~ κ ι ѕ ѕ τ н є я α ι и ~

di Mary Kilary Tenei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Prima di tutto comunico che nella storia sono presenti canzoni e personaggi di altri anime, quindi vi chiedo gentilmente di non lasciare recensioni con scritto: " ma lui non fà così, lui dice sempre così ecc..". Perchè lo so, i consigli sono ben accetti . Baci Mary .
 
Se chiudo gli occhi, per un momento la mia mente mi fa ritornare indietro nel tempo, fino quel giorno.
Il giorno che persi tutto, il giorno in cui sentì una gran parte di me scivolare via, lasciandomi un gran vuoto al mio cuore.
Ogni volta la storia è sempre la stessa, nonostante io provi a cambiarla gli eventi rimangono li stessi, come il cielo di quel giorno che prima era sereno con il sole che picchiava leggermente contro la nostra pelle emanando un dolce calore che poi per qualche strano motivo venne sostituita dalle lacrime del cielo, lacrime che appena mi sfioravano si mischiavano con le mie che mi rigavano il viso, cadendo di tanto in tanto a terra durante la mia corsa verso casa. Il mio cuore martellava senza sosta contro il mio petto, segno che la paura e l'ansia stavano salendo minuto per minuto e tutto ciò a causa di quella telefonata, una maledetta telefonata – Scappa – disse la voce di mia madre dalla cornetta seguita poi da una serie di forti rumori, io paralizzata dalla paura non faci altro che ascoltare quella telefonata, sentivo ogni singola cosa, i piatti rotti, oggetti che venivano lanciati con violenza e le urla, le loro urla che gridavano e chiedevano pietà all'essere che non smetteva di ridere vedendo la mia famiglia avvolta dal terrore, poi . Silenzio, l'unica cosa che lo interrompeva erano il rumore dei passi che si avvicinavano sempre di più alla cornetta, riuscivo a sentire il suo respiro così vicino – ti troverò wincher – e poi un lungo bip invase il mio udito con quello in me scattò qualcosa e le mie gambe iniziarono a muoversi da soli dirigendosi verso casa mia.
Ricordo come la stanchezza mi schiacciava contro il terreno, come mi facevano male le gambe per tutta quella corsa, il freddo che sentivo sulla mia pelle e sui miei vestiti bagnati dalla pioggia, dalle lacrime del cielo che versava per me, ricordo come mi sentì il mondo crollare addosso quando vidi la porta di casa mia aperta con delle piccole chiazze scarlatte su di essa e sullo zerbino di casa, ricordo che rimasi lì a fissare la porta per diversi minuti pensando se entra o no , se in quel momento stessi facendo solo incubo. Avevo paura, paura della verità che mi si stava per presentare davanti agli occhi, avevo paura di entrare e vedere cos'era successo, avevo paura di entrare e scoprire di essere sola. Ma presi comunque coraggio ed entrai dentro, coprendomi le mani con le maniche dalla mia giacca e la prima cosa che feci era aprire completamente la porta di casa stile giapponese trovando subito la scarpiera ribaltata a terra accompagnato dai gigli bianchi che uscivano dal proprio vaso, accanto al telefono ed alla foto di famiglia, il muro bianco come quei stessi fiori era rigato da tre artigli che partivano dall'entrata e proseguivano verso il soggiorno, con cautela e orecchie tese mi addentrai ancora più all'interno della casa seguendo il percorso dei tagli trovando nel mio cammino diverse cornici buttate a terra o ancora appese ma con il vetro rotto, persino il muretto dov'erano seganti le varie altezze durante la nostra crescita era tutto rovinato; arrivata in soggiorno trovai ogni singola cosa fuori posto , come la tv ribaltata a terra che trametteva ancora dei video animati rimanendo in muto, i dvd, cd , i dischi tutti a terra e fatti a pezzi , poi il divano dove veniva considerato il secondo posto considerato il più comodo da mia sorella, che una volta tronata dal lavoro si sdraiava 5 minuti prima di riprendersi per poi uscire con gli amici, ora quel divano era tutto rovinato i cuscini erano strappati e le molle del divano fuoriuscivano da esso insieme alla spugna che anzi che essere giallo era rosso quasi come le macchie sulla porta, spostai lo sguardo verso la cucina dove da quella parte gli utensili era stranamente conficcati al muro formando un'alta sagoma , oltre a quello nient'altro ; usci dalla cucina per tornare al corridoio dove appena rimesso piede sentì un guaito e senza pensarci due volte mi precipitai verso la direzione del guaito, era lui il mio povero cucciolo Rocky che fissava triste la porta della cantina << Rocky >> lo chiamai appena udì la mia voce corse verso di me saltandomi tra le braccia continuando a guaire, gli accarezzai l testa notando subitissimo la chiazza rossa sul suo candido e bianco pelo, più trovavo indizi su quello che era davvero successo qui, più la mia mi stava scivolando via << Rocky dove sono ? >> domandai a lui, il povero cagnolino che continuava a piangere tra le mie braccia scese da esse e zampettò verso la porta iniziando a graffiarla, lentamente mi avvicinai e abbassai la maniglia della porta per poi spingerla spalancandola il necessario per farmi passare, presi un grosso e profondo respiro prima di scendere ed accendere la luce di quella cantina, lì è dove io e la mia mamma ci mettevamo a preparare nuovi infusi di thé ed erbe medicinali, ma quel giorno divenne la sua tomba. La sua e quella di mia sorella e mio fratello, per sempre.
<< Mary svegliati >> mi sussurrò dolcemente la sua voce femminile, aprì gli occhi e fissai quelli azzurro cielo di lei, di colei che quel giorno era stata la mia spalla su cui piangere, colei che condividevo le miei giornate al di fuori di quella casa, colei che non mi ha mai giudicata, che vedendomi in quello stato decise di portarmi via con sé, la mia miglior amica: April O'Neil. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Passarono tre giorni da quella tragedia e due giorni da quando loro partirono per New York.
April O’ Neil, la miglior e unica amica di Mary, si era presa la briga di portarla a casa con sé per non lasciarla nella sua depressione migliaia di chilometri da sola, lontana da lei, in Italia.
 A New York faceva un po’ freddo quel giorno, giornata in cui si starebbe meglio a casa a dormire sotto le calde coperte, ma ad April toccava uscire per forza di mattina presto per andare a scuola, lasciando però la sua amica a casa nelle mani di suo padre Kirby che appena arrivarono le avvolse in un caldo abbraccio, dove nonostante cercasse di trattenersi Mary era scoppiata a piangere stringendosi all’uomo non che miglior amico ed ex collega del padre defunto anni fa durante una missione. Nei due giorni precedenti, April aveva tentato di tirarla su, di farla uscire di casa ma non c’era verso di portarla anche a vedere qualche negozio, usciva a malapena per far una passeggiata da sola con Rocky che non si allontanava mai un secondo dalla propria padrona, come nell’accertassi lui stesso che non le succedesse nulla in assenza dei padroni di casa, per i tre quella ragazza era diventata un corpo senza vita.
Durante le lezioni April fissava il vuoto pensando che fare con la sua amica, doveva trovare un modo di portarla fuori di casa e di farle fare qualcosa per riprendersi un po’ << April ci sei!? >> urlò una voce al suo orecchio, la rossa sobbalzò spaventata e guardò la persona che l’aveva disturbata dai suoi pensieri trovando lo sguardo preoccupato del suo amico Casey Jones << oh Casey, ciao >> disse April un po’ triste abbassando la testa, il ragazzo si sedette sul baco dell’amica e la fissò << ehy pel di carota si può sapere che hai? E’ da quando sei tronata dall’Italia che sei giù >> disse lui iniziando a far dondolare le gambe << e sono anche due giorni che non vai ad allenarti, siamo tutti preoccupati per te >> continuò poi, April sospirò e poi rivolse nuovamente lo sguardo verso di lui << quando sono tornata a New York, io ho portato una persona insieme a me una persona molto importate ma … >> iniziò a dire lei toccandosi i polsini che aveva sempre con sé << ma? >> la incitò a continua Casey che continuava a guardarla << ma, non vuole far niente da quando ha perso la sua famiglia … non vuole parlare, di notte non fa altro che piangere e dire che è colpa sua, mangia a malapena e non vuole uscire, e se lo vuole fare è per star da sola con il suo cane. Sono disperata anche perché ha smesso di sorridere, lo so che è triste quello che l’è successo ma vorrei vederla di nuovo felice >> disse April posando la testa sul tavolo con il volto rivolto verso la finestra, dove da fuori poté notare che come quel giorno, il cielo piangeva.
 
- It's a tender rain 
Anata no moto e kono uta ga 
Todokimasu you ni 
Donna ni tooku ni hanareteitemo 
Shinjiteru tsutawaru koto 
Singing in the rain 
Ame no shizuku ga utsukushiku 
Kagayaiteyuku 
Kanashimi zenbu ga kieru sono toki 
Sekai wa ugokidasu no 
Please come the tender rain -
 
Stava seduta davanti alla finestra a canticchiare, fissando le gocce che scendevano giù dal cielo appiccicandosi di tanto in tanto contro il vetro della finestra in cui stava, posò delicatamente la mano su di esso come se potesse toccare quelle stesse gocce che cadevano giù e le potessero accarezzare di nuovo la sua pelle aiutandola a spazzare via quella tristezza che si stava accumulando sempre di più, non poteva negare che quel peso le stava dando fastidio parecchio, aveva una gran voglia di sbarazzarsene e di liberarsi, in un certo senso sentiva anche un gran bisogno di urlare a squarcia gola. Prese il telefono che aveva lì vicino, lo sbloccò dove come sfondo c’era lei e la sua miglior amica che cantavano al karaoke di casa sua, ricordava quel giorno perfettamente perché era il giorno del suo 16° compleanno e nonostante April avesse scuola era voluta venire lo stesso a festeggiare il suo compleanno insieme per passare ad un pigiama party a tema di chiacchere e videogame, un party con loro due, sua sorella, il fratellino e sua madre , si erano divertiti un sacco quel giorno senza contare che sua sorella Amanda aveva quasi mandato a fuoco la cucina e suo fratello Jack era riuscita a fare esplodere la bomboletta della panna montata , la cucina e il soggiorno quella sera era peggio di un campo di battaglia, avevano guardato il casino che avevano fatto ma poi erano scoppiati a ridere come matti, arrivando persino ad avere lacrime agli occhi per il troppo ridere, lacrime che in automatico iniziarono a scendere dai suoi occhi privi di luce che gli rigarono il viso. Tirò su col naso e si asciugò gli occhi con il dorso delle proprie mani e guardò l’ora, 10.35 , mancavano 3 ore e mezza all’uscita dalla scuola, a malavoglia prese la borsa a tracolla e infilò il cellulare con le chiavi di casa << vieni Rocky >> disse con voce apatica, il cucciolo la guardò triste e scese dal letto della padrona dove la fissava attendendo un suo piccolo movimento . Uscì di casa insieme al cucciolo dopo aver preso l’ombrello ed aver messo l’impermeabile a Rocky per poi  dirigersi verso una meta non del tutto precisa fissando di tanto in tanto il cellulare dove c’era la mappa della città, svoltò l’angolo entrando in un vicolo buio, si guardò intorno ed aprì il tombino scendendo giù con un salto tenendo il cane in braccio, percorse le vie fognare fino ad arrivare alla fine dove sotto c’era il precipizio, posò il cane a terra e si inginocchiò a terra guardando in basso, prese un grosso respiro profondo. E urlò tantissimo riprendendo a piangere disperatamente << non è giusto, perché non ha preso me al loro posto? Perché?  >> chiese urlando portandosi le mani sul volto piangendo, lì, disperata, sola. O forse no ?

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




La pioggia non accennava di cessare quel giorno e per la sfortuna di April era senza ombrello << in sti giorni piove spesso, non è che la tua amica ci ha portato la pioggia? >> domanda Casey ridendo, Apri subito gli tira una gomitata non troppo forte sullo stomaco e guardò il cielo, erano da poco finite le lezioni ed ora dovevano aspettare che almeno diminuisse un po' per evitare un malanno, anche se i pensieri di April erano rivolti all'amica che era sola in casa a far chi sa cosa, così per essere sicura prese il suo telefono a forma di guscio di una tartaruga e andò a cercare il suo numero << ehm April >> cercò di chiamarla Casey mentre la rossa era impegnata a digitare il numero << un attimo chiamo Mary per sapere come va >> disse lei, Casey gli abbassò il telefono e indicò con un dito l'entrata della scuola una ragazza sotto un ombrello rosso con un particolare vestiario, una magia stile gotico rossa e nera con le spalle scoperte,un collare con una croce d'oro appesa, i suoi lunghi capelli castano chiaro con le punte rosse erano legati a codino stile anime e il suo sguardo assente fissava il terreno sotto stante e accanto a lei c'era l'inseparabile cane Rocky che era coperto con un piccolo cappotto con tanto di cappuccio << Mary >> sussurrò April fissando da lontano l'amica che sicuramente non l'aveva vista uscire << avevo capito che non ha voglia di uscire >> disse Casey posando la mazza da hockey sulla spalla fissando la rossa, April scrollò le spalle sospirando ma sorrise appena << Mary !!! >> la chiamò April alzando il braccio per farsi vedere, l'amica sobbalzò a sentire la sua voce così come Rocky che iniziò ad abbaiare allegro correndo verso April seguito poi dalla padrona che a piccoli passi si era avvicinata a loro << ciao cucciolo >> disse la rossa abbassandosi ad accarezzare il cane, anche Casey si avvicinò per accarezzarlo ma quest'ultimo indietreggiò ringhiando contro << ehy !! >> esclamò offeso lui, April si alzò ridacchiando mentre Mary fissava a terra << non ama molto i sconosciuti, vero Mary? >> chiese April volgendo lo sguardo verso l'amica che annuì solo << che antipatico >> disse il ragazzo sbuffando mettendosi le mani dietro la nuca << andiamo April? >> chiese poi guardando la rossa che scosse la testa indicando con lo sguardo l'amica, Mary porse l'ombrello all'amica che lo prese delicatamente << oh, grazie Mary. Vieni con noi a mangiare qualcosa? >> chiese speranzosa April, Mary scosse la testa e indietreggiò dandogli le spalle per poi allontanarsi con Rocky che la seguiva, April fissò l'amica andare via stringendo l'ombrello giallo tra le mani << quanto vorrei vederla di nuovo sorridere >> disse April cercando di trattenersi sul piangere, Casey gli posò una mano sulla spalla come per dargli conforto << parla con Splinter, magari ti saprà dare qualche consiglio >> disse lui mentre lei fissava davanti a sé dove poco prima c'era l'amica << si >> disse lei per poi aprire l'ombrello ed andar via insieme a lui, verso il ristorante giapponese di Murakami .
Ad ogni movimento che facevano, la stanchezza si faceva leggermente sentire ma erano abituati a quella routine e riuscivano a sopportarla, a combattere anche contro essa, dopotutto erano ninja << buongiorno >> urlò una voce femminile, bastò quella...


Ad ogni movimento che facevano, la stanchezza si faceva leggermente sentire ma erano abituati a quella routine e riuscivano a sopportarla, a combattere anche contro essa, dopotutto erano ninja << buongiorno >> urlò una voce femminile, bastò quella voce a far fermare gli allenamenti e far precipitare i quattro giovani tartarughe mutanti in soggiorno, appena la videro gli sorrisero e si avvicinarono a lei preoccupati << April ma dov'eri finita? >> domandò il più piccolo del gruppo, Michelangelo che fu' il primo a stringerla a sé << scusate ragazzi ho avuto qualche problema >> spiegò April sorridendo dispiaciuta, il più grande del gruppo la guardò serio << i Kraag ti hanno fatto qualcosa? >> domanda Leonardo il leader del gruppo, la rossa scosse la testa << allora cosa? E' successo qualcosa mentre eri in vacanza? >> domanda allarmato il più alto del gruppo Donatello che posò le sue dita verde oliva sulle spalle dell'amica ispezionandola con lo sguardo preoccupato, April gli sorrise dolcemente e posò delicatamente le mani sulle sue per poi farle scivolare via dalle proprie spalle << è la sua amica il problema >> disse Casey andandosi a sedere sul divano, i mutanti guardarono velocemente il ragazzo per poi tornare ad osservare la loro amica che teneva la testa bassa con lo sguardo triste << ho bisogno di parlare con Splinter è impegnato? >> chiese lei continuando a volgere lo sguardo in basso << no, lo trovi nel Dojio come sempre >> disse il leader spostandosi un po' come per dargli il consenso di andare dal loro maestro, April senza dire altro andò subito dal sensei sperando con tutto il cuore che lui la potesse aiutare<< a proposito ragazzi >> iniziò a dire Casey attirando l'attenzione dei presenti nel soggiorno << Raffello dov'è? >>


Salto su un tetto e poi in un altro, senza fermarsi un secondo, solitamente quando aveva bisogno di sfogarsi picchiava il sacco o si chiudeva in camera, ma quel giorno sentiva il bisogno di uscire dal rifugio per prendere un po' d'aria fresca, leggermente umida a causa della pioggia che non cessava di smettere un secondo, per qualche ragione la pioggia gli piaceva, la trovava rilassante sembrava come se ogni goccia l'aiutasse a far scivolare via tutti i suoi problemi, lo faceva sentire leggero e calmo in un certo senso, ma niente era in confronto a ciò che le sue orecchie udirono.

-Kokoro wo tsunagetai
Itami ni fureteitai
Mezameta asa no nureta daichi ni
Tsubomi wa kitto saiteru-


Raffaello, si fermò su un tetto ascoltando attentamente la voce che stava cantando, la sua voce sovrastava al rumore della pioggia che si faceva sempre più forte ma la sua voce rimaneva sempre udibile, il mutante dalla maschera rossa saltò nuovamente da un tetto all'altro arrivando a destinazione, sul tetto davanti a lui c'era una ragazza seduta sul cornicione con le gambe a penzoloni che fissava il vuoto continuando a cantare nonostante la pioggia la stesse bagnando, Raffaello si chiese se non fosse preoccupata di prendersi un malanno ma da come fissava il vuoto era evidente che non gli importava più di tanto, rimase fermo ad ascoltarla finché non gli suonò il telefono attirando così l'attenzione della ragazza, Raffaello si nascose subito e chiuse la chiamata sperando che la ragazza in questione non sapesse saltare sui tetti << andiamo Rocky torniamo a casa >> disse la ragazza , Raffaello aspettò un bel po' prima di guardare se la ragazza fosse ancora lì e quando ci riguardò non trovò più nessuno seduto lì e la cosa lo sollevò un po' << chissà chi era >> si chiese prima di riprendere a correre sui tetti, verso la strada di casa.






Angolino :
Ogni mercoledì un nuovo capitolo, spero che l'ennesima versione di Kiss The rain vi piaccia

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il mattino era sorto da poco, il sole quel giorno aveva deciso di far la sua comparsa in cielo dopo quattro giorni di pioggia, ma l’umore del cielo non era compatibile con quello delle due ragazze che erano sedute sul letto della rossa che teneva in mano la spazzola e la passava sui capelli dell’amica che passava a sua volta la mano sulla testa di Rocky che era sdraiato sulle sue gambe, Mary fissava il vuoto mentre l’amica gli faceva una treccia, April voleva tanto parlare ma temeva che ogni cosa diceva collegasse ad un avvenimento successo in famiglia, come quello che stava facendo in quel momento, ricordava che spesso la madre o la sorella di lei si divertivano a pettinarle ed a scherzare con loro facendo conciature immaginabili. Ad April piaceva quel calore famigliare che gli regalavano quella famiglia e le piaceva star lì, ma ora non poteva più farlo, perché qualcuno aveva deciso di rumare la loro vita e di peggiorare quella della sua miglior amica, più di quanto non fosse già << April >> la chiamò in un sussurro Mary, April quasi sobbalzò nel sentire finalmente la sua voce << s-s-si dimmi? >> chiese lei accennando un piccolo sorriso, Mary gli indicò l’orologio erano le 10.00 ed April aveva un appuntamento con i suoi amici a quell’ora ma non se la sentiva di lasciarla da sola << posso farne a meno tranquilla >> disse April riprendendo a pettinarla, Mary abbassò la testa << gomenasai >> disse Mary prendendo a tremare e a singhiozzare, April subito l’abbracciò stringendola a sé accarezzandole la nuca << shh... va tutto bene, non ti devi scusare Mary. Non è colpa tua >> sussurrò dolcemente l’amica facendo appoggiare la testa sul suo petto. 
Dopo un po’ la ragazza si addormentò stringendo a sé la mano dell’amica che la fissava tristemente mentre dormiva, April prese con la mano libera il suo telefono cercando il più possibile di non svegliare la propria amica, andò a cercare il suo nome e lo chiamò << Pronto April? >> chiese la voce familiare al telefono<< Donnie ciao, volevo avvertirvi che non vengo oggi agli allenamenti >> rispose con tristezza la rossa guardando l’amica che dormiva tranquilla ma con lo sguardo di una che stava facendo un incubo << cosa? Perché? Stai male? O forse devi studiare, perché in quel caso posso darti una mano… >> << Donnie non vengo perché non me la sento >> disse la ragazza interrompendo il mutante che non smetteva di parlare<< è per la tua amica? >> domandò preoccupato Donnie, la rossa sospirò e annuì come se potesse vederla << si, ha pianto di nuovo e non me la sento di lasciarla da sola oggi >> rispose lei sentendo poi la propria mano venire stretta << capisco, vuoi un po’ di compagnia? >> domanda Donnie preoccupato, April strinse a sua vola mano << no Donnie, ma grazie per il pensiero. >> disse la rossa guardando altrove immaginandosi di aver davanti a sé il mutante dalla maschera viola << d’accordo… se hai bisogno chiamami pure >> disse lui sospirando un po’ << si grazie Don, ci sentiamo >> rispose lei chiudendo la chiamata e posando il cellulare sul comodino, si tolse le scarpe che in precedenza aveva messo e si sdraiò vicino a lei e la fissò un po’ finché anche lei non si addormentò.
 
Fissò il suo giornalino per un sacco di tempo, era sulla stessa pagina da un sacco di tempo e i suoi fratelli si chiesero cosa gli passasse per la testa ma per evitare i suoi soliti attacchi di rabbia decisero di non parlargli, almeno finché non arrivò Casey che si buttò letteralmente sul divano << ehy amico come va? >> domandò lui fissando Raph che lo stava ignorando, anzi manco l’aveva sentito entrare e la cosa preoccupò un po’ i presenti di quella casa << Raph? >> lo chiamò Casey, ma niente, allora gli posò la mano e quel tocco gli bastò per farlo riprendere << c-c-cosa? >> domandò guardandosi introno << tutto bene? >> domanda l’amico leggermente preoccupato, Raph annuisce e posa il giornalino << andiamo? >> chiese poi Casey, Raph annui e si alzò dal divano prendendo i Sai uscendo dal rifugio con il suo amico umano. 
 
Non c’era cosa più brutta del buio, il sentirsi risucchiati, trascinati all’interno di essa, sentirsi bloccati, il vedere che ad ogni passo che si faceva era come se non ci si fosse spostato nemmeno di mezzo millimetro e vedere solo buio, rinunciando alla possibilità di rivedere la luce, ma lei non demordeva e continuava a correre senza sosta alla ricerca di quella luce nonostante tutto quel buio che la risucchiava << no lasciami !! >> urlò una voce femminile che rimbombò per tutta quella stanza, la ragazza si guardò intorno cercando di capire dove proveniva la voce e quando fece un passo per cercare la proprietaria di essa, le passò davanti agli occhi una figura femminile colma di luce, i lunghi capelli castani più scuri dei suoi, gli occhi marroni colmi di lacrime, la pelle leggermente abbronzata ricoperta di tagli e di chiazze scarlatte che cadevano a terra ad ogni suo passo, Mary guardò la ragazza allontanarsi << o-o-onee-san!! >> urlò lei cercando di seguirla, ma poi cadde a terra ed in automatico lo sfondo cambiò e il buio sparì dando posto ad una stanza fredda e semibuia, Mary rotolò giù per le scale arrivando in fretta al pavimento bagnato di qualcosa, eppure lì mentre cadeva giù per le scale gli parve di non aver visto nessuna finestra che potesse essere aperta per far entrare l’acqua in quel posto; un forte odore di carne andata a male mischiata con l’odore della candeggina gli profanò le narici obbligandola a portare la mano bagnata sul naso, quando lo fece sentì qualcosa di fluido cadergli sul mento, si guardò la mano e notò che era ricoperta di un liquido rosso che gocciolava a terra dove il pavimento ne era ricoperto della stessa sostanza << M..Mary >> la chiamò in un sussurro un’altra voce femminile, Mary iniziò a tremare dalla paura e lentamente , a scatti si girò verso colei che aveva pronunciato il suo nome e la vide, sua madre sdraiata in quel lago rosso che le usciva dal corpo, corpo che con brevi e frequenti scosse si alzava mettendosi seduta a terra con la testa bassa << Ma..ry …>> la chiamò, lentamente iniziò ad alzare la testa << s..scappa >> sussurrò infine per poi guardarla completamente e scattare verso di lei attaccandola .
 
<< NOOOOOOOOOOO !!! >> urlò a squarcia gola Mary svegliandosi in un bagno di sudore, il cuore batteva molto forte che si potevano udire benissimo anche senza il stetoscopio, il suo respiro era accelerato a malapena riusciva a prendere vere e proprie boccate d’aria, il suo corpo tremava forte e nonostante la stanza fosse calda aveva freddo. Di colpo la porta della stanza si aprì ed entrò la sua amica April che nel sentirla urlare si era spaventata ed era corsa subito in stanza, la rossa notando il suo stato si sedette vicino a lei e l’abbracciò forte a se mentre l’amica non poté far altro che stringere la sua maglia gialla bagnandola delle sue lacrime, April le accarezzò dolcemente la testa canticchiando una piccola canzone che alle due ragazze piaceva tanto ascoltare prima di andare a dormire, dopo un po’ sembrò funzionare e Mary di calmò un po’ continuando a stare attaccata all’amica << shhh ci sono io qui >> sussurrò dolcemente l’amica cullandola un po’, dopo la ragazza si allontanò e cercò di riprendersi tirando su col naso, fortunatamente Rock aveva in bocca i fazzoletti per la sua padrona che ne prese uno per soffiarsi il naso, Mary accarezzò la testa del suo cane che ne fu compiaciuto del gesto della padrona << va meglio ? >> chiese April guardandola dolcemente, Mary annuì soltanto << gomenasai >> sussurrò lei guardando in basso come per il vergognarsi di se stessa di essere diventata un problema per l’amica e suo padre << Mary, ti ho già detto che non ti devi scusare. Non stai facendo nulla di male, stai solo ancora elaborando il…bè hai capito no? >> fece lei guardandola dolcemente, ma la castana non accennava di smuovere lo sguardo dalle coperte come se esse fossero più interessanti di qualsiasi altra cosa, avrebbe davvero voluto che in quel viso spuntasse di nuovo un sorriso, che ritornasse la vecchia Mary che nonostante il mondo le avesse già portato via una persona, nonostante quello che i ragazzi della sua età gli facevano redendogli la vita un po’ difficile, lei sorrideva, lo faceva sempre, ad ogni caduta, ad ogni dolore, ferita lei sorrideva perché trovava sempre la positività nelle cose, ma quello che le era successo poche settimane fa era stato il culmine, aveva iniziato la sua vita con una amorosa famiglia allegra, così tanto da far invidia persino April, ed ora si trovava da sola, a piangere ogni giorno, ogni notte. April temeva quando l’amica cadeva nel sonno, temeva che rivivesse quel momento e quello che le era successo negli anni precedenti e che ora tutto quel dolore che aveva provato ora le schiacciava il cuore, senza dargli la possibilità di ricominciare, senza darle la possibilità di vivere. April pensò che l’amica non avrebbe più trovato più la forza di andare a avanti e che sarebbe rimasta in quello stato per sempre.
Ma si sa come si dice, la speranza è l’ultima a morire.


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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dopo l'ennesimo pianto isterico, l'ennesimo incubo, Mary si era addormentata mentre l'amica era rimasta sveglia ad accarezzare la testa per tranquillizzarla e per calmare anche se stessa, tutto perché nei giorni precedenti i suoi temperini, le vecchie lamette da barba di suo padre erano magicamente sparite e temeva che la sua miglior amica avesse ripreso a farsi del male da sola, proprio come faceva prima che le due si incontrassero e diventassero amiche, a 11 anni. Non c'era sera che April si svegliasse di soprassalto con il timore di trovare l'amica distesa in bagno con i polsi tagliati o peggio ancora... erano appena passati due mesi e Mary non accennava di migliorare anzi peggiorava, se prima mangiava ora era raro vederla farlo, si limitava appena a mangiare un pezzo di pane e un bicchiere d'acqua. April sapeva che portandola sarebbe andata incontro a una depressione del genere ma non pensava che sarebbe arrivata a tal punto a impazzire lei, mentre a Mary sembrava non gli importasse più nulla di ciò che le accadeva, stava sempre rinchiusa in camera o a dormire oppure a guardare fuori la finestra canticchiando una canzone incompressibile e rispetto a prima non reagiva nemmeno come quando durante una passeggiata delle ragazze la spinsero a terra solo il suo modo di vestire strano, April sfortunatamente era arrivata tardi ma era stranamente più arrabbiata per il fatto che l'amica non aveva risposto come sempre era a fare. E più i giorni passavano, più l'odio di April nei confronti verso colui che aveva rovinato la vita dell'amica cresceva.
 
Quella mattina dopo l'ennesimo attacco isterico dell'amica, April si trovò di prima mattina in cucina con suo padre a fare colazione, aveva delle borse sotto gli occhi e non solo perché l'amica aveva preso nuovamente ad urlare nel sonno, ma anche perché nell'ultimo periodo non faceva che sognare l'amica davanti ai corpi della sua famiglia e che poi lei si voltava arrabbiata verso di lei e la incolpava per la loro morte<< tesoro perché non vai a stare per un po' dai tuoi amici? >> chiese il padre distraendola dai suoi pensieri, la figlia lo guardò un po' confusa << hai bisogno di staccarti un po' da lei, vai dai ragazzi a dormire da loro >> continuò il padre sorseggiando un po' di caffè, April guardò la sua tazza ormai vuota << no, non mi va di lasciarla da sola >> disse la figlia alzandosi per portare le loro tazze nel lavandino, Kirby sospirò per poi alzarsi anche lui << April, puoi star tranquilla, mi occupo io di Mary. Stai dai dai tuoi amici, giusto per riprenderti un po' >> disse suo padre posandogli le mani sulle spalle, April sospirò << okay, ma non oggi. Sono impegnati con Kurtzman, non li voglio disturbare >> fece lei andando verso camera sua. Appena sentì la porta aprirsi, Mary chiuse gli occhi fingendo di dormire, mentre la sua miglior amica si preparava per la scuola, poco dopo sentì il peso dell'amica sul materasso in cui dormiva e sentì la sua mano toccargli la nuca, accarezzandola dolcemente << quanto vorrei che tutto questo non ti fosse capitato, magari ora saresti la ragazza che ho conosciuto un tempo... >> disse April con quel tono triste che ormai stava facendo parte delle sue giornate quotidiane, la rossa si alzò dal letto dopo averle sistemato meglio la coperta per non farle prendere freddo, recuperò lo zaino e uscì chiudendo piano la porta evitando un qualsiasi rumore .
 
Appena l'amica se ne usci, Mary si sedette sul letto e fissò la porta con il suo sguardo apatico << gomenasai April-chan >> sussurrò Mary, guardando le coperte dove Rocky era appena salito per avvicinarsi alla padrona << ne Rocky, forse non sono così coraggiosa come diceva papà >> sussurrò la ragazza accarezzando il cucciolo, si alzò e si avvicinò alla finestra dove il sole lentamente stava per essere oscurato dalle nuvole grigie
 
-It's a tender rain 
Anata no moto e kono uta ga 
Todokimasu you ni 
Donna ni tooku ni hanareteitemo 
Shinjiteru tsutawaru koto 
Singing in the rain 
Ame no shizuku ga utsukushiku 
Kagayaiteyuku 
Kanashimi zenbu ga kieru sono toki 
Sekai wa ugokidasu no 
Please come the tender rain 
Come! Tender rain –
 
Stava sdraiato sul proprio letto a fissare il soffitto, non era da lui, proprio no. La voce di quella ragazza che urlava nelle fogne gli era rimasto impresso nella mente, non era riuscito a vedere bene chi fosse ma l'aveva sentita più volte parlare al vuoto, o meglio a Dio, un Dio che non gli voleva rispondere che non gli diede la spiegazione su quello che gli era successo, che poi cosa mai poteva essergli capitato da desiderare la morte? Avvolte si trovava a pensarci e volerlo chiedere al maestro, ma pensava che non era giusto nei suoi confronti spettegolare delle disgrazie altrui, ma era molto curioso di sapere cose le fosse successo << Leo sei vivo? >> urla la piccola voce di Mikey dietro la porta della sua stanza, il leader si alzò dal suo letto e si diresse verso la porta aprendola di scatto facendo prendere un colpo al più piccolo << che c'è Mikey? >> chiese il leader tenendo la mano sulla maniglia proto a chiuderla in qualsiasi momento << è arrivato Kurtzman >> disse lui aspettando che il fratello accennasse qualcosa, il leader annuì solo e avanzò chiudendosi la porta dietro di sé ed insieme al fratello raggiunsero il laboratorio di Donatello dove ad aspettarli c'erano gli altri due fratelli e l'uomo in questione << allora Kurtzman qual è l'emergenza? >> domanda Leo appena mise piede nella stanza, l'uomo si girò verso la tartaruga dalla maschera azzurra e lo guardò serio << credo che i Kraag abbiano intenzione di inondare New York >> disse semplicemente.





Canzone :
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


<< Hai qualche idea su cosa abbiano intenzione di fare? >> domanda Donatello, Kurtzman << hanno detto progetto reincarnazione >> disse l'uomo confuso lui stesso dell'informazione che aveva raccolto << nient'altro? >> domanda il leader fissando l'uomo che scosse la testa dispiaciuto, avrebbe davvero voluto avere altre informazioni per essere più utile a quei quattro mutanti ma non sapeva proprio niente << grazie per averci avvertito subito, ora ci pensiamo noi >> disse il Leader andando a prendere le sue katane seguito dai suoi fratelli che recuperarono le proprie armi per poi uscire nell'ombra.
Non appena l'oscurità della dolce notte calò su New York le quattro tartarughe corsero subito via, saltando da un tetto all'altro stando sempre ben attenti che nessuno li vedesse o li sentissero, la loro meta era un vecchio edificio abbandonato poco vicino al porto dove al suo esterno c'erano già alcuni Kraag che sorvegliavano il perimetro con i loro fucili laser. Le tartarughe non volendo attirare troppa attenzione degli alieni decisero di entrare dal tetto camminando di soppiatto all'interno della base dei Kraag, pronti a cercare le informazioni al riguardo alla rincarnazione, ma non sapevano che non erano gli unici a cercarle.
Dopo tanto cervellarsi era riuscita a trovare la giusta scusa per far uscire la sua miglior amica, April aveva utilizzato la scusa che l'amica era quasi esperta di botanica e che doveva fare una ricerca in biblioteca ed era certa che lei non avrebbe detto di no, così con sempre la dolce compagnia di Rocky le due andarono in biblioteca a cercare il necessario per la "ricerca", April si mise a cercare dei libri a caso mentre l'amica fissava con ben poco interesse i titoli, in realtà non voleva nemmeno uscire di casa ma lei e suo padre gli stavano dando ospitalità senza chiedere nulla in cambio almeno aiutare l'amica a trovare il necessario per la ricerca doveva farlo << ha bisogno di qualcosa signorina ? >> chiese una donna di giovane età che gli si era avvicinata vedendola un po' in difficoltà, Mary scosse la testa guardando con il suo sguardo apatico la signora con poco interesse, la donna accennò un piccolo sorriso << ne è sicura? >> domanda ancora la donna, a quel punto Mary la guarda cupa e la donna allora decide di lasciarla in pace tornado al suo lavoro, Mary sospirò e guardo i libri cercando di non pensare, di non ricordare quello che pochi mesi fa le era successo anche se il sapere che i corpi dei suoi famigliari erano ancora in Italia e non li poteva seppellirli perché le indagini erano ancora aperte, dall'ultimo periodo stava iniziando a deprimersi sempre di più e provava un senso di vendetta nei confronti di colui che gli aveva fatto questo, voleva ucciderlo con tutta sé stessa, fargli provare lo stesso dolore che provava lei. Le sue mani presero a tremare di pura rabbia stringendo con forza il libro che aveva tra le mani, era sul punto di romperlo finché la mano di April non si appoggiò sulla sua spalla che la guardava preoccupata << Mary tutto bene? >> gli chiese in un sussurrò la rossa, Mary si calmò e torno ad essere apatica come negli ultimi mesi, si girò verso l'amica e gli diede il libro che aveva appena trovato per poi spostarsi in un'altra corsia lasciandola da sola, April sospirò e guardo il libro << mi serve davvero una pausa >> disse sospirando e seguendo l'amica.
Stava andando come secondo i loro piani finché non avevano trovato un paio di Kraag venire da dietro di loro facendoli uscire allo scoperto e dando subito l'allarme, le tartarughe dovettero iniziare a dare tutto se stessi per proteggersi a vicenda combattendo contro i Kraag stando ben attenti di non farsi beccare dai laser, ma sfortunatamente Mikey era impegnato a combatterne tre per accorgersi che uno di essi gli stava puntando il laser << Mikey attento !!! >> urlò Raph mettendosi in mezzo tra il fratello e il Kraag che gli colpì la spalla mentre contemporaneamente Raph gli aveva lanciato il suo Sai sulla fronte facendolo crollare << Raph tutto bene? >> domanda il Leader concentrato a farne fuori tre, il focoso sbuffò e toccandosi il braccio << si non è niente >> disse andando a recuperare il Sai per poi tornare a combattere. Nel frattempo qualcuno era entrato nella sala comando e aveva utilizzato la presenza delle tartarughe per andar a distruggere indisturbati il computer contenenti i dati al riguardo del piano Kraag mandando in cortocircuito tutto il sistema dando il via all'autodistruzione << Autodistruzione tra 10 secondi >> si sentì dire per tutta la base, Leo e i suoi fratelli si guardarono sopresi, era la prima volta che i Kraag vedendoli arrivare avevano deciso di distruggere il lo covo << presto usciamo da qui !!! >> urlò Leo iniziando a correre verso l'uscita seguito dai suoi fratelli, ma durante il tragitto verso l'uscita Raph perse terreno vedendo che i Kraag li stavano inseguendo, così appena superarono una delle porte di metallo si fermò un secondo prendendo i Sai iniziando a colpire il sensore di apertura << Raph sbrigati! >> urlò Donnie, il focoso lo guardò serio << voi andate avanti vi raggiungo >> urlò riprendendo a colpire con forza, i fratelli un po' insicuri ripresero a correre uscendo del tutto dal covo e allontanandosi dall'edificio aspettando qualche tetto più in là il fratello che non arrivava mai, ma dopo lo videro uscire ma quando successe l'edificio scoppiò e Raph sparì nel nulla.
Presero a camminare verso casa in tutta tranquillità, nel silenzio più totale l'unica cosa che lo rompeva erano i passaggi delle macchine e i passi delle persone che camminavano velocemente per arrivare a casa, erano da poco le 8.40 e Kirby che era passato in biblioteca a dar i soldi alle ragazze per fargli comprare la pizza prima di tornare a casa poiché lui avesse un appuntamento con un suo vecchio collega e a casa non ci sarebbe stato.
April camminava a testa bassa guardando di tanto in tanto l'amica che fissava anche lei il marciapiede mentre Rocky stava davanti a loro, per fortuna di April arrivò qualcuno verso di loro << Ehy pel di carota >> esclamò Casey avvicinandosi alle due ragazze, April era felice di poter conversare con qualcuno finalmente << oh ciao Casey, come mai in giro? >> domanda lei sorridendo appena, il ragazzo scrollò le spalle << mi annoiavo, voi? Andate a casa? >> chiese lui sorridendo all'amica che annuì << sì ma prima passiamo d'Antonio per una pizza ci fai compagnia? >> chiese lei sperando con tutto il cuore che le accompagnasse così avrebbe potuto chiacchierare con qualcuno, il ragazzo annuì e tutti e quattro insieme andarono verso la pizzeria dove poi si dovettero divedere in due, visto che era vietato all'accesso agli animali Mary era rimasta fuori con Rocky ad aspettarla appoggiata la muro della pizzeria, prese a fissare a terra prendendo a canticchiare quella malinconica canzone, era sul punto di far uscire le parole della canzone dalla propria bocca quando il guaito di Rocky la fece risvegliare, il suo pianto proveniva nel vicolo buio dietro la pizzeria, dalla paura che gli fosse successo qualcosa scattò correndo verso il cane, temeva di perdere l'ultimo membro della sua famiglia, temeva che gli fosse stato portato via anche lui, ma quando entrò vide qualcosa che la lasciò a bocca aperta.
Rocky stava leccando il viso stanco di un essere tutto verde, per la precisione una Tartaruga con una fascia rossa sui occhi mezza rovinata e alla vita teneva appesi dei Sai con l'impugnatura dello stesso colore della fascia, ma la cosa che la lasciò spiazzata era che era pieno di bruciature e piccoli tagli. In quel momento il suo corpo si mosse da solo ed avanzo verso il mutante, Mary gli appoggiò la mano delicatamente sulla spalla << ehy tutto bene? >> chiese dolcemente, il mutante che teneva la testa bassa leggermente stanco, l'alzò e Mary poté incontrare due occhi verdi fluorescenti. Una scarica elettrica invase il suo corpo, i suoi occhi inizialmente spenti iniziarono a riavere la propria luce, le gote si tinsero di rosso e il suo cuore riprese a riunire i pezzi, com'era possibile che con uno sguardo di un mutante lei riuscisse a tornare in vita?

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




Dopo che i suoi fratelli corsero via, Raph riuscì a distruggere il sensore della porta così da poter scappare via, ma non aveva calcolato le probabilità che ne potessero essercene altri che gli bloccavano l'uscita << 5 secondi all'esplosione >>disse una voce, Raph prese un grosso respiro profondo prima di prende una lunga rincorsa e poi riuscire a superarli con un salto salendo sul tetto in un attimo, si guardò intorno cercando con lo sguardo i fratelli, trovandoli in seguito poco lontani da lui, doveva fare un'unica cosa. Saltare al tetto successivo e raggiungere i fratelli, Raph prese la rincorsa ma nel momento che stava per saltare verso i suoi fratelli, l'edificio esplose facendolo capultare in tutt'altra parte facendogli perdere i sensi.
 
Quando si risveglio era su un tetto, si guardò intorno rimanendo steso a terra cercando di assicurarsi che fosse tutto intero, poi passò ad analizzare attentamente il luogo in cui era atterrato, non riconosceva niente tranne l'odore inconfondibile di pizza << pizzeria Antonio >> sussurrò riuscendo finalmente a capire dove si trovava. A fatica riuscì ad alzarsi e si trascinò verso il cornicione per poter scendere ma nel farlo cadde a terra sbattendo il guscio contro il terreno provocando un po' di rumore, a fatica si trascinò contro il muro e si e prese un po' di pausa prima di cercare il T-phone e quando lo trovò ci rimase scioccato, in qualche modo l'esplosione aveva fuso il suo T-phone rendendolo in inutilizzabile, arrabbiato strinse i residui le telefono per poi lanciarlo con la poca forza che aveva contro il cassonetto. Distrutto e stanco, Raph appoggiò la testa contro il muro e sospirò << oggi non è proprio giornata >> disse stanco, pian piano le sue palpebre iniziarono a farsi più pesanti, aveva tanto sonno ma doveva star sveglio per evitare di non essere visto dai suoi fratelli o essere visto dai passanti, voleva tornare a casa e dormire fino all'indomani pomeriggio e svegliarsi pieno di energie << Ehy tutto bene ? >> una piccola e timida voce femminile lo fece risvegliare, sentiva una piccola mano appoggiata sulla spalla e ci aveva appena fatto caso che vicino a lui c'era uno strano cane, Raph con le poche forze che aveva incrociò lo sguardo di una ragazza di circa della stessa età di April se non più piccola, i suoi occhi marroni chiari tendente sul rosso lo incantarono subito, sentiva qualcosa dentro di sé che gli impediva di abbassare lo sguardo o semplicemente di non guardarla, per qualche ragione iniziò a sentire meno dolore rispetto a prima come se quel semplice tocco, quella semplice voce e quel semplice sguardo lo avesse medicato << stai bene ? >> chiese la ragazza con le gote arrossate, Raph per qualche motivo iniziò a sentire un po' caldo forse a causa delle ferite o altro non lo sapeva di preciso << s-si grazie >> sussurrò abbassando lo sguardo, la ragazza lo guardò preoccupata e si inginocchiò vicino a lui posando a terra la borsa e cercando qualcosa al suo interno << adesso mi prendo io cura di te >> disse la ragazza tirando fuori un mini kit di pronto soccorso << mi stavi aspettando per caso? >> domandò Raph ridacchiando appena, la ragazza arrossì mentre apriva la cassetta tirando fuori una crema e delle bende << brucia un po' ma ti sentirai meglio tra qualche ora >> disse lei mentre prendeva un po' di crema con le mani e iniziava a posarla sulla sua ferita stando ben attenta << aia >> fece lui sobbalzando un po', la ragazza retrasse la mano e lo guardò dispiaciuta << ahhhh gomenasai !!!! >> esclamò dispiaciuta con i lacrimoni agli occhi e il viso rosso, Raph gli sorrise << tranquilla mi avevi avvertito del piccolo dolore >> disse lui facendo il cenno di continuare, la ragazza prese a medicarlo ed a fasciarlo << Raffaello!!! >> esclamò una voce alle spalle della ragazza, era impossibile non riconoscere la voce del suo miglior amico Casey << mio dio che è successo !!?? >> chiese avvicinandosi a lui preoccupato, gli stava per mettergli la mano sulla spalla ma la ragazza gli bloccò per il polso << per favore non toccarlo >> chiese lei fissandolo seria da mettergli i brividi, Casey si allontanò mentre la ragazza riprese a medicare il mutante. Intanto dietro di loro c'era lei, April che guardava sorpresa la sua miglior amica fin troppo tranquilla in presenza del mutante che lo medicava, gli parlava, gli sorrideva e arrossiva in sua presenza, April era sul punto di piangere per la gioia ma si trattenne guardandola con un sorriso dolce, forse alla fine doveva solo attendere che qualcuno gli accendesse il cuore.
 
<< Honto !! Spero di essere stata una brava infermiera >> disse la ragazza ridacchiando imbarazzata, Raph con un po' di fatica si alzò in piedi sistemandosi meglio la cintura e i Sai << si, mi fa poco male rispetto a prima >> disse guardando le fasce, la ragazza gli sorrise dolcemente per poi alzarsi raccogliendo la sua borsa e infilando la valigetta al suo interno << Karai o i Kraag? >> domanda Casey guardando l'amico preoccupato << Kraag, siamo andati nel loro covo perché una persona ci ha detto che avevano delle informazioni riguardo ad un probabile piano, chiamato la resurrezione o qualcosa del genere ma quando eravamo sul punto di sapere in cosa consisteva hanno deciso di attivare l'auto distruzione del loro covo >> disse lui toccandosi la spalla dove era stato colpito, April si avvicinò essendo rimasta un po' troppo dietro le quinte e prese parola << è strano che l'abbiano fatto >>disse April guardando con la coda dell'occhio l'amica che sembrava pensierosa << Mary tutto bene ? >> chiese April, la ragazza annuì mostrando un piccolo sorriso per poi guardare << è meglio che tu vada a riposare >> disse lei rivolgendosi al mutante e la fissò e annuì piano << si >> disse sorridendo facendo sorridere a sua volta l'amica << andremmo a dare una bella lezioni a quei cervelli >> esclamò Casey chiudendo la mano in pugno, Raph annuì piano << sì ma non stasera, la sue ferite anche se lievi sono gravi soprattutto le scottature, deve riposare >> esclamò la Mary fissando il ragazzo molto seria<< d'accordo dottoressa >> disse ironico Casey alzando gli occhi al cielo, Raph ridacchiò piano gemendo un po' per il dolore che anche se lieve lo sentiva ancora << lo accompagno a casa >> disse Casey aprendo il tombino per aspettare che l'amico scendesse giù , Raph si avvicinò al tombino e prima di scendere guardò le ragazze e le salutò per poi calarsi nelle fogne . Appena il tombino si chiuse, le due ragazze iniziarono a dirigersi verso casa accompagnate da Rocky che le seguiva saltellando intorno a loro abbaiando di tanto in tanto << hai hai hai Rocky shizuka na >> disse Mary ridacchiando un po' mentre il cercava di star in equilibrio per non far cadere le pizze che aveva deciso di portare, una volta tornate a casa le due apparecchiarono davanti alla tv e iniziarono a mangiare in silenzio, April la fissava era felice di rivedere il sorriso della sua miglior amica e lo era ancor di più nel sapere che forse si era innamorata << Mary? >> la chiamò la rossa interrompendo quel rigoroso silenzio, Mary la guardò con la fetta di pizza piccante in bocca << Nani? >> chiese lei a sua volta, April sorrise dolcemente << no niente >> disse tornando a guardare la tv andando a prendere tra le mani una nuova fetta, ma due braccia gli impedirono l'azione avvolgendola in un calore fraterno << gomenasai April-chan >> disse Mary in un sussurrò stringendola a sé, a quel punto April scoppiò a piangere felice di aver ritrovato l'amica che aveva per quel giorno. Avrebbe rimediato a tutto, avrebbe ripreso a vivere, avrebbe ripreso ad amare. E sta volta nessuno si sarebbe messo in mezzo tra lei e l'amore .
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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***





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Da qual giorno, Mary sembrava rinata, sembrava che quello che le era successo fosse solo un lontano ricordo.
 
Aveva ripreso a mangiare, a parlare, a dormire tranquillamente ed a uscire con la sua miglior amica, come quel sabato mattina, dove le due amiche avevano deciso di andare a fare un giro per i negozi stando fino all'ora di pranzo << oggi non mi sfuggi Mary! Devi assolutamente venire a mangiare da Murakami! >> esclamò April mettendo il broncio, Mary ridacchiò portandosi la mano davanti alla bocca << hai hai hai, andiamo >> disse lei ridendo prendendola per un braccio camminando verso il ristorante, durante il tragitto Mary poté notate una piccola chiesa infondo alla strada, la fissò per diverso tempo ricordando alcuni particolari, lì era dove i suoi genitori si sposarono, lì dove si incontrarono ed era sempre lì che tutto ciò iniziò.
 
Entrarono tranquillamente al ristorante e mangiarono ridendo e parlando tra loro, come se potesse accadere.
 
Ma non è così.
 
Fissava il soffitto da ore ormai, erano giorni che non riusciva a togliersela dalla testa quella sensazione che provò quel giorno, nonostante prima del suo arrivo conosceva solo e unicamente April e Karai, sentiva per qualche strana ragione che quel suo tocco leggero, il profumo, il sorriso e i suoi occhi fossero qualcosa di famigliare, l'aveva già vista ma non ricordava dove, Raph si guardò il braccio fasciato che nonostante il dolore e le ferite fossero stranamente passate in poco tempo aveva tenuto ancora quella benda sul braccio come souvenir, sorrise appena nel ricordassi quanto fosse impacciata in sua presenza, come cercava il più possibile di non fargli male come se lui fosse un cristallo pronto a rompersi << Mary >> sussurrò lui portandosi il braccio fasciato sui occhi chiudendoli un po' per riposarsi prima di iniziare a pattugliare la zona. Si addormentò con un piccolo sorriso, che in seguito si spense.
 
Il buio lo circondava, il freddo gli pungeva la pelle verde provocandogli dei brividi e il silenzio regnava intorno a lui facendolo sentire solo, odiava quel posto non gli piaceva per niente, per sua fortuna infondo allo sfondo c'era una porta dove proveniva una forte luce bianca, così senza pensarci troppo si avviò verso essa ma come si mosse cadde in un precipizio trovandosi per puro caso seduto a terra sul parchè di una casa stile giapponese, si guardò intorno confuso ed analizzò i particolari. Era tutto sotto sopra e c'era della tinta rossa sparsa quasi ovunque mischiata con un po' d'acqua che fuori usciva dal rubinetto della cucina mezza esplosa, quella casa aveva un qualcuna di inquietante per lui, Raphael si alzò e guardò ovunque << c'è nessuno? Ehy? Rispondete? >> urlò Raph guardando da per tutto, ma nessuno gli rispondeva, era tutto silenzioso finché sentì qualcuno piagnucolare che proveniva da sotto le scale della casa, in cantina, lentamente senza far rumore Raph si avvicino alla porta della cantina e scese le scale trovando una ragazza bassa che fissava il pavimento dove a terra giacevano tre corpi senza vita, a fianco alla ragazza c'era un piccolo cagnolino che la fissava piagnucolando in cerca della sua attenzione, ma l'unica reazione che ebbe fu vederla cade a terra sulle proprie ginocchia iniziando a piangere, Raph corse subito da lei preoccupato ma quando fece per toccarla la sua mano trapassò il corpo della ragazza come un fantasma, Raph indietreggiò mentre la ragazza continuava a piangere portandosi le mani sul volto. Raph si sedette a terra guardando la scena molto scioccato << M..Mary >> la chiamò in un sussurro un'altra voce femminile, Raph fissò impietrito la donna che dal pavimento si stava alzando, la ragazza smise di singhiozzare e iniziò a tremare dalla paura e lentamente a scatti si girò verso colei che aveva pronunciato il suo nome, la donna avanzò con la mano verso la giovane con il corpo che con brevi e frequenti scosse si alzava mettendosi seduta a terra con la testa bassa << Ma..ry ...>> la chiamò, lentamente iniziò ad alzare la testa << s..scappa >> sussurrò infine per poi guardarla completamente e scattare verso di lei attaccandola.
 
Si svegliò di colpo con il cuore a mille, il sudore gli colava e il respiro era irregolare << che razza di sogno ho fatto >> si chiese guardando la fasciatura che aveva al braccio.
 
 
<< ho vinto !!! >> esclamò April facendo il segno di vittoria posando il joystick sul tavolino davanti a loro, Mary ridacchiò mentre guardava l'amica festeggiare, quella serata era perfetta, era piena di allegria che non doveva andar mai più via ma che sfortunatamente dovette interrompere la serata visto che si erano fatte le 6.30 ed April doveva andare agli allenamenti con Splinter << uff devo andare Mary... sicura di non voler venire? >> domanda la rossa dispiaciuta di lasciare l'amica da sola, Mary scosse la testa << tranquilla e poi ...devo vedere una persona >> disse lei sorridendo appena iniziando ad alzarsi raccogliendo i cuscini che avevano posato a terra per star più comode << e poi magari non gli piacciono i sconosciuti anche se ho conosciuto Raphy >> disse la ragazza arrossendo appena, April ghignò un po' << Raphy? >> fece lei mostrando il piccolo ghigno << non vi frequentate ancora e già gli dai un amoroso soprannome? >>chiese la rossa facendo arrossire l'amica che iniziò ad agitarsi << m-m-ma che dici !!! Non gli ho dato nessun soprannome amoroso !!! >> esclamò imbarazzata mentre April rideva tenendosi lo stomaco << se se , dai io vado così ti saluto il tuo principe >> disse Apri correndo fuori dalla camera prima di beccarsi il cuscino che Mary gli voleva lanciare addosso << Baka !!! >> esclamò tutta rossa accorgendosi che magari l'amica era già fuori casa che se la rideva ancora per la scenata da ragazza innamorata. Con un grosso sospiro si sdraiò sul letto con la faccia piantata sul cuscino con l'intenzione di far calmare il suo povero cuore – che strano effetto che mi fa – pensò lei ricordando gli occhi fluorescenti del mutante che la scrutavano con attenzione, gli piacevano un sacco quei occhi negli ultimi giorni non faceva altro che pensarci e non era da lei, in tutta la sua vita non era importato di nessun ragazzo e nessuno dell'altro sesso oltre al fratello e suo padre si era avvicinata a lei quando si trasferì in Italia, nessuno a parte uno << dove sei ? >> chiese in un sussurro chiudendo gli occhi per un secondo per poi prepararsi e andare là dove tutto iniziò.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 
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Erano da poco le 6.40 e New York stava iniziando lentamente ad oscurarsi, lasciandosi illuminare dalle proprie luci e dalla luna piena che splendeva nel cielo trapunto di stelle che giocavano a chi brillava di più.
In pochi erano che si accostavano per guardarle, in pochi erano ad ammirarle e Raphael era uno di quelle, le fissava interessato ma con la mente altrove, nonostante cercasse il più possibile di non pensarci, la sua mente metteva in continuo replay quelle scene che gli aveva rovinato il suo riposino pomeridiano, quella scena orribile l’avrebbe tormentato a vita, lo sentiva << perché tra tutte le persone che odio al mondo dovevo sognare lei? >> si chiese guardando le strade della città che lentamente stava diventando deserta, aveva bisogno di parlare con qualcuno e sapeva chi, senza più pensarci su si alzò e corse via. Verso casa di April.
Il sonno per qualche ragione voleva obbligarla a dormire ma non poteva farlo, aveva rimandato troppe volte quel incontro ed era il momento di prendere le sue responsabilità e andare a parlare con loro, anche se aveva paura di cosa sarebbe successo una volta uscita da lì. A malavoglia si alzò dal letto infilandosi le pantofole per poi dirigersi verso il suo armadio che Kirby gli aveva messo in camera – prima o poi riuscirò a sdebitarmi con loro per la gentilezza – pensò mentre cercava cosa mettersi, non era un’amante della moda e non amava stare al centro dell’attenzione anche se i vestiti che metteva era impossibile non essere notata, si cambiò e poi si sedette nuovamente sul letto iniziando a pettinare i capelli sistemandoli più che poteva << li dovrò tagliare prima o poi >> disse guardandosi allo specchietto sbuffando un po’, guardò l’ora e sospirò rialzandosi e prendendo la borsa che era sulla scrivania << su Rocky andiamo >> disse Mary aprendo la porta, ma un picchiettio alla finestra la fece bloccare, si girò pensando che magari fosse qualche piccione ma si congelò sul posto quando sentì inseguito una voce << mi sa che non c’è >> disse, Mary a passo lento si avvicinò alla finestra cercando di non farsi vedere, il picchiettio riprese e lei dovette armarsi della prima cosa che le capitò a tiro, prese un grosso respiro profondo mentre Rocky stava seduto sul letto in modo tranquillo fissando la sua padrona intenta ad attaccare chiunque ci fosse alla finestra. Contò fino a cinque e con uno scatto aprì chiudendo gli occhi attaccando colui che voleva “entrare” ma una mano le bloccò il polso, la ragazza tentò di picchiarlo ma qualcosa la fermò, la risata. Lentamente aprì gli occhi e quel tempo che per sembro eternità incrociò gli occhi fluorescenti del mutante che poi dovette chiudere a causa delle risate << dubito che con quel orsacchiotto tu riesca a far del male qualcuno >> disse ridendo, Mary guardò cosa aveva preso trovando il Teddy che lei aveva regalato ad April quando era venuta la prima volta a casa sua, Mary iniziò ad arrossire mentre Raph non gli aveva ancora lasciato il polso << n-n-non ridere >> disse quasi esclamando guardando altrove, Raph sorrise e con la mano libera gli accarezzò la testa facendola arrossire ancora di più << okay la smetto, ma la prossima volta assicurati di aver un arma un po’ più dura come un vaso >> disse ridacchiando un po’, Mary mise il broncio cercando di non guardarlo negli occhi troppo imbarazzata per incrociare il suo sguardo, Raph non smise di fissarla mentre lei cercava di sembrare più dura possibile, per un momento gli parve di vedere la sua immagine in preda dal pianto e di vederla disperata a piangere davanti a dei corpi che lui non conosceva ,senza volerlo Raph le strinse il polso facendole scappare un gemito e ciò lo fece risvegliare e subito mollò il polso della ragazza andando a grattarsi la nuca imbarazzato << s-scusa >> disse lui guardando altrove mentre lei si tocco il polso guardando l’orsacchiotto << t-tranquillo, Raphy-kun n-mh non l’hai fatto apposta >> disse lei posando il peluche sulla scrivania – Raphy-kun eh? – pensò lui sedendosi davanti a lei sul davanzale della finestra << Se …stai cercando April penso che sia a casa tua , per gli allenamenti se non sbaglio >> disse lei guardandolo un po’ imbarazzata << oh… già me ne ero scordato, fa niente … >> disse lui sorridendo un po’<< ti senti meglio ora ? >> chiese la ragazza analizzando il suo corpo controllando se non avesse qualche livido << si sto bene, grazie ancora per avermi curato… più che altro >> iniziò a dire Raph toccandosi la nuca, la ragazza spaventata che gli facesse male ancora qualcosa appoggiò le mani sulle sue spalla guardandolo preoccupata << ti fa male ancora qualcosa? Hai avuto problemi nel dormire? >> << calma, calma volevo solo ringraziarti di …bhe sì di non esserti spaventata quando mi hai visto >> disse lui chiudendo un secondo gli occhi – dove ho già sentito questo tocco? Perché mi sembra di averla già detta una cosa del genere? -  Mary iniziò a sorridere ma poi mostro il viso cupo << mi stai dicendo che prima di me chiunque vi vedesse si metteva ad urlare? >> domanda lei un po’ irritata di questa cosa, Raph annuì e Mary iniziò ad avere dei tic << ma come si permettono !! >> disse arrabbiata, Raph ridacchiò un po’ mentre la ragazza inveiva contro coloro che a vederlo erano scoppiati ad urlare, dopo un po’ sospirò calmandosi e si portò le braccia al petto << di che mi lamento, l’essere umano è fatto così >> disse dando la schiena al mutante che si era messo a fissarla non capendo cosa intendeva << è risaputo no? L’essere umano ha sempre avuto sempre paura dell’ignoto guarda che fine facevano a chi era considerata una strega >> commentò lei – ma sta parlando con me? – pensò Raph guardandola confuso << siamo strani noi umani vero? >>domandò girandosi a guardarlo, Raph annuì << tu in particolare >>disse sedendosi meglio, la ragazza ridacchiò e iniziò a volteggiare come una ballerina, facendo poi un inchino << arigato è una delle mie particolari doti >> disse ridendo andandosi a sedere vicino a lui << come mai vivi a casa di April? >> chiese notando che dall’ultima volta che aveva messo piede in quella stanza aveva un letto solo mentre in quel momento ce n’erano ben due letti con due armadi grandi e scrivanie, Mary abbassò la testa cercando di evitare il più possibile di approfondire << sono qui per studiare >> disse semplicemente cercando di non ricordare il vero motivo << ah bello! Prima dove studiavi? >> chiese poi guardandola curioso << in Italia >> disse mordendosi all’interno della guancia << forte! Deve essere bella >> esclamò lui guardandola << si molto >> disse lei sorridendogli per poi guardare l’orologio e scattò in piedi vedendo che erano le 7.20 << cavolo farò tardi !! >> esclamò andando a prendere la borsa sotto il letto << hai bisogno di un passaggio? >> chiese Raph rimanendo seduto, Mary lo guardò iniziando a infastidirsi il ciuffo arrossendo un po’ << n-n-no non voglio crearti disturbo >> disse lei guardando altrove, Raph sospirò e si avvicinò a lei per poi prenderla in braccio << eh? m-m-ma che fai!? >> chiese imbarazzata Mary guardandolo completamente rossa, Raph senza dire niente si avvicinò alla finestra riuscendo a chiuderla nonostante portasse la ragazza in braccio, si arrampicò salendo sul tetto guardandosi intorno << meglio se ..ti tieni forte >> disse lui mentre prese la rincorsa per saltare da un tetto all’altro, Mary si strinse a lui  << dove devi andare? >> chiese lui guardandola mentre saltava in un altro tetto, Mary timidamente indicò la chiese e lui senza dir altro andò in quella direzione mentre la ragazza continua a stringersi a lui. Poco dopo arrivarono davanti alla chiesa e Raph si fermò << siamo arrivati >>disse lui mentre la ragazza timidamente si staccò da lui << s-sei velocissimo Raphy-kun >> disse lei guardando a terra, lui sorrise e la posò delicatamente a terra << grazie mi alleno molto >> disse lui soddisfatto di sé, Mary sorrise << arigato per avermi portata qui Raphy-kun >> disse lei stringendo a sé la tracolla << figurati >> disse Raph iniziando a indietreggiare pronto a partire << be…ci si vede, ciao Mary >> disse lui riprendendo a correre verso casa, Mary si portò le mani ad entrambe le guance sentendole molto calde << mi ha chiamato per nome >> disse lei sorridendo e con esso si diresse verso la chiesa e come un ninja si diresse dietro l’altare dove dietro c’era un passaggio segreto, scese le scale avvolte nel buio tenendo una mano appoggiata al muro privo di luce, ad ogni passò che faceva il ticchettio delle sue scarpe rimbombava lì dentro e ad ogni passo sentiva come se qualcuno la stesse toccato, quando arrivò alla fine delle scale dove lì le uniche luci erano quelle delle candele si trovò davanti a delle persone conosciute ma allo stesso tempo estranei che la fissavano con un falso sorriso dolce, un sorriso pieno di compassione, pieno di solitudine, senza amore, magicamente Mary si trovò senza il suo prezioso collare ma al suo posto si trovò la croce sulla testa formando una corona << ben tornata a casa …Hime-sama >> dissero in coro .



 
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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


chotto matte kudasai ne = aspetta un attimo


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Non c’era cosa più bella di una giornata di caldo sole di primavera dove dolcemente esso ti abbracciava donandoti il suo calore, i parchi erano colmi di gioiose risate dei bambini, le strade colme di gente che avevano deciso di approfittare della bella giornata per passeggiare un po’ o di incontrarsi con i propri amici per scambiarsi quattro chiacchere. Una bellissima giornata anche se…
Dopo la centesima volta butto nel cestino della stanza l’ennesima pallina, erano ore che cercava le parole giuste da dire il giorno dopo ma non ci riusciva << Mary io vado da Donnie, hai bisogno di qualcosa? >> chiese April entrando in camera ma non riuscì a vederla << Mary? >> la chiamò analizzando la stanza, April si grattò la nuca confusa << che strano credevo fosse qui >> pensò a voce alta, ma quando fece per chiudere la porta la vide seduta in un angolo con il cestino in testa che piagnucolava << M-Mary ma che fai? >> chiese la rossa avvicinandosi, Mary la guardò piagnucolando << non ce la farò mai !!! >> esclamò lei disperata, April la guardò confusa e si accovacciò davanti a lei << Mary che hai? >>chiese la rossa iniziando a toglierle il cestino, l’amica la guardò con le lacrime agli occhi << ho paura per domani >> rispose nascondendo la testa tra le proprie gambe, April sorrise e gli posò la mano sulla testa accarezzandola << Mary puoi star tranquilla, qui nessuno ti prenderà in giro >> disse lei dolcemente , Mary la guardò alzando appena la testa << lo so ma ho paura lo stesso, lo sai che non so socializzare e ho paura di diventare mirino per gli arroganti e impertinenti di turno >> disse nascondendo nuovamente la testa, April sospirò e iniziò a pensare come far passare quella paura della sua miglior amica, poi un lampo di genio le fece sorridere << Sai conosco una persona che potrebbe aiutarti con questo problema devi solo andare dietro al ristorante di Murakami, sono sicura che non ti dirà di no >> disse la rossa alzandosi in piedi con uno sguardo determinato, Mary la guardava confusa << April chi è ? >> domanda lei mentre l’amica prendeva il suo grosso quaderno di matematica << tranquilla lo vedrai, fatti trovare da Murakami tra mezz’ora >> rispose lei correndo via lasciando l’amica confusa, Mary fissò Rocky come se potesse rispondere ai suoi dubbi << tu hai capito chi potrà essere? >>chiese lei al cane che si avvicinò a lei leccandogli la guancia, Mary sorrise ridacchiando un po’ per poi staccare il cane dalla sua faccia << Hai Hai ti porto con me tranquillo >> disse lei ridendo, si alzò e si rimise davanti alla scrivania prendendo un libro, in automatico si guardò le braccia dove indossava dei strani bracciali d’argento con un rubino attaccato altezza polso, non poteva crederci che era obbligata a indossarli , con le dita sfiorò il bracciale e sospirò << non vedo l’ora che tutto ciò finisca >> disse aprendo il libro iniziando a studiare per rimanere in pari con i suoi futuri compagni di scuola.
Camminava con un grosso sorriso stampato sopra, il pensiero che il suo piano sarebbe andata a buon fine le metteva allegria, anche se ancora non comprendeva come l’amica (anche se lo negava) si fosse innamorata di Raphael, un mutante, sorrise quando ricordò che Mary aveva sempre avuto strani gusti fin da piccola e senza perdere più tempo corse verso il rifugio accorgendosi di essere in ritardo, appena mise piede al rifugio corse alla ricerca di Raffaello mostrano uno sguardo preoccupata << Raffaello ! >> esclamò avvicinandosi al focoso del gruppo che stava tirando pugni contro il fantoccio, Raph si girò e la guardò sorpreso << April che succede? >> chiese fermandosi, April lo guardava preoccupata e tremante << si tratta di Mary lei … è dietro al ristorante di Murakami e.. >> non fece in tempo di finire che il focoso scattò via correndo attraverso le tubature per raggiungere il posto, April rimase scioccata da quello scatto ma poi sorrise << April che è successo? >> chiese Leo avvicinandosi all’amica che gli sorrise << nulla di che tranquillo >> disse per poi dirigersi verso il laboratorio, Leo la guardò sospettoso e curioso di capire che succedeva seguì Raffaello, seguito a sua volta dal più piccolo ( n.a che impiccioni XD ).
Mary stava seduta a terra aspettando la misteriosa persona che l’avrebbe aiutata con il suo problema, sospirò e guardò l’ora << uffa ma per quanto devo aspettare? >>si chiese tirando fuori il libro di biologia << devo recuperare prima di domani altrimenti sembrerò una incompetente >> pensò a voce alta, era tranquilla con Rocky al suo fianco che dormiva profondamente, dormiva tranquillamente ma quel sonno venne disturbato da una voce << ehy ma che ci fa una ragazzina in un posto come questo? >> chiese un uomo, Mary si alzò in piedi riconoscendo subito il tatuaggio che esso aveva sul braccio << smamma pidocchio ho da fare >> esclamò la ragazza appoggiandosi al muro e guardando l’ora, il delinquente la bloccò al muro prendendola dalle spalle << ehy piccoletta fai la brava eh ?>> disse lui ghignando, gli stava per mettere la mano in borsa finché qualcosa lo colpì il pieno volto, Mary lo stava guardando infuriata <<  TU COME OSI CHIAMARMI PICCOLETTA !!!! >> esclamò tirandogli un calcio in faccia per poi posarci il piede sopra schiacciando la faccia, gli avrebbe dato un altro calcio se non avesse sentito quella voce << April mi ha fatto preoccupare per niente alla fine eh ? >> fece Raph sbucando dietro di lei, Mary tolse il piede dal delinquente che vedendo il mutante corse subito via lasciandoli da soli – “conosco una persona che potrebbe aiutarti con questo problema” si riferiva a lui !!!! – pensò Mary iniziando a diventare rossa, si voltò verso di lui stringendosi le spalle << stai bene? >> chiese Raph avvicinandosi a lei che annuì velocemente << sto bene prima che arrivasse quell’imbecille >> disse lei in un sussurro, Raph sospirò guardandola << bè allora visto che non hai bisogno di me devo tornare a casa >> disse lui avviandosi verso il tombino, ma la mano di lei lo bloccò, lo aveva fermato tirando lievemente la cinghia dove teneva i suoi preziosi Sai << c-c-chotto ma-tte kudasai ne >> sussurrò lei imbarazzata stringendo la cinghia, Raph si voltò verso di lei trovandola sempre con quel viso tutto rosso che sembra che quando lui era presente quel colorito non volesse sparisse mai << A-April …credo ti abbia ..venire qui  per…. >> fece lei balbettando, Raph sospirò e gli posò una mano sulla testa per poi passarla su suoi occhi facendola sobbalzare << dimmi >> fece lui , Mary sorrise e prese un respiro profondo << ho paura di andare a scuola per questo April deve averti detto che ero in pericolo anche se io non sapevo che avrebbe mandato te >> disse la ragazza sospirando pesantemente, Raph sospirò e guardò il ristorante di Murakami << ti va di mangiare qualcosa così me ne parli ? >> chiese lui togliendo la mano dagli occhi della ragazza << H-Hai ! >> esclamò arrossendo, senza farsi vedere dai passanti entrarono nel locale salutando il cuoco che li accolse con un grosso sorriso iniziando a preparare la pizza yosa, prima di mangiare Mary unì le proprie mani come se stesse pregando, chiuse gli occhi << itadakimasu >> disse prendendo poi le bacchette iniziando a mangiare << allora dimmi che succede? >> chiese lui mangiando, Mary guardò il mutante e poi fissò il proprio piatto << ho paura di tornare in una scuola >> disse tristemente socchiudendo gli occhi << come mai? Insomma non capisco >> fece lui mangiando, Mary sospirò per poi rivolgergli il suo triste sguardo << vedi io ho frequentato la scuola dall’asilo fino alla prima elementare per poi ritirarmi iniziando a prendere lezioni da casa e sono anni che non ne frequento una per diversi motivi >> spiegò lei guardando poi di nuovo il piatto << e quali sarebbero >> domandò lui volgendo lo sguardo su di lei << da bambina ero e sono sempre stata una tipa molto riservata e in quel periodo ho vissuto un episodio che mi ha segnato la vita, quando ero piccola avevo una lunga frangia che mi copriva gli occhi che volevo tenere al sicuro dal mondo intero ma un giorno una maestra fastidiosa mi tagliò i capelli eliminando la frangia e quando mi videro gli adulti si spaventarono molto  e i bambini mi iniziarono a chiamarmi strega perché dicevano che avevo gli stessi occhi di un racconto e da lì mi trattarono come un giocattolo >> spiegò lei stringendo il tessuto della gonna con entrambe le mani, intanto Raph si era appoggiato al bancone ascoltandola attentamente anche se ne dubitava che l’avrebbe potuta aiutare << mia…m-m-madre mi disse di resistere perché crescendo tutti avrebbero capito che non avevo nulla di male, ma purtroppo non fu così anzi peggiorò, quando iniziai le elementari i miei compagni presero a farmi un sacco di dispetti e non solo perché avevo gli occhi diversi ma anche perché ero una bambina silenziosa, mia m…madre mi ritirò dalla scuola iniziando a imparare a casa e nonostante non la frequentassi più continuavano a farmi i dispetti, mi chiudevano in bagno, una volta un ragazzo più grande di me mi bruciò le punte dei miei capelli e ... scusa ti sto annoiando >> disse lei dispiaciuta guardando altrove << no tranquilla, sono arrabbiato sul fatto che gli esseri umani sanno essere veramente peggiori e fastidiosi più dei Kraag >> disse Raph per poi stiracchiarsi il guscio << comunque sia, la tua unica paura è quella di non essere accettata da gli altri vero ? >>domandò lui guardandola, Mary annuì piano guardando in basso << hai paura di non riuscire a farti degli amici? >> domandò ancora e Mary ancora annuì piano << bè volevi un mio consiglio eccolo: fregatene di loro, tu sei migliore e non dovresti darci peso e se ti toccano facendoti del male dimmelo e gliele suono di santa ragione ,anche se da quello che ho visto mi sembri brava a picchiare >> disse lui ridacchiando, Mary sorrise arrossendo << Mary-chan permetta di dire una cosa >> disse Murakami mettendosi in mezzo al discorso, Mary guardò l’uomo curiosa << tu hai già degli amici anche se non lo vedrai tutti i giorni a scuola mi pare di capire che per te è sempre disponibile >> disse lui sorridendo , Raph si sentì protagonista di quell’affermazione e arrossì un po’ << ha ragione Murakami-san, non potrei desiderare uno migliore di lui >> disse Mary sorridendo , Raph la guardò e la ragazza accorgendosi di cosa aveva detto divenne un tutt’uno con le punte e prese a balbettare facendo ridere i due. Era una giornata bellissima e quell’incontro non fece altro che migliorala – arigato Raphy-kun – pensò Mary guardando il mutante preso a ridere.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Non riusciva a credere a ciò che i suoi occhi vedevano, non riusciva a credere cosa sentisse.
Era la prima volta che suo fratello gli teneva nascosto una del genere, la prima volta che lo vedeva parlare tranquillamente con una perfetta sconosciuta, senza guardarla in modo sospettoso, senza rispondere a malo modo, sembrava tutt'altra persona, non sembrava più lui << ps, Leo secondo te chi può essere quella? >> domanda Mikey che aveva deciso di seguirlo promettendo che avrebbe provato a non farsi beccare << non lo so >> rispose continuando ad osservare i due che mangiavano tranquilli ridendo e scherzando come se Raffaello fosse un ragazzo normale e non un mutante << ehy Leo io avrei un po' fame >> si lamentò Mikey che non riusciva più a rimanere fermo a guardare tutto quel cibo << Mikey fa silenzio! >> esclamò in un sussurro Leo guardando il più piccolo che sbuffò << oh! Raphy-kun ti è rimasta un po' di sugo sul muso >> disse Mary ridacchiando, Raph allungò la mano sul tovagliolo ma la mano di lei lo precedette e gli appoggiò il tovagliolo pulendogli dove si era appena sporcato<< ecco fatto! >> esclamò lei sorridendo al mutante che imbarazzato guardò altrove, Mary diede un'occhiata l'ora e si alzò dal bancone << meglio che vada, arigato per la conversazione Raphy-kun. Mi hai fatto sentire meglio >> disse sorridendo, Raph accennò un sorriso e si alzò anche lui avanzando con lei verso la porta << arigato Murakami-san era tutto squisito >> esclamò prima di uscire facendo un inchino, l'uomo sorrise dolcemente e la saluto di rimando con la mano << figurati e Raffaello non fartela scappare >> disse ridacchiando lasciando una ragazza confusa e un mutante che se ne uscì senza rispondere seguito dalla ragazza e il suo cane , Leo spinse via Mikey nascondendosi dentro il bidone per non farsi vedere dal proprio fratello << è stata davvero una bella chiacchierata.. >> disse la ragazza guardando poi l'asfalto << già >> affermò lui avvicinando al tombino << Raphy-kun quando ...potremmo rivederci domani? >> domanda Mary arrossendo un po', Raph si voltò verso di lei << chissà >> disse lui alzando il tombino, si voltò verso di lei e la salutò saltando giù nelle fogne riuscendo a chiederlo.
Appena andò via Mary sorrise tutta felice e iniziò a volteggiare su se stessa canticchiando tutta felice << non vedo l'ora!!! >> esclamò per poi finalmente uscire dal vicolo saltellando mentre andava a casa insieme a Rocky, non appena assicurati che la ragazza fu lontana da loro Leo e Mikey uscirono dal cassonetto e salirono sui tetti inseguendola per poter conoscere meglio la misteriosa ragazza giapponese, la seguirono ovunque ma appena svoltò un angolo sparì nel nulla << ma cosa !! >> fece Mikey scendendo con suo fratello guardandosi intorno << dov'è andata? >>chiese rivolgendosi al fratello più grande che analizzò il luogo in cerca di qualche posto in cui si sarebbe potuta nascondere ma niente << torniamo a casa, ma non parlare di questa cosa a Raph chiaro? >> fece il leader, Mikey annuì e insieme tornarono indietro non accorgendosi di essere visti, Mary uscì fuori dal suo nascondiglio mollando la collana e guardò i due mutanti correre via << e così quelli sono due dei fratelli di Raphy-kun, chissà perché mi spiavano >> si chiese tornando a camminare verso casa.


Il giorno dopo.

 
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Era diverso tempo che non smettevano di fissare quell'enorme scritta d'oro di quella scuola, quando vennero a sapere che la loro amica avrebbe frequentato la scuola avevano normalmente pensato che l'avrebbero trovata nella loro stessa scuola e magari stessa classe, non in QUELLA scuola la High school Delya Metologhy, April e Casey passarono ripetutamente lo sguardo dalla scuola all'amica che era davanti a loro con la sua divisa scolastica con tanto di cartella con il marchio della scuola << dai non mi guardate così ! Non l'ho scelta io >> esclamò imbarazzata la ragazza, April mise il broncio << e io che speravo di infastidirti a scuola >> esclamò Casey posando la sua mazza da Hockey sulla spalla, Mary lo guardò con un istinto omicida << sta zitto altrimenti ti ritroverai con un'alta finestra tra i denti >> disse portando le braccia al petto, April sorrise era passato più di un mese da quando era tornata la persona che tanto conosceva con aggiunta d'imbarazzo e agitazione quando questa incrociava il mutante dalla fascia rossa ed ora la stava vedendo tornare a scuola dopo tanto tempo , le campane della grossa scuola suonarono e la castana dovette lasciarli andare e li salutò con la mano mentre correndo si dirigeva verso il portone dove gli alunni si frettavano ad entrare. Appena esso si chiuse insieme al cancello i due si diressero verso la propria scuola ignari di ciò che il futuro li aspettava .
 
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Dopo l'ennesima inutile interruzione da parte dei suoi studenti la professoressa di storia sbatte le mani sulla scrivania << adesso basta! Mi state facendo perdere la pazienza soprattutto lei signor Jones o mette via quella mazza o gliela sequestro!! >>esclamò la donna fissando gli alunni che anziché ascoltare la sua lezione sulla mitologia avevano preferito far casino impedendo a chi era interessato alla lezione di ascoltare, April sbuffò annoiata lei ci teneva andar bene a scuola ed a prendere buoni voti per diventare scienziata ma la voglia di ascoltare le stava scivolando via da quando i suoi compagni avevano deciso di far "festa", ma per sua fortuna qualcuno riuscì a calmare quei ragazzi che di colpo iniziarono a fissare la lavagna multimediale, dove proiettava l'immagine di un uomo con una spada infuocata che stava attaccando una donna dalle sembianze simili alla dea Medusa << questa immagine che vedete, rappresenta uno dei grandi guerrieri del medioevo >> iniziò una aspirante insegnate stagista che quel giorno fu assegnata come assistente alla sua ex insegnate di storia, la donna stava seduta vicino alla professoressa maneggiando al pc e fissava i ragazzi con un piccolo sorriso << lasciate che vi racconti una leggenda di un valoroso guerriero che salvò l'umanità dalla peste diffusa da una strega >> magicamente tutti gli alunni presero a star in silenzio e iniziarono ad ascoltare la storia del grande Cacciatore .






Angolino:

Allora volevo dirvi che due mercoledì fà non ho pubblicato il nuovo capitolo perchè avevo notato che nessuno aggiornava la storia e per essere sicura che voi notaste che avevo giornato ho deciso di aspettare . Mercoledì prometto che aggiorno anche il capitolo 12, dalle 14.30 fino 16.oo circa 
alla prossima ;) 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


<< …il corpo umano, ovviamente vi parlo di un adulto è composto da alcuni semplici ingredienti che si possono trovare tranquillamente: L’elemento più importante come ben sappiamo è l’acqua, poi carbonio, ammoniaca, calce, fosforo, sodio, salnitro, zolfo, fluoro, ferro, sale, silicio e altri 15 elementi. Che non sto a elencale per il vostro bene >> spiegò il professore scrivendo alla lavagna gli ingredienti per poi guardare i suoi studenti che tranquillamente prendevano appunti << Allora, ci sono domande? >> chiese poi guardando i suoi alunni, dove tra loro solo uno alzò la mano che fece sorridere il professore << si dica pure >> lo incitò il professore a porre la domanda sulla sua lezione << ma quindi per creare lei hanno usato piccole dosi? Visto quant’è basso >> domanda l’alunno provocando una forte risata da parte di tutti i presenti mentre il professore stava per avere un esaurimento nervoso per fortuna la campanella dell’ultima ora suonò e gli alunni si affrettarono a prendere le proprie cose per correre a casa, mentre il professore si sedette dietro la scrivania mentalmente esausto, quando facevano battute sulla sua altezza gli veniva il nervoso, sapeva che nonostante la sua età era ancora troppo basso per sembrare un adulto ma continuava a sperare che un giorno quel suo problema di altezza sparisse come tutti i suoi problemi. Con un grosso sospiro prese la sua valigetta e mise i propri appunti dentro ad essa e si alzò pronto a tornare a casa, ma appena stava per dirigersi verso l’uscita notò che la nuova alunna stava ancora copiando gli appunti che lui prima aveva scritto, un senso di nostalgia lo trapassò quando la vide appena entrato per un momento gli era apparso di vedere lei solo con qualche piccola differenza, il sorriso e gli occhi erano i suoi era certo, non poteva dimenticare gli occhi del suo primo amore e adesso stava male, il professore la fissò ancora mentre velocemente la ragazza passava lo sguardo dalla lavagna al quaderno per scrivere in modo chiaro per lei stessa  << hai avuto difficoltà a seguire la lezione? >> chiese lui iniziando ad avvicinarsi, Mary guardò il professore sorridendo e scosse la testa << Īe sensei, mi è tutto chiaro, faccio solo un po’ fatica a stare al suo passo con la spiegazione. Non ci sono abituata, sa mia madre mi faceva da insegnate a casa >> disse lei sorridendo e tornando a scrivere, l’uomo sorrise e si sedette sul banco vicino alla sua alunna << si lo so, per gli appunti nella mia materia glieli spedivo io, tua madre era brava in tutte le altre materie >> disse posando la sua valigetta nel banco difronte fissando la lavagna, Mary si fermò e guardò il professore << si conoscevo tua madre, frequentavamo la stessa classe ma club diversi >> disse immaginando già per quale motivo la sua alunna si era fermata e lo stesse guardando << Sumimasen sensei ma venivate in questa scuola voi ? >> chiese la ragazza stringendo i lembi della sua gonna, il professore annui e gli sorrise << lei sedeva proprio dove sei tuo ora, avvolte stava nel banco davanti perché alcuni dei nostri professori scrivevano talmente in piccolo che la maggior parte delle volte ci trovavamo a copiare appunti da un nostro compagno che aveva una buona vista >> disse ridacchiando un po’, Mary si aggregò alla risata immaginando la propria madre guardare la lavagna come una vecchietta senza occhiali, il professore smise di ridere appena si ricordo di un fatto particolare. Lei non c’era più e aveva lasciato da sola la povera figlia ancora impreparata sul quel mondo che l’aspettava << mi dispiace per quello che ti è successo, so cosa ci si prova. Se hai bisogno non esitare a chiedere a me >> disse posandole una mano sulla nuca scompigliando appena la nuca della ragazza che fissò il banco con uno sguardo assente << arigato sensei  >> disse lei in un sussurro << chiamami Edward o anche solo Ed >> disse prendendo la valigetta e tirando fuori un libro per poi posarlo sul banco << prendilo pure, ho spiegato talmente tante volte la mia materia che non ho bisogno del libro >> disse per poi alzarsi e dirigersi verso l’uscita << arigato Edo-san >>disse Mary guardandolo andar via mentre con una mano la salutava. Mary guardò l’ora e iniziò a prepararsi per uscire, mise con attenzione il libro all’interno della cartella e se ne andò.
Appena uscita dalla scuola tirò fuori il telefono trovando un messaggio da un numero sconosciuto ma che appena lo aprì un sorriso spuntò fuori dal suo viso.

- Com’è andata il primo giorno di scuola? By Raphy-kun – Mary ridacchiò nel leggere come si era firmato e subito si affrettò a scrivere – Bene! Si sta benissimo in questa scuola, sono tutti gentili e simpatici – rispose lei in parte era vero che come primo giorno non era andato male, se non contava lo bisbigliare dei compagni mentre la guardavano, le continue condoglianze da parte di tutti gli alunni e docenti della scuola, il provare a conversare con i compagni ma che quando provava la guardavano con quello sguardo, compassione e dispiacere due cose che per fortuna non lo vedeva in lui quando si vedevano e a cuor suo sperava che April non glielo dicesse.
April fissava l’orologio attendendo che l’amica uscisse da scuola ma che sembrava non arrivare mai << sembri una mamma che attende la figlia che torni a casa dopo essere uscita di nascosto >> disse Casey ridendo mentre April lo fulminò con lo sguardo, Casey sobbalzò indietro spaventato di quella strana reazione << ehy ehy scherzavo >> esclamò lui allontanandosi un po’ dalla rossa che dopo averlo guardato nervosa lasciò sciogliere i muscoli tornando tranquilla << scusa , non riesco a star tranquilla nonostante sembra che le sia passato ho ancora paura che faccia finta di star bene solo per non farmi preoccupare >> disse lei dando un’occhiata alla scuola dove stavano iniziando ad uscire tutti gli alunni, dove quelli che gli passavano vicino lei guardavano straniti ridendo non appena erano lontani << ma che hanno sti qua ? >> domanda Casey fissando quelli che passavano << non lo so >> rispose con poco interesse April che continuava a scrutare quei ragazzi alla ricerca della sua amica, Casey sospirò annoiato con la voglia di lasciare stare la ragazza e di andare a fare qualcosa d’interessante con il suo miglior amico mutante << avete qualche problema? >> chiese un ragazzo alto dai capelli rossi e occhi verdi che si avvicinava a loro con uno sguardo infastidito insieme ad altri compagni << no e voi? >> domandò a sua volta infastidito Casey, il ragazzo sorrise e guardò la ragazza << ma che bel visetto che abbiamo qui… sei per caso rimasta qua ad aspettarmi eh bambolina? >> domandò prendendo il viso di April con una mano avvicinandola al suo viso, April che era per le sue dovette concentrarsi su di lui cercando di staccarsi << ehy lasciala! >> esclamò Casey avvicinandosi per staccarlo ma uno del gruppo lo spinse con violenza a terra lasciando che il compagno continuasse a “corteggiare” la rossa, il ragazzo con il capelli rossi si avvicinò al collo di April annusandola << ma senti che buon odore, mi viene voglia di mangiarti >> disse aprendo la bocca mentre la ragazza si dimenava << lasciami! >> esclamò lei tirando pugni al petto, ma sembrava tutto inutile eppure aveva combattuto contro diverse persone ma sembrava inutile << buon appetito >> sussurrò aprendo la bocca ma si fermò quando iniziò a non sentire più aria e fu costretto a lasciare la ragazza per provare a respirare, April e Casey lo guardarono confusi mentre succedeva ciò, il ragazzo si inginocchiò a terra iniziando a sputare acqua tenendosi strettamente lo stomaco, non capiva nemmeno lui cosa stava accadendo, finchè non si udì la sua voce<< Kanojo kara hanarete!(stai lontano da lei !)  >> esclamò Mary camminando velocemente per poi mettersi davanti alla propria amica che continuava fissare leggermente preoccupata il povero ragazzo che sembrò finalmente riprendere fiato, gli occhi verdi di lui fissarono quasi infuocati quelli marroni chiari della ragazza che sembrava sul punto di ucciderlo con le proprie mani << tks, non prendo ordini da te >> esclamò lui iniziando ad alzarsi senza staccarle gli occhi di dosso guardandola da capo a piedi << da quando in qua ti metti dalla parte di questi “ babbani “ ? >> domandò fissando i polsi di lei che in quel momento andarono a nascondersi proprio quando incrociò le braccia al petto << Non ho intenzione di ripetere. Stai lontano da lei! Hai capito Ayato? >> fece lei arrabbiata fissandolo con odio, sentimento che venne ben volentieri ricambiato dal ragazzo << Ikimashou April-chan  >> disse lei andando ad afferrare il polso dell’amica iniziando a trascinarla, lontana da quella scuola, lontana da lui.


 
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Percorsero la strada di casa in silenzio, nessuno accennava dire una parola, nessuno fiatava, Mary tirava l’amica camminando velocemente come se non fossero lontani abbastanza da quella scuola, ma dopo un po’ la rossa si stufò e la bloccò<< Mary mi stai facendo male >> esclamò lei riuscendo a liberarsi da lei per poi toccarsi il polso dove l’amica la stava stringendo, Mary si voltò verso loro due con uno sguardo serio << Quello che ho detto ha lui, vale anche per te April. Stai lontana da lui, ho già perso troppo non voglio perdere anche te >> disse lei per poi riprendere il cammino incurante se venisse seguita o meno dai due. Si diressero al ristorante di Murakami e presero a mangiare in silenzio, per un momento il cuoco pensò che se non fosse per il rumore delle bacchette e il loro respirare avrebbe creduto che fosse solo << allora com’è andata il primo giorno? >> chiese di punto in bianco April mentre mangiava, Mary stette in silenzio e continuò a mangiare borbottando di tanto in tanto qualcosa << Mary >> la chiamò posandole una mano sulla spalla, Mary sospirò << Ma~a.. >> disse solamente guardando altrove, era sempre stata calma ma quando vide quel ragazzo la rabbia le era salita alle stelle << chi era quel tipo? Sembrava conoscerti bene >> disse Casey mangiando la pizza yosa, Mary strinse le bacchette nervosa non voleva parlare di lui almeno non finchè non si fosse calmata del tutto << Mary chi era? >> domandò April insistentemente, Mary si morse il labbro guardando d’istinto il collo dell’amica con una grande nota di preoccupazione << un vecchio amico d’infanzia >> disse solamente tornando a mangiare in silenzio.
Intanto…
Nel cuore della notte due occhi fissavano ogni dettaglio di quella scena, di quelle persone. Occhi vigili e attenti ad ogni movimento che potesse risultare pericoloso. Occhi di chi non avrebbe mai smesso di seguirla.
<< Hime-sama gomenasai >>
 
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Angolino :
Bene già da qui potete capire chi e quale anime è inserito
Per chi non li riconoscesse sono :
Edward Elric ( full metal alchemist) in veste di professore
Ayato Sakamaki ( diabolic lovers) in veste di vecchio amico d’infanzia e compagno di scuola .
Spero che la storia vi piaccia .

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Subito dopo pranzo i tre si divisero: Casey andò ad allenarsi a Hockey, April andò con Mary a casa per recuperare il borsone per allenarsi con il Sensei lasciando infine quest’ultima a casa da sola per studiare.
Durante il tragitto April iniziò a pensare a ciò che era successo poche ore fa davanti alla scuola della sua miglior amica, all’iniziò pensò di chiedere qualcosa al riguardo ma decise di star in silenzio per non dover trovarsi a litigare con lei, anche perché quando lei diceva che non ne voleva parlare era meglio lasciarla stare ma non riusciva a non togliersi quelle domande dalla testa. Come si sono conosciuti se lei aveva sempre vissuto in Italia? Se era un suo amico d’infanzia come mai non l’aveva mai incontrato? E soprattutto che cosa gli era successo a quel ragazzo quando si era avvicinato pericolosamente a lei?
Una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare facendola portare alla realtà, Splinter la guardò preoccupato come se sentisse che qualcosa la turbava e le infastidisse il cuore impedendole di essere concentrata nel suo allenamento << cosa c’è che ti turba tanto? >> domandò il sensei guardandola, April sospirò abbassando la testa << niente sensei >>rispose semplicemente fissando a terra, era talmente presa tra i suoi che manco si era accorta che era già nel Dojio ad allenarsi << come sta la tua amica?  >> chiese Splinter togliendo la mano dalla sua spalla e portandole entrambe dietro la schiena, April sorrise dolcemente guardando il maestro << sta bene, oggi ha cominciato la scuola. Aveva un po’ ansia ma sembra che sia andata bene >> disse lei rimanendo con il suo solito sorriso << visto? Ci voleva solo un po’ di tempo per riprendersi >> disse Splinter dandogli le spalle per andar a prendere del thè << per oggi va bene così puoi riposarti >>disse uscendo dal Dojio, April intanto sorrideva nervosa – ma in realtà è stato grazie a Raph se Mary si è ripresa – pensò ridacchiando nervosa per poi raggiungere Donnie nel suo laboratorio.
Gli occhi chiusi, il respiro affannato e il cuore che batteva forte come se avesse appena fatto la maratona della città << Kap vode je laka kao vazduh >> sussurrò la sua voce con decisione attendendo che succedesse qualcosa, ma niente. Erano ore che ci provava, da quando April era uscita e suo padre gli aveva detto che sarebbe uscito per andare a fare alcune cose, ci provava ma niente << è impossibile! Eppure sono sicura di essere stata io >> esclamò guardando il bicchiere pieno d’acqua che era appoggiato davanti a lei, con un grosso sospiro gattonò vicino al letto prendendo il grosso libro nero con un grosso simbolo bianco al centro, l’apri e delicatamente sfogliò ogni pagina cercando quello che aveva bisogno ma niente, Rocky gli scodinzolò abbaiando alla padrona come se gli stesse dicendo qualcosa di estrema importanza << si Rocky, lo so ma oggi è successo ne sono sicura. Voglio accertarmi solo che non accada mai più soprattutto davanti a lei >> disse chiudendo il libro sbuffando pesantemente, alleggerire lo stress di quel momento fu lo picchiettare alla finestra, subito Mary sorrise e si alzò dal letto nascondendo velocemente il libro sotto il cuscino, si guardò un secondo allo specchio e corse ad aprire la finestra trovando gli occhi verdi fluorescenti del mutante << niente peluche con cui difenderti oggi? >> chiese ridendo Raph mentre lei arrossì << Raphy-kun non ridere è stato imbarazzante! >> esclamò lei imbarazzata mentre Raph rideva, anche se si vergognava per quel giorno le fece piacere sentirlo ridere ed esserne la causa << dai tanto sarà un nostro segreto >> disse lui sedendosi su davanzale della finestra << Hontou !! non dirai a nessuno che ho tentato di ammazzarti con un peluche? >> domanda lei cercando di non ridere pure lei, Raph ridacchiò annuendo << promesso, comunque … allora com’è andata? Per davvero >> domanda lui tornando un po’ serio, Mary lo guardò sorpresa – nonostante gli ho già risposto lui è venuto anche di persona chiedermelo, kwaiii !!!!!!! – pensò lei sorridendo << bene  >>fece lei sedendosi vicino a lui dando le spalle al fuori << a me non sembra >> disse lui diventando più serio, Mary lo guardò confusa << Casey mi ha detto cos’è successo oggi >> continuò lui serio, Mary maledisse quel ragazzo per aver tenuto la bocca chiusa << non è niente, è solo… >> si fermò di colpo guardando fuori << solo cosa? >> domanda lui, ma lei non rispose guardò fuori guardando ovunque << Mary? >>la chiamò lui, la ragazza si alzò di colpo sorridendogli dolcemente << ne Raphy-kun, ti va di venire dentro ho fatto dei biscotti >> disse lei tirandolo un po’ così che il mutante entrasse senza far storie, appena mise piedi dentro la ragazza chiuse la finestra facendogli il cenno di seguirla in cucina – ma che le prende? – pensò Raph seguendola in cucina ignaro che qualcuno stava provando ad entrare.
Si sedettero intorno al tavolo iniziando a sorseggiare del thè caldo << wao buono >> disse lui bevendo un po’ << le erbe sono quasi le stesse che uso per la medicazione infatti sentirai un senso di relax >> disse lei posando dei biscotti appena sfornati per poi sederti nella sedia vicina a lui << è buono >> fece lui bevendo un altro sorso, il silenzio divenne la seconda cosa più rilassante di quel momento da quasi far venir voglia di dormire << ne Raphy-kun, che ti ha detto di preciso Casey? >> domanda Mary rompendo quel rigoglioso silenzio, Raph posò la tazza prima di parlare << ha detto che mentre ti stavano aspettando si è avvicinato uno strano ragazzo della tua stessa scuola insieme ad altri compagni e ha tentato di far del male ad April finché per qualche ragione si è staccato tossendo e poi sei arrivata tu minacciando di star alla larga da April >> spiegò in breve lui guardando la tazza << sokka >> fece lei iniziando a tamburare le dita contro la propria tazza fissando anche lei al suo interno << era un mio caro vecchio amico con cui stavo sempre insieme quando ero piccola >> disse lei senza alzare lo sguardo dalla tazza << come mai sembra che ora siate diventati nemici? >> domanda Raph guardandola, Mary sospirò incrociando il suo sguardo << ha fatto una cosa brutta a una persona a me cara e ho tagliato i legami con lui, ma ora credo ce l’abbia a morte non solo con me ma anche con April perché quando…ho …quando ho deciso di trasferirmi ho preferito star qui con April anziché da lui >> disse lei tornando a guardare la tazza << ah quindi è per gelosia …capito >> disse lui sorridendo tornando a bere e mangiando un biscotto. Poco dopo Mary lo accompagnò davanti alla finestra perché qualcuno aveva bisogno del mutante focoso e lei non poteva trattenerlo troppo<< bene allora ci vediamo >> disse lui aprendo la finestra pronto a scappare via << Raphy-kun aspetta >> lo fermò in tempo lei guardandolo con un piccolo sorrisetto << come hai fatto ad avere il mio numero? >> chiese lei, Raph non la guardò neanche e strinse la finestra << mistero >> fece lui per poi correre via saltando da un tetto all’altro senza voltarsi mentre la ragazza lo guardava sorridendo dolcemente. Appena sicura che fosse lontano il suo sorriso si spense e divenne seria << non ti hanno insegnato che è maleducazione entrare nella camera di una ragazza… >>iniziò a dire lei girandosi verso il suo letto guardando la sagoma di colui che era seduto sopra << eh Ayato-kun >> disse guardandolo seria mentre il ragazzo ghignava.
 
 

Spero che la storia vi stia piacendo.
A mercoledì prossimo ;)
Ps.Scusate per il capitolo corto 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 
Lo guardava arrabbiata mentre lui se la prendeva con comodo a guardare la camera delle ragazze frugando tra le loro cose nonostante una di loro fosse davanti a lui << sei caduta in basso per andar a vivere con un mortale mia cara >> disse Ayato guardando dentro l'armadio della ragazza in questione << esci subito, qui non sei il ben venuto >> disse la ragazza fissandolo con odio, Ayato la guardò con un ghigno << oh andiamo non mi dirai che sei ancora arrabbiata con me per quel giorno? Per una sciocchezza del genere? >> fece lui tornando a sedersi sul letto di lei che perse quasi le staffe a quell'affermazione << "una sciocchezza"? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo !? Hai quasi ucciso la mia unica e miglior amica quel giorno e tu la consideri una sciocchezza !!! >> esclamò lei arrabbiata avvicinandosi a lui << come hai fatto tu oggi vero? >> fece lui fissandola serio, Mary si fermò a pochi metri da lui stringendo i pugni << ...ti sbagli non ho fatto nulla io e manco potrei come puoi ben notare >> disse lei mostrando i bracciali ai polsi, Ayato si alzò e toccò i polsi sentendo una leggera scarica << come puoi vedere me li sono fatta mettere per evitare ogni problema >> disse lei portandosi le mani sui fianchi fissandolo arrabbiata << eppure ci sei riuscita, so che sei stata tu >> disse lui alzandosi e avvicinandosi a lei guardandola dall'alto verso in basso << quindi o sai come toglierli oppure sono difettosi >> continuò con un sussurro toccando i suoi polsi << vattene, subito >> disse lei socchiudendo gli occhi, il ragazzo ridacchiò un po' per poi sorpassarla avvicinandosi alla finestra << te ne pentirai di aver scelto lei, ti consiglio di tenere gli occhi aperti principessa >> disse facendo un inchino per poi sparire, Mary si affrettò a chiudere la finestra per poi appoggiarsi contro essa << perché, perché non posso essere una ragazza normale >> disse sedendosi a terra, appoggiò la fronte contro le ginocchia che le aveva piegate contro il petto e chiuse gli occhi immaginando una vita che lei tanto voleva .
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Il giorno dopo.
April guardava fuori dalla finestra pensierosa, il giorno precedente quando tornò a casa aveva visto la sua un po' giù di corda, non aveva spiaccicato nemmeno una parola dal suo ritorno e la cosa un po' la preoccupò ma decise di non chiedere perché sapeva che se c'era qualcosa che la turbava l'avrebbe detto, ma ancora non era successo niente anzi quando l'accompagnarono a scuola ( dove tanto sarebbero dovuti passare lo stesso per andare nella sua scuola) era leggermente nervosa per quale motivo non si sa ma sembrava che se avesse avuto la possibilità avrebbe incenerito con gli occhi chiunque << ehy April >> la chiamò Casey che si era seduto vicino a lei durante l'intervallo << cosa c'è Casey? >> fece lei sbuffando e guardando l'amico che stava indicando fuori alla finestra << quello non è lo scemo dell'altro giorno? >> domanda Casey un po' confuso, April volse nuovamente lo sguardo fuori notando che c'era un ragazzo dai capelli rossi appoggiato al muretto con i suoi occhi verdi rivolti verso loro, era strano che non l'avesse visto prima visto i colore dei capelli << che ci fa qui >>si chiese lei alzandosi correndo fuori prima che la campanella suoni. Corse velocemente fuori raggiungendo subito il ragazzo che stava ancora appoggiato al mura fissando la scuola dove April era appena uscita << tu ... >> << convinci Mary a lasciare casa tua e nessuno si farà male >> disse Ayato guardandola con la coda dell'occhio, April sgarrò gli occhi sorpresa rimanendo leggermente a bocca aperta, ma poi la sua espressione si trasformò da sorpresa a infuriata << ma chi ti credi di essere !! >> esclamò lei avvicinandosi a lui rimanendo però a debita distanza, forse capiva perché la sua amica l'odiava e iniziava ad odiarlo pure lei, Ayato rise nel vederla arrabbiarsi << non ti conviene alzare la voce con me mocciosa >> disse lui staccandosi dal muro per essere lui sta volta ad avvicinarsi mettendosi le mani in tasca << fai come ho detto e forse ti lascerò stare, sempre se non ti metti in mezzo alla mia strada >> disse lui ghignando, April strinse i pugni arrabbiata << Si può sapere che cavolo vuoi da noi? >> domandò lei cercando di trattenere la sua voglia di tirargli un pugno, Ayato abbassò la testa serio impedendo alla ragazza di vedere il suo sguardo << perché ... perché ora che non ci sono più sta volta nessuno ci allontanerà >> disse in un sussurro lui ghignando per poi guardarla << e di sicuro non sarà una babbana come te a intralciarmi >> disse sorridendo, April rabbrividì indietreggiando un po' << scordatelo, non la butterei mai fuori casa per un tuo capriccio soprattutto ora che si sta riprendendo. >> esclamò lei seria. I due si fissarono negli occhi lasciando che gli sguardi parlassero per loro, April quasi svenne dalla paura quando si trovò attaccata al muro con Ayato che le impediva ogni via d'uscita, il respiro della ragazza accelerò quando lo vide avvicinarsi sempre di più iniziando a tremare un po' chiudendo gli occhi, Ayato sorrise a quella sua reazione quando le loro guance quasi si scontrarono si avvicinò al suo orecchio con un ghigno stampato sul volto << te ne pentirai ragazzina >> gli sussurrò. Passarono diversi secondi quando April aprì gli occhi vedendo che il ragazzo, Ayato era sparito, le sue gambe cedettero e si inginocchiò a terra cercando di riprendere aria, si guardò le mani che tremavano era la prima volta che aveva avuto così tanta di un innocuo ragazzo, era quasi una Kunoichi addestrata dal più grande maestro di arti marziali sicuramente il più bravo di tutto il mondo eppure in una situazione come quella non era riuscita a muovere un muscolo, aveva avuto molta paura ma non avrebbe mai rinunciato alla miglior amica per un capriccio di un ragazzo, nemmeno sul punto di morte.
Non riusciva a non sorridere quando stava rinchiuso in camera e leggeva i messaggi che si scambiavano loro due, per qualche ragione lo metteva di buon umore, se incrociava il suo sguardo e vedeva quel piccolo sorriso rivolto a lui sentiva che tutta la rabbia e lo stress scivolargli via come gocce di pioggia che gli ricadevano lungo il corpo, iniziò a comprendere cosa provasse suo fratello nei confronti di April anche se gli ripeteva e si ripeteva che l'amore tra un umano e un mutante non poteva sicuramente funzionare, ma per qualche ragione sentiva che questo non valeva per lui, sentiva che per lui funzionava ma non sapeva come. Il suo telefono vibrò tra le sue mani e lui subito controllò chi era facendogli allargare il sorriso che spesso nascondeva nella sua maschera – Help !!!!!!! Sto morendo di noia in questa scuola X< - gli aveva scritto, lui si trovò a ridacchiare per poi affrettarsi a rispondere – ehy non mi morire eh? Sei la mia infermiera preferita quindi vedi di provare a sopravvivere eh? – scrisse lui, poi lo rilesse tirandosi una manata in faccia << ma che cavolo ho scritto?! >> esclamò sbuffando portandosi un cuscino in faccia, il telefono vibrò di nuovo impedendogli di sprofondare nel cuscino – u.u tranquillo anche se ci sto morendo dalla noia, non mi faccio buttare giù facilmente. Anche perché dubito che troverai un'altra bella infermiera insopportabile come me u.u - scrisse, Raph lesse più volte l'ultima frase rimanendo a fissarla forse per ore "dubito che troverai un'altra bella infermiera insopportabile come me", avrebbe voluto scrivere che non avrebbe mai trovato un'altra ragazza che non avrebbe avuto paura di lui al primo sguardo, che gli parlasse tranquillamente come se lui non fosse un mutante ma una persona qualunque e, sì che non avrebbe trovato una che anzi che scappare da lui l'avrebbe aiutato in quel momento, ma non lo fece preferì tenere quelle parole per sé e chiuderle in un cassetto forse per sempre – Raphy- kun, April oggi ..credo viene da te per gli allenamenti pomeridiani e non può venire con me, mi accompagneresti al municipio? Devo prendere dei documenti e non so dov'è ... sempre se non ti disturbo e non sei impegnato – fece lei, Raph si mise di scatto seduto passandosi la mano sulla nuca cercando di pensare che fare, se gli avrebbe detto di sì avrebbe dovuto corrompere Casey a non venire al rifugio altrimenti Leo e gli altri avrebbero capito che stava frequentando una ragazza e che qualcun altro aveva scoperto della loro esistenza, se avrebbe scritto di no avrebbe rischiato che la ragazza si perdesse e le potesse succedere qualcosa in sua assenza << al diavolo Leo >> disse rispondendo al messaggio – per le 14.45 ti aspetto dentro il tombino davanti alla tua scuola appena esci così ti accompagno subito, stai solo attenta a non farti vedere da qualcuno – scrisse, okay ora per lui iniziava a sembrare un appuntamento che un favore per un'amica, si passò la mano sul volto e si alzò iniziando col trovare i Sai prima di uscire dal rifugio, appena li trovò riprese in mano il telefono cercando il numero di Casey e lo chiamò:<< Ehy amico ! sto andando ora a casa a prendere il necessario e poi arrivo>> disse Casey quasi tutto d'un fiato<< a proposito di questo Casey, ho bisogno che mi fai un favore >> disse Raph grattandosi la nuca guardandosi la maschera rossa un po' rovinata.<< dimmi pure>> rispose Casey<< potresti non venire al rifugio e nel caso ti chiamasse Leo dirgli che sono con te? >> chiese lui sperando che l'amico accettasse, cosa che per sua fortuna accadde << ehm okay, ma come mai? >> domandò curioso, Raph iniziò a sudare freddo non sapendo che dire se gli avesse detto che aveva un "appuntamento" sicuramente l'avrebbe preso in giro << non ci credo! Vuoi che ti copra per uscire con quella ragazza? >> chiese quasi arrabbiato, Raph sospirò doveva immaginarlo che il suo amico se la sarebbe presa << D'accordo amico, ma solo per sta volta >> rispose l'amico sospirando un po' deluso << grazie Casey, scusami se ti do buca... >> disse Raph grattandosi la nuca dispiaciuto << tranquillo, ma però prima o poi i tuoi fratelli lo sapranno. Anzi dovresti dirlo a loro soprattutto a Leo. >>disse Casey, Raph sospirò è annuì come se ce l'avesse davanti e lo potesse vedere << d'accordo, grazie ancora Casey >> disse Raph sorridendo << mh prego amico, ci sentiamo >> e chiuse la chiamata, Raph sistemò meglio la fascia e tranquillamente corse via dal rifugio.
 
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Erano diversi minuti che cercava di sistemare quel dannato ciuffo ribelle che continuava a infastidire la punta del suo naso << mi devo tagliare sto dannato ciuffo >> disse lei sospirando e guardando l'ora mancava poco all'arrivo di Raffaello e lei non vedeva l'ora di vederlo di prendere i documenti al municipio e tronare a casa insieme a lui magari se gli fosse avanzato del tempo gli avrebbe offerto dei mochi che aveva preparato la sera precedente, istintivamente si portò la mano sulla guancia arrossendo appena nel ricordare l'immagine del mutante e prese a sorridere dolcemente, ma il suo sorriso si spense quando vide Ayato avvicinarsi a lei insieme ai suoi amici << oh che dolce mi hai aspettato >> fece lui mettendogli il braccio intorno al collo facendo apparire uno sguardo di puro odio sul volto della ragazza << torniamo a casa insieme ? >> chiese poi, Mary lo fissò e si scrollò il suo braccio di dosso << scordatelo io con te non ci voglio aver a che fare >> disse allontanandosi da lui, ma Ayato la fermò afferrandole il polso << tu adesso torni a casa con me come una volta >> esclamò lui arrabbiato, Mary si agitò cercando di liberarsi da lui << lasciami >> esclamò lei dimenandosi cercando di tirare via il suo polso, nonostante gli facesse male a causa dei bracciali in ferro che indossava, era sul punto di prendere provvedimenti usando i pugni ma qualcuno si mise in mezzo posando la mano sopra a quella di Ayato dove stringeva saldamente il polso della ragazza, i due giovani guardarono a chi appartenesse assumendo differenti sguardi appena lo videro << Ayato lasciala stare >> esclamò il professore di Scienza antica << subito >> continuò guardandolo male, Ayato passò lo sguardo prima su Mary e poi sul professore sbuffando sonoramente e lasciando il polso della ragazza che in automatico se lo portò vicino al petto massaggiandola con l'altra << ora filate >> disse infine facendo il cenno di tornare a casa, Ayato ringhiò e senza dire altro se ne andò insieme ai suoi amici << arigato sensei >> disse Mary guardando il professore, Edward gli rivolse un piccolo sorriso per poi passargli la mano sulla nuca << dovresti stare attenta >> disse lui sospirando un po', Mary abbassò la testa dispiaciuta << gomenasai sensei >> disse lei mettendo il broncio mentre lui continuava a passargli la mano tra i capelli << dai torna a casa e studia domani c'è il compito >> disse il professore togliendo la mano dalla sua testa per poi allontanarsi lasciando la ragazza da sola che sorrise. Diede un'occhiata all'orologio accorgendosi che era in ritardo di un minuto << Santo Ade !!! sono in ritardo !! >> esclamò prendendo la borsa che aveva lasciato precedentemente a terra e corse dall'altra parte della strada controllandosi intorno prima di raggiungere il tombino e scendere in silenzio nelle fogne.
Un piccolo ridacchiare echeggiò nella via << Hime-chan, sei sempre la solita >> disse dolcemente la voce ridacchiando in seguito guardando il tombino in cui era appena scesa, avrebbe vegliato su di lei per l'eternità.







prossimo aggiornamento tra martedì 3/ mercoledì 4 luglio
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


 
Stava per salire per vedere se fosse arrivata, ma quando mise il primo piede sulla scala il tombino si aprì e potè notar due gambe nude posarsi sul primo scalino seguito da una corta gonna nera, quando capì che stava succedendo Raffello si trovò a indietreggiare arrossendo coprendosi gli occhi con la mano, Mary prima di mettere i piedi a terra e di chiudere il tombino si guardò introno notando il mutante sotto di lei << Oh! Raphy-kun konnichiwa! >> esclamò lei facendo un piccolo salto per mettere i piedi a terra sistemandosi un po' la gonna << mh ciao >> disse lui togliendosi la mano dagli occhi sospirando un po' trovandola con un viso dispiaciuto << gomenasai Raphy-kun per il ritardo, mi hanno intrattenuta >> disse lei grattandosi la guancia con un dito lievemente imbarazzata, Raph scrollò le spalle << tranquilla sono appena arrivato, ora andiamo >> disse lui sorpassandola camminando in silenzio, Mary sorrise e lo seguì in silenzio guardando con attenzione dove andavano. Per tutto il tragitto rimasero in silenzio finché lei decise di parlare << ne Raphy-kun , ancora gomenasai per il disturbo è che non sapevo proprio a chi chiedere >> disse lei un po' imbarazzata mentre il mutante camminava tranquillo passando su un piccolo ponte, si girò verso di lei tranquillamente << tranquilla, tanto durante il giorno non faccio nulla se non allenarmi o annoiarmi in camera >> disse lui porgendole la mano per farla passare, Mary arrossì per il gesto e un po' imbarazzata l'afferrò facendo un piccolo salto per avvicinarsi a lui andandogli contro il petto sentendosi piccola visto l'altezza del mutante << ehy stai bene? >> gli chiese Raph notando il viso arrossato della ragazza che guardava imbarazzata il petto del mutante << H-Hai! Eto ... >> fece lei imbarazzata cercando di non balbettare << andiamo? >> chiese lui allontanandosi un po' per dargli le spalle, la ragazza sospirò mettendo il broncio seguendolo stringendo a sé la borsa riprendendo a quel dannato silenzio, ma siccome non lo poteva sopportare perse a canticchiare la sua solita canzone senza muovere le labbra continuando a camminare tranquilla, Raph sorrise mentre camminavano ma poi dovette fermarsi indicando in automatico il tombino sopra di loro << siamo arrivati, il municipio e proprio alla tua destra appena esci dal vicolo >> disse lui portandosi le braccia contro il petto, Mary sorrise << arigato Raphy-kun >> disse lei avvicinandosi alle scale mettendo una mano sopra ad esse per poi guardarlo << g-grazie per avermi accompagnata Raphy-kun, te ne sono grata >> disse lei sorridendogli, Raph si portò la mano dietro la nuca guardando altrove << di niente, ora però vai ! Ti aspetto qui >> disse lui andandosi ad appoggiare al muro, Mary sorrise e salì le scale aprendo piano il tombino per poi uscire da esso.






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Aspettava davanti al municipio da ore, stava per perdere la pazienza e correre a casa facendo finta di niente << Masamune-san !!! >> esclamò una voce femminile, il ragazzo si voltò verso di lei passandosi una mano tra i suoi capelli mori senza spostare nemmeno di mezzo centimetro il ciuffo sul suo occhio destro << gomenasai! >> disse lei facendo un piccolo inchino, Masamune la fissò per poi fargli un cenno di entrare. Entrarono dentro il municipio precorrendo in piccolo corridoio scendendo le scale dove appena terminarono si trovarono davanti una porta semplice con la maniglia d'oro << siete pronta Hime-sama? >> chiese lui girandosi di profilo per guardarla con il suo occhio viola, Mary prese un grosso respiro profondo e annuì avanzando insieme a lui verso la porta, il suo cuore batteva all'impazzata e sentiva che non sarebbe riuscita a reggersi ancora in piedi, la paura sembrava essersi appoggiata alle sue spalle obbligandola a respirare quasi affannosamente e quando il ragazzo era sul punto di aprirla sentì mancarle il fiato, avrebbe tanto voluto non entrare ma doveva farlo aveva bisogno di saperlo, anche se le avrebbe fatto male almeno si sarebbe tolta un peso sul cuore.
 
Appena mise piede dentro video una grande stanza con un sacco di quadri con diverse e importanti persone, di diverse epoche e tutte formavano una strada verso la scrivania che c'era davanti a sé dove seduto c'era un uomo dai capelli mori scompigliati a causa dello stress, l'uomo staccò gli occhi dai documenti appena sentì la porta aprirsi e fissò la ragazza appena arrivata accennandole un piccolo sorriso<< benvenuta Hime-sama, prego si sieda pure >> disse lui indicandole la sedia davanti alla scrivania, Mary timidamente avanzò e si sedette guardandosi le mani preoccupata << Com'è tornare a New York dopo tanto tempo? >> chiese lui sorridendo un po' andando poi a cercare tra le scartoffie il necessario per quella vista << bello >> disse lei con una piccola vocina continuando a fissare le sue mani << ne sono contento, ma lei è qui per una cosa giusto? >> fece lui prendendo una penna e mettendole davanti un foglio con tante ma tante parole che a solo vederlo scritto in tutta quella piccolezza gli veniva male alla testa facendo sforzare troppo gli occhi << che cos'è? >> chiese lei confusa guardando l'uomo davanti a sé << la rinuncia alle indagini, mi dispiace tantissimo stiamo lavorando sodo per capire chi è il colpevole ma stanno succedendo diverse cose e non abbiamo tempo di indagare sulla loro morte >> disse tranquillamente lui, Mary si alzò dalla sedia sgarrando gli occhi per poi arrabbiarsi sbattendo le mani sulla scrivania facendo cadere qualche foglio dal tavolo << scordatelo! Voglio che le indagini continuino! Cos'è vi state arrendendo subito? Oppure solo perché siamo Tenei non volete fare nulla? EH !! >> esclamò lei arrabbiata, era stata in disparte rimanendo sempre e comunque disponibile per le indagini perché sapeva che se avesse provato a mettersi in mezzo li avrebbe solo rallentati e non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione << cerchi di capire abbiamo altro a cui pensare e ... >> << 14 Aprile 2013 tre omicidi da diversi stati, Londra, Parigi, Tokyo. Dopo un mese MIO PADRE era riuscito a chiudere tutti i casi, nonostante credeva che non avrebbe mai scoperto il colpevole non si è mai arreso. Cos'è avete bisogno che un Tenei vi stia col fiato sul collo per trovare una soluzione !? >> chiese lei urlando arrabbiata, l'uomo sospirò guardando il quando alla sua destra dove era raffigurata una famiglia, anzi la famiglia, la famiglia del 21° secolo della stirpe dei Tenei dove c'erano i genitori e due dei loro figli, tutti e quattro con un grosso sorriso sulle labbra, avrebbe voluto rispondere sì ma l'orgoglio lo blocco e si trovò a fissare seriamente la ragazza davanti a sé che aveva uno sguardo serio, che mostravano superiorità, gli dava l'aria da dura e come suo padre e tutti i suoi antenati, quello sguardo metteva sempre paura a chiunque, ma le lacrime che aveva agli occhi le impedì di farlo << d'accordo vi do il permesso di rinunciare ma voglio tutti i documenti riguardanti agli omicidi della mia famiglia, voi vi sarete pure arresi ma non ho intenzione di farlo >> disse lei prendendo la penna e firmando quel maledetto foglio per poi andare verso la porta << troverò io quel bastardo e gliela farò pagare cara >> disse uscendo dall'ufficio sbattendo la porta e correndo verso l'uscita, aveva tanta voglia di piangere, di urlare oppure di rompere qualcosa, si avvicino al viale dove avrebbe trovato il tombino ancora aperto e si sarebbe calata nelle fogne, ma una voce la fermò << Hime-sama >> la chiamò Masamune che aveva seguita per tutto il tragitto, Mary lo guardò arrabbiata aspettando che continuasse << visto che l'agente Ichinose non ha avuto il tempo di dirglielo, le volevo informale che abbiamo organizzato il funerale e che abbiamo deciso che anche il corpo di suo padre sia spostato qui così che siano vicino a vostri antenati >>disse Masamune lasciando un po' sorpresa la ragazza << quindi è davvero finita? Non avete più intenzione di continuare le indagini? >> domanda lei guardando a terra << ci dispiace, la prego Hime-sama di proseguire i vostri studi e di non indagare su questo fatto >> disse Masamune, Mary rialzò la testa guardandolo seria << voglio tutti i documenti, non sto chiedendo un favore. E' un ordine, apprezzo che vi preoccupiate della mia vita ma non ho intenzione di lasciare a piede libero il bastardo che ha ucciso la mia famiglia >> disse seriamente, Masamune sospirò e con un breve inchino se ne andò.
 
 
Raph aveva ascoltato tutta la conversazione e adesso fissava il vuoto con gli occhi sgarrati coprendone uno con la sua mano- possibile che ...allora quel sogno - << Raphy-kun >> lo chiamò la sua sottile voce, Raph si riprese un po' per poi guardarla notando il suo sguardo triste e gli occhi lucidi pronti a sfogarsi, Raph la guardò aveva per qualche ragione un grosso istinto di abbracciarla ma non lo fece soprattutto perché la ragazza gli rivolse un solare sorriso lasciandolo sorpreso di quel improvviso cambiamento << ne Raphy-kun li hai mai mangiati i Mochi? Sono dei piccoli panini ripieni con la crema o marmellata al castagno sono oishii >> disse lei sorridendo, Raph la guardò aggrottando le sopracciglia preoccupato << su su non fare quella faccia sono solo dei Mochi >> disse lei prendendogli la mano per poi dirigersi verso casa – possibile che non ci stia male? – pensò Raph seguendola, aveva davvero bisogno di parlare con April.
 
April stava tronando a casa tranquillamente, era un po' stanca e non vedeva l'ora di tornare a casa bere una delle famose tisane della sua amica e buttarsi nel letto per poi sprofondare nel sonno << che stanchezza >> disse April camminando un po' curva sbuffando di tanto in tanto. Svoltò l'angolo e senza volerlo andò a sbattere contro qualcuno cadendo entrambi a terra, April si portò in automatico la mano nel fondoschiena massaggiandolo mentre l'altro si alzò subito guardandola preoccupato << signorina tutto bene? >> domanda colui con cui si era scontrata, April si trovò davanti al proprio una delicata mano di un ragazzo, lo guardò rimanendone un po' ammaliata da quel ragazzo con lunghissimi capelli biondo come grano, gli occhi azzurro cielo e il dolce vero sorriso << tutto bene? >> chiese di nuovo il ragazzo, April annuì afferrando la mano del ragazzo che l'aiutò ad alzarsi senza smettere di guardarlo << le chiedo scusa signorina non stavo guardando dove andavo >> rise lui portandosi la mano libera dietro la nuca, April si trovò ad arrossire e scosse la testa << n-non fa niente, anzi sono io che dovrei scusarmi ero distratta >> disse lei sorridendo imbarazzata, il ragazzo gli sorrise per poi mollare la sua mano << posso saper il vostro nome ? >> chiese lui rimanendo con il solito sorriso, April ingoiò prima di rispondere << A-April ... April O'Neil >> disse lei imbarazzata, il ragazzo annuì sorridendo e fece un piccolo inchino << le chiedo ancora scusa signorina O'Neil per esserle venuto addosso, passi una bella giornata >> disse lui andando via << aspetti e il suo nome qual è? >> domanda lei riuscendo a fermarlo in tempo, il biondino si girò sorridendo guardandola negli occhi << il mio nome è Zeno >> e se ne andò lasciando la rossa lì a fissarlo finchè non sparì dalla sua visuale, il ragazzo si mise le mani in tasca sorridendo un po' malinconico << e così è lei la miglior amica della mia dolce nipote >> sussurrò camminando a passo lento verso la chiesa attendendo con ansia il fatidico incontro.
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angolino
qui possiamo trovare :
 
Masamune date di sengoku night blood nelle vesti di una specie di guardia 
 
Zeno di Akatsuki no Yona/ Yona of the Dawn nelle vesti un normale ragazzo ( o forse no? )
 
Al prossimo mercoledì non mancate ;)
 
Ps. Cosa molto importante, gira una petizione contro le nuove leggi Eu su i copyright. Per maggiori informazioni e link per firmare contro le nuove leggi contattarmi privatamente qui o su fb 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


prima di iniziare vorrei avvertirti che ho creato un sito con tutte le mie storie se ti interessa e se volete farò un capitolo special "intervistiamo i personaggi" dove potete chiedere a quelli presenti tutte le domande che volete, ne potete chiedere almeno 4 fatemi sapere.
Ps. La storia vi sta piacendo?

 
La fissava da diverse ore, ancora non capiva perché si fosse preso l'impegno di indagare lei stessa sulla morte della sua famiglia anziché pensare al funerale che a pochi giorni avrebbe assistito << April quando avevi 12 anni tu ti ricordi verso che ore tornò mia madre la sera del 25 ottobre? Qui dice alle 13.00 ma credo siano sbagliati >> disse Mary guardando i fogli, la rossa sospirò e si alzò dal proprio letto e si avvicinò all'amica stando ben attenta a non pestare le copie dei documenti delle indagini per poi toglierle di mano a lei << Mary smettila, siamo delle ragazzine non siamo specializzate in queste cose, io sto per diventare una Kunoichi e tu sei un'esperta di erbe medicinali, non dei detective >> disse la rossa un po' disperata, già non capiva come mai le forze dell'ordine gli avessero consegnato tutti i documenti << April, quei incompetenti mi hanno chiaramente detto che non hanno più intenzione di andare avanti con le indagini, quel bastardo mi ha portato via la mia famiglia deve pagare ! >> esclamò Mary arrabbiata, April sospirò andandosi a sedere vicino a lei << lo so, io penso la stessa cosa ma... cosa mai potremmo fare? Se nemmeno gli agenti sono riusciti a trovare il colpevole cosa ti fa pensare che non ci riusciremmo >> chiese lei posandole una mano sulla spalla, Mary fissò i documenti stringendo i pugni << io non mi arrenderò... mai e poi mai >> disse lei tornando a leggere con attenzione i documenti, senza più prestare attenzione all'amica.
 
Era da quando tornò a casa che non riusciva a non pensarci, il cambiamento dell'umore di suo fratello, quella conversazione, quella ragazza. Continuava a domandarsi sul perché Raphael non gli avesse neanche accennato il suo nome e tutto era iniziato in giorno dell'esplosione nel covo dei Kraag, ricordò ben l'ansia e la paura di quel giorno e ricordò perfettamente quando lo video varcare la soglia del rifugio insieme a Casey, ben bendato e il viso lievemente arrossato, gli aveva chiesto mille volte come stava e chi l'aveva aiutato e dopo la millesima volta lui aveva sbuffato guardandolo come sempre rispondendo che April l'aveva medicato, era evidente che non era stata lei ma decise di non approfondire più di tanto quella conversazione anche perché suo fratello era ferito e la cosa più importante era lui di qualsiasi altra cosa ed sinceramente poco gli importava chi fosse il buon samaritano che avesse deciso di aiutarlo, ma quando vide che neanche il tempo di una settimana e suo fratello era in piena forma iniziò a chiedersi chi fosse quella persona che magicamente era riuscita a far guarire in poco tempo suo fratello. Sfortunatamente quando glielo richiese, Raphael si innervosì e non gli parlò per diversi giorni, lo evitava e usciva sempre da solo facendolo preoccupare sempre di più, Leo ci provava ma sembrava inutile anche il solo stargli vicino, ma qualche giorno dopo Raph era tornato a casa sorridente con di nuovo quel rossore che incuriosì tutti era la prima volta che lo vedevano così felice così...innamorato, sembrava Donnie solo che in confronto al genio, Raph cercava sempre di nasconderlo. Leo vedendo il fratello così felice come non era mai successo decise di lasciare stare le sue indagini pensando che prima o poi gli avrebbe parlato, ma niente fù per quel motivo che Leo si trovò a seguirlo per capire chi fosse colei che gli strappava un sorriso, inizialmente pensò che ci fosse un mutante di cui loro non erano conoscenti, ma si sorprese nel vederlo parlare in modo tranquillo senza guardarla in modo sospettoso o senza insultarla, quando lo vedeva parlargli sembravano due vecchi amici che non si vedevano da tempo. Era felice per lui che avesse trovato qualcuno con cui parlare tranquillamente, ma il Leader non si fidava e il vedere il fratello insieme a lei lo infastidiva, vedeva quella ragazza come una minaccia, pensava fosse una che volesse prendersi gioco del fratello per magari utilizzarlo per diventare famosa per aver scoperto una nuova razza vivente, che fosse una che volesse fargli del male. Ma quando sentì quella conversazione, in quel vicolo qualcosa in Leo diceva che si poteva fidare della nuova amica di Raph, che poteva benissimo entrare a far parte della loro vita, ma aveva ancora qualcosa che lo infastidiva: La ragazza si chiamava Mary, ma allora perché quel strano ragazzo l'aveva chiamata "Hime-sama"? Perché chiamarla principessa? Chi era davvero quella ragazza?
 
<< Devo assolutamente incontrarla >>
 
Fissava la finestra da diverse ore indeciso su cosa fare – bussare o non bussare questo è il vero problema- pensò Raph, scosse la testa trovando quella battuta veramente stupida per i suoi gusti, era sul punto di decide di andare quando sentì una piccola esplosione al suo interno, senza pensarci due volte spalancò la finestra trovando il pavimento della stanza ricoperta di fogli e foto, insieme a loro a fargli compagnia c'era lei distesa a terra con gli occhi aperti e il volto nero, tossì facendo uscire un po' di fumo dalla bocca << ite! >> disse solo, Raph sospirò sollevato di saper che stesse bene e si avvicinò << ehy Frankenstein si può sapere che combini >> chiese lui inginocchiandosi vicino a lei, Mary volse lo sguardo su di lui e sorrise << ohayo Raphy-kun, credo senza saperlo ho aperto qualcosa che non dovevo >> disse lei ridacchiando, Raph sorrise appena aiutandola ad alzarsi per poi ridacchiare, Mary arrossì anche se non si poteva ben notare << che c'è ho qualcosa in faccia? >> chiese lei un po' confusa, Raph la guardò ridendo<< mi sembri un indigeno >> disse lui senza smettere di ridere, Mary si andò a guardare allo specchietto dentro l'armadio notando come il viso era totalmente sporco di nero << Otosan, mannaggia a lui che lascia i ancora i suoi piccoli scherzi in giro >> sbuffò lei mentre Raph ancora rideva e si avvicinava a lei, Mary mise il broncio evitando guardarlo << dai non fare quella faccia >> disse lui trovando sulla scrivania delle salviette e ne prese in automatico uno << è che sei buffa così >> continuò sorridendole guardando lo specchio, Mary si girò verso di lui con ancora il broncio << n-non è divertente >> disse lei, Raph ridacchiò per poi prendergli il mento con una mano mentre con l'altra gli passò la salvietta sul viso. A quel contatto Mary rimase bloccata al pavimento, iniziò a sentire le farfalle nello stomaco e il caldo prendersi in possesso del suo corpo sentiva che sarebbe potuta esplodere per quel dolce contatto, intanto Raph sembrava avere la testa altrove mentre piano gli passava la salviette sul naso, sotto gli occhi, sulle guance diventate rosse sulla fronte mezza coperta dai capelli e sulle labbra che per qualche ragione si sentiva attratto da esse, lo era così tanto da volerle pulire lentamente come per paura di cancellarle. Sentiva un gran bisogno di togliersi quel dubbio che di notte non faceva che pensarci, sarebbe stato il suo primo bacio e lo desiderava, tanto. Senza rendersene conto si era avvicinato a lei tenendo sempre con una mano il suo mento mentre l'altra si era adagiata sulla sua guancia, non aveva bisogno di tenerla ferma come un pervertito anzi anche lei si era avvicinata con gli occhi socchiusi e la mano sul suo petto alzandosi un po' sulle punte per arrivare e quando si sfiorarono appena, qualcosa ...o meglio qualcuno li interruppe cadendo a terra << aia !!! Leo mi hai fatto male >> esclamò Mikey mettendosi seduto a terra guardando il fratello, subito i due si staccarono guardando gli "intrusi" entrare nella camera delle ragazze << sei tu che ti sei sporto troppo >> esclamò il leader mettendo i piedi a terra nel parquet guardando male il fratello che stava ancora a terra, nel tirarsi su stropicciò i fogli a terra e Mary si allarmò << i documenti !! >> esclamò avvicinandosi raccogliendo i fogli a terra iniziando a raccoglierli uno per uno così che liberasse la stanza per i mutanti presenti << che ci fate qui? >> domanda Raph avvicinandosi ai fratelli stando attento a non pestare i documenti << dovrei essere io a chiederlo, per quanto tempo ancora volevi nascondercelo eh!? >> chiese il leader guardando il fratello seriamente << gomenasai, poi alzare il piede? Stai pestando uno dei casi di mio padre >> fece Mary toccando il piede in questione, Leo alzò il piede permettendo alla ragazza di raccogliere il foglio per poi metterlo insieme agli altri << io sono Michelangelo, tu come ti chiami? >> chiese Mikey sorridendo alla ragazza che era ancora intenta a raccogliere i fogli, Mary si spostò una ciocca prima di rispondere << watashi wa Mary Kilary Tenei desu >> rispose lei sorridendo, Mikey si illuminò prendo le mani della ragazza << awww sei giapponese !! >> fece lui sorridendo per poi abbracciarla facendogli cadere i fogli che in precedenza aveva disperatamente cercato di mettere apposto << H-hai, sono per metà giapponese da parte di padre mia madre è italo-americana >> disse cercando liberarsi da quella stretta tanto adorabile quanto soffocante, Raph spinge Mikey per poi prendere la ragazza da un braccio tirandola su e mettendola dietro << allora? >> domanda Leo guardando serio il fratello, Mary guarda confusa Raph non capendo cosa stia succedendo ma decide comunque di far qualcosa e così si mette al suo fianco facendo un piccolo inchino << g-gomenasai, potreste non rivolgervi così a vostro fratello, la cosa mi infastidisce molto >> dice lei assottigliando gli occhi e guardando il leader, non poteva sopportare quella situazione, odiava vedere i fratelli e sorelle delle altre famiglie litigare per cose stupide, gli faceva male al solo ricordare il rapporto che aveva con sua sorella e suo fratello, una volta poteva dire che è normale litigare per stupidezze ma ora le veniva voglia di dire- non litigate per cose stupide, perché potrebbe essere l'ultima cosa che vi potreste dire << non so chi sia lei signorina ma per favore non si intrometta >> disse Leo fissando la ragazza, Mary non riuscì a trattenere le lacrime e lo fissò << onegai shi >> disse lei quasi in un sussurro, Raph si mise nuovamente davanti a lei dando le spalle ai fratelli, se c'era una cosa che aveva capito da quel giorno e che lei odiava farsi vedere in quello stato soprattutto dalle persone a cui tiene << e-ehy n-non stiamo litigando tranquilla >> disse Raph passandogli le mani sui occhi, la ragazza prese a singhiozzare stringendo i pugni << Mary guardami >> fece lui abbassandosi un po' per guardarla negli occhi << non stiamo litigando giuro >> fece lui sorridendo un po' << Hontōni? >> chiese lei, Raph annuì e Mary fece un piccolo sorriso << vado un attimo in bagno >> fece lei facendo un piccolo inchino prima di uscire dalla camera lasciando i fratelli da soli << ora che non c'è possiamo parlare? >> chiese il leader guardando male il fratello, Raph sospirò per poi girarsi verso lui << d'accordo ma non qui >> fece lui arrabbiato, Mikey fissò prima uno e poi l'altro e viceversa << Raph ma quella è la tua fidanzata? >> domanda il più piccolo facendo sobbalzare i due, il focoso arrossì lievemente << c-che cavolo dici Mikey!! E' ...è solo un'amica >> disse guardando altrove, Leo fissò il fratello guardando poi la famosa fasciatura sul braccio << è lei che ti ha aiutato non è vero? >> domanda il leader, Raph annuì sospirando << sì è la miglior amica di April come si è ben capito, mi ha trovato il suo cane Rocky, pensavo che come ogni persona mi avrebbe urlato in faccia invece si è seduta vicino a me e mi ha curato con quella strana crema >> fece il focoso grattandosi la nuca e guardandosi la fascia << non è da te Raph >> fece il leader, Raph guardò il fratello seriamente << sta passando un brutto periodo >> rispose lui fissando la scrivania dove c'era la foto della famiglia di Mary, una famiglia che ora non c'era più, una famiglia che è andata distrutta per un capriccio di qualche persona. Avrebbe davvero voluto essere lì quel giorno, per evitare quella tragedia, per evitare quel dolore, per non farla sentire sola. Ma soprattutto avrebbe voluto che i suoi fratelli non irrompessero proprio in quel momento.
 
Sospirò dopo essersi passata per la terza volta l'acqua sul viso per poi fissarsi allo specchio, guardando con interesse le gocce che scivolavano via raggiungendo il mento per poi cadere. Si odiava per essere scoppiata a piangere davanti a loro, ma proprio non era riuscita a trattenersi senza contare che quel piccolo litigio tra i due fratelli le ricordava troppo quello che era successo:
 
Flashback
 
Era un bel giorno di sole dove pian piano verso sud si stavano avvicinando delle minacciose nuvole grigie pronte a riversare l'acqua evaporata nei giorni precedenti, April era uscita a controllare gli orari per il giorno successivo dell'aeroporto, visto che era il suo ultimo giorno di vacanza lì alla casa dell'amica e mentre attendevano Mary stava discutendo con la sua famiglia << io ho intenzione di dire tutta la verità ad April oggi stesso >> esclamò lei guardando la famiglia con occhi di sfida, sua la guardò seria come la sorella e il fratellino << Mary persino tuo fratello lo sa che è assolutamente vietato rivelare la nostra identità è una delle regole e tu lo sai >> esclamò la madre posando le mani sul tavolo del soggiorno, Mary strinse i pugni sopra le proprie gambe << lo so ma io sono stanca di nascondermi! Di raccontarle bugie, io non ne posso più! >> esclamò Mary alzandosi dalla sedia in cui era seduta << lei è la mia miglior amica sono sicura che non lo dirà a nessuno >> disse continuò fissando la sua famiglia << e se poi accadesse la stessa cosa come anni fa? Con Ayato intendo. Se succedesse ancora? Che dovrei fare stare lì a guardarla morire senza farmi che mi scopra? >> domanda lei arrabbiata e nervosa << Cancellale di nuovo la memora, ma sta volta di te >> disse sua sorella facendo sgarrare gli occhi di Mary, la ragazza guardava sua sorella sorpresa e terrorizzata allo stesso tempo << cancellale ogni cosa di te e della nostra famiglia oggi stesso o prima della partenza >> continuò la sorella guardandola seria << anch'io sono d'accordo con te Oneesan, persino io non voglio mentire ai miei amici ma non possiamo fare altrimenti >> disse suo fratello guardando tristemente la sorella che stringeva i pugni contro al tavolo << SCORDATEVELO ! IO NON INTTERROMPERO' MAI LA MIA AMICIZIA CON APRIL .... >> urlò lei guardando la sua famiglia con le lacrime agli occhi << non c'è altra scelta tesoro >> disse la madre, Mary spostò la sedia e corse verso la porta di casa guardando un ultima volta la sua famiglia << VI ODIO!!! >> urlò prima di uscire di casa per raggiungere la sua miglior amica, ignara che quella sarebbe stata la sua ultima discussione con la sua famiglia.
 
Ed eccole di nuovo che le lacrime gli stavano nuovamente rigando il viso, trovandosi a cercare di soffocare i suoi singhiozzi, non voleva farsi vedere in quel terribile stato, non voleva, non voleva dire quelle parole << i-ie! yamero >> disse singhiozzando inginocchiandosi a terra con la mano davanti alla bocca cercando di soffocare il più possibile quel dolore che gli lacerava il petto << gomenasai >> sussurrò prima di appoggiarsi alla parete del bagno chiudendo gli occhi.


 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Aprì gli occhi sentendosi qualcuno toccarle la guancia, più che altro qualcuno gli stava leccando la faccia. Non ci pensò troppo a capire chi fosse perché conosceva perfettamente il suo alito << Rocky ie... >> disse lei cercando di farlo smettere, Rocky abbaiò scodinzolando alla padrona andando a cercare le coccole mettendosi sotto l'ascella mettendosi a pancia in su, Mary si guardò intorno riconoscendo la camera con cui condivideva con April – eppure credevo di essere in bagno – si mise seduta passandosi la mano sulla fronte percependo una fitta alla testa, stava per mettersela anche sopra la nuca ma una mano la precedette passandola piano tra i suoi capelli << stai meglio? >> chiese la sua piccola voce femminile, Mary volse lo sguardo verso l'amica che la guardava preoccupata cercando di capire se stesse meglio o meno << che è successo? >> chiese Mary con la voce mezza addormentata, April si sedette vicino a lei guardandola preoccupata << Leo mi ha chiamato allarmato dicendo che lui e Raph ti hanno trovata svenuta a terra, sono arrivata a casa e ho notato che avevi le guance bagnate...hai pianto di nuovo vero? >> domanda la rossa mentre l'amica abbassa la testa dispiaciuta, si guardò le mani chiudendo per alcuni secondi gli occhi trovandosi davanti l'immagine di lei e la sua famiglia che litigavano quel giorno << ti ho mai detto quali sono state le mie ultime parole prima di uscire di casa? >> chiese Mary riaprendo gli occhi, April aveva capito a cosa si riferiva e rimase in silenzio attendendo che continuasse a parlare << "Vi odio" >> disse in un sussurro andando a stringere le coperte, April si trovo a rimanere senza fiato per qualche secondo per poi abbracciare la sua amica che aveva di nuovo quei occhi spenti che la rossa tanto odiava << mi dispiace Mary >>disse lei per poi staccarsi e guardarla dispiaciuta << meglio che avverto Raphael per dirgli che sto bene >> disse Mary girandosi per prendere il telefono, April la guardò sorpresa << Sicura di star bene? >> domandò April preoccupata sento che l'amica anziché chiamare al solito modo l'aveva chiamato con il nome intero senza alcuna parola giapponese come è solito a fare << si >> rispose andando a scrive un messaggio al mutante.

Fu sollevato quando il maestro Splinter stranamente anziché fargli la ramanzina gli chiese di portare colei che quel giorno l'aveva aiutato, voleva ringraziarla personalmente magari davanti ad una tazza di thè caldo. Raphael si era ripromesso che appena la ragazza stesse meglio sarebbe andato da lei, anche solo per sapere ste stesse bene, stava per andare proprio da lei visto che aveva ancora tempo prima di rientrare ma il suono del suo T-phone lo fece fermare – Ciao Raph, volevo avvertirti che sto bene e volevo scusarmi per avervi fatto preoccupare, buona notte – lesse un po' confuso ma poi fece retro front dirigendosi verso camera sbuffando un po' << Ehy Raph! Quando può venire la tua fidanzata qui da noi? >> chiese Mikey sorridendo, Raph prese in automatico la prima cosa di mano e gliela lanciò in faccia << ti ho già detto che non stiamo insieme e che solo un'amica >> esclamò il focoso un po' arrossito mentre il fratello cadde all'indietro ridendo un po' per la sua reazione << ragazzi ho trovato! >>esclamò Donnie sbucando magicamente dal suo laboratorio, tutti i tre fratelli si avvicinarono al suo laboratorio curiosi mentre il genio era tornato a sedersi dietro al suo computer, sul monitor c'era un articolo interessante

"Lo sterminio della famiglia Tenei

Sono passati solo 6 anni dalla precedente morte del detective Senshi Tenei, padre di Mary Kilary Tenei diventata orfana di entrambi genitori e senza più fratelli e sorelle, un uomo si è introdotto in casa Tenei uccidendo brutalmente la madre di 39 anni Annastasia Brig, Amanda Tenei di 21 anni e il più piccolo Jack di 11 anni.

Non sentendosi in forma di rispondere, la sua amica April O'Neil di 16 anni amica di New York, ha dichiarato che quando era successo cioè alle 16.00 loro si trovavano al centro commerciale ed erano appena uscita dal cinema, afferma anche che l'amica qualche minuto prima del decesso, Mary aveva ricevuto una chiamata da casa dove le uniche parole che April riuscì a sentire fu quelle della madre di lei che gli urlava di scappare, dopo diversi secondi l'amica è corsa a casa in lacrime mentre lei in automatico a chiamato gli agenti avvertendo che forse l'amica e la sua famiglia erano in pericolo. Quando gli agenti irruppero dentro la casa trovarono la giovane in cantina a piangere sul sangue dei suoi famigliari.

Sono passati due mesi e ancora nessuno riesce a rendere giustizia. "

( N.a si lo so come articolo fa schifo XD )

Raph non poteva credere a quello che aveva appena letto, non solo l'aveva rivisto la scena in un sogno ora aveva letto anche i particolari << è senza nessuno ora >> disse Mikey tristemente guardando le immagini dell'articolo, Leo guardò il fratello più piccolo per poi passare lo sguardo al focoso trovandolo un po' pallido in viso << cavolo ecco perché April era un po' in ansia e depressa fino a qualche settimana fa >> disse Donnie abbassando la testa, il leader in automatico si avvicinò a Raph che si guardava il vuoto << Raph... >> lo chiamò lui, il fratello indietreggiò guardando i fratelli << o-oh bisogno di dormire un po' >> fece per poi correre verso la camera per chiudersi dentro e buttarsi a peso morto sul letto affondando il viso sul suo cuscino, voleva scrivergli qualcosa ma da come gli disse April prima di tornare a casa era che non sopportava più quei "mi dispiace/ condoglianze, ecc... " e così non scrisse nulla si accontentò di chiudere gli occhi e di dormire profondamente.

<< Io non ne posso più!! >> esclamò una voce femminile, Raph aprì gli occhi e si ritrovò di nuovo in quella casa, ma diversamente dall'ultima volta era ordinata e pulita, quasi ci si poteva specchiare << tesoro calmati per favore >> disse un'altra voce femminile, le voci provenivano dalla cucina e Raph spinto dalla curiosità andò a vedere che succedeva appoggiandosi dietro al muro rimanendo ben nascosto << io ho intenzione di dire tutta la verità ad April oggi stesso >> esclamò la prima voce, Raph assottigliò gli occhi riconoscendo in seguito la figura della sua amica che guardava arrabbiata una donna sui 30 anni circa che la guardava disperata vicino a una ragazza di 20 ed un ragazzino molto piccolo 8-10 anni forse, la donna si alzò posando le mani sul tavolo arrabbiata << Mary persino tuo fratello lo sa che è assolutamente vietato rivelare la nostra identità è una delle regole e tu lo sai >> >> esclamò la madre posando le mani sul tavolo del soggiorno, Mary strinse i pugni sopra le proprie gambe << lo so ma io sono stanca di nascondermi! Di raccontarle bugie, io non ne posso più! >> esclamò Mary alzandosi dalla sedia in cui era seduta, Raph la guardò confuso – di che sta parlando? – si chiese lui attendendo di capirci meglio << e se poi accadesse la stessa cosa come anni fa? Con Ayato intendo. Se succedesse ancora? Che dovrei fare stare lì a guardarla morire senza farmi che mi scopra? >> domanda lei arrabbiata e nervosa, la ragazza non che la sorella di Mary stava per parlare ma l'immagine si bloccò di colpo come un disco per poi vedere un'interferenza e ritrovarsi la ragazza correre verso di lui o meglio verso la porta << VI ODIO!!! >> urlò Mary guardando la sua famiglia in lacrime per poi uscire di casa sbattendo la porta facendo prendere un colpo a Raph << è brutto vedere i ricordi degli altri soprattutto quelli più brutti vero? >> chiese una voce maschile dietro di lui, Raph sobbalzò girandosi di scatto trovandosi davanti un ragazzo dai capelli color grano e occhi azzurri << lei riesce a vedermi? >> domanda Raph sorpreso di non essere l'unico a trovarsi lì, il ragazzo annuì per poi fargli un cenno di seguirlo, il ragazzo aprì una delle porte dove al suo interno c'era un lungo corridoio con un sacco di porte << sai perché mi sta succedendo queste cose? >> domanda Raph un po' preoccupato, il ragazzo sorrise dolcemente prima di girarsi per guardarlo << forse è destino >> disse lui ridacchiando un po', Raph lo guardo confuso per poi seguirlo << non esiste il destino >> esclamò Raph sbuffando un po', il ragazzo sorrise prima di girarsi verso di lui << se non esiste, allora cos'è quel filo che hai al dito? >> domanda ridacchiando il ragazzo, Raph lo guardò un po' nervoso << non ho nessun ... filo >> disse lui guardandosi la mano destra dove pendeva un filo che ricadeva a terra e si divideva entrando in tutte le porte << com'è possibile? >> domanda sorpreso Raph guardando il ragazzo che sorrideva << chi lo sa >> disse lui sorridendo, Raph ritornò a guardare il dito ma il filo era sparito << ehy non c'è più! >> esclamò Raph tornando a guardare il ragazzo ma non c'era più nemmeno lui, le porte erano sparite e non c'era più uno spiraglio di luce l'unica cosa che vide era un ragazzo dai cappelli rossi seduto a terra che giocava con qualcosa, un po' in ansia si avvicinò << Yato gioca! >> esclamò una piccola vocina, il ragazzo rise prima di rispondere << si oky, ma è Ayato il mio nome non mangiarti le parole >> disse lui ridendo, Raph lo guardò notando che con lui c'era una bambina che disegnava strani cerchi con un gesso bianco << Yato da grande farò la principessa >> esclamò la bimba mentre il ragazzo annuiva sorridendo e toccandole i cappelli << ed io sarò il tuo unico re... così staremo insieme per l'eternità >> disse abbracciando la bambina per posare il naso sulla sua spalla prima di aprire la bocca e mordergli il collo facendo uscire un po' di sangue da esso facendo piange un po' la bambina << fermo !!! >> esclamò Raph, il ragazzo staccò i canini dal collo della bambina per poi girare la testa verso di lui mostrando due occhi verdi che lo fissavano sadicamente << è mia !! >>

Si risvegliò sudato sul pavimento, erano giorni che non faceva più quei strani sogni, proprio ora che era riuscito a dormire bene << che strano sogno >> fece per poi coricarsi di nuovo nel letto sperando di non dover rivedere quel strano ragazzo.

Si pettinò i capelli per poi legarli in con un grosso fiocco dietro la nuca per poi fissarsi allo specchio sistemando ogni meglio il vestito nero prima di andare via, non poteva ancora credere che la scuola tutti studenti, professori ed ex alunni sarebbero usciti per partecipare al funerale poteva andar bene il suo professore di scienze ma gli altri? Che c'entravano? Niente per l'appunto, in automatico si toccò la collana per poi stringerla tra le proprie mani e prese un grosso respiro profondo chiudendo gli occhi << Mary dobbiamo andare >> disse April entrando subito dopo in camera trovando l'amica a "pregare" stringendo con forza la colla, aprì gli occhi e li volse verso l'amica annuendo, prese la giacchetta e insieme uscirono dirigendosi con Kirby e Rocky verso la chiesa dove ad aspettarli c'erano tutti i coloro che frequentavano la scuola della ragazza e tutti con una rosa bianca in mano che attendevano solo il suo arrivo per poter cominciare. Durante l'ultimo saluto alla famiglia che era stata molto tranquilla con qualche piccolo pettegolezzo, c'erano stati tanti adulti che dedicarono qualche parola ai famigliari della ragazza che guardava le quattro urne adagiate a terra vicino a quattro piccole buche l'una distante dall'altra con lo sguardo perso nel vuoto senza esprimere niente, senza mostrare alcun sentimento, era come se si fosse di nuovo spenta. Una parte di lei avrebbe tantissimo voluto che non appena avrebbe sbattuto gli occhi si trovasse a casa in Italia con la sua famiglia a giocare con suo fratellino alla play, mentre sua sorella ronfava tranquilla sul divano e sua madre in cucina a sfornare qualche dolce trovato online, avrebbe voluto essere lì a impedire che questo fosse accaduto, avrebbe tanto voluto essere una normale ragazza con una normalissima famiglia e invece la realtà gli sputò in faccia una dolorosa verità che tanto odiava che disprezzava più di qualsiasi altra cosa, avrebbe fatto pentire di essersi messo contro lei, l'avrebbe pagata cara parola sua.

Dopo che le urne vennero svuotate dentro le buche e coperte con la terra dove un giorno sarebbero rinati in un'altra forma vivente, la gente che era venuta iniziò ad andare via passando prima dalla ragazza che con sguardo basso pieno di rabbia ascoltava il loro dispiacere nei suoi confronti posando una mano sulla sua spalla, abbracciandola o solamente salutandola per poi correre via, appena tutti uscirono April insieme a suo padre si avvicinò a lei con i loro giubbotti in mano << Mary andiamo? >> chiese l'amica guardandola un po' triste, Mary alzò lo sguardo su di loro notando i loro occhi diventati rossi per il pianto, dopotutto Kirby conosceva bene suo padre ed April era diventata parte della famiglia era normale che tra tutti loro fossero quelli che potevano piangere senza fingere di star male per loro, di dire che li volevano bene quando non era vero, di dire che conoscevano perfettamente quella famiglia anche se non tanto. Mary guardò prima loro e poi le tombe dove a terra c'era per poi annuire e insieme si incamminarono verso casa, nel silenzio, nella calma e tranquillità più totale.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


 

 

Erano le prime ore di un mercoledì e stranamente per lei passavano troppo lente, voleva andare a casa e buttarsi nel letto e dormire fino l'anno prossimo, era stanca fisicamente e mentalmente, senza dimenticare che negli ultimi giorni faceva incubi di quel ragazzo, di quel Ayato che la minacciava. Non ne poteva più di lui, ma cosa poteva fare, ogni volta che lo incontrava sentiva come se qualcuno le succhiasse via tutta l'energia che aveva in corpo rendendola fragile ai suoi occhi, l'odiava a morte con tutta se stessa << April tutto bene? >> chiese Irma una sua compagna di classe, April sospirò e annuì guardando il libro di matematica cercando di non pensarci più.

Le scintille delle loro lame potevano quasi sostituire la luce di quella stanza, i loro movimenti erano veloci e decisi a malapena si poteva notare chi colpiva chi, i loro respiri diventarono sempre più affannosi e i loro corpi erano sul punto di cedere << da quant'è che va avanti? >> chiese qualcuno, un ragazzo lì vicino guardò l'orologio rimanendone sorpreso << 40 minuti >> rispose lui tornando a guardare davanti a sé dove due dei suoi compagni si stavano allenando o meglio stavano cercando di ammazzarsi a vicenda, facendo pensare che solo volessero quella gara poteva benissimo finire il prossimo mese. Ma per loro fortuna uno dei due venne colpito la mano con cui teneva saldamente la sua arma, che a rallentatore cadde sul suolo dando fine alla loro gara << tempo! >> esclamò il professore avvicinandosi ai suoi alunni che stavano prendendo fiato << complimenti a tutti e due, continuate così e sicuramente arriverete in cima >> continuò mentre i due iniziavano a togliersi il caschetto, Ayato appena riuscì a togliersela sorrise trionfante al professore che con quelle parole non fece altro che aumentare il suo orgoglio mentre lo sfidante lo fissava lievemente nervoso, appena tolse il caschetto Mary sbuffò guardando altrove odiava arrivare dopo di lui, non gli e mai interessato vincere in una gara, ma odiava comunque essere dopo di lui, Mary aveva solo un obbiettivo quello di migliorare se stessa e diventare come suo padre per poi aiutare il prossimo come faceva lui e sua madre.

Dopo che il professore disse a loro quanti punti avevano preso, si dileguò dando inizio ad altri alunni << ihih sarò sempre più bravo in queste cose hime-chan >>disse Ayato guardandola con un sorrisetto strafottente, Mary strinse i pugni guardandolo dal basso verso l'alto << non ti dare troppe arie, prima o poi io o qualcun altro ti darà filo da torcere >> esclamò lei allontanandosi più velocemente possibile da lui raggiungendo prima possibile lo spogliatoio, Ayato la fissò lungo il tragitto finché lei non sparì dal suo campo visivo e il suo sorriso si spense diventando serio, immaginando chissà cosa << non vedo l'ora >> disse per poi ghiganre. Appena entrò nello spogliatoio controllò l'ora sul suo telefono trovando tre messaggi differenti uno da April dove le chiedeva di incontrarsi dopo la scuola direttamente da Murakami per pranzare insieme, uno da Raph che gli chiedeva come stava e se fosse impegnata quella sera e l'ultimo da uno sconosciuto:

Salve signorina, vorrei parlare di lei di alcuni documenti riguardante suo padre. La prego è importante.

Venga da me questa sera, le manderò più tardi il mio indirizzo a presto-

Mary guardò stranita il messaggio per poi prepararsi per la nuova lezione che l'attendeva con pazienza.

Attese con pazienza la risposta e quando gli arrivò il messaggio e quando il suono del suo telefono lo avviso che era appena arrivato un messaggio, subito lo lesse rimanendoci male – Raphy-kun...Stasera ho un appuntamento, ci vediamo domani ;) – per qualche ragione quella frase gli diede parecchio fastidio, poi con chi? << allora viene? >> chiese Mikey tutto contento, Raph mise il suo t-phone via guardando la tv in modo annoiato << è impegnata >>rispose annoiato il focoso, Mikey subito si attristì abbracciando il fratello << non piangere Raph avrai la tua occasione >> disse il fratello, Raph arrossì e scansò subito di dosso il fratello << che cavolo dici! >> esclamò lui guardando nervoso il più piccolo che lo fissava dispiaciuto << non hai una coto per lei? >> chiese Mikey guardandolo confuso, Raph scosse la testa senza guardarlo mentre il fratello lo guardava sempre più confuso. In tanto fece la sua comparsa Leo insieme a Donnie che pareva che avesse appena finito di parlare la telefono con qualcuno << ragazzi Kurtzman ha appena chiamato un suo amico sembra che sia sparito appena cala il sole andiamo subito all'indirizzo che ci ha appena spedito >> disse il leader guardando i due fratelli che subito annuirono e senza più dire altro iniziarono già a preparare il tarta-furgone per uscire attendendo pazienti che la notte scendesse così da diventare loro complice, diventando nuovamente, come ogni notte il loro miglior nascondiglio di sempre.

<< Perché non vieni con noi? >> chiese Casey guardando stranito la ragazza che sistemava meglio la tracolla sulla sua spalla destra mentre teneva in braccio con una mano Rocky che era sbucato fuori dal nulla aspettando la sua padrona davanti al ristorante Murakami, Mary sospirò mettendo a terra il suo cane << devo fare una ricerca per un compito importante >> disse Mary guardando i due, April la guardò preoccupata << vuoi che venga con te? >> chiese lei non sentendosi per niente sicura di lasciare da sola l'amica, Mary scosse la testa << vai tranquilla April e poi con me ci sarà Ayato e sinceramente meno vi vedete meno mi sale l'istinto omicida >> disse portandosi le braccia al petto, dopo questo i tre si divisero ognuno per la propria strada. Appena lontana dai suoi amici, tirò fuori nuovamente il cellulare e rilesse il messaggio che quel giorno qualcuno gli aveva scritto per la seconda volta e senza più attendere oltre, andò via.

 

Una volta arrivati al covo, April e Casey vennero subito avvertiti che un caro amico di Kurtzman è sparito e subito corsero sul tarta-furgone e andarono immediatamente, ignari su cosa avessero potuto trovare una volta lì


Una volta arrivati al covo, April e Casey vennero subito avvertiti che un caro amico di Kurtzman è sparito e subito corsero sul tarta-furgone e andarono immediatamente, ignari su cosa avessero potuto trovare una volta lì.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Senza attendere oltre, gli allievi di Splinter con Casey ed April raggiunsero subito Kurtzman andando direttamente all'appartamento del suo amico e appena il veicolo si fermò salirono sulle scale antincendio dove davanti ad una finestra c'era il loro amico che guardava la stanza di cui funzionava come ufficio << Kurtzman tutto bene? >> chiese Donnie appena lo raggiunse per primo, l'uomo continuava a fissare spaesato la stanza come se niente fosse come dovrebbe essere << prima non era così >> disse in un sussurro lui, Leo entrò nella casa guardando stranito l'uomo << in che senso? >>domanda il leader guardando in seguito anche lui, Kurtzman in automatico si avvicinò alla scrivania posandoci le mani sopra << questa scrivania era ribaltata! >> esclamò lui guardando poi la libreria per poi indicarla << quei libri erano tutti a terra libreria compresa! >> continuò entrando leggermente nel panico, Donnie entrò in stanza e si avvicinò a lui preoccupato << Kurtzman che stai dicendo? >> domanda il genio fissandolo sempre preoccupato, l'uomo lo guardò << prima la casa soprattutto questa stanza non era così, era tutto a soqquadro quando sono arrivato, ma poi quando sono uscito quei pochi minuti per chiamarvi e poi quando sono tornato tutto è come lo state vedendo! >> esclamò lui portandosi le mani tra i capelli, inizialmente diede la colpa all'età ma era impossibile che fosse così, era più sicuro che fosse così << saranno stati i Kraag >> esclamò.

Il bussare alla porta mise i presenti in allerta, poteva essere chiunque, un vicino infastidito dal casino, un famigliare o un conoscente. I giovani si guardarono per poi rivolgere lo sguardo all'uomo, Leo lo guardava serio e fece il gesto di stare in silenzio aspettando che magari chiunque fosse, magari vedendo che nessuno apriva se ne sarebbe andato e invece, la persona continuò a bussare e insistentemente quasi con rabbia ed a quel punto decisero << Kurtzman apri e mandala via >> sussurrò Leo guardandolo seriamente << se sarà qualcuno con cattive intenzioni ci pensiamo noi >> continuò, l'uomo annuì e a passo lento si avvicinò alla porta prese un grosso respiro e aprì << salve lei è il signor Antonio Berg? >> domandò una voce femminile, Kurtzman scosse la testa << no sono un amico Antonio non è in casa, passi un'altra volta >> disse lui iniziando a chiudere la porta, ma qualcosa impedì di chiuderla, il piede della ragazza intralciava all'uomo che voleva solo tornare dentro per capire cos'è successo al suo caro amico << La prego, ho bisogno di vederlo. >> esclamò la ragazza spingendo la porta, Kurtzman cercò di mandarla via << signorina la prego non insista, le ho detto che non è in casa >> esclamò a quel punto Leo si sporse per vedere chi fosse colei che voleva entrare con insistenza in quella casa e si stupì di vedere lei, quella ragazza che per qualche strano caso era riuscita a stregare suo fratello, Mary incrociò il suo sguardo rimanendo a sua vola sorpresa << Leo? >>domandò lei stranita, Leo la guardò serio e poi si avvicinò a loro prendendo la ragazza per il polso e facendola entrare in casa trascinandola nello studio dove c'erano tutti che appena la videro la guardarono sorpresi << Mary?! >> esclamarono in coro loro, April la guardò confusa << Mary ma che ci fai tu qui? >> domandò la rossa, Mary la guardò incrociando le braccia al petto << dovrei essere io a chiederlo a voi >> rispose la ragazza, Leo si mise nel suo campo visivo incrociando anche lui le braccia al petto << rispondi, perché sei qui? Ci hai seguiti? >>domandò lui arrabbiato, Mary sospirò nervosa e prese il telefono schiacciando qualche pulsante per poi mostrarglielo al leader << ecco perché >> disse lei mostrando i messaggi, Leo li guardò e inclinò il sopracciglio << mi aveva contattato perché diceva di saper qualcosa sulla morte della mia famiglia ecco perché sono qui>> disse la ragazza leggermente triste e abbassando la testa << Mary perché non me l'hai detto? >> chiese April avvicinandosi all'amica, Mary la guardò stanca << perché so che me l'avresti impedito >> disse lei sospirando, April abbassò la testa posando una mano sul proprio braccio guardando a terra << allora dov'è? >> chiese Mary seria guardando i presenti senza però incrociare lo sguardo di Raphael che non smise un secondo di fissarla, Kurtzman che rimase tutto il tempo dietro loro si avvicinò << credo che i Kraag l'abbiano preso >> affermò l'uomo, , la ragazza lo guardò curiosa << cosa glielo fa credere che siano stati loro? >> chiese lei curiosa inclinando la testa, l'uomo con la mano indicò ogni cosa che riguardasse la casa << Kurtzman dice che quando è arrivato la casa era tutto sotto sopra, lui è uscito qualche secondo per chiamarci e quando è tornato magicamente le cose erano al proprio posto >> spiegò Donnie, a quell'affermazione la ragazza sgarrò gli occhi, di colpo Rocky prese a ringhiare contro il pavimento, Mary guardò il proprio cane e poi prese a guardare in giro << che stai facendo? >> chiese Leo arrabbiato bloccandola, Mary lo fissò a malo modo per poi togliersi bruscamente la mano di dosso << non è evidente? Cerco indizi, tra i documenti di mio padre ho letto un caso del genere, una donna trova casa sua sottosopra all'inizio e quando corre dalla polizia per mostrare come era ridotta casa sua la trovano normale, anche lei afferma che possano essere stati degli alieni e mio padre ha trovato una prova, se ci hanno messo le mani loro dovrebbe esserci qualche segno evidente da qualche parte. >> disse riprendendo la sua ricerca, Leo la guardò e poi guardò i suoi compagni trovandosi meravigliato nel vederli cercare un qualcosa che magari non era vero, persino Kurtzman lo faceva << Mary com'è fatto questo segno? >> chiese April guardando sotto la finestra, Mary guardò l'amica pensandoci un po' su << ehm vediamo, mi pare fosse un disegno strano e geometrico >> disse lei andando dietro la scrivania sparendo dalla visuale di tutti.

 

Continuarono a cercare, finché non si fermarono per via di uno strano odore che riempì in poco tempo la stanza << MIKEY!!! >> esclamò Donnie tappandosi il naso, il più piccolo lo guardò con i suoi occhi da cucciolo alzando le mani e mettendo ben in mostra il suo labbro inferiore << non sono stato io !!! >> esclamò lui quasi piagnucolando, dopo quelle parole, i pavimento incominciò a tremare e i gli oggetti si spostarono da soli, i muri iniziarono a sgretolarsi mostrando dei tagli e buchi profondi su di essi, i vetri iniziarono a diventare piccoli pezzi staccandosi gli uni dagli altri andando a adagiarsi sul pavimento, la libreria insieme a tutti i libri caddero a terra, la poltrona della stanza si ruppe da sola facendo fuori uscire il cotone che la rendeva comoda per chiunque ci si sedeva, sul muro oltre ai piccoli tagli, vicino alla scrivania ormai ribaltata c'erano tre tagli che percorrevano la strada tra essa e la porta per andare verso il corridoio. La stanza era diventata un caos, si capiva a malapena << cos'è successo? >> chiese Casey guardando sorpreso la stanza, Mary uscì dal suo nascondiglio spolverandosi i pantaloncini che indossava e si guardò intorno entrando un po' nel panico nel vedere quei tagli sul muro, le sue gambe si mossero da sole e percorse il corridoio di quella piccola casa seguendo i tagli << Mary aspetta! >> esclamò April inseguendola, i ragazzi intanto erano rimasti shoccanti da quella trasformazione, com'era successo?

Che i Kraag avessero inventato un nuovo macchinario da rendere le cose un illusione ed ora avesse smesso di funzionare?

Un urlo gli fece mette sull'attenti e subito corsero verso la fonte delle urla, pensarono che nella loro vita avessero visto di tutto, ma si sbagliarono. Davanti a loro si presentò una raccapricciante figura umana nera mal deformata stesa a terra su uno strano disegno bianco con la schiena incrinata e il volto rivolto verso loro, intanto a terra April copriva l'amica abbracciandola cercando di non fargli vedere (e di non vedere lei stessa ) quella strana figura, la potevano vedere tremare e singhiozzare allo stesso tempo << April lascia faccio io >> disse Raph avvicinandosi a loro, la rossa si spostò e Raph coprì gli occhi della ragazza cercando poi di prenderla in braccio portandola fuori da quella orrenda stanza che puzzava un sacco << che roba è ? >> chiese Mikey guardo dietro Leo leggermente impaurito << sembra umana e anche non allo stesso tempo >> affermò Donnie portandosi una mano sotto il mento fissando quella strana cosa << non ho mai visto una cosa del genere >> disse Kurtzman togliendosi il capello sulla testa e posandola sul proprio petto chiudendo gli occhi << qualsiasi cosa sia sembra morta ormai >> affermò Casey guardando un po' più da vicino cercando però di rimanere a debita distanza << portiamo.... >> << non osare chiederlo Donnie, io non porterò quella cosa nel nostro rifugio e sono più che sicuro che Splinter non ne sarebbe felice di vedere una strana cosa in casa nostra >>esclamò Leo fermando immediatamente il fratello che sicuramente avrebbe voluto portare via quella cosa per studiarla come un vero e proprio scienziato.

 

Chiusero ovunque e poi notando che era tardi per indagare più affondo, il gruppo decise di tornare a casa, April rimase con Donnie lasciando che fosse Raph ad occuparsi dell'amica per tutto il tragitto non si era staccata dal focoso, che l'aveva l...     

Chiusero ovunque e poi notando che era tardi per indagare più affondo, il gruppo decise di tornare a casa, April rimase con Donnie lasciando che fosse Raph ad occuparsi dell'amica per tutto il tragitto non si era staccata dal focoso, che l'aveva lasciata che si sedesse sulle sue gambe mentre tornavano a casa con il furgone, una volta arrivati, Raph portò lei e il cagnolino in casa adagiandola sul letto per poi sedersi vicino, il silenzio calò, Mary fissava il pavimento impassibile e Raph cercava di pensare cosa fare << mi ha chiamato per nome >> sussurrò lei chiudendo gli occhi, Raph la guardò trovandola appoggiata alla sua spalla con la testa quasi mezza addormentata << quella strana cosa mi ha chiamata per nome quasi ridendo >> continuò stringendosi a sé il braccio del mutante << ne sei sicura? >> domandò lui preoccupato, Mary annuì per poi ridacchiare iniziando a piangere << mi dicono che sono molto fortunata ultimamente >> ridacchiò portandosi entrambe le mani al volto, Raph l'abbracciò stringendola a sé affondando quasi tra i suoi capelli profumati di fragole, Mary singhiozzò stringendosi a lui a sua volta sperando che con quell'affetto che il mutante aveva deciso di regalargli potesse far scivolare via quel dolore che stava provando, si sentiva quasi come se fosse una pagina bianca dove ci si scrive l'inizio e dove poi c'è sempre una fine, sentiva come se fosse al centro di ogni cosa, sentiva che ogni cosa che succedeva fosse colpa sua, si sentiva come la peste che ovunque andasse qualcuno soffriva a causa sua, eppure non era questo che voleva, non voleva far soffrire le persone, le voleva rendere felici, li voleva vedere sereni con i loro alti e bassi per rendere la loro vita meno noiosa ma senza provare dolore. Odiava il dolore, odiava se stessa.

Voleva chiudere gli occhi e non riaprirli più, voleva dormire per sempre.

<< io ti proteggerò da ogni male Mary-chan >> sussurrò Raph, Mary aprì gli occhi iniziando ad arrossire guardando con la coda dell'occhio il viso di Raph che a malapena riusciva a vedere << n-n-nani? >> domandò lei, Raph sorrise stringendola ancora a sé per poi staccarsi per guardarla negli occhi << ti proteggo io promesso >> disse lui baciandogli la fronte << buona notte hime >>disse per poi andare via correndo da un tetto all'altro, Mary si tocco la fronte arrossendo, trovava incredibile come un suo piccolo gesto riusciva davvero a mandar via i sentimenti negativi, sorrise dolcemente e andò a chiudere la finestra andando a letto, facendo sogni tranquilli.

I suoi occhi la guardarono tristi, strinse con rabbia i pugni per poi portarsi una mano sul petto, si sedette a terra e guardò il cielo << sarò io a vegliare su di voi, Hime-sama >> sussurrò, guardando il cielo e stringendo a sé una spilla .

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Scusate per il ritardo ho avuto problemi.

Buona lettura.

 

Il suo respiro era affannato, la luce che filtrava da un piccolo buco era ben poca, l'umidità lo sentiva bene sulla sua pelle, il corpo, gambe soprattutto lo sentiva debole, non riusciva a muoversi nemmeno di mezzo centimetro e i polsi gli facevano davvero male era ben sicuro che appena si sarebbe liberato da quelle grosse manette di ferro che lo tenevano su, avrebbe trovato i suoi polsi segnati tutto a causa sua che non aveva fatto altro che dimenarsi per cercare di liberarsi o fare il più rumore possibile per attirare l'attenzione di qualcuno, ma per sua sfortuna, nel luogo in cui si trova era impossibile che qualcuno sarebbe passato lì vicino.

 

Dopo tanto silenzio, un cigolio attirò la sua attenzione, dei passi rimbombavano facendo capirgli che il pavimento era ferroso e che la stanza era molto piccola << vi trovate bene qui? >>domandò una voce nell'ombra, l'uomo incatenato cercò il più possibile di stringere gli occhi per provare a vedere la figura e riconoscerne i particolari ma l'unica cosa che riusciva a vedere erano gli occhi un viola tendente sul blu che si illuminavano nel buio di quel posto. L'ombra si fermò a qualche metro così da evitare di essere riconosciuto << allora? >>chiese ancora l'ombra assottigliando gli occhi << starei meglio se non fossi appeso come un salame e sapessi chi mi ha rapito >> esclamò l'uomo quasi ringhiando, lo sconosciuto ridacchio appena chiudendo per un secondo gli occhi per poi riaprirli e guardare l'ostaggio << sai benissimo chi sono o meglio cosa sono e sai benissimo cosa vogliamo, vero signor Berg? >>fece lui, Antonio sgarrò gli occhi spaventato, ora che sapeva con chi aveva a che fare, sapeva che da lì non sarebbe uscito, almeno non vivo.

 

Guardò da ore quel strano disegno, aveva provato insistentemente a cercarlo per capire cosa fosse ma non ci furono risultati, niente di niente, tra i dati dei Kraag, geometria, niente. Donatello guardava un po' irritato il foglio che il loro amico Kurtzman gli aveva dato la sera precedente, l'uomo con un po' di fatica era riuscito a riprodurre il disegno che era sotto la cosa che quella ragazza (di cui per lui era la prima volta che la vedeva) aveva trovato non appena la casa magicamente era tornata come il loro amico l'aveva vista, Leo gli confessò che credeva che c'entrasse qualcosa perché come tutti aveva notato che appena finì la trasformazione lei era corsa subito in quella stanza come se già lo sapesse che lì c'era qualcosa di spaventoso, ma Donnie la pensava diversamente ( oppure solo perché April gli aveva spiegato cosa l'amica aveva visto in casa sua quel giorno) era sicuro che non c'entrava niente o forse un po' ma non ne era sicuro al 100%. Sbuffò e posò pesantemente la testa contro il tavolo guardando il grosso contenitore verde congelato, Timothy , un povero ragazzo che li aveva visti per caso ed era diventato una specie di loro fan, con il sogno di diventare un mutante ninja come loro e invece...si era trovato ad essere solo un mutante che con solo il tocco poteva scioglierti con le sue mani corrosive, Raph per poco non faceva un brutta fine per colpa sua, perché non era stato attento a ciò che faceva, a ciò che lasciava in giro per il suo laboratorio, si portò le mani sulla nuca sospirando pesantemente << tutto bene? >> chiese la voce inconfondibile di April che era sicuramente da poco uscita scuola come sempre, Donatello alzò la testa per guardarla per rivolgergli un piccolo sorriso mettendosi in automatico seduto sulla propria sedia << si tranquilla, solo che non riesco a capire cosa sia quello strano disegno che abbiamo trovato a casa del signor Berg >>rispose il genio tirando un grosso sospiro, April si avvicinò a lui e guardò il disegno con interesse << è un po' strano questo disegno devo ammetterlo >> disse lei prendendo il foglio in mano << del signor Berg hai scoperto qualcosa? Qualche indizio che ci faccia capire che ci siano i Kraag dietro? >> domandò poi guardando il genio che si portò in automatico la mano sul viso un po' esausto << niente di niente, solo che... >> iniziò a dire guardando April che lo fissava ansiosa << solo che cosa? >> domandò lei, Donnie si alzò e senza far rumore chiuse la porta del suo laboratorio che era stata lasciata aperta da April quando era arrivata, si appoggiò contro essa e guardò seriamente l'amica << April devo chiederti un favore >>.

 

Setacciò ogni angolo di quella casa evitando di entrare in quella stanza dove avevano trovato quella strana cosa, cercò con insistenza anche il più piccolo indizio che potesse aiutarli a capire dove l'uomo fosse e da chi realmente fosse stato rapito, bè lei un'idea ce l'aveva ma sperava che non fosse così. Con un grosso sospirò di delusione si spolverò i vestiti guardandosi intorno << è inutile chiunque fosse è stato bravo a nascondere le sue tracce >> fece Mary guardando Rocky che alla sua affermazione piagnucolò << lo so Rocky, non dovrei arrendermi ma non c'è niente qui che ci aiuti a rintracciarlo, se avesse avuto anche il telefono forse Donatello l'avrebbe trovato ma.... >> si fermò un momento portandosi una mano sul mento, Rocky ululò felice come se avesse già capito a cosa pensasse la padrona e iniziò a saltare allegro, Mary sorrise e corse in bagno cercando qualunque cosa che potesse aiutarla nella ricerca e quando ne fu sicura di aver trovato ciò che cercava corse via con Rocky che la seguì, percorsero le vie di New York guardando con attenzione ogni angolo della città tenendo la guardia alzata, pronta ad ogni ostacolo che gli si sarebbe presentato davanti.

 

Entrò in un erboristeria e cosa successe li dentro è un mistero.

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Stavano seduti intorno al tavolo della loro cucina guardando una cartina e guardando la serie di puntini viola dove loro avevano scovato alcuni vari covi dei Kraag << allora io penso che il loro covo si trovi in zona del suo appartamento >> disse Donnie indicando la zona con il dito, Leo lo guardò serio attendendo qualche spiegazione << pensiamoci bene, se l'hanno rapito e poi sono dovuti tornare indietro per sistemare le cose significa che il loro covo è nelle vicinanze >> disse il genio guardando i presenti che fissavano la cartina cercando di capire se Donatello avesse ragione o meno, ma c'era anche da dire che l'idea era meglio di niente.

Tutti i presenti si prepararono per la missione di recupero per poi dirigersi insieme per le vie fognare, seguirono il percorso per andare in superficie in tranquillità, finché non sentirono dei rumori, dei passi, qualcuno che stava correndo velocemente, Leo fece il gesto ai suoi fratelli di rimanere nel buio sperando che fosse qualcuno che voleva fare qualche test di coraggio o fosse un operario che correva ad avvertire i suoi colleghi di qualcosa << kyaaaaaaaaaaaaaaaa >> urlò qualcuno, i fratelli si guardarono per poi sporgersi un po' notando due ombre , uno doveva essere un cane mentre l'altro un adolescente che erano seguiti a uno di quei mostri che producono mutageno i Kraathatrogon, le due ombre corsero davanti a loro e Leo si innervosì un po' nel capire chi era –questa ragazza è sempre in mezzo- pensò il leader sbuffando, diede il segnale ai fratelli e attaccarono il Kraathatrogon che era sul punto di mangiare la ragazza che piagnucolava disperata e il cane correva davanti a lei << Tasukete !!!!!! >> esclamò lei quando si trovo in un vicolo cieco e d'istinto si attaccò al muro e chiuse gli occhi per non vedere lo strano verme che era pronto a mangiarla << booyakasha!! >> urlò Mikey colpendo il Kraathatrogon sulla testa, Leo ci salì sopra e lo tirò indietro per farlo allontanare da lei << da bravo >> urlò lui tirandolo sempre più indietro mentre Donnie si avvicinò alla ragazza che appena aveva sentito le loro voci, aveva riaperto gli occhi e li fissava sorpresa << ehy stai bene? >> chiese il genio, Mary annuì sospirando << si sto bene grazie >> fece lei portandosi la mano al petto prendendo un grosso respiro.

Leo la fissò tra l'arrabbiato e il curioso, si chiese cosa ci facesse lì nelle fogne e come mai un Kraathatrogon la stesse inseguendo << che ci facevi nelle fogne? >> domandò osservandola da capo a piedi, Mary guardò il leder mentre stava comodamente seduta sul divano del loro covo, si torturò le mani mezze fasciate sulle nocche mezze macchiate cercando di spiegare prima a se stessa cosa dire << che hai fatto alle mani !! >> esclamò Raph prendendo una di esse e togliendo la fasciatura per guardare le nocche un po' rovinate << ho sentito dei uomini forse Kraag non ne sono sicura, che dicevano che ora che il signor Berg è nelle loro mani non ci sarà più da preoccuparsi >> iniziò a spiegare staccando il contatto fisico con Raph per prendere qualcosa dalla propria borsa tirando fuori una piccola cartina e aprendola mostrano alcuni cerchietti rossi vicino al mare << cosa sono? >> domandò Donnie fissando attentamente la cartina << ho fatto le mie ricerche e mi hanno detto che l'hanno portato in un porto merci quindi dove ci stanno tanti container, sarei andata a controllare personalmente, ma io non conosco ancora bene la città e così sono corsa subito da voi a informarvi >> spiegò guardando tutti i presenti, Donnie guardò il leder attendendo un suo ordine o anche un cenno per dargli conferma che sarebbero andati lì e non dove aveva inizialmente detto lui << okay, andremo subito >> disse Leo avvicinandosi all'uscita seguito dai più piccoli, Raph guardò il fratello allontanarsi e poi volse lo sguardo all'amica che sorrideva contenta, appena questa sentì lo sguardo del mutante addosso si girò verso di lui sorridendo, Raph gli sorrise e gli scompigliò i capelli << stai qui torniamo subito >> disse lui alzandosi e correndo subito dai fratelli lasciando la ragazza e il suo cane soli, appena sicura che in quella stanza non ci fosse nessuno il suo volto si trasformò in uno sguardo serio e preoccupato << Rocky seguiamoli >>disse lei alzandosi e correndo fuori, seguita dal suo fedele amico Rocky.

Saltarono da un tetto all'altro raggiungendo la zona dove abitava l'amico di Kurtzman, una volta arrivati sul tetto della sua casa il gruppo si fermò << Leo non conveniva andare con il furgone al porto? >>domandò Mikey guardando il leader confuso, Leo si guardò intorno << non andremo al porto >> affermò pensando cosa fare<< perché? >> chiese il più piccolo, Leo si girò verso i fratelli guardandoli serio<< non mi fido di lei >> disse senza incrociare lo sguardo del focoso che lo guardava sorpreso << forza andiamo ora >> continuò preparandosi per saltare ma Raph lo bloccò in tempo << aspetta un momento. Per una volta conosciamo una ragazza che: non ha paura di noi, mi ha salvato la vita, ci aiuta e per di più è la miglior amica di April non ci dobbiamo fidare e mentre di una Karai che è alleata di Shedder che cerca ogni volta di ucciderci invece sì? >> chiese furibondo Raph guardando il fratello con rabbia, Leo rimase fermo guardando a sua volta il fratello << io non mi fido di lei >> esclamò il leader, Raph strinse i pugni << perché cosa ha che non va? >> domandò arrabbiato, Donnie e Mikey si misero in mezzo per evitare che i due si scontrassero << cos'hai tu che non va, solitamente tu degli sconosciuti non ti fidi mai eppure con questa ragazza ti sei fidato forse subito >>esclamò il leader, Raph sgarrò gli occhi sorpreso, non era la prima volta che il fratello glielo faceva notare, ma cosa poteva rispondere : Sono così perché un tizio in sogno mi ha mostrato che siamo legati con un filo rosso; o Guarda quando l'ho vista la prima volta ho avuto la sensazione di conoscerla già.

Era sicuro che se avrebbe risposto così l'avrebbero preso per pazzo, non era da lui eppure non poteva farne a meno di lei, delle loro chiacchierate in chat, dei loro incontri nascosti, il parlare con lei, il sentirsi capito << io ...non lo so >> disse Raph guardando il fratello che sospirò disperato, la tensione tra di loro venne interrotta da uno squillo, era April << pronto April? >> fece Donnie rispondendo immediatamente al T-phone, la sua faccia si trasformò da felice a confuso << non è al covo? >> chiese confuso, i tre si guardarono cercando di capire a chi si riferissero << oh cavolo, tranquilla andiamo subito >> fece per poi chiudere la chiamata e volgendo lo sguardo ai fratelli << Mary non è più al covo, April ha detto che non risponde più al telefono >> disse un po' allarmato Donnie, Leo sospirò nuovamente per poi guardare Raph << capisco che ti piace ma questa ragazza ci sta dando dei seri problemi >> disse per poi saltare in un altro tetto seguito da Donnie e Mikey con quest'ultimo che gridò al focoso " Raph è innamorato ", Raph arrossì un po' per poi gridare ai fratelli << NON è VERO !! >> e lì seguì sperando che non fosse successo nulla di grave.

Come in un film di spionaggio, Mary si appostò con un binocolo in mano su uno dei container poco più lontano da dove c'erano un sacco persone e androidi armati che controllavano l'area circonstante, in quel porto c'erano un sacco di container era impossibile per lei trovare il signor Berg rimanendo nel buio come facevano Raph ed i suoi fratelli, senza contare che aprire uno di quelli senza far rumore era impossibile, sospirò e abbassò il binocolo pensando come fare – se avessi un rivelatore di calore farei prima – pensò lei scendendo dal tettuccio del container, Rocky la fissò scodinzolando un po' attendendo che lei dicesse qualcosa, Mary si portò una mano sul mento pensando << allora come fare >> fece lei guardandosi intorno in cerca di qualcosa che potesse esserle utile, un po' come Ladybug in Miracolus che al solo sguardo intorno a sé trovava subito l'occorrente per l'occasione << Saa, andiamo ! >> esclamò sotto voce camminando tra i container tenendo la guarda allerta e guardandosi sempre intorno per accertarsi che non sbucasse qualcuno fuori all'improvviso e cercando anche un probabile nascondiglio nel caso ci fosse stato bisogno di nascondersi, infatti ne trovò uno giusto in tempo quando un uomo camminò nella sua zona per controllare che non ci fosse nessuno, si nascosero tra i due container stando in silenzio attendendo che l'uomo se ne andasse e quando videro anche la sua ombra sparire Mary sospirò sollevata e cercò di uscire da lì, ma si impanicò quando vide che non riusciva ad uscire ed iniziò a piangere in silenzio – PERCHE' TUTTE A ME!!!!!!!! - .

Disperata posò la fronte contro il metallo sospirando, cercò di calmarsi e ritentò ad uscire ma senza successo << uffa ci vorrebbe un miracolo ora >> sussurrò lei disperata << ehy come va là sotto? >>domandò a bassa voce qualcuno sopra la sua testa, guardò in alto e sorrise nel vederlo lui e i suoi fratelli << Tasukete >> esclamò in un sussurrò lei guardando il mutante che insieme ai suoi fratelli scese in silenzio dal container << esci non c'è nessuno >> fece Leo guardando la ragazza che prese ad arrossire ed a guardare in basso << n-n-non ci riesco >> sussurrò lei, Donnie si avvicinò a quel piccolo spazio e guardò per poi spiegarlo ai suoi fratelli che si grattarono la nuca imbarazzati dicendo un "oh " in contemporanea << tranquilla ti tiriamo fuori >> sussurrò Donnie, gli allungò il bastone e lei lo prese per poi essere tirata fuori, prese fiato e li ringraziò con un breve inchino << visto che sei qui hai scoperto qualcosa? >> domanda il leader, Mary ci pensò su << eto ...ci sono tanti uomini armati ...alcuni non sono degli androide e dovrebbe essere nelle vicinanze >> disse lei guardando il leader che sospirò e volse lo sguardo ai fratelli << bene muoviamoci >> fece lui, gli altri annuirono e salirono subito sui container iniziando a correre in silenzio.

Mary si avvicino ad uno di essi cercando di salire ma Leo la fermò subito bloccandola ad esso << ma che ... >> fece lei sorpresa della sua azione, Leo socchiuse gli occhi e la guardò seriamente << dove credi di andare? >> domandò lui guardandola intensamente << non è ovvio? Vengo con voi, io .... >> << Sei solo un intralcio >> disse lui interrompendola senza cambiare sguardo, Mary sgarrò gli occhi e abbassò la testa << tornatene a casa...e lascia stare la nostra famiglia e sta lontano da mio fratello >> continuò allontanandosi da lei per poi salire sui container raggiungendo i fratelli lasciandola da sola, strinse i pugni con rabbia e poi guardò dove pochi secondi fa c'era Leonardo e fissò quel punto con rabbia << tks...se lo scorda che me ne starò qui a guardare >>esclamò per poi correre verso la stessa direzione del leader.

 

<< TU COSA! >> esclamò in un sussurro Raph guardando il fratello che era appena arrivato e non aveva visto l'amica insieme a lui << ascolta Raph, se veniva con noi sarebbe solo stato un peso in più ed io non voglio prendermi alcuna responsabilità!...

<< TU COSA! >> esclamò in un sussurro Raph guardando il fratello che era appena arrivato e non aveva visto l'amica insieme a lui << ascolta Raph, se veniva con noi sarebbe solo stato un peso in più ed io non voglio prendermi alcuna responsabilità! >> disse lui saltando dall'altra parte fermandosi per guardarsi intorno, i fratelli lo raggiunsero avvicinandosi a lui, Raph dovette provare con tutte le sue forze a trattenere l'istinto di picchiarlo per quello che aveva fatto << ragazzi guardate la >> esclamò Mikey indicando un container poco lontano da loro, un uomo dalle strani vesti era appena uscito da lì e si stava pulendo la bocca e le mani con un fazzoletto lievemente brattato di rosso<< signore com'è andata? >>domanda un ragazzo che era rimasto fuori a fare la guardia, l'uomo lo fissò un po' per poi dargli le spalle facendo volteggiare i suo lungo mantello scuro dirigendosi verso un auto, il ragazzo sospirò e guardò l'uomo che pareva essere il capo andare via e appena la macchina sparì dalla sua visuale si guardò in torno e aprì il container aspirando a pieni polmoni l'odore che arrivava da lì dentro, si leccò le labbra ingoiando di conseguenza un grappolo della sua stessa saliva e si addentrò dentro. Per il povero ragazzo fù una delle sue pessime scelte di vita, perché appena distratto e annebbiato dall'odore di quella prigione provvisoria, venne colpito in pieno dal bastone di Donatello cadendo a terra svenendo, Mikey e Raph presero una corda per legarlo strettamente lasciandolo in un angolo di quel posto, intanto Leo prese la torcia ed illuminò il posto puntandolo direttamente verso il fondo dove lì c'era la nota persona che cercavano, Antonio Berg che sta lì con il fiato corto come se si fosse sforzato lungo quel tempo di prigionia, era legato dai lati del "muro" a forma di stella, sul collo era appena stato bendato mentre le braccia erano un po' mal ridotte ricoperte di graffi e lividi quasi neri. Alla vista di quella scena ai quattro fratelli arrivò a formarsi nella loro mente una sola domanda: Che cosa aveva scoperto per essere ridotto in questo stato?

I secondi scorrevano troppo velocemente e dovevano sbrigarsi a liberarlo ed a portarlo via magari senza doversi trovare nel bel mezzo di uno scontro, Leo tirò fuori le sue katane e con due colpi secchi taglio le catene facendolo cadere addosso a Donnie che si era messo davanti ad Antonio per prenderlo al volo per poi caricarselo sul guscio << bene ora che abbiamo Antonio andiamo subito via >> esclamò Leo iniziando a uscire fuori seguito dagli altri, ma Mikey prima di uscire si fermò a guardare dove avevano lasciato la guardia << ehm ragazzi dov'è il tizio? >>domandò il più piccolo, i fratelli guardarono dove doveva essere la guardia e iniziarono a sudare freddo quando confermarono con i loro stessi occhi che era sparito << per di qua !!! >> esclamò la voce poco lontana da loro << via >> esclamò Leo aiutando Donnie a trasportare l'uomo correndo più che potevano, dietro di loro sbucarono fuori i Kraag che presero a sparare a raffica contro loro obbligandoli ad aumentare ancora di più il passo, di tanto in tanto Raph e Mikey mettevano K.O uno di loro così da dare la possibilità ai due di portare al riparo l'uomo << Leo che facciamo? >> chiese Donnie, Leo strinse i pugni cercando qualche idea, in tanto ne arrivarono altri nel fianco sinistro sparando contro loro << Di qua !!!! >> urlò qualcuno, Leo alzò lo sguardo notando l'ultima persona che in quel momento avrebbe voluto vedere, Mary si trovava su un container facendosi notare dai presenti, nonostante era irritato della sua presenza Leo fece il cenno ai fratelli di correre verso lei dove appena superati qualcosa dietro di loro cadde uno dei container era appena caduto da una gru che stranamente non l'avevano vista, i ragazzi presero un attimo fiato mentre Mary con balzo scese giù guardando soddisfatta il suo lavoro << questo dovrebbe rallentarli un po' >> affermò lei sorridendo, Mikey saltellò allegro << Mary sei stata grande !! >> esclamò lui abbracciandola, la ragazza ridacchiò arrossendo un po', Leo lasciò l'uomo nelle mani del genio per avvicinarsi alla ragazza abbastanza arrabbiato << sbaglio o ti avevo ordinato di tornare a casa? >>chiese lui stringendo i pugni, la ragazza scrollò le spalle << Hontou ni? Mi sa che non ho sentito >> fece lei dando le spalle al leader che si portò la mano al viso esasperato << guarda che se non fosse stato per lei saremmo ancora inseguiti >> esclamò Raph avvicinandosi a loro due, Mary gli posò la mano sulla spalla come per farlo calmare subito << bene o male che sia ora è meglio sparire ho visto degli uomini strani senza contare che non ci metteranno molto a trovarci >> disse lei superando Leo e raggiungendo Donnie tirando su il tizio << e poi bisogna portare quest'uomo all'ospedale, subito >> esclamò guardando il leader che sospirò per poi annuire << facci strada >> disse lui, Mary accennò un sorriso e indicò la strada verso un'altra uscita sicuramente libera.

O almeno così speravano.



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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Appena caricato Antonio sulla schiena di Donnie, corsero subito verso l'uscita stando ben attenti che non sbucasse qualcuno per fermali ed impedire il salvataggio di un innocente, Leo controllava di tanto in tanto i suoi fratelli distraendosi di pochi secondi, secondi che gli costarono quasi la vita, perché qualcosa...o meglio qualcuno era apparso all'improvviso attaccando il leader bloccandolo all'asfalto mentre l'aggressore per qualche ragione prese a tentare di morderlo << Leo !!!! >> urlarono i fratelli che subito andarono contro l'aggressore lasciando Antonio nelle mani della ragazza che a fatica teneva in piedi l'uomo svenuto, quando fecero per avvicinarsi al fratello sbucò fuori dal nulla un altro uomo che si mise che loro e il fratello << levati di mezzo >> esclamò Raph andandogli incontro tirando fuori i sai mentre il suo avversario tirò fuori la sua spada bloccando con facilità il suo attacco per poi tirargli un calcio e spingerlo lontano, Donnie gli corse incontro cercando di colpirlo con il suo Bo che venne tagliato a metà dalla sua spada, Donnie guardò il suo bo preoccupato per poi guardare il suo avversario che cercò di colpirlo ripetutamente con la spada che il genio cercò di evitare in attesa che il fratello si alzasse per aiutarlo, nel frattempo Mikey era andato ad aiutare Leo che cercava invano di tenere quel strano tipo da sé << e levati ! >> esclamò il leader spingendo il tipo con l'aiuto di Mikey che provò ad attaccare ma lo mancò, i ragazzi che stavano affrontando loro erano strani: avevano un vestiario che sembrava essere uscito da qualche libro delle fiabe, un completo bianco con tanto di mantello dello stesso colore e altissimi stivali neri, il tipo che stavano affrontando Leo e Mikey aveva dei lunghi capelli viola mentre il tipo che stavano affrontando Raph e Donnie li aveva neri con delle rasature a onde sui lati della nuca, ed entrambi avevano gli occhi particolari...erano rossi.

Leo prese le sue katane e guardò l'aggressore che lentamente tirò fuori la sua spada posandola in automatico sulla sua spalla ghignando << dateci quel Muggle e forse vi lasciamo andare >> disse il tipo senza cambiare sguardo, Leo strinse le katane guardando il suo avversario << Perché mai? Per pestarlo a caso fino alla morte? >> domandò il leader attaccando il tipo che con facilità lo schivò andando a rifugiarsi su uno dei container << tks non credo proprio che a dei stupidi mutanti come voi possa interessare >> esclamò ridendo, presto anche il suo compagno si avvicinò a lui guardando prima le tartarughe e poi la persona in questione che era appoggiata sulla spalla della ragazza che li guardava in modo cagnesco, in automatico tirò la gomitata al ragazzo affianco indicando con lo sguardo la ragazza, esso seguì lo sguardo dell'amico sorridendo quasi allegro << oh oh ! Che carini ci avete portato la cena! Hai visto René? >> esclamò con finta allegria il ragazzo dai capelli blu, i quattro mutanti in automatico si misero davanti a lei ed all'uomo che tentavano invano di salvarlo << Mikey portali via >>disse il leader senza staccare gli occhi di dosso a quei due, Mikey annuì e insieme a Mary iniziarono ad allontanarsi ma appena fecero per allontanarsi si trovarono altri tizi con le stesse vesti e stessi occhi dei loro avversari << siamo circondati! >> esclamò Mikey indietreggiando un po', Leo i guardò intorno notando che piano piano ne arrivavano altri << maledizione! >> esclamò lui stringendo sempre più la katana << non ve lo ripetiamo più consegnateci Berg >> esclamò il ragazzo dai capelli blu << scordatelo >> esclamò Raph, il ragazzo dai capelli blu si mise in posizione d'attacco pronto a partire ma la mano di René lo lasciò sorpreso << per questa volta avete vinto voi >> fece guardando i mutanti e poi la ragazza << René che cavolo dici !! >> esclamò l'amico sorpreso dalla decisione del corvino, René lo guardò con la coda dell'occhio << Lacus ritiriamoci >> fece per poi iniziare ad andare via seguito dagli altri, Lucas rimase qualche secondo a guardare René allontanarsi per poi guardare i mutanti << tks sta volta vi salvate >>disse per poi seguire l'amico nel cuore della notte lasciando per diversi minuti i mutanti a guardare sbigottiti quei strani tizi andare via per poi guardarsi a vicenda << ma che ... è successo? >> chiese Donnie.

<< Dai April non c'è bisogno che ti arrabbi tanto >> fece lei ridendo mezza nervosa, erano da poco tornati al rifugio dopo essere passati in ospedale a consegnare il povero Berg nelle mani di un medico insieme a Kurtzman, ad aspettarli a casa c'era una dolce e super arrabbiata April che si era persino presa una sedia aspettando davanti all'entrata l'arrivo dei ragazzi e della sua amica << ah no? Ti rendi conto che mi ha fatto prendere un colpo! Non sapevo dov'eri finita! >> esclamò lei guardando severamente l'amica che si face piccola piccola davanti a questo lato nascosto della rossa << gommensai !! >> piagnucolò lei buttandosi in ginocchio e posando la fronte a terra, April sospirò portandosi una mano sul viso scuotendo la testa disperata << Mary cera di capire sono solo preoccupata per te >> fece lei chinandosi alla sua altezza posandole una mano sulla nuca << lo so, mi spiace ... ma non potevo stare a guardare >> fece Mary alzandosi guardando a terra << io ho bisogno di sapere la verità, voglio capire perché loro? Io ho tutto il diritto di sapere perché quel maledetto da fato questo alla mia famiglia >> continuò portando le mani alla collana e stringendo tra di esse la croce d'oro, April abbassò la testa sapeva che non poteva in alcun modo di fare quello che credeva meglio per lei e anche se avrebbe cercato di fermarla, lei avrebbe fatto sempre e comunque di testa sua << comunque c'è una cosa che non abbiamo capito ... >> iniziò a dire Casey che per tutto il tempo( come tutti gli altri presenti) era rimasto in silenzio ad ascoltare rimanendo comodamente seduto sul divano << cosa? >> domandò Donnie guardando l'amico seduto accanto a lui << nonostante erano ossessionati da questo uomo, da volerlo così tanto da uccidere...perché vi hanno lasciati andare? >> chiese lui portandosi una mano sul mento guardando d'istinto il leader << non lo so, me lo stavo chiedendo pure io >> fece lui, quella domanda tormentò i giovani per tutta la notte. Perché prima lo volevano così tanto per poi lasciarlo andare? Cosa volevano così tanto sapere? 



Lacus Welt owari no seraph



 

Lacus Welt owari no seraph

Rene Simm owari no seraph

 

Rene Simm owari no seraph     

Angolino :

Scusate per il capitolo corto, ho cancellato e riscritto un sacco di volte questo capitolo ed è uscito questo spero che vi possa piacere lo stesso.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


 

 

     

 

<< Voi cosa avete fatto ?! >> esclamò furibondo l'uomo lanciando via il tavolo della sua grande sala per poi guardare in modo cagnesco i due subordinati << come avete osato lasciare andare quei mocciosi con il nostro Muggle! >> urlò ancora l'uomo guardandoli con i suoi occhi viola acceso, Lacus ingoio a vuoto temendo un po' la furia del suo padrone mentre René rimaneva tranquillo cosa che fece leggermente innervosire il blu visto che era per colpa sua se ora Antonio Berg era nelle mani dei dottori << mio signore noi... >> cercò di spiegare Lacus ma lo sguardo del suo padrone gli impedì di parlare << è colpa mia mio signore >> disse René attirando l'attenzione dei due, l'uomo si avvicinò a lui per poi portare le braccia al petto << per quale motivo? >> domandò severo, dalla sua voce e dalle piccole scosse che producevano il suo corpo si poteva capire che stava trattenendo la voglia di ucciderli << la figlia del cacciatore è viva >> sussurrò guardandolo negli occhi, lo sguardo severo dell'uomo si tramutò in ghigno per poi voltarsi e andarsi a sedere sul proprio trono posando la guancia sulla mano chiusa in un pugno e accavallando le gambe guardò i suoi soldati << oh....Interessante, allora ci sarà da divertirsi >> disse guardando poi alla sua sinistra dove c'era un trono ancora vuoto e mezzo impolverato << molto interessante  >>disse per poi ridere di gusto mentre i suoi soldati lo guardavano.

 

La pioggia quel giorno sembrava voler interpretare la gomma che cancella con insistenza ciò che la matita o meglio l'uomo aveva costruito, infatti la gente per evitare quella pesante pioggia aveva preso a correre per le strade cercando un ottimo riparo e chi si riparava con l'ombrello cercava invano di evitare di bagnarsi << io odio la pioggia! >>urlò Casey nervoso sedendosi sul muretto sotto la tettoia di un negozio, April sospirò disperata << Casey è solo acqua >> disse la rossa portandosi la mano sul volto scuotendo la testa, Casey mise il broncio incrociando le braccia al petto << la odio lo stesso! Preferisco il sole, secondo me dovrebbe esserci per sempre! >> esclamò iniziando a battere il piede a terra << sbagliato >> disse Mary guardando il cielo accennando un piccolo sorriso, April e Casey si voltarono verso lei con quest'ultimo che la guardava confuso << Se ci fosse sempre solo e soltanto il sole questo mondo perderebbe il suo equilibrio, il mare non può vivere senza il suo vento, come la terra non può sopravvivere senza il suo cielo >> disse lei sorridendo senza smettere di guardare il cielo grigio << che cavolo stai dicendo >> chiese ancora più confuso, Mary e quel punto sospirò nervosa << niente lascia stare ho già capito che si uno di quelli che non apprezzano ciò che il mondo e la natura dona >> disse lei portandosi una mano sul volto guardandosi le scarpe per poi incamminarsi verso casa nonostante la pioggia << Mary dove vai sta diluviando >> esclamò April, la castana non rispose e continuò il cammino prendendo a canticchiare e tirando fuori dalla sua borsa una grosso ombrello rosso camminando quasi saltellando insieme a Rocky che la seguì << okay sto seriamente pensando che quella maledetta borsa sia la nuova versione di Mary Poppins >> disse Casey guardando la ragazza andare via.

Le porte automatiche si aprirono al suo passaggio, nonostante avesse l'ombrello i vestiti si erano bagnati appena e le gocce d'acqua cadevano ripetutamente a terra schiantandosi sul tappeto dell'ospedale, si sistemò al meglio la tracolla e si guardò intorno con aria curiosa, era lì già per la seconda volta in quella settimana e l'odore del luogo gli diede fastidio << Ah, sei venuta >> disse una voce alle sue spalle, la ragazza si voltò verso la persona in questione e gli sorrise appena << salve signor Kurtzman >> rispose lei sorridendo dolcemente, insieme uscirono dall'ospedale e si diressero verso un bar caffè molto elegante, tranquillamente si sedettero ad un tavolo davanti alla finestra e dopo aver ricevuto le loro ordinazioni iniziarono a parlare del motivo del loro incontro << allora signor Kurtzman, come mai necessitava di vedermi? >> domandò la ragazza sorseggiando lentamente il suo thè, assaporando il gusto della menta mischiata con il gusto ai frutti rossi << penso che lei abbia ben capito io l'ho chiamata per quello che è successo al mio amico Antonio >> iniziò a dire l'uomo bevendo un sorso di caffè per poi guardare la ragazza che delicatamente posò la tazza sul piattino << prima di essere rapito Antonio, mi ha detto di sapere perché qualcuno se l'era presa con la tua famiglia >> continuò l'uomo, a quella affermazione Mary sgarrò gli occhi sorpresa e spaventata allo stesso tempo, strinse la tazza tra le mani abbassando lo guardo << c-c-cosa le ha detto? >> domandò Mary tenendo lo sguardo ben basso cercando di nascondere la sua emozione del momento, Kurtzman sorseggiò prima di rispondere guardando poi l'interno della sua tazza << ha detto che probabilmente, era perché loro, i tuoi genitori facevano parte di un'alleanza che costudiscono un segreto che viene tramandato dalla tua famiglia generazioni >> spiegò l'uomo continuando a fissare l'interno della sua tazza ormai vuota, la ragazza alzò lo sguardo sul uomo guardandolo sorpresa da ciò che le aveva appena detto, la sua famiglia costudiva un segreto e lei non lo sapeva? Eppure tutte le leggende, le trazioni, le storie della sua famiglia le sapeva tutte, era possibile che le avessero nascosto qualcosa che ritenevano pericoloso?

<< sa per caso di che si tratta? >> domandò la ragazza prendendo a bere il suo thè, nel frattempo una cameriera che passava lì vicino riempì la tazza all'uomo sorridendogli per poi dileguarsi, Kurtzman sorseggiò il caffè lievemente caldo << purtroppo l'unico che lo sa, è Antonio >>disse continuando a bere il suo caffè, doveva solo aspettare che l'uomo una volta ripreso gli dicesse cosa succedeva, perché era sicura che nessun'altro glielo avrebbe detto. Nessuno.

 

 Nessuno     

 

 

Scusate per il capitolo corto :) che ne pensate?
Secondo voi che succederà ?

E sopratutto la storia è confusa ? Ve lo chiedo per sicurezza.

Vi piace la nuova copertina ?

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Il soffitto non era mai stato così interessante prima di quel momento, era come se le risposte ai suoi dubbi fossero scritte la su, come se dovesse solo concentrassi meglio e dovesse cercarli guardando bene << quindi che vuoi fare? >>domandò la voce di Raph che stava steso sul suo stesso letto dal lato opposto della ragazza che non poté fare altro che sospirare stanca, stanca dei segreti, stanca di quella situazione, stanca di attendere la risposta. Era passata una settimana dopo l'incontro di Kurtzman e lei non poté fare altro che continuare la sua strada comportandosi come una qualunque studentessa che dentro di sé aspettava impaziente, ma stufa di attendere aveva chiamato l'unica persona che potesse aiutarla con quel suo problema, che gli potesse consigliare che fare, per questo aveva chiamato Raffaello che non appena arrivato l'ascoltò e fù così che entrambi si trovarono sul letto a pensare su cosa fare << non lo so, vorrei sapere ma non so proprio da dove iniziare >> disse lei sbuffando prendendo il cuscino e portandoselo sul volto, Raph alzò un po' la testa per guardarla nel suo finto intento di soffocarsi, era contento che tra tante persone che poteva conoscere avesse deciso di chiamare lui, anche se non sapeva che fare l'avrebbe aiutata comunque << come sta andando a scuola? >> chiese di punto in bianco cercando un discorso che potesse alleviare un po' lo stress di quella maledetta ricerca del colpevole, Mary sorrise sotto il cuscino per poi spostarlo quello che bastava per mostrare gli occhi << insomma, ho un rivale che non riesco a battere. E' quasi più bravo di me in tutto, persino nello sport ... ho deciso che quando capirò chi è stato a far del male alla mia famiglia, prima batterò testa fusa e poi la farò pagare quel mostro >> disse lei guardando il soffitto, Raph sospirò, sperava con tutto il cuore di aver trovato una conversazione che non c'entrasse con la vendetta e con la sua famiglia << Arigato Raphy-kun >> sussurrò lei arrossendo un po'con un sorriso dolce stampato sul viso cercandolo di farlo notare, Raph guardò altrove << figurati >> rispose lui sorridendo appena, ad interrompere i due fù il cane Rocky che si mise a trattare contro la spalla della padrona, quest'ultima si mise sul letto seduta guardando il suo cane accarezzandolo un po' << che c'è Rocky ? >> chiese lei, il cane scese dal letto e andò verso la porta grattandola, la ragazza sorrise << Hai Hai ti porto fuori ora >> disse lei alzandosi dal letto e mettendo il cuscino al suo posto, in tanto Raph si alzò dal letto stirandosi la schiena un po' << bè io torno al rifugio mh >> fece lui passandosi la mano sulla nuca, la ragazza annuì << Hai, gomenasai per il disturbo >> disse lei guardandolo dispiaciuta, Raph sorrise appena << tranquilla, anzi mi ha fatto piacere >> disse lui dirigendosi verso la finestra e prima di uscire la guardò un po' pensieroso << la prossima volta, perché non porti i documenti di tuo padre al rifugio, Donnie potrebbe aiutarti >> disse lui, Mary annuì sorridendo << allora ci si vede ciao >> fece lui prima di uscire il più velocemente possibile, la ragazza chiuse la finestra, si mise le scarpe e uscì girando per New York, in tutta tranquillità.

Sospirò pesantemente mentre guardava quella specie di goccia rossa cristallizzata che teneva con sé, odiava quella lontananza, odia quel suo sguardo pieno di odio nei suoi confronti, odiava che il suo sorriso non fosse rivolto a lui, ma come poteva biasimarla, era colpa sua se ora sembravano cane e gatto, sapeva che non avrebbe mai dovuto fare del male a quella ragazza ma, il fastidio che gli procurava ogni volta che le due giocavano insieme senza di lui, il legame che si era legato in poco tempo diversamente dal suo, non sopportava quella ragazza, quella April che era apparsa di punto in bianco tra di loro impedendo il suo piano di averla tutta per sé, che si era presa tutto il diritto di tenerla per sé, di tenerla lontana da lui.

Con una forte rabbia, Ayato prese una delle sue freccette e le lanciò contro il grosso muro bianco con un sacco di foto andando a beccare una di queste, dove ritraeva solo ed esclusivamente la ragazza dai capelli rossi, April O'Neil, colei che per colpa sua il suo rapporto con quello della ragazza che tanto voleva ora si era spezzato << che ti ha fatto di male quel muro per essere maltrattato così? >> chiese una voce poco vicina a lui, Ayato volse lo sguardo verso la porta trovando il ragazzo dai capelli rossi che lo fissava con un piccolo sorrisetto compiaciuto << Laito, sparisci dalla mia stanza! >> esclamò Ayato tornando a tirare altre frecce beccando ripetutamente la solita foto sorridente della ragazza dai capelli rossi, Laito continuò a fissarlo sorridendo << il povero Romeo, a quanto ho capito c'è qualcuno che ti impedisce di avere tutta per te la tua Giulietta eh? >> fece lui avvicinandosi al letto del fratello per poi sedersi vicino e guardando le foto della "Giulietta", Ayato guardò altrove facendo un verso di disapprovazione giocando con la goccia cristallizzata, Liato velocemente la prese e la guardò riflettere dalla luce artificiale << ma che buon odore >> sussurrò lui guardando la goccia, Ayato appena si accorse cosa era appena successo cercò in vari modi di recuperarla << ehy ridamela stupido! >>esclamò Ayato cercando invano di riprenderla, Laito dopo un po' lascio la goccia sul letto ridendo un po' << certo che sei veramente disperato se arrivi persino al punto di cristallizzare una goccia del suo sangue >>disse Laito ridacchiando per poi uscire lasciando il fratello da solo, Ayato sbatté la porta appoggiandosi contro esse e buffando un po', si portò la goccia vicino al voltò e annusò << presto sarai mia, Ma.ry-chan >> disse lui sorridendo socchiudendo gli occhi e stringendo a sé la goccia.

 

ry-chan >> disse lui sorridendo socchiudendo gli occhi e stringendo a sé la goccia     

 

Fin da bambina aveva sempre avuto la mania dell'ordine e del portarsi avanti tutti i compiti, ma non avrebbe mai immaginato che le sarebbe costato due giorni interi dietro ad una scrivania a recuperare tutti gli esami     


Fin da bambina aveva sempre avuto la mania dell'ordine e del portarsi avanti tutti i compiti, ma non avrebbe mai immaginato che le sarebbe costato due giorni interi dietro ad una scrivania a recuperare tutti gli esami. Dopo tre ore, si buttò letteralmente a peso morto sulla sedia sospirando pesantemente<< non ne posso più! >> esclamò lei, sospirando pesantemente e come se lei stava morendo di caldo << su Mary ancora un po' e avrai finito >> disse il suo professore Edward mentre leggeva un libro, Mary piagnucolò e riprese a scrive << li devo fare tutti oggi per forza? >> chiese lei disperata, Edward emise un verso di approvazione continuando a leggere << tra poco ci sarà il ballo di primavera devi finire tutti i tuoi compiti >> disse l'uomo continuando a leggere, Mary sbuffò e passò ad un altro foglio guardando la pila che gli mancava << ma perché io!!! >> si chiese piagnucolando riposando la testa sulla scrivania, Edward sospirò sorridendo appena per poi guardare l'ora << vado a prendere qualcosa da bere >> fece lui alzandosi per poi uscire dalla stanza, lasciando la ragazza da sola a borbottare continuando a scrivere << non vedo l'ora di finire mi fa male la mano! >> esclamò lei sbuffando, la porta si riaprì lentamente e dei passi si avvicinarono a lei per poi posare una bibita fresca sulla scrivania << bisogno di una mano Ko Pesuto? >> domandò una voce maschile, Mary alzò lo sguardo e sorrise << Maeda-san ! >> esclamò lei, il castano gli sorrise prima di sedersi con lei per poi iniziare ad aiutarla.



Angolino : 

Ed eccoci qui alla fine ....



lol scherzo!  

In questo capitolo sbucano fuori due nuovi personaggi di due anime precedentemente già nominati

Laito/Raito di Diabolik lovers

 

E Maeda Toshiie di Sengoku night blood     

E Maeda Toshiie di Sengoku night blood

 

E Maeda Toshiie di Sengoku night blood     

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Era l'ennesimo negozio che visitavano e le due non avevano ancora scelto cosa mettere << Mary sei sicura che possiamo venire? >> chiese April guardando una fila di vestiti alla quale era indecisa quale prendere, Mary guardò l'amica e gli sorrise, la festa di primavera era uno degli eventi più importanti nella sua scuola ed era l'unico giorno in cui lasciavano i cancelli aperti, permettendo chi non era iscritto di venire a partecipare.
 
La giornata inizialmente partiva con un tipico festival dello sport giapponese, dove gli studenti della scuola si sfidavano a vicenda o con altre scuole che avevano deciso di partecipare, poi seguire con un festival colturale con diversi stand ed eventi come qualche esibizione, si poteva dire che era un modo di mostrare a che livello erano loro in confronto a quelli delle altre scuole, in pochi ebbero coraggio di cambiare scuola e provare quella prestigiosa scuola e sempre in pochi furono accolti << certo che potete venire! >> esclamò la castana saltellando dalla gioia << e poi bisogna approfittare! Anche se quest'anno non si va mascherati, uff >> disse ancora sbuffando alla fine e tornando a guardare, April la guardò con piccolo ghigno << scommetto che se ci si poteva venire mascherati, tu avresti chiesto a Raph di venire, eh? >> fece April guardando l'amica che pian piano iniziò a diventare un tutt'uno con le punte << c-c-che dici >> fece lei arrossendo, doveva ammettere che un po' l'idea non gli dispiaceva, farlo partecipare come un ragazzo normale agli sport e fargli visitare la scuola per poi andare a tarda sera al ballo di primavera insieme, a quel pensiero, Mary arrossi ancora di più e si coprì il volto imbarazzata << ihihih Mary stai diventando sempre più adorabile >> fece la rossa ridacchiando, la castana si agitò imbarazzata << April-chan jubun ni di prendermi in giro >> fece lei rossa, ma quel suo gesto non fece altro che far ridere sempre di più la rossa che trovava buffa l'amica che al solo pensare il mutante focoso, riusciva ad arrossire subito .
 
Il battiti del suo cuore erano abbastanza regolari non superava i 170, il rumore della macchina echeggiava nella stanza interrompendo di tanto in tanto quel silenzio pesante, il suo sospiro era l'unica cosa fuori armonia, Kurtzman guardava l'amico seduto posando la fronte sulle proprie mani, appoggiando i gomiti sulle proprie gambe, era disperato, era come un fratello per lui, erano cresciuti insieme con la stessa passione di aiutare altri, della fantascienza ecc... ed ora stava lì davanti a lui su un lettino d'ospedale, solo perché come lui si era impicciato troppo su qualcosa e quel qualcosa, aveva a che fare con la morte della famiglia Tenei. Cosa tenevano di così segreto quelle persone?
 
Kurtzman sospirò nuovamente lasciandosi andare sulla sedia scomoda alzando la testa verso il bianco e noioso soffitto, che doveva fare per capire di più, doveva trovare una soluzione e sapeva a chi chiedere aiuto. Prese il telefono e subito digitò il suo numero portandosi in automatico il dispositivo all'orecchio, quando sentì che il mittente aveva risposto, sorrise << Donatello, ho bisogno di una mano >> disse sorridendo e guardando il soffitto. Avrebbe aiutato il suo amico e avrebbe dato finalmente le risposte che quella povera ragazza attendeva con ansia.
 
In tutta la sua vita, April non aveva mai pensato che quel giorno, quello che in tante aspettano con ansia arrivasse presto, il ballo. Si non sarebbe stato il ballo della sua scuola dove annunciava la fine in quella scuola, ma era comunque un ballo, no?
 
Nervosamente si sistemò il vestito che l'amica le aveva portato, era totalmente diverso da quello che aveva deciso di prendere, ma doveva ammettere che aveva ottimi gusti, il vestito era un stile princess o come la ragazza lo chiamava, non tanto corto color arancio chiaro con un fiore dello stesso colore, si sentiva un po' a disagio con quell'abito ma allo stesso tempo le piaceva, la rendeva più femminile << wao >> esclamò una voce alle sue spalle, la rossa si voltò e trovò davanti a sé Casey ed i quattro fratelli che la guardavano sbalorditi, era la prima volta che vedevano la loro amica nelle vesti diversi da quelle del solito << April ma dove vai conciata così? Halloween non è già passato? >> chiese delicatamente Casey, April si innervosì un po' ma cercò di tenere i nervi calmi << la scuola di Mary è in corso questa sera la festa di Primavera, lei mi ha chiesto di farle da accompagnatrice >> rispose la rosso sistemando nervosamente, Mikey saltellò allegro vicino a April << possiamo venire anche noi?? >> chiese eccitato il più piccolo, Raph gli tirò una manata sulla testa per poi sospirare << stupido, se noi andiamo con loro, il tempo che mettiamo piede la gente scappa >> disse un po' infastidito il focoso guardando altrove << quindi sta sera non sarai dei nostri? >> domanda Donnie un po' dispiaciuto di non poter vedere la rossa quella sera << no mi dispiace ragazzi, anzi tra poco dovremmo andare >> disse lei guardando l'ora sull'orologio appeso sopra i loro letti << ma dov'è Mary? >> domandò Casey continuando a fissare la rossa, in quel momento la ragazza in questione entrò mentre si stava sistemandosi un fiocco bianco sulla nuca << April-chan, io sono pronta >> fece lei accorgendosi solo dopo della presenza dei ragazzi, il vestito che lei indossava era un stile simile alla majorette, giacca marroncino con la gonna bianca e il pizzo dello stesso colore del giacchetto con un grosso fiocco bianco << oh konnichiwa minna >> fece lei sorridendo ai presenti << ma veramente state andando ad una festa di halloween ? >> chiese Casey guardando la castana, subito quest'ultima gli tirò un pugno sulla nuca guardandolo male e tirandogli le guance << baka, questa è una divisa che solo le studentesse migliori possono mettere! >> esclamò lei mollando il viso del ragazzo che in automatico si portò le mani sulle proprie guance << Eh!! Sul Serio! >> chiese Mikey emozionato, la castana sorrise annuendo << cavolo scometto che allora sei una delle prime della tua classe >> disse Donnie, quelle parole trafissero il cuore della giovane che si inginocchiò disperata << Ie....Sono seconda .... >>piagnucolò lei guardando a terra, Leo guardò la ragazza sospirando un po' per poi andarsi a sedere sulla finestra << chi è il primo? >> chiese Raffaello che si era abbassato per guardarla meglio, lei piagnucolò ancora << quel baka di Ayato !!! >> esclamò lei mettendo il broncio, Raph gli sorrise per poi passargli una mano sulla nuca << vedrai che riuscirai a raggiungere il tuo obbiettivo >> disse lui, Mary arrossì mentre gli altri guardavano sorpresi il focoso che subito si portò la mano dietro la nuca facendo calare un silenzio un po' imbarazzante. Poco dopo i ragazzi se ne andarono lasciando le due da sole che poi uscirono di casa avviandosi insieme verso la scuola.
 
 Poco dopo i ragazzi se ne andarono lasciando le due da sole che poi uscirono di casa avviandosi insieme verso la scuola


 
April fissò sbalordita la fiera, era piena di gente e c'erano diverse bancherelle che non vedeva l'ora di avvicinarsi a vedere da vicino, tutte le ragazze soprattutto della scuola erano vestite esattamente come lei, cioè con abiti stile principesco << allora April il ballo inizia tra poche ore, al momento possiamo farci un giro se vuoi >> disse l'amica, la rossa la guardò confusa << scusa ma non ci sono gli sport? cioè la corsa? >> chiese lei confusa, Mary annuì sorridendo << sì ma erano stamani, sinceramente io non ne avevo voglia di venirci sudare e poi correre a casa a cambiarmi >> rispose lei guardandosi intorno, la rossa ci rimase un po' male << dai l'hanno prossimo mi organizzo meglio e ti porto a vedere il festival dello sport >> disse lei camminando insieme alla rossa che sorrise alla sua affermazione. Le due girarono fino all'ora di punta, mangiando qualcosa preparato degli studenti e facendo qualche gioco, April comprò anche uno scaccia incubi un po' strano ma felice di aver qualcosa della scuola dell'amica, poi verso quasi mezzanotte si avviarono verso la palestra che era allestita molto bene, anzi non sembrava affatto essere una palestra, sembrava una sala da ballo uscita da qualche storia o film fantasy, April rimase a bocca aperta che pensava di sognare, intanto l'amica la guardava divertita per poi guardarsi intorno notando che qualcuno la stava salutando << April torno subito >> fece lei guardando l'amica che gli volse uno sguardo ancora sbalordito << eh? S-si okay >> fece la rossa mentre l'amica si avviava verso alcune persone per parlare di alcune cosa, intanto la rossa si trovò sola e spaesata, sentiva come se non c'entrasse nulla con ciò eppure era lì, forse era questo quello che provava l'amica quando andava nella vecchia scuola << che ci fa una bellissima fanciulla come te tutta sola? >> chiese una voce vicino a lei, April sobbalzò guardando il suo interlocutore, trovando davanti a sé un ragazzo alto dai capelli rossi, occhi verdi e un piccolo sorriso sul volto, gli ricordava un po' qualcuno, il ragazzo gli prese la mano e gliela baciò come un gentiluomo << io sono Laito, sono il fratello di Ayato >> disse lui guardandola negli occhi, ora ecco chi gli ricordava << posso sapere il vostro nome, my lady? >> domandò lui sorridendo, April arrossì un po' e annuì << S-sono April, April O'Neil. Sono qui con la mia amica Mary >> rispose lei interrompendo il contatto con il ragazzo che sembrò un po' infastidito dalla cosa, Laito si tolse il capello nascondendo un ghigno << oh la cara Mary-chan, è da tempo che non la vedevo >>rispose lui fingendosi malinconico, April sorrise e indicò l'amica che stava parlando con uno che doveva essere un professore, Laito sorrise a sua volta per poi guardare la rossa ghignando e lentamente iniziò ad avvicinare la propria mano verso lei finché << April-chan eccomi qui ! >> esclamò Mary, la rossa sorrise all'amica << ah Mary, mi stava raccontando di te >> disse la rossa, Mary inclinò la testa confusa guardando l'amica << chi? >> domandò lei ed April si girò guardando dietro di sé accorgendosi che il ragazzo non c'era più << era qui >> sussurrò la rossa guardandosi intorno confusa, Mary la fissò un po' seria per poi sospirare e sorridergli << andiamo a prenderci qualcosa da bere eh? >> fece l'amica per prenderla delicatamente per un braccio e trascinarla verso il buffet tenendo lo sguardo ben attento. Ma le sarebbe bastato poco per rendersene conto che portare April lì è stato il più grosso errore.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


<< sta tranquilla si riprenderà presto >> disse Edward uscendo dalla stanza dopo aver controllato che la ragazza stesse bene, lasciandole da sole. Non l'avrebbe mai dovuto portare April nella sua scuola, non avrebbe mai dovuto lasciarla da sola, con lui.

 

Qualche ora prima.

 

Era di nuovo da sola in quella grande sala piena di sconosciuti e tipi strani, non poteva farci niente se l'amica era sempre presa da parte dagli adulti e le volevano parlare di questioni private di cui sicuramente avrebbe capito ben poco, era un po' infastidita si ma come aveva detto non poteva farci niente << mi scusi lei è la signorina O'Neil ? >> chiese un ragazzo alle sue spalle, Toshiie sorride dolcemente alla ragazza tenendo in mano due calici dai diversi colori, uno rosso scuro e l'altro arancio << ehm, si sono io >> rispose April, il ragazzo gentilmente gli porse il bicchiere arancio << da parte della vostra amica, mi ha mandato per farvi compagnia, my lady >> disse lui senza smettere di sorridere, April sorrise a sua volta ringraziando che sia lui che l'amica mentalmente, anche se non l'avrebbe sentita. Toshiie si guardò intorno per poi volgere lo sguardo sulla rossa << le va di concedermi questo ballo? >> domandò poi sorridendo, April arrossì e non riuscì a non trattenere un piccolo sorriso, si era ripromessa che una volta tornati a casa avrebbe ringraziato l'amica un sacco di volte, magari si sarebbe anche iscritta ben volentieri qui, visto la quantità di bei ragazzi in giro, anche se lì c'era colui che aveva iniziato ad odiare Ayato. Timidamente April annuì e prese la mano al ragazzo che dopo aver posato i bicchieri, la trascinò in mezzo la pista dove c'erano tante persone a ballare quella musica che, parlando sinceramente non le piaceva neanche un po' ma di certo non poteva lasciarsi scappare un'occasione del genere, così prese a ballare con lui lasciandosi trasportare dai suoi movimenti e dalle note di quella melodia, intanto Mary osservava intenerita la scena, si era maledetta mentalmente un sacco di volte di averla portata per poi lasciarla da sola come se non ci fosse, era stata una fortuna che Toshiie aveva voglia di cercare una compagna con cui ballare e che gli facesse compagnia, era stata davvero una fortuna incrociarlo tra tutte quelle persone << mi scusi signorina Tenei ? >> domandò un uomo, la ragazza si girò verso il suo interlocutore staccando gli occhi di dosso alla coppia in mezzo alla pista, Mary fissò l'uomo dall'alto verso in basso rimanendo a bocca aperta, sorpresa di vedere lui, suo nonno.

 

Dopo che la canzone finì molti di loro raggiunsero il tavolo dei buffet per bere un po' e riprendere un po' di fiato, April mentre sorseggiava guardava il povero ragazzo che tranquillamente beveva la sua bevanda, durante il ballo gli avrà pestato si o no una decina di volte e lui sembrava che non se ne fosse accorto << scusami ancora >> fece la rossa, Toshiie sospirò divertito per poi guardarla << vi ho già detto che non mi avete fatto niente e poi capita, non nasciamo tutti impreparati...no forse era imparato o impara ? >>si chiese portandosi la mano sul mento un po' pensieroso, April ridacchiò << - non si nasce imparati – lo diceva spesso... >> si interruppe subito al ricordo della madre l'amica, spesso quando era piccola e ci rimaneva sempre male perché i suoi compagni erano bravi in quello che lei non riusciva, la donna per tirargli su il morale gli portava dei biscotti e gli ripeteva sempre questa frase, Toshiie vedendola un po' triste decise di far qualcosa per cambiare discorso ma qualcosa attirò l'attenzione di tutti, delle urla che provenivano dal corridoio << aspettami qui >> disse Toshiie correndo via insieme ad altri Mary compresa, April voleva andar a vedere, temeva che i Kraag o Shadder li avesse attaccati << di nuovo sola eh ? >> fece una voce, ma non fece in tempo a capire che la sua vita divenne tutto nero, l'unica cosa che ricordò furono due occhi verdi e un dolore allucinante al collo.

 

Lentamente aprì gli occhi guardandosi intorno, era in una macchina e aveva anche un gran male alla testa, nonostante fosse sdraiata si sentiva una trottola, sbuffò cercando di alzarsi cosa che attirò l'attenzione ai due che stavano davanti << April come ti senti? >> domandò l'amica accorgendosi subito del suo risveglio, April si portò la mano sulla testa mentre si mise seduta << mi fa male la testa, cos'è successo? >> domandò lei passando lo sguardo dall'amica al guidatore << si svenuta, hai avuto solo un calo di zuccheri. >> disse Edward guardando la strada, April guardò l'uomo per poi passarsi la mano dalla testa al collo sotto lo sguardo dell'amica che la guardava ansiosa << a-appena arriviamo a casa mettiti a dormire okay, intanto ti preparo qualcosa io >> spiegò la ragazza mentre April annuì solo, non sapeva bene il perché ma sentiva che l'amica, nascondeva qualcosa.

 

I documenti erano davvero troppi, soprattutto per due persone sole << trovato qualcosa? >> domandò Kurtzman guardando il mutante che si era preso la briga di andare ad aiutare l'amico umano, cercando quelle maledette informazioni di cui avevano tanto bisogno << no, ancora niente >> disse un po' deluso Donnie sedendosi a terra disperato, erano da più di quattro ore che erano lì e ancora non avevano trovato ciò che cercavano << dove potrebbe averli messi? >> si chiese Kurtzman guardandosi intorno, quelle famose informazioni non erano da nessuna parte, né in bagno, né in cucina, né nella sua camera, né nel suo ufficio e né nella stanza dove c'era quella strana cosa che lentamente stava perdendo pezzi, la cosa strana che non puzzava nemmeno un po' di cadavere << a proposito hai scoperto qualcosa della strana creatura nell'altra stanza? >> chiese Kurtzman guardando il mutante, Donnie sospirò guardando i documenti che erano sparsi a terra << l'unica cosa che so è che è umana ma il suo DNA è molto particolare, senza contare la ciocca di capelli che gli ho preso >>disse lui col fare pensieroso, Kurtzman guardo curioso il mutante << ho guardato con attenzione il capello e mi sono reso conto che ha lo stesso colore di Mary >> disse Donatello, Kurtzman sgarrò gli occhi ricordando una cosa  << E se non la fosse? >>domandò di punto in bianco lasciando confuso il mutante .

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Nonostante il dolore fosse passato, sentiva comunque qualcosa che le infastidiva il collo, ogni volta si passava la mano su di esso come in cerca di qualcosa, ma non trovava mai niente << April tutto bene? >> chiese Casey guardando l'amica, la rossa annuì sbuffando continuando a toccarsi il collo << da quando sono tornata a dalla festa mi sento strana >>disse la rossa, Casey la guardò confuso per poi bere la sua bevanda che da poco aveva ordinato << che è successo alla festa? >> chiese sorseggiando, April smise di bere il suo cercando di fare mente locale, ricordava di essere entrata alla scuola, ricordava di averci fatto un giro delle bancherelle, di aver mangiato e poi di essersi diretta nella sala dove c'era il ballo, di aver ballato con un bel ragazzo e poi << ho avuto un capogiro, uno dei professori ha detto che ho avuto un calo di zuccheri e sono svenuta. >> rispose la rossa guardando a terra, Casey guardò davanti a sé continuando a bere << ma non ne sei convinta vero? >> chiese lui, la rossa sospirò scuotendo la testa << non so che pensare ad essere sincera >> rispose lei sospirando. Dopo un po' di silenzio Casey lanciò il bicchiere facendo canestro nel cestino dell'immondizia per poi alzarsi e scrocchiando le ossa del suo corpo << dai non pensarci, dobbiamo raggiungere gli altri. Ricordi? Donnie ha detto di aver scoperto qualcosa >> disse lui guardandola, April annuì e raggiunse Casey che stava aspettando che l'amica si alzasse per seguirlo e in silenzio andarono verso il rifugio in attesa che succedesse qualcosa.
 
 
 
Il vento pungente gli sfiorava la pelle durante la sua corsa, doveva raggiungere il rifugio immediatamente, era in giro per ispezionare la zona quando suoi fratelli che l'attendevano per parlare di una nuova scoperta di cui non conosceva nemmeno un particolare, eppure solitamente sapeva quasi sempre tutto perché solitamente Donnie ne parlava praticamente quasi subito a lui in quanto il loro leader, ma sta volta l'aveva lasciato all'oscuro, forse era una cosa talmente importante che non aveva bisogno di lui per essere sicuro di poterlo dire agli altri.
 
Era quasi arrivato a destinazione quando una conversazione attirò la sua attenzione, non sapeva se fosse una coincidenza o meno ma quella ragazza che infastidiva la sua testa era lì, in un vicolo oscuro con un altro ragazzo dai capelli rossi, lei sembrava totalmente furiosa con quest'ultimo lo stava guardando con un'enorme odio che era quasi pari al suo odio per Shadder, furtivamente si avvicinò e prese ad ascoltare la loro conversazione << ma si può sapere che ho fatto per farti arrabbiare così tanto? >> domandò il ragazzo sbuffando e andandosi a sedere sul muretto, la ragazza lo guardò quasi con le lacrime agli occhi << E me lo domandi pure !? Hai quasi ucciso la mia miglior amica di nuovo! Si può sapere cosa ti è passato per la testa? >> chiese lei furiosa, il ragazzo si difese alzando le mani << ow ow io non ho fatto niente! Non l'ho toccata! E poi mi spieghi perché dovrei farlo? >> domandò lui infastidito, Leo pensò che evidentemente parlavano di April e del giorno che lei era "svenuta" alla festa << Ayato non prendermi in giro da quando sono tornata a New York non fai altro che intrometterti nella mia vita, da quando hai scoperto che vivo con una... >> << Babbana? Si è vero la cosa mi ha infastidito molto Hime-chan >> disse lui interrompendola guardandola infastidito per poi avvicinarsi a lei << non chiamarla così non siamo in Harry Potter! >> disse lei furiosa guardandolo negli occhi, Ayato si fermò a poco quando ormai erano molto vicino l'uno dall'altra << Comunque sia, mi ha dato molto fastidio questa tua scelta sai? Hai scelto lei, quando io potevo darti tutto ciò che volevi >> disse lui avvicinando la mano al suo viso, Mary tiro uno schiaffo su di essa e lo guardò quasi disgustata << non te lo ripeto di nuovo Ayato. Stai lontano da April o la prossima volta io ... >> non finì di parlare che Ayato la bloccò al muro portandole le mani in alto e tenendo ben fermo il volto << o tu cosa? Sguinzaglierai il tuo fedele cagnolino? >> domandò lui tenendola ferma, Mary che prima cercò di liberarsi smise subito di dimenarsi guardando a terra << dalla tua faccia si vede che hai capito che non mi riferisco a Rocky eh ? Di un po' Mary-chan, dov'è quel cretino del tuo fedele cavaliere? Forse sbaglio ma non è il dovere di un cavaliere stare al fianco della sua Hime-sama ? >> domandò lui sorridendo, Mary abbassò la testa stringendo i pugni << è impegnato >> sussurrò lei mentre Ayato si era avvicinato al suo orecchio lasciandole le mani e il volto << io ti avrei mai lasciato da sola e ricorda di chi è la colpa se la tua amica era in quello stato >> disse e dopo questo se ne andò lasciandola da sola, si sedette a terra e prese a piangere per la rabbia.
 
 
Nonostante fù un po' infastidito di quella scena, Leo decise di andare via. Per lui non era ancora ben chiaro cosa era appena successo, aveva solo capito che nonostante April non mostrasse alcuna lesione, qualcuno le aveva fatto del male e Mary era sicura al cento per cento che quel qualcuno era il suo amico, che preso da una specie di gelosia se l'era presa con la loro amica. Perché nonostante si sentisse tranquillo nel sapere che potesse essere un'amica, sentiva comunque di non potersi fidare di lei? Forse l'unico che poteva dargli risposte, era proprio l'uomo che ora era intubato ed era in stato di coma, Antonio Berg.   
   
 
 
Il cielo blu di New York era limpido quella sera, dalla sua finestra si potevano vedere chiaramente le piccole stelle che brillavano allegre nel cielo, tutte che danzavano introno alla loro grande luna che quella notte appariva con un grande sorriso allegro, ma per lui l'allegria era sparita da tempo da quando perse lei, da quando fù costretto ad essere quello che era, la sua vita era stata travolta da quella donna che per anni, o meglio secoli, credeva non dover aver più a che fare, pensava che nonostante il suo cuore fosse a pezzi potesse vivere la sua vita tranquillamente, senza troppi intoppi, senza più dolore, senza più lacrime. E invece per l'ennesima volta si ritrovò ad affrontare quella tragedia che non solo aveva travolto la sua vita ma anche quella di quella ragazza che faceva tenere costantemente sotto controllo dal suo famiglio << quand'è che finirà questa guerra >> chiese in un sussurro al cielo, sperando che le stelle gli potessero dargli qualche risposta, o che loro gli potessero rispondere.
 
 
 
La porta del suo studio cigolò un po' facendo entrare una delle care persone più affidate, una persona di cui avrebbe consegnato la sua vita e quella della persona momentaneamente più importante nelle sue mani << Sire siamo pronti >> annunciò qualcuno dietro di lui, lui sorrise sospirando un po' per poi voltarsi verso il suo interlocutore che come sempre era inginocchiato davanti a lui, Zeno lo fissò posando una mano sulla finestra in cui poco prima era appoggiato ad osservare le costellazioni << bene, dai l'ordine di incominciare con la trasfusione, quell'uomo deve sopravvivere a qualsiasi costo >> disse tranquillamente lui guardandolo, il suo interlocutore annuì fissando a terra << come desidera >> rispose lui, Zeno sorrise appena tornando a guardare fuori, ma il suo "messaggero" era ancora lì << hai bisogno di qualcosa? >> domandò Zeno senza distogliere lo sguardo al cielo, il ragazzo strinse i pugni tenendosi in automatico una mano << io...Io vorrei chiederle di farmi partecipare a questa missione >> disse lui pregando mentalmente che Zeno desse il consenso << no, è fuori discussione >> disse Zeno tornando a guardarlo, il ragazzo emise un sospiro, era deluso e frustato, non credeva che colui che aveva sempre servito non gli affidasse una missione di così estrema importanza << ma Sire ... >> fece il ragazzo iniziando a ribattere, ma Zeno lo fermò subito avvicinandosi a lui e chinandosi di poco posando una mano sulla sua spalla sorridendogli << tu hai già una missione da compiere, una di quelle che per me sono di estrema importanza, una missione che stai compiendo dalla nascita e che io desidero che tu la porti a termine fino alla prossima vita. >> disse lui con un tono molto tranquillo, il ragazzo alzò lo sguardo verso di lui, proprio come la prima volta << ma ho fallito, per colpa mia è in questo stato! Io...non credo di esserne in grado di continuare >> affermò addolorato il ragazzo portandosi una mano sul cuore, Zeno continuò a sorridergli << invece si, non te lo chiederei se non fossi sicuro che ne sei all'altezza. E sappiamo entrambi che non te ne darà mai la colpa per quello che è accaduto. Io mi fido di te e anche lei. >> disse lui portando l'altra mano sui suoi capelli per poi accarezzarli con lo sguardo di un padre amorevole, tra di loro c'era sempre stato quel bel rapporto padre-figlio, fin dalla prima volta che si incontrarono dopo che il suo villaggio era stato avvolto dalle fiamme e lui fu l'unico sopravvissuto, dopo che la sua famiglia l'aveva cacciato dalla sua casa perché era diverso, dopo che quell'uomo gli travolse la vita obbligandolo a vivere per l'eternità. La gente che avevano deciso di aiutarlo, ogni cercavano di fargli sempre del male, lo guardavano sempre con disprezzo, invece Zeno no, anzi lo aiutò, gli diede dei vestiti, del cibo, un tetto e l'amore paterno che desiderava tanto. Era il suo salvatore e credeva che rimanendo a suo fianco la sua vita sarebbe stata migliore, di fatti anni dopo, grazie a lui, a Zeno conobbe l'amore. Ed ora il suo compito era quello di proteggerla a qualsiasi costo << lo faccio con piacere >> disse il ragazzo, Zeno sorrise alzandosi per poi porgergli la mano tirandolo su << sono fiero di te, Mikaela >> disse Zeno sorridendo, Mika sorrise lievemente e poi dopo un piccolo inchino se ne andò, sarebbe rimasto come sempre nell'ombra a sorvegliarla come aveva sempre fatto da quando arrivò a New York.
 
Dopo essere uscito dalle stanze di Zeno, Mika si fermò a guardare fuori facendo spuntare un dolce sorriso << ti proteggo io Hime-chan >> disse per poi tornare nei suoi passi sparendo nel cuore della notte. 
  

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Erano diversi minuti che fissavano il genio che a sua vola fissava pensieroso il pavimento, mancavano ancora April e Leo all'appello e poi avrebbe potuto cominciare a parlare, doveva ammettere che si sentiva stupido di non esserci arrivato da solo, doveva capirlo che i Kraag probabilmente avevano saputo che nella loro cerchia si era aggiunto qualcuno ed sicuramente sapevano che la conoscevano appena, un buon modo per clonare una persona e utilizzarla come trappola, sicuramente l'idea era venuta alla loro nemica Karai, alleata del loro acerrimo nemico e figlia del loro sensei. Appena Leo entrò nel rifugio insieme ad April, Donnie poté iniziare a spiegare cosa lui e Kurtzman avevano scoperto << Donnie cosa ci volevi dire di così urgente? >> domandò Raph rimanendo seduto sul divanetto, il genio prese il pc e iniziò << credo che lo strano essere che era nella stanza di sia il risultato venuto male di un esperimento di clonazione >> disse il genio mostrano l'immagine disgustosa dell'essere che era in decomposizione nella casa di Berg << io e Kurtzman crediamo che siano i kraag ad averla creata, ma ho analizzato i componenti ed è completamente diverso dai cloni di April che abbiamo incontrato in precedenza >> disse lui mettendo affianco l'immagine dei cloni di April cosa che a quest'ultima diede un po' fastidio al pensiero che qualcuno l'avesse clonata << stanno di nuovo clonando April, ma a quale scopo? >> domanda Leo, il genio scosse la testa guardando il leader << non è April che stanno clonando ... >> disse lui guardando poi la rossa, che al solo sguardo capì tutto << in che guaio ci siamo cacciati ... >>domandò Leo portandosi la mano sul viso.

Fissava insicura i quattro barattoli sul tavolo della cucina, erano delle ore che le fissava indecisa su quale prendere, a parere suo erano ottimi tutti e quattro ma non era sicura che potesse piacergli tutto, dopotutto l'ora del thè è un momento ...

Fissava insicura i quattro barattoli sul tavolo della cucina, erano delle ore che le fissava indecisa su quale prendere, a parere suo erano ottimi tutti e quattro ma non era sicura che potesse piacergli tutto, dopotutto l'ora del thè è un momento in cui gustarlo con piacere e rilassarsi con l'aroma del thè. La sua attenzione venne attirata dall'amica che era appena entrata con uno sguardo preoccupante << April-chan tutto bene? >> domandò Mary avvicinandosi alla rossa che gli sorrise debolmente << si tutto bene, più tosto dove stai andando? >> domandò la rossa notando l'abbigliamento un po' particolare dell'amica, Mary sorrise imbarazzata << mi sono resa conto che ci sono due volte al rifugio e non ho ancora avuto il piacere di conoscere questo famoso Maestro di cui mi parli >>disse guardandosi il vestito per poi guardare il tavolo << il mio unico problema è che vorrei portargli una delle mie tisane appena fatte, ma conoscendolo solo di nome non so quale. Qualche consiglio? >> domandò guardando l'amica che era un po' pensierosa, la castana le posò una mano sulla spalla guardandola preoccupata, a quel tocco la rossa si risveglio dai suoi pensieri e la guardò << April-chan sicura di star bene? >> domandò la castana posandole una mano sulla fronte, come per accertarsi che l'amica non avesse qualcosa << s-sto bene Mary non ti preoccupare >> disse la rosso scostando la mano dell'amica e andandoin bagno a farsi una doccia in tranquillità, appena si vestì entro subito indoccia lasciando che l'acqua calda che aveva appena aperto, le scorresse lungoil corpo intrappolandola nei suoi pensieri. Era da quando uscì dal rifugio che si sentiva così: stanca, arrabbiata, triste, non riusciva più a sopportare l'idea che dopo tutto quello che aveva passato ora doveva affrontare anche questo.

 Era da quando uscì dal rifugio che si sentiva così: stanca, arrabbiata, triste, non riusciva più a sopportare l'idea che dopo tutto quello che aveva passato ora doveva affrontare anche questo

 

Dopo essersi asciugata e vestita, April usci dal bagno con solo l'asciugamano sulla testa, doveva pensare ad altro per non farla preoccupare, per non fargli intendere che c'era un problema << ah Mary cos'è mi hai chiesto? >> domandò la rossa entrando in cucina passandosi l'asciugamano sui capelli << Mary? >> la chiamò, ma appena guardò dove era prima trovò un piccolo biglietto adagiato sul tavolo, si avvicinò ad esso le prese tra le mani << - Sono andata al rifugio con Rocky, in frigo ti ho messo un abnorme bicchiere del succo che ti piace ;), ci vediamo dopo. Kiss Mary-chan – >> lesse April sospirando pesantemente, non sapeva che fare, seguirla o no? Dopotutto non era sicuro lasciarla sola con i Kraag in giro o Karai nei paraggi, ma come usci di casa di lei, di April si persero le tracce.

 

Nonostante non potessero avere espressioni facciali oltre a quella che avevano sempre, i Kraag guardavano insospettiti gli intrusi il quale uno di loro possedeva tra le proprie braccia una April dormiente, il quale da un momento all'altro sarebbe ...     

Nonostante non potessero avere espressioni facciali oltre a quella che avevano sempre, i Kraag guardavano insospettiti gli intrusi il quale uno di loro possedeva tra le proprie braccia una April dormiente, il quale da un momento all'altro sarebbe stata in mano degli alieni, Lacus sbuffò sonoramente continuando a tenere la ragazza in braccio totalmente infastidito, e più teneva quella ragazza vicino più aveva fame, ma per sua sfortuna non poteva saziarsi perché la ragazza serviva e soprattutto viva. Lacus e René guardarono il loro padrone mentre contrattava con il Kraag supremo attraverso un monitor << allora affare fatto? Io vi darò la ragazzina, ma in cambio voglio che catturiate per me la sua amica >> disse l'uomo portando le mani dietro la schiena << Perché mai dovremmo farlo? >> domandò il Kraag, l'uomo sorrise e con un schiocco di dita due dei Kraag che erano nelle vicinanze caddero a terra e i cervelli al loro interno sparirono nelle fauci di un grosso lupo da grandi zanne e affilati artigli. Il Kraag supremo guardò schifato la scena, era sincero non avrebbe mai voluto essere mangiato da quel strano essere, ne tanto meno che i suoi seguaci finissero nel suo stomaco, così sospirò e guardò l'uomo << affare fatto >> disse il Kraag mentre l'altro sorrise per poi fare a Lacus il segno di lasciare la ragazza a terra per poi congedarsi << Una domanda >> fece il Kraag prima che l'uomo stava per andare via << Per quale motivo? >> domandò poi, l'latro alla domanda non poté far altro che sorridere per voltare leggermente il volto << Perché è il momento di svegliarsi >>.

 

Appena mise piede nel rifugio, Mary non poté far a meno che guardarsi intorno, nonostante ci fosse già stata si era accorta di non aver avuto la possibilità di guardar meglio, notare ogni minimo dettaglio, ogni oggetto << Ohayou Gozaimasu >> esclamò lei un po' timidamente, ma non ebbe alcuna risposta << forse sono usciti >> chiese lei guardando Rocky che a sua volta la guardava scodinzolando, la ragazza sospirò delusa e quando stava per uscire una voce la fermò in tempo << Tu devi essere Mary, l'amica di April >> disse Splinter sbucando fuori dal suo Dojo, Mary si voltò verso il maestro sorridendo appena e avvicinandosi a lui << Ohayou Gozaimasu, Hajimemashite. Watashi wa Mary Kilary Tenei desu. >> fece la ragazza facendo un piccolo inchino, Splinter sorrise era da tempo che non parlava nella sua madre lingua con qualcuno ed era piacevole << Hajimemashite. Watashi wa Hamato Yoshi Splinter >> fece lui ripetendo le stesse azioni di lei, Mary sorrise per poi mostrare la scatola del te che lei aveva portato << eto...ho portato del tè >>disse facendo sorridere nuovamente Splinter che con un cenno la fece accomodare nel Dojo dove sul tavolo vi era già il bollitore d'acqua caldo. La prima cosa che colpi la sua attenzione era l'albero secolare che era esposto in bella vista in quella stanza, Mary posò delicatamente la mano su di esso guardandolo incantata << è bellissimo >> sussurrò lei, Splinter che si era messo a fare il tè, versò il contenuto in due tazze che erano sul tavolo << grazie >> sussurrò Splinter posando la teiera, Mary si sedette subito davanti al maestro senza smettere di sorridere << per cosa? >> domandò la ragazza riferendosi al suo sussurro, Splinter sorrise << bè è ovvio no? Ti sei presa cura di mio figlio senza problemi. Te ne sono grato >> disse lui facendo un piccolo chino con la testa << L'ho fatto con piacere e poi sono sicura che se ci fossi stata io al suo posto, avrebbe fatto lo stesso >> disse Mary sorridendo e prendendo la tazza aspirando l'odore del thè caldo, Spinter sorrise dolcemente prendendo la sua tazza << è più che ovvio >> disse lui assaporando anche lui l'odore dell'aroma di un thè preparato da casa << quanto mi mancava questo odore, mi ricorda casa >> continuò, contemporaneamente i due si portarono il bicchiere alla bocca sorseggiandone un sorso posandolo automaticamente sul tavolo tendendo una mano alla base della tazza e tirando un sospiro di sollievo << ottimo >> disse Splinter, Mary sorrise facendo un piccolo inchino << ne sono felice che le piaccia, la tecnica viene tramandata dalla famiglia di mia madre da anni >> disse lei guardandolo, il maestro sorrise ma poi si spense quando vide la ragazza trasformare il suo sguardo allegro e rilassato in uno triste e dispiaciuto << le prometto che farò in modo che i suoi figli, April e..si anche Casey li fermerò appena le cose si fanno più pericolose >> disse lei, Splinter sospirò e si alzò posandole una mano sulla spalla << per quanto per me è un piacere che abbiano cura del prossimo, ti auguro buona fortuna. Perché se qualcuno è in difficoltà non si tireranno indietro >> disse il maestro avvicinandosi alla foto che aveva nel suo santuario, Mary strinse i pugni, non voleva che i suoi amici si facessero del male a causa della sua curiosità, non voleva perderli dopo che finalmente era tornata serena << April pronto ! April! >> si sentì urlare dal soggiorno, in automatico la ragazza si alzò e corse a vedere. Nel soggiorno c'erano i quattro mutanti che guardavano preoccupati il T-phone che Donatello aveva in mano << C-che succede? >> domandò lei preoccupata, i quattro si aggirarono in automatico << che ci fai tu qui? >>domandò Leo sorpreso di vederla lì, Splinter li raggiunse mettendosi vicino a lei guardando i figli << ero qui per scusarmi per la mia maleducazione nei confronti del vostro maestro >> mormorò lei guardando preoccupata i quattro << dov'è April? Che succede? >> chiese infine, i quattro si guardarono per poi guardarla, Raph si avvicinò << Mary, April è stata rapita dai Kraag, ci aveva chiamata dicendo che era preoccupata per te che eri uscita di casa da sola >> spiegò lui abbassando la testa, lei lo guardò confusa << ma ...lei sa che mi so difendere da sola, sa quanto io sia sempre ben attenta, perché si è preoccupata? >>domandò lei sul punto in entrare in una crisi di panico << Pensiamo che i Kraag, o qualcuno stia cercando di clonarti per attirarci in trappola >> disse Donatello abbassando la testa, lasciando la ragazza ancora più confusa di prima. Davvero qualcuno voleva clonarla per far del male a loro? 

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