cosa. Lo so che è impegnativo, ma io non ho paura degli impegni e sopratutto io credo. Credo in te, credo in Dio, credo in noi.-

Nicholas trafficò con qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni, tremando leggermente per il freddo o per l'emozione.

-Ho fatto fare questi due anelli per noi. Dentro c'è un'incisione. È venuta mamma con me, quindi ne è a conoscenza. Vorrei che questi anelli significassero che rispetteremo il nostro impegno insieme e spero per molto molto tempo.-sorrise.

Chiara si sentì scivolare nella mano un anellino metallico, ma non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Nicholas.

-Guarda l'incisione.-

Era un picccolo anellino in oro bianco molto semplice, senza brillanti o fronzoli vari. All'interno Nicholas aveva fatto incidere tre parole che ricoprivano l'intera superficie all'interno. True love – inseparable.

-Nick, io..-

-Non dire niente.-

-Grazie. È il più bell'anello che potessi farmi.-sorrise.

Nick sorrise soddisfatto mentre entrambi si infilavano i loro anelli, simbolo di una promessa che avrebbero rispettato per moltissimo tempo.

Come le aveva detto Denise, portare quegli anelli non era semplice. Era un impegno costate e quotidiano e le tentazioni contro cui dovevano combattere erano perenni nella società in cui vivevano. Ma Chiara era diversa dalle sue sorelle, Chiara era sicura che ce l'avrebbe fatta ed era anche certa che quella era una buona causa per cui impegnarsi.

-Che ore sono?-chiese Nick all'improvviso staccandosi dalla labbra fresce della sua ragazza.

-Uh, è tardi!-gridò Kim prendendolo per mano e trascinandolo giù per le scale tra risate e baci rubati.

To be continued.

***



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Capitolo 37
*** Scared. ***


scared

Ragazze mie, spero mi perdonerete se oggi non vi ringrazio una per una, ma sono davvero super incasinata con lo studio visto che tra poco ho gli esami, indi per cui non ho molto tempo a disposizione. Risponderò solo ad una persona che ha recensito la oneshot, ma sappiate che vi ringrazio con tutto il cuore, davvero. Mercoledì ci sarà il capitolo intitolato All night long.

Buona lettura!


Charming_Kriss:Ovviamente mi dispiace che tu la pensi così, ma ti dirò che il mio obiettivo non era e non è di certo scrivere “Alla ricerca del tempo perduto” (visto e considerato che credo che l'unico che sia riuscito a leggerlo tutto sia proprio Marcel Proust), se ti piacciono molto i personaggi analizzati fino allo sfinimento nella loro psicologia ti consiglio uno di quegli autori italiani che sembrano non finire mai, tipo Pirandello; mi dispiace anche vedere che tu non l'hai letta tutta, perché credo che se lo avessi fatto magari ti saresti accorta che i personaggi hanno subito e stanno subendo una certa evoluzione (in primis, le tue tanto odiate sorelle Ruggieri). La shot su Kevin e Arianna è nata come cosa ironica con il solo scopo di far ridere, visto e considerato che nella storia le sorelle non forzano mai troppo i ragazzi, riescono sempre a trovare il modo di stuzzicarli, questo è certo, ma sono sempre state rispettose della loro scelta pur non condividendola e pur facendoci dell'ironia. Ad ogni modo, se la trovi così “superficiale” nessuno ti obbliga a leggerla. Altra cosa, potrei sembrare un po' acida al momento e forse lo sono, sarei un'ipocrita a dire che la tua recensione mi è andata giù come acqua di rose ma credo sia una cosa del tutto nomale prendersela quando le persone criticano il tuo lavoro e se scrivessi pure tu, lo sapresti bene. Ti dirò che tutto sommato mi ha fatto anche piacere un commento negativo, ma ciò non toglie che io sia soddisfatta di questa storia e di ciò che rappresenta per me e le mie amiche. (: Senza rancore, ti ringrazio comunque! Ora devo proprio scappare. Kings reguards. Arianna



ready, set, go!


Capitolo 37: Scared.

Im scarred, Im scarred, Im scarred
Im scarred, uh huh
Im scarred, Im scarred, Im scarred
Every day of my life
I just manage to survive
I just wanna stay alive
You dont have to worry
In heaven or hell
Just dance to the music
You do it so well, well, well!

Hatred and jealousy, gonna be the death of me
I guess I knew it right from the start
Sing out about love and peace
Dont wanna see the red raw meat
The green eyed goddamn straight from your heart.

-Scared John Lennon-


-Dove diavolo è Nick? E Joseph?-sbraitò Paul.

-Tesoro, calmati! Arriverà a momenti!-

-No, io oggi rischio un infarto.-ammise Paul prendendo un sorso d'acqua dal bicchiere che gli porgeva la moglie.

Tutti i musicisti erano nel camerino e facevano strani esercizi per la voce camminando avanti e indietro.

John Taylor strimpellava accordi con la chitarra, Garbo si stava cimentando in una rassegna di suoni mentre Kevin, l'unico dei fratelli presenti in camerino, cercava di fare un po' di stretching per evitare strappi durante le acrobazie dello show.

-Eccomi!-urlò Joe facendo il suo trionfale ingresso tenendo salda la mano di Giulia.

-Joe, esercizi!-lo incitò il fratello e subito si mise a terra cercando di stirarsi i muscoli delle gambe.

-Dove diavolo eri finito? Mancano 2 minuti e Nick non si vede!-sibilò Kevin.

-Ho parlato con Giulia.-ammise con un sorriso che non lasciava più dubbi.

-Oh.-

-Ne parliamo dopo, vieni.-disse aiutando il fratello ad alzarsi e correndo in cerchio insieme a tutta la crew.

-Sono arrivato! Eccomi!-

-Grazie al cielo. Eravamo già pronti a far salire Frankie sul palco al posto tuo!-scherzò Joe.

-Ci sono, ci sono!-sorrise Nick.

-Ragazze, venite con noi.-le chiamò Paul.

Le sorelle e la nonna si misero in cerchio mescolate agli artisti, dove si presero tutti per mano e dove il reverendo Paul Kevin Jonas Senior fece il suo solito discorso d'incitamento.

Arianna guardava curiosa tutte le novità che comportava essere una ragazza in tour con i Jonas Brothers.

-Ok, lo show deve iniziare. In bocca al lupo ragazzi! Regalate a questa gente il miglior show che abbiate mai fatto!-

La band si dileguò mentre i tre ragazzi si fermarono giusto un secondo per scambiarsi un dolce bacio con le proprie compagne.

-Nonna, segui il concerto con noi?-chiese Arianna appena Kevin uscì.

-Sì, arrivo tra qualche minuto con Denise. Andate pure avanti!-rispose tornando a chiacchierare concitatamente con la mamma dei Jonas.

-Ragazze io vado, ci vediamo di là!-esclamò Kim correndo di filata verso il posto riservato alla famiglia.

-Perfetto, tu vieni con me!-annunciò Trix che ancora non aveva spiaccicato parola da quando era rientrata e la sua espressione era davvero sconvolta.

Arrivarono al bar del teatro in meno che non si dica, giusto quando tutto faceva preannunciare l'imminente inizio dello show.

-Un havana cola per favore!-supplicò Trix trascinandosi quasi fosse in fin di vita al bancone del bar.

-Con ghiaccio?-chiese il barista.

-No, e non metta nemmeno la Cola per favore!-

-Giulia Ruggieri. Che diavolo ti succede?-

-Mi sono appena tirata la zappa sui piedi. Da sola.-

-Cioè? Devo tirarti fuori le parole con le pinze?-chiese Arianna spazientita, poggiando le mani sui fianchi con una mossa elegante.

-Ho detto sì a Joe. Ho una relazione seria, monogama e casta, così casta da essere inconcepibile!-squittì trangugiando una sorsata di rum.

Arianna sospirò guardando la sorella avere un attacco di panico da impegno in piena regola.

-Sei stata presa alla sprovvista. O meglio, la consapevolezza ti ha colto di sorpresa.-

-E?-chiese.

-Non ti sei accorta di quella strana energia che tra voi stava nascendo perché non riuscivi ad essere onesta neanche con te stessa e se un dubbio ti si affacciava in testa sulla natura del vostro rapporto, vigliaccamente ti dicevi che avevi trovato un vero amico.-

Giulia strabuzzò gli occhi un paio di volte.

-Ma andare in coma ti ha fatto diventare così dannatamente irritante o lo sei sempre stata?-

-Il fatto è che ho dannatamente ragione e tu lo sai benissimo.-

-Era una battuta.-chiarì la rossa.

-Sto ridendo interiormente.-ribattè Arianna lasciando al barista qualche dollaro e trascinando la sorella verso la platea.

Erano riusciti già a suonare tre o quattro canzoni, quando Chiara guardò la sorella.

-Ari, ma stai bene?-chiese vedendola un po' pallida.

-Sì, tesoro. Tutto a posto.-mormorò.

La loro posizione era perfetta per seguire il concerto, si trovavano davanti al palco e Kevin non le staccava gli occhi di dosso. Si stupì nel vedere quante acrobazie facevano e come si impegnavano per quel lavoro che evidentemente amavano con tutti loro stessi.

No, non andava tutto bene. La testa aveva iniziato a girarle vorticosamente e una sensazione di nausea si era impadronita di lei, ma voleva resistere. Doveva sentire la loro canzone. Fece un paio di respiri con aria sofferente.

-Ari, tu non stai bene!-esclamò Giulia prendendole un braccio vedendola barcollare come qualche ora prima.

-Scusa, ho bisogno del bagno!-bisbigliò correndo e tenendosi una mano sulla bocca.

Giulia non ci pensò due volte ad inseguirla mentre all'improvviso lo sguardo di Kevin divenne terrorizzato.

-Stai qui, Chiara. Se ci vedono sparire tutte piantano in asso il concerto!-disse Denise, dileguandosi poi tra la folla e camminando svelta verso le due ragazze.


-Ari? Stai bene?-chiese Trix preoccupata, aspettando pazientemente fuori dai bagni.

-Giulia? Che sta succedendo?-

-Non lo so, Denise. È impallidita all'improvviso ed è scappata in bagno.-

Sentirono lo sciaquone che veniva azionato e poco dopo la brunetta uscire pallida e dolorante.

-Stai bene?-chiese subito Denise, toccandole con fare esperto la fronte.

-Accidenti, hai la febbre alta. Avanti, andiamo nel camerino. Adesso ti stendi e cerchi di riposarti.-

Arianna nemmeno rispose, si lasciò solamente condurre attraverso quei corridoi che le sembravano tutti uguali e quando finalmente giunse a destinazione, si stese sul divano in pelle nera, dove affettuosamente Denise la coprì con un cappotto di suo figlio Kevin.

-Torna pure, Giulia. Credo che a Kevin stia venendo un infarto e se almeno vede te capirà che tutto sta andando bene.-sorrise Denise.

-Vai, Trix. Sto bene.-

-Non minimizzare, Arianna! Detesto quando lo fai.-la rimproverò.

-Ma ti sembra possibile? Potevi dirmelo che stavi male!-

-Trix, vai, goditi il concerto e dì a Kevin che sto bene. Fila. Sciò che ora mi riposo.-mormorò la sorella maggiore coprendosi gli occhi con un braccio.


L'ultima canzone era finita da nemmeno un minuto che Kevin era già sparito lanciando la sua Gibson Les Paul verso non sapeva bene nemmeno lui chi, correndo come un forsennato verso il camerino, incurante della sete che provava, del caldo che stava patendo e delle sue gambe che dopo acrobazie e giravolte lo pregavano di fermarsi.

Arrivò trafelato scivolando vicino alla porta, ma la sua agilità gli evitò di perdere l'equilibrio.

-Amore!-disse ansimante correndo verso il divano e accucciandovisi vicino.

-Amore come stai? Hai chiamato il medico? Qualcuno ha chiamato un medico?-chiese rivolto al piccolo gruppo di persone della sua famiglia che stavano vicino alla porta in camerino.

-Kevin, sto bene. È solo salita la febbre. Avevi ragione tu, dovevo stare a casa questa sera.-borbottò cercando di non muoversi troppo per via del cerchio alla testa.

-Sh, amore. Non parlare. Adesso ti porto in hotel.-sussurrò dandole un piccolo bacio sulle labbra e toccandole paternamente il volto accaldato.

-Kev!-esclamarono i ragazzi entrando con un grosso punto interrogativo stampato in faccia.

-Sh, fuori tutti. Ha bisogno di riposare.-

-Che succede?-chiesero.

-Kevin si è fatto prendere da un attacco di iperprotettivismo. Arianna non si sente molto bene, come avrete immaginato è stata male durante il vostro show.-spiegò Denise porgendo un asciugamano e una bottiglietta d'acqua al figlio maggiore.

-Abbiamo fatto proprio schifo, allora.-sbuffò Nick con un sorriso.

-Siete stati bravi, per quel che ho visto.-miagolò piano Arianna dal divano.

-Sì, dici così solo perché non vuoi offendere Kevin.-ghignò Joe con un sorriso.

-Scemo.-bisbigliarono le voci di Kevin, Denise e Arianna contemporaneamente strappando un sorriso a tutti.

Grazie ad uno dei praticissimi walkie-talkie della security, nel giro di qualche minuto l'intera crew dei Jonas si ritrovò nel camerino.

-Andiamo, Kev. Sta alla grande!-disse la nonna vedendo come quel giovane si faceva prendere dall'ansia.

-Ma ha la febbre! Non vorrei che fosse un effetto collaterale, ora chiamo il medico appena arrivo in hotel!-rispose risoluto cacciando dentro lo zaino tutta la sua roba.

-è inutile, sei iperprotettivo. Mi arrendo.-borbottò Elizabeth alzando le braccia e gli occhi al cielo con un sorriso, scambiando uno sguardo complice con Denise che ridendo, stava facendo raccogliere tutte le macchinine e le Barbie che Frankie e Alice avevano tirato fuori.

-Sono stravolto.-ammise Joe massaggiandosi la testa

-Anche io sono stanco. Facciamo qualcosa stasera? Potremo guardare un film o andare a cena fuori.-propose Nick.

-Guardiamo un film! Devo ancora riprendermi da queste giornate un po' strane.-confessò Trix, sedendosi vicino alle sue sorelle.

Il suo sguardo cercò quello che di Joe che prontamente le sorrise rassicurante.

-Ragazzi, noi siamo pronti. Andiamo?-chiese Kevin impaziente infilando lo zaino in spalla.


Contrariamente a quanto organizzato, non tutti rimasero a guardare un film in hotel. Erano rientrati poco prima e si erano sistemati nelle stanze, Nick aveva fatto una bella doccia ristoratrice e ora si stava frizionando i capelli con un asciugamano.

Sentiva le imitazioni di suo fratello Joe che faceva al suo pubblico preferito: Alice, Frankie e sicuramente anche Giulia. Quella ragazza tutto pepe era riuscita a smuovere gli animi del Danger di famiglia, ne era certo, ed era anche certo che quei due avrebbero voluto passare un pò di tempo da soli. Essere una coppia non doveva essere facile, soprattutto per Trix.

Prese l'iPhone e scrisse un breve messaggio alla sua Kim, dopotutto anche loro si meritavano un momento romantico.

Chiara e Nick avevano cenato in un ristorante, lontano da occhi indiscreti e molto intimo come due adolescenti normali.

-Che ordiniamo per dolce?-chiese Nick scrutando interessato il listino.

-Ma ingrasso!-scherzò Kim, beccandosi un'occhiataccia scettica dal moretto.

-Guarda che tu rockstar bruci un sacco sul palco, ma nelle cheerleader non mi vogliono se ingrasso.-

-Certo, capisco. Sì è un problema esistenziale, effettivamente.-disse serio chiudendo con un colpo secco il listino e posando i gomiti sul tavolo,

-Signori, volete ordinare un dessert?-chiese il cameriere con tempismo perfetto.

-Una crepe suzette con cioccolato.-annunciò non staccando mai lo sguardo da quello della ragazza.

-Per due.-aggiunse impeccabilmente non riuscendo a nascondere un sorrisino.

Quando arrivò il loro ordine, Kim si divertì a imboccare Nick mentre il ragazzo ammaliato assaporava quella delizia di alta cucina francese.

Una forchettata però arrivò leggermente fuori obiettivo, così Nicholas ridendo si trovò con una piccola striscia di cioccolato sulle labbra.

Kim si avvicinò svelta e con un leggero bacio a fior di labbra, tolse la delizia in eccesso.

Nick la guardò.

-Non farlo mai più.-fece serio.

-Perchè?-chiese Kim, improvvisamente timorosa di aver commesso un errore.

-Perchè se tu lo fai di nuovo, io non credo di poter resistere e ti bacerei qui, seduta stante. Il problema è che non mi sembra il luogo.-

Kim si rilassò un pò.

-E va bene. Allora vuol dire che quando mi bacerai tu, rifiuterò io.-

Nick sorrise sghembo.

-Non ci riuscirai.-

Chiara inarcò un sopracciglio incrociando le braccia al petto con aria di sfida.

-Vedremo chi la vincerà, Nicholas.-sorrise.

Poco dopo, dimenticata momentaneamente la piccola sfida, i due giovani innamorati si incamminarono anonimi e abbracciati lungo le strade di New York.

-Dove stiamo andando?- chiese Chiara stringendosi ancora più a lui per proteggersi dal vento freddo che imperversava sulla città.

-Sorpresa.-sorrise.

-Lo sai che potrebbero anche iniziare a piacermi le sorprese?-

Nicholas camminava sicuro della direzione, prendendo scorciatoie e raccontandole tanti aneddoti sulla città. Le raccontò per la prima volta di Broadway, quando da piccoli lui e Joe erano in quelle rappresentazioni teatrali maestose e spettacolari, indicando tavole calde e rivangando il passato. Chiacchierando avevano percorso un tragitto non indiffrente, infatti ora stavano camminando su quella che spiegò Nick essere la 5th strada.

Fu allora che Chiara scorse la meta del loro pellegrinaggio e fissò l'orizzonte meravigliata e sorpresa.

-Oddio Nick, non ci credo! Siamo a Rockfeller Center!-esclamò Kim saltellando come una bambina.

Il piccolo chitarrista rise vedendola così felice. Corsero spensierati verso la pista di pattinaggio e affittarono in men che non si dica i pattini, divertendosi come dei pazzi a scivolare sul ghiaccio: chi con la grazia di una ballerina e chi invece sembrava un vero giocatore di hockey scattando di tanto in tanto foto bellissime.

-Non ti dico dove mi fa male!-si lamentò Nick massaggiandosi il fondoschiena.

Chiara rise di gusto:-Ci credo, hai fatto uno scivolone degno di Real Tv!-

-Spiritosa.-la prese in giro intrecciando subito la mano con la sua e cercando di scaldarla.

Aveva sempre le mani fredde Chiara, nonostante indossasse i suoi guanti, al contrario di lui che le aveva sempre caldissime.

-Che bello quel Tigro!-esclamò passando davanti a un chioschetto.

Nick sorrise sorione, la prese per mano e si avvicinò.

-Devi sparare nei barattoli. Hai dieci colpi, giovanotto.-spiegò il signore con un piccolo berretto rosso masticando goffamente una chewingum.

-Non c'è problema.-ghignò Nick imbracciando il fucile e ringraziando Frankie per tutte le ore passate a giocare con lui sulla sua WII con zombie e nemici a cui sparare. Prese la mira e sparò sicuro. Dieci piccole biglie finirono contro i barattoli, facendoli crollare a terra.

-Complimenti, ragazzo. Hai la stoffa per fare il cecchino, potresti entrare nel Corpo Scelto dei Marines, sai? Avanti, scegli quello che vuoi.-disse il signore di prima con un grosso sorriso sdentato.

-Tigro!-rispose prontamente porgendolo alla ragazza che lo strinse al petto, regalando poco dopo al suo cecchino un dolce bacio sulla guancia.

Presero lo zucchero filato, si fecero scattare qualche foto con la digitale che Nicholas teneva in tasca camminando abbracciati con quel Tigro che ingombrava ma era dolcissimo, perchè glielo aveva regalato lui. Stanchi dopo tanto camminare, si sedettero su una delle panchine.

-Non mi sono mai divertita tanto!-ammise Chiara con un sorriso.

-Mi fa molto molto piacere-

Un leggero vento soffiava freddo. Chiara si ravvivò i capelli mossi con una mano. Nicholas sentì un'ondata di profumo arrivare a solleticargli dolcemente le narici: non era un profumo troppo forte o fastidioso o troppo dolce. Era quel profumo di cui sentiva terribilmente la mancanza quando lei era lontana perchè era il suo profumo di vaniglia e borotalco.

Chiara guardò il cielo troppo illuminato perchè si potessero vedere le stelle.

-Un penny per i tuoi pensieri.-

Kim indirizzò il suo sguardo verso i suoi occhi.

-I miei genitori.-ammise, stupendosi da sola.

-Oh.-rispose Nicholas preoccupato.

-So che è stupido, ma passando tanto tempo con la tua famiglia mi chiedo se loro non sentano mai la necessità di sapere quello che pensiamo, quello che proviamo.-

-Perdona la franchezza, ma i tuoi genitori non si meritano di essere oggetto delle tue preoccupazioni, amore.-ammise con naturalezza prendendole le mani e giocherellando con l'anello che portava al dito.

-Lo sai che nonno Ettore mi portava sempre a pattinare da piccola?-

-Davvero?-chiese stupito. Di solito non parlava mai della sua famiglia in senso allargato, famiglia che non comprendesse solo le sue sorelle.

-Sì, a volte sogno ancora quei momenti. Credimi, se fosse ancora qui ti adorerebbe! Lui è stato un pò il papà che non abbiamo avuto. Chissà cosa direbbe vedendoci insieme.-si chiese Chiara.

Nicholas sorrise e si trovò a fare una cosa che non si sarebbe mai aspettato di fare. Si alzò in piedi e volse il suo sguardo al cielo, tenendo ben salde le mani perennemente fredde della sua bella Chiara.

-Signor Ettore Ruggieri, sono Nicholas Jonas, il ragazzo al quale la nipote più bella ha rubato il cuore: Chiara. Volevo informarla che vostra nipote sta benone ed è felice e volevo che sapesse che ho quasi la certezza matematica di essermi innamorato follemente di lei, perchè è una persona splendida. Quindi, signor Ettore, per cortesia ci lascia un pò di privacy?-chiese al cielo.

Chiara rise timidamente.

-Ecco, ha risposto che mi è capitata la cosa migliore del mondo.-rispose, guardandola intensamente negli occhi.

-Cosa?-chiese lei ingenuamente.

-Tu.-

Le loro labbra si unirono con un movimento dolce, trovando una corrispondenza perfetta ed assoluta nelle labbra dell'altro.

Nicholas appoggiò la fronte sulla sua, guardandola negli occhi con un sorriso.

-Ho vinto.-

-Cosa?-chiese lei, ancora frastornata da quel contatto afrodisiaco.

-Non hai rifiutato, ma non andava bene questo bacio.-

Lei sorrise con un pò di malizia, alzando gli occhioni scuri al cielo e chiudendogli di nuovo la bocca in maniera molto semplice ma efficace. Intorno a loro tutto sembrò sparire: non sentono più i rumori, il traffico, il chiacchierio vivace dei passanti. Si abbracciarono sorridenti ed un pò ansanti, capendo entrambi finalmente che cosa avevano appena provato: la magia.

-Anche questo non andava bene?- le chiese dolce.

-No, questo raggiungeva la perfezione.-

Lei alzò gli occhi al cielo, fintamente scocciata affondando le mani nei suoi riccioli scuri.

-Pfh, perfezionista.-

Nicholas rise, catturando di nuovo le sue labbra in un tenero bacio.


Kevin era appena uscito dalla doccia. Aveva dovuto usare quella nella camera dei suoi genitori perché i suoi fratelli avevano usurpato i due bagni delle loro suite, ma tutto sommato a lui la cosa non interessava più di tanto.

Si frizionò i capelli con un asciugamano bianco, fissando la sua immagine attraverso il vetro appannato del bagno.

Infilò un paio di pantaloni blu di una tuta e una maglia bianca prima di fare la sua comparsa in camera, dove sua madre stava leggendo assorta una rivista.

-Tesoro, quando vai in camera tua rimanda di qui i bambini, ti dispiace? Immagino siate stanchi tu e Joseph.-sorrise alzando lo sguardo e fissando il primogenito attraverso gli occhiali da vista con una elegante montatura nera.

-Mamma, io dormo con lei.-

-Kevin.-lo richiamò Denise.

-Mamma,qualsiasi cosa tu stia per dire, non mi importa. Ha bisogno di me e io ho bisogno di saperla al sicuro. Te l'ho detto, non era una domanda. Dormo in camera con lei.-ripetè Kevin scandendo bene le parole.

-Ascoltami un istante, giovanotto. Hai fatto una promessa a te stesso e questo non mi sembra il modo migliore per mantenere i tuoi progetti.-

Kevin sbuffò per la prima volta davanti a sua madre.

-Ti sembra che potrei fare l'amore con lei stasera? Mamma ha la febbre alta, sta male!-

Se Denise non fosse stata seduta, sarebbe sicuramente barcollata al pensiero di quell'affermazione. Kevin era stato diretto, aveva perfettamente centrato il punto. Fare l'amore. Non aveva detto sesso. Aveva detto fare l'amore.

-Ammetti di averci pensato, per lo meno.-sussurrò Denise pacata, perdendo ogni interesse per l'articolo.

Fu Kevin questa volta a dover assorbire per qualche istante il colpo di quell'affermazione.

-Sì, mamma. Mentirei se ti dicessi che non ci ho mai pensato, ma sono anche fermamente convinto di quello che ho promesso.-

Si sedette vicino a lei, rimanendo in silenzio.

Trasse un profondo respiro.

-Ora come ora, voglio solo far funzionare le cose. Se dovessi cambiare idea, mamma, te ne parlerò. Credimi. Te lo prometto.-sussurrò, dandole un bacio sulla guancia e uscendo in silenzio.

Certo, per Denise le cose erano cambiate molto nelle ultime settimane. Innanzitutto, aveva scoperto che il suo bambino, il suo piccolo Kevin era cresciuto. Era diventato un uomo, un bell'uomo in grado di amare. Aveva capito che sempre il suo piccolo Kevin sarebbe stato disposto a vendere l'anima nel senso letterale e figurato pur di far felice la donna che amava. Last but not least, aveva capito che quelle sorelle doveva farsele piacere perché dalla vita dei suoi figli non sarebbero uscite molto facilmente.

To be continued.

***



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Capitolo 38
*** All night long. ***


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Ciao a tutte ragazze, come state? Ecco a voi, come promesso, un nuovo capitolo. Non mi abbandonate alla quasi fine della storia, vero? Dai, manca pochetto. Fate uno sforzino ino ino e lasciate un commentino ino ino ino. Qusto rende me molto più felice. (: ad ogni modo, il prossimo capitolo sarà Feel.

Vi lascio con questo capitolo dove c'è una delle mie scene preferite (awww *-*).

Ps. tanti auguri a Kevin Jonas che sabato è diventato padrino di Payton Bella Hope!

Buona lettura!

Posta del cuore.


Camil92: Ma cara lei! Chissà, magari con questo sarà un nuovo "aw" continuo mentre lo leggerai! Grazie mille, un bacione.

Mon Amour: ahaha notiamo che non sei stata l'ultima, complimenti complimenti! Ahah Kevin iperprotettivo ti da sui nervi? Io lo trovo assolutamente tenerissimo! T'amo mon amour, a presto! <3

Sam: no comment (: secondo me sarai ancora presa da Reid adesso persino per accorgerti che ho postato. (: Ti amo <3

Heilig: quel capitolo era davvero sweet. (: da diabete quasi! Grazie per la recensione, bacione!

Virgi_lycanthrope: Il cecchino dei Marines? Credo che c'entri il fatto che probabilmente stavo guardando NCIS. (: ad ogni modo, spero che tu sia resuscitata! Un bacione!

Foxina: Grazie mille per il supporto! Le persone che criticano ci sono sempre, bisogna solo saper dare il giusto peso alle parole e come hai notato anche tu, ciò che pensa non lo ritenevo vero. Ad ogni modo, ti ringrazio davvero con tutto il cuore. Sei un angelo! Bacione (:

DarkViolet92: Ciao Cara! Onorata che il capitolo ti piaccia, e per quanto riguarda la fanfiction a quattro mano... no. Non ne ho scritta nessuna, o meglio ne ho scritta una con Trix ma non è stata pubblicata. Perchè? Sono curiosa! Bacione :*

Ellie: tesoro ma non ti preoccupare. Mi fa piacere sentire che stai meglio e grazie per avermi dato dell'angelo, però erano solo cose che penso realmente e che venivano dal cuore. Se hai bisogno, non esitare a mandarmi una mail. Ti rispondo appena possibile. Un bacione <3

Jeeeee: ahahaha oddio credo che tu sia stata la fan più eccitata della settimana per il capitolo scorso! Sei un amore, grazie mille! A presto, bacione!

Carly4e: ma grazie per i complimenti *me arroscisce* ahaha povera Kim, riferirò che nel corso della settimana ha avuto parecchie minacce di morte! Un bacione e grazie ancora!

JonasBrothersFan: ahahah oddio spero che non ti abbia fatto venire il diabete o le carie il capitolo scorso! (: mi sa che vi ho mandate tutte in sovreccitamento da zuccheri. Ad ogni modo, fiera che ti sia piaciuta! Un bacione immenso e grazie! <3

Puffettosaa:ahahah Kim è la ragazza più invidiata della settimana (: secondo me a Kevin andrebbe un tranquillante.. (: chissà, magari i suoi fratelli hanno provveduto poi. Un bacione e grazie infinite <3

Scimmy: allora, noi siamo a circa tredici shottine a testa, senza contare quelle che dobbiamo scrivere insieme e quelle mezze finite. Ciò non toglie che quella di Taylor verrà una cosa epocale ed epica, perchè nessuno riesce a tirarle fuori come le tiriamo fuori noi le shottine. Oggi sono in vena depressistica, per cui mi sono letta l'epilogo e goodbye penso 18 volte. Mi voglio male, sì. Il signore scimmico approva? Devo tornare a studiare. I scim you. <3


un grazie immenso a chi mi tiene tra i preferiti, perchè siete davvero un numero impressionante e non sarei mai arrivata a pensare di avere tutto questo appoggio e sostegno. Siete awesome!


ready, set, go!


Capitolo 38: All night long.

Well, my friends, the time has come
To raise the roof and have some fun
Throw away the work to be done
Let the music play on
(play on, play on)
Everbody sing, everybody dance
Lose yourself in wild romance
Were going to party
Karamu, fiesta, forever
Come on and sing along!
Were going to party
Karamu, fiesta, forever
Come onand sing along!
Were going to party
Karamu, fiesta, forever
Come on and sing along!
All night long! (all night).

-All night long Lionel Richie-


Kevin entrò nella quella stanza che fino a poche ora prima era stata la sua suite, ora in gentile concessione alle sorelle Ruggieri. Era tutta silenziosa, la luci spente fatta eccezione per una piccola lucina sul comodino vicino al letto, dove rannicchiata tra le coperte Arianna riposava troppo pallida per i suoi gusti.

Cercò di chiudere la porta facendo meno rumore possibile, ma una flebile voce lo chiamò.

-Kevin? Sei tu?-chiese.

-Sì amore, sono io. Come stai?-chiese premuroso camminando a cavalcioni sul letto.

-Meglio, ho solo mal di testa.-ammise con un sorriso tirato.

Kevin si mise sotto le coperte, prendendola tra le braccia.

-Ci sono qui io adesso. Non ti devi preoccupare di nulla.-

-Non devi sempre preoccuparti per me, amore.-

Kevin sorrise leggermente compiaciuto. Era molto più che piacevole sentirsi chiamare amore sopratutto da lei.

-Il problema è che dal giorno in cui ti ho conosciuta, ho saputo che non potevo dormire sonni tranquilli senza saperti al sicuro e in salute.-ammise baciando la testa della sua fidanzata.

-Sono il tuo incubo!-rise lei.

-No, sei il mio amore.-sussurrò catturando le sue labbra in un dolce bacio.


Qualche stanza più in là, sullo stesso piano Joe continuava imperterrito da ore nel suo lunghissimo repertorio di imitazioni. Nonna Elizabeth, Frankie, Alice ma sopratutto la sua Giulia lo guardavano ridendo seduti o stesi sul letto mentre lui si rendeva redicolo in una maniera che umanamente era inconcepibile. Nicholas era uscito da quasi un'ora, si era vestito di tutto punto per uscire a cena con la sua bella e lui continuava a intrattnereli nella speranza che i piccoli crollassero dal sonno solo per poter passare un po' di tempo con la sua fidanzata nuova di zecca.

-è permesso?-chiese Denise entrando di soppiatto nella stanza.

-Mamma, ti vuoi unire allo show Joe-si-rende-redicolo-e-se-questa-cosa-diviene-pubblica-perderò-irrimediabilmente-la-mia-credibilità?-chiese con un sorriso stanco.

Mamma Denise sorrise scombinando dolcemente i capelli al secondogenito.

-Bambini, avanti. Ora è tardi. Tutti a letto, su!-sorrise nonna Elizabeth, significativamente provata dal fuso orario e dalle lunghe ore di viaggio.

-Chiara e Nicholas sono fuori, torneranno per mezzanotte.-la informò Denise.

-Uh, certo cara. Giulia dormirà con sua sorella e io con le più piccole, giusto?-

-Sì, la tua suite è quella dall'altro lato del corridoio.-rispose con un sorriso, raccattando i vestiti che malauguratamente i figli spargevano per la stanza che le davano molto fastidio.

-Joe, vedi di mettere un po' d'ordine in questa stanza. Non si riesce a passare!-lo rimproverò mamma dandogli però un affettuoso bacio sulla fronte.

-Sì, domattina. Sono stanchissimo ora.-borbottò soffocando uno sbadiglio.

-Va bene, a letto presto ragazzi che domani vi dovrete alzare presto. Papà dice che l'auto sarà qui alle 7 e 15, d'accordo? Buona notte e sogni d'oro, ragazzi.-sorrise avviandosi verso la porta.

-Dove dovete andare domani?-chiese curiosa Giulia stendendosi vicino a lui.

-Regis&Kelly. Ti va di venire?-chiese con un sorriso.

-E perdermi voi in televisione? Nemmeno morta! Devo vedere come ti stanno i sei kg catodici che ti mette la tv, o come ti conci!-rise.

-Eddai, vieni con me. Perché ti accontenti delle tv quando puoi avermi dal vivo?-chiese prendendole i fianchi e attirandola a se.

-Perchè non voglio lasciare mia sorella da sola.-ammise mordendosi sensuale il labbro.

-Che amore di fidanzata. Sei tanto tenera!-la prese in giro Joe.

-Che hai detto, Jonas? Hai detto la parola bandita, per caso?-chiese minacciosa, rimanendo però a cavalcioni sul suo ragazzo.

-Io? Assolutamente no. Mai detta la parola tenero!-

-Rockstar, te l'hanno mai detto di non fare incazzare le fan?-chiese afferrando il cuscino e iniziando a picchiarlo mentre tra le risate lui cercava di proteggersi.

Con un colpo di reni, Trix trovò il corpo muscoloso di Joe sopra di sé mentre con le mani le teneva fermi i polsi contro il soffice piumone color crema.

-Te l'hanno mai detto che le rockstar possono dire quel che vogliono?-chiese con lo stesso tono usato dalla rossa poco prima.

-Oh, andiamo. Stai zitto Joe.-mormorò, catturando poi le labbra del moretto che si lasciò andare ad un bacio molto molto passionale.


Alice aveva aperto i suoi dolci occhioni scuri terrorizzata, trovandosi per qualche istante disorientata. Non riusciva a capire dove si trovasse perché nelle ultime notti aveva sempre dormito con Frankie al suo fianco e quando invece era a Los Angeles dormiva nella sua cameretta tutta rosa che conosceva bene. Dopo qualche secondo, i ricordi dei giorni precedenti tornarono e capì di trovarsi in un hotel con la nonna e le sue sorelle. Doveva essere piena notte, sentiva il respiro profondo di Chiara che dormiva tranquilla nel letto accanto e la sagoma di nonna riposare nel letto matrimoniale.

Non voleva svegliarle solo perché lei aveva avuto un brutto sogno,anche perchè sembrava che dormissero così bene! Cercando di fare meno rumore possibile, uscì dal letto posando i piedini sulla moquette chiara della stanza. Il corridoio, contrariamente alla stanza dove dormiva, era tenuamente illuminato e appena sbucò con la testolina dalla porta, scorse la sagoma di un paio di quei grandi uomini sempre seri che lei e Frankie usavano come bersagli per le pistole a pallini. Quatta quatta camminò cercando di nascondersi con il muro, trascinando per le orecchie il suo coniglio di peluche e rabbrividendo un po' nel sentire il pavimento freddo contro i suoi piedini nudi.

Timorosa, bussò piano alla prima porta del corridoio e attese fino a quando una figura parecchio assonnata andò ad aprire, stronfinandosi l'occhio con una mano,cercando di mettere bene a fuoco quella piccola figura.

-Alice? Piccola, cosa ci fai qui?-chiese Kevin abbassandosi a livello della bambina e sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, amorevolemente.

-Ho fatto un brutto sogno, Kev. Ari era all'ospedale ma il dottore non la faceva guarire e tu non eri con lei, poi arrivava un dinosauro con la faccia di Charlie e la portava via, così mi sono svegliata e volevo controllare che stesse bene o che i DinoCharlie cattivi non l'avessero rapita.-ammise con un po' di vergogna, torturando un lembo della maglia di una tenue tonalità di giallo con i bordini lilla.

Kevin sorrise intenerito, prendendola subito tra le sue braccia e sollevandola senza sforzo.

-Vieni, piccola. Guarda, sta bene. Ha solo un po' di mal di testa.-le disse dolcemente indicando la ragazza addormentata.

-Sei tranquilla ora?-chiese.

Alice annuì poco convinta.

-Ehy, guardami. Non ti devi preoccupare, capito? Vi proteggo io dai DinoCharlie. Nessuno vi farà del male. Te lo prometto, principessa.-

La bambina annuì con un sorriso nascondendo divertita il musetto tra l'incavo del collo e la spalla del giovane.

-Bene, adesso torniamo a letto però. È tardissimo, lo sai?-sorrise Kevin, dandole un piccolo bacio sul naso che la fece ridere.

-Posso dormire con voi?-chiese.

-Certo, mettiti sotto le coperte.-

Qualche minuto dopo, Alice sorrideva beata stringendo a se il suo coniglio di peluche nel grande letto matrimoniale tra sua sorella e Kevin.

-Buona notte, peste.-sorrise.

-Buona notte, Kev.-sbadigliò.

Kev spense la luce e si sistemò meglio, coprendo per bene Alice e Arianna in modo che non prendessero freddo. Rimase a guardare il soffitto ancora qualche minuto in silenzio.

-Kevin?-chiamò piano la bambina vicino a lui.

-Dormi.-la rimproverò lui piano.

-Sì.-ridacchiò stringendo forte gli occhietti ma cercando con la manina la mano grande e forte del ragazzo di sua sorella e stringendola piano.

Passò qualche istante.

-Ti voglio bene, Kev.-

-Anche io te ne voglio, piccola. Ora dormi però.-

Sorrise.


-Mamma mia, Kevin. Hai una faccia..-ammise Joe incrociando il fratello maggiore in corridoio.

-Buongiorno, Joe. Non ho dormito molto ad essere sincero.-

-Non avrai..-rispose il fratello con uno sguardo eloquente e con un gesticolare furioso delle mani.

Kevin gli lanciò un'occhiata scettica.

-Allora perché non hai dormito? Come sta Arianna?-chiese Joe avviandosi verso la camera dei suoi genitori.

-Chi non ha dormito?-

Il terzo Jonas mancante comparve alle loro spalle già vestito di tutto punto con un sorriso soddisfatto sul volto.

-Kevin.-spiattellò Joe alla velocità della luce.

Nick si bloccò in mezzo al corridoio, fermando il fratello maggiore.

-Non avrai..-ipotizzò Nick alzando la mano e mostrando ben bene il suo anello.

-No!-rispose scandalizzato. Possibile che tutti pensassero che lui cedesse così velocemente alle tentazioni della carne? Non che le tentazioni mancassero, però un minimo di autocontrollo ancora lo aveva. Minimo, ma c'era.

Ripresero a camminare a passo di marcia lungo il corridoio.

-Come sta? Le è passata la febbre?-

-Sì, sta meglio. Stava ancora dormendo. Stanotte è venuta Alice in camera perché ha avuto un incubo. Ha sognato i DinoCharlie.-spiegò con un sorriso.

-I DinoCharlie di quel Charlie?-chiese Nick bussando.

-Di quel Charlie.-confermò Kevin.

-E tu, Joe? Che hai combinato questa notte?-chiese Nick sospettoso notando che il fratello si sistemava continuamente il bavero della giacca.

-Io? Niente, perché? Abbiamo dormito. Sono collassato, ero stanco.-rispose con foga.

Kevin e Nick si scambiarono un'occhiata divertita mentre con un rapido gesto il maggiore dei fratelli Jonas scostò il colletto della camicia di Joe.

-Niente, eh?-rise Nick notando che il viso del fratello diventava di un violaceo molto simile a quello del bel livido che aveva sulla base del collo.

-Vediamo come lo spieghi a mamma!-rise Kevin tenendosi malamente per non cadere a terra a causa di un attacco di riso.

-Spiegare a mamma cosa?-chiese Denise aprendo la porta con un sorriso.

-Niente, mamma. Sei tu che mi dovrai spiegare perché io ho due fratelli idioti!-borbottò Joe ancora rosso in volto, baciando la madre.

-Su, avanti ragazzi. La colazione è già pronta e tra qualche minuto dovremo partire.-li rimproverò Denise non riuscendo però a trattenere una piccola risata.


-Ed ecco con noi i teen idol più amati del momento: i Jonas Brothers!-

-Sister, spero che tu sia sveglia perché ora i nostri baldi e..Oh Mio Dio! Ma come si sono conciati! Sono da Regis & Kelly e si vestono così?!-

Trix e Kim corsero nella stanza catapultandosi sul grande letto matrimoniale e appropinquiandosi del telecomando.

-Buongiorno a voi!-rise Arianna, seduta sul letto a guardare un po' di televisione.

-Che ci fa qui Alice?-chiese Trix notando la bambina che ancora dormiva beata.

Arianna scosse le spalle, tornando a guardare lo schermo piatto da 45 pollici della sua stanza.

-Ma che diavolo si sono messi addosso? E Joe perché ha quella sciarpa orrenda?-chiese Ari schifata.

-Oh, quello temo sia colpa mia.-aggiunse Trix noncurante.

-Tutto regolare, insomma.-sospirò Kim.

-Ragazze, sono già arrivati in studio?-chiese nonna Elizabeth entrando di soppiatto nella stanza e sedendosi sul letto insieme alle nipoti.

-Mon Dieu. Ma che si sono messi addosso?-chiese nonna scatenando l'ilarità generale.

To be continued.

***



do you like it? Comments are the only way to let me know..

and long reviews are love.

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Capitolo 39
*** Feel. ***


feel

Ciao Beautifulers, eccomi super di corsa a postare il capitolo numero 39, manca sempre meno alla fine e mi dispiace un po'. Il prossimo capitolo sarà intitolato Home e sarà l'inizio della conclusione, praticamente. Dopodichè si inizieranno a chiudere i conti in sospeso. Molte di voi mi hanno chiesto qual'era la mia scena preferita del capitolo precendete e vi rispondo senza esitazione: Alice e Kevin. Quella scena mi ha messo una tenerezza incredibile addosso, quando l'ho scritta ho avuto quasi i lucciconi. Li adoro, non ci posso fare niente. Kevin sembra tanto papà. Ad ogni modo, velocemente i ringraziamenti per le vostre recensioni che mi hanno fatto ancora più piacere del solito perché ho visto parecchie domande. (: Ultima cosa. Leggete "GIULIA SI SPOSA" di Trixilla! Una ff originale molto..awesome! *-* Accie!


Sam: stavolta non metterci due ore a trovare il tuo nome, per favore. Sei uno scandalo di donna! Per favore, Blair, piantala di guardare Reid. E vai con le rime. (: Ti amo e ho paura.

Jeeeee: sìì hai ragione non si sanno vestire. Sono degli scempi XD no scherzo ultimamente qualcuna di giusta la fanno. Un baso a buso obeso anche a te (mi piace dirla sta frase xD)

Foxina: occhi a cuoricino per Kevin? Non sei l'unica. Pensa che in MSN ogni volta che nominano Kev io parto a fare “Keeeeeeeeeevin *-*” xD bacione e grazie mille!

Heilig: ciao cara! Ti dirò che mi ha fatto iper piacere la tua domanda e sono più che felice di rispondere. Nonna Elizabeth è ispirata alla mia nonna vera, la mamma di mia mamma. Ogni personaggio in questa storia ha dei riscontri in persone vere, anche se spesso per creare un personaggio ho mischiato insieme parecchie persone. (: super onorata che tu mi faccia domande *-* grazie mille! Bacione

Arya94:La scena preferita? Kevin e Alice, of course! Li adoro insieme, nel seguito punto a lasciare un po' più di spazio a loro due. *-* Grazie mille per la recensione per i complimenti. Mi hai fatto quasi commuovere, davvero. *-* grazie ancora!

Camil92: ok, domanda lecita: il tuo cuore è tornato a battiti normali o hai ancora la tachicardia? Il neurone è tornato a posto? XD scherzo, prometto di mettere il rating grande come una casa la prossima volta che ci sarà una scena del genere! (: bacione e grazie!

Virgi:i DinoCharlie sono una grande invenzione xD a dire il vero mi ha dato l'ispirazione mia sorella di otto anni, comunque. Grazie infinite!! E sì, si vestono così male. Non sempre e ultimamente stanno migliorando, ma credimi. Sono imbarazzanti alcune volte. (:

___stellina: uoooooh! Ma chi si rivede! Bentornata!xD sono felice che i capitoli ti siano piaciuti. Spero che tu non li abbia letti tutti insieme, sennò ti consiglio di farti controllare il diabete perché m'han detto tutti che quelle scene sono schifosamente dolci! Bacione :D

Scimmy: Joey maltrattato dalla capa Ari. Uhm. Questa scena mi piace. L'affascinante imprenditore in cerca di nuovi investimenti Kevin. Uhm, questo mi piace. Nicholas banchiere rinomato dal cuore tenero che prende a cuore la storia di Joey maltrattato dalla capa Ari (che tra l'altro è un ottimo investimento, a scopo informativo, Kevin). Non so te, però davvero io inizio a farci un pensierino. Tipo un sogno. Tanto si sa che poi lo scimmio Domina. Direi che tutto sta tornando normale, il livello di oneshottite è sempre alto, le idee vengono dalle cose più stupide, quindi è tutto perfetto. I scim you, scimmietta! <3

DarkViolet92: ciao cara! Oh my Gosh, sono onorata per la tua offerta, sarebbe davvero carino ma in questo periodo sono super piena di impegni e di esami, inoltre ho una decina di fanfiction a cui sto lavorando che vedrete prossiammente sul forum (tra cui il seguito di Hello Beautiful). ): I'm so sorry. Magari se ne parlerà più avanti, che dici? Grazie mille davvero :*

_FrancySoffi_: ciao! Grazie per il commento, sono felice che ti piaccia! Mi farebbe super piacere leggere la tua ff, però in questi giorno sono molto impegnata perché ho gli esami e quindi sto dando il 110% di me stessa in quelli e credimi, già tanto che posto perché mi dimentico anche di mangiare (e la scimmy lo sa bene). Grazie ancora, appena sono più libera ti prometto che passo! Un bacione <3

Maggie_Lullaby: un libro? Magari. Sarebbe un sogno che si realizza! Ad ogni modo, felice che ti sia piaciuto. Buona vacanza!

Carly4e: teneraaaaaaa! Ma che carina, davvero. *-* sono felice che quel capitolo ti sia piaciuto così tanto. Un bacione! <3

JonasBrothersFan: ciao cara! Io ho solo una sorella che ha l'età di Alice, ma le mie amiche (sopratutto Trix) sono come delle sorelle per me e credimi è come se vivessimo insieme perché siamo in contatto ventisette ore al giorno (quando non si dimentica di avere un cellulare U-U <- frecciatina indirizzata a qualcuno A CASO [Trix]) la mia scena preferita? Alice e Kevin, of course! Un bacione e grazie infinite!

Puffettosaa: ahaha quella scena (di Joe che nasconde il succhiotto) è ispirata a fatti realmente accaduti! Non dico altro! Bacione <3


grazie a chi mi tiene tra i preferiti! Siete aumentato di un bel po' anche questa settimana e io sono super contenta di ciò. A voi il capitolo...e...


- 5 [+epilogo] alla fine.



ready, set, go!


Capitolo 39: Feel.

I just wanna feel real love,
Feel the home that I live in.
cause I got too much life,
Running through my veins, going to waste.
I don't wanna die,
But I ain't keen on living either.
Before I fall in love,
I'm preparing to leave her.
I scare myself to death,
That's why I keep on running.
Before I've arrived, I can see myself coming.

-Feel Robbie Williams-


Nel frattempo poco distante sulla Lincoln Square di New York, i Jonas Brothers erano approdati nello studio del Live with Regis&Kelly per la terza volta nel giro di qualche anno,accolti da un pubblico caloroso che non si smentiva mai.

-Ed ecco con noi i teen idol più amati del momento: i Jonas Brothers!-annunciò Regis con un teatrale gesto della mano.

Nick, Joe e Kevin uscirono sorridenti salutando le fan in studio e accomodandosi sul divanetto per loro preparato.

Il resto della loro famiglia (vale a dire papà, mamma e Frankie) li aspettavano appena dietro le quinte.

Solite domande, solite risposte. Impegni lavorativi, sensazioni per questo nuovo tour, emozioni e ricordi dall'Europa che avevano visitato qualche settimana prima. Tutto sembrava andare nel migliore dei modi e l'intervista era una di quelle che ogni artista sogna di poter fare, parlando solo di lavoro e dei futuri piani senza intaccare la vita privata.

Questo idillio però, non era destinato a durare a lungo. Subito dopo la pausa pubblicitaria, durante la quale si erano intrattenuti con i fans, le cose precipitarono improvvisamente.

-Kevin abbiamo una domanda per te: non ti sembra contro quello che vai predicando sulla purezza, uscire con una ragazza che ha una figlia?-chiese Regis serio, guardando il ragazzo fisso negli occhi.

-Figlia?-ripeterono in coro i fratelli sconvolti.

La domanda piazzata quasi casualmente sanciva in modo definitivo la fine dell'intervista perfetta per divantare un'intervista in cerca dello scoop per dimostrare che i santi Jonas Brothers, poi tanto santi non erano.

Sullo schermo passò una foto di Arianna che teneramente baciava Alice con il faccino pixelato per la privacy, risalente sicuramente ai primi periodi in cui stavano insieme. La foto che si era fermata ora invece, ritraeva Kevin e Arianna abbracciati camminare mentre Frankie e Alice parlottavano concitati guardando qualcosa in mano alla bambina.

-OMG. Daughter? Are you kiddin' me?-chiese Kevin con la bocca improvvisamente asciutta.

-Ok, credo sia arrivato il momento di chiarire un paio di cose e spero che prestiate bene attenzione perché saranno le ultime parole che spenderemo su questo argomento.-

Nicholas, l'indiscusso leader della band e assolutamente il più diplomatico, prese la parola concentrando tutti gli sguardi su di se, lasciando così il tempo a Joe e Kevin di riprendersi per quell'assurda insinuazione.

-Quella non è sua figlia. È sua sorella ed ha la stessa età di nostro fratello minore, Frankie.-rispose serio ed un po' alterato.

-Sorella? Sembra che ultimamente ci prendiate gusto ad uscire con delle sorelle!-sorrise Kelly.

Nick aprì la bocca per ribattere, ma Joe con un gesto della mano lo zittì.

-Credo che questa sia la nostra vita privata e credo anche che quello che facciamo privatamente non siano affari vostri. Ad ogni modo sì, le misteriose ragazze dei Jonas Brothers sono quattro e sono tutte sorelle.-rispose Joe animato.

-Joe come rispondi alle insinuazioni che Taylor Swift ha fatto allo show di Ellen DeGenesis qualche giorno fa? È stato poco corretto da parte tua mollare Taylor in ventisette secondi per di più dopo che è stato palesemente appurato che l'hai mollata per una delle famigerate sorelle.-

-Questa è una faccenda che gradirei chiarire con Taylor, ad ogni modo visto che si è resa irreperibile volevo che sapesse che non l'ho mai tradita e che quello che era nato tra noi era sincero. Mantenere una relazione a distanza, vivendo lei in Tennessee ed io a Los Angeles, insieme ad una serie di circostanze fortuite hanno fatto sì che i miei sentimenti per lei cambiassero. La voglio tutt'ora molto bene e sarei molto felice di continuare la nostra amicizia.-


Giulia guardò allucinata il televisore, stringendo forte il pugno chiuso della mano. All'improvviso le venne voglia di prendere a pugni quella smorfiosetta. Avvertì verso Joe un sentimento di possesso che non aveva mai provato in vita sua. Un groviglio di sensazioni nuove le si affollavano nella mente ma convenne con se stessa sul fatto che non fosse il caso di dare spettacolo pubblicamente mettendosi a picchiare una popstar solo per il semplice fatto che esisteva. Sospirò contrariata, a fare i conti con Joe ci avrebbe pensato dopo.


-Nick, sappiamo che negli ultimi anni hai avuto molte ragazze famose come Miley Cyrus e Selena Gomez entrambe nel magico mondo della Disney Corporation, come mai ora hai scelto una ragazza che non ha nulla a che vedere con questo mondo? E come hai reagito alle voci riguardo una scarica di rabbia di Miley? Non ti da fastidio che per un periodo tuo fratello Kevin sia uscito con lei? Ci sono delle foto che mostrano un bacio tra i due.-

-Come ha già risposto mio fratello, questa faccenda è stata già chiarita. Miley e Selena sono due ottime amiche, ma quello che un tempo c'era ora è stato trasformato in una splendida amicizia, nulla di più. Il bacio tra Miley e mio fratello Kevin è stato un equivoco.-rispose pacato.


Kim si morse il labbro sensualmente coprendo le gambe magre e nude con la maglietta di Nick che indossava. Sì, la rendevano nervosa certi argomenti nonostante lei e Selena fossero ottime amiche.


-Alle nostre fans credo interessi di più il fatto che stiamo lavorando a molti progetti più che al fatto se siamo o no felici privatamente. Sappiate che comunque siamo molto felici e molto soddisfatti della nostra vita sentimentale in questo momento. Se fosse possibile, vorremmo tornare a parlare della nostra musica.-

-Certo, va bene. Torniamo allora a parlare del vostro tour. Domani sera suonerete a Nashville, nel Tennessee. Che effetto vi fa tornare in Tennessee dopo tanto tempo? Rivedrete amiche come Miley,Taylor e Danielle?-


Arianna spense con un click la televisione, sospirando irritata. Non voleva sentire la risposta.

-Non credo sia stata una buona idea guardarlo.-ammise infine incrociando le braccia al petto.

-Sono vagamente irritata.-ammise Kim imbronciandosi e sedendosi vicino alla sorella maggiore.

-Oh, non dirlo a me. Le voglio tutt'ora molto bene e sarei molto felice di continuare la nostra amicizia.-scimmiottò Trix con il cipiglio arrabbiato.

Nonna Elizabeth non poté trattenere un sorriso divertito.

-Ragazze, non è colpa loro se Regis e Kelly hanno fatto quelle domande.-cercò di dire saggiamente.

-Non mi importa. Ha detto che le vuole bene e che continuerebbe la sua amicizia con lei. Questo mi pare già abbastanza per una scenata degna di Trecento.-

-Dai, Giulia. Ha cercato di essere diplomatico. Ricordati che lui l'ha mollata per te.-

Trix la guardò visibilmente indispettita.

-Miley ottima amica? Nonna ha rovinato la cena dei miei Sweet Sixteen! Quella è una una.. una strega!-sbuffò.

-E vogliamo parlare di Kevin? Hanno insinuato che Alice è mia figlia e tutto quello che ha fatto è stato avere la bocca spalancata tipo pesce lesso.-

Ora nonna Elizabeth si stava facendo delle grasse risate, tenendosi la pancia per il troppo sghignazzare.

-Nonna non c'è niente da ridere! Proprio niente!-esclamarono in coro le sorelle stizzose.


-Avanti, Joe. Vai tu per primo.-

-Io? Ma perché devo andare io? Vai tu piuttosto, sei il più grande!-

-Tu sei Danger! Tu ami il pericolo, e cosa c'è di più pericoloso di tre sorelle Ruggieri arrabbiate?-chiese Nick, trovando subito l'appoggio del fratello maggiore.

-No no e poi no. Io per primo non ci salgo. Quella mi ammazza.-piagniucolò.

Big Rob sospirò posandosi al banco dell'accettazione, scuotendo la testa sconsolato.

-Oh, andiamo ragazzi. Non dovremmo avere paura di loro. Infondo, sono solo ragazze. No?-chiese Joe nemmeno troppo sicuro.

Il punto è che sapeva che al mondo esistevano quattro categorie: uomini, donne, omosessuali e sorelle Ruggieri. Costituivano un principio a parte.

-Ragazzi, non possiamo stare davanti all'ascensore ancora per molto. Su, un bel respiro. Forza e coraggio e andiamo. D'accordo?-propose Kevin.

-Ok, ancora due minuti però.-

-Va bene.-

-Assolutamente.-

Nick, Joe e Kevin rimasero ancora fermi davanti alle porte del lussuoso ascensore del loro hotel esclusivo.

-JoBros, tra otto ore dovete prendere un aereo. Credete di riuscire a salire o avete troppa paura?-chiese la loro guardia del corpo preferita ridendo sommessamente.

Erano arrivati in hotel quasi quarantacinque minuti prima, tutti e tre con un gran peso sul cuore dovuto a tre messaggi non proprio rincuoranti dovuti a tre sorelle non troppo serene, in quel momento.

-Noi? Paura?-chiesero in coro.

-Non abbiamo paura, Rob. Siamo terrorizzati.-spiegò Nick diplomaticamente.

-Ragazzi, sono delle donne. Cosa mai potranno farvi di male? Ad ogni modo, io devo andare di sopra. Il servizio di sicurezza va organizzato meticolosamente. Quando sarete comodi, salite.-

-NO!-gridarono trattenendolo per un braccio.

-Tu sei la nostra unica protezione. Non abbandonarci nel momento del bisogno!-piagniucolò Joe.

Con uno sbuffo divertito, Big Rob trascinò nell'ascensore dorato le tre giovani rockstar improvvisamente silenziose.


Morte, sangue, distruzione, violenza, eccidio, brothericidio. Queste erano solo alcune delle ipotesi prese in considerazione dai ragazzi, ma quando si trovarono davanti uno strano scenario, capirono di aver temuto troppo per nulla.

L'intero piano era di nuovo in fermento con i preparativi: le assistenti di Denise correvano da una parte all'altra, i ragazzi della band caricavano e scaricavano le loro valigie sugli stand dotati dall'albergo, mentre Big Rob si diresse verso il gruppo di tecnici e agenti di sicurezza venuti per scortarli.

-Dove sono?-chiese Joe guardando sospettoso il corridoio.

Nick e Kevin lo imitarono, cercando il pacco bomba a loro destinato.

-Sembra tutto tranquillo.-ammise Kevin.

-Non può essere tranquillo.-replicò Joe camminando di soppiatto verso la suite delle ragazze.

L'interno della suite non era immune dai preparativi, infatti molte valigie e moltissimi vestiti erano ammassati nel salotto, pronti per essere impacchettati e rispediti a Los Angeles.

I tre Jonas entrarono mandando Joe in avanscoperta, ma ciò non impedì loro di prendere un colpo quando sentirono la porta del bagno aprirsi di scatto e tre sorelle Ruggieri uscire indaffarate, ridendo e scherzando tranquille.

-Ari, ho in mente grandi cose quando torniamo a casa.-ammise Trix aprendo le braccia in segno di maestosità.

-Una festa in pieno stile Ruggieri.-rimarcò Kim.

-Prima o dopo il servizio di costumi da bagno che dobbiamo fare?-chiese la maggiore delle sorelle.

-Nell'indecisione prima e dopo! C'è sempre un motivo per festeggiare!-

Se i fratelli Jonas avevano calcolato ogni possibilità che avesse a che fare con la violenza, di certo non avevano immaginato che la loro punizione per aver peccato di eccessivo zelo nei confronti delle ex fidanzate sarebbe stato proprio l'indifferenza.

Erano rimaste indifferenti quando se li erano trovati davanti, quando li avevano oltrepassati senza degnarli di uno sguardo e persino ora che con un gesto veloce si erano sfilate le tute ed erano rimaste tutte e tre con un completino intimo, pronte per cambiarsi.

-Oh Porca Polenta!-borbottò Joe con la bocca improvvisamente asciutta.

-Oh Signore.-disse Kevin sconvolto, tuttavia incapace di muovere un solo passo.

L'unico con un minimo di autocontrollo (o forse l'unico i cui ormoni erano troppo santi e troppo inibiti per poter produrre una qualsiasi reazione), ovvero il minore dei fratelli Jonas, si girò repentinamente verso il muro, non prima di aver gettato un'occhiata al corpo abbronzato e perfetto della sua ragazza.

-Oh Gesù. Ragazze!-esclamò Kevin quando si fu ripreso.

Arianna si bloccò, fermando con un gesto le sorelle.

-Trix, hai sentito qualcosa?-chiese.

-No, Sister. Niente. Tu Kim?-

-Assolutamente. Credo sia stato il vento.-rispose con un sorriso la minore, un sorriso di quelli che aveva imparato dalle sue sorelle maggiori.

-Già, deve essere proprio così. Il vento.-ripetè Arianna infilandosi le scarpe e sedendosi di botto sulla valigia chiusa, mentre Kim chiudeva la cerniera cercando di far restare dentro tutta la loro roba.

-Ragazze, avanti. Non fate questi giochetti.-tentò Joe.

-Uh, quando torniamo a casa ricordami che devo passare dal parrucchiere. Devo sistemare il colore.-disse Trix ignorando bellamente il ragazzo.

-Fatti bionda!-rise Kim schernendola.

-Certo, poi mi metto un paio di stivali da cowboy e una mucca e vado per i bar a fare l'imitazione della Barbie contadina.-disse Trix scatenando una risata collettiva.

-Kim, per favore mi ascolti? Ti devo parlare!-

-Mamma mia, dovremo dire in reception che sistemino l'insonorizzazione. Nemmeno a Chicago si sente così tanto il vento!-sospirò Kim chiudendo un'altra valigia su cui era seduta Trix.(*Chicago è chiamata la città del vento)

-Amore? Amore non è il caso che ti affatichi così.. sei appena uscita dall'ospedale!-disse Kevin cercando di avvicinarsi alla fidanzata.

-Sis, sto cominciando a pensare che gli spifferi siano davvero insopportabili. Dovremmo andare a un corso di yoga o qualcosa di simile.. per saperci isolare dal mondo!-propose Arianna annuendo convinta.

-Sis sono d'accordo, ma penso che dovremmo fare anche qualcosa di più radicale. Tipo della boxe, Kim? Ci stai?-

-Ragazze adesso basta eh...-tentò Joe.

-Si ma non basta. Sisters so io cosa ci vuole: una bella botta di vita! Ci sono spiagge per nudisti a LA?-

-Kim amore, mi stupisci! Certe idee sono fantastiche, allora non sei del tutto bigotta!- disse Trix con l'orgoglio negli occhi.

-Guarda Sis, di questo passo non so. Magari cambio idea.-disse.

-Ok, ADESSO BASTA!-urlò Nicholas al limite della sopportazione.

Essere ignorati era già di per se fastidioso, ma se ad ingnorali erano tre ragazze che li stavano facendo impazzire puntando sul fattore la nostra vecchia vita allora diventava davvero una cosa insopportabile.

-Inizio a sentire anche il freddo, voi no?-chiese Kim serafica.

-Ok, fratelli Jonas: ogniuno prenda ciò che gli spetta con il metodo che preferisce!-sibilò Nicholas visibilmente alterato arrotolando le maniche della camicia, imitato dai fratelli.

Ogni fratello visualizzò per bene la propria preda e nei venti secondi successivi Kevin prese per il polso Arianna trascinandola verso il bagno della suite, Nicholas prese Kim sulle spalle diretto verso la camera da letto e Joe bloccò Trix contro il muro con il peso del suo corpo.

-Sis, questo vento mi sta spazzando via!-

-Non dirlo a me! Qui credo sia a forza nove!-rispose la rossa continuando con il suo giochetto psicologico.

-Io credo di essere finita in un tornado. Ehy, aspettate! Sisters avete spento l'aria condizionata?-


Kevin chiuse con uno scatto la porta del bagno, girando per bene la chiave e posizionandosi contro di essa per evitare possibili fughe.

-Amore, possiamo parlarne?-chiese sospirando.

Arianna canticchiò un motivetto sconosciuto controllando il trucco nell'enorme specchio.

-Più rimmel. Sì, decisamente più rimmel.-

-Arianna, per favore. Mi fai venire l'angoscia se non mi parli.-

-Forse anche un pò di phard. Accidenti, devo assolutamente andare a fare una seduta di pulizia del viso.-

Di colpo sentì due braccia forti cingerle la vita e bloccarla dolcemente contro il muro, mentre con una mano Kevin le prendeva il polso.

-Amore.-

-Oh, ciao Kev. Hai detto qualcosa per caso?-chiese innocentemente.

Kevin aprì la bocca per ribattere.

-Oh, scusa. Non ho tempo ora di parlare. Ho una figlia a cui badare, l'hai dimenticato?-

-Amore ma mi stai prendendo in giro?-

-Paul Kevin come potrei mai fare una cosa del genere? Ad ogni modo...dici che mi stia bene questo rossetto?Non sono convinta.-

-Arianna, guardami negli occhi per cortesia. Si può sapere cos'hai?-

-Io? Assolutamente niente.-

-Avanti, non fare la bambina.-

-Bambina? Non posso fare la bambina. Sono una madre adesso, o per lo meno è quello che tutto il mondo penserebbe se tuo fratello non fosse intervenuto mentre tu eri troppo impegnato a fare l'imitazione di Spongebob.-sorrise candidamente.

-Amore mi hanno preso alla sprovvista!-

-Guarda che coincidenza, la notizia ha colto di sorpresa anche me! Insomma, una cresce con la convinzione che la bambina è sua sorella e poi viene fuori che è sua figlia. Senza contare che mi si sconvolgono tutte le convinzioni perchè io credevo che per fare un bambino ci volesse l'ape e il fiore, invece evidentemente deve arrivare la cicogna perchè sennò non si spiega come io abbia fatto ad averla ad undici anni!-rispose con calcolata innocenza.

-Evidentemente lo Spirito Santo ha fatto tutto da solo!-disse Kevin con un'alzata di spalle.

-KEVIN! Come. Hai. Potuto. Non. Difendermi. Davanti. A. Quegli. Sciacalli?-chiese Arianna colpendo debolemente il petto del ragazzo con del piccoli pugni.

-Oh, bentornata amore. Finalmente ti riconosco!-

-Ma ti sei fumato il cervello? Io non so come eri abituato con Danielle, ma con me non funziona così.-sibilò marcando con maggior acidità il nome della sua rivale.

-Amore io.. io non lo so, ok? Non l'ho fatto apposta. Su, non prendertela.-

-NON PRENDERTELA??Ti rendi conto che se non fosse stato per tuo fratello il mondo intero avrebbe pensato che io avessi una figlia?-

-E che male c'è? Un giorno potremo averne una nostra e allora il mondo ne sarebbe anche contento!-

-Che male c'è? Kevin un conto è avere un figlio con la persona che ami quando sei sentimentalmente stabile e maggiorenne, un conto è che insinuino che mia sorella sia mia figlia!-

-Amore, calmati. Non ti fa bene arrabbiarti.-rispose con un tono molto dolce.

-non mi fa bene arrabbiarmi? Dovevi vedere durante la diretta, quanto ero arrabbiata. Poi quando ha detto Danielle non ci ho più visto. Andrai a trovarla?-scimmiottò Ari alterata.

Kevin sorrise accarezzandole piano le braccia che teneva ancora sul suo petto.

-Di Dani non ti devi proccupare. Ho chiuso con lei.-

-E se lei non avesse chiuso con te?-chiese Arianna, giocherellando con una delle collane che portava. Una delle collane che però le sembrava diversa, infatti un piccolo pendaglio era stato infilato recentemente. Con un dito fece scivolare la catenella tra le sue dita fino a sfiorare un piccolo cuore con incise le loro iniziali, proprio come quello che lei portava al polso.

-Quando l'hai fatto?-chiese.

-Circa due settimane fa.-rispose.

-Ma avevamo rotto.-

-Ma non significa che io avessi chiuso con te.-

Quella risposta era più che significativa. Con dolcezza Kevin avvicinò le labbra alle sue, per darle un lungo e appassionato bacio.


-Se ti va di dirmi cosa non va, io ti ascolto. Sappi che se non so cos'hai io non mi muovo da qui, e sappi anche che tra otto ore ho un aereo da prendere e tra sei ore ce l'hai anche tu.-

Trix ignorò il suo ragazzo, guardanosi le unghie interessata.

Forse poteva provare un nuovo colore.

-Capisci, non che mi dispiaccia stare schiacciato contro di te, però mi renderesti le cose più facili.-ammise Joe.

-Soprattutto con mia madre. Se tra un pò non ci vede a fare le valigie verrà a cercarci e capisci bene che questa posizione è abbastanza compromettente. Lo sai anche tu che è stata parecchio tollerante dopotutto, insomma ci ha visti dormire insieme due volte e siamo entrambi ancora vivi per cui.. non so se la terza volta ci andrà così bene.-

Trix continuò ad ignorarlo, sistemandosi questa volta un ciuffo di capelli.

-Devo andare a sistemare anche le doppie punte.-disse.

-Davvero? E dove vai? Magari ti accompagno.-rispose Joe.

-Chissà se hanno avuto il mio articolo al giornale. Devo ricordarmi di passare questa sera. Magari chiamo Smitthy e andiamo a farci un Sex on the beach.-

-TU CHE COSA? Giulia, tu con quello a fare sesso sulla spiaggia non ci vai!-urlò Joe all'improvviso accecato dalla gelosia.

-Tanto, cosa gliene importa al mio ragazzo? Lui deve andare a trovare la sua amichetta Taylor, e se lui va a trovare le sue ex, perchè non posso farlo anche io?-continuò.

-Ok, Giulia parliamone. Io non ho mai detto che voglio andare a trovare Taylor.-

-O magari posso chiamare quel surfista. Perchè no? Chiamo Christopher. Se guardo bene in agenda dovrei trovare il suo numero. Insomma rivederlo ieri dopo tanto tempo mi ha fatto proprio piacere, anche se non ricordavo chi fosse.-

-Giulia, finiscila. Se non la pianti subito non ti faccio più uscire da questa dannata stanza!-

-Stupida Giulia! Perchè non chiami Garbo? Infondo siamo sempre stati ottimi amici e ieri ho rifiutato una birra in camera sua. Povero, è scortese rifiutare una birra con lui soprattuto dopo che è stato il ragazzo di mia sorella e poi anche una delle mie avventure.-

-Tu..che? Chi? Cosa? Quando? Come? Dove? Perchè?-chiese terrorizzato con la voce qualche ottava sopra il normale.

-E che avventura anche. Meglio delle montagne russe di Disneyland.-

-Questo. è. Impossibile.-sussurrò Joe improvvisamente pallido.

-Dal tronde, se Taylor e Joe possono continuare ad avere una bella amicizia, mi chiedo perchè io non possa avere una bella avventura con Garbo!-

Un paio di labbra roventi si premurarono di farne tacere un altro paio, prima che queste dessero voce ad altre cattiverie del tutto ragionevoli, staccandosi poco dopo con il fiato corto e la determinazione negli occhi.

-Visto che l'unico modo per farti stare zitta è questo, se vuoi continuo. Durante l'intervista è successa una cosa, una cosa chiamata incidente diplomatico che abbiamo cercato di arginare in tutti i modi. Siccome ho un lato pubblico e non solo un lato privato, dire davanti a tutti che quella può pure andare a mungere le mucche perchè io voglio te, sì io voglio te, sarebbe costato parecchie decine di copie invendute del nostro album. Quindi se il motivo per cui mi ignori, per lo meno solo quando parlo, è la gelosia...-

-Non sono gelosa.-

-Allora la lingua ce l'hai. A dire il vero me ne ero accorto prima.-

-Me l'aveva magiata il gatto.-rispose con il solito tono strafottente.

-Miao.-

Trix gli chiuse la bocca di nuovo con un bacio.

-Essere, meno parole e più fatti per cortesia.-sorrise maliziosa prima di cimentarsi in una gara rovente.

-Ah, e per la cronaca. Se ti avvicini a quella contadina, io uccido prima lei e poi te. Sono stata abbastanza chiara?-chiese.

-Signor sì, signora. Trasparente!-sorrise Joe, riprendendo giusto da dove avevano interrotto.


Nicholas portò la ragazza in camera senza che il gesto costasse lui il minimo sforzo, chiudendosi la porta alle spalle con un abile mossa del piede.

-Sì, devo proprio dire in acettazione che c'è troppo vento qui.-borbottò Kim.

Inaspettatamente, Nick la posò sul letto con tutta la dolcezza di cui era capace stendendosi sopra di lei e bloccandole il corpo con il suo.

-Chiara?-chiamò piano sfiorandole la guancia arrossata.

Kim in tutta risposta rimase in silenzio, guardando da tutt'altra parte e ignorando bellamente il ragazzo.

-Amore..-la chiamò piano lui sorridendo e dandole un piccolo bacio sulla guancia.

Poi uno sul collo, ed un'altro, ed un'altro, ed un'altro ancora.

Nonostante Kim avesse deciso di ignorare del tutto il ragazzo, a certe provocazioni non poteva certo resistere. Inoltre, il santissimo Jonas minore dava dei baci che definirli lussuriosi era dir poco.

-E piantala, se non vuoi che infranga il voto dopo nemmeno tre giorni.-borbottò lei posando le mani sul suo petto e spingendolo distante.

Nicholas rotolò vicino a lei e si stese alla sua destra.

-Allora mi parli.-sorrise lui vittorioso.

-Solo per preservare la mia purezza.-rispose Kim dura.

-Perchè sei arrabbiata?-chiese Nick con dolcezza.

-Chiedilo a Regis, sembra sapere molto più di me.-rispose giocherellando con una ciocca di capelli.

-Miley?-tentò Nick con un sorriso.

Kim annuì infastidita: perchè quel ragazzo doveva sapere sempre dannatamente tutto così in fretta?

-Piccola, guarda che di lei non ti devi preoccupare. Spero che ora che sta con un ragazzo più grande, cresca un pò.-

-Non è solo quello, Nick.-

-E cos'è allora?-

Kim tornò a guardare il muro imbarazzata, evitando di proposito lo sguardo del ragazzo. Nicholas invece la guardò serio, spostandole delicatamente il volto verso il suo.

-Ehy. Voglio far funzionare le cose tra noi e per farle funzionare dobbiamo parlare amore.-

Era innegabile il fremito che provava ogni volta che lui, con la sua voce calda e carica di dolcezza, la chiamava amore.

-Miley, Selena... sono ragazze dello spettacolo. Condividete un sacco di cose.-ammise.

Nick le rivolse un sorriso luminoso, come quello di un uomo a cui sono appena state aperte le porte del paradiso.

-Chiara, io ti amo perchè sei diversa da tutte le altre. Non devi nemmeno fare un paragone tra te e le altre, accidenti!-rise Nick.

Chiara puntò i suoi occhioni scuri immensamente sorpresi negli occhi altrettanto scuri di Nick.

-Che hai detto?-chiese.

-Che non devi fare il paragone tra te e le altre!-ripetè sicuro.

-Prima.-

-Che sei diversa sa tutte le altre.-

-Prima ancora.-

-Che ti amo.-rispose Nicholas sicuro, senza paura di dire qualcosa di sbagliato e senza paura di confondere qualcosa di cui aveva sentito parlare solo nei film. Sì, Nicholas Jonas era sicuro come mai in vita sua che quello che provava era puro, vero, semplice e incondizionato amore.

-Non devi sentirti obbligata a dirlo anche tu. È quello che provo io. Quando sarai pront..-

-Ti amo anche io, Nick.-sussurrò Chiara interrompendolo prima di gettargli le braccia al collo e lasciarsi andare in un lungo bacio.

To be continued.

***



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and long reviews are love.

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Capitolo 40
*** Home. ***


home

Ciao Beautifulers, perdonatemi se questa settimana non ho postato. Sono sotto esami e sono stressata oltre ogni limite. Vorrei ringraziarvi personalmente tutte ma proprio non riesco, ho acceso il pc per la prima volta da una settimana oggi e l'ho fatto praticamente per grazia divina. Spero che mi possiate perdonare, credetemi mi sento in colpa per non riuscire a ringraziarvi tutte personalmente ma sennò non riuscivo a postare prima di mercoledì sera prossimo e scommetto che alcune di voi attendevano con ansia un update, quindi eccomi qui.

Mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace :(

ad ogni modo, posterò mercoledì sera il capitolo something stupid.


Un grazie particolare a : Foxina, Carly4e, EllieGoodman, Jollina (amore ti prometto che appena mi tiro fuori da sto casino, recensisco!), Heilig, puffettosaa, Maggie_Lullaby, _FrancySoffy_, Camil92, Jeeeee, Arya94, JonasBrothersFan, TheEvil (nessuna offesa, ogniuno ha la sua opinione. Solo che non capisco perché questa politica del “volevo lasciarti un commento alla fine, ma visto che non cambia lo lascio ora”, ad ogni modo devo scappare e non ho proprio tempo per risponderti! (: ), DarkViole92, Trix, Scimmy e Kji (che non ho ringraziato qualche capitolo fa perché mi sono accorta solo ora che avevi lasciato la recensione nel primo capitolo, ad ogni modo, grazie infinite!)




A voi il capitolo...e...


- 4 [+epilogo] alla fine.



ready, set, go!


***

Capitolo 40: Home.

Well I'm going home,
Back to the place where I belong,
And where your love has always been enough for me.
I'm not running from.
No, I think you got me all wrong.
I don't regret this life I chose for me.
But these places and these faces are getting old,
So I'm going home.
Well I'm going home.
The miles are getting longer, it seems,
The closer I get to you.
I've not always been the best man or friend for you.
But your love, it makes true.
And I don't know why.
You always seem to give me another try.

-Home Daughtry-


Dal malinconico arrivederci nel trafficatissimo aereoporto JFK di New York era ormai passato un mese, un mese fatto di fugaci incontri e troppi chilometri. Erano riusciti a stare insieme qualche giorno nella vecchia casa dei ragazzi a Wyckoff in onore del ventunesimo compleanno di Kevin, ma poi le loro strade si erano nuovamente separate a malincuore. I Jonas Brothers erano sempre nel loro impegnatissimo tour, molto stanchi ma più sollevati rispetto a qualche settimana prima. Le sorelle Ruggieri invece cercavano di stare al passo con tutti i loro impegni (ed erano davvero tanti) solo per cercare di non pensare che forse, almeno un pò, la mancanza da quelle rockstar la sentivano.

Nonna Elizabeth era tornata in Italia giusto qualche giorno prima del ringraziamento, con la scusa che si era ormai protratta per troppo tempo lontano da casa e chissà quali novità su cui spettegolare ci sarebbero state una volta tornata a Milano. Le sorelle avevano così deciso di passare il Ringraziamento tra loro, guardando film e cercando di tornare alle care e vecchie abitudini di balli disinibiti sul divano in salotto, pettegolezzi e cene anti salutiste.

Il giorno dopo il Ringraziamento, sarebbe stato un giorno davvero speciale non solo perchè era il giorno in cui si aprivano i saldi natalizi, ma anche perchè dopo quasi due mesi di assenteismo, la famiglia Jonas sarebbe tornata a casa.

Arianna si alzò per prima quella mattina e si vestì prima di scendere di sotto. C'erano delle tradizioni per quel giorno tra le sorelle.

Uscì dalla sua stanza trovandosi sorpresa Chiara di fronte, anch'essa vestita.

-Buongiorno Sister! Già sveglia?-chiese Arianna con un sorriso.

-Già, non vedo l'ora che sia stasera!-esclamò eccitata.

Arianna rise ma annuì con il capo. Era così evidente che erano in fermento per il ritorno dei loro uomini?

-Arriveranno per le sei, quindi per quell'ora dovremmo già aver preparato tutto. Prenderanno l'aereo alle due.-ricapitolò Chiara, scendendo le scale.

-Esatto, quindi ci mettiamo all'opera su...bito.-disse perplessa una volta arrivata a metà scala.

-Kim, non c'è qualcosa di strano?-chiese guardando la stanza con aria circospetta.

-Già. Oggi è il giorno dopo il ringraziamento e la casa non ha nemmeno un addobbo. Sono già le dieci, Ari.-

Furtivamente e tenendosi per mano si guardarono intorno sempre più sospettose, alla ricerca di qualche segnale che decretasse che la loro sorella di mezzo non era del tutto impazzita: niente. Non una lucina, non un albero, nessuna pallina e niente neve finta sui vetri.

-Buongiorno sisters!-salutò Trix alle loro spalle, spaventandole a morte.

-Accidenti, Trix! Vuoi farci morire?-

-Ho perso dieci anni di vita!-

Trix alzò gli occhi al cielo sedendosi con poca grazia su uno sgabello mentre Ari versava per entrambe una tazza di caffè.

-Trix, sai che giorno è?-chiese Kim bevendo un sorso di succo di frutta.

-Sì, è il giorno dopo il ringraziamento.-

Arianna e Kim si lanciarono uno sguardo preoccupato. Se sapeva benissimo che giorno era, perchè non c'erano addobbi in giro?

-Non te ne sei dimenticata, quindi.-concluse Kim sospettosa.

Trix alzò le spalle sgranocchiando i fiocchi di cioccolato.

-Ari, Ari! Perchè non ci sono gli addobbi?-urlò Alice correndo in cucina con ancora il pigiama addosso e un'espressione abbastanza sconvolta.

-vedi? Pure lei se lo chiede!-disse Ari prendendo in braccio la sorellina.

-Mi sento melodrammatica e depressa.-spiegò semplicemente Trix.

-Perchè?-

Trix alzò le spalle di nuovo.

-Forse Babbo Natale è caduto dalla slitta.-

-Cinismo e sarcasmo sul Natale? Che ti succede Trix?-chiese Kim con un sorriso.

Alice intanto aveva spalancato gli occhioni incredula.

-Babbo Natale è caduto dalla slitta?-chiese con un filo di voce.

Arianna non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che Alice era già corsa in salotto e disperata parlava al telefono, mentre dei grossi lacrimoni luccicanti le rigavano le guancie.

-Forse non è stata una buona idea..-ammise Trix sbirciando in salotto la sorellina piccola piangere e Arianna che inginocchiata davanti a lei cercava di consolarla.

-Alice, amore. Non piangere! Frankie? No, tesoro. Non piangere pure tu! Bimbi, Babbo Natale non si è fatto niente! Aveva così tanta ciccia che è rimbalzato. Vero Nick?-chiese cercando appoggio almeno in uno dei fratelli di Frankie.

-Sìsì, verissimo. E poi c'erano le renne a salvarlo.-rispose quello.

-Dite davvero?-chiesero Frankie e Alice.

-Certo, ora a sciacquarvi il viso entrambi. Vi vedrete questa sera!-confermò Ari.

-Ricordami di fare un discorsetto a tua sorella quando torno!-rise Nicholas appena i due bambini furono fuori raggio d'ascolto, togliendo entrambi il vivavoce.

-Ari, ho fatto un disastro?-chiese Trix raggiungendola.

Nicholas dall'altro capo rise sentendo Trix.

-Puoi pure dire alla Befana di stare tranquilla.-

-Dai, Nick! Come sei cattivo! Ci penso io a farla tornare in se, tu saluta tutti e buon lavoro. Ci vediamo questa sera, Nick.-disse Arianna non trattenendo un sorriso.

-A questa sera, sorelline!-

Con un sospiro, Arianna e Trix tornarono in cucina. La giornata si sarebbe prospettata interessante.


Quasi sei ore ore dopo Kim, Arianna e Alice erano pronte per preparare una deliziosa cenetta italiana per la famiglia Jonas al gran completo.

La cucina, più che un luogo in cui preparare cibo, sembrava un campo di battaglia. Farina, uova, latte e ogni altro bene alimentare erano sparsi su tavoli, sedie e ripiani senza un preciso ordine.

-Alice, butta questi nel secchio!-disse Arianna passandole una manciata di gusci d'uova.

Trix entrò in cucina con aria annoiata.

-Che buon profumo. Cosa state cucinando?-chiese spostando un pacco di piatti e stoviglie sporchi e buttandolo nel lavandino.

-Di tutto un pò. Duecentocinquanta grammi di burro. Alice, prendimi il burro!-ordinò Chiara coninuando a rimestare con un mestolo una pastella.

Alice sbuffò arrabbiata.

-Questo non è aiutare, questo è sfruttamento minorile!-brontolò la bambina.

Arianna scoppiò a ridere guardando la piccola tutta sporca di farina con il grembiule delle principesse Disney e il cappello scenografico da cuoco.

-Va bene, peste. Vai a fare il bagno che tra non molto Frankie sarà qui!-

Alice non se lo fece ripetere due volte.

-Volete una mano?-chiese Trix,reggendosi la testa con le mani e ostentando una calma calcolata e innaturale.

-Perchè non hai preparato gli addobbi?-chiese Kim di nuovo.

Trix era tra tutte le sorelle quella con una vera e propria ossessione per il Natale, non tanto per lo spirito in se, quanto per il materialismo della festa.

Regali, vestiti nuovi, di solito una bella vacanza in qualche località esclusiva e soprattutto tanto sano shopping.

-Quest'anno niente feste. Sono piuttosto seccata da Natale e clima Natalizio! Allora, la volete una mano o no?-chiese impertinente.

-Perchè?-chiese Arianna con un sorrisino.

-Perchè voglio darvi una mano!-rispose.

Chiara ghignò.

-Certo, solo perchè vuole aiutare. Non è che le serve qualcosa da fare perchè è un pò agitata per il ritorno di Joe.-

-Assolutamente, Kim! Cosa vuoi che c'entri l'Essere. Dopotutto hanno solo una relazione.-acconsentì Arianna.

-Seria.-

-Fissa.-

-Stabile.-

-Monogama.

-Sterile.-

-Pura.-ghignò Ari cercando di non scoppiare a ridere.

-Dio come siete insopportabili!-urlò Trix alzando le braccia al cielo, con un bel sorriso stampato sulle labbra carnose.


Alle sei, tutto era pronto. La pasta in forno, l'arrosto in caldo, la verdura, la tavola. Tutto era in perfetto ordine. Persino al cucina che solo poco prima sembrava un campo di battaglia. Ora attendevano tutte impazienti davanti alla porta di casa il rumore familiare di un grosso SUV che entrava nel vialetto.

Trix si lisciò per la millesima volta la minigonna di Jeans chiara, a cui aveva abbinato un corpetto nero con dei laccetti e un paio di vertiginose scarpe con i tacchi.

Alice cercava di sbirciare attraverso le tende della vetrata del salotto, tenerissima in quel suo vestitino blu notte con le stelle argentate.

Kim si mordeva il labbro nervosa sfogliando con foga l'ultimo numero di Vanity Fair, ben attenta a non sgualcirsi il vestitino.

Arianna invece aveva optato per un paio di jeans e una maglia nera con le spalline, legata sotto il seno da un semplice nastro.

-Ma quanto ci mettono?-brontolò Kim quasi strappando una pagina dalla foga di girare le pagine della rivista.

-Se fossero in ritardo ci avrebbero avvisate.-borbottò Trix togliendo dalle mani della sorellina minore quella povera rivista, prima che diventasse una vittima innocente del nervosismo Ruggieri.

-Eccoli!-urlò Alice lasciando la sua postazione e correndo alla porta.

Inutile dire che anche loro furono più che felici di quella notizia. Cercando di contenere la gioia, si prepararono tutte sulla porta pronte ad accoglierli di nuovo.

Nessuno fu del tutto sicuro che attesero che Paul fermasse la macchina prima di scendere, infatti quando Denise e il padre scesero dal veicolo, Kevin aveva gettato per terra la borsa e aveva sollevato da terra la sua fidanzata, scambiandosi un lungo bacio.

Joseph era corso verso Trix con un sorriso che di malizia ne aveva per entrambi, cingendole le vita con il braccio e con l'altra tenendole la testa in uno di quei baci mozzafiato che si vedono solo nei film e che fece persino arrossire Denise qualche minuto dopo.

Nicholas si era catapultato verso Kim stringendola in un abbraccio tenerissimo e scandendo con un bacio ogni parola che suonavano come:-Mi sei mancata terribilmente, ti amo.-

Denise scese dal SUV e tossì, alzando gli occhi al cielo con un sorriso.

Alice lasciò giusto un attimo la mano di Frankie solo per correre verso Denise e abbracciarla.

Paul si avvicinò a sua moglie stringendole dolcemente la mano, non prima di aver salutato l'ultima delle Ruggieri.

-Mi sei mancata.-sussurrò Kevin con un sorriso dandole un altro bacio sulle labbra.

-Anche tu.-

-Kevin!-urlò Alice lasciando Denise per correre da lui.

Il primogenito di casa Jonas si abbassò prendendola in braccio.

-Ciao peste!-sorrise.

Arianna si asciugò un luccicone che le era scieso involontariamente sulla guancia, passando a salutare gli altri brothers.

-Mio Dio, tesoro! Sei pallidissimo! E guarda che occhiaie!-disse Kim preoccupata appena entrarono in casa.

-Avete di quelle facce in effetti. Essere sembri Shrek!-ammise Trix.

Denise e Paul risero sommessamente.

-Venite, abbiamo preparato per voi una splendida cenetta italiana.-esclamò Kim conducendoli tutti in sala da pranzo.

-Ragazze, mamma mia! Avete preparato tutto questo? Non era necessario. Potevamo ordinare una pizza in tranquillità.-disse Denise mentre Paul le spostava la sedia per farla accomodare.

-No, assolutamente. Chissà quante pizze, hamburger e schifezze varie avete mangiato in giro. Vi serve una bella cenetta fatta in casa!-disse Arianna guardando soddisfatta la tavola dove tutti avevano preso posto.

Quando anche Arianna si fu seduta e tutti iniziarono a mangiare e chiacchierare con aneddoti annessi e connessi al tour e alla loro vita, Trix si guardò intorno stranamente silenziosa. Denise e Paul sorridevano e partecipavano senza pregiudizi ai racconti dei figli, le sue sorelle erano tutte radiose accanto a quei fratelli e lei.. lei per la prima volta si sentiva parte di qualcosa di più grande di se stessa (e del suo ego) che ancora non sapeva ben definire.

Sotto il tavolo, la mano di Joe cercò la sua sneza però smettere di partecipare attivamente alla conversazione. Trix la prese e intrecciarono le dita.

Sì, qualcosa era cambiato. Quei Jonas erano davvero in grado di cambiare le cose. Forse.

-Oh, e poi.. è successa una cosa spettacolare. Ieri sera, durante Please be mine zio Josh..-

-Mio fratello.-lo interruppe Denise vedendo le espressioni confuse delle ragazze.

-Beh, zio Josh ci ha chiesto di chiamare Angie, la sua fidanzata sul palco!-continuò Nick eccitato.

-Sì, beh a metà canzone è uscito e si è inginocchiato.-raccontò Kevin.

-Le ha chiesto di sposarlo! È stato molto romantico!-spiegò Joe.

Paul rise, sapendo quando i suoi figli infondo fossero animi romantici.

-Chissà chi di voi farà la proposta più scenografica!-rise Denise.

-Ah, beh. Io ho già pensato alla situazione.-fece Kevin ridendo.

-Kevin.-sussurrò Arianna arrossendo.

-Ne stavamo parlando ieri sera io e i ragazzi.-ammise Joe.

-Di matrimonio?-chiese Arianna sconvolta.

-Sì, quando non riusciamo a dormire fantastichiamo sui nostri grandi giorni. Immaginiamo i fiori, le spose, i vestiti..-

-Matrimonio?-ripetè Arianna.

-Oh Signore, qui bisogna trovare una soluzione alla svelta anche.-ammise la rossa con la medesima espressione di chi era appena stato privato di tutte le sue certezze.

Trix si alzò e iniziò a frugare tra gli armadietti.

-Ecco, bene. Prendete tutti una di questa prima di andare a letto e vedrete che problemi di insonnia poi non ne avrete più, così non ci saranno più discorsi su questa cosa..strana..-disse rabbrividento per il ribrezzo, posando un flacone arancione davanti ai ragazzi.

-Che cos'è?-chiese Kevin.

-Valium. Una pasticca e vi fate dieci ore di sonno filate, ve lo assicuro.-

-Guarda, in questo momento credo che ci basti toccare il letto per farne anche ventiquattro di ore di dormita.-sbadigliò Nick.

-Ragazzi in effetti è tardi e siamo tutti stanchi. È meglio se andiamo a casa.-ordinò Denise.

Arianna, Giulia, Chiara e anche Alice non ebbero cuore di ribattere: la stanchezza era ben visibile sul volto di tutti.

-Grazie per la cena, ragazze. Era tutto squisito.-disse Paul.

-Ci credo, hai mangiato tre porzioni di lasagne, due di arrosto e un quarto di torta!-lo prese in giro Nick.

-Grazie di nuovo, ragazze.-salutò Denise baciandole tutte sulle guance fraternamente.

-Vi aspettiamo in macchina.-disse Paul rivolto ai figli, sciogliendosi dall'abbraccio di Kim.

-Ci penso io a Frankie, papà.-sussurrò il figlio omonimo.


Approfittando di quei pochi minuti di libertà, ogni coppietta si appartò in un angolo.

-Domani ci vediamo, vero?-chiese Kev.

-Certo amore. Tu riposati, domani sera vengo a trovarti.-disse la giovane accarezzandogli amorevolemente i ricci.

-No, sono due settimane che aspetto di vederti come si deve e non ce la faccio più.Qualsiasi cosa tu debba fare, verrò con te.-rispose risoluto, con gli occhi lucidi per la stanchezza.

-Kev, davvero. Domani devo finire degli schizzi in studio da Eric e Dillon.-

-Perfetto, passo a prenderti alle otto. Portiamo a scuola Alice e poi andiamo in studio. Giuro che non ti disturbo, me ne sto buono buono in un angolino a guardarti.-disse prendendole il viso tra le mani e facendo quell'espressione da cucciolo che sapeva sortire sempre l'effetto sperato.

-Kevin sei distrutto. Non dormi da giorni, stai a casa. Oh, al diavolo. Non fare qulla faccia.-

Il chitarrista sorrise soddisfatto. Sarebbe andato in studio con lei: aveva appena vinto la sua prima battaglia.


-Ci vediamo dopo scuola, allora. Tu riposati mi raccomando. Sei pallido tesoro.-disse Kim accarezzando amorevolemente la guancia di Nick.

-No, domani vengo. Voglio passare del tempo con te.-

Kim sorrise.

-Ehy, non intestardirti. Lo sai che il dormire poco può influire sul diabete e non voglio un ragazzo malaticcio. A me serve un bel principe in salute.-sorrise Kim, sistemandogli con dolcezza il colletto della giacca.

-E a me serve una principessa che non sia troppo preoccupata.-

-Allora può dire al principe di non darle motivo di preoccuparsi e di rimanere a casa a dormire qualche giorno che a scuola può benissimo sopravvivere da sola.-

-E lei può dire alla principessa che al principe è mancata da morire e che non intende lasciar passare un altro giorno senza vederla.-

-E lei può dire al principe, che la principessa non ha intenzione di lasciarlo perdere nemmeno un giorno adesso che è tornato da lei?-rise Kim prima di essere passionalmente baciata dal piccolo Jonas.


-Domani andiamo a fare colazione da Starbucks, ti va?-chiese Joe.

Trix alzò gli occhi color miele al cielo.

-Non sei nemmeno in grado di connettere e vuoi andare a fare colazione? Essere io ho da fare domani, non posso fare colazione alle undici!-

-Andiamo presto.-

Trix sbuffò spazientita.

-Essere, sei consapevole che io non sono la fidanzatina d'America che diventa matta solo perchè tu non dormi, vero?-

-Ehy, io non voglio che tu sia la fidanzatina d'America.-disse Joe sollevandole il mento con un dito.

-Avrei troppa gente con cui spartirti e non so se la cosa mi starebbe bene.-

Trix sorrise maliziosamente.

-Non sarai mica geloso, vero?-chiese segretamente compiaciuta.

-Potrebbe essere. E poi tu sei la mia fidanzata. Non quella dell'America.-rise Joe dandole un lungo bacio.

-Joe, Nick? Andiamo?-li chiamò Kevin, tenendo il piccolo Frankie addormentato in braccio.

To be continued.

***



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Capitolo 41
*** Something Stupid. ***


Something

Ciao Beautifulers, finalmente eccomi qui a postare. Gli esami sono andati fortunatamente molto bene, mi hanno lasciato un grande mal di testa che non accenna a passare ma sono immensamente sollevata per aver finito [almeno fino alla maturità, a giugno] così ora ho un po' di tempo per lavorare al seguito. (: Sono un po' rattristata nel constatare che i commenti sono pochissimi rispetto alle altre volte, però ragazze manca poco. Non abbandonatemi. (: prossimo capitolo si intitola problems e verrà postato sabato, per poi tornare a postare lunedì, mercoledì e venerdì. In una settimana Hello beautiful sarà conclusa.

Vi amo.


Trixilla: amore mio, mi manchi. Sto aspettando Fabio e nel frattempo posto, questa mattina ho fatto shopping con la carta di credito del papà muhahaha mi sono presa tante belle cosine super fashion. Ti amo <3

Heilig: nessuna offesa, cara! Buahaha ma secondo me le sorelle Ruggieri hanno chiamato una rosticceria a domicilio. XD credo cmq che questo mistero non sarà mai svelato! (: bacione

Jeeeee: finalmente sono tornati..ora guarda un po' che succede? *-*

Camil92: sappi che quella frase l'ha detta veramente mia sorella di sette anni! XD piccoli geni, questi bambini!

DarkViolet: le emozioni di trix sono contrastanti. Vuole far vedere che non gliene importa nulla, ma in realtà lei è cotta a puntino... (:

JonasBrothersFan: Alice e Frankie sono i migliori, non c'è dubbio. Joe trattato male? Diciamo che a lui sta anche bene così..ma vedrai adesso...

_FrancySoffi_: mi dispiace non aver postato, ma la scuola prima di tutto (: ora ho finito e sono tutta per voi xD

_stellina:non vi abbandono ragazze, non potrei mai farlo! La storia è quasi finita purtroppo (: come sta il tuo diabete? Prepara una nuova dose di insulina xD bacione

carly4e: vediamo cosa combinano i Jonas e le Ruggieri (: grazie per essere molto comprensiva sul fattore commenti. Sei fantastica (:

Maggie_Lullaby: eh come ho detto, gli esami avevano la precedenza. Tu mi preoccupi, devo prendermi Big Rob per proteggermi da te. (: grazie per il commento

Hinata21: benvenuta e grazie mille per i complimenti, apprezzatissimi! (: spero di vedere altre recensioni, un bacione! <3


A voi il capitolo...e...


- 3 [+epilogo] alla fine.



ready, set, go!


***

Capitolo 41: Something stupid.

Then afterwards we drop into a quiet little place
And have a drink or two
And then I go and spoil it all
By saying something stupid
Like I love you
I can see it in your eyes
That you despise the same old lines
You heard the night before
And though it's just a line to you
For me it's true
And never seemed so right before.

-Something stupid Robbie Williams feat. Nicole Kidman.-

-Amore giuro non ci metto molto. Promesso. Poi andiamo a casa e dormi. Se vuoi c'è il divano lì.-disse Arianna entrando nel loft che i suoi amici Eric e Dillon, compagni di università, avevano comprato qualche anno prima e lo avevano trasformato in una piccola fabbrica dei desideri privata dove solo pochi eletti potevano trasformare i loro sogni in realtà.

Dillon aveva subito preso in simpatia Arianna quando si erano incontrati il primo giorno di università. Lei frequentava allora il primo anno mentre lui era già il terzo con qualche esperienza lavorativa alle spalle come personal shopper, personal stylist e all'occorrenza organizzatore di eventi. Quando aveva incontrato Eric e avevano deciso di formare una coppia, si erano anche messi in società insieme come dei novelli Dolce & Gabbana, comprando quel loft,arredandolo e ristruttrandolo. Arianna e le sue sorelle erano subito entrate nell'ottica della loro impresa e così la ragazza lavorava ogni tanto a dei bozzetti nel loft.

Era composto da cinque stanze molto grandi ed illuminate, con le pareti grezze in mattoncini rossi e il pavimento in legno. Nella prima stanza, dove si trovava la porta grande e rossa di metallo, era stato creato una specie di salotto con un diavano in pelle color champagne, qualche poltrona monoposto, un tappeto in stile minimal chic con tanto di tavolino in cristallo e legno di noce.

Sul resto della parete una grande libreria con la televisione. Nella seconda stanza invece c'era quello che aveva tutta l'aria di essere un ufficio di moda. Campioni di tessuti e vari colori erano artisticamente disordinati in giro. Tre scrivanie pressochè identiche facevano bella mostra di se , piene di bozzetti coloratisismi.

Arianna iniziò a lavorare il più in fretta che la sua mente e la sua mano le concedessero, infatti a tempo di record i due bozzetti erano belli pronti, incartati nella carta velina blu e pronti per essere consegnati al suo professore il lunedì seguente.

-Amore, ho finito!-disse Arianna spegnendo la lucina e correndo verso il salotto, dove una dolce visione la fece sorridere.

Kevin si era addormentato sul divano con un'espressione dolcissima, svegliarlo sarebbe stato un peccato. Forse poteva buttarsi avanti con i disegni, in fin dei conti. No?

Non prima di avergli scattato una foto, prese il suo blocco da disegno e la matita e si mise su una delle poltroncine lì vicino.


-Essere, ma quando ti decidi a prendere la patente? Sei inutile.-borbottò Trix parcheggiando nel cortile del college.

-Ci sto lavorando, amore.- rispose lui con un sorrisino, beccandosi un'occhiataccia perplessa.

L'aveva chiamata amore? Ma proprio amore?

-Tu mi chiami Essere, io ti chiamo amore.-spiegò.

La ragazza si limitò a fare un'espressione disgustata. Lei non era fatta per romanticismo e smancierie come le sue sorelle.

-Su, andiamo Essere. Il giornale non va avanti da solo.-

Joe si affrettò a raggiungerla e le prese la mano, intrecciando le dita con le sue e beccandosi la seconda occhiata strana nel giro di pochi minuti.

-Che diavolo stai facendo?-chiese.

-Queste sono cose che si fanno normalmente quando due persone stanno insieme, amore.-

Trix spalancò ancora di più gli occhioni color oro fuso.

-Essere, quante volte te lo devo dire? Io non sono una persona che esterna al mondo ciò che prova o la sua relazione. Per me è già abbastanza difficile anche il solo pensare di essere insieme ad una persona, quindi vedi di non esagerare.-disse.

-Va bene, amore.-sorrise Joe.

Joe si guardò ben bene intorno. Era la prima volta che entrava nella facoltà di giornalismo dell'UCLA (University of California – Los Angeles). L'ambiente sembra austero, le pareti erano ricoperte di legno di acero e tapezzeria verde, ravvivate dal vociare allegro degli studenti che passavano troppo presi dai loro problemi per mettere in atto isterismi collettivi al suo passaggio.

Trix si fermò di colpo davanti ad una porta che a Joe ricordò quelle dei vecchi uffici degli anni Cinquata che si vedono nei film. Entrarono svelti nella redazione stranamente vuota.

-Dove sono tutti?-chiese.

-A dormire o in giro a scovare articoli. Devo scrivere dei pezzi per l'edizione di domani, mettiti dove vuoi, fai quello che vuoi ma non disturbarmi. Ho bisogno di concentrazione, così ce la caviamo in poco tempo.-disse la rossa sparpagliando in giro le sue cose.

Joe si incantò più di qualche volta a guardarla mentre tutta concentrata si mordeva il labbro sensualmente ma senza rendersene conto.

Prendeva fogli, spostava libri, stampava aricoli, leggeva e correggeva.

Sì, era stato davvero fortunato ad acchiappare una farfalla come lei, se ne rendeva conto.

-Essere, muoviti che tra due minuti ho finito il minimo sindacale e possiamo andare a fare dell'altro.-disse stampando l'ennesimo foglio.

-Joe?-chiamò voltandosi per non aver ricevuto nessuna risposta.

Giulia rise sommessamente incrociando le braccia al petto e guardando Joe addormentato sulla scrivania. Si avvicinò piano e spense la lucina che era stata accesa, accarezzandogli piano i capelli scuri e dandogli un piccolo bacio sulla guancia.

Sì, Giulia aveva fatto per la prima volta un gesto dettato solo dai sentimenti verso quell'Essere a cui sotto sotto era affezionata e che le aveva fatto un po' di tenerezza.

-Ovviamente, qui lo dico e qui lo nego.-disse sospirando a se stessa, tornando alla sua postazione. Meglio buttarsi avanti visto che c'era.


Nicholas sbattè la testa contro l'armadietto, reprimendo uno sbadiglio.

-Dovevi stare a casa, Nicholas. Sei testardo come un mulo.-

-Amore mi sono svegliato alle sette. Dopo un mese in cui mi svegliavo alle quattro direi che è un ottimo orario.-rise Nick.

-Però non posso nascondere che sono contenta che tu sia qui con me.-ammise.

Nick sorrise sorione, posandogli un braccio intorno alle spalle.

-Andiamo fuori oggi per pranzo? C'è il sole e sono stufo di star chiuso qui dentro.-

Kim accettò di buon grado, tenendo ben stretto al petto il suo Mac.

Trovarono un tavolo al sole dove si misero a sedere indisturbati.

Certo, ogni tanto qualche gruppetto di additava e bisbigliava quando passavano per i corridoi ma ormai ci avevano fatto l'abitudine.

-Cosa stai facendo, 'more?-chiese Nick sbadigliando, steso sulla panchina con la testa sulle gambe di Kim, fasciate da un paio di pantaloni neri attillati.

-Sto facendo la nostra ricerca di storia.-sorrise accarezzandogli con una mano i capelli.

-Abbiamo una ricerca?-

-Certo, evidentemente dormivi durante storia. Comunque non preoccuparti, l'ho praticamente finita.-

-Sei fantastica.-mugugnò il bel giovanotto piegando le gambe sulla panchina.

Non passò nemmeno qualche minuto che Kim gettò un'occhiata al ragazzo.

Anche se non poteva vedere i suoi occhi (coperti dagli occhiali da sole) era certa che si fosse addormentato. A conferma di ciò, il suo petto che si muoveva regolare e l'espressione beata.

Chiara guardò l'ora sorridendo. Mancava meno di mezz'ora alla lezione, ma forse poteva anche evitare di andare per quella volta, no? Insomma, i suoi voti erano perfetti.

Con espressione soddisfatta chiuse il pc e infilò gli occhiali da sole. Una piccola pausa se la meritava anche lei.


-Ti devo raccontare una cosa!-esclamò Alice quel pomeriggio correndo nel vialetto con il suo grosso zaino a spalle e gli estremi dei fratelli Jonas che amorevolemente la seguivano.

-Ciao tesoro! Come è andata a scuola?-chiese la sorella accogliendo sul dondolo la sorella e facendo spazio vicino a se anche per Kevin.

-Oggi è arrivato uno nuovo a scuola! Dovresti vederlo, è proprio carino, ma carino carino! Tutte si sono innamorate e lui ha detto che la ragazza di terza B con cui si è messo oggi la lascerà a Natale.-

Kevin la guardò perplesso. Possibile che i geni delle sorelle Ruggieri si facessero già sentire in così tenera età?

-A Natale quando? Prima, durante o dopo? -chiese la sorella ridacchiando.

-Bòh, ma ha detto che dopo si fidanza con una della nostra classe. Becky, Helena, Katy o forse io.-

-Tu?-chiede Kevin sorpreso.

-Perchè non dovrebbe essere lei tra le scelte, Kevin? Alice è bellissima!-

-Certo, questo lo so. Pensavo che Alice stesse con Frankie. Vai avanti, tesoro. Come fate a sapere i nomi di quelle che sceglierà Mister Carino Carino?-chiese curioso.

-Boh!-rispose semplicemente la bimba.

-Ma li ha detti lui?-chiese la sorella, non nascondendo un sorriso.

-No, Ari! Ma sono queste le prescelte. E oggi, all'uscita della scuola eravamo tutte lì in gruppetto e lui è uscito abbracciato a quella là della B e mentre passava, si è girato verso di noi e ci ha detto "vi piacerebbe, eh?". Frankie si è arrabbiato un sacco e Becky ha iniziato a fare la smorfiosa.-

Arianna la guardò sorpresa. Era mai possibile che i bambini iniziassero a 8 anni ad avere storie che la generazione precedente aveva avuto solo al liceo?

-Mamma mia, Ari! Quello è carino carino, ma anche scemo scemo!-esclamò con fare esperto facendo scoppiare in una fragorosa risata Kevin.

-Dio benedica i geni Ruggieri!-rise baciando la testa della donna in miniatura che non perse tempo e corse a cercare Frankie, pronta per un pomeriggio di svaghi.

Ora che i fratelli erano tornati, tutto poteva tornare alla normalità: o quasi.

To be continued.

***



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Capitolo 42
*** Problems. ***


problems

Ragazze, eccomi qui a postare di nuovo. Non sapete che angoscia sapere che entro venerdì HB chiuderà i battenti, questa fanfiction è un po' la mia bambina. Che vi posso dire? Già mi commuovo al pensiero di chiudere. ): però di positivo c'è che sto lavorando al seguito (anche se ammetto di essere in crisi e non so se postarla per certi contenuti), più ad un'altra dozzina di fanfiction xD

Ad ogni modo, il prossimo capitolo si intitola Solutions ovviamente, perché se ci sono i problems ci sono anche le solutions, no? (: ok, vi ringrazio una per una e poi torno dal mio caro disturbo ossessivo compulsivo per la pulizia che mi è preso ultimamente. (: Vi amo.


PS. ragazze vi prego non sformate la pagina nei commenti, se ci tenete alla mia sanità mentale perché le pagine sformate mi mandano ai pazzi e vi posso assicurare che non è un bel vedere. Ok? (:


Trixilla: io ti sto ancora aspettando perché mi devi elogiare per quel pezzo che ti ho mandato via mail. Sta diventando più difficile parlare con te che con Obama e Osama in riunione per eliminare i quattro problemi del mondo! Quindi, vedi di farti trovare SCANDALO che oggi ho visto Mister Big e stavo per accostare e saltargli addosso. Giuro prima che sia finita io quell'uomo lo stupro. Aw. Ti amo.

JonasBrothersFan: ciao cara. Ti dirò che per HB2 sono un po' in crisi. Non so se postarla o no, anche se mi piace molto di più di HB. Sono un po' in conflitto con me stessa, devo pensarci bene. (: grazie mille per il commento!

Carly4e: Mister Carino Carino e Alice in questo capitolo sono liberamente ispirati a mia sorella di sette anni che fa sti discorsi. Ci sono rimasta malissimo xD però sono adorabili (: grazie mille per il commento!

Coco2: benvenuta e ti ringrazio per i complimenti! (:

Foxina: ciao, non ti preoccupare sei perdonata per il salto del commento dello scorso capitolo! Spero di sentirti ancora presto, bacio!

Camil92: ahaha mia sorella non può essere altro che un genio, con una sorella come me! (: scherzi a parte, mia sorella è fin troppo sveglia. (: grazie mille per i commenti! (:

Scimmy per due: scimmiiiiii tu devi leggere la shottinaaaaaaaaaaa e io voglio sentirti perché scleriamo poco ultimamenteeee e devo farti leggere la brocest! (: brava che hai commentato il capitolo indietro ahahah e comunque senza ombra di dubbio il più sveglio è Frankie. È un genio quel bambino e anche in JONAS... che ti devo dire? I suoi fratelli dovrebbero ispirarsi a lui.

DarkViolet92: TI PREGO non sformare più la pagina (: ad ogni modo, grazie mille per il commento, mi fa molto piacere come sempre! Un bacione!

_FrancySoffi_: ciaooo! Io faccio l'ultimo anno di liceo, ma studio da privatista (praticamente studio a casa da sola) quindi per essere ammessa alla maturità ho dovuto fare gli esami. (: So che è inverosimile che tutti e tre si addormentino, però vabbè dai..è una fanfiction! (: bacione e grazie.

Hinata21: ti ringrazio per i complimenti! Un bacione immenso. (:

Heilig: sta per finireeeeeee Y-Y devo preparare i fazzoletti. Sìsì.

Jeeeee: ahahah anche la nostra Trixy si è arresa ormai! (: bacione e grazie infinitissimeeeeeeee! Baso a buso obeso (che mi piace un sacco dire)

Arya: dalla Polonia con furore! (: ma che onore avere anche i commenti internazionali xD ma che ci fai li??!! bacione e non preoccuparti per accenti e/o apostrofi! (:

__stellina: Alice è una Ruggieri a tutti gli effetti xD grazie per i complimenti, dolcissma come sempre! Un bacione e grazie ancora!

Ellie: ciao cara, è da un po' che non ci sentiamo! Spero che tu “stia meglio” per quella storia che mi avevi detto. Bacione e a presto!


A voi il capitolo...e...


- 2 [+epilogo] alla fine.



ready, set, go!


***

Capitolo 42:Problems.

Too many problems
Oh why am I here
I dont need to be me
cos youre all too clear
Well I can see
Theres something wrong with you
But what do you expect me to do?
At least I gotta know what I wanna be
Dont come to me if you need pitty
Are you lonely you got no one
You get your body in suspension thats no
Problem problem
Problem the problem is you.

-Problems Sex Pistols-


-Ehy, Kim! Che succede?-chiese Giulia precipitandosi verso l'ingresso.

-NIENTE!-gridò in tutta risposta quella arrabbiata.

Quel niente però, si ripeteva da un po' troppi giorni per i gusti delle sorelle maggiori. Da quando i Jonas Brothers avevano finito la loro mini tournè circa un paio di settimane prima, Chiara tornava a casa da scuola ogni giorno sempre più nervosa e frustrata, ma la cosa peggiore era il fatto che non voleva farne parola con le sue sorelle.

-Che succede a quella ragazza?-chiese Arianna perplessa, mordicchiando pensierosa la stanghetta dei suoi occhiali da vista Dior che usava ogni tanto per studiare.

Trix scosse la testa.

-Proprio non lo so. Credi ci siano problemi con Nick? Non l'ho più visto gironzolare per casa ed un po' ci avevo fatto l'abitudine ormai.-ammise.

-Kevin dice che anche Nick è strano. Non si saranno lasciati, vero?-chiese con una nota di preoccupazione.

-Ma figurati.-rispose Trix con un tono nemmeno troppo convincente.

-Tesoro, è successo qualcosa con Nick?-chiese Ari sentendola scendere le scale a grandi falcate.

-Perchè ci mettete sempre di mezzo Nick? Perchè una ragazza non può fare un pò di casino senza che ci sia di mezzo un uomo?-chiese inviperita.

-Puoi fare tutto il casino che vuoi, sister. Solo ci chiedevamo il motivo.-rispose Trix.

-Ormoni.-

-Non credo, sis. I tuoi ormoni sono stati esorcizzati da quella cosa che porti al dito.-

Kim sbuffò arrabbiata. Sembrava un vero vulcano sul punto di esplodere.

-SONO SOLO AFFARI MIEI!-urlò sparendo di nuovo in camera sua.


In casa Jonas tutto faceva presupporre che quella fosse la dimora della tranquillità. Paul sonnecchiava sulla poltrona con l'espressione soddisfatta, Kevin guardava rilassato dei video musicali e Joseph sembrava troppo pigro per fare qualsiasi altra cosa che lamentarsi con il fratello maggiore per la scelta dei canali musicali.

-Kev, dai cambia! L'abbiamo visto due minuti fa questo. E anche questo. E questo.-

-Joe ci sono sei televisori in casa, perché non ti alzi e te ne trovi un'altro su cui potrai scegliere cosa guardare personalmente senza stressare l'anima al sottoscritto?-

-Non ne ho voglia, dovrei alzarmi e questo richiederebbe uno sperco di energie non indifferente.-

-Ma quanto stai diventando pigro?-

-Ma quanto stai diventando pesante? Non devi andare dalla tua Ari? Su, sciò! Devo guardare la tv.-

-No, caro mio. Arianna sta studiando e Trix ha un esame domani mattina quindi sai meglio di me che deve studiare e hanno bisogno di silenzio.-

-Frankie? Non puoi portare Frankie e Alice al parco?-

-Sono fuori con mamma.-rispose decidendo di ignorare il fratello e tornare ad esercitare il suo potere di controllo sulla televisione, sapendo bene che non sarebbe durato a lungo.

Improvvisamente, un rumore assordante fece sobbalzare i due fratelli Jonas e svegliò il povero Paul.

-Che succede?-chiese apprensivo destandosi.

-Ohoh. È tornato Nick.-

Joe e Kevin si scambiarono un'occhiata preoccupata.

-Accidenti, mi farà venire un infarto un giorno o l'altro!-gracchiò il padre massaggiandosi gli occhi stancamente con una mano.

-Ma ha preso l'insulina?-chiese Joe improvvisamente accigliato.

-Sì, sono sicuro di questo. Joseph, forse è il caso che andiamo a parlarci.-sospirò Kevin.

Per la prima volta da quella mattina, i due fratelli maggiori si trovarono d'accordo su qualcosa.

Peccato però che anche loro non cavarono un ragno dal buco, decretando così la loro missione nuovamente fallimentare.


-Tu, io e una mattina solo per noi.-

Arianna ridacchiò portando le braccia intorno al collo del suo ragazzo, che con un braccio la strinse ancora più a se mentre con l'altra mano reggeva un vassoio di Starbucks, chiudendo con un piede la pesante porta di Villa Ruggieri.

-Niente fratelli, niente Joe. Io, te e cinque ore di baci ininterrotti.-

-Baci? Solo baci?-chiese Arianna spostandosi a baciare sensualmente il collo del ragazzo.

Kevin si lasciò sfuggire un gemito soddisfatto, alzando però il volto della sua ragazza in modo da guardarla intensamente negli occhi.

-Solo baci. Ne abbiamo già parlato.-

-Sì, ma abbiamo la casa libera! I tuoi sono nel New Jersey..-sussurrò maliziosa.

-E io ho ancora un anello della purezza.-

-Che puoi sempre togliere..-

-Ma che come ben sa la mia bellissima e intrigantissima ragazza, non toglierò.-

Ari sbuffò giocherellando con i ricci del ragazzo.

-Mi spieghi cosa serve essere bellissime e intriganti se poi non se ne può approfittare?-

-Serve per..rendere ancora più speciale un momento che verrà.-sussurrò lui, scandendo ogni parola con un bacio ben piazzato che la fece gemere.

-E tra quanto?-chiese la ragazza.

-Tra non molto, spero.-sospirò lui, mentre la sua mano si intrufolava leggera sotto la maglia della ragazza accarezzandole dolcemente la schiena nuda, risalendo fino a giocherellare con il gancio del reggiseno che portava.

-Pizzo?-chiese con un sorriso furbo.

-Scoprilo.-sorrise lei maliziosa come poche volte, trascinandolo con se sul pavimento in un gioco di baci roventi.

La situazione si stava scaldando. La maglia di Kevin finì sul pavimento mentre con un gesto molto sensuale la riccia lo prese per una delle numerose collane che il giovane portava addosso attirandolo a se per un bacio in grado di far sciogliere il Polo Nord.

Kevin si stava decisamente facendo coinvolgere dalla situazione e qualche istante dopo anche la maglia grigia della ragazza finì sul pavimento.

Con un rapido colpo di reni, Kevin si trovò con la schiena nuda sul pavimento del salotto mentre Arianna a cavalcioni sulle sue gambe lo continuava a baciare con passione. Le sue mani scivolavano sul suo corpo caldo e perfetto e per molto più di un momento Kevin si scordò persino il suo nome.

Evidentemente qualcuno aveva preso molto sul serio il voto che Kevin aveva fatto, così sul serio che quando nessuno dei due aveva più il controllo della situazione e quando quello che stava per accadere era evidente e logico persino a Kevin, fece squillare insistentemente il telefono.

-Oh. Mio. Dio.-sussurrò Arianna alzandosi di scatto quasi sconvolta e cercando il telefono con il fiato un pò grosso.

-Pronto?-rispose subito sistemandosi con la mano i capelli e cercando di cacellare le tracce di rossetto che ormai non era più sulle labbra.

-CHE COSA? Arrivo subito! Kevin, rivestiti. Dobbiamo andare. Alice e Frankie sono in presidenza.-

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che anche il telefono di Kevin squillò.

Si infilarono di nuovo le loro maglie e si prepararono per affrontare la situazione. Nel mentre Arianna si morse il labbro colpevole prima di uscire con aria rassegnata.


-Oh Dio! Frankie! Ma che diavolo hai combinato?-chiese Kevin apprensivo correndo verso il fratellino.

-Ahia Kevin! Fa male!-si lagnò quello quando le dita del fratello maggiore sfiorarono delicatamente l'occhio gonfio e livido.

-Alice! Che hai combinato, piccola peste?-chiese Arianna entrando come una furia dietro a Kevin e precipitandosi verso la sorellina.

-Signor Jonas, signorina Ruggieri. Il preside Johnson vi aspetta nel suo ufficio.-

-Immobili qui. Tutti e due!-li avvisò il ragazzo indicando due seggioline nere.

I due bambini, entrambi con il broncio, si sedettero incrociando le braccia al petto e fissando in cagnesco il pavimento, muovendo ritmicamente le gambine avanti e indietro a qualche centimetro dal suolo in legno scuro.

-Proprio oggi i miei dovevano partire?-chiese Kevin a denti stretti avventurandosi verso l'ufficio del preside Johnson.

Arianna gli rivolse un sorriso nervoso, cercando di sistemarsi la maglietta e cercando di darsi un'aria più seria.

L'ufficio del preside richiamava molto i colori della sala ovale della Casa Bianca in uno di quei film sulla presidenza degli Stati Uniti. La scrivania del preside, in legno di noce, era posta di fronte ad una vetrata che dava sul parco della scuola. Il pavimento era ricoperto con un' antiestetica moquette blu e le pareti erano rivestite di carta da parati per metà blu e metà bianca, bordata di finto legno bianco.

-Signor Jonas, signorina Ruggieri. Sono felice di vedervi, anche se avrei preferito incontrarvi in circostanze meno formali. Gradite qualcosa da bere?-chiese il preside porgendo la mano ai ragazzi.

Il preside Johnson era un uomo sulla quarantina con corti capelli neri tagliati a spazzola e un leggero pizzetto cordinato a contrnare le labbra sottili. La sua espressione non sembrava troppo felice.

-No, grazie. Ci dica, preside. Cosa è successo? Perchè Frankie ha un occhio nero e cosa c'entra Alice?-chiese Arianna educata prendendo posto su una delle due sedie poste di fronte alla scrivania.

-Vedete, oggi in cortile c'è stata una rissa.-

-Una rissa?-chiesero stupiti.

-Sì. Alcune maestre hanno visto Franklin Jonas e William Hardman fare a botte. Entrambi ora hanno un occhio nero.-

-Mio fratello? Scusi, sono molto preplesso. E chi è questo William?-chiese Kevin confuso.

-Mister Carino Carino, tesoro.-spiegò Arianna prendendogli la mano che lui strinse dolcemente.

-Oh, e hanno fatto a botte per Alice?-

Il preside annuì congiungendo bonariamente le mani sulla scrivania.

-Signor Jonas, suo fratello dice che è stato lei a dirgli di lottare per stare con Alice.-

-Tu gli hai detto di lottare per stare con Alice?-

Ora era Arianna quella che guardava con gli occhi spropositatamente spalancati Kevin.

-No, no, no. Ci deve essere un fraintendimento.-chiarì subito.

Il preside fece un sorriso.

-Signorina Bustos? Può far entrare i bambini, per favore?-chiese il preside all'interfono.

-Come hai potuto dire al tuo fratellino che per stare con Alice deve fare a botte?-continuò Ari imperterrita.

-Io non gli ho detto di fare a botte!-

-Tuo fratello ha fatto a botte per mia sorella!-

-Beh un pò dovresti esserne fiera, però.-

Arianna ci pensò su.

-Sì, forse.-

-Signori, scusate. Franklin? Alice? entrate. Ecco, mettetevi lì. Franklin, puoi raccontare cosa è successo?-

Frankie sbuffò incrociando le braccia al petto con espressione da duro.

Arianna guardò i due uomini adulti spazientita, si alzò e andò ad inginocchiarsi di fronte a Frankie. Possibile che gli uomini con le situazioni "pericolose" tra bambini proprio non ci sapessero fare?

-Tesoro, mi dici perchè hai picchiato Mr. Carino Carino?-chiese Arianna dolcemente, sistemando un paio di boccoli castani del bimbo.

-Perchè quello ha deciso di mettersi con lei, e Kevin mi ha detto che per ottenere quello che voglio davvero devo lottare! I grandi dicono sempre che avrebbero voluto sapere prima quello che sanno ora. Io lo so già adesso, quello che voglio.-borbottò arrossendo un pò e lanciando uno sguardo significativo ad Alice che sembrava sul punto di scoppiare a piangere.

-Grazie, piccolo.-rispose Arianna, posando un piccolo bacio sulla fronte del bambino e tornando a sedersi sulla sedia vicino al fidanzato, non prima di aver lanciato uno sguardo trionfante al preside.

-Frankie io non ti ho detto di fare a botte! Lottare non significa con i pugni!-esclamò Kevin.

-Kevin ma come ti viene in mente di dire lottare a Frankie? Non può capire che non intendevi in senso letterale!-si lamentò la giovane passandosi esasperata una mano tra i capelli.

-Arianna non intenderai dare la colpa a me per questo, spero! È mio fratello quello con l'occhio nero, non tua sorella!-

-Oh questo lo so. Però non credo che a tua madre faccia piacere sapere che ci siamo di nuovo in mezzo noi ai guai dei Jonas!-

-Ragazzi, ragazzi per favore calmatevi. Non credevo fosse una questione familiare.-ammise imbarazzato il preside.

-Ci scusi, il problema è che..-

Lo squillo del cellulare non lasciò il tempo a Kevin di finire la frase.

Arianna spalacò gli occhi arrossendo in maniera deliziosa.

-Scusate, ho dimenticato di spegnerlo.-ammise con un filo di voce guardando il display del suo cellulare.

-Oh Gesù. È la scuola di Chiara. Devo rispondere, mi scusi. Pronto? Sì sono io. È successo qualcosa?-chiese apprensiva facendo un giro e spostandosi verso il lato più remoto della stanza.

-Mi sta prendendo in giro? Non è uno scherzo. Arrivo. A tra poco.-

Arianna si morse il labbro nervosa.

-Kevin, devo andare alla Beverly High. Chiara è finita in presidenza.-

Kevin non fece in tempo ad alzare gli occhi al cielo che il suo cellulare vibrò con insistenza, tanto da costringerlo a spalmarsi sulla sedia.

-Arrivo.-borbottò immaginando benissimo la richiesta che la signorina Garrett, la segretaria della Beverly High, gli stava per fare.

Il preside guardò i due ragazzi con sofferta partecipazione per i mali altrui.

-Spero tu ti renda conto che stiamo rasentando il limite della compassione.-sospirò la ragazza passando drammaticamente una mano tra i ricci scuri.

-Ragazzi, c'è qualcosa che posso fare per aiutarvi?-chiese il preside notando le espressioni disperate.

-No, grazie preside Johnson. Ci dica solamente la punizione di Frankie e Alice. Se ha bisogno di parlarci temo dovremo prendere un appuntamento nel pomeriggio.-

-Signorina Ruggieri, non si preoccupi. Alice non ha fatto nulla, non voleva lasciare solo Frankie ed è per questo che ho dovuto chiamarla. Per quel che riguarda Frankie invece. Figliolo, hai capito che quello che hai fatto è sbagliato?-

Il bambino alzò lo sguardo e annuì leggermente.

-Va bene, ne parliamo domani. Potete andare.-chiese sconsolato.

Dopo una fugace stretta di mano, le due sorelle e i due fratelli uscirono da una scuola di corsa, pronti a saltare sul SUV di Kevin.

-Una mattinata solo per noi, eh?-

-Con tanto di pranzetto italiano, ti ricordo.-

-Ti prego. Non infierire. Questa giornata è iniziata in modo tragico. Spero solo che mamma non si faccia prendere dal panico quando lo scoprirà.-

Arianna infilò gli occhiali da sole.

-Alice, stai bene?-

La bimba mugungò un sì.

-Tesoro, ma perchè non sei tornata in classe? Stavamo venendo noi a prendere Frankie, non ti devi preoccupare per lui.-

-Ma lui ha fatto a botte contro Mr. Carino Carino! Sei stato un idiota, Frankie! Come ti è saltato in mente?-urlò la bambina al suo amichetto.

Kevin regolò lo specchietto retrovisore in modo da poter assistere alla scena.

-Mr. Carino Carino di qua, mister Carino Carino di là! Non parli d'altro che di lui!-urlò Frankie in risposta.

-E allora? E poi non parlo solo di lui!-

-Sì invece! Ti preoccupi solo di lui, invece sono stato io che ho preso un pugno per primo da quello! Mi dà fastidio! Esiste solo lui per te!-

-Perchè è nuovo!-gridò la bambina gesticolando.

-E io non voglio che quello scemo si metta con te. Vuoi fare come Dolly, poi?-

-Dolly chi?-urlò di rimando Alice, rossa in volto per la collera contro il suo amico del cuore.

Frankie dal canto suo stringeva duramente i piccoli pugni tanto che le nocche erano ormai bianche.

-Bambini, calmatevi.-cercò di dire Kevin.

-Vedi? Nemmeno te le ricordi, Dolly! Era la fidanzata di Mr. Carino Carino prima di quella della terza B! Io non voglio che quello ti tratti così!-gridò il piccolo Jonas con quanto più fiato aveva in gola.

Arianna guardava la scena vagamente commossa e spaventata.

Aveva sempre sottovalutato in un certo senso i drammi dei bambini pensando che non potessero essere di carica emotiva così potente, invece si stupì nel scoprire che si era sbagliata ..e di grosso anche. I loro problemi erano tutt'altro che semplici. Era mai possibile che dei bambini parlassero così di problemi che non avrebbero dovuto concernere i loro interessi fino almeno al secondo anno della Junior High?

-So badare a me stessa, Frankie!-

-No invece, io ti voglio proteggere da quello scemo!-

-Ragazzi, stop!-urlò Kevin sovrastando di gran lunga le voci dei due bambini.

Frankie e Alice lo guardarono zittendosi all'istante.

-Litigare non serve a niente, vi ricordate cosa è successo a noi quando abbiamo litigato?-chiese più dolcemente.

Vide le due testoline abbassarsi e annuire, torturandosi entrambi le manine.

-Volete un consiglio? Aspettate un pò a parlarne, quando sarete calmi troverete una soluzione. Magari Kevin e io vi accompagnamo a prendere un bel gelato, così ne parlerete in tutta tranquillità. Ora piccolo pugile, ti dispiace se do un'occhiata a quel livido?-chiese Arianna materna, scavalcando con agilità il sedile e sedendosi di nuovo tra i due bambini.

To be continued.

***



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Capitolo 43
*** Solutions. ***


s

Nothing to say. Ci avviciniamo alla fine, le lacrime iniziano a farsi sentire quando rileggo gli ultimi pezzi da postare. Non ci posso credere, manca così poco..

volevo cogliere l'occasione per ringraziare le ottantatre persone che mi tengono tra i preferiti e anche quelle che mi tengono tra le storie seguite. Oh my Gosh, mi viene quasi da piangere. Sono un po' emotional in questi giorni. Vi ringrazio una per una, prima di lasciarvi con il penultimo capitolo che si chiama Leaders. L'ultimo capitolo non vi dico come si chiama però (:

a mercoledì.


Trixilla: i wanna cry, i wanna cry, i wanna cry. Dang, è quasi finita. Che angoscia. Amore devo ancora finire la schiacchiatina (: ad ogni modo, super brava per inglese. Ti amo.<3

Jeeeeee: Frankie è un genio, lo adoro. Altrochè i fratelli! (: bacione e grazie mille. Uhm, mi stai minacciando per caso? Uhm, no giuro. Crisi mistica, non so se postarla anche perché eventualmente avrebbe il rating rosso. Boh. (:

Hinata: ahaha adesso vedrai cosa hanno combinato Nicky e Kim. (: grazie per il commento!

DarkViolet: ahahah Kevin e Arianna si sono lasciati prendere un po' la mano. (: felice che il capitolo ti sia piaciuto, bacione!

__stellina: guarda, davvero non lo so il seguito. Sono una persona abbastanza complessata e devo pensare bene alle cose, ora sto iperanalizzando il fatto del sequel (: ad ogni modo, ti ringrazio come sempre per i commenti. Un bacione (:

_FrancySoffi_: ahah Kim e Nick in presidenza (: adesso scopri. La scelta di studiare da privatista è dipesa un po' da problemi di salute e un po' perché me la cavo benissimo da sola a studiare, così ho pensato di presentarmi da privatista e va molto meglio che alla scuola normale (: bacione e grazie.

JonasBrothersFan: ahahah giuro che ci sto pensando al seguito, lo giuro. Non voglio postarlo e magari non concluderlo, quindi vedo come si sistemano le cose e poi vedo. (: la Trix mi sta facendo il lavaggio del cervello quindi è più un sì che un no, ma se non sono convinta al 100% poi le cose le faccio male (: quindi... boh, tutto sto papiro per dirti che ti ringrazio comunque!

Mon Amour: ahaha amore mi hai lasciato tipo otto recensioni (: ad ogni modo, grazie! Bacione e ci sentiamo presto :*

Heilig: manca poco, manca poco, manca pochissimooooo! ;( divento triste. Bacione e grazie!

Scimmy: scimmyyyyyyyyy *-* ovvio che era il capitolo più bello, c'era lo scimmio in tutto il suo splendore! Nel nuovo episodio si vede poco..poveroooo! Quel bambino merita una ff tutta per lui. Ci dobbiamo lavorare quest'estate. Sìsì. Ti scimmio. <3

Camil92: Frankie batte mister Carino Carino su tutta la linea, ovviamente. Cioè poco ma sicuro. (: grazie per aver recensito! (:

Annina94:benvenuta e grazie per i complimenti! Sono felice che ti piaccia, anche se è quasi finita ormai :( bacio!

Foxina: Frankie è la cosa più tenera che esista, su questo non c'è ombra di dubbio. Prima o poi quel bambino supererà i fratelli, ne sono certa. (: bacione e grazie.

Coco2: sììì Frankie genioooo! XD eh è quasi finita purtroppo :( grazie per la recensione!

Puffettosaa: da quanto tempo! Bentornata (: spero che vada tutto bene e grazie per i complimenti. Un bacione.



A voi il capitolo...e...


- 1 [+epilogo] alla fine.



ready, set, go!


***

Capitolo 43: Solutions.

I could be wrong
I could be right
do you think we'll make it
out of here alive
oh we need solutions
a brain megaphone
we need solutions
we got to call this home
she makes me see God
I'm out on a line
anyway the pleasure comes.

-Solutions Bush-

Quando dalla cucina Trix sentì il rumore di una grossa auto che parcheggiava nel vialetto, corse come una furia verso la porta pronta a farsi raccontare tutto. Aveva sostenuto un'esame parecchio fastidioso quella mattina e quando era uscita dall'aula aveva visto non una, non due, ma ben tre telefonate che l'avevano messa in ansia. Due dalle scuole delle sue sorelle e una dall'unica delle sue sorelle che a scuola non ci andava più ma che teoricamente doveva essere in casa a coccolarsi pudicamente il suo stinco di Santo personale. Aveva chiamato Joe che da bravo nullafacente inutile stava ancora dormendo e l'aveva poco carinamente intimato di muovere le sue belle chiappe sode e di portarle nel minor tempo possibile a casa sua possibilmente con delle spiegazioni, ma a giudicare dall'espressione che aveva fatto Joe (e dal fatto che avesse capito di portare il cane invece che delle spiegazioni) non doveva nemmeno essersi accorto che c'era un qualche problema.

La prima ad entrare, o meglio a sparire dentro casa fu Chiara.

-Oh mio Dio! Chiara ma che ti è successo?-chiese Trix sdegnata.

Chiara in tutta risposta emise un ringhio rabbioso, correndo sulle scale.

-Che cos'è questa puzza? Essere, se Elvis ha fatto i bisogni in casa giuro che te lo faccio mangiare!-urlò.

-Non è stato Elvis!-borbottò Joe.

-Ciao Sister! Non è Elvis, è Chiara.-

-Kim? Ma perchè puzzi così?-urlò.

-Essere la ragazza di un JONAS è uno sporco lavoro!-gridò quella di rimando, facendo seguire il suo urlo dal rumore della porta della sua camera che sbatteva facendo tremare tutti i muri.

-Qualcuno lo deve pur fare!-ghignò Joe con un sorriso.

Istintivamente Kevin e Nick gli tirarono una sberla sulla collottolla.

-Aiah! Mi avete fatto male!-si lamentò.

-Kim! Kim! Tesoro!-

Nicholas non degnò nessuno di uno sguardo e corse verso la camera della sua ragazza, salendo le scale a quattro scalini per volta e rischiando di rompersi l'osso del collo.

-Ok, io non ci capisco più niente. Ohmiodio! Frankie che hai fatto?-chiese Trix.

-Sis, lasciamo perdere. Non fare domande. Ora abbiamo un altro problema da risolvere e sappi che questa storia non mi piace proprio per niente.-ammise Arianna aprendo il congelatore e tirando fuori una grossa bistecca cruda che posò senza troppi complimenti sull'occhio pesto di Frankie.

-Andate a giocare. I grandi hanno cose importanti di cui discutere. Portate fuori il cane!-

-Sis, spiegami che è successo. Right now.-

-Frankie stamattina ha fatto a botte con Mister Carino Carino per Alice. Movente: gelosia. Kim è stata sospesa.-

-Frankie gelosia e KIMCHECOSA?-urlò Trix.

Kim e sospesa erano due parole che non erano state concepite per essere poste nella stessa frase. Kim era una brava ragazza! Aveva tutti ottimi voti, migliori persino di quelli delle sue sorelle. Faceva parte delle cheerleader, del Comitato per la raccolta fondi per associazioni benefiche, non beveva, non fumava, non scopava e da qualche mese era pure diventata bigotta portando l'anello!

-L'hanno sospesa. Ho dovuto usare tutta la mia influenza per far ragionare il preside. Dice che sono settimane che Chiara da problemi a scuola, ma con noi non ne ha mai parlato.-sospirò Ari sedendosi sul tavolo in cucina, attorniata da Kevin, Giulia e Joseph.

-Non è necessario che convochiate il parlamento. Possiamo risolvere benissimo la faccenda da soli.-borbottò Nick entrando e guardando negli occhi tutti i presenti.

Si diresse subito verso il frigo prendendo una delle Diet Coke che erano lì per lui.

-Che faccenda, Nick?-chiese Joe prendendo una manciata di cioccolatini ricoperti di zucchero colorato e iniziando a lanciarne in aria, facendoli cadere dentro la sua bocca.

Nick lo guardò, ma rimase in silenzio.

-Avanti, Nicky. È evidente e logico che non riuscite a gestirla da soli questa cosa.-disse Arianna, guardandolo dritto negli occhi.

Il ragazzo rimase ancora qualche secondo in silenzio, probabilmente stava valutando che pro e che contro avrebbe ottenuto da quella confessione che stava per fare. Una litigata con Chiara, ormai era il minimo delle conseguenze che lo aspettavano ma saggiamente decise che quella volta il gioco valeva la candela.

-La situazione a scuola è diventata insostenibile nelle ultime settimane. C'è una ragazza nel liceo che, diciamo che ha preso di mira Kim e dire che le sta rendendo la vita impossibile è un eufemismo. Oggi le ha riempito l'armadietto di spazzatura e Chiara era davvero al limite della sopportazione, per questo ha reagito e si è messa a lanciarla addosso a questa. La settimana scorsa le ha scambiato due soluti durante l'ora di Chimica, le ha fatto saltare allenamenti per le Cheerleader e Dio solo sa che altro. Io mi sento terribilmente in colpa, non so più cosa fare e Chiara,orgogliosa tanto quanto voi ovviamente, non vuole chiedere aiuto. Quella è pazza, credetemi! Il suo nome è..-

-Ella Devon.-risposero in coro le sorelle maggiori.

-Come fate a saperlo?-

-La conoscete?-

-Se la conosciamo? Era la nostra degna erede, ma non la legittima. È da quando è entrata in quella scuola che aspira ad avere il potere nelle sue mani, ma costi quel che costi, finchè ci sarà una Ruggieri lì dentro, quella il posto d'onore non lo avrà mai.-ghignò Trix malefica.

-Non è tutto. Conoscete una certa Bonnie Tusco?-chiese Nick rimescolando la sua Coke nella lattina con un moto circolare della mano.

-Rappresentante degli studenti, dovrebbe essere all'ultimo anno ora se non ricordo male.-

-Esatto, Ari. Beh, era rappresentate degli studenti ed era molto amica di Kim. Si è dovuta ritirare e per i prossimi nove mesi diciamo che sarà molto occupata.-

-Quella mezza suora è incinta? Dio ci salvi!-esclamò Trix scandalizzata.

Se al peggio non c'è mai fine, Arianna aveva capito perfettamente cosa stava per succedere.

-Aspetta,non dirmelo. Ella si candiderà per diventare Presidente degli studenti.-

Nick annuì con espressione affranta.

-Fa così con Kim per colpa mia, lo so.-

-Non è colpa tua, smettila di crocefiggerti da solo.-disse Kevin posandogli una mano sulla spalla.

-Se Ella entra a capo del Comitato Studentesco avrà il controllo sull'intera scuola e per Chiara sarà davvero l'inferno. Scommetto che si candiderà per essere Reginetta del ballo di Natale tra quattro settimane.-

-Ed è pure a capo delle Cheerleader.-ricordò Trix con espressione disgustata.

-La Beverly non sarà più la stessa scuola in mano a quella. Sarà tutta rosa, pelosa e brillaninata!-si lamentò Ari.

-Questa è una follia!-

-Ha capito il concetto.-sospirò Nick, posando la fronte sul tavolo.

-Ora capite anche il pericolo? Una scuola in mano ad una bionda!-

-Vuole la guerra? E guerra sia!-ghignò la rossa.

-Il nostro compito sarà quello di essere aggressive senza arrivare ad essere troppo perfide.-

-Amen sorella!-

Joe e Kevin si guardarono seri:-Impossibile!-

-Perfetto, signori e signore l'apocalisse è iniziata. Vi presentiamo i concorrenti che si contenderanno la distruzione del mondo: Perfidia e Malvagità!-scherzò Joe.

-Beh, meglio di Prete e Santo.-replicò la rossa indicando con uno sguardo i due fratelli maggiori.

-Ho paura di chiedervelo:che avete intenzione di fare?-chiese Kevin cauto, facendo il solito giochetto con le sopracciglia.

Le due sorelle si guardarono per un lungo istante facendo comparire sui loro volti un sorriso di chi la sapeva veramente, veramente lunga.

-Mi piace lo strano luccichio malvagio nei tuoi occhi, Ari!-ammise Trix.

-Io ne sono vagamente terrorizzato!-borbottò Nick.

Quando Nick disse questa frase non scherzava proprio. Era una cosa nota ai fratelli Jonas che le sorelle Ruggieri potevano essere molto vendicative e di certo si erano sempre augurati di non doversi mai trovare in una situazione tale da dover affrontare le sorelle che lottano per una di loro. Era lo stesso principio secondo cui una leonessa attacca gli estranei per proteggere i suoi cuccioli: loro erano disposte ad attaccare tutto e tutti pur di proteggere o aiutare una delle altre sorelle. Poteva esserci Johnny Deep nudo in salotto ed essere bellamente ignorato, forse, se anche una sola delle sorelle si fosse trovata in difficoltà.

-Team Ruggieri di nuovo all'attacco!-esclamarono le due sorelle scambiandosi soddisfatte un cinque.

-No, anche se so che me ne pentirò.. Team Jonas all'attacco!-borbottò Kevin.

Arianna emise un urletto eccitato mentre con foga stampava un bacio sulle labbra del suo chitarrista.

-Il mio piccolo demonio dannato.-rise lui rispondendo al bacio che mentre si faceva più interessante, fu bruscamente interrotto dalla suoneria del cellulare di Arianna.

-Non c'è pace per i dannati, eh? Trix, sono loro.-fece con una smorfia.

Trix alzò gli occhi al cielo, svenendo poi teatralmente sul tavolo.

-Che vogliono?-borbottò.

-Che ne so. Vado a rispondere.-


Dieci minuti dopo, Arianna ancora non si vedeva e la cosa lanciò una specie di allarme a Kevin.

-Ho detto che qui me la cavo egregiamente da sola. Non dovete far finta che ve ne importi qualcosa. Che cosa? È stata una coincidenza, dannazione! Se non sai l'intera storia almeno stattene zitta, Benedetta! No che non verremo per Natale. Vogliamo andare qualche giorno in vacanza, da sole. Abbiamo bisogno di questo. Sì, va bene. Ciao eh.-

Kevin la vide spegnere in malo modo la chiamata e lanciare il telefono su uno dei cuscini. La osservò posare i gomiti sulla staccionata e passare stancamente le lunga dita affusolate tra i ricci scuri.

-Ehy.-sussurrò accarezzandole la pelle nuda della schiena sotto la maglietta.

-Parlami Kevin, o giuro che salgo sul primo aereo per New York e li prendo a calci.-

-No, tu rimani qui. C'è un piano malefico da effettuare, no?-sorrise lui, continuando ad accarezzarle la schiena.

-Già.-

-Anzi. Vuoi che ce ne andiamo qualche giorno, noi due soli? In uno di quei posti dove non sono molto conosciuto. Ad esempio il Tibet. O magari in Birmania. Ho sentito che è molto bella-sussurrò.

-Difficoltoso.-sorrise lei.

-Sono Kev Jonas, per l'amor del Cielo! Posso ottenere tutto ciò che voglio. Vuoi andare in Birmania? Andiamo in Birmania! Niente ci può fermare.-

-Credo che il fatto che la Birmania non esiste più sia un buon ostacolo.-

-Non esiste più?-chiese spaesato.

-Si chiama Myanmar adesso.-rise lei.

-Oh.-rispose Kevin con un'espressione davvero delusa che la fece sorridere.

Arianna si alzò abbracciandolo e restando qualche minuto in silenzio.

-Sai qual'è la cosa che detesto di più?Che riescono a non farmi credere più in me stessa.-

-Non devono e tu, principessa, non devi lasciarti influenzare così. Stai facendo un ottimo lavoro, con loro, con l'università e anche tra di noi. Non hai niente da rimproverarti.-sussurrò con dolcezza.

Arianna si lasciò sfuggire un piccolo gemito tra le sue braccia.

-Tra di noi direi che stamattina siamo andati un po' troppo in là.-ammise Ari guardandolo negli occhi.

Kevin la fece sedere sulla staccionata posizionandosi tra le sue gambe e tenendola salda al suo corpo.

-Già, però nonostante tutto non mi sento in colpa.-

-Che vuoi dire?-

-Voglio dire che forse non era sbagliato che succedesse.-

Arianna lo guardava seria.

Era quel tipo di conversazione che avevano fatto miliardi di volte ma forse mai così seriamente. Erano sempre riusciti a parlarne ridendo, buttandola sullo scherzo.

-Kevin che stai dicendo?-

-Lo sai cosa sto dicendo.-sorrise lui accostando la fronte a quella della ragazza.

-No invece. Hai fatto un voto e ho avuto modo di riflettere per un po', oggi. Non è giusto che tu infranga questa promessa. Oggi ci siamo spinti decisamente troppo in là e forse è stato proprio questo a farmi riflettere, sai? So che questo non è il mio solito modo di ragionare e c'è ancora una parte di me che se ne vorrebbe fregare di quel dannato anello, ma la parte più insistente dice che devo rispettare la tua scelta.Dobbiamo porre dei limiti.-

-E perché la parte più insistente dice così?-chiese Kevin, un po' contrariato.

Ora era lui che si voleva lasciar andare e lei si tirava indietro?

-Perchè la parte insistente è quella che ti ama di più, ed è quella che dice di rispettare l'uomo che amo.-

La sua sincerità lo disarmò.

-Dici davvero?-chiese, ricevendo un segno di assenso.

-Mi sa che stiamo diventando grandi.-ammise Arianna giocando con un ricciolo.

-Sei tu che sei diventata ancora più grande.-sorrise lui baciandole la fronte.

-Grazie a te. Sei il mio angelo custode, lo sai?-

-Perchè?-chiese con un sorriso.

-Se non ti avessi conosciuto chissà cosa ne sarebbe ora della mia vita. Sei arrivato tu e guardaci. Stiamo parlando di astinenza sessuale dopo ben 3 mesi di relazione.-

-Parliamone tra un anno.-

-Un anno? Beh andiamoci piano. Un anno non so se resistiamo.-

Kevin rise.

-Oh, sì che resistiamo.-

-E quanto resisteremo insieme secondo te?-

-Insieme? Per sempre.-rise lui prendendola in braccio e baciandola con quanta più santa passione potesse metterci.

Per sempre era un concetto che non era mai esistito per Arianna e le sue sorelle. Per sempre erano due parole usate di rado per indicare solo cose effimere, ma ora, mentre rideva tra le sue braccia, Arianna pensò al per sempre, e al fatto che forse ora, il per sempre poteva esserci davvero.

To be continued.

***



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Capitolo 44
*** Leader. ***


h

Ci siamo. Ne manca solo uno. Certo, c'è ancora l'epilogo, ma ormai è finita ragazze. Che tristezza ):

ad ogni modo, vi rendo partecipi della mia gioia per aver conquistato la patente (e l'istruttore :P) ahahah l'ultimo capitolo non vi dico come si chiama, lo scoprirete venerdì nel primo pomeriggio.

HB2? Work in progress. ;) ma rimane sempre l'indecisione se postarla o no, non per cattiveria ma per una questione di comprensione, mettiamola così.


_stellina: non ricordarmelo, mi viene l'angoscia. È la mia bambina questa fanfiction ): ad ogni modo, goditi questi ultimi pezzi. Un bacione :*

JonasBrothersFan: su su su, più sicura di te stessa. Riferisco a Trix il messaggio. (: un bacione :*

Camil92: ed ecco che cosa hanno in mente le Ruggieri, anche se non verrà svelato del tutto (: bacione e grazie come sempre, per tutto il supporto.

Heilig: dai, ne avrete ancora uno. (: più l'epilogo *-* grazie come sempre per la recensione, bacione!

DarkViolet: ahaha ci pensano Arianna e Trix a sistemare la faccenda. (:

Hinata21: eccoti accontentata. Sappi che però il motto delle Ruggieri è la vendetta è un piatto che va assaporato freddo.. quindi non è tutto qui (:

Foxina: no ma io ti adoro. Ero tipo così *-* quando ho letto la tua recensione! XD sei un amore! Bacione <3

Mon Amour: Amore, calma, respira O__o buahaah mi sono immaginata una scena di te che leggevi HB e andavi in iperventilazione XD grazie mille per la recensione degna di nota *-* sei awesome! Bacione <3

_FrancySoffi_: è sempre un piacere rispondere! Grazie a te per il commento (:

Carly4e: non preoccuparti, la scuola è più importante! (: grazie per essere passata di qui, comunque! Un bacione

Coco2: grazie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta! (: bacione

Jeeeee: come ho già detto, HB è in un determinato modo, il sequel sarà incentrato su altri problemi. Vedendo come vanno le cose, dubito che HB2 sarà “capita”. (: grazie ad ogni modo.

Maggie_Lullaby: non ti preoccupare, non è un problema. Spero di sentirti presto, bacio.


Al prossimo [e ultimo] capitolo che non vi dirò come si chiama (:



ready, set, go!


***

Capitolo 44: Leader.

There are so many signs the end is nigh
Our leader told us so besides
We follow him blind, to and fro
Wherever he decides to go
He speaks, we listen
We'll see his vision
He explain so easily
We are all the missing pieces
Maybe you'll fit right in too
Ask yourself, it might be true.

-Leader Phantom Planet.-

-La risposta è sì!-urlò una ragazza eccitata alle spalle di Kim un paio di giorni dopo.

Arrivata senza preavviso, questa voce squillante fece sobbalzare la Ruggieri minore.

-Scusa?-chiese voltandosi educatamente verso la ragazza che senza ombra di dubbio parlava con lei.

-Io vi lascio alle vostre chiacchiere da donne, ok? Ci vediamo dopo Kim!-esclamò Nick scendendo dal banco e sparendo nel corridoio affollato con una tale velocità da essere quasi sospettosa.

-Sì, la risposa è sì. Ti daremo una mano.-

-Una mano per cosa? Temo di non capire.-ammise Chiara.

-Per le elezioni come Presidentessa degli studenti!-

-Deve esserci uno sbaglio! Io non mi sono candidata.-rispose raccogliendo i libri.

Che strana ragazza, si trovò a pensare.

La moretta le si piazzò davanti bloccandole la strada e Kim riuscì a vederla bene per la prima volta. La ragazza non era molto alta, Kim la superava tranquillamente di una decina di centimetri; aveva il fisico asciutto di una ballerina e i capelli neri e folti tagliati poco sotto le spalle. Il suo viso ricordava vagamente quello di un folletto ma lo sguardo determinato le era terribilmente familiare. Le ricordava quello delle sue sorelle e non era sicura fosse una buona cosa.

-Chiara Ruggieri, tu o qualcuno per te ha già ufficializzato la tua candidatura. È tutto regolare, tesoro. Se non vuoi il mio aiuto però, bastava dirlo ed evitare questa farsa della lettera.-

Solo in quel momento Kim notò il foglio color avorio che la ragazza teneva tra le mani e glielo strappò senza troppa grazia, facendo scorrere velocemente i suoi occhi su quelle parole.

-Oh mio Dio.-sussurrò accasciandosi su una delle sedie del laboratorio di scienze.

-Visto? Tutto regolare. Ad ogni modo, io sono Helena, ma chiamami Leny.-

Chiara candidata per le elezioni studentesche? Ma che diavoleria era mai questa?

-Leny, mi dispiace ma qui ci deve essere un errore. Io non mi voglio candidare per le elezioni. Non ho il tempo materiale e nemmeno la voglia o l'esperienza per poter fare una cosa del genere.-ammise Kim di nuovo vagamente terrorizzata.

Un'incredibile ansia si era impadronita di lei. Lei non voleva essere al centro dell'attenzione. Non aveva assolutamente nessuna intenzione di candidarsi. Non poteva candidarsi... non poteva.. Una sensazione familiare si incamerò a livello dello sterno. Sentiva il fiato mancarle e tutti i segnali facevano supporre solo una cosa: attacco di panico in pieno stile in arrivo.

-Io..io..devo...devo andare.-sussurrò abbandonando tutti i suoi libri sul banco e correndo per i lunghi cunicoli della scuola.


Sempre nello stesso edificio intanto, il preside era impegnato in una profonda conversazione e nella sua coscienza si stava svolgendo una crociata tra il suo buon senso che urlava un NO colossale e il suo buon cuore che urlava un SI decisamente poco convincente.

Nel suo ufficio era calato il silenzio, un silenzio molto simile alla quiete prima della tempesta.

Quando aveva praticamente fatto diplomare a calci nel sedere le due ragazze che ora stavano sedute di fronte a lui, si era ripromesso di scordarsi della loro esistenza per il resto della sua vita ed ora, a meno di un anno dal diploma della minore delle due, se le ritrovava davanti.

Stewart Quinn, il quarantasettenne preside originario dell'Oklahoma, era assolutamente combattuto.

-Io so che questo incontro mi costerà le coronarie.-

-No, perché dice così? È giovane per fare un infarto!-esclamò Trix con innocenza cercando di mantenere una certa formalità.

-Appunto.-

Gli occhi chiari del preside vagarono dalla rossa alla brunetta in segno di un qualche avvertimento.

-Signor Quinn, se mi guarda così mi mette in imbarazzo.-ammise Arianna.

-Avanti, dite quello che dovete dire.-

-Perchè parti così prevenuto nei nostri confronti? In fin dei conti siamo qui per fare del bene.-

Al diavolo il formalismo!

-Lo sapevo che non dovevo darvi ascolto.-sbuffò.

Qualche minuto dopo dopo un'esauriente spiegazione del perché si trovassero lì, il preside le guardava ancora più sospettoso di prima.

-Perchè volete candidarvi per organizzare il ballo di Natale?-

-Sappiamo che quest'anno il comitato studentesco ha avuto qualche problema...-iniziò Arianna.

-..e che gli studenti sono molto occupati, e preparare un ballo richiede impegno e costanza..-proseguì Trix, seria come poche volte in vita sua.

-..e che quindi altri eventi rischierebbero di eclissare questo evento che è un importante rito di passaggio..-

-..a cui tutti gli studenti dovrebbero partecipare, a maggior ragione quelli del primo e dell'ultimo anno..-

-..così abbiamo pensato di offrirci per questo compito!-concluse la sorella maggiore.

Il preside scosse la testa ritmicamente.

Era spaventoso (nel senso buono) il fatto di trovarsele davanti con un'idea del genere, ma era ancora più spaventoso che avessero ripreso quella strana abitudine di finire l'una le frasi dell'altra come se i loro cervelli fossero collegati.

-Avanti, Stewe! Lo sai che siamo più che qualificate quando si tratta di organizzare eventi di divertimento di massa! Ti devo ricordare tutti i vari festini che ho organizzato con le cheerleader?-chiese Arianna alzando un po' la voce.

-Arianna, stai calmina per favore. Me li ricordo perfettamente. Tutti.-rispose secco.

Trix sbuffò, facendo un piccolo pallone con la sua chewingum.

-Riproviamo: perché volete accollarvi l'organizzazione di un ballo studentesco del liceo?-

C'è da precisare una cosa. Stewe, come affettuosamente lo chiamavano le ragazze, le conosceva fin troppo bene. Nei sette anni precedenti erano state più volte in presidenza loro che un'intera classe messa insieme. All'inizio le aveva giudicate troppo tutto per poter stare in quella scuola, poi con il passare del tempo e delle ore di punizione insieme aveva imparato a conoscerle forse meglio di qualsiasi insegnante della scuola e, anche se gli costava ammetterlo, un po' gli si era affezionato e la cosa era reciproca, dato che spesso erano arrivate a chiamarlo zio Stewe.

Le due sorelle sbuffarono spazientite.

-Credito al college!-risposero all'unisono.

-Devo supporre quindi che non lo facciate per motivi personali come vendicarsi su Ella Devon per quello che sta facendo passare a vostra sorella Chiara.-disse mellifluo, giocherellando con le dita della mano.

-No, ma cosa ti salta in testa zio Stewe?-chiesero con un tono di voce così falso che persino un sordo e un cieco avrebbero capito che stavano mentendo.

Zio Stewe le guardò scettico.

-E va bene. Farò finta di credere al motivo del college.-

-è un sì?-chiesero improvvisamente animate, con un gran sorriso dipinto sul volto.

Stewart sospirò.

-Ci sono un paio di condizioni. Niente alcolici e niente di troppo imbarazzante per Ella. E voglio essere messo al corrente di tutto ciò che succede e di ogni diavoleria che state combinando, sono stato chiaro?-chiese finamente minaccioso.

-Perfetto, abbiamo anche la band!-esultò Ari.

-La band? Niente di troppo costoso, spero!-

-Nah, i Jonas Brothers!-

-I JONAS BROTHERS? Ragazze non abbiamo tutti quei soldi! E non credo che Nicholas sia d'accordo!-

-Pff, Stewe, lascia fare a noi. Ma non leggi mai People? Abbiamo una certa influenza su di loro.-rispose Trix con un ghigno che a lui non piacque affatto.

-No, scusate se leggo qualcosa di culturalmente superiore. Ad ogni modo, non voglio sapere come esercitate la vostra influenza su di loro.-

-Oh, niente di sconcio. Lo giuro!-disse Ari mettendo una mano sul cuore.

Stewe scosse la testa, consapevole di aver appena commesso l'errore più grande della sua carriera. A questo punto, sperava solamente che la palestra non prendesse fuoco.

-Ce la farete da sole? Raduno qualche studente per darvi una mano?-

-Non siamo sole, Kev e Joe ci daranno una mano anche se ancora non lo sanno!-squittì Arianna.

-Ma..-

-Chiara ne starà fuori, promesso.-aggiunse Trix sfoggiando il suo miglior sguardo sincero.

-Mi raccomando: voglio un aggiornamento almeno ogni giorno così io me ne sto tranquillo e voi vi potrete calare in tutta sicurezza nel vostro ambiente naturale.-sospirò di nuovo Stewart, sapendo bene che la sicurezza di cui parlava non era quella delle sorelle, bensì la sua.

-Ma che siamo? Pinguini?-chiese Trix.

-A domani, ragazze.-bisbigliò il preside sconsolato spingendole fuori dal suo ufficio.

Inutile dire che le ragazze non erano state spinte dalla compassione a fare tutto quello che stavano per fare, anzi di compassione proprio non c'era traccia. Più che altro si trattava di sottile, velata e terribile vendetta.

-Sister, sarà apocalittico.-esclamò Trix avviandosi per i corridoi deserti.

-Ragazze!-le chiamò Nick dalla fine del corridoio.

-Nick, sistemato tutto.-gongolò Trix.

-Anche qui è tutto sistemato. Ogni cosa sta andando come previsto.-sorrise.

-Potremmo fare le spie. Tipo occhi di gatto o qualcosa del genere!-

-Le Charlie's Angel!-

Nick rise vedendo quanto poco bastava per farle partire a vagare con la fantasia, ma una figura correva verso di loro.

-Ohoh, ragazze ci vediamo a casa!-gridò prima di correre verso il bagno dei ragazzi e fiondandocisi dentro.

Quando anche le due videro il perché, iniziarono a camminare con finta nonchalance più velocemente.

-ARIANNA E GIULIA RUGGIERI. CHE DIAVOLO CI FATE QUI?-urlò Chiara rossa in volto.

-Noi? Niente, abbiamo sistemato la faccenda di qualche giorno fa.-rispose Trix.

Kim rivolse loro uno sguardo scettico.

-A modo nostro, ora scusaci dobbiamo andare. Ci vediamo a casa!-

Detto questo sparirono alla velocità riservata ai giorni di saldo da Manolo Blanik. A modo nostro? Sua sorella Arianna aveva appena detto a modo nostro? Improvvisamente tutti i tasselli del puzzle andarono al loro posto.

Nel bagno intanto, Nick si stava lavando le mani lanciando uno sguardo ammiccante di tanto in tanto allo specchio.

-NICHOLAS JERRY JONAS: Da quando in qua tu fai combutta con le mie sorelle?-gridò Chiara facendolo sobbalzare.

-Tesoro! Non so di cosa tu stia parlando.-ammise.

-Nicholas non sei bravo a mentire.-

La porta si aprì e un ragazzino del primo anno si bloccò nel vedere una ragazza, una bellissima ragazza nel bagno degli uomini.

-Scusaci, puoi lasciarci soli? Non vedi che è in corso una riunione di gabinetto?-

Il ragazzino annuì spaventato, squittendo un avrai il mio voto.

-Riunione di gabinetto? Guarda che sei tu la candidata. Io non c'entro proprio nulla.-confessò Nick.

-Aha! Vedi che sai il motivo? Ti sei appena fregato da solo, rockstar! Ed è qui che ti sbagli, caro il mio Mr. President. Se io devo candidarmi, tu ti candiderai con me. E questa è una promessa, Nicholas.-sibilò, lasciandolo solo.

Nick deglutì rumorosamente. Quando si dice che il karma ti si ritorce contro!

-Grazie eh. Una volta che vado un attimo fuori dagli schemi mi ritorci tutto contro. Sei ingiusto, sappilo.-ammise rivolto al cielo.


Chiara camminava spedita nei corridoi della scuola. Come avevano potuto? Come si erano solo azzardati tutti a fare una cosa del genere contro di lei? Era davvero un colpo basso!

-Chiara, dove ti eri cacciata? Ho preso i tuoi libri!-le disse Leny venendole incontro con aria preoccupata.

-Scusami, Leny. Dovevo parlare con un paio di persone.-borbottò.

Leny la guardò preoccupata.

-Tutto ok?-chiese.

Dopo un profondo respiro, Chiara si stampò in faccia un sorriso e annuì.

-Allora, Leny. Da cosa dobbiamo iniziare? Oh, chiamami pure Kim!-

Leny gioì eccitata, riversando sulla giovane un vortice di idee non indifferente.

Doveva candidarsi? Tanto valeva farlo con stile, ormai! E se è vero che lei si chiamava Ruggieri e che era dentro questa situazione con tutte le scarpe, ne sarebbe uscita vittoriosa. Costi quel che costi, la vittoria sarebbe stata sua.


-Giulia, Arianna! State bene?-chiesero Joe e Kevin preoccupati entrando precipitosamente in salotto.

Le due sorelle li guardarono sorridenti, fin troppo.

-Certo, amore. Benissimo!-rispose Trix.

L'espressione di Joe tramutò simultaneamente e da preoccupata passò ad essere sospettosa.

-Che cosa avete combinato?-chiese Kevin, gli occhi ridotti a due fessure.

-Noi? Assolutamente niente amore!-cinguettò Arianna andando ad abbracciare Kevin.

-Ok, basta con questi scherzi. Cosa avete combinato?-chiese Joe severo.

-Noi ancora niente. Sarete voi che combinerete qualcosa!-annunciò Trix con un sorriso.

-Cioè?-chiese Kevin.

I loro sguardi passavano da Arianna a Giulia, da Giulia ad Arianna.

-Casualmente abbiamo detto questa mattina al preside che organizzeremo noi il ballo studentesco del liceo e che porteremo i Jonas Brothers a suonare!-

-Sapete che i nostri fratelli non ne saranno contenti, vero?-disse Joe gesticolando furiosamente.

-Certo, è per questo che a Nick parlerete voi e noi ci occuperemo di far sapere il meno possibile a Chiara!-

-Perchè ho l'impressione che anche noi sapremo il minimo sindacale, giusto quello che dobbiamo fare per aiutarle?-chiese Joe al fratello.

-Mhmh. Lo sospetto anche io.-

-ARIANNA E GIULIA RUGGIERI!-gridò in quel momento Kim entrando in salotto come una furia seguita da Nick.

-Sì?-chiesero con il tono più innocente che riuscirono.

Kevin sorrise scuotendo la testa.


Già a partire dal giorno dopo, tutti iniziarono le loro attività in preparazione del ballo o della campagna elettorale. Arianna e Giulia, da brave organizzatrici, avevano pianificato tutto nei minimi dettagli non lasciando nulla (ma proprio nulla) al caso. Quel ballo sarebbe stato indimenticabile e non solo per gli studenti.

Villa Ruggieri nelle settimane successive si era trasformata in un laboratorio artistico dove facevano bella mostra di se vari striscioni, bozze e schizzi della location. Le sorelle maggiori presero molto sul serio il loro compito, lavorando fino a tarda notte e esigendo la perfezione.

-Amore, mi passi i brillantini?-chiese Joe impegnato a dipingere un grande strisione.

Arianna alzò lo sguardo dalla bozza sulla quale stava lavorando, sgranando subito gli occhioni incredibilmente verdi.

-Ari, tutto ok?-chiese Kevin smettendo per un istante di dipingere.

Trix passò la porporina argentata a Joe, senza staccare gli occhi dalla sorella. Un sorrisino consapevole si dipinse sul suo volto.

La ragazza non rispose, ma prese a mordicchiarsi il labbro.

-Che succede, Trix?-chiese Kevin spaventato.

Trix sorrise ancora più sfacciatamente.

-Sister, andiamo. Ragazzi, voi finite qui. Noi abbiamo da fare.-disse Arianna alzandosi e sistemando la salopette di jeans.

-Che cosa andate a fare?-chiese Joe vedendo che la maggiore aiutava la sorella minore ad alzarsi.

-Andiamo ad evitare che commettiate crimini di moda.-

-Precisamente. Non vogliamo che pensino che siamo andate al ballo con degli Esseri sfigati e dal pessimo gusto in fatto di moda.-rispose prontamente Trix.

-Ti mette in riga bene, eh Joe?-rise Kevin.

-Lo stesso vale per te, Kev.-sorrise Arianna puntandogli contro il dito.

-Ride bene chi ride ultimo fratellino! A parte che da quando giriamo con loro è impossibile indossare ciò che si vuole!-

Arianna alzò gli occhi al cielo.

-Il punto è che un uomo può indossare ciò che vuole, ma sarà sempre un accessorio della donna.-disse.

-E chi l'ha detto, scusa? Rita Levi Montalcini?-

-Oh no, Essere. Qualcuno di molto più importante.-

-Lady Diana?-tentò Kevin.

-Marie Curie?-

-Maragreth Tatcher?-

-Eleanor Roosvelt?-

-Jacqueline Kennedy?-

-No, ci sono! Oprah Winfrey!-esultò Joe, sicuro di aver centrato il personaggio.

-Sono un caso disperato.-si lamentò melodrammatica Giulia, scuotendo la testa rassegnata.

-Coco Chanel, ragazzi. Coco Chanel.-sospirò Arianna con compassione, afferrando le chiavi dell'auto e uscendo, lasciando due Jonas perplessi e sottomessi.


I giorni che mancavano al ballo diminuivano rapidamente e con il ballo sarebbe arrivata anche la fine della campagna elettorale. Doveva ammetterlo, all'inizio non era per niente entusiasta di questo incarico ma ora che iniziava a vedere i frutti del suo lavoro e l'entusiasmo che si popagava per la scuola iniziava ad esserne davvero soddisfatta.

-Ragazzi, ecco la cena!-annunciò Nick entrando nell'aula di educazione civica che usavano come quartier generale per la campagna elettorale.

Posò sulla cattedra un paio di sacchetti.

-A che punto siete?-chiese posando le mani sui fianchi.

Una giovane ragazza con dei folti capelli rossi ed un mare di lentiggini sospirò.

-Siamo a metà campagna, Nick. Il punto è che Ella non giocherà pulito.-

-Lo so, Emma. Niente imbrogli, però. Se vinco voglio vincere lealmente.-rispose Nick posandole amichevolmente una mano sulla spalla.

Sì, alla fine lei e Nick avevano fatto un patto. Nick sarebbe stato Mr. President, mentre lei sarebbe stata la First Lady.

-DJ, hai la locandina?-chiese Kim dando ad un altro ragazzo messicano un paio di fogli.

-Certo, Kim. Che ne pensi? Bella, no?-

DJ era l'artista del gruppo, l'ultimo arrivato nella loro crew. DJ era a detta di tutti un ragazzo difficile, non andava particolarmente bene a scuola e aveva una certa propensione per il cacciarsi nei pasticci e rimanere isolato da tutte le attività scolastiche. Era sempre stato così, dall'asilo. Ma non quell'anno. Non quella volta. Non con quei candidati.

Il ragazzo messicano di prima, Andreas, prese a lavorare freneticamente sul suo Mac controllando e confutando dati con Leny, una perfetta assistente di propaganda. Il loro compito era sondare il terreno scolastico e preparare i discorsi con l'aiuto di Nick, che con le parole se la cavava piuttosto bene.

Kim si avvicinò a Nick abbracciandolo e respirando il suo profumo.

-Sei stanca?-le chiese dolcemente.

-Un pò. Manca poco e c'è sempre più da fare.-sospirò rassegnata.

-Ehy, amore. Non preoccuparti. Ce la faremo. Abbiamo il miglior team che si possa desiderare, capito?-le disse con un sorriso sollevandole il viso con due dita.

Click. L'ultimo membro di quel team era proprio il fotografo, Clark. Il suo compito era immortalare ogni momento di quella campagna elettorale che sarebbe rimasta nella storia della Beverly High: c'era aria di cambiamento quell'anno.


Visto che ai Jonas era stato espressamente vietato di compiere scempi di moda, tutti furono affidati a mani esperte. Arianna aveva disegnato personalmente tutti i vestiti per quel ballo, con l'aiuto della sorella si erano occupate anche di quei dettagli, così il momento di realizzare quei progetti era arrivato e tutti erano stati trasferti per l'ennesima prova nel famoso loft.

-Certo che è una gran bella donna.-ammise Kevin allungando un po' il collo, giusto per sbirciare la sua ragazza seduta al tavolo di lavoro tutta concentrata su un bozzetto.

-Il problema è che lo sa.-rispose Eric convinto, puntando spillo dritto nel sedere di Kevin.

-Auch!-

-Scusa, tesoro. Vedi di non ballare la samba mentre ti spillo e vedrò di non pungerti!-ridacchiò quello in tutta risposta.

-Auch! Eric ma lo fai apposta!-mugugnò disperato.

-Solo un po'!-

-Ahia! Ma perché?-

-Sono indeciso se è perché ti vesti male, perché sei troppo carino per lasciarti stare o perché l'hai fatta stare male!-

Kevin gli lanciò un'occhiata disperata, quando la sua ragazza venne a vedere come preocedevano i lavori.

-Allora, uomini della mia vita! Come va?-chiese avvicinandosi e ammirando il lavoro del suo amico.

-Mi spilla di proposito!-si lamentò Kevin, puntando un dito contro il ragazzo.

-Eric perché lo spilli?-chiese ridacchiando.

-AUCH!-gridò qualcuno dalla stanza affianco, quando pochi secondi dopo anche un Joe alquanto contrariato fece la sua comparsa in boxer e t-shirt.

-Io. Da. Questi. Non. Mi. Faccio. Più. Toccare. Chiaro?-disse minaccioso scandendo bene ogni parola.

Ari lo guardò stranita.

-Mi sta usando come puntaspilli umano!-si lagnò.

-Vedi amore?-disse Kevin trionfante.

-Eric, Dillon? Perché pungete i miei ragazzi?-chiese Ari con lo stesso tono di dolce rimprovero che usava per sgridare i bambini.

-Per gli scempi che indossavano prima che arrivassi tu!-risposero in coro, quasi come fosse la ragione più ovvia del mondo.

-Oh beh, allora continuate pure.-rispose con un'alzata di spalle.

-Arianna!-esclamarono disperati i due Jonas maggiori.

-Scherzavo, scherzavo. Tesori, vi assicuro che io e mia sorella abbiamo ripulito per bene i loro armadi da scempi umani e non hanno più nulla di imbarazzante. Lo giuro.-rispose solenne.

-Oltretutto, mi servono vivi e vegeti.-

-Va bene, di te mi fido. Scempio Joe, avanti. Torna al tuo posto!-esclamò Dillon con la sua voce esageratamente effemminata spingendo un Joe al limite della sopportazione.

Ari lasciò Kevin sotto tortura di Eric, il quale lo teneva a portata di spillo, mentre la ragazza si mise di nuovo al grande tavolo da disegno. Stava lavorando a nuovi bozzetti. Erano solo schizzi che le erano venuti in mente ore prima.

-Sister! Ho fatto tutto, sono stravolta! Ho preso un sacco di roba per la festa e anche per il post festa!-esclamò Trix entrando come un ciclone nello studio e rompendo la strana quiete.

-Perfetto, sister! Sapevo che era il tuo ruolo.-sorrise Ari battendole in cinque.

-OUCH!-gridò qualcuno (indubbiamente Joe) dalla stanza di fianco.

-Che succede?-chiese perplessa.

-Niente, Dillon sta usando Joe come puntaspilli.-rispose con noncuranza.

Trix alzò le spalle dando un'occhiata ai bozzetti sparsi sulla scrivania.

-Hai cambiato stile, Sis?-

-Not at all. Ho solo fatto un paio di schizzi di come vorrei che fosse l'abito da indossare al ballo. Ne ho disegnati parecchi.-ammise sparpagliando altri cartoncini.

-Waw, sono belli.-

-Ragazzi scusate il ritardo! Abbiamo dovuto fare un altro briefing per le ultime tappe della campagna elettorale, ma spero di riuscire a farmi perdonare.-esclamò Nick dall'ingresso. Captarono chiaramente il rumore delle chiavi che veniva gettato sul tavolino in cristallo, il rumore delle scarpe e lo zaino gettato lungo la strada.

-Ho portato un caffè e dei muffin per tutti! Frappuccino al cioccolato per Trix.-esclamò dandole un bacio, mentre con una mano reggeva il vassoio con dei bicchieroni, lasciando dietro di sé una scia di oggetti personali che faceva cadere ad arte.

-Frappuccino alla Fragola e vaniglia, per Ari!-

-Grazie Nicky!-disse ricevendo un bacio anche lei.

-Doppio espresso per Kev!-

-Sia lodato il cielo.-

-Cappuccino con latte di soia per Eric!-

-Sei un angelo, Nick. Prometto di non pungerti!-rispose adorante.

-Auch!-si lamentò di nuovo Kevin, beccandosi un'occhiataccia.

-Cappuccino per Joe e Latte di soia scremato con cacao e caramello per Dillon. Spero siano di vostro gradimento!-

Notando lo sguardo adorante dei due giovani stilisti, la stessa idea balenò in testa a Kevin e Joe: urgeva corromperli.


-Mi servono quello, uhm, quello quello e anche quello!-disse Arianna al commesso indicando varie stoffe davanti a se.

-Arianna?-chiamò una voce dietro di se, facendo voltare la ragazza piacevolmente stupita.

-Denise! Buongiorno, che piacere vederla!-ammise rispondendo all'abbraccio della madre del suo ragazzo.

-Che cosa fai qui, tesoro?-chiese curiosa di trovare una ragazza tutta moda e negozi in una merceria.

-Sono venuta a prendere le stoffe per degli abiti per il ballo. Sa, quello di Natale.-rispose Arianna imbarazzata.

Denise le rivolse un sorriso.

-Certo che lo so! Avete monopolizzato i miei figli, se non fosse per Frankie scorderei di averne ancora.-

-Oh, non lo dica a me. Sotto un certo aspetto ci stiamo divertendo un mondo, dall'altro non vedo l'ora che sia tutto finito.-ammise.

-Sono sicura che sarà uno spettacolo. Sai, sono proprio felice di averti incontrato. Ti va se pranziamo insieme? Dovrei parlarti.-

Arianna annuì con un sorriso.

In occasioni normali un pranzo con la madre del fidanzato era più che sufficiente a farla scappare a gambe levate urlando terrorizzata. Da quando nella sua vita era entrato Kevin però, un pranzo con sua madre che le aveva appena comunicato che dovevano parlare la rese estremamente nervosa. Non aveva sudato minimamente quando era corsa per mezza Los Angeles alla ricerca della stoffa perfetta, non aveva sudato nemmeno quando i suoi genitori avevano chiamato per comunicare gentilmente che sarebbero partiti per l'Australia. Ora, bastava che Denise le dicesse di parlare e si trovava improvvisamente madida.

Arianna, particolarmente informata sulla città, la portò in un ristorante poco fuori Beverly Hills dove avrebbero potuto parlare in pace, senza che i paparazzi le seguissero. Madre e fidanzata di un Jonas a pranzo insieme dovevano essere un bello scoop. Ormai le sorelle Ruggieri erano quasi abituate a vedere persone che le riconoscevano per strada o paparazzi che le seguivano un pò ovunque, ma non si poteva dire che non facesse loro piacere.

-Va tutto bene, Denise?-chiese Arianna bevendo un sorso d'acqua.

-Certo, non ti preoccupare. Volevo chiederti che programmi avete per le vacanze di Natale.-ammise Denise imbarazzata.

-Oh. Non lo sappiamo, probabilmente faremo un viaggio. I nostri genitori sono in Australia.-spiegò con le guancie tinte di una favolosa tonalità rosata.

-Oh bene. Cioè, insomma. Paul e io stavamo parlando qualche giorno fa e ci chiedevamo se vi farebbe piacere trascorrere le vacanze con noi. In New Jersey.-

Arianna dovette apparire parecchio stupita da quella proposta.

-Non dovete assolutamente sentirvi obbligate, i ragazzi non sanno ancora niente. Volevamo insomma parlarne con voi.. con te a dire il vero. Insomma, tu e Kevin avete qualcosa di serio ormai, per gli altri vorrei aspettare a pronunciarmi. Oddio, com'è imbarazzante.-disse Denise altrettanto rossa in viso.

-Non si preoccupi Denise. Ammetto che è una proposta inaspettata, però Kevin e io facciamo davvero sul serio. Posso parlarne prima con le mie sorelle? Insomma, siamo in quattro non voglio decidere io per tutte.-

-Certo, tesoro. In ogni caso, partiamo la sera del ballo, il venti Dicembre.-

To be continued.

***



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Capitolo 45
*** Happy Ending. ***


happy

Capitolo 45:Happy Ending.

Wake up in the morning, stumble on my life
Can’t get no love without sacrifice
If anything should happen, I guess I wish you well
A little bit of heaven, but a little bit of hell

This is the hardest story that I’ve ever told
No hope, or love, or glory
Happy endings gone forever more
I feel as if I feel as if I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday

This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending.
This is the way that we love,
Like it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not together.


-Happy Ending Mika-



La famigerata sera del venti Dicembre arrivò mettendo tutti in agitazione. Erano da poco passate le cinque e le sorelle maggiori erano sul punto di avere un attacco di cuore.

Le valigie erano state ammassate insieme ai regali all'ingresso, pronte per essere caricate sulla limo che li avrebbe accompagnati in due scaglioni verso la palestra della scuola. Infatti Kevin, Joe, Trix e Arianna sarebbero andati per primi, mentre Nick sarebbe passato a prendere Chiara solo alle sei e quarantacinque ed il tutto era stato calcolato tatticamente. Il ballo iniziava alle sei e trenta spaccate, ma questo dettaglio era stato “omesso” ai due giovani studenti.

-Sister, c'è tutto vero?-chiese Trix ammassando l'ennesima borsa.

Arianna annuì contando le valigie.

-Perfetto, ci sono otto valigie più i beauty case e i tre sacchetti con i regali solo per passare due settimane in New Jersey. Mi sembra tutto normale.-

Alice correva eccitata di qua e di là aspettando Frankie: Denise e Paul infatti, con il minore dei loro figli avrebbero preso l'aereo per Wyckoff alle otto e trenta, mentre si erano accordati per far prendere loro l'aereo che partiva alle tre di notte.

-Sono sicura che tanto ho scordato qualcosa.-sbuffò Chiara ammassando il suo zaino.

-Poco male, andremo sulla main street a fare shopping. Mi sono già informata.-sorrise Arianna con un ghigno.

-Che sorelle organizzate!-sospirò sorridente Chiara con i capelli ancora avvolti in un soffice asciugamano rosa.

-Tu che cosa ci fai giù! Eric e Dillon stanno per arrivare a pettinarti, vestirti e truccarti. Muoversi, di sopra!-la rimbeccò Trix dandole delle pacche sul sedere.

-Forse è il caso che ci prepariamo anche noi.-disse Arianna saggiamente controllando l'orologio.

Troppo poco tempo dopo, il campanello suonò e con un urlo eccitato Alice andò ad aprire. Quando Arianna e Giulia scesero le scale fasciate nei loro abiti blu scuro, Kevin e Joe erano fermi all'ingresso e stavano discutendo animatamente sulle valigie. Solo il rumore dei tacchi sicuramente vertiginosi contro il legno servì loro per distrarsi dalla disputa per guardarle.

Se la reazione dei due Jonas maggiori era quella di una visione celestiale (mascella spalancata e occhi eccessivamente aperti, con espressioni da idioti incorporate) la razione delle sorelle Ruggieri fu simile.

-Si..signori Jonas! Paul, Denise! Non vi aspettavamo.-ammise Arianna con un sorriso tirato ed un po' nervoso.

-Oh, care! Siete sublimi, davvero! Sono stati davvero bravi i tuoi amici a realizzare tutti i vostri abiti! Nicholas è uno spettacolo.-esclamò Denise con uno strano luccichio neglio occhi correndo ad abbracciarle.

-Amore, che ci fa qui tutta la famiglia Jonas al gran completo?-chiese Arianna a denti stretti al suo ragazzo.

Kevin, dopo averle baciato una guancia, in tutta risposta sospirò con aria rassegnata.

-Questo è il primo ballo del liceo dei ragazzi! Non potevo assolutamente perderlo! Paul, stai scattando foto, vero? Ho dato precisi ordini al fotografo a casa di fotografare ogni istante Nicholas e di certo Dillon sta facendo lo stesso al piano di sopra.-esclamò Denise sistemando una ciocca di capelli a Kevin che si tirò indietro indispettito, mentre il padre sottomesso scattava foto a destra e a manca in pieno stile reportage.

-Su, Paul. Ora noi andiamo che dobbiamo tornare a casa e poi torneremo con Nicholas per le ultime foto. Paul, hai fatto una foto di gruppo?-lo rimproverò la moglie.

-Sì, Denise cara.-sospirò alzando una mano verso i ragazzi in segno di saluto.

-Ha preso un fotografo con cui abbiamo fatto un paio di shoot. Ci seguirà tutti e sei tutta la sera.-

Trix inarcò un sopracciglio mentre Big Rob trasportava senza fatica parecchie delle loro valigie e le portava nella limo.

-C'è qualche possibilità che io finisca su People,poi?-

-Certo, potremmo sempre far arrivare le foto in forma anonima.-rise lui attirandola contro il suo corpo e dandole un bacio sul naso, sussurrandole un “sei bellissima” sincero.


La palestra era un vero spettacolo, sopratutto ora gremita di ragazzi elegantissimi nei loro vestiti blu, come era stato precisamente espresso negli inviti.

Tutte le pareti erano state tapezzati di carta blu notte con rappresentato un cielo stellato fatto di porporina argentata e sul soffitto volavano un sacco di palloncini bianchi, blu e azzurri con delle cordicelle di nastro che scendevano formando tante piccole cascate.

All'entrata un paio di studenti tenevano il banco dove gli studenti avrebbero consegnato i biglietti, mentre Clark (lo stesso Clark che si occupava delle foto della campagna elettorale di Nick e Kim) scattava le foto ad ogni coppietta che entrava sotto un arco di fiori bianchi e cotone che ricreava l'effetto neve. Nel fondo della palestra fino circa alla metà erano stati posizionati dozzine di tavoli rotondi con tovaglie candide e composizioni floreali che richiamavano le tonalità blu/azzurrognole con cui era adornata l'intera sala. Finti iceberg azzurri con orsi e pinguini ad altezza naturale erano stati fatti posizionare ai bordi della pista da ballo. Per rendere definitivamente l'atmosfera più speciale, le luci erano tutte soffuse e coperte con dei lunghi drappi di tessuti luccicanti e moltissime candele erano state accese. Una mezza dozzina di alberi di Natale facevano poi bella mostra ai lati della pista, riccamente decorati.

Il DJ, quello vero, metteva pezzi di musica in voga del momento.

-wow, abbiamo fatto uno splendido lavoro!-ammise Joseph guardandosi intorno e trovando subito l'appoggio del fratello.

-Abbiamo?-chiesero in coro le due sorelle.

-Beh, abbiamo contribuito anche noi.-si lamentò Kevin.

-Ti ricordo che però tutto questo è opera nostra.-rispose Trix falsamente ferita nell'orgoglio.

-Oh, poverina. Tranquilla amore, il tuo ego è intramontabile. Nessuno sarà mai in grado di distruggerlo.-sorrise Joe prendendola per la vita e attirandola a se.

-Brutto Essere Inutile!-rise lei prendendolo a borsettate.

Qualche passo più in là, Kevin prese la mano di Arianna guardandola negli occhi.

-Avete fatto un lavoro spettacolare.-ammise Kevin.

Arianna sorrise furbetta.

-Aspetta che arrivino Chiara e Nick e poi potrai di nuovo compiacere il mio ego.-rise lei.

Il suo ego non sarebbe stato compiaciuto molto tempo dopo, infatti come previsto Big Rob chiamò Joe nel giro di venti minuti per avvisarli che erano partiti di casa.

-Ari, Trix! Ragazze che piacere vedervi. Avete fatto un lavoro magnifico con la sala, complimenti. Sarà un ballo indimenticabile questo: la mia incoronazione avverrà in uno scenario spettacolare. Grazie!-squittì Ella avvicinandosi al gruppo e portando le mani al petto fintamente commossa.

-Non c'è di che, tesoro.-sibilò Trix acida con un sorriso che somigliava impressionantemente ad un ghigno.

Con l'ultimo falsissimo sorriso si scusò dicendo di avere la propaganda dell'ultimo minuto da fare.

-Guardala, non può andare in giro da sola: deve sempre essere seguita dalle due cagnoline e da quell'idiota che ha fatto soffrire Kim l'anno scorso.-

-Mamma mia,non sai cosa le farei adesso. Quella stupida bionda.-borbottò Trix incrociando le braccia al petto.

-Ragazze, mi dispiace interrompere i vostri sortilegi, malefici, malocchi contro quella disgraziata, ma stanno arrivando.-annunciò Kevin.

Come due fulmini corsero verso l'entrata. Ari corse da Trevor, il tecnico delle luci, mentre la rossa tutto pepe corse dal DJ.

Appena Chiara e Nicholas misero piede nella sala le note di Happy Ending partirono e un fascio di luce fu tatticamente puntato verso l'entrata. Era impossibile non notarli. L'intera scolaresca si fermò per assistere alla loro entrata.

Erano elegantissimi: Nick indossava uno smoking vecchio stile con papillon e camicia bianca, il tutto contornato da un cappello a cilindro che gli dava un'aria da vero uomo della old school.

Chiara invece era davvero stupenda, era impossibile non definirla tale.

Arianna e Giulia la guardarono gonfiando il petto per l'orgoglio.

Il suo vestito contrariamente a tutti gli altri, non era di un carico blu notte bensì di uno sfavillante tessuto argenteo: le spalline tempestate di brilanti contornavano una bella scollatura a v che si chiudeva in un corpetto altrettanto ricamato. Appena sotto il seno una piccola fascia segnava l'inizio di una gonna lunga fino al pavimento e svolazzante giusto con un filo di strascico. Dillon aveva fatto un lavoro magnifico con i capelli: li aveva raccolti in una semplice acconciatura molto elegante a cui aveva aggiunto una fila di brillanti usandoli come cerchietto ma lasciando la frangia sul volto. Il trucco era immancabilmente opera di Eric. Fine, acqua e sapone si adattava perfettamente all'abito e all'acconciatura.

-Perchè ci fissano tutti?-chiese a denti stretti sorridendo.

-Perchè sei bellissima.-sorrise Nick fiero.

Era senza dubbio lei che aveva attirato l'attenzione di tutti quella sera: studenti, genitori, insegnanti e persino di tutti gli addetti al catering.

Con passo sicuro si avvicinarono ai rispettivi fratelli, sempre mantendo un comportamento regale. Il loro percorso fu però intralciato da Ella che marciò spedita verso di loro e anche parecchio arrabbiata.

-TU! Chi sei per presentarti con un vestito chiaro? È espressamente detto che serve un vestito blu! Tu non puoi stare qui!-sibilò puntandole un dito contro il petto.

Chiara sorrise con l'espressione più innocente che le riuscisse, alzando gli occhioni scuri al cielo. In effetti aveva notato una certa conformità cromatica nei vestiti delle altre studentesse.

-Non ho ricevuto nessun promemoria con l'obbligo di vestiti blu!-

-Così si fa, Sis!-esclamarono le sorelle scambiandosi un cinque soddisfatte e orgogliose.

-Uhm, dejavù.-brontolò Kevin con un sorriso.

Ella si allontanò con un ringhio e l'orgoglio ferito nel profondo: in effetti non doveva essere facile per lei essere così palesemente e maestralmente sostituita.

Quando Ella fu abbastanza lontano, Kim si voltò verso le sorelle con aria inviperita.

-Perchè non me lo avete detto? Lo sapevo che c'era il vostro zampino sotto tutto questo!-sibilò.

-Ups, deve esserci passato di mente.-disse Arianna falsamente, appoggiata da Trix, Joe e Kevin che annuivano convinti.

-Eh, immagino. Voi mi volete morta, dite la verità. Mio Dio, che imbarazzo.-disse.

-Ragazzi, perché non andate a divertirvi? Il fotografo di mamma e papà è arrivato: diamogli del lavoro da fare!-sorrise Joe.

-Ben detto, Joe. Signorina, mi concede questo ballo?-chiese Nicholas inchinandosi davanti a Chiara.

-Con molto piacere.-rispose lei, porgendogli la mano e dirigendosi insieme verso la pista da ballo, godendosi per qualche ora il loro ballo del liceo e dimenticandosi persino per una sera della tensione accumulata nelle settimane precedenti.


-Ecco..permesso. Pronto?! Si, bene. Silenzio, per favore. Silenzio, per favore ragazzi! Silen..un attimo di attenzione, ragazzi! Stiamo aspettando come sapete, il conteggio dei..dei..dei..dei.. voti che decreterà la..Per favore, Pertroson! Pertroson, ecco se ci dice per che cosa stai ridendo magari ci divertiamo tutti, eh? Andiamo,su! Dicevo, stiamo aspettando il conteggio dei voti che descreterà la fortunata reginetta del ballo di Natale, seguita dal risultato delle elezioni studentesche. Oh, il baldo giovanotto che avrà l'onore..-

Stewe Quinn, in un imbarazzantissimo completo blu elettrico con tanto di camicia a sbuffi e cravattino blu si allungò sul palco cercando di scorgere un punto indicato dall'inferimiera della scuola.

Con la mano tremante si asciugò la fronte, maledicendosi in molte lingue per aver fatto in modo che quelle pazze scatenate delle Ruggieri organizzassero tutto questo. Lanciò uno sguardo alla sala e a malinquore dovette ammettere che però avevano fatto un gran lavoro. La palestra non era mai stata così bella.

-Ok, come si chiama? Johnson. Johnson?Johnson? Johnson! Sì, dico a te, Johnson! Cosa diavolo ci stai mettendo in quel punch,eh? Hai voglia di passare un po' di tempo con me in detenzione o ti accontenti di un altro anno qui? Andiamo, eh! Forza! Dicevamo, il baldo giovanotto che avrà l'onore di essere incoronato re del ballo e che aprirà le danze con la reginetta è...-

Stewe aprì la pestante busta blu.

Tutta la sala rimase miracolosamente in silenzio e le rare chiacchiere che c'erano venivano sussurrate.. Nicholas nemmeno aveva prestato troppa attenzione a quello che il preside stava dicendo, intento a raccontare un aneddoto a Chiara. Involontariamente intrecciò le dita della sua mano con quelle della sua bella, sorridendole amorevolmente.

Chissà chi sarebbe stato quell'anno il re. Lo scorso anno gli avevano riferito che era stato Christopher. Sì, lo stesso Christopher che lui non sopportava perché dava troppe attenzioni alla sua principessa.

-..è Nichoals Jonas!-

Tutti gli occhi e un luminoso occhio di bue furono su di lui che assunse una graziosissima tonalità rosa.

-Prego, signor Jonas. Venga qui con me. Dovrebbe essere abituato a stare sul palco, no?-

Chiara, con un sorriso luminosissimo gli accarezzò la guancia, dandogli un dolce bacio.

Nicholas timoroso si avviò sul palco.
-Congratulazioni Nicholas! Allora ragazzi sta arrivando la busta, un attimo di pazienza intanto un bel applauso per la nostra bibliotecaria, che quest'anno andrà in pensione! Miss Holtron!-

Un'anziana signora appartenente alla categoria “ci sono parecchie cose imbarazzanti stasera in giro” con un completo in tweed e lana cotta grigio, quasi sicuramente di qualche millennio prima fece la sua comparsa sul palco.

Trix e Arianna si guardarono, pronte a commentare la mise come avevano fatto per ogni persona presente in sala, ma i due bei fratelli le presero sul tempo chiudendo entrambe le loro bocche con un metodo poco tradizionale ma assolutamente gradito.

Nicholas cercava di scorgere Chiara tra le miriadi di ragazzi accalcati ai ridossi del palco. Era strano starsene lì, con una luce e tutti gli sguardi puntati addosso senza avere una chitarra in mano o senza aver fatto qualcosa di particolare. Che poi, perché proprio lui? Non aveva nemmeno intenzione di presentarsi come candidato! Stupidamente però, non aveva pensato con chi aveva a che fare. Dire Ruggieri Sisters,aveva detto tutto. Era certo che c'entrassero ancora una volta loro. Erano malefiche oltre ogni aspettativa! Con un dito cercò di allentarsi il papillon ma uno sguardo tagliente da parte delle sue cognatine lo fece subito desistere.
-Grazie,grazie grazie ragazzi! Grazie a tutti!-disse la vecchina una volta riuscita ad arrivare più o meno a destinazione.
-Attenta ,attenta al filo signorina Holtron!-disse Nick salvando in extremis la vecchina se altrimenti sarebbe capitolata sotto il palco in maniera poco carina.

Trix si sbattè un palmo sulla fronte. Non era possibile! Tutte quella sera dovevano trovarle le persone strane?
-Sì, molte grazie!Dunque allora vediamo un po'. Accidendi, non si riesce mai ad aprilrle queste maledette buste!-disse gesticolando nel vano tentativo di aprire in non si sa bene quale maniera la busta.
-Oh,ecco qua!-esclamò trionfante estraendo il cartoncino.

Improvvisamente le due sorelle Ruggieri maggiori scansarono con poca grazia i rispettivi accompagnatori avvicinandosi di qualche passo al palco e stringendosi la mano. Inutile negarlo, erano nervose. Ricordavano benissimo tutti gli anni in cui loro erano state reginette del ballo di fine anno ma quella volta era diverso.

Chiara invece, al contrario delle sorelle, cercò di spostarsi ancora di più verso le zone meno illuminate della palestra.
-Dai, cazzo.-borbottò Trix.

Non erano brave a gestire la tensione.

Ella si avvicinò al palco con un sorriso fiducioso e la sicurezza di aver vinto.

Trix sbuffò vedendola.

-Ride bene chi ride ultimo, Barbie.-sibilò riscontrando l'appoggio della sorella maggiore.
-Eh, la reginetta del ballo di quest'anno è...chi ha la mania di scrivere così piccolo? Dove sono i miei occhiali? Non so mai dove li metto!-si lamentò tastando ogni centimentro del corpo in maniera abbastanza vergognosa.

Stewe, consapevole di quanto stesse facendo penare gli studenti, decise finalmente di intervenire mosso da non si sa bene quale pietà verso i continui sospiri e le continue inspirazioni dei suoi studenti che trattenevano il fiato. C'era aria di cambiamento quell'anno.
Bisbigliò qualcosa velocemente alla bibliotecaria.
-Eh?-chiese perplessa.
Stewe alzò gli occhi al cielo, ripetendo di nuovo il nome della reginetta.
-Ah, ah! Ok, grazie! La reginetta è...-

Nuovo momento di tensione, tutti gli studenti trattennero il fiato in attesa. Anche Kevin e Joe, impegnati fino a qualche istante prima a discutere su chi dovesse stare vicino al finestrino in aereo, si zittirono e (scaramanticamente) incrociarono le dita.

Tutto intorno rimase muto e per un istante nemmeno il vento soffiò.
-Chiara Ruggieri!-annunciò Miss Holtron.

Le cose che successero nei cinque secondi successivi furono veramente tante.

Arianna e Giulia iniziarono a saltare su quei tacchi vertiginosi abbracciandosi e urlando quasi quanto avessero vinto loro le elezioni.

Kevin e Joe, nonostante la promessa di darsi un contegno e l'apparente menefreghismo per uno stupido ballo del liceo, esultarono quasi quanto le due sorelle.

Ella Devon e Christopher McKeller iniziarono ad urlare e di certo non di gioia quando capirono che avevano perso. Le loro espressioni si tramutarono da tremendamente sicure a tremendamente furiose nel giro di qualche frazione di secondo. Erano stati palesemente rimpiazzati.

Chiara rimase a guardare fisso davanti a se, senza capire bene perché quei ragazzi l'avessero trascinata in mezzo alla pioggia di coriandoli e petali che scendevano dal soffitto soffici come neve.

-Aspettate, ma io.. non posso.. insomma!-tentò di dire prima di essere stritolata dagli abbracci delle sue sorelle.

-C'è il vostro zampino, vero?-chiese sconcertata.

-Noi? No. Figurati. Noi non c'entriamo niente.-

-Nientissimamente. Assolutamente estranee.-risposero con un sorrisetto di chi invece la sapeva lunga.

Kim si lasciò andare in una fragorosa risata quando si trovò senza quasi accorgersene sul palco mentre Nicholas, come da tradizione, le posava il diadema sui capelli accompagnato da un fugace bacio.

-Aspettate, aspettate! Mi hanno appena portato la busta con il nome del presidente del comitato studentesco e di tutta la giunta, di conseguenza.-

Di nuovo la sala si calmò mentre gli ultimi coriandoli scendevano dal cielo.

Questa volta, Kim prese la mano di Nick e la strinse forte.

Nonostante non fosse nei suoi programmi, ci avevano lavorato sodo e ora credeva nel poter far del bene in quella scuola. Non da sola ovviamente, ma affiancata da Nick e dai loro nuovi amici.

-Non ci credo, la nuova task force scolastica è composta da Nicholas Jonas presidente, Chiara Ruggieri vicepresidente, Leny Watson, Emma Roberts, Andreas Mendoza, Clark Adler e D.J. Normann! Congratulazioni ragazzi, buon mandato!-rise Stewe lasciandosi contagiare dal clima di giubilo in cui era esplosa l'intera scuola mentre l'orologio segnava mezzanotte con dodici rintocchi.

Come da tradizione, il re e la reginetta si esibirono nella tradzionale prima danza per poi accorstarsi a festeggiare con quelli chaperione un po' speciali.


-Su, andiamo reginetta. Tra poco abbiamo l'aereo e non vorrei mai perdermi le cinque giornate dei biscotti della mamma!-sorrise Nicholas un'oretta dopo mentre stringeva saldamente la mano destra della ragazze e si scambiava ancora spallate e abbracci con i fratelli e gli amici, orgogliosi di lui.

-JONAS!-urlò indispettita la biondina.

I tre fratelli si girarono con una strana espressione trionfante sul volto, tenendo un braccio intorno alle spalle delle loro compagne molto soddisfatte per l'esito della serata.

Nicholas esibì un ghigno degno delle sorelle Ruggieri.

-Questa è la mia scuola, Jonas. Tu non sai contro chi ti sei messo e non sai di cosa sono capace.-sibilò puntandogli un dito contro.

Il ghigno che lui le rivolse di rimando era come un cartellone al neon con su scritto Non vedo l'ora.

Nicholas scosse la testa con il tipico sorriso di famiglia che doveva essere la loro arma segreta. Poteva farti a pezzi in pochi minuti.

-Oh, no tesoro. Questa è la mia famiglia e per la cronaca...questo è solo rock'n'roll.-

Che Nicholas si stesse divertendo era chiaro e quando Ella lo vide abbozzare un sorrisino ironico, le venne voglia di schiaffeggiarlo. Non c'era bisogno di essere degli indovini per intuire a che cosa stesse pensando.

Con una risata, si diressero tutti verso la limo che li aspettava fuori, pronti per raggiungere il resto della famiglia e passare insieme un fantastico Natale.


THE END.


******

Ci siamo. È finita. Come avete ben visto, c'è scritta la parola fine qui sopra, anche se forse sarà una fine per poco. Ho deciso di postarlo oggi, con un giorno d'anticipo, così entro fine settimana con l'epilogo chiudiamo questa avventura nata un po' per gioco e un po' per scherzo.

Ho preso la decisione anche di ringraziare in questo capitolo, per lasciare l'epilogo come tale e come conclusione.


Grazie a tutti quelli che hanno preso parte a questa fan fiction, in particolare modo a chi ha prestato la sua persona (le sisteeeeeers), ai JoBros, alla mia mente malata (etciù).


A Kim, per l'insauribile aiuto nei momenti di crisi. E perché “problemi con l'ispirazione? Kim ha sempre la soluzione!”. Grazie per tutti i fotomontaggi, la canzone che ha registrato solo per me *______*, gli scleri e gli insulti quanto per te scrivevo troppo. Ci siamo avvicinate un sacco con questa fanfiction e la cosa non può farmi altro che piacere. Ti voglio bene, sistAr.


A Trix e a tutti gli insulti che mi sono presa, dalla dannata alla stronza malefica perchè piantavo di scrivere nei momenti clou, e perché se lei non mi avesse esaltato l'ego a mille, questa storia non sarebbe qui. A lei perché è la mia betalecchina preferita, e come lecca lei non lo fa nessuno. Mi arruffiana come pochi, facendomi persino odiare da me stessa. Ti amo (forever and ever in the sky so high with the stars and the light! Scusa eh, ma non l'ho potuta mettere in bocca a Joe, da qualche parte lo dovevo infilare!!)


Alla parola TENERO che ha fatto dannare qualcuno A CASO.


All'insulina che nel corso di questa fanfiction ha salvato la vita a molti di voi, in primis alla sottoscritta, alla Trix e alla Kimmuccia mia adorata.


Grazie a tutti voi che avete recensito, che vi siete commossi, che mi avete supplicato di continuare anche quando di voglia non ne avevo, che siete sempre stati qui, grazie di cuore.


Last but not least: grazie al mio iPhone per tutti i pezzi scritti su di lui in fretta sul bus e alla tracklist “JJJJJJJJJonas” per essere andata con una media di sette volte la settimana (quattro ore, trentadue minuti e quarantacinque secondi, per la precisione), grazie al PC che sta funzionando per grazia di nostro signore Armani e tra poco mi abbandonerà,grazie al Mac tra poco sostituirà il PC, grazie alla mia Carlottina che l'ha letta e ha detto che ho stile e non solo nel vestire (detto legge in fatto di moda!!!), grazie a Nostro Signore Armani, perché vedendo certi abbinamenti gli è venuto un infarto ed è venuto anche alla sottoscritta: JoBros, imparate a vestirvi, è una supplica. I soldi li avete, avete cattivo gusto ma avete buon cuore: quindi perché non fate un'opera di carità e assumete una stylist che sappia il fatto suo (se volete io e la Trix siamo disponibili :P).


Detto questo, ringrazio quelle ottantacinque persone che nel corso dei mesi l'hanno seguita e preferizzata, a chi l'ha sempre letta e chi con questa ha sognato, riso, pianto.


Ringrazio anche per le amicizie che sono nate grazie a questa storia e alle persone fantastiche che ho avuto l'opportunità di conoscere.


Ci vediamo con l'epilogo, GRAZIE di nuovo a tutte.


Con affetto,

Arianna

Ps. Parte del discorso del preside è ispirato alla track "La reginetta del ballo" dei Gemelli Diversi.

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Capitolo 46
*** Epilogo. ***


Epilogo

*****


Epilogo.


Alcune volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo solo quando si iniziano a vedere i segni dell'età, quando ci accorgiamo che la scatola con le fotografie ormai è un'immenso scatolone, quando riguardando un video non ci capacitiamo del perché “eravamo conciati così”.

Altre volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo perché qualcuno ce lo fa notare, e non sto parlando di rughe o capelli bianchi. Quando si è giovani, un anno sembra un minuto, un minuto un istante e fare progetti a distanza di sei mesi sembra un'eternità. Meglio vivere al minuto, perché anche la giornata è troppo lunga per fare piani.

Joe sorrise soddisfatto, asciugandosi la fronte con l'asciugamano che il fratello gli aveva appena posato sulle spalle.

-Ragazzi, questo concerto rimarrà nella storia per molto, molto tempo.-asserì Nick, prendendo in mano la chitarra.

L'intero Hollywood Paladium al 6215 di Sunset Boulevard (Hollywood, CA) urlava ininterrottamente da più di due ore, non stancandosi mai di cantare, urlare, saltare e scattare foto ai loro idoli.

-Bene ragazzi. Sono, come ben sapete, ormai più di 4 mesi e oltre 2 tour che portiamo in giro il nostro album “A little bit longer”. Abbiamo fatto in media due concerti in ogni Stato, abbiamo avuto l'occasione di visitare paesi di cui nemmeno sapevamo l'esistenza o di cui abbiamo sentito parlare solo nei libri.-

-Che tu non hai mai letto!-lo beffò Nick, facendo ridere tutti.

Kevin rideva vicino a Joe.

-Ehi, Nicky! Stavo facendo un discorso serio!-si lamentò lui offeso.

-Prima che il mio adorato fratellino diciasettenne mi interrompesse, stavo dicendo che questo è il nostro ultimo concerto, è la fine di un tour pieno di sorprese. Di comune accordo, abbiamo deciso di prenderci un anno di pausa per lavorare ai nuovi pezzi. Anyway, prima ce ne andremo qualche giorno in una SPA: sapete, tutto questo girovagare non fa per niente bene ai miei capelli!Sono secchi, sciupati, sfibrati!!-si lamentò.

-Joseph Adam!-lo richiamarono i suoi fratelli, perfettamente consapevoli che se non l'avessero fermato sul nascere, quello non sarebbe stato un discorso di addio ma piuttosto di autocelebrazione di Joseph. Da quando stava con la rossa il suo ego era cresciuto in maniera esponenziale!

-Oh my Gosh, ragazze non piangete! Non spariamo per sempre! Ci mancherete un sacco durante questo anno.-

-Sorry, I'm sorry. No ragazze, non piangete sul serio. Mi commuovo anche io!-

Kevin fece un sospiro e sfoderò il suo miglior sorriso.

-Ehy, ragazzi. Il concerto ancora non è finito e ci sono un paio di cose da fare prima di chiudere questa fantastica esibizione.-

Kevin aveva tentato di ricordare quel discorso che si era preparato mille volte, che aveva imparato a memoria e ripetuto davanti allo specchio.

-Volevo farvi una domanda. Avete mai amato qualcuno? Qualcuno di normale, non una rockstar o un divo di Hollywood. C'è mai stato un ragazzo o una ragazza che vi abbia fatto perdere la testa e a cui l'avete fatta perdere voi? Qualcuno che vi abbia visto nei momenti migliori e sopratutto peggiori?-

Nick e Joe si scambiarono un'occhiata perplessa.

-Dove vuoi arrivare, fratellino?-chiese Joe perplesso.

Ora dovevano cantare tanti auguri a Nick, ma quel discorso c'entrava poco.

-Voglio arrivare a dire che oggi è il compleanno di due persone per me molto molto importanti: sì, Nick e un'altra persona che oggi compie 21 anni e finalmente si guardagna il diritto di bere legalmente.-

In mezzo a quelle 4000 persone, Ari arrossì vistosamente.

-Bene, io ho conosciuto una persona che corrisponde esattamente a tutto ciò che io ho detto prima e vorrei che mi raggiungesse con il suo entourage qui sul palco.-

-OMG! Nick, prestami dell'insulina.-borbottò Joe con lo sguardo allucinato.

Conosceva bene il fratello, tremendamente bene. E se lo conosceva così bene, sapeva anche dove voleva andare a parare.

Nick lo guardava perplesso, mentre Ari e le sorelle si facevano largo tra il pubblico, scavalcando le recinzioni di protezione sotto lo sguardo invidioso di tutte quelle ragazzine.

A Trix la cosa piaceva invece, e piaceva immensamente.

Big Rob prese le ragazze per la vita, mettendole senza fatica sul palco dove il proprio Jonas le aiutò a salire.

-Kevin.-lo rimproverò dolcemente Ari.

Kevin rise vedendo l'imbarazzo della sua bella ragazza.

-Bene bene, ora pregherei i due festeggiati di mettersi al centro del palco mentre anche la famiglia ci raggiunge!-

-Che diavolo vuoi fare, Kev?-chiese Joe ridendo.

-Cantare tanti auguri! E one, e one two three four!-

Grazie all'appoggio della band e alle 4000 persone presenti quel Tanti auguri divenne qualcosa di davvero eccezionale.

Arianna sorrideva imbarazzata, spostandosi continuamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Nick capiva il suo imbarazzo, così le posò un braccio intorno alle spalle, mentre entrambi sussurravano le parole divertiti. Cantare tanti auguri ai festeggiati sul palco non era una novità: era successo lo stesso qualche mese prima a Boston per il compleanno di Trix e ancora l'anno precedente durante un'esibizione dei Jonas a Albuquerque, in Nuovo Messico dove Nick aveva chiamato Kim durante il concerto e le aveva fatto cantare tanti auguri.

-...happy birthday to youuuu! Yeaaah!-urlò la folla.

-Auguri Ari!/Auguri Nick!-si dissero i due festeggiati scambiandosi un bacio sulla guancia.

Si levò un coro di applausi che durò fino a quando Kevin prese in mano il microfono, passando a Greg la chitarra.

-Grazie mille, ragazzi. Davvero spettacolare. C'è un'altra cosa che vorrei dire. Questa ragazza, corrisponde esattamente al mio ideale di anima gemella.-

Nick si spostò lasciando il palco al fratello, mentre Joe si portava una mano alla bocca. Non c'era più dubbi ormai.

-Credo che tutti lo sappiano, ora!-ghignò Joe cercando di darsi un contegno, ma indicando il megaschermo che riprendeva i loro volti.

Era emozionato lui per il fratello, chissà quale emozione doveva provare.

-Dettagli, Essere!-lo liquidò Kevin con un gesto della mano, beccandosi uno sguardo pieno di stima di Trix che con la sorella minore se ne stava accanto al pianoforte del palco, con Denise, Paul e i due bambini.

-Dicevo, i regali oggi andrebbero fatti a te, lo so. Però mi chiedevo se ti andasse di farne uno a me.-

Tutti rimasero in silenzio, nell'attesa di sentire cosa il chitarrista dicesse. Denise si portò le mani alla bocca, Trix una alla fronte. Non c'erano dubbi: con Kevin la parola d'ordine era stupire.

Arianna invece sembrava perplessa. Kevin aveva la bocca asciutta, sentiva il suo cuore scoppiargli nel petto: nessuna emozione era mai stata tanto forte e nessuna delle mille prove che aveva fatto equivaleva a quella che stava facendo ora. Respirò profondamente, cercando di farsi arrivare più ossigeno possibile ai polmoni e al cervello, totalmente impegnato a mettere in riga quelle quattro o cinque parole che formavano una frase a senso compiuto.

Kevin si inginocchiò, scacciando gli ultimi dubbi anche ai più tordi e insinuandone uno alla ragazza che, evidentemente presa in contropiede, aveva iniziato a sbiancare.

-Mi vuoi sposare, amore?-

Silenzio, qualche tonfo, centinaia di “ooh” dalla platea, il microfono di Joe che cadde con un rumore abbastanza fastidioso.

Nick iniziò a ridere istericamente appoggiandosi al pianoforte, mentre Trix si sbattè il palmo sulla fronte. Kim esultò con gli occhi lucidi, aggrappandosi a Denise che visibilmente emozionata mormorava “il mio bambino”.

Mi vuoi sposare, amore? Non riusciva a crederci, non riusciva a parlare, non riusciva a dire o fare niente. Kevin le aveva chiesto di sposarlo. Non ci aveva mai pensato al matrimonio, non aveva avuto tempo di pensarci eppure la risposta la sapeva, era incisa chiara come l'acqua nella sua testa. Si portò le mani alla bocca, mentre gli occhi le si facevano lucidi per l'emozione.

-Sì, Paul Kevin Jonas II. Voglio sposarti.-sussurrò, iniziando a ridere e piangere insieme.

Il suo fidanzato la prese tra le braccia e la baciò. Era stato tutto anche meglio di come se lo sarebbe mai immaginato.

-TUUU!Scordati che io mi metta quegli orridi vestiti tutti fru fru verde pisello, rosa confetto, rosa pesca o lilla sai??-la minacciò Trix, saltandola poi addosso per abbracciarla. La sua sorellina si sposava, e non poteva far altro che essere felice per lei.

Joseph, ripresosi dallo shock, saltò sulle spalle del fratello e lo abbracciò.

-Pronto a farmi da testimone?-chiese, dandogli una pacca fratena.

-Sarà un onore!-rispose quello.

Tutta la famiglia Jonas intanto corse ad abbracciare i ragazzi.

-Kevin! Dovevi dirlo alla mamma! Oh, tesoro sono così felice!-disse tra le lacrime abbracciando il figlio.

-Cognato!!-urlò Trix minacciosa, lasciando le sorelle nelle grinfie di mamma Jonas.

-Eh?-fece Kevin, lasciando Nick.

-Jonas, sei un disastro! Le fai la proposta senza un anello??-lo sgridò Trix abbracciandolo.

-Oddio! Stop! Fermi tutti!- gridò.

Tutti gli puntarono gli occhi addosso, me lui sorrise e si tolse una delle collanine che portava al collo, dove era stato precedentemente infilato l'anello.

Una semplice fedina in oro bianco con incastonati tre diamanti di cui uno blu, ovviamente di Tiffany.

-Mano prego.-disse infilandolo all'anulare, scambiandosi poi un bacio con la futura moglie, tra gli applausi e le grida disperate del pubblico.

-TU! L'avevi premeditato e non ci hai detto niente??-urlò Joe indignato.

-Tu sai mantenere un segreto?-chiese Kevin scettico.

-No ma avrei potuto provarci!-replicò l'altro offeso.

-Che bello, ragazzi! Oltre ad un disco dovremmo anche organizzare un matrimonio allora!-disse Nick al microfono.

-Quando vi sposate?-chiese Joe.

-Anche subito!- rise Kevin, guardando Ari negli occhi.

-C'è un pastore in sala?-chiese lei seria, facendo ridere tutti.

Inaspettatamente, Paul Kevin Sr alzò la mano e la band, presa dall'euforia del momento, iniziò con la marcia nuziale.

Fortuna volle che ci pensò mamma Jonas a prendere il controllo della situazione e ad interrompere il valzer che Joe e Nick avevano fatto per prendere in giro il fratello.

-Ah no, miei cari. Non se ne parla proprio per niente, signorini! Questo matrimonio si organizza in piena regola!-esclamò Denise abbracciando Ari.

Joe non poté fare a meno di sorridere,mentre Trix andò da lui ad abbracciarlo.

-Amore, ma questo isterismo collettivo è dovuto al fatto che sono felici che si sposi, o perché c'è un Jonas in meno sulla piazza?-chiese con la testa contro il suo petto, indicando la platea dove alcune ragazze erano disperate, nel senso lato del termine.

Joe rise, baciandole la fronte.

-Ragazzi, anzi, famiglia: credetmi. Vorrei festeggiare ora e dopo lo faremo, mamma e papà prenoteranno da qualche parte finita la festa, ma noi abbiamo un ultimo concerto da concludere.-disse Nick.

-Ovvio, signor Fidanzato! Prego, molli la futura moglie nelle grinfie dei suoceri e dia il tempo! The show must go on!- fece plaetalmente Joe, imitando Freddy Mercury nelle mosse.


Le luci si spensero, calò il pesante sipario di velluto rosso e i tre Jonas rimasero ancora in posizione finale, con il fiato grosso per le ultime acrobazie. Partirono appalusi, urla, cori. Si sfilarono gli strumenti in un silenzio religioso, abbracciandosi l'un l'altro, congratulandosi per lo show e per le nozze; si ringraziarono per aver avuto l'opportunità e l'onore di far parte di una famiglia e di una band così.

Intanto tre ragazze ben note si avvicinarono abbracciandoli.

Tutti sapevano che con quel sipario, con quello show, quella sera si era chiuso un capitolo della loro vita. Ma come in ogni libro, dopo il primo capitolo ce n'è sempre un altro: più bello, più interessante, più triste, più vero.

The end.


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