Moulin Rouge

di Allison260193
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 13 Novembre 1889 ***
Capitolo 2: *** Libreria ***
Capitolo 3: *** Abbraccio ***
Capitolo 4: *** Il potere di un abbraccio ***
Capitolo 5: *** 100 Anni ***
Capitolo 6: *** Dolcezza Infinita ***
Capitolo 7: *** Mi sarei mai stancato di lei? ***
Capitolo 8: *** Non essere sciocca,amore mio ***
Capitolo 9: *** Incontro con i Cullen 1° parte ***
Capitolo 10: *** Incontro con i Cullen 2 ° parte ***
Capitolo 11: *** I Need You. Always ***
Capitolo 12: *** Buon natale amore mio ***
Capitolo 13: *** Because i love you ***
Capitolo 14: *** Everytime we touch,sweety. ***
Capitolo 15: *** Piccola pietra ***
Capitolo 16: *** 3 giorni prima dell'addio ***
Capitolo 17: *** Jacob Black ***
Capitolo 18: *** Chissà se ti arriva il mio pensiero ***
Capitolo 19: *** My Broken Heart(Paura di perderlo) ***
Capitolo 20: *** Posso ancora fidarmi di te? ***
Capitolo 21: *** Quella che non sei ***
Capitolo 22: *** Immobile ***
Capitolo 23: *** Paura di Morire ***
Capitolo 24: *** Demetri ***



Capitolo 1
*** 13 Novembre 1889 ***


Salve!premetto che questa è una idea che la mia mente malsana ha “partorito” in una notte insonne mentre,con le cuffie del mio iPod (che mi accompagna e mi culla nel sonno)ascoltavo una canzone che neanche mi ricordavo di avere:lady marmalade. E da lì…ecco l’idea.

Ditemi se vi piace ,così vedo se la posso continuare!Un bacione!

 

Moulin Rouge

Cercavo di camminare in maniera umana,nella giusta lentezza,per non dare nell’occhio.

Il vento violento mi soffiava sulla faccia,ma non potevo dire di avere freddo. Non io .

Decisi che,per non dare nell’occhio,dovevo andare a ripararmi da qualche parte. Ero nel quartiere Pigalle,la zona a luci rosse di Parigi,vicino a Montmartre ,e ,di fronte,potevo vedere il Moulin Rouge  ,il locale più popolare della zona.

Mi ripugnavano i posti come quelli. Non mi era mai passato per la testa di entrare in un bar dove si esibivano donne mezze nude. Non era nelle mie priorità.

Per mia fortuna,conoscevo il fondatore del Moulin Rouge: Charles Ziedler,anche lui,era come me.

Aveva più o meno trecentosette anni,e,in precedenza,faceva il macellaio. Poi,innamoratosi di una donna della sua età,decise di mettersi in proprio,fondando quindi,il pub di fronte a me.

Presi un respiro ed entrai.

L’entrata era accogliente,per un tipo di locale come quello: era a forma di mulino rosso,e un uomo molto possente,stava davanti alla porta.

Appena gli diedi il mio nome,non esitò a farmi entrare.

Le luci del locale erano rosse,e solo una luce distinta illuminava il palco dove si esibivano le ballerine o i musicisti.

Era pieno di tavoli ,e,in fondo al locale,vicino al palco,trovai Charles ,seduto sul divanetto di pelle rossa,che gestiva gli affari.

Mi avvicinai,cercando di non toccare nessuno,e,non appena mi vide,s’illuminò.

<< Edward Cullen? Sei veramente tu? >> si alzò,per stringermi la mano ,e ricambiai la stretta,stampandomi un sorriso sulla faccia:mi faceva piacere rivederlo,ma non in un posto del genere.

<< Charles >> lo salutai,sedendomi vicino a lui << Bel locale >

lui grugnì,soddisfatto. Era un uomo possente,con i capelli neri,legati in una coda,e gli occhi rossi,che si confondevano con la luce del suo locale,diversi dai miei,color miele.

<< Sempre la solita dieta,eh? Che fina ha fatto l’Edward Cullen che conoscevo 98 anni fa? >>

<< Dovresti seguirla anche te,la dieta di Carlisle,invece di uccidere persone innocenti. >>ribattei,cercando di difendere il mio stile di vita,e quello della mia famiglia.

<< Così è la vita ragazzo … Ehi,Chris! Vieni qui! >> gridò Charles,cercando di attirare l’attenzione di una donna.

Era alta,con lunghi capelli rossi legati in una coda che li faceva sembrare più vaporosi del normale,e indossava un corpetto color crema,che non lasciava spazio all’immaginazione di un uomo,e le calze nere,con dei tacchi che s’intonavano al corpetto.

<< Edward,ti presento una delle mie ballerine più belle: Christina >> la donna mi salutò con un cenno,squadrandomi.

I suoi pensieri non erano molto casti,ma ormai ero abituato a questo genere di mente.

<< Dov’è Clarissa? >> chiesi a Charles,non appena Christina se ne andò.

<< è di sopra,con le ballerine della mezzanotte. È come una madre per loro. A volte non la capisco,davvero. Insomma,loro sono venute qui,che motivo c’è di essere così protettive verso delle donne…mah… >>

<< Non è per questo che la ami? >> lo presi in giro. Sapevo che senza Clarissa,si sentiva perso.

<< è uno dei tanti motivi …oh,ci siamo. Hai mai visto uno spettacolo qui?Quello della mezzanotte? >>

<< No >>

<< Bene,allora,tieni gli occhi aperti >>mi consigliò,mettendosi comodo.

Intorno a me,calò il silenzio:gli uomini più vergognosi si erano avvicinati al palco,per guardare meglio.

Cominciò a partire la musica:una canzone cantata dalle ballerine dietro al sipario.

Quest’ultimo si aprì,mostrando quattro figure oscurate,con delle sedie,mentre continuavano a cantare.

La prima ad essere illuminata,era una donna sui vent’anni,capelli neri come la pece,con un corpetto azzurro e nero,i capelli raccolti all’indietro,e tacchi a spillo. Molti uomini cominciarono a gridare con toni d’apprezzamento.

Cantava da sola,facendo mosse seducenti. Finito lei,cominciò un’altra donna,illuminata dalla luce.

Riconobbi Christina,che si atteggiava in maniera provocante,insieme all’altra donna che si era esibita da sola,poco prima,e che ora cantava con lei. Se ne aggiunse un’altra,con i capelli biondi,e un corpetto rosa e nero.

Cantarono all’unisono,e la loro voce era giusta,intonata.

Ecco perché non andavo mai a vedere quelle cose. Mi davano ribrezzo.

Poi,l’ultima cantante.

Venne accolta da applausi e urla. Era seduta sulla sedia,e giocava in maniera provocante con un guanto.

Aveva i capelli castani che le scendevano candidamente sulle spalle bianche( era molto pallida ) ,il corpetto rosso con le rifiniture nere,e la giarrettiera,i tacchi a spillo rossi.

Il trucco pesante,con la matita nera che le contornava gli occhi color nocciola,unici.

Era provocante. Era bellissima. Sembrava più piccola delle sue compagne.

La sua voce era armoniosa,candida,anche in quel contesto.

<< Chi è lei? >> chiesi a Charles,senza staccare gli occhi di dosso a quella ragazza.

<< lei è Bella. La migliore,a mio parere >>

<< Quanti anni ha? >>

<< Diciassette. L’ ho accolta qui quando aveva quindici anni . bellissima vero? >>

annuì ,mentre Bella,e le altre ballerine,scendevano dal palco,movendosi e strusciandosi contro i clienti del pub.

Incrociai il suo sguardo,mentre mi passava accanto,e la vidi sussultare,per poi ricomporsi,e ritornare sul palco.

Il suo profumo,invitante,mi colpì il naso,facendomi bruciare la gola. Sentì il veleno propagarsi per la mia bocca,e cercai di  inghiottirlo,con scarsi risultati.

Osservai la sua figura perfetta allontanarsi,mentre cercavo di non respirare.

Finita l’esibizione,non la vidi più.

<< Allora? Che ne pensi? >> mi chiese Charles,mentre mi accompagnava all’uscita.

<< Ci vediamo domani >>risposi,scatenando un ghigno compiaciuto di Charles.

Dovevo rivederla. Dovevo rivedere il suo sguardo.

Bella. Incontrata una notte del 13 Novembre 1889.

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Capitolo 2
*** Libreria ***


Ma allora la mia storia vi piace!* me commossa* allora non la buttiamo via!

Vi propongo un altro cap,Bella POV ,spero che vi piaccia!

Ringrazio chi mi ha messa tra i preferiti e chi ha commentato!

Buona lettura!


 

<< Ragazze,siete state sublimi! Bravissime! >> gongolò Charles,mentre entravamo nelle nostre stanze.
Clarissa era seduta sul divano della saletta ,dove ci trovavamo sempre,dopo lo spettacolo.
I suoi capelli biondi erano legati in uno chignon,e i suoi occhi neri erano colmi di amore per noi. Adoravo quella donna.Mi ricordava molto mia madre.

<< Sono stanca morta >> si lamentò Maya ,sdraiandosi sul divanetto,e lasciando liberi i suoi capelli neri. Clarissa sorrise,porgendole una camicia da notte azzurra,che arrivava sopra il ginocchio.

<< Maya,è meglio se ti cambi,che ne dici? >> le consigliò la donna,accarezzando la chioma di Maya. Quest’ultima annuì,uscendo dalla saletta.
Christina si era già cambiata,e si stava togliendo lo smalto dalle unghie. La sua camicia da notte era rossa,i s’intonava ai suoi capelli.
Rachel e Tiffany si erano addormentate sui divanetti,e Charles le aveva coperte con una trapunta,in modo che non sentissero freddo.
Rachel non ballava con noi. Era la presentatrice e la barista del locale. Era la più grande,dopo Christina .

<< Bella,tesoro. Stai bene? >> mi chiese Clarissa,porgendomi la mia camicia da notte. Era blu. Il mio colore preferito.

<< Sì,sono solo stanca >> la rassicurai,mentre mi pettinavo i capelli,seduta davanti ad uno specchio.

<< Stasera ho visto che non eri da solo Charles >> disse Maya,appena  rientrata nella saletta.

Aguzzai le orecchie.

<< Sì,è venuto a trovarmi un mio vecchio amico >> 

<< Chi era? >> gli chiesi,cercando di non far trasparire la mia curiosità.

<< Edward Cullen . vive vicino a Parigi,con la famiglia. >>mi spiegò Charles,sorseggiando il suo sciroppo. Era rosso,e faceva alquanto ribrezzo,a detta di Charles,che se lo beveva molto spesso.

<< Edward Cullen? Oh,da quanto non lo vedo! Perché non me lo hai detto? >> lo riprese Clarissa,con tono di disappunto.
Charles alzò le spalle,mortificato.

<< Io vado a dormire >> informai,alzandomi dalla sedia,abbastanza goffamente.

<< Buonanotte cara >> mi salutarono i presenti,mentre uscivo dalla stanza.
Mi rifugiai al caldo delle coperte della mia camera,ripensando ad un solo nome. Edward Cullen.
Ricordo che non appena gli fui passata accanto,avevo sentito una scossa elettrica e un odore sublime come pochi. I capelli ramati che gli ricadevano sulla fronte,la mascella quadrata tesa,i lineamenti perfetti… e gli occhi. Quegli occhi dorati che ti scaldavano il cuore.
Tremai . era la prima volta che mi sentivo così. Scossi la testa,addormentandomi.

<< Secondo me sta male >> assentì Christina ,seduta sul mio letto. La sua voce faceva trasparire preoccupazione. La mia Chris ! Era come una sorella per me. In un certo senso,ero come la mascotte del gruppo,dato che ero la più piccola.

<< Le ho preparato una camomilla. Forse è solo stanca >> disse Tiffany,mentre sentivo il rumore della tazza che si posava sul tavolinetto davanti al letto.

<< Ragazze,sta bene. È solo troppo stanca. Lasciamola dormire >> santa Maya!
Grugnì,sbadigliando,e sedendomi sul letto << Opto per la decisione di Tiffany >> 
Le vidi sorridere,sollevate.
Clarissa e Charles entrarono,appoggiando una serie di pacchi sul mio tavolinetto.li guardammo,interrogative.

<< Appena avete finito di poltrire >> scherzò Charles << lavatevi e mettetevi questi. Oggi si esce a fare compere >>la sua voce era di completo disappunto.

<< Davvero? >> chiedemmo all’unisono,guardando Clarissa,che sorrideva trionfante.

Urlammo di contentezza,fiondandoci in bagno,per lavarci.

<< Te l’avevo detto che le avremmo fatte felici >> mormorò contenta Clarissa,all’orecchio di suo marito. Lui grugnì,scoccandole un bacio sulle labbra.

Ci impiegammo almeno un’oretta per lavarci ,e ci dirigemmo in camera mia,sollevando i pacchetti.
La prima a provare il suo vestito fu Christina. Era completo di bustino,e la gonna era rosa ,mentre le maniche bianche  lunghe finivano con uno sbuffo. I capelli raccolti in uno chignon alto,decorato con un fermaglio a forma di stella,rosa.
La seconda fu Tiffany.
Indossò un abito azzurro e nero. Il bustino e le maniche erano nere,e terminavano anche loro con uno sbuffo,mentre la vita e la gonna erano azzurre. Le scarpe con il tacchetto nere,e i capelli raccolti in una elegante treccia che ricadeva sul lato destro,fermata da un fermaglio a forma di luna spezzata,azzurro.
La terza a provare il vestito,fu Maya.
Il vestito verde arrivava fino alle caviglie,ed era decorato da tanti fiori,alternati a colori sfumati dalle diverse tonalità di verde.
Il coprispalle arrivava fino alla vita,ed era di un verde smeraldo,che si sposava divinamente con il fermaglio a forma di cuore verde,che le tirava indietro i capelli.
Sembravano tre angeli. Erano a dir poco stupende.

<< Dai Bella,vediamo come ti sta il tuo vestito! >> mi incitò Tiffany,passandomi il vestito.

Era color bronzo,completo di bustino abbastanza stretto,e la gonna era tirata indietro,per poi essere lasciata in un bellissimo strascico.
La scollatura era generosa,ma non per questo volgare.
Era senza maniche,per questo era munito di coprispalle dello stesso colore del vestito.
Tirai i capelli all’indietro,fermandoli con il mio fermaglio a forma di fiore. Era bianco,e con il vestito stava bene.
Uscimmo dalla stanza,andando verso Charles e Clarissa,che ci guardavano orgogliosi, ci trattavano come figlie.

<< Dame… in carrozza ! >> 

attraversammo velocemente Pigalle ,e finimmo nel centro di Parigi,che in quel momento era colmo di gente. Il cielo era coperto da nubi,ma non per questo toglieva la bellezza del paesaggio verde che si estendeva intorno a noi.

Comprammo vari abiti,e,solo verso fine giornata,Clarissa e Charles ci lasciarono una oretta di libertà. Mentre Chris,Maya e Tiffany si precipitavano alla gioielleria più vicina,io mi fiondai alla libreria “ Tres le Libre “ ,che era famosa per la sua collezione di classici.
Appena entrata nel negozio,rimasi basita dalla quantità di libri che mi circondavano. Interi scaffali stracolmi di libri,pronti per essere letti! Era il mio mondo!
Avevo in mano “Ivanhoe “ di Walter Scott ,quando una voce incantevole mi colpì le orecchie.

<< capisco… sa dirmi quando può arrivare? >>

Mi affacciai dallo scaffale,in tempo per vedere la figura di spalle di un uomo. Era alto,proporzionato,e i capelli ramati scompigliati.
Come i suoi.
Aveva gli stessi capelli di Edward Cullen.
Scossi la testa ,togliendomi dalla testa la sua immagine,e mi concentrai sul libro che avevo in mano.
Quel libro era importante per me. Mio padre me lo aveva regalato poco prima di morire,e il libro era bruciato insieme a lui.
Una piccola lacrima solitaria mi rigò il volto,finendo sulla copertina del volume.
Mi sedetti per terra,cercando di fare respiri profondi,senza lasciare scappare nessun singhiozzo.
Era sempre la stessa solfa. Ripensavo a mio padre,e cominciavo a piangere.
Ero forte,non dovevo piangere,ma era più forte di me.

<< serve un fazzoletto ? >>mi chiese l’uomo dalla voce vellutata. Alzai lo sguardo,incontrando due occhi ambrati,colmi di dolce amore.
Mandai giù il groppo che avevo in gola,mentre il mio respiro accelerava.
Sentivo il sangue colorarmi le guance,e pregai il Signore che lui non se ne fosse accorto.

<< G… grazie > accettai il fazzolettino,asciugando le lacrime. Aveva il suo stesso profumo.

Feci per ridarglielo,ma lui mi prese le mani,facendomele chiudere intorno al pezzo di stoffa ricamato.

<< Lo può tenere. Così,si ricorderà di me. >>

era perfetto. La visione della sera prima non gli aveva reso giustizia. Chissà se anche lui mi aveva vista.
Era vestito elegantemente,e la cosa mi stupì. Non immaginavo che un uomo così raffinato frequentasse il Moulin Rouge!

< Come si chiama ? >> mi chiese,dolcemente.

<< Isabella >> risposi,con la voce tremante.

<< Venga,la riporto dalla sua famiglia. Ho visto che era in compagnia di altre dame. Vado errato? >>

negai scotendo la testa. Lui mi offrì il braccio,e io mi ci aggrappai saldamente.
Mi pagò il libro,nonostante gli avessi detto che non ce n’era bisogno,e mi accompagnò davanti alla gioielleria,dove mi stavano aspettando Chris,Tiffany e Maya.
Appena mi videro in compagnia del signor Cullen,sgranarono gli occhi,squadrandolo da capo a piedi.

<< Grazie per tutto >> mormorai,una volta che ci dovevamo salutare.

<< è stato un piacere >> disse lui,augurandomi un buon rientro a casa.
Lo vidi allontanarsi per la strada,con la sua camminata aggraziata,verso la sua casa,mentre io mi sedetti sulla carrozza,che mi avrebbe riportata al Moulin Rouge.
Portai il fazzoletto di Edward Cullen,al petto.

Edward Cullen,rivisto il 14 Novembre 1889.

Non so se si vede,ma se si vede,è il vestito che indossa Bella!

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Capitolo 3
*** Abbraccio ***


Me saltella come una squilirata*

O mio dio!11 recensioni!!yppie!

Mi fa piacere che la storia vi piaccia!per farvi felici,aggiorno subito!

Questo è un Edward POV…

Fatemi sapere cosa ne pensate!!

Tra l'altro,siccome non sarò io a postare,ma mio cugino,perchè purtroppo non potrò farlo di persona,se c'è qualche errore...fatemelo sapere,ok?

Un bacione!


<< a dove i ei cacciao? >> bisbigliò mia sorella,mentre Jasper le tappava la bocca.

Io risi,sbeffeggiandola. 

<< Non ti sento! Non riesco a capire quello che dici… puoi ripetere? >>

Alice soffocò una risata,riuscendo a liberarsi dalle mani di suo marito.

<< Ti ho visto! >> Mi puntò il dito contro il torace,come se fosse una prova schiacciante.

<< Oddio!Ho un torace! Non me n’ero accorto … >>

Sentimmo la risata possente di Emmett,che s trovava nella sala. 

<< Sento il suo odore… >> mormorò Alice,di punto in bianco,seria.

<< Quindi? >> alzai un sopracciglio,mentre mi annusava. Era alquanto irritante avere un sorella come Alice: ti svelava il futuro subito.

<< Stasera la rivedrai >> questa,ad esempio,non era una domanda.

<< Lo so >>

<< Al Moulin Rouge >>

<< Sì >>

Mi fissò,pensierosa,quasi scioccata.<< Cosa ci fa lei al Moulin Rouge? >>

<< Balla . guarda che non  come pensi… >>

Mi trascinò in sala,e mi posizionò davanti ad Emmett,che,tutto tranquillo,giocava a carte con Esme,nostra madre adottiva.

A parlare,fu mia sorella .<< Emmett,cosa c’è al Moulin Rouge? >>

<< Prostitute >> rispose mio fratello,indifferente. Esme gli lanciò una occhiata torva,mentre lui alzava le spalle.<< Non è come credi,mamma. Si sa che quel pub ospita quel tipo di ragazze ! E poi,io ho Rose… >> quello che ne seguì,fu un bisbiglio  irripetibile.

Rimasi paralizzato,o come si suol dire,pietrificato. Prostitute? Isabella era una prostituta?

<< Ti sbagli >> sussurrai,rivolto ad Alice. << Tu non l’ hai vista >>

<< Io l’ ho vista >>

<< Non hai visto i suoi occhi,Alice! >> sbraitai,irritato.

<< Edward,non urlare contro tua sorella >> mi riprese Esme,sconvolta.

Alice era di fronte a me,impassibile.

<< Edward,chiedilo a Charles,stasera . così,ti togli il pensiero >> mi consigliò Emmett,vedendo che la situazione stava precipitando.

Decisi di seguire il suo consiglio,e,imboccato la stradina che portava a Pigalle,cominciai a sentirmi nervoso. Forse anche troppo.

La gola mi bruciava. Mi ero dimenticato di cacciare,e in questo momento,proprio non ci voleva.

Charles mi aspettava all’entrata,sorridente.

<< Sapevo che saresti venuto. Allora,cominciano a piacerti le mie piccole,eh? >>

il tono con cui l’aveva detto,mi faceva rivoltare lo stomaco.

Ci sedemmo al posto della sera prima,e,in modo schietto,esposi a Charles la domanda fondamentale che in quel momento mi stava facendo impazzire.

<< Charles,le ballerine,quelle di ieri sera… >>

<< Quelle della mezzanotte? >>

<< Esatto…sono prostitute? >>

la sua faccia scemò un poco << No,non quelle ballerine. Solo le ballerine dell’una. >>

trassi un sospiro di sollievo Alice si era sbagliata.

<< Tuttavia… quelle ballerine hanno smesso da poco.. intendo,le ballerine della mezzanotte. >>

riecco il peso. << Da poco? Perché hanno smesso? >>

<< Un… incidente. >>

<< Che tipo di incidente? Un vampiro? >>

<< No. Solo un depravato. >>

<< Chi era la ragazza? È stata violata,immagino >>

<< Sì… era la sua prima sera,la sua prima volta. Noi…non potevamo immaginare … Merda! >> per lo sforzo nel ricordare quello sgradevole incidente,ruppe un bicchiere. Gli passai un fazzoletto,cercando di calmarlo. Ci teneva,alle sue “ piccole”… la sua mente mi rivelò l’affetto che provava per loro. Lui e Clarissa le trattavano come figlie. Dunque,Isabella era al sicuro,e stava bene.

<< Come si chiama la ragazza? >>gli chiesi,mentre cercava di calmarsi.

<< Era Bella >> 

mi girai. A parlare,era stata Clarissa. 

Mi abbracciò,tristemente. Io ero paralizzato. 

La mia Bella…era stata violata.

<< Quando è successo >> mormorai,furioso.

<< Due anni fa. Da allora,le ballerine della mezzanotte non concedono più il loro corpo alle persone. Edward… >>mi chiamò Clarissa << …Io amo la mia piccola Bella. È la figlia che non ho mai avuto. Credi davvero che fossi felice,di quello che stava per fare quella sera? >>

scossi la testa,mentre si abbassavano le luci.

Sul palco comparvero le compagne di Bella. Quella sera,erano vestite di bianco. Un vestito semplice,per niente scollato.

La musica era lenta,armoniosa. 

Poi,dopo breve,comparve lei . Bella.

Era vestita di nero,con la gonna che le arrivava alle ginocchia,la scollatura troppo generosa,e il bustino nero,intrecciato con nastri viola. La sua voce era… provocante,seducente,proprio come le mosse che si apprestava a fare.

Le ballerine intorno a lei, si tolsero la casacca bianca,rivelando lo stesso vestito di Bella. E lo spettacolo,cominciò.

Distolsi lo sguardo da lei. Non potevo guardare,non sarei riuscito a controllarmi

Come la sera prima,scesero dal palco,strusciandosi contro i clienti.

Il suo odore mi colpì il naso. Era vicina. 

Mi guardò,come per scusarsi di essere quella che era,e,forse per caso,mi sfiorò la spalla,mentre ritornava sul palco.

La guardai,mentre finiva lo spettacolo,e mentre si chiudeva il sipario.

<< Edward,cos’ hai? >> mi chiese Clarissa,preoccupata,seguendo il mio sguardo.

<< Oh >> si limitò a dire. Charles mi guardò,stralunato.

<< Ti prego,Edward Cullen. Non lo dire >>

mi voltai.

Ovvio che non avrebbe approvato. Ero un vampiro. Ero pericoloso.

Lei,era la mia cantante.

<< perdonami,Charles. >> mormorai,uscendo dal locale.

Clarissa mi affiancò,prendendomi il polso << Ti aspettiamo domani >>

Mi girai e lei,con sguardo severo,mi ripeté le stesse parola. 

Ah,lei approvava. Perfetto.

Camminai nei sobborghi della città per troppo tempo. Erano le tre della mattina,e non ero ancora tornato a casa. Esme,probabilmente,stava già dando di matto.

<< Aspetti! >>

una voce armoniosa mi fece fermare. Mi voltai,e per poco non mi venne un colpo al cuore,che aveva smesso di battere già da un bel po’…

avvolta in un vestito rosso e nero,c’era Isabella.

I capelli sciolti,le davano le sembianze di un angelo. Il mio angelo tentatore.

<< Isabella >> mormorai,mentre si avvicinava.

<< Solo Bella >> mi corresse lei,arrossendo.

Giusto. Lei odiava il suo nome per intero.

<< Cosa ci fai in giro a quest’ora? >> le chiesi,come se la volessi rimproverare.

Lei,stizzita,mi guardò << Potrei farle la stessa domanda >>

Era furba. Molto bene,voleva giocare?

<< Sì,ma si da il caso,che io sia un uomo >> “vampiro “ mi corressi,nella mente << è molto più probabile che attacchino una bella fanciulla come te,non trovi? >>

Arrossì,rimanendo stizzita << So difendermi da sola ,io. Comunque,la domanda resta sempre quella. Cosa ci fa in giro a quest’ora? >>

<< Riflettevo . tu? >>

1,2,3,4,5… 

<< Vi stavo cercando >> centro.

<< Mi stavi cercando? Perché? >>

<< So… che mi avete riconosciuta… al Moulin Rouge… >>

<< Sì,ti ho riconosciuta. E a questo proposito,vorrei farti una domanda >>

la vidi deglutire,mentre il suo cuore batteva velocemente. Era agitata.

<< Perché lo fai? >>

<< Non ho altra scelta. >>

<< Sì,invece. Il mondo è pieno… >> mi zittì,con le lacrime agli occhi.

<< Il mondo,forse! Ma non Parigi! Crede che mi piaccia quello che faccio? >>

<< Ma non ti vergogni a ballare contro uomini che potrebbero essere i tuoi nonni? >> Mi stavo alterando,anche troppo.

Strinsi i pugni lungo i fianchi,cercando di scacciare le immagini di Bella,mentre si strusciava contro gli uomini del pub.

Lei non parlò per minuti interi. Le lacrime le rigavano le guance imporporate. 

Poi,finalmente,con un sussurro,parlò,con la testa china. << Sì mi vergogno. E non immagina nemmeno quanto. Non immagina lo schifo che provo guardando il mio corpo. Ma quella… quella è la mia casa. Lì mi hanno accolta come se fossi la figlia più piccola. Non posso andarmene. >>

Quanta sofferenza nella sua voce… 

Quasi d’istinto,mi avvicinai di più,e la strinsi in un abbraccio. Lei rimase senza parole,mentre io assaporavo quel momento. Poi,con le sue piccole mani calde,ricambiò l’abbraccio.

In quel momento,il mio cuore ricominciò a vivere.

15 Novembre 1889.

Vestito di Bella quando incontra Edward ,dopo lo spettacolo.

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Capitolo 4
*** Il potere di un abbraccio ***


Ciao! Prima di tutto,ringrazio tutti per gli splendidi commenti: sono scoppiata a piangere di gioia!

Lalalalala! 

Ehm… ecco,sono ritonata me stessa XD!

Vi lascio a questo capitolo,sperando che vi piaccia! 

Un bacione!

Ps :  ah,dimenticavo: Edward sarà… un po’ romantico…spero vi faccia piacere!


IL POTERE DI UN ABBRACCIO


Varcai la soglia del Moulin Rouge,all’alba delle quattro e trenta della mattina.

Senza far rumore,salì le scale che portavano alle camere e,con passo felpato,raggiunsi la porta della mia stanza,che si aprì con uno scricchiolio irritante.

M’infilai nella camera,accendendo la luce della scrivania,e trattenendo un urlo ,a causa dello spavento.

<< Ma vi siete ammattite?! Mi avete fatta spaventare! Pazze… >> mormorai,rimettendo in motore il cuore,che si era fermato per lo spavento.

Davanti a me,Maya,Chris e Tiffany erano in piedi,a braccia incrociate. Il loro viso era una maschera di emozioni: terrore,curiosità,sollievo..

<< Rachel >> chiamò sottovoce Maya,affacciandosi alla porta.

<< è tornata? >>sussurrò l’altra,entrando.

<< Sì >>

<< Sei una cretina,bella. Lasciatelo dire. >>

sbuffai,infilandomi la camicia da notte,e avvolgendomi nella coperta appoggiata sulla sedia di fronte alla scrivania.

<< Allora? >> mi chiesero in coro << Dove sei stata? >>

<< E soprattutto >> aggiunse Tiffany << Con chi sei stata? >>

<< Ma che impiccione… >> borbottai << Sono stata… fuori >>

<< Non l’avremmo mai detto >> mi schernì Chris ,sedendosi davanti a me.<< Hai visto Edward Cullen,vero? >>

Arrossì all’istante,ripensando all’abbraccio di qualche minuto prima.

E questo mio arrossire,per loro,significava “ Sì “.

Si misero sedute davanti a me,eccitate e curiose << Racconta! >>

<< Non c’è niente da raccontare… aspettate,come facevate a sapere che era Edward Cullen? >>chiesi,alzando un sopracciglio .

<< Parli molto nel sonno,e in questi due giorni,continuavi a pronunciare il suo nome… >> spiegò Maya.

<< … inoltre,non ci siamo dimenticate la scena in libreria,miss fazzolettino ! >> concluse Tiffany.

<< Allora? È bello? Io non l’ho ancora visto! >> si lagnò Rachel,affranta.

<< è bello come un dio ,Rachel >> dissi,senza pensare.

<< Concordiamo tutte. Allora? Bacia bene? >> continuò Chris.

Io le tirai un cuscino << Chris! >>

<< ma che vuoi? Non vi siete dati neanche un bacio? >>

<< N… no…. Ci siamo… solo abbracciati,ecco tutto >> ammisi,nascondendo la testa nel cuscino.

Urlacchiarono felici,abbracciandomi .

<< OK,LA PROSSIMA USCITA è QUELLA DEL BACIO >> Sentenziò Tiffany. Io m’irrigidì.

<< Cosa!? >>

<< perché quella faccia? >>

deglutì,sonoramente. << Bacio… oddio… no! Non… voglio… è presto! >>

<< Cosa?Non vuoi?ma dai,un bacio innocente! Perché sei così negativa? >>mi chiese Rachel,con dolcezza.

Presi un respiro profondo,guardandole negli occhi << Ho paura … >>

<< C’entra … Black? >>mi chiese Maya,cingendomi le spalle.

<< Non nominare il nome di quel verme! >> piagnucolai,asciugandomi le guance.

<< bella,devi dimenticare quell’episodio! >> mi consigliò chris,passandomi un fazzoletto.

Come potevo dimenticare quell’episodio? Non si può dimenticare la sera in cui si era ad un passo dall’essere violentata!

<< Non ci riesco… io… >> annusai il fazzolettino,e l’odore mim colpì il naso :Edward.

<< è …il suo fazzoletto >> mormorai,inspirando quel fazzoletto.

<< Ti piace,vero? >> mi chiese Rachel,con un sorrisino.

<< Troppo. >> risposi io,triste.

<< Ehi… >>

Clarissa era sulla soglia della mia camera,avvolta in uno scialle.

Mi venne incontro,alzandomi il mento,con fare materno << Come mai sei così triste all’idea di amarlo? >>

<< perché… Clarissa! Io non sono adatta a lui! Lui è nobile,generoso,tenero… bellissimo,dolce,sensuale… io non sono adatta a lui… >>

<< Smettila di dire stronzate,Bella >> mi riprese Clarissa,con tono severo.<< Non ti nascondere,e ammetti il fatto che ti spaventa questa situazione. Solo perché quel verme ti ha fatto del male,non vuol dire che ti devi chiudere come un riccio,isolando le persone che ti amano. Vivi la tua vita,Bella. >>

Pochi attimi di silenzio. Nessuno osavo contraddire Clarissa. 

Mi alzai,andandole incontro,abbracciandola.

<< Grazie >> le dissi,mentre mi stringeva a se.

<< Quando vuoi,piccolina >>mi sussurrò all’orecchio,per poi uscire.


SETTE ORE DOPO…

<< Mi tremano le gambe! >> bisbigliai a Rachel,mentre mi sistemava il vestito.

<< uff,Bella! Dai! Andrà tutto bene! Ora muoviti ad entrare! >> mi spinse nella libreria,rimanendo fuori.

Mi diressi nella sezione dei classici,agguantando una copia di “ Romeo & Giulietta”e,sedendomi a terra,la lessi,distrattamente.

<< Ehi >>

la voce vellutata che aspettavo .

alzai gli occhi,sorridendo,in maniera troppo timida << Ehi >>

<< Cosa leggi ? >> mi chiese Edward,sedendosi vicino a me . eravamo vicini,i nostri gomiti potevano quasi sfiorarsi. 

<< Romeo & Giulietta >> dissi,passandogli il libro,per farglielo vedere.

<< Ti piacciono i classici >> constatò,ridandomi il libro.

<< Molto. A lei,invece? Le piacciono i classici? >>

<< Mi piacerebbe se cominciassi a darmi del “Tu”,Bella. Mi fai sentire vecchio >> ridacchiammo,sommessamente.

<< Ok,Edward >> enfatizzai il suo nome,facendolo ridere. Il negoziante tossì,come per attirare l’attenzione. Grazie al cielo,eravamo dietro agli scaffali!

<< Allora? Ti piacciono i classici? >> gli chiesi,guardandolo. I suoi occhi ambrati erano … incantevoli.

<< Molto,passerei la nottata a leggerli. >> rise,come se avesse detto una battuta.

<< Perché ridi? >> gli chiesi,curiosa.

<< Niente. Stavo… ripensando ad una cosa. Allora >> cambiò discorso << Ti esibisci anche stasera? >>

Negai,scotendo la testa << No,abbiamo la serata libera. Menomale >>

<< Allora che ne dici di venire con me? Voglio farti vedere una cosa >>

Oddio. Cosa?

<< Stasera? >>

<< No,adesso. Certo,è uno spettacolo che si vede meglio soprattutto la sera,ma possiamo andarci adesso,se ti va. Mi piace la tua compagnia >>ammise,spostando lo sguardo. Io arrossì.

<< Va bene,accetto >>mormorai,mentre si alzava. Mi tese la mano,e l’afferrai.

<< Ti sta bene il blu >> osservò,mentre mi sistemavo il vestito.

<< Ti ringrazio del complimento >> arrossì,se possibile,ancora di più.

Uscimmo dal negozio,mano nella mano.

16 Novembre 1889

Vestito di Bella,quando incontra Edward e parlano in biblioteca

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Capitolo 5
*** 100 Anni ***


Non ho resistito… la mia Bella e il mio Edward,avranno una songs insieme!

È banale,perché non l’ho creata io,ma ci stava molto bene.

Spero che questo cap vi piaccia ,come vi piacciono i vestiti di Bella che metto a fine capitolo! XD

Sono belli vero? Se fate le brave,o i bravi,vi dico dove li prendo!

Buona lettura,e ringrazio infinite chi mi ha messa nei preferiti,chi legge e chi recensisce…insomma,tutti!  

Ah,nella canzone,il blu è Edward,il viola è Bella,mentre il Rosso scuro è quando cantano insieme

Buona lettura!

Edward POV!

NESSIE: questo capitolo te lo dedico con tutto il cuore e l’amicizia che mi lega a te.

Ti voglio bene,amore della mamma. Per sempre.

Always. 

100 ANNI


<< Dove mi stai portando,Edward? >> mi chiese Bella,non tanto tranquilla. Sentivo i battiti del suo cuore più forte delle altre volte,e il suo profumo mi solleticava il naso.

<< Ti fidi di me,Bella? >> le chiesi,prendendola per i polsi.

<< S… sì,certo. Perché? >>

la presi in spalla,provocandole un urletto di spavento,e,ad andatura umana,corsi verso il mio posto. Lo definivo così,perché non ci andava mai nessuno,e perché era incantevole. Proprio come Bella.

Era aggrappata a me,probabilmente con tutte le sue forze,e sentivo il suo respiro sul mio collo. Era caldo,perfetto.

<< Edward?Dove stiamo andando? >> mi chiese,per la seconda volta.

<< Non hai pazienza,Bella. >>

<< Lo so. >> ridacchiò,facendomi ridere.

Percorsi pochi chilometri con lei in spalla. Il suo calore sulla mia schiena… era incantevole la sensazione che provavo.

I miei occhi caddero sulla sua caviglia: una piccola rosellina blu faceva capolino,tatuata elegantemente.

<< Che bella rosa >> le dissi,toccando il tatuaggio con le dita.

<< Grazie. È il mio fiore preferito >>sbaglio,o c’era una nota di malinconia nella sua splendida voce?

Alice aveva ragione. Infatti,poco più avanti,trovai un cespuglio di rose blu,appena sbocciate.

Ne raccolsi una,passandogliela dietro.

Il suo respiro si fermò per pochi istanti.

<< Grazie Edward..è… bellissima >>era commossa,a giudicare dalla voce. Sorrisi. Ogni volta che pronunciava il mio nome,sentivo un calore dentro di me,inimitabile.

La posai delicatamente per terra,mettendole le mani sugli occhi.

<< Che fai? >> mi chiese,presa alla sprovvista.

<< Non sbirciare >> le ordinai,facendola girare verso il paesaggio.

<< Posso guardare,ora? >>

<< Va bene… benvenuta nel mio posto >> le tolsi le mani dagli occhi,e rimase incantata.

La cascata davanti a noi,lasciava cadere l’acqua con un suono rassicurante e cristallino,facendole formare un lago,limpido.

Il bosco che ci circondava era ricoperto di un sottile strato di acqua ghiacciata,e i fiori del prato erano quasi tutti chiusi,dato che il sole se ne stava andando,attraverso le montagne da cui partiva la cascata.

<< è… oddio,è bellissimo ! >> esclamò lei,ammirando il paesaggio.

<< Mi fa piacere che ti piaccia >> 

<< Scherzi? Non ho mai visto niente di più bello e suggestivo ! >> io qualcosa di più bello l’avevo già visto: ed era lei,con tutti i suoi pregi,i suoi difetti… Bella.

Mi avvicinai di più al laghetto,fermandomi a pochi metri della riva. Mi tolsi il giaccone,adagiandolo a terra. << Vieni >> le tesi la mano,che afferrò,dolcemente.

La feci sdraiare sul mio giaccone,per non farla bagnare,mentre io mi ci sdraiai accanto,osservandola.

<< Così ti bagni >> mi disse lei. 

<< Non preoccuparti,Bella. Goditi il paesaggio >> le consigliai.

Sorrise,assumendo l’aria rilassata.

Senza pensarci,le presi la mano,che si trovava vicino al suo viso. Lei ricambiò la stretta,mentre,a bocca chiusa,canticchiava .

Una melodia familiare … troppo familiare.

<< Bella >> la chiamai,sorridendo << cOme fai a sapere la mia canzone? >>

fu un attimo: il suo viso bianco diventò immediatamente rosso porpora,e i suoi occhi erano bassi,mentre mormorava << Ecco… ieri sera,mentre eravate nel vicolo…>> si corresse << Mentre eri nel vicolo… stavi canticchiando questa canzone… e mi è piaciuta molto,ecco. >>

Incredibile: le piaceva la canzone… la nostra canzone,che avevo scritto un giorno fa.

“ Vorrei incontrarti tra cent’anni

Tu pensa al mondo tra cent’anni

Ritroverò i tuoi occhi neri

Tra milioni di occhi neri

Saran belli più di ieri…

Vorrei incontrarti tra cent’anni

Rosa rossa tra le mie mani

Dolce profumo nelle notti

Abbracciata al mio cuscino

Starò sveglio per guardarti 

Nella luce del mattino…

Questo amore più ci consuma,più ci avvicina

Oh,questo amore,è un faro che brilla… “

Quello che non prevedevo era lei che,nel nulla,cominciò a cantare…improvvisando,cambiando la canzone.

Con la sua voce melodiosa.

 “Vorrei incontrarti fra cent’anni anni

combatterò dalla tua parte

perché è tale il mio amore,che per il tuo bene,sopporterei

ogni male”

“Vorrei incontrarti tra cent’anni

Come un gabbiano volerò

Sarò felice in mezzo al vento

Perché amo e sono amato

Da te che non puoi cancellarmi

E cancellarti non posso”

Io.. voglio amarti

voglio averti

e dirti quel che sento

abbandonare la mia anima,chiusa dentro nel tuo petto”

Chiudi gli occhi dolcemente,e non ti preoccupare,entra nel mio cuore

e lasciati andare…

Oh,questo amore,più ci consuma

più ci avvicina…

Questo amore,è un faro che brilla…

In mezzo alla tempesta,

in mezzo alla tempesta,senza aver paura…”

“ vorrei incontrarti tra cent’anni

pensa al mondo tra cent’anni

ritroverò i tuoi occhi neri,

tra milioni di occhi neri

saran belli più di ieri…”

Rimasi a guardarla,sorpreso e attirato da lei,più forte delle altre volte.

Quell’angelo aveva cantato con me… per me.

Dopo la canzone,non spiccicammo più parola,e,verso tarda sera,vidi i suoi  occhi chiudersi. Si era addormentata,e sembrava l’angelo più bello sceso in terra.

Osservai la sua bocca rossa,con le labbra a forma di bocciolo,carnose,con la voglia di farle mie,per sempre.

I capelli liberi,che le incorniciavano il viso a cuore,il suo corpo,fasciato dal vestito blu,che si posava divinamente con la sua carnagione.

La sua mano,intrecciata nella mia.

<< Edward… >> sussurrò Bella,dormiente. Parlava nel sonno.

Si girò,aderendo al mio corpo gelido,e abbracciandomi.

Rimasi spiazzato,dato che non sapevo come comportarmi. L’abbracciai,baciandole la testa,la fronte…

Arrivai alla bocca e,leggero,le diedi un bacio a fior di labbra. La vidi sorridere.

<< Edward… ti amo… >> mormorò,dolcemente,ancora dormiente.

<< Anche io,amore mio >> risposi,pur sapendo che non mi sentiva.

Passai la notte a guardarla,ad ammirarla dormire.

Lei,il mio angelo.

Ti amo,Bella.

17 Novembre 1889

La rosa blu che Edward dona a Bella

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Capitolo 6
*** Dolcezza Infinita ***


Ma ciao angeli!
Rrieccomi!La rompipalle è tornata,per perseguitarvi con un altro cap… poveri voi! XD
Anyway,vi è piaciuto il precedente cap? Questo cap è Bella Pov.. ah,i vestiti: è stata una faticaccia trovarli,credetemi! Ho girati siti gotici,ottocenteschi… mamma mia,che fatica!!
Per chi aspetta My Heart: il capitolo è quasi concluso… ma abbiate pietà! Non sono capace a descrivere scene di sesso!siate clementi,eh?
Consiglio autrice : quando arrivate alla frase “ sentivo il mio cuore in gola “… ascoltate My immortal,degli Evanescence. È grazie alla melodia di quella canzone,che è venuto fuori il…. 
Surprise!Lo scoprirete solo leggendo ( e vivendo XD! )
Buona lettura!


 

 DOLCEZZA INFINITA


 

<< Clarissa,ti spiace se stasera non mi esibiscO? Sono un po’ stanca,e non darei il meglio di me… >> mormorai sottovoce,a Clarissa.
Quest’ultima mi guardò,alzando un sopracciglio,per poi distendersi in un sorriso << Dai,stasera ti copro io. Ma rientra presto,chiaro? Non alle otto della mattina… >>
Le saltai al collo,contenta. << Grazie! Grazie ! Grazie! >>
Filai in camera mia,e andai subito vicino al mio comodino. Lì,appoggiati,c’erano il fazzoletto di Edward e ,in un vaso, la rosa blu che mi aveva regalato.
Annusai la rosa,ripensando al suo viso,al suo odore… arrossì all’istante,sdraiandomi sul letto.
Mancavano tre ore… tre ore e l’avrei rivisto… ancora.
Canticchiai la nostra canzone,sdraiata bella comoda sul letto.
Ormai,pensavo a lui giorno e notte. Era come una droga per me. Non potevo più farne a meno.
Era stata così bella,la sera prima. Mi aveva riportata a casa in braccio,dato che dormivo,chiedendomi se mi andava di vederci anche il giorno dopo. Io,mezza dormiente,avevo risposto di sì,e lui aveva sorriso,baciandomi la fronte. E quel piccolo bacio sulla fronte,mi aveva scaldata il cuore.
Probabilmente,mi persi in speculazioni,dimenticandomi di guardare l’ora. Ci feci caso dopo quasi due ore.
un rumore alla finestra mi fece alzare,con fare circospetto. Fuori,sul balcone,c’era Edward,seduto sulla ringhiera,che mi guardava.

<< Oddio!Edward, scendi! >> sussurrai spaventata,mentre ridacchiava.

<< Bella,ho un equilibrio perfetto… sei pronta? >>

Mi guardai,toccando la stoffa del vestito. << Non sei stato molto preciso. Non sapevo cosa mettermi >>

<< Così sei perfetta. Vieni, >> allargò le braccia,avvicinandosi.

<< Che fai? >> chiesi,curiosa.

Lui si avvicinò,afferrandomi ,e prendendomi in braccio. La mia testa era appoggiata al suo petto… forse un po’ più giù,dato che non sentivo il battito del cuore.

<< Tieniti,ok? E chiudi gli occhi >> mi disse,tenendomi stretta.

<< Chi ti dice che non sbircerò? Ehi! >> mi aveva bendata,all’improvviso. Traditore…

non so come riuscì a scendere dal balcone con me in braccio,ma sta di fatto che,dopo poco,mi depositò a terra,dolcemente.

<< Posso togliermi la benda,adesso? >> chiesi,mentre mi liberava dalla stoffa con cui mi aveva coperto gli occhi.

Eravamo nel nostro piccolo paradiso.
Lo vidi armeggiare con una coperta,poi,con noncuranza ,si avvicinò a me,prendendomi per mano.
Mi fidai.
Percorremmo la stradina che portava alla cascata e,con un po’ di fatica per colpa della mia sbadataggine,scalammo la parete rocciosa,finendo dietro la cascata,in una grotta umida.
La luce della luna,filtrava attraverso l’acqua che scendeva,dando alla grotta,un non so ché di magico. 

<<  Accidenti… >> commentai,mentre osservavo il paesaggio da quella altezza. Era ancora più bello.

Edward mi riprese di nuovo per mano,portandomi più vicina alla cascata. Io ,che già avevo paura,rabbrividì << Perché ci siamo avvicinati così tanto? >>
Lui sorrise,fermandomi il cuore << Ti fidi ? >>

Guardai l’altezza,capendo le sue intenzioni << Sei matto? No,no,no,no… >> feci per tornare indietro,me lui,con velocità,mi prese in braccio << Mi ringrazierai >>

<< Ne dubitoooo ! >> 

aveva saltato. Con me in braccio. Stavamo per spiaccicarci sull’acqua del lago. Sotto la forza della cascata. Pazzo! 
Realizzai dopo,che ero praticamente avvinghiata a lui,mentre urlavo. Lui,invece,era tranquillissimo,come se fosse una cosa normale,buttarsi da una cascata.
Entrammo nell’acqua,riaffiorando subito. Mi aveva tenuta stretta a sé ,e i nostri volti erano così vicini…
Mi schizzò l’acqua,ridendo.
Io ricambiai il favore,affogandolo. Lui,allora, mi prese per i fianchi,portandomi giù con lui,e bloccandomi tra le sue braccia.
Continuammo a lottare per un po’. Nell’aria,si sentivano solo le nostre grida felici,le nostre risate.

<< Freddo? >> mi chiese,abbracciandomi nell’acqua. Volevo rispondere di no,ma i brividi e la pelle d’oca mi tradivano.

Sempre in  braccio a lui,uscimmo dal laghetto. Lui mi depositò sulla coperta,passandomi la sua camicia bianca e la sua mantella,per non prendere freddo.
Lo guardai: era illuminato dalla luce fioca della luna,a petto nudo. I pettorali e gli addominali seguivano linee perfette,la pancia piatta,la pelle bianca… era bellissimo.
I capelli erano più scuri,a causa dell’acqua,e ricadevano, più disordinati del solito,sulla sua fronte liscia,rendendolo … seducente.

<< Così ti ammali >> dissi,mentre si sedeva vicino a me.

Lui scosse la testa. << Non accadrà,fidati >>

<< Edward,copriti anche tu >>

<< Tranquilla >> 

sbuffai,avvolgendo anche lui con la mantella. Mi guardò,dolcemente,mentre si stringeva a me,per rimanere sotto la mantella.
In sincronia,ci sdraiammo,come la sera precedente,guardandoci negli occhi. Oro e nocciola che si univano.

<< Parlami di te >> mi chiese,prendendo la mia mano.

<< Cosa vuoi sapere? >>

<< Tutto. >> sorrise,fermandomi il cuore. Non riuscivo a staccargli gli occhi disosso. Era troppo… perfetto. Il paesaggio sfigurava,confronto a lui. Mi focalizzai sul suo viso,cercando di  non perdere lucidità. Ma non era per niente facile…

<< Non saprei che dirti…fammi qualche domanda >>proposi.

<< Come sei finita al Moulin Rouge? >>mi chiese,dolcemente.

<< Ecco… sono arrivata al  Moulin Rouge all’età di quindici anni. Prima abitavo con i miei genitori a Forks,una cittadina completamente diversa da Parigi. Ho vissuto in quel paese per due anni, poi ci siamo trasferiti qui,ma non nel quartiere di Pigalle.
Solo che… una notte,qualcuno entrò in casa nostra,dandole fuoco.
Mia madre e mio padre riuscirono ad uscire,grazie ad un aiuto esterno,ma io rimasi intrappolata nella mia stanza,che prendeva fuoco troppo velocemente… >>vidi i suoi occhi sbarrati dal terrore << .. Poi… qualcuno riuscì a portarmi fuori,solo che non mi ricordo chi mi ha salvata. Sono uscita dopo poco ,ma i soccorsi si erano già dileguati… i miei genitori mi credettero morta,così,rimasi sola. Pochi giorni dopo,però,incontrai Charles,che mi portò al locale. Fine della storia. >>

Lo guardai: fissava il cielo,pensieroso,e stringendo la mia mano con più intensità .
Si girò ,riallacciando il contatto tra i miei occhi e i suoi << Quando sei nata? >>

<< è importante? >>

<< Abbastanza >>

<< Il 26 gennaio del  1872 >>

<< Manca poco più di un mese >> osservò,sorridendo.

<< Evviva >> esultai senza entusiasmo,facendolo ridere. << Qual è il tuo colore preferito? >>

<< Il blu >>risposi,sicura. 

<< Il blu ti sta bene >>

<< Grazie >> arrossì,decidendo di staccare il contatto tra noi.

Rimanemmo non so quanto tempo a parlare. Voleva sapere tutto di me: i miei libri preferiti,i miei cibi preferiti,che musica preferivo…
Quando calò il silenzio,mi misi seduta,osservando il lago. Lui mi imitò,cingendomi le spalle con il braccio. E via! Il mio cuore prese il volo.

<< Non ti arrabbiare >> mi disse,stringendomi a sé.

<< Per cosa? >> chiesi ingenuamente. Il suo viso si distese in un sorriso furbo. Oh,no.

<< Non provarci ! >> lo avvisai. Troppo tardi.

Mi prese in braccio,correndo verso il lago,e lanciandosi dentro l’acqua ,portandomi con sé.
Riaffiorammo. Io,gelida. Lui, che rideva sguaiatamente.

<< Folle… >> mormorai,schizzandolo con l’acqua e allontanandomi . Per tutta risposta,lui mi trascinò tra le sue braccia,facendo aderire il suo torace con le mie mani.

Sentivo il mio cuore in gola. Batteva così forte,da farmi persino male!
Mi posò un bacio sulla fronte,carico di dolcezza. Mi sciolsi quasi completamente,mentre appoggiava la sua fronte al mio collo,depositando un bacio sulla mia scapola.
Poi,con lentezza e dolcezza,si avvicinò al mio viso. I nostri nasi si sfiorarono,e poi… toccò alle nostre labbra.
Mi stava baciando. Non potevo crederci.
Chiusi gli occhi,assaporando quel momento che sognavo dal nostro primo incontro.
Lui mi strinse a sé,con dolcezza infinita,senza staccare le sue labbra dalle mie.
Ci dammo dei piccoli baci,mentre mi accarezzava il viso,con gentilezza. Sentivo le mie guance andare a fuoco,ma era la sensazione più bella del mondo.

<< Grazie… >> sussurai,come una stupida. Le sue labbra si distesero in un sorriso.

<< Grazie a te,mia piccola rosa blu  >> mormorò ,cullandomi.

Con dolcezza infinita.

 18 Novembre 1889

Vestito di bella,quando


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Capitolo 7
*** Mi sarei mai stancato di lei? ***


Salve! Perdonate il ritardo,ma ho avuto un piccolo contrattempo… ovvero:mamma infuriata,sequestro computer…

Anyway,per chi aspetta My Heart,porto liete notizie: il capitolo è quasi pronto,forse lo posto domani o dopodomani,ma non oltre questo lasso di tempo,quindi… vi prego,portate pazienza!

Ritornando a Moulin Rouge: vi è piaciuto il cap precedente,vero? Il bacio me lo sono sognata (lavoro mentre dormo… che diligente! XD )e ‘ho subito scritto! Eccovi un altro cap,spero vi piaccia.

Buona lettura!


MI SAREI MAI STANCATO DI LEI?

 

 Ero io. Come avevo fatto a non capirlo subito?

Quella notte,l’avevo salvata io dall’incendio ,l’avevo accolta tra le mie braccia,depositata sul terreno e salvata dalle fiamme.

Eppure,era così cambiata in quei pochi anni. Era diventata una donna,adesso. Di cui ero pazzamente innamorato.

La guardai,sdraiata nel suo letto,avvolta nel suo torpore. Coma da pochi giorni a questa parte.

Ormai,erano le cinque e mezza. Le sue compagne sarebbero entrate in camera sua tra mezz’ora,ansiose di sapere come aveva passato la serata la mia rosa,come mai non si era esibita.

Se me lo avessero chiesto a me,avrei risposto che,quella notte,il mio cuore aveva ricominciato a battere. 

<< Fate piano…  >> mmm…. Tiffany e le altre stanno per entrare.

Lanciai un ultimo sguardo a Bella,prima di uscire dalla finestra,e dirigermi verso casa.

Durante la corsa,non riuscivo a non pensare a Bella,alle sue labbra carnose,che avevo reclamato,ingiustamente. Era umana,maledizione! Cosa sarebbe successo dopo? Quando avrebbe scoperto ciò che ero.. quando mi avrebbe ripudiato…

Una fitta di dolore mi bloccò,appena fuori casa. Non dovevo pensarci. Non ora.

<< Stupido >> ovvio che Alice la pensi così. Mi girai,ritrovandomi quel folletto davanti agli occhi,sorridente.

<< Alice >> la salutai,mentre mi saltava al collo,urlando di gioia.

<< Lo sapevo!Lo sapevo! Che bello! >> continuava a ripetere ,mentre io,ridevo,sollevato. Bene,almeno lei,era felice per me.

<< Eddy ! Allora? Consumato? >> Emmett,invece,non cambierà mai. Sesso,solo sesso. L’unica cosa,oltre a Rosalie e alla lotta,che viaggia nella sua mente. 

A volte mi chiedo se ho un depravato pervertito,per fratello.

<< L’ ho baciata,e basta. È presto,non… dovrebbe succedere >> dissi, ,mentre Alice e Emmett mi guardavano,stralunati. 

<< Idiota! Non puoi mollare adesso,cazzo! La ami,no? >> esclamò mio fratello,venendomi di fronte,con fare minaccioso.

<< Ovvio che la amo >> risposi,come se ce ne fosse bisogno.

<< è questo quello che conta,allora. >>  decretò Alice,entrando in casa. La seguimmo,diretti in salotto.

I miei familiari erano lì,ad aspettarmi.

Sentivo i pensieri di tutti,positivi e ,mio malgrado,negativi.

“ Lo sapevo,Edward! È quella giusta! “ pensava mia madre,Esme,al colmo della gioia.

“ Stupido! Idiota! Ma che hai combinato,pezzo di scemo? Porterà guai,lo sai ! “ Rosalie,la moglie di Emmett. Gentile come suo solito.

“ Vai Ed! “ Jasper,marito di Alice e fratello di Rosalie,di poche parole,ma conciso. Una dote di lui che apprezzo molto.

“ Sono felice per te,Edward. Ma dovrai essere prudente “  come al solito Carlisle ,mio padre, la prende con filosofia,cercando di nascondere la preoccupazione per me.

<< Grazie per il sostegno >> parlai,ringraziandoli. Rosalie si girò,furente,fulminandomi con lo sguardo. La ignorai,salendo in camera mia.

Mi stesi sul divano,riordinando le idee. Ma ,l’unica cosa che avevo in testa era lei,Bella.

Presi carta e penna,cominciando a scrivere.


 

**********


 

<< Bella,tocca a te,sei pronta? >> sentivo la voce di Clarissa,da dietro il sipario,mentre “orchestrava “ la serata. 

Pochi istanti e ,sul palco,comparve Bella,avvolta da un bustino  rosa e nero. I capelli,erano ricci. Era bellissima,anche troppo.

I pensieri degli uomini accanto a me,mi davano sui nervi. Ero geloso,e lo sapevo benissimo. La mia Bella,non doveva essere toccata da nessuno. 

<< Edward,datti una calmata. Mi stai distruggendo il tavolo >> mi avvertì Charles. 

<< Come… non riesco a sopportare che… la guardino,e dovessi sentire i pensieri che le loro menti malate e perverse producono. Non resisto >>  sibilai,mentre sorrideva. E adesso perché ride?

<< Edward,è normale,credimi. Anche quando si esibiva Clarissa,provavo le stesse sensazioni. Cerca di moderarti,potresti combinare disastri,te lo dico per esperienza >>

<< Quanti >>

<< Quanti cosa? >>

<< Quanti ne hai uccisi per questo motivo >>perché chiederglielo,se potevo leggerglielo  nella mente?

<< Cinque. E non me ne pento. >> sorrise,soddisfatto.

Una fragranza raggiunse il mio naso. Bella si stava avvicinando.

Come tutte le sere,scendeva dal palco,faceva il giro della sala,e tornava sul palco,per il finale.

Passò di fianco a me,sfiorandomi la spalla con la mano,  ma io gliela presi,baciandogliela. Lei arrossì,tornando sul palco.

A fine spettacolo,un applauso si levò attorno a me. Ovvio. Schifosi pervertiti.

<< Vado Charles. A domani >> lo salutai,uscendo dal pub. Mi arrampicai fino al balcone della camera di Bella,in attesa di lei.

Non vedevo l’ora di abbracciarla,di sentirla vicino a me.

Aprì la porta,sedendomi sulla sedia nell’angolo,al buio,proprio mentre lei entrava di corsa,afferrava l’asciugamano,e filava in bagno. Non si era accorta di me.

Pochi minuti,e sentì i suoi passi leggeri avvicinarsi.

Guardai vicino a me: la camicia da notte di Bella,penzolava a pochi centimetri da me.

Non poteva rimanere lì. Si sarebbe tolta l’asciugamano,si sarebbe  messa a nudo.

“ Edward,ora esci,poi ritorni “ pensai,mentre mi alzavo.

“ Ma che fai? Rimani! “ eccola,la parte meno nobile di me.

Mi nascosi sul balcone,confondendomi nella notte,rimanendo a guardare. Ero pur sempre un uomo,no?

Eccola,mentre chiude la porta dietro di se,avvolta nell’asciugamano rosso scuro,tutta bagnata.

Si avvicina alla camicia da notte,con in mano la biancheria intima. Apre l’asciugamano,voltata. Vedo solo la schiena,la sua curva dei fianchi e i suoi glutei.

Sono perfetti . sodi,seducenti. 

Inghiotto il veleno che sgorga dai miei denti,mentre bella calava la camicia da notte sopra il suo corpo.

 Raccolse i capelli in una treccia,e si avvicinò alla finestra. 

Uscì nella notte,senza vedermi,inspirando l’aria. 

<< Bella >> mormorai,facendola voltare.

<< Edward! >> mi salutò lei,sorridendo. No,non fare così. Sei troppo bella per un mostro come me.

Non ci riesco,ho bisogno delle sue labbra. Le pretendo.

Mi avvicinai ,sollevandole il viso.

Appoggiai le mie labbra sulle sue,mentre sentivo le sue mani nei miei capelli. La sua bocca sulla mia,era come un toccasana. Perfetta ,che si modella con le mie labbra,mentre con dolcezza e calma,mi ama.

Appoggio la mia mano sui fianchi,mentre l’altra accarezza il suo viso accaldato.

Si stacca da me,guardandomi negli occhi.

<< Ciao >> le sussurrai,dolcemente. Lei sorrise,abbagliandomi e scaldandomi il cuore.

<< Ciao… >> mormorò,per poi rabbrividire. Giusto,io ero freddo come l’aria di neve che tirava quella sera.

Entrammo in camera,e si mise una vestaglia pesante,per scaldarsi.

Ci sdraiammo sul suo letto,abbracciati. Le porsi una busta,con la mia “fatica” di questo pomeriggio.

<< per me? >> chiese,accettando la busta.

Io annuì,mentre leggeva.

Sul suo viso apparirono due lacrime,che asciugai,con la bocca. Erano salate.

<< io… è bellissima,grazie! >> mi ringraziò commossa,baciandomi leggermente le labbra.

<< Ora sai cosa penso >> le dissi,mentre si stringeva a me.

<< Grazie >> sussurrò,con una nota di sonnolenza.

La coprì,mentre perdeva i sensi,a causa del sonno. La strinsi a me. Fuoco e ghiaccio che si abbracciavano.

Mi sarei mai stancato di lei?

Della sua voce candida,del suo odore meraviglioso,del suo corpo perfetto e armonioso che in questo momento mi abbracciava,della sua anima gentile,dolce,timida e seducente?

No,mai.

Ti amo,mia dolce bella.

Ma tu,puoi amare un mostro come me?

19 Novembre 1889
Corpetto Bella

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Capitolo 8
*** Non essere sciocca,amore mio ***


Hola ragazze mie! Eccovi un altro cap… sperando sia migliore di quello di My heart…

Anyway ,non è un cap allegro,vi ho avvisate. Oddio,non è triste,ne allegro…diciamo,normale. Si capisce in particolare,l’amore che Edward prova per Bella,ma niente di più.

Lettrici avvisate,autrici sollevate (non so cosa c’entra,solo che oggi sono felice,e sparo cavolate ! XD)

Buona lettura angeli miei.


 

NON ESSERE SCIOCCA,AMORE MIO

<< Oh,come siete carini! >> esclamò Chris ,abbracciandomi. Io,seduta nel salottino,avevo in mano la busta di Edward,rossa come un peperone maturo. Tra dieci minuti,il mio angelo,sarebbe passato a prendermi,per fare un giro in paese,e quella stupida già pensava a quando lo avrei salutato.

<< Vi bacerete? >> mi chiese,su di giri.

<< Ehm… credo di sì. Ma,ti prego,non metterti a urlare,per favore ! >>la implorai.

Lei annuì,poco convinta e scattò in piedi. 

<< Che c’è? >> le chiesi,allarmata. Lei mi rivolse un sorriso caloroso .

<< Penso sia arrivato Edward. Ho sentito la voce di Clarissa che lo faceva entrare >>

sbiancai << Ma io non sono pronta! Non posso uscire con questo vestito! >> 

Indossavo un vestito rosso,pesante,dato che il paesaggio fuori  era completamente innevato,e la temperatura troppo bassa.

<< Stai benissimo,invece. Dai,muoviti! >> mi incitò Chris,mentre mi alzavo in piedi. In quel momento,entrò Clarissa,seguita da lui. Alto,vestito di nero,con i capelli ramati spettinati. Il mio angelo personale. Il mio sole . Edward.

Arrossì immediatamente,non appena i nostri occhi si incontrarono. Mi rivolse un sorriso,venendomi incontro,e prendendo la mia mano.

La sua era gelida,come sempre. Ma non potei dire lo stesso dello sguardo,caloroso e , terribilmente perfetto.

<< Buongiorno,amore >> mi salutò,accarezzandomi la guancia.

Avevo il cuore che stava bruciando. Oh,ma come facevo ad amarlo così tanto?

<< ciao … >> mormorai,perdendo il filo del discorso. Le sue labbra si erano già impossessate delle mie,dolcemente.

Sentì Chris trattenere il respiro,e Clarissa sorridere. No,vi prego,non fatemi fare figure!

<< Andiamo? >> mi chiese,porgendomi il braccio. Io annuì,ancora rimbambita dal suo bacio.

Uscimmo dal Moulin Rouge,raggiungendo un carrozza,che ci portò a Parigi.

Andammo alla nostra libreria,perché doveva prendere un libro,e poi,facemmo un giro per il paese,così affollato.

<< Bella,stai bene con questo vestito! Perché ti fai di questi problemi? >> mi disse,per la centesima volta che mi lamentavo. Odiavo quel vestito,non c’era niente da fare!

<< Non mi piace come mi sta. Mi fa sembrare una balena in soprappeso >> ribattei,facendolo ridere.

<< Una balena in soprappeso terribilmente bella >> disse lui,ridendo.

<< Ridi,ridi >> lo scimmiottai,mettendo il broncio,e facendolo ridere ancora di più.

Passammo davanti ad un gruppo di ragazze,sicuramente in età da marito, e,accortami degli guardi che lanciavano a Edward,decisi di aumentare il passo,infastidita. Lui rallentò,apposta.

<< Perché corri? >> mi chiese,sempre dolce.

<< Non te lo dico. Mi prenderesti per scema. >>

<< Non lo direi mai. >>

<< Quelle lì >> indicai le ragazze,con un cenno  del capo. Lui le guardò,e loro distolsero lo sguardo,ridendo come oche.

Lui scoppiò a ridere e,prendendomi alla sprovvista,mi afferrò il viso delicatamente,baciandomi . le ragazze,ora,mi lanciavano sguardi carichi d’odio. Oh,così si ragiona!

<< Ho soddisfatto la tua sete di vendetta? >> mi chiese,mentre riprendevamo a camminare. Io annuì,contenta.

Chiacchierammo per un bel po’, finché no raggiungemmo,come al solito,il nostro luogo. Il nostro piccolo paradiso.

Si sdraiò sull’erba,ma io rimasi in piedi,a guardare il luogo.

Lui rimase spiazzato,non vedendo la mia figura sedersi vicino al suo corpo << Non ti siedi? >>

Io negai con la testa,osservando meglio il posto. E poi,non mi sarei mai seduta sulla neve.

Lui sbuffò,alzandosi,e prendendomi per mano << Cosa ti frulla nella testa? >>

Sorrisi. A quanto pare,anche se ci frequentavamo da poco,mi conosceva bene.

<< Ci vorrebbe una casetta per noi,qui >> dissi,indicando lo spazio vicino al lago << Così possiamo venire qui anche con brutto tempo >>

<< Non è una brutta idea. Ci penserò,va bene? >>

<< Va bene >> acconsentì,osservando il lago ghiacciato. Lui mi porse una borsa nascosta dietro al cespuglio.

Lo guardai,interdetta << Cos’è? >>

<< Aprila >>

la aprì. Dentro c’erano due paia di pattini per il ghiaccio,bianchi,con i ricami argentei.

<< Pattiniamo? Davvero? >> gli chiesi,contenta come una bambina. Lui annuì,e io gli saltai praticamente addosso,buttandogli le braccia la collo.

<< Graziegraziegraziegrazie! >> esclamai,mentre rideva melodiosamente. 

Mi aiutò a mettere i pattini,e mi accompagnò vicino al laghetto.

<< Ma è sicuro? >> chiesi,mentre si lanciava nel pattinaggio. Lo osservai: pattinava aggraziato ,si sentiva solo il suono delle lame che sfregavano sul ghiaccio. Lo raggiunsi,prendendolo per mano.

Ridemmo per la maggior parte del tempo,a causa delle mie cadute,causate dalla sua visione celestiale.

Ormai,non riuscivo più a pensare,a quando la mia vita era senza la sua presenza. Era come se ci conoscessimo da una vita intera.

Pensare a lui,in un futuro,lontano da me,mi faceva star male. Lo amavo troppo. 

Amavo il suo modo di fare.la sua risata,la sua dolcezza. Inoltre,mi sentivo completa,come se la mia vita avesse sempre aspettato lui,per continuare felicemente.

<< Stanca? >> mi chiese,interrompendo le mie riflessioni. Io lo abbracciai,e lui ricambiò la mia stretta. 

<< Grazie >> mormorai,contro il suo petto.

<< Per cosa? >>

<< per tutto. Grazie d’esistere >> non lo avevo mai detto ad anima viva,e arrossì violentemente.

<< Grazie a te d’esistere,mia piccola rosa blu . sei la creatura più sensibile,dolce e stupenda che io abbia mai conosciuto. >> disse,baciandomi la testa. Il mio cuore stava scoppiando dalla gioia.

<< Edward…hai mai detto “ti amo “ a qualcuno? >> 

<< No. Tu? >>

<< no. >> ammisi,mentre mi alzava il viso.

Mi baciò le labbra,con la solita dolcezza. Sembrava che il tempo si fosse fermato per noi. Era una sensazione bellissima.

<< Andiamo,o Charles mi bandirà dal Moulin Rouge,se ti faccio fare tardi >> mi disse,mentre io sussultai.

<< Che ore sono? >>

<< le sei >>

<< oh,santo cielo! Sono in ritardo! >> ci avviammo,ed arrivammo in paese abbastanza prima,rispetto al tempo che avevo calcolato.

<< tranquilla,non farai tardi >> mi sussurrò,mentre ci dirigevamo alla carrozza.

Mi guardai attorno: molte persone ci guardavano,scettiche e con aria di disapprovazione.

Sentì alcuni mormorii ,che non mi piacquero per niente.

<< … Ma come fa,un gentiluomo come Cullen,a stare insieme a una come Swan? >> oppure << Ho sentito dire che lei è una puttana,ma non credevo che riuscisse ad incantare anche un uomo bello come Edward Cullen ! >>

sentì una fitta al cuore: avevano ragione,in fin dai conti.

Non ero giusta per lui. Non ero nella sua stessa classe sociale,non meritavo neanche di guardarlo.

Sentì Edward sibilare,mentre mi faceva accomodare nella carrozza.

Per tutto il tragitto,non proferimmo parola. Sapevo che lui attendeva che dicessi qualcosa,ma me ne rimasi zitta,nel mio dolore.

Davanti al Moulin Rouge,decise di accompagnarmi fino in camera e ,una volta dentro,chiuse la porta alle sue spalle. Io mi sedetti sul letto,e lui mi raggiunse.

<< Bella,cosa c’è che non va? Fino ad una oretta fa stavi bene,e ora hai l’aria afflitta. >> mi fece notare.

Respirai profondamente << Non li hai sentiti? >>

<< Cosa ? >>

<< I mormorii delle persone,al paese. Sai anche tu che hanno ragione. >>l’ultima frase la dissi singhiozzante. Avevo cominciato a piangere.

Lui mi prese per le spalle,con forza << Ascoltami,Bella hanno torto,lo sai bene. Fregatene di quello che dicono. >>

Io negai con la testa,e lui si spazientì << isabella Marie Swan,smettila.>>

Lo guardai,mentre mi alzava il viso. La sua espressione quasi adirata,mi fece tremare.

<< Quindi… a … te non importa? >> singhiozzai. Lui incatenò i suoi occhi ai miei.

<< A me importa soltanto di te,amore mio. Mi basta sapere che mi ami,per farmi star bene. >>mi disse,lasciandomi senza parole.

Lo baciai. Ma non teneramente. Con foga,con un amore che andava oltre a tutto.

Lui ricambiò. 

Tracciò il mio labbro inferiore con la sua lingua,mentre mi teneva stretta a sé,con una presa ferrea.

Quello,era per noi,il nostro primo vero bacio.

Si staccò da me,a mio parere troppo presto,appoggiando la sua fronte alla mia.

<< Grazie di amarmi,Bella >>

20 Novembre 1889
vestito invernale

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Capitolo 9
*** Incontro con i Cullen 1° parte ***


Uffaaa!! Ma che pizza!! Devo migliorare…Anyway,grazie per i commenti! Per rispondere a RockAngelz…. Si,c’erano i pattini… certo erano diversi dai nostri,ma altrettanto belli! Xd!

Speriamo che questo cap vi piaccia!!! Il capitolo scorso è quello che ha meno commenti…

*consola il cap,che si dispera*… poverino!! Non volete vedere un altro cap piangere,vero?? (ok,mi sono rimbambita da sola… d’altronde,a Natale … puoi fare quello che non puoi fare mai!!! XD!)
Spero che questo cap vi faccia sorridere almeno un pochino… Bella incontra Emmett!
Ne vedremo delle belle,nei prossimi cap!!
Un bacione!!
Ps: ragazze,come in My Heart… sento odore di ……….….TRA NON MOLTO… Non dico niente….XD


 

Incontro con i Cullen (1PARTE )


<< Edward!! >> 

smetto di suonare il piano,sbuffando. Emmett che mi chiama con il mio nome per intero? Cattivo segno…

mi alzai dal seggiolino davanti al pianoforte,raggiungendo mio fratello,in salotto.

<< Cosa c’è Emmett ? >> 

Mio fratello è spaparanzato sul tappeto bianco,davanti al camino accesso,e la sua faccia,non  mi tranquillizza per niente.

Vicino a lui,Rosalie e Alice. Guardo Rosalie ,che ha occhi solo per Emmett,mentre mia sorella,mi lancia uno sguardo di intesa.

“ Edward,ho previsto “ i pensieri di mia sorella.

“ Che bello,una novità “ la sbeffeggiai,facendola ridere.

“ Riguarda Bella “ m’informò,facendomi cambiare tono.

“ Cha hai visto? Sta bene? “

<< Calmati Edward >> parlò Alice,sorridendo << Niente di brutto. >>

<< Sarebbe? >>

Emmett si sedette,contento << domani,conoscerò Bella! >>

Oh no. 

<< Niente di brutto? Alice,è una catastrofe! Lei non sa … >> Rosalie mi fermò .

<< Edward,Alice ha solo previsto un incontro,niente di brutto. Certo,l’umana l’ hai scelta te… >>

Mi sedetti accanto ai miei fratelli .

<< Emmett,giura che non farai niente di insensato o stupido >> 

lui appoggiò una mano al petto,solenne << Mi cascasse un albero in testa >>

Rosalie rise,baciando mio fratello. Io e Alice alzammo gli occhi al cielo,spazientiti. Emmett e Rosalie erano due amanti troppo passionali,per i nostri gusti.

Ogni posto era perfetto.

<< Jazz! >> chiamammo io e mia sorella,non appena Jasper entrò ne salotto.

Lui sorrise,per poi lanciare una strana occhiata a Emmett e a sua sorella,intenti in coccole aperte.

Si accomodò affianco ad Alice,cingendola con un braccio.

Lui e Alice erano tipi riservati. Non sbandieravano  il loro amore hai quattro venti,come Rose e Emmett.

Li avevo sempre invidiati: sembravano sempre in sintonia,come legati da un filo indistruttibile.

<< Ma state sempre a pomiciare,voi due? >> si lamentò Jasper,facendo ridere me e Alice.

Emmett si staccò da Rosalie,guardandolo truce,per poi continuare la sua opera.

<< Quindi Alice >>chiesi,a mia sorella << L’incontro con l’omone è domani? >>

<< Esatto. Stasera andrai da lei? >>

<< Ovvio. Ha la serata libera >>

Emmett si staccò per la seconda volta,esultante.

<< Ma pensi sempre al sesso? >> mi lamentai,facendolo grugnire.

<< Sono un uomo,è normale. Certo,a questo punto,su di te ho qualche dubbio. Da quanti mesi vi frequentate? >> mi schernì,beccandosi un cuscino in testa.

<< un mese >> il più bello della mia vita.

<< e ancora non hai consumato? >> mi guardò,accennando ad un sorriso << sei dell’altra sponda? >>

risi,tirandogli uno schiaffo.

<< Ed… che bello! >> esultò Alice,risvegliandosi da una visione.

<< Cosa? >>

<< Vedrò Bella! >>

sbuffai <<  pure tu? >>

<< Domani la porterai qui,a conoscerci >>

mi immobilizzai << Ti sbagli,Alice. Non la porterò in un covo di vampiri. Sei impazzita? >>

<< Edward,non succederà niente,fidati. Anzi,a quanto pare,io e Bella diventeremo migliori amiche fin da subito! >> mi tranquillizzò mia sorella.<< provvederò io a far sembrare tutto perfetto. Dovrò aggiungere un letto in camera tua… >>

<< matrimoniale >> intervenì scherzoso Emmett.

<<… E stasera dovremmo andare tutti a caccia. >> continuò Alice,ignorando Emmett.

<< Alice,sai che mi fido di te ,ma se dovesse andare male io… >> Venni interrotto da Esme,appena entrata.

<< Caro,non preoccuparti. Io non vedo l’ora di conoscere questa splendida ragazza ! >> mia madre ormai gongolava,quando si nominava Bella.

Sospirai alzandomi. << A che ora verremo,domani? >>

Alice batté le mani entusiasta,e Esme abbracciò sua figlia,con lo stesso entusiasmo.

<< Alle undici. Mi raccomando,sii puntuale >>  mi raccomandò Alice.

Uscì nel gelo,correndo più veloce che potevo. Volevo la mia Bella.volevo le sue labbra.

Arrivai davanti al Moulin Rouge in perfetto orario,e ,davanti all’ ‘entrata,potei vedere Bela,avvolta in un abito  bianco.

Sembrava una sposa.

Solo dopo,mi ricordai che oggi,si festeggiava il giorno delle Spose. Ogni ragazza,doveva vestire abiti semplici,rigorosamente bianchi,e che davano aria di purezza e virtù. Non doveva essere bello. Regola principale. 

<< Ti sposi? >> le chiesi,mene mi veniva incontro,con un dolce sorriso.

<< Eh sì,volevo giusto invitarti al mio matrimonio. >> mi prese in giro,baciandomi la guancia. << Che ne pensi? È brutto al punto giusto? >>

le baciai le labbra << Addosso a te è tutto più bello >>

arrossì,prendendomi la mano. << Ti va di andare nel nostro piccolo paradiso? >>

io annuì,prendendola in braccio,e sapendo che lei teneva gli occhi chiusi,mi affrettai a raggiungere il nostro piccolo rifugio.

La depositai dolcemente a terra,posandole la mia mantella sulle spalle. Lei prese la mia mano,baciandola .

Mi sedetti vicino a lei,baciandole la testa.

<< Edward? >>

<< Dimmi >>

<< Hai una famiglia? >> e così,come Alice aveva previsto,la famiglia Cullen entrava in scena.

<< Sì >> risposi semplicemente,cercando di sembrare disinvolto.

<< Mi racconti un po’ di loro? >> il tono era quasi implorante. 

<< Ho un fratello e una sorella. ovvero,Alice e Emmett. >> 

<< Più piccoli? >>

<< No,più grandi. Emmett ha tre anni più di me,mentre Alice due >> spiegai,mentre mi guardava,con le sopracciglia alzate << che c’è? >>

<< è… strano. Sembri molto più maturo della tua età,e davo per scontato che fossi tu il più grande >> non sai quanto tu abbia ragione,amore mio…

<< Poi ci sono Jasper e Rosalie >>

<< Altri fratelli? >>

<< No. Sono tra loro fratello e sorella gemelli,e sono la moglie di Emmett e il marito di Alice >>

<< Caspita. Sono sposati? Da quanto? >> la voce animata di bella mi fece intendere che pensava al matrimonio,all’abito bianco. E ci pensavo anche io…

ma,come dirle che Emmett e Rosalie erano sposati da settantatre anni,mentre Alice e Jasper da cinquantasette?

<< Troppo tempo. Eppure,si comportano come sposini >> alzai gli occhi al cielo,per minimizzare, lei rise,dolcemente.

<< Hai un padre e una madre? >>mi chiese,sempre educata e gentile.

<< Sì Esme e Carlisle Cullen >> la vidi sgranare gli occhi.

<< Carlisle? >> boccheggiò,incredula << Esme? >>

<< Bella,che ti prende? >> le chiesi,preoccupato. Perché i nomi dei miei genitori le avevano fatto questo effetto?

<< Niente… niente… >> spostò lo sguardo sulla luna,pensierosa. Si sdraiò al mio fianco,chiudendo gli occhi.

Le osservai il viso. Da un occhio,colava una lacrima.

La raccolsi con le labbra,baciandole la guancia. Lei sorrise,attirandomi a se,per poi baciarmi,dolcemente.

Cielo,come la desideravo .

Approfondì di più il bacio,cercando di non esagerare.

Charles mi aveva spiegato che per Bella era ancora difficile avere un contatto di quel genere. E io,non volevo farla soffrire.

Si addormentò tra le mie braccia,come una bambina. E in lei,rividi la bambina che salvai dalle fiamme,quella notte.

Solo ora quel ricordo era ritornato a galla.

Ricordai la mia andatura,in direzione della casa. Ricordai l’incendio,e le urla di una bambina rannicchiata nell’angolo della stanza più lontano dalle fiamme,con i capelli marroni legati in due codini ordinati. Le lacrime che le rigavano il volto paffutello e roseo.

<< Vieni. Ti portò dalla mamma e dal papà >> le avevo detto,mentre si tuffava tra le mie braccia.

Ricordai la sua espressione,quando toccò la terra e non trovò nessuno ad aspettarla,ad accoglierla.

Ricordai … il suo volto. Ricordai la sua corsa attraverso il bosco.

E ,pochi anni dopo,avevo il suo sapore sulle mie labbra.

La presi in braccio,dirigendomi verso casa Cullen . avrebbe passato la notte lì,al sicuro,tra le mie braccia.

Non appena arrivai,Alice mi venne incontro,emozionata.

<< Dorme? >> sussurrò,cercando di sbirciarle il viso. Io annuì,mentre mi apriva la porta. Entrai nel salone,facendo giare tutti.

Emmett si precipitò vicino a me,curioso,seguito da Jasper,che tratteneva le risate a stento.

Rosalie rimase sul divano,accanto ad Esme,con una nota di curiosità e disprezzo,sul viso. Carlisle si avvicinò,stranamente cauto.

<< è Isabella? >> mi chiese,guardando la mia stella. Io annuì,osservando la sua espressione. Esme si precipitò a vedere,portandosi le mani alla bocca.

<< Bella… >> mormorò mia madre<< presto,Edward,mettila nel letto in camera tua. Alice l’ ha messo oggi >>

in mezzo secondo,l’avevo adagiata sul letto,coprendola con una coperta pesante.

Esme e Carlisle si avvicinarono al letto,seguiti dagli altri, anche Rosalie,mano nella mano con Emmett aveva lasciato spazio alla curiosità.

Mia madre si sedette sul bordo del letto,accarezzando i capelli di Bella << Com’è diventata bella >> 

La guardai,interrogativo. Lei lanciò una occhiata a Carlisle,colma d’affetto.

<< Ti spiegheremo non appena aprirà gli occhi,Edward >> 

Alice e Emmett si avvicinarono al letto,portandosi dietro le loro anime gemelle.

L’adoravano indiscutibilmente.

18 dicembre 1889
Vestito di bella,quando va dai cullen

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Capitolo 10
*** Incontro con i Cullen 2 ° parte ***


Abbassate le armi,per favore!
Ho postato ho postato!Vengo in pace!
Perdonatemi,ma era da copione,dividere i due cap!
Dai,che ora potete sapere di Esme e Carlisle! E poi,Edward … è davvero innamorato!
Nessie,non odiarmi,dai! Lo sai che ti voglio bene,non legartela al dito!
In più non riesco a messaggere con te,perché non me li manda sul tuo cell!
Anyway,vi consiglio,verso la frase “… mi prese per mano,attirandomi a se “di ascoltare la canzone dei Three Doors Down: here without you
Detto questo,vi lascio a questo cap,aspettandomi dei piccoli coommentini! XD!Me scema!
Buona lettura!
p.s. _ piccolo sondaggio alla fine!


 

Incontro  con i Cullen 2 ° parte


<< Hai buon gusto,Edward >> sentì,nel dormiveglia. Una voce maschile,possente. 

<< Emmett,mi fai un favore? Stai zitto ! >> eccola,la voce del mio angelo.

<< Uh-uh! Allora sei proprio innamorato! >>

<< Avevi qualche dubbio? >>

<< ragazzi,si è svegliata >> la voce,questa volta,era femminile. Trillante,con una nota di euforia.

Aprì gli occhi,e mi resi conto di essere sdraiata su un letto… enorme. 

La camera era bianca,piena di libri,con una scrivania in mogano,e i quadri appesi alle pareti.

Un pianoforte nero,faceva la sua bella figura,vicino ad una vetrata immensa.

<< Amore? >> mi voltai. Accanto a me,c’era Edward,con il sorriso sulle labbra perfette. Io sorrisi,mentre si piegava per baciarmi la fronte.

Davanti a me,c’erano due ragazzi.

Uno era … oddio,ma quanto era grosso? Possente,come la sua voce. Capelli neri,occhi dorati,vestito con una camicia beige,e un sorriso furbo sul bel viso. pallido,come Edward.

La ragazza accanto a lui,in confronto,sembrava piccola piccola ,con i capelli sbarazzini e corti che le incorniciavano il viso bellissimo. Anche lei aveva gli occhi dorati,e i tratti femminile molto leggeri,come se fosse fatta di vetro.

Anche lei,come l’uomo possente,era pallida.

<< Alice e Emmett? >> chiesi,mentre loro,con il sorriso sulle labbra,annuivano.

<< In persona >> disse l’uomo,tendendomi la mano << fratello maggiore del tuo Edward. Vero,Eddy? >>

Edward,accanto a me,alzò gli occhi al cielo,facendomi ridere.

<< Io sono Alice,la sorella maggiore. Edward parla sempre di te,sai? Sei diventata la sua ossessione. >> sorrise la ragazza. Edward la guardò,torvo.

<< Piacere di conoscervi. Siete esattamente come vi ha descritti,Edward >> dissi,facendo ridere Emmett.

<< Estremamente affascinanti? >> Emmett era uno spiritosone. Mi fece ridere di gusto.

<< Vieni,andiamo di sotto. Gli altri ti vogliono conoscere! >> esclamò Alice,esuberante,prendendomi per mano,e trascinandomi sulla scale.

Edward e Emmett,risero,dietro di noi.

<< Esme,Carlisle,Rose,Jazz! C’è Bella! >> esultò la sorella di Edward.

Le quattro persone sedute sui divano si girarono.

Il primo,alto,biondo,e tenebroso,sorrise,avvicinandosi ad Alice,e stringendomi la mano.

<< Sei Jasper,vero? >> 

lui annuì,mentre la mia attenzione scivolò sulla ragazza seduta sul divano.

Aria imbronciata,scocciata e disgustata allo stesso tempo.

Capelli biondi,che le scendevano sulla schiena,formando dei boccoli naturali.

Labbra rosse,carnose,occhi dorati,pelle diafana,come gli altri.

Era perfetta. L’incarnazione della pura bellezza.

Non dovevo starle molto simpatica dato,che girò la faccia,sfacciatamente.

Edward la guardò torvo,cingendomi la vita.

<< Bella! >>

Conosco quella voce. Melodiosa,materna,dolce.

La donna dai capelli color caramello,lasciati liberi sulle spalle e fermati da un fermaglio verde,alta,magra,ben fatta. Gli occhi dorati.

Esme Cullen mi si avvicinò,quasi commossa.

<< Esme… ? >> singhiozzai,senza distogliere lo sguardo dalla donna.

Lei si avvicinò,cautamente,fino a raggiungermi.

Singhiozzai,abbracciandola.

<< Esme! Esme! >> esultai,mentre mi abbracciava,commossa.

Si staccò,mentre il dottor Cullen,per niente cambiato,mia abbracciava a sua volta.

<< Vi conoscete? >> mi chiese Edward.

<< Sì… mi avevano ospitata qualche anno fa… dopo l’incendio… >>singhiozzai,mentre Carlisle mi cingeva con un braccio.

<< bella è stata la figlia più piccola…. Voi non ve la ricordate,perché eravate tutti a Denali. >> spiegò Esme,baciandomi la guancia << E ora questa piccolina sta con il mio Edward! Non sai quanto sono felice! >>

Edward alzò gli occhi al cielo,prendendomi per mano.

<< Andiamo,ti faccio vedere il giardino >> bisbigliò al mio orecchio.

Mi portò nel giardino dietro alla casa. Era bellissimo.

L’erba verde smeraldo,tutta tagliata pari,ondeggiava seguendo il vento leggero,e i fiori di campo,coloravano il paesaggio di rosso,rosa,viola,giallo… 

Il ruscello che scorreva adiacente alla casa,era attraversato da un ponte di legno,decorato con rose che s’intrecciavano al corrimano. Rose blu.

Un piccolo gazebo bianco faceva la sua bella vista,accanto ad una fontana di marmo.

<< Accidenti ! >> boccheggiai,mentre la risata di Edward mi riempiva le orecchie.

<< Ti piace? >>

<< Scherzi? È bellissimo! >> feci una giravolta,per osservarlo. Il suo viso era compiaciuto,e mi guardava,nel suo modo. Come se vedesse un angelo. Arrossì,mentre mi chinavo ad annusare i fiori.

<< Li ha piantati Esme. Adora il giardinaggio >> m’informò con voce melodiosa.

<< Falle i complimenti da parte mia,perché ha fatto un lavoro ottimo >> 

<< sarà fatto >> disse,nascondendo una risata.

Mi si avvicinò << Balla,madame? >>

Risi,accettando la sua mano << Oui monsieur >>

Volteggiamo nel giardino,ridendo.

Alla fine,ci accasciammo sull’erba,con i sorrisi sul viso.

<< Sai cosa mi ricordi? >> mi disse,accarezzandomi i capelli.

<< Cosa? >>

<< Un fiocco. >>

alzai un sopracciglio << Un fiocco? >>

<< Sì. Sei sempre così bella … e il fiocco,mi ricorda il nostro amore, legato da un nastro,che è difficile sciogliere. >>

Ci guardammo negli occhi,intensamente. Mi prese la mano,attirandomi a sé,e facendomi sbattere dolcemente contro il suo corpo marmoreo.

I nostri sguardi erano ancora legati,si fondevano l’uno nell’altro . Catturò le mie labbra,lentamente. 

Il nostro bacio dolce,durò per una eternità. Si girò su un fianco,stringendomi di più. La mia mano affondò nei suoi capelli spettinati,mentre approfondiva dolcemente il bacio.

Mi guardò negli occhi,ancora più intensamente,e ,con la punta del naso,tracciò delle linee che partivano dalla mia bocca,e finivano sulla mia gola.

Il mio cuore,cominciò a battere all’impazzata.

Sentivo uno strano calore che mi attraversava il corpo,e delle pulsazioni,nel bassoventre.

Le sue mani mi sfiorarono le guance,delicatamente.

Si fermò lì. Me lo aspettavo.

Sapeva che doveva andarci piano,perché non ero ancora pronta. Ma io,lo sapevo. Ero pronta.

Non avevo mai desiderato nessuno,come desideravo lui.

La sua voce,il suo odore,il suo corpo…

<< Bella? >> mi chiamò… sensualmente?

Il suo tono di voce era basso,profondo,rauco. Sensuale,passionale… non lo avevo mai sentito così.

Lo guardai. Accennò ad un sorriso.

<< Faccio questo effetto? >> mi chiese,baciandomi vicino alla bocca,facendomi impazzire.

Io annuì,incapace di parlare,mentre le sue labbra tormentavano il mio labbro inferiore.

Rimanemmo così,a coccolarci,per tutta la mattina e per gran parte del pomeriggio.

Verso sera,mi riaccompagnò al Moulin Rouge e,dopo avermi salutato con un bacio molto più passionale dei soliti,mi diressi,come incantata,verso il salottino.

Le mie compagne e Clarissa,erano lì,con i sorrisi sulle facce.

<< Che c’è? >> chiesi,mentre mi accomodavo sul tappeto.

Fu Maya a parlare << Siete così teneri insieme! >>

Sorrisi,mentre afferravo la busta che Edward,un mese prima mi aveva dato. Era ancora lì,sul tavolino.

La rilessi,sorridendo.

<< Bella!Guarda! >> esclamò Tiffany,porgendomi una scatoletta.

<< Dove l’ hai trovata? >> chiesi.

<< Sul davanzale. È per te . >>

aprì la scatolina,e delle lacrime scesero sulle mie guance. Tra le mie mani,c’era un fiocco di diamanti,con un biglietto.

Al nostro amore eterno. Edward

Ti amo,mio angelo.

Ti amo Edward. Per sempre.

 19 Dicembre 1889

Lettera di Edward a Bella.

“Potrei rimanere sveglio solo per sentirti respirare

Vederti sorridere mentre dormi

Mentre sei lontana e sognante

Potrei rimanere perso in questo momento per sempre.

Ogni attimo trascorso con te,è un attimo che serbo caro.

Steso vicino a te

Mentre sento battere il tuo cuore

E mi chiedo cosa stai sognando

Mi chiedo se è me che vedi

Poi ti bacio gli occhi,e ringrazio Dio che stiamo insieme.

Voglio stare con te

In quest’attimo per sempre.

All’eternità.


 

        Edward

Spilla a forma di fiocco che Edward regala a Bella
 

SONDAGGIO:

Quando vorrste che “consumassero” i nostri Ed e Bella????

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Capitolo 11
*** I Need You. Always ***


Buon anno a tuttiii!
Scusate se vi ho fatte aspettare,parecchio…* me si prende a padellate *
Spero che questo cap sia di vostro gradimento e,ci tengo,a ringraziare una certa persona che mi regala ogni giorno tanta vitalità e amicizia.
La mia piccola Nessie,a cui voglio un bene dell’anima. È già il secondo capitolo che ti dedicooo… 
Ti spiace ? XD?
E,grazie per il meraviglioso grafichetto che mi hai fatto!!lo metterò in tutti i cap,contenta??
Buona lettura!

I NEED YOU. ALWAYS


Copertina

<< Edward? >> mi chiamò Bella,facendomi alzare gli occhi dal pianoforte.

Indossava un abito stretto,da cavallerizza,e i capelli erano legati in uno chignon. Opera,ci avrei scommesso,di Alice.

<< Come sto? >> mi chiese,facendo una giravolta.

Bellissima,come sempre. C’era bisogno di dirlo?

<< Sei stupenda >> dissi,facendola arrossire. Mi avvicinai,alzandole il viso,guardandola negli occhi << Sei sempre bellissima >>

sorrise,mentre toccavo le sua labbra con le mie.

“ Ma sempre a pomiciare? “

“ Zitta,Alice “

nella stanza entrò Tiffany che,non appena ci vide,sussultò,facendoci dividere.dietro di lei,Alice sorrideva.

<< Oh… ehm,scusate ! >> borbottò imbarazzata,mentre Bella rideva.

<< Non preoccuparti >> la tranquillizzai.

In fin dai conti,eravamo nel salottino del Moulin Rouge. Era a casa sua.

<< Bella? Vieni! Saluta Edward che è tardi! >> esclamò mia sorella,prendendo per mano Bella.

“ Mi devi come minimo un enorme favore “ pensò Alice,mentre Bella mi baciava,per salutarmi.

“ Concordo”

<< A dopo,Edward >> mormorò Bella,mentre Alice la prendeva per mano,e la trascinava via.

<< A dopo,amore mio >> esclamai,mentre,senza farmi vedere,uscivo dalla finestra.

Corsi velocemente a casa,dove Emmett e Esme mi stavano aspettando,con le attrezzature adatte.

<< Eccoti finalmente. Sei sempre in ritardo? Che facevi? >> mi chiese Emmett,alzando il sopracciglio. Esme alzò gli occhi al cielo.

<< Su,Edward,mostraci la radura >> mi disse dolcemente mia madre.

Io annui,cominciando a correre attraverso il bosco. Dietro di me,mia madre e mio fratello mi seguivano.

Li portai nel mio piccolo paradiso,e mia madre,si lasciò scappare un gemito di meraviglia e sorpresa.

<< oh,Edward.. è.. bellissimo! >> esclamò,cominciando a ispezionare il terreno.

Emmett fischiò << Accidenti…bel posticino! >>

Esme cominciò a tracciare su un foglio bianco,lo schizzo della struttura che intendeva fare,mentre Emmett impilava travi e raccoglieva tutto il materiale,pronto per iniziare.

Mia madre,finito lo schizzo,me lo fece vedere. Rimasi senza parole,e lei sorrise,compiaciuta,

<< Ce la facciamo entro domani? >> chiesi,preoccupato.

Emmett mi colpi la spalla con un leggero pugno << Scommetti che finiamo prima di sera? >>

Sorrisi mentre mia madre esclamò << Cominciamo! >>


 

BELLA POV


<< Ancora non capisco il perché di questa uscita a cavallo,Alice >> ammisi,cercando di non cadere dall’equino.

Alice rise,squillantemente << Andiamo,non vuoi passare un po’ di tempo con me? La tua migliore amica? >>

<< Non ho detto questo,Alice! Solo che questo coso non mi trasmette molta sicurezza … >>

Pochi istanti,e mi ritrovai letteralmente aggrappata al collo del cavallo,che cominciò a correre a perdifiato. Cominciai ad urlare << fermati! >>

Alice,dietro di me,mi porse la mano,cavalcando con il suo cavallo <<  prendi la mia mano,Bella! >>

<< Come faccioo? Fermati! >> il cavallo non accennava a fermarsi,e io ero sempre più spaventata.

Non ci pensai due volte,e mi buttai sulla terra,mentre il cavallo continuava a correre,imperterrito.

Non mi accorsi,che ero atterrata tra le braccia di Alice,che sembrava spaventata più di me.

<< Bella? Come stai? >> mi chiese,facendomi sedere sull’erba. Era ghiacciata,la pelle della mia migliore amica.

<< La pelle gelida è un gene di famiglia…?  >> borbottai, mentre osservavo  il mio corpo,sperando di non essermi fatta male.

<< sì,siamo abbastanza freddi … ma tu come stai,Bella? >>

<< Bene,credo. Niente di rotto >>

<< Edward mi ammazzerà di sicuro…ma come ho fatto a non pensarci?avrei dovuto prevederlo! >> ormai si era alzata,e sbraitava all’aria .

<< Non potevi prevederlo,Alice,non sei un indovina >> sul suo viso,comparve un sorrisetto << E guai a te,se osi dirlo a Edward. Si preoccuperebbe per niente >>

<< Tanto lo saprà comunque. Torniamo a casa? Carlisle potrebbe visitarti >> mi porse la mano,per farmi alzare.

<< Ma io sto bene,Alice >> ribattei,mentre mi caricava con lei,sul suo cavallo,che brucava l’erba in maniera tranquilla.

Cominciò a cavalcare,in direzione della grande casa bianca. Ci impiegammo una mezz’oretta piena.

Appena scesa da cavallo,Jasper ci venne incontro ,baciando sulla guancia la sua Alice,e rivolgendomi un sorriso << Come mai a casa così presto? >>

<< Il cavallo di Bella è impazzito >> disse Alice,facendo preoccupare Jasper,inutilmente.

Quest’ultimo si girò verso di me,osservandomi con i grandi occhi dorati << Stai bene? Sei caduta? >>

<< No,non preoccuparti… >> dissi io,maledicendo mentalmente Alice,e la sua bocca parlerina << Sto bene >>

<< Bella,ti sei buttata da un cavallo in corsa! >> esclamò Alice,attirando l’attenzione di Carlisle,che uscì nel portico,spaventato.

<< Cosa hai fatto,Bella? >> mi chiese,allucinato.

Sospirai << Niente,Carlisle,tranquillo.  Il mio cavallo… è letteralmente impazzito,e io mi sono semplicemente salvata la pelle. Solo,non ditelo a Edward >> implorai,mentre mi facevano accomodare all’interno del salotto.

Carlisle alzò un sopracciglio << E perché non dovremmo dirlo a Edward? >>

<< perché si preoccuperebbe per niente >>

<< Tanto lo verrà a sapere comunque >> mormorarono tutti e tre in coro.

Dopo una controllatine  veloce,tanto per tranquillizzare Alice ,potei tirare un sospiro di sollievo: tutto a posto.

Seduta sul divano bianco di casa Cullen,insieme alla mia migliore amica,notai Rosalie,nelle retrovie,che mi guardava in maniera piuttosto strana.

Un misto tra preoccupazione e odio. Uno sguardo di ghiaccio.

<< Che è successo? >> oddio.

<< è arrivato >> mormorai,rivolta a Alice,che,dalla faccia,prevedeva il putiferio e la rabbia di Edward.

<< Edward,sta bene. Non preoccuparti >> sentì Carlisle,tranquillizzare suo figlio.

<< Dov’è? >> questa,invece era la voce di Edward. Dura e preoccupata.

<< Sono qui,Edward >> mormorai,mentre Alice saltava su,rifugiandosi di fianco a Jasper.

Pochi istanti,e la figura di Edward comparve nel salone. Dopo aver lanciato una occhiata di rimprovero ad Alice,si precipitò davanti a me,piegandosi in maniera tale,che il suo meraviglioso viso,stesse alla stessa altezza del mio.

<< Stai bene? >> mi chiese,accarezzandomi la guancia. Era terrorizzato.

<< Sì,non preoccuparti. E non prendertela con Alice. Lei non c’entra. >> lo implorai,mentre mi abbracciava,sollevato.

Mi prese in braccio,e mi portò nel giardino sul retro. Lì,seduti sull’erba,mi cullava al suo petto.

<< Avrei dovuto esserci >> disse,come per rimproverarsi.

<< Edward >> lo guardai negli occhi,alzando il viso << non tormentarti ti prego . sto bene >>

<< Come posso stare tranquillo,quando oggi potevo rischiare di perdere la cosa più bella e preziosa che ho? >> mi chiese,mentre si avvicinava la mio viso.

Non ci pensai due volte,e feci scontrare le mie labbra con le sue. Mi cinse la vita con una mano,mentre con l’altra mi teneva la testa saldamente ,come se volesse prolungare quel bacio fino all’eternità.

Il mio seno,era schiacciato contro il suo torace,e sentivo delle fitte sul mio bassoventre . la sua lingua ,tracciò delicata il mio labbro superiore,mentre io mordicchiavo il suo labbro inferiore.

Poi,dopo aver passato la lingua su tutte e due le mie labbra,cercò di dischiudermi delicatamente la bocca.

Dischiusi la mia,permettendo alla sua lingua gelida di entrare. Sfiorò la mia,dolcemente,per poi accarezzare il mio palato,lentamente.

Stavo letteralmente impazzendo.

Avevo troppa voglia di lui.

Ho bisogno di te Edward. Per sempre.

23 Dicembre 1889

Vestito da cavallerizza di bella

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Capitolo 12
*** Buon natale amore mio ***


Innanzitutto … Buon anno nuovo! Caspita,siamo nel 2009…oddio,che bello!!Spero che abbiate salutato bene il 2008… io con un po’ di rimpianto,dato che questo anno,è stato protagonista nella mia vita.Mi ha fatto rafforzare due amicizie fondamentali (Nessie e Jake… grazie di esistere! ) ,è uscito Twilight (… grazie di Esistere!XD!)…insomma,tante cose.Nei nuovi propositi di quest’anno,e sono tanti,spero di farli avverare.Detto questo… buona lettura!!


copertina

BUON NATALE,AMORE MIO


 

<< Bella? Sei pronta? >> mi chiese Edward,affacciandosi alla porta di camera mia.

<< Quasi… come mai questa fretta? >> chiesi,mentre mi mettevo le scarpe.

Lui alzò le spalle,indifferente.

Da quando ero caduta da cavallo,era diventato più protettivo. Mi seguiva dovunque andassi,ogni volta che poteva,mi stringeva a lui.

Non che la cosa mi dispiacesse. Anzi .

<< Sono pronta! >> dissi, andando vicino a lui.

Era la vigilia di Natale,e Edward mi aveva invitata a casa sua,per scartare i regali.

Prima,mi aveva fatto mangiare in un ristorante.

Inutile dire che gli sguardi della gente,puntati su di noi,non li avevamo proprio calcolati.

Alice mi aveva prestato un vestito color dell’oro,molto bello. I miei  capelli,erano legati con delle forcine,e lasciavano intravedere dei boccoli ,che mi toccavano le spalle.

<< Bene. Sei splendida amore. > mi baciò la fronte << Andiamo? >>

<< Certo! >> dissi entusiasta. Avevo la sensazione positiva che mi sarei divertita.

Per arrivare a casa Cullen,impiegammo circa una oretta,in carrozza,e,arrivati davanti alla casa,smisi letteralmente di respirare.

La casa era tutta illuminata,e un grande abete,decorato con palline di natale e fiocchi,illuminava il giardino circostante,rendendo l’atmosfera ancora più bella.

<< Wow… >> mormorai,mentre Edward mi accompagnava davanti al portico.

Suonammo il campanello,e Esme venne ad aprirci ,con il sorriso materno.

Era vestita con un abito bianco,a maniche lunghe,e i capelli erano raccolti in una treccia elegante.

<< Bella carissima . auguri di buon natale >> disse Esme,abbracciandomi. Ricambiai l’abbraccio.

<< Grazie Esme. Buon natale anche a te. Sei meravigliosa >>

lei sorrise,prendendomi per mano,e guidando me e Edward nell’immenso salone.

Un altro albero di natale,accanto al camino,mi sorprese.

Carlisle era seduto sulla poltrona vicino al camino,e mi rivolse un sorriso caloroso.

Rosalie,avvolta in un vestito rosso con il corpetto aderente,e i capelli biondi raccolti in uno chignon  ,mi rivolse una occhiata più “dolce “ delle altre volte. A natale,d’altronde,si è tutti più buoni.

Accanto a lei,sul divano bianco,c’era Emmett,che mi rivolse una occhiata amichevole,sorridendo e abbagliandomi con il suo sorriso simpatico. Prevedevo risate a non finire.

Alice mi corse incontro ,abbracciandomi. Indossava un vestito bianco ,con il corpetto rosso,e nei capelli aveva delle mollette oro.

<< Buon natale! > mi augurò,abbracciandomi. Mi strinsi alla mia migliore amica.

<< Buon natale! >> dissi a tutti,che ricambiarono.

Jasper,seduto per terra,dove poco prima c’era Alice,mi sorrise,mentre Alice faceva sedere me e Edward vicino a lei e a suo marito. A Jasper,avevo regalato un atlante mondiale molto vecchio,sapevo che adorava viaggiare.

<< Prima il regalo mio e di Jazz. >> trillò lei,passandomi una scatola incartata con una carta argentea.

Tolsi il nastro che lo avvolgeva,e rivelai una copia di tutti i capolavori classici dell’ottocento. Una raccolta di libri che faceva invidia allo scaffale della biblioteca. Erano sì e no,dodici fantastici volumi.

< grazie… è… grazie! >> abbracciai di slancio Alice e Jasper,che sorrisero.

<< Sapevo che ti sarebbe piaciuto ! >> trillò la mia migliore amica. Solo allora,notai che al polso,aveva il braccialetto che le avevo regalato io.

<< Tocca a noi >> disse Esme,mentre Carlisle le passava il mio regalo. Venne verso di me,e mi baciò la guancia,passandomi il regalo, al collo,la  mia collana a forma di fiore.

Scartai il regalo ,e mi ritrovai tra le mani,un girocollo di diamanti,con una “B” che pendeva. Rimasi senza parola per lo stupore.

Mi alzai,e corsi ad abbracciare Carlisle e Esme,che rimasero positivamente sorpresi.

<< è bellissimo,grazie! > li ringraziai,abbracciandoli uno a uno.

<< Grazie al cielo ti piace, non sapevamo quali erano i tuoi gusti >> mi confidò Carlisle.

Sorrisi << Stare con voi per me è già un regalo >> Esme mi baciò la fronte,materna.

<< Tocca a noi!! >> esclamò Emmett,mentre rosalie gli passava il regalo.

Corse verso di me,a si mise per terra,trascinando anche Rosalie,che si sedette sulle sua ginocchia.

Scartai il regalo,rivelando un meraviglioso vestito bianco,con fantasia floreale nera,alla fine della gonna e del corpetto.aveva anche le scarpe intonate.

<< Grazie,è meraviglioso! >> Abbracciai Emmett,che mi rise all’orecchio << è stata Rosalie,dopo estenuanti ore di ricerca,a sceglierlo >>

Guardai Rosalie,che accennò ad un sorriso. Si alzò dalle ginocchia di Emmett,e mi scoccò un bacio su entrambe le guance.

Rimasi sorpresa,ma allo stesso tempo,ero felice.

A Carlisle,avevo regalato l’ultimo manuale della chirurgia,e Edward mi aveva rivelato che si era già messo a studiarlo,e a Emmett avevo regalato un kit per rafforzare la forma fisica.

A Rosalie,un anello con degli smeraldi. E,guardando la sua mano,mi accorsi che lo aveva indossato.

Grazie al cielo,Charles mi aveva fatto un prestito!

<< Tocca a me,adesso >> disse Edward,cingendomi la vita con un braccio,e passandomi una scatoletta . al polso,il bracciale con le nostre iniziali.

Mi passò anche una busta. << Prima questo >>

 

 

Per te,che mi hai concesso il tuo amore.

Per te,che custodisci il mio cuore.

Per te,la donna che amo.

Edward

Guardai Edward,che mi asciugò una lacrima. << Avanti,aprilo. >> 

Tolsi la carta regalo,ritrovandomi con una scatola di raso blu tra le mani.

L’aprì,e dentro,ci trovai un ciondolo a forma di cuore,di diamante.

Mi si mozzò il respiro. Era bellissimo.

<< Edward … >> mormorai,sentendo le sue labbra sulla mia guancia <<… Grazie…Grazie! >>

lo abbracciai di slancio,facendolo cadere a terra. Risero tutti,noi compresi.

<< Non uccidermi!Non hai finito! >> rise Edward,tirandomi su << Manca un ultimo regalo. >>

lo guardai,sorpresa << Un altro? >>

lui annuì,facendomi alzare da terra,insieme a lui .

 la famiglia Cullen mi guardò sorridente,mentre Emmett e Alice mi facevano l’occhiolino. Erano così contenti che si sarebbero messi a saltare.

<< Dove andiamo ? >> chiesi,mentre mi prendeva in braccio.

<< Fidati,amore mio >>sussurrò al mio orecchio,cominciando a correre.

Attraversammo la foresta,e,ormai,sapevo che saremmo capitati nel nostro piccolo paradiso.

<< Chiudi gli occhi >> mi disse,e io obbedì. Mi fece appoggiare i piedi per terra,e mi spinse avanti.

<< Va bene… >> sbaglio o c’era una nota di nervosismo nella sua voce? << Puoi aprirli..ma girati verso di me,per favore. >>

feci come mi aveva chiesto,e ritrovai la sua mani sul mio collo,intento ad allacciare la

sua collana appena regalata.

<< premetto che mi hanno aiutato Emmett e Esme. Quindi,se ti piacerà,sappi che c’entrano anche loro. >>

<< Sei nervoso? >> chiesi,accarezzando la fonte corrugata e fredda.

<< Un po’… ma non te ne approfittare,eh! >> sorrise,baciandomi le labbra << Puoi girarti,ora >>

mi girai,e quello che vidi,mi fece mozzare il respiro.

Mi sciolsi in un sorriso,felice.

<< è scoccata la mezzanotte. Buon natale,amore mio >> mormorò al mio orecchio,abbracciandomi da dietro.

Ti amo,Edward.

24/25 Dicembre 1889
Vestito che Bella indossa per il natale a casa Cullen



Ciondolo che Edward regala a Bella

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Capitolo 13
*** Because i love you ***


Ok,respiro. Mi rilasso... no,sono un fascio di nervi!

Cosa ne pensate di questo cap?Fatemelo sapereee né!!mi aspetto dei commentinii!

Buona lettura e,come sempre… TI VOGLIO BENE,RAILEN!


 

copertina gentilmente concessa dalla mia amorina

 BECAUSE I LOVE YOU


 

<< è scoccata la mezzanotte. Buon natale,amore mio >>

Davanti a me,illuminata da varie candele disposte sul prato circostante,una casa ,e che casa,si ereggeva in tutto il suo splendore.

Era bianca , a due piani,e le scale che portavano al portico,formavano un v .

Tutto intorno,gli alberi illuminati dalla luce flebile delle candele,davano una atmosfera intensa,quasi intima.

<< Edward… ma come… >> sussurrai,ancora incredula. Girai la testa,ed incontrai la sua,sopra la mia spalla.

<< Mi sono ricordato di quando,una sera,dicesti che una casa qui sarebbe stata perfetta. Cosa ne pensi? >> mi chiese,mentre ritornavo ad ammirare la struttura bianca.

<< Penso che tu sia… >> mi girai,incontrando il suo sguardo << Il mio angelo. >>

sorrise,baciandomi le labbra,con così  tanta passione,da costringermi a girarmi,per aderire al suo petto,e circondarlo con le mie braccia.

<< Vuoi vedere l’interno? >> sussurrò,soffiando sulle mie labbra. Io annuì,malgrado fossi stordita,a causa del suo respiro sul mio viso. Mi prese per mano,e salimmo le scale. Tirò fuori una chiave,e aprì la porta.

Un salone immenso si presentò davanti a noi. Era provvisto di un divano,bianco,e di due poltrone vicino ai due lati del camino. C’era un tavolo di vetro,con sopra un candelabro d’argento,e uno scaffale pieno di libri,sul lato est.

Un pianoforte nero,lucido,era stato sistemato vicino al divano.

Verso sinistra,l’arco informava della presenza della cucina.

Era molto spaziosa,con i mobili marroni e bianchi,e il tappeto rosso ,intonato alle pareti.

Salimmo le scale,e trovammo quattro porte.

Nella prima,c’era un bagno,immenso, con una vasca bianca,di ceramica,e le piastrelle azzurre/celesti . le tendine bianche alle finestre.

Nella porta accanto,c’era una camera,questa era poco arredata. Un divano,accanto ad una libreria. Il soffitto era a cupola,di vetro. Da fuori,non ci avevo fatto caso.

Nella terza porta,c’era un altro bagno,questa volta tutto bianco.

Nella porta accanto,una stanza da letto.

Il letto era rotondo al centro della stanza,con una coperta bianca,e le pareti erano di un beige chiarissimo,quasi bianco.

In fondo alla stanza,vicino alla finestra,c’era una scrivania di mogano,affianco ad una piccola libreria.

<< Edward? Cos’è quella porta? >> chiesi,notando una porta bianca,vicino alla libreria.

Edward sospirò << Quella è una idea che ha avuto Alice.  Una piccola stanza,per i tuoi…i nostri vestiti >>

Lo guardai,allucinata << Una stanzetta solo per dei vestiti? >>

Edward alzò le spalle << Alice >> disse,come se questa fosse una giustificazione.

Mi girai verso di lui << Sei incredibile. Nessun aveva mai fatto una cosa così bella per me. Perché lo hai fatto? >>

Mi guardò,facendomi perdere nei suoi occhi << Perché ti amo. >>

Non ci vidi più dalla ragione. Mi fiondai tra le sue braccia,baciandolo con tutta la forza che avevo in corpo.

Lui mi cinse la vita con tutte e due le mani,lasciando la mia testa libera di muoversi nei movimenti. Le mie mani erano dietro alla sua testa,e lo spingevano di più verso di me.

Schiuse le mie labbra con forza,e cominciò a giocare con la mia lingua.

La prese tra i denti,dolcemente,assaporando il suo sapore. Stavo impazzendo letteralmente.

Lo presi dietro alla testa,e lo spinsi di più verso di me. Le sue mani erano salde sulla mia vita,e mi stringevano a lui.

Mi staccai da quelle labbra perfette solo per riprendere fiato,mentre la sua bocca percorreva il mio collo,soffermandosi solo per baciarne la pelle. Ansimavo,e inclinai la testa all’indietro,spingendolo di più.

Mi sembrò di sentire i suoi denti,scivolare sulla mia pelle.

La sua bocca salì fino al mento,per poi raggiungere quasi con urgenza le mie labbra,e mordicchiò il mio labbro inferiore mentre le sue mani,avevano cominciato a vagare sulla mia schiena.

Si staccò da me,e ansimando ,mi prese per la vita con una mano,mentre con l’altra mi teneva la testa,e mi adagiò,dolcemente,sul letto rotondo.

Era sopra di me,e si reggeva con le braccia,per non pesarmi. Mi guardò negli occhi,permettendomi solo per pochi istanti,di affondare in quelle iridi dorate che tanto amavo.

Quel giorno,erano più scure… quasi nere.

Alzai una mano,per accarezzare il suo viso,la sua mascella quadrata.

Sentivo l’eccitazione nel suo respiro,poteva vederla nel suo sguardo,nella sua espressione.

Spinsi lentamente la sua testa,verso il basso,verso il mio viso. Lui si lasciò guidare,paziente.

Se me lo avessero detto un mese fa,non ci avrei mai creduto. Non ero io,quella ragazza del Moulin Rouge che voleva il sesso,come se fosse una forma d’amare più spinta.

Dopo la mia brutta avventura,non mi ero lasciata toccare più da nessuno. Ma ora era diverso,

volevo Edward. Voleva farmi toccare da lui. Volevo sentirmi sua.

Feci toccare le mie labbra con le sue,all’inizio lentamente dolcemente,poi più audacemente.

Giocò con la mia bocca per un po’, fino a che non dovetti prendere fiato.

Spostò il suo peso,e mi abbassò la spallina del vestito,per baciare la mia spalla. Sentì dei brividi percorrermi la schiena.

<< Edward… >> sussurrai,mentre riprendevo fiato. Sentì la sua bocca raggiungere la mia,mentre le mie mani si muovevano sopra la giacca. Quell’indumento,per i miei gusti,era di troppo. Decisi di sbarazzarmene.

Tolsi lentamente la sua giacca,mentre lui affondava il suo viso nel mio collo.

Non so dove finì la giacca,credo per terra,ma in quel momento,non era nei miei pensieri.

<< Non… so dov’è finita la tua... giacca >> ansimai,mentre mi baciava vicino alla scollatura.

Lo sentì sorridere sulla mia pelle,per poi osservarmi. Ero accaldata,e lo sentivo sulla mie guance. Inoltre mi sentivo bagnata. Eccitata da lui.

Sapevo che anche lui lo era,dato che il rigonfiamento dei pantaloni premeva sulla mia coscia. Mi rallegrai all’idea.

Sempre guardandomi negli occhi,avvicinò una mano ai miei capelli,sbarazzandosi della mia elaborata acconciatura,e facendo cadere i capelli liberi,sulla coperta del letto.

Mi baciò la fronte,per poi sfiorarmi la palpebre,e arrivare alla mia bocca.

Gli allentai la cravatta,che raggiunse la giacca,ovunque essa fosse,e slacciai i primi quattro bottoni. Si intravedeva il petto perfetto.

La sua mano libera,sfiorò i miei fianchi,e,arrivata verso la fine,mi alzò,facendomi sedere sulle sue ginocchia .i volti vicini,le sue mani dietro di me. Continuammo a baciarci,mentre slacciava i bottoni del mio vestito.

Li slacciò tutti,ma aspettò a togliermi definitivamente l’abito. Così,slacciai completamente la sua camicia,facendo saltare qualche bottone,e buttandola da qualche parte. Percorsi il suo petto,le sue spalle muscolose e perfette,i suoi addominali freddi e pronunciati.

Mi staccai da lui,baciandogli il collo,mentre mandava indietro la testa. Sentì il mio vestito,scivolare via,fino al busto.

Edward mi prese delicatamente la vita,facendomi sdraiare di nuovo sul letto,e catturò di nuovo le mie labbra. Sentì la sua mano percorrere il ventre,fino ad arrivare all’inizio del seno. Sfiorò il gonfiore,e raggiunse il capezzolo,ormai rigido,e si staccò dalla mia bocca,per succhiarlo.

Gemetti di piacere. Un piacere al di sopra di quello che avevo provato,nei minuti prima.

Spostò la bocca per raggiungere la mia,mentre la sua mano si chiudeva su uno dei miei seni. Gemetti all’interno della sua bocca,e cercai disperatamente la sua lingua,succhiandola e, sentirlo gemere,mi diede più sicurezza.

Spostai le mie mani dal suo petto,e raggiunsi i suoi pantaloni. Allora,senti la sua mano raggiungere leggera il vestito che si era lasciato andare,e toglierlo dalle mie gambe,per poi buttarlo per terra. Ora,c’era solo l’ultimo indumento intimo,bagnato.

Calai i  suoi pantaloni e lui mi aiutò a toglierli,alzandosi con il busto.

Il suo rigonfiamento,ora,era più in vista,e premeva più sfacciatamente sul mio addome.

Edward affondò il suo viso tra i miei seni,mentre io gli prendevo la testa con le mani. La sua mano,quella che reggeva il suo peso,si era rilassata,e il peso veniva concentrato solo sul gomito,appoggiato al materasso.

Gemetti quando la sua mano libera,sfioro l’interno coscia.

Mi feci coraggio,e sfiorai il rigonfiamento. Lo sentì trattenere il respiro,e un ringhio basso,scosse l’aria.

Si sdraiò completamente su di me,mentre mi toglieva le mutande bagnate.

Tolsi le sue,lentamente,e lo sentì grugnire,spazientito. Sorrisi compiaciuta,liberandolo definitivamente da quell’indumento.

<< Edward… >>ansimai,mentre giocava con i miei seni.

<< Bella… >> boccheggiò lui,baciando il seno destro per poi arrivare alla mia bocca.

<< Io… non ho… >> mi fermò,baciandomi dolcemente.

<< Farò piano… >> sussurrò sulle mie labbra. Sorrisi baciandolo con foga,come per dargli il via.

All’inizio,mise un dito all’interno,e io quasi gemetti troppo forte. Aspettò un poco,per poi muovere il dito,lentamente,avanti e indietro.

<< Ora… Ora… >> implorai,sopraffatta. Tolse il dito,baciandomi.

Entrò lentamente e piano,come promesso.

Il bruciore arrivò immediato ,impossessandosi del mio bassoventre.

Sentì le lacrime ai bordi degli occhi ,e non riuscì a trattenerle. Lui se ne accorse,e le tolse con la bocca.

Poi,quasi d’improvviso,il dolore scomparve,sostituito da qualcos’altro di gran lunga più bello: il piacere.

Mi aggrappai alle sue spalle,con forza,buttando la testa all’indietro,mentre baciava il mio collo.

<< Fallo! >> gridai,mentre impazzivo. Cominciò a muoversi,all’inizio lentamente,poi più velocemente.

<< Ah… Ahh … Edward… >> gemetti ,mentre si muoveva,dentro di me. mise a tacere i miei ansiti,baciandomi con foga.

Aumentò il ritmo,facendomi urlare. Sudavo,ero stanca,ma felice.

Lo afferrai per la schiena,mentre mi metteva seduta su di lui,e si sdraiava all’indietro. Toccava a me,adesso.

Mi mossi sicura,mentre i suoi ansiti riempivano l’aria . le sue mani erano sulla mia vita,e mi spinse contro il suo petto,per baciarlo.

Il mio seno si schiacciò contro il suo torace,mentre,sdraiata su di lui,continuavo a muovermi.

Soffocai con un bacio passionale il suo piacere,come fece lui.

Mi ributtò sotto di lui,ricominciando a muoversi. Venimmo tutti e due nello stesso momento.

Cominciò a baciarmi,mentre,lentamente,usciva da me.

Mi fece sdraiare sul suo petto,coprendomi con la coperta.

Mi accoccolai meglio su di lui,baciandogli il petto,il mento,e la bocca.

<< Grazie… ti amo… >> mormorai stanca,chiudendo gli occhi.

<< Anche io,amore mio… per sempre.. >> lo sentì rispondere ,prima di cadere nell’incoscienza della notte.

25/26 Dicembre 1889
Casa di Edward e Bella

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Capitolo 14
*** Everytime we touch,sweety. ***


Ehm… ehm…
Plizz,NON UCCIDETEMII!
Lo so lo so…è da gennaio che non posto,ma vi giuro che ho avuto dei problemi che mi hanno impedito di postare correttamente.
Però ho una buona notizia:ho un sacco di capitoli pronti e in questo luuunghissimo tempo,ho sfornato belle ideuzze.
Allora?Pronti per ricominciare?
Buona letturaaa!!!
Ps: Vi ricordate dove eravamo rimasti,vero?Bella e Ed hanno finalmente consumato (come conigli XD) e questa songs è perfetta,secondo me. Esprime tutte le sensazioni dei due piccioncini….che ne pensate?
Pps :Thank’s Railen!Grazie a te riesco ancora a postaree!

-Everytime we touch-

ritornataaaa

Continuo a sentire la tua voce, quando sei accanto a me
continuo a sentire il tuo tocco nei miei sogni
perdona la mia debolezza, ma non so perché
senza di te è difficile sopravvivere

perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la staticità
e ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo
non riesci a sentire il mio cuore che batte così?
non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita

le tue braccia sono il mio castello
il tuo cuore è il mio cielo
loro asciugano le lacrime che piango
i bei tempi e quelli brutti, li abbiamo attraversati tutti
mi hai fatto rialzare quando ero caduta

perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la staticità
e ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo
non riesci a sentire il mio cuore che batte così?
non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita

perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me


<< Oh mio dio >> boccheggiò Emmett,seduto sul divano.
<< Oh santo cielo >> lo seguì Jasper,con il sorriso sulle labbra.
<< Smettetela >> tagliai corto io,intimandoli di abbassare la voce. Bella,al piano di sopra,stava ancora dormendo.

<< Ce l’hai fatta finalmente! >> Urlò mio fratello,seguito da Jasper,che applaudì.
<< Zitti! >> esclamai io,mettendoli a tacere << La sveglierete! >>
<< Com’è stato? >> chiese sottovoce Emmett,curioso.
<< Quanto è durato? >> s’interessò Jasper.

Alzai gli occhi al cielo << Non ve lo dirò mai. E abbassate la voce >>
<< Dorme ancora? Accidenti,Eddy,l’hai stancata per bene! Bravo fratellino! >> esclamò Emmett,non più in grado di trattenersi.

<< Grazie! L’Hai svegliata pezzo di scemo! >> lo rimproverai,sentendo la voce di Bella,che sussurrava il mio nome,non del tutto lucida.
<< Ehm… ops… bè,vai da lei! >> mi incoraggiò Jasper,mentre lui e Emmett tagliavano la corda.

A velocità normale,salì le scale,e aprì la porta della camera.
Bella era seduta sul letto,avvolta dal lenzuolo bianco,che le lasciava scoperte le spalle candide ,e i suoi capelli erano  sciolti.
Gli occhi erano socchiusi,e guardava fisso davanti a sé,nel tentativo di restare sveglia…più o meno.

<< Buongiorno amore >> la salutai,sorridendole. lei si girò,aprendo completamente gli occhi,e abbagliandomi con un sorriso sereno e pieno d’amore.

<< Ciao… >> mi salutò lei,mentre mi avvicinavo per baciarle lievemente le labbra gonfie.

<< Tutto bene? >> le chiesi,mentre mi abbracciava,appoggiando la testa al mio petto.

<< Mai stata meglio! >> esultò lei,baciandomi le labbra. Sorrisi ,abbracciandola.

<< Fame? >> chiesi, guardandola negli occhi:sembrava una bambina tenera.

<< Sì un po’…. >> disse un po’ imbarazzata. Sorrisi prendendola in braccio e avvolgendola nel lenzuolo bianco.

<< Che fai? >> mi chiese,presa alla sprovvista. Il sorriso candido che tanto amavo era davanti a me. Strinsi la sua figura contro il mio petto,intrappolando le sue labbra con le mie. Lei affondò le mani tra i miei capelli,dolcemente

<< Ti amo,lo sai? >> le dissi,sicuro delle mie parole. Lei sorrise,contenta.

<< Ovvio che lo so. Ti amo anche io. Tanto tanto >>

Risi,portandola nella cucina,e facendola sedere su una delle sedie vicino al tavolo.
Dunque…cosa mangiavano gli umani,a colazione?

<< Cosa vorresti mangiare? >> le chiesi,guardandomi attorno,per capire dove fossero gli alimenti.

Lei parve pensarci su << mm…. Tu cosa hai mangiato? >>
Oh,bingo.

<< Uova >> risposi,senza pensarci. Lei parve crederci.

<< Allora le voglio anche io >> asserì lei,soddisfatta. Sghignazzai,nel vederla seduta su quella sedia,cercando di stringere il lenzuolo al suo corpo.

<< Perché ridi? >> mi chiese,sorridente.

<< Niente…. È solo che guardarti mi mette allegria >>

Rise,afferrando una ciocca di capelli mossi.
Le preparai le uova e,da come le mangiava,valutai il fatto che erano di suo gradimento.
Appena ebbe ingoiato l’ultimo boccone,mi guardò,con una strana luce negli occhi << Erano molto buone >>

<< Grazie >> risposi,alzandomi per prendere il piatto. Lei mise una mano dietro alla mia testa e mi baciò. 

<< Scusa,solo che non baciarti mi sembra un insulto >> si giustificò lei,alzandosi. L’aria maliziosa non aveva abbandonato il suo viso.

“ mi farai morire,piccola rosa blu…. “

<< Che bagno devo usare per lavarmi? >>mi chiese,pensierosa.

<< Quello che vuoi tu,amore. È casa tua,sai? >> la presi in giro,facendola sorridere.

Mi fece una linguaccia << Casa nostra,vorrai dire >>

<< Giusto >>

La vidi salire le scale,e andare nel bagno azzurro. Sembrava una dea.
Pulii in pochi attimi la cucina,e mi ritrovai a girovagare per casa senza niente da fare. 
Altro che insulto. Non vederla per pochi minuti era una tortura!
Avevo bisogno di sentire le sue labbra sulle mie,e di sentire il suo corpo fremere contro il mio.
Non so cosa fosse a guidarmi,ma mi ritrovai fuori dal bagno,la mano a mezz’aria,indeciso se entrare o no.

Al diavolo. Entro.
Quasi di soppiatto entrai nel bagno e chiusi la porta,silenziosamente.
Lei era nella vasca bianca,con gli occhi chiusi. Si stava godendo un momento di relax. e chi ero io per rovinarglielo.?
All’improvviso si voltò verso di me,e sorrise maliziosa << Sapevo che saresti venuto. Non riesci a starmi lontano,vero? >>
Sorrisi << Come potrei stare lontano dalla creatura più importante della mia vita? >>
Mi avvicinai a lei,e mi piegai sulle ginocchia baciandole il collo bagnato. Sentii il suo cuore chiaro e forte. 

<< Sbaglio o sei contenta di vedermi? >> la stuzzicai un po’.

<< Di più… >> mormorò lei ,sottovoce.

Le mie dita salirono su per la sua schiena,dentro l’acqua,fino ad arrivare alle sue labbra .lei appoggiò la testa sulla mia spalla,guardandomi negli occhi. 
Non resistetti.
Mi tolsi i vestiti,ed entrai nella vasca con lei.
Bella mi fece spazio,in modo che mi potessi sedere dietro di lei. Si appoggiò con la schiena al mio petto,posando la testa sulla spalla.
Le baciai la fronte,mentre lei afferrò le mie mani dentro l’acqua e le posò sul suo ventre,dolcemente.
Con le labbra,ripercorsi la scia del suo viso,fino ad arrivare al collo. Lei ebbe un gemito,ed io sorrisi.

<< Però così non vale… >> mormorò,affannata.

Sghignazzai << Certo che vale. Mi sto divertendo >>

Lei si girò completamento verso di me,guardandomi negli occhi. Strinse il mio viso nelle sue calde mani,e mi baciò con una passione così grande,che dovetti stringerla a me.

Mi bagnò completamente con la schiuma,ridendo. Mi aveva ingannato!

<< Piccola… >> ringhiai,mentre la sua risata melodiosa si perdeva nella stanza.

Bella si sistemò meglio,afferrando una spugna. cominciò a passarmela sulle spalle,sul petto e sul ventre.

<< Te l’ho mai detto che sei bellissimo? >> mi chiese all’improvviso,mentre mi passava la spugna,in modo che le insaponassi la schiena.

Risi << Sì. Tante volte amore >>

<< Davvero? Bè,te lo ripeto comunque. Sei stupendo >> 

<< Tu sei divina >>

<< Tu sei la creatura più bella di questo mondo >> ribatté lei.

<< Errore. TU sei la creatura più bella di questo mondo >>

La sentì ridere,mentre mi baciava la guancia,ad un centimetro dalle labbra << E la sai una cosa? >>

<< No,cosa? >> le chiesi,accarezzandole la schiena.

Si accostò al mio orecchio,e sussurrò le parole che ogni volta facevano battere il mio cuore morto << Ti amo,amore mio >>

<< Anche io,mia piccola rosa blu >>

Edward mi lasciò davanti al Moulin Rouge ,dopo avermi dato un bacio dolcissimo e pieno d’amore,e dopo avermi promesso che sarebbe venuto quella sera.

Ancora mi chiedevo come aveva fatto a costruire la casa. 

Quanto tempo ci aveva impiegato?

Dovevo ricordarmi di chiederglielo.

Non del tutto sveglia e cosciente,mi diressi vicino al bancone del bar,dove Rachel stava pulendo con uno straccio.

Mi sedetti su una delle sedie,e la guardai:volteggiava contenta,e cantava canzoni a me sconosciute.

Era molto allegra,e ogni volta che mi passava accanto,rideva e mi dava baci sulle guancie .

Scese anche Maya,che si sedette vicino a me,cingendomi le spalle con un braccio,e guardando la nostra amica.

<< Ha bevuto qualcosa? >> mi chiese,osservando Rachel,con un sopracciglio alzato.

<< Non che io sappia May. Secondo me qui gatta ci cova >> risposi,sorridendo:se Rachel era innamorata,allora al Moulin Rouge la felicità non se ne andava mai,

Maya schioccò la lingua,in segno di domanda << Tu dici,Bells? >>

Risi << Oh,dico dico >>

<< Rachel? >> chiamò Tiffany,comparsa dietro di noi,e con la nostra stessa faccia interrogativa.

Tiff ci guardò e chiamò << Christina! >> con tono agitato.

Chris scese le scale di corsa,fermandosi leggiadramente dietro di noi << Rachel? >>

 Un attimo di sguardi e le ultime due arrivate arrivarono alla nostra stessa conclusione << ha bevuto qualcosa? >>

<< Secondo noi è innamorata >> spiegò Maya,stringendomi a sé,come se fosse una mamma che coccola sua figlia.

<< Bè,questo spiegherebbe il suo strano comportamento >> asserì Christina.

<< Ragazze!Ma quando siete arrivate?Avete sete? >> ci chiese Rachel,finalmente accortasi di noi.

Ci servì quattro bicchieri di vodka,con tanto ghiaccio,continuando a cantare.

Eh sì. L’amore faceva fare strane cose.

E io lo sapevo bene.


<< Charles,guarda Rachel! >> dissi a mio marito,facendolo accostare alla porta.

Lui guardò,alzando un sopracciglio << No…ti prego,non dirmi che anche lei è innamorata! Ma cos’è,un epidemia? >>

Lo abbracciai da dietro << cosa,amore? Non dirmi che sei geloso delle ragazze! >>

<< Lo sai che per me sono come delle figlie. Non bastava Bella che va a letto con un vampiro,no,ora anche Rachel. Con la fortuna che abbiamo,si è innamorata di un licantropo. Ci scommetto ! >>esclamò Charles,esasperato.

Io sobbalzai,guardandolo << Bella è andata a letto con Edward? Quando? >>

Lui mi guardò,spaventato << è andata a letto con  Edward?Quando?come?e soprattutto,perché?! >>

<< M al’hai appena detto tu! >>

<< no invece. Amore,stai bene? >> mi chiese,baciandomi la fronte.

<< Sarà la tua presenza che mi sconvolge,tesoro >>sussurrai al suo orecchio,prima di ricevere un bacio.

Eh sì. L’amore faceva fare strane cose.

E io lo sapevo bene.

27 dicembre 1889


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Capitolo 15
*** Piccola pietra ***


Salve gente!

BHè,MI SCUSO ANCORA PER L’increscioso RITARDO…Mistica88 non sgridarmiXD!

Lo so,ma purtroppo in questi mesi mi era praticamente impossibile postare…non riuscivo più ad entrare in EFP,e stavo anche recuperando una quantità assurda di materie….mi perdonate?

Spero di sì….*occhietti dolci*

Appunto sul cap: la vicenda è presa da un fatto(misterioso)che è accaduto alla nostra Bella,e che verrà rivelato nel prossimo cap,sotto visione e pov di Edward. Può creare confusione,lo so. Ma nel prossimo capitolo,capirete tutto. Promesso.

Non ammazzatemi,non linciatemi,vi prego!

Siate clementi,vi prego!...

Vi voglio bene,amorini miei!Vi amoo!!Buona letturaaa

Ps:la stagione dei vestiti sta per ricominciare…e ne ho trovati di bellissimii!




-Piccola Pietra-

 

Arrivò al tempo di guerra
dalle onde toccando la terra
lui sbarcò e tutti videro
la sua umanità.
Lei guardò quegli occhi sognanti
così vivi così penetranti
e di colpo lo amò
Si sentì spuntare le ali
quando infine le strinse le mani
lei senti nello stomaco
uno sfarfallio.
Quella notte bagnò la felicità
di caldissime lacrime
che lasciò cadere in mare
ed aggiunse sale al sale
Lei
gli diceva lei
tu sei tu sei l'amore mio
tutta la mia vita è per te
Ma lui, rispondeva lui
ho in tasca una piccola pietra io
per costruire pace dove non c'è
così
Io, la porterò dove mi porterà
questa speranza dentro
che non mi abbandona Mai

Io la porterò
con tutto il peso che ha
piccola pietra
che forse un giorno si poserà.
Se ne andò perchè la sua sorte
di ogni vento è sempre più forte
Se ne andò col suo carico
rinunciando a lei.
Quella notte si alzò fino al cielo
tutto il fiato che lei cavò
dal profondo dell'addome
per gridare il suo nome
Lei
gli diceva lei
tu sei
sei l'amore mio
tutta la mia vita è per te
Lui
rispondeva lui
ho in tasca una piccola pietra io
per costruire pace dove non c'è
così
Io la porterò dove mi porterà
questa speranza dentro
che non mi abbandonaMai 

Io la porterò
con tutto il peso che ha
piccola pietra
che forse un giorno
si poserà
piccola pietra
si poserà


Quel giorno le nuvole oscuravano il cielo,e il vento soffiava gelido,facendoti venire la pelle d’oca.

Appoggiai le spalle al muro,lasciando che le mie lacrime si disperdessero nell’aria,mentre il mio respiro si fondeva con il vento.

Il vestito nero a maniche lunghe che indossavo non teneva molto caldo,per affrontare una giornata così fredda. La stoffa della gonna volteggiava,spinta dall’aria,e i miei capelli sciolti mi coprivano il viso.

La mia mente vagò a due giorni prima,e il mio respiro si fece affrettato.

Charles….

Singhiozzai più forte,scossa da un sussulto di paura ,e da un brivido che mi percorreva la schiena,lentamente.

Ma la cosa strana è che non mi ricordavo quasi niente:come se avessi un vuoto di memoria.

Di quel giorno conservavo solo la paura e la visione di Charles,che mi sorrideva per l’ultima volta.

Sospirai sconfortata,portando le mani al petto,come per calmarmi.

Portai una mano alla gola,ed incontrai il ciondolo a forma di cuore che Edward mi aveva regalato a Natale,e lo strinsi forte,come se potesse portarmi sollievo.

Ma di certo,sollievo non mi portava.

Dov’era Edward?

Erano passati due giorni,e di lui non avevo la minima traccia,la minima notizia.

Possibile che stesse male? Alice me l’avrebbe detto.

Sentì male alle dita,e mi accorsi di aver stretto troppo il ciondolo.

Volsi lo sguardo alla strada,e vidi un gruppo di ragazze,che vestivano colori chiari,e correvano spensierate,cercando riparo dal vento.

Le loro grida felici mi davano sui nervi. Non ero dell’umore per ridere.

<< Bella? Sei pronta? >> mi chiese Maya,affacciandosi alla finestra del balcone della mia camera.

I capelli biondi e setosi danzavano tutt’uno con il vento,e gli occhi erano velati di tristezza,ma doveva essere forte. Per me.

Io annuì,mentre lei si asciugava velocemente una lacrima. Soffriva come me,d’altronde.

La abbracciai,immergendo il viso nel suo petto,mentre lei mi accarezzava i capelli,come se fosse una madre apprensiva.

Mi porse il mio fermaglio,e io lo appuntai al centro del vestito,poco sopra il petto,come avevano fatto le mie compagne,in memoria di Charles.

Scendemmo le scale e trovammo Chris ,Tiffany e Rachel vicino all’entrata. Anche i loro bei visi erano tristi.

Chris mi prese per mano ,cercando di farsi forza,e si rivolse a Tiffany << Dov’è Clarissa? >>

<< è già lì. Andiamo… >> rispose Tiffy,seguendo Rachel,fuori dal locale.

<< Ci mancava solo il vento >> commentò Christina,cercando di ripararmi con le braccia.

Maya ,affianco a me,camminava leggiadra sull’erba,ignorando il vento.

Strinsi la mano di Chris ,non appena cominciai ad intravedere lo spiazzo del cimitero  ,e le persone vestite di nero.

Io e le mie compagne ci fermammo al limitare del boschetto,cercando Clarissa con lo sguardo.

C’erano sì e no una trentina di persone,tutte amiche e amici di Charles.

Riconobbi alcuni clienti del Moulin Rouge.

<< Clarissa… dov’è? >> mormorai ,continuando a cercarla.

Tiffany mi cinse le spalle con un braccio,sussurrandomi all’orecchio << è lì ,guarda >>

Finalmente la vidi.

Era vicino alla lapide di suo marito,e la mano era appoggiata alla pietra fredda.

Il capo chino,nascosto dai capelli che danzavano nel vento,e il vestito nero,senza maniche,nonostante il freddo,volteggiava seguendo l’aria.

Ci avvicinammo a lei,e tutti si avvicinarono alla lapide,rispettosi e silenziosi.

<< Clarissa >> disse Rachel,avvicinandosi di più. Noi la imitammo .

Clarissa alzò la testa ,puntando i suoi occhi neri su di noi. Il dolore che provava era immenso . sfiorò il viso di Rachel,con affetto,prima di stringerci tutte a lei,in un unico abbraccio.

Il prete cominciò la preghiera,dicendo cose lodevoli di Charles. Ero sicura che se fosse stato ancora in vita,sarebbe scoppiato a ridere,prendendo in giro il prete,e cominciando a raccontare le pazzie della sua vita.

Tiffany doveva pensarla allo stesso modo,perché mormorò le mie stesse conclusioni,facendo sorridere lievemente Clarissa,che le dava ragione.

Finito il prete,alcuni amici cominciarono a dire qualcosa su Charles.

Toccò poi a Chris,Maya,Tiffany e Rachel.

Quando arrivò il mio turno ,mi avvicinai alla lapide,depositando un tulipano,il fiore preferito di Charles.

<< Charles … era Charles . non conosco uomini che potrebbero somigliargli,perché era unico.

Mi ha salvato la vita due volte,e per questo gliene sono grata.

Abbiamo perso tutti un amico,due giorni fa,ma io e le mie compagne abbiamo perso di più :abbiamo perso un padre ,un punto di forza e di riferimento.

Ha lasciato un vuoto dietro di se,un vuoto incolmabile  . >> mandai giù il groppo che avevo in gola,ma non riuscì ad impedire alle lacrime di scendere << Mi…mi mancherai papà >>

Clarissa mi si avvicinò,tenendo stretta le ragazze,e mi baciò le fronte,tremante.

<< Grazie >> mi sussurrò << Era quello che avrebbe voluto >>

Mi fiondai tra le braccia di Rachel,singhiozzante,mentre Clarissa parlava di Charles.

Quando ebbe finito,si riavvicinò a noi,e il prete riprese la parola.

Fu allora che li vidi.

Al limitare della foresta ,ben visibili,ora,la famiglia Cullen al completo faceva la sua mostra.

Erano vestiti tutti di nero,e gli sguardi erano chini.

Il dottor Cullen stringeva con un braccio Esme ,che aveva la testa china,ed era scossa da singhiozzi frequenti.

Jasper teneva per mano Alice ,che singhiozzava. Allungò una mano verso di me,e la abbassò,come sconfortata.

Emmett ,serio per la prima volta,aveva le mani sulle spalle di sua moglie Rosalie. Quest’ultima mi guardava,sconvolta,e dispiaciuta.

E infine,il mio sguardo incontrò il suo .

In tutta la sua bellezza,avanzò leggero nello spazio e si avvicinò alla lapide,depositando un fiore rosso. Fece segno al prete,che si spostò,per lascarlo parlare, Clarissa mi strinse a se.

<< Conoscevo Charles da parecchio tempo,forse,come direbbe lui,troppo. >> la gente ridacchiò << E l’ho sempre reputato un uomo gentile,premuroso verso chi amava ,e gli sono debitore per tante cose. Grazie a lui,la mia vita è cambiata radicalmente,e voglio rendergli un ultimo saluto,non che un ultimo favore. >> Edward girò lo sguardo verso di noi << Prendetevi cura della sua famiglia. Lui è l’unica cosa che vorrebbe veramente >>

Si levò un cenno d’assenso,e Edward si spostò dalla lapide. Mi guardò per un attimo,per poi raggiungere la famiglia Cullen.

Lo seguì con lo sguardo,mentre il sussurrò di Clarissa al mio orecchio mi faceva sentire la verità di quelle parole << Lascialo andare >>

Rabbrividì,e nuove lacrime di dolore mi rigarono le guance.

Il prete finì la cerimonia,e ,poco a poco,i Cullen se ne andarono.

<< No… >> sussurrai,alzando un braccio.

Edward dischiuse le labbra ,rilasciando un respiro.

Gli occhi dorati distrutti dalla tristezza,le braccia lungo i fianchi. In una mano,una piccola rosa blu.

<< No,Edward… No …. >> mormorai,avanzando di un passo.

Lui posò la rosa ai suoi piedi,e si rialzò,incatenando di nuovo il suo sguardo al mio.

Mi guardò ancora,per poi abbassare la testa e scomparire.

Il mondo mi crollò addosso,come la consapevolezza che lui se n’era andato.

Clarissa mi prese per un polso << Bella non seguirlo >>

Mi voltai ,piangendo << Non…non pos-so lasciarlo andare via ! Lui…è la mia vita,ti prego! Lasciami andare! >>

Clarissa mi posò una mano sul viso guardandomi negli occhi << Non appartieni al suo mondo,Bella. Lo sai >>

Smisi di oppormi,mentre Tiffany e le altre mi avvolgevano in un abbraccio.

Clarissa mi lasciò il polso.

Le mie ginocchia cedettero,e toccarono l’erba bagnata dalla pioggia che aveva cominciato a scendere. Il mio cuore era distrutto.

Edward se n’era andato.

17 Febbraio 1890





Vestito che bella indossa x il funerale di Charles

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Capitolo 16
*** 3 giorni prima dell'addio ***


GoodMorning!(non guardate l’ora…è il saluto che mi frulla in testa da taaanto tempo,e ormai non faccio caso all’ora..XD)
Allora,oggi è una giornata da dimenticare.
Vi risparmio i dettagli,sappiate solo che la parola “Amicizia” per oggi è bandita dal mio vocabolario.
Certo,riguarda solo una persona,(uno contro sei…non gli viene in mente che MAGARI è in torto lui? )a cui io,però,volevo bene.
Vabbè dai,vi lascio a questo …ehm…triste capitolo?
Buona lettura!

Copertina

3 Giorni prima dell’addio


Pov Edward


3 GIORNI PRIMA…..


 Corsi il più veloce che potevo,mentre,dietro di me,Emmett mi scagliava qualsiasi cosa gli capitasse tra le mani.

L’avevo fatto arrabbiare tanto. Bè,ma chissenefrega,no?

<< Fermati Eddy!Vigliacco,fermati! >> esclamò mio fratello,cercando di balzarmi addosso. Io sghignazzai,scostandomi,e scivolando via dalle sue braccia.

<< Prendimi…Emmettuccio >> lo provocai,aumentando la velocità della corsa:ero il più veloce,e me ne vantavo.

<< Ti uccido!Eddy giuro che ti faccio a pezzettini,ti riduco in poltiglia,ti sbatto la testa contro un masso e ti brucio!Se ti becco… >> imprecò Emmett,cercando di riacchiapparmi,senza successo.

Annusai l’aria,sogghignando:Charles,il proprietario del Moulin Rouge,era nello spiazzo davanti a noi con…la mia Bella.

Spalancai gli occhi,fermandomi di colpo,sopra il ramo di una quercia,mentre Emmett,che non si era accorto di nulla,continuò a correre,sbattendo contro Charles,e facendolo cadere in avanti.

Ancora sopra Charles,si voltò verso di me,minaccioso << Vieni giù,Eddy…. Se hai il coraggio… >>

<< Scendi TU da me,bestione! >> si lamentò Charles,sotto Emmett.

Bella rise ,mentre Emmett aiutava Charles a mettersi in piedi,e farfugliando  scuse incomprensibili.

Il proprietario del Moulin Rouge lo guardò male,prima di incrociare la mia figura,sopra il ramo di una quercia.

<< Edward? Che piacere rivederti… >>

<< Il piacere è mio,Charles >>

Emmett andò verso Bella,che ancora rideva,scompigliandole i capelli << Ciao Bellina! >>

Lei sbuffò,girandosi verso di me,mentre Emmett la caricava sulle spalle,e si avvicinavano alla quercia .

<< Amore,cosa ci fai sul ramo? >> mi chiese la mia stella,inclinando il suo meraviglioso viso.

<< Già,Eddy!Dille perché sei su quel ramo! >> ghignò Emmett.

Mi sfidi,orsetto?

<< Che domande,amore. Non vedi che furia è mio fratello? >> le chiesi,facendola ridere.

<< Come mai sei una furia,Emmett? >> chiese,rivolgendosi a mio fratello.

<< Già,Emmettuccio,dille perché sei una furia! >> lo schernì,beccandomi una occhiata di minaccia. Me la stavo spassando troppo.

<< Ehm…ecco… ho…anzi,ha detto a Rosalie che…oddio,niente.. >> farfugliò mio fratello,in crisi.

Charles e Bella risero,prima che la mia stella tendesse una mano verso di me. L’afferrai,tirandola su,e facendola sedere sul mio stesso ramo.

<< Ehi,ma allora sei cattivo! >> disse Bella,dandomi un buffetto sul naso. Io risi,baciandole la mano .

<< Sono perfidooo! >>

Lei rise,amorevolmente.

Mi sta venendo da vomitare,Eddy…

Ecco,grazie Emmett!

Nononono!Edward,toglile le mani di dosso!Non ora e non qui!Devo far veder una cosa a Bella,quindi…Sparite!

Ecco,grazie Charles!Qualcun’altro vuole interromperci?

<< Bella? Vieni già che ti devo mostrare una cosa! >> disse Charles,allargando le braccia. Bella,senza esitazioni e facendo venire un infarto a me e a mio fratello,si lasciò andare,atterrando dolcemente tra le braccia di Charles.

<< A dopo amore! >> mi salutò,mandandomi un bacio.

<< A dopo,amore! >> la salutai,ricambiando il bacio.

Bleah….

<< Chiudi il becco,Em! >> ringhiai,scendendo dal ramo.

Qualcosa non mi convinceva. La… la mente di Charles era chiusa. Come quella di Bella.

<< Che hai? >> mi chiese Emmett,notando la mia espressione.

<< Non… non riesco a sentire la mente di Charles. Mi tiene lontano dai suoi pensieri >>

<< Vabbè,magari vuole Privaciiii …! >> tentò Emmett,sbagliando pronuncia.

Risi << Si dice Privacy,Emmett >>

<< Vabbè,quello che è! >>

Risi,per poi correre verso casa.

Mio fratello,dietro di me,mi rincorreva. Ecco,ora potevo tornare a giocare…


Charles POV


Scortai Bella fino al laghetto,e rimase senza parole. Anche io,a distanza da anni,provavo una strana sensazione,nel vederlo.

<< Papà,perché mi hai portata qui? >> mi chiese,facendomi sciogliere il cuore. Mi aveva chiamato Papà.

<< Vedi,qui ho incontrato Clarissa per la prima volta >> spiegai,vedendo la felicità nei suoi occhi.

<< Mi racconti? >> chiese,sedendosi sulla riva.

Mi accomodai vicino a lei,perdendomi nei ricordi.


“ Camminavo per la riva,in cerca di un senso . ero solo,ma un senso doveva esserci per forza.

Ad un tratto,sentii una voce soave,cristallina,capace di farmi batter il cuore. Seguì quel canto magnifico,capitando sulla riva di un laghetto.

Lì,avvolta solo in una tunica bianca,c’era una donna. La più bella che io avessi mai visto.

I capelli biondi erano sciolti,abbandonati al soffio del vento,mentre ilo viso,così perfetto e magnifico,era rilassato.

Si voltò verso di me,sorridendomi. Si avvicinò,prendendomi per mano.

<< Clarissa >> si presentò,incatenando i suoi occhi ai  miei.

<< Charles >> 

Sorrise,radiosa << Grazie di essere venuto a prendermi.”


<< Se mi metto a piangere,mi prendi per una bimba? >> mi chiese Bella,con le lacrime agli occhi.

Risi,alzandomi << No,anzi! >>

Le presi la mano,facendola alzare << Vai ora. È tardi. >>

<< Tu non vieni? >>

<< arrivo tra poco >>la rassicurai.

Bella mi diede un bacio sulla guancia,allontanandosi.

Sospirai:era diventata così bella,la mia piccolina.

Ripensando a Clarissa,mi era venuto un nodo allo stomaco:le dimostravo mai il mio amore per lei?

Sorriso,immaginandomi la faccia di mia moglie,se le avessi chiesto di risposarmi. Sarebbe scoppiata a ridere,gioiosa!

<< Ahhhhhh! >>

Trasalì,all’urlo.

La piccola Bella. Era lei,ne ero sicuro.

Lo stesso urlo di qualche anno fa…. Non potevo dimenticarlo….

Cominciai a correre,seguendo la sua scia,sempre più veloce.

Non potevo perdere mia figlia.




Pov Edward


<< Edward,Emmett,non lo ripeterò:Chi è stato?! >> tuonò Esme,arrabbiata.

Involontariamente,Emmett aveva urtato un vaso ,il preferito di Esme ,facendolo cadere, eravamo così concentrati ad ucciderci a vicenda,da non accorgercene.

Jasper,seduto sul divano,tratteneva a stento le risate,insieme a Rosalie,che faticava a rimanere seria.

Emmett,spaventato dalla furia di nostra madre,tentò di parlare << Ehm…dai mamma non…un incidente…capita!No? >>

Esme ,infuriata,sta per urlare un “No” con i fiocchi,quando Alice,dal piano di sopra,lancia un urlo agghiacciante.

Jasper,spaventato è il primo a salire in camera di Alice,mentre io,mi collego con la mente di mia sorella.


<< Lasciala stare! >> 

<< No!Charles! >> urla Bella,accovacciata sotto un albero,con il vestito stracciato. 

Charles stava lottando. Charles stava lottando per Bella.

La volevano. La volevano per loro. Charles non glielo avrebbe permesso

Poco lontano da lui,un falò….


<< No! >> urlai,cominciando a correre. Dietro di me,i miei familiari.

Sapevo dov’era. Sapevo cosa stava succedendo.

Dovevo solo impedirlo.

<< Ed,che succede? >> mi chiese Emmett,affiancandomi.

<< I Volturi >> mormorò adirato,aumentando la velocità.

Non devono neanche osare toccare la mia stella. Non devono osare neanche guardarla.

Non erano degni neanche di respirare la sua stessa aria,per sentire il profumo del suo sangue.

<< Edward! Hanno…hanno cambiato il programma! >> mi avvisò Alice,con voce tremante.

Non mi importa.

Entro nello spiazzo del bosco,alle spalle di una delle guardie dei Volturi. Poco lontano,Bella è tra le braccia di un vampiro,che la guarda famelico.

Piange. La mia Bella è spaventata ,incapace di muoversi,mentre Charles ,da solo e circondato dai Volturi,combatte,in qualche modo,per difendere una delle sue figlie.

Emmett,senza pensarci due volte,si avvicina a me,ringhiando di rabbia. Vedere Bella e Charles da soli,in balia dei leoni,lo disgusta.

Andate via!

Il pensiero di Charles mi colpisce all’improvviso. Perché vuole mandarci via?

Prendete Bella e andatevene  via!Adesso!

È assurdo!

Alice annuisce con la testa,prima di colpire la guardia che ha in braccio Bella,con un…velo.

Un semplice velo nero.

Un velo nero ,lasciato scivolare sulla testa ,equivale ad un attimo di distrazione .

Il tempo di prendere Bella tra le braccia,e nasconderci.

Vedo Aro sorridere:non voleva far del male a Bella.

Era Charles la preda.

Il capo dei Volturi ,con un gesto della mano,indicò il falò.

Charles si girò verso di noi,sorridendo a sua figlia,un ultima volta.

Bella era quasi incosciente. Aveva gli occhi socchiusi ,inondati di lacrime.

Grazie.

Annuì con la testa,prima di cominciare a correre.

Osservai il viso di Bella. Era bianco,più del solito,e stravolto.

Sussultai,mentre,arrivati al Moulin Rouge,la infilai nelle coperte del suo letto.

<< Edward? >>

Clarissa,avvolta in uno scialle,era nella stanza di Bella. Il viso era una smorfia di preoccupazione.

<< Clarissa…. >> iniziai,ma venni interrotto dalla donna,che,toccando la mia mano,aveva visto.

Visto. Lo stesso potere di Aro.

 Aveva sbirciato nei miei pensieri,venendo a conoscenza dei fatti accaduti poco prima.

Lo stesso dono del fratello.

<< Charles… no…. >> mormorò,tremando. Si accasciò a terra,e cercai di tenerla in piedi. Singhiozzava di dolore,senza poter versare una lacrima.






3 GIORNI DOPO,LA SERA DEL FUNERALE...


Non potevo condannare Bella al destino crudele. Non potevo farle correre dei rischi del genere.

Non potevo amarla.

Oggi,era ad un passo dalla morte. Ogni attimo,passato vicino a me,equivale alla morte atroce.

Se la amo,devo lasciarla .

Prenditi cura del mio angelo. Te ne prego.

La amo troppo.

Edward

Con le mani tremanti,nascosi la lettera sotto il cuscino del letto.

L’aveva lasciata,perché l’amava.

Come può,la mia piccola Bella,vivere con un dolore atroce?

E nella stanza accanto,sento il suo pianto disperato.

Il pianto di una donna che ha perso l’amore della sua vita.

Perché,non posso piangere anche io?


14 febbraio 1890

Vestito Bella quando viene aggredita dai.... Volturi!

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Capitolo 17
*** Jacob Black ***


Rieccoci con la storia … lasciata in maniera così triste…

Siete pronte a vedere come sta la nostra Bella ? Sì?

Allora posso solo augurarvi…BUONA LETTURA!

 

 

Ehi adesso come stai?
Tradita da una storia finita
E di fronte a te l'ennesima salita.
Un po' ti senti sola,
Nessuno che ti possa ascoltare,
Che divida con te i tuoi guai.
Mai! tu non molare mai!

Rimani come sei,
Insegui il tuo destino,
Perché tutto il dolore che hai dentro
Non potrà mai cancellare il tuo cammino
E allora scoprirai
Che la storia di ogni nostro minuto
Appartiene soltanto a noi.
Ma se ancora resterai,
Persa senza una ragione
In un mare di perché

Dentro te ascolta il tuo cuore
E nel silenzio troverai le parole.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a arrivare dentro il pianeta del cuore

È difficile capire
Qual è la cosa giusta da fare
Se ti batte nella testa un'emozione.
L'orgoglio che ti piglia,
Le notti in cui il rimorso ti sveglia
Per la paura di sbagliare,
Ma se ti ritroverai
Senza stelle da seguire
Tu non rinunciaremai

Credi
in te! Ascolta il tuo cuore!
Fai quel che dice anche se fa soffrire.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a volare oltre questo dolore.

Non ti ingannerai
Se ascolti il tuo cuore,
Apri le braccia fino quasi a toccare
Ogni mano, ogni speranza, ogni
sogno che vuoi
Perché poi ti porterà fino al cuore
di ognuno di noi.

Ogni volta, che non sai cosa fare,
Prova a volare, dentro il pianeta del cuore.

Tu tu prova a volare
Do do do dov'è il pianeta del cuore.

Tu tu tu dentro il pianeta del cuore

-Jacob Black-



Mi sedetti sul tronco in mezzo allo spazio ,nel bosco.

Il sole picchiava senza sosta,e scaldava la mia pelle bianca,che non osava neanche abbronzarsi.

I “miei” capelli biondi erano raccolti in una coda abbastanza alta,in modo che non si attaccassero alla schiena,provocandomi fastidio.

Avevo cominciato ad indossare una parrucca:volevo eliminare la vecchia Bella,e ci sarei riuscita.

Era in ritardo.

Cominciai a battere il tempo con la punta del piede,per ingannare il tempo.

<< Ciao… >> mormorò una voce davanti a me.

Al limitare della foresta,un uomo dalla pelle bronzea si avvicinava,lentamente.

I capelli neri,un tempo lunghi,ora erano corti,e gli occhi erano molto più dolci di come li ricordavo.

Aveva dei pantaloni molto corti,arrivavano alle ginocchia,e girava a petto nudo.

In effetti con questo caldo…

<< Sei in ritardo >> sibilai tra i denti,trattenendo i fremiti dentro.

<< perdonami >> mormorò,seriamente dispiaciuto.

Rimasi in silenzio,guardandolo con uno sguardo,a mio parere,abbastanza duro.

<< Non ti mangio mica >> borbottai.

Lui scosse la testa << No. Intendevo se potevi perdonarmi…per parecchi anni fa >>

Eccolo,il brivido di schifo e paura.

Certo,perdoniamo l’uomo che ti ha violentata. Diamogli anche del the  e dei pasticcini,già che ci siamo.

<< Mi devi dare qualche risposta >> dissi,con la voce piena di disprezzo.

Lui chinò la testa ,affranto. << Non posso >>

Risi << Come minimo,me le devi >>

<< Lo so. Però… promettimi che nessuno verrà a sapere della nostra chiacchierata,Bella >>mi implorò.

<< D’accordo. >> dissi,senza,stranamente,riprenderlo per avermi chiamata Bella.

Era così cambiato dal ragazzo di qualche anno prima. Sembrava sinceramente dispiaciuto di quello che mi aveva fatto.

Era molto carino.

<< Cosa vuoi sapere,di preciso? >> mi chiese,gentile,sedendosi per terra,davanti a me.

<< I Cullen >> risposi semplicemente << Dove sono? >>

<< Cosa ti fa credere che io lo sappia? >> mi domandò,sorpreso.

Alzai le spalle << Conosci questa foresta come le tue tasche >>

<< I Cullen sono in giro…. Credo a Denali >> mi informò.

Rabbrividì: Denali?

<< Credi che ritorneranno? >> gli chiesi,ora un po’ più dolcemente.

<< Credo di sì… c’è altro che mi vuoi chiedere? >>

Ok,Isabella. Sputa le tue assurde opinioni. Tanto peggio di così…

<< Cosa… >> tossicchiai,facendomi subito male al ventre << Cosa sono…precisamente >>

<< Prometti di non urlare? >>mi chiese,accennando ad un sorriso. Sembrava un bambino cresciuto troppo in fretta.

<< Sì >> dissi,ignorando le fitte allo stomaco.

<< Sono dei freddi… sai cosa sono? >>

<< escluderei la teoria dei ghiaccioli… >> dissi,facendolo ridere. La sua risata era roca e molto piacevole.

<< Sono…dei vampiri >> mi guardò di sottecchi,aspettando una mia reazione.

Sgranai gli occhi,cercando di non far trapelare nessuno emozione.

Vampiri,mi stava per caso prendendo in giro?

Eppure i suoi occhi neri erano sincerissimi…

<< Lo giuri? Mi stai dicendo la verità? >> bisbigliai ,mentre una gocciolina di sudore mi scendeva percorrendo i contorni della mia guancia.

Le fitte allo stomaco ora erano sempre più frequenti,ed era difficile adesso ignorarle.

<< Dopo l’errore di qualche anno fa,non mi permetterei mai di mentirti,Bella. Perdonami. >> m’implorò un’altra volta.

Aveva la testa china,ed era mangiato dal rimorso.

Mi morsi il labbro inferiore.

<< Perché l’hai fatto? >> chiesi,asciugandomi una lacrima.

<< Perché odio il mio essere,Bella. Ero un mostro,e non volevo. La mia parte peggiore aveva avuto la meglio,quella sera. >>

<< Non sei un mostro… non tu. >> mormorai,facendogli alzare la testa.

<< Pensi ai Cullen ? >>

Scossi la testa << Al Cullen,per la precisione. Non mi interessa se sono dei vampiri. È lui,quello che … >> ingoiai il groppo in gola,e Jacob mi passò un fazzolettino sulla fronte.

Lo guardai,accigliata.

Lui mi sorrise << Nelle tue condizioni,immagino che starai malissimo,adesso. >>

Eh?

<< Le… le mie condizioni? >> chiesi,sconcertata.

Jacob mi guardò,stranito << Il…>> indicò il mio ventre << Il …coso lì…mezzo umano e mezzo vampiro…o completamente umano,non lo so… >>

Guardai il ventre,e per la prima volta,lo vidi.

<< Oh mio dio! >>balzai in piedi,mettendomi di profilo. La pancia era leggermente più gonfia del solito.

Ecco perché i corpetti non si chiudevano!

E poi,ieri la pancia non c’era! E neanche prima!ma che diavolo…?

<< Sono… sono… >> lo guardai,piena di paura.

<< Incinta…. >> continuò lui << Bella,stai bene? >>

<< Aspetto un bambino… aspetto un bambino… un… cosa aspetto?! >> gridai,turbata.

Jacob si alzò,ma lo fermai << Non toccarmi. >>

Si sedette sul legno,mentre io giravo in tondo,le mani dietro alla schiena,e al consapevolezza che lui aveva abbandonato non solo una donna,ma anche un…bambino,o vampiro,e quello che cavolo era!

<< Come ha potuto andarsene!Come ha potuto abbandonarmi! >> ormai lasciavo libero sfogo alle mie lacrime.

Bastardo egoista,ecco cos’era.

Presi la parrucca bionda,e la buttai per terra,lasciando liberi i miei capelli naturali.

Jacob sorrise << Così stai meglio… >>

Lo guardai male << Dopo me la rimetto,cosa credi? >>

Mi fermai,inchiodandolo con lo sguardo << E tu!Come te ne vieni,adesso,tutto gentile e affettuoso!”I Cullen sono vampiri”..ma per favore! >>

Lo presi alla sprovvista,l’avevo avvertito chiaramente.

<< Scusa,Bella. Te l’ho detto,mi odio per quello che ho fatto…solo che non ero in me!vedi,quando mi trasformo,la prima volta sono le emozioni negative a prevalere. e poi ti ho detto solo la verità… >>

Lo fermai,mettendogli un dito sulle labbra << “Quando mi trasformo?” >>

Lui abbassò lo sguardo,alzandosi << Mettiti il più lontano possibile da me,se non vuoi che vi faccia male >> mi avvertì,lanciando una occhiata al mio ventre.

Io obbedì,spostandomi dietro ad un tronco.

Cosa pensava di fare?

<< Non muoverti da lì >> mi ordinò,mentre chiudeva gli occhi.

Lo osservai,ma non vidi niente di strano.

Fino a quando,non socchiusi gli occhi,e notai che il suo corpo era interamente scosso da fremiti e convulsioni.

Venni presa dal panico:stava male?

Poi,dalla sua gola uscì un ringhio roco,spaventoso abbastanza da farmi indietreggiare ancora di più dalla paura. Si piegò sulle ginocchia,e quello che vidi mi fece smettere letteralmente di respirare.

Mano a mano,con la velocità di un battito di ciglia,la sua massa corporea diventava sempre più grossa e robusta. Del folto pelo marrone scuro cominciò a uscire dalla sua pelle con un rumore assordante di pelle che si strappa,mentre il viso prendeva le sembianze di un muso da lupo.

Le gambe presero a piegarsi in maniera innaturale per un essere umano,cambiando l’articolazione.

Rimase lì,su due zampe,respirando ritmicamente,in attesa di una mia qualsiasi emozione.

Ero paralizzata . ma non dalla paura.

Esistevano davvero creature leggendarie,allora?

<< J…Jacob? >> chiamai,incerta.

Lui ululò,e io indietreggiai. Si mosse piano,su quattro zampe,e mi venne vicino. Aveva l’altezza simile a quella di un cavallo.

Quindi,non mi stava prendendo in giro.

Mi sentì più sollevata.

<< Sei… sei grosso >> mormorai,incredula.

Lui smorzò un ululato,che assomigliava ad una risata. Allungai una mano,e toccai il pelo folto. Era morbido e incredibilmente caldo.

<< E molto morbido >> aggiunsi,accennando ad un piccolo sorrisino.

Latrò una risata,e si sedette ai miei piedi,calmo.

Si voleva far perdonare.

Infondo, era una brava persona,condannata ad un orribile destino. Non era colpa sua.

<< Grazie per avermi detto la verità,Jacob >> lo ringraziai,piena di gratitudine.

Lui mi leccò un piede,affettuosamente. Mi fece il solletico e accennai ad una risata.

Il sole stava calando,e si stava facendo tardi. Al Moulin Rouge mi stavano aspettando.

<< Si è fatto tardi,devo andare… >> mormorai,alzandomi. Subito Jacob si alzò,trotterellando verso di me,e mettendosi di fronte alla mia postazione.

<< Che…che cosa vuoi? >>  gli chiesi,guardandolo negli occhi.

Lui mosse la testa all’indietro,verso il suo busto. Un invito chiaro.

<< Jacob,peso … Ehi! >> esclamai ,mentre mi batteva il muso contro il braccio,con insistenza.

Sbuffai,e ,con un bel po’ di fatica e varie cadute di sedere,riuscì a sedermi sulla sua schiena,aggrappandomi al pelo del collo.

<< Vai piano,te ne prego… >> lo pregai,con non poca paura.

Lui latrò,o meglio,rise ghignando,prendendo la rincorsa e correndo.

No,non stava correndo. Stava quasi volando.

Dovetti nascondere la faccia tra la sua scapola e il suo collo,chiudendo gli occhi.

Maledetto traditore!

Capì che eravamo arrivati,solo quando ululò piano. Alzai la testa,e sospirai di sollievo. Si era fermato al limitare del boschetto,per non farsi vedere dagli abitanti.

Scesi,e mi girai verso il suo muso.

<< grazie per il passaggio. >>

Lui ululò,contento.

<< Ci vediamo presto. Grazie Jacob. >> gli diedi un buffetto sul muso,e lo vidi scomparire tra gli alberi,con la sua andatura veloce.

Mi rimisi la parrucca bionda e,con un sospiro,rientrai al Moulin Rouge.


2 Marzo 1890

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Capitolo 18
*** Chissà se ti arriva il mio pensiero ***


Salve!

Allora,lo so che sono stronza,ma vi aspetta un capitolo triste triste…sorry!

In questo cap,un’altra persona,molto cara a Bella,deciderà di abbandonarla…ma non vi dico chi!

Poi,volevo ,se possibile,spendere almeno qualche parola alle famiglie che sono state colpite dal terremoto,e dire che sono veramente dispiaciuta per quello che è successo. Mi sento inutile,perché mi piacerebbe poter far qualcosa…

Mi spiace veramente tanto.

Oltretutto sono preoccupata anche per le mie amicizie a distanza,e spero che stiano tutte bene,malgrado la terribile situazione.

Detto questo,volevo ringraziarvi e vi invito alla lettura.

Buona lettura…


 

                               -Chissà se ti arriva il mio pensiero-

3 settimane dopo…


Camminavo nei sobborghi di Pigalle,guardando dritto di fronte a me. Il sole era alto,e i suoi raggi scaldavano la pelle candida delle mie spalle scoperte. Avevo un vestito nero,come al solito.

La gente intorno a me mormorava,guardandomi malamente.

Cosa avevano da sparlare,ancora?Erano passate giorni,settimane,e ancora ero sulla bocca di tutta la gente ficcanaso di questa schifosa città.

La spogliarellista del Moulin Rouge è stata lasciata dal gentiluomo . Sai che novità.

Faceva troppo caldo per arrabbiarsi.

Le gocce di sudore velavano la mia fronte,e il collo era bagnato,appiccicaticcio.

Ero debole,e non era dovuto al caldo.

Mi rintanai in una vietta solitaria,al riparo dai raggi del sole,rifugiandomi nell’ombra. Ero a pochi passi dal Moulin Rouge.

Mi accasciai contro un muro freddo,provando sollievo solo per pochi attimi. Mi scostai subito,preferendo il caldo,al tocco gelido.

Scostai i capelli bagnati dalla fronte,chiudendo e riaprendo più volte gli occhi. Oh,pessima vista.

La mia mente vagò lontana da me. Stavo male?Avevo la peste?una malattia contagiosa?O ero semplicemente stanca e affamata?O…poteva essere ilo bambino?

Osservai il mio ventre:era un po’ più gonfio del giorno prima,ma il corpetto era stretto,quindi a malapena si vedeva.

Sapevo che gli stavo facendo male. Era…era sbagliato . non dovevo tenere il corpetto così stretto…

<< Clarissa… >> mormorai,seduta per terra. Lei poteva aiutarmi.

Mi rialzai a fatica,appoggiandomi con le mani al muro.

Pochi passi. Mancano pochi passi.

Attraversai la strada ,quasi correndo dalla disperazione di sfuggire al sole,e aprì violentemente le porte del Moulin Rouge. Rachel,che stava dietro al bancone,mi guardò terrorizzata  per pochi secondi,prima di precipitarsi vicino a me,sorreggendomi con un braccio.

L’uomo seduto davanti al bancone,mi guardò,come se avesse ricevuto uno schiaffo in faccia,e si alzò dalla sedia,per avvicinarsi a Rachel.

Le mormorò qualcosa all’orecchio,e Rachel annuì con la testa.

<< Bella? Mi senti? >> mi chiese allarmata,togliendomi i capelli bagnati dalla fronte.

<< Chiama… Clarissa… >> sussurrai,chiudendo gli occhi,e accasciandomi sul pavimento del Moulin Rouge.

<< Bella! >>


Sentì qualcosa di gelido sulla mia fronte,e per un attimo mi spaventai per quel tocco.

Pensai subito a lui,e i miei occhi ,ancora chiusi,lasciarono cadere lacrime solitarie.

Non potevo ridurmi così per colpa sua. Dovevo reagire,cazzo! Dovevo andare avanti e affrontare la mia vita. Non potevo buttarmi via così per un uomo.

Ne avrei trovato un altro. Uno più bello,più dolce,che non mi avrebbe abbandonata mai.

<< Non pensare a queste sciocchezze,Bella. >> disse una voce candida facendomi aprire gli occhi.

Clarissa era seduta vicino al mio letto,nell’ombra ,e la sua mano fredda era appoggiata alla mia fronte.

Portava un vestito  a maniche lunghe,e gli occhi neri erano spenti.

<< Non hai caldo con …questi vestiti? >> mormorai,cercando di mettermi seduta sui gomiti.

Lei accennò ad un sorriso,passandomi un bicchiere con dell’acqua.

La trangugiai in pochi secondi,provando sollievo alla gola. Il mio stomaco brontolò,e Clarissa mi passò un piatto,con del cibo. Non capì cosa ci fosse dentro. Lo mangiai avidamente,e velocemente,sentendo il mio stomaco soddisfatto.

Finito lo spuntino ,mi sedetti di fronte a lei,prendendole le mani  << Clarissa,io credo di non stare bene >>

<<  Lo so tesoro. Perdere la persona che si ama è orribile… >> non riuscì a finire la frase. La voce le era morta in gola.

Scossi la testa,cacciando via le lacrime.

<< Non si tratta di…lui. Ecco… io sto male. Sono sempre debole… e mi sento vuota dentro. Come se non avessi forze a sufficienza per vivere. >>

Clarissa sgranò gli occhi,e una maschera di preoccupazione e paura le attraversò il viso.

Chiuse gli occhi per qualche secondo,come se fosse concentrata.

<< Bella… Edward lo sa? Sa di questi sintomi? >> mi chiese,guardando fuori dalla finestra,e tornando a me.

Ma certo,mettiamo pure il coltello nella piaga.

No che non lo sapeva. Mi aveva lasciata ancora prima che me ne accorgessi!a quanto apre,andandosene aveva lasciato dietro qualcosa di suo…

<< No. E non gliene importerebbe niente. >> risposi come una autonoma,serrando le dita in un pugno.

<< Da quanto ti senti così? >>

Ci pensai su. Poche settimane,a dir la verità. Dall’ultima volta che avevo …fatto l’amore con Edward.

<< Poche settimane >> risposi,alzandomi e andandomi a sedere sul davanzale della finestra aperta. I raggi del sole stavano tramontando e soffiava un leggero vento. Si stava molto meglio.

Clarissa ancora non parlava.

<< Clary,tutto bene? >>le chiesi,girando la testa verso di lei.

<< Certo. >> rispose,accennando ad una smorfia.

Spostai il mio sguardo verso la strada. La gente si preparava a tornare a casa,e i bambini giocavano per strada . si rincorrevano ,giocavano a palla,emettevano grida gioiose.

Passavano poche carrozze a quell’ora,e l’unica che attirò la mia attenzione era parcheggiata di fronte al locale.

Era nera,e sapevo per certo che l’interno era con i sedili bianchi e le pareti rosse scure. Lui,aveva la stessa carrozza.

Chiusi gli occhi emettendo un sospiro,e li riaprì,cercando accuratamente di non guardare la carrozza.

Spostai lo sguardo ,e lo indirizzai verso un uomo,ai piedi di un palo ,con un mazzo di rose rosse in mano.

Poco distante,correva una ragazza dai capelli biondi. La chioma ondeggiava tranquilla al vento,e il vestito azzurro delineava le sue curve da adolescente. Non doveva avere più di sedici anni.

L’uomo sussurrò un nome,credo Alice,e la ragazza gli saltò al collo,contenta.

Esclamò un “Rob!” prima di baciare le labbra del ragazzo.

Poi,come se non fosse abbastanza,il ragazzo posò una mano sul ventre della sua amata,sorridendo.

Sentì una fitta al cuore,e le lacrime scendere sulle guance .

Invidiavo quella ragazza. Aveva quello che io non possedevo.

Un ragazzo che la amava,una famiglia felice.

Io avevo solo un bambino. Che poi,non sapevo neanche se poteva considerarsi tale.

E doveva crescere senza suo padre. Era vita,quella che stavo conducendo io?

Sentì le braccia di Clarissa avvolgermi le spalle.

<< Perché io non ho tutto questo? >> chiesi tra i singhiozzi. Lei mi accarezzò i capelli.

Io non avevo amore. Il ragazzo che amavo…che amo,mi aveva preso in giro,usandomi. E ora se n’era andato.

<< Sai >> dissi,indicando la carrozza << Lui aveva la stessa carrozza. Per… per un attimo,credevo che fosse tornato >>

<< Piccola,lo avresti affrontato? >> mi sfidò Clarissa,dolcemente.

<< Non lo so >> ammisi,asciugandomi le guance .Lei mi prese il viso dolcemente.

<< Non serve correre via. Affronta la verità,piccola mia. Ricordatelo. >> mi guardò con i suoi occhi neri,ed emise un singhiozzo strozzato. << Prometti che te lo ricorderai >>

<< Lo prometto >> sussurrai,mentre sorrideva.

<< Vado a … vado dalle altre ragazze. Tu dormi,piccola. Ne hai bisogno . >> mi consigliò,avviandosi verso la porta.

<< Clary? >> la chiamai,correndo verso di lei.

<< Sì? >>

<< Ti voglio bene. >> mormorai,mentre sorrideva. Mi strinse in un abbraccio caloroso,nonostante la sua pelle fredda,e se ne andò.

Lanciai un ultimo sguardo alla carrozza,e chiusi la finestra con le tende. Ormai,il buio avvolgeva la mia camera.

Mi sdraiai sul letto,chiudendo gli occhi,lasciando che l’oscurità … mi fece sua.


Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu



Come potevo abbandonarle?

Ero come una madre per loro,non potevo lasciarle al loro destino. Non in questa situazione.

Bella,la mia piccola stella,stava male. E chissà se si sarebbe ripresa.

Christina,Maya,Tiffany,Rachel… dovevano prendersi cura della più piccola. Dovevano proteggerla.

Charles era morto… non avevo più niente da fare qui.

Se non avvertirla.

Attraversai il bosco velocemente,senza preoccuparmi della velocità.

La scorsi in fretta,tra gli alberi della buia foresta. Non era cambiata per niente.

I capelli color caramello erano raccolti in uno chignon elegante,e la dolcezza del suo viso era smorzata dalla tristezza.

Era appoggiata al tronco di un albero,e guardava la luna.

Vicino a lei,una ragazza.

Aveva i capelli corti ,marroncini,e le sembianze di un folletto. Era appoggiata alla donna,il viso spento.

<< Esme >> la chiamai,fermandomi a pochi metri da lei.

La donna candida alzò lo sguardo,e si ammorbidì,non appena la luce della luna mi illuminò il viso.

Mi corse incontro,avvolgendomi in un abbraccio delicato. << Clarissa >>

La strinsi a me. Mi era mancata.

Si staccò dolcemente,prendendo per mano la ragazza vicino a lei.

<< Alice,cara. Questa è Clarissa. >> mormorò dolcemente.

<< è tua figlia? >> chiesi,sorridendo.

<< L’ultima arrivata dalla parte femminile >> mi spiegò. << In un certo senso,però,è più grande di Edward >>

Già,Edward.

<< Esme,ti prego,devi aiutarmi >> la supplicai ,prendendole le mani.

<< come sta Bella? >> mi chiesero in coro le due donne.

<< Non bene. È per questo che dovete aiutarmi >>

<< Cosa ti serve? >> mi chiese Alice .

Presi un respiro profondo. << Prendetevi cura di Bella. Vi prego >>

<< Va bene. >> assentì Esme,per poi abbracciarmi ancora << Non farlo,Clary. Ti prego >>

<< Mi spiace,Esme. Non posso… vivere così. Non senza di lui. >>

Esme singhiozzò,stringendomi di più. Affondai la testa nei suoi capelli profumati,guardando Alice.

Era china su un fiore,e ne osservava i petali.

Solo dopo,notai che era una rosa blu.

<< Addio,Esme >> mormorai ,staccandomi dalla donna.

Lei singhiozzò << Addio Clary >>

Mi voltai,correndo,lontano da Esme. Dalla mia piccola sorellina.

Andando incontro alla morte.


27 Marzo 1890

Vestito Nero Di Bella

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Capitolo 19
*** My Broken Heart(Paura di perderlo) ***


Bè,andiamo….non siate dispiaciute!Insomma,bella è un po’ ..sfigata,ma abbiate veramente pazienza!

Non volete il ritorno di Edward? Bè,se Bella sta così male,qualcuno dovrà pur consolarla…o no?XD



Copertina 

My Broken Heart 


Non guardare mai indietro",avevamo detto
come potevamo sapere che mi saresti mancato cosi tanto?
la solitudine è davanti a me,il vuto dietro
cosa faccio?

e tu non hai avvertito la gioia tra le mie lacrime
tutte le mie speranze nascoste tra le paure
lo sapevi,che in un certo modo mi manchi ancora

dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapessi
sei stato il mio primo,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo mi potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato

"Baby"ho detto,"per favore rimani"
dai un'opportunità al nostro amore un giorno ancora
avremmo potuto sistemare le cose
il mio amore è tutto nel darsi tempo
ma tu hai messo una freccia
nei miei sogni,nel mio cuore
e sono di nuovo al punto di partenza
non avevo mai pensato che potesse finire

dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapesse
sei stato il mio primo amore,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo mi potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato

avevi fatto una promessa,ma a qualcun'altra,
e sei stato chiarissimo
eppure vorrei che tu fossi qui

dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapessi
sei stato il mio primo amore,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato

"non guardare mai indietro"avevamo detto
come potevamo sapere che mi saresti mancato cosi tanto?


Aprii gli occhi,molto lentamente. Bruciavano,e li sentivo pesanti come macigni.

Avevo passato la notte a piangere,e mi ero addormentata solo alla mattina. A giudicare dalla posizione del sole,doveva essere pomeriggio tardo.

Lanciai uno sguardo alla lettera sul comodino:Edward.

Non avevo ancora trovato la forza per stracciarla.

Bussarono alla porta,facendomi sobbalzare.

<< A - avanti >> mormorai,debolmente.

Tiffany entrò nella stanza,piangendo << Bella… >>

Mi alzai,andando verso di lei << Cosa c’è? >>

<< Clarissa…hanno… cioè… >>

<< Tiffany,parla >>

<< Non hanno trovato il corpo. Solo - solo una lettera. Per te >> e così dicendo,mi passò la lettera,con mano tremante.

La presi,mentre Tiffany usciva di corsa dalla stanza. Ovvio,non avevano neanche la forza di respirare.

La aprì ,sedendomi sul letto.



Cara Bella,

Lo so,ce l’avrai sicuramente con me,per avervi abbandonate. Ma ti prego di capirmi.

Erano millenni che stavo con Charles,vivere senza di lui,per me non aveva senso.

Sì,lo so. So che sei a conoscenza del mio segreto. E di quello della famiglia Cullen…

Non commettere errori,Bella. Il tuo bambino deve crescere con una madre che gli voglia bene,e che non lo ritenga un peso. 

Sii coraggiosa e matura,dai al tuo bambino tutto l’amore di cui ha bisogno.

Promettimelo.

Con affetto

   Clarissa



La lettera mi cadde dalle mani,mentre mi stendevo sul letto,singhiozzando.

Come avrei fatto a portare avanti una gravidanza?

Tremai,mentre un ululato nel bosco echeggiava nell’aria.

Andai alla finestra ,zoppicando. Le fitte alla pancia erano tremende.

<< Jake… >> mormorai,osservando la boscaglia. Pochi minuti,e un ragazzo muscoloso uscì dalla foresta,guardando verso di me.

Sorrise,prima di intimarmi a scendere.

Annuì,scendendo al piano di sotto.

Lì,incontrai Maya,che seduta  sul bancone ,beveva della vodka.

<< Ehi !Dove vai? >> mi urlò contro,ubriaca.

Dietro di lei,intravidi Rachel,nelle stesse condizioni. Ottimo.

<< cavoli miei >> sussurrai,aprendo la porta del locale. Maya mi urlò dietro.

<< Ragazzina!Dove credi di andare?! Torna dentro! >>

Sbuffai,chiudendo la porta con un po’ troppa violenza. Perché si comportavano da immature?proprio oggi,poi?

<< Jake,dove sei? >> bisbigliai,prima di urlare dallo spavento.

Era comparso davanti a me come un fulmine,e mi stava tappando la bocca.

<< Abbassa la voce! >> mi intimò.

<< Ok,ok! >> dissi,mentre levava le sue manone  dal mio viso. Si allontanò per squadrarmi ,inarcando il sopracciglio,e strabuzzando gli occhi.

<< Che c’è? >> chiesi allarmata,guardandomi:che avevo?

<< Tu non lo vuoi,vero? >>

<< Cosa? >>

<< Il bambino. Tu non lo vuoi >> la sua voce era quasi tagliente.

Deglutì a fatica << Perché dici così? >>

Si avvicinò,posando una mano sulla pancia << L’hai stretta. Hai stretto il corpetto. Così morirà,lo sai vero? >>

Aveva ragione. Poteva morire.

<< Jake,perché non stai zitto! >> singhiozzai,girandomi di scatto. Cominciai a piangere,tremando.

Lui continuò << perché lo vuoi far morire così? E poi,starai male te,stupida! Credi che possa essere un bambino tenero e normale? Bè ti sbagli! Sarà un mostro come loro! >>

Mi voltai,furente << Non sono dei mostri! >>

<< Come fai a dirlo? >>

<< Mio figlio non è un mostro!Non ha scelto lui questa vita! >> strinsi i pugni,lasciando che le lacrime bagnassero il mio viso. Jacob stava esagerando.

<< Sarà un mostro come suo padre,lo sai ! >> gridò Jake,tremando. Sapevo cosa stava per succedere.

<< Calmati Jake! Non sarà come suo padre! >> esclamai,sedendomi su un tronco << Datti una calmata >>

Lui mi osservò,prima di lasciare un sospiro profondo,e sedersi per terra << Scusa >>

<< Lo so >>

<< Non volevo dargli del mostro >>

<< Mio figlio non sarà un mostro >>

<< Se lo fai soffocare,non vedrà neanche la luce del giorno >>

Spostai lo sguardo per terra,asciugandomi le lacrime << Non sono pronta >>

<< Per fare la mamma a tempo pieno? >>

<< Già >> sospirai << Non… non ho chiesto io un vampiro come bambino. Anzi,non ho proprio chiesto niente >>

<< Ora devi prenderti le tue responsabilità >>

<< da sola è difficile >> lo guardai in faccia << Clarissa non può aiutarmi >>

<< Sì,ho sentito. Mi spiace >>

Alzai le spalle,trattenendo le lacrime << L’ha fatto per amore. Ha seguito Charles >>

<< Ma vi ha lasciate da sole. Le tue compagne sono ubriache fradice >> mi fece notare,accennando al locale.

<< è il loro modo di sfogarsi >> le giustificai << Non è facile neanche per loro >>

<< Immagino >>

Restammo in silenzio,per parecchi minuti.

Si sentiva solo il respiro accelerato ,il mio,e quello caldo,il suo.

<< Vuoi… una mano? >> mi chiese titubante,dopo poco. Alzai lo sguardo,scettica.

<< Una mano? Mi daresti una mano per far crescere il bambino? >>

Alzò le spalle << Lo faccio per te,almeno non sei sola >>

Singhiozzai. Oh,ma dai! Ci si mettevano anche gli ormoni,adesso?

Mi alzai,per abbracciarlo. Mi era rimasto solo lui,ora.

Ricambiò l’abbraccio ,dandomi delle pacche sulla schiena.

<< Jake? >>

<< Sì? >>

Sciolsi l’abbraccio,ritornando a sedermi sul tronco << Come si uccidono i vampiri? >>

Sbatté le palpebre parecchie volte,prima di rispondere << Lo vuoi uccidere? >>

<< No. Sono solo curiosa >>

<< Bè…scordati i paletti e la luce del giorno . sono tutte cazzate >>

<< E allora cosa li uccide? >>

<< Bisogna smembrarlo e bruciarne i resti. Se non li bruci,potrebbe  ricomporsi e ritornare in vita >>

Feci una faccia schifata << Che brutto >>

Rise << Lo so >>

<< E i licantropi?Come si uccidono? >>

Alzò le mani << No,cara. Non te lo dico >>

<< Perché? Guarda che non ti voglio uccidere! >>

<< Mi spiace,ma è un segreto! >> rise,prendendomi la mano << che ne dici di andare al locale,a mettere qualcosa sotto i denti? >>

Sospirai << Jake,mi credi se ti dico che non ho fame? >>

<< Neanche un po’. Andiamo >>

E così dicendo,mi trascinò al locale.

Maya e Rachel erano ancora ubriache,e quando mi videro,per poco non mi saltarono addosso << Dove eriii finitaaa!! >>

<< Pensa,sono ubriache,ma si preoccupano ancora per te >> mi fece notare Jacob,prima di prendere in braccio Maya.

<< Dove la porti? >> gli chiesi,facendo finta di non notare lo sguardo…strano,che lanciava a Maya.

<< In…in camera sua. È meglio che riposi. Dopo vengo a prendere Rachel. Mi fai strada? >>

<< Certo >>

Portai Jacob nella stanza di Maya, lui l’adagiò sotto le coperte,con sguardo preoccupato e amorevole.

<< Jake? >> lo chiamai,mettendogli una mano sulla spalla .

<< Sì? >>

<< Puoi flirtare quando non ci sono io? Sai,non è molto piacevole >> gli feci notare,prima di scoppiare a ridere << Almeno aspetta che lei si svegli! >>

Lui annuì ,sorridente.

Dopo aver messo sotto le coperte anche Rachel,lo accompagnai nella cucina,dove divorò praticamente mezza dispensa.

<< Ma quanto mangi? >> chiesi,mentre finiva il…oddio il quindicesimo piatto!

Sogghignò ,per poi alzare un sopracciglio << Già finito?Menomale che non avevi fame! >>

Alzai le spalle,mentre si alzava << Io ora vado… ci vediamo domani? >>

<< Certo…grazie per avermi tenuto compagnia >> dissi,abbracciandolo.

<< Figurati >>

Lo accompagnai alla porta,e notai il suo sguardo,indirizzato al piano di sopra .sorrisi.

<< Te la saluto,tranquillo >>

Mi fece l’occhiolino,prima di uscire.

Sospirai,salendo in camera mia.

Ci avevo pensato tutta la sera. Come uccidere un vampiro…

Mi sedetti sul letto,pensierosa. Perché mi ero cacciata in questo guaio?

Non avevo il coraggio. Non volevo questo bambino…ma come potevo ucciderlo?Era una parte di me…

Mi riscossi dai miei pensieri:come avevo potuto pensare una cosa del genere?

Ma perché lo odiavo così tanto?

Forse…

Forse perché appartiene un po’ anche a Edward…

Singhiozzai,desolata.

La vita non stava andando per il verso giusto…

Mi alzai immediatamente,posando una mano sul ventre. Me l’ero immaginata?

Un colpetto. C’era stato veramente?

Un altro. Un altro colpetto…

Sorrisi inconsciamente . come avevo potuto pensare a ucciderlo?

Vestito di Bella... carino,no?


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Capitolo 20
*** Posso ancora fidarmi di te? ***


Ragazze!ci siamo finalmente !il capitolo del ritorno di Edward….

Spero che vi piaccia!!!!

Copertina

Posso ancora fidarmi di te?

quando ci siamo incontrati per la prima volta
non avevo mai sentito una cosa così forte
tu eri come il mio amante
e il mio migliore amico
impacchettate in una persona sola
e con un fiocco sopra
ed improvvisamente
quando te ne sei andato
non sapevo come prenderla
è stato come uno sparo
che mi ha fatto girare su me stessa
ed ora il mio cuore se n’è andato
mi sento così inutile e vuota

E non mi concederò mai più ad un altro
nel modo in cui mi sono data a te
non mi rendo nemmeno conto
di come mi hai colpito
tu ci riesci?
Ci vorrà un miracolo per farmi riprendere
ed è tutta colpa tua

Ed ora mi sento come se
tu fossi il motivo
per cui penso
di non voler più fumare
tutte queste sigarette
Immagino che questo sia il risultato
delle illusioni
Non avrei mai dovuto farti entrare dalla mia porta
La prossima volta che vorrai uscire per andartene
dovrei solo lasciarti uscire per farlo
Non è come me ne andrei io
E’ come se fossi entrata in clinica di disintossicazione
Piccolo, sei la mia morte
E’ come se fossi entrata in clinica di disintossicazione
Piccolo, sei la mia morte
Devo entrare in disintossicazione
perchè piccolo, sei la mia morte
Devo entrare in disintossicazione
perchè piccolo, sei la mia morte

Maledizione,
non è pazzesco
quando il tuo amore sbatte la porta?
Faresti di tutto
per la persona che ami

Perchè in ogni momento
in cui mi avresti cercata,
sarei stata lì
E’ come se
tu fossi la mia droga preferita
L’unico problema è che
tu mi stavi usando
in un modo diverso
da come ti usavo io
Ma ora che so
che non accadrà
Tu devi andartene
Devo convincermi su di te.


Non dovevo fidarmi di te.

E invece,come una stupida,ho messo il mio cuore tra le tue mani.

Ti amo,brutto stronzo. Te l’ ho ripetuto tante volte,e tu,con quel viso perfetto,me lo dicevi continuamente.

Sono stata stupida. Mi hai scopato,e te ne sei andato. Lasciandomi qui,a raccogliere i cocci del mio cuore.

Mi alzai dalla poltrona,andando verso la finestra. La pioggia cadeva incessantemente su Pigalle,e i tuoni squarciavano il cielo.

Aspirai l’ultimo respiro della mia sigaretta,e la buttai sul pavimento.

Sistemai meglio il mio corpetto nero e le mie calze a rete.

<< Isabella? >> mi chiamò Maya,affacciandosi alla porta << Tocca a noi. Quando vuoi scendere… >>

<< Eccomi >> risposi,uscendo dalla stanza.

Al mio passaggio,Maya si spostò,per non toccarmi. Ora,avevano paura di me.

Non osavano più chiamarmi Bella…

Mi esibì,dando il meglio di me stessa e poi,come ogni volta,senza neanche cambiarmi,uscì dal Moulin Rouge.

Sei uno stronzo,bastardo,Edward Cullen.

Eppure,io ancora ti amo.


Edward pov.


Rimasi nascosto dietro ad un gruppo di pervertiti,assistendo alla sua esibizione.

Com’era bella.

I capelli erano più lunghi,e lei sembrava più sicura,audace.

L’avevo lasciata qui,me n’ero andato,senza motivo.

Sapevo che aveva sofferto come me.

Ma come potevo rimanere,sapendo che eri vicina alla verità?

Amore mio,spiegami perché sei cambiata.

Dov’è finita la ragazza dolce e timida che amo?

<< Ti stai nascondendo,Edward. Sei scappato,di fronte alla verità … >>

<< Chiudi quella bocca,Emmett. >> sbottai,mentre i miei fratelli avanzavano vicino a me.

Alice era mano nella mano con Jasper,ma non guardava Bella,non ci riusciva.

Rosalie ,invece,non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

Era come pietrificata. In fondo,adorava Bella. E vederla così,la faceva star male.

<< Ehi,dove va? >> esclamò Emmett,svegliandomi dal mio torpore.

Indirizzai lo sguardo sulla figura di Bella. Era uscita,sotto la tempesta.

<< Fermala,Edward! Può farsi male!Ti prego! >> mi pregò Rosalie,prendendomi e mani.

Non ci pensai due volte,e uscì dal locale.

Annusai l’aria,e scovai il suo odore. La seguì,e rimasi impietrito . sapevo dove era andata.

La nostra radura. Il nostro piccolo paradiso.

Non era entrata nella casa. No,era fuori,sotto la pioggia.

In ginocchio,sull’erba. Piangeva.

Oh,mia piccola stella.

Che cosa ti ho fatto?


Bella pov


Ti odio. Ti odio perché te ne sei andato.

Ti odio,perché non posso averti. Ti odio,perché ti amo.

Perché l’hai fatto?Perché?

Mi hai regalato una casa,un ciondolo,che ancora ho al collo,una rosa blu… lo ricordi?Io ero la tua piccola rosa blu. Dicevi che il nostro amore era come un fiocco complicato,difficile da sciogliere.

E tu…hai buttato tutto all’aria. Ti odio.

Ora ,sotto la pioggia,davanti alla casa dove mi hai avuta,dove mi hai fatta sentire viva. Ora sono sola. Sola.

E di nuovo quel dolore lancinante. Di nuovo sdraiata sull’erba bagnata,con un dolore che si propaga dal petto al ventre.

<< Bella! >>

la tua voce… sento addirittura la tua splendida voce…perché devo soffrire ancora?

<< Bella,alzati,avanti!Ti prego! >> le tua mani fredde mi scostano i capelli dal viso,e so per certo che quelle sono le tue mani. Perché sei tornato!

Ti vedo negli occhi,ti scavo dentro,mi perdo in quelle iridi dorate così belle.

Mi prendi tra le tue braccia gelate,ed entri nella casa. La nostra casa.

<< Alice,prendi delle coperte! >> gridi a tua sorella…la mia migliore amica è qui,è tornata! Oh,Alice!

<< Edward,avverto Esme e Carlisle? >>

<< No,Jasper. Cerca qualcosa per scaldarla!sta male,non c’è tempo! >>sento

le tue mani che strappano i miei vestiti,sostituendoli con una camicia da notte che hai trovato nell’armadio della nostra camera.

<< Bella,ti prego,apri gli occhi… >> mormori,quasi singhiozzando. Ho gli occhi chiusi,e me ne accorgo solo ora.

Perché ho richiuso gli occhi?

<< Edward… ti ho portato altre coperte… >>

<< Coprila,Rose >>

C’è persino Rosalie… alla fine,non mi odiavi,vero?

<< Perché… >>

<< Non lo so. Non lo so,cazzo! Si riprenderà tra poco,lo so. Alice l’ ha visto. Voglio essere qui,quando aprirà gli occhi. >>la tua voce è dura. Non parlare così a tua sorella,porca miseria! Cosa ti è successo,Edward? Dov’è finito l’uomo che amavo?

<< Mancano pochi minuti,e aprirà gli occhi >> Cosa,Alice? Adesso prevedi il futuro?

<< Perché sono andato via? >> già,Edward,me lo chiedo anche io.

Perché te ne sei andato?

Solo,ti prego.

Salvalo.



EDWARD POV.

 Sei qui tra le mie braccia,tutta bagnata e priva di sensi. Come ti ho ridotta,amore mio?

Sei sempre bella… sei il mio angelo… ora,devo solo riaverti. Voglio riaverti.

Perché tu sei mia,amore mio. Solo mia.

<< Edward,è ora. Chiamami se hai bisogno. Sono al piano di sotto con gli altri. >>

<< Grazie,Alice. >>

Alice lanciò uno sguardo a Bella,e chiuse la porta.

Eccoti,amore. Stai aprendo i tuoi occhi.

<< Ed.. ward ? >> mormori,aprendo completamente i tuoi occhi color nocciola.

Ho quasi paura a parlarti.

Ti alzi,scostandoti da me,dalle mie braccia. Ti avvicini alla finestra,e osservi per qualche minuto il cielo grigio. Poi,ti giri,verso di me. Il tuo sguardo è duro. Gelido.

<< Cosa… >> ti fermi,riprendendo fiato << Cosa ci fai qui. Perché sei tornato? >>

Non rispondo. Perché a dire la verità,non so cosa dirti. Resto a fissarti,inerme. Come sei cambiata,amore mio.

<< rispondi,cazzo! >> gridi,infuriata. Mi alzo in piedi,e mi metto di fronte a te. Pochi centimetri ci dividono.

<< perdonami,Bella >> riesco a dire solo questo. Vedo l’ira nei tuoi occhi.

<< Non mi chiamo Bella. Il mio nome è Isabella. >> mi geli con la tua voce.

Scuoto la testa << Tu per me sarai sempre Bella. >>

<< Per colpa tua,non lo sono più! Levati >> mi fai scostare,e ti dirigi verso la porta. Mi muovo velocemente,e ti afferro un polso.

Ti giri,presa alla sprovvista.

Prendo fiato. Devo dire qualcosa. Non voglio vederti andare via.

<< perdonami Bella. Non ho saputo affrontare …. Niente. Scusa se ti ho fatta soffrire,scusa se sono tornato. Pensaci,Bella. Ormai sei vicina alla verità,e non voglio che tu soffra ancora di più. Perché io ti amo. Ti amo più della mia stessa esistenza. Sei tutto per me.

E voglio riaverti. Perché io ti appartengo. Il mio cuore è solo tuo. Perdonami. >>

Vedo il tuo sguardo sorpreso. Ti accasci vicino alla porta,una mano sul ventre. Gli occhi sono vitrei.

<< Edward… >> sussurri,fissandomi. Mi siedo davanti a te,prendendoti la mano sul tuo ventre,solo che tu opponi resistenza. Cosa devo fare,per farmi perdonare?

<< No… no! Perché mi ami ancora! >> urli,scattando in piedi << Non vedi cosa sono diventata? Sono una puttana! Una schifosa donna che fuma,beve,e che sta per uccidere una delle cose più importanti della sua vita,solo perché ha paura! Perché mi ami ancora?! >>apri la porta,scendendo le scale.

Ti seguo,e vedo la mia famiglia che ti guarda,allibita.

Alice è concentrata.

Ti seguo in giardino,ti seguo vicino ad un tronco,dove ti fermi,e ti siedi per terra,piangendo.

<< Bella,io ti amerò sempre . >> dico,posandoti una mano sulla spalla. Tu singhiozzi più forte alzandoti. Mi guardi negli occhi,spaventata.

<< So cosa sei,Edward. Solo che non so cosa c’è dentro di me! So solo che io lo voglio. E che morirò,se necessario. Ma tu devi promettermi una cosa. Devi promettermi che amerai questo bambino,e gli darai tutto ciò di cui ha bisogno. Promettimi che ti prenderai cura di tuo figlio >>

rimango di sasso. Un figlio…

 

Bella pov

 Perché non sto mai zitta?

Vedo il tuo sguardo vacuo,che si ferma sul mio ventre. Vedo le fiamme nei tuoi occhi.

Tu non lo vuoi,Edward,lo so.

Metto una mano sul mio ventre,nel tentativo di proteggere mio figlio. Allora il tuo sguardo si alza,incontrando il mio. Ho paura,Edward.

Pochi attimi. Ti vedo avvicinarti,posare una mano sul mio ventre.

Vedo i tuoi occhi incatenarsi ai miei. Sento le tue labbra sulle mie.

Il mio corpo aderisce al tuo,le tue mani mi afferrano le vita,mentre le mie si perendone sulle tue spalle,nei tuoi capelli.

Dio,come ti amo,Edward.

Sbarro gli occhi,allontanandomi da te. Non voglio commettere lo stesso errore…

vestito Di Bella

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Capitolo 21
*** Quella che non sei ***


Non uccidetemi!Vi giuro che questo è l’ultimo cap dove muore qualcuno…promesso!Era indispensabile per la trama,sorry!!

 ti voglio bene,Nessie

Quella che non sei 


Io ti ho vista già, eri in mezzo a tutte le parole che
non sei riuscita a dire mai.
Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma
non si sapeva dove...
Ti ho vista fare giochi con lo specchio
e aver fretta di esser grande
e poi voler tornare indietro quando non si può.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.

C'è un posto dentro te in cui fa freddo
è il posto in cui nessuno è entrato mai
quella che non sei.

Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse
senza saper per cosa.
Eri in mezzo a chi ti dice "scegli": o troia o sposa.
Ti ho vista vergognarti di tua madre
fare a pezzi il tuo cognome
sempre senza disturbare che non si sa mai.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.

C'è un posto dentro te che tieni spento
è il posto in cui nessuno arriva mai
quella che non sei.

Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel
dietro un'altra acconciatura eri dietro una paura
che non lasci mai.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.

C'è un posto dentro te in cui fa freddo
è il posto in cui nessuno è entrato mai.
Quella che non...sei.


<< Vattene >> bisbigliai,cercando di scendere dal suo abbraccio. Lui strinse la presa sui miei fianchi.

<< No >>

<< Vattene Edward… per favore… >> lo supplicai ,mentre mi posava sul letto bianco.

Lui si sedette di fronte a me. I suoi occhi puntati nei miei,in cerca di qualche emozione,che non fosse la paura.

<< Non .. vi posso lasciare. >> mi rispose lui,chiudendo gli occhi.

Guardai il suo viso: era bellissimo.

Da troppo tempo non vedevo quel bel viso,non ripercorrevo con lo sguardo la mascella quadrata e perfetta,la linea del naso,le labbra piene… da troppo tempo non posavo una carezza sui suoi zigomi.

Strinsi le dita nelle lenzuola,reprimendo la voglia di accarezzare la sua pelle gelida.

Mi aveva lasciata. Non potevo ricadere nella trappola.

<< Alice,ti prego… >> sussurrò Edward,sottovoce. Scattai seduta velocemente. Troppo velocemente.

Edward scattò in avanti,afferrandomi e chiudendomi in un abbraccio. posai una mano sul suo petto,mentre l’altra si posò sul mio ventre,per controllare. Controllare cosa,poi? Non si sentiva tanto!

<< Alice?Alice? >> chiamai,alzandomi dal letto,e dirigendomi verso la porta. Edward era rimasto seduto,immobile,come se fossimo due estranei. In fondo,non poteva pretendere tanto da me.

La mia migliore amica aprì la porta,abbracciandomi di colpo. Ricambiai l’abbraccio,assaporando quel meraviglioso momento. Sentire il suo odore dolce mi faceva stare meglio.

Singhiozzai dalla gioia ,mentre mi asciugava le lacrime,sorridendomi serenamente.

<< Oh Bella!Mi sei mancata così tanto! >> commentò lei ,facendomi sedere sul letto.

Edward non era più nella stanza. La finestra era aperta.

Era andato a caccia? Era fuggito? Dove accidenti era andato?

<< tranquilla,è andato a riflettere un po’ . tornerà tra poche orette >> mi tranquillizzò Alice,avvolgendomi in una coperta.

<< Chi? >> chiesi,facendo l’indifferente. Lei alzò gli occhi al cielo ,sorridendo.

<< Allora,come stai? Ti fa male la pancia? >> mi chiese,posando una mano sul ventre. Non era molto gonfio,anzi. A malapena si vedeva.

<< No… >> bugia.

<< Bugiarda >> appunto.

<< Un po’, all’ inizio >> un male cane << Ma ora a malapena sento di …. Essere incinta. >>

Alice mi guardò,confusa << tutto bene,Bella? >>

Scossi la testa,abbassando lo sguardo << sono una stupida >>

<< perché? >>

Alzai lo sguardo,agitata << come… farò a crescere questo bambino? Non sono capace di fare la mamma… io… non so più cosa devo fare… >>

Alice mi abbracciò ,mettendomi a tacere << Non sei sola,amica mia >>




Correvo nella foresta,il sudore che mi imperlava la fronte era fastidioso,e il ventre cominciava a farmi male.

Posai una mano sulla pancia.

Stai calmo piccolino.

Dovetti fermarmi parecchie volte,per riprendere fiato,ma finalmente riuscì ad arrivare al Moulin Rouge.

La strada era stranamente vuota e silenziosa,metteva quasi soggezione.

Dov’erano i bambini che giocavano per strada?e le carrozze?

Con decisione,spalancai le porte del locale a luci rosse,e tre visi spaventati si voltarono per guardarmi.

<< Isabella…. >> mormorò Tiffany,correndo ad abbracciarmi .Ahi ,pessima mossa.

La scostai gentilmente,posando la mano sul ventre,che mi doleva << piano,per favore >>

Tiffany mi guardò interrogativa,ma prima che potesse parlare,Maya scoppiò in lacrime,attirando la mia attenzione.

<< Cosa succede? >> chiesi alle mie tre compagne. Loro non risposero con le lacrime agli occhi.

<< Rispondetemi!Cosa sta succedendo in questa cazzo di città! >> urlai,furibonda.

<< Rachel è scomparsa. Tutti sono scomparsi >> mormorò Christina ,con la morte nella voce.

<< Scomparsa? >> chiesi attonita.

<< Alcune persone…. Non si trovano più. Altre sono chiuse in casa. Altre nei locali… >> continuò Christina,senza alzare gli occhi dal pavimento.

Rachel…scomparsa….

<< perché? >>chiesi,preoccupata.

<< C’è…qualcosa in giro… qualcosa di pericoloso >> proseguì Chris.

<< E Rachel perché è fuori? >>

<< è colpa sua. È colpa di quel … verme >> esclamò Maya,arrabbiata. Si alzò dalla sedia,e afferrò una bottiglia vuota dietro al bancone,per poi lanciarla contro la parete,con rabbia ,mentre le lacrime scendevano e si posavano sulle sue guance rosee.

<< Maya… calmati >> la implorò Tiffany ,con gli occhi umidi.

<< Come faccio a calmarmi?Quel…Cane la sta portando a morire! >>

M’immobilizzai ,con un sussulto .

<< Rachel..lo sa? >> chiesi,con tutta la calma che avevo in corpo.

<< Certo. Ma no,lei non vuole vivere,no. Lei vuole seguire quello lì. Finirà male,e lei lo …sa… perché è stupida… >>Maya si accasciò,abbracciata da Tiffany,e cominciò a piangere più forte.

<< Come si chiama l’uomo? >> chiesi,ricordandomi dell’uomo che ,il giorno prima della scomparsa di Clarissa,parlava con Rachel.

<< Caius…. Viene dall’Italia >>

Aro,Caius,Demetri,Felix….era uno dei Volturi!

Ricordai della storia di Jacob ,qualche notte prima,e che aveva accennato a loro.

E ricordai le parole di Rachel,una sera,quando ci aveva confessato che si era innamorata di un giovane uomo dai capelli corti e neri,con gli occhi rassicuranti e dolci,e di una bellezza incredibile.

Anche lei,come me,era stata tradita da un vampiro.

<< No…Rachel ! >> urlai,correndo fuori dal locale,e ignorando le voci dietro di me.

Corsi a perdi fiato,nella speranza di trovarla da qualche parte,di riuscire a fermarla. Riuscì ad arrivare al centro della foresta,per poi non sapere dove andare.

Fu allora che,scoraggiata,sentii odore di bruciato,e intravidi una colonna di fumo,non lontana dal punto in cui stavo.

Un vampiro non si uccide con un paletto nel cuore,Bella. Bisogna farlo a pezzi e bruciarne i resti.

È un modo atroce “

Ecco cosa stava succedendo. Stavano uccidendo dei vampiri!

Edward…

Il mio pensiero volò a lui,uscito dalla casa nella radura poche ore prima. Sperai con tutta me stessa che fosse tornato a casa.

E se non fosse tornato a casa?e se ora stesse combattendo per sopravvivere?

Le lacrime scesero dai miei occhi,e decisa,mi inoltrai nella foresta,con l’intenzione di arrivare alla colonna di fumo.

La raggiunsi,e per poco non mi misi a urlare. lo scenario era orribile.

Un recinto delineato da massi,con all’interno delle persone,che urlavano e piangevano disperate,mentre,quattro uomini dalle lunghe mantelle nere,guardavano la scena.

Riconobbi Caius ,con un ghigno sulla faccia stupenda ,accecato dalla follia pura.

Quasi disperata,cercai con lo sguardo nelle persone rinchiuse,ma di Edward e Rachel non c’era traccia.

C’era troppo casino per distinguere le facce delle persone.

Sentì delle imprecazioni,e all’interno del recinto,riconobbi Andress,lo spagnolo che aveva reclutato gente per la caccia alle streghe e a qualunque creatura “anormale “. Era famoso per tutte le esecuzioni che aveva fatto,e per quanta gente,a mio parere innocente,aveva massacrato.

Gli altri dovevano essere suoi sostenitori ,e ora stavano morendo con lui.

<< Caius!Caius!Ti prego! >>

Sentì una fitta la cuore.

La bella voce,i capelli sciolti che le accarezzavano la schiena…

Rachel era aggrappata al braccio di Andress ,le lacrime agli occhi,disperata.

E Caius la guardava,con il ghigno malvagio dipinto sul volto.

<< Rachel… >> bisbigliai,scossa dalla paura.

Lei cercò aiuto con lo sguardo e incontrò il mio,distante chilometri .

Rimase con la bocca aperta,prima di urlare a squarciagola ,come se fosse posseduta.

<< Va via! Vattene!! >>

Le lacrime scesero sulle mie guance ,mentre il mio sguardo si spostava sui quattro uomini,e sulle loro mani alzate.

Non so quanti uomini comparvero,ma sta di fatto che si portarono dietro torce con del fuoco,e le lanciarono all’interno del recinto.

Se prima era un incendio,ora era la devastazione.

<< Rachel!RACHEL!>> Urlai disperata,avanzando di qualche passo.

Sentì delle braccia gelide afferrarmi e tenermi stretta,senza riuscire a muovermi.

Cercai di liberarmi,senza successo. Continuai a gridare il nome di lei,con quanto fiato avevo in corpo,e con le lacrime che ormai scendevano disperate.

<< Bella >> sussurrò la voce vellutata che mi teneva ferma.

Edward non era morto. Edward stava bene. Almeno questo era sicuro.

Mi strinse al suo petto,mentre io piangevo,gridando ancora un nome,e ancora la vedevo bruciare tra le fiamme…invocando il nome dell’uomo che amava,che l’aveva tradita...finché,dopo poco,la voce si affievolì…

Rachel non c’era più.



23 Marzo 1890

vestito bella

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Capitolo 22
*** Immobile ***


cop

-         Immobile –

Sta per grandinare…
ed io non so tremare più..
Stamattina cercavo qualcosa di te
E volavo lontano (immobile)
Guarda quante cose
Sono tutte storie, da aggiungere
nel recenti speravo ricordi di te
Mi facevo cullare…immobile
Lasciami sognare
Lasciami dimenticare
Lasciami incominciare a camminare
A passi più decisi
E Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
Forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Oggi è già Natale
Tutto è un carnevale di polveri
Di negozi compravo regali per te
E pensarci dicevo immobile
Lasciami sognare
Lasciami dimenticare
Lasciami
Incominciare a immaginare a passi più decisi
Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
E forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
Forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare

 


<< Bella! >> esclamò Esme,non appena mi vide varcare al soglia di casa Cullen.

Si avvicinò a me,prendendomi le mani,singhiozzando. Probabilmente era stata in pena tutta la giornata.

Mi guardò ,prima di abbracciarmi,sollevata.

Appoggiai la testa alla sua spalla,nascondendo il mio viso nei suoi capelli. La strinsi forte.

Edward ,dietro di me,ci sorpassò,e Alice lo abbracciò.

Lui ricambiò la stretta di sua sorella ,mentre Carlisle gli metteva una mano sulla spalla.

Edward lanciò una occhiata a Emmett ,Jasper e Rosalie,come per far vedere che stava bene,prima di dirigersi nella stanza del piano.

<< Oh Bella eravamo così in pena per voi … >> sussurrò Esme ,accarezzandomi i capelli.

Sorrisi,mentre mi baciava la fronte .

<< Alice,perché non accompagni Bella in camera? Io le preparo un the … >>consigliò Esme,prima di seguire suo figlio,per assicurarsi che stesse bene.

Alice mi strinse a se,insieme a Emmett,preoccupato.

Passammo davanti a Jasper,che mi posò una mano sulla spalla ,sorridendomi.

Rosalie,invece,si guardava le punte dei piedi,con le braccia incrociate. Alice mi lanciò una occhiata,prima di salire le scale,e accompagnarmi nella camera.

Arrivate davanti alla porta,la guardai,sollevando un sopracciglio.

Era la camera di Edward .

<< Entra Bella. Lui suonerà ancora per un bel po’ >> mi disse la mia migliore amica,aprendomi la porta.

Io entrai,sedendomi vicino alla finestra. Sentivo gli occhi bruciare,e la perdita di Rachel mi bruciava nel petto.

Chissà se le altre lo sapevano.

Alice mi abbracciò,prima di uscire dalla stanza. La ringraziai mentalmente. Stare sola era l’unica cosa che volevo.

Posai una mano sul mio ventre,ormai sembrava che fossi al terzo mese. Il tempo passava troppo in fretta. E la pancia cresceva troppo velocemente,non era certamente una cosa normale.

Piccolo,mi spiace tanto…

Chissà quanto si era spaventato,oggi.

La melodia di Edward riempì anche la stanza dove stavo,facendomi piangere ancora di più.

La paura di vederlo dentro a quel… recinto era stata immensa. La paura di perderlo.

Singhiozzai forte. Chi volevo prendere in giro? Io Amavo Edward . Ancora .

La melodia che si stava diffondendo era stupenda e malinconica,e lui la suonava così bene…

Mi sdraiai sul divanetto della stanza,facendomi cullare da quel suono così piacevole.

Lo amavo tanto. E volevo continuare ad amarlo ancora,probabilmente fino alla morte.

<< Scusami… Scusami… >> mormorai,piangendo. Dentro di me,ricevetti un colpetto,e mi ammutolì.

Il mio piccolino mi stava sgridando,a quanto pare.

Mi alzai dal divanetto,andando di nuovo vicino alla finestra,per osservare la pioggia che aveva cominciato a scendere.

<< Bella >>

Mi voltai. Non l’avevo sentito entrare.

Era davanti alla porta ,e mi guardava con quegli occhi così belli e pieni di risentimento.

Mi voltai di nuovo verso la finestra,asciugandomi le lacrime che erano scese.

<< Lo so che stai piangendo >> disse lui,chiudendo la porta .

Io e lui. Nella stanza. Da soli.

Mi voltai verso di lui,e lo ritrovai vicino. Troppo vicino. Potevo sentire il suo respiro freddo sulle mie guance.

No ti prego. Allontanati. Ti amo troppo.

<< Mi spiace per Rachel >> mormorò lui,guardandomi negli occhi. Singhiozzai,voltandomi dall’altra parte,e lo sentì sospirare.

Lo stavo ferendo,e lo sapevo benissimo.

Sussultai,non appena sentì la porta chiudersi. Era uscito dalla stanza.

<< Sono un’idiota >> mormorai ,mentre il mio piccolino mi sgridava con un colpetto.

Cosa avevo da perdere,tanto? Non potevo andare avanti così ,ignorando il mio amore per lui.

Se n’era andato,per il mio bene. E ora era tornato. E lo avrei tenuto stretto a me ,per tutto il tempo che il destino ci avrebbe dato.

<< Al diavolo… >> sussurrai,uscendo dalla stanza.

Scesi al piano di sotto,e lo trovai,sotto il portico,intento a guardare la pioggia.

Si stava bagnando la faccia,ma avrei scommesso che non gliene importava niente. Sorrisi.

Uscì dalla porta,e lui si voltò,sorpreso.

Ci guardammo negli occhi per un attimo estenuante,prima che allungasse una mano,afferrando la mia. La strinsi forte,prima di buttarmi tra le sue braccia,piangendo.

<< Non ce la faccio a starti lontana…non ce la faccio… >> mormorai,nascondendo il viso nel suo petto.

Edward mi strinse a se,baciandomi la testa,mentre io mi aggrappai alle sue spalle,come se volessi imprigionarlo,per sempre.

<< Scusami Bella. >> disse,baciandomi la fronte.

<< Scusami Edward … sono una stupida. Scusami ! >>esclamai,guardandolo negli occhi .

Lui accarezzò la mia guancia,con il dorso della mano << Mi sei mancata Bella >>

<< Ti amo >> dissi,all’improvviso . lui sorrise,baciandomi.

Sì,ma mai come aveva fatto prima d’ora.

In quel bacio c’era tutto il sollievo e l’amore che provava per me. Assaporai quel bacio,il gusto delle sue labbra che si scontravano con le mie,la sua lingua che danzava insieme alla mia.

Ci staccammo,con il respiro accelerato,fronte contro fronte. I nostri respiri si incontravano.

<< Stai bene? >> mi chiese,accarezzandomi la gola.

<< Mi mancherà >> dissi,abbassando lo sguardo.

<< Lo so >> rispose comprensivo << Ricordati che non sei sola >>

<< Lo so >> sorrisi,mentre mi stringeva in un abbraccio dolce << grazie >>

Mi fece sedere sul divanetto della sala ,e mi mise un orecchio sulla pancia,in ascolto.

<< Hai la tua famiglia con te >> mormorò,prima di baciarmi la pancia.

Singhiozzai,abbracciandogli la testa,e baciandogliela.

<< Rachel lo sapeva >> mormorai ,facendogli alzare la testa.

<< Cosa sapeva? >>

<< Caius. Sapeva che era un vampiro,e sapeva che io ero incinta… eppure è rimasta zitta. >> mi asciugai le lacrime  ,singhiozzando . << Come farò a dire alle ragazze di Rachel? >>

Scoppiai in un pianto isterico,mentre Edward mi cullava al suo petto,dolcemente.

Perché Rachel non era scappata? Perché era rimasta attaccata al braccio di Andress?

<< Perché… l’ha fatto? Perché l’ha uccisa! >> gridai,bagnando la camicia di Edward con le mie lacrime.

<< Bella,Caius fa parte dei Volturi. La pietà non rientra nei suoi principi >>

<< Sì ma perché Rachel! Le aveva detto “Ti amo!” ,e poi l’ha uccisa! >>

Edward rimase zitto,lasciandomi sfogare per un bel po’.

 

 

 

 

Le ragazze seppero la notizia anche senza il mio intervento.

Chiusero il Moulin Rouge ,e si rintanarono nelle loro stanze,senza parlare con nessuno.

Mi sedetti sul letto,affaticata. Sentivo una tale stanchezza addosso…

Asciugai per l’ennesima volta le mie lacrime,bagnando il copriletto. Sentivo Tiffany ,nella stanza accanto,piangere sconsolata.

Sospirai ,stringendo il lenzuolo. Edward mi aveva riaccompagnata qui contro la sua volontà,e ci saremmo rivisti domani,come d’accordo. Volevo stare a casa mia ,un po’ da sola.

Mi sentivo tutta appiccicaticcia ,e tremavo dal freddo. Cosa alquanto strana.

<< Che stai combinando,eh? >> mormorai,con voce strozzata,posando una mano sulla pancia .

Alice l’aveva previsto. Non sarebbe stata una gravidanza normale.

Sentì una leggera fitta al ventre. No,cosa stava succedendo?

Mi misi in posizione fetale,contorcendomi dal dolore. Strinsi così tanto il lenzuolo che feci dei buchi con le unghie.

Edward non lo doveva sapere. Alice neppure.

Ma come facevo a nasconderglielo?

Ebbi un lampo di lucidità e mi catapultai alla finestra. Scrutai i confini del bosco e,come previsto,vidi qualcosa.

Combattendo il dolore ,uscì dal Moulin Rouge ,inoltrandomi nella foresta.

<< Jake…? >> mormorai,ritrovandomelo davanti.

Lui alzò la testa,preoccupato. << Che hai? >>

<< Il bambino >> bisbigliai,prima che le mie gambe cedettero. Mi prese al volo.

<< Ti accompagno dai Cullen? >> mi chiese,reggendomi in braccio.

<< No… no… >> dissi in un soffio << Non voglio farli preoccupare … >>

Scosse la testa << Alice avrà già visto >>

<< No,Alice non può vedere i licantropi… Ahia! >> stavolta era una fitta profonda e terribilmente dolorosa.

Mi aggrappai con una mano alla sua camicia,mentre l’altra si posava sul mio ventre. Jacob cominciò a correre.

<< Dove … >> mormorai,mentre sentivo le palpebre pesanti.

<< Dal tuo Edward. Stai malissimo Bella >> nella sua voce c’era preoccupazione.

Correva veramente veloce,anche se non si era trasformato. L’aria che tirava mi dava sia sollievo,sia fitte più forti. Mugugnai dal dolore,non appena si fermò di botto. Eravamo arrivati a casa Cullen.

Era sempre stupenda .

<< Chiama Esme… >> mormorai,sottovoce.

Jacob obbedì e,dopo una manciata di secondi,Esme Cullen era davanti a noi,con l’aria preoccupata .

<< Oh dio >> esclamò,guardandomi. Fece strada a Jacob che entrò nella casa,e mi depositò sul divano della sala.

Esme ci raggiunse,bagnandomi la fronte con uno straccio bagnato.

<< è… il bambino ? >> chiese Jake,sedendosi per terra al lato del divano,vicino a Esme.

Lei annuì,afflitta << Non è mai capitata una cosa del genere… oddio,Bella. >> singhiozzò << Ti prego tieni gli occhi aperti >>

Alzai una mano,sfiorando il volto di Jacob << Jake,tranquillo… >>

Ringhiò << Bella,come faccio a stare tranquillo,cazzo! >>

Lo ammonì con lo sguardo << Esme… >>

Lei mi posò un bacio sulla fronte,facendo rabbrividire Jake << Sì piccola mia? >>

<< Edward… dov’è? >>

<< A caccia… tornerà tra poco.. >> mi disse lei,accarezzandomi i capelli.

Arrivò un ‘altra fitta,stavolta mi fece urlare.
Avevo le lacrime agli occhi. Avevo paura di perdere il mio piccolo miracolo. Avevo paura di tutto.

<< Jacob ,ti prego. Vai a chiamare Edward! >> implorò Esme,alzandosi in piedi,e ,con cautela,prendendomi in braccio.
Lui annuì,correndo fuori dalla casa.
Esme mi portò nella camera di Edward ,adagiandomi sul letto.

<< Coraggio,piccola. Coraggio >> mormorò,bagnandomi la fronte.

Sentimmo la porta dell’ingresso aprirsi ,e il tono di disgusto propagarsi fino a noi. Era Rosalie.

<< Rose! >> chiamò Esme,quasi disperata. La bella vampira entrò di corsa in camera,allarmata dal tono della madre.

Puntò i suoi occhi su di me,atterrita.

<< Cosa… le è successo? >> mormorò,avvicinandosi. Aiutò Esme a bagnarmi la fronte.

All’improvviso,mentre altri passi giungevano a noi,emisi un urlo agonizzante.
Alla porta,Edward mi guardava .
Fu l’ultima cosa che vidi.

vestito

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Capitolo 23
*** Paura di Morire ***


Paura di morire


ho pensato a te intensamente
ho pensato a te continuamente
ho cercato di riportarti qui
da me con me con ogni mezzo
riportarti qui a qualunque prezzo
e ho lasciato sempre accese
luci bianche nella nebbia
per non perderci di piu'
quante inutili difese
io che non volevo cedere


anche adesso che
il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò
a non guardarli piu'
a non guardarli piu'

ho vissuto te amando amando
ho vissuto te esagerando
quando penso che mi nutrivo io
così di te a grandi morsi
respiravo te a grandi sorsi
e per questo lascio ancora
le mie orme sulla rabbia
che non hai seguito mai
io da solo e tu da sola
forse mi dovrei convincere
solamente che il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò a non guardarli piu' no no
a non guardarli piu' 
a non guardarli piu'

 

Aprii gli occhi stancamente. Ci misi più o meno un’eternità.
Ero appoggiata a qualcosa di duro e scomodo,e l’aria intorno a me era umida,quasi soffocante.
Intorno a me vedevo solo delle pietre. Ero sdraiata su un pavimento,anch’esso di pietra,umida e sporca.
Ma che diavolo…
Com’ero finita lì?
L’ultima cosa che mi ricordavo,erano le fitte allo stomaco,il letto morbido di Edward,e il suo sguardo spaventato e adirato…
<< Finalmente ti sei svegliata >>
Una voce cristallina mi fece voltare,mettendomi seduta.
Un uomo dalla pelle pallida mi sorrideva cordiale.
Altro che pelle pallida:sembrava quasi trasparente e delicata. Il viso era incorniciato da lunghi capelli neri,e gli occhi bordeaux erano quasi dolci.
Anche a suo modo, era bello.
Si avvicinò,quasi fluttuando nell’aria,lentamente. Mi alzai,addossandomi al muro. Non sapevo chi era,ma mi doveva dare delle risposte,lo sapevo bene.

<>sussurrò,teneramente.

<< Come… come fai a sapere il mio nome? >> chiesi,facendolo fermare.

<< Conosco molte cose di te,Isabella. Non avere paura >>

<< Dove mi trovo ? >> la mia voce era quasi un sussurro. Volevo Edward. Dov’era!

<< Poco lontano da Parigi. Non possiamo azzardarci a spostarti. Sarebbe troppo pericoloso per il feto >> mi spiegò,sorridendo.

Portai una mano al ventre,sempre più spaventata << Dov’è Edward ? >>

Si rattristò << è nel palazzo,tranquilla. >>

Sollevata,cercai di regolarizzare il mio respiro. Se Edward era nel palazzo,allora lo avrei rivisto.

L’uomo di fronte a me,ormai avevo capito che era un vampiro ,sospirò,amareggiato.

<< Perché ci avete portati qui? >> chiesi.

<< Spero che tu sia più cordiale del tuo Edward. Non vorrei proprio farti del male. Mi si spezzerebbe il cuore dal dispiacere. Vedi,quello che ti sta capitando è una cosa rara. Non capita spesso che un vampiro riesca a procreare con una umana. >>

Mi si fermò il cuore << Avete… avete fatte del male a Edward? >>

Lui annuì << Credimi,ha fatto più male a me di quanto tu non sappia. È stato come torturare mio figlio.. >>

Sentii le gambe stranamente molli,e mi lasciai scivolare fino a terra. Avevano torturato Edward…. Il mio Edward…

<< Perché… >> sussurrai,con le lacrime agli occhi.

<< Non vuole collaborare. E noi non accettiamo un no come risposta  >> quella non era la sua voce.

L’uomo davanti a me sospirò,quasi rassegnato,spostandosi di lato,e rivelando un’altra figura.

All’entrata della “Cella” c’era un altro vampiro.

Anche lui aveva i capelli neri e la pelle bianca ma,a differenza dell’altro,nei suoi occhi color vinaccio c’era solo odio puro. E sete…

<< Caius,non spaventarla >> lo ammonì il vampiro al mio fianco.

Caius…

<< Tu… >> mormorai ,adirata e singhiozzante. La rabbia era cresciuta nel mio corpo in pochi secondi. Quell’essere davanti a me sorrideva. Sapeva che lo avevo riconosciuto.

<< Io >> mi sbeffeggiò Caius ,sorridendo malignamente.<< Ne è passato di tempo,vero? >>

<< Due giorni >> risposi piena d’odio .

<< Mia cara,sono passati sei giorni. Sei rimasta incosciente fino ad oggi >> mi informò l’altro vampiro accanto a me.

Sei giorni rinchiusa in quella cella. Ma allora…

<< Avete…avete torturato Edward per sei giorni? >> chiesi in un sussurro.

Caius rise,annuendo << è stato proprio divertente. Urlava come un bambino,e invocava il tuo nome.

“Non fate del male a Bella!” >> imitò la sua voce,continuando a ridere.

Le lacrime cominciarono a scendere sulle mie guance ,mentre l’altro vampiro mi guardava,afflitto.

<< Suvvia Aro,lo sai che se l’è cercata >> lo sollecitò Caius.

Dunque quel vampiro si chiamava Aro.

Erano loro,i famosi Volturi.

<< Voglio vederlo >> dissi,con voce dura << Voglio vedere il mio Edward >>

<< Certo cara. Non ti toglierò questo desiderio. Jane ! >> chiamò Aro,gentile.

Una ragazzina minuta,dai capelli castani chiaro,gli occhi color vinaccia,e le labbra piene entrò nella stanza. Era abbastanza bassa,con l’aria da ragazzino,non avrà avuto più di quindici anni.

<< Seguimi >> disse,scocciata.

Mi alzai tremante e la seguii ,cercando di tenere il suo passo svelto.

Mi accompagnò nei sotterranei del palazzo che,a differenza dei bei corridoi dei due piani che avevamo attraversato,era buio e umido. Come la cella dove mi ero svegliata.

Ad una entrata,Jane si girò verso di me.

<< Non devi liberarlo. Non provare a farlo evadere o a scappare. Pena:morte. Sono stata chiara? >>

Annuì tremante e singhiozzante. Lei sbuffò,tirandomi per la veste,e facendomi entrare in un corridoio buio.

Solo ora facevo caso a cosa stessi indossando:era una veste molto larga,beige ,a mezze maniche.

Ambe due le parti del corridoio,tante celle sporche facevano la loro vista.

Sentivo mugolii di disperazione nelle cellette,e tremavo dalla paura.

Chissà dove tenevano rinchiuso Edward.

<< Da questa parte >> mormorò un uomo,dalla carnagione leggermente olivastra,e dai capelli neri che gli arrivavano alle spalle.

Indossava un mantello,come tutti in questo maledetto posto,ed era molto affascinante.

Lo seguì titubante,e mi portò in uno spazio a parte,sorvegliato da lui stesso,come mi rivelò durante il cammino.

Lì,davanti alla cella,mi lasciò da sola,andando a controllare il corridoio avanti. Almeno mi lasciavano un po’ di riservatezza.

Sentivo il mio cuore palpitare all’impazzata,e desideravo così tanto sentire la sua voce.

Mi avvicinai fino ad intrecciare le dita nei ferri della cella.

Lì,accasciato a terra ed immobile,Edward comparve alla mia debole vista,offuscata dalle lacrime.

Sentì una morsa al cuore,e desiderai poterlo stringere a me,come per potergli dare conforto.

<< Edward… >>singhiozzai,quasi disperata. Lui,dopo i miei innumerevoli richiami,non rispose.

<< è difficile che riesca a sentirti >> riconobbi la voce di Demetri,la guardia di prima,alle mie spalle.

Mi voltai verso di lui,quasi implorante << Ti prego,fammi entrare. Per favore >>

Lui parve indeciso,non appena alzò la testa ed incontrò il mio sguardo e le mie lacrime amare.

<< per favore. Lui… non posso vederlo così… >> singhiozzai,rigirandomi per poterlo vedere,accasciato a terra. Il mio Edward.

Sentii i passi di Demetri avvicinarsi a me,e,con una chiave,aprire la cella.

<< Non ha cacciato. Da sei giorni non si nutre. Inoltre è senza forze….Isabella >> mi fermò,posandomi una mano sulla spalla << Sii prudente. Se qualcosa non va,chiamami >>

Annuì,a quell’animo così gentile,ed entrai del tutto nella cella.

Corsi vicino al corpo del mio unico amore,e mi sedetti vicino a lui,prendendogli la testa ed appoggiandogliela sulle mie ginocchia.

Accarezzai il suo profilo facciale,seguendo la mascella quadrata e le labbra,per poi solcare il naso e le occhiaie evidenti.

Alcune lacrime caddero sul suo viso sporco e dolorante.

Con la veste,gli pulii il viso,baciandogli la fronte di tanto in tanto.

<< Edward… apri gli occhi ti prego… >> singhiozzai,nascondendo il mio viso nell’incavo del suo collo.

All’improvviso,la sua mano toccò la mia guancia,ed io alzai il viso,in tempo per vedere gli occhi,ormai neri,e l’espressione dolorante me sollevata,di Edward.

<< Oddio… Edward! >> esclamai,baciandogli ogni parte del viso che riuscivo a raggiungere.

<< Bella… >> sussurrò lui,con voce roca << Stai bene…? >>

Lo guardai negli occhi << Stupido. Non preoccuparti per me…oh amore mio!Sei vivo! >> sorrisi,mentre lacrime di gioia bagnavano il mio viso.

Fece per alzarsi,ma ricadde per terra,senza forze. Mi tesi vicino a lui,mentre mi cingeva le spalle con il braccio.

<< Il tuo… profumo… >> mugolò ,sofferente.

Sapevo che il mo sangue era una tentazione forte per lui,ma il pensiero di lasciarlo di nuovo da solo mi faceva rabbrividire.

<< Edward… >> mormorai,baciandogli il torace nudo.

Lui mi fece poggiare la testa sulla sua spalla,e posò le sue labbra sulle mie,in un bacio casto,dolce.

<< Ero…in pensiero per voi… non sapevo…dove eravate… >> cercò di parlare,quasi senza respiro.

<< Amore,non forzarti >> lo implorai,abbracciandolo. Lui emise un gemito di dolore,e mi staccai,osservando la macchia violacea sul fianco destro.

<< Che cosa ti hanno fatto… >> rimasi allibita,mentre mi accarezzava la guancia.

<< Bella… vieni qui >> mi invitò,posandosi la mano sul petto.

Cautamente mi stesi su di lui,baciandolo dolcemente.

<< Continuavo a pensarti,a vedere i tuoi occhi nel buio…mi dicevano che eri come in coma,non ti svegliavi…avevo paura che tu fossi morta…che avessi perso il mio angelo…>> lo baciai sulla guancia,bagnandogli il viso<< Stai attenta. Non fidarti mai di loro… Aro vuole te….e nostro figlio… >>

<< Non ci avrà. Vedrai,Edward. Usciremo da qui >> parlai,sperando di essere convincente.

Lui sorrise,amareggiato << Non sai mentire,amore mio. Impegnati di più >>

Sorrisi,accarezzandogli il viso << Ci proverò,amore >>

<< Isabella. >> mi chiamò Demetri,entrando.

Lanciò uno sguardo a Edward,di odio puro,e mi parlò << Aro vuole vederti. Devo accompagnarti da lui >>

Annuì,baciando Edward << A dopo >>

Lui sussurrò “Ti amo” prima che Demetri mi fece uscire fuori dalla cella.

Chiusa la cella,mi rivolse un sorriso << Vieni,ti accompagno >>

Attraversammo il corridoio del primo piano,e ci fermammo davanti alla porta di una sala.

Lui posò una mano sulla mia spalla,guardandomi. Capì che dovevo stare attenta.

Con un sospiro,aprì la porta.

Cosa mi attendeva,ora?

vestito di Bella

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Capitolo 24
*** Demetri ***


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Demetri


Varcai la soglia della stanza lussuosa,con passo tremante.

Il mio bambino si muoveva leggermente ,sembrava quasi irrequieto,e probabilmente sentiva la mia paura.

<< Bella!Vieni avanti >> mi invitò Aro,cordiale,porgendomi la mano. L’afferrai,posandola leggermente sul suo palmo bianco,e mi accomodai vicino a lui,sul divanetto.

Caius e altri tre vampiri si posizionarono ai suoi lati,e Demetri si posizionò dietro di me,irritato. Aro gli sorrise dolcemente << Demetri,mio caro. Potresti chiamare Jane? Ci farebbe comodo la sua presenza >>

Il vampiro dietro di me,rimase quasi scioccato,ma uscì svelto dalla stanza,per poi rientrare quasi subito,in compagnia della ragazzina di prima.

Lei mi rivolse un sorrisino malvagio,prima di baciare Aro sulle guance,e posizionarsi vicino a Caius,che gongolava come lei.

<< Allora Bella. Come stai? >> cominciò Aro,posando lo sguardo sul mio ventre.

Inghiottì un groppo in gola,mentre il bambino cominciò a scalciare,più forte di prima.

<< B… bene >> risposi,tesa come una corda di violino.

<< Ottimo. Questo non può che farmi piacere,mia giovane amica. >> mi rivolse un sorriso << Qui tutti noi vogliamo solo il bene per te e tuo figlio >>

<< E per Edward?Non volete il suo bene,perché? >> sputai la domanda,quasi senza accorgermene.

<< E ce lo chiedi pure?>> Sbraitò Marcus,il vampiro vicino a Caius. Aro alzò una mano,per zittirlo.

<< Giovane amica mia. Hai visto anche tu che il tuo amato Edward è vivo,no? Questo vuol dire che noi a lui ci teniamo.  Altrimenti la sua vita sarebbe già cessata. >>

Mi irrigidì << “la sua vita sarebbe già cessata”? Edward non è uno straccio!Non è un bambolotto nelle vostre mani! Perché lo avete torturato? >>

Demetri mi posò una mano sulla spalla,per calmarmi . senza accorgermi,mi ero alzata dal divanetto,talmente la mia rabbia voleva prendere il sopravvento.

Aro mi guardò,per un attimo colpito dalla mia reazione. Scoccò uno sguardo ad un ragazzino,la fotocopia di Jane,e questo uscì dalla stanza,sgomento.

<< Bella,amica mia,ti sta capitando una cosa abbastanza rara…è molto pericoloso per te,e per il feto.

Vedi,è successo molto tempo fa,nei paesi del Sud Africa,un fatto uguale a quello che ti sta capitando ora… >> Aro venne interrotto dall’arrivo di Alec.

Dietro di lui,due vampiri possenti,reggevano Edward che,a stento,riusciva a camminare.

Mi alzai,correndo verso di loro,e afferrando Edward,per non farlo cadere. Con lo sguardo cercai Demetri ,che ci guardava irritato.

Quasi lo supplicai,e lui corse ad aiutarmi,sorreggendo Edward e posandolo,con delicatezza sul divanetto.

Mi sedetti vicino al mio amore,facendogli posare la testa sulla mia spalla,come per sorreggerlo.

<< Aro…vai avanti… >> sussurrò Edward,aprendo piano gli occhi neri.

<< Certo…vedi,nel Sud Africa è successa la stessa cosa. Solo che la madre,dato alla luce il bambino,non è riuscita a vivere. Il parto,mia cara Bella,è una cosa atroce. Il tuo bambino ha la pelle forte come quella di noi vampiri,e solo i nostri denti possono …come posso dire… squarciare il tuo ventre,per far venire fuori il bambino. Ora,capisci anche te che è una procedura rischiosa… >>

Rimasi allibita. Era questo il mio futuro? Morire,senza vedere il viso d’angelo di mio figlio?

Sentii le lacrime scendermi sulle guance. La mano di Edward,mi sfiorò il viso,dolcemente.

Lo guardai negli occhi:mi fissava,stanco,e con la mascella tesa.

<< Non…preoccuparti,amore….mio. Ti.…ti aiuterà …la tua famigli…a >>

Conoscevo abbastanza bene Edward,per sapere osa gli frullava per la testa:era adirato,ma non voleva farlo vedere.

Guardai Demetri,e lui capì all’istante.

<< Aro,Bella e Edward sono stanchi. Mi impegno  sorvegliarli nella stanza di bella. Credo che vogliano parlare della situazione >>

Aro accordò,e sia io,sia Demetri,portammo Edward nella stanza che mi era stata assegnata.

Lo adagiammo sul letto,dolcemente.

<< Io sono qui fuori. Se ti serve qualcosa,non farti scrupoli a chiamarmi >> mi avvisò Demetri.

<< Aspetta!Demetri,non hai del sangue animale per Edward?Di questo passo morirà! >> lo pregai,sperando in una risposta positiva.

Lui scomparì dalla stanza,chiudendola alle sue spalle. Sperai che riuscisse a trovarlo.

<< Demetri… è andato…a prendermi del s…sangue? >> mormorò Edward,sdraiato sul letto. Lo raggiunsi,sdraiandomi vicino a lui.

<< Si amore. Resisti ancora un poco >>

Il bambino cominciò a scalciare,molto forte,e strinsi le labbra,per non mugolare di dolore.

Mi misi in posizione fetale ,e Edward se ne accorse. Osservò la mia posizione e digrignò i denti.

<< Amore,calmati >> dissi,affannata. << Si sta solo muovendo >>

<< Bella… ti prego.. non … minimizzare… ti sta…uccidendo >> mi rimproverò,posando una mano sul ventre.

Il bambino smise di muoversi ,non appena Edward sfiorò la mia pancia.

<< Che succede?Non si muove più… >> osservai,sorpresa << Già ti ascolta? >>

<< Re… resisti amore mio… supere…remo questa cosa …. >> mi rassicurò,baciandomi lentamente la fronte.

Sentimmo dei passi e mi alzai,raggiungendo la porta. Come immaginavo,Demetri entrò,chiudendo il portone.

<< Ce l’hai? >> chiesi,mentre mi guardava di sottecchi.

<< Sì,ma se mi beccano,sono cazzi amari ! >> si lamentò ,tirando fuori una boccetta dal mantello.

<< è sangue animale? >> domandai,sospettosa. Sapevo che loro non si nutrivano come i Cullen.

<< Sì…si…sente l’odore… >> bisbigliò Edward,cercando di alzarsi.

Feci per raggiungerlo,ma Demetri mi fermò. Prese la boccetta dalle mie mani,e la appoggiò alle labbra di Edward.

<< Perché? >> chiesi,mentre Edward ,beveva,sempre più animatamente.

<< Perché quando ci cibiamo,seguiamo solo l’istinto ,e non siamo coscienti di quello che facciamo. È molto più sicuro per te >> mi spiegò il mio,ormai ,“angelo custode” in quella prigione.

Tirò fuori altre quattro boccette ,e Edward le prosciugò in poco tempo.

Finito lo spuntino ristoratore ,Demetri fece sparire le boccette,mentre Edward sospirò.

<< Cosa c’è?Stai male? >> chiesi preoccupata,sedendomi sul letto vicino a lui.

<< No amore. Però ora ci dobbiamo lasciare. No,tranquilla >> si affrettò a dire,vedendo il mio viso << Ci rivedremo tra poche ore. Tu approfittane per dormire .Sei stanca,e devi riposare.>>

<< No,non voglio vederti di nuovo in quella prigione! >> obiettai ,contrariata.

Lui sorrise,baciandomi le labbra << Ti amo >>

<< Anche io >> sussurrai,abbracciandolo.

Demetri  tossì << Scusate,ma Edward deve andare. >>

Lui annuì,uscendo dalla stanza. Delle guardie lo stavano aspettando per scortarlo nella cella.

<< Sembra più in forma >> commentò,sedendosi sulla scrivania,della mia lussuosissima stanza.

<< Lo è,grazie al cielo. Che motivo c’era di torturarlo? >>

Alzò le spalle << Non te lo posso dire. >>

<< Andiamo,perché no? >>

<< Ci sono certe cose che non posso rivelarti,Bella. >> tagliò corto,brusco.

Sospirai,posando una mano sul ventre:chissà se sarebbe stato maschio o femmina.

<< Sei pensierosa. Riguarda il feto? > mi chiese Demetri.

Annuii << Secondo te è maschio o femmina? >>

Parve pensarci su << Secondo me è femmina >>

<< Spero che assomigli a Edward >>

<< Secondo me,se assomigliasse a te non sarebbe male >>

Risi << Perché? >>

<< Sarebbe stupenda >>

Arrossii ,sedendomi sul letto << Ci lascerete mai andare? >>

Non ricevetti risposta.



<< Assolutamente no!Edward,perché? Sei matto? >> esclamai,posandogli una mano sul viso.

Scappare senza di lui?Mai.

<< è molto più sicuro sia per te,sia per il bambino. Fidati tesoro >>

<< Sei la mia famiglia. Non me ne vado senza di te >> ribadii,irremovibile.

Sbuffò,accarezzandomi la pancia. Il bambino scalciò,facendo sentire la sua presenza. << è cresciuta in una notte sola,la pancia >>

<< è grossa >>

<< è stupenda >> e mi baciò il ventre.

<< Bè,Demetri crede che sia una bella bambina. Secondo te? >>

Ci pensò su << Anche secondo me. Una bimba bellissima,se ha preso da te >>

Gli mandai un bacio << Ma siccome prenderà da te,sarà stupenda >>

Alzò le spalle << E chi l’ha detto? Magari non ha preso da me >>

<< Impossibile >>

<< Ti amo >>

Arrossii << Anche io,ma lo sai già >>

Sorrise << Ripetimelo >>

<< Ti amo >>

Mi baciò,lentamente << è bello sentirselo dire >>

vestito di bella quando parla con Demetri

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