The Mountain House

di LadyBlack98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***



Capitolo 1
*** INTRODUZIONE ***


CAPITOLO 1

Mancavano tre giorni a Natale e cinque amiche avevano deciso di passare la giornata immerse nella natura. Erano anni che prima della Vigilia di Natale facevano una scampagnata in montagna, era la giornata che aspettavano con ansia da tutto l'anno e perciò avevano organizzato un itinerario molto dettagliato per passare tutta la giornata insieme condividendo la loro passione per la montagna.
Era una giornata bellissima e limpida, preparati i panini, le ragazze partirono per la scampagnata. Erano felicissime di passare del tempo assieme, ridevano e scherzavano senza sentire la fatica.
Dopo pranzo stavano affrontando l’ultimo tratto del percorso quando il cielo si rannuvolò all’improvviso e si alzò un vento gelido che con le sue raffiche violente sollevava la neve e piegava gli alberi.
Emily, la più minuta tra le cinque amiche, esclamò spaventata: “Ragazze ho paura! Torniamo indietro vi prego!”.  Le altre nel panico quanto lei annuirono dicendo: “Si dobbiamo tornare indietro!”. L’unica fu Madison che essendo in grado di rimanere lucida sotto pressione e dunque vedendo gli eventi in modo più oggettivo, disse: “No, abbiamo fatto troppa strada, non riusciremo mai a tornare indietro, troviamo un riparo e aspettiamo che passi questo vento”.
Le amiche quindi riparatesi momentaneamente sotto un albero cercarono con lo sguardo un riparo più sicuro. Iniziò a cadere una pioggia abbondante e i rami dell’albero non erano abbastanza fitti da essere sufficienti alle ragazze per ripararsi e infatti in pochi minuti furono bagnate fradice, le foglie e i rami spezzati volteggiavano vorticosamente spinti dall’aria gelida e colpivano le ragazze che stavano urlando spaventate, ognuna di loro continuava a ripetere frasi come :”dobbiamo andarcene!” , “non possiamo stare qui!”, qualcuna non sapendo cosa fare iniziò ad urlare “aiuto! aiuto!” sperando inutilmente che qualcuno le sentisse. Il vento era diventato talmente forte da rendere difficile mantenere l’equilibrio. La pioggia era talmente fitta che le ragazze non riuscivano a vedere ad un palmo dal loro naso. Stavano vicine e si tenevano per mano tentando di farsi coraggio a vicenda ma erano spaventate come mai prima nella loro vita. Nella zona dove erano andate a fare l’escursione c’erano molti burroni e quindi non avevano il coraggio di muoversi perché non vedendo nulla sarebbero potute cadere dentro uno di essi. Neanche loro sapevano quanto tempo avevano passato ad urlare terrorizzate quando improvvisamente Katie inciampò sulla radice di un albero, scivolò dalle mani bagnate delle amiche e cadde a terra tra il pantano e sia per la paura che per la disperazione essendo spaventatissima tirò un urlo fortissimo.
Le ragazze impaurite cominciarono a chiamare Katie, che piangendo si rialzò in piedi; a questo punto Madison, però, indicò urlando un punto davanti a sé : ”guardate! Si è accesa una luce, deve essere una casa, andiamo a vedere forza!”.
Le ragazze sollevate annuirono, solo Ashley e Charlotte furono un po’indecise: “Ma non sappiamo chi ci abita, potrebbe essere pericoloso!”.
“Non più pericoloso di stare qui” ribatté Madison.
Le cinque amiche si incamminarono quindi verso la casa. Avvicinandosi notarono che più che una casa sembrava una baita in legno dall’aspetto abbastanza trascurato come se da tempo non ci vivesse nessuno.
“Ma siete sicure?” a me mette i brividi” disse Charlotte
“Anche a me ma stiamo congelando quindi direi di entrare, che dite?” rispose Madison guardando Emily battere i denti. Le ragazze annuirono anche se poco convinte. Arrivate davanti alla porta, Katie fattasi coraggio bussò. La porta si aprì cigolando, intimorite le ragazze entrarono. 


Note autore : Ciao! Questa è solo l'introduzione di una storia scritta a quattro mani da me e una mia amica. È la nostra prima storia, diteci cosa ne pensate cosi se vi piace continuiamo. Grazie mille in anticipo! BACI 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


Entrate si trovarono in un salottino, di quelli che sembravano usciti dalle fiabe; nel camino ardeva un fuocherello che espandeva un piacevole calore nell’ambiente, davanti al camino c’era un tavolino di legno con sopra un centrino, sopra questo c’erano una caraffa di latte fumante, dei bicchieri e un vassoio di biscotti fatti in casa, a giudicare dal profumo. Attorno al tavolino c’era un divano di pelle bianca che sembrava comodissimo, con dei cuscini ricamati sopra.
Le ragazze avanzarono timidamente, gocciolando sul pavimento in legno. Ashley chiese :” E’ permesso? C’è nessuno?”. Non ricevendo risposta Emily continuò: ”La porta era aperta, ci siamo permesse di entrare, non vogliamo disturbare ma fuori c’è un tempaccio”. Nuovamente nessuno rispose e il loro iniziale conforto per il caldo aspetto del salottino svanì. Katie con voce sorpresa esclamò: ” Ehi ragazze guardate, sul tavolino ci sono cinque bicchieri, come facevano a sapere che siamo in cinque? Non si vede nulla fuori”. Madison tagliando corto rispose :”Smettila con queste stupidaggini, ti stai facendo condizionare! Non sta succedendo nulla di strano o pericoloso.” Charlotte però, non molto convinta, obbiettò:”Non so, è molto strano…veniamo in questo bosco da quando eravamo bambine, perché non abbiamo mai saputo nulla di questa baita sperduta e soprattutto di chi ci abita?”. Ahsley , allora, rispose :” Si lo so in effetti è un po’ strano, conosciamo tutti quelli del paese e dintorni, ma forse stiamo esagerando e per questa faccenda dei bicchieri magari in questa casa ci vive una famiglia di cinque persone!”.
“Ehi ragazze ascoltate!” le interruppe Emily. Le altre si zittirono subito sentendo dei rumori provenire da una stanza vicina. Katie sussurrò:” Non siamo sole allora!”. Le ragazze rimasero in silenzio ascoltando attentamente per riuscire a capire cosa causasse quel rumore. Una porta alla loro sinistra si aprì improvvisamente facendole trasalire :”Ciao a tutte!” disse allegramente una ragazza apparsa sulla porta:“Sono estasiata dal fatto che vi troviate qui,è passato tanto tempo ormai dall’ultima volta che qualcuno è venuto a trovarmi!”.
Le amiche si scambiarono rapide occhiate; la ragazza che aveva appena parlato sembrava avere qualche anno più di loro, aveva lunghi capelli corvini fermati da una cerchiello e annodati in una treccia che le cadeva scomposta su di una spalla, era piuttosto bassa, aveva gli occhi azzurri e le lentiggini. Indossava uno strano maglioncino rosa con dei jeans un po’ consumati. La ragazza chiuse la porta, si avvicinò con una stravagante andatura a saltelli e sedendosi sul divano esclamò:” Su, su non siate timide, sedetevi e servitevi.” Le ragazze titubanti si avvicinarono e si sedettero sul divano stringendosi un po’. Ashley e Madison, le più intraprendenti si versarono il latte e cominciarono a mangiare, subito imitate dalle altre che in fondo stavano morendo di fame.
Ad un certo punto la padrona di casa cacciò un urlo agghiacciante :”aaahh!”urlò, facendo prendere un colpo alle ragazze, tanto che Emily quasi si strozzò con il latte: “Ho lasciato l’ arrosto in pentola! E che stupida!” continuò tirandosi una manata in fronte:“ Io mi chiamo Melissa”. La ragazza detto questo si alzò e si diresse in una stanza alla destra delle ragazze, probabilmente la cucina.
Rimaste sole le cinque amiche si guardarono negli occhi a vicenda e si trattennero a stento dallo scoppiare a ridere.
“Questa ragazza è pazza!” disse Charlotte.
“Completamente fuori di testa!” concordarono tutte. “A me mette i brividi” confidò Emily,
le ragazze non risposero ma ognuna nella propria testa ammise che in effetti era inquietante.
Nel silenzio che si era venuto a creare le ragazze sentirono uno strano rumore provenire dalla cucina, era il rumore di coltelli che venivano affilati l’uno con l’altro e Melissa stava canticchiando con un’inquietante voce infantile. Le ragazze sentirono un brivido scendere lungo la spina dorsale. Emily sussurrò con la voce che tremava: “Vi prego andiamocene subito” ,
“Si vi prego” le fece eco Katie.
Le ragazze annuirono e scattarono in piedi velocemente cercando di arrivare alla porta d’ingresso senza fare rumore, arrivate Charlotte tentò di aprirla ma non c’era nulla da fare. “È chiusa a chiave” urlò terrorizzata, “Ok, calma, cerchiamo un’altra uscita” propose Madison.
“Andate già via? Senza salutare?” Le ragazze sussultarono nel sentire la voce che proveniva da dietro le loro spalle, la voce aveva lo stesso tono di quella di una bambina di 5 anni molto contrariata, con il terrore negli occhi si girarono lentamente. Si trovarono di fronte a Melissa, che non sembrava più la stessa persona di prima: stringeva in mano un coltello da cucina con lama lunga circa 20 cm, e non aveva più l’aria pacifica e sciocca che le aveva divertite in precedenza, ora sul suo volto appariva un sorriso agghiacciante e gli occhi brillavano di eccitazione.
Melissa si avvicinava camminando lentamente, con gli occhi sbarrati e con il coltello alzato stretto nella mano destra. Era rigida, compieva gesti meccanici e continuava la sua inquietante canzoncina. Le ragazze si strinsero tra loro schiacciate contro la porta chiusa e incapaci di ragionare paralizzate dal panico che cresceva man mano che Melissa si avvicinava. Iniziarono ad implorare:”Ti prego non farci male, non abbiamo fatto nulla!”, “ Ti prego risparmiaci, ce ne andremo subito”, all’improvviso Katie tirò un urlo agghiacciante, si mise a singhiozzare e disse:”Perché in quel quadro ci sono raffigurate persone accoltellate?”. Le ragazze si girarono stupite prima verso Katie e poi verso il quadro che l’amica stava indicando. Davanti a loro, alla parete opposta era appeso un quadro macabro che raffigurava un gruppo di persone ammassate una sull’altra a formare una piramide e accanto a questa tranquillamente un bambino stava seduto a gambe incrociate nell’atto di leccarsi le dita della mano sinistra sporche di sangue e con un coltello nell’altra mano. Prima non ci avevano fatto caso perché non era molto grande e si confondeva con la parete.
“Perché mi piace, è molto artistico” disse allegramente Melissa come se fosse una cosa ovvia e tornando poi in cucina per tagliare l’arrosto senza più degnare di uno sguardo le ragazze.
“Merda! Questa ragazza è pazza!” esclamò Ashley,
“Oddio vi prego usciamo da qui” chiese Katie sempre più spaventata
“Ma la porta è chiusa” urlarono nel panico Charlotte e Emily
“Tranquille ragazze ci sarà un’altra uscita, seguitemi” ordinò Madison mantenendo la calma.
Le ragazze il più silenziosamente possibile aprirono una porta che si trovava dalla parte opposta della cucina cercando un’altra uscita. Si trovarono lungo un corridoio con le pareti rivestite in legno, con quadri appesi e una moquette rossa sul pavimento, alla fine del quale sulla destra si trovava una pesante porta intagliata con decorazioni circolari e in alto al centro c’era una targa dorata con una scritta in rilievo non leggibile per la penombra.
“Che si fa? Entriamo? Magari c’è una porta o una finestra per uscire” propose speranzosa Madison.
“Si”,”Dai apri!”, “forza!”, “Muoviti, prima che arrivi quella pazza!” dissero le altre.
Madison abbassò quindi, cautamente la maniglia per non far rumore e spinse …
“Dai Mad, muoviti!” sussurrò Ashley continuando a guardarsi alle spalle. “Oddio, non si apre!” disse Madison “Non ci credo, prova a tirare invece che spingere” suggerì Katie nel panico. Madison la guardò con compassione come se fosse una povera stupida, poi, vedendo che questa era aggrappata a Charlotte con tutte le sue forze cercando di non crollare per la paura, la accontentò cercando con poca convinzione di aprire quella porta tirando.
Stava per girarsi e dire a Katie che probabilmente era chiusa a chiave quando: “Ragazze, dove siete? Non vi vedo, se volevate giocare a nascondino bastava dirlo, adesso vengo a prendervi e la prima che troverò sarà la più fortunata” disse Melissa con quella voce infantile.
Le cinque amiche sentirono nuovamente dei brividi scendere lungo la schiena, si guardarono negli occhi completamente paralizzate dalla paura, quando Ashley notò le scale.


Ehi ciao! Questo è il secondo capitolo, è un pò più lungo, speriamo vi piaccia, fateci sapere cosa ne pensate mi raccomando! Un bacio e un grazie in anticipo!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


Fece cenno alle altre e tutte si precipitarono al piano di sopra spaventate. Arrivate sù, le ragazze con il cuore in gola si misero in ascolto. Nel silenzio si sentivano solo il battito affannato dei loro cuori e i loro respiri pesanti, cercavano di tranquillizzarsi a vicenda abbracciandosi. Erano quasi riuscite a calmarsi quando sentirono Melissa sempre più vicina canticchiare con una quella vocina, ad un certo punto si fermò mentre le ragazze al piano di sopra erano completamente nel panico, non riuscivano a muoversi, erano paralizzate dalla paura.
“Sto salendo le scale” sussurrò Melissa.
A quelle parole le ragazze si riscossero e cominciarono a correre lungo il corridoio più velocemente possibile, fu proprio per la foga della corsa che Katie cadde. “Forza muoviti, alzati!” la invitarono le altre tornando indietro per aiutarla.
Katie piangeva e non riusciva a parlare si teneva la caviglia scuotendo la testa e facendo smorfie di dolore con il viso. Madison pensò allora che si fosse storta la caviglia, così prese in mano la situazione: “Io e Katie ci nascondiamo dentro una di queste stanze, voi tornate giù, ho visto delle scale in fondo al corridoio, cercate un telefono, fate qualunque cosa ma cercate aiuto!”.
Aveva appena finito di parlare che sentirono Melissa dire:”Sono arrivata su, ora vi prendo e non vi mollo più!” “Forza muovetevi!” ordinò Madison prendendo in braccio Katie e portandola in una stanza la cui porta bloccò dall’interno con una sedia.
Le ragazze la ascoltarono e iniziarono una corsa disperata, cercavano una via d’uscita ma orientarsi in quella casa non era facile. Giunte in fondo al lungo corridoio videro le scale di cui parlava Madison, si trovavano subito dietro al muro alla loro sinistra , mentre a destra c’era una stanza e di fronte a loro solo un altissimo armadio.
“Ragazze non abbiamo scelta dobbiamo tornare al piano di sotto” disse Emily,
“Si e dobbiamo anche farlo in fretta o ci raggiungerà!” ribatté Ashley.
Allora Charlotte esplose:”Questa casa è un cerchio! Ritorneremo al punto di partenza e ricomincerà solamente tutto da capo! Conosce questa casa alla perfezione, noi no! Ci prenderà e allora chissà cosa ci accadrà!”. Delle grandi lacrime calde iniziarono a rigarle le guance. Le altre la guardarono e sentirono una forte stretta allo stomaco, tutte erano spaventate ma era successo tutto troppo in fretta, Emily e Ashley non avevano avuto il tempo di riflettere, invece Charlotte lo aveva fatto.
Charlotte era da sempre una ragazza molto riflessiva, dolce e sensibile, metteva il bene degli altri prima del suo. Aveva pensato alla sua famiglia e alla sua vita, a ciò che sarebbe successo se non si fossero salvate e a ciò che sarebbe successo se, invece, ce l’avessero fatta. Sarebbero mai riuscite a superare la paura di tutto ciò che stavano vivendo in quel momento? Era giovane, mai nella vita aveva dovuto confrontarsi con la paura di morire e ora che non sapeva come sarebbe andata a finire pensava a ciò che avrebbe voluto fare e che potrebbe non fare mai, così i rimpianti cominciarono ad affiorare.
Emily e Ashley che erano rimaste per qualche secondo a fissare le lacrime scenderle lungo il viso sorprese nel vederla piangere, dal momento che in genere era sempre positiva e allegra, la abbracciarono forte e la sorressero per le braccia.
Emily disse:”Non pensare al peggio! Ce la caveremo!”,
Ashley disse brusca:”No, non ce la caveremo se restiamo qui, dobbiamo riuscire a uscire!”.
Ashley era una ragazza molto diretta, diceva sempre ciò che pensava senza farsi alcun tipo di problema, anche se il suo pensiero non era condiviso, ed era molto impulsiva. Aveva appena finito di pronunciare la frase quando sentirono:”Ehi amiche! Siete brave a giocare a nascondino! Ma io di più!”.
Le ragazze trasalirono, Emily e Ashley tirarono Charlotte per le braccia, Charlotte allungò le mani verso il suo collo, voleva stringere la sua catenina, era un regalo, gliela aveva data l’unica persona che avesse mai amato veramente con la quale avrebbe voluto avere una relazione ma il loro amore sembrava impossibile. Si toccò il collo ma non sentì nulla, si irrigidì, bloccò i piedi a terra e si mise ad urlare:”Non ho più la mia collana! Ho perso la mia collana!”. Emily la implorò:”Charlotte ti prego non urlare! Ci farai scoprire, stai zitta!”. Le tappò la bocca con una mano ma Charlotte si divincolò e urlò ancora più forte:”Lasciami andare! Quella collana è la cosa più importante che ho! Può farmi tutto quello che vuole ma non può portarmi via la cosa a cui tengo di più!".
Si voltò e corse ripercorrendo il tratto di corridoio che avevano compiuto, dopo aver svoltato a sinistra, per la foga inciampò, ma non ci fece caso, si rialzò spontaneamente e continuò la sua corsa folle. Una volta arrivata all'inizio del lungo corridoio sorrise vedendo la sua collana luccicare al centro; ma il suo sorriso si spense immediatamente perchè dall'altro lato del corridoio comparve Melissa con un malvagio ghigno stampato in faccia. "Scappate, scappate!" iniziò a urlare alle ragazze che erano tornate indietro per non lasciarla sola. "Non ti lasciamo!" urlò Ashley aggrappandosi al suo braccio "Lascia perdere!".
Ma Charlotte non la stava ascoltando, iniziò a correre velocissima verso Melissa che invece camminava lentamente sempre con il coltello stretto in mano. Una volta arrivata al centro del corridoio Charlotte raccolse la collana, Melissa era solo a un paio di metri da lei, si voltò e riprese a correre. Vide davanti a sè Emily con le mani alla bocca e lo sguardo ansioso mentre Ashley gridava: "Corri Charlie! Corri!".
Charlotte iniziò a temere per le sue amiche e urlò:" VI seguo ragazze, correte!".
Entrambe le amiche però rimasero ferme, invece Melissa aveva iniziato a camminare in fretta, lo faceva con il suo solito ghigno stampato in faccia, e stava per prenderla. Melissa le avrebbe raggiunte tutte e tre in pochissimo tempo, così Charlotte cambiò direzione entrando in una stanza sulla sinistra, sperando di distogliere l'attenzione della psicopatica dalle due amiche. "In trappola... sei in trappola!" canticchiò Melissa, felice dopo averla vista entrare nella stanza.
"Che cazzo fa?" domandò spaventata Emily.
"Non so! Ma ora dobbiamo andarcene! Muoviti!" rispose Ashley tirando Emily giù per le scale e arrivando nel salotto.
Nel frattempo Charlotte entrata nella stanza, si guardò attorno cercando un nascondiglio. La stanza era adibita a studio, sembrava uscita da una casa del 1800, come quelle dei film, c'era uno scrittoio enorme, un'enorme libreria che occupava tutta la parete destra piena di libri che sembravano avere cento anni. In fondo alla stanza si trovava un grande armadio di quercia e Charlotte, sentendo i passi di Melissa sempre più vicini, presa dal panico ci si infilò dentro.
Aveva appena chiuso le ante dell'armadio dietro di sè che Melissa spalancò la porta della stanza canticchiando sottovoce. Spiando dal buco della serratura dell'armadio, la vide spostare lo sguardo sull'armadio e sorridere, sentì dei brividi freddi scorrerle lungo la schiena quando incrociò lo sguardo di quella psicopatica; nella penombra della stanza gli occhi le risplendevano, li teneva completamente spalancati tanto che il bianco sembrava emanare di luce propria, le pupille erano dilatate. In quegli occhi Charlotte vide la sete di sangue incontrollata tipica delle belve, vide la certezza del predatore di avere in pugno la propria preda perchè Charlotte era certa ormai che Melissa sapesse dov' era e che sarebbe venuta a prenderla. Melissa infatti sorridedo sempre di più si avvicinò all'armadio, ma invece di spalancarlo come Charlotte si aspettava, ormai sicura che la sua fine fosse giunta, sussurrò:" Tranquilla tesoro, non aver paura, tornerò a prenderti, adesso vado a occuparmi delle tue amiche".
Detto questo uscì dalla stanza chiudendola a chiave e lasciando Charlotte con il cuore in gola, nel silenzio più totale, ascoltando il suo respiro e il suo cuore che grazie a Dio batteava ancora.


Ehi speriamo che il nuovo capitolo vi sia piaciuto...secondo voi cosa succederà alle ragazze? Lasciateci una recensione se siete interessati a sapere come continua. Grazie mille baci <3

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


Nel frattempo Madison, sentiti i passi di Melissa oltrepassare la porta della stanza in cui si trovavano, disse sottovoce: “È passata!”.
Katie spaventatissima esclamò: “Mad siamo in trappola, se si accorge che siamo qui siamo fottute!”
“Hai ragione dobbiamo raggiungere le altre!” concordò Madison.
Katie provò ad alzarsi ma la caviglia ancora le faceva male, Madison si accorse che l’amica si reggeva in piedi a fatica quindi la prese sottobraccio. Madison era forte e alta almeno trenta centimetri più di Katie quindi riuscì a trasportarla senza troppa fatica. Katie con la mano che non era aggrappata a Madison aprì con cautela la porta, si aspettava di trovare Melissa sorridente fuori e perciò era molto tesa. Prese coraggio e dopo aver abbassato la maniglia tirò velocemente la porta, ma senza fare rumore. Il corridoio era vuoto, entrambe tirarono un sospiro di sollievo. Mad fece un cenno con la testa a Katie che cominciò a camminare verso sinistra, volevano ritornare al piano di sotto utilizzando le stesse scale da cui erano salite.
Appena arrivate in cima alle scale, Katie pensando alla sua caviglia dolorante esclamò: “Questo è un bel casino!”, Madison fece una risatina nervosa poi stringendola più forte disse: “ Dai cerchiamo di sbrigarci, ti sorreggo io!”.
Iniziarono a scendere impacciate le scale e quando si trovarono in mezzo capirono che se Melissa fosse arrivata in quel momento non avrebbero avuto via di scampo, così Katie dando voce ai pensieri di entrambe disse sottovoce: “Se arriva ora che cosa facciamo?”. Madison in tono serio rispose:” Bè non so cosa faresti tu… ma io ti mollerei qui e inizierei a correre come se non ci fosse un domani!”. Katie la guardò, Madison stava sorridendo come faceva sempre quando era compiaciuta di una sua battuta, era un sorriso dolce ma allo stesso tempo deciso, Katie lo conosceva bene e allora sorrise anche lei e paradossalmente si sentì più tranquilla.
Ricominciarono a scendere le scale più velocemente di prima e una volta arrivate alla fine proseguirono verso il salotto. Raggiuntolo videro Emily e Ashley che stavano correndo verso di loro ansimanti. Quando le videro, le ragazze si sentirono sollevate, ma per Madison questa sensazione durò poco, infatti ebbe un tuffo al cuore quando si accorse che mancava Charlotte.
“Dov’è Charlie?” disse bloccandosi di colpo, era immobile, sembrava una statua e aveva il volto paralizzato per la preoccupazione: “Era con voi! Dove cazzo è adesso?”. Ashley si spaventò vedendo la sua reazione e disse:” È bloccata in una stanza al piano di sopra”.
Il volto di Madison rese evidente il panico che provava “Come avete potuto lasciarla sola? Potrebbe essere bloccata lì con quella pazza! Che cazzo avete in testa?”, Emily tentò di giustificare: ”Smettila, siamo preoccupate quanto te! È tornata indietro per prendere una collana che le era caduta! Non capisco come abbia potuto rischiare la sua vita per una collana, ma non siamo riuscite a fermarla e non abbiamo potuto farci niente!” “Dovevate stare con lei! Non si abbandonano gli amici!” ribatté Madison sempre più agitata.
Nessuno la aveva mai vista in quello stato, era sbiancata di colpo, aveva gli occhi fuori dalle orbite e continuava a fare avanti e indietro per il salotto con le mani tra i capelli sbraitando: “Come avete potuto abbandonarla? Potrebbe essere morta ora!”. Ashley spaventata le disse: “Calmati! Non ci è mica piaciuto lasciarla indietro ma saremmo potute morire se fossimo rimaste!” ,“Allora sareste dovute morire!” sbottò Madison sempre più disperata buttandosi sul divano. Le ragazze a quest’ affermazione ammutolirono sconvolte, non capivano la reazione di Madison che era completamente devastata, anche loro soffrivano ma probabilmente non quanto Madison, infatti a quest’ ultima sembrava avessero tolto l’ossigeno tanto il suo respiro era affannato, le lacrime cominciarono a scorrerle sulle guance lasciando le altre completamente stupite, nessuno la aveva mai vista piangere.
Madison si alzò dal divano di scatto e con voce rotta ma ferma annunciò: “Io vado a cercarla!”. “Pazza!” urlò Katie, “Cosa stai dicendo?” esclamarono le altre. Ma Madison non le calcolò minimamente e si avviò per le scale da dove erano scese Ashley e Emily.
Ashley la seguì non volendo lasciarla sola mentre Emily rimase con Katie che non poteva camminare. Ashley e Madison, nel silenzio interrotto solo dal respiro affannato di Madison, cominciarono a salire le scale. Erano quasi arrivate su quando alzando lo sguardo sentirono il sangue gelarsi nelle vene, in cima alle scale stava Melissa con quel enorme coltello in mano, il sorriso stampato sul volto e gli occhi spalancati. Si fermarono entrambe con il respiro in gola fissando Melissa spaventate, non riuscivano a muoversi, erano paralizzate. Melissa allargò, se possibile, ancora di più il suo sorriso quando Madison le urlò contro sempre più arrabbiata: “Cosa hai fatto a Charlotte? Sei una stronza psicopatica! Lasciaci stare!”.
A quelle parole Ashley si risvegliò dallo stato di shock in cui si trovava e si girò cominciando a scendere le scale urlando: ”Scappa Mad!”. Ma Madison era troppo sconvolta e non ragionando urlò: “No! Io non me ne vado! Lei ha ucciso la mia Charlie!”. “Madison non fare la stupida! Vieni, muoviti!” “No!” urlò ancora Madison gettandosi su Melissa che stava scendendo le scale. Caddero entrambe e Madison si ritrovò sopra Melissa e cominciò a colpirla ma Melissa reagì pugnalandola ad una spalla e facendole così perdere l’equilibrio e cadere dalle scale. Melissa si rialzò ancora con il pugnale in mano pronta a colpirla di nuovo. Madison stava a terra sanguinante urlando per il dolore. Ashley terrorizzata, appena Madison era stata colpita aveva urlato con quanto fiato aveva in corpo e poi era rimasta bloccata con bocca e occhi spalancati guardando il sangue uscire dalla spalla dell’amica e sporcare il tappeto che ricopriva le scale.
In quel momento capì che doveva fare qualcosa prima che Melissa uccidesse Madison. Iniziò a muoversi, aveva la mente annebbiata, sapeva solo di dover distogliere l’attenzione di Melissa da Madison, così si avvicinò al muro tolse un quadro piuttosto grande ma abbastanza leggero da poter essere sollevato e lo scagliò contro Melissa. Riuscì a colpirla e Melissa cadde a terra, schiacciata dal dipinto. Per fortuna il quadro aveva mancato di pochissimo Madison che stava ancora distesa sulle scale, tenendosi con la mano la spalla sanguinante e lamentandosi debolmente.
Ashley cercò di raggiungere Madison ma Melissa si stava rialzando con uno sguardo che la fece tremare. Capì che non poteva fare nulla per aiutare Madison se non allontanare Melissa da lei. Cominciò quindi ad urlare: “Te lo sei meritato! Vieni a prendermi se ci riesci!”. Nel volto di Melissa riapparve quel sorriso agghiacciante, gli occhi erano accesi di eccitazione, amava essere sfidata in quel modo. Cominciò a scendere le scale lentamente, arrivata allo stesso gradino su cui era distesa Madison disse: “A te ci penserò più tardi!”. Detto questo le sferrò un potente calcio nello stomaco che la fece gridare di dolore. Sentendo quel grido Ashley sussultò e urlò “Lasciala stare!”. Melissa la guardò fissa negli occhi, inclinò la testa e sfoggiò nuovamente il suo sorriso riprendendo a scendere le scale questa volta velocemente.
Ashley si voltò e cominciò a correre verso il salotto pensando però che lì c’era Emily con Katie che non poteva correre. Iniziò quindi a urlare: “ Ragazze scappate! Scappate, è dietro di me!” . Era preoccupata, non sapeva se l’avessero sentita e aveva paura di aver salvato Madison per condannare Katie.


Ciao! Visto che siamo finalmente riuscite a mettere a impostare graficamente tutta la storia in modo corretto? hahaha. Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto e fateci sapere cosa ne pensate! baci e grazie in anticipo <3
 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


In salotto intanto Katie e Emily avevano sentito tutto, dall'urlo di dolore di Madison alle grida di avvertimento di Ashley. Emily spaventata prese il braccio di Katie e disse: "Dai muoviti Katie, andiamo!"
"Non ci riesco, fa troppo male!" si lamentò Katie, ma si alzò comunque poichè la paura di Melissa era troppo forte.
Erano quasi arrivate alla porta della cucina che le raggiunse Ashley ansimante e dicendo frasi sconnesse: "Ha pugnalato Mad, è pazza, dobbiamo andarcene, vuole ucciderci!".
Ashley prese Katie per l'altro braccio e aiutò Emily a sorreggerla. Katie esclamò con le lacrime agli occhi:" Mad è morta?"
"Non ancora" rispose seria Ashley "Ma sta perdendo molto sangue, ho allontanato Melissa da lei ma non possiamo farla arrivare a noi".
Emily scossa disse: "Ragazze io preferisco morire piuttosto che scappare e abbandonare le mie amiche, mi sentirei in colpa per il resto della mia vita!".
Le altre la fissarono e con forza annuirono. Katie non stava più piangendo, aveva uno sguardo forte e orgoglioso: "Hai ragione! non le permetteremo mai di dividerci! e non la lasceremo rovinare la nostra vita" disse. Melissa ormai era arrivata alle loro spalle, così Emily disse: " Ascoltate, noi siamo tre, lei è una, una spaventosa, ma pur sempre una! possiamo batterla!"
"E cosa facciamo?" chiese Katie
"Fossi in voi comincerei a correre" disse una voce sghignazzando.
Le ragazze rabbrividirono e videro Melissa avanzare con il coltello in mano. Aveva gli occhi spiritati, inietatti di sangue, il viso era pieno di graffi probabilmente dovuti al vetro del quadro scagliatole contro da Ashley, la treccia che prima le cadeva morbida sulla spalla ora era quasi completamente disfatta, aveva perso il cerchiello e ora aveva i capelli che le cadavano davanti coprendole in parte gli occhi.
Le ragazze entrarono velocemente in cucina, si guardarono intorno spavenate: "Siamo in trappola!" esclamò Katie
"Se arriva qui ci fa fuori, dobbiamo fare qualcosa!" rispose Emily.
Ashley afferrò un coltello d'arrosto chiedendo: "Dite che questo basterà a fermarla?"
Emily rispose: "Rischi solo di farti male, quella ragazza li sa maneggiare bene i coltelli!" allora Katie disse: "Ragazze, con i coltelli vince lei, dobbiamo pensare ad altro".
Melissa intanto in piedi dietro la porta socchiusa, la spinse lentamente con un sorrisetto perfido, le ragazze si strinsero tra di loro guardandola atterrite. Emily sussurrò: "Cosa si fa?"
"State a vedere" ribattè Ashley dirigendosi velocemente ai fornelli dietro di loro, seguita da Emily che ordinò: "Katie cerca di aprire quella porta intanto!"indicando la porta finestra della cucina.
Nel frattempo Melissa stava ridacchiando davanti alla porta, probabilmente pregustando già la vittoria: "In trappola, siete in trappola" le canzonò. A questo punto Emily sempre più in panico afferrò la pentola di acqua che bolliva sul fuoco e la lanciò addosso a Melissa. Quest' ultima lanciò un urlo agghiacciante tenendosi la faccia tra le mani e tremando per il dolore, Emily indietreggiò spaventata da ciò che aveva fatto, ma soprattutto dalla reazione di Melissa che aveva cominciato a urlare barcollando e menando fendenti alla cieca cercando di colpire le ragazze.
Nel frattempo Ashley sfruttando il diversivo di Emily aveva cominciato a dare fuoco agli strofinacci trovati su di uno scaffare usando il fuoco dei fornelli per poi lanciarli contro Melissa. Purtroppo però Melissa continuava a muoversi e la maggior parte degli stracci infiammati finirono sulle pareti di legno che iniziarono a prendere fuoco. Intanto Katie che aveva aperto la porta urlò: "Ragazze venite!".
Le amiche non se lo fecero ripetere due volte e rapidamente uscirono. Prima di uscire Ashley lasciò cadere l'ultimo strofinaccio vicino alla porta chiudendosela poi alle spalle. Da fuori sentirono le urla di Melissa, videro le tende della finestra della cucina prendere fuoco. respiravano affannosamente e ancora non riuscivano a realizzare ciò che avevano fatto.
Ad un tratto Emily esclamò: "Ragazze siamo solo in tre! Mad e Charlie sono rimaste dentro!"
"Oh no! Le abbiamo condannate, non riusciranno mai ad uscire!" esclamò Katie nel panico
"Ok calma, proviamo a fare il giro della casa per dietro, forse c'è un altro modo per farle uscire" propose Ashley.
Nel frattempo all'interno della casa, Charlotte era uscita dall'armadio, si precipitò alla porta che, nonostante i suoi numerosi tentativi, rimase chiusa: "Apriti, apriti forza!" continuava ad urlare aggrappata alla maniglia. Realizzando di essere chiusa a chiave e quindi in trappola, si appoggiò con la schiena contro la porta, si lasciò cadere a terra e iniziò a piangere.
Intanto al piano terra le fiamme si espandevano rapidamente, le ragazze, mentre facevano il giro della casa, sentivano un forte odore di fumo e bruciato. Stavano passando lungo il lato nord quando Katie, che era rimasta un po' indietro a causa della caviglia, gettò un'occhiata all'interno di una finestra che dava sul corridoio e scorse un corpo a terra: "Ferme! Credo di aver trovato Madison!" urlò.


Ciao:) Speriamo che il nuovo capitolo vi piaccia, lasciateci i vostri commenti! Grazie mille e baci<3

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


Le altre tornarono subito e cominciarono a battere sul vetro e ad urlare il suo nome vedendo che le fiamme avevano ormai raggiunto l’inizio del corridoio e che Madison non si svegliava.
Ashley disse :” Ok, ora entro e la tiro fuori”. Prese un ceppo di legno posato li affianco e lo tirò contro il vetro rompendolo. Fece per entrare quando Emily la fermò per un braccio e disse :" Aspetta vengo con te "
"Ok, basta che ti muovi, c'è sempre più fumo!" replicò Ashley. La quale facendo leva con le braccia sul davanzale riuscì a tirarsi su ed entrare, dopo di che aprì la finestra dall'interno.
Prima di salire Emily disse a Katie :" Tieniti pronta che avremo bisogno d'aiuto".
Scavalcata la finestra Emily scorse tra il fumo Ashley che cercava di rianimare Madison, si avvicinò velocemente sentendo gli occhi lacrimare per il fumo. Mise il piede su qualcosa di denso e liquido che quasi la fece scivolare, con suo grande orrore si accorse che si trattava del sangue di Madison.
"Sta perdendo troppo sangue" disse Ashley
"Dobbiamo riuscire a bloccare il sangue" rispose Emily.
Allora quest'ultima si tolse la sciarpa dicendo :" Proviamo con questa!"
"Va bene,sbrighiamoci" rispose Ashley tossendo per il fumo che rendeva difficile respirare. Emily avvolse la sciarpa attorno alla spalla di Madison fermandola con un nodo aiutata da Ashley che sorreggeva il braccio ferito.
Emily prese Madison per il braccio non ferito e se lo passò attorno alle spalle, mentre Ashley si mise dall'altra parte e la sorresse avvolgendole il braccio intorno ai fianchi. Insieme sollevarono Madison e la trascinarono verso la finestra chiamando Katie.
Katie si affacciò alla finestra e disse: “Forza ragazze tiratela su, la prendo io”.
Emily ed Ashley si accostarono alla finestra e le rivolsero le spalle appoggiando la schiena di Madison, ancora priva di sensi, contro il bordo della finestra. Poi si posizionarono una di fronte all’altra continuando a tenere Madison, si guardarono negli occhi, si scambiarono uno sguardo di intesa prendendo ognuna una gamba di Madison da sotto la coscia, poi Emily chiese: “Katie sei pronta?”
“Pronta!” rispose Katie.
“Ok, al tre!” continuò Emily “Uno, due…tre!”.
Subito Emily e Ashley facendo leva sollevarono Madison di peso, quel poco che bastava affinché passasse oltre il bordo della finestra e dall’altra parte Katie la prese da sotto le braccia e iniziò a tirare. Madison era molto alta e perciò anche piuttosto pesante e fu un’impresa complicata riuscire a farla uscire dalla finestra.
“Su, forza, tirala su!” disse Ashley
“Pesa un botto!” ribatté Emily
“Coraggio ragazze! Non vi fermate, ci siamo quasi” disse Katie tirando con tutte le sue forze.
Alla fine riuscirono a farla uscire e Madison cadde sopra Katie. Velocemente Emily e Ashley uscirono dalla finestra e tirarono Madison per le gambe in modo da toglierla da sopra Katie. Katie alzatasi si inginocchiò affianco a Madison come le altre.
Circondavano Madison sperando che desse segni di vita. Aveva il viso sporco di cenere, respirava ma non apriva gli occhi. Le ragazze la fissavano ansiose.
Emily disse: “Ok, non ho idea di come ci si debba comportare con una persona svenuta!”
Ashley presa dal panico iniziò a tirarle schiaffetti sulle guance urlando: “Mad svegliati ti prego! Non puoi mollarci così!”.
Katie che non sopportava più la tensione si alzò e cominciò a camminare zoppicando avanti e indietro nervosamente: “Calma, devo stare calma” sussurrava tra sé respirando profondamente “No, non ce la faccio più! Questo è troppo per me: abbiamo perso Charlotte, la casa della pazza sta bruciando e Madison non sembra intenzionata a svegliarsi!” si accovacciò infilando entrambe le mani nella neve, rapidamente fece una palla di neve e la lanciò dritta in faccia a Madison.
Emily sorpresa dalla reazione dell’amica esclamò: “Katie, cosa ti prende? Se ti ci metti anche tu la situazione peggiora soltanto!”.
Nel frattempo Ashley si era affrettata togliere la neve dalla faccia di Madison. Però la neve e il colpo subito avevano svegliato Madison, infatti con grande sorpresa delle ragazze, quest’ultima aveva iniziato a muovere la testa e a emettere qualche suono.
Tutte e tre la fissarono sollevate e sospirando Katie esclamò: “Grazie a Dio!”.
“Dobbiamo spostarci ragazze” le interruppe Ashley che stava guardando all’interno della casa “Il fuoco è già arrivato nel corridoio, dobbiamo andarcene!”
“Va bene, muoviamoci!” concordò Emily “forza aiutatemi!” disse passandosi il braccio sano di Madison sopra la spalla e incitando Ashley a prenderla per i fianchi e cominciando a camminare verso il bosco seguite da una zoppicante Katie.
Nel frattempo Madison si era svegliata e ancora un po’ stordita aveva iniziato a chiedere di Charlotte, vedendo però che nessuno le rispondeva cominciò ad agitarsi: “Charlie! Charlie!” urlava sempre più agitata, tanto che Ashley ed Emily non riuscivano più a tenerla.
“Mad! Smettila di agitarti!” le urlò Ashley
“Smetterla?!” ribatté Madison con la voce che tremava “Smetterla?! Voi avete abbandonato la mia Charlie!”
“Cosa credi? Che lo abbiamo fatto spontaneamente? È anche nostra amica, però se fossimo rimaste quella psicopatica ci avrebbe ucciso!” disse Emily con le lacrime agli occhi.
Madison stava per ribattere che non le fregava niente, loro non avrebbero dovuto abbandonare la sua Charlie, quando Katie che era ultima urlò: “Oh mio Dio! Ragazze guardate!”.
Le ragazze si girarono spaventate pensando di avere Melissa alle spalle, furono sollevate dal constatare che non era così ma lo spettacolo che si trovarono davanti era peggiore: il fumo usciva denso da tutte le finestre, al piano terra si intravedevano le fiamme che stavano divorando ogni cosa, il caldo causato dall’incendio si spandeva nell’ambiente insieme all’odore di bruciato.
“No, no, guardate là!” le richiamò Katie indicando una finestra al secondo piano, dove una figura si stava sbracciando, dietro a delle sbarre, per attirare l’attenzione. Era Charlotte che, uscita dall’armadio, era rimasta bloccata all’interno della stanza che Melissa aveva chiuso a chiave.
Ciao a tutti! ci abbiamo messo tanto ad aggiornare a causa del periodo di verifiche... crediamo sappiate di cosa stiamo parlando :S questo probabilmente è il penultimo capitolo della storia, speriamo vi piaccia, per favore lasciate commenti!!!!:)

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***


"Charlie!" urlò Madison correndo verso la casa in fiamme.
"Ferma ferma!" urlarono le altre rincorrendo la e cercando di trattenerla
"Ti ammazzerai! Non puoi andare li".
Ma Madison non le ascoltava e lottava per liberarsi dalla loro presa senza pensare al dolore della ferita perché vedere la sua Charlie intrappolata nella casa in fiamme le provocava un dolore troppo forte per poter sentire altro, sentiva l ansia e il terrore salire poiché in fondo sapeva di non poter far nulla per Charlotte.
Quest'ultima intanto stava in piedi, le mani appoggiate alla finestra e le lacrime che le rigavano il volto. Era ferma, fissava Madison che tentava disperatamente di liberarsi dalla stretta di Emily e Ashley che con le lacrime agli occhi tentavano di impedirle di correre tra le fiamme per cercare invano di salvarla.
Charlotte istintivamente sorrise, era circondata dal fumo e le fiamme stavano iniziando a bruciare la porta, non aveva più speranze e lo sapeva, ma sorrise, non poteva farne a meno perché guardava Madison dimostrarle il suo amore e non c'era nulla che desiderava di più nella vita.
Aprì la finestra, le lacrime ancora scendevano abbondantemente, cominciò a urlare con voce rotta :
"Maddie non fare così, calmati, va tutto bene, tu sei salva ed è tutto ciò che desidero!"
A quelle parole Madison iniziò a divincolarsi con più energia:
"No! Ti prego! Sei tutto quello che ho, non posso perderti!".
Emily, Ashley e Katie erano sconvolte, non potevano credere a ciò che stavano udendo, si sentivano stupide per non averlo capito prima, eppure gli indizi c'erano stati. Ancor più sentirono un tuffo al cuore dopo che Charlotte ebbe urlato le sue ultime parole:
"Hai reso la mia vita più felice di quanto avrei mai potuto sperare... Ti amo Maddie!". 
Detto questo Charlotte sorrise, mandò un bacio con la mano alle amiche che piangevano e disperate urlavano il suo nome e infine cominciò ad indietreggiare lentamente, con lo sguardo fiero e consapevole di chi sta per incontrare la morte ma non la teme.
Tutta la stanza ormai aveva preso fuoco: il tappeto, la stoffa che copriva la poltrona, l'armadio, ben presto le ragazze videro le tende prendere fuoco e Charlie sparire definitivamente dalla loro vista coperta da fumo e fiamme. 
Sentirono delle urla strazianti che lacerarono i loro cuori. Madison si lasciò cadere per terra e cominciò a tirare pugni alla neve presa da un dolore più forte di ciò che poteva tollerare. La sensazione che provava era quella di aver ricevuto un potente colpo allo stomaco e aveva potuto sentire l'eco del suo cuore che si spezzava, era come se con forza un pezzo del suo cuore fosse stato strappato via.
Rimase a piangere a terra e le ragazze le si buttarono addosso per abbracciarla e darle forza, ma quel contatto era come fuoco per Madison, tirò un urlo isterico che spaventò le ragazze e le convinse ad allontanarsi da lei. 
Si scambiarono occhiate ancora piangendo e improvvidamente un insensato ma potente senso di colpa le pervase. Si strinsero le mani e rimasero in silenzio, ognuna chiusa nel proprio dolore, ascoltando le urla disperate di Madison che proprio non riusciva a realizzare ciò che era successo. Continuava a pensare:
"Non è successo davvero! Non può essere vero!". Ma poi rivolgeva lo sguardi alla casa in fiamme e la verità le ripiombava addosso come un macigno.
"La mia Charlie, la mia Charlie" continuava a ripetere come un mantra.
Ashley abbracciò Emily e Katie che ricambiarono l'abbraccio singhiozzando poi tutte e tre spostarono lo sguardo su Madison ancora inginocchiata nella neve, sentirono un groppo in gola a vedere la loro amica distrutta, certo anche loro soffrivano moltissimo per la morte di Charlotte, ma vedere Madison, la persona più forte razionale che conoscevano, devastata dal dolore e completamento a pezzi si erano sentite spezzare il cuore.
SPAZIO AUTORE: ciao a tutti lo so che è passato un casino di tempo dall' ultima volta che abbiamo aggiornato ma io e la mia amica abbiamo avuto dei problemi. Un bacioni a tutti <3

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 ***


Ashley si sciolse dall’abbraccio con le due amiche e si diresse titubante verso Madison ancora a terra, le toccò gentilmente la spalla
“Mad, Mad, dobbiamo andare”.
Ma questa non dava segni di averla sentita, Ashley pensò che doveva farla reagire, non ce la faceva a vederla in quello stato, le vennero in mente i soprannomi che Madison e Charlotte usavano solo tra di loro, magari chiamandola così avrebbe reagito: “Maddie, Maddie dobbiamo andare via da qui” riprovò.
Sotto la sua mano sentì Madison irrigidirsi, poi all’improvviso quest’ultima si alzò in piedi di scatto e con gli occhi arrossati dalle troppe lacrime fissò Ashley: “Non provarci! Solo lei poteva, non devi permetterti, quel nome lo può pronunciare solo lei! È suo come lo ero io, solo lei può dirlo!” urlò “e lei non c’è più” concluse con voce rotta.
Le ragazze pensarono che Madison dovette sfogarsi, ma, sapevano che era pericoloso restare vicino alla casa in fiamme, se uno degli alberi circostanti avesse preso fuoco velocemente tutto il bosco si sarebbe incendiato. Allora Ashley disse: “Ragazze, non possiamo stare qui è pericoloso!”. Subito Madison ribatté: “Preferisco prendere fuoco che allontanarmi da Charlie!” a quelle parole Emily con calma tentò di convincerla, nonostante sapesse di avere poche possibilità: ”Madison, non c’è più niente che possiamo fare per lei! Non ho intenzione di lasciarti indietro, ho già abbastanza sensi di colpa per non aver impedito a Charlotte di chiudersi in quella maledetta stanza!” disse con la voce che tremava a causa del pianto.
l’effetto che quelle parole ebbero su Madison fu opposto rispetto a quello che Emily  desiderava. Il volto assunse un’espressione furiosa, camminò in fretta verso di lei e con il braccio sano la spinse con forza, Emily riuscì a mantenere l’equilibrio a fatica ma doveva ancora vedersela con Madison che procedeva verso di lei urlando: “Dovete sentirvi in colpa! È tutta colpa vostra! Tu e Ashley eravate con lei e l’avete abbandonata!”. Emily indietreggiava tenendo le mani aperte davanti a sé e tentando di giustificarsi: “Mad, non è andata così! Volevo bene a Charlie! Se avessi potuto avrei fatto qualunque cosa per aiutarla!”.
“non hai fatto abbastanza! Se lo avessi fatto lei sarebbe qui con me!” le urlò in faccia spingendola ancora più forte. La ferita sulla spalla, causata da Melissa, le si era riaperta a causa dei bruschi movimenti ma Madison non sembrava essersene accorta, il dolore di aver perso per sempre Charlotte prevaleva su tutto.
Ashley cercò di allontanarla da Emily che dopo l’ultima spinta era caduta a terra, provò a fermare Madison afferrandola e cercando di evitare la spalla ferita ma per liberarsi dalla sua presa Madison si agitava troppo.
“Ferma, ferma! Ti prego, la tua ferita si sta riaprendo, ti prego calmati!” la implorò Ashley con gli occhi pieni di lacrime.
“No,no, non posso!” continuava a urlare Madison con la voce rotta dal pianto “lasciami! È colpa vostra non la dovevate abbandonare!”.
Mentre Ashley tentava inutilmente di calmare Madison, Katie si avvicinò zoppicante a Emily che era seduta sulla neve, la aiutò a rialzarsi e la abbracciò.
“È colpa mia! Mad ha ragione! Non avremmo dovuto lasciarla sola, se fossimo rimaste lì forse saremmo riuscite a salvarla” singhiozzò Emily stringendosi a Katie.
“Non dirlo neanche per scherzo! Se foste rimaste sareste morte in tre” replicò Katie abbracciandola forte e cercando di trasmetterle un po’ di forza che in realtà neanche lei in quel momento aveva.
Madison era appena riuscita a liberarsi dalla presa di Ashley che sentirono il rumore di un elicottero. Era un elicottero per il soccorso, il fumo che si era alzato dalla casa a causa dell’incendio doveva aver allarmato la forestale.
Le ragazze sentirono un uomo che urlava con un megafono ”Avete ordinato voi le pizze?”.
E fu così che Luca si svegliò sudato nel suo letto pensando “mai più kebab prima di andare a dormire!”.

 

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