I tentacoli della strega di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Preparandosi alla guerra ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Il dolore del polpo ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Alla ricerca di una nuova balia ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Marina ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Incanto ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Come il fuoco ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Fuga ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Ritorno al mare ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Ritorno a casa ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Preparandosi alla guerra ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
ArielUrsula; segreto
Cap.1 Preparandosi alla guerra
Ariel appoggiò una mano sopra la parete di pietra, socchiuse
gli occhi e si sporse in avanti, appoggiò la fronte sulle
muraglia e sospirò. Erik le mise una mano sulla spalla,
Ariel alzò il capo e si voltò verso di lui.
"Dobbiamo tenere nostra figlia lontano dal mare. Ursula è
ancora viva, lo sai" mormorò Erik. Le iridi della moglie
divennero liquide e delle ciocche vermiglie sfuggirono alla sua coda,
finendole davanti al viso.
"Lo so, ma mio padre..." mormorò. Erik le
accarezzò la guancia e le appoggiò le labbra
sulla fronte.
"Sono convinto che le tue sorelle lo consoleranno dal non poterne
più vedere una" ribatté. Ariel strinse i pugni,
se li appoggiò al petto e si voltò dando le
spalle al marito.
"Ursula l'abbiamo sconfitta una volta. La conosco bene, era la mia
balia quando ero bambina... prima che tradisse e venisse tramutata"
ringhiò. Erik incrociò le braccia sul petto e si
appoggiò con la spalla sopra i quadrati di pietra.
"L'hai sottovalutata già una volta e ti ha quasi
trasformato" ribatté. Ariel incassò il capo tra
le spalle e abbassò la testa, conficcò i denti
nel labbro sentendo il sapore del sangue.
"Non sei più una ragazzina, sei una madre". Aggiunse il
principe, sciolse le braccia incrociate e si passò una mano
tra i corti capelli neri.
"Mi chiedo se hai paura di Ursula o del regno vicino a cui vuoi
dichiarare guerra" sibilò la rossa.
"Ora non diventare paranoica. Vedi segreti e sotterfugi ovunque"
brontolò il marito. Ariel avanzò di un paio di
passi.
"Sarà perché sono abituata a essere rinchiusa nei
castelli a causa di essi" sibilò. Si allontanò da
lui, dirigendosi verso il palazzo.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Il dolore del polpo ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt:
Ariel\Ursula; contratto
Cap.2 Il dolore del polpo
Ursula sporse il labbro inferiore e si accarezzò la
cicatrice a forma di x sul suo ventre rigonfio, i tentacoli
le fremettero.
"Ho perso tutto ancora una volta" mormorò. Si sedette sopra
una roccia e piegò in avanti il capo, i suoi capelli
argentei venivano mossi dalla corrente del mare. Socchiuse gli occhi e
si accarezzò con l'altra mano il ciondolo a forma di
conchiglia dorata che portava al collo.
"Ancora un po' e quella ragazzina sarebbe stata mia... aveva firmato il contratto"
mormorò. Strinse gli occhi e corrugò la fronte,
espirando dalle narici.
"E Re Tritone, finalmente l'avrebbe pagata" sibilò.
La sirena dai lunghi
capelli neri ridacchiò, nuotando intorno alla principessa.
"Siete stupenda, mia
signora" mormorò. La rossa si mise una corona in testa e
sbuffò, scuotendo il capo.
"Non so, sono un po'
preoccupata. Non mi va così tanto d'incontrare il mio futuro
sposo. E non mi sembra ingiusto conoscerlo per la prima volta proprio
alle nostre nozze" borbottò. La serva
abbassò il capo e nuotò all'indietro.
"Poseidone ha scelto voi
perché la vostra voce è celestiale"
bisbigliò. Le iridi azzurre della futura regina brillarono e
piegò le labbra carnose in un sorriso.
"Resterai al mio
fianco?" chiese. Ursula sorrise e annuì.
"Certamente, mia
signora" rispose.
Ursula gettò indietro la testa e gridò,
abbatté sul fondale i tentacoli alzando una nebbiolina di
polvere.
"E' colpa tua maledetto! Se non ti avesse amato, non sarebbe morta!"
ululò.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Alla ricerca di una nuova balia ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.3
Alla ricerca di una nuova balia
“Qui
a palazzo ci
comportiamo come se niente fosse, ma il
villaggio è stato dato al rogo. Centinaia di bambini del
nostro e dell’altro
regno sono rimasti orfani” sussurrò Ariel. Si
piegò in avanti e pulì il visetto
della neonata. Melody gorgogliò, allungò le mani
paffutelle verso la madre e le
sorrise.
La serva appese
un paio di stoffe
alla finestra ed espirò.
“Vostra
altezza, vostro
marito non vorrebbe sentirvi parlare
così” ribatté. Ariel si mise una ciocca
dietro l’orecchio e fece ondeggiare la
culla. Le iridi azzurre della neonata tendevano al verde-acqua e un
ciuffetto
moro le ricadeva davanti al viso.
“Voglio
vedere cosa
vorrà sentirmi dire quando acqua e cibo
avranno difficoltà ad arrivare anche al castello”
ribatté gelida Ariel. La
serva socchiuse gli occhi, ispessendo le rughe sul proprio viso
giallastro.
“Vostra
altezza, cosa avete
intenzione di fare per la balia?
Non ne avete una da quando…” mormorò.
Ariel guardò la piccola stringerle l’indice
con la manina.
“Da
quando si sono chiusi i
confini con il regno vicino?”
domandò. La serva tolse un panno asciutto dal filo metallico
e lo strinse al
petto.
“Ne
troveremo
un’altra. Moltissime donne verranno qui,
sperando che quel posto le salvi dalla guerra e dalla
miseria” mormorò Ariel.
Melody fece un paio di versetti striduli.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Marina ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Attenzione. Qui parto dall'idea che Ursula, prima di essere lei, era
Marina, la balia di Ariel. E che è diventata un polpo
proprio come punizione, maledizione da parte di Re Tritone; ecco
perché si vuole vendicare.
Cap.4 Marina
Ariel
sbadigliò,
alzò ed abbassò la gamba facendo
gorgogliare la figlia accomodata su di essa. La piccola le prese una
ciocca vermiglia e se la
mise in
bocca, ricoprendola di saliva. La madre le tolse i capelli dalla
boccuccia e
gliela pulì con il bavaglino.
“La
prossima”
disse. La cameriera ruotò gli occhi ed espirò.
“Possibile che
non le vada
bene nessuna delle balie?”
brontolò a bassa voce. Ariel si voltò verso la
finestra, osservando la visuale
bloccata dal muro. Espirò rumorosamente, udiva provenire
da fuori in lontananza
il gorgoglio del mare.
“Cos’hai
detto?” domandò. Accarezzò la testa di
propria
figlia lì dove c’era l’unico ciuffetto
moro.
“Niente vostra
altezza” sussurrò la cameriera, avvampando.
“Che entri la
prossima!” gridò. Melody gorgogliò e
dimenò i
piedini, battendo le manine paffutelle. Ariel sgranò gli
occhi vedendo una
donna dai lunghi capelli viola e cotonati entrare, il battito cardiaco
le
accelerò.
“Ursula”
disse.
La sconosciuta batté un paio di volte le
palpebre e s’indicò.
“Io? Sono
Marina, non vi
ricordate di me?” domandò. Ariel
sorrise e le corse incontro.
“Marina, la mia
balia?” chiese. Marina annuì e
s’indicò.
“Lo so, ho perso
la coda,
ma è stata la giusta punizione
insieme all’esilio per i miei errori, di cui mi sono
pentita” rispose.
< Sì,
sono io,
Ursula. In realtà è stata la magia a
ridarmi questo aspetto stupendo senza coda. Ursula è
l’orrido nome che mi venne
dato, insieme a strega del mare, quando tuo padre mi rese un orrendo
polipo. Io
ero la più bella delle sirene, dopo tua madre >
pensò. Ariel le porse
Melody.
“Non potevo
desiderare mani
miglior in cui affidare mia
figlia” sussurrò.
<
Eppure ero convinta che Marina è Ursula fossero la medesima
persona. Forse si trattava della sorella, anche lei avevo sentito dire
fosse stata maledetta > pensò.
Marina
le sorrise.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Incanto ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Nightcore Water.
Cap.5 Incanto
“Assomiglia
così
tanto a lei” sussurrò Marina. Camminò
avanti ed indietro per la stanza, strinse un pugno e
conficcò le unghie nella
pelle.
<
L’incantesimo che
cambia le mie fattezze durerà anche nel caso in cui io debba
perdere diverso tempo >
rifletté. Accarezzò l’opale che portava
al
collo ed espirò rumorosamente.
“Ho perso
metà
dei miei incantesimi per arrivare qui, uccidere
lei e sua figlia, ma…”. Inspirò e
rabbrividì. Raggiunse una parete e vi
appoggiò la mano contro.
“Ha gli stessi
occhi della
mia amata signora. Anche Atena
aveva nello sguardo il peso di una donna che ha dovuto sposare un
sovrano che
ha consumato il suo amore e la sua voglia di vivere giorno per
giorno”
bisbigliò. Una lacrima le rigò il viso e
chinò il capo, una ciocca viola vaporosa
le coprì il viso tondeggiante. Si grattò il
mento, si voltò verso la finestra
con la tenda tirata facendo ondeggiare i suoi orecchini a forma di
conchiglia.
“…
Sarebbe
un’uguale vendetta se l’adorata figlia
più
piccola mi amasse. E così sarebbe come riavere Atena, ma
questa volta
innamorata di me” si disse. Si massaggiò il petto
tra i seni prosperosi.
“Sì,
perché uccidere Ariel, quando posso ottenere da lei la
felicità che mi è stata sottratta?”
sibilò. Strinse l’opale nella mano ed
espirò.
“Confido in te,
dove ho
messo tutte le anime che ho
raccolto, compresa quella di mia sorella”
sussurrò. Chiuse gli occhi, aprì la
bocca ed iniziò a cantare. Un filo dorato uscì
dalle sue labbra, si diffuse
nella stanza, scese sul pavimento strisciando e proseguì
sotto la porta, si
dipanò lungo i corridoi, risalì i gradini fino
alla camera da letto della
regina. S’infiltrò nella stanza dal buco nella
serratura, mentre la melodia cadenzata
si faceva più veloce. Ariel mugolò, socchiuse un
occhio vedendo la luce della
luna filtrare dalla finestra. Il filamento dorato strisciò
da sotto il letto
della rossa, le avvolse il collo e gli occhi di Ariel divennero dorati.
“Questa voce…”biascicò.
La sua mente si svuotò e ridacchiò, arrossendo.
Il filo dorato scomparve negli
occhi dorati della regina.
Ursula sorrise, raggiunse
la propria
finestra e scostò la
tenda. I denti candidi del suo sorriso brillarono illuminati dalla luce
della
luna piena.
“Sarai mia per
l’eternità” sussurrò.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Come il fuoco ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta per la Fanfiction challenge II.
Prompt: Sole
Cap.6 Come il fuoco
Ariel si
abbassò le
spalline del vestito, le sue iridi erano
dorate e si riflettevano vacue nel vetro della finestra. Ursula si
sedette alle
sue spalle, le cinse la vita con il braccio e le baciò il
collo dalla pelle
rosea. Ariel mosse meccanicamente la testa di lato. Ursula le
passò la mano nei
voluminosi capelli rossi, il letto sotto di loro cigolava.
Ariel sentì la
figlia
gorgogliare, sbatté un paio di volte
le palpebre e si voltò verso la bambina. I suoi muscoli si
rilassarono quando
la vide addormentata. Ursula le scese il vestito fino a scoprirle i
seni
rigonfi e se la appoggiò al ventre.
“Mi
occuperò io
di te e della tua bambina. Sarò lì, dove tuo
marito non c’è, per seguire la gloria e la
guerra” le disse gentilmente. Il suo
respiro veloce risuonava nell’orecchio della rossa.
La luce aranciata del
tramonto si
riverberava nella stanza.
“Siamo sempre
state sole“
sussurrò Ursula. Ariel si voltò e
sfiorò le guance di Ursula.
“Il fuoco mi
è
sempre piaciuto, avrei potuto sfiorarlo, ma
ho scoperto che non potevo” mormorò. Ursula la
fece stendere sul letto e le
sfilò del tutto il vestito, accarezzandole le gambe.
“Toccare te,
sarà come toccare le fiamme?” domandò
con voce
tremante Ariel. La più grande si leccò le labbra.
“Sì”
rispose.
“Allora credo al
fatto che
non mi lascerai sola. Due fiamme,
insieme, sono un incendio che non si può più
scindere” mormorò Ariel.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Fuga ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta per 'I prompt del lunedì' di 'Il giardino di Efp'.
Prompt: "E se
ci fosse un conto alla rovescia anche
per
smettere di amarti? Se ci fosse un conto alla rovescia anche per la
fine del mondo? "
Cap.7 Fuga
Ariel
guardò la muraglia attraverso la finestra, in una mano
stringeva una missiva, la pergamena era spiegazzata ed umida.
"Il
sovrano del paese vicino ha vinto la guerra. Ha ucciso il suo nemico e
così il re mio sposo è morto. Mia figlia
crescerà senza padre e questo regno cadrà"
spiegò, mentre le lacrime le rigavano il volto.
Ursula
strinse le labbra e le accarezzò il viso, inumidendosi le
dita.
<
Se torno in fondo al mare l'incantesimo che la rende mia si
scioglierà. E se anche non dovesse succederà,
dovrò farlo io, o re Tritone ci scoverà >
pensò. Indietreggiò di un paio di passi e
sospirò.
"Non
potete scappare?" domandò. Ariel si voltò,
facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi.
"Le
serve ci stanno provando, ma la barriera ci impedisce vie di fuga
sicure. Ci individuerebbero" spiegò. Marina
incassò il capo tra le spalle.
"E'
un conto alla rovescia per la fine" bisbigliò. Ariel
congiunse le mani e sgranò gli occhi.
"E se ci fosse un conto alla rovescia anche
per
smettere di amarti? Se ci fosse un conto alla rovescia anche per la
fine del mondo?" domandò con voce spezzata.
"Tornerei
dalla morte per te" sibilò Ursula. Rabbrividì
alle proprie parole e strinse un pugno.
<
Sono finita prigioniera del mio stesso mondo incantato >
pensò. Ariel si nascose il viso tra le mani.
"Il
re nemico ha già una figlia. Potrei convincere la sua sposa
ad adottare mia figlia, ma per me non c'è altra scelta che
la morte" esalò. Lasciò ricadere le braccia,
mantenendo lo sguardo basso. Ursula le prese il mento e le
alzò il capo.
"No.
Prendete vostra figlia. Torneremo tutte e tre al mare" disse,
guardandola in viso. Ariel socchiuse gli occhi.
"Allora
era vero. Sei Ursula, ti avevo riconosciuto" bisbigliò. La
strega del mare boccheggiò.
"E...
e non mi avete scacciato?" domandò con voce tremante.
Gli
occhi di Ariel da oro tornarono azzurri.
"Non
avevo certezza, ma in questo mondo di sotterfugi ho compreso che tu non
potevi essere tanto diversa da me. Siamo solo entrambe prigioniere di
un castello" spiegò Ariel.
Ursula
cadde in ginocchio ai suoi piedi e le prese la mano.
"Voi
siete come vostra madre e non posso fare a meno di amarvi. Perdonatemi
per tutto il male che vi ho fatto" gemette. Ariel sorrise, si
piegò in avanti e le baciò la fronte.
"Ti
farai perdonare aiutandomi a crescere Melody nelle
profondità. Lontano da ogni catena, soprattutto quelle di
palazzo" rispose. Ursula si portò una mano al petto.
"Ve
lo giuro" promise. Ariel piegò di lato il capo.
"E
una volta al sicuro parleremo delle povere anime prigioniere" disse e
Ursula avvampò, chinando il capo.
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Capitolo 8 *** Cap.8 Ritorno al mare ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Ho preso ispirazione anche dai cartoni animati di serie B che hanno
fatto su Ariel della Disney, fanno anche loro parte della mia infanzia.
Scritta per 'I prompt del lunedì' di 'Il giardino di Efp'.
Prompt: "Ti
ricordi di me? "
Cap.8 Ritorno al mare
"Non l'avete ancora trovata, dopo tutti questi anni?"
domandò Re Tritone. Si sporse dal trono e guardò
il granchio ai piedi del trono.
"No vostra altezza, ci dispiace. Sembra quasi sparita nel nulla" disse
Sebastian, abbassando lo sguardo.
Re Tritone chiuse gli occhi e si passò la mano sul volto,
segnato dalle rughe.
"Non avrei mai dovuto lasciarla andare nel mondo degli uomini"
esaltò.
"Vostra maestà, avete altre figlie" fece notare un delfino.
Re Tritone gli puntò il suo tridente dinnanzi al muso.
"Ognuna delle mie figlie è un bene prezioso e inestimabile"
sibilò.
"Sin da ragazza sono sempre stata quella che vi ha fatto più
penare. Non è la mia prima fuga" disse una voce femminile
alle sue spalle.
"Ariel!" gridò il Tritone. Si voltò di scatto e
vide la figura della figlia. La giovane indossava una lunga gonna rosa
a coprire la gonna da pesce.
"A-Ariel" biascicò Sebastian, sgranando gli occhi.
"Ti ricordi di me? Visto quante poche volte sei venuto a trovarmi,
ormai ne dubitavo. E Flanders? Ancora mi pensa?" domandò
Ariel. Re Tritone corse verso la figlia e la abbracciò,
passandole attraverso.
"Che inganno è mai questo?!" tuonò. Ariel
nuotò verso sinistra.
"Nessun inganno. Semplicemente non sono ancora pronta a tornare a
palazzo" spiegò. Si passò una mano tra i capelli
rossi.
"Allora che maleficio..." biascicò il sovrano.
"Ricordi quando mi vietasti di correre dietro a quell'ippocampo, ma io
non ne volli sapere? Ero così testarda che non mi resi conto
che non era il cavallo adatto a me" lo interruppe Ariel. Re Tritone
annuì, alcune ciocche candide gli sferzarono il viso.
"Certo che ricordo" rispose.
"Con Erik è stato lo stesso. Purtroppo avevi ragione sugli
esseri umani" spiegò Ariel, allargando le braccia.
Re Tritone si passò la mano nella lunga barba candida.
"Perché non torni a casa, figlia mia?" domandò.
"Perché ho trovato la persona adatta a me.
Tornerò solo se perdonerai la strega del mare"
"Inaudito!" strepitò Sebastian.
"Non dirmi che ora pensi di amare lei" gemette Re Tritone. Ariel
sorrise.
"Il secondo cavallo marino che ho avuto sembrava ancora più
indomabile del precedente, ma in realtà era una cavalluccia
dolcissima. Ricordi? Tornerò se darai un'altra change alla
più cara amica di mia madre"
"Non crederete alle menzogne che vi ha raccontato" ringhiò
il delfino. Ariel incrociò le braccia al petto.
"Sta a te decidere padre se preferite perdere una figlia e una nipote
per orgoglio o no" disse. La sua figura scomparve.
****************
Ariel fece esplodere la bolla dorata davanti a sé.
"Come vedi, sei potentissima anche utilizzando la magia benigna della
'stella marina sacra'" disse. Si voltò e nuotò, i
capelli vermigli le flutttuavano intorno al viso. Raggiunse un masso e
vi si accomodò, facendo ondeggiare la lunga coda.
Osservò la figlia intenta a dimenare la sua coda da sirena.
I lunghi capelli neri le ondeggiavano intorno al viso tondo. La piccola
era intenta a cercare di catturare le due murene, che si nascosero
dietro una roccia.
"Se non era per te, non avrei mai avuto il coraggio di fare un simile
cambio. E nemmeno di credere alla leggenda di quella stella marina che
esaudiva i desideri" borbottò Ursula.
"Suvvia, non sei tanto male come strega buona" disse Ariel. Ursula si
sedette sulla sabbia accanto a lei.
"Se ti perdonerà, avrò un unico rammarico" disse
Ariel. Si sporse e prese un tentacolo della donna polpo.
"Mi mancheranno questi, si fanno dei giochini davvero carini"
bisbigliò. Ursula avvampò e tossì un
paio di volte.
"Sei proprio una selvaggia" brontolò. Ariel
scoppiò a ridere.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Ritorno a casa ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.9 Ritorno a casa
Ariel accarezzò il
davanzale in corallo della finestra.
“Ancora non ci credo che
sono finalmente a casa” mormorò.
Ursula schioccò la lingua sul palato.
“Trovo di cattivo gusto
arredare la stanza di una donna e
della sua compagna come la cameretta di una bimba”
borbottò Ursula. Ariel nuotò
fino a lei e le prese una guancia, tirandogliela.
“Su musona, abbiamo vinto.
E questa è solo la prova che per
mio padre sarò sempre la sua adorabile bambina”
ribatté. Ursula schioccò la
lingua sul palato.
“Melody ha fatto in tempo a
compiere un altro anno prima che
si convincesse” si lamentò. Ariel le diede un
bacio sulla fronte e Ursula
arrossì.
“Hai di nuovo fatto la
figura della strana con le tue
sorelle” mormorò l’ex-strega del mare.
Ariel girò su se stessa con le braccia
aperte.
“Ormai sono
abituata” ribatté. Ursula inarcò un
sopracciglio.
“Non ti senti
offesa?” domandò. Ariel piegò la testa
a
destra e a sinistra.
“No, mi vogliono bene e
alla fine perdonano ogni mia
stranezza. E tu hai cresciuto anche loro, vedrai che ti
perdoneranno” rispose.
Ursula assottigliò gli occhi.
“E io dovrò
perdonare loro, suppongo” borbottò.
“Beh ti hanno dato qualcosa
per cui valga la pena” disse
Ariel. Si alzò dal letto a forma di conchiglia gigante e
afferrò l’altra per il
braccio. La trascinò fino a uno specchio alto quanto lei e
ve la mise davanti.
“Ti hanno dato il corpo che
avevi prima, quello con i lunghi
capelli neri. La tua bellezza, il tuo fisico, ma ti hanno lasciato i
tentacoli”.
Aggiunse, indicando il riflesso.
“Quello fa felice
te” ribatté Ursula. Socchiuse gli occhi e
ridacchiò.
Ariel le nuotò alle
spalle, la abbracciò appoggiandole il
mento sulla spalla e le avvicinò le labbra
all’orecchio.
“Perché, non
vuoi sperimentare i tuoi nuovi tentacoli con
me?” domandò seducente. Ursula ghignò e
si voltò, sfiorandole il mento con un
tentacolo.
“Perché
no?” domandò. Con le mani le fece scivolare le
spalline della camicia da notte che indossava, lasciandola ignuda. Con
un
tentacolo le avvolse la coda, con un altro le accarezzò le
guance, un terzo
glielo passò tra i capelli e con un quarto le strinse un
seno. Ariel ridacchiò
e ne prese un quinto, baciandolo.
“Grazie a te sono
finalmente libera e felice” sussurrò.
Ursula sorrise.
“E grazie a te non sono
più sola” rispose.
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