Phobos di CelesteKus (/viewuser.php?uid=70402)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Agorafobia ***
Capitolo 2: *** #2: Aclufobia ***
Capitolo 3: *** #3: Cinofobia ***
Capitolo 1 *** #1: Agorafobia ***
#1:
Agorafobia
L'agorafobia è una sensazione di grave disagio che l'individuo prova
allorché si ritrova in ambienti non familiari e teme di non riuscire a
controllare la situazione, specie ove vi sia difficoltà a trovare una fuga
immediata verso un luogo sicuro.
S'erano
misurate l'altezza con un metro da sarta, segnando le tacche su un tronco
d'albero.
Ino-chan era alta solo tre centimetri più di lei, ma in quello spazio alto tre
dita
c'era tutta la sicurezza di cui Sakura aveva bisogno per andare avanti (in quel mondo
così immenso, così vasto, così grande).
Quando le capitava di respirare affannosamente e di sentire il cuore sbattere
contro la cassa toracica come un piccolo passero impazzito, quei tre centimetri erano accanto a lei.
Ino-chan cercava di consolarla (sei orribile quando piangi!) poi,
vedendo che non si riprendeva, le accarezzava i capelli, a volte glieli
intrecciava, e le raccontava i pettegolezzi che aveva sentito per distrarla.
A volte ne era a corto e se ne inventava di nuovi, a volte così surreali e
improbabili che Sakura faticava a crederci. Ma andava bene anche così.
E, se tutto quello non bastava, la abbracciava finché
il suo respiro si faceva meno affannoso e l'uccellino nel petto smetteva di far frullare
le ali.
Era quello, più della voce rassicurante, delle notizie inventate, di due codini
ai lati della nuca malfatti al lato della nuca.
Era il semplice gesto di due braccia esili che le cingevano le spalle e lo
spazio vertiginoso del giardino della scuola diminuiva. In un attimo, a
Sakura quel mondo (così immenso, così vasto,
così grande) sembrava restringersi per farsi più adatto a lei, almeno un poco.
Guardando Sasuke-kun
-lui, che la faceva sentire piccola e stupida e col cuore in fiamme- si chiese,
nel dubbio di un secondo, se era valso la perdita di quei tre centimetri.
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#2: Aclufobia [Sasuke-centric]
Citazione prese da Wikipedia, ob u_ù |
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Capitolo 2 *** #2: Aclufobia ***
#2: Aclufobia
"L'acluofobia
è la paura dell'oscurità
e del buio."
Sasuke si ricordava che, quando
ancora era moccioso, ogni notte si rifugiava sotto le coperte e si copriva la
testa col cuscino, stando bene attento a non lasciar fuori neanche un lembo di
pelle (soprattutto il collo. Si sa, i mostri adorano succhiare sangue dal
collo dei bambini.)
Il suo mondo finiva lì, tra l'inizio trapuntato della stoffa e il fondo morbido
del futon. Pensava che quello bastasse, per tenere lontano quelle ombre
cattive.
Ripensandoci, Sasuke dovette ammettere che era un pensiero stupido e che di
certo dei mostri non si sarebbero fermati davanti ad un fagotto tremante. Ma,
kami, aveva sei anni e con quelli tutto il diritto di fare pensieri stupidi.
A volte, soprattutto quando pioveva e l'acqua scorreva sulla finestra
disegnando ombre cangianti sul muro, tutto quello non bastava a
tranquillizzarlo. Così prendeva il cuscino e percorreva in punta di piedi il
corridoio che portava alla camera Itachi, attento ad non fare rumore.
Da suo padre no, né da sua madre: da nii-san andava a chiedere difesa.
E lui lo guardava seccato con gli occhi appannati dal sonno. Spesso lo prendeva
in giro, ma a volte, dopo giornate logoranti passate sul campo d'allenamento,
scivolava silenziosamente sul lato sinistro, borbottando frasi che, per
fortuna, Sasuke non riusciva comprendere.
E a quei tempi, Sasuke pensava che una delle "piccole gioie della vita" di cui
gli parlava la zia, fosse il dormire abbracciati a suo fratello, con il suo
respiro rassicurante vicino all'orecchio.
I mostri non l'avrebbero mai
sconfitto, Itachi.
Dopo i sette anni, però, non ci fu
più calore, né nei letti e sottoscala, né nelle cucine e nei soggiorni. In ogni
angolo di villa Uchiha c'era solo silenzio, a volte assenti bisbigli, l'eredità
lasciata dai defunti insieme alle macchie di sangue che proprio non si
riuscivano a togliere dal legno dei tatami.
(I fantasmi sono poco avvezzi al consolare e a lasciare
il lato destro dei propri giacigli, ma a fare in modo di non venir dimenticati,
oh sì!, in quello riescono benissimo.)
E Sasuke dovette imparare a conviverci, con l'oscurità.
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#3: Cinofobia [MinatoxKushina]
Ringrazio SHIKA CHAN,
bambi88 e Kaho_chan per aver lasciato una recensione alla flash su
Sakura, mi ha fatto piacere leggere le vostre opinioni :*
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Capitolo 3 *** #3: Cinofobia ***
3#
NdA: pare che gli yokai,
gli spiriti da cui ha preso spunto Kishimoto per ideare i vari Bijuu, fossero
visibili agli animali domestici quali gatti e cani (infatti era usanza nel
vecchio Giappone, anche nelle famiglie più povere, tenere un cane per fargli
fare da guardia contro gli spiriti malevoli visto che si riteneva che l'abbaiare
di questo riuscisse a scacciarli).
3#: Cinofobia
"La cinofobia è un'anormale
paura e repulsione verso i cani."
C'era, in Kushina, una strana
rabbia che Minato non s'era mai riuscito a spiegare. Scorreva sottopelle, nelle
vene, dura di tendini e nervosa, invisibile come un gorgo neonato sotto la
superficie calma di un lago. Ma c'era, sempre. Anche quando non esplodeva in
litigi e vendette, anche quando non torturava il corpo di un avversario già morto,
anche nelle missioni non uccideva più di quanto fosse richiesto.
Minato ne aveva timore.
Un guaito, subito rimpiazzato da un ringhio sordo.
Minato doveva averla guardata
sorpreso. Dopo che aveva rifilato un calcio a Shiroi, il vecchio cane di suo padre, Kushina gli
aveva dato le spalle, tremando un poco.
"Odio i cani."
E il tono della sua voce non era
il suo.
Shiroi la stava fissando con gli
occhi gialli dilatati, ringhiando e scoprendo le zanne, scosso da brividi che
gli attraversano il corpo. Minato lo prese per il collare e lo trascinò di peso
fuori dalla stanza, in giardino, nonostante il cane si divincolasse. Quando
passò vicino a Kushina diede un strattone per liberarsi della morsa,
inutilmente, e continuò ad abbaiarle contro finché non fu chiuso fuori.
"Sembra che il sentimento sia
ricambiato."
A quelle parole Kushina si voltò verso di lui e ridacchiò
nervosamente, un po' a disagio. Ed era tornata Kushina Pizzicalaluna,
KushinaSorrisoSpicchioDiSole, KushinaAnegoChan, Kushina che
al loro primo incontro come biglietto da visita gli aveva rifilato un pugno da
fargli dolere i denti per due giorni.
Rideva arricciando lievemente il
naso e le sue mani erano ancora il posto che lui chiamava casa.
Bene. Andava tutto bene.
Minato sorrise di rimando, sollevato.
Dal giardino, l'ululato di Shiroi.
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#4: Iconofobia [Itachi-centric]
Ringrazio bambi88 e
ryanforever che hanno commentato la scorsa flash.
Mi scuso per il ritardo, ma sto
lavorando a una long che vedrà presto la luce e non avevo tempo da dedicare a
questa raccolta.
Ringrazio inoltre rekichan
per il parere e il betaggio. Grazie, sei stata un'ottima beta, e io sono una
pigrona che non ne vuole fare una one-shot ._.
CK
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