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di pickingupwords
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh, Evans, non cambi mai. ***
Capitolo 2: *** Sai per caso come si fa la pasta all'uovo? ***
Capitolo 3: *** Che ha fatto Peter? ***
Capitolo 4: *** Cos'è? La squadra di difesa di Lily Evans? ***
Capitolo 5: *** Oh, quante cose so di te, Evans, nemmeno te lo immagini ***
Capitolo 6: *** Scusa se continuo a spezzarti il cuore ***
Capitolo 7: *** Another You. ***



Capitolo 1
*** Oh, Evans, non cambi mai. ***


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Oh, Evans, non cambi mai.





 
Lily

James


Emmeline
 



11.37 del mattino

 

-Evans? Sei proprio tu?

 

Lily fece un salto non appena ricevette il messaggio.
James Potter, di nuovo.
Non gli rispose.


12.15 del pomeriggio.

-Potter, sei tornato a tormentarmi.

-Oddio, sei davvero tu, luce dei miei occhi!

-Non sentivo queste smancerie dalla scuola superiore, pensavo fossi cresciuto almeno un po'

Maledetta la sua amica che l'aveva fatta iscrivere a Facebook, Lily aveva sempre odiato quei social network, pensava violassero ogni parte della tua vita privata; ma Emmeline l'aveva convinta ormai qualche mese fa e in qualunque caso lei non lo usava mai.

 

12.25 del pomeriggio.

-Oh, Evans, non cambi mai

-Nemmeno tu a quanto pare... Sto studiando, puoi lasciarmi in pace?

-Che università fai?

-Una in cui è necessario studiare per passare gli esami. E' stato come sempre spiacevole, ora devo andare

-Dai, fai la seria! Voglio solo parlare un po'!


Lily si morse il labbro inferiore, dubbiosa, ma alla fine si decise.


-Ok, sto studiando letteratura inglese.

-Davvero? E come ti trovi?

-Benissimo, grazie. Te, invece, che fai?

-Sto studiando legge.


Lily rise.


-Legge, tu?

-Sì, perché?

-Non ti facevo il tipo

-Tranquilla, Evans: seguo anche un corso d'arte

-Ora ti riconosco un po' di più


-Forse dovremmo trovarci e parlare un po': non ci vediamo da tanto

-No, Potter. Non ricominciare

-E' solo per parlare, Evans

-Non siamo mai stati grandi amici

-Oh, ma smettila, l'ultimo anno eravamo molto più uniti: sei tu che hai tagliato i ponti finita la scuola

-Avevo bisogno di star da sola e pensare al mio futuro

-Beh, ora che ci hai pensato potremmo anche parlarne, solo per rivederci

-No, non posso, ho molti esami

-Per favore, Evans! Ho solo voglia di vedere di nuovo la tua chioma rossa e i tuoi bellissimi occhi!

-Smettila. Devo andare. Ciao

-Oh, ma dai, Rossa...

 

12.45 del pomeriggio.

-Rossa?

-Ok, va bene, ho recepito il messaggio.

 

2.54 del pomeriggio


-Emmeline, ti odio.

-Che è successo? Che ho fatto?

-Mi hai fatta iscrivere a quel Facebook e adesso James Potter mi ha trovata e mi tormenta come al liceo!

-Ma smettila, davvero?

-Giuro!

-Puoi sempre bloccarlo se ti dà tanto fastidio, non è come nella vita reale: qua puoi fermare i suoi approcci, se vuoi

-Penso lo farò, allora

-Però non essere precipitosa... Ti ricordi come ti eri avvicinata a lui l'ultimo anno?

-Oh, no: non anche tu

-Cosa c'è? E' vero, Lily! Non dire il contrario! Iniziavi a provare qualcosa per lui!

-Non ho mai provato niente per James Potter se non nervosismo e irritazione

-Smettila, sai anche tu che non è così

-E' così, invece, non devo smettere proprio niente

-Lily... Me l'hai confidato tu stessa una sera

-Non tirare fuori quella storia: ero ubriaca!

-Da ubriachi si dicono le più grandi verità e vuoi sapere quale è stata la tua? Hai detto, citando testualmente: “Credo di
essermi innamorata di James Potter”


-Avevo bevuto

-Ed eri sincera

-No

-Sì, lo eri

-Non ti rispondo nemmeno più. Lo blocco e torno a studiare in pace. Fra due giorni ho un esame

-Stai sbagliando, Lily

-Ciao, Em

-Sei una testa dura!


9.45 di sera

-Volevo solo dirti che ho intenzione di bloccarti, giusto per essere onesta


10.57 di sera

-Che maleducazione, Evans
Mandato alle 10.57, ricevuto alle 10.57

-Ricevi ancora i miei messaggi... Non mi avevi bloccato?

-Volevo solo vedere come avresti reagito

-Come no, Evans, come no...

-Lasciami dormire, Potter

-Adesso vuoi anche la buonanotte?

-Vai a quel paese

-Attenzione, la signorina è infervorata

-Non devi studiare tu?

-E tu bloccarmi?

-Lasciami in pace, vado a letto

-Buonanotte allora, unica stella del mio infinito cielo

-...'Notte, Potter

 






flowers' corner
Ciao a tutti! Sono tornata con una nuova storia, come vedete è diversa dal solito: strutturata a sms, o, meglio, messaggi su Facebook tra James e Lily, alternati da qualche narrazione breve. Ovviamente cado ancora nelle ff tra questi due, li amo troppo. 
Spero che i colori vi aiutino con i vari personaggi e che questo format possa interessarvi.
Grazie per esservi soffermati su questa storia (se l'avete fatto). Tanti baci!

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Capitolo 2
*** Sai per caso come si fa la pasta all'uovo? ***


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Sai per caso come si fa la pasta all'uovo?


 



Lily

James

Sirius











9.37 del mattino

-Mi dispiace per ieri sera, ero solo nervosa per questo esame: non dovrei aver distrazioni

-Guarda un po' chi è sveglio. Buongiorno, raggio di sole

-Intendevo proprio questo tipo di distrazioni, Potter

-Ti distraggo?

-Sì: mi fai innervosire

-Allora smetti di scrivermi

-Sì, forse è meglio così

-Bene

-Perfetto

-Ottimo

-A mai più

-Tanti saluti



12.07 del pomeriggio

-Sai per caso come si fa la pasta all'uovo?

-Come, scusa?

-Come si fa la pasta in casa, dico, quella che fanno gli italiani

-Ti sembro italiana?

-No, mi sembri una che può avere un libro di cucina su queste cose

-Mi spiace deluderti

-Non deludi mai

-Ricominci?

-Sai che scherzo, Evans

-No, non lo so

-Forse non lo so nemmeno io

-Cosa stai dicendo?

-Niente, semplicemente sai che ho sempre avuto un debole per te


Lily si passò una mano fra i capelli.


-Non sei fidanzato?

-Ho avuto una ragazza per qualche mese, ma è finita da un po', ormai

-Ti piace andare nei letti altrui?

-Veramente è stata lei l'esploratrice...

-Ah, mi dispiace

-Non fa niente, so che hai sempre pensato male di me

-Non sempre male, solo... non benissimo

-Me l'aspettavo

-Cosa pretendi? Hai preso di mira uno dei migliori amici per un sacco di anni

-Sai benissimo che non sono davvero così e che sono cambiato

-Però l'hai fatto

-Sì, l'ho fatto: ma ho già chiesto scusa e me ne sono pentito, sono diventato una persona migliore. L'ho fatto anche per te

-Smettila di dire scemenze

-Non sono scemenze, Evans

-Allora smetti di parlare e basta

-Tecnicamente non stiamo parlando...


12.37 del pomeriggio

-Tu, invece?

-Io invece che cosa?

-Sei fidanzata?

-No

-No?

-No, non sai leggere?

-So leggere, mi sembra solo strano

-E invece, guarda un po'

-Come mai?

-Ho sempre faccende a cui pensare, non ho tempo per una relazione

-Davvero? Che tipo di faccende?

-Lo studio, ad esempio. Cosa a quanto pare a te sconosciuta

-Io studio moltissimo

-Lo vedo: infatti sei sempre qui a scrivermi

-Guarda che anche tu sei complice: mi rispondi

-Infatti smetterò

-Sei sempre così scontrosa...

-E tu insistente

-Ahia

-Hai fatto la pasta all'uovo?

-No, ho deciso di ordinare cinese: vuoi venire?

-Fai sul serio?

-Che ho detto di male? E' solo un invito

-No, non vengo, grazie

-Alla fine dell'ultimo anno di liceo avresti accettato

-Non ricominciare, Potter

-Ma è vero... Sono stato molto male, Lily

-Non chiamarmi così

-Così come? Lily?

-Sì

-E' il tuo nome...

-Dà una confidenza che io e te non abbiamo

-L'abbiamo, invece e lo sai anche tu. Perché sei sparita?


3.07 del pomeriggio

-Non ignorarmi, Evans

-Cosa vuoi?

-Voglio chiarire

-Chiarire cosa?

-Perché sei scomparsa a fine dell'anno scolastico, dopo il diploma. Dopo che è successo quel che è successo

-Non ne voglio parlare

-Beh, io sì!

-Non è successo niente, Potter. Ne avevamo già discusso

-Io non ero d'accordo, ricordi?

-Dovevo bloccarti fin da subito

-Vuoi smetterla di scappare? Vediamoci, parliamo! Mi sei mancata durante questi due anni, Evans

-Non voglio vederti

-Okay, non vuoi vedermi. Cambiamo argomento: devo trovare la ricetta della pasta all'uovo per poterla fare domani, mi dai una mano?
Ricevuto 1.20 del pomeriggio, nessuna risposta

 

 

6.38 del pomeriggio
 

-Non credo voglia parlarmi

-Lasciala perdere, Ramoso

-Come faccio? Non pensavo di poterla avvicinare di nuovo, ti ricordi come è scomparsa?

-Sì e mi ricordo anche come ci sei stato tu, quindi mettici una pietra sopra e chiudi la faccenda: pensavo l'avessi già fatto sinceramente

-Non è così facile, non sono come te

-Hai avuto un'altra ragazza abbastanza seria dopo quel che è successo con Lily! Puoi farcela ancora

-Continua a tornare

-Sembri una ragazzina da romanzi rosa, James

-No, sei tu che non capisci, perché non hai mai amato davvero e lo sai

-Forse

-Come fai, tu? A non innamorarti?

-Semplice: penso a come ti sei ridotto tu

-Vaffanculo

-Ci vediamo per una birra, dai. Torno a casa fra poco

-Ottimo: è proprio quello di cui ho bisogno

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Capitolo 3
*** Che ha fatto Peter? ***


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Che ha fatto Peter?






Lily
James














Quando riprese in mano il telefono la mattina seguente, Lily guardò gli ultimi messaggi con James Potter e un sorriso triste comparve sul suo volto.

8.03 del mattino

-Tieni, ti allego la foto della ricetta della pasta


9.25 del mattino

-Evans! Grazie! Non me l'aspettavo

9.45 del mattino

-Ti ho sorpreso?

-Mi sorprendi sempre

-Come no

-Davvero, sei tu che non lo pensi


10.00 del mattino

-Vedi ancora Sirius?

-Ah, ecco perché mi rifiuti: sei cotta del mio migliore amico

-Ma smettila, cretino

-Sì, lo vedo ancora, come mai?

-No, ero solo curiosa. Sapevo del vostro progetto di vivere insieme

-Progetto attuato

-Ma dai? E com'è vivere con Sirius Black?

-Un po' rumoroso, sotto molti punti di vista...

-Oh, capisco

-A volte imbarazzante: spesso al mattino trovo ragazze in cucina di cui non so nemmeno l'esistenza, o magari non trovo lui. Ma dopo un
po' ci ho fatto l'abitudine


-Decisamente imbarazzante, posso solo immaginare

-Tu vivi da sola?

-Sì, è comodo. E' un appartamento molto piccolo, ma basta per la vita conduco

-Vedi ancora le altre?

-Sì, più a meno: nonostante l'università e lo studio ci sono spesso rimpatriate, in particolare Emmeline: lei facendo la mia stessa università
non ho mai smesso di vederla


-Quindi sei un tutta casa e studio, eh, Evans? Non ti permetti mai di uscire?

-Non mi piace troppo

-Ma dai? A chi non piace? Forse non hai trovato ancora la compagnia giusta

-Forse. Tu, invece? Remus e Peter li vedi ancora?

-Peter no: abbiamo litigato parecchio, si era comportato da stronzo con me

-Che ha fatto?

-Niente. Non è importante

-Potter... Che ha fatto Peter?

-Nulla. Con Remus invece mi vedo ancora, insieme a Sirius, abita abbastanza vicino a noi quindi non è cambiato molto. Tu non lo vedi
più? So che eravate molto amici anche voi


-Lo sento qualche volta

-Non me ne parla molto

-Magari non vuole farti ingelosire...

-Ah, sentila

-Che ha fatto Peter?

-Oddio, Evans: ti sei impiantata?

-Sì

-Non ha fatto niente!

-Eravate amici e poi di colpo ha fatto lo stronzo

-Sì, tutto qua

-Oh, ma dai!

-Non devi studiare tu? Hai un esame domani o sbaglio?

-Mi ero presa una pausa

-Beh, pausa finita. Torna pure ai tuoi libri, raggio di sole

-Non ti parlerò finché non mi dirai che ha fatto

-Va bene. Studia

-Stronzo

-Mi ricorderò di questo appellativo quando faremo figli insieme

-Ma piantala

-Studia, Evans


 

9.25 di sera


-Finito di studiare?


10.45 di sera

-Scusa, stavo rileggendo

-Sei fortunata, sono ancora in piedi, in grande forma

-Wow, mai avuto più “fortuna”

-Ah, ma sentila: ammettilo che sotto sotto ti piace parlare con me

-Molto sotto

-Evans, posso farti una domanda?

-Falla, vedrò se rispondere

-Ho bisogno di una tua risposta


10.57 di sera

-Ok, falla

-Come mai sei cambiata così tanto dall'ultimo anno di liceo?

-Ancora?

-Lily, sai benissimo quello che provavo

-Appunto, che provavi, è storia passata

-Puoi rispondermi?

-Devo andare a dormire, non posso parlare di queste cose

-Evans, te lo chiedo per favore

-E io per favore ti chiedo di lasciarmi dormire

-Non è giusto che ti comporti in questo modo dopo quello che avevamo costruito

-Non abbiamo costruito un bel niente, Potter. E ora vado a letto, smettila di scrivermi

-Allora perché mi parli ancora?

11.05 di sera

-Evans?

11.10 di sera

-Non è corretto ignorarmi e scappare ogni volta.

11.12 di sera

-Si può sapere qual è il tuo problema?

11.15 di sera

-Beh, buonanotte e spero che non ti vada bene l'esame.


Lily non chiuse occhio quella notte, aveva spento il telefono e l'aveva lasciato in un'altra stanza, cercando di evitare la tentazione di rispondere a James Potter. Perché non riusciva a distaccarsi da lui ora che entrato di nuovo nella sua vita?









flowers's corner.
Che ha fatto Peter? E chi lo sa?

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Capitolo 4
*** Cos'è? La squadra di difesa di Lily Evans? ***


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Cos'è? La squadra di difesa di Lily Evans?







Lily
James
Emmeline
Sirius
Remus
















Tre giorni dopo
5.39 del pomeriggio


-Non l'ho ancora sentito

-Chi?

-Potter

-Beh, bene, no? Significa che ha deciso di lasciarti un po' stare come volevi tu

-Non lo so

-Cosa significa che non lo sai?

-Esattamente quello che significa

-Non sai cosa, Lily? Gli hai praticamente sbattuto la porta in faccia

-E' sempre stato strano con lui: non lo voglio intorno, ma quando non c'è sto male

-Che cosa stai cercando di dirmi?

-Non lo so, Em. Che ne dici se ci vediamo stasera per bere qualcosa e ne parliamo?

-Ci sto. E vedi di sapere qualcosa più tardi



6.54 del pomeriggio

-Non la sento da tre giorni

-Ma chi?

-Lily

-Lily Evans?

-Ah, parli con Lily?

-Sì, cazzo, devo farti un disegnino?

-Ti calmi?

-Potter, cosa vuoi da noi esattamente?

-Due consigli

-Ben due? Siamo esagerati, qui

-Ma ci paghi?

-Smettetela, sono serio

-Ah, davvero?

-Anche io lo sono

-Sentite, se non volete aiutarmi tanti saluti e grazie, begli amici del cazzo che siete

-Qualcuno è suscettibile, hai le mestruazioni?

-Sirius, dai, falla finita. Cosa c'è, James?

-Sei il primo che deve farla finita, Lunastorta, ci sarà un motivo se ti chiamiamo così

-Volete darmi attenzione?!

-Okay

-...Okay

-Pensate dovrei scriverle?

-Io non so nemmeno cosa è successo. Perché diamine senti Lily Evans? E, soprattutto, perché alla veneranda età di vent'anni ci chiedi
ancora cose simili?


-Non “sento” Lily

-Ah, allora spiegami così posso darti un consiglio concreto

-Remus, sei sempre così dolce

-Falla finita

-Praticamente ho iniziato a scriverle solo perché ho visto che si era fatta Facebook e da lì è cominciato qualche scambio di messaggi, niente
di più


-Periodicamente?

-Sì, beh, tutti i giorni. L'ultima volta abbiamo litigato e non l'ho più sentita

-Quando è successo?

-Tre giorni fa

-Cazzo, Ramoso; quella già ti aveva rimosso dalla memoria a lungo termine, figurati quanto ci mette a farlo da quella a breve 

-Oh, grazie Sirius, grazie, mi rincuori parecchio

-Sono solo sincero, non è colpa mia se sei una testa di cazzo

-Avete litigato per cosa, James?

-Perché io voglio parlare di quello che è successo con lei l'ultimo anno

-Di quella cosa?

-Sì, la cosa dopo la quale è scomparsa, se intendi quella

-E lei non vuole?

-Mi sembra abbastanza ovvio...

-Beh, si è comportata da vera stronza

-Non parlare così di lei

-Non dire così, Sirius

-Cos'è? La squadra di difesa di Lily Evans? Dai: ha fatto la stronza

-Okay, forse un po'

-E tu che le corri ancora dietro sei pure più stronzo di lei

-Non dire così, Sirius, lo sai che la ama

-Io non amo proprio nessuno

-Ma smettila, sfigato: se non l'amassi non saresti nemmeno qui a parlare con noi e io qualche sera fa non avrei dovuto consolarti con una
birra in mano


-Quindi non vuole vederti, mi stai dicendo questo?

-Perspicacie

-Lascia stare, James

-Cosa?!

-Lasciala stare: tu hai insistito, lei non vuole, sai qual è il mio consiglio?

-Esponi

-Il mio consiglio è: vai avanti, lascia perdere Lily Evans, James. Io le sono molto amico e la sento spesso, l'ho sentita anche in questi giorni. Sai quante volte mi ha detto di te?

-Quante?

-Nemmeno una

-Ahia...

-Ah

-Questo credo dica già tutto, o sbaglio?

-No, non sbagli

-Lascia perdere, ti fai del male da solo: se dovrà essere, sarà; non spetta a te deciderlo

-Fatti desiderare, Potter

-Non credo mi desideri molto

-Beh, tu smetti di cercarla: se avrà voglia di sentirti lo farà lei

-Siete sicuri?

-Sì

-Assolutamente

-Molla l'osso. Ci vediamo per una birra? Mi sembra che qualcuno ne abbia bisogno...

-Passa da noi dopo cena, Remus

-Poi usciamo e ci divertiamo un po', ci stai James?

-Va bene, a dopo. Ah, Sirius, torna abbastanza presto, è il tuo turno per stendere il bucato

-Ma vaffanculo, James



11.47 di notte


-Grazie, Em, mi ci voleva una serata del genere

-Quando vuoi, rossa. Ti è servito per chiarire un po' la situazione?

-Sì, hai ragione: devo affrontare la cosa

-Brava, così mi piaci. Devi essere determinata e sicura

-Soprattutto la seconda

-Hai intenzione di scrivergli subito?

-No, non posso, farò domani

-Lily...

-Farò domani, promesso

-Giuramelo

-Giuro

-Voglio sapere cosa ti risponde non appena lo fa

-Va bene, capo! Saprai tutto in diretta

-Mi raccomando. E ora riposa e chiarisci le idee, domani saprai che fare

-Speriamo tu abbia ragione. Buonanotte, Em. Grazie ancora, ti voglio bene


-Ti voglio bene anche io, testa dura



flowers' corner.
insomma lily ha casino in testa e james si comporta come una ragazzina spaesata... spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante i due non abbiano interagito direttamente tra di loro! vi avviso che non ci saranno ancora molti capitoli, ormai, spero di non deludervi!
bacini

 

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Capitolo 5
*** Oh, quante cose so di te, Evans, nemmeno te lo immagini ***


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Oh, quante cose so di te, Evans, nemmeno te lo immagini


 

Lily
James
Sirius

Remus



















Una settimana dopo

Mezzanotte


-Ciao, Potter.
So che forse non dovrei scriverti ed è anche molto tardi, volevo solo dirti che mi dispiace di averti trattato così, l'ultima volta. Non è stato corretto da parte mia e volevo, ecco... Solo chiederti scusa. Mi dispiace. E se vuoi parlare di qualunque cosa penso sia  giusto lasciarti il mio numero, così sarà più facile per me essere reperibile




11.15 del mattino

Lily sussultò non appena sentì la notifica del cellulare.



-Cavoli, Evans. Come sei diplomatica

-Vedo che non ci hai pensato due volte a scrivermi qui

-Perché, avrei dovuto?

-No, va bene così. Accetti le mie scuse, quindi?

-Solo se posso parlarti

Lily si morse un labbro, indecisa. Si ricordò delle parole di Emmeline, che le diceva di affrontare la sua paura: James Potter in persona.

-Okay

-...Davvero?

-Sì, va bene

-Oh, okay. Fantastico. Io lavoro in un bar se vuoi ti mando l'indirizzo e finito il turno puoi passare, ti va?

-A che ora finisci?

-Alle sei di sera

-Ma sei di turno oggi?

-No, in realtà oggi sono in università fino tardi, ma lo sono domani! Puoi domani? Ti va?

-Sì, mi va, Potter e se me lo chiedi un'altra volta non mi va più, ti avviso

-Okay, capo

-Però accetto totalmente e ti do la totale certezza della mia presenza solo se mi dici una cosa

-Cosa?

-Mi devi parlare di Peter

-Non molli mai, eh?

-Non è da me, pensavo lo sapessi

-Oh, quante cose so di te, Evans, nemmeno te lo immagini

-Che vorresti dire?

-Lo sai benissimo che vorrei dire

-Ah, pure tu non molli mai

-Non è da me, pensavo lo sapessi; ora è il mio turno a dirlo

-Siamo troppo simili

-Ma siamo anche molto diversi, per molte cose: l'essere entrambi testardi e determinati non fa di noi due persone uguali

-No, ma sai a cosa mi riferisco, non fingere di non saperlo

-Lils...

-Ti ho già detto di non chiamarmi così

-E io ti ho già detto di non tirar fuori argomenti a metà senza poi concluderli

-Possiamo parlarne domani

-Ah, adesso vuoi parlarne?

-Forse è la cosa giusta da fare

-Hai bevuto qualcosa di magico in grado di farti ragionare, stamattina?

-Simpatico

-Mai quanto te

-Meglio se vado, devo fare delle commissioni e studiare, ci vediamo domani alle sei

-Sei sempre a studiare tu

-E tu, invece, lo sei sempre troppo poco

-Touché



6.54 di sera

-La vedo domani

-Lily?

-Sì!

-Si stappa lo champagne?

-Che palle, pensavo ce ne fossimo liberati

-Sirius!

-Felpato!

-Che palle, pensavo non fossimo più ai tempi del liceo in cui ero sempre io quello che doveva venir rimproverato

-E' colpa nostra se ti comporti ancora da coglione?

-Ovviamente no, mammina

-Nella prossima birra che beviamo insieme ci sputo

-Lo so che sotto sotto mi ami

-La piantate? Vedo Lily! Parliamo di questo

-E di che dobbiamo parlare?

-La vedo dopo il lavoro, non capite?

-No

-Nemmeno io capisco e di solito solo quello perspicacie

-Ragazzi: come mi vesto?

-Non ci credo


Sirius Black ha abbandonato il gruppo.







flowers' corner
capitolo molto più breve, lo so, mea culpa, me ne prendo ogni responsabilità, ma non posso svelare tutto subito, o durerebbe nemmeno 6 capitoli questa breve ff! grazie per aver letto
e tanti baci sul naso

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Capitolo 6
*** Scusa se continuo a spezzarti il cuore ***


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Scusa se continuo a spezzarti il cuore


 


Lily
James





















Il giorno dopo, 6 del pomeriggio

Lily guardava la porta del locale con grande ansia, incerta se aprirla o meno. Indossava un cappotto color carta da zucchero e la mano era quasi nascosta dalla lunga manica mentre si tendeva con forte insicurezza verso la maniglia.
Prese un grande respiro.
Sarebbe stata in grado di rivedere James Potter dopo due anni di lontananza?

6.04 del pomeriggio

Quando Lily Evans varcò la soglia con il naso arrossito dall'aria londinese ancora fredda di marzo, James Potter sussultò e si sistemò gli occhiali tondi sul naso.
Era esattamente come la ricordava: i capelli rossi accesi lucenti, gli occhi verdi pieni di profondità, le lentiggini sparse per tutto il viso e concentrate sulla zona delle guance e del naso, bassa abbastanza da arrivargli al petto, il corpo sottile ed elegante. Era proprio come se la ricordava. Era proprio rimasta così: uguale e bellissima. Era sempre la stessa Lily di cui si era innamorato, tanti anni prima.
Fece un sospiro e il suo volto si distese in un sorriso, in attesa di incrociare finalmente i suoi occhi e, quando successe, Lily sobbalzò.
Trovò James per niente cambiato: i capelli ricci e scuri che andavano da ogni parte, gli occhi marroni che emanavano quel luccichio di intelligenza e di furbizia da vero Malandrino quale era, la bocca sottile, il corpo slanciato e notò che se si fosse avvicinata gli sarebbe arrivata ancora al petto.
Lily scoprì i denti in un sorriso nel vederlo e James le si avvicinò.
-Ciao, Evans
Lily non sentiva la sua voce da tempo immemore e solo in quel momento si rese conto di quanto le fosse mancata. -Potter- ricambiò il saluto con un cenno del capo.
-Vuoi sederti?- Lily annuì e si avviarono a un tavolo.
Il locale in cui James lavorava era particolarmente accogliente: i tavolini in legno chiaro davano più luce al posto, le sedie erano di diverso colore e fattura l'una dall'altra (erano presenti anche poltrone) e dal soffitto pendevano lampadine per fare luce, senza contare la numerosa quantità di piccole piante e fiori.
-Lavori in un bel posto- constatò infatti lei, guardandosi attorno e togliendosi il cappotto.
James le sorrise grato. -Sì, non è male- fece spallucce.
Si guardarono per un po' senza dire niente, studiandosi.
Finalmente Lily parlò. -Allora, avevamo un accordo.
Il ragazzo rise divertito e si passò una mano fra i capelli, mentre lei lo guardava rapita e si maledì per essere andata in quel posto, per aver accettato di vederlo: non avrebbe dovuto farlo, aveva evitato James Potter per un motivo e quel motivo era che lui rappresentava la sua debolezza e in quel momento, a una a una, tutte le barriere che Lily Evans si era costruita in quei due anni stavano cadendo a pezzi.
-Okay, inizio io allora- si schiarì la voce lui. -Evans, Peter è un grandissimo stronzo perché mi ha tradito- confessò. Lily inarcò un sopracciglio e in quell'espressione James rivide la Lily di cui si era innamorato.
-Tradito?
-É andato a letto con la mia ex ragazza.
Calò il silenzio. Lily si portò una mano alla bocca. -Oddio, James, mi dispiace moltissimo.
Il ragazzo fece spallucce. -Non importa, tanto abbiamo sempre saputo che lei era un semplice rimpiazzo.
Lily cacciò giù il nodo che le si era formato in gola al seguito di quelle parole e cercò di far finta di niente.
-A questo proposito- iniziò James. -Penso sia il tuo turno.
Puntò i suoi occhi in quelli verdi di lei e a Lily tremarono le gambe: erano occhi bramosi di sapere, che chiedevano e pregavano per una spiegazione che non era mai arrivata.
E lei cosa avrebbe dovuto rispondere, ora? Ora che era giunto il momento di essere veri e sinceri, cosa avrebbe dovuto dire?
-James, io...- prese un grande respiro.
Lui la interruppe. -Mi hai chiamato James ben due volte: sai da quanto non succedeva?- sorrise dolcemente.
Lily annuì. -E mi ricordo anche quanto tempo mi ci è voluto prima di farlo- rise appena scuotendo la testa.
Lui non rispose e attese che lei andasse avanti.

 

 

10.40 di sera


-Grazie per essere stata sincera, oggi

-Era il minimo, James

-Davvero eri così spaventata?

-Purtroppo sì

-Quello che avevamo iniziato a costruire era prezioso, Lils

-Lo so, lo so. Mi sono spaventata e ti ho detto perché: mi ero innamorata davvero di te. E dopo quelle notti insieme e dopo la sensazione
che provavo ogni volta che facevamo l'amore io avevo paura che tu potessi bloccarmi


-Bloccarti da cosa?

-Non lo so: impedirmi di proseguire per la strada che avevo già stabilito. Avevo paura che il mio amore per te mi avrebbe intrappolata

-Lily, ti avrei aiutata a raggiungere qualunque obiettivo, ti avrei supportato in ogni cosa

-Ma io non avevo paura che tu mi trattenessi: io avevo paura di essere trattenuta da me stessa, per stare con te. Non ho mai provato un
amore così forte, per nessuno.

Ricevuto, letto, nessuna risposta

-James?

-Sì, sono qui

-Perché non rispondi?

-Cosa dovrei rispondere?

-Non lo so...

-Dovrei rispondere che avrei voluto mi scegliessi? Che ti amo? Che so che mi ami anche tu e che non capisco perché vuoi fuggire, Evans?

-Ti ho appena spiegato perché

-No. Non è una spiegazione valida

-Invece sì, James

-Ti prego, proviamoci davvero questa volta, Lily

-Ho bisogno di pensarci

-Non dire così

-Devo pensare, scusa se continuo a spezzarti il cuore

-Tanto ormai ci è abituato

-Buonanotte, James

-Buonanotte, Lils



















flowers' corner
capitolo di risposte e grandi rivelazioni.
grazie per aver seguito, alla prossima! siamo davvero agli sgoccioli
tanti baci sul naso

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Capitolo 7
*** Another You. ***


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Another You


 

Lily
James
Sirius
Remus


















Due giorni dopo, 5.42 del mattino

-A volte vorrei che non ci fossimo mai incontrati.

 

5.44 del mattino

-Hai capito cosa ho detto?

5.45 del mattino

-Perché non rispondi?

5.46 del mattino

-Ah, già: forse dormi. Beh, sappi che lo penso davvero, anche se è molto brutto da dire, però quando sto con te io so che qualcosa in me cambia e io non so come convivere con il fatto di non riuscire a riconoscermi quando sono con te. Mi rendi una persona diversa ogni minuto che passo con te e come faccio io a guardarmi allo specchio e non sapere chi sono? Vorrei che ci fosse un altro te, uno che mi influenza di meno, ma per cui provo le stesse cose. Forse, invece, provo queste cose proprio perché mi influenzi. Io non so cosa fare, ho paura e sto scrivendo un flusso di pensieri dopo una sbronza.

5.48 del mattino

-Ti prego non arrabbiarti

10.20 del mattino

-Wow, intenso

Lily sentì il telefono vibrare e mise la testa sotto il cuscino.

10.21 del mattino


-Quindi mi scarichi?

Stanca del continuo fastidio controllò chi potesse disturbarla alle dieci del mattino di un festivo e vide il nome di James Potter spuntare dal display del telefono e illuminarle il volto. Tutto ciò che aveva fatto la sera prima dettato dal volere dell'alcool le tornò in mente e si vergognò profondamente.. Si diede una sberla sulla fronte e si passò una mano fra i capelli. Avrebbe dovuto rispondere? Assolutamente no: spense il telefono, lo chiuse in un cassetto e scese dal letto, turbata. Cosa stava facendo?

11.30 del mattino


-Credo che abbia chiuso con me

-Non voglio essere brutale, ma... avete mai davvero aperto qualcosa?

-Sirius che domanda del cazzo

-Beh, vuoi darmi torto?

-Sì. Hanno sempre avuto qualcosa in sospeso e lo sai anche tu

-Ok, è vero... Come stai, James?

-Male, grazie

-Come fai a dire che abbia chiuso? Ti ha detto qualcosa?

-Ha detto che non avrebbe mai voluto incontrarmi

-....Ah

-Cazzo, perché?

-Dice che sono una persona che la cambia e che lei non riesce a riconoscersi e quindi non sa come gestire la cosa

-La cambi perché ti ama, James

-E allora perché non vuole stare con me?

-Ha paura

-Wow, Sirius, non ti facevo così empatico

-Sono amico di Lily, infondo, anche se con James è stato un tira e molla e poi la conosco: è come me per molti aspetti, questo è uno di
quelli


-Sicuramente non è deficiente come te

-Quello nessuno

-Quindi? Che dovrei fare?

-Le hai risposto?

-Sì

-E lei?

-Niente

-James... Io credo tu debba lasciar perdere, davvero questa volta

-Concordo

-Ci proverò. Stasera passate finito il mio turno?

-Va bene, a dopo. E non deprimerti, le signorine che vengono lì (Remus compreso) vogliono vedere il tuo gran sorriso

-A dopo, amico e vedrai che starai meglio


4.50 del pomeriggio

Lily si sedette ad un tavolo ed aspettò, impaziente, mordendosi la guancia: si spostò i capelli più volte e picchiettò le dita ripetutamente sul tavolo finché una ragazza bionda, bassa e carina arrivò da lei. -Cosa ti porto?
-Una cioccolata calda.
-Con la panna?
-Sì e possibilmente amara e con una spruzzata di cannella. Grazie.
Lei le sorrise. -A te!- e si allontanò.
Lily non sapeva cosa fare ed iniziò ad agitarsi sempre di più. Non sapeva nemmeno se aveva fatto la scelta giusta ad andare lì, ma glielo doveva e lo sapeva. Aveva bisogno di spiegarsi. Mentre cercava le parole giuste da dire, al bancone arrivò l'ordine e non appena James Potter sentì la sua collega dire: “Una cioccolata calda amara con panna e cannella” gli occhi si spalancarono e andarono in cerca della ragazza per tutto il locale. Lily era l'unica persona che conoscesse che prendeva una simile bevanda, perciò non poteva che esserci lei, in quel momento.
-Ci penso io.- annunciò a tutti e si mise a farla, con agitazione nelle mani, che tremavano appena. Lily era lì: perché? Voleva parlargli? Voleva scaricarlo di persona? Quando la appoggiò sul bancone dopo averla fatta, si affrettò a chiedere il numero del tavolo alla collega e a camminare verso di esso.
Quando arrivò, Lily si stava guardando attorno, probabilmente cercandolo; James poggiò il suo ordine sul tavolo facendola sobbalzare e si sedette di fronte a lei, facendo sì che i loro occhi si incontrassero.
Lei non disse niente, per un momento e nemmeno lui.
-Sei l'unica persona che beve questa cioccolata, se volevi restare nell'anonimato hai fallito- iniziò a rompere il ghiaccio James, con un mezzo sorriso.
Lily lo guardò e si rese conto di quanto fosse bello. -Quando ho detto che non avrei mai voluto incontrarti, non intendevo dire veramente quello- cominciò a spiegare, partendo in quarta. -Devi capire che quando sto con te... James, io non so cosa mi succede, ma mi fa paura: io credo di amarti davvero.
Tutto si fermò.
James spalancò gli occhi e restò immobile, incapace di dire o fare niente.
Lily lo amava.
Ma sopratutto: lo aveva ammesso a se stessa.
-E questo amore... A me fa paura, Potter. Io non so come gestire queste cose, queste relazioni, questi sentimenti così forti; ho deciso di essere sincera con te.- e bevve un sorso di cioccolata sporcandosi di panna.
Era nervosa, ma allo stesso tempo riusciva a gestire la situazione: aveva accettato i suoi sentimenti, le sue paure e aveva deciso di parlarne apertamente con lui, sapeva che era la cosa giusta da fare. Non riusciva comunque a guardarlo in faccia, ad affrontarlo: il timore era troppo.
-Tu mi ami?- chiese James, balbettando appena e Lily annuì. -E vuoi buttare tutto all'aria?- il tono di voce si alzò, cosa che fece allarmare la ragazza. James si stava arrabbiando e vedere James arrabbiato non era mai bello, in particolare per lei.
-Non è quello, io...- ma fu interrotta.
-Non ti permetterò di farlo- il tono era duro. -Se mi ami, è giusto tu stia con me.
Accorgendosi dell'agitazione che si stava facendo spazio nel ragazzo, Lily decise di correre ai ripari. -Andiamo sul retro, così parliamo, okay?
James non aveva né voglia di ribattere, né di opporsi, quindi si alzò dal tavolo seguito da lei e la accompagnò sul retro del locale, sempre più nervoso.
Quando lei stava per parlare, lui la precedette. -Io e te abbiamo una storia insieme, Lily!- aveva iniziato ad urlare. -Io e te siamo stati qualcosa, lo siamo ancora e non ti permetterò di buttarci via!
-Io non voglio buttar via niente, James- scosse la testa lei, mentre il vento le smuoveva i capelli.
-Tu non vuoi provarci- James batté il torso della mano sul palmo dell'altra. -Tu non vuoi stare con me perché hai paura di quello che io potrei darti, perché hai paura di cambiare, perché hai paura di dare i tuoi sentimenti a qualcun altro. Mio Dio, Lily! Allora non amerai mai in vita tua.- si sistemò gli occhiali con foga.
-Perché non capisci?! Io non sono più me stessa quando sto con te, io vado fuori di testa quando sto con te!- aveva alzato il tono anche lei, in risposta al suo modo.
-E questo è esattamente ciò che l'amore dovrebbe fare*, sei tu che non capisci.- scosse la testa, malinconico. -Non ti ricordi come siamo stati bene insieme durante l'ultimo anno?
-Sì, certo che mi ricordo, ma io me ne sono andata e non potrei sopportare di farlo di nuovo.
-Allora non farlo.
I cuori dei due battevano così forte, che sembravano voler uscire entrambi dal petto del respettivo proprietario per unirsi.
Ci fu del silenzio finché James pronunciò due parole.
-Al diavolo.- e le diede le spalle, iniziando a camminare lontano da lei e quando Lily si accorse di ciò che stava accadendo si sentì così male che le sembrò di morire, voleva correre e raggiungerlo, ma le gambe non si muovevano.
James aveva le mani strette a pugno e camminava veloce, lasciando dietro di sé quello che sentiva essere l'amore più grande della sua vita, finché non udì il suo nome uscire dalle labbra di Lily che lo chiamava.
Si voltò e la ragazza corse verso di lui, per poi baciarlo.
Non appena le loro labbra si incontrarono, sembrò che i due avessero ricominciato a vivere.
Quando si separarono, si guardarono negli occhi e Lily annuì appena e, subito dopo, James la abbracciò.
-Questa volta è meglio se non scappi, o ti vengo a cercare.
Lily rise. -Prometto di restare.- e lui le diede un bacio nei capelli mentre lei sprofondava nel suo petto.











flowers' corner
* citazione presa da skins, non è proprio uguale, ma quasi. è giusto dirlo.

ed eccoci: anche questa è finita! che dire? è la ff più breve che io abbia mai scritto, ma non per questo non ne sono soddisfatta, anzi. mi è piaciuto molto scrivere (ancora) di james e lily, in modo meno introspettivo del solito, ma non per questo meno valido. spero sia piaciuto a voi leggerlo, quanto a me scriverlo.
so che è stato pubblicato in ritardo questo capitolo e ne sono motlo dispiaciuta ma purtroppo ho avuto tempi strettissimi, a causa della scuola. spero di non avervi delusi troppo!
a presto e tanti baci sul naso

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