Moulin Rouge di Allison260193 (/viewuser.php?uid=57614)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 13 Novembre 1889 ***
Capitolo 2: *** Libreria ***
Capitolo 3: *** Abbraccio ***
Capitolo 4: *** Il potere di un abbraccio ***
Capitolo 5: *** 100 Anni ***
Capitolo 6: *** Dolcezza Infinita ***
Capitolo 7: *** Mi sarei mai stancato di lei? ***
Capitolo 8: *** Non essere sciocca,amore mio ***
Capitolo 9: *** Incontro con i Cullen 1° parte ***
Capitolo 10: *** Incontro con i Cullen 2 ° parte ***
Capitolo 11: *** I Need You. Always ***
Capitolo 12: *** Buon natale amore mio ***
Capitolo 13: *** Because i love you ***
Capitolo 14: *** Everytime we touch,sweety. ***
Capitolo 15: *** Piccola pietra ***
Capitolo 16: *** 3 giorni prima dell'addio ***
Capitolo 17: *** Jacob Black ***
Capitolo 18: *** Chissà se ti arriva il mio pensiero ***
Capitolo 19: *** My Broken Heart(Paura di perderlo) ***
Capitolo 20: *** Posso ancora fidarmi di te? ***
Capitolo 21: *** Quella che non sei ***
Capitolo 22: *** Immobile ***
Capitolo 23: *** Paura di Morire ***
Capitolo 24: *** Demetri ***
Capitolo 1 *** 13 Novembre 1889 ***
Salve!premetto
che questa è una idea che la mia mente
malsana ha “partorito” in una notte insonne
mentre,con le cuffie del mio iPod
(che mi accompagna e mi culla nel sonno)ascoltavo una canzone che
neanche mi
ricordavo di avere:lady marmalade. E da lì…ecco
l’idea.
Ditemi
se vi piace ,così vedo se la posso
continuare!Un bacione!
Moulin Rouge
Cercavo
di camminare in maniera umana,nella giusta
lentezza,per non dare nell’occhio.
Il
vento violento mi soffiava sulla faccia,ma non potevo
dire di avere freddo. Non io .
Decisi
che,per non dare nell’occhio,dovevo andare a
ripararmi da qualche parte. Ero nel quartiere Pigalle,la zona a luci
rosse di
Parigi,vicino a Montmartre ,e ,di fronte,potevo vedere il Moulin Rouge ,il locale più
popolare della zona.
Mi
ripugnavano i posti come quelli. Non mi era mai passato
per la testa di entrare in un bar dove si esibivano donne mezze nude.
Non era
nelle mie priorità.
Per
mia fortuna,conoscevo il fondatore del Moulin Rouge:
Charles Ziedler,anche lui,era come me.
Aveva
più o meno trecentosette anni,e,in precedenza,faceva
il macellaio. Poi,innamoratosi di una donna della sua
età,decise di mettersi in
proprio,fondando quindi,il pub di fronte a me.
Presi
un respiro ed entrai.
L’entrata
era accogliente,per un tipo di locale come quello:
era a forma di mulino rosso,e un uomo molto possente,stava davanti alla
porta.
Appena
gli diedi il mio nome,non esitò a farmi entrare.
Le
luci del locale erano rosse,e solo una luce distinta
illuminava il palco dove si esibivano le ballerine o i musicisti.
Era
pieno di tavoli ,e,in fondo al locale,vicino al
palco,trovai Charles ,seduto sul divanetto di pelle rossa,che gestiva
gli
affari.
Mi
avvicinai,cercando di non toccare nessuno,e,non appena mi
vide,s’illuminò.
<<
Edward Cullen? Sei veramente tu? >> si
alzò,per stringermi la mano ,e ricambiai la
stretta,stampandomi un sorriso
sulla faccia:mi faceva piacere rivederlo,ma non in un posto del genere.
<<
Charles >> lo salutai,sedendomi vicino a lui
<< Bel locale >
lui
grugnì,soddisfatto. Era un uomo possente,con i capelli
neri,legati in una coda,e gli occhi rossi,che si confondevano con la
luce del
suo locale,diversi dai miei,color miele.
<<
Sempre la solita dieta,eh? Che fina ha fatto
l’Edward Cullen che conoscevo 98 anni fa? >>
<<
Dovresti seguirla anche te,la dieta di
Carlisle,invece di uccidere persone innocenti.
>>ribattei,cercando di
difendere il mio stile di vita,e quello della mia famiglia.
<<
Così è la vita ragazzo … Ehi,Chris!
Vieni qui!
>> gridò Charles,cercando di attirare
l’attenzione di una donna.
Era
alta,con lunghi capelli rossi legati in una coda che li
faceva sembrare più vaporosi del normale,e indossava un
corpetto color
crema,che non lasciava spazio all’immaginazione di un uomo,e
le calze nere,con
dei tacchi che s’intonavano al corpetto.
<<
Edward,ti presento una delle mie ballerine più
belle: Christina >> la donna mi salutò con un
cenno,squadrandomi.
I
suoi pensieri non erano molto casti,ma ormai ero abituato
a questo genere di mente.
<<
Dov’è Clarissa? >> chiesi a
Charles,non
appena Christina se ne andò.
<<
è di sopra,con le ballerine della mezzanotte. È
come una madre per loro. A volte non la capisco,davvero. Insomma,loro
sono
venute qui,che motivo c’è di essere
così protettive verso delle donne…mah…
>>
<<
Non è per questo che la ami? >> lo presi in
giro. Sapevo che senza Clarissa,si sentiva perso.
<<
è uno dei tanti motivi …oh,ci siamo. Hai mai
visto
uno spettacolo qui?Quello della mezzanotte? >>
<<
No >>
<<
Bene,allora,tieni gli occhi aperti >>mi
consigliò,mettendosi comodo.
Intorno
a me,calò il silenzio:gli uomini più vergognosi
si
erano avvicinati al palco,per guardare meglio.
Cominciò
a partire la musica:una canzone cantata dalle
ballerine dietro al sipario.
Quest’ultimo
si aprì,mostrando quattro figure oscurate,con
delle sedie,mentre continuavano a cantare.
La
prima ad essere illuminata,era una donna sui
vent’anni,capelli neri come la pece,con un corpetto azzurro e
nero,i capelli
raccolti all’indietro,e tacchi a spillo. Molti uomini
cominciarono a gridare
con toni d’apprezzamento.
Cantava
da sola,facendo mosse seducenti. Finito lei,cominciò
un’altra donna,illuminata dalla luce.
Riconobbi
Christina,che si atteggiava in maniera
provocante,insieme all’altra donna che si era esibita da
sola,poco prima,e che
ora cantava con lei. Se ne aggiunse un’altra,con i capelli
biondi,e un corpetto
rosa e nero.
Cantarono
all’unisono,e la loro voce era giusta,intonata.
Ecco
perché non andavo mai a vedere quelle cose. Mi davano
ribrezzo.
Poi,l’ultima
cantante.
Venne
accolta da applausi e urla. Era seduta sulla sedia,e
giocava in maniera provocante con un guanto.
Aveva
i capelli castani che le scendevano candidamente sulle
spalle bianche( era molto pallida ) ,il corpetto rosso con le
rifiniture nere,e
la giarrettiera,i tacchi a spillo rossi.
Il
trucco pesante,con la matita nera che le contornava gli
occhi color nocciola,unici.
Era
provocante. Era bellissima. Sembrava più piccola delle
sue compagne.
La
sua voce era armoniosa,candida,anche in quel contesto.
<<
Chi è lei? >> chiesi a Charles,senza staccare
gli occhi di dosso a quella ragazza.
<<
lei è Bella. La migliore,a mio parere >>
<<
Quanti anni ha? >>
<<
Diciassette. L’ ho accolta qui quando aveva
quindici anni . bellissima vero? >>
annuì
,mentre Bella,e le altre ballerine,scendevano dal
palco,movendosi e strusciandosi contro i clienti del pub.
Incrociai
il suo sguardo,mentre mi passava accanto,e la vidi
sussultare,per poi ricomporsi,e ritornare sul palco.
Il
suo profumo,invitante,mi colpì il naso,facendomi bruciare
la gola. Sentì il veleno propagarsi per la mia bocca,e
cercai di inghiottirlo,con
scarsi risultati.
Osservai
la sua figura perfetta allontanarsi,mentre cercavo
di non respirare.
Finita
l’esibizione,non la vidi più.
<<
Allora? Che ne pensi? >> mi chiese
Charles,mentre mi accompagnava all’uscita.
<<
Ci vediamo domani >>risposi,scatenando un
ghigno compiaciuto di Charles.
Dovevo rivederla. Dovevo
rivedere il suo sguardo.
Bella.
Incontrata una notte del 13 Novembre 1889.
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Capitolo 2 *** Libreria ***
Ma allora la mia storia vi
piace!* me commossa* allora non
la buttiamo via!
Vi
propongo un altro cap,Bella POV ,spero che
vi piaccia!
Ringrazio
chi mi ha messa tra i preferiti e
chi ha commentato!
Buona
lettura!
<<
Ragazze,siete state sublimi! Bravissime!
>> gongolò Charles,mentre entravamo nelle
nostre stanze.
Clarissa era seduta sul divano della saletta ,dove ci
trovavamo sempre,dopo lo spettacolo.
I suoi capelli biondi erano legati in uno chignon,e i
suoi occhi neri erano colmi di amore per noi. Adoravo quella donna.Mi
ricordava
molto mia madre.
<<
Sono stanca morta >> si lamentò Maya
,sdraiandosi sul divanetto,e lasciando liberi i suoi capelli neri.
Clarissa
sorrise,porgendole una camicia da notte azzurra,che arrivava sopra il
ginocchio.
<<
Maya,è meglio se ti cambi,che ne dici? >>
le consigliò la donna,accarezzando la chioma di Maya.
Quest’ultima
annuì,uscendo dalla saletta.
Christina si era già cambiata,e si stava togliendo lo
smalto dalle unghie. La sua camicia da notte era rossa,i
s’intonava ai suoi
capelli.
Rachel e Tiffany si erano addormentate sui divanetti,e
Charles le aveva coperte con una trapunta,in modo che non sentissero
freddo.
Rachel non ballava con noi. Era la presentatrice e la
barista del locale. Era la più grande,dopo Christina .
<<
Bella,tesoro. Stai bene? >> mi chiese
Clarissa,porgendomi la mia camicia da notte. Era blu. Il mio colore
preferito.
<<
Sì,sono solo stanca >> la
rassicurai,mentre mi pettinavo i capelli,seduta davanti ad uno specchio.
<<
Stasera ho visto che non eri da solo Charles
>> disse Maya,appena
rientrata
nella saletta.
Aguzzai le
orecchie.
<<
Sì,è venuto a trovarmi un mio vecchio amico
>>
<<
Chi era? >> gli chiesi,cercando di non far
trasparire la mia curiosità.
<<
Edward Cullen . vive vicino a Parigi,con la
famiglia. >>mi spiegò Charles,sorseggiando il
suo sciroppo. Era rosso,e
faceva alquanto ribrezzo,a detta di Charles,che se lo beveva molto
spesso.
<<
Edward Cullen? Oh,da quanto non lo vedo! Perché
non me lo hai detto? >> lo riprese Clarissa,con tono di
disappunto.
Charles alzò le spalle,mortificato.
<<
Io vado a dormire >> informai,alzandomi
dalla sedia,abbastanza goffamente.
<<
Buonanotte cara >> mi salutarono i
presenti,mentre uscivo dalla stanza.
Mi rifugiai al caldo delle coperte della mia
camera,ripensando ad un solo nome. Edward Cullen.
Ricordo che non appena gli fui passata accanto,avevo
sentito una scossa elettrica e un odore sublime come pochi. I capelli
ramati
che gli ricadevano sulla fronte,la mascella quadrata tesa,i lineamenti
perfetti… e gli occhi. Quegli occhi dorati che ti scaldavano
il cuore.
Tremai . era la prima volta che mi sentivo così. Scossi
la testa,addormentandomi.
<<
Secondo me sta male >> assentì Christina
,seduta sul mio letto. La sua voce faceva trasparire preoccupazione. La
mia
Chris ! Era come una sorella per me. In un certo senso,ero come la
mascotte del
gruppo,dato che ero la più piccola.
<<
Le ho preparato una camomilla. Forse è solo
stanca >> disse Tiffany,mentre sentivo il rumore della
tazza che si
posava sul tavolinetto davanti al letto.
<<
Ragazze,sta bene. È solo troppo stanca.
Lasciamola dormire >> santa Maya!
Grugnì,sbadigliando,e sedendomi sul letto <<
Opto
per la decisione di Tiffany >>
Le vidi sorridere,sollevate.
Clarissa e Charles entrarono,appoggiando una serie di
pacchi sul mio tavolinetto.li guardammo,interrogative.
<<
Appena avete finito di poltrire >> scherzò
Charles << lavatevi e mettetevi questi. Oggi si esce a
fare compere
>>la sua voce era di completo disappunto.
<<
Davvero? >> chiedemmo
all’unisono,guardando Clarissa,che sorrideva trionfante.
Urlammo di
contentezza,fiondandoci in bagno,per lavarci.
<<
Te l’avevo detto che le avremmo fatte felici
>> mormorò contenta
Clarissa,all’orecchio di suo marito. Lui
grugnì,scoccandole un bacio sulle labbra.
Ci impiegammo
almeno un’oretta per lavarci ,e ci
dirigemmo in camera mia,sollevando i pacchetti.
La prima a provare il suo vestito fu Christina. Era
completo di bustino,e la gonna era rosa ,mentre le maniche bianche lunghe finivano con uno
sbuffo. I capelli
raccolti in uno chignon alto,decorato con un fermaglio a forma di
stella,rosa.
La seconda fu Tiffany.
Indossò un abito azzurro e nero. Il bustino e le maniche
erano nere,e terminavano anche loro con uno sbuffo,mentre la vita e la
gonna
erano azzurre. Le scarpe con il tacchetto nere,e i capelli raccolti in
una
elegante treccia che ricadeva sul lato destro,fermata da un fermaglio a
forma
di luna spezzata,azzurro.
La terza a provare il vestito,fu Maya.
Il vestito verde arrivava fino alle caviglie,ed era
decorato da tanti fiori,alternati a colori sfumati dalle diverse
tonalità di
verde.
Il coprispalle arrivava fino alla vita,ed era di un verde
smeraldo,che si sposava divinamente con il fermaglio a forma di cuore
verde,che
le tirava indietro i capelli.
Sembravano tre angeli. Erano a dir poco stupende.
<<
Dai Bella,vediamo come ti sta il tuo vestito!
>> mi incitò Tiffany,passandomi il vestito.
Era color
bronzo,completo di bustino abbastanza stretto,e
la gonna era tirata indietro,per poi essere lasciata in un bellissimo
strascico.
La scollatura era generosa,ma non per questo volgare.
Era senza maniche,per questo era munito di coprispalle
dello stesso colore del vestito.
Tirai i capelli all’indietro,fermandoli con il mio
fermaglio a forma di fiore. Era bianco,e con il vestito stava bene.
Uscimmo dalla stanza,andando verso Charles e Clarissa,che
ci guardavano orgogliosi, ci trattavano come figlie.
<<
Dame… in carrozza ! >>
attraversammo
velocemente Pigalle ,e finimmo nel centro
di Parigi,che in quel momento era colmo di gente. Il cielo era coperto
da
nubi,ma non per questo toglieva la bellezza del paesaggio verde che si
estendeva intorno a noi.
Comprammo vari
abiti,e,solo verso fine giornata,Clarissa
e Charles ci lasciarono una oretta di libertà. Mentre
Chris,Maya e Tiffany si
precipitavano alla gioielleria più vicina,io mi fiondai alla
libreria “ Tres le
Libre “ ,che era famosa per la sua collezione di classici.
Appena entrata nel negozio,rimasi basita dalla quantità
di libri che mi circondavano. Interi scaffali stracolmi di libri,pronti
per
essere letti! Era il mio mondo!
Avevo in mano “Ivanhoe “ di Walter Scott ,quando
una voce
incantevole mi colpì le orecchie.
<<
capisco… sa dirmi quando può arrivare?
>>
Mi affacciai
dallo scaffale,in tempo per vedere la figura
di spalle di un uomo. Era alto,proporzionato,e i capelli ramati
scompigliati.
Come i suoi.
Aveva gli stessi capelli di Edward Cullen.
Scossi la testa ,togliendomi dalla testa la sua
immagine,e mi concentrai sul libro che avevo in mano.
Quel libro era importante per me. Mio padre me lo aveva
regalato poco prima di morire,e il libro era bruciato insieme a lui.
Una piccola lacrima solitaria mi rigò il volto,finendo
sulla copertina del volume.
Mi sedetti per terra,cercando di fare respiri
profondi,senza lasciare scappare nessun singhiozzo.
Era sempre la stessa solfa. Ripensavo a mio padre,e
cominciavo a piangere.
Ero forte,non dovevo piangere,ma era più forte di me.
<<
serve un fazzoletto ? >>mi chiese l’uomo
dalla voce vellutata. Alzai lo sguardo,incontrando due occhi
ambrati,colmi di
dolce amore.
Mandai giù il groppo che avevo in gola,mentre il mio
respiro accelerava.
Sentivo il sangue colorarmi le guance,e pregai il Signore
che lui non se ne fosse accorto.
<<
G… grazie > accettai il
fazzolettino,asciugando le lacrime. Aveva il suo stesso profumo.
Feci per
ridarglielo,ma lui mi prese le mani,facendomele
chiudere intorno al pezzo di stoffa ricamato.
<<
Lo può tenere. Così,si ricorderà di
me. >>
era perfetto. La
visione della sera prima non gli aveva
reso giustizia. Chissà se anche lui mi aveva vista.
Era vestito elegantemente,e la cosa mi stupì. Non
immaginavo che un uomo così raffinato frequentasse il Moulin
Rouge!
< Come si
chiama ? >> mi chiese,dolcemente.
<<
Isabella >> risposi,con la voce tremante.
<<
Venga,la riporto dalla sua famiglia. Ho visto
che era in compagnia di altre dame. Vado errato? >>
negai scotendo la
testa. Lui mi offrì il braccio,e io mi
ci aggrappai saldamente.
Mi pagò il libro,nonostante gli avessi detto che non ce
n’era bisogno,e mi accompagnò davanti alla
gioielleria,dove mi stavano
aspettando Chris,Tiffany e Maya.
Appena mi videro in compagnia del signor
Cullen,sgranarono gli occhi,squadrandolo da capo a piedi.
<<
Grazie per tutto >> mormorai,una volta che
ci dovevamo salutare.
<<
è stato un piacere >> disse
lui,augurandomi un buon rientro a casa.
Lo vidi allontanarsi per la strada,con la sua camminata
aggraziata,verso la sua casa,mentre io mi sedetti sulla carrozza,che mi
avrebbe
riportata al Moulin Rouge.
Portai il fazzoletto di Edward Cullen,al petto.
Edward
Cullen,rivisto il 14 Novembre 1889.
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Capitolo 3 *** Abbraccio ***
Me saltella
come una squilirata*
O mio
dio!11 recensioni!!yppie!
Mi fa
piacere che la storia vi piaccia!per farvi felici,aggiorno subito!
Questo
è
un Edward POV…
Fatemi
sapere cosa ne pensate!!
Tra
l'altro,siccome non sarò io a postare,ma mio
cugino,perchè purtroppo non potrò farlo di
persona,se c'è qualche errore...fatemelo sapere,ok?
Un
bacione!
<<
a dove i ei cacciao? >> bisbigliò mia
sorella,mentre Jasper le tappava la bocca.
Io
risi,sbeffeggiandola.
<<
Non ti sento! Non riesco a capire quello che
dici… puoi ripetere? >>
Alice
soffocò una risata,riuscendo a liberarsi dalle mani
di suo marito.
<<
Ti ho visto! >> Mi puntò il dito contro il
torace,come se fosse una prova schiacciante.
<<
Oddio!Ho un torace! Non me n’ero accorto …
>>
Sentimmo la
risata possente di Emmett,che s trovava nella
sala.
<<
Sento il suo odore… >> mormorò
Alice,di
punto in bianco,seria.
<<
Quindi? >> alzai un sopracciglio,mentre mi
annusava. Era alquanto irritante avere un sorella come Alice: ti
svelava il
futuro subito.
<<
Stasera la rivedrai >> questa,ad
esempio,non era una domanda.
<<
Lo so >>
<<
Al Moulin Rouge >>
<<
Sì >>
Mi
fissò,pensierosa,quasi scioccata.<< Cosa ci fa
lei al Moulin Rouge? >>
<<
Balla . guarda che non come
pensi… >>
Mi
trascinò in sala,e mi posizionò davanti ad
Emmett,che,tutto tranquillo,giocava a carte con Esme,nostra madre
adottiva.
A parlare,fu mia
sorella .<< Emmett,cosa c’è al
Moulin Rouge? >>
<<
Prostitute >> rispose mio
fratello,indifferente. Esme gli lanciò una occhiata
torva,mentre lui alzava le
spalle.<< Non è come credi,mamma. Si sa che
quel pub ospita quel tipo di
ragazze ! E poi,io ho Rose… >> quello che ne
seguì,fu un bisbiglio irripetibile.
Rimasi
paralizzato,o come si suol dire,pietrificato.
Prostitute? Isabella era una prostituta?
<<
Ti sbagli >> sussurrai,rivolto ad Alice.
<< Tu non l’ hai vista >>
<<
Io l’ ho vista >>
<<
Non hai visto i suoi occhi,Alice! >>
sbraitai,irritato.
<<
Edward,non urlare contro tua sorella >> mi
riprese Esme,sconvolta.
Alice era di
fronte a me,impassibile.
<<
Edward,chiedilo a Charles,stasera . così,ti
togli il pensiero >> mi consigliò
Emmett,vedendo che la situazione stava
precipitando.
Decisi di seguire
il suo consiglio,e,imboccato la
stradina che portava a Pigalle,cominciai a sentirmi nervoso. Forse
anche
troppo.
La gola mi
bruciava. Mi ero dimenticato di cacciare,e in
questo momento,proprio non ci voleva.
Charles mi
aspettava all’entrata,sorridente.
<<
Sapevo che saresti venuto. Allora,cominciano a
piacerti le mie piccole,eh? >>
il tono con cui
l’aveva detto,mi faceva rivoltare lo
stomaco.
Ci sedemmo al
posto della sera prima,e,in modo
schietto,esposi a Charles la domanda fondamentale che in quel momento
mi stava
facendo impazzire.
<<
Charles,le ballerine,quelle di ieri sera…
>>
<<
Quelle della mezzanotte? >>
<<
Esatto…sono prostitute? >>
la sua faccia
scemò un poco << No,non quelle
ballerine. Solo le ballerine dell’una. >>
trassi un sospiro
di sollievo Alice si era sbagliata.
<<
Tuttavia… quelle ballerine hanno smesso da
poco.. intendo,le ballerine della mezzanotte. >>
riecco il peso.
<< Da poco? Perché hanno smesso?
>>
<<
Un… incidente. >>
<<
Che tipo di incidente? Un vampiro? >>
<<
No. Solo un depravato. >>
<<
Chi era la ragazza? È stata violata,immagino
>>
<<
Sì… era la sua prima sera,la sua prima volta.
Noi…non potevamo immaginare … Merda!
>> per lo sforzo nel ricordare
quello sgradevole incidente,ruppe un bicchiere. Gli passai un
fazzoletto,cercando di calmarlo. Ci teneva,alle sue “
piccole”… la sua mente mi
rivelò l’affetto che provava per loro. Lui e
Clarissa le trattavano come
figlie. Dunque,Isabella era al sicuro,e stava bene.
<<
Come si chiama la ragazza? >>gli
chiesi,mentre cercava di calmarsi.
<<
Era Bella >>
mi girai. A
parlare,era stata Clarissa.
Mi
abbracciò,tristemente. Io ero paralizzato.
La mia
Bella…era stata violata.
<<
Quando è successo >> mormorai,furioso.
<<
Due anni fa. Da allora,le ballerine della
mezzanotte non concedono più il loro corpo alle persone. Edward… >>mi
chiamò
Clarissa << …Io amo la mia piccola Bella.
È la figlia che non ho mai
avuto. Credi davvero che fossi felice,di quello che stava per fare
quella sera?
>>
scossi la
testa,mentre si abbassavano le luci.
Sul palco
comparvero le compagne di Bella. Quella
sera,erano vestite di bianco. Un vestito semplice,per niente scollato.
La musica era
lenta,armoniosa.
Poi,dopo
breve,comparve lei . Bella.
Era vestita di
nero,con la gonna che le arrivava alle
ginocchia,la scollatura troppo generosa,e il bustino nero,intrecciato
con
nastri viola. La sua voce era… provocante,seducente,proprio
come le mosse che
si apprestava a fare.
Le ballerine
intorno a lei, si tolsero la casacca
bianca,rivelando lo stesso vestito di Bella. E lo
spettacolo,cominciò.
Distolsi lo
sguardo da lei. Non potevo guardare,non sarei
riuscito a controllarmi
Come la sera
prima,scesero dal palco,strusciandosi contro
i clienti.
Il suo odore mi
colpì il naso. Era vicina.
Mi
guardò,come per scusarsi di essere quella che
era,e,forse per caso,mi sfiorò la spalla,mentre ritornava
sul palco.
La guardai,mentre
finiva lo spettacolo,e mentre si
chiudeva il sipario.
<<
Edward,cos’ hai? >> mi chiese
Clarissa,preoccupata,seguendo il mio
sguardo.
<<
Oh >> si limitò a dire. Charles mi
guardò,stralunato.
<<
Ti prego,Edward Cullen. Non lo dire >>
mi voltai.
Ovvio che non
avrebbe approvato. Ero un vampiro. Ero
pericoloso.
Lei,era la mia
cantante.
<<
perdonami,Charles. >> mormorai,uscendo dal
locale.
Clarissa mi
affiancò,prendendomi il polso << Ti
aspettiamo domani >>
Mi girai e
lei,con sguardo severo,mi ripeté le stesse
parola.
Ah,lei approvava.
Perfetto.
Camminai nei
sobborghi della città per troppo tempo.
Erano le tre della mattina,e non ero ancora tornato a casa.
Esme,probabilmente,stava
già dando di matto.
<<
Aspetti! >>
una voce
armoniosa mi fece fermare. Mi voltai,e per poco
non mi venne un colpo al cuore,che aveva smesso di battere
già da un bel po’…
avvolta in un
vestito rosso e nero,c’era Isabella.
I capelli
sciolti,le davano le sembianze di un angelo. Il
mio angelo tentatore.
<<
Isabella >> mormorai,mentre si avvicinava.
<<
Solo Bella >> mi corresse lei,arrossendo.
Giusto. Lei
odiava il suo nome per intero.
<<
Cosa ci fai in giro a quest’ora? >> le
chiesi,come se la volessi rimproverare.
Lei,stizzita,mi
guardò << Potrei farle la stessa
domanda >>
Era furba. Molto
bene,voleva giocare?
<<
Sì,ma si da il caso,che io sia un uomo >>
“vampiro “ mi corressi,nella mente <<
è molto più probabile che
attacchino una bella fanciulla come te,non trovi? >>
Arrossì,rimanendo
stizzita << So difendermi da sola
,io. Comunque,la domanda resta sempre quella. Cosa ci fa in giro a
quest’ora?
>>
<<
Riflettevo . tu? >>
1,2,3,4,5…
<<
Vi stavo cercando >> centro.
<<
Mi stavi cercando? Perché? >>
<<
So… che mi avete riconosciuta… al Moulin
Rouge…
>>
<<
Sì,ti ho riconosciuta. E a questo
proposito,vorrei farti una domanda >>
la vidi
deglutire,mentre il suo cuore batteva
velocemente. Era agitata.
<<
Perché lo fai? >>
<<
Non ho altra scelta. >>
<<
Sì,invece. Il mondo è pieno…
>> mi
zittì,con le lacrime agli occhi.
<<
Il mondo,forse! Ma non Parigi! Crede che mi
piaccia quello che faccio? >>
<<
Ma non ti vergogni a ballare contro uomini che
potrebbero essere i tuoi nonni? >> Mi stavo
alterando,anche troppo.
Strinsi i pugni
lungo i fianchi,cercando di scacciare le
immagini di Bella,mentre si strusciava contro gli uomini del pub.
Lei non
parlò per minuti interi. Le lacrime le rigavano
le guance imporporate.
Poi,finalmente,con
un sussurro,parlò,con la testa china.
<< Sì mi vergogno. E non immagina nemmeno
quanto. Non immagina lo schifo
che provo guardando il mio corpo. Ma quella… quella
è la mia casa. Lì mi hanno
accolta come se fossi la figlia più piccola. Non posso
andarmene. >>
Quanta sofferenza
nella sua voce…
Quasi
d’istinto,mi avvicinai di più,e la strinsi in un
abbraccio. Lei rimase senza parole,mentre io assaporavo quel momento.
Poi,con
le sue piccole mani calde,ricambiò l’abbraccio.
In quel
momento,il mio cuore ricominciò a vivere.
15
Novembre 1889.
|
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Capitolo 4 *** Il potere di un abbraccio ***
Ciao!
Prima di tutto,ringrazio
tutti per gli splendidi commenti: sono scoppiata a piangere di gioia!
Lalalalala!
Ehm…
ecco,sono ritonata me stessa
XD!
Vi
lascio a questo
capitolo,sperando che vi piaccia!
Un
bacione!
Ps
: ah,dimenticavo: Edward sarà… un
po’
romantico…spero vi faccia piacere!
IL
POTERE DI UN ABBRACCIO
Varcai
la soglia del Moulin Rouge,all’alba delle quattro e trenta
della
mattina.
Senza
far rumore,salì le scale che portavano alle camere
e,con passo felpato,raggiunsi la porta della mia stanza,che si
aprì con uno
scricchiolio irritante.
M’infilai
nella camera,accendendo la luce della
scrivania,e trattenendo un urlo ,a causa dello spavento.
<<
Ma vi siete ammattite?! Mi avete fatta
spaventare! Pazze… >> mormorai,rimettendo in
motore il cuore,che si era
fermato per lo spavento.
Davanti a
me,Maya,Chris e Tiffany erano in piedi,a
braccia incrociate. Il loro viso era una maschera di emozioni:
terrore,curiosità,sollievo..
<<
Rachel >> chiamò sottovoce
Maya,affacciandosi alla porta.
<<
è tornata? >>sussurrò
l’altra,entrando.
<<
Sì >>
<<
Sei una cretina,bella. Lasciatelo dire. >>
sbuffai,infilandomi
la camicia da notte,e avvolgendomi
nella coperta appoggiata sulla sedia di fronte alla scrivania.
<<
Allora? >> mi chiesero in coro <<
Dove sei stata? >>
<<
E soprattutto >> aggiunse Tiffany <<
Con chi sei stata? >>
<<
Ma che impiccione… >> borbottai
<<
Sono stata… fuori >>
<<
Non l’avremmo mai detto >> mi
schernì
Chris ,sedendosi davanti a me.<< Hai visto Edward
Cullen,vero? >>
Arrossì
all’istante,ripensando all’abbraccio di qualche
minuto prima.
E questo mio
arrossire,per loro,significava “ Sì “.
Si misero sedute
davanti a me,eccitate e curiose <<
Racconta! >>
<<
Non c’è niente da raccontare…
aspettate,come
facevate a sapere che era Edward Cullen? >>chiesi,alzando
un sopracciglio
.
<<
Parli molto nel sonno,e in questi due
giorni,continuavi a pronunciare il suo nome…
>> spiegò Maya.
<<
… inoltre,non ci siamo dimenticate la scena in
libreria,miss fazzolettino ! >> concluse Tiffany.
<<
Allora? È bello? Io non l’ho ancora visto!
>> si lagnò Rachel,affranta.
<<
è bello come un dio ,Rachel >> dissi,senza
pensare.
<<
Concordiamo tutte. Allora? Bacia bene? >>
continuò Chris.
Io le tirai un
cuscino << Chris! >>
<<
ma che vuoi? Non vi siete dati neanche un bacio?
>>
<<
N… no…. Ci siamo… solo
abbracciati,ecco tutto
>> ammisi,nascondendo la testa nel cuscino.
Urlacchiarono
felici,abbracciandomi .
<<
OK,LA PROSSIMA USCITA è QUELLA DEL BACIO
>> Sentenziò Tiffany. Io
m’irrigidì.
<<
Cosa!? >>
<<
perché quella faccia? >>
deglutì,sonoramente.
<< Bacio… oddio… no!
Non…
voglio… è presto! >>
<<
Cosa?Non vuoi?ma dai,un bacio innocente! Perché
sei così negativa? >>mi chiese Rachel,con
dolcezza.
Presi un respiro
profondo,guardandole negli occhi
<< Ho paura … >>
<<
C’entra … Black? >>mi chiese
Maya,cingendomi le spalle.
<<
Non nominare il nome di quel verme! >>
piagnucolai,asciugandomi le guance.
<<
bella,devi dimenticare quell’episodio! >>
mi consigliò chris,passandomi un fazzoletto.
Come potevo
dimenticare quell’episodio? Non si può
dimenticare la sera in cui si era ad un passo dall’essere
violentata!
<<
Non ci riesco… io… >> annusai il
fazzolettino,e l’odore mim colpì il naso :Edward.
<<
è …il suo fazzoletto >>
mormorai,inspirando quel fazzoletto.
<<
Ti piace,vero? >> mi chiese Rachel,con un
sorrisino.
<<
Troppo. >> risposi io,triste.
<<
Ehi… >>
Clarissa era
sulla soglia della mia camera,avvolta in uno
scialle.
Mi venne
incontro,alzandomi il mento,con fare materno
<< Come mai sei così triste all’idea
di amarlo? >>
<<
perché… Clarissa! Io non sono adatta a lui! Lui
è nobile,generoso,tenero…
bellissimo,dolce,sensuale… io non sono adatta a
lui…
>>
<<
Smettila di dire stronzate,Bella >> mi
riprese Clarissa,con tono severo.<< Non ti nascondere,e
ammetti il fatto
che ti spaventa questa situazione. Solo perché quel verme ti
ha fatto del
male,non vuol dire che ti devi chiudere come un riccio,isolando le
persone che
ti amano. Vivi la tua vita,Bella. >>
Pochi attimi di
silenzio. Nessuno osavo contraddire
Clarissa.
Mi
alzai,andandole incontro,abbracciandola.
<<
Grazie >> le dissi,mentre mi stringeva a
se.
<<
Quando vuoi,piccolina >>mi sussurrò
all’orecchio,per poi uscire.
SETTE ORE
DOPO…
<<
Mi tremano le gambe! >> bisbigliai a
Rachel,mentre mi sistemava il vestito.
<<
uff,Bella! Dai! Andrà tutto bene! Ora muoviti ad
entrare! >> mi spinse nella libreria,rimanendo fuori.
Mi diressi nella
sezione dei classici,agguantando una
copia di “ Romeo & Giulietta”e,sedendomi a
terra,la lessi,distrattamente.
<<
Ehi >>
la voce vellutata
che aspettavo .
alzai gli
occhi,sorridendo,in maniera troppo timida
<< Ehi >>
<<
Cosa leggi ? >> mi chiese Edward,sedendosi
vicino a me . eravamo vicini,i nostri gomiti potevano quasi
sfiorarsi.
<<
Romeo & Giulietta >> dissi,passandogli
il libro,per farglielo vedere.
<<
Ti piacciono i classici >>
constatò,ridandomi il libro.
<<
Molto. A lei,invece? Le piacciono i classici?
>>
<<
Mi piacerebbe se cominciassi a darmi del
“Tu”,Bella. Mi fai sentire vecchio >>
ridacchiammo,sommessamente.
<<
Ok,Edward >> enfatizzai il suo
nome,facendolo ridere. Il negoziante tossì,come per attirare
l’attenzione.
Grazie al cielo,eravamo dietro agli scaffali!
<<
Allora? Ti piacciono i classici? >> gli
chiesi,guardandolo. I suoi occhi ambrati erano … incantevoli.
<<
Molto,passerei la nottata a leggerli. >>
rise,come se avesse detto una battuta.
<<
Perché ridi? >> gli chiesi,curiosa.
<<
Niente. Stavo… ripensando ad una cosa. Allora
>> cambiò discorso << Ti
esibisci anche stasera? >>
Negai,scotendo la
testa << No,abbiamo la serata
libera. Menomale >>
<<
Allora che ne dici di venire con me? Voglio
farti vedere una cosa >>
Oddio. Cosa?
<<
Stasera? >>
<<
No,adesso. Certo,è uno spettacolo che si vede
meglio soprattutto la sera,ma possiamo andarci adesso,se ti va. Mi
piace la tua
compagnia >>ammise,spostando lo sguardo. Io
arrossì.
<<
Va bene,accetto >>mormorai,mentre si
alzava. Mi tese la mano,e l’afferrai.
<<
Ti sta bene il blu >> osservò,mentre mi
sistemavo il vestito.
<<
Ti ringrazio del complimento >> arrossì,se
possibile,ancora di più.
Uscimmo dal
negozio,mano nella mano.
16 Novembre 1889
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Capitolo 5 *** 100 Anni ***
Non
ho resistito… la mia Bella e
il mio Edward,avranno una songs insieme!
È
banale,perché non l’ho creata
io,ma ci stava molto bene.
Spero
che questo cap vi piaccia
,come vi piacciono i vestiti di Bella che metto a fine capitolo! XD
Sono
belli vero? Se fate le
brave,o i bravi,vi dico dove li prendo!
Buona
lettura,e ringrazio infinite
chi mi ha messa nei preferiti,chi legge e chi
recensisce…insomma,tutti!
Ah,nella
canzone,il blu è
Edward,il viola è Bella,mentre il Rosso scuro è
quando cantano insieme
Buona
lettura!
Edward
POV!
NESSIE:
questo capitolo te lo
dedico con tutto il cuore e l’amicizia che mi lega a te.
Ti
voglio bene,amore della mamma.
Per sempre.
Always.
100
ANNI
<< Dove mi stai
portando,Edward? >> mi chiese Bella,non tanto tranquilla.
Sentivo i
battiti del suo cuore più forte delle altre volte,e il suo
profumo mi
solleticava il naso.
<< Ti fidi di me,Bella?
>> le chiesi,prendendola per i polsi.
<< S…
sì,certo. Perché?
>>
la presi in spalla,provocandole
un urletto di
spavento,e,ad andatura umana,corsi verso il mio posto. Lo definivo
così,perché
non ci andava mai nessuno,e perché era incantevole. Proprio
come Bella.
Era aggrappata a
me,probabilmente con tutte le sue forze,e sentivo il suo respiro sul
mio collo.
Era caldo,perfetto.
<< Edward?Dove stiamo
andando? >> mi chiese,per la seconda volta.
<< Non hai
pazienza,Bella. >>
<< Lo so.
>>
ridacchiò,facendomi ridere.
Percorsi pochi chilometri con
lei in spalla. Il suo calore sulla mia schiena… era
incantevole la sensazione
che provavo.
I miei occhi caddero sulla sua
caviglia: una piccola rosellina blu faceva capolino,tatuata
elegantemente.
<< Che bella rosa
>> le dissi,toccando il tatuaggio con le dita.
<< Grazie. È
il mio fiore
preferito >>sbaglio,o c’era una nota di
malinconia nella sua splendida
voce?
Alice aveva ragione.
Infatti,poco più avanti,trovai un cespuglio di rose
blu,appena sbocciate.
Ne raccolsi una,passandogliela
dietro.
Il suo respiro si fermò per
pochi istanti.
<< Grazie
Edward..è…
bellissima >>era commossa,a giudicare dalla voce.
Sorrisi. Ogni volta che
pronunciava il mio nome,sentivo un calore dentro di me,inimitabile.
La posai delicatamente per
terra,mettendole le mani sugli occhi.
<< Che fai?
>> mi
chiese,presa alla sprovvista.
<< Non sbirciare
>>
le ordinai,facendola girare verso il paesaggio.
<< Posso guardare,ora?
>>
<< Va bene…
benvenuta nel
mio posto >> le tolsi le mani dagli occhi,e rimase
incantata.
La cascata davanti a
noi,lasciava cadere l’acqua con un suono rassicurante e
cristallino,facendole
formare un lago,limpido.
Il bosco che ci circondava era
ricoperto di un sottile strato di acqua ghiacciata,e i fiori del prato
erano
quasi tutti chiusi,dato che il sole se ne stava andando,attraverso le
montagne
da cui partiva la cascata.
<<
è… oddio,è bellissimo
! >> esclamò lei,ammirando il paesaggio.
<< Mi fa piacere che ti
piaccia >>
<< Scherzi? Non ho mai
visto niente di più bello e suggestivo ! >> io
qualcosa di più bello
l’avevo già visto: ed era lei,con tutti i suoi
pregi,i suoi difetti… Bella.
Mi avvicinai di più al
laghetto,fermandomi
a pochi metri della riva. Mi tolsi il giaccone,adagiandolo a terra.
<<
Vieni >> le tesi la mano,che
afferrò,dolcemente.
La feci sdraiare sul mio
giaccone,per non farla bagnare,mentre io mi ci sdraiai
accanto,osservandola.
<< Così ti
bagni >>
mi disse lei.
<< Non
preoccuparti,Bella. Goditi il paesaggio >> le consigliai.
Sorrise,assumendo l’aria
rilassata.
Senza pensarci,le presi la
mano,che si trovava vicino al suo viso. Lei ricambiò la
stretta,mentre,a bocca
chiusa,canticchiava .
Una melodia familiare …
troppo
familiare.
<< Bella
>> la
chiamai,sorridendo << cOme fai a sapere la mia canzone?
>>
fu un attimo: il suo viso
bianco diventò immediatamente rosso porpora,e i suoi occhi
erano bassi,mentre
mormorava << Ecco… ieri sera,mentre eravate
nel vicolo…>> si
corresse << Mentre eri nel vicolo… stavi
canticchiando questa canzone… e
mi è piaciuta molto,ecco. >>
Incredibile: le piaceva la
canzone… la nostra canzone,che avevo scritto un giorno fa.
“ Vorrei incontrarti tra
cent’anni
Tu pensa al mondo tra
cent’anni
Ritroverò i tuoi occhi neri
Tra milioni di occhi neri
Saran
belli più di ieri…
Vorrei incontrarti tra
cent’anni
Rosa rossa tra le mie mani
Dolce profumo nelle notti
Abbracciata al mio cuscino
Starò sveglio per
guardarti
Nella luce del mattino…
Questo amore più ci
consuma,più
ci avvicina
Oh,questo amore,è un faro
che
brilla… “
Quello
che non prevedevo era lei che,nel nulla,cominciò a
cantare…improvvisando,cambiando la canzone.
Con
la sua voce melodiosa.
“Vorrei
incontrarti fra cent’anni anni
combatterò
dalla tua parte
perché
è tale il mio
amore,che per il tuo bene,sopporterei
ogni male”
“Vorrei incontrarti tra
cent’anni
Come un gabbiano volerò
Sarò felice in mezzo al vento
Perché
amo e sono amato
Da te che non puoi cancellarmi
E cancellarti non posso”
“ Io..
voglio amarti
voglio averti
e dirti quel che sento
abbandonare la mia
anima,chiusa dentro nel tuo petto”
“
Chiudi gli occhi dolcemente,e non ti preoccupare,entra nel mio cuore
e lasciati andare…
Oh,questo amore,più ci
consuma
più ci avvicina…
Questo amore,è un faro che
brilla…
In mezzo alla tempesta,
in mezzo alla tempesta,senza
aver paura…”
“ vorrei incontrarti tra
cent’anni
pensa al mondo tra cent’anni
ritroverò i tuoi occhi neri,
tra milioni di occhi neri
saran belli più di
ieri…”
Rimasi
a guardarla,sorpreso e attirato da lei,più forte
delle altre volte.
Quell’angelo
aveva cantato con me… per me.
Dopo
la canzone,non spiccicammo più parola,e,verso tarda
sera,vidi i suoi occhi
chiudersi. Si
era addormentata,e sembrava l’angelo più bello
sceso in terra.
Osservai
la sua bocca rossa,con le labbra a forma di
bocciolo,carnose,con la voglia di farle mie,per sempre.
I
capelli liberi,che le incorniciavano il viso a cuore,il
suo corpo,fasciato dal vestito blu,che si posava divinamente con la sua
carnagione.
La
sua mano,intrecciata nella mia.
<<
Edward… >> sussurrò
Bella,dormiente.
Parlava nel sonno.
Si
girò,aderendo al mio corpo gelido,e abbracciandomi.
Rimasi
spiazzato,dato che non sapevo come comportarmi.
L’abbracciai,baciandole la testa,la fronte…
Arrivai
alla bocca e,leggero,le diedi un bacio a fior di
labbra. La vidi sorridere.
<<
Edward… ti amo… >>
mormorò,dolcemente,ancora dormiente.
<<
Anche io,amore mio >> risposi,pur sapendo
che non mi sentiva.
Passai
la notte a guardarla,ad ammirarla dormire.
Lei,il
mio angelo.
Ti
amo,Bella.
17
Novembre 1889
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Capitolo 6 *** Dolcezza Infinita ***
Ma
ciao angeli!
Rrieccomi!La rompipalle è
tornata,per perseguitarvi con un altro cap… poveri voi! XD
Anyway,vi è piaciuto il precedente
cap? Questo cap è Bella Pov.. ah,i vestiti: è
stata una faticaccia
trovarli,credetemi! Ho girati siti gotici,ottocenteschi…
mamma mia,che fatica!!
Per chi aspetta My Heart: il
capitolo è quasi concluso… ma abbiate
pietà! Non sono capace a descrivere scene
di sesso!siate clementi,eh?
Consiglio autrice : quando
arrivate alla frase “ sentivo il mio cuore in gola
“… ascoltate My
immortal,degli Evanescence. È grazie alla melodia di quella
canzone,che è
venuto fuori il….
Surprise!Lo scoprirete solo
leggendo ( e vivendo XD! )
Buona lettura!
DOLCEZZA
INFINITA
<< Clarissa,ti spiace se stasera
non mi esibiscO? Sono
un po’ stanca,e non darei il meglio di me…
>> mormorai sottovoce,a
Clarissa.
Quest’ultima mi
guardò,alzando un sopracciglio,per poi distendersi in un
sorriso <<
Dai,stasera ti copro io. Ma rientra presto,chiaro? Non alle otto della
mattina…
>>
Le saltai al
collo,contenta. << Grazie! Grazie ! Grazie!
>>
Filai in camera mia,e
andai subito vicino al mio comodino.
Lì,appoggiati,c’erano il fazzoletto di
Edward e ,in un vaso, la rosa blu che mi aveva regalato.
Annusai la
rosa,ripensando al suo viso,al suo odore… arrossì
all’istante,sdraiandomi sul
letto.
Mancavano tre ore… tre
ore e l’avrei rivisto… ancora.
Canticchiai la nostra
canzone,sdraiata bella comoda sul letto.
Ormai,pensavo a lui
giorno e notte. Era come una droga per me. Non potevo più
farne a meno.
Era stata così bella,la
sera prima. Mi aveva riportata a casa in braccio,dato che
dormivo,chiedendomi
se mi andava di vederci anche il giorno dopo. Io,mezza dormiente,avevo
risposto
di sì,e lui aveva sorriso,baciandomi la fronte. E quel
piccolo bacio sulla
fronte,mi aveva scaldata il cuore.
Probabilmente,mi persi
in speculazioni,dimenticandomi di guardare l’ora. Ci feci
caso dopo quasi due
ore.
un rumore alla finestra
mi fece alzare,con fare circospetto. Fuori,sul balcone,c’era
Edward,seduto
sulla ringhiera,che mi guardava.
<< Oddio!Edward,
scendi! >> sussurrai spaventata,mentre ridacchiava.
<< Bella,ho un
equilibrio perfetto… sei pronta? >>
Mi guardai,toccando la
stoffa del vestito. << Non sei stato molto preciso. Non
sapevo cosa
mettermi >>
<<
Così sei
perfetta. Vieni, >> allargò le
braccia,avvicinandosi.
<< Che fai?
>> chiesi,curiosa.
Lui si
avvicinò,afferrandomi ,e prendendomi in braccio. La mia
testa era appoggiata al
suo petto… forse un po’ più
giù,dato che non sentivo il battito del cuore.
<< Tieniti,ok? E
chiudi gli occhi >> mi disse,tenendomi stretta.
<< Chi ti dice
che
non sbircerò? Ehi! >> mi aveva
bendata,all’improvviso. Traditore…
non so come riuscì a
scendere dal balcone con me in braccio,ma sta di fatto che,dopo poco,mi
depositò a terra,dolcemente.
<< Posso
togliermi
la benda,adesso? >> chiesi,mentre mi liberava dalla
stoffa con cui mi
aveva coperto gli occhi.
Eravamo nel nostro
piccolo paradiso.
Lo vidi armeggiare con
una coperta,poi,con noncuranza ,si avvicinò a me,prendendomi
per mano.
Mi fidai.
Percorremmo la stradina
che portava alla cascata e,con un po’ di fatica per colpa
della mia
sbadataggine,scalammo la parete rocciosa,finendo dietro la cascata,in
una
grotta umida.
La luce della
luna,filtrava attraverso l’acqua che scendeva,dando alla
grotta,un non so ché
di magico.
<< Accidenti…
>> commentai,mentre
osservavo il paesaggio da quella altezza. Era ancora più
bello.
Edward mi riprese di
nuovo per mano,portandomi più vicina alla cascata. Io ,che
già avevo
paura,rabbrividì << Perché ci siamo
avvicinati così tanto? >>
Lui sorrise,fermandomi
il cuore << Ti fidi ? >>
Guardai
l’altezza,capendo le sue intenzioni << Sei
matto? No,no,no,no… >>
feci per tornare indietro,me lui,con velocità,mi prese in
braccio << Mi
ringrazierai >>
<< Ne dubitoooo !
>>
aveva saltato. Con me in
braccio. Stavamo per spiaccicarci sull’acqua del lago. Sotto
la forza della
cascata. Pazzo!
Realizzai dopo,che ero
praticamente avvinghiata a lui,mentre urlavo. Lui,invece,era
tranquillissimo,come se fosse una cosa normale,buttarsi da una cascata.
Entrammo
nell’acqua,riaffiorando subito. Mi aveva tenuta stretta a
sé ,e i nostri volti
erano così vicini…
Mi schizzò
l’acqua,ridendo.
Io ricambiai il
favore,affogandolo. Lui,allora, mi prese per i fianchi,portandomi
giù con lui,e
bloccandomi tra le sue braccia.
Continuammo a lottare
per un po’. Nell’aria,si sentivano solo le nostre
grida felici,le nostre
risate.
<< Freddo?
>> mi chiese,abbracciandomi nell’acqua. Volevo
rispondere di no,ma i
brividi e la pelle d’oca mi tradivano.
Sempre in
braccio a lui,uscimmo dal laghetto. Lui mi
depositò sulla coperta,passandomi la sua camicia bianca e la
sua mantella,per
non prendere freddo.
Lo guardai: era
illuminato dalla luce fioca della luna,a petto nudo. I pettorali e gli
addominali seguivano linee perfette,la pancia piatta,la pelle
bianca… era
bellissimo.
I capelli erano più
scuri,a causa dell’acqua,e ricadevano, più
disordinati del solito,sulla sua
fronte liscia,rendendolo … seducente.
<<
Così ti ammali
>> dissi,mentre si sedeva vicino a me.
Lui scosse la testa.
<< Non accadrà,fidati >>
<< Edward,copriti
anche tu >>
<< Tranquilla
>>
sbuffai,avvolgendo anche
lui con la mantella. Mi guardò,dolcemente,mentre si
stringeva a me,per rimanere
sotto la mantella.
In sincronia,ci
sdraiammo,come la sera precedente,guardandoci negli occhi. Oro e
nocciola che
si univano.
<< Parlami di te
>> mi chiese,prendendo la mia mano.
<< Cosa vuoi
sapere? >>
<< Tutto.
>>
sorrise,fermandomi il cuore. Non riuscivo a staccargli gli occhi
disosso. Era
troppo… perfetto. Il paesaggio sfigurava,confronto a lui. Mi
focalizzai sul suo
viso,cercando di non
perdere lucidità.
Ma non era per niente facile…
<< Non saprei che
dirti…fammi qualche domanda >>proposi.
<< Come sei
finita
al Moulin Rouge? >>mi chiese,dolcemente.
<<
Ecco… sono
arrivata al Moulin
Rouge all’età di
quindici anni. Prima abitavo con i miei genitori a Forks,una cittadina
completamente diversa da Parigi. Ho vissuto in quel paese per due anni,
poi ci
siamo trasferiti qui,ma non nel quartiere di Pigalle.
Solo che… una
notte,qualcuno entrò in casa nostra,dandole fuoco.
Mia madre e mio padre
riuscirono ad uscire,grazie ad un aiuto esterno,ma io rimasi
intrappolata nella
mia stanza,che prendeva fuoco troppo velocemente…
>>vidi i suoi occhi
sbarrati dal terrore << .. Poi… qualcuno
riuscì a portarmi fuori,solo che
non mi ricordo chi mi ha salvata. Sono uscita dopo poco ,ma i soccorsi
si erano
già dileguati… i miei genitori mi credettero
morta,così,rimasi sola. Pochi
giorni dopo,però,incontrai Charles,che mi portò
al locale. Fine della storia.
>>
Lo guardai: fissava il
cielo,pensieroso,e stringendo la mia mano con più
intensità .
Si girò ,riallacciando
il contatto tra i miei occhi e i suoi << Quando sei nata?
>>
<< è
importante?
>>
<< Abbastanza
>>
<< Il 26 gennaio
del 1872
>>
<< Manca poco
più
di un mese >> osservò,sorridendo.
<< Evviva
>>
esultai senza entusiasmo,facendolo ridere. << Qual
è il tuo colore
preferito? >>
<< Il blu
>>risposi,sicura.
<< Il blu ti sta
bene >>
<< Grazie
>>
arrossì,decidendo di staccare il contatto tra noi.
Rimanemmo non so quanto
tempo a parlare. Voleva sapere tutto di me: i miei libri preferiti,i
miei cibi
preferiti,che musica preferivo…
Quando calò il
silenzio,mi misi seduta,osservando il lago. Lui mi
imitò,cingendomi le spalle
con il braccio. E via! Il mio cuore prese il volo.
<< Non ti
arrabbiare >> mi disse,stringendomi a sé.
<< Per cosa?
>> chiesi ingenuamente. Il suo viso si distese in un
sorriso furbo.
Oh,no.
<< Non provarci !
>> lo avvisai. Troppo tardi.
Mi prese in
braccio,correndo verso il lago,e lanciandosi dentro l’acqua
,portandomi con sé.
Riaffiorammo. Io,gelida.
Lui, che rideva sguaiatamente.
<<
Folle… >>
mormorai,schizzandolo con l’acqua e allontanandomi . Per
tutta risposta,lui mi
trascinò tra le sue braccia,facendo aderire il suo torace
con le mie mani.
Sentivo il mio cuore in
gola. Batteva così forte,da farmi persino male!
Mi posò un bacio sulla
fronte,carico di dolcezza. Mi sciolsi quasi completamente,mentre
appoggiava la
sua fronte al mio collo,depositando un bacio sulla mia scapola.
Poi,con lentezza e
dolcezza,si avvicinò al mio viso. I nostri nasi si
sfiorarono,e poi… toccò alle
nostre labbra.
Mi stava baciando. Non
potevo crederci.
Chiusi gli
occhi,assaporando quel momento che sognavo dal nostro primo incontro.
Lui mi strinse a sé,con
dolcezza infinita,senza staccare le sue labbra dalle mie.
Ci dammo dei piccoli
baci,mentre mi accarezzava il viso,con gentilezza. Sentivo le mie
guance andare
a fuoco,ma era la sensazione più bella del mondo.
<<
Grazie…
>> sussurai,come una stupida. Le sue labbra si distesero
in un sorriso.
<< Grazie a
te,mia
piccola rosa blu >>
mormorò
,cullandomi.
Con dolcezza infinita.
18
Novembre 1889
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Capitolo 7 *** Mi sarei mai stancato di lei? ***
Salve! Perdonate il
ritardo,ma ho avuto un piccolo
contrattempo… ovvero:mamma infuriata,sequestro
computer…
Anyway,per chi aspetta My
Heart,porto liete notizie: il
capitolo è quasi pronto,forse lo posto domani o
dopodomani,ma non oltre questo
lasso di tempo,quindi… vi prego,portate pazienza!
Ritornando a Moulin Rouge: vi
è piaciuto il cap
precedente,vero? Il bacio me lo sono sognata (lavoro mentre
dormo… che
diligente! XD )e ‘ho subito scritto! Eccovi un altro
cap,spero vi piaccia.
Buona lettura!
MI
SAREI MAI STANCATO DI LEI?
Ero
io. Come avevo
fatto a non capirlo subito?
Quella
notte,l’avevo salvata io dall’incendio
,l’avevo accolta tra le
mie braccia,depositata sul terreno e salvata dalle fiamme.
Eppure,era
così cambiata in quei pochi anni. Era diventata una
donna,adesso. Di cui ero pazzamente innamorato.
La
guardai,sdraiata nel suo letto,avvolta nel suo torpore. Coma da
pochi giorni a questa parte.
Ormai,erano
le cinque e mezza. Le sue compagne sarebbero entrate in
camera sua tra mezz’ora,ansiose di sapere come aveva passato
la serata la mia
rosa,come mai non si era esibita.
Se
me lo avessero chiesto a me,avrei risposto che,quella notte,il mio
cuore aveva ricominciato a battere.
<<
Fate piano… >>
mmm…. Tiffany e le altre stanno per entrare.
Lanciai
un ultimo sguardo a Bella,prima di uscire dalla finestra,e
dirigermi verso casa.
Durante
la corsa,non riuscivo a non pensare a
Bella,alle sue labbra carnose,che avevo reclamato,ingiustamente. Era
umana,maledizione! Cosa sarebbe successo dopo? Quando avrebbe scoperto
ciò che
ero.. quando mi avrebbe ripudiato…
Una
fitta di dolore mi bloccò,appena fuori casa. Non dovevo
pensarci.
Non ora.
<<
Stupido >> ovvio che Alice la pensi così. Mi
girai,ritrovandomi quel folletto davanti agli occhi,sorridente.
<<
Alice >> la salutai,mentre mi saltava al collo,urlando
di gioia.
<<
Lo sapevo!Lo sapevo! Che bello! >> continuava a ripetere
,mentre io,ridevo,sollevato. Bene,almeno lei,era felice per me.
<<
Eddy ! Allora? Consumato? >> Emmett,invece,non
cambierà
mai. Sesso,solo sesso. L’unica cosa,oltre a Rosalie e alla
lotta,che viaggia
nella sua mente.
A
volte mi chiedo se ho un depravato pervertito,per fratello.
<<
L’ ho baciata,e basta. È presto,non…
dovrebbe succedere
>> dissi, ,mentre Alice e Emmett mi
guardavano,stralunati.
<<
Idiota! Non puoi mollare adesso,cazzo! La ami,no? >>
esclamò mio fratello,venendomi di fronte,con fare minaccioso.
<<
Ovvio che la amo >> risposi,come se ce ne fosse bisogno.
<<
è questo quello che conta,allora. >> decretò
Alice,entrando in casa. La
seguimmo,diretti in salotto.
I
miei familiari erano lì,ad aspettarmi.
Sentivo
i pensieri di tutti,positivi e ,mio malgrado,negativi.
“
Lo sapevo,Edward! È quella giusta! “ pensava mia
madre,Esme,al colmo
della gioia.
“
Stupido! Idiota! Ma che hai combinato,pezzo di scemo?
Porterà guai,lo
sai ! “ Rosalie,la moglie di Emmett. Gentile come suo solito.
“
Vai Ed! “ Jasper,marito di Alice e fratello di Rosalie,di
poche
parole,ma conciso. Una dote di lui che apprezzo molto.
“
Sono felice per te,Edward. Ma dovrai essere prudente “ come al solito Carlisle
,mio padre, la
prende con filosofia,cercando di nascondere la preoccupazione per me.
<<
Grazie per il sostegno >> parlai,ringraziandoli. Rosalie
si girò,furente,fulminandomi con lo sguardo. La
ignorai,salendo in camera mia.
Mi
stesi sul divano,riordinando le idee. Ma ,l’unica cosa che
avevo in
testa era lei,Bella.
Presi
carta e penna,cominciando a scrivere.
**********
<<
Bella,tocca a te,sei pronta? >> sentivo la voce di
Clarissa,da dietro il sipario,mentre “orchestrava “
la serata.
Pochi
istanti e ,sul palco,comparve Bella,avvolta da un bustino rosa e nero. I
capelli,erano ricci. Era
bellissima,anche troppo.
I
pensieri degli uomini accanto a me,mi davano sui nervi. Ero geloso,e
lo sapevo benissimo. La mia Bella,non doveva essere toccata da
nessuno.
<<
Edward,datti una calmata. Mi stai distruggendo il tavolo
>> mi avvertì Charles.
<<
Come… non riesco a sopportare che… la guardino,e
dovessi
sentire i pensieri che le loro menti malate e perverse producono. Non
resisto
>> sibilai,mentre
sorrideva. E
adesso perché ride?
<<
Edward,è normale,credimi. Anche quando si esibiva
Clarissa,provavo le stesse sensazioni. Cerca di moderarti,potresti
combinare
disastri,te lo dico per esperienza >>
<<
Quanti >>
<<
Quanti cosa? >>
<<
Quanti ne hai uccisi per questo motivo
>>perché
chiederglielo,se potevo leggerglielo
nella mente?
<<
Cinque. E non me ne pento. >> sorrise,soddisfatto.
Una
fragranza raggiunse il mio naso. Bella si stava avvicinando.
Come
tutte le sere,scendeva dal palco,faceva il giro della sala,e
tornava sul palco,per il finale.
Passò
di fianco a me,sfiorandomi la spalla con la mano,
ma io gliela presi,baciandogliela. Lei
arrossì,tornando sul palco.
A
fine spettacolo,un applauso si levò attorno a me. Ovvio.
Schifosi
pervertiti.
<<
Vado Charles. A domani >> lo salutai,uscendo dal pub. Mi
arrampicai fino al balcone della camera di Bella,in attesa di lei.
Non
vedevo l’ora di abbracciarla,di sentirla vicino a me.
Aprì
la porta,sedendomi sulla sedia nell’angolo,al buio,proprio
mentre
lei entrava di corsa,afferrava l’asciugamano,e filava in
bagno. Non si era
accorta di me.
Pochi
minuti,e sentì i suoi passi leggeri avvicinarsi.
Guardai
vicino a me: la camicia da notte di Bella,penzolava a pochi
centimetri da me.
Non
poteva rimanere lì. Si sarebbe tolta
l’asciugamano,si sarebbe
messa a nudo.
“
Edward,ora esci,poi ritorni “ pensai,mentre mi alzavo.
“
Ma che fai? Rimani! “ eccola,la parte meno nobile di me.
Mi
nascosi sul balcone,confondendomi nella notte,rimanendo a guardare.
Ero pur sempre un uomo,no?
Eccola,mentre
chiude la porta dietro di se,avvolta nell’asciugamano
rosso scuro,tutta bagnata.
Si
avvicina alla camicia da notte,con in mano la biancheria intima.
Apre l’asciugamano,voltata. Vedo solo la schiena,la sua curva
dei fianchi e i
suoi glutei.
Sono
perfetti . sodi,seducenti.
Inghiotto
il veleno che sgorga dai miei denti,mentre bella calava la
camicia da notte sopra il suo corpo.
Raccolse i capelli in una
treccia,e si avvicinò alla finestra.
Uscì
nella notte,senza vedermi,inspirando l’aria.
<<
Bella >> mormorai,facendola voltare.
<<
Edward! >> mi salutò lei,sorridendo. No,non
fare così.
Sei troppo bella per un mostro come me.
Non
ci riesco,ho bisogno delle sue labbra. Le pretendo.
Mi
avvicinai ,sollevandole il viso.
Appoggiai
le mie labbra sulle sue,mentre sentivo le sue mani nei miei
capelli. La sua bocca sulla mia,era come un toccasana. Perfetta ,che si
modella
con le mie labbra,mentre con dolcezza e calma,mi ama.
Appoggio
la mia mano sui fianchi,mentre l’altra accarezza il suo viso
accaldato.
Si
stacca da me,guardandomi negli occhi.
<< Ciao >> le
sussurrai,dolcemente. Lei
sorrise,abbagliandomi e scaldandomi il cuore.
<<
Ciao… >> mormorò,per poi
rabbrividire. Giusto,io ero
freddo come l’aria di neve che tirava quella sera.
Entrammo
in camera,e si mise una vestaglia pesante,per scaldarsi.
Ci
sdraiammo sul suo letto,abbracciati. Le porsi una busta,con la mia
“fatica” di questo pomeriggio.
<<
per me? >> chiese,accettando la busta.
Io
annuì,mentre leggeva.
Sul
suo viso apparirono due lacrime,che asciugai,con la bocca. Erano
salate.
<<
io… è bellissima,grazie! >> mi
ringraziò
commossa,baciandomi leggermente le labbra.
<<
Ora sai cosa penso >> le dissi,mentre si stringeva a me.
<<
Grazie >> sussurrò,con una nota di sonnolenza.
La
coprì,mentre perdeva i sensi,a causa del sonno. La strinsi a
me.
Fuoco e ghiaccio che si abbracciavano.
Mi
sarei mai stancato di lei?
Della
sua voce candida,del suo odore meraviglioso,del suo corpo
perfetto e armonioso che in questo momento mi abbracciava,della sua
anima
gentile,dolce,timida e seducente?
No,mai.
Ti
amo,mia dolce bella.
Ma
tu,puoi amare un mostro come me?
19
Novembre 1889
|
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Capitolo 8 *** Non essere sciocca,amore mio ***
Hola ragazze mie! Eccovi un
altro cap… sperando sia
migliore di quello di My heart…
Anyway
,non è un cap allegro,vi ho avvisate.
Oddio,non è triste,ne allegro…diciamo,normale. Si
capisce in
particolare,l’amore che Edward prova per Bella,ma niente di
più.
Lettrici
avvisate,autrici sollevate (non so
cosa c’entra,solo che oggi sono felice,e sparo cavolate ! XD)
Buona
lettura angeli miei.
NON
ESSERE SCIOCCA,AMORE MIO
<<
Oh,come siete carini! >> esclamò Chris
,abbracciandomi. Io,seduta nel salottino,avevo in mano la busta di
Edward,rossa
come un peperone maturo. Tra dieci minuti,il mio angelo,sarebbe passato
a
prendermi,per fare un giro in paese,e quella stupida già
pensava a quando lo
avrei salutato.
<< Vi
bacerete? >> mi chiese,su di giri.
<<
Ehm… credo di sì. Ma,ti prego,non metterti a
urlare,per favore ! >>la
implorai.
Lei
annuì,poco convinta e scattò in piedi.
<<
Che
c’è? >> le chiesi,allarmata. Lei mi
rivolse un sorriso caloroso .
<<
Penso sia arrivato Edward. Ho sentito la voce di Clarissa che lo faceva
entrare
>>
sbiancai
<< Ma io non sono pronta! Non posso uscire con questo
vestito! >>
Indossavo un
vestito rosso,pesante,dato che il paesaggio fuori
era completamente innevato,e la temperatura troppo bassa.
<<
Stai benissimo,invece. Dai,muoviti! >> mi
incitò Chris,mentre mi alzavo
in piedi. In quel momento,entrò Clarissa,seguita da lui.
Alto,vestito di
nero,con i capelli ramati spettinati. Il mio angelo personale. Il mio
sole .
Edward.
Arrossì
immediatamente,non appena i nostri occhi si incontrarono. Mi rivolse un
sorriso,venendomi incontro,e prendendo la mia mano.
La sua era
gelida,come sempre. Ma non potei dire lo stesso dello sguardo,caloroso
e ,
terribilmente perfetto.
<<
Buongiorno,amore >> mi salutò,accarezzandomi
la guancia.
Avevo il
cuore che stava bruciando. Oh,ma come facevo ad amarlo così
tanto?
<<
ciao … >> mormorai,perdendo il filo del
discorso. Le sue labbra si erano
già impossessate delle mie,dolcemente.
Sentì
Chris
trattenere il respiro,e Clarissa sorridere. No,vi prego,non fatemi fare
figure!
<<
Andiamo? >> mi chiese,porgendomi il braccio. Io
annuì,ancora rimbambita
dal suo bacio.
Uscimmo dal
Moulin Rouge,raggiungendo un carrozza,che ci portò a Parigi.
Andammo alla
nostra libreria,perché doveva prendere un libro,e
poi,facemmo un giro per il
paese,così affollato.
<<
Bella,stai bene con questo vestito! Perché ti fai di questi
problemi? >>
mi disse,per la centesima volta che mi lamentavo. Odiavo quel
vestito,non c’era
niente da fare!
<<
Non
mi piace come mi sta. Mi fa sembrare una balena in soprappeso
>>
ribattei,facendolo ridere.
<<
Una
balena in soprappeso terribilmente bella >> disse
lui,ridendo.
<<
Ridi,ridi >> lo scimmiottai,mettendo il broncio,e
facendolo ridere ancora
di più.
Passammo
davanti ad un gruppo di ragazze,sicuramente in età da
marito, e,accortami degli
guardi che lanciavano a Edward,decisi di aumentare il
passo,infastidita. Lui
rallentò,apposta.
<<
Perché corri? >> mi chiese,sempre dolce.
<<
Non
te lo dico. Mi prenderesti per scema. >>
<<
Non
lo direi mai. >>
<<
Quelle lì >> indicai le ragazze,con un cenno del capo. Lui le
guardò,e loro distolsero lo sguardo,ridendo come
oche.
Lui
scoppiò
a ridere e,prendendomi alla sprovvista,mi afferrò il viso
delicatamente,baciandomi . le ragazze,ora,mi lanciavano sguardi carichi
d’odio.
Oh,così si ragiona!
<< Ho
soddisfatto la tua sete di vendetta? >> mi chiese,mentre
riprendevamo a
camminare. Io annuì,contenta.
Chiacchierammo
per un bel po’, finché no raggiungemmo,come al
solito,il nostro luogo. Il
nostro piccolo paradiso.
Si
sdraiò
sull’erba,ma io rimasi in piedi,a guardare il luogo.
Lui rimase
spiazzato,non vedendo la mia figura sedersi vicino al suo corpo
<< Non ti
siedi? >>
Io negai con
la testa,osservando meglio il posto. E poi,non mi sarei mai seduta
sulla neve.
Lui
sbuffò,alzandosi,e prendendomi per mano <<
Cosa ti frulla nella testa?
>>
Sorrisi. A
quanto pare,anche se ci frequentavamo da poco,mi conosceva bene.
<< Ci
vorrebbe una casetta per noi,qui >> dissi,indicando lo
spazio vicino al
lago << Così possiamo venire qui anche con
brutto tempo >>
<<
Non
è una brutta idea. Ci penserò,va bene?
>>
<< Va
bene >> acconsentì,osservando il lago
ghiacciato. Lui mi porse una borsa
nascosta dietro al cespuglio.
Lo
guardai,interdetta << Cos’è?
>>
<<
Aprila >>
la aprì.
Dentro c’erano due paia di pattini per il
ghiaccio,bianchi,con i ricami
argentei.
<<
Pattiniamo? Davvero? >> gli chiesi,contenta come una
bambina. Lui annuì,e
io gli saltai praticamente addosso,buttandogli le braccia la collo.
<<
Graziegraziegraziegrazie! >> esclamai,mentre rideva
melodiosamente.
Mi aiutò
a
mettere i pattini,e mi accompagnò vicino al laghetto.
<< Ma
è sicuro? >> chiesi,mentre si lanciava nel
pattinaggio. Lo osservai:
pattinava aggraziato ,si sentiva solo il suono delle lame che
sfregavano sul
ghiaccio. Lo raggiunsi,prendendolo per mano.
Ridemmo per
la maggior parte del tempo,a causa delle mie cadute,causate dalla sua
visione
celestiale.
Ormai,non
riuscivo più a pensare,a quando la mia vita era senza la sua
presenza. Era come
se ci conoscessimo da una vita intera.
Pensare a
lui,in un futuro,lontano da me,mi faceva star male. Lo amavo
troppo.
Amavo il suo
modo di fare.la sua risata,la sua dolcezza. Inoltre,mi sentivo
completa,come se
la mia vita avesse sempre aspettato lui,per continuare felicemente.
<<
Stanca? >> mi chiese,interrompendo le mie riflessioni. Io
lo abbracciai,e
lui ricambiò la mia stretta.
<<
Grazie >> mormorai,contro il suo petto.
<<
Per
cosa? >>
<<
per
tutto. Grazie d’esistere >> non lo avevo mai
detto ad anima viva,e
arrossì violentemente.
<<
Grazie a te d’esistere,mia piccola rosa blu . sei la creatura
più
sensibile,dolce e stupenda che io abbia mai conosciuto.
>>
disse,baciandomi la testa. Il mio cuore stava scoppiando dalla gioia.
<<
Edward…hai mai detto “ti amo “ a
qualcuno? >>
<<
No.
Tu? >>
<<
no.
>> ammisi,mentre mi alzava il viso.
Mi baciò
le
labbra,con la solita dolcezza. Sembrava che il tempo si fosse fermato
per noi.
Era una sensazione bellissima.
<<
Andiamo,o Charles mi bandirà dal Moulin Rouge,se ti faccio
fare tardi >>
mi disse,mentre io sussultai.
<<
Che
ore sono? >>
<< le
sei >>
<<
oh,santo cielo! Sono in ritardo! >> ci avviammo,ed
arrivammo in paese
abbastanza prima,rispetto al tempo che avevo calcolato.
<<
tranquilla,non farai tardi >> mi
sussurrò,mentre ci dirigevamo alla
carrozza.
Mi guardai
attorno: molte persone ci guardavano,scettiche e con aria di
disapprovazione.
Sentì
alcuni
mormorii ,che non mi piacquero per niente.
<<
…
Ma come fa,un gentiluomo come Cullen,a stare insieme a una come Swan?
>>
oppure << Ho sentito dire che lei è una
puttana,ma non credevo che
riuscisse ad incantare anche un uomo bello come Edward Cullen !
>>
sentì
una
fitta al cuore: avevano ragione,in fin dai conti.
Non ero
giusta per lui. Non ero nella sua stessa classe sociale,non meritavo
neanche di
guardarlo.
Sentì
Edward
sibilare,mentre mi faceva accomodare nella carrozza.
Per tutto il
tragitto,non proferimmo parola. Sapevo che lui attendeva che dicessi
qualcosa,ma me ne rimasi zitta,nel mio dolore.
Davanti al
Moulin Rouge,decise di accompagnarmi fino in camera e ,una volta
dentro,chiuse
la porta alle sue spalle. Io mi sedetti sul letto,e lui mi raggiunse.
<<
Bella,cosa c’è che non va? Fino ad una oretta fa
stavi bene,e ora hai l’aria
afflitta. >> mi fece notare.
Respirai
profondamente << Non li hai sentiti? >>
<<
Cosa ? >>
<< I
mormorii delle persone,al paese. Sai anche tu che hanno ragione.
>>l’ultima frase la dissi singhiozzante. Avevo
cominciato a piangere.
Lui mi prese
per le spalle,con forza << Ascoltami,Bella hanno torto,lo
sai bene.
Fregatene di quello che dicono. >>
Io negai con
la testa,e lui si spazientì << isabella Marie
Swan,smettila.>>
Lo
guardai,mentre mi alzava il viso. La sua espressione quasi adirata,mi
fece
tremare.
<<
Quindi… a … te non importa? >>
singhiozzai. Lui incatenò i suoi occhi ai
miei.
<< A
me importa soltanto di te,amore mio. Mi basta sapere che mi ami,per
farmi star
bene. >>mi disse,lasciandomi senza parole.
Lo baciai.
Ma non teneramente. Con foga,con un amore che andava oltre a tutto.
Lui
ricambiò.
Tracciò
il
mio labbro inferiore con la sua lingua,mentre mi teneva stretta a
sé,con una
presa ferrea.
Quello,era
per noi,il nostro primo vero bacio.
Si
staccò da
me,a mio parere troppo presto,appoggiando la sua fronte alla mia.
<<
Grazie di amarmi,Bella >>
20
Novembre 1889
|
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Capitolo 9 *** Incontro con i Cullen 1° parte ***
Uffaaa!!
Ma che pizza!! Devo migliorare…Anyway,grazie
per i commenti! Per rispondere a RockAngelz….
Si,c’erano i
pattini… certo erano diversi dai nostri,ma altrettanto
belli! Xd!
Speriamo
che questo cap vi piaccia!!! Il
capitolo scorso è quello che ha meno commenti…
*consola
il cap,che si dispera*… poverino!!
Non volete vedere un altro cap piangere,vero?? (ok,mi sono rimbambita
da sola…
d’altronde,a Natale … puoi fare quello che non
puoi fare mai!!! XD!)
Spero che questo cap vi faccia sorridere
almeno un pochino… Bella incontra Emmett!
Ne vedremo delle belle,nei prossimi cap!!
Un bacione!!
Ps: ragazze,come in My Heart… sento odore di
……….….TRA NON
MOLTO… Non dico niente….XD
Incontro
con i Cullen (1PARTE )
<<
Edward!! >>
smetto
di suonare il piano,sbuffando. Emmett che mi chiama
con il mio nome per intero? Cattivo segno…
mi
alzai dal seggiolino davanti al pianoforte,raggiungendo
mio fratello,in salotto.
<<
Cosa c’è Emmett ? >>
Mio
fratello è spaparanzato sul tappeto bianco,davanti al
camino accesso,e la sua faccia,non
mi
tranquillizza per niente.
Vicino
a lui,Rosalie e Alice. Guardo Rosalie ,che ha occhi
solo per Emmett,mentre mia sorella,mi lancia uno sguardo di intesa.
“
Edward,ho previsto “ i pensieri di mia sorella.
“
Che bello,una novità “ la sbeffeggiai,facendola
ridere.
“
Riguarda Bella “ m’informò,facendomi
cambiare tono.
“
Cha hai visto? Sta bene? “
<<
Calmati Edward >> parlò Alice,sorridendo
<< Niente di brutto. >>
<<
Sarebbe? >>
Emmett
si sedette,contento << domani,conoscerò Bella!
>>
Oh
no.
<<
Niente di brutto? Alice,è una catastrofe! Lei non
sa … >> Rosalie mi fermò .
<<
Edward,Alice ha solo previsto un incontro,niente
di brutto. Certo,l’umana l’ hai scelta
te… >>
Mi
sedetti accanto ai miei fratelli .
<<
Emmett,giura che non farai niente di insensato o
stupido >>
lui
appoggiò una mano al petto,solenne << Mi
cascasse
un albero in testa >>
Rosalie
rise,baciando mio fratello. Io e Alice alzammo gli
occhi al cielo,spazientiti. Emmett e Rosalie erano due amanti troppo
passionali,per i nostri gusti.
Ogni
posto era perfetto.
<<
Jazz! >> chiamammo io e mia sorella,non
appena Jasper entrò ne salotto.
Lui
sorrise,per poi lanciare una strana occhiata a Emmett e
a sua sorella,intenti in coccole aperte.
Si
accomodò affianco ad Alice,cingendola con un braccio.
Lui e
Alice erano tipi riservati. Non sbandieravano
il loro amore hai quattro venti,come Rose e
Emmett.
Li
avevo sempre invidiati: sembravano sempre in
sintonia,come legati da un filo indistruttibile.
<<
Ma state sempre a pomiciare,voi due? >> si
lamentò Jasper,facendo ridere me e Alice.
Emmett
si staccò da Rosalie,guardandolo truce,per poi
continuare la sua opera.
<<
Quindi Alice >>chiesi,a mia sorella <<
L’incontro con l’omone è domani?
>>
<<
Esatto. Stasera andrai da lei? >>
<<
Ovvio. Ha la serata libera >>
Emmett
si staccò per la seconda volta,esultante.
<<
Ma pensi sempre al sesso? >> mi
lamentai,facendolo grugnire.
<<
Sono un uomo,è normale. Certo,a questo punto,su di
te ho qualche dubbio. Da quanti mesi vi frequentate? >>
mi
schernì,beccandosi un cuscino in testa.
<<
un mese >> il più bello della mia vita.
<<
e ancora non hai consumato? >> mi
guardò,accennando ad un sorriso << sei
dell’altra sponda? >>
risi,tirandogli
uno schiaffo.
<<
Ed… che bello! >> esultò
Alice,risvegliandosi da una visione.
<<
Cosa? >>
<<
Vedrò Bella! >>
sbuffai
<<
pure tu? >>
<<
Domani la porterai qui,a conoscerci >>
mi
immobilizzai << Ti sbagli,Alice. Non la
porterò in
un covo di vampiri. Sei impazzita? >>
<<
Edward,non succederà niente,fidati. Anzi,a quanto
pare,io e Bella diventeremo migliori amiche fin da subito!
>> mi
tranquillizzò mia sorella.<<
provvederò io a far sembrare tutto perfetto.
Dovrò aggiungere un letto in camera tua…
>>
<<
matrimoniale >> intervenì scherzoso Emmett.
<<…
E stasera dovremmo andare tutti a caccia.
>> continuò Alice,ignorando Emmett.
<<
Alice,sai che mi fido di te ,ma se dovesse andare
male io… >> Venni interrotto da Esme,appena
entrata.
<<
Caro,non preoccuparti. Io non vedo l’ora di
conoscere questa splendida ragazza ! >> mia madre ormai
gongolava,quando
si nominava Bella.
Sospirai
alzandomi. << A che ora verremo,domani?
>>
Alice
batté le mani entusiasta,e Esme abbracciò sua
figlia,con lo stesso entusiasmo.
<<
Alle undici. Mi raccomando,sii puntuale
>> mi
raccomandò Alice.
Uscì
nel gelo,correndo più veloce che potevo. Volevo la mia
Bella.volevo le sue labbra.
Arrivai
davanti al Moulin Rouge in perfetto orario,e
,davanti all’ ‘entrata,potei vedere Bela,avvolta in
un abito bianco.
Sembrava
una sposa.
Solo
dopo,mi ricordai che oggi,si festeggiava il giorno
delle Spose. Ogni ragazza,doveva vestire abiti semplici,rigorosamente
bianchi,e
che davano aria di purezza e virtù. Non doveva essere bello.
Regola principale.
<<
Ti sposi? >> le chiesi,mene mi veniva
incontro,con un dolce sorriso.
<<
Eh sì,volevo giusto invitarti al mio matrimonio.
>> mi prese in giro,baciandomi la guancia.
<< Che ne pensi? È
brutto al punto giusto? >>
le
baciai le labbra << Addosso a te è tutto
più bello
>>
arrossì,prendendomi
la mano. << Ti va di andare nel
nostro piccolo paradiso? >>
io
annuì,prendendola in braccio,e sapendo che lei teneva
gli occhi chiusi,mi affrettai a raggiungere il nostro piccolo rifugio.
La
depositai dolcemente a terra,posandole la mia mantella
sulle spalle. Lei prese la mia mano,baciandola .
Mi
sedetti vicino a lei,baciandole la testa.
<<
Edward? >>
<<
Dimmi >>
<<
Hai una famiglia? >> e così,come Alice aveva
previsto,la famiglia Cullen entrava in scena.
<<
Sì >> risposi semplicemente,cercando di
sembrare disinvolto.
<<
Mi racconti un po’ di loro? >> il tono era
quasi implorante.
<<
Ho un fratello e una sorella. ovvero,Alice e
Emmett. >>
<<
Più piccoli? >>
<<
No,più grandi. Emmett ha tre anni più di
me,mentre
Alice due >> spiegai,mentre mi guardava,con le
sopracciglia alzate
<< che c’è? >>
<<
è… strano. Sembri molto più maturo
della tua età,e
davo per scontato che fossi tu il più grande
>> non sai quanto tu abbia
ragione,amore mio…
<<
Poi ci sono Jasper e Rosalie >>
<<
Altri fratelli? >>
<<
No. Sono tra loro fratello e sorella gemelli,e
sono la moglie di Emmett e il marito di Alice >>
<<
Caspita. Sono sposati? Da quanto? >> la voce
animata di bella mi fece intendere che pensava al
matrimonio,all’abito bianco.
E ci pensavo anche io…
ma,come
dirle che Emmett e Rosalie erano sposati da
settantatre anni,mentre Alice e Jasper da cinquantasette?
<<
Troppo tempo. Eppure,si comportano come sposini
>> alzai gli occhi al cielo,per minimizzare, lei
rise,dolcemente.
<<
Hai un padre e una madre? >>mi chiese,sempre
educata e gentile.
<<
Sì Esme e Carlisle Cullen >> la vidi
sgranare gli occhi.
<<
Carlisle? >> boccheggiò,incredula
<<
Esme? >>
<<
Bella,che ti prende? >> le
chiesi,preoccupato. Perché i nomi dei miei genitori le
avevano fatto questo
effetto?
<<
Niente… niente… >>
spostò lo sguardo sulla
luna,pensierosa. Si sdraiò al mio fianco,chiudendo gli occhi.
Le
osservai il viso. Da un occhio,colava una lacrima.
La
raccolsi con le labbra,baciandole la guancia. Lei
sorrise,attirandomi a se,per poi baciarmi,dolcemente.
Cielo,come
la desideravo .
Approfondì
di più il bacio,cercando di non esagerare.
Charles
mi aveva spiegato che per Bella era ancora
difficile avere un contatto di quel genere. E io,non volevo farla
soffrire.
Si
addormentò tra le mie braccia,come una bambina. E in
lei,rividi la bambina che salvai dalle fiamme,quella notte.
Solo
ora quel ricordo era ritornato a galla.
Ricordai
la mia andatura,in direzione della casa. Ricordai
l’incendio,e le urla di una bambina rannicchiata
nell’angolo della stanza più
lontano dalle fiamme,con i capelli marroni legati in due codini
ordinati. Le
lacrime che le rigavano il volto paffutello e roseo.
<<
Vieni. Ti portò dalla mamma e dal papà
>> le
avevo detto,mentre si tuffava tra le mie braccia.
Ricordai
la sua espressione,quando toccò la terra e non
trovò nessuno ad aspettarla,ad accoglierla.
Ricordai
… il suo volto. Ricordai la sua corsa attraverso
il bosco.
E
,pochi anni dopo,avevo il suo sapore sulle mie labbra.
La
presi in braccio,dirigendomi verso casa Cullen . avrebbe
passato la notte lì,al sicuro,tra le mie braccia.
Non
appena arrivai,Alice mi venne incontro,emozionata.
<<
Dorme? >> sussurrò,cercando di sbirciarle il
viso. Io annuì,mentre mi apriva la porta. Entrai nel
salone,facendo giare
tutti.
Emmett
si precipitò vicino a me,curioso,seguito da
Jasper,che tratteneva le risate a stento.
Rosalie
rimase sul divano,accanto ad Esme,con una nota di
curiosità e disprezzo,sul viso. Carlisle si
avvicinò,stranamente cauto.
<<
è Isabella? >> mi chiese,guardando la mia
stella. Io annuì,osservando la sua espressione. Esme si
precipitò a vedere,portandosi
le mani alla bocca.
<<
Bella… >> mormorò mia
madre<<
presto,Edward,mettila nel letto in camera tua. Alice l’ ha
messo oggi >>
in
mezzo secondo,l’avevo adagiata sul letto,coprendola con
una coperta pesante.
Esme
e Carlisle si avvicinarono al letto,seguiti dagli
altri, anche Rosalie,mano nella mano con Emmett aveva lasciato spazio
alla
curiosità.
Mia
madre si sedette sul bordo del letto,accarezzando i
capelli di Bella << Com’è diventata
bella >>
La
guardai,interrogativo. Lei lanciò una occhiata a
Carlisle,colma d’affetto.
<<
Ti spiegheremo non appena aprirà gli occhi,Edward
>>
Alice
e Emmett si avvicinarono al letto,portandosi dietro
le loro anime gemelle.
L’adoravano
indiscutibilmente.
18
dicembre 1889
|
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Capitolo 10 *** Incontro con i Cullen 2 ° parte ***
Abbassate
le armi,per favore!
Ho postato ho postato!Vengo in
pace!
Perdonatemi,ma era da
copione,dividere i due cap!
Dai,che ora potete sapere di Esme
e Carlisle! E poi,Edward … è davvero innamorato!
Nessie,non odiarmi,dai! Lo sai che
ti voglio bene,non legartela al dito!
In più non riesco a messaggere con
te,perché non me li manda sul tuo cell!
Anyway,vi consiglio,verso la frase
“… mi prese per mano,attirandomi a se
“di ascoltare la canzone dei Three Doors
Down: here without you
Detto questo,vi lascio a questo
cap,aspettandomi dei piccoli coommentini! XD!Me scema!
Buona lettura!
p.s. _ piccolo sondaggio alla
fine!
Incontro con i Cullen 2 °
parte
<<
Hai
buon gusto,Edward >> sentì,nel dormiveglia.
Una voce maschile,possente.
<<
Emmett,mi fai un favore? Stai zitto ! >> eccola,la voce
del mio angelo.
<<
Uh-uh!
Allora sei proprio innamorato! >>
<<
Avevi
qualche dubbio? >>
<<
ragazzi,si è svegliata >> la voce,questa
volta,era femminile.
Trillante,con una nota di euforia.
Aprì gli
occhi,e mi resi conto di essere sdraiata su un letto…
enorme.
La camera era
bianca,piena di libri,con una scrivania in mogano,e i quadri appesi
alle
pareti.
Un pianoforte
nero,faceva la sua bella figura,vicino ad una vetrata immensa.
<<
Amore?
>> mi voltai. Accanto a me,c’era Edward,con il
sorriso sulle labbra
perfette. Io sorrisi,mentre si piegava per baciarmi la fronte.
Davanti a
me,c’erano due ragazzi.
Uno era
…
oddio,ma quanto era grosso? Possente,come la sua voce. Capelli
neri,occhi
dorati,vestito con una camicia beige,e un sorriso furbo sul bel viso.
pallido,come Edward.
La ragazza
accanto a lui,in confronto,sembrava piccola piccola ,con i capelli
sbarazzini e
corti che le incorniciavano il viso bellissimo. Anche lei aveva gli
occhi
dorati,e i tratti femminile molto leggeri,come se fosse fatta di vetro.
Anche lei,come
l’uomo possente,era pallida.
<<
Alice
e Emmett? >> chiesi,mentre loro,con il sorriso sulle
labbra,annuivano.
<< In
persona >> disse l’uomo,tendendomi la mano
<< fratello maggiore del
tuo Edward. Vero,Eddy? >>
Edward,accanto
a me,alzò gli occhi al cielo,facendomi ridere.
<< Io
sono Alice,la sorella maggiore. Edward parla sempre di te,sai? Sei
diventata la
sua ossessione. >> sorrise la ragazza. Edward la
guardò,torvo.
<<
Piacere di conoscervi. Siete esattamente come vi ha descritti,Edward
>>
dissi,facendo ridere Emmett.
<<
Estremamente affascinanti? >> Emmett era uno spiritosone.
Mi fece ridere
di gusto.
<<
Vieni,andiamo di sotto. Gli altri ti vogliono conoscere!
>> esclamò
Alice,esuberante,prendendomi per mano,e trascinandomi sulla scale.
Edward e
Emmett,risero,dietro di noi.
<<
Esme,Carlisle,Rose,Jazz! C’è Bella!
>> esultò la sorella di Edward.
Le quattro
persone sedute sui divano si girarono.
Il
primo,alto,biondo,e tenebroso,sorrise,avvicinandosi ad Alice,e
stringendomi la
mano.
<<
Sei
Jasper,vero? >>
lui
annuì,mentre la mia attenzione scivolò sulla
ragazza seduta sul divano.
Aria
imbronciata,scocciata e disgustata allo stesso tempo.
Capelli
biondi,che le scendevano sulla schiena,formando dei boccoli naturali.
Labbra
rosse,carnose,occhi dorati,pelle diafana,come gli altri.
Era perfetta.
L’incarnazione della pura bellezza.
Non dovevo
starle molto simpatica dato,che girò la
faccia,sfacciatamente.
Edward la
guardò torvo,cingendomi la vita.
<<
Bella!
>>
Conosco quella
voce. Melodiosa,materna,dolce.
La donna dai
capelli color caramello,lasciati liberi sulle spalle e fermati da un
fermaglio
verde,alta,magra,ben fatta. Gli occhi dorati.
Esme Cullen mi
si avvicinò,quasi commossa.
<<
Esme…
? >> singhiozzai,senza distogliere lo sguardo dalla donna.
Lei si
avvicinò,cautamente,fino a raggiungermi.
Singhiozzai,abbracciandola.
<<
Esme!
Esme! >> esultai,mentre mi abbracciava,commossa.
Si
staccò,mentre il dottor Cullen,per niente cambiato,mia
abbracciava a sua volta.
<< Vi
conoscete? >> mi chiese Edward.
<<
Sì… mi
avevano ospitata qualche anno fa… dopo
l’incendio… >>singhiozzai,mentre
Carlisle mi cingeva con un braccio.
<<
bella
è stata la figlia più piccola…. Voi
non ve la ricordate,perché eravate tutti a
Denali. >> spiegò Esme,baciandomi la guancia
<< E ora questa
piccolina sta con il mio Edward! Non sai quanto sono felice!
>>
Edward
alzò gli
occhi al cielo,prendendomi per mano.
<<
Andiamo,ti faccio vedere il giardino >>
bisbigliò al mio orecchio.
Mi portò
nel
giardino dietro alla casa. Era bellissimo.
L’erba
verde
smeraldo,tutta tagliata pari,ondeggiava seguendo il vento leggero,e i
fiori di
campo,coloravano il paesaggio di
rosso,rosa,viola,giallo…
Il ruscello che
scorreva adiacente alla casa,era attraversato da un ponte di
legno,decorato con
rose che s’intrecciavano al corrimano. Rose blu.
Un piccolo
gazebo bianco faceva la sua bella vista,accanto ad una fontana di marmo.
<<
Accidenti ! >> boccheggiai,mentre la risata di Edward mi
riempiva le
orecchie.
<< Ti
piace? >>
<<
Scherzi? È bellissimo! >> feci una
giravolta,per osservarlo. Il suo viso
era compiaciuto,e mi guardava,nel suo modo. Come se vedesse un angelo.
Arrossì,mentre mi chinavo ad annusare i fiori.
<< Li
ha
piantati Esme. Adora il giardinaggio >>
m’informò con voce melodiosa.
<<
Falle
i complimenti da parte mia,perché ha fatto un lavoro ottimo
>>
<<
sarà
fatto >> disse,nascondendo una risata.
Mi si
avvicinò
<< Balla,madame? >>
Risi,accettando
la sua mano << Oui monsieur >>
Volteggiamo nel
giardino,ridendo.
Alla fine,ci
accasciammo sull’erba,con i sorrisi sul viso.
<<
Sai
cosa mi ricordi? >> mi disse,accarezzandomi i capelli.
<<
Cosa?
>>
<< Un
fiocco. >>
alzai un
sopracciglio << Un fiocco? >>
<<
Sì.
Sei sempre così bella … e il fiocco,mi ricorda il
nostro amore, legato da un nastro,che
è difficile sciogliere. >>
Ci guardammo
negli occhi,intensamente. Mi prese la mano,attirandomi a
sé,e facendomi
sbattere dolcemente contro il suo corpo marmoreo.
I nostri
sguardi erano ancora legati,si fondevano l’uno
nell’altro . Catturò le mie
labbra,lentamente.
Il nostro bacio
dolce,durò per una eternità. Si girò
su un fianco,stringendomi di più. La mia
mano affondò nei suoi capelli spettinati,mentre approfondiva
dolcemente il
bacio.
Mi
guardò negli
occhi,ancora più intensamente,e ,con la punta del
naso,tracciò delle linee che
partivano dalla mia bocca,e finivano sulla mia gola.
Il mio
cuore,cominciò a battere all’impazzata.
Sentivo uno
strano calore che mi attraversava il corpo,e delle pulsazioni,nel
bassoventre.
Le sue mani mi
sfiorarono le guance,delicatamente.
Si fermò
lì. Me
lo aspettavo.
Sapeva che
doveva andarci piano,perché non ero ancora pronta. Ma io,lo
sapevo. Ero pronta.
Non avevo mai
desiderato nessuno,come desideravo lui.
La sua voce,il
suo odore,il suo corpo…
<<
Bella?
>> mi chiamò… sensualmente?
Il suo tono di
voce era basso,profondo,rauco. Sensuale,passionale… non lo
avevo mai sentito
così.
Lo guardai.
Accennò ad un sorriso.
<<
Faccio
questo effetto? >> mi chiese,baciandomi vicino alla
bocca,facendomi
impazzire.
Io
annuì,incapace di parlare,mentre le sue labbra tormentavano
il mio labbro
inferiore.
Rimanemmo
così,a coccolarci,per tutta la mattina e per gran parte del
pomeriggio.
Verso sera,mi
riaccompagnò al Moulin Rouge e,dopo avermi salutato con un
bacio molto più
passionale dei soliti,mi diressi,come incantata,verso il salottino.
Le mie compagne
e Clarissa,erano lì,con i sorrisi sulle facce.
<<
Che
c’è? >> chiesi,mentre mi accomodavo
sul tappeto.
Fu Maya a
parlare << Siete così teneri insieme!
>>
Sorrisi,mentre
afferravo la busta che Edward,un mese prima mi aveva dato. Era ancora
lì,sul
tavolino.
La
rilessi,sorridendo.
<<
Bella!Guarda! >> esclamò Tiffany,porgendomi
una scatoletta.
<<
Dove
l’ hai trovata? >> chiesi.
<<
Sul
davanzale. È per te . >>
aprì la
scatolina,e delle lacrime scesero sulle mie guance. Tra le mie
mani,c’era un
fiocco di diamanti,con un biglietto.
Al
nostro amore eterno. Edward
Ti amo,mio
angelo.
Ti amo Edward.
Per sempre.
19
Dicembre 1889
Lettera
di
Edward a Bella.
“Potrei
rimanere sveglio solo per sentirti respirare
Vederti
sorridere mentre dormi
Mentre
sei lontana e sognante
Potrei
rimanere perso in questo momento per sempre.
Ogni
attimo trascorso con te,è un attimo che serbo caro.
Steso
vicino a te
Mentre
sento battere il tuo cuore
E
mi chiedo cosa stai sognando
Mi
chiedo se è me che vedi
Poi
ti bacio gli occhi,e ringrazio Dio che stiamo insieme.
Voglio
stare con te
In
quest’attimo per sempre.
All’eternità.
Edward
SONDAGGIO:
Quando
vorrste che “consumassero” i nostri Ed e Bella????
|
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Capitolo 11 *** I Need You. Always ***
Buon anno a tuttiii!
Scusate se vi ho fatte
aspettare,parecchio…* me si prende a padellate *
Spero che questo cap sia di
vostro gradimento e,ci tengo,a ringraziare una certa persona che mi
regala ogni
giorno tanta vitalità e amicizia.
La mia piccola Nessie,a cui
voglio un bene dell’anima. È già il
secondo capitolo che ti dedicooo…
Ti spiace ? XD?
E,grazie per il meraviglioso
grafichetto che mi hai fatto!!lo metterò in tutti i
cap,contenta??
Buona lettura!
I
NEED YOU. ALWAYS
<<
Edward? >> mi chiamò Bella,facendomi alzare
gli occhi dal pianoforte.
Indossava
un abito stretto,da cavallerizza,e i capelli erano
legati in uno chignon. Opera,ci avrei scommesso,di Alice.
<<
Come sto? >> mi chiese,facendo una giravolta.
Bellissima,come
sempre. C’era bisogno di dirlo?
<<
Sei stupenda >> dissi,facendola arrossire. Mi
avvicinai,alzandole il viso,guardandola negli occhi <<
Sei sempre
bellissima >>
sorrise,mentre
toccavo le sua labbra con le mie.
“
Ma sempre a pomiciare? “
“
Zitta,Alice “
nella
stanza entrò Tiffany che,non appena ci
vide,sussultò,facendoci dividere.dietro di lei,Alice
sorrideva.
<<
Oh… ehm,scusate ! >> borbottò
imbarazzata,mentre Bella rideva.
<<
Non preoccuparti >> la tranquillizzai.
In
fin dai conti,eravamo nel salottino del Moulin Rouge. Era
a casa sua.
<<
Bella? Vieni! Saluta Edward che è tardi! >>
esclamò mia sorella,prendendo per mano Bella.
“
Mi devi come minimo un enorme favore “ pensò
Alice,mentre
Bella mi baciava,per salutarmi.
“
Concordo”
<<
A dopo,Edward >> mormorò Bella,mentre Alice
la prendeva per mano,e la trascinava via.
<<
A dopo,amore mio >> esclamai,mentre,senza
farmi vedere,uscivo dalla finestra.
Corsi
velocemente a casa,dove Emmett e Esme mi stavano
aspettando,con le attrezzature adatte.
<<
Eccoti finalmente. Sei sempre in ritardo? Che
facevi? >> mi chiese Emmett,alzando il sopracciglio. Esme
alzò gli occhi
al cielo.
<<
Su,Edward,mostraci la radura >> mi disse
dolcemente mia madre.
Io
annui,cominciando a correre attraverso il bosco. Dietro
di me,mia madre e mio fratello mi seguivano.
Li
portai nel mio piccolo paradiso,e mia madre,si lasciò
scappare un gemito di meraviglia e sorpresa.
<<
oh,Edward.. è.. bellissimo! >>
esclamò,cominciando a ispezionare
il terreno.
Emmett
fischiò << Accidenti…bel posticino!
>>
Esme
cominciò a tracciare su un foglio bianco,lo schizzo
della struttura che intendeva fare,mentre Emmett impilava travi e
raccoglieva
tutto il materiale,pronto per iniziare.
Mia
madre,finito lo schizzo,me lo fece vedere. Rimasi senza
parole,e lei sorrise,compiaciuta,
<<
Ce la facciamo entro domani? >>
chiesi,preoccupato.
Emmett
mi colpi la spalla con un leggero pugno <<
Scommetti che finiamo prima di sera? >>
Sorrisi
mentre mia madre esclamò << Cominciamo!
>>
BELLA
POV
<<
Ancora non capisco il perché di questa uscita a
cavallo,Alice >> ammisi,cercando di non cadere
dall’equino.
Alice
rise,squillantemente << Andiamo,non vuoi passare
un po’ di tempo con me? La tua migliore amica?
>>
<<
Non ho detto questo,Alice! Solo che questo coso non
mi trasmette molta sicurezza … >>
Pochi
istanti,e mi ritrovai letteralmente aggrappata al
collo del cavallo,che cominciò a correre a perdifiato.
Cominciai ad urlare
<< fermati! >>
Alice,dietro
di me,mi porse la mano,cavalcando con il suo
cavallo << prendi
la mia
mano,Bella! >>
<<
Come faccioo? Fermati! >> il cavallo non
accennava a fermarsi,e io ero sempre più spaventata.
Non
ci pensai due volte,e mi buttai sulla terra,mentre il
cavallo continuava a correre,imperterrito.
Non
mi accorsi,che ero atterrata tra le braccia di Alice,che
sembrava spaventata più di me.
<<
Bella? Come stai? >> mi chiese,facendomi
sedere sull’erba. Era ghiacciata,la pelle della mia migliore
amica.
<<
La pelle gelida è un gene di famiglia…? >>
borbottai, mentre osservavo il
mio corpo,sperando di non essermi fatta
male.
<<
sì,siamo abbastanza freddi … ma tu come
stai,Bella?
>>
<<
Bene,credo. Niente di rotto >>
<<
Edward mi ammazzerà di sicuro…ma come ho fatto a
non pensarci?avrei dovuto prevederlo! >> ormai si era
alzata,e sbraitava
all’aria .
<<
Non potevi prevederlo,Alice,non sei un indovina
>> sul suo viso,comparve un sorrisetto << E
guai a te,se osi dirlo
a Edward. Si preoccuperebbe per niente >>
<<
Tanto lo saprà comunque. Torniamo a casa? Carlisle
potrebbe visitarti >> mi porse la mano,per farmi alzare.
<<
Ma io sto bene,Alice >> ribattei,mentre mi
caricava con lei,sul suo cavallo,che brucava l’erba in
maniera tranquilla.
Cominciò
a cavalcare,in direzione della grande casa bianca.
Ci impiegammo una mezz’oretta piena.
Appena
scesa da cavallo,Jasper ci venne incontro ,baciando sulla
guancia la sua Alice,e rivolgendomi un sorriso << Come
mai a casa così
presto? >>
<<
Il cavallo di Bella è impazzito >> disse
Alice,facendo preoccupare Jasper,inutilmente.
Quest’ultimo
si girò verso di me,osservandomi con i grandi
occhi dorati << Stai bene? Sei caduta? >>
<<
No,non preoccuparti… >> dissi io,maledicendo
mentalmente Alice,e la sua bocca parlerina << Sto bene
>>
<<
Bella,ti sei buttata da un cavallo in corsa!
>> esclamò Alice,attirando
l’attenzione di Carlisle,che uscì nel
portico,spaventato.
<<
Cosa hai fatto,Bella? >> mi
chiese,allucinato.
Sospirai
<< Niente,Carlisle,tranquillo.
Il mio cavallo… è letteralmente
impazzito,e
io mi sono semplicemente salvata la pelle. Solo,non ditelo a Edward
>>
implorai,mentre mi facevano accomodare all’interno del
salotto.
Carlisle
alzò un sopracciglio << E perché
non dovremmo
dirlo a Edward? >>
<<
perché si preoccuperebbe per niente >>
<<
Tanto lo verrà a sapere comunque >>
mormorarono tutti e tre in coro.
Dopo
una controllatine
veloce,tanto per tranquillizzare Alice ,potei tirare un
sospiro di
sollievo: tutto a posto.
Seduta
sul divano bianco di casa Cullen,insieme alla mia
migliore amica,notai Rosalie,nelle retrovie,che mi guardava in maniera
piuttosto strana.
Un
misto tra preoccupazione e odio. Uno sguardo di ghiaccio.
<<
Che è successo? >> oddio.
<<
è arrivato >> mormorai,rivolta a
Alice,che,dalla faccia,prevedeva il putiferio e la rabbia di Edward.
<<
Edward,sta bene. Non preoccuparti >> sentì
Carlisle,tranquillizzare suo figlio.
<<
Dov’è? >> questa,invece era la voce
di
Edward. Dura e preoccupata.
<<
Sono qui,Edward >> mormorai,mentre Alice
saltava su,rifugiandosi di fianco a Jasper.
Pochi
istanti,e la figura di Edward comparve nel salone.
Dopo aver lanciato una occhiata di rimprovero ad Alice,si
precipitò davanti a
me,piegandosi in maniera tale,che il suo meraviglioso viso,stesse alla
stessa
altezza del mio.
<<
Stai bene? >> mi chiese,accarezzandomi la
guancia. Era terrorizzato.
<<
Sì,non preoccuparti. E non prendertela con Alice.
Lei non c’entra. >> lo implorai,mentre mi
abbracciava,sollevato.
Mi
prese in braccio,e mi portò nel giardino sul retro.
Lì,seduti sull’erba,mi cullava al suo petto.
<<
Avrei dovuto esserci >> disse,come per
rimproverarsi.
<<
Edward >> lo guardai negli occhi,alzando il
viso << non tormentarti ti prego . sto bene
>>
<<
Come posso stare tranquillo,quando oggi potevo
rischiare di perdere la cosa più bella e preziosa che ho?
>> mi
chiese,mentre si avvicinava la mio viso.
Non
ci pensai due volte,e feci scontrare le mie labbra con le
sue. Mi cinse la vita con una mano,mentre con l’altra mi
teneva la testa
saldamente ,come se volesse prolungare quel bacio fino
all’eternità.
Il
mio seno,era schiacciato contro il suo torace,e sentivo
delle fitte sul mio bassoventre . la sua lingua ,tracciò
delicata il mio labbro
superiore,mentre io mordicchiavo il suo labbro inferiore.
Poi,dopo
aver passato la lingua su tutte e due le mie
labbra,cercò di dischiudermi delicatamente la bocca.
Dischiusi
la mia,permettendo alla sua lingua gelida di
entrare. Sfiorò la mia,dolcemente,per poi accarezzare il mio
palato,lentamente.
Stavo
letteralmente impazzendo.
Avevo
troppa voglia di lui.
Ho
bisogno di te Edward. Per sempre.
23
Dicembre 1889
|
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Capitolo 12 *** Buon natale amore mio ***
Innanzitutto
… Buon anno nuovo! Caspita,siamo nel
2009…oddio,che
bello!!Spero
che abbiate salutato bene
il 2008… io con un po’ di rimpianto,dato che
questo anno,è stato protagonista
nella mia vita.Mi
ha fatto rafforzare due
amicizie fondamentali (Nessie e Jake… grazie di esistere! )
,è uscito Twilight
(… grazie di Esistere!XD!)…insomma,tante cose.Nei nuovi propositi di
quest’anno,e sono tanti,spero di farli avverare.Detto questo…
buona lettura!!
BUON
NATALE,AMORE MIO
<<
Bella? Sei pronta? >> mi chiese
Edward,affacciandosi alla porta di camera mia.
<<
Quasi… come mai questa fretta? >>
chiesi,mentre mi mettevo le scarpe.
Lui
alzò le spalle,indifferente.
Da
quando ero caduta da cavallo,era diventato più
protettivo. Mi seguiva dovunque andassi,ogni volta che poteva,mi
stringeva a
lui.
Non
che la cosa mi dispiacesse. Anzi .
<<
Sono pronta! >> dissi, andando vicino a lui.
Era
la vigilia di Natale,e Edward mi aveva invitata a casa
sua,per scartare i regali.
Prima,mi
aveva fatto mangiare in un ristorante.
Inutile
dire che gli sguardi della gente,puntati su di
noi,non li avevamo proprio calcolati.
Alice
mi aveva prestato un vestito color dell’oro,molto
bello. I miei capelli,erano
legati con
delle forcine,e lasciavano intravedere dei boccoli ,che mi toccavano le
spalle.
<<
Bene. Sei splendida amore. > mi baciò la fronte
<< Andiamo? >>
<<
Certo! >> dissi entusiasta. Avevo la
sensazione positiva che mi sarei divertita.
Per
arrivare a casa Cullen,impiegammo circa una oretta,in
carrozza,e,arrivati davanti alla casa,smisi letteralmente di respirare.
La
casa era tutta illuminata,e un grande abete,decorato con
palline di natale e fiocchi,illuminava il giardino circostante,rendendo
l’atmosfera ancora più bella.
<<
Wow… >> mormorai,mentre Edward mi
accompagnava davanti al portico.
Suonammo
il campanello,e Esme venne ad aprirci ,con il
sorriso materno.
Era
vestita con un abito bianco,a maniche lunghe,e i capelli
erano raccolti in una treccia elegante.
<<
Bella carissima . auguri di buon natale >>
disse Esme,abbracciandomi. Ricambiai l’abbraccio.
<<
Grazie Esme. Buon natale anche a te. Sei
meravigliosa >>
lei
sorrise,prendendomi per mano,e guidando me e Edward
nell’immenso salone.
Un
altro albero di natale,accanto al camino,mi sorprese.
Carlisle
era seduto sulla poltrona vicino al camino,e mi
rivolse un sorriso caloroso.
Rosalie,avvolta
in un vestito rosso con il corpetto
aderente,e i capelli biondi raccolti in uno chignon
,mi rivolse una occhiata più “dolce
“ delle altre volte. A
natale,d’altronde,si è tutti più buoni.
Accanto
a lei,sul divano bianco,c’era Emmett,che mi rivolse
una occhiata amichevole,sorridendo e abbagliandomi con il suo sorriso
simpatico. Prevedevo risate a non finire.
Alice
mi corse incontro ,abbracciandomi. Indossava un
vestito bianco ,con il corpetto rosso,e nei capelli aveva delle
mollette oro.
<<
Buon natale! > mi augurò,abbracciandomi. Mi
strinsi alla mia migliore amica.
<<
Buon natale! >> dissi a tutti,che
ricambiarono.
Jasper,seduto
per terra,dove poco prima c’era Alice,mi
sorrise,mentre Alice faceva sedere me e Edward vicino a lei e a suo
marito. A
Jasper,avevo regalato un atlante mondiale molto vecchio,sapevo che
adorava
viaggiare.
<<
Prima il regalo mio e di Jazz. >> trillò
lei,passandomi una scatola incartata con una carta argentea.
Tolsi
il nastro che lo avvolgeva,e rivelai una copia di
tutti i capolavori classici dell’ottocento. Una raccolta di
libri che faceva
invidia allo scaffale della biblioteca. Erano sì e no,dodici
fantastici volumi.
<
grazie… è… grazie! >>
abbracciai di slancio Alice
e Jasper,che sorrisero.
<<
Sapevo che ti sarebbe piaciuto ! >> trillò la
mia migliore amica. Solo allora,notai che al polso,aveva il
braccialetto che le
avevo regalato io.
<<
Tocca a noi >> disse Esme,mentre Carlisle le
passava il mio regalo. Venne verso di me,e mi baciò la
guancia,passandomi il
regalo, al collo,la mia
collana a forma
di fiore.
Scartai
il regalo ,e mi ritrovai tra le mani,un girocollo di
diamanti,con una “B” che pendeva. Rimasi senza
parola per lo stupore.
Mi
alzai,e corsi ad abbracciare Carlisle e Esme,che rimasero
positivamente sorpresi.
<<
è bellissimo,grazie! > li
ringraziai,abbracciandoli uno a uno.
<<
Grazie al cielo ti piace, non sapevamo quali erano
i tuoi gusti >> mi confidò Carlisle.
Sorrisi
<< Stare con voi per me è già un
regalo
>> Esme mi baciò la fronte,materna.
<<
Tocca a noi!! >> esclamò Emmett,mentre
rosalie gli passava il regalo.
Corse
verso di me,a si mise per terra,trascinando anche
Rosalie,che si sedette sulle sua ginocchia.
Scartai
il regalo,rivelando un meraviglioso vestito
bianco,con fantasia floreale nera,alla fine della gonna e del
corpetto.aveva
anche le scarpe intonate.
<<
Grazie,è meraviglioso! >> Abbracciai
Emmett,che mi rise all’orecchio << è
stata Rosalie,dopo estenuanti ore di
ricerca,a sceglierlo >>
Guardai
Rosalie,che accennò ad un sorriso. Si alzò dalle
ginocchia di Emmett,e mi scoccò un bacio su entrambe le
guance.
Rimasi
sorpresa,ma allo stesso tempo,ero felice.
A
Carlisle,avevo regalato l’ultimo manuale della chirurgia,e
Edward mi aveva rivelato che si era già messo a studiarlo,e
a Emmett avevo
regalato un kit per rafforzare la forma fisica.
A
Rosalie,un anello con degli smeraldi. E,guardando la sua
mano,mi accorsi che lo aveva indossato.
Grazie
al cielo,Charles mi aveva fatto un prestito!
<<
Tocca a me,adesso >> disse Edward,cingendomi
la vita con un braccio,e passandomi una scatoletta . al polso,il
bracciale con
le nostre iniziali.
Mi
passò anche una busta. << Prima questo
>>
Per te,che mi hai concesso
il tuo amore.
Per te,che custodisci il
mio cuore.
Per te,la donna che amo.
Edward
Guardai Edward,che mi
asciugò una lacrima.
<< Avanti,aprilo. >>
Tolsi
la carta regalo,ritrovandomi con una scatola di raso
blu tra le mani.
L’aprì,e
dentro,ci trovai un ciondolo a forma di cuore,di
diamante.
Mi
si mozzò il respiro. Era bellissimo.
<<
Edward … >> mormorai,sentendo le sue labbra
sulla mia guancia <<…
Grazie…Grazie! >>
lo
abbracciai di slancio,facendolo cadere a terra. Risero
tutti,noi compresi.
<<
Non uccidermi!Non hai finito! >> rise
Edward,tirandomi su << Manca un ultimo regalo.
>>
lo
guardai,sorpresa << Un altro? >>
lui
annuì,facendomi alzare da terra,insieme a lui .
la famiglia Cullen
mi guardò sorridente,mentre Emmett e Alice mi facevano
l’occhiolino. Erano così
contenti che si sarebbero messi a saltare.
<<
Dove andiamo ? >> chiesi,mentre mi prendeva
in braccio.
<<
Fidati,amore mio >>sussurrò al mio
orecchio,cominciando a correre.
Attraversammo
la foresta,e,ormai,sapevo che saremmo capitati
nel nostro piccolo paradiso.
<<
Chiudi gli occhi >> mi disse,e io obbedì. Mi
fece appoggiare i piedi per terra,e mi spinse avanti.
<<
Va bene… >> sbaglio o c’era una nota
di
nervosismo nella sua voce? << Puoi aprirli..ma girati
verso di me,per
favore. >>
feci
come mi aveva chiesto,e ritrovai la sua mani sul mio
collo,intento ad allacciare la
sua
collana appena regalata.
<<
premetto che mi hanno aiutato Emmett e Esme.
Quindi,se ti piacerà,sappi che c’entrano anche
loro. >>
<<
Sei nervoso? >> chiesi,accarezzando la fonte
corrugata e fredda.
<<
Un po’… ma non te ne approfittare,eh!
>>
sorrise,baciandomi le labbra << Puoi girarti,ora
>>
mi
girai,e quello che vidi,mi fece mozzare il respiro.
Mi
sciolsi in un sorriso,felice.
<<
è scoccata la mezzanotte. Buon natale,amore mio
>> mormorò al mio orecchio,abbracciandomi da
dietro.
Ti
amo,Edward.
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Dicembre 1889
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Capitolo 13 *** Because i love you ***
Ok,respiro.
Mi rilasso... no,sono un
fascio di nervi!
Cosa ne pensate di questo cap?Fatemelo
sapereee né!!mi aspetto dei commentinii!
Buona
lettura e,come sempre… TI
VOGLIO BENE,RAILEN!
BECAUSE I LOVE YOU
<<
è scoccata la mezzanotte. Buon natale,amore mio
>>
Davanti
a me,illuminata da varie candele disposte sul prato
circostante,una casa ,e che casa,si ereggeva in tutto il suo splendore.
Era
bianca , a due piani,e le scale che portavano al
portico,formavano un v .
Tutto
intorno,gli alberi illuminati dalla luce flebile delle
candele,davano una atmosfera intensa,quasi intima.
<<
Edward… ma come… >>
sussurrai,ancora
incredula. Girai la testa,ed incontrai la sua,sopra la mia spalla.
<<
Mi sono ricordato di quando,una sera,dicesti che
una casa qui sarebbe stata perfetta. Cosa ne pensi? >> mi
chiese,mentre
ritornavo ad ammirare la struttura bianca.
<<
Penso che tu sia… >> mi girai,incontrando il
suo sguardo << Il mio angelo. >>
sorrise,baciandomi
le labbra,con così tanta
passione,da costringermi a girarmi,per
aderire al suo petto,e circondarlo con le mie braccia.
<<
Vuoi vedere l’interno? >>
sussurrò,soffiando
sulle mie labbra. Io annuì,malgrado fossi stordita,a causa
del suo respiro sul
mio viso. Mi prese per mano,e salimmo le scale. Tirò fuori
una chiave,e aprì la
porta.
Un
salone immenso si presentò davanti a noi. Era provvisto
di un divano,bianco,e di due poltrone vicino ai due lati del camino.
C’era un
tavolo di vetro,con sopra un candelabro d’argento,e uno
scaffale pieno di
libri,sul lato est.
Un
pianoforte nero,lucido,era stato sistemato vicino al
divano.
Verso
sinistra,l’arco informava della presenza della cucina.
Era
molto spaziosa,con i mobili marroni e bianchi,e il
tappeto rosso ,intonato alle pareti.
Salimmo
le scale,e trovammo quattro porte.
Nella
prima,c’era un bagno,immenso, con una vasca bianca,di
ceramica,e le piastrelle azzurre/celesti . le tendine bianche alle
finestre.
Nella
porta accanto,c’era una camera,questa era poco
arredata. Un divano,accanto ad una libreria. Il soffitto era a
cupola,di vetro.
Da fuori,non ci avevo fatto caso.
Nella
terza porta,c’era un altro bagno,questa volta tutto
bianco.
Nella
porta accanto,una stanza da letto.
Il
letto era rotondo al centro della stanza,con una coperta
bianca,e le pareti erano di un beige chiarissimo,quasi bianco.
In
fondo alla stanza,vicino alla finestra,c’era una
scrivania di mogano,affianco ad una piccola libreria.
<<
Edward? Cos’è quella porta? >>
chiesi,notando
una porta bianca,vicino alla libreria.
Edward
sospirò << Quella è una idea che ha
avuto
Alice. Una piccola
stanza,per i tuoi…i
nostri vestiti >>
Lo
guardai,allucinata << Una stanzetta solo per dei
vestiti? >>
Edward
alzò le spalle << Alice >>
disse,come se
questa fosse una giustificazione.
Mi
girai verso di lui << Sei incredibile. Nessun aveva
mai fatto una cosa così bella per me. Perché lo
hai fatto? >>
Mi
guardò,facendomi perdere nei suoi occhi <<
Perché
ti amo. >>
Non
ci vidi più dalla ragione. Mi fiondai tra le sue
braccia,baciandolo con tutta la forza che avevo in corpo.
Lui
mi cinse la vita con tutte e due le mani,lasciando la
mia testa libera di muoversi nei movimenti. Le mie mani erano dietro
alla sua
testa,e lo spingevano di più verso di me.
Schiuse
le mie labbra con forza,e cominciò a giocare con la
mia lingua.
La
prese tra i denti,dolcemente,assaporando il suo sapore.
Stavo impazzendo letteralmente.
Lo
presi dietro alla testa,e lo spinsi di più verso di me.
Le sue mani erano salde sulla mia vita,e mi stringevano a lui.
Mi
staccai da quelle labbra perfette solo per riprendere
fiato,mentre la sua bocca percorreva il mio collo,soffermandosi solo
per
baciarne la pelle. Ansimavo,e inclinai la testa
all’indietro,spingendolo di
più.
Mi
sembrò di sentire i suoi denti,scivolare sulla mia pelle.
La
sua bocca salì fino al mento,per poi raggiungere quasi
con urgenza le mie labbra,e mordicchiò il mio labbro
inferiore mentre le sue
mani,avevano cominciato a vagare sulla mia schiena.
Si
staccò da me,e ansimando ,mi prese per la vita con una
mano,mentre con l’altra mi teneva la testa,e mi
adagiò,dolcemente,sul letto
rotondo.
Era
sopra di me,e si reggeva con le braccia,per non pesarmi.
Mi guardò negli occhi,permettendomi solo per pochi
istanti,di affondare in
quelle iridi dorate che tanto amavo.
Quel
giorno,erano più scure… quasi nere.
Alzai
una mano,per accarezzare il suo viso,la sua mascella
quadrata.
Sentivo
l’eccitazione nel suo respiro,poteva vederla nel suo
sguardo,nella sua espressione.
Spinsi
lentamente la sua testa,verso il basso,verso il mio
viso. Lui si lasciò guidare,paziente.
Se
me lo avessero detto un mese fa,non ci avrei mai creduto.
Non ero io,quella ragazza del Moulin Rouge che voleva il sesso,come se
fosse
una forma d’amare più spinta.
Dopo
la mia brutta avventura,non mi ero lasciata toccare più
da nessuno. Ma ora era diverso,
volevo
Edward. Voleva farmi toccare da lui. Volevo sentirmi
sua.
Feci
toccare le mie labbra con le sue,all’inizio lentamente
dolcemente,poi più audacemente.
Giocò
con la mia bocca per un po’, fino a che non dovetti
prendere fiato.
Spostò
il suo peso,e mi abbassò la spallina del vestito,per
baciare la mia spalla. Sentì dei brividi percorrermi la
schiena.
<<
Edward… >> sussurrai,mentre riprendevo fiato.
Sentì la sua bocca raggiungere la mia,mentre le mie mani si
muovevano sopra la
giacca. Quell’indumento,per i miei gusti,era di troppo.
Decisi di
sbarazzarmene.
Tolsi
lentamente la sua giacca,mentre lui affondava il suo
viso nel mio collo.
Non
so dove finì la giacca,credo per terra,ma in quel
momento,non era nei miei pensieri.
<<
Non… so dov’è finita la tua... giacca
>>
ansimai,mentre mi baciava vicino alla scollatura.
Lo
sentì sorridere sulla mia pelle,per poi osservarmi. Ero
accaldata,e lo sentivo sulla mie guance. Inoltre mi sentivo bagnata.
Eccitata
da lui.
Sapevo
che anche lui lo era,dato che il rigonfiamento dei pantaloni
premeva sulla mia coscia. Mi rallegrai all’idea.
Sempre
guardandomi negli occhi,avvicinò una mano ai miei
capelli,sbarazzandosi della mia elaborata acconciatura,e facendo cadere
i
capelli liberi,sulla coperta del letto.
Mi
baciò la fronte,per poi sfiorarmi la palpebre,e arrivare
alla mia bocca.
Gli
allentai la cravatta,che raggiunse la giacca,ovunque
essa fosse,e slacciai i primi quattro bottoni. Si intravedeva il petto
perfetto.
La
sua mano libera,sfiorò i miei fianchi,e,arrivata verso la
fine,mi alzò,facendomi sedere sulle sue ginocchia .i volti
vicini,le sue mani
dietro di me. Continuammo a baciarci,mentre slacciava i bottoni del mio
vestito.
Li
slacciò tutti,ma aspettò a togliermi
definitivamente
l’abito. Così,slacciai completamente la sua
camicia,facendo saltare qualche
bottone,e buttandola da qualche parte. Percorsi il suo petto,le sue
spalle
muscolose e perfette,i suoi addominali freddi e pronunciati.
Mi
staccai da lui,baciandogli il collo,mentre mandava
indietro la testa. Sentì il mio vestito,scivolare via,fino
al busto.
Edward
mi prese delicatamente la vita,facendomi sdraiare di
nuovo sul letto,e catturò di nuovo le mie labbra.
Sentì la sua mano percorrere
il ventre,fino ad arrivare all’inizio del seno.
Sfiorò il gonfiore,e raggiunse
il capezzolo,ormai rigido,e si staccò dalla mia bocca,per
succhiarlo.
Gemetti
di piacere. Un piacere al di sopra di quello che
avevo provato,nei minuti prima.
Spostò
la bocca per raggiungere la mia,mentre la sua mano si
chiudeva su uno dei miei seni. Gemetti all’interno della sua
bocca,e cercai
disperatamente la sua lingua,succhiandola e, sentirlo gemere,mi diede
più
sicurezza.
Spostai
le mie mani dal suo petto,e raggiunsi i suoi
pantaloni. Allora,senti la sua mano raggiungere leggera il vestito che
si era
lasciato andare,e toglierlo dalle mie gambe,per poi buttarlo per terra.
Ora,c’era solo l’ultimo indumento intimo,bagnato.
Calai
i suoi
pantaloni e lui mi aiutò a toglierli,alzandosi con il busto.
Il
suo rigonfiamento,ora,era più in vista,e premeva
più
sfacciatamente sul mio addome.
Edward
affondò il suo viso tra i miei seni,mentre io gli
prendevo la testa con le mani. La sua mano,quella che reggeva il suo
peso,si
era rilassata,e il peso veniva concentrato solo sul gomito,appoggiato
al
materasso.
Gemetti
quando la sua mano libera,sfioro l’interno coscia.
Mi
feci coraggio,e sfiorai il rigonfiamento. Lo sentì
trattenere il respiro,e un ringhio basso,scosse l’aria.
Si
sdraiò completamente su di me,mentre mi toglieva le
mutande bagnate.
Tolsi
le sue,lentamente,e lo sentì grugnire,spazientito.
Sorrisi compiaciuta,liberandolo definitivamente da
quell’indumento.
<<
Edward… >>ansimai,mentre giocava con i miei
seni.
<<
Bella… >> boccheggiò lui,baciando
il seno
destro per poi arrivare alla mia bocca.
<<
Io… non ho… >> mi
fermò,baciandomi
dolcemente.
<<
Farò piano… >> sussurrò
sulle mie labbra.
Sorrisi baciandolo con foga,come per dargli il via.
All’inizio,mise
un dito all’interno,e io quasi gemetti
troppo forte. Aspettò un poco,per poi muovere il
dito,lentamente,avanti e indietro.
<<
Ora… Ora… >> implorai,sopraffatta.
Tolse il
dito,baciandomi.
Entrò
lentamente e piano,come promesso.
Il
bruciore arrivò immediato ,impossessandosi del mio
bassoventre.
Sentì
le lacrime ai bordi degli occhi ,e non riuscì a
trattenerle. Lui se ne accorse,e le tolse con la bocca.
Poi,quasi
d’improvviso,il dolore scomparve,sostituito da
qualcos’altro di gran lunga più bello: il piacere.
Mi
aggrappai alle sue spalle,con forza,buttando la testa
all’indietro,mentre baciava il mio collo.
<<
Fallo! >> gridai,mentre impazzivo. Cominciò a
muoversi,all’inizio lentamente,poi più velocemente.
<<
Ah… Ahh … Edward… >>
gemetti ,mentre si muoveva,dentro di me. mise
a tacere i miei ansiti,baciandomi con foga.
Aumentò
il ritmo,facendomi urlare. Sudavo,ero stanca,ma felice.
Lo
afferrai per la schiena,mentre mi metteva seduta su di
lui,e si sdraiava all’indietro. Toccava a me,adesso.
Mi
mossi sicura,mentre i suoi ansiti riempivano l’aria . le
sue mani erano sulla mia vita,e mi spinse contro il suo petto,per
baciarlo.
Il
mio seno si schiacciò contro il suo
torace,mentre,sdraiata su di lui,continuavo a muovermi.
Soffocai
con un bacio passionale il suo piacere,come fece
lui.
Mi
ributtò sotto di lui,ricominciando a muoversi. Venimmo
tutti e due nello stesso momento.
Cominciò
a baciarmi,mentre,lentamente,usciva da me.
Mi
fece sdraiare sul suo petto,coprendomi con la coperta.
Mi
accoccolai meglio su di lui,baciandogli il petto,il
mento,e la bocca.
<<
Grazie… ti amo… >> mormorai
stanca,chiudendo
gli occhi.
<<
Anche io,amore mio… per sempre.. >> lo
sentì
rispondere ,prima di cadere nell’incoscienza della notte.
25/26
Dicembre 1889
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Capitolo 14 *** Everytime we touch,sweety. ***
Ehm… ehm…
Plizz,NON UCCIDETEMII!
Lo so lo so…è da gennaio che non posto,ma vi
giuro che ho
avuto dei problemi che mi hanno impedito di postare correttamente.
Però ho una buona notizia:ho un sacco di capitoli pronti e
in questo luuunghissimo tempo,ho sfornato belle ideuzze.
Allora?Pronti per ricominciare?
Buona letturaaa!!!
Ps: Vi ricordate dove eravamo rimasti,vero?Bella e Ed
hanno finalmente consumato (come conigli XD) e questa songs
è perfetta,secondo
me. Esprime tutte le sensazioni dei due piccioncini….che ne
pensate?
Pps :Thank’s Railen!Grazie a te riesco ancora a postaree!
-Everytime
we touch-
Continuo a
sentire la tua voce, quando sei accanto a me
continuo a sentire il tuo tocco nei miei sogni
perdona la mia debolezza, ma non so perché
senza di te è difficile sopravvivere
perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la
staticità
e ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo
non riesci a sentire il mio cuore che batte così?
non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita
le tue braccia sono il mio castello
il tuo cuore è il mio cielo
loro asciugano le lacrime che piango
i bei tempi e quelli brutti, li abbiamo attraversati tutti
mi hai fatto rialzare quando ero caduta
perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la
staticità
e ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo
non riesci a sentire il mio cuore che batte così?
non posso lasciarti andare. Ti voglio nella mia vita
perchè ogni volta che ci tocchiamo, ho questa sensazione
e ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
<<
Oh
mio dio >> boccheggiò Emmett,seduto sul divano.
<< Oh
santo cielo >> lo seguì Jasper,con il sorriso
sulle labbra.
<<
Smettetela >> tagliai corto io,intimandoli di abbassare
la voce. Bella,al
piano di sopra,stava ancora dormendo.
<<
Ce
l’hai fatta finalmente! >> Urlò mio
fratello,seguito da Jasper,che
applaudì.
<<
Zitti! >> esclamai io,mettendoli a tacere
<< La sveglierete!
>>
<<
Com’è stato? >> chiese sottovoce
Emmett,curioso.
<<
Quanto è durato? >>
s’interessò Jasper.
Alzai gli
occhi al cielo << Non ve lo dirò mai. E
abbassate la voce >>
<<
Dorme ancora? Accidenti,Eddy,l’hai stancata per bene! Bravo
fratellino!
>> esclamò Emmett,non più in grado
di trattenersi.
<<
Grazie! L’Hai svegliata pezzo di scemo! >> lo
rimproverai,sentendo la
voce di Bella,che sussurrava il mio nome,non del tutto lucida.
<<
Ehm… ops… bè,vai da lei!
>> mi incoraggiò Jasper,mentre lui e Emmett
tagliavano la corda.
A
velocità
normale,salì le scale,e aprì la porta della
camera.
Bella era
seduta sul letto,avvolta dal lenzuolo bianco,che le lasciava scoperte
le spalle
candide ,e i suoi capelli erano sciolti.
Gli occhi
erano socchiusi,e guardava fisso davanti a sé,nel tentativo
di restare sveglia…più
o meno.
<<
Buongiorno amore >> la salutai,sorridendole. lei si
girò,aprendo
completamente gli occhi,e abbagliandomi con un sorriso sereno e pieno
d’amore.
<<
Ciao… >> mi salutò lei,mentre mi
avvicinavo per baciarle lievemente le
labbra gonfie.
<<
Tutto bene? >> le chiesi,mentre mi
abbracciava,appoggiando la testa al
mio petto.
<<
Mai stata meglio! >> esultò lei,baciandomi le
labbra. Sorrisi
,abbracciandola.
<<
Fame? >> chiesi, guardandola negli occhi:sembrava una
bambina tenera.
<<
Sì
un po’…. >> disse un po’
imbarazzata. Sorrisi prendendola in braccio e
avvolgendola nel lenzuolo bianco.
<<
Che fai? >> mi chiese,presa alla sprovvista. Il sorriso
candido che tanto
amavo era davanti a me. Strinsi la sua figura contro il mio
petto,intrappolando
le sue labbra con le mie. Lei affondò le mani tra i miei
capelli,dolcemente
<<
Ti
amo,lo sai? >> le dissi,sicuro delle mie parole. Lei
sorrise,contenta.
<<
Ovvio che lo so. Ti amo anche io. Tanto tanto >>
Risi,portandola
nella cucina,e facendola sedere su una delle sedie vicino al tavolo.
Dunque…cosa
mangiavano gli umani,a colazione?
<<
Cosa vorresti mangiare? >> le chiesi,guardandomi
attorno,per capire dove
fossero gli alimenti.
Lei parve
pensarci su << mm…. Tu cosa hai mangiato?
>>
Oh,bingo.
<<
Uova >> risposi,senza pensarci. Lei parve crederci.
<<
Allora le voglio anche io >> asserì
lei,soddisfatta. Sghignazzai,nel
vederla seduta su quella sedia,cercando di stringere il lenzuolo al suo
corpo.
<<
Perché ridi? >> mi chiese,sorridente.
<<
Niente…. È solo che guardarti mi mette allegria
>>
Rise,afferrando
una ciocca di capelli mossi.
Le preparai
le uova e,da come le mangiava,valutai il fatto che erano di suo
gradimento.
Appena ebbe
ingoiato l’ultimo boccone,mi guardò,con una strana
luce negli occhi <<
Erano molto buone >>
<<
Grazie >> risposi,alzandomi per prendere il piatto. Lei
mise una mano
dietro alla mia testa e mi baciò.
<<
Scusa,solo che non baciarti mi sembra un insulto >> si
giustificò
lei,alzandosi. L’aria maliziosa non aveva abbandonato il suo
viso.
“ mi
farai morire,piccola
rosa blu…. “
<<
Che bagno devo usare per lavarmi? >>mi chiese,pensierosa.
<<
Quello che vuoi tu,amore. È casa tua,sai? >>
la presi in giro,facendola
sorridere.
Mi fece una
linguaccia << Casa nostra,vorrai dire >>
<<
Giusto >>
La vidi
salire le scale,e andare nel bagno azzurro. Sembrava una dea.
Pulii in
pochi attimi la cucina,e mi ritrovai a girovagare per casa senza niente
da
fare.
Altro che
insulto. Non vederla per pochi minuti era una tortura!
Avevo
bisogno di sentire le sue labbra sulle mie,e di sentire il suo corpo
fremere
contro il mio.
Non so cosa
fosse a guidarmi,ma mi ritrovai fuori dal bagno,la mano a
mezz’aria,indeciso se
entrare o no.
Al diavolo.
Entro.
Quasi
di
soppiatto entrai nel bagno e chiusi la porta,silenziosamente.
Lei era nella
vasca bianca,con gli occhi chiusi. Si stava godendo un momento di
relax. e chi
ero io per rovinarglielo.?
All’improvviso
si voltò verso di me,e sorrise maliziosa <<
Sapevo che saresti venuto.
Non riesci a starmi lontano,vero? >>
Sorrisi
<< Come potrei stare lontano dalla creatura
più importante della mia
vita? >>
Mi
avvicinai a lei,e mi piegai sulle ginocchia baciandole il collo
bagnato. Sentii
il suo cuore chiaro e forte.
<<
Sbaglio o sei contenta di vedermi? >> la stuzzicai un
po’.
<<
Di
più… >> mormorò lei
,sottovoce.
Le mie dita
salirono su per la sua schiena,dentro l’acqua,fino ad
arrivare alle sue labbra
.lei appoggiò la testa sulla mia spalla,guardandomi negli
occhi.
Non
resistetti.
Mi tolsi i
vestiti,ed entrai nella vasca con lei.
Bella mi fece
spazio,in modo che mi potessi sedere dietro di lei. Si
appoggiò con la schiena
al mio petto,posando la testa sulla spalla.
Le baciai
la fronte,mentre lei afferrò le mie mani dentro
l’acqua e le posò sul suo
ventre,dolcemente.
Con le
labbra,ripercorsi la scia del suo viso,fino ad arrivare al collo. Lei
ebbe un
gemito,ed io sorrisi.
<<
Però così non vale… >>
mormorò,affannata.
Sghignazzai
<< Certo che vale. Mi sto divertendo >>
Lei si
girò
completamento verso di me,guardandomi negli occhi. Strinse il mio viso
nelle
sue calde mani,e mi baciò con una passione così
grande,che dovetti stringerla a
me.
Mi
bagnò
completamente con la schiuma,ridendo. Mi aveva ingannato!
<<
Piccola… >> ringhiai,mentre la sua risata
melodiosa si perdeva nella
stanza.
Bella si
sistemò meglio,afferrando una spugna. cominciò a
passarmela sulle spalle,sul
petto e sul ventre.
<<
Te
l’ho mai detto che sei bellissimo? >> mi chiese
all’improvviso,mentre mi
passava la spugna,in modo che le insaponassi la schiena.
Risi
<< Sì. Tante volte amore >>
<<
Davvero? Bè,te lo ripeto comunque. Sei stupendo
>>
<<
Tu
sei divina >>
<<
Tu
sei la creatura più bella di questo mondo >>
ribatté lei.
<<
Errore. TU sei la creatura più bella di questo mondo
>>
La
sentì
ridere,mentre mi baciava la guancia,ad un centimetro dalle labbra
<< E la
sai una cosa? >>
<<
No,cosa? >> le chiesi,accarezzandole la schiena.
Si
accostò
al mio orecchio,e sussurrò le parole che ogni volta facevano
battere il mio
cuore morto << Ti amo,amore mio >>
<<
Anche io,mia piccola rosa blu >>
Edward mi
lasciò davanti al Moulin Rouge ,dopo avermi dato un bacio
dolcissimo e pieno
d’amore,e dopo avermi promesso che sarebbe venuto quella sera.
Ancora mi
chiedevo come aveva fatto a costruire la casa.
Quanto
tempo ci aveva impiegato?
Dovevo
ricordarmi
di chiederglielo.
Non del
tutto sveglia e cosciente,mi diressi vicino al bancone del bar,dove
Rachel
stava pulendo con uno straccio.
Mi sedetti
su una delle sedie,e la guardai:volteggiava contenta,e cantava canzoni
a me
sconosciute.
Era molto
allegra,e ogni volta che mi passava accanto,rideva e mi dava baci sulle
guancie
.
Scese anche
Maya,che si sedette vicino a me,cingendomi le spalle con un braccio,e
guardando
la nostra amica.
<<
Ha
bevuto qualcosa? >> mi chiese,osservando Rachel,con un
sopracciglio
alzato.
<<
Non che io sappia May. Secondo me qui gatta ci cova >>
risposi,sorridendo:se Rachel era innamorata,allora al Moulin Rouge la
felicità
non se ne andava mai,
Maya
schioccò la lingua,in segno di domanda << Tu
dici,Bells? >>
Risi
<< Oh,dico dico >>
<<
Rachel? >> chiamò Tiffany,comparsa dietro di
noi,e con la nostra stessa
faccia interrogativa.
Tiff ci
guardò e chiamò << Christina!
>> con tono agitato.
Chris scese
le scale di corsa,fermandosi leggiadramente dietro di noi
<< Rachel?
>>
Un attimo di sguardi e le
ultime due arrivate
arrivarono alla nostra stessa conclusione << ha bevuto
qualcosa? >>
<<
Secondo noi è innamorata >> spiegò
Maya,stringendomi a sé,come se fosse
una mamma che coccola sua figlia.
<<
Bè,questo spiegherebbe il suo strano comportamento
>> asserì Christina.
<<
Ragazze!Ma quando siete arrivate?Avete sete? >> ci chiese
Rachel,finalmente accortasi di noi.
Ci
servì
quattro bicchieri di vodka,con tanto ghiaccio,continuando a cantare.
Eh
sì.
L’amore faceva fare strane cose.
E io lo sapevo
bene.
<<
Charles,guarda Rachel! >> dissi a mio marito,facendolo
accostare alla
porta.
Lui
guardò,alzando un sopracciglio <<
No…ti prego,non dirmi che anche lei è
innamorata! Ma cos’è,un epidemia? >>
Lo
abbracciai da dietro << cosa,amore? Non dirmi che sei
geloso delle
ragazze! >>
<<
Lo
sai che per me sono come delle figlie. Non bastava Bella che va a letto
con un
vampiro,no,ora anche Rachel. Con la fortuna che abbiamo,si è
innamorata di un
licantropo. Ci scommetto ! >>esclamò
Charles,esasperato.
Io
sobbalzai,guardandolo
<< Bella è andata a letto con Edward? Quando?
>>
Lui mi
guardò,spaventato << è andata a
letto con
Edward?Quando?come?e soprattutto,perché?!
>>
<<
M
al’hai appena detto tu! >>
<<
no
invece. Amore,stai bene? >> mi chiese,baciandomi la
fronte.
<<
Sarà la tua presenza che mi sconvolge,tesoro
>>sussurrai al suo
orecchio,prima di ricevere un bacio.
Eh
sì.
L’amore faceva fare strane cose.
E io lo
sapevo bene.
27
dicembre 1889
|
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Capitolo 15 *** Piccola pietra ***
Salve gente!
BHè,MI SCUSO ANCORA
PER L’increscioso
RITARDO…Mistica88 non sgridarmiXD!
Lo so,ma purtroppo in questi
mesi mi era praticamente
impossibile postare…non riuscivo più ad entrare
in EFP,e stavo anche
recuperando una quantità assurda di materie….mi
perdonate?
Spero di
sì….*occhietti dolci*
Appunto sul cap: la vicenda è
presa da un fatto(misterioso)che è accaduto
alla nostra Bella,e che verrà rivelato nel prossimo
cap,sotto visione e pov di
Edward. Può creare confusione,lo so. Ma nel prossimo
capitolo,capirete tutto.
Promesso.
Non ammazzatemi,non
linciatemi,vi prego!
Siate clementi,vi prego!...
Vi voglio bene,amorini miei!Vi
amoo!!Buona letturaaa
Ps:la stagione dei vestiti sta
per ricominciare…e ne
ho trovati di bellissimii!
-Piccola
Pietra-
Arrivò
al tempo di guerra
dalle onde toccando la terra
lui sbarcò e tutti videro
la sua umanità.
Lei guardò quegli occhi sognanti
così vivi così penetranti
e di colpo lo amò
Si sentì spuntare le ali
quando infine le strinse le mani
lei senti nello stomaco
uno sfarfallio.
Quella notte bagnò la felicità
di caldissime lacrime
che lasciò cadere in mare
ed aggiunse sale al sale
Lei
gli diceva lei
tu sei tu sei l'amore mio
tutta la mia vita è per te
Ma lui, rispondeva lui
ho in tasca una piccola pietra io
per costruire pace dove non c'è
così
Io, la porterò dove mi porterà
questa speranza dentro
che non mi abbandona Mai
Io
la porterò
con tutto il peso che ha
piccola pietra
che forse un giorno si poserà.
Se ne andò perchè la sua sorte
di ogni vento è sempre più forte
Se ne andò col suo carico
rinunciando a lei.
Quella notte si alzò fino al cielo
tutto il fiato che lei cavò
dal profondo dell'addome
per gridare il suo nome
Lei
gli diceva lei
tu sei
sei l'amore mio
tutta la mia vita è per te
Lui
rispondeva lui
ho in tasca una piccola pietra io
per costruire pace dove non c'è
così
Io la porterò dove mi porterà
questa speranza dentro
che non mi abbandonaMai
Io
la porterò
con tutto il peso che ha
piccola pietra
che forse un giorno
si poserà
piccola pietra
si poserà
Quel giorno le nuvole
oscuravano il cielo,e il vento
soffiava gelido,facendoti venire la pelle d’oca.
Appoggiai le spalle al
muro,lasciando che le mie lacrime si
disperdessero nell’aria,mentre il mio respiro si fondeva con
il vento.
Il vestito nero a maniche
lunghe che indossavo non teneva
molto caldo,per affrontare una giornata così fredda. La
stoffa della gonna
volteggiava,spinta dall’aria,e i miei capelli sciolti mi
coprivano il viso.
La mia mente
vagò a due giorni prima,e il mio respiro si
fece affrettato.
Charles….
Singhiozzai più
forte,scossa da un sussulto di paura ,e da
un brivido che mi percorreva la schiena,lentamente.
Ma la cosa strana
è che non mi ricordavo quasi niente:come
se avessi un vuoto di memoria.
Di quel giorno conservavo
solo la paura e la visione di
Charles,che mi sorrideva per l’ultima volta.
Sospirai
sconfortata,portando le mani al petto,come per
calmarmi.
Portai una mano alla
gola,ed incontrai il ciondolo a forma
di cuore che Edward mi aveva regalato a Natale,e lo strinsi forte,come
se
potesse portarmi sollievo.
Ma di certo,sollievo non
mi portava.
Dov’era Edward?
Erano passati due giorni,e
di lui non avevo la minima
traccia,la minima notizia.
Possibile che stesse male?
Alice me l’avrebbe detto.
Sentì male alle
dita,e mi accorsi di aver stretto troppo il
ciondolo.
Volsi lo sguardo alla
strada,e vidi un gruppo di ragazze,che
vestivano colori chiari,e correvano spensierate,cercando riparo dal
vento.
Le loro grida felici mi
davano sui nervi. Non ero dell’umore
per ridere.
<< Bella?
Sei pronta? >> mi chiese
Maya,affacciandosi alla finestra del balcone della mia camera.
I capelli biondi e setosi
danzavano tutt’uno con il vento,e
gli occhi erano velati di tristezza,ma doveva essere forte. Per me.
Io annuì,mentre
lei si asciugava velocemente una lacrima.
Soffriva come me,d’altronde.
La abbracciai,immergendo
il viso nel suo petto,mentre lei mi
accarezzava i capelli,come se fosse una madre apprensiva.
Mi porse il mio
fermaglio,e io lo appuntai al centro del
vestito,poco sopra il petto,come avevano fatto le mie compagne,in
memoria di
Charles.
Scendemmo le scale e
trovammo Chris ,Tiffany e Rachel vicino
all’entrata. Anche i loro bei visi erano tristi.
Chris mi prese per mano
,cercando di farsi forza,e si
rivolse a Tiffany << Dov’è Clarissa?
>>
<<
è già lì. Andiamo…
>> rispose Tiffy,seguendo
Rachel,fuori dal locale.
<< Ci
mancava solo il vento >> commentò
Christina,cercando di ripararmi con le braccia.
Maya ,affianco a
me,camminava leggiadra sull’erba,ignorando
il vento.
Strinsi la mano di Chris
,non appena cominciai ad
intravedere lo spiazzo del cimitero ,e
le persone vestite di nero.
Io e le mie compagne ci
fermammo al limitare del
boschetto,cercando Clarissa con lo sguardo.
C’erano
sì e no una trentina di persone,tutte amiche e amici
di Charles.
Riconobbi alcuni clienti
del Moulin Rouge.
<<
Clarissa… dov’è? >>
mormorai ,continuando a
cercarla.
Tiffany mi cinse le spalle
con un braccio,sussurrandomi
all’orecchio << è lì
,guarda >>
Finalmente la vidi.
Era vicino alla lapide di
suo marito,e la mano era
appoggiata alla pietra fredda.
Il capo chino,nascosto dai
capelli che danzavano nel vento,e
il vestito nero,senza maniche,nonostante il freddo,volteggiava seguendo
l’aria.
Ci avvicinammo a lei,e
tutti si avvicinarono alla
lapide,rispettosi e silenziosi.
<< Clarissa
>> disse Rachel,avvicinandosi di
più. Noi la imitammo .
Clarissa alzò
la testa ,puntando i suoi occhi neri su di
noi. Il dolore che provava era immenso . sfiorò il viso di
Rachel,con
affetto,prima di stringerci tutte a lei,in un unico abbraccio.
Il prete
cominciò la preghiera,dicendo cose lodevoli di
Charles. Ero sicura che se fosse stato ancora in vita,sarebbe scoppiato
a
ridere,prendendo in giro il prete,e cominciando a raccontare le pazzie
della
sua vita.
Tiffany doveva pensarla
allo stesso modo,perché mormorò le
mie stesse conclusioni,facendo sorridere lievemente Clarissa,che le
dava
ragione.
Finito il prete,alcuni
amici cominciarono a dire qualcosa su
Charles.
Toccò poi a
Chris,Maya,Tiffany e Rachel.
Quando arrivò
il mio turno ,mi avvicinai alla
lapide,depositando un tulipano,il fiore preferito di Charles.
<< Charles
… era Charles . non conosco uomini che
potrebbero somigliargli,perché era unico.
Mi ha salvato la vita due
volte,e per questo gliene sono
grata.
Abbiamo perso tutti un
amico,due giorni fa,ma io e le mie
compagne abbiamo perso di più :abbiamo perso un padre ,un
punto di forza e di
riferimento.
Ha lasciato un vuoto
dietro di se,un vuoto incolmabile
. >> mandai giù il groppo che
avevo in
gola,ma non riuscì ad impedire alle lacrime di scendere
<< Mi…mi
mancherai papà >>
Clarissa mi si
avvicinò,tenendo stretta le ragazze,e mi
baciò le fronte,tremante.
<< Grazie
>> mi sussurrò << Era quello che
avrebbe voluto >>
Mi fiondai tra le braccia
di Rachel,singhiozzante,mentre
Clarissa parlava di Charles.
Quando ebbe finito,si
riavvicinò a noi,e il prete riprese la
parola.
Fu allora che li vidi.
Al limitare della foresta
,ben visibili,ora,la famiglia
Cullen al completo faceva la sua mostra.
Erano vestiti tutti di
nero,e gli sguardi erano chini.
Il dottor Cullen stringeva
con un braccio Esme ,che aveva la
testa china,ed era scossa da singhiozzi frequenti.
Jasper teneva per mano
Alice ,che singhiozzava. Allungò una
mano verso di me,e la abbassò,come sconfortata.
Emmett ,serio per la prima
volta,aveva le mani sulle spalle
di sua moglie Rosalie. Quest’ultima mi guardava,sconvolta,e
dispiaciuta.
E infine,il mio sguardo
incontrò il suo .
In tutta la sua
bellezza,avanzò leggero nello spazio e si
avvicinò alla lapide,depositando un fiore rosso. Fece segno
al prete,che si
spostò,per lascarlo parlare, Clarissa mi strinse a se.
<< Conoscevo
Charles da parecchio tempo,forse,come
direbbe lui,troppo. >> la gente ridacchiò
<< E l’ho sempre reputato
un uomo gentile,premuroso verso chi amava ,e gli sono debitore per
tante cose.
Grazie a lui,la mia vita è cambiata radicalmente,e voglio
rendergli un ultimo
saluto,non che un ultimo favore. >> Edward
girò lo sguardo verso di noi
<< Prendetevi cura della sua famiglia. Lui è
l’unica cosa che vorrebbe
veramente >>
Si levò un
cenno d’assenso,e Edward si spostò dalla lapide.
Mi guardò per un attimo,per poi raggiungere la famiglia
Cullen.
Lo seguì con lo
sguardo,mentre il sussurrò di Clarissa al
mio orecchio mi faceva sentire la verità di quelle parole
<< Lascialo
andare >>
Rabbrividì,e
nuove lacrime di dolore mi rigarono le guance.
Il prete finì
la cerimonia,e ,poco a poco,i Cullen se ne
andarono.
<<
No… >> sussurrai,alzando un braccio.
Edward dischiuse le labbra
,rilasciando un respiro.
Gli occhi dorati distrutti
dalla tristezza,le braccia lungo
i fianchi. In una mano,una piccola rosa blu.
<<
No,Edward… No …. >>
mormorai,avanzando di un
passo.
Lui posò la
rosa ai suoi piedi,e si rialzò,incatenando di
nuovo il suo sguardo al mio.
Mi guardò
ancora,per poi abbassare la testa e scomparire.
Il mondo mi
crollò addosso,come la consapevolezza che lui se
n’era andato.
Clarissa mi prese per un
polso << Bella non seguirlo
>>
Mi voltai ,piangendo
<< Non…non pos-so lasciarlo
andare via ! Lui…è la mia vita,ti prego! Lasciami
andare! >>
Clarissa mi
posò una mano sul viso guardandomi negli occhi
<< Non appartieni al suo mondo,Bella. Lo sai
>>
Smisi di oppormi,mentre
Tiffany e le altre mi avvolgevano in
un abbraccio.
Clarissa mi
lasciò il polso.
Le mie ginocchia
cedettero,e toccarono l’erba bagnata dalla
pioggia che aveva cominciato a scendere. Il mio cuore era distrutto.
Edward se n’era
andato.
17
Febbraio 1890
|
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Capitolo 16 *** 3 giorni prima dell'addio ***
GoodMorning!(non
guardate l’ora…è il saluto che mi
frulla in testa da taaanto tempo,e ormai non
faccio caso all’ora..XD)
Allora,oggi è una
giornata da dimenticare.
Vi risparmio i
dettagli,sappiate solo che la parola “Amicizia” per
oggi è bandita dal mio vocabolario.
Certo,riguarda
solo una persona,(uno contro sei…non gli viene in mente che
MAGARI è in torto
lui? )a cui io,però,volevo bene.
Vabbè dai,vi
lascio a questo …ehm…triste capitolo?
Buona lettura!
3 Giorni
prima
dell’addio
Pov Edward
3 GIORNI PRIMA…..
Corsi
il più veloce
che potevo,mentre,dietro di me,Emmett mi scagliava qualsiasi cosa gli
capitasse
tra le mani.
L’avevo fatto
arrabbiare tanto. Bè,ma chissenefrega,no?
<< Fermati
Eddy!Vigliacco,fermati! >> esclamò
mio fratello,cercando di balzarmi addosso. Io sghignazzai,scostandomi,e
scivolando via dalle sue braccia.
<<
Prendimi…Emmettuccio
>> lo provocai,aumentando la velocità della
corsa:ero il più veloce,e me
ne vantavo.
<< Ti
uccido!Eddy giuro che ti faccio a pezzettini,ti
riduco in poltiglia,ti sbatto la testa contro un masso e ti brucio!Se
ti becco…
>> imprecò Emmett,cercando di
riacchiapparmi,senza successo.
Annusai
l’aria,sogghignando:Charles,il proprietario del
Moulin Rouge,era nello spiazzo davanti a noi con…la mia
Bella.
Spalancai gli
occhi,fermandomi di colpo,sopra il ramo di una
quercia,mentre Emmett,che non si era accorto di
nulla,continuò a
correre,sbattendo contro Charles,e facendolo cadere in avanti.
Ancora sopra Charles,si
voltò verso di me,minaccioso
<< Vieni giù,Eddy…. Se hai il
coraggio… >>
<< Scendi TU
da me,bestione! >> si lamentò
Charles,sotto Emmett.
Bella rise ,mentre Emmett
aiutava Charles a mettersi in
piedi,e farfugliando scuse
incomprensibili.
Il proprietario del Moulin
Rouge lo guardò male,prima di
incrociare la mia figura,sopra il ramo di una quercia.
<< Edward?
Che piacere rivederti… >>
<< Il
piacere è mio,Charles >>
Emmett andò
verso Bella,che ancora rideva,scompigliandole i
capelli << Ciao Bellina! >>
Lei
sbuffò,girandosi verso di me,mentre Emmett la caricava
sulle spalle,e si avvicinavano alla quercia .
<<
Amore,cosa ci fai sul ramo? >> mi chiese la
mia stella,inclinando il suo meraviglioso viso.
<<
Già,Eddy!Dille perché sei su quel ramo!
>>
ghignò Emmett.
Mi
sfidi,orsetto?
<< Che
domande,amore. Non vedi che furia è mio
fratello? >> le chiesi,facendola ridere.
<< Come mai
sei una furia,Emmett? >>
chiese,rivolgendosi a mio fratello.
<<
Già,Emmettuccio,dille perché sei una furia!
>> lo schernì,beccandomi una occhiata di
minaccia. Me la stavo spassando
troppo.
<<
Ehm…ecco… ho…anzi,ha
detto a Rosalie
che…oddio,niente.. >> farfugliò mio
fratello,in crisi.
Charles e Bella
risero,prima che la mia stella tendesse una
mano verso di me. L’afferrai,tirandola su,e facendola sedere
sul mio stesso
ramo.
<< Ehi,ma
allora sei cattivo! >> disse
Bella,dandomi un buffetto sul naso. Io risi,baciandole la mano .
<< Sono
perfidooo! >>
Lei rise,amorevolmente.
Mi
sta venendo da
vomitare,Eddy…
Ecco,grazie Emmett!
Nononono!Edward,toglile
le mani di dosso!Non ora e non qui!Devo far veder una cosa a
Bella,quindi…Sparite!
Ecco,grazie
Charles!Qualcun’altro vuole interromperci?
<< Bella?
Vieni già che ti devo mostrare una cosa!
>> disse Charles,allargando le braccia. Bella,senza
esitazioni e facendo
venire un infarto a me e a mio fratello,si lasciò
andare,atterrando dolcemente
tra le braccia di Charles.
<< A dopo
amore! >> mi salutò,mandandomi un
bacio.
<< A
dopo,amore! >> la salutai,ricambiando il
bacio.
Bleah….
<< Chiudi il
becco,Em! >> ringhiai,scendendo dal
ramo.
Qualcosa non mi
convinceva. La… la mente di Charles era
chiusa. Come quella di Bella.
<< Che hai?
>> mi chiese Emmett,notando la mia
espressione.
<<
Non… non riesco a sentire la mente di Charles. Mi
tiene lontano dai suoi pensieri >>
<<
Vabbè,magari vuole Privaciiii …! >>
tentò
Emmett,sbagliando pronuncia.
Risi << Si
dice Privacy,Emmett
>>
<<
Vabbè,quello che è! >>
Risi,per poi correre verso
casa.
Mio fratello,dietro di
me,mi rincorreva. Ecco,ora potevo
tornare a giocare…
Charles POV
Scortai Bella fino al
laghetto,e rimase senza parole. Anche
io,a distanza da anni,provavo una strana sensazione,nel vederlo.
<<
Papà,perché mi hai portata qui? >>
mi
chiese,facendomi sciogliere il cuore. Mi aveva chiamato Papà.
<< Vedi,qui
ho incontrato Clarissa per la prima volta
>> spiegai,vedendo la felicità nei suoi occhi.
<< Mi
racconti? >> chiese,sedendosi sulla riva.
Mi accomodai vicino a
lei,perdendomi nei ricordi.
“
Camminavo per la
riva,in cerca di un senso . ero solo,ma un senso doveva esserci per
forza.
Ad
un tratto,sentii
una voce soave,cristallina,capace di farmi batter il cuore.
Seguì quel canto
magnifico,capitando sulla riva di un laghetto.
Lì,avvolta
solo in una
tunica bianca,c’era una donna. La più bella che io
avessi mai visto.
I
capelli biondi erano
sciolti,abbandonati al soffio del vento,mentre ilo viso,così
perfetto e
magnifico,era rilassato.
Si
voltò verso di
me,sorridendomi. Si avvicinò,prendendomi per mano.
<<
Clarissa
>> si presentò,incatenando i suoi occhi ai miei.
<<
Charles
>>
Sorrise,radiosa
<< Grazie di essere venuto a prendermi.”
<< Se mi
metto a piangere,mi prendi per una bimba?
>> mi chiese Bella,con le lacrime agli occhi.
Risi,alzandomi
<< No,anzi! >>
Le presi la mano,facendola
alzare << Vai ora. È tardi.
>>
<< Tu non
vieni? >>
<< arrivo
tra poco >>la rassicurai.
Bella mi diede un bacio
sulla guancia,allontanandosi.
Sospirai:era diventata
così bella,la mia piccolina.
Ripensando a Clarissa,mi
era venuto un nodo allo stomaco:le
dimostravo mai il mio amore per lei?
Sorriso,immaginandomi la
faccia di mia moglie,se le avessi
chiesto di risposarmi. Sarebbe scoppiata a ridere,gioiosa!
<< Ahhhhhh!
>>
Trasalì,all’urlo.
La piccola Bella. Era
lei,ne ero sicuro.
Lo stesso urlo di qualche
anno fa…. Non potevo
dimenticarlo….
Cominciai a
correre,seguendo la sua scia,sempre più veloce.
Non potevo perdere mia
figlia.
Pov Edward
<<
Edward,Emmett,non lo ripeterò:Chi è stato?!
>> tuonò Esme,arrabbiata.
Involontariamente,Emmett
aveva urtato un vaso ,il preferito
di Esme ,facendolo cadere, eravamo così concentrati ad
ucciderci a vicenda,da
non accorgercene.
Jasper,seduto sul
divano,tratteneva a stento le
risate,insieme a Rosalie,che faticava a rimanere seria.
Emmett,spaventato dalla
furia di nostra madre,tentò di
parlare << Ehm…dai mamma non…un
incidente…capita!No? >>
Esme ,infuriata,sta per
urlare un “No” con i fiocchi,quando
Alice,dal piano di sopra,lancia un urlo agghiacciante.
Jasper,spaventato
è il primo a salire in camera di
Alice,mentre io,mi collego con la mente di mia sorella.
<<
Lasciala
stare! >>
<<
No!Charles!
>> urla Bella,accovacciata sotto un albero,con il vestito
stracciato.
Charles
stava
lottando. Charles stava lottando per Bella.
La
volevano. La
volevano per loro. Charles non glielo avrebbe permesso
Poco
lontano da lui,un
falò….
<< No!
>> urlai,cominciando a correre. Dietro di
me,i miei familiari.
Sapevo dov’era.
Sapevo cosa stava succedendo.
Dovevo solo impedirlo.
<< Ed,che
succede? >> mi chiese
Emmett,affiancandomi.
<< I Volturi
>> mormorò adirato,aumentando la
velocità.
Non devono neanche osare
toccare la mia stella. Non devono
osare neanche guardarla.
Non erano degni neanche di
respirare la sua stessa aria,per
sentire il profumo del suo sangue.
<< Edward!
Hanno…hanno cambiato il programma! >>
mi avvisò Alice,con voce tremante.
Non mi importa.
Entro nello spiazzo del
bosco,alle spalle di una delle
guardie dei Volturi. Poco lontano,Bella è tra le braccia di
un vampiro,che la
guarda famelico.
Piange. La mia Bella
è spaventata ,incapace di muoversi,mentre
Charles ,da solo e circondato dai Volturi,combatte,in qualche modo,per
difendere una delle sue figlie.
Emmett,senza pensarci due
volte,si avvicina a me,ringhiando
di rabbia. Vedere Bella e Charles da soli,in balia dei leoni,lo
disgusta.
Andate
via!
Il pensiero di Charles mi
colpisce all’improvviso. Perché
vuole mandarci via?
Prendete
Bella e
andatevene via!Adesso!
È assurdo!
Alice annuisce con la
testa,prima di colpire la guardia che
ha in braccio Bella,con un…velo.
Un semplice velo nero.
Un velo nero ,lasciato
scivolare sulla testa ,equivale ad un
attimo di distrazione .
Il tempo di prendere Bella
tra le braccia,e nasconderci.
Vedo Aro sorridere:non
voleva far del male a Bella.
Era Charles la preda.
Il capo dei Volturi ,con
un gesto della mano,indicò il falò.
Charles si girò
verso di noi,sorridendo a sua figlia,un ultima
volta.
Bella era quasi
incosciente. Aveva gli occhi socchiusi
,inondati di lacrime.
Grazie.
Annuì con la
testa,prima di cominciare a correre.
Osservai il viso di Bella.
Era bianco,più del solito,e
stravolto.
Sussultai,mentre,arrivati
al Moulin Rouge,la infilai nelle
coperte del suo letto.
<< Edward?
>>
Clarissa,avvolta in uno
scialle,era nella stanza di Bella.
Il viso era una smorfia di preoccupazione.
<<
Clarissa…. >> iniziai,ma venni interrotto
dalla donna,che,toccando la mia mano,aveva visto.
Visto. Lo stesso potere di
Aro.
Aveva
sbirciato nei
miei pensieri,venendo a conoscenza dei fatti accaduti poco prima.
Lo stesso dono del
fratello.
<<
Charles… no…. >>
mormorò,tremando. Si
accasciò a terra,e cercai di tenerla in piedi. Singhiozzava
di dolore,senza
poter versare una lacrima.
3 GIORNI DOPO,LA SERA DEL FUNERALE...
Non
potevo condannare
Bella al destino crudele. Non potevo farle correre dei rischi del
genere.
Non
potevo amarla.
Oggi,era
ad un passo
dalla morte. Ogni attimo,passato vicino a me,equivale alla morte atroce.
Se
la amo,devo
lasciarla .
Prenditi
cura del mio
angelo. Te ne prego.
La
amo troppo.
Edward
Con le mani
tremanti,nascosi la lettera sotto il cuscino del
letto.
L’aveva
lasciata,perché l’amava.
Come può,la mia
piccola Bella,vivere con un dolore atroce?
E nella stanza
accanto,sento il suo pianto disperato.
Il pianto di una donna che
ha perso l’amore della sua vita.
Perché,non
posso piangere anche io?
14 febbraio 1890
|
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Capitolo 17 *** Jacob Black ***
Rieccoci
con la storia … lasciata in maniera così
triste…
Siete
pronte a vedere come sta la nostra Bella ? Sì?
Allora
posso solo augurarvi…BUONA LETTURA!
Ehi adesso come
stai?
Tradita da una storia finita
E di fronte a te l'ennesima salita.
Un po' ti senti sola,
Nessuno che ti possa ascoltare,
Che divida con te i tuoi guai.
Mai! tu non molare mai!
Rimani come sei,
Insegui il tuo destino,
Perché tutto il dolore che hai dentro
Non potrà mai cancellare il tuo cammino
E allora scoprirai
Che la storia di ogni nostro minuto
Appartiene soltanto a noi.
Ma se ancora resterai,
Persa senza una ragione
In un mare di perché
Dentro te ascolta il tuo cuore
E nel silenzio troverai le parole.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a arrivare dentro il pianeta del cuore
È difficile capire
Qual è la cosa giusta da fare
Se ti batte nella testa un'emozione.
L'orgoglio che ti piglia,
Le notti in cui il rimorso ti sveglia
Per la paura di sbagliare,
Ma se ti ritroverai
Senza stelle da seguire
Tu non rinunciaremai
Credi in te! Ascolta il tuo cuore!
Fai quel che dice anche se fa soffrire.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a volare oltre questo dolore.
Non ti ingannerai
Se ascolti il tuo cuore,
Apri le braccia fino quasi a toccare
Ogni mano, ogni speranza, ogni
sogno che vuoi
Perché poi ti porterà fino al cuore
di ognuno di noi.
Ogni volta, che non sai cosa fare,
Prova a volare, dentro il pianeta del cuore.
Tu tu prova a volare
Do do do dov'è il pianeta del cuore.
Tu tu tu dentro il pianeta del cuore
-Jacob Black-
Mi sedetti sul tronco in
mezzo allo spazio ,nel bosco.
Il sole picchiava senza
sosta,e scaldava la mia pelle
bianca,che non osava neanche abbronzarsi.
I
“miei” capelli biondi erano raccolti in una coda
abbastanza alta,in modo che non si attaccassero alla
schiena,provocandomi
fastidio.
Avevo cominciato ad
indossare una parrucca:volevo eliminare
la vecchia Bella,e ci sarei riuscita.
Era in ritardo.
Cominciai a battere il
tempo con la punta del piede,per
ingannare il tempo.
<<
Ciao… >> mormorò una voce davanti a
me.
Al limitare della
foresta,un uomo dalla pelle bronzea si
avvicinava,lentamente.
I capelli neri,un tempo
lunghi,ora erano corti,e gli occhi
erano molto più dolci di come li ricordavo.
Aveva dei pantaloni molto
corti,arrivavano alle ginocchia,e
girava a petto nudo.
In effetti con questo
caldo…
<< Sei in
ritardo >> sibilai tra i
denti,trattenendo i fremiti dentro.
<< perdonami
>> mormorò,seriamente dispiaciuto.
Rimasi in
silenzio,guardandolo con uno sguardo,a mio
parere,abbastanza duro.
<< Non ti
mangio mica >> borbottai.
Lui scosse la testa
<< No. Intendevo se potevi
perdonarmi…per parecchi anni fa >>
Eccolo,il brivido di
schifo e paura.
Certo,perdoniamo
l’uomo che ti ha violentata. Diamogli anche
del the e dei
pasticcini,già che ci
siamo.
<< Mi devi
dare qualche risposta >> dissi,con la
voce piena di disprezzo.
Lui chinò la
testa ,affranto. << Non posso >>
Risi << Come
minimo,me le devi >>
<< Lo so.
Però… promettimi che nessuno verrà a
sapere
della nostra chiacchierata,Bella >>mi implorò.
<<
D’accordo. >>
dissi,senza,stranamente,riprenderlo per avermi chiamata Bella.
Era così
cambiato dal ragazzo di qualche anno prima.
Sembrava sinceramente dispiaciuto di quello che mi aveva fatto.
Era molto carino.
<< Cosa vuoi
sapere,di preciso? >> mi
chiese,gentile,sedendosi per terra,davanti a me.
<< I Cullen
>> risposi semplicemente <<
Dove sono? >>
<< Cosa ti
fa credere che io lo sappia? >> mi
domandò,sorpreso.
Alzai le spalle
<< Conosci questa foresta come le tue
tasche >>
<< I Cullen
sono in giro…. Credo a Denali >> mi
informò.
Rabbrividì:
Denali?
<< Credi che
ritorneranno? >> gli chiesi,ora un
po’ più dolcemente.
<< Credo di
sì… c’è altro che mi vuoi
chiedere?
>>
Ok,Isabella. Sputa le tue
assurde opinioni. Tanto peggio di
così…
<<
Cosa… >> tossicchiai,facendomi subito male al
ventre << Cosa sono…precisamente
>>
<< Prometti
di non urlare? >>mi
chiese,accennando ad un sorriso. Sembrava un bambino cresciuto troppo
in
fretta.
<<
Sì >> dissi,ignorando le fitte allo stomaco.
<< Sono dei
freddi… sai cosa sono? >>
<<
escluderei la teoria dei ghiaccioli… >>
dissi,facendolo ridere. La sua risata era roca e molto piacevole.
<<
Sono…dei vampiri >> mi guardò di
sottecchi,aspettando una mia reazione.
Sgranai gli occhi,cercando
di non far trapelare nessuno
emozione.
Vampiri,mi stava per caso
prendendo in giro?
Eppure i suoi occhi neri
erano sincerissimi…
<< Lo giuri?
Mi stai dicendo la verità? >>
bisbigliai ,mentre una gocciolina di sudore mi scendeva percorrendo i
contorni
della mia guancia.
Le fitte allo stomaco ora
erano sempre più frequenti,ed era
difficile adesso ignorarle.
<< Dopo
l’errore di qualche anno fa,non mi permetterei
mai di mentirti,Bella. Perdonami. >>
m’implorò un’altra volta.
Aveva la testa china,ed
era mangiato dal rimorso.
Mi morsi il labbro
inferiore.
<<
Perché l’hai fatto? >>
chiesi,asciugandomi
una lacrima.
<<
Perché odio il mio essere,Bella. Ero un mostro,e
non volevo. La mia parte peggiore aveva avuto la meglio,quella sera.
>>
<< Non sei
un mostro… non tu. >>
mormorai,facendogli alzare la testa.
<< Pensi ai
Cullen ? >>
Scossi la testa
<< Al
Cullen,per la precisione. Non mi interessa se sono dei vampiri.
È lui,quello
che … >> ingoiai il groppo in gola,e Jacob mi
passò un fazzolettino sulla
fronte.
Lo guardai,accigliata.
Lui mi sorrise
<< Nelle tue condizioni,immagino che
starai malissimo,adesso. >>
Eh?
<<
Le… le mie condizioni? >> chiesi,sconcertata.
Jacob mi
guardò,stranito <<
Il…>> indicò il mio
ventre << Il …coso
lì…mezzo umano e mezzo vampiro…o
completamente
umano,non lo so… >>
Guardai il ventre,e per la
prima volta,lo vidi.
<< Oh mio
dio! >>balzai in piedi,mettendomi di
profilo. La pancia era leggermente più gonfia del solito.
Ecco perché i
corpetti non si chiudevano!
E poi,ieri la pancia non
c’era! E neanche prima!ma che
diavolo…?
<<
Sono… sono… >> lo guardai,piena di
paura.
<<
Incinta…. >> continuò lui
<< Bella,stai
bene? >>
<< Aspetto
un bambino… aspetto un bambino… un…
cosa
aspetto?! >> gridai,turbata.
Jacob si
alzò,ma lo fermai << Non toccarmi.
>>
Si sedette sul
legno,mentre io giravo in tondo,le mani
dietro alla schiena,e al consapevolezza che lui aveva
abbandonato non solo una donna,ma anche un…bambino,o
vampiro,e quello che
cavolo era!
<< Come ha
potuto andarsene!Come ha potuto abbandonarmi!
>> ormai lasciavo libero sfogo alle mie lacrime.
Bastardo egoista,ecco
cos’era.
Presi la parrucca bionda,e
la buttai per terra,lasciando
liberi i miei capelli naturali.
Jacob sorrise
<< Così stai meglio…
>>
Lo guardai male
<< Dopo me la rimetto,cosa credi?
>>
Mi fermai,inchiodandolo
con lo sguardo << E tu!Come te
ne vieni,adesso,tutto gentile e affettuoso!”I Cullen sono
vampiri”..ma per
favore! >>
Lo presi alla
sprovvista,l’avevo avvertito chiaramente.
<<
Scusa,Bella. Te l’ho detto,mi odio per quello che
ho fatto…solo che non ero in me!vedi,quando mi trasformo,la
prima volta sono le
emozioni negative a prevalere. e poi ti ho detto solo la
verità… >>
Lo fermai,mettendogli un
dito sulle labbra << “Quando
mi trasformo?” >>
Lui abbassò lo
sguardo,alzandosi << Mettiti il più
lontano possibile da me,se non vuoi che vi faccia male >>
mi
avvertì,lanciando una occhiata al mio ventre.
Io
obbedì,spostandomi dietro ad un tronco.
Cosa pensava di fare?
<< Non
muoverti da lì >> mi ordinò,mentre
chiudeva gli occhi.
Lo osservai,ma non vidi
niente di strano.
Fino a quando,non
socchiusi gli occhi,e notai che il suo
corpo era interamente scosso da fremiti e convulsioni.
Venni presa dal
panico:stava male?
Poi,dalla sua gola
uscì un ringhio roco,spaventoso
abbastanza da farmi indietreggiare ancora di più dalla
paura. Si piegò sulle
ginocchia,e quello che vidi mi fece smettere letteralmente di respirare.
Mano a mano,con la
velocità di un battito di ciglia,la sua
massa corporea diventava sempre più grossa e robusta. Del
folto pelo marrone
scuro cominciò a uscire dalla sua pelle con un rumore
assordante di pelle che
si strappa,mentre il viso prendeva le sembianze di un muso da lupo.
Le gambe presero a
piegarsi in maniera innaturale per un
essere umano,cambiando l’articolazione.
Rimase lì,su
due zampe,respirando ritmicamente,in attesa di
una mia qualsiasi emozione.
Ero paralizzata . ma non
dalla paura.
Esistevano davvero
creature leggendarie,allora?
<<
J…Jacob? >> chiamai,incerta.
Lui ululò,e io
indietreggiai. Si mosse piano,su quattro
zampe,e mi venne vicino. Aveva l’altezza simile a quella di
un cavallo.
Quindi,non mi stava
prendendo in giro.
Mi sentì
più sollevata.
<<
Sei… sei grosso >> mormorai,incredula.
Lui smorzò un
ululato,che assomigliava ad una risata.
Allungai una mano,e toccai il pelo folto. Era morbido e incredibilmente
caldo.
<< E molto
morbido >> aggiunsi,accennando ad un
piccolo sorrisino.
Latrò una
risata,e si sedette ai miei piedi,calmo.
Si voleva far perdonare.
Infondo, era una brava
persona,condannata ad un orribile
destino. Non era colpa sua.
<< Grazie
per avermi detto la verità,Jacob >> lo
ringraziai,piena di gratitudine.
Lui mi leccò un
piede,affettuosamente. Mi fece il solletico
e accennai ad una risata.
Il sole stava calando,e si
stava facendo tardi. Al Moulin
Rouge mi stavano aspettando.
<< Si
è fatto tardi,devo andare… >>
mormorai,alzandomi. Subito Jacob si alzò,trotterellando
verso di me,e
mettendosi di fronte alla mia postazione.
<<
Che…che cosa vuoi? >>
gli chiesi,guardandolo negli occhi.
Lui mosse la testa
all’indietro,verso il suo busto. Un
invito chiaro.
<<
Jacob,peso … Ehi! >> esclamai ,mentre mi
batteva il muso contro il braccio,con insistenza.
Sbuffai,e ,con un bel
po’ di fatica e varie cadute di
sedere,riuscì a sedermi sulla sua schiena,aggrappandomi al
pelo del collo.
<< Vai
piano,te ne prego… >> lo pregai,con non
poca paura.
Lui latrò,o
meglio,rise ghignando,prendendo la rincorsa e
correndo.
No,non stava correndo.
Stava quasi volando.
Dovetti nascondere la
faccia tra la sua scapola e il suo
collo,chiudendo gli occhi.
Maledetto traditore!
Capì che
eravamo arrivati,solo quando ululò piano. Alzai la
testa,e sospirai di sollievo. Si era fermato al limitare del
boschetto,per non
farsi vedere dagli abitanti.
Scesi,e mi girai verso il
suo muso.
<< grazie
per il passaggio. >>
Lui
ululò,contento.
<< Ci
vediamo presto. Grazie Jacob. >> gli diedi
un buffetto sul muso,e lo vidi scomparire tra gli alberi,con la sua
andatura
veloce.
Mi rimisi la parrucca
bionda e,con un sospiro,rientrai al
Moulin Rouge.
2 Marzo 1890
|
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Capitolo 18 *** Chissà se ti arriva il mio pensiero ***
Salve!
Allora,lo so che sono
stronza,ma
vi aspetta un capitolo triste triste…sorry!
In questo
cap,un’altra
persona,molto cara a Bella,deciderà di
abbandonarla…ma non vi dico chi!
Poi,volevo ,se
possibile,spendere almeno qualche parola alle famiglie che sono state
colpite
dal terremoto,e dire che sono veramente dispiaciuta per quello che
è successo.
Mi sento inutile,perché mi piacerebbe poter far
qualcosa…
Mi spiace veramente tanto.
Oltretutto sono
preoccupata
anche per le mie amicizie a distanza,e spero che stiano tutte
bene,malgrado la
terribile situazione.
Detto questo,volevo
ringraziarvi
e vi invito alla lettura.
Buona lettura…
-Chissà
se ti arriva il mio
pensiero-
3 settimane
dopo…
Camminavo nei sobborghi di
Pigalle,guardando dritto di
fronte a me. Il sole era alto,e i suoi raggi scaldavano la pelle
candida delle
mie spalle scoperte. Avevo un vestito nero,come al solito.
La gente intorno a me
mormorava,guardandomi malamente.
Cosa avevano da
sparlare,ancora?Erano passate giorni,settimane,e
ancora ero sulla bocca di tutta la gente ficcanaso di questa schifosa
città.
La spogliarellista del
Moulin Rouge è stata lasciata dal
gentiluomo . Sai che novità.
Faceva troppo caldo per
arrabbiarsi.
Le gocce di sudore
velavano la mia fronte,e il collo era
bagnato,appiccicaticcio.
Ero debole,e non era
dovuto al caldo.
Mi rintanai in una vietta
solitaria,al riparo dai raggi del
sole,rifugiandomi nell’ombra. Ero a pochi passi dal Moulin
Rouge.
Mi accasciai contro un
muro freddo,provando sollievo solo
per pochi attimi. Mi scostai subito,preferendo il caldo,al tocco gelido.
Scostai i capelli bagnati
dalla fronte,chiudendo e riaprendo
più volte gli occhi. Oh,pessima vista.
La mia mente
vagò lontana da me. Stavo male?Avevo la
peste?una malattia contagiosa?O ero semplicemente stanca e
affamata?O…poteva
essere ilo bambino?
Osservai il mio ventre:era
un po’ più gonfio del giorno
prima,ma il corpetto era stretto,quindi a malapena si vedeva.
Sapevo che gli stavo
facendo male. Era…era sbagliato . non dovevo
tenere il corpetto così stretto…
<<
Clarissa… >> mormorai,seduta per terra. Lei
poteva aiutarmi.
Mi rialzai a
fatica,appoggiandomi con le mani al muro.
Pochi
passi. Mancano
pochi passi.
Attraversai la strada
,quasi correndo dalla disperazione di
sfuggire al sole,e aprì violentemente le porte del Moulin
Rouge. Rachel,che
stava dietro al bancone,mi guardò terrorizzata per pochi secondi,prima di
precipitarsi vicino
a me,sorreggendomi con un braccio.
L’uomo seduto
davanti al bancone,mi guardò,come se avesse
ricevuto uno schiaffo in faccia,e si alzò dalla sedia,per
avvicinarsi a Rachel.
Le mormorò
qualcosa all’orecchio,e Rachel annuì con la
testa.
<< Bella? Mi
senti? >> mi chiese
allarmata,togliendomi i capelli bagnati dalla fronte.
<<
Chiama… Clarissa… >>
sussurrai,chiudendo gli
occhi,e accasciandomi sul pavimento del Moulin Rouge.
<< Bella!
>>
Sentì qualcosa
di gelido sulla mia fronte,e per un attimo mi
spaventai per quel tocco.
Pensai subito a lui,e
i miei occhi ,ancora chiusi,lasciarono cadere lacrime solitarie.
Non potevo ridurmi
così per colpa sua. Dovevo reagire,cazzo!
Dovevo andare avanti e affrontare la mia vita. Non potevo buttarmi via
così per
un uomo.
Ne avrei trovato un altro.
Uno più bello,più dolce,che non
mi avrebbe abbandonata mai.
<< Non
pensare a queste sciocchezze,Bella. >>
disse una voce candida facendomi aprire gli occhi.
Clarissa era seduta vicino
al mio letto,nell’ombra ,e la sua
mano fredda era appoggiata alla mia fronte.
Portava un vestito a
maniche lunghe,e gli occhi neri erano spenti.
<< Non hai
caldo con …questi vestiti? >>
mormorai,cercando di mettermi seduta sui gomiti.
Lei accennò ad
un sorriso,passandomi un bicchiere con
dell’acqua.
La trangugiai in pochi
secondi,provando sollievo alla gola.
Il mio stomaco brontolò,e Clarissa mi passò un
piatto,con del cibo. Non capì
cosa ci fosse dentro. Lo mangiai avidamente,e velocemente,sentendo il
mio
stomaco soddisfatto.
Finito lo spuntino ,mi
sedetti di fronte a lei,prendendole
le mani <<
Clarissa,io credo di
non stare bene >>
<< Lo so
tesoro. Perdere la persona che si ama è orribile…
>> non riuscì a finire
la frase. La voce le era morta in gola.
Scossi la testa,cacciando
via le lacrime.
<< Non si
tratta di…lui.
Ecco… io sto male. Sono sempre debole… e mi sento
vuota
dentro. Come se non avessi forze a sufficienza per vivere.
>>
Clarissa sgranò
gli occhi,e una maschera di preoccupazione e
paura le attraversò il viso.
Chiuse gli occhi per
qualche secondo,come se fosse
concentrata.
<<
Bella… Edward lo sa? Sa di questi sintomi? >>
mi chiese,guardando fuori dalla finestra,e tornando a me.
Ma certo,mettiamo pure il
coltello nella piaga.
No che non lo sapeva. Mi
aveva lasciata ancora prima che me
ne accorgessi!a quanto apre,andandosene aveva lasciato dietro qualcosa
di suo…
<< No. E non
gliene importerebbe niente. >>
risposi come una autonoma,serrando le dita in un pugno.
<< Da quanto
ti senti così? >>
Ci pensai su. Poche
settimane,a dir la verità. Dall’ultima
volta che avevo …fatto l’amore con Edward.
<< Poche
settimane >> risposi,alzandomi e
andandomi a sedere sul davanzale della finestra aperta. I raggi del
sole
stavano tramontando e soffiava un leggero vento. Si stava molto meglio.
Clarissa ancora non
parlava.
<<
Clary,tutto bene? >>le chiesi,girando la
testa verso di lei.
<< Certo.
>> rispose,accennando ad una smorfia.
Spostai il mio sguardo
verso la strada. La gente si
preparava a tornare a casa,e i bambini giocavano per strada . si
rincorrevano
,giocavano a palla,emettevano grida gioiose.
Passavano poche carrozze a
quell’ora,e l’unica che attirò la
mia attenzione era parcheggiata di fronte al locale.
Era nera,e sapevo per
certo che l’interno era con i sedili
bianchi e le pareti rosse scure. Lui,aveva
la stessa carrozza.
Chiusi gli occhi emettendo
un sospiro,e li riaprì,cercando
accuratamente di non guardare la carrozza.
Spostai lo sguardo ,e lo
indirizzai verso un uomo,ai piedi
di un palo ,con un mazzo di rose rosse in mano.
Poco distante,correva una
ragazza dai capelli biondi. La
chioma ondeggiava tranquilla al vento,e il vestito azzurro delineava le
sue
curve da adolescente. Non doveva avere più di sedici anni.
L’uomo
sussurrò un nome,credo Alice,e la ragazza gli
saltò
al collo,contenta.
Esclamò un
“Rob!” prima di baciare le labbra del ragazzo.
Poi,come se non fosse
abbastanza,il ragazzo posò una mano
sul ventre della sua amata,sorridendo.
Sentì una fitta
al cuore,e le lacrime scendere sulle guance
.
Invidiavo quella ragazza.
Aveva quello che io non possedevo.
Un ragazzo che la
amava,una famiglia felice.
Io avevo solo un bambino.
Che poi,non sapevo neanche se
poteva considerarsi tale.
E doveva crescere senza
suo padre. Era vita,quella che stavo
conducendo io?
Sentì le
braccia di Clarissa avvolgermi le spalle.
<<
Perché io non ho tutto questo? >> chiesi tra
i singhiozzi. Lei mi accarezzò i capelli.
Io non avevo amore. Il
ragazzo che amavo…che amo,mi
aveva preso in giro,usandomi. E
ora se n’era andato.
<< Sai
>> dissi,indicando la carrozza <<
Lui aveva la stessa carrozza. Per… per un attimo,credevo che
fosse tornato
>>
<<
Piccola,lo avresti affrontato? >> mi sfidò
Clarissa,dolcemente.
<< Non lo so
>> ammisi,asciugandomi le guance
.Lei mi prese il viso dolcemente.
<< Non serve
correre via. Affronta la verità,piccola
mia. Ricordatelo. >> mi guardò con i suoi
occhi neri,ed emise un
singhiozzo strozzato. << Prometti che te lo ricorderai
>>
<< Lo
prometto >> sussurrai,mentre sorrideva.
<< Vado a
… vado dalle altre ragazze. Tu
dormi,piccola. Ne hai bisogno . >> mi
consigliò,avviandosi verso la
porta.
<< Clary?
>> la chiamai,correndo verso di lei.
<<
Sì? >>
<< Ti voglio
bene. >> mormorai,mentre sorrideva.
Mi strinse in un abbraccio caloroso,nonostante la sua pelle fredda,e se
ne
andò.
Lanciai un ultimo sguardo
alla carrozza,e chiusi la finestra
con le tende. Ormai,il buio avvolgeva la mia camera.
Mi sdraiai sul
letto,chiudendo gli occhi,lasciando che
l’oscurità … mi fece sua.
Cosa
c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu
Pomeriggio
spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu
E
adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere
Cosa
c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu
Come potevo abbandonarle?
Ero come una madre per
loro,non potevo lasciarle al loro
destino. Non in questa situazione.
Bella,la mia piccola
stella,stava male. E chissà se si
sarebbe ripresa.
Christina,Maya,Tiffany,Rachel…
dovevano prendersi cura della
più piccola. Dovevano proteggerla.
Charles era
morto… non avevo più niente da fare qui.
Se non avvertirla.
Attraversai il bosco
velocemente,senza preoccuparmi della
velocità.
La scorsi in fretta,tra
gli alberi della buia foresta. Non
era cambiata per niente.
I capelli color caramello
erano raccolti in uno chignon
elegante,e la dolcezza del suo viso era smorzata dalla tristezza.
Era appoggiata al tronco
di un albero,e guardava la luna.
Vicino a lei,una ragazza.
Aveva i capelli corti
,marroncini,e le sembianze di un
folletto. Era appoggiata alla donna,il viso spento.
<< Esme
>> la chiamai,fermandomi a pochi metri
da lei.
La donna candida
alzò lo sguardo,e si ammorbidì,non appena
la luce della luna mi illuminò il viso.
Mi corse
incontro,avvolgendomi in un abbraccio delicato.
<< Clarissa >>
La strinsi a me. Mi era
mancata.
Si staccò
dolcemente,prendendo per mano la ragazza vicino a
lei.
<<
Alice,cara. Questa è Clarissa. >>
mormorò
dolcemente.
<<
è tua figlia? >> chiesi,sorridendo.
<<
L’ultima arrivata dalla parte femminile >> mi
spiegò. << In un certo
senso,però,è più grande di Edward
>>
Già,Edward.
<< Esme,ti
prego,devi aiutarmi >> la supplicai
,prendendole le mani.
<< come sta
Bella? >> mi chiesero in coro le due
donne.
<< Non bene.
È per questo che dovete aiutarmi >>
<< Cosa ti
serve? >> mi chiese Alice .
Presi un respiro profondo.
<< Prendetevi cura di
Bella. Vi prego >>
<< Va bene.
>> assentì Esme,per poi abbracciarmi
ancora << Non farlo,Clary. Ti prego >>
<< Mi
spiace,Esme. Non posso… vivere così. Non senza
di lui. >>
Esme
singhiozzò,stringendomi di più. Affondai la testa
nei
suoi capelli profumati,guardando Alice.
Era china su un fiore,e ne
osservava i petali.
Solo dopo,notai che era
una rosa blu.
<<
Addio,Esme >> mormorai ,staccandomi dalla
donna.
Lei singhiozzò
<< Addio Clary >>
Mi voltai,correndo,lontano
da Esme. Dalla mia piccola
sorellina.
Andando incontro alla
morte.
27 Marzo 1890
|
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Capitolo 19 *** My Broken Heart(Paura di perderlo) ***
Bè,andiamo….non
siate dispiaciute!Insomma,bella è un po’
..sfigata,ma abbiate veramente
pazienza!
Non
volete il
ritorno di Edward? Bè,se Bella sta così
male,qualcuno dovrà pur consolarla…o
no?XD
My Broken
Heart
Non guardare mai
indietro",avevamo detto
come potevamo sapere che mi saresti mancato cosi tanto?
la solitudine è davanti a me,il vuto dietro
cosa faccio?
e tu non hai avvertito la gioia tra le mie lacrime
tutte le mie speranze nascoste tra le paure
lo sapevi,che in un certo modo mi manchi ancora
dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapessi
sei stato il mio primo,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo mi potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato
"Baby"ho detto,"per favore rimani"
dai un'opportunità al nostro amore un giorno ancora
avremmo potuto sistemare le cose
il mio amore è tutto nel darsi tempo
ma tu hai messo una freccia
nei miei sogni,nel mio cuore
e sono di nuovo al punto di partenza
non avevo mai pensato che potesse finire
dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapesse
sei stato il mio primo amore,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo mi potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato
avevi fatto una promessa,ma a qualcun'altra,
e sei stato chiarissimo
eppure vorrei che tu fossi qui
dal profondo del mio cuore spezzato
ci sono alcune cose che vorrei che sapessi
sei stato il mio primo amore,sei stato il mio vero amore
dai primi baci all'ultima rosa
dal profondo del mio cuore spezzato
anche se il tempo potrà trovare una nuova persona
sei stato il mio vero amore,non avevo mai conosciuto l'amore
fino a che ci sei stato tu
dal profondo del mio cuore spezzato
"non guardare mai indietro"avevamo detto
come potevamo sapere che mi saresti mancato cosi tanto?
Aprii gli occhi,molto
lentamente. Bruciavano,e li sentivo
pesanti come macigni.
Avevo passato la notte a
piangere,e mi ero addormentata solo
alla mattina. A giudicare dalla posizione del sole,doveva essere
pomeriggio
tardo.
Lanciai uno sguardo alla
lettera sul comodino:Edward.
Non avevo ancora trovato
la forza per stracciarla.
Bussarono alla
porta,facendomi sobbalzare.
<< A -
avanti >> mormorai,debolmente.
Tiffany entrò
nella stanza,piangendo << Bella…
>>
Mi alzai,andando verso di
lei << Cosa c’è? >>
<<
Clarissa…hanno… cioè…
>>
<<
Tiffany,parla >>
<< Non hanno
trovato il corpo. Solo - solo una
lettera. Per te >> e così dicendo,mi
passò la lettera,con mano tremante.
La presi,mentre Tiffany
usciva di corsa dalla stanza.
Ovvio,non avevano neanche la forza di respirare.
La aprì
,sedendomi sul letto.
Cara
Bella,
Lo
so,ce l’avrai
sicuramente con me,per avervi abbandonate. Ma ti prego di capirmi.
Erano
millenni che
stavo con Charles,vivere senza di lui,per me non aveva senso.
Sì,lo
so. So che sei a
conoscenza del mio segreto. E di quello della famiglia
Cullen…
Non
commettere
errori,Bella. Il tuo bambino deve crescere con una madre che gli voglia
bene,e
che non lo ritenga un peso.
Sii
coraggiosa e
matura,dai al tuo bambino tutto l’amore di cui ha bisogno.
Promettimelo.
Con
affetto
Clarissa
La lettera mi cadde dalle
mani,mentre mi stendevo sul
letto,singhiozzando.
Come avrei fatto a portare
avanti una gravidanza?
Tremai,mentre un ululato
nel bosco echeggiava nell’aria.
Andai alla finestra
,zoppicando. Le fitte alla pancia erano
tremende.
<<
Jake… >> mormorai,osservando la boscaglia.
Pochi minuti,e un ragazzo muscoloso uscì dalla
foresta,guardando verso di me.
Sorrise,prima di intimarmi
a scendere.
Annuì,scendendo
al piano di sotto.
Lì,incontrai
Maya,che seduta
sul bancone ,beveva della vodka.
<< Ehi !Dove
vai? >> mi urlò contro,ubriaca.
Dietro di lei,intravidi
Rachel,nelle stesse condizioni.
Ottimo.
<< cavoli
miei >> sussurrai,aprendo la porta del
locale. Maya mi urlò dietro.
<<
Ragazzina!Dove credi di andare?! Torna dentro!
>>
Sbuffai,chiudendo la porta
con un po’ troppa violenza.
Perché si comportavano da immature?proprio oggi,poi?
<< Jake,dove
sei? >> bisbigliai,prima di urlare
dallo spavento.
Era comparso davanti a me
come un fulmine,e mi stava tappando
la bocca.
<< Abbassa
la voce! >> mi intimò.
<< Ok,ok!
>> dissi,mentre levava le sue
manone dal mio
viso. Si allontanò per
squadrarmi ,inarcando il sopracciglio,e strabuzzando gli occhi.
<< Che
c’è? >> chiesi
allarmata,guardandomi:che
avevo?
<< Tu non lo
vuoi,vero? >>
<< Cosa?
>>
<< Il
bambino. Tu non lo vuoi >> la sua voce era
quasi tagliente.
Deglutì a
fatica << Perché dici così?
>>
Si
avvicinò,posando una mano sulla pancia <<
L’hai
stretta. Hai stretto il corpetto. Così morirà,lo
sai vero? >>
Aveva ragione. Poteva
morire.
<<
Jake,perché non stai zitto! >>
singhiozzai,girandomi
di scatto. Cominciai a piangere,tremando.
Lui continuò
<< perché lo vuoi far morire così?
E
poi,starai male te,stupida! Credi che possa essere un bambino tenero e
normale?
Bè ti sbagli! Sarà un mostro come loro!
>>
Mi voltai,furente
<< Non sono dei mostri! >>
<< Come fai
a dirlo? >>
<< Mio
figlio non è un mostro!Non ha scelto lui questa
vita! >> strinsi i pugni,lasciando che le lacrime
bagnassero il mio viso.
Jacob stava esagerando.
<<
Sarà un mostro come suo padre,lo sai ! >>
gridò Jake,tremando. Sapevo cosa stava per succedere.
<< Calmati
Jake! Non sarà come suo padre! >>
esclamai,sedendomi su un tronco << Datti una calmata
>>
Lui mi
osservò,prima di lasciare un sospiro profondo,e
sedersi per terra << Scusa >>
<< Lo so
>>
<< Non
volevo dargli del mostro >>
<< Mio
figlio non sarà un mostro >>
<< Se lo fai
soffocare,non vedrà neanche la luce del
giorno >>
Spostai lo sguardo per
terra,asciugandomi le lacrime
<< Non sono pronta >>
<< Per fare
la mamma a tempo pieno? >>
<<
Già >> sospirai <<
Non… non ho chiesto
io un vampiro come bambino. Anzi,non ho proprio chiesto niente
>>
<< Ora devi
prenderti le tue responsabilità >>
<< da sola
è difficile >> lo guardai in faccia
<< Clarissa non può aiutarmi >>
<<
Sì,ho sentito. Mi spiace >>
Alzai le
spalle,trattenendo le lacrime << L’ha fatto
per amore. Ha seguito Charles >>
<< Ma vi ha
lasciate da sole. Le tue compagne sono
ubriache fradice >> mi fece notare,accennando al locale.
<<
è il loro modo di sfogarsi >> le giustificai
<< Non è facile neanche per loro
>>
<< Immagino
>>
Restammo in silenzio,per
parecchi minuti.
Si sentiva solo il respiro
accelerato ,il mio,e quello
caldo,il suo.
<<
Vuoi… una mano? >> mi chiese titubante,dopo
poco. Alzai lo sguardo,scettica.
<< Una mano?
Mi daresti una mano per far crescere il
bambino? >>
Alzò le spalle
<< Lo faccio per te,almeno non sei sola
>>
Singhiozzai. Oh,ma dai! Ci
si mettevano anche gli
ormoni,adesso?
Mi alzai,per abbracciarlo.
Mi era rimasto solo lui,ora.
Ricambiò
l’abbraccio ,dandomi delle pacche sulla schiena.
<< Jake?
>>
<<
Sì? >>
Sciolsi
l’abbraccio,ritornando a sedermi sul tronco <<
Come si uccidono i vampiri? >>
Sbatté le
palpebre parecchie volte,prima di rispondere
<< Lo vuoi uccidere? >>
<< No. Sono
solo curiosa >>
<<
Bè…scordati i paletti e la luce del giorno . sono
tutte cazzate >>
<< E allora
cosa li uccide? >>
<< Bisogna
smembrarlo e bruciarne i resti. Se non li
bruci,potrebbe ricomporsi
e ritornare in
vita >>
Feci una faccia schifata
<< Che brutto >>
Rise << Lo
so >>
<< E i
licantropi?Come si uccidono? >>
Alzò le mani
<< No,cara. Non te lo dico >>
<<
Perché? Guarda che non ti voglio uccidere! >>
<< Mi
spiace,ma è un segreto! >>
rise,prendendomi la mano << che ne dici di andare al
locale,a mettere
qualcosa sotto i denti? >>
Sospirai <<
Jake,mi credi se ti dico che non ho fame?
>>
<< Neanche
un po’. Andiamo >>
E così
dicendo,mi trascinò al locale.
Maya e Rachel erano ancora
ubriache,e quando mi videro,per
poco non mi saltarono addosso << Dove eriii finitaaa!!
>>
<<
Pensa,sono ubriache,ma si preoccupano ancora per te
>> mi fece notare Jacob,prima di prendere in braccio Maya.
<< Dove la
porti? >> gli chiesi,facendo finta di
non notare lo sguardo…strano,che lanciava a Maya.
<<
In…in camera sua. È meglio che riposi. Dopo vengo
a
prendere Rachel. Mi fai strada? >>
<< Certo
>>
Portai Jacob nella stanza
di Maya, lui l’adagiò sotto le
coperte,con sguardo preoccupato e amorevole.
<< Jake?
>> lo chiamai,mettendogli una mano
sulla spalla .
<<
Sì? >>
<< Puoi
flirtare quando non ci sono io? Sai,non è
molto piacevole >> gli feci notare,prima di scoppiare a
ridere <<
Almeno aspetta che lei si svegli! >>
Lui annuì
,sorridente.
Dopo aver messo sotto le
coperte anche Rachel,lo accompagnai
nella cucina,dove divorò praticamente mezza dispensa.
<< Ma quanto
mangi? >> chiesi,mentre finiva
il…oddio il quindicesimo piatto!
Sogghignò ,per
poi alzare un sopracciglio << Già
finito?Menomale che non avevi fame! >>
Alzai le spalle,mentre si
alzava << Io ora vado… ci
vediamo domani? >>
<<
Certo…grazie per avermi tenuto compagnia >>
dissi,abbracciandolo.
<< Figurati
>>
Lo accompagnai alla
porta,e notai il suo sguardo,indirizzato
al piano di sopra .sorrisi.
<< Te la
saluto,tranquillo >>
Mi fece
l’occhiolino,prima di uscire.
Sospirai,salendo in camera
mia.
Ci avevo pensato tutta la
sera. Come uccidere un vampiro…
Mi sedetti sul
letto,pensierosa. Perché mi ero cacciata in
questo guaio?
Non avevo il coraggio. Non
volevo questo bambino…ma come
potevo ucciderlo?Era una parte di me…
Mi riscossi dai miei
pensieri:come avevo potuto pensare una
cosa del genere?
Ma perché lo
odiavo così tanto?
Forse…
Forse perché
appartiene un po’ anche a Edward…
Singhiozzai,desolata.
La vita non stava andando
per il verso giusto…
Mi alzai
immediatamente,posando una mano sul ventre. Me
l’ero immaginata?
Un colpetto.
C’era stato veramente?
Un altro. Un altro
colpetto…
Sorrisi inconsciamente .
come avevo potuto pensare a
ucciderlo?
|
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Capitolo 20 *** Posso ancora fidarmi di te? ***
Ragazze!ci siamo
finalmente !il capitolo del ritorno di Edward….
Spero che vi
piaccia!!!!
Posso
ancora fidarmi di te?
quando
ci siamo incontrati per la prima volta
non avevo mai sentito una cosa così forte
tu eri come il mio amante
e il mio migliore amico
impacchettate in una persona sola
e con un fiocco
sopra
ed improvvisamente
quando te ne sei andato
non sapevo come prenderla
è stato come uno sparo
che mi ha fatto girare su me stessa
ed ora il mio
cuore se
n’è andato
mi sento così inutile e vuota
E non
mi concederò mai più ad un altro
nel modo in cui mi sono data a te
non mi rendo nemmeno conto
di come mi hai colpito
tu ci riesci?
Ci vorrà un miracolo per farmi riprendere
ed è tutta colpa tua
Ed ora
mi sento come se
tu fossi il motivo
per cui penso
di non voler più fumare
tutte queste sigarette
Immagino che questo sia il risultato
delle illusioni
Non avrei mai dovuto farti entrare
dalla mia porta
La prossima volta che vorrai uscire per andartene
dovrei solo lasciarti uscire per farlo
Non è come me ne andrei io
E’ come se fossi entrata in clinica di disintossicazione
Piccolo, sei la mia morte
E’ come se fossi entrata in clinica di disintossicazione
Piccolo, sei la mia morte
Devo entrare in disintossicazione
perchè piccolo, sei la mia morte
Devo entrare in disintossicazione
perchè piccolo, sei la mia morte
Maledizione,
non è pazzesco
quando il tuo amore sbatte la porta?
Faresti
di tutto
per la persona che ami
Perchè in ogni momento
in cui mi avresti cercata,
sarei stata lì
E’ come se
tu
fossi la mia droga preferita
L’unico problema è che
tu mi stavi usando
in un modo diverso
da come ti usavo io
Ma ora che so
che non accadrà
Tu devi andartene
Devo convincermi su di te.
Non dovevo fidarmi di te.
E invece,come una
stupida,ho messo il mio cuore tra le tue
mani.
Ti amo,brutto stronzo. Te
l’ ho ripetuto tante volte,e
tu,con quel viso perfetto,me lo dicevi continuamente.
Sono stata stupida. Mi hai
scopato,e te ne sei andato.
Lasciandomi qui,a raccogliere i cocci del mio cuore.
Mi alzai dalla
poltrona,andando verso la finestra. La
pioggia cadeva incessantemente su Pigalle,e i tuoni squarciavano il
cielo.
Aspirai l’ultimo
respiro della mia sigaretta,e la buttai sul
pavimento.
Sistemai meglio il mio
corpetto nero e le mie calze a rete.
<< Isabella?
>> mi chiamò Maya,affacciandosi
alla porta << Tocca a noi. Quando vuoi
scendere… >>
<< Eccomi
>> risposi,uscendo dalla stanza.
Al mio passaggio,Maya si
spostò,per non toccarmi.
Ora,avevano paura di me.
Non osavano più
chiamarmi Bella…
Mi esibì,dando
il meglio di me stessa e poi,come ogni
volta,senza neanche cambiarmi,uscì dal Moulin Rouge.
Sei uno
stronzo,bastardo,Edward Cullen.
Eppure,io ancora ti amo.
Edward pov.
Rimasi nascosto dietro ad
un gruppo di pervertiti,assistendo
alla sua esibizione.
Com’era bella.
I capelli erano
più lunghi,e lei sembrava più sicura,audace.
L’avevo lasciata
qui,me n’ero andato,senza motivo.
Sapevo che aveva sofferto
come me.
Ma come potevo
rimanere,sapendo che eri vicina alla verità?
Amore mio,spiegami
perché sei cambiata.
Dov’è
finita la ragazza dolce e timida che amo?
<< Ti stai
nascondendo,Edward. Sei scappato,di fronte
alla verità … >>
<< Chiudi
quella bocca,Emmett. >> sbottai,mentre
i miei fratelli avanzavano vicino a me.
Alice era mano nella mano
con Jasper,ma non guardava
Bella,non ci riusciva.
Rosalie ,invece,non
riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
Era come pietrificata. In
fondo,adorava Bella. E vederla
così,la faceva star male.
<< Ehi,dove
va? >> esclamò Emmett,svegliandomi
dal mio torpore.
Indirizzai lo sguardo
sulla figura di Bella. Era
uscita,sotto la tempesta.
<<
Fermala,Edward! Può farsi male!Ti prego! >>
mi pregò Rosalie,prendendomi e mani.
Non ci pensai due volte,e
uscì dal locale.
Annusai l’aria,e
scovai il suo odore. La seguì,e rimasi
impietrito . sapevo dove era andata.
La nostra radura. Il
nostro piccolo paradiso.
Non era entrata nella
casa. No,era fuori,sotto la pioggia.
In
ginocchio,sull’erba. Piangeva.
Oh,mia piccola stella.
Che cosa ti ho fatto?
Bella pov
Ti odio. Ti odio
perché te ne sei andato.
Ti odio,perché
non posso averti. Ti odio,perché ti amo.
Perché
l’hai fatto?Perché?
Mi hai regalato una
casa,un ciondolo,che ancora ho al
collo,una rosa blu… lo ricordi?Io ero la tua piccola rosa
blu. Dicevi che il
nostro amore era come un fiocco complicato,difficile da sciogliere.
E tu…hai
buttato tutto all’aria. Ti odio.
Ora ,sotto la
pioggia,davanti alla casa dove mi hai
avuta,dove mi hai fatta sentire viva. Ora sono sola. Sola.
E di nuovo quel dolore
lancinante. Di nuovo sdraiata
sull’erba bagnata,con un dolore che si propaga dal petto al
ventre.
<< Bella!
>>
la tua voce…
sento addirittura la tua splendida voce…perché
devo soffrire ancora?
<<
Bella,alzati,avanti!Ti prego! >> le tua mani
fredde mi scostano i capelli dal viso,e so per certo che quelle sono le
tue
mani. Perché sei tornato!
Ti vedo negli occhi,ti
scavo dentro,mi perdo in quelle iridi
dorate così belle.
Mi prendi tra le tue
braccia gelate,ed entri nella casa. La
nostra casa.
<<
Alice,prendi delle coperte! >> gridi a tua
sorella…la mia migliore amica è qui,è
tornata! Oh,Alice!
<<
Edward,avverto Esme e Carlisle? >>
<<
No,Jasper. Cerca qualcosa per scaldarla!sta
male,non c’è tempo! >>sento
le tue mani che strappano
i miei vestiti,sostituendoli con
una camicia da notte che hai trovato nell’armadio della
nostra camera.
<< Bella,ti
prego,apri gli occhi… >>
mormori,quasi singhiozzando. Ho gli occhi chiusi,e me ne accorgo solo
ora.
Perché ho
richiuso gli occhi?
<<
Edward… ti ho portato altre coperte…
>>
<<
Coprila,Rose >>
C’è
persino Rosalie… alla fine,non mi odiavi,vero?
<<
Perché… >>
<< Non lo
so. Non lo so,cazzo! Si riprenderà tra
poco,lo so. Alice l’ ha visto. Voglio essere qui,quando
aprirà gli occhi. >>la
tua voce è dura. Non parlare così a tua
sorella,porca miseria! Cosa ti è
successo,Edward? Dov’è finito l’uomo che
amavo?
<< Mancano
pochi minuti,e aprirà gli occhi >>
Cosa,Alice? Adesso prevedi il futuro?
<<
Perché sono andato via? >>
già,Edward,me lo chiedo
anche io.
Perché te ne
sei andato?
Solo,ti prego.
Salvalo.
EDWARD POV.
Sei
qui tra le mie
braccia,tutta bagnata e priva di sensi. Come ti ho ridotta,amore mio?
Sei sempre
bella… sei il mio angelo… ora,devo solo riaverti.
Voglio riaverti.
Perché tu sei
mia,amore mio. Solo mia.
<<
Edward,è ora. Chiamami se hai bisogno. Sono al
piano di sotto con gli altri. >>
<<
Grazie,Alice. >>
Alice lanciò
uno sguardo a Bella,e chiuse la porta.
Eccoti,amore. Stai aprendo
i tuoi occhi.
<<
Ed.. ward ? >> mormori,aprendo
completamente i tuoi occhi color
nocciola.
Ho quasi paura a parlarti.
Ti alzi,scostandoti da
me,dalle mie braccia. Ti avvicini
alla finestra,e osservi per qualche minuto il cielo grigio. Poi,ti
giri,verso
di me. Il tuo sguardo è duro. Gelido.
<<
Cosa… >> ti fermi,riprendendo fiato
<<
Cosa ci fai qui. Perché sei tornato? >>
Non rispondo.
Perché a dire la verità,non so cosa dirti.
Resto a fissarti,inerme. Come sei cambiata,amore mio.
<<
rispondi,cazzo! >> gridi,infuriata. Mi alzo
in piedi,e mi metto di fronte a te. Pochi centimetri ci dividono.
<<
perdonami,Bella >> riesco a dire solo questo.
Vedo l’ira nei tuoi occhi.
<< Non mi
chiamo Bella. Il mio nome è Isabella.
>> mi geli con la tua voce.
Scuoto la testa
<< Tu per me sarai sempre Bella.
>>
<< Per colpa
tua,non lo sono più! Levati >> mi
fai scostare,e ti dirigi verso la porta. Mi muovo velocemente,e ti
afferro un
polso.
Ti giri,presa alla
sprovvista.
Prendo fiato. Devo dire
qualcosa. Non voglio vederti andare
via.
<< perdonami
Bella. Non ho saputo affrontare ….
Niente. Scusa se ti ho fatta soffrire,scusa se sono tornato.
Pensaci,Bella.
Ormai sei vicina alla verità,e non voglio che tu soffra
ancora di più. Perché
io ti amo. Ti amo più della mia stessa esistenza. Sei tutto
per me.
E voglio riaverti.
Perché io ti appartengo. Il mio cuore è
solo tuo. Perdonami. >>
Vedo il tuo sguardo
sorpreso. Ti accasci vicino alla
porta,una mano sul ventre. Gli occhi sono vitrei.
<<
Edward… >> sussurri,fissandomi. Mi siedo
davanti a te,prendendoti la mano sul tuo ventre,solo che tu opponi
resistenza.
Cosa devo fare,per farmi perdonare?
<<
No… no! Perché mi ami ancora! >>
urli,scattando in piedi << Non vedi cosa sono diventata?
Sono una
puttana! Una schifosa donna che fuma,beve,e che sta per uccidere una
delle cose
più importanti della sua vita,solo perché ha
paura! Perché mi ami ancora?!
>>apri la porta,scendendo le scale.
Ti seguo,e vedo la mia
famiglia che ti guarda,allibita.
Alice è
concentrata.
Ti seguo in giardino,ti
seguo vicino ad un tronco,dove ti
fermi,e ti siedi per terra,piangendo.
<< Bella,io
ti amerò sempre . >> dico,posandoti
una mano sulla spalla. Tu singhiozzi più forte alzandoti. Mi
guardi negli
occhi,spaventata.
<< So cosa
sei,Edward. Solo che non so cosa c’è dentro
di me! So solo che io lo voglio. E che morirò,se necessario.
Ma tu devi
promettermi una cosa. Devi promettermi che amerai questo bambino,e gli
darai
tutto ciò di cui ha bisogno. Promettimi che ti prenderai
cura di tuo figlio
>>
rimango di sasso. Un
figlio…
Bella pov
Perché
non sto mai zitta?
Vedo il tuo sguardo
vacuo,che si ferma sul mio ventre. Vedo
le fiamme nei tuoi occhi.
Tu non lo vuoi,Edward,lo
so.
Metto una mano sul mio
ventre,nel tentativo di proteggere
mio figlio. Allora il tuo sguardo si alza,incontrando il mio. Ho
paura,Edward.
Pochi attimi. Ti vedo
avvicinarti,posare una mano sul mio
ventre.
Vedo i tuoi occhi
incatenarsi ai miei. Sento le tue labbra
sulle mie.
Il mio corpo aderisce al
tuo,le tue mani mi afferrano le
vita,mentre le mie si perendone sulle tue spalle,nei tuoi capelli.
Dio,come ti amo,Edward.
Sbarro gli
occhi,allontanandomi da te. Non voglio commettere
lo stesso errore…
|
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Capitolo 21 *** Quella che non sei ***
Non
uccidetemi!Vi giuro che questo è l’ultimo cap dove
muore qualcuno…promesso!Era
indispensabile per la trama,sorry!!
Quella
che non sei
Io ti ho
vista già, eri in mezzo a tutte le parole che
non sei riuscita a dire mai.
Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma
non si sapeva dove...
Ti ho vista fare giochi con lo specchio
e aver fretta di esser grande
e poi voler tornare indietro quando non si può.
Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.
C'è un posto dentro te in cui fa freddo
è il posto in cui nessuno è entrato mai
quella che non sei.
Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse
senza saper per cosa.
Eri in mezzo a chi ti dice "scegli": o troia o sposa.
Ti ho vista vergognarti di tua madre
fare a pezzi il tuo cognome
sempre senza disturbare che non si sa mai.
Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.
C'è un posto dentro te che tieni spento
è il posto in cui nessuno arriva mai
quella che non sei.
Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel
dietro un'altra acconciatura eri dietro una paura
che non lasci mai.
Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.
C'è un posto dentro te in cui fa freddo
è il posto in cui nessuno è entrato mai.
Quella che non...sei.
<< Vattene
>> bisbigliai,cercando di scendere
dal suo abbraccio. Lui strinse la presa sui miei fianchi.
<< No
>>
<< Vattene
Edward… per favore… >> lo supplicai
,mentre mi posava sul letto bianco.
Lui si sedette di fronte a
me. I suoi occhi puntati nei
miei,in cerca di qualche emozione,che non fosse la paura.
<< Non .. vi
posso lasciare. >> mi rispose
lui,chiudendo gli occhi.
Guardai il suo viso: era
bellissimo.
Da troppo tempo non vedevo
quel bel viso,non ripercorrevo
con lo sguardo la mascella quadrata e perfetta,la linea del naso,le
labbra
piene… da troppo tempo non posavo una carezza sui suoi
zigomi.
Strinsi le dita nelle
lenzuola,reprimendo la voglia di
accarezzare la sua pelle gelida.
Mi aveva lasciata. Non
potevo ricadere nella trappola.
<< Alice,ti
prego… >> sussurrò
Edward,sottovoce.
Scattai seduta velocemente. Troppo velocemente.
Edward scattò
in avanti,afferrandomi e chiudendomi in un
abbraccio. posai una mano sul suo petto,mentre l’altra si
posò sul mio
ventre,per controllare. Controllare cosa,poi? Non si sentiva tanto!
<<
Alice?Alice? >> chiamai,alzandomi dal letto,e
dirigendomi verso la porta. Edward era rimasto seduto,immobile,come se
fossimo
due estranei. In fondo,non poteva pretendere tanto da me.
La mia migliore amica
aprì la porta,abbracciandomi di colpo.
Ricambiai l’abbraccio,assaporando quel meraviglioso momento.
Sentire il suo
odore dolce mi faceva stare meglio.
Singhiozzai dalla gioia
,mentre mi asciugava le
lacrime,sorridendomi serenamente.
<< Oh
Bella!Mi sei mancata così tanto! >>
commentò lei ,facendomi sedere sul letto.
Edward non era
più nella stanza. La finestra era aperta.
Era andato a caccia? Era
fuggito? Dove accidenti era andato?
<<
tranquilla,è andato a riflettere un po’ .
tornerà
tra poche orette >> mi tranquillizzò
Alice,avvolgendomi in una coperta.
<< Chi?
>> chiesi,facendo l’indifferente. Lei
alzò gli occhi al cielo ,sorridendo.
<<
Allora,come stai? Ti fa male la pancia? >> mi
chiese,posando una mano sul ventre. Non era molto gonfio,anzi. A
malapena si
vedeva.
<<
No… >> bugia.
<< Bugiarda
>> appunto.
<< Un
po’, all’ inizio >> un male cane
<<
Ma ora a malapena sento di …. Essere incinta.
>>
Alice mi
guardò,confusa << tutto bene,Bella?
>>
Scossi la testa,abbassando
lo sguardo << sono una
stupida >>
<<
perché? >>
Alzai lo sguardo,agitata
<< come… farò a crescere
questo bambino? Non sono capace di fare la mamma…
io… non so più cosa devo
fare… >>
Alice mi
abbracciò ,mettendomi a tacere << Non sei
sola,amica mia >>
Correvo nella foresta,il
sudore che mi imperlava la fronte
era fastidioso,e il ventre cominciava a farmi male.
Posai una mano sulla
pancia.
Stai
calmo piccolino.
Dovetti fermarmi parecchie
volte,per riprendere fiato,ma
finalmente riuscì ad arrivare al Moulin Rouge.
La strada era stranamente
vuota e silenziosa,metteva quasi
soggezione.
Dov’erano i
bambini che giocavano per strada?e le carrozze?
Con decisione,spalancai le
porte del locale a luci rosse,e
tre visi spaventati si voltarono per guardarmi.
<<
Isabella…. >> mormorò
Tiffany,correndo ad
abbracciarmi .Ahi ,pessima mossa.
La scostai
gentilmente,posando la mano sul ventre,che mi
doleva << piano,per favore >>
Tiffany mi
guardò interrogativa,ma prima che potesse
parlare,Maya scoppiò in lacrime,attirando la mia attenzione.
<< Cosa
succede? >> chiesi alle mie tre
compagne. Loro non risposero con le lacrime agli occhi.
<<
Rispondetemi!Cosa sta succedendo in questa cazzo di
città! >> urlai,furibonda.
<< Rachel
è scomparsa. Tutti sono scomparsi >>
mormorò Christina ,con la morte nella voce.
<<
Scomparsa? >> chiesi attonita.
<< Alcune
persone…. Non si trovano più. Altre sono
chiuse in casa. Altre nei locali… >>
continuò Christina,senza alzare gli
occhi dal pavimento.
Rachel…scomparsa….
<<
perché? >>chiesi,preoccupata.
<<
C’è…qualcosa in giro…
qualcosa di pericoloso
>> proseguì Chris.
<< E Rachel
perché è fuori? >>
<<
è colpa sua. È colpa di quel … verme
>>
esclamò Maya,arrabbiata. Si alzò dalla sedia,e
afferrò una bottiglia vuota
dietro al bancone,per poi lanciarla contro la parete,con rabbia ,mentre
le
lacrime scendevano e si posavano sulle sue guance rosee.
<<
Maya… calmati >> la implorò Tiffany
,con gli
occhi umidi.
<< Come
faccio a calmarmi?Quel…Cane la sta portando a
morire! >>
M’immobilizzai
,con un sussulto .
<<
Rachel..lo sa? >> chiesi,con tutta la calma
che avevo in corpo.
<< Certo. Ma
no,lei non vuole vivere,no. Lei vuole
seguire quello lì. Finirà male,e lei lo
…sa… perché è
stupida… >>Maya si
accasciò,abbracciata da Tiffany,e cominciò a
piangere più forte.
<< Come si
chiama l’uomo? >> chiesi,ricordandomi
dell’uomo che ,il giorno prima della scomparsa di
Clarissa,parlava con Rachel.
<<
Caius…. Viene dall’Italia >>
Aro,Caius,Demetri,Felix….era
uno dei Volturi!
Ricordai della storia di
Jacob ,qualche notte prima,e che
aveva accennato a loro.
E ricordai le parole di
Rachel,una sera,quando ci aveva confessato
che si era innamorata di un giovane uomo dai capelli corti e neri,con
gli occhi
rassicuranti e dolci,e di una bellezza incredibile.
Anche lei,come me,era
stata tradita da un vampiro.
<<
No…Rachel ! >> urlai,correndo fuori dal
locale,e ignorando le voci dietro di me.
Corsi a perdi fiato,nella
speranza di trovarla da qualche
parte,di riuscire a fermarla. Riuscì ad arrivare al centro
della foresta,per
poi non sapere dove andare.
Fu allora
che,scoraggiata,sentii odore di bruciato,e
intravidi una colonna di fumo,non lontana dal punto in cui stavo.
“Un
vampiro non si
uccide con un paletto nel cuore,Bella. Bisogna farlo a pezzi e
bruciarne i
resti.
È
un modo atroce “
Ecco cosa stava
succedendo. Stavano uccidendo dei vampiri!
Edward…
Il mio pensiero
volò a lui,uscito dalla casa nella radura poche
ore prima. Sperai con tutta me stessa che fosse tornato a casa.
E se non fosse tornato a
casa?e se ora stesse combattendo
per sopravvivere?
Le lacrime scesero dai
miei occhi,e decisa,mi inoltrai nella
foresta,con l’intenzione di arrivare alla colonna di fumo.
La raggiunsi,e per poco
non mi misi a urlare. lo scenario
era orribile.
Un recinto delineato da
massi,con all’interno delle
persone,che urlavano e piangevano disperate,mentre,quattro uomini dalle
lunghe
mantelle nere,guardavano la scena.
Riconobbi Caius ,con un
ghigno sulla faccia stupenda
,accecato dalla follia pura.
Quasi disperata,cercai con
lo sguardo nelle persone
rinchiuse,ma di Edward e Rachel non c’era traccia.
C’era troppo
casino per distinguere le facce delle persone.
Sentì delle
imprecazioni,e all’interno del recinto,riconobbi
Andress,lo spagnolo che aveva reclutato gente per la caccia alle
streghe e a
qualunque creatura “anormale “. Era famoso per
tutte le esecuzioni che aveva
fatto,e per quanta gente,a mio parere innocente,aveva massacrato.
Gli altri dovevano essere
suoi sostenitori ,e ora stavano
morendo con lui.
<<
Caius!Caius!Ti prego! >>
Sentì una fitta
la cuore.
La bella voce,i capelli
sciolti che le accarezzavano la
schiena…
Rachel era aggrappata al
braccio di Andress ,le lacrime agli
occhi,disperata.
E Caius la guardava,con il
ghigno malvagio dipinto sul
volto.
<<
Rachel… >> bisbigliai,scossa dalla paura.
Lei cercò aiuto
con lo sguardo e incontrò il mio,distante
chilometri .
Rimase con la bocca
aperta,prima di urlare a squarciagola
,come se fosse posseduta.
<< Va via!
Vattene!! >>
Le lacrime scesero sulle
mie guance ,mentre il mio sguardo
si spostava sui quattro uomini,e sulle loro mani alzate.
Non so quanti uomini
comparvero,ma sta di fatto che si
portarono dietro torce con del fuoco,e le lanciarono
all’interno del recinto.
Se prima era un
incendio,ora era la devastazione.
<<
Rachel!RACHEL!>> Urlai disperata,avanzando di
qualche passo.
Sentì delle
braccia gelide afferrarmi e tenermi
stretta,senza riuscire a muovermi.
Cercai di liberarmi,senza
successo. Continuai a gridare il
nome di lei,con quanto fiato avevo in corpo,e con le lacrime che ormai
scendevano disperate.
<< Bella
>> sussurrò la voce vellutata che mi
teneva ferma.
Edward non era morto.
Edward stava bene. Almeno questo era
sicuro.
Mi strinse al suo
petto,mentre io piangevo,gridando ancora
un nome,e ancora la vedevo bruciare tra le fiamme…invocando
il nome dell’uomo
che amava,che l’aveva tradita...finché,dopo
poco,la voce si affievolì…
Rachel non c’era
più.
23 Marzo 1890
|
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Capitolo 22 *** Immobile ***
- Immobile
–
Sta per
grandinare…
ed io non so tremare più..
Stamattina cercavo qualcosa di te
E volavo lontano (immobile)
Guarda quante cose
Sono tutte storie, da aggiungere
nel recenti speravo ricordi di te
Mi facevo cullare…immobile
Lasciami sognare
Lasciami dimenticare
Lasciami incominciare a camminare
A passi più decisi
E Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
Forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Oggi è già Natale
Tutto è un carnevale di polveri
Di negozi compravo regali per te
E pensarci dicevo immobile
Lasciami sognare
Lasciami dimenticare
Lasciami
Incominciare a immaginare a passi più decisi
Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
E forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Fammi immaginare quanto ancora ho da fare
Forse crescere e invecchiare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
Quanto ancora ho da amare
<< Bella!
>> esclamò Esme,non appena mi vide
varcare al soglia di casa Cullen.
Si avvicinò a
me,prendendomi le mani,singhiozzando.
Probabilmente era stata in pena tutta la giornata.
Mi guardò
,prima di abbracciarmi,sollevata.
Appoggiai la testa alla
sua spalla,nascondendo il mio viso
nei suoi capelli. La strinsi forte.
Edward ,dietro di me,ci
sorpassò,e Alice lo abbracciò.
Lui ricambiò la
stretta di sua sorella ,mentre Carlisle gli
metteva una mano sulla spalla.
Edward lanciò
una occhiata a Emmett ,Jasper e Rosalie,come
per far vedere che stava bene,prima di dirigersi nella stanza del piano.
<< Oh Bella
eravamo così in pena per voi … >>
sussurrò Esme ,accarezzandomi i capelli.
Sorrisi,mentre mi baciava
la fronte .
<<
Alice,perché non accompagni Bella in camera? Io le
preparo un the … >>consigliò
Esme,prima di seguire suo figlio,per
assicurarsi che stesse bene.
Alice mi strinse a
se,insieme a Emmett,preoccupato.
Passammo davanti a
Jasper,che mi posò una mano sulla spalla
,sorridendomi.
Rosalie,invece,si guardava
le punte dei piedi,con le braccia
incrociate. Alice mi lanciò una occhiata,prima di salire le
scale,e
accompagnarmi nella camera.
Arrivate davanti alla
porta,la guardai,sollevando un
sopracciglio.
Era la camera di Edward .
<< Entra
Bella. Lui suonerà ancora per un bel po’
>> mi disse la mia migliore amica,aprendomi la porta.
Io entrai,sedendomi vicino
alla finestra. Sentivo gli occhi
bruciare,e la perdita di Rachel mi bruciava nel petto.
Chissà se le
altre lo sapevano.
Alice mi
abbracciò,prima di uscire dalla stanza. La
ringraziai mentalmente. Stare sola era l’unica cosa che
volevo.
Posai una mano sul mio
ventre,ormai sembrava che fossi al
terzo mese. Il tempo passava troppo in fretta. E la pancia cresceva
troppo
velocemente,non era certamente una cosa normale.
Piccolo,mi
spiace
tanto…
Chissà quanto
si era spaventato,oggi.
La melodia di Edward
riempì anche la stanza dove
stavo,facendomi piangere ancora di più.
La paura di vederlo dentro
a quel… recinto era stata
immensa. La paura di perderlo.
Singhiozzai forte. Chi
volevo prendere in giro? Io Amavo
Edward . Ancora .
La melodia che si stava
diffondendo era stupenda e
malinconica,e lui la suonava così bene…
Mi sdraiai sul divanetto
della stanza,facendomi cullare da
quel suono così piacevole.
Lo amavo tanto. E volevo
continuare ad amarlo
ancora,probabilmente fino alla morte.
<<
Scusami… Scusami… >>
mormorai,piangendo. Dentro
di me,ricevetti un colpetto,e mi ammutolì.
Il mio piccolino mi stava
sgridando,a quanto pare.
Mi alzai dal
divanetto,andando di nuovo vicino alla
finestra,per osservare la pioggia che aveva cominciato a scendere.
<< Bella
>>
Mi voltai. Non
l’avevo sentito entrare.
Era davanti alla porta ,e
mi guardava con quegli occhi così
belli e pieni di risentimento.
Mi voltai di nuovo verso
la finestra,asciugandomi le lacrime
che erano scese.
<< Lo so che
stai piangendo >> disse
lui,chiudendo la porta .
Io e lui. Nella stanza. Da
soli.
Mi voltai verso di lui,e
lo ritrovai vicino. Troppo vicino.
Potevo sentire il suo respiro freddo sulle mie guance.
No
ti prego.
Allontanati. Ti amo troppo.
<< Mi spiace
per Rachel >> mormorò
lui,guardandomi negli occhi. Singhiozzai,voltandomi
dall’altra parte,e lo sentì
sospirare.
Lo stavo ferendo,e lo
sapevo benissimo.
Sussultai,non appena
sentì la porta chiudersi. Era uscito
dalla stanza.
<< Sono
un’idiota >> mormorai ,mentre il mio
piccolino mi sgridava con un colpetto.
Cosa avevo da
perdere,tanto? Non potevo andare avanti così
,ignorando il mio amore per lui.
Se n’era
andato,per il mio bene. E ora era tornato. E lo
avrei tenuto stretto a me ,per tutto il tempo che il destino ci avrebbe
dato.
<< Al
diavolo… >> sussurrai,uscendo dalla
stanza.
Scesi al piano di sotto,e
lo trovai,sotto il portico,intento
a guardare la pioggia.
Si stava bagnando la
faccia,ma avrei scommesso che non
gliene importava niente. Sorrisi.
Uscì dalla
porta,e lui si voltò,sorpreso.
Ci guardammo negli occhi
per un attimo estenuante,prima che
allungasse una mano,afferrando la mia. La strinsi forte,prima di
buttarmi tra
le sue braccia,piangendo.
<< Non ce la
faccio a starti lontana…non ce la faccio…
>> mormorai,nascondendo il viso nel suo petto.
Edward mi strinse a
se,baciandomi la testa,mentre io mi
aggrappai alle sue spalle,come se volessi imprigionarlo,per sempre.
<< Scusami
Bella. >> disse,baciandomi la fronte.
<< Scusami
Edward … sono una stupida. Scusami !
>>esclamai,guardandolo negli occhi .
Lui accarezzò
la mia guancia,con il dorso della mano
<< Mi sei mancata Bella >>
<< Ti amo
>> dissi,all’improvviso . lui
sorrise,baciandomi.
Sì,ma mai come
aveva fatto prima d’ora.
In quel bacio
c’era tutto il sollievo e l’amore che provava
per me. Assaporai quel bacio,il gusto delle sue labbra che si
scontravano con
le mie,la sua lingua che danzava insieme alla mia.
Ci staccammo,con il
respiro accelerato,fronte contro fronte.
I nostri respiri si incontravano.
<< Stai
bene? >> mi chiese,accarezzandomi la gola.
<< Mi
mancherà >> dissi,abbassando lo sguardo.
<< Lo so
>> rispose comprensivo <<
Ricordati che non sei sola >>
<< Lo so
>> sorrisi,mentre mi stringeva in un
abbraccio dolce << grazie >>
Mi fece sedere sul
divanetto della sala ,e mi mise un
orecchio sulla pancia,in ascolto.
<< Hai la
tua famiglia con te >> mormorò,prima
di baciarmi la pancia.
Singhiozzai,abbracciandogli
la testa,e baciandogliela.
<< Rachel lo
sapeva >> mormorai ,facendogli
alzare la testa.
<< Cosa
sapeva? >>
<< Caius.
Sapeva che era un vampiro,e sapeva che io
ero incinta… eppure è rimasta zitta.
>> mi asciugai le lacrime ,singhiozzando
. << Come farò a dire
alle ragazze di Rachel? >>
Scoppiai in un pianto
isterico,mentre Edward mi cullava al
suo petto,dolcemente.
Perché Rachel
non era scappata? Perché era rimasta attaccata
al braccio di Andress?
<<
Perché… l’ha fatto? Perché
l’ha uccisa! >>
gridai,bagnando la camicia di Edward con le mie lacrime.
<<
Bella,Caius fa parte dei Volturi. La pietà non
rientra nei suoi principi >>
<<
Sì ma perché Rachel! Le aveva detto “Ti
amo!” ,e
poi l’ha uccisa! >>
Edward rimase
zitto,lasciandomi sfogare per un bel po’.
Le ragazze seppero la
notizia anche senza il mio intervento.
Chiusero il Moulin Rouge
,e si rintanarono nelle loro
stanze,senza parlare con nessuno.
Mi sedetti sul
letto,affaticata. Sentivo una tale stanchezza
addosso…
Asciugai per
l’ennesima volta le mie lacrime,bagnando il
copriletto. Sentivo Tiffany ,nella stanza accanto,piangere sconsolata.
Sospirai ,stringendo il
lenzuolo. Edward mi aveva
riaccompagnata qui contro la sua volontà,e ci saremmo
rivisti domani,come
d’accordo. Volevo stare a casa mia ,un
po’ da sola.
Mi sentivo tutta
appiccicaticcia ,e tremavo dal freddo. Cosa
alquanto strana.
<< Che stai
combinando,eh? >> mormorai,con voce
strozzata,posando una mano sulla pancia .
Alice l’aveva
previsto. Non sarebbe stata una gravidanza
normale.
Sentì una
leggera fitta al ventre. No,cosa stava succedendo?
Mi misi in posizione
fetale,contorcendomi dal dolore.
Strinsi così tanto il lenzuolo che feci dei buchi con le
unghie.
Edward non lo doveva
sapere. Alice neppure.
Ma come facevo a
nasconderglielo?
Ebbi un lampo di
lucidità e mi catapultai alla finestra.
Scrutai i confini del bosco e,come previsto,vidi qualcosa.
Combattendo il dolore
,uscì dal Moulin Rouge ,inoltrandomi
nella foresta.
<<
Jake…? >> mormorai,ritrovandomelo davanti.
Lui alzò la
testa,preoccupato. << Che hai? >>
<< Il
bambino >> bisbigliai,prima che le mie
gambe cedettero. Mi prese al volo.
<< Ti
accompagno dai Cullen? >> mi chiese,reggendomi
in braccio.
<<
No… no… >> dissi in un soffio
<< Non
voglio farli preoccupare … >>
Scosse la testa
<< Alice avrà già visto
>>
<< No,Alice
non può vedere i licantropi… Ahia!
>> stavolta era una fitta profonda e terribilmente
dolorosa.
Mi aggrappai con una mano
alla sua camicia,mentre l’altra si
posava sul mio ventre. Jacob cominciò a correre.
<< Dove
… >> mormorai,mentre sentivo le palpebre
pesanti.
<< Dal tuo
Edward. Stai malissimo Bella >> nella
sua voce c’era preoccupazione.
Correva veramente
veloce,anche se non si era trasformato.
L’aria che tirava mi dava sia sollievo,sia fitte
più forti. Mugugnai dal
dolore,non appena si fermò di botto. Eravamo arrivati a casa
Cullen.
Era sempre stupenda .
<< Chiama
Esme… >> mormorai,sottovoce.
Jacob obbedì
e,dopo una manciata di secondi,Esme Cullen era
davanti a noi,con l’aria preoccupata .
<< Oh dio
>> esclamò,guardandomi. Fece strada a
Jacob che entrò nella casa,e mi depositò sul
divano della sala.
Esme ci
raggiunse,bagnandomi la fronte con uno straccio
bagnato.
<<
è… il bambino ? >> chiese
Jake,sedendosi per
terra al lato del divano,vicino a Esme.
Lei
annuì,afflitta << Non è mai
capitata una cosa del
genere… oddio,Bella. >> singhiozzò
<< Ti prego tieni gli occhi
aperti >>
Alzai una mano,sfiorando
il volto di Jacob <<
Jake,tranquillo… >>
Ringhiò
<< Bella,come faccio a stare tranquillo,cazzo!
>>
Lo ammonì con
lo sguardo << Esme… >>
Lei mi posò un
bacio sulla fronte,facendo rabbrividire Jake
<< Sì piccola mia? >>
<<
Edward… dov’è? >>
<< A
caccia… tornerà tra poco.. >> mi
disse
lei,accarezzandomi i capelli.
Arrivò un
‘altra fitta,stavolta mi fece urlare.
Avevo le lacrime agli occhi. Avevo paura di perdere il mio
piccolo miracolo. Avevo paura di tutto.
<< Jacob ,ti
prego. Vai a chiamare Edward! >>
implorò Esme,alzandosi in piedi,e ,con cautela,prendendomi
in braccio.
Lui annuì,correndo fuori dalla casa.
Esme mi portò nella camera di Edward ,adagiandomi sul letto.
<<
Coraggio,piccola. Coraggio >>
mormorò,bagnandomi la fronte.
Sentimmo la porta
dell’ingresso aprirsi ,e il tono di
disgusto propagarsi fino a noi. Era Rosalie.
<< Rose!
>> chiamò Esme,quasi disperata. La
bella vampira entrò di corsa in camera,allarmata dal tono
della madre.
Puntò i suoi
occhi su di me,atterrita.
<<
Cosa… le è successo? >>
mormorò,avvicinandosi.
Aiutò Esme a bagnarmi la fronte.
All’improvviso,mentre
altri passi giungevano a noi,emisi un
urlo agonizzante.
Alla porta,Edward mi guardava .
Fu l’ultima cosa che vidi.
|
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Capitolo 23 *** Paura di Morire ***
Paura di
morire
ho
pensato a te intensamente
ho pensato a te continuamente
ho cercato di riportarti qui
da me con me con ogni mezzo
riportarti qui a qualunque prezzo
e ho lasciato sempre accese
luci bianche nella nebbia
per non perderci di piu'
quante inutili difese
io che non volevo cedere
anche adesso che
il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò
a non guardarli piu'
a non guardarli piu'
ho vissuto te amando amando
ho vissuto te esagerando
quando penso che mi nutrivo io
così di te a grandi morsi
respiravo te a grandi sorsi
e per questo lascio ancora
le mie orme sulla rabbia
che non hai seguito mai
io da solo e tu da sola
forse mi dovrei convincere
solamente che il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò a non guardarli piu' no no
a non guardarli piu'
a non guardarli piu'
Aprii gli occhi stancamente. Ci misi
più o meno un’eternità.
Ero appoggiata a qualcosa di duro e scomodo,e l’aria intorno
a me era umida,quasi soffocante.
Intorno a me vedevo solo delle pietre. Ero sdraiata su un
pavimento,anch’esso di pietra,umida e sporca.
Ma che diavolo…
Com’ero finita lì?
L’ultima cosa che mi ricordavo,erano le fitte allo stomaco,il
letto morbido di Edward,e il suo sguardo spaventato e
adirato…
<< Finalmente ti sei svegliata >>
Una voce cristallina mi fece voltare,mettendomi seduta.
Un uomo dalla pelle pallida mi sorrideva cordiale.
Altro che pelle pallida:sembrava quasi trasparente e
delicata. Il viso era incorniciato da lunghi capelli neri,e gli occhi
bordeaux
erano quasi dolci.
Anche a suo modo, era bello.
Si avvicinò,quasi fluttuando nell’aria,lentamente.
Mi
alzai,addossandomi al muro. Non sapevo chi era,ma mi doveva dare delle
risposte,lo sapevo bene.
<>sussurrò,teneramente.
<< Come…
come fai a sapere il mio nome? >>
chiesi,facendolo fermare.
<< Conosco molte cose
di te,Isabella. Non avere paura
>>
<< Dove mi trovo ?
>> la mia voce era quasi un
sussurro. Volevo Edward. Dov’era!
<< Poco lontano da
Parigi. Non possiamo azzardarci a
spostarti. Sarebbe troppo pericoloso per il feto >> mi
spiegò,sorridendo.
Portai una mano al ventre,sempre
più spaventata <<
Dov’è Edward ? >>
Si rattristò
<< è nel palazzo,tranquilla. >>
Sollevata,cercai di regolarizzare il
mio respiro. Se Edward
era nel palazzo,allora lo avrei rivisto.
L’uomo di fronte a me,ormai
avevo capito che era un vampiro
,sospirò,amareggiato.
<< Perché ci
avete portati qui? >> chiesi.
<< Spero che tu sia
più cordiale del tuo Edward. Non
vorrei proprio farti del male. Mi si spezzerebbe il cuore dal
dispiacere.
Vedi,quello che ti sta capitando è una cosa rara. Non capita
spesso che un
vampiro riesca a procreare con una umana. >>
Mi si fermò il cuore
<< Avete… avete fatte del male a
Edward? >>
Lui annuì <<
Credimi,ha fatto più male a me di quanto
tu non sappia. È stato come torturare mio figlio..
>>
Sentii le gambe stranamente molli,e
mi lasciai scivolare
fino a terra. Avevano torturato Edward…. Il mio
Edward…
<<
Perché… >> sussurrai,con le lacrime
agli
occhi.
<< Non vuole
collaborare. E noi non accettiamo un no
come risposta >>
quella non era la
sua voce.
L’uomo davanti a me
sospirò,quasi rassegnato,spostandosi di
lato,e rivelando un’altra figura.
All’entrata della
“Cella” c’era un altro vampiro.
Anche lui aveva i capelli neri e la
pelle bianca ma,a
differenza dell’altro,nei suoi occhi color vinaccio
c’era solo odio puro. E
sete…
<< Caius,non
spaventarla >> lo ammonì il vampiro
al mio fianco.
Caius…
<< Tu…
>> mormorai ,adirata e singhiozzante. La
rabbia era cresciuta nel mio corpo in pochi secondi.
Quell’essere davanti a me
sorrideva. Sapeva che lo avevo riconosciuto.
<< Io >>
mi sbeffeggiò Caius ,sorridendo
malignamente.<< Ne è passato di tempo,vero?
>>
<< Due giorni
>> risposi piena d’odio .
<< Mia cara,sono
passati sei giorni. Sei rimasta
incosciente fino ad oggi >> mi informò
l’altro vampiro accanto a me.
Sei giorni rinchiusa in quella cella.
Ma allora…
<<
Avete…avete torturato Edward per sei giorni?
>> chiesi in un sussurro.
Caius rise,annuendo <<
è stato proprio divertente.
Urlava come un bambino,e invocava il tuo nome.
“Non fate del male a
Bella!” >> imitò la sua
voce,continuando a ridere.
Le lacrime cominciarono a scendere
sulle mie guance ,mentre
l’altro vampiro mi guardava,afflitto.
<< Suvvia Aro,lo sai
che se l’è cercata >> lo
sollecitò Caius.
Dunque quel vampiro si chiamava Aro.
Erano loro,i famosi Volturi.
<< Voglio vederlo
>> dissi,con voce dura
<< Voglio vedere il mio Edward >>
<< Certo cara. Non ti
toglierò questo desiderio. Jane
! >> chiamò Aro,gentile.
Una ragazzina minuta,dai capelli
castani chiaro,gli occhi
color vinaccia,e le labbra piene entrò nella stanza. Era
abbastanza bassa,con
l’aria da ragazzino,non avrà avuto più
di quindici anni.
<< Seguimi
>> disse,scocciata.
Mi alzai tremante e la seguii
,cercando di tenere il suo
passo svelto.
Mi accompagnò nei
sotterranei del palazzo che,a differenza
dei bei corridoi dei due piani che avevamo attraversato,era buio e
umido. Come
la cella dove mi ero svegliata.
Ad una entrata,Jane si
girò verso di me.
<< Non devi liberarlo.
Non provare a farlo evadere o a
scappare. Pena:morte. Sono stata chiara? >>
Annuì tremante e
singhiozzante. Lei sbuffò,tirandomi per la
veste,e facendomi entrare in un corridoio buio.
Solo ora facevo caso a cosa stessi
indossando:era una veste
molto larga,beige ,a mezze maniche.
Ambe due le parti del corridoio,tante
celle sporche facevano
la loro vista.
Sentivo mugolii di disperazione nelle
cellette,e tremavo
dalla paura.
Chissà dove tenevano
rinchiuso Edward.
<< Da questa parte
>> mormorò un uomo,dalla
carnagione leggermente olivastra,e dai capelli neri che gli arrivavano
alle
spalle.
Indossava un mantello,come tutti in
questo maledetto
posto,ed era molto affascinante.
Lo seguì titubante,e mi
portò in uno spazio a
parte,sorvegliato da lui stesso,come mi rivelò durante il
cammino.
Lì,davanti alla cella,mi
lasciò da sola,andando a
controllare il corridoio avanti. Almeno mi lasciavano un po’
di riservatezza.
Sentivo il mio cuore palpitare
all’impazzata,e desideravo
così tanto sentire la sua voce.
Mi avvicinai fino ad intrecciare le
dita nei ferri della
cella.
Lì,accasciato a terra ed
immobile,Edward comparve alla mia
debole vista,offuscata dalle lacrime.
Sentì una morsa al cuore,e
desiderai poterlo stringere a
me,come per potergli dare conforto.
<< Edward…
>>singhiozzai,quasi disperata.
Lui,dopo i miei innumerevoli richiami,non rispose.
<< è
difficile che riesca a sentirti >>
riconobbi la voce di Demetri,la guardia di prima,alle mie spalle.
Mi voltai verso di lui,quasi
implorante << Ti
prego,fammi entrare. Per favore >>
Lui parve indeciso,non appena
alzò la testa ed incontrò il
mio sguardo e le mie lacrime amare.
<< per favore.
Lui… non posso vederlo così…
>>
singhiozzai,rigirandomi per poterlo vedere,accasciato a terra. Il mio
Edward.
Sentii i passi di Demetri avvicinarsi
a me,e,con una
chiave,aprire la cella.
<< Non ha cacciato. Da
sei giorni non si nutre.
Inoltre è senza forze….Isabella >>
mi fermò,posandomi una mano sulla
spalla << Sii prudente. Se qualcosa non va,chiamami
>>
Annuì,a
quell’animo così gentile,ed entrai del tutto nella
cella.
Corsi vicino al corpo del mio unico
amore,e mi sedetti
vicino a lui,prendendogli la testa ed appoggiandogliela sulle mie
ginocchia.
Accarezzai il suo profilo
facciale,seguendo la mascella
quadrata e le labbra,per poi solcare il naso e le occhiaie evidenti.
Alcune lacrime caddero sul suo viso
sporco e dolorante.
Con la veste,gli pulii il
viso,baciandogli la fronte di
tanto in tanto.
<< Edward…
apri gli occhi ti prego… >>
singhiozzai,nascondendo il mio viso nell’incavo del suo collo.
All’improvviso,la sua mano
toccò la mia guancia,ed io alzai
il viso,in tempo per vedere gli occhi,ormai neri,e
l’espressione dolorante me
sollevata,di Edward.
<< Oddio…
Edward! >> esclamai,baciandogli ogni
parte del viso che riuscivo a raggiungere.
<< Bella…
>> sussurrò lui,con voce roca <<
Stai bene…? >>
Lo guardai negli occhi
<< Stupido. Non preoccuparti
per me…oh amore mio!Sei vivo! >>
sorrisi,mentre lacrime di gioia
bagnavano il mio viso.
Fece per alzarsi,ma ricadde per
terra,senza forze. Mi tesi
vicino a lui,mentre mi cingeva le spalle con il braccio.
<< Il tuo…
profumo… >> mugolò ,sofferente.
Sapevo che il mo sangue era una
tentazione forte per lui,ma
il pensiero di lasciarlo di nuovo da solo mi faceva rabbrividire.
<< Edward…
>> mormorai,baciandogli il torace
nudo.
Lui mi fece poggiare la testa sulla
sua spalla,e posò le sue
labbra sulle mie,in un bacio casto,dolce.
<< Ero…in
pensiero per voi… non sapevo…dove
eravate…
>> cercò di parlare,quasi senza respiro.
<< Amore,non forzarti
>> lo
implorai,abbracciandolo. Lui emise un gemito di dolore,e mi
staccai,osservando
la macchia violacea sul fianco destro.
<< Che cosa ti hanno
fatto… >> rimasi
allibita,mentre mi accarezzava la guancia.
<< Bella…
vieni qui >> mi invitò,posandosi la
mano sul petto.
Cautamente mi stesi su di
lui,baciandolo dolcemente.
<< Continuavo a
pensarti,a vedere i tuoi occhi nel
buio…mi dicevano che eri come in coma,non ti
svegliavi…avevo paura che tu fossi
morta…che avessi perso il mio
angelo…>> lo baciai sulla guancia,bagnandogli
il viso<< Stai attenta. Non fidarti mai di
loro… Aro vuole te….e nostro
figlio… >>
<< Non ci
avrà. Vedrai,Edward. Usciremo da qui
>> parlai,sperando di essere convincente.
Lui sorrise,amareggiato
<< Non sai mentire,amore mio.
Impegnati di più >>
Sorrisi,accarezzandogli il viso
<< Ci proverò,amore
>>
<< Isabella.
>> mi chiamò Demetri,entrando.
Lanciò uno sguardo a
Edward,di odio puro,e mi parlò <<
Aro vuole vederti. Devo accompagnarti da lui >>
Annuì,baciando Edward
<< A dopo >>
Lui sussurrò “Ti
amo” prima che Demetri mi fece uscire fuori
dalla cella.
Chiusa la cella,mi rivolse un sorriso
<< Vieni,ti
accompagno >>
Attraversammo il corridoio del primo
piano,e ci fermammo
davanti alla porta di una sala.
Lui posò una mano sulla
mia spalla,guardandomi. Capì che
dovevo stare attenta.
Con un sospiro,aprì la
porta.
Cosa mi attendeva,ora?
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Capitolo 24 *** Demetri ***
Demetri
Varcai la soglia della
stanza lussuosa,con passo tremante.
Il mio bambino si muoveva
leggermente ,sembrava quasi
irrequieto,e probabilmente sentiva la mia paura.
<<
Bella!Vieni avanti >> mi invitò
Aro,cordiale,porgendomi la mano. L’afferrai,posandola
leggermente sul suo palmo
bianco,e mi accomodai vicino a lui,sul divanetto.
Caius e altri tre vampiri
si posizionarono ai suoi lati,e
Demetri si posizionò dietro di me,irritato. Aro gli sorrise
dolcemente <<
Demetri,mio caro. Potresti chiamare Jane? Ci farebbe comodo la sua
presenza
>>
Il vampiro dietro di
me,rimase quasi scioccato,ma uscì
svelto dalla stanza,per poi rientrare quasi subito,in compagnia della
ragazzina
di prima.
Lei mi rivolse un
sorrisino malvagio,prima di baciare Aro
sulle guance,e posizionarsi vicino a Caius,che gongolava come lei.
<< Allora
Bella. Come stai? >> cominciò
Aro,posando lo sguardo sul mio ventre.
Inghiottì un
groppo in gola,mentre il bambino cominciò a
scalciare,più forte di prima.
<<
B… bene >> risposi,tesa come una corda di
violino.
<< Ottimo.
Questo non può che farmi piacere,mia
giovane amica. >> mi rivolse un sorriso <<
Qui tutti noi vogliamo
solo il bene per te e tuo figlio >>
<< E per
Edward?Non volete il suo bene,perché?
>> sputai la domanda,quasi senza accorgermene.
<< E ce lo
chiedi pure?>> Sbraitò Marcus,il
vampiro vicino a Caius. Aro alzò una mano,per zittirlo.
<< Giovane
amica mia. Hai visto anche tu che il tuo
amato Edward è vivo,no? Questo vuol dire che noi a lui ci
teniamo. Altrimenti
la sua vita sarebbe già cessata.
>>
Mi irrigidì
<< “la sua vita sarebbe già
cessata”? Edward
non è uno straccio!Non è un bambolotto nelle
vostre mani! Perché lo avete
torturato? >>
Demetri mi posò
una mano sulla spalla,per calmarmi . senza
accorgermi,mi ero alzata dal divanetto,talmente la mia rabbia voleva
prendere
il sopravvento.
Aro mi
guardò,per un attimo colpito dalla mia reazione.
Scoccò uno sguardo ad un ragazzino,la fotocopia di Jane,e
questo uscì dalla
stanza,sgomento.
<<
Bella,amica mia,ti sta capitando una cosa abbastanza
rara…è molto pericoloso per te,e per il feto.
Vedi,è successo
molto tempo fa,nei paesi del Sud Africa,un
fatto uguale a quello che ti sta capitando ora…
>> Aro venne interrotto
dall’arrivo di Alec.
Dietro di lui,due vampiri
possenti,reggevano Edward che,a
stento,riusciva a camminare.
Mi alzai,correndo verso di
loro,e afferrando Edward,per non
farlo cadere. Con lo sguardo cercai Demetri ,che ci guardava irritato.
Quasi lo supplicai,e lui
corse ad aiutarmi,sorreggendo Edward
e posandolo,con delicatezza sul divanetto.
Mi sedetti vicino al mio
amore,facendogli posare la testa
sulla mia spalla,come per sorreggerlo.
<<
Aro…vai avanti… >>
sussurrò Edward,aprendo
piano gli occhi neri.
<<
Certo…vedi,nel Sud Africa è successa la stessa
cosa. Solo che la madre,dato alla luce il bambino,non è
riuscita a vivere. Il
parto,mia cara Bella,è una cosa atroce. Il tuo bambino ha la
pelle forte come
quella di noi vampiri,e solo i nostri denti possono …come
posso dire…
squarciare il tuo ventre,per far venire fuori il bambino. Ora,capisci
anche te
che è una procedura rischiosa… >>
Rimasi allibita. Era
questo il mio futuro? Morire,senza
vedere il viso d’angelo di mio figlio?
Sentii le lacrime
scendermi sulle guance. La mano di
Edward,mi sfiorò il viso,dolcemente.
Lo guardai negli occhi:mi
fissava,stanco,e con la mascella
tesa.
<<
Non…preoccuparti,amore….mio. Ti.…ti
aiuterà …la tua
famigli…a >>
Conoscevo abbastanza bene
Edward,per sapere osa gli frullava
per la testa:era adirato,ma non voleva farlo vedere.
Guardai Demetri,e lui
capì all’istante.
<< Aro,Bella
e Edward sono stanchi. Mi impegno
sorvegliarli nella stanza di bella. Credo che
vogliano parlare della situazione >>
Aro accordò,e
sia io,sia Demetri,portammo Edward nella
stanza che mi era stata assegnata.
Lo adagiammo sul
letto,dolcemente.
<< Io sono
qui fuori. Se ti serve qualcosa,non farti
scrupoli a chiamarmi >> mi avvisò Demetri.
<<
Aspetta!Demetri,non hai del sangue animale per
Edward?Di questo passo morirà! >> lo
pregai,sperando in una risposta
positiva.
Lui scomparì
dalla stanza,chiudendola alle sue spalle.
Sperai che riuscisse a trovarlo.
<<
Demetri… è andato…a prendermi del
s…sangue?
>> mormorò Edward,sdraiato sul letto. Lo
raggiunsi,sdraiandomi vicino a
lui.
<< Si amore.
Resisti ancora un poco >>
Il bambino
cominciò a scalciare,molto forte,e strinsi le
labbra,per non mugolare di dolore.
Mi misi in posizione
fetale ,e Edward se ne accorse. Osservò
la mia posizione e digrignò i denti.
<<
Amore,calmati >> dissi,affannata. << Si
sta solo muovendo >>
<<
Bella… ti prego.. non … minimizzare…
ti
sta…uccidendo >> mi
rimproverò,posando una mano sul ventre.
Il bambino smise di
muoversi ,non appena Edward sfiorò la
mia pancia.
<< Che
succede?Non si muove più… >>
osservai,sorpresa << Già ti ascolta?
>>
<<
Re… resisti amore mio… supere…remo
questa cosa ….
>> mi rassicurò,baciandomi lentamente la
fronte.
Sentimmo dei passi e mi
alzai,raggiungendo la porta. Come
immaginavo,Demetri entrò,chiudendo il portone.
<< Ce
l’hai? >> chiesi,mentre mi guardava di
sottecchi.
<<
Sì,ma se mi beccano,sono cazzi amari ! >> si
lamentò ,tirando fuori una boccetta dal mantello.
<<
è sangue animale? >> domandai,sospettosa.
Sapevo che loro non si nutrivano come i Cullen.
<<
Sì…si…sente
l’odore… >> bisbigliò
Edward,cercando di alzarsi.
Feci per raggiungerlo,ma
Demetri mi fermò. Prese la boccetta
dalle mie mani,e la appoggiò alle labbra di Edward.
<<
Perché? >> chiesi,mentre Edward
,beveva,sempre più animatamente.
<<
Perché quando ci cibiamo,seguiamo solo l’istinto
,e
non siamo coscienti di quello che facciamo. È molto
più sicuro per te >>
mi spiegò il mio,ormai ,“angelo custode”
in quella prigione.
Tirò fuori
altre quattro boccette ,e Edward le prosciugò in
poco tempo.
Finito lo spuntino
ristoratore ,Demetri fece sparire le
boccette,mentre Edward sospirò.
<< Cosa
c’è?Stai male? >> chiesi
preoccupata,sedendomi sul letto vicino a lui.
<< No amore.
Però ora ci dobbiamo lasciare.
No,tranquilla >> si affrettò a dire,vedendo il
mio viso << Ci
rivedremo tra poche ore. Tu approfittane per dormire .Sei stanca,e devi
riposare.>>
<< No,non
voglio vederti di nuovo in quella prigione!
>> obiettai ,contrariata.
Lui sorrise,baciandomi le
labbra << Ti amo >>
<< Anche io
>> sussurrai,abbracciandolo.
Demetri tossì
<< Scusate,ma Edward deve andare. >>
Lui
annuì,uscendo dalla stanza. Delle guardie lo stavano
aspettando per scortarlo nella cella.
<< Sembra
più in forma >> commentò,sedendosi
sulla scrivania,della mia lussuosissima stanza.
<< Lo
è,grazie al cielo. Che motivo c’era di
torturarlo? >>
Alzò le spalle
<< Non te lo posso dire. >>
<<
Andiamo,perché no? >>
<< Ci sono
certe cose che non posso rivelarti,Bella.
>> tagliò corto,brusco.
Sospirai,posando una mano
sul ventre:chissà se sarebbe stato
maschio o femmina.
<< Sei
pensierosa. Riguarda il feto? > mi chiese
Demetri.
Annuii <<
Secondo te è maschio o femmina? >>
Parve pensarci su
<< Secondo me è femmina >>
<< Spero che
assomigli a Edward >>
<< Secondo
me,se assomigliasse a te non sarebbe male
>>
Risi <<
Perché? >>
<< Sarebbe
stupenda >>
Arrossii ,sedendomi sul
letto << Ci lascerete mai
andare? >>
Non ricevetti risposta.
<<
Assolutamente no!Edward,perché? Sei matto? >>
esclamai,posandogli una mano sul viso.
Scappare senza di lui?Mai.
<<
è molto più sicuro sia per te,sia per il bambino.
Fidati tesoro >>
<< Sei la
mia famiglia. Non me ne vado senza di te
>> ribadii,irremovibile.
Sbuffò,accarezzandomi
la pancia. Il bambino scalciò,facendo
sentire la sua presenza. << è cresciuta in una
notte sola,la pancia
>>
<<
è grossa >>
<<
è stupenda >> e mi baciò il ventre.
<<
Bè,Demetri crede che sia una bella bambina. Secondo
te? >>
Ci pensò su
<< Anche secondo me. Una bimba
bellissima,se ha preso da te >>
Gli mandai un bacio
<< Ma siccome prenderà da te,sarà
stupenda >>
Alzò le spalle
<< E chi l’ha detto? Magari non ha
preso da me >>
<<
Impossibile >>
<< Ti amo
>>
Arrossii <<
Anche io,ma lo sai già >>
Sorrise <<
Ripetimelo >>
<< Ti amo
>>
Mi
baciò,lentamente << è bello
sentirselo dire
>>
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