Dicembre 1931 di Evose (/viewuser.php?uid=208907)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il grande Capitan Bassotto ***
Capitolo 2: *** Il prestito ***
Capitolo 3: *** Il piano ***
Capitolo 4: *** Il cinismo di Paperone ***
Capitolo 5: *** Il rapimento ***
Capitolo 6: *** Il commissariato di Paperopoli ***
Capitolo 7: *** Il dialogo tra Nonno Bassotto e Ma' Bass ***
Capitolo 8: *** Il 23 dicembre ***
Capitolo 9: *** Il tradimento ***
Capitolo 10: *** Il pagamento del riscatto ***
Capitolo 1 *** Il grande Capitan Bassotto ***
<< Io! Il grande Capitan Bassotto, il terrore del Mississippi, ridotto a far da balia a tre marmocchi! Roba da non crederci. >> rimuginava tra sé l'ex-pirata. Ormai era avanti con gli anni, e tutti i suoi figli (componenti della gloriosa Banda Bassotti) o erano emigrati e avevano formato altre bande in giro per il mondo, o erano stati arrestati. Quest'ultima cosa era successa al suo ultimo figlio, l'unico a non essere emigrato: si era sposato e aveva messo su famiglia, ma si era fatto arrestare al posto della moglie: era troppo innamorato di lei, e questo era un grosso punto debole. La moglie poi, dopo l'arresto del marito, se ne era scappata da Paperopoli e aveva abbandonato i figli davanti il covo di Capitan Bassotto. << Per colpa di quegli irresponsabili ora devo crescere i miei nipoti. Pensavo che, dopo aver allevato quelle canaglie dei miei tre figli, avrei potuto riposarmi e dedicarmi in solitaria a furti sostanziosi, invece ora devo ricominciare tutto d'accapo. Spero solo che queste pesti possano essere la nuova Banda Bassotti, in futuro. >>. Capitan Bassotto si trovava dentro il suo covo mentre ragionava così, e stava preparando da mangiare una zuppa: fuori c'era molto freddo, era ormai dicembre inoltrato. Si chiedeva come facessero i suoi nipoti a stare fuori a giocare con quel freddo. Siccome era quasi ora di cena, il Bassotto uscì dal rifugio e cominciò a chiamare i nipoti, urlando. Vennero dopo pochi minuti, con una particolare felicità.
<< Nonno! Nonno! È tornata! >> gridavano in coro festanti.
<< È tornata? Chi...? Non sarà... >>
Non riuscì a finire la frase, che notò in lontananza una figura seguire i nipoti. La riconobbe subito, nonostante a distanza.
<< Ma'! >> sussurrò con rabbia.
I Bassotti erano bambini di dodici anni, e non vedevano la madre da quando ne avevano sette. Lei li aveva lasciati con una scusa davanti la casa del nonno, e non avevano mai capito che li aveva abbandonati. Il nonno per conto suo non aveva mai detto ai nipoti questa cosa esplicitamente, per non farli soffrire; sì, era uno spietato criminale, ma, in fondo, un cuore lo aveva pure lui.
<< La mamma è tornata! >> gridarono gioiosi i Bassotti, facendo un girotondo attorno al nonno.
<< Marie... Cosa ti porta qui? Te ne eri andata tanti anni fa, cosa ti ha spinto a tornare? >> domandò Capitan Bassotto cercando di mantenere la calma.
<< Capitan Bassotto Cuornero! Quanto tempo! O dovrei chiamarti Nonno Bassotto? >> chiese ironica lei << Sono venuta a trovare i miei figli, ormai Natale è vicino, e mi andava di passarlo con loro. >> continuò << E poi... Sono venuta per proporti un affare! >> disse sussurrando all'orecchio del Capitano.
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Capitolo 2 *** Il prestito ***
<< Avanti il prossimo! >> disse scocciato Paperone dalla scrivania del suo ufficio.
<< È permesso? >> chiese un'anziana signora all'ingresso.
<< Se voi siete la prossima, sì! Non perdete tempo, e ditemi quello che vi serve. Ma sappiate che è molto difficile che riusciate a spillarmi un prestito! >> affermò con rabbia Paperone.
<< Oh, Paperone, non voglio chiederti nessun prestito! >> rispose la vecchia.
<< E che cosa volete allora?! Come vi chiamate? >>
<< Non ti ricordi di me? Sono Elvira Coot... >>
<< Dovrei conoscervi? Elvira Coot... Dove ho già sentito questo nome? Ah, forse ho capito! >> Paperone allora si alzò e andò a cercare fogli in un archivio. Dopo aver tolto tante cartacce, trovò finalmente quel che voleva.
<< Ecco! Elvira Coot! Voi... Ah, no... aspettate un attimo... Voi siete la madre di Quackmore Duck, il marito di mia sorella Ortensia! Ecco dove avevo già sentito il vostro nome! Che volete? >>
<< Sono venuta a parlarti di mio figlio, di tua sorella e dei nostri due nipoti. >> affermò con sicurezza Elvira.
<< Bha, non mi importa nulla di loro! Mia sorella e vostro figlio hanno amministrato la mia fortuna per anni, quando ero in cerca di tesori in giro per il mondo, ma lo hanno fatto nel peggiore dei modi: se non avessero concesso prestiti a mezza città, ora sarei tre volte più ricco! >>
<< Ma ora sei il papero più ricco del mondo! E poi quei prestiti sono serviti a far crescere la città e farla diventare a metropoli che è adesso... >>
<< Non me ne frega nulla! Sono stati dei pessimi amministratori! In più, ora che sono finalmente tornato in città dopo più di vent'anni, loro non servono e posso benissimo amministrare io stesso il mio impero finanziario, senza intermediari come loro. Per questo li ho licenziati! >>
<< Paperone, ti rendi conto che hai messo sotto un ponte un'intera famiglia, la tua famiglia? Tua sorella e mio figlio sono dovuti emigrare e tornare in Scozia per trovare un lavoro... >>
<< Avevo dei posti liberi come operai nelle mie fabbriche, ma loro li hanno rifiutati! >> disse Paperone in maniera secca.
<< Ci mancherebbe altro! Sono i parenti più prossimi del proprietario e devono fare il lavoro più umile e sottopagato? >>
<< Non faccio nepotismo! Se vogliono arrivare in alto devono partire dal basso, come feci io anni or sono! Ero un semplice lustrascarpe, e ora sono il più ricco del mondo: questo solo perché sono partito dai lavori più umili senza arrendermi! E ora che sono ricco gli altri parenti cosa vogliono? Approfittare del mio status senza essersi meritati e sudati nulla, dopo che ho passato anni senza sentirli? Eh no! Troppo facile! >>
Il discorso del Paperone furente era parecchio convincente, e la stessa Elvira si era trovata con pochi elementi con cui controbattere.
<< Paperone, ti chiedo almeno di aiutare i due figli di Quackmore e Ortensia, Paperino e Della. I loro genitori non avevano soldi sufficienti per poterli portare con loro in Scozia, e allora li hanno dovuti affidare ad altri parenti... Di Paperino me ne occupo io, mentre di Della se ne occupa tuo fratello Gedeone... Però entrambi fatichiamo ad avere soldi sufficienti per occuparci di loro. Ti chiedo di aiutarci, io possiedo solo una piccola fattoria, e sono troppo vecchia per poterla sfruttare a pieno da sola. Gedeone invece è un semplice giornalista, nemmeno troppo ben pagato... Fallo almeno per i due bambini! >>
<< COSA?! Allora vedete che volevate chiedermi un prestito? Siete pure bugiarda! Vi potete scordare i miei soldi! Io alla loro età già lavoravo, ed ero in condizioni economiche ben peggiori! Che si arrangiassero! >> disse infine Paperone con aria molto cinica.
<< Ma... >>
<< Zitta! Sapete cos'è questo foglio che ho preso poco fa? È un documento che attesta che nel 1925 avete chiesto un prestito che non avete ancora risarcito! >>
<< Ah già... Sei anni fa il granaio aveva subito gravi danni a causa di una tempesta, e allora ero venuta a chiedere a Quackmore un prestito per ripararlo... >>
<< Vedete che quei due erano degli sciagurati? Voi dopo sei anni ancora non avete restituito nulla! E solo perché eravate la madre di uno degli amministratori dei miei beni! Qui avete ipotecato la vostra fattoria... Bha, avete tempo ancora due settimane per restituirmi quanto mi dovete! >>
<< Ma... Si trattava di un prestito amichevole, era stato messo su carta solo per formalità... Non posso trovare quei soldi in due sole settimane! >>
<< Arrangiatevi, e ora andate fuori, che davanti alla porta c'è una fila interminabile di persone venute a chiedermi prestiti! >>
<< Ma se mi pignorate la fattoria, il povero Paperino non avrà più un tetto sopra la testa... >>
<< HO DETTO FUORI! >>
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Capitolo 3 *** Il piano ***
<< Bene Capitano! >> iniziò Ma' Bass << Sono tornata per parlarti di lavoro. A quanto mi ha raccontato tuo figlio hai qualche conto in sospeso con Paperon de' Paperoni! >>
<< Sì, è vero. Conosco quel riccastro da quando era un semplice mozzo su una nave del Mississippi! Poi lo ho rincontrato qui non appena si è stabilito a Paperopoli, già miliardario. In più, alcuni anni dopo, ci siamo scontrati in Siberia... Tutte le volte mi ha umiliato! >>
<< Fantastico! Quindi se ti dessi l'opportunità di vendicarti per quel che ti ha fatto passare, ne saresti contento? >>
<< Entusiasta, cavolo! >>
Capitan Bassotto e Ma' Bass erano in una piccola stanza mal illuminata del covo, a colloquio davanti a un tavolo. I tre bambini erano invece a giocare fuori.
<< Come ben saprai Paperone è tornato un annetto fa a Paperopoli, dopo aver viaggiato in cerca di tesori per più di vent'anni... >>
<< Lo so eccome: da quando ci scontrammo a Tunguska, non è più tornato a Paperopoli fino al 1930! Ventidue anni di viaggio, ogni volta alla ricerca di una qualche avventura... Che vita! >>
<< Nel frattempo il suo impero economico è stato saggiamente amministrato dalle sue due sorelle, Matilda e Ortensia, e dal marito di quest'ultima, Quackmore. Paperone però, una volta tornato in città, ha deciso di licenziare i parenti. Questi allora sono tornati in Scozia in cerca di lavoro, ma Ortensia e Quackmore hanno lasciato qui a Paperopoli una cosa molto interessante... >>
<< Cosa...? >>
<< I loro due figli! Li hanno affidati all'altro zio e alla nonna paterna. Io stavo pensando di rapire uno di questi due bambini e di chiedere un riscatto a Paperone. >>
<< Geniale, Ma'! Ma perché non entrambi? >>
<< Per un semplice motivo: allo zio Gedeone è stata affidata la femmina, Della: Gedeone però è un tipo tenace e determinato quanto suo fratello Paperone, e quindi sarà davvero difficile sottrargli la bambina. Invece il maschio, Paperino, è stato affidato a sua nonna, una placida vecchietta totalmente innocua: sarà uno scherzo rapire il piccolo! >>
<< Uhm, va bene! Come si chiama questa nonna? >>
<< Elvira Coot! >>
<< Ah, la signora Elvira! La conosco, è stata una delle prime abitanti della città: aveva tantissimi figli, e per questo tutti gli abitanti del villaggio la chiamavano "Mamma Papera". >>
<< Già, e ora che è avanti con gli anni si fa chiamare "Nonna Papera"! Che tipa, per me non è tanto sana di mente. >> commentò Ma' Bass.
<< Credo che semplicemente tenga alla sua famiglia! >> rispose Capitan Bassotto
<< Cosa intendi, Capitano? Guarda, ora ti chiamo "Nonno Bassotto" per davvero se questo è attaccamento alla famiglia. E poi tengo anche io ai miei tre pargoli, cosa credi? È per questo che nel mio piano per rapire Paperino loro hanno un ruolo di rilievo! >>
<< Saranno coinvolti anche loro? Ma sono bambini... >>
<< Devono pur iniziare a lavorare nel nostro campo, no? Quanti anni avevano i tuoi figli quando entrarono nella tua ciurma? >>
<< Effettivamente avevano dodici anni, come loro... Anzi, undici. Ma loro comunque sono dei bambini come si deve, si fanno temere e rispettare da tutti i loro coetanei, sono degli ottimi bulletti di campagna! >>
<< Sono dei semplici bulletti di campagna, Capitano... Scusa, Nonno. Devono fare il salto, devono diventare dei criminali come si deve! >>
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Capitolo 4 *** Il cinismo di Paperone ***
<< Daphne! Eider! Gedeone! Tutta la famiglia Pitagorico! Vi ringrazio davvero di essere venuti da me... >> disse commossa Nonna Papera.
<< Figurati, mamma! Appena abbiamo saputo che avevi dei problemi, non abbiamo potuto fare a meno di venire a vedere come stavi! >> rispose Daphne.
<< Spiegaci cosa è successo, mamma! >> continuò Eider
<< Io ammetto di non essere vostro figlio, ma non appena sono giunto in città anni fa voi mi avete sempre trattato come tale, e se posso fare qualcosa per voi lo farò con piacere. >> concluse Gedeone.
<< Vi ringrazio ancora... Vi ricordate anni fa, quando una tempesta mi distrusse il granaio? >> domandò Nonna Papera.
<< Oh! La tempesta causata accidentalmente dal mio generatore atmosferico? >> chiese preoccupato Cacciavite Pitagorico.
<< Esatto! Bhe, a suo tempo chiesi un prestito a Quackmore per riparare i danni... Lui mi diede i soldi senza problemi e senza pretendere che li restituissi, però segnò questa transazione di denaro nei registri. Ora Paperone, che ha ripreso il controllo diretto del suo patrimonio, vuole indietro i soldi con gli interessi di sei anni, ed entro due settimane. Se no pignora la fattoria ipotecata e ci sbatte fuori... >> riprese Nonna Papera
<< È terribile! Tu sei sua parente, e hai da badare a un bambino per di più! Senza contare che tra due settimane esatte sarà Natale...! >> affermò con sdegno Daphne
<< È proprio questo il problema, figlioli. Tra due settimane è Natale, e tutti i soldi che ho da parte sono quelli che avevo risparmiato durante l'anno in vista della festa natalizia. Dovrò spendere quelli, e quindi quest'anno festeggeremo Natale in maniera molto più spartana... E comunque i soldi non saranno che una minima parte del debito. >> disse triste Nonna Papera.
<< Non vi abbattete, Elvira! >> intervenne Gedeone << Mi vergogno di avere un fratello tanto cinico... Ma non preoccupatevi: noi siamo venuti qui proprio per aiutarvi a saldare questo debito: in queste due settimane faremo una colletta tutti quanti, venderemo il superfluo e faremo in modo di farvi avere il denaro giusto per saldare il debito. Non permetteremo che voi e Paperino vi ritroviate senza un tetto sulla testa! >>
<< Con la mia fortuna non sarà un problema trovare il denaro necessario! >> affermò felice Daphne.
<< Ma come mai Paperone è diventato così cinico? Ricordo che prima della partenza era sì un po' tirchio, ma per nulla spietato e disonesto! >> chiese preoccupata Nonna Papera.
<< Ricordo quando partimmo per Tunguska, nel 1908: mi fece un discorso molto cinico sul commercio di armi, ma poi si ravvide. Dopo quell'avventura, partimmo subito per un'altra, e lo seguii in giro per il mondo per alcuni anni. Ricordo che man mano che il nostro viaggio proseguiva, lui diventava sempre più accecato dal profitto e, anche se non commetteva mai atti contro le leggi, non era sempre onesto e corretto. Decisi quindi di tornarmene a Paperopoli da solo. Lui proseguì il suo viaggio per i successivi vent'anni, e questo girare per il mondo in solitudine, con la sola compagnia del denaro e dell'adrenalina nel conquistarlo, deve averlo segnato, averlo fatto convincere che la ricchezza è l'unica cosa che conta e che nessun uomo è degno di meritarsi il suo rispetto e la sua generosità. >> disse Cacciavite.
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Capitolo 5 *** Il rapimento ***
Le giornate quel dicembre
passarono velocemente, e nel giro di pochi giorni la famiglia riuscì
a raccogliere i soldi sufficienti, anche grazie alla fortuna di
Daphne, che vinse la lotteria di paese nel momento più propizio.
Per quanto riguarda il
piccolo Paperino, si era ambientato con molta facilità in campagna: infatti anche prima che i suoi genitori partissero per la
Scozia capitava spesso che loro non potessero occuparsi di lui per
impegni di lavoro, e allora Paperino stava alcuni giorni dalla Nonna; nella zona aveva quindi già alcuni amici.
Il 20 dicembre, cinque giorni prima il limite di
scadenza del pagamento, finalmente Nonna Papera e
i suoi famigliari erano riusciti a racimolare tutti i soldi del
debito.
<< Siamo pronti per
consegnare i soldi! >> affermò Nonna Papera << Mi
preparo per uscire, vado a consegnarli subito a Paperone. Chissà se
questo vostro gesto gli farà capire che in famiglia ci si aiuta. Vi
ringrazio ancora! >>
Paperino frattanto era fuori
a giocare con la sua amichetta Milly.
<< Secondo me Paperon
de' Paperoni è il più grande uomo al mondo: è riuscito a costruire
un solido impero economico iniziando a lavorare come lustrascarpe, e
lui ha fatto crescere Paperopoli grazie ai suoi investimenti. Quanto
vorrei essere come lui! Dovresti essere fiero di essere suo nipote,
Paperino! >> ammise l'amica.
<< La Nonna mi dice il
contrario, dice che è una persona avida ed eccessivamente attaccata
al denaro, mi ha spesso chiesto di non seguire il suo esempio. Pare
che lo zio Paperone abbia minacciato Nonna Papera di toglierci la
fattoria se non gli restituivamo un vecchio debito. Mi sembra una
persona cattiva, ma la Nonna dice che è così solo perché è stato
solo molti anni... >> rispose Paperino.
<< Paperone non farebbe
mai una cosa del genere: lui è il mio mito, avrà mentito tua nonna!
>> disse arrabbiata Milly.
<< Mia nonna non mente!
>> controbatté Paperino.
I due bambini iniziarono a
litigare, e alla fine si allontanarono l'uno dall'altro arrabbiati,
avviandosi verso le rispettive case. Come al solito dopo qualche
giorno avrebbero fatto pace, non era quello il problema. Il problema
fu quello che accadde a Paperino mentre rientrava da solo alla
fattoria.
Sull'unica via che portava da
Nonna Papera a metà strada incontrò tre bambini. Li riconobbe
subito: erano i gemelli Bassotti, tre piccole canaglie quattro anni
più grandi di lui che spesso nel cortile della scuola davano
fastidio a lui e ai suoi compagni di classe. Non poteva evitarli,
dato che la strada era quella, quindi cercò di passare con
disinvoltura in mezzo a loro. I tre erano ai lati della strada come
se aspettassero qualcuno, e, non appena Paperino passò, i Bassotti
cominciarono a seguirlo lentamente. Era fin troppo evidente che
stavano aspettando lui. Il paperotto affrettò il passo, ma alla fine
i tre Bassotti lo aggredirono alle spalle. Paperino si dimenava, ma
riuscirono ad immobilizzarlo e a portarlo fino al covo del nonno,
poco distante.
Nel frattempo Nonna Papera si
affrettava ad uscire da casa, per portare i soldi a Paperone. Erano
tutti in contanti, e li aveva messi in una borsa. Quando varcò la
soglia della casa però notò conficcato nella porta un coltello che
teneva appeso un foglio. Sopra questo pezzo di carta c'era scritto un
messaggio in una lingua stentata e con una pessima calligrafia.
Gent ile
signhora Coot, voliamo informarvi ke ahbbiamo rapito vostro nipote
Paperino. se
lo rivuolete rivederlo tutto intero dovete consegnarci l'ammontare
di dollari un
miglione alle 23 del 23 diccembre nella piaza principale di Cuack
Town.
rivolgetevi
pure a Paperon de' Paperoni se l'ammontare del riskhatto
è troppo
elevatto per voi. non kiamate la polizzzia se non vuolete
ke accada
nulla di dispiacevole al vostro nipote.
Nonna Papera
lanciò un urlo che attirò tutti quelli che erano all'interno della casa, poi
ebbe un mancamento.
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Capitolo 6 *** Il commissariato di Paperopoli ***
<< Lasciatemi capire >>
esordì Paperone
<< Voi avete lasciato come degli incoscienti
un bambino di otto anni da solo, e qualcuno sapendo che è mio
nipote lo ha rapito... E ora voi siete venuta a chiedermi di pagarvi
il riscatto di UN MILIONE DI DOLLARI?! >>
<< Sì, Paperone.
Questa è la lettera minatoria che ho trovato qualche ora fa. Come
vedi si fa menzione di te, quindi devono averlo rapito per il riscatto da te... Solo tu sei capace di trovare un milione di
dollari in due giorni, anzi, potresti procurarli in pochi minuti
senza problemi! Ti scongiuro di darmi quei soldi per liberare il
povero Paperino... Aiutalo, in nome della parentela che vi lega! Sii
generoso, siamo sotto Natale... >> disse disperata Nonna Papera.
<< Natale? Bah!
Bubbole! Prima di tutto, io non ho scelto di essere lo zio di
nessuno, poi... Se lui è stato rapito è stato per vostra
negligenza, e io in questo non c'entro nulla! Infine... Chi mi
assicura che questa storia non sia tutta una vostra commedia per
spillarmi un milione di dollari?! >> controbatté Paperone.
<< Mi... Mi credi un
essere così spregevole?! OH! Quindi io dovrei simulare il rapimento
dell'essere che mi è più caro al mondo solo per prendervi dei
soldi? No, grazie! >>
<< Oh, ehm, bhe... >>
Paperone si sentiva in imbarazzo, si rendeva conto da solo di aver
esagerato << Bhe... comunque sia... Anche se pagassi, chi mi
assicura che quei malviventi liberino ugualmente Paperino? Capita
spesso che i rapitori si sbarazzino degli ostaggi una volta ricevuti
i soldi... Oppure potrebbero chiedere un ulteriore pagamento! Secondo
me sarebbe meglio prima di tutto avvisare le autorità... >>
<< Bha! Denuncerò il
rapimento, ma sappi che non ci rivedremo mai più! Appena potrò
passerò a consegnarti il soldi del debito, ma dopodiché ti potrai
pure scordare della mia esistenza e di quella di Paperino >>
disse irosa Nonna Papera sbattendo la porta. Elvira era un persona
molto calma e generosa, ma l'insinuazione di Paperone di poco prima
la aveva proprio portata al limite della sopportazione.
Tutto il commissariato di
Paperopoli era in fermento quando Nonna Papera entrò. Tutti i
poliziotti correvano in una sola direzione, e nessuno si accorse
dell'ingresso dell'anziana signora. Tentò pure di parlare con un
agente, ma questi la ignorò sfacciatamente. Sembrava che fosse
successo un qualche fatto che avesse richiesto la mobilitazione
generale di tutti gli agenti disponibili. La folla di poliziotti si
radunava in un'unica sala, e Nonna Papera alla fine decise di
seguirli.
La sala era molto spaziosa,
tanto che conteneva più posti a sedere del numero effettivo di
agenti presenti, già di suo piuttosto elevato. Al fondo della stanza
c'era un piano rialzato, dove era presente un signore, che sembrava
stesse per iniziare un discorso alla folla. Costui era molto magro ed
alto, aveva dei capelli e dei baffi neri e sopra i baffi un naso
molto rotondeggiante. Vestiva un impermeabile beige... Sembrava un
poliziotto di alto grado.
<< Agenti! Nella
mattina il conte von Pest ha ricevuto una minaccia da parte di
Fantomius! Il biglietto riportava semplicemente: "Due giorni
prima di Natale verrò a casa tua e ti deruberò di tutti i tuoi
preziosi. Con quelli comprerò cibo da distribuire ai poveri della
città durante le feste. - Fantomius". Dobbiamo assolutamente
impedire che quello scellerato commetta l'ennesimo crimine! Quindi
sono revocate tutte le licenze da qui al 23 dicembre, dobbiamo aver
disponibili più uomini possibili. Stavolta dobbiamo arrestarlo,
parola di commissario Pinko! Bene, procederò con l'illustrarvi il
mio piano d'azio... >> Il commissario Pinko aveva parlato con
enfasi, e aveva un nervosismo tale che il suo gesticolare durante il
discorso rasentava la meccanicità. Era così preso in quel che
diceva che solo in quel momento si rese conto che nella sala era
presente pure Nonna Papera.
<< E voi, signora, chi
siete? >> domandò con sospetto Pinko << Che ci fate in
questa sala? >> sbraitò << Siete forse una spia di
Fantomius venuta a spiare i miei piani? EH NO! Stavolta non mi lascio
fregare! Andate fuori! >>
<< Veramente io sarei
venuta per denunciare... >> tentò di spiegare Nonna Papera.
<< Fuori ho detto!
Qualunque cosa vogliate denunciare lo farete in un altro momento!
Tutti i poliziotti della città saranno occupati da qui al 23
dicembre per arrestare Fantomius! >>
<< Ma signore, è
urgente... >>
<< Non sarà mai
urgente quanto Fantomius! La sua attività di ladro sta impoverendo
tutti i più ricchi della città da più di vent'anni! E io sono
vent'anni che me lo faccio sfuggire! Ma stavolta è arrivato il
momento di porre fine a questa storia... Quindi non importunateci
fino al 23 dicembre! Che due agenti accompagnino fuori la signora! >> |
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Capitolo 7 *** Il dialogo tra Nonno Bassotto e Ma' Bass ***
<< Secondo te Paperone pagherà? >> domandò Nonno Bassotto.
<< Penso proprio di sì!
Infondo è suo nipote, perché non dovrebbe pagare? >> rispose
Ma' Bass.
<< Da quello che ha
fatto non sembra dimostrare un grande attaccamento alla famiglia: ha
licenziato i suoi parenti più prossimi e li ha costretti ad
emigrare. Non mi stupirebbe se non si facesse scrupoli ad abbandonare
anche il nipote, che, a quanto ne so, ha visto sì e no un paio di
volte. >> commentò Nonno Bassotto.
<< Ma che...?! Non
dirlo nemmeno per scherzo! Paperone DEVE pagare, se no che abbiamo
organizzato a fare tutta questa fatica? >>
Passò qualche minuto di
silenzio. I due erano nella stessa camera mal illuminata di quando
avevano organizzato il rapimento, mentre Paperino e i piccoli
Bassotti stavano giocando nella stanza da letto dei bambini:
nonostante fosse un ostaggio veniva tenuto bene. Spezzò il silenzio
dopo un po' Nonno Bassotto.
<< Tu ritieni ridicola
Elvira Coot che si fa chiamare Nonna Papera da tutti, e per deridermi
negli ultimi giorni hai preso a chiamarmi Nonno Bassotto. Devo dire
che questo soprannome non è male, ma pensavo... potrebbe sembrare
che pure tu ti faccia chiamare "Mamma" da tutti. >>
<< Che stai dicendo? >>
<< Ti fai chiamare "Ma'
Bass"... "Ma'" potrebbe stare per "Mamma" >>
<< Non dire
scempiaggini! "Ma'" sta per "Marie", il mio vero
nome, non per "Mamma"! >>
<< Io dicevo solo che
poteva sembrare che ti facessi chiamare così, non che ti facessi
chiamare davvero "Mamma". >>
<< Uso il soprannome
"Ma'" da ben prima che nascessero quelle tre pesti! Dovrei
cambiarlo solo per loro? Ma anche no! >>
<< "Mamma
Bassotto"... Non suona bene? >>
<< Suona schifoso! E
poi che senso avrebbe usare un soprannome del genere se tanto i miei
figli non li vedo mai? >>
<< Potresti vederli più
spesso, nessuno te lo impedisce... Da quando sei tornata loro si sono
trovati molto bene con te! >>
<< Bha! Fa' un po' di
silenzio, vecchio! >> tagliò seccamente Ma' Bass. |
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Capitolo 8 *** Il 23 dicembre ***
La sera del 23 dicembre Nonna
Papera era disperata:
non era riuscita ovviamente a racimolare i
soldi necessari per il riscatto. L'unica soluzione che gli era venuta
in mente era di cercare di assalire i rapitori, ma come idea non le
piaceva granché: è vero che con l'appoggio dei parenti erano anche
superiori alla decina e potevano probabilmente sopraffare i
rapitori, ma rispondere alla violenza con altra violenza era
assolutamente contrario alle idee di Nonna Papera: questo infatti
avrebbe potuto portare benissimo ad altra violenza, come per esempio
di ritorsioni nei confronti di Paperino... però era l'unica
soluzione attuabile, dato che come si è detto Paperone si era
rifiutato di dare i soldi del riscatto (e da quando aveva avuto quel
colloquio con Nonna Papera aveva stranamente interrotto i ricevimenti
all'interno del Deposito e vietato l'ingresso a chiunque), e dato che
non poteva contare sull'appoggio della polizia (il 23 dicembre 1931
Fantomius mise a segno l'ennesimo colpo, facendosi beffe della più
grande mobilitazione delle forze di polizia che la storia di
Paperopoli ricordi: oltre seimila agenti sparsi in tutta la città
col compito di impedire la sua fuga ed arrestarlo).
L'ora del pagamento si
avvicinava, ed Elvira con tutti i parenti si apprestavano ad andare
nella piazza centrale dove, capeggiati da Gedeone, avrebbero
assalito l'uomo che sarebbe venuto a ritirare i soldi.
<< Tranquilla, signora
Elvira: a giudicare dalla lettera minatoria scritta in maniera
pessima, le persone con cui abbiamo a che fare non sono molto
sveglie. Sarà facilissimo avere la meglio su uno di loro e poi farci
dire dove hanno nascosto Paperino. >> affermò Gedeone.
<< Spero tu abbia
ragione, Gedeone. Questa idea non mi piace per nulla, ma se serve a
riportare a casa il mio paperotto... fai quello che vuoi! >>
disse disperata Nonna Papera.
Mancava ormai un'ora, ed erano in procinto di
uscire per incontrare il rapitore, ansiosi com'erano di riavere il
bambino il prima possibile. Pochi minuti prima che fossero tutti
concordi nell'avviarsi... Bussarono alla porta. Erano tutti
estremamente tesi, e nessuno seppe che fare. Bussarono ancora e Nonna
Papera, riprendendo la calma, andò ad aprire. Davanti al portone
trovò un Paperone dallo sguardo arrabbiato e torvo, con in mano una borsa piena, in pelle. Le prese un colpo a vederlo! Ma il colpo
maggiore fu vedere, dietro il miliardario, proprio Paperino, con in
dosso solo la solita blusa da marinaio e tremante di freddo. |
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Capitolo 9 *** Il tradimento ***
<< Sgrunt! >>
grugnò Ma' Bass, riempendo freneticamente una valigia
<< Lo
hanno liberato! Ma perché?! PERCHÈ sono così idioti i miei figli?!
Hanno liberato l'ostaggio, quando potevamo ricevere un riscatto
milionario... >>
<< Te lo hanno detto,
Ma'. Volevano vedere se tu saresti rimasta anche senza l'ostaggio:
volevano essere sicuri che tu non te ne andassi dopo aver intascato
il riscatto. >> disse Nonno Bassotto.
<< CO-OSA? Non si
fidano della loro mamma? Prima mi fanno perdere un milione di dollari,
poi ammettono di non fidarsi di me... E si aspettano pure che io
rimanga con loro, con queste premesse? >> Ma' Bass aveva appena
completato la valigia, e la aveva richiusa.
<< Ma'... Tu saresti
andata via prendendoti il milione anche se tutto fosse andato secondo i piani, lo sappiamo entrambi... E lo avevano capito anche loro. >>
<< Che dici, vecchio?
>>
<< Tu hai preso come
pretesto questi ultimi avvenimenti per andartene e scaricare di nuovo
i tuoi figli a me, non è così? >>
<< BHA! Quelli non sono
miei figli. Hanno liberato l'ostaggio perché io stessi con loro
anche senza il riscatto. Sono degli idioti, hanno messo l'affetto per
me prima di tutto. >> Ma' Bass si avviò verso la porta del
rifugio.
<< Hanno sbagliato, non
c'è dubbio... Ma hanno voluto cercare di capire se la banda per cui
lavoravano era consolidata e composta da gente fidata. Un gruppo solido e forte deve essere composta da gente sincera l'una
con l'altra, e ci deve essere un profondo legame tra i suoi
componenti. Ma tu non puoi capire, tu agisci in autonomia, e tradisci
tutti i tuoi soci. Pure i tuoi figli. >>
<< Bella la manfrina
sulla fiducia e la sincerità reciproca. Ma scusami, ora non ho lo
stomaco per ingerire così tanto zucchero. Addio, Capitano. Salutami
quei mocciosi, se ti va. >>
<< Non vorresti davvero
provare per una volta a prenderti le tue responsabilità e fare da
madre a quei tre? Quando nacquero i miei figli pure a me non andò a
genio il fatto di diventare padre, ma con gli anni mi affezionai a
quelle pesti, e riuscimmo a fondare la gloriosa Banda Bassotti, il
terrore del Mississippi. >>
<< Addio. >> Ma'
Bass aprì la porta del rifugio.
<< Non vuoi nemmeno
provare a fermarti fino a Natale? Provaci, i tuoi figli ne sarebbero
entusiasti! >>
Ma' Bass rimase interdetta.
Dopo qualche secondo di esitazione disse semplicemente:
<< Addio! >>
E richiuse la porta del
rifugio dietro di sé.
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Capitolo 10 *** Il pagamento del riscatto ***
<< Mi avevano rapito
tre ragazzini che conosco... Sono più grandi di me, si fanno
chiamare Bassottini.
Qualche giorno fa mi hanno aggredito mentre
stavo tornando alla fattoria e poi mi hanno portato in una casa
abbandonata. >>
Paperino spiegava la dinamica degli avvenimenti
a tutti i parenti, che si erano riuniti attorno a lui: c'erano la
nonna, gli zii Eider e Daphne, i loro coniugi e i loro figli, lo zio
Gedeone con Della e la famiglia Pitagorico al gran completo, con
Cacciavite, suo figlio Fulton con la moglie e loro figlio Archimede.
C'era anche lo zio Paperone, che però stava in disparte, seduto
sulla borsa che aveva portato con sé, appoggiata a terra, come a
voler nasconderla agli altri. Paperino era tornato a casa insieme a
lui... che il de' Paperoni, dal cuore di ghiaccio e bramoso solo di
denaro avesse alla fine pagato il riscatto? Ma come mai se ne stava
così in disparte e aveva un'aria così contrariata? Queste erano le
domande che Nonna Papera si faceva, mentre ascoltava Paperino.
<< Ma... come hai fatto
a liberarti? >> chiese alla fine la Nonna
<< Ovvio! Con le mie
doti da agente segreto! A furia di vedere i telefilm alla tv ormai
sono un esperto di fughe e evasioni! >> disse ridacchiando
Paperino.
<< Non dovevo inventare
la televisione, nel 1909... Frigge la mente dei giovani! >>
commentò Cacciavite.
<< Seriamente,
Paperino. Come sei uscito da quella casa? >> richiese Nonna
Papera.
<< Ehm... I tre
ragazzini mi avevano rapito per conto della madre. A quanto ho capito
loro madre era stata via per molti anni e loro erano stati cresciuti
dal nonno, e la mamma era tornata solo poco tempo prima per
incaricare i figli di rapirmi. Loro si chiedevano se la mamma fosse
tornata per restare,o solo per rapire me... E allora mi hanno
liberato, per vedere se la mamma sarebbe rimasta anche senza di me.
>> disse infine il paperotto. Paperone si alzò di scatto, con
un gesto isterico.
<< Ed è qui che arrivo
io! Stavo venendo qui per... Per riscuotere il tuo debito. Arrivo in
limousine e me lo trovo sulla strada mentre vaga confuso cercando la
strada di casa! C'è mancato poco che lo investissi! >> disse
Paperone con voce contrariata << Ma adesso
piantatela con la commedia. Ho capito benissimo! Voi, come avevo
ipotizzato, avete simulato il rapimento di Paperino per ottenere
soldi da me! Lui stava tranquillamente a giocare qua fuori e ora
state costruendo questa storiella commovente dei criminali bambini
abbandonati dalla madre per rendere la cosa coerente! E io che... Che
mi ero... BHA!! >> concluse Paperone con un misto di rabbia,
risentimento e tristezza.
<< Ancora con questa
storia! >> disse esasperata Nonna Papera << Ti sembra per
caso che io possa mandare mio nipote a giocare in mezzo a una strada
alle dieci di sera, per di più a dicembre, con indosso solo una
leggerissima blusa da marinaio? Non dire scempiaggini, Paperone! Il
fatto è che hai imparato a ragionare ponendo come unico scopo il
denaro, e non riesci a concepire che qualcuno ragioni in maniera
differente! Non mi servirei mai di un bambino per ottenere dei soldi!
Piuttosto tu... Tu te ne saresti servito? >>
<< Ehm... Ecco, io...
>> disse incerto il miliardario.
<< E poi perché tu
stavi venendo qui? >> domandò Cacciavite.
<< Cosa ti interessa?
Lo ho già detto: stavo venendo qui per riprendere i soldi del mutuo!
>> rispose con veemenza Paperone.
<< Davvero? Il Paperone
che conoscevo io non sarebbe mai venuto a togliere la casa a una
vedova con a carico un nipote di otto anni... Non due giorni prima la
scadenza del termine di pagamento, almeno! >>
<< UHN! Il Paperone che
conoscevi tu non esiste più da vent'anni! Da quando tu lo
abbandonasti e lo lasciasti solo! >> controbatté Paperone
cercando di contenere la rabbia.
Nonna Papera frattanto
continuava a ragionare... Come sosteneva Cacciavite, era infatti
strano che Paperone fosse venuto a prendere i soldi del debito prima
dell'ultimo giorno utile per il pagamento. Allora le tornò alla
mente la borsa di Paperone... Cosa conteneva? Aveva l'aria di essere
piena!
In casa c'erano molti bambini,
nonostante fossero tutti tranquilli. Erano stati anche loro agitati
per il rapimento del loro cuginetto Paperino, ed erano rimasti pure
loro in attesa e silenziosi, attanagliati dall'ansia. Ora
cominciavano a distendersi, a giocare e a scorrazzare
per la casa. Mentre Paperone era in piedi vicino alla borsa
appoggiata a terra, gli si mise accanto, gattonando, il piccolo
Paperoga. Silenzioso, aprì la borsa e cominciò a frugarci dentro.
Paperone, preso dalla discussione con Cacciavite, non si accorse di
nulla. Paperoga prese allora una banconota dalla borsa, la avvicinò
alla bocca e le diede un morso.
<< Puà! Che schifo! >>
disse il piccoletto sputando il pezzo di cartamoneta.
<< Acc! Che stai
facendo, piccola piaga sotto forma di anatra lattante vestita di
rosso?! >> sbraitò Paperone, rendendosi conto solo in
quell'istante di cosa stava combinando il paperotto. Si avvicinò
quindi Nonna Papera, per allontanare il bambino dalla borsa,
prendendolo in braccio.
<< Suvvia Paperone, è
un bambino, sii più gentile! >> rimproverò Nonna Papera.
Mentre si chinava verso il nipote, non seppe resistere alla
tentazione di dare uno sguardo alla borsa: era piena di denaro!
Paperone allora si affrettò a racchiudere la borsa e a raccoglierla
da terra.
<< Comunque, zio
Paperone... Io sono stato rapito sul serio! >> disse Paperino
<< I tre bassottini mi avevano rapito e portato da loro mamma
Ma' Bass e dal loro nonno Capitan Bassotto! >>
<< Capitan Bassotto? Tu
come fa a sapere che esiste un criminale chiamato Capitan... >>
Paperone finalmente si rese conto che tutto ciò che gli avevano
detto Nonna Papera e Paperino era vero, e si vergognò di come si era
comportato. << Capitan Bassotto... Ha cercato di nuovo di
vendicarsi, e stavolta lo ha fatto rapendo un semplice bambino che
aveva solo la colpa di essere mio nipote... E questo paperotto non ha
scelto di certo di essere mio nipote...! >> sussurrò il
miliardario, con aria pensosa. In pochi riuscirono a capire quel che
disse, forse solo Nonna Papera.
<< Scusate! >> riprese
con tono più forte << Scusate l'intrusione! Ora devo andare,
domani mattina presto ho impegni! >> disse per congedarsi.
Paperone uscì in fretta e si
diresse alla sua limousine che era davanti la fattoria. Non c'era
nessun autista... Evidentemente costavano troppo e Paperone preferiva
guidare da solo. Nonna Papera lo seguì. Ormai aveva quasi la
certezza di quello che era accaduto: Paperone dopo il colloquio avuto
tempo prima si era pentito, e aveva chiuso l'accesso al Deposito a
chiunque per stare da solo e ragionare su cosa fare, indeciso se
fidarsi e pagare il riscatto, oppure se tenersi i soldi. Alla fine
doveva aver deciso di pagare, ed era venuto alla fattoria per portare
i soldi del riscatto, ma sulla strada aveva trovato Paperino. Credendo
di essere stato imbrogliato, per imbarazzo aveva mentito fino a poco
prima dicendo di essere venuto per prendere i soldi del debito. O
almeno questo era quello che aveva capito lei. Prima di uscire e
seguire Paperone, aveva preso anche lei una borsa piena di soldi.
<< Paperone >>
disse al parente, che stava per salire sull'auto.
<< Cosa volete ancora?
>> rispose l'altro.
<< Ecco... qui ci sono
tutti i soldi per saldare il mio debito, dato che eri venuto a
riscuotere questo. >>
<< Oh... Grazie. Addio.
>> salutò seccamente.
<< Paperone... >>
Nonna Papera voleva dirgli ancora qualcosa... ma non sapeva cosa
dirgli << Paperone... Vorresti venire alla festa di Natale
organizzata da me e dai nostri parenti qui alla fattoria? È il 25 a
pranzo... >>
Paperone rimase interdetto.
Dopo qualche secondo di esitazione disse semplicemente:
<< Va... Va bene,
Elvira. Ti ringrazio per l'invito, ci vediamo il 25 allora. >>
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