Hello beautiful. di ReeJewel89 (/viewuser.php?uid=13661)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Girls. ***
Capitolo 2: *** Us against the world. ***
Capitolo 3: *** See you. ***
Capitolo 4: *** See you, again. ***
Capitolo 5: *** Secrets. ***
Capitolo 6: *** Party. ***
Capitolo 7: *** Can't fight the moonlight. ***
Capitolo 8: *** Changes. ***
Capitolo 9: *** I am what I am. ***
Capitolo 10: *** Who are you? ***
Capitolo 11: *** Uptown girls. ***
Capitolo 12: *** We are family. ***
Capitolo 13: *** Girls just wanna have fun. ***
Capitolo 14: *** The beach. ***
Capitolo 15: *** In the evening. ***
Capitolo 16: *** Take my hand. ***
Capitolo 17: *** Forever & Always. ***
Capitolo 18: *** Lies. ***
Capitolo 19: *** Leave out all the rest. ***
Capitolo 20: *** A night to remember. ***
Capitolo 21: *** I want a candy. ***
Capitolo 22: *** Jealous Guy. ***
Capitolo 23: *** A moment like this. ***
Capitolo 24: *** When I grow up. ***
Capitolo 25: *** Nothing special. ***
Capitolo 26: *** Yesterday. ***
Capitolo 27: *** Learning to fall. ***
Capitolo 28: *** The heart of the matter. ***
Capitolo 29: *** Believe in me. ***
Capitolo 30: *** Appreciate. ***
Capitolo 31: *** A room at the heartbreak hotel. ***
Capitolo 32: *** When you say nothing at all. ***
Capitolo 33: *** Confessions. ***
Capitolo 34: *** Overprotected. ***
Capitolo 35: *** A whisper. ***
Capitolo 36: *** Listen to me. ***
Capitolo 37: *** Scared. ***
Capitolo 38: *** All night long. ***
Capitolo 39: *** Feel. ***
Capitolo 40: *** Home. ***
Capitolo 41: *** Something Stupid. ***
Capitolo 42: *** Problems. ***
Capitolo 43: *** Solutions. ***
Capitolo 44: *** Leader. ***
Capitolo 45: *** Happy Ending. ***
Capitolo 46: *** Epilogo. ***
Capitolo 1 *** Girls. ***
Girls
Nota
dell'Autrice: ho scritto questa storia senza il minimo scopo
di lucro, per puro divertimento personale e di chi la leggerà.
Ogni riferimento a fatti, cose e persone è (quasi) puramente
casuale. I Jonas Brothers appartengono a loro stessi, ogni diritto
sulle canzoni del suddetto gruppo è di proprietà della
Hollywood records.
****
A
Kim, perché ci siamo avvicinate grazie a loro.
A
Trix, perché i nostri discorsi sono insostituibili.
Ad
Alice, perché sta diventando grande.
A
tutti voi.
****
Hello
Beautiful.
Girl,
I can tell you've been crying
And you needing somebody to talk to
Girl, I can tell he's been lying
And pretending that he's
faithful and he loves you
Girl, you don't have to be hiding
Don't you be ashamed to say he hurt you
I'm your girl, you're
my girl, we your girls
Don't you know that we love ya
-Girl
Destiny's Child-
-Ari,
dai andiamo al parco giochi!-
Un
piccolo uragano di sette anni chiamato Alice trascinò con poca
grazia la ragazza che la teneva per mano nel parco della trafficata
zona di Los Angeles.
-Alice,
dai.. oh e va bene. Andiamo,ma per poco. Dobbiamo passare a prendere
la cena per questa sera.-
Alice,
un metro e venti di dolcezza e determinazione, non perse tempo e
corse ad arrampicarsi sulla struttura di legno nel grande parco.
Arianna,
20 anni da compiere, sorrise nascondendo il viso dietro i grandi
occhialoni scuri. Che cosa ci faceva a Los Angeles, ancora non le era
ben chiaro nonostante fosse cresciuta lì. Genitori
stacanovisti sul lavoro, con poco amore per le coccole e una strana
concezione di famiglia, avevano messo al mondo ben quattro figlie, i
cui estremi ora si trovano in quel parco. Ari, così era
chiamata da tutti, era la maggiore delle sorelle e la cosa
che più si avvicinava ad un surrogato di madre per le altre.
Alta e ambiziosa, iscritta al college con la speranza di diventare
qualcuno e che quel qualcuno fosse possibilmente lontanissimo da
studi legali e tribunali.
Guardando
con occhio vigile la sorellina, si raccolse i capelli con una matita
lasciando cadere delle ciocche qua e là. La
diciannovenne Giulia, chiamata comunemente Trix, era un concentrato
di ambizione, passione, testardaggine ed egocentrismo. Ari e Trix
erano legate da qualche cosa di strano e profondo: erano sorelle,
amiche, confidenti e, come piaceva pensare ad Ari, lei e le sue
sorelle erano anime gemelle, mentre i ragazzi erano solo quegli
individui carini con cui divertirsi, cosa che in effetti le due
avevano preso come filosofia di vita e spesso, fin troppo alla
lettera. "Legami seri, questi sconosciuti" dicevano sempre.
La terza sorella, quella che ancora viveva nel mondo delle favole e
che aveva decisamente una visione più romantica dell'amore,
era Chiara, per il mondo Kim, quindici anni e un mare di sogni.
-Ari,
vieni a spingermi sull'altalena?-
Ed
eccola, l'ultima. Alice, 7 anni, secondo anno della Junor High School
[quella che corrisponde alle elementari italiane] e tanta voglia di
crescere, il concentrato delle tre sorelle maggiori in uno.
Ari
sorrise vedendo la sua sorellina. Era fantastica, non c'era niente da
fare. Era ormai iniziato settembre, era il primo giorno di scuola per
lei e decisamente non era nel suo carattere starsene ferma per più
di 20 minuti dopo un'estate passata tra surf, concerti con le sue
pazze sorelle, viaggi più o meno ufficiali e tanto sano
shopping.
La
sorella maggiore gettò vicino ai suoi piedi la borsa e la
cartella sorella, divertendosi a lanciarla in aria.
-Frankie!
Frankie! No, ti prego! Big Rob è dall'altra parte della
strada! Frankie!-urlò un altro ragazzo.
-Non
ti serve Big Rob per fare il fratello!-rispose quel bimbo che doveva
essere Frankie.
Ari
sorrise alla scena, continuando a spingere Alice che divertita
lasciava che il vento le scompigliasse i capelli castani, decisamente
troppo italiani per Los Angeles.
-Hai
ragione, Frankie. Dai, vai a giocare. Ti aspetto qui!-rispose il
fratello.
Guardava
la scena divertita, e a giudicare dagli occhietti vispi di sua
sorella non era l'unica. Il ragazzo si appoggiò ad un'albero,
nascosto dietro un paio d'occhiali scuri ed un cappello da baseball.
Le
piaceva immaginare che tipo di persona poteva celarsi dietro un
determinato atteggiamento, ma a bloccare la sua indagine psicologica
fu il suo telefono.
Con
un pò di perplessità rispose.
-Pronto?-chiese.
-Buon
pomeriggio, chiamo dallo studio legale Lloyd & Ruggieri. Attenda
in linea, le passo subito l'avvocato Ruggieri.-
-Va
bene.-sbuffò.
-Chi
è?-chiese Alice.
-L'avvocato
Ruggieri amore. Vediamo se è mamma o papà.-
Quando
l'odiosa musichetta finì, una voce decisamente maschile
rispose.
-Pronto?-
-Papà?-chiese
Ari sorpresa.
-Oh,
Giulia! Bene, volevo parlarti.-
-Papà,
sono Arianna.-
Ari
alzò gli occhi e Alice con fare teatrale si diede una piccola
sberla sulla fronte.
-Ah
sì giusto, Arianna. Dove siete?-
-Sono
al parco con Alice, la più piccola, nel caso lo scordassi. Ha
7 anni.-
Era
quasi certa che suo padre stesse prendendo appunti, per la serie:
"Arianna più grande, no Giulia, Alice 7 anni, piccola".
-Ah,
bene. Salutala.-
Conversazioni
imbarazzanti, le aveva sempre odiate.
-Ali,
ti saluta Alfredo, ehm.. il papà.-
Alice
con un'alzata di spalle corse verso lo scivolo, dove il bambino che aveva visto arrivare poco prima giocava.
-Fatto.
Ti serviva qualcosa?-
-Ehm,
sì. Non rendermi le cose difficili. Stasera io e mamma abbiamo
prenotato per tutti e 6 da SoHo, per una cenetta in famiglia. Vi
aspettiamo lì alle 9. Ora scusa, devo attaccare!Ciao!-
-Fanculo!-bisbigliò
toccando il touch screen del suo iPhone.
Ogni
minimo contatto con loro la metteva immediatamente di cattivo umore,
cosa che non sfuggì alla sua sorellina che corse ad
abbracciarla.
-Kevin,
Frankie!Mi avete fatto prendere un colpo- sussurrò un
energumeno avvicinandosi al ragazzo.
-Dai,
Big Rob. Eravamo lì di fronte. E come vedi, sia io che la
piccola rockstar stiamo benissimo.- rispose pacato con un sorriso.
-L'ho
detto che non era una buona idea. Su, adesso muoviti. Dobbiamo
andare.-
-Lascia
divertire Frankie ancora un pò, dai.-
Big
Rob aveva un aspetto da duro, ma quando riguardava i suoi ragazzi non
era in grado di dire di no a niente, a dire il vero non era sicuro
che si divertisse solo Frankie, visto che il giovanotto teneva
d'occhio una giovane donna, con un paio di short di jeans molto corti
che lasciavano scoperte le gambe leggermente abbronzate, e un top
nero.
Frankie
sembrava non accorgersi dell'arrivo di Big Rob e tutto preso aveva
iniziato a giocare con altri bambini.
-Vedi,
queste sono le cose che a volte mi mancano. Essere anonimo. Quanto ci
è voluto a Frankie per fare amicizia con quella bimba dai
capelli scuri?-
Big
Rob lo ascoltò in silenzio, fissando il bambino che sembrava
davvero divertirsi un mondo.
Ari
raccolse di malavoglia le sua cose da terra.
-Ali,
amore, dobbiamo andare a casa. Dobbiamo avvisare la Trix e la
Kim..su, saluta il tuo amico.-sorrise.
-Sì,
ciao Frankie! Ci vediamo domani a scuola!!-lo salutò allegra.
Frankie,
capelli color miele e sguardo furbetto la salutò a sua volta
con un sorriso solare correndo anche lui verso il fratello.
-Kevin!
È lei la bambina che ti dicevo: Alice!-
Frankie
indicò le due sorelle che uscivano ridendo dal parco,
tenendosi per mano.
-Frankie?
Tu la conosci?- chiese il fratello maggiore, mentre scrutava con
interesse gli short di jeans.
-Kevin!
Te l'ho appena detto! È quella che mi piace!-
-E
ci credo..-borbottò.
Big
Rob rise sommessamente, spingendo verso il Suv dei Jonas i due
fratelli.
Quella
sera, Kevin tentò di informarsi con molta disinvolutura dal
fratellino, senza nemmno sperare di vederla ancora.
"It's
never enough
you've heard it all before
it's money we adore, oh
baby
it's never enough
what makes us all want more
it's
never enough, oh baby"
Parcheggiata
la sua Mini Cooper che condivideva con la sorella, Ari e Alice
corsero verso l'ingresso, pronte per un arrivo trionfale. Le note di
Never Enough si sentivano fin sulla strada, cosa non male
considerando il fatto che a Beverly Hills (codice di aviamento
postale 90210, of course) per ogni piccola trasgressione venivi
additato come strano. Tutti, tranne loro. Diciamo che essere le
figlie degli avvocati divorzisti delle star poteva avere anche dei
vantaggi oltre a quelli economici. Una grossa mano l'aveva data loro
la natura, dotandole di una buonissima dose di fascino, bellezza ed
eleganza. Sì, anche di modestia.
"where
am I from
since when did I need so many things.
where are your
priorities?
But I love these modern luxuries"
Trix,
solo all'anagrafe e ai suoi genitori -forse- nota come Giulia, era in
piena fase esibizionista cantando sul divano, il corpo perfetto
fasciato in un succinto completino intimo nero e viola, i capelli
corti rosso scuro e il trucco marcato, ma non volgare, muovendosi
come una Pussicat Dolls e usando una spazzola come microfono.
Sull'altro divano Kim, in reggiseno e slip di una tenute tonalità
di giallo con pizzetti, si muoveva imitando la sorella in tutto e per
tutto. I lunghi capelli castani le ricadevano morbidi sulle spalle.
-Sorelleeeee!-urlò
Ari divertita per salutarle.
Trix
le fece l'occhiolino e Ari non se lo fece ripetere due volte. Si
tolse la maglietta e rimanendo lei stessa in reggiseno, si mise a
saltare sul divano seguita poco dopo da Alice, naturalmente
quest'ultima vestita. Sì, si erano sempre divertite un sacco
loro, e sempre avrebbero continuato a farlo.
****
Welcome
everybody!
Innanzitutto,
grazie per aver letto di vostra spontanea volontà questa
storia. Non è la prima che scrivo, ne ho scritte diverse
altre, ma è la prima che pubblico qui su EFP. Cercherò
di aggiornare con scadenze regolari, la storia è quasi del
tutto scritta ormai.
Un
grazie particolare a tutti quelli che la leggeranno e ancor più
speciale a chi lascia un commento.
I
feedback sono sempre graditi e spesso aiutano l'autore.
Con
affetto,
Ari
PS. Un grazie
particolare alle mie sister. Vi amo.
PPS. La canzone che
cantiamo sul divano è Never Enough di Belinda.
|
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Capitolo 2 *** Us against the world. ***
Us against the world
Capitolo
2: Us against the world.
'Cause
it's us against the world
You and me against them all
If you're
listening to these words
Know that we are standing tall
I don't
ever see the day that I won't catch you when you fall
'Cause it's
us against the world tonight
There'll be days we'll be on
different sides
But that doesn't last too long
We find ways to
get it on track
We know how to turn back on.
Us
against the world – Westlife.
Tante
risate e nessun segreto: così era il rapporto che avevano da
sempre. Accasciate sul divano, ancora prese da attacchi di riso
improvviso, Ari tentò di farsi seria.
-Ragazze,
devo dirvi una cosa.-
Trix
la guardò allucinata. Non era mai un buon segno se la sorella
iniziava dicendo che doveva dire una cosa. Kim e Ali si misero vicino
alle sorelle maggiori.
-Oggi
al parco, mi ha chiamato papà.-
Trix
alzò gli occhi color miele al cielo.
-Cosa
vuole?-borbottò acida.
-Stasera
hanno prenotato alle 9 da SoHo. Ci devono parlare.-
Trix
mise il broncio, iniziando a bofinchiare parole non troppo dolci nei
confronti dei genitori.
-Ali,
vieni.. andiamo a fare la doccia!-sorrise Kim alla sorellina.
-Grazie
Kim!-
Ari
alzò le dita, contando fino a 5. Conosceva troppo bene sua
sorella.
-Cosa?
Cioè, ma ti rendi conto? Che cazzo vogliono? Da Soho poi!
Stasera è la serata del giapponese!!!- si lamentò.
Ari
sapeva che la storia del giapponese era una scusa bella e buona. Il
rapporto delle ragazze con i genitori era sempre stato burrascoso,
fatto di molte litigate e qualche lacrima rabbiosa nascosta nel
cuscino. Essere figlia di due avvocati, per di più delle star,
non era facile: non smettevano mai di lavorare, nemmeno a casa.
Week-end o giorni festivi, quali Natale e il Giorno del
Ringraziamento, erano stati inesistenti finchè Ari e Trix
iniziarono ad essere abbastanza grandi da licenziare le varie tate
che non erano fuggite urlando; avevano deciso di occuparsi loro le
une delle altre. Certo, i soldi non erano un problema e questo era
forse l'unico aspetto di cui essere grate ai genitori. Decisamente
erano cresciute senza genitori e la presenza le une delle altre era
sempre stata più che sufficiente.
-Che
cazzo vogliono? Cosa? In 18 anni non si sono mai interessati di nulla
e ora vogliono fare una cenetta in famiglia come se niente
fosse?-borbottò.
-Per
saperlo, dobbiamo andare..-rispose la maggiore.
-Odio
sapere che l'avresti detto.-
-Dai,
guardiamo il lato positivo.-
Trix
la guardò alzando scettica un sopracciglio.
-Alcohol
a spese dei genitori.-fece noncurante la riccia, guardandosi
distrattamente le unghie.
Sorrisero
malefiche, scoppiando a ridere e rincorrendosi l'un l'altra fino al
loro guardaroba.
Trix
parcheggiò la Mini, affettuosamente chiamata Lux-Evil,
proprio di fronte al locale. Il SoHo era un locale taylandese molto
in voga tra le celebrità del momento.La prima a scendere fu
Kim, elengantissima nel suo abitino arancione, seguita da Ali, una
piccola bambola vestita di giallo. La terza a scendere fu Ari.
Indossava un vestito rosso che le lasciava scoperta la schina. I
capelli erano stati raccolti in una specie di coda, a cui aveva
accuratamente puntato una rosa rossa. L'ultima a scendere e con non
poca riluttanza fu Trix.
-Devo
proprio?-chiese rivolta a Kim.
Ali
corse ad abbracciarla.
-Dai,
Trix. Siamo tutte qua.-le disse nella semplice innocenza dei suoi
sette anni.
-Ha
ragione. Noi ci saremo sempre.-
Trix
sorrise.
-E
poi non vorrai esserti messa tutta in tiro senza nemmeno bere un
Applertini?-le fece Ari.
-Oh,
andiamo. Voglio per lo meno sfoggiare il fascino di questo vestito.-
Trix
era fasciata in un minuscolo abito viola, che le lasciava scoperta le
gambe abbronzate.
Entrarono
nel locale portandosi dietro lo sguardo di parecchi camerieri.
-Ragazze,
volete qualcosa da bere?-chiese Ari ad Ali e Kim.
-No
grazie!-risposero educatamente.
Un
giovane cameriere molto carino, le fece accomodare nella sala Lounge
Bar.
Ali
e Kim iniziarono a scherzare tra loro, mentre le due maggiorenni si
diressero al banco.
-Prego,
cosa posso portarvi?-chiese il giovanotto che rispondeva al nome di
John.
-Cosmo
Sunset!-ordinò Ari.
-Due?-chiese,
prendendo dei bicchieri.
-Faccia
quattro!-
-Ma
i minorenni non possono bere!-disse sconvolto, indicando Kim e Ali.
-E
chi ha detto che sono per loro?-rispose serafica la rossa.
Quattro
Cosmo Sunset (-E sono ancora pochi per sopportarli!-a detta di Trix)e
quarantacinque minuti di ritardo dopo fecero accomodare le quattro
giovani nella sala dove era stato allestito un tavolo rotondo.
-Sembra
di stare in una di quelle SPA per hippie.-commentò Ari
accomodandosi.
-Ari
perchè c'è puzza di quella cosa che fuma sempre il
vicino?-
-Amore,
quella è cannabis. Ma non credo sia nell'aria.-spiegò
Trix, con lo sguardo vagamente terrorizzato.
-Magari
per Pasqua hanno intenzione di arrivare.-borbottò Kim che
annoiata, si sorreggeva la testa con una mano sotto il mento.
-Oh
mio Dio.-
-Che
c'è Trix?-chiese Kim.
-Benedetta
si è fatta bionda.-sussurrò.
-Chee?-chiese
Ari.
-Stanno
arrivando.-
Un
colpetto di tosse e tutte si sistemarono più o meno
degnamente. Alice, povera piccola, affamata e stanca aspettava
praticamente stesa sul tavolo.
Era
loro abitudine chiamare i genitori per nome. Sì, eccetto rare
occasioni erano sempre stati per loro Alfredo e Benedetta, non mamma
e papà.
Completo
grigio coordinato classificato come secondo crimine di moda nella
storia dell'umanità, dopo quelle orrende mise bianche che
certa gente aveva il coraggio di indossare, i due avvocati si
diressero verso il tavolo rotondo.
-Ciao
ragazze!-sorrise Alfredo.
Un
"ciao" poco entusiasta si alzò dal tavolo.
Kim
fissava shokkata sua madre. Era diversa dall'ultima volta che l'aveva
vista, qualche settimana prima. Sì, in effetti le labbra non
erano così gonfie e i capelli così biondi. Cristo, una
madre Barbie non era proprio la sua aspirazione di una vita.
Kim
non era la perfidia umana, la follia, il vizio e la lussuria fatta a
persona come le sue sorelle maggiori. Lei era un pò la
Charlotte York della situazione, quella con le idee in testa ben
chiare: una famiglia e l'amore vero che dura per sempre.. o quasi.
Era quella disposta a dare sempre una seconda possibilità, a
trovare sempre il lato buono in tutte le cose – cosa che aveva
tentato di fare mentre si dirigevano al ristorante.
-Mamma,
papà. Come state?-chiese educatamente Kim, assaggiando una
strana salsina arancione su un creaker.
-Tutto
bene, grazie. Stiamo seguendo dei divorzi molto importanti.-sorrise
Alfredo, classico tipo belloccio dall'aspetto innaturale dovuto a
lifting, tinte e lampade.
Alice
non era mai stata molto con i genitori, li vedeva come qualcuno che
aveva qualcosa a che fare con lei, ma non le era ancora ben chiaro in
che modo.
Se
aveva un problema, c'erano le sue sorelle. Se aveva paura di
qualcosa, andava da loro. Se stava male, andava da loro.
Quando
arrivarono i loro piatti di pietanze etniche, le ragazze erano già
al massimo della sopportazione. Non si era fatto altro che parlare di
loro, loro, loro, il loro lavoro e la loro carriera.
-Ascoltate,
possiamo parlarci chiaro?-annunciò Ari.
I
due genitori si guardarono perplessi.
-Beh,
ragazze. Imamginavate che questa non fosse una cena.. di famiglia,
no?-
-Ma
dai?-fece Trix sarcastica.
-Abbiamo
deciso di aprire uno studio a New York. Ci trasferiremo tutti là
tra due settimane.-
Quattro
visi stupiti si guardavano sconcertati.
-Obiezione!-urlarono
Trix e Ari in contemporanea, tirando fuori quell'aggressività
repressa riservata ai loro genitori.
-Per
piacere! Un pò di contegno!-bisbigliò indignata la
madre.
-Io
non ci vado a vivere in mezzo a quelli Yankee!-sibilò Ari.
-Io
da qui non mi muovo. Mi avete scaraventato da una parte all'altra del
mondo a 4 anni, io da LA non mi muovo.- annunciò
morso-di-corbra Trix.
-Potete
benissimo ficcarvela in quel posto, NYC!-sbottò Kim,
incrociando le braccia al petto e mettendo su un broncio come tutte
le sue sorelle.
-Io
non voglio andare via dalla scuola nuova. La maestra Emily è
buona!- piagniucolò Ali, correndo a rifugiarsi tra le braccia
di Giulia.
-Sh,
Ali. Non ti preoccupare. Qui ci pensiamo noi.-
-Io
da qui non mi muovo. Sono maggiorenne, posso benissimo arrangiarmi.-
-Arianna,
non dire stupidaggini.-
-Vale
lo stesso per me.-annunciò Trix.
-Se
non vengono loro, io da qui non mi muovo.-
-Io
voglio stare con loro!-
-Mi
pare che le opinioni a riguardo siano abbastanza chiare, e anche che
questa messa in scena sia durata abbastanza a lungo. Andiamo,
ragazze. È tardi e domani avete scuola.- Trix prese per mano
le sorelle e uscirono, unite come avevano sempre fatto.
-Guido
io.-disse Ari.
Trix
non obiettò. Sapeva che aveva bisogno di sfogarsi e visto che
non c'erano ragazzi con cui fare del sano movimento, la soluzione più
facile era prendere Lux-evil e guidare fino a Beverly Hills.
Musica
al massimo, guidarono in un silenzio quasi religioso.
-Ragazze,
io ho fame.-annunciò Ari.
-Grazie
a Johnny Depp, sto morendo di fame.-esclamò teatralmente Kim
portandosi una mano sulla fronte.
-Facciamo
una capatina da McDonald's?-propose, sapendo di trovare l'appoggio
delle sorelle.
Due
hamburger e un milkshake dopo, tutta la frustrazione che sembravano
aver accumulato durante quella cena erano sparite. Ora allegre
canticchiavano insieme una canzone sentita per radio, attirando gli
sguardi di ammiratori non troppo indiscreti.
To
be continued.
****
Tadan!
Ecco un secondo capitolo che si è snodato tra Cosmo Sunset e
Yankees. Le cose iniziano a complicarsi, ma a chi mi ha chiesto dove
sono finiti i Jonas, non temete! Stanno arrivando e stanno per essere
travolti. :D
Altra
notiziona, colgo l'occasione per fare gli auguri in ritardo a
Kevin che mercoledì 5 novembre ha compiuto 21 anni e si
vociferava che si fosse fatto regalare una cosuccia da niente:
nientepopodimenochè una Lamborghini (bianca, ahimè). Il
signorino poi ha smentito sul suo Myspace. Per fortuna: una
Lamborghini BIANCA era da considerarsi il peggior peccato capitale
sulla faccia della terra. :D
E
oooooooooooora passiamo alla parte che più ha incrementato il
mio ego questa settimana: le recensioni.
Giulia90:
devo proprio ringraziarti? Cioè
in fin dei conti mi hai fatto dannare questa settimana! Sappi che ti
odio with all myself but you're my betalecchina. Quanto è
falso sto ringraziamento? Tanto la storia la sai a memoria, anzi sai
anche quello che non dovresti sapere! Ahaha!Scherzi a parte, grazie
per le zampe e per riuscire a sopportarmi in astinenza da ceffeina.
Ricordati che se vuoi, la tua analista AriFreud c'è
sempre, per te. Ti amo, betalecchina malefica!
Reby94xx:
Grazie mille per la tua recensione, sono molto felice che ti sia
piaciuto questo capitolo e spero di non averti deluso con il numero
2. Kevin è il mio eroe! Lo adoro oltre ogni limite (vero Trix?
:P) *_* Anyway, i Jonas arriveranno, non temere! Un bacio e continua
la tua storia! ;D
juliet_:
sono onorata che ti abbia
incuriosito. E ora che succederà? :D Chi vivrà, vedrà.
;D
jollina
la verde: ma graaazie! Sìsì,
le mie “sorelle” (purtroppo sorelle solo per fiction.. o per
fortuna? ;D)sono decisamente simpatiche ma credimi, nella realtà
sono ancora meglio. L'incontro avverrà presto. ;D
beautiful_disaster:
graaaaaazie mille anche a te! ;D sono contenta che ti piaccia il mio
modo di scrivere, speriamo che continui a piacerti! ;D onorata di
essere tra i preferiti. :*
VioletCasper:
il tuo è un quote del
capitolo praticamente O.o ahahah però mi ha fatto morire.
Bbbbbbbrava la mia caramellina platonica che recesisce, ma io sono
stronza e malefica quindi non ti passo niente e aspetti come tutte ;D
ci sentiamo su MSN, per una prossima puntata di insulti su chi non si
sa vestire e reminescenze del passato. :*
kimberli:
la mia sistAr! *_* ti ho
praticamente costretta *_* peròòòòòò!
Su, sai che sei importantissima per questa ff! Anche perché
“problemi con l'ispirazione, kim ha sempre la soluzione!” I love
you, sistAr. La tua sisGer! <3
saphiria_mustang:
Hola! Hai visto che sono passata dalla tua ff? ^__^ intanto volevo
farti i complimenti per il nickname, mi piace un sacco (e poi adoro
le auto mustang :Q_) :D baciniiiiiii
Grazie
a chi legge e a chi mi ha messo tra i preferiti, anche se sono troppo
pigri per commentare!! :D
Stay
tuned, a domenica!
Ari
|
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Capitolo 3 *** See you. ***
see you
Capitolo
3: See you.
All
I want to do is see you again
Is that too much to ask for?
I
just want to see your sweet smile
Smiled the way it was
before
Well Ill try not to hold you
And Ill try not to kiss
you
And I wont even touch you
All I want to do is see you
Dont
you know that its true.
-See
you Depeche Mode-
-Ho
sonno, voglio andare a casa! Sono stanco!-
-Nick
la piattola, smettila di lamentarti.-
-Senti
mr. Macho-Joe, perchè non prendi il tuo calzino puzzolente e
te lo ficchi in bocca?-
-Ragazzi..-li
richiamò Kevin.
Un'intera
serata rovinata per dei giornalisti troppo invadenti. Era così
difficile fare domande attinenti alla musica e al disco? E invece
sempre quelle dannate domande sugli anelli della purezza, sulle mille
attrattive di Joe e sul fascino di Nick. E poi, era così
impensabile che un giovane di 20 anni volesse mantenersi puro e
vergine fino al matrimonio?
-Scusa.-dissero
in coro.
-Avete
visto Frankie oggi?-sorrise Joe, cambiando argomento.
-Già,
ma perchè continua a sorridere?-chiese Nick.
-Ha
una cotta! E non fate i buzzurri prendendolo in giro.-rispose
distrattamente Kevin.
-Uhh,
Frankie, il nostro piccolino ha una cotta! E come si chiama la
fortunata?-
-Alice.
E come ha tanuto a precisare, non si dice Elis, ma Alice.. perchè
è italiana!-
-Dobbiamo
aiutare Frankie!-fece Nick, preso dal suo solito spirito altruistico.
-Tu?
Ma se sei uscito con Miley e Selena solo perchè ti ci hanno
portato di peso!-
-Sai,
non tutti sono come te che cambi una ragazza a settimana e le
scarichi per telefono.-ribattè Nick offeso.
Kevin
era troppo preso dai suoi pensieri per occuparsi dei bisticci tra i
suoi fratelli, quando improvvisamente l'occhio gli cade su un vestito
rosso dentro un McDonald's e decisamente non stava parlando di
Donald.
-Ragazzi,
non vi è venuta fame?-chiese sterzando bruscamente l'auto.
-KEVIN!
Ma tu sei pazzo! Ma chi ti ha dato la patente?? Topo Gigio?
Cribbio!-urlò Joe, preoccupato di rimettersi a posto i capelli
ingellati che con lo spostamento d'aria avrebbero potuto essersi
spostati di qualche millesimo di millimetro.
-Principessa,
andiamo. Muoviti.-
-Oddio
Santissimo, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Oh
Signore ti prego, aiutami a trovare il cervello che mio fratello ha
evidentemente e logicamente perso per aver rischiato la mia Santa
vita per un hamburger di carne di topo di McDonald's.-
-Nick,
piantala. Non è il momento.-
Kevin
uscì come una furia dall'auto, sistemandosi la sciarpa blu che
usava come scialle.
-Kevin
ma sei diventato matto? Potevamo morire!-fece Joe melodrammatico.
-Beh,
se stai qui a lamentarti vuol dire che sei vivo. Dai, veloce.
Entriamo.-
-Kevin,
noi non amiamo molto i McDonald's.-
Da
quando a Kevin era andato di volta il cervello? E soprattutto, perchè
il suo manager non glielo aveva fatto sapere? Bastava un appunto sul
frigo. "Joe, Kevin ha perso il cervello. Con amore, mamma. Ps.
Ricordati di andare a messa."
-Joe,
basta domande. Vuoi aiutare Frankie, frà Nick? Benissimo.
Quella è Alice!-esclamò indicando il tavolo dove le
ragazze ancora ridevano.
Tre
sguardi si puntarono su tre ragazze diverse. Nick, abbagliato da un
abitino succinto e scollato arancione, si voltò
repentinamente, e tornò in macchina, pallido e sudaticcio.
Joe
invece, trovò molto interessante la cromatologia del viola
sotto le luci al neon, mischiate con il rosso cupo dei capelli e il
colore ambrato della pelle.
Kevin
dal canto suo, cercava di convincersi che gli strani pensieri che gli
balenavano in testa riguardo ad un vestito rosso erano poco
ortodossi, e sicuramente per nulla cristiani.
-A..A..Alice
hai detto?-borbottò Joe.
-Sì,
l'amichetta di Frankie.-
-Hai
un piano?-chiese.
-Sì.-
-Oh
santa patata! E questo piano prevede anche lo scappare dalle
fans?-chiese guardando terrorizzato alla sua sinistra, dove un
gruppetto di teen-agers stava correndo verso di loro.
-Cosa
vai blaterando Joe?-
-Fan
ad ore 3! Ciaaaaaaao!-salutò Joe.
Una
dozzina di ragazze si catapultarono addosso a loro. Dov'era Big Rob
quando serviva?
"Perfetto"
pensò Kevin, iniziando a firmare autografi e fare fotografie
con le fans.
Joe
lanciò un'occhiata al fratello, che a sua volta guardava il
gruppo di ragazze dentro il Mc.
-Che
succede la fuori?-chiese Kim, sporgendosi per vedere per quale
dannato motivo ci fossero tutti quei flash.
-Sono
tutti qui per me, ovviamente!-rispose Trix sicura.
-Certo
certo! Probabilmente qualche star degna di tale nome... forse Britney
ha deciso di imitare Soldato Jane un'altra volta.-rispose Ari
malefica, mordicchiando sensualmente la sua cannuccia.
-C'è
Britney lì fuori?-chiese Alice.
-No
amore, stavamo scherzando.-le rispose Trix.
-Dai
ragazze, andiamo. Si è fatto tardi.-
-Grazie
ragazze, siete davvero dolcissime!-ringraziò Joe.
-Ora
andiamo a farci un hamburger!-salutò Kevin.
Trascinando
Nick per un braccio, Kevin entrò come una furia nel noto
fast-food.
-Ed
ora? Dove sono andate?-chiese Joe.
-Dannazione!-sibilò
Kevin, beccandosi un'occhiataccia torva dai suoi fratelli.
-Kevin,
noi dobbiamo parlare. Subito.-sentenziò Nick, serio.
Tornarono
in auto, ancora mezzi sconvolti da abiti succinti, pezzi di pelle di
cui non sapevano l'esistenza e strani comportamenti del fratello.
-Non
dite che quelle ragazze non vi hanno colpito.-esordì Kevin.
Joe
arrossì di colpo e Nick cercò di mimetizzarsi con la
carrozzeria. Decisamente quelle ragazze non erano passate
inosservate.
-Saranno
anche state molto carine, però..-
-Però?-
-Però,
Kevin, noi non usciamo con ragazze del genere. Insomma...sono
abbastanza..-
-Intraprendenti?-finì
Kevin.
I
due annuirono.
-E
sensuali, aggiungerei.-
Nick
alzò la mano sinistra, facendo brillare il suo anello. Kevin
fece cadere l'occhio sul suo e sospirò.
Quella
notte in molti faticarono a dormire. Kevin era in piena fase
meditativa sulla sua vita e le sue idee; Joe invece, era sconvolto
per lo strano effetto che aveva avuto la visione di quel vestitino
viola sul suo cervello e sui suoi santi ormoni. Nick se ne dormiva
più o meno beato con il fratellino Frankie.
I
loro genitori era rientrati già da un pò quando le
sorelle decisero di tornare a casa. Decisamente più sazie e
rilassate di qualche ora prima, sembravano aver dimenticato la
conversazione spiacevole avuta durante la cena.
-Awww,
ragazze, io vado a letto. Sono stravolta e domattina ho lezione.
Buona notte!-annunciò Kim sbadigliando sonoramente.
-Buona
notte sorelle!-esclamò Alice, correndo ad abbracciarle tutte
come era sua abitudine.
Le
uniche due che non sembravano avere sonno erano le due nottambule,
Ari e Trix.
Con
un bel drink alcolico in mano, decisero di sedersi sul bordo piscina
a parlare un pò.
-Avanti,
sfogati sister.-
-Che
c'è ancora da dire? Che me lo aspettavo in fin dei conti.
Hanno sempre posto le loro esigenze e loro stessi prima di noi,
quindi la cosa non era di certo una novità piovuta dal cielo.-
-Già.
Stavolta però non ho intenzione di cedere. Alice ha appena
iniziato scuola qui,a Kim mancano solo un paio d'anni per finire il
Liceo. Poi il College. No, io non ho intenzione di andarmene.-
-E
non ce ne andremo. Costi quel che costi!-
E
c'era da giurarci: se quelle due si mettevano in testa qualcosa, era
praticamente impossibile farle desistere dai loro obiettivi.
Si
diedero il cinque e dopo un breve "Cheers" alla loro
salute, si ritirarono nelle loro stanze.
-Mamma!
Andiamo noi a prendere Frankie a scuola oggi!-
-Perchè
ragazzi?-chiese Denise, indaffarata a sistemare i mille vestiti dei
figli.
-Perchè...abbiamo
voglia di passare del tempo insieme!-sorrise Joe.
Ogni
persona dotata di buon senso si sarebbe accorta che il motivo per cui
Joe e Kevin erano così ansiosi di prendere Frankie a scuola,
non era di certo passare del tempo insieme, ma visto che si parlava
dei pressochè santissimi Joe e Kevin Jonas, il problema di
essere falsi come Giuda in quel momento non si poneva.
-Certo
ragazzi, che carini! Grazie!-rispose Denise.
In
verità, sia Joe che Kevin speravano di rivedere le ragazze
della sera prima, anche se nessuno dei due era disposto ad
ammetterlo.
Nick
Jonas si trovava per la prima volta dopo quattro anni ad affrontare
il trauma della scuola pubblica. Studiare da privatisti aveva i suoi
vantaggi, ad esempio niente interrogazioni, compiti, ma significava
anche niente coetanei o amici, oltre ai suoi fratelli. Scrutava
timoroso le file di armadietti grigi alle pareti della Beverly Hills
High School, e cercava di non vedere le ragazze che lo additavano
parlottando concitate tra loro. La timidezza era una caratteristica
di tutti i fratelli Jonas, Frankie escluso probabilmente, insieme
alla negazione del contatto fisico e di tutto ciò che dei
normali adolescenti avrebbero dovuto fare.
Kim
entrò nella scuola respirando l'aria familiare. Il primo
giorno del secondo anno di scuola: il sophomore year. Kim era sempre
stata una ragazza molto bella, di quelle bellezze acqua e sapone che
però ti entrano dentro e non puoi far altro che apprezzarla.
Lo scorso anno l'aveva passato a rincorrere un ragazzo, Christopher,
il classico belloccio della situazione, tutto muscoli e niente
cervello.
Già
al primo passo verso la sua aula, ed era stata presa dalla frenesia
delle High School. Le piaceva andare a scuola, tutto sommato. Certo,
era di gran lunga migliore staserne sulla spiaggia bianca di Malibù
a dividersi tra surf e sole, o in giro per gli U.S.A con le sue
sorelle, ma alla fin fine le era mancata la scuola.
-Ciao
Kim!-la salutò una ragazza.
-Ciao
Josie! Come stai?-
-Tutto
bene, grazie! Ci vediamo in classe!- salutò quella ragazza.
Kim
sorrise, e troppo presa dal portare i suoi numerosi libri al suo
armadietto e a salutare la sua amica, non si accorse di qualcun altro
che cercava di sparire dietro il suo berretto, cercando di portare il
più anonimamente possibile i suoi libri. Non si accorsero
l'una dell'altro fin quando non finirono a terra.
-Oh,
scusami! Mi dispiace tanto..io..-
-Non
preoccuparti! È stata colpa mia.-le disse un ragazzo.
Alzarono
gli occhi e per la prima volta videro degli occhi molto simili ai
propri.
-Ciao,
io sono Kim.-si presentò lei, scostando con un semplice gesto
del viso i capelli che le erano finiti sugli occhi e porgendogli la
mano.
-Nick!-sorrise,
per la semplicità di quella ragazza.
Mentre
in fretta e furia raccoglievano i loro libri, Nick fece l'errore di
alzare lo sguardo che finì in una di quelle parti anatomiche
che considerava peccaminose, e brevi flashback della sera precedente
gli tornarono in mente: un vestito arancione, il fiore tra i capelli,
il sorriso.
Arrossì
vistosamente.
-Di
che anno sei, Nick?-
-Ehm.
Secondo. Sono nuovo di qui.-
-Oh,
anche io sono del secondo anno. Aspetta, fammi vedere il tuo orario.
Magari abbiamo qualche lezione insieme.-
Nick
le porse il foglio che la ragazza guardò attentamente.
Possibile che non sapesse chi era lui? Possibile che non si mettesse
a strapparsi i capelli adulante come aveva visto fare più
volte negli anni precedenti? Possibile che per una volta in vita sua
lui fosse soltando Nick?
-Guarda,
abbiamo le stesse lezioni!-sorrise.
-Fantastico!-esclamò
contento. Conoscerla era stata decisamente la cosa più
positiva della giornata.
To
be continued.
****
Buongiorno
a tutti!
Finalmente
sono arrivati i Jonas (e con un giorno d'anticipo sulla tabella di
marcia, ma domani sono impossibilitata a postare). Che ve ne pare?
Fatemelo sapere mi raccomando! ;D
Io
sto combattendo contro mal di testa (post concerto dei Simple Plan e
post alcohol) e mal di gola. :S
I
capitoli sono un po' corti, lo so, ma la mia betalecchina è
fuori uso in questi giorni e non mi aiuta U_U quindi lamentatevi con
lei semmai. No invece, grazie per tutto quello che fai. E guarisci
presto mi raccomando che qua ci stiamo ammalando tutte e non va
bbbbbene.
Ora
passiamo a ringraziare questi angeli che recensiscono *_*
beautiful_disaster:
Eccola, la recensitrice
sfuggente! :D Giuro, mi metti l'ansia! Sei sempre di corsa! Sto
scherzando ovviamente: mi fa immanesamente piacere sapere che
nonostante la tua vita frenetica tu riesca comunque a leggere e
recensire, quindi grazie di cuore :D bacini
PacificSoul:
Nuova recensitrice! Benvenuta!
:D Sono onorata che la mia fanfiction ti piaccia, i pareri dei
lettori contano davvero molto per me anche perché altrimenti
non la posterei. ^_^ Hai visto che Nick è apparso finalmente?
Povero, è tanto tenero! *_* aspetto la tua prossima recensione
;D bacini
Alilla:
Ma chi sarà mai questa
Ali? Amore mio! Io sono felice fès che ti piaccia, anche
perché sei mia figlia e il tuo parere è stra importante
per me. Giovedì ci siamo viste, io ancora sto combattendo
contro mal di testa e di gola. Peccato che non abbiamo fatto la foto
con papà amore! (“Minchia oh che rutto ai peperoni che m'è
venuto su!” “Fine come uno scaricatore di porto!”) ;D dai, ci
rifacciamo la prossima volta (magari senza peperoni e tu sai chi)! Ti
amo amore, la tua mamy. Bacini :*
Jollina
la verde: buondììì!
Già già, sti genitori, che persone! I guai non sono
ancora finiti, anzi sono appena iniziati! Sììì
ovvio io adoro Frankie dovevo per forza trovare qualcuno per lui e
chi se non la mia Alice? ;D Ahahaha hai definito Frankie tenero! La
Trix potrebbe ucciderti per aver usato quella parola, ma
fortunatamente per me ho trovato un'alleata! ;D Tenero-addicted al
rapporto! Baciniii :*
Betalecchina:
ormai è inutile, t'ho pure cambiato nome. Sappi che sei la
betalecchina più inutile della terra. U_U no invece, se non
fosse per te i miei blocchi dello scrittore non si sbloccherebbero
mai! Non so che scriverti. :: Visto che non ci sentiamo “proprio
mai” e che ci siamo viste giovedì io ti posso dire che Obama
e Osama ancora non si sono messi d'accordo ma che dovrebbero farlo in
fretta perché NSA è scandalizzato e anche io, of
course. Ti amo forever and ever in the sky so high with the stars,
the saints (^_^ :P)and the lights. <3 :*
Kimberli:SistAr
in sti giorni non riusciamo a sentirci T_T I miss you! Anyway, come
dice il titolo del capitolo precedente “Noi contro il mondo”.
Siamo le sorelle più mitiche dell'universo! *_* I love you!
Reby94xx:
Grazie per la recensione! Sìsì, genitori serpenti. Ma
don't worry, combatteremo con i denti e con le unghie le une per le
altre. Aggiorna anche tu la tua ;D a presto! Bacini
Grazie
a chi legge comunque ma è troppo pigro per recensire.
Al
prossimo capitolo, vi aspetto! ;D
|
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Capitolo 4 *** See you, again. ***
See you, again
Capitolo
4: See you again.
I
got this crazy feeling
Deep inside
When you called and asked to
see me
Tomorrow night,
I'm not a mind reader,
But I'm
reading the signs
That you can't wait to see me again
-See
you again Miley Cyrus-
Kevin
cercava in tutti i modi di sistemarsi i capelli nello specchietto
retrovisore del'auto. La Beverly Vista Elementary School era già
piena di auto e i due pulmini gialli aspettavano che i bimbi
uscissero da scuola. Joe era già saltato fuori dall'auto e
cercava invano di vedere tra la folla di giovani mamme o tate, se
c'era miss vestitino viola.
Kevin
scese dall'auto, in cerca della ragazza che era al parco con Alice.
Che fosse la baby-sitter? La tata? O la madre? Quest'ultimo pensiero,
lungi dall'essere nella sua ottica, lo fece rabbrividire. Quella
ragazza avrà avuto si e no 20 anni, e considerando che Frankie
ne stava per compiere otto, la ragazza misteriosa avrebbe dovuto
averla a 12 anni!
-Kevin,
respira. Stai diventando cianotico!-gli ricordò preoccupato
Joe.
-Sì.-
-A
cosa pensi, brother?-
-Niente.-
-Sì,
raccontala a qualcun altro.-
-Alla
stessa cosa a cui pensi tu, Joe.-rispose Kevin, evasivo.
Joe
arrossì, ma la risposta ebbe l'effetto sperato. Joe rimase in
silenzio e Kevin potè tornare a concentrare i suoi pensieri
verso altro.
Alle
15 e 30 in punto, la campanella suonò. Qualche centinaio di
bambini corse da una parte all'altra del parco. Joe e Kevin si
allungarono cercando di scorgere il fratellino.
-Ali!-chiamò
Ari, alzandosi ancora di più su quei tacchi già
vertiginosi di per loro.
Ali
era tutta intenta a parlare con il suo amichetto.
-Chi
è quello?- chiese Trix.
-
E' il suo compagno di banco: Frankie. Ti ricordi? Te l'ho detto ieri.
L'ha incontrato al parco.-
-Su,
andiamo verso di loro.-
Trix
chiuse con un click la mitica Lux-Evil.
-Frankie!
Joe, andiamo. Quella è Alice.-
Joe
non se lo fece ripetere due volte.
-Possiamo
trovarci a casa mia per fare il progetto di scienze.-propose Alice.
-Sì,
però devo chiederlo alla mamma.-
-Domani
me lo dici allora. Poi ci facciamo aiutare dalle mie sorelle.-
-Va
bene!-sorrise Frankie entusiasta.
-Alice/Frankie!-esclamarono
quattro persone in contemporanea.
I
due bambini guardarono stupiti chi li aveva chiamati.
-Kevin,
non doveva venire la mamma?-chiese Frankie confuso.
-Non
sei contento che sia venuto il tuo fratellone preferito?-sorrise
Kevin.
Frankie
sembrò perplesso.
Alice
invece era saltata nel vero senso della parola in braccio alle
sorelle.
Joe
sembrava letteralmente imbambolato alla visione di "vestito
viola", cosa che non scappò nè a lei, nè a
tutti i presenti. Kevin tirò una gomitata dritta alle costole
del fratello che tornò nel mondo dei normali. Normali, o
quasi, visto che si parlava dei Jonas.
Kevin
dal canto suo riconobbe la ragazza del parco.
-Ciao!
Sono Kevin, il fratello di Frankie.-disse, porgendo alla ragazza la
mano.
-Piacere,
io sono Arianna. La sorella di Alice.-sorrise.
Trix
guardò sua sorella. Sorrisetto malizioso e occhioni da
cerbiatta. Perchè aveva l'impressione che quel Kevin sarebbe
stata la sua prossima preda?
-Io
sono Joe!-
-Io
Trix, piacere.-
-Loro
sono delle r..-iniziò Frankie, ma la pronta mano di Kevin
bloccò la lingua del fratello.
-Cosa
dicevi Frankie?-chiese dolcemente Ari.
-Niente,
diceva che siamo delle..-
-Delle?-chiese
Trix perplessa.
-Dei
maleducati! Signorine, possiamo offrirvi qualcosa da bere?- chiese
Joe con il suo più grande sorriso da ruffiano.
Kevin
non se ne capacitava. Perchè aveva chiuso in fretta la bocca
di suo fratello? Quelle ragazze non sapevano chi loro fossero in
realtà. Aveva solo voglia di essere Kevin per una volta nella
vita, e non Kevin Jonas.
Trix
tirò fuori il telefono dalla microscopica minigonna.
-Ari,
la Kim torna a casa da sola. Ha detto che deve passare a prendere un
CD che gli ha consigliato un nuovo amico, o ragazzo. Ancora non ho
capito.-
Kevin
sorrise.
-Frappè?-propose.
-Sììì!-esclamarono
Frankie e Alice.
Si
sa che la migliore tecnica per abbordare una ragazza, è
arruffianarsi i piccoli: e che cosa c'era di meglio di una
scorpacciata di zuccheri complessi?
Trix
non era mai stata propensa a conoscere gente, soprattutto se lei non
aveva dichiaratamente dato il suo consenso.
-C'è
un locale carino qui vicino!-aggiunse Ari.
-Perfetto,
vero Joe?-sorrise Kevin.
Joe
annuì, intimorito da quella ragazza con i capelli rosso cupo e
soprattutto dal suo bustino molto sexy e il suo modo di portare
quella micro minigonna.
-Che
palle!-borbottò.
Frankie
e Alice erano già corsi avanti, lasciando le cartelle ai
rispettivi fratelli maggiori. Poco più avanti Kevin e Ari
parlottavano.
Joe
sorrise timoroso a quella ragazza che già su di lui aveva un
brutto effetto, mentre lei sbuffando si era data all'inseguimento
della sorella.
-Ma
io ho come l'impressione di averti già visto!-ammise Ari.
Kevin
andò in panico.
-Sì?
Dove?-
-Eri
al parco con Frankie ieri pomeriggio?-
-Sì!-esclamò
con un sospiro di sollievo.
Ordinarono
tutti dei frappè, chiacchierando del più e del meno.
Così le ragazze scoprirono che Kevin insegnava chitarra ai
bambini, e Joe invece aveva la passione di creare filmini. I bambini
però, volendo giocare, erano corsi in una di quelle giostrine
piene di palline e vi si erano tuffati dentro.
Kevin
e Ari, li aspettavano fuori.
-Che
sta facendo?-borbottò Joe.
-Ci
sta provando.-rispose Trix mescolando il fondo del bicchiere con la
cannuccia.
-Lo
vedo.-
-E
allora, perchè te lo chiedi? Fino a prova contraria non è
un prete.-
Joe
arrossì,e finse di guardare da un'altra parte.
-Scommetto
5 $ che quando verranno qui avranno un appuntamento.-
-E
come ne sei così sicura, Trix?-
Trix
alzò gli occhi al cielo e lo guardò negli occhi.
-Ora,
lui si metterà esattamente in fronte a lei, lei si toccherà
una ciocca di capelli,lui si appoggerà alla giostra con un
braccio e accavallerà una gamba sull'altra, riderà e
porterà la testa indetro. Lei sorriderà e gli darà
un piccolo buffetto sul braccio.-
Joe
guardava impietrito i due, che stavano facendo esattamente ciò
che lei aveva predetto.
-Sei
una strega!-
-Solo
tre parole: bue, cornuto, asino.-
-No
no, non in senso negativo. Sembri estremamente sicura di te.-
-Lo
sono, la conosco troppo bene. E conosco bene anche le mosse per
conquistare una persona.-
Joe
rimase impietrito: questa ragazza era più sicura di se stessa
di tutti e tre i fratelli Jonas messi insieme!
-Ari,
Ari! Domani Frankie può venire a fare il bagno in
piscina?-chiese Alice correndo dalla sorella che sorrideva ancora a
Kevin.
-Domani
tesoro? Beh, se per Kevin non ci sono problemi..-
-No
no! Nessun problema.-si affrettò a rispondere quello.
-Sì!
Frankie domani vieni in piscina! Così poi facciamo scienze!-
esclamò Alice tutta felice, buttandosi con un tuffo bomba
nelle vasca delle palline.
-Siamo
costretti a vederci anche domani!-sorrise Kevin.
-E
scommetto che la cosa ti arreca un immenso dolore.-
-Profondissimo.-scherzò
lui, annuendo.
-Appuntamento
fissato.-sospirò Trix sconsolata, osservando con la cosa
dell'occhio la sorella.
-E
questo come lo sai?-chiese Joe.
-Io
so SEMPRE tutto, imparalo in fretta. A quanto vedo nelle prossime
settimane ci vederemo molto spesso.-ribattè lei, dolce come un
rotweiler.
-Che
gioia.-sospirò lui.
-Grazie
mille Kim per oggi. Mi hai davvero salvato.-sorrise Nick.
-Non
c'è di che, Nick! Posso solo immaginare che per te sia
difficile stare in una scuola nuova.-
-Soprattutto
se è la prima volta che stai in una scuola!-
Kim
sorrise.
-Mi
ha fatto piacere conoscerti. Ci vediamo domani!-
-Certo,
a domani Kim!-
Nick
aspetto di vederla voltare l'angolo accompagnata da qualche amica,
poi con aria circospetta salì sul SUV nero dai vetri oscurati
che lo aspettava.
-Ciao
tesoro! Come è andato il primo giorno di scuola?-chiese sua
madre.
-Meno
peggio di quanto mi aspettassi.-
-Le
fan?-chiese Denise preoccupata.
-No,
è stato abbastanza tranquillo. Non sono l'unica persona famosa
lì dentro, ci sono vari ed eventuali altri figli di star.-
Denise
sorrise sollevata. Quattro anni sempre in giro, con tre album e un
film all'attivo era stato abbastanza duro da sopportare, così
avevano deciso per una pausa di un anno, giusto il tempo per
respirare un pò, lavorare per bene sul nuovo progetto e
ultimare la sceneggiatura del film che avrebbe occupato di nuovo i
tre fratelli, ma in particolare Joe, per qualche mese in Canada. E
con quella pausa, era arrivata la strana richiesta del figlio di
provare ad andare in una scuola normale, subito accolta e condivisa
dal fratellino più piccolo Frankie.
Quattro
fratelli entrarono in casa quasi contemporaneamente, ogniuno con i
suoi problemi.
Joe
e Kevin entrarono dalla porta di servizio, Nick da quella sul retro.
-Ho
bisogno di te/voi!-esclamarono appena si videro.
Sguardo
serio e passo veloce, corsero tutti in quella che chiamavano sala
prove, dove custodivano gelosamente ogni cosa dei Jonas Brothers,
gettando di fretta borse e cappelli sul divano.
La
stanza era abbastanza grande da contenere 26 chitarre appese al muro,
un pianoforte, una batteria,qualche tastiera e un lungo divano in
pelle color panna.
-Ho
visto la ragazza di ieri.-iniziò Nick.
Aveva
frenato l'entusiamo fino a quel momento, ma era altamente sicuro di
aver battuto per una volta i fratelli sul tempo.
-Noi
siamo andati a prendere un frappè con loro.-annunciò
Kevin.
Nick
rimase impietrito. Anche questa volta gli era andata male. Nonostante
tutto, i fratelli non potevano provare nessuna forma di gelosia o
invidia nei confronti gli uni degli altri, inquanto ai loro animi
purissimi questi peccaminosi sentimenti erano sconosciuti.
-E
io che pensavo di averti battuto!-
-Ah
no, nanetto. Ogni cosa a suo tempo, ed essere nato prima di te mi
porta ad avere il diritto di primogenitura.-
-Kevin,
ma come parli?-chiese Nick accigliato.
-Dai,
stai morendo dalla voglia di raccontare. Come si chiama?-
-Kim,è
una mia compagna di classe. Ci siamo scontrati questa mattina.. e
diciamo che il mio sguardo è caduto dove non avrebbe dovuto.-
-Se
è carina come le sorelle siamo a cavallo.-ammise Joe,
pensieroso.
-Beh,
tranquillo Nicky, tanto non ti guarderà nemmeno.-
-Perchè
tu basettone e brutto come sei pensi di avere qualche possibilià?-
Kevin
sfoderò il suo migliore ghigno.
-Almeno
io sono riuscito ad avere un'appuntamento.-
-Sì,
come baby sitter.- sorrise beffardo Joe, strimpellando qualche nota
con una chitarra classica.
-Tu
stai zitto, che ti sei già fatto odiare.-
-Comunque
anche noi usciamo insieme, ci troviamo domani per un gelato e poi
andiamo in biblioteca a studiare.-
-A
si???-chiesero stupiti Joe e Kevin.
-A
sì?-fece Frankie, che come piccolo di casa, aveva origliato
tutto dall'altra stanza.
Kevin,
Joe e Nick scoppiarono a ridere, correndo a prendere il Bonus Jonas
per torturarlo con il solletico.
To
be continued.
****
Sotto
la neve e con un'arrabbiatura fotonica verso i miei genitori, ecco a
voi un capitolo! Finalmente tutti hanno incontrato tutti, alcuni sono
più sconvolti di altri ma ci siamo! :D
Amo
Frankie, è troppo tenero! *_* (sorry, Trixy! :P)
Passiamo
ai ringraziamenti?
Sbrodolina:
ma graaazie! Già ami la mia storia? Il mio ego ti è
infinitamente riconoscente *_* sono molto legata a questa fanfiction
per una serie di motivi, sapere che anche altri (oltre la Trix) la
apprezzano mi fa immensamente piacere. Grazie! :*
Betalecchina:
NSA potrebbe approvare, ma è la sottoscritta il tuo critico
più severo!!!!! ;P Fare i capitoli con te in chat è una
cosa straordinaria, sopratutto se ci metti in mezzo litigate
immaginarie, problemi sulla lingerie e scleri su argomenti da
psicanalisi. Grazie di tutto, Betalecchina dei SUOI stivali. Sei la
mia donna delle litigate! ;P Ps. Obama e Osama ancora non si sono
decisi: ci possiamo pensare noi, per favore? L'umanità ne
potrebbe risentire U_u
Ti
aaaaaaaamo <3
Jollina
la verde: ehggià!
L'atteso incontro è avvenuto. Buahaha! Immagina pure, ma ho
sconvolto chi l'ha già letta tutta quindi credo che non
azzeccherai tutto! :P Grazie mille per la recensione :*
PacificSoul:
Uhuhuh! Una fan di Nicky!
Allora se lui è il tuo preferito credo ti piacerà
questa fanfiction perché ci sono alcune scene con lui degne di
nota! :P Certo che rispondo ad ogni commento, se non fosse per voi (e
per gli scleri della Trix) questa fanfiction rimarrebbe nascosta
sotto metri di polvere immaginaria nei meandri del mio piccì.
Siete voi che la rendete bella ai miei occhi! :* Grazie per i
complimenti. A Presto, spero!
VioletCasper:
minchia ma a egocentrismo stai messa bene pure tu eh! U_u non sei
l'unica che legge e non recensisce! Anyway, la Kim è la
preferita di tutti!:P
Alilla:
Amore della mamma! Sei stra bella ed è tutto merito mio, il
basettone c'entra poco U_u vero amore? Grazie amore mio <3 tra
poco ci saranno delle scene tra te e Frankie tenerissime! Ti amo
fino all'infinito amore. :*
Reby94xx:
Olè! Ce l'hai fatta a
recensire :D che succede? Un disastro epico! Buahaha no dai, scherzo.
Chi leggerà vedrà! :P a presto! :*
Kimberli:
amoooore! È vero non ci sentiamo molto, e anche io ti penso
sempre. Oh ma sto ometto vuole che gli spezzo le gambine? Sai come si
dice.. la Ari che pensa, ci pensa la Ari! :* E poi noi non siamo
belle solo nella fanfiction, noi siamo strabelle anche nella realtà,
cosa credi! C'è sempre un fondo di verità in ogni
storia! Ahahaha mamma mia che modesta che sono! Ci sentiamo oggi
pomeriggio amore! Ti amu
Finite?
Sììììì! Un ultimo grazie a chi
legge ma non commenta ^_^
Alla
prossima! :*
Ps.
lasciate una recensione! È
semplice, basta schiacchiare su quella bella scritta blu qui sotto
con scritto “Vuoi lasciare una recensione?” :D
Byeeeee
|
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Capitolo 5 *** Secrets. ***
Secrets
Capitolo
5: Secrets
Secrets
I kept inside me
No one can understand
Secrets I had to
hide
cause no one would hold my hand when
Secrets for me to
know
And never for you to see
Secrets for only me
Emotions
so bother my soul
To know that I felt much pain
I thought it
would go far away
It did for the moment
-Secrets
Anastacia-
-Kevin,
ti muovi? Siamo in ritardo! Sei bello, dai, esci da questo bagno!!!-
Frankie,
esasperato, prese la mano del fratello e cercò di trascinarlo
fuori dalla stanza che odorava di profumo in maniera nauseante.
-Frankie,
ci aspettano per le quattro! Sono le tre e quarantacinque!-
-Appunto,
muoviti.-
Frankie
era impaziente di rivedere Alice, come tutti i bambini alla prima
cotta. A dire il vero, non era l'unico impaziente. Kevin aveva
passato tutta la mattina a cercare qualcosa di adatto da indossare.
Alla fine aveva messo (sopra il costume da bagno), i pantaloni
bianchi, una camicia a righine rosa di Ralph Lauren e dei costosi
mocassini bianchi di Gucci.
Aveva
raccattato in fretta e furia un paio di asciugamani, aveva pregato
Big Rob di stare a casa o se proprio seguire Joe, lasciando libertà
al povero Nick e aveva convinto sua madre a fargli fare da baby
sitter.
-Ti
ha dato l'indirizzo Alice?-
-Sì,
eccolo.-rispose Frankie porgendo al fratello un bigliettino piegato e
allacciandosi la cintura.
-Waw,
Beverly Hills centrale. Non male.-
-Kevin!.-urlò
disperato Frankie.
-Sì,
nanetto, adesso parto. Prima dobbiamo fare due parole io e te. Non
lasciarti scappare una sola parola sui Jonas Brothers, chiaro?-
-Sì
sì, lo prometto! Dai, andiamo!-
Kevin
arrivò di fronte alla sontuosissima villa delle sorelle
Ruggiero. Il cancello era aperto, così ne approfittò
per parcheggiare dentro il suo Suv.
In
men che non si dica, Frankie con tanto di zainetto, era sgattaiolato
fuori dall'auto e attraversò il prato, piazzandosi davanti
alla porta.
-Tra
quanto arriva?- chiese Alice impaziente, guardando fuori dalla
finestra per la millesima volta.
-amore,
mancano ancora 10 minuti. Su, tra poco arriverà.-sorrise la
sorella maggiore.
-Sisteeeeeeeeeeeer!
Io scappo, sono in ritardo! Vado in biblioteca con qualche compagno
di scuola! Bacio volanteeeee!-urlò Kim, precipitandosi fuori
alla velocità della luce.
Quando
il campanello suonò, Ali strillò esultante correndo ad
aprire la porta.
-Frankie!!!
Vieni, corri!-esclamò subito Alice, portando il suo amico
subito nel grande giardino della casa.
-Ciao
Kevin!-
-Ciao
a te!-salutò lui con un sorriso. -Non hai idea di quanto
Frankie abbia stressato l'anima. È da quando è tornato
a casa da scuola che insiste che siamo in ritardo.-
-Perchè
non immagini Alice. Pensa, ha cambiato ben 5 costumini diversi per
vedere quale a Frankie poteva piacere di più!-replicò
lei seria, ma divertita.
Ari
lo fece accomodare nel giardino,dove i bimbi già presi
dall'euforia di un pomeriggio di giochi insieme si erano già
tuffati in piscina, in un caldo pomeriggio di inizio settembre a Los
Angeles.
-E
io che avevo in mente di fargli fare prima i compiti..-sospirò
sconsolata.
Il
maggiore dei Jonas rise.
-Che
c'è di così divertente?-chiese Ari divertita.
-Credevi
davvero di riuscire a frenarli? Ormai sono fidanzati.-
-Ah
sì? Ali non me l'ha detto!-sorrise lei.
-Che
ne dici di un tuffetto? Fa caldo, dopotutto.-propose Kevin.
-Direi
che concordo pienamente.-
Kevin
non sapeva ancora che con quella sua proposta aveva firmato la sua
condanna a morte. La ragazza si sfilò la già di per se
corta, minigonna, lasciandola cadere sul prato soffice. Stessa fine
fece la canotta nera.
Di
certo Kevin non si aspettava una simile reazione ad una simile
visione. Il bikini rosso della ragazza era davvero minuto, ma non
volgare, e le calzava a pennello.
-Tutto
ok, Kevin?-chiese sciogliendosi i capelli, notando che il bel moretto
non le aveva staccato gli occhi di dosso.
-Sì,
tutto a posto.-ammise a fatica, togliendosi poi i vestiti e seguendo
con lo sguardo quella sirena che con un tuffo aggraziato si immerse
nella piscina seguita dal ragazzo.
Mentre
i due pesci Frankie e Alice giocavano alla Sirenetta inseguita dallo
squalo Frankie, i due baby-sitter d'eccezione si stavano rilassando
nella vasca idromassaggio.
-Allora,
come si chiama?-chiese Ari curiosa.
-Chi?-
-La
fidanzata! L'anello..-chiarì lei, vedendo il suo sguardo
perplesso dietro gli occhiali da sole.
-Questo?
Ah no, è per..bellezza. Ha un significato affettivo. Ne hanno
uno anche i miei fratelli.Non è.. niente..di che. E tu,
scommetto che hai un qualcuno che sarà tremendamente geloso in
questo istante.-sorrise.
-Ovviamente,
qualcuno c'è di sicuro.. ma non meglio precisato. Niente
fidanzati gelosi, al momento.-
Kevin
sentì un senso di sollievo a livello del petto.
-E
dimmi, cosa studi?-
-Fashion
e Design. Amo la moda da quando ero piccola. Spero di diventare una
stilista, o qualcosa di simile.-
-Bello!-
-Già.
Ad esempio ti posso dire che la camicia rosa a righe non va mai con i
pantaloni bianchi, tantomeno con i mocassini. Sì, anche se
questi mocassni sono di Gucci e sono costati 390 $-sorrise perfida.
-Ops,
ho commesso una gaffe di moda?-
-Più
che gaffe direi un crimine di moda!-
Kevin
rise, immergendosi sotto l'acqua con tanto di occhiali da sole,
fingendosi imbarazzato.
-Brava,
così! Grandiosa! Sei splendida! Ora voltati un pò sul
fianco destro. Bravissima Trix! Abbiamo finito per il momento.-
Venice
Beach era il tipico paradiso californiano con sabbia bianca e
finissima e acqua blu e azzurra che si infangeva sulla costa, e di
certo non era raro vedere bellezze in costume che sfilavano più
o meno ufficialmente sul bagnasciuga. Non era nemmeno una novità
vedere Joe Jonas scortato da Big Rob mentre annoiato e usato come
capro espiatorio, guardava i negozi senza nemmeno farci troppo caso.
-Joe,
cosa stai cercando di preciso?-chiese Big Rob perplesso.
-Un..
qualcosa.-
-Qualcosa
del tipo?-
-Qualcosa..
magari blu. Con le sfumature verdi. E i pipistrelli gialli. E i
fantasmi rossi.-improvvisò.
-Se
cercavi un costume da Halloween nonostante manchino più di due
mesi, non era necessario venire fino a Venice Beach.-
Joe
non lo ascoltò continuando a camminare imperterrito verso la
spiaggia. Possibile che per reggere il moccolo a tutti e tre i suoi
fratelli, lui si era dovuto sacrificare? E poi, era possibile che
Kevin, Nick e persino Frankie avessero un appuntamento e lui no?
Cribbio, era lui il santissimo e castissimo playboy di famiglia! Era
lui il mitico e leggendario frontman dei Jonas Brothers, conosciuto
da tutto il mondo! Eccetto le sorelle conosciute il giorno
precedente, e forse uno o due eremiti sull'Everest. Oh persona
o cosa che è causa di sventura, di dolore, di fastidio (=
Maledizione, ma per ovvi e santi motivi il giovane Jonas questa
parola non la può dire!)! Non si poteva nemmeno vendicare
perchè l'apostolo Matteo nel suo vangelo scrisse <<
anzi
se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra>>.
Tradotto: Joe sei uno stolto e te la sei voluta. Ma visto che non
tutto il male vien per nuocere, forse la passeggiata di Joe stava
prendendo una buona piega.
Una
piega inesistente, come quella che si stava lisciando su un costume
su cui materiamente era impossibile si formasse una piega per via del
poco tessuto utlizzato, un corpo decisamente familiare.
-Big
Rob, non una parola sui Jonas Brothers. E tu sei uno zio
acquisito.-sibilò in fretta.
Trix
alzò gli occhioni color miele e si trovò davanti il
ragazzo un pò idiota del giorno prima che la guardava con la
testa di traverso.
-Essere,
ciao.-lo salutò lei scocciata.
-Ciao,
Trix. Come va?-
-Sto
lavorando. Che diavolo ci fai qua?- chiese portandosi le mani sui
fianchi.
Joe
arretrò impercettibilmente.
-Sto
facendo il reggi moccolo ai miei fratelli.-
-Dimenticavo
che oggi Frankie e l'altro essere sono a casa nostra.-
-Serviva
un diversivo per.. lo zio Robert!-bisbigliò indicando Big Rob
che a qualche metro di distanza guardava l'oceano con fare
circospetto.
-Carino.
Aspetta qui, torno subito.-chiarì Trix, ondeggiando
sensualmente subito dopo verso il fotografo.
-Oh
Signore santissimo, con tutti i santi Gesù, Giuseppe, Maria,
San Tommaso, San Francesco, San Giovanni, Sant'Agostino, Santa
Teresa, Santo Guglielmo, Santa Caterina..-iniziò a bisbigliare
Joe.
-Joseph,
tutto a posto?-chiese Big Rob.
-Sì,
più o meno. Me lo sento, andrò all'inferno per quello
che involontariamente ho visto. Già inizio a sudare.- borbottò
asciugandosi la fronte sudaticcia.
-Sì
chiamano ormoni, Joe. Ormoni.-ripetè pazientemente Big Rob,
quasi si trovasse di fronte Frankie.
-Essere,
io ho finito per oggi e ci ho guadagnato un costume. Tu che stavi
facendo?-chiese Trix, sistemandosi i capelli.
-Pregando.-rispose
sovrappensiero.
-Pregando?-chiese
allucinata.
-Sì..
ehm. Pregando... lo zio.. di andare a prendere qualcosa. Ti unisci a
noi?-
Due
volte era stato salvato in extremis, e non era sicuro che la terza
gli sarebbe andata così bene.
-Perchè
no?-accettò lei.
Anche
questa volta, il Suo Signore aveva dato prova a Joe di esistere.
-Nick!
Scusa il ritardo!-esclamò Kim appena vide il ragazzo che la
aspettava alle porte della biblioteca di Beverly Hills.
Nick
già pensava che la ragazza lo avesse bidonato mentre
l'aspettava impaziente alle porte della biblioteca. Cappellino da
baseball dei New York Yankees in testa, occhiali da sole e
atteggiamento passivo nei confronti del mondo, erano la sua tattica
per passare inosservato. Ora, l'unica cosa che sperava era che non ci
fossero paparazzi nei paraggi: non ci voleva proprio una foto sua con
Kim su siti come JustJared
o nella pagina gossippara di People.
-Ciao
Kim, non preoccuparti, sono appena arrivato anche io.
Entriamo?-chiese sorridendo, ma guardandosi intorno con fare
sospettoso.
-Certo...
tutto bene, Nick?-chiese innocentemente.
-Sì,
sì. Non preoccuparti. Andiamo!-
Se
Nick avesse saputo che in Italia qualcuno cantava che "..la
matematica non sarà mai il mio mestiere..", gli
avrebbe costruito una statua seduta stante.
Nick
Jonas non era un ragazzo come tutti gli altri. Nick Jonas aveva
imparato a sviluppare un sesto senso che il Signore Suo gli aveva
donato quando era venuto alla luce, aveva imparato ad essere
paziente, cordiale, e rispettare le regola in maniera quasi
ossessiva. Molti avvenimenti avevano messo in discussione la sua
fede, ma era sempre riuscito a trovarla. Nick Jonas aveva imparato a
fidarsi delle persone fino ad un certo punto, ad innamorarsi ma mai
fino in fondo, a mantenere un segreto.. ma non quella volta.
-A
me viene più o meno due. La tua?-
Nick
fissava sospettoso la porta. Perchè aveva così paura?
Non gli era mai piaciuto mentire: giudicava la menzogna come qualcosa
di inglorioso. E se proprio qualche bugia l'aveva detta era sempre
stato a fin di bene. Mille e più pensieri attraversavano la
mente del giovane Jonas.
-Nicholas?-lo
chiamò piano Kim,vedendo l'amico in uno stato di trance.
-Sì?-sussurrò
lui con un piccolo sobbalzo.
-Sei
sicuro che tutto vada bene? Sei inquieto.-
Fidarsi,
o non fidarsi? E se ci si fida, poteva veramente fidarsi fino in
fondo? La risposta la sapeva.
-Kim,
ti devo parlare. Andiamo a prendere qualcosa da bere.-sussurrò.
Chiara
lo vide davvero proccupato, così raccolse in fretta la sua
roba e uscì seguendolo.
C'era
un piccolo locale all'angolo della strada, frequentato soprattutto da
mamme con i bimbi e qualche sporadica coppietta di giovani amici a
prendere un gelato.
L'interno
era di un pallido verde acqua, che stranamente si intonava
perfettamente alla maglia di Kim e alla fascia azzurra che portava
tra i capelli.
-Ho
preso quel CD che mi hai consigliato, i Busted sono un genere che mi
piace! Grazie!-le sorride affidabile, rassicurandolo un pò.
Non si sentiva affatto tranquillo, e non era colpa della glicemia.
-Davvero?
Mi fa piacere. Qual'è la canzone che ti è piaciuta di
più?-
-Year
3000 è molto carina.-
Nick
sorrise: certo, era anche la sua preferita.
Ordinarono
due Diet Coke.
-Mi
dovevi parlare? Sono una brava ascoltatrice, sai?-
La
dote di Kim era dare fiducia e trasmettere serenità, cosa che
puntualmente successe con il piccolo Jonas.
-Kim,
hai mai sentito parlare dei Jonas Brothers?-chiese.
Kim
scosse la testa.
-E
se io ti canto "Uh this is an S.O.S. Don't wanna second
guest"? Hai mai sentito questa canzone?-
-Sì!
Sì, ce l'ho presente! Carina!-annuì lei.
-Io
non voglio mentirti. Sei la mia unica amica qui, la prima che mi ha
rivolto un sorriso cordiale e mi ha aiutato.-
-A
proposito di cosa dovresti mentirmi, Nick?-
Bisbigliavano
come due normalissimi amici della loro età che si devono dire
un sacco di segreti dopo un'avventurosa estate.
-Su
chi sono veramente.-rispose serio, avvicinandosi un pò.
-Ok,
ora non capisco più nulla.-
-Io
sono Nick Jonas, e sono una rockstar. Faccio parte insieme ai
miei fratelli di una band: i Jonas Brothers. Gli ultimi quattro anni
li abbiamo passati in tour per tutto il mondo, abbiamo un film
all'attivo e un secondo in fase di scrittura.-
Kim
rimase impassibile.
-Ah.
Ora capisco i bisbigli in corridoio, o i biglietti sul tuo
armadietto.-
Certo,
è uno shock scoprire che il tuo amico è una rockstar.
Soprattutto se è di fama mondiale.
Nick
raccontò tutta la sua storia, dall'inizio del suo CD solista,
la nascita di Frankie, la prima prova con i suoi fratelli e la
creazione dei Jonas Brothers, l'incisione del primo disco, Camp Rock
e il loro secondo disco, Jonas Brothers appunto, le sue storie con
Miley e Selena; la scoperta della malattia e come sia stato duro per
lui da accettare, ma di come i suoi fratelli l'avevano aiutato e di
come questo sia stato d'ispirazione per l'ultimo disco: A little
bit longer.
Quattro
Diet Coke dopo, Nick finì il suo racconto. Kim l'aveva
ascoltato in silenzio, quasi commuovendosi sentendo della sua
malattia, tenendo il fiato sospeso e rallegrandosi.
-Oh
mio Dio.-sussurrò alla fine.
Rimasero
un pò in silenzio. Nick capiva che la sua amica aveva bisogno
di metabolizzare.
-Quindi
tu oggi eri così nervoso per i fotografi?-
-Sì.
Io ci sono abituato, ma tu no. E credo che sia il momento meno
opportuno per finire su People o su Hello! Magazine con
una buona dose di pettegolezzi e notizie esagerate.-
Quando
due puri di cuore e di spirito come Kim e Nick si incontrano,
l'effetto è una strana aurea santificante intorno e un
incredibile voglia di essere sinceri col mondo ed essere persone
migliori.
Cinque
minuti in assoluto silenzio resero Nick abbastanza nervoso.
-Kim?-
-Nick,
io non voglio esserti amica perchè tu sei famoso. Non mi
importa nulla, potresti essere anche figlio di un postino. Io sono
amica di Nick, non di Nick Jonas. Certo, il fatto che tu sia una
rockstar complica un pò le cose, però l'amicizia se è
vera riesce a superare tutto,no?-sorrise lei timidamente.
Nick
rispose con un sorrisone annuendo felice.
La
verità era che quei due si piacevano tremendamente, ma erano
troppo "puri" per avere la faccia tosta di dirselo in
faccia.
-Scusa,
tu hai intenzione di comprare quella robaccia?-
L'espressione
schifata bastò a far cambiare idea a Joe.
-Che
ha che non va? È carina!-
-è
da sfigati!-ribattè Trix.
-A
parte che non ci siamo molto distanti, comunque.. se vuoi venire in
giro con me quella robaccia deve sparire!-continuò esasperata.
-E
sentiamo, cosa dovrei mettere per essere cool come lei?-
-Non
sarai mai cool come me, Essere. Però potresti passare
ad essere meno.. Nerd.-
Joe
si appoggiò all'espositore del negozio. Sì,
indubbiamente Venice Beach era appena stata scossa da un ciclone: dal
ciclone Trix.
-Avanti,
prova questo, e questo. E anche questo. Oh, e questo!-
-Tutta
questa roba??-chiese stupito, tenendo in mano un quantitativo
esorbitante di maglie, giacche e pantaloni.
Un'occhiata
che non ammetteva repliche ma che lo metteva in soggezione gli fece
capire che c'era una sola cosa da fare. Stare in silenzio e
assecondarla.
Con
una mossa della mano abbastanza eloquente, lo spinse nel camerino.
Dopotutto,
fare shopping era una cosa che le veniva naturale, era qualcosa di
innato che sia lei che le sue sorelle avevano.
-Ma
perchè? Mi sembra di sapermi vestire!-replicò Joe dal
camerino, sfilandosi la maglia turchese.
-Abbinamenti
questi sconosciuti. Ti pare che puoi andare in giro vestito con i
pantaloni marroni, la maglia turchese e la giacca grigia?-
Alle
fans era sempre piaciuto! Eppure, era sicuro che questa nuova
calamità naturale era più sincera con lui che tutte
le200 o 300 milioni di fan che aveva nel mondo.
Big
Rob era uno che ci aveva sempre visto giusto, e anche quella volta
era sicuro di non sbagliarsi. Il bene e il male, il cioccolato e la
vaniglia. Questa Trix era un vero peperino senza freni e inibizioni,
Joe invece era uno che se una regola diceva non respirate più
di due volte al minuto, c'era da stare sicuri che non avrebbe
respirato più di due volte. La terza guerra mondiale stava per
scoppiare. Era solo questione di tempo.
-Questo
ragazzo ha bisogno di una dritta, zio Rob.-disse Trix sicura.
Big
Rob annuì sorridendo.
-Eccomi!-disse
Joe uscendo scalzo e guardandosi i pantaloni.
-Come
sto?-chiese timoroso. Sì, quella ragazza dagli occhi dorati lo
metteva in soggezione.
-Zio,
direi che ci siamo.-
Big
Rob e Trix si sorrisero e si scambiarono un cinque in segno di
trionfo.
-Dammi
retta, Essere. Un paio di giorni e il tuo stile cambierà
radicalemente e in meglio.-
Joe
ci volle credere: il tono della rossa non ammetteva replice.
-Frankie,
colora saturno di giallo!-suggerì Alice a Frankie, passandogli
un pennello intriso di tempera.
-Sì,
subito!-
Il
salotto, sede di tante litigate, tante risate e tanti scleri, era
stato momentaneamente traformato in un laboratorio d'arte per i due
piccoli amici e il loro esperimento di scienze.
-Hey,
rocks! Vi va una pizza??-propose Ari entrando in salotto.
-Sììììììììììììììììììì!-urlarono
entrambi.
-Pizza
per tutti!-esclamò lei ridente.
Si
sa, pizza, dolciumi e gelati sono i cibi preferiti dai bambini, e
Alice e Frankie non facevano eccezione.
-Sicura
che non disturbiamo?-chiese Kevin una volta in cucina.
-Ma
figurati. E poi, devono ancora finire il progetto di scienze.-
Kevin
sorrise, offrendosi almeno di apparecchiare la tavola.
-Sorelleeeeeeeee!-
-Kiiiiim!
Amore, sono in cucina! Come è andata?-urlò Ari.
-Oh,
ciao sister! Tutto bene...anche se mi ha detto una cosa che mi ha
fatto riflettere.-sorrise Kim entrando in cucina. Reggeva tra le mani
ancora il CD che Nick le aveva lasciato poco prima di congedarsi. Era
Jonas Brothers. I tre ragazzi si somigliavano molto tra loro,
e spiaccavano in bella vista sulla copertina.
-Oh,
Kim lui è Kevin! Kevin, lei è la mia sorellina
Kim!-presentò Ari.
Kim
e Kevin alzarono lo guardo in contemporanea e spalancarono gli occhi
per lo stupore.
Kim
si trovò davanti la versione Nick-qualche-anno-dopo, e
stranamente quella visione era stampata a sulla copertina del CD che
teneva in mano.
Kevin
spalancò gli occhi incredulo: quello era il loro CD. Oh santa
Polenta!
-Ma
tu...sei..-iniziò Kim.
-Kevin,
piacere!-fece porgendole la mano.
Kim
la strinse perplessa, ma Kevin era riuscito a dirle muovendo le
labbra di non dire niente alla sorella: non dirle che lui era Kevin
Jonas, dei Jonas Brothers.
-Kim,
tesoro, cosa stavi per dire?-chiese Ari, poggiando la cornetta del
telefono sull'incavo della spalla.
-No,
niente. Assomiglia a uno che conosco.-borbottò arrossendo.
Ari
sorrise e tornò ad ordinare la cena.
-Tu
sei il fratello di Nick.-sussurrò Kim per non farsi sentire
dalla sorella.
-Già,
tu sei la sua nuova compagna di classe.-
-Precisamente.
Perchè non le hai detto che sei una rockstar??-
-Perchè
per una volta voglio solo essere Kevin. Ti prego, glielo dirò
più avanti se le cose prendereanno una certa piega. Giuro!-
-Non
mi piace mentire alle mie sorelle!-le disse saggia.
-Non
ti chiedo di mentire. Solo di... ehm.. omettere dei particolari.-
Kim
fece uno sguardo indignato.
-E
va bene. Però glielo devi dire.-
Kevin
fu salvato in extremis dal cellulare di Kim.
-Pronto?
Ciao sis. Sì, ah. Devo dire a Ari che hai incontrato l'Essere
di ieri con lo zio e ti fermi a mangiare con lui? Ok, buon appetito.
A dopo! Bacio.-
-Chi
era amore?-chiese Ari, tornando in cucina.
-la
Trix. Ha detto di dirti che si ferma a mangiare con l'Essere di ieri.
Non ho capito bene.-
-Ah,
ma dai? L'essere è Joe! Il fratello di Kevin!-
-Cosa??
A cavallo siamo! Vado a farmi una doccia, che è
meglio!-borbottò uscendo dalla stanza e lasciando un Kevin
basito e un'Ari perplessa.
Sistemati
i bambini con una pizza in salotto, Kim si prese la cena per
consumarla in camera.
Si
chiuse la porta alle spalle, posando la pizza sul letto. Il suo
fedele Mac aveva caricato il CD sul suo iPhone, così si infilò
il pigiama e si stese sul letto.
Aveva
un pò di paura. Cuffiette nelle orecchie, schiacciò il
tasto play.
Le
note della famosa canzone che qualche volta aveva sentito, "S.O.S"
, partirono e timorosa si trovò a guardare la sua stanza. Era
una grande stanza con le pareti rosa pastello. Il letto a due piazze
si trovava vicino alla porta, con un comodino il legno bianco per
lato. Alla destra si trovava un grandissimo armadio, contenente
centinaia di vestiti e scarpe. Esattamente di fronte al letto c'era
una grandissima scrivania sotto la finestra, dove Kim aveva messo
tutte le sue cose: libri, foto, cd, stereo e piccì. Sull'altra
parete, di fronte all'armadio, c'era la libreria.
Sopra
il letto, una foto formato gigante delle quattro sorelle.
Più
i minuti passavano, più le traccie scorrevano, più
realizzava che quella era la voce del suo amico Nick, più
qualcosa le sembrava in sospeso. E il problema era che non poteva
parlarne con le sue migliori amiche.
-Zio
Rob? Nick ha biogno di te. Mi ha mandato un messaggio.-
Le
bugie hanno le gambe corte. Ma questa volta non era propriamente
così. Diciamo che la dinamica dei fatti era stata leggermente
diversa: Joe, aveva mandato una richiesta di aiuto a Nick per
scollarsi di dosso per un paio d'ore Big Rob, e questo aveva dovuto
accettare per lealtà nei confronti del fratello. Dopotutto,
aveva lasciato un pomeriggio di normalità a lui, era ora di
restituirgli il favore.
Big
Rob chiamò Nick per accertarsi che non fosse una bugia, ma per
una volta i Jonas avevano un'organizzazione impeccabile.
-Con
chi torni a casa?-chiese.
-Kevin.
Mi passa a prendere quando lui e Frankie tornano a casa.-
La
risposta sembrò bastargli,infatti salutò i ragazzi
davanti alla pizzeria da Gennaro.
-Senti,
Essere. Mettiamo le cose in chiaro subito: 1) questo non è un
appuntamento; 2) ho una fame allucinante, quindi questo è
l'unico motivo per cui sono qui; 3) perchè quelle ragazzine ti
stanno indicando?-
Joe
si voltò di scatto.
-Ehm,
amiche.. di mio fratello!-si girò e salutò con la
manina, cercando poi di nascondersi il più possibile dietro il
Menù.
Una
volta passata l'emergenza "amiche di mio fratello", arrivò
la loro pizza. Tra una fetta e l'altra, poterono chiacchierare.coca
cola.
-Com'è
la vita con tre sorelle?-chiese Joe, prima di bere un sorso di Red
Bull.
-Com'è
quella con tre fratelli?-rispose lei ironica.
-Touchè.
Mi pare che tu e Ari siate molto affiatate.-
-Sì,
è la mia migliore amica. Siamo molto più che sorelle.
Poi c'è Kim, che compirà 16 anni tra poco. Lei dice
sempre che noi siamo le nostre anime gemelle, mentre i ragazzi sono
solo quegli esseri con cui divertirsi.-
-Bella
considerazione del popolo maschile. Ti ringrazio a nome dell'intera
categoria!-fece Joe ironico, facendo un'espressione molto buffa che
fece ridere Trix.
Trix
che rideva con un ragazzo? Sì, qualcosa di strano stava
decisamente per accadere. L'inizio di qualcosa di nuovo, qualcosa di
semplice. Qualcosa di unico.
-Aw,
che scorpacciata!-esclamò Kevin, finita la cena.
-Felice
di aver soddisfatto la tua fame!-
Lasciando
i bimbi a guardare Il re leone, i due si erano appostati a
cenare fuori, dove ormai il sole era tramontato e il cielo stellato
brillava sopra le loro teste.
Avevano
parlato, parlato un sacco. Si erano conosciuti meglio, avevano
scoperto tante cose che reputavano interessanti nell'altro.
-Ma
i tuoi genitori?-chiese Kevin. -Mi sembra di capire che tu ti occupi
delle tue sorelle, come una mamma.-
-Touchè.
I miei..nostri.. genitori sono due avvocati divorzisti che in mente
hanno solo la carriera. Non si sono mai interessati più di
tanto di noi. Pensa che quando è nata Alice, dopo 3 settimane
dal parto, nostra madre era già al lavoro. Sono spesso in giro
per lavoro, possiamo stare anche settimane senza sapere niente di
loro nè vederli tornare a casa.-
Kevin
ascoltò la storia con interesse. Era così diversa dalla
sua.. lui era abituato ad avere dei genitori sempre presenti, con una
solida concezione della famiglia. Certo, avevano i loro alti e bassi,
ma erano cose che duravano il tempo di un abbraccio.
-Sembri
pensieroso.-ammise.
-Sì,
lo sono. Sembra una visione così distante dalla mia famiglia.
Non senti troppa responsabilità sulle tue spalle? Insomma..
hai 19 anni.-
-Non
ci penso. Le mie sorelle vengono prima di tutto, prima dei ragazzi,
dei genitori, del divertimento.-
Seduta
sul bordo della piscina, con i piedi ancora nell'acqua, si rese conto
che per la prima volta da tanto tempo parlava con un ragazzo: un
ragazzo molto dolce, un pò timido, che le aveva chiesto cose
che nessuno le aveva chiesto. La sua famiglia. Spesso, per non dire
sempre, le conversazioni che mediamente riguardavano i ragazzi erano
formate da due domande e molto superficiali.
-Sei
stata brava.-ammise il bel basettone dopo qualche minuto di silenzio.
Ari
lo guardò interrogativo.
-A
crescere le tue sorelle. Hai fatto un ottimo lavoro. Kim sembra
proprio una brava ragazza e Alice è un amore.-
-Oh,
in quello credo di centrare poco. E poi c'è Trix che mi
aiuta.-
Si
guardarono negli occhi: erano molto simili. Verdi entrambi,
espressivi, contornati da lentiggini sul naso e la carnagione
abbastanza chiara. Una folata di vento caldo fece muovere dolcemente
i lunghi capelli di lei. Una strana energia, una sensazione nuova.
Kevin le spostò dolcemente una ciocca di capelli dal viso. Le
piacevano i suoi occhi, sì erano simili ai suoi, però
erano dolci. Riusciva a leggerle dentro. Si avvicinò
lentamente, poteva sentire il suo respiro.
-Ari?-chiamò
qualcuno da dentro.
Come
due automi si staccarono e si alzarono. Trix comparve sulla porta
scortata da Joe, che salutò con la mano.
-Ciao
ragazzi!-
-Ciao
amore. Ali si è addormentata sul divano con Frankie. Sono
tenerissimi!-
Ari
e Kevin si lanciarono uno guardo significativo e si sorrisero, prima
che Kevin prendesse in braccio il fratellino.
-Grazie
di tutto, Ari.-
-Grazie
a te per la cena.-
-Era
il minimo.-sorrise lui, con Frankie addormentato in braccio.
-Ciao
esseri!-salutò Trix, portando Alice di sopra.
-Vabbè,
vi lascio soli. Ciao Ari!-
Joe
sparì in auto del fratello portando la borsa di Kevin e
Frankie.
-Ci
sentiamo, allora.-disse lei.
-Molto
prima di quanto tu possa immaginare! Sogni d'oro.-
-Anche
a te!-rispose lei, aspettando sulla porta di vederlo mettere il
fratellino steso sul sedile posteriore e salire in auto con un ultimo
sorriso.
To
be continued.
****
Buon
giorno a tutti, buona domenica e buona festa del ringraziamento!
(in ritardo, perché era giovedì)
Come
state, miei prodi lettori? Finalmente le vite dei nostri beneamati
Jonas Brothers si sono incrociate con quelle della nostre idole.
:D Come sono modesta!
Questa
settimana a colpo di record sono state raggiunte le otto recensioni
in tempo record, grazie di cuore davvero a tutti! Ma sapete che ho
notato che tutti i capitoli hanno 8 recensioni! Che figata! :P
Ma
ora lasciamo da parte ste cavolate e passiamo all'angolo della
posta del cuore!
Ready,
set, go!
Reby94xx:ahaha
no no, stavolta non eri assolutamente in ritardo, anzi sei stata la
prima! :P Che fine hai fatto? O.o non ho più visto
aggiornamenti della tua fanfiction. Beh, sappi che la mia amata Trix
si è sentita onorata del fatto che la adori e adori il
rapporto che ha con il nostro giullare di corte. Un bacio e a presto!
:*
Betalecchina
Trix:No ma devo risponderti sul
serio? Ma davvero? No perché sei assolutamAnte
pessima! Ovvio che vi
odio, siete maledettamente voi. Sisi, fai resuscitare il tuo
amichetto Otto.. non oso immaginare se tu e lui foste vissuti nello
stesso periodo. Poveri noi e povera me! La parola T non può
essere abolita, anche perché come tu ben sai il mondo è
T e io sono un'assatanata che fa andare via i messeri con la sciarpa
in classe nonostante in aula si sfiorino i 30 gradi. Ahahaha! Yeeep!
Comunque donna sono d'accordo con te: meglio scrivere di Esseri
che di Cosi..anche se alla fine entrambi non si sanno
vestire. C'è solo un punto a favore dei Cosi. Non hanno quella
cosa che ci urta tanto. Anyway, ACCENDI STO C***O DI MSN CHE MI
SERVI. Ti amo :*
Kimbeli:
ehehehe! Quando avrò pubblicato questo commento credo che tu
sarai un po' impegnata a leggere una cosa come 80 pagine. Buhahaha,
mi aspetto il commento poi di ogni scena con tanto di insulti e
risate eh! Grazie di tutto sistAr, sei la mia stella ;P Ti volevo
dire anche di non essere triste e volevo farti sapere che se hai
bisogno di parlare, se hai bisogno di qualcuno che ti ascolti o
semplicemente hai bisogno di sfollare un po' io sono qui per te, ci
sarò sempre. I love you :*
Jollina
la verde: sììì
assolutamente astuta! Ti ho preso in contropiede, eh?? :D L'incontro
tra Joe e Trix come è andato allora? A te la parola. Ti ha
deluso? Piaciuto? Scrivi, mi raccomando! A domenica prossima :*
Sbrodolina:
No cioè tu adesso dimmi
da che foto sei rimasta sconvolta perché io e la Trix ci
abbiamo pensato sopra per un po'. Se sei rimasta sconvolta per certi
abbinamenti, beh ti capiamo davvero. Sti Jonas sono uno scempio in
fatto di moda a volte, veramente. Grazie per i complimenti! :*
Alilla:
Amore mio! *_* eccola qui la luce dei miei occhietti, la cosa
migliore che ci sia al mondo. L'ho detto io, se sei venuta fuori così
bene è tutto merito mio! :* Mi manchi amore, ti amo.
:*
PacificSoul:
Ecco la Nickydipendente!!!! :P
Davvero lo trovi puccioso? Ahahah a me a volte fa venire il nervoso!
:D No scherzo, alla fine mi sa che è l'unico normale tra i
Jonas (ad eccezione di Frankie, mito supremo e assolutamente il Jonas
migliore in tutto e per tutto! Dannazione, se non avesse solo otto
anni ci farei un pensierino!) >< Anywayyy! Mi ha fatto stra
piacere che ti sia piaciuta una battuta ahaha e sopratutto che tu te
la sia ricordata! XD E ti ringrazio enormemente per i grazie
per i commenti (ma ha un senso
questa frase?). Spero tu abbia capito. Per me, ripeto, i commenti
sono importati e credo che rispondere ad ogni persona che dedica
qualche minuto per scrivere due righe sia il minimo.. poi è
tenero perché si viene a creare una sorta di “legame” tra
autore e recensitore! :D bacini bacini, alla prossima! :*
VioletCasper:
Mi dispiace per il nonno della tua amica.. non so cosa dire, forse in
questi casi la cosa migliore da fare è non dire niente. :(
Posso capire come ti senti, ho perso un bel po' di persone. Anyway
non ho potuto postare prima e posto ora. Spero che almeno il capitolo
ti sia piaciuto. E comunque stare a contatto con me non può
fare altro che bene alle persone. Ce ne fossero di più persone
come me al mondo! :D che idiota che sono. Byee :*
A
domenica prossima.
Un
grazie anche a chi legge senza commentare.
Ari
Ps.
cliccate sul quella bellissima scritta blu qui sotto.. ecco brave! :P
|
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Capitolo 6 *** Party. ***
Party
Capitolo
6:Party.
Out
on the streets all the taxis are showin' me love.
Cuz I'm shinin'
like a princess, in the middle of thugs.
And at the clubs, the
bouncers recognize my face.
So while your waiting in the line, we
just enter the place.
Lets get this party started right,
Lets
get drunk and freaky fly,
You with me so its alright,
We gonna
stay up the whole night.
Lets get this party started right,
Lets
get drunk and freaky fly
-Party
Justice-
-Tu,
io, due birre, e un mare di gossip.-annunciò Trix sullo
stipite della porta che dava sul giardino, già pronta con le
birre in mano.
Resoconto
più succulento era quello che Trix attenteva da Ari.
-Beh,
ho elaborato una teoria.-annunciò finito il suo racconto.
-Cioè?-
-Kevin
è gay!-
Trix
si accigliò. Quello che aveva visto prima di interromperli era
abbastanza chiaro.
-E
perchè mai, di grazia? Il radar gay non ha funzionato nè
a me, nè a te.-
Il
radargay, era lo speciale sesto senso di cui tutte le ragazze
fascinose erano dotate. Era importante saper distinguere omo e
eterosessuali, soprattutto in città come Los Angeles e
soprattutto se giravi un mare di locali. Era necessario alla
sopravvivenza, e non sempre i limiti dell'uno o dell'altro erano ben
marcati.
-Non
è successo niente tra me e lui.-brontolò,
rimarcando bene sulla parola niente.
-Forse
c'è un'altra spiegazione. Che costume hai messo?-
-Quello
minimal rosso.-
Sì,
decisamente aveva presente che effetto faceva quel costume su tutti
gli eterosessuali uomini dagli 11 ai 90 anni e del fatto che Kevin
era rimasto impassibile,fu proprio stupita.
-Non
ti ha dato nemmeno un segnale?-
Ari
sorrise maliziosa.
-Lui
no, ma il piccolo Kevin ha lanciato un vero e proprio S.O.S.-
Trix
rise beffarda.
-Ai
piani bassi è tutto in ordine, e se uno si mette una mise del
genere sai benissimo che non può certo essere gay.-
Ogni
gay avrebbe saputo infatti che le mise bianche sono orride e contro
ogni legge della natura:anche i cuccioli di dalmata dopo qualche mese
capiscono che tutto bianco non va bene e si fanno spuntare le
macchie!!
Kevin
aspettò impaziente in camera sua. Prese il mac e si sedette in
attesa. IM accesso, gli occhi fissi su quel contatto che aveva
aggiunto qualche ora prima di nascosto.
K2
– Music's in my soul: Speravo
che entrassi.
Ari
– Shining Princess: Speravo
di sentirti.
K2
– Music's in my soul: Speravo
lo dicessi.
Ari
– Shining Princess: Sono
stata bene questa sera ;P
K2
– Music's in my soul: Anche
io! Dovremo
uscire
ancora, magari per un film. Che dici?
Ari
– Shining Princess: Ti dirò
di meglio. Vieni domani
alle
8 con Joe. Vestiti di bianco, mi raccomando. Elegante.
K2
– Music's in my soul: Dove
andiamo?
Ari
– Shining Princess: Sorpresa.
K2
– Music's in my soul: Va
bene. A domani,
Mysterious
Princess. Sogni d'oro.
Ari
chiuse il Mac con il sorriso sulle labbra. Lei e sua sorella dovevano
per forza andare a quella feste. Tanto valeva andarci con i due
esseri, no?
-No,
tu ora spiegami perchè hai invitato i due esseri!-brontolò
Trix in slip e reggiseno.
-Perchè
se dobbiamo andare, tanto vale che siamo accompagnate, no?-
-Proprio
per niente! Io volevo divertirmi!-
-E
ti divertirai con Joe, no?-
-No,io
con quell'essere non mi posso divertire.-
Ari
guardò la sorella con un sorrisetto ironico.
-Sì,
ok ieri forse mi sono un pò divertita. Ma poco, meno dell'1%!
Quell'essere è orrido! Ha un'ego grande come una casa ed è
strano.-urlò dal bagno che le due sorelle condividevano.
Ari
rise.
-Amore,
lui ha un'ego grande come una casa?-chiese raggiungendola in bagno.
Trix
alzò le spalle, passando un'altra volta il rimmel sulle ciglia
già di per se lunghe.
-Dettagli,
sorella, dettagli.-
Tre
quarti d'ora dopo, due sorelle vestite totalmente di nero aspettavano
due esseri in salotto.
-Kim,
se ci sono problemi mi chiami subito, capito?-
-Sìsì,
dai. Fosse la prima volta che io e Ali stiamo a casa insieme.-si
lamentò Kim.
Alle
otto precise, il campanello suonò.
-Finalmente.
Siamo già in ritardo. Che nervoso. Questa me la paghi, anche
se sei la mia adorata sorellina.-
No,
decisamente a Trix non era piaciuto l'invito che la sorella aveva
fatto ai due esseri.
-Ciao
esseri, su andiamo che siamo in ritardo!-esordì appena la
porta fu aperta.
-Ciao
Trix!-sorrise Kevin. A giudicare dallo sguardo infuriato di Joe,
nemmeno a lui era piaciuto essere trascinato fuori di casa per una
destinazione ignota, soprattutto perchè aveva un brutto
presentimento.
-Ciao
Ari!-
-Kevin..-rispose
lei dolcemente,facendosi baciare da Kevin su una guancia.
-Oddio,
si prevede una serata molto lunga.-
-Io
a fare il terzo in comodo non ci sto.-brontolò Joe.
-Va
bene, Kim noi andiamo. Ciao Ali, fai la brava, ci vediamo domani
mattina.-
-Sìsì,
ciao ragazzi, divertitevi e dipingetevi! Ciaooooo!-esordì Kim
spingendo fuori di casa le sorelle.
-Dipingetevi?-chiese
Joe perplesso.
-Tutto
a tempo debito, esseri, tutto a tempo debito.-
Salirono
sul SUV di Kevin: direzione tra Hollywood e Selma per il
Body-Painting Party al Cranes Tavern.
La
musica riempiva l'abitacolo: davanti Kevin e Ari ridevano divertiti e
parlavano, dietro Trix e Joe scrutavano Los Angeles passare veloce
davanti i loro occhi.
No,
Joe Jonas era sempre più sicuro che qualcosa sarebbe andato
storto.
All'improvviso,
la radio passò delle note ben conosciute. Troppo conosciute.
Troppo loro. When you look me in the eyes.
-Kevin!-esclamò
Joe. La sua voce si riconosceva, e anche bene.
Kevin,
tempestivamente spense la radio.
-No,
perchè? Sembrava carina!-si lamentò Ari.
-Perchè..uhm..
preferisco parlare con te.-disse Kevin, arrossendo un pò.
Certo,
era un modo per non farle scoprire la sua vera identità, ma
era anche la verità. Parlare con lei era divertente, era
naturale. Con lei ci stava bene, gran bene.
-Eccoci
arrivati.-
-Questa
è una festa organizzata da uno dei fotografi per il quale
abbiamo posato.-spiegò Ari.
-Sì,
essere. Quello di ieri.-lo freddò subito Trix, notando
che Joe aveva aperto la bocca per dire qualcosa.
-Perchè
sono tutti vestiti in bianco, eccetto voi due?-chiese Joe,
imperterrito.
Le
ragazze sorrisero e si diressero verso l'entrata, trascinando i
ragazzi.
Il
giovane bodyguard alla porta sorrise alle due giovani e senza nemmeno
controllare sulla lista , staccò la cordicella di cotone rosso
che vietava l'entrata.
L'intero
locale, in cui i Jonas erano già stati più volte, era
stato interamente demolito. Tavoli e sedie erano su di un unico lato
della sala, il bar centrale lavorava a pieno ritmo. Dove una volta
c'era un pianoforte era stata posizionata una passerella. Sopra di
loro, centinaia di metri di filo per stendere il bucato. Decine di
camerieri rigorosamente in jeans chiari e maglia bianca portavano
degli strani vassoi con colori e pennelli, altri strani drink dai
colori sgargianti. Le luci soffuse erano colorate d'azzurro.
-Waw!-fece
Kevin.
-Bello,
vero? Bene, il motivo per cui siamo qui, è per porre rimedio
alla tua oscena camicia rosetta con i pantaloni bianchi.-
Kevin
trovò la cosa molto divertente.
-Signorine,
non sapete che questa è una festa in bianco?-
-Aw!
Jordan!-esultarono le due sorelle saltando letteralmente in braccio
ad un giovane biondo, fisico palestrato e fascino da vendere.
-Scusaci,
Jordan. Festa in bianco? Nessuno ci ha mandato il promemoria.-disse
Trix sensualmente.
Jordan
rise.
-Lo
dite tutti gli anni! Però per voi, questo ed altro.
L'importante è avervi qui.-
Quando
Jordan baciò le ragazze molto vicino alle labbra, Kevin si
morse il labbro per un motivo a lui sconosciuto. Cos'era questo
strano eccesso di possessività e protezione che si stava
scatenando verso la moretta dagli occhi verdi?
La
cosa non sfuggì a Joe: la cosa gli portò alla mente una
frase di Shakespeare tratta dall'Otello, che guarda caso parlava di
gelosia ed occhi verdi.
-La
gelosia è un mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne
di cui si nutre.-
-Cosa
vai blaterando, Joseph?-chiese spazientito.
-Cosa
vai provando, Paul?-domandò con un sorriso.
-Ragazze,
io me ne torno dal mio uomo, non vorrei mai che incontrasse qualche
bella donzella e diventasse etero.-
Detto
questo si congedò.
-Perfetto:
omosessuali, alchol, persone che girano mezze nude e film a luci
rosse in diretta. Grandissima idea di seguire quelle due,Paul Kevin.
Complimenti. -borbottò Joe, alterato.
-Bene,
sorella, esseri, io mi fiondo al banco del bar per cercare di
alterare il mio stato di percezione delle cose nel minor tempo
possibile. Ci vediamo dopo.-annunciò Trix.
-Kevin,
tu vieni con me.-dichiarò Ari, prendendolo per mano e senza
preoccuparsi troppo di Joe. Rimase solo in mezzo alla stanza,
guardando suo fratello mentre veniva trascinato in un qualche posto
strano, magari un'alcova del piacere a questo punto. Onde evitare
cose spiacevli, decise di andare nell'unico posto in cui sapeva di
trovare qualcuno di familiare, e no, questa volta non parlava di Dio.
Trovarla
al banco del bar era stato abbastanza semplice, grazie alla
discrepanza della cromatologia tra tutti gli abiti bianchi e il suo
palesemente nero. Joe faticò a mantenere gli occhi sul suo
obiettivo, causa una miriade di ragazze in reggiseno più o
meno trasparente.
Come
aveva previsto,Trix e il suo abito minimal erano al bar, seduti su un
elegante sgabello che scopriva maggiormente (se mai fosse stato
possibile) le gambe abbronzate, dondolando un piede su cui stava una
sensualissima scarpa a tacco vertiginoso.
"A
questo punto, tutte le donnine in reggiseno sono il male minore!"
pensò.
-Essere,
che diavolo ci fai qui?-
-I
due piccioncini mi hanno lasciato da solo, e visto che l'unica
persona che conosco sei tu, ho gentilmente accettato l'idea di
autoinvitarmi mentre tu ti ubriachi.-
Il
ragionamento filava, quindi Trix con un'alzata di spalle riprese il
suo amato hobby.
-Dove
mi stai portando, princess?-
-Adesso
lo vedrai.-
Kevin
continuava a camminare dietro la ragazza, tenendola per mano. Era una
bella sensazione, essere legato a lei.
-Vieni,
siediti qui.-le disse indicando uno sgabello.
Kevin
si sedette timoso,aspettando che la ragazza tornasse.
Seguì
il vestitino nero e scollato fino a non vederlo più tra la
folla. Era semplice e dolce: una fascia sotto il seno di satin nero e
un piccolo bordino di pizzo grigio canna sul bordo. E le scarpe,
quelle vertiginose scarpe che portava con tale grazie da sembrargli
impossibile. Kevin sospirò. Decisamente quella ragazza gli era
entrata in testa, in un modo violento e tormentoso, dolce e
rilassante, possessivo e libero. Decisamente, per la prima volta in
tutta la sua vita, Paul Kevin Jonas non capiva cosa gli stesse
succedendo.
"You
gotta be be good to me
I'm gonna be be good to you
We'll be
happy as can be
Just gotta be be good to me
Baby"
Quanto
non voleva aver scritto quella canzone in quel momento.
-Eccoci,
signor Kevin. Ora si sieda, si rilassi e lasci che renda questa
camicia un pezzo unico.-
-Sono
tutto tuo.-rispose, rendendosi poi conto che lui non era così.
Lui non pronunciava frasi ambigue a delle ragazze che, seppur
bellissime ai suoi occhi, conosceva solo da qualche giorno.
Kevin
lasciò che la ragazza dipingesse la sua amata camicia. Sentiva
il tocco del pennello e delle sue dita.
-Sembri
estremamente sicura di quello che stai disegnando.-notò Kevin.
-Lo
sono. Credo di saper capire le persone.-rispose lei.
-Sei
un'artista.-sorrise.
Ogni
tanto, qualche persona si fermava ad ammirare la ragazza al lavoro.
Per Kevin, la sua bellissima
camicia di Ralph Lauren era solo un insieme di colori sgargianti e
macchie indefinite.
Le
ci vollero quasi 40 minuti perchè la sua opera fu completata.
-Finito!-esclamò
soddisfatta.
Kevin
si alzò dubbioso, dirigendosi verso lo specchio. Ari sorrideva
soddisfatta.
-Allora,
che te ne pare?-chiese.
-Dico
che...è..è magnifica!-esclamò Kevin entusiasta.
Sulla
schiena aveva disegnato un chitarrista con una bellissima chitarra
rossa in primo piano, mentre sul davanti una serie di disegni
astratti che continuavano da dietro.
-Ti
piace davvero?-
Ari
non aveva mai avuto bisogno dell'approvazione degli altri: la sua era
sufficiente per tutto. Ari non aveva mai guardato un ragazzo
considerandolo anche per il suo carattere: non sarebbe mai durato
tanto da far contare i difetti qualcosa.
Ari
non aveva mai incontrato qualcuno come Kevin: e ora, era successo.
-Sì
grazie! È bellissima!- e Kevin lo pensava davvero, e non solo
sulla camicia.
Stesa
la camicia ad asciugare, Kevin rimase a petto nudo con i suoi
pantaloni bianchi.
Kevin
era pieno di freni inibitori: quando era con lei, sparivano.
Kevin
aveva delle convinzioni: quando era con lei vacillavano.
Kevin
non era pronto: quando non lo sei, devi improvvisare.
Ari
lo trascinò sulla pista, dove il DJ set passava canzoni
ballabili del momento.
Kevin
la guardava ballare, muovendosi sensuale e dolcissima allo stesso
tempo.
-Vieni,
ti porto in un posto!-sussurrò Ari durante un ballo scatenato.
Kevin
non se lo fece ripetere due volte.
Salirono
lo scale e dopo infinite rampe approdarono sulla terrazza. Ari dava
l'impressione di conoscere bene quel posto. Sicura, portò
Kevin sulla parte Est del terrazzo. Da sotto proveniva leggera la
musica della festa.
-Amo
questo posto.-ammise, sedendosi vicino la ringhiera del palazzo.
Davanti
a loro, l'intera Los Angeles illuminata creava un effetto di
incantevole stupore.
-Ho
visitato praticamente tutto il mondo, ma sono queste le cose che
lasciano senza fiato.-
Ari
sorrise, posando la testa sul petto nudo del chitarrista. Lui le
passò un braccio intorno al collo, assaporando in pieno la
compagnia della ragazza in un posto così romantico.
Al
piano di sotto, una più che allegra Trix continuava a bere al
bar, parlando a vanvera.
Joe,
annoiato, si teneva la testa con una mano e con l'altra picchiettava
sul bancone.
-Ehi,
scusa amico?-
-Sì?-bofinchiò
Joe annoiato. Erano un paio d'ore che ascoltava i discorsi senza
senso di Trix, che andavano dall'Italia a tutta la lista delle
persone con cui era stata – ed era abbastanza lunga.
-Amico,
forse è il caso che la porti fuori a fare un giro. È
sufficientemente ubriaca.-
Sì,
Joe ci stava già pensando da un pò.
-Sì,
forse è il caso.-sospirò sconsolato.
-Trix?
Trix? Andiamo, vieni.. usciamo a fare due passi.-
Trix
lo guardò storto, visibilmente contrariata.
-Tu,
essere, come osi interrompere la mia ubriacatura?-disse
strascicando le parole.
-Oso
farlo perchè tra due minuti ti cacciano fuori a calci, quindi
dai. Andiamo a fare due passi e raggiungiamo Starbucks così ti
prendi un caffè e delle patatine fritte.-Joe le prese il
braccio per aiutarla ad alzarsi: non era sicuro che riuscisse a
camminare su quei tacchi vertiginosi.
-Non
toccarmi, essere. Ce la faccio benississississimo da sola.-
-Sì,
certo. Benississississimo.-
Trix
si alzò ma come era prevedibile non riusciva a camminare.
Frotuna volle che mentre precipitava, due braccia forti e robuste la
presero al volo, trascinandola fuori praticamente di peso.
-Lasssiami
stare.-borbottava cercando di liberarsi.
-Non
sei in grado di camminare.-
Joe
Jonas ancora non sapeva che non avrebbe mai dovuto dire una frase del
genere a una come lei.
-Io
tutto posso, Essere.-
-Sì,
sei onnipotente.-
-Vattene
stupido essere!Io voglio mia sorella! Dov'è mia
sorella!?-urlò in mezzo alla strada.
-Al
diavolo, Trix! Tua sorella è sparita con mio fratello e
siccome a Kevin tua sorella piace, io ti faccio da baby-sitter per
dare a loro la possibilità di conoscersi, perchè al
sottoscritto di te non gliene importa assolutamente niente!!- esclamò
arrabbiato.
Joe
Jonas non si arrabbiava mai, non imprecava mai e non diceva cose
simili.
Trix
rimase ferma immobile, instabile sui suoi tacchi alti. A sua sorella
piaceva Kevin, era evidente e la cosa era largamente ricambiata. E
all'essere non fregava niente di lei. Ma la cosa era
ricambiata.
-Potresti
anche essere meno scontroso.-replicò.
-Da
che pulpito la predica. Sempre dirtto. Tra 500 metri c'è uno
Starbucks.Ti serve del caffè.-
Trix
si avviò barcollante reggendosi alle pareti dei locali. Joe
sperava solo che non ci fossero paparazzi in giro: non era bello
vedere una ragazza in quelle condizioni e soprattutto se poi ci
avrebbero speculato mesi dato che si trovava con un santissimo
Jonas Brothers.
Quest'ultimo
la scortava silenzioso, cinque passi lontano da lei. Sorrideva
soddisfatto per laver avuto la meglio sulla rossa in quello strano
diverbio che avevano avuto,ma al contempo se ne pentiva: aveva vinto,
certo, ma le aveva anche mentito su qualcosa. La verità, in
effetti, gli era sufficientemente chiara, ma avrebbe avuto modo di
pensarci più tardi: lo Starbucks era davanti a loro.
-Siediti.
Vado a prenderti un caffè.- intimò.
-Avanti,
mangia!- ripeté per la millesima volta senza ottenere
risultati concreti escludendo una smorfia da parte della rossa.
-Se
non mangi, la sbronza non ti passerà mai.-ripetè di
nuovo con calma, prendendo una patatina fritta.
-Devo
fare come con i bambini? Ecco che arriva un treno carico di French
Chips per Trix..Uhm!-cantilenò mimando un trenino: questa
volta, Trix aprì la bocca ridendo.
-Bene,
qualcosa l'ho ottenuto. Riproviamo: ecco che arriva un aereo carico
di French Chips per Trix.. Ahm!-
Trix
rise, un pò per l'alcol e un pò perchè
quell'Essere era davvero divertente. Le luci potenti di
Starbucks evidentemente dovevano essere parecchio fastidiose per una
con una sbronza epocale, infatti prese gli occhiali da sole rossi di
Joe e li infilò facendo strane smorfie.
-Oh,
ma come sei tenera! Su, mangia un'altra patatina.-la assecondò
Joe imboccandola.
E
una verità universalmente riconosciuta che bisognava
assecondare i pazzi e gli ubriachi, ma Joe non era sicuro di quale
delle due fosse più adatto a quella ragazza. Pazza lo era, e
ubriaca di certo.
Dopo
vari tentativi e qualche patatina, Joe ricordò che il metodo
migliore per far passare una sbronza era camminare.
-Trix,
andiamo a casa.-
Tirandola
su di peso (ovviamente dopo aver gettato tutto nella spazzatura da
bravo cittadino quale Joe Jonas era) iniziò ad incamminarsi
per le strade buie di Los Angeles.
Trix
continuava a parlare: se all'inizio i suoi discorsi non avevano un
senso logico ora iniziavano a prendere una piega interessante, per lo
meno per Kevin quando gliele avrebbe riferite.
-Sai,
Ari ha avuto un fidanzato serio una volta. Era così serio che
tutti credevamo sarebbe durata per sempre. Poi lui ha voluto fare la
rockstar e da allora lei odia i cantanti. C'è stata parecchio
male.-
Oh
santo Paradiso. Questa cosa a Kevin non sarebbe piaciuta, nè
tantomento avrebbe reso le cose più semplici.
-Davvero?
Ma se il ragazzo in questione fosse speciale.. non credo lo
rinnegherebbe-
Trix
ci pensò un pò su.
-Credo
di sì invece. Non vuole soffrire. Credo che Basettone le
piaccia davvero.-
"Magra
consolazione" pensò Joe.
-Basettone?-chiese
ridendo. Di soprannomi a tutti i Jonas ne erano stati affibiati un
sacco, ma di certo Basettone era il più strano e il più
divertente per indicare il suo fratellone.
-Sì.
Ci sta andando con troppa calma. Se uno mi piace quella sera
concludo, e di solito fa così anche lei. Con tuo fratello
nemmeno si sono baciati.-
Trix
si bloccò di colpo. Avevano camminato per una ventina di
minuti.
-Mi
fanno male i piedi.-annunciò, togliendo le scarpe e
abbandonandole ad un lato della strada, proseguendo per la sua
strada. Joe sospirò. Le raccattò rapidamente e
raggiunse la ragazza che barcollando scalza era quasi finita sulla
strada.
-Attenta..-le
disse prendendola al volo per la vita.
Trix
ormai stanca, posò la testa sulla spalla del giovanotto e gli
passò un braccio intorno alla vita.
Sì,
decisamente era stata una serata strana.
***
Ragazze
mie! Finalmente anche questa settimana infernale è
giunta al termine e come ogni domenica ecco a voi il vostro capitolo.
Beh potrei sentirmi offesa eh! :D No scherzo, sono contenta che vi
piaccia Trix. Susu, domandone da un milione di dollari: qual'è
il vostro Jonas preferito? :D Aspetto numerose risposte, ma intanto
passiamo ai thank you personali.
Reby94xx:
ahaha certo che ti meriti un
premio, sei la prima per la seconda volta! :D grazie per la
recensione e un grosso bacio! :*
Jollina
la verde: innanzi tutto, con
una settimana e qualche giorno di ritardo..TANTI AUGURI!
Adesso vedi di fare la brava che sei legalmente perseguibile dalla
Legge! :D Eh lo so che il fatto dell'Essere è epocale, dal
tronde l'ho chiamato io così la prima volta! :D Devi sapere
che ogni gruppo che mi piace alla fine lo insulto. Ho un rapporto del
tipo “vi amo ma vi insulto” (idem per la Trix) :) che ci volete
fare, siamo fatte così! Grazie infinite, ancora auguri e ci
sentiamo presto! Un bacione :*
Sbrodolina:
Ahahah, per la foto mi metto
tranquilla allora! Anche se io ne ho viste alcune che avrebbero fatto
venire un infarto a una qualsiasi persona con un po' di stile ><
anyway, contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Un baciotto!
:*
Betalecchina:
Stronza malefica! E con questo, ho detto tutto! U_U Vedi di
divertirti a Parigi, di non fare troppi danni e sopratutto di non
bere troppo. Ok, cazzata immensa. Ci sentiamo mercoledì che mi
devi aggiornare su tutto, e necessito di uno sblocco. Ti amo <3
PacificSoul:
Eccola qui la mia recensitrice
DOC! *_* No davvero, adoro le tue recensioni primo perché sono
lunghe e la cosa mi arreca un immenso piacere, secondo perché
rido ogni volta come un'idiota! Sìsì, Santo Nicky
Nostro avrebbe sicuramente detto la verità: è troppo
santo per non dirla! Anyway, io ti ringrazio dei ringraziamenti dei
grazie per i grazie sui grazie per i commenti e ti prego, anzi, ti
supplico. Basta ringraziamenti o divento scema! :D Mi fa molto
piacere scrivere qualche riga per voi, vi adoro tutte! :* Ahahah vedo
che la tua modestia e il tuo ego stanno salendo alle stelle. Sarà
l'effetto collaterale della fanfiction! Spero che questo chappy sia
di tuo gradimento, tesoro! Un bacione :*
Alilla:
Amore della mamma! Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti
amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo. Ma non tanto,
dippiù! Grazie amore per averla letta.<3
VioletCasper:
Lo sai già che cosa è successo con il tuo commento
perché te l'ho detto via sms e sì, ogni tanto provo
nostalgia dei vecchi tempi, di quello che eravamo e di tutto ciò
che mi ricorda quel periodo fantastico. Sì, le cose cambiano e
i tempi cambiano, sta a noi decidere se cambiarle in meglio o in
peggio, se decidere di lasciare un'impronta nel cuore di chi
incontriamo o uno schiaffo sul volto. Alla fine, dipende tutto da
noi. :*
Un
grazie anche alle ben 15 persone che hanno questa storia tra i
preferiti.
A
domenica prossima, con affetto,
ari.
|
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Capitolo 7 *** Can't fight the moonlight. ***
Can't fight the moonlight
Capitolo
7: Can't fight the moonlight.
There's
no escape from love
Once a gentle breeze
Weaves it's spell
upon your heart
No matter what you think
It won't be too long
Til your in my arms
Underneath the starlight - starlight
We'll be lost in the rhythm - so right
Feel it steal your
heart tonight.
-
Can't fight the moonlight LeAnn Rimes-
Sorelle
fuori ad un Body-Painting-Party con due superstar, la piccolina già
nel mondo dei sogni.
Per
Kim si prospettava una serata di relax. Aveva già messo il suo
bel pigiama e si era accomodata sul divano. Cosa c'era di meglio di
un bel film romantico per concludere la giornata? Evidentemente, la
televisione non aveva gli stessi suoi programmi perchè su
tutti i canali della Pay Tv non facevano un film decente nemmeno a
pagarlo oro.
Nick:Ciao
Kim! Cosa stai facendo di bello?
Kim:Buonasera
Nicholas! Sto cercando qualcosa
di
carino in Tv, ma nulla ispira. Tu?
Nick:Niente,
sono a casa con Frankie e i miei genitori.
Cerchi
qualcosa in tv? Questa sera fanno Camp Rock.
Kim:Il
tuo Camp Rock?
Nick:Esattamente.
Più di Joe che mio.
Chissà
che combinano i nostri fratelli.
Kim:Non
lo so, e credimi, non vorresti saperlo
nemmeno
tu se conoscessi bene le mie sorelle.
Nick:Meglio
non pensarci. Buona
visione
di me stesso :P
Kim:A
domani con le critiche
della
stampa, egocentrico!
Kim
ascoltò il consiglio di Nick. Essere l'amica di una rockstar
comportava che si fosse visto/sentito/letto almeno una volta ogni sua
creazione, no?
Kim:
Kevin è davvero così
scemo? O.o
e
Joe è davvero così pieno di se? O.o
Nick:
LOL. Ehm, sì e sì.
Però sono
dei
bravi ragazzi, lo giuro.
Kim
stava per rispondere, ma lo scampanellio della porta la costrinse a
desistere e aprire. Chi diavolo poteva essere a mezzanotte passata? I
suoi genitori certo che no: erano a New York per lavoro. Le sorelle?
-Chi
è?-
-Sono
Joe Jonas. Sono qui con Trix. Mi puoi aprire?-
Kim
aprì la porta. Joe Jonas? Perfetto, ecco il terzo fratello
mancante.
Kim
vide Joe trascinare una Trix già palesemente nel mondo dei
sogni e altrettanto palesemente ubriaca fradicia.
-Oh,
ci risiamo.-borbottò Kim.
-Non
sei nuova alla situazione, mi pare.-sorrise solidale Joe.
-No,
per niente. Portiamola di sopra, Shane.-
Joe
si bloccò di scatto, sbiancando.
-Sì,ho
visto Camp Rock, e no, le mie sorelle non l'hanno visto.-
-Oh.-fu
l'unica cosa che il giovane seppe dire.
Portarono
Trix nella sua stanza. Era molto grande, e un pò disordinata.
Un'intera parete era dedicata ai CD musicali e sull'altra si aprivano
due porte: quella del bagno che condivideva con Ari e quella del
guardaroba, che condivideva sempre con la sorella. Joe si
stupì:nonostante fosse tutta sui toni del viola, era femminile
e al contempo aggressiva.
"Proprio
come lei" si trovò a pensare Joe.
Misero
la ragazza nel grande letto a due piazze e Kim aprì la porta
del bagno.
Kim
sbuffò.
-Senti,
piccolo grande Jonas. Io devo andare a dormire. Fai come se fossi a
casa tua.-
-Aspetta!-
-Che
c'è, Jonas?-
-Come
lo sai?-
-Sono
Kim, l'amica di Nick. Me l'ha detto lui. Tranquillo, ho già
parlato con Kevin e non dirò niente alle mie sorelle. Sappiate
che per questo mi sarete debitori a vita: odio mentire, soprattutto
alle mie sorelle.-
-Sei
esattamente come Nicholas.-
-Lo
prendo come un complimento. Buona notte, Jonas.-disse più
dolcemente, chiudendosi la porta alle spalle. Si infilò nel
letto, accendendo l'iPod sul CD del giorno precendente.
Nick:Kim?
Ti sei addormentata?
Kim:No,
ho accolto tuo fratello Joe. Non chiedermi
il
perchè, non ne saresti felice. Ci vediamo domani. Sogni d'oro.
Xoxo
Nick:Le
cose stranno prendendo una
piega
inaspettata. Sogni d'oro a te.
Joe
si trovò improvvisamente solo in quella casa immensa che non
conosceva. Kevin: ancora non l'aveva avvisato. Prese il suo telefono
e tentò di chiamare il fratello, ma evidentemente non sentiva
la suoneria, così scrisse un breve messaggio. Cosa mai poteva
fare in un'immensa casa tutto da solo?
Trix
dormiva beata nel suo letto: Decise di fare un giro nella camera di
Ari, passando per il bagno. Era diversa da quella della sorella:tutte
le tonalità erano calde, accoglienti. Era chiaro che lei era
la più grande. Ogni cosa in lei le ricordava un pò
anche Kevin. Erano i due grandi, i genitori in versione miniatura.
Sul letto trovò una chitarra. Quale momento migliore per poter
suonare un pò? Chitarra in mano, suonò quelle note che
aveva ripetuto su ogni palco in giro per i quattro angoli del mondo:
un misto tra canzoni allegre e più dolci.
-Suoni,
essere?- domandò una voce un pò impastata.
Joe
sorrise.
-Sì.
Come va?-
-Sopravvivo.
Che ci fai qui?-
-Volevo
lasciarti dormire.-sussurrò.
Trix
si stese sul letto della sorella, coprendosi con le coperte.
-Suonami
qualcosa.-
C'era
solo una canzone che a Joe veniva in mente in quel momento.
"Every
time I think Im closer to the heart
What it means to know
Just
who I am
I think I have found a better place to start
no one
ever seems to understand
I need to try to get to where you are
Could it be
Your not that far"
Le
piaceva quella canzone. Le piaceva la melodia. Le piaceva la sua
voce. Non sentì molto altro, perchè cadde addormentata
tra le braccia di Morpheo, sotto lo sguardo vigile di una rockstar un
pò speciale.
Sulla
terrazza a qualche kilometro di distanza, Kevin rise per una battuta
della ragazza. Erano ore che parlavano insieme e non si erano accorti
del tempo che era passato.
-E
dimmi, ci sei più tornata in Italia?-chiese Kevin curioso,
guardando la ragazza negli occhi.
-Sì,
certo. Torniamo dai nonni circa una volta l'anno, in estate. Amo
Milano. I miei erano orginari di lì. Tu sei mai stato in
Italia?-
-Certo,
3 volte. A Milano.-sorrise lui.
Si
erano spostati dal luogo di prima. Ora erano seduti al centro della
terrazza. Kevin ancora a petto nudo, aveva di fronte la ragazza. Le
gambe piegate gli servivano come poggia gomiti,le mani che
giocherellavano ritmicamente con le dita di lei.
-Raccontami
qualcosa di te! A parte che vuoi imparare l'italiano, ragazzo!-
Kevin
sorrise.
-Uhm..vediamo.
Sì, allora. Condivido ancora la camera con Joseph.-
Ari
ridacchiò.
-Giuro,
e a volte è un vero problema! Joe è il più
disordinato, mentre io sono abbastanza pignolo. E poi prende sempre
le mie cose.-
-Io
e Trix condividiamo il bagno e il guardaroba.-
-Ecco,
se volete un consiglio non condividetelo mai con Joe.-
Risero
entrambi.
-Uh,
sempre io e Joseph da piccoli, abbiamo ingurgitato 1.25 $ in monetine
da un quarto.-
-Ohohoh!
Amanti del pericolo!-
-Certo,
tutto quello che fa Joe ha a che fare con il Pericolo. Il pericolo è
il suo mestiere e, naturalmente, il suo soprannome. Il mio è
K2. Frankie invece è il "Bonus" o "Frank il
macho/ Frank the tank". E poi c'è Nicholas o Nick, che
non hai ancora conosciuto. Ha 15 anni. Lui è "Il
Presidente".-
-Nick?
Kim ha un nuovo amico, si chiama Nick.-
-Sì?
Anche Nick ha una nuova amica. Kim!-sorrise Kevin.
Ari
sorrise.
-Qual'è
l'episodio che vi ha legato così tanto?-
Kevin
ci pensò un secondo, guardando l'orizzonte.
-Sai,
siamo sempre stati molto legati tra noi. I miei fratelli sono i miei
migliori amici, senza di loro non saprei cosa fare. Un episodio che
ci ha legati è stata sicuramente la malattia di Nick. Gli è
stato diagnosticato il diabete mellito di tipo 1 circa 2 anni fa.
Stare in ospedale, così per due giorni senza sapere nulla di
certo, e vedere Nick tutto taciturno, scorbutico, assetato. Lì
ho davvero avuto paura. Appena abbiamo saputo cos'era, Joe e io siamo
corsi in una libreria e abbiamo comprato tutti i libri possibili sul
diabete. Io non so se avrei la forza di Nick di conviverci ogni
giorno.-
-Se
Nick è così forte è perchè sapeva di
poter contare su di te e su Joe.-
-Forse.
E le tue sorelle sanno di poter contare su un surrogato di madre come
te.-
-Nah,
sono loro che sono d'ispirazione per me.-
Kevin
la guardò negli occhi, cercando di catturare ogni singola
sfumatura e imprimerla nella sua mente.
Ari
guardò quegli occhi che erano incredibilmente simili ai suoi.
Erano verdi, forse leggermente più tendenti al nocciola. Erano
dolci, teneri. Kevin non era un ragazzo come tutti gli altri.
Era pericoloso parlare, era pericoloso volerlo conoscere meglio e
soprattutto era pericoloso guardarlo negli occhi.
Una
folata di vento spostò i suoi capelli dietro la spalla e Kevin
la trovò decisamente bellissima.
Aveva
delle belle labbra, morbide.
Kevin
si avvicinò, spinto da un'attrazione profonda. Posò una
mano sulla guancia della ragazza.
Chiusero
gli occhi, avvicinandosi sempre di più l'una all'altro. Il
primo bacio era fondamentale per una nuova coppia. Dal primo bacio,
il primo contatto intimo, si può capire se c'è
passione, se le cose diventeranno serie. Si può capire un
sacco di cose.
Kevin
Jonas, in quel momento, non capiva un bel niente. Erano tre giorni
che desiderava baciarla, desiderava toccare le sue labbra sensuali e
dolci, accarezzare il suo collo, respirare il profumo dei suoi
capelli.
Sapevano
di vaniglia.La distanza era veramente minima:i nasi si sfiorarono
iniziando un dolce gioco alla ricerca dell'altro.
Kevin
avvicinò le sue labbra fino ad accarezzare quelle di lei.
Questo non era il classico bacio standard, lo sapevano entrambi. Ari
aveva baciato miriadi di ragazzi, ma mai le era capitato di volere
così ardentemente solo
un bacio da un ragazzo. Stava diventando
un gioco tra i due, un rincorrersi, fuggire, abbracciarsi, perdersi e
ritrovarsi. Gli occhi chiusi facevano pensare a qualcosa di
romantico. Un primo breve contatto, dolce.
-E
se ti dicessi che non bacio al primo appuntamento?-chiese sensuale.
-Io
non rispetto mai le regole.-
Le
mani di Kevin cercarono quelle della ragazza, mentre le labbra posate
le une sulle altre si schiudevano leggermente, lasciando posto a
nuove sensazioni, uniche: la concentrazione dedicata interamente a
quel bacio, a quello che scaturiva, a quello che sanciva, a loro.
Momenti
interminabili e incancellabili.
Ari
lasciò le labbra del ragazzo.
-Vibri!-rise,
e facendo ridere Kevin, fronte contro fronte e guardandosi negli
occhi.
-Sarà
Joe.-sorrise ricatturando le labbra della ragazza.
-Forse
devi vedere che succede.-
Ma
forse nemmeno lei voleva sapere quello che succedeva. Kevin rise. Sì,
forse era il caso di sapere cosa succedeva. Fece una strana smorfia
leggendo il messaggio di Joe.
-Che
succede?-chiese.
-Joe
e Trix hanno preso un taxi. Ci aspettano a casa tua. Joe ha scritto
con comodo.-
-E
hai qualche idea per far passare il tempo?-chiese Ari dubbiosa.
-Giusto
una..-sorrise prima di prenderla tra le braccia e baciarla ancora, e
ancora, e ancora, e ancora.
Joe
Jonas stava per uccidere suo fratello Kevin in una perfetta
rappresentazione dell'uccisione di Abele da parte di Caino. Joe Jonas
era stufo di aspettare in una casa non sua. Aveva sonno e puzzava di
alchol, colpa del giretto con la sobria sorella della nuova
fiamma di suo fratello e di quel locale lungi dall'essere nei suoi
canoni.
Era
passata quasi un'ora da quando aveva inviato il messaggio al
fratello. Aveva ormai praticamente fatto un concerto con tutte le
loro sacrosante canzoni (senso letterale e figurato), aveva guardato
una copia di Vanity Fair (e per prendere in mano quella cosa piena di
nudi e vanità, che come ben si sa è un peccato mortale,
doveva davvero essere annoiato) e fatto una trentina di flessioni.
Proprio quando stava per imprecare la prima volta nella sua purissima
vita, la chiave girò nella toppa di sotto e una voce lo
chiamò.
-Joe!
Joe!-
-Sia
ringraziato il cielo!-borbottò lui, comparendo sul vano delle
scale.
-Ciao
Joe! Trix?-chiese Ari.
-Sta
dormendo, in camera tua. Ma si può sapere perchè ci
avete messo così tanto?-
-Non
sapevo dovessimo fare in fretta!-rispose Kevin innocentemente.
Ari
lo guardò spalancando la bocca stupita.
-Tu
hai detto che potevamo fare con comodo!-ribattè lei
fintamente indignata.
-Beh
non dirmi che ti sei annoiata!-sorrise Kevin angelico.
-Decisamente
no.-
-Problema
risolto!-sorrise lui, tenendo ancora la sua mano intrecciata a quella
della ragazza.
-No,
Kevin. Noi abbiamo un problema enorme! Mostrusamente grande!
Gigante!-annunciò Joe.
Kevin
lo guardò con una sua tipica espressione buffa.
-Sono
le 3 del mattino Kevin, e di certo non profumo di violette ma bensì
di alchol. Quindi se non vuoi che io passi tutto il resto del nostro
anno libero chiuso in casa, ti conviene salutarla e andarcene!-
Joe
sembrava davvero preoccupato della conseguenze della sua serata, ma
Kevin era troppo contento per dargli bado.
-Forse
è il caso che andiate, prima che a Joe venga un
infarto!-suggerì Ari.
-Bella
e saggia, sei la donna perfetta.-
-Sìsì,
la donna perfetta. Ti aspetto in macchina, scimmia. Buona notte Ari,
salutami tua sorella quando si sveglia e se mai si sveglia!-borbottò
uscendo di gran carriera verso l'auto.
-Ci
vediamo domani?-chiese Kevin.
-Certo.-sussurrò,
prima di lasciargli un dolce bacio sulle labbra.
****
Dalla
febbricitante Ari, ecco a voi un nuovo capitolo!
Come
volevasi dimostrare, sempre 8 recensioni :D
8
è il mio numero fortunato evidentemente: anche a scuola, in
pagella, voto più basso 8 e voto più alto 8. :D
Eccellente!
Angolodeiringraziamentiiiiiiii
Alice
(che si pronuncia ELIS): io non
capisco più il nostro grado di parentela. O.o è grave?
Tiè, qui c'è Nick. :P bacini da
Rose/sorella/cognata/sorellaadottiva/quella che si fa Emmett :Q_
Katerina_21:
che onore, una nuova lettrice!
Mi fa molto piacere che ti piaccia! Passerò dalla tua ff
appena mi libero un po', è un periodo pienotto! Già
tanto che posto (sottominaccia, vero ELIS?).
Durante le vacanze di Natale! Continua a recensire! Un bacione :*
Sbrodolina:
maccccccciaooo! Ahaha, pensa
che la scena di Joe che accudisce Trix ubriaca è una della
prime che ho pensato. :D adoro quella scena! E comunque, non c'era
nello scorso capitolo, ma hai visto che ho recuperato e il tuo Nicky
è molto presente in questo? Un bacione stellina! :*
Pacific_Soul:
ahahaha! Io ti ADORO! Sono morta dal ridere leggendo la tua
recensione :D sìsì, il primato è tuo, non
preoccuparti. Sei la RECENSITRICE DELLA SETTIMANA!
:D titolo molto importante, siine fiera. Buahhah, scusa se ho fatto
sparire Nick, ma era immenso il chappy! Ti va se ci sentiamo su MSN
se lo hai? Un modo lo troviamo epr contattarci! Baciniiii :*
Jollina-laperseguibileperlegge-
la verde: ma dai? Non l'avrei
mai detto che adori Joe! :D ahahah. Sìsì, tutto sta
iniziando ad ingranare ma è solo un'apparenza. Il male è
in agguatoooo!
A presto, tesoro! :*
Reby94xx:
perdonata! Pedrona se non recensisco la tua, ma tra febbre, studio,
lavoro e sconvolgimenti non ho proprio tempo! :( recupero appena
posso, promesso! Bacinoo :*
Alfalecchina:
Da quando ho letto il libro
sacro :D ho deciso che non sei più betalecchina ma
alfalecchina. Il fatto che i parigini non si sappiano vestire
lo so: cioè mi domando io, ma come fanno? Non hanno
assolutamente nessun rispetto per i grandi che sono nati e vissuti in
Francia? Coco
Chanel, Christian Dior, Christian Louboutin, Renè Lacoste,
Hermes, Jean-Paul Gaultier, Yves
Saint Laurent. Per quei
cerebrolesi sono sono compaesani di cui probabilmente ignorano il
contiributo fashionista. Mon dieu,
che robe! Ti amo
GRAZIE
A TUTTE LE 17 CHE MI HANNO MESSO TRA I PREFERITI E SOPRATUTTO CHIEDO
UMILMENTE PERDONO PER NON AVER MESSO NICK LO SCORSO CAPITOLO!
Commentino
graccie! Vi voglio bene!
|
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Capitolo 8 *** Changes. ***
Changes
Capitolo
8: Changes.
I'm
not supposed to be scared of anything
But I don't know where I
am
I wish that I could move but I'm exhausted
And nobody
understands (how i feel)
I'm tryin' hard to breathe now but
there's no air in my lungs
There's no one here to talk to
And
the pain inside is making me numb
I try to hold this, under
control
They can't help me
'Cause no one knows
Now I'm going
through changes, changes
God, I feel so frustrated lately
When
I get suffocated save me
Now I'm going through changes, changes .
-Changes
3 doors down-
Denise
Jonas era una bella donna di circa quarantacinque anni che
assolutamente non dimostrava. Denise Jonas era una madre, una madre
di quattro ragazzi vecchia scuola che avvisavano se
rientravano tardi. Denise Jonas non era abituata al fatto di dover
fare i conti con l'adolescenza ritardata e la ribellione dei suoi
figli. Denise Jonas, aveva capito che qualcosa era successo, e di
certo non sarebbe stata una passeggiata da affrontare.
Kevin
sorrideva, sorrideva troppo per i gusti di suo fratello.
-Che
è successo, Kevin?-chiese, stanco di vederlo sorridere per
niente.
-Eh?
No, niente.-rispose.
-Kevin,
avanti. Non sono tonto.-
-Niente,
abbiamo parlato un sacco. È proprio una persona interessante.-
Joe
finse di crederci.
-Ehy,
che hai fatto alla camicia?-chise notando improvvisamente che quella
non era la camicia del fratello.
-Ari
l'ha dipinta! Non è fantastica?-esclamò eccitato.
Joe
Jonas capì una cosa: nei prossimi giorni si sarebbe sentito
molto parlare di quelle strane sorelle.
Paul
Kevin Jonas II quella notte aveva dormito poco, gran poco.
Decisamente non aveva chiuso occhio. Aveva continuato a girarsi e
rigirarsi nel letto, disturbando il pacifico sonno di Joe che alle 5,
non potendone più, aveva deciso di andare a dormire in camera
con Nick e Frankie, accontentandosi del pavimento.
Quando
Joe verso le 9 scese di sotto, non si stupì di vedere Kevin
già sveglio (anche se dubitava avesse dormito) e, ovviamente,
sorridente.
-Buongiorno
fratellino.-
-Buongiorno
un cavolo. Non mi hai fatto dormire stanotte.-bofinchiò
sedendosi su uno sgabello nella grande cucina in legno.
-Oh
beh, che serve dormire? Abbiamo così tanto da vivere!-
-Paul,
sei insopportabile quando sei felice!-
-Dovresti
trovarti una ragazza, ti stai immedesimando troppo nella figura dello
scapolo acido.-
-Succede
quando hai un fratello a cui è stato toltalmente asportato il
cervello!-
-Ragazzi,
non litigate già di prima mattina!-
-Scusa
mamma.-
-Buongiorno
caro!-salutò dando un bacio a Joe.
Entrambi
si lanciarono uno sguardo significativo: sapevano che la mamma
sapeva. La mamma sa sempre tutto.
-Allora,
ragazzi. Dove siete stati ieri sera?-chiese Denise calma,
sorseggiando una tazza di caffè e leggendo la prima pagina del
LA Daily News.
Come
volevasi dimostrare.
-Siamo
stati ad una festa, mamma.-ammise Kevin.
Denise
alzò gli occhioni neri dal giornale.
-Ah.-
-Con
delle ragazze. Sono due sorelle.-
-Sì,
mamma! Dovresti conoscerle! Sono fantastiche. Arianna è la più
grande! Sono quattro sorelle, hanno la stessa nostra età.. Ari
e Trix hanno un anno meno di noi, Kim è la nuova amica di Nick
e Alice è l'Alice di cui parla sempre Frankie!-iniziò
Kevin,parlando a raffica.
Sì,
decisamente quella ragazza gli piaceva, e parecchio anche.
-Kevin!-lo
richiamò Joe.
Se
non l'avesse fatto, probabilmente ora Denise sarebbe stata a
conoscenza anche del codice fiscale delle ragazze e dato che non era
decisamente sicuro che alla loro madre piacessero, era meglio tentare
di salvare il salvabile.
-Sì,
scusa.-borbottò in fretta con le guacie rosse.
-Bene,
direi che potreste invitarle tutte a cena, così io e papà
potremo conoscerle.-propose Denise pacata e sorridente.
-Chi
potremo conoscerle, amore?-chiese Paul Kevin Sr entrando nella cucina
a sua volta.
-Le
nuove amiche dei nostri figli, amore.-rispose la mamma, non del tutto
contenta.
Un
terzo grado alle 9 del mattino per Joe e Kevin era decisamente
troppo, così decisero di andare a fare colazione fuori e poi
una capatina in spiaggia o un pò di shopping in centro.
-Starbucks!-sussurrò
Kevin, iniziando ad annusare l'aria.
-Il
Starbucks radar funziona sempre, eh Kev?-
-Certo,
così come so che tu ieri ci sei andato con Trix! Ne ho sentito
l'odore!- ammise facendo finta di annusare il fratello.
-Eddai,
Kevin. Devi essere molto bravo perchè puzzavo d'alchol in
maniera pestilenziale. Ne ha bevuto un sacco e, in proporzione, era
sobria!-
-Te
la cavi per essere uno che non beve con le doposbornie-ghignò
Kevin.
-E
per questo ringrazio le settimane di volontariato con gli alcolisti
anonimi. Avanti, fratellone. Quando l'hai baciata?-
Kevin
quasi inchiodò per la sorpresa.
-Chi
ti dice che l'ho baciata?-
-Oh
andiamo Kevin! È scontato e logico che vi siete baciati.-
Kevin
riprese ad andare verso la sua meta.
-Ieri,
sulla terrazza, mentre aspettavamo che la mia fantastica camicia
asciugasse.-
Joe
sorrise: dopotutto, era un romantico.
-E
come è stato?-chiese.
-Oh,
è stato fantastico Joe! Non mi ero mai sentito così
prima. È stato dolce, molto dolce, ma allo stesso tempo
speciale. È stato spettacolare Joe, davvero.-rispose
animatamente.
Paul
Kevin Jonas era felice, tremendamente felice. E suo fratello non
poteva che esserne contento. Kevin era tra i tre, quello che con più
difficoltà trovava il coraggio di uscire con una ragazza. Con
le fans era sempre molto cortese, era una persona dolce, Kevin. Era
il ragazzo ideale, ma molte delle loro fan preferivano
l'esibizionismo maniacale di Joe o la faccia da Santo di Nicholas.
Kevin era, in poche parole, il più adatto per una relazione
seria,stabile e di lunga durata.
-Dio
come mi sento male.-borbottò Trix, voltandosi verso la sorella
che sapeva essere nel lettone con lei.
-Bevi
meno.-
-Giuro
che non bevo più. Lo prometto.-borbottò Trix coprendosi
la faccia con il cuscino.
-Lo
dici tutte le sacrosante volte.-
-E
tu piantala di ghignare per le sofferenze altrui.-
-Io
non ghigno per le sofferenze altrui.-
-E
com'è che hai sto sorriso idiota? E soprattutto perchè
non stai peggio di me?-
-Non
ho bevuto ieri.-
Trix
scoppiò in una fragorosa risata.
-Se
se, raccontiamola a qualcun'altra! Cos'è questa, la cazzata
delle 9 e mezza?-
La
brunetta non trovò altro modo per replicare se non
scimmiottandola.
-No
no no, aspetta. Ho capito cosa è successo... sorrisino idiota,
niente doposbronza, capelli arruffati... la colpa è
dell'essere ricciolo. Kevin!-disse improvvisamente animata.
-Mannò,
dai. Insomma..-
-Iiiihc
Iiiihc Iiich, sbaglio o qualcuno si sta arrampicando sugli specchi?-
-Malefica!-borbottò
la sorella.
-Grazie,
lo so e ne vado fiera. Ohohoh, grasse risate. Qualcuno è
arrossito.-
-Stronza
malefica!-
-Graaaaaazie!-
Dare
della stronza malefica a lei, era l'equivalnte di farle un
complimento.
-Avanti,
racconta a questa stronza malefica di ieri sera.-
-Non
c'è niente da dire.-rispose l'altra risoluta abbracciando il
cuscino.
-Il
tuo sorrisetto la dice lunga. Avanti, dì tutto alla tua
sorellina.-
Ari
rimase in silenzio, i ricordi della sera prima che riaffiorarono,
sensazioni nuove sulla pelle che riemergevano.
-Oh,
al Diavolo! È stato bellissimo!-esclamò con gli occhi
che brillavano dall'emozione.
-Oh
finalmente un pò di sano gossip! E come è stato? Una
cosa classica? Meglio o peggio dell'ultimo?-chiese famelica.
-Cisiamosolobaciati.-sussurrò
molto velocemente, nella speranza che la sorella captasse il tutto
senza troppe domande.
-TUCHECOSA?-urlò.
Sembrava davvero sconvolta.
-Ci
siamo solo baciati-rispose la sorella innocentemente, torturando un
riccio con un dito.
-Sorella!
Tu mi stai dicendo che tu e Kevin vi siete solo baciati?? TU che baci
SOLTANTO un ragazzo e che non torni a casa ubriaca!?-
Ari
arricciò la labbra e annuì.
Trix
era veramente sconvolta. Sua sorella che baciava solamente un
ragazzo? Per tutte le persone normali, al “primo” appuntamento,
un bacio era cosa standard. Non per lei, non per loro. Loro erano
quelle che viaggiavano veloci, quelle che una sera era buona per
concludere e la sera dopo giusta per stare con qualcun'altro, loro
che si erano fatte quella promessa quando il cuore della maggiore
delle sorelle Ruggieri era stato fatto a pezzi. Lei che per non
soffrire, aveva deciso che era meglio vivere le cose al momento. Ora,
la cosa la lasciava alquanto sconvolta non per il solo bacio in se,
ma per una serie di segnali che non facevano presagire nulla di
buono, ma veramente nulla: guancie imporporate, sorrisi idioti,
niente alcohol e soprattutto un bacio fantastico.
Era davvero nei casini se le cose fossero andate come pensava. Fece
una doccia sperando di levarsi il mal di testa e l'odore di alchol
addosso.
Aveva vaghi ricordi
della sera prima. Ricordava..ehm. Uno Starbucks. Delle patatine. La
passeeggiata. Il Taxi con Joe. Joe l'aveva portata a casa.
"Che tenero"pensò.
Come un'automa girò
velocemente la maniglia dell'acqua, portandola totalmente sul blu.
Una scarica di acqua fredda la fece tremare. Qualcosa non andava. No.
E visto che se le cose
dovevano andare di male in peggio, bisognava farle andare male da
subito, quando Trix scese di sotto per la colazione coperta di un
microscopico paio di short e una t-shirt si trovò davanti
niente popodimenochè.. sua sorella e i due fratelli.
-Perfetto.Ciao
ragazzi.-borbottò.
-Amore, ci hanno
portato la colazione. Non sono stati carini?-sorrise Ari, capelli
ancora bagnati raccolti con un bastoncino, short di jeans e canotta
nera per completare il tutto.
-Tenerissimi.-
borbottò, autoironizzandosi.
Prese un muffin al
cioccolato e andò fuori, occhialoni scuri per proteggersi dal
sole.
-Scusatela, è in
piena fase post sbornia ed è ancora più acida del
solito.-sentì dire sua sorella.
Joe sorrise, pendendo
un bicchierone di caffè scuro e forte e lasciando i due da
soli.
-Che vuoi, essere?-
chiese appena lo vide comparire in giardino.
-Doppio caffè,
forte. Perfetto dopo aver alzato il gomito.-
-Ne sai di cose per
essere uno che non beve.-
-So molto più di
quanto tu possa immaginare, babe.-
Trix lo guardò
storto, sdraiata su un materassino al sole.
Cercò di
sistemarsi al meglio i capelli che ancora non aveva asciugato.
-Non serve che ti
sistemi. Ti ho visto ubriaca, sei carina lo stesso.-
La rossa fu spiazzata
da quella gentile lingua adulatrice. Aprì più e più
volte la bocca per dire qualcosa, ma solo come un pesce fuori d'acqua
che cerca aria. Joe, abbozzò un sorrisetto, socchiudendo gli
occhi totalmente coperti da un grosso paio di occhiali da sole rossi.
-A cosa devo l'onore di
questa visita mattutina, Kevin?-chiese Ari sorridente.
-Mhm, casualmente
passavo di qui con Joe, e quattro caffè con dolcetti annessi e
connessi.-
Ari fece una buffa
espressione dubbiosa che fece ridere Kevin.
-Riprovo: la mia auto
si è rotta proprio qui vicino e mi sono detto "Perchè
non passare da quella bella ragazza con gli occhi verdi?"-
Kevin si era
avvicinato. La avvicinò a se, stringendo le mani sui suoi
fianchi.
-Ritenta e sarai più
fortunato.-ripetè sensualmente.
-Mi mancavano i tuoi
baci.-
-Bingo.-sussurrò
lei, talmente vicina alle sue labbra che ogni piccola mossa provocava
un contatto.
Estremamente piacevole.
Estremamente piacevole, era tutto quello che in quel momento Ari
riuscisse a pensare tra le sue braccia. E inoltre baciava da manuale.
-Ehm, Kevin.. hai da
fare ..uhm..diciamo per le prossime quattro ore?-fece lei pensierosa.
-No.-rispose ridendo.
-Bene, ho trovato
qualcosa che ti terrà un pò occupato.-rispose con un
sorriso, ricatturando le sue labbra.
Nonostante passare la
mattinata incollati come due sanguisughe fosse allettante, dopo una
sfuriata da parte di Trix (-Tutto il vostro essere dolci, mina la mia
acidità!-) Kevin e Ari decisero di fare due passi.
Attraversare vie molto
frequentate come Sunset Boulevard e Rodeo Drive poteva essere
pericoloso per Kevin, in cerca di una vita normale come un qualsiasi
adolescente con una nuova ragazza. Attraversarono le viuzze
secondarie mano nella mano, i volti entrambi coperti da grossi
occhialoni scuri e un sorriso stampato in faccia che non li
abbandonava dalla sera precedente.
-Uh, un negozio di
chitarre!-esclamò Ari, osservando la vetrina dove una ventina
di chitarre bellissime facevano bella mostra.
-Ti piacciono le
chitarre?-chiese il chitarrista stupito, piacevolmente stupito.
-Kim mi stava
insegnando a suonarla. Adoro quello strumento.-
-Davvero? Si da il caso
signorina che abbia appena trovato un insegnante di chitarra, se lei
vuole ovviamente!-sorrise Kevin.
-Davvero mi
insegneresti?-chiese lei eccitata.
-Certamente!-
-Awww!-
Ari saltò
letteralmente al collo del ragazzo che la prese senza troppa fatica,
baciandola sul naso.
-Dai, vieni. Entriamo,
si iniza subito!-disse trascinandola dentro.
Il negozio era immenso,
ma Kevin sapeva esattamente dove andare, sembrava un abitudinario del
posto.
-Signor Kevin, che
piacere riaverla qui? È con Joseph e Nicholas?-
Un signore sulla
sessantina in camicia e panciotto sembrava davvero stupito di vederlo
entrare.
-Salve, signor Fuller!
No, oggi sono con una persona speciale! Può prestarmi la sala,
per cortesia?-chiese Kevin cordiale.
Ari aspettava dietro di
lui, leggermente in imbarazzo.
-Certo signor Kevin,
Rudy! Rudy! Prepara la sala per il signor Kevin per piacere, con le
solite!-
-Oh, no signor Fuller.
Oggi mi servirebbe..uhm.. una chitarra classica.-
-Classica? Cambia
sound?-chiese.
Decisamente Kevin stava
stravolgendo le convinzioni di quel povero uomo ansioso, visto che da
quando i ragazzi erano entrati aveva inziato a sudare e ad asciugare
la fronte sudaticcia con un fazzoletto.
-Vada, vada pure signor
Kevin!-
Kevin ringraziò
e si diresse in un'altra stanza, dove le pareti erano ricoperte di
materiale insonorizzante.
-Grazie mille, Rudy.-
Se c'era una cosa che
Ari aveva notato subito in quel giovane, era sicuramente il fatto che
era della old school. Il classico tipo che ti apre la porta
dell'auto, ti aiuta a scendere, ti fa entrare per prima e ti sposta
la sedia prima di sedersi a tavola.
"E io che credevo
fossero una specie estinta" pensò divertita.
All'interno stavano
vari amplificatori, un pianoforte, una batteria e vari posteggi per
chitarre e bassi.
Una chitarra classica
era stata posizionata su uno dei cavalletti, vicino ad un paio di
sedie.
Kevin la fece sedere,
imboccando subito la chitarra.
-Guarda, non è
difficile.-
Mosse i polpastrelli
sulle corde del manico, mentre con l'altra pizzicava dolcemente le
corde.
-Su, prova tu!-
Ari prese in mano la
chitarra, cercando malamente di ripetere le azioni del ragazzo.
-No, guarda. Qui.-
Kevin si inginocchiò
davanti a lei, spostandole le dita sulle corde con un tocco leggero.
-Visto? Sei stata la
mia migliore alunna!-annunciò Kevin un'oretta dopo.
-Tutto merito del
maestro.-rise lei abbracciandolo. Kevin le passò un braccio
intorno alle spalle, posandole un bacio sui capelli.
Adorava stare in
compagnia di quella ragazza: fino ad ora si era rivelata piena di
sorprese, ed era sicuro che era una ragazza con cui non si sarebbe
annoiato. Kevin Jonas era sempre stato quelle delle relazioni serie,
quello che nella sua vita aveva avuto poche ragazze perchè
aspettava quella giusta. Kevin Jonas, poi, credeva nell'amore.
Credeva fermamente nell'amore, amore quello vero, con la A maiuscola,
che ti fa restare in fibrillazione per giorni interi, che ti chiude
lo stomaco e ti fa girare la testa, quello che bastava uno sguardo
per far diventare ossessione un semplice volto. Kevin Jonas, ci
credeva.
-Non credo di potercela
fare, oggi!-sbadigliò Kim quella mattina.
-Buongiorno a te!-rise
Nick vedendola parecchio in difficoltà.
-Sìsì,
buongiorno. Non saresti così allegro e pimpante se avessi
avuto una nottataccia come la mia.-
Nick la guardò
preoccupato.
-Sì, le mie
sorelle. Joe ha portato a casa Trix verso l'una. Poi alle 3 circa è
arrivata Ari con tuo fratello facendo un casino infernale, alle 5 Ali
ha avuto un incubo ed è venuta in camera mia e alle 6 e 30 la
sveglia è suonata.-
-Giornata impegnativa!
Su andiamo, la prima campanella è già suonata.-sorrise
Nick, posandole una mano sulla schiena e spingendola verso l'entrata.
Da quanto in qua essere
a scuola le risultava così difficile? La signorina Green le
sembrava terribilmente noiosa quella mattina. Ma la storia era sempre
stata tutta uguale? O era l'insegnante che ripeteva mille volte la
stessa cosa? Sì, abbiamo capito che i Romani fondarono Roma,
in Europa, circa nel X secolo a.C.
-Kim, vedi di stare
sveglia almeno se non riesci a prendere appunti!-ridacchiò
Nick.
Kim era davvero buffa
agli occhi di Nicholas. La sua compagna di banco reggeva la testa con
un braccio, la mano affondata nel capelli scuri e un'espressione
terribilmente assonnata. Aveva faticato a seguire matematica e
persino letteratura, ora storia sembrava insostenibile.
-Sì, ci
provo.-borbottò lei, sbadigliando.
Nick prese la matita e
avvicinò il blocco degli appunti della ragazza.
"Rock'n'roll,
babe!" scrisse.
Kim sorrise.
"Sei tu la
rockstar!"
Nick fece un sorriso
sghembo e si lucidò le unghie sulla giacca, mentre Kim
divertita ridacchiò.
-Signor Jonas,
Signorina Ruggieri, volete essere così cortesi da condividere
con noi la cosa divertente della lezione?-chiese l'insegnante.
"Ops! Colti in
flagrante!" pensò Kim, credendo di trovarsi veramente nei
casini.
-Colpa mia
professoressa. Le ho fatto notare che aveva invertito le cifre in una
delle date, e per evitare disguidi in futuro o rischiare di
dimenticarlo, ho preferito dirlo subito.-rispose Nicholas. Era una
cosa strabliante: Nick era dotato di quel carisma che abbagliava i
professori, era un incantatore. Capiva perfettamente perchè
milioni di ragazze si commuovevano a sentirlo cantare. Sì,
aveva visto dei video su YouTube. La curiosità aveva avuto il
sopravvento e aveva dato un'occhiata, tutto qui. Non era un crimine,
no?
-Certo signor Jonas.
Bene, riprendiamo la lezione.-
Kim lo guardò
riconoscente.
-Grazie!-mimò
con le labbra.
Nick fece un segno col
capo.
-Grazie al cielo! Pausa
pranzo!-constatò felice Kim.
-Mi aspetti in
caffetteria? Devo andare in infermeria.-
-Stai male?-chiese
improvvisamente preoccupata.
-No, devo controllare
il glucosio. -rispose con un sorriso.
-Ti dispiace se vengo
con te? Non mi va di stare sola.-disse così piano che Nick
faticò quasi a sentirla, arrossendo un pò.
-Non mi dispiace
affatto! Andiamo.-
Kim aspettò il
ragazzo sulla porta. A Nick non piaceva essere compatito, nè
tantomeno avere delle persone perennemente iperansiose che si
aspettavano che entrasse in coma diabetico da un momento all'altro,
cosa che ogni tanto succedeva pure a sua madre. Con Kim invece, aveva
avuto un'impresisone diversa. Sembrava interessata alla malattia solo
a scopo amichevole e preventivo, nel caso in cui lui si sentisse
male. Ed era la stessa sensazione che aveva con i fratelli sul palco,
quando con un segnale segreto avvisava Kev o Joe che qualcosa non
andava.
-Tutto ok?-chiese una
volta uscito.
-Perfetto, andiamo a
mangiare!-
La mensa scolastica
aveva un motto: "Cibo, questo sconosciuto". Kim e Nick
presero i loro vassoi colmi di qualcosa si indefinito continuando a
chiacchierare, e prendendo un tavolo libero furoi dalla caffetteria.
-Uhhh! Signorino,
dimenticavo le critiche della stampa su Camp Rock!-esclamò
Kim contenta.
Nick nascose il volto
dietro un paio di occhialoni scuri bordati di bianco.
-Avanti, spara.-
-Intanto, povero Joe
che lo avete lasciato in balia delle fans a Camp Rock.-
-Povero? Senti Macho,
ora per la stampa sei quello strano e la casa discografica ha dei
problemi per questo. Tradotto, noi abbiamo un problema per
questo!-recitò Nick, scimmiottandosi da solo con l'hamburger a
mezz'aria.
-In realtà, io
non ho un probelma per questo!-rise Kim.
Nick alzò gli
occhiali con una mano e la guardò torva.
-Noi abbiamo un
problema per questo!-si affrettò a rispondere lei, scoppiando
poi a ridere come due dannati.
-Deduco che ti sia
piaciuto!-
-Sì, molto
divertente. Oh al quadrato, oh oh.-fece Kim, improvvisamente seria.
-Che c'è?-chiese
Nick.
-Non voltarti, sta
arrivando il trio più popolare della scuola: Ella, Judy e
Jen.-
Ella e le sue degne
compari, erano il classico esempio di ragazze popolari, capo
cheerleader della squadra della scuola, corteggiate dall'intera
squadra di gorilla di rugby e pallanuoto, sempre e perenemmente al
centro dell'attenzione.
Kim tornò a
guardare nel suo piatto torturando il cibo con una forchetta.
Il trio Barbie si
posizionò a lato del tavolo, sfoggiando i loro migliori
sorrisi arruffianatori e creando una nuvola di profumo nell'area
circostante.
-Ciao Nick!-salutò
Ella.
Nick alzò lo
sguardo con il suo solito sorriso.
-Ciao!-salutò
cordiale.
-Io sono Ella, loro
sono Judy e Jen.-
-Piacere ragazze, io
sono Nick, ma questo già lo sapete. Lei è Kim!-
Kim alzò una
mano in segno di saluto.
-Sìsì,
piacere. Sai, Nick, sabato darò una festa. Mi chiedevo se tu e
i tuoi fratelli, soli ovviamente, vorreste venire, abbiamo un palco e
una band a disposizione. Magari potreste suonarci qualcosa.-
-Ti ringrazio
infinitamente Ella, ma per sabato i miei fratelli e io abbiamo già
degli impegni, con Kim! Sarà per la prossima volta.-sorrise.
Kim quasi si soffocò
con il succo d'arancia. Nick Jonas, il nuovo ragazzo più
popolare della Beverly High, nota rockstar mondiale, dava buca a Ella
Devon per lei?
-Sabato?-mormorò
Kim stupita quando Ella e il magico trio furono scomparse con
un'ardente arrabbiatura per essere state scaricate così da
Nick Jonas.
-Sì, uh forse
non te l'ho detto. Sabato ho deciso che andremo tutti in spiaggia,
senza ammissione di replica o rifiuto!-sorrise Nick.
Kim non potè
fare altro che ridere.
***
Eccoci qua, capitolo
otto on air.
Che vi posso dire?
Capitolo otto e otto recensioni per capitolo! :D Insomma, otto è
il mio numero deduco! Sono molto molto contenta e onorata del
consenso che sta avendo questa fanfiction, leggo i vostri commenti
sempre positivi e non mi può fa altro che piacere.
Clogo l'occasione per
augurare a tutti un buon Natale e se non dovessi far in tempo
a postare prima di domenica prossima vi auguro anche un felice
anno nuovo!
Passiamo ai
thankyouuuuuu!
Alfalecchina:
No ma prima o poi ci becchiamo
io e te O.o dobbiamo beccarci perché sono andata avanti anche
con questa e sopratutto con When everything is made to be broken
e ho necessariamente bisogno di un tuo saggio parere perché
ora non so come reagire. :D che bello parlare di cose di cui nessuno
tranne noi capirà niente! :P Qui sono andata avanti, il blocco
si è sbloccato per fortuna. Hai trovato la borsa a tua mamma?
Non ti ho più chiesto poi. E scienze? :D Vabbè, mi
serviiiiiiiiii e ti amo. <3
Alice
che si dice Elis: gne gne.
Oltretutto siamo anche cognate. Boh, non ci capisco più
niente. Contenta che ti ho messo la Kimmuccia tua? :D bacini da
Rosalie.
Sbrodolina:
ehehehe Joe che chiama scimmia
Kevin è sempre piaciuto un sacco anche a me. Non so
perché, comunque è una fissa che ho da un po' di tempo
perché chiamo tutti i miei amici maschi scimmia
ultimamente :P buone feste! Bacinii :*
Reby94xx:
giuro che prima o poi mi rimetto in pari! :D ihihi ti sei innamorata
anche tu di Nicky? Vero che è stra tenero? Mi piace un
sacco scrivere di lui. :D Ahahaha se fai il partito pro-Trix non
credo che poi sopravviverei all'aumento spropositato dell'ego della
Trix, è davvero una cosa incredibile. Pensa che ogni volta che
legge un commento su di lei poi si autofa un elogio! :D buone feste e
tanti bacinii :*
Jollina-perseguibileperlegge-
la verde: Macciaoooooo! Ahahah
Nick e Kim avranno tutto a tempo debito, anzi si può quasi
anticipare che... no non si può anticipare niente! :D Joe è
assolutamente un santo, e mi è piaciuto un sacco
torturarlo per bene in questa fanfiction.. ma non preoccuparti,
vedrai dei cambiamenti enormi in lui e negli altri Jonas.
Ahaha sì io e Kev siamo teneri, vero? (se la Trix
legge tutti i iringraziamenti mi uccide. Devi
sapere che ha bandito la parola TENERO). Hai msn? Ti va se ci
sentiamo lì? Se ti va contattami con contatta autore! Un
bacione tesoro e buone feste! :*
RECENSITRICEDELLASETTIMANAEFACCIAMOORMAIDELMESEEDELL'ANNOVISTOCHEèFINITOPacificSoul:
ahhahaha! Tesoro mioooooo!
Sìsì, contattami con contatta autore.Io ho
provato a contattarti ma non so che sia successo, non ho idea se ti
sia arrivata la mia mail. O.o i misteri di EFP. C'è un pochino
in più su Nicky dai in questo capitolo, visto? :D Questa volta
come sei messa a risate? Caduta di nuovo dalla sedia? Il papà
è venuto a controllare cosa stessi facendo?:D Comunque mi
piace poco la tua santità stile Jonas. Subbbbbbbbbbito
dovevi leggere! ;D Ricordati che noi fans siamo quelle che manteniamo
in equilibrio il livello di malvagità nel mondo per
controllare la troppa bontà dei Jonas. Sìsì, è
proprio così. U_U concludo augurandoti buone feste (anche alla
tua famiglia of course) e ti mando un bacione! :*
Kary91:
benvenuta! :D sono molto felice che tu abbia deciso di lasciare un
commentino infondo a Natale di diventa tutti più buoni e un
commentino alla Ari fa sempre piacere :D spero di vedere altre tue
recensioni, un bacione e buone feste! :D
Alilla:
ammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmore
miiiiiiiiiio! Come stai?
È da una vita che non ci sentiamo ma ho sempre stra da fare,
poi adesso ho iniziato a lavorare di nuovo, lo sai? :( Il tempo che
passo al piccì si è drasticamente ridotto. Comunque
sia, sono stra felice che tu abbia letto amore. *_* insomma tu sei
mia figlia e lo sai che sei speciale per
me, tanto tanto. Buone feste amore (il giorno di Natale ti chiamo e
ti faccio gli auguri, ok?) Ti amo <3
BUONE
FESTE A TUTTI, IN PARTICOLARE A CHI LASCIA UN COMMENTINO E ANCHE A
QUELLA 19 PERSONE CHE MI HANNO AGGIUNTO TRA I PREFERITI.
GRAZIE
DI CUORE!
pS. Clicca sulla
scritta blu qui sotto e lasciate un commentinoooo! :P
|
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Capitolo 9 *** I am what I am. ***
I am what I am
Capitolo
9: I am what I am.
I
am what I am
I can't help myself
And if you don't like it
Get with somebody else
I'll never change my ways
It's not
a phase
This is how it is and this is how it's gonna stay
Because I am what I am I know what I'm not
I'm not the type
of guy
That doesn't know how good he's got it
And I won't
back down
Won't come around
Saying that I changed cause
That's not how it's going down
-I
am what I am Jonas Brothers-
Se Nick Jonas dal resto
del mondo era considerato una rockstar, quando metteva piede nel
vialetto per tornarsene a casa era solamente un ragazzo di 15 anni
alle prese con la scuola. A Denise e Paul Kevin infatti, che i loro
figli fossero rockstar andava alla grande, ma prima di tutto era loro
dovere trattarli come figli e non come piccoli divi in erba.
Salutò Big Rob
che chiacchierava al telefono immerso in una qualche conversazione
sulla loro sicurezza, captò infatti le parole uomini e
appostamenti.
-Mamma, sono a
casa!-urlò chiudendosi la porta alle spalle e andando in
cucina, dove era sicuro avrebbe trovato la mamma.
-Ciao tesoro! Come è
andata a scuola?-chiese ricevendo il solito bacio dal figlio.
-Bene, avevo la
glicemia un pò alta prima di mangiare ma tutto è
tornato normale dopo.-
-Ora quanto hai?-
Nick alzò le
spalle, non sapeva nemmeno lui. Sua madre fece un'amorevole
espressione di rimprovero.
-Sto preparando la
merenda per Frankie. Vuoi mangiare qualcosa?-
-No grazie mamma. Ho
preso un frappè venedo a casa con una nuova compagna di
scuola.-disse guardandosi interessato le punte delle scarpe.
-Kim?-chiese la mamma,
espressione furba e di una che la sapeva lunga.
-E tu come lo
sai?-chiese stupito.
-Sono stati i miei
fratelli, vero? Ahhg, che rabbia! É stato Paul, vero? O
Joseph? Ah no! Frankie vero? Quel bambino sa sempre tutto.-borbottò.
-Una mamma sa sempre
tutto, amore.-sorrise.
Nick stava per
ribattere, ma Joe e Kevin entrarono di fretta in casa in tenuta da
piscina.
-Ciao Nicky! Come
va?-chiese Joe gocciolante.
-Joseph! Non ti
azzardare a fare un solo passo! Mi rovini tutto il pavimento!-urlò
mamma Jonas disperata. Essere madre di quattro maschi era davvero
stressante.
-Tutto bene,
J.J.-rispose Nick.
-Ragazzi, vi devo
parlare visto che siete tutti qui.-iniziò mamma Jonas.
Kevin spalancò
gli occhi cercando di mascherare il terrore dietro strane smorfie.
Nick nascose una mano
dietro la schiena e, con il loro speciale sistema di segni, inviò
un messaggio ai fratelli.
-Mamma, sai.. vorrei
approfittare di questo splendido pomeriggio per fare un tuffo! Vado a
mettere il costume!-esclamò Nick sparendo nel corridoio.
-sì, mamma!
Parliamo questa sera quando c'è anche papà,
d'accordo?-borbottò Kevin con un sorriso falso.
-A dopo mamma!-salutò
Joe, correndo fuori di nuovo verso la piscina.
-Ma quanto è
tenero Kevin?-chiese Ari, rigirando tra le mani la rosa bianca che il
ragazzo le aveva dato.
-Oddio. Giuro che la
parola tenero è bandita. Tra ieri e oggi l'avrà detta
un miliardo di volte.-sbuffò Trix guardando Kim che prendeva
il sole in giardino vicino a lei.
Kim rise.
-Dai, poverina! Kevin
le interessa davvero!-tentò di dire ragionevolmente
-Sì, ma se osa
soltanto dire un'altra volta la parola tenero, giuro che caccio un
urlo.-
-Aaaaaaaw! Che tenero!
Mi ha appena scritto un messaggino!-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-urlò
Trix, mantendo la promessa e alzandosi velocemente si buttò in
piscina. Meglio il glu glu che il tenero.
-Ragazzi, io ancora non
so per quanto ancora riusciamo a scamparla dalla mamma!-ammise Joe.
-Lo so, già
stamattina ha tentato di prenderci singolarmente.-biascicò
Kevin immerso nella piscina, con l'acqua che gli arrivava fin sotto
il naso e i capelli bagnati che ricadevano sugli occhiali da sole.
-Quelle a mamma non
piaceranno mai!-borbottò poi disperato.
-Io con Kim sono
tranquillo. E poi siamo solo amici.-
Joe alzò un
sopracciglio sarcastico.
-Certo fratellino, solo
amici.-disse, battendo la mano sulla testa di Nick.
-E piantala Joe!-
-Ragazzi! Non ora!
Abbiamo tre problemi da risolvere!-
L'impressione di Joe e
Nick era la stessa, senza bisogno di troppe parole: Kevin sembrava
preoccuparsi davvero.
-E se a mamma e papà
non dovessero piacere? Sei disposto a non vederla più?-chiese
Nick.
Kevin sapeva che si
riferiva a lui: e a chi sennò? Aveva parlato per un motivo ben
preciso.
-Non lo so, ragazzi.-
Joe e Nick si
lanciarono uno sguardo preoccupato: se Kevin non sapeva cosa fare,
era davvero un problema di proporzioni apocalittiche.
Kevin però,
oltre al problema dei suoi genitori, era angosciato da qualcos'altro:
una città dall'altra parte della costa.
Erano le sei e
venticinque ormai. Le quattro sorelle si erano vestite di tutto punto
ed avevano preso l'auto in malefico silenzio, pronte per la battaglia
che si apprestavano a combattere.
-Pronto il
discorso?-chiese Kim.
Era la sera decisiva.
Los Angeles o New York?
Durante il tragitto in
auto avevano guardato fuori dal finestrino, cercando di imprimere
nella mente ogni minimo dettaglio di quella città, ogni odore,
ogni suono, ogni persona.
Sarebbero state in
grado di amare New York come amavano Los Angeles?
Alice già
piangeva al pensiero di dover lasciare la sua adorata cameretta, la
sua scuola, i suoi amici e a nulla era servito dissuaderla da questo
pensiero.
Kim si mordeva il
labbro nervosamente, Trix aveva lo sguardo da dura pronta per
combattere, incattivita di certo dai rimasugli della sbornia della
sera precedente.
Ari aveva previsto ogni
singola mossa. Per evitare che i genitori inventassero scuse assurde
aveva preso appuntamento con entrambi sotto falso cognome: la signora
Carrie Bradshaw voleva un appuntamento per intentare causa di
divorzio al suo multimiliardario marito John-James Preston per
dividere proprietà ed avere l'affido delle tre figlie,
Samantha, Carlotte e Miranda. Che ne potevano sapere i suoi genitori
di Sex & The City?
Si erano vestite di
tutto punto, Trix con un abitino azzurro e scarpe con il tacco
coordinate firmate YSL, Kim con un semplice vestitino grigio
estremamente semplice e raffinato (firmato Chanel) e con le ballerine
cooridinato, Alice con un tenerissimo vestitino rosa con tanto di
ballerine e orsacchiotto. Ari, combattiva, un paio di pantaloni
lunghi neri e molto aderenti, bustino di Christian Dior coordinato e
Manolo Blanich ai piedi. Decisamente potevano essere la
reincarnazione di Sex & The City versione LA.
Ari aveva sempre
detestato il palazzo dove i suoi genitori si erano fatti l'ufficio.
Era decisamente retrò e di poco gusto, con la carta da parati
color pesca ingrigita e le poltrone di velluto verde nido di acari e
polvere. Con tutti i soldi che avevano non potevano creare un ufficio
anche lontanamente decente?
Indossati gli
occhialoni immensi e presa Alice per mano, le quattro sorelle presero
l'ascensore dorato (-Troppo kitch!-commentò Ari) e spinsero il
tasto 12.
La grande vetrata di
vetro portava a grandi carattere dorati la scritta "Lloyd,
Ruggieri & co – Lawyer" ma Ari pensò che
l'unica cosa che condivideva con quei Ruggieri, era il cognome.
Si fece annunciare
dalla recepsionist.
-Certo, signora
Bradshaw! Si accomodi.-le disse.
Le sorelle la seguirono
in silenzio, sedendosi sule poltrone in pelle nera. Tutto lì
dentro dava la sensazione di essere molto sterile, quasi di ospedale.
-Ari, quella non è
Jessica Simpson?-chiese Trix bisbigliando all'orecchio della sorella.
-Già, sarà
ancora per il divorzio da Nick Lachey! Sai che trauma scoprirlo con
la Minnillo?-rise perfida.
-Le more italiane
rulleggiano!-ghignò Trix, scambiando un cinque con la sorella.
Finalmente la porta
dello studio di sua madre si aprì e lei comparve sulla porta.
Alice mise subito il
broncio.
-Signora Brads..-ma
Benedetta Ruggieri non finì la frase. Era in guai, grossi
guai.
-Sono io, ragazze
andiamo!-
Ari e le sorelle si
accomodarono. Sì, i suoi genitori erano terrorizzati.
-Siamo qui per
discutere della cosa di New York!-annunciò Trix.
-Gli Yankee
puzzano!-fece Alice, stringendo tra le braccia il suo peluche.
-Sì amore, hai
ragione. Però lascia parlare la Ari, ok?-le sussurrò
dolcemente Trix dandole un buffetto sulla guanciotta.
Alfredo si massaggiò
le tempie nervosamente.
-Avanti, prima
concludiamo meglio è per tutti.-
Kim lo sguardò
sarcasticamente.
-Sarò schietta:
noi a New York non ci vediamo.-
I genitori si
scambiarono occhiate spazientite ed esasperate.
-Perchè?-
Perchè?
Perchè? Era l'unica
domanda che in due ore avevano sentito fino all'esasperazione.
Un processo penale per
scagionare un assassino assolutamente colpevole era una cosa più
facile che affrontare una conversazione con le figlie.
-Avanti,
Arianna!-sbuffò Alfredo
-Sei tu il problema! Le
tue sorelle vogliono solo seguire te!-ruggì Benedetta.
-Kim.-sussurrò
Trix, indicando con un cenno del capo Alice.
Kim portò fuori
Alice con la scusa di un hambuger.
-Mi sembra ovvio che io
sia il problema! Sono sempre stata il problema da quando sono
nata!-ringhiò Ari furibonda.
-Sì, tu non vuoi
fare altro che divertirti, non hai responsabilità!-
Questo era davvero
troppo.
-Ascoltatemi bene,
razza di idioti. Io e lei ci siamo sempre addossate tutti i doveri di
casa e verso le altre nostre sorelle: noi siamo una famiglia, con voi
l'unica cosa che spartiamo è il codice genetico e purtroppo il
cognome!-urlò Trix.
La verità fa
male, e brucia quando viene sbattuta in faccia.
-Tu vuoi rimanere qui
per il tuo ragazzo, vero?Quell'idiota! Carl!-urlò Benedetta
isterica.
-Charlie, e poi se non
lo sai non è più il mio ragazzo!-urlò Ari di
rimando.
-Oh e quando vi siete
mollati? Ieri?-
-Due anni fa!-sibilò,
accavallando le lunghe gambe magre e lanciando uno sguardo
raggelante.
Nella stanza scese il
gelo. Charlie, l'unico ragazzo che fino ad ora era riuscito a
rubare il cuore della ragazza, facendolo a pezzi. Charlie era una
cosa di cui non si parlava mai, era un argomento che non si doveva
toccare e di cui tutti dovevano dimenticare l'esistenza. Forse
bruciavano ancora le ferite, le cicatrici erano ancora visibili.
Trix degluì a
fatica. I ricordi della sera precedente erano molto vaghi, ma
Charlie...
"-Sai,
Ari ha avuto un fidanzato serio una volta. Era così serio che
tutti credevamo sarebbe durata per sempre. Poi lui ha voluto fare la
rockstar e da allora lei odia i cantanti. C'è stata parecchio
male.-"
Questo lo ricordava, e parecchio bene.
Kevin
non era il solo ad esserci rimasto male: con il permesso dei
fratelli, Nicholas salì in camera sua. La chitarra appoggiata
sul letto era una forte tentazione, come lo era per una volta IM.
Voleva sentirla, moriva dalla voglia di sentirla. Voleva sentirla
ridere alle sue battute, mordersi il labbro quando era concentrata.
Si stupì di se stesso. Si ricordava ogni dettaglio di Kim,
ogni singola espressione.Le dita erano scivolate inconsapevolmente
sulla chitarra suonando delle note che conosceva fin troppo bene.
"That
you know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you
through the night
And we'll be running so fast we can fly
tonight
And even when we're miles and miles apart
You're still
holding all of my heart
I promise it will never be dark
I
know..we're inseparable"
Inseparable.A
Nick stava succedendo qualcosa di strano.Lasciò la chitarra e
corse a prendere il suo Mac.
IM l'aveva salvato un
sacco di volte: la sua timidezza la bloccava, arrossiva spesso, ma
quella volta IM
l'avrebbe salvato dall'andare fuori di testa.
Mr.President:
Ciao Kim. :(
Chiara
~ Kim: Hey
Mr.! Come va? :)
Mr.President:
Desolatamente male.
Chiara
~ Kim: Urca,
mi dispiace Nick!
Posso
esserti utile? Hai bisogno di parlare?
Mr.President:
Molto bisogno di parlare.
Chiara
~ Kim: Vuoi
che ti chiamo?
O
meglio, ti va un frappè?
Mr.President:
è questo il problema.
Chiara
~ Kim: Nick,
inizi a spaventarmi davvero.
Mr.President:
Non so da dove iniziare.
Chiara
~ Kim: Dall'inizio.
-.-
Mr.President:
Okay. Essere una rockstar ha i suoi vantaggi,
ma
prima di essere una rockstar sono un ragazzo normale.
E
prima di essere un ragazzo normale, sono un figlio.
Chiara
~ Kim: Ancora
non mi è chiara la tua
dichiarazione
sui tuoi ruoli, ma va bene.
Mr.President:
E devi anche sapere che i miei genitori,
ehm,tengono
molto al fatto che noi non veniamo
presi
in giro da persone che si dichiarano
nostre
amiche,ma che poi ci voltano le spalle.
Chiara
~ Kim: Nicholas,
i giri di parole non mi piacciono.
Io
non sapevo nemmeno che esistessi
prima
di scontrarti in corridoio e
ti
assicuro che odio mentire.
Tuo
fratello (Kevin o Joe, non ricordo)
ha
detto che sono un te
al
femminile. Posso
capire
la preoccupazione dei tuoi genitori,
gente
falsa al mondo ce nè tanta
e
la gente che se ne approfitta
è
ancora di più. Io voglio essere amica
di
Nick, punto e basta, non di Nick
Jonas
dei Jonas Brothers. Se poi ai
tuoi
non va più bene che ci troviamo
a
fare i compiti o che altro,
va
bene.
Mr.President:
Lo so, tesoro. Vogliono solo conoscervi. Tu e le tue sorelle.
Chiara
~ Kim: O.O
Mr.President:
...
Chiara
~ Kim: O.O
Mr.President:
Kim ti dispiacerebbe
comunicarmi
il tuo stato d'animo a parole?
Chiara
~ Kim: turbato, impressionato, scosso,
confuso,
sconcertato, interdetto
Mr.President:
Bene! O.o
Chiara
~ Kim: Ok, si può fare.
Quando, dove e come?
Ma
soprattutto, cosa mi metto?
A
qualche km di distanza, Nick Jonas scoppiò in una risata che
gli fece dimenticare tutti i turbamenti delle ultime ore.
To
be continued.
***
Primo
aggiornamento del 2009 e non poteva iniziare se non con un felice
anno nuovo!
Avete
passato bene le vacanze? Tra qualche giorno si torna a scuola e mi
viene il mal di stomaco al solo pensiero :S
anyway,
un grazie veloce a tutti e anche alle 22 persone che mi hanno tra i
preferiti. Un bacione!
Alfalecchina:
buahah passata la sbronza dell'ultimo? :D Msn non funge, mi sono
licenziata da quel cazzo di bar e ora sono a casa a studiare come una
mongola. Ho scritto quella cosa, quindi dovremo beccarci prima o poi!
I love you.
Sbrodolina:
Joe dormirà molto poco in questa fanfiction per colpa di
Kevin! :D Piaciuto questo capitolo? Un bacione e buon anno!
Jollina
la mia peseguibile per legge preferita Kry:
Sìsì Kevin è perdutamente perso e l'essere è
assolutamente sottomesso. Mi piace trattarlo male, non si era capito
eh? :D Nick e Kim sono i miei preferiti da scrivere, non lo nego,
anche se li vedremo cambiare parecchio! :D Ora scappo, un bacione e
buon anno anche a te tesoro! Ps. Se hai msn e ti va di sentirci,
mandami un messaggio con contatta autore che ci scambiamo le mail!
Bacinii
Reby94xx:
Ed ecco la fan numero 1 di
Trix! :D sì, sono decisamente unici nel loro genere lei e
l'essere. Mi autocompiaccio per averla fatta venir fuori così
la situazione tra lei e Joe! Visto Nick? È stra tenero! ;P un
bacione e buon anno :*
Kary91:
macciao tesoro! Passata
l'influenza? Spero di sì! Sìsì, tutti insonni in
quella casa a causa dei fratelli! :D dal tronde si sa che sono
persone un po' speciali, no? E perdere qualche ora di sonno non ha
mai fatto male a nessuno ahahah (a me sì, in effetti O.o) Un
bacione anche a te e buon anno!
Mi
scuso gentili donzelle per la brevità delle recensioni ma sono
giorni veramente pieni e altrimenti non sarei riuscita a postare.
Un
bacione a tutte!
|
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Capitolo 10 *** Who are you? ***
Who are you?
Capitolo
10: Who are you?
Well,
who are you?
Who
are you? Who, who, who, who?
I really wanna know
Who
are you? Who, who, who, who?
Tell me, who are you?
Who
are you? Who, who, who, who?
'Cause I really wanna know
Who
are you? Who, who, who, who?
-Who
are you? The Who-
Anche
quella sera Joe e Kevin avevano finito di pulire la cucina da
perfetti casalinghi.
-Porto
fuori io la spazzatura.. devo fare una telefonata.-annunciò
Kevin.
Joe
sapeva chi andava a chiamare.
Ari
aveva appena infilato il pigiama ad Alice e l'aveva messa davanti
alla Tv per farla stare un pò calma guardando i cartoni
animati. No, decisamente quella sera non era una sera buona per
uscire. Si tolse i vestiti e infilò un paio di short grigi di
cotone e una canotta bianca dell'università, raccogliendo i
capelli alla meglio con un mollettone.
Kim
era nella sua stanza che studiava, Ali di sotto. Solo Trix era
uscita: per lei uscire equivaleva ad evadere, probabilmente si
sarebbe fatta offrire un drink, avrebbe scaricato i nervi flirtando
un pò e sarebbe tornata a casa tranquilla e rilassata. Almeno
credeva.
Tornata
di sotto con le cuffie dell'iPhone decise di andarsene sul portico e
ascoltare un pò di musica.
Fece
partire le canzoni a random, stendendosi sullo sdraio a bordo
piscina. Inevitabilmente il suo pensiero andò a finire agli
ultimi giorni, a Kevin e a quello che era successo. Era già il
4 giorno che usciva con Kevin. Si stupì di se stessa...
quattro giorni.. una cosa del genere non succedeva dai tempi di..
beh, dai tempi di Charlie.
Improvvisamente
la musica sfumò, lasciando spazio ad una musichetta ben nota.
Senza nemmeno guardare il nome rispose sovrappensiero, facendo
scorrere il dito sul touch screen.
-Lo
so che mi stavi pensando.-
-E
cosa ti fa essere così sicuro della cosa,Kevin?-
-Perchè
io stavo facendo lo stesso.-
-Potresti
averci preso.-
Kevin
sorrise. Avrebbe voluto essere vicino a lei.
-Come
è andata oggi? Ero in pensiero.-
-I
giudici si sono ritirati a deliberare...-rispose tristemente.
Sentirla
triste gli aveva fatto stringere il cuore. Seduto sul bordo della sua
piscina, immerse nell'acqua le gambe.
-New
York non è poi così distante.-provò a dire. In
realtà New York per lui era incredibilemente distante, era
l'altro capo del mondo. Era 3.950 km, per essere precisi.
-New
York è in un altro mondo, Kevin.-rispose lei pacatamente.
-Lo
so. Sono 5 ore di aereo, dal LAX al JFK.-
-Ti
sei informato bene.-
-Sai,
nel caso una persona si trasferisse dall'altra parte della
costa..-ironizzò.
Rimasero
per un attimo entrambi in silenzio.
-Hai
paura?-
-Sì,
ho paura.-
Ad
ammettere la sua fragilità non era mai stata brava. Lei era
sempre quella che quando stava male, si piazzava un sorriso in faccia
e cantava, urlava, rideva e scherzava. Perchè essere fragili
era poco rock'n'roll, perchè ancora non aveva trovato
nessuno che la prendesse per mano e le dicesse che essere fragili,
lasciarsi andare, era molto più cool che fingere che
tutto andasse bene.
Joseph
vide il fratellone a bordo piscina, intento a parlare al telefono.
Non sembrava stesse troppo bene, ma non aveva voluto parlargliene.
Poco male, era certo che la notte sarebbe stata lunga. Fare quattro
passi l'avrebbe aiutato a schiarire le sue idee. Fare il buffone era
sempre stata la sua specialità, non si era mai preoccupato
troppo del mondo, era troppo intento a fare il giullare di corte per
accorgersi che in poco meno di una settimana la sua vita era stata
quasi rivoluzionata da quattro cicloni in minigonna e tacchi a
spillo.
Prese
a camminare verso il centro città, nascosto da un cappello in
stile Blues Brothers grigio e gli occhiali da sole. Si guardava i
piedi, cercando di non essere riconosciuto da nessuno, di essere
lasciato in pace come un qualsiasi adolescente.
Ripensò
alla sera prima: per lui era perfettamente chiara e dannatamente
interessante. Si era trovato a parlare con quella strana ragazza che
una ne pensa a mille ne fa, quel concentrato di vizi capitali e
autostima. Se c'era però una cosa che Joe aveva sempre saputo
fare, era capire le persone al primo impatto e sapeva benissimo che
quella che la rossa portava era solo una facciata: pazza fuori e
dolce dentro. L'aveva sentita parlare, in qualche ora gli aveva
raccontato la sua vita, i suoi segreti e una paura che lo fece
rimanere perplesso.
Trix
camminava pensierosa alla ricerca di un fottutissimo locale in cui
infilarsi per poter bere. Che giornata di merda! Era furiosa. Non
potevano fare questo a loro, non potevano separarle.
Camminava
diretta, spedita verso una meta che ancora non aveva deciso, ma che
sicuramente aveva deciso lei. Non seppe come, non seppe in quanto. Si
trovò improvvisamente in un luogo che non le era molto
familiare ed inziava ad essere stanca ed affamata: non aveva voluto
cenare.
Un
ragazzo vagava per quelle vie che invece conosceva molto bene, dal
tronde, Hollywood era il suo quartiere. Ripensava a due occhi color
miele e in contrasto con i capelli rosso cupo, un vero look da dura,
almeno in apparenza e si trovò a sorridere vedendola mentre
spaesata si guardava intorno.
-Trix!
Che ci fai su Hollywood Blv?-chiese andandole incontro.
-Essere?
Stavo camminando e mi sono trovata qui. Tu che ci fai qui?-
-Stavo
facendo un giro.-rispose vago.
Per
una volta in vita sua, Trix ringraziò Nostro Signore Armani
per averle fatto incontrare l'Essere. Almeno ora sapeva dove si
trovava: Hollywood Boulevard.
Per
la millesima volta in vita sua, Joe ebbe la conferma che Dio
esisteva, altrimenti non si sarebbe trovato davanti il suo pensiero
materializzato.
-Sembri
abbastanza..ehm..persa?-
-Io
non mi perdo mai, essere. Imparalo.-sibilò
velenosissima, sputandogli addosso parole in maniera molto venelosa
che sì, gli riservava abitualmente.Joe sorrise, lasciandosi
scivolare addosso quello che la rossa diceva.
-Siamo
nervosetti stasera.-constatò incamminandosi, notando con una
punta di soddisfazione che la rossa lo seguiva.
-Essere,
tu non hai idea di che razza di giornata ho avuto io.- brontolò.
-Avanti,
parlane con Joe.-le disse amichevole.
Trix
mise il broncio: odiava che le si dicesse cosa fare. Joe ormai sapeva
come prendere quella ragazza dopo la sera precedente.
Doveva
parlarne con lui? Poteva fidarsi? Certo, quella mattina mentre i due
piccioncini erano a spasso Joe le aveva raccontato tutte le cose che
la sera precedente aveva detto (e suo malgrado erano parecchie).
-Oh
e va bene.-ghignò.
-Perfetto,
vieni che ti offro un gelato.-
Durante
il tragitto, la rossa iniziò a parlare. All'inizio le sembrava
strano (-Per parlare ho bisogno d'alchol-), poi trovò in Joe
un buon ascoltatore. Le raccontò della sua famiglia, dei suoi
genitori e di come non ci fossero mai stati e infine la novità
di qualche giorno prima: New York.
-Credi
che Arianna l'abbia già detto a Kevin?-
Trix
alzò le spalle: quel giorno non avevano proprio avuto
occasione di parlare, se non qualche sporadico "Tenero" che
Ari lanciava da una qualsiasi parte della casa.
-Kevin
era al telefono quando sono uscito, sembrava
molto..ehm..serio.-ammise, passando la super coppa di gelato alla
ragazza e prendendo la sua.
-A
me questa storia piace poco.-
-Tra
i nostri fratelli?-chiese leccando per bene il cucchiaino.
-Sì,
ho come la sensazione che non sarà una cosa semplice.-ammise,
affondando il cucchiaino nella cioccolata.
-Hai
paura che tua sorella soffra?-chiese serio.
Lei
annuì.
-Ma
perchè avete tutte paura di amare?-
Questa
era una domanda che Joe si era chiesta spesso. Pechè avevano
tutti paura d'amare? Lui era certo che quando se lo fosse trovato
davanti, avrebbe accolto l'amore con gioia e con tutto se stesso.
Amare era naturale per l'uomo.
-Perchè
se si ama si soffre.-rispose prontamente.
-Non
è vero!-rispose pacato.
-Io
non voglio innamorarmi. Amo troppo me stessa per poter amare
qualcun'altro al momento. Però se trovassi la persona che mi
ami almeno quanto io amo me stessa, sarei a cavallo.-
Joe
rise.
-Hai
una strana concezione della vita, sai?-
-Sono
fatta così, prendere o lasciare. Non ci sono mezze misure con
me.-disse, gettando la coppetta ormai vuota nel cestino.
-Sì,
avevo avuto quest'impressione. Però, tornando ai nostri big
bros. Credo che in questo momento Kevin sia la persona adatta a tua
sorella.-
Trix
lo guardò accigliata. Joe continuava imperterrito a camminare,
mani nelle tasche dei pantaloni rosso fuoco e sorrisino sghembo che
aveva il suo perchè.
-Credo
sia abbastanza dura avere un peso come quello che portate tu e tua
sorella sulle spalle. Io non credo sarei capace di occuparmi di Nick
e Frankie. Kevin invece sì. Lui ha una dote, un qualcosa.. che
oltre a fiutare gli Starbucks di tutto il paese a oltre due miglia, è
quella che sa aiutare le persone. Sembra un personaggio di quei libri
di fine Ottocento. Lui sa come aiutarla.-
-C'è
un Kevin per ogniuno di noi!-rise lei.
-Certo,
il suo personale Kevin è al suo servizio: offro servizio di
consolazione, recupero in vie sconosciute, servizio taxi per ubriachi
e cuori infranti!-rise facendo un inchino davanti a Trix che a sua
volta rideva di gusto.
-Sì,
hai ragione Joe. Potresti quasi essere il mio miglior
nemico.-
-è
già qualcosa!-rise lui, scombinandole i capelli.
-Essereeee!
Non mi toccare i capelli!-urlò lei in mezzo alla strada, ma
nessuno sembrò farci troppo caso.
-Oh
oh oh, mi scusi principessa dei ghiacci!-
-Ma
quanto sei stronzo?-
-Ma
quanto sei tenera?-
Questo
per Trix era davvero troppo, e Joe lo sapeva. Trix prese la sua
pochette azzurra e iniziò a tirare un paio di
borsettate amichevoli sulle spalle del giovane Jonas, ridendo
entrambi come due idioti.
"Forse
ho trovato un amico sincero"si trovò a pensare.
Troppo
presto, decisamente troppo presto. Ancora ridendo come una matta
(-Sei dannatamente stupido e divertente, essere!-) alzò
gli occhi e gettò una rapida occhiata al negozio che si
trovava alla sua destra. Era un negozio di televisori. In vetrina
c'era.. nientepopodimeno che l'essere. L'essere e
Kevin, con un altro ragazzo che assomigliava in maniera esponenziale
ai primi due.
-Ciao,
sono Kevin!/Sono Nick!/ Sono Joe!/Noi siamo i Jonas Brothers! State
guardando Disney Channel! Ci vediamo in tour!- disse il Kevin dello
schermo.
-Oddio.-sussurrò
guardando la sua immagine riflessa in Tv il giovane.
Trix
lo fissò furente.
-Tu!
Tu!-ringhiò minacciosa puntandogli addosso un dito.
-Posso
spiegarti!-si difese subito lui.
-Certo
che mi spiegherai! Io mi sono confidata con te, ho persino detto che
eri il mio miglior nemico, e tu mi menti?-gridò
arrabbiata, prendendolo a borsettate.
Joe
si alzò agilmente cercando di parare i colpi con le braccia e
frenare l'attacco di violenza nei suoi confronti. C'era un solo modo
per fermarla. Joe la prese tra le braccia e la strinse a se fino a
quando non sentì i pungi contro il suo petto diventare sempre
più deboli.
-Mi
hai mentito Joe! Io ti ho detto cose che non ho mai detto a
nessun'altro!-esclamò delusa.
-Vieni,
andiamo da un'altra parte. Ti spiego tutto, promesso.-
Camminarono
in silenzio, lui preoccupato che qualcuno avesse visto la scena e
l'avesse fotografata/filmata, e lei delusa da lui. Un momento. Lei
era trascinata, tenendola per un polso, da una star di
qualsiasi tipo?
La
serata si prospettava lunga, molto lunga.
La
paura. Ari e Trix ne condividevano due: la paura di amare
qualcun'altro se non le proprie sorelle, e la paura di essere divise.
Entrambe però, si stavano preparando ad affrontarle.
Arianna
si rannicchiò stringendo le ginocchia al petto.
-Sei
sicura di stare bene? Vuoi che venga da te?-chiese Kevin.
-No,
grazie Kevin. Non ti disturbare.-
-Se
hai bisogno di me, non è nessun disturbo, lo sai. Le altre che
hanno detto?-
-Trix
è sparita, è uscita. A Kim e ad Ali ancora non l'ho
detto.-sospirò.
Kevin
rimase in silenzio. Che cosa poteva mai fare lui che le conosceva da
così poco?
Sapeva
però che gli si attorcigliava lo stomaco al pensiero di
saperla lontano.
-Su,
Kevin.. fammi ridere un pò...ti prego..sennò penso e
piango.-
-No
baby, big girls don't cry!-
-Anche
le citazioni di Fergie..sei una continua sorpresa!-
Kevin
rise. Voleva ridere? Perfetto. Iniziò a sparare cavolate a
raffica, fece battutine idiote e cantò con vocine impensabili.
Cosa faceva pur di sentirla ridere?
Salì
le scale e entrò piano in camera di Nick.
-Ehy!
Non ti han mai detto che si b..?-
Kevin
si mise un dito sulle labbra. Nick era davanti al pc in webcam con
Kim.
Salutò
Kim con un cenno della mano e prese la matita per scrivere due righe.
Nick lo guardò stupito e asserì col capo. Kevin prese
l'auto, sempre intrattenendo la ragazza con l'auricolare.
Era
davvero un ragazzo divertente, la faceva ridere.
-Dove
sei ora?-chiese all'improvviso dopo un aneddoto su Nick e Joe che la
fece ridere fino alle lacrime.
-Mmh,
sono in giardino, a bordo piscina. E tu?-chiese.
-Qui.-sussurrò,
dandole un bacio sulla guancia.
-Kevin!-lo
abbracciò stretto e lui rispose all'abbraccio.
-Non
preoccuparti. Andrà tutto bene, hai capito?-le sussurrò
guardandola in quegli occhi verdi che l'avevano catturato fin da
subito.
Se
qualcuno avesse visto Joe Jonas in quel momento, avrebbe sicuramente
pensato che non avesse buone intenzioni. Trascinò Trix con
poca grazie verso un parchetto poco illuminato, guardandosi
furtivamente intorno. Joe si fermò di scatto piazzandosela
davanti.
-Merda!-sussurrò
passandosi una mano tra i capelli.
-Essere,
hai tre minuti per dirmi tutta la verita prima che io cacci un urlo e
ti faccia arrestare per molestie sessuali.-
Dal
tono serio in cui lo disse, Joe capì che faceva sul serio.
-Ci
vorranno ben più di tre minuti.-
-Fa
lo stesso, inizia.-
Joe
si guardò nuovamente intorno.
-Allora,
io e i miei fratelli suoniamo in una rock band, ci chiamiamo
Jonas Brothers.-
-Come
tutti gli adolescenti nomali.-
-Noi
abbiamo più di 4 milioni di dischi venduti.-sussurrò.
-Oh
merda! Jonas!-
Trix
spalancò gli occhi spropositatamente.
-Quattro
MILIONI di dischi venduti, JONAS?-
Brutto
segno, ora sapeva il suo cognome ed era sicuro che l'avrebbe usato
spesso.
-Più
circa 8 milioni di singoli, un milione di DVD del nostro film e in
tutto 176 date con il sold out.-
-JONAS!
Oh Cristo..oh Cristo Santo!-
Trix
sembrava essere andata in ipertensione. Camminava avanti e indietro
sugli stessi cinque metri, passandosi una mano tra i capelli e
agitando le braccia al cielo.
-E
tu non credevi di dovermi avvisare che eri una rockstar?-
Era
arrabbiata, ed effettivamente non avevi tutti i torti. Joe aprì
la bocca, ma lei lo bloccò sul tempo.
-No
aspetta. Tu e i tuoi fratelli? Vuoi dire Kevin e Frankie?-
-No,
Kevin e Nicholas.-
-Kevin?
E mia sorella lo sa?- chiese furente.
Joe
si morse il labbro inferiore.
-No,
stai zitto. So che la risposta non la vorrei sentire.-
Si
sedettero su una panchina.
-Quanto
sei arrabbiata?-
-Arrabbiata,
Joe? Perchè mai dovrei essere arrabbiata! Io ti ho raccontato
cose che non ho mai detto a nessuno, mi sono confidata e la cosa non
è stata facile per me! Credevo di aver trovato un amico
sincero e invece scopro che tutto è iniziato con una
menzogna!-
-Non
volevo mentirti, credimi. Ma..-
-Ma
cosa? Volevi una vita normale, Jonas?-sibilò velenosa.
-Tu
non hai idea di cosa voglia dire essere apprezzati per quello che si
è!-ribattè lui pacato.
-E
tu non hai idea di cosa voglia dire per me fidarmi di qualcuno!-
-Scusami,
ok? Scusa! Volevo dirtelo, ma ho mantenuto il segreto per mio
fratello! Kevin ha paura di dire che lui è una rockstar,
soprattutto dopo che tu mi hai detto che tua sorella odia le rockstar
per il suo ex!-
-E
credi che quando lo scoprirà farà i salti di gioia??
Non avete pensato a come avremo potuto reagire trovandoci davanti ad
una notizia come questa?-
-Kim
ha reagito molto bene e tranquillamente, fatta eccezione per la
predica a Kevin.-sussurrò, trovando molto interessanti i
sassolini sul vialetto.
-Da
quanto lo sa Kim?-
-Qualche
giorno.-
Lo
guardò con occhi furenti e le gote arrossate.
-Ti
prego, perdonami Giulia!-
Sentirsi
chiamare con il proprio nome le fece un effetto strano. Nessuno la
chiamava così (eccetto gli avvocati Ruggiero quando non la
confondevano con qualcun'altra) da molto, molto tempo.
-Hai
la stessa espressione di cane bastonato di tuo fratello.-ammise
pacata guardandolo negli occhi.
-Non
sai quanto male mi sento in questo momento. Volevo dirtelo, non che
lo venissi a scoprire vedendoti su People o vedendomi in TV.-
-C'è
la possibilità che finisca su People?-chiese, con gli
occhi che luccicavano un pò.
Joe
aveva capito che prenderla per l'ego era l'unica soluzione.
-Mhmh,
maybe. Se mi perdoni, mi sa che ci finirai spesso.-rispose
vago, accompagnando il tutto da un'espressione buffa.
-Beh,
ti ho detto che eri il mio miglior nemico prima di sapere che
tu fossi una rockstar da 4 milioni di dischi, no?-
Joe
le sorrise e andò ad abbracciarla.
Trix
si trovò impietrita da quel contatto. Lei detestava i
contatti fisici e le cose anche lontanamente tenere.
-E
lasciami, essere!-
-Nah,
è una cosa tanto tenera!-rispose lui poco sopra il suo
orecchio.
-C'è
dell'altro che mi devi confidare?-chiese ironica
-Mh.
Ho un anello della purezza, ho promesso di non bere o fare sesso
prima del matrimonio. Ah, domani sera i miei ti aspettano a cena!-
-COSA?-urlò
scandalizzata, non si sa se per il fatto del bere e del sesso o la
cena con i genitori.
-Shh!-le
fece lui ridendo.
-E
io cosa mi metto??-si chiese disperata.
To
be continued.
***
Joseph,
Joseph, Joseph. Che cosa ci combini? :)
Allora,
mia prodi lettrici e amabili pulzelle. Le cose iniziano a
complicarsi. Trix e Kim sono a conoscenza del segreto dei Jonas
Brothers che continuano ad omettere il dettaglio di essere rockstar
internazionali per il bene del fratellone Kevin. :) Come andra a
finire?
Chi
lo sa. (veramente io so cosa ci combina, anyway è un'altra
storia)
Non
so voi, ma per me questi giorni sono terrificanti. Sono sotto
pressione a mille, ma ciò non mi impedisce di ringraziarvi
personalmente.
Jollina
Kry perseguibileperlegge la verde:
oddio oddio! Sei un portendo, donnah! Kim e Nick tenerissimi come
sempre, sono ancora un po' bambini infondo ma li vedremo maturare per
bene nel corso della storia. Sono così teneriiii!
Ahahah perseguibile da tutti, ma non dai signori Ruggiero! :D Mi fai
morire, giuro! Aspetto con ansia lo striscione eh e anche una qualche
tua mail! Un bacione stella! :* <3
Sbrodolina:
Ari e Trix sono due calamità naturali in gonna e tacchi a
spillo e ad essere sincere fare casino è nella loro indole,
quindi dubito che riusciranno a farsi mettere i piedi in testa da
quei due mammalucchi! Felicissima che ti sia piaciuto molto il
capitolo, un bacione!
Trix:Se
se, tu mi dici di bandire quella parola con la T, però poi
mandi i BBS su myspace con scritto t
a caratteri cubitali! Sai che stavo pensando che te e Chuck in
effetti sareste una bella coppia, da isolare poi, ma una bella
coppia. Voi due insieme..paura! O.o anyway, ho pensato il finale pre
epilogo e sarà una cosa portentosa. :D I love you, kiss
kiss, Gossip Girl.
Reby94xx:
ecco la fan numero uno di Trix! Ti ringrazio infintamente per la
recensione della oneshort, mi ha fatto piacere! Ho letto tutta la
storia di questi due, ma mi dispiace dirlo io sono team Taylor
in questa occasione! Ovvio, il purissimo e santissimo Joe ha
guadagnato qualche punto dimostrandosi un po' stronzo però...chi
vivrà vedrà! :D La verità dubito che salterà
mai fuori! Un bacione!
PacificSoul:
maccccccccciao! Sì, bravissima eh. Salta i capitoli da
recensire. U-U ti davo per dispersa! Capodanno a Londra: sappi che ti
invidio da morireeee! Guarda, per la fase odio di Trix credo
durerà per sempre però è il modo in cui entrambe
siamo fatte. Anche io sono per la fase vi amo ma vi insulto.
:D Con le conversazioni al pc mi sono divertita un sacco, mi piace
l'idea che IM e in generale la tecnologia siano ben presenti.
Un bacione e vedremo se darti il titolo di
recensitricedellasettimanadelmeseefacciamoanchedell'annovistocheèfinitoeoracheèiniziato.
Baciniiiiiiii <3
Kary91:
Credo che Nicholas in questo caso veneri IM almeno quanto la
sua famiglia! :D Sono felice che ora tu stia meglio, anche perché
mi sembra ovvio che tu ti vada ad ammalare nelle vacanze e appena si
torna a scuola scoppi di salute! Succede sempre così! :D
Baciniii e grazie ancora!
Alilla:
amore della mamma! Non ci siamo riuscite a sentire molto dopo la
fantastica domenica che abbiamo passato insieme tra neve, ritardi dei
treni, anticipazioni sulla storia e sopratutto Camp Rock e Jonas
Bros. La torta era buona alla fineeee! *-* Amore il vostro regalo
è appeno proprio in bella vista e me lo godo per bene. Sei
mesi di Kevin! *-* Ti amo amo amo amo amo.
Kimmuccia:
ahaha! Amore mioooo! Quando ci troviamo ancora? Dobbiamo spettegolare
un bel po' ma io su quel sito non ci vado più! A buon
intenditor poche parole! Ti amuu<3
grazie
a tutti i lettori, indistintamente.
Se
avete voglia, ho scritto una piccola oneshort, un missing
moments di questa storia raccontato in prima persona da Taylor Swift,
nota ex girlfriend di Joe Jonas. Il titolo è..
Did
you believe in horoscopes?
Un
bacione, a domenica prossima con il capitolo Uptown girls!
|
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Capitolo 11 *** Uptown girls. ***
Uptown Girls
Capitolo
11: Uptown Girls.
Uptown
girl
She's been living in her uptown world
I bet she's never
had a backstreet guy
I bet her momma never told her why
I'm
gonna try for an uptown girl
She's been living in her white bread
world
As long as anyone with hot blood can
And now she's
looking for a downtown man
That's what I am
And when she
knows what
She wants from her time
And when she wakes up
And
makes up her mind.
-Uptown
girls Billy Joel-
-Sei
più bella quando sorridi.-
Kevin
era stato un gentiluomo fin da bambino, faceva i complimenti e quando
li faceva erano sempre sinceri, non era un ragazzo falso.
Ari
abbozzò un timido sorriso.
-Perchè
mi fai questo effetto?-sussurrò. Lui la strinse ancora di più
al suo petto.
-Sei
tu che mi incanti.-
Ari
lo guardò fisso negli occhi. Ora o mai più. Ora che non
era troppo tardi, o forse sì? Ora che i suoi occhi la
ipnotizzavano. Verdi, ma più tendenti al nocciola dei suoi.
-Kevin,
tu mi piaci molto..ma..-
-Cosa?
Non sono il tuo tipo?-chiese ironico.
Quante
volte era stato scaricato con quella frase? Si era anche preso in
giro da solo in un suo videoclip. Si fece immediatamente serio.
-Sono
io che non sono il tuo tipo, Kevin.-
-E
perchè?-chiese alzando le braccia al cielo.
No,
questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire. Non dopo aver avuto
lo stomaco in subbuglio, la classica espressione farfalle nello
stomaco era abbastanza riduttiva nel suo caso: erano veri e
propri aironi!
-Kevin,
io non sono capace di avere una storia seria. Ho paura, e tu di certo
ti meriti una migliore di me.-
Perchè
si sentiva così male? Distolse gli occhi e guardò in
basso.
-Ehi,
io non voglio una Barbie. Io voglio una persona vera, con i pregi e i
difetti, con l'autostima a mille e una critica per come mi concio. Se
poi è anche bruna, bellissima, e con due occhi verdi che mi
tolgono il fiato...tanto meglio.-sussurrò prendendole il viso
tra le mani.
No,
non voleva guardarlo. Se l'avesse guardato negli occhi, lui le
avrebbe sorriso e lei avrebbe sentito l'irrefrenabile impulso di
rispondere a quel sorriso. Impossibile. Era dannatamente impossibile
negare di sentire le gambe molli, lo stomaco in subbuglio e
l'ossitocina(* chiamato anche ormone dell'amore. Studi scientifici
dimostrano che in presenza di una persona che ci attrae emotivamente,
la presenza di quest'ormone sale velocemente) salire alle stelle.
-Ma
io non sono portata per le storie serie! Appena le cose si
complicano, io scappo.-
-Ehy,
babe. Non lo saprai mai se non ci provi.-sussurrò,
avvicinandosi piano alla sua bocca.
Kevin
unì le sue labbra a quelle di Arianna, scambiandosi un
languido bacio.
-Che
dici, ci proviamo?-chiese,accarezzandole la guancia.
Ari
sorrise un pò spaventata.
-è
un sì?-chiese.
-Sì.-rispose
decisa, sorridendogli.
-Era
proprio la risposta che volevo sentirmi dire.-
Arianna
rise mestamente.
-E
c'è un'altra cosa, piccola. Domani sera i miei ti aspettano a
cena.-
Probabilmente
Kevin aveva qualche problema. Lei gli aveva appena confessato di
temere le relazioni serie e lui le diceva che era invitata a cena dai
suoi meno di 24 ore dopo? Erano decisamente poche! Eventi di tale
importanza dovevano essere detti con almeno 48 ore d'anticipo!
C'erano cose che andavano calcolate nei minimi dettagli, e inoltre la
cosa richiedeva del tempo per essere elaborata. Kevin rise, rise di
gusto e rise sinceramente.
-Kevin
ma.. ma.. ma io cosa mi metto?-chiese visibilmente presa in
contropiede.
Quella
sera, tre fratelli Jonas su quattro avevano un problema in tutto e
per tutto uguale.
Quella
sera, tre sorelle Ruggiero su quattro avevano un problema enorme.
-Ciao
Ari e ciao Kevin!-urlò Trix correndo su per le scale.
Oh
sì, sapeva esattamente dove andare. Sapeva perfettamente chi
cercare.
-CHIARA
RUGGIERI!-ruggì appena aprì la porta della camera della
sorella.
-Trix?-chiese
lei sbucando dall'armadio.
-KIM!
Come hai potuto non dirmi niente?-
Un
"oh oh" provenne dal pc e solo in quel momento Trix si rese
conto che in diretta webcam c'era un ragazzo che improvvisamente
aveva assunto il colore rosso acceso di un pomodoro, con delle
sfumature tendenti al violaceo.
-Oh,
sei in diretta con il Jonas Brothers numero 3! Bene, fai ciao ciao
con la manina Kim! Vi sentite domani, Jonas!-annunciò irritata
al pc, chiudendo immediatamente la schermata.
Kim
ancora sconvolta rimase qualche secondo a fissare il vestito che
teneva in mano.
-Che
stavi facendo?-chiese dando un'occhiata al letto colmo di vestiti.
-Stavo
mostrando a Nick dei completi per domani sera.-sussurrò.
-Anche
tu vai a cena da loro?-
Kim
annuì con una faccina buffa.
-Dettagli,
dove eravamo rimasti? Ah, sì... COME HAI POTUTO NON DIRMI
NIENTE?-urlò Trix.
-Sssh!
Abbassa la voce! -
-Kim,
non cambiare discorso!-sussurrò urlando Trix.
Kim
prese a mettere via tutti i vestiti sul letto, appendendoli
ordinatamente all'armadio.
-Me
l'ha chiesto Kevin di non dirvi nulla.-sussurrò.
-E
tu ascolti un buzzurro basettone appena conosciuto invece che le tue
sorelle?-chiese buttandosi melodrammaticamente sul letto.
-Senti,
Trix.. Nicholas mi ha spiegato com'è la loro vita, di come si
sentano sempre giudicati e apprezzati solo perchè sono i Jonas
Brothers e non perchè siano considerati individui! Come l'hai
scoperto?-
-Stavo
camminando con l'intento di una sbronza colossale quando mi sono
imbattuta nell'Essere e ho visto il suo faccino insieme a
quello del basettone che c'è di sotto con Ari e di quel
cane bastonato con cui chattavi su di un televisore. Ho
preteso spiegazioni, e mi sono trovata incastrata in una cena con i
parenti domani.-
-Kevin
è di sotto?-chiese stupita.
Trix
annuì buffamente.
Kim
rise.
-Secondo
me Kevin invita Ari.-
-Mi
sembra logico, sciocchina.-
Rimasero
a fissarsi in silenzio.
-Kim,
ti rendi conto che sono delle superstar da 4 milioni di dischi
venduti?-
Kim
la guardò scoppiando a ridere. Sì, forse un pò
se ne rendeva conto.
-Ragazzeeeeeeeee!-urlò
Ari correndo su per le scale, facendosi inseguire da Alice.
-Camera
di Kim!-urlò Trix.
-Ragazze,
oh per fortuna ci siete. Abbiamo un problema. Domani siamo a cena
da..-
-Kevin,
Joe, Nick e Frankie con i loro genitori.-concluse Kim guardando la
sorella maggiore.
-Esatto.
Questo significa solo una cosa da fare domani che avrà la
priorità su tutte le altre.-rispose seria.
-Shopping!-gridarono
in coro, battendosi un cinque a vicenda.
Sì,
tutto sommato, almeno un po' adoravano quei fratelli.
-Kevin,
ho un problema.-annunciò Nick entrando in camera dei fratelli
maggiori.
-ne
abbiamo due, Nick!-rispose quello.
-Ragazzi!
Abbiamo un problema!-ansimò Joe correndo su per le scale.
-Perchè
hai il fiatone?-chiese Kevin guardando il fratello sudaticcio.
-Sono
corso fin qui dal centro.-
-Complimenti.-
-Comunque
abbiamo ben tre problemi, ragazzi!-riassunse Kevin.
-Il
mio è più grave!-ammise Joe, piegandosi.
-Chi
ti dice che non lo sia il mio?-replicò Nick.
-Perchè
Kim sapeva già chi eravamo!-rispose.
Kevin
spalancò gli occhi e si buttò sul letto. Ora i problemi
erano sicuramente più di tre, e sicuramente avevano a che fare
con tre sorelle.
I
tre fratelli si guardarono. Che era successo? Loro erano sempre stati
dei ragazzi obbedienti, non avevano mai disobbedito ai genitori, non
avevano mai mentito, non avevano mai fatto niente di niente.
-Joe,
parla.-
Joe
raccontò di come per caso l'avesse incontrata e come avesse
scoperto chi erano.
-Quindi
lo sanno sia Trix, che Kim?-
Nick
e Joe annuirono.
-Devi
dirlo anche a lei, Kevin, prima che le cose si mettano male.-sussurrò
Nick guardandosi i piedi.
-Non
posso dirglielo ora.-
-No,
infatti. Non puoi. Devi, Paul.-
Per
una volta, Joe aveva ragione. Come poteva dirglielo? Quando? Come?
Si
guardarono preoccupati: le cose stavano prendendo una strada non
troppo lecita per i dettami della famiglia Jonas.
-Ragazzi?-
chiamò dolcemente Denise comparendo sulla porta.
I
ragazzi le sorrisero.
-Non
vi ho più visti! Che avete fatto?-chiese.
-Io
ho fatto una ricerca/Ho fatto una corsa/ Sono stato in
giardino!-risposero.
Joe
e Nick guardarono Kevin.
-Perchè
tocca a me?-sussurrò.
-Sei
il più grande!-rispose semplicemente Nick spingendo verso i
genitori il fratello.
-Mamma,
papà.. domani sera le ragazze verranno a cena.-
-Qui?-chiese
il padre, sorseggiando un pò di caffè dalla tazza con
scritto "dadager" che i ragazzi gli avevano regalato la
scorsa festa del papà.
-Non
ci abbiamo pensato.-
-Se
avete detto che non sanno che siete i Jonas Brothers, in casa ci sono
molte cose che vi riguardano.-
-Avete
ragione. Prenoto in un ristorante.-
-Ragazzi,
è tardi e domani mattina vorrei che voi faceste un pò
di prove.-
-Sì,
non c'è problema papà. Ora andiamo a dormire.-rispose
Nick.
-Buona
notte! Vi voglio bene!-disse ad ogniuno di loro la madre, dando un
bacio ed un abbraccio a ciascuno.
Appena
la madre uscì, Kevin estrasse l'iPhone dai pantaloni.
-Pronto?
Salve sono Kevin Jonas dei Jonas Brothers. Vorrei un tavolo per 10
domani alle 21. Sala riservata. La metta sotto il nome Mr. Gerardo.
Grazie. Arrivederci.-
-Andiamo
al Melisse sull'11 strada, in Wilshire Boulevard.-
-Santa
Monica?-chiese Joe.
Kevin
annuì. Ora sì che temeva i suoi genitori.
Già
dal primo mattino, la giornata a Los Angeles si preannunciava molto
calda. Il sole splendeva chiaro, il cielo di un ceruleo intenso
rendeva la giornata ottima per un pò di surf e un pò
di beach volley con gli amici. Per tutti quelle erano le
giornate ideali per chiudere i negozi e correre in una delle
innumerevoli spiagge: fortuna che ce n'erano molte a Los Angeles!
Per
tutti, certo, ma non per tre ragazze e una bimba che già di
prima mattina avevano dominato le strade di Los Angeles.
Erano
appena le 10, quando entrarono da Starbucks per la colazione.
-Allora,
io direi di fare prima Rodeo Drive: andiamo da Armani, ovviamente,
poi passiamo Chanel, una capatina veloce da Gucci e Valentino, diamo
un'occhiata a LaPerla per l'intimo e poi ci fiondiamo da Louis
Vuitton. Che dite?-propose Ari, infilando i grossi occhiali neri
sulla testa per raccogliere i capelli.
-Hai
scordato Dior!-le fece eco Trix.
-Quello
era scontato, amore.-
Ari
aveva una vera e propria ossessione per tre stilisti: Armani, Dior e
Chanel. Era capace di spendere una fortuna solo guardando un vestito
per un attimo. O meglio, era in grado di spendere una fortuna
guardando un qualsiasi negozio.
-Ma
sapete dove ci portano?-chiese Kim, masticando un pezzo di muffin.
-No,
credo a casa loro.-rispose Ari.
Aveva
ricevuto un messaggio da Kevin quella mattina che le augurava
buongiorno, e quando aveva risposto poi non aveva avuto altri segni
dal bel chitarrista.
-Voi
avete sentito nulla dai ragazzi?-
Trix
arricciò le labbra e scosse la testa. Sì, lei qualcosa
aveva sentito, e quella cosa era un paio di CD dei Jonas Brothers, ma
non credeva che la sorella si riferisse a questo.
Mezz'ora
dopo, tutte e quattro tenendosi per mano, come le dive più
dive di Sex & The City, attraversarono Rodeo Drive, catturando
molti sguardi ammaliati e un pò invidiosi.
Alice
si divertiva sempre come una matta a fare compere con le sorelle. Era
una piccola loro in miniatura, stile e moda nelle vene, carisma da
vendere e fascino in via di sviluppo. Non era un caso se era la
bambina più bella della classe a detta di tutti i maschietti!
-Idea,
compriamo dei vestini semplici, non troppo eleganti. Niente di
esaltante!-propose Kim, entrando nel negozio di Dior,proposta subito
accolta dalle ragazze. Qualche vestito dopo e un migliaio di dollari
spesi, le ragazze più che soddisfatte entrarono in un
ristorantino in una traversa, pronte e rinfocillarsi con un pasto
veloce e poi di corsa a casa a prepararsi.
-Uhm,
amore dobbiamo passare da Tiffany prima di andare a casa!-annunciò
Ari.
-Che
devi prendere ancora da Tiffany?-chiese Kim perplessa.
-Una
sorpresa per voi.- rispose enigmatica facendo l'occhiolino.
-Ehy
ascoltatemi per piacere! Che vestito mi metto io?-chiese Alice
tirando fuori un paio di vestitini firmati Juicy Cuture dalle sue
borse da vera diva.
-Benvenuta
nel mondo adulto, Alice!-rise Kim scombinandole dolcemente i capelli.
Alice
la guardò strano, non capendo a cosa si riferisse e
soprattutto arrabbiandosi perchè le aveva scombinato la
frangetta.
-Kevin,
muoviti in doccia che ti devo stirare i capelli, e tu devi passare la
piastra a me!-borbottò Joe battendo violentemente i pugni
sulla porta del bagno.
-Oh,
sono uscito Joe! Mamma mia, come sei irritante oggi!-rispose Kevin
uscendo ancora gocciolante dal bagno con indosso un misero
asciugamano bianco intorno alla vita.
-Sei
tu che sei diventato vanitoso da quando esci con lei!-
-Oh,
parla quello che va a correre in jeans rossi e cappellino alla blues
brothers del sottoscritto tra l'altro.- ribattè frizionando i
capelli con un altro asciugamano.
-Pff,
dettagli, fratello, dettagli. Hai avvisato che andiamo al
Melisse?-chiese aprendo l'armadio.
-Credo
di aver omesso questo piccolo dettagio! Oggi tra le prove e il resto
non l'ho quasi mai sentita.-
-Meglio
se glielo scrivi, i miei nervi non reggerebbero un'altra sfuriata
della rossa.-ammise tragico.
Kevin
lo guardò storto, e scrisse un breve messaggio.
Erano
le cinque le pomeriggio ormai quando le ragazze soddisfatte uscirono
da Giorgio Armani con l'ennesimo sacchetto. Sembrava davvero di
essere in pretty woman. Dopo pranzo erano passate dal
parrucchiere, poi dalla manicure e ora soddisfatte si apprestavano ad
andare a riprendere la loro amata Lux-Evil per tornarsene a casa e
iniziare a prepararsi.
Una
dozzina di borse eleganti troneggiavano in mano alle giovani, tutti
appartenenti a grandi negozi di LA.
-Uh,
ferme un attimo. Mi ha scritto Kevin!-annunciò Ari,
bloccandosi in mezzo al marciapiede.
La
sua espressione mutò da estremamente radiosa e
estremamente..in panico.
-Oh
cazzo.-
-Ari
che c'è?-chiese Trix. Quei quattro portavano solo guai, se lo
sentiva.
Ari
prese per un polso Kim, che a sua volta prese Trix e trascinò
Ali: correndo come disperate, precorsero la strada a ritorso.
-Arii!
Che cazzo c'è!!-urlò Trix.
-Andiamo
al Melisse!-
Kim
e Trix si guardarono. Oh cazzo. Ora si che erano nei guai.
Il
Melisse era uno dei locali più lussuosi dei Santa Monica,e di
certo tutti gli acquisti del giorno erano fuori luogo per un evento
del genere. OVVIAMENTE, si erano all'improvviso trovate con il solito
dubbio esistenziale: "E io, cosa mi metto?"
To be continued.
***
Ebbene
sì, ragazze mie. Il dubbio esistenziale che assilla ogni
ragazza sulla faccia della terra è ancora aperto. Colpa dei
nostri beneamati e maltrattati (almeno da me e da Trix) Jonas, questa
volta. Come hanno potuto non dire il luogo della cena? Le ragazze
hanno un sacco di qualità, ma non leggono ancora nel pensiero!
:P Ad ogni modo, grazie a voi sono particolarmente soddisfatta e il
mio ego è sufficientemente grande in questi giorni anche se ho
passato un'infulenza a dir poco terribile con febbre a 39 perenne
praticamente.Passiamo a ringraziare tutte voi personalmente perchè
ve lo meritate.
Kry:
Ok, il tuo nome stava diventando assurdamente lungo ormai quindi ti
chiamo per nome che ci mettiamo meno! :P Guarda sappiamo tutti che
Joe non è di certo un pozzo di intelligenza e fare le
confessioni in due minuti e sparando più informazioni
possibili faceva tutto parte del piano via il dente, via il
dolore. Pensa tesoro, lui è ancora ignaro che i suoi guai
sono appena iniziati! :D Perdonami se non sono riuscita a
recensirli tutti i capitoli ma ho avuto un febbrone da paura e non
riuscivo a stare al pc. Ad ogni modo, ho recuperato e commentato e
per farmi perdonare... guarda in fondo alla pagina!;D Un bacione
tesoro, <3
Brotherina:
Se Trix finirà su People è tutto da vedere. Per
scoprirlo, continua a leggere! :D Un bacione e grazie mille per la
recensione!
Kary91:
Tesoro, asciuga la bavetta per Joe...ecco brava! :D Sai che mi hai
fatto quasi commuovere leggendo che a te compare un sorrisone ogni
volta che posto. È davvero importante per me sapere che ci
sono persone che si sono affezionate a questa fanfiction perchè
io mi sto affezionando un sacco ad ogniuna di voi, dico sul serio.
Grazie, grazie, grazie, grazie di tutto cuore. <3
Sbrodolina:
Manca solo Ari, hai ragione.
Chissà che succederà quando lo scoprirà. :S
Prevedo tragedie greche e drammi epici! Ahaha, no scherzo. Vedremo
che succede. Se in questi giorni vedo una tua recensione vuol dire
che non sei morta di curiosità e sappi che se sei viva mi fa
un immenso piacere questa cosa. :D Bacioni, bacini e bacetti.
Trèèèèx:
AriFreud è in pena. La TrixPaziente ha visto il tamarro e non
le ha raccontato nulla, mentre AriFreud ha studiato una vasta gamma
di consigli da dispendiare che la faranno sembrare ancora più
brava e intelligente del solito. :D Minchia che modesta! Oh ma sai
che ho sognato i quattro dell'ave maria? O.o Ho raccontato il sogno
all'Ali e mi ha detto che ho qualche problema ma io spero che sto
sogno sia dovuto alla febbre anche perchè mi sono fatta sia
PIETRO che l'ADONE. Beh, l'Adone non è una novità
ma..PIETRO? PIETRO? Ti rendi conto!? Eravamo ad un concerto tutte
insieme nel mio salotto ma mancava il Fincoso per fortuna, questo
vuol dire che la mia mente traviata si rifiuta di inserirlo anche con
la febbre. :D Dai dai dai cazzu, entra in MSN che devo psicanalizzare
qualcuno e il 19 febbraio si avvicina. Dobbiamo iniziare un lavoro
sistematico in modo che per quella data tu sia psicologicamente
pronta e abbia affrontato tutti e cinque gli stadi (te li ricordo:
Negazione; Rabbia; Autorecriminazione; Depressione; Accettazione).
Minchia ho scritto il prossimo trattato di psicoanalisi! :D Sam,
attacca il cellulare!!!!!!!!!!!!!!! Ti amo <3
Reby94xx:
Guarda tesoro, il "COSA?"
di Trix era un pò per tutto. L'Essere le ha buttato lì
troppe informazioni in poco tempo! :D Hai visto che il dubbio
esistenziale c'è ancora? Nel prossimo capitolo verrà
svelato, don't worry! Sarete tutte messe a conoscenza di cosa cavolo
indosseranno le ragazze! :P Grazie grazie grazie! Bacini <3
Carly4e:
una nuova recensitrice! Innanzitutto BENVENUTA! Sapendo quanto
è noioso a volte scrivere recensioni, apprezzo ancora di più
il fatto che tu ti sia iscritta e abbia recensito! Spero di vedere
ancora tuoi commenti sia positivi che negativi. Un bacione e grazie
ancora <3
Stargirl312:
Un'altra nuova recensitrice a cui esclamo di nuovo BENVENUTA!
Grazie mille per la recensione che hai lasciato anche alla mia
oneshort. Sai che anche a me piace molto Taylor Swift? Ho
entrambi i suoi dischi e devo ammettere che mentre il primo è
un pò troppo country (si sente il benjio ovunque!!) il secondo
è a dir poco fantastico. Amo in particolare Love
Story e Hey Stephen. Tu? :D Grazie mille per le recensioni
e non temere per Kim e Nick ma diamo tempo al tempo! A presto,
spero!
PacificSoul:
RITARDATARIAAAAAAAAAAAA! Adesso
sei
recensitricedellasettimanadelmeseefacciamoanchedell'annovistocheèfinitoeoracheèiniziatomapure
ritardatariaperchèseisempreunadelleultimearecensiremal'importanteèchelofai
:D Ok, sono idiota lo
so. Tra un po' divento scema a leggere tutto il tuo “soprannome”
:D Insomma, la Trixonite ancora è acuta. Urge un rimedio.
Uhm.. Sai che non avevo pensato al fatto che adesso Trix e l'Essere
sono complici? Uhm uhm. Tornando a noi, mi dispiace ma in questo
periodo ci sarà poco spazio per Nick e Kim, ci sono faccende
da sbrigare ma avranno anche loro i loro momenti gloriosissimi e
sappi solo che da chi li ha già letti sono stati classificati
come i migliori. Adoro Nick e Kim, e mi mangio le mani per non poter
dedicare a loro più spazi. Comunque, dimmi che ne pensi di
questo capitoletto mia dolce ritardataria! :D Bacini bacetti <3
Alilla:
Amore ma tu mi hai fatto il commento minuto per minuto finché
leggevi e io non posso far altro che dirti grazie mille mille mille
mille! Sei la migliore amore e non sfollare per la scuola! U-U Ti amo
<3
Pubblicità!
Consiglio
letterario! Leggete “Dal diario di una bollicina" di
Jollina. Protagonisti? Ovviamente i nostri beneamati e maltrattati
Jonas Brothers!
Lasciate un
commentino? <3
|
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Capitolo 12 *** We are family. ***
We are family
Capitolo
12: We are family.
We
are family
I got all my sisters with me
We are family
Get up
ev'rybody and sing
Ev'ryone can see we're together
As we walk
on by
(FLY!) and we fly just like birds of a feather
I won't
tell no lie
(ALL!) all of the people around us they say
Can
they be that close
Just let me state for the record
We're
giving love in a family dose.
-We
are family Sister Sledge-
-Giuro
che li ammazzo! Li ammazzo! Tutti, dal primo all'ultimo!-continuava a
borbottare Trix, prendendo un plico di abiti dal letto e
scaraventandoli sul pavimento.
-E
io ti aiuto.-brontolò Ari, facendosi tirare su la zip di un
vestito da Kim.
-Vedi
la fortuna di Alice? In due minuti lei è pronta!-
-Kiiiim!
Mi aiuti ad infilare il vestito?-chiese la piccola di casa,
infagottata malamente nel nuovo vestitino
[http://www.izzyandash.com/flowers-by-zoe-pink-magenta-spaghetti-strap-dress-p-4024.html;
scarpe: http://www.superb2s.com/upload/big/chanel%20shoes-020.jpg].
Kim
si inginocchiò e aiutò la sorellina.
-Ma
come sei bella!-ammise. Il vestito rosa le stava un incanto. Alice,
da brava modesta quale era, fece un giro su se stessa, alzando le
braccia al cielo.
-Ecco
un altro concentrato di modestia!-rise Ari, correndo allo specchio.
Era
veramente tardissimo. Erano tornate a casa alle 7, e in meno di
un'ora e mezza dovevano prepararsi per poter arrivare a Santa Monica
in tempo.
-Trix,
chiama il taxi!-urlò Kim da bagno.
-Già
fatto!Sarà qui a minuti-disse, passando un'altra mano di
rossetto sulle labbra.
Ogni
volta che uscivano tutte insieme, era la stessa storia. La camera di
Ari, il guardaroba e il bagno diventavano un vero e proprio campo di
battaglia.
-Ari
che scarpe mi metto?-chiese Trix.
-Viola
tacco 12. Metti le Dior, sono sotto le Manolo!-rispose passando il
rimmel sulle ciglia, di nuovo.
-Ali,
amore..metti le scarpine!-disse Ari alla sorellina lanciandole le
ballerine di Chanel rosa.
-Pronta!-urlò
Kim, infilandosi una scarpa.
-Amore
sei fantastica! A Nick viene un infarto!-sorrise Ari.
Kim
era veramente uno splendore. L'abito azzurro cielo di taglio anni 50,
le scendeva morbido sui fianchi formando un'ampia gonna. I capelli
scuri e di solito lisci erano stati arricciati formando dei bei
boccoli, pinzati da un fermaglio di brillanti sulla sinistra. Le
scarpe con il tacco del medesimo colore di Manolo Blahnik la facevano
sembrare una principessa delle più belle favole Disney.
[vestito:
http://prom365.com/uploaded_images/blue-prom-dresses-785308.jpg
; scarpe:
http://www.ohmyshoes.it/wp-content/uploads/2008/06/manolo-sex.jpg
]
Trix
finì di sistemarsi mentre il tassista suonava al campanello.
Pochette in mano e scarpe nell'altra, finì di infilarle per le
scale.
-Sono
le 9 e 5!-annunciò Nick, sistemandosi per la centesima volta
la giacca e chinandosi poi a parlare con Frankie.
-Dai,
arriveranno.-cercò di dire Joe.
-Sì,
ovvio che arrivano.-
I
tre fratelli aspettavano nervosi all'entrata del locale. Erano dovuti
entrare per non destare sospetti: l'ultima cosa che volevano erano i
paparazzi appostati lì in attesa delle loro conquiste, solo
per il gusto di piazzarli nell'edizione domenicale dei pettegolezzi.
Kevin
sembrava il più nervoso di tutti. Continuava a passarsi la
mano tra i capelli stranamente lisci, cercando di sistemarli.
Joe
si avvicinò di soppiatto e gli mise le mani sulle spalle nel
vano tentativo di fermarlo.
-Joe,
l'ho spaventata.-
-Perchè?-
-Mi
ha detto che ha paura di avere una storia seria. E io le ho detto che
se non ci proviamo non possiamo sapere come va.-
-Paul
Kevin, e me lo dici ora?-squittì esasperato.
-Evidentemente.-
-Kevin!
Joe! Sono arrivate!-chiamò Nick dall'altra stanza.
Un
taxi giallo si fermò davanti al locale. Un pinguino impacciato
aveva aperto la porta e aveva aiutato Kim a scendere. Nick si
illuminò nel vederla. Era molto, molto, molto più bella
di quanto avesse immaginato. Kim, raggiante, aiutò Alice
prendendola per mano. Frankie fece un sorrisone e le corse incontro,
seguito da Nick che lo frenava tenendolo dalla collottola della
giacca.
-Alice!-chiamò
Frankie, facendo comparire subito sul volto della bambina un sorriso
luminoso.
Kevin
e Joe uscirono in attesa delle due sorelle maggiori.
Nick
mollò Frankie solo quando fu sicuro che il piccolo macho non
combinasse danni irreparabili.
Frankie
lanciò un'occhiataccia a Nick, poi porse il braccio alla sua
piccola amica come un perfetto gentiluomo e insieme i due piccolini
si diressero all'interno.
-Waw!
Sei bellissima Kim!-sussurrò Nick, per la prima volta in vita
sua davvero senza parole.
Lei
sorrise imbarazzata.
Kevin
sembrava non riuscire a sopportare l'attesa e stupidamente Joe si
chiese perchè suo fratello fosse così nervoso. Di
ragazze a cena ne avevano sempre portate molte.
Trix
fu la terza a scendere, sorrideva sensuale al metre sapendo di non
essere passata inosservata.
-Ciao,
baby.-salutò
Joe dandole un bacio sulla guancia e porgendole il braccio che lei
prontamente prese.
[vestito:http://trendcity.files.wordpress.com/2007/11/purple-dress.jpg;
scarpe:
http://blog.theshoegoddess.com/newshoes/2008/07/18/dior—purple-stamped-snake-peep-toe-platform-pump-590.jpg
].
Quando
Kevin la vide scendere, il mondo sembrò fermarsi. Era
decisamente la cosa migliore che avesse visto. La fissava imbambolato
con un sorriso in volto.
-Kevin,
mi pare che tu abbia qualche difficoltà a respirare-gli
sussurrò Joe entrando.
Kevin
cercò di darsi un contegno. Si avvicinò a lei
sorridendo.
-Sei
magnifica.-ammise.
-Grazie.
Anche tu stai bene.-sorrise lei.
Le
rivolse un sorriso molto tenero.
-Andiamo,
i miei ci aspettano!-sussurrò posandole una mano sulla schiena
nuda.
Paul
Kevin e Denise Jonas aspettavano pazienti sul terrazzo. La sera era
scesa regalando un tramonto mozzafiato e decisamente romantico.
-Non
essere nervosa, Denise.-disse calmo Paul, raggiungendo romanticamente
la moglie sul bordo della terrazza.
-Non
sono nervosa, tesoro. Sono solo preoccupata.-rispose sorridendogli.
-I
ragazzi sono cresciuti ormai e non è la prima volta che
portano in casa delle ragazze. Ringraziamo il Signore che almeno ce
le facciano conoscere.-
-Lo
so, Paul. Su questo sono certa che abbiamo fatto un ottimo lavoro..
ma da quando ci sono queste ragazze, hanno iniziato a mentire. Io non
gli ho insegnato a mentire, Paul.-
-Amore,
stai tranquilla. Lo sai che per loro socializzare non è facile
sapendo che sono popolari. Vogliono solo andare tranquilli. Guarda,
sta arrivando il piccolo Frankie. Ora rilassati e non partire
prevenuta nei confronti di quelle ragazze.-sorrise calmo Paul.
Denise
lo abbracciò sfoggiando il suo miglior sorriso. Il cameriere
che li avrebbe serviti tutta la sera aprì la porta, facendo
entrare Frankie con una bellissima bambina.
Ari
al braccio di Kevin si sentiva sicura come poche volte in vita sua.
Sapeva di non passare inosservata: più di qualche cliente si
era girato e guardare lei e le sorelle passare leggiadre e bellissime
tra i tavoli.
-Devi
spiegarmi come mai hai prenotato da Melisse, sulla terrazza,
con solo ventiquattro ore d'anticipo, mentre per tutti ci vogliono
almeno 4 settimane per avere un tavolo.-sussurrò Ari
reggendosi al braccio del giovane.
-Ho
i miei trucchi.-rispose enigmatico.
La
terrazza superava decisamente tutte le aspettative delle giovani. Il
grande gazebo in legno era stato decorato con drappi di seta bianca,
edera e rose candide che emanavano un dolce profumo. Al centro era
stata posta una tavola rotonda apparecchiata con candele e fiori
freschi.
Ari
si sentiva nervosa, eppure sensazioni constrastanti si scatenarono in
lei. Sicurezza? Fiducia? Something else?
Ari
vide una donna giovane, non avrà avuto più di 45 anni e
di certo non li dimostrava,vestita elegantemente di nero con dei
capelli ricci e neri che ricordavano quelli di Joe e Kevin.
Stava
sorridendo e abbracciando Alice che non sembrava per nulla
imbarazzata.
Kim
e Ari si guardarono incoraggiandosi a vicenda.
Improvvisamente,
la maggiore delle sorelle si sentì fuori luogo. L'abito rosso
con le rose ricamate di nero non le sembrava più adatto, e le
scarpe le sembravano di satin rosso troppo vistose. [scarpe:
http://s2.thisnext.com/media/230x230_no_border/Christian-Louboutin-red-satin_607647A3.jpg;
vestito: http://www.cxlondon.com/images/items/273.jpg]
Era
il turno di Kim. La ragazza sorrise e strinse la mano ai genitori di
Nicholas, abbracciando poi la madre.
Erano
di certo una famiglia molto affettuosa. Sentì una strana morsa
allo stomaco. Prima aveva visto i genitori di Kevin abbracciarsi e
scambiarsi un bacio. I suoi non l'avevano mai fatto. Abbracciavano
spesso i figli, dicevano loro quanto li amavano. No, non era stata
cresciuta in questo ambiente, pieno di amore.
-Tutto
ok?-le chiese Kevin con un sorriso.
Si
mise sul volto il miglior sorriso sereno che potesse fare e si
strinse di più al suo braccio.
-E
tu devi essere Arianna. Kevin mi ha parlato molto di te.-sorrise
cordiale.
-Molto
piacere signora.-
-Chiamami
Denise.-disse abbracciandola.
Formarono
un cerchio quasi involontario, chiacchierando per un pò del
più e del meno mentre prendevano l'aperitivo analcolico, con
grande disappunto di Trix.
Denise
sembrava estremamente a suo agio, distaccata ma cordiale, socievole
ma difensiva.
Ari
si trovò quasi ad invidiarla. Sembrava una donna così
dannatamente perfetta.. sembrava una famiglia così
dannatamente perfetta.
Laciò
un fugace sguardo a Trix che le rispose con un sorriso che aveva un
ben chiaro significato. Decisamente per quel che riguardava decifrare
i codici e sguardi segreti battevano John Nash su tutti i fronti!
-Signori
e signore, se volete accomodarvi la cena vi sarà portata tra
qualche minuto.-
-Oh,
bene. Ho proprio fame!-annunciò Paul massaggiandosi lo stomaco
bonariamente.
I
tre fratelli Jonas aiutarono le ragazze a sedersi spostando le sedie.
-Allora,
ragazze. Cosa ci raccontate di voi? Come avete conosciuto i nostri
ragazzi?-chiese Paul, assaggiando il risotto.
-Nicholas
ed io ci siamo scontrati, nel vero senso della parola, in
corridoio!-rispose educatamente Kim. Di certo lei era quella che
trasmetteva finezza ed eleganza.
-Sì,
fortuna che ho incontrato lei! C'erano tutte quelle ragazze che
facevano sorrisini falsi quando passavo per i corridoi.-fece Nick,
beccandosi due calci da sotto la sedia: quello di destra proveniente
da Kim e quello di sinistra da Joe.
-Ouch!
Non è..uhm.. facile essere..il ragazzo nuovo del secondo
anno!-si salvò in extremis.
Kevin
Jonas II sospirò di sollievo.
-E
voi invece?-chiese rivolta ad Ari.
-Noi
ci siamo incontrati alla Beverly Vista. Lui e Joe sono venuti a
prendere Frankie, mentre io e Trix, la nostra sorellina.-
Paul
Kevin Jonas II sudava freddo. Sua madre non sembrava troppo
entusiasta delle ragazze, aveva quel sorrisino diplomatico che le
aveva visto addosso molte volte, era lo stesso sorriso che rivolgeva
a loro quando sapeva che avevano fatto qualcosa con cui non era
d'accordo, ma non lo mostrava, era lo stesso sorrisino che aveva
fatto quando qualche anno prima per il suo compleanno le avevano
fatto una torta ed era una vera schifezza.
Sì,
quella cena era un tragedia agli occhi di Kevin.
Denise
e Paul Kevin Sr ebbero modo di conoscere le ragazze, parlarono del
più e del meno per quasi tutta la cena.
Kim
e Nick parlavano ora tutti intenti tra di loro, Kim rideva e Nick
sembrava estremamente soddisfatto della cosa. Trix guardava Joe fare
l'idiota con il suo sufflè di cioccolato.
Trix
rideva. Ari guardò la sorella con una punta d'orgoglio. Sua
sorella rideva. Era un ottimo segno, voleva dire che con Joe aveva
instaurato un rapporto che quasi sicuramente si basava su lei che lo
insultava e lui che la faceva ridere, ma era pur sempre uno straccio
di rapporto.
E
anche lei e Kevin avevano un rapporto. La guardava negli
occhi, una mano posato sulle sue spalle e l'altra che stringeva
dolcemente la sua sotto il tavolo.
Denise
guardò tutti i suoi figli.
-Guardali.
Sono diventati grandi.-ammise Denise con un sorriso.
Joe
fece le bolle nel suo bicchiere di Coke.
-Beh,
forse non proprio tutti.-ridacchiò Paul.
Frankie
e Alice giocavano a rincorrersi lungo la terrazza, rossi in volto per
il caldo e decisamente spettinati rispetto a qualche ora prima.
-Ari,
ari! Ci porti al parco del ristorante?-chiese Alice correndole
incontro.
-Come
amore?-chiese sorridente, ignara che i coniugi Jonas la guardavano.
-C'è
un parco giochi qui dietro sul prato. Possiamo andare?-chiese Frankie
con il fiatone, la giacca abbandonata da un pezzo su una sedia e la
cravatta messa come fascia per capelli.
-Va
bene, ma solo 10 minuti. Vi accompagno.- rispose con un dolce sorriso
alzandosi e prendendo per mano i due bambini.
-Vi
state divertendo?-chiese.
-Sì,
un sacco Ari!-riposero entrambi.
Kevin
si stava per alzare, pronto a raggiungerlo.
-Kevin,
ho una domanda per te ora che non ci sono i bambini o mia sorella.
Perchè loro cantano e tu non canti mai?-chiese Trix,
congiungendo le mani perfidamente.
Kevin
fece un sorrisino imbarazzato.
-Cantare
mi piace, ma preferisco la chitarra.-
-E
poi ce n'è già uno che tenta di rubarmi la scena, senza
che ci si metta Mr. Casetta per gli Uccelli!-rispose Joe in un
attacco di modestia.
-Almeno
io,Joe, faccio qualcosa da leader. Tu non sei nè il lead
guitar nè il lead vocal.-lo rimbeccò ridendo Kevin.
-Ma
lui è il lead tamburino, Kevin! Non scordarlo!-replicò
Nick tranquillo facendo ridere tutto il tavolo.
-Nick,
non mi mettere in imbarazzo davanti alle persone che conosco,
sai?-fece con l'espressione da pazzo schizofrenico.
-Quindi
voi sapete che sono i Jonas Brothers?-chiese Paul Sr.
-Sapete,
quando ho visto Arianna mi è venuto in mente "Burin'
up"-proseguì-Tacchi alti e vestito rosso. Se non avressi
già girato il video con Danielle, Kevin, avresti potuto
benissimo usare lei.-
-Cosa?
Parli di quell'orrendo video in cui Kevin indossa degli altrettanto
orridi mocassini con la calze bianche?-chiese Trix schifata, facendo
ridere tutti.
-Colpevole!-ammise
Kevin alzando le braccia in segno di resa.
-Ma
dove sono andati Frankie e Alice?-[pronunciato Elis]chiese
Denise.
-Alice!-risposero
cinque voci in coro.
-Ari
li ha accompagnati al parco giochi del ristorante.-rispose Kevin
alzandosi.
-No,
lascia. Credo che Trix e Kim abbiamo parecchie domande per i Jonas
Brothers. Vado io.-rispose cordialmente Denise.
Trix
e Kim annuirono assistendo poco dopo ad un simpatico siparietto tra i
tre fratelli.
-Mi
chiedo come ancora abbiano energie per giocare!-
-Signora
Denise! Mi ha spaventato!-ammise Ari, portando una mano al petto.
-Perdonami,
non era nelle mie intenzioni.-
Le
due donne tornarono a guardare i due bambini che si arrampicavano
sullo scivolo.
-Kevin
sembra entusiasta di te!-ammise Denise.
-Al
contrario di lei...-sorrise Arianna educatamente.
Denise
fu colta di sprovvista: era molto più sveglia di quanto
credesse.
-Non
si preoccupi, signora Denise. Sono abituata a non piacere alle mamme.
Pensi che non piaccio nemmeno alla mia.-rispose incrociando le
braccia al petto.
-Come
puoi non piacere alla donna che ti ha messa al mondo?-chiese Denise
pacata.
-Nessuna
di noi quattro piace ai nostri genitori. Siamo gli incidenti di
percorso successi durante la carriera.-
Figli
= incidenti di percorso. Denise capiva molte cose: poteva capire
perchè i giovani facevano sesso precocemente poteva provare ad
immaginare perchè gli alcolici erano così
gettonati...ma che un figlio fosse solo qualcosa che era capitato
mentre qualcuno era intento a fare carriera no.
-Lavorano
molto?-chiese.
-Lavorano
sempre. Possiamo passare settimane intere senza avere loro notizie.-
-Questo
Kevin non me lo aveva detto.-
-Kevin
non le ha detto molte cose.-
Due
a zero per Ari, palla al centro. Trascorsero qualche minuto in
silenzio.
-Posso
farle una domanda?-chiese all'improvviso Ari, voltandosi per guardare
Denise negli occhi. Assomigliavano a quelli di Joe e Nick. Erano
scuri, al contrario di quelli di Kevin che erano sorprendentemente
verdi.
Denise
annuì.
-Perchè
non le piaccio?-chiese schiettamente.
Per
la terza volta in pochi minuti, quella ragazza aveva sorpreso
nuovamente Denise. Era schietta, una qualità che bisognava
apprezzare.
-Sei
troppo indipendente per Kevin.-rispose pacata.
-Indipendente?-ripetè.
Si
era sentita dire di tutto: troppo giovane, troppo spigliata, troppo
festaiola, troppo complicata, troppo snob, troppo poco snob, troppo
estrema.. ma mai troppo indipendente.
-Sì,
vedi. Tu sembri già adulta. Sei una donna, Arianna. Kevin è
tra i miei figli quello più insicuro. Lo è sempre
stato! Fin da piccolo, quando a scuola lo prendevano in giro e Joseph
e Nicholas facevano a botte per difenderlo.-
-Non
capisco dove vuole arrivare.-
-Voglio
solo dire che Kevin è un bravo ragazzo, ma non ha lo stesso
charme dei suoi fratelli. Joseph e Nicholas sono sempre stati
quelli che hanno portato a casa le fidanzate, più di tutti
Joseph a dire il vero. Kevin ha avuto solo due ragazze: Danielle e
Zoe. Entrambe lo hanno fatto soffrire molto. Cerca di capire.-
-Capisco
benissimo. Mi creda.-sussurrò, sentendo un nodo alla gola.
Perchè
le faceva così male sapere che la madre di Kevin non la
riteneva all'altezza del figlio? Lei, come da copione, avrebbe dovuto
uscire al massimo tre volte con Kevin, fare tutto ciò che era
lecito fare e poi sparire, come aveva sempre fatto, come aveva
imparato.
Si
morse nervosamente il labbro.
-Scusi,
vado in bagno.-sussurrò camminando spedita verso l'interno del
locale.
Denise
la guardò andare via.
-Signora
Denise? La disturbo?-chiese l'altra ragazza vestita di viola.
-No,
certo che no.-
-Ha
visto mia sorella?-chiese con un sorriso.
-è
andata alla toilet!-
-Oh,
capisco.-
Trix
si fermò a guardare Alice e Frankie per qualche momento.
-Siete
molto unite?-chiese improvvisamente la mamma di Joe.
-Siamo
inseparabili, signora.-sorrise.
Se
il termine inseparabile era mai stato inventato per indicare
qualcosa, quello era di certo il loro legame.
-Arianna
mi ha detto che non vedete molto i vostri genitori.-
Trix
sembrò stupita.
-I
nostri genitori? Noi praticamente siamo cresciute da sole o con una
dozzina di tate diverse al mese.-sbuffò Trix.
Denise
la guardò.
-Mia
sorella so che non le piace. E no, i suoi figli non l'hanno capito.
Noi lo sappiamo perchè io e Ari abbiamo qualcosa che ci fa
capire quella che l'altra pensa o dice ancora prima che questa lo
dica. L'abbiamo percepito. Kevin è molto fortunato ad averla,
e non lo dico perchè sono sua sorella. Lei è sempre
stata responsabile, è stata una mamma per Alice e Kim. Lei si
occupa della casa, lei si occupa di noi. Lei non ci ha mai fatto
mancare nulla, mette sempre noi prima di lei. I colloqui con i
genitori li ha sempre fatti lei, le visite mediche, le feste di
compleanno e le vacanze. Ha solo 20 anni ma, mi creda. Sono convinta
che quei due siano fatti per stare insieme, anche se mi duole
ammetterlo.-
Denise
le lanciò uno sguardo preoccupato.
Trix
sospirò.
-Se
devo essere sincera, non mi piace che mia sorella si innamori. È
successo una volta ed è stata malissimo per molto tempo. Sono
passati due anni e ancora il suo ex ragazzo è un argomento da
non toccare. Lei ha molto da offrire. Non le tolga la possibilità
di dimostrarlo a Kevin e a se stessa..-
Denise
sembrava in preda ad un conflitto interiore. Non si era mai sbagliata
su una ragazza dei suoi figli: aveva avvertito Nicholas che Miley era
un pò troppo spinta per lui, che Chelsea non aveva gli stessi
obiettivi di Joe e che Danielle non teneva a lui quanto lui a lei.
Ogni sensazione che aveva a proposito delle ragazze dei suoi figli
era giusta, sempre.
-La
prego.-chiese Trix.
Non
era nella sua indole supplicare. Non era nella indole di nessuna
delle sorelle, erano tutte troppo orgogliose (o era quello che davano
a vedere) per abbassarsi a tanto. Ma non quella volta, non in
quell'occasione.
-Trix,
io voglio solo proteggere i miei ragazzi. Non è facile con il
lavoro che fanno.-ammise Denise abbassando gli occhi.
-Certo,
di questo ne sono certa. Ma Kevin non ha detto nulla ad Ari, non sa
niente della band. Quello che c'è è
tutto sincero. Non può avere doppi fini. Mia sorella è
una persona onesta, glielo posso garantire.-
Denise
non sembrava del tutto convinta, ma Trix non aveva finito di giocare
le sue carte. Doveva farlo per sua sorella. Kevin era arrivato e le
aveva sconvolto la vita e forse non troppo in senso negativo.
-Sà,
mia sorella crede molto nel destino perchè nonostante tutto è
una persona molto romantica. Se lei e Kevin si sono incontrati, un
motivo c'è. Può non essere chiaro a lei o a me, ma a
quei due stia sicura che è più che chiaro. Tutto
sommato si somigliano: non creda che mia sorella sia così
sicura come dimostra di essere. È insicura, ma è dovuta
crescere in fretta per prendersi cura di noi.-
Denise
ci pensò su.
-Trix,
devo proteggere i miei figli. Nick e Joe sono abbastanza forti..ma
Kevin..-
-Kevin
ne morirebbe se non potesse più vederla. Mi creda. A lei
sfugge quello che noi abbiamo captato, e con noi intendo noi
ragazzi.-
-Una
settimana.-rispose alzando per la prima volta gli occhi.
-Cosa?-
-Concedo
una settimana perchè Kevin mi dica a che punto è la
loro storia. Se evolve e in che modo evolve. Se alla fine di questa
settimana dimostreranno di essere uniti, accetterò la cosa.
Altrimenti lei sarà solo un passatempo che distoglie mio
figlio dalle prove e dai suoi doveri.-
Trix
sorrise consapevole.
-Ci
vedremo molto spesso allora.-
Giulia
tornò al tavolo, sparendo così come era arrivata e
lasciando Denise a pensare in quale colossale guaio si era cacciata.
Per
una sorella che va, un'altra arriva. Ari tornò dal bagno
camminando sicura su quei tacchi che addosso a lei sembravano comode
come ciabatte.
-Se
vuole tornare al tavolo posso stare io con i bambini.-sorrise Ari
tristemente.
La
conversazione di poco prima rimbombava nella sua testa. Lei non era
all'altezza, e per la prima volta i tacchi non l'avrebbero aiutata.
-No
figurati.-
-Eccole
qui, le mie donne preferite!-annunciò Kevin arrivando con un
sorriso e abbracciando sua madre e Ari.
-Tesoro!/Kevin!-esclamarono
sorprese.
-Allora,
mamma! Non è fantastica?-chiese Kevin entusiasta.
-Certo,
tesoro!-sorrise Denise, ricevendo un bacio dal figlio.
Ari
la guardò stupita, ma lei si limitò a sorridere.
-Kevin!
Kevin! Ci spingi sulle altalene?-chiese Frankie correndo a rapire il
fratello.
-Scusate,
i giochi chiamano!-replicò serio alle due donne.
Arianna
sorrise guardando Kevin che faceva ridere la sua sorellina e Frankie.
Era davvero buffo e decisamente tenero.
-Trattamelo
bene.-sorrise Denise posandole una mano sulla spalla, prima di
avviarsi sul terrazzo per raggiungere il suo Kevin.
Era
passata la mezzanotte da un pò quando tutti sazi e (chi più
chi meno) soddisfatto decisero di tornare a casa. Kevin chiamò
un taxi per le ragazze. Alice e Frankie, esausti, si erano
addormentati sul dondolo che era in dotazione della terrazza.
-Signor
Jonas?-sussurrò piano un cameriere al padre dei ragazzi.
-Sì?-
I
ragazzi discutevano animatamente su un qualcosa da fare il giorno
dopo: qualcuno voleva Disneyland, altri un cinema, altri un pò
di sole e piscina.
-Fuori
ci sono dei paparazzi nascosti dietro alberi e nelle auto. Cosa
desiderate fare?-bisbigliò.
-Papà,
c'è qualche problema?-chiese Joe estraniandosi dai
divertimenti.
-Ci
sono dei paparazzi fuori.-
Joe
storse la bocca e si avvicnò a Trix.
-Metti
il rossetto e sorridi quando esci. Sarai su People domani.-le
bisbigliò.
Questa
frase su di lei ebbe un effetto contrastante: da una parte voleva
finire su People, dall'altra sentiva qualcosa di strano a
livello dello sterno, come una sorta di fastidio perchè i
paparazzi avevano infranto una bella serata tra amici.
Con
un semplice gesto del loro codice segreto, la notizia fu comunicata a
Nicholas e Kevin, che alzò gli occhi al cielo.
-Ragazze,
si è fatto tardi e Alice si è addormentata. Forse è
meglio se andiamo a casa.-annunciò Trix.
-Il
vostro taxi è qui fuori!-confermò Paul.
-Che
dire? Grazie di tutto! È stata una serata molto piacevole!-
-Non
c'è di che ragazze. Ci vediamo presto, speriamo!-rispose
Denise facendo un giro di baci ed abbracci.
-Papà,
accompagniamo fuori le ragazze.-annunciò Nick, rimettendosi la
giacca.
Ari
si diresse verso il dondolo, pronta a prendere Alice in braccio.
-Ehi,
la porto io!-la anticipò Kevin sorridendole, e sollevando
senza fatica la bimba che gli mise le braccia al collo.
Finiti
i convenevoli, i Jonas e le sorelle uscirono.
-Sorridi,
babe. Domani sarai famosa.- le bisbigliò Joe ridendo.
Trix
non potè fare a meno che sorridere. Certo, non era una
copertina su Vanity Fair, ma era pur sempre qualcosa.
-Buona
notte, Jonas.-sussurrò sensuale salendo sul taxi giallo,
perfettamente consapevole che qualcuno la stava osservando.
Di
certo, Kevin che portava in braccio una bambina coperta con la sua
giacca non era passato inosservata, così come il bacio che
aveva mandato ad una giovane donna in abito rosso. E come direbbe
qualcuno.."Kiss Kiss, Gossip Girl".
To
be continued.
***
Insomma,
Denise e Kevin Sr. Hanno
finalmente conosciuto le amiche dei loro figlioli. :D Che ve ne pare?
Riuscirà mamma Denise a farsele piacere, prima o poi?
Piccola
nota di servizio, la scarpe che avevamo di Trix sono state cancellate
dal sito, ad ogni modo erano pep-toe viola tacco dodici con
plat-form.
Altra
piccola nota di servizio! So che il papà dei ragazzi viene
chiamato Kevin, ma per questioni logistiche (e anche perché
senno non mi capivo più) ho preferito distinguere i nostri due
Kevin chiamando il maggiore Paul. Spero non vi dispiaccia!
Qusta
settimana sono tremendamente occupata con la scuola, ho seconda prova
giovedì (doppio tema di psico e pedagogia) e terza prova
venerdì e non so su che materie. ><'
Ringrazio
tutte le persone che mi aggiungono tra i preferiti, vedo che ogni
settimana aumentano e non può farmi altro che piacere. Spero
di vedere un vostro commentino una volta o l'altra!
Uh,
sapete che fino ad ora la storia ha circa 42 capitoli più
l'epilogo? O.o è immensamente lunga. Appena la finisco del
tutto mi do una mossa a postare e aggiornerò più
velocemente, diciamo un due volte a settimana ma solo se vedo dei
responsi positivi alla cosa. Voi che ne pensate?
Passiamo
ai grazie, velocissimi che sono super di corsa.
Kry:
ammmmmmmore mio! Oggi in pausa
pranzo leggo il nuovo capitolo e recensisco, promesso. Sono scappata
due minuti al pc per postare ma sono super concentrata dallo studio!
Grazie grazie grazie, sei la mia fedelissima preferita!
Ti lovvo <3
Kary91:
cara lei che mi fa i commentini in rima! *-* ma come è andata
poi l'interrogazione sulla pressione? Sono curiosa ma sono sicura che
è andata benissimo. Io ho sempre la pressione bassa se ti può
interessare (50/70 di media, ogni tanto svengo :D) Sono stra onorata
che ti appassioni così tanto, per me è un onore che tu
la legga tutta e apprezzo ancora di più per il fatto che hai
detto che di solito ti annoi. *-* Sai che io continuo a dire
Dettagli? Io ti adoro, mi commuovo a leggere i tuoi commenti!
Bacini tesoro mio <3
Carly4e:ma
che dolce seiiiiiii! Grazie mille mille mille! *-* siete le migliori
recensitrici del mondo! <3 bacini
Sborodolina:
Innanzitutto, sei viva? Se sì,
sono immensamente felice di averti dato un'altra settimana di vita,
se non sei viva, mi sentirei terribilmente in colpa perché la
morte per curiosità è colpa mia. :D Mistero vestiti
svelato, :D baciniiii <3 PS. Ma come ti chiami?
Trix:
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
VADE RETRO SANTAAAAAAAAAA! Ok, ho detto questo e ho detto tutto. No
ma ti devo raccontare una cosa, beh due a dire il vero. La prima è
che ..azzo non me la ricordo. Ah sì, la prima è che mi
sono psicanalizzata da sola a scuola venerdì quando sono
andata a pranzo con la prof di psico e mi ha detto che ho del talento
(più che talento oserei dire un superio poco sviluppato
e un inconoscio poco inconscio) ad ognimodo, mi sa che mi
iscrivo a psichiatria. Mi piace come cosa. La seconda è forse
potrei uscire con un ragazzo fisso. So che è una blasfemia ma
chi vivrà vedrà. Sìsì. Black Sabbath
donna. Ti saluto né che sono in ritardo. Ti amooooo <3
Reby94xx:
Aahaha ecco la fan della Trixy! Ma si può? Ma Kevin è
scemo a non dire dove si va, no? Fortuna che ci siamo salvate in
extremis! :D bacini baciniiiiiii <3
Stargirl312:
Ecco l'unica fan di Taylor che conosco! *-* per fortuna, pensavo che
tutte ce l'avessero a morte con lei per Joe. Ad ogni modo, la coppia
Nim!!! *-* sei stata la prima a creare un nome per questa coppia! *-*
Io avevo pensato a Nim o a Kick. *-* Sei una mita! La coppia Nim ad
ogni modo avrà molto spazio nel prossimo capitolo o in quello
dopo, non ricordo. ^ ^ perdonami, l'Alzeihmer avanza! ;D Baciniiii <3
Ritardogirl:
no ma va che figo sto nome! ;D Tesoro solo con due giorni ma sei
sempre l'ultima! XD scherzo, è che alle tue recensioni ci
tengo particolarmente! Grazie ad ogni modo tesoro, davvero! Il titolo
è tuo di nuovo, a scopo informativo. :D è troppo lungo
da scrivere! Baciniiiiiii <3
Grazie
grazie grazie, ci sentiamo non prima di domenica! :S sono full questa
settimana! Bacini e buon fine week end e buona settimana!
|
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Capitolo 13 *** Girls just wanna have fun. ***
girks
Capitolo
14:Girls just wanna have fun.
Some
boys
Take a beautiful girl
And hide her away
From the rest
of the world
I want to be the one
To walk in the sun
Oh
girls they wanna have fun
Oh girls just wanna have
That's all
they really want Some fun
When the working day is done Girls
They
want to have fun Oh girls
Just want to have fun
They wanna have
fun
They wanna have fun .
-Girls
just wanna have fun Cyndi Lauper-
Ad
inizio settembre il sole su Los Angeles picchiava ancora, il cielo
limpido come l'acqua del mare, nessuna nuvola che coprisse l'enorme
palla di fuoco per dare qualche istante di riposo alla pelle dei
ragazzi.
-Kev,
sei un pò rosso sulla schiena! Ti spalmo la crema!-notò
la ragazza, abituata a fare la mamma con le sue sorelle.
Kev
sentì la crema scaldata dal sole posarsi sulla sua schiena e
poco dopo il tocco esperto della ragazza. Le sue mani che delicate
toccavano le spalle per poi scendere giù, fino ai lombi in un
dolce massaggio rilassante.
-è
una cosa estremamente rilassante, lo sai?-borbottò estasiato.
Ari
ridacchiò, massaggiandogli le spalle.
-Aww.
Amo i massaggi.-
Era
davvero una delle cose da provare nella vita, una di quelle cose che
Kevin aveva visto solo nei film romantici che infondo gli piacevano
tanto, una di quelle cose che non aveva mai potuto provare per la
timidezza e per ciò che quel semplice gesto implicava.
-Oh
bene. Basta, sennò ti addormenti e a me non serve un ragazzo
addormentato!-rise lei, tra le sue lamentele.
-Sei
cattiva!-si lamentò il moretto.
-Sono
perfida, lo so.-rise, chinandosi però a baciarlo.
-Va
bene, ora te la metto io la crema e vedrai che massaggio ti
faccio!-si pavoneggiò Kevin, gli occhiali scuri che gli
coprivano gli occhi verdi.
Ari
si stese a pancia in giù, spostando i capelli di lato. Era
un'altra cosa che avevano in comune: la fissazione per gli occhiali
da sole. Non era solo una questione estetica, ma gli occhi di
entrambi erano molto sensibili alla luce del sole così da
costringere i ragazzi ad uscire sempre con un paio d'occhiali.
Kevin
si spalmò un pò di crema sulle mani, posandole poi
sulla sua schiena: quello era il contatto più intimo che Kevin
avesse mai avuto una ragazza. Nè con Danielle, nè con
Zoe si era mai spinto oltre i semplici baci e le carezze, ma di certo
con loro non aveva mai giocato a fare i fidanzatini d'America,
camminando mano nella mano, scambiandosi effusioni. Denielle e Zoe
erano state troppo prese dal vivere nella luce di una rockstar per
poter pensare a loro in maniera vera. Lei era così solo perchè
non sapeva che era una rockstar? La risposta la sapeva da solo. Per
un ignaro motivo, a quelle tre ragazze non importava chi fossero.
Aveva visto Trix e il suo comportamento nei confronti di Joe: l'aveva
conosciuto insultandolo, e continuava a farlo a maggior ragione,
perchè lui era un essere inutile.
Si
stese sullo stesso asciugamano dove stava la ragazza, che lo accolse
vicino a lei di buon grado. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse:
loro due, stesi sulla sabbia a scambiarsi effusioni come due ragazzi
normali che hanno l'opportunità di starsene da soli, le mani
unite, le gambe intrecciate e i microscopici granelli di sabbia
bianca che si appiccicavano ovunque.
Quattro
piedini di bambino affondavano nella sabbia calda. Alice e Frankie
ridacchiavano da quando avevano visto i loro fratelli scambiarsi un
bacio, perchè per due bambini di quasi otto anni scambiarsi
baci era una cosa imbarazzante. Complici, avevano riempito i loro
secchielli con l'acqua del mare e ora ridacchiando si avvicinavano
quatti quatti ai loro bersagli, ovvero un unico ammasso di due corpi
uniti a livello della bocca.
-Uno,
due, tre!-fece Frankie lanciando una secchiata ai ragazzi,
immediatamente seguita da quella di Alice.
I
due grandi, assolutamente colti alla sprovvista, si staccarono con un
sobbalzo.
-Ohmamma!-disse
Ari.
-Ari,
sbaglio o questi due bambini hanno appena firmato un contratto per
una guerra?-chiese Kevin serio.
-Pare
anche a me!-esclamò alzandosi di colpo e rincorrendo Frankie,
che nel frattempo era scappato verso la riva. Alice correva emettendo
piccoli urli divertiti, rincorsa da Kevin che faceva i versi di un
dinosauro.
-Adesso
ti prendo!-annunciò Kevin, arrivando alle spalle della bambina
e prendendola per i fianchi sollevandola da terra e caricandosela a
spalle senza fatica. Alice rideva e scalciava divertita, ma Kevin era
deciso a non mollarla.
-Mollami!
Mollami, brutto mostro!-urlava ridendo.
-Brutto
mostro?-chiese Kevin fintamente scandalizzato.
-Sì,
sei un bruttosauro!-
Ari
agilmente riuscì ad acciuffare Frankie e prenderlo in braccio,
mentre anche quest'ultimo la intimava di lasciarlo.
-Frankie!
Aiuto, aiuto! Il bruttosauro mi ha preso!-urlava Alice.
-Ali!
Io sono stato preso dalla triceratopa! Bam bam!-
Frankie
cercava di liberarsi fingendo una lotta con la triceratopa.
-Bruttosauro?-chiese
Ari guardando Kevin.
-Triceratopa?-rispose
Kevin ricambiando lo sguardo.
-Bruttosauro,
ho preso una preda molto appetitosa..gnam gnam!-
-E
io una bella bistecca di bambinasaura!-
-Sono
una principessa sirena io!-urlò Alice, offesa.
-Oh,
scusa. Ho preso un bel pesciolino allora!-si corresse Kevin
immediatamente.
-Oh,
che bello! Però bisogna cuocerli questi due pesci? Frankie tu
chi sei?-chiese Ari, a titolo informativo.
-Io
sono il principe Caspian!-
-Beh,
io direi che prima bisogna torturarli!-
-Concordo
con te, bruttosauro!-ammise Ari, dirigendosi a grandi passi verso
l'acqua cristallina del mare, in modo da buttare in acqua i due bimbi
non appena l'acqua fosse stata abbastanza alta.
-Brutto
bruttosauro! Questa me la paghi!-urlò Frankie schizzando il
fratello, dando il via ad una dura battaglia di schizzi.
-Principe
Caspian, andiamocene prima che ci raggiungano!-urlò dopo un pò
Alice, correndo verso l'altra parte della riva, raggiunta da Frankie
che diede gli ultimi colpi di spada al fratello e Ari, i quali
melodrammaticamente caddero in acqua.
Riemersero
entrambi vicino alla riva, i capelli fradici appiccicati al viso e
gli occhiali da sole impresentabili.
-Uh
che bella triceratopa che vedo vicino a me!-disse Kevin con voce
sensuale.
-Non
posso dire la stessa cosa di lei. Sa, il mio Triceratopo detto Tricy
è un pò geloso. Non so se le conviene flirtare con me,
signor Bruttosauro.-rispose a tono, sbattendo le lunghe ciglia
sensualmente.
-Il
mio cuore non sopravviverebbe. Molli Tricy e stia con un povero
bruttosauro!-rise Kevin.
-Mh,
vediamo..e cosa mi offre per questo scambio?-chiese, congiungnendo le
mani dietro la schiena e dondolandosi civettuola.
Kevin
la prese per i fianchi stringendola a se.
-Questo.-sussurrò,
catturando le sue labbra per un piccolo assaggio, consapevole dei
brividi che questo aveva provocato.
Era
sempre così da quando l'aveva conosciuta quasi una settimana
prima: l'irrefrenabile impulso di averla accanto, la voglia di
baciarla e non fare altro tutto il giorno.
I
baci per lei erano qualcosa che usava per passare il tempo. Non aveva
mai voluto dare importanza a questo contatto tra due persone, ma ora
non poteva non farlo. Non poteva negare di sentire i brividi, non
poteva negare che l'avrebbe baciato per tutta la giornata. Non poteva
negare che per la prima volta in vita sua, il bacio era già la
cosa più romantica che potesse capitargli. Non poteva nemmeno
negare che ora, forse, nelle favole a lieto fine un pò ci
credeva.
-Guarda
che carini Ari e Kev!-bisbigliò Kim da lontano, guardando la
sorella che baciava Kevin.
Nick
sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Non poteva dire che li
trovava molto dolci, sarebbe passato per uno troppo sentimentale e
alle ragazze piacciono i macho, no?
Non
poteva mentire con lei.
-Sì,
sono molto dolci.-ammise infine.
Kim
lo guardò con una punta d'orgoglio. Era bello trovare un
ragazzo sensibile e carino, che non si preoccupava di trovare carina
una coppia di innamorati.
-Avanti,
mylady! Andiamo a fare un attacco in pieno stile Jonas!-sorrise Nick,
correndo verso i suo fratello tenendo la mano alla ragazza.
All'ora
di pranzo, anche i due avventurieri erano tornati alla base.
-Allora
sis? Come è andata sulle moto d'acqua?-chiese Ari, stendendo
un altro paio di asciugamani.
-Magnificamente,
l'Essere si è mangiato la mia polvere!-ribattè
orgogliosa.
-Sìsì,
diciamo pure che ti ho lasciato vincere.-chiarì Joe
contrariato.
-Brucia
la sconfitta, eh?-lo schernì la rossa.
-Joe,
non ci posso credere! Battuto da una donna!-lo prese in giro Nick,
ridendo a crepapelle.
-Nicholas
non ti ci mettere pure tu eh. Voi non sapete chi avete
davanti!-ribattè Trix puntando minacciosa un dito contro il
povero Nick.
-Certo,
siete le migliori! Ora se avete finito di incrementare il vostro ego,
che ne dite di mangiare? Ho fame!-piagniucolò Joe.
Finito
il pranzo gentilmente sponsorizzato dai fratelli Jonas, ogniuno si
dedicò alle attività più svariate. Nick
imbracciò la chitarra, strimpellando qualche accordo sotto
l'ombrellone per lasciarla poco dopo e mettersi ad ascoltare l'iPod
con Kim al sole. Ali e Frankie, dopo un bagno lungo un paio d'ore, si
addormentarono sotto l'ombrellone per recuperare un pò di
energie che di certo non mancavano.
-Kev?-chiamò
Joe.
-Eh?-rispose
svogliato.
-Ci
fai la merenda?-chiese speranzoso.
-Joe,
abbiamo finito di mangiare un quarto d'ora fa..-fece quello.
-A
dire il vero sono passate due ore e 37 minuti...-
Kevin
si tolse gli occhiali, e lo fissò per qualche secondo.
Erano
tutti stesi sotto il sole cocente, ma il caldo iniziava davvero ad
essere opprimente.
-Facciamo
un bagnetto invece?-propose Nick, assonnato.
-Che
ne dite di una partita a pallavolo?-propose Trix.
-Maschi
contro femmine!-propose Kim.
-Ci
sto!- fece Nick.
-Ehy!
E non pensate a chi è imbranato come un carciofo a giocare a
pallavolo? E poi saremo squilibrati.-constatò Ari.
-Beh,allora
ci smistiamo! Vieni nella nostra squadra e chi va di la?-
-Chi
di voi se la cava meno?-chiese Nick.
Ari
alzò la mano.
-Ari,
came on!- fece Kev entusiasta.
-Bene.
Allora, qui Kim, Trix e Joe.-
-Ok,
noi siamo Kev, Nick e Ari.-riepilogò Kev.
-Capitani?-
-Kevin
e Joe..direi!-fece Ari.
-Of
course!-rispose Joe, tirando fuori una palla.
E
al via la partita: arrivò una palla.
-Ari
tua!!!-urlò Kev.
Ari
si buttò a capofitto sulla palla e fece un palleggio, ma la
palla non arrivò di la.
-Ehm,scusate.-fece
Ari muovendo con un piede un po' di sabbia.
-Tranquilla,
adesso ci rifacciamo!-la rassicurò Nick, in posizione
d'attacco.
Ari
e Kevin si guardavano scoppiando a ridere ogni due secondi.
Diciamo
pure che la partita era praticamente tra Joe, Kim, Nick e Trix.
-Kev,
io avrei un'idea.-sussurrò Nick a Kevin.
-Cioè?-
chiese.
Nick
bisbigliò qualcosa al fratello e successivamente con
un segno, Nick indicò la loro intenzione anche a Joe che
ghignò beffardo.
Joe
alzò un dito, poi un'altro e infine il terzo. In meno di dieci
secondi i fratelli si accalappiarono una delle ragazze issandole
sulle spalle senza fatica.
-FRATELLI!
TUTTI IN MAREEEEE!!!- urlò Kevin, partendo a correre verso
l'acqua fresca a azzurra, con la ragazza ancora sulle spalle.
-Oddio!
Keviiiiin!!! AIUTOO!!-urlò divertita.
Ci
fu un fuggi fuggi generale verso l'acqua poi tantissimi schizzi e
tentativi di annegamento.
-Adesso
ti annego!-disse Joe convinto.
-Tu
che?!-fece lei, inarcando il sopracciglio destro.
-Ti
annegoooo!-ripetè rincorrendola nell'acqua, mentre lei
divertita scappava per poi tuffarsi e sparire sotto l'acqua.
Joe
si guardò intorno.
-Joe,
hai perso la preda?!-lo schernì Nick.
-A
quanto pare.-rispose lui, guardandosi ancora intorno.
Trix
riemerse proprio alle sue spalle.
Nuotò
piano e...
-Chi
volevi annegare tu?!?-chiese sussurrandogli nell'orecchio.
-Oddio!-fece
lui sobbalzando, mentre Trix, per evitare di annegare per le troppe
risate, cinse le sue spalle con le braccia, rimanendo aggrappata a
lui, che nel frattempo aveva iniziato a ridere. Il gran schiamazzo
svegliò i due piccolini, che non se lo fecero nemmeno proporre
e si tuffarono in acqua.
Ari
e Kevin si stavano schizzando a più non posso, coinvolgendo
poco dopo Nick e Kim.
-Ari,
ti va di fare un tuffo?!?-chiese Kevin, posando dolcemente le sue
mani sui fianchi della ragazza.
-Sììììì!-esultò
Arianna, entusiasta della proposta.
Kevin
andò sotto acqua, facendo in modo che lei potesse salirgli
sulle spalle, per poi farle fare un tuffo.
SPLASH!
-Che
figooo!-fece Ari, una volta riemersa dall'acqua.
-Anche
io Nick!!!!-supplicò Kim, sbattendo le ciglia in modalità
cerbiatto.
-Ogni
suo desiderio è un'ordine..-fece Nick con un inchino e
scomparendo come il fratello sott'acqua.
SPLASH!
-Anche
io tuffo!!!- gridò la piccola di casa, Alice.
-Vieni...te
lo faccio fare io!- rispose dolcemente Kevin, facendo volare sia la
bimba che Frankie poco dopo.
SPLASH!
-Kev,
ne facciamo uno noi?!-chiese Nick passandosi le mani sul bel volto
leggermente abbronzato.
Kevin
annuì con aria di chi la sapeva lunga.
Chiamarono
gli altri due che fino al quel momento avevano ciarlato in disparte.
Poi l'unica cosa che le ragazze notarono era Kevin che volava facendo
una giravolta per aria e ricadeva di schiena sott'acqua con uno
SPLASH fotonico e schizzi ovunque.
-Che
bello!!-fece una volta riemerso, spostando i capelli che gli erano
ricaduti sul viso.
-Kevin,
kevin..Kevin! No, no! Ti prego! Keeeeeeeeeeviiiiiin!-urlò Kim
divertita, scalciando come un puledro mentre Kevin la prendeva per la
vita e la sollevava, facendola volare qualche metro più in là.
Nick
la osservava attento dalla riva, steso sui gomiti con l'acqua limpida
che lo bagnava a seconda delle onde che si infrangevano sul
bagnasciuga.
Ari
si avvicinò a lui, sedendovisi accanto e strizzando i capelli
pieni d'acqua, sabbia e sale.
-Buondì.-salutò
Nick.
-Buondì
a lei. Come va?-chiese Ari.
-Molto
bene grazie! Ti stai divertendo?-
-Io
un sacco. Sei simpatico ad Alice, sai?-
-è
adorabile, anche se quando sta con Frankie diventano peggio
dell'uragano Katrina: al loro passaggio disseminano morte e
distruzione!-sorrise.
Anche
Ari si lasciò trasportare dalla risata.
-Allora,
Nick. Che ne pensi della mia sorellina? Kim è carina,
vero?-chiese con finta noncuranza, osservando Joe e Trix che
cercavano di annegarsi a vicenda.
-Mhmh,
carina.-fece lui sminuendo la cosa e rimanendo in silenzio per
qualche secondo.
-Ok,
ho mentito. È splendida.-ammise dando sfogo ai pensieri che
aveva represso per un po' di tempo. Ari gli sorrise amichevole e gli
scompigliò i capelli.
-Ebbravo
Nick!-
Non
aveva mai avuto occasione di parlare con Nick, così Ari ne
approfittò per conoscere un po' meglio il nuovo amico di
sua sorella. Le sembrava un bravo ragazzo, era sicuramente molto
maturo per la sua età e aveva la testa sulle spalle. Le
raccontò che la sua passione era la musica e del problema che
aveva con il diabete, ma come stava imparando a conviverci ogni
giorno.
-Ragazzi,
ho un'idea! Perché non andiamo a fare un castello di
sabbia?-propose Kevin dirigendosi a riva con Alice attaccata ad una
gamba come una sanguisuga e Frankie aggrappato al braccio.
-Sì!
Ari giochi con noi a fare i castelli?-chiese Frankie correndo verso
la ragazza.
-I
castelli? Io volevo raccogliere le conchiglie!-
-Bene,
io vi lascio ai vostri castelli e me ne vado in acqua!-
-Allora
perché non facciamo un bel castello e lo decoriamo con le
conchiglie? Su, avanti andate a prendere secchielli e palette. Uh
prendete anche i miei occhiali da sole per favore?-li incoraggiò
Kevin, sedendosi vicino alla ragazza sul bagnasciuga.
-Anche
i miei amore grazie!-
-Se
non li tiravo fuori entro 10 minuti iniziavano a spuntargli pinne e
squame!-
Ari
rise.
-Povero,
ti hanno scambiato per una giostra!-
-Mi
piacciono i bambini! Mi diverto un sacco, quindi non è un
peso.-ammise Kevin.
-Sei
un bambinone anche tu infondo..-lo prese in giro Ari.
-Nemmeno
troppo infondo!-fece lui, avvicinandosi sempre di più per
baciarla.
I
bambini tornarono portando tutto il necessario con una scarica di
entusiasmo.
Ari
prese Frankie e insieme si diressero verso il bagnasciuga vicino agli
scogli per cercare delle conchiglie.
-Uh
guarda questa che bella Frankie!-disse raccogliendo una conchiglia
arancione.
Frankie
annuì mettendola nel secchiello.
-Che
hai Frankie? Ti vedo pensieroso!-
-Stavo
pensando.-
-A
otto anni già pensi così intensamente?-chiese con un
sorriso.
Frankie
sorrise.
-No,
stavo pensando che se avessi una sorella vorrei che fosse come te.-
-Che
tenero, Frankie!-disse Ari quasi commossa abbracciando il piccolo
Jonas.
-Però
se tu stai con Kevin diventi la mia quasi sorella, no?-chiese.
-Certo,
se vuoi sarò la tua quasi sorella.- rispose dando un
bacio a quel bimbo tanto tenero.
To be continued.
******
MACCIAAAAAAAO!
L'esperimento ha avuto buon fine eh ho avuto un buonissimo
numero di recensioni, indi per cui da questa settimana si aggiornerà
due volte la settimana!!! mercoledì/giovedì &
fissa la domenica, come sempre.
Vi ringrazio davvero di
cuore. Capitolo pieni di divertimenti per i baldi giovani, ma non
temete. Il prossimo sarà quello che molti stavano aspettando.
;P detto questo, non dico di più o vi rovino la sorpresa.
Dovete attendere solo fino a domenica, no?
Ad ogni modo passiamo
all'angolo della POSTA DEL CUORE!
Trèx: *-*
*-* *-* *-* Ille & the city resusciterà! *-* Awwwww
*-* ok, la piano di tergiversare ma mi hai fatto andare in brodo di
giuggiole con quell'affermazione. Che te posso dì? Seratone
come domenica mi sa che capiteranno di rado, sopratutto visti gli
impegni. ><' Ad ogni modo, ho quasi finito la FF. Manca davvero
poco, ho eliminato alcune scene che non riuscivo a collegare e che
userò semmai in When
bla bla bla o per
delle oneshot. Ad ogni modo io amo Ballroom Dancing. Mi sa che
la posto a San Valentino, è tutta tenerosa! :D ti saluto,
donnah. Al prossimo miraggio su MSN. <3 ti amo.
Kary91: Tesoro
mio dolcissimo, ma come puoi solo pensare che i tuoi commentoni mi
disturbino? Io li AMO *-* e amo anche te dopo che mi hai detto che
ami gli all time low.
Io li adoro, davvero. È stato amore al primo ascolto quindi
non potevo non metterceli dentro in qualche modo! Tesoro, soffermati
pure su tutti i dettagli che vuoi, io mi esalto quando mi scrivi
tutti i dettagli :D *-* Adesso c'è solo da sperare che tu ti
sia ricordata che aggiornavo di mercoledì/giovedì che
poi è diventato mercoledì XD Ad ogni modo, attendo una
tua recensione *-* bacini tesoro, ti lovvo! <3
Sbrodolina:
pazienta ancora poco (ma poco poco) e ti farò felicissima.
Promesso! Grazie per la recensione! <3
Dile:
ok, il tuo nickname incute un po' di timore quindi ti chiamerò
Dile. Posso? :D Mamma mia O.o se quel giorno non avevi tempo di
scrivere e hai scritto così tanto, non oso immaginare quando
hai tempo quanto scrivi! Ad ogni modo io amo le recensioni lunghe
quindi mi fa piacere. Poi rido sempre un sacco, davvero, sembro
idiota.^^ Sappi che io amo Frankie *-* lo trovo assolutamente
adorabile, è il bambino più coccoloso della terra <3
ehy! Provvedi a trovare l'insulina per il diabete da storia dolce
allora se ti senti male per i troppi zuccheri xD scherzo, mal che
vada pagherò il conto del dentista! :P bacini tesò!
ELIS:OMG!
Ma quale onore. O.o e io che credevo che tu fossi sparita con Jazz
per fare cose sconcie. [No, scherzavo. Quelli siamo io e Emm. :Q__
cose sconcie e selvaggie :Q___] Sìsì, hai fatto un
cameo, hai visto? Sei comparsa per un istante XD Quando trovi una
delle due persone che alleviano il mal di testa mandale anche da me
(magare non il cane, puzza di bagnato). Adieu parente di tutti i
gradi possibili e immaginabili. <3
Kry:
Ma certo tesoro che ti perdono.
*-* Come potrei non perdonarti! *-* Ma quanti awwww
*-* sappi che ad ogni awww
che tu scrivi corrisponde un mio awwww
nella realtà. :D a parte ciò, le cose si fanno
piccantientusiasmentisbalorditivepreoccupanti
da ora in poi. Sarà tutto una suspance!
A presto Mon Amour, e aggiorna.
U_U bacini
<3
Carly4e:
pazienta ancora un po' e sarai accontentata, te lo prometto! Ci
stiamo avvicinando! :D dovranno accadere ancora un sacco di cose
prima della fine ^^ bacini
Socia di liceo:
guarda socia, mi stavo rotolando dal ridere quando ho letto la tua
recensione! Davvero! La paperella al forno XD povera Martina XD
Lorenz piace un sacco anche a me, ho letto tutto L'anello di re
Salomone e te lo consiglio vivamente. Ad ogni modo, io amo anche
Freud e Jung ^^ sopratutto dopo che mi sono letta intrerpretazione
dei sogni, psicopatologia della vita quotidiana, il sogno, le
conferenze sulla psicoanalisi e totem e tabù di Fredu e
tipi psicologici e la piscologia dell'inconscio di Jung. :D
Credo che andando avanti con il tempo li amerai anche tu, sai? ^^ Ne
sono sicura. Bacini tesoro associato <3
Ancora Danke Shon e
ci vediamo domenica!
Stay
tuned!
|
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Capitolo 14 *** The beach. ***
13
Comunicazione
importante:MERCOLEDì SERA/GIOVEDì SERA ci sarà il prossimo
capitolo.
Capitolo
13:The beach.
Well,
they can take, take, take the kids from the summer
But they'll
never, never, never take the summer from me
It was the very first
time that I lost my mind for a week
They can't make, make, make me
forget the weather
If I never, never, never wash the sand from my
feet
It was the very last, time then we said goodbye to the
beach
(We were showing off, we were showing off our teeth)
So
make one last call back home
Cause tonight we go it alone
And I
hope that you know I'm waiting, waiting...
(Tell me do you feel
me?)
Everybody's singing like we're crazy in love
We made a
dizzy mess of everything but it was enough
So bring all the boys
and all the girls together .
-The
beach All time low.-
Sorpresa.
La parola sorpresa era tutto ciò che i fratelli avevano voluto
dire sull'argomento "Dove si va domani", con una piccola
eccezione. Avevano chiaramente detto di indossare il costume, al
resto avrebbero pensato loro.
Trix
sbuffò spazientita. Odiava aspettare qualcuno, se poi era
anche impaziente di sapere dove i ragazzi le avrebbero portate, la
cosa era davvero irritante.
-A
che ora ti hanno detto?-chiese Trix, braccia incrociate al petto,
espressione corrucciata e piede che si muoveva su e giù
nervosamente.
-Dieci
meno un quarto amore.-rispose Ari infilando sopra il bikini nero una
semplice canotta bianca e la mini, ma davvero minigonna in jeans.
-Ari,
ma a Frankie secondo te piacerà questo costume?-chiese Alice,
facendo un giro su se stessa e mostrando alle sorelle il bikini delle
principesse Disney che avevano comprato il giorno prima.
-Certo
amore! Sei superchic!-rispose Kim facendole l'occhiolino.
La
piccola di casa tornò a sorridere entusiasta e si mise il
vestitino grigio a righine blu.
-Muoviti,
Joe! Scendi! Veloce!-lo rimbeccò Kevin.
Erano
in ritardo, come sempre. Questo significava più traffico, e
più traffico significava meno tempo da passare sulla spiaggia
e più tempo da passare in auto.
Joe
raggiunse i fratelli al cancello, occhiali da sole e infradito ai
piedi in pieno stile California.
Joe
suonò sotto lo sguardò imbronciato di Kevin.
-Ebbasta
che ci rimane il dito!-fece Nick tirando uno scapellotto a Joe.
Appena
il campanello iniziò a suonare con una lunga e insistente
scampanellata(-Sicuramente è l'Essere! Solo lui può
essere così idiota.-tuonò Trix) tutte e quattro le
sorelle scattarono in piedi e corsero verso la porta.
-AAAAAAALT!
Le sorelle Ruggieri non corrono!-urlò Trix, facendole bloccare
tutte.
-Ehm,
diciamo che non corrono...ma permettono alla porta di avvicinarsi più
velocemente!-replicò Ari, ridando il via alla corsa alla
porta.
-Kevin!-salutò
Ari con un sorriso, assolutamente ricambiato, saltando al collo del
giovane uomo.
-Buongiorno!-le
disse dandole un bacio.
-Sappi
che alle mie labbra sono mancate le tue.-rispose lei alzando gli
occhi al cielo.
-Nessun
problema, oggi recuperiamo!-disse dandole un altro bacio.
Frankie
era corso da Alice, e ora i due parlavano concitatamente di giochi.
Frankie le mostrò un nuovo gioco sul Nintendo DS e Alice
saltando aveva mostrato fiera all'amico il suo, opportunamente
rivestito di cristalli e perline sui toni del rosa e del viola.
-Buongiorno
Alice!-salutò Kevin allegro.
-Kev!
Ma è vero che ieri sera mi hai portato tu in macchina in
braccio?-chiese Alice.
-Certo!-rispose
lui, abbassandosi sulle ginocchia in modo da poterla guardare negli
occhi.
-Grazie
Kev!-esclamò lei, correndo ad abbracciarlo e dandogli un bacio
sulla guancia.
-Penso
che tu abbia passato l'esame di Alice!-
-Fiù!
È stato più difficile dell'esame per il diploma!-rise
Kevin.
-Essere!-chiamò
Trix con il broncio.
-Ciao
Trix! Già acida di prima mattina?-chiese con un sorriso.
-Ovvio,
essere! Ed è colpa
tua!-
-Ovviamente!-rise
lui, facendo ridere anche lei.
Kim
e Nick si guardavano imbarazzati, ridendo e osservando i fratelli.
-Ok,guys!
Ascoltatemi un attimo. Ora, ci divideremo in due auto, quindi in tre
con me e in tre con Nick!-disse Kevin al gruppo.
-Essere!
Non mi dire che ancora non hai la patente!!-tuonò Trix.
-Ho
avuto da fare.-si giustificò lui.
-Sei
un fannullone, Essere! Avanti muovi quel culetto e portalo
verso la macchina di Nick! Dobbiamo parlare, ora!-gli disse Trix,
prendendolo simpaticamente a spintoni verso la Mustang di Nick, il
quale si stava letteralmente scompisciando dal ridere piegato in due.
Sì,
quella Trix sapeva il fatto suo e anche il fatto di Joe.
-Ho
capito, Ari e bambini.. prego nel mio Suv!-fece Kevin con un inchino,
aiutando da perfetto gentiluomo Ari a salire.
-Dove
andiamo?-chiese Ari curiosa, allacciando le cinture.
-Sorpresa!
Un'oretta e lo scoprirai.-
-Mi
piacciono le sorprese fatte da te, Kevin.-sorrise lei.
-A
me piaci tu, e basta.-sussurrò, approfittando del semaforo
rosso per darle un altro bacio.
Intanto
nella Mustang di Nicholas, Kim, Joe e Trix chiacchieravano
animatamente.
-Quando
sono arrivato a casa ho dato un'occhiata nel web. Siamo finiti su
JustJared.com. Siete le nuove ragazze misteriose che escono
con i JB.-
-Davvero?
Sono una staaaaar!-esclamò Trix eccitata, battendo
freneticamente le mani.
-Dai,
Trix! Non sarai famosa quanto loro.-le ricordò Kim.
-Beh,
ma perchè bisogna parlare di loro quando io sono un'argomento
infinitamente più interessante?-chiese serafica.
Kevin
guidava sicuro ed estremamente tranquillo, lanciando di tanto in
tanto un'occhiata a Frankie e Alice o all'auto di Nick dallo
specchietto retrovisore.
Il
centro cittadino di Los Angeles scorreva veloce, lasciando spazio a
spiaggie bianchissime e l'acqua azzurra dell'Oceano.
-Questa
è Malibù!-constatò Ari.
Kevin
le sorrise.
-è
lì che stiamo andando.- ammise, indicando una villa immensa
sulla costa.
-Cosa??
Waw!-esclamò Ari sporgendosi dal finestrino per vedere meglio.
Kevin
arrivò di fronte, prese un telecomando dal cassetto posto sul
cruscotto e l'enorme cancello si aprì. Dietro di lui, Nick
frenò dolcemente parcheggiando la Mustang poco dietro la sua.
-Benvenuti
a Malibù! Questa è la casa di alcuni amici che
gentilmente ci hanno concesso di utilizzare la spiaggia.-spiegò
Joe una volta sceso dall'auto: era inutile negarlo, il giovane
frontman non perdeva il vizio, doveva sempre intrattenere quasi
fossero perennemente sullo stage.
Così
tutti divertiti corsero sulla spiaggia.
I
ragazzi avevano pensato proprio a tutto: avevano portato dei panini
per il pranzo, la chitarra per suonare un pò, asciugamani,
palloni, macchine fotografiche e soprattutto paletta e secchiello.
-Aaaaaaaw!
Joe ma ci sono le moto d'acqua!!-esultò felice Trix appena
mise piede in spiaggia.
-Noi
non andremo sulle moto d'acqua!-annunciò caparbio.
Trix
gli lanciò un'occhiataccia penetrante che evidentemente gli
fece cambiare idea.
-Noi
andremo sulle moto d'acqua!-ritrattò di nuovo.
Trix
entusiasta gli saltò al collo saltellando come una bimba
quando vede i doni di Natale.
In
quattro e quattr'otto i due avevano mollato gli asciugamani e i
vestiti ed erano corsi sulle moto d'acqua.
-Oh
oh, attenzione! Pericolo è in acqua!-ridacchiò
Nick.
Kevin
rise.
-Joe,
mi raccomando! Stai attento che non ho voglia di spiegare a mamma
come sei morto sulle moto d'acqua!-urlò.
-Kevin,
vai a quel paese!-replicò lui, infilando il giubbotto di
salvataggio.
-Alice,
amore..voi due che volete fare?-chiese Ari.
-Giochiamo
con la sabbia!-rispose Frankie.
-Perchè
non fate un castello e poi lo fotografiamo?-propose Kevin, proposta
peraltro subito accolta con grande entusiasmo dai bambini che rimasti
in costume avevano preso secchielli e palette e si erano dati alla
pazza gioia sul bagnasciuga.
Sistemati
gli asciugamani per terra e rimasti in costume, mancavano solo Kevin
e Ari, Kim e Nick all'appello.
-Kim,
ti va di fare due passi?-chiese Nick.
-Certo,
molto volentieri!-rispose lei, rimanendo con un semplicissimo bikini
azzurro con un fiore beige stampato sopra. Presero una macchina
fotografica e insieme camminarono lungo la costa, lontani da occhi
indiscreti.
-Noi
che facciamo?-
-Coccole!-rispose
Kevin prontamente.
-Al
sole però.-
Restare
stesi al sole a parlare tranquillamente in compagnia di una ragazza
che gli piaceva parecchio, non era una cosa molto frequente per
Kevin. Ogni sacrosanta volta che Kevin si rilassava c'era sempre
qualche paparazzo pronto a immortalare il momento. Fortuna volle quel
giorno che John, il loro produttore esecutivo insieme al padre e allo
zio, aveva consesso loro di utilizzare la sua spiaggia privata per un
pò di tranquillità e relax.
La
mano di Kevin sfiorava dolcemente la pelle della schiena della
ricciolina, che apprezzava immensamente la cosa.
-Adoro
le coccole.-
-Sei
una coccolona.-sorrise.
-A
dire il vero sono secoli che qualcuno non mi coccola per il semplice
gusto di farlo.-ammise.
-Adesso
ci sono io, e puoi avere tutte le coccole che vuoi.-
Arianna
sorrise: per un momento tutti i problemi sembrano sparire, per un
momento non aveva mille cose da fare, per un momento poteva essere
una ragazza che vive appieno un momento speciale, per un momento
poteva chiudere gli occhi e pensare solo a loro.
-ahia!-borbottò
Frankie stringendo forte gli occhi.
-Ti
sei fatto male, Frankie?-chiese Alice dolcemente, abbandonando
paletta e secchiello per correre in soccorso dell'amico.
-Mi
sono tirato la paletta in testa!-ammise massaggiando i capelli scuri.
Alice
storse la boccuccia con fare esperto e diede un bacino a Frankie dove
si teneva la mano.
-Così
ti passa il male!-spiegò saggia.
Entrambi
rossi in volto, un pò per il caldo e un pò per
l'emozione, tornarono sorridenti ai loro giochi da bambini.
Vivere
la vita sempre all'estremo per Trix era una cosa assolutamente
normale: fare sport estremi, sballarsi fino al limite e sapere di
averla scampata un'altra volta, fare esperienze al limite della
legalità solo per sentire l'adrenalina entrare in circolo, per
sentirsi elettrizzata, per sentirsi viva.
Fare
cose pericolose, per Joseph era praticamente un mestiere, uno stile
di vita. La gente si aspettava questo genere di cose da lui, e lui
non le poteva deludere. Ogni sera, quando saliva su un palco,
qualcuno si aspettava che iniziasse a saltare, fare capriole,
cimentarsi in acrobazie al limite del palco con i suoi fratelli per
farli divertire, e renderli felici...e se c'era una cosa piacevole da
fare per Joe era proprio rendere felici le persone. Con il tempo, il
pericolo era diventato parte di lui, aveva imparato a non temere mai
le nuove esperienze e a trarne un vantaggio.
-Oddio
Joe! Questa cosa è una figata pazzesca!-esultò Trix
scostando i capelli bagnati dal viso a qualche km dalla costa.
-Sì,
ammetto che batterti è stato divertente!-rise lui, fingendo di
lucidarsi le unghie contro il giubbotto salvagente.
Trix
si guardò intorno.
-Bene,
Jonas. Siamo a qualche km dalla costa, in mezzo all'acqua. Potrei
ucciderti e spacciarlo per un incidente.-fece perfida.
-Non
riusciresti ad uccidermi!-rispose sicuro.
-Scommettiamo?-chiese
lei, alzando un sopracciglio sarcastica.
-No.
Però non potresti mai uccidere il tuo miglior nemico,no?
Senza contare che ti troveresti quattro milioni di fan pronte a
vendicare la morte del loro idolo.-
Trix
rise sonoramente, appoggiandosi al manubrio dell'acquascooter.
-Perchè
non mi odiano già?-chiese divertita.
-Ancora
no. Ora, conoscendo le fan, ci sono le congetture su chi sei.. mia
cugina o una qualsiasi parente in modo che tu non possa avere una
storia con me. Sarebbe illegale.-
-Che
amorevoli fan!-sorrise malefica, alzandosi in piedi e slacciando con
maestria il giubbotto, lasciandolo cadere sulla sella e tuffandosi
nell'acqua cristallina.
Joseph
Jonas non sapeva come reagire. Per la prima volta, avrebbe voluto
avere un manuale per capire meglio ciò che succedeva. Nel suo
cervello si ripeteva a rallentatore la scena che la ragazza aveva
fatto fin troppo naturalmente, il giubbotto che scivolava lento, il
reggiseno del bikini che lasciava scoperta fin troppa carne. Il suo
sguardo era passato dalle labbra carnose al mento, al collo per poi
scendere sempre più giù fino al ventre piatto e le
cosce perfette.
-Che
fai, Jonas? Non vieni?-chiese Trix nuotando nell'acqua.
Reagire
in fretta era l'unica soluzione: l'acqua fredda avrebbe aiutato il
suo spirito...e non solo.
-Guarda
Kim! Se arriviamo a quelli scogli possiamo fare delle foto
fantastiche!-esclamò Nick indicando una serie di massi a
qualche km di distanza.
-Fino
là? Ma è distantissimo!-si lamentò lei.
-Macchè!
Dai, andiamo!-disse lui prendendola istintivamente per mano e
correndo verso la meta.
-Vieni
qui!-disse bloccandosi di colpo. La trascinò verso di se,
facendo aderire il suo corpo a quello della ragazza; vicini come mai
lo erano stati prima, amici come mai lo erano stati prima.
-Vieni,
facciamo la nostra prima foto insieme.-sorrise Nick
Click.
Un istante immortalato per sempre. Due giovani come tutti gli altri,
non Nick la rockstar, non Kim la studentessa, non Nick il diabetico,
non Kim con le sorelle pazze. Solo Nick e Kim come due normali
adolescenti che frequentano lo stesso liceo, come due comuni amici
che si conoscono da una vita e vogliono condividere i ricordi di un
tempo che quando sarà finito rimpiangeranno entrambi.
-Sai
che era la prima volta dall'asilo che qualcuno dava buca così
palesemente a Ella?-rise Kim seduta sulla spiaggia, con l'acqua che
le solleticava le gambe.
-Sai
che io quelle come lei le detesto? Anche quando frequentavo le Junior
High, quando ancora non ero famoso. Non sono mai stato un tipo molto
popolare ad essere sincero, la mia vita sociale era praticamente
ristretta ai miei fratelli. Ella e le sue amiche sono quel genere di
persona così insicure che per stare bene devono far sentire
inferiori gli altri.-
Carpe
diem. Cogli l'attimo. Click.
Kim
alzò le spalle.
-Posso
farti una domanda?-chiese la ragazza, guardando l'oceano estendersi
all'infinito.
Nick
annuì.
-Perchè
io?-
Era
una domanda vaga, generica.
-Non
lo so. Perchè tu sei tu.-
-Certo
che io sono io, in qualità di me stessa ti assicuro che sono
io.-rise Kim.
-Mannò,
sciocchina. Il punto è che io e te ci assomigliamo
caratterialmente.-
-Io
sono assolutamente più fantastica di te!-disse Kim.
Nick
scoppiò a ridere, contagiando la ragazza.
To
be continued.
***
Rullo
di tamburi: sono sopravvissuta a questa settimana infernale ragazze,
è un mezzo miracolo. Non potete immaginare cosa è
successo a scuola: crisi di panico, professori impazziti, cretina che
mettono nei casini la sottoscritta ma io barcollo ma non mollo.
Quella è la mia scuola e se ha intenzione di stare lì,
quella deve imparare ad essere meno falsa. E domani inizierò
il corso per il test d'ammissione a medicina!!!!!!! Ok,
perdonate lo sfogo, ma sono arrabbiata con quella scema e sono
eccitatissima perché entrare a medicina è il mio sogno
da quando ancora portavo il pannolone.
Io
vi amo! Non posso dire altro.
Un sacco di recensioni, sempre più gente che inserisce tra i
preferiti Hello beautiful e un sacco di visite ai capitoli!
(il primo ha totalizzato ben oltre le 1700 visite. Grazie!).
Ringraziamo
una per una quelle splendide persone che mi fanno spuntare un sorriso
sul volto con le loro recensioni.
Kry:
Mon Amour, questa settimana è stata un incubo TOTALE. Sono
stra contenta che ti siano piaciuti i vestiti, io e Trix non so
quante ore ci abbiamo perso per cercarli :D è stato
praticamente un parto! Alice è una bambina con due occhioni
scuri in grado di sciogliere il Polo Nord (e meno male che gli orsi
sanno nuotare!!) quindi è naturale che mamma Denise la
approvi. Forse è un po' la figlia femmina che sperava di
avere. Chi lo sa, chi vivrà vedra! Ari bocciata sìsì,
ma l'esercito Ruggieri Sister è in agguato e poi Kev non credo
cambierà idea tanto facilmente. Non resiste al mio/suo
fascino! *Ari si atteggia da Diva*Ok, la pianto di sparare minchiate.
Tanti bacini Mon Amour, e aggiorna presto la tua! (ma vedi di far
sparire Samantha!!!! Grr :@) <3
Trèèèèèx:
Oddio, il 19 si avvicina e io inizio a tremare pensando a tutto il
lavoro che avrò da fare poi (AriFreud ordina un nuovo pacco di
Aulin [che non può prendere] per eventuali cefalee e un nuovo
divano sagomato per le consulenze con la sua fedelissima
TrixPaziente) . Indovina un po', questa sera esco e quindi non ci
sono, temo dovrai aspettare martedì :S Sto sfollando. Rimane
il fatto che Ille & The City è la cosa migliore che
abbiamo mai fatto, è un vero capolavoro che verrà
inserito nei libri di letteratura e nel 3000 con la plurivecchietta
nipote dei JB che ascolta il loro settimo album (perché
ne sforneranno uno ogni 150 anni), uscirà come prima prova
alla maturità. Una cosa del tipo. “Ille & the city”,
noto capolavoro delle Ille, Trixilla e Arilla, è una pietra
miliare della letteratura dell'altro millennio ed è un testo
fondamentale per comprendere le cause del declino dell'industria
musicale italiana nel 2000. Illustri il candidato quali provvedimenti
avrebbero potuto prendere per arginare una tale blasfemia. Sìsì,
Frankie rulez! Non c'è
niente da fare, scriverò una fanfiction solo su di lui *-*
ahaha ok la pianto di sparare minchiate, ma sono un filo agitata
perché domani inizio il corso per l'ammissione a medicina.
*-* Me diventerà
dottore! *-* Ok, la pianto. Ti amooooooo <3
Kary91:
Il vestito di Kim vince alla
stragrande! Davvero ti sono piaciuti i confronti tra Denise e le
sorelle? Devo ammettere che non è stato semplicissimo
scriverli, ma volevo che venissero bene! Grazie mille quindi, Honey!
Io adoro i tuoi commentini kilometrici anche perché analizzi
tutto scena per scena e adoro
questa cosa (mai quanto adoro te, of course! :D) Per la prof. Sta
stronza! Beh fortuna che è il primo
quadrimestra/semestre/trimestre o in ogni caso non è l'ultimo
così avrai tempo per recuperare, no? Attendo con ansia la tua
recensione! Baciniii honey! <3
Carly4e:
Sono molto onorata che ti faccia ridere in alcuni punti, spero che
questo capitolo non sia stato da meno! Eh le bugie hanno le gambe
corte, e Kevin se ne accorgerà presto! Un bacione! <3
Sbrodolina:
ahahah! Tu adori tutte le
sorelle, ma la tua preferita in assoluto è Kim, giusto? Beh
diciamo che nei prossimi capitoli ti farò felice! ;P bacini!
RitardoGirl
del mio <3: Tesoro mio, era
solo questione di tempo e poi il titolo sarebbe tornato tuo solo che
sta diventando DAVVERO lungo O.o Mon Amour, faccio ancora il liceo
(ultimo anno) ma sull'indirizzo ci hai preso! :D Tesoro, visto ce
considerato che non la voglio tirare per le lunghe questa ff sto
pensando di postare due volte la settimana, ovvio solo se vedo un
riscontro positivo in materia di recensioni! :D Che dire? Domani
leggerò la tua recensione! :P Bacini RitardoGirl del
mio <3
StarGirl312:Buahahaha
oddio, per quelle tre righe mi hai fatto morire del ridere! Sei
troppo forte! Ahahahahah! Bacini teneri tesoro <3
Reby94xx:
Ma tesoro! Allora la febbre? È
venuta? È passata? Sono onorata che ti piacciano i vestiti e
mi dispiace per la scarpe della Trixy, però le ho cercate di
nuovo ma non le ho trovate:( I'm sorry! Anzi è colpa del sito.
Sìsì. Tu sei una mia socia per via di liceo. Eh è
parecchio difficile, sopratutto sto approfondendo un po' di psicologi
per niente facili come Freud e Jung con annesse e connesse teorie
molto affascinanti ma parecchio complesse. Ad ogni modo, grazie mille
per la recensione! <3 Alla prossima, tesoro!
Sbranina:
Sei vagamente consapevole del fatto che hai mandato il mio ego a
mille? No? Bene, adesso lo sai! :D Ma benvenutaaaaaaaa! Innanzitutto
voglio sapere come è andato inglese che m'hai fatto stare in
pena una settimana. Grazie per i complimenti, grazie per il commento
ai personaggi, grazie per aver letto e recensito e grazie per la
recensione più lunga della storia. *-* Io amo le
recensioni lunghe. *-* Ad ogni modo, davvero grazie di cuore! Spero
di vederti spesso tra i recensitori! Un bacione grossissimo!
A
MERCOLEDì/GIOVEDì con il prossimo capitolo e grazie ai 39
che mi tengono tra i preferiti.
|
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Capitolo 15 *** In the evening. ***
in
Capitolo 15: In the
evening.
In
the evening, when the day is done
Im looking for a woman, but the
girl dont come
So dont let her, play you for a fool
She dont
show no pity baby, she dont make no rules
oh, oh, I need your
love, I need your love
Oh, I need your love, I just got to have
So
dont you let her, oh, get under your skin
Its only bad luck and
trouble, from the day that you begin
I hear you crying in the
darkness, dont ask nobodys help
Aint no pockets full of mercy
baby, cause you can only blame yourself.
-In
the evening Led Zeppelin-
Il
sole ormai tramontava, creando uno spettacolo affascinante di colori
lungo la costa.
-Kim,
ti va di fare due passi prima di andare?-chiese Nick infilando la
camicia bianca di lino.
-Sì
certo.-rispose lei.
Nick
avvisò i fratelli maggiori.
Camminarono
in silenzio per quasi un quarto d'ora, un silenzio pieno di
significato. Era bello poter stare ad ascoltare il rumore delle onde
che si infrangevano sugli scogli, gli strilli rauchi dei gabbiani,
senza avere 3000 decibel nell'orecchio o una famiglia numerosa e
soprattutto rumorosa. Camminavano allineati, quasi in sincrono.
Inaspettatamente, la bella ragazza sentì la mano di Nick
prendere la sua. Non era una presa come tutte le altre, non era una
stretta amichevole. Le due dita si intrecciarono con quelle del
ragazzo che guardava fisso davanti a se, cercando di nascondere un
sorriso.
Si
sentì le guance avvampare, ma abbassò lo sguardo
cercando di mascherare anche lei un sorriso. Era un passo avanti per
la loro amicizia? Certo, l'espressione da cane bastonato (come
l'aveva definita Trix), l'aveva sempre colpita.
-Ti
va di sederti un po'?-chiese all'improvviso Nick.
Kim
accettò.
Era
una strana sensazione quella che provava adesso. Le sembrava di aver
bevuto troppo vino, le girava un po' la testa, ma pensava di sapere a
cosa era dovuta quella sensazione.
Quello
era uno dei momenti in cui le parole erano superflue. Seduti sulla
riva del mare, guardavano il cielo arancione e il sole sciogliersi
nell'acqua.
-Che
bello!-esclamò Kim estasiata.
-Già.
Non sono cose che si vedono tutti i giorni.-ammise Nicholas, rapito
da quell'immagine.
Un
click, ed ebbe l'immagine nel sole catturato su una pellicola.
-Mi
viene in mente una canzone.-sussurrò Kim.
-Quale?-chiese
Nick curioso.
Kim
spianò per bene l'arena, trovando quella più scura un
paio di centimetri sotto.
Con
il dito incise delle lettere.
Inseparable.
Nicholas
non poteva fare a meno di sorridere. Stava pensando alla stessa
canzone. E la cosa bella era che l'aveva scritta lui, e quale
migliore occasione per sfruttare le sue doti?
Take
my hand tonight
We can run so far
We can change the world to
anything you want
We can talk for hours just staring at the
stars
They shine down to show us.
Cantava mettendoci
l'anima, come faceva ogni sera davanti a palazzetti pieni di persone.
Solo che in quell'occasione era speciale. Non era per la folla: era
per lei.
That
you know when the sun forgets to shine
I'll be there to hold you
through the night
And we'll be running so fast we can fly
tonight
And even when we're miles and miles apart
You're still
holding all of my heart
I promise it will never be dark
I
know..we're inseparable
Chiara lo guardava
ammaliata. La rockstar la cantava per lei. No, non era una rockstar.
Per lei era semplicemente il suo amico Nicholas, quello che le era
venuto addosso in corridoio.
We
could run forever if you want
And I would not get tired
Because
I'd be with you
I can tell you're listening until the very end
We
have done all these things
You know when the sun forgets to
shine
I'll be there to hold you through the night
We'll be
runnin' so fast we can fly tonight
And even when we're miles and
miles apart
You'll still be holdin' all of my heart
I promise
it will never be dark
I know..we're inseparable
Nicholas fissava
davanti a se il sole scendere lento. Una canzone: la sua canzone, la
loro canzone. L'aveva pensata subito quando aveva incontrato i
suoi occhi in corridoio, quando aveva visto quel vestitino arancione
attraverso i vetri del McDonalds. I gomiti appoggiati sulle ginocchia
e la voglia di cantare per lei all'infinito. No, non era amicizia.
Lui credeva nei colpi di fulmine.
I
would give it up
To never let you fall
Cause you know we're
inseparable
I would give it all
Just to show you I'm in
love
Yea you know we're inseparable
You know when the sun
forgets to shine
I'll be there to hold you through the night
We'll
be runnin' so fast we can fly tonight
And even when we're miles
and miles apart
You'll still be holdin' all of my heart
I
promise it will never be dark
I know..we're inseparable
Kim istintivamente posò
la testa sulla sua spalla, osservando il tramonto. Era tutto così
naturale, tutto così reale. No, non stava sognando. Nicholas
aveva una voce ancora più bella dal vivo, nessun filmato su
Youtube, nessuna traccia del CD, nessuna televisione gli rendevano
giustizia. Era un segno? Sentire quella canzone propria ancora prima
di pensarla.
Nick sentì il
profumo di salsedine provenire dalla testa della ragazza, posata
delicatamente sulla sua spalla.
Gli venne naturale
tracciare vicino alla scritta della ragazza un'altra cosa. Quando
spostò il braccio, finalmente Kim lo lesse. La scritta ora
appariva diversa.
Nick
+ Kim = Inseparable
Chiara lo guardò
negli occhi. Nicholas sorrideva sereno. Con due dita le sollevò
il viso, avvicinandosi inevitabilmente, assaggiando il sapore di
salsedine sulle labbra che si incontrano, smorzando sorrisi che
ancora non sono nati.
Dal luogo in cui era
seduto, poteva tranquillamente avere la visuale della piccola baia
privata su cui erano approdati. I bimbi giocavano ancora senza
stancarsi con le biglie sulla riva, i musetti arrossati e le
lentiggini comparse grazie al sole di quella giornata.
Joe, esausto, dormiva a
pancia in su, occhiali rossi calati sugli occhi ed espressione beata
prendendo gli ultimi raggi di sole che ormai scompariva
all'orizzonte. Trix, la rossa tutto pepe, sembrava quasi essere una
dolce ragazza normale che riposava con la testa appoggiata al petto
di Joe. Vedeva i loro petti muoversi regolari, evidentemente entrambi
avevano dovuto imparare ad addormentarsi in qualsiasi situazione e
con qualsiasi suono, causa una moltitudine di fratelli e sorelle che
abitavano nello stesso posto e inevitabilmente sempre tanta
confusione. E poi guardò lei, lei che aveva indossato la
minigonna e la canotta e ora si accingeva a raccogliere un po' del
casino che avevano fatto durante la giornata. Si trovò a
fissarla stupito fino a quando lei, probabilmente sentendosi
osservata, si voltò e gli sorrise. Con una mano le chiese di
andare da lui. Seduto sullo scoglio, aveva portato con se la
chitarra. Quando fu vicino a lui, la fece sedere, con un
gesto amoroso appoggiò la gamba sulla sabbia e tese le corde.
Come il fratello minore, anche lui aveva in mente una canzone:
l'unica che gli risuonava in testa, quella canzone che gli era sempre
rimasta nel cuore, che aveva scritto sperando di trovare la persona
giusta da associare a quel testo. Ora ne era certo. Aveva colto i
segnali, aveva ascoltato ogni singola cellula del suo corpo e ogni
pensiero, anche quello più razionale. La conclusione tuttavia
era sempre una: Paul Kevin Jonas II, credeva nell'amore a prima
vista.
Le dita scivolavano
decise sulla chitarra in un insieme di note a lei sconosciute, a lui
improvvisamente nuove.
Hello beautiful!
How's it going?
I
hear its wonderful
In California
I've been missin' you
Its
true.
Ascoltava in silenzio,
catturando ogni singola nota e ogni singola sillaba che uscisse dalla
labbra del ragazzo. Possibile che le fosse capitato un ragazzo del
genere? Lei non lo meritava. Lui era quel genere di ragazzo che ti
volge un sorriso e ti fa venire voglia di essere una persona
migliore, ti parla e ti chiedi perché non riesci a smettere di
ascoltarlo.
But tonight, I'm
gonna fly
But tonight, Im gonna FLY!
Cause I go across the
world
And see everything, and never be satisfied
If I couldnt
see those eyes
Sentire i suoi occhi
verdi persi nei suoi, sentire il cuore accellerare i suoi battiti,
sentire l'adrenalina che sale nel cervello, sentire l'emozione
attraverso ogni singola fibra del corpo, sentirla come la pioggia,
sentirla come il profumo dei fiori a primavera, sentirla come il sole
che brucia sulla pelle e cantare, cantare per lei, solo per lei. Otto
miliardi di persone e volersi innamorare di lei. Essere stanco di
crearsi illusioni e finalmente essere sicuro.
Hello
Beautiful
Its been a long time
Since my phone rung
And
you've been on that line
And I've been missing you
Its true
Chiudere
il capitolo precedente della sua vita per aprirne un'altro, più
intenso, più colorato, più specifico. Ne sarebbe stata
capace? Chiudere quella storia e ricadere nella stessa
ragnatela era l'unica cosa che non voleva, era stata troppo male e
nonostante la ferita si fosse ormai cicatrizzata, ogni tanto la
sentiva ancora pulsare.
But tonight, I'm
gonna fly
But tonight, Im gonna FLY! Oh Yeah!
Cause I go across
the world
And see everything, and never be satisfied
If I
couldnt see those eyes.
Ma
se puoi scegliere di
amare oppure no, non puoi scegliere di provare dei sentimenti verso
qualcuno oppure no. E l'amore si sa, è un sentimento. Dopo
aver notato una persona puoi anche dirti che non ne vale la pena, che
non sei ancora pronta, che hai già sofferto una volta e niente
ti fa supporre che non ti capiterà di nuovo, ma sono solo
pensieri. La mente va da una parte, il cuore da un’altra. Scegliere
il primo, significa scegliere il secondo. Era pronta? No, nessuno lo
era, nessuno lo sarebbe stato. Lei viveva la sua
vita e gli altri vivevano la loro: non era pronta a capire che nella
vita e nel mondo dei sentimenti, non esistono aggettivi
possessivi.
Quanto era passato? Un
secondo? Un minuto? Un'ora? Joe proprio non lo sapeva. Erano usciti
dall'acqua ridendo e scherzando come due amici d'infanzia che giocano
per ore sperando che il momento di andarsene non arrivi troppo
presto.
-Ammetto di essere
stanco!-disse Joe buttandosi sul bagnasciuga a carponi e stendendosi
sulla calda sabbia bianca a gambe e braccia aperte.
-Come, Jonas? Ti
stanchi così in fretta?-chiese lei con il fiatone dovuto
all'ultima estenuante battaglia. Aveva tutta l'aria di essere una
sfida.
-Io non mi stanco
mai.-replicò alzando un po' la testa e guardandola
controsole.
-Allora potremmo fare
un altro round. Potrei darti la rivincita.-sorrise lei.
Joe le sorrise
ruffiano.
-Non vuoi prendere
l'ultima oretta di sole?-chiese.
Sì, aveva
imparato quello che dalle pagine di Vanity Fair non si poteva
imparare, o meglio, non si poteva applicare con lei. Era sicuro che
nella sua mente fosse scattato un meccanismo che sicuramente
c'entrava con tintarelle perfette, abiti ancora più corti del
normale (se mai ciò fosse stato possibile) e dare bella mostra
di se. Trix si stese subito vicino a lui.
-Sister! Mi porti gli
occhiali per favore?-chiese Trix alla sorella, che prontamente li
portò anche al Jonas di mezzo, mossa da non si sa quale forma
di pietà.
-Fate un cheese
per la stampa!-scherzò Ari, cercando di fotografarli da sopra
le loro teste.
Joe si irrigidì
impercettibilmente.
-Su, Joe. Oh, mi
arrendo. Arrangiatevi.-disse spazientita, mollando la macchinetta
sulla pancia piatta della sorella.
-Jonas, riesci a stare
fermo un attimo o ti devo spiegare quando un corpo è fermo e
quando invece è in movimento?-chiese Trix.
-Gne gne- la scimmiottò
lui.
Joe lo sapeva, sapeva
che la rossa era permalosa fino all'esasperazione, testarda come un
mulo e orgogliosa come Lucifero. Sapeva anche che probabilmente
questo gli sarebbe costato un occhio della testa in caffè,
gelati e pranzi. Sapeva anche che sicuramente gli sarebbe costato la
sanità mentale (precaria già di suo) in pomeriggi di
shopping sfrenato in giro per la California.
Non si stupì
quando vide la ragazza scivolare lontano da lui, e mettere il
broncio.
-Eddai. Stavo
scherzando.-
-No,Essere. Sono
offesa. Volevo una foto con te da vendere a People magari.-
Joe sbuffò
divertito. A volte sembrava di avere a che fare con una bambina di
cinque anni. Con una tenera bambina di cinque anni.
-Dai, sciocchina. Vieni
qua.-sorrise scansandosi vicino a lei, con la digitale ben salda in
mano.
Ben decisa a mantenere
in scena la tragedia che si era riproposta, Trix si girò sul
fianco dando le spalle a Joe.
-Suuu! Fai un sorrisino
al tuo miglior nemico?-le chiese come quella sera da
Starbucks, quando l'aveva costretta a mangiare le patatine.
Trix stava combattendo
con tutta se stessa per non scoppiare a ridere mettendo fine a quella
ridicola tragedia.
-E va bene, se la
montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna, no?-borbottò
posando il suo volto sulla spalla della ragazza e scattando una foto.
-JONAS! Non farlo mai
più! Le foto non vanno mai prese all'improvviso!-
-Allora risolviamo il
problema. Vieni qui, togli il broncio e facciamo questa foto!-
Trix si vide costretta
a fare quello che diceva il ragazzo.
-Sei inutile, Essere.
Non studi, non lavori, non produci per la società e
nemmeno le foto sai fare!-brontolò posando il viso sulla
spalla del ragazzo, che le cinse le spalle con il suo braccio.
-Pronta?-chiese.
-Mhmh.-rispose lei,
mettendosi in posa.
Click. Un attimo e le
emozioni erano state immortalate per anni, secoli, millenni. Joe
sembrò colpito. Chissà cosa avrebbe provato tra 10 anni
guardando quella foto. Gioia? Tristezza? Amore? Odio? Chissà
se tra 10 anni sarebbe rimasti amici. Di una cosa era certo:i
ricordi sbiadiscono senza mai svanire, ma le emozioni non muoiono
mai.
-Fammela vedere,
Essere!-disse Trix, allungando la mano per prendere la
digitale, legata al polso del cantante.
-Bleah!-fece schifata.
-Che c'è?-chiese
alzando gli occhi al cielo.
-Non te ne va bene una?
Non fare come le fan, per favore! Dicono che sono orrende anche
quando in fotografia sono venute benissimo! Su, sei bellissima!-
-Lo so. Infatti io
stavo parlando di te!-replicò seria.
Joe rimase a bocca
aperta.
-Dai, sembri Bill dei
Tokio Hotel!-
-Uhh! Bill! È un
ragazzo molto simpatico, sai?-
-Certo, una vera
principessa.-
-No, sul serio! L'ho
incontrato perché ci hanno fatto da band di supporto per un
paio di concerti! Bill sa un sacco di cose! Mi ha spiegato come
stirare meglio i capelli e anche come farli durare più a
lungo! Gliene sarò debitore a vita!-
Trix lo guardò
allucinata.
-Ora sembri Jack
McFarland.- (se non sapete chi è, fatevi una cultura!
L'omosessuale amico di Will & Grace!)
Erano scoppiati a
ridere come bambini, per poi mettersi a guardare il mare ma senza
sciogliere la posizione, finché il sonno non li aveva colpiti.
Ora Joseph era ben
sveglio, ma non osava muoversi. Sentiva il suono della chitarra e la
voce del fratello maggiore cantare Hello Beautiful, le onde
arrivare sulla riva. Non poté fare a meno di guardare il
diavolo rosso che aveva spalmato addosso, mentre una canzone gli
riaffiorava nella memoria. “But it's cool 'cause we're just
friends”.
Tornati
i due piccioncini dalla passeggiata romantica, tra sorrisi maliziosi
da parte delle tre sorelle (ricordiamo che ai sorrisi maliziosi i
Jonas ancora non sono arrivati) e sguardi significativi, svegliati i
due pericoli addormentati, l'ora di tornare a casa era giunta.
Ari
osservava il paesaggio rapita, con sempre maggiore intensità,
tanto che a poco a poco i contorni si fecero meno nitidi. Kevin
controllò le due piccole pesti che erano crollate sul sedile
posteriore in uno strano ammasso di gambe e braccia.
-Un
penny per i tuoi pensieri.- le disse, continuando a guardare la
strada.
Ari
sorrise.
-Tra
una settimana potrei essere dall'altro capo degli Stati Uniti, lo
sai?-
-Tra
una settimana potresti essere con me, lo sai?-le rispose lui.
Sì,
aveva pensato che l'orologio scandiva il tempo inesorabilmente senza
guardare in faccia niente e nessuno. Sì, aveva pensato al
fatto che saperla dall'altra parte del continente gli faceva scendere
una tristezza incredibile. Sì, aveva pensato che senza vederla
sarebbe impazzito. Sì, era consapevole che tutto quello che
gli era successo in quella settimana era qualcosa che difficilmente
avrebbe trovato con altre persone, anzi. La parola più
corretta era probabilmente impossibile.
Perchè
c'era un'altra cosa che aveva notato: quella strana sensazione di
calore che lo avvolgeva, quello strano formicolio che gli dava alla
testa, quell'immagine sempre fissa nella mente del suo sorriso,
quell'ansia che lo attanagliava nell'attesa di vederla, quella strana
scossa che sentiva quando la baciava. Paul Kevin Jonas II era uno
della old school, era
uno che conosceva un solo modo di corteggiare, quello spontaneo e
romantico, era uno che credeva nelle cose senza tempo. Era uno che
credeva nelle cose che non si potevano vedere.
Guidando
lungo la costa, le prese istintivamente la mano, sorridendole
affidabile. Un sorriso e tanta tranquillità, era quello di cui
lei aveva bisogno. Un sorriso e tanta tranquillità era quello
che lui inconsapevolmente, le stava dando.
Nell'altra
auto intanto, l'atmosfera era molto più allegra e rilassata.
Le note di All summer long del rockettaro Kid Rock riempivano
l'abitacolo, accompagnate dalla voce delle due sorelle che cantavano
a squarciagola con tanto di occhiali da sole e tubetto di crema
raccattato dalla borse come microfono. Erano fatte così, Trix
esibizionista per vocazione più che per necessità, e
Kim, troppo timida per essere estroversa come la sorella maggiore ma
accomunata da una buona dose di propensione ad emularle e condividere
le pazzie delle sorelle.
Joe
canticchiava battendo il piede sul tappetino, mentre Nick conoscendo
solo il ritornello, batteva a tempo sul volante.
-Credevo
fosse troppo fuori dal tuo giro,Essere.- ammise Trix,
stendendo le gambe su quelle di Joe.
-Hey,
ho detto che vivo in purezza, non fuori dal mondo!-
Trix
lo scimmiottò.
-Ma
voi due avete mai una conversazione che non sia fatta con lei
che ti insulta e tu che ti autoinsulti?-chiese Nick perplesso,
continuando a guidare lungo la costa.
-No.-risposero
in coro con naturalezza, facendo ridere i due ragazzi davanti.
-Uhh,
Nicky che cosa fai per i tuoi super sweet sixteen?-chiese
Joe, improvvisamente.
-Compi
gli anni, Esserino?-chiese Trix, affacciandosi in avanti.
Nick
annuì continuando a guardare la strada.
-Davvero?
Quando?-chiese Kim sorridente.
-Sabato!-rispose
Joe al posto suo.
-Ma
tanto lavoriamo.-replicò con un'alzata di spalle.
-Lavorate?-chiesero
stupite le due sorelle.
-Sì,
lavoriamo. Non è che ci basta entrare in studio 10 minuti e
sforniamo un disco!-replicò.
-Forse
tu lavori. L'essere è inutile. Non può lavorare. Ha 19
anni e ancora non ha la patente.-
-Su
di lui hai ragione.-ammise serio Nick.
-Ma
che adorabile fratellino. Stanotte ti consiglio di chiudere la porta
a chiave. Domattina potresti trovarti con i capelli lisci, lo sai?-
ghignò perfido Joe.
-Non
ci provare.-lo intimò lanciandogli uno sguardo penetrante
dallo specchietto retrovisore.
-Il
pericolo è il mio mestiere.-
-Bene,
allora ringrazia che un mestiere ce l'hai ancora!- ghignò
Nicholas.
-Signori
e signore, abbiamo una notizia sconvolgente. Anche i santi
litigano.- annunciò Trix quasi commossa.
-Non
è verto, non stiamo litigando!-replicò Joe, scombinando
amorevolmente i capelli a Nick con un sorriso.
-Peccato,
Jonas. Avevi guadagnato qualche punto ai miei occhi.-
-Per
ogni punto che guadagno tanto ne perdo cinque, quindi per una volta
tanto non mi dispiace rimanere in negativo.-
Kim
sospirò, prendendo in mano la situazione.
-Che
dovete fare sabato?-chiese.
-Giriamo
il nuovo video. Le riprese ci porteranno via due giorni interi,
venerdì e sabato.-spiegò.
-Un
video? Waw!! Io amo i video!-esclamò Trix eccitata.
-Vi
va di venire sul set?-chiese Joe.
-Possiamo?-chiese
Trix, le mani congiunte sotto il mento, sorrisone da ruffiana e
occhioni sbrilluccicanti.
-Beh,
sai dovremo chiedere alle rockstar che girano il video.-ghignò
Joe.
-Nick,
posso venire sul set? Poi lo chiedo anche a Kevin!-esclamò
Trix.
Nick
scoppiò a ridere vedendo l'espressione shockata di suo
fratello, con tanto di bocca spalancata per l'indignazione.
-Cos'hai,
Joe? È traumatizzante vedere qualcuno che ti snobba in questa
maniera?-
Joe
annuì con gli occhi ancora fuori dalle orbite.
-Io
faccio qualcosa nella band! Io canto..e..e..e..e suono il
tamburino!-borbottò.
Trix,
Kim e Nick scoppiarono a ridere trattenendosi a fatica.
Nick,
una volta riuscito a riprendersi, proferì parola.
-Certo
che potete venire, siete tutte e quattro invitate!-
Immediatamente
sembrò che l'auto si congelasse.
-Non
possiamo venire tutte. Ari non lo sa.-precisò Trix.
Nick
e Joe sembrarono in estremo imbarazzo.
-Abbiamo
detto a Kev di dirle la verità, davvero.-ammise Joe.
Kim
guardò per un istante Nick, trovando subito dopo molto
interessante il paesaggio fuori.
To
be continued.
******
Sondaggio:
quanti coma diabetici? Quante hanno bisogno di insulina? :D
e
il grande momento è arrivatoooooooooo! La coppia NIM regna, lo
so. Sappiate che mi sono innamorata di loro, purtroppo la storia
l'avevo già scritta quasi tutta. Sapete che venerdì ho
fatto a botte? :D La trix è fiera di me *-* Ad ogni
modo, è tardissimo, io e la Sis abbiamo fatto
mezzanotte e mezzo a sparar cavolate (il vento, Trix. Hai spento
l'aria condizionata?) e quindi..via con i grazie!
Sbrodolina:allora?
Guarda che il tuo parere è quello
che mi interessa di più. Ti ho accontentato con la coppia Nim?
:D speriamo di sì! Attendo con ansia un feedback!
Bacini
Trèx:
Quando me ne accorgo è
perché ho la mano del fincoso n° 1 appoggiata nuovamente
sulla schiena, giuro che questo lo picchio prima della fine! Cerco
appoggio nella mia amica che però si è già
imbambolata davanti all’altro fincoso, lei mi guarda si, ma come
per dirmi
“dio-santo-ma-quanto-cazzo-è-figo-sto-ragazzo-non-pensi-anche-tu?”
e quindi sinceramente parlando non mi è di alcun aiuto per
liberarmi del fincoso qui. Cioè..cioè..cioè
*-* ma io dico, ma quanto siamo brave
belle malvagie e schifosamente perfette?
Poi adesso che ho anche fatto a botte ho innalzato le ille ad un
livello superiore. Ad ogni modo, MIAO.TI AMO <3 e ci
amo.
Kary:Io
ti AMO! <3 i tuoi commentini sono fantstici, assolutamente
stupendi. *-* Dico davvero. Vedo con piacere che Nicky e Ari ti hanno
fatto tenerezza *-* e anche i piccolini *-* io amo i piccolini. Io
amo tutto e tutti! :D Spero che ti piaccia anche questo pezzo ^^
Doppiamente brava perché ti sei ricordata che aggiornavo di
mercoledì ihihihi temevo ti dimenticassi! :D uhhh quando compi
gli anni tesoro? Guarda che con i 18 non cambia assolutamente niente
(beh, puoi bere legalmente, guidare e votare ma per quel che conta..
:D) ad ogni modo, io ti adoro.
<3
Dile:Tesoro,
complimenti per inglese, sei stata brava! Come è andato
latino? Ti ho aggiunta a msn, spero che ti sia arrivata la richiesta!
:D grazie grazie grazie per la recensione doppia. ^^ ci sentiamo
presto *-* bacini tesoro <3
Carly4e:
Grazie cara! Seguirò i tuoi consigli e appena mi capita di
andare in centro (e di riuscire a fermarmi per più di due
minuti) li prenderò! :D Capitolo decisivo, come hai ben visto.
Solo per un aspetto però! Un bacio e a presto!
Kry:
Tesoro mioooooooooo *-* adoro il fatto che tu adori la mia storia, e
adoro anche che la definisci TENERA perché
io amo la parola TENERA in
tutte le sue forme :D Adesso la Trix mi uccide (ari si scava la
fossa tipo rifugio antiatomico per scappare alla Trix) grazie
grazie grazie! *-* Mon Amour, dimmi tu se questo capitolo è
piccantientusiasmentisbalorditivipreoccupanti
abbastanza! :D bacini mon amour. A presto <3
Stargirl312:
bravissimaaaaaaaaaa *-* Il
momento NIM è arrivato in grande stile, sono un'ineguagliabile
romantica ora della fine. :D Beh, se passi alle minaccie a me non
resta altro che aggiornare più spesso, quindi mercoledì
ci sarà un nuovo capitolo tutto bello bellino *-* bacini
tesoro <3
Socia:
beh ma guarda un po', non ti devi agitare cosìììì!
Devi andare dalla prof sicura al cento per centooooo! Tu sai tutto,
la prof no. Non cadere nei suoi giochetti psicologggggggggggici! Hai
visto Nicky nostro? Sembra tanto buono bravo tranquillo ma poi... eh
sta diventando grande e sente gli ormoni. Ad ogni modo, socia, io ti
saluto che è tardissimo e domani mi aspetta una bella studiata
di psicopedagogia :D baciniii
Perdonatemi
se sono breve, ma è tardissimo e altrimenti non riesco a
postare il capitolo visto che domani, cioè oggi, in poche
parole domenica 8 febbraio avrò un sacco di cose da studiare.
^^
siete
le migliori, davvero!
A
mercoledì con un bel pezzo intitolato “Take my hand”. ^^
siete
tenerissimeeeeeee *-*
<3
|
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Capitolo 16 *** Take my hand. ***
take
Capitolo
16: Take my hand.
Sometimes
I feel like everybody's got a problem
Sometimes I feel like
nobody wants to solve them
I know that people say we're never
going to make it
But I know we're going to get through this
(Close your eyes and please don't let me go)
Don't, Don't,
Don't, Don't let me go now
(Close your eyes don't let me let you
go)
Don't, Don't, Don't
Take my hand tonight
Let's not
think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some
place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love
will never die
Take my hand tonight
One last time.
-Take
my hand Simple Plan-
È
mai possibile che Kim si stesse nascondendo? L'aveva cercata per
quasi mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni: era andato nel
cortile esterno, in quello interno, in palestra, al campo da
football, in classe di letteratura,nel laboratorio di chimica e in
caffetteria.
-Ciao
Nicholas!-squittì Ella avvicinandosi a lui.
-Ella,
buongiorno!-sorrise pacato.
-Che
fai?-chiese.
-Uhm,
sto per andare in classe. Ho compito, devo ripassare.-
-Oh,
certo! Buona fortuna! Baci baci!-salutò lei.
Nicholas
Jerry Jonas, per la prima volta, era portato a pensare che al mondo
esistesse qualcuno più fastidioso di Miley quando gli ronzava
intorno insistentemente per giorni interi.
Non
era psicologicamente pronto ad affrontare la giornata da solo! Era
iniziata male già di prima mattina: Joe aveva ovviamente
occupato il bagno per una doccia interminabile dopo essere andato a
correre, così si era vestito in fretta e aveva preso un succo
velocemente, non calcolando la probabilità che l'adorabile
Frankie gli spalmasse addosso un biscotto alla marmellata. Così
era corso a cambiarsi, di nuovo, e non aveva fatto in tempo a
mangiare. Il suo zucchero era basso, così si sentiva debole.
Ma in tutto questo, l'unico pensiero che lo aveva salvato
dall'impazzire era poter contare su di lei a scuola. Camminava tra i
corridoi salutando ragazzi e ragazze che non aveva probabilmente mai
visto, evitando Ella e i suoi due cagnolini da compagnia, Judy e Jen.
-Sei
in biblioteca.-mormorò improvvisamente. Come aveva fatto a non
pensarci prima?
La
biblioteca scolastica era composta da una sola stanza molto grande,
da cui si accedeva tramite una porta arancione con i maniglioni
antipanico. Tutti gli scaffali erano allineati ordinatamente in file
parallele, centinaia di libri vi erano accatastati sopra. La cercava
tra i tavoli, lanciando occhiate agli scaffali. Perché era
così in ansia?
Poi
riuscì a riconoscerla. Nascosta nell'ultima fila di scaffali,
la testa china sul libro di biologia, la matita infilata tra i
capelli e il povero labbro inferiore torturato dai piccoli morsi che
la ragazza si dava.
-Kim!-la
chiamò piano.
Lei
alzò gli occhi, facendo un piccolo balzo.
-Mi
hai spaventato, Nick!-
-Dove
diavolo eri finita? È mezz'ora che ti cerco!-sussurrò.
-Qui?!-azzardò
lei.
-Ti
ho mandato mille messaggi. Mi stavo preoccupando.-borbottò.
-Scusa,
ho finito il credito.-rispose semplicemente, guardandolo torvo.
Nick
sbuffò.
-Non
mi va che stai senza credito. Non sai mai cosa può succedere,
sopratutto in questo periodo!-sussurrò tirando fuori il suo
telefono e il portafogli.
-Che
fai?-chiese perplessa.
Nick
la guardò con aria di sufficienza.
-Pronto?
Sono Nick Jonas. Vorrei fare una ricarica. Da 75 $. Carta di
credito.-
-Jonas!
Lascia stare! Ma tu sei pazzo!-gli urlò il più
silenziosamente possibile.
Nicholas
sembrava non ascoltarla. Digitò frenetico i tasti sull'iPhone.
-Nick!
Cazzo, non possiamo parlarne almeno?-sibilò lei.
-Grazie,
arrivederci.-ribattè lui educatamente al telefono.
-Quel
che è fatto è fatto. E non provare a ridarmeli.-la
minacciò lui, puntandole il dito contro.
Poi
Kim notò qualcosa di strano nel ragazzo.
-Nick,
stai bene? Sei pallido!-chiese posandogli una mano sulla fronte
leggermente sudata.
-No.
Devo..mangiare credo. Ho gli zuccheri bassi.-borbottò.
-Andiamo
in infermeria. Veloce.-
Voce
ferma. Doveva tenere la voce ferma e mantenere il controllo. Prese
Nick per mano, e lo trascinò dolcemente verso l'infermeria.
L'aveva visto sbiancare di colpo, i movimenti farsi più
nervosi, e poi la sua reazione era esagerata. Tutti i segnali che
Kevin aveva raccontato che succedevano quando aveva bisogno di
insulina.
Ora
c'era solo una cosa da fare: aspettarlo. Si sedette nel corridoio
silenzioso e vuoto: tutti gli studenti erano a lezione. Aveva perso
il compito di letteratura, dannazione!
La
porta dell'infermeria si aprì a fatica dopo un tempo che le
sembrava dannatamente lungo e Nick uscì con un aspetto
decisamente più sano.
-Kim!-esclamò
sorpreso vedendola a terra ad aspettarlo.
-Nick,
come stai?-
-Meglio.
Ma tu che ci fai qui? Hai perso letteratura!-
-ti
ho aspettato, ero preoccupata.-ammise guardando interessata le
ballerine nere.
-Ma
hai perso il compito!-protestò lui.
-Nick,
accidenti!Ero preoccupata per te! Non mi importa di quel benedetto
compito!-spiegò alzando le mani al cielo.
Ora
che era tutto a posto poteva ammetterlo: aveva avuto una paura folle.
Nick
andò ad abbracciarla.
-è
tutto ok. Sto bene.-le sussurrò quando l'ebbe tra le sue
braccia.
La
sentì rilassarsi sciolta nel suo abbraccio. Quando la
campanella suonò, le sorrise affidabile prendendola per mano:
non come amici, come qualcosa di nuovo che ancora non definivano.
Decine
di studenti e sopratutto studentesse li fissavano con espressioni
indecifrabili.
-Trixy
del mio cuore? Cosa fai questa sera?-chiese Ari gettandosi sul letto
della sorella.
-Non
lo so. Perché?-chiese con un sorrisino.
-No,
così. Mi chiedevo se potevi tenere Alice. Sai, Kevin e io
vorremmo andare al cinema.-rispose con noncuranza sfogliando una
copia di Rolling Stone di qualche anno prima.
-Oh
oh. Tu e Kevin andate al cinema?-chiese con un sorriso che di malizia
ne aveva per entrambe.
-Sì,
a guardare un normalissimo film come due normalissimi
ragazzi.-rispose.
-Certo,
e hai intenzione di portargli un regalo? Magari incartato con un un
succintissimo abitino nero e come fiocco un completino intimo molto
sexy?-chiese.
-Assolutamente
no.-rispose sicura.
Trix
arretrò leggermente.
-Oh,
giusto. Vestitino rosso?-
Ari
scosse la testa seria.
-Senza
biancheria! Ecco cosa ho sbagliato!-sorrise trionfante.
Arianna
scosse la testa di nuovo e il sorrisino della sorella a poco a poco
scomparve.
-Vuoi
dirmi che andate solo al cinema a vedere un noioso
film?-chiese con la voce un po' più acuta del normale.
Ari
annuì imbarazzata.
-Oddio.-replicò
Trix cadendo a peso morto sulla sedia.
-Dai
sorellina, è un film e basta.-
-Appunto!
Ari sei consapevole che ci esci da quasi due settimane? Lo sai
questo? Ti ricordo la regola dei giorni alterni: mai uscire per due
giorni di fila con lo stesso ragazzo! È la nostra regola
d'oro!-
-Sì
ma..vedi... uhm..insomma sono due giorni che non ci vediamo..-
-Oddio
no.-sussurrò portandosi le mani sulla fronte.
-Trixy,
dai. Potrebbe non essere così male, insomma.-tentò di
giustificarsi.
Si
stavano addentrando in una conversazione senza via d'uscita.
-Charlie
Ari. Non dico altro. Charlie. Detto questo, vai pure al cinema. Ci
penso io a Alice.-
-Grazie
sis! Sei la migliore!-esultò contenta, dandole un bacio sulla
guancia.
Trix
rimase sola. Sentiva odore di guai, grossi guai, enormi. E se Denise
avesse avuto ragione? Se Kevin non fosse stato adatto per Ari? Però..
però aveva nominato Charlie, e non c'erano state scenate,
niente musi lunghi, niente canzoni ascoltate a decibel così
alti da fare male. Un sorriso e un bacio. Un sorriso e un bacio. Un
sorriso e un bacio. Sua sorella si stava facendo del male, sapeva
come sarebbero andate le cose, però sapeva altrettanto bene
che non poteva cambiarle.
Due
squilli insistenti del campanello erano un segnale più che
chiaro. I Jonas erano arrivati.
Non
che la cosa avesse grande importanza, non per Trix almeno. Avevano
deciso di fare un equo scambio di fratelli: Ari con Kevin e Trix con
Joe.
-Essere,
i due piccioncini ci hanno scambiato per dei babysitter!-si lagnò
Trix con un sorriso.
-Eh
lo so. Ma fare da babysitter a te non deve poi essere tanto male!-
-Stronzo!-
Ari
scese le scale di corsa.
-Come
sto?-chiese facendo un giro su se stessa.
-Per
essere solo un cinema mi sembri fin troppo contenta.-replicò
Trix, evitando volontariamente di rispondere alla domanda della
sorella.
-Oh,
dai sorellina! Fate i bravi mi raccomando, Alice a letto per le 8 e
mezza. Vi voglio bene!-sparò a raffica prima di chiudersi la
porta alle spalle.
-Persa.
Ho perso mia sorella.-borbottò Trix.
Kevin
l'aspettava sulla soglia del cancello. Non vedeva l'ora di rivederla,
erano due giorni che non poteva praticamente uscire di casa tra
interviste, photoshoot e un po' di arretrati che non controllava da
troppo tempo. Essere i manager di se stessi in certe occasioni era
davvero stressante, se poi un fratello era impegnato a studiare (come
era giusto che fosse) la sua parte di lavoro se la sobbarcavano gli
altri. Joe era fermo sulla porta a prendere la sua razione di insulti
quotidiana, quando un ciclone lo travolse e chiuse la porta con un
tonfo sordo. Un sorriso spontaneo gli si disegnò sul volto. La
vide camminare velocemente verso di lui e le andò incontro:
erano due giorni, due lunghissimi giorni che aspettava di vederla, ed
era proprio il pensiero di vederla che gli aveva impedito di perdere
la testa tra domande a cui non voleva rispondere, e domande a cui una
risposta l'aveva data miliardi di volte.
Un
paio di jeans stretti le fasciavano le gambe lunghe e magre e, dopo
mille tentativi di abbinamento, aveva optato per una semplice maglia
bianca tagliata trasversalmente con un disegno retrò nero, a
completare il tutto un gilet nero abbottonato solo con il primo
bottone e un paio di Converse All Star nere. Non la salutò
nemmeno, la strinse subito a se per un bacio tanto atteso, ma che
l'attesa aveva migliorato.
-Bene,
Alice dorme e Kim sta studiando.-
-Perfetto.
C'era una cosa che ti volevo dare.-annunciò Joe, comodamente
seduto sul divano con una Diet Coke piazzata davanti.
-Mi
fai anche i regali, Jonas?-chiese perfida Trix.
-Più
o meno!-rispose prendendo la sua borsa ed estraendone un oggetto non
meglio precisato di forma rettangolare..
-Un
quaderno?-chiese perplessa.
-Non
proprio. Aprilo.-
Trix
fece quello che le era stato detto. Fuori sembrava un normalissimo
quaderno ad anelli ora che ci si faceva caso, ricoperto di articoli
di giornale fotocopiati che riguardavano un certo gruppo musicale. La
prima pagina la lasciò stupita. Era stato scritto una specie
di titolo.
“Jonas
Brothers & Ruggieri Sisters”.
Joe
si compiacque vedendo la sua espressione stupita. All'interno erano
raccolti vari articoli scaricati da Internet con tanto di foto di lei
e delle sue sorelle da quando conoscevano i Jonas.
-Jonas
ma..-
-è
una raccolta per..uhm..compiacere il tuo ego. Ci sono tutti i
pezzi di giornale in cui siete finite da quando ci conoscete. Io ho
messo i primi, poi lo puoi aggiornare tu!-spiegò.
-Joe,
non me lo aspettavo proprio! È bellissimo, grazie!-rispose
abbracciandolo istintivamente.
Una
volta qualcuno aveva detto che per conquistare il cuore di una donna
ci voleva “un regalo
inaspettato
in un momento inaspettato".
Chissà se sarebbe stato
anche quel caso.
-Che
fai sabato?-chiese Kev sulla via del ritorno.
-Sabato
sono con Alice tutto il giorno: Kim e Trix hanno detto che hanno
preso degli impegni non ho capito ben dove.-
-Uhm,
ok. Se finisco presto di lavorare, magari faccio un salto. Che dici?-
-Finisci
presto di lavorare, per piacere!-lo supplicò lei, sbattendo le
lunghe ciglia come un cerbiatto.
Kevin
rise, pensando però a quanto erano difficili le cose. Sapeva
che Trix e Chiara sabato erano ospiti sul set, eppure avevano dovuto
mentire alla loro sorella per proteggere una menzogna che lui aveva
detto e che persisteva nel raccontare. Mentire: non gli era mai
piaciuto farlo. Mentire: era diventato necessario. Il problema era
che non si era posto la fatitica domanda: cosa sarebbe successo una
volta che il suo segreto sarebbe stato svelato?
“-La
regola d'oro.-
-No,
macho, la regola d'oro è dire la verità.-”
Le
bugie hanno le gambe corte, e lui aveva infranto la regola d'oro.
***
Ok,
scusate. O.o quante morti per coma diabetici e quanti infarti ho
causato con il capitolo scoroso? :D
Sappiate
che mal che vada sono disposta a pagare i conti del dentista per le
carie :D
Grazie
per i commentini, a tutte quante. Vado un po' di fretta, quindi...
io
vi amo.
Sono
perdutamente, incondizionatamente, irrimediabilmente, profondamente
innamorata di voi. *-*
So
che questo è un capitolo un po' così, ma ci deve
essere. ^^ ancora grazie. <3
Chi
vuole il mio contatto MSN, mi
contatti con “contatta autore” che vi aggiungo volentieri! :D
Kry:
Mon Amour, hai trovato l'insulina? No perché mi sentirei
parecchio in colpa. *-* Ma vero che sei viva? Sììì
:D grazie grazie per il primo commentino
mon amour, ti vojo bene *-* aww
Jeeeeee:
ciao, benvenuta! Spero di aver scritto tutte le e ^^ ad ogni modo
spero di non averti causato un come davvero :D Eh già, la
coppia Nim è nata. Se sei una loro sostenitrice sappi che a
San Valentino ci sarà una piccola sorpresina. Ihihih, grazie
per il commento! A presto spero!
Kary:
Tesoro mio, certo che ti voglio tra i contatti MSN! *-* Mandami una
mail con contatta autore e ti aggiungo! Ahaha sappi che Trix mi ha
chiesto se non siete tutte affette da tenerite acuta visto che fate
un'uso spropositato di questa parola :D ma io vi amo anche per
questo! Ahahaha tu cambi coppia preferita ogni volta? :D ahahah oddio
sei un mito amor, davvero! *-* e poi ti amo *_* conosci gli All Time
Low e ami i Simple Plan *-* dillo che sei la mia anima quasi gemella
*-* A presto! <3 Ti adoro!
Sbrodolina:
nuu! Povera che avevi il
nervoso, ma sono felice che ti abbia rallegrato il mio capitoletto!
^^ sulla tua richiesta ti posso dire solo dare tempo al tempo.
Ogni cosa a tempo debito! Un bacione, <3
Carly4e:
Sono felicissima che le canzoni ti piacciano e che il pezzo ti abbia
fatto ridere, speriamoc he questo non sia da meno! :D baciniii <3
Trèx:
Awwwwwww *-* Pao <3 Aw <3 ok, tu mi hai appena detto che suona
il pao awww *-* io non so cosa dirti però :: a parte che ieri
sera mi hai tirato il pacco U-U e alle 10 sono capitolata a letto che
ero distrutta. Uh, venerdì secondo round di botte. Ma dure
stavolta! Bacini amore <3 ti amo
RitardoGirl:
Amooooore! Ma dove eri finita? Stavo per chiamare Chi l'ha visto?
E credimi non sarebbe stato piacevole. Sai che m'è venuto
l'occhietto lucido a leggere il tuo commentino? Ma come mai la tua
vita sentimentale è così disastrosa? Sono convinta che
quando meno te lo aspetti arriverà la tua persona speciale!
*-* Non preoccuparti se non riuscirai sempre a recensire,
l'importante è che non sparisci del tutto! Mi affeziono poi io
<3 per la cosa della guida, lo so ..è che per esigenze di
copione ho dovuto modificare un po'..! Bacini RitardoGirl del
mio cuore, e sappi che il titolo non te lo può togliere
NESSUNO.
Stargirl312:
Ciao fan number...X! :D sì, nicky finalmente ce l'ha fatta. <3
è stato un travaglio praticamente! Che ne dici di questo
capitoletto? Un po' così, ma doveva esserci. Poi c'è
parecchio Nim dai :D A presto tesoro, un bacione <3
Socia:Societta
del mio cuore! In bocca al lupo per l'interrogazione, ma sono sicura
che prenderai 10! fammi sapere poi come è andata, mi
raccomando! Tempo al tempo socia e tutto avrà una
risposta! Un bacione immenso e in bocca al Jon..ehm, al lupo!
Dile:
Non ci posso credere. Io giuro, non ci posso credere. Non
ci posso credere! Hai detto che li adori *-* Tesoro, questo è
un complimento stupendo, davvero. Grazie di cuore!!! <3 A presto e
se entri in MSN, facciamo due chiacchiere! Bacini <3
A
domenica con Forever and always
(capitolo 17) + piccola sorpresa a San Valentino ;D
|
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Capitolo 17 *** Forever & Always. ***
fa+
Capitolo
17: Forever and Always.
Once
upon a time
I believe it was a Tuesday
When I caught your
eye
We caught onto something
I hold onto the night
You
looked me in the eye
And told me you loved me
Were
you just kidding?
Cause
it seems to me
This thing is breaking down
We almost never
speak
I don’t feel welcome anymore
Baby what happened
Please
tell me cause one second it was perfect
Now you’re halfway out
the door.
-Forever
and Always Taylor Swift-
-Tuo
fratello sta mentendo!-
-Abbassa
la voce per piacere. Non sta mentendo!Sta solo aspettando il momento
più opportuno per parlarle.-aveva replicato pazientemente Joe.
La
sera prima avevano concordato di trovarsi per pranzo, entrambi decisi
a trovare un regalo per Nick e fare un po' di shopping.
-E
quando pensi che sia? Quando qualcuno le farà notare che il
suo boyfriend è una rockstar, o quando le capiterà
Burnin' up su MTV?-
-Lo
so, posso capire che tu sia arrabbiata. Credimi.-
-No,
Joe. Non lo puoi sapere. Si sta facendo coinvolgere! Ieri sera è
entrata in casa e camminava a 10 centimetri dal pavimento, sorride,
canta! Esce con lui da quasi due settimane! Due settimane Joe!
Dopo Charlie non è più uscita con qualcuno per più
di una sera e se proprio era una cosa seria, due. Qui stiamo parlando
di settimane.- disse sconsolata con la testa tra le mani.
Joe
bevve un sorso di Coke.
-E
anche se le cose dovessero andare per le lunghe, come credi che sarà
il loro rapporto? È nato su una menzogna.-
-Trix,
ora calmati. Stasera parleremo a Kevin: gli daremo un ultimatum.
Magari lo farò parlare con mamma.-
-Ecco,
problema numero due. Vostra madre. È palese che non le
piacciamo. Non che piacere alle madri sia una nostra prerogativa,
però..-
-Trix,
mia madre era perplessa perché voi siete diverse da noi su
tutta linea.-
-Meglio,
no? Al mondo ci sono già troppi santi. Qualcuno
bugiardo, ma pur sempre santo.-
Joe
scoppiò a ridere. Stranamente l'essere preso in giro per la
sua purezza gli aveva sempre creato qualche disagio, ma ora lo
trovava quasi divertente.
-Va
bene, piccolo demonio. Vado a pagare che il regalo per Nicky
ci attende.-
-Ti
avverto, essere. Poi andiamo al negozio di scarpe.-
-Ancora
scarpe?Ne avrai più o meno 100 paia!-ribattè fintamente
esasperato.
-Beh,
ti sembrano tante?-
Evidentemente
il concetto di tanto era alquanto diverso per i due ragazzi.
-Anyway,
che cosa avete pensato di regalare a Nicky? Un'auto? Un orologio? Un
nuovo guardaroba in cui siano bandite le camicie bianche e i completi
da nonno?-
-Un...cucciolo.-rispose
Joe, camminando imperterrito lungo Hollywood boulevard.
-Un
cucciolo? E che tipo di cucciolo?-chiese perplessa Trix.
-Un
cane. Per questo mi servi tu, dobbiamo vedere qual'è il più
tenero.-
-Dì
un'altra volta quella parola, essere, e ti giuro che la
sottoscritta che ti uccide sarà l'ultima cosa che vedrai in
vita tua!-ringhiò puntandogli minacciosa un dito contro il
petto.
-Sei
consapevole che ora il mondo saprà che mi minacci?-sorrise
Joe.
-Perchè?-
Joe
sorrise e indicò un paparazzo, salutandolo con la manina.
-Vedi?
E se Ari lo scopre per i paparazzi che vi inseguono continuamente?-
-Trix,
ma non credi che tra loro possa durare? Potrebbero superare questa
cosa e stare insieme per sempre!-
-Imparerai
che niente è per sempre, Essere.-
-Io
nel per sempre ci credo. E poi dovrei essere io quello saggio che ha
le massime di vita che fanno riflettere, non tu.-
-Ma
io ho una cosa che tu non hai, Jonas: l'esperienza.-
Joe
la guardò stupito, bloccandosi qualche secondo. Come se nulla
fosse, le aprì la porta del negozio di animali, continuando a
pensare a ciò che le aveva appena detto.
Alice
e Kim a scuola, Trix a pranzo fuori. Era una fortuna che si fosse
trovata a casa da sola quella mattina. Stava controllando le cose per
l'università che sarebbe iniziata di lì a qualche
giorno, quando la porta si era aperta e una signora bionda in tweed
grigio (orrido, per altro) era entrata gesticolando seguita da altre
due persone.
-Come
potete vedere l'interno è in stile italiano come i suoi
attuali proprietari, mentre all'esterno è stato ricreato
l'ambiente rustico toscano.-
Era
scesa con gli occhi sgranati per lo stupore.
-Oh,
salve!Sono Margareth Tatcheneberg, l'agente immobiliare.-
-Scusi?-chiese
Ari. Sperava di aver capito male.
-Sì,
cara. Non l'hanno avvisata i suoi del mio arrivo? Questi simpatici
signori sono interessati all'acquisto della casa.-rispose con un
sorriso tirato.
Sentì
il mondo crollarle addosso, tutte le certezze e le speranze
frantumate. La casa era in vendita. La sua casa era in
vendita. Sarebbero andate a New York domenica. Avrebbe dovuto
lasciare l'università, gli amici, i suoi locali preferiti,
Kevin. Come avevano potuto non dirle ancora niente? Come?
-Signorina,
si sente bene?-chiese preoccupata, vedendola sbiancare di colpo.
-Io..devo
andare. Arrivederci.-borbottò raccattando al volo la borsa.
Salì
in macchina e mise in moto quasi senza accorgersi dei suoi movimenti.
Sapeva perfettamente dove stava andando e stavolta non avrebbe
cercato di ragionare civilmente. Volevano la guerra? Lei era
un'eccellente soldato.
Parcheggiò
in divieto di sosta, correndo come una dannata verso l'ufficio dei
suoi genitori.
Fanculo
l'abbigliamento consono, fanculo i suoi genitori, fanculo tutto!
Entrando
nello studio sentì parecchi sguardi scandalizzati puntati
addosso per il suo abbigliamento. Indossava gli short di jeans
chiari, con una maglietta grigia con la scritta “Wanna be a
rockstar”. Il rumore che i tacchi producevano sul marmo bianco
sembrava l'unico rumore proveniente dall'intero edificio. Non si
tolse nemmeno i grandi occhiali scuri da diva quando entrò
nell'ufficio di sua madre, senza bussare naturalmente.
-Tu!-le
urlò puntandole contro il dito chiudendo la porta con un
tonfo.
Sua
madre, come da copione, era al telefono.
-Signora
Johnson, la richiamo dopo. Mi scusi.-
Non
fu difficile notare l'espressione di terrore dipinta sul volto della
genitrice.
-Cosa
diavolo ci fai qui? Non voglio essere disturbata mentre lavoro!-le
disse dura.
-Non
vuoi essere disturbata mentre lavori? Io non voglio essere disturbata
mentre vivo la mia vita! Quando avevate intenzione di dirci che ci
saremmo trasferite a New York?-gridò furiosa.
-Ha
importanza il quando?-chiese sua madre.
Nella
stanza entrò di corsa il padre, avvisato probabilmente da
qualche segretaria terrorizzata.
-Mancano
2 giorni al giorno del trasloco, e io lo sono venuta a sapere
dall'agente immobiliare incaricato di vendere la casa!-gridò
con quanto fiato aveva in corpo.
-Ora
calmati, Giulia.-le disse il padre.
-Vaffanculo!
Sono Arianna!-
-La
decisione l'abbiamo presa, sabato l'agenzia di traslochi porterà
le vostre cose a New York!-
Alfredo
Ruggieri era il tipico avvocato americano stressato e razionale, che
insinuava dubbi alla giuria, in grado di far giudicare innocente un
colpevole. Nel suo lavoro era uno con le contropalle, ma se sul
lavoro non aveva paura di niente, una sola cosa lo terrorizzava:
dover fare i conti con le figlie. Essendo avvocati entrambi, avevano
geneticamente trasmesso alle figlie la carica combattiva che usavano
di solito in tribunale e mettersi contro una di loro significava
mettersi contro automaticamente alle altre tre, in che portava ad
avere contro un esercito di una mezza dozzina di mini se stessi.
-Me
ne fotto della vostra decisione. Non siete in grado di fare i
genitori, perché ad Harvard non ve l'hanno insegnato. Non
averci a New York renderebbe le cose estremamente più semplici
a voi, perché non avreste continuamente da venire a ripescarci
in qualche strano ghetto, e a me perché così non dovrei
stigare le mie sorelle alla ribellione.-replicò dura con una
punta di perfidia.
Alfredo
e Benedetta si scambiarono uno sguardo terrorizzato.
-Già
immagino il titolo sul NewYork Times. Figlie di famosi
avvocati arrestate a rave party.-ghignò
accompagnando il titolo da una teatrale mossa con le mani.
-Non
puoi farlo.-replicò Benedetta.
-Oh
sì che posso. Voi non avete idea del potenziale che io e le
mie sorelle abbiamo di farvi impazzire. Se ci portate a New York
rimpiangerete i tempi in cui esistevano i manicomi. Senza
contare che poi andreste contro a qualche problema con le scuole.
Alice non vuole cambiare scuola e Kim non ci torna se deve cambiare.
Se non vado errando, la legge prevede l'obbligo scolastico per i
minori fino ai 18 anni, e se vi devo rinfrescare la memoria Alice ne
ha quasi 8 e Kim quasi 16. Sarebbe proprio una cosa carina chiamare
il Procuratore distrettuale di New York. Sono uscita con il
figlio l'anno scorso, sono sicura che un favore me lo fa.-
Terrorismo
psicologico. Lo adorava.
Era
palese chi aveva il coltello dalla parte del manico. Ansimavano
nervosi scambiandosi occhiate terrorizzate. La carriera era l'unica
cosa che gli fosse mai importata, tanto valeva far leva su quel
punto.
-Non
possiamo lasciarvi a Los Angeles da sole.-ribattè Alfredo
appena il fiato gli era tornato.
-Perchè
adesso siamo una famiglia felice?-chiese ironica in italiano.
-Nulla
ci vieta di cambiare.-replicò Benedetta.
Giuridicamente
parlando, quello era chiamato patteggiamento della pena. Ora era il
momento di fare i conti.
-Quale
parte di non abbiamo niente a che spartire con voi, non vi è
chiara?-
-A
New York potremo iniziare da capo.-
Ari
sbuffò sorridendo.
-Allora
siete duri a capire. Una famiglia si vede in tutti i momenti, non
solo quando va tutto bene o quando a una delle due parti fa comodo.
Voi dove eravate quando Alice ha iniziato a camminare? Processo
Yan contro Helter. Quando Kim è diventata una donna?
Divorzio Ivana Trump contro Donald.Quando Trix si è
diplomata? Vacanza ex alunni di Harvard. E quando ho passato
la notte ad accudire una di loro con la febbre? Quando Alice ha
imparato ad andare in bicicletta? Quando Trix si è presa la
prima sbronza? Noi non vogliamo fare una finta famiglia con voi. Noi
vogliamo stare qui, con quella che reputiamo davvero la nostra
famiglia.-
Quattro
a zero per Ari, palla al centro.
Vide
il loro sguardi vacillare.
-Vi
prego, firmate quelle maledette carte che mi danno il diritto di
essere tutore delle mie sorelle e facciamola finita.-sibilò
malvagia.
-Ari!
Ehi piccola! Sono corso appena ho letto il tuo messaggio. Che
succede?-chiese Kevin correndo trafelato verso di lei.
-Sei
pallida! Stai bene?-chiese in apprensione, accarezzandole il volto.
Ari
annuì senza riuscire a spiaccicare parola.
Kevin
andò a prendere un caffè e uno strawberry frappuccino
dentro lo Starbucks, sedendosi poi all'esterno su un tavolino bianco,
sotto l'ombra di un ombrellone verde.
-Mi
dici che succede?-chiese dolcemente.
Ari
prese la sua mano e la strinse nella sua dolcemente.
-C'è
una speranza per noi.- ammise con un piccolo sorriso e gli
occhi lucidi.
Kevin
sentì l'agitazione crescergli nel petto.
-Che
vuoi dire?-
-Rimaniamo
a Los Angeles. Sono appena stata in ufficio dai miei e dopo
una litigata epocale li ho convinti. Ho l'affidamento delle mie
sorelle. Rimaniamo a Los Angeles.-
Kevin
rise contento. Aveva visto New York come una nuvola sempre più
minacciosa che si avvicinava a loro, ma ora..ora era tutto finito.
New York era un ricordo. Lei..loro..sarebbero rimasti a Los Angeles.
Abbracciò
stretta colei che rideva e piangeva insieme, che lo stava lentamente
facendo impazzire. Per una volta era Kevin Jonas, un normale ragazzo
di 20 anni con i problemi della vita quotidiana.
***
Perdonate
il ritardo, ma sono appena tornata da uno stressantissimo weekend con
i parenti. Una cosa mostruosa.
Innanzi
tutto vi auguro buon san valentino per le “accoppiate” e
buon san faustino per tutte le “spaiate” (tra cui la
sottoscritta -più o meno-)! Ad ogni modo, ho voluto celebrare
questa festa con una shottina che spero vi piacerà e si
intitola Ballroom dancing (missing moments di Hello Beautiful,
o meglio, del sequel di Hello Beautiful). L'ho dedicata a
tutte voi che recensite sempre, perché vi adoro in maniera
incredibile!
Premetto
che è l'ultimo capitolo che vi può sembrare inutile
come l'Essere, ma davvero. Tutto torna prima o poi. Intanto rimaniamo
a Los Angeles.
Adesso,
via con i ringraziamenti.
Sbrodolina:
io ho seri problemi a capire chi è la tua coppia preferita! XD
no, scherzi a parte. Sto proprio pensando ad una shottina su Frankie.
^^ Se ami i NIM invece, la shottina di San Valentino fa proprio per
te. Un bacione! <3
Scimmietta
<3: io amo i pomeriggi
sclero. Ad ogni modo, hai studiato storia in spagnolo poi? E il
compito come è andato? Aww, la tua FF è awesome! Poi il
fatto che ho scoperto che sei la mia anima quasi gemella è
altrettanto awesome! *-* Ti adoro scimmietta! *-* Dobbiamo beccarci
su MSN che ti devo passare l'altra se ti va, così mi fai da
critica U-U bacini scimmiettaa <3
Trèx:
il momento catartico si avvicina, e io inizio a tremare. No amore mi
devi rinsavire troppo, ieri sera ero propensa a violentare uno dei
shohnhohhhrhah. Tu non hai idea di che trauma è stato quellla
sottospecie di casino musicale: il momento migliore è stato
quando hanno fatto la cover di Bon Jovi Living in a prayer
anche se boh. E poi il tipo biondo (figura di merda, li ho confusi) è
troppo tipo il Fincoso, ti giuro. È stato terribile. Poi tutte
le ragazzine mezze zoccole che erano in preda all'isterismo
collettivo e un'ignoranza musicale paurosa. Hanno messo i Police (che
non sono male) e li hanno scambiati per GEROGE MICHEAL. O.o No cioè
pessimo. E il biondo inutile!!!! Lui è ignorantissimo!
Continuava a dire “Facciamo un po' di rock'n'roll” e poi
suonavano country tipo Billy Ray Cyrus! Ma svegliateloooo!Ok basta.
Ci sentiamo domani perché credo che tu stasera sia a vedere il
derby. Ti amo <3
Kry:
Mon amour, sei viva! *-* Ero seriamente preoccupata, giuro. *-* Ad
ogni modo, il regalo di Trix è stata più o meno un
lampo di genio dopo l'invenzione della piastra per capelli e
l'eyeliner. *-* ahaha, eh le bugie hanno le gambine corte. E Kevin lo
sa U-U. Adesso filo a recuperare i capitolett che mi sono persa. Ti
adorooo <3
Ali:
amore *-* Ma quanto sei stata brava? Hai letto tutto e pure
commentato! E senza dimenticare che hai messo quella frase su
MSN. Vero, peste? Ti amo principessa e voglio
assolutamente vederti prestissimo. U-U <3
Jeeeeee:
macciao tesoro! Eh anche questo è un capitoletto un po' così,
mi dispiace. :( mi fa piacere che tu stia diventato una Hbdipendente
xDAd ogni modo, grazie ancora! <3
Dile:
Tu mi fai venire un infarto prima o poi! *-* Ammetti per ben due
volte che Nicky e Kimmuccia sono teneriiii! *-* E non sai quanto mi
fa piacere, davvero. *-* Awesome. Sono in stra ritardo, quindi ci
sentiamo in MSN appena mi libero un attimo, ok? Bacini tesoro e
grazie infinite! <3
ribadisco
il concetto: chi vuole il mio contatto
msn,
mi mandi un messaggio con contatta
autore
e vi rispondo sicuramente!
Grazie
per tutto l'affetto che dimostrate per
questa
fanfiction!
A
mercoledì prossimo con un capitolo intitolato
LIES
ed un bel colpo di scena!
Vi
amooooooo <3
arianna
ps.
leggete ballroom dancing! <3
|
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Capitolo 18 *** Lies. ***
Lies
Capitolo
18: Lies.
Rest
in me and I'll comfort you
I have lived and I died for you
Abide
in me and I vow to you
I will never forsake you
They'll never
see
I'll never be
I struggle on and on to feed this
hunger
Burning deep inside of me
They'll never see
I'll
never be
I struggle on and on to feed this hunger
Burning deep
inside of me .
-Lies
Evanescence-
Sabato
mattina, ore 6 e 30.
Trix
e Kim scesero dalle scale cercando di fare meno rumore possibile,
vestite di tutto punto per una giornata da superstar con i Jonas
Brothers.
Nick
le aspettava già in auto, pronto a scappare verso la location
del video senza farsi vedere dalla sorella maggiore, ignara del clip
e di tutto ciò che a questo clip era connesso.
-Buongiorno!-salutò
Nick appena furono salite.
-Buoncompleannooooooooo!-gridarono
iniziando a cantare tanti auguri.
Nick
rise nascondendosi sotto il sedile.
-che
vergogna ragazze!!!-
Kim
gli diede un tenero bacio sulla guancia.
-Oddio,
guardate che lo so come stanno le cose tra di voi. Non occorre che
facciate i fratellini anche con me.Un bacio potete anche darvelo, non
muore nessuno e mi metto l'anima in pace che il santissimo
Nicholas Jerry Jonas è una persona quasi normale.-
Si
avvicinarono e si scambiarono imbarazzati un casto bacio sulle
labbra.
-Che
bello, una coppia di fratellini! Scusa Kim ma quel bacio era proprio
orrendo!-disse Trix.
Kim
sbuffò spazientita e prese Nick per il colletto della giacca,
baciandolo in maniera provocante, tanto che si lasciarono poco dopo
entrambi con il fiato corto.
Sorridendo
e mordendosi le labbra decisamente rosso in volto, Nick tornò
a guardare dritto davanti a se, partendo velocemente verso il set.
-Hai
capito la mia sorellina? Questo era un signor bacio!Tanto
di cappello!-ammise Trix, con la mascella
spalacata per lo stupore.
Studio
City, il porto, una crew di circa duecento persone e i Jonas Brothers
vestiti in stile anni Quaranta.
Quando
li videro uscire dal camerino conciati con capelli ingellati,
occhiali da secchioni e abiti dalle fantasie improponibili, Trix e
Kim iniziarono a ridere come due dementi, tenendosi l'un l'altra per
non cadere a terra.
-Oddio,
oddio! Siete quasi vestiti peggio del solito!-ammise Trix
indicandoli.
-Ma
che spiritosa.-borbottò Kevin sistemandosi il basco marrone.
Era
di malumore da quella mattina, quando aveva visto i fratelli
abbracciare le due donzelle e lui rimanere all'asciutto, come si suol
dire.
Il
set era qualcosa di eccezionale: il paesaggio era significativo,
c'era un gran chiasso ma anche aria di divertimento. Truccatori,
parrucchieri, costumisti, registi e microfonisti correvano da una
parte all'altra rincorrendo uno dei Jonas Brothers o qualche altra
comparsa.
Era
molto divertente starsene a vedere i fratelli che giocavano tra loro,
facendosi mille scherzi idioti e prendendosi in giro a vicenda.
Ora
toccava a Joe recitare. Doveva uscire da una casetta interamente
bianca cantando Lovebug, mentre si asicugava il sudore dalla fronte
con un fazzolettino e prendeva una valigia.
-Ragazze?-
Kim
e Trix si girarono stupite.
-Signora
Denise, buongiorno! Come sta?-le chiese Kim cordiale.
-Molto
bene grazie! Voi? Siete venute a trovare i ragazzi?-chiese con un
sorriso.
-Sì,
siamo venute qui con Nick questa mattina!-
-Immaginavo.
Sono appena arrivata con Frankie, quel bambino è una vera
peste!-
-No,
dai! È tenero! Domenica in spieggia è stato adorabile.-
-Mi
hanno detto i ragazzi che vi siete divertiti un sacco!-
-Sì,
è stata proprio una bella giornata!-
-Vostra
sorella non c'è?-chiese notando l'assenza della maggiore.
-No,
ci sono dei problemi logistici.-rispose Trix, più fredda.
-I
Jonas Brothers, dimenticavo.-
Calò
un silenzio imbarazzante.
-Scusate,
vado a vedere cosa combina Frankie! A dopo, ragazze.-salutò
scappando verso il minore dei suoi figli che se ne stava tranquillo a
giocare con Big Rob.
Si
andarono a sedere vicino all'acqua, su una panchina.
-Le
hai fatto gli auguri?-chiese Trix.
-No.
Tu?-
-Nemmeno.-
-Oggi
compie vent'anni e deve stare a casa a tenere Alice, ti sembra
possibile?-chiese Kim.
-No,
lo so. Si vede che è stanca. Ogni tanto dovrebbe staccare la
spina. Con sta storia di New York poi. Oggi è a casa da sola
con i traslocatori che portano via le cose di quei due, più
deve tenere Alice. Se non fosse per Kevin credo che se ne starebbe
sempre in casa. Mi manca la sorella festaiola e mezza
ubriacona.-ammise Trix, stringendo le ginocchia al petto.
-Ma
che possiamo fare? Odia i suoi compleanni, poi sai com'è
Arianna.-borbottò.
Compleanno?
Ari? Joe era passato assolutamente per caso in quella zona, e
altrettanto casualmente si era trovato ad origliare la
conversazione.
Oggi
era un doppio compleanno: Arianna e Nick. Ma perché nessuno
glielo aveva detto?
Beh,
lui era il buffone, il giullare di corte. Lui amava i compleanni con
tutto se stesso e non poteva certo lasciare che una donzella che per
altro aveva rapito il cuore del suo adorato fratellone, lo passasse a
casa a fare da babysitter.
Trotterellando
come Cappuccietto Rosso, andò da Nick saltandogli sulle
spalle.
-Nicky!
Caro il mio fratellino che compie i suoi sweet sixteen!-
-Sì,
ok Joe! Ora scendi e lascia in pace i miei capelli! Mi
spettini!-disse buttando a terra il fratello.
-Io
so una cosa che tu non sai.-disse con un sorriso.
-E
cioè? Che tu sei un idiota?-chiese pazientemente.
-Nono!
Che non sei l'unico a compiere gli anni oggi!-disse saltellando e
battendo le mani.
-Oh,
che novità. Sai, su otto miliardi di persone è
assolutamente possibile che io non compia gli anni da solo.-
-Uhm.
Ma io so chi li compie!-
-Bene,
bravo!-disse guardandolo come se fosse pazzo.
-Non
vuoi sapere chi?-chiese impaziente.
-Sono
certo che ora tu mi illuminerai.-rispose apatico, provando la
glicemia.
-Ari!-esultò.
Nick
fece quasi cadere il rilevatore glicemico.
-Prego?E
tu come lo sai?-chiese stupito.
-Ho
accidentalmente sentito una conversazione tra la tua bella e
malvagità.-
-E
perché non hanno detto niente? E vuoi stare fermo due minuti?
Se continui a saltare mi fai venire il mal di mare!-
Joe
si fermò di scatto.
-Perchè
a quanto ho capito lei odia i suoi compleanni!-rispose.
-Chi
odia i compleanni?-chiese Kevin raggiungendo i fratelli con bicchiere
di caffè in mano.
-Ari!
Oggi è il suo compleanno!-spifferò Joe.
Kevin
quasi si soffocò con il caffè.
-Che
cosa?-chiese.
-Sì,
oggi compie vent'anni!-rispose Joe, contento di aver preso alla
sprovvista i fratelli con una notizia esclusiva.
-E
perché non me l'ha detto?-
-Perchè
odia i suoi compleanni!-rispose Nick.
-E
perché mai?-chiese.
-Io
credo per colpa dei suoi genitori. Noi siamo sempre stati abituati a
feste e festine, regali e tanto amore. Lei invece ha probabilmente
sempre organizzato per le sue sorelle ma nessuno ha mai organizzato
per lei.-
Nick
e Kevin guardarono Joe stupefatti. Da quando in qua loro fratello
diceva cose che avevano un senso compiuto?
-Potresti
aver ragione per una volta, Essere.-replicò pacata Trix
comparendo dietro i tre fratelli.
-Ragazzi,
non possiamo non fare nulla!-disse Nick.
-E
cosa possiamo fare?-chiese Joe.
-Una
festa!-propose Nick.
-E
dove?-
-A
casa nostra, Joe!-
-Kim,
a casa vostra?-
-Beh,
forse tu non lo sai ma casa nostra è inserita nelle guide
turistiche al divertimento di Los Angeles ormai!-ribattè con
un sorriso.
-Possiamo
prendere i palloncini!-
-Joseph.-lo
richiamarono tre voci simultaneamente.
-Ragazzi!
Eccovi, tocca a voi! Dovete girare la scena sulla barca. Veloci che
manca poco, non dobbiamo perdere la luce!-li chiamò un uomo di
mezza età con un cappellino e un ciak in mano: Philip
Andelman.
-Ne
parliamo dopo.-le liquidarono in fretta, correndo sul set del video.
Kevin
c'era rimasto male. Perché non le aveva detto del suo
compleanno? Essere sinceri era fondamentale per instaurare un buon
rapporto. Ma chi voleva prendere in giro? Le voleva fare la paternale
per non avergli detto del compleanno, quando lui aveva mentito su una
cosa ben più importante? Aveva letto che mentire poteva essere
un legame con il mondo magico infantile, dove giocando si espirmevano
i propri desideri. Il mondo magico infantile gli era sembrata una
buona scusa per giustificarsi, ma ora, pensandoci meglio una cosa gli
creava turbamenti. La parola infantile. Si diede dello
stupido. Perché non poteva essere tutto facile e felice come
in un videoclip ambientato negli anni Quaranta? Ma anche la risposta
lo portava al solito discorso. Perché anche il video,
infondo, era una menzogna.
Poi
un'idea gli era balenata nella mente, proprio mentre saliva sul
traghetto. Voleva renderle quel giorno speciale, ed era certo che con
la collaborazione dei suoi fratelli e delle sorelle ci sarebbe
riuscito.
-Tutto
chiaro?-chiese Kevin.
Le
riprese erano finite da poco, pian piano gli operai stavano smontando
le location e le comparse riprendevano gli abiti e le sembianze di
persone del XXI secolo.
-Sì,
va bene.-rispose Trix sbrigativamente, spingendolo in direzione della
porta.
C'era
poco tempo e molte cose da fare: possibile che agli uomini bisognasse
sempre dire tutto?
-Però
veloce, prendi mamma e corri a Los Angeles. Qua ci pensiamo
noi!-disse Nick, dandogli le chiavi dell'auto e spingendolo
definitivamente fuori dal camerino.
Corse
verso i suoi genitori che chiacchieravano con lo zio, probabilmente a
proposito di qualche nuovo contratto da firmare.
-Ciao
mamma, papà e zio!-salutò.
-Ciao
tesoro! Come mai ti sei già cambiato?-chiese Denise, notando i
jeans, la t-shirt e gli stivali che il figlio indossava
-Uhm,
ho bisogno di un piacere mamma!-le disse, eclissando volutamente il
suo abbigliamento. Erano futili dettagli.
-Certo
amore, dimmi.-
-Devi
venire con me a Los Angeles, in un tempo limitatamente breve.-
-è
successo qualcosa?-chiese pazientemente.
-No,
però vieni, ti prego! Lascia Frankie a papà!-la
supplicò impaziente.
-Certo,
arrivo. Paul, pensi tu ai ragazzi?-
-Certo
amore.-disse guardando preoccupato il figlio maggiore.
-Ti
ha morso una tarantola?-chiese mentre il figlio le chiudeva la
portiera dell'auto.
-No,
mamy.-sorrise.
-Mi
puoi almeno dire dove andiamo, tesoro? Los Angeles è un luogo
molto vasto, restringere il campo mi aiuterebbe.-
Kevin
guidava veloce: doveva arrivare il prima possibile in città,
sperando di non incontrare troppo traffico, troppi paparazzi e troppe
fan che avrebbero fatto troppe domande a cui non aveva troppe
risposte.
In
realtà il suo cervello stava elaborando un possibile regalo,
romantico e personale, magari eterno. Pensava a posti, negozi, abiti,
fiori. Non aveva la più pallida idea di cosa regalarle.
Tamburellò le dita nervosamente sul volante, sentendo il
rumore sordo del metallo del suo anello contro il volante, e gli
tornò in mente una convesazione avuta qualche giorno prima su
un film con Audrey Hepburn che adorava. Colazione da Tiffany.
-Da
Tiffany.-rispose con un sorriso, improvvisamente sicuro.
-Tesoro,
so che potrei sembrare insistente, ma inizio a preoccuparmi un po'.
Vuoi raccontare alla tua mamma cosa succede?-
-Oggi
la mia Ari compie gli anni: voglio farle una sorpresa. Le ragazze mi
hanno detto che non ha mai voluto festeggiare i compleanni, così
ho deciso di pensarci io..le farò passare un compleanno da
favola, mamma!-
Denise
pensò compiaciuta che dopotutto aveva fatto un buon lavoro con
i suoi figli. Aveva insegnato loro ad essere dei veri galantuomini.
Denise
si rese conto in quel momento dell'espressione del figlio.
Nell'ultima settimana non avevano avuto molte occasioni per parlare,
tra interviste, prove e burocrazia, poi il video e i mille impegni
che una madre poteva avere. Kevin occupò un'intera ora a
parlarle di lei, senza mai stancarsene, pieno di entusiasmo con gli
occhi scintillanti e il sorriso di chi il cielo l'ha toccato con un
dito. Era il caso di dirlo: per una volta, l'infallibile intuito di
mamma Jonas aveva fallito. Forse quella era la ragazza giusta per il
suo bambino.
-E
cosa vuoi pendere da Tiffany?-chiese con un sorriso.
-Hai
finito i compiti Alice?-chiese Ari dando un bacio sulla fronte alla
sorellina.
-Sì,
devo leggere la storia di Inkiostrik il mostro dell'inchiostro.
Mi ascolti?-chiese la bambina trafficando con colori e quaderni.
-Certo
che ti ascolto!-disse sedendosi di fronte a lei.
In
salotto gli uomini portavano gli ultimi bagagli nel taxi.
-Arianna,
Alice. Noi andiamo.-disse Alfredo comparendo sulla porta.
-Certo,
ci vediamo eh.-fece Ari senza prestarci troppo caso.
-Ci
vediamo a Natale.-
-Se
veniamo a New York, è probabile.-rispose senza guardarli negli
occhi.
-Fate
buon viaggio!-disse loro poco dopo, accompagnandoli alla porta.
-Grazie..e..
buon compleanno.-disse Benedetta, la mascella contratta e
l'espressione dura.
Si
sarebbe aspettata tutto da tutti, ma non da loro. Un buon compleanno
come addio: quante volte da bambina aveva sperato che la sua mamma le
venisse vicino augurandole un buon compleanno? Quante volte avrebbe
voluto un bacio ed un abbraccio?
-Grazie.-sussurrò
senza parole.
***
ciao
ragazze!
Eccomi
qui con un nuovo capitolo e con un po' di delusione.
:(
Le
recensioni sono diminuiteeee :,( non abbandonatemi ragazze
il
bello deve ancora venire!
A
domenica prossima con un capitolo intitolato
Leave
out all the rest.
(sperando di vedere qualche commentino in più)
Scimmietta:
visto che noi facciamo le cose a 24 ore di distanza, domani posti tu?
*-* io sto pensando ad un sacco di oneshot sui baby *-* ti giuro, è
una cosa paurosa. Noi due devasteremo il mondo e le scimmie
conquisteranno l'universo sicuramente U-U Awwwww io amo “Al
supermercato” non riesco a smettere di leggerla! Ti adoro
scimmietta e ci sentiamo su msn. Ps. Guarda sotto!!! baciniiiii <3
Carly4e:ciao
cara! Non ti preoccupare, capisco cosa vuol dire essere sommerse dai
compiti! Spero che anche questo ti sia piaciuto! A presto <3
Sbrodolina:
tesoro! :D alur, stavolta chi è la tua coppia preferita? Ti
piace il colpo di scena? Ihihih vedremo che combinerà Kevin..
bacini tesorooo! <3
Trèx:
le FANS mi spaventano :D e dovrei esserci abituata, insomma.. sono
una ILLA! Ad ogni modo, i Fincosi e pseudo tali aboliti dal
mondo, oggi ho preso 8 in storia ed è successa una cosa con
l'istruttore di guida. >< Ti devo stra parlare di una cosa che
ho bisogno di un tuo consiglio e, se vuoi, domani ci sarà una
lotta in classe con protagonista la sottoscritta. >< Ti amo e
mi manchi<3
Jeeeeee:
ciao cara! Ti ho aggiunto in MSN :D ahahah mi hai fatto sorridere con
la tua recensione! Oddio, un'altra Trix al mondo? :D si salvi chi
può! Scherzo ovviamente, grazie ancora e un bacione <3
Kry:
mon amour, ahahah! Trix sente
tutte le parole T emesse, quinti attenzione! Grazie tesoro, sei
l'unica che adora Ari! :D vuol dire che io e te ci assomigliamo! Ma
tu hai MSN? Non mi ricordo se ho il tuo indirizzo o no ><'
scusa, l'Alzheimer! Ad ogni modo, Kevin sta cercando di nascondere
ancora la sua identità: ci riuscirà? :D bah! Non manca
molto alla resa dei conti! Un grosso bacione mon amour. <3
Dilè:
Tesoro me piange T-T me triste
che tu non possa più recensire :( però Ari gliele ha
cantate a quegli avvocatucci, hai visto? E ora Kevin è l'unico
che ha qualcosina in sospeso.. :D a presto, spero. Ci sentiamo in
MSN! Un bacione <3
consigli
pubblicitari:
perché
non andate a leggere una fantastica raccolta
di
one shot di _Lauretta
dal
titolo “LITTLE WONDERS”?
È
fantastica, parola di Ari!
arianna
|
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Capitolo 19 *** Leave out all the rest. ***
Leave
Capitolo
19: Leave out all the rest.
I
dreamed I was missing
You were so scared But no one would listen
Cause
no one else cared After my dreaming
I woke with this fear What am
I leaving
When I'm done here So if you're asking me
I want you
to know When my time comes
Forget the wrong that I've done
Help
me leave behind some
Reasons to be missed And don't resent me
And
when you're feeling empty Keep me in your memory
Leave
out all the rest
-Leave out all the rest Linkin Park-
-Sisteeeeeeeeeeeeeeeeer!-urlò
Kim appena entrò in casa, entusiasta a mille.
-Hey!
Ciao rocks! Come è andata la giornata?-chiese Ari con un
sorriso.
-Benissimo!
Sister sister sister!-
-Dimmi
dimmi dimmi!-rise.
-Stasera
c'è la festa di compleanno di Nick! Cosa mi metto? Cosa mi
metto? Cosa mi mettooo?- chiese Kim in fibrillazione.
-Ariiiii!
Ti prego, sopprimilaaa! È da stamattina che continua a
chiedere cosa può mettersi!-esclamò tragica Trix,
buttandosi su una sedia con poca grazia.
-Che
tenera! Perché non inizi ad andare su, poi ti raggiungo e
vediamo!-le propose Ari.
Alice
era in salotto a guardare beata una puntata de I maghi di Waverly.
-Sister,
mi sembri stanca!-
-Prova
tu a stare un intera giornata in un allevamento di cani per scegliere
il cucciolo per Nicholas.-mentì, reggendo la testa con un
braccio.
-Che
teneri! E quando gli darete il regalo?-chiese.
-Dì
un'altra volta quella parola e giuro che mi metto ad urlare. Stasera
alla festa. Lo porterà Kim. Tu che fai stasera?-
-Io?
Niente di niente. Credo che mi guarderò un bel film con
Alice.-
-Niente
Kevin?-
-Finirà
tardi di lavorare, ha avuto un imprevisto.- rispose alzando le
spalle.
-Non
ti va di uscire un po'? Insomma, dopo tutto compi vent'anni oggi.-
-E
allora?-chiese infastidita, sistemando la cucina.
-Dico
solo che ti farebbe bene uscire un po'. È da una vita che non
usciamo io e te, e ci facciamo una serata alcolica e piena di
uomini.-
-La
settimana scorsa siamo andate alla festa.-le ricordò Ari.
-Sì,
con mister basetta e mister inutile.-
-Trix,
davvero. Non è importante. A me interessava rimanere a Los
Angeles con voi, e questo è un regalo più che
sufficiente per me. E poi il trasloco è stato sfiancante e la
giornata piena di emozioni.-ammise.
-Perchè?-
-Benedetta..
mi ha fatto gli auguri di buon compleanno.-
Trix
si voltò di scatto per guardarla in faccio, pensando che
mentisse.
-Quella
brutta...?- Trix iniziò una compilation di insulti e
parolaccie non indifferente e la sorella maggiore aspettò
pazientemente che finisse.
-Sì,
lei.-
-Sta
stronza!-ribattè.
Ari
le fece uno sguardo di rimprovero.
-Mangi
a casa o esci con Joe a cena?-
-Uhm..a
casa. Tu esci, invece.-
-No,
basta Trix. E poi devo badare ad Alice.-
-Gne
gne gne.-le fece scimmiottandola.
-Salvata
dalla porta, malefica.-le disse andando ad aprire.
-Buonasera!
Servizio babysitter! Ho sentito che avete bisogno dei miei servigi
per questa sera! Il servizio offre un bamboccio, pizza, bibite, pop
corn, gelato, un film per bambini e dopo bagnetto e nanna!-annunciò
Joe con un sorriso, tenendo un enorme scatola di pizza in una mano e
spingendo in avanti Franklin con l'altra.
-Joe!-esclamò
stupita.
-Su,
avanti donzella che questa pizza scotta.-disse entrando e posando
l'enorme cartone sul tavolino.
Ari
lo guardò perplessa.
-Kim!
Nick passa tra quarantacinque minuti!-urlò poi al piano di
sopra, da dove provenì un urlo isterico. Quarantacinque minuti
non erano nulla per prepararsi per una festa!
-Essere!
Finalmente, stavo morendo di fame. Credevo ti fossi perso!-lo insultò
Trix appena fu entrato.
-Scusa,
c'era traffico e sono passato a recuperare il Bonus a
casa.-chiarì indicando Frankie che si era già messo sul
divano con Alice e ora parlavano concitati della serie tv, che si
scoprì essere una delle loro preferite.
-Sìsì,
tutte scuse. Lo so che sei inutile.-
-Ah,
Ari. Ti conviene andare a prepararti: Kevin sarà qui tra
mezz'ora.. non vorrai andare via vestita in quel modo, vero? No
perché,il santissimo e veneratissimo Christian
schifa certe bassezze nel vestire, sopratutto il giorno del ventesimo
compleanno. Hai vent'anni tesoro, non ottantadue. -disse Joe imitando
perfettamente Trix che gli mollò uno scapellotto.
-Idiota.
Comunque ha ragione. Sul letto c'è il nostro regalo di
compleanno. Da parte delle tue sorelline e di questi Esseri.-
-Eccetto
Kevin.-precisò Joe.
-Eccetto
Kevin.-ripetè Trix.
Cosa?
Probabilmente doveva avere un'espressione simile a quella di un pesce
in quel momento, dato che sua sorella con una spinta la mandò
in direzione delle scale. Sapevano del suo compleanno?
-Avanti,march!-la
intimò Trix, da bravo ufficiale.
Joe
le rivolse un sorriso molto dolce e rassicurante, prima di sentire
Trix proporre ai bambini qualcosa che accettarono con entusiasmo.
-Ah,
Trix, mia madre ha detto di dirti che avevi ragione. Non so su cosa.-
Trix
sorrise trionfante.
Ari
entrò nella sua stanza non sapendo proprio cosa potersi
trovare davanti. Era troppo stupita e piacevolmente sorpresa, certo,
ma ciò non toglieva che lei odiava il suo compleanno.
Sul
suo letto era stata posizionata una scatola bianca, dall'aspetto
lussuoso, legata con un nastro nero.
-Oh
mio Dio!-sussurrò quando con mani tremanti riuscì a
togliere coperchio e nastro.
All'interno
era contenuto un vestito decisamente scelto da Trix, ma elegante e di
classe.
-Pazze,
siete pazze.-borbottò tra se.
-Ari
quindici minuti, Kim trenta!-urlò Joe da sotto.
In
velocità lo infilò,era perfetto.[vestito e stivali:
http://img134.imageshack.us/my.php?image=immaginegg0.jpg;]
L'orologio
umano Joe, cacciava un urlo ogni cinque minuti inpanicando le due
povere ragazze.
Mancava
qualche minuto quando finì di prepararsi e si guardò
allo specchio.
I
capelli formavano grandi boccoli ben definiti che aveva lasciato
morbidi lungo la schiena, un filo di lucidalabbra, un po' di phard
chiaro e un tocco di matita con quintali di rimmel. Una mise semplice
ma elegante.
-Waw!-esclamò
Kim entrando in camera. Ari fissò la sua immagine nello
specchio.
-Perchè
lo faccio?-chiese Ari più a se stessa che a Kim.
-Perchè
te lo meriti.-le rispose la sua sorellina, andando ad abbracciarla.
-Buon
compleanno, sister.-le sussurrò.
-ARI
ZERO KIM QUINDICI!-urlò Joe.
-Giuro
che lo ammazzo, io giuro che lo ammazzo!-borbottò Kim,
sciogliendosi dall'abbraccio e maledicendo quel ragazzo: le ricordava
il condor di Robin Hood che ad ogni ora diceva “Sono le tre e tutto
va bene”, ottenendo il solo risultato di farla innervosire
immensamente.
-Buona
serata!-le disse Ari uscendo dalla sua stanza e chiudendosi la porta
alle spalle.
Kim
le fece l'occhiolino. Come mai aveva l'impressione che tutti
sapessero qualcosa che lei ignorava?
Scese
le scale sentendosi gli occhi dei presenti puntati addosso.
-Come
sto?-chiese timorosa, sembrando quasi imbarazzata.
-Come
la ventenne più bella dell'universo!-
Joe
la guardò stupito: ammetteva che qualcuno era più bello
di lei??!! Gli suonava strano.
-Io
sono la diciannovenne più bella dell'universo, essere.-
Ari
rise.
Trix
andò ad abbracciarla.
-Fai
la brava, sis! E buon compleanno. Divertiti, che qui ci pensiamo
noi.-
Ari
annuì, faticava davvero a parlare.
-Buon
compleanno, Ari!-le augurò Joe, abbracciandola e dandole un
bacio sulla guancia.
-Oh,
ora vai. KIIIIIIM DIECI MINUTIIIIIIIIII!-urlò.
-JOEEEEEEEEEEEEEEEE
PIANTALAAAAAAAA!-urlò Kim isterica scendendo le scale con le
scarpe in mano.
-Tu,
fuori subito di qui! E non tornare prima delle due!!!-la intimò
Kim, puntandole un dito contro con fare minaccioso.
-Sìsì,
esco subito. Ciao amore!-
Salutò
Alice che le mandò un bacio.
Chiudendo
la porta si lasciò dietro una sfuriata da parte di Kim che
stava facendo a Joe. Questa scena normalissima la fece però
sorridere. Alzò gli occhi dal vialetto ricoperto di
sanpietrini e vide Kevin ad attenderla appoggiato all'auto.
-Pensavi
che non l'avrei scoperto?-chiese con un sorriso.
-Ci
speravo che passasse in sordina.-ammise lei, mentre il giovane le
apriva la portiera dell'auto e la invitava a salire, non prima di
averle dato un bacio sulla guancia.
-Come
è andata la giornata?-chiese mettendo in moto.
-Uhm..impegnativa.
I miei se ne sono andati e ho fatto fare i compiti ad Alice. Questa
sera dovevo vedermi con un ragazzo, ma misteriosamente mi ha dato
buca.-
-Deve
proprio essere un cretino.-replicò serio Kevin.
-No,
sai..dice che ha molto lavoro da sbrigare.-
Kevin
sorrise.
-Allora
il mio compito questa sera sarà portarla fuori e farle
dimenticare questo idiota.-
-Kevin,
davvero. Non era necessario tutto questo.-gli disse un'oretta dopo.
-Ehi,
non voglio sentire niente. Ora, per favore, chiudi gli occhi. Siamo
quasi arrivati.-
Kevin
parcheggiò l'auto al porto e corse dall'altra parte, pronto ad
aprirle la porta.
-Tieni
gli occhi chiusi, mi raccomando.-si raccomandò, sfilandosi la
cravatta e bendando la ragazza.
-Anche
la benda?-
-Certo,
non che non mi fido di te. Ma voglio l'effetto sorpresa.-
-è
già tutto una sorpresa con te, Kev.-ammise con un sorriso che
gli scaldò il cuore.
Con
un bip la macchina si chiuse.
La
prese delicatamente per mano tra sorrisi e baci rubati, conducendola
sul molo dove Robert, un anziano signore, li attendeva.
Kevin
si mise un dito sulle labbra, facendo segno al signore di stare in
silenzio.
Quello
sorrise, probabilmente preso dai ricordi di quando anche lui, da
giovane innamorato aveva fatto pazzie romantiche per la sua bella.
-Tutto
a posto, io vado.-mimò quello con le labbra.
Kev
lo ringraziò.
-Ok,
siamo arrivati. Ora vieni, attenta!-disse salendo sulla barca e
prendendola per i fianchi, aiutandola a salire. Con una mano fece
segno al capitano di partire.
-Dove
siamo?-chiese Ari.
-Ancora
un attimo di pazienza.-sussurrò lui, facendole fare un paio di
passi verso la prua della nave.
-Ok,
ferma qui.-
Si
mise dietro di lei. “Tempismo perfetto” pensò soddisfatto.
Delicatamente le sfilò la benda.
-Oh
mio Dio!-sussurrò lei portandosi una mano sulla bocca,
letteralmente senza parole. Erano su una nave che si dirigeva
tranquilla in mezzo all'oceano. Si trovavano su una terrazza esterna
dove Kevin aveva posizionato delle piccole lucine di Natale bianche,
candele e un tavolo apparecchiato per due.
Si
girò verso di lui stupefatta. Erano troppe emozioni in un solo
giorno. Non seppe che dire, e riuscì solo ad abbracciarlo.
Kevin
aveva insegnato una lezione importante ai suoi fratelli: trattare
ogni ragazza come una principessa, perché se lo merita.
-Ti
piace?-chiese tenendola stretta tra le sue braccia.
-è
stupendo Kevin. È la cosa più bella che qualcuno abbia
mai fatto per me.-ammise accarezzando i capelli del giovane.
-Sono
contento che ti piaccia.-
-Sono
contenta di essere qui.-ammise.
Loro
due e un paio di membri dell'equipaggio (il cuoco, il cameriere e il
capitano) erano le uniche persone presenti sulla nave.
Kevin
le spostò la sedia e la fece accomodare, mentre il cameriere
in smoking bianco serviva gli antipasti. Aveva pensato tutto nei
minimi dettagli: certo, una grossa mano gliela avevano data i
fratelli e le due sorelle, ma mentre era da Tiffany con la madre, era
riuscito a convincere un noto chef a cucinare per loro su quella
barchetta.
-è
tutto perfetto Kevin.-ammise quando il cameriere portò via il
suo piatto.
Erano
riusciti a creare una sensazione di armonia ed intimità che
mai avevano immaginato di provare stando soli. Kevin era davvero
buffo, la faceva ridere ed era davvero dolcissimo.
Era
scesa la sera ormai ed erano abbastanza lontani dalla costa, che
sembrava un ammasso di piccole lucine bianche.
-Tanti
auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri alla mia Ari..tanti
auguri a te!-cantò Kevin quando portarono la torta, notando il
bel color rosato che avevano assunto le guancie della giovane. Anche
quella era personalizzata: c'era il suo nome scritto sopra con la
panna, che guarniva uno splendido tortino al cioccolato su cui
avevano messo roselline rosse e pezzi di fragola.
-Oh
mio Dio-rise vedendo le 20 candeline rosa.
-Avanti,
soffia le candeline ed esprimi un desiderio.-
Ari
ci pensò su, con il sorriso che non le lasciava le labbra da
quando l'aveva visto qualche ora prima, poi soffiò spegnengole
tutte.
Il
versatile cameriere, nel frattempo, aveva scattato delle foto con la
digitale che Kevin gli aveva affidato.
-Fatto?-
Lei
annuì con un sorriso. Cosa poteva desiderare ancora? Per la
prima volta tutto sembrava andare a gonfie vele.
Finita
la cena, si spostarono sul piano superiore della barca, dove erano
stati messi cuscini color panna e fiori sui sedili.
-Sei
una continua sorpresa.-ammise.
Le
sembrava di vivere un sogno da cui si sarebbe svegliata da un momento
all'altro. Posata sulla ringhiera, scrutava l'orizzonte lasciando che
l'aria fredda le scompigliasse i capelli. Non poté trattenere
un brivido.
Kevin
le cinse la vita con le braccia, dandole un bacio sulla spalla nuda.
-è
tutto fantastico, Kevin. Ma non dovevi, insomma hai fatto così
tanto..è un giorno come un altro dopotutto.-
Kevin
le si avvicinò, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Ehi.
Lo faccio perché voglio. E poi non è vero che è
un giorno come un altro: compi vent'anni oggi. Per una sera spegni il
cervello, non pensare ad Alice, a Giulia o a Chiara.Vivi i tuoi
vent'anni. Hai una vita per pensare alle responsabilità.
Questa sera ci siamo solo tu ed io.-sussurrò.
-Noi.
È più bello del tu e dell'io.-sussurrò prima di
baciarlo.
Rimasero
a parlare ancora un po'. Kevin le posò la sua giacca sulle
spalle vedendola rabbrividire.
-Ma
da dove sei uscito? Da un libro del Milleottocento?-chiese Ari
sorridendo stupita di quel gesto che a lui era risultato del tutto
naturale.
Kevin
era seduto appoggiando la schiena alla ringhiera della barca, tenendo
tra le braccia la ragazza.
-Sai,
ci sarebbe un'altra cosa.-
-Hai
già fatto anche troppo.-ammise lei guardando le stelle.
Le
mise in grembo una piccola confezione legata con un nastro blu notte.
-Kevin..-
-Non
dire niente. Aprilo e basta.-le disse.
Sfilò
delicatamente il nastro. Era emozionata.
-Oh
mio Dio. Tu sei pazzo Kevin!-
-Sì,
pazzo di te.-le disse lui mentre osservava compiaciuto l'espressione
della ragazza.
-Avanti,
mettiamolo.-
Era
un braccialetto d'oro bianco di Tiffany, su cui erano state attaccate
varie medagliette dalle più svariate forme: una stella, una
chiave, una scarpina e un cuore.
-Guarda
qui.-le disse divertito, indicandole il cuore.
-A&K.-lesse,
cercando di nascondere invano l'emozione.
Kevin
sorrise, aiutandola a mettere quel dono, posandole un dito sulle
labbra. Non doveva dire altro. La sua espressione era già
abbastanza. Si stese di nuovo a terra, portando le braccia incrociate
dietro la testa. Fissò il cielo per un po'.
-Che
fai...non ti stendi più?-chiese guardandola. Lei alzò
le spalle, ammirando ancora il bellissimo braccialetto. Kevin allora
con una mano le prese il polso e la fece stendere accanto a se.
Le
guance della ragazza si imporporarono leggermente, mentre sulle
labbra del ragazzo si dipingeva un sorriso involontario, che non si
voleva togliere.
-Quello
lo puoi vedere sempre, questo – indicò il cielo con un dito
-sarà più difficile da vedere domattina.-
Ari
sentiva il suo profumo. Rimasero a guardare il cielo pieno di stelle
in un silenzio quasi religioso: era uno spettacolo che a Los Angeles
non si vedeva, causa l'inquinamento luminoso.
-Guarda.
Quella è la stella polare.-disse Kevin indicando una stella
più luminosa delle altre.
-è
magnifica.-ammise Ari.
-Quella
cos'è?-chiese indicando tre stelline in fila, rapita da una
strana curiosità.
-La
cintura di Orione; invece quelle che formano una W è
Cassiopea...la conosci la storia di
Cassiopea?-
Arianna
scosse la testa, fissando la mano del ragazzo, mentre lui assaporava
il profumo di vaniglia dei suoi capelli.
-
Cassiopea era la regina dell'Etiopia ed era molto molto vanitosa. Un
giorno si vantò con delle ninfe marine di essere più
bella persino di loro così, queste, per cercare vendetta
andarono da Nettuno, il dio del Mare, in modo che la ponesse sulla
volta celeste sul suo trono, a testa in giù. Le stelle sono il
suo trono.-
-Che
storia triste.-ammise.
-Le
stelle sono interessanti: mi hanno sempre affascinato. Hanno una
storia loro..nelle stelle si può leggere il futuro, con le
stelle puoi sognare.-
-Beh,
io non sono capace di leggere il futuro nelle stelle,però so
leggere la mano.-rispose lei un po' intimidita.
-Ah
si? Nella mia cosa vedi?-
Ari
si alzò controvoglia da quella comoda posizione, e si mise
seduta.
-Mano
prego!- disse.
Kev
le porse la mano destra, quella con l'anello.
Ari
gliela aprì delicatamente e ci passò sopra la sua,
sfiorandola con la punta delle sua dita.
-Avrai
una lunga vita, e avrai anche fortuna!-disse la ragazza, continuando
a solleticare dolcemente il palmo del ragazzo.
-E
l'amore?-chiese con una punta di impazienza.
-Sarà
un'amore molto importante. Vedi la linea?è molto marcata e ben
definita. Si ramifica da quella della vita molto presto...quindi
direi che non sarà molto tardi!-
-Magari
è già successo...-
-Forse..o
forse succederà tra qualche settimana...o tra qualche anno..-
-O
è successo qualche settimana fa...-
Kevin
si alzò e si mise a sedere vicinissimo alla ragazza.
I
loro occhi si incontrarono e si scrutarono intensamente, poi si
avvicinarono. La punta delle dita del ragazzo sfiorarono
delicatamente la guancia fresca della giovane. Era magia quella che
sentivano nell'aria, e i brividi che entrambi provavano non erano
certo causati dall'aria fresca dell'oceano.
***
Here
I am, again!
Macciao
a tutte! Come state? Ragazze sono estremamente triste:ieri sera alle
23.16 ho finito di scrivere questa fanfiction. L'unico pensiero che
mi rallegra è che avrò ancora del tempo per farla
“rivivere” con i vostri commenti, le vostre opinioni e le vostre
sensazioni.
Piccola
nota: questo è il primo di tre capitoli dedicati interamente
ad ogni coppia (compreso un capitolo in cui ci saranno le due pesti).
Vi
lascio con una domandina, quindi:
quale
sarà la prossima coppia?
Il
titolo del capitolo sarà A Night to Remember.
NON
VALGONO LE RISPOSTE DI CHI LO SA Già, VERO TRIX O SCIMMIè?
:D
ora:
i grazieeeeeeee
Scimmietta:
ahahaha noi in questa settimana proprio non ci siamo MAI sentite, eh.
Nono, l'ultimo messaggio è di stanotte :D che ti posso dire,
tu sai anche troppe cose U-U e poi, visto che mi leggi nel pensiero
sai anche cosa succede. XD è tutta colpa della SCIA e della
canzone sulle scimmie. Ad ogni modo, sto aspettando pazientemente le
tue shottine eh! Bacini scimmietta, I love and I scimmio you. <3
Ps. W la poligamia!
Trix:
ehy amore, come stai? Se oggi riesco a beccarti ti passo il tutto con
una lacrimuccia, però vorrei parlare due secondi con te di TE,
quindi quando sei a casa dimmelo che vedrò di contattarti. I
miss you. <3
Ritardogirl:
no tesoro, non sentirti in colpa. Cioè poi mi dispiace. :(
spero che ti sia piaciuto questo capitolo, è da un po' che non
ci sentiamo. Riusciremo a beccarci in MSN? ^^ ad ogni modo, io sono
nata l'11/o9, qualche giorno prima di Nicky però mi piaceva la
cosa del compleanno insieme! :D bacini tesoro <3
Carly4e:ahaha
ti è piaciuto il bacetto iniziale dello scorso capitolo? E la
sorpresa che Kevin le fa? :D fammi sapere che ne pensi. Un bacione <3
Sbrodolina:
tesssssssss[dopo 10 minuti]ssssssssoro ma gggggggggrazie! :D piaciuto
il regalino di Kevin? :D speriamo di sì! È un
romanticone quel ragazzo! Bacini <3
ada12:
grazie per il commentino, mi ha fatto molto piacere! Spero di
leggerne altri dei tuoi! Baci <3
Kry:
aaaaaaaaaaaah un'altra che pensa che in Lovebug sembrano tanti
piccoli Harry Potter secchioncelli! No, ammettiamolo. Non si possono
vedere! Sono terribili!poi c'è Camilla in quel video e a me
lei proprio non piace :S e non è per la storia dell'Essere,
perché se non si fosse capito è Kevin il mio preferito
:D guarda mon amour che ti ho aggiunto in MSN, spero di riuscire a
parlarti un po' :D e ho anche commenato. Ma tu posticchia! *-*
baciniii a presto spero <3 ti adoro <3
Jeeeeee:
ciao concittadina! :D ahaha mi hai fatto morire dal ridere con la tua
recensione, davvero! Speriamo che anche questo ti sia piaciuto e che
la sorpresa di Kev non ti abbia deluso. Baciniiiii <3
Dilè:
tesoro ma fai leggere i miei capitoletti anche ad altri? Che
vergogna! >///< uhh mi dispiace tesoro per il bacio hot. Farò
sapere alla Kimmuccia mia che si diano una calmata, ok? :D buahaha
tesoro in quel video non piacciono nemmeno a me, mi sembrano troppo
degli imbranati! :D ci becchiamo su MsN sì, un bacione! <3
grazie
di nuovo a chi mi tiene tra i preferiti.
bacioni
|
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Capitolo 20 *** A night to remember. ***
a
Capitolo
20: A night to remember.
Guess
now its official
Cant back out, cant back out (no)
Getting
ready for the night of nights
The night of nights, alright
Dont
Panic (Panic!)
Now do we have to dress up for the prom?
Dude I
dont think we have the choice
Yeah its the night of all
nights
Gotta look just right
Dressing to impress the boys
Do
I want classic or vintage or plaid?
Wheres the mirror?
I think
this tux is too baggy
Too tight, it makes me look weird.
-A
night to remember High School Musical III-
-Non
preoccuparti, è solo una festicciola tra amici. Non ci sarà
molta gente!-le aveva detto Nick quando la limo era passata a
prenderla.
-Evidentemente
abbiamo un concetto diverso di “non ci sarà molta gente!!-si
era trovata a dire quando l'auto si era fermata davanti all'esclusivo
Les Deux di Hollywood.
-Beh
saranno un 200 amici, non di più-aveva detto grattandosi
nervosamente i capelli, come sempre quando qualcosa lo preoccupava
eccessivamente..
-DUECENTO?-urlò
allucinata.
-Ssh.Dai,
non sono poi molte.-
-Nella
nostra scuola siamo il doppio, contando 5 anni più tutto il
corpo insegnanti.-
-Sì,
forse ti dovevo dire che non eravamo proprio quattro gatti. Però
conosco un sacco di gente, e mamma si è lasciata un po'
trasportare dalla festa.-
-Un
po'? Cristo Nicholas! È un party con i controfiocchi.-ammise
dando uno sguardo dal finestrino. C'erano una fila impressionante di
ragazzine urlanti, fotografi e uomini in giacca scura con gli
occhiali da sole.
-Te
l'ho già detto che sei bellissima stasera?-disse Nick con un
sorriso colpevole.
-Nicholas
Jerry Jonas. Cos'altro mi hai tenuto nascosto?-chiese scandendo bene
le parole.
-Uhm.
È in maschera, dovresti indossare questa.-le disse porgendole
una scatola e guardando imbarazzato il soffitto.
Kim
gli lanciò uno sguardo disperato.
-Non
preoccuparti, indosserò anche io la mia!-ammise alzando la sua
mascherina.
Kim
sbuffò.
-Guarda
in che guaio mi sono cacciata. Con una rockstar mi dovevo
mettere?-borbottò.
-Mettere?-chiese
Nick con un sorriso.
Kim
arrossì vistosamente.
-Nel
senso amichevole! Cioè.. insomma.. noi.. uhm..siamo amici!
Quindi nel senso amichevole..Al diavolo Jonas!-sbuffò
nuovamente, scartando l'involucro della maschera.
-Waw.
L'hai scelta tu?-chiese stupita.
Lui
annuì.
[maschera:
http://www.leigh-annemccaguetiaras.com/large_images/spangle_mask_silver.jpg]
-Dobbiamo
aspettare un attimo, prima di scendere. Stanno allertando la
sicurezza.-disse.
Kim
guardò assorta il finestrino. C'erano centinaia di ragazze li
fuori che urlavano, alcune piangevano persino.
-Tu
vuoi dirmi che questo succede ogni volta che sanno che tu vai da
qualche parte?-chiese la ragazza.
-Sì,
all'incirca tutte le volte.- rispose con naturalità.
Kim
lo guardò stupita.
-Signor
Jonas, siamo pronti per farla uscire.-
Nick
annuì all'autista.
-Metti
la maschera, tienimi per mano, e assolutamente non rispondere a
nessun tipo di domanda che ti faranno i giornalisti. Tutto chiaro?-
Annuì
spaventata: non aveva idea a cosa andasse incontro.
-ah,
per la cronaca. Ti sei messa con una rockstar.-sorrise Nick
aprendo la porta e scendendo senza lasciare possibilità alla
ragazza di replicare.
Quando
la porta si aprì, Nicholas uscì sorridendo con il volto
nascosto dietro la sua maschera nera. Fece un cenno di saluto. Il
rumore prodotto dalle fan era assordante.
Si
abbottonò la giacca con eleganza, poi protese la mano verso
Kim per aiutarla a scendere.
Sentì
il terrore invaderla mentre elegantemente scendeva dall'auto grazie
all'aiuto di Nicholas.
Il
vestito rosso scivolò fluente fino a terra, dove era stato
steso un tappeto nero.
Con
la maschera calata sugli occhi, fece un timido sorriso. Nicholas la
prese per mano e a passo sostenuto si avviarono verso l'entrata.
I
flash dei fotografi quasi la accecò, infatti una volta entrata
nel locale, le ci volle qualche secondo per abituarsi alla luce
artificiale e per far scomparire le fastidiose macchioline nere che
vedeva ovunque. Era capitata nella carica dei 101?
-Hai
ufficialmente fatto il tuo debutto nel mondo dello
showbusiness.-sorrise Nick.
[vestito:
http://tvcocktail.ivillage.com/entertainment/VanessaHudgens.jpg]
Kim
aveva un'espressione ancora terrorizzata.
-Io
ti distruggo Nicholas. Tu non puoi dirmi festicciola tra amici e poi
farmi una cosa simile!-disse dandogli delle piccole sberle sulle
spalle, che lui prese divertito.
-Non
vorrai che gli invitati pensino che la mia ragazza è
una che picchia.-
Kim
lo guardò imbarazzata. Tutto insieme, era davvero troppo. Nick
di certo era abituato: l'aveva visto più nervoso i primi
giorni di scuola piuttosto che scendere da quella limo con
nochalance, sorridendo sensuale e con il suo sguardo migliore,
nonostante la mascherina nera che gli copriva gli occhi.
-Sei
un uomo morto, Nick. È una promessa.-bisbigliò Kim,
mentre un paio di ragazze in abito nero, probabilmente dello STAFF,
aprivano le grandi porte del Les Deux.
All'interno
tutto il locale era stato riempito con luci soffuse e oggetti in
brillanti. Sul lato destro era stato predisposto un palco con una
tenda rossa e sul palco vi erano delle fotografia di Nicholas da
bambino, e pian piano di lui cresciuto fino a qualche giorno prima.
Ai lati del palco era stato posizionato un grosso tubo in vetro
trasparente dove venivano continuamente gettati soldi. Certo, era
strano pensare che regalassero soldi per i 16 anni di una rockstar.
Doveva
avere uno sguardo davvero buffo nonostante la maschera, infatti Nick
le sorrise.
-Ho
chiesto di non fare regali a me, ma piuttosto di donare soldi che
andranno alla Nicholas
Jonas Change for the Children Foundation,
che si occupa della ricerca e del sostegno dei bambini affetti dal
diabete di tipo 1.-
-Oddio,
che tenero!-disse commossa.
-Beh,
in effetti è questo lo scopo per cui è stata
organizzata. Il mio sedicesimo compleanno è la scusa.-ammise
comparendo tra la folla.
Un
boato si diffuse, tra urla e battiti di mani.
-Oh
mio Dio! Sono finita a Disneyland!-sussurrò Kim, tenendosi
saldamente al braccio di Nick.
Tutti
i ragazzi di Disney Channel in abiti eleganti e maschere che
coprivano parzialmente gli sguardi. Era impossibile però, non
riconoscere alcuni di loro: i gemelli Sprouse, le Cheeta Girls,
Raven, alcune star che aveva visto in Camp Rock tra cui Demi Lovato
che stava con una ragazza dai capelli scuri, quasi sicuramente Selena
Gomez.
Kim
si guardò intorno stupita.
-Niiiiick!-urlarono
i gemelli Sprouse saltandogli letteralmente addosso.
-Vecchia
canaglia! Ora sei vecchio anche tu eh!-disse uno dei due, ma Kim non
seppe se a parlare fosse stato Dylan o Cole.
-Dylan,
Cole! Che piacere! Come state ragazzi?-chiese con un sorriso.
-Bene
bene, ma passiamo ad argomenti più interessanti. Chi è
questa donzella di rosso vestita? Piacere io sono Cole!-disse un
gemello porgendole la mano.
-Lei
è Kim, la mia ragazza.-rispose Nick avvicinandola
protettivamente a se.
-Vecchia
volpe!-
Kim
sorrideva imbarazzatissima: che diavolo poteva dire? Nemmeno lei si
era abituata all'idea di essere ufficialmente la ragazza di Nick
Jonas che già erano passati alle presentazioni. Decisamente,
se avesse potuto, si sarebbe scavata una fossa da sola: perché
quando aveva più bisogno delle sorelle erano sperdute in mezzo
all'oceano con una rockstar bugiarda o a guardare Disney Channel con
un'altra rockstar presi dall'irrefrenabile voglia di fare i
babysitter?
Qualche
parola cortese con i suoi amici, e Nick fu libero. Più o
meno.
-Tutto
ok?-
-Sono
a Disneyland. Sono a Disneyland.-mormorò.
-Se
te l'avessi detto prima ti saresti fatta venire una crisi di
nervi..Selena! Demi!-salutò.
Selena.
Selena Gomez. La bellissima Selena Gomez. L'ex-fidanzata Selena
Gomez. L'amata Selena Gomez. La talentuosa Selena Gomez.
Le
due ragazze, simpaticamente vestite con un top rosso e una gonna nera
per Selena e gli stessi colori alternati per Demi, andarono ad
abbracciare la loro rockstar preferita.
Uscite
di emergenza. Urgeva trovare un'uscita di emergenza, subito. Right
now.
-Kim,
loro sono Selena e Demi! Sicuramente ti ho parlato di loro!-disse con
un sorriso, togliendosi la maschera e tenedola sulla testa.
-Certo!
Piacere, io sono Kim!-rispose porgendo la mano alle due ragazze.
-Op!-
Nick
agilmente prese quattro bicchieri dal vassoio che il cameriere
portava, porgendone uno ad ogni ragazza.
-Cheers
ragazze!-sorrise levando il calice, al cui interno un liquido color
rosso si mescolava con il succo d'arancia.
-Alla
tua, sweet sixteen!-risposero le due giovani attrici levando i
calici.
-Signor
Presidente!!!-urlò qualcuno.
Kim
fece appena in tempo a girarsi che due ragazzi che non riconobbe
saltarono sulla schiena di Nick.
-Ragazzi!!-li
salutò sorpreso.
-Mr.
President, devi assolutamente venire! Ci sono gli altri che ti devono
mostrare una cosa!-disse il biondino gesticolando concitato.
Erano
vestiti entrambi con un assurdo completo in giacca e cravatta
stampato con la fantasia della bandiera americana, e sulla camicia
bianca portavano appuntata una spilla con la faccia di Nick.
-Ragazze,
me la tenete d'occhio un attimo?-chiese, ma la risposta non la sentì.
Kim
lo vide correre verso una mezza dozzina di ragazzi vestiti allo
stesso modo.
-I
McFly e i Busted, sempre i soliti.-sospirò rassegnata Demi.
-I
Busted.-sospirò Kim.
Certo,
Nick le aveva consigliato il CD. Perché non dovevano essere
alla sua festicciola tra amici , infondo erano quattro gratti, no?
-Tutto
ok, Kim?-chiese Selena con un sorriso.
-Sì.-rispose
con un sorriso tiratissimo.
Le
due ragazze la guardarono.
-Ok,
no. Io non mi aspettavo tutto questo!-ammise togliendosi la maschera,
imitata poco dopo dalle due ragazze.
-Oh,
non ti preoccupare. Non sono tutte superstar vanitose. La maggior
parte di loro sono ragazzi semplicissimi che si trovano sui vari set
a divertirsi.-le spiegò Demi.
-Per
me è tutto così strano. Da quando conosco Nick è
tutto strano.-ammise.
-Nick
mi ha parlato di te: gli piaci molto!-sorrise Selena.
-Io
vado, ho visto David Henrie e vado a salutarlo. Ci vediamo dopo, Sel!
A presto, Kim!-sorrise Demi, sparendo tra la folla.
Il
DJ-Set passava canzoni ballabili di molte delle star presenti.
Selena
e Kim si fissarono imbarazzate, rimanendo in silenzio.
-Salve
ragazze, sono Chukie! Su, avvicinatevi bellezze! Una foto ricordo per
il festeggiato, Nick Jonas!-disse un ragazzo con una strana bombetta
e una cravatta a stelle mostrando una macchina fotografica
professionale.
-Su,
facciamolo per Nick!-sorrise Selena, avvicinandosi all'altra ragazza
e abbracciandola.
-Un
sorriso! Perfetto, siete bellissime! Grazie mille e buon
divertimento.-gridò il fotografo isterico, sparendo così
come era arrivato.
Le
due si lanciarono un'occhiata perplessa e scoppiarono a ridere.
-Oddio,
è vestito peggio di Nick in certe occasioni!-rise Kim.
-Non
credo che qualcuno possa batterlo! Poi le sue orribili..-
-Camicie
a scacchi!-concluse per lei l'altra, ridendo entrambe.
-Sei
proprio simpatica, Kim! Nick è stato molto fortunato!-
-Oh,
beh..io..-balbettò sistemandosi imbarazzata una ciocca di
capelli.
-Non
devi preoccuparti, io e Nick non stiamo più insieme. Siamo
stati molto bene, ma ora siamo solo ottimi amici. Davvero.-
-Non
mi preoccupo di quello..è che io non sono come voi.-
-Ed
è proprio per questo che a Nick piaci così tanto. Sai,
tenere una relazione lontano dai riflettori non è semplice. Su
di voi circolano già voci, e questa sera lui ti ha portato a
questo ballo. E! Entertainment non ci metterà molto a
pubblicare foto di voi, però almeno non faranno gossip
pensando che la vostra storia sia una montatura. Sei una ragazza come
tutte le altre, e Nick ha finalmente trovato cosa cercava.-le sorrise
dolemente.
Kim
cambiò opinione di lei. Sì, si era sentita minacciata
dalla bella Selena, e anche quando qualche sera prima avevano cercato
informazioni su varie ed eventuali ex fidanzate, Trix aveva fatto una
faccia che non faceva presagire nulla di buono davanti ad una loro
fotografia (anche se non capiva se la faccia era dovuta a Selena o al
fatto che lei e Nick fossero vestiti uguali, con una mise
particolarmente discutibile fatta di pantaloni leopardati e
magliettina nera).
-è
un'altra l'ex ragazza di Nick da cui ti devi guardare!-
-Miley
eh? Avevo già avuto qualche perplessità a suo
proposito!-sorrise.
-Ehi
dico sul serio. Voglio bene a Nick come un fratello e supporto la
loro band. JB rocks!-fece Selena.
Kim
rise.
-Ehy!
Non so se mi va bene che la mia ragazze e la mia ex facciano
combutta!-ammise Nick tornando da loro decisamente più
spettinato e con una sciarpa rossa e pelosa intorno al collo.
-Stiamo
sparlando di te!-disse Kim tranquilla.
-No
ma, se volete me ne vado.-rispose lui fintamente offeso.
-Sarebbe
un'ottima idea, Jonas!-ammise Selena,sbattendo le lunga ciglia.
-Ah
ah ah, molto molto divertente.-
Ok,
Selena e Kim che facevano combutta: già si immaginata le
discussioni sui forum di tutto il mondo. Kick o Nelena? Nelena o
Niley?Kick o Niley? Spaventevole.
-Nick,
non ci sono gli altri Brothers?-
-No,
Sel. Joe sta facendo il babysitter a Frankie e alla sua sorellina,
con Trix, sua sorella maggiore. Kevin invece sta facendo Leonardo di
Caprio in mezzo all'oceano con l'altra sorella di Kim, che compie gli
anni oggi anche lei.-
-Credo
di non aver capito.-ammise.
-Certo,
finché lui non sa spiegare! Vieni, Selena! Andiamo a prendere
da bere e ti spiegherò dove sono gli altri Jonas!-rise Kim
andandosene a braccietto con la nuova amica verso il bar, raccontando
delle sue sorelle e dei fratelli più famosi degli Stati Uniti,
lasciando un Nick perplesso ma tutto sommato molto felice.
-Sì,
per l'appunto!-concluse Kim, facendo ridere Selena.
-Kim!
Tesoro!-esclamò una voce che ormai conosceva fin troppo bene.
-Denise,
Buonasera! Non l'avevo vista! Splendida festa, complimenti!-si
congratulò subito Kim.
-Grazie
tesoro, sei molto gentile. Oh ciao Selena! Ti dispiace se te la porto
via per un attimo?-chiese prendendo Kim per un braccio.
-No
faccia pure, signora Jonas!-
Denise
prese Kim per un braccio portando Kim in una stanzetta nascosta
dietro la tenda sul palco.
-Per
fortuna ti ho trovato!Kevin e Joe mi avevano detto di rivolgermi a
te!-esclamò.
Kim
ebbe appena il tempo di guardarsi intorno. Erano in quella che
probabilmente era la stanza riservata allo staff. Decisamente più
illuminata rispetto alla sala dove si svolgeva il vero e proprio
party, vi erano radunate una mezza dozzina di persone: mamma Jonas
con uno splendido vestito dalle maniche lunghe, con uno scollo a V e
la gonna sotto il ginocchio sorrideva a suo marito. Paul Kevin
indossava un completo molto simile al figlio, giacca nera e cravatta
rossa, camicia bianca e un fiore all'occhiello. Poi c'era Big Rob,
che salutò timidamente alzando una mano. Gli altri uomini non
era sicura di averli visti altre volte: uno assomigliava alla madre
dei ragazzi, probabilmente era lo zio manager.
-Tesoro,
ora il gruppo preferito di Nicholas farà qualche canzone per
il suo compleanno. Kevin ci ha assicurato che li avresti presentati
tu, sei pronta?.-
-La
sua band preferita?-
-Sì,
gli Switchfoot. Li conosci, no?-chiese Denise.
Kim
annuì allucinata. Certo, gli Switchfoot suonavano al
party per i 16 anni di una rockstar che non aveva voluto regali, ma
soldi per la fondazione per la ricerca sul diabete che aveva fondato.
Ma aveva un solo, fottutissimo difetto quel ragazzo?
-Sono
un regalo dei suoi fratelli, che per ovvi motivi questa sera non
possono essere qui. Ci sarà un video poco prima.-
-Va
bene, li presenterò.-rispose con un coraggio che nemmeno lei
seppe di avere.
-Oh,
tesoro grazie mille! Sei un angelo!-
-Avrei
una sola domanda.-
-Chiedi
pure.-le disse rassicurante Paul.
-Il
cucciolo?-
Aveva
passato 4 giorni a cercare in internet con Joe e Kevin un cucciolo
che potesse piacere a Nick. Quattro giorni con Kevin che ruttava a
comando e Joe che si lamentava che i capelli non gli stavano bene,
che quel cane era troppo brutto, troppo basso, troppo bavoso, troppo
cane. Non poteva permettere che il loro regalo venisse sorpassato
così, sopratutto dopo che ci aveva rimesso la sanità
mentale.
-Dopo
il concerto! Un addetto alla sicurezza lo sta portando a fare un
giretto.-rispose Paul ridendo divertito.
Certo,
tutta la situazione doveva essere estremamente divertente.
-Tocca
alla band!-annunciò una signora in tight femminile grigio.
-Certo,
eccola!-
Kim
non si accorse nemmeno di essere sul palco con un microfono in mano e
mascherina di nuovo calata sugli occhi. Ad essere sincera con se
stessa, più di qualche volta aveva pensato di trovarsi su un
palco con qualche centinaio di paia d'occhi puntati addosso. Se
doveva farlo, tanto valeva farla bene. O come avrebbero detto le sue
sorelle, se proprio doveva essere su un palco, doveva presentare
con stile.
Tutte
le prove che aveva fatto ridendo davanti allo specchio, evidentemente
avevano avuto i loro effetti positivi. Stranamente non si sentiva
imbarazzata, si sentiva decisamente a suo agio: infondo, aveva
ereditato anche lei gli stessi geni un po' esibizionisti delle sue
sorelle.
-Buonasera
a tutti! Benvenuti alla festa di Nick per i suoi 16 anni! Dov'è
Nick? Eccolo! Vieni Nicholas! Abbiamo un paio di sorprese per te. Per
motivi che non starò qui a spiegare, i tuoi fratelli non sono
potuti venire, però ci tenevano a farti avere il loro regalo.
Buon compleanno, Mr. President.-con un semplice gesto della mano, le
luci in sala si spensero.
Nick
era decisamente stupito. Cosa ci faceva Kim sul palco? Selena, vicino
a lui, gli posò due dita sotto il mente e gli chiuse la
mascella ridacchiando divertita.
-E
one. E one two three!-sentì una voce.
Quella
voce. Quella stessa voce che aveva imitato più volte, che
aveva ascoltato fino allo sfinimento.
-Gli
Switchfoot!-sussurrò senza parole, passandosi una mano tra i
capelli.
Fecero
partire la prima canzone. Kim lo raggiunse godendosi il concerto e
cantando insieme alla sua rockstar, che ancora non credeva di avere
la sua band preferita lì per lui.
Cinque
canzoni dopo, tutti i ragazzi soddisfatissimi ascoltavano l'ultimo
pezzo.
-Ora,
abbiamo un ultimo pezzo.-disse il biondo cantante, John Foreman.
Le
luci si spensero e un megaschermo si illuminò.
-Joe,
dai. Ok ci siamo è accesa!- Kevin, Joe e Frankie.
-Ciao
Nicky! Siamo i tuoi fratelli, se non l'avessi capito. Non possiamo
fisicamente essere lì con te per..sopraggiunti compleanni. Ma
sono tre settimane che ci organizziamo con i nostri amici Switchfoot,
rock'n'roll!- -urlò Joe. Kevin lo guardò scettico,
mollandogli un coppino.
-comunque,
macho. Buon compleanno: passa bene i tuoi fantastici sweet 16. Ti
vogliamo bene!-continuò Kevin.
-Si,
buon compleanno Nick. E io ho aiutato gli altri a scegliere il tuo
regalo, perché sennò lei impazziva per colpa di Kevin e
Joe! Sei il mio fratello preferito, ti voglio bene!-disse Frankie,
facendo commuovere molta gente.
-Ok,
Joe spegni questo coso. Spegnilo. Joe, ce la puoi fare! Ti faccio
prendere un diploma la prossima volta!-
Tutta
la sala aveva riso di fronte al siparietto dei suoi fratelli, lui
compreso. La band sul palco intanto aveva iniziato a suonare la sua
canzone preferita. We
were meant to live, era
accompagnata da un video con tutte fotografie di Nicholas. Era così
preso da non accorgersi che Kim era tornata verso il palco, pronta ad
accogliere il giovane cucciolo che fece la sua entrata da vera
superstar con tanto di papillon.
-Buon compleanno,
Nick!-sussurrò Kim
ridendo, mentre il giovane Jonas accarezzava gridando entusiasta di
quel nuovo cucciolo a cui avrebbe dato un nome particolare: Elvis.
***
Ecco
a voi il capitolo NIM!
Allora,
cosa ve ne pare? Vi piace?
Molti
di voi avevano azzeccato la coppia, complimenti!
Ultima
anticipazione prima dei ringraziamenti: il prossimo capitolo è
I
want a candy.
Ad
ogni modo, sappiate che siamo al 20esimo capitolo, quindi siamo poco
meno che a metà storia.
-
Meno
25(+1) capitoli alla fine!
Posta
del cuore!
Kry:
Mon Amour, ma ci sei o non ci sei? Non sono mai riuscita a beccarti
su MSN! Se entri e mi vedi su occupato, contattami lo stesso che sono
su occupato solo per non sentire l'odioso suono di gente che continua
a entrare e uscire (e con oltre 700 contatti capisci bene che la cosa
è frequente!). Ma tu non aggiorni più? Io ho letto e
commentato ma me aspetta la tua ficcina *-* tu hai detto che sarei
rimasta traumatizzata nel vederti piangere e rotolare sul pavimento
dalle risate..beh io mi sono rotolata sul pavimento leggendo il tuo
commento! Sappi che io sono così idiota che quando rileggo
rido da sola! XD ad ogni modo, a presto Mon Amour! Bacini pucciosi <3
Ps. A insulina come sei messa? :D
Scimmietta:No
ma ti devo davvero rispondere? No, ma davvero? Insomma, non è
che poi ci scappa la oneshot sul ringraziamento alla recensione? No
perché se ne abbiamo tiratafuori una delle PIGNE vuol dire che
siamo davvero messe male. Ma male male. Ma male male male. Malissimo!
Ad ogni modo ho risolto il casino Max/Kay/David, solo che non te lo
posso dire perché ancora non l'ho capito bene nemmeno io e mi
sto incasinando da sola. :D Ti scimmio, scimmia! Ps. C'è una
foto di Frankie di ieri sera che è priceless. È troppo
scimmioso! <3
Maggie_Lullaby:
innanzitutto, benvenuta! Ti
ringrazio molto per aver lasciato un commentino e anche per i
complimenti. Gentilissima, davvero! Spero di sentirti presto! Bacio
RitardoGirl:Mi
dispiace, anche se non sei in ritardo il soprannome rimane. Ahahaha
che idiota che sono, perdonami! DISEREDATRICEEEEEE! {si dice almeno?}
vedi di esserci su MSN ogni tantu U-U graccie per i commentini.
Bacini <3
Sbrodolina:
Nuuu mi dippiace ma hai
sbagliato :( questa volta la coppia è NIM, ad ogni modo il
capitolo di domenica sarà sicuramente ToE, quindi don't worry
che arrivano anche loro. Grazie mille, un bacione!
JonasBrothersFans:ciao!
Benvenuta e grazie per aver lasciato un commento. Sono onorata che
questa fanfiction ti piaccia e spero ti faccia piacere sapere che ci
sono ancora 25 capitoli ^^, ad ogni modo spero di vedere ancora tue
recensioni! PS. Se ti piace la coppia NIM, ho scritto una piccola
oneshot su di loro intitolata “Ballroom Dancing”. Non so se l'hai
letta :D un bacione e grazie ancora.
Stargirl312:Ciao
Letizia! Il mio nome è Arianna {lo scrivo sempre a fine
ringraziamenti}:D ad ogni modo, hai indovinato! Che te ne pare il
capitolo sulla coppia NIM? Fammi sapere che ci tengo! Un bacione <3
Jeeeeee:
ahahah credo che ragazzi come i Jonas siano un'edizione
limitatissima! :D Hai indovinato anche tu, brava! Capitolo sulla
coppia NIM! Fammi sapere poi, concittadina! ;D Baci <3
Trèx:
azzu mi manca già sta ff ed è solo una settimana che
l'ho finita. Vabbè, mi do alle oneshot nel frattempo e a
giudicare da come mi escono mi vengono anche bene! :P ad ogni modo,
ti amo concentrato di vizi capitali e autostima! <3
Brotherina:Ciao,
grazie per la recensione! :) fammi sapere come procedono le tue idee
poi, ok? Bacio
grazie
anche a tutte le persone che mi tengono tra i preferiti (storia o/e
autore) che aumentano di settimana in settimana e non può
farmi altro che piacere.
Ultima
cosa e poi vi saluto, ho scritto una nuova ONESHOT su Joe e Trix,
intitolata TWO WORLDS COLLIDE che è un missing moments di HB
(Hello Beautiful = HB, come affettuosamente la chiamano certe ragazze
;D). Spero di vedere altre recensioni anche su quella! Un bacione e
buon proseguimento di settimana! A domenica.
arianna
|
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Capitolo 21 *** I want a candy. ***
Iwan
Capitolo
21: I want a candy.
I
know a guy who's tough but sweet
He's so fine, he can't be beat
He's got everything that I desire
Sets the summer sun on fire
I want candy, I want candy
Go to see him when the sun goes
down
Ain't no finer boy in town
You're my guy, just what the
doctor ordered
So sweet, you make my mouth water
I want
candy, I want candy.
-I
want a candy Bow Wow Wow-
-Ma
non devi fare così! Se lo metti così è più
realistico!-spiegò Joe rubando la penna al fratellino.
-No!
Fermo, lascia stare! Grrr! Mi fai innervosire, Joe!-
-Ma
perché? Ti voglio spiegare!-
-No,
grazie. Tanto non diventi il mio fratello preferito!-rispose beffardo
il piccolo di casa Jonas, che evidentemente aveva già capito
come funzionava la cosa.
-E
chi è il tuo fratello preferito?-chiese Trix portando una
ciotola piena di caramelle colorate.
-Nick,
perché mi aiuta con la band! Poi Kevin, perché è
sempre simpatico e mi aiuta con la chitarra.-
-E
Joe? Che cosa fa Joe?-chiese.
-Rompe!!!-rispose
con un sorriso il piccoletto.
Joe
lo guardò indignato.
-Non
è vero, piccolo bugiardo!-
-Sì
invece. Tu non fai altro che prendermi e buttarmi a terra. Non sono
un asciugamano, sai?-
-Ora
so chi è il mio Jonas Brothers preferito! Frankie!-ammise Trix
con una vocina orgogliosa.
Forse
c'era ancora qualche speranza per far crescere bene almeno uno dei
fratelli Jonas! Di certo il piccolo Franklin una volta cresciuto
avrebbe approfittato dei vantaggi dell'essere una rockstar: l'alchol
gratis, le feste, le donne, il divertimento! Già se lo
immaginava, con al fianco Alice più bella che mai. Altrochè
anello della purezza, lui!
-Trix?
Trix?-la chiamò Joe facendola tornare nel mondo reale.
-Che
vuoi,essere?-
-Stavi
diventando cianotica.-rispose perplesso.
-Io.
Non. Divento. Mai. Cianotica!-replicò lei acida, lanciandogli
addosso un pop-corn per ogni parola.
-Sì
invece, guarda!-rispose con un ghigno, disegnandole una striscia
viola sul volto con il pennarello.
-Stupido
Essere Inutile!!!!Come hai osato?Come hai potuto?-urlò
lei indignata lanciandogli addosso una manciata di pop corn.
-Uhm,
così!-rispose semplicemente replicando il gesto di prima.
-Ma
tu vuoi morire questa sera!-gridò Trix guardandolo in maniera
minacciosa.
Alice
e Frankie guardavano i fratelli maggiori ridendo.
-Oh
oh oh, ma che paura!-ghignò beffardo.
-Tu
non sai contro chi ti sei messo, Essere!-sibilò
minacciosa, afferrando un cuscino da divano.
-Accidenti!-esclamò
prima di essere colpito da una cuscinata sul volto.
-Vuoi
la guerra? E guerra sia!-
-Alice,
Frankie! Al mio segnale, scatenate l'inferno!!!!-urlò Trix.
-Eh?-chiese
Frankie perplesso.
-Il
Gladiatore, Frankie! Non l'hai visto?-chiese la bambina
sapientemente, passando un cuscino al fanciullo.
-Nono!
La mamma non ci fa vedere i film in cui si picchiano!-rispose.
-Trix!
Questi sono davvero messi male! Non hanno visto il
Gladiatore!-esclamò la piccola davvero scandalizzata.
-Te
l'avevo detto peste! Anyway, segnaleeeee!-urlò.
I
due bambini corsero urlando verso il povero ragazzo, che si vide
costretto a subire le cuscinate per proteggersi.
-Prendi
questo! E questo!-continuava ad urlare Alice.
-Questo
è perché a casa non lo posso fare!-annunciò
Frankie, tirando una cuscinata degna di tale nome in faccia al
fratello.
-Questo,
è perché sei un rompiscatole!-
Joe
le prendeva ridendo, ma riuscì a liberarsi e a prendere il
fratello e la sua amichetta per la vita, tenendoli come due sacchi di
patate.
Trix
rideva a crepapelle, continuando a colpire Joe che imperterrito
teneva imprigionati i due bambini che scalciavano gridando divertiti.
-E
non pensare di passarla liscia, tu!-disse verso la bella rossa tutta
pepe.
Joe
mollò i due bambini che caddero sul pavimento, pronto a
scagliarsi contro di lei.
-Ohoh!-esclamò
lei prima di scappare di corsa in cucina e poi per tutta la casa.
-Trixx!
Non ci pensare nemmeno, tanto te la faccio pagare!!-urlava lui
rincorrendola, rischiando più volte di finire contro qualche
vaso, qualche mobile e sopratutto qualche parete.
Frankie
e Alice guardavano i due fratelli rincorrersi, chiedendosi se fossero
loro i bambini in quella casa.
-Aiutatemi!!!-urlò
Trix, passando di corsa in salotto e sparendo di nuovo in cucina.
-Non
valgono gli aiuti!!-gridò Joe, scivolando sul tappeto e
facendo una curva giusto in tempo per non schiantarsi contro la
porta.
-Vieni,
ho un'idea!-gridò Alice, correndo in bagno seguita dal bimbo.
-Alice!
Non chiuderti in bagno con Frankie! È troppo presto! Il
discorso sull'ape e il fiore non l'abbiamo ancora fatto!-
Joe
si fermo allucinato.
-Avanti,
Jonas. Non fare il santo.-disse lei.
La
situazione era stabile: lei ad un lato del tavolo, lui dall'altro.
Entrambi stavano aspettando la mossa dell'avversario.
-Idea.
Facciamo un accordo di pace perché devo andare a tirare quei
due fuori dal bagno prima che combinino qualcosa che urti i miei
nervi e che mini per sempre la purezza di tuo fratello.-rispose lei
candidamente, facendo venire un colpo alla rockstar.
-Ci
sto, tirali fuori.-disse lui alzando le mani in segno di resa.
Trix
sorrise compiaciuta: era materia sua fare le leggi e contrattare.
Trix
bussò alla porta del bagno.
-Bimbiii?
Che fate? Mi aprite?-chiese pazientemente appoggiandosi alla porta,
battendo un paio di colpi.
Sentì
il suono della serratura scattare, e il musetto colorato di Frankie
apparire.
-Oh
my Gosh! Alice che diamine stai facendo con i nostri
trucchi??-chiese entrando e scavalcando matite, ombretti e rimmel per
terra.
-Ci
stiamo truccando, così Joe non ci riconosce! Io sono Kung Fu
Panda!-esclamò Frankie, facendo sfoggio di tutte le sue
abilità nel campo di arti marziali.
Trix
si lasciò sfuggire una risata cristallina: quei due bambini
erano davvero fenomenali.
-E
tu Ali, chi sei?-chiese incrociando le braccia al petto.
-Io
sono Trilly! Però non è venuto molto bene!-ammise
guardando la macchia azzurra sulla guancia.
Trix
la guardò con l'espressione di chi aveva appena avuto un colpo
di genio: ora ci pensava lei a vendicarsi sul Jonas di mezzo.
Quanto
cavolo ci poteva umanamente mettere una ragazza a convincere due
bambini ad uscire dal bagno? Erano passati quasi venti minuti. Bevve
un sorso di Coke cambiando per la millesima volta canale musicale,
facendo zapping tra MTV,VH1 e un'altra dozzina di canali musicali.
Captava millesimi di secondo di ogni video, ma erano più che
sufficienti per capire che non erano ciò che cercava. Sì,
voleva beccare un video dei JoBros. Era forse un crimine?
Un
crimine no, ma un peccato sì.
-All'arrembaggioooooooooooo!-
Quasi
cacciò un urlo per lo spavento. Volevano farlo morire
d'infarto?
Trix
ghignava vedendolo sconvolto. Decisamente i suoi tempi di reazione
andavano migliorati perché senza che nemmeno se ne fosse
accorto Frankie e Alice lo avevano afferrato e immobilizzato, mentre
una strana Trix con un paio di orecchie da gatto, il naso nero e
baffi si avvicinava minacciosa.
-Oh
no no no. Che hai intenzione di fare? Non osare mettermi quella cosa
in faccia!!-
Si
guardò intorno in cerca di una via di fuga e solo allora si
rese conto che Alice era tutta brillantinosa con un vestitino verde,
mentre il suo adorato fratellino Frankie era una versione buffa di
Kung Fu Panda.
-Aspetta,
se tu sei Kung Fu Panda, tu Campanellino e tu Catwoman, io chi
faccio?-
-Sorpresa,
Essere! Ora chiudi la bocca in senso letterale e figurato per
cortesia, e lascia lavorare il genio!-esclamò ridendo
malefica.
-Il
Joker?? E perché voi siete tutti buoni e io sono il
psicopatico del gruppo! È lei la pazza!!!-disse indicando
Trix.
-Perchè
il tuo abbigliamento è la cosa più simile a quella del
Joker che si sia umanamente mai vista, Essere.-rispose
facendole la linguaccia.
-La
linguaccia a me?!-chiese Joe, imitando alla perfezione la voce del
Joker.
-Si
a te, mister Psicolabile!!-
Joe
si girò di scatto e prese un cucciaio di plastica che avevano
usato per mangiare il gelato e la bandì quasi fosse una spada.
-La
sfido a duello donzella dagli occhi di gatto!!-
-Tu
cosa???-chiese prendendo dal tavolino all'entrata una penna rosa con
le piume.
-Fatti
avanti se ne hai il coraggio!!-proseguì sfidandolo, armata
della sua fantastica penna pelosa.
Joe
iniziò a tirarle dei colpi che Trix parava con la sua “arma”,
poi le venne un colpo di genio e con le piume rosa sulla punta iniziò
a fargli il solletico sulla faccia.
-Non
vale! Sei sleale donzella!-
-In
guerra e in amore tutto vale!!-disse.
-Allora
vale anche questo!!-disse prendendo una manciata di popcorn e
tirandoglielo in faccia.
-Cosaaaa????-fece
lei scandalizzata.
Joe
sorrise come una superstar, lucidandosi fintamente le unghie su
quella sciarpa che aveva avuto l'idea di mettersi come mantello.
-Vuoi
la guerra?? E guerra sia!!!!-rispose prendendo un M&M's e
tirandoglielo.
Joe
si stava ancora autocompiacendo come una superstar quando l'M&M's
lo colpì in testa.
-Questo
non lo dovevi fare!-disse prendendo una manciata di caramelle e
lanciandogliele.
Trix
con prontezza di nascose dietro il divano della sala, per poi
prendere a sua volta delle patatine da una ciotola.
Un'altra
scarica di caramelle la colpì e allora fece fuoco. Iniziò
a tirargli patatine, caramelle e altre cose indefinite a più
non posso fino a quando anche lui non si nascose all'altra estremità
del salotto.
Riuscivano
a sentire Frankie e Alice urlare in giardino qualcosa a proposito di
pirati e animali selvaggi, ridendo
scherzosi.
-Ok
ok,ho capito: tregua Catwoman?!-chiese Joe ridendo come non faceva da
tempo, nascosto ma ben attento alle mosse dell'avversaria.
-Va
bene!!-disse Trix tra le risa, appoggiando la schiena al divano e
guardando furtivamente a destra e sinistra.
-Ok...allora...posiamo
le armi e facciamo tre passi; poi ci stringiamo la mano, come nei
veri duelli. Ok?-
-Ci
sto!!-disse, consapevole che nessuno dei due avrebbe posato le armi
lealmente.
-Bene,
i tre passi!-ricordò Joe spostandosi lateralmente di tre
passi, tenendo gli occhi fissi su Giulia che a sua volta, lo fissava
orgogliosa.
-Uno,due,tre!!!-dissero
insieme, ma con un agile scatto entrambi afferrarono un cuscino
iniziando a prendersi a cuscinate a vicenda.
Sembrava
di essere a Natale in qualche stato dove la neve scendeva in quel
periodo, cosa che effettivamente in California non succedeva proprio
spesso. Piume bianche cadevano ovunque andando ad aggiungersi al
lerciume che si era formato sul pavimento.
Presi
dalla foga della sanguinosa battaglia, Trix, avanzando inciampò
in un oggetto non meglio definito findendo addosso a Joe.
Guardarsi
negli occhi è un tipo di comunicazione molto intenso,
forse il più intenso in assoluto. Proprio perché era il
più intenso in assoluto, entrambi si fissavano orgogliosi,
aspettando che l'altro facesse una qualsiasi tipo di mossa in una
qualunque direzione.
-Oh,
no! Adesso anche loro fanno come Ari e Kevin!-urlò Frankie
schifato correndo poi di nuovo verso il giardino.
Joe
iniziò a ridere, contagiando poco dopo la rossa che si spostò
di lato presa dai convulsi, tenendosi la pancia per il ridere.
Arianna
era tornata a casa che ormai albeggiava. L'intera villa era
sprofondata nel silenzio: le sue sorelle certamente dormivano come
tutti i comuni mortali alle prime luci dell'alba. Entrò
cercando di fare meno rumore possibile: fosse stato per lei sarebbe
volata fino in camera. Era stato tutto così dolce, così
perfetto. Sospirò sognante sulla porta, chiudendola alle sue
spalle.
Era
così felice che nemmeno la visione del salotto devastato e
pieno di piume, il pavimento appiccicoso e il tavolino pieno di
trucchi e profumi -i loro trucchi e profumi- avrebbe mai
potuto guastare il suo stato paradisiaco.
Dopo
una doccia si mise sotto le coperte, guardando quel braccialetto e
per la prima volta, non poté ignorare la sensazione che
provava ogni volta che si trovava a sfiorare quel cuore.
Kevin
Jonas non era mai tornato così tardi a casa in vita sua, o per
meglio dire, così presto. Eppure davanti alla porta della sua
umilissima dimora non si sentiva affatto in colpa, era stata una
delle serata migliori della sua intera esistenza.
Era
mai possibile essere sveglio da ventitre ore e non sentire la
stanchezza? Sorridere imperterrito come mai aveva fatto in vita sua e
rendersi conto che forse questa volta era davvero diverso? Salutò
con un cenno l'agente di sicurezza che pattugliava di notte la loro
dimora, rientrando quatto in camera sua dove Joe dormiva pacifico a
pancia in giù, con un braccio a penzoloni e la bocca aperta.
Volutamente
fece sbattere la porta, cacciò le scarpe con un calcio contro
l'armadio e sospirò ad un volume eccessivamente alto.
-Uffffff.-sospirò
di nuovo, buttandosi sul letto.
-Kevin,
so che sei rientrato. Anche in India lo sanno.-biascicò Joe in
coma profondo, con uno strano accento del sud più marcato del
solito.
-Oh,
Joe! Ma sei sveglio! Guarda un po' che coincidenza!-
-Giuda.-
-Oh,
Joe! Non mi chiedi come è andata? È stata una serata
fantastica, fratello!-iniziò.
Joe
alzò la testa, guardandolo con un solo occhio aperto.
-Sì,
lo vedo. Puzzi di pesce.-fece girandosi poi dall'altra parte.
-Fratello
sei un pezzente. Ho bisogno del mio migliore amico!-ribattè
l'altro.
-Servizio
BFF lunedì venerdì dalle nove alle ventidue, giorni
prefestivi e festivi dalle undici alle sedici. Ci sentiamo alle
undici. E cerca di dormire, Romeo.-borbottò, coprendo
la faccia con il cuscino, senza poter nascondere però un
sorriso. Era felice Kevin, felice come probabilmente mai lo era stato
in vita sua e lui non poteva far altro che essere felice a sua volta
per il suo fratellone/Best Friend Forever.
Dormire?
E chi poteva riuscirci? Di certo due giovani quella notte avevano
altro a cui pensare e questo altro era idenficabile con occhi
verdi e un sorriso spettacolare.
-Essere,
questo è un casino epico. Dobbiamo pulire.-annunciò
Trix la mattina dopo, comparendo sulla soglia del salotto con
scopettoni e secchi d'acqua.
Era
rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che si fosse presentato con
caffè, articoli in cui comparivano e una dose di volontà
(anche se scarsa) di aiutarla a pulire tutto il casino che avevano
fatto la sera prima.
-Ohoh,
certo. Prima distruggiamo le prove, avanti.-ordinò scuotendo
il giornale.
Si
sedettero in giardino, sotto il sole caldo di una normale mattinata
californiana. Nulla di male nel vedere due giovani che leggono il
giornale una domenica mattina, se non fosse che in realtà il
giornare era Page Six e una buona dose di foto in cui lei e le
sue sorelle comparivano ad eventi mondani, su set cinematografici dei
nuovi Videoclip o sulla barchetta del suddetto videoclip in
compagnia di una rockstar.
-Che
carini qui!-indicò Trix tagliando una foto di sua sorella con
Kevin sulla punta della nave che si coccolavano.
-Oh
mamma mia. Come sono perfidi i giornalisti. Sembrano quasi più
perfidi di me.-ammise leggendo un articolo su Paris Hilton.
-Hai
una vaga idea di quando siano tornati a casa i due
piccioncini?-chiese Trix armata di forbici e colla.
-Sì,
Kev mi ha svegliato. Era circa l'alba-
Trix
sorrise maliziosa.
-Ah
no, non pensare che abbiano fatto chissà cosa. Anche Kevin lo
porta, lo sai.-
-Sì,
ma tu non sai cosa vuol dire essere indotti in tentazione da mia
sorella.-
-E
tu non sai cosa vuol dire credere nella purezza pre-matrimoniale.-
-Certo,
e ne vado fiera!-rispose quasi indignata.
-Giorno
mondo! Ma che cos'è tutto il casino che c'è in salotto?
Stanotte quasi mi sono ammazzata rientrando!-salutò Kim,
arrivando con una gonnellina di jeans e una magliettina rosa.
-Colpa
sua!-esclamarono in coro, indicandosi a vicenda.
-Sìsì,
sappiate che io non pulisco!-si difese subito.
-Sei
finita su PageSix lo sai?-
-SU
PAGESIX? Mi avevano detto solo E!-
Prese
come una furia la pagine di giornale: fortuna che non era ancora
stata identificata ed era solo la “misteriosa ragazza vestita di
rosso in compagnia di Nicholas Jonas”.
-Come
è andata la festicciola comunque?-
-Sembrava
di essere a Disneyland. E poi ho conosciuto Selena. Ah, era una
festicciola tra pochi intimi, solo duecento persone e gli Switchfoot
che suonavano per il compleanno di Nick.-
-Gli
Switchfoot?-chiese Trix.
-Sono
il loro regalo di compleanno oltre Elvis.-
-Certo
che siamo un po' pettegoli.-ammise
Joe, beccandosi un'occhiataccia dalle sorelle.
-Cenerella,
Cenerella, sempre in moto, Cenerella, su in soffitta, giù in
cantina. Disfa i letti, vai in cucina! Lava i piatti, il fuoco
accendi, poi lava, stira e stendi! Comandan sempre loro e ripeton
tutte in coro "al lavoro, al lavoro, Cenerella"!-
Sì,
Joe e Trix stavano cantando insieme Cenerella, mentre tentavano di
sistemare il salotto. Arianna scese le scale con il sorriso che non
l'aveva abbandonata dalla sera prima, a dire il vero non
l'abbandonava dal giorno in cui l'aveva conosciuto. Era tutto così
strano per lei. E poi la sorpresa del compleanno, la barca, la cena,
il bracciale.
-Buongiorno!-
esclamò.
-Aaaaaaaah!
Sister cos'è sto sorriso??-
Ari
in tutta risposta sorrise ancora di più.
-Stronzamaleficaraccontamituttooooooooooo-urlò
correndole incontro, ma evidentemente il destino amava molto Ari.
-Prima
vediamo chi è e poi ti racconto tutto!-esclamò
eccitata, aprendo la porta.
C'era
un enorme mazzo di fiori con le gambe. E non dei fiori qualunque.
Margherite bianche e una rosa.
-OMG!-sussurrò
la maggiore delle sorelle, portandosi le mani alla bocca.
-Per
chi sono?-chiese Trix, che tempo di perdersi in sogni non ne aveva.
-Firma
prego!-
Trix
spazientita firmò scarabocchiando qualcosa che non era nemmeno
sicura fosse la sua firma.
Ari
prese il bigliettino chiaramente indirizzato a lei.
-Me
le manda Kevin!-disse arrossendo.
-E
chi sennò?-chiese Joe, appoggiandosi malamente sul manico
della scopa, mettendosi a sentire che altra romanticheria aveva
pensato quel diabetico di suo fratello. E non parlava di Nick.
“Una
per ogni giorno da quando ci conosciamo. Una sola, speciale come te.
Sono fermamente convinto che alcune tradizioni si debbano cambiare.
Questo è solo il primo dei migliori compleanni della tua vita.
Con amore, tuo Kevin.”
-Aaaaaaah!
Sister! Tu ora non mi scappi. Tu ora mi racconti tutto!!!!-le ordinò
Trix portandosela fuori.
-Trix?
E qui?-chiese Joe.
-Arrangiati
Essere! Ci sono cose molto più importanti!!-
Joe
si trovò così a guardarsi intorno. Fissò la
scopa, fissò il pavimento, di nuovo la scopa ed infine il suo
fedele iPhone.
-Pronto?
Agenzia di pulizie? Sono Joe Jonas e ho bisogno di una squadra,
subito.-disse, buttandosi poi tranquillo sul divano a guardare la
televisione con un bel sorriso furbo canticchiando soddisfatto di se
stesso e della sua trovata.
-Ho
trovato! Ho trovato, ho trovato, la soluzione è in agguato, Ma
se non ci diam da fare, si può sempre richiamare...- (versione
orginale: Ho
trovato! Ho trovato, ho trovato il vestito è un po' antiquato,
ma se noi ci diam da fare, si può rimodernare.)
***********************************
Olè. Eccomi qui
tornata da un weekend devastante.
Grazie mille è
l'unica cosa che mi sento di dirvi perché i commenti e le
preferizzazioni sono aumentate (sono quasi il doppio rispetto
all'inzio i commenti e le preferizzazioni sono quinduplicate).
Non ho molto tempo
purtroppo, quindi vi lascio subito con il titolo del prossimo
capitolo e i ringraziamenti personali.
Il prossimo capitolo
sarà Jealous Guy.
Sbrodolina:
Ecco qui Trix, Joe, Alice e Frankie. Mi fa stra piacere che ti sia
piaciuto così tanto il video e il pezzo di Selena. Metterla è
stato un rischio che ho voluto correre! Grazie ancora. <3
Jeeeeee:Macciao
concittadina. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto lo sketch tra
Kim e Nick, seriously. Grazie grazie grazie. <3
Maggie_Lullaby:
grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto il pezzo Nim e
sopratutto mi è parso di capire che il protagonista indiscusso
è stato Elvis. XD Io amo quel cane! Bacini e grazie
ancora(anche per essere passata a commentare la oneshot).<3
Mon Amour:
Ahaha Selena che chiude la bocca a Nick..rido da sola ogni volta che
ci penso! Ora sono stra di fretta, ma spero di sentirti presto il
MSN. Bacini e grazie ancora <3
Trèx:minchia
amore sono distrutta. Ho fatto un weekend fuori con Fabio e dei
nostri amici e abbiamo giocato in un posto tipo fortino medioevale a
“weekend con il morto”. Io ero una baronessa XD e c'era un
teschio vero in un recipiente sul comò della tipa che ci ha
dato la casa, anyway ti amo. <3
RitardoGirl:Oh
sono stra felice che tu mi hai detto la verità su come la
pensi sul capitolo! Grazie grazie grazie. Ti posso solo dire che in
effetti è voluto il fatto che non si menzionino i baci o le
tenerezze tra loro in questo momento perché è tutto
calcolato per dei pezzi più avanti. ;P a presto tesoro, un
bacione.
Carly4e:
grazie mille per aver recensito questo capitolo, un bacione e sono
contenta che sei “tornata” libera dai compiti! Bacione <3
Stargirl312: ahaha stai ancora urlando? ;P grazie mille mia fan accanita! :D <3
Kimmuccia:grazie amore, grazie grazie grazie. <3
Dile: Tesoro che hai
combinato per farti togliere il pc? XD Ad ogni modo bentoranta! Grazie
infinite per le tue recensioni sempre divertenti e lusinghiere. :)
bacione
Giuli_Angie: gne gne, grazie pucci pucci. Ti amo<3
EllieGoodman:benvenuta!
Ti ringrazio di cuore per aver commentato e letto la mia fanfiction.
Spero di leggere presto altri tuoi commenti! <3 Un bacione.
Scimmietta: tesoro
ho fatto il “weekend con il morto” e ora sono morta pure
io. XD Ad ogni modo. Shi shi c'era pure la fiamma di Jewel..chi lo sa?
Magari c'era anche lei! Potrei farci un crossover XD Basta basta,
sennò ci tiriamo fuori un'altra oneshot. Grazie mille tesoro
come sempre. Ti scimmio. <3
mi
dispiace non riuscire a commentare di più o più a lungo
ma devo scappare. Grazie a tutte, come sempre. Siete fantastiche. <3
arianna
|
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Capitolo 22 *** Jealous Guy. ***
J
Capitolo
22: Jealous Guy.
I
was dreaming of the past
and my heart was beating fast.
I began
to lose control
I began to lose control.
I didn't mean to hurt
you
I'm sorry that I made you cry oh well
I didn't want to hurt
you
I'm just a jealous guy.
I was feeling insecure
you might
not love me anymore.
I was shivering inside
I was shivering
inside.
I didn't mean to hurt you.
-Jelaous
Guy John Lennon-
Già quella
mattina quando era uscita di casa, era sicura che quella non sarebbe
stata una giornata come tutte le altre. Ne era praticamente certa.
Si incamminò
verso scuola a piedi, l'iPhone nelle orecchie che passava canzoni di
un certo ragazzo che di certo l'avrebbe aspettata al parcheggio,
cercando di rimanere il più anonimo possibile (con scarso
successo, oltretutto). Poi sarebbero letteralmente scappati in
biblioteca o in classe giusto per non dover sempre rendere conto al
mondo intero dei loro spostamenti.
Quella mattina però,
era anche diversa dalle altre: se da una parte era impaziente di
vedere Nick, dall'altra la cosa la terrorizzava totalmente e Nick,
che era un buon osservatore, se ne accorse subito, non appena lo
salutò con un timido sorriso nascondendosi (se mai fosse stato
possibile) ancora di più dietro i suoi occhiali da sole.
-Baby,
qual'è il problema?-chiese chiudendo a chiave la sua Mustang
dopo la terza ora.
-Niente, problemi? Che
problemi?-rispose nervosamente.
-Oh, andiamo. Sei
nervosa da quando mi hai visto stamattina.-replicò
pazientemente, appoggiandosi alla portiera e incrociando le braccia
al petto.
-Niente, Nick.
Veramente. Giuro.-rispose.
Nick alzò un
sopracciglio: questa volta voleva andarne infondo.
-Andiamo, non mi
mentire.-
Kim continuava a
guardare nervosamente le sue Converse All Star, come se nello
scrutarle avesse potuto trovare la soluzione al suo dilemma.
Nick la guandò
in silenzio, ammirandole le belle gambe coperte da un paio di leggins
grigi, passando poi per la minigonna in Jeans che le stava d'incanto.
Si fermò ad osservare il top del medesimo colore dei leggins,
su cui spiccava una rosa nera di pailette.
-Hey..se c'è
qualcosa che non va, puoi parlarmene. Lo sai.-sussurrò
costringendola dolcemente con una mano a guardarlo negli occhi,
spostandole delicatamente gli occhiali sulla testa.
Kim si trovò
costretta a guardarlo: c'era qualcosa di irresistibile nei suoi
occhi, un qualcosa che faceva in modo di farla sentire tranquilla e
sicura, di vedere i problemi piccoli come formiche mentre fino a
qualche istante prima le erano sembrati grossi come i palazzi di New
York.
Un dubbio c'era, un
dubbio che l'aveva lasciata perplessa per l'intero week-end, da
quando l'aveva riaccompagnata a casa dopo la sua festa di compleanno.
-Non so come
comportarmi. Con i tuoi amici sono la tua ragazza, perchè loro
non direbbero niente in giro. Per i giornali, sono la ragazza
misteriosa che accompagna Nick Jonas. E quando siamo a scuola? Qui
tutti parlano e non voglio renderti le cose ancora più
difficili. Qui posso essere la tua migliore amica, anzi una semplice
amica. Il fatto è che non sopporto che la gente continui a
sparlare di me alle mie spalle.-ammise.
Si sentiva
terribilmente stupida per aver posto un quesito del genere, ma non
poteva tenerlo dentro ancora a lungo perchè sennò ne
sarebbe davvero uscita pazza.
Nick la guardò
negli occhi.
-Ti preoccupi che
possano sparlare troppo?-
Kim annuì,
mordendosi il labbro.
-Noi siamo quello che
siamo, niente di più e niente di meno. Siamo amici, stiamo
insieme e sei anche la ragazza misteriosa che accompagna Nick Jonas
alle feste. Cause we're inseparable.- le sussurrò
dolcemente, guardandole intensamente le labbra e avvicinandosi sempre
di più, fino a baciarla delicatamente tenendole il viso tra le
mani, in un gesto semplice ma che non passò inosservato.
-Sisters! Dove siete?
Vi devo parlare!!-annunciò Kim quel pomeriggio appena mise un
piede dentro casa, mollando la borsa sulla porta e correndo in
cucina.
-Buongiorno
Kim! Come è andata a scuola?-chiese Ari chiudendo un plico di
fogli che portavano lo stemma della UCLA (University
of California, Los Angeles)
dove frequentava il secondo anno all'indirizzo Fashon & Design.
-Ciao
sorella!-salutò allegramentre Trix portando un pacco di carte.
-Ciao
Siss! Cosa sono tutte queste carte?-chiese perplessa.
-Stamattina
siamo state all'Università. Sono i moduli
dell'iscrizione.-spiegò Ari, annoiata.
-Uh,
capito. Ragazze, io ho un problema.-disse sedendosi.
-Dopo
pranzo, sono andata all'armadietto per cambiare i libri e ho trovato
questo.-disse posando sul tavolo un foglietto rosa confetto,
spiegazzato e brillantinoso.
-Riconosco
l'impronta.-fece sarcastica Trix.
Kim
sorrise ironica.
-Ella
mi ha detto che sono convocata per fare il provino per le
cheerleader, visto il posto vuoto lasciato dalla mia adorata Sis.-
Le
due sorelle maggiori si scambiarono uno sguardo fiero. Erano state
entrambe capitane delle Cheerleader della Beverly Hills High School
durante il liceo per un intero anno e poi avevano lasciato il
testimone alla sorella: Ari l'aveva lasciato a Trix e Trix voleva
lasciarlo a Kim, ma l'anno precedente una nuova normativa sul codice
d'istituto vietava alle matricole del primo anno di accedere al
gruppo di Cheerleader, con una sola eccezione of course.
Ella Devon.
-Sis, devi andare.
Tutte le sorelle Ruggieri han fatto parte delle Cheerleader, non puoi
mancare all'impegno.-disse Ari, prendendo del succo d'arancia dal
frigorifero.
-Infatti. Direi che
dobbiamo partire subito con la coreografia.-esclamò Trix
eccitata. Le era sempre piaciuto da matti indossare quel costume
microscopico.
-Alt! Io non so se ho
intenzione di farlo.-ammise.
-Stai scherzando, vero?
Quel posto è tuo di diritto! Due delle tue sorelle erano le
capitane di quella fottutissima squadra!-le disse Trix.
-Lo so, ma io credo di
aver ricevuto la lettera solo per un motivo, e non siete voi.-disse.
Trix sbattè la
testa sul tavolo.
C'era
una sola cosa che andasse bene, da quando erano arrivati quei Jonas?
-Che cosa,
allora?-chiese Ari.
-Nick.-borbottò
inconsapevolmente Trix, dandosi subito dopo della stupida.
-Che c'entra Nick?-
Trix e Kim si
lanciarono un'occhiata preoccupata.
-Nick piace ad Ella,
gli ha messo gli occhi addosso. Però con Nick ci sto io,credo.
E questa cosa non le piace molto.-
Trix si rilassò
un pò. Scampata anche stavolta.
-Sta stronza. È
sempre stata un'idiota e poi è bionda Barbie.
Riprovevole.-borbottò Trix.
-Perfetto, già
inizia male sta settimana.-brontolò Ari, compilando un'altro
modulo.
-Perchè
sis?-chiese Kim.
-Prima tutte queste
scartoffie con l'università, poi questa storia di Ella e
dulcis in fundo Kevin sarà impegnatissimo questa settimana e
non potremmo praticamente mai vederci perchè quando sarà
libero lui io avrò queste dannatissme lezioni
propedeutiche.-si lamentò.
-Ohh, eccolo il
problema.-ridacchiò Trix divertita.
-Le lezioni? Sì
sono un problema.-
-No, non sono quelle.
Il problema è che non puoi vedere Kevin.-la prese in giro
Trix.
Arianna divenne
immediatamente rossa come un pomodoro.
-Non è vero! Non
è per lui.-
Kim sorrise furbetta.
-No no, non è
per lui.-
-Assolutamente lui non
c'entra nulla.-continuò Trix per prenderla in giro.
-Chi ha mai detto il
contrario, vero Trixy?-
-Infatti, Kevin? Solo
un passatempo. Due sere, non di più.-
Ari le guardava
indignata e divertita.
-Ma la volete finire
voi? Che poi dovreste solo stare zitte!-replicò con un sorriso
che la diceva lunga.
-Compila i moduli,
va'!-rise Trix dandole un'affettuosa spintonata.
-Joseph, mi stai a
sentire? Più alto: Hold on tight!-
-Hold on ..hold on
tight!-
-Questa andava già
meglio, però devi perfezionarti. Non puoi non cantare per un
intero anno, nè tu nè i tuoi fratelli. La voce nel
canto è come una pianta, va coltivata con pazienze e cure!-
ripetè Paul per la milionesima volta.
-Papy, ho mal di testa.
Possiamo fare dieci minuti di pausa?-chiese Joe, passandosi una mano
sulle tempie.
Il padre acconsentì
e Kevin si buttò stancamente sul divano, mentre Joe correva di
sotto a prendere un'aspirina.
-Come procede Kevin? Ti
vedo pensieroso in questi giorni.-
-Come dici papà?
Pensieroso?-
-Sì, mi sembri
con la testa da un'altra parte. Va tutto bene con la ragazza?-
-Con Arianna? Non
potrebbe andare meglio!-ammise con un sorriso.
-E allora a cosa
dobbiamo questa faccia cupa?-chiese.
-Che non la vedo da
qualche giorno: ha iniziato l'università e noi siamo sempre
presi dalle prove, così non riusciamo mai a vederci.-
Paul sorrise.
-è da un pò
ormai che ci esci.-constatò.
-Sì, tre
settimane.-rispose scrivendo un messaggio.
-Un record. E lei cosa
ne pensa di questa faccenda dei Jonas Brothers?-
Kevin si irrigidì
un pò.
-A dire il vero, ancora
non le ho parlato dei Jonas Brothers.-ammise con un filo di voce.
Paul si girò di
scatto: di certo non se lo aspettava, questa cosa l'aveva preso in
contropiede.
-Kevin..-lo rimproverò.
-Lo so, lo so papà.-
-Evidentemente no che
non lo sai. Preferisci che venga a saperlo dai giornali? Siete ogni
altro giorno su un qualsiasi giornale, Kev. Non ti ho insegnato a
costruire un rapporto su una menzogna, nè tantomeno a
mentire.-
-Lo so, sabato la porto
in un bel posticino e le parlo.-
-Bravo, e se hai
bisogno di parlare non esitare a chiamarmi, d'accordo?-
-All right, daddy.-
Nick entrò in
quel momento in sala prove, buttando la borsa con i libri in un
angolo e sbuffando come un treno.
-Guardate, non mi
parlate nemmeno. È una giornata nera.-disse con enfasi
controllando le sue chitarre e prendendone una classica.
-Buon pomeriggio a te
Nick.-replicò ironico Kevin.
-Ragazzi, giuro che non
vi riconosco più. Questo che vive sulle nuvole, Nick
arrabbiato e l'altro che se ne torna con la faccia dipinta come un
Joker. Ah, gioventù!-si disse Paul, prendendo la via
della porta.
-Buon pomeriggio,
Kev.-salutò.
-Qualche problema?-
-Qualche? Mille
problemi. Ma non chiedermi niente, tanto non ti dico nulla. Che
nervoso.-
Kevin fece lo strano
giochetto con le sopracciglia, alzandole ad intermittenza ma
standosene in silenzio.
-Ok, se proprio insisti
te lo dico.-fece fermandosi di colpo a fissare il fratello.
-Credo di essere
geloso. Christopher McKeller ci sta provando spudoratamente e la cosa
peggiore è che l'anno scorso nemmeno se la filava! Adesso che
invece sta per entrare nelle Cheerleader e che sta con il
sottoscritto, si vede che è molto più interessante. E
io devo stare zitto! Gliela farei vedere io a quel palestrato, ma non
posso entrare nella squadra sportiva della scuola perchè gli
allenamenti sono il pomeriggio e io il pomeriggio lavoro! Non
so cosa fare, so che se lo vedo un'altra volta fare il cascamorto con
lei faccio una scenata apocalitica.-
Che poteva dire Kevin?
Nick aveva fatto tutto di solo e, a dire la verità, era
abbastanza perplesso su questo attacco di logorrea del fratello,
sempre taciturno e riservato soprattutto per quanto riguardava i suoi
affari sentimentali. E poi era geloso. I Jonas provavano tutti
i sentimenti, gli erano stati insegnati! Ma solo quelli positivi,
come l'amore, l'amicizia, il concetto di famiglia, la fiducia, la
fede, il rispetto etc etc. Di certo, però, tra questi non
compariva la rabbia, la gelosia o la menzogna. Ma che diavolo stava
succedendo ai Jonas? E poi, se non ne aveva dedotto male il problema
era la sua amica Kim.
I
giorni a seguire furono un vero calvario, per tutti.
Non
era facile per Kevin e Arianna vedersi come era stato nelle settimane
precedenti, causa impegni lavorativi e università. La giovane
e sua sorella avevano ricominciato a frequentare la UCLA e si erano
trovate un lavoretto in una videoteca non lontana da casa, Kevin e i
Jonas avevano dovuto rimettersi almeno un po' al lavoro, produrre
qualcosa di utile.
Non
vedersi fa male, tutti lo sanno, ma finchè non lo si prova
sulla pelle niente te ne dà la conferma. E questo, ora, tutti
e otto i nostri eroi potevano affermarlo.
Kevin
arrivò spazientito in sala prove, aveva cercato Nick ovunque
ma di lui nessuna traccia.
-Ho
cercato Nick ovunque! Dov'è finito? Se lui non canta non
possiamo registrare, visto che è il suo pezzo!-disse
nervosamente Kevin.
-Di
certo non lo troverai a casa!-ammise Joe, bevendo un sorso d'acqua.
-E
si può sapere dove è finito?-chiese con un sopracciglio
alzato.
-Dov'è
Kim?-
-A
scuola, credo.-
-Perfetto,
ti sei risposto da solo.-
Kevin
si sedette sullo sgabello del pianoforte, tenendosi la testa tra le
mani. Erano chiusi in studio da troppo tempo, lavoravano da quando
Nick finiva le lezioni fino a notte inoltrata.
Quando
Nick era a scuola, anche Arianna era a lezione o alla meno peggio al
lavoro, ma ciò rendeva i loro orari decisamente incompatibili.
-Hai
sentito le ragazze, Kev?-
-Ho
chiamato stamattina Ari, poco prima che entrasse in facoltà.-sospirò,
schiacciando sconsolato qualche tasto sul pianoforte.
Joe
si morse il labbro, pensieroso.
-Ehy,
bro. Perchè domani non ti prendi una mezza giornata per
andartene via con Ari? Trix lavora, quindi lei ha il pomeriggio
libero.-propose Joe, sedendosi vicino a lui.
-Ve
ne andate a fare una passeggiata, mangiate qualcosa e le parli. Le
racconti la verità.-
Kevin
smise di suonare. Aveva bisogno di una mezza giornata libera, la
desiderava ardentemente ma nonostante ciò desiderava ancora
più ardentemente passare una giornata con lei. Mai si sarebbe
immaginato che le sarebbe mancata così tanto, il suo sorriso,
le dolci fossette che le si formavano ai lati della bocca quando
rideva, le piccole lentiggini sul naso, i suoi occhi: gli mancava
vedere lo scintillio che le brillava negli occhi, gli mancava
potercisi specchiare e rimanerne incantato.
-Joe,
mi sa che mi sto innamorando.-sussurrò debolmente,
continuando a fissare i tasti del piano.
Joseph
Adam sorrise guardandosi i lacci delle scarpe, mise una mano sulla
spalla del fratello e uscì dalla stanza: erano giorni che
aspettava quel momento.
***
No,no,no.
Ragazze non ci siamo. Sono abbastanza perplessa perché dopo lo
scorso capitolo in cui c'erano ben 14 commentini arriviamo qui e ce
ne sono appena nove (di cui tre della Trix che difende la sua pazzità
mentale e la coppia Joick?).
No
no no.
Ad
ogni modo grazie a chi ha lasciato un commento.
Trex:
finalmente Ille & the city è resuscitato e tra oggi e
stasera mi si cimenterò nella scrittura del nostro capolavoro
*-* Ad ogni modo, ti saluto Cartuccia con le manie megalomani! .D
EllieGoodman:
Grazie mille, davvero! Mi fa molto molto molto piacere! Spero di
vedere ancora una tua recensione. <3 mi fa sempre piacere! Un
bacione
Jeeeeee:
ciao concittadina, grazie infinite! Ahahaha a presto <3
Maggie_Lullaby:
insomma abbiamo capito che il capitolo precedente è
fortissimo! Ahahah mi ha fatto stra ridere giuro, sei troppo forte!
Spero che tu non stia ancora ridendo da domenica. LOL a presto,
spero! <3
Kry:
Mon Amour, LOL mi hai fatto morire dal ridere! No giuro mi rotolo per
terra ogni volta che la rileggo, poi il discorsetto che ti sei messa
a fare a Joe LOL sei pazza mon amour! Grazie grazie grazie, ci
sentiamo presto e aggiornaaaaaaaaa! <3
Scimmietta:
tesoro sappi che è solo per te se questo capitolo è qui
oggi. Che ti posso dire? Ho voglia di scrivere una oneshot ma non so
su cosa. Anzi ora mi metto a pensare per bene a quella ff che
sappiamo noi dove mamy e papi Jonas fanno una dozzina di infarti :D
LOL ti scimmio <3
Stargirl312:
budhsidewuhweiuhw, ovvero un modo aborigeno di dire grazie! LOL sei
troppo forte, davvero! Grazie grazie grazie, un bacione e a presto <3
a
domenica, credo, con un nuovo capitolo intitolato
a
moment like this.
arianna
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Capitolo 23 *** A moment like this. ***
a mom
Capitolo
23: A moment like this.
A
Moment like this
Some people wait a lifetime
For a moment like
this
Some people search forever
For that one special kiss
I
cant believe its happening to me
Some people wait a lifetime
For
a moment like this
Everything changes, but beauty
remains
Something so tender I cant explain
Well I may be
dreaming but til I awake
Can we make the dream last forever?
-A
moment like this Leona Lewis-
Kim
era una brava ragazza, da quindici anni sopportava le bizzarrie delle
sue sorelle maggiori con estrema pazienza e raramente la si poteva
vedere agitata. Ma ultimamente, diciamo nell'ultima settimana, Chiara
era alquanto nervosa. La causa? Il suo bellissimo, famosissimo e
soprattutto richiestissimo ragazzo: Nick Jonas!
Nicholas
Jerry Jonas a sua volta era consapevole di essere fastidioso, ma
stava affrontando una cosa comunemente chiamata gelosia che
normalmente un bambino comincia a provare all'asilo quando
l'amichetto ha un gioco più bello e che si impara a dominare
nel corso degli anni. Sfortunatamente Nick non era mai stato un
bambino che aveva dovuto essere geloso di altri, aveva sempre avuto
motivo di essere invidiato per ciò che aveva ma non aveva
calcolato di dover affrontare la situazione attuale. Non aveva
pensato che la sua ragazza potesse essere oggetto di desiderio
altrui, indipendentemente dal fatto che lui fosse Nick Jonas.
-Nick,
che ci fai ancora qui?-chiese Kim uscendo dagli spogliatoi
nell'immenso campo sportivo della scuola.
Era
appoggiato alla ringhiera degli spalti, con un sorrisino che di
innocente, ormai, aveva gran poco.
-Ho
un pò di tempo libero e ho deciso di vedere la mia ragazza
fare la Cheerleader, è un peccato?-chiese.
Sì,
forse aveva sbagliato a formulare la frase perchè nella
sua ottica era peccato starsene a vedere la sua ragazza che ballava
più svestita che vestita, mentre gli atleti della squadra di
rugby palesemente le sbavavano addosso e altri ragazzi le mettevano
le mani ovunque giustificando il fatto di quelle amorevoli
palpatine con le acrobazie. Forse, poteva considerarsi peccato
anche l'essere preso dall'irrefrenabile impulso di chiuderla in casa
e tenerla solo per se. Forse, era un peccato anche starse lì
impalato a guardarla solo per il suo personalissimo gusto, e forse
era anche un peccato considerarsi migliore di quegli altetuccioli
da quattro soldi che cercavano di impressionare la sua
Cheerleader con dei flick mal riusciti, tra l'altro.
-Un
peccato no, però devi lavorare al nuovo album.-le ricordò,
arrampicandosi agilmente sulla ringhiera.
-C'è
tempo. Abbiamo un anno per lavorarci.-rispose.
-Ehy,
Kim! Ciao! Ti vedo in gran forma!-salutò un fin troppo
entusiasta (per i gusti di Nick) Christopher, facendo l'occhiolino
alla moretta e lasciando poi casualmente cadere lo sguardo
sulle belle gambe scoperte da quella micro gonnellina arancione.
Nicholas
lo incenerì con lo sguardo cosa che non sfuggì a
Chiara. Kim sospirò.
-No,
Nicholas. Voi di tempo ne avete poco. Te lo dico io il vero motivo
per cui non mi lasci mai e mi segui ovunque!-
-Non
ti seguo ovunque!-si difese subito lui, animatamente.
Kim
alzò un sopracciglio e lo guardò scettica.
-Se
potessi mi seguiresti anche nel bagno delle donne!-bisbigliò
astiosa.
Nick
sbuffò nervoso.
-Tu
non ti fidi di me, Nicholas. Hai paura che appena tu volti lo sguardo
io cada tra le braccia di quello scimmione che va sempre in giro con
la patta dei pantaloni aperta.-dichiarò Kim, indicando il
gruppo di atleti che si pavoneggiavano in mezzo al campo in t-shirt e
pantaloncini.
Nick
non potè trattenere un sorriso, prendendole con un gesto
improvvisato i fianchi.
-Sai
una cosa? Io non sono abituato ad essere geloso, Kim. Non so come ci
si deve comportare, non so cosa devo fare o cosa pensare. So solo che
mi da un gran fastidio vedere quel buzzurro che ti gira sempre
intorno aspettando un passo falso da parte mia per farti capitolare
ai suoi piedi. Ripeto, non so come devo comportarmi, ma so che non
voglio che quel coso stia a meno di un metro da te!-
Gelosia:
più la scacci e più la hai.
Kim aveva ben presente quello che Nick stava dicendo, perchè
anche lei aveva provato gelosia tante volte e in tanti modi.
Tuttavia, sapere che Nick era geloso di lei la fece sentire meglio
perchè, si sa, la gelosia è il timore di
perdere qualche cosa che si ritiene essenziale per il proprio
benessere e che di questo qualcosa, che si ritiene essenziale,
possano impossessarsene altri. Se poi questi altri
erano i ragazzi più famosi della scuola...beh, welcome
to the jungle, Nicholas Jonas!
Kim
sorrise entusiasta, saltandogli poi al collo e baciandolo con quanta
più passione la santità permettesse.
Joseph
Adam, aveva visto il fratello maggiore fare ogni genere di
romanticheria possibile: Era volato da una parte all'altra degli
Stati Uniti il giorno dell'anniversario con la prima fidanzata, aveva
organizzato cene romantiche degne di tale nome, aveva pensato e fatto
regali con temperamento appassionato e sognatore, aveva speso
centinaia? Migliaia? Non lo sapeva di preciso, comunque aveva speso
cifre astronomiche in fiori, cioccolatini e biglietti al limite
dell'oscenità.
Ma
proprio quando credeva di averle viste veramente tutte, ecco
arrivare una ragazza dagli occhi verdi e dalla malvagità
insita nel sistema cardio circolatorio che lo aveva letteralmente
fatto capitolare ai suoi piedi.
Paul
Kevin Jonas II dal canto suo, le aveva sempre escogitate tutte per
essere un vero incorrigible
romantic. Tuttavia, mai avrebbe
pensato di arrivare ad escogitare quello che in realtà stava
pianificando per il giorno dopo.
Era stata una settimana
intensa, purtroppo non si erano potuti vedere e la cosa si era
ripercossa inesorabilmente sul suo umore e sulla sua vita, che
miglioravano leggermente quando riuscivano a sentirsi per telefono
tra una lezione e l'altra, tra un'incisione e un cambio di turno al
lavoro, tra un'intervista e un pre-esame.
Joseph non aveva idea
di quello che il fratello avesse in mente di fare, e ogni domanda che
si faceva a riguardo riceveva come risposta -Non sono affari che
ti riguardano.- che nel personalissimo vocabolario di Kevin stava
a significare -La porto sulla luna ma non temere sono di ritorno
per cena.- La sola cosa che Joseph Jonas sperava a questo punto,
era che il concetto di andare sulla Luna fosse stato calibrato
nei termini di Kevin Jonas e non di quella donzella, nel cui
vocabolario la parola inibizioni veniva dopo mise bianca:
praticamente inesitente.
Arianna
non era in grado di esprimere come si sentiva. Ogni aggettivo
positivo sulla faccia della terra le sembrava troppo deplorativo,
troppo inutile, troppo limitativo per descrivere appieno come si
sentisse. Non era felice, non era contenta, non era solo
stupendamente sulle nuvole: di più.
Era
stato il pensiero di quella giornata a farle tirare avanti tutta la
settimana, a non farle pesare il lavoro, gli esami, le lezioni, le
ragazze da seguire, i mille problemi domestici quotidiani.
Quel
sabato mattina si era alzata insolitamente presto e insolitamente
troppo euforica, aveva fatto la doccia, sistemato i capelli in modo
che le ricadessero delle delicate ciocche sul volto, mentre aveva
fatto un codino con una bacchetta sulla nuca.
Era
uscita decisamente presto per i canoni della famiglia Ruggieri,
infatti all'alba delle dieci e trenta un taxi giallo era fermo
davanti alla porta d'ingresso.
-Prego!-le
disse il tassista messicano facendola accomodare sul taxi.
Ari
rimase in silenzio, un pò per lo stupore e un pò per la
delusione. Voleva lui, e lo voleva subito. Ed è una verità
universalmente riconosciuta che se una sorella Ruggieri si metteva in
testa qualcosa, beh.. era meglio non interferire nei loro piani.
-El
muchacho ha detto de no dir nada. No posso dirle la meta,
senorita.-aveva risposto quello con un sorriso quando lei aveva
chiesto dove la stesse portando.
Con
un sospiro, infilò le cuffiette dell'iPhone facendo sì
che la musica la distogliesse dai pensieri: era vero, non aveva visto
Kevin subito, ma di certo ne aveva architettata una delle sue. Ormai
stava imparando a conoscerlo ed era sicura che la parola d'ordine con
lui era stupire.
-Senorita,
esto es la meta. El muchacho atiende. Buonos dias, senorita! Adios!-
-Adios,
Miquel Santos!-salutò lei con un sorriso.
Sì,
avevano fatto due chiacchiere durante il tragitto, ma ora non era
proprio sicura di dove fosse. Sembrava di essere in un antico
villaggio del Far West ed era ai piedi dei una delle colline che
circondavano Los Angeles.
-Questo
è pazzo!-borbottò Arianna tra se, coprendosi gli occhi
con una mano per mettere meglio a fuoco una sagoma, o meglio tre
sagome non meglio identificate a qualche centinaia di metri di
distanza.
Appena
furono più vicini, i suoi dubbi furono confermati.
Iniziò
a ridere divertita mentre Kev, il suo Kev in tenuta da cowboy
si avvicinava tenendo per le redini due stupendi cavalli.
Ari
corse verso di lui, saltandogli al collo e baciandolo, mentre lui con
un gesto sbrigativo lasciò cadere le due redini sulla terra
polverosa per stringerla a se e sentire i loro corpi aderire
perfettamente.
-Ciao
amore!-sussurrò Kevin ancora con le labbra contro
quelle della ragazza.
-Come
mi hai chiamato?-chiese con un sorriso.
-Amore!
Mi è venuto naturale. Se non ti piace lo cambio.-
-No,
mi piace che mi chiami amore.-
Kevin
sorrise e la baciò ancora.
-Io
starei a baciarti tutto il giorno, ma ho preparato una cosa quindi è
meglio se andiamo! Come vedi, qui ci sono Artemis e Calliope che ci
accompagneranno gentilmente nella nostra piccola gita.-sorrise
indicando il cavallo totalmente nero, Artemis, e un altro cavallo
beige, Calliope.
-Oddio!
Sono bellissimi!-ammise accarezzando dolcemente il muso di Calliope.
-Perfetto,
prima di salire metti questo!-disse Kevin, staccando un cappello da
cowboy e mettendoglielo dolcemente in testa.
Cavalcarono
fianco a fianco, ammirando quello strano paesaggio che gli si
presentava davanti. Los Angeles era conosciuta per essere la mecca
del divertimento, per i chilometri di spiaggie bianche su cui
sfilavano corpi mozzafiato, per i ristoranti famosi e i negozi dalle
grandi firme. Los Angeles era uno dei nomi più conosciuti in
tutto il mondo come sinonimo di cinema e
spettacolo.
Quel
giorno, con Kevin che da provetto fotografo le scattava mille foto,
Arianna conobbe per la prima volta un lato della sua Los Angeles di
cui praticamente ignorava l'esistenza.
In
cima alla collina il panorama era davvero mozzafiato: l'intera città
si estendeva ai loro piedi con i toni del grigio, del verde e del blu
dell'oceano all'orizzonte.
-Waw!
Kevin è stupendo qui!-
Kevin
sorrise soddisfatto.
-E
hai visto dove siamo?-chiese indicando un pò più a
destra rispetto alla loro posizione.
-Siamo
sulle collina di Hollywood!-esclamò eccitata volgendo lo
sguardo dove il ragazzo indicava.
-Esatto,
amore!-
Stare
con Kevin era una continua sorpresa e lui ovviamente, non voleva
delude le sue aspettitive anche se, doveva ammetterlo, lei si stupiva
di ogni cosa.
Quello
che aveva preparato era fuori da ogni previsione per la moretta.
Avevano legato i cavalli alla staccionata e mano nella mano avevano
percorso qualche decina di metri, dove improvvisamentein mezzo
all'erba sbucava un gazebo bianco.
-Kevin,
sei decisamente pazzo.-ammise
Ari.
Kevin
sorrise mentre stendeva a terra una coperta. Aveva pensato a tutto:
manicaretti e bibite, un fiore e soprattutto loro due.
-Dulcis
in fundo, le fragole.-esclamò Kevin estraendole da un
contenitore nel cestino.
Arianna
battè le mani eccitata.
-E
sono tutte per te, io detesto la frutta.-ammise.
-No!
Non è possibile Kev! Le fragole sono molto molto sensuali, lo
sai? Non possono non piacerti.-
Kevin
sorrise.
-Sono
"allergico" alla frutta, amore. Davvero. Ci hanno provato
in tutti i modi a farmela piacere.-disse, stendendosi sul fianco e
guardandola negli occhi.
-Tutti,
tranne me. Chiudi gli occhi, e dopo aver assaggiato questo la tua
vita non sarà più la stessa.-promise Ari, iniziando a
trafficare nel cestino del pic-nic.
Kevin
chiuse gli occhi, rimanendo in attesa. Quella ragazza avrebbe potuto
fargli fare qualsiasi cosa, ne era certo: aveva uno strano potere su
di lui, un potere a cui non sapeva proprio resistere così come
Ulisse non sapeva resistere al canto delle sirene. Lei era la sua
sirena.
-Pronto?-chiese
Ari qualche minuto dopo.
-Più
o meno.-ammise, sentendola ridere.
Aprì
la bocca e sentì un nuovo sapore. Masticò adagio,
tenendo gli occhi chiusi per assaporare al meglio quel nuovo gusto
sul palato. Non era male, anzi era decisamente delicato e allo stesso
tempo saporito.
-Allora?-chiese
impaziente.
-Hai
vinto, mi piace.-ammise, levandosi da terra.
-Ne
ero certa.-
-Però...c'è
una cosa che mi piace di più, molto di più. Mi ha
creato una vera dipendenza, ad essere sinceri.-sussurrò
attirandola verso di se tanto da sfiorare le sue labbra.
-Ah
sì?-sussurrò lei.
-Sì,
ma dovrei smettere.-ghignò malefico allontanandosi un pò.
Arianna
lo sguardò scettica con un sorriso ammaliante.
-Ma
forse, potrei smettere da domani.-riprese avvicinandosi di nuovo.
-O
forse tra una settimana.-
-Magari
tra un mese.-
-Magari
mai più.-
Le
loro labbra si unirono in un tenero bacio, mentre il giovane la
strinse più forte a se.
Arianna
appoggiò la schiena contro il suo torace rimanendo tra le sue
braccia, mentre Kevin le posava piccoli e dolci baci sulle spalle
lasciate nude dal top rosso.
-Amore,
mi togli una curiosità?-chiese poi, subito dopo aver scattato
l'ennesima foto di un loro bacio.
-Certo,
se è lecita.-
-Quando
è stato il tuo primo bacio?-
Ari
lo guardò divertita.
-Uhm,
vediamo. Avrò avuto circa undici anni. Lui ne aveva qualcuno
in più, più o meno tredici. Era un mio compagno di
scuola: primo bacio per entrambi, una cosa imbarazzante all'ennesima
potenza! Ci ridiamo ancora su ogni tanto. Lui si chiama Greg, Greg
Garbowsky!-
CHE
COSA?? GREGORY GARBOWSKY?
-Coos...cioè!
Caspita!-fece subito, dissimulando con eleganza il suo stupore.
-Che
c'è? Lo conosci?-
-io?
Assolutamente no.-rispose, ringranziando il cielo di avere addosso
gli occhiali da sole.
Gregory
Garbowsky. Ma su otto miliardi di adolescenti, perchè la
ragazza di cui era innamorato doveva aver dato il suo primo
bacio proprio ad uno dei suoi migliori amici?
Quando
si dice lui, lei e l'altro. E pensare che lui era sempre stato
un tradizionalista e la sua fedeltà verso i dieci comandamenti
era praticamente cieca. In meno di un minuto, si era trovato a
trasgredirne (o pensare di trasgredirne) ben cinque : non
desiderare la donna d'altri, non uccidere, non commettere atti
impuri, non desiderare la roba d'altri e ultimo ma non meno
importante non dire falsa testimonianza. Cinque su dieci: non
male come media.
Desiderava
ardentemente colei che aveva tra le braccia, soprattutto quando lo
sguardo era caduto involontariamente sulla scollatura del top rosso
lussuria che indossava; desiderava uccidere Garbo per averla sfiorata
e appendere la sua testa come trofeo tra il disco di platino e la
foto ricordo di Camp Rock. Non uccidere e non desiderare la roba
(o la testa) d'altri. E poi, punto dolente.
Non
dire falsa testimonianza. Aveva
mentito, stava mentendo e...avrebbe continuato a mentire?
-Su,
non parliamo di lui. Dovresti tenermi tra le tue braccia almeno un
mese intero per rimediare a questa settimana terribile!-si lamentò
lei.
-Ti
ci tengo una vita intera tra le mie braccia.-sussurrò lui,
stringendola più a se.
Paul
Kevin Jonas II, aveva lo stesso, identico, sputato problema del suo
fratellino Nicholas, ma il problema era ovviamente ammetterlo e
soprattutto essere consapevoli che la gelosia fa parte
dell'essere umano. Quello che Kevin faticava a capire, era il
repentino cambio di opinione che aveva avuto nei confronti di quello
che era uno dei suoi migliori amici di sempre. Non ci aveva pensato
un attimo, ancora sporco e impolverato dalla cavalcata, aveva
riaccompagnato la bella donzella a casa e aveva imboccato senza
troppe paranoie la superstrada che lo avrebbe portato alla periferia
di Los Angeles, verso Santa Monica.
Kevin
entrò senza troppe cerimonie nell'appartamento dell'amico,
sapeva dove teneva la chiave e sapeva che molto probabilmente era
immerso in qualche attività non meglio identificata, per cui
altrettanto probabilmente se avesse suonato non avrebbe aperto la
porta.
-TUUUU!-urlò.
Greg
sobbalzò per lo spavento.
-Kevin!
Accidenti, mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui,
amico?-chiese con un sorriso.
Greg
Garbowsky. Ecco da chi era andato. Uno dei suoi migliori amici, il
bassista della sua band, una persona con la quale aveva condiviso un
sacco di gioie e momenti importanti e ora, aveva scoperto di aver
condiviso anche la ragazza.
-Tu!
L'hai baciata!-urlò arrabbiato Kevin, ansimando.
-Chi?-chiese
Greg perplesso.
Aveva
sicuramente baciato qualcuno, era naturale per uno come lui.
-La
mia ragazza!-
-Chi?
Danielle? Ah no guarda, macho. Io quella proprio non la digerisco!-si
giustificò incurante.
Sembrava
davvero perplesso dal comportamento del maggiore dei fratelli Jonas.
Che si fossero ammattiti tutti quanti?
-Non
sto più con Danielle!-replicò acido.
-Cosa?!?!
Stai scherzando, spero! Tu sei un mezzo santo! Anzi, togli pure il
mezzo! Non puoi umanamente avere una vita sentimentale più
vasta della mia ultimamente!!!-
-Gregory
Garbowsky.-lo richiamò freddo.
-Ascolta,
Kev. Io non so chi sia, nè tantomeno posso averla baciata
perchè sono settimane che va magra e non concludo niente,
chiaro?-
Greg
tornò a guardare concentrato il suo basso. Come i fratelli
Jonas, anche Garbo era figlio di un pastore, ma non per questo motivo
aveva rinunciato a vivere. Aveva una modesta fede e una lunga serie
di conquiste e sbronze alle spalle.
-Come
no! Arianna Ruggieri! Le hai dato il tuo primo bacio!-
Garbo
spalancò la bocca incredulo. Lei? Con lui? Quando si
dice il Diavolo e l'acqua santa! Se c'era una coppia più male
assortita erano proprio quei due, o almeno credeva.
-Tu
e Ari? La mia Ari? La mia pazza scatenata alcolizzata,
ninfomane, perfida, fashion victim e per i tuoi canoni atea e
miscredente? Quella Ari?-chiese di nuovo.
Sperava
di aver capito male. Forse era tutto uno scherzo. Sì,
certamente doveva essere così.
Ari.
La sua Ari.
-Non
è tua. È mia. Sta con me adesso.-borbottò
offeso incrociando le braccia al petto.
-Beh,
in tal caso sì: l'ho baciata. Quando avevo tredici anni.-
rispose con semplicità e noncuranza, tornando a strimpellare
note con un basso.
Kevin
lo guardò astioso, emettendo un ringhio per il nervoso che
questa affermazione gli aveva procurato.
-Ehy,
Kev! Mica lo sapevo che sarebbe diventata la ragazza di Kevin Jonas
n°tre! E poi tecnicamente tu l'hai soffiata a me. Cristo, eravamo
due marmocchi.-ammise con un sorriso, preso dal dolce riaffiorare dei
ricordi d'infanzia.
Dolci
evidentemente solo per lui.
-Kevin
piantala di fissarmi in cagnesco. Mi irriti.-
-Mi
irrita sapere che l'hai baciata!-
-Oh
my Gosh, è stato millenni fa! Non è di me che ti
devi preoccupare, rockstar.-borbottò infastidito.
-So
tutto di Charlie.-
-Bene,
perchè allora quando scoprirà che sei una rockstar io
sarò il tuo problema minore, Kevin. Dannazione! Proprio con
lei ti dovevi mettere?-chiese esasperato.
Voci
di corridoio. Aveva sentito che i Jonas avevano fatto nuove
conoscenze e che Kevin era infatuato di una ragazza che non sapeva il
suo segreto. Dannazione! Era la sua Ari, per Diana! Si erano
tenuti in contatto, ogni tanto uscivano a pranzo insieme.
Sapere
che l'Ari di cui i Jonas parlavano sempre era quell'Ari lo aveva
preoccupato più del previsto: non era gelosia, il rapporto che
li legava ormai era molto amichevole, quasi un rapporto di
fratellanza, ma nonostante tutto quello che provava riuscì a
classificarlo solo sotto preoccupazione. Al contempo, tuttavia, non
sapeva se era più preoccupato per lui o per lei.
Prese
il pacchetto di sigarette e guardò Kevin uscire dalla stanza
arrabbiato, fiondandosi in macchina. Lo conosceva bene, tempo di
arrivare a casa e gli sarebbe passata. Ma non a lui. Erano due suoi
carissimi amici ma erano come il latte e il petrolio: mescolarli
sarebbe stato una vera cazzata. Probabilmente nè lui nè
lei si erano resi conto dell'affare in cui si erano cacciati: lei
avrebbe sofferto di nuovo per una rockstar e lui avrebbe sofferto per
qualcosa che sapeva di non poter avere. Era una sensazione chiara
come l'acqua e raramente le sensazioni di Gregory Garbowsky si
sbagliavano. Era solo questione di tempo: la bomba stava per
scoppiare.
**********
Auguri
a tutte le donneeeeeeeeee!
ultima
comunicazione di servizio: siamo a metà.
Mancano
esattamente 22 capitoli + uno alla fine.
La
cosa mi rattrista un po', ma so che posso farvi divertire ancora per
qualche tempo.
Il
prossimo capitolo si intitolerà:
when
i grow up.
Tadan.
Iniziano ad esserci delle piccole cose che danno fastidio al nostro
Kevin internazionale. :D
Anyways,
che cosa ne dite delle sensazioni di Garbo? La bomba sta davvero per
scoppiare? Chi vivrà, vedrà!
Ed
ora, angolo della posta del cuoreeeeeeeeee
EllieGoodman:Ciao
Cara! Grazie mille per il commento, sono contentissima che ti sia
piaciuta quella citazione :D Anyways, le cose per Kevin si stanno
mettendo male. Riuscirà a tenere il suo segreto nascosto
ancora per un po'? Boh! :D grazie ancora e un grosso bacio.
Trèx:amore
non ci finposso fincredere, le Ille sono finresuscitate!
La finnostra finscalata verso la finconquista del finmondo è
finviciiiiiiina *-* Ti amo finforever and finever in the finsky so
finhigh finwith the finstars and the finlight, anche se finsei uno
finscandalo finquando ti finvesto finvia finMSN U-U
Maggie_Lullaby:
ma LOL! Non ci credo, poverina! Non credevo che questa fanfiction
provocasse effetti collaterali come riso acuto XD so che provoca
pazzia, diabete e carie ai denti.. uhm lo scriverò sul
foglietto illustrativo! LOL. Vediamo che ne pensi di questo chappi,
aspetto con ansia la tua recensione XD bacioneeee
hEiLig
FuR ImMeR:grazie mille per aver
recensito allora, e benvenuta sopratutto! Sei stata molto dolce,
grazie ancora! A presto, bacione :)
Mon
Amour: mon amour, che giorni
terribili! Sono sempre super occupata, è più o meno un
mezzo miracolo che sia riuscita ad aggiornare! Ahahaha credo che Nick
sia quello che cambierà di più nel corso della storia,
ovviamente. Infondo Joe e Kevin sono già grandi, lui sta
ancora crescendo e lo vedremo cambiare per bene, per lo meno sotto
certi aspetti! Un bacione immenso mon amour! <3
sbrodolina:
tesoro mio, sono felice che HB ti abbia fatto spuntare un sorriso.
Certo che non è finita, insomma mancano ancora uhm..*me fa due
calcoli* ventitre capitoli più l'epilogo! Siamo a metà!
Un bacione grosso grosso <3
RitardoGirl:
tesoroooooo! Davvero mi hai menzionata in un account? Ma qui su EFP?
Me curiosa e vorrebbe leggere! *-* ad ogni modo, la Trix ti fa male
O.o molto male, molto molto male. Malissimo! O.o <3
Scimmietta:
scimmietta mia non ti devi imbestialire perché è poco
scimmico. Ho parlato con il nostro scimmio supremo che stava
scimmiosamente scimmiottando i suoi scimfratelli e ha scimdetto che
se non scimrecensiscono è una cosa poco scimmiosa e quando
conscimietterà il scimondo intero ci scimpenserà
scimlui. U-U ti scimmio scimmietta, tanto tanto tanto <3
Jeeeeee:
eh ggggggggggggià! Ma ti sembra possibile? Come vedi, tutti
inziano a dare di matto. Ah gioventù, aveva ragione Paul Kevin
Sr. Qui il mondo gira al contrario e nessuno l'ha avvisato XD
Carly4e:
Come hai detto tu, il momento
della verità si sta avvicinando. Incrociamo le dita che tutto
vada bene XD a presto tesoro! Bacione <3
Dilè:
sogno o son desta? Quale visione! XD scherzo, ti ringrazio per i
complimenti tesoro XD un bacio e a presto <3
un
bacione, a mercoledì!
arianna
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Capitolo 24 *** When I grow up. ***
W
Capitolo
24: When I grow up.
Now
I’ve got a confession,
When I was young I wanted attention,
And
I promised myself that I’d do anything,
Anything at all for them
to notice me,
But
I ain’t complaining,
We all wanna be famous,
So go ahead and
say what you wanna say,
You don’t know what its like to be
nameless,
Want them to know what your name is,
Cuz see when I
was younger I would say
-When
I grow up Pussycat Dolls-
-Amore
mio! Ma chi ti ha messo in quell'angolino buio? Non la zia Ari, vero
amore?-chiese Trix dolcemente alle sue scarpe.
Finalmente
la sera libera era arrivata anche per lei, con disappunto di Kevin
che invece doveva rinunciare a vedere la sua donzella per fare da
babysitter a Frankie.
-Spiegami
questa cosa: tu tratti meglio le tue scarpe di me?-chiese Joe
allucinato sulla porta.
Trix
ricambiò uno sguardo altrettanto allucinato.
-Ovvio,
Essere. Loro non mentono MAI.-rispose acida.
Joe
sopirò uscendo dalla camera della sua amica. Possibile che non
si fosse mai reso conto di quanto le donne erano venali? A dire il
vero, non erano tutte le donne. Aveva scordato che l'unico campione
oltre sua madre di donne che aveva sott'occhio nell'ultimo
periodo erano le sorelle Ruggieri, decisamente una categoria a
se stante rispetto al resto del mondo: c'erano uomini, donne,
omosessuali e sorelle Ruggieri. Chissà, magari un
giorno avrebbe scritto un libro su come capire la mente delle donne
riuscendo a decifare quello che passava per la testa di Trix. No, ok.
Era decisamente impossibile capire quello che passava per la testa a
quella ragazza.
-Amore,
hai visto il mio orecchino?-chiese Arianna, infilandosi le scarpe in
cucina.
-Sì,
eccolo.-rispose Kevin porgendole una stellina d'oro bianco.
Nick
si prese una Diet Coke dal frigo.
-Uh,
Nick oggi sono andata a prendere qulcosa da mangiare. Se finisci le
Diet o vuoi qualcosa senza zucchero ho preso e messo tutto nel frigo
o in dispensa.-
-Grazie
mille Ari! Sei un angelo!-rispose il minore dei fratelli, mandandole
un bacio volante.
-Amore,
ti accompagno io al lavoro. Se esci con Joe e tua sorella arrivi
tardi. Se è un'altra volta in bagno a specchiarsi giuro che
gli tiro un secchio d'acqua addosso.-borbottò Kevin
poggiandosi allo stipite della porta.
Arianna
rise divertita.
-Chi
è il più vanitoso tra voi?-
-Joseph!-risposero
in coro Nick e Kevin.
-Guarda!-sussurrò
Kevin.
-Cosa
c'entro io? Mi avete chiamato? Qualsiasi cosa sia successa, non è
stata colpa mia!-disse il moretto comparendo in cucina.
-No,
niente Joe. Si parlava!-rise Kim.
Joe
alzò le spalle specchiandosi nei vetri.
-Kev,
come sto?-chiese.
-Bene!-rispose
quello, mostrando quattro dita alla sua bella ragazza.
-No,
sul serio brothers. Se non sto bene dimmelo che poi quella
mitomane mi insulta tutta sera. Sto bene?-
-Sì,
Joseph. Stai bene!-rispose Nick sorseggiando la Diet Coke.
Kevin
abbassò un altro dito.
-Kim,
secondo te sto bene? I capelli sono a posto?-
Kim
riuscì ad annuire trattenendo una risata.
-Oh
bene. Per te, Ari? I capelli stanno bene, vero? Non è il caso
che li piastri un pochino?-chiese allisciando freneticamente la
frangia.
Ari
scoppiò a ridere, beccandosi un'occhiata disperata dal Jonas
di mezzo.
Kevin
si inchinò pavoneggiandosi, scatenando l'ilarità
generale di tutti tranne che del povero Joseph che non capiva davvero
il motivo di tanto divertimento.
-Joe,
sei bellissimo.-riuscì a dire dopo qualche minuto.
-Sìsì,
Joe sei un gran figo. Ora amore andiamo o arrivi tardi. Ciao truppa!
Ciao bambolina!-salutò Kevin stampando un bacione sulla
guancia di Alice che ricambiò più che volentieri.
-Ciao
a tutti! Trix, io vado al lavoro!-urlò sulle scale.
-Sìsì,
ciaoooooooo!-si sentì.
Con
un'alzata di spalle, Ari e Kev si avviarono verso l'uscita.
Quando
finalmente Joe e Trix uscirono di casa, era passata già quasi
un'ora.
-Andiamo
a mangiare e poi andiamo in un locale. Voglio bere, la prima
settimana d'università è stata bestiale!-ammise.
-Non
prendiamo l'auto?-chiese Joe.
-Stupido
Essere! Non mi metto al volante se bevo!-gli urlò
contro Trix.
-Caspita,
complimenti! Sei un pò responsabile. Se bevi non guidi così
eviti di far male agli altri.-sorrise Joe.
Trix
lo guardò perplessa.
-A
dire il vero, Joe, è solo perchè non voglio rischiare
di graffiare LuxEvil.-
-Giusto,
come potevo mai pensare che tu fossi responsabile!?-sospirò
entrando nel taxi.
-Che
poi, LuxEvil? Che razza di nome è?-
-Ohh
ciccio! Poco offendere eh! Lux sta per luxuries, ovvero
lussuria e Evil per malefico, perverso, peccaminoso. Cioè
come me e Ari!-
Joe
deglutì rumorosamente. E certo, per cosa sennò? Lux di
certo non poteva essere luce, e quindi il significato del nome
della loro macchinina di certo non poteva essere un qualcosa di
allegorico che si riferisse alla luce che sconfigge le tenebre e i
peccati, no? Che poi era qualcosa che almeno si addiceva a loro, a
queste due sorelle che erano davvero un concentrato di vizi
capitali e trasgressione.
-Guarda
guarda, abbiamo chi ci aspetta!-sorrise Joe stancamente, indicando un
fotografo appostato fuori dal Besos Restourant su Hollywood
Boulevard, dove aveva prenotato per mangiare un boccone prima di
girare qualche locale.
Trix
guardò fuori.
-Oh,
ma ti seguono sempre sempre?-
-Solo
quando metto piede fuori di casa!-sorrise pagando il taxi e
scendendo, aiutando poi Trix in un gesto privo di malizia e doppi
fini, ma fatto solamente perchè era cosa buona farlo.
-Joe!
Joe!-iniziarono a chiamarlo vari fotografi sbucati dal nulla.
Trix
lo guardò mettere un sorriso cordiale ma meno sincero del
solito.
-Ciao
ragazzi!-salutò, concedendosi ai fotografi per qualche scatto.
-Ehy,
tu! Non ti azzardare a prendermi da quel lato, sai? Vengo malissimo!
Se vuoi una mia foto, prendimi sulla destra! È il lato
migliore!-
Trix
scoppiò a ridere. Aveva visto un cambiamento in Joe, ci aveva
fatto caso nelle ultime volte in cui avevano beccato i paparazzi.
Joseph era sostanzialmente sempre il solito buffone di corte,
scherzava, rideva e faceva l'idiota per puro piacere personale,
tuttavia una cosa che ai più sfuggiva, cambiava. Cambiava il
suo modo di sorridere. Trix non sapeva come era riuscita a notarlo,
nè tantomeno come riuscisse a classificare i vari sorrisi
dell'Essere, però erano sempre un pò tesi, meno
rilassati di quando passavano il pomeriggio in piscina o a tirarsi
cuscinate addosso.
-Ehy,
tu! Perchè ridi? Sono divertente? Oh, vieni qui!-le disse
prendendola per mano e ballando il valzer.
-Eh
un due tre e un due tre!-scandiva il tempo da perfetto metronomo.
Era
un vero piacere per i paparazzi seguire Joe Jonas: era una fonte
inesauribile di siparietti comici! Bastava guardalo ora, mentre in
mezzo alla strada ballava il valzer con espressione concentrata e
serissima (mentre la sua presunta fidanzata rideva a
crepapelle) per scoppiare a ridere in pochi istanti.
Quello
che i paparazzi non sapevano però, era che quella era una
tecnica per far sì di dare ai paparazzi ciò che
volevano in poco tempo, in modo da riuscire tranquillamente a
continuare a vivere la propria vita nel giro di qualche minuto, o
click in questo caso. A conferma di questa teoria, quando Joe
lasciò la sua partner di danza e le fece fare un inchino di
paparazzzi ne era rimasto solo uno, un vero temerario.
-Ho
fame, ti dispiace se entro a mangiare?-chiese Joe a quello strano
tipo vestito oscenamente.
-Aspetta,
Joe! Dove sono i tuoi fratelli?-chiese con la sua immensa macchina
fotografica in mano.
Joe
storse le labbra pensandoci su.
-Sai
che a dire la verità non lo so nemmeno io?-
Joe
inaspettatamente, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il suo
iPhone, posandolo poi vicino all'orecchio.
-Pronto?
Ciao Kev, qui è tuo fratello Joe. Dove sei?-chiese mettendo in
vivavoce vicino al paparazzo.
-Joe?
Uhm, sono a prendere un film con Frankie, perchè?-chiese
Kevin, fermandosi davanti ad una videoteca decisamente scomoda per le
loro parti ma ben conosciuta ormai dai fratelli Jonas.
-Uhm,
c'è qui un paparazzo! Come ti chiami?Johnas? Ahhn Johnathan!
Beh Johnathan voleva sapere dov'eri. Che film avete preso?-chiese
incrociando le braccia.
-Non
lo so, ora entriamo e scegliamo.-rispose, alzando gli occhi al cielo.
Possibile
che suo fratello fosse davvero così idiota?
-Perfetto,
Kev fatti una foto così la mandiamo al giornale per cui lavora
Johnathan e vedo che tu non mi stai mentendo. Subito!-
-Tu
sei pazzo!-esclamò Kevin dall'altra parte del telefono,
tenendo sempre salda la manina di Frankie.
-Subito,
Paul Kevin! E io non sono pazzo!-esclamò con voce da
psicolabile.
Kevin
alzò un sopracciglio, guardando il fratellino che a sua volta
si chiedeva come mai fosse possibile che un fratello fosse uscito
così.
-Frank,
vieni. Dobbiamo fare una foto: abbiamo un fratello pazzo e sai che i
malati mentali vanno sempre assecondati.-
Qualche
secondo dopo, la foto arrivò sull'iPhone di Joe.
-Uh
Frankie sei stilosissimo con quel cappello! Kevin, hai la mia
maglietta? Come ti sei permesso di prendere la mia maglietta??-
-Uhm,
Joe noi dobbiamo andare eh!-
-Saluta
tutti!-gli ricordò Joe.
-Ciao
paparazzo, ciao Joe, ciao!-
Kevin
chiuse la telefonata e si scambiò uno sguardo disperato con
Frankie. C'era sempre un matto in ogni famiglia e nella loro
evidentemente era Joe.
-Ma
guarda te! Ha un armadio pieno di vestiti e si prende la mia maglia!
È mai possibile Johnny? Posso chiamarti Johnny vero?-chiese,
attaccandosi nuovamente al telefono.
-Nick,
qui è Hulk Hogan!-disse imitando alla perfezione la voce del
culturista.
-Dimmi,
Joe.-
-Ma
come hai fatto a scoprire che ero io?-chiese allucinato. L'imitazione
era venuta alla perfezione, ne era certo!
-Compare
nome e foto sul display macho.-
-Uhm,
maledetto telefono di ultima generazione!-borbottò.
-Che
vuoi, Joe?-
-Sai
Johnathan vuole sapere dove siete e io non lo sapevo, quindi ti ho
chiamato! Dove sei e cosa stai facendo?-chiese.
-Sono
a casa e sto ripassando biologia. Ma chi è Johnathan?-
-Un
amico fotografo!-
-Tu
e la tua mania di fare amicizia con i paparazzi!-lo rimproverò
Nick.
-Uhm,
mandami una foto!-disse.
-Eh?-
-Nick,
ti conviene ascoltarlo. Scattati una foto e inviala. È
particolarmente instabile psicologicamente stasera!-suggerì
Trix.
Sentì
Nick sgnignazzare e poco dopo il suono familiare della posta che
arriva.
-Va
bene, Macho. La cellula mi aspetta. Ci vediamo a casa.-rise Nick.
-Sìsì,
fai il bravo biologo fratellino.-
Trix
e Johnny ormai ridevano a crepapelle, reggendosi l'un l'altro per non
cadere.
-Perchè
ridi, tu!-ghignò Joe, scompigliandole i capelli.
-TUUUUUU!
Perchè hai fatto una cosa simile! Ti odio per questo!-urlò
Trix cercando di sistemarsi la folta chioma rossa.
-Anch'io
la amo, ma le nostre nevrosi proprio non sono compatibili.- replicò
ironicamente Joe.(cit. Arthur Miller- marito Merilyn Monroe)
-Di
che natura è il vostro rapporto?-chiese Johnny mentre salvava
le foto che Joe gli aveva appena mandato sul suo Sidekick.
-Natura
umana, assolutamente.-rispose serio.
-Scherzo,siamo
solo buoni amici. O meglio lei è la mia BEF, e io sono
il suo.-
-BEF?-
-Best
Enemy Forever.-
-Sì,
siamo migliori nemici!-sorrise Trix.
Johnny
rideva: sì, se ne sarebbero viste delle belle in avanti. Con
un ennesimo grazie e un augurio di passare una bella serata, lasciò
finalmente i due che entrarono nel locale tranquilli.
-Ciao
Ari!-salutò Frankie appena mise piede nella videoteca,
correndo a salutare e baciare la ricciola.
-Ciao
peste! Come stai?-chiese Ari, inginocchiandosi e guardando il più
piccolo dei fratelli Jonas negli occhi.
-Bene,
posso andare a vedere i film?-
Ari
sorrise e con un dito indicò gli scaffali poco più in
la.
-Ehy,
signorina. Mi scusi, ma invece che flirtare con i giovanotti non
dovrebbe occuparsi dei clienti?- chiese una persona a lei ormai molto
familiare.
-Mi
perdoni, signore. Ma proprio non so resistere ai bambini!-rispose
sognante, facendo sorridere Kev.
-Serata
piatta?-
-Assolutamente.
Siete i primi clienti da quando ho iniziato.-sospirò posando i
gomiti sul bancone.
-Ari
Ari! Che film prendo? La fabbrica di cioccolato o James e
la pesca gigante?-chiese Frankie
correndo
con due custodie in mano.
-Uhm,
scelta difficile. Bei gusti, piccoletto!-sorrise facendo l'occhiolino
a Frankie.
-Kevin
li prendiamo tutti e due?-
Kevin
lo guardò perplesso, passando a guardare la sua ragazze e suo
fratello.
-Voi
due siete una squadra da non sottovalutare. Potreste ottenere quello
che volete solo con uno sguardo!-li rimproverò giocoso.
-Dai
Keeviiiiiiiiiiin potresti diventare il mio fratello preferito!-
-Si
dai Kev, che ti cambia un film in più?-
Due
contro uno, due che erano con lui in legami quanto più stretti
fosse possibile: uno era sangue del suo sangue, l'altra era la
ragazza di cui era perdutamente perso. Bel casino.
-Ehy,
macho. Non ero già il tuo fratello preferito?-
-Ehm,
dipende. Era Nick perchè mi aiuta con la mia band.-rispose
innocentemente.
-Hai
una band?-chiese Ari.
Oh
merda. Sì, Kevin Jonas aveva pensato oh merda.
-Sì,
con il mio amico James. Nick mi insegna a suonare la chitarra e
comporre canzoni!-
-Waw!
Un giorno diventerai una rockstar! Ricordati di noi quando sarai
famoso, piccolo!-
No
no no no. Questa era una conversaizone di pericolosità pari a
giocare a calcio su un campo con le mine antiuomo. Urgeva cambiare
discorso, immediatamente. Band, rockstar, decisamente no.
-Va
bene, mi hai convinto. Prendiamo entrambi i film!-esclamò
Kevin con un po' troppo slancio.
-Davvero?-
-Perchè?-
-Frankie
non volevi due film? Prendiamo due film!-
-Kevin
tu sei quello che non vuoi mai prendere due film perchè ti
addormenti a metà del primo!-
Chiunque
avesse mai detto che i bambini sono la voce della verità,
meritava una sberla seduta stante. Perchè i bambini dovevano
essere così sinceri?
-Ti
addormenti a metà del primo?-sorrise Ari con uno sguardo che
era tutto un programma.
Kevin
si sentì avvampare.
-Amore,
noi andiamo eh!-disse chiudendo la bocca a Frankie premendola con una
sua mano.
Meglio
prevenire che curare.
-Certo
amore, buona serata.-rise porgendo il sacchetto ai due fratelli.
-Chiamami
se le cose si fanno troppo noiose!-fece, coprendo con la mano libera
gli occhi a Frankie e dandole un bacio a stampo.
-Sì,
appena stacco. Se non ti sei addormentato.-lo prese in giro.
-Aha,
molto divertente.-
-Ciao
Frankie, buona serata!-
Gli
estremi dei fratelli Jonas salirono velocemente in auto, per evitare
di farsi intercettare da qualche passante incuriosito dal grosso SUV
nero.
-Allaccia
la cintura, Frankie.-ricordò Kevin premuroso, mettendo in moto
velocemente.
Qualche
minuto dopo, erano incanalati nel traffico di Los Angeles.
-A
cosa pensi, piccoletto?-chiese Kevin sorridendogli.
Era
strano che Frankie rimanesse in silenzio per più di cinque
minuti, soprattutto dopo che era stato accontenato sui due film.
-Mi
piace Ari.-ammise, stupendo non poco il fratello maggiore.
Frankie
era un bambino in tutto e per tutto, un bel bambino giocherellone e
spensierato che, sì, forse aveva la vita migliore di tutti i
bambini sulla faccia della terra.
In
quel momento però, sembrava un piccolo adulto. Il faccino
serio aspettava una reazione qualsiasi.
-Anche
a me piace.-rispose Kevin.
-Ma
a me piace che stia con te. È sempre dolce! Sembra la mamma a
volte.-
Kevin
sogghignò. Non era proprio sicuro che fosse un complimento,
però nell'ottica di un bambino di otto anni lo era eccome.
-Hai
ragione, è molto dolce.-
-Mi
piacerebbe che tu la sposassi. Così diventerebbe una sorella a
tutti gli effetti!-
Kevin
lo guardò imbarazzato.
-sposarla?
Beh, Frankie è un pò presto per pensare di sposarla.
Usciamo insieme da poco meno di un mese.-
-Lo
so questo, infatti mi va bene come quasi sorella adesso.
Però ti volevo far sapere che la approvo per te.-
Per
la seconda volta in pochi minuti, Kevin guardò il fratellino
aspettandosi di vedere seduto vicino a lui un piccolo uomo. Invece
era solo Frankie.
-Uhm,
beh. Grazie.-
-Io
e te un giorno o l'altro dovremmo affrontare il discorso, Joe.-
-Che
discorso?-chiese il moretto morendo la cannuccia del suo cocktail
analcolico.
-Paparazzi.-
Joe
si guardò intorno.
Trix
l'aveva portato al Viper room
all' 8852 su Sunset Boulevard a West Hollywood, il locale di
proprietà di Johnny Depp. Era un locale molto frequentato da
VIP, e non era raro trovare Mick Jagger che improvvisava un concerto.
Joe
si era dovuto fidare per la scelta del locale perchè nella
loro strana accoppiata lui era l'esperto di ristoranti e lei di
locali notturni. Dovette ammettere che aveva anche buon gusto.
L'ambiente
era illuminato da una serie di faretti verdi e creavano un'atmosfera
elegante, in contrasto con i divanetti verdi.
-Che
vuoi dire?-chiese accomodandosi su uno dei divanetti.
Il
DJ passava canzoni del momento mentre in pista già si
scatenavano un sacco di persone.
-Che
sembri...sei diverso quando ci sono i paparazzi.-
-Ovvio,
cerco di mantenere un pò di privacy che già non
ho.-rispose girando il contenuto del suo bicchiere con la cannuccia.
-No,
il fatto è che sembri..stanco?-chiese.
-Giulia,
perchè non rimandiamo la conversazione e questa sera ci
divertiamo?-chiese con il suo sorriso più convincente.
-Parole
Sante, Jonas! Impari in fretta! Dai, andiamo a ballare!-esclamò
trascinandolo sulla pista.
Joe
si fece trascinare dal ritmo.
Trix
lo guardava con la coda dell'occhio mentre si muoveva sensuale sulla
pista, ballando con chiunque le capitasse a tiro. Doveva fare
qualcosa per quell'uomo! Gli serviva una donna, assolutamente.
Volutamente stette a distanza, guardandolo mentre pian piano si
scioglieva coinvolto dal ritmo, dalla musica, dall'atmosfera.
-Ciao,
bellezza!-sorrise un ragazzo degno di tale nome, scansando con poca
grazia un inutile essere umano.
-Ciao!-
-Io
sono Smith. -sussurrò quello al suo orecchio, strusciandosi
addosso alla ragazza.
-Piacere
Smith.-sorrise sensuale.
-Piacere
mio, babe.-
Come volevasi
dimostrare, il fascino di Trix aveva mietuto le prime vittime dopo
nemmeno cinque minuti che erano in pista, cosa che non sfuggì
a Joe. La vide sculettare contro un ragazzone affascinante che
imbambolato le aveva messo le mani sui fianchi, e ora si erano
lanciati in una frenetica danza vagamente erotica che lo fece
sorridere.
Sì, lei voleva
divertirsi giustamente. Ma anche a lui non andava poi tanto male.
Pian piano aveva adocchiato una ragazza al bar: aveva dei lunghi
capelli ramati e grandi occhi verdi. Sembrava un pò come lui,
quasi fuori luogo in un posto del genere.
-Ciao!-salutò
sedendosi sullo sgabello vicino a lei.
-Ciao Joe!-salutò
lei emozionata.
Il sorriso di Joe si
congelò immediatamente: non era possibile, un'altra fan. Ma
erano davvero ovunque!
Joe
Jonas per la prima volta però, si trovò a fare i conti
con i problemi di una persona normale.
Starsene
in pista a ballare e farsi tentare con mosse che erano al limite
delle decenza umana con una musica che in effetti non gli piaceva poi
molto, o chiacchierare una serata con una fan regalando a lei
l'opportunità di vantarsi con le amiche e lui di evitare di
farsi indurre in tentazione?
-Con
chi ho il piacere di parlare?-
I
dadi erano tratti, e Joe aveva preso la sua decisione, inconsapevole
che la rossa l'aveva tenuto d'occhio e ora sorrideva soddisfatta.
Aveva portato Joe dalla modalità Santissimo Adolescente
Divo alla modalità Adolescente Vivo, un cambiamento
non indifferente. Si compiaque con se stessa, tornando poi ad
occuparsi del bel morettone che le ballava addosso.
-Joe!-
Grazie
a Dio.
-Trix,
come va?-chiese Joe.
-Bene,
andiamo a casa? Prendiamo il taxi con Smitthy!-ridacchiò
evidentemente allegra.
-Smitthy?-chiese
perplesso.
-Piacere,
Smith!-
Joe
gli strinse la mano con un ghigno sul viso, contento non tanto per
aver fatto la conoscenza di quel coso palestrato, piuttosto dal fatto
che finalmente la serata era finita. Tish, così si
faceva chiamare la ragazza con la quale aveva parlato, era una vera
noia ed era anche un pò sciocca. Non aveva fatto altro che
ridacchiare tutta sera ad ogni cosa che aveva detto, prima, dopo e
durante e la sua risata non era propriamente una cosa dolce e soave,
mettiamola così.
-Ciao
Tish, è stato un piacere! Ci vediamo ad uno dei prossimi
concerti, ok?-salutò Joe.
Non
gli ci era voluto molto per comportarsi cordialmente ma in modo
distaccato, come aveva imparato a fare con le sue fans.
Dulcis
in fundo, gli era toccato prendere un taxi con due contorsionisti che
cercavano di farsi una gastroscopia a vicenda.
-Io
odio i Taxi.-borbottò contrariato guardando fuori dal
finestrino.
Sospirò
sconsolato. Alle volte rimpiangeva non essere su un palco con
qualcosa da fare. Era abituato ad avere ogni minuto della giornata
programmato, quindi con la delicata arte dell'improvvisazione aveva
ancora poca dimestichezza.
-Scusate
se interrompo la vostra conversazione di un così elevato
spessore culturale, il tassista si è fermato!-
Porse
al tassista una banconota e poi con poca grazia, prese Trix per il
braccio trascinandola giù dal taxi.
-Ehy!-protestò.
-Fai
ciao ciao a Smitthy con la manina!-la scimmiottò Joe.
Smith
fece appena in tempo a mimare con le mani il gesto del telefono, che
il taxi partì di nuovo lungo la via.
Trix
ghignò soddisfatta, sotto lo sguardo perplesso di Joseph che
non ci mise molto a chiamare un altro taxi.
-Beh,
Jonas. Vedo che ti sei divertito stasera.-
-Da
morire.-replicò con enfasi.
Desiderava
solo andare a casa e mettersi sotto le coperte.
-Ci
sentiamo dopo, Giulia.-le disse, baciandole la fronte e salendo
velocemene su un altro taxi.
-Sì,
a dopo Essere.-
Trix
entrò in casa felice come non mai. Tutto stava tornando alla
normalità: lei che usciva, beveva, ballava e rimediava un bel
fusto per far passare un paio di sere.
Adorava
la vita notturna di Los Angeles e ultimamente non aveva avuto poi
molte occasioni per uscire, senza contare che aveva perso nel vero
senso della parola la sua compagna di serata, perchè di punto
in bianco aveva deciso di mettere la testa a posto e diventare
monogama con un chitarrista bugiardo con delle basette
enormi. Ci mancava solo che diventasse pure casta. Non
era esagertamente tardi, però le sue sorelle erano già
tutte a letto. Fece appena in tempo a chiudere la porta della sua
stanza quando sentì il cellulare nella borsetta vibrare
insistentemente.
-Essere?
Che diavolo vuoi?-chiese.
-Niente,
abbiamo detto che ci sentivamo dopo?-
-Essere,
ma sei idiota? Ci siamo lasciati da nemmeno dieci minuti!-
-Però
se fossi stato Smitthy, non ti saresti alterata così tanto!-
-Ovvio,
anzi te la dirò tutta: ho una sua chiamata in linea, quindi ci
sentiamo domani! Sogni d'oro essere!-
Con
un sorriso beffardo e una mossa agile, fece cadere la linea con Joe e
rispose alla chiamata di Smith.
-Pronto?-chiese
con la voce più sensuale che le riuscisse.
-Ciao,
bambolina. Mi sono proprio divertito con te questa sera.-
-Posso
confermare che la cosa è reciproca.-rispose sganciando con un
abile gesto il vestito.
-Che
ne dici di una cena, diciamo sabato sera?-
Trix
sorrise.
-Dico
che sarebbe perfetto!-
-Benissimo,
ti faccio sapere i dettagli in settimana. Ah, non portare l'altro
pretendente.-
-Chi?
L'Essere? Certo che no. A sabato.- replicò sensuale ed
educata, chiudendo la chiamata.
-Che
vuoi?-ringhiò, meno di cinque secondi dopo.
-Cos'ha
quello Smitthy più di me?-chiese Joe dall'altro capo del
telefono.
-Vuoi
davvero saperlo? Beh, tanto per cominciare sa quando non deve
più chiamare!-urlò sbattendogli giù il telefono.
Sospirò.
Questi uomini, bisognava ammaestrarli. Dovevano imparare a stare al
loro posto. Possibile che tutti a lei capitassero quelli strani?
Quella
domanda le ronzò in testa per tutto il giorno dopo. Era di
nuovo una bellissima giornata, calda e senza una nuvola. Si stava
godendo appieno il sole spaparanzata su una panchina fuori dalla
facoltà di giornalismo, assaporando la pace di non avere
Esseri che le ronzavano intorno, con un mega bicchiere di
Starbucks e l'iPod nelle orecchie. Questa sì che era vita. La
pace, il relax. Ah, quanto amava questi momenti!
-Trix!
Proprio te cercavo!-esclamò qualcuno sdendosi di colpo vicino
a lei.
Ecco,
finita la sua pausa dal mondo.
-Kevin?-chiese
stupita.
Kevin
le fece un sorrisone.
-Mi
libero di un Essere e mi trovo un Basettone. Mio
Signore Armani, che ho fatto di male? Lo so che questa è la
punizione divina per aver portato i pantaloni a vita alta, me lo
sento!-esclamò rivolta al cielo.
-Trix.-la
richiamò Kevin.
-Dimmi,
Basettone Mentitore. Mia sorella è a lezione, due porte
più in là.-
-Questo
lo so, sapientona.-ribattè permaloso.
-Bene,
allora cosa ti porta dalla sottoscritta nella sua pausa dal mondo?-
-Stasera
devo fare una sorpresa ad Ari!-
-Ancora?
Ma guarda che se ogni tanto gliele dici le cose non credo si offenda!
Anzi, se vuoi ti do un paio di spunti sulle cose che potresti
iniziare a dirle. Punto primo, che sei una rockstar. Punto
secondo, che ti vesti orrendamente e la cosa peggiore è che
spesso vi vestono gli altri. Punto terzo, che sei un verginello e che
indossi l'anello della purezza. Punto quarto, che..-elencò
alzando per ogni punto un dito.
-Sìsì,
ho capito. Trix, qual'è il concerto al quale tua sorella
avrebbe voluto andare ma che per mancanza di biglietti ha dovuto
saltare?-chiese con un sorriso.
-Le
Spice Girls?-chiese perplessa.
Si
erano sempre divertite come delle sceme ad cantare a squarciagola
Wannabe con dei vestiti davvero osceni addosso: lei faceva
Geri e sua sorella Victoria, una esplosiva e l'altra fashion victim.
Ogni tanto poi si aggiungeva Kim a fare Mel B e Alice a fare Emma.
Ah, bei tempi quelli in cui ancora non c'erano esseri bugiardi a
cui rendere conto.
-Idiota.-
-Parla
quello con una camicia azzurro 2004.-replicò perfida.
Kevin
si guardò la camicia e Trix ne approfittò per alzarsi.
-Trix!-la
chiamò lui rincorrendola.
-Che
vuoi, Kevin?-chiese esasperata alzando un pò il tono della
voce.
Pessima
cosa, davvero pessima. Facendo questo si erano attirati addosso gli
sguardi di mezza facoltà.
-Bella
mossa, Trix. Comunque stasera la porto a vedere i Fall Out Boy. Posso
avere il tuo appoggio per tenere Alice?-
-Sìsì,
Basette. Va bene. Ora sciò! Ho da fare.- replicò
spingendolo verso l'uscita.
-Grazie,
Malvagità. A te l'onore di rispondere a tutte le
domande! Bye!-la salutò, camminando velocemente verso il suo
Suv.
-Domande?
E che domande?-gli urlò contro. Ma Kevin non poteva sentirla,
era già sparito dalla circolazione.
Proseguì
lungo il corridoio e finalmente si rese conto a cosa si riferisse.
-Tu
conosci i Jonas?/ Oh mio Dio! Tu sei quella che esce con Joe!/Le tipe
misteriose!-iniziarono ad urlarle contro decine di ragazze.
-Oh
mio Dio, ditemi che non è vero!-borbottò più a
se stessa che alle altre.
Complimenti,
Giulia. Bella mossa. Clap, clap.
To
be continued.
***
NOTA
BENE.
Alur.
Premettendo il fatto che non ho
postato mercoledì e che un po' mi scuso con quelle anime pie
che scrivono due righe impazienti di poter leggere..ma vi dirò
che mercoledì non ho postato volutamente. A parte il
fatto che ero in un “bunker” senza internet con i miei amici e mi
sono divertita un sacco, la mia Scimmietta e la Trix m'hanno tenuta
aggioranta sulla situazione recesioni etc etc. Allora, io capisco che
recensire è noioso, che si è più invogliati a
leggere e sbattersene allegramente di quella bella scrittina là
sotto che dice “vuoi inserire una recensione?” però
provate a mettervi nei panni degli autori per cinque minuti. A Hello
beautiful io tengo un sacco,
ci tengo davvero perché è una storia che ha significato
molto per me, non a livello “love story con i Jonas” ma con le
mie amiche, persone che sono presenti nella mia vita e che ci sono
costantemente. Grazie a questa fanfiction ho conosciuto persone
splendide ed ho rafforzato amicizie già consolidate, ma è
probabilmente solo grazie a loro che voi oggi potete leggere questo
capitolo. Come ho già detto, la storia è finita e
postarla per me è un piacere, ma se i riscontri ci sono
postarla diventa ancora più bello. Detto questo, mi scuso
ancora con le mie fedelissime perché oggi non le posso
ringraziare personalmente (sono in ritardo e mi devo preparare) e se
non postavo oggi si andava direttamente ad un giorno indefinito della
settimana prossima. Prometto che sarà l'unica volta in cui non
vi ringrazio una ad una. Ad ogni modo, grazie ancora.
Anche
per l'attenzione.
arianna
Ps.
prossimamente con il capitolo di svolta intitolato nothing
special.
|
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Capitolo 25 *** Nothing special. ***
n
Ciao ragazze! Oggi la
posta del cuore sarà volutamente prima del capitolo
perché, credetemi, quello che vi apprestate a leggere è
meglio lasciarlo con il “silenzio” finale. Spero di non far
piangere troppe di voi!
Ho creato una mail
apposta per le “fan” di Hello Beautiful, visto che
parecchie di voi mi hanno chiesto la storia su un file unico e nel
casino della mia posta, vi giuro che me ne sono perse parecchie di
mail. Ad ogni modo, scrivetemi e inviatemi ciò che
volete(magari i virus ecco, quelli no) anche insulti sono ben
accetti! :) XD
La
mail è : rijewel89@aim.com
Trex:
amore mi manchi troppissimo! Sei in Krautilandia, ti rendi conto?
Spero che non mi tornerai convertita a quei cosi. XD ho bisogno di
teeeeeeee T-T Mi manchi da morire! Ti amo. <3 Ps. Alice Shiloh
spacca di bbbbbrutto! XD
Scimmietta:
dopo aver visto Barney questa mattina ho finalmente capito che la mia
vita è realizzata appieno, insomma Barney è Barney! *-*
Dio se lo amo quel dinosauro viola! Questa mattina abbiamo anche
appurato che tutte le prof di tedesco sono dittatrici, fuhrer, Hitler
e chi più ne ha più ne metta. Ad ogni modo, tu posti
poi, vero? Scimmy grazie per la zampa che mi stai dando in questi
giorni con HB2, insomma sono in piena crisi tramistica e stilistica.
XD I monkey you, monkey. <3
hEiLig
FuR ImMeR: cara lei! (: eh come
ben hai visto, Joe e Trix sono due testardoni in piena regola. Tempo
al tempo. (: bacio!
JonasBrothersFan:
non è questione di essere impediti o no, ad un autore (non
parlo solo di me, in generale) fa sempre piacere vedere che qualcuno
spende due righe per apprezzare o meno il suo lavoro. Ti ringrazio
infinitamente per aver lasciato la tua opinione! (: un bacione <3
Jeeeeee:no
cioè io prima o poi mi dimenticherò una “e” me lo
sento. Noo perché non vieni al concerto a Torino? Io e Trix
già ci stiamo organizzando (: che donneh, che donneh! (:
bacioni e a presto concittadina!
Carly4e:
visto che caruccio Frankie? Ridevo da sola finché scrivevo la
scena dei paparazzi! (: bacioni!
Sbrodolina:
ma LOL poverina! Come va ora con la scuola? Hai un attimo per
riprendere fiato? Spero di sì, un bacione (:
RitardoGirl:
LOL in capo all'Italia? LOL non credo che riusciresti a farmi del
male, sono abbastanza sicura che Trix mi nasconderebbe sotto falso
nome all'estero. Sai, quella ragazza ha sviluppato una certa
dipendenza dalle mie fanfiction. (: grazie per il commento. Bacio.
Maggie_Lullaby: ma
Looool! Ovvio che NON ti voglio morta, io vi voglio
bene! A quante volte sei arrivata per via di resuscita/morte? Con
questo capitolo credo che riderai poco invece. (: bacinii
EllieGoodman: Lol
vedo che la scena del paparazzo è piaciuta più o meno a
tutti, come Frankie che fa il piccolo uomo saggio. Grazie mille
mille mille. <3 (:
Mon Amour:
amore che dire!! Grazie che dedici cinque (anzi due, perché
l'amica di sotto ti chiama) alla tua Ari *-* me ti ama e ama i tuoi
commenti *-* Sai che mi sono quasi commossa da sola quando Frankie
ha fatto il discorso? Immaginati KevKev che musetto avrà
fatto! Ammmmmmmmmore *-* Eh shi, il nostro piccolo JoJo è un
po' cambiato e capisce che qualcosa sta cambiando. (: povero lo
faccio soffrire un sacco. Un po' mi dispiace anche! (: è il
fratello sottomesso XD stasera passo a leggere e recensire la tua
ficcina che oggi sono in full immersion di studio! Un bacione amour,
ci sentiamo presto su MSN. <3 I love you.
Dilè:
tesoro, l'amica ti ha ridato il pc? No perché spero proprio di
sì che voglio sapere cosa ne pensi del capitolo che stai per
leggere! Un bacione immenso! <3
and now. Have a happy
reading!<3
******************
Capitolo
25: Nothing special.
I'm
sick and tired of everybody
Thinkin they know what's best for me
and
Maybe I wanted me to be
Nothing special.
I'm past the
point of breakin and I'm
Not sure if I'm a gonna make it
I'll
keep this gift from breakin
As long as you BELIEVE.
I remember
walking in the park with my life on a sunny afternoon.
I won't
give up on you she said
Don't be so afraid (so afraid)
I'll
maintain as long as you believe in me.
(Greetings from the part of
me that
doesn't
wanna be apart of your complacency).
-Nothing
special Ill Scarlett-
Scene
di vita quotidiana in casa Jonas, quel giorno.
Denise
e Paul erano in cucina e sentivano distintamente i loro quattro
amatissimi figli bisticciare (amorevolmente, s'intende) per chi
dovesse giocare per primo con l'ultimissimo modello di Guitar Hero
arrivato quella mattina in regalo con la posta.
-Paul,
credo sia arrivato il momento di dirlo ai ragazzi.-
-Lo
so, tesoro. Temo che non la prenderanno bene comunque, anzi
partiranno sicuramente prevenuti.-
Denise
sospirò.
-Lo
credo anche io. Però un pò li capisco. Insomma, glielo
avevamo promesso.-
-Denise,
dispiace anche a me infrangere una promessa ma sono cosa che non
capitano molto frequentemente e poi, lo sai meglio di me: bisogna
battere il ferro finchè è caldo.-
Denise
e Paul volsero entrambi lo sguardo verso il salotto: ora o mai più.
-Avanti
Kevin! Ti ho ceduto il mio biglietto per i Fall Out Boy lunedì!-
-A
te nemmeno piacciono!-replicò.
-Cosa
vuol dire? E poi a me piacciono!-
Nick
sospirò e si buttò sul divano, accarezzando Elvis.
Era
davvero lui il più piccolo tra i tre? Se lo chiedeva spesso
ultimamente.
-Ma
perchè tu per primo?-
-Joeee
molla quel joystick!!!!-urlò.
-Senti
mister K2 dei TUOI stivali, aspetti il tuo turno!!!-
-Voglio
giocare anche ioooooooooooooooooooooooooooo-
-Frankie
tranquillo, adesso quei due dementi dei tuoi fratelli lasciano
immediatamente le chitarre e fanno giocare anche noi, vero?-chiese
Nick educatamente.
-Ascoltatemi
bene! Io sono il chitarrista, quindi giocare per primo è mio
diritto!-
-Anche
io sono un chitarrista!-si lamentò Joe, cocciuto come sempre.
-Ascoltami
bene, macho. Io sono il lead guitarist. Questo gioco si chiama
Guitar Hero. Non Tambourine Hero. Chiaro?-
-Suoniamo
tutti la chitarra in questa casa! Non potete lasciare quei benedetti
cosi e basta?-
-Nick
sei il mio fratello preferitooooo!!-
Kevin
lo guardò allucinato.
-Ero
io il tuo fratello preferito!-
-Vedete,
Frankie ha già capito come funziona! Si arruffiana tutti a
seconda da chi può trarre maggior vantaggio!-
-Beh,
Joe. Stai tranquillo, tu non sarai mai il mio fratello
preferito!-rispose il piccolo di casa Jonas.
-Ma
perchè?? Sono sempre loro!-sbuffò offeso.
-Perchè
tu suoni il tamburino! Con il tamburino non ci conquisti le
ragazze!-spiegò Frankie saccente.
-Oh
oh oh, hai capito il nanetto?-rise Nick, tenendosi la pancia.
Joe
lo scimmiottò offeso.
-Anyway,
chitarra mia!-urlò
Frankie.
-Grande,
Bonus!-fece Kevin battendogli un cinque.
Essere
genitori aveva tanti pregi e tanti difetti, aveva momenti più
o meno belli, ma vedere i
propri
figli che anche se litigando andavano tutti d'accordo era decisamente
una cosa fantastica. Peccato che a rompere l'idillio ci avrebbero
pensato loro, con una notizia che non sarebbe affatto piaciuta.
-Ragazzi,
cosa state facendo?-chiese sorridente Denise arrivando in salotto
abbracciata a Paul.
-Stiamo
litigando per chi deve giocare per primo a Guitar Hero.-rispose
innocentemente Nick.
Denise
li guardò tutti pensando a come avrebbero reagito.
Paul
Kevin II, il maggiore: conoscendolo avrebbe riflettutto in silenzio,
pensando bene a tutti i pro e i contro, e quasi certamente nella
lista dei contro andava quella ragazza che a lui piaceva tanto.
Joseph
Adam, il buffone: avrebbe accettato? Avrebbe rifiutato? Non lo
sapeva. Non aveva motivi così forti che lo inducessero a dare
subito una risposta negativa.
Nicholas
Jerry, il saggio: avrebbe continuato a ostentare la sua maturità
o si sarebbe comportato come qualsiasi altro ragazzo?
Franklin
Nathaniel, il piccoletto: per spirito di avventura lui avrebbe
accettato.
I
suoi bambini. Sembrava ieri che li vedeva giocare nel cortile o
muovere i primi passi, ed ora eccoli lì. Beh, forse bambini lo
erano ancora ma di passi ne avevano fatti, e molti.
-Ragazzi,
spegnete un attimo. Vi dobbiamo dire una cosa.-
Kevin
e Joe si scambiarono un'occhiata preoccupata. L'ultima volta che
avevano detto una frase del genere, dopo circa nove mesi si erano
trovati un altro Jonas per casa.
-Mamma,
non sarai...-fece Joe con uno sguardo allusivo.
-Oh
no no tesoro. Quattro Jonas al mondo sono già abbastanza,
credimi!-
-Io
un altro fratello non lo voglio!-ammise Frankie, timoroso di perdere
il posto di cocco di famiglia. I tre Jonas maggiori annuirono
concitati tra loro.
-No
tesoro, tranquillo.-lo rassicurò sua madre prendendolo sulle
ginocchia.
-Ragazzi,
è una cosa seria.-
Questa
frase fu sufficiente a richiamare l'ordine. Tutti si zittirono,
mentre i più disparati pensieri affioravano nella mente. Una
malattia? Qualche parente che stava male? Una vincita alla lotteria?
-Ieri
mattina, mamma ed io siamo andati dalla vostra label.-
Si
rilassarono impercettibilmente: il peggio era che li avessero
licenziati!
-A
little bit longer è ancora nella top ten dei dischi
più venduti.-continuò con aria greve.
-Ed
è un male?-chiese Kevin.
-No,
però...vogliono che facciate un tour. Quindici, venti al
massimo venticinque date in giro per il mondo. Vi terrà
lontano da casa per circa tre mesi. Ora, prima che esprimiate
qualsiasi sentimento od opinione a riguardo, sappiate che uscirà
un libro, un reality show e un DVD live.-sparò. Via il dente,
via il dolore.
-Preferivo
un fratello.-mormorò Nick passandosi le mani nei capelli.
Joe
aprì la bocca per ribattere.
-Sì,
lo so Joe che era il vostro anno libero, e so che vi avevamo promesso
un anno da adolescenti normali. Però dicono di cogliere
l'opportunità al volo.-
Denise
aspettò una reazione dal maggiore.
-Quanto
tempo abbiamo per decidere?-chiese poi Joe, in un sussurro.
-Domenica
sera dobbiamo dare la risposta. Se accettate, si parte mercoledì.-
Mercoledì.
Cinque giorni. Per tre mesi
senza di lei.
-Sapete
una cosa? Non ho più voglia di giocare a Guitar
Hero.-mormorò Kevin, correndo su per le scale.
-Andiamo
nell'altra stanza, Frankie. I tuoi fratelli devono parlare.-
-No,
Frankie gioca pure. Noi andiamo da Kevin.-
Erano
tre fratelli a volte molto diversi tra loro: avevano tre motivi
diversi, ma una risposta unica.
Un
mese. Quattro settimane. Trenta giorni. Settecentoventi ore.
Quarantatremiladuecento minuti. Due milioni cinquecentonovantaduemila
secondi.
Il
tempo era il chiodo fisso di Kevin. Non riusciva a pensare ad altro,
anche se avevano comunemente deciso per il no. C'era qualcosa che lo
rendeva ansioso, che non gli faceva pensare ad altro che al tempo
trascorso, al tempo che lo separavano dal vederla, al tempo che
avrebbero trascorso insieme, il tempo, il tempo.
La
domenica mattina da Starbucks era diventato ormai un rito da un mese
a quella parte, e quella domenica di certo non faceva eccezione.
Infatti, i Jonas Brothers al gran completo con le sorelle, entrarono
nel chiassoso locale sulla Beverly Drive felici e (più o meno)
spensierati come sempre.
-Vedi,
Kevin! È qui che ti sbagli!-disse Kim.
-E
perché?-
-Perchè
Johnny Deep è bravo in tutto ciò che fa! Non puoi dire
che un'interpretazione di Johnny è scadente!-spiegò
Trix.
Kevin
aprì la bocca per ribattere.
-Amore,
meglio che lasci perdere. Non ci batti sull'argomento Johnny!-rise
Ari, tenendolo per mano.
Kevin
fece un faccino triste e deluso.
-Oh,
tenero!-esclamò Ari, vedendo la sua espressione ma
consolandolo con un bacio.
-Ragazzi,
ricordatevi che io ho il diabete. Troppo zucchero mi fa male!-li
prese in giro Nick, tenendo tuttavia Kim ben stretta a se.
-Joe!
Joe! Vieni, abbiamo trovato il tavolo!-corsero ad annunciare Alice e
Frankie che, inseparabili come sempre, erano andati in avanscoperta
nell'affollato Starbucks.
Quei
ragazzi, potevano benissimo sembrare otto normalissime persone che la
domenica mattina fanno colazione insieme. Tra quei ragazzi, però,
c'erano tre rockstar e tre sorelle ormai ben note ai giornalisti.
-Joe?-
La
voce del fratello lo riportò alla realtà: si era perso,
perso a fissare fuori dalla vetrata.
-Scusa?-
Kevin
lo guardò strano.
-Tutto
a posto?-chiese.
-Sì,
vieni Nick.. oggi tocca a noi offrire la colazione.-disse,
sforzandosi di fare un sorriso tirato.
Lasciando
le ragazze al tavolo con Kevin e Frankie e il loro ecclatante “Kev
& Frankie Show”, si misero in coda alla cassa.
-Allora,
un Triple Chocolate Chip Cream, due Strawberry Frappuccino, un
Chocolate Frappuccino,un caffè normale..uhm, ne manca uno. Il
the per me..quattro brownies al cioccolato e quattro ai
mirtilli.-elencò Nick.
-Strawberry
& Creme Frappuccino per me.-disse distratto Joe.
-Si
può sapere che hai?-chiese il fratello minore.
Joe
incrociò le braccia al petto e la sua espressione si fece
seria.
-Nick,
abbiamo un problema: fuori si stanno accalcando i paparazzi.-
Nick
si voltò di scatto verso la porta. Non che la cosa fosse per
lui una novità avere paparazzi intorno ventiquattrore al
giorno, ma non li volevano ora.
-Kevin.-lo
mormorò piano.
-Che
facciamo?-sussurrò Joe.
-Lo
sai che non potrà più nasconderle la cosa, vero?-
Joe
annuì, gli si era seccata la gola.
-Sono
30.85 $, signor Jonas.-lo avvisò la ragazza di nome Allison
alla cassa, porgendogli due sacchetti con i muffin e due scatole con
8 grandi bicchieri.
Nick
tirò fuori il portafoglio e gettò 35 $ senza farci
troppo caso e prese un sacchetto e un vassoio.
-Ecco
la colazione!-esclamò Frankie contento.
-Ragazzi,
ho un'idea! Perché non andiamo in quel centro dove ci sono i
tappeti elastici ovunque!? Ti ricordi, Nick? Ci siamo andati l'anno
scorso!-propose Kevin.
-Sì!
È molto divertente. È fantastico!-rispose quieto.
-Che
ne dici Joe?-chiese Kevin.
-Assolutamente!-rispose
distratto.
Joe
Jonas, non aveva fatto molto caso a quello che aveva detto il
fratello. Joe Jonas aveva visto qualcosa, qualcosa che non gli
piaceva per niente. Evidentemente la loro routine domenicale era
stata notata da qualcuno. Il suo cervello lavorava velocemente in
cerca di una soluzione che evidentemente non c'era, ma benedisse il
proprietario di Starbucks per aver messo carta coprente verde con il
marchio della nota catena di caffetteria fino a metà vetrata.
Un po' di tempo per pensare lo avevano, ma era anche il loro
principale nemico.
-Ragazzi,
siete strani. È tutto ok?-chiese Kim accigliata.
Joe
e Nick si scambiarono un'occhiata preoccupata.
-Kevin,
guarda fuori.-mormorò Nick.
Era
naturale che tutti guardassero fuori.
-Cazzo.-sussurrò
Kevin sbiancando di colpo.
Ora
avrebbe voluto essere sempre stato sincero con lei, fin dall'inizio.
Non avrebbe voluto averle nascosto questo piccolo dettaglio
della sua vita.
-Amore,
tutto ok? Sei pallidissimo.-chiese Ari preoccupata, accarezzandogli
amorevolemente una guacia pallida.
Kevin
la guardò: non era il solito sguardo innamorato o adorante.
C'era qualcosa di strano: sembrava spaventato da tutti quei paparazzi
appostati fuori da Starbucks. Che ci fosse qualche celebrità
nel locale?
-Che
facciamo, Joe?-chiese con un filo di voce.
-Beh,
usciamo no? Mica sono qui per noi!-rispose Arianna con la semplicità
dettata dall'ignorare certi fatti.
Scese
un silenzio glaciale.
-Amore..-sussurrò.
Arianna
si guardò intorno, rendendosi conto di avere parecchi sguardi
puntati addosso.
-Perchè
sembrate tutti sapere qualcosa che io non so?-chiese con una punta
d'ansia nella voce.
Kevin
abbassò lo sguardo, tenendo la testa tra le mani.
-Kevin,
cosa diamine sta succedendo?-chiese impaziente.
-Trix,
portale a casa vostra. Subito. Vi raggiungiamo là tra un po',
appena riusciamo a seminarli.-sussurrò Joe.
Kim
prese la mano di Nick in un semplice gesto che riuscì a
rassicurarla. La guerra era scoppiata.
-Certo.
Frankie?-
-Lo
portiamo con noi. Usciamo separati. Prima andate voi.-rispose Nick
secco.
Ari
non riusciva a capire. Guardava persa le persone intorno a se: perché
sembravano parlare un'altra lingua? Non riusciva neppure bene a
capire quello che succedeva. C'era un via vai di gente che li
guardava e li additava.
-Amore,
metti gli occhiali da sole.-sussurrò Trix posando le mani
sulle spalle della sorella maggiore. Era sul serio sconvolta e non
aveva tutti i torti.
Kevin
alzò lo sguardo, confrontandolo per la prima volta con gli
occhi di Arianna, in cui lesse delusione, sconforto. Era una
pugnalata dritta al cuore.
-Kim..?-
-Sì,
Trix. Ad Alice ci penso io.-confermò.
Presero
la loro colazione e uscirono dal locale, accolte da un turbinio di
click, domande e urla. Domande a cui non avevano risposte.
Kevin
seguì con lo sguardo le ragazze venire inghiottite dai
paparazzi.
-Pronti?
Frank, mi raccomando. Non dire..-
-Niente
di strano, promesso!-disse il piccolo Jonas, mettendosi meglio il
cappellino che ormai portava sempre.
Joe
si voltò verso il fratello maggiore.
-Andiamo.-sussurrò.
Sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata.
Non
fecero nemmeno in tempo ad arrivare alla porta che sentirono già
il chiasso dei paparazzi che si spingevano a vicenda per avere la
foto migliore.
Joe
sorrise tristemente. Questa volta la copertina di People era
loro, non c'erano dubbi.
-Deve
essere davvero una giornata noiosa se state così attenti alla
nostra colazione!-sorrise Nick tenendo il suo the in una mano e il
sacchettino con il muffin nell'altra.
-Mh,
Muffin ai mirtilli! Li adoro! Io amo Starbucks, voi no? Sono
decisamente i migliori! Ehy, avete fatto colazione? La colazione è
importante!-li rimproverò Joe, facendosi prendere dal solito
comportamento giocherellone quando era davanti ai paparazzi.
Joe
tirò fuori dal sacchetto il suo muffin addentandolo, mentre
sul volto gli si dipingeva un'espressione estasiata. I suoi fratelli
risero.
-Io
ho preso un frappuccino e un caffè. Non carburo
altrimenti!-sorrise Kevin scuotendo il bicchiere. Sorridere non gli
era mai sembrato così difficile, sopratutto se dentro si
sentiva morire.
-Da
mangiare? Hai preso anche tu il Muffin ai mirtilli?-chiese un
paparazzo.
-No,
io cioccolato!Sono allergico alla frutta.-rispose pacato.
-Lui
è “allergico” alla frutta!-lo scimmiottò Joe,
virgolettando la parola allergico.
Frankie
stava per morire dal ridere. Quando erano davanti ai fotografi, i
suoi fratelli diventavano davvero degli idioti.
-Mettetivi
in posa tutti insieme!-gridò qualcuno.
Click,
click, click.
Foto,
foto e ancora foto. Concedersi ai paparazzi era parte integrante del
loro lavoro.
-Kevin,
è vero che farete un nuovo tour in giro per gli Stati
Uniti?-chiese una giovane donna dai capelli arancioni.
-No,
non che io sappia!-
-Ed
è vero che uscirà un DVD live?-
-Non
so nemmeno questo, mi dispiace!-replicò.
Iniziava
ad irritarsi.
-Ragazzi,
non sappiamo nulla davvero! Tutte le notizie ufficiali le dà
la nostra casa discografica o Disney Channel, quindi riferitevi a
loro. Ora dobbiamo andare!- intervenne Joe, spingendo Kevin e Frankie
verso l'auto.
Girovagarono
a vuoto per quasi un'ora prima di arrivare a casa delle ragazze,
sicuri di aver depistato tutti i paparazzi possibili e immaginabili.
Nick
quasi non fece in tempo a frenare l'auto che Kevin si era già
precipitato sulla porta.
Qualcosa
andava storto e non era difficile immaginare cosa. Non c'era la
solita musica a tutto volume, dall'interno non provenivano urla
divertite o rumori strani. Era tutto silenzioso, le tende tirate
all'interno quasi volessero mantenere una privacy che non si erano
mai preoccupate troppo di proteggere. Ma ora era diverso.
-Ari!-chiamò
appena mise piede in casa.
Erano
tutte sul divano, silenziose e timorose per le conseguenze di quello
che era appena accaduto.
-Amore,
mi dispiace io..io..-iniziò Kevin piazzandosi davanti alla
ragazza.
-Tu
cosa, Kevin?-chiese debolmente.
-Non
volevo che lo scoprissi così!-disse.
Kim,
Alice, Trix e i tre fratelli Jonas si defilarono al piano superiore.
Era meglio lasciarli soli, era la resa dei conti: dovevano parlare,
chiarirsi.
-Mi
sono fidata di due soli uomini nella mia vita, Kevin! Tu e Charlie!-
Il
suo tono era stranamente calmo, quasi rassegnato, e questo conferiva
alle sue parole un tono ancora più doloroso e deluso che ferì
Kevin quasi quanto una pallottola dritta nel cuore.
-Io
sono diverso da Charlie!-replicò Kevin.
-Come
no! Charlie mi ha mentito sui suoi sentimenti, tu mi hai solo
mentito su chi sei veramente!-
-Non
ti ho mentito amore!-
-Non
chiamarmi amore. Non è giusto. In amore non c'è inganno
o menzogna.-
-Ho
solo aspettato il momento più opportuno per dirtelo.-sussurrò.
-E
questo sotto cosa lo classifichi? Inganno, o menzogna?-
Non
riusciva a parlare, gli occhi pieni di lacrime le bruciavano
terribilmente ma no, non avrebbe pianto davanti a lui.
-Io
non volevo che succedesse, credimi.-sussurrò.
L'ossigeno
sembrava rarefarsi, entrambi erano senza fiato. Non così, non
ora, non con lei: erano le uniche cose che Kevin riusciva a pensare.
-Pensavo
che la verità ti spaventasse.-
-Certo,
menzogne e inganno invece sono stati confortanti.-
Si
passò esausta una mano tra i ricci scuri.
-E
su cos'altro mi hai mentito, Kevin? O magari nemmeno Kevin è
il tuo nome?-
-Ascoltami:
siediti e ti racconterò tutto.-
-Cosa
sei? Un attore? Un cantante?-chiese arrabbiata. -Oh
no. Lo so io cosa sei. Sei una rockstar scommetto. Come
Charlie.-sussurrò non riuscendo, nonostante i buoni propositi,
di trattenere una lacrima che le solcava la guacia solitaria.
Era
delusa: anche lui l'aveva distrutta, ferita,
abbattuta. Non aveva forze per cercare nemmeno il più misero
dei pensieri positivi, non aveva la forza di pensare a cosa sarebbe
stato di nuovo di lei. L'unico pensiero fisso che aveva era la voglia
di andarsene e via, lontano il più possibile da tutto quanto,
da tutti. Ferita e scoraggiata. Inutile. Arrabbiata e ...impotente.
Impotente
perché era successo di nuovo, perché si era ripromessa
di non stare più male per nessuna persona e ora scopriva che
tutti le avevano mentito. Più Kevin raccontava, più le
sembrava di vivere in un film, in una sorta di Grande Fratello dove
tutti gli occhi erano puntati su di lei, dove ogni persona le aveva
mentito.
Quanto
tempo era passato da quando Kevin aveva iniziato a raccontare?
Un'ora. Mezz'ora. Una vita. Non lo sapeva. Non voleva saperlo. Le
aveva mentito.
-Ti
prego, perdonami.-sussurrò Kevin di nuovo per la millesima
volta.
Un
minuto. L'aveva persa
per sempre.
-Sai,
Kevin. Io alle favole non ci credo, no. Non ci credo più. Sono
stata una stupida a illudermi di nuovo che tutto potesse andare bene.
Ma sono stata ancora più stupida a non accorgermi di niente.
Però..io non posso stare con una persona che mi ha mentito. Un
rapporto si basa sulla fiducia, sulla lealtà.. è tutto
calcolato e basta un niente per spezzare un fragile equilibrio. Tu
hai bellamente preso a calci tutto questo. Mi hai mentito, i rapporti
non si costruiscono sull'inganno e sulla menzogna.-sussurrò.
Le
parole le uscivano strozzate dalle lacrime.
-Vattene,
Kevin. Vattene perchè se non stiamo insieme stiamo
meglio.-riuscì a dire con un filo di voce.
-Non
stiamo meglio se siamo separati!-disse disperato.
Ma
non lo sentì: era corsa in camera sua.
To
be continued.
***
fazzoletti?
Oh,
quasi mi dimenticavo. Il prossimo pezzo sarà yesterday.
Cheers!
|
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Capitolo 26 *** Yesterday. ***
y
Capitolo
26: Yesterday.
I
just can't believe you're gone
Still waiting for morning to come
Wanna see if the sun will rise
In the way that you're by my
side ooo
When we had so much in store
Tell me what is it I'm
reaching for
When we're through building memories
I'll hold
yesterday in my heart, in my heart.
-Yesterday
Leona Lewis-
Voleva
starsene sola, da sola, totalmente sola con il suo dolore. Che cosa
ne sapeva lei dell'amore? In 20 anni non era mai riuscita a
innamorarsi di nessuno, non voleva. Kevin doveva essere solo uno tra
i tanti. E invece era diventato l'unico. Fottuti sentimenti.
Bussarono
alla porta e scacciò le lacrime con una mano, sapendo che
serviva a ben poco nasconderle perchè mille altri segnali
dicevano che aveva pianto ed era arrabbiata.
-Posso?-chiese
debolmente Trix.
-Se
devi.-rispose lei glaciale.
Sentire
il tono freddo della sorella la ferì, ma sapeva che aveva
ragione, fottutamente ragione.
Si
sedette sul letto in attesa.
-Ti
va di parlarne?-chiese.
-Parlare?-chiese
ironica a sua volta la riccia.
-Parlare
di cosa? Del fatto che tu sapevi tutto e mi hai mentito? Del fatto
che sono stata ferita dal mio ex ragazzo, da mia sorella e
dalla mia migliore amica in un colpo solo? Di questo vuoi parlare?
Beh accomodati. Creerò un nuovo club. Il circolo della
menzogna. Tanto ci vivo in mezzo ai bugiardi.-le disse acida.
-Pensi
che mi sia divertita? Pensi che sia stata contenta di mentire?-
-Cazzo,
Trix! Sei mia sorella! Non abbiamo mai avuto segreti tra di noi!-
-Cosa
dovevo fare? Dirti che il ragazzo per cui ti vedevo persa mentiva dal
giorno in cui vi siete conosciuti? Sentirmi in colpa per aver
distrutto qualcosa che ti faceva stare bene? Tu NON sai quante volte
abbiamo chiesto a Kevin di dirti la verità...-
-Potevi
dirmela tu la verità! Sei mia sorella, Giulia! Sei mia
sorella!-disse mentre altre lacrime le scendevano sul volto
-Noi
contro tutti, ricordi?-
-Tanto
non vuoi capire, è inutile no? Hai ragione tu. Non capiresti
neanche se te lo ridicessi venti volte. Come avrei potuto distruggere
la tua felicità eh?Mi avresti odiata comunque.-
-Io
non ti posso odiare. Sono solo delusa.-
-Sappi
solo che non volevo arrivare a questo, speravo che avesse più
buon senso. Ma evidentemente riponevo troppa fiducia in lui.-sussurrò
amareggiata.
Ari
rimase in silenzio a fissare il vuoto, senza nemmeno più
preoccuparsi di nascondere quello che provava.
-Bene,
credo che la nostra conversazione sia finita qui, non fare cazzate,
non farle per Kim e Alice per piacere.-
Trix
si avviò verso la porta, raccogliendo da terra un quaderno
ormai spesso.
-Questo
è tutto quello che io e l'Essere abbiamo messo insieme
in queste settimane, non so se ti fa piacere vederle, ma prova a
capire perchè ha voluto tenerti lontana da tutto questo quanto
più ha potuto.-
Rimase
sola a fissare quel libro, cercando di trovare il coraggio di aprire
quelle pagine.
“Jonas
Brothers & Ruggieri Sisters”.
Sotto, da Trix, era stato chiaramente aggiunto un altro titolo.
“Living the dream.” Vivere
il sogno. Il suo, si era rotto.
Kevin
entrò in casa e,fidandosi solo del suo intuito arrivò
in camera sua sbattendo la porta. Non riusciva a vedere niente, era
in uno stato di trance che non gli permetteva nessun collegamento con
il mondo esterno.
-Kevin!-lo
chiamò sua madre comparendo sulla porta, asciugandosi le mani
in un canovaccio.
-Mamma,
no. Lascialo.-sussurrò Joe in un tono così triste che
le smorzò subito il sorriso.
-Ha
bisogno di stare da solo.-continuò.
Nick
si sedette sul divano, muovendo nervosamente il piede per terra.
-Non
vorrei dirlo..ma glielo avevamo detto.-sussurrò Nick.
-Ragazzi,
che è successo?-chiese Denise preoccupata.
-è
successo mamma-disse Joe sintetico e a Denise non ci volle una
scienza per capire che Arianna aveva scoperto la verità.
-Oh
Cielo.-sussurrò portandosi le mani alla bocca.
La
notizia che Kevin era un mezzo relitto non ci aveva messo molto a
fare il giro degli amici più intimi, ma Kevin non voleva
vedere o sentire nessuno. Rimase tutto il giorno chiuso in camera sua
al buio.
C'era
un clima generale di tristezza, l'aria era testa. Kevin non aveva
fatto scenate, non aveva urlato, non aveva parlato o raccontato
niente, cose che normalmente succedevano quando una ragazza lo
piantava. Erano tutti pronti ad aiutarlo, a sostenerlo in ogni modo
possibile, basti pensare che aveva avuto il permesso di non scendere
per cena, momento sempre molto importante per la famiglia Jonas.
Nick
guardava il cibo nel piatto senza toccarlo. Joe spostava un po' di
purè di patate con la forchetta, ma aveva lo stomaco chiuso.
-Ok,
accettiamo il tour.-saltò fuori all'improvviso Nick.
-Che
cosa?-chiese Joe con un paio di toni sopra la sua normale voce.
-Joe
è meglio per noi e per loro.-replicò.
-Perchè?-chiese
allucinato.
-Perchè
così la stampa le lascia in pace per un po', le acque si
calmano e quel cadavere che ci troviamo come fratello si
riprende!-urlò gettando la forchetta sul tavolo, imitato poco
dopo da Joe.
-
Credi che fare il cretino davanti a migliaia di persone lo farà
sentire meglio?è una persona Nicholas! Ha
dei sentimenti! Non puoi pensare che si distrarrà solo facendo
qualcosa che neanche avrà voglia di fare!-gridò Joe.
Per
una volta, Paul e Denise assistevano impotenti alle litigate dei
figli. Non potevano dire nulla, fare nulla. Quello che legava i tre
fratelli era qualcosa che andava ben oltre il legame di sangue e per
una volta, avevano ragione entrambi.
-Che
cosa proponi Joseph?Lasciarlo chiuso in camera a rimuginare?Doveva
pensarci un attimo prima!-
-Ma
ti senti??è così che parla un fratello? Vuoi dirmi che
non capisci perchè aspettava?-
-So
cosa vuol dire non avere una vita privata, ma non si può
mentire a chi si ama!!!-e stavolta Nick aveva preso nel segno. Joe
non ebbe cuore di ribattere altro.
Non
erano normali tutti questi scatti d'ira in casa Jonas, ma per uno
strano motivo in quella giornata, tutto era concesso.
-Ragazzi,
siete sicuri? È il vostro anno libero.-chiese Paul.
-Sì,
è meglio per tutti.-sussurrò Joe, chiedendo il permesso
di congedarsi.
Denise
guardò i piatti dei suoi figli. Non avevano toccato cibo.
Nick
e Joe andarono in giardino a strimpellare qualche accordo con le loro
chitarre. Big Rob si era seduto vicino a loro, sapeva che prima o poi
uno dei suoi ragazzi avrebbe avuto bisogno d'aiuto per aiutare un
fratello che l'aiuto non l'avrebbe mai chiesto.
-Tre
mesi sono troppi.-
-Uno,
al massimo uno e mezzo.-concordò Joe.
Erano
le prime parole che si rivolgevano dal battibecco durante la cena.
Era già tutto passato, sapevano che entrambi avevano agito
così perché volevano bene al fratello.
-Figlioli,
come state?-chiese la voce del padre alle spalle.
Nick
alzò lo sguardo dalla sua chitarra, e fissò il padre
duramente.
-Una
favola. Siamo tutti arrabbiati, le sorelle sono arrabbiate tra di
loro e con noi perché tecnicamente è colpa nostra,
quindi ce l'hanno a morte con noi oltre che tra di loro. In
conclusione, una favola disneyana papà.-ironizzò Joe.
Paul
scompigliò dolcemente i capelli ai figli.
-Avete
agito nel modo migliore.-
Nick
sbuffò.
-Ci
sono della clausole al tour. Entro domani ve le
comunicheremo.-replicò duro.
Paul
sorrise e tornò dentro.
Kevin
era ancora chiuso in camera, al buio. Abbracciò il cuscino per
sentirsi più protetto.
Arianna
era nella sua camera da quella mattina, anche lei al buio. Pianse
nascondendo quel book pieno di ricordi già dolorosi.
Trix
era in camera sua, sentiva la sorella piangere nella camera affianco
e malediva l'Essere e quella dannata volta in cui si erano
visti.
Nick
suonava la chitarra in camera sua, il pc acceso sulla scrivania con
la web connessa per lei. Suonava, per farle sapere che
nonstante tutto loro erano Inseparable.
Kim
era in camera sua, come le sue sorelle. Anche lei aveva in mano una
chitarra e il suo sguardo cadde sulla finestra IM con Nick. Prese un
foglio e scrisse poche, semplici parole.
We're
inseparable.
Joe
passò distratto davanti alla cameretta del fratellino: giocava
con le macchinine immerso in una tranquillità sovrannaturale.
Un po' lo invidiò. Aveva bisogno di pace, così salì
sul tetto dalla finestrella nello studio della musica, a fissare le
stelle.
-Come
stai?-chiese subito poco dopo, rispondendo al cellulare.
-Come
vuoi che stia io? Lei sta malissimo, io sto malissimo! È solo
colpa vostra, Jonas! Colpa vostra e delle vostre menzogne! Non
abbiamo mai litigato. MAI. E ora lo facciamo per colpa vostra!-
-Stai
piangendo.-constatò Joe in un sussurro.
-Sì,
Joe. Sto piangendo. E non lo facevo da anni.-
-Parto.-sussurrò,
quasi le parole gli costassero fatica.
-Cosa?-
Trix
si sedette di scatto sul letto. Non poteva abbandonarla anche lui.
-Mercoledì,
partiamo per un tour. Staremo via un mese, forse due.-
-Perchè?-
-Per
voi, dobbiamo proteggervi. E per Kevin.-
Ora,
le lacrime per l'arrabbiatura si erano unite ad un altro tipo di
lacrime.
-Mi
abbandoni anche tu.-sussurrò.
-No,
io non ti abbandono. Ci sono sempre. Torneremo un paio di
giorni ogni tanto, ci vedremo ancora e ci raggiungerete ogni weekend
a spese nostre in qualsiasi parte del mondo noi siamo. Te lo
prometto.-
Come
aveva fatto a non capirlo? Perché era stata così cieca?
Gli sguardi per strada, la prenotazione al Matisse, il concerto e poi
l'incontro casuale con il suo idolo, Peter Wentz. Tutti i
mormorii, le pagine che sparivano dai giornali, il nervosisimo di
alcune persone quando si avvicinavano. Non li aveva davvero visti in
quel periodo? Quattro milioni di dischi e davvero non aveva mai
sentito parlare dei Jonas Brothers?
Quante
lacrime aveva versato da sola quel pomeriggio? La notte non le
sembrava una prospettiva migliore: si sentiva debole, fragile. Lei
non poteva stare così, lei era forte come il rock'n'roll.
Piangere per un ragazzo di certo non era molto rock.
Al
diavolo! Ci stava dannatamente male. Soffocò altre lacrime e
altri singhiozzi nel cuscino.
Sentì
due braccia stringerla dolcemente e il tipico profumo di sua sorella.
Non disse niente, ed era la cosa migliore che potesse fare. Ari si
lasciò abbracciare piangendo lacrime amare, consapevole che
poteva mentire a tutti ma non a sua sorella.
Erano
di nuovo loro due,a dormire nel lettone abbracciate come quando erano
piccole e fuori scoppiava un temporale e per non sentirsi perdute o
per non provare paura, si abbracciavano e basta. Il giorno dopo, già
da piccole, negavano quei momenti di debolezza. C'erano solo loro, il
loro legame e l'affetto reciproco che era come l'avere paura del
buio: l'oscurità ci sarebbe sempre stata, ma da qualche parte
nel mondo c'era sembre una lucina accesa.
Quarantotto
ore.
"Tra
quarantotto ore, ci saranno un continente e un oceano tra me e
lei."pensò Kevin.
Sospirò
ancora chiuso nella sua camera, sotto le coperte e al buio. Joe era
passato prima un attimo in camera, gli aveva portato del cibo che non
aveva toccato e si era seduto sul letto. Sapeva che tra i suoi
fratelli Joseph era forse quello che l'aveva capito meglio e le urla
all'ora di cena dal piano di sotto glielo avevano confermato. Come
diavolo avrebbe fatto se solo dopo dieci ore stava così male?
Joseph era davvero il suo migliore amico. Era la prima persona a cui
si sarebbe rivolto e sicuramente l'unica a cui avrebbe confidato i
suoi sentimenti più avanti, ma non ora. Raccontare come si
sentiva faceva pensare che in fin dei conti avrebbe accettato la sua
scelta e lui non voleva accettarla, non voleva nemmeno che il
pensiero che l'aveva persa per sempre lo sfiorasse.
-Kev,
partiamo tra qualche giorno.-aveva sussurrato.
E
lui codardamente aveva finto di dormire per non dover esporre la sua
opinione che effettivamente non aveva, per non dover nemmeno
sforzarsi di pensare ad altro.
Joseph
aveva capito, gli aveva affettuosamente scompigliato i capelli e dato
un bacio sulla fronte, come un papà con un bambino e uscendo
gli aveva sussurrato che gli voleva bene.
-Preparate
le valigie entro domani, nel pomeriggio arriverà Michelle, la
stylist. Nick, vai a prendere i farmaci per il viaggio, Kevin tu hai
il compito di controllare tutti gli strumenti, Joe tu aiuta tuo
fratello.-elencò il padre quella mattina.
Erano
solo le sette e cinque minuti, ma già erano tutti in
fibrillazione. Big Rob sbraitava al telefono, Paul sembrava
impazzito, lo zio urlava ordini a destra e a manca, Denise e le
assistenti della famiglia organizzavano ogni dettaglio per il viaggio
mentre quattro o cinque assistenti della label aiutavano la
famiglia a uscire del tutto di senno.
-Mamma,
io vado a scuola.-rispose risoluto Nick.
-Tesoro,
abbiamo troppo da fare. Chiamerò il preside più tardi.
La scuola! Juliet, chiama la tutor per Nick e Frankie per
favore!-rispose Denise, passando poi ad impartire ordini ad
un'assistente.
-Francia,
Belgio, Germania, Italia, Spagna, Potogallo! Siete sicuri?-chiese
Paul al telefono.
-Sì,
Paul! Domenica ci sarà la prima data in Italia, a Milano! Tre
show in 24 ore!-rispose sempre parlando al telefono lo zio.
-Vedi?
Questo è il bello di far parte di un'impresa a conduzione
familiare. Uno sembra pazzo e l'altro gli va dietro.-disse Joe al
fratello maggiore, strappandogli un piccolo sorriso.
-Mamma,
cosa sta succedendo?-chiese Frankie comparendo in pigiama in cucina.
-Oh,
tesoro! Aspetta un attimo eh!-disse Denise, lasciando il piccolo con
una strana espressione.
-Frankie,
vieni di sopra. Ti porto io a scuola oggi.-rispose Nick scuotendo la
testa.
Nick
era arrivato davanti al liceo con l'angoscia, ma non riuscì a
trattenere un sorriso mentre abbracciava la sua Kim.
-Dobbiamo
parlare.-sussurrò guardandola negli occhi.
Kim
annuì, sedendosi sulla panchina nel parcheggio.
-Mercoledì
parto per un tour deciso all'ultimo minuto.-
Non
credeva possibile che delle semplici parole fossero così
difficili da pronunciare.
Kim
lo guardò solamente, chiedendo spiegazioni.
-Ce
l'hanno proposto cinque giorni fa, ma in un primo momento abbiamo
rifiutato. Ora è successo quello che è successo e forse
è meglio se ci allontaniamo per far calmare un pò le
acque.-
-Ci
allontaniamo? Vuoi dire che è finita?-sussurrò con le
lacrime agli occhi.
-Non
mi è nemmeno passato per la testa di farla finire! Dico solo
che nel prossimo mese e mezzo avremo pochissime occasioni di
vederci.-
A
Nick si strinse il cuore a vederla piangere. Erano giorni veramente
orrendi per tutti e di certo quella separazione poteva avere solo due
effetti: o avrebbe rafforzato il loro rapporto, o li avrebbe
allontanati per sempre.
Ventiquattro
ore.
Il
secondo giorno che non la vedeva e non la sentiva. Stava per
impazzire.
Scese
anche quella mattina praticamente all'alba senza aver realmente
chiuso occhio, dopo aver consumato la batteria dell'iPhone ascoltando
una serie di canzoni malinconiche.
Per
tutta la famiglia, era come avere uno spettro che girava per casa:
era pallido e triste, camminava senza fare rumore e si teneva sempre
occupato. Solo una persona però aveva idea di quanto stesse
male e quella persona era proprio Joe.
Arianna
per tutta mattina non aveva fatto altro che fissare il vuoto davanti
a se in facoltà e Giulia temeva che scoppiasse a piangere da
un momento all'altro.
-Passerà.-le
aveva risposto quando le aveva chiesto come stava.
-E
tu intanto continuerai a distruggerti?-aveva sussurrato.
In
risposta le rivolse un sorriso tirato, camminando poi anonima tra la
folla di studenti.
Erano
almeno una dozzina i tabloid che in quei giorni avavano
articoli sulla loro colazione da Starbucks,e in almeno un paio di
accennava ad "un'aria tesa tra i fratelli rockstar e le loro
amiche".
Le
due sorelle camminavano stando attente a non farsi troppo notare,
occhiali da sole sul viso per entrambe e quelle poche sillabe che si
dicevano erano sussurrate.
Sembrava
che improvvisamente tutto il mondo prestasse loro troppa attenzione,
sembrava di stare in vetrina.
Le
ore di lezione duravano il doppio del normale e camminare per il
corridoio sembrava essere diventata una sfilata di moda, dove però
la modella non vuole essere guardata.
Con
stoicismo arrivarono alla fine delle lezioni, dopo aver pranzato in
un angolo del cortile, cercando di stare lontane dalla ressa.
Peccato
che arrivare alla macchina, scintillante nel parcheggio, non fu
altrettanto semplice.
Giornalisti,
paparazzi venuti appositamente per loro.
Arianna
spalancò gli occhi spaventata, Giulia strinse le chiavi della
macchina risoluta e cominciò a camminare più spedita,
prendendo per mano la sorella.
-Ragazze
ragazze!!!! Fermatevi!!-
-Solo
qualche domanda!!!-
La
mora sconvolta salì in macchina di corsa, allacciando la
cintura e cercando di nascondersi il più possibile.
-Lasciateci
in pace, non abbiamo niente da dire! I Jonas Brothers hanno chi
propaga le loro news e di certo non saremo noi.-annunciò la
rossa, seguendo subito dopo la sorella nell'auto e sparendo nelle
affollate vie di Los Angeles.
***********
prima
di iniziare volevo riportarvi un messaggio dalla tempo, la
marca di fazzoletti.
Dice
che vi ringrazia molto per aver incrementato le vendite in maniera
esponenziale! (: ovviamente sto scherzando, però non credevo
di farvi questo effetto. Insomma non credo di aver mai visto così
tanta gente piangere per una scena. Lol
ad
ogni modo è superfluo dire che vi amo tutte.
Oh,
credo sia giusto farvi sapere che sto lavorando al seguito di Hello
Beautiful e che sta anche venendo una meraviglia. Lo amo già!
*_*
Ora
passiamo alla posta del cuore!
Puffettosa:benvenuta!
Ti ringrazio infinitamente per aver lasciato un commento, che è
sempre molto molto gradito. Ti ringrazio ancora per i complimenti! Un
bacione grande grande.. a presto!
EllieGoodman:
oddio, spero che non ti si sia bruciata la casa per leggere il
capitolo! (: ad ogni modo, teneeeeeeeeeera! *-* ahaha la scottex
ringrazia te per l'incremento
di vendite. Ahaha. A presto tesoro, un bacione!
HeiLig
fUr hImMer: ok, non so se ho
messo le lettere maiuscole al posto giusto però questa mattina
sono in un ritardo mostruoso e quindi non ho tempo di
ricontrollare. Ad ogni modo, il tuo commento mi ha lasciato così
O_o ti giuro! Ahaha non credevo di potervi lasciare senza parole! Un
bacione! (: <3
Dile:
ahahaha no ma tu lo sai che una mia amica mi chiama Perfy
(che sta per perfidia)
e ogni tanto anche la Triixy mi chiama miss perfidia?
Certo, ci sono altri venti
capitoli ma ci sono ancora un sacco di cose che devono succedere
quindi il mio consiglio è non date nulla per scontato.
Ahhahaha a presto! Bacione <3
Mon
amour: tesoro il tuo commento
mi ha fatto morire dal ridere. No davvero hai iniziato a prendere a
pugni i cuscini?? non sapevo di istigare alla violenza! (: comunque
come ho detto a Dile, non date nulla per scontato. (: un
bacione mon amour! <3
Sbrodolina:
ahahaha tutte arrabbiate con
Kevin! Povero! (: grazie per il commento, un bacione <3
Maggie_Lullaby:
oh my Goshness. Spero che tu sappia nuotare, insomma mi pare
di capire che tu abbia pianto abbastanza da far innalzare di qualche
centimetro le acque dell'oceano! Su su, big girls don't cry (come
mi dice sempre la mia Trixy). A presto! <3
JonasBrothersFan:
ahahaha, tu sei arrabbiata! Bello, dopo tante lacrime ci vuole un pò
di rabbia! Però tutto sommato a me KevKev fa tenerezza!
Piccolo! Un bacione <3
Carly4e:
come ho già detto, non
date nulla per scontato. Chissà cosa avrà in serbo
il destino per loro! Un bacione <3
RitardoGirl:
ahahaahah, tesoro hai bisogno di un fazzoletto? Ahahaha dai su, via
le lacrime. Ora ci sono altri problemi a cui pensare! Bacione <3
Jeeeeee:
ahahah oddio mi fai morire, giuro. Non commettere nessun omicidio, ti
prego perchè sennò poi non puoi nè vedere i JB
nè sapere come va a finire la storia. U-U ad ogni modo, grazie
mille! <3
Scimmietta:
TU.SCRIVI.SUBITO. Sono stata abbastanza chiara? Io ora sono curiosa e
quindi tu vedi di spremere quelle scimmiche meningi che ti trovi e
scrivere, mentre io mi cimento in HB2.
Capito?? scimmy, oggi sono spastica e non riesco a scrivere, plus è
tornata la Trixy e abbiamo una settimana di commenti acidi sulle mise
dei Jonas Brothers in arretrato. Ti scimmio tanto tanto e
CREDI DI Più IN TE STESSA E NELLE TUE
POTENZIALITà. Ti
scimmio <3
Trixy:
amoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee mi sei mancata oltre ogni limite, insomma
Sam e Carrie non possono stare distanti. Siamo tipo simbiotiche noi
due e tu mi servi. Ad ogni modo, azzardati un'altra volta a dirmi che
sei stata a letto con il Krauto donna che vengo lì e ti
prendo a calci nel sedere. U-U ad ogni modo, caloggero non
si tocca, con lui c'ho fatto un figlio e rimarrà sempre il mio
scopamico. Ti amo Sam!
A
mercoledì con
learning
to fall!
|
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Capitolo 27 *** Learning to fall. ***
lear
Capitolo
27:Learning to fall.
Today
is the day The worst day of my life
You're
so content it hurts me
I don't know why The cost of misery
Is
at an all time high I keep it hidden
Close to the surface in
sight
I'm learning to fall I can't hardly breathe
When
I'm going down don't worry about me
Don't try this at home You
said you don't see
I don't want to know that you know, it should
have been me.
-Learning
to fall Boys like girls-
-Il
volo K763HD/89 per
Milan Malpensa è in partenza dal Gate 8. Si pregano i signori
passeggeri di fare il Check in.-
-Cazzo
Trix! Gate 8! Veloce!-urlò Kim nel pieno dell'aereoporto.
Si
erano alzate all'alba per poter raggiungere in fretta l'aereoporto
per un ultimo saluto ai Jonas.
Correvano
schivando passeggeri assonnati e infastiditi, trascinando la povera
Alice che non riusciva a stare dietro al passo delle sorelle.
-Avanti..andiamo..-mugugnò
Joe mettendosi in punta dei piedi, cercando di allungarsi per
scorgerle. Sperava di vederla un'ultima volta, perchè il
giorno precedente si erano potuti vedere solo per pochissimi minuti e
in quei brevi istanti lei era occupata a controllare che la sorella
non scendesse (era preoccupata che vedendo un Jonas scoppiasse in
lacrime, cosa che succedeva in ogni caso tuttavia) e lui stava
rispondendo all'ennesima chiamata inutile al telefono.
Anche
Nick sembrava essere morso da una tarantola e scattava per un niente,
guardando nella direzione opposta al fratello per poter avere un più
ampio raggio di visuale.
Sì,
entrambi speravano di vedere le sorelle e forse entrambi
speravano che invece che tre sorelle all'aereoporto ne arrivassero
quattro e che una in particolare portasse di nuovo il sorriso ad un
altro fratello particolare.
-Nick!!!!!-urlò
Kim correndo trafelata verso di lui.
Sorrise
solare vedendola e mollò a terra tutto per prenderla tra le
sue braccia e darle un bacio.
Alice
corse subito dal suo amichetto Frankie, pronta ad abbraccialo sotto
lo sguardo vagamente commosso dei signori Jonas che si tenevano
teneramente la mano.
Joe
sorrise vedendola correre con contegno verso di lui.
-Avanti,
Essere. Non avrai pensato che ti lasciassi andare in Italia
senza farti sapere che regalo voglio, vero?-gli disse piazzandosi
davanti a lui.
-Assolutamente.
Ero in pena infatti.-sospirò, abbracciandola.
-Fai
la brava finchè sono via; non accettare cene da tipi nuovi che
poi non posso venire di corsa a salvarti a metà cena perchè
il ragazzo è troppo egocentrico, capito?-disse Joe, dandole un
buffetto amoroso sulla guancia, ricordandole come era finita poi la
cena con il capellone la settimana prima.
-Sìsì,
con Smith non ci esco più. Promesso! Tu vedi di non trovarti
nessuna migliore nemica finchè te ne stai via, mi sono
spiegata?-
-Certo,
rimarrai l'unica. Te lo prometto.-
Kevin
vide i suoi fratelli abbracciare le sorelle. Fortuna che per
abitudine aveva messo gli occhiali da sole: sarebbe stato scomodo che
qualcuno lo avesse visto mentre i suoi occhi si velavano per la
centesima volta di lacrime. No, il dolore era ancora troppo forte per
poter vedere il mondo che andava avanti. Senza pensarci due volte e
soprattutto senza salutare nessuno, poggiò la borsa per fare
il check-in e sparì nel Gate.
-Devo
dare una cosa a Kevin.-si ricordò all'improvviso Trix,
sciogliendosi dal suo abbraccio.
Si
guardarono intorno, ma lo sguardo preoccupato e triste di Denise fece
chiaramente capire loro che il maggiore dei Jonas ancora non era
pronto per tornare vivere.
Trix
si avvicinò mestamente alla donna.
-Signora
Denise, so che lei è contro questa relazione e so che
probabilmente starà pensando che lei l'aveva previsto, però
io infondo a Kevin voglio bene. Certo, in questo momento
potrei ucciderlo perchè sta facendo soffrire mia sorella, però
Joe mi ha detto che lui è più morto che vivo. So che
andrete in Italia, a Milano. C'è una persona con la quale
Kevin potrebbe parlare, una persona che sicuramente lo
aiuterà.-disse, porgendo a Denise un biglietto con un
indirizzo e suo malgrado, riconobbe anche il braccialetto di Tiffany
che il giovane aveva regalato ad Arianna per il suo compleanno.
-In
ogni caso, io non le ho dato niente.-
Denise
annuì, sentendo gli occhi pungere un pò. Si
abbracciarono velocemente, sotto lo sguardo sereno di Paul e Joe.
-Tesoro,
dobbiamo salire o ci lasciano a Los Angeles.-le ricordò Paul.
-Buon
viaggio, famiglia Jonas.-
-Grazie,
Trix. Prenditi cura di te e di Arianna, mi raccomando.-
Nick
diede un ultimo veloce bacio a Kim, mettendole al collo la sua
sciarpa.
-Così
ti ricordi di me.-
-Non
mi dimentico di te. Tu vedi di non cadere tra le braccia di qualche
fan, per favore.-
-E
tu vedi di non cadere metaforicamente e fisicamente tra le braccia di
Christopher mentre sono via.-ribattè geloso con un'espressione
buffa che la fece sorridere.
Il
momento di dirsi addio era troppo vicino e lo sapevano bene
entrambi.
-Buon
viaggio, rockstar.-
-Grazie.
Ti chiamo appena arrivo e appena il fuso orario me lo permette.-
Kim
annuì, incapace di dire altro, mordendosi il labbro per
cercare di trattenere le lacrime che premevano per uscire.
-Non
piangere che è già difficile salutarti, ok? Ciao- le
disse davvero per l'ultima volta Nick, correndo poi a fare il check
in.
Rimasero
tutte e tre a guardali passare oltre e attesero insieme che
quell'aereo partisse per la loro patria: Milano.
Tra
lavoro e studio, davvero la maggiore delle sorelle Ruggieri si teneva
occupata. Cercava di fare di tutto per non pensare, per non sapere e
decisamente ci stava riuscendo. Negli ultimi giorni non aveva
guardato la televisione, non aveva acceso il suo Mac e non aveva
nemmeno letto i giornali o ascoltato le domande che i giornalisti le
sparavano addosso ad ogni passo che faceva. Meno sapeva, meglio era.
Certo
che ora che lo sapeva, era davvero strano camminare per strada e
sentire la gente che borbottava chiaramente la parola Jonas,
oppure vedere persone che le faceva fotografie dall'altra parte
della strada.
-Ciao
piccola. Come va?-chiese James, il biondino che lavorava con lei alla
videoteca.
-Va.-rispose
secca.
-Senti,
se non stai bene oggi puoi andare. Non è un problema.-disse
appoggiandosi al banco e guardando la ragazza negli occhi.
-Cosa
non dovrebbe andare, James?-chiese.
-Su,
non fare la finta tonta. Ho letto. Mi dispiace.-
-Oh,
hai letto?! Letto? Certo, ovviamente anche tu lo sapevi.-borbottò
irritata, sbattendo con foga la pila di DVD vicino al computer.
-Beh,
non ero l'unico a sapere che uscivi con un Jonas Brothers: non era un
segreto che te la spassavi con una rockstar! Eravamo in parecchi ad
essere a conoscenza di questo dettaglio!-rispose sapientemente.
-Certo,
in molti tranne la sottoscritta.-disse così piano che James
faticò ad udirla, sentendo la rabbia che le saliva addosso
un'altra volta.
-Cosa?
Vuoi dirmi che non sapevi di uscire con un Jonas Brothers?-chiese
James ridendo.
-è
ancora valida la proposta di andarmene? Sì? Perfetto. Auguri,
James!-gridò arrabbiata, acciuffando la borsa con foga e
uscendo a grandi passi.
-Ma
guarda te se tutti a me gli idioti devono capitare?-
I
giorni, seppure lenti, passavano. Erano sempre uguali. Università,
studio, lavoro, lavoro, studio e università, in aggiunta a
loro che cercavano di sfuggire ai paparazzi o che si nascondevano
nelle vie sperdute per evitare di finire per l'ennesima volta
su PageSix.
I
Jonas erano finalmente atterrati in terra italiana e cercavano di
abituarsi a fusi orario e caffè espressi, decisamente
concentrati rispetto ai beveroni americani, e se i fratelli erano
convinti che più interviste, video, dichiarazioni, apparizioni
eccetera eccetra il fratello maggiore faceva, meno pensava ai suoi
danni sentimentali, le sorelle invece, cercavano di fare il possibile
per proteggerla (con scarsi risultati) e cercavano di starle
silenziosamente accanto. L'avevano aiutata a togliere dall'intera
casa ogni cosa che le ricordasse Kevin: foto, fiori, biglietti,
regali, vestiti e di questo era grata alle sue sorelle, però
non capiva una cosa, così decise di parlarne con loro.
-Ehy
sorelline. Guardate che solo perché tra me e.. tra..Insomma
solo perché è finita..perchè non siamo stati
capaci di farla funzionare.. non dovete impedire agli altri di venire
qui o privarvi della possibilità di far funzionare le cose tra
voi. La gente si lascia continuamente, ed è giusto che il
mondo vada avanti.-
-Ma
noi siamo solo preoccupate per te.-ammise Kim.
-Non
dovete. Passerà. Ancora un po' e il mondo girerà di
nuovo, anche per me.-sorrise debolmente.
A
little bit longer...and I'll be fine.
O almeno sperava.
-Siamo
d'accordo, sorelle?-
Tutte
annuirono guardandola mentre saliva l'ennesima volta le scale per
raggiungere la sua camera.
Era
troppo orgogliosa per far vedere quanto in realtà soffrisse.
Era riuscita a mettere una maschera che gridava al mondo Barcollo
ma non mollo. Sono qui, sono caduta ma ho avuto il coraggio di
rialzarmi. Sapeva però che poteva ingannare i giornalisti, i
Jonas e forse i suoi genitori: ma non lei.
-Che
c'è Trix?-chiese dolcemente sentendo dei passi alle sue
spalle.
-Ho
litigato con l'Essere.-
-Per?-chiese
guardandola affidabile.
-Per
una stronzata che non dovrebbe avere nessuna importanza. Anzi, sapevo
che non era colpa sua in fin dei conti.-ammise.
-Sai,
non ti posso dire molto perché è evidente e logico che
non sono un genio nei rapporti interpersonali però.. se è
davvero una stupidata dimenticala. Non sai mai quando le cose
cambieranno e sopratutto non sai mai in che modo lo faranno. Poi
potrebbe essere troppo tardi.-
Trix
guardò negli occhi la sorella: era stanca di vedere il suo
sguardo vacuo, era stanca di sentirla piangere di notte perché
di giorno doveva dimostrare al mondo che non soffriva, era stanca di
vederla soffrire.
-Stai
parlando per me o per te?-chiese.
Ari
le sorrise debolmente, guardandola negli occhi.
-Da
quando ho bisogno della password per capire quello che dici?-
Non
c'erano mai stati segreti tra loro, si erano sempre capite al volo e
fin troppo bene: due corpi e un'anima da quando erano nate. Ma quel
legame speciale che le rendeva empatiche ora trovava uno scoglio da
superare. Trix, per la prima volta in diciannove anni si sentì
privata di quello che era sempre stata una certezza. Non riuscì
a chiarire il significato dello sguardo della sua adorata sorella
maggiore.
-Da
quando ho riaggiornato i firewall.-sussurrò con un
sorriso, dandole un bacio e uscendo di casa.
-Glielo
hai detto?-chiese Kim entrando in camera della sorella maggiore.
-No,
è scappata prima che accennassi del tour.-
Arianna
era scappata, nel senso lato del termine: era uscita senza dare
spiegazioni, cammuffata con un cappellino da baseball e grandi
occhiali da sole scuri sperando di passare davvero inosservata perché
c'era una cosa che doveva fare, una cosa che le serviva per poter
andare avanti ed accettare pienamente la sua decisione di piantarlo
per il lavoro che faceva.
Aveva
chiamato un taxi e si era fatta portare fuori città, in uno
dei piccoli centri abitati con qualche dannato Walmart o Sears.
Era
a circa un'ora da Los Angeles e finalmente le sembrava di avere la
sensazione di essere di nuovo sola. Si tolse il cappello scuotendo la
testa e lasciando ricadere i riccioli proprio mentre si addentrava
nel negozio di musica.
-Odi
et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio,
sed fieri sentio et excrucior.-sussurrò
a se stessa, persa tra centinaia di CD. (trad. Odio e amo.
Perchè io faccia questo, forse dimandi.Non lo so, ma sento che
accade e mi tormento).
La
musica, la amava eppure la odiava allo stesso tempo. Le aveva
regalato emozioni uniche, era stata un'amante perfetta in molti
momenti della sua vita, anzi era la sua vita. C'erano stati
momenti in cui essa era la protagonista indiscussa, altri in cui
aveva solo fatto da colonna sonora, ma non ricordava un solo giorno
in cui non l'avesse ascoltata.
Si
era sempre sentita a suo agio tra i mille dischi che raccontavano
miliardi di storie diverse, alcune di sofferenze, altre di speranze,
altre ancora simili alla sua, altri così distanti da non
sembrarle possibile eppure quel giorno non ci riusciva. Forse aveva
sbagliato. Forse era troppo presto. Forse semplicemente non lo doveva
fare da sola.
Chiuse
gli occhi e respirò a fondo: via il dente, via il dolore.
-Scusi?-chiese
ad una giovane commessa di colore, che appena la vide sobbalzò
leggermente per la sorpresa.
-Sì,
mi dica. In cosa posso aiutarla?-chiese.
-Cercavo..
tutto ciò che ha a che fare con..-iniziò.
Non
riusciva nemmeno a dirlo.
-Con?-chiese
gentilmente la commessa, sistemandosi l'orrida divisa a righe bianche
e blu.
-Con
i..Jonas Brothers.-disse con un sussurro.
La
commessa, Kristen, sembrò sorpresa dalla sua richiesta ma con
un sorriso si avviò velocemente verso degli scaffali dandole
in mano quattro o cinque CD che non ebbe nemmeno il coraggio di
guardare.
Quella
notte, sapendo di non poter dormire, aveva iniziato ad ascoltarlo. Il
problema era solo uno: le mancava terribilmente.
To
be continued.
***
Tadaaaan. Insomma,
tutti stanno ancora facendo i conti con le conseguenze delle proprie
azioni. Puff, poveri. Un po' mi fanno pena. (: ad ogni modo, devo
dire due cose. Anzi forse tre.
-
tanti auguri
Lauraaaaaaaaaaaa!
-
Ho scritto una oneshot
che non c'entra nulla con HB però mi farebbe piacere
avere un vostro parere. Se vi interessa, si chiama Take my hand.
-
La Trix non vuole
fermare i miei attacchi di idee indi per cui credo che mi dobbiate
sopportare ancora per un (bel) po'.
-
Grazie a tutti
quelli che mi hanno tra i preferiti perché siete davvero
tantissimi! *-*
-
Ho scoperto che questa
fanfiction crea effetti strani quali minaccie di morte, dipendenza e
forse pazzie dato che ho sentito di gente che vuole creare un
fanclub con tanto di myspace di supporto per le sorelle Ruggieri.
-
Passiamo ai
ringraziamenti???
Trèx:
amore tu mi devi fermare quando ho attacchi di fanfictionite acuta,
hai capito? Oh ho pensato alla scena epocale! *-* Minchia sono super
soddisfatta, ad ogni modo la Joix rulleggia, Alice Shiloh è
una mita anche se ancora non c'è niente di scritto su di lei e
Becky Sharp già la amo. Però non le amo quanto te! Ti
amo <3
EllieGoodman:
ahahaha bene, le lacrime hanno spento il fuoco. XD Ahaha unisciti
anche tu al club uccidiamo i paparazzi! Lol sto scherzando.
Grazie mille per la recensione, un bacione!
Maggie_Lullaby: TU.
MI. TERRORIZZI. Sappilo.
XD la trix ha detto che mi difenderà quando mi ucciderai, però
sappi che se mi uccidi poi non saprai mai come finirà HB U-U
ad ogni modo, grazie anche per aver recensito l'altra! Un bacione! <3
Carly4e:
grazie per aver notato che uso delle canzoni all'inizio dei capitol,
mi fa molto piacere! Grazie per i complimenti, sei un tesoro! <3
Je:
no ma tu mi spaventi eh. E il fatto che abiti nella mia stessa città
mi spaventa ancora di più. O.o grazie! <3
Stargirl312:
lol mannnòòòò! Cioè ammetto che mi
piace se piangete perché così vuol dire che vi
trasmetto emozioni, però non piangete troppo! (: grazie mille
per i complimenti, sei un tesoro! <3
Scimmietta:
TANTI AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
OK, grazie di tutto a te scimmy, mi fa immensamente piacere che ti
sia piaciuta la shottina! *-* Le scimmie domineranno il mondo, e ora
che sei maggiorenne posso dare sfogo alla mia immaginazione con le
brocest! LOL. Ti scimmio! <3
JonasBrothersFan:
guarda, non credo ti convenga dirmi di scrivere HB2 più lunga
che posso..potrei prenderti in parola e scrivere una roba tipo la
divina commedia! (: grazie mille, comunque. <3
Puffettosa:
eh già, proprio ora partono. Ma chissà, magari questo
tour farà bene! <3 un bacione!
RitardoGirl:
buona gita tesoro! Fai la brava eh! Grazie per la recensione! Un
bacione <3
Heilig: grazie
grazie grazie! A proposito, accorcio anche il nome xD spero non ti
dispiaccia! Un mega bacio! <3
grazie ancora a tutte!
Siete mitiche! Vi adorooo! <3
Uh, PS. Il prossimo
capitolo sarà the heart of the matter.
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Capitolo 28 *** The heart of the matter. ***
GThe heart of the matter
Capitolo
28: The Heart of the matter.
I've
been learning to live without you now
But I miss you sometimes
The
more I know, the less I understand
All the things I thought I
knew, I'm learning them again
I've been tryin' to get down to the
Heart of the Matter
But my will gets weak
And my thoughts seem
to scatter
But I think it's about forgiveness
Forgiveness
Even
if, even if you don't love me anymore
-The
heart of the matter India.Arie-
Nicholas
si voltò ad osservare i suoi fratelli per vedere se tutto era
pronto per le prove e si trovò invece a guardare Kevin.
Infondo lo stimava: non aveva condiviso l'idea di suo fratello di
mentire alla ragazza, però era pur sempre suo fratello e
soprattutto nonostante fosse ridotto peggio di uno straccio, non si
lamentava. Non parlava, non pensava, non mangiava, non dormiva.
Semplicemente non faceva niente. Apatico nei confronti del mondo.
Avevano
fatto bene ad allontanarsi da tutto per un pò?
Chiara
gli mancava insopportabilmente, però ,infondo, sapeva che
avevano fatto bene.
Kim
aveva raccontato che avevano paparazzi intorno praticamente ad ogni
ora del giorno e di certo questo non aiutava lei a dimenticare o per
lo meno a stare meglio.
Perchè
era sempre tutto così dannatamente complicato? Non poteva
esserci un problema con un soluzione semplice una volta tanto?
Kevin
camminava nervosamente nel corridoio degli studi di TRL, pronto per
la diretta da Piazza del Duomo dove ben 20.000 fan si erano accalcate
per vederli.
Cercava
di concentrarsi sulla sua musica, il suo carattere lo portava ad
essere gentile e comunque non voleva deludere quelle fan che avevano
la loro unica occasione di vederlo, e magari si erano fatte viaggi
interminabili solo per sentire una canzone o per morire per un
sorriso dei Jonas Brothers. Per questo era dolce e gentile,
chiacchierava e sembrava riprendersi da quell' "influenza"
che lo aveva colpito nei giorni precedenti; per lo meno era quello
che si faceva credere in giro. E per lui il momento peggiore era
quando non riusciva a smettere di pensarla.
La
diretta iniziò.
-Kevin,
chi è Arianna e due parole per definire il vostro
legame.-chiese Carlo, il presentatore leggendo una delle domande
dalle fan.
-Tragico
e bellissimo.-sussurrò con un filo di voce, senza nemmeno
ascoltare quello che lo speaker diceva, con la testa attanagliata in
quella morsa dolorosa che non lo abbandonava da giorni.
Nick
e Joe si scambiarono un'occhiata disperata. Ok, la situazione era
peggio di quello che sembrava. Kevin aveva appena trasgredito la
regola numero uno: mai parlare di vita privata e anelli della
purezza in un'intervista.
Denise
si portò le mani sulla fronte.
Paul
sospirò e si girò.
Giulia,
che li seguiva in streaming su Internet, affondò la
testa nel cuscino.
Terzo
show della giornata. Primo concerto del tour europeo. Ultima canzone.
Joe
ringraziò tutti i presenti: non si aspettava un'accoglienza
così calorosa in un paese in cui erano famosi da così
poco.
Nicholas
si appostò al pianoforte, pronto a suonare A little bit
longer.
-Questa
canzone è per voi. Per tutti i cuori spezzati, per ogni
persona che è stata lasciata,voglio che canti questa canzone a
squarciagola. Stasera questa canzone è per voi.-disse
rivolto al pubblico. Il suo sguardo cadde involontariamente su Kevin
che con la mascella ben serrata si preparava per il suo pezzo
accordandosi con Joe.
Così
doveva finire il loro concerto: chi avrebbe mai sospettato che, con
grande terrore di Joe e Nick, le ragazze a fine concerto avrebbero
intonato Hello Beautiful?
-Stai
bene, Kevin?-chiese Joe preoccupato appena arrivarono nel loro
camerino.
-Sì.
Un po'..scosso.-ammise.
Era
stato ancora più doloroso di quanto si sarebbe mai immaginato,
ma lui era il businessman e quello era il suo lavoro. Solo
lavoro.
-Bravi
ragazzi. È stato uno show molto buono.-ammise il padre
entrando ad abbracciarli.
-Grazie,
Dadager.-
-Kevin,
tesoro?-
-Dimmi,
mum.-sussurrò slacciandosi i polsini della camicia.
-C'è
una persona che ti deve parlare.-ammise cautamente.
Frankie
entrò tenendo per mano una persona che mai si sarebbe
aspettato. Credeva dovesse parlare con una fan o simile. Ma non con
lei.
La
guardò stupefatto e gli ci volle una frazione di secondo per
riconoscerla. Era uguale a loro, a loro quattro messe insieme.
-Elizabeth.-sussurrò.
L'anziana
signora sorrise e annuì dolcemente.
Gli
aveva parlato di lei, di quanto la stimasse, di come fosse diventata
il suo modello di donna e di quanto le mancasse.
-Salve,
signora!-salutò Joe educatamente.
-Dammi
pure del tu, Joseph.-
-Oh,
va bene.-rispose imbarazzato con uno sguardo interrogativo.
-Ti
va se scambiamo quattro chiacchiere, Kevin?-
Kevin
accettò e in men che non si dica il camerino era sgombro.
-Mi..mi
ha parlato tanto di lei.-ammise.
-La
cosa è reciproca, giovanotto. E anche le altre nipoti mi hanno
parlato di tutti voi.-
Sì,
quell'anziana e arzilla signora in blue jeans era nientepopodimenoche
Elizabeth Ruggieri, la nonna paterna delle ragazze. Americana di
nascita, aveva sposato Ettore Ruggieri, un italiano con cui aveva
fatto un figlio, Alfredo, decisamente riuscito male per i suoi gusti,
ma che le aveva fatto i quattro più bei regali della terra: le
sue amate quattro pazze nipoti.
Arianna,
Giulia, Chiara e Alice.
Italia,
Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e finalmente di nuovo Stati
Uniti. Se per i fratelli Jonas i km oramai era diventati incontabili,
a Los Angeles qualcuno i km proprio non li faceva nemmeno più.
Arianna
restava giornate intere sul divano con la coperta, a fissare il vuoto
in pigiama. Non poteva uscire, perchè i paparazzi erano
appostati e aspettavano di vederla mettere il naso fuori per scrivere
di quanto fosse triste, di quanto stesse male. Dannazione, era così
impensabile lasciarla stare?
Aveva
scoperto che Kevin era in tour con i suoi fratelli lo stesso giorno
che aveva comprato tutti i loro album. Glielo aveva detto la maestra
Emily quando era passata a prendere Alice, o meglio aveva consegnato
a lei i compiti per Frankie e si erano messe d'accordo sulle modalità
di riconsegna visto che "essendo Franklin Jonas in tour con i
fratelli, la signora Jonas aveva assicurato che sarebbero stati
consegnati ogni lunedì da una delle sorelle Ruggieri
direttamente a lei".
Quel
giorno però non era un giorno come tutti gli altri.
I
Jonas sarebbero atterrati da un momento all'altro a Los Angeles solo
per ventiquattro ore, prima di partire di nuovo alla volta degli
altri stati americani dove avevano date in programma.
Quel
giorno però, era speciale anche per un altro motivo.
Kim
era in fibrillazione da quella mattina: era il giorno dei suoi
agoniati sweet sixteen e la
cosa che la faceva agitare ancora di più era che finalmente,
dopo quasi dieci giorni, avrebbe rivisto Nicholas.
Si
era preparata di tutto punto, il loro aereo era atterrato alle
diassette spaccate al LAX e alle diciannove si era fatta trovare
fuori di casa, pronta ad abbracciarlo saltandogli al collo.
-Mi
sei mancato un sacco!-ammise.
-Anche
tu!-sussurrò respirando il suo profumo.
-Andiamo,
corriamo in auto. I paparazzi sono insopportabili.-sospirò Kim
salendo sulla limo che Nick aveva a disposizione.
-Vi
assillano?-chiese con una nota d'ansia.
-Parecchio.-ammise.
-Ma
non ci pensiamo questa sera! Abbiamo solo una serata da passare prima
che tu te ne vada di nuovo in tour, quindi. Avanti, raccontami tutto
del tour in Europa.-sorrise.
Nick
scosse la testa ridendo.
-Non
voglio parlare di lavoro.-
-Non
voglio parlare di scuola.-rise lei.
-E
di cosa parliamo?-chiese Nick divertito.
-Chi
dice che bisogna parlare?-replicò maliziosa Kim, avvicinandosi
per un bacio degno di tale nome finalmente lontano da occhi
indiscreti.
Nick
aveva prenotato un tavolo all'esclusivo Table8 per una cena da
passare tranquillo con lei e festeggiare il suo compleanno nel
migliore dei modi.
Aveva
organizzato tutto nei minimi dettagli: la sala addobbata in un
determinato modo, i fiori di un certo tipo, le candele, il menù
e soprattutto il regalo.
Certo,
era sempre possibile che capitasse un imprevisto ma questo imprevisto
non doveva trasformarsi in una catastrofe: se l'imprevisto si
chiamava Hope Destiny Cyrus, meglio nota come Miley Cirus..
beh era un disastro improvviso e catastrofico.
-Nick!
Come stai tesoro?-urlò lei saltandogli al collo e scansando
con poca grazia Kim.
-Miley,
che ci fai qua?-chiese nervoso staccandosi improvvisamente dal suo
abbraccio.
-Ero
a cena sola, ma visto che ho incontrato te, perchè non ceniamo
insieme, Nick? Sarà divertente!-
-Un'altra
volta magari, Miley. Ma io sono venuto con lei.-rispose riprendendo
Kim vicino a se.
L'espressione
di Miley divenne schifata.
-Oh,
sì avevo letto che uscivi con una..normale.-borbottò
squadrandola davvero male.
-Comunque,
andiamo dentro su. Non è un problema per loro aggiungere un
posto a tavola!-
Come
aveva preventivamente detto Selena quasi un mese prima, era di Miley
che Kim doveva avere paura.
Per
tutta la sera non aveva fatto altro che starsene appiccicata a
Nicholas facendo la gattamorta, senza lasciare un attimo di pace a
Nick o la minima possibilità di replicare.
-Kim,
manda un messaggio a Kev: scrivi S.O.S.7.Things. Lui capisce,
subito.-era riuscito a sussurrarle.
La
ragazza non se l'era fatto ripetere due volte: era mortalmente
demoralizzata. Erano i suoi sweet sixteen e doveva passarli
guardando una starletta provarci con il suo ragazzo? Proprio
non ne aveva nessuna intenzione!
-Sì
perchè vedi, quello che c'è stato tra me e Nick è
molto profondo tutt'ora. Ci amiamo ancora, in realtà. Abbiamo
un pò di difficoltà ma in tutte le coppie ci sono gli
alti e i bassi, no?-
-Ho
un problema con quella! Mi lasci entrare!-
-God
bless Kev.-sussurrò Nick, sbattendo desolato la testa
contro il tavolo.
Kevin
entrò nella sala a grandi passi e con l'espressione
arrabbiata.
-Ciao
Kim, buon compleanno!-sussurrò dolcemente rivolto alla ragazza
che sorrise riconoscente, spostandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio imbarazzata.
-Miley,
andiamo. Alzati e prendi la tua roba.-ordinò severo il
maggiore dei fratelli Jonas.
Miley
lo guardò interrogativo.
-Vieni
fuori e ti spiego. Right now.-
Il
suo tono proprio non ammetteva repliche e la giovane Cyrus si vede
costretta ad obbedire.
Chiara
guardò Kevin. Di certo era molto stanco, il suo viso era
pallido e aveva le occhiaie abbastanza marcate. Le sembrava anche più
magro.. a dire il vero le sembrava di vedere sua sorella. Perchè
dovevano stare così male? Si volevano bene e si vedeva, come
si vedeva che nessuno dei due aveva ancora dimenticato l'altro.
-Ancora
auguri..Kim. Godetevi il resto della serata.-sussurrò portando
fuori una più che contrariata Miley.
Kevin
la portò sulla terrazza dei Table8 per poterle parlare
lontano dagli occhi indiscreti dei paparazzi, svolgendo una di quelle
funzioni appositamente create per i fratelli maggiori e che questi,
erano più che contenti di svolgere.
-Che
diamine ti prende, Miley?-
Miley
sbuffò alzando gli occhi verdi al cielo.
-Tu
sei completamente fuori di testa! Non è più il tuo
ragazzo e lo sai perfettamente visto che gli hai spezzato il cuore!
Ora è finalmente felice perchè ha trovato questa
ragazza fantastica.-
-Non
sapete altro che fare i santi, voi Jonas?-chiese.
-Non
siamo santi, abbiamo solo una morale.-
Kevin
sbuffò.
-Cresci,
Miley.-
Ma
evidentemente Miley se ne infischiava della morale e anche di
crescere, perchè si alzò in punta dei piedi premendo le
sue labbra contro quelle del Jonas più grande con un gesto
decisamente fuori luogo e inaspettato.
-Ma
che diavolo fai?-urlò allontanadola immediatamente.
Troppo
tardi. Qualcuno aveva già scattato delle foto.
-Mi
deludi ogni secondo di più. Eri una delle mie migliori amiche,
ma io con una persona del genere non voglio avere niente a che fare.
Quanto e se mai ti tornerà del cervello, fammelo sapere.-
Non
ci poteva credere. Come aveva avuto la sfacciataggine di baciarlo
quando sapeva benissimo come stavano le cose tra loro e soprattutto
sapendo le condizioni in cui stava lui?
Salì
in auto ma aspettò a partire, sbattendo la testa un paio di
volte contro il volante.
Dannata
sofferenza.
-Ari,
noi stiamo per partire.-disse Trix comparendo all'improvviso in
camera della sorella maggiore qualche giorno dopo.
-Sì,
buon viaggio.-sussurrò quella, senza nemmeno voltarsi,
continuando a fissare lo schermo del suo Mac.
-Sorellina,
davvero va tutto bene?-
Si
sedette sulla scrivania e la vide piangere per la milionesima volta.
-Sì,
tutto a posto. Solo non pensavo che.. si rifacesse una vita così
presto. Evidentemente l'unica a starci male sono io.-
-Di
cosa stai parlando?-
-Su,
non fare la finta tonta. Ho visto la foto con la Cyrus. Cazzo! Perchè
devo continuare a piangere?-
Trix
guardò finalmente il monitor. C'era indubbiamente Kevin che
baciava Miley. Quella storia non le piaceva, non le piaceva Miley
punto e basta. Kim le aveva raccontato come aveva rovinato la sera
del suo compleanno, poi prontamente risollevata dalla magnifica
collana che Nick le aveva regalato con le loro iniziali intrecciate e
con due diamanti blu incastonati. L'aveva fatta fare appositamente
per lei, ma ciò non toglieva che il nome che aveva in mente
per Miley le stava a pennello.
-Ti
sei innamorata.-sussurrò Trix guardandola negli occhi.
-No,
non mi posso essere innamorata di quello!-
-Ti
sei innamorata. Non era una domanda.-
-Evidentemente
mi sono innamorata dell'idea di lui.-rispose scacciando altre
lacrime.
-Triiiiiiiiiiiiiiiix!
Perdiamo l'aereooooooooo!-urlò Kim di sotto.
-Vai
e fate buon viaggio. Saluta..beh..-rispose imbarazzata.
-Sì,
ci penso io. Tu mangia, capito? C'è qualcosa di pronto in
frigo.-rispose Trix con un sorriso.
-Sì,
mammina.-
-Fanculo!-rise
Trix, baciando la sorella e preparandosi per uscire: meta
Connecticut, dove i Jonas Brothers erano approdati in tour. Come
promesso, li raggiungevano appena possibile con novità,
compiti e rifornimenti affettivi, putroppo però, non per
tutti.
Joe
sbuffò spegnendo il televisione del suo piccolo bunker.
Mancavano quasi venti minuti prima di arrivare al grande palazzetto
dove avrebbero fatto l'ennesimo show ma iniziava a sentirsi inquieto,
come un animale in cattività. Aveva bisogno di muoversi, di
fare due salti e qualche capriola, di correre e sgranchirsi le gambe.
Con agilità scese dal suo letto, quasi calpestando il povero
Frankie che giocava tranquillo.
-Kev,
stasera arrivano le ragazze. Ti va di uscire a mangiare un boccone
con noi?-chiese appoggiandosi con le braccia alla cuccietta del
fratello maggiore.
Kevin
scosse la testa impercettibilmente.
-Ehy
fratellino. Non mi piace vederti così e qualcosa dovrai pur
mangiare. Non stai troppo bene e sullo stage mi servi al
massimo della forma.-
Kevin
lo guardò un attimo negli occhi.
-Sullo
stage non ti deludo mai, lo sai.-
-E
allora parlami un pò, Kev!-
Aveva
tutto il tono di essere una supplica più che una richiesta.
-Cosa
devo dirti?-chiese.
-Come
ti senti, cosa vuoi che faccia, cosa pensi! Io non voglio vederti
così, mi fa star male.-
-Mi
manca Joe.Mi manca come l'aria. Mi manca che non posso fare a meno di
continuare a cercarla. Mi manca non so nemmeno io in che maniera. Mi
manca a tal punto che è passato solo poco più di due
settimane e sembra sia passato un anno. Mi manca che il dolore invece
che diminuire aumenta, ed è un dolore che parte qui a livello
del cuore e fa male perennemente.Mi manca.-sussurrò Kevin,
nascosto tra le coperte del suo letto sul tour bus. La testa su quel
cuscino con la scritta K2 che in quei giorni aveva stretto a
se nel vano tentativo di sentirsi come si sentiva tra le sue braccia.
Sì,
questo era quello che pensava, ma non quello che provava. Era
impossibile esprimere tutto il dolore che sentiva, tutta la nostalgia
e tutta la voglia di prendersi a sberle da solo: tuttavia, pensava di
meritarlo quel dolore. Che diritto aveva avuto di innamorarsi e
mentire alla persona che amava?
Sapeva
perfettamente cosa avrebbe fatto in quei giorni con le sorelle
Ruggieri in giro per il tourbus. Si sarebbe totalmente
dedicato a Frankie e Alice, in maniera morbosa e quasi maniacale,
sparendo in ogni occasione in cui le sorelle si sarebbero presentate
davanti a lui per evitare di parlare, di confrontarsi, per resistere
alla tentazione di salire sul primo fottutissimo aereo e
tornarsene a Los Angeles da lei. E proprio a Los Angeles qualcuno
stava per prendere un altro aereo che invece l'avrebbe portata il più
lontano possibile da tutto ciò che gli avrebbe ricordato lui.
To
be continued.
***
eccoci
qui, non so voi ma io sono terribilmente rincoglionita per sta cosa
dell'ora avanti e per le full immersion di studio. Ad ogni modo,
finalmente avete conosciuto un personaggio cruciale che ritroverete
molto spesso nel seguito di hello beautiful se deciderete di
seguirmi ancora. (:
volevo
ringraziare le sessantun persone che mi hanno tra i preferiti
e le otto che mi tengono tra gli autori preferiti, per me
significa davvero molto. Purtroppo gli Ermetici mi aspettano e
quindi ora mi dedicherò brevemente alla posta del cuore.
A
mercoledì con il capitolo intitolato Believe in me, che
tra parentesi è uno dei miei preferiti insieme al numero
trenta. (: no, scherzo. Amo tutta questa fanfiction, è come
una figlia ormai. <3
trix:
cellulare questo sconosciuto xD voglio che il tuo pc torni e sappi
che sei uno scandalo perché ci metti ben una settimana a
scrivere una fottutissima Joix. :D sto scherzando ovviamente. I'm
waiting. Ti amo <3
maggie_lullaby:
ahaha spero che questo capitolo tu lo abbia letto con un po' meno di
cose fatte contemporaneamente! (: ahah non mi ucciderai? Quindi posso
venir fuori dal bunker nel quale mi sono nascosta? XD per l'Essere e
Trix tempo al tempo (: bacione!
Scimmi:
ecco sì, nel caso ti fossi casualmente dimenticata il
tuo compleanno, accidentalmente potrei averlo scritto diciamo
ovunque su EFP. (: scimmi non riusciamo a sentirci mica tanto
ultimamente, sta cosa non va bene. Cioè dobbiamo assolutamente
recuperare che il livello oneshottistico sta calando
spaventosamente!! Ti scimmio tanto, scimmietta! <3
Dark_Violet92:
ciao e benvenuta! Ti ringrazio di cuore per aver recensito! Un
bacione!
Heilig:oddio
ahaha il tuo commento mi ha troppo ricordato uno di quei bollettini
di guerra! (: Fronte Karianna = chi lo sa? Fronte Joix = chi lo sa?
Fronte Nim = <3 <3 pioggia di cuoricini! Fronte Frankie/Alice
(a cui ancora non ho trovato un nome per la coppia) = <3 <3 <3
<3 <3 xD grazie mille per il commento! Bacione!
EllieGoodman:
ecco, no io volevo uscire dal bunker perché Maggie ha detto
che non mi uccide, ma mi uccidi tu quindi io me ne sto qui in attesa
che le acque si calmino. Ok? (: grazie per i complimenti come sempre
e per aver lasciato una recensione che ammetto mi fa sorridere un bel
po'! Un bacione <3
Jeeeeee:
ahahahah sei pazza tu! (: grazie per il commento! ;) fammi sapere
cosa ne pensi di questo né! Basin! <3
Carly4e:
wow, mi hai quasi fatto arrossire quando hai detto che ti immedesimi
nei personaggi come quando leggi i tuoi libri preferiti. È un
complimento grandissimo e un onore per me! Grazie grazie grazie
grazie! Un bacione!<3
JonasBrothersFan:
hai visto che hanno combinato i Jonas soli soletti? (: bacini,
bacetti, bacioni! <3
RitardoGirl:
ma tu, non eri in gita? (: come è andata, comunque? Dove sei
andata di bello? (: Un bacione e grazie infinite per il commento <3
siamo
giunti alla conclusione anche questa domenica, quindi ci vediamo
mercoledì con Believe in me!
Vi
va di schiacciare su quella bella bella bella scrittina qui sotto che
recita “vuoi lasciare una recensione?” (:
su,
che è l'unico modo per sapere cosa migliorare per hello
beautiful 2!
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Capitolo 29 *** Believe in me. ***
B
Capitolo
29: Believe in me.
I
don't wanna be afraid
I wanna wake up feeling beautiful.. today
And know that I'm okay
Cause everyone's perfect in unusual
ways
You see, I just wanna believe in me La la la la
La la la
la The mirror can lie
Doesn't show you what's inside
And it,
it can tell you your full of life
It's amazing what you can hide
(you can hide)
Just by putting on a smile
-Believe
in me Demi Lovato.-
-Sisteeeeeeeeeeer!-urlò
Trix due giorni dopo entrando in casa carica di bagagli e regali.
-Ariiiiiiiiiii!-gridarono
Kim e Alice.
-C'è
qualcosa di strano.-annunciò Trix sospettosa.
La
casa era totalmente avvolta dal buio, nessuna finestra era
stranamente aperta e tutto era in un'inquietante e soprannaturale
ordine.
-Trix,
che succede?-chiese Kim mollando le sue valigie e prendendo per mano
Alice.
Trix
sospirò guardando in alto. Le era salita un pò d'ansia.
Se
lo aspettava, se lo aspettava da giorni. Era una cosa che sapeva
perfettamente che sarebbe successa, solo sperava di sbagliarsi questa
volta.
-Se
n'è andata.-rispose semplicemente sedendosi sul divano.
-Dove?-chiese
Alice sedendosi accanto a lei.
-Questo
non lo so, amore. Forse è andata dalla nonna.-
-Dalla
Nonna!?-chiese Kim sconvolta.
-Sono
solo supposizioni.-rispose semplicemente la rossa, stringendo al
petto le ginocchia.
Alice
era corsa al piano superiore: non riusciva a capire perchè la
sorella se ne fosse andata, (tantomeno voleva credere che se ne fosse
andata) quindi andò a cercarla.
-Ho
trovato questa sul letto.-esclamò Alice correndo di nuovo di
sotto.
-Tipicamente
suo.-sorrise Trix guardando quella busta che ora aveva tra le mani.
Alle
mie Ruggieri Sisters.
Giulia
la aprì, scartando la pesante carta color avorio che usava la
sorella e sfilando il piccolo nastro rosso che la teneva unita.
Sospirò
prima di iniziare a leggere, quasi cercasse il coraggio per vedere
quello che aveva scritto. A fare cazzate erano sempre state brave,
molto brave e forse un tantino esagerate, ma queste erano loro.
Prendere o lasciare. Si schiarì la voce, fissando la
calligrafia fine ed elegante su quella carta avorio con delle piccole
rose rosse ai lati.
Ciao
sorelline! Qui è Ari che scrive ma immagino l'abbiate capito.
Siete sveglie, lo so. Spero sia andato tutto bene in viaggio da voi,
spero vi siate divertite e che i JoBros abbiano fatto il miglior show
di sempre: con delle groupie come voi! :P
Quando
troverete questo biglietto io me ne sarò già andata,
sarò su un aereo che mi
porterà
lontano da qui, ma non troppo.
Andrò
a New York. Trix, non fare quella smorfia.
Gli
ultimi giorni sono stati difficili, molto difficili: essere feriti da
qualcuno a cui vogliamo bene (o crediamo di volerne, of course) è
molto più doloroso di una ceretta brasiliana...
Trix
sorrise al ricordo di loro in un centro estetico alle prese con
cerette totali in posti impensabili, maledendo ogni santo del cielo
tanto da averli fatti scendere tutti prima o poi.
..di
un intero week-end sui tacchi..
Toccò
a Kim sorridere quella volta. Era successo quell'estate in Messico.
Erano partite all'improvviso senza prendere su poi molto di bagagli e
avevano optato per portare un solo paio di scarpe con i tacchi
vertiginosamente alti che le avevano fatte dannare per un intero
week-end. Ma che week-end ragazzi.
..o
di una sbucciatura in bicicletta.
Alice
si guardò il ginocchio dove una crosticina indicava una ferita
ormai chiusa e rimarginata.
Ho
deciso di andare a New York per dimenticare, facendo un pò di
sano
shopping
in uno di quei negozi vintage che amo tanto ma
soprattutto
per cercare di stare il più lontano possibile da Hollywood,
Beverly Hills, Los Angeles e tutto ciò che mi ricorda in
qualche modo lui o i Jonas Brothers. Temo sia difficle in ogni caso.
Credo che per qualche settimana ve la possiate cavarvela egregiamente
anche senza di me. Immagino le vostre espressioni sconvolte e
immagino anche la domanda che vi ronza in testa da almeno quattro
righe:
perchè New York? Sì, so che a New York ci sono quelli
che ci hanno messo al
mondo,
ma no. Non andrò da loro: la Grande Mela è grande e con
un pò di fortuna
non
li incontrerò. Starò da Serena per qualche tempo ma non
so precisamente per
quanto
mi fermerò.Il tempo necessario a dimenticarlo (cosa che mi
sembra impossibile, per cui credetemi. Voglio solo stare meglio e
lontano da lui.). Che altro vi posso dire? Il Taxi mi aspetta di
sotto. Ci sentiamo appena sbarco al JFK. Salutatemi tutti.. per
favore, fate sapere a Frankie che nonostante tutto, se vuole, io sarò
ancora la sua quasi sorella? Voi siete il mio amore, voi siete le mie
anime gemelle. Vi voglio bene, un bene dell'anima.
Fate
le brave.
Ari.
PS
per Giulia. So che lo sapevi: te lo aspettavi da settimane. Non starò
da Serena,
da
Kristin o dalle altre ragazze: sono tutte in Italia per la settimana
della moda.
Starò
da Charlie. Non dire niente. Non voglio che Kim e Alice lo sappiano.
È
un segreto tra noi e so che non approvi. Non fare quella faccia.
Chiodo scaccia
chiodo.
Kevin ha scacciato Charlie e ora Charlie scaccierà Kevin.
È
ora di ricambiare il favore. Rock'n'roll baby.
Quella
sera a nord degli Stati Uniti, Joseph Jonas cercava un posto che
fosse sanitariamente sterile. Erano finalmente riusciti a passare una
notte in un hotel in Oregon, a Portland forse. Aveva battagliato con
sua madre affinchè rinchiudesse i suoi fratelli in un unica
stanza con un medico possibilmente, mentre per lui si prospettava una
bella e sanissima notte di sonno senza sentire Kevin sospirare
sconsolato, Nick mormorare parole incomprensibili ai più,il
piccolo Frankie urlare in preda a sogni strani e poi motociclisti,
rumori di auto e clacson che suonavano nel pieno della notte.
Un
altro show era andato e con aria svogliata aveva cancellato dal suo
iPhone un'altra data che lo separava dal suo ritorno a Los Angeles.
Si stese sul letto pronto per chiamarla e augurarle la buona notte,
come faceva ogni sera.
-Ciao
piccola, come va?-chiese non potendo nascondere un sorriso.
-Va.
Novità?-rispose Trix.
-Oh
sì, molto eccitanti anche. Nick ha iniziato a starnutire,
Kevin e Frankie hanno la febbre e io sto scappando da bacilli giganti
che potrebbero contagiarmi.-rispose lui, sperando di farla ridere.
Dal suo tono della voce aveva capito che qualcosa non andava ma se
lei aveva voglia di parlarne avrebbe dovuto farlo volontariamente
perché con lei, un'altra regola fondamentale era mai
fare domande di cui non vuoi sapere la risposta.
-Se
n'è andata.-mormorò con un filo di voce.
-Che
cosa?-gridò appena si rese conto della gravità della
cosa.
Non
c'era bisogno di mettere un soggetto: nei momenti in cui era
maggiormente sconfortata, gli aveva confidato la sua paura che la
sorella facesse gesti avventati e tutto sommato se l'aspettavano
tutti da parte sua. Sarebbe stato più strano se Kevin ne
avesse fatto uno, ma il ragazzo sembrava davvero più morto che
vivo e di certo la colpa non era dell'influenza. Anzi, probabilmente
l'influenza era davvero il male minore in confronto a quello che
stava patendo Kevin e sapevano tutti di non poter fare niente.
-È
partita. È a New York. Vuole stare lontana da..cito
testualmente.. “tutto ciò che mi ricorda in qualche modo lui
o i Jonas Brothers. Temo sia difficle in ogni caso.non so
precisamente per quanto mi fermerò. Il tempo necessario a
dimenticarlo (cosa che mi sembra impossibile, per cui credetemi.
Voglio solo stare meglio e lontano da lui.)”. Oh e dimenticavo il
“Gli ultimi giorni sono stati difficili, molto difficili: essere
feriti da qualcuno a cui vogliamo bene (o crediamo di volerne, of
course) è molto più doloroso” eccetera eccetera.-
-Come
stai, tu?-
-A
parte che odio lei perché mi ha piantato così, e odio
tuo fratello perché è colpa sua.. beh, Jonas. Sto una
favola.-
Rimasero
in silenzio.
-Vorrei
essere lì, vorrei poterti aiutare ma proprio non so cosa posso
fare.-ammise Joe.
-Sh,
zitto Joe. Basta sapere che sei all'altro capo del telefono, anche in
silenzio. Ho bisogno di questo.-
New
York, New York. Primo giorno nella Grande Mela.
Primo
giorno a New York, sono a Central Park. Il clima è molto
più
rigido rispetto a Los Angeles, ma mi ci abituerò. Sono
arrivata
ieri
sera e mi sono presentata senza invito a casa di Charlie. Vive in un
loft
che fa molto ventenne pazzo, squattrinato e puttaniere (ovvero lui)
però
non posso fare la schizzinosa. Non ha detto una parola.
Mi
ha fatto entrare e ha scosso la testa. Solo dopo che hanno portato
la
cena mi ha chiesto se ero lì per colpa di “quel stinco di
santo di un
Jonas”
e ho risposto di sì. Conversazioni profonde. Ho chiamato casa,
Giuli
già me la vedo con una crisi di nervi: sono sicura che se la
caverà
più
che bene. Tornando a noi. Ho lasciato tutto a casa di Charlie e me
ne
sono scesa in strada, dove tutti sembrano troppo presi dal loro mondo
finalmente
per prestare attenzione a me. Così, approfittando dell'
anonimato
e del non avere paparazzi in giro me ne sono andata a visitare la
città:
Brooklyn, il Queens, il Bronx, un giretto all'Upper East Side, la
Statua
della
Libertà e proprio finché tornavo a “casa” mi sono
imbattuta
in
un fantastico negozio vintage sulla 5th Avenue dove ho
trovato questo
Questo,
meglio definito come piccolo quadernino rivestito in cuoio
nero..
ma la cosa che più mi ha colpito sono le due lettere ricamate
sopra:
AR.
Arianna Ruggieri. Le mie iniziali. È destino? Chissà a
chi è appartenuto.
Sicuramente
è una donna: lo so e basta che era una donna, senza
troppe
paranoie. Ora mi chiedo perché l'ha venduto..forse perché
le
ricordava
il passato. Chi meglio di me può capirla?
Ari
Alice
a scuola, Kim al liceo. Carmela, la donna che l'agenzia aveva mandato
per fare le pulizie, si sarebbe occupata della casa. Non doveva poi
essere tanto difficile, no? Grrr, dannato Kevin Jonas! Era tutta
colpa sua se ora lei si stava facendo venire un'attacco d'ansia!
Mancava da due giorni e già sentiva di non poterne più
tra bollette, ordini, lettere, università. Erano due sere che
non usciva di casa, praticamente un record! Basti pensare che un paio
di amici baristi le avevano persino scritto per chiederle se andava
tutto bene perché da un po' non si faceva vedere in giro.
-Dillon!
Le cose di quel mostro di mia sorella, per favore.-ringhiò ad
un giovane stilista gay che frequentava lo stesso corso di sua
sorella.
-Tesoro,hai
un aspetto tremendo. Doposbornia?-chiese Eric con la manina morta.
-Doposbornia?
No, semmai il contrario. Crisi d'astinenza da alchol!-
-Su,
non dire così. Ti iscrivo agli Alcolisti anonimi.-ridacchiò
frugando tra le carte.
-Sì,
ho già Jonas che mi fa il lavaggio del cervello. Non me ne
serve un altro.-
-Jonas
eh? Ma spiegami, mon amour. Dov'è finita quella furbacchiona
di tua sorella? In tour con quegli scempi della moda? Dimmi di sì,
dimmi che li segue per istruirli sulla sacra arte del vestirsi.
Diamine sono ricchi! Si vestono così male perché non
hanno gusto, non perché siano poveri!-
-Magari.
È a New York.-borbottò.
Day
Three: Sex & The City.
Io
amo New York. Central Park di nuovo, of course con un mega
frappuccino
e questo piccolo quadernetto. Mi sento abbastanza
stupida
a scrivere il diario a 20 anni. Oggi c'è il sole, un bel
sole
e il cielo è limpido. Pensa che qui al parco stanno facendo un
servizio
fotografico per una tipa che ho visto su qualche sito,
una
certa Taylor Swift, tipica Cow Girl americana BIONDA.
Dicevo
comunque, che amo New York. Ieri sono stata in giro tutto il
giorno
e ho fatto una cosa che desieravo da un po'. Mi sono fatta
il
tour di Sex&The City, quel telefilm e successivamente
movie
che ha rivoluzionato il modo di pensare
mio
e di mia sorella. A casa tutto bene, tra parentesi: Alice
ha
preso A in Geografia, Kim si tiene occupata con le cheerleader
e
cerca di tenere testa a quella stronza di Ella che guardacaso
è
bionda e Trix impazzisce. Tutto assolutamente normale.
Tornando
a Sex & The city. Ho visto quei luoghi che per anni
hanno
fatto parte della mia fantasia, luoghi dove le vicende di queste
quattro
donne si sono intrecciate, con i loro amori, le loro
passioni,
la moda, la mondanità... e poi il pilastro della
situazione:
il rapporto tra Carrie e Mr. Big.
Inutile
negarlo, inutile mentire a me stessa se lo scopo di questo quaderno è
quello
di mettermi a nudo nel profondo. Ho pensato a Kevin.
Lo
odio? Lo amo? La nostra relazione è destinata a finire così?
È
giusto che sia finita così? Sto entrando nell'ottica di New
York.
Vedo
queste donne ovunque: bellissime, sicure di se e
tutti
pensiamo che siano fantastiche, viaggiano,
pagano
le tasse, spendono 400 $ per un paio di scarpe
all'ultimo
grido e sono sole. Che sia anche il mio destino? Essere
una
Samantha Jones sempre in preda a un uomo diverso.. o essere
una
Carrie Bradshaw che se la spassa ma infondo vuole il vero amore?
Cupido
prenderà il volo per finire in quel loft in cui vivo?
Dubbi
esistenziali in pieno clima NYC: giorno cinque.
Il
tema che oggi affronterò con me stessa è...
le
relazioni. Non sono un genio in rapporti interpersonali, si sa
e
l'ho capito persino io. Quando hai appena rotto con qualcuno,
certe strade,
certi
luoghi, perfino certe ore del giorno
sono
da evitare, la città diventa un campo di
battaglia
deserto, pieno zeppo di mine emotive.
Devi
stare molto attento a dove metti i piedi se
non
vuoi finire a pezzi. Devo per forza
dimenticare
un ex lentamente e dolorosamente?
O
dovrei ignorare tutti i sentimenti negativi e
buttarmi
di nuovo?La verità alla fine è una sola: non conta chi
ti ha spezzato
il
cuore o quanto tempo ci vuole per guarire( e qui, ce ne vorrà
parecchio credo).
La
verità è che l'unico rimedio sono le mie amiche.
Ancora
una settimana, lasciamo scorrere un pò di acqua sopra questa
relazione
e poi si torna a casa. Credo.
Edit:
Sono in casa e stavo guardando Sex & The city:
mi
sono fatta prendere dalla frenesia del telefilm ma
Carrie
ha detto delle cose giuste.
In
amore c'è una linea sottile che intercorre tra
piacere
e dolore, infatti si dice comunemente che un
rapporto
senza dolore è un rapporto che non vale la pena di essere
vissuto.
Quindi
in rapporto a quanto io sto male, la mia storia con
Kevin
dovrebbe essere la storia più importante della mia
vita.
Ci
sono momenti in cui mi sembra davvero di morire.
Mi
manca.
La
prima sera di libertà, di sballo, di sfogo totale da quando
sua sorella l'aveva piantata in asso quasi una settimana prima con le
sorelline al seguito. Si era preparata di tutto punto, pronta per una
serata all'insegna del divertimento. Aveva messo un bel vestito e
della belle scarpe e ora si apprestava ad entrare in un lussuoso
ristorante di Los Angeles dove Joe diceva di aspettarla, desiderosa
di parlare finalmente con qualcuno che non fossero le sue amate
sorelle, perché, per quanto le amasse, ogni tanto aveva la
necessità di vedere altre persone.
Tutto
sommato, non vedeva l'ora di rivederlo. C'era una strana sensazione
che aveva provato nei giorni precedenti e non aveva saputo decifrare:
tristezza? Nostalgia? Era plausibile. Infondo, quel Jonas era come un
cagnolino: aveva dovuto addomesticarlo, ma un po' si era affezionata.
Erano
tornati a Los Angeles per una vera toccata e fuga: erano scesi
dall'aereo quella mattina, tempo di cambiare un paio di cose e poi di
nuovo, quella sera, sarebbero ripartiti alla volta di New York dove
sarebbero rimasti per un'altra settimana/dieci giorni più o
meno.
Joseph
aveva detto che doveva parlarle e dal suo tono le era sembrato molto
contento, così curiosa com'era ora si scervellava alla ricerca
di qualcosa che potessere essere l'oggetto di tanta eccitazione da
parte del frontman dei Jonas Brothers..ed era praticamente pronta a
tutto. A tutto, tranne che ad un Joe vestito tutto elegante seduto
vicino ad una bionda. La serata si prospettava molto lunga.
-Trix!-esultò
Joe appena la vide, andandole incontro e abbracciandola con uno
strano scintillio negli occhi.
-Essere!-
-Come
stai?-chiese baciandola.
-Sto.-
-Oh,
vieni. Ti devo presentare una persona.- sorrise felice, trascinandola
per una mano verso il tavolo della piccola saletta che avevano
riservato.
-Taylor,
lei è Giulia! Giulia, lei è Taylor!-
Taylor
Swift, country girl biondo Barbie del Tennessee, con un odioso modo
di dire here e sopratutto il cui indirizzo di casa era molto
semplice: seguire le balle di fieno e svoltare a destra, al muggire
delle mucche fermarsi che si è arrivati.
Come
è noto, a Giulia non piaceva conoscere gente, se poi non aveva
dato espressamente l'autorizzazione.. la cosa proprio a genio non le
andava. Non si poteva certo definire una persona poi molto socievole.
-è
lei la bella cosa di cui mi dovevi parlare?-chiese sarcastica.
-Sì.
Io e Taylor stiamo insieme.-annunciò Joe prendendo la mano
alla bionda sgarletta che sorrideva odiosamente.
-E
da quanto, di grazia?-chiese Trix sarcastica.
-Circa
due settimane.-rispose Taylor, sminuzzando il filetto che aveva nel
piatto.
-Due
settimane?-
-Sì,
ci siamo conosciuti ad una premiazione circa tre settimane fa, ma è
stata subito attrazione.-cinguettò lei, stringendo in una
scena vomitevole la mano a Joseph e guardandolo sbattendo le lunghe
ciglia.
-Fatale.-borbottò.
-Quando
pensavi di dirmelo, Essere?-sibilò.
Joseph
si pulì la bocca con il tovagliolo, bevve un sorso d'acqua e
cercò di sviare la domanda in ogni maniera possibile e
immaginabile.
-Joseph
Adam Jonas-tuonò minacciosa.
-A
tempo debito.-sussurrò.
Trix
posò le posate che caddero sul piatto con un rumore metallico.
-A
tempo debito? Cos'è, una caratteristica trasmessa
geneticamente della famiglia Jonas omettere certi particolari?-
Era
furiosa. Dopo tutto quello che era successo, come poteva lui mentirle
ancora?
-Tay,
ci scusi un attimo?-chiese Joseph educatamente alzandosi e prendendo
per le spalle al sua amica.
-Certo,
fate con comodo.-
Trix
marciò furibonda verso la toilette, spingendo dentro il bagno
delle donne Joseph e controllando di essere davvero soli, chiuse la
porta con un tonfo secco.
-Stronzo!
Mi hai mentito!-urlò.
-Non
ti ho mentito! Te l'ho detto, non potevo certo dirti che stavo con
lei dopo che i nostri fratelli avevano combinato quel casino!-
-No,
essere. Non i nostri fratelli. Tuo fratello ha combinato tutto
quel casino, ma tu non sei molto diverso da lui evidentemente! È
programmato nei geni dei Jonas mentire?-gridò.
-Calmati
per favore!-le disse di nuovo, prendendola per le spalle e
scuotendola un po'.
Trix
lo incenerì con lo sguardo.
-Non
mi piace proprio per niente.-
-Cosa?-
-Nè
lei, né il fatto che mi hai mentito. E poi siete sdolcinati!
Uh è stata subito attrazione!-la scimmiottò Trix.
-E
poi non va bene per te! Potevi parlarmene, Cristo! Non hai idea di
cosa significhi stare al mondo, tu!-urlò.
Joseph
sbuffò irato.
-Cioè
fammi capire: tu puoi uscire con chiunque e io devo stare zitto,
mentre io non posso uscire con nessuno? È questo che vuoi
dire?-urlò.
-Voglio
solo dire che non è adatta a te, Jonas! E poi è bionda,
Jonas! Bionda!-
-Beh,
non puoi immaginare che a qualcuno le bionde potrebbero piacere? Non
hai mai pensato che a qualcuno potrebbe venire in mente un'idea
diversa dalla tua o sei sempre stata troppo occupata a guardare te
stessa per curarti del resto del mondo?-
Trix
lo guardò sprezzante.
-Fanculo,
Essere! Fai buon viagggio e fai ciao ciao a Ground Zero
da parte mia.-sussurrò acida.
Detto
questo, uscì di gran carriera dal bagno lasciando Joe solo con
la sua bella. Voleva solo tornarsene a casa. Stronzo.
New
York, baby: giorno sette.
Sì,
questa è New York. Sono di nuovo a Central Park ed ormai
è
quasi una settimana che sono qui. Volevo scrivere tutti i giorni
ma
Charlie mi ha presentato un amico fotografo che mi ha voluto per
fare
uno shooting fotografico con degli abiti di un suo amico
stilista.
Finché provavo quei vestiti alla radio hanno passato
una
canzone dei Jonas e a momenti facevo su un vero pandemonio.
Perché?
Perché il motivo per cui io sono qui è un Jonas. No, la
mia
non è stata una cotta per una rockstar. Anche Charlie, il mio
ex-ex
fidanzato è una rockstar. O almeno ci prova. Il succo della
mia storia è:
Charlie
mi ha mollato per fare la rockstar, io sono
stata
discretamente male e mi sono eccellentemente passata
tutti
i ragazzi passabili di Los Angeles (e ogni tanto
anche
di altre città/stati) fino a quando DISGRAZIATAMENTE
ho
incontrato LUI. Paul Kevin Jonas. SECONDO. Dirai, smettila di cercare
rockstar.
Il problema è che io non le cerco. Vengono loro a cercare
me!
Anyway, Kev era l'opposto di Charlie. Kevin è proprio come
questa agenda.
Ha
i modi di una persona dell'altro secolo, ma era una continua
sorpresa.
E
che sorpresa.. la sorpresona me l'ha fatta alla fine, quasi tre
settimane fa.
Mi
ha mentito e non mi ha detto che era una rockstar.
Charlie..Charlie
è una parentesi mai chiusa per
tre
anni della mia vita. I suoi modi rudi, l'insensibilità, il
sesso come bisogno
fisico
senza dolcezza o coinvolgimenti.
Ed
è tutt'ora così. Ehy, no non ci sono andata a letto. Ma
lui è rude e sgarbato.
Il
tempo passa e lui rimane sempre quello stronzo che era una volta.
Non
sono più abituata a questo. Kevin era l'opposto. Kevin non è
una parentesi.
Kevin
è questo libro bianco che stringo tra le mani, su cui avevo
iniziato
a scrivere i nostri nomi. È un'ossessione che mi fa
soffrire
da matti. E questo dannato libriccino me lo ricorda:
l'esterno
sembra vecchio ma dentro le pagine sono
tutte
bianche e nuove, pronte a qualsiasi “sorpresa” che il destino mi
riserverà
nei prossimi giorni.
E
le sorprese sarebbero arrivate e di sicuro più numerose di
quelle che lei si sarebbe mai aspettata, a partire da quella sera.
-Piccola,
avanti. Mettiti un vestito. Stasera usciamo.-le aveva detto Charlie
verso le dieci quella sera. Così, ora, si trovava su un taxi
giallo diretta ad una festa di un altro amico di Charlie che si
sarebbe tenuta in una specie di loft/studio di uno scultore in
cerca di ispirazione. Erano arrivati davanti a questo immenso palazzo
di mattoni rossi, con tanto di scala antincendio laterale ed erano
saliti tramite un grosso montacarichi che fungeva da ascensore. La
musica si propagava in tutta la tromba dell'ascensore e una volta
aperti gli sportelli si era subito immersi nel vivo della festa.
-Dimmi
qua, piccola.-aveva rudemente detto Charlie, prendendole la giacca
rossa e portandola al guardaroba. Una decina di minuti dopo, lei e
Charlie se ne stavano appiccicati a ballare su canzoni sensuali.
-Questo
con Jonas non lo facevi!-la derise.
Arianna
finse di non cogliere la battuta, continuando a ballare.
-Questa
sera voglio divertirmi!-aveva detto.
Sul
volto abbronzato di Charlie era comparso un sorriso sghembo e furbo.
-Vado
a prendere da bere, piccola!-aveva urlato, cercando di sovrastare il
casino del DJ.
Prese
due SexOnTheBeach.
Voleva
sballarsi? Lui sapeva esattamente come fare, ma il ghigno malefico
che gli si era dipinto sul volto non prospettava niente di buono.
To
be continued.
****
*ari
si nasconde dietro la porta e ogni tanto sbircia, cercando di evitare
tutti gli oggetti che le arriveranno addosso*
alur?
Che succederà adesso? Il prossimo capitolo si chiamerà
appreciate,
ed è il numero trenta. Vuol dire che alla fine mancano 15
capitoli.
Un
po' mi mancherà, Hello beautiful.
Ad
ogni modo, non abbandonatemi ragazze! I commentini stanno diminuendo
e la sottoscritta diventa molto triste, poi si incazza e le vengono
in mente strane idee quali non postare più o cancellare la
storia (anche se poi non lo fa perché la trixy e la
scimmy le fanno cambiare idea).
Oggi
andrò in super velocità con i ringraizamenti causa un
sacco di roba da studiare.
Grazie
a chi mi preferizza perché siete aumentati un sacco in tre
giorni xD
Mon
Amour: mamma mia, stavo per
chiamare chi l'ha visto! XD in India? Wow! Spero tu ti sia divertita
tesoro, deve essere veramente splendida *-* ma tu quando è che
aggiorni? Su, la pigrizia non va bene! Un bacione e grazie mille per
aver recensito! <3
Ellie:
ho già detto che tu mi
fai paura? O.o <3
Heilig:
mannù, Miley è tenera dai. Mi serviva solo un po' di
dramma xD io amo il dramma, e tra un po' ve ne accorgerete! (: <3
DarkViolet92:
eh poveri sì. Visto che
pasticcio che è successo? Bacione <3
Maggie:
tu mi spaventi, sìsì. Io e Miley aspettiamo chiuse qui
con un certo Osama che abbiamo conosciuto. Sai, in tre si paga meno
di affitto per il nascondiglio! XD grazie per la doppia recensione!
Bacione <3
JonasBrothersFan:
ahaha per il libro non mettermi in testa strane idee che già
ci pensano abbastanza altre persone a dirmi che dovrei pubblicarla.
Poi vengono fuori storie come questa dagli scleri xD il seguito di HB
è nato grazie agli scleri miei e della Kim sull'idea di farci
un libro! XD bacione <3
Trixy:
capelli, cappelli, fanfiction sui cosi e finti mal di testa con
Fabio. Qui la situazione sta degenerando, sorella. Sto sfollando e
sto diventando machiavellicamente psicopatica. AriFreud vuole un uomo
con un divano comodo e una profonda conoscenza di Freud. E dei suoi
seguaci. Ti amo <3
carly4e:
guarda ti dirò in verità
che io sono una grande fan di Miley, nel senso mi piace molto come
cantante e guardo sempre anche Hanna montana! (e dovrei vergognarmene
xD) ad ogni modo, amo di più Selena! Grazie mille per la
recensione! <3
Jeeeeee:
hai visto cosa ha partorito la mia mente perversa? Sappi che questo è
solo l'inizio. XD bacio!
Scimmy:
scimmy io qui sfollo sul serio. Ho bisogno di una scimmia o di uno
dei miei mariti numero boh. Stanotte ho sognato l'albero dei Frankie,
è stato abbastanza inquietante! Ti scimmio che scappo a
scimstudiare!<3
a
domenica con appreciate,
tanti fazzoletti e buona volontà per i commentini...
..grazie!
(:
qui
arianna.
PASSO
E CHIUDO.
|
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Capitolo 30 *** Appreciate. ***
A
Ciao
a tutte, mie adorate.
Immagino
che stiate leggendo con un po' di sorpresa perché è
solo venerdì. Ad ogni
modo, domani e domenica sarò in montagna a fare qualcosa di
pazzo e spericolato di cui sicuramente lunedì mi pentirò,
ma intanto volevo postare questo capitolo.
Ho
visto che molte di voi hanno intenzione di uccidere la povera Taylor
Swift. Nooo! Io la adoro e mi ha ispirato parecchio per il sequel di
Hello Beautiful. Se la uccidete poi io magari mi blocco e non
scrivo più. Idem con Miley. U-U
Ahaha!
Oh, wait. Quante vogliono uccidere Charlie? XD
Sono
crudele :)
Altra
comunicazione.. sto pensando di postare più volte alla
settimana. Questo dipende solo dal numero di recensioni che ho, però.
Se vedo che anche postando diciamo un tre volte a settimana ho un
buon numero di recensioni, potrei farci un pensierino. Boh. Vedremo.
(:
Come
è successo per nothing special, la posta del cuore
sarà all'inizio perché succederanno un sacco di cose ed
è meglio lasciare il “silenzio finale”.
Non mi resta che augurarvi have a
happy reading!
Maggie:
Sì, più passa il tempo più tu mi spaventi. Il
bunker inizia a diventare un po' stretto, eh. Grazie per la
recensione! Un bacione <3
Ellie:
ahaha sei anche tu una bionda? Beh, chi lo sa. Magari per te facciamo
un'eccezione! XD sappi che in linea di massima però, noi siamo
per il brunette power! Grazie per la recensione! <3
Faith_Potter:
innanzitutto benvenuta! Ti ringrazio infinitamente per i
complimenti, sei un tesoro! Venti capitoli tutti in una sera? Sei
pazza! (: ma ciò mi fa assolutamente piacere. Grazie ancora
per la recensione! Un bacione <3
Scimmy:
no cioè qui urge un provvedimento dal nostro Scimmio supremo.
Non è possibile. No no. Comunque in questi giorni ci
scimsentiamo poco e mi scimdispiace, speriamo che prossimamente vada
meglio! :S Ti scimmio scimmietta! <3
Heilig:
ahaha io adoro il dramma! Devi vedere ogni tanto che cosa
scrivo :D ad ogni modo, grazie per la recensione! Un bacione <3
Dilè:
Trix? Gelosa? Ma quando mai! (: Sai com'è fatta Trix, non lo
ammetterà mai. Grazie per la recensione! Un bacione <3
Mon Amour:
Mon Amour, ma hai fatto un flusso di coscienza tu! (: mi hai fatto
morire dal ridere, davvero. Ma tu non posti più? Su, non c'è
tempo per il blocco dello scrittore! Io voglio leggere! U-U Grazie
per la recensione! Un bacione <3
Trèx:
Tu hai dei seri problemi con i capelli che stanno durando da
un po' troppo tempo. Ma non è che infondo tu sei una Carrie e
io una Sam? Non è che tu infondo infondo una storiella seria
la vuoi, con tanto di tenerissima famigliola a carico nel giro di un
sette/otto anni? Ad ogni modo, AriFreud ha seguito dei corsi di
aggiornamento e deve psicanalizzare per bene la signorina
TrixPaziente. E ti devo raccontare della scenata di oggi!
Ahahaha! Ti amo amo amo. <3
Jeeeeee:
io? Mente Perversa? Ma quando mai! :D Grazie per la recensione! Un
bacione <3
DarkViolet92:
adesso finalmente scoprirai ciò che succede in quel di New
York. Un bacione! <3
Carly4e:
tenera! Mi fa piacere ti siano piaciute la lettera e il diario.
Grazie per la recensione! Un bacione <3
RitardoGirl:
macciao! Io ti devo chiedere una cosa, sìsì. Ad ogni
modo, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente. Come
stai? È da un sacco che non ci sentiamo. Grazie per la
recensione! Un bacione <3
JonasBrothersFan:
tra poco scoprirai cosa è successo in quel di New York. Grazie
per la recensione! Un bacione <3
ed ora, vi lascio al
mio capitolo preferi[ri]to [scimmy! XD] in assoluto.
Capitolo
30:Appreciate.
It
might get rough sometimes
But I hope she keeps her faith (hope
she keeps her faith)
I wish I'd grabbed the chance to say to her
Life is too short so take the time and Appreciate
Anybody
loving way
Get hurt along the way
Don't be afraid to open up
And use the time you have before it fades
Show your love
today
-Appreciate
Nicholas Jonas-
Joe
correva, correva e correva. Scappava. Ma da chi? Con le mani cercava
di farsi un varco tra le sterpaglie e i rami che scendevano dagli
alti alberi tropicali. Dov'era? Si guardava le spalle continuando a
correre. Stranamente non sentiva freddo, caldo, affanno. Non sentiva
nulla.
-Joe,
di qui!-sentì una voce alla sua destra. Si voltò a
guardare chi lo avesse chiamato, invertendo velocemente la rotta.
Ma.. ma quello era Gilligan! Ecco dov'era finito! Sull'isola di
Gilligan. I due giovani si nascosero dietro un masso, vedendo passare
poco dopo nel punto preciso dove si trovavano pochi istanti prima un
enorme T-Rex. Un T-Rex nell'isola di Gilligan?
-Perchè
ci sono i T-Rex?-chiese Joe al giovane. Era proprio identico a come
lo ricordava in TV.
-Li
ha portati Tarzan!-rispose sicuro Gilligan sistemando il berretto
bianco.
-Certo,
Tarzan.-
Come
se non fosse stato ovvio.
-Scusa,
JoJo. Devo rispondere al telefono.-
Driiiin.
Driiin.
Un
telefono nell'isola di Gilligan, invasa dai T-Rex che aveva portato
Tarzan? Certamente, pensò Joe destandosi dal sonno,in uno
stato di dormiveglia. Non sognava più eppure sentiva lo stesso
il telefono suonare.
Certo
che lo sentiva suonare. Era il suo.
A
tentoni cercò l'iPhone sul comodino, facendo scorrere il dito
sulla tastiera.
-Pronto?-biascicò.
-Joe.-sussurrò
qualcuno debolmente.
-Trix,
sono le tre del mattino e tra tre ore mi devo alzare. Possiamo
parlare domattina? Ti chiamo io, promesso.-riuscì a dire con
fatica.
-Joe.-sussurrò
di nuovo, con un singhiozzo.
-Ehy,
Trix! Che succede?-chiese svegliandosi di colpo e accendendo la
piccola luce sul comodino.
-Cazzo.-borbottò
in preda ad un'improvvisa ansia.-Tranquilla. Adesso ci penso io.
Corri all'aereoporto, prendi il primo taxi e corri all'aereoporto. Ti
aspetterà li un aereo, o un elicottero, non lo so. Intanto
andiamo noi, ci vediamo all'ospedale. Stai tranquilla. Andrà
tutto bene.-sussurrò.
Un
nodo alla gola gli era salito mentre la ragazza tra i singhiozzi a
stento riusciva a parlare. Lanciò lontano le coperte posando i
piedi sul freddo pavimento di quella stanza d'hotel,prendendo al volo
la tuta e chiamando il piccolo aereoporto privato di Los Angeles.
Essere una rockstar aveva i suoi vantaggio, dopotutto.
Attraversò
subito il corridoio, iniziando a bussare alla porta del fratello.
Perchè in quel diavolo di aereoporto nessuno rispondeva?
-Joe!
Che vuoi? Sono le tre del mattino!-ringhiò Nick assonnato
qualche minuto dopo.
-Muoviti,
dobbiamo andare all'ospedale.-
Nick
guardò il fratello come se fosse pazzo.
-Mi
ha appena chiamato Trix, stanno arrivando da Los Angeles. Ha detto
che l'ha chiamata l'ospedale che sua sorella è arrivata lì
priva di sensi, non mi ha detto molto. Parlavano di droghe.-
-Oh
Cristo. Mi vesto. Andiamo subito. Hai chiamato Kev?-
Joe
scosse la testa.
-Ho
paura di dirglielo.-
-Oddio,
oddio oddio.-continuava a ripetere Nick infilandosi di corsa i
pantaloni.
-Joe,
corri a svegliarlo. Questa è la card della sua stanza. Io
faccio arrivare la BMW.-disse.
Mille
pensieri si aggiravano nella mente del fratello minore. Che cosa era
successo? Come stava? Droghe. Non ci credeva. Conosceva abbastanza
bene le ragazze per poter affermare che nonostante la vita
squilibrata, l'amore per l'alchol e le feste, le droghe non
rientravano nei loro ideali di sballo.
Joe
sparì chiudendo la porta con un colpo secco. E se la ragazza
aveva invece preso della droga? La rottura del legame con Kevin aveva
avuto strani effetti su tutti. Kevin era un cadavere ambulante, anche
le chiacchiere su internet avevano inziato a vederci giusto: la
storia dell'influenza reggeva poco ormai.
Non
scherzava più, non rideva. Ma che diamine era preso a tutti?
-Kevin..
Kevin! Svegliati. È successo un casino.-
Joe
scosse il fratello per le spalle.
-Che
vuoi, Joe?-
-Mi
giuri che qualsiasi cosa ti dirò ora, la tua reazione sarà
calma e controllata?-disse con una finta calma.
-Joseph
che diavolo vuoi?-chiese improvvisamente attento.
Bam.
Le porte del reparto di rianimazione del Lenox Hill Hospital di
Manhattan si aprirono con un colpo secco andando a sbattere contro il
muro verde. Kevin Jonas entrò come una furia, pallido come un
lenzuolo, rincorso dai due fratelli. Joe lo seguiva preoccupato
mentre Nick cercava di far tornare a posto tutti i suoi organi
interni. Kevin era sempre stato un ragazzo responsabile, non aveva
mai fatto pazzie, troppo calmo e troppo razionale per pensare di
prendere anche solo una multa per eccesso di velocità. In
quasi cinque anni di patente, mai ne era arrivata una. Beh, poco
male. Aveva recuperato quella notte. Trump International Hotel –
Lenox Hill Hospital in meno di 15 minuti, evitando di rispettare
semafori, divieti di accesso e limiti di velocità.
Per lo meno, Nick aveva imparato
una lezione fondamentale: mai dare un'auto da più di 700
cavalli ad uno dei suoi fratelli in stato di shock.
-Salve,
è qui Arianna Ruggieri?Come sta? Può dirmi qualcosa?
-chiese all'infermiera con il fiatone. Non riusciva a pensare, a fare
nulla. La sua mente era annebbiata. E se le fosse successo qualcosa?
-è
un parente?-chiese l'infermiera.
-No.-
-Allora
dovrà attendere in sala d'attesa.-rispose pacatamente.
-Sono
Kevin Jonas, Cristo Santo! Posso fare qualsiasi cosa ma non sapere
come sta?-urlò nervoso.
-Può
essere anche il presidente degli Stati Uniti, signor Jonas. Ma non
posso dirle niente per la normativa sulla privacy.-
-Kevin,
aspettiamo di la. Vieni.-disse Joe prendendolo per le spalle.
-No.
Voglio il miglior medico dell'ospedale!-
-Sta
ricevendo le migliori cure.-rispose l'infermiera distrattamente.
-Kevin,
andiamo di là.-ripetè Joe aumentando la pressione sul
braccio del fratello.
Nick
lo guardava preoccupato mentre assisteva Joe che trascinava di peso
il fratello maggiore verso le sedie e costringendolo a sedervisi.
-Anche
i Jonas al completo sono venuti.-ghignò una voce beffarda.
Chiunque
fosse il proprietario di questa voce, aveva sbagliato momento per
parlare.
Kevin
alzò gli occhi irati dal pavimento. Come non riconoscerlo.
L'aveva visto sui siti di gossip insieme a lei, quando i paparazzi si
stavano chiedendo con chi fosse e soprattutto dove fosse una delle
ragazze dei teen-idol più santi di tutti i tempi. Lui
era quel maledetto che l'aveva fatta soffrire. Lui era la causa del
problema. Lui era quello che le aveva sicuramente dato qualcosa di
strano.
Joe
e Nick non ebbero i riflessi abbastanza pronti. Kevin si scagliò
addosso al malcapitato.
-Tu!
Razza di idiota!! Piccolo verme che non sei altro!-gridò a
terra, tirandogli un pugno ben piazzato sullo zigomo.
-Oh
Cristo!-esclamarono in coro i due fratelli,tentando
di separare i due.
Joe
prese Kevin per le spalle e facendo uso di tutta la sua forza,
spostò il fratello dal corpo di quello che indubbiamente
doveva essere Charlie, proprio mentre Nick lo prendeva e gli teneva
con forza ed autocontrollo le mani dietro la schiena.
-Santissimo
Jonas, allora le palle le hai!-sibilò Charlie sputando per
terra, ancora trattenuto da Nick.
-Sarò
anche un santo, però almeno non sono un pezzo di merda fatto
di anfetamine come te.-rispose stupendo persino se stesso.
Nick
lasciò Charlie, spintonandolo su una sedia dall'altra parte
della stanza.
-Kev,
stai calmo. Non ti serve picchiarlo a sangue, tantomeno
ucciderlo.-sussurrò Joe.
Capiva
il fratello, forse. Non sapeva come avrebbe reagito trovandosi lui
davanti la causa dei mali della ragazza che amava, ma al solo
pensiero le mani gli prudevano, come mosse da un irrefrenabile
istinto di colpire ripetutamente e dolorosamente.
-E
se non sono i migliori medici? Se non stessero facendo il
possibile?-sussurrò con un filo di voce tenendo la testa tra
le mani.
Joe
gli passò una mano intorno alle spalle.
-è
il miglior ospedale e sono sicuro che sia la miglior equipe a
prendersi cura di lei. Starà bene, vedrai.-
Nick
camminava nervosamente avanti ed indietro. Nella sua mente vagavano
mille pensieri: come stava Ari? Kim come aveva reagito alla notizia?
I suoi genitori? Erano scappati nel mezzo della notte con un'auto,
sfrecciando ai 200 km/h in centro New York, per raggiungere un
ospedale in cui era ricorverata una ragazza svenuta per aver assunto
droghe. Certo, tutto normalissimo, tutto perfettamente coerente ai
canoni dei Jonas. Guardava suo fratello impazzire in quella sala
d'attesa e quell'idiota che l'aveva ridotta così dormire beato
e sbronzo sulla sedia.
Joe
gli lanciò uno sguardo preoccupato. Mai avevano visto il
fratello maggiore ridotto in quelle condizioni. Joe gli posò
un baccio intorno alle spalle, ma Kevin sembrò non notarlo
nemmeno.
Quanto
tempo era passato? Un paio d'ore? Non ne aveva idea. Il solo pensiero
che aveva era quello di saperla al sicuro. Non capiva niente, non
sentiva niente. Le recriminazioni erano tante. Se non gli avesse
mentito, lei non sarebbe finita in ospedale. Se lui avesse
battagliato per lei, se non si fosse fatto da parte, se non avesse
lasciato che gli eventi lo travolgessero..se..se..se.
-Dottore!-
La
voce di Nick lo riportò alla realtà. Un anziano dottore
con degli occhialetti rotondi e una calvizia accentuata uscì
dalla porta del reparto.
-Dottore!
Sa qualcosa della ragazza che è stata portata qui? È
mora, occhi verdi, alta..magra.-iniziò a descriverla Joe.
-Siete
dei parenti?-chiese.
Kevin
li guardò disperato. Non avrebbe retto un minuto di più,
voleva sapere, voleva vedere se stava bene.
-Sì.-annunciò
Joe sorprendendolo.
-Lui
è il suo fidanzato.-continuò Nick spingendo avanti di
un passo Kevin.
-Sì,
certamente signor?-
-Signor
Jonas. Kevin Jonas.-sussurrò.
-Signor
Jonas, ora sta riposando:l'abbiamo sedata. È fuori pericolo,
ma l'alchol insieme all'analgesico che le abbiamo riscontrato nel
sangue e ad un'altra sostanza stupefacente l'ha fatta svenire.-spiegò
con calma.
Joe
sostenne il fratello.
-Oddio,
oddio.-continuava a ripetere come un automa Nick.
-Non
fa uso di droghe. La conosco troppo bene!-sussurrò Kevin con
un filo di voce, appena udibile solo dal dottore.
-Sì,
l'abbiamo appurato dalle analisi. Sa se stava attraversando un
periodo difficile? Se c'è stato qualche fatto che l'ha fatta
crollare emotivamente e che l'abbia spinta a prendere qualcosa?-
-Sì,
è un periodo difficile. Ma lei non avrebbe mai preso droghe di
sua spontanea volontà.-replicò Kevin sicuro.
Era
fuori pericolo: era tutto ciò che gli importava. Era fuori
pericolo: era tutto ciò che sperava di sentire. Era fuori
pericolo: era viva, stava bene.
-Dottore,
sono sicuro che se fate un test a quel ragazzo, troverete le stesse
sostanze nel suo sangue.-asserì Joseph.
-Noi
non siamo autorizzati a fare niente, tuttavia se siete certi di
quello che dite potreste sporgere denuncia alle autorità
competenti.-spiegò con dolcezza.
Joe
e Nick si scambiarono uno sguardo significativo. L'avrebbero fatto,
eccome se l'avrebbero fatto, tant'è vero che si chiamavano
Jonas Brothers.
-Possiamo
rivolgerci a qualcuno qui?-chiese Joe.
-Se
siete maggiorenni sì. Il servizio è coordinato dal
dipartimento di polizia di New York. Dovete compilare i moduli, e già
che ci siete anche quelli dell'assicurazione.-
-Ci
pensiamo noi.-rispose il minore dei fratelli Jonas sbrigativo.
-Alla
reception vi daranno tutte le informazioni.-
Il
dottor Tatcher Fuhlton lanciò un'occhiata preoccupata a Kevin.
Era mortalmente pallido e visibilmente scosso.
-Sta
bene, signor Jonas?-
Kevin
mosse impercettibilmente la testa.
-Ragazzi,
andate a sistemare le carte: devo parlare con lui un attimo.-
Joe
lo lasciò solo con il dottore, non prima di essersi assicurato
che il fratello stesse bene. Era distrutto, spento. Aveva perso la
voglia di ridere e scherzare: Kevin era sempre stato un gran
giocherellone, una persona molto matura ma divertente, con un sorriso
spontaneo per tutti. Da quando si erano lasciati, invece, tutto
sembrava andare di male in peggio. Più volte sul tour bus
l'aveva sentito sospirare nel cuore della notte, o l'aveva sentito
agitarsi nel sonno sussurrando il suo nome. La mattina era sempre
taciturno e poco riposato: non meritava di stare così, non
credeva che qualcuno potesse stare così.
-Mi
sembra sconvolto, signor Jonas.-ammise il dottore, poggiando
fraternamente una mano sulla spalla del ragazzo.
-è
colpa mia.-sussurrò.
-Perchè
dice così?-
-Se
io non le avessi mentito, lei non sarebbe venuta a New York e non
sarebbe successo tutto questo.-
Tatcher
Fuhlton faceva il medico in rianimazione da oltre trent'anni e capiva
molte più cose di quello che dava a vedere. Aveva visto molte
cose in vita sua e in quel reparto: aveva visto persone andarsene
sole, altre circondate dall'amore della famiglia. Aveva visto persone
recuperare, amori sbocciare e finire, aveva imparato a leggere negli
occhi della gente, ad avere un cuore prima che un cervello. Aveva
imparato che a volte l'amore è molto più intenso di un
regolamento d'ospedale, ma soprattutto, aveva imparato che in amore
non ci sono regole.
-Non
dica così. Tutto accade per un motivo: le cose tra lei e
quella ragazza non vanno molto bene, l'ho capito. Però si vede
che quello che vi lega è unico. Quando l'hanno portata qui,
per un breve periodo è rimasta cosciente e le uniche parole
che ha detto sono state Perdonami Kevin. Lei
è quel Kevin. I suoi occhi non mentono. Può mentire
all'infermiera dicendo che è suo parente, ma gli occhi. Quelli
no. Quelli non mentono mai.-
Quante
persone avevano detto che gli occhi non mentono mai? Sua madre, suo
padre, persino lei l'aveva detto.
Il
dottor Fuhlton si guardò intorno.
-Vuole
entrare finchè non arrivano i suoi genitori?-chiese.
-Posso?-
domandò con un bralume di speranza.
-Venga.-
Lanciò
uno sguardo ai suoi fratelli che compilavano carte e si occupavano
della burocrazia del caso: lui non ce l'avrebbe mai fatta. Doveva
come minimo costruire una statua ai suoi consanguinei per quella
notte.
Kevin
Jonas stava entrando nel reparto di rianimazione, fuori dall'orario
di visite, e senza essere autorizzato. Kevin Jonas aveva quasi fatto
a botte, aveva insultato un malcapitato e aveva seriamente pensato di
prendere un bisturi e infilarglielo nella gola. Kevin Jonas aveva
guidato infischiandosene della morale, del codice della strada e
delle urla dei fratelli. Per la prima volta però, Kevin Jonas
non aveva tempo di fermarsi a riflettere sui suoi errori perchè
per una volta, era fermamente convinto che il fine giustificava i
mezzi e se il fine era stare accanto a quella ragazza, i mezzi erano
più che giustificati.
Il
dottore si guardò intorno sospettoso.
-Lei
non è mai stato qui.-disse prima di aprire la porta di una
stanza.
Kevin
entrò con il cuore in gola: cosa poteva aspettarsi? Aveva
paura.
La
porta alle sue spalle si richiuse. Era sempre la stessa, un pò
più pallida e un pò più magra. Le si sedette
accanto, tenendo una mano tra le sue:era fredda. Sorrise debolmente.
Chissà cosa avrebbe detto vedendosi addosso quel camice..
avrebbe sicuramente sbraitato contro tutti perchè era bianco,
e il bianco sbatte e ingrassa. Si sarebbe lamentata che assomigliava
a Free Willy, cosa del tutto ingiustificata visto che ai suoi occhi
era sempre bellissima, anche senza trucco, anche appena sveglia,
anche con una maglietta di sei taglie più grande.
Le
era mancata, le era mancata in una maniera che non credeva possibile
durante quelle tre settimane. Nonostante i viaggi, i fusi orari, i
chilometri, le ragazze, i concerti.. nonostante tutto lei era l'unico
pensiero che gli era rimasto fisso in testa. Con dolcezza le
accarezzò i capelli.
-Non
ti lascio andare via di nuovo.-le sussurrò sperando che la
sentisse, depositandole un piccolo bacio sulla fronte pallida.
-Joe!
Nick!-
Joe
si girò di scatto mollando di colpo la penna. Eccola, lei,
quella vera: fragile, scossa, dolce e preoccupata. Teneva in braccio
Alice addormentata, probabilmente ignara di tutto quello che era
successo nelle ultime ore. Joe non ci pensò due volte e corse
ad abbracciarla.
-Il
dottore ha detto che è fuori pericolo, Kevin è con
lei.-le sussurrò tenendole strette al suo petto.
-Voglio
parlare con il dottore, subito! Voglio vederla! Dov'è?-chiese.
Non
aveva tempo per sentire le risposte. La sua anima gemella, la sua
migliore amica, la sua sorellona era lì, dietro quella porta
in qualche fredda stanza da sola. No,non era sola. Era con Kevin.
Nick
corse da Kim stringendola al petto. Non lo salutò nemmeno,
scossa dai singhiozzi.
-Va
tutto bene.-le sussurrò baciandole la fronte.
Joe
prese Alice addormentata e la posò delicatamente sul
divanetto.
-Che
ci fa quello qui?-sibilò Trix, con gli occhi arrossati.
-Non
pensare a lui. Pensa a tua sorella, vieni. Ti accompagno!-disse
prendendola per mano.
La
reception, uno sguardo fugace a Kim ancora abbracciata a Nick che la
consolava, la porta a vetri e Joe che la teneva per mano, brevi
frammenti di conversaizoni. I ricordi di quelle ore rimasero molto
sfocati nella memoria di Giulia.
-L'infermiera
ha detto che è in quella stanza, in fondo al corridoio.
Giulia, guardami.-
-Io
non ce la faccio Joe. Non da sola.-bisbigliò, sentendo il
respiro farsi sempre più difficoltoso.
Si
sentiva sudare, i palmi delle mani erano completamente fradici. Joe
la vide impallidire mentre tentava di respirare, a fatica. Non
riusciva a fare un passo.
-Ehi,
ehi. Guardami. Respira. Guardami ho detto.-le disse lui serio,
avvicinandola a se.
Sentiva
il suo petto muoversi velocemente, il respiro affannoso e il tremore.
Joe
le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Guarda
i miei occhi. Guardami. Respira Giulia. Pensa a qualcosa di bello.-
-Non...ci..riesco.-borbottò
a fatica, naso contro naso, occhi negli occhi. Le sue mani che
prendevano delicatamente il suo viso.
-Espira,
inspira.-le sussurrò.
Giulia
si concentrò a guardarlo negli occhi, sforzandosi di respirare
con lui.
Aveva
mai fatto caso a quanto fossero unici i suoi occhi? Dorati. Aveva
visto miliardi di occhi in vita sua, ma mai di quel colore. Avevano
delle piccole pagliuzze più scure colore del cioccolato, in
perfetto contrasto con la pelle leggermente ambrata.
Pensa
a qualcosa di bello.Ma si
rendeva conto di che idiozia aveva appena detto? Come poteva pensare
a qualcosa di bello quando sua sorella era in chissà quali
condizioni in ospedale. Eppure una qualche parte del suo cervello non
poteva fare a meno di ascoltare la sua voce in quel fottutissimo
corridoio bianco e vuoto d'ospedale. Era il bianco il problema: le
metteva l'ansia. Attacco di panico causato da bianco e due occhi
color cioccolato di Willy Wonka che erano in grado di far svenire una
persona solo guardandola intensamente, così fottutamente
intensamente. Ma che diavolo andava pensando? Una parte del suo
cervello doveva sicuramente essere a corto di ossigeno da troppo
tempo.
Joe
sentì il suo respiro farsi sempre più regolare, ma non
si decise a lasciarla. C'era qualcosa che lo aveva attirato fino ad
un punto di non ritorno, qualcosa che aveva cercato di sopprimere per
parecchie settimane. La sua mente gli urlava di fermarsi, ma le
labbra ormai si erano già avvicinate troppo fino a sfiorare
quelle di Giulia, della sua Giulia.
Sapeva
di caffè. Sapeva di caffè. Non
ci poteva credere. Cosa stava facendo l'essere?
Aveva mille pensieri per la testa, mille problemi da risolvere e lei
pensava che lui e le sue santissime
labbra sapessero di caffè. Almeno, avrebbe potuto metterci un
pò di spirito! No, un bacio casto come lui, labbra contro
labbra..come all'asilo.
Occhi
color oro, contro occhi color cioccolato, il bene e il male, il
supereroe e la donzella da salvare.
-Va
meglio?-chiese, cercando di calmare i battiti del suo cuore che
andavano a mille.
Lei
annuì, mentre altre due lacrime scendevano a rigarle il volto.
-Ehi,
niente lacrime. Quando un Jonas ordina qualcosa, si aspetta che
questo ordine venga eseguito. Io ho detto niente lacrime: sennò
poi People non ti mette in copertina con gli occhi rossi.-
Lei
sbuffò, scacciando con la mano le lacrime e abbozzando un
timido sorriso.
-Ora
fai un bel respiro, e stai tranquilla.-
Trix
spinse delicatamente la porta della stanza di sua sorella: sembrava
pesasse una tonnellata.
Kevin
in un'insolita mise sportiva, era seduto accanto al letto e le
accarezzava dolcemente i capelli. Un lamento le uscì dalle
labbra, ma soffocò le lacrime sul nascere.
-Niente
lacrime.-le aveva ricordato Joe in una soffio.
Kevin
le lasciò la mano non senza fatica e andò ad
abbracciare Trix.
-Kevin..-sussurrò
stringendosi al ragazzo.
-Sta
meglio. Il dottore dice che è fuori pericolo.-le sussurrò
accarezzandole la schiena.
-Lei
non avrebbe mai fatto niente del genere, Kev! Te lo giuro!-sussurrò
non nascondendo più le lacrime.
-Lo
so, non preoccuparti.-sussurrò cercando di far sparire il nodo
che gli si era formato in gola.
-Le
manchi Kev, tanto. È venuta a New York per scappare dal
ricordo di voi.-
-Manca
da morire anche a me.-ammise.
Joe
li guardava intenerito abbracciarsi. Per una volta lei e Kevin
avevano qualcosa in comune, qualcosa che stava steso su un letto
d'ospedale.
Kevin
alzò lo sguardo verso Joe, il quale giurò di aver visto
una piccola lacrima sull'occhio destro.
Trix
corse al capezzale della sorella, toccandole la fronte, le mani
fredde.
-Tesoro,
tu rimani con lei. A Kim e Ali ci pensiamo noi. Va bene?Passiamo più
tardi. Abbiamo del lavoro da sbrigare, purtroppo.-
Trix
annuì, salutando i due ragazzi. Dormire:chissà cosa
stava sognando. "La musica aiuta i pazienti a riprendersi
prima": l'aveva letto su Rolling Stone qualche mese prima,
ignara che prima o poi una notizia del genere gli sarebbe servita.
Prese il suo iPhone e accese l'iPod, infilando le cuffiette una nel
suo orecchio e uno in quello della sorella.
To be continued.
***
Do you like it?
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only way to let me know.
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Capitolo 31 *** A room at the heartbreak hotel. ***
Room
Tadan! Eccomi qui
ancora, con un braccio in meno. Mi sono microfratturata il polso,
ragazze. Non vi dico che male allucinante, ma come dice bene la mia
amata Trixilla, la prossima volta è meglio che lascio le
scimmie ad arrampicare. (: sì mi sono sfasciata il polso
arrampicando in montagna.
Spero che stiate tutti
bene, e che il terremoto non abbia fatto troppi danni a chi vive
nella zona. Al TG si sono viste immagini bruttissime, sembra quasi
impossibile che capitino cose del genere nel XXI secolo. Doverso
quindi un pensiero a coloro che sono state vittime di questa
strage annunciata.
Ad ogni modo,
aaaaaaaaawwww! Quasi il doppio delle recensioni, sono
commossa. Indi per cui, si posta tre volte la settimana e i
giorni saranno...aprite bene gli occhietti...
lunedì,
mercoledì, venerdì.
Obviusly, se vedo
che si torna a poche recensioni, si torna a postare una/due volte la
settimana.
So, che posso sembrare
una uhm... bastarda? Boh non so. Però le recensioni sono
davvero importanti per gli autori, non dico solo per me, ma
per tutti in generale quindi invito tutte a recensire. Anche
due parole, ma scritte con il cuore e sincerità.
Ad ogni modo, vi lascio
con a room at the heartbreak hotel, e se ci sono recensioni ci
vediamo venerdìììììì con
il capitolo intitolato
when you say nothing
at all.
Posta
del cuore:
Trèx:
amore chispius che male Y-Y giuro non farò mai più una
cosa del genere Y-Y poi sto coso è bianco e antiestetico, mi
fa sentire free willy e Fabio ha disegnato una faccina che
sorride sul mio braccio (il che lo rende ancora più
inquietante). Miao. Uh, oggi sono andata a fare shopping
pasquale e ho preso un vestitino troppo carino rosso *-* Ti amo <3
Maggie_Lullaby:
sconvolta quanto? O.o allora abbiamo salvato Miley e Taylor, ora devo
chiederti di salvare Charlie. Ho in serbo qualche altra cosina per
lui e mi serve per il sequel. Grazie per la recensione! Un
bacione (:
Carlottasole:
benvenuta innanzitutto, poi hai un nome bellissimo perchè
è quello di una delle mie migliori amiche, Carlotta. (: Sì,
il sequel è on the way sempre con le avventure dei
nostri protagonisti preferiti. Conto di vedere altre recensioni, eh?
(: Grazie per la recensione! Un bacione (:
Dile:
grazie come sempre per i complimenti, mi dispiace averti shockato
così tanto! (: Arianna e Trix hanno praticamente lo stesso
rapporto che io e Trix abbiamo nella realtà, quando scuola e
altri impegni non ci sobbarcano. Grazie per la recensione! Un
bacione (:
Camil92:
benvenuta anche a te! Ti ringrazio per i complimenti, ma
Charlie mi serve ancora. Ho un paio di cosette da fargli fare. (:
Grazie per la recensione! Un bacione (:
Heilig:
come procede con la fila per l'ammazziamo Charlie fanclub? Oh,
se hai bisogno di mettere altri numeri per la grande affluenza,
magari ci organizziamo e distribuiamo pasti caldi e da bere! (:
Grazie per la recensione! Un bacione (:
__stellina:
benvenuta Greta! Mi fa molto piacere vederti tra le
recensitrici. Altra fan della coppia Joix, eh? (: Grazie per la
recensione! Un bacione (:
foxina:benvenuta!
Grazie infinite per i complimenti, sei tenerissima davvero! Spero di
vedere altri tuoi commenti (: Grazie per la recensione! Un bacione (:
Jeeeee:
mi hai messo l'agitazione con il tuo commento. O.o no giuro, tesoro
che dici di una camomilla? Ad ogni modo, take a deep breath e
calma. Leggiti questo capitolo in tutta serenità! Grazie per
la recensione! Un bacione (:
Stargirl312:
ahaha oddio mi hai fatto morire per come hai definito Charlie! Grazie
per la recensione! Un bacione (:
EllieGoodman:
tesoro mi dispiace averti reso così triste :( però sono
felice che tu abbia riso per il sogno di Joe! Grazie per la
recensione! Un bacione (:
JonasBrothersFan:
confermo che Joe e Trix si sono baciati, ma è solo un bacio
molto casto! (: Grazie per la recensione! Un bacione (:
DarkViolet92:
Charlie Charlie Charlie... (: Grazie per la recensione! Un bacione (:
Nnath: benvenuta!
Ti ringrazio per i complimenti. Spero di vedere altri tuoi commenti
presto! Grazie per la recensione! Un bacione (:
Carly4e:
ahahah grandissima! Chi lo sà? Ancora poco e scoprirete cosa
succede.. Grazie per la recensione! Un bacione (:
RitardoGirl:
insomma il tanto agoniato bacio tra Joe e Trix è arrivato! (:
Grazie per la recensione! Un bacione (:
Scimmy:
Scimmy Dio che male! Ieri una tipa si è aggrappata al mio
braccio, oggi una mi ha dato una sberla... Y-Y devo chiedere al
nostro scimmiore scimsupremo di regalarmi una zampa nuova! La coda
sta bene, però! *-* Finalmente vacanzaaaaaaaa! Ti scimmio! <3
Mon Amour:
maggrazie per questa recensione kilometrica che ha incrementato il
mio ego oltre la soglia del possibile! Certo che mi dedico a voi mie
piccole fan, se non fosse per voi magari nemmeno avrei scritto un
sequel! Grazie per la recensione! Un bacione (:
ready...set....go!
Capitolo
31: A room at the heartbreak hotel
From
where I stand
I can see thrugh you
From where you're sitting,
pretty one
I know it got to you
I see the stars in your
eyes
You want the truth, but you need the lies
Like Judy
Garland, like Valentino
You give your life for rock n' roll
Uh
huh
Stand, we're on a landslide of love
You got everything you
want
But what
you need you give away
-A
room at the heartbreak hotel U2-
-Se
ci muoviamo, riusciamo a tornare prima che mamma si svegli.-aveva
detto Joe.
Kevin
non lo aveva ascoltato. Era in trance, emotivamente demolito. Appena
svoltò in sala d'attesa, nemmeno rallentò per salutare
Kim. Puntava a qualcosa, o meglio qualcuno che si era appena
svegliato da un sonno pacifico.
-Senti,
tu. Pezzo di drogato.-iniziò prendendolo per il collo e
attaccandolo al muro.
-Fai
una sola, fottutissima parola di quello che è successo qui
dentro con qualsiasi anima viva nel mondo e soprattutto con la stampa
e ti giuro Charlie, ti giuro sulla mia anima che è l'ultima
cosa che fai. Sono stato chiaro?- Kevin parlò con un tono di
voce pacifico e gentile, così che le sue parole suonarono
ancora più minacciose.
-Non
ti uccido ora, solo perchè turberei i miei fratelli e le sue
sorelle.-
Charlie
lo guardò allucinato, il terrore gli si poteva benissimo
leggere negli occhi. Kevin lo lasciò cadere con poca grazia
sulla sedia, prendendo in braccio Alice che ancora dormiva
rannicchiata in una strana posizione fetale.
-Charlie,
un'ultima cosa. Mi preoccuperò personalmente affinchè
la tua carriera sia distrutta ancora prima di iniziare.-disse sulla
porta del reparto, avviandosi con Alice verso l'ascensore.
Il
biondo guardò Nick preoccupato.
-Sparisci.-gli
disse solamente schifato, spostandosi con Kim e Joe in ascensore.
Quando
il simpatico trio uscì, notò che il sole loro malgrado
era alto. Erano le otto del mattino quasi, e New York era in pieno
fermento.
-Guido
io, i miei organi non reggerebbero un'altro giro di
centrifuga.-chiarì Nicholas, facendo accomodare Joe e Kim
dietro, mentre il fratello maggiore con Alice in braccio andò
davanti.
Solo
ora Kevin si ricordò che Kim non sapeva nulla: le raccontò
del dottore e delle terapie che le stavano facendo, ma le disse che
per sapere qualcosa di più avrebbe dovuto attendere la sorella
maggiore.
Kim
era un fascio di nervi: non riusciva a smettere di piangere
silenziosamente, aveva paura di perdere una delle persone più
importanti della sua vita.
Joe
l'aveva abbracciata cercando di consolarla.
-Ragazzi,
entriamo dal garage. Sicuramente ci saranno delle persone giù
ad aspettarci.-
-Kim,
hai un golf? Per coprire Alice.-chiese Kevin.
Joe
gli passò la sua felpa, rimanendo con una semplice T-Shirt
viola. Kevin coprì la testa di Alice, in caso di paparazzi la
bimba non doveva essere toccata.
Nick
ci aveva visto giusto. Un paio di fotografi erano appostati nei
garage.
-Kim,
occhiali da sole e sorridi.-le disse Joe passandole i suoi amatissimi
Ray-Ban Wayfarer rossi.
-Ci
penso io.-sussurrò Nick scendendo per primo e sorridendo
cordiale.
Kev
e Joe uscirono e velocemente corsero all'ingresso, nascondendosi
nell' ascensore dove qualche minuto dopo li raggiunse anche Nick.
-Che
hai detto?-chiese Joe.
Era
meglio mettersi d'accordo su che versione raccontare.
-Che
questa notte ho avuto un problema a tenere controllato il livello di
zuccheri per via del mio diabete. Mi sono fatto fare questa in
reparto, finchè aspettavo.-ammise mostrando un certificato che
dimostrava quello che aveva detto.
Plin.
Plin. Plin.Cinquantaquattresimo piano.
Le
porte si aprirono sul loro piano riservato, quello che usavano sempre
quando tutta la crew si spostava e raggiungeva New York. C'era molta
agitazione, un andirivieni di persone che correvano da una parte
all'altra, telefoni che squillavano quasi impazziti.
-Signore
ti ringrazio! Denise!-gridò Paul correndo in accappatoio verso
i figli.
Si
bloccarono davanti all'ascensore. Non si erano resi conto che fosse
così tardi.
Denise,
anche lei ancora in accappatoio bianco, corse da uno dei corridoi
laterali con un'espressione molto preoccupata.
-Grazie
al cielo state bene!-mormorò abbracciandoli di corsa tutti.
Kevin
non ebbe nemmeno il coraggio di guardarli negli occhi.
-State
tutti bene? Ci dovete delle spiegazioni! Eravamo mortalmente
preoccupati! Sparire così, di notte, con un diabetico!-li
rimproverò Denise.
-So
cavarmela da solo, non era necessario che rimarcassi la mia
malattia.-replicò calmo Nick.
-Kim!-sussurrò
Paul.
Presi
dal trambusto di fargli la predica, non avevano notato la bambina che
ancora dormiva tra le braccia di Kevin e Kim.
Denise
li fissò sconcertata. Era successo qualcosa di grave.
-Oh,
tesoro. Stai bene?-chiese a Kim.
Scosse
la testa e Denise istintivamente andò ad abbracciarla,
sentendo poco dopo i singhiozzi sommessi della ragazza. Kevin andò
nella sua suite e posò paternamente Alice nel suo letto,
sfilandole le scarpine. Tirò le tende e socchiuse la porta,
raggiungendo gli altri nel salotto della stanza.
Denise,
Paul, Kim, Nick e Joe erano tutti lì, gli ultimi tre esausti
stesi sui divani. Kevin si passò una mano stancamente sugli
occhi. Non voleva parlare, non gli andava di rivivere quello che
aveva provato.
-Kim,
Ali dorme di là. Userete questa stanza, io andò in
quella di Joe insieme a lui.-
-Kev,non
è necessario..possiamo chiamare i miei.-sussurrò
soffiandosi il naso.
-Così
stai certa che tua sorella si rimetterà e che torneremo tutti
insieme a Los Angeles.-replicò ironico.
-Non
dire niente. Ha ragione. Così è deciso.-chiarì
Nick.
Denise
li guardava uno per uno, le mani intrecciate a quelle di suo marito.
-Tra
quanto abbiamo l'intervista?-chiese Joseph, sbadigliando.
-Un'ora
e mezza.-rispose il padre.
-Io
ho bisogno di una doccia. Non ci riesco a sentire tutto, di nuovo.-
Gettò
la tuta sul pavimento e si mise sotto il getto d'acqua bollente,
lasciando che tutti i pensieri e la stanchezza gli scivolassero
addosso. Sentiva tutti i muscoli tesi, le dita della mano destra
leggermente indolezite per il pugno che aveva sferrato a Charlie
qualche ora prima. Ora, solo in quel bagno, aveva il tempo di fare i
conti con se stesso e con un nuovo lato del suo carattere che non
sapeva di avere. Appoggiò la testa al muro sotto il getto. Non
avrebbe ceduto, non questa volta. La posta in gioco era troppo alta.
-Questo
è tutto.-concluse Nick, tenendo tra le braccia una Kim
decisamente sconvolta.
Denise
si asciugò gli occhi umidi con il fazzoletto. Quella ragazza..
ne aveva passate così tante! Certo, in un primo momento le sue
impressioni non erano state buone. Ma cosa mai avrebbe potuto fare
una madre per il proprio figlio? Aveva paura che soffrisse ancora.
Kevin era il meno forte, almeno era quello che credeva fino a quel
giorno.
-Ragazzi,
avete fatto una cosa molto irresponsabile! Scappare in ospedale senza
avvertirci! Sapete che cosa succederà quando questa storia
verrà fuori? La band ne risentirà! Abbiamo faticato per
proteggervi da queste cose..e poi..e poi in una notte avete distrutto
tutto.-li sgridò Paul camminando nervosamente per la stanza.
Joe
lo guardò indignato.
-Ora
sei più manager che padre. Ma ti stai sentendo? La band? La
band? La band è stata l'ultimo dei nostri pensieri nelle
ultime ore! Tu ci hai insegnato ad amare e aiutare il prossimo, ci
hai spinti sempre a fare del bene. Evidentemente, predichi bene e
razzoli male: la nostra amica e la donna che il tuo primogenito ama è
finita in ospedale e non era nelle migliori condizioni. Non ci
pentiamo del nostro gesto e lo rifaremo subito. Non torniamo
indietro.-
-No
go back.-ripetè Nick.
Paul
guardò i suoi figli negli occhi e vi lesse la sfida.
-Paul,
smettila. Sanno quello che fanno e hanno agito nel modo in cui noi
gli abbiamo insegnato.-
-Ma
la band..-
-La
band. Prima della band c'è una famiglia, e questa famiglia è
composta da quattro fratelli che si vogliono molto bene e che sono
affezionati ad altre persone che stanno attraversando un momento
difficile.-replicò calma rivolta al marito.
Era
palese chi portava i pantaloni in quella casa.
-Joe,
Nick. Sono fiera di voi.Vi siete comportati da uomini. Ora andate a
farvi una doccia, chiamo la colazione. Ve la faccio portare qui.-
Kim
lasciò che i due Jonas e il padre uscissero con la promessa di
vedersi poco dopo.
-Denise?
Posso..posso parlarle?-chiese con un filo di voce.
-Certo
cara.-le sorrise, indicandole il posto sul divano vicino a lei.
Non
era facile e di certo non era una cosa che si sarebbe mai aspettata
di pensare: il pensiero le era balenato in
testa mentre volava attraverso gli Stati Uniti.
Chiara
si sedette affianco di quella mamma che un pò invidiava: da
quando conosceva Nick molte cose avevano preso una piega improvvisa.
Con queste anche la sua visione di alcuni aspetti della sua vita,
aspetti su cui effettivamente le sue sorelle non avevano mai avuto
alternative da proporle.
-Denise
io..dovrei chiederle una cosa. Sono piuttosto imbarazzata.-
-Non
ti preoccupare, cara. Se hai bisogno di sfogarti, di parlare un pò
io sono qui.-
Kim
deglutì a fatica. Mai avrebbe pensato di dover chiedere una
cosa del genere. Con le sue sorelle era sempre stata abituata a
parlare di tutto, da assorbenti interni a pillole del giorno dopo, da
prestazioni a misure. Ma c'era solo un argomento che era tabù,
ed era uno di quegli argomenti di cui le madri si preoccupano a
parlare ai figli, ma le sue sorelle non erano sua madre: erano meglio
di una madre, certo.
-Ho
riflettuto molto nelle ultime ore e credo che Nick, Kevin e Joe
abbiano fatto una scelta giusta.-
Denise
aveva visto i suoi figli salire in auto senza lamentarsi, fatti di
caffè come poche volte in vita loro. Erano partiti insieme,
silenziosi e con un sorriso per quelle fan che li attendevano
dall'alba, pronti a saltare su un elicottero per gli Hamptons senza
mai lamentarsi del sonno o della stanchezza, senza essere sgarbati
con nessuno, e senza colpevolizzare anima viva o morta del loro stato
fisico ed emotivo. Avrebbe dovuto andare con loro, ma Kim era troppo
stanca per potersi occupare di Alice e Frankie che entusiasta aveva
accolto la sua amica.
Non
l'avrebbe mai ammesso, o almeno per il momento, ma il vero motivo per
cui non era andata con i suoi figli era per stare vicino alle
ragazze.
Verso
metà pomeriggio, lasciò i piccoli alla sua fedele
assistente e con occhiali scuri e cappotto, andò con Kim verso
Columbus Avenue pronta a prendere un taxi.
Chiara
doveva dire qualcosa alle sue sorelle, qualcosa che sapeva avrebbe
scatenato la Terza Guerra Mondiale, se non peggio. Forse era più
facile che Osama e Obama si coalizzassero per sconfiggere quattro
nemici comuni, piuttosto che accettare questa cosa senza fare drammi
epici, anche se erano piuttosto brave dovette ammettere.
Parlare
con un adulto ogni tanto aveva effetti positivi. Che poi positivi
bisognava vedere per chi, era tutta una questione di punti di vista.
-Ecco
a voi. Mi raccomando, niente notizie sconvolgenti. Ha bisogno di
tranquillità.-si raccomandò il dottore.
-Sisteeeeer!-esclamò
Kim correndo ad abbracciare la sorella. Sapeva che si era svegliata
quel pomeriggio e aveva subito chiesto di loro. Erano state al
telefono quasi mezz'ora, ma poi Trix sbraitando le aveva strappato il
telefono dicendole che doveva riposare. Subito erano partite chiamate
e messaggi alla band, decisamente contenta di sentire buone nuove.
Li
aveva sentiti per radio ad alcune interviste, aveva visto un paio di
video in diretta che li seguiva nel backstage. Erano complici,
stanchissimi ma sempre cordiali e solidali tra loro. Si passavano
tazze di caffè senza lamentarsi, continuando imperterriti.
-Sister
ma che mi combini?Se volevi vederci bastava che ci dicessi di
venire!-scherzò lei con un sorriso.
Un
sorriso che decisamente non sfuggì alle sorelle maggiori. Trix
la guardò alzando un sopracciglio. Tutto a tempo debito.
Denise
e Trix andarono a prendere un caffè, lasciando Ari sola con
Kim che cercò di distrarla un pò da quell'austera
stanza in cui si trovava.
-Avanti,
so che vuoi chiederlo.-sorrise Kim affidabile.
-Chiedere
cosa?-
Sì,
voleva chiedere se lui era stato lì. Voleva sapere come aveva
reagito, come stava. Voleva semplicemente sapere senza dover dare
spiegazioni.
-Cosa
vuole sapere?-chiese Trix rientrando insieme a Denise.
-Vuole
sapere di Kevin, ma è troppo orgogliosa per
ammetterlo.-sorrise Kim.
Ari
le lanciò un'occhiata penetrante, ma vide il volto di Denise
rasserenarsi e Trix guardarla in una maniera decisamente strana,
materna, si sarebbe potuta definire quasi tenera.
Si
sedettero tutte sul letto intorno a lei.
-Vuoi
sapere se è stato qui?-chiese Denise.
Delicatamente
Ari asserì.
Voleva
e non voleva, sapere significava essere coinvolti. Ma chi voleva
prendere in giro? Lei era fottutamente coinvolta, era
coinvolta in una maniera ridicola. Era coinvolta da Kevin.
-Ti
raccontiamo come è andata dall'inizio. Ero a Los Angeles,
stavamo guardando un film tutte insieme quando è arrivata una
telefonata. Era l'ospedale, diceva che ti avevano ricoverato e che
non sapevano come stavi. Parlavano di alchol e stupefacenti. Ho agito
d'impulso, ho chiamato Joe. Sapevo che erano qui in tour. Joe ci ha
prestato il loro aereo per farci volare qui per poterti stare
accanto.-iniziò Trix.
Era
doloroso sentirselo raccontare. Non aveva metabolizzato la cosa.
-Kevin
è stato qui, anche prima di noi. Ha parlato lui con i medici
quando ti hanno ricoverato.. E' stato lui a urlare in pieno ospedale
per avere tue notizie. Era sconvolto Ari. Nick ha detto che non
sembrava nemmeno lui.-ammise Chiara, prendendole la mano.
-Tesoro,
lo so che è dura. So che quello che stai passando è un
periodo difficile, però credimi: sono sua madre, io non l'ho
mai visto così a pezzi come in queste settimane senza di
te.-le disse dolcemente Denise.
Ari
chiuse gli occhi cercando di respirare a fondo. Sentiva le lacrime
premere per uscire, ma lei non avrebbe pianto. Trix finì di
raccontare la storia, parlandole delle varie reazioni che aveva
avuto.
-è
innamorato amore.-ammise infine Trix.
-Se
fosse stato innamorato,non mi avrebbe mentito! Lui non può
essere innamorato!-disse.
-Tesoro,
vi siete innamorati. Non puoi soffocare i tuoi sentimenti.-disse
Denise.
-Non
mi posso essere innamorata perchè io dell’amore non ho idea,
io sono sempre stata innamorata dell’amore e mai di un ragazzo.
Innamorarsi non è come cadere dalla bicicletta, ci si sbuccia
un ginocchio e allora il dolore ti fa percepire la
caduta.L’innamorarsi è un tranello, arriva di soppiatto
quando le persone non lo vogliono, quando hanno deciso di chiudere il
proprio cuore e la propria anima perché è stata
sufficientemente calpestata. E sapete una cosa? Lui è entrato
nella mia anima, e lui è quello che mi ha distrutto il cuore.-
Ari
scacciò nervosamente una lacrima girandosi di lato.
Trix
sospirò. Non voleva vederla così, non di nuovo. In
confronto, doveva ammetterlo, la rottura con Charlie era stata
una passeggiata a Disneyland.
-Arianna
ragiona! Ha preso a pugni Charlie,cosa che personalmente avrei tenuto
a fare io, per te! Ha quasi mandato all'aria la sua vita, per te! E
poi scusa ma non ho voglia di vederti ancora in faccia quell'aria da
vittimista! Neanche Foscolo era così depresso!E poi ti sei
svegliata solo quando oggi pomeriggio hai sentito Hello beautiful!
Hello beautiful! La tua canzone,
la vostra canzone! Parla con Kevin e vedi di chiare o sennò
ti prendo a sberle, sono stata sufficientemente chiara?-le disse
Trix.
Denise
sospirò, sedendosi vicino a lei in modo da poterla guardare
negli occhi. Le prese una mano.
-Arianna,
tesoro. Sai bene che non ero molto propensa alla vostra
relazione, se così vogliamo chiamarla. Ma poi ho visto mio
figlio, parlava solo di te senza smettere neanche un secondo,
sorrideva al mondo, Kevin è maturato tantissimo da quando ti
conosce, è diventato un uomo. Poi ho visto mio figlio nelle
ultime settimane, era spento, senza vita, gli occhi completamente
persi. Non voglio mai più vederlo così, e so che
l'unica sua ragione di vita ormai sei tu. Ti ama davvero e farebbe di
tutto per te, posso essere solo fiera di aver cresciuto un figlio che
sa amare così perdutamente qualcuno, e sono sicura che anche
tu lo ami alla stessa maniera, perchè probabilmente se non lo
amassi così non avresti fatto quel discorso poco fa nè
tantomeno saresti qui a chiedere di lui cercando un motivo per
sperare in un vostro futuro insieme-
Parole
Sante, mamma Jonas. Questo era
quello che pensava Giulia, guardando la sorella piangere nel cuscino.
-Dov'è?-chiese
tra le lacrime. -Posso..posso vederlo?-sussurrò.
Kim,
Denise e Trix si scambiarono un'occhiata fiera. Team Jonas 1,
missione completata.
-Sta
arrivando, tesoro. Appena ha saputo che ti sei svegliata ha messo a
soqquadro un intera staff per farsi portare qui dagli Hamptons.-
-Mi
piace vivere in mezzo a così tanto amore!-
Tutte
guardarono Kim stupite.
-Che
c'è? Amo vedere le persona felici... ok, vi devo
parlare.-disse diventando di colpo seria.
-Dicci
Kimmuccia nostra- disse Trix ghignando con la sorella maggiore.
-Ragazze
è una cosa seria.. vedete di non fare le sceme-
-Su,
avanti Kim.-sorrise Ari, le lacrime erano state totalmente scacciate.
-Gli
ultimi avvenimenti, mi hanno fatto riflettere. Parecchio. A dire il
vero era già da un po' che ci pensavo.-
-Kim,
entro domani.-disse Trix sospettosa.
-Ho
deciso di portare l'anello che portano i ragazzi.-ammise velocemente.
-Anelli?Anelli?
Cazzo ma non siamo mica Frodo Baggins!!!-disse.
Evidentemente
il pensiero su quale tipo di anelli i ragazzi portassero non le era
arrivato al cervello.
Ari
la guardava allucinata.
-Uhm,
ragazze! Io aspetto i miei figli in corridoio, eh!-disse Denise,
sparendo verso la porta.
-Non
l'ha capito.-disse Ari, indicando Trix con un cenno del capo.
-Capito
cosa? Oh mio Giorgiooo
Dolceee Gabbanaaaa Christiaaan Cocoooooooo!-urlò.
Kim
si fissava le scarpe interessata.
-Ok,
ora ha capito.-chiarì Ari.
-Oh
Santo Giorgio! No, tutto ma non questo! Non una sorella bigotta!!!!-
-Trix,
è una cosa seria!-
-Appunto!-disse
frugando nella borsa.
-Cosa
diavolo fai??-le urlò contro Kim.
-Santitààààààà
esci da questo corpo!!!!-urlò iniziando a spruzzare Chanel n°5
quasi fosse acqua santa.
-Trix,
cazzo! È una mia scelta!-urlò Kim.
-Ragazze,
calmatevi.-disse Ari.
-Come
faccio a calmarmi! 15 anni ad addestrarla e lei ci volta le spalle in
questo modo? Convertedosi al nemico??-gridò scandalizzata.
-Giulia,
calmati. Mi stai facendo venire mal di testa.-borbottò Ari,
sempre pallida.
-Scusa.-sussurrò,
toccando la fronte alla sorella.
-Sei
un po' calda.-ammise.
-Kim,
l'anello della purezza non è una cosa da prendere alla
leggera. È un impegno importante. È una promessa
impegnativa, lo sai questo?-chiese Ari.
-Sì,
sono settimane che ci penso. Oggi ho parlato con Denise. Diciamo che
quello che ti è successo mi ha aiutato a prendere una
decisione.-
Trix
aprì la bocca per ribattere, ma Ari la bloccò con un
gesto della mano.
Nella
stanza scese il silenzio. Una delle sue sorelle voleva indossare un
anello della purezza. L'altra non voleva ammettere di essere
innamorata follemente di Kevin. Lei aveva baciato Joe Jonas.
OMMIODDIO. Che cosa aveva fatto? Era stata così presa
dall'occuparsi della sorella che se n'era totalmente dimenticata.
-Trix
hai cambiato diciotto tonalità di colore in venti secondi.
Stai bene?-chiese Ari guardandola.
Joe
Jonas l'aveva baciata. E se l'era dimenticato.
-Sì,
tutto ok.-rispose come se nulla fosse.
-Perfetto,
Kim se tu sei sicura, indossalo.-rispose Ari con un sorriso,
largamente ricambiato dalla sorella che lo abbracciò.
-Tu
sei pazza!!!-
-Trix,
ne ha tutto il diritto!-
-Arianna
non difenderla per l'amor del cielo!! Parli tu? Punto primo, sei
appena uscito da un mezzo coma per overdose, la testa non ti va
ancora come dovrebbe! Punto secondo, ha infranto tu per prima le
regole di casa Ruggieri, quindi non hai proprio voce in capitolo!!!-
-Oh,
parla quella che da quando ha come suo miglior nemico Joe non
ha concluso con nessuno e va così in bianco che si potrebbe
definire un periodo candeggina!!!-ribattè Ari.
Trix
arrossì al pensiero del bacio.
-Oh
santo Giorgio.-borbottò Ari.
-Che
c'è?-chiese Kim, non capendo lo sguardo delle due sorelle
maggiori.
-Oh
santo Christian. Santo Stefano Dolce e Domenico Gabbana, non
dirmelo.-
Ari
si portò una mano sulla fronte, massaggiandosi le tempie.
-Quando?-chiese.
-Stanotte.-
-Quanto
in la?-
-Zero,
anzi è in negativo. Una cosa da asilo, davvero.-ammise.
-E
perché non me l'hai detto prima?-chiese.
-Perchè
l'ho dimenticato. Ho dimenticato di averlo fatto.-
-Ma
tu hai qualche problema!!!!-le urlò contro Ari.
-Va
bene ragazze, io continuo a non capire!-sbuffò Kim,
incrociando le braccia al petto.
-Cristo!
Ma perché poi??-continuava a borbottare Trix.
-La
nostra cara sorellina ha dimenticato di aver accidentalmente baciato
Joe Jonas stanotte.-
-TU
CHE COSA??-gridò Kim indignata.
Trix
alzò le spalle: infondo, lui l'aveva fatto solo perché
lei stava avendo una crisi di panico, e da bravo samaritano qual'è
l'aveva baciata per farle pensare a quanto idiota e inutile
fosse, prima che svenisse. Sì, doveva per forza essere così.
Vero?
Era
praticamente certa che la sua domanda sarebbe rimasta un grosso punto
interrogativo nella sua testa.
-E
meno male che dovevo stare calma! Questa vien fuori con la storia
dell'anello, Trix si dimentica che ha baciato Joe, Denise mi da
l'approvazione.. e io ho un gran mal di testa.-borbottò,
stendendosi di nuovo sul cuscino.
-Forse
è meglio se ti lasciamo riposare.-ammise Kim, avvicinandosi e
dandole un bacio sulla testa.
-Scotti.
Hai la febbre.-disse, facendo precipitare lì anche Trix che
subito le sentì la fronte calda.
-Chiama
il dottore.-
Kim
uscì velocemente, lasciando la porta della stanza semi aperta.
-Sto
bene, Trix. Non è necessario chiamare il dottore. Basta che
dormo un po', e nel frattempo vedi di non baciare nessun altro
Jonas.-
-Non
mi importa, il dottore si chiama lo stesso.-
-Signorina,
aspetti fuori.-le disse subito il dottor Tatcher
Fuhlton, entrando seguita dall'infermiera.
Trix
uscì di malavoglia, poggiandosi stancamente contro la parete
del corridoio. Era esausta: aveva bisogno di una doccia e di un letto
comodo per poter riposare.
-Giulia!-esclamò
Kevin comparendo all'improvviso infondo al corridoio, seguito a ruota
dai due fratelli e da mamma Jonas che camminava più
tranquilla.
-Dov'è?
Come sta? Posso vederla?-chiese subito.
-Calma
cowboy. Le è salita la febbre, la stanno visitando. Poi, puoi
entrare.-rispose atona.
Kevin
iniziò a camminare nervosamente davanti alla porta.
-Come
stai?-le chiese Joe dolcemente.
Trix
non rispose, ma semplicemente si fece abbracciare. Troppi discorsi in
un momento come quello, aveva solo bisogno di silenzio e un pò
di coccole.
-Kevin,
stai tranquillo.-sussurrò Denise, posando una mano sulla
spalla del figlio.
-Non
ci riesco più, mamma.-ammise con un sorriso strozzato dalla
voglia di piangere.
Nick
lanciò una rapida occhiata al corridoio, assicurandosi che
tutto fosse a posto.
-Come
stai?-chiese abbracciando la sua ragazza.
-Meglio.
Nick..noi dovremo parlare di una cosa.-
Nick
la guardò preoccupato e un pò perplesso. Perchè
c'era sempre qualcosa di cui dovevano parlare? Perchè per lui
andava tutto bene, mentre per le donne c'era sempre un problema? E
soprattutto perchè gli veniva l'ansia ogni volta che una
ragazza diceva così?
-Dimmi,
ti ascolto.-
-Sai,
è da un pò che ci penso. Io so che tu conduci un certo
stile di vita che è in netta contrapposizione con quello che
pensa la mia famiglia, però..vedi... ci ho riflettuto molto e
ne ho parlato anche con tua madre ed è pianamente d'accordo.
Anzi, l'ha presa inaspettatamente bene e dice che se voglio davvero,
aspettare non ha senso. Quindi ho deciso di farlo.-
La
faccia di Nick era la cosa più simile che ci fosse
all'intonaco delle pareti in quel momento. Che cosa? Farlo? Sua
madre?
Nick
boccheggiò cercando di dire qualcosa, ma le parole erano
bloccate nella sua epiglottide.
-Denise
si è offerta di aiutarmi, mi ha già spiegato tutto.
Quindi mi chiedevo se.. poi, dopo o domani insomma.. tu..-
-Ehi
ehi ehi, wait a minute. Tu vuoi che noi..lo
facciamo...insieme?-chiese in un sussurro.
-Sì,
se vuoi sennò posso andare da sola una volta tornati a Los
Angeles. Pensavo di andare da Tiffany.-rispose con un sorriso.
-Da
Tiffany?-chiese sbalordito.
-Sì,
l'ha preso lì anche Kevin.-
"Preso?
Ma il sesso non si prende, il sesso si fa!" pensò
arrossendo immediatamente per i suoi pensieri impuri.
-Tesoro,
credo di non capire di cosa tu stia parlando.-ammise perplesso.
Kim
lo guardò stupita.
-Dell'anello
della purezza, Nick. Di cosa diavolo vuoi che stessi parlando?-
L'anello
della purezza! Eccerto! E di cosa sennò! L'ansia da
prestazione gli sparì in un secondo e iniziò a ridere
per l'assurdità della situazione.
-Che
c'è da ridere? È una cosa seria! Se non vuoi vado da
sola!-sbuffò spazientita, mettendo un broncio tenerissimo.
-ahahah,
no amore, niente! Sono solo..felice!-rispose, prima di
baciarla appassionatamente.
-Ehy,
voi due! Prendetevi una camera, non è il posto per farsi
arrestare per atti osceni in luogo pubblico!- brontolò Trix
guardandoli.
Kim
e Nick la guardarono malissimo, ma lei sembrò pensare a
qualcosa.
-Pfff,
tanto nemmeno vi serve, santarelli che non siete altro.Non mi date
nessuna soddisfazione. Siete inutili, tutti inutili. Jonas
sei inutile.-brorbottò questa, nascondendo la testa di
nuovo nelle spalle di Joe che con il labiale disse al fratello un
"colpa della caffeina".
-Non
è colpa della caffeina, essere!-borbottò.
-E
tu come lo sai che io gliel'ho detto?-chiese sorpreso.
-Io
so sempre tutto e ho sempre ragione, Essere, non
dimenticarlo.-
To
be continued.
***
do
you like this chap?
Comments
are the only way to let me know.
(:
|
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Capitolo 32 *** When you say nothing at all. ***
w
buon
venerdì a tutti! Eccoci qui con un bel capitolo romantico,
sperando che sia all'altezza delle aspettative. Noto con piacere che
ci sono nuove recensioni ma ce ne sono meno di quante ne vorrei
vedere :) grazie ad ogni modo a tutte. Un paaio di annunci. Lunedì
non so se riesco a postare, è in forse per problemi
organizzativi.
Moments
change your life è una
fanfiction che ha scritto Trix
e sarei immensamente grata a voi se passaste a leggerla e commentarla
perché la mia sorellina
è un asso a scrivere, è davvero awesome!
Il
prossimo capitolo si intitolerà confession,
faccio
un giro veloce di ringraziamenti che sto aspettando Fabio ><,
anche perché non riesco a scrivere molto che la zampa mi fa
dolorosamente male
e
last but not least buona
PASQUA a tutti!
Trix:
vitto che ti ho fatto pubblicity? *-* Sei la mia scrittrice
preferita, ora deciditi a scrivere vanity. Sto aspettando
l'idiota, pff. Che palle abbiamo passato tutta mattina al telefono!
>< Ti amo <3
Ritardogirl:
Già già, tutto a
posto! (: grazie per la recensione! <3
_FrancySoffi_:
benvenuta e grazie per i complimenti e la recensione! <3
Maggie
+ Serena: ahah io ti adoro! Mi
avete fatto morire dal ridere, giuro. Serena con la telecronaca di
Maggie che rideva (: Ad ogni modo, vi ringrazio entrambe e buona
fortuna Maggie per l'Abruzzo. Sai che dovevo partire anche io
martedì? Poi mi sono rotta il polso e mi hanno fatto stare a
casa. In bocca al lupo! Un bacione! <3
Heilig:
ripresa dal ridere? Grazie per la recensione! <3
__stellina:
ma grazie mille mia devota lettrice! Mi fai immensamente felice,
davvero! Un bacione e grazie ancora per la recensione! <3
foxina:
spero che la curiosità sia stata esaurita! (: grazie mille per
la recensione! <3
carly4e:
grazie mille e complimenti per il nome anche a te perché lo
adoro! Un bacione! <3
DarkViolet92:
grazie! <3
Jeeeee:
pazzoide spero che ti sia ripresa dal ridere! Grazie mille
concittadina! Un bacione! <3
MrsTangerine:benvenuta!
Ti ringrazio infinitamente e sono onorata che tu legga la mia
fanfiction! Un bacione! <3
Johnny:
benvenuto/a! Grazie infinite per i complimenti, mi fa
immensamente piacere! Un bacione <3
EllieGoodman:
visto che a momenti ti soffochi dal ridere, provvederò a farti
trovare una bombola dell'ossigeno nell'uovo di pasqua! Grazie come
sempre, sei fantastica! <3
JonasBrothersFan:
Joe e Taylor, il mistero si è risolto! (: un bacione e grazie
ancora! <3
Nnath_:
bene, tutti svegli nel palazzo? XD grazie mille! Un bacione!
Mi
scuso per la brevità ma giuro mi scendono le lacrime dal male,
solo che ci tenevo a ringraziarvi personalmente. Ancora buona pasqua
e mangiate poca cioccolata che poi vi vengono i brufoli! (:
[a
me no gne gne gne! XD]
ready,
set, go!
Capitolo
32: When you say nothing at all.
It's
amazing How you can speak
Right to my heart Without saying a
word,
You can light up the dark
Try as I may I could never
explain
What I hear when You don't say a thing
The smile on
your face
Lets me know That you need me
There's a truth In
your eyes
Saying you'll never leave me
The touch of your hand
says You'll catch me
Whenever I fall You say it best
When you
say Nothing at all
-When
you say nothing at all Ronan Keating-
Kevin
era agitato, come mai in vita sua. Voleva più di qualunque
altra cosa entrare in quella stanza e stringerla a sè fino a
star male. Però Kevin aveva paura. Paura che lei gli dicesse
che era finita, che non era contato niente, che era solo un bugiardo
e non voleva più avere niente a che fare con lui. Il dottor
Fulthon non fece nemmeno in tempo ad aprire del tutto la porta che
gli si piazzò davanti, ansioso, in cerca di notizie.
-Sta
meglio. La febbre è a 40,ma le stiamo somministrando
antibiotici per farla scendere. Ora basta, può rimanere solo
una persona con lei per questa notte: ha già avuto abbastanza
sconvolgimenti per oggi.-disse serio.
Kevin
guardò Giulia disperato. Doveva vederla, doveva parlarle,
doveva assicurarsi che stesse bene.
Trix
volse immediatamente lo sguardo al ragazzo. Di regola, avrebbe dovuto
rimanere lei, avrebbe voluto rimanere lei: però, per
una volta, mise da parte se stessa. Quel ragazzo le faceva pena, lo
vedeva impazzire nell'attesa con gli occhi lucidi. Se non era amore
quello.
Annuì
debolmente.
-Vai,
Kevin. Vai e non uscire di lì finchè non vi siete
chiariti, mi sono spiegata?-disse minacciosa, ancora aggrappata a
Joe.
Kevin
annuì e senza salutare nessuno si chiuse la porta alle spalle.
La
vide lì,stesa in quel letto d'ospedale, decisamente stravolta
dagli eventi. Eppure era ancora più bella. Si avvicinò
timoroso.
Aveva
gli occhi chiusi, quegli occhi che lo avevano fatto innamorare.
Si
avvicinò piano, temendo di svegliarla. Perchè era così
doloroso amare? Perchè era tutto sempre così
tremendamente complicato? L'amore non doveva vincere ogni battaglia,
ogni guerra? E se il suo fosse destinato a perdere?
Si
sedette sul letto, accarezzandole piano la fronte calda con la sua
mano più fredda. La vide rabbrividire sotto il suo tocco e con
fatica aprire gli occhi.
Trovarselo
lì, dopo tutto quello che era successo, era decisamente la
cosa più sconvolgente della giornata. Più sconvolgente
del discorso di Denise, più sconvolgente della mezza overdose,
più sconvolgente del bacio di Trix, più sconvolgente
dell'anello di Kim. Sentiva il cuore batterle ancora più
velocemente di quanto non facesse per colpa della febbre e tutti i
suoi sintomi erano improvvisamente amplificati di mille volte.
Aprì
la bocca per dire qualcosa, ma il dito di Kevin si posò
delicatamente sulle sue labbra.
-Ascoltami
e fammi parlare, perchè ho bisogno di dirtelo.-sussurrò.
-Sono
pronto a darti tutto me stesso,sono pronto a qualsiasi sacrificio pur
di restare con te. Perchè io ti amo e quello che
sento per te supera qualsiasi altra cosa. Forse dovremo ritrovare il
nostro equilibrio, forse c'è già e c'è sempre
stato ma siamo stati troppo presi dal nascondere quanto stavamo male
per capirlo. Forse sono stupido a dire così, forse penserai
che io sia anche pazzo ed in effetti hai ragione, perché io
sono un pazzo! Ma io sono solo pazzo di te...e senza te non ci posso
stare. Ogni volta che te ne vai mi lasci un vuoto incredibile, ogni
giorno che è passato io non ho fatto altro che pensare a
quanto sia stato idiota a farti andare via senza nemmeno dirti
niente, senza dirti quello che provavo. Ho bisogno dei tuoi
occhi,della tua voce,del tuo respiro. Ho bisogno di sentirti ridere e
vederti sorridere quando ti porto un fiore o quando ti stupisci
perché per qualcuno sei speciale e lo sei in una maniera che
non è facile da capire. E quando io ci penso, penso che non
potrei più lasciarti perché io voglio stare con
te,voglio che tu stia bene,voglio stare bene. Voglio che torniamo ad
essere noi, non tu ed io. Noi. Insieme. Contro il mondo, contro i
paparazzi, come due persone normali. So che ti ho mentito, e che la
fiducia va riconquistata, io sono pronto a combattere davvero se sarà
necessario, ma ti prego, ti supplico amore. Amami anche solo un
quarto di quanto ti amo io, ma amami per quello che sono, con tutti i
miei difetti.-
Le
lacrime gli rigavano il volto, ma lui nemmeno sembrava accorgersene:
non era l'unico a piangere in quella stanza.
-Non
ti azzardare mai più a costringermi a lasciarti, hai
capito?-sorrise.
Kevin
rise avvicinandosi a lei.
-Non
ti lascio più, in senso letterale e figurato.-rise.
-Bene,
perchè ti amo, Paul Kevin Jonas.-disse, mentre il giovane le
asciugava le lacrime dalla guancia.
-Ti
amo anch'io. E non l'ho mai detto a nessuno.-sussurrò,
prima di sancire la loro promessa con un bacio che desideravano da
settimane.
-Dormirete
nella suite di Kevin.-spiegò Joe, una volta rientrati in
albergo.
Trix
nemmeno esultò alla notizia della suite, era troppo stanca ed
un pò preoccupata per Kevin e sua sorella.
Avrebbero
risolto? Lo sperava con tutto il cuore.
-Trix!-esclamò
una vocina ben conosciuta, trotterellando felice verso la sorella.
-Ciao,
peste! Hai fatto la brava?-chiese abbracciando Alice.
-Sì,
io e Frankie abbiamo giocato un sacco e ci hanno fatto vedere High
School Musical 3!-
-High
School Musical 3? Ma deve ancora uscire al cinema!-rispose perplessa.
-Lo
so, ma Joe ha chiamato il suo amico al cinema e ce l'hanno portato!-
Trix
guardò Joe che imbarazzato osservava il soffitto.
-Beh?
Essere una rockstar ha dei vantaggi!-disse sbrigativamente.
Denise
e Paul decisero di andare in stanza, così salutarono tutti,
dicendo che per quella sera potevano mangiare come più li
aggradava.
Trix
sbadigliò contagiando poco dopo Joe.
-Frankie,
Alice, venite con noi a mangiare? Possiamo andare da McDonalds tutti
insieme!-propose Denise dolcemente. Era un ottimo diversivo per farli
riposare.
I
due bambini accolsero la proposta con entusiasmo, dimenticandosi dei
fratelli maggiori nel giro di dieci minuti.
-Questa
è la suite di Kevin.-disse aprendo la porta con il suo badge.
-Grazie,
io ho bisogno di una doccia.-ammise, sentendosi addosso l'odore
dell'ospedale.
-Certo,
dopo ti va di cenare insieme? Guardiamo un film, mangiamo qualcosa.
Nick e Kim sono già alla ricerca dell'anello.-
Trix
sbuffò.
-Neanche
fosse Frodo Baggins.-
-Frodo
Baggins?-chiese perplesso Joe.
-Essere,
vuoi dirmi che non hai mai visto Il signore degli anelli?-
Joe
si guardò intorno in modo circospetto.
-Ehm.-
-L'ho
sempre detto e ora ne sono più che convinta: sei un
disastro, Essere! Avanti, fammi lavare, ci vediamo nella
tua stanza tra un pò. E prendi il Signore degli Anelli.-ordinò
sbattendogli la porta in faccia.
Che
cosa doveva aspettarsi quella sera? Tutto? Niente? Proprio non lo
sapeva. Era uscita dalla stanza con addosso una maglia di almeno 4
taglie più grande, probabilmente di Kevin, che aveva trovato
nell'armadio. Non aveva portato molta roba con se, doveva fare
shopping.
-Ciao
Garbo!-salutò chiudendosi la bianca porta alle spalle.
-Ohilà,
signorina. Ho sentito di tua sorella, come sta?-chiese avvicinandosi
per abbracciarla.
-Ora
è con Kevin, quindi credo stia decisamente meglio.-sorrise.
-Hanno
fatto pace? Dio ti ringrazio. Era una tortura vedere agonia
andare in giro ridotto in quelle condizioni.-
-Agonia?-chiese
perplessa.
-è..era
il nuovo soprannome di Kevin. Era inquietante.-
Trix
sorrise.
-Ti
va una birretta poi? Ti aspetto nella mia stanza, se ti va.-
-No,
grazie Garbo. Ora ceno con Joe, gli faccio una cultura
cinematografica e poi me ne torno a letto. Sono state 24 ore
immensamente lunghe.-
Greg
annuì serio.
-Se
hai bisogno di qualsiasi cosa, sai dove trovarmi.-
-Of
course. Grazie.-
Greg
le fece l'occhiolino, avviandosi con la sua tipica camminata da
spaccone verso la terrazza per fumare una sigaretta in santa pace.
-Jonas,
apri. Sono io.-annunciò davanti alla porta di Joe.
Joe
aprì la porta, ma quando se la trovò davanti non potè
fare a meno di squadrarla in maniera strana.
Trix
alzò gli occhi al cielo.
-Che
accidenti c'è adesso, Jonas!-
-Niente,
ti sta bene la mia maglietta addosso.-
-Se
vuoi la tolgo!-rispose lei con un tono tra il provocatorio e il
malizioso.
-Ah,
ah, ah. Molto divertente, Giulia. Molto divertente.-
-Almeno
Essere, hai ordinato la cena e preso il film?-chiese
buttandosi sul comodo lettone.
-Sì,
ma di film ne hanno portati tre. Non sapevo quale fosse quello
giusto.-
-Jonas,
ma sei..-
-Un
disastro, si lo so. Lo so.-sbuffò.
Sembrava
quasi spazientito, e Trix notò il suo improvviso cambiamento
d'umore.
-è
una trilogia, Joe.-disse cautamente.
Prese
i piatti con la pizza e fece partire il DVD. Inutile dire che anche
quel film, lei lo sapeva a memoria e come ogni volta, anticipava le
battute degli attori.
Joe
invece era stranamente silenzioso. Non era da lui: la cosa divertente
nell'acculturarlo sul mondo del cinema (questo grande sconosciuto)
erano le battute divertenti che si potevano fare e volendo, nel
Signore degli anelli ce n'erano a bizzeffe di battute da fare.
Trix
lo fissò. Tamburellava nervosamente il telecomando sulle
labbra. Ora che lo vedeva con i capelli arricciati dopo la doccia e
gli occhiali, con un'orrenda maglietta di Micky Mouse e i
pantaloncini dei Lakers sembrava un semplice adolescente/quasi uomo.
A dire il vero, lei non era mai riuscita a vederlo come una rockstar.
Lui era solo il suo miglior nemico e forse era una
delle poche persone che lo conosceva veramente e meglio di quanto lui
infondo conoscesse se stesso.
Si
alzò di scatto, gattonando fino ad arrivare al lettore DVD per
stoppare il film.
-Che
fai?-chiese perplesso.
-Perchè
non parliamo un pò?-chiese.
-Parlare?-
-Sì,
sai tra amici e tra nemici di solito si fa.-rispose sedendosi
davanti a lui,incrociando le gambe.
-Lo
so cosa significa parlare, ma tu non sei una persona molto propensa a
farlo. Sei più da azioni. Comunque, di cose vuoi
parlare?-chiese imitando la posizione della ragazza.
-Che
ne so, di Taylor! Come va con Taylor?-chiese con un sorriso.
-Trix,
avanti. Non fare la falsa. Torniamo a guardare il film. Devo ancora
capire il ruolo di Gandalf.-
-Io
non posso continuare a guardare il film con te in queste
condizioni.-ammise.
-Sono
solo stanco, è stata una giornata pesante.-disse stendendosi.
Trix
sospirò. Non era solo stanco. C'erano troppe cose in
sospeso tra i due.
-Avanti,
Joe. Parlami di Taylor.-
-Non
c'è molto da dire.-rispose evasivo.
-Perchè?-chiese
pazientemente.
La
pazienza era una cosa che lei non aveva mai avuto. Se era una cosa,
quella era e subito.
Non
c'erano sentimenti, non c'era tempo per fermarsi a guardare qualcosa:
bisognava correre, perchè la sua vita era un treno in corsa e
per farne parte non bisognava perdere la fermata.
-Perchè
dopo una sfuriata da parte tua, l'ho mollata.-rispose acido.
-Ok,
questo mi ha decisamente preso in contropiede. Perchè l'hai
fatto?-
-Perchè
ho agito d'impulso.-
-Joe,
non puoi agire d'impulso tu! Io sono quella che agisce d'impulso tra
i due, e tu sei quello che tenta di farmi mettere la testa a posto!
Su, siamo una squadra! Io faccio le cazzate e tu mi salvi, non puoi
invertire i ruoli senza dirmi niente.-
-Oh
andiamo Giulia!-sbuffò nervoso buttando il telecomando sul
bordo del letto.
L'aveva
notato, aveva visto che era nervoso da morire però lei davvero
non sapeva cosa fare. Pensa Trix, pensa. Cosa farebbe tua sorella in
queste situazioni? Era lei quella brava in quei momenti. Certo, la
risposta era semplice. Andò ad abbracciarlo.
Lui
rimase rigido all'inizio, poi si sciolse e rispose.
-Sei
nervoso, troppo Joe.-
-Lo
so.-sospirò, facendola accoccolare tra le sue braccia, con la
testa contro il suo petto.
-Che
ti succede, Jojo?-chiese dolcemente.
-Questo
non lo so.-
-Perchè
hai mollato Taylor? La mia era solo un'impressione, magari col tempo
saremmo diventate amiche.-
Joe
rise.
-Amiche?-chiese
inarcando un sopracciglio e facendo ripartire il film.
-Beh,
amiche magari no. Però se a te piaceva, non dovevi lasciarla.-
-Il
fatto è che non potevo stare con lei sapendo che non piaceva a
te.-
-Conta
già così tanto la mia opinione?-chiese alzando lo
sguardo per guardarlo negli occhi.
-Conta
molto di più.-ammise, ricambiando lo sguardo che durò
troppo a lungo.
Eccome
se contava, dato che per colpa della litigata che avevano avuto per
Taylor lui non ci aveva pensato due volte e l'aveva mollata, così
di punto in bianco. Per telefono. E aveva anche battuto il suo
personalissimo record: 27 secondi per mollarla, per rompere con lei.
Meglio perdere Taylor in 27 secondi che lei per sempre.
Rimasero
per un pò a guardare il film, senza accorgersi più di
tanto di quello che stava succedendo. Avevano entrambi qualcosa a cui
pensare e che era giusto chiarire.
-Ho
agito d'impulso, di nuovo.-disse Joe all'improvviso.
-Il
bacio di oggi.-sospirò Trix.
Joe
annuì.
-Che
poi chiamarlo bacio è una cosa esagerata.-
Joe
la guardò con l'espressione stupita.
-Quello
era un bacio a tutti gli effetti!-replicò Joe.
-Certo,
per un santo quello è un bacio. Per una che ha
sperimentato ogni cosa sulla terra, quel tipo di bacio lo dava
all'asilo.-spiegò lei, alzandosi e mettendosi di fronte a lui.
Joe
respirò profondamente.
-E
allora fammi vedere tu com'è un bacio degno di tale nome.-
Era
una sfida? Era uno sguardo di sfida quello che vedeva nei suoi occhi?
-Jonas
che cosa vai blaterando? Il caffè che hai bevuto oggi ti fa
male.-
Joe
fece la classica espressione da "devo pensare a tutto io?",
alzandosi di scatto la prese tra le sue braccia e posò le sue
labbra su quelle di lei, in un bacio che le ricordò uno di
quei vecchi film in bianco e nero come To have and have not,
quando Steve bacia Slim tenendole la testa con un braccio e con
l'altra le regge la schiena. Non riusciva a capire nulla, perchè
la stava baciando come in un film? Sentiva le sue labbra calde contro
le sue: Joe iniziò a darle piccoli morsi sensuali sulle
labbra. Ora era impossibile tornare indietro. Era una cosa
estremamente eccitante. Joe staccò la sua bocca per un
momento: era una prova e lo sapeva perfettamente. Era tutto nelle sue
labbra. Sarebbe resistita. Fanculo! Avvicinò di nuovo
la bocca a quella di Joe, ma questa volta niente e nessuno avrebbe
vietato che il bacio sarebbe diventato più profondo.
Dannazione! Questo Jonas ci sapeva fare.
To
be continued.
***
|
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Capitolo 33 *** Confessions. ***
c
Buon
martedì a tutti! Come
avrete ben notato non ho postato ieri, perché sto ripensando a
sto fatto del tre volte alla settimana. Ok, premetto che oggi sono
polemica e ho la sindrome pre mestruale, inoltre il polso mi sta
facendo dannare, ad ogni modo vi propongo di postare tre volte e vedo
mille recensioni...poi posto e me ne trovo cinque di meno? ><
it's not funny. Ad ogni modo, grazie ai 70 che mi tengono tra i
preferiti come storia, agli 11 che mi tengono tra gli autori e a
tutti quelli che la leggono costantemente. Un paio di annunci. Volevo
far pubblicità ad una persona e ad una raccolta di oneshot che
secondo me è una delle più belle, credetemi:
-
autrice:
Trixilla che indovinate un po'? È la mia Sister
quindi il gene della scrittura l'ha preso anche lei. Se amate me,
amerete sicuramente anche lei. Siamo sorelle, non potete non amarci
(: (JK,JK!)
-
Once
upon a time che narra le
vicende dei baby Jonas. L'autrice è Lauretta _
ma credetemi ne vale la pena, sopratutto io amo in
maniera ossessiva NEVER ALONE,
la shottina che ha postato
oggi. Check it out.
-
C'è
una nuova oneshot missing moments di Hello Beautiful
intitolata Sisters are doing it for themselves che mi farebbe
piacere recensiste perché per me e Trix è
speciale, inquanto è il mio regalo per la nostra amicizia.
Altro?
I suppose not.
Ok,
posta del cuore e se vedrete postato venerdì ok, sennò
a domenica. Il prossimo capitolo sarà...
overprotected.
Uh,
dimenticavo. Nelle recensioni non scrivete tutto attaccato (tipo
mille aaaaaaaaa) che sforma la pagina, ok? (:
Trix:
amore sappi che è merito tuo se posto oggi, tu hai troppa
influenza su di me. Sarà questione di genetica? (: siamo due
dive, cazzo. Non c'è storia. È inutile, nonostante
tutto viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda. È anche un po'
inquietante anche, ti dirò. Vabbè mi sbrigo qui che poi
passo al giardiniere. Ahahah tu sai, ed è abbastanza!
Ti amo e grazie di tutto, sempre. <3
Virgi_lycanthrope:
benvenuta! (: grazie per
la recensione, mi fa molto piacere che tu abbia commentato! <3
JonasBrothersFan:
cara che dolce! Ma grazie infinite! (: sei un amore! <3
_stellina:
che tesoro che sei! La zampa mi
fa dannare, oggi in particolar modo! Grazie mille! Un bacione!
_FrancySoffi_:
nooooo non avrei mai immaginato che Joe e Trix erano la tua coppia
preferita [tono ironico] :D ad ogni modo, grazie per aver lasciato
una recensione!
Maggie:
tesoro non sai che piacere
sentirti . Come è andata laggiù? Sei tornata? Spero che
vada tutto bene. Ti ringrazio infinitamente.Un bacione! <3
Heilig:
Grazie per la recensione, anche se mi ha sformato la pagina e ho
dovuto fare i kilometri per leggere il commento! :D <3
DarkViolet92:
grazie mille perla recensione! <3
Dile:
guarda prometto che i prossimi capitoli saranno molto Joix e molto
Nim. Dovevo lasciare un po' di spazio a mamma e papà J.! Un
bacione e grazie ancora <3
Scimmy:
pubblicità occulta xD scimmy io amo i miserabili davvero
e tutto per colpa tua! Sei terribile! Mi sono sbloccata con un po' di
ff e pensa un po'.. oggi è martedì e non ho ancora
avuto nessuna idea per delle long. Se me ne viene in mente
qualcun'altra io giuro che chiedo un trapianto di cervello al nostro
signore scimmico. È scimterrificante. Ti scimmio <3
Jeeeee:
pazzoide ahahahahahahaha hai usato la parola proibita per definire la
Trix e l'Essere! Ahahaha sappi che ti stimo per questo! Ahahah!
Grazie mille, l'aria veronese fa bene sì...ma è la mia
sorellina che mi ispira..quindi c'è una certa influenza
milanese (: grazie ancora <3
foxina:
spero che la curiosità sia stata esaurita di nuovo, così
ora sai come Joe ha mollato Tay! (: alla prossima e grazie mille per
la recensione! <3
carly4e:
grazie mille! Un bacione! <3
EllieGoodman:
Oh my Goshness. Tu sei
pazza, davvero. Cioè credo che solo tu e la Trix siate
riuscite a leggere di nuovo tutta la storia, perché la Trix
ormai la sa a memoria (siamo ai livelli che se le leggo una frase lei
continua con le esatte parole che ho scritto). Ti meriti il premio
per recensitrice della settimana! Grazie come sempre, sei
fantastica! <3
Mon
Amour: massììììì
hai postato! Olè! Ho visto solo che è in alto tra i
preferiti, ora ho scritto i grazie alla stra svelta e devo
assolutamente scrivere HB2 sennò la Trix mi uccide. O.o
stasera leggo e commento, promesso! Insomma il nostro Essere si è
fatto avanti. (: ci sono dei momenti in cui è così
stupidino che mi fa quasi tenerezza! XD un bacione mon amour! <3
ready,
set, go!
Capitolo
33: Confessions
For
what I've done I am not proud
But there's no need to pretend
No
need for innocence
I've got to be honest now.
My verdict has
come in,
It says I'm guilty for my sins this time.
I thought I
could escape,
But then I finally felt the weight,
Of my
crimes.
It's passion, it's not love,
Infatuation never
ends up right.
At least I won't be alone tonight.
Cause I don't
want to be alone tonight.
-Confessions
City and colour-
-Così
si sedette in un angolo della stia, appoggiò la schiena contro
le assicelle e, con un cenno d'intesa alle amiche stelle, chiuse gli
occhi. Mezzo minuto dopo era profondamente addormentata.- (op.
“Il mago di Oz” di Frank Baum)lesse Denise, chiudendo il libro.
-Ancora
un pezzo, mamma! Per piacere!-la supplicò Frankie.
-No,
tesoro. È tardi ora e dovete dormire, è stata una
giornata stancante e domani abbiamo un sacco di cose da fare.-rispose
dolcemente, rimboccando le coperte ai due bambini.
-Buona
notte, mamma! Ti voglio bene!-esclamò Frankie dando un bacio
alla mamma.
Denise
notò il visetto di Alice divenire sempre più triste.
-Tesoro,
c'è qualcosa che non va?-chiese dolcemente Denise.
-Mi
manca Ari.-disse con il labbro tremante e gli occhioni lucidi.
-Oh,
tesoro. Ari non sta bene, lo sai.-spiegò dolcemente.
-Ma
io sono qui con Frankie e con te che mi diverto, e lei è la da
sola.-disse mentre due grossi lacrimoni le bagnavano le guanciotte
paffute.
-Tesoro,
non è sola. Kevin è con lei, hanno fatto la pace. Lui
rimane con lei, così non si sente sola!-
-Lo
dici davvero?-chiese con un mezzo sorriso.
-Sul
serio, tesoro. Domani andiamo a trovarla, ti va? Ora però,
sotto le coperte che è tardi.-sorrise, baciando la bimba sulla
testolina.
-Siamo
di qui io e papà. Se avete bisogno chiamateci. Lascio la luce
del bagno accesa. Sogni d'oro, vi voglio bene.-disse spegnendo la
luce e socchiudendo la porta della stanzetta dei due bambini.
Frankie
nel buio, prese la manina della sua amica e insieme, dopo qualche
secondo, si addormentarono.
-Nostalgia
di bimbi piccoli, amore?-chiese Paul ridendo, vedendo l'espressione
di sua moglie.
-No,
la mia vita è perfetta con quattro figli.-
-Magari
possiamo tentare una femminuccia!-
Denise
scosse la testa con una risata.
-Ormai
potremmo essere nonni, Paul.-
-Tra
nove mesi, magari.-
-Non
farebbero mai stupidate, amore. Se cambiano idea, sono sicura che lo
fanno con coscienza.-rispose togliendosi gli orecchini e guardando il
marito nel riflesso dello specchio.
-Certo,
ma gli ormoni hanno iniziato a circolare. A 19 e 21 anni non pensi
razionalmente quando hai ragazze così vicino.-
-Hai
chiamato Kevin?-
-Sì,
ma non risponde.-rispose con uno sguardo beffardo.
-è
in un ospedale ed era molto stanco, potrebbe
essersi addormentato.-lo giustificò Denise, spalmando sulle
mani la crema.
Paul
si stese sul letto.
-Che
ne dici tesoro?Da chi arriverà il primo nipotino?-chiese Paul
con un sorriso di chi la sapeva lunga.
-Paul!
Sinceramente spero che arrivi un po' più in là.. i
ragazzi sono ancora così giovani.... tutti!-ammise con uno
sguardo convinto.
-Cara
dobbiamo anche prendere atto che Kevin e Joseph non sono più
dei ragazzini.. avranno anche le loro necessità-
-Questo
credo che forse potrei anche provare a capirlo, ma da lì
ad avere dei figli... insomma il passo è lungo.. e poi
pretendo che si sposino prima di poter pensare a dei figli! Almeno
questo!-replicò.
-Stai
tranquilla cara, sono sicuro che su questo nessuno avrà da
obbiettare.. allora?Chi di loro per primo?-
-A
parte che vorrei evitare di pensarci.. però.. in tal caso
beh.. forse i primi a darci un nipotino saranno Kevin e Arianna: sono
i più maturi in tal senso e hanno tirato su tutti i loro
fratelli e sorelle. Joe non è pronto per avere un figlio..
figurarsi lei!-
Paul
rise.
-Pensa
che carini però i figli di Kevin e Arianna. Ho come
l'impressione che saranno riccioli e con gli occhi verdi!-
-Pauly,
non farmi venire un infarto per cortesia!-rise Denise.
-Sono
tutto sommato giovane per fare la nonna!-
-Nonna
Denise!-la prese in giro il marito, tirandola verso di se.
-Nonno
Paul..-rise divertita, guardandolo negli occhi e accarezzando il
volto con le mani.
-Però
infondo non sarebbe così brutto. Certo, il tour bus andrebbe
un po' modificato, e magari andrebbero aggiunti letti
matrimoniali.-pensò Paul, ma il suo discorso venne bloccato da
un bacio della moglie.
-Pensiamo
a fare i genitori. Per fare i nonni ci sarà sempre
tempo.-sussurrò, baciando di nuovo il marito, ma lasciandolo a
bocca aperta quando si alzò.
-dove
vai?-chiese deluso.
-A
fare un giro a controllare i nostri futuri nipotini, nonno.-
-E
non pensiamo a fare gli amanti?-chiese furbetto.
-C'è
tempo, nonno Paul. C'è tempo.-
Ridendo
come un'adolescente si chiuse la porta alle spalle, camminando quatta
verso la stanza del figlio.
Controllò
la camera di Nick, e lo vide dormire beato e solo
nel letto. Controllò poi la camera di Joe. C'era la
televisione accesa, e i pezzi di pizza ancora sul letto. Stavano
guardando un film pieno di orride creature demoniache. Sì,
stavano. Joe e Trix dormivano abbracciati e pacifici, raggomitolati
per il freddo. Spostò un po' di cose dal letto e spense la tv,
per poi coprirli entrambi con il piumone ai piedi del letto.
Joe
si mosse brontolando qualcosa, spostandosi di lato e facendo aderire
il suo corpo perfettamente a quello della ragazza, intrecciando una
mano con la sua.
Denise
chiuse gli occhi, sospirando.
Meglio
uscire prima che certi pensieri le venissero anche lontanamente in
testa.
-Stai un pò
meglio ora?-sussurrò Kevin, spostandole delicatamente una
ciocca di capelli dal viso.
-Ho
solo un pò di mal di testa.-ammise.
-Uhm,
la febbre è ancora alta. Chiamo il medico.-
-No,
fermo. Vieni qui e basta. Ho bisogno solo di te, adesso. Tu sei la
mia cura.-sussurrò debolmente.
Kevin
si andò a stendere accanto a lei, tenendola tra le braccia e
cullandola dolcemente contro il suo petto.
Per
Kevin, quella era la prima volta che dormiva con una ragazza.
Tuttavia, era sicuro di una cosa: era l'unica ragazza con il quale
avrebbe voluto dormire tutta la vita.
-Oggi
pensavo ad una cosa: che cosa sarebbe successo se non vi avessi mai
incontrato?-sussurrò qualche minuto dopo.
Kevin
le accarezzò dolcemente il volto accaldato.
-Dovevamo
incontrarci per forza amore. Credo che qualcuno lassù ci abbia
predestinato.-
Ari
lo guardò con occhi stanchi.
-Ora
dormi.-
-Non
andare via.-
-Non
me ne vado proprio.-sussurrò, depositandole un piccolo bacio
sulle labbra.
Era
circa mezzanotte quando Trix si svegliò improvvisamente. La
televisione era spenta, i rimasugli di cibo posati sul carrello del
servizio in camera e sia lei che il Jonas di mezzo erano coperti.
Era
piacevole dormire tra le braccia dell'Essere, ma quella sera
era successo qualcosa, o meglio una serie di cose che l'avevano
lasciata perplessa. Prima questa faccena di Taylor, poi quel bacio da
film. Era tutto così strano.
Scivolando
agilmente giù dal letto, andò in bagno: doveva
assolutamente chiarire una cosa.
Aveva
rubato l'iPhone a Joe e aveva preso un numero di telefono. A New York
era mezzanotte, a Los Angeles quindi sarebbero state circa le otto.
Con un po' di fortuna, le avrebbe risposto al primo colpo.
Uno
squillo, due squilli. Più passavano gli istanti e più
si chiedeva perché diamine lo stesse facendo. Lei era Trix
Ruggieri, per l'amor di Giorgio!
-Pronto?-
-Oh,
ciao Taylor.-
A
Los Angeles intanto, una ragazza biondissima si era improvvisamente
bloccata.
-Sai
chi sono?-chiese.
-Julie.
Come dimenticarsi di te.-replicò ironica.
-GIULIA,
comunque. Come stai?-
-No,
non dire niente per cortesia. È stato abbastanza umiliante
essere mollate per telefono in ventisette secondi, non mi serve pure
questa falsa telefonata di solidarietà.-
-Mi
dispiace, Taylor. Credimi, ho fatto pure la predica a Joe per come ti
ha mollato.-
La
sentì sbuffare.
-Una
predica non basta per tornare amici. Anzi, io con lui,con i Jonas
Brothers e sopratutto con te non voglio più avere a che fare.-
-Capisco
che tu possa essere arrabbiata, ma davvero non mi sembra il caso..-
-Sei
tu il motivo per cui mi ha lasciata! Stavamo benissimo insieme, poi
arrivi tu e non sai nemmeno quanto stai perdendo perché non
sai apprezzarlo.-sibilò la bionda acida.
-Io
so apprezzarlo, credimi. Forse non sarò un'oca adulante come
molte persone ma credo di essere un'ottima amica per
lui.-ribattè la rossa punta sul vivo.
-No,
tu non ti sei nemmeno resa conto di come ti guarda! Pende dalle tue
labbra! Forse hai ragione, forse tra noi non sarebbe mai funzionata
perché ci saresti sempre stata tu di mezzo!-
-Io?-
-Sì,
Giulia. È innamorato di te e a quanto pare non è
l'unico tra voi. Vedete di svegliarvi entrambi, e lasciatemi in pace.
Con voi ho chiuso, per sempre.-
Tu
tu tu tu tu.
La
rossa rimase interdetta ad ascoltare la conversazione ormai chiusa,
fissando il suo riflesso allo specchio senza nemmeno vederlo
realmente. Che diavolo stava dicendo, Taylor? E come si permetteva
una Barbie bionda che l'aveva vista sì e no dieci minuti in
vita sua di fare supposizioni del tutto infondate e prive di ogni
buon senso? Lei innamorata di Joe. Ma cosa blaterava? Impossibile.
Lei non si era innamorata di Joe semplicemente perché era un
suo amico. Non provava nessuna attrazione per lui: certo, aveva un
gran bel fisico, e bastava che la guardasse negli occhi per farle
praticamente fare ogni cosa lui volesse. Ma ciò non era
possibile perché era lei che comandava, no? Taylor era solo
invidiosa. Sì, Taylor era gelosa perché lei era
riuscita ad essere un'amica di Joe, mentre lei no. Vero?
-Ehy,
piccola. Che ci fai in giro?-borbottò Joe appena la sentì
gattonare sotto le coperte.
-Incubo.
Un piccolo poltergeist(*spirito rumoroso e fastidioso) biondo insinua
cose assurde.-
-sì,
va bene. Dormi. Vieni qui.-borbottò accorgliendola di nuovo
tra le sue braccia sotto le coperte.
-Se
ci becca tua madre ci rilascia un polmone dalle urla.-
-Poco
male, ha sempre l'altro. Dormi, che ai poltergeist ci penso
io.-sorrise Joe.
Sì,
ci hai pensato abbastanza. Il
sonno però era ancora tanto, e poco dopo cadde di nuovo
addormentata tra le braccia di Mor..ehm, Joe.
Quando
il mattino dopo si svegliò in quell'austera stanza, si sentiva
decisamente meglio della sera precedente, fatta esclusione per un
lieve mal di testa.
Provò
ad aprire gli occhi, rendendosi effettivamente conto dove era finita.
La stanza non era certo quella del Four Season, le pareti
erano tremendamente bianche e quell'orrido camice...
-Oddio,
chissà come sono conciata!-sussurrò a se stessa,
cercando di allungarsi nel vano tentativo di prendere nel comodino
vicino al letto uno specchietto.
Kevin.
Il discorso. Il suo profumo. Era stato tutto un bellissimo
sogno?
No,
non era un sogno. Un braccio la teneva saldamente, un respiro caldo
le soffiava sul viso. Kevin, impossibile non riconoscerne il profumo.
Sorrise
guardandolo dormire, i loro corpi incastrati perfettamente, quasi
fossero nati per essere complementari.
-Ehy..-sussurrò
Kevin, facendosi subito comparire un sorriso sul volto.
Kevin
non si pensò due volte e la baciò.
-Dobbiamo
recuperare cinque settimane.-si giustificò.
-Ma
sono solo tre!-
-Più
il venti percento di interesse!-
-Ah,
certo. Il tasso d'interesse.-rise Ari cingendogli il collo e
attirandolo a se per un bacio passionale.
-Oh
Signore Gesù mio! Due in una notte no!-esclamò una voce
che tutti riconobbero molto bene.
Kevin
per lo spavento cadde dal letto con un volo decisamente comico.
-Mamma..mamma
io ti posso spiegare...non è come
sembra!Noi..ecco...io...-iniziò Kev, rosso in volto come poche
volte in vita sua.
-Stia
tranquilla, signora Denise. Suo figlio è ancora perfettamente
e santissimamente vergine!-
-Lo
spero bene! Almeno lui.-mormorò pallida, sedendosi sulla
poltrona di fronte al letto.
-Di
cosa stai parlando, mamma?-chiese Kevin alzandosi.
-Niente
tesoro. Sono venuta a darti il cambio. Avete le prove tra un'ora,
così ho pensato che magari volevi passare in hotel a farti una
doccia e cambiarti.-
Kevin
e Ari si guardarono sorridendo divertiti.
-Deduco
che tutto sia a posto tra voi.-sorrise.
-Sì,
tutto splendidamente a posto!-sorrise Kevin, prima di salutarla con
un bacio e lasciare la sua ragazza con sua madre.
Nicholas
era intenzionato ad uscire sul retro a prendere una boccata d'aria,
consapevole che quel gesto avrebbe scatenato l'inferno tra quelle due
o trecento persone che erano accampate fuori dal teatro anche da
qualche giorno. Era mai possibile che ogni suo movimento fosse un
evento mediatico? Voleva cinque minuti, cinque santissimi minuti per
far chiarezza nella sua testa e per capire tutto ciò che era
successo in quei due giorni. Erano successe un sacco di cose
importanti, molto importanti per lui.
-Nick!
Non ti conviene uscire di lì.-lo fermò la voce del suo
fratello maggiore.
-Vieni,
ho scovato un posto sul tetto. Possiamo aspettare lì Kevin, in
silenzio.-aggiunse, quasi avesse letto nel pensiero di Nicholas.
Il
piccolo leader staccò la mano da quel maniglione verde
antipanico che l'avrebbe condotto al macello, per seguire Joe tra
stretti corridoi e scalette dall'aria poco sicura.
-Aria
e silenzio. Ecco quello che ci vuole!-esclamò Joe allargando
le braccia.
-Grazie,
Joe.-sorrise Nick camminando pensieroso avanti e indietro.
-Che
succede, fratellino? Hai deciso di diventare un depresso a tempo
pieno? No perché sai, ne abbiamo già uno così in
famiglia.-
Nicholas
rise sedendosi sul tetto.
Joe
si calò gli occhiali dal sole sugli occhi e si sedette vicino
a lui, cercando di catturare i raggi del sole e quel poco calore che
potevano emanare in una fresca giornata di fine ottobre a New York.
-Stavo
pensando a tutto quello che è successo in questi giorni.
Pensavo a Kev, a Ari, anche l'anello di Kim mi ha preso in
contropiede.-ammise.
-avanti,
ti ascolto.-
-Ci
vorrebbero giorni e tra poco Kevin sarà qui.-sorrise.
-Mamma
è andata a svegliarli in ospedale, quindi sia che abbiano
fatto pace, sia che non abbiano parlato con mamma là abbiamo
tutto il tempo di prendere un cappuccino e di vedere la versione
integrale di Titanic. Non hai scuse.-
-Sono
stato male a vedere Kev in quelle condizioni. Spero che tra loro le
cose vadano meglio ora.-
-Sì,
credo proprio che andranno meglio.-
Nicholas
parlò, confidandosi per la prima volta dopo tanto tempo con
quel ragazzo che più volte si era dimostrato il rimedio
efficace ad un attacco di ipermaturità. Andavano bene così,
quei tre fratelli. Kevin era il meno sicuro, ma il più
paterno. Nicholas il più maturo, a volte persino troppo, ma il
più sensibile. Joseph il più immaturo, ma sempre in
grado di ascoltare.
I
suoi sentimenti vennero messi a nudo, approfonditi e analizzati con
ironia e quando Kevin aprì la porta del tetto con un sorriso,
tutti i problemi gli erano sembrati davvero sciocchi.
-Allora,
fratello? Come sta? Come è andata?-
Kevin
sospirò felice sedendosi vicino ai fratelli.
-Sta
molto meglio, ha detto di salutarvi e ringraziarvi. E siamo tornati
insieme.-
-Finalmente!-esclamò
Joseph ridendo.
-E
comunque, fratellini, adesso voi due mi dovete spiegare chi ha fatto
qualcosa che ha sconvolto mamma. Stamattina è entrata in
stanza e ha esclamato due in una notte no!-
Kevin
e Nick si scambiarono un'occhiata complice rivolgendo poi lo sguardo
a un Joe alquanto pallido e sorpreso.
-Joooooseph.-cantilenarono.
-Mamma
ci ha visti? E perché io sono ancora vivo?-si chiese.
-Ah
questo non lo so. Ma so che tu ora mi dirai TUTTO.-lo minacciò
Kevin, appoggiato dal piccolo Nicholas sereno come non lo era da
settimane.
To
be continued.
****
do
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Comments
are the only way to let me know.
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Capitolo 34 *** Overprotected. ***
o
Buona
domenica! Mi scuso per il ritardo, dovevo postare venerdì ma
sono stata presa dal fare mille cose e davvero non ho avuto tempo.
Spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo! Mercoledì
posto il capitolo intitolato a whisper. Ho preso abbastanza
tempo e biochimica mi aspetta. Dimenticavo: se ci sono parecchie recensioni, penso di postare anche venerdì. Altrimenti credo che si posterà di nuovo domenica prossima.
Uh,
visto che siete adorabili ho deciso di istituire il concorso
recensitrice della settimana, per quelle di voi che lasciano
la recensione più carina o che mi fa più ridere o che
mi rimane più impressa. Ad ogni modo, la scorsa volta era
Ellie Goodman, questa settimana invece il titolo va a
Maggie_Lullaby!
Congratulazioni!
<3
Buona
lettura!
Posta
del cuore.
Trix:
Jesus fucking Christ. Che mal di testa. Giuro che non faccio
più i miscugli alcolici a stomaco vuoto, lo prometto. Ti dirò
che parecchie cose di ieri sera me le son già scordate, ma
sbaglio o c'era un pezzo dell'opera del secolo? Spero di non averlo
sognato! Ti amo infinitamente e grazie perché ci sei. <3
virgy_lycanthrope:
purtroppo in questo capitolo Nim c'è poco, ma credimi, tra
qualche capitolo ci saranno un paio di scene interamente dedicate a
loro veramente carine! Grazie per la recensione (:
_FrancySoffy_:
ahaha la recensione matematica! Vediamo se anche stavolta riesci a
infilarci dentro tutte le parentesi! (: beh, buona gita! Divertiti e
grazie per la recensione (:
carlottasole:
grazie per la recensione (:
heilig:
ahaha oddio adesso fai venire i senisi di colpa a me! (: tranquilla
tesoro, davvero. Don't worry. Ti sei lasciata prendere dalla frenesia
del momento ahaha! Grazie per la recensione (:
__stellina:ma
grazie tesoro! Pensa un pò che per Denise il calvario è
appena iniziato! (: grazie per la recensione (:
EllieGoodman:
anche io amo il mago di Oz e
anche Frankie ahahaha secondo me tra qualche anno non sarà più
ricordato come "Frankie, il fratello dei Jonas Brothers",
ma "i Jonas Brothers, i fratelli di Frankie". Quel bambino
ha una carriera davanti a se! Grazie per la recensione, sei un amore!
<3
JonasBrothersFan:
che tenera! Grazie! Sono contenta che hai condiviso con me la tua
scena preferita, mi fa proprio piacere sapere quali sono le vostre
scene preferite. *-* Grazie per la recensione! (:
DarkViolet92:
grazie per la recensione! (:
Mon
Amour: ma tesoro non
preoccuparti! Io AMO le tue recensioni, davvero. Ahaha il quinto
Jonas? Ahaha chi lo sa, magari prima o poi.. dal tronde Denise è
ancora giovane, ha solo quarantaquattro anni! (: è una mamma
gggggiovane! Un bacione! <3
Jeeeeee:ahaha
oddio non ci credo, mi hai fatto morire! Dai, non credo che Denise
abbia perso il sonno. Al massimo avrà messo telecamere
nascoste nelle stanze dei figli! (: thank you for the review!
Maggie+Serena:
congratulazioni recensitrice
della settimana! Ahahah tu e Serena siete awesome, mi fate morire dal
ridere insieme. Allora, tempo al tempo e capirai tutto per bene.
Ricordati che Trix è molto restia quando si parla di
sentimenti e storie serie, quindi magari lei prova qualcosa ma
non sa definirlo. (: spero di essere stata chiara. Un bacione! (:
PacificSoul:
personalmente AMO Taylor, davvero. Ho tutti i suoi CD e ascolto più
lei che i Jonas ultimamente. (: qui ho dovuto usarla in questi panni,
ma credimi, io amo quella ragazza! (:
carly4e:
ma grazie per avermi detto la scena che ti ha fatto così
ridere. Mi fa proprio piacere! Sei un tesoro! (: bacione e grazie! <3
Arya94:benvenuta
e grazie per la recensione. Sono molto contenta che tu abbia
trovato la mia storia apprezzabile! Un grosso bacio, alla prossima
recensione! <3
Scimmy:
tu sei l'unica che ha il capitolo privato per le recensioni. (: ahaha
scimmy scimmy, io sono sempre più convinta che quel bambino
dominerà il mondo. Secondo me ogni notte dopo che mamma Denise
l'ha messo a letto, lui si alza e va nel suo laboratorio segreto e
tenta di conquistare il mondo. Sìsì, è l'unica
soluzione. È troppo un genio quel bambino. Ti scimmio!<3
Nnath_:
grazie tesoro per aver recensito! (: a quanto ho capito la scena
prettamente Jonas Brothers è piaciuta parecchio. Bene bene! (:
grazie per la recensione e a presto! <3
ready,
set, go!
Capitolo
34: Overprotected.
I
don't need nobody telling me just what I wanna
What I want what
what I'm gonna (I need)
Do about my destiny
I say (no
no)
Nobody's tellin me just what i wanna (do do)
I'm so fed up
with people telling me to be-e
Someone else but me
What am I
to do with my life?
(You will find it out don't worry)
How am I
supposed to know what's right?
(You just gotta do it your way)
I
can't help the way I feel
But my life has been so overprotected.
-Overproteced
Britney Spears-
Come
promesso, Kevin si era precipitato in ospedale appena avevano finito
le prove con una valigia di Louis Vuitton piena di generi di prima
necessità, come matita, rimmel, t-shirt, jeans, trucchi
vari, pettini e tutte quelle cose senza le quali, a detta di Trix,
una ragazza non poteva vivere.
-Sono
proprio felice per voi.-ammise Denise prima di scoccare un tenero
bacio sulla fronte di entrambi e tornarsene in hotel, dove i più
piccolini sicuramente la stavano aspettando.
Kevin
le prese la mano, intrecciando le dita con le sue e portandosele alle
labbra.
-Ho
una cosa che credo ti appartenga.-sorrise, estraendo con un abile
gesto della mano il braccialetto di Tiffany che le aveva
regalato per il suo compleanno.
-Il
tuo braccialetto.-sussurrò con un sorriso.
-No,
il nostro braccialetto.-
Arianna
si appoggiò contenta al petto del suo ragazzo, sentendo il
battito regolare del suo cuore e il suo respiro caldo infrangersi
contro i suoi capelli. Quella era decisamente la cosa migliore per
guarire.
Se
Arianna credeva che per guarire bastasse la presenza di Kevin, in
hotel qualcuno aveva decisamente le idee diverse.
-Un
party?-
-Sì,
Denise! Una sorta di celebrazione a modo nostro per ringraziare chi
di dovere, quindi Nostro Signore Armani, perché mia sorella è
uscita sana e salva , più o meno, i danni cerebrali penso
siano dovuti ad un contatto prolungato con Kevin, da una mezza
overdose!-
Danise
alzò gli occhi al cielo. Trix aveva molte qualità, ne
era certa, doveva solo impegnarsi un po' per trovarle al momento, ma
era certa che il tatto non era una delle sue caratteristiche
migliori.
-E
va bene, ma una cosa piccola. E niente alcolici!-ammonì
Denise.
-Come
niente alcolici??-
-Sì,
Giulia. Niente alcolici! Mi pare che ci siamo state abbastanza
all'ospedale per coma etilici o simili!-
-E
va bene, niente alcolici-sbuffò, lanciando un'occhiataccia
penetrante a Joe che se la rideva in un angolino.
-Essere,
veloce! Abbiamo un party da organizzare prima del vostro concerto di
stasera!-annunciò battendo le mani elettrizzata.I party erano
sempre stati nella loro natura, ogni occasione era valida per poter
organizzare festicciole più o meno legali, ma ogni festa che
avevano dato era celebre. Erano delle vere esperte in quel campo.
-Sisteeeeer!
Perdonami ma oggi ho avuto un sacco di grane da sistemare: il
college, la scuola di Alice, la scuola di Kim, feste a cui dovevo
presenziare da disdire, locali. Puff, un vero disastro. Come
stai?-esclamò un ciclone rosso avvicinandosi al letto della
sorella.
-Amore,
ciao. Sto meglio, mi sento un po' frastornata ma tutto ok. Alice?
Kim?-chiese non notandole.
-Le
vedrai in albergo amore! Sono passata solo per darti una mano a
cambiarti visto che il tuo pudicissimo fidanzato non vuole
cadere in tentazione vedendoti mezza nuda. Dove sono i generi di
prima necessità che ti ho mandato stamattina? Sono dovuta
andare a fare shopping. Vedi di rimetterti presto che abbiamo una
città da svaligiare.-
Arianna
rise notando l'entusiasmo della sorella. Certo, era maledettamente
contenta anche lei di uscire da quel buco di stanza e finalmente
vedere il mondo.
Trix
aiutò la sorella a togliersi quel camice orrido e bianco e
l'aiutò a infilare un reggiseno nero di pizzo molto seducente
con slip coordinati.
-Ah,
amore non immaginerai mai cosa è successo stanotte. Joe mi ha
detto che ha mollato Taylor, così poi stanotte l'ho chiamata
per solidarietà e ha insinuato che io e Joe siamo innamorati.
Ma ti rendi conto?-
Ari
continuò, non senza difficoltà a infilarsi i jeans
aiutata amorevolemente dalla sorella.
-Ah
sì? Ma come le è venuta in mente un'idea del genere
proprio non saprei.-disse con un tono davvero falso, beccandosi
un'occhiataccia torva dalla rossa.
-Amore,
il dottore ha detto che possiamo andare. Ho preso le medicine e
adesso finalmente ti porto in albergo!-annunciò Kevin
sorridente entrando e rimanendo abbastanza sconvolto dalla visione
della sua fidanzata con indosso solamente un paio di jeans molto
stretti e molto sexy e un reggiseno che poteva tranquillamente
chiamarsi provocazione.
Ari
sorrise felice: stava in quell'ospedale da due giorni ma davvero non
ne poteva proprio più. Prese la maglietta rossa dalle maniche
corte e se la infilò con una smorfia di dolore, dovuta a tutti
i cerotti delle varie flebo.
-Che
bello amore!-esclamò dandogli un bacio sulle labbra.
-Amore,
hai smesso di indossare il nero sciagura e adesso siete quasi
diabetici. Pure uguali vi vestite?-chiese Trix squadrando la sorella
e il ragazzo che a loro volta di guardavano i vestiti.
Arianna
indossava una semplice t-shirt rossa e un paio di jeans e anche Kevin
aveva inconsapevolmente optato per indossare jeans e maglia rossa. A
discapito dei suoi soliti stivali aveva messo un paio di Converse All
Star rosse.
-Comunque
Kevin, non so come ti potesse piacere quella Barbie che stava con
Joe.-
-Taylor?-chiese.
-E
poi a me non piaceva, piaceva solo a Joe!-si giustificò.
-Sì,
quella piccola saccente egocentrica.-
Kevin
guardò interrogativo la sua ragazza, sperando che potesse
dargli delle risposte che avessero per lo meno del senso logico.
-Stanotte
Joseph ha detto di aver mollato Taylor, così lei l'ha chiamata
e la Bionda ha avuto il coraggio di insinuare che lei e Joseph sono
innamorati!-replicò ironica.
-ma
davvero? Come le sia venuta in mente un'idea del genere non lo so!-
-Quello
che ho detto anche io!-rise Ari.
-Mi
state prendendo per il culo?-chiese Trix.
-Noi?
Come ti salta in testa un'assurdità del genere?-chiese Kevin
aiutando la riccia a infilarsi le scarpe non cercando nemmeno di
nascondere il ghigno che aveva.
-Siete
ancora più odiosi adesso che siete tornati insieme. Anyway,
addio. Io e Joe abbiamo da fare!-annunciò baciando la sorella
e uscendo fuori dalla stanza allegra e pimpante.
-Come
volevasi dimostrare.-ghignò Kevin mentre aiutava la sua
ragazza a reggersi in piedi per la prima volta dopo due giorni.
-Vengo
io!-esclamò per la millesima volta.
-Joe,
no. Ci vado da sola.-
-Manda
Kevin, allora!-
No,
decisamente a Joe non piaceva che Giulia andasse da sola in quel
palazzo e sopratutto in quell'appartamento.
-Sei
disposto a cercarti un nuovo chitarrista? Sai non credo che poi dal
carcere gli diano speciali permessi per venire in tour dopo una
condanna per omicidio volontario!-ribattè acida.
-Non
ti lascio andare da sola.-
-Non
ti lascio salire.-ribattè lei incrociando le braccia al petto.
Joe
sbattè la testa contro il sedile in pelle della limo.
-Perchè
sei così dannatamente cocciuta?-
-Perchè
sei così dannatamente testardo?-
-Aha,
divertente.-
-Depravazione
congenita, suppongo.-
-Oh
su questo non c'è dubbio, credimi. Almeno porta Big Rob, così
ti da una mano e lo attacca al muro da parte nostra. Non hai
possibilità di scelta, o Big Rob o me.-
Trix
emise un ringhio. Non era possibile che con quell'Essere
dovesse sempre scendere a patti! Lei odiava i compromessi.
-Big
Rob, andiamo!-gridò scendendo dall'auto.
Joseph
sorrise soddisfatto. -Ti aspetto qui!-
-Hai
vinto una battaglia, Jonas! Ma la guerra sarà mia!-
Chiuse
la portiera della limo con un po' troppa foga e si diresse a grandi
passi verso il loft di quell'idiota con cui la sorella aveva avuto il
coraggio di vivere a New York.
Sì,
stava andando a casa di Charlie a recuperare tutte quelle cose che
sua sorella aveva lasciato. Voleva disintegrarlo di persona e invece
Joe, schifosamente premuroso come sempre, l'aveva messa di fronte ad
uno stupido impasse, così ora si trovava di fronte alla porta
del suddetto Charlie con Big Rob, che sembrava anche più
immenso del solito, pronta per l'operazione accattonaggio.
Trix
suonò e qualche istante dopo un più che sbronzo Charlie
venne ad aprire.
-Ciao,
cretino.-salutò lei con il suo miglior ghigno perfido.
-Che
cazzo ci fai qui?-chiese.
-Sono
venuta a riprendere le cose della mia sorellina, che per la cronaca è
uscita da mezzo coma per overdose in cui l'hai mandata.-
Trix
entrò senza essere invitata.
-E
i Jonas ti mandano da me sola?Me li aspettavo un po' più
macho.-ghignò Charlie.
-Oh,
no. Non sono sola. C'è con me lo zio Rob.-sorrise e solo in
quel momento Charlie si rese conto dell'immenso omone che stava sulle
scale.
Lo
sguardo di Charlie rimase fisso e le pupille si dilatarono più
di quanto fosse loro possibile per l'eccesso di alchol.
-Oh,
dannazione Charlie. Chiudi quella boccaccia. Rob, cortesemente fai
quello che io non posso fare.-esclamò con sufficienza.
Big
Rob prese Charlie e con la sola forza di un avanbraccio lo bloccò
al muro.
-Ho
sempre desiderato dirlo!-esultò con un piccolo salto,
riprendendosi e raccattando tutto ciò che c'era di sua sorella
in giro.
-Fatto,
Rob puoi pure lasciarlo. Andiamo. Addio, idiota.-esultò Trix
uscendo.
-Avvicinati
a loro o ai Jonas una sola volta e ti ritrovi una trentina di
pallottole nel cervello. Sono stato chiaro?-ruggì la guardia
del corpo.
-Sì.
Signore. Sìgnorsìsignore.-borbottò terrorizzato.
-Tu
e io siamo una grande squadra, Big Rob!-esclamò la rossa
eccitata battendo il cinque sulla grande manona scura di Big Rob.
-Sempre
detto, piccola! Sempre detto!-rise lui prendendole di mano la
borsa e accompagnandola dolcemente giù dalle scale.
-Ecco
amore, vieni. Sei sicura di stare bene? Sei pallida!-
-Kev,
chiedimelo un'altra volta e ti pianto in asso.-replicò calma
la riccia.
-Divertente,
molto spiritosa!-ridacchiò il ragazzo aprendo la porta
dell'auto e aiutandola a salire.
Finalmente
Arianna era libera, libera da tutte le flebo, i dottori, quell'orrida
stanza in cui era stata rincihusa per qualche giorno che era
trascorso così lentamente da sembrare un'eternità.
Kevin
salì al posto di guida, mettendo subito in moto e uscendo con
agilità dal parcheggio. Tempo di arrivare al primo semaforo e
la mano del ragazzo cercò quella della brunetta intrecciando
le dita alle sue.
Arianna
sorrise. Era bello tornare alla normalità, era bello poter di
nuovo stare insieme a Kevin e non sentirsi più sola, era bello
non avere più quella sensazione di essere senza ossigeno.
-Stasera
abbiamo un concerto, quindi non posso rimanere con te. Ma non
preoccuparti, appena finiamo corro in albergo.-
-Non
preoccuparti, kevin. Penso di potermela cavare per un paio d'ore.-
-mh,
non ne sono poi troppo convinto. A dire il vero sono io che non posso
cavarmela da solo per un paio d'ore.-sorrise.
-E
se stasera venissi al concerto anche io? Insomma starei buona buona
lo giuro.-
-Non
se ne parla! Ti devi riposare.-
-Dai,
amore! Sarebbe il primo concerto dei Jonas Brothers a cui assisto.
Muoio dalla voglia di sentire Hello beautiful.-
-Amore,
no. È troppo presto per uscire, credimi. Ho cercato di
rimandare il concerto ma l'agenzia non ne vuole sapere. E poi nemmeno
è in scaletta Hello beautiful.-
-Stai
mentendo.-
Kevin
la guardò ridendo.
-Hai
ragione, è in scaletta. Ma stasera, credimi, avrai dell'altro
da fare. Alice non sta più nella pelle, vuole rivederti.-
-Tanto
vengono anche loro! Dai, compro anche il biglietto e la maglietta!
Giuro che me ne sto buona buona in ultima fila.-
Kevin
la guardò allucinato svoltando a destra.
-Non
se ne parla nemmeno. Ma ti sembra possibile? In ultima fila.. ma sei
pazza? C'è troppo casino là in quella bolgia, non
voglio salire sul palco con l'ansia che ti pestino a sangue. Tu mi
vuoi morto, Arianna. E poi, ma ti pare che devi prendere il
biglietto?-
-Allora
vengo! Grazie amore!-cinguettò lei felice.
Kevin
sbuffò cercando di mascherare un sorriso. Sì, ce
l'aveva sempre vinta lei ma era più che contento che fosse
così.
-Che
sta combinando mia sorella, comunque?-chiese.
-Tua
sorella? Proprio non ne ho idea. Ho rinunciato a capirla molto tempo
fa!-
-Pensa
che non la capisco nemmeno io ultimamente. Devo parlarle prima che si
scateni l'apocalisse.-
-Non
strapazzarti troppo, per favore.-
-Va
bene, mammina.-lo prese in giro.
-Sono
solo preoccupato per te. Ecco, siamo arrivati.-
La
BMW frenò dolcemente davanti all'hotel e Kevin scese lasciando
il motore acceso. Le aprì la portiera e la aiutò a
scendere posandole una mano sulla schiena, ben consapevole
dell'isterismo collettivo che questo semplice gesto avrebbe
scatenato.
Per
Arianna quella situazione era nuova e alquanto surreale. Decine di
ragazze di varie fasce d'età avevano iniziato ad urlare e
scalpitare non appena erano scesi dall'auto.
Era
la prima volta che entrava veramente a contatto con il mondo dei
Jonas, la prima volta che vedeva Kevin al lavoro. Con
diplomazia dispensò sorrisi e qualche sporadico autografo,
congedandosi poi con gentilezza che lasciò la ragazza stupita.
Era
rimasta poco dietro di lui per non interferire con quello che stava
facendo, nonostante Kevin le tenesse saldamente la mano.
-Benvenuta
nel mondo dei Jonas Brothers.-sussurrò appena entrato
nella maestosa hall dell'albergo, passandole un braccio intorno alle
spalle e dandole un piccolo bacio sulla fronte.
-Giusto
perché tu lo sappia, mamma ha prenotato le suite al
cinquantaquattresimo piano. Purtroppo non ha potuto prendere una
suite a testa, così tu e le tue sorelle ne avrete due. Spero
non sia un problema.-
-Kevin
è anche troppo quello che state facendo, credimi.-
L'ascensore
saliva lento, scandendo i piani con il caratteristico plin.
-Non
è troppo. Fai parte della mia vita e voglio che tu abbia il
meglio che posso offrirti.-sussurrò.
Quando
le porte si aprirono, di certo Arianna non si sarebbe mai aspettata
di trovare l'intero piano addobbato per una festa in suo onore né
tantomeno l'intera famiglia e crew dei Jonas Brothers pronta a darle
il benvenuto. L'ascensore arrivava in un atrio molto grande in cui
avevano fatto posizionare tavoli con cibo e bevande. Sulla parete
capeggiava uno striscione con scritto “Welcome again” mentre
tutto intorno si vedeva la chiara impronta di sua sorella Giulia.
-Oh
mio Dio!-esclamò stupita.
-Bentornata!-gridarono
i partecipanti alzando i bicchieri per un brindisi.
-Ari!-
Alice
le corse incontro saltandole in braccio.
-Ciao
piccola! Come stai? Hai fatto la brava?-
-Sì,
la bravissima! Sono stata con Denise e Paul. Ma è vero che tu
e Kevin siete ancora fidanzati? Non vi lasciate più, vero?-
chiese agitata Alice tra le braccia della sorella che rise.
-No,
tesoro. Non ci lasciamo più.-
-Promesso?-chiese
a conferma al chitarrista.
-Promesso!-rispose
quello mettendosi una mano sul cuore, a conferma di ciò che
aveva detto.
-Allora,
sister! Contenta di essere uscita da quel buco?-chiese Trix andando
ad abbracciare la sorella maggiore.
-Certo,
tutto quel bianco mi metteva l'ansia. Grazie per questa festicciola
degna di tale nome, Sis.-
-Figurati,
ogni occasione è buona per festeggiare, no? Anche se il fatto
che Kim abbia deciso di diventare bigotta non è poi molto cosa
di cui vantarsi, ma c'è tempo per farle cambiare idea.-sorrise
malefica strofinandosi le mani.
-Giulia,
non andarci giù troppo pesante per favore. È pur sempre
nostra sorella.-
-A
maggior ragione!-ghignò.
-Bentornata,
tesoro.-
Questa
frase poteva essere una comunissima frase pronunciata da una
qualsiasi persona, ma se quella persona era Denise Jonas, questo
produceva un effetto strano.
Denise
le rivolse un sorriso cordiale e venne ad abbracciarla.
-Come
ti senti?-chiese Paul avvicinandosi alla moglie.
-Un
po' disorientata, ad essere sincera.-
-Ecco,
per cui ti accompagno in camera e ti riposi.-
-Non
prima di aver visto Kim. Ma dove si è cacciata? Non la vedo da
ieri.-chiese prendendo in braccio Alice.
-Tesoro
eccomi!-urlò Kim correndo dal'altra parte del corridoio,
trascinando con poca grazia Nick e mollandolo solo per abbracciare la
sorella.
-Allora,
hai preso il tuo anello?-
-Non
ancora, non ho trovato quello che mi piaceva.-ammise.
-Però
ti abbiamo preso un regalo!-
-Un
regalo? Non era necessario!-
-Sì
invece. Ti abbiamo preso questo ieri io e Nicholas. È una
sorta di manuale per le coppie formate da un componente che indossa i
Silver Purity Ring e uno che non lo indossa. Segui quelle regole
semplici semplici che ti dice il libro, e tu e Kevin avrete luna vita
di coppia!-
Kevin
prese tra le mani quel libro.
-Potrebbe
essere interessante.-ammise Kevin sfogliando le pagine del volume.
-Ehm,
amore ti ringrazio infinitamente ma.. credo che Kevin e io siamo più
adatti a seguire la teoria del caos.-ammise con un sorriso.
Trix
guardò la sorella minore con aria schifata.
-Ok
pelle, quando vuoi smettere di accapponarti per me fai pure!-
-Che
c'è di così schifido, Giulia?-chiese Kim alzando gli
occhioni scuri al cielo.
-Sai
che la tua relazione è un concentrato delle mie più
grandi paure?-
-Mamma
mia come sei materialista!-
-Mi
è mancato tutto questo!-sospirò Arianna appoggiandosi
al petto di Kevin, più che felice di averla di nuovo tra le
braccia.
-Ehy,
coppietta felice! Si può abbracciare la gentil pulzella? Giuro
che non la bacio questa volta, Kev!-
Come
non riconoscere questa voce?
-Greg?
Che sorpresa Greg! Oddio, come stai?-esclamò entusiasta
abbracciandolo.
-Tutto
bene, e tu? Ari ci hai fatto prendere uno spavento pazzesco!-la
rimproverò scompigliandole amorevolemente i capelli.
-Amore
ma.. tu e Greg vi conoscete?-chiese rivolta a Kevin.
-Sono
il loro bassista.-annuì.
Le
guance pallide della ragazza si colorarono tempestivamente di rosa.
-Tranquilla,
abbiamo già parlato della..ehm..questione.-ammise Garbo
grattandosi nervosamente l'orecchio.
Ora
toccò a Kevin imbarazzarsi.
-Che
diavolo hai fatto, Kevin?-chiese sospettosa.
-Niente
di..preoccupate.-ammise trovando improvvisamente molto interessanti
gli intarsi sul soffitto.
-Stai
tranquilla piccola. Tutto a posto, siamo amici da una vita e lo
rimarremo per una vita.-
-Bene,
Kevin puoi stare senza di lei un secondo? Ecco perfetto, a dopo.
Ciao!-
Giulia,
come un uragano, era venuta a rapire la sorella e senza nemmeno
lasciare a Kevin il tempo di rispondere l'aveva trascinata dall'altra
parte della sala, l'aveva fatta sedere su un divanetto ed era sparita
verso il bar, dal quale era tornata qualche secondo dopo con due
bicchieri.
-Cos'è?-chiese
sottovoce alla sorella scrutando complice quel bicchiere contenente
un liquido dal colore indefinito.
-Boh,
l'ha preparato il barista! Assaggialo!-sussurrò la sorella
minore facendo da palo, ma non potendo avere una visuale di
trecentosessanta gradi non aveva notato il ragazzone che camminava
spedito verso di loro.
-Questo
a me! Amore, ti prego! Sei appena uscita dall'ospedale!- la
rimproverò Kevin togliendole di mano il bicchiere e
sostituendolo con quello che aveva tutta l'aria di essere un
normalissimo succo di frutta.
-Che
palle avere un fidanzato responsabile!-borbottò assaggiandolo,
sotto lo sguardo rassegnato di Giulia.
-Devo
pensare che oltre ad esserti convertita alla castità ti
convertirai anche alla sobrietà?-chiese serafica incrociando
le braccia al petto.
-Almeno
fino ai ventun anni, sì.-rispose Kevin.
-Fino
ai ventun anni? Ma sei pazzo? Mancano ancora dieci mesi e mezzo!-
-Appunto.
E mi aspetto tutta la tua collaborazione, Trix.-sorrise trionfante.
-Fino
ai ventuno non te lo assicuro, ma per qualche settimana ci può
stare.-
-Ripeto:
che palle avere un fidanzato responsabile! E aggiungo, che fa
combutta con mia sorella!-borbottò abbandonando il
normalissimo bicchiere sul tavolo.
Kevin
non la smetteva di sorridere dalla sera precedente.
-Ari!
Ma che piacere vedere che stai molto meglio di ieri!-
Ed
ecco il Jonas Brothers mancante fare la sua comparsa nel
salone scortato dal piccolo Frankie.
-Grazie
Joe!-esclamò lei allegra ricambiando l'abbraccio.
Arianna
non era di certo nata il giorno prima e di solito era un'acuta
osservatrice, per cui proprio non le sfuggì il sorriso che sua
sorella Giulia cercava di nascondere con falsa nonchalance
sistemandosi un ciuffo di capelli già perfettamente in ordine.
-Strano
che mio fratello ancora non ti abbia rinchiuso in una stanza e
gettato la chiave.-constatò.
-Allora
non sono l'unica a pensare che sia un po' esagerato!-cinguettò
allegra.
-Proprio
no. Non so se hai notato che è un tantino iperprotettivo nei
tuoi confronti.-disse Joe, appoggiandosi amichevolmente con
l'avambraccio sulla spalla del fratello maggiore.
-Molto
divertente ragazzi!-
-Non
puoi immaginare che spavento ci hai fatto prendere!-
-Kevin
è uscito di testa, davvero.-rimarcò Nick.
Senza
essersi nemmeno messi d'accordo, il giovane gruppetto di fratelli e
sorelle si era rinuito in un angolo della sala chiacchierando
intensamente tra loro, tanto che non si erano accorti che a poco a
poco la sala si era svuotata.
Ridevano
e scherzavano come avevano sempre fatto prima della tragica rottura e
nulla era cambiato, quasi a simboleggiare che quella dolorosa
parentesi era una cosa ormai dimenticata.
-Ragazzi,
mi dispiace interrompervi. Dobbiamo andare, il meet con i fans
inizia tra mezz'ora.-avvisò Paul raggiungendoli cordiale.
-Accidenti!
Mezz'ora? Devo ancora preparare lo zaino!-si lamentò Joe in
ritardo come sempre.
-Io
mi faccio una doccia e poi vi raggiungiamo tutte là.-sorrise
Ari, baciando il fidanzato che la salutò rassegnato. Era
inutile metterle freni, sapeva che in ogni caso l'avrebbe vinta lei.
-Sister,
andiamo a farci belle?-chiese la sorella maggiore alzandosi
velocemente e barcollando, mentre sul viso le compariva una smorfia
di dolore.
Le
mani di Joe l'afferrarono al volo.
-Tutto
ok?-chiese attirando subito l'attenzione di Kevin.
-Sìsì,
grazie Joe. Un giramento di testa.-
-L'ho
detto io! È troppo presto, Ari! Davvero.-mugugnò Kevin
nel bel mezzo di un attacco d'ansia.
-No,
sto bene. Chiara, andiamo. A dopo, ragazzi.-
Kevin
e i fratelli le guardarono sparire nelle loro stanze, sospirando
rassegnati mentre prendevano l'ascensore.
To
be continued.
***
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Capitolo 35 *** A whisper. ***
w
Buon
inizio settimanaaaaa!!Oggi sono sovreccitata ragazze, scusate, ma
domenica si prospetta una giornata awesome, anche perché
la mia Trixilla diventa vecchia e compie gli anniiiiiiiiiiii!
Ad
ogni modo, soliti annunci:
Venerdì
posterò il capitolo intitolato Listen to me.
Uh,
per quanto riguarda il concorso recensitrice della settimana,
questa settimana il titolo va alla mia Mon Amour!
Congratulazioni!
<3
Buona
lettura!
Posta
del cuore.
Jeeeeee:
Non so se
il manuale esiste davvero, ma mi sembrava troppo una cosa da Kim! (:
grazie come sempre!
Trix:
Jesus fucking Christ. Ci pensi che domenica, vale a dire tra
quattro giorni, ci vediamo? E andiamo a vedere i Gemelli! *-* Amore
grazie di tutto, come sempre, anche delle lacrime via sms! Ti amo <3
virgy_lycanthrope:
ahahah, il manuale non so come m'è venuto ma quando c'ho
pensato mi ha fatto ridere (: grazie!
CaMiL92:
ahahah eh già, Kevin e Ari di nuovo insieme, Kim bigotta e
Trix sbigottita :D grazie!
__stellina:
l'essere ignobile ahahahah
oddio quando ho letto Essere pensavo stessi parlando di Joe, ormai a
furia di scrivere di lui come Essere ho inziato a chiamarlo così
anche fuori dal contesto FanFiction. Grazie! <3
DarkViolet92:
grazie per la recensione! (: anche io amo Kevin iper super
protettivo. Mi sa di tenero! <3
JonasBrothersFan:
che tenera! Kev superprotettivo lo adoro, credo che sarà una
caratteristica che avrà nel corso anche del sequel! (: Frankie
è il migliore in assoluto, un giorno quel bambino conquisterà
il mondo, sono supersicura. Grazie ancora!
heilg:Il
concerto sta arrivando, come verai ci sarà bisogno di fare un
pò di chiarezza.Grazie per la recensione (:
Mon
Amour: ahahaha oddio quando
farai la scena di Big Rob, chiamami che voglio vederlo! Ahahahah
sappi che comunque in ogni scena c'è un fondamento di verità
XD non dico altro! Un bacione e grazie, recensitrice della
settimana!
EllieGoodman:
tesoro mi dispiace che sia
stata una giornata nera. Speriamo vada meglio! Un bacione < 3
Arya94:
grazie ancora per i
complimenti, sei così dolce che quasi mi fai arrossire! Un
bacione!
carly4e:Sei
un tesoro! (: bacione e grazie! <3
Scimmy:
O_o non so se essere sorpresa o che altro. Hai commentato nel
capitolo giusto! (: anche se poi io mica ho capito la cosa di
inglese, infatti se vieni in msn ti passo un pò di cose e tu
mi spieghi bene. Poi stamattina ho visto delle foto dello scimmio che
sono troppo da awwww. *-* voglio quel bambino, subito. Che si fottano
le leggi che non permettono il matrimonio con un bambino di otto
anni. È frankie per l'amor del cielo!!!! Ti scimmio!<3
Maggie+il
suo fantasma: ciao fantasma di
Maggie e benvenuto! Caro ghosty,ti ho soprannominato così,
ma come farai ad uccidere Charlie se sei un fantasma? Prenderai
possesso di qualche corpo per qualche ora? (: grazie Ghosty per la
recensione! <3 Awesome come sempre!
Puffettosa:
noo, mi dispiace tanto. ): su, forza e coraggio. Grazie per la
recensione in ogni caso e spero che tutto vada meglio. <3
Nnath_:
grazie mille tesoro! (: tutti felici e contenti... o no? ;) bacione!
ready,
set, go!
Capitolo
35: A whisper.
Night
turns to day
And I still have these questions
Bridges will
break
Should I go forwards or backwards
Night turns to day
And
I still get no answers
Just
a whisper, whisper, whisper, whisper
A whisper, whisper,
whisper
(just a whisper, whisper, whisper, whisper)
I hear the
sound of the ticking of clocks
Who remembers your face
Who
remembers you when you are gone
-A
whisper Coldplay-
Arianna
guardò Giulia con fare circospetto.
-è
da un po' che non parliamo io e te.-ammise la sorella maggiore.
-Già,
sai com'è. Tu a New York, io a Los Angeles. Tu in coma, io
viva e vegeta.-ironizzò la rossa.
-Ci
giriamo intorno o sputi il rospo?-
-Eh?-chiese
spiazzata Giulia, arrossendo leggermente.
Arianna
sorrise trionfante.
-Mi
devi ancora dire tutto riguardo al bacio con Joe. E con tutto, sai
bene che intendo proprio tutto.-
-Va
bene, ci siamo baciati. Ieri è stata una cosa da asilo,
davvero. Un normalissimo e fottutissimo bacio sulle labbra che mi ha
pure fatto venire il nervoso, ad essere sincera.-
-Il
nervoso?-chiese Arianna non nascondendo un sorriso.
-Sì,
ma si può? Non era nemmeno classificabile come bacio! L'altro
inve..ohoh. Questo non lo dovevo dire.-esclamò bloccandosi di
colpo.
-L'altro,
eh? Sorellina è inutile che cerchi di sviare il discorso,
tanto o lo vengo a sapere da te o lo vengo a sapere da lui.-rispose
con un tono vagamente minaccioso ma divertito.
-L'altro
è stata una cosa colossale. Lo ammetto, non credevo che
baciare un santo fosse così.-
La
brunetta battè le mani eccitata: finalmente un po' di sano
gossip!
-E
che valore dai tu a questi baci con Joe?-chiese famelica.
-Accidenti,
ragazzi! Ho lasciato il mio zaino di sopra, corro a
prenderlo!-esclamò Joe battendosi un palmo sulla fronte.
-Joseph.-sospirò
il padre sconsolato.
-Corri,
ma vedi di fare in fretta.-
-Sì,
un fulmine!-urlò correndo verso l'ascensore e infilandovicisi
prima che le porte si chiudessero di nuovo, inconsapevole di quello
che avrebbe sentito.
Arrivò
al piano in men che non si dica, saltellando verso la sua camera e
notando che la porta della camera delle ragazze era aperta.
Sentiva
il vociare allegro delle due sorelle maggiori.
-E
che valore dai tu a questi baci con Joe?-
Origliare
era sbagliato, e Joe lo sapeva bene, ma la curiosità era
forte. Stavano parlando di lui..lei.. loro.
-Dai,
Ari. Non farmi dire certe cose, su. La testa non ti va come dovrebbe
e devi riposarti.-
-Signorina,
esercito il mio diritto di potestà. Avanti, sai che sono
curiosa come una scimmia e sai anche che il non sapere mi dà
sui nervi e visto che sono appena uscita da un mezzo coma per
overdose, tu non vorresti mai fare qualcosa che possa danneggiare il
mio sistema nervoso, vero?-sentì chiedere la sorella maggiore.
Giulia
rise.
-E
va bene. Sono..solo baci. Servono ..uhm.. a scaricare la
tensione.-disse.
Servono
a scaricare la tensione. Ok,
origliare era sbagliato, sbagliatissimo e ora che aveva sentito
quelle parole si maledisse per non aver dato retta al suo giudizio e
al suo buon senso. Conosceva bene la ragazza per sapere di non
doversi fare troppe illusioni e troppe paranoie ma lui era fatto
così. Per lui un bacio significava qualcosa.
Percorse
tutto il tragitto a ritroso con quelle parole che gli rimbombavano in
testa.
-Andiamo,
papà.-borbottò improvvisamente di cattivo umore una
volta salito in auto.
-E
va bene. Sono..solo baci. Servono ..uhm.. a scaricare la
tensione.-disse la rossa passandosi nervosamente una mano tra i
capelli.
-Certo,
a scaricare la tensione.-asserì Arianna cercando malamente di
non scoppiare a ridere.
-Dai,
Ari! Mi ci vedresti in una relazione seria?-chiese Giulia con un gran
sorriso. Inutile che mentisse a sua sorella, sapevano entrambe la
verità. C'era chi la sapeva da più tempo e chi ne era
stato messo a conoscenza qualche ora prima, ma era ormai noto che tra
Giulia e Joseph qualcosa era nato. Se n'era accorta persino Taylor
Swift!
-Con
la persona giusta, magari.-sorrise Arianna.
-Con
la persona giusta.-ripetè in un sussurro la rossa.
-E
Joe potrebbe esserlo?-chiese serafica.
Trix,
presa decisamente in contropiede per tutte quelle sconcertanti
informazioni che doveva assimilare, annuì così
debolmente che Arianna dovette interpretare la smorfia che comparì
sul viso della sorella.
-Dimmi
allora, dove sta il problema?-
-Il
problema? Io non vedo altro che problemi sinceramente.-
-Tipo?-chiese
Arianna.
-Tipo
la monogamia, l'anello, Denise..-iniziò ad elencarli alzando
per ogni punto un dito.
-Pf,
fossero questi i problemi. Se Joe è quello giusto, la
monogamia non sarà un problema.-
-E
come la metti con l'anello? E sua madre?-
-Beh,
per l'anello si può sempre fargli cambiare idea. Ci sto
lavorando anche io, quindi non demordere. Per quanto riguarda Denise,
potrebbe cambiare idea anche lei. L'ha cambiata su di me..-
-Non
voglio finire in coma etilico per farle cambiare idea.-
-Ragazze?-chiamò
la voce di Denise dall'ingresso.
-è
permesso?-
-Certo,
Denise! Siamo in bagno, venga pure. Stavamo scambiando due
chiacchiere.-
Il
volto sorridente di Denise comparve sulla soglia.
-Ragazze
sono venuta ad avvisarvi che io devo scappare al teatro perché
Joe ha scordato le sue cose,di nuovo. Vi mandiamo la macchina
tra un'ora circa, d'accordo?-
-certo,
non c'è problema. Frankie lo portiamo noi se vuole!-
-dite
davvero? Mi faresta un favore enorme.-
-Certo,
questo non è problema!-rispose Giulia, rimarcando bene
la parola questo.
-Ho
interrotto qualcosa poco fa?-chiese Denise perplessa.
-Oh,
no. Solo il crollo emotivo di mia sorella, tutto normale. A Frankie
ci pensiamo noi.-sorrise la maggiore.
-Grazie,
sei un angelo! A dopo!-salutò chiudendosi la porta bianca alle
spalle.
Finito
il meet con i fans, come da copione i Jonas erano rinchiusi
nei bagni del teatro per scaldare un po' la voce.
-Kevin,
vuoi alzare di un paio di toni quella voce? Non stai cantando le
litanie funebri, forza! Con la tua ragazza ci sono le sue sorelle,
tua madre, tuo fratello e pure qualche guardia del corpo, quindi
calmo e concentrato!-
-Sì,
scusa papà.-
Con
un colpo di tosse, Kevin decise di concentrarsi con uno sforzo
maggiore.
Per
un fratello che si concentra, uno invece era nel pieno di una crisi.
Joseph
sembrava prendere più stonature del solito.
-E
adesso che succede, Joe?-sbuffò Paul alzando gli occhi e le
braccia al cielo.
-Prego?-chiese
scosso dal mondo della nuvole. Possibile che si dovesse ridurre così
per un rifiuto che per altro ancora non aveva ricevuto?
-Che
ti succede? Non hai mai preso così tante melodie sbagliate in
poco tempo, e dirlo a te è un eufemismo!-
-Scusa,
stavo pensando a Gi..ad una cosa che dovevo fare.-
Kevin
e Nick lo guardarono con un sorriso.
-Io
non posso lavorare così. Nick sei completamente fuori fase,
nemmeno stavamo provando Hold on! Nick sbaglia le canzoni,
Kevin ha deciso di entrare in contatto con l'aldilà e Joe ha
pensato bene di cercare note così stonate che ancora non sono
state classificate! Vedete di risintonizzarvi entro un paio di minuti
o questo rischia di essere il peggior show della vostra
carriera!-sbraitò.
-Scusaci,
papà.-sorrise Nick.
Era
quasi comico quello che infondo stava succedendo a loro: insomma, tre
sorelle poco ordinarie con tre fratelli che erano l'apoteosi della
noia (fatta eccezione per il fatto che erano rockstars)!
Le
tre sorelle poco ordinarie nel frattempo si erano vestite di tutto
punto ed erano salite con Alice e Frankie su una grossa automobile
dai vetri oscurati che le avrebbe portate dritte al teatro dove si
sarebbe tenuto il concerto.
-Ammettilo:
è una figata!-esultò Giulia vedendo tutto il pandemonio
che si era accalcato sul retro.
-A
me spaventano. Non avete idea di tutto quello che possono fare delle
fans assatanate!-replicò Chiara guardando spaventata fuori dal
finestrino.
-Io
mi farò un'opinione dopo essere scesa.-rispose saggia la
maggiore.
-Uh,
questo è il primo concerto dei Jonas per la nostra
sorellona!-cinguettò Kim.
-Già,
avanti scendere!-sospirò con un sorriso quando la guardia del
corpo aprì loro la portiera del SUV.
Arianna
era un po' nervosa, lo dovette ammettere. Solo qualche ora prima
aveva avuto un assaggio di quella che era la vita dei fratelli più
famosi del momento, ma questo andava ben oltre le aspettative. I
cancelli erano stati aperti da un bel po' di tempo ma nonostante ciò,
una gran folla si era accalcata sul retro solo per poter avere un
autografo o sperare in qualche biglietto per lo show che aveva
registrato il sold out.
-Trix?
Ehy, Trix!-urlò qualcuno.
Trix
si guardò intorno sorpresa. Chi la chiamava? In quella bolgia
non riusciva a distinguere chi avesse urlato il suo nome.
-Kim,
chi mi sta chiamando?-chiese alla sorella perplessa.
-Quello!-rispose
Chiara indicando un ragazzo dall'aspetto familiare che la salutava.
-Ciao!-saultò
lei.
-Come
stai? È da un bel po' che non ci vediamo.-chiese.
Era
decisamente belloccio.
-Bene,
grazie. Tu?-
Le
sorelle e il piccolo Frankie si fermarono vicino a lei, mentre si
scambiava uno sguardo pressochè disperato con Arianna.
-Bene,
anche tu a vedere i Jonas?-
-Così
pare!Tu..ehm, tu che ci fai qui?-chiese, mandando uno sguardo in
codice alla sorella che stava a significare
“ma-chi-diavolo-è-questo-non-ne-ho-proprio-idea-anche-se-ha-un-viso-familiare”.
-Sì,
ho preso il biglietto alla mia fidanzata. Sai, ha una cotta per Joe e
credo che tra poco arriveranno da qui.-
Il
ragazzo si strinse di più alla biondina che sorpresa guardava
Frankie giocare con Alice a Nintendo, mentre alla sorella maggiore
non sfuggì la pressione crescente che Giulia esercitò
sulla sua mano nel sentire le parole cotta e Joe. Sorrise
trionfante.
-No,
sono già arrivati.-rispose Chiara.
-E
tu come lo sai?-chiese sospettoso.
-L'ho
capito chi sei!-urlò Arianna contenta.
-Tu
sei Robert, Roger, Rodney..-fece schioccando le dita.
-Christopher.-disse
freddo.
-Appunto,
che ho detto io? Il succo è che stranamente vi siete lasciati
male, sister. Noi non ci parliamo con quelli così.-riassunse
Arianna.
-Davvero?-chiese
Giulia.
-Sì
amore, l'estate scorsa!-
-Ecco
perché mi eri familiare.-
-Arianna,
Giulia, Chiara? Venite, dai!-
Joseph
e Kevin erano sbucati dalla piccola porta antipanico per venirle a
chiamare, un semplice gesto che aveva scatenato l'inferno.
-Scusa,
ci stanno aspettando!-rispose prontamente Arianna con un sorriso
luminoso.
Arrivate
davanti al bodyguard, sfilarono con un gesto provocatorio i pass
dai loro corpetti succinti lasciando parecchie bocche spalancate di
stupore e molti cuori infranti.
-Amore,
ma cosa stavate facendo con quel tipo?-chiese Kevin allucinato,
aiutando la ragazza a sfilarsi il cappottino rosso che indossava
sopra il corpetto.
-Stavamo
gratificando la nostra vanità.-rispose lasciandosi condurre
nei corridoi.
Kevin
e Joe risero, mentre Chiara andava spedita verso Nick trascinata da
Alice e Frankie, impazienti di provare nuovi giochi nel camerino dei
fratelli.
-Dove
stiamo andando, Joe?-chiese Giulia.
-Nel
nostro camerino.-rispose con una freddezza che si pentì di
aver usato.
Giulia
rimase perplessa. Che diavolo era successo a Joe? Non l'aveva mai
visto così nervoso prima di un concerto.
-Oh
mio Dio! Ditemi che questo è il paradiso!-esclamò
Arianna entrando nell'immenso camerino dei ragazzi, dove erano appesi
centinaia di vestiti.
-Questo
è il nostro camerino!-spiegò Nick ridendo divertito.
-Dannazione,
avete tutti questi vestiti e vi vestite così male?-chiese
sbirciando tra gli stand.
-Non
ci vestiamo male!-esclamò Joe.
-No,
peggio. Fidati, tesoro. Siete imbarazzanti spesso.-rispose al
ragazzo.
-Dai,
Ari! Il mio stile è chic!-fece Joe facendo un giro su
se stesso e mostrando una maglietta con su stampato uno smoking.
-Più
che chic a me sembra shock!-ammise guardando uno stand
pieno degli abiti per Nicholas.
Denise
rise.
-Se
lo dici tu che sei sempre vestita tutto fashion e detti legge
in fatto di moda..-sospirò sconsolato togliendosi la T-Shirt e
regalando ai presenti uno spettacolo molto carino.
-Il
diavolo va sempre all'ultima moda.-sorrise Denise, pensando bene di
avvertire i figli che non era un loro obiettivo essere all'ultima
moda, sempre.
-Piuttosto
fuori dal mondo che fuori moda!-esclamò Arianna sconvolta.
-Appunto.-sospirò
Denise.
Una
risata dolce e sincera costrinse tutti a voltarsi verso la porta.
-Sempre
detto che voi siete degne nipoti della sottoscritta!-
Paul
era fermo sullo stipite della porta con un paio di valigie in mano e
un sorriso bonario sul volto, accompagnando una signora di mezza età.
Elizabeth,l'adorata
nonna Elizabeth era davanti a loro e non era un sogno.
Corsero
tutte ad abbracciarla, respirando appieno quel profumo dolce che
ricordava loro le estati passate a scorrazzare in giro per Milano.
-Ehy,
calma signorine!-sorrise abbracciandole tutte.
-Nonna
ma cosa ci fai qui?/Nonna, devi conoscere Frankie!/Nonna non puoi
immaginare cosa è successo/Nonna devo parlarti!-esclamarono
tutte insieme.
-Signorine,
un po' di contegno!-rise divertita.
-Fatemi
salutare quei baldi giovani.-
-Nonna
ma..cosa ci fai qui?-chiese Arianna con gli occhi lucidi per
l'emozione.
-Beh,
tesoro. Non crederai che dopo essere finita in ospedale per un coma
ti avrei lasciata sola ad occuparti delle ragazze.-rispose con un
sorriso enigmatico e sensuale che ricordava quello delle grandi dive
del passato. Nonna Elizabeth era la persona più elegante e
misteriosa che le ragazze avessero mai conosciuto, misteriosa non
perché la sua vita fosse piena di segreti che andavano tenuti
nascosti, quanto per un'innata dote di ricreare intorno a se una scia
intrigante di mistero.
-Elizabeth,
temevamo non arrivassi in tempo per il concerto. Fatto buon
viaggio?-chiese Kevin sorridendo e andando ad abbracciarla.
-Kevin!-squittì
Arianna sorpresa.
-Elizabeth!-esultò
Joe andandole incontro.
-Elizabeth,
per fortuna è arrivata! Kevin rischiava un infarto. Ha
chiamato l'aereoporto dodicimila volte!-scherzò Nick
abbracciando la donna e baciandole la guancia.
-Adesso
ci sono io, non devi più preoccuparti Kevin!-sorrise la nonna
spostandosi a salutare i signori Jonas.
-Le
abitudini sono dure a morire!-sghignazzò il maggiore dei
fratelli Jonas, cercando di infilarsi il microfono nei pantaloni.
-No,
fermi tutti. Io non capisco. Perché vi conoscete?-chiese
Chiara perplessa indicando con una mano la nonna e con l'altra i
Jonas.
-Non
ve lo hanno detto? Quando sono venuti in Italia ad inizio del mese
abbiamo parlato molto. Sono dei ragazzi fantastici, con un pessimo
gusto per quanto riguarda la moda, ma davvero. Hanno un gran cuore.-
-Nonna,
nonna! Lui è Frankie! È il mio amico del cuore!-si
intromise Alice trascinando Frankie che sorrideva contento.
-Ciao
Frankie!-sorrise Elizabeth, fermandosi a chiacchierare qualche minuto
con i bambini.
Arianna
corse da Kevin e lo abbracciò.
-Grazie.-
-Non
potevo lasciarti da sola e so che ci tenevi tanto a
rivederla.-sussurrò accarezzndole protettivamente la schiena e
baciando la punta fredda del suo naso.
Giulia
fece per avvicinarsi a Joseph, ma quest'ultimo sorprese tutti
dicendo:-Tra poco inizia il concerto e devo scaldare ancora la voce.
Ci vediamo dopo.-uscendo di corsa dalla stanza, lasciando Trix
interdetta nel centro esatto del locale.
-Vedo
che per fortuna avete sistemato tutto tra voi.-sorrise Elizabeth
avvicinandosi alla coppia.
Arianna
annuì appoggiando la testa al petto di Kevin.
-Mettitelo
bene in testa, baby! Il tuo uomo è cotto, biscotto e
scottato!-ammise Elizabeth scherzosa dando un buffetto affettuoso ad
entrambi.
-Sì,
lo ammetto e ne vado anche un po' fiero.-ammise Kevin con un sorriso
e guardando gli occhioni verdi della sua amata.
-Per
fortuna, era un vero straccio quando l'ho visto questo uomo, sai? Ma
dimmi.-sussurrò avvicinandosi.-Joseph e Giulia? Hanno
combinato qualcosa?-
-Questione
di poco.-sussurrò piano piano Arianna e il sorrisino malizioso
che comparì sui loro volti a Kevin piacque poco.
Lo
sguardo di Arianna cadde subito sulla sorella che ancora fissava la
porta dalla quale era appena uscito Joseph; appena la rossa si
accorse che la sorella la guardava non riuscì a nascondere uno
sguardo smarrito.
-Vai,
vai!-mimò con le labbra Arianna, aggiungendo uno sguardo
abbastanza eloquente.
Trix
annuì impercettibilmente rincorrendo il ragazzo.
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 36 *** Listen to me. ***
Listen
Buon
pomeriggio a tutti! Che dire? Sono incazzata come una iena, ma
vabbè.
Ad
ogni modo, soliti annunci:
Lunedì
posterò il capitolo intitolato Scared.
Ho
scritto una nuova oneshot missing moments di Hello Beautiful,
intitolata happy birthday, Mr Jonas. E sarei pretty happy se
mi lasciaste due righe. (:
manca
ormai poco alla fine,per la precisione nove capitoli più
l'epilogo.
Uh,
per quanto riguarda il concorso recensitrice della settimana,
questa settimana il titolo va a ___stellina!
Congratulazioni!
<3
Buona
lettura!
Posta
del cuore.
Maggie_Lullaby:
ti ringrazio, mi fa piacere che tu mi dica le tue frasi preferite. A
presto (:
Heilig:
pioggia di insulti all'orizzonte
per Joe e Trix. Magari riescono a risolvere pacificamente... chi lo
sa? Leggi e lo scoprirai. Un bacione e ti ringrazio infinitamente. <3
Arya94:
Joe sa bene che non deve
origliare... (: vediamo che succede ora! Un bacione e grazie! <3
DarkViolet92:
grazie, ho pensato che fosse un bel colpo di scena far arrivare la
nonna, sopratutto volevo farvela conoscere un po' visto che nel
sequel avrà un ruolo importante. (: bacione
Jeeeee:
Vedi, dobbiamo sgridarlo Joey. Non si origlia, e lo sa bene! Lo so
che la mia mente sprizza immaginazione da tutti i pori. Devo solo
capire se è un bene o un male. (: Un bacione e grazie <3
__stellina:
sai che quando hai scritto
"possiedi un dono fantastico: quello della scrittura"
quasi mi sono commossa? Sei davvero tenera e la tua recensione mi ha
fatto spuntare un sorriso enorme. Ti meriti il titolo di recensitrice
della settimana! Un bacione. <3
virgi_lycanthrope:
Nim? Eccoti servita! Un bacione! <3
carly4e:
le nonne, le nonne.. che mondo sarebbe senza la nonna? (: io
personalmente sarei persa. Grazie per il commento! Un bacione <3
JonasBrothersFan:
spero che soddisfi la tua curiosità, questo capitolo. Un
bacione e grazie <3
CaMiL92:
Come ho ribadito in altre sedi, l'essere è inutile e
non serve a niente. Non sa nemmeno origliare! Ovviamente scherzo,
infondo ci sono affezionata a lui. Grazie mille per la recensione <3
puffettosaa:
Joe capisce anche troppo,
alcune volte! (: solo che quando si tratta di Trix..beh..serve un
codice di decodifica a parte!grazie per la recensione! Bacione
Ellie:
mi dispiace che le cose non vadano molto bene. Se hai bisogno di
parlare, se ti va, scrivimi una mail a rijewel89@aim.com
, magari scambiamo due chiacchiere e poi stai meglio! Un bacione e
riprenditi! <3
Trix:
amore ti devo parlare, siamo nella pupù. Ti amo.
Mon
Amour: eh sì, hai vinto
il concorso la settimana scorsa! (: vado super di fretta, perdonami.
Un bacione e alla prossima! Ti adoro <3
Scimmy:
O_o non implodere scimmi, per favore. E non esplodere. Poi non voglio
lavare il tappeto da interiora di scimmia! Frankie è un amore
in quelle foto, non c'è ombra di dubbio. È lui il
migliore. Altrochè quegli scansafatiche dei suoi scimmioni!!
Ti scimmio!<3
ready,
set, go!
Capitolo
36: Listen to me.
Life
is closing in from everywhere
There's so little time to show we
care
Say the words that show our hearts
Won't you listen to
me
Knowing how we fall Listen to me
Knowing love is all I am
in you
And you are in me
Through each other's eyes
We
see Listen to me
Hold me I will hold you
Listen to me while I
speak my heart
You can talk to me
We're all looking for a place
to start
Where we tell the truth again
Tell the truth again.
-Listen
to me Celine Dion-
Mancava
davvero poco allo show ormai ed erano ben poche le persone che ancora
girovagavano per il backstage. I corridoi erano stranamente
silenziosi così per Giulia non fu difficile individuare la
stanza in cui Joseph si era rinchiuso. Era nei bagni con la sua
chitarra. Aprì la porta seguendo solo il ritmo delle note che
provenivano dalle docce.
There
she goes again
The girl I'm in love with
It's cool we're just
friends
We walk the halls at school
We know it's casual
It's
cool we're just.
I don't wanna lead you on No
The truth is I've
grown fond Yeah
Joseph
si chiese stupidamente perché stava cantando proprio quella
canzone. Aveva deciso di smetterla, non voleva ridursi come quel
cadavere di suo fratello Kevin solo per una donna che lo aveva
letterlmente lasciato interdetto. Era giusto, no? Avevano sempre
chiarito le cose sin dall'inizio: lei era fatta così e lui
sarebbe stato il suo miglior nemico.
Everyone
knows it's meant to be
Falling in love, just you and me
'Til
the end of time
'Til I'm on her mind
It'll happen
I've been
making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll
just keep on dreaming
But it's cool cause we're just friends
Small
talk on IM
Just one word sentences
It's cool we're just
friends
And if I had my way
We would talk and talk all day Yeah
Giulia
si bloccò, quasi che i suoi piedi non volessero seguire i
comandi del suo cervello, ma a pensarci bene era meglio non riuscire
a vederlo. Se se lo fosse trovato davanti, cosa avrebbe detto?
Non riusciva nemmeno a pensare razionalmente e cinicamente. Non
c’era nulla che avesse potuto dire, i suoi occhi l'avrebbero
tradita, si sentivo scoppiare di emozioni nuove e molto più
potenti di quanto avesse mai potuto immaginare. Bastardamente si
sentiva dentro un uragano. Si può essere felici di nulla,
anche di una frase, di un pensiero, di un’intenzione e questo
Giulia l'avrebbe imparato proprio quella sera. La felicità ci
rende sicuri e pronti a sfidare il mondo e Giulia era lì e lo
ascoltava mentre, ne era certa, cantava per lei. Come se ci fossero
solo loro.
Everyone
knows it's meant to be
Falling in love, just you and me
'Til
the end of time
'Til I'm on her mind
It'll happen
I've been
making lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll
just keep on dreaming
But it's cool cause we're just friends
Possibile
che Joseph si fosse cacciato in quella situazione? Quante volte aveva
sentito di due ragazzi amici per la pelle che si erano poi
innamorati? Stupidamente non ci aveva mai creduto.
Stupidamente
ripensò a tutti i momenti, a tutte le volte in cui il suo
sorriso gli si era stmpato nella mente, alle ore passate al telefono,
alle lacrime che lei aveva versato e a quelle che lui aveva asciugato
o impedito che versasse. Perché non poteva essere come tutte
le altre volte? Era Joe Jonas, per l'amor del cielo! Poteva avere
tutte le ragazze che voleva, eppure non gli interessava nessun'altra.
L'unica era la ragazza di cui non avrebbe mai dovuto innamorarsi. Ci
era cascato con tutte e due le scarpe.
E
ora lei era davanti a lui, si era fatta coraggio ed era uscita allo
scoperto. Aveva alzato gli occhi e si erano irrimediabilmente
incatenati a quelli color oro colato della rossa che lo guardava
senza fiato.
Thinking
about how
We're gonna say our vows
It's cool we're just
friends
As she walks down the aisle
I see all my friends
smile
Cause now we're more than friends
Everyone knows it's
meant to be
Falling in love, just you and me
'Til the end of
time
'Til I'm on her mind
It'll happen
We've been making
lots of plans
Like a picket fence and a rose garden
I'll just
keep on dreaming
Keep on thinking
Of when we used to be just
friends.
Fece
qualche altro accordo a vuoto solo per non interrompere quel contatto
visivo che lo stava facendo impazzire. Era così che ci si
sentiva, dunque.
-Joe,
è stato incredibile.-sussurrò.
-Sì,
incredibile. È così tutte le volte.-
Giulia
si sedette sul pavimento delle docce, dove l'acustica era migliore,
proprio di fronte a lui.
-No,
è stato diverso dalle altre volte. Lo sai benissimo.-ammise
con un filo di voce.
Joe
alzò le spalle in segno di menefreghismo. Meglio essere duri
da subito e dare un taglio veloce a questa cosa.
-Perchè
mi eviti?-chiese Giulia.
-Uhm,
forse perché sono stufo di essere usato per scaricare la
tensione.-replicò duro.
-Cosa?-
-Non
fare la finta tonta. Ti ho sentito in camera con Arianna prima.
Scusami se ho voglia di preservare quel minimo di orgoglio che ancora
ho, scusami se non ho voglia di soffrire vedendoti e comportandomi da
perfetto idiota come sempre.-
Sputò
quelle parole quasi fossero veleno e lo sguardo che le rivolse era
così freddo che la fece rabbrividire.
Sembrava
davvero ferito, ostentava una cattiveria che non aveva solo per
proteggersi anche se ormai era inutile.
-Dannazione
Jonas! Hai origliato, già che c'eri non potevi ascoltare
tutto?-esclamò alzandosi e guardandolo dura.
-Che
cosa? Che cosa avrei dovuto sentire, Giulia?-chiese bloccandola per
il polso prima che potesse fare un solo passo.
Giulia
lo guardò fiera negli occhi.
-Non
sono solo baci per me.-bisbigliò così piano che faticò
a sentirlo.
-Che
hai detto?.
Giulia
lo continuò a guardare negli occhi, con le labbra serrate e
l'espressione orgogliosa di sempre.
-Che
hai detto, Giulia?-chiese Joe dolcemente.
La
raggiunse e le mise le mani sulle spalle, perdendosi per un attimo in
quegli occhi dorati.
-Giulia,
ti prego. Voglio capire. Ho bisogno di capire.-
Aveva
tutta l'aria di essere una preghiera.
-Non
sono brava a parlare di sentimenti, lo sai meglio di me.-
Joe
la guardò supplicante.
-Io..non
credo di poterti dare ciò che cerchi.-
-E
se invece ciò che cercavo fossi esattamente tu?-
-Joe,
io non ho mai avuto una relazione seria, stabile e monogama! Senza
contare poi il fattore purezza!-
-E
chi ti impedisce di provare? Se poi finisce non abbiamo rimpianti
almeno!-
-Tanto
per cominciare tua madre!-
-Lo
sai che mamma ci ha visti dormire insieme l'altra notte?-sorrise,
sapendo bene che quello ormai poteva essere solo un argomento a suo
favore.
-E
come mai siamo ancora vivi?-chiese spaventata, assumendo una tonalità
paurosamente vicina al bianco delle mattonelle. La cosa che più
la spaventò però, era che la sua preoccupazione non era
per se stessa, ma per le conseguenze che quel gesto nemmeno troppo
incoscio avrebbe avuto su Joe. Non voleva che la madre lo punisse o
che passasse dei guai per causa sua.
-Grazie
divina, o rassegnazione all'evidenza.-aggiunse Joseph non mollando
nemmeno per un secondo la mano della ragazza.
Trix
si guardò intorno nervosamente e Joe sospirò.
-Io
lo so che non sei brava a esprimere quello che provi, ma io devo
farlo perché se non te lo dico rischio di impazzire perché
non lo so gestire, in questo no. Non sono bravo. Non posso fingere di
provare solo amicizia quando mi sveglio nel pieno della notte con il
terrore che tu sia un sogno e non posso nemmeno stare con
qualcun'altra perché poi penso a te in maniera ossessiva, più
ossessiva del solito per lo meno. Quindi no, non è questione
di essere solo amici. Io solo amici non ci riesco perché non
lo siamo.-
Giulia
sorrise scuotendo la testa.
-Non
lo credo più nemmeno io.-
-E
allora! Stiamo insieme, proviamoci. Tentiamo di formare una
coppia-esclamò improvvisamente animato avvicinandosi
pericolosamente alle sue labbra e fissandola negli occhi con
intensità.
Toccava
a Giulia dire qualcosa, ma le parole non sarebbero state efficaci
quanto un bacio.
Si
trovarono così a sorridere, Joseph le prese la mano e insieme
tornarono dagli altri.
-Chiara?
Vieni un attimo? Mi devi aiutare a fare una cosa.-
Nicholas
le si era avvicinato quatto come sempre, rivolgendole un sorriso in
grado di sciogliere anche il polo nord.
-Certo,
tutto ok?-chiese Chiara prendendogli la mano che il ragazzo le
porgeva e seguendolo.
-Sì,
accidenti! Non hai preso il cappotto?-chiese con una smorfia.
-No,
vado a prenderlo!-rispose.
-No,
non c'è tempo. Tieni la mia giacca.-
Nick
passò la giacca alla ragazza, posandogliela sulle spalle
lasciate scoperte dal top grigio, camminando spedito verso il luogo
in cui aveva confidato a suo fratello Joe i suoi pensieri quella
mattina.
-Nick,
è tardissimo! Tra dieci minuti inizierete lo show.-
-Lo
so, ma volevo dartelo prima che iniziasse il concerto.-
-Darmi
cosa?-chiese Chiara innocentemente.
Nick
ci aveva pensato sopra per tutto il giorno precedente e per tutta la
notte. A dire il vero era un pensiero che aveva già avuto
parecchio tempo prima ma solo ora gli era sembrato che tutti i
tasselli del puzzle fossero al loro posto.
Chiara
rabbrividì nel sentire l'aria fredda che soffiava sul tetto e
passava sulla stoffa leggera della giacca grigia di Nicholas.
-Wow,
è fantastico questo posto.-ammise però, cercando di
stringersi ancora di più nella sua giacca. Profumava di lui, e
quel profumo le era sempre piaciuto da morire.
-Circa
ventiquattro ore fa, mi hai detto che volevi portare un anello. Un
anello della purezza, ad essere precisi.-iniziò attriando
l'attenzione della ragazza che ammirava rapita le mille luci di New
York che si captavano dal tetto.
-Sì,
esatto.-ammise avvicinandosi.
-Bene,
e come ben sai io ne porto uno.-
-Sì,
ma non capisco dove vuoi andare a parare.-
Nick
fece un profondo respiro e la guardò negli occhi.
-Abbiamo
girato un sacco di negozi e in ogni negozio ti dicevo che l'anello
non andava bene solo perché in verità dovevo darti una
cosa. Lo so che è impegnativo, ma io non ho paura degli
impegni e sopratutto io credo. Credo in te, credo in Dio, credo in
noi.-
Nicholas
trafficò con qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni, tremando
leggermente per il freddo o per l'emozione.
-Ho
fatto fare questi due anelli per noi. Dentro c'è un'incisione.
È venuta mamma con me, quindi ne è a conoscenza. Vorrei
che questi anelli significassero che rispetteremo il nostro impegno
insieme e spero per molto molto tempo.-sorrise.
Chiara
si sentì scivolare nella mano un anellino metallico, ma non
riusciva a togliere gli occhi di dosso da Nicholas.
-Guarda
l'incisione.-
Era
un picccolo anellino in oro bianco molto semplice, senza brillanti o
fronzoli vari. All'interno Nicholas aveva fatto incidere tre parole
che ricoprivano l'intera superficie all'interno. True love –
inseparable.
-Nick,
io..-
-Non
dire niente.-
-Grazie.
È il più bell'anello che potessi farmi.-sorrise.
Nick
sorrise soddisfatto mentre entrambi si infilavano i loro anelli,
simbolo di una promessa che avrebbero rispettato per moltissimo
tempo.
Come
le aveva detto Denise, portare quegli anelli non era semplice. Era un
impegno costate e quotidiano e le tentazioni contro cui dovevano
combattere erano perenni nella società in cui vivevano. Ma
Chiara era diversa dalle sue sorelle, Chiara era sicura che ce
l'avrebbe fatta ed era anche certa che quella era una buona causa per
cui impegnarsi.
-Che
ore sono?-chiese Nick all'improvviso staccandosi dalla labbra fresce
della sua ragazza.
-Uh,
è tardi!-gridò Kim prendendolo per mano e trascinandolo
giù per le scale tra risate e baci rubati.
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
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Capitolo 37 *** Scared. ***
scared
Ragazze
mie, spero mi perdonerete se oggi non vi ringrazio una per una, ma
sono davvero super incasinata con lo studio visto che tra poco ho gli
esami, indi per cui non ho molto tempo a disposizione. Risponderò
solo ad una persona che ha recensito la oneshot, ma sappiate che vi
ringrazio con tutto il cuore, davvero. Mercoledì ci sarà
il capitolo intitolato All night long.
Buona
lettura!
Charming_Kriss:Ovviamente
mi dispiace che tu la pensi così, ma ti dirò
che il mio obiettivo non era e non è di certo scrivere
“Alla
ricerca del tempo perduto” (visto e considerato che credo che
l'unico che sia riuscito a leggerlo tutto sia proprio Marcel Proust),
se ti piacciono molto i personaggi analizzati fino allo sfinimento
nella loro psicologia ti consiglio uno di quegli autori italiani che
sembrano non finire mai, tipo Pirandello;
mi dispiace anche vedere che tu non l'hai letta tutta, perché
credo che se lo avessi fatto magari ti saresti accorta che i
personaggi hanno subito e stanno subendo una certa evoluzione (in
primis, le tue tanto odiate sorelle Ruggieri). La shot su
Kevin e Arianna è nata come cosa ironica con il solo scopo di
far ridere, visto e considerato che nella storia le sorelle non
forzano mai troppo i ragazzi, riescono sempre a trovare il modo di
stuzzicarli, questo è certo, ma sono sempre state rispettose
della loro scelta pur non condividendola e pur facendoci dell'ironia.
Ad ogni modo, se la trovi così “superficiale” nessuno ti
obbliga a leggerla. Altra cosa, potrei sembrare un po' acida al
momento e forse lo sono, sarei un'ipocrita a dire che la tua
recensione mi è andata giù come acqua di rose ma credo
sia una cosa del tutto nomale prendersela quando le persone criticano
il tuo lavoro e se scrivessi pure tu, lo sapresti bene. Ti dirò
che tutto sommato mi ha fatto anche piacere un commento negativo, ma
ciò non toglie che io sia soddisfatta di questa storia e di
ciò che rappresenta per me e le mie amiche. (: Senza rancore,
ti ringrazio comunque! Ora devo proprio scappare. Kings reguards.
Arianna
ready,
set, go!
Capitolo
37: Scared.
Im
scarred, Im scarred, Im scarred
Im scarred, uh huh
Im scarred,
Im scarred, Im scarred
Every day of my life
I just manage to
survive
I just wanna stay alive
You dont have to worry
In
heaven or hell
Just dance to the music
You do it so well, well,
well!
Hatred and jealousy, gonna be the death of me
I guess
I knew it right from the start
Sing out about love and peace
Dont
wanna see the red raw meat
The green eyed goddamn straight from
your heart.
-Scared
John Lennon-
-Dove
diavolo è Nick? E Joseph?-sbraitò Paul.
-Tesoro,
calmati! Arriverà a momenti!-
-No,
io oggi rischio un infarto.-ammise Paul prendendo un sorso d'acqua
dal bicchiere che gli porgeva la moglie.
Tutti
i musicisti erano nel camerino e facevano strani esercizi per la voce
camminando avanti e indietro.
John
Taylor strimpellava accordi con la chitarra, Garbo si stava
cimentando in una rassegna di suoni mentre Kevin, l'unico dei
fratelli presenti in camerino, cercava di fare un po' di stretching
per evitare strappi durante le acrobazie dello show.
-Eccomi!-urlò
Joe facendo il suo trionfale ingresso tenendo salda la mano di
Giulia.
-Joe,
esercizi!-lo incitò il fratello e subito si mise a terra
cercando di stirarsi i muscoli delle gambe.
-Dove
diavolo eri finito? Mancano 2 minuti e Nick non si vede!-sibilò
Kevin.
-Ho
parlato con Giulia.-ammise con un sorriso che non lasciava più
dubbi.
-Oh.-
-Ne
parliamo dopo, vieni.-disse aiutando il fratello ad alzarsi e
correndo in cerchio insieme a tutta la crew.
-Sono
arrivato! Eccomi!-
-Grazie
al cielo. Eravamo già pronti a far salire Frankie sul palco al
posto tuo!-scherzò Joe.
-Ci
sono, ci sono!-sorrise Nick.
-Ragazze,
venite con noi.-le chiamò Paul.
Le
sorelle e la nonna si misero in cerchio mescolate agli artisti, dove
si presero tutti per mano e dove il reverendo Paul Kevin Jonas Senior
fece il suo solito discorso d'incitamento.
Arianna
guardava curiosa tutte le novità che comportava essere una
ragazza in tour con i Jonas Brothers.
-Ok,
lo show deve iniziare. In bocca al lupo ragazzi! Regalate a questa
gente il miglior show che abbiate mai fatto!-
La
band si dileguò mentre i tre ragazzi si fermarono giusto un
secondo per scambiarsi un dolce bacio con le proprie compagne.
-Nonna,
segui il concerto con noi?-chiese Arianna appena Kevin uscì.
-Sì,
arrivo tra qualche minuto con Denise. Andate pure avanti!-rispose
tornando a chiacchierare concitatamente con la mamma dei Jonas.
-Ragazze
io vado, ci vediamo di là!-esclamò Kim correndo di
filata verso il posto riservato alla famiglia.
-Perfetto,
tu vieni con me!-annunciò Trix che ancora non aveva
spiaccicato parola da quando era rientrata e la sua espressione era
davvero sconvolta.
Arrivarono
al bar del teatro in meno che non si dica, giusto quando tutto faceva
preannunciare l'imminente inizio dello show.
-Un
havana cola per favore!-supplicò Trix trascinandosi quasi
fosse in fin di vita al bancone del bar.
-Con
ghiaccio?-chiese il barista.
-No,
e non metta nemmeno la Cola per favore!-
-Giulia
Ruggieri. Che diavolo ti succede?-
-Mi
sono appena tirata la zappa sui piedi. Da sola.-
-Cioè?
Devo tirarti fuori le parole con le pinze?-chiese Arianna
spazientita, poggiando le mani sui fianchi con una mossa elegante.
-Ho
detto sì a Joe. Ho una relazione seria, monogama e casta, così
casta da essere inconcepibile!-squittì trangugiando una
sorsata di rum.
Arianna
sospirò guardando la sorella avere un attacco di panico da
impegno in piena regola.
-Sei
stata presa alla sprovvista. O meglio, la consapevolezza ti ha colto
di sorpresa.-
-E?-chiese.
-Non
ti sei accorta di quella strana energia che tra voi stava nascendo
perché non riuscivi ad essere onesta neanche con te stessa e
se un dubbio ti si affacciava in testa sulla natura del vostro
rapporto, vigliaccamente ti dicevi che avevi trovato un vero amico.-
Giulia
strabuzzò gli occhi un paio di volte.
-Ma
andare in coma ti ha fatto diventare così dannatamente
irritante o lo sei sempre stata?-
-Il
fatto è che ho dannatamente ragione e tu lo sai benissimo.-
-Era
una battuta.-chiarì la rossa.
-Sto
ridendo interiormente.-ribattè Arianna lasciando al barista
qualche dollaro e trascinando la sorella verso la platea.
Erano
riusciti già a suonare tre o quattro canzoni, quando Chiara
guardò la sorella.
-Ari,
ma stai bene?-chiese vedendola un po' pallida.
-Sì,
tesoro. Tutto a posto.-mormorò.
La
loro posizione era perfetta per seguire il concerto, si trovavano
davanti al palco e Kevin non le staccava gli occhi di dosso. Si stupì
nel vedere quante acrobazie facevano e come si impegnavano per quel
lavoro che evidentemente amavano con tutti loro stessi.
No,
non andava tutto bene. La testa aveva iniziato a girarle
vorticosamente e una sensazione di nausea si era impadronita di lei,
ma voleva resistere. Doveva sentire la loro canzone. Fece un paio di
respiri con aria sofferente.
-Ari,
tu non stai bene!-esclamò Giulia prendendole un braccio
vedendola barcollare come qualche ora prima.
-Scusa,
ho bisogno del bagno!-bisbigliò correndo e tenendosi una mano
sulla bocca.
Giulia
non ci pensò due volte ad inseguirla mentre all'improvviso lo
sguardo di Kevin divenne terrorizzato.
-Stai
qui, Chiara. Se ci vedono sparire tutte piantano in asso il
concerto!-disse Denise, dileguandosi poi tra la folla e camminando
svelta verso le due ragazze.
-Ari?
Stai bene?-chiese Trix preoccupata, aspettando pazientemente fuori
dai bagni.
-Giulia?
Che sta succedendo?-
-Non
lo so, Denise. È impallidita all'improvviso ed è
scappata in bagno.-
Sentirono
lo sciaquone che veniva azionato e poco dopo la brunetta uscire
pallida e dolorante.
-Stai
bene?-chiese subito Denise, toccandole con fare esperto la fronte.
-Accidenti,
hai la febbre alta. Avanti, andiamo nel camerino. Adesso ti stendi e
cerchi di riposarti.-
Arianna
nemmeno rispose, si lasciò solamente condurre attraverso quei
corridoi che le sembravano tutti uguali e quando finalmente giunse a
destinazione, si stese sul divano in pelle nera, dove affettuosamente
Denise la coprì con un cappotto di suo figlio Kevin.
-Torna
pure, Giulia. Credo che a Kevin stia venendo un infarto e se almeno
vede te capirà che tutto sta andando bene.-sorrise Denise.
-Vai,
Trix. Sto bene.-
-Non
minimizzare, Arianna! Detesto quando lo fai.-la rimproverò.
-Ma
ti sembra possibile? Potevi dirmelo che stavi male!-
-Trix,
vai, goditi il concerto e dì a Kevin che sto bene. Fila. Sciò
che ora mi riposo.-mormorò la sorella maggiore coprendosi gli
occhi con un braccio.
L'ultima
canzone era finita da nemmeno un minuto che Kevin era già
sparito lanciando la sua Gibson Les Paul verso non sapeva bene
nemmeno lui chi, correndo come un forsennato verso il camerino,
incurante della sete che provava, del caldo che stava patendo e delle
sue gambe che dopo acrobazie e giravolte lo pregavano di fermarsi.
Arrivò
trafelato scivolando vicino alla porta, ma la sua agilità gli
evitò di perdere l'equilibrio.
-Amore!-disse
ansimante correndo verso il divano e accucciandovisi vicino.
-Amore
come stai? Hai chiamato il medico? Qualcuno ha chiamato un
medico?-chiese rivolto al piccolo gruppo di persone della sua
famiglia che stavano vicino alla porta in camerino.
-Kevin,
sto bene. È solo salita la febbre. Avevi ragione tu, dovevo
stare a casa questa sera.-borbottò cercando di non muoversi
troppo per via del cerchio alla testa.
-Sh,
amore. Non parlare. Adesso ti porto in hotel.-sussurrò dandole
un piccolo bacio sulle labbra e toccandole paternamente il volto
accaldato.
-Kev!-esclamarono
i ragazzi entrando con un grosso punto interrogativo stampato in
faccia.
-Sh,
fuori tutti. Ha bisogno di riposare.-
-Che
succede?-chiesero.
-Kevin
si è fatto prendere da un attacco di iperprotettivismo.
Arianna non si sente molto bene, come avrete immaginato è
stata male durante il vostro show.-spiegò Denise porgendo un
asciugamano e una bottiglietta d'acqua al figlio maggiore.
-Abbiamo
fatto proprio schifo, allora.-sbuffò Nick con un sorriso.
-Siete
stati bravi, per quel che ho visto.-miagolò piano Arianna dal
divano.
-Sì,
dici così solo perché non vuoi offendere Kevin.-ghignò
Joe con un sorriso.
-Scemo.-bisbigliarono
le voci di Kevin, Denise e Arianna contemporaneamente strappando un
sorriso a tutti.
Grazie
ad uno dei praticissimi walkie-talkie della security, nel giro
di qualche minuto l'intera crew dei Jonas si ritrovò nel
camerino.
-Andiamo,
Kev. Sta alla grande!-disse la nonna vedendo come quel giovane si
faceva prendere dall'ansia.
-Ma
ha la febbre! Non vorrei che fosse un effetto collaterale, ora chiamo
il medico appena arrivo in hotel!-rispose risoluto cacciando dentro
lo zaino tutta la sua roba.
-è
inutile, sei iperprotettivo. Mi arrendo.-borbottò Elizabeth
alzando le braccia e gli occhi al cielo con un sorriso, scambiando
uno sguardo complice con Denise che ridendo, stava facendo
raccogliere tutte le macchinine e le Barbie che Frankie e Alice
avevano tirato fuori.
-Sono
stravolto.-ammise Joe massaggiandosi la testa
-Anche
io sono stanco. Facciamo qualcosa stasera? Potremo guardare un film o
andare a cena fuori.-propose Nick.
-Guardiamo
un film! Devo ancora riprendermi da queste giornate un po'
strane.-confessò Trix, sedendosi vicino alle sue sorelle.
Il
suo sguardo cercò quello che di Joe che prontamente le sorrise
rassicurante.
-Ragazzi,
noi siamo pronti. Andiamo?-chiese Kevin impaziente infilando lo zaino
in spalla.
Contrariamente
a quanto organizzato, non tutti rimasero a guardare un film in hotel.
Erano rientrati poco prima e si erano sistemati nelle stanze, Nick
aveva fatto una bella doccia ristoratrice e ora si stava frizionando
i capelli con un asciugamano.
Sentiva
le imitazioni di suo fratello Joe che faceva al suo pubblico
preferito: Alice, Frankie e sicuramente anche Giulia. Quella ragazza
tutto pepe era riuscita a smuovere gli animi del Danger di
famiglia, ne era certo, ed era anche certo che quei due avrebbero
voluto passare un pò di tempo da soli. Essere una coppia non
doveva essere facile, soprattutto per Trix.
Prese l'iPhone e
scrisse un breve messaggio alla sua Kim, dopotutto anche loro si
meritavano un momento romantico.
Chiara
e Nick avevano cenato in un ristorante, lontano da occhi indiscreti e
molto intimo come due adolescenti normali.
-Che
ordiniamo per dolce?-chiese Nick scrutando interessato il listino.
-Ma
ingrasso!-scherzò Kim, beccandosi un'occhiataccia scettica dal
moretto.
-Guarda
che tu rockstar bruci un
sacco sul palco, ma nelle cheerleader non
mi vogliono se ingrasso.-
-Certo, capisco. Sì
è un problema esistenziale, effettivamente.-disse serio
chiudendo con un colpo secco il listino e posando i gomiti sul
tavolo,
-Signori, volete
ordinare un dessert?-chiese il cameriere con tempismo perfetto.
-Una crepe suzette con
cioccolato.-annunciò non staccando mai lo sguardo da quello
della ragazza.
-Per due.-aggiunse
impeccabilmente non riuscendo a nascondere un sorrisino.
Quando
arrivò il loro ordine, Kim si divertì a imboccare Nick
mentre il ragazzo ammaliato assaporava quella delizia di alta cucina
francese.
Una
forchettata però arrivò leggermente fuori obiettivo,
così Nicholas ridendo si trovò con una piccola striscia
di cioccolato sulle labbra.
Kim
si avvicinò svelta e con un leggero bacio a fior di labbra,
tolse la delizia in eccesso.
Nick
la guardò.
-Non
farlo mai più.-fece serio.
-Perchè?-chiese
Kim, improvvisamente timorosa di aver commesso un errore.
-Perchè
se tu lo fai di nuovo, io non credo di poter resistere e ti bacerei
qui, seduta stante. Il problema è che non mi sembra il luogo.-
Kim
si rilassò un pò.
-E
va bene. Allora vuol dire che quando mi bacerai tu, rifiuterò
io.-
Nick
sorrise sghembo.
-Non
ci riuscirai.-
Chiara
inarcò un sopracciglio incrociando le braccia al petto con
aria di sfida.
-Vedremo
chi la vincerà, Nicholas.-sorrise.
Poco
dopo, dimenticata momentaneamente la piccola sfida, i due giovani
innamorati si incamminarono anonimi e abbracciati lungo le strade di
New York.
-Dove
stiamo andando?- chiese Chiara stringendosi ancora più a lui
per proteggersi dal vento freddo che imperversava sulla città.
-Sorpresa.-sorrise.
-Lo
sai che potrebbero anche iniziare a piacermi le sorprese?-
Nicholas
camminava sicuro della direzione, prendendo scorciatoie e
raccontandole tanti aneddoti sulla città. Le raccontò
per la prima volta di Broadway,
quando da piccoli lui e Joe erano in quelle rappresentazioni teatrali
maestose e spettacolari, indicando tavole calde e rivangando il
passato. Chiacchierando avevano percorso un tragitto non indiffrente,
infatti ora stavano camminando su quella che spiegò Nick
essere la 5th strada.
Fu allora che Chiara
scorse la meta del loro pellegrinaggio e fissò l'orizzonte
meravigliata e sorpresa.
-Oddio
Nick, non ci credo! Siamo a Rockfeller Center!-esclamò Kim
saltellando come una bambina.
Il
piccolo chitarrista rise vedendola così felice. Corsero
spensierati verso la pista di pattinaggio e affittarono in men che
non si dica i pattini, divertendosi come dei pazzi a scivolare sul
ghiaccio: chi con la grazia di una ballerina e chi invece sembrava un
vero giocatore di hockey scattando di tanto in tanto foto bellissime.
-Non
ti dico dove mi fa male!-si lamentò Nick massaggiandosi il
fondoschiena.
Chiara
rise di gusto:-Ci credo, hai fatto uno scivolone degno di Real Tv!-
-Spiritosa.-la
prese in giro intrecciando subito la mano con la sua e cercando di
scaldarla.
Aveva
sempre le mani fredde Chiara, nonostante indossasse i suoi guanti, al
contrario di lui che le aveva sempre caldissime.
-Che
bello quel Tigro!-esclamò passando davanti a un chioschetto.
Nick
sorrise sorione, la prese per mano e si avvicinò.
-Devi
sparare nei barattoli. Hai dieci colpi, giovanotto.-spiegò il
signore con un piccolo berretto rosso masticando goffamente una
chewingum.
-Non
c'è problema.-ghignò Nick imbracciando il fucile e
ringraziando Frankie per tutte le ore passate a giocare con lui sulla
sua WII con zombie e nemici a
cui sparare. Prese la mira e sparò sicuro. Dieci
piccole biglie finirono contro i barattoli, facendoli crollare a
terra.
-Complimenti,
ragazzo. Hai la stoffa per fare il cecchino, potresti entrare nel
Corpo Scelto dei Marines,
sai? Avanti, scegli quello che vuoi.-disse il signore di prima
con un grosso sorriso sdentato.
-Tigro!-rispose
prontamente porgendolo alla ragazza che lo strinse al petto,
regalando poco dopo al suo cecchino
un dolce bacio sulla guancia.
Presero
lo zucchero filato, si fecero scattare qualche foto con la digitale
che Nicholas teneva in tasca camminando abbracciati con quel Tigro
che ingombrava ma era dolcissimo, perchè glielo aveva regalato
lui. Stanchi dopo tanto camminare, si sedettero su una delle
panchine.
-Non
mi sono mai divertita tanto!-ammise Chiara con un sorriso.
-Mi
fa molto molto piacere-
Un
leggero vento soffiava freddo. Chiara si ravvivò i capelli
mossi con una mano. Nicholas sentì un'ondata di profumo
arrivare a solleticargli dolcemente le narici: non era un profumo
troppo forte o fastidioso o troppo dolce. Era quel profumo di cui
sentiva terribilmente la mancanza quando lei era lontana perchè
era il suo profumo di vaniglia e borotalco.
Chiara
guardò il cielo troppo illuminato perchè si potessero
vedere le stelle.
-Un
penny per i tuoi pensieri.-
Kim
indirizzò il suo sguardo verso i suoi occhi.
-I
miei genitori.-ammise, stupendosi da sola.
-Oh.-rispose
Nicholas preoccupato.
-So
che è stupido, ma passando tanto tempo con la tua famiglia mi
chiedo se loro non sentano mai la necessità di sapere quello
che pensiamo, quello che proviamo.-
-Perdona
la franchezza, ma i tuoi genitori non si meritano di essere oggetto
delle tue preoccupazioni, amore.-ammise con naturalezza prendendole
le mani e giocherellando con l'anello che portava al dito.
-Lo
sai che nonno Ettore mi portava sempre a pattinare da piccola?-
-Davvero?-chiese
stupito. Di solito non parlava mai della sua famiglia in senso
allargato, famiglia che non comprendesse solo le sue sorelle.
-Sì,
a volte sogno ancora quei momenti. Credimi, se fosse ancora qui ti
adorerebbe! Lui è stato un pò il papà che non
abbiamo avuto. Chissà cosa direbbe vedendoci insieme.-si
chiese Chiara.
Nicholas
sorrise e si trovò a fare una cosa che non si sarebbe mai
aspettato di fare. Si alzò in piedi e volse il suo sguardo al
cielo, tenendo ben salde le mani perennemente fredde della sua bella
Chiara.
-Signor
Ettore Ruggieri, sono Nicholas Jonas, il ragazzo al quale la nipote
più bella ha rubato il cuore: Chiara. Volevo informarla che
vostra nipote sta benone ed è felice e volevo che sapesse che
ho quasi la certezza matematica di essermi innamorato follemente di
lei, perchè è una persona splendida. Quindi, signor
Ettore, per cortesia ci lascia un pò di privacy?-chiese al
cielo.
Chiara
rise timidamente.
-Ecco,
ha risposto che mi è capitata la cosa migliore del
mondo.-rispose, guardandola intensamente negli occhi.
-Cosa?-chiese
lei ingenuamente.
-Tu.-
Le
loro labbra si unirono con un movimento dolce, trovando una
corrispondenza perfetta ed assoluta nelle labbra dell'altro.
Nicholas
appoggiò la fronte sulla sua, guardandola negli occhi con un
sorriso.
-Ho
vinto.-
-Cosa?-chiese
lei, ancora frastornata da quel contatto afrodisiaco.
-Non
hai rifiutato, ma non andava bene questo bacio.-
Lei
sorrise con un pò di malizia, alzando gli occhioni scuri al
cielo e chiudendogli di nuovo la bocca in maniera molto semplice ma
efficace. Intorno a loro tutto sembrò sparire: non sentono
più i rumori, il traffico, il chiacchierio vivace dei
passanti. Si abbracciarono sorridenti ed un pò ansanti,
capendo entrambi finalmente che cosa avevano appena provato: la
magia.
-Anche
questo non andava bene?- le chiese dolce.
-No,
questo raggiungeva la perfezione.-
Lei
alzò gli occhi al cielo, fintamente scocciata affondando le
mani nei suoi riccioli scuri.
-Pfh,
perfezionista.-
Nicholas
rise, catturando di nuovo le sue labbra in un tenero bacio.
Kevin
era appena uscito dalla doccia. Aveva dovuto usare quella nella
camera dei suoi genitori perché i suoi fratelli avevano
usurpato i due bagni delle loro suite, ma tutto sommato a lui la cosa
non interessava più di tanto.
Si
frizionò i capelli con un asciugamano bianco, fissando la sua
immagine attraverso il vetro appannato del bagno.
Infilò
un paio di pantaloni blu di una tuta e una maglia bianca prima di
fare la sua comparsa in camera, dove sua madre stava leggendo assorta
una rivista.
-Tesoro,
quando vai in camera tua rimanda di qui i bambini, ti dispiace?
Immagino siate stanchi tu e Joseph.-sorrise alzando lo sguardo e
fissando il primogenito attraverso gli occhiali da vista con una
elegante montatura nera.
-Mamma,
io dormo con lei.-
-Kevin.-lo
richiamò Denise.
-Mamma,qualsiasi
cosa tu stia per dire, non mi importa. Ha bisogno di me e io ho
bisogno di saperla al sicuro. Te l'ho detto, non era una domanda.
Dormo in camera con lei.-ripetè Kevin scandendo bene le
parole.
-Ascoltami
un istante, giovanotto. Hai fatto una promessa a te stesso e questo
non mi sembra il modo migliore per mantenere i tuoi progetti.-
Kevin
sbuffò per la prima volta davanti a sua madre.
-Ti
sembra che potrei fare l'amore con lei stasera? Mamma ha la febbre
alta, sta male!-
Se
Denise non fosse stata seduta, sarebbe sicuramente barcollata al
pensiero di quell'affermazione. Kevin era stato diretto, aveva
perfettamente centrato il punto. Fare l'amore. Non aveva detto sesso.
Aveva detto fare l'amore.
-Ammetti
di averci pensato, per lo meno.-sussurrò Denise pacata,
perdendo ogni interesse per l'articolo.
Fu
Kevin questa volta a dover assorbire per qualche istante il colpo di
quell'affermazione.
-Sì,
mamma. Mentirei se ti dicessi che non ci ho mai pensato, ma sono
anche fermamente convinto di quello che ho promesso.-
Si
sedette vicino a lei, rimanendo in silenzio.
Trasse
un profondo respiro.
-Ora
come ora, voglio solo far funzionare le cose. Se dovessi cambiare
idea, mamma, te ne parlerò. Credimi. Te lo prometto.-sussurrò,
dandole un bacio sulla guancia e uscendo in silenzio.
Certo,
per Denise le cose erano cambiate molto nelle ultime settimane.
Innanzitutto, aveva scoperto che il suo bambino, il suo
piccolo Kevin era cresciuto. Era diventato un uomo, un bell'uomo in
grado di amare. Aveva capito che sempre il suo piccolo Kevin sarebbe
stato disposto a vendere l'anima nel senso letterale e figurato pur
di far felice la donna che amava. Last but not least, aveva
capito che quelle sorelle doveva farsele piacere perché dalla
vita dei suoi figli non sarebbero uscite molto facilmente.
To
be continued.
***
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Capitolo 38 *** All night long. ***
all
Ciao
a tutte ragazze, come state? Ecco a voi, come promesso, un nuovo
capitolo. Non mi abbandonate alla quasi fine della storia,
vero? Dai, manca pochetto. Fate uno sforzino ino ino e lasciate un
commentino ino ino ino. Qusto rende me molto più felice. (: ad
ogni modo, il prossimo capitolo sarà Feel.
Vi
lascio con questo capitolo dove c'è una delle mie scene
preferite (awww *-*).
Ps.
tanti auguri a Kevin Jonas che sabato è diventato
padrino di Payton Bella Hope!
Buona
lettura!
Posta
del cuore.
Camil92:
Ma cara lei! Chissà, magari con questo sarà un nuovo
"aw" continuo mentre lo leggerai! Grazie mille, un bacione.
Mon
Amour: ahaha notiamo che non
sei stata l'ultima, complimenti complimenti! Ahah Kevin
iperprotettivo ti da sui nervi? Io lo trovo assolutamente
tenerissimo! T'amo mon amour, a presto! <3
Sam:
no comment (: secondo me sarai ancora presa da Reid adesso persino
per accorgerti che ho postato. (: Ti amo <3
Heilig:
quel capitolo era davvero sweet. (: da diabete quasi! Grazie per la
recensione, bacione!
Virgi_lycanthrope:
Il cecchino dei Marines? Credo che c'entri il fatto che probabilmente
stavo guardando NCIS. (: ad ogni modo, spero che tu sia resuscitata!
Un bacione!
Foxina:
Grazie mille per il supporto! Le persone che criticano ci sono
sempre, bisogna solo saper dare il giusto peso alle parole e come hai
notato anche tu, ciò che pensa non lo ritenevo vero. Ad ogni
modo, ti ringrazio davvero con tutto il cuore. Sei un angelo! Bacione
(:
DarkViolet92:
Ciao Cara! Onorata che il capitolo ti piaccia, e per quanto riguarda
la fanfiction a quattro mano... no. Non ne ho scritta nessuna, o
meglio ne ho scritta una con Trix ma non è stata pubblicata.
Perchè? Sono curiosa! Bacione :*
Ellie:
tesoro ma non ti preoccupare. Mi fa piacere sentire che stai meglio e
grazie per avermi dato dell'angelo, però erano solo cose che
penso realmente e che venivano dal cuore. Se hai bisogno, non esitare
a mandarmi una mail. Ti rispondo appena possibile. Un bacione <3
Jeeeee:
ahahaha oddio credo che tu sia stata la fan più eccitata della
settimana per il capitolo scorso! Sei un amore, grazie mille! A
presto, bacione!
Carly4e:
ma grazie per i complimenti *me arroscisce* ahaha povera Kim,
riferirò che nel corso della settimana ha avuto parecchie
minacce di morte! Un bacione e grazie ancora!
JonasBrothersFan:
ahahah oddio spero che non ti abbia fatto venire il diabete o le
carie il capitolo scorso! (: mi sa che vi ho mandate tutte in
sovreccitamento da zuccheri. Ad ogni modo, fiera che ti sia piaciuta!
Un bacione immenso e grazie! <3
Puffettosaa:ahahah
Kim è la ragazza più invidiata della settimana (:
secondo me a Kevin andrebbe un tranquillante.. (: chissà,
magari i suoi fratelli hanno provveduto poi. Un bacione e grazie
infinite <3
Scimmy:
allora, noi siamo a circa tredici shottine a testa, senza contare
quelle che dobbiamo scrivere insieme e quelle mezze finite. Ciò
non toglie che quella di Taylor verrà una cosa epocale ed
epica, perchè nessuno riesce a tirarle fuori come le tiriamo
fuori noi le shottine. Oggi sono in vena depressistica, per cui mi
sono letta l'epilogo e goodbye penso 18 volte. Mi voglio male, sì.
Il signore scimmico approva? Devo tornare a studiare. I scim you. <3
un
grazie immenso a chi mi tiene tra i preferiti, perchè siete
davvero un numero impressionante e non sarei mai arrivata a pensare
di avere tutto questo appoggio e sostegno. Siete awesome!
ready,
set, go!
Capitolo
38: All night long.
Well,
my friends, the time has come
To raise the roof and have some
fun
Throw away the work to be done
Let the music play on
(play
on, play on)
Everbody sing, everybody dance
Lose yourself in
wild romance
Were going to party
Karamu, fiesta, forever
Come
on and sing along!
Were going to party
Karamu, fiesta,
forever
Come onand sing along!
Were going to party
Karamu,
fiesta, forever
Come on and sing along!
All night long! (all
night).
-All
night long Lionel Richie-
Kevin
entrò nella quella stanza che fino a poche ora prima era stata
la sua suite, ora in gentile concessione alle sorelle Ruggieri. Era
tutta silenziosa, la luci spente fatta eccezione per una piccola
lucina sul comodino vicino al letto, dove rannicchiata tra le coperte
Arianna riposava troppo pallida per i suoi gusti.
Cercò
di chiudere la porta facendo meno rumore possibile, ma una flebile
voce lo chiamò.
-Kevin?
Sei tu?-chiese.
-Sì
amore, sono io. Come stai?-chiese premuroso camminando a cavalcioni
sul letto.
-Meglio,
ho solo mal di testa.-ammise con un sorriso tirato.
Kevin
si mise sotto le coperte, prendendola tra le braccia.
-Ci
sono qui io adesso. Non ti devi preoccupare di nulla.-
-Non
devi sempre preoccuparti per me, amore.-
Kevin
sorrise leggermente compiaciuto. Era molto più che piacevole
sentirsi chiamare amore sopratutto da lei.
-Il
problema è che dal giorno in cui ti ho conosciuta, ho saputo
che non potevo dormire sonni tranquilli senza saperti al sicuro e in
salute.-ammise baciando la testa della sua fidanzata.
-Sono
il tuo incubo!-rise lei.
-No,
sei il mio amore.-sussurrò catturando le sue labbra in un
dolce bacio.
Qualche
stanza più in là, sullo stesso piano Joe continuava
imperterrito da ore nel suo lunghissimo repertorio di imitazioni.
Nonna Elizabeth, Frankie, Alice ma sopratutto la sua Giulia lo
guardavano ridendo seduti o stesi sul letto mentre lui si rendeva
redicolo in una maniera che umanamente era inconcepibile. Nicholas
era uscito da quasi un'ora, si era vestito di tutto punto per uscire
a cena con la sua bella e lui continuava a intrattnereli nella
speranza che i piccoli crollassero dal sonno solo per poter passare
un po' di tempo con la sua fidanzata nuova di zecca.
-è
permesso?-chiese Denise entrando di soppiatto nella stanza.
-Mamma,
ti vuoi unire allo show
Joe-si-rende-redicolo-e-se-questa-cosa-diviene-pubblica-perderò-irrimediabilmente-la-mia-credibilità?-chiese
con un sorriso stanco.
Mamma
Denise sorrise scombinando dolcemente i capelli al secondogenito.
-Bambini,
avanti. Ora è tardi. Tutti a letto, su!-sorrise nonna
Elizabeth, significativamente provata dal fuso orario e dalle lunghe
ore di viaggio.
-Chiara
e Nicholas sono fuori, torneranno per mezzanotte.-la informò
Denise.
-Uh,
certo cara. Giulia dormirà con sua sorella e io con le più
piccole, giusto?-
-Sì,
la tua suite è quella dall'altro lato del corridoio.-rispose
con un sorriso, raccattando i vestiti che malauguratamente i figli
spargevano per la stanza che le davano molto fastidio.
-Joe,
vedi di mettere un po' d'ordine in questa stanza. Non si riesce a
passare!-lo rimproverò mamma dandogli però un
affettuoso bacio sulla fronte.
-Sì,
domattina. Sono stanchissimo ora.-borbottò soffocando uno
sbadiglio.
-Va
bene, a letto presto ragazzi che domani vi dovrete alzare presto.
Papà dice che l'auto sarà qui alle 7 e 15, d'accordo?
Buona notte e sogni d'oro, ragazzi.-sorrise avviandosi verso la
porta.
-Dove
dovete andare domani?-chiese curiosa Giulia stendendosi vicino a lui.
-Regis&Kelly.
Ti va di venire?-chiese con un sorriso.
-E
perdermi voi in televisione? Nemmeno morta! Devo vedere come ti
stanno i sei kg catodici che ti mette la tv, o come ti conci!-rise.
-Eddai,
vieni con me. Perché ti accontenti delle tv quando puoi avermi
dal vivo?-chiese prendendole i fianchi e attirandola a se.
-Perchè
non voglio lasciare mia sorella da sola.-ammise mordendosi sensuale
il labbro.
-Che
amore di fidanzata. Sei tanto tenera!-la prese in giro
Joe.
-Che
hai detto, Jonas? Hai detto la parola bandita, per caso?-chiese
minacciosa, rimanendo però a cavalcioni sul suo ragazzo.
-Io?
Assolutamente no. Mai detta la parola tenero!-
-Rockstar,
te l'hanno mai detto di non fare incazzare le fan?-chiese afferrando
il cuscino e iniziando a picchiarlo mentre tra le risate lui cercava
di proteggersi.
Con
un colpo di reni, Trix trovò il corpo muscoloso di Joe sopra
di sé mentre con le mani le teneva fermi i polsi contro il
soffice piumone color crema.
-Te
l'hanno mai detto che le rockstar possono dire quel che
vogliono?-chiese con lo stesso tono usato dalla rossa poco prima.
-Oh,
andiamo. Stai zitto Joe.-mormorò, catturando poi le labbra del
moretto che si lasciò andare ad un bacio molto molto
passionale.
Alice
aveva aperto i suoi dolci occhioni scuri terrorizzata, trovandosi per
qualche istante disorientata. Non riusciva a capire dove si trovasse
perché nelle ultime notti aveva sempre dormito con Frankie al
suo fianco e quando invece era a Los Angeles dormiva nella sua
cameretta tutta rosa che conosceva bene. Dopo qualche secondo, i
ricordi dei giorni precedenti tornarono e capì di trovarsi in
un hotel con la nonna e le sue sorelle. Doveva essere piena notte,
sentiva il respiro profondo di Chiara che dormiva tranquilla nel
letto accanto e la sagoma di nonna riposare nel letto matrimoniale.
Non
voleva svegliarle solo perché lei aveva avuto un brutto
sogno,anche perchè sembrava che dormissero così bene!
Cercando di fare meno rumore possibile, uscì dal letto posando
i piedini sulla moquette chiara della stanza. Il corridoio,
contrariamente alla stanza dove dormiva, era tenuamente illuminato e
appena sbucò con la testolina dalla porta, scorse la sagoma di
un paio di quei grandi uomini sempre seri che lei e Frankie usavano
come bersagli per le pistole a pallini. Quatta quatta camminò
cercando di nascondersi con il muro, trascinando per le orecchie il
suo coniglio di peluche e rabbrividendo un po' nel sentire il
pavimento freddo contro i suoi piedini nudi.
Timorosa,
bussò piano alla prima porta del corridoio e attese fino a
quando una figura parecchio assonnata andò ad aprire,
stronfinandosi l'occhio con una mano,cercando di mettere bene a fuoco
quella piccola figura.
-Alice?
Piccola, cosa ci fai qui?-chiese Kevin abbassandosi a livello della
bambina e sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio,
amorevolemente.
-Ho
fatto un brutto sogno, Kev. Ari era all'ospedale ma il dottore non la
faceva guarire e tu non eri con lei, poi arrivava un dinosauro con la
faccia di Charlie e la portava via, così mi sono svegliata e
volevo controllare che stesse bene o che i DinoCharlie cattivi non
l'avessero rapita.-ammise con un po' di vergogna, torturando un lembo
della maglia di una tenue tonalità di giallo con i bordini
lilla.
Kevin
sorrise intenerito, prendendola subito tra le sue braccia e
sollevandola senza sforzo.
-Vieni,
piccola. Guarda, sta bene. Ha solo un po' di mal di testa.-le disse
dolcemente indicando la ragazza addormentata.
-Sei
tranquilla ora?-chiese.
Alice
annuì poco convinta.
-Ehy,
guardami. Non ti devi preoccupare, capito? Vi proteggo io dai
DinoCharlie. Nessuno vi farà del male. Te lo prometto,
principessa.-
La
bambina annuì con un sorriso nascondendo divertita il musetto
tra l'incavo del collo e la spalla del giovane.
-Bene,
adesso torniamo a letto però. È tardissimo, lo
sai?-sorrise Kevin, dandole un piccolo bacio sul naso che la fece
ridere.
-Posso
dormire con voi?-chiese.
-Certo,
mettiti sotto le coperte.-
Qualche
minuto dopo, Alice sorrideva beata stringendo a se il suo coniglio di
peluche nel grande letto matrimoniale tra sua sorella e Kevin.
-Buona
notte, peste.-sorrise.
-Buona
notte, Kev.-sbadigliò.
Kev
spense la luce e si sistemò meglio, coprendo per bene Alice e
Arianna in modo che non prendessero freddo. Rimase a guardare il
soffitto ancora qualche minuto in silenzio.
-Kevin?-chiamò
piano la bambina vicino a lui.
-Dormi.-la
rimproverò lui piano.
-Sì.-ridacchiò
stringendo forte gli occhietti ma cercando con la manina la mano
grande e forte del ragazzo di sua sorella e stringendola piano.
Passò
qualche istante.
-Ti
voglio bene, Kev.-
-Anche
io te ne voglio, piccola. Ora dormi però.-
Sorrise.
-Mamma
mia, Kevin. Hai una faccia..-ammise Joe incrociando il fratello
maggiore in corridoio.
-Buongiorno,
Joe. Non ho dormito molto ad essere sincero.-
-Non
avrai..-rispose il fratello con uno sguardo eloquente e con un
gesticolare furioso delle mani.
Kevin
gli lanciò un'occhiata scettica.
-Allora
perché non hai dormito? Come sta Arianna?-chiese Joe
avviandosi verso la camera dei suoi genitori.
-Chi
non ha dormito?-
Il
terzo Jonas mancante comparve alle loro spalle già vestito di
tutto punto con un sorriso soddisfatto sul volto.
-Kevin.-spiattellò
Joe alla velocità della luce.
Nick
si bloccò in mezzo al corridoio, fermando il fratello
maggiore.
-Non
avrai..-ipotizzò Nick alzando la mano e mostrando ben bene il
suo anello.
-No!-rispose
scandalizzato. Possibile che tutti pensassero che lui cedesse così
velocemente alle tentazioni della carne? Non che le tentazioni
mancassero, però un minimo di autocontrollo ancora lo aveva.
Minimo, ma c'era.
Ripresero
a camminare a passo di marcia lungo il corridoio.
-Come
sta? Le è passata la febbre?-
-Sì,
sta meglio. Stava ancora dormendo. Stanotte è venuta Alice in
camera perché ha avuto un incubo. Ha sognato i
DinoCharlie.-spiegò con un sorriso.
-I
DinoCharlie di quel Charlie?-chiese Nick bussando.
-Di
quel Charlie.-confermò Kevin.
-E
tu, Joe? Che hai combinato questa notte?-chiese Nick sospettoso
notando che il fratello si sistemava continuamente il bavero della
giacca.
-Io?
Niente, perché? Abbiamo dormito. Sono collassato, ero
stanco.-rispose con foga.
Kevin
e Nick si scambiarono un'occhiata divertita mentre con un rapido
gesto il maggiore dei fratelli Jonas scostò il colletto della
camicia di Joe.
-Niente,
eh?-rise Nick notando che il viso del fratello diventava di un
violaceo molto simile a quello del bel livido che aveva sulla base
del collo.
-Vediamo
come lo spieghi a mamma!-rise Kevin tenendosi malamente per non
cadere a terra a causa di un attacco di riso.
-Spiegare
a mamma cosa?-chiese Denise aprendo la porta con un sorriso.
-Niente,
mamma. Sei tu che mi dovrai spiegare perché io ho due fratelli
idioti!-borbottò Joe ancora rosso in volto, baciando la madre.
-Su,
avanti ragazzi. La colazione è già pronta e tra qualche
minuto dovremo partire.-li rimproverò Denise non riuscendo
però a trattenere una piccola risata.
-Ed
ecco con noi i teen idol più amati del momento: i Jonas
Brothers!-
-Sister,
spero che tu sia sveglia perché ora i nostri baldi e..Oh Mio
Dio! Ma come si sono conciati! Sono da Regis & Kelly e si
vestono così?!-
Trix
e Kim corsero nella stanza catapultandosi sul grande letto
matrimoniale e appropinquiandosi del telecomando.
-Buongiorno
a voi!-rise Arianna, seduta sul letto a guardare un po' di
televisione.
-Che
ci fa qui Alice?-chiese Trix notando la bambina che ancora dormiva
beata.
Arianna
scosse le spalle, tornando a guardare lo schermo piatto da 45 pollici
della sua stanza.
-Ma
che diavolo si sono messi addosso? E Joe perché ha quella
sciarpa orrenda?-chiese Ari schifata.
-Oh,
quello temo sia colpa mia.-aggiunse Trix noncurante.
-Tutto
regolare, insomma.-sospirò Kim.
-Ragazze,
sono già arrivati in studio?-chiese nonna Elizabeth entrando
di soppiatto nella stanza e sedendosi sul letto insieme alle nipoti.
-Mon
Dieu. Ma che si sono messi addosso?-chiese nonna scatenando
l'ilarità generale.
To
be continued.
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Capitolo 39 *** Feel. ***
feel
Ciao
Beautifulers, eccomi super di corsa a postare il capitolo
numero 39, manca sempre meno alla fine e mi dispiace un po'. Il
prossimo capitolo sarà intitolato Home e sarà
l'inizio della conclusione, praticamente. Dopodichè si
inizieranno a chiudere i conti in sospeso. Molte di voi mi hanno
chiesto qual'era la mia scena preferita del capitolo precendete e vi
rispondo senza esitazione: Alice e Kevin. Quella scena mi ha
messo una tenerezza incredibile addosso, quando l'ho scritta ho avuto
quasi i lucciconi. Li adoro, non ci posso fare niente. Kevin sembra
tanto papà. Ad ogni modo, velocemente i ringraziamenti per le
vostre recensioni che mi hanno fatto ancora più piacere del
solito perché ho visto parecchie domande. (:
Ultima cosa. Leggete "GIULIA SI SPOSA" di Trixilla! Una ff originale molto..awesome! *-* Accie!
Sam:
stavolta non metterci due ore a trovare il tuo nome, per favore. Sei
uno scandalo di donna! Per favore, Blair, piantala di guardare
Reid. E vai con le rime. (: Ti amo e ho paura.
Jeeeee:
sìì hai ragione non si sanno vestire. Sono degli scempi
XD no scherzo ultimamente qualcuna di giusta la fanno. Un baso a buso
obeso anche a te (mi piace dirla sta frase xD)
Foxina:
occhi a cuoricino per Kevin? Non sei l'unica. Pensa che in MSN ogni
volta che nominano Kev io parto a fare “Keeeeeeeeeevin *-*” xD
bacione e grazie mille!
Heilig:
ciao cara! Ti dirò che mi ha fatto iper piacere la tua domanda
e sono più che felice di rispondere. Nonna Elizabeth è
ispirata alla mia nonna vera, la mamma di mia mamma. Ogni personaggio
in questa storia ha dei riscontri in persone vere, anche se spesso
per creare un personaggio ho mischiato insieme parecchie persone. (:
super onorata che tu mi faccia domande *-* grazie mille! Bacione
Arya94:La
scena preferita? Kevin e Alice, of course! Li adoro insieme, nel
seguito punto a lasciare un po' più di spazio a loro due. *-*
Grazie mille per la recensione per i complimenti. Mi hai fatto quasi
commuovere, davvero. *-* grazie ancora!
Camil92:
ok, domanda lecita: il tuo cuore è tornato a battiti normali o
hai ancora la tachicardia? Il neurone è tornato a posto? XD
scherzo, prometto di mettere il rating grande come una casa la
prossima volta che ci sarà una scena del genere! (: bacione e
grazie!
Virgi:i
DinoCharlie sono una grande invenzione xD a dire il vero mi ha dato
l'ispirazione mia sorella di otto anni, comunque. Grazie infinite!! E
sì, si vestono così male. Non sempre e ultimamente
stanno migliorando, ma credimi. Sono imbarazzanti alcune volte. (:
___stellina:
uoooooh! Ma chi si rivede! Bentornata!xD sono felice che i capitoli
ti siano piaciuti. Spero che tu non li abbia letti tutti insieme,
sennò ti consiglio di farti controllare il diabete perché
m'han detto tutti che quelle scene sono schifosamente dolci! Bacione
:D
Scimmy:
Joey maltrattato dalla capa Ari. Uhm. Questa scena mi piace.
L'affascinante imprenditore in cerca di nuovi investimenti Kevin.
Uhm, questo mi piace. Nicholas banchiere rinomato dal cuore tenero
che prende a cuore la storia di Joey maltrattato dalla capa Ari (che
tra l'altro è un ottimo investimento, a scopo informativo,
Kevin). Non so te, però davvero io inizio a farci un
pensierino. Tipo un sogno. Tanto si sa che poi lo scimmio Domina.
Direi che tutto sta tornando normale, il livello di oneshottite è
sempre alto, le idee vengono dalle cose più stupide, quindi è
tutto perfetto. I scim you, scimmietta! <3
DarkViolet92:
ciao cara! Oh my Gosh, sono onorata per la tua offerta, sarebbe
davvero carino ma in questo periodo sono super piena di impegni e di
esami, inoltre ho una decina di fanfiction a cui sto lavorando che
vedrete prossiammente sul forum (tra cui il seguito di Hello
Beautiful). ): I'm so sorry. Magari se ne parlerà più
avanti, che dici? Grazie mille davvero :*
_FrancySoffi_:
ciao! Grazie per il commento, sono felice che ti piaccia! Mi farebbe
super piacere leggere la tua ff, però in questi giorno sono
molto impegnata perché ho gli esami e quindi sto dando il 110%
di me stessa in quelli e credimi, già tanto che posto perché
mi dimentico anche di mangiare
(e la scimmy lo sa bene). Grazie ancora, appena sono più
libera ti prometto che passo! Un bacione <3
Maggie_Lullaby:
un libro? Magari. Sarebbe un sogno che si realizza! Ad ogni modo,
felice che ti sia piaciuto. Buona vacanza!
Carly4e:
teneraaaaaaa! Ma che carina, davvero. *-* sono felice che quel
capitolo ti sia piaciuto così tanto. Un bacione! <3
JonasBrothersFan:
ciao cara! Io ho solo una sorella che ha l'età di Alice, ma le
mie amiche (sopratutto Trix) sono come delle sorelle per me e credimi
è come se vivessimo insieme perché siamo in contatto
ventisette ore al giorno (quando non si dimentica di avere un
cellulare U-U <-
frecciatina indirizzata a qualcuno A CASO [Trix]) la
mia scena preferita? Alice e Kevin, of course! Un bacione e grazie
infinite!
Puffettosaa:
ahaha quella scena (di Joe che nasconde il succhiotto) è
ispirata a fatti realmente accaduti! Non dico altro! Bacione <3
grazie
a chi mi tiene tra i preferiti! Siete aumentato di un bel po' anche
questa settimana e io sono super contenta di ciò. A voi il
capitolo...e...
-
5 [+epilogo] alla
fine.
ready,
set, go!
Capitolo
39: Feel.
I
just wanna feel real love,
Feel the home that I live in.
cause
I got too much life,
Running through my veins, going to waste.
I
don't wanna die,
But I ain't keen on living either.
Before I
fall in love,
I'm preparing to leave her.
I scare myself to
death,
That's why I keep on running.
Before I've arrived, I can
see myself coming.
-Feel
Robbie Williams-
Nel
frattempo poco distante sulla Lincoln
Square di New York, i Jonas Brothers erano approdati nello studio del
Live with Regis&Kelly per
la terza volta nel giro di qualche anno,accolti da un pubblico
caloroso che non si smentiva mai.
-Ed
ecco con noi i teen idol più amati del momento: i Jonas
Brothers!-annunciò Regis con un teatrale gesto della mano.
Nick,
Joe e Kevin uscirono sorridenti salutando le fan in studio e
accomodandosi sul divanetto per loro preparato.
Il
resto della loro famiglia (vale a dire papà, mamma e Frankie)
li aspettavano appena dietro le quinte.
Solite
domande, solite risposte. Impegni lavorativi, sensazioni per questo
nuovo tour, emozioni e ricordi dall'Europa che avevano visitato
qualche settimana prima. Tutto sembrava andare nel migliore dei modi
e l'intervista era una di quelle che ogni artista sogna di poter
fare, parlando solo di lavoro e dei futuri piani senza intaccare la
vita privata.
Questo
idillio però, non era destinato a durare a lungo. Subito dopo
la pausa pubblicitaria, durante la quale si erano intrattenuti con i
fans, le cose precipitarono improvvisamente.
-Kevin
abbiamo una domanda per te: non ti sembra contro quello che vai
predicando sulla purezza, uscire con una ragazza che ha una
figlia?-chiese Regis serio, guardando il ragazzo fisso negli occhi.
-Figlia?-ripeterono
in coro i fratelli sconvolti.
La
domanda piazzata quasi casualmente sanciva in modo definitivo la fine
dell'intervista perfetta per divantare un'intervista in cerca dello
scoop per dimostrare che i
santi Jonas Brothers,
poi tanto santi non erano.
Sullo
schermo passò una foto di Arianna che teneramente baciava
Alice con il faccino pixelato per la privacy, risalente sicuramente
ai primi periodi in cui stavano insieme. La foto che si era fermata
ora invece, ritraeva Kevin e Arianna abbracciati camminare mentre
Frankie e Alice parlottavano concitati guardando qualcosa in mano
alla bambina.
-OMG.
Daughter? Are you kiddin' me?-chiese
Kevin con la bocca improvvisamente asciutta.
-Ok,
credo sia arrivato il momento di chiarire un paio di cose e spero che
prestiate bene attenzione perché saranno le ultime parole che
spenderemo su questo argomento.-
Nicholas,
l'indiscusso leader della band e assolutamente il più
diplomatico, prese la parola concentrando tutti gli sguardi su di se,
lasciando così il tempo a Joe e Kevin di riprendersi per
quell'assurda insinuazione.
-Quella
non è sua figlia. È sua sorella ed ha la stessa età
di nostro fratello minore, Frankie.-rispose serio ed un po' alterato.
-Sorella?
Sembra che ultimamente ci prendiate gusto ad uscire con delle
sorelle!-sorrise Kelly.
Nick
aprì la bocca per ribattere, ma Joe con un gesto della mano lo
zittì.
-Credo
che questa sia la nostra vita privata e credo anche che quello che
facciamo privatamente non siano affari vostri. Ad ogni modo sì,
le misteriose ragazze dei Jonas Brothers sono quattro e sono tutte
sorelle.-rispose Joe animato.
-Joe
come rispondi alle insinuazioni che Taylor Swift ha fatto allo show
di Ellen DeGenesis qualche giorno fa? È stato poco
corretto da parte tua mollare Taylor in ventisette secondi per di più
dopo che è stato palesemente appurato che l'hai mollata per
una delle famigerate sorelle.-
-Questa
è una faccenda che gradirei chiarire con Taylor, ad ogni modo
visto che si è resa irreperibile volevo che sapesse che non
l'ho mai tradita e che quello che era nato tra noi era sincero.
Mantenere una relazione a distanza, vivendo lei in Tennessee ed io a
Los Angeles, insieme ad una serie di circostanze fortuite hanno fatto
sì che i miei sentimenti per lei cambiassero. La voglio
tutt'ora molto bene e sarei molto felice di continuare la nostra
amicizia.-
Giulia
guardò allucinata il televisore, stringendo forte il pugno
chiuso della mano. All'improvviso le venne voglia di prendere a pugni
quella smorfiosetta. Avvertì verso Joe un sentimento di
possesso che non aveva mai provato in vita sua. Un groviglio di
sensazioni nuove le si affollavano nella mente ma convenne con se
stessa sul fatto che non fosse il caso di dare spettacolo
pubblicamente mettendosi a picchiare una popstar solo per il
semplice fatto che esisteva. Sospirò contrariata, a fare i
conti con Joe ci avrebbe pensato dopo.
-Nick,
sappiamo che negli ultimi anni hai avuto molte ragazze famose come
Miley Cyrus e Selena Gomez entrambe nel magico mondo della Disney
Corporation, come mai ora hai scelto una ragazza che non ha nulla
a che vedere con questo mondo? E come hai reagito alle voci riguardo
una scarica di rabbia di Miley? Non ti da fastidio che per un periodo
tuo fratello Kevin sia uscito con lei? Ci sono delle foto che
mostrano un bacio tra i due.-
-Come
ha già risposto mio fratello, questa faccenda è stata
già chiarita. Miley e Selena sono due ottime amiche, ma quello
che un tempo c'era ora è stato trasformato in una splendida
amicizia, nulla di più. Il bacio tra Miley e mio fratello
Kevin è stato un equivoco.-rispose pacato.
Kim
si morse il labbro sensualmente coprendo le gambe magre e nude con la
maglietta di Nick che indossava. Sì, la rendevano nervosa
certi argomenti nonostante lei e Selena fossero ottime amiche.
-Alle
nostre fans credo interessi di più il fatto che stiamo
lavorando a molti progetti più che al fatto se siamo o no
felici privatamente. Sappiate che comunque siamo molto felici e molto
soddisfatti della nostra vita sentimentale in questo momento. Se
fosse possibile, vorremmo tornare a parlare della nostra musica.-
-Certo,
va bene. Torniamo allora a parlare del vostro tour. Domani sera
suonerete a Nashville, nel Tennessee. Che effetto vi fa tornare in
Tennessee dopo tanto tempo? Rivedrete amiche come Miley,Taylor e
Danielle?-
Arianna
spense con un click la televisione, sospirando irritata. Non voleva
sentire la risposta.
-Non
credo sia stata una buona idea guardarlo.-ammise infine incrociando
le braccia al petto.
-Sono
vagamente irritata.-ammise Kim imbronciandosi e sedendosi vicino alla
sorella maggiore.
-Oh,
non dirlo a me. Le voglio tutt'ora molto bene e
sarei molto felice di continuare la nostra amicizia.-scimmiottò
Trix con il cipiglio arrabbiato.
Nonna Elizabeth non
poté trattenere un sorriso divertito.
-Ragazze, non è
colpa loro se Regis e Kelly hanno fatto quelle domande.-cercò
di dire saggiamente.
-Non mi importa. Ha
detto che le vuole bene e che continuerebbe la sua amicizia con lei.
Questo mi pare già abbastanza per una scenata degna di
Trecento.-
-Dai, Giulia. Ha
cercato di essere diplomatico. Ricordati che lui l'ha mollata per
te.-
Trix la guardò
visibilmente indispettita.
-Miley
ottima amica? Nonna ha rovinato la cena dei miei Sweet
Sixteen! Quella è una
una.. una strega!-sbuffò.
-E vogliamo parlare di
Kevin? Hanno insinuato che Alice è mia figlia e tutto quello
che ha fatto è stato avere la bocca spalancata tipo pesce
lesso.-
Ora
nonna Elizabeth si stava facendo delle grasse risate, tenendosi la
pancia per il troppo sghignazzare.
-Nonna
non c'è niente da ridere! Proprio niente!-esclamarono in coro
le sorelle stizzose.
-Avanti,
Joe. Vai tu per primo.-
-Io?
Ma perché devo andare io? Vai tu piuttosto, sei il più
grande!-
-Tu
sei Danger! Tu ami il pericolo, e cosa c'è di più
pericoloso di tre sorelle Ruggieri arrabbiate?-chiese Nick, trovando
subito l'appoggio del fratello maggiore.
-No
no e poi no. Io per primo non ci salgo. Quella mi
ammazza.-piagniucolò.
Big
Rob sospirò posandosi al banco dell'accettazione, scuotendo la
testa sconsolato.
-Oh,
andiamo ragazzi. Non dovremmo avere paura di loro. Infondo, sono solo
ragazze. No?-chiese Joe nemmeno troppo sicuro.
Il
punto è che sapeva che al mondo esistevano quattro categorie:
uomini, donne, omosessuali e sorelle Ruggieri. Costituivano un
principio a parte.
-Ragazzi,
non possiamo stare davanti all'ascensore ancora per molto. Su, un bel
respiro. Forza e coraggio e andiamo. D'accordo?-propose Kevin.
-Ok,
ancora due minuti però.-
-Va
bene.-
-Assolutamente.-
Nick,
Joe e Kevin rimasero ancora fermi davanti alle porte del lussuoso
ascensore del loro hotel esclusivo.
-JoBros,
tra otto ore dovete prendere un aereo. Credete di riuscire a salire o
avete troppa paura?-chiese la loro guardia del corpo preferita
ridendo sommessamente.
Erano
arrivati in hotel quasi quarantacinque minuti prima, tutti e tre con
un gran peso sul cuore dovuto a tre messaggi non proprio rincuoranti
dovuti a tre sorelle non troppo serene, in quel momento.
-Noi?
Paura?-chiesero in coro.
-Non
abbiamo paura, Rob. Siamo terrorizzati.-spiegò Nick
diplomaticamente.
-Ragazzi,
sono delle donne. Cosa mai potranno farvi di male? Ad ogni modo, io
devo andare di sopra. Il servizio di sicurezza va organizzato
meticolosamente. Quando sarete comodi, salite.-
-NO!-gridarono
trattenendolo per un braccio.
-Tu
sei la nostra unica protezione. Non abbandonarci nel momento del
bisogno!-piagniucolò Joe.
Con
uno sbuffo divertito, Big Rob trascinò nell'ascensore dorato
le tre giovani rockstar improvvisamente silenziose.
Morte,
sangue, distruzione, violenza, eccidio, brothericidio. Queste
erano solo alcune delle ipotesi prese in considerazione dai ragazzi,
ma quando si trovarono davanti uno strano scenario, capirono di aver
temuto troppo per nulla.
L'intero
piano era di nuovo in fermento con i preparativi: le assistenti di
Denise correvano da una parte all'altra, i ragazzi della band
caricavano e scaricavano le loro valigie sugli stand dotati
dall'albergo, mentre Big Rob si diresse verso il gruppo di tecnici e
agenti di sicurezza venuti per scortarli.
-Dove
sono?-chiese Joe guardando sospettoso il corridoio.
Nick
e Kevin lo imitarono, cercando il pacco bomba a loro destinato.
-Sembra
tutto tranquillo.-ammise Kevin.
-Non
può essere tranquillo.-replicò Joe camminando di
soppiatto verso la suite delle ragazze.
L'interno
della suite non era immune dai preparativi, infatti molte valigie e
moltissimi vestiti erano ammassati nel salotto, pronti per essere
impacchettati e rispediti a Los Angeles.
I
tre Jonas entrarono mandando Joe in avanscoperta, ma ciò non
impedì loro di prendere un colpo quando sentirono la porta del
bagno aprirsi di scatto e tre sorelle Ruggieri uscire indaffarate,
ridendo e scherzando tranquille.
-Ari,
ho in mente grandi cose quando torniamo a casa.-ammise Trix aprendo
le braccia in segno di maestosità.
-Una
festa in pieno stile Ruggieri.-rimarcò Kim.
-Prima
o dopo il servizio di costumi da bagno che dobbiamo fare?-chiese la
maggiore delle sorelle.
-Nell'indecisione
prima e dopo! C'è sempre un motivo per festeggiare!-
Se
i fratelli Jonas avevano calcolato ogni possibilità che avesse
a che fare con la violenza, di certo non avevano immaginato che la
loro punizione per aver peccato di eccessivo zelo nei confronti delle
ex fidanzate sarebbe stato proprio l'indifferenza.
Erano
rimaste indifferenti quando se li erano trovati davanti, quando li
avevano oltrepassati senza degnarli di uno sguardo e persino ora che
con un gesto veloce si erano sfilate le tute ed erano rimaste tutte e
tre con un completino intimo, pronte per cambiarsi.
-Oh
Porca Polenta!-borbottò Joe con la bocca improvvisamente
asciutta.
-Oh
Signore.-disse Kevin sconvolto, tuttavia incapace di muovere un solo
passo.
L'unico
con un minimo di autocontrollo (o forse l'unico i cui ormoni erano
troppo santi e troppo inibiti per poter produrre una qualsiasi
reazione), ovvero il minore dei fratelli Jonas, si girò
repentinamente verso il muro, non prima di aver gettato un'occhiata
al corpo abbronzato e perfetto della sua ragazza.
-Oh
Gesù. Ragazze!-esclamò Kevin quando si fu ripreso.
Arianna
si bloccò, fermando con un gesto le sorelle.
-Trix,
hai sentito qualcosa?-chiese.
-No,
Sister. Niente. Tu Kim?-
-Assolutamente.
Credo sia stato il vento.-rispose con un sorriso la minore, un
sorriso di quelli che aveva imparato dalle sue sorelle maggiori.
-Già,
deve essere proprio così. Il vento.-ripetè Arianna
infilandosi le scarpe e sedendosi di botto sulla valigia chiusa,
mentre Kim chiudeva la cerniera cercando di far restare dentro tutta
la loro roba.
-Ragazze,
avanti. Non fate questi giochetti.-tentò Joe.
-Uh,
quando torniamo a casa ricordami che devo passare dal parrucchiere.
Devo sistemare il colore.-disse Trix ignorando bellamente il ragazzo.
-Fatti
bionda!-rise Kim schernendola.
-Certo,
poi mi metto un paio di stivali da cowboy e una mucca e vado per i
bar a fare l'imitazione della Barbie contadina.-disse Trix scatenando
una risata collettiva.
-Kim,
per favore mi ascolti? Ti devo parlare!-
-Mamma
mia, dovremo dire in reception che sistemino l'insonorizzazione.
Nemmeno a Chicago si sente così tanto il vento!-sospirò
Kim chiudendo un'altra valigia su cui era seduta Trix.(*Chicago è
chiamata la città del vento)
-Amore?
Amore non è il caso che ti affatichi così.. sei appena
uscita dall'ospedale!-disse Kevin cercando di avvicinarsi alla
fidanzata.
-Sis,
sto cominciando a pensare che gli spifferi siano davvero
insopportabili. Dovremmo andare a un corso di yoga o qualcosa di
simile.. per saperci isolare dal mondo!-propose Arianna annuendo
convinta.
-Sis
sono d'accordo, ma penso che dovremmo fare anche qualcosa di più
radicale. Tipo della boxe, Kim? Ci stai?-
-Ragazze
adesso basta eh...-tentò Joe.
-Si
ma non basta. Sisters so io cosa ci vuole: una bella botta di vita!
Ci sono spiagge per nudisti a LA?-
-Kim
amore, mi stupisci! Certe idee sono fantastiche, allora non sei del
tutto bigotta!- disse Trix con l'orgoglio negli occhi.
-Guarda
Sis, di questo passo non so. Magari cambio idea.-disse.
-Ok,
ADESSO BASTA!-urlò Nicholas al limite della sopportazione.
Essere
ignorati era già di per se fastidioso, ma se ad ingnorali
erano tre ragazze che li stavano facendo impazzire puntando sul
fattore la nostra vecchia vita
allora diventava davvero una cosa insopportabile.
-Inizio
a sentire anche il freddo, voi no?-chiese Kim serafica.
-Ok,
fratelli Jonas: ogniuno prenda ciò che gli spetta con il
metodo che preferisce!-sibilò Nicholas visibilmente alterato
arrotolando le maniche della camicia, imitato dai fratelli.
Ogni
fratello visualizzò per bene la propria preda e nei venti
secondi successivi Kevin prese per il polso Arianna trascinandola
verso il bagno della suite, Nicholas prese Kim sulle spalle diretto
verso la camera da letto e Joe bloccò Trix contro il muro con
il peso del suo corpo.
-Sis,
questo vento mi sta spazzando via!-
-Non
dirlo a me! Qui credo sia a forza nove!-rispose la rossa continuando
con il suo giochetto psicologico.
-Io
credo di essere finita in un tornado. Ehy, aspettate! Sisters avete
spento l'aria condizionata?-
Kevin
chiuse con uno scatto la porta del bagno, girando per bene la chiave
e posizionandosi contro di essa per evitare possibili fughe.
-Amore,
possiamo parlarne?-chiese sospirando.
Arianna
canticchiò un motivetto sconosciuto controllando il trucco
nell'enorme specchio.
-Più
rimmel. Sì, decisamente più rimmel.-
-Arianna,
per favore. Mi fai venire l'angoscia se non mi parli.-
-Forse
anche un pò di phard. Accidenti, devo assolutamente andare a
fare una seduta di pulizia del viso.-
Di
colpo sentì due braccia forti cingerle la vita e bloccarla
dolcemente contro il muro, mentre con una mano Kevin le prendeva il
polso.
-Amore.-
-Oh,
ciao Kev. Hai detto qualcosa per caso?-chiese innocentemente.
Kevin
aprì la bocca per ribattere.
-Oh,
scusa. Non ho tempo ora di parlare. Ho una figlia a cui badare, l'hai
dimenticato?-
-Amore
ma mi stai prendendo in giro?-
-Paul
Kevin come potrei mai fare una cosa del genere? Ad ogni modo...dici
che mi stia bene questo rossetto?Non sono convinta.-
-Arianna,
guardami negli occhi per cortesia. Si può sapere cos'hai?-
-Io?
Assolutamente niente.-
-Avanti,
non fare la bambina.-
-Bambina?
Non posso fare la bambina. Sono una madre adesso, o per lo meno è
quello che tutto il mondo penserebbe se tuo fratello
non fosse intervenuto mentre tu eri troppo impegnato a fare
l'imitazione di Spongebob.-sorrise candidamente.
-Amore
mi hanno preso alla sprovvista!-
-Guarda
che coincidenza, la notizia ha colto di sorpresa anche me! Insomma,
una cresce con la convinzione che la bambina è sua sorella e
poi viene fuori che è sua figlia. Senza contare che mi si
sconvolgono tutte le convinzioni perchè io credevo che per
fare un bambino ci volesse l'ape e il fiore, invece evidentemente
deve arrivare la cicogna perchè sennò non si spiega
come io abbia fatto ad averla ad undici anni!-rispose con calcolata
innocenza.
-Evidentemente
lo Spirito Santo ha fatto tutto da solo!-disse Kevin con un'alzata di
spalle.
-KEVIN!
Come. Hai. Potuto. Non. Difendermi. Davanti. A. Quegli.
Sciacalli?-chiese Arianna colpendo debolemente il petto del ragazzo
con del piccoli pugni.
-Oh,
bentornata amore. Finalmente ti riconosco!-
-Ma
ti sei fumato il cervello? Io non so come eri abituato con Danielle,
ma con me non funziona così.-sibilò marcando con
maggior acidità il nome della sua rivale.
-Amore
io.. io non lo so, ok? Non l'ho fatto apposta. Su, non prendertela.-
-NON
PRENDERTELA??Ti rendi conto che se non fosse stato per tuo fratello
il mondo intero avrebbe pensato che io avessi una figlia?-
-E
che male c'è? Un giorno potremo averne una nostra e
allora il mondo ne sarebbe anche contento!-
-Che
male c'è? Kevin un conto è avere un figlio con la
persona che ami quando sei sentimentalmente stabile e maggiorenne, un
conto è che insinuino che mia sorella sia mia figlia!-
-Amore,
calmati. Non ti fa bene arrabbiarti.-rispose con un tono molto dolce.
-non
mi fa bene arrabbiarmi? Dovevi vedere durante la diretta, quanto ero
arrabbiata. Poi quando ha detto Danielle non ci ho più visto.
Andrai a trovarla?-scimmiottò Ari alterata.
Kevin
sorrise accarezzandole piano le braccia che teneva ancora sul suo
petto.
-Di
Dani non ti devi proccupare. Ho chiuso con lei.-
-E
se lei non avesse chiuso con te?-chiese Arianna, giocherellando con
una delle collane che portava. Una delle collane che però le
sembrava diversa, infatti un piccolo pendaglio era stato infilato
recentemente. Con un dito fece scivolare la catenella tra le sue dita
fino a sfiorare un piccolo cuore con incise le loro iniziali, proprio
come quello che lei portava al polso.
-Quando
l'hai fatto?-chiese.
-Circa
due settimane fa.-rispose.
-Ma
avevamo rotto.-
-Ma
non significa che io avessi chiuso con te.-
Quella
risposta era più che significativa. Con dolcezza Kevin
avvicinò le labbra alle sue, per darle un lungo e appassionato
bacio.
-Se
ti va di dirmi cosa non va, io ti ascolto. Sappi che se non so
cos'hai io non mi muovo da qui, e sappi anche che tra otto ore ho un
aereo da prendere e tra sei ore ce l'hai anche tu.-
Trix
ignorò il suo ragazzo, guardanosi le unghie interessata.
Forse
poteva provare un nuovo colore.
-Capisci,
non che mi dispiaccia stare schiacciato contro di te, però mi
renderesti le cose più facili.-ammise Joe.
-Soprattutto
con mia madre. Se tra un pò non ci vede a fare le valigie
verrà a cercarci e capisci bene che questa posizione è
abbastanza compromettente. Lo sai anche tu che è stata
parecchio tollerante dopotutto, insomma ci ha visti dormire insieme
due volte e siamo entrambi ancora vivi per cui.. non so se la terza
volta ci andrà così bene.-
Trix
continuò ad ignorarlo, sistemandosi questa volta un ciuffo di
capelli.
-Devo
andare a sistemare anche le doppie punte.-disse.
-Davvero?
E dove vai? Magari ti accompagno.-rispose Joe.
-Chissà
se hanno avuto il mio articolo al giornale. Devo ricordarmi di
passare questa sera. Magari chiamo Smitthy e andiamo a farci un Sex
on the beach.-
-TU
CHE COSA? Giulia, tu con quello a fare sesso sulla spiaggia non ci
vai!-urlò Joe all'improvviso accecato dalla gelosia.
-Tanto,
cosa gliene importa al mio ragazzo? Lui deve andare a trovare la sua
amichetta Taylor, e se lui va a trovare le sue ex, perchè non
posso farlo anche io?-continuò.
-Ok,
Giulia parliamone. Io non ho mai detto che voglio andare a trovare
Taylor.-
-O
magari posso chiamare quel surfista. Perchè no? Chiamo
Christopher. Se guardo bene in agenda dovrei trovare il suo numero.
Insomma rivederlo ieri dopo tanto tempo mi ha fatto proprio piacere,
anche se non ricordavo chi fosse.-
-Giulia,
finiscila. Se non la pianti subito non ti faccio più uscire da
questa dannata stanza!-
-Stupida
Giulia! Perchè non chiami Garbo? Infondo siamo sempre stati
ottimi amici e ieri ho rifiutato una birra in camera sua. Povero, è
scortese rifiutare una birra con lui soprattuto dopo che è
stato il ragazzo di mia sorella e poi anche una delle mie avventure.-
-Tu..che?
Chi? Cosa? Quando? Come? Dove? Perchè?-chiese terrorizzato con
la voce qualche ottava sopra il normale.
-E
che avventura anche. Meglio delle montagne russe di Disneyland.-
-Questo.
è. Impossibile.-sussurrò Joe improvvisamente pallido.
-Dal
tronde, se Taylor e Joe possono continuare ad avere una bella
amicizia, mi chiedo perchè io non possa avere una bella
avventura con Garbo!-
Un
paio di labbra roventi si premurarono di farne tacere un altro paio,
prima che queste dessero voce ad altre cattiverie del tutto
ragionevoli, staccandosi poco dopo con il fiato corto e la
determinazione negli occhi.
-Visto
che l'unico modo per farti stare zitta è questo, se vuoi
continuo. Durante l'intervista è successa una cosa, una cosa
chiamata incidente diplomatico che abbiamo cercato di arginare in
tutti i modi. Siccome ho un lato pubblico e non solo un lato privato,
dire davanti a tutti che quella può pure andare a mungere le
mucche perchè io voglio te, sì io voglio
te, sarebbe costato parecchie decine di copie invendute del nostro
album. Quindi se il motivo per cui mi ignori, per lo meno solo quando
parlo, è la gelosia...-
-Non
sono gelosa.-
-Allora
la lingua ce l'hai. A dire il vero me ne ero accorto prima.-
-Me
l'aveva magiata il gatto.-rispose con il solito tono strafottente.
-Miao.-
Trix
gli chiuse la bocca di nuovo con un bacio.
-Essere,
meno parole e più fatti per cortesia.-sorrise maliziosa prima
di cimentarsi in una gara rovente.
-Ah,
e per la cronaca. Se ti avvicini a quella contadina, io uccido prima
lei e poi te. Sono stata abbastanza chiara?-chiese.
-Signor
sì, signora. Trasparente!-sorrise Joe, riprendendo giusto da
dove avevano interrotto.
Nicholas
portò la ragazza in camera senza che il gesto costasse lui il
minimo sforzo, chiudendosi la porta alle spalle con un abile mossa
del piede.
-Sì,
devo proprio dire in acettazione che c'è troppo vento
qui.-borbottò Kim.
Inaspettatamente,
Nick la posò sul letto con tutta la dolcezza di cui era capace
stendendosi sopra di lei e bloccandole il corpo con il suo.
-Chiara?-chiamò
piano sfiorandole la guancia arrossata.
Kim
in tutta risposta rimase in silenzio, guardando da tutt'altra parte e
ignorando bellamente il ragazzo.
-Amore..-la
chiamò piano lui sorridendo e dandole un piccolo bacio sulla
guancia.
Poi
uno sul collo, ed un'altro, ed un'altro, ed un'altro ancora.
Nonostante
Kim avesse deciso di ignorare del tutto il ragazzo, a certe
provocazioni non poteva certo resistere. Inoltre, il santissimo
Jonas minore dava dei baci che definirli lussuriosi
era dir poco.
-E
piantala, se non vuoi che infranga il voto dopo nemmeno tre
giorni.-borbottò lei posando le mani sul suo petto e
spingendolo distante.
Nicholas
rotolò vicino a lei e si stese alla sua destra.
-Allora
mi parli.-sorrise lui vittorioso.
-Solo
per preservare la mia purezza.-rispose Kim dura.
-Perchè
sei arrabbiata?-chiese Nick con dolcezza.
-Chiedilo
a Regis, sembra sapere molto più di me.-rispose giocherellando
con una ciocca di capelli.
-Miley?-tentò
Nick con un sorriso.
Kim
annuì infastidita: perchè quel ragazzo doveva sapere
sempre dannatamente tutto così in fretta?
-Piccola,
guarda che di lei non ti devi preoccupare. Spero che ora che sta con
un ragazzo più grande, cresca un pò.-
-Non
è solo quello, Nick.-
-E
cos'è allora?-
Kim
tornò a guardare il muro imbarazzata, evitando di proposito lo
sguardo del ragazzo. Nicholas invece la guardò serio,
spostandole delicatamente il volto verso il suo.
-Ehy.
Voglio far funzionare le cose tra noi e per farle funzionare dobbiamo
parlare amore.-
Era
innegabile il fremito che provava ogni volta che lui, con la sua voce
calda e carica di dolcezza, la chiamava amore.
-Miley,
Selena... sono ragazze dello spettacolo. Condividete un sacco di
cose.-ammise.
Nick
le rivolse un sorriso luminoso, come quello di un uomo a cui sono
appena state aperte le porte del paradiso.
-Chiara,
io ti amo perchè sei diversa da tutte le altre. Non devi
nemmeno fare un paragone tra te e le altre, accidenti!-rise Nick.
Chiara
puntò i suoi occhioni scuri immensamente sorpresi negli occhi
altrettanto scuri di Nick.
-Che
hai detto?-chiese.
-Che
non devi fare il paragone tra te e le altre!-ripetè sicuro.
-Prima.-
-Che
sei diversa sa tutte le altre.-
-Prima
ancora.-
-Che
ti amo.-rispose Nicholas sicuro, senza paura di dire qualcosa di
sbagliato e senza paura di confondere qualcosa di cui aveva sentito
parlare solo nei film. Sì, Nicholas Jonas era sicuro come mai
in vita sua che quello che provava era puro, vero, semplice e
incondizionato amore.
-Non
devi sentirti obbligata a dirlo anche tu. È quello che provo
io. Quando sarai pront..-
-Ti
amo anche io, Nick.-sussurrò Chiara interrompendolo prima di
gettargli le braccia al collo e lasciarsi andare in un lungo bacio.
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
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Capitolo 40 *** Home. ***
home
Ciao
Beautifulers, perdonatemi se questa settimana non ho postato.
Sono sotto esami e sono stressata oltre ogni limite. Vorrei
ringraziarvi personalmente tutte ma proprio non riesco, ho acceso il
pc per la prima volta da una settimana oggi e l'ho fatto praticamente
per grazia divina. Spero che mi possiate perdonare, credetemi mi
sento in colpa per non riuscire a ringraziarvi tutte personalmente ma
sennò non riuscivo a postare prima di mercoledì sera
prossimo e scommetto che alcune di voi attendevano con ansia un
update, quindi eccomi qui.
Mi
dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace mi dispiace
:(
ad
ogni modo, posterò mercoledì sera il capitolo something
stupid.
Un
grazie particolare a : Foxina,
Carly4e, EllieGoodman, Jollina (amore ti prometto che appena mi tiro
fuori da sto casino, recensisco!), Heilig, puffettosaa,
Maggie_Lullaby, _FrancySoffy_, Camil92, Jeeeee, Arya94,
JonasBrothersFan, TheEvil (nessuna offesa, ogniuno ha la sua
opinione. Solo che non capisco perché questa politica del
“volevo lasciarti un commento alla fine, ma visto che non cambia lo
lascio ora”, ad ogni modo devo scappare e non ho proprio tempo per
risponderti! (: ), DarkViole92, Trix, Scimmy e Kji (che non ho
ringraziato qualche capitolo fa perché mi sono accorta solo
ora che avevi lasciato la recensione nel primo capitolo, ad ogni
modo, grazie infinite!)
A
voi il capitolo...e...
-
4 [+epilogo] alla
fine.
ready,
set, go!
***
Capitolo
40: Home.
Well
I'm going home,
Back to the place where I belong,
And where
your love has always been enough for me.
I'm not running from.
No,
I think you got me all wrong.
I don't regret this life I chose for
me.
But these places and these faces are getting old,
So I'm
going home.
Well I'm going home.
The miles are getting longer,
it seems,
The closer I get to you.
I've not always been the
best man or friend for you.
But your love, it makes true.
And I
don't know why.
You always seem to give me another try.
-Home
Daughtry-
Dal
malinconico arrivederci nel trafficatissimo aereoporto JFK di
New York era ormai passato un mese, un mese fatto di fugaci incontri
e troppi chilometri. Erano riusciti a stare insieme qualche giorno
nella vecchia casa dei ragazzi a Wyckoff in onore del ventunesimo
compleanno di Kevin, ma poi le loro strade si erano nuovamente
separate a malincuore. I Jonas Brothers erano sempre nel loro
impegnatissimo tour, molto stanchi ma più sollevati rispetto a
qualche settimana prima. Le sorelle Ruggieri invece cercavano di
stare al passo con tutti i loro impegni (ed erano davvero tanti) solo
per cercare di non pensare che forse, almeno un pò, la
mancanza da quelle rockstar la sentivano.
Nonna
Elizabeth era tornata in Italia giusto qualche giorno prima del
ringraziamento, con la scusa che si era ormai protratta per troppo
tempo lontano da casa e chissà quali novità su cui
spettegolare ci sarebbero state una volta tornata a Milano. Le
sorelle avevano così deciso di passare il Ringraziamento tra
loro, guardando film e cercando di tornare alle care e vecchie
abitudini di balli disinibiti sul divano in salotto, pettegolezzi e
cene anti salutiste.
Il
giorno dopo il Ringraziamento, sarebbe stato un giorno davvero
speciale non solo perchè era il giorno in cui si aprivano i
saldi natalizi, ma anche perchè dopo quasi due mesi di
assenteismo, la famiglia Jonas sarebbe tornata a casa.
Arianna
si alzò per prima quella mattina e si vestì prima di
scendere di sotto. C'erano delle tradizioni per quel giorno tra le
sorelle.
Uscì
dalla sua stanza trovandosi sorpresa Chiara di fronte, anch'essa
vestita.
-Buongiorno
Sister! Già sveglia?-chiese Arianna con un sorriso.
-Già,
non vedo l'ora che sia stasera!-esclamò eccitata.
Arianna
rise ma annuì con il capo. Era così evidente che erano
in fermento per il ritorno dei loro uomini?
-Arriveranno
per le sei, quindi per quell'ora dovremmo già aver preparato
tutto. Prenderanno l'aereo alle due.-ricapitolò Chiara,
scendendo le scale.
-Esatto,
quindi ci mettiamo all'opera su...bito.-disse perplessa una volta
arrivata a metà scala.
-Kim,
non c'è qualcosa di strano?-chiese guardando la stanza con
aria circospetta.
-Già.
Oggi è il giorno dopo il ringraziamento e la casa non ha
nemmeno un addobbo. Sono già le dieci, Ari.-
Furtivamente
e tenendosi per mano si guardarono intorno sempre più
sospettose, alla ricerca di qualche segnale che decretasse che la
loro sorella di mezzo non era del tutto impazzita: niente. Non una
lucina, non un albero, nessuna pallina e niente neve finta sui vetri.
-Buongiorno
sisters!-salutò Trix alle loro spalle, spaventandole a morte.
-Accidenti,
Trix! Vuoi farci morire?-
-Ho
perso dieci anni di vita!-
Trix
alzò gli occhi al cielo sedendosi con poca grazia su uno
sgabello mentre Ari versava per entrambe una tazza di caffè.
-Trix,
sai che giorno è?-chiese Kim bevendo un sorso di succo di
frutta.
-Sì,
è il giorno dopo il ringraziamento.-
Arianna
e Kim si lanciarono uno sguardo preoccupato. Se sapeva benissimo che
giorno era, perchè non c'erano addobbi in giro?
-Non
te ne sei dimenticata, quindi.-concluse Kim sospettosa.
Trix
alzò le spalle sgranocchiando i fiocchi di cioccolato.
-Ari,
Ari! Perchè non ci sono gli addobbi?-urlò Alice
correndo in cucina con ancora il pigiama addosso e un'espressione
abbastanza sconvolta.
-vedi?
Pure lei se lo chiede!-disse Ari prendendo in braccio la sorellina.
-Mi
sento melodrammatica e depressa.-spiegò semplicemente Trix.
-Perchè?-
Trix
alzò le spalle di nuovo.
-Forse
Babbo Natale è caduto dalla slitta.-
-Cinismo
e sarcasmo sul Natale? Che ti succede Trix?-chiese Kim con un
sorriso.
Alice
intanto aveva spalancato gli occhioni incredula.
-Babbo
Natale è caduto dalla slitta?-chiese con un filo di voce.
Arianna
non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che Alice era già
corsa in salotto e disperata parlava al telefono, mentre dei grossi
lacrimoni luccicanti le rigavano le guancie.
-Forse
non è stata una buona idea..-ammise Trix sbirciando in salotto
la sorellina piccola piangere e Arianna che inginocchiata davanti a
lei cercava di consolarla.
-Alice,
amore. Non piangere! Frankie? No, tesoro. Non piangere pure tu!
Bimbi, Babbo Natale non si è fatto niente! Aveva così
tanta ciccia che è rimbalzato. Vero Nick?-chiese cercando
appoggio almeno in uno dei fratelli di Frankie.
-Sìsì,
verissimo. E poi c'erano le renne a salvarlo.-rispose quello.
-Dite
davvero?-chiesero Frankie e Alice.
-Certo,
ora a sciacquarvi il viso entrambi. Vi vedrete questa sera!-confermò
Ari.
-Ricordami
di fare un discorsetto a tua sorella quando torno!-rise Nicholas
appena i due bambini furono fuori raggio d'ascolto, togliendo
entrambi il vivavoce.
-Ari,
ho fatto un disastro?-chiese Trix raggiungendola.
Nicholas
dall'altro capo rise sentendo Trix.
-Puoi
pure dire alla Befana di stare tranquilla.-
-Dai,
Nick! Come sei cattivo! Ci penso io a farla tornare in se, tu saluta
tutti e buon lavoro. Ci vediamo questa sera, Nick.-disse Arianna non
trattenendo un sorriso.
-A
questa sera, sorelline!-
Con
un sospiro, Arianna e Trix tornarono in cucina. La giornata si
sarebbe prospettata interessante.
Quasi
sei ore ore dopo Kim, Arianna e Alice erano pronte per preparare una
deliziosa cenetta italiana per la famiglia Jonas al gran completo.
La
cucina, più che un luogo in cui preparare cibo, sembrava un
campo di battaglia. Farina, uova, latte e ogni altro bene alimentare
erano sparsi su tavoli, sedie e ripiani senza un preciso ordine.
-Alice,
butta questi nel secchio!-disse Arianna passandole una manciata di
gusci d'uova.
Trix
entrò in cucina con aria annoiata.
-Che
buon profumo. Cosa state cucinando?-chiese spostando un pacco di
piatti e stoviglie sporchi e buttandolo nel lavandino.
-Di
tutto un pò. Duecentocinquanta grammi di burro. Alice,
prendimi il burro!-ordinò Chiara coninuando a rimestare con un
mestolo una pastella.
Alice
sbuffò arrabbiata.
-Questo
non è aiutare, questo è sfruttamento minorile!-brontolò
la bambina.
Arianna
scoppiò a ridere guardando la piccola tutta sporca di farina
con il grembiule delle principesse Disney e il cappello scenografico
da cuoco.
-Va
bene, peste. Vai a fare il bagno che tra non molto Frankie sarà
qui!-
Alice
non se lo fece ripetere due volte.
-Volete
una mano?-chiese Trix,reggendosi la testa con le mani e ostentando
una calma calcolata e innaturale.
-Perchè
non hai preparato gli addobbi?-chiese Kim di nuovo.
Trix
era tra tutte le sorelle quella con una vera e propria ossessione per
il Natale, non tanto per lo spirito in se, quanto per il materialismo
della festa.
Regali,
vestiti nuovi, di solito una bella vacanza in qualche località
esclusiva e soprattutto tanto sano shopping.
-Quest'anno
niente feste. Sono piuttosto seccata da Natale e clima Natalizio!
Allora, la volete una mano o no?-chiese impertinente.
-Perchè?-chiese
Arianna con un sorrisino.
-Perchè
voglio darvi una mano!-rispose.
Chiara
ghignò.
-Certo,
solo perchè vuole aiutare. Non è che le serve qualcosa
da fare perchè è un pò agitata per il ritorno di
Joe.-
-Assolutamente,
Kim! Cosa vuoi che c'entri l'Essere. Dopotutto hanno solo una
relazione.-acconsentì Arianna.
-Seria.-
-Fissa.-
-Stabile.-
-Monogama.
-Sterile.-
-Pura.-ghignò
Ari cercando di non scoppiare a ridere.
-Dio
come siete insopportabili!-urlò Trix alzando le braccia al
cielo, con un bel sorriso stampato sulle labbra carnose.
Alle
sei, tutto era pronto. La pasta in forno, l'arrosto in caldo, la
verdura, la tavola. Tutto era in perfetto ordine. Persino al cucina
che solo poco prima sembrava un campo di battaglia. Ora attendevano
tutte impazienti davanti alla porta di casa il rumore familiare di un
grosso SUV che entrava nel vialetto.
Trix
si lisciò per la millesima volta la minigonna di Jeans chiara,
a cui aveva abbinato un corpetto nero con dei laccetti e un paio di
vertiginose scarpe con i tacchi.
Alice
cercava di sbirciare attraverso le tende della vetrata del salotto,
tenerissima in quel suo vestitino blu notte con le stelle argentate.
Kim
si mordeva il labbro nervosa sfogliando con foga l'ultimo numero di
Vanity Fair, ben attenta a non sgualcirsi il vestitino.
Arianna
invece aveva optato per un paio di jeans e una maglia nera con le
spalline, legata sotto il seno da un semplice nastro.
-Ma
quanto ci mettono?-brontolò Kim quasi strappando una pagina
dalla foga di girare le pagine della rivista.
-Se
fossero in ritardo ci avrebbero avvisate.-borbottò Trix
togliendo dalle mani della sorellina minore quella povera rivista,
prima che diventasse una vittima innocente del nervosismo Ruggieri.
-Eccoli!-urlò
Alice lasciando la sua postazione e correndo alla porta.
Inutile
dire che anche loro furono più che felici di quella notizia.
Cercando di contenere la gioia, si prepararono tutte sulla porta
pronte ad accoglierli di nuovo.
Nessuno
fu del tutto sicuro che attesero che Paul fermasse la macchina prima
di scendere, infatti quando Denise e il padre scesero dal veicolo,
Kevin aveva gettato per terra la borsa e aveva sollevato da terra la
sua fidanzata, scambiandosi un lungo bacio.
Joseph
era corso verso Trix con un sorriso che di malizia ne aveva per
entrambi, cingendole le vita con il braccio e con l'altra tenendole
la testa in uno di quei baci mozzafiato che si vedono solo nei film e
che fece persino arrossire Denise qualche minuto dopo.
Nicholas
si era catapultato verso Kim stringendola in un abbraccio tenerissimo
e scandendo con un bacio ogni parola che suonavano come:-Mi sei
mancata terribilmente, ti amo.-
Denise
scese dal SUV e tossì, alzando gli occhi al cielo con un
sorriso.
Alice
lasciò giusto un attimo la mano di Frankie solo per correre
verso Denise e abbracciarla.
Paul
si avvicinò a sua moglie stringendole dolcemente la mano, non
prima di aver salutato l'ultima delle Ruggieri.
-Mi
sei mancata.-sussurrò Kevin con un sorriso dandole un altro
bacio sulle labbra.
-Anche
tu.-
-Kevin!-urlò
Alice lasciando Denise per correre da lui.
Il
primogenito di casa Jonas si abbassò prendendola in braccio.
-Ciao
peste!-sorrise.
Arianna
si asciugò un luccicone che le era scieso involontariamente
sulla guancia, passando a salutare gli altri brothers.
-Mio
Dio, tesoro! Sei pallidissimo! E guarda che occhiaie!-disse Kim
preoccupata appena entrarono in casa.
-Avete
di quelle facce in effetti. Essere sembri Shrek!-ammise Trix.
Denise
e Paul risero sommessamente.
-Venite,
abbiamo preparato per voi una splendida cenetta italiana.-esclamò
Kim conducendoli tutti in sala da pranzo.
-Ragazze,
mamma mia! Avete preparato tutto questo? Non era necessario. Potevamo
ordinare una pizza in tranquillità.-disse Denise mentre Paul
le spostava la sedia per farla accomodare.
-No,
assolutamente. Chissà quante pizze, hamburger e schifezze
varie avete mangiato in giro. Vi serve una bella cenetta fatta in
casa!-disse Arianna guardando soddisfatta la tavola dove tutti
avevano preso posto.
Quando
anche Arianna si fu seduta e tutti iniziarono a mangiare e
chiacchierare con aneddoti annessi e connessi al tour e alla loro
vita, Trix si guardò intorno stranamente silenziosa. Denise e
Paul sorridevano e partecipavano senza pregiudizi ai racconti dei
figli, le sue sorelle erano tutte radiose accanto a quei fratelli e
lei.. lei per la prima volta si sentiva parte di qualcosa di più
grande di se stessa (e del suo ego) che ancora non sapeva ben
definire.
Sotto
il tavolo, la mano di Joe cercò la sua sneza però
smettere di partecipare attivamente alla conversazione. Trix la prese
e intrecciarono le dita.
Sì,
qualcosa era cambiato. Quei Jonas erano davvero in grado di cambiare
le cose. Forse.
-Oh,
e poi.. è successa una cosa spettacolare. Ieri sera, durante
Please be mine zio Josh..-
-Mio
fratello.-lo interruppe Denise vedendo le espressioni confuse delle
ragazze.
-Beh,
zio Josh ci ha chiesto di chiamare Angie, la sua fidanzata sul
palco!-continuò Nick eccitato.
-Sì,
beh a metà canzone è uscito e si è
inginocchiato.-raccontò Kevin.
-Le
ha chiesto di sposarlo! È stato molto romantico!-spiegò
Joe.
Paul
rise, sapendo quando i suoi figli infondo fossero animi romantici.
-Chissà
chi di voi farà la proposta più scenografica!-rise
Denise.
-Ah,
beh. Io ho già pensato alla situazione.-fece Kevin ridendo.
-Kevin.-sussurrò
Arianna arrossendo.
-Ne
stavamo parlando ieri sera io e i ragazzi.-ammise Joe.
-Di
matrimonio?-chiese Arianna sconvolta.
-Sì,
quando non riusciamo a dormire fantastichiamo sui nostri grandi
giorni. Immaginiamo i fiori, le spose, i vestiti..-
-Matrimonio?-ripetè
Arianna.
-Oh
Signore, qui bisogna trovare una soluzione alla svelta anche.-ammise
la rossa con la medesima espressione di chi era appena stato privato
di tutte le sue certezze.
Trix
si alzò e iniziò a frugare tra gli armadietti.
-Ecco,
bene. Prendete tutti una di questa prima di andare a letto e vedrete
che problemi di insonnia poi non ne avrete più, così
non ci saranno più discorsi su questa cosa..strana..-disse
rabbrividento per il ribrezzo, posando un flacone arancione davanti
ai ragazzi.
-Che
cos'è?-chiese Kevin.
-Valium.
Una pasticca e vi fate dieci ore di sonno filate, ve lo assicuro.-
-Guarda,
in questo momento credo che ci basti toccare il letto per farne anche
ventiquattro di ore di dormita.-sbadigliò Nick.
-Ragazzi
in effetti è tardi e siamo tutti stanchi. È meglio se
andiamo a casa.-ordinò Denise.
Arianna,
Giulia, Chiara e anche Alice non ebbero cuore di ribattere: la
stanchezza era ben visibile sul volto di tutti.
-Grazie
per la cena, ragazze. Era tutto squisito.-disse Paul.
-Ci
credo, hai mangiato tre porzioni di lasagne, due di arrosto e un
quarto di torta!-lo prese in giro Nick.
-Grazie
di nuovo, ragazze.-salutò Denise baciandole tutte sulle guance
fraternamente.
-Vi
aspettiamo in macchina.-disse Paul rivolto ai figli, sciogliendosi
dall'abbraccio di Kim.
-Ci
penso io a Frankie, papà.-sussurrò il figlio omonimo.
Approfittando
di quei pochi minuti di libertà, ogni coppietta si appartò
in un angolo.
-Domani
ci vediamo, vero?-chiese Kev.
-Certo
amore. Tu riposati, domani sera vengo a trovarti.-disse la giovane
accarezzandogli amorevolemente i ricci.
-No,
sono due settimane che aspetto di vederti come si deve e non ce la
faccio più.Qualsiasi cosa tu debba fare, verrò con
te.-rispose risoluto, con gli occhi lucidi per la stanchezza.
-Kev,
davvero. Domani devo finire degli schizzi in studio da Eric e
Dillon.-
-Perfetto,
passo a prenderti alle otto. Portiamo a scuola Alice e poi andiamo in
studio. Giuro che non ti disturbo, me ne sto buono buono in un
angolino a guardarti.-disse prendendole il viso tra le mani e facendo
quell'espressione da cucciolo che sapeva sortire sempre l'effetto
sperato.
-Kevin
sei distrutto. Non dormi da giorni, stai a casa. Oh, al diavolo. Non
fare qulla faccia.-
Il
chitarrista sorrise soddisfatto. Sarebbe andato in studio con lei:
aveva appena vinto la sua prima battaglia.
-Ci
vediamo dopo scuola, allora. Tu riposati mi raccomando. Sei pallido
tesoro.-disse Kim accarezzando amorevolemente la guancia di Nick.
-No,
domani vengo. Voglio passare del tempo con te.-
Kim
sorrise.
-Ehy,
non intestardirti. Lo sai che il dormire poco può influire sul
diabete e non voglio un ragazzo malaticcio. A me serve un bel
principe in salute.-sorrise Kim, sistemandogli con dolcezza il
colletto della giacca.
-E
a me serve una principessa che non sia troppo preoccupata.-
-Allora
può dire al principe di non darle motivo di preoccuparsi e di
rimanere a casa a dormire qualche giorno che a scuola può
benissimo sopravvivere da sola.-
-E
lei può dire alla principessa che al principe è mancata
da morire e che non intende lasciar passare un altro giorno senza
vederla.-
-E
lei può dire al principe, che la principessa non ha intenzione
di lasciarlo perdere nemmeno un giorno adesso che è tornato da
lei?-rise Kim prima di essere passionalmente baciata dal piccolo
Jonas.
-Domani
andiamo a fare colazione da Starbucks, ti va?-chiese Joe.
Trix
alzò gli occhi color miele al cielo.
-Non
sei nemmeno in grado di connettere e vuoi andare a fare colazione?
Essere io ho da fare domani, non posso fare colazione alle
undici!-
-Andiamo
presto.-
Trix
sbuffò spazientita.
-Essere,
sei consapevole che io non sono la fidanzatina d'America che diventa
matta solo perchè tu non dormi, vero?-
-Ehy,
io non voglio che tu sia la fidanzatina d'America.-disse Joe
sollevandole il mento con un dito.
-Avrei
troppa gente con cui spartirti e non so se la cosa mi starebbe bene.-
Trix
sorrise maliziosamente.
-Non
sarai mica geloso, vero?-chiese segretamente compiaciuta.
-Potrebbe
essere. E poi tu sei la mia fidanzata. Non quella
dell'America.-rise Joe dandole un lungo bacio.
-Joe,
Nick? Andiamo?-li chiamò Kevin, tenendo il piccolo Frankie
addormentato in braccio.
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
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Capitolo 41 *** Something Stupid. ***
Something
Ciao
Beautifulers, finalmente eccomi qui a postare. Gli esami sono
andati fortunatamente molto bene, mi hanno lasciato un grande mal di
testa che non accenna a passare ma sono immensamente sollevata per
aver finito [almeno fino alla maturità, a giugno] così
ora ho un po' di tempo per lavorare al seguito. (: Sono un po'
rattristata nel constatare che i commenti sono pochissimi rispetto
alle altre volte, però ragazze manca poco. Non abbandonatemi.
(: prossimo capitolo si intitola problems
e verrà postato sabato,
per poi tornare a postare lunedì, mercoledì e venerdì.
In una settimana Hello beautiful sarà conclusa.
Vi
amo.
Trixilla:
amore mio, mi manchi. Sto aspettando Fabio e nel frattempo posto,
questa mattina ho fatto shopping con la carta di credito del papà
muhahaha mi sono presa tante belle cosine super fashion. Ti amo <3
Heilig:
nessuna offesa, cara! Buahaha ma secondo me le sorelle Ruggieri hanno
chiamato una rosticceria a domicilio. XD credo cmq che questo mistero
non sarà mai svelato! (: bacione
Jeeeee:
finalmente sono tornati..ora guarda un po' che succede? *-*
Camil92:
sappi che quella frase l'ha detta veramente mia sorella di sette
anni! XD piccoli geni, questi bambini!
DarkViolet:
le emozioni di trix sono contrastanti. Vuole far vedere che non
gliene importa nulla, ma in realtà lei è cotta a
puntino... (:
JonasBrothersFan:
Alice e Frankie sono i migliori, non c'è dubbio. Joe trattato
male? Diciamo che a lui sta anche bene così..ma vedrai
adesso...
_FrancySoffi_:
mi dispiace non aver postato, ma la scuola prima di tutto (: ora ho
finito e sono tutta per voi xD
_stellina:non
vi abbandono ragazze, non potrei mai farlo! La storia è quasi
finita purtroppo (: come sta il tuo diabete? Prepara una nuova dose
di insulina xD bacione
carly4e:
vediamo cosa combinano i Jonas e le Ruggieri (: grazie per essere
molto comprensiva sul fattore commenti. Sei fantastica (:
Maggie_Lullaby:
eh come ho detto, gli esami avevano la precedenza. Tu mi preoccupi,
devo prendermi Big Rob per proteggermi da te. (: grazie per il
commento
Hinata21:
benvenuta e grazie mille per i complimenti, apprezzatissimi!
(: spero di vedere altre recensioni, un bacione! <3
A
voi il capitolo...e...
-
3 [+epilogo] alla
fine.
ready,
set, go!
***
Capitolo
41: Something stupid.
Then
afterwards we drop into a quiet little place
And have a drink or
two
And then I go and spoil it all
By saying something
stupid
Like I love you
I can see it in your eyes
That you
despise the same old lines
You heard the night before
And
though it's just a line to you
For me it's true
And never
seemed so right before.
-Something
stupid Robbie Williams feat. Nicole Kidman.-
-Amore
giuro non ci metto molto. Promesso. Poi andiamo a casa e dormi. Se
vuoi c'è il divano lì.-disse Arianna entrando nel loft
che i suoi amici Eric e Dillon, compagni di università,
avevano comprato qualche anno prima e lo avevano trasformato in una
piccola fabbrica dei desideri privata dove solo pochi eletti potevano
trasformare i loro sogni in realtà.
Dillon
aveva subito preso in simpatia Arianna quando si erano incontrati il
primo giorno di università. Lei frequentava allora il primo
anno mentre lui era già il terzo con qualche esperienza
lavorativa alle spalle come personal shopper, personal
stylist e all'occorrenza organizzatore di eventi. Quando aveva
incontrato Eric e avevano deciso di formare una coppia, si erano
anche messi in società insieme come dei novelli Dolce &
Gabbana, comprando quel loft,arredandolo e ristruttrandolo. Arianna
e le sue sorelle erano subito entrate nell'ottica della loro impresa
e così la ragazza lavorava ogni tanto a dei bozzetti nel loft.
Era
composto da cinque stanze molto grandi ed illuminate, con le pareti
grezze in mattoncini rossi e il pavimento in legno. Nella prima
stanza, dove si trovava la porta grande e rossa di metallo, era stato
creato una specie di salotto con un diavano in pelle color champagne,
qualche poltrona monoposto, un tappeto in stile minimal chic
con tanto di tavolino in cristallo e legno di noce.
Sul
resto della parete una grande libreria con la televisione. Nella
seconda stanza invece c'era quello che aveva tutta l'aria di essere
un ufficio di moda. Campioni di tessuti e vari colori erano
artisticamente disordinati in giro. Tre scrivanie pressochè
identiche facevano bella mostra di se , piene di bozzetti
coloratisismi.
Arianna
iniziò a lavorare il più in fretta che la sua mente e
la sua mano le concedessero, infatti a tempo di record i due bozzetti
erano belli pronti, incartati nella carta velina blu e pronti per
essere consegnati al suo professore il lunedì seguente.
-Amore,
ho finito!-disse Arianna spegnendo la lucina e correndo verso il
salotto, dove una dolce visione la fece sorridere.
Kevin
si era addormentato sul divano con un'espressione dolcissima,
svegliarlo sarebbe stato un peccato. Forse poteva buttarsi avanti con
i disegni, in fin dei conti. No?
Non
prima di avergli scattato una foto, prese il suo blocco da disegno e
la matita e si mise su una delle poltroncine lì vicino.
-Essere,
ma quando ti decidi a prendere la patente? Sei inutile.-borbottò
Trix parcheggiando nel cortile del college.
-Ci
sto lavorando, amore.- rispose lui con un sorrisino, beccandosi
un'occhiataccia perplessa.
L'aveva
chiamata amore? Ma proprio amore?
-Tu
mi chiami Essere, io ti chiamo amore.-spiegò.
La
ragazza si limitò a fare un'espressione disgustata. Lei non
era fatta per romanticismo e smancierie come le sue sorelle.
-Su,
andiamo Essere. Il giornale non va avanti da solo.-
Joe
si affrettò a raggiungerla e le prese la mano, intrecciando le
dita con le sue e beccandosi la seconda occhiata strana nel giro di
pochi minuti.
-Che
diavolo stai facendo?-chiese.
-Queste
sono cose che si fanno normalmente quando due persone stanno insieme,
amore.-
Trix
spalancò ancora di più gli occhioni color oro fuso.
-Essere,
quante volte te lo devo dire? Io non sono una persona che esterna
al mondo ciò che prova o la sua relazione. Per me è già
abbastanza difficile anche il solo pensare di essere insieme ad una
persona, quindi vedi di non esagerare.-disse.
-Va
bene, amore.-sorrise Joe.
Joe
si guardò ben bene intorno. Era la prima volta che entrava
nella facoltà di giornalismo dell'UCLA (University of
California – Los Angeles). L'ambiente sembra austero, le pareti
erano ricoperte di legno di acero e tapezzeria verde, ravvivate dal
vociare allegro degli studenti che passavano troppo presi dai loro
problemi per mettere in atto isterismi collettivi al suo passaggio.
Trix
si fermò di colpo davanti ad una porta che a Joe ricordò
quelle dei vecchi uffici degli anni Cinquata che si vedono nei film.
Entrarono svelti nella redazione stranamente vuota.
-Dove
sono tutti?-chiese.
-A
dormire o in giro a scovare articoli. Devo scrivere dei pezzi per
l'edizione di domani, mettiti dove vuoi, fai quello che vuoi ma non
disturbarmi. Ho bisogno di concentrazione, così ce la caviamo
in poco tempo.-disse la rossa sparpagliando in giro le sue cose.
Joe
si incantò più di qualche volta a guardarla mentre
tutta concentrata si mordeva il labbro sensualmente ma senza
rendersene conto.
Prendeva
fogli, spostava libri, stampava aricoli, leggeva e correggeva.
Sì,
era stato davvero fortunato ad acchiappare una farfalla come lei, se
ne rendeva conto.
-Essere,
muoviti che tra due minuti ho finito il minimo sindacale e possiamo
andare a fare dell'altro.-disse stampando l'ennesimo foglio.
-Joe?-chiamò
voltandosi per non aver ricevuto nessuna risposta.
Giulia
rise sommessamente incrociando le braccia al petto e guardando Joe
addormentato sulla scrivania. Si avvicinò piano e spense la
lucina che era stata accesa, accarezzandogli piano i capelli scuri e
dandogli un piccolo bacio sulla guancia.
Sì,
Giulia aveva fatto per la prima volta un gesto dettato solo dai
sentimenti verso quell'Essere a cui sotto sotto era
affezionata e che le aveva fatto un po' di tenerezza.
-Ovviamente,
qui lo dico e qui lo nego.-disse sospirando a se stessa, tornando
alla sua postazione. Meglio buttarsi avanti visto che c'era.
Nicholas
sbattè la testa contro l'armadietto, reprimendo uno sbadiglio.
-Dovevi
stare a casa, Nicholas. Sei testardo come un mulo.-
-Amore
mi sono svegliato alle sette. Dopo un mese in cui mi svegliavo alle
quattro direi che è un ottimo orario.-rise Nick.
-Però
non posso nascondere che sono contenta che tu sia qui con me.-ammise.
Nick
sorrise sorione, posandogli un braccio intorno alle spalle.
-Andiamo
fuori oggi per pranzo? C'è il sole e sono stufo di star chiuso
qui dentro.-
Kim
accettò di buon grado, tenendo ben stretto al petto il suo
Mac.
Trovarono
un tavolo al sole dove si misero a sedere indisturbati.
Certo,
ogni tanto qualche gruppetto di additava e bisbigliava quando
passavano per i corridoi ma ormai ci avevano fatto l'abitudine.
-Cosa
stai facendo, 'more?-chiese Nick sbadigliando, steso sulla panchina
con la testa sulle gambe di Kim, fasciate da un paio di pantaloni
neri attillati.
-Sto
facendo la nostra ricerca di storia.-sorrise accarezzandogli con una
mano i capelli.
-Abbiamo
una ricerca?-
-Certo,
evidentemente dormivi durante storia. Comunque non preoccuparti, l'ho
praticamente finita.-
-Sei
fantastica.-mugugnò il bel giovanotto piegando le gambe sulla
panchina.
Non
passò nemmeno qualche minuto che Kim gettò un'occhiata
al ragazzo.
Anche
se non poteva vedere i suoi occhi (coperti dagli occhiali da sole)
era certa che si fosse addormentato. A conferma di ciò, il suo
petto che si muoveva regolare e l'espressione beata.
Chiara
guardò l'ora sorridendo. Mancava meno di mezz'ora alla
lezione, ma forse poteva anche evitare di andare per quella volta,
no? Insomma, i suoi voti erano perfetti.
Con
espressione soddisfatta chiuse il pc e infilò gli occhiali da
sole. Una piccola pausa se la meritava anche lei.
-Ti
devo raccontare una cosa!-esclamò Alice quel pomeriggio
correndo nel vialetto con il suo grosso zaino a spalle e gli estremi
dei fratelli Jonas che amorevolemente la seguivano.
-Ciao
tesoro! Come è andata a scuola?-chiese la sorella accogliendo
sul dondolo la sorella e facendo spazio vicino a se anche per Kevin.
-Oggi
è arrivato uno nuovo a scuola! Dovresti vederlo, è
proprio carino, ma carino carino! Tutte si sono innamorate e lui ha
detto che la ragazza di terza B con cui si è messo oggi la
lascerà a Natale.-
Kevin
la guardò perplesso. Possibile che i geni delle sorelle
Ruggieri si facessero già sentire in così tenera età?
-A
Natale quando? Prima, durante o dopo? -chiese la sorella
ridacchiando.
-Bòh,
ma ha detto che dopo si fidanza con una della nostra classe. Becky,
Helena, Katy o forse io.-
-Tu?-chiede
Kevin sorpreso.
-Perchè
non dovrebbe essere lei tra le scelte, Kevin? Alice è
bellissima!-
-Certo,
questo lo so. Pensavo che Alice stesse con Frankie. Vai avanti,
tesoro. Come fate a sapere i nomi di quelle che sceglierà
Mister Carino Carino?-chiese curioso.
-Boh!-rispose
semplicemente la bimba.
-Ma
li ha detti lui?-chiese la sorella, non nascondendo un sorriso.
-No,
Ari! Ma sono queste le prescelte. E oggi, all'uscita della scuola
eravamo tutte lì in gruppetto e lui è uscito
abbracciato a quella là della B e mentre passava, si è
girato verso di noi e ci ha detto "vi piacerebbe, eh?".
Frankie si è arrabbiato un sacco e Becky ha iniziato a fare la
smorfiosa.-
Arianna
la guardò sorpresa. Era mai possibile che i bambini
iniziassero a 8 anni ad avere storie che la generazione precedente
aveva avuto solo al liceo?
-Mamma
mia, Ari! Quello è carino carino, ma anche scemo
scemo!-esclamò con fare esperto facendo scoppiare in una
fragorosa risata Kevin.
-Dio
benedica i geni Ruggieri!-rise baciando la testa della donna in
miniatura che non perse tempo e corse a cercare Frankie, pronta per
un pomeriggio di svaghi.
Ora
che i fratelli erano tornati, tutto poteva tornare alla normalità:
o quasi.
To
be continued.
***
do
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long reviews are love.
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Ritorna all'indice
Capitolo 42 *** Problems. ***
problems
Ragazze,
eccomi qui a postare di nuovo. Non sapete che angoscia sapere che
entro venerdì HB chiuderà i battenti, questa fanfiction
è un po' la mia bambina. Che vi posso dire? Già mi
commuovo al pensiero di chiudere. ): però di positivo c'è
che sto lavorando al seguito (anche se ammetto di essere in crisi e
non so se postarla per certi contenuti), più ad un'altra
dozzina di fanfiction xD
Ad
ogni modo, il prossimo capitolo si intitola Solutions ovviamente,
perché se ci sono i problems ci sono anche le
solutions, no? (: ok, vi ringrazio una per una e poi torno dal
mio caro disturbo ossessivo compulsivo per la pulizia che mi è
preso ultimamente. (: Vi amo.
PS.
ragazze vi prego
non sformate la pagina nei commenti, se ci tenete alla mia sanità
mentale perché le pagine sformate mi mandano ai pazzi e vi
posso assicurare che non è un bel vedere. Ok? (:
Trixilla:
io ti sto ancora aspettando perché mi devi elogiare per quel
pezzo che ti ho mandato via mail. Sta diventando più difficile
parlare con te che con Obama e Osama in riunione per eliminare i
quattro problemi del mondo! Quindi, vedi di farti trovare SCANDALO
che oggi ho visto Mister Big e stavo per accostare e saltargli
addosso. Giuro prima che sia finita io quell'uomo lo stupro. Aw. Ti
amo.
JonasBrothersFan:
ciao cara. Ti dirò che per HB2 sono un po' in crisi. Non so se
postarla o no, anche se mi piace molto di più di HB. Sono un
po' in conflitto con me stessa, devo pensarci bene. (: grazie mille
per il commento!
Carly4e:
Mister Carino Carino e Alice in questo capitolo sono liberamente
ispirati a mia sorella di sette anni che fa sti discorsi. Ci sono
rimasta malissimo xD però sono adorabili (: grazie mille per
il commento!
Coco2:
benvenuta e ti ringrazio per i complimenti! (:
Foxina:
ciao, non ti preoccupare sei perdonata per il salto del commento
dello scorso capitolo! Spero di sentirti ancora presto, bacio!
Camil92:
ahaha mia sorella non può essere altro che un genio, con una
sorella come me! (: scherzi a parte, mia sorella è fin troppo
sveglia. (: grazie mille per i commenti! (:
Scimmy
per due: scimmiiiiii tu devi
leggere la shottinaaaaaaaaaaa e io voglio sentirti perché
scleriamo poco ultimamenteeee e devo farti leggere la brocest! (:
brava che hai commentato il capitolo indietro ahahah e comunque senza
ombra di dubbio il più sveglio è Frankie. È un
genio quel bambino e anche in JONAS... che ti devo dire? I suoi
fratelli dovrebbero ispirarsi a lui.
DarkViolet92:
TI PREGO non sformare più la pagina (: ad ogni modo, grazie
mille per il commento, mi fa molto piacere come sempre! Un bacione!
_FrancySoffi_:
ciaooo! Io faccio l'ultimo anno di liceo, ma studio da privatista
(praticamente studio a casa da sola) quindi per essere ammessa alla
maturità ho dovuto fare gli esami. (: So che è
inverosimile che tutti e tre si addormentino, però vabbè
dai..è una fanfiction! (: bacione e grazie.
Hinata21:
ti ringrazio per i complimenti! Un bacione immenso. (:
Heilig:
sta per finireeeeeee Y-Y devo preparare i fazzoletti. Sìsì.
Jeeeee:
ahahah anche la nostra Trixy si è arresa ormai! (: bacione e
grazie infinitissimeeeeeeee! Baso a buso obeso (che mi piace un
sacco dire)
Arya:
dalla Polonia con furore! (: ma
che onore avere anche i commenti internazionali xD ma che ci fai
li??!! bacione e non preoccuparti per accenti e/o apostrofi! (:
__stellina:
Alice è una Ruggieri a tutti gli effetti xD grazie per i
complimenti, dolcissma come sempre! Un bacione e grazie ancora!
Ellie:
ciao cara, è da un po' che non ci sentiamo! Spero che tu “stia
meglio” per quella storia che mi avevi detto. Bacione e a presto!
A
voi il capitolo...e...
-
2 [+epilogo] alla
fine.
ready,
set, go!
***
Capitolo
42:Problems.
Too
many problems
Oh why am I here
I dont need to be me
cos
youre all too clear
Well I can see
Theres something wrong with
you
But what do you expect me to do?
At least I gotta know
what I wanna be
Dont come to me if you need pitty
Are you
lonely you got no one
You get your body in suspension thats
no
Problem problem
Problem the problem is you.
-Problems
Sex Pistols-
-Ehy,
Kim! Che succede?-chiese Giulia precipitandosi verso l'ingresso.
-NIENTE!-gridò
in tutta risposta quella arrabbiata.
Quel
niente però, si
ripeteva da un po' troppi giorni per i gusti delle sorelle maggiori.
Da quando i Jonas Brothers avevano
finito la loro mini tournè circa un paio di settimane prima,
Chiara tornava a casa da scuola ogni giorno sempre più nervosa
e frustrata, ma la cosa peggiore era il fatto che non voleva farne
parola con le sue sorelle.
-Che
succede a quella ragazza?-chiese Arianna perplessa, mordicchiando
pensierosa la stanghetta dei suoi occhiali da vista Dior che usava
ogni tanto per studiare.
Trix
scosse la testa.
-Proprio
non lo so. Credi ci siano problemi con Nick? Non l'ho più
visto gironzolare per casa ed un po' ci avevo fatto l'abitudine
ormai.-ammise.
-Kevin
dice che anche Nick è strano. Non si saranno lasciati,
vero?-chiese con una nota di preoccupazione.
-Ma
figurati.-rispose Trix con un tono nemmeno troppo convincente.
-Tesoro,
è successo qualcosa con Nick?-chiese Ari sentendola scendere
le scale a grandi falcate.
-Perchè
ci mettete sempre di mezzo Nick? Perchè una ragazza non può
fare un pò di casino senza che ci sia di mezzo un uomo?-chiese
inviperita.
-Puoi
fare tutto il casino che vuoi, sister. Solo ci chiedevamo il
motivo.-rispose Trix.
-Ormoni.-
-Non
credo, sis. I tuoi ormoni sono stati esorcizzati da
quella cosa che porti al dito.-
Kim
sbuffò arrabbiata. Sembrava un vero vulcano sul punto di
esplodere.
-SONO
SOLO AFFARI MIEI!-urlò sparendo di nuovo in camera sua.
In
casa Jonas tutto faceva presupporre che quella fosse la dimora della
tranquillità. Paul sonnecchiava sulla poltrona con
l'espressione soddisfatta, Kevin guardava rilassato dei video
musicali e Joseph sembrava troppo pigro per fare qualsiasi altra cosa
che lamentarsi con il fratello maggiore per la scelta dei canali
musicali.
-Kev,
dai cambia! L'abbiamo visto due minuti fa questo. E anche questo. E
questo.-
-Joe
ci sono sei televisori in casa, perché non ti alzi e te ne
trovi un'altro su cui potrai scegliere cosa guardare personalmente
senza stressare l'anima al sottoscritto?-
-Non
ne ho voglia, dovrei alzarmi e questo richiederebbe uno sperco di
energie non indifferente.-
-Ma
quanto stai diventando pigro?-
-Ma
quanto stai diventando pesante? Non devi andare dalla tua Ari? Su,
sciò! Devo guardare la tv.-
-No,
caro mio. Arianna sta studiando e Trix ha un esame domani mattina
quindi sai meglio di me che deve studiare e hanno bisogno di
silenzio.-
-Frankie?
Non puoi portare Frankie e Alice al parco?-
-Sono
fuori con mamma.-rispose decidendo di ignorare il fratello e tornare
ad esercitare il suo potere di controllo sulla televisione, sapendo
bene che non sarebbe durato a lungo.
Improvvisamente,
un rumore assordante fece sobbalzare i due fratelli Jonas e svegliò
il povero Paul.
-Che
succede?-chiese apprensivo destandosi.
-Ohoh.
È tornato Nick.-
Joe
e Kevin si scambiarono un'occhiata preoccupata.
-Accidenti,
mi farà venire un infarto un giorno o l'altro!-gracchiò
il padre massaggiandosi gli occhi stancamente con una mano.
-Ma
ha preso l'insulina?-chiese Joe improvvisamente accigliato.
-Sì,
sono sicuro di questo. Joseph, forse è il caso che andiamo a
parlarci.-sospirò Kevin.
Per
la prima volta da quella mattina, i due fratelli maggiori si
trovarono d'accordo su qualcosa.
Peccato
però che anche loro non cavarono un ragno dal buco,
decretando così la loro missione nuovamente
fallimentare.
-Tu,
io e una mattina solo per noi.-
Arianna
ridacchiò portando le braccia intorno al collo del suo
ragazzo, che con un braccio la strinse ancora più a se mentre
con l'altra mano reggeva un vassoio di Starbucks, chiudendo con un
piede la pesante porta di Villa Ruggieri.
-Niente
fratelli, niente Joe. Io, te e cinque ore di baci ininterrotti.-
-Baci?
Solo baci?-chiese Arianna spostandosi a baciare sensualmente il collo
del ragazzo.
Kevin
si lasciò sfuggire un gemito soddisfatto, alzando però
il volto della sua ragazza in modo da guardarla intensamente negli
occhi.
-Solo
baci. Ne abbiamo già parlato.-
-Sì,
ma abbiamo la casa libera! I tuoi sono nel New Jersey..-sussurrò
maliziosa.
-E
io ho ancora un anello della purezza.-
-Che
puoi sempre togliere..-
-Ma
che come ben sa la mia bellissima e intrigantissima ragazza, non
toglierò.-
Ari
sbuffò giocherellando con i ricci del ragazzo.
-Mi
spieghi cosa serve essere bellissime e intriganti se poi non se ne
può approfittare?-
-Serve
per..rendere ancora più speciale un momento che
verrà.-sussurrò lui, scandendo ogni parola con un bacio
ben piazzato che la fece gemere.
-E
tra quanto?-chiese la ragazza.
-Tra
non molto, spero.-sospirò lui, mentre la sua mano si
intrufolava leggera sotto la maglia della ragazza accarezzandole
dolcemente la schiena nuda, risalendo fino a giocherellare con il
gancio del reggiseno che portava.
-Pizzo?-chiese
con un sorriso furbo.
-Scoprilo.-sorrise
lei maliziosa come poche volte, trascinandolo con se sul pavimento in
un gioco di baci roventi.
La
situazione si stava scaldando. La maglia di Kevin finì sul
pavimento mentre con un gesto molto sensuale la riccia lo prese per
una delle numerose collane che il giovane portava addosso attirandolo
a se per un bacio in grado di far sciogliere il Polo Nord.
Kevin
si stava decisamente facendo coinvolgere dalla situazione e qualche
istante dopo anche la maglia grigia della ragazza finì sul
pavimento.
Con
un rapido colpo di reni, Kevin si trovò con la schiena nuda
sul pavimento del salotto mentre Arianna a cavalcioni sulle sue gambe
lo continuava a baciare con passione. Le sue mani scivolavano sul suo
corpo caldo e perfetto e per molto più di un momento Kevin si
scordò persino il suo nome.
Evidentemente
qualcuno aveva preso molto sul serio il voto che Kevin aveva fatto,
così sul serio che quando nessuno dei due aveva più il
controllo della situazione e quando quello che stava per accadere era
evidente e logico persino a Kevin, fece squillare
insistentemente il telefono.
-Oh.
Mio. Dio.-sussurrò Arianna alzandosi di scatto quasi sconvolta
e cercando il telefono con il fiato un pò grosso.
-Pronto?-rispose
subito sistemandosi con la mano i capelli e cercando di cacellare le
tracce di rossetto che ormai non era più sulle labbra.
-CHE
COSA? Arrivo subito! Kevin, rivestiti. Dobbiamo andare. Alice e
Frankie sono in presidenza.-
Non
fece nemmeno in tempo a finire la frase che anche il telefono di
Kevin squillò.
Si
infilarono di nuovo le loro maglie e si prepararono per affrontare la
situazione. Nel mentre Arianna si morse il labbro colpevole prima di
uscire con aria rassegnata.
-Oh
Dio! Frankie! Ma che diavolo hai combinato?-chiese Kevin apprensivo
correndo verso il fratellino.
-Ahia
Kevin! Fa male!-si lagnò quello quando le dita del fratello
maggiore sfiorarono delicatamente l'occhio gonfio e livido.
-Alice!
Che hai combinato, piccola peste?-chiese Arianna entrando come una
furia dietro a Kevin e precipitandosi verso la sorellina.
-Signor
Jonas, signorina Ruggieri. Il preside Johnson vi aspetta nel suo
ufficio.-
-Immobili
qui. Tutti e due!-li avvisò il ragazzo indicando due
seggioline nere.
I
due bambini, entrambi con il broncio, si sedettero incrociando le
braccia al petto e fissando in cagnesco il pavimento, muovendo
ritmicamente le gambine avanti e indietro a qualche centimetro dal
suolo in legno scuro.
-Proprio
oggi i miei dovevano partire?-chiese Kevin a denti stretti
avventurandosi verso l'ufficio del preside Johnson.
Arianna
gli rivolse un sorriso nervoso, cercando di sistemarsi la maglietta e
cercando di darsi un'aria più seria.
L'ufficio
del preside richiamava molto i colori della sala ovale della Casa
Bianca in uno di quei film sulla presidenza degli Stati Uniti.
La scrivania del preside, in legno di noce, era posta di fronte
ad una vetrata che dava sul parco della scuola. Il pavimento era
ricoperto con un' antiestetica moquette blu e le pareti erano
rivestite di carta da parati per metà blu e metà
bianca, bordata di finto legno bianco.
-Signor
Jonas, signorina Ruggieri. Sono felice di vedervi, anche se avrei
preferito incontrarvi in circostanze meno formali. Gradite qualcosa
da bere?-chiese il preside porgendo la mano ai ragazzi.
Il
preside Johnson era un uomo sulla quarantina con corti capelli neri
tagliati a spazzola e un leggero pizzetto cordinato a contrnare le
labbra sottili. La sua espressione non sembrava troppo felice.
-No,
grazie. Ci dica, preside. Cosa è successo? Perchè
Frankie ha un occhio nero e cosa c'entra Alice?-chiese Arianna
educata prendendo posto su una delle due sedie poste di fronte alla
scrivania.
-Vedete,
oggi in cortile c'è stata una rissa.-
-Una
rissa?-chiesero stupiti.
-Sì.
Alcune maestre hanno visto Franklin Jonas e William Hardman fare a
botte. Entrambi ora hanno un occhio nero.-
-Mio
fratello? Scusi, sono molto preplesso. E chi è questo
William?-chiese Kevin confuso.
-Mister
Carino Carino, tesoro.-spiegò Arianna prendendogli la mano che
lui strinse dolcemente.
-Oh,
e hanno fatto a botte per Alice?-
Il
preside annuì congiungendo bonariamente le mani sulla
scrivania.
-Signor
Jonas, suo fratello dice che è stato lei a dirgli di lottare
per stare con Alice.-
-Tu
gli hai detto di lottare per stare con Alice?-
Ora
era Arianna quella che guardava con gli occhi spropositatamente
spalancati Kevin.
-No,
no, no. Ci deve essere un fraintendimento.-chiarì subito.
Il
preside fece un sorriso.
-Signorina
Bustos? Può far entrare i bambini, per favore?-chiese il
preside all'interfono.
-Come
hai potuto dire al tuo fratellino che per stare con Alice deve fare a
botte?-continuò Ari imperterrita.
-Io
non gli ho detto di fare a botte!-
-Tuo
fratello ha fatto a botte per mia sorella!-
-Beh
un pò dovresti esserne fiera, però.-
Arianna
ci pensò su.
-Sì,
forse.-
-Signori,
scusate. Franklin? Alice? entrate. Ecco, mettetevi lì.
Franklin, puoi raccontare cosa è successo?-
Frankie
sbuffò incrociando le braccia al petto con espressione da
duro.
Arianna
guardò i due uomini adulti spazientita, si alzò e andò
ad inginocchiarsi di fronte a Frankie. Possibile che gli uomini con
le situazioni "pericolose" tra bambini proprio non ci
sapessero fare?
-Tesoro,
mi dici perchè hai picchiato Mr. Carino Carino?-chiese Arianna
dolcemente, sistemando un paio di boccoli castani del bimbo.
-Perchè
quello ha deciso di mettersi con lei, e Kevin mi ha detto che per
ottenere quello che voglio davvero devo lottare! I grandi dicono
sempre che avrebbero voluto sapere prima quello che sanno ora. Io lo
so già adesso, quello che voglio.-borbottò arrossendo
un pò e lanciando uno sguardo significativo ad Alice che
sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
-Grazie,
piccolo.-rispose Arianna, posando un piccolo bacio sulla fronte del
bambino e tornando a sedersi sulla sedia vicino al fidanzato, non
prima di aver lanciato uno sguardo trionfante al preside.
-Frankie
io non ti ho detto di fare a botte! Lottare non significa con i
pugni!-esclamò Kevin.
-Kevin
ma come ti viene in mente di dire lottare a Frankie? Non può
capire che non intendevi in senso letterale!-si lamentò la
giovane passandosi esasperata una mano tra i capelli.
-Arianna
non intenderai dare la colpa a me per questo, spero! È mio
fratello quello con l'occhio nero, non tua sorella!-
-Oh
questo lo so. Però non credo che a tua madre faccia piacere
sapere che ci siamo di nuovo in mezzo noi ai guai dei Jonas!-
-Ragazzi,
ragazzi per favore calmatevi. Non credevo fosse una questione
familiare.-ammise imbarazzato il preside.
-Ci
scusi, il problema è che..-
Lo
squillo del cellulare non lasciò il tempo a Kevin di finire la
frase.
Arianna
spalacò gli occhi arrossendo in maniera deliziosa.
-Scusate,
ho dimenticato di spegnerlo.-ammise con un filo di voce guardando il
display del suo cellulare.
-Oh
Gesù. È la scuola di Chiara. Devo rispondere, mi scusi.
Pronto? Sì sono io. È successo qualcosa?-chiese
apprensiva facendo un giro e spostandosi verso il lato più
remoto della stanza.
-Mi
sta prendendo in giro? Non è uno scherzo. Arrivo. A tra poco.-
Arianna
si morse il labbro nervosa.
-Kevin,
devo andare alla Beverly High. Chiara è finita in presidenza.-
Kevin
non fece in tempo ad alzare gli occhi al cielo che il suo cellulare
vibrò con insistenza, tanto da costringerlo a spalmarsi
sulla sedia.
-Arrivo.-borbottò
immaginando benissimo la richiesta che la signorina Garrett, la
segretaria della Beverly High, gli stava per fare.
Il
preside guardò i due ragazzi con sofferta partecipazione per i
mali altrui.
-Spero
tu ti renda conto che stiamo rasentando il limite della
compassione.-sospirò la ragazza passando drammaticamente una
mano tra i ricci scuri.
-Ragazzi,
c'è qualcosa che posso fare per aiutarvi?-chiese il preside
notando le espressioni disperate.
-No,
grazie preside Johnson. Ci dica solamente la punizione di Frankie e
Alice. Se ha bisogno di parlarci temo dovremo prendere un
appuntamento nel pomeriggio.-
-Signorina
Ruggieri, non si preoccupi. Alice non ha fatto nulla, non voleva
lasciare solo Frankie ed è per questo che ho dovuto chiamarla.
Per quel che riguarda Frankie invece. Figliolo, hai capito che quello
che hai fatto è sbagliato?-
Il
bambino alzò lo sguardo e annuì leggermente.
-Va
bene, ne parliamo domani. Potete andare.-chiese sconsolato.
Dopo
una fugace stretta di mano, le due sorelle e i due fratelli uscirono
da una scuola di corsa, pronti a saltare sul SUV di Kevin.
-Una
mattinata solo per noi, eh?-
-Con
tanto di pranzetto italiano, ti ricordo.-
-Ti
prego. Non infierire. Questa giornata è iniziata in modo
tragico. Spero solo che mamma non si faccia prendere dal panico
quando lo scoprirà.-
Arianna
infilò gli occhiali da sole.
-Alice,
stai bene?-
La
bimba mugungò un sì.
-Tesoro,
ma perchè non sei tornata in classe? Stavamo venendo noi a
prendere Frankie, non ti devi preoccupare per lui.-
-Ma
lui ha fatto a botte contro Mr. Carino Carino! Sei stato un idiota,
Frankie! Come ti è saltato in mente?-urlò la bambina al
suo amichetto.
Kevin
regolò lo specchietto retrovisore in modo da poter assistere
alla scena.
-Mr.
Carino Carino di qua, mister Carino Carino di là! Non parli
d'altro che di lui!-urlò Frankie in risposta.
-E
allora? E poi non parlo solo di lui!-
-Sì
invece! Ti preoccupi solo di lui, invece sono stato io che ho preso
un pugno per primo da quello! Mi dà fastidio! Esiste solo lui
per te!-
-Perchè
è nuovo!-gridò la bambina gesticolando.
-E
io non voglio che quello scemo si metta con te. Vuoi fare come Dolly,
poi?-
-Dolly
chi?-urlò di rimando Alice, rossa in volto per la collera
contro il suo amico del cuore.
Frankie
dal canto suo stringeva duramente i piccoli pugni tanto che le nocche
erano ormai bianche.
-Bambini,
calmatevi.-cercò di dire Kevin.
-Vedi?
Nemmeno te le ricordi, Dolly! Era la fidanzata di Mr. Carino Carino
prima di quella della terza B! Io non voglio che quello ti tratti
così!-gridò il piccolo Jonas con quanto più
fiato aveva in gola.
Arianna
guardava la scena vagamente commossa e spaventata.
Aveva
sempre sottovalutato in un certo senso i drammi dei bambini pensando
che non potessero essere di carica emotiva così potente,
invece si stupì nel scoprire che si era sbagliata ..e di
grosso anche. I loro problemi erano tutt'altro che semplici. Era mai
possibile che dei bambini parlassero così di problemi che non
avrebbero dovuto concernere i loro interessi fino almeno al secondo
anno della Junior High?
-So
badare a me stessa, Frankie!-
-No
invece, io ti voglio proteggere da quello scemo!-
-Ragazzi,
stop!-urlò Kevin sovrastando di gran lunga le voci dei
due bambini.
Frankie
e Alice lo guardarono zittendosi all'istante.
-Litigare
non serve a niente, vi ricordate cosa è successo a noi quando
abbiamo litigato?-chiese più dolcemente.
Vide
le due testoline abbassarsi e annuire, torturandosi entrambi le
manine.
-Volete
un consiglio? Aspettate un pò a parlarne, quando sarete calmi
troverete una soluzione. Magari Kevin e io vi accompagnamo a prendere
un bel gelato, così ne parlerete in tutta tranquillità.
Ora piccolo pugile, ti dispiace se do un'occhiata a quel
livido?-chiese Arianna materna, scavalcando con agilità il
sedile e sedendosi di nuovo tra i due bambini.
To
be continued.
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Ritorna all'indice
Capitolo 43 *** Solutions. ***
s
Nothing
to say. Ci avviciniamo alla fine, le lacrime iniziano a farsi sentire
quando rileggo gli ultimi pezzi da postare. Non ci posso credere,
manca così poco..
volevo
cogliere l'occasione per ringraziare le ottantatre persone che
mi tengono tra i preferiti e anche quelle che mi tengono tra le
storie seguite. Oh my Gosh, mi viene quasi da piangere. Sono un po'
emotional in questi giorni. Vi ringrazio una per una, prima di
lasciarvi con il penultimo capitolo che si chiama Leaders.
L'ultimo capitolo non vi dico come si chiama però (:
a
mercoledì.
Trixilla:
i wanna cry, i wanna cry, i wanna cry. Dang, è quasi finita.
Che angoscia. Amore devo ancora finire la schiacchiatina (: ad ogni
modo, super brava per inglese. Ti amo.<3
Jeeeeee:
Frankie è un genio, lo adoro. Altrochè i fratelli! (:
bacione e grazie mille. Uhm, mi stai minacciando per caso? Uhm, no
giuro. Crisi mistica, non so se postarla anche perché
eventualmente avrebbe il rating rosso. Boh. (:
Hinata:
ahaha adesso vedrai cosa hanno combinato Nicky e Kim. (: grazie per
il commento!
DarkViolet:
ahahah Kevin e Arianna si sono lasciati prendere un po' la mano. (:
felice che il capitolo ti sia piaciuto, bacione!
__stellina:
guarda, davvero non lo so il
seguito. Sono una persona abbastanza complessata e devo pensare bene
alle cose, ora sto iperanalizzando il fatto del sequel (: ad ogni
modo, ti ringrazio come sempre per i commenti. Un bacione (:
_FrancySoffi_:
ahah Kim e Nick in presidenza (: adesso scopri. La scelta di studiare
da privatista è dipesa un po' da problemi di salute e un po'
perché me la cavo benissimo da sola a studiare, così ho
pensato di presentarmi da privatista e va molto meglio che alla
scuola normale (: bacione e grazie.
JonasBrothersFan:
ahahah giuro che ci sto pensando al seguito, lo giuro. Non voglio
postarlo e magari non concluderlo, quindi vedo come si sistemano le
cose e poi vedo. (: la Trix mi sta facendo il lavaggio del cervello
quindi è più un sì che un no, ma se non sono
convinta al 100% poi le cose le faccio male (: quindi... boh, tutto
sto papiro per dirti che ti ringrazio comunque!
Mon
Amour: ahaha amore mi hai
lasciato tipo otto recensioni (: ad ogni modo, grazie! Bacione e ci
sentiamo presto :*
Heilig:
manca poco, manca poco, manca pochissimooooo! ;( divento triste.
Bacione e grazie!
Scimmy:
scimmyyyyyyyyy *-* ovvio che era il capitolo più bello, c'era
lo scimmio in tutto il suo splendore! Nel nuovo episodio si vede
poco..poveroooo! Quel bambino merita una ff tutta per lui. Ci
dobbiamo lavorare quest'estate. Sìsì. Ti scimmio. <3
Camil92:
Frankie batte mister Carino Carino su tutta la linea, ovviamente.
Cioè poco ma sicuro. (: grazie per aver recensito! (:
Annina94:benvenuta
e grazie per i complimenti! Sono felice che ti piaccia, anche se
è quasi finita ormai :( bacio!
Foxina:
Frankie è la cosa più
tenera che esista, su questo non c'è ombra di dubbio. Prima o
poi quel bambino supererà i fratelli, ne sono certa. (:
bacione e grazie.
Coco2:
sììì Frankie genioooo! XD eh è quasi
finita purtroppo :( grazie per la recensione!
Puffettosaa:
da quanto tempo! Bentornata (: spero che vada tutto bene e grazie per
i complimenti. Un bacione.
A
voi il capitolo...e...
-
1 [+epilogo] alla
fine.
ready,
set, go!
***
Capitolo
43: Solutions.
I
could be wrong
I could be right
do you think we'll make it
out
of here alive
oh we need solutions
a brain megaphone
we need
solutions
we got to call this home
she makes me see God
I'm
out on a line
anyway the pleasure comes.
-Solutions
Bush-
Quando
dalla cucina Trix sentì il rumore di una grossa auto che
parcheggiava nel vialetto, corse come una furia verso la porta pronta
a farsi raccontare tutto. Aveva sostenuto un'esame parecchio
fastidioso quella mattina e quando era uscita dall'aula aveva visto
non una, non due, ma ben tre telefonate che l'avevano messa in ansia.
Due dalle scuole delle sue sorelle e una dall'unica delle sue sorelle
che a scuola non ci andava più ma che teoricamente doveva
essere in casa a coccolarsi pudicamente il suo stinco di
Santo personale. Aveva chiamato Joe che da bravo nullafacente
inutile stava ancora dormendo e l'aveva poco carinamente intimato
di muovere le sue belle chiappe sode e di portarle nel minor tempo
possibile a casa sua possibilmente con delle spiegazioni, ma a
giudicare dall'espressione che aveva fatto Joe (e dal fatto che
avesse capito di portare il cane invece che delle spiegazioni)
non doveva nemmeno essersi
accorto che c'era un qualche problema.
La
prima ad entrare, o meglio a sparire dentro casa fu Chiara.
-Oh
mio Dio! Chiara ma che ti è successo?-chiese Trix sdegnata.
Chiara
in tutta risposta emise un ringhio rabbioso, correndo sulle scale.
-Che
cos'è questa puzza? Essere, se Elvis ha fatto i bisogni
in casa giuro che te lo faccio mangiare!-urlò.
-Non
è stato Elvis!-borbottò Joe.
-Ciao
Sister! Non è Elvis, è Chiara.-
-Kim?
Ma perchè puzzi così?-urlò.
-Essere
la ragazza di un JONAS è uno sporco lavoro!-gridò
quella di rimando, facendo seguire il suo urlo dal rumore della porta
della sua camera che sbatteva facendo tremare tutti i muri.
-Qualcuno
lo deve pur fare!-ghignò Joe con un sorriso.
Istintivamente
Kevin e Nick gli tirarono una sberla sulla collottolla.
-Aiah!
Mi avete fatto male!-si lamentò.
-Kim!
Kim! Tesoro!-
Nicholas
non degnò nessuno di uno sguardo e corse verso la camera della
sua ragazza, salendo le scale a quattro scalini per volta e
rischiando di rompersi l'osso del collo.
-Ok,
io non ci capisco più niente. Ohmiodio! Frankie che hai
fatto?-chiese Trix.
-Sis,
lasciamo perdere. Non fare domande. Ora abbiamo un altro problema da
risolvere e sappi che questa storia non mi piace proprio per
niente.-ammise Arianna aprendo il congelatore e tirando fuori una
grossa bistecca cruda che posò senza troppi complimenti
sull'occhio pesto di Frankie.
-Andate
a giocare. I grandi hanno cose importanti di cui discutere. Portate
fuori il cane!-
-Sis,
spiegami che è successo. Right now.-
-Frankie
stamattina ha fatto a botte con Mister Carino Carino per Alice.
Movente: gelosia. Kim è stata sospesa.-
-Frankie
gelosia e KIMCHECOSA?-urlò Trix.
Kim
e sospesa erano due parole che non erano state concepite per essere
poste nella stessa frase. Kim era una brava ragazza! Aveva tutti
ottimi voti, migliori persino di quelli delle sue sorelle. Faceva
parte delle cheerleader, del Comitato per la raccolta fondi
per associazioni benefiche, non beveva, non fumava,
non scopava e da qualche mese era pure diventata bigotta
portando l'anello!
-L'hanno
sospesa. Ho dovuto usare tutta la mia influenza per far ragionare il
preside. Dice che sono settimane che Chiara da problemi a scuola, ma
con noi non ne ha mai parlato.-sospirò Ari sedendosi sul
tavolo in cucina, attorniata da Kevin, Giulia e Joseph.
-Non
è necessario che convochiate il parlamento. Possiamo risolvere
benissimo la faccenda da soli.-borbottò Nick entrando e
guardando negli occhi tutti i presenti.
Si
diresse subito verso il frigo prendendo una delle Diet Coke
che erano lì per lui.
-Che
faccenda, Nick?-chiese Joe prendendo una manciata di cioccolatini
ricoperti di zucchero colorato e iniziando a lanciarne in aria,
facendoli cadere dentro la sua bocca.
Nick
lo guardò, ma rimase in silenzio.
-Avanti,
Nicky. È evidente e logico che non riuscite a gestirla da soli
questa cosa.-disse Arianna, guardandolo dritto negli occhi.
Il
ragazzo rimase ancora qualche secondo in silenzio, probabilmente
stava valutando che pro e che contro avrebbe ottenuto da quella
confessione che stava per fare. Una litigata con Chiara, ormai era il
minimo delle conseguenze che lo aspettavano ma saggiamente decise che
quella volta il gioco valeva la candela.
-La
situazione a scuola è diventata insostenibile nelle ultime
settimane. C'è una ragazza nel liceo che, diciamo che ha preso
di mira Kim e dire che le sta rendendo la vita impossibile è
un eufemismo. Oggi le ha riempito l'armadietto di spazzatura e Chiara
era davvero al limite della sopportazione, per questo ha reagito e si
è messa a lanciarla addosso a questa. La settimana scorsa le
ha scambiato due soluti durante l'ora di Chimica, le ha fatto saltare
allenamenti per le Cheerleader e Dio solo sa che altro. Io mi
sento terribilmente in colpa, non so più cosa fare e
Chiara,orgogliosa tanto quanto voi ovviamente, non vuole chiedere
aiuto. Quella è pazza, credetemi! Il suo nome è..-
-Ella
Devon.-risposero in coro le sorelle maggiori.
-Come
fate a saperlo?-
-La
conoscete?-
-Se
la conosciamo? Era la nostra degna erede, ma non la legittima. È
da quando è entrata in quella scuola che aspira ad avere il
potere nelle sue mani, ma costi quel che costi, finchè ci sarà
una Ruggieri lì dentro, quella il posto d'onore non lo
avrà mai.-ghignò Trix malefica.
-Non
è tutto. Conoscete una certa Bonnie Tusco?-chiese Nick
rimescolando la sua Coke nella lattina con un moto circolare
della mano.
-Rappresentante
degli studenti, dovrebbe essere all'ultimo anno ora se non ricordo
male.-
-Esatto,
Ari. Beh, era rappresentate degli studenti ed era molto amica di Kim.
Si è dovuta ritirare e per i prossimi nove mesi diciamo che
sarà molto occupata.-
-Quella
mezza suora è incinta? Dio ci salvi!-esclamò
Trix scandalizzata.
Se
al peggio non c'è mai fine, Arianna aveva capito perfettamente
cosa stava per succedere.
-Aspetta,non
dirmelo. Ella si candiderà per diventare Presidente degli
studenti.-
Nick
annuì con espressione affranta.
-Fa
così con Kim per colpa mia, lo so.-
-Non
è colpa tua, smettila di crocefiggerti da solo.-disse Kevin
posandogli una mano sulla spalla.
-Se
Ella entra a capo del Comitato Studentesco avrà il controllo
sull'intera scuola e per Chiara sarà davvero l'inferno.
Scommetto che si candiderà per essere Reginetta del
ballo di Natale tra quattro settimane.-
-Ed
è pure a capo delle Cheerleader.-ricordò Trix
con espressione disgustata.
-La
Beverly non sarà più la stessa scuola in mano a
quella. Sarà tutta rosa, pelosa e brillaninata!-si lamentò
Ari.
-Questa
è una follia!-
-Ha
capito il concetto.-sospirò Nick, posando la fronte sul
tavolo.
-Ora
capite anche il pericolo? Una scuola in mano ad una bionda!-
-Vuole
la guerra? E guerra sia!-ghignò la rossa.
-Il
nostro compito sarà quello di essere aggressive senza arrivare
ad essere troppo perfide.-
-Amen
sorella!-
Joe
e Kevin si guardarono seri:-Impossibile!-
-Perfetto,
signori e signore l'apocalisse è iniziata. Vi
presentiamo i concorrenti che si contenderanno la distruzione del
mondo: Perfidia e Malvagità!-scherzò Joe.
-Beh,
meglio di Prete e Santo.-replicò la rossa indicando con
uno sguardo i due fratelli maggiori.
-Ho
paura di chiedervelo:che avete intenzione di fare?-chiese Kevin
cauto, facendo il solito giochetto con le sopracciglia.
Le
due sorelle si guardarono per un lungo istante facendo comparire sui
loro volti un sorriso di chi la sapeva veramente, veramente lunga.
-Mi
piace lo strano luccichio malvagio nei tuoi occhi, Ari!-ammise Trix.
-Io
ne sono vagamente terrorizzato!-borbottò Nick.
Quando
Nick disse questa frase non scherzava proprio. Era una cosa nota ai
fratelli Jonas che le sorelle Ruggieri potevano essere molto
vendicative e di certo si erano sempre augurati di non doversi mai
trovare in una situazione tale da dover affrontare le sorelle che
lottano per una di loro. Era lo stesso principio secondo cui una
leonessa attacca gli estranei per proteggere i suoi cuccioli: loro
erano disposte ad attaccare tutto e tutti pur di proteggere o aiutare
una delle altre sorelle. Poteva esserci Johnny Deep nudo in
salotto ed essere bellamente ignorato, forse, se anche una sola delle
sorelle si fosse trovata in difficoltà.
-Team
Ruggieri di nuovo all'attacco!-esclamarono le due sorelle
scambiandosi soddisfatte un cinque.
-No,
anche se so che me ne pentirò.. Team Jonas
all'attacco!-borbottò Kevin.
Arianna
emise un urletto eccitato mentre con foga stampava un bacio sulle
labbra del suo chitarrista.
-Il
mio piccolo demonio dannato.-rise lui rispondendo al bacio che mentre
si faceva più interessante, fu bruscamente interrotto dalla
suoneria del cellulare di Arianna.
-Non
c'è pace per i dannati, eh? Trix, sono loro.-fece con una
smorfia.
Trix
alzò gli occhi al cielo, svenendo poi teatralmente sul tavolo.
-Che
vogliono?-borbottò.
-Che
ne so. Vado a rispondere.-
Dieci
minuti dopo, Arianna ancora non si vedeva e la cosa lanciò una
specie di allarme a Kevin.
-Ho
detto che qui me la cavo egregiamente da sola. Non dovete far finta
che ve ne importi qualcosa. Che cosa? È stata una coincidenza,
dannazione! Se non sai l'intera storia almeno stattene zitta,
Benedetta! No che non verremo per Natale. Vogliamo andare qualche
giorno in vacanza, da sole. Abbiamo bisogno di questo. Sì, va
bene. Ciao eh.-
Kevin
la vide spegnere in malo modo la chiamata e lanciare il telefono su
uno dei cuscini. La osservò posare i gomiti sulla staccionata
e passare stancamente le lunga dita affusolate tra i ricci scuri.
-Ehy.-sussurrò
accarezzandole la pelle nuda della schiena sotto la maglietta.
-Parlami
Kevin, o giuro che salgo sul primo aereo per New York e li prendo a
calci.-
-No,
tu rimani qui. C'è un piano malefico da effettuare,
no?-sorrise lui, continuando ad accarezzarle la schiena.
-Già.-
-Anzi.
Vuoi che ce ne andiamo qualche giorno, noi due soli? In uno di quei
posti dove non sono molto conosciuto. Ad esempio il Tibet. O magari
in Birmania. Ho sentito che è molto bella-sussurrò.
-Difficoltoso.-sorrise
lei.
-Sono
Kev Jonas, per l'amor del Cielo! Posso ottenere tutto ciò che
voglio. Vuoi andare in Birmania? Andiamo in Birmania! Niente ci può
fermare.-
-Credo
che il fatto che la Birmania non esiste più sia un buon
ostacolo.-
-Non
esiste più?-chiese spaesato.
-Si
chiama Myanmar adesso.-rise lei.
-Oh.-rispose
Kevin con un'espressione davvero delusa che la fece sorridere.
Arianna
si alzò abbracciandolo e restando qualche minuto in silenzio.
-Sai
qual'è la cosa che detesto di più?Che riescono a non
farmi credere più in me stessa.-
-Non
devono e tu, principessa, non devi lasciarti influenzare così.
Stai facendo un ottimo lavoro, con loro, con l'università e
anche tra di noi. Non hai niente da rimproverarti.-sussurrò
con dolcezza.
Arianna
si lasciò sfuggire un piccolo gemito tra le sue braccia.
-Tra
di noi direi che stamattina siamo andati un po' troppo in là.-ammise
Ari guardandolo negli occhi.
Kevin
la fece sedere sulla staccionata posizionandosi tra le sue gambe e
tenendola salda al suo corpo.
-Già,
però nonostante tutto non mi sento in colpa.-
-Che
vuoi dire?-
-Voglio
dire che forse non era sbagliato che succedesse.-
Arianna
lo guardava seria.
Era
quel tipo di conversazione che avevano fatto miliardi di volte ma
forse mai così seriamente. Erano sempre riusciti a parlarne
ridendo, buttandola sullo scherzo.
-Kevin
che stai dicendo?-
-Lo
sai cosa sto dicendo.-sorrise lui accostando la fronte a quella della
ragazza.
-No
invece. Hai fatto un voto e ho avuto modo di riflettere per un po',
oggi. Non è giusto che tu infranga questa promessa. Oggi ci
siamo spinti decisamente troppo in là e forse è stato
proprio questo a farmi riflettere, sai? So che questo non è il
mio solito modo di ragionare e c'è ancora una parte di me che
se ne vorrebbe fregare di quel dannato anello, ma la parte più
insistente dice che devo rispettare la tua scelta.Dobbiamo porre dei
limiti.-
-E
perché la parte più insistente dice così?-chiese
Kevin, un po' contrariato.
Ora
era lui che si voleva lasciar andare e lei si tirava indietro?
-Perchè
la parte insistente è quella che ti ama di più, ed è
quella che dice di rispettare l'uomo che amo.-
La
sua sincerità lo disarmò.
-Dici
davvero?-chiese, ricevendo un segno di assenso.
-Mi
sa che stiamo diventando grandi.-ammise Arianna giocando con un
ricciolo.
-Sei
tu che sei diventata ancora più grande.-sorrise lui baciandole
la fronte.
-Grazie
a te. Sei il mio angelo custode, lo sai?-
-Perchè?-chiese
con un sorriso.
-Se
non ti avessi conosciuto chissà cosa ne sarebbe ora della mia
vita. Sei arrivato tu e guardaci. Stiamo parlando di astinenza
sessuale dopo ben 3 mesi di relazione.-
-Parliamone
tra un anno.-
-Un
anno? Beh andiamoci piano. Un anno non so se resistiamo.-
Kevin
rise.
-Oh,
sì che resistiamo.-
-E
quanto resisteremo insieme secondo te?-
-Insieme?
Per sempre.-rise lui prendendola in braccio e baciandola con quanta
più santa passione potesse metterci.
Per
sempre era un concetto che non era mai esistito per Arianna e le sue
sorelle. Per sempre erano due parole usate di rado per indicare solo
cose effimere, ma ora, mentre rideva tra le sue braccia, Arianna
pensò al per sempre, e al fatto che forse ora, il per
sempre poteva esserci davvero.
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
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Capitolo 44 *** Leader. ***
h
Ci
siamo. Ne manca solo uno. Certo, c'è ancora l'epilogo, ma
ormai è finita ragazze. Che tristezza ):
ad
ogni modo, vi rendo partecipi della mia gioia per aver conquistato la
patente (e l'istruttore :P) ahahah l'ultimo capitolo non vi dico come
si chiama, lo scoprirete venerdì nel primo pomeriggio.
HB2?
Work in progress. ;) ma rimane sempre l'indecisione se postarla o no,
non per cattiveria ma per una questione di comprensione,
mettiamola così.
_stellina:
non ricordarmelo, mi viene l'angoscia. È la mia bambina questa
fanfiction ): ad ogni modo, goditi questi ultimi pezzi. Un bacione :*
JonasBrothersFan:
su su su, più sicura di te stessa. Riferisco a Trix il
messaggio. (: un bacione :*
Camil92:
ed ecco che cosa hanno in mente le Ruggieri, anche se non verrà
svelato del tutto (: bacione e grazie come sempre, per tutto il
supporto.
Heilig:
dai, ne avrete ancora uno. (: più l'epilogo *-* grazie come
sempre per la recensione, bacione!
DarkViolet:
ahaha ci pensano Arianna e Trix a sistemare la faccenda. (:
Hinata21:
eccoti accontentata. Sappi che però il motto delle Ruggieri è
la vendetta è un piatto che va assaporato freddo..
quindi non è tutto qui (:
Foxina:
no ma io ti adoro. Ero tipo così *-* quando ho letto la tua
recensione! XD sei un amore! Bacione <3
Mon
Amour: Amore, calma, respira
O__o buahaah mi sono immaginata una scena di te che leggevi HB e
andavi in iperventilazione XD grazie mille per la recensione degna di
nota *-* sei awesome! Bacione <3
_FrancySoffi_:
è sempre un piacere rispondere! Grazie a te per il commento (:
Carly4e:
non preoccuparti, la scuola è più importante! (: grazie
per essere passata di qui, comunque! Un bacione
Coco2:
grazie per i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta! (:
bacione
Jeeeee:
come ho già detto, HB è
in un determinato modo, il sequel sarà incentrato su altri
problemi. Vedendo come vanno le cose, dubito che HB2 sarà
“capita”. (: grazie ad ogni modo.
Maggie_Lullaby:
non ti preoccupare, non è un problema. Spero di sentirti
presto, bacio.
Al
prossimo [e ultimo] capitolo che non vi dirò come si chiama (:
ready,
set, go!
***
Capitolo 44: Leader.
There
are so many signs the end is nigh
Our leader told us so besides
We
follow him blind, to and fro
Wherever he decides to go
He
speaks, we listen
We'll see his vision
He explain so easily
We
are all the missing pieces
Maybe you'll fit right in too
Ask
yourself, it might be true.
-Leader
Phantom Planet.-
-La
risposta è sì!-urlò una ragazza eccitata alle
spalle di Kim un paio di giorni dopo.
Arrivata
senza preavviso, questa voce squillante fece sobbalzare la Ruggieri
minore.
-Scusa?-chiese
voltandosi educatamente verso la ragazza che senza ombra di dubbio
parlava con lei.
-Io
vi lascio alle vostre chiacchiere da donne, ok? Ci vediamo dopo
Kim!-esclamò Nick scendendo dal banco e sparendo nel corridoio
affollato con una tale velocità da essere quasi sospettosa.
-Sì,
la risposa è sì. Ti daremo una mano.-
-Una
mano per cosa? Temo di non capire.-ammise Chiara.
-Per
le elezioni come Presidentessa degli studenti!-
-Deve
esserci uno sbaglio! Io non mi sono candidata.-rispose raccogliendo i
libri.
Che
strana ragazza, si trovò a pensare.
La
moretta le si piazzò davanti bloccandole la strada e Kim
riuscì a vederla bene per la prima volta. La ragazza non era
molto alta, Kim la superava tranquillamente di una decina di
centimetri; aveva il fisico asciutto di una ballerina e i capelli
neri e folti tagliati poco sotto le spalle. Il suo viso ricordava
vagamente quello di un folletto ma lo sguardo determinato le era
terribilmente familiare. Le ricordava quello delle sue sorelle e non
era sicura fosse una buona cosa.
-Chiara
Ruggieri, tu o qualcuno per te ha già ufficializzato la tua
candidatura. È tutto regolare, tesoro. Se non vuoi il mio
aiuto però, bastava dirlo ed evitare questa farsa della
lettera.-
Solo
in quel momento Kim notò il foglio color avorio che la ragazza
teneva tra le mani e glielo strappò senza troppa grazia,
facendo scorrere velocemente i suoi occhi su quelle parole.
-Oh
mio Dio.-sussurrò accasciandosi su una delle sedie del
laboratorio di scienze.
-Visto?
Tutto regolare. Ad ogni modo, io sono Helena, ma chiamami Leny.-
Chiara
candidata per le elezioni studentesche? Ma che diavoleria era mai
questa?
-Leny,
mi dispiace ma qui ci deve essere un errore. Io non mi voglio
candidare per le elezioni. Non ho il tempo materiale e nemmeno la
voglia o l'esperienza per poter fare una cosa del genere.-ammise Kim
di nuovo vagamente terrorizzata.
Un'incredibile
ansia si era impadronita di lei. Lei non voleva essere al centro
dell'attenzione. Non aveva assolutamente nessuna intenzione di
candidarsi. Non poteva candidarsi... non poteva.. Una sensazione
familiare si incamerò a livello dello sterno. Sentiva il fiato
mancarle e tutti i segnali facevano supporre solo una cosa: attacco
di panico in pieno stile in arrivo.
-Io..io..devo...devo
andare.-sussurrò abbandonando tutti i suoi libri sul banco e
correndo per i lunghi cunicoli della scuola.
Sempre
nello stesso edificio intanto, il preside era impegnato in una
profonda conversazione e nella sua coscienza si stava svolgendo una
crociata tra il suo buon senso che urlava un NO colossale e il suo
buon cuore che urlava un SI decisamente poco convincente.
Nel
suo ufficio era calato il silenzio, un silenzio molto simile alla
quiete prima della tempesta.
Quando
aveva praticamente fatto diplomare a calci nel sedere le due ragazze
che ora stavano sedute di fronte a lui, si era ripromesso di
scordarsi della loro esistenza per il resto della sua vita ed ora, a
meno di un anno dal diploma della minore delle due, se le ritrovava
davanti.
Stewart
Quinn, il quarantasettenne preside originario dell'Oklahoma, era
assolutamente combattuto.
-Io
so che questo incontro mi costerà le coronarie.-
-No,
perché dice così? È giovane per fare un
infarto!-esclamò Trix con innocenza cercando di mantenere una
certa formalità.
-Appunto.-
Gli
occhi chiari del preside vagarono dalla rossa alla brunetta in segno
di un qualche avvertimento.
-Signor
Quinn, se mi guarda così mi mette in imbarazzo.-ammise
Arianna.
-Avanti,
dite quello che dovete dire.-
-Perchè
parti così prevenuto nei nostri confronti? In fin dei conti
siamo qui per fare del bene.-
Al
diavolo il formalismo!
-Lo
sapevo che non dovevo darvi ascolto.-sbuffò.
Qualche
minuto dopo dopo un'esauriente spiegazione del perché si
trovassero lì, il preside le guardava ancora più
sospettoso di prima.
-Perchè
volete candidarvi per organizzare il ballo di Natale?-
-Sappiamo
che quest'anno il comitato studentesco ha avuto qualche
problema...-iniziò Arianna.
-..e
che gli studenti sono molto occupati, e preparare un ballo richiede
impegno e costanza..-proseguì Trix, seria come poche volte in
vita sua.
-..e
che quindi altri eventi rischierebbero di eclissare questo evento che
è un importante rito di passaggio..-
-..a
cui tutti gli studenti dovrebbero partecipare, a maggior ragione
quelli del primo e dell'ultimo anno..-
-..così
abbiamo pensato di offrirci per questo compito!-concluse la sorella
maggiore.
Il
preside scosse la testa ritmicamente.
Era
spaventoso (nel senso buono) il fatto di trovarsele davanti con
un'idea del genere, ma era ancora più spaventoso che avessero
ripreso quella strana abitudine di finire l'una le frasi dell'altra
come se i loro cervelli fossero collegati.
-Avanti,
Stewe! Lo sai che siamo più che qualificate quando si tratta
di organizzare eventi di divertimento di massa! Ti devo ricordare
tutti i vari festini che ho organizzato con le cheerleader?-chiese
Arianna alzando un po' la voce.
-Arianna,
stai calmina per favore. Me li ricordo perfettamente. Tutti.-rispose
secco.
Trix
sbuffò, facendo un piccolo pallone con la sua chewingum.
-Riproviamo:
perché volete accollarvi l'organizzazione di un ballo
studentesco del liceo?-
C'è
da precisare una cosa. Stewe, come affettuosamente lo chiamavano le
ragazze, le conosceva fin troppo bene. Nei sette anni precedenti
erano state più volte in presidenza loro che un'intera classe
messa insieme. All'inizio le aveva giudicate troppo tutto per
poter stare in quella scuola, poi con il passare del tempo e delle
ore di punizione insieme aveva imparato a conoscerle forse meglio di
qualsiasi insegnante della scuola e, anche se gli costava ammetterlo,
un po' gli si era affezionato e la cosa era reciproca, dato che
spesso erano arrivate a chiamarlo zio Stewe.
Le
due sorelle sbuffarono spazientite.
-Credito
al college!-risposero all'unisono.
-Devo
supporre quindi che non lo facciate per motivi personali come
vendicarsi su Ella Devon per quello che sta facendo passare a vostra
sorella Chiara.-disse mellifluo, giocherellando con le dita della
mano.
-No,
ma cosa ti salta in testa zio Stewe?-chiesero con un tono di
voce così falso che persino un sordo e un cieco avrebbero
capito che stavano mentendo.
Zio
Stewe le guardò scettico.
-E
va bene. Farò finta di credere al motivo del college.-
-è
un sì?-chiesero improvvisamente animate, con un gran sorriso
dipinto sul volto.
Stewart
sospirò.
-Ci
sono un paio di condizioni. Niente alcolici e niente di troppo
imbarazzante per Ella. E voglio essere messo al corrente di tutto ciò
che succede e di ogni diavoleria che state combinando, sono stato
chiaro?-chiese finamente minaccioso.
-Perfetto,
abbiamo anche la band!-esultò Ari.
-La
band? Niente di troppo costoso, spero!-
-Nah,
i Jonas Brothers!-
-I
JONAS BROTHERS? Ragazze non abbiamo tutti quei soldi! E non credo che
Nicholas sia d'accordo!-
-Pff,
Stewe, lascia fare a noi. Ma non leggi mai People? Abbiamo una
certa influenza su di loro.-rispose Trix con un ghigno che a lui non
piacque affatto.
-No,
scusate se leggo qualcosa di culturalmente superiore. Ad ogni modo,
non voglio sapere come esercitate la vostra influenza su di loro.-
-Oh,
niente di sconcio. Lo giuro!-disse Ari mettendo una mano sul cuore.
Stewe
scosse la testa, consapevole di aver appena commesso l'errore più
grande della sua carriera. A questo punto, sperava solamente che la
palestra non prendesse fuoco.
-Ce
la farete da sole? Raduno qualche studente per darvi una mano?-
-Non
siamo sole, Kev e Joe ci daranno una mano anche se ancora non lo
sanno!-squittì Arianna.
-Ma..-
-Chiara
ne starà fuori, promesso.-aggiunse Trix sfoggiando il suo
miglior sguardo sincero.
-Mi
raccomando: voglio un aggiornamento almeno ogni giorno così io
me ne sto tranquillo e voi vi potrete calare in tutta sicurezza nel
vostro ambiente naturale.-sospirò di nuovo Stewart, sapendo
bene che la sicurezza di cui parlava non era quella delle sorelle,
bensì la sua.
-Ma
che siamo? Pinguini?-chiese Trix.
-A
domani, ragazze.-bisbigliò il preside sconsolato spingendole
fuori dal suo ufficio.
Inutile
dire che le ragazze non erano state spinte dalla compassione a fare
tutto quello che stavano per fare, anzi di compassione proprio non
c'era traccia. Più che altro si trattava di sottile, velata e
terribile vendetta.
-Sister,
sarà apocalittico.-esclamò Trix avviandosi per i
corridoi deserti.
-Ragazze!-le
chiamò Nick dalla fine del corridoio.
-Nick,
sistemato tutto.-gongolò Trix.
-Anche
qui è tutto sistemato. Ogni cosa sta andando come
previsto.-sorrise.
-Potremmo
fare le spie. Tipo occhi di gatto o qualcosa del genere!-
-Le
Charlie's Angel!-
Nick
rise vedendo quanto poco bastava per farle partire a vagare con la
fantasia, ma una figura correva verso di loro.
-Ohoh,
ragazze ci vediamo a casa!-gridò prima di correre verso il
bagno dei ragazzi e fiondandocisi dentro.
Quando
anche le due videro il perché, iniziarono a camminare con
finta nonchalance più velocemente.
-ARIANNA
E GIULIA RUGGIERI. CHE DIAVOLO CI FATE QUI?-urlò Chiara rossa
in volto.
-Noi?
Niente, abbiamo sistemato la faccenda di qualche giorno fa.-rispose
Trix.
Kim
rivolse loro uno sguardo scettico.
-A
modo nostro, ora scusaci dobbiamo andare. Ci vediamo a casa!-
Detto
questo sparirono alla velocità riservata ai giorni di saldo da
Manolo Blanik. A modo nostro? Sua sorella Arianna aveva appena detto
a modo nostro? Improvvisamente tutti i tasselli del puzzle
andarono al loro posto.
Nel
bagno intanto, Nick si stava lavando le mani lanciando uno sguardo
ammiccante di tanto in tanto allo specchio.
-NICHOLAS
JERRY JONAS: Da quando in qua tu fai combutta con le mie
sorelle?-gridò Chiara facendolo sobbalzare.
-Tesoro!
Non so di cosa tu stia parlando.-ammise.
-Nicholas
non sei bravo a mentire.-
La
porta si aprì e un ragazzino del primo anno si bloccò
nel vedere una ragazza, una bellissima ragazza nel bagno degli
uomini.
-Scusaci,
puoi lasciarci soli? Non vedi che è in corso una riunione di
gabinetto?-
Il
ragazzino annuì spaventato, squittendo un avrai il mio
voto.
-Riunione
di gabinetto? Guarda che sei tu la candidata. Io non c'entro proprio
nulla.-confessò Nick.
-Aha!
Vedi che sai il motivo? Ti sei appena fregato da solo, rockstar!
Ed è qui che ti sbagli, caro il mio Mr. President. Se
io devo candidarmi, tu ti candiderai con me. E questa è una
promessa, Nicholas.-sibilò, lasciandolo solo.
Nick
deglutì rumorosamente. Quando si dice che il karma ti
si ritorce contro!
-Grazie
eh. Una volta che vado un attimo fuori dagli schemi mi ritorci
tutto contro. Sei ingiusto, sappilo.-ammise rivolto al cielo.
Chiara
camminava spedita nei corridoi della scuola. Come avevano potuto?
Come si erano solo azzardati tutti a fare una cosa del genere contro
di lei? Era davvero un colpo basso!
-Chiara,
dove ti eri cacciata? Ho preso i tuoi libri!-le disse Leny venendole
incontro con aria preoccupata.
-Scusami,
Leny. Dovevo parlare con un paio di persone.-borbottò.
Leny
la guardò preoccupata.
-Tutto
ok?-chiese.
Dopo
un profondo respiro, Chiara si stampò in faccia un sorriso e
annuì.
-Allora,
Leny. Da cosa dobbiamo iniziare? Oh, chiamami pure Kim!-
Leny
gioì eccitata, riversando sulla giovane un vortice di idee non
indifferente.
Doveva
candidarsi? Tanto valeva farlo con stile, ormai! E se è vero
che lei si chiamava Ruggieri e che era dentro questa situazione con
tutte le scarpe, ne sarebbe uscita vittoriosa. Costi quel che costi,
la vittoria sarebbe stata sua.
-Giulia,
Arianna! State bene?-chiesero Joe e Kevin preoccupati entrando
precipitosamente in salotto.
Le
due sorelle li guardarono sorridenti, fin troppo.
-Certo,
amore. Benissimo!-rispose Trix.
L'espressione
di Joe tramutò simultaneamente e da preoccupata passò
ad essere sospettosa.
-Che
cosa avete combinato?-chiese Kevin, gli occhi ridotti a due fessure.
-Noi?
Assolutamente niente amore!-cinguettò Arianna andando ad
abbracciare Kevin.
-Ok,
basta con questi scherzi. Cosa avete combinato?-chiese Joe severo.
-Noi
ancora niente. Sarete voi che combinerete qualcosa!-annunciò
Trix con un sorriso.
-Cioè?-chiese
Kevin.
I
loro sguardi passavano da Arianna a Giulia, da Giulia ad Arianna.
-Casualmente
abbiamo detto questa mattina al preside che organizzeremo noi il
ballo studentesco del liceo e che porteremo i Jonas Brothers a
suonare!-
-Sapete
che i nostri fratelli non ne saranno contenti, vero?-disse Joe
gesticolando furiosamente.
-Certo,
è per questo che a Nick parlerete voi e noi ci occuperemo di
far sapere il meno possibile a Chiara!-
-Perchè
ho l'impressione che anche noi sapremo il minimo sindacale, giusto
quello che dobbiamo fare per aiutarle?-chiese Joe al fratello.
-Mhmh.
Lo sospetto anche io.-
-ARIANNA
E GIULIA RUGGIERI!-gridò in quel momento Kim entrando in
salotto come una furia seguita da Nick.
-Sì?-chiesero
con il tono più innocente che riuscirono.
Kevin
sorrise scuotendo la testa.
Già
a partire dal giorno dopo, tutti iniziarono le loro attività
in preparazione del ballo o della campagna elettorale. Arianna e
Giulia, da brave organizzatrici, avevano pianificato tutto nei minimi
dettagli non lasciando nulla (ma proprio nulla) al caso. Quel ballo
sarebbe stato indimenticabile e non solo per gli studenti.
Villa
Ruggieri nelle settimane successive si era trasformata in un
laboratorio artistico dove facevano bella mostra di se vari
striscioni, bozze e schizzi della location. Le sorelle maggiori
presero molto sul serio il loro compito, lavorando fino a tarda notte
e esigendo la perfezione.
-Amore,
mi passi i brillantini?-chiese Joe impegnato a dipingere un grande
strisione.
Arianna
alzò lo sguardo dalla bozza sulla quale stava lavorando,
sgranando subito gli occhioni incredibilmente verdi.
-Ari,
tutto ok?-chiese Kevin smettendo per un istante di dipingere.
Trix
passò la porporina argentata a Joe, senza staccare gli occhi
dalla sorella. Un sorrisino consapevole si dipinse sul suo volto.
La
ragazza non rispose, ma prese a mordicchiarsi il labbro.
-Che
succede, Trix?-chiese Kevin spaventato.
Trix
sorrise ancora più sfacciatamente.
-Sister,
andiamo. Ragazzi, voi finite qui. Noi abbiamo da fare.-disse Arianna
alzandosi e sistemando la salopette di jeans.
-Che
cosa andate a fare?-chiese Joe vedendo che la maggiore aiutava la
sorella minore ad alzarsi.
-Andiamo
ad evitare che commettiate crimini di moda.-
-Precisamente.
Non vogliamo che pensino che siamo andate al ballo con degli Esseri
sfigati e dal pessimo gusto in fatto di moda.-rispose prontamente
Trix.
-Ti
mette in riga bene, eh Joe?-rise Kevin.
-Lo
stesso vale per te, Kev.-sorrise Arianna puntandogli contro il dito.
-Ride
bene chi ride ultimo fratellino! A parte che da quando giriamo con
loro è impossibile indossare ciò che si vuole!-
Arianna
alzò gli occhi al cielo.
-Il
punto è che un uomo può indossare ciò che vuole,
ma sarà sempre un accessorio della donna.-disse.
-E
chi l'ha detto, scusa? Rita Levi Montalcini?-
-Oh
no, Essere. Qualcuno di molto più importante.-
-Lady
Diana?-tentò Kevin.
-Marie
Curie?-
-Maragreth
Tatcher?-
-Eleanor
Roosvelt?-
-Jacqueline
Kennedy?-
-No,
ci sono! Oprah Winfrey!-esultò Joe, sicuro di aver centrato il
personaggio.
-Sono
un caso disperato.-si lamentò melodrammatica Giulia, scuotendo
la testa rassegnata.
-Coco
Chanel, ragazzi. Coco Chanel.-sospirò Arianna con compassione,
afferrando le chiavi dell'auto e uscendo, lasciando due Jonas
perplessi e sottomessi.
I
giorni che mancavano al ballo diminuivano rapidamente e con il ballo
sarebbe arrivata anche la fine della campagna elettorale. Doveva
ammetterlo, all'inizio non era per niente entusiasta di questo
incarico ma ora che iniziava a vedere i frutti del suo lavoro e
l'entusiasmo che si popagava per la scuola iniziava ad esserne
davvero soddisfatta.
-Ragazzi,
ecco la cena!-annunciò Nick entrando nell'aula di educazione
civica che usavano come quartier generale per la campagna elettorale.
Posò
sulla cattedra un paio di sacchetti.
-A
che punto siete?-chiese posando le mani sui fianchi.
Una
giovane ragazza con dei folti capelli rossi ed un mare di lentiggini
sospirò.
-Siamo
a metà campagna, Nick. Il punto è che Ella non giocherà
pulito.-
-Lo
so, Emma. Niente imbrogli, però. Se vinco voglio vincere
lealmente.-rispose Nick posandole amichevolmente una mano sulla
spalla.
Sì,
alla fine lei e Nick avevano fatto un patto. Nick sarebbe stato Mr.
President, mentre lei sarebbe stata la First Lady.
-DJ,
hai la locandina?-chiese Kim dando ad un altro ragazzo messicano un
paio di fogli.
-Certo,
Kim. Che ne pensi? Bella, no?-
DJ
era l'artista del gruppo, l'ultimo arrivato nella loro crew. DJ era a
detta di tutti un ragazzo difficile, non andava particolarmente bene
a scuola e aveva una certa propensione per il cacciarsi nei pasticci
e rimanere isolato da tutte le attività scolastiche. Era
sempre stato così, dall'asilo. Ma non quell'anno. Non quella
volta. Non con quei candidati.
Il
ragazzo messicano di prima, Andreas, prese a lavorare freneticamente
sul suo Mac controllando e confutando dati con Leny, una
perfetta assistente di propaganda. Il loro compito era sondare il
terreno scolastico e preparare i discorsi con l'aiuto di Nick, che
con le parole se la cavava piuttosto bene.
Kim
si avvicinò a Nick abbracciandolo e respirando il suo profumo.
-Sei
stanca?-le chiese dolcemente.
-Un
pò. Manca poco e c'è sempre più da fare.-sospirò
rassegnata.
-Ehy,
amore. Non preoccuparti. Ce la faremo. Abbiamo il miglior team
che si possa desiderare, capito?-le disse con un sorriso sollevandole
il viso con due dita.
Click.
L'ultimo membro di quel team era proprio il fotografo, Clark.
Il suo compito era immortalare ogni momento di quella campagna
elettorale che sarebbe rimasta nella storia della Beverly High: c'era
aria di cambiamento quell'anno.
Visto
che ai Jonas era stato espressamente vietato di compiere scempi di
moda, tutti furono affidati a mani esperte. Arianna aveva disegnato
personalmente tutti i vestiti per quel ballo, con l'aiuto della
sorella si erano occupate anche di quei dettagli, così il
momento di realizzare quei progetti era arrivato e tutti erano stati
trasferti per l'ennesima prova nel famoso loft.
-Certo
che è una gran bella donna.-ammise Kevin allungando un po' il
collo, giusto per sbirciare la sua ragazza seduta al tavolo di lavoro
tutta concentrata su un bozzetto.
-Il
problema è che lo sa.-rispose Eric convinto, puntando spillo
dritto nel sedere di Kevin.
-Auch!-
-Scusa,
tesoro. Vedi di non ballare la samba mentre ti spillo e vedrò
di non pungerti!-ridacchiò quello in tutta risposta.
-Auch!
Eric ma lo fai apposta!-mugugnò disperato.
-Solo
un po'!-
-Ahia!
Ma perché?-
-Sono
indeciso se è perché ti vesti male, perché sei
troppo carino per lasciarti stare o perché l'hai fatta stare
male!-
Kevin
gli lanciò un'occhiata disperata, quando la sua ragazza venne
a vedere come preocedevano i lavori.
-Allora,
uomini della mia vita! Come va?-chiese avvicinandosi e ammirando il
lavoro del suo amico.
-Mi
spilla di proposito!-si lamentò Kevin, puntando un dito contro
il ragazzo.
-Eric
perché lo spilli?-chiese ridacchiando.
-AUCH!-gridò
qualcuno dalla stanza affianco, quando pochi secondi dopo anche un
Joe alquanto contrariato fece la sua comparsa in boxer e t-shirt.
-Io.
Da. Questi. Non. Mi. Faccio. Più. Toccare. Chiaro?-disse
minaccioso scandendo bene ogni parola.
Ari
lo guardò stranita.
-Mi
sta usando come puntaspilli umano!-si lagnò.
-Vedi
amore?-disse Kevin trionfante.
-Eric,
Dillon? Perché pungete i miei ragazzi?-chiese Ari con
lo stesso tono di dolce rimprovero che usava per sgridare i bambini.
-Per
gli scempi che indossavano prima che arrivassi tu!-risposero in coro,
quasi come fosse la ragione più ovvia del mondo.
-Oh
beh, allora continuate pure.-rispose con un'alzata di spalle.
-Arianna!-esclamarono
disperati i due Jonas maggiori.
-Scherzavo,
scherzavo. Tesori, vi assicuro che io e mia sorella abbiamo
ripulito per bene i loro armadi da scempi umani e non hanno più
nulla di imbarazzante. Lo giuro.-rispose solenne.
-Oltretutto,
mi servono vivi e vegeti.-
-Va
bene, di te mi fido. Scempio Joe, avanti. Torna al tuo posto!-esclamò
Dillon con la sua voce esageratamente effemminata spingendo un Joe al
limite della sopportazione.
Ari
lasciò Kevin sotto tortura di Eric, il quale lo teneva a
portata di spillo, mentre la ragazza si mise di nuovo al grande
tavolo da disegno. Stava lavorando a nuovi bozzetti. Erano solo
schizzi che le erano venuti in mente ore prima.
-Sister!
Ho fatto tutto, sono stravolta! Ho preso un sacco di roba per la
festa e anche per il post festa!-esclamò Trix entrando come un
ciclone nello studio e rompendo la strana quiete.
-Perfetto,
sister! Sapevo che era il tuo ruolo.-sorrise Ari battendole in
cinque.
-OUCH!-gridò
qualcuno (indubbiamente Joe) dalla stanza di fianco.
-Che
succede?-chiese perplessa.
-Niente,
Dillon sta usando Joe come puntaspilli.-rispose con noncuranza.
Trix
alzò le spalle dando un'occhiata ai bozzetti sparsi sulla
scrivania.
-Hai
cambiato stile, Sis?-
-Not
at all. Ho solo fatto un paio di schizzi di come vorrei che fosse
l'abito da indossare al ballo. Ne ho disegnati parecchi.-ammise
sparpagliando altri cartoncini.
-Waw,
sono belli.-
-Ragazzi
scusate il ritardo! Abbiamo dovuto fare un altro briefing per
le ultime tappe della campagna elettorale, ma spero di riuscire a
farmi perdonare.-esclamò Nick dall'ingresso. Captarono
chiaramente il rumore delle chiavi che veniva gettato sul tavolino in
cristallo, il rumore delle scarpe e lo zaino gettato lungo la strada.
-Ho
portato un caffè e dei muffin per tutti! Frappuccino al
cioccolato per Trix.-esclamò dandole un bacio, mentre con una
mano reggeva il vassoio con dei bicchieroni, lasciando dietro di sé
una scia di oggetti personali che faceva cadere ad arte.
-Frappuccino
alla Fragola e vaniglia, per Ari!-
-Grazie
Nicky!-disse ricevendo un bacio anche lei.
-Doppio
espresso per Kev!-
-Sia
lodato il cielo.-
-Cappuccino
con latte di soia per Eric!-
-Sei
un angelo, Nick. Prometto di non pungerti!-rispose adorante.
-Auch!-si
lamentò di nuovo Kevin, beccandosi un'occhiataccia.
-Cappuccino
per Joe e Latte di soia scremato con cacao e caramello per Dillon.
Spero siano di vostro gradimento!-
Notando
lo sguardo adorante dei due giovani stilisti, la stessa idea balenò
in testa a Kevin e Joe: urgeva corromperli.
-Mi
servono quello, uhm, quello quello e anche quello!-disse Arianna al
commesso indicando varie stoffe davanti a se.
-Arianna?-chiamò
una voce dietro di se, facendo voltare la ragazza piacevolmente
stupita.
-Denise!
Buongiorno, che piacere vederla!-ammise rispondendo all'abbraccio
della madre del suo ragazzo.
-Che
cosa fai qui, tesoro?-chiese curiosa di trovare una ragazza tutta
moda e negozi in una merceria.
-Sono
venuta a prendere le stoffe per degli abiti per il ballo. Sa, quello
di Natale.-rispose Arianna imbarazzata.
Denise
le rivolse un sorriso.
-Certo
che lo so! Avete monopolizzato i miei figli, se non fosse per Frankie
scorderei di averne ancora.-
-Oh,
non lo dica a me. Sotto un certo aspetto ci stiamo divertendo un
mondo, dall'altro non vedo l'ora che sia tutto finito.-ammise.
-Sono
sicura che sarà uno spettacolo. Sai, sono proprio felice di
averti incontrato. Ti va se pranziamo insieme? Dovrei parlarti.-
Arianna
annuì con un sorriso.
In
occasioni normali un pranzo con la madre del fidanzato era più
che sufficiente a farla scappare a gambe levate urlando terrorizzata.
Da quando nella sua vita era entrato Kevin però, un pranzo con
sua madre che le aveva appena comunicato che dovevano parlare la rese
estremamente nervosa. Non aveva sudato minimamente quando era corsa
per mezza Los Angeles alla ricerca della stoffa perfetta, non aveva
sudato nemmeno quando i suoi genitori avevano chiamato per comunicare
gentilmente che sarebbero partiti per l'Australia. Ora, bastava che
Denise le dicesse di parlare e si trovava improvvisamente madida.
Arianna,
particolarmente informata sulla città, la portò in un
ristorante poco fuori Beverly Hills dove avrebbero potuto parlare in
pace, senza che i paparazzi le seguissero. Madre e fidanzata di un
Jonas a pranzo insieme dovevano essere un bello scoop. Ormai le
sorelle Ruggieri erano quasi abituate a vedere persone che le
riconoscevano per strada o paparazzi che le seguivano un pò
ovunque, ma non si poteva dire che non facesse loro piacere.
-Va
tutto bene, Denise?-chiese Arianna bevendo un sorso d'acqua.
-Certo,
non ti preoccupare. Volevo chiederti che programmi avete per le
vacanze di Natale.-ammise Denise imbarazzata.
-Oh.
Non lo sappiamo, probabilmente faremo un viaggio. I nostri genitori
sono in Australia.-spiegò con le guancie tinte di una favolosa
tonalità rosata.
-Oh
bene. Cioè, insomma. Paul e io stavamo parlando qualche giorno
fa e ci chiedevamo se vi farebbe piacere trascorrere le vacanze con
noi. In New Jersey.-
Arianna
dovette apparire parecchio stupita da quella proposta.
-Non
dovete assolutamente sentirvi obbligate, i ragazzi non sanno ancora
niente. Volevamo insomma parlarne con voi.. con te a dire il
vero. Insomma, tu e Kevin avete qualcosa di serio ormai, per gli
altri vorrei aspettare a pronunciarmi. Oddio, com'è
imbarazzante.-disse Denise altrettanto rossa in viso.
-Non
si preoccupi Denise. Ammetto che è una proposta inaspettata,
però Kevin e io facciamo davvero sul serio. Posso parlarne
prima con le mie sorelle? Insomma, siamo in quattro non voglio
decidere io per tutte.-
-Certo,
tesoro. In ogni caso, partiamo la sera del ballo, il venti Dicembre.-
To
be continued.
***
do
you like it? Comments are the only way to let me know..
and
long reviews are love.
|
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Capitolo 45 *** Happy Ending. ***
happy
Capitolo
45:Happy Ending.
Wake
up in the morning, stumble on my life
Can’t get no love without
sacrifice
If anything should happen, I guess I wish you well
A
little bit of heaven, but a little bit of hell
This
is the hardest story that I’ve ever told
No hope, or love, or
glory
Happy endings gone forever more
I feel as if I feel as if
I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday
This
is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love,
no glory,
No Happy Ending.
This
is the way that we love,
Like
it’s forever.
Then live the rest of our life,
But not
together.
-Happy
Ending Mika-
La
famigerata sera del venti Dicembre arrivò mettendo tutti in
agitazione. Erano da poco passate le cinque e le sorelle maggiori
erano sul punto di avere un attacco di cuore.
Le
valigie erano state ammassate insieme ai regali all'ingresso, pronte
per essere caricate sulla limo che li avrebbe accompagnati in
due scaglioni verso la palestra della scuola. Infatti Kevin, Joe,
Trix e Arianna sarebbero andati per primi, mentre Nick sarebbe
passato a prendere Chiara solo alle sei e quarantacinque ed il tutto
era stato calcolato tatticamente. Il ballo iniziava alle sei e trenta
spaccate, ma questo dettaglio era stato “omesso” ai due giovani
studenti.
-Sister,
c'è tutto vero?-chiese Trix ammassando l'ennesima borsa.
Arianna
annuì contando le valigie.
-Perfetto,
ci sono otto valigie più i beauty case e i tre
sacchetti con i regali solo per passare due settimane in New Jersey.
Mi sembra tutto normale.-
Alice
correva eccitata di qua e di là aspettando Frankie: Denise e
Paul infatti, con il minore dei loro figli avrebbero preso l'aereo
per Wyckoff alle otto e trenta, mentre si erano accordati per far
prendere loro l'aereo che partiva alle tre di notte.
-Sono
sicura che tanto ho scordato qualcosa.-sbuffò Chiara
ammassando il suo zaino.
-Poco
male, andremo sulla main street a fare shopping. Mi sono già
informata.-sorrise Arianna con un ghigno.
-Che
sorelle organizzate!-sospirò sorridente Chiara con i capelli
ancora avvolti in un soffice asciugamano rosa.
-Tu
che cosa ci fai giù! Eric e Dillon stanno per arrivare a
pettinarti, vestirti e truccarti. Muoversi, di sopra!-la rimbeccò
Trix dandole delle pacche sul sedere.
-Forse
è il caso che ci prepariamo anche noi.-disse Arianna
saggiamente controllando l'orologio.
Troppo
poco tempo dopo, il campanello suonò e con un urlo eccitato
Alice andò ad aprire. Quando Arianna e Giulia scesero le scale
fasciate nei loro abiti blu scuro, Kevin e Joe erano fermi
all'ingresso e stavano discutendo animatamente sulle valigie. Solo il
rumore dei tacchi sicuramente vertiginosi contro il legno servì
loro per distrarsi dalla disputa per guardarle.
Se
la reazione dei due Jonas maggiori era quella di una visione
celestiale (mascella spalancata e occhi eccessivamente aperti, con
espressioni da idioti incorporate) la razione delle sorelle Ruggieri
fu simile.
-Si..signori
Jonas! Paul, Denise! Non vi aspettavamo.-ammise Arianna con un
sorriso tirato ed un po' nervoso.
-Oh,
care! Siete sublimi, davvero! Sono stati davvero bravi i tuoi amici a
realizzare tutti i vostri abiti! Nicholas è uno
spettacolo.-esclamò Denise con uno strano luccichio neglio
occhi correndo ad abbracciarle.
-Amore,
che ci fa qui tutta la famiglia Jonas al gran completo?-chiese
Arianna a denti stretti al suo ragazzo.
Kevin,
dopo averle baciato una guancia, in tutta risposta sospirò con
aria rassegnata.
-Questo
è il primo ballo del liceo dei ragazzi! Non potevo
assolutamente perderlo! Paul, stai scattando foto, vero? Ho dato
precisi ordini al fotografo a casa di fotografare ogni istante
Nicholas e di certo Dillon sta facendo lo stesso al piano di
sopra.-esclamò Denise sistemando una ciocca di capelli a Kevin
che si tirò indietro indispettito, mentre il padre sottomesso
scattava foto a destra e a manca in pieno stile reportage.
-Su,
Paul. Ora noi andiamo che dobbiamo tornare a casa e poi torneremo con
Nicholas per le ultime foto. Paul, hai fatto una foto di gruppo?-lo
rimproverò la moglie.
-Sì,
Denise cara.-sospirò alzando una mano verso i ragazzi in segno
di saluto.
-Ha
preso un fotografo con cui abbiamo fatto un paio di shoot. Ci
seguirà tutti e sei tutta la sera.-
Trix
inarcò un sopracciglio mentre Big Rob trasportava senza
fatica parecchie delle loro valigie e le portava nella limo.
-C'è
qualche possibilità che io finisca su People,poi?-
-Certo,
potremmo sempre far arrivare le foto in forma anonima.-rise lui
attirandola contro il suo corpo e dandole un bacio sul naso,
sussurrandole un “sei bellissima” sincero.
La
palestra era un vero spettacolo, sopratutto ora gremita di ragazzi
elegantissimi nei loro vestiti blu, come era stato precisamente
espresso negli inviti.
Tutte
le pareti erano state tapezzati di carta blu notte con rappresentato
un cielo stellato fatto di porporina argentata e sul soffitto
volavano un sacco di palloncini bianchi, blu e azzurri con delle
cordicelle di nastro che scendevano formando tante piccole cascate.
All'entrata
un paio di studenti tenevano il banco dove gli studenti avrebbero
consegnato i biglietti, mentre Clark (lo stesso Clark che si occupava
delle foto della campagna elettorale di Nick e Kim) scattava le foto
ad ogni coppietta che entrava sotto un arco di fiori bianchi e cotone
che ricreava l'effetto neve. Nel fondo della palestra fino circa alla
metà erano stati posizionati dozzine di tavoli rotondi con
tovaglie candide e composizioni floreali che richiamavano le tonalità
blu/azzurrognole con cui era adornata l'intera sala. Finti iceberg
azzurri con orsi e pinguini ad altezza naturale erano stati fatti
posizionare ai bordi della pista da ballo. Per rendere
definitivamente l'atmosfera più speciale, le luci erano tutte
soffuse e coperte con dei lunghi drappi di tessuti luccicanti e
moltissime candele erano state accese. Una mezza dozzina di alberi di
Natale facevano poi bella mostra ai lati della pista, riccamente
decorati.
Il
DJ, quello vero, metteva pezzi di musica in voga del momento.
-wow,
abbiamo fatto uno splendido lavoro!-ammise Joseph guardandosi intorno
e trovando subito l'appoggio del fratello.
-Abbiamo?-chiesero
in coro le due sorelle.
-Beh,
abbiamo contribuito anche noi.-si lamentò Kevin.
-Ti
ricordo che però tutto questo è opera nostra.-rispose
Trix falsamente ferita nell'orgoglio.
-Oh,
poverina. Tranquilla amore, il tuo ego è intramontabile.
Nessuno sarà mai in grado di distruggerlo.-sorrise Joe
prendendola per la vita e attirandola a se.
-Brutto
Essere Inutile!-rise lei prendendolo a borsettate.
Qualche
passo più in là, Kevin prese la mano di Arianna
guardandola negli occhi.
-Avete
fatto un lavoro spettacolare.-ammise Kevin.
Arianna
sorrise furbetta.
-Aspetta
che arrivino Chiara e Nick e poi potrai di nuovo compiacere il mio
ego.-rise lei.
Il
suo ego non sarebbe stato compiaciuto molto tempo dopo, infatti come
previsto Big Rob chiamò Joe nel giro di venti minuti per
avvisarli che erano partiti di casa.
-Ari,
Trix! Ragazze che piacere vedervi. Avete fatto un lavoro magnifico
con la sala, complimenti. Sarà un ballo indimenticabile
questo: la mia incoronazione avverrà in uno scenario
spettacolare. Grazie!-squittì Ella avvicinandosi al gruppo e
portando le mani al petto fintamente commossa.
-Non
c'è di che, tesoro.-sibilò Trix acida con un
sorriso che somigliava impressionantemente ad un ghigno.
Con
l'ultimo falsissimo sorriso si scusò dicendo di avere la
propaganda dell'ultimo minuto da fare.
-Guardala,
non può andare in giro da sola: deve sempre essere seguita
dalle due cagnoline e da quell'idiota che ha fatto soffrire Kim
l'anno scorso.-
-Mamma
mia,non sai cosa le farei adesso. Quella stupida bionda.-borbottò
Trix incrociando le braccia al petto.
-Ragazze,
mi dispiace interrompere i vostri sortilegi, malefici, malocchi
contro quella disgraziata, ma stanno arrivando.-annunciò
Kevin.
Come
due fulmini corsero verso l'entrata. Ari corse da Trevor, il tecnico
delle luci, mentre la rossa tutto pepe corse dal DJ.
Appena
Chiara e Nicholas misero piede nella sala le note di Happy Ending
partirono e un fascio di luce fu tatticamente puntato verso
l'entrata. Era impossibile non notarli. L'intera scolaresca si fermò
per assistere alla loro entrata.
Erano
elegantissimi: Nick indossava uno smoking vecchio stile con papillon
e camicia bianca, il tutto contornato da un cappello a cilindro che
gli dava un'aria da vero uomo della old school.
Chiara
invece era davvero stupenda, era impossibile non definirla tale.
Arianna
e Giulia la guardarono gonfiando il petto per l'orgoglio.
Il
suo vestito contrariamente a tutti gli altri, non era di un carico
blu notte bensì di uno sfavillante tessuto argenteo: le
spalline tempestate di brilanti contornavano una bella scollatura a v
che si chiudeva in un corpetto altrettanto ricamato. Appena sotto il
seno una piccola fascia segnava l'inizio di una gonna lunga fino al
pavimento e svolazzante giusto con un filo di strascico. Dillon aveva
fatto un lavoro magnifico con i capelli: li aveva raccolti in una
semplice acconciatura molto elegante a cui aveva aggiunto una fila di
brillanti usandoli come cerchietto ma lasciando la frangia sul volto.
Il trucco era immancabilmente opera di Eric. Fine, acqua e sapone si
adattava perfettamente all'abito e all'acconciatura.
-Perchè
ci fissano tutti?-chiese a denti stretti sorridendo.
-Perchè
sei bellissima.-sorrise Nick fiero.
Era
senza dubbio lei che aveva attirato l'attenzione di tutti quella
sera: studenti, genitori, insegnanti e persino di tutti gli addetti
al catering.
Con
passo sicuro si avvicinarono ai rispettivi fratelli, sempre mantendo
un comportamento regale. Il loro percorso fu però intralciato
da Ella che marciò spedita verso di loro e anche parecchio
arrabbiata.
-TU!
Chi sei per presentarti con un vestito chiaro? È espressamente
detto che serve un vestito blu! Tu non puoi stare qui!-sibilò
puntandole un dito contro il petto.
Chiara
sorrise con l'espressione più innocente che le riuscisse,
alzando gli occhioni scuri al cielo. In effetti aveva notato una
certa conformità cromatica nei vestiti delle altre
studentesse.
-Non
ho ricevuto nessun promemoria con l'obbligo di vestiti blu!-
-Così
si fa, Sis!-esclamarono le sorelle scambiandosi un cinque
soddisfatte e orgogliose.
-Uhm,
dejavù.-brontolò Kevin con un sorriso.
Ella
si allontanò con un ringhio e l'orgoglio ferito nel profondo:
in effetti non doveva essere facile per lei essere così
palesemente e maestralmente sostituita.
Quando
Ella fu abbastanza lontano, Kim si voltò verso le sorelle con
aria inviperita.
-Perchè
non me lo avete detto? Lo sapevo che c'era il vostro zampino sotto
tutto questo!-sibilò.
-Ups,
deve esserci passato di mente.-disse Arianna falsamente, appoggiata
da Trix, Joe e Kevin che annuivano convinti.
-Eh,
immagino. Voi mi volete morta, dite la verità. Mio Dio, che
imbarazzo.-disse.
-Ragazzi,
perché non andate a divertirvi? Il fotografo di mamma e papà
è arrivato: diamogli del lavoro da fare!-sorrise Joe.
-Ben
detto, Joe. Signorina, mi concede questo ballo?-chiese Nicholas
inchinandosi davanti a Chiara.
-Con
molto piacere.-rispose lei, porgendogli la mano e dirigendosi insieme
verso la pista da ballo, godendosi per qualche ora il loro
ballo del liceo e dimenticandosi persino per una sera della tensione
accumulata nelle settimane precedenti.
-Ecco..permesso.
Pronto?! Si, bene. Silenzio, per favore. Silenzio, per favore
ragazzi! Silen..un attimo di attenzione, ragazzi! Stiamo aspettando
come sapete, il conteggio dei..dei..dei..dei.. voti che decreterà
la..Per favore, Pertroson! Pertroson, ecco se ci dice per che cosa
stai ridendo magari ci divertiamo tutti, eh? Andiamo,su! Dicevo,
stiamo aspettando il conteggio dei voti che descreterà la
fortunata reginetta del ballo di Natale, seguita dal risultato delle
elezioni studentesche. Oh, il baldo giovanotto che avrà
l'onore..-
Stewe
Quinn, in un imbarazzantissimo completo blu elettrico con tanto di
camicia a sbuffi e cravattino blu si allungò sul palco
cercando di scorgere un punto indicato dall'inferimiera della scuola.
Con
la mano tremante si asciugò la fronte, maledicendosi in molte
lingue per aver fatto in modo che quelle pazze scatenate delle
Ruggieri organizzassero tutto questo. Lanciò uno sguardo alla
sala e a malinquore dovette ammettere che però avevano fatto
un gran lavoro. La palestra non era mai stata così bella.
-Ok,
come si chiama? Johnson. Johnson?Johnson? Johnson! Sì, dico a
te, Johnson! Cosa diavolo ci stai mettendo in quel punch,eh? Hai
voglia di passare un po' di tempo con me in detenzione o ti
accontenti di un altro anno qui? Andiamo, eh! Forza! Dicevamo, il
baldo giovanotto che avrà l'onore di essere incoronato re
del ballo e che aprirà le danze con la reginetta è...-
Stewe
aprì la pestante busta blu.
Tutta
la sala rimase miracolosamente in silenzio e le rare chiacchiere che
c'erano venivano sussurrate.. Nicholas nemmeno aveva prestato troppa
attenzione a quello che il preside stava dicendo, intento a
raccontare un aneddoto a Chiara. Involontariamente intrecciò
le dita della sua mano con quelle della sua bella, sorridendole
amorevolmente.
Chissà
chi sarebbe stato quell'anno il re. Lo scorso anno gli avevano
riferito che era stato Christopher. Sì, lo stesso
Christopher che lui non sopportava perché dava troppe
attenzioni alla sua principessa.
-..è
Nichoals Jonas!-
Tutti
gli occhi e un luminoso occhio di bue furono su di lui che assunse
una graziosissima tonalità rosa.
-Prego,
signor Jonas. Venga qui con me. Dovrebbe essere abituato a stare sul
palco, no?-
Chiara,
con un sorriso luminosissimo gli accarezzò la guancia,
dandogli un dolce bacio.
Nicholas
timoroso si avviò sul palco.
-Congratulazioni Nicholas!
Allora ragazzi sta arrivando la busta, un attimo di pazienza intanto
un bel applauso per la nostra bibliotecaria, che quest'anno andrà
in pensione! Miss Holtron!-
Un'anziana
signora appartenente alla categoria “ci sono parecchie cose
imbarazzanti stasera in giro” con un completo in tweed e lana
cotta grigio, quasi sicuramente di qualche millennio prima
fece la sua comparsa sul palco.
Trix
e Arianna si guardarono, pronte a commentare la mise come avevano
fatto per ogni persona presente in sala, ma i due bei fratelli le
presero sul tempo chiudendo entrambe le loro bocche con un metodo
poco tradizionale ma assolutamente gradito.
Nicholas
cercava di scorgere Chiara tra le miriadi di ragazzi accalcati ai
ridossi del palco. Era strano starsene lì, con una luce e
tutti gli sguardi puntati addosso senza avere una chitarra in mano o
senza aver fatto qualcosa di particolare. Che poi, perché
proprio lui? Non aveva nemmeno intenzione di presentarsi come
candidato! Stupidamente però, non aveva pensato con chi aveva
a che fare. Dire Ruggieri Sisters,aveva detto tutto. Era certo
che c'entrassero ancora una volta loro. Erano malefiche
oltre ogni aspettativa! Con un dito cercò di allentarsi
il papillon ma uno sguardo tagliente da parte delle sue cognatine
lo fece subito desistere.
-Grazie,grazie grazie ragazzi!
Grazie a tutti!-disse la vecchina una volta riuscita ad arrivare più
o meno a destinazione.
-Attenta ,attenta al filo signorina
Holtron!-disse Nick salvando in extremis la vecchina se altrimenti
sarebbe capitolata sotto il palco in maniera poco carina.
Trix
si sbattè un palmo sulla fronte. Non era possibile! Tutte
quella sera dovevano trovarle le persone strane?
-Sì, molte
grazie!Dunque allora vediamo un po'. Accidendi, non si riesce mai ad
aprilrle queste maledette buste!-disse gesticolando nel vano
tentativo di aprire in non si sa bene quale maniera la
busta.
-Oh,ecco qua!-esclamò trionfante estraendo il
cartoncino.
Improvvisamente
le due sorelle Ruggieri maggiori scansarono con poca grazia i
rispettivi accompagnatori avvicinandosi di qualche passo al palco e
stringendosi la mano. Inutile negarlo, erano nervose. Ricordavano
benissimo tutti gli anni in cui loro erano state reginette del ballo
di fine anno ma quella volta era diverso.
Chiara
invece, al contrario delle sorelle, cercò di spostarsi ancora
di più verso le zone meno illuminate della palestra.
-Dai,
cazzo.-borbottò Trix.
Non
erano brave a gestire la tensione.
Ella
si avvicinò al palco con un sorriso fiducioso e la sicurezza
di aver vinto.
Trix
sbuffò vedendola.
-Ride
bene chi ride ultimo, Barbie.-sibilò riscontrando
l'appoggio della sorella maggiore.
-Eh, la reginetta del ballo di
quest'anno è...chi ha la mania di scrivere così
piccolo? Dove sono i miei occhiali? Non so mai dove li metto!-si
lamentò tastando ogni centimentro del corpo in maniera
abbastanza vergognosa.
Stewe,
consapevole di quanto stesse facendo penare gli studenti, decise
finalmente di intervenire mosso da non si sa bene quale pietà
verso i continui sospiri e le continue inspirazioni dei suoi studenti
che trattenevano il fiato. C'era aria di cambiamento quell'anno.
Bisbigliò qualcosa velocemente alla
bibliotecaria.
-Eh?-chiese perplessa.
Stewe alzò gli
occhi al cielo, ripetendo di nuovo il nome della reginetta.
-Ah,
ah! Ok, grazie! La reginetta è...-
Nuovo
momento di tensione, tutti gli studenti trattennero il fiato in
attesa. Anche Kevin e Joe, impegnati fino a qualche istante prima a
discutere su chi dovesse stare vicino al finestrino in aereo, si
zittirono e (scaramanticamente) incrociarono le dita.
Tutto
intorno rimase muto e per un istante nemmeno il vento soffiò.
-Chiara
Ruggieri!-annunciò Miss Holtron.
Le
cose che successero nei cinque secondi successivi furono veramente
tante.
Arianna
e Giulia iniziarono a saltare su quei tacchi vertiginosi
abbracciandosi e urlando quasi quanto avessero vinto loro le
elezioni.
Kevin
e Joe, nonostante la promessa di darsi un contegno e l'apparente
menefreghismo per uno stupido ballo del liceo, esultarono
quasi quanto le due sorelle.
Ella
Devon e Christopher McKeller iniziarono ad urlare e di certo non di
gioia quando capirono che avevano perso. Le loro espressioni si
tramutarono da tremendamente sicure a tremendamente furiose nel giro
di qualche frazione di secondo. Erano stati palesemente
rimpiazzati.
Chiara
rimase a guardare fisso davanti a se, senza capire bene perché
quei ragazzi l'avessero trascinata in mezzo alla pioggia di
coriandoli e petali che scendevano dal soffitto soffici come neve.
-Aspettate,
ma io.. non posso.. insomma!-tentò di dire prima di essere
stritolata dagli abbracci delle sue sorelle.
-C'è
il vostro zampino, vero?-chiese sconcertata.
-Noi?
No. Figurati. Noi non c'entriamo niente.-
-Nientissimamente.
Assolutamente estranee.-risposero con un sorrisetto di chi invece la
sapeva lunga.
Kim
si lasciò andare in una fragorosa risata quando si trovò
senza quasi accorgersene sul palco mentre Nicholas, come da
tradizione, le posava il diadema sui capelli accompagnato da un
fugace bacio.
-Aspettate,
aspettate! Mi hanno appena portato la busta con il nome del
presidente del comitato studentesco e di tutta la giunta, di
conseguenza.-
Di
nuovo la sala si calmò mentre gli ultimi coriandoli scendevano
dal cielo.
Questa
volta, Kim prese la mano di Nick e la strinse forte.
Nonostante
non fosse nei suoi programmi, ci avevano lavorato sodo e ora credeva
nel poter far del bene in quella scuola. Non da sola ovviamente, ma
affiancata da Nick e dai loro nuovi amici.
-Non
ci credo, la nuova task force scolastica è composta da
Nicholas Jonas presidente, Chiara Ruggieri vicepresidente,
Leny Watson, Emma Roberts, Andreas Mendoza, Clark Adler e D.J.
Normann! Congratulazioni ragazzi, buon mandato!-rise Stewe
lasciandosi contagiare dal clima di giubilo in cui era esplosa
l'intera scuola mentre l'orologio segnava mezzanotte con dodici
rintocchi.
Come
da tradizione, il re e la reginetta si esibirono nella tradzionale
prima danza per poi accorstarsi a festeggiare con quelli chaperione
un po' speciali.
-Su,
andiamo reginetta. Tra poco abbiamo l'aereo e non vorrei mai
perdermi le cinque giornate dei biscotti della mamma!-sorrise
Nicholas un'oretta dopo mentre stringeva saldamente la mano destra
della ragazze e si scambiava ancora spallate e abbracci con i
fratelli e gli amici, orgogliosi di lui.
-JONAS!-urlò
indispettita la biondina.
I
tre fratelli si girarono con una strana espressione trionfante sul
volto, tenendo un braccio intorno alle spalle delle loro compagne
molto soddisfatte per l'esito della serata.
Nicholas
esibì un ghigno degno delle sorelle Ruggieri.
-Questa
è la mia scuola, Jonas. Tu non sai contro chi ti sei messo e
non sai di cosa sono capace.-sibilò puntandogli un dito
contro.
Il ghigno che lui le
rivolse di rimando era come un cartellone al neon con su scritto Non
vedo l'ora.
Nicholas scosse la
testa con il tipico sorriso di famiglia che doveva essere la loro
arma segreta. Poteva farti a pezzi in pochi minuti.
-Oh, no tesoro. Questa
è la mia famiglia e per la cronaca...questo è
solo rock'n'roll.-
Che Nicholas si stesse
divertendo era chiaro e quando Ella lo vide abbozzare un sorrisino
ironico, le venne voglia di schiaffeggiarlo. Non c'era bisogno di
essere degli indovini per intuire a che cosa stesse pensando.
Con una risata, si
diressero tutti verso la limo che li aspettava fuori, pronti per
raggiungere il resto della famiglia e passare insieme un fantastico
Natale.
THE END.
******
Ci
siamo. È finita. Come avete ben visto, c'è scritta la
parola fine qui sopra, anche se forse sarà
una fine per poco. Ho deciso di postarlo oggi, con un giorno
d'anticipo, così entro fine settimana con l'epilogo chiudiamo
questa avventura nata
un po' per gioco e un po' per scherzo.
Ho preso la decisione
anche di ringraziare in questo capitolo, per lasciare l'epilogo come
tale e come conclusione.
Grazie
a tutti quelli che hanno preso parte a questa fan fiction, in
particolare modo a chi ha prestato la sua persona (le sisteeeeeers),
ai JoBros, alla mia mente malata (etciù).
A
Kim, per l'insauribile aiuto nei momenti di crisi. E perché
“problemi con l'ispirazione? Kim ha sempre la soluzione!”. Grazie
per tutti i fotomontaggi, la canzone che ha registrato solo per me
*______*, gli scleri e gli insulti quanto per te scrivevo troppo. Ci
siamo avvicinate un sacco con questa fanfiction e la cosa non può
farmi altro che piacere. Ti voglio bene, sistAr.
A
Trix e a tutti gli insulti che mi sono presa, dalla dannata alla
stronza malefica perchè piantavo di scrivere nei momenti clou,
e perché se lei non mi avesse esaltato l'ego a mille, questa
storia non sarebbe qui. A lei perché è la mia
betalecchina preferita, e come lecca lei non lo fa nessuno. Mi
arruffiana come pochi, facendomi persino odiare da me stessa. Ti amo
(forever and ever in the sky so high with the stars and the light!
Scusa eh, ma non l'ho potuta mettere in bocca a Joe, da qualche parte
lo dovevo infilare!!)
Alla
parola TENERO che ha fatto dannare qualcuno A CASO.
All'insulina
che nel corso di questa fanfiction ha salvato la vita a molti di voi,
in primis alla sottoscritta, alla Trix e alla Kimmuccia mia adorata.
Grazie
a tutti voi che avete recensito, che vi siete commossi, che mi avete
supplicato di continuare anche quando di voglia non ne avevo, che
siete sempre stati qui, grazie di cuore.
Last
but not least: grazie al mio iPhone per tutti i pezzi scritti su di
lui in fretta sul bus e alla tracklist “JJJJJJJJJonas” per essere
andata con una media di sette volte la settimana (quattro ore,
trentadue minuti e quarantacinque secondi, per la precisione), grazie
al PC che sta funzionando per grazia di nostro signore Armani e tra
poco mi abbandonerà,grazie al Mac tra
poco sostituirà il PC, grazie alla mia Carlottina che
l'ha letta e ha detto che ho stile e non solo nel vestire (detto
legge in fatto di moda!!!), grazie a Nostro Signore Armani, perché
vedendo certi abbinamenti gli è venuto un infarto ed è
venuto anche alla sottoscritta: JoBros, imparate a vestirvi, è
una supplica. I soldi li avete, avete cattivo gusto ma avete buon
cuore: quindi perché non fate un'opera di carità e
assumete una stylist che sappia il fatto suo (se volete io e la Trix
siamo disponibili :P).
Detto
questo, ringrazio quelle ottantacinque persone che nel corso dei mesi
l'hanno seguita e preferizzata, a chi l'ha sempre letta e chi con
questa ha sognato, riso, pianto.
Ringrazio
anche per le amicizie che sono nate grazie a questa storia e alle
persone fantastiche che ho avuto l'opportunità di conoscere.
Ci
vediamo con l'epilogo, GRAZIE di nuovo a tutte.
Con
affetto,
Arianna
Ps. Parte del discorso del preside è ispirato alla track "La reginetta del ballo" dei Gemelli Diversi. |
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Capitolo 46 *** Epilogo. ***
Epilogo
*****
Epilogo.
Alcune
volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo solo quando si
iniziano a vedere i segni dell'età, quando ci accorgiamo che
la scatola con le fotografie ormai è un'immenso scatolone,
quando riguardando un video non ci capacitiamo del perché
“eravamo conciati così”.
Altre
volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo perché
qualcuno ce lo fa notare, e non sto parlando di rughe o capelli
bianchi. Quando si è giovani, un anno sembra un minuto, un
minuto un istante e fare progetti a distanza di sei mesi sembra
un'eternità. Meglio vivere al minuto, perché anche la
giornata è troppo lunga per fare piani.
Joe
sorrise soddisfatto, asciugandosi la fronte con l'asciugamano che il
fratello gli aveva appena posato sulle spalle.
-Ragazzi,
questo concerto rimarrà nella storia per molto, molto
tempo.-asserì Nick, prendendo in mano la chitarra.
L'intero
Hollywood Paladium al 6215
di Sunset Boulevard
(Hollywood, CA) urlava ininterrottamente da più di due ore,
non stancandosi mai di cantare, urlare, saltare e scattare foto ai
loro idoli.
-Bene
ragazzi. Sono, come ben sapete, ormai più di 4 mesi e oltre 2
tour che portiamo in giro il nostro album “A little bit longer”.
Abbiamo fatto in media due concerti in ogni Stato, abbiamo avuto
l'occasione di visitare paesi di cui nemmeno sapevamo l'esistenza o
di cui abbiamo sentito parlare solo nei libri.-
-Che
tu non hai mai letto!-lo beffò Nick, facendo ridere tutti.
Kevin
rideva vicino a Joe.
-Ehi,
Nicky! Stavo facendo un discorso serio!-si lamentò lui offeso.
-Prima
che il mio adorato fratellino diciasettenne mi interrompesse, stavo
dicendo che questo è il nostro ultimo concerto, è la
fine di un tour pieno di sorprese. Di comune accordo, abbiamo deciso
di prenderci un anno di pausa per lavorare ai nuovi pezzi. Anyway,
prima ce ne andremo qualche giorno in una SPA: sapete, tutto questo
girovagare non fa per niente bene ai miei capelli!Sono secchi,
sciupati, sfibrati!!-si lamentò.
-Joseph
Adam!-lo richiamarono i suoi fratelli, perfettamente consapevoli che
se non l'avessero fermato sul nascere, quello non sarebbe stato un
discorso di addio ma piuttosto di autocelebrazione di Joseph. Da
quando stava con la rossa il suo ego era cresciuto in maniera
esponenziale!
-Oh
my Gosh, ragazze non piangete! Non spariamo per sempre! Ci
mancherete un sacco durante questo anno.-
-Sorry,
I'm sorry. No ragazze, non piangete sul serio. Mi commuovo anche
io!-
Kevin
fece un sospiro e sfoderò il suo miglior sorriso.
-Ehy,
ragazzi. Il concerto ancora non è finito e ci sono un paio di
cose da fare prima di chiudere questa fantastica esibizione.-
Kevin
aveva tentato di ricordare quel discorso che si era preparato mille
volte, che aveva imparato a memoria e ripetuto davanti allo specchio.
-Volevo
farvi una domanda. Avete mai amato qualcuno? Qualcuno di normale, non
una rockstar o un divo di Hollywood. C'è mai stato un ragazzo
o una ragazza che vi abbia fatto perdere la testa e a cui l'avete
fatta perdere voi? Qualcuno che vi abbia visto nei momenti migliori e
sopratutto peggiori?-
Nick
e Joe si scambiarono un'occhiata perplessa.
-Dove
vuoi arrivare, fratellino?-chiese Joe perplesso.
Ora
dovevano cantare tanti auguri a Nick, ma quel discorso c'entrava
poco.
-Voglio
arrivare a dire che oggi è il compleanno di due persone per me
molto molto importanti: sì, Nick e un'altra persona che oggi
compie 21 anni e finalmente si guardagna il diritto di bere
legalmente.-
In
mezzo a quelle 4000 persone, Ari arrossì vistosamente.
-Bene,
io ho conosciuto una persona che corrisponde esattamente a tutto ciò
che io ho detto prima e vorrei che mi raggiungesse con il suo
entourage qui sul palco.-
-OMG!
Nick, prestami dell'insulina.-borbottò Joe con lo sguardo
allucinato.
Conosceva
bene il fratello, tremendamente bene. E se lo conosceva così
bene, sapeva anche dove voleva andare a parare.
Nick
lo guardava perplesso, mentre Ari e le sorelle si facevano largo tra
il pubblico, scavalcando le recinzioni di protezione sotto lo sguardo
invidioso di tutte quelle ragazzine.
A
Trix la cosa piaceva invece, e piaceva immensamente.
Big
Rob prese le ragazze per la vita, mettendole senza fatica sul palco
dove il proprio Jonas le aiutò a salire.
-Kevin.-lo
rimproverò dolcemente Ari.
Kevin
rise vedendo l'imbarazzo della sua bella ragazza.
-Bene
bene, ora pregherei i due festeggiati di mettersi al centro del palco
mentre anche la famiglia ci raggiunge!-
-Che
diavolo vuoi fare, Kev?-chiese Joe ridendo.
-Cantare
tanti auguri! E one, e one two three four!-
Grazie
all'appoggio della band e alle 4000 persone presenti quel Tanti
auguri divenne qualcosa di davvero eccezionale.
Arianna
sorrideva imbarazzata, spostandosi continuamente una ciocca di
capelli dietro l'orecchio.
Nick
capiva il suo imbarazzo, così le posò un braccio
intorno alle spalle, mentre entrambi sussurravano le parole
divertiti. Cantare tanti auguri ai festeggiati sul palco non era una
novità: era successo lo stesso qualche mese prima a Boston per
il compleanno di Trix e ancora l'anno precedente durante
un'esibizione dei Jonas a Albuquerque, in Nuovo Messico dove Nick
aveva chiamato Kim durante il concerto e le aveva fatto cantare tanti
auguri.
-...happy
birthday to youuuu! Yeaaah!-urlò la folla.
-Auguri
Ari!/Auguri Nick!-si dissero i due festeggiati scambiandosi un bacio
sulla guancia.
Si
levò un coro di applausi che durò fino a quando Kevin
prese in mano il microfono, passando a Greg la chitarra.
-Grazie
mille, ragazzi. Davvero spettacolare. C'è un'altra cosa che
vorrei dire. Questa ragazza, corrisponde esattamente al mio ideale di
anima gemella.-
Nick
si spostò lasciando il palco al fratello, mentre Joe si
portava una mano alla bocca. Non c'era più dubbi ormai.
-Credo
che tutti lo sappiano, ora!-ghignò Joe cercando di darsi un
contegno, ma indicando il megaschermo che riprendeva i loro volti.
Era
emozionato lui per il fratello, chissà quale emozione doveva
provare.
-Dettagli,
Essere!-lo liquidò Kevin con un gesto della mano,
beccandosi uno sguardo pieno di stima di Trix che con la sorella
minore se ne stava accanto al pianoforte del palco, con Denise, Paul
e i due bambini.
-Dicevo,
i regali oggi andrebbero fatti a te, lo so. Però mi chiedevo
se ti andasse di farne uno a me.-
Tutti
rimasero in silenzio, nell'attesa di sentire cosa il chitarrista
dicesse. Denise si portò le mani alla bocca, Trix una alla
fronte. Non c'erano dubbi: con Kevin la parola d'ordine era stupire.
Arianna
invece sembrava perplessa. Kevin aveva la bocca asciutta, sentiva il
suo cuore scoppiargli nel petto: nessuna emozione era mai stata tanto
forte e nessuna delle mille prove che aveva fatto equivaleva a quella
che stava facendo ora. Respirò profondamente, cercando di
farsi arrivare più ossigeno possibile ai polmoni e al
cervello, totalmente impegnato a mettere in riga quelle quattro o
cinque parole che formavano una frase a senso compiuto.
Kevin
si inginocchiò, scacciando gli ultimi dubbi anche ai più
tordi e insinuandone uno alla ragazza che, evidentemente presa in
contropiede, aveva iniziato a sbiancare.
-Mi
vuoi sposare, amore?-
Silenzio,
qualche tonfo, centinaia di “ooh” dalla platea, il
microfono di Joe che cadde con un rumore abbastanza fastidioso.
Nick
iniziò a ridere istericamente appoggiandosi al pianoforte,
mentre Trix si sbattè il palmo sulla fronte. Kim esultò
con gli occhi lucidi, aggrappandosi a Denise che visibilmente
emozionata mormorava “il mio bambino”.
Mi
vuoi sposare, amore? Non
riusciva a crederci, non riusciva a parlare, non riusciva a dire o
fare niente. Kevin le aveva chiesto di sposarlo. Non ci aveva mai
pensato al matrimonio, non aveva avuto tempo di pensarci eppure la
risposta la sapeva, era incisa chiara come l'acqua nella sua testa.
Si portò le mani alla bocca, mentre gli occhi le si facevano
lucidi per l'emozione.
-Sì,
Paul Kevin Jonas II. Voglio sposarti.-sussurrò, iniziando a
ridere e piangere insieme.
Il
suo fidanzato la prese tra le braccia e la baciò. Era
stato tutto anche meglio di come se lo sarebbe mai immaginato.
-TUUU!Scordati
che io mi metta quegli orridi vestiti tutti fru fru verde pisello,
rosa confetto, rosa pesca o lilla sai??-la minacciò Trix,
saltandola poi addosso per abbracciarla. La sua sorellina si sposava,
e non poteva far altro che essere felice per lei.
Joseph,
ripresosi dallo shock, saltò sulle spalle del fratello e lo
abbracciò.
-Pronto
a farmi da testimone?-chiese, dandogli una pacca fratena.
-Sarà
un onore!-rispose quello.
Tutta
la famiglia Jonas intanto corse ad abbracciare i ragazzi.
-Kevin!
Dovevi dirlo alla mamma! Oh, tesoro sono così felice!-disse
tra le lacrime abbracciando il figlio.
-Cognato!!-urlò
Trix minacciosa, lasciando le sorelle nelle grinfie di mamma Jonas.
-Eh?-fece
Kevin, lasciando Nick.
-Jonas,
sei un disastro! Le fai la proposta senza un anello??-lo sgridò
Trix abbracciandolo.
-Oddio!
Stop! Fermi tutti!- gridò.
Tutti
gli puntarono gli occhi addosso, me lui sorrise e si tolse una delle
collanine che portava al collo, dove era stato precedentemente
infilato l'anello.
Una
semplice fedina in oro bianco con incastonati tre diamanti di cui uno
blu, ovviamente di Tiffany.
-Mano
prego.-disse infilandolo all'anulare, scambiandosi poi un bacio con
la futura moglie, tra gli applausi e le grida disperate del pubblico.
-TU!
L'avevi premeditato e non ci hai detto niente??-urlò Joe
indignato.
-Tu
sai mantenere un segreto?-chiese Kevin scettico.
-No
ma avrei potuto provarci!-replicò l'altro offeso.
-Che
bello, ragazzi! Oltre ad un disco dovremmo anche organizzare un
matrimonio allora!-disse Nick al microfono.
-Quando
vi sposate?-chiese Joe.
-Anche
subito!- rise Kevin, guardando Ari negli occhi.
-C'è
un pastore in sala?-chiese lei seria, facendo ridere tutti.
Inaspettatamente,
Paul Kevin Sr alzò la mano e la band, presa dall'euforia del
momento, iniziò con la marcia nuziale.
Fortuna
volle che ci pensò mamma Jonas a prendere il controllo della
situazione e ad interrompere il valzer che Joe e Nick avevano fatto
per prendere in giro il fratello.
-Ah
no, miei cari. Non se ne parla proprio per niente, signorini! Questo
matrimonio si organizza in piena regola!-esclamò Denise
abbracciando Ari.
Joe
non poté fare a meno di sorridere,mentre Trix andò da
lui ad abbracciarlo.
-Amore,
ma questo isterismo collettivo è dovuto al fatto che sono
felici che si sposi, o perché c'è un Jonas in meno
sulla piazza?-chiese con la testa contro il suo petto, indicando la
platea dove alcune ragazze erano disperate, nel senso lato del
termine.
Joe
rise, baciandole la fronte.
-Ragazzi,
anzi, famiglia: credetmi. Vorrei festeggiare ora e dopo lo
faremo, mamma e papà prenoteranno da qualche parte finita la
festa, ma noi abbiamo un ultimo concerto da concludere.-disse Nick.
-Ovvio,
signor Fidanzato! Prego, molli la futura moglie nelle grinfie dei
suoceri e dia il tempo! The show must go on!- fece
plaetalmente Joe, imitando Freddy Mercury nelle mosse.
Le
luci si spensero, calò il pesante sipario di velluto rosso e i
tre Jonas rimasero ancora in posizione finale, con il fiato grosso
per le ultime acrobazie. Partirono appalusi, urla, cori. Si sfilarono
gli strumenti in un silenzio religioso, abbracciandosi l'un l'altro,
congratulandosi per lo show e per le nozze; si ringraziarono per aver
avuto l'opportunità e l'onore di far parte di una famiglia e
di una band così.
Intanto
tre ragazze ben note si avvicinarono abbracciandoli.
Tutti
sapevano che con quel sipario, con quello show, quella sera si era
chiuso un capitolo della loro vita. Ma come in ogni libro, dopo il
primo capitolo ce n'è sempre un altro: più bello, più
interessante, più triste, più vero.
The
end.
|
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