It's just a bet, right?

di NikiforovOnIce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: ***


E’ passato un mese e mezzo dalla finale del Grand Prix, finalmente sono tornato a casa, in Russia. Più precisamente a San Pietroburgo. Appena tornato, fui acclamato per la mia vincita, Mila e Georgi mi organizzarono una festa a sorpresa, anche дед era lì ad applaudirmi, mio nonno.
“Yurochka, sono fiero di te. Ho fatto dei Pirozhki per tutti i tuoi amici.”
Stavo ripensando a questi bei momenti quando il mio telefono squillò.
Vedo sul display “Viktor.” E non posso evitare un’alzata di occhi al cielo. Cosa voleva?? Non pensava a spassarsela col suo Katsudon? Da come avevo notato su Instagram -dieci foto al giorno- era tornato con Yuuri ad Hasetsu.
“Cosa vuoi?” sentii la solita, inutile ed odiosa risatina di Viktor come sottofondo.
“Ciao Yuri, stiamo organizzando una cena tra di noi, pensi di esserci?”
Cosa? A) “stiamo organizzando” Chi tu ed il katsudon? ; B) “una cena tra di noi?”
“Tra di noi chi?”
“Tra di noi pattinatori тупица. Chi sennò.” Mi aveva dato dello scemo?
“Ah. Non saprei, per caso qualcuno non viene?” risposi sbuffando ed infastidito.
“No Yuri, saresti l’unico a non partecipare.” E con l’ultima frase capii che Viktor era davvero serio.
Dopo circa 5 secondi di acuti ragionamenti..
“Va bene. Ci vediamo.” E chiusi la chiamata.
Avrei rivisto tutti.
Michele con le sue battute strane da italiano -che nessuno capiva- ,
Phichit maniaco di selfie Chulanont,
Ma, una persona tra tutte spiccava come quella che non volevo assolutamente vedere.
Jean Jacques Leroy. Comunemente chiamato JJ…Che razza di soprannome è? Ancora mi irritava il fatto che fosse arrivato terzo. Tutto mi irritava di quel ragazzo. Quel sorriso sfacciato stampato 24 ore su 24, il credersi superiore a tutti. Erano le 20.30, era ora di mangiare e allora smisi di pensare a tutto ed a tutti.
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Nei giorni seguenti mi diedero tutte le informazioni sulla cena.
Ci saremmo incontrati a Barcellona, in Spagna, visto che la finale si era svolta proprio lì. All’hotel “El palace”. Ed io ero appena arrivato. Avevo il mio mini trolley rigorosamente leopardato e cercavo di confondermi tra le persone, di certo l’ultima cosa che volevo era farmi riconoscere.
La cena era alle 20.45, erano le 19.00, avevo tempo per cambiarmi e sistemarmi. Non è una cena importante ma non voglio far brutta figura davanti agli altri.
Con il mio 1,63 non potevo permettermi certi completi –avendo 16 (sì ormai sono un sedicenne, pochi mesi) anni poi non mi entusiasmava molto l’idea- quindi optai per dei skinny jeans , una semplice felpa ed una maglietta a maniche lunghe nera.
Mi sistemai i capelli, con il mio bellissimo ciuffo a coprirmi l’occhio destro. Infine spruzzai un pizzico di profumo. Ero pronto ad incontrare i miei rivali dopo mesi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: ***


Scesi rapidamente le scale, diedi un’occhiata veloce all’orologio che segnava le 20.00 ed il mio cuore stava per scoppiare. Con ansia e curiosità raggiunsi la sala che era stata affittata per la serata, pensavo che fossi stato il primo ad arrivare ed invece… “MICHELE!! Mi sei mancato” Emil. “Christophe!! Wow come sei abbronzato”
Mi sbagliavo di grosso. Erano solo due delle tante frasi urlate in quella sala. 
Avevo gli occhi di tutti addosso, come se avessero visto un fantasma.
“ YURI!!!!!!!!!!! Finalmente” Viktor Nikiforov in tutta la sua eleganza con un completo nero mi si presentòdavanti dandomi un abbraccio. Ovviamente tenni le braccia ferme non ricambiando.
Katsuki era proprio dietro di lui sorridendomi, indossava anche lui dei vestiti eleganti e devo ammettere che gli stavano alquanto bene.
Mi staccai in fretta ed il porcello mi salutòcon la mano.
Odiavo i saluti, l’ abbracciare tutti e quella sensazione di riunione.
Davanti a me vidi una grande e lunga tavolata, piena di cibo e l’ odore di pesce mi aveva ormai intasato il naso.
“Non hai vestiti eleganti nell’armadio?” Disse Giacometti fissandomi dal suo posto a tavola, intento a sistemarsi i suoi occhiali da vista.
Lo fulminai con lo sguardo. Lo sguardo alla Plisetsky intimidiva tutti all’istante. Ed infatti Chris abbassò subito lo sguardo sul telefono.
E sempre parlando di telefono, Phichit era immerso a fare selfie con tutti. 
Viktor tra un bicchiere di vino e l’altro disse: “ Ormai sono le 21 e manca ancora una persona” 
Forse nella mia sciocchezza o poca curanza risposi: 
“ Chi è in ritardo?”
Tutti ridacchiarono.
“JJ.” Disse il Porcello con in aggiunta uno sbuffo.
Feci appena in tempo ad alzare gli occhi al cielo che sentii la porta scattare, per poi venire aperta.
Il tempismo perfetto. Parli del diavolo…
Rimasi in piedi dando le spalle alla porta, non volevo assolutamente vederlo.
“Scusatemi per il ritardo mes amis. Ho portato lo champagne“ 
Già solo a sentire questa frase mi chiesi come avrei fatto a sopportarlo per una serata intera. Strinsi automaticamente la mano a pugno.
Sentii i passi avanzare sempre di più.
‘coraggio Yuri, non fare il bambino, è solo l’essere più insopportabile del pianeta, più del katsudon e di Viktor.’
Era a circa 5 passi da me, impegnato a salutare tutti con una stretta di mano ed una spallata troppo calorosa secondo i miei gusti. Non potei non trattenere uno sbuffo, sempre con quel suo atteggiamento stupido.
Finito il giro di saluti si ricordò di me;
“Oh-Oh Yuri l’asociale Plisetsky è venuto alla fine”.
Mi girai a squadrarlo.
Sempre lo stesso taglio, solamente che il ciuffo era stato riempito con il gel.
Indossava un completo - anche lui - nero, scarpe lucide, pantalone nero aderente, giacca aperta con sotto una camicia bianca col collo a V con i primi due bottoni di essa slacciati, che facevano intravedere il suo petto.
Per un attimo rimasi incantato. La sua altezza mi sconvolgeva, era alto 1,78 il che era molto rispetto ai miei 15 cm di differenza.
Dopo averlo osservato, alzai lo sguardo e me lo ritrovai imbambolato a trattenere una risata.
“Sì, non avevo nient’altro di meglio da fare.” Risposi rigidamente, sentivo del calore sulle guance…Non è che stavo arrossendo?
JJ - come tutti dal resto- lo notò.
“Immagino.”
L’aria si era intensificata in quella sala, avevo una strana sensazione. Indescrivibile.
Mi sedetti nell’unico posto disponibile, il posto frontale a quello di JJ – come se averlo nella stessa stanza non fosse già molto…anzi, troppo per me - .
Fuori era ormai sera, all’interno di quella sala si moriva di caldo, perciò mi tolsi la felpa e rimasi con solo la maglietta nera.
Presi il menù, stavo letteralmente morendo di fame. La cucina spagnola è sempre stata la mia preferita – dopo quella russa ovviamente – e non vedevo l’ora di mangiare qualcosa made in Spain.
Mentre ero immerso nel scegliere la prima portata mi sentii due occhi addosso intenti a guardarmi, Dio…mi sembrava di sudare freddo. Sapete quando avete la sensazione di essere fissati a lungo? E non avere la forza di alzare il viso per capire chi lo stava facendo? Ecco, in quel momento quella sensazione si era avventata su di me. 
Decisi di prendere un respiro profondo e dopo qualche tentennamento alzai lo sguardo.
Incrociai un paio di occhi azzurri scuro, JJ mi stava guardando. Sì, proprio lui.
Strinsi il menù come per ridurlo in briciole, era quello che in realtà volevo fare con lui.
“Io prendo huevos a la flamenca” disse chiudendo in un batter d’occhio il menù.
Io continuavo a guardarlo stringendo gli occhi
“Sperando che ti si strozzi in gola” sputai con rabbia. Io e lui non avevamo nessun tipo di conoscenza, perché ora se ne esce con queste occhiate?
JJ mise il gomito sul tavolo e appoggiò il viso sulla sua mano ridacchiando: “Continua ti prego, potrei sentirti dire queste cose a lungo.”
Grazie al cielo Emil prese l’occasione per alzarsi e acclamare al brindisi per la stagione conclusa, i nostri successi e per alcuni insuccessi, al nostro futuro. 
“Tutti col vino tranne Yuri” disse Viktor ridacchiando con il Katsudon.
Ci mancava solo lui! Sbuffai ed il ciuffo mi si alzò, per circa due o tre secondi, per aria.
Brindate pure, finché ci sarò io al timone del pattinaggio voi siete solo delle foglie cadenti durante l’autunno, mentre io sono il Sole che scioglie la neve, nessuno può sorpassarmi, io invece posso sorpassare chiunque. Che sia Katsuki Yuri o specialmente che sia Viktor Nikiforov, l’ormai ex re.
Diedi un’occhiata al telefono cercando di non pensare a ciò che accadeva intorno a me, il Katsudon parlava di come si trovava a convivere con Viktor, Giacometti che parlava della sua splendida vacanza a Dubai dove aveva fatto la conoscenza di un bellissimo ragazzo del posto…Se avessero chiesto qualcosa a me? Cosa avrei detto? ‘Io? Sono stato a casa con mio nonno a mangiare Pirozhki ed a coccolare il mio gattino Sky’ e tutti avrebbero riso ovviamente.
Scesi dalle nuvole solamente quando arrivò – finalmente – il cibo ordinato.
Ero immerso nella mia buonissima paella quando Christophe all’improvviso disse:
“JJ come va con Isabella?” tutti gli sguardi ricaddero su di lui, in attesa di una risposta, mentre io pensavo a quanto fosse speziata e perfetta la mia paella.
“Oh, non lo sapete? Non stiamo più insieme da un mese e mezzo, giusto qualche giorno dopo la finale.”
‘COSA?? La splendida fidanzata di JJ con cui si doveva sposare….’
Mi strozzai con un gamberetto dallo stupore e Phichit mi diede un colpetto sulla schiena per farmelo sputare…
Lui mi guardò e fece un leggero sorriso, sempre Christophe continuò il discorso:
“Ehm non penso, come mai? Cavolo…sembravate così..” 
JJ con la forchetta muoveva di continuo qualche pezzo di uovo lasciato, come sopra pensiero…
“Ho scoperto che era interessata solo alla mia fama ed al mio successo. E non a me come persona. Infatti un giorno aveva lasciato il pc acceso sulle sue email e scoprii che si stava frequentando con un altro ragazzo. Allora ci siamo lasciati, o almeno, io la lasciai.”
Ascoltai la storia con attenzione, se non avevo frainteso tutto…il grande Re JJ era stato tradito? 
Tutti erano a bocca aperta e io avevo un sorriso vincente, non è tutto rosa e fiori eh?
Sempre Phichit mi tirò una gomitata ed un’occhiata del tipo ‘mostra un po’ di dispiacere nei suoi confronti’
Infine.. “Vorrei dire che mi dispiace ma mentirei” dissi ritornando a mangiare il riso rimasto.
Il Re rise e mi guardò “mon chéri , ne sei felice quindi?”
Per poco non mi strozzai nuovamente.
Certo da come avevo pronunciato la frase sembrava...
Sbuffai con rabbia e mi alzai. 
“Vado a vedere se hanno del ketchup” ed in fretta mi allontanai da quella tavolata piena di serpi.
Mi avvicinai alla cucina e chiesi se avessero del ketchup, il cuoco probabilmente per colpa del troppo rumore non mi capì, quindi mi avvicinai ulteriormente all’ingresso per chiederlo e...un cameriere con un vassoio in mano mi si fiondò addosso. Per fortuna non mi cadde tutto il piatto addosso ma solo della salsa appiccicosa sulla manica. Mi salii il vomito e quindi corsi verso il bagno.
Mi avvicinai al lavandino e cercai di sciacquarmi in fretta…
“Sbaglio o mi stai seguendo gattino?”
Feci un balzo all’indietro dallo spavento.
Mi girai ed ovviamente chi mi ritrovai davanti? JJ in persona, appoggiato al muro che mi guardava ridacchiando.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: ***


Avevo una manica immersa nella salsa, il vomito quasi in atto e chi dovevo ritrovarmi in bagno? Mr cuore spezzato Leroy.
“O forse tu stai seguendo me.” Conclusi rimettendo la manica sotto il getto d’acqua.
Lo sentii avvicinarsi, era dietro di me... Per la miseria, si sentiva il suo profumo da chilometri di distanza.
“Ma sai metterti un profumo? Poi … è banale.” ‘come te’ avrei aggiunto.
Dissi spostandomi verso la carta.
“Ti stavo per chiedere se volessi aiuto non di dare giudizi sui miei gusti” aggiunse con una risata fastidiosa.
“Stavo parlando da solo.” Volevo andarmene da lì all’istante, se fossi rimasto 2 minuti di più sarei certamente morto.
Così, non curante del pavimento bagnato mi avvicinai all’uscita, ma ovviamente dovetti scivolare e come si dice in Russia ‘dove son carogne son corvi’.
E se cadendo mi si rompessero le gambe? O la schiena? Pensai alle cose più catastrofiche di questo mondo ma in quell’istante mi sentii prendere dalla schiena.
“Non volevo assistere alla caduta della nostra graziosa fata” disse guardandomi dritto negli occhi ridacchiando.
Mi staccai subito e feci per uscire, ma fui preso dal braccio e tirato indietro in un’istante.
Ritrovai JJ poco distante da me. La situazione stava peggiorando.
“Non si ringrazia? “ disse sempre tenendomi dal braccio con chissà quale grinta.
“Perché dovrei?” la mia voce mentre pronunciavo quella frase risultò totalmente diversa dal solito.
“Sul serio? - mi disse ridendo – Se non ti avessi preso saresti probabilmente caduto per terra ed avresti battuto la testa, se non altro.”
Con la mano sinistra gli tolsi la sua dal mio braccio.
“Sì okay”.
“Okay cosa?”
“Grazie” dissi infine, a bassa voce sperando che mi avesse sentito così da non ripetermi.
Lui invece reagì ridendo di me.
“Puoi dirlo più forte?”
“Sei insopportabile.”
Mi si avvicinò nuovamente e pur di stargli lontano sbattei contro il muro circostante.
“Lo pensi veramente?” ed in un lampo mise il braccio a lato della mia testa tenendomi bloccato.
“Ssì. Assolutamente. L’essere più insopportabile di questo mondo” dissi con rabbia mentre lo guardavo.
“Ho una proposta da farti.” Sorrise.
“Non faccio proposte con te. Мудак.” Stronzo, per descriverlo era un complimento.
“Non so cosa mi hai detto micetto ma io te la dico lo stesso. Ascoltami bene prima di delirare.
Mi trovi insopportabile no? E se per 2 settimane venissi a stare in Canada con me? Voglio vedere se stare con me per un po’ di tempo ti farà cambiare idea su di me. Se dopo il periodo passato mi trovi ancora insopportabile hai vinto tu ed io subirò qualsiasi penitenza tu voglia. Ci stai?” e detto ciò mi guardò con i suoi grandissimi occhi blu.
Avevo capito bene? Rimasi lì, preso alla sprovvista con una faccia scioccata.
Cosa avrei dovuto rispondere? Non ne avevo idea.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: ***


“Ma tu sei fuori, pazzo. Assolutamente impazzito.” Dissi sconvolto.
Mi liberai dalla sua presa e finalmente uscii da quel bagno.
Ero felice di sentire di sottofondo le voci dei miei compagni, per la prima volta li ringraziai mentalmente.
Purtroppo la pace durò poco, non feci appena in tempo a fare due passi che anche JJ uscì dal bagno.
“Yuri. Sono serio.” E nuovamente mi fermò stringendomi il polso.
Mi aveva preso per un cane o cosa?
Ovviamente gli altri si girarono subito sentendo la voce roca e potente di JJ.
Dio, ci stavano fissando tutti! Chissà cosa avranno pensato…sentii qualcuno strozzarsi in lontananza, probabilmente dallo shock.
Presi un respiro profondo e lo guardai.
“Se dico che va bene mi lascerai all’istante?”
Ridacchiando mi disse “Ma certo.”
“Va bene, va bene.” ‘provare non costa niente’
E per fortuna mantenne la parola detta, mi lasciò andare e come un topo che scappa dal gatto corsi verso il mio posto.
Mi sentivo accaldato, probabilmente ero diventato rosso dall’imbarazzo.
Christophe, quella pettegola, appena vide JJ sedersi tirò fuori un: “Ma cosa succede qui?”
Sentii Viktor ridacchiare in lontananza.
Io ero preso col telefono e feci finta di non aver sentito niente.
“Niente di che, visto che Yurio mi trova insopportabile ho deciso di fare una scommessa con lui. Passerà del tempo con me in Canada per provare a fargli cambiare idea su di me.” Disse sorridendo.
“Non chiamarmi Yurio.” E gli tirai un “leggero” calcio da sotto il tavolo.
“E Yuri ha accettato??” Il Katsudon non poteva farsi gli affari suoi ovviamente…
Lo guardai male. Li odiavo tutti.
“Perché non dovrei? Non sono uno di quelli che se la fa sotto. Vedrete che non cambierà niente.”
Perché quella serata non poteva finire subito?
Giacometti infine diede la botta finale.
“Ora ti ritroviamo con la verginità persa”.
Tralasciando la frase in sé che era una delle cose più stupide che io abbia mai sentito dire, già tempo fa lessi qualche specie di articolo online in cui si parlava della sessualità del Leroy anche se ad essere sincero non c’avevo mai fatto caso, essendo anche fidanzato…ad ogni specchio che vede si deve fermare per controllarsi i capelli, ha delle sopracciglia inguardabili ed è più egocentrico di qualsiasi altra modella al mondo, quindi, voglio dire non penso che qualcuno in questo mondo a prima impressione direbbe che è etero. Bah ma perché ci stavo pensando? Che me ne importava di quel pallone gonfiato.
Per fortuna la serata finì in fretta, dopo aver –purtroppo- salutato tutti mi diressi verso il corridoio di ovest, per prendere l’ascensore, appena arrivò mi fiondai all’interno, ansioso di tornare nella mia camera, se non fosse stato per due braccia che bloccarono la chiusura delle due porte.
“Mi sa che dovremmo ancora passare del tempo insieme”
Ancora lui. Non ci potevo credere.
“Purtroppo.” E rise salendo anche lui.
“Oh andiamo, non sono di così cattiva compagnia.” Disse, togliendosi la cravatta dal collo.
Lo ignorai. La mia camera era al quinto piano per cui non durò molto la nostra permanenza in ascensore.
Appena vidi il numero “5” illuminarsi sullo schermo corsi fuori, ma ancora una volta sentii dei passi seguirmi.
“Senti.” Mi girai, “Potresti smetterla di seguirmi? Inizi a starmi ancora di più sulle palle.”
“Nessuno ti segue principessa, la mia camera è la 207 e da come vedo dal portachiavi che hai in mano la tua è la 208.” Che - sfortunata - coincidenza.
Non potei avere il tempo di rispondere che continuò a parlare.
“Poi se vuoi che io ti segua sarai al più presto soddisfatto.” E si diresse verso la porta mentre io andavo verso la mia.
“Mai.” Gli risposi arrabbiato, non ero un bambino, doveva smetterla di trattarmi così.
 “Bonne nuit mon chéri.” E così dicendo entrò in camera.
Rimasi per qualche secondo perso nel vuoto, non avrei resistito 2 settimane così. Assolutamente.
Mi ripresi ed entrai in stanza, mi spogliai in fretta e mi misi a letto. Perso tra i miei infiniti pensieri finalmente, dopo circa dieci minuti riuscii ad addormentarmi.

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