And... now? ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

di pei_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: Boom ***
Capitolo 2: *** Capitolo due: Grifondorismo ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre: Serata con Potty ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro: Novità ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque: Smistamento ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei: L'onesta brigata ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette: Non siamo soli ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: Boom ***


Note:  La fanfic è ambientata nel terzo anno, tuttavia non segue gli avvenimenti descritti da zia Row. Il primo capitolo è volutamente breve, per sapere se l’idea piace o meno e di conseguenza per capire se posso continuare o è meglio censurare tutto xD

I capitoli saranno tutti pov Draco, quindi verranno scritti in prima persona.

 

Pairing: HarryXDraco

 

Rating: Questa fanfiction è stata pubblicata con il rating giallo, ma è molto probabile che durante lo svolgimento della ff questo venga alzato.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di J. K. Rowling (beata lei!) e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright.

 

 

 

And... now?  ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 1: Boom

 

 

Rubeus Hagrid, professore di Cura delle Creature Magiche.

Che idiozia.

Come poteva essere possibile che io, il giovane rampollo più adorato di tutta Hogwarts, dovevo rimanere un’intera settimana in Infermeria a causa di quel mezzogigante?

Per colpa sua e per colpa di Potter, ovviamente. Era sempre colpa di Potter.

Se la mattina i miei capelli non erano perfetti, se perdevo le partite di Quidditch, se non mi riuscivano gli incantesimi... era colpa di Potter. Ovvio.

Anche quella volta aveva dovuto mostrare alle nostre casate che lui era capace di cavalcare un Ippogrifo, che sapeva mantenere la calma e trovava costantemente un modo per riuscire in ciò che faceva. Stupido esibizionista.

Ed ora, mentre io soffrivo le pene dell’Inferno, quello Sfregiato girava libero per il castello... Dov’era la giustizia quando serviva?

<< No, Blaise. Ti dico che l’ha fatto apposta! Voleva che io mi facessi male così da non poter giocare alla prossima partita di Quidditch che, guarda caso, è contro i Gryffindor. >>

Zabini sospirò, per l’ennesima volta nell’arco della giornata. Secondo lui da quanto ero stato rinchiuso in Infermeria avevo iniziato a parlare solo di Potty... che idiozia!

<< Drà non è così, e lo sai. A lui non importa se giochi o meno... >> Mi disse, annoiato.

<< No! >> Sbottai, irritato. << L’ha fatto apposta, l’ho visto! Mi guardava mentre si inchinava all’ippogrifo. Stupidissima creatura. >>

<< Non hai ancora imparato che non devi insultare quell’animale? È molto fiero, poi finisci di nuovo da Madama Chips.. >> Disse, guardandomi severo. Chissà se era davvero preoccupato per me, o se era preoccupato di passare altre giornate così.

<< Anche Potter è un animale fiero, ma non mi ha mai mandato in Infermeria >> A quella battuta vidi un sorriso increspare le labbra del mio migliore amico.

<< Ancora no >> Sibilò poi, allontanandosi di corsa dal mio letto per evitare eventuali Schiantesimi. << Dai Drà, vado a Trasfigurazione.. tu riposa un po’ e smettila di pensare allo Sfregiato! >> Sghignazzò uscendo dalla porta.

Io non penso allo Sfregiato, mi diverto a prenderlo in giro, ecco tutto.

 

***

 

Quando mi risvegliai capii immediatamente di non essere nel mio lussuoso letto. Il materasso era duro, le coperte ruvide e il cuscino sembrava di pietra.

Ma allora dove mi trovavo?

Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovò a fissare, anche se con lo sguardo un po’ annebbiato, un soffitto bianco.

Feci mente locale e capii di essere ancora in Infermeria. Probabilmente mi era addormentato, con tutta quella noia.

<< Ehi, ce l’hai fatta a svegliarti >> Bofonchiò Blaise, decisamente stanco, sdraiato sul lettino accanto al mio, con le braccia incrociate dietro la testa.

<< Perché sei qui? Vai a dormire, no? >> Gli consigliai.

<< Si, ora vado.. volevo solo vedere come stavi, ma mi sembri in ottime condizioni >> Decretò dopo avermi esaminato con lo sguardo.

<< Guarda che sto malissimo! Avrò sfregi e cicatrici per tutto il mio perfettissimo corpo >> Affermai mutando subito il mio volto in una maschera di dolore << Oddio.. cicatrici.. no! Non voglio diventare come lo Sfregiato! >> Esclamai poi, aprendo la veste che Madama Chips mi aveva costretto ad indossare, e cercando qualche ferita che potesse non rimarginarsi più completamente.

<< È inutile, Drà. Non troverai mai nessun segno, quell’ippogrifo ti ha appena sfiorato! >> Ridacchiò trattenendo l’ennesimo sbadiglio.

<< Lo dici tu! Io sto soffrendo a causa sua >> Ribattei deciso.

<< Mah, sarà! >> disse il moro per nulla convinto << Io però me ne vado. Ci vediamo domani, ‘notte! >>

<< ‘Notte, Zabini. >>

Ora ci si metteva anche il mio migliore amico! Non bastavano tutti i Grifondoro saccentoni, anche lui insinuava che stava soltanto fingendo!

E poi quel dannato Potty.. che rabbia che mi provocava! Il giorno prima era passato in Infermeria per prendere una pozione della Chips e non mi aveva neanche rivolto uno sguardo, ma come si permetteva? Ignorarmi così bellamente.. ma questa l’avrebbe pagata, ne ero certo.

Avevo appena iniziato a pianificare qualcosa, quando...

BOOM.

L’intera scuola tremò.

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Capitolo 2
*** Capitolo due: Grifondorismo ***


Note:  Vorrei ringraziare la mia beta, che corregge i millemila errori che faccio ^^ Grazie Naife!

E, alla fine del capitolo, ringrazierò singolarmente tutti quelli che hanno recensito *-* siete fantastici!

 

 

And... now?  ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 2: Grifondorismo

 

 

<< Hermione calmati, sto benissimo! Piuttosto, come stanno Ron, Neville, Seamus e Dean? >>

<< Male.. Nev ha riportato diverse ferite sulle braccia e sul volto, Ron invece ha qualche taglio ed è sotto shock, ma niente di più, Sem purtroppo ha delle ustioni gravi, così come Dean.. Però secondo Madama Chips guariranno tutti. Tu sei sicuro di stare bene? Cioè.. ti hanno anche messo vicino a quello >> Disse la Mezzosangue indicandomi con un cenno della testa, come se non l’avessi vista.

<< Tranquilla, me lo gestisco come voglio! >> Rispose Potty con un sorriso << E poi lo sai che i letti erano finiti.. hanno trascinato qui sotto quasi tutta la nostra torre! >> Continuò, cercando di tirare su il morale dell’amichetta.

La Grifondoro, sebbene avesse capito che l’altro stesse fingendo di stare bene per non farla preoccupare, decise di non insistere ancora.

<< Allora torno in dormitorio, prima che si accorgano della mia assenza! >> Disse sorridendo. << Ci vediamo dopo, e non combinare guai! >> Si raccomandò, ricevendo in risposta l’occhiolino dello Sfregiato.

Come diavolo riusciva a fare l’occhiolino in quel modo? Era davvero inquietante! Sembrava stesse per perdere l’occhio..

<< Cos’hai da guardare, Malfoy? >> Domandò, voltandosi verso di me e scorgendo, probabilmente, la mia faccia decisamente schifata.

<< Niente Potter, assolutamente niente.. mi stavo solo chiedendo come quello stupido di Paciock sia riuscito a creare una Pozione Distruttiva >> Dissi ripensando a quanto mi aveva detto Piton, prima che i feriti fossero portati in Infermeria.

<< Non lo ha fatto volontariamente >> Mi rispose lo Sfregiato, come fosse un’ovvietà. << Si stava solo esercitando per non fare altre figuracce davanti a tutta la classe.. >> Continuò. << Ma tu che ne puoi sapere? I professori non ti rimproverano mai solo per non ricevere continue lamentele da parte dei tuoi genitori >>Disse, acido.

<< Non ti permettere, Potter >> Sibilai, furente.

<< Ah, taci Malfoy.. mi fai venire il mal di testa >> Decretò massaggiandosi le tempie e abbandonandosi contro il suo letto.

Essendo io nettamente superiore, decisi di non cogliere la provocazione e mi girai dall’altra parte, dando le spalle al mio nemico.

Sfortunatamente, però, non riuscii ad addormentarmi e rimasi a pensare a quanto aveva appena detto l’occhialuto. Sapevo di andare bene nelle varie materie anche senza l’aiuto dei miei genitori, ma dentro di me era nato un dubbio. Possibile che i miei voti fossero sempre stati influenzati dal mio cognome?

 

***

 

I giorni passavano sempre più lentamente.

Dopo aver stabilito che parte della torre era risultata agibile, il preside aveva fatto tornare nei dormitori alcuni Grifondoro. Erano rimasti in Infermeria solo coloro che avevano riportato ferite più gravi o quelli che non potevano tornare nelle loro stanze. La pozione di Paciock, infatti, aveva distrutto ben cinque camere del dormitorio maschile.

Ovviamente anche la stanza di Potter era stata disintegrata, pertanto dovevo continuare a subirmelo per chissà quanto tempo. Nemmeno io, infatti, potevo essere dimesso, in quanto Madama Chips stava studiando diverse pozioni per curare il taglio provocato dall’Ippogrifo.

Vista, poi, la grande quantità di grifoni che continuavano a far visita allo Sfregiato, la maggior parte dei miei amici non voleva venire in Infermeria per me. In più, ad aumentare notevolmente il mio malumore, ci si mettevano anche le continue battutine di pessimo gusto di Potty che, chissà come, facevano ridere tutte le ragazzine.

Insomma, quell’Infermeria si stava trasformando in una prigione!

Con il passare del tempo, però, avevo iniziato a rivalutare l’infermiera.. Madama Chips, infatti, oltre a cercare imperterrita una cura per riportare il mio fisico all’antico splendore, aveva scritto degli orari da far rispettare a coloro che avevano intenzione di far visita ad un qualsiasi “malato”.

Potevo quindi dire addio alle nottate in bianco, passate così a causa del continuo mormorio che proveniva dal letto dello Sfregiato e del suo amichetto, Lenticchia, che, parlando con la Mezzosangue, come sempre cercavano il modo per salvare Hogwarts dalla distruzione totale.

 

***

<< Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! >> Eccolo, ancora una volta. L’urlo disumano che Potter lanciava nel cuore della notte mi faceva sempre svegliare di soprassalto, ma a quanto pare ero l’unico. Gli altri Grifondoro, infatti, non si accorgevano di nulla e continuavano a dormire beatamente.. e se avessi avvelenato il loro succo si zucca? Allora sì che avrebbero riposato in pace!

<< C-cosa è successo? >> Lo Sfregiato, madido di sudore, si era appena messo gli occhiali e mi fissava, attendendo una risposta.

<< Potter, sono tre notti che ti svegli urlando.. e continui ancora a chiedermi cosa succede? >> Domandai, infastidito. A quanto avevo capito lo sbruffone che continuava ancora a fissarmi aveva incubi continui da.. tre anni? Il bello era che lui non si ricordava mai nulla, e i suoi compagni di stanza ormai erano abituati, per cui l’unico che ancora si svegliava spaventato -oltre a Potty stesso- ero io. A causa sua ogni mattina avevo delle occhiaie sempre più violacee.

 

***

 

<< Prova con lui, Ron! >> Dopo il terzo giorno avevo iniziato a studiare i Grifondoro: erano molto più stupidi di ciò che sembravano.

<< Sicuro, Dean? Cioè.. Colin Canon non mi sembra un’ottima cavia.. >> Thomas e Weasley stavano tentando, ormai da un paio di giorni, di avvelenare qualcuno con delle caramelle. Il sorriso misto tra malvagità e stupidità, però, metteva sempre paura a quelle che loro chiamavano “cavie”, che scappavano appena ne avevano l’occasione.

Quella mattina era venuto a far loro visita Canon, un bambinetto Grifondoro.

<< Ehi, Colin! Non è che vorresti assaggiare questa buonissima caramella? >> I loro metodi mi facevano morire dalle risate. Come potevano credere che qualcuno avrebbe abboccato, se continuavano in quel modo ridicolo?

<< Certo! >> Appunto.. Ma, d’altronde, anche lui apparteneva alla loro casata.. si spiegava tutto!

<< Ahahahah guarda Dean! La caramella di Fred e George funziona! Guarda quanto sangue perde! >>

<< Poverino! Ahahah non ci posso credere.. l’ha mangiata veramente! >> Quello che non poteva credere a qualcosa ero io! Come facevano a ridere di quella scemenza? Avevano avvelenato un loro compagno di casa e stavano lì senza far nulla, ridendo mentre il povero bambinetto moriva dissanguato. Mah.

Anche quella volta intervenne Madama Chips che, dopo aver sgridato Lenticchia e l’amico, aveva fermato il flusso continuo di sangue del ragazzino. Purtroppo, però, ora anche lui si aggiungeva alla lunga lista di studenti presenti nell’Infermeria.

Non sarei riuscito a sopravvivere a tutto quel Grifondorismo, ne ero certo.

 

***

 

<< Malfoy smettila di respirare così rumorosamente! >> Quella vocina stava diventando per me sempre più odiosa. Ogni volta che tentavo di addormentarmi, questa iniziava a blaterare cose senza senso.

<< Potter, per l’amor del cielo, non vedi che è il tuo amico Finnigan che russa? >> Domandai esasperato.

Lui, per risposta, si limitò ad un semplice “Ah..” che mi fece innervosire ancora di più.

<< Perché a lui non dici niente? Sveglialo, no? Così magari riusciamo a dormire anche noi! >> Erano le quattro del mattino, e purtroppo le mie nottate in bianco continuavano. Strano che lo Sfregiato non avesse ancora urlato, in preda ad uno dei suoi incubi.

<< Non posso.. è così tranquillo quando dorme! Se lo svegliassi inizierebbe a parlare di cose strane e mi terrebbe sveglio fino all’alba! >> Quella descrizione mi ricordava stranamente il comportamento che Potter aveva assunto fino a quel momento. Non era mai stato zitto.

<< Perfetto >> Sibilai. << Allora vado a farmi un giro per il castello. >>

<< Lo sai che non ti puoi muovere! Se lo scoprisse Madama Chips ti legherebbe al letto per le prossime settimane.. e poi è contro il regolamento. >> Dichiarò, somigliando vagamente alla Granger.

<< Ti pare che uno come me rispetti il regolamento della scuola? >> Domandai, alzando istintivamente il sopracciglio.

Potty fece spallucce, ed io mi alzai dal letto. Mi sentivo terribilmente in imbarazzo con quella veste bianca a pois, del tutto fuori moda, che con un movimento sbagliato si apriva dietro lasciando un’ampia visuale del mio perfetto fondoschiena.

Tuttavia, dopo aver controllato che per i corridoi non c’era nessuno, mi diressi più lontano possibile dal mio carcere personale.

Fui, però, costretto a fermarmi quando percepii la presenza di qualcun altro, dietro di me.

Sfoderai la bacchetta che mi ero portato dietro per sicurezza, e mi voltai velocemente, accendendola con un Lumos.

Il volto di Potty, sorpreso, mi apparve improvvisamente davanti.

<< Beh? Non volevo rimanere solo in Infermeria >> Si giustificò, allontanando con un gesto la bacchetta dalla sua faccia.

<< E dovevi proprio seguirmi? >> Domandai io. Ancora una volta alzò le spalle, a mo’ di scusa.

Rimanemmo un po’ in silenzio, poi guardandolo meglio scoppiai a ridere.

<< Che c’è? >> mi chiese, curioso.

<< Ma hai visto come sei conciato? >> Potevo continuare a prenderlo in giro all’infinito.. non mi sarei mai annoiato nel farlo.

<< Esattamente come te, Malfoy >> Quella frase fece svanire immediatamente l’allegria che, dopo diversi giorni, avevo riacquistato. Aveva ragione.

Notando il mio improvviso cambio d’umore, lo Sfregiato, chissà perché, si affrettò a riparare all’errore. Probabilmente non voleva essere trovato solo, in giro per il castello, di notte.

<< Però.. devo ammettere che mi dona >> Disse, infatti, allisciandosi la veste sul petto. << Questi pois verdi risaltano i miei occhi >> Dichiarò, poi, iniziando a sbattere freneticamente le ciglia, com’era abitudine tra le ragazze quando volevano farsi notare da me.

Nonostante la scenetta fosse decisamente patetica, mi ritrovai a trattenere un sorriso.

<< Allora, che facciamo? >> Chiesi, ancora un po’ scettico.

<< Andiamo fuori, si sta bene con questo freschetto. >> Propose, sfuggendo al mio sguardo.

Mi accorsi solo in quel momento che non ci guardavamo mai negli occhi, quando intrattenevamo delle conversazioni civili. Anzi, mi accorsi solo in quel momento che non avevamo mai intrattenuto delle conversazioni civili.

<< Ci scoprirebbero subito, hanno messo un nuovo incantesimo al portone.. >> Risposi sbuffando. Mi sembrava davvero strano che Potter non sapesse cose così basilari.

<< Che problema c’è? Noi useremo le finestre! >> La sua semplicità mi lasciava basito.

<< Le finestre? >> Ripetei, confuso.

<< Certo! Con tutte le coperte che abbiamo in Infermeria, se ne prendiamo due non se ne accorgerà nessuno.. >>

 

Così, venti minuti dopo, mi ritrovai in una vecchia aula inutilizzata da tempo.

<< Potter.. ma sei sicuro che questa specie di corda reggerà? >> Domandai, osservandolo annodare più lenzuoli insieme.

<< Certo! L’ho fatto migliaia di volte, Malfoy.. fidati per una volta! >> Con quella frase mi spiazzò totalmente. Io che mi fidavo di un Grifondoro? Io che mi fidavo di Harry Potter?

<< Scendi tu per primo >> Decisi. Male che andava mi sarei dovuto sbarazzare del cadavere dello Sfregiato.

<< Ok >> Rispose semplicemente lui.

Si assicurò ancora una volta che i nodi fossero fatti bene, e con un incantesimo legò il primo lenzuolo ad una colonna, vicino alla cattedra. Si arrampicò, dunque, sulla finestra e piano piano iniziò a calarsi giù. Non sembrava difficile.

<< Dai Malfoy, sbrigati! >> Mi urlò una volta arrivato a metà percorso.

Se ci riusciva lui ce la potevo fare anche io.

Anche io uscii dalla finestra, controllando attentamente i posti in cui potevo poggiare i piedi. Afferrai con forza la corda e iniziai a scendere.

Era faticoso fare tutto quel lavoraccio, sarebbe stato meglio fare un giro per scuola e tornare a letto. Tuttavia era eccitante fuggire da scuola da una finestra.

<< Complimenti furetto, hai proprio un bel culo! >> Solo il quell’istante mi accorsi che Potter, da là sotto, aveva una perfetta visuale del mio fondoschiena. Senza pensarci due volte, mi coprii velocemente con una mano.. Risultato? Non riuscii a tenermi ai lenzuoli solo con la sinistra, quindi caddi a terra, trascinandomi però anche lo Sfregiato.

In un modo diverso da come l’avevo pensato, Potty aveva pagato la sua sfacciataggine.

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo la fic tra i preferiti o tra le seguite, coloro che hanno messo me tra gli autori preferiti e soprattutto coloro che hanno recensito! Non sapete quanto mi rendete fiera!

alexis_malfoy: sono contenta che l’idea ti sia piaciuta, e spero che questo capitolo ti abbia fatto capire meglio cosa avevo in mente!

Puffoletta_HP: a quanto ho capito anche a te l’idea è piaciuta! xD grazie mille per i complimenti, spero anche questo capitolo ti sia piaciuto come il precedente!

Sbranina: non sarà una HarryXRon, ma so che questo pairing non lo disprezzi :P ebbene sì, ti devo dire una cosa.. io SONO Draco! xD grazie per i complimenti, Dile! Ovviamente devi commentare anche questo chap *muahah*

space_oddity: beh.. che ne dici di questo chap? ^^

princess oscure: allora, finalmente hai capito cos’è successo.. che ne dici? Avevi in mente qualcos’altro? :P

sssweety: oh beh.. speriamo davvero sia interessante la mia storia xD cosa mi dici di questo chap? *-*

Naife: oh, mia immensa Beta! Tutte le tue H/D mi hanno fatto proprio venir voglia di scriverne una mia! Mi sembra stupido chiederti commenti su un chap che hai già letto.. però che ne dici di questo? xD

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Capitolo 3
*** Capitolo tre: Serata con Potty ***


Note: chiedo umilmente scusa per il ritardo! Purtroppo con l’inizio delle vacanze sto più fuori che dentro casa, quindi è abbastanza difficile aggiornare >__<

Vorrei inoltre ringraziare tutti coloro che hanno recensito e chi a messo la storia tra i preferiti o tra le seguite.. ci vediamo giù!

 

And... now?  ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 3: Serata con Potty

 

 

Era strano stare sdraiati sull’erba fresca, di notte, accanto a Potty. Maledettamente strano, ma non così fastidioso come credevo.

Lo Sfregiato era stranamente silenzioso e di certo io non gli avrei chiesto di parlare.

Ogni tanto sospirava, pensando a chissà cosa, mentre io osservavo il cielo stellato. Era diverso dal soffitto della Sala Grande, era molto più bello.

<< A che pensi? >> Mi domandò, tenendo gli occhi chiusi.

<< A niente che ti possa interessare >> Risposi, acido come sempre. Non sembrò, però, davvero interessargli davvero la risposta. Probabilmente me l’aveva chiesto solo per parlare. Avrei forse dovuto chiedergli cosa stesse pensando lui? Nah.

Rimanemmo sdraiati ancora un po’, inspirando l’aria fresca tipica delle serate estive. Fortunatamente non tirava vento, né faceva freddo.

<< Si sta bene, qui. >> Dichiarai, quindi, rendendo partecipe Potter dei miei pensieri.

<< Sì, lo so. Ci vengo spesso quando devo riflettere o semplicemente quando voglio stare un po’ da solo. >> Non capii perché mi stesse dicendo quelle cose, ma non volli chiederglielo.

Mi misi a sedere ed osservai Hogwarts. Non esisteva un posto più bello.. forse casa mia.

L’occhialuto mi aveva portato in cima ad una collinetta, da cui riuscivamo a vedere la scuola e il Lago Nero. Probabilmente se ci fosse stato il sole saremmo riusciti a scorgere perfino la casa del Mezzogigante.

<< Come hai scoperto questo posto? >> Quell’ambiente mi stava rendendo stranamente loquace. Forse sentivo solo la mancanza dei miei amici.

<< Non so.. non me lo ricordo bene. Credo di aver visto questa piccola radura durante la mia prima partita di Quidditch, mentre cercavo il boccino. >>

<< Magnifico sport, il Quidditch. Peccato ci sia gente come te che lo rovini.. >> Dissi, sospirando. Lui aprì gli occhi e mi fissò.

<< Malfoy, ti ho sempre battuto. Te lo devo forse ricordare? >>

<< Fortuna, Potter. Solo fortuna. >> Ghignai, stendendomi nuovamente sull’erba. Era piacevole il contatto dell’erba appena bagnata sulla stoffa sottile del vestito dell’Infermeria. Speravo solo che questo non si aprisse troppo, in modo da non bagnarmi il fondoschiena.

<< Peccato che nella prossima partita tu non possa giocare, mi sarebbe piaciuto batterti ancora. >> Affermò sorridendo e chiudendo nuovamente gli occhi. Si passò poi una mano tra i capelli, per sistemarli un po’, e mi chiese se fosse già ora di tornare in Infermeria.

Pensando ai Grifondoro presenti in quella stanzetta mi lasciai sfuggire un lamento che Potty non si fece scappare.

<< Che c’è? >> Mi domandò, mentre ci avviavamo verso la finestra.

<< Niente. >> Risposi secco.

Mi stupii, però, quando sentii che anche lo Sfregiato si stava lamentando. Eravamo quasi arrivati quando improvvisamente si era bloccato, indicando Hogwarts.

<< Che ti è preso, Potter? >> Sbuffai. Perdere tempo sembrava essere il suo passatempo preferito.

<< Guarda! >> Urlò muovendo il dito che puntava su una finestra. Seguii la traiettoria e vidi che, effettivamente, c’era una finestra aperta. E allora?

<< Anche i professori si dimenticano le finestre aperte, sai che scoop. >> Affermai ricominciando a camminare. Lo Sfregiato, però, non mi seguiva e fui costretto a fermarmi ancora.

<< Potter che diavolo ti prende? >> Domandai esasperato.

<< Malfoy, dannazione, quella è la finestra da cui siamo scesi! Non noti niente di strano? >>

<< Per Salazar.. >> Riuscii a dire, quando capii. Non c’era più la corda. << E ora che facciamo?! >>

<< Niente panico >> Sembrava una presa in giro, visto che ora il più pallido -stranamente- era lui.

Anche questa volta fui costretto a fidarmi del Grifondoro.

 

***

 

<< Ahia, Potter! Fermati mi stai facendo male.. sì, così.. no, no! A destra, più a destra! >>

<< No, così non ce la faccio.. ti devi avvicinare un po’ di più. Stai fermo, però! Sennò rovini tutto. >>

<< Potter non sei un peso piuma! Ti ricordo che sei sopra di me! >>

Cosa sono quelle facce? Non avete mai visto due ragazzi che.. beh, si aiutano? Sì, perché noi stavamo facendo solo quello.

Come al solito lo Sfregiato aveva avuto un’idea brillante ed ora lo stavo tenendo sulle spalle per farlo arrivare alla finestra.

<< Se ti avvicini ancora un po’ al muro ce la faccio! >> Erano dieci minuti che ripeteva la stessa frase, e con quei sudici piedoni mi stava rovinando tutto il vestito dell’infermeria.

Finalmente riuscì ad aggrapparsi alla finestra ed io, per evitare che mi cadesse addosso, mi scansai subito. Errore.

<< Malfoy che cazzo fai?! >> Potty, senza alcun sostegno su cui poggiare, rimase attaccato alla finestra, scalciante. Cercava in ogni modo un appiglio che, però, non trovava. Cosa potevo fare io? << Aiutami, maledizione! >>

Se proprio dovevo far fuori San Potter l’avrei fatto con le mie stesse mani, non l’avrei di certo fatto cadere da una finestra.

Fui così costretto a tornare più vicino a lui, cercando un modo per farlo finalmente entrare in quella maledettissima aula.

Provai a spingerlo dai piedi, ma era troppo pesante; tentai di farlo risalire sulle mie spalle, ma scalciando come un pazzo mi aveva quasi cavato un occhio. Senza pensarci, quindi, mi ritrovai a spingerlo per il fondo schiena. Avete capito bene. Eh sì, ero proprio disperato.

<< Che diavolo stai facendo? >> Fu il suo unico commento prima di cadere con la faccia contro il pavimento dell’aula. Fortunatamente, infatti, eravamo riusciti nel nostro intento.

Per il dolore insultò Merlino e Morgana, poi se ne andò. Ero convinto che sarebbe tornato indietro per aiutarmi a salire, invece niente.

Rimasi cinque minuti a fissare la finestra, sperando di veder comparire la stupida faccia dello Sfregiato. Probabilmente era la prima volta che speravo di vederlo.

Quando capii che ero stato un cretino a fidarmi di quell’incapace, abbassai lo sguardo e mi andai a sedere poco distante dal muro del castello. Se ero fortunato sarei riuscito ad entrare di nascosto il giorno dopo.

In quell’istante, però, un rumore mi fece sobbalzare. Mi voltai immediatamente e vidi Potty che calava la corda che avevamo utilizzato prima per scendere. Non era poi così ingrato.

Senza volere gli sorrisi e corsi a prendere la corda: probabilmente gli feci capire che in fin dei conti ero contento che fosse tornato ad aiutarmi.. Ma ero davvero contento per questo?

Decisi di rimandare i dubbi in un secondo momento e mi concentrai sulla scalata.

 

***

 

Salire fu sicuramente più facile che scendere, e non ci fu nessun incidente.

Quando misi piede nell’aula mi accorsi che era quella di Incantesimi, e mi domandai perché non ci avessi fatto caso prima.

Rimasi un po’ a fissare i banchi e la lavagna, quando capii che prima era stato troppo buio per distinguere i contorni degli oggetti. Mi voltai verso la finestra ed, effettivamente, notai che i sole stava sorgendo. Per quanto tempo eravamo rimasti laggiù?

Potter, capendo i miei pensieri, mi indicò la porta con la testa ed io mi limitai ad annuire.

Era tardi e Madama Chips sarebbe passata molto preso in Infermeria per le medicine mattutine. Iniziammo quindi a correre, sperando che nessun fantasma o professore ci scoprisse.

Quando arrivammo davanti alla grande porta che dava sul carcer..ehm..Infermeria, Potty mi guardò.

<< Mi hai toccato il culo. >> Non era una domanda, ma una semplice constatazione.

Rimasi sbigottito, ma lui non ci fece caso.

Aprì lentamente la porta, cercando di non farla cigolare, e si diresse verso il suo lettino. Io, ancora shoccato, ripensai a quello che aveva detto. Avevo toccato il fondoschiena di Potter.

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Naife: mon Dieu! Come farei senza di te? *-* grazie per avermi betato anche questa volta e grazie per i complimenti, tessoro! <3

space_oddity: grazie mille anche a te per i complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!

sssweety: hai ragione, è strano che Potty e Draco già parlino abbastanza civilmente.. spero comunque che la fic ti piaccia! Grazie per il commento :D

Sbranina: ammore! Che bella recensione *-* mi illumini sempre! Sono felice che la fic piaccia anche a te.. che ne dici di questo chap?

EWILAN: sono contenta che questi primi capitoli ti siano piaciuti! La scena del sedere di Malfoy a quanto pare è piaciuta a tanti XD spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento ;P

The Dark Side of a Girl: oh, ma che bel nick! XD sinceramente anche io avrei volute ammirare il perfettissimo fondoschiena di Draco, ma purtroppo non è possibile ç__ç grazie per i complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitoletto ^^

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro: Novità ***


Note: questo capitolo lo voglio dedicare alla Dile, che per me c’è sempre e spero sempre ci sarà. Ti voglio bene, ammore.

 

And... now? ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 4: Novità

 

 

I giorni successivi né io né Potty parlammo di quella sera, tantomeno uscimmo ancora. Avevamo chiaccherato fin troppo per i nostri gusti, era tempo di tornare ad evitarci.

Tuttavia era più difficile del solito. Sembrava che tutto si fosse messo contro di noi.

Capitava sempre più spesso che io e Potter rimanevamo da soli in Infermeria, oppure venivamo visitati insieme.. in quei casi calava un silenzio quasi imbarazzante e non ne capivo assolutamente il motivo. Non avevamo parlato di cose private o imbarazzanti, dunque perché ci evitavamo così? Non che la cosa mi dispiacesse, ovvio.

 

***

 

Quella mattina eravamo stati svegliati all’alba da Madama Chips, che aveva annunciato a tutti che il Preside voleva parlare con gli studenti ricoverati in Infermeria.

La cosa ci sorprese non poco, visto che fino a quel momento non era mai passato a controllare le nostre condizioni, quindi tutti si fecero pensierosi.

Mentre ci preparavamo incrociai lo sguardo preoccupato dello Sfregiato, probabilmente anche lui era arrivato alla mia stessa conclusione: Silente ci aveva scoperti.. forse l’incantesimo del portone era stato esteso anche alle finestre, o forse il piano di Potty non era poi così perfetto.

Scacciai subito quei pensieri: se il Preside se ne fosse accorto di certo non avrebbe convocato tutti, e soprattutto non lo avrebbe fatto così tardi.

L’infermiera tornò nuovamente nella grande sala, questa volta con in mano un mucchio di panni. Li accatastò sul primo letto e ci disse che quelle erano le nostre divise. Per andare dal vecchio, infatti, ci avevano fatto la grazia di ridarci dei vestiti normali. Ne avevo abbastanza di culi all’aria.

Mi diressi verso quel letto ma, prima che potessi arrivare, Finnigan aveva già fatto cadere a terra tutti i vestiti che erano stati impilati sopra il suo. Tra quelli ovviamente c’era il mio. Il mio e quello di Potter.

Così, mentre tutti gli altri si cambiavano, io e lo Sfregiato eravamo costretti ad aspettare che la Chips ci portasse nuove divise. Non voleva che indossassimo abiti caduti nella sporcizia, aveva affermato, ed ancora una volta quella donna ebbe la mia benedizione. Se non fosse stata così adulta, ci avrei fatto un pensierino.. forse.

 

L’ora dell’appuntamento era arrivato, ma dell’infermiera nemmeno l’ombra. Dovevo iniziare a preoccuparmi per la sorte di quella brava donna?

Gli altri Grifondoro, per non far aspettare il Preside, se n’erano andati, dicendoci però che avrebbero avvisato quest’ultimo del nostro ritardo.

Dopo mezza clessidra anche la Chips arrivò, portando con sé le divise immacolate. Si scusò per il ritardo e sparì nel suo studio.

Presi i miei vestiti e li esaminai attentamente. Quando stabilii che li potevo indossare senza attaccarmi nessuna malattia, mi voltai e.. trovai Potter nudo. Nudo-nudo.

Avevo visto altre persone nude prima di lui, certo, ma mi fece lo stesso uno strano effetto. Non seppi spiegarmelo ma.. sentii qualcosa di diverso.

Era concentrato sulla sua camicia, aveva lo sguardo basso e la fronte corrucciata per lo sforzo. Evidentemente la divisa era un po’ troppo corta, ma la voleva indossare lo stesso. Rimasi un po’ a fissarlo, mentre faceva passare i bottoni nelle asole e si sistemava i capelli. Quegli odiosi capelli che non erano mai ordinati, ma che su di lui non stavano poi tanto male.

Prese poi i boxer che erano appoggiati sul letto e li squadrò: solo in quel momento mi resi conto che lui era ancora mezzo nudo e che io lo stavo fissando come un maniaco.

Le mie guance andarono letteralmente a fuoco e fui costretto a girarmi dall’altra parte per evitare che lo Sfregiato se ne accorgesse. Dannata pelle chiara! E soprattutto dannato coso di Potty!

Cercando di nascondermi il più possibile dietro il letto, anche io mi spogliai.

Quando fui pronto e vestito tornai a guardarlo e, stranamente, mi osservava. Sperai solo che non l’avesse fatto anche mentre mi cambiavo.

Evitando accuratamente ogni tipo di commento, ci avviammo anche noi verso l’ufficio del Preside. Era tardi, ma di certo non era colpa nostra.

Mentre camminavamo eravamo entrambi presi da strani attacchi isterici, o così avrebbero detto gli studenti che ci avessero visto in quelle condizioni. Lo Sfregiato, infatti, continuava ad allungare le maniche della camicia cercando di farla sembrare della sua taglia, e si abbassava continuamente il cavallo dei pantaloni che erano diventati a pinocchietto. Probabilmente Madama Chips non aveva capito bene le misure di Potter. Cioè.. l’altezza e il peso, non quelle misure.

Io, d’altro canto, sentivo qualcosa di strano nei boxer, ma inizialmente non me ne curai. Più acceleravamo, più il fastidio aumentava. Arrivati a metà percorso fui costretto a fermarmi: quella cosa mi stava graffiando la pelle!

<< Ahia! >> Sibilai, grattandomi la base della schiena. Anche Potty si fermò.

<< Che hai? >> Mi domandò, dopo tanti giorni di assoluto silenzio.

<< Non lo so, ho qualcosa nelle mutande. >> Lo Sfregiato rise, poi parlò nuovamente.

<< Cos’è, un invito? >> Domandò sorridendo ancora. Per la seconda volta nella giornata arrossii.

Anche questa volta cercai di non farmi vedere dal Grifondoro e girai la testa per controllare cosa mi stava dando così fastidio: l’etichetta.

Ovviamente quelli non erano i miei costosissimi boxer, di conseguenza avevano diverse pecche. Una tra queste era proprio l’etichetta.

<< Allora, trovata la fonte di tanti problemi? >> Chiese girandomi attorno. Quando mi fu dietro si fermò e si chinò un po’ in avanti.

<< Ah, l’etichetta >> Disse sbuffando. << E’ una cosa che non sopporto.. ma a che diavolo serve? >> Impossibile. Per una volta nella vita ero d’accordo con Potter. << Aspetta che te la levo >> Continuò.

Ero sicuro che avrebbe usato qualche incantesimo, ero convinto che sapesse ciò che stava per fare.. eppure mi sbagliavo.

Lo Sfregiato, infatti, avvicinò la testa al mio fondoschiena -come se non gli fosse bastata la lezione dell’ultima volta- e strappò via l’etichetta con i denti. Con-i-denti.

 << Che cazzo fai?!? >> Urlai, spaventandolo.

<< Hai detto che ti dava fastidio! >> Si giustificò lui, alzandosi e tornando a camminare come se nulla fosse accaduto.

No, non era normale.

Prima ci insultavamo, poi fuggivamo da Hogwarts di notte e parlavamo su una collinetta, successivamente non ci calcolavamo per niente.. ed ora questo? Ne ero sempre più convinto: non sarei riuscito a convivere ancora con quell’essere.

Purtroppo non conoscevo ancora la novità.

 

***

 

<< Buongiorno, professor Silente. Ci scusi per il ritardo. >> Disse Potter entrando nello studio. Io mi limitai ad un cenno della testa.

<< Oh, benarrivati >> Rispose il vecchio, sorridendo. << Avevo giusto informato i vostri compagni della decisione che io e la professoressa McGranitt abbiamo preso, ovviamente con il consenso del professor Piton. >>

Solo in quell’istante mi accorsi che nella stanza c’erano anche i direttori di Grifondoro e Serpeverde. Brutto segno.

Guardando poi le facce dei Grifoni capii che c’era davvero qualcosa che non andava: erano tutti pallidi e shoccati.

Piton sbuffò.

<< Come avrete capito voi stessi, i danni provocati dalla pozione del signor Paciock sono molto gravi. Tuttavia, per coloro che fino ad oggi sono rimasti in Infermeria, abbiamo trovato una soluzione momentanea. Non credevamo opportuno, infatti, lasciarvi ancora nelle stanze di Madama Chips. Per questo motivo, abbiamo deciso che... >> Che? CHE?! Maledetto vecchiaccio, parla! << ...che alcuni Grifondoro saranno smistati in Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. >>

No.

Era uno scherzo, sicuramente. Non poteva essere vero. Ora sarebbero usciti i miei amici da dietro le tende dicendomi che era stata una loro trovata, mi sarei infuriato e alla fine ci avrei riso su anche io. Eccoli, sì. Stavano uscendo allo scoperto.. me lo sentivo. Dovevano uscire fuori.

<< Bene, ora bisogna solo sorteggiare gli studenti che finiranno nelle varie case. >>

Per Merlino, era tutto vero.

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Ebbene sì, anche se con un po’ di ritardo -nonostante il capitolo sia breve- sono riuscita ad aggiornare!

Come al solito volevo ringraziare tutti quelli che mettono la storia tra le preferite e tra le seguite, tutti quelli che la leggono senza lasciare una traccia di loro.. ma soprattutto quelli che recensiscono!

Non smetterò mai di dire quanto sia importante per una scrittrice ricevere dei commenti, sia positivi che negativi, e voi riuscite sempre a rendermi orgogliosa della mia storia. Grazie mille a tutti!

R o M i: wow, mai letto storie yaoi è inizi con me? È un vero onore! Sono contenta che i primi capitoli ti siano piaciuti, e grazie mille sia per la recensione che per aver messo la storia tra le seguite! Come ti è sembrato questo capitolo?

The Dark Side of a Girl: purtroppo i miei capitoli sono sempre un po’ troppo corti ç____ç però so che se non li finirei lì non li finirei più! ^^ grazie per i complimenti, che ne dici di questo chap?

space_oddity: il difetto di Draco è che fa sempre l’acido! XD ma noi lo amiamo anche per questo, no? *-* grazie per la recensione!

Sbranina: ammore, ti è piaciuto il capitolo? Non è niente di speciale, ma te lo volevo dedicare per forza! Grazie per esserci sempre *-* e comunque.. anche io voglio toccare il fondoschiena di Draaaco! XD e poi no, non sono più bravissima e lo sai! :P

Naife: maow! Grazie per continuare a betare i miei chap, non so come ci riesci! XD e grazie anche per le recensioni.. =^.__.^= <-- questo dovrebbe assomigliare vagamente ad un gatto riconoscente!

sssweety: che ne dici di questo capitolo? Draco non sembra essersi fatto tante paranoie.. o forse no? XD grazie mille per la recensione!

Nika_night: amore di nonna grazie mille per la recensione, ma credo tu abbia sbagliato fic! Troppi complimenti.. volevi leggerne forse un’altra? *zizu* dai, a parte gli scherzi.. grazie mille per la pergamena, mi hai veramente resa orgogliosa!

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque: Smistamento ***


Note: vorrei scusarmi con tutti per l’enorme ritardo con cui ho aggiornato, ma le vacanze sono state orribilmente prive di computer.

Dedico questo capitolo a Naife, che sta rimorchiando nuovi inglesi nel suo super appartamento!

 

And... now? ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 5: Smistamento

 

 

Quando sia io che lo Sfregiato capimmo che non era stato architettato alcuno scherzo, il Preside fece un piccolo cenno alla McGranitt che si avvicinò ad un’antica libreria polverosa -di certo un elfo l’avrebbe tenuta in condizioni più decenti- sopra la quale era poggiato il Cappello Parlante.

Ad Hogwarts si sarebbe tenuto un nuovo smistamento.

Piton e la McGranitt fecero disporre gli studenti in ordine alfabetico e la cerimonia ebbe inizio.

Mentre i primi sfortunati venivano ri-smistati, cercai di domandare a Severus come mai anche io fossi presente, mai i miei sforzi furono del tutto inutili. Piton, infatti, faceva finta di non accorgersi dei miei cenni più che evidenti: mi stavo quasi mettendo in imbarazzo davanti a quegli stupidi Grifondoro a forza di sventolare le braccia!

La fila, nel frattempo, diminuiva.

<< Finnigan Seamus >> Chiamò la vecchia direttrice.

L’ex Grifondoro, più pallido di quando era stato ricoverato in Infermeria, salì un paio di gradini che ci distanziavano dal tavolo del preside e si sedette su una poltroncina fatta apparire per la speciale occasione.

La McGranitt gli posò il logoro cappello sul capo e, come accaduto anche con gli altri studenti, calò il silenzio nella stanza.

<< Uhm.. bene, bene, bene. Mi ricordi di te.. tanto intelletto e tanto coraggio. In battaglia saresti un ottimo stratega e un eccezionale guerriero.. >> Inutile dire che ascoltando le parole di quel cappello stavo morendo dalle risate << ..ma visto che Grifondoro è al completo, dico: Corvonero! >>

Oltre alle mie risate si levarono bisbigli da tutti gli altri ragazzi, evidentemente ignari di tanta intelligenza da parte di un compagno che fino a quel momento tutta Hogwarts considerava semplicemente “maniaco” -quando l’aveva scoperto Blaise era andato su di giri, probabilmente voleva provare con Finnigan qualcosa di diverso dal semplice dialogo-.

Quando il nuovo Corvonero si aggiunse al gruppetto di quelli già smistati, la McGranitt continuò a leggere i nomi segnati sulla pergamena.

<< Paciock Neville >>

Il ragazzo divenne subito rosso, e quasi inciampò sugli scalini. Dovetti trattenere l’ennesima risata e mi misi in ascolto.. chissà in che casa lo avrebbero smistato.

<< Caro ragazzo! >> Iniziò il cappello << Beh.. il coraggio che possiedi è raro, così come la pazienza e la lealtà che ti contraddistinguono dagli altri. Ti impegni molto, anche se a volte i risultati non si vedono.. >> Paciock, se possibile, arrossì ancora di più << ..quindi: Tassorosso! >>

Mentre la vicepreside continuava a leggere l’elenco, vidi che anche Piton sorrideva. Che casa inutile, quella.

<< Potter Harry >> Il mio ghigno gelò. Chissà dove sarebbe finito Potty..

Mi concentrai attentamente sulle parole del Cappello Parlante, così come fecero anche gli altri.

“No Serpeverde. No Serpeverde.” mi ritrovai a pensare. Come uno stupido mi illusi che le mie preghiere, una volta ogni tanto, sarebbero state esaudite.

<< Serpeverde! >> urlò il vecchio straccio, prima ancora di essere stato posato sulla testa dello Sfregiato. Mi ricordò inverosimilmente il mio smistamento.

Ciò che vidi, però, mi riempì di gioia: Potter aveva un’espressione di puro disgusto. Sperai vivamente si andasse a lamentare con il Preside per farsi cambiare di casa, ma ancora una volta quel ragazzo mi deluse.

Si avvicinò agli altri e attese in silenzio la fine della cerimonia. Il suo viso era cupo e lo sguardo era fisso a terra.. chissà a cosa stava pensando.

Distolsi lo sguardo da quel soggetto così noioso e mi ritrovai a fissare il mio caro professore di Pozioni. Il suo sorrisetto, derivato dallo smistamento di Paciock, si era ormai gelato sul suo volto. A quanto pare nessuno avrebbe mai creduto possibile che il più Grifondoro tra tutti gli studenti di Hogwarts sarebbe finito a Serpeverde.

Rimasi a pensare a lungo, mentre gli ultimi alunni continuavano ad essere divisi tra le case. Dove avrebbero dormito i nuovi arrivati? Quali ragazzi sarebbero stati così sfortunati da condividere la loro stanza con degli intrusi? I neo-smistati non sarebbero stati più considerati dei Grifondoro?

La mia testa era piena di dubbi ai quali solo il preside avrebbe saputo dare una risposta. E chissà che risposta!

Quando anche Weasley finì tra i Tassorosso, l’anziano professore parlò:

<< Ebbene, queste da oggi saranno le vostre case. Ogni attività che svolgerete aiuterà la vostra nuova casata a guadagnare punti, ed ogni punizione ne sottrarrà altrettanti. I vostri bauli saranno trasportati questa stessa sera nelle vostre camere. Sono davvero spiacente per questa collocazione provvisoria, ma sono certo che per voi sarà l’inizio di una nuova grande avventura. >>

La prima cosa che mi venne in mente fu che Potter sicuramente avrebbe fatto di tutto per far perdere punti a Serpeverde, e ribollii di rabbia a questo pensiero. Non potei, però, progettare alcuna minaccia perché gli insegnanti ci fecero uscire dallo studio.

Ancora furioso mi diressi verso i sotterranei, ma fui costretto a fermarmi a metà percorso sentendomi chiamare. Mi voltai e vidi lo Sfregiato correre verso di me: probabilmente era rimasto con i suoi amichetti a progettare qualche malefico piano.

<< Aspettami Malfoy, fammi vedere la strada! >> Esclamò con il fiatone. Sbuffai e lo condussi all’entrata segreta che dava sulla nostra Sala Comune, rivelandogli anche la parola d’ordine. Mi guardò con disgusto affermando che non avrebbe mai ripetuto una frase simile.

<< Puoi rimanere a dormire fuori, allora. >> Fu la mia unica risposta.

Quando entrammo il suo sguardo rimase meravigliato, ma ancora di più lo furono quelli dei miei compagni.

<< Dray, ma che stai facendo? >> Mi domandò Blaise, abbassando la Gazzetta del Profeta che stava sfogliando.

<< Oh mio Dio! >> Esclamò spaventata una primina.

<< Che ci fa lui qui? >> Mi chiese ancora Pansy, guardando allibita prima lui, poi me ed infine Daphne, con la quale stava parlando.

<< E’ una storia lunga. >> Mi giustificai, senza porre fine alla curiosità dei miei compagni. Prima che potessero replicare, però, corsi nella mia lussuosissima camera. Quanto mi era mancata! Mi resi conto che non avevo mai apprezzato veramente quegli oggetti.

Tirai un sospiro di sollievo e mi allentai la cravatta, gettandola poi sul letto. Finalmente avrei avuto un po’ di pace.

Mi tolsi le scarpe e mi sfilai la camicia, e solo in quel momento qualcuno alle mie spalle tossì.

Non mi andava per niente di parlare con Blaise, né con Pansy. Non volevo raccontare tutta la faccenda dello smistamento.. avevo davvero bisogno di stare tranquillo.

Mi voltai, pronto ad utilizzare qualsiasi scusa in mio possesso per cacciare i miei amici dalla camera, ma il ragazzo che mi ritrovai di fronte non era proprio un mio amico.. Ebbene sì, Potter continuava a perseguitarmi.

<< Che vuoi, Sfregiato? >> Domandai sorpreso, cercando di coprirmi il più possibile con le sole mani.

<< Beh, mi avevi lasciato giù con gli altri.. non conosco nessuno! >> Si giustificò facendo spallucce. Poi sospirò e, come se niente fosse, si gettò con la sua lurida divisa sul mio letto. Avete capito bene.

Inorridito lanciai un urlo, facendo così preoccupare i miei amici che entrarono in camera come una furia.

Blaise mi osservò preoccupato, poi spostò lo sguardo su Potter e torno a fissare me.. o meglio, il mio petto nudo. Dopodiché se ne uscì con un semplice “aaah” ed uscì dalla stanza facendomi l’occhiolino. Impiegai alcuni minuti a capire cosa volessero dire i suoi gesti, e quando ebbi compreso pregai tutti i Maghi più potenti affinché Zabini non dicesse niente a nessuno di ciò che credeva di aver visto.

Potty, che era ancora comodamente disteso sul letto, si tolse le scarpe e si addormentò, mentre io mi chiusi in bagno.

Mi specchiai più volte, interrogandomi sul perché tutte quelle disgrazie continuavano a concentrarsi su di me, e alla fine decisi di farmi una bella doccia calda. Sicuramente avrei lavato via tutta la negatività della giornata.

Quando uscii, capii che la sfiga si era davvero impossessata di me: il caro Harry, infatti, stava semplicemente sbavando sul mio soffice cuscino. Mi venne quasi da piangere pensando che lo Sfregiato, in quei giorni, mi aveva fatto passare più situazioni assurde, di quante me ne avessero fatte passare fino a quel momento Tiger e Goyle.

Sospirai, ormai rassegnato, e salii sul letto. Mi posizionai accanto al corpo di Potty e respirai un paio di volte, facendomi forza. Poggiai quindi le mani sul suo corpo e.. lo spintonai, facendolo cadere dal letto.

Con un grugnito e qualche lamento, Potter si rigirò e notai solo in quell’istante che si era portato via il cuscino. Strinsi i pugni e mi obbligai a non picchiarlo a sangue, quindi mi sdraiai meglio sul letto e chiusi gli occhi, sperando di riuscire a dormire un po’.

A quanto pareva, però, avevo ormai perso la sana abitudine di dormire un pochino di pomeriggio e mi ritrovai a fissare il soffitto della mia linda camera, ripensando ai giorni appena trascorsi. Che strano avere Potter vicino ventiquattro ore su ventiquattro e che strano che non fossimo ancora arrivati alle mani!

Mi ritrovai a sorridere, come uno stupido, e mi voltai per guardare se Potter fosse sveglio.. magari ci avrei potuto chiacchierare un po’, ma ovviamente quello dormiva tranquillamente. Quando mai avrebbe fatto qualcosa di utile?

Rimasi lo stesso a fissarlo, studiando il suo profilo, il suo respiro regolare.. ma c’era qualcosa che non quadrava. Era diverso dal solito, sembrava quasi meno brutto. Mi avvicinai ulteriormente e capii: non aveva gli occhiali. Non avevo mai visto lo Sfregiato senza occhiali e, scioccamente, non avevo mai pensato che per dormire se li levava. Mi venne in mente che negli ultimi giorni io e lui avevamo dormito nella stessa stanza, eppure non avevo fatto caso ad una cosa così ovvia. Ero davvero così preso da me stesso da non accorgermi delle cose più semplici?

Continuai ad osservarlo, rapito, ed il mio sguardo si andò a posare sulla cicatrice. Tante volte l’avevo vista, ma mai da così vicino. Quello era il segno che lo distingueva dagli altri maghi, quello era il motivo della sua fama, quello era il marchio che gli aveva impresso il Signore Oscuro.

Provai un forte impulso di toccarla, ma credetti fosse più saggio rimanere solo ad osservarla. Vista così sembrava una cicatrice come tante, causata dalla distrazione di un bambino un po’ troppo vivace.. ma sapevamo tutti cosa c’era dietro.

L’Oscuro Signore aveva davvero voluto uccidere un bambino indifeso? Era arrivato fino a questo punto?

Per la prima volta in tutta la mia vita mi interrogai sul quesito più importante: era giusto stare dalla parte del male? Volevo davvero questo?

Argomenti troppo complicati e troppo difficili da affrontare in quel momento. Era meglio dormire un po’.

Quando il mio sguardo abbandonò la cicatrice, notai che Potty si era svegliato e che mi fissava.

Come un idiota arrossii, suscitando l’ilarità dello Sfregiato.

<< Perché mi fissavi, Malfoy? >> domandò tranquillamente, con il sorriso ad illuminargli il volto.

<< Potter, ma che stai dicendo? Forse sarebbe meglio che ti mettessi gli occhiali.. >> risposi tornando a stendermi sul letto.

In quell’istante, però, anche sul mio viso apparve l’ombra di un sorriso. Non sapevo perché, ma mi faceva piacere stare lì a guarda il soffitto, sapendo che accanto a me quello stupido Grifondoro faceva lo stesso.

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Ovviamente ringrazio tutti coloro che continuano a seguire la mia fic, nonostante i vari impegni della vita! Sono felicissima di vedere in che modo continuano ad aumentare i preferiti *-* mi aiutate davvero tanto a mandare avanti la storia! Grazie a tutti!

Ed in particolare a:

Shin_86: eheh, sono così prevedibile? Sì, Harry è finito a Serpeverde! Ma non si sa ancora in stanza con chi è stato messo! Lo scopriremo solo al ritorno dalla cena :D spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, e mi scuso per averti lasciato sulle spine lo scorso chap :P

HanaMomoAka: sono felicissima che la storia ti piaccia! E sì, anche tu hai indovinato XD il cappello ha smistato Potty tra le Serpi.. non lo immaginavamo proprio, eh? ^^ spero di non averti deluso con questo capitolo!

Sbranina: ammore! Stai sempre a pensà male! Un’erezione per aver visto il sedere di Harry? Mi sembra un tantino esagerato! ahahahah XD comunque sì, hai capito tutto della fic! Silente ha fatto esplodere la pozione, ha distrutto parte della Torre Grifondoro e ha fatto capitare lo Sfregiato tra le Serpi solo per far accadere qualcosa tra Draco e Harry! XD grazie per il betaggio *-*

R o M i: purtroppo non ho aggiornato presto, e continuo a scusarmi per questo! Ma spero che il capitolo ti sia piaciuto lo stesso ç____ç

The Dark Side of a Girl: bentornata (anche se in super ritardissimo =.=) dall’Inghilterra! Purtroppo io non ho ancora avuto il piacere di andarci.. ma per caso, per quanto riguarda HP6, hai notato qualche scenetta Drarry? XD sarò io malata, ma ogni tanto mi venivano in mente spunti per nuove fic! ahahaha XD comunque spero ti sia piaciuto questo chap :D

Clara111249:  sono felicissima di vedere una nuova recensitrice! Non sai quanto mi fa piacere ricevere commenti positivi sulla mia fic *-* spero che questo capitolo non ti abbia delusa!

Ryuky: ho aggiornato la fic con la paura di trovarmela sull’altro sito! XD credo tu sappia che intendo dire! ahahah XDD comunque ho aggiornato grazie alla tua recensione, perché non sapevo veramente come andare avanti con questo chap! Spero ti piaccia!

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Capitolo 6
*** Capitolo sei: L'onesta brigata ***


Note: Oh-mio-Dio. Sono una schifosa, avete ragione. Che pessima reputazione mi sto facendo  ç___ç dopo questo enorme, megagalattico ritardo, imploro il vostro perdono con questo capitolo.

 

 

And... now? ~ Quando una pozione sconvolge tutto.

 

 

 

Capitolo 6: L’onesta brigata


Il pomeriggio passò tranquillamente e contro ogni previsione riuscii ad evitare Potter per più di due ore. Incredibile.

Andai in Biblioteca per restituire i libri che avevo preso prima di essere ricoverato da Madama Chips, passai nel campo da Quidditch dove però si stavano allenando i Corvonero ed in fine mi fermai un po’ nel grande giardino di Hogwarts.

Per il giorno seguente non avrei dovuto fare alcun compito poiché i professori mi avevano concesso un po’ di riposo, su richiesta dell’infermiera.

Mi sdraiai sotto un grande albero, che con la sua ombra mi riparava dai raggi del sole. Chiusi gli occhi e inspirai un po’ d’aria fresca... che pace senza Potty.

Improvvisamente mi venne in mente la piccola radura nella quale mi aveva portato proprio lo Sfregiato, e decisi di spostarmi lì. Purtroppo ero riuscito ad andarci solo di notte ed ero sicuro che di giorno quella fosse ancora più bella.

Non ricordavo bene la strada che avevamo percorso ed infatti impiegai più tempo del previsto per arrivarci, ma ne valse davvero la pena. Da lì si poteva avere un quadro perfetto di Hogwarts, dell’immenso prato e del lugubre Lago Nero. Mi era sempre sembrata affascinante quella pozza d’acqua, così scura, così imprevedibile ed imperscrutabile... a detta di Blaise, il Lago mi rispecchiava, in un certo senso.

 

***

 

Quando tornai al castello era ormai sera.

La cena non era ancora pronta ma alcuni studenti si erano già seduti ai rispettivi tavoli. Superai la Sala Grande e mi diressi verso il dormitorio. Stranamente non sentivo alcun tipo di rumore: di certo lo Sfregiato era ancora a giocare con la Mezzosangue e il Pezzente.

Mi avviai verso la mia stanza, quando delle voci catturarono la mia attenzione.

« Allora, com’è stato? » Questo era di certo Zabini... come fare a non riconoscere la sua voce complice?

« Ma cosa? » Mi incuriosii, sentendo che alla domanda di Blaise aveva risposto Potter. Che ci facevano insieme quei due?

Silenziosamente mi avvicinai alla porta socchiusa della camera dei miei compagni e rimasi in ascolto.

« Come cosa? Potter ma sei veramente scemo?! Ti ho visto prima con Draco. Sembravate molto... intimi, ecco. » Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

« Zabini, in queste settimane ho visto Malfoy nudo più volte ma sinceram- » Non riuscii più a trattenermi ed entrai nella stanza, furioso.

« Di che diavolo state parlando? » Sbottai, rosso di rabbia e di imbarazzo.

Entrambi si ammutolirono di colpo, spaventati. Poi Potter sembrò farsi coraggio.

« Oh, ciao Malfoy. Il tuo amico mi ha solo chiesto.. »

« Come sta il suo dormitorio. » Si affrettò a completare la frase il mio ormai ex migliore amico. « Sai, le voci di corridoio dicono che è ancora a pezzi, ma vai a fidarti di quelle! » Concluse ridendo nervosamente.

« Già. Esattamente. Il mio dormitorio. » Potter non finiva mai di fare la figura dello stupido. « Beh, credo sia ora di andare a cena. Ci vediamo dopo! » Disse, uscendo di corsa dalla camera. Rimanemmo io e Zabini.

« Blaise... » Iniziai, chiudendo la porta alle mie spalle.

« Sì, si è fatto veramente tardi. Se non ci sbrighiamo si raffredda tutto! »

« Blaise... »

« Oddio mi sono completamente dimenticato di andare da Pansy! Mi aveva pregato di aiutarla in Pozioni. Devo scappare! »

« Blaise! » Tuonai, deciso a non rimandare quella conversazione.

« E va bene, cosa vuoi? » Sbuffò alla fine, contrariato.

« Che cavolo ti è preso? Ti ho sentito parlare con Potter di cosa stavamo facendo nella mia camera, o sbaglio? »

« Beh, se vuoi tenere i tuoi segreti per te basta dirlo, ma credevo che a questo punto mi raccontassi tutto della tua vita sentimentale. » Dichiarò indignato.

« Della mia vita sentimentale? Ma stai scherzando? Io odio Potter! » Esclamai, sottolineando con enfasi l’ultima frase. Il mio compagno sembrò un po’ disorientato.

« E allora che stavate facendo in camera? »

« Assolutamente niente! »

« Vabbè, allora mi dovrò far raccontare tutto da lui, visto che da oggi in poi sarà il mio compagno di stanza. »

 

***

 

La cena sembrò durare più a lungo del solito e nella Sala Grande, appena Potter si accomodò alla mia tavolata, si levarono i bisbigli. Alcuni commenti arrivarono fino alle mie orecchie e, come previsto, la maggior parte degli studenti credeva di aver mangiato qualcosa andato a male.

Fortunatamente, essendo l’ultimo arrivato, lo Sfregiato fu posizionato il più lontano possibile da me. Essere riverito da tutta Serpeverde aveva i suoi pregi...

Quando ebbi terminato anche il dolce, tornai nei sotterranei, non senza aver lanciato uno sguardo carico d’odio a Silente.

Prima di entrare nel dormitorio maschile pregai Salazar di non trovare Blaise e Potty intenti in qualche conversazione imbarazzante. Passai quindi di fronte la loro camera ma non potei non vedere con la coda dell’occhio i due ragazzi sistemati su un letto. Due ragazzi sistemati su un letto.

Effettivamente qualcosa che non andava c’era e, sbuffando, fui costretto a tornare indietro. Mi affacciai e notai che l’ex Grifondoro e il mio migliore amico stavano spettegolando sugli studenti di Hogwarts.

« Drà, ma lo sapevi che Finnigan ha... » iniziò Zabini, una volta accortosi della mia presenza.

« Di qualsiasi cosa si tratti, non lo voglio sapere! » esclamai interrompendolo.

Sia Potter che Blaise scoppiarono a ridere. Offeso, abbandonai la camera e mi andai a sdraiare sul mio letto.

Era strano pensare che fino a poche ore prima quei due neanche si parlavano e mi domandai cosa si provasse ad essere amici di Harry Potter.

 

***

 

« Ahia! Mi hai calpestato il piede... »

« Shh! Fa piano! »

Dei borbottii mi svegliarono. Era già mattino?

Mi stiracchiai nel letto e mi stropicciai gli occhi. Con fatica riuscii a mettermi seduto sul letto e, finalmente, mi decisi ad aprire le palpebre.

Le chiusi, inspirai, e le riaprii: Blaise e lo Sfregiato erano veramente davanti al mio letto.

Un sorriso complice apparve sulle labbra di entrambi e, confuso ed arrabbiato, attesi una spiegazione.

« Drà, non ti arrabbiare è colpa mia! A Potter serviva una camicia ed una cravatta Serpeverde e sapevo che tu ne avevi tante... volevamo fare piano per non svegliarti, ma non ci siamo riusciti... » Disse il mio amico. Trattenni un ghigno, notando che chiamava Potty ancora per cognome, e in parte lo perdonai.

« Possibile che Silente non ti abbia fatto arrivare nulla? » Domandai subito dopo, sospettoso. L’ex Grifondoro mi fece cenno di no.

Mi alzai dal letto ed un brivido mi attraverso la schiena, quando appoggia i piedi sul freddo pavimento di marmo scuro.

Mi avvicinai all’armadio nel quale tenevo le divise e ne presi una a caso, continuando a scrutare i due infiltrati. Notando le loro facce stanche, ma felici, chiesi ancora:

« Ma si può sapere che ore sono? » Ambedue trattennero un sorriso e si limitarono a rispondermi con un “tardi...” non molto convincente, poi presero la divisa che stavo porgendo e sparirono.

Perplesso guardai l’ora: le quattro di notte.

 

***

 

La Sala Grande era stranamente silenziosa, ma quantomeno erano cessati i borbottii che si diffondevano ogni volta che Potter prendeva posto nella nostra tavola.

Gli ex Grifondoro smistati nelle altre case avevano fatto girare la notizia dei magnifici piani dei professori, e finalmente, dopo ben quattro giorni, nessuno ci faceva più caso.

Alcune ragazzine continuavano a fare stupide battutine, degne dello Sfregiato, ma non mi toccavano minimamente.

La cosa che mi turbava era l’amicizia che era nata tra Blaise e Potty. Passavano sempre più tempo insieme e sembravano aver davvero legato molto.

« Zabini, ti ricordi di oggi pomeriggio? » Domandai al mio amico. Lo vidi sorridere nervosamente.

« Ehm... certo Draco, ma vedi... avevo promesso a Potter di uscire anche con lui. Gli volevo mostrare il nuovo negozio aperto accanto ai Tre Manici di Scopa! » Sospirai, rassegnato. Anche quel pomeriggio sarebbe andato a farsi fottere.

« Aspetta! Perché non usciamo tutti e tre insieme? Tanto dovevamo andare lo stesso ad Hogsmeade... » Si affrettò ad aggiungere, notando il mio improvviso cambio d’umore.

Uscire con Potter?

Passare dell’altro tempo con lo Sfregiato?

« No. » Risposi bruscamente.

« Dagli una possibilità, Malfoy... »

« Assolutamente no, mai! »

 

***

 

« Allora, siamo arrivati? »

« No, Potter. »

« ...Ora? »

« Non ancora. »

« Adesso? »

« NO! » Era forse la settima volta che il nuovo amichetto di Zabini ci domandò quanto mancasse all’arrivo. Hogsmeade non era mai sembrata così lontana.

Finalmente le case accoglienti di quel piccolo paesino ci diedero il benvenuto.

Come facevamo sempre io e Blaise, andammo a prendere una burrobirra, per stare comodi e chiacchierare sulle nuove scoperte. Anche questa volta Potter rovinò ogni cosa, sedendosi tra me e Blaise ed impedendoci ogni discorso sensato. La cosa peggiore fu che anche il mio amico iniziò a trascurarmi, interessandosi invece alle frottole che raccontava l’ex-Grifondoro. Parlarono della sua vecchia torre, del suo ruolo di cercatore nel Quidditch che aveva avuto già al primo anno, delle ragazze che aveva avuto (tutte inventate, secondo il mio modesto parere) e il discorso iniziò ad interessarmi solo quando si accennò qualcosa anche sui ragazzi. Tesi l’orecchio, mentre sorseggiavo la dolce bevanda dal mio boccale, ascoltando attentamente ciò che si dicevano i due nuovi grandi amici.

Sembravano davvero andare molto d’accordo ed avevano più interessi in comune di quanti ne potevo immaginare.

Ma la vera discussione iniziò quando Potter e Blaise intavolarono un nuovo argomento: l’Oscuro Signore.

Inizialmente rimasi in silenzio, sentendo ciò che avevano da dire loro, poi esposi anche le mie idee. Avevamo pensieri completamente differenti, eppure c’era sempre qualcosa in comune.

Scoprii che Potty non era ingenuo come lasciava credere e su certi argomenti la sapeva lunga. Mi fece riflettere su più cose, ed io evitai di essere scorbutico... più o meno.

« Stronzate, Potter! »

« Ah, quindi tu credi che uccidere i Mezzosangue sia la cosa più giusta da fare? » Mi domandò sarcasticamente.

« Non ho detto questo. » Ringhiai « Ma come vorresti sconfiggere l’Oscuro Signore? »

« È più forte di quanto tu possa immaginare, Harry. » Aggiunse Blaise.

« Lo so, non sono uno stupido. Non mi illudo di certo che possa sconfiggere Voldemort con le mie sole forze, ed è per questo che anche voi dovreste passare dalla parte del Bene. »

« Non dire cretinate, Potter. Non possiamo abbandonare le nostre famiglie solo perché a te farebbero comodo persone in più da sacrificare. Vero Blaise? »

« Io... »

« Vero? »

 

***

 

La strada del ritorno fu più piacevole, in quanto avevamo deciso di bandire il discorso “Guerra” e Potter si stava mostrando davvero più... normale. Dopo la discussione che avevamo avuto all’interno del locale, nessuno di noi aveva osato fare battute o prendere in giro l’altro. Si era creata un’atmosfera strana, ma non spiacevole.

Eravamo quasi arrivati al castello ed il silenzio regnava sovrano tra noi.

« Pensate davvero di combattere per una giusta causa? » Ci domandò Potty, senza guardare nessuno di noi. Semplicemente fissava il cielo, ormai buio.

Pensai alle sue parole e a quanto aveva detto davanti ai boccali di burrobirra, mentre Blaise calciò dei sassolini lontano. Nessuno di noi rispose e rimanemmo in silenzio fino a quanto arrivammo davanti al grande portone.

« Voi intanto andate, io vi raggiungo subito. » Affermò Potter, correndo via senza neanche darci il tempo di replicare. Lo guardammo sparire nel buio.

« Non è male come pensi. » Dichiarò Blaise, lo sguardo ancora puntato nel vuoto. « E’ solo... Grifondoro. Ci si abitua facilmente. » Un sorriso apparve sul suo viso. Un sorriso triste.

« Cos’è successo, amico? » Domandai, non riuscendo a capire il motivo per cui non mi ero accorto del suo stato d’animo prima.

Blaise fece spallucce e spinse il portone, per entrare nel castello. Quando qualcosa lo turbava profondamente era difficile farlo parlare. Spesso si chiudeva in se stesso, ma ormai sapevo quali erano i suoi punti deboli. Erano gli stessi da anni.

« La tua famiglia? Tuo padre? » Tentai, e seppi di averci azzeccato quando il suo passo decelerò. Camminavamo diretti verso i dormitori e, mancando ormai poco, decidemmo di parlarne in posti più sicuri.

 

Mi sdraiai su quello che scoprii essere il nuovo letto di Potty, mentre Blaise si infilava lentamente il suo pigiama scuro.

Mi dava le spalle ed immaginai fosse più restio del solito a raccontarmi quanto avvenuto.

« Oggi Nox mi ha consegnato una lettera di mio padre. Voleva sapere come stessi, come procedesse la scuola e... e se fossi pronto per imparare. Imparare davvero, sul campo. »

Feci sedere Blaise sul mio stesso letto e gli carezzai la schiena, mentre tentava di trattenere le lacrime. Lo avevo visto piangere solo una volta, di nascosto, quando gli avevano comunicato che sarebbe dovuto diventare un Mangiamorte.

Lui era sempre stato, tra noi Serpeverde, il meno felice di questa situazione. A me non interessava da che parte fossi schierato, l’importante era sapere che la mia famiglia stava bene, Pansy e Theo c’avevano fatto l’abitudine e Millicent era entusiasta. Blaise, invece, non si voleva schierare, non voleva mettere in pericolo la sua vita e quella di tutti coloro a cui teneva per una causa in cui non credeva, eppure lo avevano obbligato. Avrebbe dovuto imparare sul campo per primo, forse perché sapevano quanto detestasse tutto quello, forse perché era stato semplicemente sfortunato.

Imparare ad essere un vero Mangiamorte, prima del Marchio, significava partecipare ad un attacco, voleva dire duellare... e Blaise non era pronto. Come poteva un ragazzo come lui, affrontare tutto ciò?

Gli strinsi forte la spalla, facendogli intendere che capivo. Capivo cosa avrebbe voluto dire, urlare, capivo come si sentisse, cosa avrebbe dovuto fare.

Gli strinsi la spalla e non parlai, perché le parole, in quella situazione, non servivano. Il silenzio parlava per noi.

 

***

 

Quando tornò Potter, abbandonai la camera, augurando una buona notte. Almeno quella.

Arrivato in camera, mi cambiai velocemente, indossando il pigiama troppo freddo. Mi infilai sotto le coperte e pregai tutti i maghi che conoscevo per Blaise. Solo per lui. Il mio migliore amico.

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

Sbranina: Ammore ma tu mi farai impazzire con tutti questi complimenti, lo sai? *-* spero davvero che questa schifezza di capitolo ti sia piaciuta almeno la metà di quello precedente, perché l’ho scritto come una lumaca ç____ç grazie mille per le recensioni, ti adoro     

The Dark Side of a Girl: purtroppo Draco ed Harry non hanno ancora combinato nulla, benché siano nella stessa casa. Però mi sono venute in mente certe cosette xD spero solo di riuscire a scrivere ed aggiornare più velocemente, mi odio da sola per questa lentezza estenuante! Grazie per la recensione sempre presente!

SnapEly: la casa era scontata, hai ragione, ma la camera non è quella di Draco, con somma meraviglia di tutti (compresa la mia °O°). Hai perfettamente ragione: nel terzo anno sono abbastanza picciotti, infatti avevo in mente di farli... ops, spoiler! :D meglio se sto zitta, va! Millemila grazie per la recensione!

R o M i: Zabini gay è la cosa più bella in assoluto! Gay e maniaco, oltretutto *-* comunque la stanza di Draco è una come tante, che però non condividerà con il neo-smistato.  Spero mi perdonerai anche per questo enorme ritardo nell’aggiornare, e grazie infinite per la recensione!

Ocatarinetabelasciscix: (spero di aver scritto bene il nick >.<) anche io avrei tappezzato la camera di Draco con un numero infinito di telecamere, solo per sapere cosa stessero facendo lui e Potty! xD vedo che non sono l’unica ad avere questo genere di pensieri! Sono felicissima che ti sia piaciuto il precedente capitolo, che ne dici di questo? :) grazie anche a te per la recensione ç____ç

 

Ed in fine i soliti  ringraziamenti a tutti coloro che leggono senza recensire (ma non vi faccio pena neanche un po’? T^T una recensioncina piccina-piccina?) e a coloro che inseriscono la storia tra i preferiti, le seguite, quelle da recensire o qualsiasi altra categoria! Ormai ne hanno aperte troppe, non so più dove guardare +______+

Al prossimo aggiornamento, che spero sarà entro il... ehm... ciao! xD

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Capitolo 7
*** Capitolo sette: Non siamo soli ***


Note: Ho scoperto di avere l’inizio di questo capitolo tra bozze cell e neanche lo sapevo! *-* Beh, non so davvero cosa dirvi, sono troppo turbata -capirete il motivo leggendo- quindi: buona lettura!

And... now? ~ Quando una pozione sconvolge tutto.



Capitolo 7: Non siamo soli



Avere Potter attorno era ormai diventato accettabile. I giorni passavano più lentamente, questo bisogna ammetterlo, ma il nuovo Serpeverde riusciva in qualche modo ad allontanare il malumore che aveva improvvisamente soffocato Blaise. Per la sua felicità, quindi, avevo messo da parte l’orgoglio e l’onore, ritrovandomi a uscire sempre più spesso in compagnia di Potter.
In quel preciso momento, infatti, correvamo tutti e tre insieme per non arrivare troppo tardi nella serra di Erbologia: se avessimo tardato anche a quella lezione, madama Sprite ci avrebbe cacciato con una vergognosa T. Era già la terza volta, infatti, che perdevamo troppo tempo a causa di Potty: già io e Blaise ci dovevamo svegliare prima del previsto per litigarci l’unico bagno adiacente alle nostre camere, ma da quando lo Sfregiato era arrivato tra noi, le cose erano ulteriormente peggiorate, in quanto ogni mattina lui impiegava ore a vestirsi. I fieri colori della nostra casa proprio non riusciva ad accettarli e passava davanti allo specchio più tempo di quanto ne impiegassi io per sistemare i miei imparagonabili capelli.
La sua faccia sembrava disgustata ogni volta che la cravatta verde-argento si annodava attorno al suo collo, ma con il passare dei giorni l’espressione pian piano stava sparendo. Mi domandavo unicamente il motivo per il quale Potter non trascorresse il tempo davanti allo specchio per aggiustarsi quell’orrendo nido cespuglioso che si ritrovava al posto dei capelli. Ormai questo era diventato uno dei quesiti a cui nessuno avrebbe mai saputo rispondere. L’altro era perché Zabini fosse sempre così allegro in compagnia di Potty.
Fortunatamente quando entrammo nella serra, la professoressa non era ancora arrivata e subito andammo a posizionarci in fondo, per poter chiacchierare anche durante quelle ore.
Con mio sommo orrore notai che, dovendo trascorrere l’ora di Erbologia con i Tassorosso, Potter non aveva nessun compagno di banco e stava facendo cenno a Zabini di sedersi accanto a lui. Blaise, dopo avermi mandato uno sguardo dispiaciuto, così fece. Oltraggiato dal comportamento del mio amico, dovetti cacciare dal suo posto Millicent, per potermi così sedere accanto a Pansy e non rimanere senza compagno.
« Ti ha rubato l’amico, eh? » Sussurrò lei, senza distogliere lo sguardo da una pianta esotica posizionata sul nostro banco. Non potei far altro che mugugnare in risposta, in quanto entrò nella serra la professoressa.

Dopo tanto tempo, riuscii a trascorrere un paio d’ore con una vera Serpeverde. Avevo dimenticato quanto fosse insidiosa, ma pur sempre simpatica, Pansy e la lezione con lei trascorse molto velocemente tra battute e prese in giro.
Al termine dell’ultima ora, però, ci dovemmo dividere ed io tornai dalla strana coppia di amici.

***



Durante tutto il giorno Blaise fece finta di nulla, come continuava a fare da un paio di settimane, ormai, ignorando completamente il problema della “prova” -come avevamo deciso di chiamarla- o almeno fingendo di essersene dimenticato.
Sembrava che stare con Potter lo facesse davvero star meglio, ma io ero sempre più preoccupato. Quel giorno mi trovai a domandarmi se anche Potty sapesse, se Blaise si era confidato con lui spiegandogli tutta la situazione o se invece aveva taciuto, per non trovare pietà anche negli occhi del nuovo amico.

Rimasi leggermente indietro rispetto a loro, mentre entravamo in Sala Grande per la cena, continuando a riflettere.
Quando Blaise sarebbe dovuto tornare a casa, per affrontare il suo destino, scelto da altri? Avrebbero aspettato le vacanze di Natale, per averlo a casa, o lo sarebbero venuti a prendere direttamente ad Hogwarts? Ma soprattutto, perché avevano scelto proprio lui?
Sbuffai, pensando che potevo esserci io al posto suo. Mi sarei dovuto sacrificare per lui? No, non ci sarei mai riuscito. Volevo bene a Blaise come ad un fratello, ma in quel modo avrei rischiato anche l’incolumità della mia famiglia. Non sapevo ancora da che parte mi sarei schierato, ma non volevo affrettare i tempi.
Ma cosa gli sarebbe successo, se avesse sbagliato la prova?
Scacciai quei pensieri, sedendomi al tavolo.
Vidi Potty salutare allegramente con la mano la Granger e il suo fidanzatino, poi mi voltai verso Blaise che sedeva alla mia destra. Aveva lo sguardo vuoto e fissava il piatto, giocando con la forchetta. Mi venne un nodo alla bocca dello stomaco e scansai il cibo.
« Sta sera dobbiamo parlare. » Gli dissi serio, distraendolo dai suoi pensieri. Mi fece cenno di sì con la testa e tornò sulle nuvole.

***



« Perché c’è anche lui? » Domandai indicando Potter, che sedeva davanti a noi, a terra. Blaise se ne stava sdraiato sul suo letto ed io ero seduto su una poltroncina, fatta apparire per l’occasione.
« È un mio amico e ho deciso di parlarne anche con lui. » Mi irrigidii. Neanche Pansy, Theo e gli altri sapevano della lettera che gli era arrivata, perché diavolo voleva dirlo a lui? A quel Grifondoro che mi aveva portato via il mio miglior amico per settimane?
« Bene. » Sibilai, furente. « Immagino che ancora non sappia niente. »
« Malfoy, smettila di parlare di me come se non fossi presente. Cosa dovrei sapere? » Aggiunse poi, guardando Blaise. I suoi occhi verdi erano fermi e decisi. Blaise sospirò e gli raccontò di quanto successo diversi giorni prima. Ne parlava con distacco, quasi stesse dicendo qualcosa che non lo riguardava minimamente, e intanto fissava il soffitto.
« P-perché? » Domandò Potter, quando l’altro ebbe finito. Avrei voluto avere qualcosa di acido da rispondergli, ma quella era la stessa domanda che mi perseguitava da quando anche io avevo saputo.
Blaise puntò i suoi occhi in quelli di Potter, che non abbassò lo sguardo, e rimase in silenzio per qualche minuto.
« Perché Voldemort può fare tutto ciò che vuole. » Rispose alla fine. Non riuscii neanche a dirgli di non chiamarlo così, pensando che quell’essere poteva diventare il suo assassino.
« Non puoi permetterglielo, non devi andare! » Urlò l’ex Grifondoro, passandosi nervosamente le mani nei capelli. Non credevo gli importasse così tanto di Blaise.
« E cosa dovrebbe fare, allora? Rimanere qui e rischiare di essere ucciso direttamente dai Mangiamorte? » Sussurrai, fissandomi le punte delle scarpe, divenute improvvisamente interessanti.
« Hogwarts è il luogo più sicuro di tutto il mondo! Silente non permetterà mai che i Mangiamorte arrivino a lui o gli facciano del male. » Continuò gesticolando incontrollabilmente.
« E quando arriveranno le vacanze? Quando sarà costretto a tornare a casa? Chi lo proteggerà da Lui? Potter, non c’è scelta per questa merda di situazione. »
Improvvisamente capii. Mentre parlavo ebbi la netta sensazione che Blaise avesse voluto dirlo a Potter solo per sapere se davvero non c’erano soluzioni, se ormai la sua condanna era stata firmata.
« Già. » Disse infatti, sospirando pesantemente e chiudendo gli occhi. Probabilmente non voleva mostrarci la sua debolezza, ma sapevo che se ci fossi stato io al suo posto non sarei riuscito a controllarmi così bene. Potter invece non la pensava come noi.
« C’è sempre un’altra scelta. Magari non è quella più facile, ma c’è! »

***



Non toccammo più quel discorso per molto tempo. Credetti che l’Oscuro si fosse dimenticato di Blaise, in quanto non erano più giunte lettere simili a quella che ci aveva tanto spaventati.
A Natale rimanemmo tutti e tre ad Hogwarts, troppo impauriti per lasciare Blaise da solo.
Con enorme sorpresa scoprii che Potty aveva fatto un regalo sia a Zabini che a me e mi vergognai quando lo scartai, non avendo niente da dargli in cambio.
Ci aveva regalato un’orrida cornice con dentro la foto della nostra prima (altrettanto orrida) uscita insieme. Dopo qualche giorno, però, notai che non era così brutta e che effettivamente nella foto ero venuto piuttosto bene.

Anche il Natale passò, senza alcuna notizia sulla famiglia di Blaise.
Mia madre continuava a scrivermi lettere in cui parlava di tutto e niente e Potter non riceveva praticamente mai posta.
Fu verso Marzo, quando ormai avevamo dimenticato la faccenda, che le cose cambiarono improvvisamente: Blaise divenne scorbutico e solitario, saltava spesso le lezioni senza un’apparente giustificazione e si rifiutava di parlare perfino con noi.
Furono più di uno i pomeriggi che dovetti passare solo con Potter, perché il nostro amico non si presentava agli appuntamenti.
Preoccupato com’ero, mi ritrovai a parlare con Potty senza battute cattive né prese in giro. Ci ascoltammo a vicenda, chiedendoci il motivo di tale improvviso cambiamento, confrontando le nostre idee e scambiandoci pareri. Non riuscivamo proprio a capire.
Fu l’occhialuto a ricordarsi, in una delle nostre serate passate nella radura segreta, della lettera giunta all’inizio dell’anno. Avevamo completamente rimosso l’accaduto, o probabilmente l’avevamo solo nascosto a noi stessi. Era una delle cose che non sapevamo come affrontare e a cui non eravamo ancora pronti.
Provammo a parlarne con Blaise, che però evitò sempre di risponderci. Avevamo ormai capito che c’entrava la prova, ma non voleva dirci nient’altro. Noi, però, non ci arrendevamo.

***



« Malfoy! Malfoy, dannazione, alzati da quel cazzo di letto! » Scattai a sedere, terrorizzato da quella voce che gridava. Quando capii che era solo Potty, sbuffai e mi alzai lentamente. Stavo per aprire la porta della mia stanza, quando mi venne letteralmente sbattuta in faccia. Caddi all’indietro, perdendo l’equilibrio, e mi toccai dolorante il naso, sperando che il mio regale sangue non mi stesse sporcando il pigiama di seta.
« Non c’è tempo per queste stronzate, muovi il culo. » Disse quel pazzo, prendendomi per una mano e trascinandomi via dalla stanza. Era probabilmente la prima volta che ci tenevamo per mano, anche se il significato non era certo romantico o altro. Era, però, una bella sensazione.
Il mio appena ritrovato buonumore si sgretolò quando arrivai alla stanza di Potter e Blaise. Il letto dello Sfregiato era, ovviamente, sfatto, mentre quello del mio amico era perfettamente in ordine. Il baule che doveva stare ai piedi del baldacchino era sparito, così come le pergamene e il calamaio di Blaise.
« Che cazzo sta succedendo, qui? » Domandai, sebbene la risposta già la conoscessi.
Mi fiondai verso l’armadio, lanciando per aria i panni di Potter, che non disse nulla. Probabilmente aveva già cercato lui stesso, lì dentro. Guardai sotto il letto, dentro tutti i cassetti, perfino dietro al comodino, ma l’unica cosa che trovai fu polvere, polvere e ancora dannata polvere.
Potter, alle mie spalle, assisteva alla scena in silenzio. Non muoveva un muscolo, stava semplicemente appoggiato alla porta, fino a quando non si lasciò scivolare a terra. Mi avvicinai, ma lui guardava oltre, verso il muro.
Di Blaise non c’era traccia.

Corremmo per le scale a perdifiato, senza mai fermarci a respirare. Dai sotterranei in cui ci trovavamo, dovevamo arrivare al settimo piano, dove un solitario gargoyle ci aspettava.
Potty provò diverse parole d’ordine, una più cretina dell’altra, ma alla fine la statua ci lasciò davvero passare, facendo un balzo di lato.
Mi domandai se Silente fosse diventato scemo quanto Potter, visto che avevano le stesse idee.
Quando bussammo alla porta del preside, questo ci fece entrare, come se già sapesse ciò che eravamo corsi a chiedergli. Non sembrava turbato né lontanamente agitato e ciò mi innervosì particolarmente.
Ci fece accomodare su due poltrone, ma io preferii rimanere in piedi.
« Signor Potter, Signor Malfoy cosa vi ha condotti qui da me? » Fu lo Sfregiato a rispondere, camminando su e giù per la stanza e gesticolando. Gli disse che non trovavamo più il nostro compagno, che non ci aveva lasciato lettere né spiegazioni. Aveva semplicemente portato via tutto, come se sapesse che non sarebbe più tornato.
Queste parole mi spiazzarono. Non avevo pensato ad una cosa del genere e fui colto dalla disperazione.
Silente annuì durante tutta la spiegazione, senza mai interromperci, e né io né Potter gli rivelammo della lettera. Se non lo aveva fatto Blaise, noi non ne avevamo certo il diritto.
Quando avemmo finito, il preside ci informò che i genitori del signor Zabini erano venuti a prenderlo giusto un paio di ore prima, per portarlo a casa. Non avevano aggiunto altro.
Senza neanche ringraziarlo, corsi fuori dalla stanza e fui subito seguito da Potter, che probabilmente aveva avuto la mia stessa idea. Continuando a correre, ci dirigemmo verso la torre più alta di tutto il castello.
Mentre salivamo la scala a chiocciola che ci avrebbe portati in cima, ci affacciavamo disperatamente alle piccole finestrelle che illuminavano il nostro cammino, quasi sperando di vedere Blaise che si allontanava. Giunti sulla sommità, ci fermammo a riprendere fiato, poi lentamente ci avvicinammo al muro merlato.
Ricordo che poggiai le mani sulla fredda pietra di quel muretto e che riuscii facilmente a paragonare quel freddo a quello che stava invadendo il mio corpo, il mio cuore.
Mi avevano portato via Blaise.
Capii di aver detto quell’ultimo pensiero ad alta voce solo quando Potter mi poggiò una mano sulla spalla. Intanto continuavo a fissare l’orizzonte, conscio che non avrei potuto far nulla per cambiare le cose.

Rimanemmo lì sopra tutto il giorno, senza mangiare né bere, seduti a terra come poveri babbani. Solo vero sera iniziammo a parlare e provai, lo giuro, a trattenere le lacrime, ma l’espressione di Potter era così triste, i suoi occhi di solito accesi così spenti che pensai dovesse assomigliarmi parecchio, in quel momento. Piansi dignitosamente, fino a quanto le braccia di Potter mi strinsero a lui in modo che nessuno mi potesse vedere, in modo che potessi piangere tutto il dolore che provavo.
Lo ringraziai mentalmente un’infinita di volte, mentre continuavo a bagnare il suo pigiama, senza sosta. Provavo a darmi un contegno, mi imponevo di fermarmi, ma la voce di Blaise continuava a risuonarmi nella mente e le immagini di una vita passata con lui vorticavano senza sosta.
Mi dissi che non era morto, se n’era solo andato e forse sarebbe anche tornato. Anzi, sarebbe sicuramente tornato ad Hogwarts. Sarebbe tornato da me.
Tolsi il volto dal petto di Potter, ormai completamente umido, e lo guardai in faccia. Anche lui aveva pianto ed io non me ne ero neanche reso conto.
Lo guardai e capii che, almeno in parte, condivideva il mio dolore.
Lo guardai e seppi di non esser solo, in quel momento di bisogno.
Non eravamo soli e glielo feci capire. Chiusi gli occhi e sospirai, avvicinando il mio viso al suo, con il cuore che finalmente tornò a battere. Lo baciai e capii che anche lui sapeva di non esser solo.


Ringraziamenti:
ChiccaInAWildWord: grazie mille per i complimenti, ma visto il ritmo con cui aggiorno non me li merito proprio! Comunque sono contentissima che questa storia ti piaccia :) Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!
The Dark Side of a Girl: neanche questo è un miraggio! Sono proprio io! :P Anche questo capitolo è stato piuttosto serio, spero non ti dispiaccia troppo perché ogni tanto qualcosa che non sia una cavolata bisogna inserirla nella storia xD Grazie mille per la recensione!
R o M i: ok, forse non mi sono proprio sbrigata ma la scuola mi ha davvero messo in crisi quest’anno. Spero tu mi perdonerai! Anche perché questo periodo sembra particolarmente generoso con la mia ispirazione *-*

Grazie mille anche a tutti coloro che hanno messo la fanfic tra i preferiti, tra le seguite, tra quelle da ricordare (ma quanti gruppi sono? @___@).
Spero davvero di riuscire ad aggiornare più frequentemente -sperando che R o M i mi possa perdonare in questo modo!
Al prossimo capitolo!

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