Phobos

di CelesteKus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Agorafobia ***
Capitolo 2: *** #2: Aclufobia ***
Capitolo 3: *** #3: Cinofobia ***



Capitolo 1
*** #1: Agorafobia ***


#1: Agorafobia

L'agorafobia è una sensazione di grave disagio che l'individuo prova allorché si ritrova in ambienti non familiari e teme di non riuscire a controllare la situazione, specie ove vi sia difficoltà a trovare una fuga immediata verso un luogo sicuro.

S'erano misurate l'altezza con un metro da sarta, segnando le tacche su un tronco d'albero.
Ino-chan era alta solo tre centimetri più di lei, ma in quello spazio alto tre dita c'era tutta la sicurezza di cui Sakura aveva bisogno per andare avanti (in quel mondo così immenso, così vasto, così grande).
Quando le capitava di respirare affannosamente e di sentire il cuore sbattere contro la cassa toracica come un piccolo passero impazzito, quei tre centimetri erano accanto a lei.
Ino-chan cercava di consolarla (sei orribile quando piangi!) poi, vedendo che non si riprendeva, le accarezzava i capelli, a volte glieli intrecciava, e le raccontava i pettegolezzi che aveva sentito per distrarla.
A volte ne era a corto e se ne inventava di nuovi, a volte così surreali e improbabili che Sakura faticava a crederci. Ma andava bene anche così.
E, se tutto quello non bastava, la abbracciava finché il suo respiro si faceva meno affannoso e l'uccellino nel petto smetteva di far frullare le ali.
Era quello, più della voce rassicurante, delle notizie inventate, di due codini ai lati della nuca malfatti al lato della nuca.
Era il semplice gesto di due braccia esili che le cingevano le spalle e lo spazio vertiginoso del giardino della scuola diminuiva. In un attimo, a Sakura quel mondo (così immenso, così vasto, così grande) sembrava restringersi per farsi più adatto a lei, almeno un poco.

Guardando Sasuke-kun -lui, che la faceva sentire piccola e stupida e col cuore in fiamme- si chiese, nel dubbio di un secondo, se era valso la perdita di quei tre centimetri.





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#2: Aclufobia [Sasuke-centric]

Citazione prese da Wikipedia, ob u_ù

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Capitolo 2
*** #2: Aclufobia ***


#2: Aclufobia

"L'acluofobia è la paura dell'oscurità e del buio."

Sasuke si ricordava che, quando ancora era moccioso, ogni notte si rifugiava sotto le coperte e si copriva la testa col cuscino, stando bene attento a non lasciar fuori neanche un lembo di pelle (soprattutto il collo. Si sa, i mostri adorano succhiare sangue dal collo dei bambini.)
Il suo mondo finiva lì, tra l'inizio trapuntato della stoffa e il fondo morbido del futon. Pensava che quello bastasse, per tenere lontano quelle ombre cattive.
Ripensandoci, Sasuke dovette ammettere che era un pensiero stupido e che di certo dei mostri non si sarebbero fermati davanti ad un fagotto tremante. Ma, kami, aveva sei anni e con quelli tutto il diritto di fare pensieri stupidi.
A volte, soprattutto quando pioveva e l'acqua scorreva sulla finestra disegnando ombre cangianti sul muro, tutto quello non bastava a tranquillizzarlo. Così prendeva il cuscino e percorreva in punta di piedi il corridoio che portava alla camera Itachi, attento ad non fare rumore.
Da suo padre no, né da sua madre: da nii-san andava a chiedere difesa.
E lui lo guardava seccato con gli occhi appannati dal sonno. Spesso lo prendeva in giro, ma a volte, dopo giornate logoranti passate sul campo d'allenamento, scivolava silenziosamente sul lato sinistro, borbottando frasi che, per fortuna, Sasuke non riusciva comprendere.
E a quei tempi, Sasuke pensava che una delle "piccole gioie della vita" di cui gli parlava la zia, fosse il dormire abbracciati a suo fratello, con il suo respiro rassicurante vicino all'orecchio.

I mostri non l'avrebbero mai sconfitto, Itachi.

Dopo i sette anni, però, non ci fu più calore, né nei letti e sottoscala, né nelle cucine e nei soggiorni. In ogni angolo di villa Uchiha c'era solo silenzio, a volte assenti bisbigli, l'eredità lasciata dai defunti insieme alle macchie di sangue che proprio non si riuscivano a togliere dal legno dei tatami.
(I fantasmi sono poco avvezzi al consolare e a lasciare il lato destro dei propri giacigli, ma a fare in modo di non venir dimenticati, oh sì!, in quello riescono benissimo.)

E Sasuke dovette imparare a conviverci, con l'oscurità.

 

 

 

 

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#3: Cinofobia [MinatoxKushina]

 

 

Ringrazio SHIKA CHAN, bambi88 e Kaho_chan per aver lasciato una recensione alla flash su Sakura, mi ha fatto piacere leggere le vostre opinioni :*

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Capitolo 3
*** #3: Cinofobia ***


3#

NdA: pare che gli yokai, gli spiriti da cui ha preso spunto Kishimoto per ideare i vari Bijuu, fossero visibili agli animali domestici quali gatti e cani (infatti era usanza nel vecchio Giappone, anche nelle famiglie più povere, tenere un cane per fargli fare da guardia contro gli spiriti malevoli visto che si riteneva che l'abbaiare di questo riuscisse a scacciarli).

 

 

 

3#: Cinofobia

"La cinofobia è un'anormale paura e repulsione verso i cani."

C'era, in Kushina, una strana rabbia che Minato non s'era mai riuscito a spiegare. Scorreva sottopelle, nelle vene, dura di tendini e nervosa, invisibile come un gorgo neonato sotto la superficie calma di un lago. Ma c'era, sempre. Anche quando non esplodeva in litigi e vendette, anche quando non torturava il corpo di un avversario già morto, anche nelle missioni non uccideva più di quanto fosse richiesto.

Minato ne aveva timore.
 



Un guaito, subito rimpiazzato da un ringhio sordo.

Minato doveva averla guardata sorpreso. Dopo che aveva rifilato un calcio a Shiroi, il vecchio cane di suo padre, Kushina gli aveva dato le spalle, tremando un poco.

"Odio i cani."

E il tono della sua voce non era il suo.

Shiroi la stava fissando con gli occhi gialli dilatati, ringhiando e scoprendo le zanne, scosso da brividi che gli attraversano il corpo. Minato lo prese per il collare e lo trascinò di peso fuori dalla stanza, in giardino, nonostante il cane si divincolasse. Quando passò vicino a Kushina diede un strattone per liberarsi della morsa, inutilmente, e continuò ad abbaiarle contro finché non fu chiuso fuori.

"Sembra che il sentimento sia ricambiato."

A quelle parole Kushina si voltò verso di lui e ridacchiò nervosamente, un po' a disagio. Ed era tornata Kushina Pizzicalaluna, KushinaSorrisoSpicchioDiSole, KushinaAnegoChan, Kushina che al loro primo incontro come biglietto da visita gli aveva rifilato un pugno da fargli dolere i denti per due giorni.

Rideva arricciando lievemente il naso e le sue mani erano ancora il posto che lui chiamava casa.

Bene. Andava  tutto  bene.

Minato sorrise di rimando, sollevato.

 

Dal giardino, l'ululato di Shiroi.

 

 

 


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#4: Iconofobia [Itachi-centric]

 

Ringrazio bambi88 e ryanforever che hanno commentato la scorsa flash.

Mi scuso per il ritardo, ma sto lavorando a una long che vedrà presto la luce e non avevo tempo da dedicare a questa raccolta.

Ringrazio inoltre rekichan per il parere e il betaggio. Grazie, sei stata un'ottima beta, e io sono una pigrona che non ne vuole fare una one-shot ._.

CK

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