Caccia ai fantasmi

di Alieno Disperso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Coffee House ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-Il castello di ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-Alcatraz ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-Sanatorio Waverly Hills ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5-La casa di Amityville ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-Coffee House ***


Mi chiamo Alfred Hoffman e sono un detective del paranormale. Oggi io e la mia troupe stiamo andando a visitare uno dei posti da molti ritenuto il piu' infestato del paese, la "coffee house"; Francisco filmerà ogni avvenimento grazie ad una telecamera di ultima generazione mentre Marcus mi fara' da spalla in questa nuova e terrificante avventura... siete pronti? Bene allora... SI VA IN SCENA!

Parcheggiammo la macchina e due isolati dal complesso per problemi di avvicinamento e, in nemmeno due secondi, il cielo inizio' ad essere contro di noi; lampi brillanti come il sole squarciavano il buio della notte, tuoni assordanti rimombavano tutto intorno e pioggia forte come una raffica di proiettili bombardava me e la mia troupe. Facemmo subito conoscenza con il proprietario del locale, Hallen; dice che da qualche tempo all'interno del casolare succedono strani eventi: porte e finestre cigolanti si aprono e chiudono da sole, ombre misteriose e sconosciute attraversano le sale e strani suoni disturbano la quiete di quegli ambienti. Iniziamo a fare il giro delle varie stanze e tutto sembra stranamente e inconfutabilmente tranquillo; il bagno e' un po in subbuglio ma nulla di "paranormale"; la stanza che piu' interessa me e i miei compagni e' il salone, grande come pochi ma perfetto per iniziare le nostre ricerche extrasensoriali. Salutiamo l'uomo e iniziamo a sistemare la strumentazione: telecamere termiche per filmare ogni minima variazione di temperatura, contatore geiger per sapere in tempo reale se vi sono sbalzi di energia e visori notturni per non perdeci neanche il piu' piccolo movimento nella piu' totale oscurita'... ovviamente tutto ripreso da telecamere.

Ore 21:35
Una volta aver messo a punto ogni strumento a nostra disposizione per registrare ogni possibile movimento "non umano", inizio a distrecarmi tra le mura interne per capire un po con chi o cosa abbiamo a che fare; le telecamere termiche indicano 24 gradi, il contatore geiger e' fermo pressocche' allo 0 e nessuno di noi sembra aver visto il benche' minimo segno di attivita' paranormale... Marcus controlla il tutto da una postazione computer situata vicino le scale dell'ala destra del primo piano .

Ore 23:48
Niente da segnalare ancora, nessuna anomalia o rilevazione "strana" siamo riusciti ad ottenere... nella camera da letto il contatore geiger sembra leggermente piu' attivo di prima ma nessuno si aspetta, almeno per ora, grandi risultati da questa indagine. Mentre scendo le scale intravedo, con la coda dell'occhio, qualcuno passarmi vicino ma non ci faccio caso dato che il buio era tanto e ogni cosa sembrava muoversi in quel luogo.

Ore 1:21
Francisco, percorrendo uno dei corridoi che portano al salone, cade rovinosamente a terra senza che nessuno lo abbia minimamente sfiorato; ripresa la telecamera ha come l'impressione di scorgere, in lontananza, due puntini bianchi luccianti, molto simili a occhi, che lo fissavano; accende la visione notturna ma quei due pallini bianchi sono spariti... in quei momenti io controllavo con Marcus le telecamere e quella posta nel salone, la termica, misurava 17 gradi, 7 in meno di prima... davanti l'obiettivo scorgiamo una non distinta figura passarci davanti molto velocemente... l'ansia sale sempre piu'.

Ore 5:11
Mentre ci prepariamo a fare le valigire e lasciare un po a malincuore la "coffee house", qualcuno mi blocca per la spalla... Francisco riprendeva e non poteva essere lui, Marcus mi era davanti e quindi non riusci' a capire chi fosse; mi girai ma non vidi nessuno... all'improvviso il mio cameramen venne graffiato in viso da tre atrigli, il mio amico Marcus venne sollevato e scararaventato lontano come una bambola di pezza da un'ombra umanoide ed io mi ritrovai faccia a faccia con un vero mostro: un essere alto quando me, scuro, artigli affilati come rasoi, occhi brillanti rosso fuoco direttamente dalle cave dell'Inferno e sensazione di freddo alla sua presenza. Marcus fini' vicino i computer che erano letteralmente impazziti: la temperatura era scesa a 10 gradi, nelle stanze i Poltergeist regnavano sovrani e il contatore geiger toccava picchi mai visti... quella figura enorme mi tocco' la spalla e me la brucio'; poi, cosi' come erano apparsi, quegli spettri sparirono senza lasciare traccia.

Ore 6:01
Usciamo da quel dannato luogo con molte ferite e acciacchi, il sole inizia a brillare sulle nostre teste e siamo felici che sia finita... ma una cosae' certa; nella "coffee house", il buio e' il nostro peggior nemico... non si vedono mostri o fantasmi, ma la loro essenza, essenza di corpi ormai decomposti e inutili che vagano nella piu' totale solitudine della loro condizione... le loro apparizioni sono solo un modo per dirci di andarcene; nessuno deve vederli o tantomeno, filmarli... non e' infestato quel casolare, e' nascosto da una cortina di ombre che la difendono perche' quella e', e lo sara' sempre... la loro dimora.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2-Il castello di ***


Salve a tutti; il mio nome è Alfred Hoffman, mi scuso per la prolungata assenza ma dovevo riprendermi dalla più brutta esperienza della mia vita... credo vi ricorderete di me, sono colui che, insieme a Francisco e Marcus, era entrato un po di tempo fa nella Coffee House per investigare su alcuni strani avvenimenti che poi si sono rivelati terribilmente veri e fondati. L'esperienza ci aveva fortemente turbati e ne siamo usciti con non pochi problemi da quella trappola mortale; nessuno di noi si riprese completamente a livello psicologico dopo quell'evento... ma oggi non sono qui per parlarvi di questo. Ciò che state per leggere è il racconto, scritto e riadattato di una delle nostre indagini; un castello dove nessuno si aspettava di trovare ciò cui andammo incontro... vi avverto, la storia è reale, non è stato modificato un solo elemento o dialogo... se siete pronti, preparatevi a leggere la più inquietante indagine mai condotta dal nostro gruppo di investigazione paranormale, spetta a voi credere o meno a quanto vi appresterete a leggere tra poco; vi ricordo solo una cosa... E' TUTTO VERO.

Mi chiamo Alfred Hoffman e oggi, come ogni sera, io e i miei due amici Francisco e Marcus ci apprestiamo ad entrare in uno dei luoghi che, secondo alcuni, sarebbe uno dei più infestati dell'intera regione... mi ha contattato il custode della struttura un paio di giorni fa dicendomi che accadono strane cose ultimamente in questo vecchio maniero abbandonato... struttura risalente al 1821, è stata visitata da pochissime persone in quasi due secoli e tutte hanno affermato di aver assistito o sentito strane presenze in ogni stanza del castello, noi oggi siamo qui per confermare o smentire quelle voci, paranormali e non, che da centinaia di anni rendono unico questo maniero. Il proprietario era Thomas Reef, un falegname fuori dal comune, non tagliava legno bensì le gambe
di tutti coloro che osavano entrare dentro la sua preziosissima casa, il castello per l'appunto... ai suoi tempi era noto con il nome di "Gambadisangue" o peggio ancora, "Il boia degli zoppi". Sulla sua pelle gravano accuse di almeno 68 uccisioni, 3 sventramenti e un atto di cannibalismo verso una giovane ragazza di 21 anni che, si dice, fosse sua figlia illeggittima; ai suoi amici disse di avere bisogno di "sangue fresco" per continuare la sua attività, così come la lama di una sega aveva bisogno delle mani per funzionare, il suo corpo aveva bisogno di nutrirsi... sto già tremando di mio nel raccontare queste cose che mi sono state dette dallo stesso custode. E allora ragazzi, non perdiamo tempo ed entriamo dentro questo luogo terrificante le cui mura ancora zampillano di sangue fresco, noto come Fort Reef, la casa di "Gambadisangue".

LE TESTIMONIANZE
1) Sono qui con Joshua Nichols, un esperto del nostro assassino a cui chiediamo una cosa:
"Che fine fece "Gambadisangue" a seguito dei suoi innumerevoli omidici?"
"Beh c'è da dire che nessuno riuscì mai a capire davvero cosa successe dopo un evento verificatosi nel 1856... oltresì noto come "Tagliericcio", il nostro uomo stava iniziando il proprio rito sanguinario nei confronti di un uomo, Fernand Moore; quest'ultimo si dice riuscì a scappare dai legacci che lo tenevano incollato a una sedia di legno e si diede alla fuga dentro un bosco nelle vicinanze. Accortosi del misfatto, il nostro uomo lo inseguì tra alberi e fogliame per poi perdere le sue tracce; non riuscendo più a trovarlo si sentì così tanto afflitto e demoralizzato da decidere di suicidarsi in una delle stanze del terzo piano, recidendosi la carotide con una delle sue innumerevoli seghe... molti pensano di vedere ancora il suo spirito tra queste mura mentre altri credono di sentire il rumore secco delle lame che tagliano le ossa di persone innocenti; diciamo che non si è del tutto certi di quanto successo ma questa è la teoria più accettata".

2) Io sono Marianne Ros; un paio di giorni fa stavo passeggiando lungo questo viale con il mio ragazzo quando a un certo punto lui mi fece un cenno e mi indicò una finestra del piano terra illuminata... è strano perchè nel castello non vi è elettricità e anche con le torce non è facile orientarsi.
Comunque, intravedemmo una figura scura passare da un lato all'altro della piccola apertura e di colpo la luce si spense; non riuscendo a fare nulla scappammo e decidemmo di non raccontare nulla a nessuno, almeno fino ad oggi.

3) Io sono Annabelle Walsh... ero entrata durante una visita guidata l'altro ieri; avevo davvero paura perchè sapevo abbastanza sui generis cosa fosse successo qui dentro e non riuscivo a stare calma; certamente ciò che successe non contribuì al mio benessere. Eravamo arrivati al primo piano e... beh qualcuno mi disse di avere sentito un rumore provenire due stanze più avanti di quella fin dove eravamo arrivati noi; la nostra guida, nonchè il custode, entrò in essa e disse di non aver trovato nulla, anche illuminando tutto con la torcia... di colpo alle sue spalle vidi qualcuno passare da sinistra a destra e gettai un urlo che mise in allarme l'intero gruppo; uno di noi andò a controllare ma disse che non avrei potuto vedere assolutamente nessuno in quanto non vi erano stanze lì ma solo due spessi muri di mattoni... io non capì nulla ma fu uscendo che decisi di non mettere più piede qui dentro. Arrivata all'uscita, qualcuno mi sussurrò "Ciao tesoro", mi girai e vidi una faccia per pochissimi secondi tra la spettrale cornice del buio della struttura che lentamente svanì nel nulla... a quel punto scappai e nessuno mi potrà oramai convincere che non esistono i fantasmi; ecco la porta è quella... io non riesco nemmeno a guardala, scusate.

Personalmente cari amici sto adorando questa investigazione, non ho mai provato tanta adrenalina prima d'ora... finalmente lo posso dire, E' IL MOMENTO DI ENTRARE, si prospetta il più grande evento della nostra vita; si va nell'oscurità.

LE INDAGINI

Ore 21.03
Sono da poco passate le nove e il custode, Chris è venuto a chiuderci qui dentro per le prossime 10 ore e non riaprirà più questo portone fino alle 7 di domani mattina
" Grazie Chris per questa possibilità, speriamo davvero di trovare qualcosa "
" Ve lo auguro anche io ragazzi, buona fortuna, a domani mattina "
" Speriamo ahah... a domani, prego chiudi pure ".
La porta è stata chiusa a chiave e con catene e non possiamo uscire in nessun modo, anche perchè le finestre hanno le grate... siamo come topi in gabbia in balia delle ombre che regnano qua dentro, speriamo che insieme alle ombre vi sia anche altro. Adesso sistemiamo tutta l'attrezzatura e iniziamo a investigare in questo freddo, buio e inospitale luogo... le telecamere avrebbero coperto l'intero perimetro interno.

Ore 22:19
E' passata poco più di un'ora e già ci siamo abituati al buio di questo castello, come vedete nemmeno con le nostre torcie riusciamo a fare abbastanza luce ed è per questo che Chris ci ha fornito dei fari con cui illuminare più spazio possibile... oltre a questi fantastici fari abbiamo, torcie, telecamere con la visione notturna, una telecamera termica, un contatore Geiger, una macchina fotografica a sensore di movimento, un registratore portatile e computer grazie ai quali registrare ogni file che uscirà fuori dai nostri strumenti... ultima chicca del nostro equipaggiamento è un termometro digitale; è risaputo che nelle zone nelle quali si manifestano spiriti la temperatura cala bruscamente di alcuni gradi e, se necessario, questo strumento ci aiuterà a identificare il luogo incriminato... si comincia sul serio!

Ore 22:53
Ci troviamo al piano terra, vicino la stanza dove Marianne ci ha detto di aver visto una figura accendere la luce e attraversare il suo spazio visivo; secondo il mio termometro la temperatura attualmente è di 23,6 gradi.
"Io direi di iniziare con qualche EVP che ne dite ragazzi?"
"Si credo sia la cosa migliore".
Un EVP (Electric voice phenomena, o " fenomeno di voce elettronica ") è un file audio, registrato attaverso l'utilizzo di un normalissimo registratore che si pensa possa essere in grado di registrare le voci incorporee dei fantasmi; si dice infatti che le loro voci non possano essere udite dal nostro orecchio se non in rarissimi casi.
"Ciao Gambadisangue, mi chiamo Alfred... sappiamo cos'hai fatto, sappiamo tutto di te, ora ti chiedo solo di manifestarti a noi. Coraggio so che sei un maniaco omicida, non vorrai mica far crollare la tua reputazione, vero??? AVANTI CODARDO MOSTRATI A NOI!!!!"
Bisogna sempre essere diretti con gli spiriti e fargli capire che non abbiamo paura di loro e soprattutto che siamo noi a comandare: "Nulla??? beh sappi che mi hai fortemente deluso, mi aspettavo di meglio da te!!!!".
Non abbiamo trovato nulla se non delle scale e siamo sicuri che ci porteranno nella stanza dove il nostro uomo si dice si sia tolto la vita.

Ore 23:32
Siamo arrivati in cima alle scale da diversi minuti e da subito Marcus ha provato una forte sensazione di freddo passando attraverso un arco che delimita due stanze, una tra le quali è stata il teatro della morte di Gambadisangue e noi proprio in questa vogliamo entrare. Appena sotto la porta, inzio a scattare delle foto con la macchina fotografica e misuro una qualche attività con il contatore Geiger (per chi non lo sapesse, gli spiriti emanano radiazioni che, grazie all'utilizzo di questo strumento, possono essere facilmente registrate e osservate, anche se di piccola entità) che però, oltre la normale quantità di radiazioni, non si spinge oltre un valore di 0,1/0,2.

Ore 00:01
Prima di entrare avevamo posizionato un allarme anti-movimento all'ingresso della stanza del nostro pazzo suicida che, verso mezzanotte, ha iniziato a suonare; a quel punto corremmo tutti e tre verso il luogo dal quale proveniva il suono e ci accorgemmo che non vi era nessuno nei paraggi se non noi... per avere la certezza del fatto che da lì fosse davvero passato qualcuno, controllammo le riprese della telecamera posizionata di fronte l'entrata della suddetta stanza e notammo una sagoma di un leggero colore scuro, quasi trasparente, passare da un lato all'altro dello schermo, sembrava fluttuare dato che il suo movimento era totalmente lineare e non sembrava si muovesse utilizzando le proprie gambe. Finito di esaminare il nastro ci siamo diretti al terzo e ultimo piano di questo immenso e spettrale castello ma, oltre una differenza di tre gradi tra la temperatura iniziale di 23,6 e questa finale di 20,8 non notammo nulla di anomalo o paranormale... dissi una cosa prima di lasciare questo piano "saranno come sempre spiriti che hanno paura e sono sicuro che difficilmente potremmo vederne uno... soprattutto il nostro "serial-amico""; presto mi sarei pentito di averlo detto.

Ore 00:23
Il nostro cameramen Francisco riceve una strana telefonata poco prima di mezzanotte e mezza; siamo riusciti a estrapolare ciò che la voce diceva:
"Ciao Francisco... tu non mi conosci ma io so bene chi sei, o meglio NOI sappiamo benissimo chi sei; voglio dirti solanto una cosa... tu e i tuoi amici avete fatto un grosso sbaglio a venire in questo luogo, è la nostra casa e voi non avete nessun diritto di disturbare il nostro sonno, quindi ve lo ripeterò soltanto una volta... ANDATE VIA O IL PRIMO A PAGARE LE CONSEGUENZE DLELA VOSTRA TESTARDAGGINE SARAI TU!".
La voce non era ben distinguibile ma le parole erano incredibilmente chiare e incredibilmente dirette; davanti ai miei occhi vedevo il mio amico diventare bianco dalla paura e crollare a terra sentendosi mancare le forze a seguito di un evento che ci turberà per tutta la durata del'indagine.

Ore 1:18
Siamo in questo castello da circa 4 ore e già i nostri amici fantasmi hanno iniziato a farci capire che non scherzano... beh, finalmente dico io; soltanto che ora vorremmo vederli o, se possibile, instaurare un contatto con loro ma stavolta la chiamata doveva essere la nostra, quindi prendo il registratore e: "Allora finalmente ti sei deciso a parlarci, vero dannato Gambadisangue?... avanti dimmi cosa vuoi che facciamo, parlaci, dacci un segno, batti tre volte, fai qualcosa; facci capire che non sei il fifone che tutt'ora credo tu sia".
Dopo aver finito la frase qualcuno sussurò al mio orecchio un verso "aaahhhh", era come un sospiro e fu proprio in quel momento che il contatore Geiger toccò valore 2,3... finalmente stava succedendo qualcosa ma ancora non bastava, volevamo davvero vedere uno spirito questa volta, avevamo scelto il posto migliore per riuscire nel nostro intento ed eravamo intenzionati a portarlo a termine; certamente non ce ne saremmo andati da lì con solo qualche stupido evento tipico dei nostri "amici", d'altronde mancavano ancora 6 ore.

Ore 2:43
Continuando le nostre ricerche, Marcus, trovò un'altra rampa di scale ma la cui destinazione era sconosicuta... convinti che ci avrebbero portato verso il tetto del maniero, decidemmo di separarci, di indagare su tre diverse zone del catello e di tenerci in contatto con in nostri soliti Walkie Talkie portatili, coprivano soltanto 100 metri ma in quel luogo erano più che sufficienti per un minimo di contatto. Marcus quindi andò verso il tetto, che poi altro non era che la cima della torre situata a nord; il luogo non aveva un vero e proprio soffitto ma si componeva di due grandi torri, una a nord e una a sud; Marcus avrebbe dovuto ispezionarle entrambe. Francisco si diresse al piano terra, esattamente nel luogo dove Annabelle ci disse di aver visto una fgura passare dietro un suo compagno da un lato all'altro del corridoio; io, invece, andai al secondo piano nella stanza del suicidio per riprovare ad entrare in contatto con il nostro fantasma principale, ormai tanto la situazione era diventata bollente nel castello e sicuramente avevamo innervosito abbastanza i fantasmi al suo interno, quindi avevamo maggiori probabilità di trovarci faccia a facca con uno di loro.

Ore 3:20
Marcus è il primo ad arrivare sul luogo e inizia immediatamente a posizionarsi al centro di quella immensa sala tenendo vicino a sè una videocamera e portandosi dietro un registratore; rimase nella torre di Nord per poco più di venti minuti, finiti i quali si diresse verso quella Sud... prima di andare via però qualcuno gli toccò la schiena e sentì un brivido correre lungo tutto il suo corpo. In concomitanza con questo evento i fari luminosi, posti al piano terra, iniziarono ad avere interferenze finchè non si spensero del tutto per pochi secondi; non appena si riaccesero, la telecamera che li mirava filmò una chiarissima figura umanoide di colore bianco camminare verso la stanza nella quale mi trovavo per poi sparire poco prima di avvicinarsi alla stessa. Francisco invece, rilevò la temperatura del luogo con il termometro e ciò che successe purtroppo gli costò la vita... vi erano 23,2 gradi, praticamente gli stessi di quando siamo entrati; all'improvviso lo strumento che teneva in mano inizò a segnalare 11 gradi, ora 8, ora 3 e fu proprio allora che la sua videocamera riprese una luce accecante farlo letteralmente volare dal suolo per 10 metri andando sbattere contrò il muro dal quale la ragazza affermò essere uscito il fantomatico spettro... il suo urlo ci fece subito correre verso di lui ma, arrivati lì non trovammo nè lui nè l'eventuale fantasma che lo aveva fatto sparire... illuminando il muro però, notai una scritta "Andate via"; a quel punto capimmo che la situazione avevo preso una svolta davvero inaspettata .

Ore 4:00
Marcus prese il telefono che avevamo lasciato all'ingresso del maniero e cercò in tutti i modi di contattare Chris ma non vi era linea al suo interno quindi giocoforza dovevamo aspettare le 7 e il suo arrivo, ma ancora non sapevamo se avremmo resistito altre 3 ore.

Ore 4:38
Purtroppo le nostre indagini ufficiali finirono nell'esatto momento in cui Francisco perse la vita... iniziarono a scendere grosse lascrime sui nostri volti per la perdita del nostro fidato amico; fu allora che un pensiero mi passò per la mente, dovevamo portare a termine ciò che avevamo tanto cercato e iniziato, anzi ormai quasi finito, e tutto in onore del nostro compagno... purtroppo Marcus non se la sentì e decidette di andare in una delle camere dove erano presenti quelli che sembravano essere letti di pietra ma che in realtà erano alcuni dei luoghi nei quali Gambadisangue eseguiva le proprie torture. Io decisi di fargli compagnia e riuscimmo a risposare per un'ora circa... rivedendo il nastro notai che, mentre noi riposavamo, diverse sfere luminose ci accerchiarono e qualcuno passò accanto il mio letto, qualcuno che aveva in mano un evidente coltello.

Ore 5:30
Ci svegliammo poco prima dell'alba, io fui il primo. Il mio compagno mi disse di avere come la strana sensazione che qualcuno gli stesse punzecchiando le gambe con qualcosa di affilato, io sulle prime non gli credetti ma, sentendolo urlare dicendo "C***o mi stanno tagliando le gambe, quel maledetto è qui, AIUTO ALFRED!!!!!!!" corsi immediatamente a vedere cosa stesse succedendo e notai, con mio grande stupore e disgusto, che la pelle attorno le sue gambe si stava davvero staccando, o meglio affettando, il sangue colava a cascata e riuscì a intravedere l'osso femorale della gamba destra... un ultimo urlo decidette la sua morte e le sue due gambe caddero a terra con un tonfo sordo, accompagnato da una risata di provenienza sconosciuta; alla vista di quell'orrore svenni di colpo.

Ore 6:39
Un'ora dopo mi alzai e corsi immediatamente a recuperare i file video salvati sul computer; penserete che sia pazzo ma lo sarei stato se avessi raccontato a tutti quanto successo e non avessi avuto con me prove evidenti per sostenere la mia versione... mentre stavo ultimando la raccolta dei dati, mi apparve una faccia sulla mia spalla destra e capì immediatamente che si trattava del pazzo maniaco quando vidi che teneva nella mano destra una sega finemente lavorata e con il manico in legno. Urlai e, con tutto il materiale nelle mie mani, mi lasciai dietro i miei amici defunti, l'attrezzatura con la quale siamo entrati e il fantasma, dirigendomi verso l'uscita... ormai Chris stava arrivando. Un urlo proveniente dalle profondità del corridoio mi diede una scarica di adrenalina e corsi verso la porta; arrivai nell'esatto momento nel quale il custode la aprì.. mi scraventai letteralmente contro di lui e, come ultima cosa prima di abbandonare per sempre quel posto, notai il nostro fantasma farmi segno con la mano di decapitazione, passandosi la mano lungo il collo.

Adesso che vi ho raccontato i fatti esattamente come sono avvenuti, spetta a voi dare peso alle mie parole o darmi del pazzo... ma in questo caso ricordatevi soltanto di una cosa; ho filmato tutto con le telecamere e le telecamere non mentono.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3-Alcatraz ***


Sono Alfred Hoffmann... si beh, non so davvero cosa dirvi.
L'indagine che il mese scorso abbiamo svolto all'interno del castello di "Gambadisangue" è costata la vita a Marcus e Francisco, mentre ha costretto il sottoscritto a cadere in un vortice di depressione senza pari.
Sto male amici miei, dico davvero; sebbene le due indagini precedenti non erano assolutamente le nostre uniche avventure paranormali, a seguito della morte dei miei due compagni ho deciso di non dedicarmi più alla caccia dei fantasmi personalmente, bensì comanderò un nuovo gruppo di spedizione formato da 4 elementi, due cadetti e due veterani, che bramano dalla voglia di andare ad esplorare le misteriose e inquietanti dimore dei fantasmi.

Penserete che sia pazzo, d'altronde è proprio a causa di questo mio "lavoro" che ho perso due degli amici a me più cari... e invece no, sto continuando perchè mi piace ciò che faccio (e in tutti i lavori gli imprevisti capitano) ma soprattutto perchè so che loro avrebbero voluto così; avevamo davvero tantissime idee in testa e decine di casi attendevano ancora la nostra presenza... purtroppo non sarà così.

La nostra nuova squadra è così composta: io starò all'interno di un furgone munito di diverse apparecchiature tra le quali dei computer collegati alle telecamere montate nelle varie zone che andremo ad esplorare, il solito contatore geiger e un registratore di EVP; ad assecondarmi in questa pazzia abbiamo due novellini, Mark e Joseph, entrambi cameramen, mentre al loro fianco avrò Loreley e Martha, due ottime investigatrici con, alle spalle, 10 anni di esperienza sul campo.
Non vedevo l'ora di cominciare questa nuova indagine, anche se il ricordo dei miei compagni defunti rimarrà sempre impresso nella mia mente.

Questa volta ci troviamo ad Alcatraz, la famosissima prigione di massima sicurezza situata nella baia di San Francisco, su di un isolotto disabitato; sebbene sia stata attiva per circa mezzo secolo, un anno dopo la fuga di 3 prigionieri, Frank Morris ed i fratelli Clarence e John Anglin, la struttura, definita "La roccia", in quanto si pensava che nessuno sarebbe mai stato in grado di evadere da essa, chiuse... era il 1964.
Nessuno sa con precisione come riuscirono a fuggire; il solo dato certo è che si fecero strada tra i condotti d'aerazione, grazie a buche scavate nell'arco di diversi mesi con dei semplici cucchiaini, per poi fuggire in mare rubando un gommone gonfiabile... dal momento del loro ingresso in acqua, il mistero regna sovrano da oltre 50 anni.

Ma non siamo qui per parlare dei tre "eroi" che riuscirono a violare "La roccia", bensì per parlare degli spettri di 3 prigionieri, Bernard Coy, Joe Cretzer e Marvin Hubbard che si dice infestino il corridoio nel quale, durante la famosa "Battaglia di Alcatraz" vennero freddati con dei colpi di pistola da parte degli agenti della sicurezza... non solo, ci occuperemo inoltre di esaminare una strana cella, la 14D, all'interno della quale si dice che un prigioniero sia stato ucciso da una creatura misteriosa dopo che, costui, avrebbe più volte ammesso che qualcosa con dei grandi occhi rossi lo stesse osservando nel corso della notte.
Questo sarà il nostro programma, ovviamente passeremo anche dalle celle dei 3 fuggiaschi, ma senza nessuna intenzione particolare... bene, ragazzi miei, Marcus e Francisco, questa indagine la dedico a voi.

LE TESTIMONIANZE

Purtroppo nessuno è qui oggi per raccontarci la propria esperienza anche se, a dire il vero, ci hanno contattato due persone, una guardia ed una donna per dirci cosa hanno visto, nel corso degli anni, tra queste mura... entrambi hanno preferito rimanere in incognito.

LA DONNA:"Stavo passeggiando all'interno con mio marito durante uno dei soliti tour che giornalmente vengono organizzati per visitare l'ex prigione quando, arrivati davanti ad una piccola apertura lungo il corridoio principale, mi vedo passare davanti una figura bianca, molto chiara; inizialmente sembrava stesse seguendo i miei spostamenti ma, quando vado ad avvicinarmi per controllare meglio cosa fosse, sparì... non so esattamente cosa vidi quel giorno".

LA GUARDIA:" Quando, nel 1976, facevo la guardia notturna della prigione, un giorno di quell'anno accadde qualcosa che mi turbò per sempre.
Stavo camminando lungo il corridoio centrale quando, dal nulla, sentì come delle risate maschili, non so bene da dove provenissero; poco dopo ecco che qualcuno getta un urlo tanto forte da farmi credere che fosse proprio dietro di me ma, giratomi, non vidi nessuno: prima che potessi andarmene diedi un'occhiata veloce alla cella 14D ed è lì che sentì un rumore simile a passi e la sensazione che qualcuno mi stesse ansimando sul collo.
A quel punto non ci pensai due volte e scappai da lì dentro".

Beh, direi che le testimonianze di queste due persone sono estremamente interessanti e, a giudicare da chi proviene una di esse, credo proprio che potrebbe davvero esserci qualcosa tra queste vecchie celle che hanno ospitato il corpo dei prigionieri più sadici e spietati che il mondo abbia mai conosciuto.
...
Il gruppo è appena stato rinchiuso da una delle guide turistiche dell'isola, Rosemary che, come al solito, li farà uscire solo alle 6 in punto di domani... cavolo sto provando un senso di adrenalina fantastico!!!

ORE 22:13
Il gruppo è dentro da poco più di un'ora e nessuno è stato in grado di registrare la benchè minima traccia di attività paranormale. Le telecamere sono state posizionate nella cella 14D, lungo il corridoio e un paio a coprire l'esterno della prigione; non appena una delle ragazze giunge nel corridoio, qualcosa attira la mia attenzione
- Martha sono Alfred, mi ricevi? -
- Si capo, forte e chiaro; qualche problema? -
- Ho notato qualcosa vicino ai tuoi piedi appena un attimo fa; puoi andare un poco più indietro?... ok perfetto, ancora un po... ecco lì, accanto a quel tubo; cos'è? -
- Oddio e'... era un topo; Dio Santo che puzza di andato a male -
- Loreley, ragazzi, raggiungete Martha, si trova nel corridoio -
- Ricevuto -

Non avevo visto un topo; esaminando attentamente il nastro, vicino la carcassa del roditore si notava una sferetta bianca, appena evidente, sfrecciare dall'alto verso il basso, proprio di fianco a Martha... pensai subito che fosse un ORB, quindi un qualche tipo di manifestazione spiritica, ma dovetti ammettere l'evidenza; altro non era che un semplice riflesso della torcia che teneva in mano la ragazza in quel momento... niente di "paranormale".

ORE 22:56
Passati circa 40 minuti dalla presunta apparizione, Joseph mi contatta dicendomi
- Alfred sto sentendo uno strano rumore di catene provenire dalla cella 14D, vado a controllare -
Ovviamente gli diedi il via libera
- Niente, dovevo essermelo immaginato, qui non c'è niente apparte uno stupido scarafaggio... che schifo, detesto queste bestiaccie -
Non appena il ragazzo abbandonò la stanza, la temperatura attorno a lui calò bruscamente da 27 a 18 gradi... il termometro della telecamera aveva "sentito" qualcosa
- Alfred, ragazzi, mi è partito un brivido freddo lungo la schiena; c'è qualcuno in questa cella con me -
Joseph registrò un EVP e, con nostro grande stupore, registrammo una voce che recitava "Uccidi la guardia"; forse lo spettro di una delle tre vittime della Battaglia di Alcatraz stava ricordando quanto successo mezzo secolo prima ed era in cerca di vendetta.

ORE 23:28
Mark e Loreley erano fuori, nel cortile interno, l'unico luogo nel quale i prigionieri potevano respirare aria pulita
- Hey ragazzi, conoscete la leggenda che gira attorno questo cortile? - chiese Loreley
- Mmh no -
- Dovete sapere che, in un imprecisato anno, quando ancora la prigione era aperta, un gruppo di guardie aveva fatto uscire tutti i prigionieri per la mensile conta.
Il numero era di 89 ma, inspiegabilmente, quando il loro superiore tornò a contare nuovamente i carcerati, essi erano scesi di 2, diventando 87... un certo Jennigs disse di avere contato attentamente ogni singolo uomo e di averne anche visto uno nell'angolo più a destra del cortile che, poco prima dell'arrivo del suo superiore, sparì.
Secondo me dobbiamo cercare questo prigioniero, tanto se era un fantasma già mezzo secolo fa... -
- Storia interessante, dovremmo cercare di capire davvero chi fosse quell'uomo -
A quel punto Mark registrò un EVP
- Sappiamo che ci sei... Sei lo spirito che il secolo scorso sparì durante la conta dei prigionieri?... Qual'è il tuo nome?... Non vogliamo farti del male -
Nessuna risposta.

ORE 2:34
Sono quasi 3 ore che non succede più nulla e il gruppo, esasperato, tenta nuovamenta la fortuna all'interno del cortile... stavolta è Joseph a fare le domande
- Sai, mi ha davvero interessato la leggenda sul tuo conto; eri davvero tu quello che sparì senza lasciare traccia terrorizzando le guardie? -
Tra tutti i rumori "dell'esterno" che vi erano nella registrazione, ascoltammo un sonoro "SI", provenire probabilmente da quello spirito misterioso... forse finalmente avevamo instaurato un rapporto con loro.
Purtroppo la spettro sembrò sparire nel nulla dato che non rispose a nessun'altra domanda.
Come ultima zona d'investigazione, Loreley si diresse all'interno della Cella 14D, mentre i restanti 3 nelle rispettive celle dei fratelli Anglin e di Frank Morris.
- Alfred sono Loreley; sto riscontrando un calo nella temperatura e, non ne sono sicura, ma mi sembra di non essere da sola qui dentro... mi sento osservata; tu vedi nulla dalla telecamera? -
- No Loreley, non noto nulla di insolto... anzi no aspetta; puoi abbassare la torcia un attimo? -
Per quanto strano potesse sembrare, vidi due grosse sfere rosso fuoco tra le barre della finestra di quella piccola stanza; speravo fosse semplice immaginazione
- Cosa vedi? - mi chiese
- Mi confermi che vi sono due, credo, occhi rossi nella finestra sopra di te? -
- Due occhi rossi dici?... Mmmh no, non vedo nulla se non il buio più totale -
- Va bene, mi devo essere sbagliato allora; torna... - non riuscì a finire la frase che la stessa ragazza urlò
- CA**O, RAGAZZI VENITE SUBITO QUI!!!! -
- Che succede Loreley? - chiesi con evidente preoccupazione
- Qualcosa mi ha toccato la schiena, cavolo brucia da morire -
Martha le alzò lentamente la maglietta e, dai loro sguardi, capì immediatamente che qualcosa non andava
- Martha cosa c'è? Che vedi? -
Joseph indirizzò la sua telecamera verso la schiena della ragazza e notai tre grosse linee, molto profonde, dalle quali usciva un po di sangue... alla destra di una di essere vi era la scritta "DIE".
E' proprio in quel momento che notai una sagoma scura, simile ad un orso, attraversare il corridoio antistante la cella, mentre un urlo maschile molto potente risuonava nell'aria.
Il gruppo e me eravamo terrorizzati, sapevo bene di cosa erano capaci di fare simile spiriti e non volevo di certo che succedesse qualcosa anche a loro.
Fortunatamente, per tutta la restante durata dell'indagine, non accadde più nulla; non immaginate il sollievo che mi ha dato tornare con un battello a prendere la mia squadra assieme alla guida turistica... i segni dietro la schiena di Loreley sparirono una settimana dopo, proprio lo stesso giorno durante il quale un turista si impiccò nella Cella 14D a seguito di una crisi isterica.
Questa era la prima indagine con il mio nuovo gruppo di investigazione e, se devo essere sincero, è anche migliore dei miei poveri due compagni... grazie al cielo è andata quasi bene, abbiamo trovato prove tali da suggerire che ad Alcatraz non solo vi è racchiusa una storia avvolta da un velo di sangue e torture, ma anche gli spiriti che un tempo la abitavano, prigionieri rinchiusi in quelle celle e, a quanto pare, mai usciti da esse.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4-Sanatorio Waverly Hills ***


Mi chiamo Alfred Hoffmann e, con la mia nuova squadra, ci acciangiamo a svolgere la nostra seconda indagine paranormale.
Ci troviamo nel Kentucky; il luogo che abbiamo scelto oggi è un vecchio edificio abbandonato noto come Satanorio Waverly Hills, anche se originariamente nome e scopo erano ben diversi.

Eretto nel 1910 ma aperto solo 16 anni dopo, la struttura inizialmente aveva lo scopo di ospitare e curare tutti coloro che erano affetti dalla cosiddetta "morte bianca", la tubercolosi, malattia che tra il 1800 ed il 1900 decimò la popolazione americana.
Sebbene le cure non potessero assolutamente essere definite tali, la malattia venne definitivamente debellata nel 1943, costringendo quindi la struttura a chiudere... era l'anno 1961.
Riaprì però l'anno dopo, diventando un vero e proprio manicomio sotto il nome di "Woodhaven Geriatrics Sanitarium" e, come tale, i pazienti in esso rinchiusi non vivevano esattamente come esseri umani, sopportando giornalmente torture di ogni tipo.
Fortunatamente l'attività non durò a lungo e, a causa degli scarsi soldi destinati a sostenere la struttura, quest'ultima chiuse definitivamente i battenti nel 1982.
Un fatto ancor più strano però circonda questo inquietante edificio; recentemente, nel 2001, una coppia lo acquistò con l'intenzione di ridargli la bellezza di un tempo, ormai perduta... strana idea considerando il suo macabro, passato, scopo.

Come mai abbiamo scelto di esaminare proprio questo edificio?
Come prevedibile le storie di fantasmi al suo interno sono, letteralmente, incalcolabili, tant'è che oggi è famoso come il luogo più infestato al mondo... devo essere sincero con voi, non mi sento molto a mio agio questa volta.
Ho mandato Martha e Joseph a cercare altre notizie circa il suo passato mentre io, assieme a Loreley e Mark siamo andati a parlare agli attuali proprietari dell'edificio, nonchè gli acquirenti, Charlie e Tina Mattingly.
Allora signori, sappiamo che avete voluto acquistare un edificio così tanto macchiato dal sangue per una semplice voglia di restauro ma, a parte questo, c'è altro che vi ha spinto a fare tanto?
- Beh, diciamo che ci hanno sempre interessanto gli edifici grandi o, comunque, che conservano al loro interno frammenti di una storia così macabra da essere difficile perfino da immaginare... questo le aveva entrambe, poi contando che ha chiuso come manicomio, era una preda davvero imperdibile per noi -
E' la prima volta che sentiamo tanto entusiasmo per una struttura che tutto dovrebbe avere tranne elogi e splendidi trattamenti come il vostro... una sola cosa ci lascia perplessi; come mai ci avete chiamato? Sappiamo che il luogo ha si la fama di essere infestato ma, se non ricordo male, a seguito del vostro trasferimento in esso, non avete registrato la benchè minima attività paranormale... giusto?
- Si, per i primi anni tutto è filato liscio, siamo stati in grado di restaurare gran parte della struttura però, 5 anni fa, tutto è improvvisamente crollato, costringendoci ad abbandonare i lavori e a far ricadere l'edificio nel degrado più totale... abbiamo sentito strane urla, un misterioso grido femminile provenire da una delle stanze del secondo piano, purtroppo non siamo in grado di dirvi da quale; inoltre spesso abbiamo visto ombre, in pieno giorno, muoversi liberamente tra i corridoi mentre, ciò che ci ha fatto andare via, è stato un inquietante poltergeist che, giornalmente, scriveva con un pennello "Ok"... non sappiamo cosa volesse comunicarci -
Un poltergeist? Davvero?... per chi non lo sapesse, con poltergeist si intende uno spirito che sposta di propria iniziativa oggetti creando di conseguenza diversi problemi a tutti coloro che gli stanno vicino; lettalmente significa "spirito burlone".

Non abbiamo bisogno di altre testimonianze, direi che ciò che abbiamo finora ci permetterà di portare avanti una grande indagine; Martha dimmi pure.
- Abbiamo scoperto che vi sono due luoghi molto interessanti che meritano particolare attenzione; il tunnel della morte, inizialmente un percorso sotterraneo utilizzato dai dottori per spostarsi tra le varie parti della struttura e poi diventato fossa comune per le decine di persone che, giornalmente, cadevano sotto la "cure" dei medici e, infine, la camera 502, una stanza nella quale sarebbero avvenuti diversi suicidi, uno dei quali ha lasciato il segno; una donna si sarebbe suicidata sparandosi un colpo di pistola in bocca e, a seguito del suo gesto, il muro dietro di lei si sarebbe macchiato di un sangue ancora presente su di esso... forse però con la restaurazione potremmo averlo perso -
Mmmmh interessante... forse no, poi vedrete.
Bene signori, tutto è pronto per cominciare l'indagine; il gruppo di dividerà in due, i ragazzi esamineranno l'interno dell'edificio soffermandosi soprattutto sulla camera e su altri luoghi "hot spot", mentre le ragazze lavoreranno nei sotterranei, cercando di restare in contatto tra loro così da organizzarsi anche nei movimenti... perfetto signori, si comincia.

ORE 20:26
Mentre ero nel furgone intento a visionare le telecamere posizionate nei luoghi prima menzionati, ricevo una chiamata da Martha che si lamentava di uno strano dolore alla gamba; pochi minuti dopo ha accettato di fare a cambio con me, costringendomi quindi a riprendere parte alle indagini, mentre lei visionerà tutto dal nostro veicolo.
Entrata in esso, mi disse che il dolore alla gamba destra era sparito; a quel punto mi venne in mentre un'idea... chiamammo per la terza volta Charlie che, anche con un po di pazienza, aprì nuovamente la porta del Sanitario e chiesi a Martha di entrare in esso; il male all'arto ricominciò a farsi sentire.
Pensammo quindi che qualcosa lì dentro non volevsse avere la povera ragazza tra i piedi ma lei voleva continuare le indagini all'interno... riprendemmo quindi i nostri posti ma chiesi a Charlie di essere sempre disponibile per scongiurare eventuali problemi.

ORE 21:15
Prima di continuare, mi ricordai di una bambina che, si dice, si aggiri ancora tra le mura di questo edificio; si chiamava Emily e morì dentro la lavatrice nella quale si era nascosta per scongiurare le torture cui stava per andare incontro, involontariamente accesa da un'infermiera... sarei davvero curioso di trovarmela davanti la telecamera.
- Alfred sono Mark, stiamo esplorando la 502 e, come prevedibile, non vi è la minima traccia di sangue... che facciamo? -
- Lo avevo previsto; se guardi dentro il tuo zainetto dovresti trovare un luminol, dico bene? -
- Cavolo si... grazie ahah -
Il luminol permette di mettere in risalto macchie di sangue o di diversi tipi di sostanze sfruttando la luce ultravioletta; di fatto, il muro davanti a loro era interamente colorato di blu, ciò stava ad indicare che lì, prima di essere lavato via, vi era del sangue.
Purtroppo Martha dovette accasciarsi al suolo, mentre la povera Loreley rimase da sola nella più totale oscurità; le chiesi se avesse intenzione di abbandonare ma rispose di no, che avrebbe continuato comunque... mentre diceva quelle parole, contattai immediatamente la sua compagna, avvertendola del fatto che vi era qualcuno vicino a lei.
Arrivata, Loreley volle vedere cosa avesse la gamba dell'amica e, con nostro stupore, la coscia era macchiata dal sangue di un morso... a giudicare dall'arcata dentale doveva trattarsi della bocca di un bambino; la povera Martha ora sapeva cosa stava succedendo ed era sempre più convinta ad andare fino in fondo.
Ora dovevamo anche preoccuparci di una bambina, presumibilmente Emily, che adorava mordere le persone?

ORE 23:00
Mentre Joseph stava dando un'occhiata alla stanza nella quale Emily venne uccisa dall'infermiera, una sedia situata dietro di lui, senza motivo, si mosse, spostandosi di oltre 20 cm verso destra, facendola sbattere contro il muro
- CA**O, Alfred che è successo? -
- Una sedia dietro di te si è mossa, quella accanto il mobile -
- Questa dici? Alfred vedi che non c'era quando siamo entrati -
- Cosa vuoi dire? -
- Che o ce l'ha portata qualcuno o è apparsa dal nulla -
Rivedendo il nastro attentamente, mentre Mark illuminava la zona interessata, la sedia effettivamente non c'era ma, quando allontanò la luce da essa e la riposizionò nello stesso posto, eccola che spunta... nessuno è stato in grado, a fine indagine, di capire come avesse fatto ad apparire dal nulla.
Martha purtroppo non si era ripresa dal morso alla coscia inferto probabilmente da Emily, costretta a sedersi su di una sedia nel seminterrato, vicino le scale che avrebbero portato all'uscita se fosse peggiorata... qualcosa non quadrava.

ORE 23:59
Poco prima di mezzanotte, mentre i ragazzi stavano ispezionando uno dei corridoi nei quali la coppia aveva sentito l'urlo della donna, in mezzo ad esso apparve una sedia, in tutto e per tutto identica a quella vista nella 502; ricevetti un'inquietante chiamata da Mark che recitava così:
- Alfred c'è un problema... non solo temo che questa sedia sia la stessa che abbiamo visto prima nella stanza, ma su di essa vi è inciso con il sangue il nome di Martha; cosa facciamo? -
Non sapevo cosa fare; se davvero Emily ci stava voleva rovinare la nostra indagine, in parte, ci stava riuscendo... dissi di tornare tutti sopra ma Loreley rifiutò in quanto la nostra compagna stava lamentando dei geloni mentre la faccia, lentamente, impallidiva.
A quel punto chiamai Charlie e gli chiesi di aprirci la porta del Sanatorio con l'intenzione di fare uscire Martha da lì... ormai non aveva più senso continuare.
Uscita da lì purtroppo non riuscì a riprendersi e, all'1 e 23, decidemmo di terminare l'indagine in senso di rispetto.
Quella fu la mia prima "sconfitta", lo ammetto, ma nulla quel giorno mi turbò tanto quanto ciò che vidi dalla telecamera nella 502; la sedia maledetta vista da Mark e Joseph stava tremando senza sosta finchè, di colpo, non cadde su un lato... mentre avveniva ciò, apparì una scritta dietro di essa, delle lettere scritte col sangue che formavano la parola "Martha".
Il fatto ancor più strano è che non vi era più la telecamera nella 502, in quanto Loreley l'aveva presa 25 minuti prima... chi diavolo stava filmando?
Spaventati e incapaci di fare qualsiasi cosa, ce ne andammo portando la ragazza all'ospedale che, fortunatamente, si riprese due giorni dopo.
Purtroppo prendemmo la decisione di non tornare più lì dentro... sebbene avessimo raccolto solo poche testimonianze di una qualche presenza paranormale all'interno del Sanatorio Waverly Hills, avevamo capito che, chiunque vivesse ancora in esso, non aveva più intenzione di essere disturbato dal suo eterno sonno.
La coppia abbandonò del tutto l'edificio, trasferendosi nuovamente nella loro solita abitazione mentre il manicomio divenne una tappa turistica importante per tutti coloro che avessero voluto sperimentare i brividi di una vera indagine paranormale... una volta aver ascoltato la nostra avventura però, le visite guidate vennero organizzate solo di mattina.
Martha non si riprese del tutto per diversi giorni ancora, ma quell'esperienza l'aveva turbata come mai prima d'ora... sebbene non fosse la sua prima indagine, aveva sperimentato sulla sua pelle la furia dello spirito di una bambina, in cerca di vendetta per quanto successo quando era in vita; di certo quella non sarebbe stata l'ultima avventura per la nostra vetarana.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5-La casa di Amityville ***


Sono Alfred Hoffman e oggi, assieme al mio gruppo d'investigazione ci troviamo a Long Island, New York, per investigare su alcuni incredibili avvistamenti di fantasmi all'interno di questa casa, situata al 112 Ocean Avenue... la residenza resa famosa sotto il nome di "Orrore ad Amityville".
O almeno questo era quello che avrei voluto dire... mi spiace comunicare a tutti i telespettatori del nostro programma che, questa, sara' la nostra ultima indagine. "Come mai?", potrebbe chiedersi qualcuno, dato che stavamo andando cosi' bene con il nuovo gruppo? Il motivo e' semplice... Martha e' morta.
Sebbene le sue condizioni, dopo essere uscita dal Sanatorio Waverly Hills fossero migliorate e, anzi, era riuscita a guarire del tutto da non si sa ancora bene quale male, ieri sera, lungo la strada che avrebbe portato al nostro hotel, l'ha fatta svenire.
Pensammo subito si trattasse di pressione bassa o simili ma, una volta all'ospedale, i medici ci dissero che era morta gia' da diversi minuti al momento del nostro arrivo... per lei non c'era piu' niente da fare.
Non vi dico le lacrime che abbiamo versato per la perdita di un ottimo elemento quale era lei... comincio a pensare che davvero debba smettere di dare la caccia ai fantasmi; ogni persona che mi sta vicino muore.
Essendo quindi preoccupato per l'incolumita' degli altri, abbiamo deciso insieme di fare questa ultima indagine, in onore di Martha, in quanto fu proprio lei a consigliarci questa meta.
Non so quanto potro' resistere.
Tutto cominciò nel 1973 quando un certo Ronald Defoe narcotizzò tutta la famiglia per introdursi, alle 3:15 del mattino nelle loro stanze per ucciderli; questo orario sarà alla base di tutto il caso.
Prima di lasciare la casa ai Lutz, l'uomo lamentò di udire strane voci e presenze assieme a lui... da quando la nuova famiglia prese possesso della dimora, la loro vita non fu più la stessa.
Fin dai primi momenti la famiglia lamentò problemi paranormali all'interno di quelle mura, soprattutto circa strani spostamenti di oggetti e/o presenze che li seguivano in ogni stanza.
La loro permanenza in essa durò appena 28 giorni prima di decidere di abbandonarla del tutto; durante uno degli innumerevoli sopralluoghi da parte di medium e fotografi, uno di loro scattò una foto nella camera dei figli di Ronald Defoe, immortalando quello che sembrerebbe essere lo spettro uno dei figli dell'uomo, diventando col tempo lo "stemma" del caso.
La casa era talmente inquietante da costringere perfino i famosi Warren ad abbandonarla per l'enorme quanità di eventi ed energia al suo interno.
La cosa strana è che, ora che la famiglia se n'è andata, i nuovi proprietari non lamentano alcun tipo di fenomeno strano al suo interno... che fossero i Lutz ad avere un effetto negativo sulle presenze che un tempo abitavano la dimora oppure furono proprio loro a portarli in essa?
Forse nessuno lo saprà mai.
Non abbiamo trovato nessuno disposto a parlarci della propria esperienza in questa casa, tantomeno l'attuale famiglia... ci hanno chiamato, ma hanno preferito non essere rivelati al mondo intero.
Tutto ciò che abbiamo sono le nostre strumentazioni e i racconti del padre di famiglia dei Lutz che, ogni sera, lamentava strani avvenimenti tra i quali la pesante porta in legno che si apriva da sola, sebbene i perni fossero stati bloccati dall'interno... dobbiamo entrare e vedere cosa c'è di vero in questa storia e, in generale, nel caso Lutz.

ORE 20:00
Sono appena entrati in casa; colui che provvederà a chiuderli all'interno sarà l'attuale proprietario il quale, ricordo, ha chiesto testualmente di non essere nè nominato nè intervistato con la telecamera.
Subito dentro, i ragazzi avvertirono uno strano brivido di freddo, condiviso successivamente con Loreley... lamentarono una presenza dietro le loro schiene, mentre Mark disse di avere già visto "qualcuno" muoversi da un lato all'altro della porta del bagno; nemmeno entrati che subito gli spiriti ci hanno dato prova della loro presenza.

ORE 22:00
Sono due ore che non accade nulla.
Joseph si è appostato nella cameretta dei figli dell'ex proprietario cercando di ascoltare, tramite EVP, se qualcuno in essa avesse intenzione di raccontarci la sua storia.
Il ragazzo registrò qualcosa durante una delle sue 5 domande... mentre chiedeva chi fosse il fantasma che abitava in quella casa, una voce rispose distintamente "si"; nessuno sapeva il senso di una tale risposta ma forse era il momento giusto per cominciare seriamente le nostre indagini.

ORE 21:49
Poco prima delle dieci decisi, in nome di tutti i miei compagni morti, di entrare in casa per prendere parte all'attività; così chiamai (soprannominiamolo "X") per chiedergli di aprirmi la porta della dimora.
Arrivammo davanti l'entrata, infilò la chiave ma la porta non si muoveva, era letteralmente incollata; cercammo anche di prenderla a spallate ed a calci per cercare di smuoverla ma invano.
Mentre combattevamo contro quel pezzo di legno, sentimmo Loreley gridare dal piano superiore; corsi quindi a visionare i nastri delle telecamere precedentemente piazzate dai ragazzi e la vidi che correva giù per le scale "inseguita" da una lingua di luce, molto flebile, dalla chiara forma umana.
La chiamai ma non riuscì a mettermi in contatto nè con lei nè con i ragazzi... eravamo totalmente tagliati fuori dall'azione, il solo mezzo con il quale potevamo rimanere in contatto erano le telecamere, anche se stranamente prive di suono.

ORE 3:15
Sono ore che nessuno si è più fatto sentire; le telecamere si sono spente da sole circa 2 ore fa e, da allora ho cercato di chiamare il gruppo con tutta la voce che avevo in corpo, ma inutilmente.
Finalmente, di colpo, la porta della casa si aprì, permettendomi quindi di entrare, mentre "X" rimase fuori, bloccato dalla troppa paura.
Entrai e, Santo Dio, l'atmosfera era, a dir poco, tombale... vi era un silenzio incredibile, ogni cosa sembrava essere a suo posto, il solo rumore che sentivo era il mio cuore che mi martellava nel petto, assecondando quasi ogni mio passo in quelle piccole mura.
Chiamai il gruppo ma nessuna risposta; mi voltai verso "X" ma non lo vidi più, così come la sua macchina... sembrava si fosse dileguato nel nulla.
Arrivai al piano di sopra, nella stanza del bambino; sul pomello della porta vidi una piccola goccia di sangue... a quel punto pensai subito al peggio.
Entrai con una lentezza incredibile, ansioso di cosa avrei potuto vedere dall'altra parte e, con mio stupore, vidi i tre ragazzi messi di spalle, in fila indiana da destra a sinistra, che guardavano il termosifone.
A quel punto chiesi
- Tutto bene? Non vi fate sentire da ore...-
Nessuno si voltò.
Mi avvicinai lentamente verso Joseph e, appoggiandogli la mano sulla spalla sinistra, notai che era incredibilmente freddo... di colpo cadde all'indietro, rivelando il fatto che fosse senza faccia; qualcuno gliel'aveva strappata.
Lo stesso per Loreley e Mark... ancora una volta ero rimasto da solo a fronteggiare le mie paure ed i miei spettri, ma non sapevo che fare.

ORE 4:04
Ero da solo... per la seconda volta in vita mia da quando ho cominciato questo lavoro ero rimasto solo; la solitudine mi è piaciuta da sempre, a patto che non sia il risultato della perdita di qualche persona a me cara.
Mi sentivo uno schifo, un verme, una nullità; avevo scherzato un po troppo con i morti e loro hanno voluto vendicarsi facendo così... lo capisco, è colpa mia, non avrei mai dovuto cominciare questo lavoro.
Che cosa farò adesso? Non ho più nessuno, sono condannato a vagare nel mio vortice di autocommiserazione per l'eternità?... temo di si.
Sebbene senza la minima traccia di speranza, continuai a cercare un modo per uscire da lì, contando che, nuovamente, la porta si rifiutava di collaborare.
Poco prima dell'alba vidi 6 figure umanoidi venire verso di me; non capì subito chi fossero ma, esaminandole con attenzione, mi resi conto che si trattava di Joseph, Mark, Loreley, Martha, Francisco e Marcus... tutti coloro che erano morti per la mia stupida voglia di conoscenza circa queste entità.
Non so cosa successe a quel punto; mi risvegliai due giorni dopo all'ospedale... i medici mi dissero che avevo tentato di suicidarmi buttandomi dal tetto della casa nella quale mi trovavo e che, nel farlo, mi ero rotto due costole, un braccio ed ero riuscito a slogarmi anche la caviglia, oltre naturalmente a graffi e contusioni su gran parte del corpo.
...
Sono passati 3 mesi dal mio rilascio dall'ospedale e da allora, ogni notte, i miei amici defunti tornano a perseguitarmi; non so cosa vogliano da me, mi appaiono nei sogni, negli incubi, nella vita reale... non ho un solo momento durante il quale non li vedo o non li sento accanto a me.
Ho capito; vogliono torturarmi così come io ho permesso che i fantasmi facessero con loro.
Hanno ragione, io merito di morire, sebbene non abbiamo ancora mai dimostrato tale intenzione nei miei confronti.
Ormai non ho scelta se non quella di convivere con i loro spettri, farmi seguire come delle ombre e sperare che, un giorno, spero non molto lontano, essi possano finalmente trovare pace... anche se temo che ciò avverrà solo al momento della mia morte.

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